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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2004
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LA COMMISSIONE INDICE UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SUL RAFFORZAMENTO DELLA PARTNERSHIP ECONOMICA UE-USA  
 
Bruxelles, 4 ottobre  2004. La Commissione europea chiama tutte le parti interessate a partecipare ad un sondaggio d’opinione su come intensificare la partnership economica transatlantica. Si tratta di un primo passo verso l’attuazione della “Dichiarazione Ue-usa sul rafforzamento della partnership economica comune”, adottata il 26 giugno in Irlanda, in occasione del vertice Ue-usa, dai presidenti Podi, Bush e Taoiseach Ahern. La Commissione invita il mondo imprenditoriale, le organizzazioni ambientali e dei consumatori, i sindacati ed altri gruppi e operatori interessati ad esprimere il proprio parere sugli ostacoli che incontrano quando svolgono attività commerciali o investono nei reciproci mercati, nonché sulle future relazioni economiche e commerciali tra Unione europea e Stati Uniti. Il documento allegato, contenente una serie di domande, è rivolto a tutti coloro che desiderano esporre le loro idee e proposte. La consultazione pubblica si terrà nei mesi di ottobre e novembre 2004. I risultati verranno raccolti, analizzati e confrontati con quelli di una consultazione analoga condotta in parallelo dall’amministrazione americana. Successivamente, entrambe le parti elaboreranno una serie di opzioni politiche da inserire in una strategia comune rivolta al futuro, che sarà presentata dal gruppo di alti funzionari europei e americani al prossimo vertice Ue-usa del 2005. La consultazione intende raccogliere nuovi spunti su come accrescere l’integrazione economica transatlantica, rafforzare il flusso degli investimenti e degli scambi, spronare l’innovazione e la creazione di posti di lavoro, nonché individuare e superare gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle potenzialità competitive delle rispettive economie. Le relazioni tra Ue e Stati Uniti nel campo del commercio e degli investimenti sono le più importanti del mondo, e in entrambi i settori ciascuna delle due potenze è il principale partner dell’altra. Nel 2003 il volume degli scambi in beni e servizi ammontava ad oltre 600 miliardi di euro. In termini di investimenti, le imprese europee detengono 890 miliardi di euro in investimenti diretti negli Stati Uniti, mentre le imprese americane possiedono 650 miliardi di euro nell'Unione europea, per un importo complessivo di oltre 1.500 miliardi di euro. La consultazione, pubblicata sui siti web per il commercio e le relazioni esterne della Commissione europea, resterà aperta fino al 30 novembre 2004. Una presentazione, un link al questionario, disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Ue, nonché ulteriori informazioni sulle relazioni Ue-usa, sono disponibili ai seguenti indirizzi: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/us/intro/index.htm  http://europa.Eu.int/comm/trade/issues/bilateral/countries/usa/pr290904_en.htm
Il questionario figura sul sito Internet "La vostra voce in Europa", ovvero lo sportello unico che dà accesso a tutte le consultazioni indette dalla Commissione nei vari settori di competenza e ai risultati ottenuti. Http://europa.eu.int/yourvoice/consultations/index_it.htm  
Per visionare gli esiti del vertice Ue-usa del 2004, andare al seguente indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/us/sum06_04/conclusions.htm  
 
   
   
DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENZA A NOME DELL'UNIONE EUROPEA SULLE PROSSIME ELEZIONI E SULLA LIBERTÀ DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE IN UCRAINA  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2004 - L'unione europea considera l'Ucraina un vicino fondamentale e un partner strategico, che svolge inoltre un ruolo di primo piano nella sicurezza regionale e mondiale. L'unione continua a sostenere gli sforzi dell'Ucraina in materia di democratizzazione e di riforma economica. Riconosce le aspirazioni europee dell'Ucraina e accoglie con favore la sua scelta proeuropea. L'ue rivolge un appello alla dirigenza ucraina affinché garantisca tutte le condizioni necessarie allo svolgimento di elezioni presidenziali libere e regolari quest'autunno, in linea con i suoi impegni internazionali sanciti dal Consiglio d'Europa e dall'Osce. In considerazione delle condizioni in cui si è finora svolta la campagna elettorale, l'Ue ribadisce l'importanza fondamentale dell'indipendenza dei mezzi di comunicazione e della libertà di espressione per una campagna trasparente e corretta. Ciò implica la parità e l'imparzialità dell'accesso ai mezzi di comunicazione, l'assenza di procedure di registrazione e di concessione di autorizzazioni basate su criteri politici, nonché la cessazione delle interruzioni delle trasmissioni dei canali televisivi privati per "motivi tecnici". Ciò implica inoltre che la posizione dei vari candidati sia riportata obiettivamente nei mezzi di comunicazione, in particolare sui canali televisivi pubblici a diffusione nazionale, e che le autorità si astengano da qualsiasi ingerenza, comprese istruzioni o indicazioni ai mezzi di comunicazione (le cosiddette "temnyky"). Ciò implica altresì che tutti i funzionari e organismi pubblici siano neutrali nei confronti di tutti i candidati, segnatamente evitando vessazioni nei confronti di determinati candidati e mezzi di comunicazione. Infine l'Unione europea esorta l'Ucraina a consentire ad osservatori nazionali, inclusi osservatori non di parte, di monitorare le elezioni. L'ue si compiace del fatto che siano stati invitati osservatori internazionali. Gli Stati membri dell'Ue sono disposti a contribuire nella maniera appropriata. I paesi candidati Bulgaria, Romania, Turchia e Croazia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro, nonché i paesi dell'Efta Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo aderiscono alla presente dichiarazione.  
   
   
LA COMMISSIONE SI COMPIACE DELLA PROPOSTA DEL GOVERNO RUSSO DI RATIFICARE IL PROTOCOLLO DI KYOTO  
 
 Bruxelles, 4 ottobre 2004 - La Commissione ha espresso la sua grande soddisfazione per la decisione del governo della Russia di sottoporre alla Duma la proposta di ratificare il protocollo di Kyoto. Il Presidente della Commissione, Romano Prodi, si è complimentato per la proposta del governo. “Quando la Duma confermerà la ratifica, il protocollo di Kyoto entrerà in vigore. Si tratta di un grande successo per la lotta su scala internazionale contro i cambiamenti climatici. La Commissione sarà lieta di collaborare con la Russia nella messa in atto del protocollo”, ha dichiarato il Presidente. Il Presidente Prodi e la Commissione si sono adoperati ripetutamente per giungere a questo risultato in differenti contatti con le autorità russe negli ultimi mesi. Ancora la scorsa settimana il Presidente ha avuto una lunga conversazione telefonica con il Presidente Putin a proposito del protocollo di Kyoto. “Ho sempre ritenuto che la ratifica del protocollo sarebbe conforme agli interessi della Russia e del suo popolo. I cambiamenti climatici globali sono un fenomeno che la nostra generazione deve riuscire a contrastare con successo per il bene dei nostri figli e del nostro pianeta. Non abbiamo il diritto di venire meno alle nostre promesse. Il protocollo di Kyoto è la migliore arma a disposizione della comunità internazionale. Oggi il Presidente Putin ha dato un forte segnale di impegno e di senso di responsabilità”, ha concluso il Presidente.  
   
   
IL PORTOGALLO INTENDE PORTARE LA SCIENZA SUL MERCATO, INDICA IL SEGRETARIO DI STATO  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2004 - Mentre vari paesi europei s'interrogano su come meglio raggiungere gli obiettivi di competitività dell'Ue (ad esempio il 3% fissato a Barcellona), altri si sono già rassegnati all'idea che conseguire un così ambizioso risultato entro il 2010 resta al di fuori delle proprie possibilità. Il Portogallo rientra nel secondo gruppo; la sua maggiore preoccupazione, negli ultimi anni, è stata quella di modernizzare, con l'aiuto dei fondi strutturali dell'Ue, la sua economia e le sue infrastrutture, e non di creare una società basata sulla conoscenza globalmente competitiva. Vista la velocità alla quale le nuove aziende vengono create e le vecchie esportate, il Portogallo ha la possibilità, o forse meglio la necessità, di crescere rapidamente, a condizione naturalmente che siano soddisfatte le condizioni necessarie. Parlando alla conferenza annuale della Dean European Academic Network a Oporto, nel nord del paese, il segretario di Stato portoghese per la scienza e l'innovazione Pedro Sampaio Nunes si è detto convinto che a un certo punto l'Europa raggiungerà gli obiettivi di Lisbona stabiliti nel 2000, e ha affermato che la gente non dovrebbe preoccuparsi eccessivamente dell'attuale tasso di avanzamento. 'Nei primi cinque anni di applicazione della strategia ci si è concentrati troppo sulle Ti (Tecnologie dell'informazione) e troppo poco sulla creazione di un mercato unico della ricerca e di migliorare le infrastrutture di ricerca', pensa Nunes. Il segretario di Stato ammette che il Portogallo sta 'lottando' per l'obiettivo di Lisbona, con una spesa del paese per la ricerca che attualmente rappresenta lo 0,85% del Pil e che per i due terzi proviene da fonti pubbliche. 'Ma non dobbiamo però dimenticare che Lisbona non significa solo spendere soldi per la ricerca, l'Europa deve concentrarsi su tutti gli elementi della strategia e sulle aziende, in particolare le Pmi, che attualmente creano ricchezza e posti di lavoro'. La politica portoghese di ricerca e innovazione è strettamente legata alla strategia di Lisbona, segnala Nunes, con una particolare attenzione alla possibilità di portare la scienza sul mercato. Il segretario di Stato riconosce l'importanza dei fondi strutturali per il paese in generale, e sostiene che le strutture di ricerca del Portogallo dovrebbero essere riorganizzate per essere conformi ai programmi e alle fonti di finanziamento dell'Ue. Vista la dimensione contenuta del paese, Nunes non considera realistico tentare di competere in tutti i settori di ricerca e pensa che il Portogallo dovrebbe invece concentrarsi su alcune aree prioritarie (ad esempio le Ti e la biotecnologia). Invitato a giustificare le ragioni di una tale scelta, Nunes ha risposto che 'si tratta di settori più ricettivi all'innovazione rispetto alle industrie tradizionali, e il Portogallo ha la fortuna di disporre attualmente di alcuni eccellenti elementi'. Il tema della conferenza era ricerca, innovazione e trasferimento della conoscenza tra le università europee; Nunes ha quindi sottolineato che una delle maggiori sfide cui si confrontano gli istituti d'istruzione superiore è la necessità di aumentare gl'impegni e gl'investimenti privati nelle loro ricerche. 'Non pensate solo alle pubblicazioni!' ha chiesto ai rettori. Le università svolgono un ruolo fondamentale nel ciclo della conoscenza, afferma il segretario di Stato, come produttrici di nuova conoscenza, docenti di quella esistente, e protagoniste dell'innovazione e del trasferimento di conoscenza. Il Notiziario Cordis ha chiesto a Nunes che cosa fosse più necessario per poter migliorare i risultati innovativi delle università portoghesi, e il segretario ha risposto: 'Quello di cui abbiamo bisogno sono più legami tra università e industria, in modo da trasformare gli sforzi di ricerca in risultati produttivi'. Nunes ha chiesto perché, mentre l'Europa si sta chiaramente battendo per portare le sue ricerche sul mercato, la principale novità del Settimo programma quadro (7Pq) sembra andare in tutt'altra direzione, con maggiori investimenti dell'Ue nella ricerca di base via il Cer (Consiglio europeo della ricerca). 'Bisognerebbe concentrarsi sui legami tra ricerca e industria!', ha esclamato. Il segretario di Stato ha concluso ricordando ai partecipanti che la principale debolezza europea nel settore dell'innovazione non risiede nelle università, ma piuttosto al livello d'istruzione primaria e secondaria. 'E questo non è dovuto a una carenza d'investimenti, cosicché nel sistema deve esistere una debolezza fondamentale'. Le università debbono comunque partecipare attivamente, aiutando a incentivare una cultura più scientifica nella società in generale, ha concluso.  
   
   
ANALISI DELLE OPINIONI FORMULATE DAI CONSIGLI ETICI NAZIONALI: INVITO A PRESENTARE OFFERTE  
 
Bruxelles, 4 settembre 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare offerte per uno studio comparato delle opinioni formulate dai consigli etici nazionali. Obiettivo generale del contratto è uno studio che identifichi le opinioni formulate dai consigli nazionali etici dei 25 paesi dell'Ue, raccolga le opinioni di tali consigli su cluster tematici, le analizzi per soggetto e paese in modo da mettere in luce i valori e/o approcci comuni, ne individui i possibili punti comuni e valori condivisi (e tutte le corrispondenti differenze di applicazione), riunisca informazioni richieste e analisi in una base di dati e in una relazione integrata finale. Il bilancio totale previsto per l'invito ammonta a 80.000 euro. Per informazioni: Commissione europea, Direzione generale Ricerca, Direzione C: 'Scienza e società', Unità C3: 'Scienza e etica', Att.: Thierry Bourgeois, rue de la Loi/wetstraat 200, Sdme 06/82, B-1049 Bruxelles, Tel +32-2-2-298-79-74, Fax +32-2-298-46-94 , E-mail: Thierry.bourgeois@cec.eu.int  
   
   
LIBRO DI TESTO EUROPEO SULL'ETICA NELLA RICERCA: BANDO DI GARA  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2004 - La Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per la produzione di un libro di testo europeo sull'etica nella ricerca. Il contratto concerne la produzione di un libro di testo basico europeo per abituare i ricercatori a rispondere alle domande importanti sull'etica nella ricerca. Dovranno essere in particolare affrontati i seguenti punti: sviluppare di un concetto europeo per la formazione di base dell'etica nella ricerca; individuare e compilare casi esemplificativi pertinenti che implicano temi etici di grande valore per le ricerche con soggetti umani; identificare i pertinenti principi etici e filosofici presenti nei casi esemplificati citati; proporre una struttura per i modelli di formazione professionale nell'etica della ricerca scientifica. Il bilancio totale previsto per l'invito ammonta a 80.000 euro. Per informazioni: Commissione europea, Direzione generale Ricerca, Direzione C: 'Scienza e società' , Unità C3: 'Scienza e etica', Att.: Thierry Bourgeois, rue de la Loi/wetstraat 200, Sdme 06/82, B-1049 Bruxelles, Tel +32-2-2-298-79-74, Fax +32-2-298-46-94, E-mail: Thierry.bourgeois@cec.eu.int  
   
   
E-GOVERNMENT : IL CITTADINO AL CENTRO DEI FUTURI SISTEMI INFORMATIVI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA CHIAVE DEL SUCCESSO SARÀ È IL GIUSTO EQUILIBRIO FRA SECURITY E LIBERTÀ INDIVIDUALE  
 
 Parigi, 4 ottobre, 2004 - Bull ha pubblicato un white paper sullo sviluppo dell’egovernment e l’evoluzione dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni, frutto sia della sua esperienza nello sviluppo di progetti in Europa, in Usa, in Medio Oriente che di interviste ad autorevoli esponenti di vari Governi. Il white paper evidenzia innanzi tutto che questo sviluppo dovrebbe condurre a una completa rivoluzione dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche. Se si stima che nel 2005 più del 70% delle amministrazioni pubbliche dei paesi sviluppati si doterà di accessi on-line, possiamo affermare che lo sviluppo dell’e-government è appena iniziato. La vera sfida consiste nel collocare realmente il cittadino al centro del processo, implicando così una ricostruzione progressiva dei sistemi informativi, nonché un forte sviluppo dell’e-democracy. Il white paper mostra inoltre come il successo di questa evoluzione dipenda da 3 fattori chiave che possono apportare cambiamenti profondi ai modelli organizzativi e al funzionamento dei sistemi informativi delle amministrazioni pubbliche: Decompartimentare i sistemi informativi grazie alle nuove architetture “serviceoriented” (Soa) basate sulle tecnologie Internet, Creare un clima di fiducia con la giusta armonia fra sicurezza, riservatezza e rispetto dei diritti personali, Gestire il cambiamento: allineare progressivamente i processi e le organizzazioni alla riforma, collegandoli agli agenti del servizio pubblico. I risultati dello studio, con interviste e testimonianze di opinionisti internazionali, sono riassunti in un white paper «e-government, il motore di modernizzazione dei servizi pubblici », che può essere scaricato dal sito www.Bull.com/e-gouvernment  
   
   
FONDO AMMORTAMENTO: ASTA RIACQUISTO TITOLI  
 
Roma 4 ottobre 2004 - Il Mef comunica che il giorno 7 ottobre 2004 avrà luogo, presso la Banca d’Italia, un’asta di riacquisto di titoli sul mercato riservata agli operatori specialisti in titoli di Stato. Tale operazione utilizzerà le somme disponibili sul Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Oggetto dell’asta saranno Btp in scadenza tra il 2006 e il 2008 e Cct in scadenza tra il 2006 e il 2009. Il Mef acquisterà fino ad un massimo di sei titoli, in relazione alle condizioni di mercato. Con successivo comunicato in data 6 ottobre 2004 saranno definiti i titoli oggetto dell’asta. Entro le ore 11 del 7 ottobre 2004, gli operatori "specialisti" potranno presentare fino ad un massimo di tre offerte per ogni titolo, da inoltrare esclusivamente mediante trasmissione telematica indirizzata alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria, con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d’Italia medesima per l’acquisto dei titoli di Stato. Tali offerte dovranno contenere l’indicazione del capitale nominale dei titoli in cessione ed il relativo prezzo richiesto. I prezzi indicati dovranno variare di un importo minimo percentuale di 1 centesimo e ciascuna offerta non dovrà essere inferiore a 1 milione di euro di capitale nominale. Il regolamento delle operazioni sarà effettuato il 12 ottobre 2004. Il Mef si riserva la facoltà di non accogliere domande presentate a prezzi ritenuti non convenienti.  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – SETTEMBRE  
 
2004 Roma, 4 ottobre 2004 - Il Mef comunica che nel mese di settembre 2004 si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 8.600 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 10.600 milioni di settembre 2003. Nei primi nove mesi del 2004 si è registrato complessivamente un disavanzo di circa 51.100 milioni, mentre nell'analogo periodo 2003 si era avuto un disavanzo pari a circa 44.000 milioni. Il miglioramento del fabbisogno del mese di settembre 2004, rispetto a quello del settembre 2003, riflette il controllo della spesa corrente, il buon andamento delle entrate fiscali e l’impatto finanziario dell’operazione di cartolarizzazione dei crediti relativi alla ricerca. Il dato cumulato dei primi nove mesi del 2004 converge verso il valore del 2003 ed è in linea con gli obiettivi dell’anno.  
   
