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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Ottobre 2004
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BRINKHORST SOLLECITA UN NUOVO MODELLO SOCIALE PER L'UE  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - Solo lavorando di più e orientandosi verso il modello sociale statunitense l'Europa può sperare di raggiungere gli obiettivi di Lisbona, ha dichiarato Laurens Jan Brinkhorst, ministro olandese dell'Economia, nel corso di una riunione tenuta a Bruxelles il 7 ottobre. Modernizzare il modello sociale europeo è una priorità, se l'Europa vuole mantenere il suo modello nel lungo termine e colmare il divario produttivo con gli Stati Uniti, pensa il ministro. 'A mio parere, il nuovo modello sociale europeo dovrà essere radicalmente differente da quello odierno', ha spiegato Brinkhorst. 'Rassomiglierà inevitabilmente a quello americano più di quanto lo sia oggi. Ma sarà ancora un modello europeo, rifletterà le preferenze europee per l'inclusione sociale e l'ambiente, e la condizione principale per arrivarci è aumentare la crescita e l'occupazione', ha dichiarato. L'attuale modello europeo non è abbastanza efficiente, ha detto Brinkhorst, sottolineando fino a che punto l'Ue è rimasta indietro rispetto agli Usa. 'Dai primi anni '90, gli Usa hanno ampiamente superato l'Ue in termini di crescita economica. Dal 1991 al 2003, l'economia americana è cresciuta di non meno del 47% in totale, quella comunitaria solo del 28%'. Brinkhorst ha anche attirato l'attenzione sul fatto che nel 2003 il Pil americano pro capite è stato del 55% superiore a quello dell'Ue. La crescita economica è fondamentale per un elevato e sostenibile livello di vita delle future generazioni, e il solo mezzo per ottenerla è di lavorare più ore e per più anni, ha detto il ministro. Anche la flessibilità del tempo di lavoro deve crescere, se vogliamo che l'Europa si posizioni meglio in tempi di crescente concorrenza mondiale, ha ancora aggiunto Brinkhorst. 'Se gli europei lavorassero due ore di più ogni settimana, il Pil dell'Ue potrebbe crescere del 6%', ha detto Brinkhorst, per corroborare la sua affermazione che 'un piccolo cambiamento può fare una grande differenza'. 'Dobbiamo passare alla marcia superiore e riorientare l'agenda [di Lisbona] per ottenere maggiore crescita economica, più posti di lavoro e una più forte competitività', ha infine concluso, sollecitando mercati del lavoro più flessibili, stimoli all'innovazione con l'eccellenza della ricerca, migliore legislazione, meno tasse per aumentare la produttività e creare un miglior clima produttivo. Per il testo completo del discorso di Brinkhorst: http://www.Lisboncouncil.net/files/download/lisboncouncil_brinkhorstspeech.pdf  
   
   
I MINISTRI OLANDESI VOGLIONO NORME MIGLIORI PER UN'EUROPA PIÙ COMPETITIVA  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - In una conferenza ad Amsterdam per norme migliori, i ministri olandesi delle Finanze e del Commercio estero hanno affermato che se l'Ue vuole raggiungere gli obiettivi di Lisbona bisogna agire a livello europeo, nazionale e locale per ridurre le norme che intralciano singoli e aziende. La crescita economica dell'Ue è per il momento troppo debole per consentire di raggiungere l'obiettivo di diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo, e una delle cause è proprio la quantità di norme di cui gl'imprenditori debbono tener conto, hanno continuato. Karien van Gennip, ministro del Commercio estero, ha indicato le norme 'a causa delle quali è dieci volte più difficile lanciare un'azienda in Europa che non negli Stati Uniti. Si tratta di un problema serio, e dobbiamo affrontarlo con la massima urgenza'. Per dare un esempio di quel che si può ottenere con norme migliori, van Gennip ha detto che quando in Olanda le aziende erano state invitate a 'citare e criticare' quelle che creavano loro maggiori problemi, ne avevano indicate oltre 800. 'Gran parte dei problemi segnalati sono stati risolti con un miglior coordinamento', ha dichiarato. 'Spesso è saltato fuori che l'ostacolo non era nelle norme in quanto tali, ma piuttosto nell'interpretazione che ne davano gl'ispettori a livello locale'. Ad esempio, gli ispettori dei vigili del fuoco avevano detto ad alcuni industriali che le loro porte di emergenza dovevano aprirsi verso l'esterno per agevolare l'evacuazione degli edifici, mentre gl'ispettori del lavoro avevano insistito che le porte dovevano aprirsi verso l'interno per evitare di ferire gli eventuali pedoni presenti. 'Le due parti giustificavano la loro posizione citando norme differenti', ha spiegato van Gennip. Per affrontare a livello europeo il problema di norme migliori, Gerrit Zalm, ministro delle Finanze, ha spiegato che i governi olandese, irlandese, lussemburghese e britannico si erano impegnati a inserirlo nell'agenda europea del 2004 e 2005. In particolare, chiedevano di sviluppare ulteriormente le procedure di valutazione d'impatto, di creare un sistema per misurare il gravame sulle imprese degli obblighi amministrativi, d'individuare le aree prioritarie di semplificazione delle attuali leggi comunitarie. Un'iniziativa congiunta delle presidenze europee irlandese e olandese aveva inoltre chiesto agli Stati membri di presentare proposte concrete di semplificazione. Fino ad oggi, 21 paesi hanno inviato oltre 300 suggerimenti, una 'risposta realmente impressionante', dichiara van Gennip. Per concludere van Gennip ha ricordato ai partecipanti alla conferenza che solo le aziende europee possono permettere di raggiungere gli obiettivi europei; tutto quello che i decisori politici possono fare è rimuovere gli ostacoli. 'I funzionari pubblici debbono quindi adottare una nuova mentalità e chiedersi continuamente: questa norma è veramente necessaria? Non è in conflitto con altre norme? Non crea un'inutile massa di carta per le aziende?', ha detto. 'Dovremmo fare più attenzione a preparare buone leggi, piuttosto che chiedere alle aziende di sprecare tempo e risorse per rispettare cattive leggi di cui siamo responsabili. [...] La posta è alta e il tempo è poco; mostriamo alla gente cosa sappiamo fare'. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/regulation/better_regulation/  
   
   
GERMANIA E INDIA S'IMPEGNANO A SVILUPPARE LA COOPERAZIONE SCIENTIFICA  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - Il 6 ottobre, i governi indiano e tedesco hanno firmato un memorandum d'intesa per sviluppare la cooperazione scientifica e tecnologica. L'accordo, firmato nel corso della visita di due giorni in India del cancelliere tedesco Gerhard Schröder, apre la strada a una maggiore collaborazione in settori che vanno dall'aerospaziale alla tecnologia nucleare, dalla biotecnologia alla farmaceutica. 'Dobbiamo attingere all'enorme potenziale dei due paesi collaborando nel settore scientifico e tecnologico', ha detto Schröder, sottolineando l'importanza che lo sviluppo scientifico riveste per i due paesi, confrontati a sfide e concorrenze del tutto simili. In base al memorandum d'intesa, agli scienziati indiani che hanno completato il dottorato verranno offerte 15 borse di scambio, grazie alle quali potranno condurre per quattro anni le loro ricerche nel Max Planck Institute in Germania. La Germania offrirà inoltre ai partner indiani (l'Indian Institute of Technology a Nuova Delhi, l'Indian Institute of Science e il National Centre for Biological Sciences a Bangalore) finanziamenti su un arco di cinque anni. La Max Planck Society sta inoltre creando una nuova divisione che gestirà i rapporti con tre paesi, tra cui l'India. 'Adesso abbiamo un ben rodato meccanismo che ci permette di avviare qualsiasi tipo di collaborazione', ha dichiarato Kapil Sibal, ministro indiano per la Scienza e la tecnologia. '[Con] tali premesse è tempo di lanciare qualche progetto importante di R&s di grande visibilità, e creare collaborazioni cui partecipino industria e organismi di R&s', ha aggiunto Sibal. Schröder ha inaugurato l'Igsc (Indo-german science circle), una rete di organismi d'istruzione e di ricerca dei due paesi, e ha lanciato un nuovo sito web (gestito dal ministero tedesco per l'Istruzione) particolarmente adattato per gli studenti e gli scienziati indiani. 'Qui, proprio come nel nostro paese, la gente è la forza trainante dello sviluppo economico e sociale. Usando il sito come un forum, i nostri scienziati saranno in grado d'incontrarsi e scambiare punti di vista, avvicinando ancora di più Germania e India', ha concluso Schröder.  
   
   
TSI 2004 (TECNOLOGIE DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE),: CONTRIBUITE AL VOSTRO FUTURO  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - Dal 15 al 17 novembre si svolgerà all'Aia Tsi 2004, l'appuntamento più importante nel calendario delle Tsi (Tecnologie della società dell'informazione), che quest'anno avrà per tema 'Contribuite al vostro futuro'. La riunione ruota intorno a cinque manifestazioni: conferenza, esposizione, eventi di rete, premio Tsi 2004, presentazione del programma di lavoro Tsi 2005-2006. La conferenza esaminerà le prospettive a lungo termine e le tendenze delle Tsi e delle politiche collegate per capire in che misura influiscono sull'agenda e sugli obiettivi della ricerca. Gli eventi di rete intendono favorire i team di ricerca e la nascita di consorzi, l'esposizione e il premio Tsi illustreranno alcuni sviluppi pratici in corso in Europa. Il programma della conferenza si rivolge ai decisori del settore pubblico, dell'industria e del mondo accademico, ai cittadini interessati, ai giovani e agli studenti. La sfida comune cui tutti devono far fronte è quella di sviluppare una società dell'informazione centrata sui cittadini europei e in grado di offrire loro una maggiore prosperità, sicurezza e qualità della vita. Infolink: http://europa.Eu.int/information_society/istevent/2004/index_en.htm  
   
   
STANCA, "AL VIA LA SCUOLA DIGITALE" CON OLTRE 25 MILIONI DI € DEL CIPE, PRONTO IL "PROGETTO SCUOLA" PER RIVOLUZIONARI SERVIZI DIDATTICO-INFORMATIVI DIGITALI ED INTERATTIVI A BANDA LARGA NEL MEZZOGIORNO  
 
Roma, 12 ottobre 2004 - La scuola digitale è al via. Si chiamano "learning object" (ossia oggetti per l'apprendimento) gli strumenti didattici intorno ai quali si svilupperà la scuola del futuro e che sono al centro del progetto del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca. L'iniziativa "Interventi per lo sviluppo di servizi avanzati nelle scuole delle Regioni del Sud" è finanziata dal Cipe con 25,9 milioni di euro, e sarà realizzata da Innovazione Italia, braccio operativo del ministro, con la collaborazione anche del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e delle Regioni interessate. Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha precisato che "questa 'rivoluzione' non si realizzerà con la semplice trasposizione in digitale dei contenuti informativi e didattici esistenti attualmente su carta (libri, enciclopedie, etc.), ma punta a stimolare la formazione di nuovi prodotti digitali interattivi, da veicolare attraverso la larga banda". "È il primo esempio di implementazione della Strategia di Larga banda voluta dal Governo", ha aggiunto Stanca ricordando che "prima abbiamo costruito le 'autostrade telematiche' ed ora cominciamo a delineare i nuovi contenuti che le devono percorrere". In particolare, ha aggiunto il ministro, "il Progetto Scuola si propone di estendere l'uso delle tecnologie nei percorsi didattici attraverso lo sviluppo e l'utilizzo di contenuti multimediali di qualità, stimolando nuove forme di didattica interattiva. Gli insegnanti saranno gli attori fondamentali del processo di produzione ed utilizzo degli stessi contenuti e potranno adattare alle proprie esigenze materiali didattici flessibili e modificabili, rafforzando in tal modo i principi dell'autonomia scolastica". In estrema sintesi, con il "Progetto Scuola Digitale", nascerà un modo nuovo di studiare. Ogni elemento della didattica, attingendo ai contenuti digitali e grazie all'interattività, potrà infatti essere contestualizzato nelle materie umanistiche, con approfondimenti collegati nel tempo (storia), nello spazio (geografia) e nel sociale (analisi culturale, complessiva ed economica); ma ancora di più nelle discipline che richiedono esercizio e verifica, come matematica ed algebra, chimica e fisica, e lo studio delle lingue, fino a spingersi alle materie artistiche e musicali. Ma potrà anche essere adattato alle esigenze culturali locali, al livello formativo, al profilo sociale ed ai suoi interessi nel territorio di ciascuna classe. Quali sono i vantaggi di questa "rivoluzione digitale" nelle Scuole del Sud? Per gli insegnanti: la disponibilità di un elevato numero di strumenti didattici pur nel rispetto della loro piena autonomia nella definizione dei percorsi educativi; Per gli studenti e le famiglie: i contenuti digitali riescono a far leva sulle diverse forme di apprendimento, valorizzando a pieno raggio le capacità cognitive degli studenti. I contenuti multimediali possono inoltre far risaltare le esperienze del mondo dei giochi; l'edutainment assume quindi un ruolo importante nella didattica; le famiglie potrebbero veder dilazionato durante l'anno l'esborso monetario per i contenuti, acquistabili anche su richiesta; Per le imprese: l'aggregazione della domanda pubblica darà vita ad un mercato sempre più ampio dei contenuti attraverso uno sviluppo organico e 'normato' della produzione degli stessi contenuti; si porranno le basi per la risoluzione di problemi importanti quali il Digital Rights Management (Drm), ossia la protezione dei diritti e degli investimenti, e la standardizzazione; nell'ottica della collaborazione con insegnanti e studenti l'offerta godrà di un supporto allo sviluppo dei prodotti con una esplorazione diretta delle esigenza della domanda. L'iniziativa del Ministro Stanca si colloca in uno scenario nazionale culturalmente e strutturalmente propizio che vede una elevata diffusione di computer nelle scuole: 534.454 installati, con un rapporto, al luglio scorso, di 1 ogni 10,9 studenti (1:13 il dato medio europeo), rispetto ad 1 a 28 del giugno 2001; il 62,6% delle scuole possiede una rete locale; oltre 9 mila parabole installate per la ricezione della tv satellitare; l'85,3% delle scuola utilizza internet per la didattica con accessi a banda larga o Isdn; il 51,4% possiede un proprio sito Web; il 58,8% delle scuole usa l'e-mail per la didattica e per le comunicazioni con e dalle famiglie; sono attivi 23.325 laboratori di informatica.  
   
   
BCE: I TASSI DI INTERESSE RIMARRANNO INVARIATI  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - Nella riunione del 7 ottobre 2004 -, tenuta a Bruxelles, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 2,00%, al 3,00% e all’1,00%.  
   
