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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Febbraio 2005 |
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PIÙ VOCE AI PARLAMENTI PER DARE PIÙ VOCE AI CITTADINI EUROPEI LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA I RAPPORTI CON I PARLAMENTI NAZIONALI |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La Commissione europea intende rafforzare le sue relazioni con i parlamenti nazionali e, con il loro contributo, migliorare la comunicazione delle politiche dell’Unione europea negli Stati membri. Lo sviluppo dei rapporti con i parlamenti nazionali è parte integrante di una cultura di collaborazione tra le istituzioni europee in senso ampio, ma vuole anche costituire uno strumento per stabilire un rapporto più intenso con i cittadini e con i loro rappresentanti eletti e accrescere in tal modo il senso di condivisione del progetto europeo. Le relazioni della Commissione con i parlamenti nazionali dovranno perseguire tre obiettivi fondamentali: servizio reciproco, dialogo aperto e continuo ed effettivo collegamento in rete: dare più voce ai parlamenti significa infatti dare più voce ai cittadini europei. A tal fine sono in programma una serie di azioni: in primo luogo la vicepresidente Margot Wallström, responsabile delle relazioni istituzionali e della strategia di comunicazione della Commissione europea, visiterà tutti i parlamenti degli Stati membri e assisterà alle riunioni dei presidenti delle commissioni affari europei dei parlamenti nazionali (Cosac). In secondo luogo tutti i Commissari e i funzionari della Commissione dovranno essere pronti a fornire assistenza alle commissioni parlamentari nazionali per qualsiasi richiesta di informazioni sulle politiche dell’Unione europea. Il primo passo sarà l’ascolto: la Commissione cercherà quindi di individuare le esigenze dei parlamenti nazionali riguardo alle tipologie di informazioni necessarie e alle modalità di cooperazione. Gli strumenti di cui la Commissione intende avvalersi sono la pubblicazione di newsletter periodiche contenenti informazioni espressamente destinate ai parlamenti degli Stati membri, l’organizzazione di riunioni informative su temi specifici rivolte ai funzionari parlamentari, la designazione di un referente per raccogliere le richieste provenienti dalle amministrazioni parlamentari, la pubblicazione di rapporti informativi annuali sulle relazioni con i parlamenti nazionali. Sarà inoltre sviluppato il ruolo della Commissione quale tramite per facilitare gli scambi elettronici di informazioni relative all’Unione europea tra i parlamenti nazionali. Accanto a questi obiettivi a breve termine, da realizzare nel corso del 2005, vi sono alcuni obiettivi a lungo termine che saranno definiti dalla Commissione insieme a tutti i parlamenti nazionali, tenendo conto - una volta concluso – dell’esito del processo di ratifica della Costituzione. |
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EU BUSINESS AND CITIZENS TO BENEFIT FROM NEW EGOVERNMENT SERVICES |
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Brussels, 21 February 2005 An Sme wishing to set up a subsidiary in another Member State is currently faced with many bureaucratic obstacles. This often creates prohibitive costs including the need to travel to the new location to register the company and to sort out social security issues for staff being relocated. More than 250 participants from all Eu Member States debated the priorities for eGovernment in Europe during a conference entitled “Cross-border eGovernment services for administrations, businesses and citizens” that ended in Brussels today. New Eu eGovernment services will open up access and cut red tape for the free movement of people, goods and services across Europe. Though some hurdles must still be overcome to reach this ambitious goal, a blueprint for the future technical infrastructure of eGovernment in Europe was presented at the conference. The European Commission also presented its new Idabc[1] programme, which aims to improve the efficiency of European public administrations. Commission Vice-president Günter Verheugen commented: “Businesses and citizens are the core target groups for the new Eu eGovernment services. In order to revitalise the Lisbon agenda we need modern public services that eliminate unnecessary bureaucracy”. The discussions at the conference focussed on: means to seize public procurement opportunities in other Member States; a reduction of the flow of the paper documents to improve the efficiency of trade procedures. Paper administration is estimated as one of the major challenges to the international trade. According to World Trade Organization (Wto) 7 – 10 % of the total value of the global commerce (i.E. About 400 billions Usd) is spent in the process of document exchange that accompany the respective deals. Egovernment will make life easier for mobile workers to deal with their social security rights (insurances, pension rights etc.). Citizens abroad (tourism, working, studying, etc.), would have easy access to health services. The Your Europe portal was presented as a first step towards this new generation of eGovernment services. Your Europe offers already now easily accessible information and services to those mobile citizens and businesses who wish to take full advantage of their European rights and opportunities. More information on the Idabc programmes can be found at: http://europa.Eu.int/idabc/ |
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UE: BREVETTABILITÀ SOFTWARE STANCA, "OPPORTUNO IL RINVIO" |
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Roma, 21 febbraio 2005 - "Una scelta opportuna e necessaria”. Così Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ha commentato la decisione presa dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo del Parlamento europeo di chiedere alla Commissione Ue di ripresentare la proposta di direttiva sulla brevettabilità del software. “È quanto mai opportuno ripartire da capo perché, francamente, sia per come è stata condotta tutta la vicenda di ipotesi normativa, che per il risultato proposto non si risolveva assolutamente il problema”, ha detto Stanca sottolineando poi che “è stata una scelta necessaria in quanto abbiamo bisogno di una indicazione precisa e uguale in tutti i Paesi per delineare in modo preciso ed inequivocabile le aree di brevettabilità. Non sarebbe stato così, invece, se fosse passata la proposta di direttiva che si stava delineando”. Il ministro Stanca, che nella primavera scorsa su questa proposta aveva prospettato alcuni rischi e richiamando i problemi che si sarebbero determinati per le industrie italiane del settore, in gran parte piccole e medie, ha infine espresso la speranza che “ripartendo da capo si possa arrivare ad un risultato migliore”. |
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COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2014 INDICIZZATO ALL’INFLAZIONE DELL’AREA |
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Euro Roma, 21 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che in data 24 febbraio 2005, con regolamento 28 febbraio 2005, sarà emessa tramite asta la quinta tranche del Btp€i con decorrenza 15 settembre 2003 e scadenza 15 settembre 2014, fino ad un importo massimo di 2.000 milioni di euro. Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato, con la stessa metodologia adottata per i titoli venduti nelle aste di concambio. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 23 febbraio 2005. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 24 febbraio 2005, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500.000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d’Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi, da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento, avverrà, con valuta due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell’asta (T+2), il 28 febbraio 2005. Per i suddetti Btp€i, per i quali il 15 settembre u.S. È pervenuta a scadenza la seconda cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 166 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell’impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione – commisurata all’ammontare nominale dei buoni assegnati – pari allo 0,40%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30. L'importo spettante di diritto a ciascuno Specialista sarà pari al rapporto fra il valore dei Buoni di cui lo Specialista è risultato aggiudicatario nelle ultime due aste "ordinarie" del Btp€i decennale (inclusa quella di cui all’oggetto del presente comunicato), e il totale complessivamente assegnato, nelle medesime aste, agli operatori ammessi a partecipare al collocamento supplementare. Le richieste saranno soddisfatte assegnando prioritariamente a ciascuno Specialista il minore tra l'importo richiesto e quello spettante di diritto. Si ricorda che, al fine della valutazione degli Specialisti, le quote di sottoscrizione in asta dei titoli indicizzati sono incluse nel calcolo della quota di primario con un peso uguale a quello previsto per i Btp nominali di analoga scadenza. |
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EMISSIONE DI CCT E BTP |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone, per il giorno 25 febbraio 2005, con regolamento il 1 marzo 2005, l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Certificati di Credito del Tesoro: settennalidecorrenza : 1° novembre 2004; settima tranche; scadenza : 1° novembre 2011; tasso d'interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all'asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la prima cedola, di scadenza 1° maggio 2005, è risultata pari a 1,20%. Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza : 1° febbraio 2005; terza tranche; scadenza : 1° febbraio 2008; tasso d'interesse annuo lordo : 2,75%. "Decennali" decorrenza : 1° agosto 2004; undicesima tranche; scadenza : 1° febbraio 2015 ; tasso d'interesse annuo lordo : 4,25%. Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Per i Btp "decennali", per i quali il 1° febbraio u.S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 28 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali; 0,20% per i Btp triennali; 0,40% per i Btp "decennali". Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: | Cct | Btp triennali | Btp decennali | Prenotazione da parte del pubblico entro il | 24 febbraio 2005 | 24 febbraio 2005 | 24 febbraio 2005 | | Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del | 25 febbraio 2005 | 25 febbraio 2005 | 25 febbraio 2005 | Regolamento sottoscrizioni | 1° marzo 2005 | 1° marzo 2005 | 1° marzo 2005 | Dietimi d'interesse da corrispondere | 120 giorni | 28 giorni | 28 giorni | Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell’ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti. |
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EMISSIONE BOT |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 23 febbraio 2005, con regolamento 28 febbraio 2005, un’asta di Bot:
| importo (in milioni di euro) | scadenza | giorni | Semestrali | 8.000 | 31.08.2005 | 184 | E' da tener presente che il 28 febbraio 2005 vengono a scadere Bot per 8.470 milioni di euro. I Bot sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione di prezzo. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre – dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 23 febbraio 2005, con l'osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l’immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all’asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 24 febbraio 2005. L’offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell’asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all’asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L’assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell’asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 24 febbraio 2005. La circolazione dei Bot al 15 febbraio 2005 era pari a 127.220milioni di euro, di cui 3.000 milioni di Euro trimestrali, 52.220 milioni di euro semestrali e 72.000 milioni di euro annuali. |
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COMPETITIVITÀ: ABI,, “PRONTI A PROSEGUIRE LA STRADA DEL DIALOGO” |
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Roma, 21 febbraio 2005 - “Rilanciare la competitività del Paese è una priorità avvertita da tutte le imprese e settori produttivi ed è una urgenza che non ci si può più permettere di rimandare. Per questo Abi è pronta a proseguire sulla strada del dialogo e del confronto con le istituzioni su questi temi”. Così l’Associazione bancaria ha accolto l’invito al dialogo rivolto dal consigliere economico del Presidente del Consiglio Renato Brunetta, che oggi ha presentato insieme con Giulio Tremonti un pacchetto di idee per la competitività. “Abi continua ad auspicare l’approvazione in tempi rapidi del decreto sulla competitività che contiene misure e riforme in grado di innescare la rivoluzione-competitiva e che in diversi casi sono a costo zero, come la riforma della legge fallimentare che rappresenta una necessità assoluta”. |
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CONVEGNO "PROBLEMI E PROSPETTIVE DEL CONSOLIDAMENTO NEL SISTEMA CREDITIZIO" |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Il sistema creditizio, le strategie di concentrazione e il ruolo delle banche nelle crisi dei grandi gruppi industriali sono alcune delle problematiche che verranno discusse nel corso del convegno "Problemi e prospettive del consolidamento nel sistema creditizio" promosso da: Alétheia, Banca Intesa, “Sistemi & Impresa”, Università Cattolica Del Sacro Cuore Di Milano. Il programma prevede la partecipazione di: Giampio Bracchi (Presidente della Fondazione del Politecnico di Milano e Vice Presidente di Banca Intesa); Pierluigi Celli (Corporate Identity Unicredit); Francesco Cesarini (Ordinario di Economia delle Aziende di Credito dell’Università Cattolica di Milano); Gregorio De Felice (Chief Economist Banca Intesa); Pierluigi Fabrizi (Presidente Monte dei Paschi di Siena); Carlo Fratta Pasini (Presidente Banco Popolare di Verona e Novara); Paolo Marullo Reedtz (Servizio Vigilanza della Banca d’Italia); Franco Rebuffo (Amministratore Delegato di Alétheia); Enrico Salza (Presidente San Paolo Imi); Marco Vitale (Vice Presidente della Banca Popolare di Milano). Il convegno vuole cercare di fare il punto della situazione sull’attuale processo di consolidamento delle istituzioni finanziarie e sul ruolo delle banche a fronte delle crisi dei grandi gruppi industriali. Il convegno chiude un’indagine durata due anni e dedicata a focalizzare il fenomeno del consolidamento nel sistema creditizio (“Lo scenario del dopo-consolidamento nel settore finanziario”). Si è trattato di un’indagine qualitativa condotta con una serie di interviste individuali che hanno coinvolto i Presidenti e gli Amministratori Delegati dei maggiori gruppi bancari e delle più rilevanti banche italiane. La serie delle interviste è stata pubblicata su “Sistemi & Impresa” e ha permesso il “taglio” degli argomenti del convegno. Milano – 1 Marzo 2005 Sala Assemblee Banca Intesa – P.zza Belgioioso 1 Ore 9,00 – 13,00 |
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FIRMATO L'ACCORDO PRELIMINARE TRA BENI STABILI E BANCA INTESA PER L'ACQUISTO DA PARTE DI BENI STABILI DEL 49% DI MILANO ZERO TRE S.R.L. |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Beni Stabili e Banca Intesa hanno firmato l’accordo preliminare per l’acquisto, da parte di Beni Stabili, del 49% di Milano Zero Tre di proprietà di Banca Intesa al prezzo di € 134 milioni (valore al netto del risultato d’esercizio 2004 e della conseguente distribuzione di utili/riserve per complessivi € 81,6 milioni ). Il regolamento finanziario, tramite un esborso di cassa, avverrà in 2 diversi momenti : il 10% al closing, previsto entro la fine di marzo, e il 90% al 30 giugno 2006. A Milano Zero Tre, società creata a fine 2003 in Joint Venture tra Beni Stabili ( 51%),e Banca Intesa (49%), erano stati attribuiti 45 immobili non strumentali del Gruppo Intesa per un valore di libro di circa € 291 milioni. Il business plan della società prevedeva la vendita del portafoglio in 5 anni con Irr minimo del 18%. Al 31 dicembre 2004 la Società aveva già venduto circa il 35% del portafoglio immobiliare con un risultato netto d’esercizio 2004 pari a circa € 28 milioni. Le parti hanno quindi convenuto sullo scioglimento della Jv sulla base dei positivi risultati raggiunti e per la significativa riduzione dell’orizzonte temporale del business plan. Banca Intesa con questa dismissione, che rientra nel programma di cessione delle attività non strategiche previsto nel Piano d’Impresa 2003-2005, realizza plusvalenze per circa 50 milioni di euro nel bilancio consolidato dell’esercizio in corso. Beni Stabili con questa ultima operazione, incrementerà il proprio portafoglio di trading ovvero immobili destinati alla commercializzazione dalla quale si attendono significativi ritorni in termini di redditività. “L’accordo raggiunto - commentano i due amministratori delegati di Beni Stabili Massimo de Meo e Aldo Mazzocco e il responsabile del Real Estate di Banca Intesa Giulio Bellan - costituisce l’importante conferma dei buoni rapporti intrattenuti tra il Gruppo Beni Stabili e il Gruppo Intesa, e della validità economica e strategica della partnership sviluppatasi negli ultimi tre anni”. |
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BNL CEDE PRO-SOLUTO CREDITI PROBLEMATICI PER CIRCA 177 MILIONI DI EURO |
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Roma, 21febbraio 2005 - La Banca Nazionale del Lavoro ha perfezionato il contratto di cessione pro-soluto di un portafoglio di crediti problematici alla Sgc srl, società specializzata nel recupero crediti dotata di rating, di proprietà del Gruppo Goldman Sachs. Il portafoglio ceduto ha un valore patrimoniale lordo, al 30 settembre 2004, di complessivi 177 milioni di euro ed è costituito da crediti di piccolo taglio unitario, di natura essenzialmente chirografaria, originati da finanziamenti a breve termine. L'operazione comporta per Bnl il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute e non prevede alcuna assunzione di rischio o successivo intervento a carico della Banca. Questa operazione – in linea con quanto indicato nel Piano Operativo 2005 - oltre ad apportare ulteriori vantaggi in termini di miglioramento della qualità degli attivi e di riduzione del profilo di rischio finanziario legato ai crediti problematici, permetterà di ottenere un sostanziale snellimento della gestione del contenzioso, riducendo di oltre il 25% il numero delle posizioni attualmente in carico e consentirà alle strutture deputate al recupero crediti di concentrarsi maggiormente sulle posizioni a più alto potenziale di recupero. |
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BPU BANCA E ARTIGIANCREDIT PRESENTANO UNA NUOVA INIZIATIVA A SOSTEGNO DEL RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE ARTIGIANE LOMBARDE |
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Bergamo, 21 febbraio 2005 - Bpu Banca, tramite la Banca Popolare di Bergamo e la Banca Popolare Commercio e Industria presenti in Lombardia con 495 sportelli, e Artigiancredit Lombardia (consorzio regionale unitario che raggruppa 38 consorzi di garanzia soci, 136.000 imprese associate, 465 milioni di euro garantiti nel 2003 di cui il 21% con le Banche del Gruppo Bpu che, con tale percentuale, rappresenta il primo interlocutore bancario del Consorzio), hanno definito una nuova iniziativa destinata a incoraggiare e sostenere gli investimenti delle imprese associate ai Confidi Soci di Artigiancredit. Questa proposta, in esclusiva reciproca, nasce dal tavolo permanente di lavoro "Sviluppo Imprese Artigiane Lombarde", appositamente costituito da Bpu Banca ed Artigiancredit Lombardia con lo scopo di individuare e offrire finanziamenti sempre più efficaci e "su misura" per il sostegno delle imprese artigiane presenti sul territorio e si affianca a quella recente in tema di rafforzamento patrimoniale. Tale iniziativa, operativa a livello regionale, prevede lo stanziamento, da parte della Banca Popolare di Bergamo e della Banca Popolare Commercio e Industria, di un plafond complessivo di 25 milioni di euro e si concretizza mediante la concessione di finanziamenti a medio termine (rimborso max 7 anni di cui fino a 18 mesi di preammortamento) pari al 100% degli investimenti effettuati dalle aziende con un massimo di 500.000 euro. I finanziamenti saranno erogati a condizioni di favore (euribor 3 mesi + spread in funzione del merito creditizio del richiedente). La finalità è quella di favorire l'aggiornamento o la sostituzione di impianti fissi con nuovi a più elevato contenuto tecnologico (anche in termini di maggior produttività), di sicurezza e tutela ambientale; la copertura finanziaria e' prestata a supporto dei seguenti investimenti: attrezzature e strumentazioni; impianti e macchinari e relative spese accessorie (spese di installazione, opere murarie ed assimilate, fermo macchina, formazione, ecc) queste ultime nei limiti del 20% dell'importo complessivo; automezzi riferiti all'esercizio dell'attivita'. Le garanzie richieste saranno di norma solamente quelle rilasciate dai Confidi convenzionati, in misura variabile in funzione della durata del finanziamento (dal 50% al 70%, 80% in caso di aziende start-up). A tale linea è stato abbinato ai fini promozionali il nuovo conto a pacchetto Utilio, specificamente dedicato alle imprese artigiane ed ai piccoli operatori economici, e diretto a soddisfare molteplici esigenze delle piccole imprese in materia di servizi bancari, assicurazione e previdenza, risparmi su utenze e servizi utili per l'azienda, e-commerce, ecc. Le imprese artigiane ed i piccoli operatori economici titolari del conto a pacchetto Utilio, saranno esentati dalle spese di istruttoria relative alle domande di finanziamento di cui alla linea in oggetto; in caso di sottoscrizione di un conto Utilio (abbinato ad una richiesta di finanziamento del tipo in oggetto) sara' riconosciuta l'esenzione del pagamento del canone per un trimestre. |