   
BANCA FIDEURAM: MARKET AUTOLOOK  
 
 Milano, 4 ottobre 2004 - Stati Uniti La crescita dei consumi, che aveva subito un notevole rallentamento nel corso del secondo trimestre, è tornata ad accelerare nel mese di luglio (+0.8% m/m, in termini reali, dopo la contrazione del -0.5% di giugno), ma i segnali relativi al mese di agosto sono stati molto più dimessi, come evidenziato dall’andamento delle vendite di auto e dalle vendite al dettaglio (escluse le auto). La nostra previsione per la crescita dei consumi in Q3 è comunque di poco inferiore al 4% annualizzato (dopo l’1.6% di Q2), mentre un rallentamento è poi atteso per l’ultimo trimestre dell’anno. La crescita dei consumi dovrebbe poi portarsi leggermente sotto trend nel 2005. Grazie alla notevole accelerazione dei consumi e ai ritmi elevati degli investimenti in macchinari e attrezzature appare probabile che la crescita in Q3 risulti superiore a quella del trimestre precedente (la nostra attuale stima è del 3.6% contro il 2.8% di Q2). A moderare la crescita del terzo trimestre dovrebbero contribuire, d’altro lato, sia l’andamento delle scorte (in decisa accumulazione nel corso di Q2) che quello del canale estero (dato che la forte contrazione delle esportazioni nel mese di giugno, è stata recuperata solo in parte nel mese successivo). Un sensibile rallentamento è inoltre atteso per gli investimenti residenziali. Il nostro scenario prevede che i ritmi di crescita tornino ad accelerare sopra il potenziale nel trimestre finale dell’anno, per poi rallentare nuovamente all’inizio del 2005. Dopo l’andamento molto deludente che ha caratterizzato i mesi di giugno e luglio, la dinamica dell’occupazione è stata sostanzialmente in linea con le attese nel mese di agosto (con un incremento degli addetti di 144 mila unità e una significativa revisione ai dati dei due mesi precedenti). Il nostro scenario di crescita è compatibile con un andamento dell’occupazione nei prossimi mesi in linea con quello registrato in agosto (ma, nel breve periodo, i fattori climatici potrebbero distorcere significativamente la dinamica occupazionale). E’ importante sottolineare che, pur in presenza di un andamento non particolarmente brillante dell’occupazione, la dinamica del reddito da lavoro è stata negli ultimi mesi abbastanza vivace e questa considerazione suggerisce che i rischi al ribasso sulla crescita dei consumi appaiono contenuti, pur in un fase ciclica in cui è venuto meno il sostegno della politica monetaria e di quella fiscale. L’esito della riunione del Fomc del 21 settembre è stato esattamente in linea con le attese, con il rialzo dei Fed Funds a 1.75%, la riaffermazione del fatto che i rischi per crescita e inflazione rimangono “bilanciati” e che, nonostante l’aumento dei tassi, la politica monetaria si mantiene “accomodante”. La Fed ha quindi confermato, come era ampiamente atteso, che il ritmo dei rialzi dei tassi sarà probabilmente “misurato”. A tale riguardo si può notare che nel corso delle ultime settimane ha trovato crescente credito la visione secondo cui la Fed, dopo un altro rialzo dei tassi in novembre, potrebbe concedersi una “pausa” nel ciclo di rialzi dei tassi. Il nostro scenario di crescita di breve termine per gli Usa non appare compatibile con un simile comportamento da parte della banca centrale Usa: il recupero dei ritmi di crescita nella parte finale dell’anno dovrebbe indurre la Fed a rialzare i tassi nelle due rimanenti riunioni prima della fine dell’anno e una crescita in linea con il potenziale nel 2005 dovrebbe essere associata non con una “pausa” nel ciclo dei rialzi, ma solo con una sua moderazione. Area Euro e Regno Unito - La crescita del Pil nell’area euro ha rallentato al 2.0% t/t annualizzato dopo la “sorpresa” positiva (2.6%) nel primo trimestre. La decelerazione è conseguenza del rallentamento della domanda interna, in linea con le nostre attese: i consumi privati hanno dimezzato il ritmo di crescita di Q1, mentre gli investimenti fissi sono risultati praticamente invariati (oltre ad essere stati anche rivisti significativamente al ribasso in Q1). Il maggiore contributo alla crescita è giunto dal canale estero (1.5% t/t 4 annualizzato), che si è rivelato ancora una volta fondamentale, in presenza del prevedibile rallentamento della domanda interna. Nel complesso, il dato conferma come l’area euro fatichi a sostenere i ritmi di -1 crescita di Q1 (che nelle nostre previsioni dovrebbe rimanere il trimestre più forte di tutto il 2004), in un contesto caratterizzato da un mercato del lavoro ancora stagnante, che impedisce la trasmissione alla domanda interna dello stimolo, pur sensibilmente robusto, proveniente dalla domanda esterna. Abbiamo dunque mantenuto invariata la nostra previsione di crescita al 2.0% t/t annualizzato nella seconda metà del 2004 e solo di una lieve accelerazione della crescita media annua nel 2005 al 2.0% dall’1.9% previsto per quest’anno. I dati relativi all’evoluzione congiunturale nel terzo trimestre appaiono piuttosto contrastati. Il rallentamento della crescita esterna si è immediatamente riflesso in una discesa dei più attendibili indicatori congiunturali dell’area euro (ovvero del Pmi), mentre la fiducia delle imprese ha mostrato segnali di deterioramento, anche se i primi dati relativi al mese di settembre mostrano un inatteso recupero per quanto riguarda la Bnb e una tenuta confortante dell’indice complessivo dell’Ifo, che è sceso solo lievemente, grazie soprattutto ad un miglioramento del sentiment nel settore manifatturiero (mentre continua invece a restare sconfortante la valutazione sia del settore retail che delle costruzioni). La domanda esterna dovrebbe continuare a sostenere la crescita dell’area euro nella seconda metà del 2004, ma il contributo dovrebbe essere inferiore rispetto alla prima metà dell’anno. Per quanto riguarda invece le condizioni del mercato del lavoro, continuano a mancare chiare evidenze di miglioramento, a dispetto di un anno di robusta ripresa della domanda estera. Le imprese si mantengono estremamente caute anche nel settore manifatturiero, il maggiore beneficiario dello stimolo esterno. In ogni caso l’ingresso robusto della Germania nel terzo trimestre dovrebbe garantire che la crescita complessiva dell’area euro mantenga anche in Q3 il passo di Q2: la nostra attuale previsione è al 2.0% t/t annualizzato. Al rientro dalla pausa estiva la Bce è parsa voler “alzare” i toni in senso maggiormente restrittivo. Le nuove previsioni di crescita ed inflazione avvalorano lo scenario piuttosto ottimista già presentato lo scorso giugno, in presenza di uno scenario d’inflazione che continua ad essere giudicato moderatamente favorevole, ovvero con una previsione per il 2005 ancora sotto il target del 2.0%. Al contempo, la Bce ha voluto sottolineare più volte come i rischi sullo scenario d’inflazione siano visti univocamente al rialzo, mentre nell’analisi economica ha scelto di ridimensionare l’impatto del petrolio sulla crescita interna e di ignorare le indicazioni di un rallentamento della crescita esterna. L’impressione complessiva è dunque che la Bce abbia iniziato ad esplicitare un bias restrittivo e la probabilità che i tassi possano essere rialzati già a dicembre di quest’anno è sensibilmente aumentata. Nonostante questo, continuiamo a ritenere che il momento più probabile per l’avvio del ciclo restrittivo continui ad essere 05Q1, alla luce delle nostre attese di una dinamica ancora dimessa della domanda interna nell’area euro in 04H2 e delle probabili ripercussioni sulla crescita interna del rallentamento della domanda esterna. Nelle ultime settimane si è assistito ad un corposo flusso di dati negativi provenienti dal Regno Unito (ad eccezione del dato molto superiore alle attese sulle vendite al dettaglio di agosto), che mostrano come il rallentamento della domanda interna dovrebbe essere iniziato nel terzo trimestre. Inoltre iniziano ad aumentare le indicazioni di un raffreddamento del mercato immobiliare, considerata la brusca discesa della domanda di mutui e il rallentamento dei prezzi delle case. Considerate le incertezze relative ai rischi di una brusca correzione del mercato immobiliare e all’evoluzione della crescita mondiale, si segnala la possibilità che la Boe decida di attendere l’avvio del 2005 prima di effettuare un’altra mossa di rialzo dei tassi, anche se attualmente nel nostro scenario quest’ultima resta ancora prevista per novembre di quest’anno. Giappone e Cina - L’economia giapponese nel secondo trimestre è cresciuta “solo” all’1.3% t/t annualizzato, dopo due trimestri di crescita al 7.6% ed al 6.4%. Per la seconda parte dell’anno è comunque ancora prevista una stabilizzazione dei tassi di crescita intorno a questo livello, non una contrazione del Pil. Le componenti del Pil di Q2, infatti, mostrano che l’economia sta facendo fronte ad una domanda più moderata senza accumulare scorte eccessive. D’altro canto, il contributo della domanda privata per consumi ed investimenti, sebbene non ai livelli mostrati a cavallo di fine anno, rimane vivace (in 04Q2 è stato del 2.3% t/t ann.). Anche il canale estero ha continuato a contribuire positivamente alla crescita del Pil in Q2 (+1.2% t/t ann.). La crescita è stata dunque moderata dalla forte contrazione delle scorte (il cui contributo è stato del -1.0% t/t ann.) e della spesa pubblica per consumi ed investimenti (contributo del -1.1% t/t ann.). È importante sottolineare che il picco ciclico è già stato superato e che il ciclo economico in Giappone è ancora principalmente determinato dall’andamento di esportazioni ed investimenti, in quanto i consumi non sono ancora in grado di mostrare una accelerazione endogena a causa del contenimento dei costi da lavoro da parte delle imprese. A fronte di un rallentamento della domanda estera (al momento si stima un suo graduale rallentamento, ma le incertezze legate anche all’andamento dei prezzi del petrolio ed alle problematiche geopolitiche rendono più incerto questo scenario), le imprese saranno meno propense ad investire e ad aumentare i costi da lavoro. Per quanto riguarda gli investimenti, è probabile che il minimo si evidenzierà ad inizio 2005, ma il Tankan di inizio ottobre darà maggiori informazioni in proposito. Il rallentamento della domanda estera indurrà anche un rallentamento nei livelli di produzione (già nel terzo o quarto trimestre) che porteranno ad una contrazione della crescita della produzione industriale nel 2005. Ciò nonostante si vuole sottolineare che la crescita del Pil nel 2005 resterà su ritmi ben lontani da quelli di recessione (la nostra previsione è di crescita all’1.9% con rischi al ribasso nell’intervallo 1.4%-1.9%). A differenza di quanto avvenuto nel 2001 (recessione legata alla bolla sull’ It) e nel 1998 (recessione seguita alla crisi Asiatica), le imprese hanno compiuto grandissimi sforzi di ristrutturazione, il livello delle scorte è nel complesso sotto controllo ed il rallentamento della domanda mondiale dovrebbe corrispondere ad un ritorno verso il trend di lungo periodo, da tassi molto elevati. I dati di agosto relativi all’economia cinese mostrano una ripresa (o, quanto meno, una tenuta) dell’attività produttiva nell’area continuando a segnalare che le misure amministrative, pur riuscendo a mantenere sotto controllo gli aggregati monetari, non stanno portando ad un forte rallentamento dell’attività economica. Sia il credito che la crescita della massa monetaria continuano a mantenersi al di sotto dei target prefissati ad inizio anno dalla Banca Centrale. Anche l’inflazione ad agosto è risultata invariata rispetto al mese precedente (Cpi al 5.3%). Dopo la pubblicazione di questi dati le autorità di politica monetaria avrebbero affermato di non volere alzare i tassi di interesse nei prossimi tre mesi. Alla luce dei flussi di investimento dall’estero sembra non diminuire anche la fiducia degli investitori esteri per il medio periodo. È probabile che parte degli investimenti (la crescita cumulata ad agosto si attesta al 30.3% a/a, in lieve moderazione rispetto al dato precedente, 31.5%) sia infatti finanziata da flussi di cassa, internamente generati dalle industrie, o da finanziamento estero. Mercati azionari - Listini in recupero ma mercati ancora cauti - Dopo che nella prima metà di agosto si era assistito a prese di profitto generalizzate, a partire dalla seconda metà del mese i mercati azionari internazionali hanno iniziato un movimento al rialzo piuttosto marcato, in un contesto tuttavia caratterizzato da volumi sostanzialmente modesti. Il movimento al rialzo è proseguito anche nelle prime settimane di settembre, con gli indici che sono tornati sui livelli di fine giugno. Le ricoperture sui mercati azionari sono avvenute in funzione soprattutto della correzione del prezzo del greggio. A favorire il recupero dei listini, in un clima di scetticismo diffuso da parte degli investitori, hanno contribuito il miglioramento della visibilità sulla congiuntura americana, in particolare in seguito al dato sui nuovi occupati di luglio, e il buon andamento del mercato obbligazionario, con i rendimenti che sono scesi sotto i livelli di inizio anno. Per quanto riguarda il versante societario le prime indicazioni sono state contrastanti. Le prime evidenze relative al terzo trimestre sembrano mostrare una decelerazione nel processo di revisione delle stime a causa di alcuni profit warning (Intel, Texas, Alcoa e Coca Cola i più significativi), ma il ritmo di crescita atteso su base annua rimane comunque solido (14.3%), soprattutto alla luce della crescita fatta registrare nello stesso periodo dell’anno precedente. I primi risultati relativi ai brokers non hanno contribuito a chiarire la situazione. Sono emerse per lo più dinamiche specifiche a livello societario; alcune società hanno mostrato un’inattesa tenuta della crescita e della redditività (Goldman Sachs e Lehman Brothers), altre invece hanno confermato i timori del mercato in merito alla sostenibilità della crescita, soprattutto per quanto riguarda la componente obbligazionaria (Morgan Stanley e Bear Stearns). In prospettiva, ci aspettiamo che il mantenimento di livelli elevati di redditività operativa consenta il raggiungimento delle stime, sia per il trimestre in corso sia per il prossimo, a fronte di aspettative sul mercato di tassi di crescita più modesti dovuti alla decelerazione della crescita economica e ad un marcato calo dei margini di profitto. In conclusione, le evidenze emerse nel corso del periodo non alterano in prospettiva una visione sostanzialmente positiva sui mercati azionari, grazie ad una serie di elementi positivi. In particolare: i livelli di valutazione: sia in termini assoluti (multipli) sia soprattutto in termini relativi, grazie al movimento al ribasso dei rendimenti obbligazionari, i mercati azionari risultano l’attività finanziaria più interessante; la conferma di una graduale e continua ripresa della spesa per investimenti, evidenziatasi inizialmente nel settore delle telecomunicazioni e, successivamente, nel settore industriale; il mantenimento della fiducia dei consumatori su livelli elevati, seppure in lieve decelerazione; le buone prospettive degli utili societari: sebbene il terzo trimestre esprima una chiara decelerazione nella crescita gli utili, quest’ultima dovrebbe comunque attestarsi su livelli elevati, grazie soprattutto alla forte attenzione dal lato dei costi e al conseguente mantenimento di un elevato livello di efficienza operativa da parte delle imprese. I principali elementi di rischio continuano ad essere rappresentati dall’emergere di segnali di un rallentamento della crescita congiunturale statunitense e dal possibile ulteriore apprezzamento del prezzo del greggio, sul quale continuano a pesare fattori sia di natura fondamentale, in particolare la dinamica delle scorte, sia di natura esogena. Telecom : buone valutazioni ma fondamentali ancora incerti Usa Il settore telecom statunitense ha recentemente invertito la tendenza al ribasso mostrata da inizio anno. A partire dal mese di luglio l’overperformance del comparto rispetto al mercato è stata determinata dalla pubblicazione di bilanci trimestrali relativamente migliori alle attese. Esemplare a questo proposito la trimestrale di Verizon - primo operatore di telefonia fissa statunitense e secondo operatore di telefonia mobile – nella quale, per la prima volta, si è registrata un’interruzione nel calo dei margini ed un rallentamento nella perdita di clientela sulla telefonia fissa grazie ad una minor competizione da parte degli operatori long distance (Mci e At&t). Il temporaneo miglioramento dello scenario competitivo ha gradualmente incrementato l’attrattività del settore, supportato sia da valutazioni attraenti (P/e, Free Cash Flow yield, Dividend Yield) sia da una serie di motivazioni specifiche connesse all’imminente fusione tra At&t Wireless e Cingular (per cui saranno distribuiti oltre 40 mld di dollari agli azionisti di At&t Wireless). La recente fase al rialzo impone tuttavia cautela, vista la situazione strutturalmente difficoltosa per il settore. La competizione rimane molto elevata anche a causa dell’affacciarsi sul settore di nuovi operatori (in primis le società di Tv via cavo). Oltre a ciò, la dinamica di compressione dei margini appare inevitabile vista la necessità di investire in nuove tecnologie per giungere a fornire servizi di telefonia e trasmissione dati/immagini attraverso connessioni rapide a banda larga. La forte dipendenza da eventuali cambiamenti nel contesto legislativo e la grande incidenza dei costi del personale (remunerazioni e coperture pensionistiche ed assicurative) rappresentano altri due fattori di rischio che potrebbero contribuire a modificare l’attuale percezione positiva sul settore. Europa In Europa, nella prima parte dell’anno il settore telefonico ha sottoperformato l’indice generale, nonostante valutazioni attraenti. La ragione di tale andamento va ricercata principalmente nel fatto che, piuttosto che sui valori fondamentali, il focus degli investitori si è concentrato in particolare su due elementi di rischio: l’attesa di piazzamenti azionari nelle società di cui i governi nazionali sono ancora azionisti rilevanti (France Telecom, Deutsche Telekom, Kpn, Teledanmark – solo per citarne alcune) e il rischio di ingenti operazioni di fusione e/o acquisizione (soprattutto dopo la partecipazione di Vodafone all’offerta su At&t). Tale atteggiamento si è però di recente modificato grazie alla combinazione di tre elementi, visto che al discorso valutativo si sono aggiunti un momentum positivo sugli utili societari e la forte generazione di cassa delle principali società del settore che ha stimolato un rialzo delle attese sul ritorno di cassa agli azionisti, sia per l’anno in corso sia per il 2005. Le trimestrali societarie hanno evidenziato una precisa divergenza tra i mercati, confermando l’estrema competitività dell’industria nelle regioni scandinave ed in Inghilterra (con tassi di crescita molto bassi) e la congiuntura favorevole che ancora permane in Francia, Germania e nel Mediterraneo. In media, comunque, i tassi di crescita annuale rimangono interessanti: attorno al 4% per gli operatori integrati, mentre salgono all’8% circa per i gestori di telefonia European telecom fixed/mobile vs. Market Ytd mobile. Ma l’aspetto più positivo del settore è senza dubbio quello relativo al cash return del settore che nel 2005 dovrebbe superare il 5% (considerando congiuntamente la distribuzione di dividendi e i piani di buy back). Il miglioramento dei bilanci societari (dopo le strategie di riduzione sistematica del debito) e la riduzione dei potenziali target di Jan-04 Feb-04 Mar-04 Apr-04 May-04 May-04 Jun-04 Jul-04 Aug-04 Sep-04 Dow Jones Tmi mobile telecom -Dow Jones Tmi fixed line telecom -Msci Europe acquisizione ha infatti indotto le principali società ad incrementare la distribuzione agli azionisti dei flussi di cassa in eccesso, ponendo le condizioni per un rialzo dei corsi azionari. Consumer Staples : il calo della domanda incide sui margini America - Da inizio anno il comparto consumer staples americano ha registrato un andamento positivo, overperformando il mercato nel suo complesso, beneficiando a livello esogeno dell’andamento favorevole dei comparti difensivi e dell’incertezza prevalente sul mercato espressa da un aumento dell’avversione al rischio. I fattori endogeni che ne hanno favorito l’overperformance possono invece essere ricondotti: al miglioramento delle condizioni macroeconomiche globali che hanno consentito, soprattutto nella prima parte dell’anno, la tenuta della domanda per consumi e di conseguenza l’aumento delle attese sugli utili del comparto; al pricing power che ad inizio anno aveva caratterizzato alcuni sottosettori (in particolare il beverage) che ha favorito una crescita significativa di fatturato seppur in un contesto di stabilità della crescita dei volumi di vendita. Alla correlazione inversa con l’andamento dei tassi d’interesse: i titoli del comparto tendono storicamente ad overperformare anticipando di sei mesi l’inizio di una fase di politica economica restrittiva. Va comunque sottolineato come l’entità dell’overperformance rispetto al mercato è andata riducendosi progressivamente dopo i massimi relativi di giugno a causa di molteplici fattori: Il mercato è stato disatteso dai risultati del secondo trimestre in quanto, seppur in linea con il consenso, non hanno mostrato un ulteriore rialzo delle stime degli utili per la restante parte dell’anno, Il forte rialzo dei prezzi delle materie prime che ha inciso in misura sostanziale sulla redditività delle imprese del comparto, il peggioramento della fiducia dei consumatori, sia sul mercato domestico sia su quelli esteri, in concomitanza all’accresciuto rischio geopolitico Le prospettive del settore a livello globale non sono particolarmente brillanti: la visibilità sugli utili futuri, già scarsa, è destinata a peggiorare nel breve periodo a causa di una accresciuta competizione tra le maggiori società del settore che sono costrette ad aumentare le spese di promozione dei propri marchi per cercare di aumentare il fatturato, deprimendo in questo modo i margini operativi e la crescita degli utili stessi. Inoltre la struttura distributiva che assume un peso crescente sulle aziende produttrici di beni di largo consumo (con il ruolo degli hard discounters che diviene sempre più rilevante), potrà avere ripercussioni negative su alcuni sottosettori ritenuti in precedenza a margini elevati come Beverage e Household&personal Care che sino ad ora sono stati impattati in misura minore da questo effetto rispetto al comparto Food nelle cui prospettive appare già incorporato. Le valutazioni fondamentali iniziano a scontare che tale quadro complessivo sia un fenomeno strutturale che deprima la crescita degli utili futuri . Per questa ragione gli investitori assumono che le valutazioni dei titoli del settore debbano essere trattate a sconto rispetto a quelle del mercato. Europa - L’andamento del settore consumer staples europeo ha mostrato un andamento a due facce: dopo aver raggiunto i massimi dell’anno alla fine di giugno, segnando una buona sovraperformance rispetto al mercato, il settore ha subito pesanti flessioni a seguito di risultati semestrali non brillanti. I motivi di questo andamento sono legati: alla progressione degli utili societari: all’inizio dell’anno gli investitori scommettevano su una espansione degli utili societari e quindi erano disposti a comprare titoli con valutazioni del settore a premio rispetto al mercato. In questo momento, pur essendo le valutazioni sugli utili prospettici a sconto del 5% rispetto a quelle di inizio gennaio, gli investitori scommettono su ulteriori revisioni al ribasso delle stime degli analisti finanziari che rendono le valutazioni fondamentali meno attrattive; alle prospettive reddituali delle società del settore: i risultati del secondo trimestre hanno disatteso le attese del mercato che ipotizzava una forte espansione dei margini operativi; i motivi che hanno causato una redditività meno elevata di quanto prevista sono legati essenzialmente al marcato rialzo dei prezzi delle materie prime e ad un aumento della competizione in mercati tradizionalmente ad alto valore aggiunto (Europa ed Asia) oltre che alla debolezza della spesa dei consumatori in paesi chiave dell’Unione Europea (Francia, Germania, Italia). Mercati obbligazionari - Ancora ribassi dei rendimenti sui mercati obbligazionari: Dalla fine del mese di luglio è proseguito il trend di ribasso dei rendimenti che aveva caratterizzato i mercati obbligazionari nel mese precedente. Il calo dei rendimenti ha interessato tutte le scadenze, ma il movimento è stato decisamente più marcato sui titoli più lunghi con un conseguente appiattimento delle curve dei tassi. Nel contempo la Fed effettuato due rialzi dei Fed Fund di 25 b.P., portando il tasso di politica monetaria all’1.75%. Nel periodo considerato, i treasury americani hanno registrato riduzioni dei rendimenti nell’ordine di 50 punti base sulla scadenza a dieci anni e di 24 p.B. Sui due anni. Il mercato europeo ha registrato riduzioni più contenute dei rendimenti: 30 p.B. Sui titoli decennali, mentre la parte a breve termine è stata penalizzata da alcune dichiarazioni da parte di esponenti della Bce che hanno indotto gli operatori a pensare che anche in Europa l’avvio del ciclo di rialzo dei tassi d’interesse sia ormai prossimo. Tali dichiarazioni hanno determinato sul segmento a breve termine ribassi dei rendimenti contenuti, nell’ordine dei 10 punti base. Nello stesso periodo i titoli inflation linked hanno sottoperformato marcatamente i titoli a cedola fissa d’analoga scadenza; il movimento non è stato omogeneo ma ha interessato particolarmente il mercato americano. Le break even inflation, ovvero il differenziale tra il rendimento dei titoli inflation linked e gli analoghi titoli a cedola fissa, sono diminuite di 15 p.B. In media su tutta la curva americana, ancora più marcato è stato il movimento registrato sul mercato canadese, con restringimenti di circa 22 p.B. I titoli inflation linked europei ed inglesi hanno registrato delle performance migliori con restringimenti delle Bei nell’ordine dei 4 p.B. In media. Tale trend sulle break even inflation è stato innescato da due fattori: da un lato il venir meno dei timori d’inflazione a livello globale, dall’altro, e in particolar modo in America, l’inizio del periodo caratterizzato da “stagionalità negativa” per l’indicatore d’inflazione su cui sono indicizzati i titoli, il che riduce i ritorni da inflazione attesi per i prossimi mesi. E’ proprio a seguito del rallentamento subito dall’inflazione che tra alcuni osservatori si sta facendo largo l’ipotesi che la Fed possa effettuare un ulteriore rialzo di 25 b.P. A Novembre - attualmente già scontato dai mercati con una probabilità di circa il 75-80% - e successivamente, di fronte ad ulteriori segnali di debolezza del quadro macroeconomico, sospendere il rialzo dei tassi d’interesse. Ciò equivarrebbe a riconoscere che l’attuale rallentamento può sfociare in una fase d’incertezza globale sulla dinamica della crescita. Leggermente differente la situazione del mercato europeo. Sebbene i dati macroeconomici continuino a segnalare una congiuntura debole, specialmente per quanto concerne la domanda interna, la Bce ha lasciato trasparire sia nella conferenza stampa di inizio settembre che nei commenti di alcuni suoi esponenti, l’intenzione di procedere ad un rialzo dei tassi d’interesse nell’ipotesi in cui la dinamica inflativa nel prossimo anno dovesse strutturalmente superare il target di inflazione. Il mercato, tuttavia, assegna scarse possibilità a manovre sui tassi entro l’anno. Analizzando il mercato è possibile effettuare alcune considerazioni: Le aspettative sulla prossime mosse della Fed sono state decisamente ridotte; i future sui contratti eurodollaro a tre mesi scontano infatti rialzi per complessivi 100 punti base nel corso del 2005 equivalenti ad un tasso sui Fed Fund pari a circa il 3% per dicembre 2005. Ciò equivale a ipotizzare un percorso di stretta monetaria molto moderato, se confrontato ai cicli precedenti. Le pendenze delle curve dei rendimenti sono diminuite in maniera considerevole (150 b.P. Il livello di spread tra i tassi a 10 e 2 anni in America, e 130 b.P. Lo spread in Europa), tale dinamica da un lato riflette un peggioramento delle aspettative di crescita economica incorporate nel mercato, dall’altra riduce la protezione offerta dai titoli lunghi nell’eventualità di una correzione del mercato . I livelli delle break even inflation (2.25% a dieci anni in Usa e 2.15% in Europa) appaiono oggi più ragionevoli rispetto alla dinamica sottostante dell’inflazione, ma riteniamo che potrebbero comunque subire un ulteriore restringimento. I rendimenti dei titoli decennali in questi giorni si sono portati in corrispondenza del supporto psicologico e tecnico del 4% sia in Usa che in America. In corrispondenza di questi livelli vi è il rischio che sul mercato americano si osservi un’ulteriore domanda di duration da parte degli operatori attivi sul mercato dei mutui e collegata all’attività di bilanciamento della duration dei loro portafogli Fatte queste premesse esiste a breve il rischio di un’ulteriore estensione del rally di mercato, ma nel contempo, in un ottica di più ampio respiro i rendimenti non appaiono attraenti – a meno che non si adotti come scenario di riferimento una fase di rallentamento marcato dell’economia internazionale, ipotesi che non condividiamo – e riteniamo pertanto opportuno mantenere una sottoesposizione al rischio tasso. Spread stabili - Nei mesi di agosto e settembre gli spread di credito hanno vissuto una stagione molto positiva con restringimenti generalizzati. Decisamente brillante è stata la dinamica dei corporate in euro (ai minimi dagli ultimi 6 anni) e degli high yield negli stati uniti. La dinamica ha avuto una portata globale ed ha interessato anche i mercati emergenti e gli swap spread in un trend generalizzato di compressione e di continua diminuzione dell’avversione al rischio. Per il credito il quadro non ha subito mutamenti sostanziali. I fondamentali rimangono solidi e percepiti come robusti anche nel futuro; dal punto di vista tecnico perdura la relativa scarsità di offerta (sebbene sul mercato corporate statunitense si sia assistito ad una recente forte accelerazione), coniugata con l’elevata disponibilità di cash da investire da parte degli operatori. Sul versante valutativo invece i livelli di remunerazione del rischio risultano progressivamente sempre più sottili. È però l’aspetto comparativo con le altre asset class che spiega il recente successo degli spread: a fronte di rendimenti in continua diminuzione e un mercato azionario che fatica ad apprezzarsi, molti investitori continuano a veder valore nei livelli, pur minimi, di extra-rendimento scommettendo su un quadro futuro di scarsa volatilità. Sebbene sia difficile escludere ulteriori restringimenti, appare piuttosto ottimistico il quadro implicito nei recenti livelli degli spread, in particolar modo nel corporate euro. Non emerge però al momento un fattore imminente che possa scatenare un’inversione. Rimane comunque un deciso elemento di asimmetria di rischio a sfavore di queste asset class.  
   
   
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: OTTENUTI NUOVI PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI  
 
Sondrio, 4 ottobre 2004 – Pattichiari - Le banche del Gruppo Credito Valtellinese - Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Credito Siciliano e Banca dell'Artigianato e dell'Industria - hanno acquisito il 28 settembre la certificazione Pattichiari degli otto protocolli promossi dall'Associazione Bancaria Italiana e da esse adottati sin dall'avvio: F.a.r.o. (Funzionamento sportelli Bancomat rilevato on line); Elenco delle obbligazioni a basso rischio - basso rendimento; Informazioni chiare sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate; Criteri generali di valutazione delle capacità di credito; Conti correnti a confronto; Servizio bancario di base; Tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegni; Tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese. Anche Bancaperta ha ottenuto la conformità per i protocolli riconducibili alla sua peculiare attività: elenco delle obbligazioni a basso rischio - basso rendimento; conti correnti a confronto. Tra le prime in Italia ad ottenere la facoltà di fregiarsi del Marchio Pattichiari per i protocolli adottati, le banche del Gruppo hanno ottenuto la conferma e validazione del proprio impegno e dell'attiva partecipazione, anche in seno ai cantieri di sviluppo del progetto, alla "riscrittura" del sistema dei rapporti e relazioni vigenti tra gli istituti di credito e le componenti della società civile: clientela, associazioni di categoria, associazioni dei consumatori e mezzi di informazione. La certificazione dei Protocolli Pattichiari s'inserisce nel solco della tradizione, ormai consolidata al Gruppo Credito Valtellinese, che pone i temi della qualità e della responsabilità sociale come obiettivi strategici fondamentali dal punto di vista del soddisfacimento delle esigenze dei clienti, dei soci, del personale e dei territori sui quali esso opera. Mf Innovazione Award 2004 - La prima edizione del premio ai prodotti e servizi bancari più innovativi istituita da Mf ha visto il Credito Valtellinese vincitore per la categoria carte di credito (nuove formule) mediante Cart@perta Gold e la menzione di merito per il conto corrente Armonia Web. Questi riconoscimenti evidenziano ancora una volta le capacità di innovazione e di utilizzo delle tecnologie più avanzate che hanno consentito al Gruppo stesso, potendo contare sulle sofisticate architetture informatiche a disposizione, di sviluppare negli anni strumenti e prodotti per la clientela tecnicamente evoluti e di facile fruizione. Attualmente gli utilizzatori di prodotti della linea cart@perta sono 73.000 mentre, più in generale, i clienti del Gruppo che usufruiscono dei servizi di internet banking sono oltre 176.000. Per il futuro, il Gruppo Creval, in linea con quanto già specificato nel suo Piano Strategico e al fine di supportare sempre al meglio la propria clientela con prodotti e servizi all'avanguardia, intende proseguire in questo percorso di eccellenza, con l'ulteriore valorizzazione della propria capacità di innovazione e del proprio potenziale tecnologico.  
   
