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GIOVEDì
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Giugno 2005 |
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Web alimentazione e benessere | |
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SVILUPPO RURALE: PIÙ ATTENZIONE AI GIOVANI E ALLA BIODIVERSITÀ |
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La commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale sottoporrà alla Plenaria la relazione di Agnes Schierhuber (Ppe/de, At) che presenta ben 129 emendamenti alla proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Con essi i deputati riformulano la ripartizione finanziaria per i singoli assi d'azione, introducono maggiori incentivi per i giovani agricoltori e per la biodiversità nonché misure volte alla promozione della lavorazione locale e alla definizione di prodotti con l'indicazione dell'origine geografica. La proposta della Commissione prevede un unico strumento finanziario e programmatico a sostegno dello sviluppo rurale che ha tre obiettivi principali: accrescere la competitività del settore agricolo e forestale, valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale, nonché migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche attraverso misure mirate al settore agricolo e ad altri componenti del mondo rurale. A questi tre obiettivi corrispondono tre assi tematici, tra i quali è stabilita preventivamente la proporzione del contributo della comunità. A quest'ultimo riguardo, i deputati propongono alla Plenaria di sottoscrivere gli emendamenti di compromesso del relatore secondo cui almeno il 10% del contributo totale del Fondo è destinato all'asse prioritario 1 (competitività del settore agricolo e forestale), mentre il 20% all'asse prioritario 2 (gestione del territorio che tra l'altro sarebbe rinominato "miglioramento dell'ambiente e del paesaggio") e il 5% all'asse prioritario 3 (diversificazione dell'economia rurale). La proposta dell'Esecutivo, invece, prevedeva un contributo totale del 15% per gli assi 1 e 3 nonché un tasso del 25% per il secondo asse prioritario. D'altra parte i deputati hanno sottoscritto la proposta della Commissione che prevede un tasso del 7% per l'iniziativa Leader, anche se si sono opposti all'idea di tenere in riserva il 3% fino al 2012-13 per gli Stati membri più virtuosi. Le risorse disponibili per impegni del Fondo, espresse ai prezzi 2004, sono portate dai deputati da 88,75 a 95,75 miliardi euro per il periodo 2007-2013. Essi tuttavia, subordinano tale importo «alla compatibilità con le prospettive finanziarie» e ne prevedono l'eventuale adeguamento. L'aumento dell'importo è giustificato dal fatto che il finanziamento di Natura 2000 richiede una partecipazione comunitaria di circa 3 miliardi l'anno, di cui 1,5 di competenza del Feasr. I deputati, peraltro, accolgono la proposta di riservare 31,3 miliardi alle regioni ammissibili all'obiettivo di convergenza. Nelle missioni del regolamento la relazione precisa il ruolo dello sviluppo rurale quale politica di accompagnamento della Pac e aggiungono anche lo scopo di prevenire lo spopolamento delle zone rurali. Tra i suoi obiettivi, inoltre, è aggiunto il miglioramento dell'approvvigionamento delle popolazione a livello locale e regionale con prodotti agricoli locali nonché l'aumento del contributo a un approvvigionamento energetico sostenibile e alla protezione del clima. Inoltre, è aggiunto un articolo con il quale si impone agli Stati membri e alla Commissione di sostenere le piccole e le microimprese, «vista la loro particolare importanza per l'occupazione e l'ambiente nelle zone rurali». Ogni Stato membro, inoltre, dovrà stabilire dei criteri di aiuto «che garantiscano a tali aziende un accesso privilegiato agli strumenti di sviluppo rurale». I deputati, tra le altre cose, ritengono che per aumentare la competitività del comparto agroalimentare nelle zone rurali sarà necessario «sviluppare marchi di qualità riguardanti la sicurezza alimentare, la documentazione dei processi di produzione (tracciabilità), il benessere degli animali, l'ambiente e le condizioni di lavoro». Grande attenzione è poi rivolta alle misure di sostegno a favore dei giovani e del loro insediamento. Un emendamento, infatti, rende obbligatorio, a partire dal 2007, il sostegno ai giovani agricoltori che, tuttavia, devono sottoporre «un adeguato business plan per lo sviluppo delle loro attività di impresa». Le misure a favore dell'insediamento dei giovani agricoltori, è inoltre ribadito, devono figurare in tutti i programmi di sviluppo rurale, nazionali e regionali. Tale sostegno, inoltre, può essere concesso sotto forma di un unico premio, come ipotizzato dalla Commissione, ma anche come un contributo in conto interessi il cui importo può raggiungere «un valore capitalizzato massimo di 55.000 euro», contro i 40.000 euro di premio unico previsti dalla proposta. I deputati, inoltre, prevedono che a sostegno della realizzazione dei business plan sia garantito «un pacchetto integrato di misure che concorrano alla nascita e allo sviluppo delle attività dell'impresa giovane». Nell'ambito dell'asse prioritario volto al miglioramento dell'ambiente e del paesaggio, i deputati aggiungono la possibilità di attuare misure volte al mantenimento e allo sfruttamento della diversità genetica on farm e alla promozione dell'agricoltura biologica. Si tratta, in particolare, di tutelare e promuovere le specie locali e gli animali da produzione. D'altra parte, i deputati, precisano che gli importi necessari per finanziare le compensazioni per la preservazione della natura nel quadro del programma Natura 2000 vanno aggiunti alla dotazione per lo sviluppo rurale. Nell'asse prioritario sulla diversificazione delle attività economiche, i deputati introducono la possibilità di adottare misure volte alla promozione della lavorazione locale e della commercializzazione diretta nonché alla definizione di prodotti con designazione di origine geografica e particolari caratteristiche di qualità. |
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AIUTI AGLI AGRICOLTORI PER COMPENSARE I DANNI PROVOCATI DALLE CALAMITÀ NATURALI IN ITALIA |
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Il 7 giugno 2005 la Commissione europea ha autorizzato l’Italia a versare ai suoi agricoltori aiuti di Stato per circa 100 milioni di euro all’anno a compensazione dei danni provocati dalle calamità naturali e dalle avverse condizioni atmosferiche. Gli aiuti in questione sono previsti dal decreto legge n. 102 del 29 marzo 2004, che abroga e sostituisce le disposizioni italiane esistenti in materia. La Commissione ha così autorizzato l’istituzione di un quadro normativo unico, nuovo e coerente per il pagamento delle compensazioni per i danni provocati dalle calamità naturali e dalle avverse condizioni atmosferiche. Lo stanziamento complessivo per queste misure ammonta a circa 100 milioni di euro all’anno. Parallelamente al regime autorizzato oggi dalla Commissione, l’Italia ha inoltre introdotto un nuovo sistema di sostegno (con uno stanziamento totale di 100 milioni di euro) per le assicurazioni sottoscritte dagli agricoltori contro alcuni rischi agricoli. Tale misura non costituisce aiuto di Stato. In base a questa nuova legislazione gli agricoltori che non sottoscrivono le assicurazioni sovvenzionate loro offerte non riceveranno più compensazioni dirette in caso di danni. |
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PESCA: LA COMMISSIONE EUROPEA AUSPICA UN IMPEGNO URGENTE PER PORRE UN FRENO ALL’AUMENTO DELLE INFRAZIONI ALLE NORME REGISTRATO NEL 2003 |
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La quarta comunicazione annuale della Commissione europea sulle infrazioni gravi alle norme della politica comune della pesca (Pcp), pubblicata in data odierna, rivela che il numero accertato di tali infrazioni è salito da 6.756 nel 2002 a 9.502 nel 2003 (cfr. Memo/05/183). Queste cifre, desunte dalle relazioni degli Stati membri, dimostrano che, nonostante i progressi compiuti verso un maggiore coinvolgimento dei soggetti interessati nel processo di gestione della pesca e i provvedimenti adottati per garantire un’applicazione più rigorosa della normativa, molto resta ancora da fare per dissuadere i potenziali trasgressori. D’altra parte, le cifre evidenziano anche le persistenti carenze quanto alla qualità e uniformità dei dati raccolti e comunicati dagli Stati membri, che rendono particolarmente difficili un raffronto e una valutazione attendibili. La Commissione intende pertanto consultare gli Stati membri sulle possibilità di migliorare la raccolta dei dati relativi alla rilevazione e al perseguimento delle 19 infrazioni gravi alle norme della Pcp individuate nel marzo 1999, nonché la trasmissione di tali dati alla Commissione. Scopo della misura era di accrescere la trasparenza e quindi la fiducia dei pescatori nell’applicazione equa ed uniforme della normativa nell’insieme dell’Ue, in modo da incoraggiarne il rispetto. Ancora una volta, la comunicazione mette in luce sostanziali differenze nel livello medio delle sanzioni irrogate, che vanno da 282 euro in Finlandia a 77.922 euro nel Regno Unito. Si constata peraltro un aumento dell’importo medio delle multe da 1.757 a 4.664 euro nel 2003, benché l’entità delle sanzioni pecuniarie sia ancora troppo bassa per avere un sufficiente effetto dissuasivo. Nel 2002, infatti, le ammende rappresentavano appena 4/1000 del valore degli sbarchi dello stesso anno. “Un maggiore rispetto della normativa è il presupposto imprescindibile della pesca sostenibile. Lungi dal costituire una pratica inoffensiva, la violazione delle norme della Pcp implica un costo pesante in termini biologici, economici e sociali. Perciò tutti coloro che sono sinceramente impegnati in favore della pesca sostenibile devono adoperarsi per applicare e far applicare le norme della Pcp”, ha dichiarato il commissario per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg. Secondo la comunicazione della Commissione, l’88% delle infrazioni notificate sono state riscontrate da cinque Stati membri: Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Francia. I primi tre, che possiedono la flotta più grande, hanno segnalato il maggior numero di casi. La pesca non autorizzata rappresenta il 22% dei casi, quella praticata senza licenza il 17%. Nell’84% dei casi sono state comminate sanzioni pecuniarie, il cui importo varia – per esempio per la pesca non autorizzata – da 375 euro in Belgio a 19.255 euro nel Regno Unito. In 4.720 casi è stato ordinato il sequestro degli attrezzi da pesca. La Commissione è del parere che l’irrogazione di sanzioni amministrative, come la sospensione della licenza di pesca, potrebbe essere un mezzo efficace per incoraggiare il rispetto della normativa, essendo di rapida applicazione. Essa si rammarica pertanto che la maggioranza degli Stati membri non ricorra più spesso a questo strumento. Le divergenze, talvolta sostanziali, tra i dati comunicati sono imputabili a diversi motivi, tra cui il fatto che alcune statistiche comprendono anche la pesca sportiva ed altre attività che esulano dalla Pcp. Per quanto riguarda le multe, una parte dei dati si riferisce a casi in cui l’importo notificato include probabilmente il valore degli attrezzi o delle catture sequestrati, che avrebbe dovuto essere computato separatamente. Un’applicazione più efficace ed uniforme della normativa è stata riconosciuta da tutti i soggetti interessati come una delle priorità della riforma della Pcp del dicembre 2002. È necessaria maggiore trasparenza nel processo di riforma, che verrà consolidato anche grazie all’Organismo comunitario di controllo della pesca, con sede a Vigo, in Spagna, nonché ai consigli consultivi regionali. |
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REGIONE LIGURIA, SUPERMERCATI BASKO E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DELLA PESCA: CON "FRESCO DI PIÙ", PARTE DA GENOVA IL PRIMO PROGETTO PILOTA ITALIANO PER LA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI NOSTRANI. PESCE FRESCO FINO A 9 GIORNI - CONTRO I 2-3 TRADIZIONALI - GRAZIE AD UNA NUOVA TECNOLOGIA DI CONSERVAZIONE AD ATMOSFERA PROTETTIVA. |
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Per 10 settimane, fino al 26 luglio prossimo, sarà lanciato a Genova presso i supermercati Basko - azienda genovese facente parte del Gruppo Sogegross, che occupa a Genova e in Liguria una posizione di leadership nell'ambito della Distribuzione Moderna - di via Barabino, Pontedecimo, via Bernardini, Borzoli a Genova e via Colombo a Rapallo, il primo progetto pilota a livello nazionale Fresco di più finanziato completamente dalla Regione Liguria e promosso dalle Associazioni di categoria Agci Pesca, Confcooperative - Federcoopesca, Lega Pesca, con l'adesione dei Supermercati Basko per quel che concerne la distribuzione. In particolare Fresco di più, è un'iniziativa che si propone di valorizzare e promuovere i consumi di prodotti ittici liguri e italiani, grazie all'adozione della tecnologia ad atmosfera protettiva che permette il mantenimento della freschezza del pesce fino a 9 giorni e alla standardizzazione della certificazione di filiera. "Con questa iniziativa - sostiene Giancarlo Cassini, Assessore Regionale all'Agricoltura e Protezione Civile - abbiamo voluto contribuire in modo tangibile alla valorizzazione e promozione dei prodotti ittici nostrani, grazie ad un progetto estremamente innovativo, primo a livello nazionale". "Aderendo a Fresco di più - aggiunge Antonio Mantero, Direttore Supermercati Basko - Basko ha voluto ancora una volta proporsi come soggetto innovativo, attento alla valorizzazione degli operatori locali e dei prodotti tipici propri della Liguria. Fresco più infatti è un progetto che vuole sostenere in modo concreto l'occupazione e lo sviluppo delle cooperative e associazioni dei pescatori della Liguria, consentendo da una parte una forte riduzione dei costi distributivi e dall'altra un ampliamento del mercato ad una clientela evoluta come quella dei supermercati Basko, capace di apprezzare un'offerta basata su un alto livello di servizio ad un prezzo adeguato". "Fresco di più - conclude Paolo Giarletta, Coordinatore del Progetto per conto delle Associazioni di categoria, è veramente un progetto innovativo, che ci permette di offrire sul mercato prodotti ittici sicuri, ricchi di gusto e freschissimi. Crediamo che tutto questo verrà apprezzato dai consumatori, che adesso potranno godere di un prodotto trasparente e garantito". Il pesce appena pescato viene sviscerato e confezionato ad atmosfera protettiva composta da una particolare miscela gassosa - azoto 30% e anidride carbonica 70% oppure 30% azoto, 45% anidride carbonica, 25% ossigeno - a seconda della tipologia di pesce, sulla base di rilevamenti sensoriali, microbiologici e chimici, che garantiscano la completa conservazione delle caratteristiche organolettiche del prodotto. Tali tecniche sono già state sperimentate da diversi centri di ricerca universitaria specializzati sia in Italia che all'estero. Nel progetto sono coinvolte le cooperative di pesca e le imprese di acquacoltura aderenti alle Associazioni, che conferiscono il prodotto ittico alla piattaforma di concentrazione per la lavorazione. Fresco di più riguarda attualmente 12 differenti tipologie di pesce - tra cui orata, spigola, polpo, triglia, merluzzo, merlano, sugarello, alici - la cui freschezza viene garantita per 9 giorni. Tutte le confezioni riportano provenienza del prodotto e data di scadenza. Il prodotto verrà commercializzato in confezioni già preparate da 250 gr. Imo a 700 gr., sia intero sia eviscerato e pulito. Il progetto Fresco di più garantisce che il pesce una volta pescato, sarà pronto per la vendita nel supermercato entro 12 ore, avendo mantenuta inalterata la catena conservativa senza interruzione. |
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AL II FORUM EUROPEO SULLA QUALITÀ ALIMENTARE, ORVIETO 3 E 4 GIUGNO, SPAZIO ANCHE ALLA COMUNICAZIONE DEL SETTORE CON UN INTERVENTO DI JUERGEN KNAUSS, GURU DEL MARKETING INTERNAZIONALE |
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all¹incontro nella bella cittadina umbra, organizzato dalla fondazione qualivita, i nomi piu¹ importanti del settore per raccontare e spiegare il concetto di qualità a tavola. Una due giorni ricca di eventi e di incontri, organizzati e voluti dalla Fondazione Qualivita, istituzione nata proprio con lo scopo di divulgare e proporre la qualità nel campo dell¹agroalimentare. Compito non semplice, come ci spiega Paolo De Castro, presidente della fondazione senese. ³La qualità ha un ruolo rilevante in ogni aspetto della nostra vita. Ma certo diventa fondamentale quando si parla di quello che mangiamo e beviamo. In questo caso non serve solo a migliorare i nostri standard ma determina direttamente la qualità della nostra vita anche dal punto di vista salutistico². Come è facile capire sarà quindi la qualità dei prodotti che portiamo sulle nostre tavole il filo conduttore del forum che si svolgerà a Orvieto, il 3 e il 4 giugno, nelle belle sale del Palazzo del Capitano del Popolo. Qualità che verrà declinata sotto tutti i suoi aspetti: da cosa la determina al ruolo dei vari protagonisti della filiera, dai compiti delle istituzioni fino a quello, fondamentale, della comunicazione. Da questo punto di vista uno dei fiori all¹occhiello del meeting umbro è rappresentato dalla presenza di Juergen Knauss, chief executive della Heye & Partner e vera e propria star del mondo della comunicazione agroalimentare a livello internazionale. Sarà lui a raccontare al pubblico presente cosa significa oggi comunicare un prodotto agroalimentare. Ecco, intanto, alcune anticipazioni. ³Non è un compito semplice ma spesso agenzie e clienti hanno la tendenza a rendere la cosa più complessa di quanto sia. In realtà il consumatore richiede una comunicazione che sia semplice da comprendere, specialmente quando riguarda il concetto di qualità. La chiave è riuscire a informare e, al tempo stesso, emozionare². A Knauss, che lavora in tutti i continenti, non sfugge la differenza tra il consumatore europeo e quello americano. ³In Europa, pur facendo le dovute differenze tra i vari Paesi, esiste un rapporto quasi storico con cibo e vino. Un prodotto di questo settore vale perché destinato a durare nel tempo, perché ha tradizione e, al tempo stesso, futuro. Il consumatore medio americano richiede un alto grado di efficacia immediata ed è attirato dal concetto Œpiù è, meglio è¹. Certamente due approcci diversi dei quali è bene tenere conto². E, per quanto concerne i prodotto italiani di qualità, qual è il modo migliore per comunicarli a un pubblico internazionale? ³Nel caso dell¹Italia la magia del prodotto è nei vostri stessi prodotti². Appuntamento quindi a Orvieto nel prossimo fine settimana per ascoltare dalla viva voce di Knauss, e degli altri ospiti presenti, cosa significa qualità oggi. |
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SCUOLA ESTIVA DI SCIENZA LATTIERO-CASEARIA |
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Il centro di eccellenza lattiero-casearia dell'Università di Warmia e Mazury organizza a Olsztyn (Polonia), dal 4 al 16 luglio, una scuola estiva internazionale focalizzata sulla modificazione enzimatica dei componenti del latte. Il corso di formazione si articolerà in conferenze, lavoro di laboratorio e visite-studio; tutte le attività teoriche e pratiche saranno incentrate sulle modificazioni enzimatiche delle proteine, dei lipidi e del lattosio presenti nel latte. Una squadra di esperti internazionali nel settore condurrà le attività formative. La scuola estiva è rivolta alle persone interessate a migliorare la loro conoscenza della modificazione enzimatica dei componenti del latte, e in particolare a studenti, impiegati e ad altre persone collegate all'industria lattiero-casearia. Http://www.uwm.edu.pl/wamadairec/ang/ang_index.htm |
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LATTE: BENE L’OBBLIGO DELL’INDICAZIONE DI ORIGINE CON LA NUOVA ETICHETTATURA CONSUMATORI PIU’ TUTELATI |
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Il Codacons accoglie con soddisfazione il nuovo obbligo di indicazione di provenienza per il latte fresco, entrato in vigore il 7 giugno. “I consumatori – afferma Carlo Rienzi, Presidente Codacons – hanno il sacrosanto diritto di conoscere l’origine del latte che acquistano, al fine di scegliere quale consumare. Troppo spesso – prosegue Rienzi – si fanno intendere per italiani prodotti in realtà realizzati all’estero o con materie prime straniere, come ad esempio i pomodori o il sugo, attuando un vero e proprio inganno a danno dei consumatori”. Con questo provvedimento – conclude il Codacons – i consumatori italiani godranno di una maggiore tutela. |
