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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2005
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DÉCLARATION DU PRÉSIDENT DE LA COMMISSION EUROPÉENNE JOSÉ MANUEL DURÃO BARROSO À L’OCCASION DU RÉSULTAT DU RÉFÉRENDUM AU LUXEMBOURG SUR LE TRAITÉ ÉTABLISSANT UNE CONSTITUTION POUR L’EUROPE  
 
Bruxelles, le 12 juillet 2005 - La Commission accueille avec une grande satisfaction le résultat positif sur le Traité constitutionnel enregistré ce dimanche au Luxembourg. Je viens de saluer personnellement le Premier ministre luxembourgeois Jean-claude Juncker, un européen convaincu qui a su œuvrer jusqu’à la dernière heure pour le succès de ce scrutin. Le Luxembourg est le treizième Etat membre de l’Union à avoir ratifié le Traité constitutionnel. C’est un signal fort car cela signifie qu’une majorité des Etats membres considère que le Traité constitutionnel répond à leurs attentes en ouvrant la voie à une Europe plus démocratique, plus transparente, plus efficace et plus forte sur la scène mondiale. Mais l’avenir de la Constitution est incertain suite aux « non » de la France et du Pays-bas. C’est pourquoi nous avons, conformément à la volonté de tous les Etats membres exprimée au Conseil Européen du 16/17 juin, engagé une réflexion profonde sur l’avenir et la finalité de notre Union. C’est le plan « D » pour Dialogue, Débat et Démocratie, que la Commission a proposé. Nous souhaitons le mettre rapidement en place, et nous allons chercher à créer un nouveau débat européen, impliquant non seulement les responsables politiques européens et nationaux, mais toute la société. C’est le chemin à suivre pour que les institutions politiques et la société civile puissent communiquer plus directement, reconnecter les citoyens avec le projet européen et construire la démocratie européenne de demain. La voix du peuple luxembourgeois et de tous les européens qui ont soutenu le projet constitutionnel doit, et va être entendue dans ce débat.  
   
   
TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE: LE INDUSTRIE EUROPEE INSIEME ALLA COMMISSIONE PER FAVORIRE LA CRESCITA E LA CREAZIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO  
 
Bruxelles, 12 luglio 2005 - I leader di dieci grandi imprese europee attive sui mercati delle telecomunicazioni, di Internet, della televisione e della musica si sono riuniti sabato a Londra con la Commissione europea, la presidenza britannica e rappresentanti delle future presidenze austriaca e finlandese, per riflettere sui mezzi da utilizzare per dare un impulso all’“economia digitale” europea. Frutti dell’evoluzione tecnologica e commerciale, i telefoni mobili della terza generazione, le emissioni televisive digitali, la musica on line, la voce su Ip ed i servizi Internet interattivi fanno la loro comparsa. In che modo la politica dell’Ue può fare sì che questa dinamica ondata di sviluppo economico si traduca in crescita e occupazione? In una dichiarazione congiunta, i dieci dirigenti aziendali hanno salutato la risposta portata dalla Commissione europea a queste sfide, presentata nella sua nuova iniziativa “i2010 - una società dell’informazione per la crescita e l’occupazione”. L’iniziativa prevede il completamento del mercato interno delle comunicazioni elettroniche e dei servizi di mass media, la messa in atto di un quadro giuridico più moderno e più flessibile per il contenuto audiovisivo, una gestione dei diritti digitali efficace ed interoperabile ed il rafforzamento degli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic).  
   
   
AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE E ASSICURAZIONI METTONO A RISCHIO LE IMPRESE DI NANOTECNOLOGIE, AFFERMA CIENTIFICA  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2005 - Un documento pubblicato di recente dalla società di consulenza Cientifica ha delineato i problemi che devono affrontare le imprese che investono in applicazioni nel campo delle nanotecnologie e ha evidenziato in particolare gli aspetti legati alla futura regolamentazione e alle azioni giuridiche. Qualsiasi azienda che produca o si avvalga di nanomateriali oggi deve confrontarsi con tre interrogativi, si afferma nella relazione dal titolo "Nanotechnologies: risks and rewards", e più precisamente: Vi sono rischi intrinseci associati ai prodotti attuali o di prossima fabbricazione e secondo quale tempistica? Quale normativa si può prevedere al riguardo e in quale misura si ripercuoterà sui prodotti dell'azienda? In quale misura tali ripercussioni interesseranno il modello aziendale? "Al momento, chi produce o impiega nanomateriali è alla mercé di assicurazioni ed autorità di regolamentazione", si legge nel testo. Questa vulnerabilità è imputabile alla scarsa informazione sulla sicurezza dei nanomateriali. Qualora dovesse sorgere il dubbio che le nanoscienze o le nanotecnologie non siano sicure, le nuove normative in materia potrebbero avere un impatto negativo sulle attività dell'impresa e sul piano programmatico aziendale. Se si riuscisse a dimostrarne l'assenza di sicurezza, la stessa società potrebbe trovarsi a dover soddisfare richieste di risarcimenti o versare premi di assicurazione elevati. Le preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei nanomateriali sono suscitate dal dubbio che un quantitativo ridotto possa aumentare il grado di tossicità o persino rendere tossici materiali che in grandi volumi non risultano pericolosi. Alcuni nanomateriali, ad esempio i nanotubi di carbonio, possono presentare un rischio maggiore di tossicità. Infine, è stato in qualche modo dimostrato che particelle ultrafini possono penetrare attraverso l'epidermide o migrare dal sistema respiratorio verso altri organi. Secondo la relazione, la futura normativa potrebbe essere meno restrittiva se l'autorità preposta all'elaborazione è in grado di operare una distinzione tra rischio e pericolo. "[O]ccorre ricordare che il pericolo rientra tra le proprietà intrinseche di un materiale, mentre i rischi si possono gestire e ridurre al minimo", afferma Cientifica. Il documento prosegue sostenendo che autorità di regolamentazione e assicurazioni hanno già preso nota dei potenziali rischi, ma la mancanza di una definizione comunemente accettata su cosa si intenda per nanoparticella frena qualsiasi progresso. Per contro "un unico incidente industriale riconducibile a nanoparticelle potrebbe scatenare una reazione incontrollata coinvolgendo non solo il materiale in questione, ma forse l'intero comparto della nanotecnologia". Http://www.cientifica.com  
   
   
DICHIARAZIONE DI PIER LUIGI FABRIZI PRESIDENTE DELLA BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A.  
 
Siena, 12 luglio 2005 - “I destini della Banca Monte dei Paschi di Siena e della Banca Nazionale del Lavoro si sono più volte incrociati dal 1998 ad oggi. Ho avuto l’opportunità di vivere tutti i passaggi e, ora che le due banche sembrano aver intrapreso un cammino diverso, sento il bisogno di portare la mia testimonianza. Il rapporto tra le due banche è stato un rapporto complesso e a fasi alterne, caratterizzato da diversi momenti: nel 1998 la non partecipazione della Bmps alla privatizzazione della Bnl, motivata dal perseguimento da parte della stessa Bmps di una strategia alternativa fondata sull’acquisizione di partecipazioni di controllo e di minoranza nel capitale di banche medie e piccole; nel 2001 l’ingresso della Bmps nel capitale della Bnl attraverso l’acquisizione di una quota della partecipazione detenuta nella stessa Bnl dalla Banca Popolare Vicentina e con la contemporanea definizione di un patto di voto e di consultazione con la stessa Bpv, il tutto collegato ad un disegno strategico che, portate a compimento diverse operazioni di crescita riguardanti banche medie e piccole, mirava a porre le condizioni per far realizzare a Bmps un salto dimensionale importante; nel 2002 il tentativo portato fino in fondo, ma non arrivato a buon fine, di realizzare una fusione tra le due banche in accordo con il Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, il tutto a suggello della strategia di forte crescita dimensionale prima richiamata; negli ultimi mesi, il delinearsi di una situazione nella quale i mutamenti nel frattempo intervenuti nelle quotazioni dei titoli Bnl e Bmps hanno reso economicamente impraticabile la rivisitazione del progetto di fusione a suo tempo elaborato e la contesa accesasi intorno al controllo della Bnl ha fatto sì che il quadro strategico di riferimento divenisse molto incerto. Nel quadro descritto, Bmps ha assunto una posizione di attesa, puntando, come più volte pubblicamente dichiarato, a salvaguardare il valore patrimoniale della propria partecipazione e la governance ad essa collegata. Le singole decisioni sono state prese di volta in volta e mano a mano che lo scenario si chiariva, ma sempre mantenendo la linea retta dell’assoluta neutralità rispetto alla contesa in atto e della ferma tutela degli interessi della Bmps. In questo quadro, una volta che si è delineata chiaramente l’impossibilità di seguire strade diverse, Bmps ha assunto da ultimo la decisione fondata sul complesso delle operazioni finanziarie richiamate nei recenti comunicati stampa della stessa Banca. Alla fine di tutto rimane il risultato di un’opportunità industriale che non è mai diventata realtà non per ragioni specifiche ascrivibili ai singoli soggetti in campo, ma per la mancanza ora dell’una ora dell’altra condizione o, meglio, parafrasando un noto detto popolare, perché “quando c’è stata la farina non c’è stato il sacco e viceversa”. Nella doppia veste di Presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena e di Vice Presidente della Banca Nazionale del Lavoro sono certo che la Banca Monte dei Paschi di Siena troverà altre opportunità in Italia o in Europa per realizzare quel processo di indispensabile crescita esterna a cui aspira e lavora da tempo e che la Banca Nazionale del Lavoro raggiungerà quella stabilità di assetto societario che rappresenta la condizione essenziale per realizzare con successo le strategie industriali perseguite”.  
   
   
BANCA ANTONVENETA: CONVOCA IL CDA PER VALUTARE OPA  
 
 Padova, 12 luglio 2005 - In relazione all’Offerta Pubblica di Acquisto obbligatoria e all’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio promosse dalla Banca Popolare Italiana società cooperativa sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Antonveneta, la stessa informa che il Consiglio di Amministrazione è stato convocato oggi per le valutazioni sulle suddette offerte.  
   