   
CAPITALIA: PRIMO SEMESTRE 2004 CONTINUA LA CRESCITA DEL GRUPPO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE € 2.389 MLN (+3%) RISULTATO LORDO € 752 MLN (+10,2%) UTILE ORDINARIO € 221 MLN (+66%) UTILE NETTO € 67 MLN (+10,3%)  
 
Milano, 12 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia S.p.a., riunito il 10 ottobre in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato i dati relativi all’andamento del Gruppo nel primo semestre 2004, illustrati dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe. Il Gruppo ha proseguito nella crescita, migliorando tutti i più importanti indici reddituali rispetto al primo semestre 2003: il margine d’intermediazione cresce del 3% e si attesta a € 2.389 milioni; il risultato lordo di gestione è aumentato del 10,2%, grazie al consistente aumento (+12%) dei ricavi operativi (commissioni e altri proventi), nonché al contenimento dei costi (in flessione del 1,9% le spese generali); l’utile delle attività ordinarie è cresciuto del 66%; l’utile netto è salito del 10,3%. Asset quality: forte riduzione dei crediti classificati e flusso di sofferenze al minimo storico E’ continuato nel semestre il processo, avviato con il Piano Industriale, di riduzione sia degli stock sia degli ingressi di nuove sofferenze come risultato della continua discliplina nell’erogazione del credito. I crediti classificati netti (sofferenze più incagli), infatti, risultano in flessione di oltre il 6% rispetto al primo trimestre del 2004. L’indice di copertura è ulteriormente salito nel trimestre di 1,6 punti percentuali al 50,9% (56,7% per le sole sofferenze). Il grado di copertura dei crediti classificati segna un incremento rispetto al primo semestre 2003 di 4,9 punti percentuali. Dall’avvio del Piano Industriale (30 giugno 2002) lo stock netto si è ridotto del 23% e la copertura è aumentata di 12 punti percentuali. Positivo anche il dato del flusso di nuove sofferenze che ha segnato nel primo semestre 2004 il più basso livello di ingresso, da due anni a questa parte, di nuovi crediti classificati lordi, scesi a € 357 milioni, con una riduzione particolarmente forte nel secondo trimestre 2004. Anche le rettifiche nette sui crediti si sono attestate sul semestre a livelli inferiori (€ 273 milioni), con una riduzione del 30% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie alla rilevante crescita delle riprese di valore. Capitalia Service Jv: risultati in forte aumento in ogni area operativa Capitalia Service Jv, la Joint Venture tra Capitalia e Archon Group Italia ha raggiunto pieni livelli di operatività, conseguendo risultati particolarmente positivi, in notevole accelerazione durante i primi otto mesi dell’anno. Fra questi una forte crescita negli incassi (+5,5% nel semestre e 43% nel secondo trimestre rispetto al primo). A ciò si aggiunge una maggiore capacità di recupero, pari al 95% del valore netto del 2004, rispetto a un dato storico dell’88%. Altrettanto positivi sono i risultati dei veicoli di trading immobiliare, in collaborazione con Pirelli Re, che nelle aste immobiliari hanno conseguito incrementi sostanziali nelle aggiudicazioni, cresciute del 250% sul secondo semestre 2003. Operazione Trevi: business plan e accantonamenti Il Consiglio ha preso atto del nuovo Business Plan relativo alle Trevi, i veicoli relativi alle cartolarizzazioni dei crediti dubbi. Tale Piano, predisposto da Capitalia Service Jv, è il risultato di un approfondito lavoro di analisi degli attivi, effettuata combinando metodologie analitiche e di portafoglio, sulla base dell’approcio industriale del partner Archon, punto di riferimento nel settore. Il Piano fissa nuovi scenari di incasso che evidenziano una accelerazione nella velocità di recupero crediti, problema centrale dei tre veicoli societari. A ciò si combina una percentuale di recupero del valore netto incrementata, ma comunque più prudenziale rispetto ai più recenti livelli già conseguiti negli ultimi mesi. Coerentemente con gli obiettivi del Business Plan, sono stati effettuati, nell’ambito della Semestrale, accantonamenti e rettifiche per complessivi € 588 milioni allo scopo di compensare i ritardi accumulati negli incassi e i differenziali nelle aspettative future dei recuperi. L’ammontare si ripartisce in: rettifiche per € 478 milioni di titoli Trevi di categoria C e D, facenti parte del portafoglio immobilizzato di Capitalia, da ammortizzare in cinque anni secondo la legislazione italiana vigente, con un impatto di € 48 milioni sul conto economico del primo semestre 2004; accantonamenti a fondo rischi e oneri per € 110 milioni (€ 40 milioni per Trevi Finance e € 70 milioni per Trevi Finance 2), interamente spesato nel semestre e finalizzato al riacquisto, da parte di Capitalia, di crediti non-performing, programmato per la seconda metà dell’esercizio. Grazie alla positiva performance nel semestre, la redditività ordinaria ha permesso di assorbire l’impatto economico per € 158 milioni. Ulteriori € 48 milioni saranno a carico nel secondo semestre 2004, mentre non ci saranno successivi impatti a conto economico a partire dal 2005, a seguito dell’introduzione dei principi contabili internazionali (Ias/ifrs). Al netto dell’effetto straordinario dell’operazione Trevi, l’utile da attività ordinarie sarebbe risultato pari a € 379 milioni (+184%) e l’utile netto di € 173 milioni (+188%). L’impatto complessivo dell’operazione Trevi viene integralmente spesato a patrimonio netto con l’effetto di ridurre il Tier 1 ratio, che passa da 6,9% a fine 2003 a 6,6%, rimanendo comunque al di sopra degli obiettivi del Piano Industriale di fine 2005. Attività operativa Sotto il profilo dell’attività operativa, il Gruppo ha sviluppato nuove iniziative finalizzate a migliorare le capacità di vendita e il livello di servizio alla clientela, innovando e razionalizzando la gamma prodotti, attuando nuovi strumenti di gestione delle reti di vendita (progetto kor¨) e introducendo un nuovo modello distributivo. Nel quadro degli interventi di riassetto della struttura distributiva è stato avviato il nuovo piano di riorganizzazione e sviluppo degli sportelli, teso a valorizzare le specificità e le mission delle singole reti ottimizzando la presenza territoriale e la capacità di servizio al cliente, sia nel settore corporate, sia nel settore retail. Il programma prevede, fra l’altro, l’apertura di 49 nuovi sportelli Bipop-carire e 16 Banco di Sicilia, mentre Banca di Roma proseguirà nella razionalizzazione della rete volta a migliorare la copertura. In Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire, inoltre, è stato attuato un nuovo modello distributivo con lo scopo di accrescere la produttività, potenziare l’offerta migliorando le sinergie di business, ottimizzare l’allocazione delle risorse umane e presidiare nel modo più efficiente l’attività di credito. Dati economici consolidati Il margine d’interesse è pari a € 1.191 milioni, in calo del 4,4% rispetto a € 1.246 milioni al 30 giugno 2003 (dato ricostruito), soprattutto a causa della riduzione dei tassi di interesse e della conseguente compressione degli spread, non compensata dai volumi di intermediazione. Le commissioni nette ammontano a € 709 milioni, in crescita del 7,2% rispetto al primo semestre 2003, grazie, in particolare, alle attività di gestione, intermediazione e consulenza. I dividendi, pari a € 37 milioni, sono sostanzialmente stabili, mentre i profitti da operazioni finanziarie raggiungono € 192 milioni, in aumento rispetto a € 177 milioni al 30 giugno 2003. Gli altri proventi netti, pari a € 243 milioni, sono in crescita del 19,2%. Il margine di intermediazione si attesta dunque a € 2.389 milioni (+3%). I costi operativi, inclusi gli ammortamenti, pari a € 1.637 milioni, sono in linea con il dato del 1° semestre 2003 (€ 1.636 milioni). Sostanzialmente stabili le spese per il personale, in l’ulteriore riduzione le altre spese amministrative (-1,9%), nonostante il consolidamento integrale del Gruppo Cofiri, che hanno parzialmente bilanciato l’aumento delle rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione è positivo per € 752 milioni, in crescita del 10,2%, grazie all’aumento dei ricavi a fronte di costi operativi sostanzialmente stabili. Le rettifiche nette e gli accantonamenti, pari a € 531 milioni, registrano un calo del 3,3% rispetto al dato di € 549 milioni al 30 giugno 2003, nonostante l’impatto derivante dall’operazione Trevi per complessivi € 158 milioni, di cui € 110 milioni di accantonamenti al fondo per rischi e oneri. L’utile delle attività ordinarie registra un incremento del 66% da € 133 milioni del primo semestre 2003 a € 221 milioni. Il saldo dei proventi straordinari è positivo per € 62 milioni, principalmente a seguito di vendite di partecipazioni e di immobili non strumentali. L’utile ante imposte è pari a € 283 milioni, in aumento dell’85,5% rispetto a € 152 milioni del primo semestre 2003. Dopo imposte per € 187 milioni (€ 85 milioni al 30 giugno 2003) e utili di pertinenza di terzi per € 29 milioni (€ 7 milioni al 30 giugno 2003) il semestre chiude con un utile consolidato netto di € 67 milioni, in aumento del 10,3% sull’utile di € 60 milioni registrato nel primo semestre 2003. Al netto dell’effetto Trevi l’utile sarebbe stato pari a € 173 milioni. Dati patrimoniali consolidati I dati patrimoniali del Gruppo Capitalia al 30 giugno 2004 mostrano una sostanziale stabilità della provvista complessiva, incluse le passività subordinate, rispetto ai valori di fine 2003 (€101.430 milioni contro € 103.257 milioni, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di €97.353 milioni). In lieve aumento rispetto a fine 2003 (+1,3%) è la raccolta da clientela, passata da € 72.913 milioni a € 73.890 milioni (€ 73.132 milioni al 30 giugno 2003), mentre in riduzione, coerentemente con le strategie del Gruppo, è la raccolta interbancaria. La raccolta complessiva di prodotti di wealth management, pari a € 2.365 milioni, si è mantenuta sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (€ 2.465 milioni), nonostante il contesto economico non favorevole e la generalizzata crisi di sfiducia dei risparmiatori. Per quanto riguarda il patrimonio gestito, il Gruppo ha confermato la sua posizione di quarto operatore nel mercato italiano, con una quota salita dal 6,1% al 6,2%. I crediti complessivi, pari a € 88.216 milioni, si sono ridotti di € 4.132 milioni rispetto a fine 2003, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 86.632 milioni. I crediti a clientela ammontano a € 74.322 milioni, in calo dell’1,2% rispetto a € 75.227 milioni di fine 2003 (il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 74.689 milioni). L’andamento, su cui ha inciso l’operazione di cartolarizzazione di canoni di leasing per un valore complessivo di € 1.450 milioni effettuata da Fineco Leasing, riflette l’attenta selezione del merito di credito che il Gruppo sta perseguendo. I crediti classificati netti ammontano complessivamente a € 6.033 milioni, con una flessione del 6,1% rispetto a € 6.422 milioni al 30 giugno 2003 e del 6,4% rispetto a € 6.447 milioni di fine 2003. In particolare, le sofferenze nette (pari al 6% dei crediti per cassa) sono pari a € 4.460 milioni e i crediti incagliati a € 1.573 milioni, entrambi in calo a fronte dei dati, rispettivamente di € 4.543 milioni e € 1.904 milioni, di fine 2003. L’indice di copertura è ulteriormente migliorato, passando dal 46% del 30 giugno 2003 al 50,9% del 30 giugno 2004. Le partecipazioni non consolidate si attestano a € 3.081 milioni, in linea col dato al 31 dicembre 2003 (€ 3.070 milioni). L’ammontare dei Risk Weighted Asset è rimasto sostanzialmente stazionario, passando da € 89,4 miliardi di fine 2003 a € 89,9 miliardi al 30 giugno 2004. Il Tier 1 ratio, che rappresenta il livello di patrimonializzazione del Gruppo, si è attestato al 6,6%, in diminuzione rispetto al 6,9% raggiunto a fine 2003, per effetto della riduzione del patrimonio, conseguente alle svalutazioni sulle obbligazioni Trevi in portafoglio e agli accantonamenti per rischi relativi ai portafogli Trevi. Il patrimonio netto consolidato è di € 6.386 milioni, a fronte di € 6.618 milioni a fine 2003. L’indebitamento netto verso banche ammonta a € 10.336 milioni, in marginale aumento (+ € 440 milioni) rispetto al dato a fine 2003. La Capogruppo Capitalia S.p.a. Il margine di interesse, negativo per € 147 milioni, è in linea con il dato al 30 giugno 2003 ed è coerente con la struttura di holding di Capitalia, che ha i dividendi quale prevalente fonte di ricavi. I dividendi, sia per cassa sia per competenza, ammontano a € 414 milioni (€ 258 milioni al 30 giugno 2003, al netto dei crediti di imposta). Il margine di intermediazione si attesta a € 378 milioni, in aumento del 66,4% su € 227 milioni del primo semestre 2003. I costi operativi ammontano a € 117 milioni (contro € 111 milioni), di cui € 42 milioni per il personale, € 65 milioni per altre spese amministrative e € 10 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione, pari a € 262 milioni, è più che raddoppiato rispetto a € 117 milioni del primo semestre 2003. Il semestre chiude con un utile netto di € 103 milioni (+11,8% rispetto a € 93 milioni del primo semestre 2003), che tiene conto di un risultato netto della gestione straordinaria positivo per € 16 milioni e di un contributo positivo delle imposte per € 143 milioni. Eventi successivi alla chiusura del semestre Con delibera del Cda del 22 luglio, Capitalia ha portato la propria partecipazione in Rcs Mediagroup al 2,047% delle azioni ordinarie (1,968% sul totale delle azioni) ), quota attraverso la quale ha aderito al Patto di Sindacato. Sempre in luglio il Cda ha approvato l’assegnazione ai dipendenti del Gruppo di 6.470.000 warrant per l’acquisto di azioni Capitalia nel quadro del piano di assegnazione di 20 milioni di stock option approvato nel maggio 2002. L’amministratore Delegato ha messo a disposizione la propria quota per aumentare il volume complessivo a disposizione dei dipendenti. Ancora in luglio è stata costituita Capitalia Informatica, società in cui confluiranno i rami d’azienda di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire inerenti i sistemi informatici e di back-ofice. In agosto Capitalia ha collocato un bond subordinato Lower Tier Ii da € 300 milioni sul mercato istituzionale, quotato alla Borsa di Lussemburgo, con cedola a Euribor trimestrale più 55 punti base, prezzo di collocamento di 99,669. Prevedibile evoluzione della gestione Per il secondo semestre si prevede che l’andamento possa ulteriormente beneficiare delle iniziative intraprese in ambito commerciale e delle rilevanti azioni concluse in tema di riorganizzazione della struttura distributiva. Il Cda inoltre ha istituito un Comitato Etico che definirà le policy per il Gruppo in materia e i criteri per la loro diffusione, attuazione e monitoraggio. Tale comitato è presediuto dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe e ne fanno parte il Direttore Generale dott. Carmine Lamanda, il Capo delle Risorse Umane dott.Ssa Giuseppina Baffi, l’avv. Paolo Fresco e il prof. Sebastiano Maffettone.  
   