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PREVENIRE TUMORI E CARDIOPATIE A COLPI DI PECORINO BASTA ALIMENTARE LE PECORE CON PIÙ ERBA FRESCA INVECE DI FORAGGIO SECCO PER OTTENERE LATTE E FORMAGGI CON STRAORDINARIE PROPRIETÀ.LO PROVA UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE |
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Il latte di pecora, e quindi il saporito formaggio pecorino caro alla dieta mediterranea, è un importante fattore di prevenzione non solo contro le malattie cardiovascolari, ma anche contro alcuni particolari tipi di tumore, soprattutto quelli al colon e alla mammella. Sono le implicazioni di una ricerca sulle qualità nutrizionali di latte e derivati condotta in Toscana, sulle colline del Mugello, dall’equipe del professor Mauro Antongiovanni, ordinario di Nutrizione e Alimentazione Animale al Dipartimento di Scienze Zootecniche dell’Università di Firenze. I risultati della ricerca saranno presentati ufficialmente il 27 luglio a Cincinnati (Usa) al Congresso mondiale di Scienze Animali e Scienze del Latte, organizzato dall’American Society of Animal Science e dall’American Society of Dairy Science. Il professor Antongiovanni ne ha intanto offerto un’anticipazione ieri a Firenze al convegno Alimenti e ricerca dalla produzione alla tavola: qualità, tipicità e salute organizzato dal Cera, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Valorizzazione degli Alimenti di cui l’equipe di Scienze Zootecniche fa parte. Analizzando il contenuto di grasso nel latte prodotto da un gregge di pecore di razza sarda, Antongiovanni ha scoperto che semplicemente cambiandone la dieta è possibile diminuire in misura sensibile (in media -40%) la concentrazione di acidi nocivi (miristico e palmitico) e di aumentare, altrettanto sensibilmente, quella degli acidi benefici: butirrico +15%, e soprattutto Cla (acido linolenico coniugato o acido rumenico) + 500%. L’acido miristico e l’acido palmitico sono grassi saturi considerati fra i peggiori nemici della salute perché, fra l’altro, predispongono alle malattie cardio-vascolari. L’acido butirrico è invece un potente modulatore della microflora intestinale, previene i tumori al colon e agisce da antidiabetico. Quanto al Cla è un acido noto per le sue eccezionali proprietà salutari: previene la formazione del colesterolo cattivo a favore di quello buono, contribuendo perciò alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ha inoltre poteri antinfiammatori e stimola il sistema immunitario in funzione antitumorale (carcinoma della mammella, cancro del colon). “La ricerca”, spiega il professore, “è durata un anno circa. Per alterare positivamente le proprietà del latte di pecora è stato sufficiente ristabilire una dieta a base di normale erba fresca, invece di foraggio conservato com’è ormai consuetudine nella maggior parte degli allevamenti. In sostanza è bastato tornare alla natura, ossia far pascolare liberamente gli animali”. In passato molti esperimenti analoghi sono stati fatti sul latte di vacca, alimento completo di tutti i nutrienti (proteine, acidi grassi, lattosio, minerali, vitamine) e diffusissimo in tutto il mondo anche in forma di derivati (burro, formaggi, yogurt), dunque di grande importanza economica. Il latte di pecora e il formaggio pecorino sono invece prodotti di nicchia consumati per lo più in Toscana, Lazio, Sardegna e, all’estero, in Grecia (la Feta) e poco in Spagna e Portogallo. Questa marginale diffusione ha frenato fin qui anche le curiosità scientifiche, spesso più attratte dal latte di capra in virtù del largo consumo che se ne fa in molti paesi, Francia in testa. Rispetto al latte di capra quello di pecora contiene, però, la metà di grassi. Grazie alle più recenti acquisizioni della scienza dell’alimentazione e alla ricerca del professor Antogiovanni per Cera, ciò che fino ad oggi è stato un deterrente (tutti i grassi fanno male a prescindere) promette di calamitare sugli ovini nuove interessate attenzioni. |
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INDUSTRIE DELLO YOGURT E DELLA SOIA COSTITUISCONO UNA NUOVA PARTNERSHIP PER IL LANCIO DI UN PRODOTTO INNOVATIVO |
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St. Louis, Usa, Yoplait, fra i piu' grandi produttori di yogurt nel mondo e Solae, attiva nella ricerca e nello sviluppo di proteine di soia, hanno unito le loro forze per lanciare un nuovo prodotto Yoplait con il marchio Solae, che combina i benefici per la salute del latticino, con le proteine di soia in uno yogurt al cucchiaio "buono per il tuo corpo". Il nuovo prodotto, Bioplait, contiene proteine con marchio Solae e l'esperienza Yoplait nella fermentazione del latte. E' stato lanciato in Francia ed e' il risultato di mesi di ricerca e sviluppo per il raggiungimento del perfetto connubio di sapore e nutrizione. Il prodotto appare in tre gusti (naturale, fragola e pesca) ed e' disponibile teoricamente in tutti i maggiori supermercati della Francia. Yoplait sta supportando il lancio di Bioplait con una campagna televisiva e di stampa che presenta il marchio Solae come "proteina dal gusto favoloso" e "buona per il tuo corpo". Anche sulla confezione viene sottolineato il ruolo della proteina di soia come una proteina completa che puo' aiutare a mantenere il cuore in salute. "L'introduzione di Bioplait risponde alla domanda crescente per cibi nuovi, salutistici e nutrienti da aggiungere alla dieta quotidiana" dice Lucien Fa, presidente di Yoplait. "Mentre lo yogurt e' gia' riconosciuto come cibo salutare. L'incorporazione dei benefici addizionali delle proteine di soia Solae aumentera' l'interesse del consumatore, specialmente da quando Solae ha rotto gli schemi fornendo un prodotto che ottimizza sapore e nutrizione". Secondo Tony Arnold, presidente e Ceo di Solae "Noi siamo orgogliosi di essere partner di una azienda leader globale come Yoplait. Bioplait e' l'esempio perfetto di come le opinioni dei consumatori che raccogliamo attraverso estese ricerche di mercato e il nostro costante obiettivo di realizzare soluzioni funzionali per i nostri clienti possa portare a prodotti di grande successo di mercato". Arnold ha ricordato che Bioplait si unisce ad una lista di piu' di 40 referenze a co-marchio negli Usa e globalmente distribuite, che attualmente utilizzano il marchio Solae come garanzia di affidabilita' di eccellente nutrizione e gusto. Sia Arnold che Fa credono che il lancio di Bioplait contribuira' a diffondere la cultura sui benefici per la salute delle proteine di soia. Solo negli Stati Uniti, il 74% degli Americani percepisce la proteina di soia come una scelta dietetica salutistica. In Francia la percentuale e' molto simile. Per fornire ulteriori informazioni sui benefici per la salute delle proteine di soia, le agenzie governative Europee e statunitensi hanno deliberato in passato che il consumo di proteine di soia si associa ad una riduzione del colesterolo ematico e stanno attualmente analizzando la possibilita' di riconoscere nuovi vantaggi per la salute. Negli Stati Uniti la Fda prendera' probabilmente una decisione in tarda primavera sull' effetto benefico delle proteine di soia nella riduzione del rischio di cancro al seno, prostata e colon. |
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POVERE OSSA, TRA GIOVANI E ANZIANI GARA A CHI LE TRATTA PEGGIO CONVEGNO CERA: 3 RICERCHE CONDOTTE A FIRENZE SU STUDENTI, PAZIENTI E SUPERMERCATI METTONO IN LUCE I RAPPORTI TRA ALIMENTAZIONE E RISCHIO OSTEOPOROSI. PERCHÉ LA DIFESA DELLO SCHELETRO COMINCIA A TAVOLA |
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Gli adolescenti di Firenze, gli anziani, i supermercati Tre indagini, distinte ma univoche, per accertare le abitudini alimentari in rapporto ai problemi dello scheletro e spiegare come prevenire e arginare quella terribile malattia che è l’osteoporosi. Risultato: povere ossa, giovani e anziani fanno a gara a chi le tratta peggio. Ma i rimedi non mancano. Condotte per conto della Facoltà di Medicina dall’endocrinologa Maria Luisa Brandi e dalla sua equipe, la prima in Italia a lavorare sull’argomento, le tre indagini sono state presentate al convegno Alimenti e ricerca dalla produzione alla tavola: qualità, tipicità e salute, che segna il debutto operativo di Cera, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Valorizzazione degli Alimenti di recente istituito dall’ateneo fiorentino sotto la direzione del professor Vincenzo Vecchio. Gli Studenti. La prima indagine ha coinvolto 224 studenti tra i 5 i 18 anni della Scuola Internazionale, un istituto privato più noto come Scuola Americana, frequentatissimo anche da italiani. Come noto, lo scheletro di bambini e adolescenti è in continuo sviluppo e ha quindi bisogno di un apporto quotidiano di minerali, soprattutto di calcio, il principale nutrimento delle ossa. Per assorbirne la dose giusta, 1 grammo al giorno, si dovrebbe bere almeno un litro di latte o mangiare un etto di parmigiano. In alternativa occorre molta acqua minerale speciale. Di fronte a queste premesse, ecco come hanno risposto i 111 maschi e le 113 femmine intervistati (57 delle elementari, 97 della media, 70 del liceo). Solo il 71,1% dei primi e il 67,2% delle seconde fa regolare colazione tutti i giorni. Una media che sale per gli studenti elementari (85,9%) per scendere con l’aumento dell’età: 72,1% gli studenti medi e appena 51,4% i liceali. E’ un dato allarmante, commenta la professoressa Brandi, perché rivela che passando dall’infanzia all’adolescenza, periodo ancor più critico per lo sviluppo delle ossa, quasi la metà dei ragazzi salta un pasto importante. L’allarme cresce analizzando le specifiche risposte sul latte. Quanti ne bevono a colazione? Solo il 49,9% dei maschi e il 41,4% delle femmine, con un distacco crescente con l’aumento dell’età. Possibili sostituti come lo yogurt attirano appena il 5,3% del campione, mentre il 50% dichiara di bere tutti i giorni bibite gassate, che favoriscono la perdita di calcio con le urine. Gli Anziani. Per verificare le abitudini alimentari degli anziani è stato scelto un campione particolare, 110 donne, età media 62 anni, tutte in menopausa, già afflitte da osteoporosi e in cura allo speciale Centro ambulatoriale di Careggi, gestito dall’equipe della professoressa Brandi. L’interesse per questo tipo di popolazione è scientificamente motivato, perché dopo la menopausa, come noto, la maggior parte delle donne va incontro a una perdita di massa ossea che può degenerare in osteoporosi e comportare gravi fratture. Diventa pertanto decisivo contenere al massimo la perdita assicurando un alimentazione con dosi adeguate di calcio e vitamina D, fondamentale per l’assorbimento intestinale del calcio. Anche questa ricerca ha però accertato un importante deficit medio sia di calcio (808 milligrammi al giorno, il 60% della dose raccomandata), che di vitamina D (15%). Al contrario, è emerso un consumo eccessivo di proteine (+ 50%). I Supermercati. Che cosa c’entrano con l’osteoporosi? C’entrano, perché sapendo scegliere, anche nel negozio sotto casa c’è una vasta offerta di prodotti ricchi di calcio per tutti i gusti. L’indagine ha trovato biscotti, corn flakes, gomme da masticare, caramelle, snacks, yogurt, formaggi. Ma vanno bene anche basilico, pecorino e pinoli, ossia un buon pesto. Il latte fresco è sempre l’opzione migliore, ma i contenuti di calcio restano inalterati anche in quelli a lunga conservazione e parzialmente o totalmente scremati. Con i latti alternativi (soia o riso) occorre invece accertare che siano stati addizionati di calcio del quale altrimenti sono privi. Per chi non sopporta o non ama i latticini ci sono le acque minerali calciche. Per finire un consiglio alle ragazze: se evitano il formaggio per paura di ingrassare, valutino con attenzione quanto calcio alternativo assumono. |
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UOMINI E DONNE A CONFRONTO NELLA “PROVA COSTUME” “PRAGMATICI” I MASCHI E “PIGRE” LE FEMMINE, SCAGIONATI I PASTI AL BAR: IL 67% DEGLI ITALIANI TORNA A PRANZO A CASA · IL 23% DELLE DONNE DETESTA MOLTO/ABBASTANZA LA PROVA COSTUME CONSIDERANDOLA MOTIVO DI STRESS, MENTRE SOLO L’8% DEGLI UOMINI SE NE CURA. |
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Un’indagine effettuata dalla Swg, istituto di ricerche demoscopiche che svolge in Italia e nei principali paesi europei indagini di marketing e d’opinione, e commissionata dalla Herbalife, multinazionale che da 25 anni distribuisce prodotti di qualità per il controllo del peso, integratori alimentari e prodotti per la cura della persona, mette a nudo paure ed abitudini degli italiani, a confronto con la “prova costume” Tra i 1000 soggetti intervistati (dai 18 ed i 64 anni in tutta Italia), sono emerse notevoli differenze nella percezione e gestione della propria forma fisica in prossimità dell’estate. Se, infatti, il 15% del campione intervistato ha dichiarato di “detestare” molto/ abbastanza la prova costume, la disaggregazione di questo dato ci conferma che il 23% delle donne è quello che la soffre di più contro l’8% degli uomini (che invece nella maggioranza dei casi si sente in forma o, più semplicemente, se ne “infischia”). Per migliorare la forma fisica in extremis, poi, le reazioni fra i due sessi continuano ad essere estremamente differenti. Il 61% delle donne limita cibo e alcol contro il 59% degli uomini che, invece, preferisce intensificare l’attività fisica, quindi, fa sport. Le donne, peraltro, risultano in genere più “pigre e sedentarie”: aldilà, infatti, del dato piuttosto eclatante che registra quasi un terzo delle intervistate (circa il 29%) che non fa alcuna attività fisica, inoltre, risulta che gli uomini praticano in media oltre quattro ore di sport a settimana, mentre, tra le “donne sportive”, non si superano le tre ore di media. “D’altra parte, - ha dichiarato il Professor Andrea Strata (Cattedra di Nutrizione Clinica - Università di Parma) – è interessante notare che anche il ricorso alle diete “fai da te- eliminando cibi calorici” è più diffuso tra le donne che tra gli uomini. Dalla ricerca, infatti, emerge che, il 46% delle donne ricorre alle diete “fai da te” contro il 29% degli uomini. A dimostrazione del fatto che seppure tutto il campione degli italiani intervistati (il 37%) ritiene “l’attenzione al peso uno stile di vita” sono soprattutto le donne a sentirsi pressoché costantemente a dieta o attente al loro peso”. Ma il sondaggio voluto dalla Herbalife, che da anni promuove uno stile di vita sano ed equilibrato, ha indagato a tutto tondo le abitudini alimentari degli italiani registrando un dato assolutamente inatteso: il 67% degli italiani ha dichiarato di tornare a pranzo a casa. Di questi, il 77% sarebbero donne ed il 57% uomini. Scagionati, quindi, spuntini e snack, l’attenzione si pone sul tipo di cibo che viene preferito e sullo “stile” di vita degli intervistati. Le donne, infatti quando devono perdere peso velocemente preferiscono variare la dieta mangiando anche solo frutta e verdure, mentre gli uomini aumentano in maniera considerevole l’attività fisica. Infatti, gli intervistati sembrano “consapevoli” delle cause del loro soprappeso: il 34% ritiene di fare poco esercizio fisico, il 20% di mangiare troppo ed solo il 18% da la colpa agli spuntini fuori pasto. “Particolarmente interessante – ha aggiunto Strata – è il dato che conferma quanto registrato qualche mese fa dalla 1° Indagine Herbalife- Swg. Ancora una volta, infatti, emerge la “distanza” tra la percezione del proprio peso ed il dato reale (stabilito dai parametri Imc del Ministero della Sanità). Solo il 26% degli italiani sarebbe realmente soprappeso contro il 40% che ritiene di esserlo.” Secondo quanto monitorato dall’indagine il 63% degli italiani risulterebbe normopeso ed il 5% molto soprappeso. Di questo dato è interessante notare la disaggregazione fra sessi e per zone geografiche: il 35% degli uomini è soprappeso contro il 17% delle donne, mentre le zone in cui il soprappeso è più alto sono il Sud con il 38% e le Isole con il 39%, segue il Nord- Est con il 25%. In ogni caso, ben il 27% degli italiani ha dichiarato di essere aumentato di 4 kg rispetto alla scorsa estate. Alla domanda di quanti chili vorrebbe dimagrire: il 40% degli italiani ha risposto 5 kg, il 25% 2-3 kg ed il 24% addirittura 10 kg. |
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IL BILANCIO 2004 CONFERMA IL CONSORZIO LATTERIE VIRGILIO TRA LE PRIME AZIENDE DEL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO |
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Superati i 300 milioni di euro con un aumento dell’11,5% sul fatturato complessivo, che sale al 13,7% nel settore cremeria (burro, panna, mascarpone e latte) e investimenti in tecnologia per più di 6 milioni di euro sono i dati più significativi del bilancio 2004 del Consorzio Latterie Virgilio. Un trend di crescita che continua anche nel primo quadrimestre del 2005. “Il 2004 è stato un anno particolarmente difficile dal punto di vista economico per il settore agroalimentare: per la prima volta da anni i consumi alimentari sono generalmente diminuiti. Malgrado questo il Consorzio Latterie Virgilio ha incrementato il suo fatturato e la sua quota di mercato in Italia.” Ha così commentato la presentazione del bilancio 2004 Carlo Petrobelli, il presidente di “Virgilio”, avvenuta a Mantova il 28 maggio scorso di fronte ai soci e ad un parterre composto dalle principali realtà nazionali del mondo agroalimentare fra le quali Paolo Bedoni, presidente nazionale della Coldiretti, Paolo Bruni presidente nazionale della Fedagri, Andrea Bonati presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano e Stefano Berni direttore del Consorzio del Grana Padano. “I problemi causati dalla forte affluenza di latte dal nord dell’Europa, e recentemente anche dall’est, – ha proseguito Petrobelli – hanno determinato un calo dei prezzi delle produzioni nazionali. La continua crescita della grande distribuzione ha esasperato i motivi della competizione anche per effetto della pressante concorrenza dei discount in momenti in cui il consumatore pare essere molto attento al costo della spesa”. Nell’elenco dei fattori critici di mercato il presidente Petrobelli ha poi aggiunto la decisione assunta dai Capi di Stato e di Governo dell’Ue relativamente all’allargamento dell’Europa da 15 a 25 paesi e la concorrenza dei paesi dell’area del dollaro (in particolare alla Nuova Zelanda e all’Australia per le forniture di derivati del latte a paesi importatori come la Russia). Da oltre 35 anni “Virgilio” ha intrapreso la strada del presidio della filiera e della certificazione della provenienza italiana del latte, del burro, della panna e del mascarpone. La marca “Virgilio” rappresenta l’eccellenza della qualità e della genuinità, secondo la migliore cultura gastronomica italiana e con le più moderne tecniche di prodotto e di processo, valorizzando al massimo i prodotti conferiti dai soci (crema di latte, formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano, latte) e presentandoli al consumatore nel rispetto della tradizione e della sicurezza garantita dalla certificazione della provenienza italiana del latte. Il Consorzio ha incrementato il proprio fatturato nel 2004, chiudendo il bilancio a 300.408.000 euro contro i 268.958.000 euro dell’anno precedente, con un aumento del 11,5%; la crescita è attribuibile sia a maggiori volumi di vendita sia ad un incremento dei prezzi medi. La quota di fatturato del mercato estero è pari all’11,7% del totale. Nel settore del burro, latte, mascarpone e panna i volumi di vendita ed i conseguenti ricavi sono incrementati del 13,7%. Il Consorzio Virgilio si conferma il primo produttore di burro in Italia con una quota pari al 17% dell’intera produzione nazionale. A trainare la sensibile crescita dei prodotti venduti è stata la certificazione Csqa che garantisce la provenienza esclusivamente nazionale delle materie prime da cui nascono il latte italiano Uht, il burro italiano, la panna italiana Uht ed il mascarpone italiano Virgilio. Nel settore della stagionatura e del confezionamento del formaggio i ricavi sono cresciuti del +7,97% rispetto all’anno precedente. Virgilio rappresenta l’unico Consorzio che associa produttori che conferiscono sia Grana Padano che Parmigiano Reggiano. Il volume del formaggio venduto all’estero nel corso del 2004 rappresenta il 20% del totale. Il