   
PROSEGUE L’AZIONE DI RAZIONALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PREVISTA DAL PIANO INDUSTRIALE 2005-2007 DEL GRUPPO BPU: COMPLETATA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI CENTROBANCA STUDIO FINANZIARIO IN CENTROBANCA  
 
Milano, 12 luglio 2005 – Centrobanca informa che, nell’ambito dell’azione di razionalizzazione delle attività prevista dal Piano Industriale 2005-2007 del Gruppo Bpu e in vista delle recenti evoluzioni normative, è stata completata la fusione per incorporazione di Centrobanca Studio Finanziario Spa in Centrobanca stessa. Centrobanca Studio Finanziario Spa, controllata al 100% da Centrobanca, è stata costituita quale società finanziaria ex art. 106 del Tub per consentire alle imprese l’accesso alle agevolazioni pubbliche ai sensi delle leggi 488, 46 e similari, svolgendo in qualità di Ente concessionario attività di valutazione tecnico-economica-finanziaria dei programmi di investimento delle imprese richiedenti. La fusione per incorporazione di Centrobanca Studio Finanziario Spa in Centrobanca, la controllante bancaria, risponde all’esigenza di semplificazione organizzativa prevista nel Piano Industriale 2005-2007 e garantisce una migliore rispondenza della struttura del Gruppo all’evoluzione della normativa in materia di agevolazioni pubbliche, che prevede, a fianco dell’attività finora svolta dall’Ente concessionario, l’erogazione di finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese richiedenti, con l’assunzione di rischio creditizio tipico dell’attività bancaria. L’integrazione in Centrobanca consente di mantenere l’abilitazione ad operare nel settore delle agevolazioni in ottemperanza ai nuovi requisiti e, contestualmente, configura sinergie complessive annue stimate in circa 2 milioni di euro, collegate anche alla semplificazione delle procedure operative e delle strutture. Il personale precedentemente operativo in Centrobanca Studio Finanziario (46 risorse) è stato inserito in Centrobanca, essenzialmente nella nuova Direzione Finanza Agevolata (36 risorse), dove sarà concentrata l’attività svolta da Centrobanca Studio Finanziario, e a rafforzamento della Direzione Crediti (6 risorse). Ai fini di bilancio e fiscali la fusione ha efficacia a partire dal 1° gennaio 2005.  
   
   
UNIPOL: INFORMAZIONI SULLA PARTECIPAZIONE IN BANCA NAZIONALE DEL LAVORO  
 
Bologna, 12 luglio 2005 - Unipol Assicurazioni comunica che, nell’ambito delle valutazioni in corso in merito alle possibili opzioni strategiche relative alla propria partecipazione in Banca Bnl, illustrate in precedenti occasioni , si è tenuto il 7 luglio un incontro a Roma tra i propri rappresentanti e i membri del cosiddetto “contropatto”. Oggetto dell’incontro è stata la verifica circa la possibilità di definire accordi relativi alle partecipazioni rispettivamente possedute. L’incontro è stato di carattere interlocutorio e non ha portato alla definizione di alcuna intesa.  
   
   
BORSA ITALIANA: APPROVATE MODIFICHE AI REGOLAMENTI RIDENOMINAZIONE DEL NUOVO MERCATO IN MERCATO MTAX (E DEL MERCATO TAHNM IN MERCATO TAHX CON INTEGRAZIONE DEL REGOLAMENTO DEL NUOVO MERCATO E DELLE RELATIVE ISTRUZIONI NEL REGOLAMENTO DEI MERCATI) CON SEGMENTAZIONE IDENTICA A QUELLA DEL MTA  
 
 Milano, 12 luglio 2005 – Lo scorso 5 luglio la Consob, ha approvato alcune modifiche al Regolamento e alle Istruzioni dei Mercati e del Nuovo Mercato di Borsa Italiana, già approvate dall’Assemblea degli Azionisti di Borsa Italiana lo scorso 29 aprile 2005 . L’entrata in vigore delle modifiche regolamentari relative ai mercati Mta, Mtax, Mot e Euromot sarà comunicata con successivo Avviso di Borsa. Struttura Dei Mercati Mta E Mtax - a) Il Nuovo Mercato, ridenominato Mtax, perde tutte le sue principali specificità allineandosi ai requisiti di ingresso e di funzionamento dell’Mta. In particolare l’Mtax sarà caratterizzato dagli stessi segmenti (Blue Chip, Star e Standard - ridenominazione dell’ex Sbo-segmento di Borsa Ordinario) e dalle stesse modalità e orari di negoziazione; analogamente anche il Tahnm (Trading After Hours del Nuovo Mercato) viene ridenominato Tahx. B) Il requisito di capitalizzazione minima per l’ammissione al mercato Mta (e al mercato Mtax) è innalzato a 40 milioni di euro. C) Per il Tahx è prevista l’equiparazione delle condizioni per le quali gli strumenti finanziari possono essere negoziati a quelle previste per il mercato Tah del Mta (ovvero azioni Blue Chip del Mtax componenti l’indice S&p/mib e Mib30 e, su richiesta dell’operatore specialista, le altre azioni dei segmenti Blue Chip e Star); Segmento Star (Mta E Mtax) - L’ingresso nel segmento Star sarà subordinato a 2 nuovi requisiti: il rispetto della soglia dimensionale minima, fissata in 40 milioni di euro; la presenza di un risultato ordinario positivo risultante dall’ultimo documento contabile certificato, requisito richiesto per i soli emittenti già quotati. Rimane fermo il requisito di flottante di ingresso pari al 35%. L’attribuzione al segmento di negoziazione è effettuata nel provvedimento di inizio negoziazione. La permanenza nel segmento Star, già subordinata al mantenimento di un flottante del 20%, richiede una nuova soglia massima di capitalizzazione pari a 1 miliardo di euro (che viene così elevato rispetto agli attuali 800 milioni di euro). Si rende alternativa la nomina di un comitato per la remunerazione con la previsione che una parte significativa della remunerazione degli amministratori esecutivi e degli alti dirigenti sia costituita da emolumenti legati al raggiungimento di obiettivi individuali prefissati e/o ai risultati economici conseguiti dalla società. Per le società Star del Mtax - Si prevede per i soggetti Star del mercato Mtax quanto di seguito indicato (previsioni già valide per gli emittenti Star del Mta): il numero di “amministratori indipendenti” è aumentato ed equiparato al numero già previsto per le società Star del Mta; specialista obbligatorio; medesimi tempi e contenuti già previsti per le trimestrali degli emittenti del segmento Star del mercato Mta; obbligo di trasmissione a Borsa Italiana dei dati di bilancio, dei dati trimestrali e semestrali; obbligo della messa a disposizione sul sito Internet di: bilancio, dati semestrali, dati trimestrali, informativa di cui all’art. 114 del Tuf anche in inglese e documentazione distribuita in occasione degli incontri con investitori istituzionali. Per le società Star del Mta - Si prevede per i soggetti Star del mercato Mta quanto di seguito indicato (previsioni già valide per gli emittenti del settore Techstar del Nuovo Mercato, ora Mtax): aver pubblicato, nei termini previsti dalla legge, i documenti contabili; non essere ammessi a procedure concorsuali né avere società controllate ammesse a procedure concorsuali che rappresentino una quota rilevante del gruppo; non avere le azioni ordinarie sospese dalle negoziazioni a tempo indeterminato; non incorrere in una delle situazioni previste dagli articoli 2446 e/o 2447 del codice civile. Segmento Standard (Mtax) - armonizzazione dei requisiti di corporate governance al segmento Standard di Mta; eliminazione dell'obbligatorietà della figura dello specialista (attualmente valida per tutti i titoli appartenenti al Nuovo Mercato, ora Mtax), che sarà richiesta solo per i titoli appartenenti al segmento Star. Tale figura sarà invece facoltativa per gli strumenti finanziari negoziati nei segmenti Blue Chip e Standard del mercato Mtax, conformemente a quanto previsto oggi per il mercato Mta. Con l’occasione gli obblighi di quotazione per gli operatori specialisti facoltativi e obbligatori sono stati definiti in modo analogo per i mercati Mta, Mtax e Expandi; eliminazione del book istituzionale, attualmente gestito dagli operatori specialisti; eliminazione del requisito di patrimonio netto contabile minimo e degli specifici requisiti di diffusione; modifica della percentuale di flottante in fase di ammissione dal 30% al 25% (rimane il requisito flottante pari al 35% per i titoli del segmento Star); eliminazione della possibilità di ammettere le cosiddette società start-up (società cioè che svolgono la propria attività da meno di un esercizio e che non derivano da operazioni di riorganizzazione aziendale). Resta ferma per il mercato Mtax la possibilità di ammettere emittenti sulla base di un solo bilancio. In tal caso, si mantiene l’applicazione del cosiddetto lock up già previsto per tutte le società che al momento della presentazione della domanda svolgono la propria attività da meno di tre esercizi annuali. Mot E Euromot - Le modifiche previste: le negoziazioni del comparto Euromot sono trasferite al comparto Mot e viene chiuso il comparto Euromot; è risegmentato il comparto Mot, prevedendo la creazione di due segmenti: - Domesticmot, caratterizzato da strumenti finanziari che sono liquidati presso il sistema di liquidazione nazionale; - Euromot, caratterizzato dalla presenza di strumenti finanziari che sono liquidati presso sistemi di liquidazione esteri; aventi le medesime funzionalità di negoziazione e le medesime fasi di negoziazione; all’interno del segmento Domesticmot è prevista la creazione di due classi di mercato omogenee dal punto di vista degli strumenti finanziari trattati, delle modalità e degli orari di negoziazione: - titoli di stato nazionali; - titoli di debito in euro ed in valuta diversa dall’euro; all'interno del segmento Euromot è prevista la creazione di un’unica classe di mercato rappresentata da euro-obbligazioni, Abs e titoli di emittenti esteri; Mercato Expandi - A poco meno di due anni dalla nascita del mercato Expandi, tenuto conto dell’esperienza maturata nel periodo, sono stati rivisti alcuni indicatori e la documentazione alla base del processo di ammissione a quotazione. In particolare, dal 7 luglio 2005: - è eliminato il ricalcolo della posizione finanziaria netta alla data più recente antecedente il provvedimento di ammissione a quotazione, già richiesta al Listing Partner congiuntamente al rinnovo delle dichiarazioni; - è richiesto che le società risultanti da operazioni straordinarie o che abbiano subito nel corso dei due esercizi precedenti a quello di presentazione della domanda modifiche sostanziali nella struttura patrimoniale predispongano la situazione economico patrimoniale pro-forma riferita, oltre che all’esercizio precedente la domanda (T-1), anche al secondo esercizio precedente (T-2); in tal caso il rispetto dei requisiti di ammissione sarà verificato unicamente con riferimento ai dati pro-forma (T-1 e T-2). Nel caso in cui tra la data di chiusura dell’ultimo esercizio annuale e la data del provvedimento di ammissione siano decorsi più di nove mesi non sarà richiesta la situazione economico patrimoniale pro-forma per il secondo esercizio precedente la domanda, dal momento che la verifica degli indicatori sarà effettuata su T-1 e sui dati semestrali (I° semestre T); - è estesa la facoltà di Borsa Italiana di derogare al requisito del flottante del 10% anche: a) alle società che derivano da operazioni di fusione mediante costituzione di nuova società o altre operazioni assimilabili che coinvolgano società quotate; b) alle società con azioni diffuse tra il pubblico in misura rilevante, secondo i criteri di cui all’art. 2 bis del Regolamento Consob 11971/99; - sono inoltre precisati gli indicatori richiesti per i soggetti ai quali si applica il decreto legislativo n.87/1992, per le imprese assicurative e per le imprese immobiliari. Sempre a partire dal 7 luglio 2005 la sufficiente diffusione delle azioni si ritiene realizzata anche quando queste siano ripartite per almeno il 10%, oltre che presso il pubblico, anche presso gli investitori istituzionali.  
   