   
INTERCONFIDI NORDEST: AL VIA LA TRASFORMAZIONE IN BANCA DI GARANZIA  
 
Padova, 4 ottobre 2004 - L’assemblea Straordinaria di Interconfidi Nordest, riunita il 30 settembre al Centro Congressi Papa Luciani di Padova, ha deliberato la trasformazione in Società Cooperativa per Azioni (Scpa), propedeutica all’avvio del processo di autorizzazione all’esercizio dell’attività di Banca di Garanzia da parte di Banca d’Italia. L’istruttoria verrà depositata in Via Nazionale nei prossimi mesi, con l’obiettivo di ottenere il via libera entro il 2005. Interconfidi Nordest - 1.800 soci, capitale sociale di 14 milioni e patrimonio netto di 20 (che potrà essere aumentato dai soci e da enti esterni pubblici e privati), brucia le tappe imposte dalla Legge sui Confidi (art. 13 del maxicollegato alla Finanziaria 2004) e dai vincoli organizzativi e patrimoniali richiesti da Basilea 2. E sceglie, primo Confidi in Italia, l’opzione Banca di Garanzia. “Una scelta strategica - spiega il presidente di Interconfidi Nordest, Arturo Romanin Jacur - che c’impegna in modo rigoroso sotto il profilo della vigilanza esterna, ma ci consentirà di ottenere il massimo risultato per le nostre imprese in termini di garanzia e di supporto finanziario”. Nei primi otto mesi del 2004 Interconfidi Nordest ha approvato 408 fidi per un totale di 146,5 milioni di euro (+58% gli importi approvati rispetto allo stesso periodo 2003); 344 i fidi erogati alle imprese pari a 102 milioni (+23%). I ricavi hanno avuto un aumento del 52%. Al termine dell’Assemblea si è svolta la tavola rotonda “Interconfidi Nordest: Banca di Garanzia e nuovi strumenti di finanza per le Pmi”, davanti a oltre 500 imprenditori ed esponenti del mondo finanziario, a cui sono intervenuti Francesco Bellotti presidente del Comitato tecnico per il credito alle Pmi di Confindustria, Fabio Bolognini responsabile Direzione Marketing Imprese di Banca Intesa, Luigi Rossi Luciani presidente di Confindustria Veneto, Alessandro Tappi direttore Area Garanzie del Fondo Europeo per gli Investimenti (Fei), Giampaolo Molon direttore di Interconfidi Nordest, moderata da Valeria De Rosa di Ventiquattrore.tv. Durante i lavori sono state annunciate altre due importanti novità: il lancio di un secondo portafoglio di finanziamenti a medio termine con Banca Intesa garantiti dai Confidi, e la richiesta al Fondo Europeo per gli Investimenti di ampliare per il 2005 da 415 milioni a 1 miliardo di euro il plafond di garanzie gestito da All.gar., il raggruppamento temporaneo costituito un anno fa dai maggiori Confidi industriali del Centro-nord (Interconfidi Nordest, Confidi Milano, Confidi Trento, Federfidi Lombarda, Fidindustria Emilia Romagna, Neafidi, Unionfidi Piemonte) di cui Interconfidi Nordest è capofila. “Siamo orgogliosi della nostra scelta”, ha detto nella sua relazione Arturo Romanin Jacur. “Una scelta di continuità per una realtà presente nel Nord Est da trent’anni e oggi operativa in tutta Italia. La nostra è una storia di flessibilità e capacità di adeguamento alle esigenze delle imprese; il nostro futuro ci indirizza su un percorso volto ad ottimizzare il servizio offerto diventando banca di garanzia.” “La strada che abbiamo deciso di percorrere - ha spiegato Giampaolo Molon - è quella di massimizzare il peso e la riconoscibilità della nostra garanzia, anche fuori dal mercato domestico europeo, con particolare attenzione alle imprese non retail. Nel corso di questi anni abbiamo operato a stretto contatto con le istituzioni finanziarie nazionali ed internazionali, come il Fondo Centrale di Garanzia e il Fondo Europeo per gli Investimenti, per aumentare la nostra capacità di garanzia. Siamo soddisfatti che il portafoglio All.gar abbia avuto un tale successo in questa difficile fase economica, tanto da portarci a richiederne l’incremento per il 2005 a 1 miliardo di euro”. “L’avvicinarsi dell’entrata in vigore di Basilea 2 accelera l’inevitabile processo di revisione del rapporto banca e impresa”, ha dichiarato Francesco Bellotti. “Se da un lato le banche dovranno fornire nuovi strumenti finanziari che favoriscano i processi di ricapitalizzazione e di riequilibrio finanziario delle imprese, queste ultime saranno obbligate ad adeguare i propri standard operativi per ridurre lo sbilanciamento verso l’indebitamento a breve, dovuto in gran parte alle anomalie del sistema, a favore di una strategia finanziaria di medio-lungo termine che favorisca i processi di crescita dimensionale. Il mondo dei Confidi si deve trasformare per fornire le adeguate risposte: l’odierna Assemblea di Interconfidi Nordest è un concreto ed importante passo in questa direzione”.  
   
   
PATTICHIARI: SCENDONO A 7 GIORNI I TEMPI MASSIMI SUGLI ASSEGNI  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Scendono da 8 a 7 giorni i tempi massimi per la disponibilità delle somme versate con assegno in 19 mila sportelli bancari italiani. A partire dall’1 ottobre, infatti, presso le 75 banche che hanno aderito all’iniziativa “Tempi certi di disponibilità sulle somme versate con assegno” di Pattichiari, serviranno al massimo 7 giorni lavorativi per rendere disponibile al cliente le somme versate con assegno sul proprio conto e per garantire l’irrevocabilità della somma accreditata. Le banche migliorano uno dei principali obiettivi di questa iniziativa, lanciata lo scorso 15 marzo, che è quello di contenere i tempi entro un numero massimo di giorni – 8 all’avvio dell’iniziativa, ora ridotti a 7 - per consentire al cliente di pianificare al meglio la propria attività. Sul sito www.Pattichiari.it  è possibile consultare e confrontare i differenti tempi di disponibilità applicati da ciascuna banca, in una logica di piena concorrenza. Sette giorni è infatti il tempo massimo, ma ciascuna banca può anche compiere l’operazione in meno tempo. Dal sito emerge che, tra le 75 banche aderenti, quasi la metà garantisce tempi massimi di disponibilità entro 6 giorni sugli assegni circolari e una su quattro per quelli bancari.  
   
   
PRICEWATERHOUSECOOPERS: NEL 2004 AUMENTANO LE VERTENZE GIUDIZIARIE DA PARTE DEGLI AZIONISTI NEI CONFRONTI DI SOCIETÀ ESTERE  
 
New York, 4 ottobre 2004 - Secondo lo studio condotto da Pricewaterhousecoopers nel 2003 (Pricewaterhousecoopers 2003 Foreign Securities Litigation Study) e sulla base di un’ analisi delle vertenze giudiziarie presentate fino ad oggi nel corso del 2004, il numero delle “class action” (azione legale collettiva) presentato contro soggetti esteri ascritti è in aumento. Fino al 15 settembre 2004, 21 società estere quotate presso le borse statunitensi sono state citate in giudizio per “class action” relative a questioni in materia di titoli. I 21 casi superano ampiamente il numero totale dei 15 casi simili riportati nel 2003 e molto probabilmente surclasseranno il numero delle società citate in giudizio nel 2002, che sono state pari a 23. Oltre alla lista sempre più lunga di società estere citate in giudizio dagli azionisti, numerose istituzioni finanziarie estere sono state coinvolte in scandali relativi ai fondi comuni di investimento. In generale, dal 1998, le azioni legali presentate contro soggetti ascritti esteri sono aumentate. Nel corso degli ultimi due anni, in Europa, abbiamo assistito al sorgere di scandali che hanno coinvolto importanti gruppi societari. Fra i casi più significativi ricordiamo quelli di Parmalat, Royal Ahold, Royal Dutch/shell e Nortel Networks, solo per citarne alcuni. Le azioni legali contro le società sono state presentate da diversi paesi come Australia, Cina, Finlandia, Germania, Islanda, Israele, Russia, Svizzera e Paesi Bassi. Il Pricewaterhousecoopers Study e la ricerca condotti evidenziano altresì che oltre il 65% delle azioni legali presentate contro società estere nel corso degli ultimi due anni hanno avuto come oggetto questioni contabili. Oltre alle vertenze giudiziarie presentate da azionisti privati, almeno otto di queste società sono state oggetto di investigazioni sia da parte della Securities and Exchange Commission che del Dipartimento di giustizia. “Il numero di vertenze giudiziarie in materia di titoli presentate contro società non statunitensi quotate presso le borse statunitensi è destinato ad aumentare. Una stretta collaborazione tra i regolamentatori statunitensi ed esteri, unita ad una revisione più frequente della documentazione estera da presentarsi secondo quanto previsto dalla normativa Sarbanes-oxley, potrebbe aumentare l’ esposizione delle società”, ha affermato Grace Lamont, Securities Litigation partner e autrice dello studio. “Il prossimo anno, le conseguenze non note del reporting sui controlli interni previsti dalla normativa Sarbanes-oxley, Sezione 404 e l’ adozione in tutta Europa degli standard internazionali in materia di reporting finanziario (Financial Reporting Standards) rappresentano altre aree di rischio potenziali, grazie alle quali le società potrebbero eludere le norme e i regolamenti. Per il futuro, inoltre, si prevede che il valore della liquidazione sarà più elevato”. Nel 2003, il valore medio delle liquidazioni relative a tutte le vertenze giudiziarie in materia di titoli negli Stati Uniti (che comprendeva sia le società americane che estere) è aumentato del 20 per cento fino a raggiungere 23,3 milioni di dollari Usa. Questo incremento è stato alimentato in gran parte da sei liquidazioni che hanno raggiunto il valore di 100 milioni di dollari ciascuna e da altre tre liquidazioni di 300 milioni di dollari Usa o di importo superiore; una di queste liquidazioni ha raggiunto il valore di 500 milioni di dollari Usa. Al gruppo dei “blockbuster” si è poi aggiunto Daimlerchrysler Ag, la cui liquidazione di 300 milioni di dollari Usa è stata la più alta mai registrata da parte di un soggetto ascritto straniero. Il 2003 Pricewaterhousecoopers Foreign Securities Litigation Study e il 2003 Pricewaterhousecoopers Securities Litigation Study sono pubblicati all’ indirizzo Internet http://www.10b5.Com  
   
   
DET NORSKE VERITAS ANNUNCIA L’ACQUISIZIONE DI CORERATINGS UN’IMPORTANTE OPERAZIONE NEL SETTORE DEI SERVIZI DI RATING DEI RISCHI NON FINANZIARI NELLE AREE DELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY E DELLA CORPORATE GOVERNANCE  
 
Oslo, 4 ottobre 2004 - Det Norske Veritas (Dnv), leader mondiale nella certificazione e nel risk management, ha annunciato oggi l’acquisizione di Coreratings, agenzia di rating leader europea nelle valutazioni di Corporate Social Responsibility. L’operazione intende rispondere alla sempre più diffusa esigenza delle imprese di fornire al mercato informazioni più affidabili e trasparenti relativamente agli asset immateriali e ai rischi non finanziari. Dall’unione dell’esperienza e delle competenze di Dnv e Coreratings nascerà un’offerta completa di servizi nelle aree della Corporate Responsibility e della Corporate Governance in grado di soddisfare la richiesta di servizi di valutazione dei rischi connessi agli investimenti non finanziari. La comunità degli investitori sta adottando un approccio sempre più globale nella valutazione delle performance aziendali. Queste ultime, in aree chiave quali la Corporate Governance, la Gestione Ambientale, la Gestione del Personale, possono avere un elevato impatto sulle valutazioni finanziarie delle aziende. Il rating e le valutazioni indipendenti dei dati di carattere non finanziario possono pertanto incrementare la qualità e la credibilità delle analisi e delle attività di reporting delle aziende. “Coreratings e Dnv sono perfettamente in grado di rispondere alla crescente domanda di valutazioni e verifiche indipendenti degli ‘intangible assets’ aziendali”, ha affermato Henrik Madsen, Coo di Dnv Certification. Coreratings offre servizi di analisi indipendenti del valore degli “intangible assets” e dei rischi aziendali, mentre Dnv è leader internazionale nell’ambito del risk management. L’esperienza maturata da Dnv nei diversi settori industriali, unita alle competenze specifiche di Coreratings nella valutazione dei rischi non finanziari, garantisce alle aziende ed agli analisti servizi completi nell’area della Corporate Responsibility. Coreratings apporterà alle attività di certificazione di Dnv il suo approccio unico e innovativo al mercato. Anne-maree O’connor, Managing Director di Coreratings, ha commentato: “Questa acquisizione presenta interessanti sinergie: la capacità di analisi di Coreratings e l’expertise di Dnv permettono di colmare perfettamente l’asimmetria informativa tra le aziende e gli investitori mettendo in relazione le performance aziendali e gli asset immateriali con il valore per gli Azionisti”.  
   
   
GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO SPA: CDA APPROVA IL LANCIO DI UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Si è riunito 30 settembre 2004, presieduto da Carlo Caracciolo, il consiglio di amministrazione della società che ha esaminato ed approvato l’emissione di un prestito obbligazionario per un importo massimo di €300 milioni e con una durata fino a 15 anni. Il bond sarà collocato presso investitori istituzionali è sarà quotato alla Borsa di Lussemburgo. Lead managers dell’operazione saranno Caboto, Jp Morgan, Lehman Brothers e Mediobanca. Contestualmente al lancio dell’emissione, verrà reso pubblico da parte di Standard & Poor’s il rating del Gruppo Editoriale l’Espresso S.p.a., valutato in Bbb- con outlook positivo. I fondi raccolti con l’emissione obbligazionaria serviranno a rifinanziare il bond di €200 milioni in scadenza ad agosto 2005 e per sostenere lo sviluppo del Gruppo.  
   
   
TELECOM ITALIA MOODY´S CONFERMA IL RATING  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - In ottemperanza al regolamento di Borsa Italiana si informa che l’agenzia di rating Moody’s ha confermato in una Credit Opinion, pubblicata lo scorso 29 settembre, il Rating di Telecom Italia S.p.a. Al livello di Baa2, con Outlook stabile.  
   
   
MERLONI ELETTRODOMESTICI RIVEDE AL RIBASSO LE PREVISIONI DEL MARGINE OPERATIVO NETTO A FINE ANNO  
 
Fabriano, 4 ottobre 2004 - Merloni Elettrodomestici prevede un margine operativo netto inferiore alle previsioni. La Società il 27 luglio 2004 aveva riconfermato le previsioni, ovvero una crescita del fatturato 2004 di circa il 5%, un margine operativo netto sulle vendite (Ebit %) in crescita rispetto all’8,2% del 2003 e un miglioramento del gearing. Le vendite continuano ad essere positive e in linea con le attese: si prevede che il fatturato 2004 crescerà leggermente al di sopra del 5% con il consolidamento delle quote di mercato. La Società prevede invece che l’Ebit 2004 sia inferiore rispetto alle previsioni per un ammontare complessivo di circa 20 milioni di euro da attribuire alle seguenti motivazioni: - un inaspettato e significativo aumento dei costi delle materie prime, principalmente di petrolio e acciaio, rispetto a luglio di quest’anno. Nonostante la Società abbia coperto la maggior parte degli acquisti delle materie prime con contratti di lungo termine, le stime attuali riflettono tali aumenti di prezzo sugli acquisti residuali non coperti da contratti. - la flessione della domanda in alcuni mercati, in aggiunta al persistere della pressione sui prezzi, che ha suggerito alla Società di valutare con maggiore prudenza le stime sui prezzi unitari della seconda metà dell’anno. - costi addizionali per attività di Consumer Service, in Gran Bretagna, finalizzati a riportare lo standard di servizio ai livelli attesi dal mercato per i propri marchi. Questi investimenti hanno già consentito un sostanziale riallineamento del livello di servizio ai valori attesi. Per questi motivi la Società prevede che il rapporto Ebit su fatturato 2004 sarà inferiore di circa 30 punti base rispetto all’analogo rapporto del 2003 (8.2%). La riduzione dell’Ebitda in rapporto al fatturato si prevede invece di misura inferiore. Le previsioni di un miglioramento del gearing rispetto al 2003 sono confermate.  
   
   
ALITALIA: POSIZIONE FINANZIARIA  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - E’ stata operata una riclassifica che si sostanzia nello scorporo dai dati relativi all’indebitamento a medio-lungo termine delle quote correnti in scadenza nei dodici mesi successivi e nell’inclusione di queste ultime nei dati relativi all’indebitamento finanziario a breve termine.
31.07.2004 31.08.2004
Informazioni Gestionali Informazioni Gestionali
Gruppo Alitalia Gruppo Alitalia
Disponibilità e crediti (162) finanziari a breve (197) (188) (224)
Indebitamento 234 317 234 310
finanziario a breve (*) (*) (*) (*)
Indebitamento
finanziario 72 netto a breve 120 46 86
Indebitamento a 1.604 medio-lungo termine 1.596 1.586 1.578
Posizione
finanziaria 1.676 netta 1.716 1.632 1.664
(*) di cui quote correnti di debiti finanziari a medio-lungo termine in scadenza
entro 12 mesi 231 230 231 230
importi euro milioni
La posizione finanziaria netta della Capogruppo Alitalia al 31 agosto 2004 è stata pari a 1.664 milioni di Euro con un miglioramento di 52 milioni di Euro rispetto alla analoga situazione al 31 luglio 2004, in linea con gli andamenti relativi al Gruppo. I commenti, di seguito riportati, delle più significative variazioni intervenute nei due periodi a raffronto fanno riferimento alla situazione del Gruppo. Peraltro, in considerazione dell’incidenza ampiamente preponderante delle consistenze della società Alitalia su quelle totali di Gruppo, detti commenti, di fatto, sono sostanzialmente rappresentativi anche degli andamenti afferenti la sola Capogruppo; eventuali andamenti particolari a livello Capogruppo trovano comunque debita evidenza in specifiche note di commento. Occorre anche precisare che i dati, di cui alla tabella che precede, riflettono l’esito di rilevazioni gestionali che, ferma restando la complessiva significatività dell’informativa, accolgono alcune procedure di stima. Per opportuna informazione si rileva inoltre che al 31 agosto 2004 risultavano in essere, a livello di Gruppo, leasing finanziari (pressoché per intero afferenti gli aeromobili in flotta e in larghissima parte in capo alla Capogruppo per 318 milioni di Euro) le cui quote capitali, inclusive del valore di riscatto, erano pari a 357 milioni di Euro (di cui 66 milioni di Euro rappresentativi della quota capitale corrente scadente nei dodici mesi successivi alla data di riferimento e per 61 milioni di Euro riconducibili alla Capogruppo). Per contro, lo stesso dato al 31 luglio 2004 era pari a 373 milioni di Euro (di cui 67 milioni di Euro scadente nei dodici mesi successivi alla data di riferimento); le corrispondenti evidenze al 31 luglio 2004 per la Capogruppo risultavano rispettivamente pari a 333 e 61 milioni di Euro. Si segnala altresì che l’indebitamento bancario esistente è pressoché per intero assistito da garanzie reali (ipoteche su aeromobili) ovvero da garanzie personali (prevalentemente garanzie rilasciate da agenzie per il credito all’esportazione). I relativi contratti di finanziamento prevedono clausole legali standard di risoluzione contrattuale. In nessun contratto è previsto, per il mantenimento del credito erogato, il rispetto di specifici indici patrimoniali/economici/finanziari. Come già accennato, dai dati riportati nella tabella sopra riportata emerge che la posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 agosto 2004 ha presentato un miglioramento, rispetto a quella del 31 luglio 2004, pari a 44 milioni di Euro. Con riferimento alle più significative variazioni intervenute nel periodo, si evidenzia che il citato miglioramento è prevalentemente ascrivibile all’andamento degli incassi caratteristico dell’alta stagione (periodo estivo) nell’ambito del noto fenomeno della stagionalità del trasporto aereo nell’arco di ciascun anno solare. Si segnala da ultimo che nel periodo in esame, a fronte dei rimborsi di finanziamenti a medio/lungo termine (pari a 18 milioni di Euro), non si sono registrate nuove accensioni. Con riferimento ai debiti di natura finanziaria, tributaria e previdenziale non si evidenziano al 31 agosto 2004, tanto per la Capogruppo quanto per le altre società del Gruppo, situazioni di scaduto o irregolarità dei pagamenti. Per quanto attiene ai debiti di natura commerciale, fatte salve le fisiologiche isteresi di alcuni giorni rispetto alle scadenze contrattuali, determinate dal normale processo di verifica delle prestazioni rese ed alla prassi consolidata di concentrazione dei pagamenti in un numero limitato di giorni del mese, non si segnalano, sempre con riferimento alla data del 31 agosto 2004, situazioni di scaduto o irregolarità di pagamenti per Alitalia e per le altre società del Gruppo, ad eccezione di quelle correlate a partite in contestazione. Con riferimento a queste ultime, si evidenzia in particolare il sussistere di scaduti verso alcuni gestori aeroportuali a fronte di addebiti per controverse fattispecie per un ammontare complessivo pari, al 31 agosto 2004, a 36 milioni di Euro relativamente ai quali risultano esser stati emessi decreti ingiuntivi pari a 4,4 milioni di euro. Al netto di quanto già in precedenza rilevato, non si segnalano altre ingiunzioni o azioni esecutive intraprese da parte dei creditori, notificate al 31 agosto 2004 né, a tale data, iniziative di sospensione dei rapporti di fornitura.
 
   
   
ENEL 3: I DETTAGLI DELL’OFFERTA  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Il Mef, a seguito del rilascio in data 29 settembre 2004 di nulla osta Consob, comunica i primi dettagli dell’Offerta Globale di azioni Enel Spa (“Enel 3”). Offerta Globale L’offerta Globale prevede: un’Offerta Pubblica di Vendita al pubblico in Italia (Opv), che include una tranche riservata agli azionisti di Enel e una tranche riservata ai dipendenti di Enel; un’offerta rivolta ad investitori istituzionali italiani ed esteri. L’offerta Globale è coordinata e diretta da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario e da Merrill Lynch International. Lazard & Co. Svolge il ruolo di advisor del Mef e di valutatore. Mediobanca, Merrill Lynch, Goldman Sachs International e Morgan Stanley & Co. International Limited rivestono il ruolo di joint lead manager (bookrunner) del consorzio incaricato di curare l’offerta rivolta agli investitori istituzionali. Relativamente all’Opv, Mediobanca riveste il ruolo di responsabile del collocamento, che avverrà attraverso un consorzio di collocamento e garanzia, coordinato e diretto dalla stessa Mediobanca e del quale fanno parte, in qualità di capofila, Banca Caboto, Banca Imi (Gruppo San Paolo Imi), Banca Nazionale del Lavoro, Mcc (Capitalia Gruppo Bancario), Mps Finance Banca Mobiliare (Gruppo Montepaschi Siena), Poste Italiane e Unicredit Banca Mobiliare (Gruppo Unicredito Italiano). La dimensione dell’Offerta Globale, il quantitativo minimo di azioni da allocare nell’ambito dell’Opv e il numero di azioni che compongono il lotto minimo e il lotto minimo maggiorato – pari ad un multiplo del lotto minimo - saranno resi noti dal Mef almeno 5 giorni prima dell’avvio della stessa Opv (quindi, non oltre il prossimo 13 ottobre). E’ inoltre prevista la concessione da parte del Mef ai joint lead manager dell’Offerta Istituzionale di un’opzione per l’acquisto entro i 30 giorni successivi alla assegnazione delle azioni fino ad un massimo del 15% del numero delle azioni oggetto dell’Offerta Globale, da allocare nell’ambito dell’Offerta Istituzionale (“greenshoe”). Offerta Pubblica di Vendita L’opv avrà inizio lunedì 18 ottobre e terminerà alle ore 16,30 di venerdì 22 ottobre. Il pagamento e la consegna delle azioni è previsto per mercoledì 27 ottobre. Incentivi all’acquisto Nell’ambito dell’Opv sono previsti meccanismi di incentivazione all’acquisto per i risparmiatori che acquisteranno le azioni Enel. Più in particolare: 5 azioni gratis ogni 100 assegnate e conservate per 12 mesi ininterrottamente dalla data di pagamento (27 ottobre), fino ad un massimo di 3 lotti minimi assegnati (o 2 lotti minimi maggiorati), per il “pubblico indistinto”; 8 azioni gratis ogni 100 assegnate e conservate per 12 mesi ininterrottamente dalla data di pagamento, fino ad un massimo di 3 lotti minimi assegnati (o 2 lotti minimi maggiorati), per gli azionisti Enel che rispondono a tutti i tre seguenti requisiti: 1.Siano già risultati assegnatari di azioni gratuite derivanti dall’Opv “Enel 1” del 1999; 2.Alla data di presentazione del prospetto in Consob (9 settembre 2004) avevano in deposito presso il proprio conto titoli, un quantitativo minimo di 250 azioni della società; 3.Dalla data del 9 settembre 2004 fino al giorno di adesione all’Opv non abbiano ridotto tale quantitativo minimo. 8 azioni gratis ogni 100 assegnate ai dipendenti del Gruppo Enel – nell’ambito della quota agli stessi destinata - e conservate per 12 mesi ininterrottamente dalla data di pagamento. Prezzo di Offerta - Il prezzo definitivo di collocamento al pubblico delle azioni Enel sarà annunciato al termine dell’Opv (non oltre domenica 24 ottobre) e sarà pari al minore fra: il prezzo massimo di collocamento al pubblico fissato dal Ministero antecedentemente l’avvio dell’Opv (e, quindi, entro il prossimo 17 ottobre); il prezzo applicato nell’ambito dell’offerta istituzionale, come determinato dal Ministero al termine del periodo di offerta. Roadshow Il roadshow di presentazione dell’Offerta Globale di azioni Enel prenderà avvio lunedì 4 ottobre alle ore 10:30 a Milano, Palazzo Clerici, dove il Mef ed i vertici Enel incontreranno la Comunità Finanziaria. Dopo la presentazione si terrà una conferenza stampa. Il roadshow proseguirà per 3 settimane. I primi giorni saranno dedicati agli incontri in Italia, mentre da giovedì 7 ottobre partiranno gli appuntamenti internazionali che inizieranno a Londra e riguarderanno tutte le principali piazze finanziarie europee, gli Stati Uniti ed il Giappone.  
   