Consorzio Virgilio si attesta così tra il settimo e l’ottavo posto a livello nazionale per la commercializzazione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano (rappresentando circa il 25% della produzione delle cooperative mantovane) mentre è la quinta azienda a livello nazionale esportatrice di formaggio Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Infine, nel settore della macellazione e della stagionatura dei prosciutti i ricavi sono incrementati del 9,88% rispetto al 2003. Il Consorzio Virgilio (insieme a Brendolan Spa, Bertana, Castelcarni) trasforma più del 40% della produzione di suini lombarda (che è la più grande produttrice tra le regioni italiane) e l’11% di quella nazionale. Investimenti tecnologici Nel corso del 2004 il Consorzio Virgilio ha investito nello sviluppo dei propri impianti e macchinari più di 6 milioni di euro e, per effetto degli investimenti degli anni precedenti, il Consorzio ha accantonato nello stesso esercizio ammortamenti per un valore di circa 3,8 milioni di euro. “Gli investimenti hanno riguardato principalmente l’ampliamento del reparto latte, l’avviamento del reparto di confezionamento della panna Uht e la prima fase di ampliamento del reparto confezionamento burro. – ha dichiarato Vito Orsatti, direttore generale del Consorzio – In Virgilio siamo profondamente consapevoli della necessità di aggiornare gli impianti e le strutture costantemente per garantire un altissimo livello qualitativo che vogliamo sia un nostro standard.” Per la realizzazione della filiera dei tagli delle carni suine ed in particolare preparandoci alla imminente certificazione delle Dop delle carni provenienti dalla macellazione del Gran Suino Padano, sono continuati i lavori di ristrutturazione ed adeguamento presso il macello di Bagnolo San Vito. All’insegna dell’innovazione, il 2004 è stato l’anno in cui si è completata la prima fase di sperimentazione per la rintracciabilità delle forme di formaggio, tramite l’uso dei sistemi di riconoscimento elettronico in radiofrequenza con microchip (Rfid), durante tutto il ciclo produttivo e di stagionatura. “Questa tecnica ci aiuterà parecchio nella nostra corsa verso la certificazione della filiera. – ha commentato Orsatti – Terminata questa prima fase di ricerca e sviluppo, i passi successivi sono indirizzati verso la certificazione con Csqa del formato dei dati da memorizzare nel chip e delle apparecchiature da utilizzare per la lettura/scrittura degli stessi”. I dati relativi al primo quadrimestre del 2005 del Consorzio Virgilio confermano la tendenza all’incremento dei volumi e del fatturato orientativamente intorno all’8%. Da tempo Virgilio ha intrapreso la strada della certificazione della filiera e della provenienza italiana del latte e proseguirà sulla rotta segnata. Sono infatti in via di perfezionamento la certificazione Gost-r (in vigore nella Federazione Russa) per i prodotti caseari e la certificazione per il confezionamento del formaggio biologico. Mentre si è recentemente conclusa positivamente la verifica di certificazione per la “Rintracciabilità della filiera delle carni suine”, secondo la norma Uni 10939. Nel comparto grana, saranno lanciati, nel corso del 2005, i prodotti confezionati con “rintracciabilità di filiera”: il consumatore potrà, collegandosi al sito internet dell’azienda, verificare il caseificio di provenienza del formaggio ed il giorno, il mese e l’anno di produzione dello stesso. |
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MONTASIO: DOP DA VALORIZZARE PUNTANDO SULLA QUALITÀ ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CONSORZIO DI TUTELA
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Il Consorzio per la tutela del formaggio Montasio guarda al futuro con ottimismo, nonostante i venti di crisi che continuano a soffiare da tempo sul settore lattiero-caseario. Un’analisi approfondita è venuta dall’assemblea annuale dei soci, tenutasi nella Cantina Viticoltori Friulani di Casarsa, nella quale è stato rinnovato il consiglio di amministrazione ed è stato approvato il bilancio. Prossimamente si terrà la riunione del consiglio per eleggere il nuovo presidente. “Dobbiamo ancora lamentare il perdurare di una crisi nel settore lattiero caseario e, con quest’ultimo, del formaggio Montasio – ha evidenziato il presidente uscente Antonio Moretti -. Nel 2004 abbiamo ridotto la produzione del 5%, senza alcun recupero sui prezzi di vendita al caseificio. Anzi, le informazioni sul dato medio di tutti gli stabilimenti associati nell’arco del 2004 indicano prezzi alla produzione in flessione rispetto al già critico 2003, che faceva seguito ad un anno 2002 non certo da ricordare con piacere. E ancora parliamo di prezzi alla produzione di livello assolutamente insufficienti e non certo di prezzi al consumo, per i quali la situazione è ben diversa”. In un quadro generale di difficoltà l’attività del consorzio ha dato comunque segnali positivi, quali la diminuzione delle scorte, vendite incrementate di circa 50 mila forme rispetto a quelle prodotte nel 2004 (erano 1.060.786), proseguimento dell’attività di ricerca e di vigilanza sul mercato, investimenti promozionali per 255 mila euro. Tra le molteplici cause di quello che Moretti ha definito “un lungo e difficile periodo di pesantezza di mercato per il Montasio e, a ben guardare, per quasi la totalità dell’agro-alimentare”, vi sono la diminuzione dei consumi, la ridotta capacità di acquisto dei consumatori, la sleale concorrenza di latticini d’importazione di dubbia qualità ma dai prezzi stracciati, le storture di una catena di distribuzione che stravolge il giusto rapporto tra prezzo alla produzione e prezzo al consumo. “Fattori, questi, che esulano in gran parte dalla nostra volontà e capacità di intervento – ha proseguito il presidente Moretti -, ma vi sono alcune azioni che possiamo mettere in atto. La diffusa convinzione che, superata la crisi economica internazionale particolarmente percepita nel nostro Paese, torni anche la voglia di un’alimentazione di buon gusto, riconoscibile e riconducibile ad una zona ed un modo tradizionale di produrre, ci fa sperare che la qualità e la tipicità possono tornare a “pagare” e con essa la riscoperta e rivalorizzazione della Dop Montasio. La sfida per il nuovo consiglio sarà quella di continuare nella ricerca e nell’evoluzione tecnologica, per migliorare la qualità del prodotto e farlo apprezzare da un sempre maggior numero di consumatori, collegando con maggiore incisività il marchio Montasio al territorio di produzione”. Al termine del suo intervento Moretti ha ringraziato il direttore Loris Pevere, i consiglieri, i tecnici e i dipendenti del Consorzio per la collaborazione dimostrata durante il proprio mandato. Il nuovo consiglio di amministrazione è composto dai produttori Antonio Bortoli, Cristian Burigotto, Augusto De Nardi, Adriano Greguol, Fausto Luvisutti, Francesco Miani, Aurelio Michelutti, Renato Mizzaro, Antonio Moretti, Renato Romanzin, Gilberto Volpato; dagli stagionatori Marco Pezzetta e Mauro Toniolo; dai produttori di latte Leonardo Marigo e Bruno Bernardi. Il collegio sindacale, presieduto da Gino Trevisan, comprende Dino Fabris, Riccardo Fioretti, Nicola Tonini, Giuliano Zuliani, mentre il collegio dei probiviri, oltre al presidente Ivano Benvenuti, conta Francesco Brunello e Iames Siviero. |
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DAL 10 AL 12 GIUGNO, VI FESTA DEL PROVOLONE VALPADANA DOP, AL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO DELLA COOPERATIVA AGROPOLIS.
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Avrà luogo dal 10 al 12 giugno prossimi la “Vi Festa del Provolone Valpadana Dop”, che si svolgerà a Cavatigozzi in provincia di Cremona. La manifestazione avrà il patrocinio della Provincia e del Comune di Cremona, dove ha sede, dal 1975, il Consorzio per la Tutela del Provolone Valpadana Dop. Preceduta da una cena di presentazione, il 9 giugno, la Festa offrirà la possibilità di assaggiare diversi tipi di Provolone Valpadana Dop, presentato nella sue diverse tipologie, assai varie per dimensioni e peso delle forme, per tempi di stagionatura e, di conseguenza, per gusto. “Anche quest’anno, ha commentato il direttore del Consorzio, Vittorio Emanuele Pisani, la Festa di Cavatigozzi rappresenta il momento in cui i produttori nostri associati si incontrano con il mondo degli appassionati e con il consumo locale. Il Provolone Valpadana Dop è apprezzato e consumato in tutta Italia e in molti paesi esteri. È quindi molto importante per noi l’esigenza di confermare il rapporto con il territorio - la Valpadana - per conservare e rafforzare le radici della nostra Denominazione”. Nel corso della manifestazione, organizzata in collaborazione con la Cooperativa Agropolis (che ha come missione l’organizzazione di corsi di formazione per disabili), un ristorante servirà un menù nel quale chi lo desidera potrà degustare diversi impieghi gastronomici del Provolone Valpadana Dop. Nel corso della scorsa edizione, sono stati serviti oltre 2000 pasti. Www.provolonevalpadana.it |
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PROGETTO FOODING DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA: CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ FISICA |
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Il progetto ha l'intento di coinvolgere sul tema della corretta alimentazione i ragazzi che svolgono attività sportiva nelle società amatoriali, attraverso la collaborazione informata delle associazioni sportive, degli allenatori e delle famiglie dei ragazzi che svolgono attività' sportive amatoriali nelle più diffuse discipline sportive. La campagna di comunicazione sul tema "Alimentazione e sport", è rivolta ad allenatori, giovani atleti dilettanti e a chi pratica lo sport. E’ un’attività, di carattere informativo/formativo, intende promuovere una corretta cultura e pratica dell’alimentazione e dell’attività fisica, come fattori di prevenzione molto efficaci nei confronti di patologie quali obesità, malattie cardiocircolatorie e osteoarticolari, soprattutto nei confronti di bambini e adolescenti. Queste fasce di popolazione sono particolarmente esposte a tali patologie e nel caso di un'attività fisica non adeguatamente supportata dal punto di vista nutrizionale, vanno facilmente incontro a forme di malnutrizione, che preludono ad imponenti deterioramenti dello stato di salute e all’instaurarsi di malattie. Con questo progetto si intende inoltre favorire l'assunzione di una dieta alimentare corretta e bilanciata dove il consumo giornaliero di tutti gli alimenti garantisca un adeguato apporto di sostanze minerali e vitaminiche, con funzione di integratori naturali. L'assessorato agricoltura, competente in materia d’orientamento dei consumi e educazione alimentare, ritiene quindi opportuno promuovere una campagna di comunicazione sul tema "alimentazione e sport", che orienti verso una dieta alimentare in grado di assicurare al giovane sportivo adeguati fabbisogni nutrizionali e favorisca la conoscenza ed il consumo dei prodotti agroalimentari di qualità dell’Emilia-romagna, come le produzioni derivanti da agricoltura biologica e integrata e le produzioni tipiche e tradizionali. Le azioni della campagna sono rivolte ad allenatori e atleti delle principali discipline sportive in ambito regionale, e in particolare, atletica, nuoto, pallacanestro, pallavolo, calcio, ciclismo. La struttura dell’intervento prevede: giornate di formazione per allenatori sul tema dell'alimentazione nello sport, organizzate con il coinvolgimento delle associazioni sportive e dei medici sportivi individuati per le diverse discipline, con formatori individuati dalla regione e realizzate in tutte le province emiliano-romagnole; un volumetto divulgativo sui temi della nutrizione nello sport ad uso d’allenatori e atleti, in cui sarà trattata in generale la nutrizione di chi pratica attività sportiva, gli eventuali adattamenti che la pratica di una specifica disciplina comporta, gli alimenti ed i prodotti agroalimentari di qualità dell'emilia-romagna..La realizzazione di 1 poster che tratterà in sintesi gli aspetti generali del tema alimentazione e sport e altri 6 poster di soggetti diversi, legati alla nutrizione nelle specifiche discipline sportive da affiggere nelle palestre, piscine, campi da gioco, ecc.; altro materiale tecnico, informativo e promozionale da distribuire ai giovani atleti, tra cui: cd, cartoline, frisbee, etc.. Tutto il materiale sarà inviato direttamente alle società sportive operanti in regione nelle discipline sportive di maggiore diffusione contenuto in 2.000 kit, ognuno costituito da 1 scatola-contenitore contenente: 20 copie del volume, 3 copie del poster generico, 3 copie di ogni tipologia di poster specifico, 50 cartoline generiche, 20 cartoline di ogni tipologia specifica, 5 Cd. |
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ACADEMIA BARILLA E PROMOSALERNO PRESENTANO LA PRIMA EDIZIONE DEL “PREMIO INTERNAZIONALE DELLA CUCINA MEDITERRANEA” |
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A Salerno chef con esperienza internazionale si disputeranno il titolo di Ambasciatore della cultura campana nel mondo Salerno, culla dei prodotti mediterranei, terrà a battesimo la prima edizione della manifestazione interamente dedicata alla cucina mediterranea, ai suoi profumi e sapori ma, soprattutto, all'autenticità e unicità degli ingredienti del suo territorio. Promosalerno ha chiesto di accompagnarla in questo percorso a chi ha fatto dell'arte della gastronomia italiana la propria missione: Academia Barilla, il centro internazionale di riferimento per la diffusione della Cultura Gastronomica Italiana, in grado di offrire: formazione, servizi e prodotti rigorosamente selezionati, scelti dal nostro patrimonio gastronomico. Il Premio Internazionale della cucina mediterranea si svolgerà il 10 giugno coinvolgendo l’intera città di Salerno: inizierà con un Convegno incentrato sulla Valorizzazione di prodotti tipici e del marchio di qualità a Palazzo S.agostino. Seguirà una visita guidata con degustazione dei prodotti presso gli stand dell’ottava edizione di ‘Medisalus’ si svolgerà - al Castello di Arechi - una gara tra chef che hanno portato la cucina italiana all’estero, i quali si contenderanno – a suon di profumi e sapori – la palma di ‘Ambasciatore’ della cucina campana nel mondo. Academia Barilla ha selezionato i sei cuochi che si disputeranno l’ambito titolo di Ambasciatore: Flavio Gallotta, Gianfranco Angelillo, Massimo Bobba, Massimo Dionigi, Corrado Vicina Mazzaretto e Nicola Bindini che – muniti delle loro armi preferite – ingredienti e padelle – si sfideranno a ‘singolar tenzone’ nei locali del Castello di Arechi alla presenze di ospiti e giuria. Per difendere e promuovere i prodotti alimentari italiani in maniera efficace e duratura non basta saper scegliere e saper distribuire le migliori specialità italiane selezionandole in base a elevati standard qualitativi, compito che si è assunto Academia Barilla; occorre soprattutto formare gli operatori del settore, affinché imparino a riconoscere e scegliere i prodotti migliori, offrendo ai propri clienti un servizio di qualità. A questo proposito, Academia Barilla si propone di sostenere e realizzare la formazione di operatori della gastronomia provenienti da tutto il mondo, dai semplici appassionati ai professionisti, attraverso un continuo aggiornamento degli aspetti tecnici e culturali della gastronomia e uno studio approfondito delle materie prime e dei prodotti tipici. Gianluigi Zenti, direttore di Academia Barilla, presente al convegno organizzato in occasione della manifestazione, " ha sottolineato: “abbiamo deciso di partecipare a questa manifestazione, che speriamo sia la prima di una lunga serie, per il forte impegno che tutte le istituzioni hanno profuso per la promozione e la salvaguardia dei prodotti tipici campani, da lungo tempo presenti nella cucina degli Italiani”. Ad un anno dall'inaugurazione del centro internazionale dedicato a promuovere, difendere e sviluppare l'arte della Gastronomia Italiana, Academia Barilla si conferma un punto di riferimento per i più qualificati rappresentanti della gastronomia e degli amanti della cultura alimentare italiana. |
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TOP’S CUISINE E CASA FIESTA DI EUROFOOD: LA COMODITA’ E’ SERVITA! |
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Per una cena improvvisa ecco l’aiuto delle specialità etniche pronte Top’s Cuisine e casafiesta, semplicissime da preparare, ottime da gustare. Grazie ai prodotti top’s cuisine e casafiesta è possibile fare un gustosissimo giro del mondo gastronomico utilizzando prodotti di altissima qualità, confezionati in atmosfera modificata, senza conservanti aggiunti. Una gamma ampia e appetitosa che vede protagonisti i piatti più rappresentativi di messico, cina, india e nord africa, cucinati esattamente come richiedono le ricette originali. Top’s foods nasce nel1993 dall’idea di rudy tops di creare un’azienda dedicata esclusivamente alla produzione di piatti pronti a temperatura ambiente e da banco frigo e di snack. Nel 1995 viene infatti messo a punto il primo piatto pronto a temperatura ambiente. Da quel momento il successo è inarrestabile e i numeri dell’azienda parlano chiaro: circa 60.000 sono infatti i piatti prodotti quotidianamente! oggi top’s è leader nel settore ed è concentrata nella ricerca di sempre nuove accattivanti specialità etniche. Top’s cuisine è il marchio che contraddistingue la vasta gamma: tutti i prodotti sono cotti tra i 115° e i 120° per renderli sterili e sono quindi confezionati in atmosfera modificata, consentendo così di poterli conservare per oltre un anno. L’assenza di conservanti e il basso potere calorico –ogni confezione riporta valori nutrizionali e calorie per porzione – assicurano un’eccezionale qualità certificata. Eurofood ha scelto di distribuire in italia golose specialità rappresentative di messico, india, cina e marocco, pronte in pochi minuti dopo averle scaldate nel forno a microonde. Ecco dunque la migliore cucina cinese nella confezione di chicken pangang, pollo in salsa agrodolce accompagnato da verdure e riso croccante, oppure l’originale couscous di semola della tradizione marocchina con il pollo cotto a vapore guarnito di verdure fresche, o ancora l’inconfondibile piatto nazionale messicano, il piccante chili con carne con fagioli rossi, deliziosi pomodori, vitello e riso. Sempre a marchio top’s cuisine ecco una specialità indiana come il chicken madras, pollo in salsa curry, ananas e ottimo riso. Tutte le specialità top’s cuisine sono perfette come piatti unici e sono una gustosa e originale alternativa alla classica cena. Il marchio casafiesta è invece di proprietà di bruce foods, la più grande azienda produttrice di specialità messicane negli stati uniti fin dal 1931. Punto di forza di bruce foods è la sua grande capacità tecnologica che le permette di lavorare e confezionare i prodotti in 24 ore, potendo così garantire il massimo gusto e la più alta qualità. I piatti casafiesta sono prodotti con sole materie prime naturali al 100%, come è appunto nello spirito dell’azienda americana che privilegia al massimo l’aspetto qualitativo. “que viva mexico” grazie a casafiesta! tutte le più famose specialità della cucina messicana si possono gustare ogni giorno a casa nostra, in pochi minuti, dopo una breve sosta nel forno che farà sprigionare gli aromi e i profumi inconfondibili del mondo tex-mex. Ecco i taco shells, le piccole, croccanti crepes di mais, base della cucina messicana, disponibili anche nella confezione taco dinner con tutto il necessario per la preparazione base del taco: 12 tortillas, 1 busta di condimento, 110 ml di salsa piccante messicana. E’ sufficiente riscaldarle in forno affinché siano croccanti al punto giusto ed aggiungere a piacere carne trita, insalata e formaggio. La confezione fajita dinner kit offre invece 8 tortillas, 1 busta di condimento e la giusta dose di salsa per fajitas a base fagioli, peperoni e pomodoro. Le nach ole’ sono invece squisite cialde di tortillas, piccole crèpes di mais dorate e croccanti aromatizzate secondo la ricetta messicana, ottime come antipasto, da sole o condite secondo il proprio gusto con la salsa chili, gli aromi misti o la salsa guacamole, disponibili tutte in comode buste monodose. Nella confezione di fagioli messicani al chili possiamo gustare un ottimo preparato a base di fagioli di qualità superiore, cotti in puro olio d’oliva e mescolati con chili ed erbe aromatiche. Sempre i fagioli sono protagonisti – fritti e nella salsa burrito con il chili verde - nelle pratiche confezioni “apri e servi” da gustare con le tortillas, disponibili in pratiche confezioni da 4 oppure 8 pezzi. Protagonista in cucina diventa così la nostra fantasia che, unita alla qualità e alla varietà dei prodotti top’s e casafiesta, darà vita a momenti particolarmente gustosi, momenti di vera arte gastronomica, momenti da vivere in famiglia e con gli amici, per provare o ritrovare i sapori di cucine così diverse dalla nostra ma estremamente sane, naturali e ricche di contrasti. Entrambi i marchi sono proposti da eurofood, l’azienda leader in italia nell’importazione e nella distribuzione di specialità gastronomiche da tutto il mondo. |