   
SERGIO MARCHIONNE, INCONTRA ALCUNI GESTORI DI FONDI DI INVESTIMENTO  
 
Torino, 12 luglio 2005 - L’amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne, ha incontrato l’8 luglio nella sede di Mediobanca alcuni gestori di fondi di investimento, nell’ambito della consueta attività di relazioni con il mercato. Nel corso dei colloqui, Marchionne ha fornito una serie di informazioni sull’andamento e sulle prospettive del Gruppo, confermando tra l’altro che “la partecipazione in Rcs è strategica”. Ai gestori di fondi l’Amministratore Delegato della Fiat ha ribadito le stesse indicazioni fornite nel corso dell’Assemblea degli Azionisti della Fiat, tenutasi a Torino due settimane fa. Non vi è stata quindi nessuna informazione aggiuntiva rispetto a quelle già date al mercato e in occasione dell’Assemblea.  
   
   
KAIROS: PARTE IL KAIROS MULTI-MANAGER LONG ONLY FUND  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Lo scorso 8 luglio 2005 è partito il Kairos Multi-manager Long Only Fund, un fondo con focus esclusivo sui long onlyfondi azionari. Si tratta di un fondo di fondi riservato a investitori qualificati e istituzionali - di tipo aperto, non armonizzato e multi-comparto - di diritto italiano, autorizzato da Banca d’Italia il 27 aprile 2005. Nato per sfruttare l’esperienza del team di gestione del gruppo Kairos sempre in testa alle classifiche dei fondi hedge negli ultimi 5 anni,il Kairos Multi-manager consentira’ di soddisfare l’esigenza di diversificare il portafoglio azionario attraverso gestori di grande successo esterni al Gruppo ma che adottano la stessa filosofia di investimento tesa al total return, senza vincoli di benchmark ed altri vincoli gestionali. Iil fondo si differenzia dalla maggioranza dei fondi di fondi e delle Gpf presenti sul mercato italiano perche’ non investe in fondi del gruppo Kairos ma seleziona esclusivamente talenti nei mercati internazionali.Costituiti da fondi appartenenti allo stesso Gruppo. Kairos Multi-manager Long Only Fund si differenzia dagli altri fondi di fondi hedge Kairos per il focus esclusivo sui gestori azionari long only e offre l’opportunità di investire in fondi azionari gestiti da alcuni dei migliori manager al mondo e, in alcuni casi, costituiti ad hoc per Kairos.il fondo ha Ha una struttura multi-comparto che consente di diversificare anche geograficamente il proprio portafoglio. Quattro i comparti offerti: Globale, Europa, America e Asia. Il fondo presenta un profilo di rischio/rendimento più elevato rispetto ai fondi di fondi hedge.Ma inferiore rispetto ai fondi azionari tradizionali gestiti a benchmark. E’ caratterizzato da un asset allocation dinamica che prevede un costante monitoraggio e rinnovo dei gestori sottostanti. Nella selezione dei fondi long only viene infatti applicato lo stesso rigore che caratterizza il processo di due diligence che Kairos da anni utilizza nell’ambito dei fondi di fondi hedge. I fondi selezionati devono superare un’approfondita analisi svolta sulla base di parametri qualitativi e quantitativi. Assumono importanza fondamentale la valutazione delle qualità del gestore, il suo track record, la struttura societaria in cui opera e il team di gestione. Tipologia del fondo: fondo di fondi di diritto Italiano, riservato esclusivamente a investitori qualificati e istituzionali di tipo aperto, multi-comparto e non armonizzato. Valorizzazione della quota: settimanale. Periodicità di sottoscrizioni e rimborsi: settimanali. Valuta: Euro. Importo minimo sottoscrizione: Euro 100.000 per ciascun comparto. Commissioni di gestione: 1% su base annua. Commissioni di performance: 10%. Gestore: Fabio Bariletti.  
   
   
PIONEER INVESTMENTS: VENDITE NETTE 1° SEMESTRE 2005 SFIORANO I 5 MILIARDI: +125% SUL 2004  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Pioneer Investments chiude il mese di giugno con flussi netti pari a 544 milioni di euro. Nel primo semestre la raccolta netta totale del gruppo è di 4,8 miliardi (+2,6 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Di questi 3,5 miliardi provengono dal canale non-captive che raggiunge così il 33,3% delle attività. Patrimonio gestito a 142,6 miliardi, in crescita dell'1,9% rispetto al mese precedente e del +10% dall'inizio dell'anno. I flussi netti dell'Italia superano, nel mese, i 394 milioni (+3,5 miliardi nei primi sei mesi dell'anno) grazie in particolare all'andamento positivo delle gestioni patrimoniali e delle terze parti. Nel segmento dei fondi comuni Pioneer migliora ancora la sua posizione tra le società di Asset Management con una quota di mercato del 14,89% (+35 punti base dall'inizio dell'anno). Prosegue il trend del segmento terze parti e di quello istituzionale con una raccolta pari a +300 milioni. Il patrimonio gestito in Italia a fine mese è pari a 100,3 miliardi in aumento dell'8,1% dall'inizio dell'anno (+1,3% rispetto al mese precedente). La divisione International (ex Italia) riporta nel mese flussi netti per 47 milioni; il dato dall'inizio dell'anno supera i 830 milioni grazie alle vendite nei paesi di lingua tedesca, in Spagna e nel Regno Unito. Il patrimonio raggiunge i 9,5 miliardi con un incremento del 2,4% rispetto al mese precedente e del 21% da inizio anno. La raccolta della divisione americana è negativa per 51 milioni di euro e per 286 milioni dall'inizio dell'anno per i continui riscatti nel comparto obbligazionario "High Yield". Il settore istituzionale risulta positivo per 57 milioni grazie in particolare ai fondi pensione. Il patrimonio di questa divisione raggiunge i 27,8 miliardi di euro, in aumento dell'11,2% rispetto all'inizio dell'anno (+2,9% rispetto al mese precedente); in dollari nello stesso periodo è pari a 33,7 miliardi. Continua il trend molto positivo della divisione New Markets con flussi netti per 153 milioni e per 688 milioni dall'inizio dell'anno. Nei primi sei mesi dell'anno le vendite risultano prevalentemente concentrate in Polonia grazie al collocamento di nuovi fondi, ma contributi positivi arrivano da tutti i paesi del perimetro. Il patrimonio complessivo della divisione è pari a 4,9 miliardi in crescita del 25% rispetto all'inizio dell'anno e del 7% rispetto al mese precedente. Battuta d'arresto della raccolta nella divisione Alternative Investments con un saldo negativo di 68 milioni di euro. Il dato dall'inizio dell'anno rimane comunque positivo per 320 milioni (i dati di vendite e di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business). Il patrimonio complessivo della divisione ammonta a 4,3 milioni di euro (+12,6% dall'inizio dell'anno).  
   
   
PETER SARTOGO NUOVO PARTNER DI GLOBAL WEALTH MANGEMENT - GWM  
 
Roma, 12 luglio 2005 – Peter Sartogo è il nuovo partner di Global Wealth Management – Gwm, gruppo internazionale fondato 5 anni fa da Sigieri Diaz Pallavicini, e specializzato nella gestione di grandi patrimoni. Gwm è leader in Italia (dove ha come azionisti la Famiglia Pallavicini e partner con il 51% e Banca Finnat con il 49%) nel settore del multi-family office. Sartogo, 34 anni, laurea in Economia e Commercio alla Bocconi, ha iniziato la propria carriera in Morgan Stanley dove ha lavorato dal 1994 al 2000, operando tra New York, Londra e Milano. Nel 2000 è passato alla Deutsche Bank, divenendone, nel 2003, uno dei piu’ giovani Managing Directors della divisione Global Equities di Londra. Sartogo opererà come partner e Global Banker di Gwm e seguirà i grandi patrimoni familiari Europei e Mediorientali. Gwm ha di recente superato 1.5 miliardi di Euro in patrimoni gestiti, sia in gestioni tradizionali che alternative. Con uffici a New York, Ginevra, Lussemburgo e in Italia a Roma e Milano si appresta ora ad aprire a Londra con l’ingresso come partner appunto di Sartogo. “Grazie all’ingresso di Sartogo” ha commentato Sigieri Diaz Pallavicini “Gwm potrà dunque contare su una accresciuta capacità imprenditoriale e di conoscenze finanziarie di livello internazionale, con l’obbiettivo di una più articolata e diffusa presenza soprattutto in Europa e nel Medio Oriente”. “Il concetto di Multi Family office nel settore del Private Banking” ha dichiarato Peter Sartogo, “di strutture finanziarie versatili e indipendenti interamente dedicate agli interessi patrimoniali dei loro clienti è in grande espansione. Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il volume d’affari di queste stutture, in parte dovuto al deflusso della clientela dalle grandi istituzioni, e in parte dalla loro capacità di ottenere buoni rendimenti in un periodo di elevata volatilità dei mercati finanziari mondiali. Le caratteristiche di indipendenza che hanno distinto queste strutture dai condizionamenti delle politiche distributive dei gruppi bancari nella gestione del risparmio si sono dimostrate vincenti. Gwm né un chiaro esempio, e per questo rappresenta una sfida per me estremamente stimolante.”  
   
   
ACCORDO TRA GENIALLOYD E BANCA PER LA CASA MUTUI PER LA CASA A CONDIZIONI ESCLUSIVE  
 
 Milano, 12 luglio 2005 – Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del Gruppo Ras leader nelle polizze via internet, decide di diversificare la propria offerta ampliando la gamma prodotti con i mutui di Banca per la Casa, la banca del gruppo Unicredit specializzata nei mutui casa. Solo per i clienti Genialloyd sono state riservate condizioni esclusive con un’offerta innovativa, flessibile e conveniente. Le formule di mutuo riservate ai clienti Genialloyd sono: - mutuo basicweb, con un tasso d’interesse variabile allineato all’andamento del mercato europeo; - mutuo fisso, che prevede un finanziamento a tasso fisso con una durata da 10 a 30 anni; - mutuo costante, con finanziamento a tasso variabile e una rata costante (in questo caso può cambiare la durata del mutuo in funzione dei tassi di riferimento); - mutuo libero, che permette di gestire e pianificare la restituzione del capitale autonomamente in massima libertà. I clienti Genialloyd possono accedere all’offerta dei mutui Banca per la Casa chiamando il numero verde gratuito 800 201 980 oppure visitano il sito internet www.Genialloyd.it nella sezione “prodotti finanziari” dove è possibile richiedere una proposta online. “L’intesa tra Banca per la Casa e Genialloyd – sottolinea Pasquale Giamboi, amministratore delegato di Banca per la Casa – è stata favorita dallo specifico modello di business che noi adottiamo verso i nostri partner: una risposta personalizzata e specifica per il cliente Genialloyd che chiede flessibilità, innovazione e rapidità di risposta”. “Attraverso la partnership con Banca per la Casa abbiamo ampliato la nostra gamma prodotti” afferma Alessandro Santoliquido amministratore delegato Genialloyd “dopo il lancio della carta di credito Genialloyd, crediamo che anche l’offerta di mutui riscuoterà successo tra i nostri clienti”. Nata nel 1997, Genialloyd ha chiuso il 2004 con un una raccolta premi di 203 milioni di euro, un utile netto di 12 milioni di euro e si avvale della collaborazione di 450 dipendenti. La Società è leader di mercato nella distribuzione di polizze via internet. Secondo una ricerca di Databank, Genialloyd è anche quest’anno, per la quarta volta consecutiva, la compagnia con i clienti più soddisfatti.  
   