   
GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE CABOTO E UBM LANCIANO UN TITOLO OBBLIGAZIONARIO SENIOR EURO 300 MLN PER IL CREDITO VALTELLINESE  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - Il Credito Valtellinese ha lanciato sull'euromercato un titolo obbligazionario senior di Euro 300 mln a tasso variabile con durata 5 anni. Il titolo, emesso al prezzo di 99,857, paga una cedola pari a 25 punti base sopra il tasso Euribor a 3 mesi e rimborsa alla pari a scadenza. Caboto e Ubm hanno agito in qualità di joint-bookrunner nel collocamento dei titoli, mentre Bancaperta (società del Gruppo Credito Valtellinese) ha assunto il ruolo di senior co-lead manager. Il titolo, sarà emesso nell'ambito del Programma di Euro Medium Term Notes di Credito Valtellinese e verrà quotato presso la Borsa di Lussemburgo. Il rating atteso per l'emissione è Baa1 (Moody's).  
   
   
RECORD DI CONTRATTI PER IL FUTURE S&P/MIB  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - La Securities and Exchange Commission (Sec), Autorità statunitense che controlla i mercati finanziari, ha rilasciato la no-action letter che autorizza l'offerta e la vendita, sul mercato statunitense, dei contratti di opzione sull'indice S&p/mib trattati su Idem, il Mercato dei derivati di Borsa Italiana. Già lo scorso settembre la U.s. Commodities Futures Trading Commission (Cftc), che invece controlla il mercato dei futures, aveva dato parere positivo a favore dell'offerta e della vendita - sempre sul mercato statunitense - dei contratti future e minifuture sull'indice S&p/mib. Queste due autorizzazioni consentiranno di aumentare in modo significativo i volumi sul mercato Idem grazie alla maggiore partecipazione degli investitori statunitensi. Nella seduta odierna i futures su S&p/mib hanno toccato il massimo dell'anno: sono stati infatti scambiati 19.560 contratti futures e 7.331 contratti mini futures. Borsa Italiana ha completato il quadro di azioni e iniziative programmate per garantire il successo dei nuovi prodotti derivati legati all'indice S&p/mib (futures e mini futures). Ricordiamo che Borsa Italiana ha introdotto - a partire da giugno - la nuova funzionalità Btf (block trade facility) che favorisce le transazioni di elevato controvalore disponibile per tutti i contratti futures e di opzione. Per promuovere questa nuova importante funzionalità, Borsa Italiana ha attivato un piano di incentivi di natura commerciale a favore degli intermediari - valido fino alla fine dell'anno sul fronte del trading e del clearing - per transazioni superiori a 1000 contratti su futures e opzioni su singole azioni.  
   
   
GRANDE SUCCESSO PER IL ROLL OVER SUI NUOVI DERIVATI S&P/MIB  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - In settembre si è completato con successo il rol over dei derivati sull'indice S&p/mib, con la chiusura definitiva dei contratti su Mib30. Il 20 settembre, giorno del debutto per S&p/mib come indice di riferimento del mercato italiano, sono stati scambiati oltre 22.000 contratti tra futures, minifutures e opzioni. Trainati dal successo del nuovo indice, i volumi sull'Idem (il Mercato dei derivati di Borsa Italiana) in settembre hanno registrato una media giornaliera complessiva di 67.400 contratti standard (+31,4% su di agosto). Gli scambi di futures su indice sono saliti a una media giornaliera di 14.700 contratti standard (+37,4% su agosto) e quelli di mini-futures su indice a una di 5.300 contratti (+7,1% su agosto). In forte crescita anche i futures su azioni che hanno registrato nel mese una media giornaliera di 2.800 contratti standard (+247,3% su agosto e +136,9% su settembre 2003). Buona performance delle opzioni su azioni, salite a 37.300 contratti standard al giorno (+38,3% su agosto), in leggero calo invece le opzioni su indice, con 7.400 contratti standard al giorno (-6,4%). Dal 20 settembre sono in negoziazione tre nuovi contratti futures sulle azioni Mediolanum, Telecom Italia Risparmio e Terna. Settembre è stato caratterizzato da una crescita dei corsi azionari che ha portato l'indice Mib a chiudere il mese a quota 20.574, con una variazione mensile di +3,7%, la più elevata dal novembre scorso. La crescita su fine 2003 è salita a +5,6% (+13,9% su settembre 2003). Il massimo mensile è stato raggiunto mercoledì 29 a quota 20.591. Gli indici continui hanno evidenziato un andamento omogeneo: +3,3% il Mibtel (+5,6% da fine 2003), +3,3% l'S&p/mib (+3,4%), +3,6% il Midex (+2,3%). L'indice Mibstar ha chiuso il mese sul proprio nuovo massimo storico di 1.074, +4,8% su fine agosto e in crescita del 14,3% rispetto a fine 2003. Anche il Nuovo Mercato ha chiuso il mese in netta ripresa, con il Numex a +4,5% (miglior performance mensile dal novembre scorso). L'indice Mex del Mercato Expandi (+4,7%) ha fatto registrare la propria migliore performance mensile dall'aprile 2001 e segna un progresso del 6,0% su fine 2003. La volatilità è tornata su livelli minini, posizionandosi al 5,8% per la Borsa e al 12,7% per il Nuovo Mercato. La capitalizzazione è salita da 503 a 523 miliardi di euro, raggiungendo il livello più elevato dal giugno 2002. Nel dettaglio la Borsa è passata da 492,3 a 511,1 miliardi di euro, il Nuovo Mercato da 6,0 a 6,3 miliardi di euro, il Mercato Expandi da 5,0 a 5,2 miliardi di euro. Il rapporto con il Pil è salito dal 37,6% al 39,1% (37,4% a fine 2003). Scambi di azioni in ripresa su agosto sia in termini di contratti (124.000 al giorno, +37,6%) che di controvalore (media giornaliera di 2,67 miliardi di euro, +51,5%). La Borsa sale a una media di 111.000 contratti e 2,55 miliardi di euro al giorno, il Nuovo Mercato (media giornaliera di 13.000 contratti e 120 milioni di euro) registra il controvalore mensile più elevato dell'anno e Mercato Expandi (300 contratti e 3,2 milioni di euro al giorno) raggiunge il controvalore più elevato dall'ottobre 2000. In rialzo la dimensione media degli scambi, passata da 21.600 a 23.200 euro per le azioni della Borsa (fase diurna) e da 5.200 al nuovo massimo storico di 9.300 euro per il Nuovo Mercato. Scambi di Etfs attestati a una media giornaliera di 10,5 milioni euro. La dimensione media dei contratti in settembre è di 25.700 euro. Scambi dell'After Hours in crescita, con una media giornaliera di 38,6 milioni di euro di controvalore (+74,0% su agosto) e di 3.900 contratti (+23,6% su agosto). Lunedì 13 settembre è stato raggiunto il nuovo massimo storico di scambi in una singola seduta, con un controvalore di 198,7 milioni di euro. In ripresa gli scambi di securitised derivatives (covered warrant e certificates), con 13.300 contratti giornalieri (+18,2% su agosto) e un controvalore pari a 54,5 milioni di euro al giorno (+37,4% su agosto). Tutti in crescita gli scambi di strumenti a reddito fisso. I titoli di Stato salgono a una media giornaliera di 503,7 milioni di euro (+25,2% su agosto), le obbligazioni del Mot a 28,7 milioni di euro (+59,9% su agosto), le obbligazioni Euromot a 9,7 milioni di euro (+29,8%). Giovedì 30 hanno avviato le negoziazioni sull'Euromot le prime tre asset backed securities quotate sui mercati di Borsa Italiana, emesse per la cartolarizzazione dei crediti Inps.  
   
   
PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA NETTA STAZIONARIA NEL MESE DI SETTEMBRE CONTINUA LA CRESCITA DELLA DIVISIONE INTERNATIONAL (+190 MILIONI DI EURO)  
 
Milano, 7 ottobre 2004 - Pioneer Investments chiude il mese di settembre con una raccolta netta pari a -11 milioni di euro soprattutto per l'andamento del sistema dei fondi comuni in Italia. Nei primi nove mesi dell'anno il dato complessivo per il gruppo è positivo per 2.411 milioni di euro di cui 169 milioni dall'Italia e 2.242 milioni dal resto del mondo. Il patrimonio gestito ha raggiunto i 125,5 miliardi di euro, con un incremento dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 5,1% dall'inizio dell'anno (+2% effetto delle vendite nette, +3,1% effetto mercato). L'italia chiude il mese di settembre con una raccolta netta negativa per –184 milioni di euro (+169 milioni dall'inizio dell'anno). I fondi comuni (perimetro Assogestioni) riportano flussi netti per –255 milioni a fronte di un andamento negativo del sistema di -2.505 milioni di euro, con il risultato di un aumento della quota di mercato di 3 punti base (13,63%). Buon andamento del segmento "terze parti" (+20 milioni di euro), dei fondi hedge (+28 milioni). Patrimonio gestito in Italia a fine mese: 91.445 milioni di euro (+2,6% dall'inizio anno). Raccolta netta positiva per la divisione International (ex Italia) per oltre 190 milioni di euro (+1.676 milioni dall'inizio dell'anno) grazie al buon andamento delle vendite in Spagna (+19 milioni) in Germania (+116 milioni), nonché al contributo della divisione Alternative Investments (+33 milioni). Il patrimonio è cresciuto del 3,8% rispetto al mese precedente (+34,9% dall'inizio dell'anno) e raggiunge i 7.934 milioni di euro. La divisione americana chiude il mese con una raccolta leggermente negativa (-18 milioni di euro) per via di un forte riscatto in un mandato istituzionale; dall'inizio dell'anno il dato si attesta a +286 milioni di euro. Si conferma nel mese l'andamento positivo dei fondi assicurativi (Variable Annuitis) +33 milioni di dollari e la ripresa del fondo Pioneer High Yield +39 milioni. Il patrimonio della divisione ha risentito del deprezzamento del dollaro (2,5%) risultando pari a 23.001 milioni di euro; in dollari invece si è incrementato del 1,7% rispetto al mese precedente ed ha raggiunto i 28.542 milioni. Raccolta sostanzialmente invariata da parte della divisione New Europe con flussi netti per -1,5 milioni di euro (+280 milioni dall'inizio dell'anno). Buono nel corso del mese l'apporto della repubblica Ceca (+2,3 milioni) e della Slovacchia (+2,3 milioni). Incremento dell'1,9% rispetto al mese precedente grazie all'effetto mercato per il patrimonio della divisione (+19,3% dall'inizio dell'anno): raggiunti i 3.076 milioni di euro. Pioneer Alternative Investments, i cui dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business, ha raccolto 66 milioni di euro con un progressivo dall'inizio dell'anno superiore ai 1.390 milioni di euro (+151,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Il patrimonio complessivo della divisione ha raggiunto i 3.835 milioni di euro con un incremento del 0,2% rispetto al mese precedente e del 56,7% dall'inizio dell'anno.  
   
   
TERNA: ASSEGNATO RATING ALL’ EUROBOND  
 
Roma, 12 ottobre 2004 – Terna, nell’ ambito della prevista emissione obbligazionaria per un ammontare complessivo fino a 1,4 miliardi di euro, in attuazione di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 6 settembre 2004, informa di aver ottenuto le seguenti valutazioni per il prestito obbligazionario di prossima emissione in linea con i rating di Terna S.p.a: Standard & Poor’s: Aa Outlook stabile ; Moody’s: (P)aa3 Outlook stabile  
   
   
BNL FONDI IMMOBILIARI: NUOVA ACQUISIZIONE PER ESTENSE – GRANDE DISTRIBUZIONE  
 
Milano, 12 ottobre 2004. Bnl Fondi Immobiliari Sgr ha definito l’acquisizione di un immobile che sarà inserito nel portafoglio del fondo “Estense -Grande Distribuzione”. Si tratta di un supermercato, di circa 3.000 mq, parte del complesso commerciale “I Giardini” di Formigine, in provincia di Modena. Il costo dell’operazione ammonta a 5,978 milioni di euro. “Estense – Grande Distribuzione” è l’unico fondo immobiliare italiano specializzato in centri commerciali. Con questa nuova acquisizione, il numero dei complessi posseduti dal fondo sale a 13.  
   
   
BANCA FIDEURAM COMPLETA L’OFFERTA DEI PRODOTTI ASSICURATIVI CON FINANCIAL AGE  
 
Portfolio Roma, 12 ottobre 2004 – Banca Fideuram completa l’offerta dei propri prodotti assicurativi con Financial Age Portfolio. La nuova polizza unit linked è distinata ai clienti che desiderano cogliere le opportunità offerte dai mercati finanziari scegliendo preventivamente il livello di esposizione azionaria più coerente con il proprio profilo rischio/rendimento. Financial Age Portfolio consente infatti di scegliere fra tre linee d’investimento - Prudente, Sicura e Aggressiva - quella più adatta alle proprie esigenze, senza rinunciare ai vantaggi di un prodotto previdenziale. Il peso della componente azionaria di ciascuna linea, infatti, è definito all’interno di tre fasce di oscillazione: per la linea Prudente: dallo 0% al 30%; per la linea Sicura: dal 10% al 50%; per la linea Aggressiva: dal 45% all’85%. Grazie all’investimento nei compartimenti di Fideuram Fund, specializzati nei principali mercati finanziari mondiali, Financial Age Portfolio assicura un’accurata diversificazione del patrimonio e combina il contenuto finanziario con i benefici assicurativi. Chi sottoscrive Financial Age Portfolio, infatti, può: decidere, alla scadenza del contratto, tra una rendita certa estesa fino ai 90 anni di età e successivamente vitalizia o disporre del capitale; beneficiare di una tutela assicurativa in caso di morte; cambiare frequenza e importo dei versamenti, riscattare le somme versate e modificare la data a partire dalla quale si vuole godere della rendita.  
   
   
SOLIDITÀ (RAS): NUOVO PREMIO UNICO DISPONIBILE NELLA VERSIONE RETAIL E AFFLUENT RENDIMENTO MINIMO GARANTITO DEL 2,5% ANNUO  
 
Milano, 12 ottobre 2004 – Solidità è il prodotto rivalutabile a premio unico lanciato da Ras lo scorso 5 ottobre. La nuova polizza, della durata di dieci anni, ha un rendimento minimo pari al 2,5% annuo composto, garantito da Ras. L’investimento è collegato ai rendimenti della gestione speciale Vitariv1. Le caratteristiche di questo prodotto sono: flessibilità, incentivi per investimenti di media - lunga durata, offerta segmentata retail e affluent e rendimento minimo garantito. Solidità è disponibile in due versioni: investimento sicuro (retail), che prevede un premio minimo di 2.500 euro, e investimento privilegiato (affluent), la cui soglia d’ingresso è di 25.000 euro. Per i sottoscrittori di Solidità investimento sicuro è previsto, a partire dal sesto anno dalla sottoscrizione della polizza, un bonus crescente dall’1 fino ad arrivare al 5% del premio versato, riconosciuto alla liquidazione del capitale. È possibile effettuare dei versamenti aggiuntivi purché siano trascorsi più di 6 mesi, ma meno di cinque anni, dalla data di decorrenza della polizza. In caso di decesso è prevista una maggiorazione del capitale liquidabile, in funzione dell’età dell’assicurato. Solidità investimento privilegiato è un prodotto fortemente innovativo pensato per la clientela affluent con una soglia d’ingresso di 25.000 euro. Prevede un’opzione cedola che, per i primi 4 anni, riconosce un coupon annuale come forma di anticipazione del rendimento effettivo derivante dalla gestione speciale Vitariv. Al quinto anno viene staccata una maxi cedola comprensiva di tutte le rivalutazioni attribuite al netto delle cedole già liquidate. A partire dal sesto anno verrà consegnato un coupon pari all’intera rivalutazione dell’anno. Tutte le cedole saranno accreditate mediante bonifico bancario direttamente sul conto corrente. Non sono previsti caricamenti. Per tutte le versioni è prevista una penale esplicita solo fino al terzo anno. Solidità, nella versione retail e affluent è collocata dagli agenti assicurativi Ras, mentre i promotori finanziari Rasbank distribuiscono lo stesso prodotto con il nome Quality Life (retail) e Quality Life Club (affluent).  
   