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BIPOP CARIRE: APPROVATO IL BILANCIO D'ESERCIZIO 2004 DAL CONFRONTO CON IL BILANCIO 2003 CRESCITA UTILE NETTO A C 51,3 MLN RIDUZIONE DEI COSTI OPERATIVI: -8,4% |
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Brescia, 21 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Bipop Carire, Società per Azioni, Gruppo Bancario Capitalia, riunitosi il 18 febbraio sotto la presidenza del Prof. Francesco Spinelli, in data 18 febbraio 2005, ha approvato il Bilancio d'Esercizio al 31 dicembre 2004. Il Bilancio 2004 della Bipop Carire presenta un utile netto pari a € 51,3 milioni, in forte crescita rispetto all'esercizio precedente, il cui risultato si attestava a € 11,5 milioni, beneficiando anche della favorevole dinamica del Iv trimestre 2004. In particolare, rispetto al Iii trimestre si registra una crescita del margine d'intermediazione pari all'8,8% che, anno su anno, segna invece una riduzione del 6,7%, Dati Economici - Il margine di interesse si attesta a € 193 mln, evidenziando una contrazione di € 23 mln (-10,7%) rispetto al 2003. L'andamento è imputabile alla contrazione dello spread su clientela, anche per effetto della dinamica flettente dei tassi, alla riduzione dei volumi di raccolta diretta, per effetto di un riposizionamento della clientela su prodotti della raccolta indiretta ed allo smobilizzo del portafoglio titoli di proprietà. L'andamento del margine di interesse nel Iv° trimestre evidenzia una crescita del 6,0%, pari a € 3 mln, rispetto al Iii° trimestre 2004, grazie anche al favorevole andamento degli impieghi alla clientela. Le commissioni nette ammontano a € 160 mln e presentano un decremento di € 5 mln (-3,1%) rispetto al 2003. L'andamento, in leggera flessione, risente principalmente della contrazione dei ricavi afferenti il servizio di banca depositaria. L'andamento delle commissioni nette del Iv° trimestre evidenzia una crescita del 6,9%, pari a € 3 milioni, rispetto al trimestre precedente. Gli altri proventi netti di gestione ammontano a € 60 mln e presentano un decremento di € 6 mln (-9,5%) rispetto al 2003. Il trend risente della riduzione dei compensi da servizi resi a Finecogroup e sue controllate (€ -12 mln), a fronte di prestazioni in diminuzione, con conseguente beneficio sulle spese amministrative. Ai netto di tale componente, gli altri proventi netti evidenziano una crescita del 10,4%. Il margine d'intermediazione risulta pari a € 425 mln e presenta una contrazione di € 30 mln (-6,7%) rispetto al 2003, risentendo in particolare della non favorevole dinamica del margine di interesse. Il margine d'intermediazione del Iv° trimestre 2004 segna una crescita dell'8,8%, pari a € 9 mln sul Iii° trimestre. I costi operativi sono pari a € 290 mln ed evidenziano una riduzione di € 27 mln (-8,4 %) rispetto al 2003. Più precisamente, il costo del personale presenta un incremento di € 3 mln (+1,9%) per effetto delle assunzioni dovute alle prossime aperture di nuovi sportelli e per l'impatto dell'attesa rinegoziazione del Ccnl, mentre le spese amministrative evidenziano una diminuzione di € 30 mln (-22,4%), beneficiando anche della riduzione di costi ottenuta grazie alle sinergie realizzate a livello di gruppo per l'acquisto di beni e servizi. Gli ammortamenti registrano un incremento di circa € 1 mln (+2,2%) dovuto agli investimenti operati per l'apertura delle nuove filiali. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 135 mln in calo di € 4 mln (-2,7%) rispetto al 2003. Il risultato lordo di gestione del Iv° trimestre 2004 evidenzia una crescita del 17,6%, pari a € 5 mln sul Iii° trimestre. Le rettifiche nette su crediti ammontano a € 41 mln e presentano un decremento di € 44 mln rispetto al 2003, ritornando su livelli fisiologici dopo la crisi del gruppo Parmalat. Il risultato delle attività ordinarie risulta così pari a € 95 mln, evidenziando un incremento di € 68 mln rispetto al 2003. Il risultato straordinario evidenzia una saldo positivo pari a € 0,5 mln. Dopo le imposte, che ammontano a € 44 mln, il conto economico chiude con un utile netto di € 51 mln, presentando un incremento di € 40 mln rispetto all'esercizio 2003. Dati Patrimoniali - I crediti verso la clientela ammontano a € 7.531 mln e risultano in crescita del 6,1% rispetto al 2003. In particolare, si segnala un buon andamento dei mutui ipotecari con erogazioni da inizio anno per € 537 mln, nel Iv° trimestre le erogazioni ammontano a € 169 mln in crescita del 66,9% rispetto al Iii° trimestre 2004. Migliora la qualità dell'attivo alla data del 31 dicembre 2004: i crediti dubbi netti si attestano a € 167 mln, in diminuzione rispetto al dato del 2003 di € 78 mln (-31,8%). Le sofferenze nette sono pari a € 107 mln ed evidenziano un decremento di € 13 mln (-10,8%). Alla data del 31 dicembre 2004, le sofferenze presentano una copertura media del 72,9% in crescita rispetto al dato del 2003, che ammontava a 69,4%. L'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi verso clientela è pari all'1,4% in miglioramento rispetto all'1,7% dell'esercizio 2003. La raccolta globale da clientela, collocata dalla rete delle filiali, si attesta a € 16.615 mln e risulta essere in crescita di € 527 mln pari al 3,3% rispetto all'esercizio precedente. La raccolta diretta da clientela ammonta a € 4.970 mln, ed evidenzia una lieve riduzione di € 11 mln pari all'0,2%. La raccolta indiretta da clientela si attesta a € 11.645 mln, evidenziando un incremento pari a € 538 mln (+4,8%). In particolare, lo stock del risparmio gestito della clientela ammonta a € 5.117 mln, sostanzialmente in linea (€ -35 mln, pari ali' -0,7%) rispetto al dato di fine 2003. L'andamento del comparto sconta la maggiore propensione, registrata anche a livello di sistema, da parte della clientela verso forme di investimento con flussi cedolari. Le riserve tecniche delle polizze vita collocate dalla banca ammontano a € 2.610 mln, e registrano un incremento rispetto al 2003 di € 135 mln (+5,5%). La raccolta amministrata ammonta a € 3.918 mln ed evidenzia un incremento di € 438 mln (+12,6%) rispetto al 2003. Il buon andamento del comparto riflette il collocamento dei prodotti originati da Capitalia. Da inizio anno, la nuova raccolta in obbligazioni del tipo plain vanilla, index e fund linked ammonta a € 362 mln. In definitiva, l'esercizio è stato caratterizzato dal completamento del processo di ristrutturazione aziendale avviato con l'integrazione nel gruppo Capitalia. In particolare nell'esercizio 2004 è stato implementato il nuovo modello distributivo che ha già evidenziato positivi ritorni commerciali nell'ultimo periodo dell'anno. Tali risultati, pur in presenza di una congiuntura economica non particolarmente dinamica, hanno posto le basi per il raggiungimento di traguardi più ambiziosi nel prossimo futuro anche grazie alle aperture di nuovi sportelli nelle aree storiche e nelle provincie di Bergamo, Parma e Verona. |
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BANCA PROFILO: RISULTATI DI PRE-CONSUNTIVO AL 31/12/2004 UTILE NETTO OLTRE € 13,5 MILIONI (+ 92%) L’ASSEMBLEA PER L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO AL 31/12/2004 CONVOCATA IL 22 APRILE 2005 |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Il Comitato Esecutivo di Banca Profilo, riunitosi il 16 febbraio, ha preso visione dei risultati di pre-consuntivo al 31/12/2004, dati che saranno sottoposti al Consiglio di Amministrazione del 16 marzo p.V. E successivamente presentati alla comunità finanziaria il 18 marzo (Borsa Italiana, ore 11). I primi dati esaminati evidenziano il raddoppio dell’utile netto anno su anno. L’incremento tiene anche conto di una minore incidenza fiscale. In particolare, i dati di pre-consuntivo indicano: un utile netto superiore a € 13,5 milioni (+ 92% rispetto ai € 7,1 del 2003); un Roe intorno al 13%. In significativo incremento rispetto al 31/12/2003 anche il margine dei servizi ed il margine di intermediazione. La raccolta totale si attesta a circa € 2,4 miliardi, rispetto ai € 2,69 miliardi del 31/12/2003. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo ha deliberato la convocazione dell’Assemblea per l’approvazione del Bilancio al 31/12/2004 in data 22 aprile 2005 (1° convocazione) e, ove occorresse, il 26 aprile 2005 (2° convocazione). |
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CAPITALIA : FITCH RATINGS:"UPGRADE" SULLE CLASSE A TREVI FINANCE E SULLE CLASSI A E B TREVI FINANCE 2 - CONFERMATI I RATING SULLE CLASSI B DI TREVI FINANCE E SULLE CLASSI A E B TREVI FINANCE 3 |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Capitalia rende noto che il 16 febbraio l'agenzia internazionale Fitch Ratings ha migliorato il rating sulla classe A Trevi Finance e sulle classi A e B Trevi Finance 2 e ha confermato il rating sulla classe B Trevi Finance e sulle classi A e B di Trevi Finance 3. In particolare i rating sono: 1.Trevi Finance Classe A è stato innalzato a "Aaa" dal precedente "A" Classe B è stato confermato a "A" 2. Trevi Finance 2 Classe A è stato innalzato a "Aaa" dal precedente "Aa" Classe B è stato innalzato a "A" dal precedente "A-" 3. Trevi Finance 3 Classe A è stato confermato "Aa-" Classe B è stato confermato "A-" L'aggiornamento dei rating da parte dell'agenzia internazionale è stato determinato dall'evidenza di un effettivo miglioramento nella velocizzazione del processo di recupero di Csjv nonchà dal riacquisto, da parte di Capitalia, dei crediti in portafoglio. Per Trevi Finance e Trevi Finance 2 la decisione deriva dall'esame dell'ultimo performance report sui recuperi del secondo semestre del 2004 e, inoltre, dal riacquisto da parte di Capitalia di una quota dei crediti dai veicoli Trevi. Per Trevi Finance 3 la conferma deriva dall'esame dell'ultimo performance report sui recuperi del secondo semestre del 2004. |
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I FONDI UNION INVESTMENT ACQUISTABILI ONLINE TRAMITE IW BANK |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Dal 15 febbraio Union Investment offre i suoi prodotti finanziari al grande pubblico anche attraverso Iw Bank. Iw Bank fa parte del gruppo delle Banche Popolari Unite ed è leader nel trading on line in termini di controvalore trattato e tra i principali players nel settore e-banking e servizi finanziari on line. I fondi a marchio Union disponibili online sono 22 e coprono tutte le aree e le esigenze dell'investitore italiano: dai fondi i-Trackers globali - Europa - Stati Uniti, ai fondi azionari con particolare focus su Asia/pacifico, Europa dell'Est e Paesi emergenti, dai fondi value o growth (divisi per aree geografiche) sino ai validissimi obbligazionari divisi per scadenza, area geografica e tipologia (titoli di stato, obbligazioni corporate e misti) particolarmente validi sul tema della convergenza. Iw Bank va quindi ad affiancare il lungo elenco di distributori dei prodotti Union Investment operantti sul territorio italiano. Tra questi ricordiamo la Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige, le Casse Rurali dell’Alto Adige, Online Sim, Banca Intesa, Banca Popolare Commercio e Industria, Cassa Lombarda, Banca Popolare Luino e Varese, Banca Aletti e Invest Banca. Www.union-investment.com/it |
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FIDELITY INVESTMENTS, ACCORDO DI DISTRIBUZIONE CON BANCA DELLA RETE |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Fidelity Investments, il più grande gestore di fondi d’investimento indipendente al mondo, e Banca della Rete (società del gruppo Sara Assicurazioni) annunciano la conclusione di un accordo per la distribuzione dei fondi Fidelity. L’intesa rientra nella nuova strategia di Fidelity per il mercato italiano che punta a guadagnare la fiducia degli investitori italiani e a rafforzare la propria presenza in Italia. In particolare, i Clienti di Banca della Rete potranno investire nei 73 comparti della Fidelity Funds Sicav, di diritto lussemburghese armonizzata Ue, differenziati per aree geografiche, settori merceologici e classi di attività. Grazie a questo accordo Banca della Rete potrà proseguire il percorso di ampliamento e specializzazione dell’offerta secondo una logica multibrand, in linea con gli indirizzi strategici previsti dal proprio piano industriale. L’intesa prevede anche uno specifico percorso formativo per i consulenti finanziari di Banca della Rete, con particolari approfondimenti per i formatori e i responsabili di area: strumenti pratici e concreti dedicati ai promotori per supportarli nel loro lavoro di consulenza e di dialogo quotidiano con i clienti. Fidelity metterà a disposizione di Banca della Rete la propria esperienza nel risparmio gestito basata su indipendenza, professionalità, ricerca e servizi alla Clientela. “L’accordo con Banca della Rete rappresenta per Fidelity un ulteriore passo in avanti nella strategia di rafforzare la nostra presenza sul mercato italiano - commenta Rafael Febres Cordero, Direttore Generale di Fidelity in Italia - Banca della Rete rappresenta infatti una delle più evolute realtà finanziarie nel panorama italiano della consulenza finanziaria in termini di risorse umane e di copertura geografica. Il percorso di formazione che abbiamo pianificato per la rete di Banca della Rete ha l’obiettivo di trasferire ai loro promotori quei valori, incentrati sulla soddisfazione delle esigenze degli investitori, che hanno fatto di Fidelity il primo gestore indipendente al mondo.” “La scelta di un partner come Fidelity – sottolinea Tiziano Tazzi, direttore generale di Banca della Rete – che si distingue per solidità, esperienza e standing internazionale, conferma e rafforza la nostra vocazione di banca specializzata nei servizi finanziari personali, sempre più attenta alla qualità della consulenza e delle soluzioni proposte. L’inserimento dei prodotti altamente qualitativi di Fidelity nel portafoglio di Banca della Rete è un elemento di forte valorizzazione della nostra offerta”. |
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CONCLUSA CESSIONE DEL 57,50% DI FINECO VITA A CNP ASSURANCES |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Finecogroup (Gruppo Capitalia) comunica che il 17 febbraio , ricevute le previste autorizzazioni di legge, è stata data esecuzione alla cessione del 57,50% di Fineco Vita S.p.a. Alla francese Cnp Assurances. Come già comunicato al mercato il 10 novembre 2004, la cessione della partecipazione in Fineco Vita è avvenuta ad un prezzo pari a 575 milioni di euro, corrispondente ad una valutazione complessiva di Fineco Vita di 1 miliardo di euro. Tale operazione rappresenta l’avvio di una importante partnership industriale ed operativa fra Cnp Assurances e il Gruppo Capitalia nel settore della Bancassurance. Cnp Assurances, società quotata alla borsa francese, rappresenta, infatti, uno dei principali player nel settore della bancassurance in Europa, con oltre 14 milioni di clienti e circa 21 miliardi di premi. Forte di una esperienza di 150 anni nel settore, in particolare nell’ideazione e nella gestione di prodotti assicurativi vita su misura, Cnp è leader nel mercato assicurativo francese con una quota del 18%. L’assemblea Ordinaria dei Soci di Fineco Vita, riunitasi sempre in data odierna, ha nominato come consiglieri Edmond Alphandéry, Gilles Benoist, Xavier Larnaudie-eiffel, Gérard Meneroud, Gérard Cuzin, Matteo Arpe, Fabio Gallia, Carlo Enrico e ha confermato come presidente Francesco Carbonetti. Gérard Cuzin è stato designato dalla Compagnia francese per la carica di Amministratore Delegato. La composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione, con la presenza di esponenti del vertice dei Gruppi Capitalia e Cnp, sottolinea l’importanza strategica attribuita alla partnership che, avviata in un settore caratterizzato da elevate potenzialità di crescita, presenta significative opportunità di sviluppo. |
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DAL 21 FEBBRAIO 2005, AL VIA CINQUE NUOVI CONTRATTI IDEM STOCK FUTURES SUL MERCATO DEI DERIVATI DI BORSA ITALIANA |
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Milano, 21 febbraio 2005 – Oggi cominciano le negoziazioni di cinque nuovi contratti futures su azioni. I nuovi titoli che avranno un futures corrispondente saranno Autostrade, Banca Fideuram, Monte dei Paschi, Mediobanca e Pirelli, portando a 27 i single stock futures disponibili sul mercato Idem di Borsa Italiana. La liquidità è garantita da 3 market maker (Banca Aletti, Banca Caboto e Banca Nazionale del Lavoro) che esporranno continuamente proposte - in acquisto e in vendita - per quantitativi pari ad almeno 15 contratti futures sulla scadenza corrente fino al quarto giorno antecedente alla scadenza stessa e, a partire da tale data, sulla scadenza immediatamente successiva. I contratti hanno scadenze trimestrali (marzo, giugno, settembre e dicembre) e mensili e l’ultimo giorno di negoziazione è stabilito al terzo venerdì del mese di scadenza. Gli orari di negoziazione – dalle 9.00 alle 17.40 - sono gli stessi previsti per gli altri contratti derivati. I single stock futures quotati sull’Idem registrano, dall’anno scorso, una forte crescita: nel mese di gennaio, la media giornaliera dei contratti standard conclusi è di 1.966, che si confronta con una media di 1.127 nel gennaio 2004 (+74%). Sempre a fine gennaio, anche l’open interest, che conta 54.431 posizioni aperte, è in crescita del 50% sul gennaio 2004. |
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WARRANT AZIONI ORDINARIE CAMFIN 2003-2006 RETTIFICA DEL PREZZO DI ESERCIZIO |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Camfin informa i portatori dei Warrant azioni ordinarie Camfin 2003-2006 (i “Warrant”) che in applicazione al Regolamento dei Warrant (articolo 3) a seguito dell’aumento di capitale a pagamento che ha preso avvio il 7 febbraio 2005 (con termine il 25 febbraio 2005 compreso) il prezzo di sottoscrizione delle azioni rivenienti dall’esercizio dei Warrant sarà diminuito di un importo pari a: Euro 0,445 corrispondente alla differenza fra la media aritmetica semplice degli ultimi cinque prezzi ufficiali dell’azione ordinaria Camfin S.p.a. “cum diritto” e la media aritmetica semplice dei primi cinque prezzi ufficiali dell’azione ordinaria Camfin S.p.a. “ex diritto”. Pertanto, il prezzo di sottoscrizione delle azioni rivenienti dall’esercizio dei Warrant viene modificato in Euro 1,055 (per le richieste di esercizio presentate dal 1 gennaio 2005). In ottemperanza a quanto previsto dallo stesso articolo 3 del Regolamento dei Warrant, ai portatori che hanno presentato le loro richieste di esercizio dal 1 gennaio 2005 alla data odierna, versando il precedente prezzo di sottoscrizione (pari ad Euro 1,50 per ogni azione sottoscritta da nominali Euro 0,52) verrà restituito da Camfin S.p.a. Senza interessi, per il tramite del medesimo intermediario presso il quale è stata presentata la richiesta di esercizio, l’importo di Euro 0,445 per ogni azione sottoscritta, pari alla differenza tra il prezzo di sottoscrizione originario e quello rettificato. |
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GIACOMELLI SPORT, AL VIA IL PIANO DI RILANCIO. PERFEZIONATA L’ACQUISIZIONE DA PARTE DI PROFILO SPINNAKER E CAMUZZI INT.L |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Si è perfezionata il 17 febbraio, la cessione di Giacomelli Sport a Ottanta Spa, società controllata, in misura paritetica (50%), da Profilo Spinnaker Investment Fund e Camuzzi International S.p.a. E che, seccessivamente, vedrà una partecipazione minoritaria anche del management coinvolto nell’operazione. L’operazione finanziaria si è conclusa grazie al giudizio positivo trasmesso dai Commissari Straordinari al Ministero delle Attività Produttive circa la consistenza e le valenze dell’offerta presentata da Ottanta Spa, rivolta a rilanciare l’attività e l’immagine commerciale di Giacomelli Sport attraverso un piano attività supportato da 10 milioni di euro di mezzi propri. In particolare, il piano di prosecuzione e di sviluppo delle attività è finalizzato a: rilanciare di tutti i punti vendita attraverso la stretta cooperazione con i fo rnitori, investimenti per il marketing dei singoli negozi e per l’attività di formazione del personale riposizionare il portafoglio dei prodotti esistente e ampliamento della gamma con l’introduzione di nuovi marchi nella fascia media/medio-alta nelle principali categorie merceologiche aprire progressivamente, e solo presso primari centri commerciali già esistenti o di nuova apertura, nuovi punti vendita con superfici attorno ai 1000 metri quadrati. “Grazie all’affidabilità economica, finanziaria ed imprenditoriale della nuova proprietà”, concordano Arnaldo Grimaldi, Presidente di Profilo Spinnaker e Ruggeromassimo Iannuzzelli, Vicepresidente e Ad Camuzzi International, “il coinvolgimento di qualificate competenze manageriali nel settore dell’abbigliamento e attrezzature sportive consentirà al marchio Giacomelli Sport di tornare a costituire un punto di riferimento del mercato”. |
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FILAS: INCONTRO SU INNOVAZIONE E SUPPORTO ALLE IMPRESE DEL SOCIALE |