   
FIN PART: 22 LUGLIO L’ULTIMO GIORNO UTILE PER L’ESERCIZIO DEI WARRANT AZIONI ORDINARIE  
 
Milano, 8 luglio 2005 - Fin.part S.p.a. Comunica come modificato dall’Assemblea degli Azionisti del 15 novembre 2002, il prossimo 22 luglio 2005 sarà l’ultimo giorno utile per l’esercizio dei Warrant Azioni Ordinarie Fin.part S.p.a. (odice Isin It0001238648). Inoltre che in relazione al mancato pagamento, previsto alla scadenza del 22 Luglio 2005, della quota del prestito obbligazionario "Fin.part tasso fisso 6,45% 1998-2005" codice Isin It0001238606, la quota residua del prestito stesso rimarrà di Euro 28.763.882,62 (già Lire 55.694.643.000). Le n. 111.389.286 obbligazioni in circolazione avranno pertanto un valore unitario minimo pari a Euro 0,2582 (già Lire 500). Gli strumenti finanziari emessi da Fin.part S.p.a. Sono sospesi a tempo indeterminato dalle negoziazioni a seguito di provvedimento n. 3537 di Borsa Italiana S.p.a. Del 20 luglio 2004. Borsa Italiana S.p.a. Ha inoltre avviato la procedura di revoca dalla quotazione in considerazione dell’impossibilità delle società di revisione di esprimere un giudizio sui bilanci d’esercizio e consolidati di Fin.part relativi agli esercizi 2002, 2003 e 2004. In data 28 giugno 2005 Borsa Italiana S.p.a. Ha formalmente dato notizia di avere interrotto il termine di 60 giorni previsto dal Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.a. Per la conclusione della procedura di revoca, in attesa di ricevere, entro e non oltre il 31 dicembre 2005, copia delle relazioni di certificazione sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2004 che saranno riemesse dalla società di revisione Mazars & Guerard S.p.a. Una volta che il piano di riassetto e risanamento della Società sarà stato, eventualmente, accettato dai creditori nonché copia della relazione semestrale al 30 giugno 2005 approvata dal Consiglio di Amministrazione di Fin.part S.p.a. E della relativa relazione da parte della società di revisione.  
   
   
BNL FONDI IMMOBILIARI: NUOVO INVESTIMENTO PER IL FONDO “PORTFOLIO IMMOBILIARE CRESCITA”  
 
Milano, 12 Luglio 2005 - Bnl Fondi Immobiliari Sgr ha acquisito per conto del fondo “Portfolio Immobiliare Crescita” la galleria commerciale, di proprietà di Flaminia Promozioni S.r.l., posta all’interno del Centro Commerciale "Piazza Umbra" di Trevi, lungo la Ss Flaminia fra Perugia e Terni. Inaugurato a dicembre del 2000, il Centro accoglie anche un ipermercato "Cityper" (gruppo Auchan). L’operazione, del valore di € 16.750.000 oltre I.v.a., riguarda la galleria - interamente locata e composta da oltre 30 attività - e due uffici, per una superficie commerciale totale di circa 6.200 m.Q.. Con questa acquisizione, per la quale il Fondo ha fatto ricorso ad un finanziamento ipotecario, il numero degli immobili posseduti da “Portfolio Immobiliare Crescita” sale a dieci.  
   
   
OLINDA FONDO SHOPS: AVVIATA L’ATTIVITÀ DI VENDITA DI ALCUNI SPAZI AD USO COMMERCIALE SITUATI A ROMA  
 
Milano, 12 luglio 2005 – Olinda Fondo Shops, fondo comune di investimento immobiliare ad apporto gestito da Pirelli Re Sgr e quotato in Borsa dal mese di dicembre 2004, ha avviato l’attività di vendita di alcuni spazi ad uso commerciale situati a Roma nella zona compresa tra C.so Rinascimento, Largo Sapienza, Largo Teatro Valle e P.zza S. Andrea della Valle. Si è conclusa la cessione ad un privato della prima unità immobiliare, che si trova in C.so Rinascimento, per un importo complessivo di 170.000 euro. Da tale operazione il Fondo ha generato una plusvalenza lorda di 42.445 euro.  
   
   
IMPREGILO: DELIBERATO IL PIANO DI STOCK OPTION  
 
Sesto San Giovanni, 12 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Impregilo S.p.a. Ha deliberato il 7 luglio il piano di stock option riservato all’Amministratore Delegato e ad alcuni dirigenti della Società, per un ammontare complessivo pari all’1,5% del capitale sociale, delegando il Presidente a convocare l’Assemblea per l’assunzione delle relative delibere. Tale piano è motivato dall’interesse della Società a dotarsi di uno strumento di incentivazione e di fidelizzazione del vertice aziendale e di dirigenti propri e di società controllate. Infine, Giorgio Robba ha sostituito Enrico Bonatti quale componente del Comitato per il Controllo Interno.  
   
   
GARBOLI, IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CONFERISCE MANDATO ALL AD PER CEDERE ASSET IN LIBIA  
 
Mondovì (Cn), 12 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Garboli Conicos S.p.a. Impresa Generale Costruzioni ha deliberato di conferire mandato al Consigliere Delegato Ing. Luca Sassi di esercitare, nei confronti di Conicos Partecipazioni Generali S.p.a, il diritto di opzione di vendita relativo alla "branch libica , previsto nel contratto di compravendita stipulato in data 24 giugno 2005 con il quale Impresa Pizzarotti & C S.p.a. Ha acquistato da Conicos Partecipazioni Generali S.p.a. L 89,99% del capitale azionario di Garboli Conicos S.p.a. Impresa Generale Costruzioni. Il contratto di compravendita, prevede che il prezzo di cessione della "branch libica , costituita dai cespiti, le attività, le passività ed i rapporti giuridici tutti, come indicato nella situazione ricognitiva allegata al contratto medesimo, sia pari ad Euro 28 milioni. L analisi della "branch libica , come dettagliata nella situazione ricognitiva, porta ad evidenziare un valore contabile di Euro 31,8 milioni, di cui la parte preponderante è costituita da poste facenti parte del capitale circolante netto (principalmente crediti iscritti per lavori eseguiti per conto di enti committenti governativi locali oltre a rimanenze per lavori in corso); la parte relativa a macchinari ed attrezzature ammonta a circa Euro 2 milioni. A fronte di tale valore risultano appostati in bilancio fondi svalutazione per lavori in corso per complessivi Euro 2,8 milioni che portano ad un valore netto contabile di carico di circa Euro 29 milioni con riferimento alla data del 31 maggio 2005. Si tratta di una posizione sostanzialmente invariata da parecchi esercizi e la cui evoluzione dipende, come segnalato sia dalla società di revisione che dal Collegio Sindacale, dagli sviluppi dei rapporti in corso tra i governi italiano e libico. Inoltre il tentativo di attivare in via giudiziaria la garanzia della Sace ai fini del recupero dei consistenti crediti iscritti ha dato esito negativo in primo grado di giudizio. Si tratta quindi di un investimento in circolante particolarmente rilevante se rapportato all attuale struttura patrimoniale e finanziaria di Garboli in quanto finanziato tramite il ricorso all indebitamento a breve termine. In considerazione di quanto sopra il Consiglio di Amministrazione ritiene opportuno per la Società l esercizio del diritto di opzione che consentirebbe di rendere immediatamente liquida questa posizione migliorando allo stesso tempo l attuale situazione finanziaria per un ammontare sicuramente conveniente se rapportato ad una ipotetica attualizzazione del valore complessivo immobilizzato. La formalizzazione dell’ esercizio del diritto di opzione è previsto che intervenga ai sensi del contratto di compravendita stipulato in data 24 giugno 2005 entro il 15 settembre 2005.  
   