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3663 FIRST FOR FOODSERVICE ADOTTA LA SOLUZIONE TEKSPEECH DI PSION TEKLOGIX SEMPLIFICANDO LE OPERAZIONI DI MAGAZZINO |
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Psion Teklogix azienda attiva nello sviluppo di soluzioni per l’elaborazione mobile, la raccolta dati wireless e l’identificazione in radiofrequenza (Rfid), ha annunciato che 3663 First for Foodservice azienda britannica presente nel campo dei servizi nel campo alimentare - con tre sedi dislocate a Banbury, Royton e Heywood – ha deciso di adottare la soluzione Tekspeech. Quest’ultima permetterà alla società britannica di ridurre i costi attraverso un miglioramento dei livelli di produttività e di accuratezza e di rendere disponibili informazioni in tempo reale ai propri dipendenti. La divisione logistica di 3663 First for Foodservice si occupa della distribuzione dei prodotti per clienti del calibro di Burger King, Pret a Manager e Compass. La società finora aveva utilizzato sistemi operanti in modalità “batch” (a lotti) e cartacei per gestire 200 milioni di transazioni della merce a magazzino e 37 milioni di scatoloni all’anno. Con l’acquisizione di nuovi clienti come Pizza Hut e Kfc, il numero di pacchi gestiti è salito a oltre 50 milioni. Per soddisfare le esigenze di una base clienti in rapida crescita, 3663 ha deciso di andare alla ricerca di una soluzione in grado di semplificare i processi e garantire una maggiore efficienza. La sostituzione dei sistemi cartacei con la soluzione Tekspeech di Psion Teklogix ha permesso ai dipendenti di 3663 di poter operare con occhi e mani libere, il che si è tradotto in un maggior grado di soddisfazione nello svolgimento delle proprie mansioni e nella possibilità di utilizzare un’interfaccia utente più naturale e dunque più efficiente. Tutto ciò ha comportato numerosi vantaggi: aumento dei livelli di accuratezza e produttività, diminuzione dei tempi di addestramento degli operatori, maggior grado di sicurezza per gli stessi e possibilità di avere informazioni in tempo reale. Nei periodi in cui vi sono picchi di lavoro, quando i responsabili sono impegnati in altre attività, è possibile addestrare in maniera estremamente semplice i dipendenti allo svolgimento di nuove mansioni. La soluzione d Psion Teklogix permette a 3663 First for Foodservice di aumentare la flessibilità della propria forza lavoro, consentendole di soddisfare in maniera ottimale le esigenze dei propri clienti e mantenere il proprio vantaggio competitivo. “Da molto tempo stavamo valutando con interesse le tecnologie vocali – ha detto Phil Oliver, supply chain manager di 3663 First for Foodservice – comprendendo i vantaggi che avrebbero portato alla nostra azienda e ai clienti. Naturalmente, la loro adozione comportava un cambiamento radicale a livello sia di processi sia atteggiamento mentale: una sfida che poteva concludersi positivamente solamente per una realtà che crede fermamente nella propria missione. Per poter attuare con successo questo progetto avevamo quindi bisogno di lavorare con società che condividessero con noi questa visione e Psion Teklogix si è dimostrata da subito il partner ideale”. “Sotto la guida di Psion Teklogix, un’azienda che può vantare un’esperienza di prim’ordine nello sviluppo di questo tipo di sistemi – ha detto Andrew Selley, managing director per le operazioni logistiche di 3663 First for Foodservice – abbiamo acquisito la consapevolezza che questa operazione si sarebbe conclusa con un successo”. “Abbiamo lavorato fianco a fianco di 3663 First for Foodservice per oltre due anni – ha detto Duncan Smillie, managing director di Psion Teklogix Uk & Ireland – e sono molto soddisfatto di poter formalizzare la nostra partnership con questo progetto realmente innovativo. Psion Teklogix ha realizzato un gran numero di soluzioni basate su Tekspeech in tutto il mondo ed è in grado di comprendere appieno le problematiche legate all’utilizzo di questa tecnologia in applicazioni di magazzino. Siamo certi di aver realizzato un sistema vocale veramente avanzato capace di soddisfare le esigenze dei clienti attuali e futuri di 3663 First for Foodservice”. |
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AZIENDE ANGEM “DISERTANO” LA GARA D’APPALTO PER LA RISTORAZIONE DELL’AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI TRIESTE |
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“Impossibile garantire la qualità se l’offerta non è congrua. Piuttosto meglio non vincere un appalto”: questo il commento di Ilario Perotto, Presidente dell’Associazione Nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva”. Le aziende iscritte ad Angem, l’Associazione Nazionale delle Aziende di Ristorazione Collettiva fondata nel 1973 e aderente alla Fipe – Confcommercio, disertano la gara d’appalto per l’affidamento all’esterno del servizio di ristorazione dell’Azienda Ospedaliero-universitaria degli Ospedali Riuniti di Trieste. Il bando si chiudeva il 16 maggio e prevedeva un contratto di 6 anni (rinnovabile per 3). Nessuna azienda associata Angem Fipe Confcommercio, la più importante associazione del settore, ha partecipato alla gara: la cifra che rappresentava la base dell’offerta era talmente bassa da non consentire a nessuna azienda di svolgere il servizio richiesto. “Numerosi associati ci avevano segnalato che la base d’asta non avrebbe consentito l’erogazione di un servizio in grado di rispettare il capitolato d’oneri e della regolarità contributiva – sottolinea Ilario Perotto, Presidente di Angem - Fipe Confcommercio -. Senza entrare nel merito dell’offerta o nella valutazione del capitolato d’oneri, ci siamo messi a disposizione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria per esaminare il contenuto della gara, ma come unica risposta abbiamo ricevuto una comunicazione dove venivano apportate delle modifiche assolutamente marginali, che nella sostanza non mutavano certo l’impossibilità per un’azienda di fornire un servizio di qualità”. Con una delibera dell’11 aprile, infatti, l’Azienda Ospedaliero-universitaria, spostando i termini di presentazione delle offerte dal 18 aprile al 16 maggio, si è assunta alcuni oneri tra quali l’utenza telefonica interna, il consumo del gas, dell’acqua fredda e calda. Modifiche che sono state giudicate assolutamente marginali, tanto che nessuna delle aziende associate ad Angem - che sviluppano un fatturato di 1.500 milioni di Euro e danno lavoro a 32.500 persone, ha aderito. “E’ già successo in passato che le basi delle gare fossero non congrue al servizio richiesto, ma in quasi tutti i casi, anche con enti ben più grandi dell’Azienda Ospedaliero-universitaria degli Ospedali Riuniti di Trieste, attraverso un confronto si è giunti ad una modificazione del capitolato – continua Perotto -. In questo caso, malgrado ci fossimo messi a disposizione, abbiamo ricevuto semplicemente una comunicazione della delibera di alcune modifiche, assolutamente secondarie rispetto al problema segnalato dai nostri associati. Non è stato possibile nessun tipo di confronto e le condizioni della gara d’appalto sono rimaste proibitive. Non a caso tutti i nostri associati che erano interessati alla gara hanno deciso di non parteciparvi”. |
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IL TRIBUNALE DI ROMA CANCELLA TRE MARCHI COMMERCIALI DI UN PRODUTTORE DI BIRRA CECO |
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Un Tribunale italiano ha emesso una sentenza a favore di Anheuser-busch, ordinando la cancellazione di tre marchi commerciali registrati in Italia, di proprietà del produttore di birra Ceco, Budejovicky Budvar. La sentenza ordina la cancellazione di due marchi Budweiser Budbrau e di un marchio Budweiser Budvar. Sebbene esista la possibilità di presentare appello a questa sentenza, la decisione del Tribunale ha comunque effetto immediato. La sentenza è coerente con quella già pronunciata dalla Corte di Cassazione italiana nel Settembre 2002, in virtù della quale si ordinava a Budejovicky Budvar di sospendere l'uso dei marchi "Budweiser" e "Bud" per identificare la propria birra. "Si tratta di un'altra sentenza degna di nota, presa a favore di Anheuser-busch, la quale potrebbe rappresentare un forte precedente per altri casi analoghi in Europa," ha dichiarato Steve Burrows, Ceo e Presidente di Anheuser-busch International, Inc. "Annullando un altro gruppo di marchi Budejovicky Budvar, il Tribunale di Roma ha consolidato il nostro uso esclusivo dei termini "Bud" e "Budweiser" in Italia." La sentenza del Tribunale italiano segue a ruota un'altra sentenza precedente pronunciata all'inizio dell'anno da una commissione del Wto, istituita per la risoluzione delle controversie, la quale ha dichiarato che i marchi precedenti sostituiscono generalmente successive indicazioni geografiche. Di conseguenza, questa sentenza impedisce a Budejovicky Budvar di contare sulla registrazione di Budejovicky Pivo per giustificare l'uso del termine "Budweiser" in tutta l'Unione Europea. Anheuser-busch (Nyse: Bud) è titolare delle registrazioni nazionali di "Budweiser" o "Bud" in 20 dei 25 paesi dell'Unione Europea, regione nella quale vende il 31% del suo volume estero di birra. Sito web: http://www.Anheuser-busch.com |
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UN ORIGINALE FESTIVAL CONIUGA CIBO E CINEMA: FOOD IN FILM FESTIVAL NELLE LANGHE |
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Fino al 12 giugno Food in film festival propone argomenti intriganti e golosi in proiezioni, incontri editoriali, progetti tematici per e con le scuole, mostre, corsi di cucina. La programmazione prevede 4 sezioni: Concorso: Rassegna competitiva internazionale riservata a 8 lungometraggi d’autori contemporanei non distribuiti in Italia: provengono da Germania, Giappone, Grecia, Israele, Russia, Serbia, Sud Africa e Spagna. Storie di gente che lavora, crea e sopravvive grazie all'industria alimentare, chef raffinati e pericolosi, cuochi battaglieri, agricoltori, enologi, ricette inedite e prelibatezze sconosciute ospitate in tutte le cucine del mondo. La selezione conferma l’obiettivo sociale di mettere a confronto e approfondire usi, riti, costumi di culture diverse. Il cinema come momento artistico contemporaneo si presta ottimamente ad essere mensa comune di trasmissione delle diversità: cinema e cibo come patrimoni territoriali e culturali, entrambi intensi e generosi momenti di fruizione collettiva. Un cinema che diventa cibo di incontro e di conoscenza e si fa portavoce dei mutamenti di un’epoca. Gli sponsor sono produttori singoli o associazioni di produttori che “adottano” i film in concorso unendo il proprio marchio a quello della pellicola. Al termine della proiezione offrono i loro vini in degustazione agli ospiti del Festival spiegandone le caratteristiche oltre alla storia della loro Cantina. Le pellicole sono presentate in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Focus on food: Rassegna non competitiva di materiali in pellicola e in video di diverso formato (lungo e medio metraggio), lavori non narrativi, di ricerca e di sperimentazione, realizzazioni televisive, documenti, approfondimenti di tematiche e problemi legati al gusto, all'ambiente e al territorio. Autori fuori dai circuiti, ma pur sempre grandi, o poco noti o che da anni lavorano dietro le quinte, depositari di ricerche e testimonianze preziose, accomunati dal forte impatto sociale, dalle tematiche e dai problemi connessi all'ambiente e al territorio. Uno stimolo per un pubblico che voglia riflettere, capire e riposizionare i modelli culturali che hanno condizionato e condizionano le abitudini e i costumi del mondo e influiscono e ne determinano i contenuti culturali e psicologici. Palato raffinato: Rassegna non competitiva di 3 medio/lungometraggi, provocatori rispetto ai contenuti generali. Il tema della seconda edizione sarà “Non muove foglia, che…” . Le foglie: quelle del tè, la cui scoperta in Cina risalirebbe all’epoca della dinastia dei Zhou (1066-221 a.C.) e la cui evoluzione avrebbe avuto un rapporto con la geografia, il clima e la flora dell’antichità. Durante la prima metà del Xvii secolo, il tè cinese si diffuse nel mondo. Nel 1610, i commercianti dei Paesi Bassi importarono direttamente il tè dalla Cina; nel 1618, il tè entrò in Russia come dono; nel 1638, fu adottato come bevanda dagli indiani e, nel 1650, la Francia e l’Inghilterra cominciarono ad apprezzarlo, sviluppando un fiorente commercio. Oggi è, dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo. Ogni popolo ha i suoi riti: gli arabi, ad esempio, sono soliti mettere nella teiera unitamente al tè qualche foglia di menta che conferisce all’infuso un aroma fresco e delicato. Le foglie del tabacco, l’erba inebriante giunta dal Nuovo Mondo verso la metà del sedicesimo secolo in Spagna e Portogallo, passata poi in Francia per opera di Nicot (da cui il nome nicotina) e introdotta in Italia nel 1570 da Nicolò Tornabuoni, la cui zona più prolifica e importante per la coltivazione era proprio il leccese. Le foglie delle piante amazzoniche, utilizzate per curare, lenire, superare. Dulcis in fundo: Rassegna non competitiva di 7 lungometraggi cult su cibo e dintorni, selezionati in base a criteri di qualità e originalità formale e di contenuto, che rappresentano istanze innovative nella produzione cinematografica destinata al grande pubblico. Un’inedita opportunità di veicolare, attraverso il cinema che parla di cibo, l’attenzione alle tradizioni e ai patrimoni del territorio, alla riscoperta di antiche ricette e gusti, al cambiamento del paesaggio agrario nel corso degli anni. Mangiare, bere sono salute, piacere, conoscenza: aiutano, infatti, a crescere in modo sano ed equilibrato. Permettono di assaporare a tavola ciò che è gradito al palato e dà benessere; di apprendere gusti sconosciuti, trovare aromi nuovi, sperimentare sapori di altri popoli e culture. Mettono in scena il cibo come bisogno/piacere secolare, linguaggio di straordinaria eccellenza e materia prima espressiva del grande schermo: basta aprire un menu qualsiasi del nostro cinema per accorgersi di quanto questa filosofia gli appartenga. Un punto di osservazione privilegiato di linee di tendenza e di visioni del mondo attuali: i film selezionati appartengono a paesi e cinematografie diverse, proprio per garantire una visione più ampia possibile. Le proiezioni avvengono all’aperto in prossimità dei castelli, in una cornice quanto mai suggestiva e di rituale antico e collettivo. Www.foodinfilmfestival.it |
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NCR ACQUISISCE INFOAMERICA ED ESTENDE LA LEADERSHIP NEL SETTORE SELF-SERVICE PER RISTORANTI QUICK SERVICE |
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Ncr Corporation ha annunciato l’acquisizione di Infoamerica, azienda a capitale privato, attiva nella fornitura di soluzioni self-service per l’industria della ristorazione quick-service. Con sede a Fort Collins, in Colorado, Infoamerica è stata una pioniera per quanto riguarda le soluzioni self-service nei fast-food, sviluppando soluzioni kiosk per molte delle più grandi aziende del settore, inclusi quattro dei dieci fast food più noti al mondo. Attualmente Infoamerica risulta essere l’azienda con la maggiore presenza di installato presso i fast food del Nord America. “Questa acquisizione aiuta ulteriormente la nostra mission aziendale che consiste nel far crescere il business self-service e nell’estendere la nostra competenza verso un altro segmento di mercato che sta rapidamente evolvendo,” ha dichiarato Alberto Camuri, Vice President Ncr Retail Solutions Division Europe, Middle-east & Africa e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ncr Italia. “Combinando la provata efficacia del software di Infoamerica con le infrastrutture globali e con l’esperienza nel settore self-service di Ncr, siamo in grado di permettere ai nostri clienti di tutto il mondo, di poter rispondere in maniera adeguata alla crescente domanda dei loro clienti, al fine di ottenere la massima convenienza per tutti.” Lo scorso ottobre Ncr e Infoamerica hanno annunciato una soluzione self-service congiunta per il mercato quick-service, che ha unito l’interfaccia Touchware di Infoamerica con i chioschi Easypoint di Ncr. Infoamerica opererà come una consociata di completa proprietà di Ncr e sarà per questo dotata di un parco macchine proprio, senza necessità di rivolgersi ad altri produttori. “Con un enorme numero di soluzioni self-service utilizzate in tutto il mondo, dagli Atm alle casse e ai chioschi self-service, Ncr ci mette a disposizione le risorse e l’esperienza per portare la nostra azienda a un livello superiore.” ha dichiarato il Presidente di Infoamerica Paul Knight. |
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PREZZI: CON LA VENDITA DIRETTA PRODUTTORE-CONSUMATORE I PRODOTTI BIOLOGICI COSTANO ADDIRITTURA MENO DI QUELLI TRADIZIONALI L’INIZIATIVA AVVIATA A ROMA. IL CODACONS CHIEDE DI ESTENDERLA IN TUTTA ITALIA |
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Ottimi risultati per la vendita dei prodotti biologici direttamente dal produttore al consumatore. Frutta e verdura bio che fino a poco tempo fa avevano costi proibitivi per i consumatori, adesso possono essere acquistati a prezzi addirittura inferiori rispetto ai prodotti tradizionali. L’iniziativa è stata avviata a Roma (nei mercati di Ponte Milvio, Testaccio e Trionfale) e i risultati sono eccezionali. Basti pensare che: - le Mele Golden bio vengono vendute in media a 1,50 euro al Kg, contro i 2,50 euro dei supermercati e i 3,50 dei negozi; le arance a 1,30 euro/kg (supermercato 1,66€, negozio 2,10€); le banane a 2 euro/kg (supermercato 3,40€, negozio 3,80€); la lattuga a 2 euro/kg (supermercato 2,80€, negozio 3,20€); le carote a 1,10 euro/kg(supermercato 1,70€, negozio 2€); gli spinaci bio già puliti a 2 euro/kg (supermercato e negozio 2,50€ circa) “Questa iniziativa – afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi – dimostra come sia possibile risparmiare scegliendo la qualità e i prodotti biologici. Chiediamo adesso alle Regioni di attivarsi affinché la vendita diretta produttore-consumatore venga estesa in tutte le città d’Italia, consentendo ai cittadini di salvare il portafogli e aumentando la concorrenza tra gli operatori del settore”. |
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LA DORIA: TRA I PRIMI PRODUTTORI ITALIANI DI SUCCHI E BEVANDE DI FRUTTA A LANCIARE LA NUOVA LINEA TETRA BRIK 2000 ML. |
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Il Gruppo La Doria è tra i primi produttori italiani di nettari e bevande a base di frutta a lanciare sul mercato l'innovativo formato Tetra Brik 2000 ml. La nuova linea Tetra Brik 2000 ml risponde al nuovo trend di mercato, che evidenzia la necessità di consumo di bevande ad alta percentuale di frutta in grandi contenitori "formato famiglia" in quanto più convenienti e adatti ad ogni occasione di consumo. Per il 2005 il Gruppo prevede di produrre circa 4-5 milioni di brik 2000 ml, mentre per il triennio 2006-2009 i brik prodotti ammonteranno a circa 15-20 milioni all'anno. In una prima fase il formato verrà adottato per tutti i succhi di frutta a marchio La Doria, a cui si aggiungeranno nei mesi successivi i succhi prodotti a marchio private labels. Il Gruppo La Doria ha, inoltre, implementato la linea Tetra Brik Base 1000 ml, che rappresenta un ritorno ad un formato classico, con l'obiettivo di segmentare l'offerta e creare una differenziazione dal Tetra Brik Square già in uso: il Tetra Brik Base identifica, infatti, il livello di prezzo proposto più basso. È stata infine inserita una linea veloce Tetra Brik Tba22 (22.000 pezzi/h contro gli attuali 7.500 pezzi/h) per il formato Base da 200 ml, con la finalità di adeguare la capacità produttiva alla crescita che La Doria sta registrando nelle vendite dei succhi di frutta, garantendo, al contempo, un rapporto qualità/prezzo fortemente competitivo. La Doria, società quotata al segmento Star di Borsa italiana, è uno dei Gruppi italiani leader nella produzione e commercializzazione di derivati del pomodoro, legumi in scatola e succhi di frutta. |