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Roma, 21 gennaio 2005 - Filas, Finanziaria di sviluppo della Regione Lazio, organizza l’incontro “Regione Lazio per il sociale” che si svolgerà martedì 22 Febbraio a Formia presso il Grande Albergo Miramare (Via Appia, 44 - Lato Napoli) dalle 10,30. Sono previsti gli interventi di Anna Teresa Formisano, Assessore regionale alle Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali, Ruggero Trenna, Responsabile della Misura Iv.4 del Docup, Federica Verde del Coordinamento della Misura Iv.4 e Maria Rita Minelli, Responsabile dell’Area Learning di Labornetfilas. I lavori saranno dedicati alle più recenti misure di sostegno previste dalla Regione Lazio per le imprese del Terzo Settore, anche grazie ai fondi dell’Unione europea, e all’importanza che innovazione, hitech e internet possono rivestire per i soggetti no-profit e per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Il successo della misura Iv.4 per il sostegno alla creazione di servizi sociali ha messo in evidenza sia l’ampiezza del settore – con oltre 500 domande in risposta ai due bandi messi a punto da Filas – sia l’efficacia dell’azione della stessa Filas in risposta alle esigenze di acquisire competenze e strumenti tipici del mondo imprenditoriale. Questo ha spinto la Regione Lazio ad affidare a Filas un nuovo fondo di 3 milioni di euro per incentivare l’impresa sociale, rafforzare l'offerta di servizi per disabili, minori e anziani e sostenere progetti legati all'inserimento di soggetti svantaggiati. Grazie a tale fondo Filas, insieme all’Assessorato alla famiglia e servizi sociali, metterà a punto in tempi brevi un nuovo bando per la promozione dell’imprenditorialità nel sociale. Inoltre, come già per i bandi della Misura Iv.4, fornirà un servizio gratuito di assistenza tecnica per la preparazione degli elaborati di domanda e un servizio di tutoraggio nella successiva fase di attuazione dei progetti. |
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ACCORDO UE-SVIZZERA PER LA LOTTA CONTRO LE FRODI |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - Relazione senza dibattito ai sensi dell'articolo 131 del Regolamento del Parlamento La commissione per il controllo dei bilanci, adottando la relazione di Herbert Bösch (Pse, At), suggerisce alla Plenaria di approvare la conclusione dell'accordo firmato lo scorso mese di ottobre tra l'Unione e la Svizzera volto a lottare contro le frodi che ledono i loro interessi finanziari. L'accordo prevede la cooperazione amministrativa e giudiziaria tra le parti firmatarie per i casi di violazioni in materia di fiscalità indiretta (Iva e accise) e doganale (incluso il contrabbando), corruzione passiva e attiva, riciclaggio dei proventi delle attività illecite e riciclaggio di denaro, che include in particolare la frode fiscale e il contrabbando professionale. Le imposte dirette sono tuttavia escluse dal campo di applicazione dell'accordo. E' previsto, inoltre, lo svolgimento di indagini, il congelamento e la confisca dei beni. Le parti firmatarie sono tenute a cooperare nelle indagini e nella fornitura di informazioni connesse con i settori da esso coperti, comprese le informazioni bancarie e finanziarie. Alle domande di assistenza giuridica si applicano procedure semplificate che consentono alle autorità giudiziarie di contattare direttamente i loro omologhi senza passare attraverso i canali diplomatici. Gli ostacoli che gli investigatori incontravano a causa delle leggi svizzere in materia di segreto bancario sono rimossi: il segreto bancario non può essere invocato per respingere una domanda di assistenza reciproca. Il mutuo riconoscimento delle procedure penali fa scattare la cooperazione. Pur considerando tale accordo «un significativo progresso nel settore», il relatore ritiene tuttavia che resti ancora molto da fare per contribuire alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità. |
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IMPREGILO: PROSEGUONO TRATTATIVE CON GLI ISTITUTI DI CREDITO ATTIVATI CONTATTI CON POTENZIALI INVESTITORI |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Con riferimento agli articoli apparsi sulla stampa del 17 febbraio Impregilo S.p.a. Precisa che proseguono le trattative con gli Istituti di Credito coinvolti nell’operazione di finanziamento dei propri fabbisogni e che sono stati attivati contatti con potenziali investitori. In entrambi i casi non sono ancora intercorsi accordi che formeranno oggetto di comunicazione non appena giungeranno a conclusione. Si ricorda che le trattative e i contatti in corso vedono coinvolti per le parti di rispettiva competenza sia i Consulenti nominati da Impregilo (Studio Poli e Associati, Studio Colombo, Studio Giliberti Pappalettera Triscornia), sia quello nominato da Gemina (Lazard). |
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IMPREGILO: IL C.D.A. ESAMINA I DATI DI PRECONSUNTIVO 2004 E L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO 2005-2006 |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo S.p.a., riunitosi il 18 febbraio presieduto dal Prof. Paolo Savona, ha esaminato i dati di preconsuntivo per l’anno 2004. Per quanto riguarda il preconsuntivo consolidato di Gruppo si evidenziano: il portafoglio lavori per l’area infrastrutture cresce di circa il 19% a 5,6 miliardi di euro (4,7 miliardi di euro dicembre 2003); rimane stabile il portafoglio delle concessioni che si attesta a 8,9 miliardi di euro (8,7 miliardi di euro dicembre 2003). Le prospettive del mercato si confermano favorevoli; il valore della produzione ha raggiunto i 2.959 milioni di euro contro i 2.932 del precedente esercizio con un incremento dell’1% circa; il risultato operativo è stato pari a 133 milioni di euro, contro i 181 del 2003. Il minor risultato di 48 milioni di euro è principalmente dovuto al calo dell'attività nei settori dell’edilizia e dell’ambiente anche in relazione al perdurare di situazioni di criticità nel progetto di smaltimento rifiuti in Campania, oltre che a svalutazioni e accantonamenti cautelativi; il risultato ante imposte risulta negativo per 25 milioni di euro, contro i 116 positivi del 2003. In aggiunta a quanto sopra segnalato relativamente al risultato operativo, esso sconta la svalutazione di 68 milioni di euro del credito verso Imprepar, principalmente riconducibile alla svalutazione del credito verso l’Iraq a seguito della decisione del Club di Parigi, intervenuta nel novembre 2004, di rimettere l’80% dei debiti di tale paese nei confronti di autorità pubbliche e della conseguente revoca del mandato a incassare in precedenza dato a Impregilo dalla Sace. Il risultato ante imposte registra inoltre un incremento degli oneri finanziari da 71 a 130 milioni di euro per maggiori interessi dovuti all’ampliamento del perimetro di consolidamento, ad un aumento di commissioni su fideiussioni e a minusvalenze da cessione titoli; il risultato netto risulta negativo per 97 milioni di euro (contro un utile di 50 milioni di euro registrato a consuntivo 2003) tenuto conto in particolare di un carico fiscale di complessivi 77 milioni di euro, di cui circa 29 milioni di euro ascrivibili all’imponibile dell’esercizio 2004 (Irap ed Ires), mentre la rimanente quota è riconducibile essenzialmente all’effetto netto di imposte anticipate e differite; la posizione finanziaria netta è passata da 767 milioni di euro del 2003 a 857 milioni di euro, essenzialmente per il mancato incasso dei crediti verso i Comuni della Campania per lo smaltimento dei rifiuti, nonchè per l’avanzamento dei lavori relativi alla concessione Costa Nera Norte, in fase di completamento. Resta confermato il fabbisogno finanziario per l’anno 2005 già individuato e comunicato al mercato che, si ricorda, era stato quantificato in una componente strutturale di circa 600 milioni di euro (essenzialmente riconducibili al rimborso delle obbligazioni in scadenza nei prossimi mesi di maggio e giugno), ed in un’ulteriore componente di “picco” di circa 350 milioni di euro che, peraltro, a seguito delle evoluzioni positive recentemente registrate per quanto riguarda il progetto per il trattamento dei rifiuti in Campania, è prevista ridursi a circa 200 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha sottolineato che, nonostante i fenomeni negativi ed in gran parte considerabili non ricorrenti sopra descritti, la gestione industriale del Gruppo ha continuato a presentare margini positivi (rapporto tra risultato operativo e valore della produzione pari al 4,5%); ha inoltre confermato l’imprescindibile necessità di una manovra finanziaria di ampio respiro che, nel garantire i fabbisogni di cassa, consenta un maggior equilibrio tra mezzi propri ed indebitamento, manovra alla quale il vertice dell’azienda lavora da tempo. Si ricorda che i dati di preconsuntivo sopra riportati potranno subire variazioni e rettifiche in sede di stesura definitiva del progetto di bilancio 2004, tenuto anche conto del fatto che, a loro volta, sono in molti casi fondati su dati preconsuntivi elaborati dalle controllate. Il Consiglio d’Amministrazione ha altresì approvato gli aggiornamenti apportati al piano 2005- 2006, conseguenti soprattutto ad un aggressivo programma di dismissioni, elaborato al fine di ridurre i fabbisogni finanziari del gruppo. Resta confermato l’obiettivo di un Ros (risultato operativo/valore della produzione) superiore all’8% entro il periodo di piano. |
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PERMASTEELISA SMENTISCE COINVOLGIMENTO IN IMPREGILO |
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Vittorio Veneto, 21 febbraio 2005 - Con riferimento alle notizie apparse sui quotidiani relativi al coinvolgimento di Permasteelisa Spa nella riorganizzazione societaria di Impregilo, Permasteelisa Spa desidera precisare di non essere coinvolta in questo processo. I rapporti inoltre che esistono con Investindustrial, sono di una partecipazione societaria di Investindustrial nel capitale di Permasteelisa (tramite International Architecture), e di un patto di sindacato paritetico tra Investindustrial ed i managers del Gruppo Permasteelisa (Holding Bau), che lascia la gestione del gruppo stesso nelle mani del management. Ogni coinvolgimento di Investindustrial in Impregilo non avrà quindi nessun effetto sulle politiche commerciali del Gruppo Permasteelisa. |
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CELL THERAPEUTICS, INC. ANNUNCERÀ IL 28 FEBBRAIO I DATI FINANZIARI RELATIVI AL QUARTO TRIMESTRE ED ALL'INTERO ANNO 2004 |
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Seattle e Bresso, 21 febbraio 2005 - Lunedì 28 febbraio 2005, alle ore 14.30 italiane (8.30 ora di New York e 5.30 ora di Seattle), i dirigenti di Cell Therapeutics, Inc. (Cti) (Nasdaq: Ctic; Nuovo Mercato: Ctic) che fanno parte del Senior Management Team della società saranno presenti alla Conference Call trimestrale di Cti per discutere i risultati finanziari del quarto trimestre e dell'intero anno 2004 e gli obiettivi del 2005. Lunedì, 28 febbraio 2005, 14.30 ora italiana (8.30 ora di New York / 5.30 ora di Seattle), 1-800-263-8506 (per chiamate dagli Stati Uniti), 1-719-457-2681 (per chiamate dall'Italia e da tutti gli altri Paesi), Codice di ingresso: 9999364. Live audio webcast presso www.Cticseattle.com sarà presente sul sito circa due ore dopo la conclusione della conference call Numeri da digitare per ascoltare successivamente la conference call 1-888-203-1112 (per chiamate dagli Stati Uniti), 1-719-457-0820 (per chiamate dall'Italia e da tutti gli altri Paesi), Codice di ingresso: 9999364. |
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MARR S.P.A. (GRUPPO CREMONINI): IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI QUOTAZIONE PRESSO IL SEGMENTO STAR DI BORSA ITALIANA |
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Rimini, 21 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Marr, riunitosi il 18 febbraio sotto la presidenza di Ugo Ravanelli, ha approvato all’unanimità di sottoporre alla prossima assemblea dei soci il progetto di quotazione della Società presso il Segmento Star (Titoli ad Alti Requisiti) di Borsa Italiana. Il Presidente ha illustrato gli elementi che inducono a valutare positivamente il progetto di quotazione e, in particolare, ha sottolineato l’opportunità di sviluppo e consolidamento della Società sul mercato italiano del foodservice, caratterizzato da una forte crescita dei consumi alimentari extradomestici. Nel corso dell’Assemblea, che si terrà entro la metà di marzo, saranno formalizzati il conferimento dell’incarico di Global Coordinator, di sponsor e di specialista, nonché le modalità e i termini dell’offerta globale di collocamento delle azioni della Società. Compatibilmente con l’andamento dei mercati finanziari, Marr prevede di realizzare la quotazione entro l’anno 2005. Il Cda di Marr, infine, ha nominato il signor Léon Van Lancker quale Investor Relator della Società per la gestione dei rapporti con investitori e intermediari. Marr S.p.a. - società controllata da Cremonini S.p.a. (66,7%) e partecipata (33,3%) da un pool di investitori istituzionali (capofila: Arca Impresa Gestioni Sgr e Barclays Private Equity) - è leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice. Nel 2004 Marr S.p.a. Ha realizzato nel settore foodservice ricavi totali consolidati per 786,1 milioni di Euro, in aumento del 7,1% rispetto ai 734,1 milioni di Euro del 2003, un margine operativo lordo pari a 51,1 milioni di Euro (+6,9% rispetto ai 47,8 milioni di Euro del 2003) e un risultato operativo di 39,3 milioni di Euro (+9,5% rispetto ai 35,9 milioni di Euro del 2003). |
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INDAGINE CONGIUNTURALE UNIONCAMERE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DA 1 A 500 DIPENDENTI? NEL IV TRIMESTRE 2004 PRODUZIONE IN AFFANNO MA PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI ANCORA POSITIVE |
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Roma, 21 febbraio 2005 – Il 2004 si chiude con segnali nel complesso poco incoraggianti per le piccole e medie imprese manifatturiere italiane: produzione e fatturato mostrano andamenti ancora negativi; frenano le esportazioni italiane, che nel semestre centrale avevano invece sostenuto cenni di ripresa economica. Ma l’orientamento all’innovazione e alla crescita occupazionale lasciano intravedere la strada che alcune imprese hanno già iniziato a percorrere per superare le difficoltà attuali. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere, relativa all’andamento nel Iv trimestre dell’anno e alle previsioni per il I trimestre 2005 delle piccole e medie imprese industriali con 1-500 dipendenti. Produzione e fatturato nel Iv trimestre 2004 Ancora in calo, nel Iv trimestre 2004 rispetto all’analogo periodo del 2003, la produzione ed il fatturato delle imprese manifatturiere (rispettivamente –1,2% e –0,9%). A determinare l’andamento negativo sono state le imprese con 1-9 dipendenti (-2,8% la produzione, -2,5% il fatturato) e quelle con 10-49 dipendenti (-1,9% la produzione e – 1,6% il fatturato). Sostanziale stabilità, invece, mostrano le aziende di più grandi dimensioni (0,0% la produzione e +0,3% il fatturato). A livello territoriale, sotto la media nazionale si colloca il Mezzogiorno (-2,0% la produzione e –1,9% il fatturato) e il Nord-ovest (-1,7% e –1,2%). Centro (-1,1% e –0,8%) e Nord-est (-0,2% e –1,2%) registrano invece flessioni più contenute. A livello settoriale, il tessile, abbigliamento, cuoio e calzature segna la flessione più sensibile (-4,6% e –4,5%). Ordinativi Nel Iv trimestre 2004 rispetto al Iv trimestre 2003, gli ordinativi delle imprese manifatturiere registrano un decremento pari al –1,3%. Più evidente la flessione delle piccole imprese fino a 10 dipendenti (-3,1%) e di quelle con 10-49 dipendenti (-2,0%). Le imprese maggiori si pongono invece in situazione di sostanziale stabilità (-0,1%). Da segnalare, comunque, la tenuta del portafoglio ordini. Le imprese manifatturiere, infatti, dichiarano di aver assicurata la produzione mediamente per 3,2 mesi. Export Battuta d’arresto nell’ultimo trimestre 2004 per l’export made in Italy. La stabilità registrata nel periodo rispetto all’analogo trimestre del 2003 è spiegata dal decremento registrato dalle imprese minori (-1,9% quelle fino a 10 dipendenti e –0,4% quelle da 10 a 49 dipendenti). Le aziende con oltre 50 dipendenti mettono a segno solo un +0,2% medio. Differenziati gli andamenti territoriali, con il Nord-est (+1,9%) ed il Centro (+1,4%) che continuano ad incrementare le quote di commercio estero, trainate prevalentemente dalla imprese con 10-49 dipendenti (per le quali il dato medio sale rispettivamente al +3,8% e +2,2%). Prossimo alla media è l’andamento del Mezzogiorno (-0,3%, con le imprese di dimensioni minori che, però, presentano un andamento fortemente negativo). In calo più evidente, invece, le industrie del Nord-ovest (-1,9%). A livello settoriale, positivo è l’andamento delle industrie della carta stampa ed editoria (+3,6%) e di quelle alimentari e delle bevande (+3,5%). All’estremo opposto si collocano, invece, le industrie del trattamento minerali non metalliferi (-3,0%) e le Altre industrie manifatturiere (-2,7%). L’artigianato Un Iv trimestre in flessione rispetto allo scorso anno per il comparto artigiano, con diminuzioni nella produzione (-1,2 %), nel fatturato (-1,6%) e negli ordinativi (-2,3%). Più contenuto, invece, il decremento dell’export rispetto ai precedenti trimestri: -0,5% il dato trimestrale rispetto al –2,0% del Iii trimestre 2004. Le difficoltà congiunturali si riflettono anche sulle previsioni: è pari a –7 il saldo tra attese di incremento e di decremento della produzione e a –9 quello del fatturato. Le prospettive per il 2005: positive per investimenti e occupazione Decisamente caute si mostrano le imprese riguardo all’andamento del I trimestre 2005. Pari a +3 è il saldo tra attese di crescita e previsioni di diminuzione della produzione, a 0, invece, quello relativo al fatturato. Più ottimiste si dimostrano le imprese di maggiori dimensioni (+12 e +11 i valori corrispondenti). Le attese sono invece negative per le altre dimensioni d’impresa. Malgrado questa evidente prudenza, le imprese manifatturiere proseguono il loro rafforzamento in termini di investimenti e di risorse umane. L’indagine di Unioncamere mostra, infatti, che il 43% delle imprese manifatturiere conta di effettuare investimenti innovativi nel corso dell’anno. Di queste, il 44% prevede che gli investimenti siano superiori rispetto allo scorso anno, il 33% che siano uguali, il 23% che siano minori. A puntare di più sull’innovazione sono le imprese settentrionali (investiranno il 46% delle aziende del Nord-est del Nord-ovest), mentre inferiore appare la quota di imprese del Centro (36%) e del Sud (33%) disposte ad investire. Anche se prevale l’attenzione all’innovazione di processo rispetto a quella di prodotto, l’orientamento delle imprese va tuttavia verso l’introduzione di macchinari innovativi piuttosto che il solo ampliamento della capacità produttiva attuale, a conferma ulteriore dell’incertezza con la quale ancora si guarda all’evoluzione di mercato. Buone notizie anche per quanto riguarda l’andamento dell’occupazione: per l’anno 2005 il 18,8% delle imprese manifatturiere prevede di incrementare l’occupazione nella propria azienda, il 73% prevede di mantenere immutato l’organico, mentre l’8,2% prevede contrazioni occupazionali. Nei settori del tessile-abbigliamento-calzature, però, le imprese con previsioni negative (15%) superano quelle che prevedono espansione occupazionale (12%). Guardando a quanto avvenuto nel 2004 si può affermare che si tratta di previsioni ampiamente attendibili: infatti dall’ultima rilevazione del Centro studi Unioncamere è emerso che il 93,5% delle imprese ha rispettato o addirittura incrementato le previsioni di assunzione formulate all’inizio del 2004, mentre il 6,7% ha dovuto ridimensionarle. |
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OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” INDIS-UNIONCAMERE PREZZI ALIMENTARI “FREDDI” TRA FEBBRAIO E MARZO AUMENTI CONCENTRATI IN POCHI COMPARTI: +0,6% LA PREVISIONE PER IL BIMESTRE |