   
DA MILANO AL MEDITERRANEO: SVILUPPO PER LA PACE LA COOPERAZIONE: UN CONTRIBUTO CONCRETO ALLA LOTTA AL TERRORISMO. E’ MILANO LA PIÙ “SPECIALIZZATA” IN MEDITERRANEO NELL’IMPORT-EXPORT  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Milano vince la classifica della provincia più “mediterranea” di Italia, superando Bologna, Pavia e Vicenza. Così Milano si conferma approdo mediterraneo superando, anche senza porto, Genova (22° posto), Napoli (24° posto), Trieste ( 33°posto). La classifica è stata compilata tenendo in considerazione sette indicatori di interscambio con i Paesi del Mediterraneo: import, export, variazione import in cinque anni, variazione export in cinque anni, interscambio con il Mediterraneo, numero imprese che intrattengono rapporti commerciali con il Mediterraneo, quota di imprese “mediterranee” sul totale di imprese che commerciano con l’estero. Nel dettaglio Milano è prima per export con quasi 585 milioni di euro (15,5% del totale nazionale, 55% totale regionale) e per imprese che esportano verso i Paesi del Mediterraneo, circa 3 mila, 13% sul totale italiano. Terza per import dal Mediterraneo con 476 milioni di euro, l’8,2% del totale nazionale (che ammonta a 5.795 milioni di euro), il 39,4% del totale lombardo. Seconda nell’interscambio con il Mediterraneo con 1.061 milioni di euro, l’11,1% dell’interscambio nazionale (9.557 milioni). Nell’import all’inizio del 2005 prevale la Turchia da cui arriva il 23% delle importazioni milanesi dall’area (circa 109 milioni di euro su 476 milioni). Seguono la Libia (20%), l’Algeria (17,6%) e la Tunisia (11,6%). Israele è all’11,3%, Siria al 7,7%, Egitto al 6%, Marocco e Malta all’1%. Per quanto riguarda l’export all’inizio del 2005, Milano esporta soprattutto in Turchia (39%, 228 milioni di euro su 585 milioni), Israele (11,4%), Egitto (9,7%) e Algeria (7,7%). Seguono Marocco (5,7%), Libia (4,8%), Libano (3,9%), Siria (2,8%), Malta (2,2%), Cipro (1,6%), Giordania (1,5%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese aggiornati ad giugno 2005 e Istat relativi al primo trimestre 2005 (periodo da gennaio a marzo) e 2000, su 13 Paesi dell’area mediterranea: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Israele, territori palestinesi. 11 e 12 luglio: la terza conferenza internazionale “Laboratorio euro-mediterraneo”. Ministri, imprenditori ed intellettuali del Mediterraneo si incontrano in Camera di commercio di Milano (http://www.Euro-mediterraneo.it). Due le sessioni plenarie, quattro i workshop. Alcuni numeri: 81 relatori, 7 rappresentanti governativi italiani, 8 esteri, 35 personalità italiane, 31 straniere. I progetti della Camera di commercio per il Mediterraneo. Un fondo euro - mediterraneo di 45 milioni di euro, per finanziare joint ventures. Un centro business euro-mediterraneo in Camera di commercio con le rappresentanze dei Paesi mediterranei (ci sono già Egitto e Siria). Reciprocità con la presenza della Camera di commercio con uffici nei Paesi mediterranei (ci sono già in Egitto e Marocco). Borse di studio per master a Milano dedicati agli studenti del Mediterraneo, in collaborazione con le università milanesi. Accordo con la Camera di commercio di Napoli: ha portato tra l’altro alla creazione di un Mba euro - mediterraneo, un master, anche con la Camera di commercio di Venezia e con la Fondazione per la Sussidiarietà. Iniziative di informazione: partecipazione ad Ansa-med, agenzia in lingua araba. Culturali: partecipazione al Festival del Mediterraneo col Piccolo Teatro. Il progetto di una Fiera dei prodotti mediterranei a Milano in collaborazione con la Fiera. “Milano è da sempre una città aperta ed internazionale – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – ed è il nodo tra Europa e Mediterraneo. Anche quest’anno abbiamo organizzato un tavolo ampio ed internazionale, per condividere strumenti di sviluppo diffuso, convinti come siamo che proprio sul Mediterraneo si giocano le grandi contraddizioni, economiche e sociali, del nostro tempo. E proprio in questo momento bisogna costruire ponti, culturali e economici, tra realtà differenti. Puntiamo alla cooperazione tra le piccole e medie imprese del Mediterraneo come contributo concreto alla lotta al terrorismo”. “Vorremmo offrire strumenti concreti – ha detto Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione – per contribuire allo sviluppo dell’area mediterranea: per questo stiamo rafforzando il “Pacchetto per il Mediterraneo”. Tra le iniziative avviate un fondo euro - mediterraneo dell’ammontare di 45 milioni di euro, per facilitare l’ingresso nell’area mediterranea delle aziende italiane”. Il podio delle province più” mediterranee” d’Italia
Top ten per mediterraneità Numero imprese “mediterrane Quote imprese “mediterranee” sul tot. Imprese Valore import 05 Valore export 2005 Interscambio Var. 00/05 import Var. 00/05 export
1 MilanoMilano Massa Carrara Trapani Milano Trapani Savona Nuoro
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro delle imprese e Istat 2000/ 2005. I dati della ricerca su Milano e la “mediterraneità” (Elaborazione Camera di commercio di Milano su 13 Paesi dell’area Mediterranea: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Israele, territori palestinesi) Le province italiane più “mediterranee”. E’ Milano la provincia più mediterranea di Italia (la classifica è stata compilata tenendo in considerazione sette indicatori di interscambio con i Paesi del Mediterraneo: import, export, variazione import in cinque anni, variazione export in cinque anni, interscambio con il Mediterraneo, numero imprese che intrattengono rapporti commerciali con il Mediterraneo, quota di imprese “mediterranee” sul totale di imprese che commerciano con l’estero. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati 2005. Export Milano - Mediterraneo nel I trimestre 2005 (periodo da gennaio a marzo). Milano è al primo posto con un export che raggiunge i quasi 585 milioni di euro, incidendo per il 15,5% sul totale nazionale (pari a 3.762 milioni di euro) e per il 55% sul totale regionale (pari a 1.067 milioni di euro). Import Milano - Mediterraneo nel I trimestre 2005 (periodo da gennaio a marzo). Nella classifica delle importazioni dai Paesi del Mediterraneo Milano è terza con 476 milioni di euro, l’8,2% del totale nazionale (che ammonta a 5.795 milioni di euro) e il 39,4% del tot. Lombardo (pari a 1.210 milioni di euro). Le variazioni in cinque anni (I trimestre 2000 - I trimestre 2005): export e import. Se consideriamo gli ultimi 5 anni (primo trimestre 2000 – primo trimestre 2005), Milano ha registrato una crescita del suo export con il Mediterraneo dell’8,6%, inferiore rispetto all’aumento generale italiano (+17,9%), in linea con il dato lombardo (+9,2%). Questo la colloca al 55° posto nella classifica generale italiana. Nell’import Milano sale al 33° posto registrando un incremento del 91,1%, il triplo rispetto sia alla media italiana (+31,2%) che lombarda (+33,5%). Interscambio con il Mediterraneo (I trim. 2005, periodo da gennaio a marzo) Se consideriamo il valore degli interscambi (import + export) con l’area del Mediterraneo, Milano è seconda per un soffio con 1.061 milioni di euro pari al 11,1% dell’interscambio nazionale (9.557 milioni). Prima in assoluta in Lombardia Milano da sola rappresenta il 47% dell’interscambio mediterraneo lombardo pari a 2.277 milioni di euro (il 23,8% di quello nazionale). Imprese milanesi che hanno un’attività di import-export con il Mediterraneo (giugno 2005). Decisamente “mediterranee” invece le imprese milanesi. A Milano infatti si concentra il maggior numero di aziende che dichiarano un’attività di import-export con il Mediterraneo: ben 2.949 a giugno 2005, che rappresentano il 13,1% del totale italiano (pari a 22.430 imprese). Quota imprese “mediterranee” sul totale imprese che fanno commercio estero (giugno 2004). Se passiamo a considerare la quota delle imprese che fanno import-export con il Mediteranno rapportata al totale delle imprese che fanno import-export in generale, Milano è 31° con 2.949 imprese “mediterranee” su 11.996 (pari al 24,6%). Interscambio con Milano per Paese mediterraneo (I trim. 2005). Nell’import all’inizio del 2005 prevale la Turchia da cui arriva il 23% delle importazioni milanesi dall’area (circa 109 milioni di euro su 476 milioni). Seguono la Libia (20%), l’Algeria (17,6%) e la Tunisia (11,6%). Israele è all’11,3%, Siria al 7,7%, Egitto al 6%, Marocco e Malta all’1%. Per quanto riguarda l’export all’inizio del 2005, Milano esporta soprattutto in Turchia (39%, 228 milioni di euro su 585 milioni), Israele (11,4%), Egitto (9,7%) e Algeria (7,7%). Seguono Marocco (5,7%), Libia (4,8%), Libano (3,9%), Siria (2,8%), Malta (2,2%), Cipro (1,6%), Giordania (1,5%). I settori più importanti nell’export (I trim. 2005). Le macchine per impieghi speciali sono il prodotto maggiormente esportato da Milano nei Paesi del Mediterraneo (12% del totale, per oltre 70 milioni di euro), seguite dai prodotti chimici di base (8,3%) e dalle macchine di impiego generale (6,3%). Bene anche tessuti (5,9%), macchine per la produzione e impiego di energia meccanica (5,8%), apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità (5,4%), prodotti della siderurgia (3,4%). Da segnalare anche i gioielli e articoli di oreficeria (2,2%, 13 milioni di euro) e gli articoli di abbigliamento in tessuto (quasi 13 milioni di euro, 2,2%). I settori più importanti nell’import (I trim. 2005). Milano importa dai Paesi del Mediterraneo soprattutto petrolio e gas naturale (38,8% del totale per una somma di quasi 185 milioni di euro complessivi). Ma anche grassi e oli vegetali e animali (7,3%), articoli di abbigliamento in tessuto (7,1%), prodotti chimici di base (5,2%), gioielli (3,6%), apparecchi e attrezzature per la telecomunicazione (3,5%) e prodotti della siderurgia (3,3%). Tabella interscambio Milano – Paesi del Mediterraneo (I trimestre 2005-I trimestre 2000)
import I trim. ‘00 Export I trim. ‘00 Interscambio totale I trim. ‘00 import I trim. 05 export I trim. 05 Interscambio totale 1 trim. 2005 Variaz. % I trim. 00-05 import Variaz % I trim. 00-05 export Interscambio Variaz % I trim 00-05
Milano
249.296.472
538.439.759
787.736.231
476.408.831
584.953.470
1.061.362.301
+91,1% +8,6% +34,7%
Lombardia
906.349.840
977.082.528
1.883.432.368
1.209.924.994
1.067.353.473
2.277.278.467
+33,5% +9,2% +20,9%
Tot. Italia
4.415.651.968
3.191.146.334
7.606.798.302
5.795.047.589
3.762.140.619
9.557.188.208
+31,2% +17,9% +25,6%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat Tabella di specializzazione Milano su Mediterraneo (per valore interscambio) dati I trimestre 2005
Totale interscambio con area mediterranea Totale interscambio con il mondo Peso % area mediterranea su mondo per prov.
Milano 1.061.362.301 26.812.066.666 4%
Lombardia 2.277.278.467 45.645.401.631 5,0%
Italia 9.557.188.208 139.240.581.115 6,90%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat I trim. 2005. Valori in euro Tabella per numero imprese che fanno import export con il Mediterraneo (dati a giugno 2005)
N. Imprese % su tot Italia
Milano 2.949 13,1%
Totale Italia 22.430 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese Tabella di specializzazione Milano su Mediterraneo per numero di imprese (dati a giugno 2005)
N. Imprese che fanno import/export con il mondo per prov N. Imprese che fanno import/export con Mediterraneo per zona Peso % area mediterranea su mondo per provincia
Milano 11.996 2.949 24,6%
Tot. Italia 98.947 22.430 22,7%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese Interscambio con Milano per Paese mediterraneo: I trimestre 2005
Paese I trim. 2005 % su tot I trim. 2005
Import export import export
Turchia 109.754.181 228.243.579 23,04% 39,02%
Libia 94.562.264 28.290.089 19,85% 4,84%
Algeria 83.761.618 44.850.113 17,58% 7,67%
Tunisia 55.198.234 56.820.649 11,59% 9,71%
Israele 53.907.202 66.918.661 11,32% 11,44%
Siria 36.577.713 16.210.322 7,68% 2,77%
Egitto 28.633.612 56.474.273 6,01% 9,65%
Marocco 5.049.071 33.494.444 1,06% 5,73%
Malta 4.885.873 13.074.049 1,03% 2,24%
Giordania 2.850.088 8.607.275 0,60% 1,47%
Libano 778.149 22.898.829 0,16% 3,91%
Cipro 450.826 9.051.286 0,09% 1,55%
Autorità Palestinese 0 19.901 0,00% 0,00%
Totale Milano 476.408.831 584.953.470 100,00% 100,00%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat. I trim. 2005. Valori in euro Tabella per prodotti importati ed esportati a Milano e percentuale su totale – I trimestre 2005 (settori superiori all’1%)
export % settore sul tot. Export
Dk295-altre macchine per impieghi speciali 70.470.304 12,0%
Dg241-prodotti chimici di base 48.511.252 8,3%
Dk292-altre macchine di impiego generale 36.603.739 6,3%
Db172-tessuti 34.695.199 5,9%
Dk291-macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli 34.146.203 5,8%
Dl312-apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità 31.582.514 5,4%
Dj271-prodotti della siderurgia 19.673.320 3,4%
Dg246-altri prodotti chimici 19.575.396 3,3%
Dk294-macchine utensili 16.121.352 2,8%
Dg244-prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali 13.123.260 2,2%
Dn362-gioielli e articoli di oreficeria 13.074.993 2,2%
Db182-articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) 12.920.805 2,2%
Dl322-apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e apparecchi per la telefonia 12.893.807 2,2%
Dh252-articoli in materie plastiche 11.672.754 2,0%
Dl332-strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) 11.616.350 2,0%
Dl311-motori, generatori e trasformatori elettrici 11.084.296 1,9%
Dg243-pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e mastici 9.622.141 1,6%
Dm343-parti ed accessori per autoveicoli e loro motori 9.370.495 1,6%
Dg245-saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura; profumi e prodotti per toletta 9.106.658 1,6%
Dh251-articoli in gomma 8.407.521 1,4%
De211-pasta da carta, carta e cartone 8.180.746 1,4%
Db175-altri prodotti tessili 8.088.173 1,4%
Dl316-apparecchi elettrici n.C.a. 7.919.373 1,4%
Dj287-altri prodotti in metallo 7.485.132 1,3%
Dj273-altri prodotti della trasformazione del ferro e dell'acciaio 7.470.671 1,3%
Dj274-metalli di base non ferrosi 6.544.410 1,1%
Dk297-apparecchi per uso domestico 6.351.384 1,1%
Dl331-apparecchi medicali e chirurgici e apparecchi ortopedici 5.850.509 1,0%
Dn361-mobili 5.676.736 1,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat – I trim. 2005. Valori in euro
import % settore sul tot. Import
Ca111-petrolio greggio e gas naturale 184.853.978 38,8%
Da154-oli e grassi vegetali e animali 34.751.352 7,3%
Db182-articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) 33.700.932 7,1%
Dg241-prodotti chimici di base 24.990.053 5,2%
Dn362-gioielli e articoli di oreficeria 17.042.089 3,6%
Dl323-apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione;apparecchi per la registrazione e la riproduzione del suono o dell'immagine e prodotti connessi 16.574.439 3,5%
Dj271-prodotti della siderurgia 15.700.287 3,3%
Dl312-apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità 12.958.731 2,7%
Db172-tessuti 10.646.526 2,2%
Db171-filati di fibre tessili 10.353.142 2,2%
Aa011-prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura 9.546.648 2,0%
Df232-prodotti petroliferi raffinati 8.408.275 1,8%
Dj274-metalli di base non ferrosi 5.290.088 1,1%
Dm343-parti ed accessori per autoveicoli e loro motori 4.907.161 1,0%
Dh252-articoli in materie plastiche 4.616.991 1,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat – I trim. 2005. Valori in euro Classifica delle province più mediterranee d’Italia
mediterraneità province Numero di imprese che esportano nel mediterraneo Numero di imprese che esportano verso il mediterraneo rispetto al totale delle ditte esportatrici Valore import 2005 Valore export 2005 Valore interscambio con i paesi del mediterraneo Var. 00/05 import Var. 00/05 export
1 Milano 1 31 3 1 2 33 55
2 Bologna 8 11 31 7 16 37 20
3 Pavia 25 15 8 26 9 38 25
4 Vicenza 7 33 20 4 11 60 27
5 Treviso 10 66 14 10 15 26 32
6 Torino 3 57 9 3 6 25 76
7 Padova 5 14 23 14 20 42 66
8 Brescia 2 20 15 8 13 57 73
9 Siracusa 62 22 5 2 4 82 12
10 Roma 23 75 4 9 5 48 31
11 Modena 14 7 27 13 18 55 63
12 Bergamo 6 49 19 6 12 73 38
13 Cagliari 69 69 2 5 3 27 29
14 Parma 19 42 44 17 32 39 15
15 Firenze 12 52 21 11 17 63 42
16 Bari 9 46 16 48 23 14 70
17 Varese 4 27 29 12 19 78 59
18 Novara 36 13 24 19 27 100 18
19 Piacenza 46 65 43 30 37 11 11
20 Reggio Emilia 11 3 37 16 28 71 78
21 Pesaro Urbino 31 5 40 42 45 41 45
22 Genova 18 36 22 21 26 49 80
23 Savona 79 70 7 77 8 1 19
24 Napoli 15 44 11 32 14 59 88
25 Forlì Cesena 30 19 57 40 49 36 36
26 Venezia 17 55 10 18 10 89 68
27 Como 16 47 26 25 31 43 84
28 Ravenna 41 28 18 28 22 86 50
29 Trapani 49 2 1 87 1 54 83
30 Biella 42 8 51 47 50 45 35
31 Verona 13 68 28 15 25 79 52
32 Ancona 37 24 36 23 34 81 48
33 Trieste 74 86 34 33 35 31 3
34 Caltanissetta 96 9 12 69 21 88 7
35 Cremona 39 39 6 51 7 70 90
36 Salerno 59 77 30 49 40 21 26
37 Lecco 20 35 68 37 52 52 41
38 Arezzo 28 25 48 29 38 51 91
39 Cuneo 38 83 25 22 30 62 51
40 Mantova 26 50 32 20 33 101 49
41 Avellino 43 4 46 56 54 92 17
42 Alessandria 24 12 49 31 39 80 79
43 Lucca 27 40 33 41 42 72 60
44 Prato 22 48 35 38 41 64 72
45 Udine 21 62 45 27 36 56 75
46 Pisa 29 26 64 45 57 69 33
47 Teramo 51  
   