   
UBS OUTLOOK 4° TRIMESTRE 2004  
 
Zurigo / Basilea, 12 ottobre 2004 - Consolidamento della ripresa dell’industria svizzera. Come previsto, nel terzo trimestre la congiuntura industriale svizzera ha registrato un’accelerazione. Alimentata dalla domanda estera, la vigorosa ripresa tende ora a diffondersi anche all’economia interna, come testimonia l’ultimo sondaggio Ubs. I risultati del sondaggio trimestrale Ubs sull’andamento degli affari, condotto in settembre presso circa 300 aziende nel settore industriale, confermano le previsioni di una ripresa della congiuntura industriale elvetica, ampiamente supportata in termini settoriali. In tutti i rami industria gli ordini in entrata sono notevolmente aumentati nel terzo trimestre e, con una sola eccezione, tutti i settori hanno potuto incrementare i loro fatturati. Le aziende sono ottimiste sulla tenuta della crescita anche nell’ultimo trimestre 2004. Mentre finora gli impulsi sono giunti prevalentemente dall’estero, la ripresa dovrebbe ora estendersi gradualmente anche all’economia interna. L’indicatore congiunturale Ubs, calcolato in base ai dati scaturiti dal sondaggio e utilizzato come barometro anticipatore relativo al prodotto interno lordo, prevede per il secondo semestre un tasso di crescita leggermente più elevato rispetto al 2% effettivo del secondo trimestre. Crescita sostenuta nell’industria Il 55% delle imprese intervistate ha segnalato nel terzo trimestre un’evoluzione favorevole del fatturato, mentre solo il 20% ha accusato un calo. Lo sfruttamento delle capacità è aumentato dall’85% di fine giugno all’86% di fine settembre. Grazie al maggior grado di sfruttamento del parco macchine e all’eccellente livello degli ordini in entrata, la produzione è stata potenziata. Nonostante l’aggiustamento a una domanda più consistente, le scorte di lavoro sono aumentate massicciamente, riflettendo così il lag temporale esistente tra l’evoluzione più dinamica degli ordini e l’adeguamento più lento delle capacità produttive. Poiché attualmente la domanda progredisce in misura più marcata dell’output, le pressioni sui prezzi dovrebbero lentamente attenuarsi. Singoli comparti come quello metallurgico, tessile, orologiero, del legno e dei mobili sono già riusciti a imporre prezzi di vendita un po’ più elevati. Nel complesso, i prezzi di vendita delle imprese hanno tuttavia evidenziato un trend ancora leggermente regressivo. Gli utili hanno seguito un’evoluzione positiva ma nettamente più contenuta dei fatturati. Il trend positivo dell’andamento degli affari ha finalmente avuto effetti moderatamente positivi sull’occupazione. Nel periodo da luglio a settembre soltanto il 16% delle aziende ha ridotto i propri effettivi, mentre il 20% li ha aumentati. A fine settembre il numero di occupati delle aziende industriali intervistate risultava essere nondimeno leggermente inferiore al livello dell’anno passato. Dinamica costante Per l’ultimo trimestre 2004 si prevede una crescita dinamica costante. Le aspettative delle imprese riguardo agli ordini in entrata e alle scorte di lavoro si esprimono in valori a saldo tuttora molto positivi e inducono così a conservare intatte le prospettive di crescita. I settori attendono forti impulsi di domanda sia dalla clientela svizzera, sia da quella straniera. Malgrado i prezzi di vendita abbiano ancora subito una leggera flessione, le aziende sperano in un ulteriore miglioramento della situazione reddituale. Le prospettive occupazionali nel settore industriale restano invece incerte. Per gli ultimi mesi di quest’anno, il numero d’imprese che si vedranno costrette a tagliare i propri organici equivale a quello delle aziende che dovranno invece aumentarli, anche se la grande maggioranza prevede di mantenere invariato il proprio contingente di personale. Buone prospettive lungo tutto lo spettro settoriale Le differenze tra settori, per quanto riguarda le principali tendenze, si sono ridotte. Nel confronto intersettoriale l’industria orologiera è la più ottimista circa l’andamento dei prossimi mesi. È fra i pochi comparti, insieme al metallurgico e al chimico-farmaceutico – best performer del terzo trimestre – e al meccanico, che prevedono l’assunzione di ulteriore personale. L’evoluzione degli ordini e dei fatturati è inoltre giudicata sempre positivamente dall’industria dei beni d’investimento. Un andamento degli affari più moderato è atteso invece dal settore delle materie sintetiche.  
   
   
GRUPO COIN: IL CDA ESAMINA I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE  
 
Venezia, 12 ottobre 2004  - Il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Coin, società leader nel settore retail e quotata alla Borsa Italiana, ha esaminato ieri a Venezia la relazione relativa all’andamento del primo semestre 2004, chiuso al 31 luglio 2004; i risultati non sono comparabili in modo omogeneo con quelli del corrispondente periodo dello scorso esercizio, a causa dell’esclusione dall’area di consolidamento delle attività relative al mercato tedesco. Nel primo semestre 2004 le insegne storiche del Gruppo (81 negozi Coin e 240 negozi Oviesse) hanno registrato vendite nette per € 483,5 milioni, in flessione dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e un risultato operativo di € 3,4 milioni (6,9 nel primo semestre 2003). A livello consolidato Gruppo Coin S.p.a. Ha registrato vendite nette per € 492,8 milioni (€ 609,1 milioni nel corrispondente periodo del 2003) in calo del 19,1% rispetto allo stesso periodo del 2003, principalmente per effetto della cessione delle attività in Germania. Il margine operativo lordo è positivo per € 26,2 milioni (negativo per € 10,5 milioni nel 2003) e il risultato prima delle imposte è negativo per € 16,1 milioni, contro un risultato negativo di € 59,3 milioni al 31 luglio 2003; tale risultato tiene conto di ammortamenti per € 27,3 milioni (€ 33,4 milioni nel primo semestre 2003), di oneri straordinari netti per € 5,9 milioni (€ 3,3 milioni al 31 luglio 2003), di oneri finanziari netti per € 8,9 milioni (€ 10,5 milioni nel primo semestre 2003) e di rettifiche di valore di attività finanziarie per € 0,2 milioni, dovuti alla svalutazione delle azioni proprie ai correnti valori di mercato. A proposito dei margini conseguiti nel semestre, va ricordata l’accentuata stagionalità che caratterizza le aziende della grande distribuzione, e in particolare quelle che operano nel settore dell’abbigliamento ed accessori, per cui una parte significativa delle vendite, e di conseguenza, del reddito operativo, viene generata nella seconda parte dell’esercizio. In ogni caso, le operazioni di ristrutturazione intraprese che hanno caratterizzato l’esercizio 2003 e 2004 si possono considerare concluse e hanno consentito di raggiungere un margine operativo lordo e un risultato operativo in forte miglioramento e positivo rispetto alle pesanti perdite del recente passato. In particolare si ricorda l’importante azione relativa all’uscita dal mercato tedesco iniziata nell’ottobre 2003 e conclusasi lo scorso 1 giugno 2004 con l’accordo tra Gruppo Coin S.p.a. E Glaus Holding Ag. In base a tale accordo Gruppo Coin ha ceduto a Glaus Holding Ag, società svizzera con oltre 150 punti di vendita in Germania, la partecipazione nella controllata tedesca Oviesse Gmbh consistente in 17 negozi e tutte le attività residuali in Germania. Nella presente situazione semestrale gravano 11,3 milioni di Euro a definitiva conclusione dell’impatto economico dell’uscita della Germania. La posizione finanziaria al 31 luglio 2004 presenta una esposizione netta di € 363,2 milioni (erano € 251,0 milioni alla fine del primo semestre 2003) ed include tutti gli esborsi relativi alla dismissione della Germania, in modo particolare gli € 25 milioni dovuti a Kaufhalle Ag il 1° febbraio 2005, quale seconda tranche del termination agreement. Passando ad analizzare il mercato italiano, si conferma la stagnazione dell’economia con conseguente perdurante deterioramento del clima di fiducia delle famiglie che continuano ad evidenziare scarsa propensione ai consumi, in particolare nel settore dell’abbigliamento; quest’ultimo mercato, nel periodo gennaio – giugno 2004 sul corrispondente periodo 2003, ha consuntivato un decremento dello 0,3% a quantità ed un incremento dell’1,5% a valore (rilevazioni Sita - Nielsen). L’insegna Oviesse, in questa fase congiunturale sfavorevole, ha infatti realizzato vendite pari a € 318,7 milioni evidenziando un incremento, rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio, dello 0,9%, grazie al proprio posizionamento nella fascia medio - bassa di prezzo, all’elevato rapporto qualità /prezzo ed alla fidelizzazione della clientela. Nel primo semestre 2004 Oviesse ha attuato i piani di sviluppo previsti, con investimenti complessivi pari a € 8,1 milioni, aprendo un nuovo negozio diretto a Corsico e 8 in affiliazione a Nola (Na), Chieti, Palermo, Castrovillari (Cs), Guidonia (Roma), Comiso (Rg), Mazara del Vallo (Tp), Pomezia (Roma). Oviesse ha inoltre convertito il punto vendita Kid’s di Ascoli in negozio ad insegna Oviesse e il Kid’s di Foggia in outlet Oviesse. Infine, sono stati chiusi i negozi di Ancona Garibaldi (con prevista apertura in altra location), Sesto San Giovanni (Oviesse outlet) e, per quanto riguarda l’insegna Act, i negozi di Sesto San Giovanni, Siracusa e Tortona. Nel semestre sono stati ristrutturati i negozi di La Spezia e Alba. Per l’insegna Coin il decremento delle vendite è stato invece pari al 6,4%, rispetto a luglio del 2003, manifestando il perdurare delle difficoltà della catena e confermando la necessità di un riposizionamento e rilancio di tutte le componenti dell’attività commerciale, dall’offerta ai punti di vendita, dal livello di servizio alla comunicazione interna ed esterna. La flessione si è concentrata maggiormente nei primi mesi del semestre, periodo in cui, tra l’altro, le condizioni climatiche sono risultate particolarmente sfavorevoli; come già indicato nella relazione trimestrale, al 30 aprile 2004, questi risultati sono significativamente inferiori alle attese e non appaiono legati solamente alla stagnazione del mercato di riferimento. A seguito di tale valutazione, la società ha avviato, in collaborazione con una società di consulenza strategica internazionale, Boston Consulting Group, uno studio volto all’identificazione delle opportunità di creazione di valore dell’insegna Coin. Per quanto riguarda lo sviluppo, si segnala l’apertura nel corso dello scorso mese di aprile di un nuovo punto vendita in franchising a Udine, in centro città. Nel periodo gli investimenti dell’insegna sono stati pari a 0,8 milioni di Euro. Infine, per quanto riguarda il mercato svizzero si ricorda che nello scorso mese di maggio Gruppo Coin S.p.a. Ha concordato con Magazin zum Globus (gruppo Migros) la risoluzione, con un anno di anticipo, del contratto di fornitura di prodotti Oviesse alla loro catena di negozi in Svizzera. L’accordo prevede il riconoscimento di un indennizzo a Gruppo Coin S.p.a. Per un importo pari a € 3 milioni che saranno versati in due tranche entro la fine dell’esercizio. Si ricorda infine che nel corso del mese di luglio 2004, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto della decisione dell’azionista di maggioranza Finanziaria Coin S.r.l. Di esplorare alcune manifestazioni di interesse da parte di primari fondi di private equity per la valorizzazione della complessiva propria partecipazione in Gruppo Coin S.p.a.. Il progetto è in corso e vede la partecipazione di 4 fondi di private equity che dal 27 settembre stanno svolgendo la due diligence.  
   
   
BENETTON GROUP: NEWS DELLA SETTIMANA  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - Il titolo del Gruppo Benetton ha chiuso la settimana borsistica di venerdଠ8 ottobre al prezzo di riferimento di 9,394 euro, facendo registrare una contrazione del -4,8% rispetto alla chiusura del 1 ottobre. I volumi medi giornalieri della settimana sono stati di circa 570 mila pezzi. La performance del titolo rispetto ad inizio anno si attesta a +3,1%, contro un apprezzamento degli indici Mibtel e Midex rispettivamente del +8,4% e del +4,4%. Per quanto riguarda la quotazione al Nyse, nel corso della settimana sono stati cancellati 123.618 Adr, pertanto il totale di titoli in circolazione al 8 ottobre è pari a 1.731.212 (equivalenti a 3.462.424 azioni ordinarie, pari al 6,4% del flottante). Il prezzo degli Adr ha registrato in settimana un ribasso del -5,1%. Il 7 ottobre presso il Museo di Storia Naturale a Londra, è stata presentata la nuova campagna di comunicazione di Benetton Group, i cui protagonisti sono dei primati - gorilla, scimpanzà, orango e bonobo - accomunati da esperienze di violenza e dolore. Alla presentazione ha partecipato anche Jane Goodall, esperta primatologa impegnata nella salvaguardia della specie. La campagna, in esposizione nelle maggiori città del mondo dal 15 ottobre, sarà supportata da un libro "James e altri simili" e da una mostra che si terrà da maggio a settembre 2005 presso il Museo di Storia Naturale di Londra.  
   