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Roma, 21 febbraio 2005 – Aumenti limitati e concentrati in alcune filiere in risposta alla pressione dei costi e inflazione alimentare in crescita modesta (+0,6%) nel bimestre febbraio-marzo 2005. Una tendenza che si protrarrà per tutta la prima metà del 2005 e che interesserà i prezzi nelle filiere più esposte alle pressioni sul versante di costi, come bevande e carni. Questo il messaggio che emerge dall’ultima riunione dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” dell’Indis, Istituto dell’Unioncamere specializzato nella distribuzione nei servizi. Nell’ambito della riunione sono state presentate le linee di un progetto di collaborazione scientifica dell’Osservatorio Indis con l’Osservatorio nazionale del commercio presso il Ministero delle Attività produttive. L’attività riguarderà una ricognizione sulla struttura delle reti di commercializzazione riferite alle carni suine e bovine ed ai prodotti ittici con l’obiettivo di evidenziare i diversi percorsi seguiti dalle merci per arrivare sino al consumatore finale, le specificità di ciascun canale e la funzione economica che esso assolve. La metodologia di indagine sarà condivisa a livello regionale, affinché possa essere rafforzata – anche su questo versante - la collaborazione tra le singole Camere di commercio e gli Osservatori regionali del commercio. I ribassi dei prezzi contribuiscono solo in parte al rilancio dei consumi “I risultati registrati sia a livello nazionale che locale dai numerosi accordi di autocontenimento dei prezzi - segnala l’Osservatorio - non devono spingere a ritenere secondaria, ai vari stadi della filiera, la necessità di un recupero dei costi sostenuti dagli operatori, lievitati lo scorso anno sia a causa dei rincari del petrolio che delle altre materie prime. Questo processo di riaggiustamento, peraltro, potrà rivelarsi utile per ottenere un maggiore equilibrio tra le varie fasi della filiera dei prezzi. In un ottica di più lungo periodo, tuttavia, emerge chiaramente come i ribassi dei prezzi – pur nel loro indubbio valore di segnale di attenzione - non sono da soli condizione sufficiente a garantire un rilancio duraturo dei consumi. E’ necessario pensare a politiche che facciano leva sull’innovazione di prodotto, sulla qualità e sulla ricerca, per consentire alle diverse filiere di affrontare le sfide della competizione globale. La perdita di competitività del nostro sistema-paese sta interessando sempre di più un settore – come quello dei prodotti alimentari - in cui alla competizione all’interno dell’Europa si aggiunge quella derivante da nuove realtà (come quella asiatica: Cina, in particolare), caratterizzate da costi (e quindi prezzi) maggiormente competitivi”. Prezzi alla produzione alimentari: avvio moderato nel 2005 Le richieste di revisione dei listini alla produzione per il bimestre febbraio-marzo 2005 (raccolte dall’Osservatorio Prezzi e Mercati con riferimento alle grandi centrali d’acquisto della distribuzione organizzata), si sostanziano per ora in recuperi parziali e selettivi dei prezzi in alcune filiere più esposte alle pressioni sul versante di costi. E’ il caso delle “bevande”, con attese di ritocchi dell’1,7% motivate prevalentemente dalla forte lievitazione dei costi di trasporto; degli “olii e grassi” e dello “scatolame”, con aumenti intorno all’1%. Una menzione a parte meritano le carni (+0,1% la previsione di rialzo nel bimestre febbraio-marzo, ma +3,7% il recupero stimabile tra marzo 2004 e marzo 2005), in cui il ritorno della domanda ai livelli anteriori all’esplosione del fenomeno della “mucca pazza” ha reso inevitabile un recupero sul versante dei costi, lievitati in funzione dei nuovi obblighi in materia di tracciabilità e anagrafe bovina. L’effetto di questi aggiustamenti di filiera sull’andamento complessivo dei prezzi alla produzione alimentari sarà modesto: in media i prezzi del paniere alimentare posto sotto osservazione da Indis-unioncamere potrebbero pertanto registrare aumenti dello 0,6%. Tra i generi non alimentari ritocchi ai listini di entità non diversa potranno interessare i prodotti della detergenza. Il quadro generale della prima parte dell’anno si conferma orientato alla moderazione, soprattutto nel mercato dei beni: nel mercato alimentare, nonostante i recuperi dei costi, la stagnazione della domanda continuerà a moderare i prezzi; nei mercati non alimentari, come l’abbigliamento, le calzature e l’elettronica di consumo, un ruolo crescente a favore di un contenimento della crescita dell’inflazione sarà svolto dalla crescente penetrazione sul mercato domestico di prodotti importati dai paesi emergenti. L’inflazione 2004: beni in calo, servizi stabili, tariffe in aumento Nel 2004 l’inflazione è scesa al 2.2%, dato più basso dal 1999. La chiave di volta di questa discesa va cercata nell’andamento del mercato dei beni, alimentari e non. L’inflazione degli alimentari è scesa dal 3,1% del 2003 al 2,2% nel 2004, quella dei non alimentari dall’1,9% del 2003 allo 0,8% nel 2004. Considerato che i beni rappresentano poco meno del 50% dei consumi delle famiglie, un punto in meno di inflazione spiega circa mezzo punto di inflazione in meno al consumo. A far scendere l’inflazione alimentare nel 2004 sono stati da un lato la riduzione dei consumi e, dall’altro, il ridimensionamento dei prezzi degli ortofrutticoli, favorito dal forte aumento dell’offerta che, nel 2004, ha raggiunto un picco decennale. Nel mercato non alimentare l’inflazione ha rallentato il passo soprattutto nell’abbigliamento (dal 2.8% del 2003 al 2.2% nel 2004), nelle calzature (dal 2.9% all’1.8%), nei casalinghi (dal 2.2% al’1.7%) e nei prodotti per la cura della persona (dal 2.3% all’1.8%). Prezzi fermi nel comparto delle autovetture, mentre sono addirittura scesi del 13.3% quelli dei prodotti dell’elettronica di consumo (Tv, Dvd, cellulari, computer, ecc.). Il rallentamento dell’inflazione in questi settori, che in alcuni casi ha coinciso anche con una discesa dei prezzi, è stato favorito dall’euro forte e dalla crescente penetrazione delle produzioni dei paesi emergenti. Superiore alla media, ma in forte rallentamento rispetto al passato (2,9% nel 2004 contro il 7,7% del 2003), è stata l’inflazione nel comparto dei servizi finanziari al cui interno, tuttavia, sono in atto dinamiche fortemente distinte. Se da un lato è rallentata la corsa dei servizi assicurativi (+1%), ha invece subito una forte accelerazione quella dei servizi bancari, rincarati nel 2004 di oltre il 6%. Sopra la media anche l’inflazione nei servizi privati, aumentati nell’anno del 3.3%. Forti rincari anche per i servizi di trasporto, aumentati nel 2004 del 4.9%: tra questi i voli aerei sono aumentati del 13%, gli interventi di manutenzione delle autovetture del 5%. Italia: i prezzi al consumo per settore Variazioni % sul periodo indicato Settori | Media 2003 | Media 2004 | Dic. 04/ Dic.03 | Alimentari | 3.1 | 2.2 | -0.1 | alimentari ex fresco | 2.6 | 2.3 | 1.2 | fresco ittico | 4.5 | 1.6 | -0.1 | fresco ortofrutticolo | 5.3 | 2.0 | -6.8 | Non alimentari | 1.9 | 0.8 | 0.8 | Prodotti terapeutici | 0.4 | 1.7 | 1.8 | Abbigliamento | 2.8 | 2.2 | 1.8 | Calzature | 2.9 | 1.8 | 1.6 | Mobili e arredamento | 1.9 | 2.2 | 2.5 | Elettrodomestici | 0.2 | -0.3 | -0.5 | Radio, tv, ecc. | -4.1 | -13.3 | -12.7 | Foto-ottica | 1.2 | 1.4 | 1.4 | Casalinghi durevoli e non | 2.2 | 1.7 | 1.3 | Utensileria casa | 2.8 | 2.6 | 2.6 | Profumeria e cura persona | 2.3 | 1.8 | 1.2 | Cartoleria, libri, giornali | 2.4 | 2.0 | 1.7 | Cd, cassette | 0.8 | 0.6 | 0.3 | Giochi e articoli sportivi | 1.8 | 1.0 | 0.8 | Altri non alimentari | 2.7 | 2.6 | 2.1 | Autovetture e accessori | 1.6 | -0.1 | 1.0 | Energetici | 3.0 | 2.4 | 5.6 | Prodotti energetici | 2.4 | 5.8 | 10.9 | Tariffe energetiche | 3.9 | -1.7 | -0.8 | Servizi | 3.6 | 3.3 | 3.4 | Personali e ricreativi | 2.3 | 2.2 | 2.3 | Per la casa | 2.9 | 2.7 | 2.9 | Di trasporto | 3.5 | 4.9 | 7.6 | Sanitari | 3.6 | 2.9 | 2.8 | Finanziari ed altri | 7.7 | 2.9 | 3.0 | Alberghi e pubb. Esercizi | 4.1 | 3.4 | 2.5 | Tariffe | 0.2 | 1.5 | 0.7 | a controllo nazionale | -0.7 | 0.7 | -0.3 | a controllo locale | 4.0 | 3.8 | 2.5 | Affitti | 2.8 | 2.8 | 2.7 | Tabacchi | 8.4 | 9.8 | 13.9 | Totale | 2.7 | 2.2 | 2.0 | Fonte: elaborazioni Osservatorio "Prezzi e Mercati", Indis-unioncamere su dati Istat |
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PIÙ CONCORRENZA A VANTAGGIO DEI CONSUMATORI |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La commissione per i problemi economici e monetari sottopone alla Plenaria una risoluzione che, accogliendo favorevolmente la Xxxiii relazione della Commissione sulla politica di concorrenza, (2003), si felicita con l'allora commissario Mario Monti «per aver mantenuto un monitoraggio costante ed energico delle distorsioni della concorrenza intraprendendo nel contempo una riorganizzazione e un rinnovo di ampio respiro della norme in materia di antitrust, di controllo delle concentrazioni e di aiuti di Stato». I deputati, inoltre, insistono affinché «il limitato numero di casi in cui le decisioni della Commissione sono state riesaminate dalla Corte di giustizia e annullate» non sia considerato un elemento capace di minare la fiducia nel sistema complessivo di analisi e applicazione. D'altra parte, essi chiedono «un ruolo più proattivo per il Parlamento europeo nello sviluppo della politica di concorrenza» da concretizzarsi attraverso il conferimento di poteri di codecisione all'Istituzione e si rammaricano che la Commissione e il Consiglio non abbiano potuto appoggiare questo punto di vista nel progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa. Ritenendo che l'efficace applicazione della politica di concorrenza sia uno strumento essenziale per conseguire una struttura di mercato efficiente «che operi nell'interesse dei consumatori ed abbia un impatto positivo e significativo sulla loro vita quotidiana», i deputati sottolineano che talvolta sarebbe più opportuno analizzare la situazione della concorrenza a livello dell'intero mercato interno piuttosto che dei differenti sottomercati. Nondimeno, valutano positivamente la revisione delle norme sugli aiuti di Stato, con il riorientamento dell'interesse della Commissione verso casi e questioni di particolare rilevanza per l'ulteriore sviluppo del mercato interno. La risoluzione si compiace per la posizione della Commissione sugli aiuti di Stato per la ricerca e lo sviluppo e plaude ai criteri di compatibilità ambientale applicati dalla Commissione per l'approvazione di vari regimi di aiuti in materia di ambiente. Tuttavia, esorta l'Esecutivo ad approfondire i lavori in merito all'impatto sulle imprese private di meccanismi, quote, diritti, certificati e crediti relativi agli scambi di quote di emissione nel quadro del protocollo di Kyoto. Rallegrandosi, poi, per l'iniziativa della Commissione relativa a taluni importanti mercati, come quello delle telecomunicazioni, i deputati esprimono tuttavia preoccupazione «per la persistente incapacità di raggiungere la piena liberalizzazione dei mercati comunitari del gas e dell'elettricità». Inoltre, pur valutando positivamente le nuove regole della Commissione sulla distribuzione degli autoveicoli, i deputati si attendono maggiori progressi quanto alla riduzione delle notevoli differenze esistenti fra gli Stati membri relativamente al prezzo degli autoveicoli nuovi e si rammaricano del fatto che attualmente tali differenze rimangono significative. Sono invocati, poi, ulteriori progressi in relazione al mercato delle riparazioni degli autoveicoli e una più facile disponibilità delle parti di ricambio per autovetture. In materia estera, i deputati si compiacciono per l'impegno assunto dalla Commissione di perseguire una politica di cooperazione bilaterale rafforzata con i principali partner commerciali della Comunità e di ampliare la cooperazione multilaterale nel settore della concorrenza. Essi, in particolare, ritengono doveroso congratularsi con la Commissione per la conclusione di accordi di cooperazione in materia di concorrenza con gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone. Essi infine esortano l'Esecutivo a continuare a cooperare con i paesi dell'Ocse, con i paesi asiatici (in particolare la Cina) e con quelli dell'America latina, nonché a proseguire i negoziati con l'Omc sull'interazione tra scambi commerciali e politica di concorrenza. |
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USURA E RACKET: PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI ANTIUSURA ED ANTIRACKET PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO |
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Roma, 21 febbraio 2005 - La Giunta Esecutiva del Forum permanente delle associazioni antiracket e antiusura, presieduta dal Prof. Giovanni Conso, si è riunita presso il Cnel per una valutazione sulle misure di contrasto messe in atto nei confronti dei gravissimi e crescenti fenomeni dell’usura e del racket sull’insieme delle attività economiche, produttive di pubblici esercizi e dei servizi del terziario. La giunta ha preso atto che purtroppo le piccole imprese, nerbo dell’economia italiana, tante famiglie e singole persone sono sottoposte ad intimidazione e violenza da parte dei singoli malavitosi e della criminalità organizzata. Sempre più il racket e l’usura opprimono l’economia e le attività produttive del Paese e sempre più necessaria è diventata l’azione del volontariato, delle associazioni e dello Stato a sostegno delle aziende, delle persone e delle famiglie nella denuncia di tali violenze. Tale azione, tuttavia, risulta inadeguata e frenata dalla complessità delle procedure amministrative e giudiziarie previste dall’attuale normativa. La Giunta ha, quindi, affermato all’unanimità l’urgenza di interventi normativi che finanzino adeguatamente le azioni di contrasto e di solidarietà previste dalle leggi 108/96 e 44/99. Ritiene altresì necessaria che venga accolta la proposta del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione di trasferire la somma di 20 milioni di Euro dal Fondo di solidarietà art.14, al Fondo di prevenzione art.15 della legge 108/96 al fine di dare maggior forza alle azioni di tutela e di prevenzione anche svolgendo attività di diffusione, tra le categorie più esposte al rischio, degli strumenti necessari per la difesa da tale reato che si realizza proprio attraverso la loro conoscenza.La Giunta ha infine effettuato una approfondita discussione sulla proposta di legge, presentata dall’On.cirielli, già approvata dalla Camera ed ora in discussione al Senato, concernente modifiche al codice penale in materia di attenuanti generiche, prescrizioni etc. A tal proposito chiede che i reati di usura ed estorsione vengano sottratti all’istituto della prescrizione rilevando come l’applicazione di essa favorisca il proliferare di tale fenomeno malavitoso vanificando lo sforzo finora fatto dallo Stato e dalle Associazioni per far emergere tale crimine. |
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RICERCA E SVILUPPO: COME RADDOPPIARE I FONDI? |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia sollecita una dichiarazione da parte della Commissione europea riguardo alle possibili modalità per finanziare un raddoppio delle risorse per la ricerca attraverso il settimo Programma Quadro in materia di Ricerca e Sviluppo Tecnologico. In particolare, i deputati chiedono all'Esecutivo se tale raddoppio del bilancio del Programma Quadro ammonterà semplicemente al raddoppio del bilancio iniziale del 6° Pq o «terrà pienamente conto dell'allargamento, dell'inflazione, della durata del 7° Pq e della possibile aggiunta di nuove aree di ricerca». Inoltre, si chiede alla Commissione se, nelle sue prossime proposte per il 7° Pq, intende aumentare le risorse finanziarie per includere all'interno del Programma Quadro il sostegno alla ricerca di base attraverso un consiglio europeo per la ricerca, la ricerca spaziale e la ricerca sulla sicurezza, oppure se prevede meccanismi comunitari al di fuori di esso per finanziare una o più di queste aree di ricerca. Qualora, poi, una o più aree rimanessero all'interno del Programma Quadro, i deputati domandano alla Commissione come intende garantire la copertura del finanziamento al di là dei fondi già esistenti per la ricerca. Infine, è chiesto alla Commissione in che maniera intende influenzare il dibattito in atto sulle nuove prospettive finanziarie «in modo tale da ridurre al minimo il rischio di non raggiungere l'obiettivo, condiviso con il Parlamento e molti Stati membri, di raddoppiare il bilancio del Programma Quadro». Da ultimo, giova segnalare che la commissione industria del Parlamento dovrebbe adottare, il 21 febbraio prossimo, la relazione d'iniziativa di Pia Locatelli (Pse, It) su «La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa - Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell'Unione», che sarà esaminata dalla Plenaria di marzo, prima che la Commissione presenti le sue proposte sul Settimo Programma Quadro. |
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IL MONDO DELL'INNOVAZIONE INDICA LE PRIORITÀ DEL FUTURO PROGRAMMA |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - I partecipanti alla consultazione della Commissione hanno concordemente indicato competitività industriale e accesso al finanziamento per le aziende innovative come i due aspetti più importanti del progetto di futuro programma quadro per la competitività e l'innovazione. Il programma dovrà ottimizzare e riunire le azioni condotte in differenti aree politiche (inclusi gli aspetti innovativi dei programmi quadro di ricerca) per dar vita a un approccio più globale e coerente, sostiene la Commissione. In parallelo agli strumenti per incoraggiare l'innovazione (inclusi i settori tecnologie ambientali, efficienza energetica, energie rinnovabili), il programma vuole aumentare l'uso e il controllo delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), migliorare l'accesso ai finanziamenti per le Pmi (Piccole e medie imprese), sollecitare migliori condizioni quadro per l'attività produttiva. La Commissione ha ricevuto 186 risposte, la metà circa delle quali da singoli, associazioni industriali e amministrazioni pubbliche. Tra i quattro obiettivi del programma, quello più importante è stato considerato l'incoraggiamento all'innovazione e l'uso sostenibile delle risorse, seguito dall'accesso al finanziamento per le Pmi, l'adozione di riforme per un miglior contesto produttivo, e infine il miglior uso delle Tic. La maggior parte dei partecipanti ha detto di ritenere che vi sia un evidente e significativo bisogno d'intervento a livello europeo. Alla domanda sulla necessità di altre misure che completino il programma e garantiscano il raggiungimento dei suoi obiettivi, il 56,5% dei partecipanti ha risposto sottolineando la necessità di misure a livello nazionale, ma è stata anche frequentemente citata la necessità di misure a livello regionale e a livello europeo. Oltre alle misure per dare impulso alla competitività e facilitare l'accesso al finanziamento, i partecipanti alla consultazione hanno considerato molto importante l'incoraggiamento al trasferimento tecnologico e il miglioramento dei servizi di sostegno all'attività produttiva per le Pmi. Il 30% circa dei partecipanti ha segnalato che invierà alla Commissione ulteriori commenti dettagliati sul documento di consultazione. Per ulteriori dettagli sulla proposta e la consultazione: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/cip/consultation.htm |
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NANOTECNOLOGIE NELL'EUROPA SETTENTRIONALE |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - Dal 26 al 28 aprile si svolgerà a Helsinki una conferenza internazionale sulle nanotecnologie. La conferenza intende discutere ricerche, sviluppi e applicazioni delle nanotecnologie e dar vita a nuovi collegamenti. Tra i principali argomenti affrontati: dispositivi mobili; carta ed elettronica stampata; nanotecnologie e ambiente. Per ulteriori dettagli: http://www.Nano.fi/ |
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ASNM: APRONO I BATTENTI IN CALIFORNIA IL SAN FRANCISCO HUB E IL SAN FRANCISCO INCUBATOR, DUE SERVIZI PER FAVORIRE LO SVILUPPO DI PARTNERSHIP E OPPORTUNITÀ DI BUSINESS TRA MILANO E IL MERCATO CALIFORNIANO |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Nuovi servizi per incentivare le imprese milanesi più innovative a conoscere meglio la realtà economica americana e ad avvicinarsi al mercato della Silicon Valley. E’ questo il traguardo che si propone Digital Hub in the Great West, il progetto di internazionalizzazione presentato il 17 febbraio 2005 a Palazzo Isimbardi da Bic La Fucina e dalla Provincia di Milano. Rivolto soprattutto alle imprese che si occupano di Ict, multimedia, biotecnologie, nanotecnologie, nuovi materiali, agroalimentare, design e moda, Digital Hub in the Great West nasce sulla scia di precedenti missioni in Usa realizzate da Bic La Fucina, sempre grazie al contributo della Provincia di Milano, e dalla consapevolezza che per un’impresa è più facile muovere i primi passi sui mercati internazionali se può contare sul solido supporto delle istituzioni politiche ed economiche. La novità più rilevante del progetto è l’inaugurazione del San Francisco Hub e del San Francisco Incubator, due strutture volte a garantire alle imprese italiane assistenza e orientamento. L’hub è una sorta di ufficio informazioni, pensato per approfondire la conoscenza della cultura imprenditoriale e del mercato americano; direttamente da San Francisco fornirà indicazioni dettagliate su opportunità di business e di partnership, fiere ed eventi locali. L’incubator è invece un vero e proprio incubatore d’impresa con uffici, sale riunioni e servizi di segreteria; concepito come una struttura flessibile, permetterà alle imprese che intenderanno stabilire una sede temporanea a San Francisco di essere operative fin dal loro arrivo in California. Con Digital Hub in the Great West le imprese potranno anche accedere a nuovi servizi appositamente ritagliati sulle loro esigenze, da cui ricaveranno le migliori strategie per approdare sul mercato californiano: la Swot Analysis consentirà alle società di individuare al meglio gli obiettivi di internazionalizzazione e il Webcast permetterà di approfondire, attraverso 10 incontri online, le caratteristiche del mercato in cui potrebbero decidere di fare il loro ingresso. Possono candidarsi ai vari servizi tutte le imprese innovative con sede nella provincia di Milano. Il progetto si concluderà nel marzo 2006. Bic La Fucina è un centro servizi all’impresa specializzato in attività di internazionalizzazione verso regioni di eccellenza tecnologica. Con le sue iniziative ha saputo aggregare attorno a sé una community di imprese innovative, solide collaborazioni di ricerca per lo sviluppo dei settori a più alto contenuto tecnologico, e avviare accordi significativi come quello siglato lo scorso luglio con il Silicon Valley Italian Executive Council, un’organizzazione di oltre 200 professionisti italiani e italoamericani impegnati nel campo delle nuove tecnologie e dell'innovazione, un punto di riferimento per chi voglia avviare rapporti commerciali e di cooperazione con la Silicon Valley. Www.biconline.it |
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LAVORO E FORMAZIONE: UN CONVEGNO A VARESE DEGLI ENTI BILATERALI |
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Varese, 21 febbraio 2005 - La bilateralità nei settori del terziario, servizi e turismo in questi ultimi anni ha raggiunto un buon grado di maturità grazie soprattutto al forte impegno delle parti sociali nel saper costruire un luogo di incontro condiviso dove attuare importanti politiche del lavoro e della formazione. Nel continuo confronto sui grandi temi del lavoro che vede al centro del dibattito gli Enti Bilaterali, si sta delineando una prospettiva a volte complessa ma sicuramente affascinante se si pensa alle potenzialità che essi esprimono. Il convegno su “Il ruolo degli Enti per la crescita del lavoro e lo sviluppo del terziario”, organizzato da Uniascom per mercoledì 23 febbraio con inizio alle ore 9.30 alla Villa Ponti di Varese, si colloca nel segno della continuità rispetto ai precedenti momenti di dibattito promossi dalla Provincia di Varese e dalle parti sociali sulle tematiche del lavoro, proponendo ai relatori un confronto aperto sul ruolo degli Enti Bilaterali provinciali in un contesto economico in profonda trasformazione, dove il lavoro nelle aziende del terziario dei servizi e del turismo assume sempre più una valenza strategica negli indici di sviluppo locale. Ai lavori, coordinati da Sergio Bellani e Lucia Anile, rispettivamente presidente degli Enti del Commercio e del Turismo, interverranno, tra gli altri, l’avvocato Andrea Pellicini, Assessore al Lavoro Formazione Professionale e Istruzione Provincia, Gianni Baratta, presidente Nazionale degli Enti Bilaterali, Marina Rossignoli, dirigente Area Lavoro e Formazione Provincia, Giovanni Gazzo, Segretario Generale Regione Lombardia Uiltucs, Rosa Pandini, Responsabile del Servizio Politiche di Settore e Comunicazione della Camera di Commercio di Varese, Alessandro Vecchietti, Responsabile Area Legislazione d’Impresa Confcommercio, Susanna Camusso, Segretaria regionale Cgil Lombardia, coordinati dal professor Marco Carcano Docente di sociologia dell’organizzazione Università degli Studi di Parma. |