   
GUIDA FISCALE ALLA LOCAZIONE DELLA CASA  
 
Roma, 12 luglio 2005 - L'agenzia delle Entrate ha realizzato la nuova "Guida fiscale alla locazione della casa" che illustra in dettaglio gli adempimenti e le agevolazioni tributarie sia per i proprietari che per gli inquilini. La pubblicazione, dopo aver descritto le diverse tipologie di contratti di locazione, ricorda le modalità con le quali adempiere al principale obbligo fiscale conseguente alla stipula, cioè la registrazione del contratto e il pagamento dell'imposta di registro. L'opuscolo illustra poi le agevolazioni fiscali previste per i contratti di locazione a canone concordato di immobili situati in comuni ad alta densità abitativa o concessi in affitto a persone che versano in situazioni di disagio abitativo. Per i proprietari, in queste ipotesi, il reddito da assoggettare all'Irpef e alle relative addizionali, cioè il canone, può essere ridotto (oltre che del 15 per cento ovvero del 25 per cento per i fabbricati situati nella città di Venezia e in alcune isole della Laguna) ulteriormente fino a una percentuale del 70 per cento. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/casa_locazione/index.html  
   
   
LA TRANSIZIONE DEL GRUPPO BULGARI AGLI IFRS PER I DATI DI BILANCIO CONSOLIDATI RELATIVI ALL'ANNO 2004 E AL PRIMO SEMESTRE 2004 IMPATTO TRASCURABILE SUL CONTO ECONOMICO  
 
 Roma, 12 luglio 2005 - Il Gruppo Bulgari riclassifica i propri dati di bilancio consolidati relativi al primo semestre 2004 (al 30 giugno 2004) e all'anno 2004 (al 31 dicembre 2004) secondo quanto previsto dagli International Financial Reporting Standards (Ifrs). Il Gruppo Bulgari redigerà il bilancio consolidato secondo i criteri Ifrs a partire dal primo semestre 2005, vale a dire per la chiusura contabile al 30 giugno 2005. La società capogruppo Bulgari S.p.a. Adotterà i criteri Ifrs a partire da gennaio 2006. Effetti degli Ifrs Le principali differenze fra i principi contabili italiani e gli Ifrs relativamente ai risultati consolidati del primo semestre 2004 e dell'intero anno 2004 sono evidenziati di seguito: Conto Economico Consolidato 1. Le stock options vengono ora contabilizzate come costi relativi al personale 2. L'ammortamento dei costi di avviamento riportato secondo i principi contabili italiani non è applicabile con gli Ifrs - verrà invece introdotto un controllo annuale di svalutazione 3. Proventi e oneri straordinari contabilizzati secondo i principi contabili italiani come poste non operative sono ora riclassificati come poste operative. Stato Patrimoniale Consolidato 1. Le imposte differite sono ora calcolate sugli utili non distribuiti delle società controllate del Gruppo (imposte sulle future distribuzioni di dividendi a favore della società capogruppo) 2. L'impatto dei tassi di cambio sull'avviamento relativo ad acquisizioni viene ora aggiornato al tasso di cambio della data di chiusura del periodo contabile. Impatti degli Ifrs Gli impatti sui dati di bilancio consolidati relativi all'intero 2004 e al primo semestre 2004 derivanti dall'applicazione dei principi Ifrs sono molto limitati e possono essere così riassunti: - Conto Economico Consolidato: L'impatto dell'applicazione degli Ifrs sulle voci del Conto Economico è trascurabile. L'utile netto dopo le tasse per il primo semestre 2004 e per l'intero anno 2004 aumenta di 0,4 milioni di Euro
Primo Semestre 2004 milioni di Euro Principi contabili italiani Gaap Variazione* Ifrs*
Fatturato 352,8 +0,5 353,3
Utile Operativo 42,3 -0,8 41,5
Utile Netto dopo le tasse 33,7 +0,4 34,1
Intero Anno 2004 milioni di Euro Principi contabili italiani Gaap Variazione* Ifrs*
Fatturato 827,7 +3,9 831,6
Utile Operativo 134,2 -3,3 130,9
Utile Netto dopo le tasse 108,3 +0,4 108,7
*Dati non certificati
- Stato Patrimoniale Consolidato: A seguito dell'applicazione degli Ifrs il patrimonio netto totale diminuisce di 19,1 milioni di Euro al 30.06.2004 e all'incirca dello stesso importo (19,4 milioni di Euro) per l'anno fiscale 2004. L'indebitamento netto aumenta di 0,9 milioni di Euro al 30.06.2004 e di 2,8 milioni di Euro per l'anno 2004.
Al 30.06.2004 Principi contabili Variazione* Ifrs%
milioni diEuro italiani Gaap
Capitale investito 657,9 -18,2 639,7
Patrimonio Netto Totale 593,2 -19,1 574,1
Indebitamento Netto 64,7 _ 0,9 65,6
Al 31.12.2004 Principi contabili Variazione* Ifrs*
milioni di Euro italiani Gaap
Capitale investito 673,1 -16,6 656,5
Patrimonio Netto Totale 662,9 -19,4 643,5
Indebitamento Netto 10,2 2,8 13,0
*Dati non certificati
Il Gruppo Bulgari ha scelto di presentare le informazioni comparative che non sono conformi allo Ias 32 e allo Ias 39 nel suo primo anno di transizione (2004), secondo quanto previsto dallo Ifrs 1 (§36A). Gli International Financial Reporting Standards sono soggetti a possibili modifiche da parte dell'International Accounting Standards Board. Ulteriori sviluppi nell'interpretazione di questi standard potrebbero generare cambiamenti nella base contabile o nella presentazione di alcune voci e conformemente a ciò queste informazioni finanziarie sono soggette a possibili modifiche. Le modifiche contabili presentate e i loro impatti sono sottoposti al controllo dei revisori contabili del Gruppo Bulgari e verranno certificate con la prima applicazione degli standard Ifrs in occasione della presentazione dei dati finanziari relativi al primo semestre 2005 (per il periodo contabile terminato il 30 giugno 2005).
 