   
INVESTIMENTI: MENO FIDUCIA NEI TITOLI, PIÙ NEGLI IMMOBILI LO RIVELA L'INDICE TRIMESTRALE DI SOLDI SETTE  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - I risparmiatori sono meno ottimisti sul futuro del bilancio familiare rispetto a tre mesi fa, con una lieve diminuzione della fiducia negli investimenti in titoli per quanto riguarda il mercato finanziario e una leggera crescita della fiducia negli investimenti in immobili. Questa la fotografia che emerge dall’Indice di Soldi Sette sulla fiducia dei risparmiatori, rilevazione trimestrale sulla percezione del futuro dell’economia da parte dell’associazione Altroconsumo. L’indice segnala una maggiore prudenza nelle aspettative sull’economia rispetto alla precedente rilevazione: se a giugno il suo valore era pari a 109,7, a settembre è sceso a 103,8, avvicinandosi maggiormente al valore mediano di 100. Ricordiamo che l’Indice va da un minimo di 0, pessimismo assoluto, a un massimo di 200, grande ottimismo, mentre il valore 100 indica una visione di stabilità. Dalla rilevazione emerge una diminuzione della fiducia negli investimenti in titoli, con l’indice relativo passato da 116,7 a 114,8. La fiducia resta comunque su buoni livelli sia per gli investimenti in azioni (con l’indice a 111,7), sia soprattutto in obbligazioni (con l’indice a 113,2, uno dei livelli più alti finora registrati). Sul fronte degli investimenti in immobili non è cambiato molto, con l’indice passato da 109,7 a 111, un dato che conferma la fiducia nel mattone. “Dai dati emerge una maggiore prudenza da parte dei risparmiatori nelle aspettative sulla propria situazione finanziaria” commenta Vincenzo Somma, direttore responsabile di Soldi Sette, il settimanale di Altroconsumo dedicato al mondo del risparmio. “Dopo il forte calo della fiducia registrato nella rilevazione di marzo, con l’indice caduto addirittura in terreno pessimista, e il cambio di rotta emerso con la rilevazione di giugno, quando l’ottimismo era tornato ad essere più netto, ora i risparmiatori non sembrano aspettarsi granché dal futuro dell’economia. Il calo della Borsa, che ha perso il 3,7% tra luglio e agosto, e l’eco del caso Alitalia potrebbero aver avuto una certa influenza”, conclude Somma. La rilevazione dell’Indice di Soldi Sette viene effettuata trimestralmente, attraverso un campione di risparmiatori, intervistati telefonicamente sulle aspettative di evoluzione della propria situazione finanziaria nei 12 mesi successivi.  
   
   
ALITALIA: APERTURA DI CREDITO “PRESTITO PONTE”  
 
Roma, 12 ottobre 2004 - Nel far seguito all’informativa fornita lo scorso 8 ottobre in ordine al Decreto di Concessione della Garanzia sul cosiddetto “Prestito Ponte” emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Alitalia rende noto che, ieri ha stipulato con Dresdner Kleinwort Wasserstein (filiale di Milano) il contratto di apertura di credito (il c.D. “Prestito Ponte”) fino ad un massimo di quattrocento milioni di Euro. La linea di credito ha un periodo di disponibilità di massimo sei mesi e dovrà essere rimborsata entro massimo dodici mesi dall’ultimo utilizzo. Il contratto è stato stipulato per atto pubblico dal Notaio Alfredo Maria Becchetti che, in considerazione della particolare importanza dell'iniziativa a cui si riferisce, ha richiesto un onorario nominale di 1 Euro.  
   
   
PIÙ DI 456.000 I CLIENTI FASTWEB: A SETTEMBRE CRESCITA RECORD E.BISCOM: MOL CONSOLIDATO PER OLTRE 157 MILIONI DI EURO NEI PRIMI NOVE MESI 2004  
 
Milano, 12 ottobre 2004 – e.Biscom S.p.a. , la principale Società italiana di servizi di telecomunicazione a larga banda, annuncia i dati preliminari conseguiti a livello consolidato nel terzo trimestre del 2004, che confermano la forte crescita registrata trimestre dopo trimestre in termini di ricavi, clienti e Mol (Margine Operativo Lordo). Nei primi nove mesi dell’anno e.Biscom ha riportato ricavi consolidati per oltre 521 milioni di Euro, un dato che corrisponde ai ricavi dell’intero esercizio 2003 che includevano il contributo di Hansenet. Rispetto ai primi nove mesi 2003 l’incremento è stato pari al 67% (+35% se nel confronto si includono i ricavi di Hansenet). Nel terzo trimestre 2004 i ricavi consolidati di e.Biscom sono stati superiori a 184 milioni di Euro rispetto ai 179 milioni del trimestre precedente. In aumento anche il Margine Operativo Lordo. Nei primi nove mesi dell’anno e.Biscom ha riportato un Mol consolidato di circa 157 milioni di Euro, in crescita del 159% rispetto ai 60,6 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso anno (e, comunque, più che raddoppiato se nel confronto si include il contributo positivo di Hansenet). Nel terzo trimestre 2004 il Mol consolidato di e.Biscom si è attestato a oltre 57 milioni di Euro (rispetto ai 52,8 milioni del secondo trimestre), raggiungendo il 31% dei ricavi consolidati. Nel corso del terzo trimestre, il periodo dell’anno che strutturalmente risente dell’effetto stagionalità, i nuovi abbonati sono stati 39.000, pressoché in linea con il dato registrato nel corrispondente periodo 2003 che aveva beneficiato del lancio dei servizi Tv su Adsl e dell’inclusione nell’offerta televisiva dei pacchetti Sky. Al 30 settembre 2004 il numero complessivo dei clienti Fastweb ha così superato quota 456.000, in crescita del 57% rispetto ai 290.200 di fine settembre 2003. In particolare, il mese di settembre 2004 è stato in assoluto il migliore in termini di acquisizione di nuovi clienti. “L’attività industriale - ha commentato Silvio Scaglia, Presidente e Amministratore Delegato di e.Biscom - sta rispettando pienamente la tabella di marcia indicata nel piano strategico presentato nel 2003: non solo la crescita di ricavi e di redditività risulta in linea con i target ma anche l’espansione della rete (che nel terzo trimestre ha visto l’estensione dei servizi alla città e al distretto industriale di Alessandria) e l’attività di collegamento dei nuovi clienti stanno procedendo così come previsto dal piano di investimenti”. Sono in fase conclusiva le attività relative alla fusione tra e.Biscom e Fastweb. In questo ambito si sta valutando l’opportunità di proporre all’assemblea degli azionisti di e.Biscom di adottare per la società risultante dalla fusione il nome Fastweb, tenuto conto della elevata riconoscibilità del marchio che contraddistingue i servizi erogati dal Gruppo.  
   
   
CIT – COMPAGNIA ITALIANA TURISMO S.P.A. CONTESTA E DENUNCIA LA DIFFUSIONE DI NOTIZIE TESE A DIVULGARE INFORMAZIONI FUORVIANTI DELLA PROPRIA REALTÀ AZIENDALE  
 
Milano 12 ottobre 2004 - Nel merito dell’articolo apparso ieri su un quotidiano, la società, mentre contesta formalmente il tenore ed i dati numerici dell’informativa e le fuorvianti interpretazioni ed analisi, dallo stesso evidenziate, informa che: la Cit Compagnia Italiana Turismo Spa, in un processo di completa e totale trasparenza, ha sempre comunicato al mercato, sia attraverso comunicati stampa, sia attraverso la pubblicazione di prospetti informativi, tutte le informazioni relative ed inerenti la propria situazione economica e patrimoniale, oltre ai bilanci certificati ed approvati, alle situazioni semestrali ed interinali Inoltre ha nominato quale suo advisor, la società Livolsi & Partners in persona del Dott. Ubaldo Livolsi, con ampio mandato ed in particolare delegandolo in nome e per conto dell’azienda stessa, alla gestione del procedimento aperto con la richiesta del 20 agosto 2004, di affiancamento istituzionale. Nell’ambito di tale procedimento l’azienda ha fornito tutta la più ampia e completa disponibilità ai consulenti nominati da Sviluppo Italia, Deloitte e Bain. L’azienda informa tuttavia che non è stata ad oggi né informata sulla realtà e disponibilità di questi documenti, né sulla loro completezza, né tanto meno sulla eventuale pubblicità data agli stessi da parte di chi ne fosse venuto in possesso, né risulta informato l’advisor, Livolsi & Partners, nominato dalla società. Pertanto, anche qualora esistessero delle informative da parte di Deloitte e di Bain, le stesse, prima di essere divulgate a terzi, dovrebbero passare da un processo di verifica ed informativa trasparente all’azienda e da questa al mercato. La Società informa che avrebbe comunque il diritto ed il dovere di contestare delle opinioni che, ancorché autorevoli, sarebbero o potrebbero risultare arbitrarie, in considerazione del fatto che l’analisi in corso (per affermazioni dei consulenti ed anche a seguito delle richieste di documentazione), terrebbe in considerazione la realtà aziendale al 31/12/03, prescindendo dalla situazione semestrale al 30 giugno 2004 (in approvazione nel prossimo Cda) e senza peraltro analizzare fatti ed eventi successivi e fino a tutto il 30/09/04. In considerazione di quanto sopra enunciato, la società, ha preso atto dagli organi di stampa che sarebbe prevista per oggi, martedì 12 ottobre, una riunione convocata da Sviluppo Italia a cui parteciperebbero alcune banche e che nel corso della stessa dovrebbero venire analizzate le eventuali risultanze delle analisi effettuate dai consulenti Deloitte e Bain. L’azienda conferma che alla stessa riunione non è stata richiesta la partecipazione della società stessa, né dell’advisor Livolsi & Partners e prende atto che dalla riunione così convocata sono state escluse le rappresentanze di altri soggetti il cui contributo avrebbe potuto esser determinante, Cit, pertanto, nel prendere atto del danno oggettivo causato dalla diffusione di notizie non veritiere e tese ad anticipare e condizionare l’esito di tali incontri, formalmente diffida chiunque dalla diffusione di notizie ed informazioni non veritiere in tutto o in parte o arbitrarie e/o comunque tese a danneggiare la società, gli azionisti e/o comunque a danneggiare la società stessa nelle azioni volte alla prospettiva di risanamento e nel trasparente confronto aperto in sede istituzionale, formalmente diffida chiunque dalla propagazione di notizie e di opinioni arbitrarie che possano anche indirettamente danneggiare la società ed interferire con il normale corso borsistico del titolo. Informa pertanto, al fine di tutelare l’integrità, l’immagine e la realtà aziendale, di aver conferito ampio mandato ai propri legali al fine di tutelare l’azienda presso tutte le sedi e in tutte le forme e le modalità previste dalla legge.  
   
   
PARMALAT FINANZIARIA S.P.A.: CURCASTLE CORPORATION NV CEDE A PAR SA QUOTE DI PARTECIPAZIONE E CONCEDE LICENZA ALL’USO DEI MARCHI  
 
Collecchio (Pr), 12 ottobre 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a. In Amministrazione Straordinaria, comunica che la società controllata Curcastle Corporation Nv ha ceduto alla società dominicana Par Sa, azionista di minoranza di Parmalat Dominicana Sa, ed altri soggetti rappresentati da Par Sa, la partecipazione del 65,74% del capitale sociale di Parmalat Dominicana Sa, al prezzo di 6,6 milioni di euro, già incassato. L’accordo prevede l’impegno, da parte degli acquirenti, a rimborsare entro due anni l’indebitamento che Parmalat Dominicana Sa presenta verso società del gruppo Parmalat, pari a 930.794 Usd. È stato, inoltre, sottoscritto un contratto di licenza all’uso dei marchi tra Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria e la società Parmalat Dominicana Sa. L’operazione, autorizzata dal Ministero delle Attività Produttive, sentito il Comitato di Sorveglianza, assicura un flusso di proventi a favore di Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria.  
   
   
UN QUARTO DELLA RICERCA ITALIANA È LOMBARDO SU 549 IMPRESE, 383 NELLE SCIENZE E 87 UMANISTICHE  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - 549 le imprese in Lombardia che gestiscono il settore ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali, dell’ingegneria, delle scienze sociali e umanistiche, con un lieve aumento in quattro anni (+3,8%). Un quarto di quelle italiane (2288) è lombardo. Al primo posto Milano (381 imprese, 69,4% delle imprese lombarde, con un aumento del 8,5% tra il 2000 e il 2004), seguono Varese con 43 imprese (7,8%,+ 0,0%), davanti a Bergamo con 27 (4,9%-28,9%), Brescia con 26 (4,7%,+13%), Pavia con 26 ( 4,7%,+23,8% ), Como con 21 (3,8%, -4,5%), Lecco con 8 (1,5%, -42,9%), Cremona con 7 (1,3%, +0,0%), Lodi con 6 (1,1%, -14,3%), Mantova con 3 (0,5%, +200%) e Sondrio con 1 (0,2%, -50%). Questi i dati emergenti da un’ elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2004 in confronto con lo stesso periodo del 2000. E riparte oggi giovedì 7 ottobre alle 18.30 al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia il ciclo di conferenze Sulle Spalle dei Giganti, in collaborazione con Camera di Commercio di Milano, Fondazione Marino Golinelli e Quark. Scopo degli incontri, far conoscere ai cittadini le motivazioni che spingono ricercatori e scienziati al loro lavoro, con particolare attenzione rivolta ai risultati della ricerca italiana e alle considerazioni etiche, morali e industriali derivanti dallo sviluppo scientifico. L’incontro di oggi è intitolato L’ambiente e la natura: un futuro abitabile. Intervengono il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Altero Matteoli e lo scrittore Sebastiano Vassalli. Introduce il vice presidente della Camera di Commercio di Milano Presidente dell’Osservatorio Ambiente e Infrastrutture Massimo Sordi. Il prossimo, Ragione, Scienza, Spiritualità e Futuro, sarà giovedì 18 novembre alle 18.30. Interverranno il filosofo Emanuele Severino e il Direttore della Specola Vaticana Padre Coyne. Entrambi si terranno presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Via S. Vittore 21, Sala delle Colonne. “Nella nostra società globalizzata c’è sempre più bisogno di “fare sistema”, di creare alleanze per migliorare la qualità della vita. Anche con iniziative divulgative e di incontro con il pubblico come questa serata, che fa parte di un ciclo di appuntamenti di dialogo e confronto tra mondo culturale scientifico e imprenditoriale. L’ incontro di oggi è dedicato al tema ambientale - ha dichiarato Massimo Sordi, vice presidente della Camera di Commercio di Milano e Presidente dell’Osservatorio Ambiente e Infrastrutture – Un settore su cui la Camera di commercio di Milano è impegnata con l’obiettivo primario di incoraggiare e offrire assistenza a tutte le aziende che vogliono migliorare la loro gestione con prassi sempre più responsabili dal punto di vista ambientale. Nella convinzione che innovazione e sviluppo eco-compatibile del territorio debbano andare di pari passo per promuovere un mercato sempre più equo, efficiente e solidale.”
Classe Ateco Altri della categoria2004 R&s scienze naturali e ingegneria 2004 R&s scienze sociali e umanistiche 2004 Totale 2004 quota per province Totale 2000 Variazione percentuale 2000-2004 totale R&s scienze naturali e ingegneria 2000 R&s scienze sociali e umanistiche 2000 Variazione percentuale 2000-2004 scienze naturali Variazione percentuale 2000-2004 scienze umanistiche
Bergamo 2 23 2 27 4,90% 38 -28,90% 30 4 -23,30% -50,00%
Brescia 1 17 8 26 4,70% 23 13,00% 16 7 6,30% 14,30%
Como 1 18 2 21 3,80% 22 -4,50% 17 3 5,90% -33,30%
Cremona 0 6 1 7 1,30% 7 0,00% 6 1 0,00% 0,00%
Lecco 2 6 0 8 1,50% 14 -42,90% 7 3 -14,30% -100,00%
Lodi 0 6 0 6 1,10% 7 -14,30% 6 0 0,00%
Mantova 0 2 1 3 0,50% 1 200,00% 1 0 100,00%
Milano 66 253 62 381 69,40% 351 8,50% 202 54 25,20% 14,80%
Pavia 0 22 4 26 4,70% 21 23,80% 18 3 22,20% 33,30%
Sondrio 0 0 1 1 0,20% 2 -50,00% 1 1 -100,00% 0,00%
Varese 7 30 6 43 7,80% 43 0,00% 29 6 3,40% 0,00%
Lombardia 79 383 87 549 100,00% 529 3,80% 333 82 15,00% 6,10%
Italia 202 1646 440 2288 Lomb/italia 24,0% 1982 15,40% 1341 318 22,70% 38,4%
Elaborazioni Camera di Commercio di Milano su dati del Registro delle Imprese
 
   
   
LO SPORTSYSTEM ITALIANO A CONFRONTO SULLE SFIDE DEL MERCATO GLOBALE SECONDA CONVENTION NAZIONALE DI ASSOSPORT: “LA FORZA DELL’ECCELLENZA - IL MADE IN ITALY PER LO SPORT” SABATO 16 OTTOBRE A TREVISO.  
 