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IL POLO TECNOLOGICO DI GORIZIA: RICERCA E INNOVAZIONE A SERVIZIO DEL TERRITORIO |
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Trieste 21 febbraio 2005 - Da un progetto del Comune di Gorizia, realizzato in collaborazione con Area Science Park e Imont - Istituto Nazionale della Montagna, nasce il Polo Tecnologico di Gorizia. Si tratta di un centro di servizi all’innovazione di Area Science Park e Imont, il cui scopo è di agire come nucleo di sviluppo dell’area goriziana in logica transfrontaliera e in un contesto di Europa allargata ad Est, destinato ad ampliarsi e a diventare un vero e proprio distretto tecnologico. Diverse le linee d’azione sulle quali il Polo Tecnologico opererà: dalle attività promozionali e di marketing territoriale ai servizi alle imprese per l’innovazione, dalla formazione e sviluppo delle risorse umane alle ricerche e studi sul territorio montano e pedemontano svolti dall’Osservatorio permanente sulla Montagna per l’Est europeo. Nel Polo Tecnologico verranno attivati progetti e servizi in grado di animare l’interesse delle imprese e delle istituzioni, verso i temi della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo socio-economico legato alla conoscenza. Di seguito il programma dell’evento che si svolgerà martedi 22 febbraio 2005 alle ore 11.00, presso il Comune di Gorizia - sala del consiglio - piazza municipio, 1. Ore 11.00 presentazione Vittorio Brancati Sindaco di Gorizia; Maria Cristina Pedicchio Presidente Area Science Park; Giancarlo Morandi Commissario Straordinario Imont. Interventi: Riccardo Illy Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia; Enrico Bertossi Assessore regionale alle attività produttive; Roberto Cosolini Assessore regionale al lavoro, formazione, università e ricerca; Enzo Marsilio Assessore regionale alle risorse agricole, naturali, forestali e montagna; Gianfranco Gutty Presidente dell’Unione Industriali di Gorizia; Emilio Sgarlata Presidente della Camera di Commercio di Gorizia. Ore 12.00 inaugurazione. |
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L'IMPRESA DELLA FLESSIBILITÀ |
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Manno (Svizzera) 21 febbraio2005 - Il progetto, realizzato presso l'unità di ricerca del Dipartimento Scienze Aziendali e Sociali (Dsas) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (Supsi) su mandato del Dipartimento della Sanità e della Socialità (Dss), analizza la diffusione delle diverse forme di lavoro atipico nelle aziende del Cantone Ticino e mette in evidenza il punto di vista dei datori di lavoro in merito alla flessibilità dell’impiego. L’obiettivo dello studio è quello di valutare gli eventuali problemi o vantaggi generati dalle trasformazioni del mercato del lavoro, al fine di elaborare misure di politica sociale adeguate. La ricerca verrà presentata durante la giornata di studio che si terrà venerdì 18 febbraio 2005 alle ore 14.00 presso l’Aula Magna dell’Università della Svizzera Italiana. Http://www.ticinoricerca.ch/ricerca_attualita/progettomese/15/ricerca_progetto.htm |
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“COACHING ESSENTIAL” , PUNTARE AL CUORE DEL COACHING |
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Roma, 21 febbraio 2005 – Sviluppare le competenze chiave di coaching, apprendere un modello di conversazione di coaching e applicarlo con efficacia, migliorare le proprie abilità di comunicazione vuol dire andare proprio al cuore del coaching. Questo lo spirito del corso “Coaching essentials” proposto da Life Coach Lab che prende il via ad aprile Milano e Roma per quanti vogliono avvicinarsi alla professione di coach, per coloro che già operano in questo campo ma vogliono apprendere un diverso modello di coaching ed estendere le loro abilità, e per i manager, i direttori delle risorse umane, i consulenti e i trainer. Life Coach Lab www.Lifecoachlab.i ha creato un modello di coaching originale che ha applicato nei 5 anni di attività specialistica nel settore, sia con clienti individuali sia corporate, e che rappresenta una struttura replicabile ed applicabile in qualsiasi contesto di coaching. “Le abilità che vengono sviluppate nel percorso di Coaching Essentials – spiega Giovanna D’alessio, trainer del corso – sono state elaborate sulla base delle competenze chiave di coaching indicate dalla International Coach Federation di cui sono vicepresidente, e fondate sul suo codice etico. Questo consentirà anche ai partecipanti che vorranno sostenere gli esami per la certificazione Acc (Associated Certified Coach - Portfolio Applicant) di avere tutte le conoscenze, il supporto e la documentazione necessari.” Il corso “Coaching essential” è costituito da 6 giornate di aula erogate una volta al mese per la durata di 6 mesi, oltre a 12 ore di coaching di gruppo effettuato telefonicamente durante tutto l’arco dei 6 mesi per assicurare supporto costante al processo di apprendimento dei partecipanti, da 10 a 15 massimo. I candidati sosterranno un colloquio con il trainer per discutere gli obiettivi di apprendimento e valutare la congruità delle esigenze del candidato con l’output che il corso offre. Il corso parte da Milano ma può essere svolto anche in altre città, una volta raggiunto il numero minimo di 7 persone. Per informazioni sui colloqui e le modalità di pagamento, scrivere a info@lifecoachl.It |
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L’EIPM OSPITA IPSERA 2005 IL CONGRESSO MONDIALE DELLA RICERCA ACQUISTI DAL 20 AL 23 MARZO 2005 |
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Ginevra, 21 febbraio 2005 - L’eipm, European Institute of Purchasing Management, conferma la sua leadership nella formazione e ricerca nel settore Acquisti organizzando il 14° congresso mondiale Ipsera 2005 (International Purchasing Supply Education and Research Association) per la prima volta in Francia in collaborazione con l’Esa di Grenoble (Ecole Supérieures des Affaires). Dopo il Canada, i Paesi Bassi e l’Italia, la Francia è stata scelta per ospitare il congresso annuale mondiale Ipsera della ricerca e della formazione alla Funzione Acquisti. Grazie alla sua esperienza e alla competenza nella formazione alla Funzione Acquisti e nel Supply Chain Management nelle imprese, l’Eipm (in collaborazione con l’Ecole Supérieure des Affaires di Grenoble) è stato scelto per organizzare per la prima volta in Francia questa prestigiosa manifestazione internazionale, che radunerà 200 professori e ricercatori dal 20 al 23 marzo 2005 al centro convegni di Archamps, vicino a Ginevra. L’ipsera è l’unica conferenza al mondo, a livello accademico, su Strategia e Management Acquisti. Questo appuntamento annuale permette la presentazione di 120 lavori di Ricerca selezionate da un comitato scientifico tra più di 300 lavori provenienti da tutto il mondo. Tali presentazioni da parte di professori e di ricercatori che preparano la tesi sperimentale saranno suddivisi in 5 tematiche aventi come argomento principale “Le risorse umane nella Funzione Acquisti”. Questa manifestazione attesta l’importanza dell’Eipm nel campo internazionale della formazione e della Ricerca mondiale. Inoltre consentirà all’Eipm e ai suoi partner internazionali di presentare il Centro di Ricerca Europeo in Acquisti e in Supply Management, rafforzando la sua posizione di leader nella Funzione Acquisti e Supply Management. I più grandi specialisti internazionali, professori, scienziati, studenti e addetti agli Acquisti di venti paesi differenti saranno presenti. L’ipsera 2005 è un’occasione unica per tutti gli interessati di conoscere lo “stato” della Funzione Acquisti nel mondo. Preziosi saranno i rapporti dei direttori Acquisti dei grandi gruppi industriali internazionali, come per esempio quello del direttore delle Risorse Umane della Nokia. |
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E LE TARGHE ALTERNE COSTANO 75 MILIONI DI EURO AL GIORNO 450 PER AZIENDA, MENTRE IL BLOCCO DOMENICALE COSTA 135 EURO |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Misure anti-smog? Le targhe alterne comportano per le imprese milanesi un costo di oltre 75 milioni di euro. Circa 450 euro per azienda. E se per un quarto delle imprese questa misura non causa particolari perdite, c’è un buon 32% che lamenta una diminuzione del proprio fatturato tra il 5 e il 30% e addirittura un 2,4% che segnala un calo di oltre il 70%. Mentre il blocco totale del traffico domenicale sembra incidere del 4,5% sul fatturato totale. Ciò significa un costo giornaliero di oltre 22 milioni di euro, anche se una percentuale del 85,2% degli imprenditori sentiti non lamenta particolari disagi. Se invece si ipotizza un ingresso a pagamento a Milano, le imprese milanesi prevedono una perdita media del 13% sul proprio fatturato giornaliero. E per gli imprenditori i costi delle misure anti-smog derivano per il 61% da limitazioni negli incontri con i clienti e fornitori. Mentre quasi il 47% risente di problemi nelle consegne e addirittura il 42,5% deve cambiare tutti i suoi programmi di lavoro. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dalla Camera di commercio di Milano attraverso il Lab.mim, su 581 imprese di Milano città (progetto “democrazia elettronica”). Quali i costi delle domeniche senza auto? Secondo gli imprenditori milanesi il blocco totale della circolazione la domenica non comporta costi per la propria attività nella stragrande maggioranza dei casi (85,2%), segue una percentuale del 4% che risente di una diminuzione minima, di meno del 5%, del fatturato settimanale normale. Per un 2,4% l’attività di domenica si ferma completamente, mentre un 1,4% sostiene una diminuzione del fatturato settimanale tra il 5 e il 10%. Seguono piccole percentuali di imprese che sostengono una diminuzione tra il 10 e il 20% (1%); tra il 30 e il 40% (0,9%); tra il 20 e il 30% (0,7%); tra il 40 e il 50%, tra il 60 e il 70% e di oltre il 70% (0,5%); tra il 50 e il 60% (0,3%), Quali i costi della circolazione a targhe alterne? Se per il 26,5% degli imprenditori la circolazione a targhe alterne non provoca costi, c’è però una percentuale del 11,2% che sostiene una diminuzione del proprio fatturato normale settimanale tra il 5 e il 10% e una del 11% che dichiara una diminuzione tra il 10 e 20%. Segue una percentuale di imprese del 10,3% che sostiene una diminuzione minore del 5%. Ma per il 9,8% la diminuzione è alta, tra il 20 e il 30%, mentre per il 4,8% è tra il 40 e il 50%. Per il 4,1% la diminuzione è tra il 30 e il 40%, per il 3,4% tra il 50 e il 60%, per il 2,4% di oltre il 70%. Lo 0,7% perde tra il 60 e il 70% del proprio fatturato normale. E l’ingresso a Milano a pagamento quali costi comporta? Nessun costo per il 33.9% degli imprenditori intervistati. Mentre per il 12,7% la diminuzione risentita sul fatturato settimanale non supera il 5%. Seguono un 7,7% che dichiara una diminuzione tra il 5 e il 10%, un 6% tra il 20 e il 30%, un 5,7% tra il 10 e il 20%, un 2,1% tra il 40 e il 50%. E’ di oltre il 70% la diminuzione del fatturato per una percentuale del 1,5% delle imprese. Mentre il 1,2% risente di una diminuzione tra il 30 e il 40% o tra il 50 e il 60%. Lo 0,7% tra il 60 e il 70%. Si fermerebbe invece completamente l’attività per il 3,1%. Quali le ragioni di questi costi? La maggior parte degli imprenditori lamenta una limitazione per incontri con clienti e fornitori (61,6%). Seguiti da problemi con le consegne (46,8%). Un 42,5% deve cambiare addirittura tutti i suoi programmi. Mentre per un 38,6% il costo è dovuto al personale che si assenta o ritarda (38,6%). Infine c’è un 37,7% che spende per mezzi di spostamento sostitutivi (taxi, noleggio mezzi, ecc.). |
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QUESTE CITTA’ ITALIANE TUTTE FAMIGLIA E CHIESA RITORNO AL PRIVATO E AL SOCIALE. I ROMANI TROVANO LA CITTÀ ACCOGLIENTE PER CLIMA E ARCHITETTURA, I NAPOLETANI PER LA GENTE, I MILANESI PER LE OPPORTUNITÀ. PER VIVERE TRANQUILLI? 2710 EURO AL MESE (ORA SE NE SPENDONO 2313) |
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Milano, 21 febbraio 2005. L’italia e le sue città restano fondate sulla famiglia. C’è poi una fitta trama sociale che porta benessere e qualità della vita: sono le forze del volontariato, che arrivano a raggiungere le istituzioni politiche, con subito dopo la Chiesa cattolica. Con un po’ di preferenza a Roma per la politica, a Napoli per la Chiesa, a Milano per le forze economiche. C’è poi l’altro pilastro, quello del lavoro, ma in un momento di difficoltà internazionali c’è bisogno di intervenire. Le città sono poi di fronte alla sfida ambientale e dell’invecchiamento, in entrambi i casi soprattutto i milanesi. Bisogna poi pensare ai giovani, a partire da Napoli. Solo dopo arrivano questioni, comunque sentite, come le infrastrutture, la sicurezza, la povertà, la casa, l’integrazione. La città del futuro fa ben sperare: è più vivibile e multietnica. A Roma più che a Milano si pensa che le cose non cambieranno. Più che una scelta la vita in una città è un dato di fatto esserci nati, anche se i romani da loro stanno bene per clima e architettura, i napoletani per il carattere della gente, i milanesi perché trovano chance. I riti delle città vanno dal cinema e teatro, che superano perfino il calcio, allo shopping, alla messa domenicale. Milano prevale per il rito quotidiano di informazione, Roma per la cultura nel cinema e teatro, Napoli nel calcio. Città che guardano in alto, se gli abitanti le sentono di dimensione europea per Milano, internazionale legata al mondo per Roma, come da tradizione, mediterranea Napoli. Ma per vivere bene quanto ci vorrebbe? Se normalmente le famiglie italiane spendono 2313 euro al mese in realtà il reddito minimo desiderato è più alto, di 2710 euro. Più alto il reddito desiderato a Milano (2880), a Roma (2751), più basso a Napoli (2500). Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano attraverso la Nexus realizzata su 572 italiani a febbraio 2005. Milano per lo sviluppo: un nodo della rete globale. La Camera di commercio di Milano, a distanza di quattro anni organizza una nuova edizione della manifestazione. L’iniziativa si svolge il 21 e 22 febbraio a Milano presso il Teatro Grassi e Palazzo Affari ai Giureconsulti, e vede riuniti i principali esponenti del mondo delle istituzioni, dell'impresa, della cultura e delle parti sociali, chiamati a discutere, analizzare e progettare un nuovo cammino di crescita della città. Oltre 80 i relatori italiani e stranieri in due convegni e tre workshop. Un contributo di confronto ed approfondimento sulle tematiche connesse a Milano e al suo sviluppo, cercando di rispondere ad una delle principali necessità imposte dalla "rete globale": cogliere in modo tempestivo le nuove sfide. Partecipano fra gli altri: Aznar, Berlusconi, Abete, Albertini, Alemanno, Angeletti, Bassetti, Billé, Bracchi, Bracco, Confalonieri, Ermolli, Follini, Formigoni, Giacomassi, Luttwak, Magri, Marinella, Monti, Monticelli, Ornaghi, Penati, Perini, Provasoli, Roilo, Romiti, Rosa, Roth, Sangalli, Senn, Shiva, Stanca, Vimercati, Vittadini. “La Camera di commercio di Milano – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - si è fatta promotrice dell'organizzazione della conferenza "Milano per lo sviluppo, un nodo della rete globale". Metteremo a confronto autorevoli rappresentanti del mondo delle istituzioni, dell'economia, della finanza e della cultura provenienti dall'Italia e dall'estero. Con l’obiettivo di poter far crescere un confronto sulle tematiche connesse a Milano e al suo sviluppo. A partire dalle principali necessità imposte dalla "rete globale". Bisogna cogliere in modo tempestivo le nuove sfide alle quali la città deve saper rispondere. D’altra parte emerge anche dalla nostra indagine come gli italiani vedano Milano come il cuore economico d’Italia. Un tema centrale, a partire da Milano, è la sfida del lavoro, questa importante frontiera che sta a cavallo tra la competitività di un territorio e il suo sviluppo sociale”. Chi migliora la vita in città? Secondo gli italiani le famiglie, per il 13,1%, soprattutto a Napoli (15,7%). Il volontariato aiuta molto, addirittura raggiunge la politica (10,5% in entrambi i casi), anche se il primo è molto più sentito a Milano (14,2%). L’altro soggetto che davvero conta per stare bene è la Chiesa Cattolica (9,4%), trainata dai napoletani (12,6%). I cittadini contano decisamente sui soggetti sociali (40%, un po’ meno a Milano, 36,3%). Meno sulla politica (17,7%, anche se di più a Roma, 19,9%), sui soggetti economici (13,8%, anche se di più a Milano, 15,8%), la scuola (5,6%) ed altri soggetti (15%), tra cui si distinguono le forze dell’ordine (7,7%, con un 9,4% a Napoli). Quali sono gli interventi prioritari? C’è da fare in Italia, a partire dal lavoro che manca (25,9%, con un picco a Napoli, 36,6%), dall’ambiente che si sta deteriorando (14,9% e qui si distingue Milano col 17,9%). In una società che invecchia sempre più attenzione va ai bisogni degli anziani (13,6%, ma se a Milano lo dice il 20% a Napoli l’8,4%). Che superano anche i giovani (13,1%, anche se a Napoli per il 15,7%). Il nodo trasporti (12,9%) riguarda soprattutto Roma (20,9%). La sicurezza (10,8%), Napoli (17,8%). Emerge subito dopo la questione della povertà come problema emergente (10,5%). Supera perfino la casa (8,2%, ma a Roma 13,6%), la cultura (6,3%), i prezzi (5,4%, a Roma 7,3%), la ricerca (5,2%), l’integrazione degli stranieri (4,9%, più alta solo a Milano, 7,9%). La città del futuro. Più vivibile (15,7%) per milanesi (19,5%) e napoletani (18,3%), anche se c’è un 8,4% che la vede al contrario. Tutti la vedono multietnica (15,6%) per milanesi (18,4%) e romani (19,9%), piuttosto che con pochi stranieri (1,2%). Ma vince il degrado sull’accoglienza (6,3% contro 3,5%). Ancora sentita la povertà (5,8%, per prima Milano con 7,4%) rispetto alla ricchezza diffusa (1,2%). Una città che diventerà poi sempre più metropolitana (5,4%) piuttosto che svuotarsi (3%). E ancora sarà più violenta (5,1%, con un picco a Napoli a 10,5%) che tranquilla (3,7%). Diventerà un centro culturale europeo (4,4%) soprattutto per i romani (7,3%) e non un centro provinciale (1,4%) e sono soprattutto i milanesi a non sentirsi ai margini. Sempre più turistica (4%), soprattutto Napoli (7,3%). La guerra non è un tema preso in considerazione, all’ultimo posto. Per i milanesi comunque qualcosa cambierà: solo il 3,7% ritiene che tutto resterà com’è, contro un 6,8% italiano e un picco a Roma del 9,9%. Perché vivere nella mia città? Perché ci sono nato (38,6%, con 41,9% per Napoli), perché offre chances (10%, ma 18,9% a Milano), per il clima (7%, ma ben 11% Roma), per l’architettura (6,3% ma 11,5% Roma), per il carattere degli abitanti (6,1% ma 9,9% Napoli). Qualcuno in realtà vorrebbe trasferirsi (12,9% in Italia –meno i romani 8,4%-, 2,3% all’estero). I riti delle città. Cinema e teatro (13,3%, ma 16,8% a Roma), il calcio (13,1%, ma 19,4% a Napoli), lo shopping (12,6%, ma 18,3% a Roma), la messa domenicale (11,7% e 13,6% a Napoli), l’informazione (11,2%, ma 18,4% a Milano), la palestra e lo sport (8,7%), il volontariato (8,6%, ma 12,1% a Milano), i piatti tipici (8,2% ma 15,2% a Napoli), i week end fuori città (7,7%, 11,5% a Roma). E Milano si distingue per l’aperitivo (8,9% contro 4,4% in Italia), per la cura nel vestirsi (5,3% contro 3,3%), Roma per le passeggiate coi cani (6,8% contro 3,1%). La città ha una dimensione europea per Milano (38,4% contro una media italiana del 22,7%), italiana per Napoli (26,7% contro una media del 20,3%), comunque resta provinciale per l’8,4%. Roma è internazionale legata al mondo (34,6% contro una media italiana del 23,3%), Napoli mediterranea (20,9% contro 12,2%). Un 7,2% la vede legata agli Stati Uniti. Se potessi avere…Il reddito minimo desiderato per gli italiani è di 2710 euro. Più alto a Milano (2880), a Roma (2751), più basso a Napoli (2500). Milano come è vista? Cuore economico d’Italia (11,8%), città delle opportunità (7,1%), dinamica (6,8%), bella (5%). Ma anche città grigia e triste (9,4%), inquinata (9,2%), caotica (7,1%). In sintesi. La qualità della vita e il benessere delle tre province italiane esaminate dipendono essenzialmente dagli attori sociali che in esse operano, ovvero le famiglie, le organizzazioni di volontariato, la Chiesa cattolica e i singoli cittadini. Minor importanza assumono, in questo senso, gli attori economici e politici, quasi che la loro legittimazione sia conseguente, e quindi secondaria, alla presa di coscienza dei singoli. In particolare, la qualità della vita e il benessere passano attraverso importanti interventi in alcune aree chiave della vita sociale ed economica dei cittadini, ovvero il lavoro (sentito in particolare a Napoli, 36.6%), l’ambiente (verso il quale sono maggiormente sensibili i residenti a Milano, 17.9%, e a Roma, 16.8%) e gli anziani (anche questo aspetto molto sentito a Milano, 20.0%). Le città future sono viste essenzialmente come più vivibili (15.7%) e sempre più multietniche (15.6%). La multietnicità è particolarmente avvertita dai residenti a Roma (19.9%) e a Milano (18.4%). Quindi gli intervistati non pongono l’accento su scenari futuribili, ma su città più a misura d’uomo e che si evolvono in virtù dell’uomo stesso. Il presente delle città oggetto d’indagine è costituito da realtà che piacciono perché hanno dato i natali agli intervistati (38.6%) e perché offrono delle chance di lavoro e di evoluzione agli abitanti che vi risiedono (caratteristica percepita in particolare dai residenti a Milano 18.9%). Realtà dove i passatempi principali sono costituiti dal cinema, dal teatro e dal calcio, realtà percepite con dimensioni europee, piuttosto che cosmopolite, città nelle quali il reddito minimo auspicabile per condurre un’esistenza tranquilla è costituito da 2700 Euro al mese, con differenze di circa 300 Euro tra Milano e Napoli. E Milano? In tutto questo ambaradan di multietnicità e di visioni future, la grande capitale del Nord non perde il suo essenziale carattere di “cuore economico d’Italia”. |