   
PARMALAT FINANZIARIA SPA:ANDAMENTO ECONOMICO FINANZIARIO AL 31 AGOSTO 2004  
 
Collecchio (Pr), 4 ottobre 2004 – Parmalat Finanziaria Spa in Amministrazione Straordinaria comunica i risultati dell’andamento economico e finanziario del Gruppo Parmalat al 31 Agosto 2004. Alcune realtà estere già identificate nei mesi precedenti come “Attività in Procedura Speciale” (ad esempio: Usa Dairy, Brasile, Cile, Evh) ed alcune Società finanziarie (ad esempio: Parmalat Capital Finance), sono attualmente soggette a vincoli nella gestione in base a procedure concorsuali locali che le pongono, nei fatti, fuori dal controllo di Parmalat Finanziaria Spa in Amministrazione Straordinaria. E’ stato pertanto deciso di estrarre queste società dall’area del consolidamento integrale, e di valutarle con il metodo del patrimonio netto. Ciò in attesa che siano approfonditi ed accertati eventuali obblighi di Parmalat Finanziaria Spa in Amministrazione Straordinaria in base alle legislazioni vigenti nei Paesi sede delle stesse, ed alle eventuali garanzie prestate a favore dei finanziatori delle dette Società. Più in particolare: Usa Dairy (Parmalat Usa Corp., Farmland Dairies, Milk Products of Alabama) è la realtà americana operante nel settore del latte e derivati per la quale è stata avviata la procedura Chapter 11; per due società brasiliane (Parmalat Brasil e Parmalat Partecipacoes) è stata approvata la locale procedura di Concordata, che coinvolge anche le loro controllate; la realtà cilena è oggetto di una procedura concordataria locale; Evh, società di diritto canadese, è stata posta in Ccaa; per Parmalat Capital Finance è stata disposta la procedura di liquidazione da parte del tribunale locale. Questo gruppo di Società comprende anche Eurofood Ifsc, per la quale è in atto una controversia con le autorità giudiziarie irlandesi che ritengono non applicabile la procedura di amministrazione straordinaria secondo la legislazione italiana. Conseguentemente, si è provveduto a determinare il risultato pro-forma dell’anno precedente secondo la nuova area di consolidamento integrale. Tale risultato, riportato nelle tabelle seguenti, è oggetto di confronto con i dati relativi all’anno corrente. Andamento Economico Dati di sintesi
ricavi margine Operativo Lordo % sui Ricavi
Anno Anno Anno
Valori in Milioni di Euro Anno Precedente Precedente Pro-forma Anno Corrente Anno Precedente Precedente Pro-forma Anno Corrente Anno Precedente Precedente Pro-forma Anno Corrente
Attività Core (*) 2.465,0 2.465,0 2.406,9 144,9 144,9 167,9 5,9 5,9 7,0
Attività No Core (**) 1.152,5 501,9 376,4 (69,0) (28,7) (15,2) (6,0) (5,7) (4,0)
Totale 3.617,5 2.966,9 2.783,3 75,9 116,2 152,7 2,1 3,9 5,5
attività Core I ricavi di periodo registrati dalle Attività Core, pari a 2.406,9 Mio€ sono in leggero calo (-2,4%) rispetto ai 2.465,0 Mio€ dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre il Margine Operativo Lordo (Mol) è in crescita del 15,9% a 167,9 Mio€, rispetto ai 144,9 Mio€ di Agosto 2003. Il miglioramento del risultato operativo è riconducibile alle iniziative di carattere commerciale ed alle azioni di riduzione dei costi operativi e di struttura. Tali iniziative, infatti, congiuntamente neutralizzano il calo dei volumi. Questi risultati non includono i costi straordinari relativi alla procedura (che rappresenta un evento straordinario), ed il cui valore di competenza del periodo è pari a circa 36,2 Mio€. Nel mese i ricavi (differenza tra il progressivo al 31 Agosto ed il progressivo al 31 Luglio) sono stati pari a 296,3 Mio€, in flessione del 9,1% rispetto al mese precedente (325,8 Mio€). Il risultato operativo (pari a 21,1 Mio€), anche se leggermente in diminuzione in termini assoluti rispetto a Luglio (22,2 Mio€), cresce in termini percentuali dal 6,8% di Luglio al 7,1% del mese corrente . In particolare, analizzando le principali aree geografiche, si evidenzia che: Italia I ricavi al 31 Agosto, pari a 916,5 Mio€, sono in calo dell’8,2% rispetto ai 998,5 Mio€ di Agosto 2003. Come già sottolineato il mese precedente, alla flessione dei ricavi è corrisposto un miglioramento del risultato operativo del 12,6%, da 55,5 Mio€ a consuntivo Agosto 2003 agli attuali 62,5 Mio€ (percentualmente il margine operativo lordo è aumentato passando dal 5,6% al 6,8%). Nel mese, il fatturato netto è stato pari 110,2 Mio€ ed il margine operativo lordo di 6,3 Mio€ (5,7% sui ricavi). Il trend resta positivo, pur se in misura minore rispetto ai mesi precedenti. I migliori risultati, confermando il trend dei mesi precedenti, vengono dalle divisioni latte e fresco (principalmente yogurt); queste divisioni mostrano, infatti, un calo dei volumi inferiore alle altre aree e beneficiano di un forte taglio dei costi promozionali e pubblicitari, oltre che delle spese generali. Penalizzato, invece, dalle diverse condizioni climatiche rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il business dei succhi. Occorre infine ricordare l’ulteriore incremento del prezzo di acquisto di alcune materie prime (ad es. In Parmalat Spa il latte, aumentato ulteriormente rispetto a Luglio) ed una maggiore incidenza percentuale dei costi fissi industriali (rimasti invariati in valore assoluto rispetto all’anno precedente), su cui peraltro sono state avviate nel secondo semestre iniziative di razionalizzazione. Spagna I ricavi di periodo sono stati pari a 155,3 Mio€, rispetto ai 159,3 Mio€ raggiunti ad Agosto 2003. Il margine operativo lordo, nello stesso periodo, è diminuito passando da 16,3 Mio€ a 11,0 Mio€. I ricavi del mese sono pari a 18,6 Mio€, ed il margine operativo lordo è di 0,7 Mio€ (3,8% sui ricavi), in diminuzione rispetto all’andamento del mese precedente. Tra i fattori determinanti la diminuzione del risultato operativo rispetto ad Agosto 2003, si evidenzia il progressivo aumento del costo di acquisto del latte subito da inizio anno, non bilanciato da un corrispondente aumento dei prezzi di vendita. A questo si aggiunge poi il minor contributo derivante dalla vendita dei prodotti stagionali (gelati con marchio Royne, frullati ed orzata), fortemente penalizzati dalle condizioni climatiche diverse rispetto all’estate 2003, ed il notevole calo di presenze turistiche registrato nel Paese. Infine, occorre evidenziare la forte concorrenza sui prezzi. Inoltre, negli yogurt si deve contrastare la forte attività promozionale di alcuni concorrenti di dimensione internazionale, mentre nel business del latte aromatizzato si sta sempre più intensificando la pubblicità televisiva realizzata dai competitors. Sudafrica I ricavi al 31 Agosto 2004, pari a 160,7 Mio€, sono in crescita del 34,7% rispetto ai 119,3 Mio€ dello stesso periodo del 2003. Stesso trend evidenzia anche il risultato operativo che è cresciuto, passando da 9,6 Mio€ a 12,6 Mio€ (+31,3%). Il netto miglioramento dei risultati consuntivi di fatturato e margine operativo lordo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è dovuto a diversi fattori: l’acquisizione di alcuni nuovi marchi (Simonsberg), l’affermazione crescente del marchio Parmalat nei settori dello yogurt e del formaggio, la forte crescita dei volumi del latte Uht, nonché un favorevole apprezzamento del Rand Sudafricano nei confronti dell’Euro (+7,8%); e, per il solo effetto volumi, l’incremento delle vendite di prodotti a bassa marginalità, quali il bulk cheese. I ricavi del mese risultano pari a 25,5 Mio€ mentre il risultato operativo è pari a 2,0 Mio€ (7,8% dei ricavi). Venezuela La forte instabilità politica e sociale che caratterizza da tempo il Venezuela è tra le cause principali che hanno contribuito al forte deprezzamento del Bolivares rispetto all’Euro (-25,9% rispetto ad Agosto 2003). La mancata conferma delle linee di credito all’importazione del latte in polvere, l’aumento dei prezzi delle materie prime sul mercato interno non riequilibrato da un aumento dei prezzi al consumatore, nonché la diminuzione dei volumi di vendita dei succhi hanno ulteriormente portato alla drastica riduzione del fatturato (-26,5%, dai 131,9 Mio€ di Agosto 2003 ai 96,9 Mio€ attuali) . Analogamente è diminuito il margine operativo lordo, sia in termini assoluti (da 16,9 Mio€ a 3,0 Mio€) che percentuali (dal 12,8% al 3,1%). I ricavi di competenza del mese risultano pari a 9,7 Mio€ ed il margine operativo lordo risulta pari a 0,6 Mio€. In Agosto si registra un leggero miglioramento della redditività operativa (dal 2,4% di Luglio al 6,2% di Agosto), fenomeno al quale ha certamente contribuito l’aumento del prezzo di vendita del latte condensato, avvenuto appunto nel mese. Canada Nonostante il leggero deprezzamento subito dal dollaro canadese nei confronti dell’Euro da Agosto 2003 (-2,6%), i ricavi sono aumentati, passando dai 748,1 Mio€ dello stesso periodo dell’anno precedente ai 771,5 Mio€ attuali. Alla crescita del fatturato netto è corrisposto un sostanziale miglioramento del margine operativo lordo sia in valori assoluti (+14,3% rispetto ad Agosto 2003 da 44,0 Mio€ a 50,3 Mio€) che percentuali (+0,6% da 5,9% a 6,5%), derivante dal contenimento delle spese promozionali, pubblicitarie e generali. Nel mese, i ricavi del Canada sono stati pari a 103,1 Mio€ ed il margine operativo lordo di 7,4 Mio€ (7,2% dei ricavi). Australia I ricavi, pari a 242,2 Mio€, sono in linea con l’anno precedente (erano pari a 239,7 Mio€ ad Agosto 2003). Stabile anche il margine operativo lordo, passato da 18,6 Mio€ a 19,5 Mio€. Tali risultati sono riconducibili alla favorevole variazione del cambio rispetto all’Euro (+5,6%), all’incremento dei volumi del latte (specialmente latte pastorizzato) e alla riduzione delle spese generali e promozionali, nonché ad una migliore politica degli acquisti delle materie prime. Fattori questi che hanno permesso la diminuzione del prezzo medio unitario di vendita del latte attuata dal management nel mese. In Agosto, il fatturato è stato pari a 22,2 Mio€ mentre il margine operativo di 2,2 Mio€. Attività No Core I ricavi di periodo registrati dalle Attività No Core, pur in diminuzione rispetto ai valori di Agosto 2003 (376,4 Mio€ rispetto a 501,9 Mio€, -25,0%), sono accompagnati da un miglioramento del margine operativo lordo, che, pur rimanendo in campo negativo, passa dai –28,7 Mio€ dell’Agosto 2003 ai –15,2 Mio€ dell’Agosto 2004. Il fatturato del mese, è stato pari a 18,6 Mio€, ed il margine operativo lordo è stato nullo. La forte riduzione delle perdite rispetto l’anno precedente è riconducibile principalmente alle azioni intraprese in Italia e nelle attività forno americane (Usa Bakery). Italia Le divisioni indicate come attività No Core di Parmalat Spa, pur presentando ricavi inferiori ad Agosto 2003, migliorano la redditività operativa (del 57,9%, passando da -10,7 Mio€ a –4,5 Mio€). A ciò ha contribuito l’interruzione delle attività nel business dell’acqua e la drastica riduzione delle attività promozionali e pubblicitarie nei prodotti da forno e nelle spremute. Usa Bakery I ricavi delle attività bakery, pari a 188,0 Mio€ rispetto a 231,4 Mio€ di Agosto 2003, risultano in flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-18,8%). Occorre anche sottolineare il forte deprezzamento subito dal dollaro Usa nello stesso arco temporale (-10,5%). Tuttavia, l’effetto negativo derivante dal calo dei volumi e dall’aumento del prezzo di acquisto delle materie prime è stato compensato da investimenti promozionali più mirati e da una riorganizzazione produttiva (nel mese di Luglio è stata chiusa la sede di Bollingbrook), oltre che con la riduzione delle spese generali; in tal modo il margine operativo lordo , pur restando negativo, ha registrato un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (da –13,8 Mio€ a -6,6 Mio€). Tra le altre società qui ricomprese, si sono distinte le due società portoghesi (Fit ed Italagro). Per entrambe, a fronte di una diminuzione dei ricavi si è avuto un aumento del margine operativo lordo; infatti, il risultato operativo rispetto ad Agosto 2003 di Italagro è migliorato del 30,8% mentre quello di Fit è più che raddoppiato.
 
   
   
ALTROCONSUMO PARTE CIVILE NEL PROCESSO PARMALAT  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Altroconsumo si costituirà parte civile nel processo Parmalat; l’udienza preliminare si terrà il 5 ottobre prossimo a Milano. L’iniziativa rientra in un più ampio "pacchetto" di azioni sul caso Parmalat che Altroconsumo ha predisposto, come la class action negli Usa, la raccolta dei casi individuali con più di 2500 risparmiatori che si sono affidati all’associazione indipendente di consumatori, e la causa civile collettiva nei confronti di tutti i responsabili del crac. Tutte queste iniziative sono finalizzate alla tutela del diritto dei risparmiatori ad avere un mercato finanziario trasparente e corretto, tra gli scopi statutari dell’associazione Altroconsumo. I gravi reati finanziari contestati agli imputati ledono appunto tale diritto: in particolare l’aggiotaggio aggravato, per aver diffuso notizie false e posto in essere operazioni simulate tali da alterare il prezzo dei titoli; le false comunicazioni sociali; l’aver ostacolato i controlli della Consob. L’associazione indipendente di consumatori vuole in questo modo "presidiare" il processo dall’interno, nell'interesse di tutti i risparmiatori, e affiancare la pubblica accusa, dimostrando in concreto l'apprezzamento per il difficile e proficuo lavoro dei Pm in questa drammatica vicenda. Altroconsumo ricorda che gli elementi che emergeranno durante il processo e il suo esito saranno determinanti anche per l'effettiva possibilità dei singoli risparmiatori danneggiati di ottenere un giusto risarcimento in sede civile. Chi volesse aderire alle iniziative che Altroconsumo sta portando avanti per i risparmiatori coinvolti può telefonare al n. Verde 800.194.491.  
   
   
PARMALAT: IL CODACONS SI COSTITUISCE PARTE CIVILE ASSIEME A 650 PICCOLI RISPARMIATORI  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Il Codacons, assieme a 650 piccoli risparmiatori che hanno fornito delega all’associazione, annuncia oggi la costituzione di parte civile dinanzi al Tribunale di Milano in occasione dell’udienza preliminare per il crac Parmalat fissata per il prossimo 5 ottobre. Il Codacons, che nella vicenda rappresenta migliaia di risparmiatori truffati, annuncia inoltre una clamorosa richiesta di risarcimento dinanzi al Tribunale di Milano: 10 milioni di euro, non solo per i danni ai piccoli risparmiatori, ma anche per gli evidenti danni all’immagine dell’Italia nel mondo, irrimediabilmente rovinata dal vergognoso crac Parmalat. Il Codacons infine si augura siano infondate le voci che circolano in ambienti giudiziari, relative alla possibilità di una esclusione di massa delle parti civili, esclusione finalizzata a non complicare eccessivamente il processo. Ipotesi folle questa – sostiene il Codacons – che minerebbe non solo le basi della giustizia italiana, ma i diritti di migliaia di risparmiatori truffati. Nell’interesse di questi ultimi l’associazione chiede la presenza, durante tutte le fasi del processo, di un ispettore del Ministero della Giustizia, a garanzia di correttezza e trasparenza.  
   
   
INTESACONSUMATORI (ADOC, ADUSBEF, CODACONS E FEDERCONSUMATORI) CONTRO L'ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA PER LE CALAMITA' NATURALI ENNESIMO REGALO ALLE COMPAGNIE ASSICURATIVE!!! LE LEGGE VA CONDIZIONATA AL RIBASSO AUTOMATICO DELLE TARIFFE RC AUTO IN CASO DI DIMINUZIONE ANNUA DEL NUMERO DI INCIDENTI  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Come se non bastasse il decreto salvacompagnie, l'assicurazione obbligatoria per i cani e quella per le casalinghe, ora arriva anche l'assicurazione contro le calamità naturali. Nonostante il parere dell'Antitrust, che aveva denunciato il rischio che l'introduzione di un nuovo obbligo assicurativo avrebbe potuto compromettere ulteriormente la già inesistente concorrenza, con evidenti ripercussioni negative a carico dei consumatori, il Governo ha deciso di fare l'ennesimo regalo alle compagnie assicurative. L'intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) esprime la propria contrarietà e propone di condizionare questa ennesima stangata al ribasso automatico delle tariffe rc auto in caso di diminuzione del numero annuo degli incidenti stradali che, come dimostrato dai dati delle forze dell’ordine e dello stesso Governo, sono sensibilmente calati dall’introduzione della patente a punti, senza che ciò abbia ancora avuto effetti sul caro-polizza.  
   
   
FONDIARIA-SAI: SINISTRI NEL RAMO R.C.AUTO IN RIDUZIONE DI 0,19 PUNTI RISPETTO A LUGLIO 2003  
 
 Milano, 4 ottobre 2004 - Nell'ambito della conference organizzata il 28 settembre a Milano da Kepler Equity, l'Amministratore Delegato dott. Fausto Marchionni ha illustrato l'andamento del Gruppo Fondiaria-sai, soffermandosi in particolare su alcuni indicatori tecnici relativi all'andamento del settore auto a tutto il mese di luglio. Evidenzia al riguardo una frequenza sinistri nel ramo R.c.auto in riduzione di 0,19 punti rispetto a luglio 2003. Segnala inoltre un incremento della velocità di liquidazione da luglio 2003 a luglio 2004, che passa dal 51,9% al 52,9% per i sinistri d'esercizio e dal 41,9% al 44,5% per i sinistri di generazione precedente. Il numero dei sinistri denunciati registra una diminuzione del 4% da luglio 2003 a luglio 2004, mentre il costo medio del pagato registra una crescita nel periodo in questione del 5,2%, essenzialmente dovuta all'incremento del numero dei sinistri pagati con danni alla persona rispetto al totale dei risarcimenti effettuati. Tali dati evidenziano i positivi effetti della realizzazione del processo di unificazione dei sistemi di liquidazione dei sinistri nel Gruppo. Sotto il profilo finanziario, l'Amministratore Delegato fornisce un aggiornamento alla data del 22 settembre 2004 sulle plusvalenze non realizzate (comprese quelle nel settore immobiliare) che ammontano ad € 268,2 milioni, contro €168,8 milioni al 31 dicembre 2003. A seguito del prestito obbligazionario ("mandatory exchangeable" a valere su azioni Banca Intesa) lanciato il 27 settembre, il dott. Marchionni fornisce inoltre i dati aggiornati dell'indebitamento del Gruppo Fondiaria-sai, costituito ad oggi dal prestito subordinato in essere per € 400 milioni e dal prestito obbligazionario suddetto e altri debiti per € 217,7 milioni. L'indebitamento complessivo ammonta quindi ad € 617,7 milioni, rispetto ad € 962,9 milioni al 31 dicembre 2003.  
   
   
CONTINUA A MIGLIORARE LA REDDITIVITA' DEL GRUPPO ARMANI CHE REALIZZA, NEL PRIMO SEMESTRE 2004, UN +23% A LIVELLO DI EBIT  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Il Gruppo Armani ha annunciato i risultati del 1° semestre 2004, che risultano, ancora una volta, tra i migliori del settore, con ricavi consolidati pari a 644 milioni di Euro, in crescita del +5% (+8% a cambi costanti) rispetto al 1° semestre 2003, e un Ebitda di 122 milioni (pari al 19% del fatturato) in crescita del +14%. L'ebit raggiunge 89 milioni di Euro (pari al 14% del fatturato) con una crescita del +23%. Giorgio Armani, Presidente ed Amministratore Delegato della Giorgio Armani S.p.a. Ha dichiarato: "Nel corso del 1° semestre 2004 il Gruppo Armani ha realizzato risultati tra i migliori del settore, con un significativo aumento della redditività a fronte di un'importante crescita dei nostri marchi e prodotti in tutte le aree geografiche. Questi risultati dimostrano ancora una volta il successo della strategia scelta dal Gruppo, indipendente e integrato verticalmente. La nostra crescita si basa su una politica di re-investimento del cash flow a supporto delle priorità strategiche del Gruppo. A questo proposito vorrei sottolineare il trend positivo delle vendite realizzate dai negozi di proprietà - in particolare nei mercati chiave di Stati Uniti e Giappone, e nell'emergente mercato cinese - e la crescita dinamica del nostro business accessori. Stiamo quindi vedendo un importante ritorno a fronte degli investimenti effettuati nel corso degli ultimi anni in queste due importanti aree di business. In definitiva, mentre ci avviciniamo al trentesimo anniversario della società, nel 2005, ho fiducia che i risultati del 2004 evidenzieranno ancora una volta - con una redditività in crescita supportata da uno sviluppo costante - la solidità del Gruppo Armani e la forza dei suoi marchi". Le vendite realizzate nel 1° semestre 2004 dai negozi di proprietà risultano in crescita su tutti i mercati (a cambi costanti): Cina e Hong Kong + 47%, Giappone + 8%, Usa + 7%, Europa + 6%. Con la seguente crescita per marchio: Giorgio Armani + 10%, Emporio Armani + 5%, Armani Collezioni + 4%. Il Gruppo Armani ha inoltre registrato un aumento significativo del portafoglio ordini raccolto sulle collezioni primavera estate 2005: Accessori Giorgio Armani / Emporio Armani +30%, Orologi e Gioielli Emporio Armani +30%, Armani Casa +22%, Armani Junior +17%, Armani Jeans +11%, Armani Collezioni + 7%. Crescita in tutte le aree geografiche. 17 milioni di Euro destinati al programma di investimenti strategici. Posizione finanziaria netta pari a 274 milioni di Euro. Apertura di 13 nuovi negozi. Ristrutturazione di 6 negozi esistenti. Crescita della spesa per pubblicità e comunicazione +10%.  
   
   
EL.EN. CONTINUA LA PROPRIA ESPANSIONE NEGLI STATI UNITI ACQUISITO UN ALTRO 27% DI CYNOSURE IN BRILLANTE CRESCITA  
 
Firenze, 5 ottobre 2004 - El.en. Spa., società quotata sul segmento Techstar del Nuovo Mercato e leader nel mercato dei laser, ha arrotondato la propria partecipazione in Cynosure Inc., società già partecipata al 57,5%, acquisendo da alcuni soci di minoranza un ulteriore 18% circa della società. Sono coinvolti nell’operazione anche i nuovi manager della società (per circa il 9%). L’ammontare dell’investimento di El.en. E’ pari a circa 4 milioni di Usd, di cui la meta’ da corrispondere tra 6 mesi: il prezzo pagato per ogni azione e’ di 3,00 Usd. Allo stesso prezzo El.en. Ha inoltre sottoscritto un aumento di capitale per un ulteriore 9% circa della societa’, convertendo un prestito a suo tempo erogato alla controllata Cynosure. Nel registrare i primi importanti risultati della strategia di espansione sul mercato americano, e dei consistenti investimenti culminati con il rinnovamento del top management di Cynosure alla fine dello scorso esercizio, El.en. Rafforza la propria posizione con un investimento che consente la sostituzione dei soci di minoranza, non più coinvolti nella gestione, con il nuovo management, riproponendo il modello di coinvolgimento del management caratteristico delle società del gruppo. Cynosure ha infatti chiuso il primo semestre 2004 con un fatturato di 19 milioni di dollari, in crescita del 54% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente e con un risultato operativo di 365 mila dollari rispetto alla perdita operativa di 540 mila dollari dei primi sei mesi del 2003. La crescita prosegue a ritmi sostenuti anche nel terzo trimestre 2004. Anche grazie ai suddetti brillanti risultati il gruppo El.en. Continua la propria espansione sui mercati internazionali, confermando la crescita del 30% prevista per l’esercizio 2004, che consentirà di registrare un Ebit consolidato superiore ai 4 milioni di Euro ed un utile prima di tasse superiore ai 6,5 milioni di euro. Il management di El.en. Si dichiara soddisfatto dell’andamento del business negli ultimi mesi e del rafforzamento del gruppo, ormai tra i primi 3 competitor mondiali del settore medicale.  
   
   
MONTEFIBRE SPA : NOMINA A CONSIGLIERE DI EMILIO  
 
Boriolo Milano, 4 ottobre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Montefibre, riunitosi il 30 settembre , ha deliberato la nomina a Consigliere di Emilio Boriolo in sostituzione del dimissionario Bruno Pandini. Il nuovo Consigliere è stato designato ad assumere anche la carica di Amministratore Delegato, carica che sarà formalizzata dal Consiglio di Amministrazione nella riunione in Calendario il prossimo 3 novembre. Emilio Boriolo ha maturato una lunga esperienza all’interno del Gruppo Snia e della partecipata Nylstar nel settore delle fibre sintetiche. L’ultimo incarico ricoperto è quello di Direttore Commerciale di Nylstar France e di Presidente e Direttore Generale di Rhotex, società di testurizzazione del Gruppo Nylstar. Il Consiglio di Amministrazione ha rivolto parole di apprezzamento per l’elevata competenza con cui il Dott. Pandini ha svolto il proprio incarico, di rammarico per la decisione maturata di lasciare la Società e di ringraziamento per il lavoro svolto a favore della Montefibre sin dalla metà degli anni “70”.  
   