Treviso, 12 ottobre 2004 - “La Forza dell’Eccellenza - Il Made in Italy per lo Sport” è il titolo della Seconda Convention Nazionale di Assosport, l’Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi, che si svolgerà sabato 16 ottobre 2004 alle ore 10.00 a Treviso al Boscolo Hotel Maggior Consiglio. L’evento, organizzato da Assosport, in collaborazione con Unindustria Treviso, Camera di Commercio di Treviso e Veneto Banca, si propone come momento di confronto fra i componenti del “Sistema Sport”, e intende valorizzare lo Sportsystem italiano, uno dei settori economici che ha maggiormente contribuito all’affermazione del concetto del Made in Italy. La Convention troverà il suo momento centrale nella Relazione del Presidente di Assosport Giancarlo Zanatta e nel talk-show, condotto da Alan Friedman, incentrato su temi di gran rilievo per il business del settore quali la valorizzazione del Made in Italy dello Sport, la competizione sui nuovi mercati, l’importanza dei grandi eventi come le Olimpiadi. Interverranno anche: Franco Arese (Presidente Asics Italia, Consigliere di Assosport); Giovanni Bruno (Direttore Sky Sport); Valentino Castellani (Presidente Toroc 2006); Manuela Di Centa (Membro Cio); Michel Perraudin (Vicepres. Adidas, Pres. Della Federazione Mondiale delle Aziende dello Sport); Giandomenico Auricchio (Presidente Comitato Tecnico per la Tutela dei Marchi e la Lotta alla Contraffazione di Confindustria). E’ previsto un intervento dell’On. Adolfo Urso, Viceministro per le Attività Produttive, Ministero con il quale Assosport ha sottoscritto un accordo di settore per progetti d’internazionalizzazione. Sarà presentata e illustrata l’indagine di mercato “Le Discipline Sportive e la loro pratica in Italia”, commissionata da Assosport ad Ac Nielsen Sita, che ha rilevato i dati su un campione di circa 18.000 individui relativamente alla pratica di 50 discipline sportive nel nostro paese. Nel corso della Convention Assosport presenterà ufficialmente Supersport, la Fiera Professionale dello Sport, che si svolgerà a Bologna nel gennaio 2006. Assosport e Riminifiera saranno gli organizzatori dell’evento. Uno dei momenti più significativi della Convention sarà la consegna del 1° Premio “Chiarino Cimurri - Impresa e Sport” intitolato alla memoria del Vicepresidente di Assosport recentemente scomparso. Il Premio vuole essere un riconoscimento di Assosport ad atleti, aziende, imprenditori, giornalisti che hanno contribuito all’affermazione dei valori fondamentali del Made in Italy nel mondo dello sport. Saranno premiati: Roberto Baggio, Lino Lacedelli, Valentina Vezzali e Valentino Rossi Valentino Rossi impegnato nel Gran Premio d’Australia di Moto Gp, non sarà presente a Treviso, ritirerà per lui il premio l’imprenditore Lino Dainese, Presidente di Dainese spa, da sempre partner storico del campione pesarese.  
   
   
DIGITAL BROS: RINNOVATO ACCORDO DI DISTRIBUZIONE CON ELECTRONIC ARTS, LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI VIDEOGIOCHI  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - Digital Bros, gruppo operante nel digital entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, ha rinnovato l’accordo con Electronic Arts, per la distribuzione in Italia di alcuni prodotti Ea. Digital Bros, per mezzo della divisione Halifax, attiva nella localizzazione e distribuzione di videogiochi per il mercato italiano, si occuperà di commercializzare, in esclusiva, una parte del catalogo Electronic Arts nei punti vendita specializzati in videogiochi. Tale accordo rientra nelle previsioni reddituali precedentemente comunicate per l’anno fiscale 1 luglio 2004 – 30 giugno 2005: fatturato consolidato pari a 87,1 milioni di Euro, un Ebitda pari a 7,4 milioni di Euro, un Ebit pari a 5,3 milioni di Euro ed un utile netto di 1,8 milioni di Euro.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN ACCORDO DI COOPERAZIONE NUCLEARE CON IL GIAPPONE  
 
 Bruxelles, 12 ottobre 2004 - La Commissione ha raccomandato al Consiglio la conclusione di un accordo di cooperazione tra Euratom e Giappone per l'uso pacifico dell'energia nucleare, inclusa la cooperazione nel settore della ricerca nucleare. Secondo una dichiarazione della Commissione, l'accordo di cooperazione interessa particolarmente l'Ue perché sarà il primo di questo tipo concluso con uno dei principali clienti dell'industria nucleare europea. L'accordo globale, con una validità trentennale, intende offrire all'industria un quadro di riferimento stabile e prevedibile per sviluppare il commercio nucleare tra le due parti. In tale quadro di riferimento, viene proposto un accordo separato di cooperazione nel settore della R&s (ricerca e sviluppo) nucleare, di una durata iniziale di dieci anni. Le aree di cooperazione indicate nell'accordo riguardano scienza e tecnologia nucleare, sicurezza nucleare e protezione dalle radiazioni, gestione dei rifiuti e combustibili radioattivi, protezione nucleare. Secondo la Commissione, la cooperazione potrebbe avere la forma di scambio d'informazioni e di esperti, seminari congiunti, messa a punto di progetti e programmi comuni. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/japan/intro/index.htm  
   
   
LA COMMISSIONE APPROVA A DETERMINATE CONDIZIONI L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI TOTAL DI NUMEROSI IMPIANTI DI GAS APPARTENENTI A GDF NELLA FRANCIA CENTRALE E SUDOCCIDENTALE  
 
 Bruxelles, 12 ottobre 2004 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento sulle concentrazioni, il progetto di acquisizione da parte di Total di numerosi impianti di gas appartenenti a Gaz de France (Gdf) e situati nella Francia centrale e sudoccidentale, alcuni dei quali erano già detenuti in comproprietà da Total e Gdf. Il nulla osta è stato concesso dopo che Total si è impegnata ad adottare diverse misure atte a garantire ai terzi un accesso equo e adeguato alla propria rete di trasporti e ai suoi impianti di stoccaggio di gas naturale nella parte sudoccidentale. Il 20 agosto 2004, la Commissione ha ricevuto una notifica da parte di Total in cui la società annunciava l’acquisizione da Gdf del controllo esclusivo di una serie di impianti di gas situati nella Francia centrale e sudoccidentale. Nella parte sudoccidentale, gli impianti consistono fondamentalmente nella società Gaz du Sud Ouest (in appresso Gso), in diverse condotte di trasmissione del gas naturale e negli impianti di stoccaggio del gas naturale situati a Izaute (dipartimento Pyrénées-atlantiques). Nella parte centrale della Francia, Total acquisisce dalla Compagnie Française du Méthane (in appresso Cfm, filiale di Gdf) un portafoglio di clienti idonei, nonché il personale commerciale afferente agli stessi. Total è un gruppo francese operante principalmente nell’industria del petrolio e del gas. Gli impianti di gas posseduti da Total in Francia sono frutto delle posizioni acquisite di cui godeva Elf Aquitaine prima di essere rilevata da Total nel febbraio 2002. Gso è una società francese operante nel settore del trasporto e della fornitura di gas naturale ai clienti idonei esclusivamente nella Francia sudoccidentale. La presente transazione si inserisce nel processo finalizzato a far confluire le partecipazioni incrociate di Total e Gdf, operatore storico sul mercato del gas francese, nelle società Gso e Cfm. Per quanto concerne la Francia sudoccidentale, l’inchiesta condotta dalla Commissione ha evidenziato che la transazione notificata sollevava problemi di concorrenza verticale, in quanto conferiva a Total, attraverso Gso, una forte posizione sul mercato della fornitura di gas ai clienti idonei, nonché una situazione di monopolio sul complesso delle infrastrutture di trasporto e stoccaggio di gas naturale. In considerazione delle limitate capacità di trasporto e stoccaggio di gas naturale disponibili nella suddetta regione, la Commissione ha ritenuto che la transazione avrebbe potuto costituire per Total un incentivo a diminuire l'accesso da parte dei terzi alle proprie infrastrutture, allo scopo di tutelare e rafforzare la propria posizione sul mercato a valle della fornitura di gas ai clienti idonei. Onde risolvere questi problemi di concorrenza ed evitare altresì la conduzione di un’approfondita inchiesta in merito, Total ha avanzato la proposta di adottare diverse misure atte a facilitare e garantire ai terzi un accesso equo e adeguato alla propria rete di trasporto e agli impianti di stoccaggio del gas naturale nella zona di competenza di Gso. In particolare, Total si impegna, nel caso in cui un determinato cliente cambi fornitore, a trasferire al nuovo fornitore le capacità di trasporto e di stoccaggio necessarie all’approvvigionamento del cliente stesso di cui fruiva il vecchio fornitore.  
   
   
AUTOMOBLI E GENERATORI DI ENERGIA DOMESTICI NON INQUINANTI: È LA RIVOLUZIONE ALL’IDROGENO  
 
Roma, 12 ottobre 2004 - L’istituto di tecnologie avanzate per l’energia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Messina, ha presentato ieri a Roma, nel corso del Convegno H2 Roma Mobilità ad idrogeno: ricerca e industria disegnano il percorso di avvicinamento, alcuni risultati dei progetti di ricerca sull’idrogeno e sulle celle a combustibile. Tra questi un progetto sui sistemi a celle a combustibile da impiegare in unità abitative o in quartieri per la produzione di energia elettrica e calore. Spazio al binomio celle a combustibile-idrogeno. Un mix rivoluzionario che alimenterà trasporti, elettricità ed elettronica di largo consumo. Auto e cellulari a idrogeno, riscaldamento "pulito", alla conquista dei mercati mondiali. In casa Cnr, sulle celle a combustibile e sull’idrogeno per usi energetici si lavora da venticinque anni e l’istituto pioniere è quello di Messina di Tecnologie Avanzate per l’Energia (Itae)“nicola Giordano”. L’attività svolta in quegli anni ed i risultati conseguiti hanno portato l’Itae-cnr ad assumere un ruolo di istituto guida per lo sviluppo di componenti capaci di ridurre i costi e di aumentare l’efficienza dei sistemi, ricevendo importanti riconoscimenti grazie alla notevole produzione scientifica e alle numerose citazioni ricevute dalla comunità internazionale. Dalla funzione di sviluppo di competenze si è passati alla realizzazione di progetti strategici assumendo il ruolo di coordinatori in progetti di ricerca nazionali ed internazionali. “E oggi” spiega Gaetano Cacciola, direttore dell’Itae-cnr, “siamo giunti a coordinare il più rilevante progetto di ricerca nazionale sulle celle a combustibile. Finanziato dal Miur per 14 milioni di euro e con la partecipazione anche dell’Istituto per l’energetica e le interfasi del Cnr di Padova, il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (Instm), l’Enitecnologie, l’Enel, le industrie De Nora, Nuvera e Pirelli, il progetto ha come obiettivo generale la sperimentazione e dimostrazione di sistemi a celle a combustibile da impiegare in unità abitative o in quartieri per la produzione di energia elettrica e calore. Sono previsti test sul campo per affrontare e risolvere problematiche tecnologiche legate alla durata e affidabilità dei sistemi”. “Il progetto” prosegue Cacciola, “prevede una parte di ricerca e sviluppo destinata alla realizzazione e test di materiali e componenti innovativi che consentano ulteriori passi avanti nella direzione della riduzione dei costi e del miglioramento delle efficienze”. Accanto al tradizionale compito di ricerca e sviluppo l’Itae ha assunto negli ultimi anni due ruoli rilevanti per la nascita dell’Economia dell’Idrogeno, la promozione di nuove iniziative industriali e la formazione. Il primo ruolo si è concretizzato nel far nascere nuove iniziative industriali, ad esempio nel settore della preparativa di elettrodi per celle a combustibile, fornendo in aree cosiddette “depresse” nuove opportunità di sviluppo e lavoro, stimolando le industrie, attraverso la creazione di un centro testing, a investire al Sud. “La collaborazione con l’industria, afferma Cacciola “è stimolante e oltre a rappresentare il giusto riconoscimento alle nostre ricerche, è un completamento essenziale alla ricerca pubblica e una garanzia di successo nell’applicazione di questa tecnologia nel settore della produzione energetica”. In questo senso è da considerarsi la realizzazione di un prototipo di generatore di idrogeno, in grado di trasformare gli idrocarburi leggeri (metano, propano e Gpl) in idrogeno. E un prototipo di piccole dimensioni realizzato interamente dall’Istituto del Cnr “ I primi risultati sono molto soddisfacenti”, commenta Cacciola, “tanto che ci hanno permesso di iniziare già la progettazione e la successiva realizzazione di un prototipo precommerciale, per applicazioni residenziali, in collaborazione con la società Sirtis srl di Genova”. “Infine, corsi post-laurea finanziati dal Miur, ma soprattutto formazione sul campo effettuata su giovani laureati mediante l’assegnazione di borse di studio e assegni di ricerca, sono il nostro investimento per il futuro” conclude Cacciola”. Da pionieri a concreti realizzatori di ricerca tecnologica, promozione industriale e formazione, questo in sintesi l’evoluzione del ruolo dell’Itae.  
   