   
   
LUXOTTICA ACQUISISCE UNA DELLE CATENE OTTICHE LEADER IN CINA  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Luxottica Group S.p.a. Ha annunciato l’acquisizione di Xueliang Optical, catena leader nel segmento vista di fascia alta a Pechino. Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group, ha commentato: “Questa acquisizione è particolarmente significativa poiché rafforza la nostra presenza in quello che sta rapidamente diventando uno dei più importanti mercati del mondo per gli occhiali di fascia alta. Infatti, a seguito del completamento di quest’acquisizione il nostro Gruppo diventerà uno dei principali attori del mercato retail cinese, con un totale di 149 negozi.” La leadership di Luxottica Group in questo mercato è molto importante. Infatti, non solo i cinesi sono tra i più grandi consumatori di beni di lusso al mondo, ma la classe media e il ceto elevato – che da soli rappresentano i due terzi dei consumi totali dell’intera Cina – dovrebbero triplicare nell’arco dei prossimi cinque anni, contribuendo a una notevole crescita sia nel mercato del lusso che nell’occhialeria di fascia alta. Il Gruppo continuerà a seguire da vicino lo sviluppo del mercato cinese, dove la concentrazione nel settore retail del segmento vista è ancora bassa e i tassi di crescita sono al di sopra – in alcuni casi anche di tre volte – rispetto ai mercati più sviluppati. Luxottica Group acquisisce il 100% di Beijing Xueliang Optical Technology Co. Ltd. Per 169 milioni di Rmb (circa 17 milioni di Euro) e 40 milioni di Rmb (circa 4 milioni di Euro) di debito acquisito. Xueliang Optical ha registrato nell’ultimo esercizio vendite pari a 102 milioni di Rmb (circa 10 milioni di Euro). Con l’acquisizione di Xueliang Optical, si aggiungono al Gruppo 79 negozi nella città di Pechino. Luxottica Group è poi presente a Hong Kong con altri 70 negozi. Come di consueto, il completamento della transazione resta soggetto all’approvazione delle autorità cinesi. Luxottica Group si aspetta di ricevere tale approvazione entro la fine del 2005.  
   
   
GRUPPO BEGHELLI: L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI DELIBERA L’ESTINZIONE ANTICIPATA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO 2001/2006 DI 10 MILIONI DI EURO.  
 
Monteveglio (Bo) , 12 luglio 2005 - L’assemblea Straordinaria degli azionisti di Beghelli S.p.a. - che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ha deliberato l’ 8 luglio l’estinzione anticipata del "Prestito Obbligazionario 2001/2006 a tasso variabile, bullet", di Euro 10.000.000,00, scadente il 1 dicembre 2006, facente capo al Presidente Gian Pietro Beghelli. L'estinzione anticipata del Prestito Obbligazionario si inserisce in un progetto di ricomposizione della struttura finanziaria del Gruppo, già realizzata con finanziamenti a medio termine e con linee di tipo stand-by, tendente al mantenimento di un corretto bilanciamento tra indebitamento a medio termine e indebitamento a breve termine, nonchè ad una riduzione del costo dei finanziamenti. Pur mantenendo il proprio core business nell’illuminazione d’emergenza, Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation con particolare attenzione alla sicurezza e ai servizi di telesoccorso, in ambito famigliare e industriale. In tali aree la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza.  
   
   
CONVEGNO ANCI CAMPANIA: "LA SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE"  
 
Napoli 11 luglio 2005 - Quali sono le opportunità di lavoro nella Pubblica Amministrazione? Come gli enti possono soddisfare i fabbisogni crescenti delle imprese e dei cittadini nell’epoca di blocco delle assunzioni? Se ne discuterà domani martedì 12 luglio alle ore 10.00 presso l’Hotel Terminus di Napoli al convegno "La somministrazione di lavoro a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione", organizzato dall’Anci Campania (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in collaborazione con l'Agenzia per il Lavoro “Obiettivo Lavoro Spa”. Al convegno parteciperanno il Direttore Generale dell’Ufficio per il personale delle pubbliche amministrazioni del Dipartimento della funzione pubblica – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesco Verbaro, il Presidente Anci Campania Bartolo D’antonio e il Presidente dell’Agenzia per il Lavoro “Obiettivo Lavoro Spa” Emilio De Pascale. Concluderà i lavori l'Assessore al Personale della Regione Campania Andrea Abbamonte. “L’anci Campania- dichiara il Presidente Bartolo D’antonio- ha organizzato questo convegno in collaborazione con l’Agenzia per il Lavoro “Obiettivo Lavoro Spa”, società leader in Italia nella somministrazione di lavoro a tempo determinato alla Pubblica Amministrazione, al fine di soddisfare le esigenze di approfondimento da parte dei Comuni. Infatti i Comuni hanno più volte manifestato la volontà di voler approfondire i temi relativi alla flessibilità del lavoro nella Pa, a partire dal Libro Bianco sul mercato del lavoro in Italia del 2001, che ha trovato attuazione in due importanti provvedimenti normativi con la legge 30/2003 e il decreto legislativo 276/2003, che hanno portato a rivedere diversi istituti del mercato del lavoro. L’introduzione di forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego rientra tra gli obiettivi dell’amministrazione, al fine di perseguire in modo efficiente ed efficace l’interesse pubblico.” “Nel processo di modernizzazione della pubblica amministrazione- dichiara Brunella Ruggiero direttore per la Regione Campania di Obiettivo Lavoro Spa- assume un ruolo cruciale la capacità dell’azione amministrativa di adottare strumenti e processi al fine di rispondere, in tempi rapidi e con la migliore qualità dei servizi, ai fabbisogni crescenti delle imprese e dei cittadini. Bisogna, inoltre, ricordare le misure finanziarie specifiche che mirano da anni a contenere il numero dei dipendenti e a favorire i processi di esternalizzazione e di privatizzazione delle aree secondarir, nonché le politiche del lavoro promosse dal Dipartimento della Funzione Pubblica tese a riqualificare il personale.”  
   
   
SIEMENS ACQUISISCE ROBICON CORPORATION E SI RAFFORZA NEGLI AZIONAMENTI INDUSTRIALI  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Siemens ha acquisito Robicon Corporation, l’azienda americana con sede a New Kensington in Pennsylvania leader nel settore dei convertitori di media tensione per motori Ac. Il gruppo - con circa 470 dipendenti e un fatturato 2004 di 117 milioni di dollari a livello mondiale - ha un sito produttivo a New Kensington e società controllate a Shangai (Cina), High Wycombe (Gran Bretagna), San Paolo (Brasile) e Edmonton (Canada). Il valore dell’operazione - definita con l’amministratore incaricato dalla corte, secondo il capitolo 11 della legge fallimentare americana - è di 184 milioni di dollari. Anche la corte distrettuale americana del Massachusetts, con sede a Boston, ha dato il proprio benestare lo scorso 30 giugno. L’acquisizione ha infine ricevuto l’autorizzazione dall’autorità antitrust competente. Per la divisione Automation and Drives di Siemens la tecnologia degli azionamenti è un business strategico con un elevato potenziale di crescita. “L’acquisizione di Robicon ci permetterà di continuare la nostra espansione nel campo degli azionamenti industriali”, ha dichiarato Helmut Gierse, Responsabile mondiale di A&d. “Dal punto di vista tecnologico e geografico questa operazione costituisce un valore aggiunto per la nostra azienda, agevolando l’accesso ad importanti clienti e contribuendo a premiare i nostri sforzi finalizzati a un incremento dei profitti”. La divisione A&d potrà inoltre introdurre i propri prodotti nei mercati dell’oil and gas, acqua ed energia, che costituiscono il core business di Robicon. Il mercato mondiale degli azionamenti ha un volume pari a 25 miliardi di Euro con una percentuale di crescita annua del 2,5%. Siemens intende continuare a gestire l’attività di Robicon dalla sua sede attuale a New Kensington, con responsabilità a livello mondiale per lo sviluppo, la produzione e il marketing. Il nuovo business sarà inserito nella unit Large Drives di A&d e, dal punto di vista legale, incorporata nella Regional Company Energy & Automation di Atlanta nello stato americano della Georgia. Le società controllate da Robicon attive a livello mondiale verranno integrate nelle rispettive società nazionali.  
   