   
TERNA: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA I COMPONENTI DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO E DEL COMITATO PER LE REMUNERAZIONI  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Terna, riunitosi oggi sotto la presidenza di Fulvio Conti, ha nominato i componenti del Comitato per il controllo interno e del Comitato per le remunerazioni, costituiti al suo interno secondo le disposizioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate. Per il Comitato per il controllo interno sono stati nominati Davide Croff (con funzioni di coordinatore), Salvatore Machì e Luca Arnaboldi. Per il Comitato per le remunerazioni sono stati nominati Paolo Cantarella (con funzioni di coordinatore), Paolo Ruzzini e Claudio Machetti  
   
   
PIRELLI FORMERÀ UNA JOINT VENTURE CON CONTINENTAL PER LA PRODUZIONE DI CORDICELLA METALLICA IN ROMANIA  
 
Slatina (Romania), 4 ottobre 2004 – Pirelli e Continental hanno annunciato l’1 ottobre di aver firmato un accordo per la creazione di una nuova joint venture per la produzione di cordicella metallica (steel cord) in Romania. La nuova società, battezzata Cord Romania Srl, sarà partecipata all’80% da Pirelli Pneumatici Spa e al 20% da Continental Ag. Cord Romania si occuperà direttamente della realizzazione di un nuovo stabilimento a Slatina - in un’area limitrofa all’insediamento Pirelli dedicato alla produzione di cavi - che servirà direttamente i mercati ad alto tasso di crescita dell’Est Europa. E’ previsto che la nuova società si sviluppi rapidamente, investendo fino a 40 milioni di euro nei prossimi 3 anni che le consentiranno di produrre, a regime, circa 30mila tonnellate di cordicella metallica all’anno, impiegando circa 350 persone. La cordicella metallica è utilizzata dai produttori di pneumatici come materiale primario di rinforzo della struttura radiale. L’investimento – il primo effettuato da Pirelli Pneumatici nell’area balcanica - consentirà a Pirelli di rafforzare la propria posizione sul mercato europeo della cordicella metallica, aggiungendosi all’offerta degli impianti di Figline Valdarno (Italia), Merzig (Germania) e Izmit (Turchia). Cord Romania sarà quindi in grado di soddisfare la crescente domanda di questo importante componente degli pneumatici nell’area, che oggi supera di quasi due volte l’offerta. Grazie a investimenti per oltre 100 milioni di euro negli ultimi anni, Continental è già uno dei maggiori investitori stranieri in Romania. Il suo stabilimento di Timisoara produrrà quest’anno circa 10 milioni di pneumatici. Anche le divisioni Contitech (a Timisoara) e Continental Automotive Systems (a Sibiu) hanno realizzato stabilimenti in Romania. Grazie alla nuova iniziativa, si rafforza inoltre la collaborazione fra i due Gruppi nello specifico settore, nel quale già opera da oltre trent’anni a Merzig Drahtcord Saar, partecipata pariteticamente da Pirelli e Continental. L’operazione sarà perfezionata presumibilmente entro il mese di ottobre 2004.  
   
   
PIRELLI PERFEZIONA LA CESSIONE A REUNERT DELLA PARTECIPAZIONE IN AFCAB HOLDINGS (CAVI ENERGIA)  
 
Milano, 4 ottobre 2004 – E’ stata perfezionata il 30 settembre , dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità competenti, l’operazione - annunciata lo scorso 14 luglio - che prevede la cessione da parte di Pirelli della propria partecipazione non di controllo (50%) in Afcab Holdings (azionista unico del produttore di cavi per l’energia sudafricano African Cables Limited) alla controllante Reunert Limited per una somma di 165,75 milioni di Rand (circa 21,8 milioni di Euro).  
   
   
FINMECCANICA: GUARGUAGLINI NOMINATO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DELLE INDUSTRIE AEROSPAZIALI E DELLA DIFESA EUROPEE  
 
 Roma, 4 ottobre 2004 - Il Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, è stato nominato l’1 ottobre a Goteborg, in Svezia, presidente della neocostituita Asd (Aerospace and Defence Industries Association of Europe). Guarguaglini succede a Mike Turner, Ceo di Bae Systems, e sarà il principale rappresentante di un comparto industriale composto da oltre 800 aziende, che nel 2003 hanno fatto registrare un fatturato complessivo pari a 74 miliardi di Euro e impiegato circa 600.000 persone. Guarguaglini diventa Presidente della Asd in un momento particolarmente significativo, in quanto l’Associazione nei mesi scorsi ha incorporato in un’unica entità le precedenti organizzazioni di categoria: Aecma (European Association of Aerospace Industries), Edig (European Defence Industries Group) ed Eurospace (Association of European Space Industry). Ciò a significare il sempre crescente collegamento delle attività in questi settori, necessario a rispondere alle nuove esigenze del mercato. La missione di Asd, con sede a Bruxelles, è quella di tutelare lo sviluppo competitivo delle industrie dell’aerospazio e della difesa in Europa. L’associazione svolge un ruolo strategico nel rappresentare le esigenze comuni dell’industria, in particolare nei settori economico, politico e tecnico, nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni comunitarie, in Europa e nel mondo.  
   
   
GRANDI OPPORTUNITA’ PER FARE AFFARI CON IL GIAPPONE UNA DELEGAZIONE DI OPERATORI DEL KANSAI ALLA RICERCA DI PARTNER ITALIANI  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Nel mese di ottobre, piu’ precisamente il 19 e 20, e’ in arrivo a Milano una folta delegazione di operatori economici e delle pubbliche amministrazioni del Kansai interessati a proporre accordi commerciali e di partenariato con imprese italiane con l’occasione della “Fiera del Kansai” a Milano. Il Kansai, la cui citta’ piu’ importante e’ Osaka ma che comprende anche Kyoto, Nara, Hyogo, e’ una ricca macroRegione le cui industrie sono generalmente molto innovative ed all’avanguardia nel settore High-tech. Per questo motivo, utilizzando e sviluppando il “legame di gemellaggio” tra Milano ed Osaka instaurato da tempo, molto interessante e foriero di sviluppo, il Comune di Milano e la Regione Lombardia patrocinano l’iniziativa insieme a Promos ed Assolombarda. Gli espositori giapponesi presenteranno tecnologie manifatturiere avanzate e produzioni uniche, nonche’ tecnologie tradizionali applicate in modo moderno focalizzando l’attenzione sulla possibilita’ di realizzare collaborazioni industriali o di partenariato con aziende italiane del settore. Nel campo del Design, la delegazione giapponese presentera’ articoli esclusivi utilizzando materiali e tecniche di processo tipiche di questa Regione. In occasione della fiera, il Kansai presentera’ anche un programma articolato di eventi destinati a far conoscere meglio la cultura e le tradizioni di quest’area. Sono previste, infatti, una rappresentazione della “cerimonia del the” ed una performance di strumenti musicali. A simboleggiare lo sviluppo raggiunto della tecnologia avanzata, verra’ presentato “Vision”, un robot umanoide di dimensioni mini che ha vinto la Robocup 2004 (La Coppa mondiale per il gioco del calcio realizzato da Robot) Un altro importante aspetto, quello della promozione degli investimenti da parte di aziende italiane, sara’ presentato in un apposito seminario in cui si descrivera’ in dettaglio le opportunita’ offerte dalla legislazione locale per incentivare investimenti diretti od in partnership con aziende locali. Infolink: www.Japanitaly.com/it  Per richieste dirette: info@japanitaly.com
 
   
   
LE IMPRESE LOMBARDE IN POLE-POSITION NEL GRAN PREMIO DELLA QUALITÀ  
 
Milano, 4 ottobre 2004. Le imprese lombarde in vetta alla classifica della qualità. Almeno se si contano quelle presenti all’interno di uno degli archivi più completi e innovativi nel panorama della certificazione: l’Annuario Ufficiale del Sistema Italiano per la Qualità, pubblicato sotto il patrocinio di Sincert (il Sistema nazionale per l’accreditamento degli organismi di certificazione, ovvero “l’associazione” senza scopo di lucro che dal 1991 riunisce istituzioni, camere di commercio, consorzi di consumatori ed enti di ricerca di riconosciuto valore) e di Sinal (il Sistema nazionale per l’accreditamento dei laboratori). Su 82.288 imprese certificate secondo molteplici standard (si va dalla qualità ambientale alla qualità del lavoro, del prodotto, delle informazioni, etica, eccetera) 17.039, infatti, operano in Lombardia. Un dato che, da una parte, sottolinea ulteriormente il peso quantitativamente rilevante, nel contesto nazionale, del sistema produttivo lombardo, mentre dall’altra registra e sottolinea la piena maturità di un habitat economico costantemente all’avanguardia. Circa il 25 per cento degli accreditamenti, dunque, oggi “parla” lombardo. E questo accade all’interno di una galassia che, sul piano della produttività, supera di gran lunga questa percentuale, se è vero che il Pil regionale rappresenta un terzo dell’intero Pil nazionale, un dato che colloca la Lombardia, in un’ipotetica classifica delle economie locali europee, al secondo posto dopo la Ruhr. Ecco allora che l’Annuario può diventare una “bussola” a valore aggiunto nell’oceano composto da mercati in continua evoluzione (nazionali, ma anche e soprattutto europei, asiatici, eccetera), nonché una vetrina di visibilità capace di spingere sempre più imprese verso la cultura della qualità. Se si guarda con attenzione la composizione del panorama dei “fruitori della qualità” - di cui peraltro l’Annuario rappresenta un osservatorio privilegiato - è inoltre sorprendente scoprire come i suoi utenti non siano identificabili esclusivamente in chi opera nel mondo della certificazione o dell’impresa dalle proporzioni rilevanti, bensì anche nel comune cittadino o nella micro-attività (la casalinga che ricerca un prodotto alimentare certificato, il ferramenta un particolare utensile, la studentessa un capo di abbigliamento, e via dicendo). E ora l’Annuario rilancia sotto la forma del cd-rom: infatti, ne sono state distribuite 10mila copie in allegato al numero di settembre della rivista Ufficio Acquisti, l’organo ufficiale dell’Adaci (Associazione italiana di management degli approvvigionamenti). Questa nuova iniziativa consentirà all’Annuario di essere visibile anche da coloro che operano - sia in qualità di dipendenti sia di liberi professionisti - nei ruoli di approvvigionatore, gestore di materiali, facility manager, supply manager e in ogni altro ruolo preposto alla gestione e al coordinamento dei processi di acquisto e rapporti di fornitura. Il cd-rom, però, è soltanto l’ultima veste, in ordine cronologico, di un prodotto giunto alla sua seconda edizione che fa del suo alto tasso di multimedialità un valore aggiunto. Oltre alla versione cartacea e a quella su cd, infatti, esiste anche un Annuario online www.Annuarioqualita.it  fruibile gratuitamente che, con i suoi 100mila accessi mensili, ormai rappresenta un riferimento imprescindibile nelle ricerche sulle forniture. Regioni, province, comuni, ambasciate, consolati e camere di commercio, inoltre, hanno avuto la possibilità di ricevere il volume dell’Annuario gratuitamente, mentre il cd viene distribuito (sempre gratis) all’interno di importanti fiere e convegni. Ma l’Annuario non è soltanto un’enciclopedia della qualità chiusa in se stessa, ma può anche essere utilizzato come punto di partenza di altre ricerche nella galassia della qualità. In un’apposita sezione, per esempio, vengono pubblicati tutti i siti della stampa specializzata sulla qualità. E’ ricchissima, inoltre, la sezione dei contatti utili, per esempio con gli uffici delle camere di commercio estere. L’annuario, infine, può essere utilizzato come “grammatica della certificazione”, ovvero come raccolta di “istruzioni per l’uso” chiare ed esaustive all’interno di sigle e norme (Iso, En, eccetera), realtà associative, processi di regolazione.  
   
   
AFFITTAR BOTTEGA IN CENTRO A MILANO COSTA. RADDOPPIA IN 5 ANNI AFFITTI DA 550 A 1100 EURO AL METRO QUADRATO ALL’ANNO  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Aprir bottega nelle vie commerciali del centro di Milano costa fino a 1.075 euro al metro quadrato all’anno di affitto. E i canoni sono raddoppiati in 5 anni: nelle vie commerciali del centro storico di Milano si è passati dai 542 euro al metro quadro del 1999 ai 1.075 euro/mq attuali: +98%. Aumentati di oltre due terzi anche nella cerchia dei Bastioni (+ 70%, da 258 euro/mq nel 1999, agli attuali 440 euro/mq), di quasi un terzo in periferia (28%, da 129 euro/mq a 165), del 15% nella cerchia circonvallazione (da 207 euro/mq a 238). E fuori dalle vie commerciali, dove più, dove meno, l’aumento è stato di oltre due terzi nel centro storico (77,5%), del 43% in circonvallazione, del 32% nella cerchia dei Bastioni e del 16% in periferia. E il picco degli aumenti si è avuto soprattutto negli anni 1999-2000. Ma da un anno gli affitti sono invariati e anche diminuiti: -1% nella cerchia circonvallazione delle vie commerciali, -1,7% fuori delle vie commerciali. Di fronte alla crisi dei consumi non cresce la domanda di locali commerciali. Oltre agli affitti in crescita anche i prezzi delle materie prime: insieme al petrolio, le materie prime usate dall’industria siderurgica e metallurgica in crescita ininterrotta dall’autunno 2003 fino a giugno (oltre 40%) e, nonostante la pausa produttiva, ulteriore aumento (contenuto) in agosto. Emerge da un’elaborazione dell’ufficio Indici di mercato e statistica della Camera di Commercio di Milano su dati Osmi - Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio, presentata oggi durante l’incontro dell’Osservatorio Prezzi del Comune di Milano e della Camera di commercio e dati Federacciai e International Iron and Steel Institute. “Anche il dato sull’inflazione di Settembre a Milano, rilevato dal Settore Statistica del Comune di Milano, - ha detto Roberto Predolin Presidente dell’Osservatorio e assessore al Commercio del Comune - conferma un significativo rallentamento della dinamica inflattiva (-0,2% rispetto al mese precedente ). Ciò attesta il dato tendenziale all’1,8%. In modo particolare si registra un calo nei generi alimentari (-0,2% rispetto al mese precedente) e negli alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (-0,6% rispetto al mese precedente), un segnale questo che la politica di controllo e di contenimento dei prezzi che da circa due anni, attraverso l’utile lavoro dell’Osservatorio Prezzi del Comune e della Camera di Commercio di Milano, si stà svolgendo contribuisce a rendere Milano città tra le più virtuose nel panorama nazionale. Lo studio effettuato dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio, su dati dell’Osmi Borsa Immobiliare, relativo all’andamento negli ultimi anni degli affitti e dei prezzi di vendita dei negozi evidenzia una notevole crescita del costo degli affitti e degli acquisti relativi agli esercizi commerciali nella città di Milano.in particolare nell’area del centro storico gli affitti, negli ultimi sei anni, sono quasi raddoppiati ed altrettanto consistenti sono gli aumenti relativi alle compravendite. Meno marcati gli aumenti nelle zone semicentriche e periferiche laddove il commercio tradizionale è maggiormente in sofferenza. Tale quadro desta forte preoccupazione per la tenuta degli esercizi di vicinato, le cosiddette“botteghe” che rappresentano un polmone importante nell’economia della città”. “Il tema dei costi fissi, in particolare questi legati agli affitti – ha dichiarato Renato Borghi, vice Presidente dell’Osservatorio Prezzi e membro di giunta della Camera di commercio di Milano -, incidono indubbiamente – insieme ad altri forti incrementi, come ad esempio le tariffe energetiche e gli oneri finanziari e la dinamica dei listini manifatturieri – incidono nella determinazione dei prezzi finali. Anche per queste ragioni credo che sia importante che la prossima riunione dell’Osservatorio Prezzi sia allargata a tutti i soggetti, dalle banche alle assicurazioni, dalla produzione ai concessionari di servizi, così da poter dare una risposta complessiva ed efficace alla politica del contenimento dei prezzi, ribadita dal Governo e dal Ministro Siniscalco. In tale occasione, ad esempio, si può ripensare a manovre strutturali, a partire dalla revisione delle norme che oggi regolano il rinnovo del contratto di locazione per le imprese commerciali. Infatti è alla scadenza del 12° anno di locazione che spesso si registrano richieste di incremento mediamente del 100%”. Affitti commerciali a Milano 1999-2004. Elaborazione Camera di Commercio di Milano, ufficio Indici di mercato e statistica su dati Osmi – Borsa Immobiliare Affitti Nelle Vie Commerciali
Negozi - Media canone annuo in Euro/mq.
1999 2000 2001 2002 2003 2004
Centro Storico 542 826 930 1.010 1.075 1.075
Cerchia Bastioni 258 413 439 440 440 440
Cerchia Circonvallazione 207 232 245 240 240 238
Periferia 129 168 168 165 165 165
variazioni percentuali anno per anno
Negozi: Media canone annuo in Euro/mq.
2004/2003 2003/2002 2002/2001 2001/2000 2000/1999
Centro Storico 0,0% 6,4% 8,6% 12,5% 52,4%
Cerchia Bastioni 0,0% 0,0% 0,2% 6,3% 60,0%
Cerchia Circonvallazione -1,0% 0,0% -2,2% 5,6% 12,5%
Periferia 0,0% 0,0% -1,7% 0,0% 30,0%
2004/1999
Centro Storico 98,2%
Cerchia Bastioni 70,4%
Cerchia Circonvallazione 15,0%
Periferia 27,8%
Affitti Fuori Delle Vie Commerciali
Negozi - Media canone annuo in Euro/mq.
1999 2000 2001 2002 2003 2004
Centro Storico 309,87 438,99 464,81 515,00 550,00 550,00
Cerchia Bastioni 154,94 193,67 206,58 202,50 205,00 205,00
Cerchia Circonvallazione 103,29 154,94 154,94 150,00 150,00 147,50
Periferia 80,05 95,54 95,54 92,50 92,50 92,50
variazioni percentuali anno per anno
Negozi - Media canone annuo in Euro/mq.
2004/2003 2003/2002 2002/2001 2001/2000 2000/1999
Centro Storico 0,0% 6,8% 10,8% 5,9% 41,7%
Cerchia Bastioni 0,0% 1,2% -2,0% 6,7% 25,0%
Cerchia Circonvallazione -1,7% 0,0% -3,2% 0,0% 50,0%
Periferia 0,0% 0,0% -3,2% 0,0% 19,4%
2004/1999
Centro Storico 77,5%
Cerchia Bastioni 32,3%
Cerchia Circonvallazione 42,8%
Periferia 15,6%
Elaborazione Camera di Commercio di Milano, ufficio Indici di mercato e statistica su dati Osmi – Borsa Immobiliare Mercato dell’acciaio
Tab.1 Consumo Apparente, Italia ( 000 t)
Acciaio (peso lingotto) 2001 2002 2003 Var.%02/01 Var.%03/02
Produzione 26.545 26.302 26.832 -0,9 2,0
Importazione 19.562 18.564 19.475 -5,1 4,9
Esportazione 13.918 12.828 12.802 -7,8 -0,2
Totale 32.189 32.038 33.505 -0,5 4,6
Fonte: Federacciai
Tab.2 Prezzi all’ingrosso dei rottami sulla piazza di Milano
Rilevazioni mensili giu. 2003-giu.2004 Met. Fer, rot.Acciaio inox, Aisi 304 18/8, cascami nuovi 430- 130 Met. Fer, rot.Acciaio inox, Aisi 430, cascami nuovi 430- 160 Rottami ferro-acciaio pesanti cat. 02 430- 20 Rottami ferro-acciaio leggeri cat. 50 430- 60 Rottami di ghisa meccanica 430- 250
giu-03 115 93 94 92 114
lug-03 113 89 83 82 105
ago-03 113 89 84 83 105
set-03 117 92 98 95 109
ott-03 123 95 112 108 114
nov-03 130 95 110 106 113
dic-03 135 97 115 110 116
gen-04 141 98 125 119 125
feb-04 145 99 139 132 135
mar-04 148 101 166 159 151
apr-04 148 101 176 169 167
mag-04 145 101 157 152 163
giu-04 147 99 123 122 160
Var % congiunturale mensile 1% -2,2% -21,7% -20,1% -2,0%
Var % tendenziale annua 28% 6,6% 31% 32,9% 40,4%
Fonte: mercuriali della Camera di Commercio di Milano
 
   
   
CON BEN JELLOUN IN CAMERA DI COMMERCIO PARTE IL CICLO DI INCONTRI SUL MEDITERRANEO COSI’ IL MITO MILANESE NEL MEDITERRANEO:CALCIO, MODA, LA SCALA  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Milano è sempre un buon tema, anche dall’altra sponda del mare. Anche se è un mare così vasto come il Mediterraneo, che poi sembra più unire che separare. Prima di tutto conosciuta per il suo calcio, che entra nelle vite di un buon 38,2% dei nostri vicini. E per la moda, parimenti. C’è poi la Scala, il tempio della musica milanese conosciuto nel mondo (20,6%),. E, a pari merito tra loro, la Madonnina e il caffè o il cappuccino (16,2%),. Anche se apprezzata Milano è vista come città del Mediterraneo solo a metà (44,1% di sì e 36,8% di no),. Si ritrova l’ambiente del mare nella vivacità commerciale (22%),. Su altri temi l’opinione è divisa: ad esempio colori, odori, sapori (14,7% di sì e 11,8% di no),, presenza multietnica (10,3% e 7,4%),, traffico (8,8% e 5,9%),. Prevalgono le differenze su architettura (5,9% e 10,3%),, clima (10,3%, 22,1%),. Più vicini al modello mediterraneo i milanesi (61,8% contro il 23,5%),. Perché sono aperti e amichevoli prima di tutto (42,6%),, perché tengono alle tradizioni (29,4%),, per il senso della famiglia (25%),, perché amano la loro città (20,6%),. Tra gli aspetti meno mediterranei, comunque scelti da pochi, il senso religioso (14,7% ritiene di sì, contro l’8,8% che lo considera scarso),. Conquistati dalle milanesi, mogli ideali per un mussulmano: lo pensa l’80,9%, anche se un 11,8% dice di no. Pochi gli incerti. I motivi a favore? Una milanese è sempre affascinante, prima di tutto, (33,8%), e ha il senso della famiglia (32,4%),. E anche Milano seduce, se il 64,7% verrebbe a vivere e lavorare qui. Anche se meno delle milanesi: c’è comunque un 19,1% che non lo vorrebbe. Tra i favorevoli, verrebbero per la qualità della vita, al primo posto (27,9%),. Poi per le opportunità di lavoro (22,1%),, a pari merito con l’ambiente internazionale. Ma c’è chi verrebbe solo per turismo (10,3%),. Tema spinoso, la guerra. Che comunque crea più dubbi e incertezze che ostilità verso di noi. Il 58,8% crede che Milano non sia diventata più ostile di prima, incerti il 23,5% e pessimisti il 17,6%. Tra i fiduciosi Milano resta amica perché tollerante (22,1%),, perché non guadagna dalla guerra (16,2%),, perché i milanesi sono pacifisti. Meno scelte le motivazioni negative: tra i pessimisti, il motivo primo è che l’Italia partecipa alla guerra (10,3%),. Fiduciosi anche nella capacità di tolleranza di Milano: così il 64,7%, poco controbilanciati dai pessimisti, il 17,6%. A favore: l’apertura di Milano alle moschee (27,9%),, alle preghiere (27,9%),, ai simboli come il velo (25%),, a cibi conformi (19,1%),. Emerge da un’indagine della Camera di commercio attraverso il Lab Mim, realizzata con la collaborazione di Camere di commercio all’estero e istituti di cultura, su circa 70 persone in Tunisia, Marocco, Egitto, Libano, Giordania, Algeria, Siria, Turchia. Con Ben Jelloun parte il ciclo di incontri sul Mediterraneo. Di Mediterraneo si è parlato oggi in occasione dell’incontro inaugurale del ciclo “Mediterraneo. Lo spirito delle città” con lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, Bruno Ermolli, Presidente della Promos, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per le Attività Internazionali, Salvatore Carrubba, Assessore alla Cultura e alle Relazioni Internazionali del Comune di Milano, Janiki Cingoli, Direttore del Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente. Un’iniziativa promossa dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente, in collaborazione con il Comune di Milano e con la Camera di Commercio di Milano. Il ciclo di incontri rappresenta un immaginario percorso da Tangeri a Il Cairo, da Istanbul a Gerusalemme, per terminare a Milano, cuore delle relazioni culturali ed economiche con il Mediterraneo. Fra i prossimi appuntamenti: Il Cairo, Emma Bonino (24 novembre),, Istanbul, Serra Yilmaz. “Milano è da sempre una città aperta ed internazionale, un punto di riferimento, anche a livello economico – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale per l’internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano –. Questo l’ha portata ad essere conosciuta e anche apprezzata nei Paesi del Mediterraneo. Ecco perché proprio Milano, che coniuga aspetti europei e mediterranei, può avere un importante compito di dialogo. Per Milano e per l’Italia la dimensione euromediterranea rappresenta un importante orizzonte di sviluppo. Con questo ciclo di incontri e con le iniziative della Conferenza annuale Euro-mediterranea da noi promossa vorremmo offrire uno strumento concreto per contribuire allo sviluppo dell’area mediterranea. Pensiamo ad un Pacchetto per il Mediterraneo. Tra le iniziative il rafforzamento dell’ Euro Med Fund, per facilitare l’ingresso nell’area mediterranea delle aziende italiane, la creazione a Milano di un Centro nazionale di promozione economica dei Paesi del Mediterraneo, la proposta di una “Fiera del Mediterraneo” a Milano, ma anche la partecipazione all’agenzia Ansa Med e al festival Mediterraneo col Piccolo Teatro. Secondo lei Milano ha alcuni aspetti di una città mediterranea? Sì: (44.1%), , No: (36.8%), , Non so: (17.6%),, Altro: (1.5%),. Perchè? (Risposta Multipla), Sì, per la tipologia architettonica: (5.9%), , Sì, per i colori/odori/sapori: (14.7%),, Si per il clima: (10.3%),, Sì, per la vivacità commerciale (22.1%),, Sì, per la presenza multietnica: (10.3%),, Sì, per il traffico: (8.8%),, Si per i tempi: (5.9%),, No per la diversità architettonica: (10.3%),, No, sono diversi colori, sapori, odori: (11.8%),, No, per il clima: (22.1%),, No, è diversa la presenza dei negozi: (2.9%),, No, per le etnie diverse presenti: (7.4%),, No, sono diversi gli spazi verdi: (2.9%),, No, è diverso il traffico: (5.9%),, No, sono diversi i tempi: (8.8%),, non so: (13.2%),, Altro: (8.8%),- E i milanesi hanno alcuni aspetti comuni alle persone del Mediterraneo? Sì: (61.8%),, no: (23.5%),, Non so: (14.7%),. Perchè? (Risposta Multipla), Sì, sono aperti, amichevoli: (42.6%),, Sì, hanno senso della famiglia: (25%),, Sì, hanno senso religioso: (14.7%),, Sì, sono abili imprenditori: (13.2%),, Sì, tengono alle loro tradizioni/cultura: (29.4%),, Sì, amano la loro città (senso civico),: (20.6%),, Sì, hanno senso estetico: (8.8%),, No, sono freddi: (4.4%),, No, hanno poco senso della famiglia: (2.9%),, No, hanno poco senso religioso: (8.8%),, No, commerciano in modo diverso: (4.4%),, No, meno legati alle tradizioni: (4.4%),, No, hanno senso civico diverso: (5.9%),, No, hanno un senso estetico diverso: (4.4%),, non so: (11.8%),, altro: (4.4%),. Se pensa a Milano che cosa le viene in mente? (Risposta Multipla), Il calcio: (38.2%),, La Madonnina: (16.2%),, La Scala: (20.6%),, un abito firmato (moda),: (38.2%),, il risotto: (4.4%),, il Caffè / cappuccino: (16.2%),, Il cinema: (7.4%),, La nebbia: (14.7%),, Il freddo: 10 (14.7%),, L’aperitivo: 2 (2.9%),, Un passo veloce: 5 (7.4%),, altro: 8 (11.8%),, non so: 3 (4.4%),. Secondo lei un uomo mussulmano sposerebbe una donna milanese? Sì: 55 (80.9%),, no: 8 (11.8%),, Non so: 5 (7.4%),, Altro: 0 (0%),. Perchè? (Risposta Multipla), Sì, è aperta/intraprendente: (22.1%),, Sì, ha il senso della famiglia: (32.4%),, Si, perché ama i bambini: (11.8%),, Sì, è remissiva/accondiscendente/tollerante: (7.4%),, Sì, è affascinante: (33.8%),, Si, per avvicinarmi a culture diverse: (26.5%),, No, è troppo indipendente/aggressiva: (4.4%),, No, non vuole abbastanza figli: (1.5%),, No, è di facili costumi: (4.4%), , No, la mia famiglia non approverebbe: (1.5%),, No, la sua famiglia non approverebbe: (2.9%),, No, voglio sposare solo una donna della mia religione: (1.5%),, non so: (4.4%),, Altro: (5.9%),. Verrebbe a vivere/lavorare a Milano? Sì: (64.7%),, No: (19.1%),, Non so: (14.7%),, Altro: (1.5%),. Perchè? (Risposta Multipla), Sì, per le opportunità di lavoro: (22.1%),, Sì, per libertà religiosa e rispetto dei costumi: (7.4%),, Sì, per la qualità della vita: (27.9%),, Sì, per le tradizioni e la cultura di Milano: (14.7%),, Sì, per l’internazionalità di Milano: (22.1%),, No, non offre occasioni di lavoro: (2.9%),, No, non è una città tollerante: (0%),, No, si vive male: (4.4%),, No, verrei solo per turismo: (10.3%),, No, poco aperta all’internazionalità: (0%),, No, ha un brutto clima: (5.9%),, non so: (1.5%),, Altro: (5.9%),. Con la guerra in Iraq lei crede che Milano sia diventata ostile alla cultura araba e mussulmana? Sì: (17.6%),, No: (58.8%),, non so: (23.5%),. Perché? (Risposta Multipla), Sì, perché partecipa alla guerra: (10.3%),, Sì, perché teme atti di terrorismo: (5.9%),, Sì, per interessi economici: (2.9%),, Sì, perché è una città indifferente: (0%),, Sì, Milano è una città dell’Occidente: (2.9%),, No, perché i milanesi sono pacifisti: (14.7%),, No, perché Milano è tollerante/libera: (22.1%),, No, perché non ci guadagna nulla: (16.2%),, No, perché i milanesi sono solidali: (5.9%),, No, Milano è una città del Mediterraneo: (5.9%), Non So: (14.7%),, Altro: (5.9%),. Ritiene che Milano non rispetti i valori e simboli delle altre culture e religioni? Sì: (17.6%),, no: (64.7%), , Non so: (16.2%),, altro: (1.5%). Perchè? (Risposta Multipla), Si, è ostile alle moschee: (4.4%),, Si, cibi e vini non confo: (4.4%),, Si, troppe tentazioni: (4.4%),, No, è invece aperta alle moschee: (27.9%), No, aperta a simboli come il velo: (25%), No, aperta alle preghiere: (27.9%), No, rispetta cibi e vini conformi: (19.1%), No, non ci sono troppe tentazioni, c’è moralità: (8.8%), Non so: (8.8%), Altro: (5.9%). Area Mediterranea di provenienza? Tunisia: (22.1%), Marocco: (19.1%), Algeria: (5.9%), Egitto: (20.6%), Libano: (11.8%), Giordania: (11.8%), Siria: (4.4%), Turchia: (2.9%), Altro: (1.5%).  
   