   
LE INIZIATIVE DI FIAT AUTO PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE  
 
Roma 12 ottobre 2004 - Si è svolta ieri a Roma la conferenza "Mobilità ad Idrogeno: Ricerca e Industria disegnano il percorso di avvicinamento". Promosso dal Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Enea (Ente per le Nuove Tecnologie l'Energia e L'ambiente) e dall'Università di Roma "La Sapienza", l'evento fa parte di "H2roma", l'appuntamento di riferimento per comunicare l'idrogeno rinnovabile e al quale non poteva certo mancare Fiat Auto. Da sempre in prima fila in questo ambito, l'impegno ambientale del Gruppo Fiat si sviluppa lungo due linee guida: migliorare le caratteristiche di eco-compatibilità dei propulsori convenzionali; puntare sulla ricerca di sistemi di trazione alternativi. Infatti, la capacità di assicurare la mobilità delle persone e delle merci nel rispetto dell'ambiente è uno dei temi prioritari, non solo per la Pubblica Amministrazione, che deve far fronte alle necessità dei cittadini, ma anche per l'industria automobilistica, che ha il compito di rendere disponibili nuove tecnologie che migliorano il rapporto fra Auto e Ambiente. Per rispondere a due dei principali temi ambientali a livello europeo e mondiale, la riduzione delle emissioni inquinanti e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Co2), uno dei gas auritenuto responsabile dell'effetto serra, lo sforzo di Fiat Auto è orientato, non solo nel migliorare i propulsori termici di tipo convenzionale e cioè alimentati a benzina e gasolio, ma anche sul fronte della ricerca e dello sviluppo di sistemi di trazione alternativi. Non ultimo, Fiat Auto vanta un pluriennale impegno volto al miglioramento dei propulsori Diesel. In questo campo, infatti, la Casa automobilistica ha sempre giocato un ruolo da protagonista: nel 1987, con il lancio della Croma 1.9 Td i.D., prima vettura di serie al mondo con un propulsore Diesel ad iniezione diretta; nel 1997 con la commercializzazione dell'Alfa 156 Jtd, prima vettura al mondo con motore Diesel a tecnologia "Common Rail"; nel 2002 con l'introduzione del sistema Multijet. Il Multijet, "Common Rail" di seconda generazione Il nuovo sistema Multijet, nato dalla lunga esperienza Fiat nel campo della progettazione motori, rappresenta un'ulteriore "salto di qualità" nell'evoluzione tecnologica dei motori diesel. Il sistema "Multijet" sfrutta il sofisticato sistema di controllo elettronico degli iniettori per eseguire, durante ogni ciclo motore, un numero maggiore di iniezioni. L'iniezione principale viene suddivisa in più iniezioni con logiche diverse in funzione del numero dei giri del motore e della coppia richiesta dal guidatore. Si riduce così la rumorosità, i consumi, le emissioni e si incrementano le prestazioni del propulsore. In particolare, appartiene a questa famiglia di motori l'ultimo motore diesel nato in casa Fiat, il 1.3 Multijet 16v. Grazie all'opera di raffinata ingegneria, il 1.3 Multijet si adatta perfettamente alle vetture supercompatte permettendo così di raggiungere ulteriori traguardi nella riduzione delle emissioni di Co2. Inoltre, l'accurata progettazione della parte strutturale del motore, unita alla tecnologia Multijet, ha consentito non solo di garantire una piena affidabilità del propulsore per lunghe durate (250.000 km), ma anche di raggiungere un confort acustico-vibrazionale di elevato livello. Si tratta, quindi, di un motore intrinsecamente pulito, con bassi consumi di combustibile, elevate prestazioni, oltre che silenzioso e confortevole. Il metano: una scelta per l'ambiente Fiat Auto ritiene che la propulsione a metano sia oggi la scelta tecnologica più appropriata e disponibile per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane. Questo perché l'uso del metano presenta una valenza positiva sia sul piano dei benefici ambientali, sia sotto l'aspetto economico. Fiat ha avviato gli studi sulla soluzione del metano all'inizio degli anni Novanta, quando l'evoluzione delle regolamentazioni sulle emissioni allo scarico degli autoveicoli ha posto la necessità di sviluppare un innovativo sistema di alimentazione a iniezione, con controllo elettronico del tipo multipoint sequenziale fasato, non disponibile sul mercato e sufficientemente sofisticato da permettere il controllo delle emissioni anche in prospettiva dei futuri limiti Euro 4 previsti per il 2005. Da allora la tecnologia ha fatto grandissimi passi avanti e, dopo anni di studi e ricerche, è nato il sistema di iniezione elettronica di gas che oggi è montato sulle vetture a metano prodotte da Fiat e che ha portato i propulsori a metano allo stesso livello delle migliori iniezioni elettroniche per i motori benzina. Il nucleo del sistema di alimentazione è costituito dalla centralina di controllo elettronico, dagli elettroiniettori che dosano la quantità di gas e dal regolatore di pressione. La centralina elettronica che controlla l'alimentazione a gas è il componente più innovativo dell'intero impianto ed è anche l'elemento più sofisticato. Le strategie di controllo sono predisposte per rispondere alle prescrizioni dell'Eobd (European On Board Dignosis) e sono state studiate per modificare in maniera autoadattativa le mappe della portata di gas e degli anticipi di accensione in funzione della composizione del gas che alimenta il motore. In tal modo è possibile massimizzare l'efficienza di conversione della marmitta catalitica. La composizione del gas, infatti, a differenza della benzina, varia a seconda delle zone di provenienza e il sistema di iniezione deve prevedere delle regolazioni capaci di "individuare" la composizione del gas e adeguare, di conseguenza, la portata del combustibile in modo da realizzare il corretto rapporto stechiometrico. Fiat Auto è leader in questa tecnologia ed è il primo costruttore a offrire nella sua linea ecologica "Natural Power" un'ampia gamma di veicoli bipower con doppia alimentazione, metano-benzina, capace di rispondere alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compreso il settore professionale del commercio, dell'artigianato e del trasporto merci. In particolare, l'offerta di modelli oggi disponibili comprende: la Punto nelle versioni berlina e van, la Multipla, il Ducato nelle diverse versioni furgone, combinato e panorama, il Doblò nelle versioni vettura e Cargo. Fiat Auto è quindi impegnata a largo spettro nello sviluppo tecnologico e nella realizzazione di vetture sempre più eco-compatibili. I veicoli a fuel cell L'utilizzo dell'idrogeno, quale vettore energetico per la propulsione delle autovetture, rappresenta una delle prospettive più interessanti per la mobilità del futuro. Fiat Auto, con la collaborazione del Centro Ricerche Fiat e con il sostegno del Ministero dell'Ambiente, ha realizzato nel 2001 un primo prototipo, la Seicento "Elettra H2 Fuel Cell". L'architettura del veicolo è basata su un sistema di propulsione in cui la fuel cell funge da sorgente ausiliaria di potenza. Il suo compito è quello di mantenere in carica un pacco di batterie al piombo che alimenta il motore elettrico di trazione. La vettura ha una velocità massima di 100 km/h e un'autonomia di 140 km sul ciclo urbano. Nel 2003 è stata presentata la Seicento "Hydrogen": un veicolo di seconda generazione capace di superare i limiti di prestazione ed abitabilità del modello precedente. In particolare, il sistema fuel cell produce ora energia elettrica con una potenza massima di 40 kW senza alcuna emissione inquinante e con efficienza fino al 70% nelle migliori condizioni di utilizzo. Sempre nel 2003 è stato presentato un nuovo progetto che testimonia l'impegno di Fiat Auto nel campo delle trazioni alternative: la Panda "Hydrogen". Anche in questo caso, la fuel cell, collegata direttamente al motore elettrico di trazione, fornisce al veicolo tutta la potenza richiesta per l'avanzamento della vettura. L'idrogeno che alimenta la fuel cell è contenuto in due serbatoi di materiale composito installati sotto il pianale della vettura. Si conservano così tutte le caratteristiche distintive dell'abitacolo della Panda. La vettura raggiunge la velocità massima di 130 km/h, presenta un'autonomia di oltre 220 km e verrà utilizzata per la realizzazione di flotte dimostrative aventi lo scopo di valutare i benefici ambientali e le caratteristiche prestazionali del veicolo. Sistema integrato di Stop&start Lo sviluppo dei veicoli ibridi è orientato verso architetture in cui il motore elettrico svolge una funzione ausiliaria ed integrativa del motore termico, mirata alla riduzione dei consumi di combustibile. Attualmente, sistemi del tipo "micro-hybrid", in cui la macchina elettrica viene utilizzata per funzioni di stop&start del motore termico, sono in grado di assicurare il più alto rapporto costi/benefici. Per ridurre i consumi di combustibile dei veicoli dei segmenti A-b dotati di motopropulsore tradizionale (benzina o diesel), Fiat Auto sta sviluppando un sistema di stop&start basato sul cosiddetto Bas (Belt Alternator-starter). Questa tecnologia, abbinata al cambio automatizzato (Dualogic), si dimostra particolarmente adatta alla mobilità urbana dove i veicoli si trovano nella necessità di dover effettuare frequenti fermate nel traffico stradale. Il Bas, infatti, consente un avvio rapido e silenzioso del motore termico. Il questo modo, ogni qualvolta non sia richiesta la potenza di trazione, il motore termico può essere spento, conseguendo riduzioni nei consumi di carburante, e quindi delle emissioni di Co2, di oltre il 12% sul ciclo omologativo Nedc.  
   
   
CARO AUTOBUS TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: PROVINCIA CHE VAI, TARIFFA CHE TROVI. QUANDO IL FEDERALISMO SI ATTACCA AL TRAM (E AL BUS)  
 
Roma, 12 ottobre 2004 - In una provincia, il trasporto urbano può avere costi anche quattro volte superiori rispetto ad un’altra provincia, e tripli tra province nell’ambito di una stessa regione. Ad esempio, ad Asti il costo di un’ora di trasporto pubblico locale, pari a 1,54 €, è circa quattro volte più caro rispetto a Oristano (0,39 €), e tre volte più caro rispetto a Cuneo (0,57 €). E ancora, in Veneto la tariffa “all’ora” più economica, in vigore a Treviso, equivale alla più cara in Puglia, registrata a Foggia (0,80 €). Il tutto a fronte di un incremento tariffario, nel trasporto urbano, del 16,4% da gennaio 2000 ad oggi, secondo dati Istat. “La giungla tariffaria nel trasporto locale” ha commentato Giustino Trincia, vice segretario di Cittadinanzattiva, “ha ben poco di giustificabile, e al cittadino-consumatore ancora una volta non resta che pagare senza alcuna possibilità né di comprendere le ragioni di così tante differenze, né di incidere sui meccanismi che portano a fissare queste tariffe”. Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi del costo del federalismo nel settore del trasporto pubblico locale. Monitorate 46 città capoluogo di provincia (pari al 45% dei capoluoghi) in otto Regioni: Basilicata, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Veneto. Tariffe mediamente più basse al Sud e al Centro: il costo orario medio è infatti inferiore per le regioni di Centro Sud (Sardegna 0,46 €, Basilicata 0,57 €, Molise 0,60 €, Puglia 0,63 € e Lazio 0,69 €) rispetto a quelle del Nord (Piemonte 0,84 €, Veneto 0,86 € e Lombardia 0,87 €). Per quanto riguarda le metropoli, Milano è più cara di Roma in termini di abbonamento mensile (37,75 € rispetto ai 30,00 € di Roma) ed in termini di abbonamento annuale (300 € contro i 230 € di Roma) mentre si equivalgono in termini di costo orario (in entrambe 0,80 €).
Trasporto locale: le 10 città più care
Città Costo biglietto a tempo minimo Durata (in minuti) Costo “all’ora”
Asti 0,77 30 1,54
Mantova 0,95 45 1,27
Pavia 0,95 60 0,95
Lecco 0,95 60 0,95
Bergamo 0,95 60 0,95
Verona 0,93 60 0,93
Cremona 0,90 60 0,90
Monza 0,90 60 0,90
Alessandria 0,87 60 0,87
Vicenza 1,00 70 0,86
Fonte: Cittadinanzattiva-osservatorio prezzi & tariffe
Trasporto locale: le 10 città più economiche
Città Costo biglietto a tempo minimo Durata (in minuti) Costo “all’ora”
Oristano 0,77 120 0,39
Nuoro 1,00 150 0,40
Viterbo 0,65 90 0,43
Cagliari 0,77 90 0,51
Matera 0,80 90 0,53
Sassari 0,80 90 0,53
Lecce 0,80 90 0,53
Taranto 0,80 90 0,53
Cuneo 0,85 90 0,57
Potenza 0,80 80 0,60
Campobasso 1,20 120 0,60
Fonte: Cittadinanzattiva-osservatorio prezzi & tariffe “Sollecitiamo le Aziende del settore e le Amministrazioni pubbliche” ha concluso Trincia “ad aprire un immediato confronto con le Organizzazioni di tutela dei diritti degli utenti su una politica tariffaria che, allo stato attuale, contribuisce a ridurre il potere di acquisto dei consumatori e ad aumentare l’inflazione senza fornire alcuna garanzia di miglioramento dell’accessibilità, della qualità e della sicurezza del trasporto pubblico locale”. Nove i parametri considerati: costo del biglietto a tempo (presente nel 90% dei casi), validità temporale del biglietto, costo orario, costo del biglietto di corsa semplice (presente solo nel 35% dei casi), costo del biglietto giornaliero (presente nel 43% dei casi), costo dell’abbonamento settimanale (presente nel 45% dei casi), costo dell’abbonamento mensile (presente nel 98% dei casi), costo dell’abbonamento mensile ridotto per studenti (presente nel 74% dei casi) e costo dell’abbonamento annuale (presente nel 54% dei casi). Sul sito www.Cittadinanzattiva.it  la comparazione completa a carattere regionale.
 
   
   
A “BERGAMO SCIENZA” IL CASO DELL'ENERGIA NUCLEARE  
 
Bergamo, 12 ottobre 2004 - Oltre 800 persone hanno affollato la Sala convegni della Camera di Commercio di Bergamo in occasione dell’apertura della seconda giornata di Bergamo Scienza, la rassegna di divulgazione scientifica organizzata dall’Associazione Sinapsi, dall’Università di Bergamo e dall’Università Vita-salute San Raffaele di Milano. La grande affluenza di persone, giovani e meno giovani, ha costretto gli organizzatori ad aprire una nuova sala con collegamento in video conferenza. “La città sta rispondendo al nostro invito oltre ogni aspettativa.” - commenta Umberto Corrado, coordinatore del comitato organizzativo di Bergamo Scienza – “Stanno arrivando persone anche da altre città, segno che l’idea di proporre un evento di grande livello aldilà dei nostri confini si è dimostrata una scommessa vincente”. Oggi sono arrivati 60 ragazzi da un liceo scientifico di Siena, stanno visitando le mostre, parteciperanno ai convegno sulla clonazione e incontreranno uno dei padri della biologia cellulare, Kai Simons, arrivato dal Max Planck Institute di Dresda. All’incontro di stamane Ugo Spezia, segretario generale dell’Associazione Italiana Nucleare, ha presentato dati di grande interesse che danno le dimensioni del problema energetico a livello planetario. “La stima delle risorse petrolifere mondiali è di 1020 miliardi di barili che teoricamente sarebbero sufficienti a garantire approvvigionamenti per i prossimi 40 anni.” ha detto Spezia – “In realtà, secondo la Us Energy Information Administration, si prevede una crescita di domanda di greggio del 60% entro il 2020. L’insufficienza di petrolio già oggi provoca la crescita del costo dell’energia e il conseguente aumento dei costi di produzione che è tanto più forte nei paesi dove più bassa è la produzione nazionale.” “Non è vero che il nucleare è stato abbandonato” – ha poi aggiunto Spezia – “L’energia nucleare contribuisce alla produzione di elettricità per il 35% nell’Unione Europea, per il 25% nei paesi Ocse e per il 17% nel mondo. In Italia vengono prelevati dalla rete estera 6400 megawatt di elettricità, fatto che rende il nostro Paese dipendente dagli altri.” “Dopo l’incidente di Chernobyl, avvenuto nel 1986, la produzione del nucleare mondiale è passata da 249.688 Mwe (megawatt elettrici) a 358.661 Mwe con un incremento del 44%.” – ha detto Renato Angelo Ricci, presidente onorario della Società di Fisica, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Legnaro (Padova) – “Ad oggi l’85% dell’energia che produciamo viene dai combustibili fossili e se il trend attuale dovesse continuare entro il 2050 tale dato è destinato a raddoppiare. Inoltre, oltre a non essere rinnovabili, i combustibili fossili sono le fonti energetiche più inquinanti.” “L’obiettivo stabilito dal protocollo di Kyoto” – ha continuato Ricci – “è la riduzione dell’emissione di Co2 del 5% entro i prossimi 4-8 anni, mentre già ora si stanno superando i limiti del 4,5%. Se l’Italia volesse rispettare i limiti fissati dal protocollo dovrebbe ridurre del 5/6% le emissioni di Co2. In realtà oggi il nostro Paese già supera tali limiti del 6%.” “Discriminare il nucleare è masochistico” - ha quindi concluso Ricci – "non diciamo di eliminare le altri fonti di energia ma riteniamo sia indispensabile un utilizzo più adeguato e razionale del nucleare”.  
   