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PICCOLE IMPRESE, 1,5 MILIONI PER INNOVAZIONE GLI AIUTI DA UN'INTESA FRA REGIONE, COMUNE E CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO |
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Milano, 21 gennaio 2005 - Un accordo da 1,5 milioni di euro a sostegno della ricerca e dell'innovazione delle piccole e medie imprese è stato concluso tra Regione, Comune di Milano e Camera di Commercio. Lo hanno sottoscritto il presidente della Regione, Roberto Formigoni, il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, e il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli. Ciascuno dei tre enti mette a disposizione risorse per 500.000 euro. Sono destinate a sostenere la brevettazione di innovazioni, lo sviluppo di imprese biotech nell'area milanese, la partecipazione delle piccole e medie imprese a progetti europei e la messa in rete delle imprese con le Università e i Centri di ricerca. "E' il primo accordo di questo genere - ha sottolineato Formigoni - che la Regione firma con un Comune, non a caso quello di Milano, dopo che intese analoghi abbiamo sottoscritto con diverse realtà provinciali lombarde e con le rispettive Camere di commercio, come a Mantova, Como, Lecco, Varese, Milano e, da ultimo, Pavia, con un impegno complessivo di oltre 3 milioni di euro". "Tutto ciò - ha detto ancora Formigoni - nella convinzione che ricerca e innovazione costituiscono l'elemento chiave dello sviluppo e che le istituzioni non possono stare a guardare ma sono chiamate con forza a sostenere e promuovere queste dinamiche". |
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MILANO: CONCORSO DARSENA IN MOSTRA ALL'URBAN CENTER I PROGETTI SELEZIONATI E IL PROGETTO VINCITORE |
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Milano, 21 febbraio 2005 - In mostra all’Urban Center fino al 25 marzo, il progetto vincitore (del gruppo Bodin & Associes a cui verrà conferito l’incarico per la progettazione definitiva e esecutiva) e i progetti dei 9 selezionati al concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune di Milano. Le candidature, vagliate dalla Giuria nel mese di luglio e giunte da grandi studi di architettura internazionali, sono state oltre 50. Il 16 dicembre 2004 la Giuria, presieduta dall’Avv. Pier Giuseppe Torrani (Presidente Aim - Associazione Interessi Metropolitani), ha proclamato vincitore, fra dieci finalisti, il progetto del gruppo guidato da Jean-francois Bodin. Per la Giuria “il progetto, contrassegnato con il motto 55576 muove da un’acuta intelligenza della topografia storica dell’area, promovendone una valorizzazione sensibile anche alle esigenze monumentali e paesistiche con una significativa accentuazione dei valori d’uso dello spazio trasformato,così come radicato negli usi e nelle aspettative della comunità cittadina”. In particolare la Giuria ha apprezzato la soluzione del mercato come elemento di cerniera con la prospettiva rinnovata dello specchio d’acqua rimodellato a memoria degli antichi bastioni, superando i vincoli funzionali dell’accesso al parcheggio. La Giuria ha evidenziato anche il progetto del gruppo rappresentato dall’arch. Angelo Torricelli come un progetto che “affronta e risolve in maniera convincente e suggestiva il tema delle due piazze come logico completamento della Darsena, offrendo una soluzione che si contraddistingue per il ricorso efficace alle ragioni della storia del contesto e alla sua valorizzazione come luogo urbano”. La riqualificazione dell'area Darsena L’intervento previsto dall’Amministrazione mira alla riqualificazione di questo ambito e al mantenimento del suo forte valore simbolico. Gli obiettivi del progetto sono quelli di identificazione dell’ambito monumentale della Darsena nella sua memoria storica e nei suoi caratteri attuali, quindi di combinazione dei vincoli tecnici, artistici e funzionali salvaguardando il carattere omogeneo che tale ambito deve avere. L’area di Concorso, di circa mq 100.000, è delimitata a sud da viale Gorizia, a nord da Viale Gabriele D’annunzio, a ovest da Piazza General Cantore, e a est da Piazza Xxiv Maggio, comprendendo via Ronzoni fino alla Conca di Viarenna. Questo ambito è collocato anche in un’area storica fortemente urbanizzata dal tessuto residenziale e caratterizzata dalla presenza, all’interno della città, di altri monumenti di interesse artistico e archeologico quali l’Arena Romana e Sant’eustorgio. Gli elementi caratterizzanti del progetto vincitore Il progetto vincitore concepisce la piazza d’acqua come luogo di affaccio di differenti parti urbane. E’ forse soprattutto nell’acqua che si riconosce il carattere di grande luogo popolare urbano appartenente a tutta l’area. Piazza Xxiv Maggio, recuperata all’uso pedonale, viene individuata tramite una completa valorizzazione della porta neoclassica: l’arco viene ripristinato nel suo senso urbano di ponte di ingresso alla città tramite due piccole vasche d’acqua. La Darsena viene ampliata verso la Piazza Xxiv Maggio tramite lo spostamento della presa del Ticinello e attraverso la formazione di una nuova canalizzazione che riporta la sponda settentrionale alla sua configurazione ottocentesca parallela al tracciato delle mura. La forma complessiva del bacino acqueo muta: sarà realizzato un terrapieno a forma di sperone che costituirà il luogo centrale di tutta l’area. Questa sponda è delimitata da un argine murato che scandisce due camminamenti a differenti quote. La stessa sarà attrezzata per la sosta, per il passeggio e per lo svolgimento di manifestazioni e spettacoli all’aperto. Quella meridionale verrà ampliata con una banchina pavimentata in tavole di legno sospesa sull’acqua. Entrambe le sponde, collegate da due ponti pedonali, ospiteranno la nuova sistemazione della Fiera di Senigallia. Un nuovo edificio del mercato, costituito da una struttura in acciaio vetrata su tutte le facciate, sorgerà su una sorta di penisola protesa verso l’acqua. Gli ingressi al mercato verranno consentiti tramite piccoli ponti in legno. In Piazza Cantore verrà realizzata un’area attrezzata a verde che sarà estesa fino all’acqua della Darsena. Nella sua porzione terminale questo giardino fiancheggerà i resti delle mura seicentesche che formeranno un bacino separato e raccolto, come una sorta di orto botanico acquatico. Sotto la carreggiata stradale della via Gabriele D’annunzio si formerà una galleria pedonale che corre in parallelo al canale riesumato che nuovamente penetra nella Conca e nella città. Il concorso Il concorso Darsena è inserito quale punto fondamentale dell’Accordo di Programma, sottoscritto il 3 agosto 2003 tra Comune di Milano e Regione Lombardia, nel quale sono stati definiti gli interventi di recupero funzionale e ambientale del sistema dei navigli milanesi e la riqualificazione urbanistica dell’area della Darsena. Costi e tempistiche Il costo massimo di realizzazione del progetto di euro 20.000.000,00. L’intervento è autofinanziato attraverso gli oneri e le risorse finanziarie che proverranno dagli interventi urbanistici. Il progetto, che si prevede completato entro cinque anni, è stato concepito in modo da consentire fasi di attuazione progressive, con le prime realizzazioni entro due-tre anni. Il vincitore del concorso riceverà la somma di euro 62.000,00 a titolo di premio, che vale quale anticipazione del compenso professionale dovuto per la progettazione. A ciascun progettista selezionato sarà riconosciuto un rimborso spese lordo di euro 21.000,00. I 9 selezionati
Capogruppo | Provenienza | Arch. Oriol Bohigas I Guardiola (Mbm Arquitectes Sl.) | Barcellona/torino/bologna/roma Spagna/italia | Arch. Pasquale Culotta (Culotta Architetti Associati) | Cefalù (Pa) Italia | Arch. Eduardo Souto De Moura | Porto Portogallo | Arch. Klaus Schuwerk | Berlino Germania | Arch. David Chipperfield (David Chipperfield Architects Ltd) | Londra/milano Uk/italia | Arch. Stefano Parodi (Quattroassociati) | Milano Italia | Arch. Maria Alessandra Segantini (C+s Associati) | Venezia Italia | Arch. Angelo Torricelli | Milano Italia | Arch. Bruno Morassutti | Milano Italia | La Giuria Membri effettivi: 1. Avv. Pier Giuseppe Torrani (Presidente Aim - Associazione Interessi Metropolitani); 2. Arch. Leonardo Cascitelli (Settore Pianificazione e Progettazione Urbana - Comune di Milano); 3. Prof. Arch. Aurelio Galfetti (Professore ordinario dell'Università della Svizzera Italiana); 4. Prof. Arch. Fulvio Irace (Politecnico di Milano - Dipartimento di Conservazione e Storia dell'Architettura); 5. Prof. Arch. Antonio Monestiroli (Rappresentante Ordine Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Milano); 6. Ing. Roberto Stefani (Direttore del Settore Strade Parcheggi e Segnaletica - Comune di Milano); 7. Prof. Arch. Silvano Tintori (Rappresentante Ordine Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Milano); 8. Prof. Arch. Ing. Andrea Tosi (Coordinatore e Responsabile Scientifico Master Plan Navigli); 9. Arch. Silvia Volpi (Direttore del Settore Arredo Urbano - Comune di Milano). Membri supplenti: 1. Arch. Giovanni Oggioni (Direttore Ufficio Concorsi di Progettazione- Comune di Milano). |
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LOMBRDIA: PEDEMONTANA E TANGENZIALE ESTERNA, SÌ AI PROGETTI CON LA BREBEMI OPERE FONDAMENTALI PER COPRIRE IL DEFICIT DI INFRASTRUTTURE VIARIE |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Via libera alla tangenziale est esterna di Milano. Via libera anche alla Pedemontana con il potenziamento del tratto della Milano- Meda compreso tra Lentate sul Seveso e Desio e con la realizzazione di un tratto in galleria dove l'arteria corre all'altezza del secondo piano delle case. Si tratta di due opere che, insieme alla Brebemi (la direttissima Milano-brescia) e alla tangenziale sud di Brescia, consentiranno di coprire il deficit di infrastrutture viarie non solo di Milano e provincia ma anche delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi. "Con il parere favorevole della Giunta regionale ai due progetti preliminari - commenta il presidente della Regione, Roberto Formigoni - la Lombardia chiude così il proprio pacchetto di opere in Legge Obiettivo e completa il programma di rinnovamento infrastrutturale nella parte orientale della Regione". "Grazie al nuovo tracciato della Pedemontana - spiega l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Massimo Corsaro - si restituirà ai Comuni attraversati una nuova vivibilità, mentre per Barlassina, dove vincoli fisici rendono quasi impossibile una soluzione radicale, bisognerà fare ancora qualche sforzo per minimizzare l'impatto, anche se la soluzione indicata dalla Regione protegge, meglio di oggi, l'area più delicata, quella di fronte alle scuole". "Per la est esterna invece - aggiuge Corsaro - vi sono alcune prescrizioni regionali che rispondono alla maggior parte delle richieste provenienti dal territorio". Le corsie infatti dovranno essere tre e non quattro e il tracciato concludersi ad Agrate sulla A4, con spostamento dello svincolo a Caponago, e non tra Vimercate e Carnate in connessione con la Pedemontana. No anche alla realizzazione dello svingolo di Mulazzano. "Resta aperto il confronto con il territorio - afferma ancora l'assessore Corsaro - per la soluzione degli altri problemi di mobilità (metropolitane di Paullo e Brianza, servizi su ferro e viabilità locale), la cui necessità di soluzione non può però essere confusa con scelte e necessità di livello ben più che locale". Tangenziale Est Esterna Di Milano Il progetto preliminare prevede un'autostrada a tre corsie per senso di marcia di circa 33 km. Collegherà l'autrostrada A1 Milano - Bologna con l'autostrada A4 Milano - Venezia, attraversando il territorio di due Province (Milano per circa 26 chilometri e Lodi per i restante 7) e di 22 Comuni, con 10 caselli (3 con A4, A1 e futura Brebemi e 7 con la viabilità ordinaria: Sp 13, Padana Superiore, Cassanese, Rivoltana, Paullese, Emilia, Sp 17). Sulla nuova arteria transiteranno circa 65.000 veicoli al giorno. Pedemontana Il progetto preliminare prevede il collegamento autostradale da Varese (tangenziale) all'autostrada A4 a Osio Sotto - Brembate in provincia di Bergamo. Attraversa il territorio di quattro Province (Bergamo, Como, Milano e Varese) e 77 Comuni. Il collegamento è per circa il 59,5% in sede naturale, per il 5,6% in viadotto e per il 34,9 in galleria. Ci saranno tre corsie per senso di marcia più emergenza da Meda a Vimercate, mentre tutto il resto del sistema è a due corsie per senso di marcia più emergenza. Brebemi E' il progetto preliminare della direttissima Milano - Brescia che interessa cinque Province (Brescia, Bergamo, Cremona, Milano e Lodi ) e 44 Comuni. Inizia dal raccordo autostradale Ospitaletto-montichiari (la futura tangenziale sud esterna di Brescia) e termina in Provincia di Milano all'altezza di Melzo con un percorso di circa 50 chilometri, di cui circa 17 in trincea, e 1,280 in galleria. Sette i caselli completamente automatizzati: la barriera di testa a Castrezzato (Brescia) e a Chiari, Antegnate-calcio, Romano di Lombardia, Bariano, Caravaggio, Treviglio. La nuova autostrada (a pagamento) avrà due corsie per senso di marcia più corsia d'emergenza dal raccordo autostradale Ospitaletto-montichiari sino al casello di Caravaggio e a tre corsie per senso di marcia da Caravaggio a Melzo. |
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L'UE FINANZIA LA RICERCA PER AEREI PIÙ RISPETTOSI DELL'AMBIENTE |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - Il 16 febbraio, nel momento stesso in cui entra in vigore il protocollo di Kyoto che chiede ai paesi industrializzati di ridurre le emissioni di Co2 e dare la priorità all'ambiente, un nuovo Pi (Progetto integrato) si propone di rendere gli aerei più ecocompatibili. I motori d'aereo sono stati giudicati i principali responsabili delle emissioni di gas e sonore, e il nuovo progetto Vital (Environmentally Friendly Aero Engine) si propone di ridurre considerevolmente rumori, consumo ed emissioni inquinanti degli aerei. Lo scopo rientra tra le ambizioni dell'Acare (Advisory Council for Aeronautics Research in Europe), che si è prefisso di raggiungere entro il 2020 due obiettivi: ridurre del 50% il rumore degli aerei (una riduzione di 10db) e le emissioni di Co2. 'Il progetto Vital non si propone di soddisfare da solo gli obiettivi dell'Acare di ridurre rumori ed emissioni di Co2', sostiene Valérie Guénon, responsabile del Research and Technology (R&t) European affairs della Snecma, uno dei partner del progetto. 'Il programma intende conseguire il progresso tecnologico necessario per passare a un livello superiore. Assieme ad altri programmi europei di ricerca dello stesso tipo, ad esempio Silence o Eefae, ci avvicineremo così al nostro obiettivo', spiega. La Commissione europea ha concesso 50 milioni di euro a Vital, un progetto quadriennale finanziato nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), che riunisce 53 partner tra cui gli otto più importanti fabbricanti europei di motori. Come spiega la Snecma, Vital avanza sulla stessa strada e completa due progetti dell'Ue finanziati nell'ambito del 5Pq, Silence e Eefae (Efficient, Environmentally friendly Aero-engine). Silence mira a sviluppare e valutare una ventina di tecnologie per la riduzione dei rumori, mentre Eefae mira a ridurre le emissioni di Co2 e Nox grazie a nuove tecnologie per motori. 'Mettendo insieme i suoi risultati con quelli degli altri due programmi, Vital dovrebbe essere in grado di validare entro il 2008 le tecnologie in grado di ridurre di 8db i rumori e del 18% le emissioni di Co2', afferma la Snecma. L'obiettivo generale del programma è vincere la sfida cui debbono far fronte i produttori di motori d'aereo, produrre, cioè, un motore più silenzioso ma tecnicamente ed economicamente sostenibile. Vital svilupperà le tecnologie per la sezione a bassa pressione del motore. I partner si concentreranno sulle due principali fonti di rumore del motore - il rumore del getto, dovuto alla velocità dei gas di scarico, e il rumore della ventola - e valuteranno nuovi progetti (tra gli altri ventole controrotanti, ventole più leggere, turbine sovracompresse, turbine con un numero inferiore di lame) e tecnologie più specifiche. Il minor peso renderà possibile sviluppare motori ad altissimo rapporto di bypass con una riduzione, rispetto ai motori in servizio nel 2000, di 6db del rumore e del 7% delle emissioni di Co2. Ogni componente verrà validato nel corso del programma con test aeroacustici e meccanici a grande scala. 'Il programma Vital è suddiviso in sette grandi sottoprogetti tecnici, ognuno dei quali con attività di cui saranno responsabili differenti partner', spiega Jean-jacques Korsia, manager del programma R&s di Snecma Motors. 'L'obiettivo è di ottenere un motore con rapporto di bypass estremamente elevato che possa soddisfare gli obiettivi Acare sul rumore e il consumo specifico di carburante, senza l'attrito e il peso che di solito penalizzano i motori a bassa spinta specifica', ha concluso. Per ulteriori dettagli sulla priorità tematica Aeronautica e spazio nel 6Pq: http://www.Cordis.lu/fp6/aerospace.htm |
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DA SWISS UN ASSEGNO A SEI CIFRE PER SWISS SOLIDARITY |
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Milano, 21 febbraio 2005 – Swiss International Air Lines diventa compagnia partner ufficiale di Swiss Solidarity e delle organizzazioni umanitarie sostenute da questa grazie all’aiuto dato ai soccorritori in partenza da e per i Paesi colpiti dallo tsunami. Swiss ha infatti donato oltre Chf 250.000 (circa 160.000 Euro): questo importo è stato raccolto grazie ai proventi della biglietteria online, delle vendite del duty-free di bordo e attraverso riduzioni alle tariffe per il trasporto di volontari e aiuti. Swiss continua a sostenere il lavoro delle organizzazioni umanitarie accorse in aiuto delle popolazioni colpite dallo tsunami nel Sud-est Asiatico. In qualità di partner ufficiale di Swiss Solidarity, ai membri delle organizzazioni appoggiate da questo organismo Swiss offre tariffe speciali sui voli per Colombo, Bangkok, Giakarta, Kuala Lumpur, Mumbai e Singapore. Swiss aveva inoltre annunciato, il 4 gennaio 2005, che avrebbe donato 10 franchi svizzeri (6,50 euro circa) per ogni prenotazione aerea ricevuta tra il 5 e il 9 gennaio attraverso il sito www.Swiss.com e il 10% del ricavato delle vendite di gennaio del duty-free di bordo dei propri voli. Le donazioni raccolte grazie alle vendite online dei biglietti hanno totalizzato Chf 61.790, mentre le vendite del duty-free hanno contribuito per oltre Chf 100.000. Swiss ha anche dato supporto ai soccorritori con riduzioni alle tariffe per il trasporto di persone e merci per un totale di altri Chf 90.000. |
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TRASPORTO AEREO: PARTE MALE LA CARTA DEI DIRITTI DEL PASSEGGERO DISAGI ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO PER LA CANCELLAZIONE DI VOLI E NESSUNA INFORMAZIONE AI PASSEGGERI INTESACONSUMATORI CHIEDE RISARCIMENTI E SANZIONI |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Parte col piede sbagliato la nuova Carta dei diritti dei passeggeri del trasporto aereo. Una brutta sorpresa ha accolto stamattina, all’aeroporto di Fiumicino, i passeggeri del volo Air One Roma-torino delle ore 12:15: volo cancellato, e pare che anche altri collegamenti abbiano subito problemi. Il tutto senza alcun tipo di informazioni per i viaggiatori in attesa di imbarcarsi, abbandonati a se stessi mentre anche il botteghino dell’Enac risultava privo di personale. Una situazione che ha arrecato disagio a migliaia di utenti e che rischia di rendere del tutto inutile la nuova carta dei diritti. In questi casi infatti – affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – la carta dei diritti è una bufala se non prevede, oltre ai risarcimenti, pesanti sanzioni per le compagnie aeree protagoniste dei disservizi e dell’assenza di informazioni per i passeggeri. Intesaconsumatori mette comunque i suoi uffici legali a disposizioni dei passeggeri che stamattina hanno riscontrato disagi all’aeroporto di Fiumicino, per far ottenere loro il giusto risarcimento danni. |
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AVIS AUTONOLEGGIO VOLA CON MYAIR A BARI A TARIFFE ANCORA PIU’ CONVENIENTI |