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VOGLIA DI WELLNESS … VOGLIA DI ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO AL 17° FESTIVAL DEL FITNESS DI RIMINI |
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Ad un mondo costituito da milioni di appassionati di fitness e movimento San Benedetto è vicina con i suoi prodotti per il bere sano e naturale: San Benedetto Ice, dissetante naturale con i sali minerali e il delicato sapore degli estratti naturali della frutta; Libera, l’acqua minerale ideale per bere “in movimento”, grazie al pratico e sicuro tappo Push&pull; la classica Acqua Minerale Naturale, con il suo perfetto equilibrio di sali mine¬rali; il Thè Senza Zucchero, tutto il piacere del thè San Benedetto nella versione Senza Zucchero, per chi è particolarmente attento alla linea e non vuole rinunciare ad una bevanda gustosa e dissetante da bere a volontà; e Energade, l'integratore di sali minerali. Il tutto, naturalmente, all'insegna del movimento con tanto, tantissimo divertimento. Sono tutti presenti all’edizione 2005 del più prestigioso evento di Fitness al mondo: oltre cinquecentomila persone, provenienti da ogni continente, delle quali oltre 100.000 partecipanti attivamente alle mille attività offerte, tra lezioni di aerobica, di aquagym, di spinning, World Master Class Party, Fitness Open, Rimini City Games, Kiss underwater … e tante altre. Tutti insieme a Rimini per due weekend di fine maggio super attivi che anticipano l’apertura ufficiale dell’estate. Un appuntamento imperdibile per chi ama lo sport e l’attività fisica, per chi li considera parte attiva del proprio stile di vita. Un appuntamento nel quale si manifestano le nuove tendenze del mondo del fitness e del wellness; un evento che vede ogni anno Acqua Minerale San Benedetto tra i protagonisti con il suo stand situato nel padiglione A1 Sausalito e dove è possibile degustare un'ampia gamma dei suoi prodotti. |
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GRAZIE A XTEL BIRRA PERONI OTTIMIZZA LA GESTIONE DEGLI ACCORDI COMMERCIALI E DELLE PROMOZIONI
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L’ingresso di Peroni, nel 2003, in Sabmiller, uno dei maggiori produttori mondiali di birra con oltre 137 milioni di ettolitri prodotti e una presenza in 40 nazioni di quattro continenti, ha portato l’azienda italiana a rivedere i propri processi organizzativi, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la Grande Distribuzione Organizzata, e a cercare la soluzione ‘ideale’ per allinearsi ai nuovi standard introdotti in seguito all’acquisizione. “Sabmiller richiede a tutte le società del gruppo risultati d’eccellenza, con particolare riguardo a quelli economici e finanziari. Siamo dunque passati da una logica nella quale gli obiettivi erano circoscritti all’ambito nazionale, ad una logica di carattere finanziario ed internazionale, in cui l’attenzione è focalizzata sulla redditività e profittabilità dei volumi”, esordisce Andrea Tamburelli, Sales Administration Manager di S.p.a Birra Peroni Consapevole che il riesame delle procedure di gestione del trade spending non potesse prescindere dall’adozione di uno strumento informativo adeguato, Peroni necessitava di soluzioni in grado di coniugarsi al meglio con le caratteristiche di Sap R3, il sistema Erp adottato in azienda. Dopo un’attenta valutazione dei diversi applicativi presenti sul mercato, Peroni ha ritenuto che Sales Promo e Sales Agreement, le soluzioni di Xtel create per supportare l’industria di marca nella gestione rispettivamente delle promozioni e degli accordi commerciali verso il Trade, costituissero una risposta adeguata alle proprie esigenze. Sales Promo esegue il controllo delle attività promozionali proposte dall’area commerciale secondo le linee guida definite, evitando la sovrapposizione tra attività promozionali provenienti da fonti diverse e, di conseguenza, un’erronea applicazione degli sconti. “Questa operazione di controllo e di inserimento degli sconti in precedenza era effettuata manualmente. Ora il tutto avviene in automatico, con una conseguente riduzione del rischio di errori, una maggiore tempestività ed un diverso utilizzo delle risorse più focalizzato alla gestione del business”, commenta Tamburelli, che prosegue: “Si può dunque affermare che Sales Promo permette un’ottima gestione a livello quantitativo e, in prospettiva, anche a livello qualitativo”. Sales Promo può infatti consentire un calcolo degli investimenti effettuati. “Sfruttando le potenzialità del modulo arriveremo ad avere, in prospettiva, un rendiconto più puntuale. Vale a dire, a conoscere il ritorno economico, in termini di volumi e di spesa, di una promozione confrontandolo con una stima preventivamente calcolata”, dice Tamburelli. La complessità della contrattualistica di Peroni richiedeva l’adozione di un pacchetto capace di gestirla e il modulo Sales Agreement, che consente una gestione e un controllo degli accordi con la Gdo ed il relativo calcolo dei premi, si è dimostrato fin da subito la scelta vincente. “Sales Agreement semplifica tutte le procedure relative alla gestione degli accordi commerciali, garantendo all’Azienda un migliore sistema di controllo interno”, afferma Tamburelli. “Il sistema, grazie alle nuove funzionalità presenti nell’ultima release, riesce a gestire condizioni contrattuali estremamente complesse che tengono conto di più vincoli contemporaneamente”, conclude Tamburelli. Una fluidità di gestione della contrattualistica, dunque, che si riflette anche nella relazione con il cliente che è divenuta più trasparente, con una notevole riduzione dei contenziosi e una maggiore rapidità nell’intraprendere eventuali azioni correttive. In prospettiva, Peroni ha intenzione di utilizzare le restanti funzionalità disponibili in Sales Agreement per ottimizzare ulteriormente i processi contabili relativi alla contrattualistica. |
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SANS SOUCI: "FURLANS ZUIAIT PAR FURLAN", II GIOCO PIÙ "GIOCATO" IN FRIULI, LA PROSSIMA ESTATE SARÀ LO "SCARABEO" MA RIGOROSAMENTE IN FRIULANO)
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Un'edizione speciale del mitico gioco, in versione pocket e in friulano, realizzata da Editrice Giochi in collaborazione con il portale della lingua friulana www.Lenghe.net e l'Istitùt Ladin-furlan, verrà distribuita ai consumatori della birra Sans Souci grazie a un semplice "Scopri e vinci". Riconosciuto come "lingua" dal 1996 il friulano è parlato da circa 650.000 persone nell'85% dei comuni del Friuli. Forte del suo stretto rapporto con il territorio di origine e grazie al successo delle precedenti campagne di comunicazione, la birra Sans Souci prosegue nella sua attività volta a valorizzare la lingua e la cultura friulane. E quest'anno lo fa con un gioco: con la consulenza di www.Lenghe.net e dell'Istitut Ladin - Furlan e in collaborazione con Editrice Giochi, è stata infatti realizzata un'edizione speciale del tradizionale gioco "Scarabeo"; rispettando le regole della grafia ufficiale della lingua friulana. Ii friulano è una lingua neolatina del gruppo ladino che si è formata più o meno intorno all'anno 1000 e ha mantenuto durante i secoli un'originalità tutta sua che la rende, ancora oggi, molto differente dall'italiano e dagli altri idiomi parlati nelle regioni limitrofe (tedesco, sloveno e veneto). E' parlata attualmente da circa 650.000 persone nell'85% dei comuni del Friuli e in provincia di Udine il 90% degli statuti comunali prevede apposite norme per la tutela della lingua e della cultura friulane. Proprio prendendo atto di questa realtà lo stato italiano ha riconosciuto ufficialmente la lingua friulana con la legge 482 del 1999. Sempre a partire dal 1999 la lingua friulana è stata introdotta nelle scuole come materia facoltativa. Questa iniziativa è stata tanto apprezzata dalle famiglie che, nelle preiscrizioni dell'anno scolastico 2002/2003, il 60% dei nuovi iscritti ha presentato richiesta di adesione. Inoltre, anche l'Università di Udine, assecondando la domanda di formazione proveniente dal territorio, ha promosso corsi specifici per la lingua friulana. Ii pubblico friulano sembra quindi "assetato" di cultura e tradizione e, consapevole di ciò, Sans Souci da alcuni anni ha scelto di collaborare, con la sua comunicazione, al mantenimento e alla diffusione della lingua friulana. La scelta di utilizzare un gioco comune e diffuso come lo Scarabeo, corrisponde all'obiettivo di essere presenti sul territorio non solo tra i consumatori e non solo nei momenti di consumo. C'è da credere infatti che questo diventerà il "gioco dell'estate" anche perché in palio c'è l'orgoglio di sentirsi "Friulani D.o. C" A partire dal 15 maggio e fino al 15 luglio ad ogni consumatore di birra Sans Souci, alla spina o in bottiglia, in oltre 150 locali, il gestore consegnerà una cartolina e, se scoprirà la scritta "Hai Vinto"; il fortunato si vedrà consegnare immediatamente una confezione di Scarabeo par Furlan con la quale potrà sfidare parenti e amici a cimentarsi nelle loro abilità linguistiche. |
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APPUNTAMENTO IL 12 AGOSTO ALLO STADIO SAN PAOLO DI NAPOLI CON LO SPETTACOLARE TRIANGOLARE TROFEO BIRRA MORETTI. IN CAMPO INTER, JUVENTUS E NAPOLI, SQUADRA DI CUI BIRRA MORETTI SARÀ "OFFICIAL PARTNER" NELLA PROSSIMA STAGIONE CALCISTICA. |
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E' ufficiale il programma del Trofeo Birra Moretti 2005 che, giunto ormai alla nona edizione, è diventato un appuntamento tradizionale e imperdibile del calcio estivo. L'evento è fissato venerdì 12 agosto 2005 allo stadio San Paolo di Napoli, nuova cornice per il Trofeo Birra Moretti; il Napoli Soccer, squadra con la quale Birra Moretti ha siglato anche un accordo di sponsorizzazione in qualità di "Official Partner" per la prossima stagione calcistica, avrà quindi occasione di confrontarsi con le affezionate Inter e Juventus. Anche per quest'anno le tre squadre si affronteranno adottando l'ormai consolidata formula del girone all'italiana con incontri di 45 minuti divisi in due tempi da 22 minuti e mezzo. In caso di pareggio al termine dei minuti di gioco regolamentari verranno effettuati gli shoot-out. Conclusi gli incontri, alla squadra che avrà ottenuto il maggior numero di punti sarà consegnato il Trofeo Birra Moretti. Dopo le prime tre edizioni organizzate a Udine e le successive 5 a Bari, quest'anno il Trofeo Birra Moretti si sposta a Napoli. La scelta della città campana scaturisce dalla volontà di affermare il Trofeo Birra Moretti come evento itinerante, in grado di coinvolgere ogni volta un pubblico eterogeneo attraverso un appuntamento di festa, all'insegna del divertimento, della sana competizione e del calcio giocato ai massimi livelli. "L'edizione di quest'anno - commenta Marco Alberizzi, direttore marketing di Heineken Italia - rappresenta per noi un punto di svolta. E' doveroso ringraziare il Comune e la città di Bari per aver reso possibili cinque felici edizioni del Trofeo Birra Moretti, in una città che ha dimostrato una grande passione calcistica e che ci ha dato un ottimo supporto organizzativo. L'avventura del Trofeo Birra Moretti prosegue a Napoli sicuri di trovare lo stesso calore ed entusiasmo a cui siamo stati abituati nelle passate edizioni." "Il Trofeo Birra Moretti a Napoli - continua Marco Alberizzi - sancisce per noi una nuova partnership nel mondo del calcio. La sponsorizzazione del Napoli Soccer, da parte di Birra Moretti, persegue gli obiettivi che ci poniamo da anni: il piacere dello sport, la gioia dello stare insieme e lo spirito di squadra che questo sport interpreta. Le squadre come il Napoli, ricche di tradizione e di appassionata tifoseria in Italia e nel mondo, ci garantiscono tutto questo". "Siamo orgogliosi - afferma Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli Soccer - di aver raggiunto un accordo con Birra Moretti, brand che da anni ha dimostrato di focalizzare la propria attenzione sul mondo del calcio. La partnership avviata rappresenta un ottimo punto di partenza per iniziare un nuovo campionato e per testare la performance sportiva della squadra in un'occasione irripetibile quale il Trofeo Birra Moretti, una sfida con alcune delle squadre più seguite della serie A". Anche Giulia Parente, Assessore allo Sport della città di Napoli, è particolarmente orgogliosa della scelta di Napoli quale sede della Ix° edizione del Trofeo Birra Moretti e così commenta "E' grande la nostra soddisfazione per la decisione presa e sono sicura che la città di Napoli risponderà con calore ed affetto a questo grande evento sportivo". Come ogni anno, il Trofeo Birra Moretti 2005 ha tutti i presupposti per rappresentare non solo calcio giocato ai massimi livelli, ma anche un emozionante spettacolo: musica, animazione e intrattenimento di qualità renderanno l'evento un appuntamento assolutamente imperdibile. La prevendita dei biglietti partirà a breve. |
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CON FORCHETS LA CAMPAGNA DI DEBUTTO DEL SALUMIFICIO SCARLINO: UNO DEI PRINCIPALI PRODUTTORI DI WURSTEL IN ITALIA |
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Il Salumificio Scarlino, uno dei più importanti produttori italiani di würstel, sceglie l’agenzia milanese Forchets come partner globale per la sua comunicazione. Dalla corporate identity all’advertising. E sarà proprio una campagna stampa, all’insegna di un’idea semplice e chiara, stile Forchets, a presentare il nuovo logo e payoff dell’azienda: “Certezza di qualità”. La sintesi più efficace della continua ricerca e attenzione per le cose fatte bene che distingue la filosofia produttiva di Scarlino. La campagna stampa è il primo tassello di un piano di comunicazione più ampio che coinvolgerà entro breve tutti gli altri media. |
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L’ITALIA DEL VINO AFFASCINA LA RUSSIA OLTRE 100 GLI ESPOSITORI DELLA SECONDA EDIZIONE DI VINITALY RUSSIA, TRA I QUALI FEDERDOC E L’ISTITUTO GRANDI MARCHI. |
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I russi investono nella ristorazione italiana, acquistano e amano i grandi vini della penisola e visitano sempre più numerosi il Belpaese, riportando in patria suggestioni enogastronomiche e culturali che fanno del made in Italy una moda radicata nella Piazza Rossa e non solo. Dalla seconda edizione di Vinitaly Russia (Mosca, 26-27 maggio), organizzata in collaborazione con l’Ice nell’ambito del Progetto Origine, che si svolge al Grand Hotel Marriot e vede la partecipazione record di oltre 100 aziende (erano una trentina alla prima del 2004), sono molti i segnali positivi per il settore vinicolo italiano. Non tanto in termini di valori economici – la quota mercato dei vini italiani è pari al 5% del totale, che raggiunge i 400 milioni di euro, con un tasso di crescita del 19% nel 2004 e un trend analogo nei primi mesi di quest’anno (mentre l’export globale alimentare italiano in Russia ha raggiunto la ragguardevole cifra di 196 milioni di euro) -, ma quanto nelle potenzialità di sviluppo che già esprime e che sta rafforzando grazie alla riscoperta di contaminazioni storiche e culturali. Aspetto, quest’ultimo, evidenziato dall’Ambasciatore d’Italia in Russia, Gianfranco Facco Bonetti, che ha ricordato durante la conferenza stampa, svoltasi oggi, come «nel ‘400, complice il matrimonio tra la principessa Paleologo e Ivan Iii, furono proprio gli italiani a insegnare ai russi come fare la vodka. E l’arte, l’ingegno italiani hanno poi contribuito alle bellezze architettoniche della città russe, come San Pietroburgo. Oggi, la ristorazione e il vino rappresentano altrettanti frutti dell’ingegno e della cultura italiane, molto apprezzati e che possono crescere notevolmente». Che la Russia sia un mercato in crescita ed importante per i grandi vini italiani, lo confermano i produttori presenti alla rassegna, tra i quali Antinori, Gaja, Lageder, Folonari, Biondi Santi, Jermann, Umani Ronchi, Mastroberardino, Masi, Chiarlo, Pio Cesare, Tasca d’Almerita, i Consorzi del Brunello di Montalcino, del Chianti Calssico, del Friuli Grave e del Rosso Canosa, Villa Sandi, Carpene’ Malvolti, Pasqua, la Federdoc (il cui presidente, Riccardo Ricci Curbastro, ha presentato un interessante studio sulla tracciabilita’), Fabiano, Masciarelli, il Gruppo Italiano Vini. «Vinitaly Russia», sottolinea il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, «rafforza il ruolo di Vinitaly quale piattaforma per la promozione del vino italiano nel mondo, congiuntamente alle istituzioni preposte, sia da un punto di vista commerciale che della diffusione della cultura del prodotto». Positivi i giudizi dei partecipanti. «E’ un mercato di grande importanza per la nostra azienda che qui in Russia è ormai ben conosciuta», sottolinea Allegra Antinori ed anche per Gaia Gaja «si tratta già di una realtà molto interessante». Per chi da tempo opera sul mercato i frutti non hanno tardato a maturare, mentre per chi si affaccia solo ora le strategie sono diverse. «Oltre alla ristorazione italiana noi puntiamo a quella russa, per abbinare i nostri vini alla loro cucina», afferma Alois Lageder. «Turismo verso l’Italia, abbinamenti corretti per il vino, ma anche grappa e piatti tipici della cucina italiana, notizie storiche sui luoghi di produzione», sono la ricetta di Anatoly Korneyev, vice presidente dell’Associazione russa dei sommelier e titolare di un’azienda di import di vini che ha in portafoglio 60 aziende tra le più conosciute d’Italia. Iniziative indispensabili per vincere le difficoltà oggettive nella commercializzazione del vino, come la tassazione che tra Iva al consumo, accisa al litraggio e tassa di importazione può portare una bottiglia di 10 euro «franco produttore» a raddoppiare il suo prezzo di entrata, penalizzando maggiormente i vini di prezzo basso. E anche la politica del governo, che spinge la birra e ostacola il vino: alla prima, ad esempio, è consentito fare pubblicità nel prime time televisivo, al secondo no. «Un altro aspetto e’ il ricarico del ristoratore», evidenzia Korneyev, «che in taluni casi raggiunge il 600%. Fortunatamente, i ristoranti di qualità italiani, che sono una percentuale notevole degli oltre 500 presenti tra Mosca e San Pietroburgo, stanno applicando ricarichi più accettabili» Altri canali interessanti per il vino italiano un Russia sono le enoteche e la grande distribuzione. Il “3 bicchieri”, enoteca di Mosca che propone il vino al bicchiere e il giusto abbinamento con il cibo, sta diventando meta degli enoappassionati russi i quali, tra l’altro, nella Piazza Rossa possono anche entrare nei locali italiani alla moda Bosco Bar o Bosco Cafe, gli unici, peraltro, ad affacciarsi sul Cremlino. «Ora anche la grande distribuzione sta dando i suoi frutti», osserva Nicola Fabiano, da sette anni presente in Russia con i propri vini, «dopo molto investimento in diffusione della cultura del vino nelle principali città russe, dalle più conosciute in Occidente a quelle in Siberia e Crimea, maggiormente frequentate dai flussi del turismo interno, d’affari e non». L’internazionalizzazione del sistema vino italiano non si ferma. In ottobre sarà la volta del Vinitaly Us Tour (dal 24 al 28 fara’ tappa a Los Angeles, Chicago e Boston), in novembre di Vinitaly China (dal 24 al 26 a Shanghai) e per la prima volta col proprio marchio in India con Vinitaly India in programma dal 18 al 20 gennaio 2006 a Nuova Delhi. |
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ENOTECA ITALIANA: VINO IN CONTROTENDENZA RISPETTO AI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI DEL NOSTRO PAESE |