   
CNEL: LOMBARDIA REGIONE CON PIÙ ELEVATA INTEGRAZIONE SOCIALE DEGLI IMMIGRATI PRESENTATO IL TERZO RAPPORTO SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - E’ la Lombardia la regione italiana d’eccellenza per il livello complessivo di integrazione degli immigrati. Ma a mostrare un grado elevato di inserimento sociale degli stranieri sono tutte le grandi regioni del Centro-nord: innanzitutto il Veneto, seguito da Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Marche. Un livello ‘medio’ di integrazione è raggiunto, poi, nel Lazio, in Trentino Alto Adige e in Liguria. In questa ‘fascia’ si trovano anche alcune realtà del Mezzogiorno, come Abruzzo, Campania, Calabria e Sardegna, che rappresentano i contesti meridionali in cui l’integrazione degli stranieri è meno problematica. Il resto del Sud, invece, si colloca in fondo alla classifica, con Sicilia e Molise che rivelano un livello basso di inserimento e Basilicata e Puglia, aree di primo approdo e di passaggio, che chiudono l’elenco con i valori più esigui. A stilare la classifica è il Terzo Rapporto del Cnel sull’immigrazione in Italia, che analizza gli indici di inserimento territoriale degli stranieri nel nostro Paese, elaborato dall’Organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, in collaborazione con l’equipe del Dossier statistico immigrazione della Caritas/migrantes, e presentato oggi a Villa Lubin. Lo studio esamina la presenza degli immigrati nel nostro Paese e il livello di integrazione raggiunto ‘misurando’ diversi indici di inserimento territoriale, dalla cui sintesi risulta il dato complessivo: la polarizzazione, ossia la capacità di ogni regione di attirare sul proprio territorio la popolazione immigrata; la diversificazione culturale, che evidenzia le caratteristiche e le differenze culturali, etniche e religiose; la stabilità sociale, che indica il grado di permanenza e di integrazione degli stranieri nel nostro Paese; l’inserimento lavorativo, che verifica l’apporto occupazionale della manodopera immigrata al nostro mercato del lavoro. Ecco, in sintesi, quanto emerge dall’analisi dei singoli indici di inserimento territoriale: Polarizzazione. I livelli massimi sono raggiunti in tutte le regioni costiere del Nord-est (innanzitutto il Veneto, che vanta il grado di polarizzazione più alto d’Italia, quindi l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia) e nelle due regioni più settentrionali del Centro (Marche e Toscana). Se, poi, si esclude la Calabria (i cui alti valori sembrano dipendere soprattutto dal fatto che, come terra di approdo per consistenti flussi del Mediterraneo, ha conosciuto negli ultimi anni un massiccio incremento delle presenze immigrate legato all’emergenza), seguono l’Umbria e le due grandi regioni del Nord-ovest (Lombardia e Piemonte), antico polo di attrazione che negli ultimi anni sta cedendo parte del suo protagonismo al ricco e produttivo Nord-est. Inoltre, mentre il Lazio (grado medio) sembra aver diminuito la sua forza di attrazione, configurandosi in parte come regione di smistamento, e l’Abruzzo tende a distinguersi dal resto del Meridione presentando standard di inserimento più vicini alla media nazionale, tutto il resto del Sud mostra una ridotta capacità di polarizzazione, con i valori più bassi riscontrati nelle Isole e nella piccola regione di frontiera della Valle d’Aosta. Diversificazione Culturale. Le aree a maggiore diversificazione etnico-culturale degli stranieri risultano essere sia quelle del versante tirrenico (innanzitutto il Lazio, che, con ben 183 nazionalità estere sul proprio territorio, guida la graduatoria dell’indice, seguito, sullo stesso versante, da Liguria, Toscana, e Campania) sia del lombardo-veneto (la Lombardia, in particolare, con 174 nazionalità rappresentate è la seconda regione per tasso di policentrismo). Al contrario, le regioni del versante adriatico, e in particolare quelle del Centro-sud (Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), direttamente interessate dai flussi provenienti dall’area balcanica, sperimentano una maggiore omogeneità culturale degli immigrati e quindi un grado più elevato di stabilità sociale. In Abruzzo, ad esempio, l’immigrazione sta conoscendo negli ultimi anni un importante processo di radicamento. Stabilità Sociale. La stabilità sociale degli immigrati raggiunge livelli altamente soddisfacenti solo in contesti territorialmente circoscritti, segno che i processi di inserimento e di radicamento sociale passano attraverso dinamiche che in Italia devono maturare maggiormente. Così, se si eccettua il dato di punta detenuto dalla piccola Valle d’Aosta e i considerevoli livelli raggiunti nelle Isole (soprattutto in Sardegna, seconda in graduatoria), si constata che i valori più consistenti appartengono, oltre che a due regioni di lunga e consolidata tradizione migratoria, come il Piemonte e la Lombardia, alle regioni centro-settentrionali del versante adriatico (Emilia Romagna innanzitutto, quindi Marche e Abruzzo). Mentre nel corrispondente versante tirrenico (Toscana e Lazio), dove la frammentazione etnico-culturale degli immigrati è più spiccata, più difficile appare l’armonizzazione delle differenze nel tessuto sociale, in termini di inserimento stabile. Inserimento Lavorativo. Parallelamente al grado di polarizzazione delle presenze immigrate, livelli soddisfacenti di inserimento lavorativo si riscontrano nelle regioni settentrionali del Centro, come la Toscana e le Marche, e in tutto il Nord-est costiero (escluso quindi il Friuli Venezia Giulia), oltre che in due regioni del Meridione come la Calabria e la Sardegna. Ma in queste ultime il notevole valore dell’indice è determinato soprattutto dall’alta incidenza del lavoro autonomo, rivelando la difficoltà del territorio di offrire posti di lavoro dipendente. Per il resto, mentre in Piemonte e Lombardia la qualità e il grado dell’inserimento lavorativo è massimo, meno soddisfacente risulta nel Lazio (dove i canali del lavoro legale mostrano qualche segno di saturazione), in una regione di frontiera e di smistamento come il Friuli Venezia Giulia e in contesti del Sud come Basilicata, Puglia e Molise. Chiude la graduatoria, con il tasso in assoluto più esiguo, l’Umbria. Per livello di imprenditorialità, il valore più equilibrato si colloca, in graduatoria, attorno al 4-7% sul totale dei soggiornanti e in questa fascia sono racchiuse le regioni che favoriscono un soddisfacente inserimento occupazionale. Negli altri casi, si incontra un’incidenza o molto alta (Sardegna e la Calabria) oppure molto bassa (Sud e piccoli contesti del Nord come, ad esempio, la Valle d’Aosta, la Liguria e il Trentino Alto Adige), che denotano una situazione più precaria.  
   
   
"LE RISPOSTE DELL'ASIA ALLA SFIDA AMERICANA"  
 
Milano, 5 ottobre 2004 - Il prossimo 12 ottobre alle ore 17.00 l'Ispi e il Centro Studi Popoli Extraeuropei "Cesare Bonacossa" dell'Università di Pavia, promuoveranno una Tavola Rotonda dal titolo: "Le risposte dell'Asia alla sfida americana" Interverranno: Gian Paolo Calchi Novati, Università degli Studi di Pavia; Arturo Colombo, Università degli Studi di Pavia; Franco Mazzei, Università degli Studi di Napoli "L'orientale"; Sergio Romano, Corriere della Sera; Michelguglielmo Torri, Università degli Studi di Torino. Infolink: www.Ispionline.it  
   
   
JOHN PASSADIS NOMINATO PRESIDENTE DI GM DAEWOO ITALIA  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Dal 1° ottobre 2004, John Passadis, già Direttore Commerciale delle filiali nazionali Gm in Europa Centrale ed Orientale, succede a Sung Koo Rha in qualità di Presidente di Gm Daewoo Italia. John Passadis, dalla sede di Roma, risponderà direttamente ad Erhard L. Spranger, Amministratore Delegato di Gm Daewoo Europe. John ha iniziato la sua carriera alla General Motors in Grecia nel giugno 1983, come Direttore della Logistica. In seguito ha ricoperto funzioni direttive nell’ambito dei settori vendite e marketing presso Gm Europe e in altri Paesi del mondo. Recentemente ha coordinato le attività commerciali delle filiali in Russia, Polonia, Turchia, Repubbliche Ceca e Slovacca in qualità di responsabile del portafoglio prodotti Gm Daewoo. Sung Koo Rha, il presidente uscente di Gm Daewoo Italia, assume la nuova funzione di Direttore Progetti Speciali per Gm Daewoo Europe. La sede di lavoro continuerà ad essere Roma e riporterà direttamente ad Erhard L. Spranger.  
   
   
ENRICO ZOPPAS E’ IL NUOVO PRESIDENTE DI ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO SPA  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Nella riunione del 29 settembre il Consiglio di Amministrazione di Acqua Minerale San Benedetto Spa ha deciso all’unanimità la nomina di Enrico Zoppas, che da 30 anni ricopre la carica di Amministratore delegato, a Presidente della Società . Nato a Farra di Soligo 59 anni fa, sposato con due figlie, aveva appena 25 anni quando ha cominciato ad occuparsi insieme a Giuliano De Polo della San Benedetto portandola insieme a lui ai vertici internazionali noti ormai a tutti. Stamane, in una riunione nella sede di Scorzè nella quale ha dato l’annuncio a tutti i dirigenti, ha parlato a lungo di Giuliano De Polo, recentemente quanto immaturamente scomparso, non solo per ricordare il contributo fondamentale da lui dato alla crescita della Società, ma anche per evidenziare il rapporto di profonda amicizia che li ha tenuti legati per tanti anni e del quale i Dirigenti presenti sono stati testimoni. Nell’annunciare che l’Aula Magna recentemente inaugurata sarà intitolata a Giuliano De Polo ha dichiarato, con un momento di commozione, che la sua memoria vivrà nella realizzazione dei progetti da lui avviati e nell’attuazione delle strategie da lui indicate  
   
   
35A ASSEMBLEA GENERALE DELL’ICAO: L’ITALIA SOSTIENE DUE IMPORTANTI RISOLUZIONI  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - È in corso di svolgimento a Montreal la 35a Assemblea Generale dell’Icao (Internazional Civil Aviation Organization), l’organismo dell’Onu che riunisce le autorità per l’aviazione civile di 188 Paesi membri. L’assemblea rappresenta il momento decisionale più importante per i Paesi che vi aderiscono e si svolge ogni tre anni. È l’occasione per le delegazioni presenti di analizzare le attività che si sono svolte dalla precendente assemblea ed approvare il programma ed il budget dell’Organizzazione per gli anni successivi, 2005-2007. I lavori, sotto la presidenza di Mr. Assad Kotaite, si sono aperti il 28 settembre e si protrarranno fino all’8 ottobre p.V.. Gli argomenti in calendario riguardano i grandi temi dell’aviazione civile: safety, security e protezione dell’ambiente. La delegazione italiana è guidata dal Com.te Silvano Manera, Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile. Nel corso delle prime sessioni di lavoro, l’Italia, attraverso il suo capo delegazione, ha dato il proprio sostegno a due importanti risoluzioni. La prima risoluzione riguarda la salvaguardia della qualità dell’ambiente, soprattutto con il controllo dell’inquinamento acustico intorno ai sedimi aeroportuali e delle emissioni dei motori degli aeromobili. La seconda risoluzione, invece, riguarda la tutela legale dei dati concernenti incidenti ed inconvenienti aeronautici ai fini di preservare le condizioni minime necessarie ad impostare le attività volte al miglioramento della sicurezza.  
   
   
PROGRAMMA INVERNALE AIR FRANCE: CONSOLIDAMENTO DELL'UNIONE AIR FRANCE – KLM  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Dal mese di giugno 2004 i clienti di Air France e di Klm beneficiano di tutti i vantaggi della fusione tra le due grandi compagnie aeree: un doppio network che aumenta le possibilità di coincidenze e di destinazioni e permette di accedere ad un maggior numero di posti offerti alle migliori tariffe disponibili, nonché a programmi di fedeltà estremamente interessanti. Sin dal 31 ottobre 2004, data di inizio del programma invernale, i vantaggi per la clientela del gruppo Air France – Klm saranno ancor più evidenti. L'armonizzazione degli orari, per gli hub di Paris - Cdg e di Schiphol, permetterà di offrire una più ampia scelta. Un collegamento più facile tra i due hub migliorerà le possibilità di coincidenza. Questo coordinamento tra le due reti Air France - Klm permetterà di offrire, con due marchi, quello di Air France e quello di Klm, un network globale di 225 destinazioni in 130 paesi, da cui i clienti potranno trarre i massimi benefici. Quest'inverno Air France aumenta la sua offerta di circa il 3% in termini di Ask (posti chilometro offerti)1. Durante l'inverno, per garantire questa crescita, 3 nuovi B777-300er si aggiungeranno ai 3 già ricevuti quest'estate. Per quanto riguarda i voli di medio raggio, continua il ritiro dei B737-500 a beneficio degli aeromobili della famiglia A320. Quest'inverno, anche tre A318 raggiungeranno la flotta Air France. L’aumento dell'offerta è suddivisa come segue: + 3,2% di Ask sulla rete di lungo raggio, + 1,3% sulla rete di medio raggio internazionale e + 5,6% sulla rete domestica. 1) Il programma lungo raggio Per accompagnare la forte crescita economica dell'Asia, le novità del programma invernale sono numerose e riflettono una stretta cooperazione con Klm. · Asia (+6,7%). Air France è la prima e la sola compagnia europea a proporre un volo quotidiano diretto, in partenza da Parigi, a destinazione delle quattro principali città cinesi: Pechino, Shanghai (in cooperazione con China Eastern), Hong Kong e Canton (in cooperazione con China Southern). Forte aumento dell'offerta per l'India, con un A340 quotidiano a destinazione di Mumbai, contro 4 frequenze settimanali lo scorso inverno, e passaggio al B747-400 per il volo quotidiano per Delhi. La più importante riorganizzazione dei collegamenti con Klm riguarda il Sud-est dell'Asia. Il nuovo programma prevede un maggior numero di voli diretti; il diretto per Manila ed il volo per Djakarta via Kuala Lumpur, partono oramai da Amsterdam con Klm, in collaborazione commerciale con Air France. Allo stesso tempo, Air France cancella la tratta Singapore – Djakarta e trasferisce le capacità disponibili su Singapore, assegnando inoltre a questa linea un B777-300er dotato delle nuovissime cabine Air France. Air France può cosi’ proporre, via Singapore, sei nuove destinazioni australiane grazie ad un accordo siglato con la compagnia Qantas: Sydney, Melbourne, Perth, Adelaide, Brisbane e Darwin. Air France effettua i voli Parigi - Singapore e Qantas i voli Singapore - Australia. I voli delle due compagnie sono riuniti presso lo stesso terminal a Singapore (Terminal 1) per facilitare rapide coincidenze. America - Le destinazioni nordamericane subiscono gli abituali adeguamenti stagionali: leggero calo delle frequenze o delle capacità, tranne Miami, che usufruisce di 3 voli supplementari, passando a 10 frequenze settimanali. In America Latina, la principale novità riguarda Caracas, ove Air France e Klm armonizzano il loro programma, offrendo un collegamento quotidiano in partenza da Parigi – Charles-de-gaulle con un A340. Quest'inverno, Air France aumenta l'offerta per Rio de Janeiro utilizzando un B747-400 al posto dell'A340-300. L’accordo di code-share con la compagnia brasiliana Tam non verrà rinnovato per i voli tra Parigi e San Paolo e l'accordo Frequent Flyer con questa compagnia viene interrotto a partire dal 31 ottobre 2004 per i voli in partenza dalla Francia verso il Brasile. Medio Oriente - Pochi cambiamenti sulle linee dell'Africa e del Medio Oriente (aumento delle frequenze per Kinshasa, Port Harcourt e Il Cairo). Caraibi – Oceano Indiano - La rete Caraibi-oceano Indiano accoglie i primi B747-400 dotati delle nuovissime cabine Air France e subisce gli abituali adeguamenti di frequenze dell'inverno rispetto all'estate. Dedicate - La rete Dedicate si rinforza a Pointe Noire, Malabo, Doha, Kuwait City e Tashkent. 2) Il programma di corto e medio raggio - Il programma di corto e medio raggio é caratterizzato soprattutto da un'armonizzazione degli orari e dei collegamenti tra Air France e Klm. Gli orari dei 15 voli (8 Af et 7 Kl) tra Parigi ed Amsterdam vengono cadenzati per facilitare i viaggi tra le due capitali ed ottimizzare le coincidenze tra i voli lungo raggio in partenza dai due hub di Charles-de-gaulle e di Schiphol. A Roissy questi voli partiranno ed arriveranno presso il Terminal 2F. Ricordiamo inoltre che Klm ed Air France hanno aperto quest'estate un collegamento biquotidiano tra Rotterdam e Parigi Charles-de-gaulle, nonché un collegamento per Amsterdam in partenza da Bordeaux e Marsiglia. Air France ha sospeso i suoi voli in partenza da Parigi verso Bristol: questo scalo rimane collegato alla rete del Gruppo via Amsterdam. Air France si basa su Amsterdam anche per i collegamenti con Glasgow. Da parte sua, Klm ha interrotto i suoi voli per Casablanca e Torino, i quali continueranno a beneficiare dell'aeroporto Parigi – Charles-de-gaulle. Le modifiche effettuate quest'estate sulle linee europee in partenza da Parigi e dalla Provincia francese verso l'Europa e l'Africa del Nord vengono confermate per l'inverno. In Italia, a destinazione di Parigi, Air France rilancia cinque voli quotidiani da Milano Malpensa e aggiunge una frequenza quotidiana da Roma, in partnership con Alitalia. Insieme, le due compagnie offrono 9 voli quotidiani da Malpensa, 4 da Linate, 5 da Torino, 6 da Venezia, 3 da Genova, 5 da Bologna, 3 da Verona, 6 da Firenze, 3 da Pisa,13 da Roma e 2 da Napoli, tutti in code share, dall’Italia verso Parigi. Sulla Provincia francese non vi sono variazioni di rilievo. Al 31 ottobre, Air France ed Alitalia collegheranno, sempre in code share, Bologna (2 voli), Malpensa (6), Fiumicino (3) e Venezia (2) a Lione, Malpensa (rispettivamente 2 e 3) e Fiumicino (rispettivamente 4 e 1) a Nizza e Marsiglia, e ancora Malpensa a Clermont-ferrand, Nantes e Tolosa (rispettivamente 2, 1 e 2 voli), per un totale di circa 100 voli quotidiani tra l’Italia e la Francia in partenza da 11 aeroporti italiani. Sviluppo dei collegamenti verso la Spagna, con un terzo volo quotidiano sulla linea Parigi Charles-de-gaulle - Vigo, aperta quest'estate. Da luglio 2004, Air France offre, insieme al suo partner Air Europa, quattro nuove frequenze quotidiane per Madrid in partenza da Orly. Questi voli, ben distribuiti nella giornata tra le ore 7.10 e le ore 21.35, permettono di portare a 14 le frequenze quotidiane tra Parigi e Madrid. Per quanto riguarda la Slovenia, apertura del collegamento Parigi Cdg - Lubiana, con due voli quotidiani. Anche il programma sulla rete Parigi - Provincia e sulle linee trasversali subisce poche modifiche rispetto all'estate, tranne per il collegamento con il Centro-est, dove vengono sospesi i voli per Grenoble. Vengono invece rafforzati i voli quotidiani per Lione in partenza da Orly, che passano da 5 ad 8. Il collegamento Orly - Lione verrà quindi notevolmente migliorato e cadenzato con un volo ogni ora e cinquanta (stessi orari in partenza da Lione e in partenza da Orly. Questa novità offre agli uomini d'affari una maggior flessibilità nella programmazione dei loro viaggi.  
   
   
ALSTOM FERROVIARIA: SIGLATO L’ACCORDO TRA LE PARTI PER IL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DEI SITI DI SAVIGLIANO E SESTO SAN GIOVANNI  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Positiva conclusione della vertenza sindacale che ha visto impegnata nel corso dei mesi estivi Alstom Ferroviaria S.p.a. L’azienda e i Sindacati hanno siglato oggi un accordo relativo ai processi di riorganizzazione dei siti di Savigliano (Cn) con particolare riferimento al reparto carrelli e Sesto San Giovanni (Mi) per il reparto motori. All’origine della riorganizzazione vi è un grave problema di globale sovradimensionamento delle attività relative alla produzione dei carrelli e dei motori e la necessità di una maggiore competività. Per quanto riguarda il sito di Savigliano (Cn), che produce materiale rotabile ed impiega oltre 1200 persone, è stato evitato il trasferimento del reparto carrelli, ad eccezione del telaio e delle lavorazioni meccaniche, che a partire dal 2006 verranno trasferiti a Le Creusot, sito Alstom ad alta automazione. Savigliano manterrà invece le restanti attività della filiera di produzione dei carrelli (ingegneria, assemblaggio e collaudo finale) per i treni destinati al mercato italiano. Detto provvedimento è stato bilanciato dall’importante decisione di trasferire in Italia, presso lo stabilimento di Savigliano, il “centro di eccellenza” mondiale per i treni ad alta velocità, in aggiunta al ruolo riconfermato del sito quale centro di competenza per il sistema di pendolamento, noto anche come tecnologia “tilting”. Emilio Gallocchio, Country President Alstom Italia e amministratore delegato di Alstom Ferroviaria ha dichiarato: “Sono lieto che si sia giunti ad alla firma di un accordo con le rappresentanze sindacali; già a partire da luglio si era trovato una convergenza di intenti, che oggi è stata finalizzata. La chiusura positiva della vertenza ha permesso di preservare posti di lavoro e di salvaguardare un’attività fondamentale come l’ingegneria e il test dei carrelli. Il processo di riorganizzazione – continua Gallocchio - ha portato ad una riflessione globale sulle unità italiane e sulle prospettive di sviluppo, insieme sono stati affrontati e problemi e trovate le soluzioni, con un risultato positivo che è il riconoscimento di Savigliano come centro di eccellenza” L’accordo prevede un piano di riconversione per alcuni dipendenti attualmente impegnati nel reparto carrelli, per i quali sarà messo in atto un processo di riqualificazione e formazione, che potrebbe raggiungere un monte ore pari a 10 mila ore. Inoltre, al fine di agevolare il sostegno occupazionale, verranno messe a punto da parte dell’azienda nuove iniziative commerciali, quali l’attività di manutenzione e riparazione di carrelli e del materiale rotabile; attività che si aggiungono a quella già esistente di gestione dei ricambi. Il disegno complessivo di riorganizzazione del reparto potrebbe determinare, entro dicembre 2006, degli esuberi di personale. Questa situazione sarà oggetto di attento monitoraggio con le organizzazioni sindacali al fine di contenere al massimo l’impatto occupazionale. Un simile processo di riorganizzazione per i motori di trazione verrà implementato nello stabilimento di Sesto San Giovanni, che occupa oltre 400 persone. A partire dal 2006, tale produzione verrà concentrata a livello europeo nel sito di Ornans; per perseguire nuove opportunità di business e salvaguardare il livello occupazionale, l’azienda ha avviato la creazione di un centro di manutenzione e riparazione per prodotti e apparecchiature elettroniche delle quali il Sito di Sesto San Giovanni detiene competenze specialistiche. In questo modo per lo stabilimento l’impatto occupazionale sarebbe pari a zero, si aprono inoltre delle interessanti prospettive con il progetto della linea Mm 5 che potrebbero generare nuovi posti di lavoro.  
   