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Roma, 21 febbraio 2005 – Avis Autonoleggio, la compagnia leader in Italia nel mercato del noleggio a breve termine, offre tariffe ancora più convenienti per chi sceglie Myair.com per volare a Bari fino al 15 marzo. Avis e Myair.com festeggiano così l’inaugurazione della nuova destinazione pugliese, attiva dal 14 febbraio, che va ad aggiungersi alla tratta Orio al Serio – Brindisi, già operativa dal 17 dicembre 2004, data in cui è iniziata l’attività di Myair.com. Bari arricchisce il numero degli scali serviti da Myair.com, compagnia low cost “made in Italy” che collega Milano, aeroporto di Orio al Serio con Catania, Napoli, Madrid e Bucarest; mentre da Venezia partono i voli per Bucarest, Madrid e Barcellona. Circa 20 collegamenti settimanali (tra andata e ritorno) sono l’offerta che Myair.com ha dedicato alla Puglia, un mercato in rapida crescita che ha risposto in modo positivo facendo registrare dati di traffico superiori alle previsioni, dimostrando anche il valore della scelta di Myair.com di operare in regime low cost, una scelta che, grazie ai prezzi competitivi e alla comodità di acquisto on-line, ha aumentato in modo considerevole la mobilità degli italiani: in poco più di tre mesi Myair.com ha venduto più di 12.000 biglietti sui collegamenti tra la Puglia e Milano. Grazie al sodalizio tra le due compagnie, i passeggeri di Myair possono già godere di particolari sconti per noleggiare un’auto con Avis in Italia e all’estero. Sul sito www.Myair.com, inoltre, è possibile consultare le speciali tariffe Avis e gestire online la prenotazione della propria auto, accedendo in modo semplice e rapido a tutti i servizi. Avis Autonoleggio, con la vasta gamma di veicoli presenti nella propria flotta, è in grado di rispondere alle diverse esigenze di chi viaggia per divertimento o per affari, garantendo un servizio di qualità e la presenza di un ufficio Avis in ogni aeroporto per facilitare i propri spostamenti. L’assistenza Avis, infatti, è sinonimo di tranquillità per tutta la durata del proprio viaggio. “La strategia Avis punta ad ampliare la gamma dei propri servizi con l’obiettivo di offrire soluzioni personalizzate a un prezzo adeguato, sempre con la garanzia della qualità Avis.” - Spiega Giulio Montelatici, Direttore Commerciale di Avis Autonoleggio – “L’accordo con Myair dimostra come Avis vada incontro alle esigenze dei propri clienti per soddisfare le loro esigenze e segua le tendenze del mercato, che indicano come le vacanze di breve durata e a tariffe convenienti riscuotano sempre più successo”. |
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ENEL: FIRMATO IL CONTRATTO PER L'ACQUISTO DI SLOVENSKE ELEKTRARNE (SE) |
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Bratislava, 21 febbraio 2005 - Il ministro slovacco dell'Economia Pavol Rusko e l'amministratore delegato di Enel Paolo Scaroni hanno firmato il 17 febbraio il contratto per l'acquisto da parte di Enel, per 840 milioni di euro, del 66% della società elettrica Slovenskà Elektrà rne (Se), il maggior produttore di energia elettrica della Slovacchia e il secondo dell'Europa Centro-orientale. Alla cerimonia hanno partecipato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano Gianfranco Fini e il presidente di Enel Piero Gnudi nonchà autorità nazionali e locali slovacche. Piero Gnudi ha cosଠcommentato l'evento: "Il Governo slovacco, con il quale abbiamo condotto un'approfondita trattativa, ha dimostrato di preferire Enel rispetto ad altri grandi operatori europei, premiando la nostra proposta di una partnership strategica". Paolo Scaroni ha inoltre sottolineato: "Se rappresenta una grande opportunità nel mercato della generazione europea. La sua acquisizione, una delle maggiori realizzate in questi ultimi anni all'estero da una società italiana, testimonia la determinazione con cui Enel affronta il processo di espansione sui mercati esteri, con l'obiettivo di creare valore per i propri azionisti. Porteremo in Slovacchia - ha concluso l'amministratore delegato di Enel - l'esperienza e le professionalità di Enel, una delle maggiori società in campo energetico del mondo". Enel presenterà entro la metà dell'anno un piano di investimenti destinato a potenziare e rendere più efficiente e compatibile con l'ambiente il parco centrali di Se, per contribuire alla crescita economica e sociale della Slovacchia e aumentare la redditività della società . Alla firma del contratto, Enel verserà il 20% del prezzo in un deposito vincolato; la quota restante verrà corrisposta all'atto del trasferimento delle azioni, previsto nella seconda metà dell'anno. Se attualmente gestisce circa 7.000 Mw (l'83% della capacità della Slovacchia), una potenza pari alla più grande delle tre Genco che Enel ha dovuto cedere in Italia per favorire il processo di liberalizzazione. Se dispone di un parco impianti ben bilanciato tra termico, idraulico e nucleare che garantisce una produzione di elettricità a costi molto competitivi. Le centrali di Se hanno prodotto nel 2004 circa 26 Twh, circa il 60% di quanto producevano le tre Gencos cedute da Enel ai propri concorrenti per favorire la liberalizzazione del mercato italiano. Nei primi nove mesi del 2004 Se ha registrato un fatturato di 875 milioni di euro, un margine operativo lordo (Ebitda) di 305 milioni di euro ed un debito netto, al 30 Settembre 2004, pari a 1.145 milioni di euro. La Slovacchia è entrata nella Unione Europea nel maggio 2004 e presenta una situazione macroeconomica favorevole: sono state avviate le principali riforme strutturali, il processo di privatizzazione è ormai consolidato, il Prodotto Interno Lordo cresce al ritmo di circa il 5% all'anno. Il sistema elettrico slovacco è collocato in una posizione strategica nel cuore dell'Europa: un interessante "hub" per la produzione di energia elettrica, ben interconnesso sia con i mercati dell'Europa dell'Est sia con quelli dell'Europa Occidentale. Con l'acquisizione di Se si rafforza la presenza di Enel nell'Europa Centro-orientale, dove la società è già presente con impianti di generazione in Bulgaria per circa 900 Mw e con reti di distribuzione in Romania che servono circa il 20% dei clienti di quel paese. |
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ACCORDO TRA META ED ENEL PER IL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ DELLA RETE ELETTRICA IN 18 COMUNI DELLA PROVINCIA DI MODENA CEDUTI DA ENEL 80.000 CLIENTI CONTROVALORE DELL’OPERAZIONE 127 MILIONI DI EURO |
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Modena, 21 febbraio 2005 – Enel Distribuzione e Meta Spa hanno firmato il Protocollo d’Intesa che prevede il trasferimento a Meta del ramo d’azienda relativo all’attività di distribuzione e vendita di energia elettrica in 18 comuni della provincia di Modena, per un controvalore di 127 milioni di euro. Ecco i comuni interessati dall’acquisizione: Castelnuovo Rangone, Fanano, Fiumalbo, Guiglia, Lama Mocogno, Marano sul Panaro, Montecreto, Montese, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Riolunato, San Cesario sul Panaro, Savignano sul Panaro, Sestola, Spilamberto, Vignola e Zocca. L’accordo prevede la cessione di oltre 3.700 chilometri di rete che, in questi comuni, servono circa 80.000 clienti, pari a un consumo annuo di 610 gigawattora. Ad eccezione del comune di Castelnuovo Rangone, che rientra nelle previsioni della legge Bersani, Enel ha raggiunto l’intesa su base del tutto volontaria, in considerazione delle condizioni economiche offerte. Il perfezionamento dell’operazione, che è subordinato al consenso del Ministero delle Attività Produttive, al nulla osta dell’Autorità Antitrust e all’informativa sindacale, è previsto entro la prima metà dell’anno. |
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ACCORDO TRA SIET, GS E DÌPERDÌ PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA |
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Torino, 21 febbraio 2005 – Il Professor Giuseppe Gatti, Amministratore Delegato di Siet, il Dottor Giuseppe Brambilla di Civesio, Direttore Divisione Supermercati Gs ed il Dottor Piermario Mocchi, Direttore Prossimità ed Ingrosso, hanno sottoscritto due accordi quadro per offrire a tutti i supermercati in franchising Gs e Dìperdì d’Italia la possibilità di acquistare da Siet energia elettrica a prezzi estremamente competitivi. L’intesa tra Siet, la società del Gruppo Aem Torino che opera sul mercato libero dell’energia, ed i due marchi del Gruppo Carrefour permette ai supermercati affiliati delle due insegne di acquistare a prezzi significativamente scontati rispetto alle tariffe del mercato vincolato l’energia elettrica e gli specifici servizi correlati alla fornitura. Siet è uno dei più importanti attori del mercato elettrico nazionale, ed opera con significativi partners industriali di ogni dimensione, oltre che del commercio e dell’artigianato. In Italia, Gs opera con una rete di 400 punti di vendita sotto insegna fra supermercati ed iperstore, mentre la rete Dìperdì ha raggiunto le 792 unità. In Piemonte operano 60 esercizi ad insegna Gs e 266 Dìperdì. “Per la nostra azienda l’accordo significa poter offrire un ulteriore servizio ai nostri franchisees – ha detto il Dottor Giuseppe Brambilla, Direttore Divisione Supermercati – aiutandoli ad accedere a condizioni d’acquisto dell’energia estremamente vantaggiose. Ciò è particolarmente importante – ha aggiunto il Dottor Piermario Mocchi, Direttore Divisione Prossimità ed Ingrosso – considerata la necessità di ridurre il più possibile i costi per offrire ai Clienti assortimenti di qualità a prezzi sempre più concorrenziali”. “In un mercato caratterizzato da una estrema competitività come quello dell’energia, Siet ha saputo imporsi in breve tempo come realtà dinamica, attenta alle specifiche esigenze del mondo dell’industria e del commercio. – ha sottolineato il Presidente di Siet e Direttore Generale di Aem Torino, Ingegner Roberto Garbati - Grazie a questo nuovo accordo, ai supermercati Gs e Dìperdì in franchising sarà offerta la possibilità di ottenere concreti risparmi sulla propria bolletta energetica.” “L’intesa con Gs e Dìperdì rappresenta un nuovo importante passo nella strategia commerciale di Siet – ha dichiarato l’Ingegner Marco Codognola, Direttore Commerciale di Siet – che punta, sin dai prossimi mesi, ad incrementare ancora di più la propria quota di mercato, mettendo a disposizione dei propri Clienti servizi innovativi e di qualità a condizioni d’acquisto competitive.” |
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CONFCOMMERCIO SU GAS: ANNULLATI I BENEFICI PER LE PMI GRAZIE AL TAR LOMBARDIA AUMENTANO LE TARIFFE: 56 MILIONI DI EURO IL MAGGIOR COSTO PER IL TERZIARIO |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Un passo avanti e due indietro. Questo il commento di Confcommercio alla situazione creatasi a seguito del ricorso al Tar sulle tariffe del gas. Proprio quando l’Autorità per l’energia elettrica e il gas interveniva nell’ambito dei suoi poteri, a tutela dei consumatori e delle imprese – spiega la nota di Confcommercio - per diminuire il prezzo del gas, un gruppo di grossisti e venditori ha presentato ricorso al Tar Lombardia contro la delibera, che è stata sospesa. In assenza delle modifiche apportate dall’Authority – ha calcolato Confcommercio - la spesa annua per la voce gas delle imprese del terziario salirà in media di 290 euro per unità produttiva di medie dimensioni, fino a picchi di quasi 40.000 euro per le aziende più strutturate della Gdo (distribuzione organizzata), per un aggravio complessivo per l’intero settore di oltre 56 milioni di euro. Confcommercio ha deciso pertanto di intervenire legalmente affiancando l’Authority nel ricorso presentato presso il Consiglio di Stato per annullare l’ordinanza sospensiva del Tar Lombardia della delibera 248/2004. |
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BOCCONI E AEM INSIEME PER RISCALDARE IL QUARTIERE |
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Milano, 21 febbraio 2005 - Rispetto dell’ambiente e risparmio energetico: sono questi i punti di forza dell’impianto a pompe di calore che una nuova società partecipata dall’ateneo e dall’ azienda elettrica milanese si prepara a realizzare. Obiettivo climatizzare il polo universitario, che si estende su un’area di 5 ettari, e gli edifici limitrofi Ottimizzare il sistema di climatizzazione del polo universitario Bocconi e contribuire al servizio di teleriscaldamento delle zone limitrofe alla Bocconi: sono questi gli obiettivi della nuova collaborazione tra l’ateneo milanese e l’Aem. Il rispetto per l’ambiente è uno dei punti di forza del nuovo impianto a pompe di calore che l’Aem provvederà a progettare e realizzare sul terreno di via Bocconi 12 di proprietà dell’ateneo milanese. L'intero sistema infatti è ad assorbimento elettrico, ma ottenendo alti rendimenti (il rapporto tra kW elettrici assorbiti e kW termici prodotti è di 1 a 4,5), oltre a non emettere nessun tipo di inquinante in atmosfera, consente notevoli risparmi sia di energia primaria che economici, quantificabili intorno al 40 per cento rispetto a un impianto tradizionale che utilizzi una caldaia a gas per il riscaldamento e un gruppo frigo aria/acqua per il condizionamento. A usufruire però del servizio di teleriscaldamento non saranno solo gli edifici della Bocconi. L’energia termica prodotta e non necessaria alle esigenze del polo universitario sarà infatti utilizzata dall’Aem per climatizzare altri edifici del quartiere. A gestire il nuovo impianto, che si aggiungerà a quello già esistente e che attualmente climatizza i 63mila metri cubi del Velodromo (l’edifico didattico di piazza Sraffa), sarà una nuova società partecipata da Aem e Bocconi nelle quote rispettivamente del 90 e del 10 per cento. |
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STOP ALL’INQUINAMENTO DOMESTICO CON I FORNELLI “CATALITICI” NUOVE TECNOLOGIE PER CUCINE A GAS ECOLOGICHE REALIZZATE DALL’ISTITUTO DI RICERCHE SULLA COMBUSTIONE DEL CNR DI NAPOLI E DALL’UNIVERSITÀ FEDERICO II |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Abbattono i consumi fino al 50% e dimezzano le emissioni di anidride carbonica. Migliorano l’atmosfera in ambienti domestici. Garantiscono, vista l’assenza di fiamme libere, maggiore sicurezza negli ambienti di lavoro. Sono i piani di cottura economici ed ecologici di cucine a gas con bruciatori catalitici, realizzati dai ricercatori dell’Istituto di Ricerche sulla combustione (Irc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli, in collaborazione con i colleghi dell’università Federico Ii del capoluogo campano, grazie alle competenze sulla combustione catalitica sviluppate sotto la guida di Gennaro Russo, direttore dell’Irc-cnr. “I bruciatori tradizionali alla fiamma per cucine e caldaie a gas di uso domestico soffrono degli svantaggi di limitata efficienza di scambio termico” spiega Francesco Donsì, responsabile del progetto, “ovvero, buona parte del calore prodotto viene disperso e si produce una emissione di inquinanti sotto forma di ossidi di azoto e/o incombusti nell’ambiente di cucina. Esiste poi una pericolosità intrinseca legata alla presenza di una fiamma viva accessibile all’utente”. “Al contrario”, prosegue il ricercatore, “l'elevata efficienza di combustione e di scambio termico (maggiore del 60%) dell'innovativo bruciatore catalitico consente un risparmio importante di combustibile a parità di prestazioni (fino al 50%), con conseguente dimezzamento delle emissioni di Co2, insieme con l'assoluta assenza di inquinanti e di fiamma libera, ad un costo di esercizio inferiore rispetto agli analoghi fornelli elettrici radianti”. Il principale vantaggio del catalizzatore sviluppato presso l’Istituto Cnr e il Dipartimento di ingegneria chimica della Federico Ii è l’estrema stabilità e durabilità alla temperatura di esercizio delle cucine domestiche, insieme al costo ridotto (in quanto non a base di metalli nobili) rispetto ai catalizzatori presenti sul mercato. “Vale la pena di sottolineare che i catalizzatori presenti sul mercato” prosegue Donsì, “non sono usati per applicazioni di cucine o caldaie in quanto inadatti alle temperature richieste (circa 1000°C), ma solo per stufe catalitiche, le cui temperature di esercizio sono dell'ordine di 200-300°C. Quindi il catalizzatore da noi sviluppato si troverebbe a competere su un campo inizialmente senza concorrenti diretti”. Il progetto ha ottenuto il premio Start Cup Federico Ii del 2004, bandito dall'ateneo napoletano per premiare le migliori idee imprenditoriali, e fa capo a una società in fieri, la Smart Catalytic Applications (Sca), di cui oltre a Donsì fanno parte i ricercatori Irc-cnr, Stefano Cimino e Tiziana Caputo. Lo stadio di sviluppo dell'idea è ancora alla fase di prototipo, ma grazie alla risonanza del premio i ricercatori hanno già avuto contatti da realtà industriali interessate allo sviluppo del progetto, da investitori per il finanziamento e da aziende interessate alla commercializzazione. Per informazioni: Francesco Donsì, Irc-cnr tel. 081/7682947 |
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AMBIENTE E SALUTE: OCCORRE UN VERO PIANO D'AZIONE |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La Plenaria è chiamata a pronunciarsi sulla relazione d'iniziativa presentata da Frédérique Ries (Alde/adle, Be) che «denuncia il forte ridimensionamento, in termini di approccio e ambizione, tra la strategia europea per l'ambiente e la salute della Commissione e quella che dovrebbe essere la sua attuazione, vale a dire il piano d'azione». In effetti, la proposta di risoluzione adottato dalla commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare ritiene che il programma dell'Esecutivo «possa essere considerato tutt'al più un piano d'azione di ricerca, che difficilmente potrà di per sé ridurre il contributo dei fattori ambientali all'insorgenza delle malattie». Il piano d'azione costituisce il primo ciclo (2004-2010) della strategia per l'ambiente e la salute avviata nel giugno 2003 dalla Commissione, più nota con l'acronimo Scale (Science, Children, Awareness, Legal instruments, Evaluation). I deputati, si erano pronunciati una prima volta su tale questione nel corso di un dibattito in plenaria tenutosi lo scorso mese di marzo. Per i deputati, all'iniziativa dell'Esecutivo mancano azioni concrete indirizzate, in particolare, ai bambini e ad altri gruppi vulnerabili. Il difetto principale rilevato dalla risoluzione sta nell'assenza del principio di precauzione, la cui applicazione dovrebbe permettere di agire a monte, eliminando progressivamente l'uso delle sostanze pericolose per la salute. Le sostanze messe esplicitamente in causa sono gli ftalati usati in prodotti di uso domestico, i metalli pesanti presenti negli amalgami dentari, i solventi clorinati adoperati nella produzione di vernici e i pesticidi. La risoluzione, inoltre, chiede alla Commissione di dare priorità alla ricerca sulla produzione e l'utilizzazione di categorie di prodotti di consumo quotidiano contenenti prodotti chimici che possono provocare allergie e tumori nelle persone. Nell'attività di ricerca svolta nel quadro del piano d'azione, peraltro, occorre evitare qualsiasi aumento delle sperimentazioni sugli animali, rivolgendo particolare attenzione allo sviluppo e all'utilizzazione di metodi di sperimentazione alternativi. I deputati, poi, insistono affinché sia realizzato uno studio epidemiologico sui bambini al fine di sorvegliare, dalla gestazione fino all'età adulta, le relazioni tra le patologie legate all'ambiente e l'esposizione ai principali inquinanti. La Commissione, inoltre, è invitata ad assicurare che tutte le valutazioni dei rischi che verranno effettuate affrontino specificamente i rischi per il feto, i neonati e i bambini, nei casi in cui vi sia un rischio di esposizione di questi gruppi particolarmente vulnerabili. Il piano d'azione dovrà anche definire, in via prioritaria, le condizioni ambientali accettabili per gli spazi in cui i bambini trascorrono spesso molto tempo, come ad esempio gli asili, i luoghi di gioco e le scuole. L'accento è posto anche sull'importanza di educare e informare la popolazione sulle problematiche ambientali e sanitarie valorizzando maggiormente le conoscenze delle difficoltà in loco. Tutte le azioni proposte per facilitare l'accesso dei cittadini all'informazione ricevono il sostegno dei deputati che, a tale proposito, rinnovano la richiesta di istituire registri nazionali in cui siano riprese per grandi zone geografiche le principali emissioni, da un lato, e, dall'altro, le principali patologie. In tale contesto essi rilevano la necessità di un maggiore impegno per contrastare i problemi di salute connessi con lo stile di vita e riconducibili, ad esempio, al tabacco, alle bevande alcoliche, alla cattiva alimentazione o alla mancanza di movimento. Sottolineando come il piano d'azione debba includere anche un elenco delle professioni e dei luoghi di lavoro pericolosi, la risoluzione chiede che si esamini in modo sistematico e scientifico l'impatto delle concentrazioni urbane sulla salute e il benessere. A tale proposito, nell'insistere affinché la Commissione assicuri una corretta applicazione, da parte degli Stati membri, della normativa europea in vigore in materia di qualità dell'aria, i deputati chiedono alla Commissione di avviare una procedura di infrazione nei confronti degli Stati membri che non garantiscano un elevato livello di qualità dell'aria ai loro cittadini. Parallelamente, essi auspicano che la Commissione lanci un'iniziativa per ridurre entro il 2010 l'emissione nell'atmosfera di sostanze tossiche di origine industriale (in via prioritaria diossina, cadmio, piombo, cloruro di vinile monomero e benzene). In merito agli aspetti finanziari del piano d'azione, la risoluzione si rammarica che la proposta della Commissione non sia corredata di una scheda finanziaria indicativa e «che faccia solo un vago riferimento all'uso delle risorse (finanziarie) esistenti per realizzare le azioni in materia di ambiente e salute nel periodo 2004-2007». Nel ritenere indispensabile il pieno utilizzo delle risorse finanziarie previste dal programma d'azione comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008), la risoluzione invita la Commissione a presentare una scheda finanziaria specifica relativa alla messa in atto di azioni prioritarie per il periodo 2004-2007, nonché previsioni per l'attuazione di azioni integrate in materia di ambiente e salute nel quadro della definizione delle nuove prospettive finanziarie dell'Ue. I progetti «ambiente e salute», infine, dovranno essere considerati una tematica a pieno titolo nel settimo programma quadro per la ricerca (2007-2010) e «dovranno fruire di un finanziamento conseguente, non inferiore a 300 milioni di euro». Il testo del piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010, presentato dalla Commissione il 9 giugno 2004, è consultabile sul sito Europa. |