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Il vino entra nelle case degli italiani e registra, da aprile 2004 ad aprile 2005, un incremento dello 0,3% accompagnato da un 2,1% in più per i consumi domestici di spumanti Se il consumo di prodotti tipici in Italia è in calo, il trend di consumo di vini e spumanti invece è in crescita. Questo è quanto emerso dalla presentazione dei dati di Ac Nielsen e Ismea durante la Xviii Giornata Internazionale Vitivinicola in occasione del convegno dal titolo “Il consumo del vino: riflessioni sul futuro”, organizzato da Enoteca Italiana in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, nell’ambito della 39 esima Settimana dei Vini. Il vino entra nelle case degli italiani e registra, da aprile 2004 ad aprile 2005, un incremento dello 0,3% accompagnato da un 2,1% in più per i consumi domestici di spumanti. Le scelte degli italiani prediligono la qualità. E’ da registrare infatti che, nonostante l’ultimo decennio sia stato caratterizzato da una flessione consistente dei consumi, nel 2004 le Doc e Docg hanno progressivamente aumentato incidenza sui consumi di vino nel nostro Paese portandola dal 15 % della campagna 1990-1991 al 33% del 2002-2003. Il progressivo spostamento verso i vini a denominazione ha determinato una crescita dei consumi pari al 20%, rispetto al calo (-30%) dei vini da tavola. In occasione del convegno sono stati analizzati i dati riguardanti i quattro grandi Paesi produttori e consumatori in Europa: Italia, Francia, Spagna e Germania che nel mercato mondiale occupano il 43% della produzione totale. Secondo le stime dell’ Oiv (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) si delinea la prospettiva per i quattro Paesi nel 2007 di una produzione pari a 280 milioni di ettolitri ed un consumo che dovrebbe crescere fino a 233 milioni, determinando così un’eccedenza potenziale oltre i 40 milioni di ettolitri. Analizzati inoltre i consumi pro-capite annui che risultano superiori a 50 litri in Italia e Francia, a 30 litri in Spagna e 28 in Germania; particolare attenzione inoltre merita la Danimarica che registra un consumo pro capite annuo pari a 29 litri. Dal convegno, inoltre, è emersa la chiara necessità di sviluppare efficaci sistemi di rilevazione dei consumi e condurre studi approfonditi sul mercato per giungere alla individuazione di strategie concrete mirate al rilancio del comparto vitivinicolo nel mondo. |
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ALLA CONQUISTA DE PUBBLICO ITALIANO I VINI DI ALSAZIA PROPONGONO TIPICITÀ E BOUQUET INCONFONDIBILI |
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Ogni vino d’Alsazia può fregiarsi di una delle 3 Denominazioni di Origine Controllate (Doc): Alsace, Alsace Grand Cru (completata dal nome di uno dei 50 terroir delimitati ammessi all’interno della denominazione), Crémant d’Alsace (vino effervescente prodotto secondo il metodo tradizionale). I vini Doc Alsace, il cui vitigno è solitamente riportato sull’etichetta, provengono interamente da quel vitigno. In mancanza di indicazioni si è di fronte ad un assemblaggio di più vitigni a volte chiamato “Edelzwicker”, a volte ancora "Gentil", o rispondente al nome di un marchio. La resa all’ettaro autorizzata, su base annua, nell’ambito della denominazione Alsace è pari a 80 ettolitri/ettaro + 7,5 % di Plc (Plafond Limite de Classement o volume di riserva stabilito ogni anno dall’Inao) per i bianchi e 75 ettolitri/ettaro + 10 % di Plc per i Pinot neri. La resa annua va di pari passo con una resa massima per ognuno dei vitigni bianchi, che sostituisce la vecchia modalità di calcolo della resa "per tutti i vitigni senza distinzione" applicata di solito in Alsazia. Le gradazioni minime attualmente in vigore sono: 9° per i Sylvaner, Pinot bianco e Edelzwicker, 9,5° per i Riesling e Moscati, 10° per il Pinot nero e 11° per i vitigni Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Klevener de Heiligenstein. I vini della Doc Alsace sono sottoposti a degustazione preventiva di gradimento sotto il controllo dell’Inao. Ad eccezione del Crémant i vini d’Alsazia sono sempre venduti nella tipica flûte loro riservata dalla normativa e, dal 1972, obbligatoriamente imbottigliati nelle rispettive regioni di produzione. La Doc Alsace rappresenta l’83% della produzione totale di cui il 91% è costituito da vini bianchi. I vini bianchi Doc Alsace Grand Cru (denominazione istituita nel 1975) sono autorizzati ad utilizzare i seguenti vitigni soltanto: Riesling, Gewurztraminer, Tokay Pinot grigio o Moscato. Oltre il vitigno e l’annata, l’etichetta deve obbligatoriamente riportare il nome di una delle 50 località stabilite per legge. Questi 50 Grands Crus sono stati delimitati sotto la responsabilità dell’Institut National des Appellations d’Origine Contrôlées (Istituto nazionale per le denominazioni di origine controllate) in base a criteri geologici e microclimatici molto severi. Per potersi fregiare della denominazione gli appezzamenti, ai sensi del decreto del 24/01/2001, devono essere coltivati tenendo conto di una densità minima pari a 4 500 ceppi/ettaro. Gli appezzamenti, inoltre, devono tutti essere potati a 8/10 gemme al massimo al m² in base ai vitigni, e gli uvaggi raccolti manualmente. Le resa di base è stabilita in 55 ettolitri/ettaro al massimo per vitigno e per località. La resa di base può essere incrementata annualmente tenuto conto di una percentuale compresa tra 0 e 20 % a seconda delle località. Le gradazioni alcoliche minime potenziali sono pari a 12,5° per i vitigni Pinot grigio e Gewurztraminer, e 11° per gli altri. Per essere autorizzati ad utilizzare la denominazione Alsace Grand Cru i vini devono, del resto, essere stati oggetto di una degustazione preventiva di gradimento sotto il controllo dell’Inao. Altrettanto o forse ancor più del vitigno è l’impronta del terroir a conferire tipicità ad ogni grand cru con, a seconda dei terroir, “personalità” molto diverse. I vini effervescenti della Doc Crémant d’Alsace sono ottenuti dietro applicazione del metodo tradizionale della fermentazione in bottiglia ad una selezione di vitigni. I Crémant d’Alsace, bianchi per la stragrande maggioranza, sono elaborati partendo da uno o più vitigni. Gli unici autorizzati sono il Pinot bianco, il Riesling, il Pinot grigio, il Pinot nero (l’unico “blanc de noir”) e il Chardonnay. Il Crémant rosé è prodotto partendo da un Pinot nero. Se l’etichetta riporta il nome di un vitigno significa che il Crémant è prodotto al 100% partendo da quel vitigno. Le resa annua per ettaro della Doc Crémant d’Alsace è attualmente pari a 80 ettolitri/ettaro (+ Plc del 10 %), con gradazione alcolica minima potenziale di 8,5°. A differenza di quanto si è soliti fare negli altri vigneti francesi, in Alsazia non è il terroir che dà il nome ai vini, bensì il vitigno. I vini d’Alsazia sono prodotti partendo da sette vitigni principali: Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Pinot nero. Presentati come al solito nella bottiglia tipica e slanciata (la flûte d’Alsace), devono essere imbottigliati nella regione di produzione. Mentre i vini d’Alsazia si contraddistinguono tradizionalmente per i ben noti vitigni Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d’Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewurztraminer e Pinot nero, la Denominazione Alsace Grand Cru è la consacrazione della spiccata influenza dei terroir sui vini. Cinquanta terroir delimitati secondo criteri geologici severi formano il mosaico dei Grands Crus d’Alsazia. La superficie di questi vigneti eccezionali varia tra i 3 e gli 80 ettari, ed è composta da terreni dalla forte tipicità. La geologia, l’esposizione e il pendio contribuiscono alla personalità senza pari di questi vini. I Grands Crus d’Alsazia rappresentano una produzione annua media di 45. 000 ettolitri circa, vale a dire il 4% appena di tutti i vini d’Alsazia. |
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AD AMBURGO PER “I GIORNI DELL’OLTREPÒ” DAL 10 AL 17 GIUGNO, DEGUSTAZIONI CON BUYERS E GIORNALISTI TEDESCHI |
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Dal 10 al 17 giugno si svolgerà ad Amburgo l’iniziativa “I giorni dell’Oltrepò Pavese” organizzata da Paviamostre, l’Azienda della Camera di Commercio di Pavia per la promozione economica. Hanno collaborato alle varie fasi della preparazione: la Camera di Commercio italiana per la Germania di Francoforte, il Consolato Generale d’Italia di Amburgo, il Consorzio Tutela Vini Oltrepo. L’iniziativa prevede cene presso ristoranti italiani e tedeschi selezionati dal Consolato, durante le quali verranno proposti dei menù in abbinamento con i vini dell’Oltrepo, offerti in degustazione. I nostri vini saranno proposti in abbinamento a piatti della cucina italiana e mediterranea, ma anche di quella tedesca e internazionale. La manifestazione si inserisce nel programma di eventi programmati per il mercato tedesco e rappresenta la prima di ulteriori fasi di promozione. In relazione all’iniziativa, e parallelamente ad essa, Paviamostre ha infatti previsto una campagna di stampa e comunicazione, della durata di alcuni mesi, su testate tedesche del settore enogastronomico. Al termine della campagna di diffusione di conoscenze relative all’Oltrepo, nel periodo autunnale si svolgerà una degustazione a Francoforte organizzata dalle stesse testate giornalistiche. L’importante e continuo impegno della Camera di Commercio di Pavia, presieduta da Piero Mossi, si esplica dunque in sostegno dell’Oltrepo e dei suoi vini, anche con il potenziamento dei rapporti con mercati importanti e maturi come quello tedesco Attraverso Paviamostre, azienda speciale della Camera di Commercio di Pavia, il vino d’Oltrepo raggiungerà quindi prima Amburgo e poi Francoforte, proponendosi a un pubblico di esperti. Alle cene, infatti, parteciperanno buyers e giornalisti dell’ambito enogastronomico. Le aziende che hanno aderito all’iniziativa rappresentano tutti gli aspetti produttivi oltrepadani. Oltre alle tre importanti cantine sociali di Broni, Casteggio e La Versa, hanno creduto al progetto prestigiose aziende come Alziati Annibale, Ca’ Boffenisio, Ca’ del Ge’, Cascina Gnocco, Fattoria Il Gambero, Fiamberti e Tenimenti Castelrotto. Commercio.estero@pv.camcom.it |
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PELLEGRINO VINCE 3 MEDAGLIE AL WINE & SPIRITS DI LONDRA E DECANTER PREMIA IL TRIPUDIUM 2002 |
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Dopo la Gran Medaglia d’Oro al Vinitaly e le due medaglie al Concorso di Bruxelles, Pellegrino fa incetta di premi all’International Wine Challenge”, organizzato dalla rivista Wine & Spirits di Londra. Il Marsala Superiore Secco ha vinto la medaglia d’oro, l’argento è andato al Marsala Superiore Garibaldi Dolce, il bronzo al Fiorile Grecanico 2004 e una menzione al Cent’are Rosso Nero d’Avola 2002. Si tratta di prodotti presenti già da diverso tempo sul mercato inglese. Altro riconoscimento importante è stato ottenuto da uno dei vini fiori all’occhiello dell’azienda: il Tripudium Sicilia Igt 2002, un taglio bordo-marsalese ovvero un blend di Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon e Syrah. A conferire il riconoscimento è Decanter, tra le migliori riviste al mondo nel panorama delle pubblicazioni sul vino. “Siamo molto felici di ottenere questi riconoscimenti – afferma Massimo Bellina, Export Manager – che premiano l’impegno profuso per la realizzazione di questi prodotti”. |
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SODDISFAZIONE DA SLOW FOOD PER L’ESITO DELL’ABBINAMENTO DEI VINI DELL’OLTREPO PROPOSTO IN PIÙ DI 60 CENE |
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Un successo per i vini Oltrepo che, nel primo “Gioco del Piacere – Olio extra vergine” organizzato da Slow Food, sono state proposti lo scorso 26 maggio in più di 60 ristoranti italiani. In questi termini si esprime Slow Food, con il quale il Consorzio Vini Oltrepo ha collaborato nel reperimento dei vini necessari all’abbinamento completo, dall’antipasto al dolce. “Il successo dell’evento è stato confermato da più di 2.000 partecipanti – commenta Gian Andrea Tropini, di Slow Food -. Il problema maggiore, nell’organizzazione di tale evento, era trovare un partner adeguato che offrisse i vini per la cena che seguiva la degustazione degli oli. Il problema è stato risolto dal Consorzio Vini dell’Oltrepo. Forte di più di 200 cantine vinicole, il Consorzio è riuscito ad organizzare piccoli e grandi produttori, che ci hanno proposto circa 2200 bottiglie di diverse tipologie di vini. I commensali hanno potuto godere di una varietà di prodotti non indifferente: Spumante Classico, Barbera, Bonarda, Riesling, Pinot nero, Oltrepo Pavese Rosso, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Cortese, Malvasia, Moscato, Pinot Grigio. Questa sinergia, in aggiunta al Gioco in sé e all’aiuto di altri partner, a fatto sì che la serata prendesse la forma di un momento degustativo – culturale unico nel suo genere. Si è fatto, insieme ai partecipanti, un piccolo ma significante passo lungo il percorso di educazione del gusto, progetto tanto caro alla nostra Associazione”. Le aziende dell’Oltrepo che hanno aderito all’iniziativa sono le seguenti: Agnes f.Lli, Albani Riccardo, Anteo, Bagnasco Paolo, Ballabio, Barberini Luciano, Bellaria, Bisi, Ca’ Boffenisio, Ca’ del Santo, Ca’ del Ge, Ca’ di Frara, Ca’ Montebello, Ca’ Tessitori, Calvi Andrea, Calvi Giuseppe, Cantina di Casteggio, Cantina La Versa, Cantina Torrevilla, Cantine Francesco Montagna, Cantine Scuropasso, Cantine Vilide, Casa Re, Casarini Arturo, Caseo, Castello di Luzzano, Doria, Fattoria Cabanon, Fattoria Il Gambero, Fiamberti, Fortesi, Frecciarossa, Giorgi F.lli, Il Feudo Nico, Il Monticello, Isimbarda, La Costaiola, La Pieve, Le Fracce, Marchese Adorno, Marchesi di Montalto, Martilde, Monsupello, Montelio, Montenato Griffini, Monterucco, Percivalle, Picchioni Andrea, Piccolo Bacco dei Quaroni, Podere San Giorgio, Quaquarini Francesco, Rebasti Ermanno, Ruiz de Cardenas, Tenimenti Castelrotto, Tenuta Mazzolino, Tenuta Pegazzera, Torti Pietro di Alessandro, Travaglino, Vanzini, Vercesi del Castellazzo, Verdi Bruno di Paolo. |
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DAL 2 ALL’11 TUTTE LE BOLLICINE E TUTTI GLI SPUMANTI ITALIANI SFILANO AL FORUM SPUMANTI D’ITALIA 2005 DI VALDOBBIADENE: IL MEGLIO DEL MADE IN ITALY IN BOTTIGLIA |
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Dal 2 all’11 settembre, a Valdobbiadene, all’interno dell’elegante Villa dei Cedri, si svolge il Forum Spumanti d’Italia 2005.Impronta nazionale, superpartes, convegni e tavole rotonde, la presentazione organica delle norme sugli Spumanti, il Concorso Enologico Nazionale Spumanti d’Italia, la più grande Enoteca Spumanti d’Italia, la galleria museale dedicata all’argomento, le officine dei sapori, verticali di Metodo Classico e la presentazione dei dati 2004 dell’Osservatorio consumi nazionali; queste alcune delle principali iniziative che si susseguono nel corso della Nove Giorni dedicata ai vini spumanti, alle bollicine, che rappresentano il marchio del buon vivere all’italiana. Con le Aule didattiche e il Centro studi, cene di gala e degustazioni il Forum Spumanti d’Italia vuole presentare e far conoscere ai visitatori (che già nel 2004 furono oltre 11.100) il valore e la qualità espressa dai differenti e diversificati territori di produzione italiana, dalla Sicilia alla Val d’Aosta e idealmente in un percorso di emozione di piacere dai Docg e Doc (Vsqprd e Vsq) e di vini spumanti di vitigni e di marca.«Siamo l’Italia dei Mille Spumanti oltre che dei Mille Comuni. Infatti, se Spagna, Francia e Germania sono note per un solo spumante o un'unica denominazione di bollicine – spiega Giampietro Comolli, Direttore del Forum Spumanti – l’Italia invece è espressione della diversità tipologica e produttiva, della nicchia di produzione e di consumo, della personalizzazione e identità di marchio, della varietà dei vitigni utilizzati, della specializzazione territoriale, dell’impronta dell’enologo di cantina, dell’intuizione del proprietario. Il Forum Spumanti d’Italia sarà luogo e momento nazionale di riflessione e di confronto; c’è bisogno di elaborare proposte legislative proprio per sancire e codificare le differenze fra i diversi vini con le Bollicine, il Forum deve limitarsi a spiegare e a sottolineare le differenze; sarà una grande tavola rotonda, ai massimi livelli di rappresentanza, per proporre una soluzione nuova». Www.forumspumantiditalia.it |
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VINISCHIA SI PRESENTA A VITIGNO ITALIA |
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Sarà un weekend all’insegna della cultura del vino quello organizzato dal primo Salone dei vini da vitigno autoctono e tradizionale italiano alla Mostra d’Oltremare di Napoli e Vinischia, la kermesse ischitana, per l’occasione offrirà un’anticipazione del ricco programma dell’edizione di quest’anno (1-3 luglio). Il tutto si svolgerà allo stand della Provincia di Napoli dove saranno condotte dal sommelier Marco Starace, ideatore della manifestazione isolana, 12 degustazioni di vini campani. Sono ormai diversi anni che l’Associazione Vinischia propone un percorso di riscoperta e riqualificazione dei sapori e delle tradizioni locali. Gli stranieri -fra i primi i tedeschi- sono affascinati da quel mix di cultura, arte e buona tavola che contraddistingue il nostro paese. Le Strade del vino fanno parte di questa realtà e rappresentano un tentativo di favorire, razionalizzare e qualificare l'offerta sul territorio; in Campania sono 10 quelle riconosciute, tra cui anche "Le Strade del vino e dei sapori Isola d'Ischia”, seppur attualmente esistenti solo sulla carta. Vinischia, in linea con questa filosofia di recupero e di conoscenze della cultura del vino e dei prodotti tipici, rappresenta senza dubbio un’importante opportunità di presentare agli addetti ai lavori e ai tanti intenditori e amanti dell’enogastronomia un’offerta capace di esprimere l’identità di un territorio, veicolandola anche attraverso degustazioni a tema guidate. |
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LA TRADIZIONE DEI DIM SUM ED IL RITO DEL TÈ: LE SPLENDIDE TRADIZIONI CULINARIE DI HONG KONG SCOPERTE A VINO IN VILLA 2005, L’VIII EDIZIONE DELLA RASSEGNA DEL PROSECCO DOC |
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La tradizione dei dim sum é quell'infinità varietà di piccoli piatti, dalle mille forme, contenuti e colori, cotti preferibilmente a vapore nei cestelli di bambù o saltati alla piastra e serviti ancora fumanti a fare della colazione-pranzo di Hong Kong una delle più raffinate espressioni di quella gastronomie de l'¦il che soddisfa l'occhio, ancor prima del palato. La leggenda narra che questa particolare forma di cucina minimalista risalga all'epoca dell'imperatore Hsien Feng, quando uno dei cuochi di corte venne invitato a creare qualcosa di nuovo ed eccezionale, in grado di "portare l'allegria nel cuore". Da allora i dim sum rappresentano il simbolo della cucina di Hong Kong e i numerosissimi ristoranti e dai pai dong servono dal primo mattino all'ora di pranzo decine e decine di varietà di ravioli ripieni di gamberi, panini dolci cotti a vapore e farciti di carni speziate, crespelle di crosta di tofu saltate. Per una degustazione di qualità potete scegliere uno dei tanti ristoranti ristoranti specializzati in Dim Sum , lì assisterete alla sfilata dei camerieri che intenti a spingere i loro carrelli colmi di cestini di bambù annunciano a piena voce l'arrivo dei sìu máai, o hà chéung fán ancora fumanti, i prelibati amouse bouche. La tradizione vuole che i dim sum si accompagnino al tè secondo il rito del yám chàh (degustazione del te); insieme ai piatti che avete ordinato vi arriverà automaticamente sulla tavola una teiera in porcellana piena di tè verde al gelsomino rinfrescante o di Iron Kannon Buddha una varietà di oolong dal colore dorato, semi fermentato. La cultura del te è tutt'oggi molto diffusa e per poter apprezzare al meglio questo prodotto antichissimo è consigliabile visitare una delle numerose tea house. La preparazione rituale (kung fu chàh) del te è riservata a coloro che conoscono tutti i segreti del rito, dalla preparazione e sistemazione rigorosa degli utensili alla scelta, trattamento e tempi d'infusione dei diversi tipi di foglioline. Come per i migliori vini, un buon te non ha prezzo, alcune varietà come il Qimen Red, vengono chiamate ironicamente "the caviar of black tea", per l'alto prezzo che raggiungono sul mercato. Ogni tea house dispone di una propria carta dei tè, con rare selezioni provenienti dalle migliori aree di produzione di tutta l'Asia. Tutto ciò e altro ancora si é potuto assaporare nella Manifestazione Vino in Villa 2005, la rassegna del Prosecco Doc che quest’anno ha visto Hong Kong protagonista eccellente. |
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QUARTA EDIZIONE DEL BONARDA FESTIVAL: IL 12 GIUGNO 2005, A BOSNASCO, NEL CUORE DELL’OLTREPO, UNA RASSEGNA UNICA, DI ALTO PROFILO |