   
L'UE FINANZIA UNA INNOVATIVA INFRASTRUTTURA EUROPEA DI INTELLIGENZA AMBIENTALE  
 
Bruxelles, 4 ottobre 2004 - Con il rapido progredire dello sviluppo tecnologico di dispositivi 'intelligenti', gli esperti in Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) sono oramai quasi riusciti a sviluppare un esempio funzionante della prima infrastruttura strutturata d'intelligenza ambientale mai prodotta. Un concetto futuristico, l'intelligenza ambientale, in un futuro relativamente vicino metterà a disposizione di noi tutti un dispositivo di facile uso e intelligente, grazie alle Tic. In pratica, il risultato sarà una progressiva sostituzione dei computer da ufficio con dispositivi tecnologici inseriti in oggetti e contesti della nostra vita quotidiana. 'Le stanze saranno capaci di riconoscere la presenza di una persona e reagire aiutandola in modo intelligente e non invadente. I dati verranno raccolti con un minimo di apporto umano; gli utilizzatori passeranno meno tempo a introdurre e registrare dati e più tempo a essere informati in modo intelligente dall'ambiente che li circonda', spiega il consorzio eu-Domain, che, grazie anche al sostegno della Commissione europea, spera di sviluppare il concetto a livello europeo. Per arrivare al risultato voluto, la Commissione europea ha destinato 2,3 milioni di euro al progetto eu-Domain nell'ambito della priorità Tsi (tecnologie della società dell'informazione) del Sesto programma quadro (6Pq). Il progetto triennale Strep, che riunisce 11 partner di 7 paesi europei, intende sviluppare una innovativa piattaforma di servizi europea per ambiente intelligente, mettendo a tal fine assieme tecnologie d'avanguardia di comunicazione localizzate, strumenti di assistenza decisionale, web semantico. 'Il progetto eu-Domain mira a collegare tra loro persone, dispositivi, edifici e contenuto informativo, grazie a una rete aperta, flessibile e intelligente', spiegano i partner del consorzio in una dichiarazione. 'eu-Domain permetterà ai lavoratori mobili di attivare il loro 'profilo virtuale utente' in qualsiasi posto debbano lavorare e di accedere in modo intelligente ai servizi e dispositivi di cui hanno bisogno. Permetterà ai fornitori di contenuto di offrire agli utenti servizi di 'realtà migliorata', dando così vita a nuovi tipi di lavoro collaborativo. I servizi verranno distribuiti in modo trasparente su reti miste e su dispositivi con differenti capacità', aggiunge la dichiarazione. Il progetto intende far propri gli obiettivi del Wwrf (Wireless World Research Forum) creato nel 2001 da Alcatel, Ericsson, Motorola, Nokia e Siemens per sviluppare piste per la futura ricerca strategica nel campo delle comunicazioni senza fili. Grazie al ricorso alle più avanzate tecnologie disponibili e alla creazione di una nuova piattaforma mobile europea di intelligenza ambientale, il progetto porterà a strutture lavorative di tipo innovativo. Si spera che questi nuovi modelli lavorativi, che metteranno insieme contenuto e fornitori di servizi in sistemi collaborativi, possano offrire quadri di riferimento per individuare le possibili opportunità future di lavoro. Infolink: http://www.Eu-domain.eu.com  
   
   
CONCLUSO IL GEMELLAGGIO A FAVORE DELL’AUTORITÀ LITUANA PER L’ENERGIA  
 
 Roma, 4 ottobre 2004 - Il Mef comunica che si e’ concluso con successo il progetto di gemellaggio con la Lituania realizzato dal Dipartimento del Tesoro, in collaborazione con l’Autorità italiana per l’energia elettrica e il gas (Aeeg). La convenzione di gemellaggio, stipulata nell’ottobre 2002 tra la Commissione lituana di regolazione dei prezzi e dell’energia (Ncc) e il Mef, aveva l’obiettivo di supportare la Ncc ad acquisire esperienza e completa operatività per lo svolgimento dei compiti istituzionali, in funzione dell’ingresso del Paese baltico nell’Unione Europea. Il lavoro è stato svolto da un team di 54 esperti, provenienti, dal Mef, dall’Aeeg, dal Consorzio Cineca e dal Gruppo Grtn. Il budget complessivo del Progetto, interamente finanziato dall’Unione Europea, era pari a circa 1,6 milioni di euro. Il gemellaggio Italia-lituania ha riguardato otto aree, individuate in base alle competenze e alle priorità della Ncc: quadro istituzionale; sistema tariffario; controllo qualità; risoluzione di controversie; comunicazione; sistemi informativi; relazioni internazionali. La conclusione del progetto si è celebrata a Vilnius, alla presenza, tra l’altro, del responsabile del progetto per l’Italia, Roberto Ulissi, dirigente generale del Dipartimento del Tesoro, del presidente dell’Autorità di regolazione italiana, Alessandro Ortis, e dell’ambasciatore d’Italia, Bernardo Uguccioni.  
   
   
STRANDED COST: RICEVUTA COMUNICAZIONE DAL COMMISSARIO EUROPEO ALLA CONCORRENZA  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Il Mef, informa di aver ricevuto in data 1° ottobre 2004 una comunicazione del Commissario europeo alla Concorrenza, Prof. Mario Monti, in cui lo stesso, prendendo atto del complesso degli impegni forniti dal Governo italiano per le modifiche al regime degli oneri non recuperabili afferenti al settore dell’energia elettrica in Italia, comunica di poter raccomandare alla Commissione – nella misura in cui le deliberazioni del Governo saranno conformi agli impegni rappresentati - di non sollevare obiezioni sulla disciplina e sulla quantificazione degli stranded cost da riconoscere a società del gruppo Enel e ad altre società aventi diritto, cedute dall’Enel in attuazione del processo di liberalizzazione (Genco). I Ministri dell’Economia e delle Finanze e delle Attività Produttive avevano inviato al Commissario Monti una lettera in cui confermavano l’impegno del Governo italiano a riformulare lo schema di decreto interministeriale già trasmesso per adottare alcune misure idonee ad adeguare il regime degli stranded cost in coerenza con le osservazioni espresse dalla stessa Commissione. Nella suddetta lettera i Ministri si impegnavano in particolare a: stornare i fondi raccolti per il rimborso degli stranded cost entro la fine del 2004, in misura equivalente al prelievo sull’energia da importazioni comunitarie, per finanziare interventi di espansione della capacità di interconnessione alla frontiera italiana; -emanare indirizzi all’Autorità per l’energia elettrica e il gas volti a riformare il meccanismo di rimborso e copertura degli stranded cost in modo che la componente in tariffa sia prelevata sulla base di parametri relativi alla connessione e non più sul consumo di elettricità. Lo scorso 6 agosto è stato emanato un decreto del Ministro delle Attività Produttive di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, che prevede il rimborso a società del gruppo Enel e alle altre società aventi diritto, dei costi relativi agli impianti di generazione non recuperabili a seguito della liberalizzazione del mercato elettrico, nonché la compensazione ad Enel dei maggiori costi derivanti dalla forzata rilocalizzazione all’estero della rigassificazione del gas naturale proveniente dalla Nigeria. In particolare, i proprietari degli impianti ammessi a compensazione, in caso di decisione positiva al riguardo da parte della Commissione europea, riceveranno per il periodo 2000-2003, circa 850 milioni di euro, così ripartiti: Enel: 513,4 milioni di euro; Endesa: 169,1 milioni di euro; Tirreno Power: 167,5 milioni di euro. Per quanto riguarda il gas naturale nigeriano, potrà essere rimborsata ad Enel la somma di 555 milioni di euro per il periodo 2000-2003 e la somma di 910 milioni di euro per il periodo 2004-2009.  
   
   
INSEDIATO IL NUOVO COMITATO DI GESTIONE DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Alla presenza del Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas Alessandro Ortis e del Commissario Tullio Maria Fanelli, si è insediato oggi il nuovo Comitato di gestione della Cassa conguaglio per il settore elettrico (Ccse), nominato dall'Autorità di concerto con il ministero dell'Economia e delle finanze. Rinnovato anche il Collegio dei revisori. Il Presidente e i componenti degli organi collegiali della Ccse sono scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza in materia economica, giuridica, contabile o finanziaria. Il provvedimento di nomina è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it  Presidente del Comitato di gestione è il prof. Avv. Cesare San Mauro; i due componenti sono il gen. Prof. Salvatore D'amato e la dott.Ssa Rosaria Fausta Romano. Presidente del Collegio dei revisori è il dott. Raffaele Di Caprio, i Componenti effettivi sono il prof. Maurizio Paternò e il dott. Giancarlo Bravi, i Componenti supplenti la dott.Ssa Simonetta Moleti e la dott.Ssa Laura Vecchi. La Cassa conguaglio, ente pubblico non economico, istituito con provvedimento Cip n. 34/1974, svolge la sua attività nel settore energetico con competenze in materia di riscossione, di gestione e di erogazione di prestazioni patrimoniali imposte (componenti tariffarie) dall' Autorità e dalle altre amministrazioni competenti, al fine di garantire il funzionamento del sistema tariffario in condizioni di trasparenza e di concorrenza assicurando la parità di trattamento verso i soggetti che operano nel sistema. Alla Cassa conguaglio sono, altresì, devolute attività di istruttoria e di verifica di carattere tecnico- amministrativo-gestionale in materia di ricerca di sistema (D.m. 28 febbraio 2003), di rideterminazione degli oneri per il decommissioning nucleare, di fonti rinnovabili ed assimilate e cogenerazione, nonchè di perequazione specifica aziendale. Infolink: www.Ccse.cc    
   
   
CONTENUTI AUMENTI TARIFFARI PER L'ULTIMO TRIMESTRE 2004: ELETTRICITÀ 0,7%, GAS 0,8%. LE TARIFFE MEDIE ANNUALI RISULTANO COMUNQUE DIMINUITE RISPETTO A QUELLE DELLO SCORSO ANNO. MIGLIORATE QUALITÀ E SICUREZZA DEL SERVIZIO GAS PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - L'autorità per l'energia elettrica ha provveduto all'aggiornamento trimestrale delle tariffe di elettricità e gas, tenendo anche conto degli andamenti dei prezzi internazionali dei combustibili utilizzati per la produzione elettrica e del metano. Per l'elettricità gli acquisti operati dall'Acquirente Unico per conto dei clienti vincolati, hanno permesso un contenimento degli aumenti legati all'andamento del prezzo del petrolio (che trascina anche quello del metano) aumentato di circa il 25% negli ultimi sei mesi. Ciò ha contribuito a limitare l'aumento della tariffa elettrica rispetto al trimestre precedente allo 0,7% in media nazionale e all'1,1% per il settore domestico. Comunque, considerate le variazioni trimestrali precedenti, la nuova tariffa domestica, al netto delle tasse, risulta inferiore, dello 0,4% a valori correnti e del 2,6% a valori costanti, rispetto a quella dello stesso trimestre dell'anno precedente. Per il gas, si ha un analogo contenimento della tariffa finale, che aumenta solo dello 0,8%, rispetto al trimestre precedente: l'impatto dell'aumento internazionale del prezzo degli idrocarburi è stato attenuato dalla riduzione della tariffa di distribuzione del gas per il periodo 1 ottobre 2004 - 30 settembre 2008. Anche nel caso del gas la nuova tariffa risulta inferiore, dello 0,7% a valori correnti e del 2,8% a valori costanti, rispetto a quella dello stesso trimestre del 2003. Parallelamente e in connessione con le nuove tariffe di distribuzione, sono stati anche definiti sensibili miglioramenti dei livelli di qualità e di sicurezza del servizio del gas. I provvedimenti sono disponibili sul sito www.Autorita.energia.it Elettricità. L'aumento per ottobre-dicembre segue un aumento di analoga entità preceduto da tre trimestri in discesa e uno di stabilità. Per gli aggiornamenti trimestrali l'Autorità si basa sui costi di acquisto dell'elettricità sostenuti dall'Acquirente Unico per conto dei clienti del mercato ancora "vincolato" (famiglie, commercio, artigianato) e anche sulle previsioni di spesa formulate dallo stesso per i mesi successivi. Per i suoi approvvigionamenti l'Acquirente Unico, oltre a beneficiare delle quote di energia di importazione e di energia cosiddetta Cip6 ad esso riservate, stipula contratti bilaterali anche del tipo per differenze (a prezzi prefissati) o acquista direttamente nella borsa dell'elettricità. La tariffa media nazionale al netto delle imposte risulta ora pari a 10,25 centesimi di euro per kWh ed è composta dalle seguenti voci: trasmissione, distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei costi di perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2.36 centesimi di euro per kWh (23%); produzione, dispacciamento e vendita 6,61 centesimi di euro per kWh (64,5%); componenti specifiche (certificati verdi, interrompibilità, disponibilità impianti e riconciliazione) 0,32 centesimi di euro per kWh (3,1%); oneri generali di sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle reti isolate, perdite) 0,96 centesimi di euro per kWh (9,4%). L'intervento tariffario odierno determina per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica, una maggiore spesa, comprese le tasse, di circa 3,50 euro all'anno; ciò nonostante, considerate le variazioni dei trimestri precedenti, la spesa totale annua 2004 diminuirà, del 2,7% a valori correnti e del 5% a valori costanti, rispetto a quella dell'anno precedente. L'impatto dell'energia elettrica sull'inflazione sarà dunque positivo quest'anno. Infatti, a fronte di una crescita attesa del livello generale dei prezzi nel 2004 poco sopra al 2%, il prezzo medio dell'energia elettrica, comprensivo di imposte, registra una diminuzione superiore al 2,5%, ovvero una riduzione in termini reali di oltre cinque punti percentuali. L'adeguamento delle tariffe ai prezzi internazionali dei combustibili con il metodo precedente all'avvio della borsa elettrica e dell'Acquirente unico avrebbe determinato un aumento di circa il 4% delle tariffe sia in media nazionale sia per il settore domestico. Gas metano. La media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti petroliferi, cui è indicizzato il prezzo del gas metano, è aumentata nel periodo dicembre 2003 - agosto 2004 rispetto ai nove mesi precedenti, determinando un aumento che, al netto della riduzione determinata dalle nuove tariffe di distribuzione deliberate oggi, è pari allo 0,8% in media nazionale comprese le tasse. L'aumento trimestrale odierno è pari a 0,39 centesimi di euro per metro cubo: per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116 al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 7 euro all'anno; tuttavia, poiché l'attuale aumento segue due trimestri di stabilità e uno di riduzione, la spesa famigliare totale annua nel 2004 diminuirà, del 3,4% a valori correnti e del 5,6% a valori costanti, rispetto a quella dell'anno precedente. Il prezzo finale per chi utilizza meno di 200 mila metri cubi all'anno, definito dall'Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto a loro eventuali diverse proposte costituisce la somma delle seguenti voci di costo: distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,5 centesimi di euro/mc (pari al 13,2 % del totale), trasporto nazionale 2,9 (5,1%), stoccaggio 0,9 (1,6 %), commercializzazione all'ingrosso 3,8 (6,7%), commercializzazione al dettaglio 2,3 (4,2 %), materia prima 13,6 (24 %); imposte 25,7 (45,2 %), per un prezzo finale medio pari a 57,08 centesimi di euro/mc. Come per l'energia elettrica, anche l'impatto del gas sull'inflazione sarà positivo nel 2004. Il valore medio del prezzo del gas nell'anno, in rapporto alla crescita del livello generale dei prezzi, si traduce infatti in una riduzione in termini reali di circa due punti percentuali. Tariffe di distribuzione gas. L'autorità ha definito le tariffe di distribuzione del gas per il secondo periodo regolatorio (1 ottobre 2004 - 30 settembre 2008), che si riducono dal primo ottobre del 6,3%. La componente della tariffa di distribuzione pesa sulla tariffa finale del gas per il 13,2%. Il nuovo sistema tariffario semplifica significativamente quello in vigore negli scorsi quattro anni, in coerenza con l'evoluzione organizzativa del settore e in particolare per l'avvenuta separazione tra le attività di distribuzione da quelle di vendita. Con il nuovo sistema sarà possibile conoscere le tariffe di ciascuna area di distribuzione semplicemente applicando un coefficiente specifico di area ad una struttura tariffaria predefinita omogenea a livello nazionale. Ciò permetterà una più immediata e trasparente conoscenza dei valori tariffari praticati nelle aree di distribuzione, facilitando l'analisi dei costi per le imprese nuove entranti sul mercato della vendita al dettaglio; nel sistema precedente gli operatori dovevano gestire differenti classi di consumo e tariffe per oltre 2000 aree. In futuro sarà sufficiente conoscere il valore della singola zona rispetto a quello della media nazionale. Per il tasso di remunerazione del capitale investito delle imprese di distribuzione, è stato fissato un valore di 7,5%, (8,8% il precedente). Il tasso di recupero della produttività (price cap: riduzione predefinita annuale dei costi riconosciuti in tariffa) è del 5% (rispetto al 3% fino ad ora applicato ai costi complessivi dell'attività), mentre nel nuovo sistema il price cap sarà limitato ai costi di gestione e ammortamento, in conformità con quanto già disposto per il settore elettrico. I contributi a favore di clienti economicamente disagiati, anziani e disabili, previsti già nel precedente periodo regolatorio viene mantenuta e rafforzata. Tali contributi, pari all'1% dei ricavi delle imprese di distribuzione possono essere richiesti dai Comuni a favore delle utenze disagiate. Per diffondere maggiormente l'applicazione di tale favorevole misura (per ora attivata da circa 300 Comuni su 6.600) l'Autorità si avvarrà della collaborazione delle associazioni dei consumatori e dell'Anci. Qualità e sicurezza del servizio gas. Parallelamente alla definizione delle tariffe di distribuzione, l'Autorità ha approvato il testo unico delle disposizioni relative alla sicurezza della distribuzione ed alla qualità commerciale dei servizi di distribuzione e vendita di gas, che regolamenta l'attività di circa 1.000 aziende tra distributori di gas naturale, venditori di gas naturale e fornitori di altri tipi di gas a mezzo rete. Aumenta la sicurezza: in aggiunta agli obblighi di ispezione programmata delle reti per l'individuazione di fughe di gas, viene introdotto il monitoraggio della rapidità degli interventi di eliminazione delle fughe di gas su allacciamenti e misuratori e vengono introdotte penalità nel caso di mancato rispetto dello standard di tempestività per l'arrivo della squadra di pronto intervento sul luogo di chiamata. Vengono fissati inoltre obblighi di completa sostituzione o risanamento delle vecchie tubazioni in ghisa, al fine di ridurre i rischi di dispersioni di gas, da ultimare nell'arco di 10 anni, ma da realizzare comunque per almeno il 30% nei prossimi 4 anni. Prende l'avvio il monitoraggio dei servizi di call-center dei venditori di gas con una maggiore attenzione agli indennizzi corrisposti ai clienti finali ed ai reclami per una migliore comparazione tra i diversi venditori: ciò al fine di favorire la scelta di un nuovo fornitore da parte del cliente finale. Migliora il controllo dei dati di qualità comunicati dagli esercenti attraverso una nuova metodologia standardizzata di controllo dei dati, con penalità a carico degli esercenti in caso di non conformità alle direttive dell'Autorità.  
   
   
GE ENERGY:NUOVO CENTRO PER I CLIENTI LA NUOVA INFRASTRUTTURA, PIÙ VICINA AI CLIENTI, RAPPRESENTA UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL MERCATO EUROPEO DELL'ENERGIA EOLICA  
 
Roma, 4 ottobre Settembre 2004 -A testimonianza dell'impegno dedicato al settore europeo dell'energia eolica, Ge Energy ha inaugurato ufficialmente il nuovo European Customer Support and Training Center di Salzbergen-holsterfeld; progettato per fornire ai clienti un punto di riferimento unificato per l'assistenza tecnica attivo 24 ore al giorno, il nuovo centro di formazione offrirà anche una vasta gamma di programmi destinati ai clienti e ai tecnici dell'assistenza Ge. "Questo centro fornirà alla nostra clientela europea un servizio completo, attivo 24 ore al giorno", ha sottolineato Ulrich Schomakers, Director of Global Customer Service della Divisione Wind Operations di Ge Energy. "La nuova infrastruttura supporta l'organizzazione dei centri di assistenza locali e il dipartimento centrale di ispezione e manutenzione". Il Customer Support Center, operativo dalla scorsa primavera, fornisce tre livelli di assistenza. Le richieste di base, riguardanti malfunzionamenti delle turbine eoliche vengono gestite attraverso il sistema di controllo remoto di cui è dotato ogni impianto, normalmente attraverso assistenza telefonica o connessioni di rete. Il 70-80% circa delle richieste ricevute appartengono a questa categoria. Il secondo livello di richieste di assistenza tecnica prevede l'immediata valutazione e il coordinamento da parte di un ingegnere; se necessario, è possibile inviare un tecnico sul posto. Il terzo livello prevede invece la disponibilità di personale esperto per rispondere a richieste più complesse. "Questa struttura a tre livelli ottimizza il processo di gestione delle richieste dei clienti e consente di risolvere più rapidamente i problemi e gli inconvenienti tecnici, con il risultato di accrescere la disponibilità delle turbine e ottimizzare la potenza generata", ha spiegato Schomakers. L'impianto di Salzbergen è stato recentemente ampliato con il Training Center, che propone programmi specifici sul funzionamento delle turbine eoliche, dai corsi tecnici di base fino alla formazione completa sui singoli modelli di turbina. Presso il centro è installata una turbina eolica da 1,5 megawatt che viene utilizzata per la parte pratica dei corsi. Per maggiori informazioni riguardo i corsi organizzati dal Training Center è possibile contattare Willi Elsenheimer al numero +49 5971 980 1950. Nella nuova struttura è presente anche il Product Service Engineering Team del dipartimento Wind Operations di Ge Energy. Questo team, strettamente integrato con il servizio di assistenza a tre livelli fornito dal Customer Service Center, è specializzato nell'analisi delle cause dei malfunzionamenti per aiutare a prevenire i guasti e diminuire il tasso di incidenti, con la conseguenza di ottimizzare la potenza generata dalle turbine e di ridurne i costi di gestione. Il nuovo Customer Support and Training Center di Salzbergen è il secondo centro di assistenza specializzato per il settore dell'energia eolica aperto quest'anno in Germania da Ge; il Ge Global Research-europe Center di Monaco di Baviera ha infatti come missione principale lo sviluppo di nuove tecnologie, per accrescere ulteriormente l'affidabilità e le prestazioni delle turbine eoliche.  
   
   
PRIMATO PER LE TURBINE EOLICHE GE DA 1,5 MEGAWATT RAGGIUNTO L’IMPORTANTE OBIETTIVO DI PRODURRE ELETTRICITÀ A BASSO COSTO, GRAZIE ALLE CONTINUE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE APPORTATE DA GE  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - La turbina più venduta nella propria classe di potenza per il settore dell'energia eolica ha raggiunto un nuovo ed importante traguardo: 2.500 turbine da 1,5 megawatt, installate da Ge Energy, di cui l’ultima installata presso il sito Enel Littigheddu, in Sardegna. Con 36 turbine eoliche Ge da 1,5 megawatt, questa installazione rappresenta il più grande progetto di sfruttamento del vento per la produzione di energia elettrica realizzato da Enel e uno dei più estesi in Italia. In occasione di questo nuovo traguardo, Ge ha voluto sottolineare anche la lunga e continua evoluzione tecnologica delle proprie turbine eoliche da 1,5 megawatt, la prima delle quali è stata installata in Germania nell'aprile del 1996 ed è diventata rapidamente il prodotto più diffuso a livello mondiale della linea di turbine eoliche Ge Energy. Nel corso degli anni, attraverso un incessante programma di perfezionamento, si è provveduto ad integrare le esperienze e le conoscenze acquisite in anni di funzionamento degli impianti con i feedback dei clienti. Attualmente l'attività di ricerca e sviluppo di Ge Energy è focalizzata sul miglioramento del design delle turbine da 1,5 megawatt e sull'incremento della loro efficienza in presenza di regimi di vento moderato. "Le nostre turbine eoliche da 1,5 megawatt sono collaudate per funzionare praticamente con venti di qualunque intensità, su qualsiasi tipo di terreno e in ogni zona climatica del mondo", ha dichiarato Steve Zwolinski, Presidente Wind Operations di Ge Energy. "Celebriamo questo traguardo continuando a investire nello sviluppo tecnologico, partendo dall'esperienza acquisita tramite il parco di turbine installate, per incrementare l'affidabilità e l'efficienza delle nostre turbine eoliche". Per sostenere gli investimenti di ricerca e sviluppo dedicati alle tecnologie per l'energia eolica, negli ultimi due anni e mezzo Ge Energy ha quadruplicato il numero di progettisti impegnati in questo comparto, avvalendosi inoltre delle sinergie con altre divisioni Ge per integrare le migliori metodologie operative, le esperienze e i processi di qualità Six Sigma. Negli ultimi mesi, infine, la società ha investito oltre 10 milioni di dollari in progetti di Ricerca e Sviluppo destinati alle turbine eoliche da 1,5 megawatt e ad altre tecnologie associate a questa fonte energetica. Le novità e i miglioramenti recentemente apportati alla tecnologia da 1,5 megawatt comprendono: Diametri del rotore variabili, ottimizzabili per ogni tipo di categoria di vento disponibile, in modo da incrementare la produzione di energia e ridurre i costi di produzione. Innovazioni nell'elettronica di potenza dell’ energia elettrica prodotta, come la tecnologia. Windvar (Wind Volt Amp Reactive Technology). Insieme alla tecnologia Lvrt (Low Voltage Ride-thru) già introdotta in precedenza, questa innovazione è destinata a incrementare ulteriormente la stabilità di rete delle turbine da 1,5 megawatt. Predisposizione Cold Weather Extreme, che consente il funzionamento delle turbine eoliche con temperature fino a -30° C e garantisce la sopravvivenza della macchina fino a -40° C. Torre di tipo modulare che consente di adattare le turbine eoliche da 1,5 megawatt ad altezze mozzo variabili dai 61 ai 100 metri, per consentire ai clienti di uniformarsi con la massima flessibilità alle regolamentazioni locali. Oltre agli aerogeneratori da 1,5 megawatt, la gamma di turbine eoliche Ge Energy comprende anche i prodotti della linea 2.X, progettati per funzionare con una amplia tipologia di impianti eolici e in diverse condizioni di ventosità e atmosferiche e le turbine da 3,6 megawatt, i primi generatori eolici di questa classe installati in mare.  
   