   
CENTRATO L’OBIETTIVO CINESE: ALSTOM SI AGGIUDICA UN CONTRATTO DA UN MILIARDO DI EURO PER IL TRASPORTO FERROVIARIO  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - Il Ministro delle Infrastrutture Ferroviarie della Repubblica Popolare Cinese ha annunciato di aver siglato con Alstom il contratto per la fornitura di nuovi treni per il trasporto regionale e di nuovo materiale rotabile. Il contratto prevede la fornitura di 60 treni regionali realizzati in Cina da Alstom in partnership con un operatore locale, la Changchun Railway Company. Un business che per Alstom ammonta a 620 milioni di euro, incluso un programma di trasferimento tecnologico per la costruzione di 51 treni da realizzare localmente. Alstom fornirà 3 treni completi, 6 treni in kit e tecnologie per i restanti 51 treni: tutto il materiale sarà fornito dai siti produttivi di La Rochelle in Francia e di Savigliano in Italia. I treni saranno composti da 8 convogli ciascuno e saranno basati sulla tecnologia Pendolino per le scocche, ma non monteranno la tecnologia “tilting” (pendolamento ad assetto variabile). Questi treni entreranno in servizio nel 2007 su varie linee regionali e viaggeranno a una velocità di 200 km orari. Tali treni rappresentano le più avanzate Emu (Electrical Multiple Units) realizzate da Alstom: prodotti ad altissime prestazioni riconosciuti a livello internazionale per le numerose e eccellenti referenze. Inoltre, sono previste 180 locomotive bi-direzionali ad alta potenza che saranno costruite in Cina in partnership con Datong Electric Locomotive Company. In questo caso il business per Alstom ammonta a 380 milioni di euro e include la fornitura delle prime 12 locomotive e tutto il trasferimento tecnologico per avviare localmente la costruzione delle restanti 168 locomotive. Queste locomotive elettriche bi-direzionali rappresentano una declinazione della vincente famiglia di prodotti Alstom “Prima” e saranno utilizzate principalmente per il trasporto merci pesante sulla linea Datong-qinhuangdao. Patrick Kron, Presidente e Ceo di Alstom afferma: “Questi risultati sono molto incoraggianti per Alstom e confermano la nostra ferma convinzione di possedere sia l’esperienza e sia il know-how nelle tecnologie e nella gestione progettuale indispensabili per soddisfare le esigenze di trasporto ferroviario in Cina con i nostri partner locali. Abbiamo dato vita ad una piattaforma tecnologica e industriale molto solida che ci consentirà di partecipare ai futuri progetti per l’alta velocità”. Il settore Transport di Alstom possiede una lunga tradizione di servizio nei confronti del mercato del trasporto ferroviario cinese urbano e nazionale, risalente agli anni ’50 con la fornitura di locomotive elettriche e diesel. Oggi il gruppo ha al proprio attivo diverse joint venture e accordi di partnership, come quelli con la Satco di Shanghai per la produzione di veicoli per il trasporto di massa, con la Satee per dispositivi di propulsione e la Casco per dispositivi di segnalamento, oltre all’accordo in Qingdao con la Qingdao Railway Equipment Company per la fornitura di ammortizzatori.  
   
   
LA FINLANDIA SOSTIENE IL PROGETTO COST E39: ANCHE LE FORESTE SONO UNA RISORSA PER LA SALUTE DELL 'UOMO  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - E' ormai opinione comune che lo stile di vita moderno è causa di molti rischi per la nostra salute; questi rischi possono essere sensibilmente ridotti grazie alle sviluppo sostenibile. All'industria viene richiesta una grande responsabilità sociale che comprende, fra l'altro, l'uso efficiente di materie prime, la produzione di energia più pulita e l'uso di risorse naturali rinnovabili in luogo di quelle non rinnovabili. Naturalmente anche il consumatore finale deve essere sensibilizzato al cambiamento delle proprie abitudini come, ad esempio, preferire prodotti eco efficienti, con un ciclo di vita lungo e realizzati con materie prime rinnovabili. In questo contesto, le Foreste Europee sono oggetto di uno studio quinquennale finanziato da Cost - l'organismo europeo che da oltre 30 anni supporta la cooperazione scientifica dei paesi europei membri -. Questa azione -battezzata Cost E39 - ha l'obiettivo di accrescere la conoscenza riguardo agli effettivi contributi per la salute e il benessere degli individui in Europa derivati dal patrimonio forestale, dagli alberi e dai luoghi "verdi". L'impegno dell'Industria Forestale Finlandese in questi ambiti è da sempre significativo e il know how messo a disposizione dalla Finlandia per questo progetto è notevole. L'idea di base è che il modello finlandese di gestione sostenibile delle foreste interessi non solo l'ambito economico ambientale ma possa influire sulla dimensione sociale del .Singolo individuo, cioè sulla propria salute e sul suo benessere psicofisico "Cost E 39" è suddiviso in 5 gruppi di lavoro che si occupano di approfondire i concetti che riguardano: il rapporto fra patrimonio forestale e salute mentale; la correlazione fra prodotti della foresta (funghi, erbe medicamentose, etc.) e benefici sulla società; gli aspetti culturali e terapeutici; le valutazioni economiche; l'attività fisica negli spazi verdi come prevenzione alle malattie. L risultati prodotti dai singoli gruppi di lavoro saranno raccolti in una pubblicazione che sarà divulgata in tutti i paesi europei. Il metodo finlandese di pensare all'ambiente e alla gestione del patrimonio forestale, diventerà così un esempio non solo per il benessere del nostro pianeta ma anche per conquistare nuove dimensioni di salute fisica e mentale. Infolink: www.Forestindustries.fl  
   
   
CONFERENZA SULLE BUONE PRASSI PER GLI INCUBATORI SCIENTIFICI, REGNO UNITO  
 
Bruxelles, 12 ottobre 2004 - Il 9 e 10 dicembre si svolgerà a Oxford (Regno Unito) una conferenza internazionale sulle buone prassi per gli incubatori scientifici. Tra i principali argomenti trattati: cooperazione internazionale tra incubatori; partenariato internazionale con le regioni; come trovare più capitale da investimento 'di secondo livello'; come creare reti private regionali a partire dagl'incubatori; proclamazione del vincitore del premio al 'miglior incubatore scientifico' 2004 Per informazioni: Sander van der Wal E-mail: s.Vanderwal@science-alliance.nl  Tel: + 31 70 358 80 60  
   
   
NUOVI STRUMENTI DI FINANZA INNOVATIVA NELLE REGIONI ITALIANE  
 
Roma, 12 ottobre 2004 - Nel corso degli ultimi anni le amministrazioni regionali hanno progressivamente introdotto, al fine di favorire lo sviluppo e la crescita del tessuto economico produttivo del proprio territorio, nuovi strumenti di finanza innovativa. Si è assistito, di fatto, alla proliferazione di nove forme di finanziamento generalmente utilizzate per lo start-up di imprese (soprattutto micro-medio-piccole) ad elevato contenuto innovativo e tecnologico. In questo studio, realizzato dall’Osservatorio Filas, l’obiettivo è stato quello di fornire un quadro degli strumenti di Finanza Innovativa maggiormente utilizzati in Italia, per favorire lo sviluppo e la crescita del tessuto economico produttivo a livello regionale. E’ stata eseguita una panoramica sui principali strumenti e modalità di intervento nel capitale di rischio delle imprese, con un particolare riferimento all’investimento in quelle piccole e medie ad alto contenuto tecnologico e al tema della diffusione della tecnologia. L’analisi descrittiva è stata ulteriormente da alcuni riferimenti valutativi in termini di evoluzione temporale fino al 2003 dell’attività d’investimento in capitale di rischio, con particolare riguardo alla ripartizione degli interventi e delle iniziative su base territoriale. L’intero studio è disponibile on-line al seguente indirizzo: www.Osservatoriofilas.it  
   
   
ISPI (ISTITUTO PER GLI STUDI DI POLITICA INTERNAZIONALE): WINTER SCHOOL 2004-2005 CORSI BREVI PER "COSTRUIRSI" UN CURRICULUM INTERNAZIONALE  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - Il prossimo novembre prenderà il via la Winter School 2004-2005 dell'Ispi (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), un ampio catalogo di corsi intensivi sulle principali tematiche relative allo scenario internazionale contemporaneo. Giunta ormai alla quinta edizione, con più di 100 corsi già realizzati e oltre 3.000 partecipanti provenienti da tutta Italia, la Winter School si articola in diversi filoni tematici: Sviluppo, European Affairs, Aiuti Umanitari, International Organizations, Atlante Geopolitico. Nell'area European Affairs vengono toccati i principali filoni di studio europeisti: la riforma delle istituzioni comunitarie, l'elaborazione di una costituzione europea, il processo di allargamento ai paesi dell'est, nonché le diverse politiche europee in materia di concorrenza, welfare, sicurezza comune e cooperazione allo sviluppo. I corsi dell'area Sviluppo affrontano invece le caratteristiche e le strategie di azione degli attori (sistema delle Nazioni Unite, Unione Europea e Ong), nonché i principali settori d'intervento e gli strumenti della cooperazione. I corsi dell'area Aiuti Umanitari permettono un'analisi interdisciplinare delle tematiche relative a progetti di aiuto internazionale in risposta ad emergenze causate da guerre, carestie o catastrofi naturali. I corsi intendono inquadrare il ruolo delle istituzioni preposte ad operare in tali contesti e ne analizzano le modalità di intervento. Nell'ambito dell'area Atlante geopolitico si analizzano infine i temi più attuali legati ad aree di particolare interesse in ambito internazionale (Asia, America Latina e Africa), mettendone in luce le caratteristiche storiche, politiche, sociali, culturali ed economiche. I corsi, della durata di 15 ore ciascuno e previsti principalmente il venerdì e il sabato a tempo pieno, sono rivolti a studenti universitari, neolaureati e giovani professionisti interessati ad acquisire le competenze per operare in contesti multiculturali o intraprendere una carriera in ambito internazionale. Sono previsti anche quest'anno i Diplomi, percorsi per l'approfondimento delle principali tematiche internazionali, riproposti nelle tre aree "European Affairs", "Sviluppo e Cooperazione Internazionale" e "Emergenze ed Interventi Umanitari". Tutti i corsi sono tenuti da esperti che operano in organizzazioni internazionali governative (fra cui Banca Mondiale, Commissione Europea, Imf, Ocse, Undp, Unhcr, Unicef) e non governative (come Celim, Cesvi, Coopi, Cosv, International Rescue Committee, Intersos, Intervita, Mani Tese, Médecins sans Frontières), nonché da accademici italiani e stranieri. La didattica di tipo "tradizionale" è integrata da testimonianze e illustrazioni di case studies, nonché dal coinvolgimento attivo dei partecipanti attraverso lavori di gruppo, esercitazioni e simulazioni. La Winter School prenderà il via il 12 e 13 novembre p.V. Con i corsi Integrazione e istituzioni nell'Europa allargata, utile per il conseguimento del diploma in "European Affairs", ed Education & Development, inserito nel percorso del diploma in "Sviluppo e Cooperazione Internazionale". Al termine di ogni corso è previsto il rilascio di un attestato di frequenza; il Diploma viene rilasciato a completamento di un ciclo di cinque corsi nella stessa area tematica e al superamento di una prova finale. Le informazioni, il calendario dei corsi, i programmi e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito: www.Ispionline.it  
   
   
UNIVERSITARI A MILANO: VIVERE E STUDIARE CON GLI ARABI  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - L’integrazione parte da scuola: ma chi sono gli arabi che studiano nelle università milanesi? Come si sentono accolti dai compagni italiani? E da Milano? Poi vogliono restare in Italia? E i compagni italiani rispettano le loro abitudini, anche religiose? La loro famiglia accetta amici e fidanzati stranieri? Se ne parlerà domani in Camera di commercio alla firma dell’accordo per l’internazionalizzazione del sistema universitario milanese. Per rendere le università più internazionali arrivano 20 borse di studio per ricevere in master post universitari studenti dai Paesi del Mediterraneo, Sud America, Est Europa. Due le università milanesi coinvolte: Cattolica e Bocconi. Nell’occasione sarà distribuito il sondaggio realizzato dalla Camera di commercio di Milano attraverso Nexus, su un campione di studenti italiani e studenti provenienti da paesi del Mediterraneo: “L’integrazione tra studenti italiani e stranieri nelle Università di Milano”. L’appuntamento è: martedì 12 ottobre 2004 ore 12.00 - sala Giunta Palazzo Turati - via Meravigli 9/B Saranno presenti: Lorenzo Ornaghi, rettore Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Carlo Secchi, rettore Università Bocconi; Pier Andrea Chevallard, segretario generale Camera di commercio di Milano.  
   
   
A "BERGAMO SCIENZA" GLI SCIENZIATI INCONTRANO I GIOVANI “PERCHÉ DIVENTARE UNO SCIENZIATO” È IL TEMA DELL’INCONTRO CON EDOARDO BONCINELLI E GIUSEPPE REMUZZI  
 
Milano, 12 ottobre 2004 - 1100 studenti provenienti da scuole superiori di Lombardia e Veneto erano presenti stamattina al Palatenda di Bergamo per incontrare Edoardo Boncinelli, docente di Biologia applicata all’Università Vita-salute San Raffaele di Milano, e Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Bergamo e discutere su “Perché diventare uno scienziato”. In due ore di dibattito gli scienziati, raccontando la loro esperienza personale, hanno spiegato cosa significhi fare il ricercatore e come la curiosità e il desiderio di conoscere siano alla base di ogni scoperta scientifica. I ragazzi hanno risposto con entusiasmo, reagendo alle provocazioni di Boncinelli e Remuzzi con curiosità di ogni tipo, dalla più bizzarra sull’addome dei ragni fino a domande sulla fuga dei cervelli e la competitività tra i ricercatori. Ad oggi gli organizzatori hanno registrato ben 23.000 presenze tra convegni e mostre, un risultato oltre ogni aspettativa ancora destinato a crescere nei prossimi giorni. Le iniziative di Bergamo Scienza vanno infatti avanti fino al 17 ottobre con mostre e laboratori, il programma completo è sul sito www.Bergamoscienza.it