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La manifestazione, giunta alla sua 4^ edizione, si pone l’obiettivo di far conoscere il territorio e la sua grande realtà produttiva attraverso questo vino autoctono. Un vino che si presenta come vino giovane di pronta beva o come vino impegnativo di grande struttura, adatto anche ad invecchiamento ed affinamento in barriques. Durante la giornata del 12 giugno, organizzata nel contesto dello storico Palazzo Scarpa a Bosnasco, alcuni tra i migliori produttori dell’Oltrepo metteranno in degustazione una ricca selezione di Bonarda e il pubblico sarà chiamato a votare per la proclamazione del “Miglior Bonarda”. |
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CARTA DI QUALITÀ PER I PRODOTTI, RILANCIO DEL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLA RAZZA BOVINA CALVANA NEGLI OBIETTIVI DELLA PROVINCIA DI PRATO |
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Un’ampia strategia caratterizza gli interventi della provincia di Prato per valorizzare i prodotti tipici e garantirne la qualità. In occasione del lancio della prima “Strada dei biscotti” che raccoglie oltre 70 produttori per un percorso di eccellenza (trecentomila chili di biscotti per un fatturato che certamente supera i 3 milioni di Euro all’anno solo per il settore tradizionale della biscotteria pratese) é stata annunciato il progetto di una carta della qualità con il marchio della Strada ed il rilancio del progetto di valorizzazione della razza bovina Calvana che oggi conta ormai 600 capi e 14 allevamenti. Occasione della proposta é stata la manifestazione Di vini profumi, promossa da Provincia, Camera di Commercio e Strada medicea dei vini di Carmignano e che già da sei anni rappresenta una vetrina per i vini della provincia, il Carmignano e il Pinot Nero, protagonisti anche in questa edizione di una degustazione ad Artimino e dei banchi di assaggio del Chiostro di San Domenico. L’offerta di qualità si amplia così ai biscotti e alla secolare tradizione della pasticceria pratese, e anche sulla valorizzazione di un altro patrimonio di valore, la carne bovina Calvana. Il progetto di rilancio di questo animale, un tempo molto diffuso nell'Appennino toscano, ha fatto crescere i capi fino agli attuali 600, distribuiti in 14 allevamenti, di cui oltre 150 nella sola Val di Bisenzio. Dal 2002 i bovini Calvani sono infatti protagonisti di un programma di valorizzazione del dipartimento di Scienze zootecniche dell’Università di Firenze promosso dalla Provincia di Prato, dalla Comunità montana e dall’Associazione allevatori bovini Calvani con la collaborazione della Regione attraverso l’Arsia, l’Agenzia per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo-forestale toscano. Nella mappa dei biscotti, che raccoglie i prodotti di un’arte che affonda le radici nel Medioevo e si rifà a ricette settecentesche come quella dei Biscotti di Prato conservata dall’Archivio di Stato, anche gustose novità. Accanto ai tradizionali Biscotti di Prato, Brutti Boni, Amaretti di Carmignano e Zuccherini di Vernio, trovano posto i Sassi della Caldana e i Carmignanini. A guidare il visitatore sulla Strada dei biscotti, che si snoda dai primi contrafforti dell’Appennino della Val di Bisenzio, lungo la piana e le città di Prato e Montemurlo, fino alle dolci colline del Montalbano, c’è una mappa, realizzata in collaborazione con l’Apt di Prato. |
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THAT’S AMORE FINDUS: LE VERDURE SI FANNO STRAORDINARIAMENTE CREMOSE E NATURALMENTE BUONE
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That’s amore Findus non finisce mai di stupirci. Questa volta ha raccolto le verdure più fresche e le ha trasformate in primi piatti cremosi e gustosi, tutti totalmente genuini e naturali. Cremosa milleverdure: patate, zucca, spinaci , carote e piselli diventano una meravigliosa crema da servire con un filo d’olio extravergine di oliva e croccanti crostini. Cremosa primavera: tanti piselli, patate, cipolle, basilico e olio extravergine d’oliva ed ecco a voi una vellutata tutta naturale e delicata. Volete stupire? servitela con dadini di prosciutto cotto. Cremosa armonia: la delicatezza delle zucchine e della zucca unita a cipolle, patate e olio extravergine di oliva per offrire un raffinato primo piatto morbido e cremoso. Per una presentazione ancora più vellutata arricchitela con una spolverata di formaggio grattugiato o con il tocco delicato di scaglie di Gruyere. Ma c’è di più, le Cremose That’s Amore Findus, pronte in tavola in soli 8 minuti, offrono un modo diverso e fantasioso di mangiare le verdure. |
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SANOLIO OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA DA AGRICOLTURA BIOLOGICA |
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Con Sanolio si gusta l’Olio. Assaporandolo, se ne condivide l’esperienza e l’arte olearia, si è partecipi della filosofia alimentare di Sanoli che rispetta il valore dell’Uomo e della sua Salute. Sanolio è il frutto autorevole della ricerca che Sanoli effettua ogni giorno su tutta la filiera produttiva preoccupandosi di tutelare e garantire quest’Olio dal terreno alla pianta, dalla drupa dell’oliva alla molitura in frantoio, dall’usabilità del packaging al confezionamento, dalla nostra cura alla vostra tavola. Sanolio è un olio extra vergine di oliva da agricoltura biologica, ottenuto da un blend delicatissimo tra olive della varietà Ogliarole indigene del Gargano con Cultivar di pregio. Sanolio è un olio sano per davvero perché biologico ed è indicato nelle diete della prima infanzia e per tutti quei momenti di consumo nei quali facciamo attenzione alla cura della nostra salute. Dal sapore mandorlato e delicatamente fruttato, é l'ideale per tutti quei piatti dal gusto leggero. Il sentore di oliva verde si combina con piacevoli note erbacee lasciando un gradevole retrogusto in cui amaro e piccante sono appena accennati in un connubio di gran valore gastronomico. Sanolio. Olio Extravergine d’Oliva da Agricoltura Biologica. Zona d’origine: provincia di Foggia, Mattinata, Gargano.altitudine: 200 m s.L.m.. Varietà delle olive: Ogliarola Garganica (in prevalenza) e Cultivar di pregio. Sistema di raccolta: brucatura a mano. Metodo di estrazione: a freddo con molazza in pietra, presse e centrifuga Aspetto: velato. Colore: giallo dorato con riflessi verdi. Profumo: netto di oliva con sentore erbaceo. Sapore: fruttato dolce. Densità: fluidità media. |
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LA STAGIONE DELLA FRUTTA DELL’ESTATE DI FRANCIA SI APRE CON UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE RICCA DI PROMOZIONI, CONCORSO ON LINE PER I CONSUMATORI, COINVOLGIMENTO DEGLI OPERATORI. |
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E così pesche, nettarine, albicocche e prugne provenienti dalla Francia saranno protagoniste di un vasto programma di azioni promozionali, che saranno realizzate nei punti vendita della distribuzione moderna nei mesi di luglio e agosto, e che coinvolge anche Linea Mediterranea della Fratelli Carli. I consumatori saranno inoltre raggiunti da un fantastico concorso, valido da metà giugno a ottobre 2005, veicolato tramite una cartolina distribuita durante le giornate promozionali di Frutta dell’Estate di Francia nei punti vendita della distribuzione italiana, che inviterà i consumatori a collegarsi al sito www.Fruttadifrancia.it dove sarà presente un semplice questionario che permetterà loro di partecipare all’estrazione di bellissimi cofanetti di prodotti di Linea Mediterranea. Altre attività di valorizzazione del sito www.Fruttadifrancia.it saranno la presenza di un banner sui principali portali del mondo ortofrutticolo italiano e su alcuni siti specializzati nella gastronomia di qualità. Il sito della Frutta dell’Estate sarà continuamente arricchito e aggiornato, offrendo informazioni sui prodotti, le loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali. Sul fronte comunicazione, invece, ai professionisti del settore ortofrutticolo sarà inviato un dossier informativo sulle caratteristiche e i plus della Frutta dell’Estate di Francia. Inoltre i principali grossisti ortofrutticoli riceveranno un kit di materiale Pop da offrire ai loro clienti per allestire le loro vetrine. E un concorso premierà il miglior allestimento realizzato con i materiali firmati Frutta dell’Estate di Francia. |
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GELATO AL CARCIOFO O AL FINOCCHIO? UNA CUCINA CREATIVA, MIX DI ISPIRAZIONE TRA ANTICHE RICETTE TOSCANE E MODERNE TECNICHE CATALANE NELLE PROPOSTE DEL GIOVANE CHEF LUCA LANDI DEL GREEN PARK RESORT DI TIRRENIA |
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Executive Chef al Green Park Resort da maggio 2000. Landi sovrintende con maestria ad un vero “kitchen lab”, un laboratorio di ricerca dove si esprime pienamente la fantasia di questo estroso cuoco italiano. Le preparazioni raffinate dei piatti, dall’aspetto colorato e attraente, rendono i suoi menù un susseguirsi di sorprese e di sapori. Merito di una passione innata, di una insaziabile voglia di conoscere e di una formazione dove alla tradizione italiana si sono innestate importanti esperienze francesi e catalane. Dopo gli studi all’Ipsars di Marina di Massa, Landi comincia a far esperienza presso ristoranti e alberghi toscani. Parte quindi per fare pratica a Parigi al Ristorante “Closerie des Lilas” e all’Hotel Royal Monceau. Dopo un’esperienza a Firenze all’Enoteca Pinchiorri, va in Spagna e fa due stages presso gli innovativi chef catalani al “Commerç 24” di Barcellona e a “El Celler de Can Roca” di Girona, ambedue seguaci della scuola del celebre Ferran Adrià. Qui impara tecniche particolari come l’uso del sifone, che metterà in pratica una volta in Italia, e che oggi fanno dei suoi piatti dei veri capolavori d’originalità. Uno stage a Parigi, al Ristorante “Louis Xv” dell’Hotel de Paris di Montecarlo, sotto la direzione del primo chef di Alain Ducasse, completa il suo apprentissage presso i due mostri sacri della gastronomia mondiale, il primo più estroso, il secondo più rigoroso. Alla base Landi utilizza prodotti semplici e genuini, perlopiù del territorio toscano, che però vengono continuamente manipolati, sperimentando nuovi accostamenti di forme e di sapori. Via allora agli aperitivi “tapas style” variopinti e piccanti, alle aragostelle in soufflé, ai carciofi a forma di gelato, o ancora al parmigiano in granita o in tempura. Sarebbe un errore però, definire la sua cucina “new style”. Sebbene ami sperimentare infatti, Landi trae anche ispirazione da antiche ricette regionali. La sua curiosità lo ha spinto infatti a consultare antichi testi di cucina custoditi nella Biblioteca Nazionale di Firenze, che oggi ripropone in chiave moderna, e che conserva in un suo ricettario personale. Piatti importanti cucinati con metodi classici preparando, come un tempo, tutto “in casa”, ma in modo “leggero” rispettando il giusto apporto calorico delle pietanze: l’Aragosta caglio fresco e fragole al profumo di bergamotto; i Tortellini di formaggio caprino, scaloppa di fegato grasso arrostita e schiuma di mango; il Pavé di branzino arrostito al lardo, purea di sedano rapa al burro di cacao e chips di verdure candite, o un piatto dell’entroterra come la Costata di maiale di Cinta senese cotta sulla cotenna in tegame e patata boulanger. Speciali poi i suoi dolci, in particolare i gelati artigianali, come il gelato di cioccolato all’olio, allo yogurt, all’arancia, alla vaniglia, al limone e all’ananas, e dai gusti audaci come quello al carciofo o al finocchio. Buonissime anche le torte: particolare quella con i bischeri, la classica orlatura pizzicata toscana, oppure le torte di mele, le torte della nonna con cioccolato e vaniglia, e le crostate di marmellate. Green Park Resort www.Greenparkresort.com |
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FROLLINI ALLA NOCCIOLA E AL CAFFÈ DELSER: NUOVE BONTÀ PER TUTTI I GUSTI CON SQUISITISSE GOCCE DI CIOCCOLATO |
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Nocciola e caffè con gocce di cioccolato: sono queste le due nuove gustose e ricercate referenze dei frollini Delser (Quality Food Group S.p.a), dedicate a tutti coloro che ricercano nel consumo di biscotti il giusto equilibrio tra bontà e genuinità. I nuovi frollini Delser alla nocciola e al caffè presentano una golosissima caratteristica in comune: prelibate gocce di cioccolato che, oltre a garantire un nutrimento ricco di gusto, consentono un apporto energetico bilanciato che permette di affrontare la giornata con il giusto tono. I nuovi frollini Delser, dalle ricette ricche e sostanziose ma al contempo leggere e delicate, sono ideali per dare inizio alla giornata ma anche particolarmente adatti a essere consumati in occasione di break pomeridiani o come irrinunciabile tentazione nel dopocena. Le nuove confezioni colorate sono particolarmente generose: ospitano, infatti, ben 750 gr. Di prodotto, sono perfette per i più golosi e, in generale, per coloro che vogliono mantenere a lungo la scorta delle prelibatezze preferite. Le due nuove varianti dei frollini Delser hanno le seguenti caratteristiche: Frollini Delitèon Nocciola e gocce di cioccolato, Ricchi e golosi; con nocciola e cacao, garantiscono un nutrimento ricco in vitamina B, propria di tutta la frutta secca e un notevole apporto energetico grazie al cacao. Prezzo consigliato: 2,41 euro a confezione (750 gr di prodotto). Frollini Delser al Caffè con gocce di cioccolato. Per dare inizio alla giornata con grande energia nulla di più consigliato dei frollini al caffè e al cacao. Grazie alle proprietà eccitanti del caffè unite a quelle del cacao, chiunque si sentirà particolarmente rinvigorito e pronto per affrontare la giornata, tonificato nel corpo e nello spirito. Prezzo consigliato: 2,41 euro a confezione (750 gr di prodotto). Queste due ultime referenze si vanno ad aggiungere ai frollini al Grano Saraceno e a quelli alla Farina di Riso. Tutti i prodotti a marchio Delser sono in vendita nei Supermercati e Ipermercati. Delser è lo storico marchio di Quality Food Group S.p.a., che nasce nel 2000 dalla fusione di Delser e Viero e che vanta un portafoglio prodotti ampio e diversificato e la pone al terzo posto nella realtà italiana dei prodotti da forno (esclusi i prodotti da ricorrenza), con un fatturato nel 2004 di 37 milioni di euro. Quality Food Group S.p.a. È tra le più importanti realtà industriali italiane nel settore dei prodotti da forno. Ha oltre cento anni di storia ed esperienza, che derivano dalla tradizione dei marchi dolciari Delser e Viero e da una lunga attività di produzione per conto terzi. Quality Food Group S.p.a. È una delle pochissime aziende del settore in grado di assicurare il controllo di filiera attraverso la tracciabilità di prodotto. |
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UNA MAGIA DI FRUTTA ALL’UNA HOTEL DI BOLOGNA |
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L’una Hotel Bologna propone per tutto il mese di giugno un sontuoso aperitivo e una cena raffinata. La regina di questa iniziativa sarà la frutta, fresca, dissetante, nutriente, combinata in maniera sapiente e creativa in fantasiosi cocktail e in squisiti piatti a base di pasta, carne, pesce oltre che negli irresistibili dolci per una serata davvero stuzzicante. Ogni sera dalle ore 18:30 verrà proposto l’aperitivo “Fragole e Melone” dove poter degustare oltre a 12 cocktail a base di frutta, come “l’Esotic” analcolico con banane, albicocche pesche, succo d’ananas, maracuja e miele, o il “Sex on the beach” a base di succo di mirtillo, succo di arancia, peahtree e wodka. Per cena invece verranno serviti due menù molto appetitosi sapientemente proposti dallo chef. Chi preferisce una cena a base di pesce potrà scegliere il menù “Agrumi e Pesce” che propone come entrée pesce spada affumicato in citronette di agrumi siciliani, seguiranno garganelli con gamberetti e ananas, filetto di salmone in crosta di mango e patate all’agro di limone dolce, per finire con una bavarese all’anguria in vellutata di mandarino. Coloro che sceglieranno il menù “Agrumi e Carne” potranno degustare un antipasto di carpaccio di manzo su pane tostato in citronette di agrumi siciliani seguito da tagliolini all’uovo con melone e prosciutto crudo, come secondo piatto si potrà degustare una suprema di faraona con salsa di pere e zenzero accompagnata da patate al limone dolce, concludendo con crostatine di mele verdi e crema di ciliegie. Una.bologna@unahotels.it |
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10 RISTORANTI TOP A ROMA E MILANO PER UN'INIZIATIVA CHE ABBINA STILE E QUALITÀ E SULLE TAVOLE DEI MIGLIORI LOCALI ARRIVA "CENTOLIO" LA BOCCETTINAMIGNON DI EXTRAVERGINE DOP |
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Dal 6 all'11 giugno i clienti di 10 tra i più interessanti locali delle due metropoli potranno condire le pietanze con oli dop "personalizzati" Cosa chiede il cliente abituale a un ristorante di livello? Cura nella scelta delle materie prime, preparazione adeguata, una bella carta dei vini, servizio all'altezza delle aspettative, prezzi corretti. Ma anche un'attenzione quasi certosina nei confronti del particolare che fa la differenza. E il poter condire le pietanze scelte con un olio di qualità extra rientra certamente nell'ambito di quei plus che dimostrano, da parte del ristoratore, passione e competenza. Purtroppo spesso accade che sia proprio il carrello degli oli, di per sé già una rarità anche ai più alti livelli, il vero tallone d'Achille di molti locali. Talvolta, infatti, il frequentatore di ristoranti, che magari ha speso una cifra cospicua per un vino, si vede arrivare a tavola una boccetta di extravergine non esattamente da applauso. Oppure una bottiglia che, pur rispondendo a tutti i requisiti, ha "soggiornato" troppo a lungo nel locale per poter offrire il meglio di sé. Proprio per evitare questo spiacevole inconveniente il Consorzio Dop Chianti Classico e il Consorzio Dop Terre di Siena lanciano un'iniziativa per la quale è facile prevedere un roseo futuro. Si tratta, in realtà, del classico uovo di Colombo: vale a dire Centolio, piccola boccettina che il cliente consuma praticamente "ad personam". Si tratta di bottigliette da 0,100 litri di olio Dop, che verranno proposte ai clienti dei suddetti locali affinché possano degustare il prodotto al suo top, cioè con inalterate le caratteristiche di freschezza. Proprio per proporre nel migliore dei modi questa novità i due Consorzi hanno scelto due piazze importanti, Roma e Milano, e un gruppo di grandi ristoratori ben felici di porsi come pionieri in quella che appare una strada da seguire. Cinque, quindi, i locali capitolini dove, dal 6 all'12 giugno, sarà possibile testare le deliziose boccettine. Hanno infatti aderito con entusiasmo all'iniziativa Sebastiano Allegrini, patron de "Al Presidente", Paolo Cacciani, dell'omonimo ristorante di Frascati, Oscar Di Mauro, de "Il Sanpietrino", Arcangelo Dandini de "L'arcangelo" e Fabio Baldassarre de "L'altro Mastai". Stesse date e ugual numero di locali per l'esperienza meneghina. Ospiteranno le boccettine mignon Pietro Leemann di "Joia" e "Joia Leggero", Alfredo Russo e Angelo Cangemi del "Don Carlos" del Grand Hotel et de Milan, Danilo Angé de "Gli Orti di Leonardo", Claudio Sadler dell'omonimo ristorante e Augusto Tombolato del "Casanova Grill" del Westin Palace. Un vero e proprio parterre de roi, un drappello di chef che fanno della qualità una filosofia di vita e che quindi hanno immediatamente intuito le enormi potenzialità di questa novità. Che comunque ha le carte in regola per trovare adeguati riscontri anche al di fuori della ristorazione. Si pensi, ad esempio, all'utilizzo di queste bottigliette anche in casa, soprattutto da parte di chi non fa uso di enormi quantitativi di extravergine Dop e che quindi non potrà non apprezzare la possibilità di godere di un prodotto sempre fresco e di conseguenza in grado di esprimere il massimo delle proprie qualità. |
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PIATTI NELLA PIÙ AUTENTICA TRADIZIONE MAROCCHINA AL RISTORANTE DAR EL YACOUT |
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Menu con vari abbinamenti di mare sono le specialità proposte dal ristorante milanese Dar El Yacout: vellutate di fave e gamberi ai pipilli con cozze e gamberi, dai cous cous alle pastille di pesce, dalle tagine berbere alle tagine di pesce e patate, il tutto arricchito dai raffinati piatti tradizionali combinati con il pollo, l'agnello, il manzo, serviti con prugne e albicocche o con cardi, olive, limoni. Prelibate specialità del Marocco con spezie tipiche accompagnate da rituali tipici del Marocco, mentre anche i tessuti regalano sensazioni di freschezza: kaftani per la donna e gellaba per l'uomo per avvolgersi durante la cena. www.Darelyacout.it |