   
KYOTO: CONFINDUSTRIA, POLITICA EUROPEA DIVENTI PIU' FLESSIBILE MARCEGAGLIA: "LE POLITICHE EUROPEE E ITALIANE NON PENALIZZINO LE IMPRESE"  
 
Roma, 4 ottobre 2004 – "Auspichiamo che l'approvazione del protocollo di Kyoto da parte della Russia, avvenuta oggi, possa aiutare a superare l'approccio unilaterale che ha finora contraddistinto l'azione della Commissione europea". Così Emma Marcegaglia, vice presidente per l'impresa e il territorio di Confindustria, commenta la ratifica della Russia del protocollo di Kyoto auspicando che le politiche e le iniziative che verranno prese a livello europeo ed italiano non penalizzino le imprese. Fino ad oggi l'Unione europea era di fatto isolata nella sua strategia su questi temi. Abbiamo sempre sostenuto, come industria europea, che l'azione unilaterale dell'Europa non avrebbe potuto contribuire a risolvere, in maniera efficace, i problemi ambientali di natura globale comportando inoltre ingenti costi per il sistema produttivo. Resta essenziale che le politiche e le iniziative che verranno intraprese a livello europeo ed italiano in particolare, continuino a considerare le peculiarità del sistema economico e produttivo dell'Italia, evitando di incidere pesantemente sui prezzi energetici e sulla crescita economica del Paese. Se ciò non dovesse avvenire, sarebbe penalizzata proprio la capacità delle imprese italiane di effettuare quegli investimenti finalizzati a conseguire gli obiettivi di miglioramento ambientale, sia attraverso misure interne, sia attraverso progetti con i Paesi in via di sviluppo.  
   
   
IL PROTOCOLLO DI KYOTO IN DIRITTURA D’ARRIVO MILANO SULLA VIA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE ZAMPAGLIONE: "PUNTEREMO SULLE ENERGIE RINNOVABILI E SULLE NUOVE TECNOLOGIE"  
 
 Milano, 4 novembre 2004 - “L’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, una volta ratificata dalla Duma – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Domenico Zampaglione - darà finalmente l’avvio generalizzato alle politiche di riduzione dei gas climalteranti. Così l’attesa dei Paesi, che già nel 1997 a Kyoto si erano resi disponibili a ridurre le emissioni, troverà nell’impegno collettivo la più completa soddisfazione”. “Milano - continua Zampaglione - ha già intrapreso la via dello sviluppo sostenibile con interventi tesi al risparmio energetico e alla diversificazione delle fonti di energia”. “Gli interventi di potenziamento del trasporto pubblico, i controlli e l’aggiornamento tecnologico degli impianti di riscaldamento e la metanizzazione, sono solo i principali interventi che portano al risparmio energetico, trasferendo effetti positivi sul clima e l’ambiente”. Il consumo energetico di Milano rappresenta circa un terzo di quello provinciale e, a fronte di una superficie di soli 182 kmq, è il doppio dei consumi di una regione italiana come la Calabria; le emissioni di Co2 a Milano sono circa il 7% di quello prodotto in Lombardia. Questi dati giustificano la priorità strategica delle politiche energetiche della città che sono fissate nel Piano Energetico Ambientale Comunale (Peac) in via di approvazione. “Il Peac rappresenta l’esigenza di unificare strategicamente tutti gli interventi in campo energetico, definendo nuovi strumenti per ridurre le emissioni di gas serra, ponendo il cittadino al centro di tale politica”. “Avvieremo nuovi progetti soprattutto nel campo dell’efficienza energetica degli edifici, della gestione della domanda di energia e dell’integrazione di sistemi per lo sfruttamento dell’energia solare (solare termico e fotovoltaico), mediante l’elaborazione di un Programma Triennale di Riqualificazione Energetica e Ambientale degli Edifici pubblici e privati”. “Puntare sulle fonti rinnovabili e sulle nuove tecnologie rappresenta la sfida di Milano per il futuro. Lo abbiamo già fatto con la termovalorizzazione dei rifiuti nell’impianto di Silla 2 e con la scelta di realizzare un secondo impianto attualmente in fase di studio. Il termovalorizzatore consente il risparmio di quote rilevanti di energia primaria di origine fossile migliorando l’autosufficienza e le emissioni di gas inquinanti della città”. “Gli investimenti sull’idrogeno a Milano, con la tecnologia delle fuel cells, rappresentano l’orizzonte di una rivoluzione energetica sostenibile, i cui tempi di maturazione sono però legati allo sviluppo della ricerca applicata soprattutto nel campo dell’automobile”.  
   
   
TESSERE METANO/GPL PER L’INCENTIVAZIONE ALL’UTILIZZO DI CARBURANTI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - A completamento del Piano di azione regionale per la qualità dell'aria, operativo per la stagione autunnale 2004/2005, la Regione sta perfezionando una ulteriore misura finalizzata all'incentivazione dell'uso di carburanti a basso impatto ambientale. La misura intende incentivare la diffusione del metano e del Gpl per autotrazione, considerati i carburanti a più basso impatto ambientale, attraverso la concessione di uno sconto a favore esclusivamente dei privati cittadini residenti in regione Lombardia per consumi personali. Sulla base del sistema già sperimentato con una iniziativa regionale già attivata (sistema di sconti sul carburante), i privati cittadini potranno richiedere il rilascio di una tessera identificativa che darà diritto ad uno sconto per il rifornimento di metano o Gpl per autotrazione direttamente alla pompa di erogazione del carburante. Regione Lombardia provvederà poi a rimborsare i gestori degli impianti di carburante degli importi relativi agli sconti praticati. Attualmente si stanno avviando le procedure per la messa a punto del sistema e per la produzione delle tessere; la fase operativa verrà avviata per l'inizio di dicembre.  
   
   
INCENTIVI PER L'ACQUISTO DI MOTOVEICOLI APPROVATI GLI ACCORDI TRA REGIONE LOMBARDIA, ANCMA E CEI-CIVES GLI INCENTIVI NEL SETTORE DEI MOTOCICLI E CICLOMOTORI  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Il 30 settembre la Giunta Regionale ha approvato gli accordi tra Regione Lombardia, Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori) e Cei-cives (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali), che consentono di avviare il piano di incentivi previsto per il settore dei motocicli e dei ciclomotori. Il piano si pone come obiettivo la diffusione, tra le categorie a bassa cilindrata più utilizzate per il trasporto urbano, di motocicli e ciclomotori conformi alle più recenti direttive antiinquinamento e quindi a minori emissioni inquinanti. Specifica attenzione è inoltre riservata ai veicoli elettrici. Gli incentivi si tradurranno direttamente in sconti sul prezzo del veicolo, che verranno praticati agli utenti dalle case costruttrici che aderiscono all?accordo. Questi gli importi degli incentivi: 1. 100 euro per l'acquisto di un nuovo ciclomotore Euro 2; 2. 250 euro per l'acquisto di un nuovo ciclomotore Euro 2 e con tecnologia che permetta consumi di carburante inferiori a 2,3 l/ 100 km ; 3. 150 euro per l'acquisto di un nuovo motociclo Euro 2 con cilindrata compresa tra 51 e 125 cc; 4. 250 euro per l'acquisto di un nuovo motociclo Euro 2 con cilindrata compresa tra 126 e 255 cc; 5. 250 euro per l'acquisto di un nuovo motociclo o ciclomotore a due o tre ruote a trazione elettrica con velocità massima sino a 25 km/h; 6. 400 euro per l'acquisto di un nuovo motociclo o ciclomotore a due o tre ruote a trazione elettrica con velocità massima superiore a 25 km/h. E' prevista anche - con l'esclusione dei veicoli elettrici -una maggiorazione dell'incentivo di 50 euro nel caso che, contestualmente all'acquisto della nuova moto, se ne rottami una vecchia. In allegato: il testo degli accordi tra Regione Lombardia, Ancma e Cei-cives.  
   
   
NESSUNA RESTRIZIONE ALLA CIRCOLAZIONE PER ECO 909, IL NUOVO SCOOTER ELETTRICO DI AEC. UNA NOVITÀ E UN'ALTERNATIVA AL CARO BENZINA  
 
Milano, 4 ottobre 2004 - Permesso di circolazione nelle Ztl (Zone a Traffico Limitato), nelle domeniche ecologiche e nei centri storici per Eco 909, Io scooter elettrico omologato per tutte le città d'Europa da Aec Electric Scooters, società del Gruppo Aec che opera nel settore dell'elettronica di potenza. Trecento gli esemplari venduti in Italia in meno di un mese prima dell'inizio della campagna vendite, che l'azienda si appresta a lanciare in Lombardia quale area tester. Studiato fin dall'origine come scooter a motore elettrico, Eco 909 è leggero e maneggevole, ha costi di manutenzione vicini allo zero ed un "pieno" a solo 0,20 euro. Eco 909 ha prestazioni equivalenti a quelle di un motore a scoppio da cinquanta cc. Aec ha in programma di lanciarlo in Europa quale prodotto di largo consumo, a prezzi fortemente competitivi grazie anche agli incentivi governativi per l'acquisto, che prevedono costi di assicurazione Rc ridotti del 50% e l'esenzione dal pagamento del bollo per cinque anni.  
   
   
TERMOIDRAULICA CLIMA BARI: UN CONVEGNO DEDICATO ALLA SOSTENIBILITÀ ENERGETICA PER UN FUTURO MIGLIORE…CASE SILENZIOSE ED ECOSOSTENIBILI  
 
Bari, 4 ottobre 2004 - A Termoidraulica Clima Bari, la rassegna del settore termotecnico che si tiene presso Fiera del Levante dal 19 al 21 novembre 2004, la parola d’ordine sarà sostenibilità: tre giorni di convegni e dibattiti per trovare nuove soluzioni finalizzate al raggiungimento di un notevole risparmio energetico. In quest’ottica si inserisce anche il convegno organizzato da Anit, Associazione Nazionale Isolamento Termico ed Acustico, dal titolo “Case silenziose ed ecosostenibili – il nuovo approccio della progettazione per il benessere ambientale”, che si terrà venerdì 19 novembre dalle ore 15.00. Il dibattito coinvolgerà Progettisti, Installatori e in particolar modo il settore edilizio. Questo settore normalmente assorbe più di un terzo dell’energia primaria utilizzata e rappresenta il comparto dove si può realizzare il maggior risparmio energetico, senza conseguenze sull’attività produttiva, sullo stile di vita e il benessere dei cittadini. Per questi motivi è stata promulgata la normativa 2002/91 sulla efficienza energetica degli edifici nuovi e delle ristrutturazioni che prevede livelli d’isolamento termico più restrittivi e la certificazione energetica degli edifici. Le conseguenze di questa normativa verranno ampiamente discusse durante il convegno, durante il quale si darà grande risalto anche alla problematica dello sviluppo delle fonti rinnovabili. Verranno, inoltre, proposte diverse soluzioni tecnologico-costruttive che riguarderanno principalmente: il ruolo dei componenti finestrati nella progettazione climatica, l’isolamento ecosostenibile delle coperture a falde, la risposta inerziale delle strutture, l’isolamento termico a cappotto delle strutture e la correzione dei ponti termici. Infine, si focalizzerà l’attenzione sulla nuova normativa nazionale (Dpcm 5 dicembre 1997) che prevede requisiti acustici passivi degli edifici e sulle proposte di utilizzo di alcune delle tecnologie più idonee a garantire, nelle costruzioni e nelle ristrutturazioni, standard di confort acustico ben precisi. Anche in questo caso saranno prese in esame le conseguenze di queste nuove disposizioni, sottolineando in particolare l’inevitabile cambiamento che si verificherà nell’atteggiamento e comportamento di committenti, costruttori e progettisti. Termoidraulica Clima Bari, grazie a questo convegno e alla collaborazione di Anit, da il suo prezioso contributo per costruire un futuro più “pulito e silenzioso”…  
   
   
IL PREMIO "ASSOCIAZIONE MUSEO NICOLIS 2004" ASSEGNATO ALL'INDUSTRIALE VERONESE ALESSANDRO FEDRIGONI DELLE "CARTIERE FEDRIGONI" SPINTA ALL'INNOVAZIONE, CREATIVITÀ PROGETTUALE, IMPEGNO VERSO IL TERRITORIO E LA COMUNITÀ LE MOTIVAZIONI DEL PREMIO  
 
 Villafranca, 4 ottobre 2004 - E' stato assegnato il 30 settembre , presso il Museo Nicolis di Villafranca di Verona, il Premio"associazione Museo Nicolis" che si propone di celebrare, ogni anno, figure rappresentative del mondo imprenditoriale italiano che abbiano contribuito alla crescita economica, sociale, culturale del Paese. Giunto alla 2a edizione, il Premio è stato assegnato quest'anno ad Alessandro Fedrigoni, imprenditore veronese alla testa dell'impero della carta, fondato proprio a Verona nel 1888, che opera con impianti e attività produttive in tutto il mondo, ha un fatturato consolidato di oltre 500 milioni di euro, dà occupazione a 2000 persone rappresentando, oggi, una delle più importanti realtà del settore in Italia e nel mondo. "Nella storia di molti uomini di successo ci sono i talenti naturali, ma anche l'immaginazione, la fantasia e, soprattutto, la capacità di dare ai propri sogni concretezza e valore, trasformandoli in progetti, iniziative, imprese". Sono queste le linee-guida ispiratrici del Premio, promosso due anni fa da Luciano Nicolis, imprenditore veronese che in prima persona ha dato vita al proprio sogno creando, proprio a Villafranca, il "Museo dell'Auto, della Tecnica e della Meccanica", un avveniristico contenitore di cultura nel quale sono raccolte centinaia di auto d'epoca, moto, biciclette, strumenti musicali, oggetti dell'ingegno umano che Nicolis ha raccolto in tutto il mondo, restaurato e riportato all'antico splendore, mettendole poi a disposizione del pubblico. In piena aderenza allo spirito del Premio, il riconoscimento tributato ad Alessandro Fedrigoni è una pubblica testimonianza dei valori che questo imprenditore ha saputo trasferire nella sua attività: visione, innovazione, etica, responsabilità personale e professionale verso il territorio e la comunità, valorizzazione dell' uomo e dei suoi "talenti". Si aggiunga che il mercato nel quale Fedrigoni opera è fortemente correlato con il mondo della cultura, di cui il Museo Nicolis è espressione. Il rapporto delle Cartiere Fedrigoni con l'editoria, i giornali, la scrittura, le parole e le immagini - potenziato anche attraverso la recente acquisizione della Cartiera di Fabriano - è forte e costante, e fa di questo Gruppo un protagonista di primo piano nel panorama industriale italiano. Prima della consegna del Premio - preziosa opera unica in argento realizzata dallo scultore Cesare Soprana che riproduce un particolare architettonico del Museo - Alessandro Fedrigoni ha ripercorso l'evoluzione del suo Gruppo in una intervista rilasciata in diretta a Luca Paolazzi, giornalista del Sole 24 Ore. Una storia di successo tutto italiano che ha fornito l'occasione per presentare lo scenario della realtà industriale di Verona e del suo territorio. La provincia di Verona, come ha sottolineato il Presidente dell'Associazione Industriali Alessandro Riello, è oggi una importante realtà industriale, con 95.000 società registrate e un saldo, fra aziende nate e cessate, che si è mantenuto positivo nel tempo. L'industria rappresenta per Verona e la sua provincia il 35% dell'occupazione complessiva, un valore superiore alla media italiana e in linea con il dato del Veneto. Ulteriore elemento che conferma il contesto vitale e dinamico dell'area veronese è il "peso" delle unità produttive di classe dimensionale più elevata, un peso superiore alla media europea, a conferma di una presenza industriale strutturata, governata da una classe imprenditoriale e manageriale di alto profilo. Da qui la costante attenzione alla qualità, la maggiore capacità di affrontare la competizione e di produrre più cultura industriale nel territorio. Il contributo degli imprenditori allo sviluppo non solo economico ma sociale e culturale del Paese è stato sottolineato anche dalla presentazione del volume "L'uomo e il sogno", biografia nella quale Luciano Nicolis racconta come è nato il Museo e che ha avuto la prefazione autorevole e affettuosa di Monsignor Pietro Nonis, per molti anni Vescovo di Vicenza.  
   
   
CONFERENZA DI SERVIZIO PER L'INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI IL MINISTRO LETIZIA MORATTI: "ECCO LE NOSTRE LINEE D'AZIONE PER TROVARE SOLUZIONI FLESSIBILI ADATTE ALLE SINGOLE REALTÀ SCOLASTICHE"  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - Si è insediata a Roma, alla presenza del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, la Conferenza di servizio per l'integrazione degli studenti stranieri, della quale fanno parte i direttori degli uffici scolastici regionali del Ministero e i direttori generali dell'Amministrazione centrale. Il Ministro ha inquadrato la questione dell'intercultura, tipica della società contemporanea, non solo italiana, nel contesto delle attuali tensioni internazionali: "Viviamo in un mondo difficile", ha detto, "carico di odio e caratterizzato da guerre, ingiustizie e terrorismo: fenomeni tutti che derivano spesso dalla non comprensione delle diverse culture. La scuola deve rappresentare il punto di partenza e il luogo ideale per prevenire in futuro queste tragedie. La scuola deve educare al rispetto della persona e della vita, ai valori della libertà, della convivenza civile, della democrazia; deve alimentare negli studenti il rispetto delle culture diverse, la fiducia nella società, la speranza nel futuro. Da qui dobbiamo assolutamente partire". Riferendosi alle problematiche che investono la scuola italiana alla luce di una sempre maggiore presenza di studenti stranieri, il Ministro ha indicato quattro linee prioritarie d'azione per trovare a livello locale soluzioni concrete che favoriscano la piena integrazione dei ragazzi stranieri: 1. Intensificare le iniziative di insegnamento dell'italiano; 2. Favorire il dialogo tra gli insegnanti e le famiglie degli studenti stranieri; 3. Mettere a fattor comune e valorizzare le "migliori pratiche" di integrazione; 4. Attivare uno scambio sistematico di esperienze con altri Paesi. "Su un punto voglio insistere", ha sottolineato il Ministro Moratti. "L'integrazione deve essere piena e le iniziative adottate devono rispettare il dettato costituzionale di una scuola laica e aperta a tutti. Lavoreremo anche con le Regioni per trovare soluzioni flessibili adatte alle singole realtà scolastiche. La personalizzazione dei percorsi formativi prevista dalla riforma già risponde in parte ad alcune necessità. Ma occorre fare di più", ha aggiunto il Ministro. "Da parte nostra abbiamo già attivato un apposito ufficio per l'integrazione degli studenti stranieri, affiancato da un Gruppo nazionale di lavoro composto da docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo accademico e scientifico. Per ogni regione sono stati nominati referenti per l'educazione interculturale. Il nostro obiettivo è quello di favorire, con la collaborazione di tutti, il pieno successo formativo anche ai ragazzi che provengono da altri Paesi".  
   
   
CAREER DAY 2004–ALL’ORIENTALE GIORNATA DI ORIENTAMENTO AL LAVORO  
 
 Napoli, 4 ottobre 2004 - Una giornata di orientamento post-universitario per i laureati delle università campane. E’ con quest’obiettivo che il Centro di Ateneo Tutorato e Orientamento de L’università di Napoli “L’orientale” ha organizzato in collaborazione con Stoa’ Istituto di Studi per la Direzione e Gestione d’Impresa il 1° ottobre la Ii edizione del Career Day, un appuntamento che l’anno scorso ha visto la partecipazione di quasi 2000 tra laureandi e laureati provenienti da tutto il Mezzogiorno. Nel corso della manifestazione sono stati allestiti stand presso Palazzo Corigliano a Piazza San Domenico Maggiore e Palazzo Giusso a Largo San Giovanni Maggiore (aperti al pubblico dalle 9 alle 18) di alcune delle aziende partecipanti alle tavole rotonde, del Centro di Orientamento e Tutorato dell’Orientale, dell’ Aidp Associazione Italiana per la direzione del personale, Actl Sportello Stage, Aiti Associazione Italiana Traduttori e Interpreti ,Amnesty International ,Aracnes ,Bottega delle Competenze, Geviform, Gevi Agenzia per il Lavoro, Italialavoro, Jobonline, Liguori Editore, L’orèal ,Manpower, Mercurius Formazione e Carriere, Minimum Fax Editori, Praxi, Sioi Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, Studio Staff, Sviluppo Italia Campania, Too-to-train, Unicef, Vis Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e World Bank Dopo i saluti di benvenuto presso l’aula delle Mura Greche di Palazzo Corigliano alle 10, alle 11 si è svolta la tavola rotonda “Le iniziative dell’Unione Europea in tema di Mobilità e Tirocini” alla quale parteciperanno tra gli altri il Responsabile Ufficio Scambi Giovanili con l’Estero della Regione Campania Giuseppe Omodei, la Responsabile Risorse Umane della Direzione Generale per l'Occupazione e gli Affari Sociali della Commissione Europea Fabiana Pierini ed il Presidente Europeo dell’A.e.d.e. Paolo Farnararo. E’ seguita alle 15 la tavola rotonda “I Mestieri dell’Orientale” nella quale si sono confrontate esperienze di ex allievi tra i quali registi, giornalisti, ed esponenti di rilievo in Ong ed aziende come Osce Serbia, Onu Vienna, l’Azienda Autonoma Turismo di Napoli, Nissan, Ansaldo Trasporti, Manpower. “Con questa giornata – ha dichiara il Presidente del Centro di Ateneo Tutorato e Orientamento dell’ateneo Luigi Mascilli Migliorini - organizzata per i laureati vogliamo dare una risposta al bisogno di trovare un lavoro dei giovani non solo dell’ateneo ma di tutta la Regione . L’orientale è da sempre un’Università che fa della capacità di comprendere i fenomeni mondiali per avere un’ottica globale, il proprio valore aggiunto. Tale iniziativa vuol favorire lo scambio tra il mondo della formazione e quello del lavoro e, in particolare, agevolare la comunicazione tra laureati e imprese, enti e istituzioni. Ogni studente-continua Mascilli Migliorini- è consapevole che ormai non basta essere preparati e possedere un titolo di studio per trovare un lavoro adeguato alle proprie aspettative: occorre altresì sapersi ben rapportare con le imprese e le istituzioni pubbliche e possedere competenze e abilità relazionali che occorre mostrare fin dai primi contatti con le aziende.”  
   
   
LA ‘SCUOLA RADAR E SISTEMI’ DI AMS  
 
Roma, 4 ottobre 2004 - La ‘Scuola Radar e Sistemi’ di Ams nasce dalla volontà di rappresentare il polo culturale dell’azienda con l’obiettivo di promuoverne il patrimonio di prodotti, la storia e la profonda competenza sistemistica e radaristica. La Scuola Radar nasce praticamente insieme al prodotto: era il marzo del 1953 quando il primo radar venne realizzato da Ams (allora Microlambda) presso lo stabilimento del Fusaro (Napoli). Da allora sono stati prodotti e installati circa 3000 canali radar per diverse esigenze civili e militari in oltre 120 nazioni in tutto il mondo. Data la complessità dei prodotti e dei sistemi realizzati da Ams, la formazione è ritenuta parte integrante del patrimonio aziendale e del suo successo. La ‘Scuola Radar e Sistemi’ contribuisce in modo determinante alla formazione dei suoi tecnici con cicli strutturati di lezioni ed esercitazioni tenuti da personale qualificato sia interno che esterno. Per questo sono stati frequenti e continui anche i rapporti con i principali atenei Italiani (Roma, Napoli, Pisa, Firenze) con cui Ams ha collaborato e cooperato con seminari, stage, borse di studio e ricerche congiunte. La ‘Scuola Radar e Sistemi’ di Ams è stata dedicata a Flavio Alessandro Studer, ingegnere romano che entrò a fare parte di Ams (allora Selenia) nel 1979 e che per 22 anni è stato un assoluto punto di riferimento tecnico nell’analisi e progettazione di radar a bassa frequenza, di radar tridimensionali e di radar a phased array. Carlo Venturi, Ceo di Ams, ha cosi commentato l’iniziativa: “La ‘Scuola Radar e Sistemi’ è il nostro know how di cui siamo orgogliosi e rappresenta la base della nostra identità di azienda leader sul mercato dei grandi sistemi di controllo del traffico aereo, navale e dei sistemi elettronici per la difesa”.