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UL INTERNATIONAL ITALIA ORGANIZZA IL CONVEGNO “DIRETTIVA 2002/95/CE – RESTRICTED HAZARDOUS SUBSTANCES” SULLA DIRETTIVA 2002/95/CE – ROHS. |
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Milano, 21 febbraio 2005 – Una giornata informativa per fornire soluzioni e risposte alle più recenti iniziative europee in campo di gestione dei rifiuti e di tutela ambientale. Ul International Italia, con il patrocinio di Assoluce (Associazione Nazionale delle Imprese degli Apparecchi di Illuminazione di Federlegno-arredo) e Assofoodtec (Associazione Italiana Costruttori Macchine Impianti Attrezzature per la produzione, la lavorazione, la conservazione alimentare di A.n.i.m.a.), organizza un convegno sulla Direttiva 2002/95/Ce, anche nota come Rohs Directive, sulla restrizione all’uso di alcune sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’obbiettivo è fornire tutte le informazioni utili a chiarire i requisiti della Direttiva stessa, gli adempimenti in carico alle Aziende coinvolte, e le possibili soluzioni ad oggi disponibili. Il Convegno “Direttiva 2002/95/Ce – Restricted Hazardous Substances” si terrà presso Villa Torretta, Sesto San Giovanni (Mi) il prossimo 22 marzo 2005. Alle ore 13.30 La partecipazione al convegno è gratuita. Il convegno è rivolto a tutte le aziende che operano nei diversi settori interessati, come i produttori di apparecchiature e componenti elettrici, elettrodomestici, l’ elettronica di consumo, l’Information Technology, le telecomunicazioni, le materie plastiche e cavi. L’evento rappresenta un’occasione per riunire tutti gli attori della filiera, cercando di sensibilizzare le aziende, creare un dialogo, un rapporto chiaro, semplice, efficace, tra fornitori e costruttori in un’ottica di sviluppo sinergico all’interno del quale Ul, grazie all'esperienza acquisita nella certificazione di sicurezza dei prodotti in oltre 110 anni di storia, ribadisce il proprio ruolo di ente terzo ampiamente riconosciuto dai produttori per il monitoraggio delle supply chain aziendali e a sostegno dell'autocertificazione di conformità dei prodotti resa dal fornitore. Al fine di fornire un’ampia ed esaustiva panoramica sull’argomento e sulle problematiche ad esso connesse, il convegno è stato studiato in modo da coinvolgere tutte le figure rappresentative di questo nuovo scenario. Dalle istituzioni che argomenteranno il recepimento della direttiva, alle associazioni di categoria che esporranno esigenze e aspettative dei diversi settori di mercato e dei consumatori, fino alla presentazione di un programma che aiuti le aziende a rispettare i severi requisiti previsti dalla direttiva. Per iscriversi al convegno e per maggiori informazioni vi preghiamo di contattare l’Ufficio Marketing Ul: Dr.ssa Cristina Canni Ferrari – Tel.039 – 6410129 – Fax 039 - 6410602 - E.mail: Cristina.canniferrari@it.ul.com Www.ul-europe.com/restricted_substances |
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NATURA 2000: FONDI ADEGUATI ALLE PRIORITÀ AMBIENTALI |
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Bruxelles, 21 gennaio 2005 - Karl-heinz Florenz (Ppe/de, De), prendendo spunto dalla comunicazione sul finanziamento di Natura 2000 adottata nel luglio 2004 dalla Commissione, chiede all'Esecutivo come intenda conciliare le priorità ambientali per il periodo 2007-2012 con l'espressa «riluttanza» a «creare uno strumento finanziario specificatamente mirato al finanziamento della rete Natura 2000». Ciò a maggior ragione se il suo finanziamento fosse integrato nei fondi regionali e nel fondo rurale, nell'ambito dei quali gli obiettivi ambientali prioritari entrerebbero in competizione con molti altri obiettivi. A tale proposito, nel ricordare come l'esperienza passata insegni «che l'utilizzo dei fondi strutturali non tiene adeguatamente conto degli obiettivi ambientali», il deputato ribadisce quindi la necessità di uno strumento specifico o, perlomeno, di un rafforzamento della proposta di Life+, «in modo da potenziare le specifiche possibilità di finanziamento di Natura 2000». L'interrogazione orale dovrebbe dare lo spunto per aprire un dibattito in Aula su tale questione che potrebbe portare poi all'adozione di una risoluzione del Parlamento. La rete Natura 2000 Natura 2000 è la rete di zone naturali protette dell'Ue istituita nel quadro della direttiva Habitat del 1992 (Direttiva 92/43/Cee relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche), il cui obiettivo è la tutela delle principali aree naturali e faunistiche europee. Comprende zone speciali di conservazione (Zsc) e zone di protezione speciale (Zps) designate dagli Stati membri ai sensi, rispettivamente, della direttiva Habitat e della direttiva Uccelli del 1979. La direttiva Habitat individua circa 200 tipi di habitat e 700 specie vegetali e animali di importanza comunitaria. La direttiva Uccelli elenca 181 specie vulnerabili, i cui habitat vanno protetti attraverso la tutela dei siti. Scopo della direttiva Habitat è contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo. Le misure adottate a norma della direttiva sono intese ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali. L’istituzione della rete Natura 2000 ha portato alla designazione di oltre 18 000 siti da parte degli Stati membri e copre oggi una superficie di 63,7 milioni di ettari, di cui circa 56 milioni sulla terraferma (17,5% della superficie emersa dell’Ue a 15). La direttiva ha identificato sette regioni biogeografiche: alpina, atlantica, boreale, continentale, macaronesica, mediterranea, pannonica e steppica. L'italia è interessata da quelle alpina, continentale e mediterranea. Una decisione del 2003 ha individuato un primo elenco delle zone alpine di interesse comunitario, in cui figurano numerosi siti italiani, quali il Parco Nazionale Gran Paradiso, le Dolomiti friulane, il Gran Sasso e il Parco Nazionale dell'Abruzzo (la lista completa è disponibile sul sito Europa). Nel dicembre 2004, poi, è stato adottato l'elenco dei siti continentali di interesse comunitario, tra i quali figurano la Collina di Superga, i Colli Berici, il Lido e parte della Laguna di Venezia, la Pineta di Lignano e molti altri. L'elenco dei siti mediterranei di interesse comunitario deve ancora essere adottata. Il testo consolidato della Direttiva Habitat e i suoi allegati sono disponibili sul sito Europa. La Comunicazione della Commissione sul finanziamento di Natura 2000 Ai sensi della direttiva, la Comunità dovrebbe cofinanziare alcuni costi relativi alla gestione dei siti della rete mediante gli strumenti finanziari esistenti. Non esiste tuttavia un quadro ben definito per gestire la programmazione di tale finanziamento. La maggior parte degli Stati membri, intanto, ha già iniziato la preparazione dei piani di gestione, che dovrebbero essere ultimati nel giro di due o tre anni e la loro realizzazione solleva quindi la questione della disponibilità di risorse finanziarie che servano allo scopo. Pertanto, la Commissione, sulla base dei lavori di un Gruppo di esperti, ha pubblicato nel luglio 2004 una comunicazione sul finanziamento di Natura 2000 che, nelle sue conclusioni, proponeva d'integrare il Programma nelle più ampie politiche comunitarie di gestione del territorio. Di conseguenza, il cofinanziamento comunitario dei progetti Natura 2000 sarebbe effettuato prioritariamente tramite gli attuali strumenti finanziari della Comunità. Le proposte adottate dall'Esecutivo lo stesso giorno in materia di fondi strutturali e per lo sviluppo rurale, d'altra parte, seguono questa impostazione rafforzando la disponibilità di finanziamenti per i progetti Natura 2000. |
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ZF: LA SOLUZIONE ALL’INQUINAMENTO AMBIENTALE |
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Milano, 21 febbraio 2005 - n questi giorni è di stretta attualità la questione inquinamento: si fa un gran parlare di avvelenamento ambientale, polveri sottili, soluzioni alternative, ma in realtà quanto a proposte concrete si è visto poco o nulla. Tutto ciò che è stato finora presentato viene commentato come “possibile soluzione futura”, “alternativa in via di sperimentazione”, “sistema troppo costoso”, il che non fa altro che segnalare il ritardo nell’attenzione al problema. La questione inquinamento, che va di giorno in giorno ad assumere valenze sempre più attuali ed allarmanti, ha richiamato l’attenzione delle autorità e dei media, con governo ed istituzioni impegnati in prima fila a trovare soluzioni alternative a targhe alterne, aumenti di carburante, miglioramento del trasporto pubblico. Proprio in ragione di tali imminenti necessità, Zf Friedrichshafen Ag, azienda leader mondiale nella produzione di sistemi di trasmissione automatici, cambi manuali, idroguide per l’automotive ed i settori industriali - in particolare autobus -, vuole richiamare l’attenzione della stampa sulle potenzialità e sulla validità delle ultime soluzioni sviluppate per le tecnologie d’oggi. Esempio dell’impegno autentico e costante di Zf per portare l’innovazione al servizio dell’ambiente, è l’intensa sperimentazione del nuovo cambio a 6 marce Zf Ecomat, avviata da tempo con Trambus, società che gestisce il trasporto pubblico in superficie di Roma. Questa collaborazione ha consentito di ottenere notevoli riduzioni in termini di emissioni nocive, ottenendo un netto miglioramento sui mezzi dotati del nuovo cambio, sia a livello ambientale sia in termini risparmio di milioni di euro l’anno. I cambi Ecomat sono solo un aspetto dell’ampio sostegno fornito da Zf alle imprese di trasporto pubblico come dimostra il “Remote Fleet Management”, un programma di gestione completa della flotta di veicoli che consente l’analisi live dei dati garantendo l’individuazione di qualsiasi problema in tempo reale. |
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I MILLE OCCHI DELL’ORIENTALE PER LE ROTTE DEL MEDITERRANEO VENERDÌ 25 FEBBRAIO A GALASSIA GUTENBERG IL MEDITERRANEO AL CENTRO DI UN DIBATTITO TRA CULTURA E UNIVERSITÀ |
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Napoli, 21 febbraio 2005 - La presentazione mescolerà musiche e sonorità alla lettura di testi, alla proiezione di immagini e alla riflessione di studiosi. Alla Xvi edizione di Galassia Gutenberg l’Università degli Studi di Napoli “L’orientale” svela lo sguardo dei suoi occhi mille occhi nel volume “Le rotte del Mediterraneo. Cento e più libri per orientarsi ad un antico crocevia”. Nella rassegna annuale sul mondo dell’editoria in programma dal 25 al 28 febbraio alla Mostra d’Oltremare - quest’anno dedicata proprio al Mare Nostrum - l’Ateneo di Palazzo Giusso raccoglie in un volume le letture che hanno segnato il percorso culturale dei suoi docenti. “E’ una guida per chi voglia,– spiega Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia Moderna all’Orientale - attraverso la lettura provare a capire meglio le mille, sfaccettate dimensioni di un mondo, il Mediterraneo, sospeso tra i richiami di una storia che sconfina nel mito e l’oggi, irto di conflitti ma aperto anche a nuovi incontri e nuove contaminazioni”. Il volume sarà presentato alle 18 di venerdì 25 febbraio nella sala Barcellona. L’incontro sarà preceduto alle 17 dalla tavola rotonda “Europa-mediterraneo: la costruzione di un incontro”. Un’iniziativa in linea con un percorso coerente teso a fornire strumenti di analisi sul rapporto tra le due sponde - quella europea e quella araba - del Mare Nostrum e che segue la creazione del corso di laurea in "Relazioni culturali e sociali nel Mediterraneo", attivato di recente e indirizzato a chi intende operare negli enti locali, nelle aziende, nel turismo e nella cooperazione nel crocevia che abbraccia Europa, Asia e Africa . |
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IL RESTAURO DELLA TORRE DI PISA: NUOVA METODOLOGIA DI CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI ANTICHI |
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Firenze, 21 febbraio 2005 - Si è tenuta a Firenze la Conferenza Internazionale sul recupero della Torre Campanaria di Pisa, promossa dalla Fondazione Romualdo del Bianco in collaborazione con il Collegio degli Ingegneri della Toscana e realizzata grazie al sostegno di Vivahotels. La Conferenza, a cui ha partecipato il Professore Michele Jamiolkowski, Presidente della Commissione Internazionale per la Salvaguardia della Torre Campanaria di Pisa, ha analizzato per la prima volta lo stato dell’arte della metodologia di conservazione dei monumenti, partendo dalla tecniche ideate e applicate per l’intervento di restauro della Torre Pendente, uno dei più importanti monumenti italiani, e della Cattedrale di Città del Messico. Obiettivo di tale Conferenza è quello di fornire ai ricercatori della Comunità Europea e ai loro professori le conoscenze all’avanguardia nel campo del recupero architettonico dei monumenti a rischio di crollo che sono nate e si sono sviluppate nel corso dei lavori sulla torre campanaria della città toscana. Per la prima volta è stato presentato agli addetti ai lavori un quadro completo ed esauriente delle tecnologie e delle metodologie organizzative ideate e applicate. Attraverso un excursus organico verranno spiegati i progressi fatti, a partire dalla nascita dell’idea fino ad arrivare alla creazione di una tecnologia ad hoc, per entrare poi in merito alle effettive difficoltà di applicazione sul campo. Verrà inoltre presa in analisi la possibilità di impiegare la stessa tecnica in casi analoghi, valutando i pro e i contro delle specifiche situazioni e focalizzando l’attenzione sul ruolo primario del territorio che, con le sue caratteristiche, può determinare i parametri di stabilità e durata dell’intervento. I partecipanti alla conferenza, oltre a poter visitare la Torre e vedere gli interventi di restauro architettonico applicato, hanno ricevuto una documentazione speciale ed esclusiva preparata dal Professor Michele Jamiolkowski e dagli altri membri del Comitato. L’incontro si è articolato in due giornata di seminari, tavole rotonde, visite e workshop. |
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CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA: ALL'ITALIA TOCCA NEL 2019 |
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Bruxelles, 21 febbraio 2005 - La commissione per la cultura e l'istruzione, adottando la relazione di Christa Prets (Pse, At), raccomanda alla Plenaria di approvare la posizione comune del Consiglio che completa la lista delle città designate come capitali europee della Cultura per gli anni 2005-2019. Pur non accogliendo gli emendamenti proposti in prima lettura dal Parlamento volti a prevedere una revisione in profondità dei meccanismi legati a tale manifestazione, i deputati hanno deciso di dare il via libera alla posizione comune per non compromettere i progetti delle città già designate. Solo nel 2019 toccherà all'Italia scegliere la capitale europea della cultura, tenuto conto che l'ultima città italiana ad aver beneficiato di questo status è stata Genova nel 2004. Dall'avvio di questa manifestazione, le altre città italiane «capitali della cultura» sono state Bologna nel 2000 e Firenze nel 1986. Nel designare ogni anno una capitale della cultura, l'Unione intende contribuire al ravvicinamento dei popoli europei. Questa manifestazione, istituita nel 1985 e ormai sovvenzionata dall'Unione attraverso il programma Cultura 2000, è volta a valorizzare la ricchezza, la diversità e i tratti caratteristici comuni delle culture europee, nonché a migliorare la conoscenza reciproca dei cittadini europei. La modifica della decisione, trae origine dalla necessità di permettere ai dieci nuovi membri dell'Unione di partecipare rapidamente a questa iniziativa. Pertanto, dal 2009, vi saranno due capitali della cultura all'anno. Il Consiglio, nella sua posizione comune, ha ripreso integralmente un emendamento presentato dal Parlamento in prima lettura che mirava a garantire un finanziamento comunitario sufficiente per la designazione di due città. Pur approvando la posizione comune, tuttavia, la commissione parlamentare non rinuncia a perorare una revisione sostanziale delle modalità della decisione, come proposto con gli emendamenti non accolti dal Consiglio. La relatrice, infatti, invita la Commissione a presentare - nel primo semestre 2005 - una proposta volta a migliorare e adeguare il programma esistente. Si tratterebbe, più in particolare, di definire meglio i compiti e il ruolo della giuria di esperti e di introdurre una vera e propria competizione tra le città di uno stesso Stato membro. I criteri di selezione, inoltre, dovrebbero essere fissati in modo tale da esprimere il valore aggiunto europeo. La lista degli Stati membri che designeranno le «capitali» fino al 2019 è la seguente: 2005: Irlanda (Cork); 2006: Grecia (Patras); 2007: Lussemburgo (Lussemburgo) e Romania (Sibiu); 2008: Regno Unito (Liverpool) e Norvegia (Stavanger); 2009: Austria e Lituania; 2010: Germania e Ungheria; 2011: Finlandia e Estonia; 2012: Portogallo e Slovenia; 2013: Francia e Slovacchia; 2014: Svezia e Lettonia; 2015: Belgio e Repubblica Ceca; 2016: Spagna e Polonia; 2017: Danimarca e Cipro; 2018: Paesi Bassi e Malta; 2019: Italia, Il sito della Commissione europea relativo alla manifestazione sulla Capitale europea della Cultura, è il seguente: http://europa.Eu.int/comm/culture/eac/other_actions/cap_europ/cap_eu_en.html |
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DATAZIONI ENIGMATICHE? LE RISOLVE L’ACCELERATORE DEL CIRCE UNA STRUMENTAZIONE UNICA IN GRADO DI DATARE, IN POCHI MINUTI, REPERTI MINUSCOLI RISALENTI FINO A 50 MILA ANNI FA |
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Roma, 21 febbraio 2005 - Niente più dubbi nella datazione di monumenti e reperti antichi. A sollevare gli archeologi e storici dell’arte dal rompicapo dell’attribuzione cronologica, sarà un acceleratore elettrostatico tandem in grado di datare manufatti e fossili risalenti fino 50 mila anni fa. Lo straordinario strumento si trova presso il Laboratorio di spettrometria di massa ultrasensibile, una nuova struttura ospitata nell’ex Ciapi di San Nicola La Strada, in provincia di Caserta. Il laboratorio fa parte del Centro di ricerche isotopiche per i beni culturali e ambientali (Circe), uno dei “tasselli” di Innova, Centro di competenza regionale nato per trasferire i risultati scientifici alle imprese della Campania coordinato da Antonio Massarotti dell’Istituto di cibernetica (Icib) del Cnr di Pozzuoli. Il Circe e il suo acceleratore sono stati presentati oggi, in occasione della tavola rotonda: “Ruolo delle regioni nella promozione della ricerca e dell’innovazione ai Beni Culturali” svoltasi presso la Reggia di Caserta. L'apparecchiatura del Circe, di cui esistono in Italia solo altri due esemplari, a Firenze e a Lecce, ma con caratteristiche funzionali differenti, è in grado di datare in pochi minuti anche campioni di un milligrammo, caratteristica che la rende scarsamente invasiva nei confronti dell'oggetto rinvenuto. “La metodologia di base impiegata” spiega il prof. Filippo Terrasi del Dipartimento di scienze ambientali della seconda Università di Napoli “è quella convenzionale del radiocarbonio 14, che consiste nel misurare nel reperto la quantità di carbonio residua. Il rapporto tra quest’ultima e quella iniziale, ci svela l’età dell’oggetto. Con la tecnica tradizionale è però necessaria una grande quantità di materiale, in quanto, in un reperto, la presenza di radiocarbonio è molto bassa. L'acceleratore invece supera questo limite. Con uno speciale spettrometro riusciamo a individuare e a contare, uno per uno, anche in minuscoli frammenti, il numero di atomi di carbonio 14 presenti nel reperto. Gli atomi estratti vengono accelerati e, quindi, separati rispetto alle specie atomiche e molecolari interferenti”. La rapidità del suo utilizzo consentirà di eseguire circa 2 mila datazioni l'anno. Al contrario di quanto si possa immaginare, sono in molti, tra enti, istituzioni ed imprese, ad aver bisogno di questo tipo di servizio. “Già cinque anni fa” spiega Masarotti dell’Icib-cnr “nell'ambito del Progetto finalizzato beni culturali del Cnr, abbiamo stimato, attraverso un’indagine, che in Italia si richiedevano circa 3.000 datazioni l’anno, effettuate per la maggior parte in laboratori europei e americani. Ora il nostro acceleratore, più avanzato rispetto a quelli esistenti in Europa, potrà soddisfare non solo le esigenze di chi opera nel settore dei beni culturali. Numerosi sono, infatti, i suoi campi di applicazione: dall'analisi ambientale alla medicina legale, alla certificazione dell’annata di produzione di vini, all’individuazione di uranio impoverito”. La macchina, acquistata dalla Regione Campania negli Stati Uniti, per un importo di 2 milioni di euro, è solo una delle tante che andranno a potenziare le strutture scientifiche aderenti ad Innova. A questo centro, che ha sede presso il Comprensorio Olivetti di Pozzuoli, afferiscono, oltre al Cnr, sette università campane, i parchi scientifici e tecnologici della regione, il Centro europeo per i beni culturali di Ravello, numerosi enti, oltre 300 professori universitari. Per informazioni: dr. Antonio Massarotti, Istituto di cibernetica “Edoardo Caianiello” del Cnr, Pozzuoli, tel. 081/8675148, a.Massarotti@cib.na.cnr.it |
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"LA REGIONE VISTA DA TEHRAN" |
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Milano, 21 febbraio 2005 - E’ il secondo incontro del ciclo "L'iraq e i suoi vicini: prospettive per la regione", organizzato nell'ambito del programma Mimed - Comune di Milano, si terrà il prossimo 22 febbraio alle ore 18.00 a Palazzo Clerici in Via Clerici 5, Milano. Sul tema: "La regione vista da Tehran" Interverranno: Maurizio Martellini, Università dell'Insubria e Landau Network - Centro Volta di Como e Riccardo Redaelli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Ispi. Segreteria Organizzativa tel. 02.8693053, e.Mail ispi.Eventi@ispionline.it www.Ispionline.it |
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