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INAUGURATO NUOVO KONOPIZZA CAFÈ SALERNO |
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Anche a Salerno è arrivato Konopizza: il modo più comodo, divertente e gustoso per mangiare la pizza… in una sola parola è cool! Dopo fast food, slow food, finger food, finalmente oggi possiamo parlare di cool food. Konopizza è tutto questo: è fast, perché cuoce in soli tre minuti; è slow, perché ha alle spalle uno studio sulla qualità del prodotto di ben due anni e un inventore di grandissima esperienza nel campo della ristorazione; ed è finger, perché basta una mano per consumarla e senza il rischio di sporcarsi! Tutte queste caratteristiche, e molto altro ancora, ne fanno un prodotto cool, di tendenza, che piace ai giovani e ai giovanissimi, ma che ha convinto anche i palati più esigenti, in Italia e all’estero. Oltre ai vari gusti di Konopizza classici (margherita, capriccio, alle acciughe…), al Konopizza Cafè è possibile trovare i Freschissimi (coni caldi farciti con ingredienti freschi) oppure i Koni Dolci (alla frutta o al cioccolato). E per sostituire un pranzo o una cena, è possibile trovare Konopizza in diverse combinazioni di menù. Www.konopizza.it |
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CONVENTION LEKKERLAND ITALIA: UN GRANDE RISULTATO |
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Si è svolta dal 20 al 22 maggio, nella splendida cornice di Stresa, la Convention Lekkerland per celebrare il 25° anniversario della fondazione di una delle principali realtà distributive italiane. L’evento, riservato a soci e fornitori della catena distributiva, è stato organizzato da Prodea (con l’assistenza artistica di Showlab) e da Fleishman Hillard. I lavori della Convention, organizzata da Fleishman Hillard, si sono aperti il pomeriggio di venerdì, negli splendidi saloni di Villa Azalea del Grand Hotel des Iles Borromees, con la presentazione di una ricerca introdotta dal Prof. Davide Pellegrini dell’Università di Parma dal titolo “Scenari competitivi e sfide manageriali nel dolciario”. Clou della giornata è stata la tavola rotonda dal titolo “Innovare insieme”, moderata dal direttore della rivista Gdo Week Luigi Rubinelli, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Accenture, Ac Nielsen, First Retailing, Acqua Minerale San Benedetto e di Carletto Barovero, A.d. Di Lekkerland Italia. A degna conclusione, la cena di Gala nel Salone dei Ricevimenti dell’Hotel Regina Palace, accompagnata dalle note della Tequila Band e dallo show comico di Peppe Quintale. |
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MENTRE PRESENTA LA NUOVA EDIZIONE DELLA “DANONE NATIONS CUP” IL GRUPPO DANONE SI CONFERMA LEADER MONDIALE NEL SETTORE DELL’ALIMENTAZIONE
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All’insegna di valori alti e condivisi, il calcio delle grandi e sincere emozioni, il calcio dell’integrazione e della fratellanza tra culture diverse, il rispetto dell’avversario e delle regole fuori e dentro il campo, la socializzazione e lo spirito di gruppo, il calcio come gioco di squadra, Danone promuove il progetto “Danone Nations Cup”. “Danone Nations Cup” è la più grande manifestazione calcistica internazionale per ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 12 anni, approvata dalla Fifa, e organizzata dal Gruppo Danone tramite tornei locali a livello nazionale in 32 Paesi. La Danone Nations Cup coinvolge quasi 3.000.000 di giocatori in erba in tutto il mondo. Il grande successo dell’iniziativa é dovuto all’efficienza organizzativa, alla simpatia ed entusiasmo dei protagonisti e all’impegno di Danone Italia. Il Gruppo Danone nel Mondo. Il Gruppo Danone, presente in settore alimentare e opera 120 paesi, è il leader mondiale nel sia nei paesi ad alto tasso di industrializzazione sia nei paesi emergenti che rappresentano 1/3 delle vendite totali. Quotato alla Borsa di Parigi e di New York, il Gruppo è anche inserito nei principali indici di responsabilità sociale: il Dow Jones Sustainability Index Stoxx, il World, Aspi Eurozone e il Ethibel Sustainability Index. Posizionamento Il Gruppo Danone è leader mondiale nel settore alimentare: N01 al mondo nei prodotti freschi a base di latte, N01 al mondo nelle acque minerali e bevande, N02 al mondo nel settore snack e biscotti. Storia. Nel 1919, Isaac Carasso, colpito dalle ricerche di Ilya Metchnikoff, biologo russo direttore dell’institut Pasteur di Parigi sulla relazione tra longevità della popolazione e consumo di yogurt, apre a Barcellona una piccola fabbrica di yogurt e decide di chiamarla ‘Danone”, diminutivo di suo figlio Daniel. Dieci anni più tardi, proprio Daniel apre a Levallois (Parigi) il primo stabilimento della ‘Danone” francese. Da allora si parla di una storia di successo che ha fatto diventare Danone il leader indiscusso del suo settore. Mission. Il Gruppo Danone vuole aiutare quotidianamente le persone in tutto il mondo a crescere, vivere meglio e ottenere di più dalla vita attraverso prodotti più gustosi, vari e sani Danone S.p.a. E’ l’azienda del Gruppo con sede a Milano specializzata in prodotti lattiero caseari freschi (yogurt, formaggi freschi e dessert) con i marchi Actimel, Activa, Danone e Vitasnella, Danette, Danito, Dan’up e Danissimo. |
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LA MISURAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA GRAPPA: UN CONVEGNO A SAN MICHELE ALL’ADIGE SOTTO LE INSEGNE DEL MASTER IN SCIENZE DELLA GRAPPA |
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Per misurare occorre definire l’oggetto, stabilire un’unità di misura condivisa e un metodo univoco: con questi presupposti i maggiori esperti del settore a livello mondiale si sono riuniti in convegno a San Michele All’adige il 23 maggio, sotto le insegne del Master in Scienze della Grappa che costituisce il primo elemento per una vera Università della Grappa. Per la grappa non esiste una piramide della qualità: è con questa frase provocatoria che Mario Fregoni, ordinario dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza e presidente onorario dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino ha aperto la sua relazione, continuando poi con una serie di esempi sulle gerarchie esistenti nel campo dei vini. Si apriva così il partecipato congresso promosso nell’ambito del Master in Scienza della Grappa che si è svolto a san Michele All’adige, sotto la direzione di Roberto Zironi, ordinario all’Università di Udine e moderatore del convegno. E. Subito dopo il saluto di rito di Alessandro Dini, direttore generale dell’Istituto Agrario di san Michele, giungeva inattesa per il centinaio di operatori presenti, la sferzata di Fregoni. Giusto per preparare il terreno a Giuseppe Versini, coordinatore del laboratorio di analisi e ricerca dell’Istituto, che metteva bene in risalto come oggi vi siano tutti gli strumenti scientifici per misurare la qualità della grappa, non solo sotto il profilo igienico, ma anche per quanto riguarda l’origine e persino la lealtà del produttore. Ma la vera misurazione della qualità non può prescindere dalla valutazione che dà il consumatore della nostra acquavite di bandiera. Ed ecco l’intervento di Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e professore di analisi sensoriale alle Università di Udine, Verona e Cattolica, portare il verdetto derivato da oltre 90.000 test sul consumatore. Da questi si desume che risultano valori irrinunciabili per la grappa l’italianità esclusiva e una forte personalità sensoriale. Ma com’è la grappa che vince perché convince attraverso una donazione incomparabile di piacere? Molto ricca olfattivamente, sicuramente floreale e fruttata con note di spezie che ne completano il profilo. Pardon il ritratto, visto che con i nuovi test presentati da Odello si ottiene una definizione eccezionale del percepito con conseguente possibilità di correlare i dati sensoriali con quelli strumentali e di marketing. Dunque è possibile misurare la qualità della grappa e quindi generare una piramide della qualità. Ma a che punto è la legislazione in materia? E’ Silvia Nicoli del Ministero delle Politiche Agricole Forestali a tratteggiare il quadro della situazione mettendo in evidenza le vittorie del suo dicastero per la protezione della denominazione sia a livello comunitario, sia nell’ambito di accordi bilaterali che hanno permesso di cancellare i plagi in diverse paesi del mondo. Lara Sanfrancesco, vicedirettore di Assodistil, mette in evidenza come la grappa sia un prodotto di successo attraverso la citazione di un dato: nell’ultima campagna ha raggiunto una produzione di 13.800.000 litri anidri, superando di quasi il 40% le produzioni sulle quali si era attestata qualche anno fa. Le fa eco il direttore di Federvini Ottavio Cagiano de Azevedo con un excursus mirabile su come la normativa si è evoluta nel corso degli anni per difendere la qualità e l’italianità del prodotto e di come oggi vi siano i presupposti per un altro balzo in avanti. Merito anche dell’Istituto Nazionale Grappa: è quanto rivendica meritatamente Alessandro Francoli che ne è presidente. In effetti il sodalizio non solo ha contribuito in modo determinante alla sua tutela sotto il profilo normativo, ma anche con un azione di monitoraggio per portare il comparto verso una nuova presa di coscienza a favore del consumatore. Il relatore conclude con una bellissima dichiarazione: la grappa è dell’Italia intera, e ovviamente solo dell’Italia. In proposito – e a proposito degli allarmismi dei mesi scorsi – occorre dire che per la difesa della denominazione grappa occorre sempre stare in allerta, ma che comunque la questione è decisamente seguita bene anche dalle nostre autorità competenti. Per maggiori informazioni e sintesi delle relazioni: Manuela Violoni sviluppo@assaggiatori.Com |
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CARLSBERG RINNOVA LA SPONSORIZZAZIONE DEL LIVERPOOL FC |
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Carlsberg rinnova per altri due anni la sua partnership come sponsor ufficiale del Liverpool Fc, estendendo il contratto sino alla fine della stagione 2006–2007. L’accordo è stato raggiunto prima della vittoria del Liverpool nella recente finale di Champions League. Carlsberg è il principale sponsor del Liverpool Fc dal 1992, il più lungo legame di sponsorizzazione a livello di club della Premiership. “Il rapporto tra Carlsberg e il Liverpool Fc è uno dei più duraturi e di maggior successo nella storia del calcio”, dichiara Keld Strudahl, Senior International Marketing Director di Carlsberg. “Siamo molto lieti di poter prolungare questa partnership per altri due anni e vogliamo congratularci con la squadra per l’eccezionale risultato ottenuto in Champions League”. “Lo stretto e costante legame di Carlsberg con questa grande squadra ci permette di sviluppare insieme il rapporto con i fan del Liverpool Fc in tutto il mondo, più forte che mai dopo la straordinaria vittoria di Istanbul”, conclude Keld Strudahl. “La partnership con Carlsberg è un grande successo da oltre 13 anni e siamo felicissimi di poter proseguire insieme in quella che noi speriamo possa essere una nuova era per la squadra”, aggiunge Rick Parry, Chief Executive del Liverpool Fc. Carlsberg intende sviluppare ulteriormente il forte legame che si è creato nel corso degli anni con il club, i giocatori, lo staff e i fan. Il nuovo accordo permetterà di continuare a realizzare iniziative di marketing congiunte e di utilizzare la partnership a livello internazionale. Il contratto così rinnovato assicurerà a Carlsberg, in qualità di sponsor ufficiale della squadra, visibilità internazionale non solo nei principali mercati dell’Europa Occidentale, in Scandinavia e nell’Est Europeo, ma anche in Estremo Oriente. La presenza di Carlsberg nel calcio internazionale, iniziata nel 1988, si è intensificata sempre più fino a diventare oggi uno dei principali sponsor di questo sport. Carlsberg attualmente è sponsor ufficiale di Euro 2008 nonché Birra Ufficiale della Nazionale Inglese e della Fa Cup. Carlsberg Italia produce e commercializza 1 milione e 600 mila ettolitri di birra a marchi Carlsberg, Tuborg, Holsten, Splugen, Bock 1877, Poretti, Castlemaine Xxxx, Tetley's, Tucher e altri minori. Dal 2001 l’intero capitale sociale dell’azienda, nata in Italia nel 1877 come Poretti, è posseduto da Carlsberg Breweries A/s. Nella sede centrale di Lainate e nelle due unità produttive (Induno Olona-varese e Ceccano-frosinone) lavorano 350 persone. |
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LA CULTURA DEL BENESSERE BLANDISCE MILANO CON LA 3° EDIZIONE DELL’ONDA DEL BENESSERE |
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L’ Onda del Benessere, è un iniziativa socio culturale di Arkam33 (www.Arkam33.com ), nata per aiutare la diffusione della cultura del benessere, affinché possa essere alla portata di tutti, abbattendo quella barriera di discriminazione che si è venuta a creare in termini economici, di percezione e di linguaggio. Ogni martedì e mercoledì, a partire dall’ irrinunciabile appuntamento dell’aperitivo, verrà offerta la possibilità di avvicinarsi in modo informale, ad un mondo, quello del benessere, spesso percepito come distante, elitario o addirittura a volte estremo. In un’ambientazione suggestiva, la Piscina Argelati di Via Segantini, 6 (Navigli) , crea all'interno della naturalità del convivio, un’oasi di conoscenza che spazia da diverse pratiche terapeutiche ( Massaggio Shiatsu, Cristallo Terapia...), alle esibizioni di specialità sportive, che abbinano la cultura del corpo alla maturazione interiore ( Kung-fu, Tai Chi...), tutto in un atmosfera rilassata, ma, allo stesso, divertente, resa spettacolare, anche dalla presenza di Artisti di varia estrazione, che proporranno esibizioni musicali. Non mancheranno spazi dedicati ad altre iniziative culturali, ospiti fissi che saranno presenti tutta l’estate. In appositi spazi allestiti, saranno presenti esposizioni di Arti Visive ( quadri, foto, proiezioni) ed associazioni che promuovono iniziative umanitarie, corrette discipline alimentari, naturiste o naturali, mercatini solidali. Onda del Benessere. E’ un luogo alternativo alla consuetudine….Anche un’occasione per i Centri, gli Operatori e gli Artisti di lavorare fianco a fianco, promuovendo verso un pubblico più vasto la diffusione di tutti gli strumenti utili per il raggiungimento di uno stato di benessere e, per il pubblico, di imparare a farsi del bene divertendosi, aprendo la porta della quotidianità della propria vita alla cultura del benessere. Consapevoli che la cultura del benessere non è fatta solo di esperienze di filosofie, trattamenti e terapie, ma anche di stimoli culturali e arricchimenti intellettuali, vi e’ una grande attenzione verso l’arte in tutte le sue espressioni, compreso il cibo e le bevande, che verranno proposte in versione analcolica e non, con buffet mediterraneo e la possibilità di gustare anche la famosa pizza leggera di Rosa Antico, maxi pizza leggerissima, fatta con ingredienti di qualità. Non è richiesto alcun biglietto di entrata. Tutte le pratiche terapeutiche sono offerte da un numero di circa 50 operatori (che operano sul territorio) ad appuntamento, al costo simbolico di 5 Euro. Tutte le informazioni sul sito www.Ondadelbenessere.it |
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CLINIQUE LA PRAIRIE CONTINUA A COSTRUIRE SU FONDAMENTA SCIENTIFICHE UN FUTURO DI BENESSERE: APERTURA DEL NUOVO THALASSOTHERAPY & WELLNESS CENTER. |
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La Clinique La Prairie di Clarens-montreux é il punto di riferimento per le terapie rivitalizzanti e per l’impianto medico rigoroso alla base di ogni cura. Ma perché questa qualità resti immutata è necessario un progresso radicale, accettare le sfide del futuro, bisogna rinnovare le strutture e le modalità di offerta di un servizio sempre più diversificato, sempre più specifico. E’ partito da questi presupposti il management di Clp, quando nel 2003 ha deciso di dare il via a una serie di interventi innovativi. Ed è proprio il Wellness Center a costituire la punta di diamante del restyling con i suoi tre piani sulle Alpi: Il primo (1160 mq) è occupato dalla reception e dalla lobby, due aree che si aprono sulla piscina, sulla sauna, sulla jacuzzi e su una terrazza per i momenti di relax nelle belle giornate di sole, questa zona è anche collegata allo Château residenziale. Il secondo piano si merita l’appellativo di ‘treatment floor’, qui infatti vengono praticati i trattamenti talassoterapici, qui si fa esercizio fisico nella palestra e sempre qui i pazienti si sottopongono alle cure per viso e corpo, ai massaggi e ai bagni di ozono. Il terzo piano (1900 mq) è dedicato alla ristorazione, il regno dei pasti dietetici firmati dalla chef Elfried Blaes e serviti nella terrazza panoramica. Assoluta novità é poi il Thalassomed Package 2005 con check-up medico, incontro con il dietologo, un massaggio e maschera per il viso, un peeling per il corpo,2 sedute di Chromotherm (hammam individuale caldo umido in abbinamento a differenti trattamenti benessere alle alghe, agli olii essenziali, fanghi e cromoterapia), 1 seduta di ‘Niagara’ (massaggio indotto da milioni di bolle d’aria e getti d’acqua realizzato in una speciale vasca con acqua con alghe o olii essenziali; la cromoterapia fa parte del trattamento), 4 docce localizzate “jet shower” , 2 interventi idroterapici a base di acque di Vichy ( un trattamento i cui getti d’acqua esercitano delle pressioni su punti strategici del corpo agevolando il rilassamento e stimolando sia la mente sia il corpo. Si abbina ad altri trattamenti e oltre a rilassare elimina le tossine e idrata), 2 sessioni di hydroform (Associato con un corso di acqua gym di lieve intensità è un massaggio in immersione, effettuato in una vasca terapeutica riempita con acqua salata da un idro-terapista), 5 massaggi completi. Clinique La Prairie, www.Laprairie.ch |
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TERME DI SALSOMAGGIORE, UN GIORNO SOLO E SI RECUPERA IL BENESSERE |
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Basta un solo giorno per un percorso “formato mignon” di benessere termale al Centro Berzieri o al Grand Hotel Porro, per ritrovare forma e splendore in vasche piene di relax. Si inizia con una consulenza medico specialistica, volta ad individuare bisogni e richieste specifiche, ed è possibile scegliere tra tante proposte quella più adatta alle proprie esigenze. Il Trattamento termale rilassante cromoterapico fa perno sui benefici dei sali termali colorati che, a seconda dei principi contenuti, assumono una funzione disintossicante (azzurro), rassodante e snellente (verde), rilassante ed antistress (rosa). Il pacchetto comprende un bagno termale cromatico con idromassaggio o ozono, della durata di venti minuti, un massaggio manuale a tutto il corpo a base di oli essenziali, prolungato per mezz’ora, e un bagno turco termale aromatico. Il colore prosegue i suoi benefici anche attraverso la spennellatura sul corpo di un fango termale aromatico, e sul viso di una maschera specifica, il cui colore definisce l’indicazione per pelli devitalizzate (grigio), grasse (verde), sensibili (rosa), secche (blu). Il tutto per esaltare i risultati estetici. Più energico il Trattamento termale rivitalizzante idrodinamico, proposto dal solo Centro Benessere Berzieri a 106 euro, che inizia con uno scrub al corpo con sale termale, e prosegue con un bagno turco termale aromatico, alternato da una speciale doccia “ninfea” con tre programmi di erogazione dell’acqua termale. Segue il “wasser paradies”, un percorso su acciottolato che stimola la riflessologia plantare, costituito da cinque docce, variamente nebulizzate, con colori e aromi diversi , quattro in verticale ed una in orizzontale con acqua rigorosamente termale. Una vera ginnastica vascolare che si completa con un massaggio manuale corpo con oli essenziali . Niente di meglio per risvegliare muscoli e tessuti. La full immersion del fascino inizia invece con un delicato peeling termale a tutto il corpo, seguito da un trattamento per il viso a base di fango termale aromatico. Poi, venti minuti di wellness totale nel bagno termale aromatico con idromassaggio o ozono e oli essenziali, e mezz’ora di relax con un massaggio al corpo con oli essenziali di rosa e arancio dolce. Tocco finale, la paraffinoterapia alle mani, che le renderanno morbide e dalla pelle di seta. http://www.Termedisalsomaggiore.it |
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