   
BRICOALLIANCE È UNA REALTÀ STA PER NASCERE IL PIÙ GRANDE GRUPPO EUROPEO DEL FAI DA TE  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Bricoalliance è una realtà; entro Dicembre sarà operativo il più grande gruppo del ‘fai da te’ europeo, nato per iniziativa di Puntolegno e Bricogroup. Il primo Consorzio Nazionale del Bricolage, Puntolegno, con 36 punti vendita in Italia, ed il gruppo spagnolo Brico Group, 120 punti vendita in Spagna e Portogallo, hanno dato vita ad una iniziativa che si è sviluppata in una serie di incontri nell’arco di otto mesi ed ha portato ad una alleanza che non ha precedenti nel ‘mondo’del fai da te. Lo scorso Settembre alcuni membri del consiglio di Amministrazione di Puntolegno si sono incontrati a Bilbao con il presidente spagnolo Juan Josè Jaen ed altri responsabili del Brico Group, che hanno poi ricambiato la visita in Italia. Nei giorni scorsi la delegazione italiana si è recata a Madrid per definire le strategie, gli obiettivi e le linee guida di Brico Alliance; in questa occasione c’è stato l’incontro con un grande gruppo belga fortemente interessato alla iniziativa. Tutti i convenuti hanno poi partecipato alla inaugurazione di un nuovo punto vendita a Toledo. Il lungo lavoro di preparazione alla nascita di Bricoalliance è stato necessario per individuare gli obiettivi comuni tra cui l’ottimizzazione delle reciproche capacità organizzative, il miglioramento del potere di acquisto con i grandi gruppi internazionali, la promozione di iniziative di acquisizione o produzione di prodotti interessanti per il mercato europeo e soprattutto il reciproco scambio di informazioni ed esperienze commerciali. A questo scopo è stata effettuata una analisi congiunta dei mercati e sono stati individuati percorsi comuni ed altri soggetti per costituire una organizzazione più rappresentativa nel contesto del mercato mondiale. Gli obiettivi del nascituro Bricoalliance sono molteplici; uno dei primari è la ricerca e l’individuazione di fonti di approvvigionamento nuove in paesi stranieri. Per questo le delegazioni italiana e spagnola hanno già pr! eso contatti con realtà dell’Africa del Sud e dell’Estremo Oriente. L’iniziativa commerciale cui hanno dato vita il Consorzio Puntolegno e Bricogroup non ha precedenti in Europa ed è guardata con interesse da altri grandi gruppi europei. La nascita di Bricoalliance ha già destato particolare attenzione in alcune aziende fornitrici che si sono dichiarate disponibili a creare specifiche linee esclusive. Per portare avanti in modo proficuo Bricoalliance i due gruppi costituenti hanno deciso di incontrarsi ogni tre mesi nelle reciproche sedi.  
   
   
BREMBO AVVIA LA SUA SECONDA INIZIATIVA PRODUTTIVA IN CINA, SIMEST SOCIO FINANZIARO AL 40% PREVISTI 15 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTO ENTRO IL 2007 E L'AVVIO DELLA PRODUZIONE NEL 2006  
 
Curno, 12 luglio 2005 - Brembo, produttore di impianti frenanti a elevate prestazioni, e Simest, società finanziaria pubblico-privata, hanno siglato un accordo per la costituzione di una nuova società produttiva in Cina. La Joint Venture, partecipata al 60% da Brembo e al 40% da Simest e dal Fondo di Venture Capital per la Cina (che usciranno dal capitale entro il 2013, come prevede la legge) è specializzata nella produzione e vendita di componenti frenanti per il primo equipaggiamento. Lo stabilimento sorgerà nell'area di Pechino e fornirà i principali costruttori europei e asiatici con impianti produttivi nell'area dell'estremo oriente. L'investimento complessivo è di 15 milioni di euro. L'avvio della produzione è previsto per la primavera del 2006, con ricavi attesi, a regime, di circa 20 milioni di euro.  
   
   
ENAC ATTIVA UNA SALA OPERATIVA PER IL MONITORAGGIO COSTANTE DELLA SECURITY AEROPORTUALE  
 
Roma, 12 luglio 2005 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile informa che, a seguito degli attentati terroristici di Londra, per garantire un monitoraggio costante della sicurezza (security) in ambito aeroportuale, ha attivato una Sala Operativa che sarà funzionante 24 ore su 24. Tale Sala, con sede presso la direzione Enac di Fiumicino, fungerà da presidio, centralizzato e sistematico, di tutte le eventuali informazioni inerenti la security provenienti dagli aeroporti di tutto il territorio italiano, nonché da centro di coordinamento di possibili azioni preventive di sicurezza. L’enac, inoltre, già ieri aveva dato indicazione a tutti gli enti, organismi e società che operano negli aeroporti di innalzare, in via precauzionale, il livello di attenzione.  
   
   
CONSEGNATO IL CERTIFICATO DI AEROPORTO A BRINDISI  
 
Roma, 12 luglio 2005 - Oltre il 95% del traffico complessivo del nostro Paese transita attraverso gli aeroporti che hanno ricevuto dall’Enac la certificazione in base al “Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti”, regolamento introdotto in recepimento dell’Annesso 14 dell’Icao (International Civil Aviation Organization), organizzazione dell’Onu che riunisce le Autorità per l’aviazione civile di 188 Paesi Membri. Tra questi aeroporti vi è anche quello di Brindisi, gestito dalla Seap, Società Esercizio Aeroporti Puglia. Questa mattina, infatti, nel corso di una cerimonia che si è svolta presso l’Aeroporto di Brindisi, il Direttore Centrale Regolazione Aeroporti, Alessandro Cardi, alla presenza di istituzioni ed autorità locali e regionali, ha consegnato il “Certificato di Aeroporto” nelle mani dell’Amministratore Unico della Seap, Domenico Di Paola. L’istruttoria condotta dal team di certificazione dell’Enac e terminata già da qualche tempo, ha accertato la conformità dell’aeroporto agli standard internazionali e l’idoneità del gestore relativamente alla conduzione in sicurezza delle infrastrutture, degli impianti e delle operazioni aeroportuali. La certificazione è su base triennale e prevede un continuo presidio da parte della società di gestione sui processi operativi, a garanzia di un costante circuito che tuteli i passeggeri e la qualità dei servizi resi dagli operatori aeroportuali. Sia la certificazione degli aeroporti, sia la concessione della gestione quarantennale alle società di gestione rientrano nel programma di modernizzazione del sistema del trasporto aereo nazionale. Il programma dell’Enac è finalizzato ad innalzare ulteriormente la sicurezza degli aeroporti, a garantire uno sviluppo trasparente e competitivo del settore a livello europeo anche attraverso la vigilanza delle tariffe applicate dagli operatori, ed a tutelare la qualità dei servizi resi passeggeri. Per l'Amministratore Unico di Seap “La certificazione di Brindisi, a pochi mesi da quella di Bari, dimostra come e quanto Seap si sia attestata su alti standard organizzativi e di qualità dei servizi. Su questa linea di eccellenza intendiamo proseguire la nostra azione, nell’esclusivo interesse dell’utenza e degli operatori aeroportuali, e nel massimo rispetto della sicurezza, della trasparenza e dell’efficacia. Mi piace ricordare, nell’occasione, il prezioso contributo della Regione Puglia, dell’Enac, dell’Aeronautica Militare e di tutti gli Enti a vario titolo coinvolti nel processo di crescita dello scalo di Brindisi e, più in generale, dell’aeroportualità pugliese”.  
   
   
ALITALIA PROMUOVE LA RISTRUTTURAZIONE DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE DENOMINATO “ALITALIA 2,9% 2002-2007 CONVERTIBILE”  
 
Roma, 12 luglio 2005 - Alitalia – Linee Aeree Italiane S.p.a. Comunica che ha promosso la ristrutturazione del Prestito Obbligazionario Convertibile denominato “Alitalia 2,9% 2002-2007 convertibile” . Il prestito è attualmente costituito da n. 1.930.408.056 obbligazioni convertibili equivalenti ad un ammontare di debito pari a circa 714 milioni di euro. Di seguito vengono riportati gli elementi essenziali e le finalità della ristrutturazione. 1. Elementi essenziali della ristrutturazione del Prestito Obbligazionario Convertibile denominato “Alitalia 2,9% 2002-2007 convertibile”. Differimento della scadenza del prestito dal 22 luglio 2007 al 22 luglio 2010 ed aumento del tasso di interesse annuo dal 2,9% al 7,5%, con decorrenza dell’efficacia dello stesso dal 1° agosto 2005. 2. Finalità dell’operazione La ristrutturazione rappresenta uno dei principali requisiti al fine di sostenere adeguatamente, dal punto di vista finanziario, l’implementazione del Piano Industriale Alitalia 2005 – 2008. L’operazione non prevede l’esborso di alcun corrispettivo da parte di Alitalia e pertanto non sono stati concessi finanziamenti né è stata prestata alcuna garanzia. La proposta di ristrutturazione sopra illustrata sarà sottoposta all’Assemblea degli Obbligazionisti ed a quella degli Azionisti convocate per il 29 luglio 2005 in prima convocazione e per il 2 agosto 2005 in seconda convocazione. Alitalia informa inoltre che Gsc Proxitalia S.p.a. È stata nominata quale Information Agent; al fine di fornire maggiori informazioni, è stato predisposto il Numero Verde: 800.189037 che sarà attivo dal 14 luglio 2005 dalle ore 09:00 alle ore 18:00. E’ stato altresì predisposto il seguente indirizzo e-mail: alitalia@proxygroup.Com  
   
   
RECORD LUFTHANSA NEL TRAFFICO PASSEGGERI DEL PRIMO SEMESTRE  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Nel primo semestre del 2005 Lufthansa ha stabilito nuovi record: il numero di passeggeri trasportati e il coefficiente di riempimento per il trasporto passeggeri hanno raggiunto i più alti livelli mai registrati da Lufthansa nei 50 anni di attività. Da gennaio a giugno 2005 il Gruppo Lufthansa ha trasportato 24,7 milioni di passeggeri, lo 0,2 % in più rispetto al primo semestre del 2004. La disponibilità posti è cresciuta del 2,9%. Grazie all'aumento del 4,0% nelle vendite, il coefficiente di riempimento passeggeri è cresciuto di 0,8 punti percentuali attestandosi al 74,3%. Anche la divisione Cargo del Gruppo ha ottenuto buoni risultati nel primo semestre del 2005. La compagnia ha infatti trasportato circa 847.100 tonnellate di merci e posta, con una crescita dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2004. Il coefficiente di riempimento Cargo è sceso dell'1,9% attestandosi al 64,8%, a causa dell'incremento della capacità offerta sugli aeromobili Lufthansa per il trasporto passeggeri. Il coefficiente di riempimento complessivo (segmento passeggeri e cargo), si è attestato a 70,1%, con un calo di 0,7 punti percentuali.  
   
   
FINMECCANICA: DA ANSALDO SIGNAL NUOVO SISTEMA PER LA SICUREZZA DELLE FERROVIE IN INDIA L’AZIENDA ITALIANA REALIZZERÀ UN SISTEMA DI CONTROLLO PER LE LINEE DEL SUD E DEL NORD DELL’INDIA, PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO DI 30 MLN. DI EURO  
 
Roma, 12 luglio 2005 - Ansaldo Signal – una società Finmeccanica - si è aggiudicata, tramite la sussidiaria Union Switch & Signal (Us&s) India, una commessa del valore complessivo di 30 milioni di euro, assegnata dalla Indian Railways per un sistema automatico di allarme e protezione delle linee ferroviarie (Tpws, Train Protection and Warning Systems). L’accordo prevede un’iniziale istallazione del sistema nell’India meridionale per poi implementare la tecnologia nell’area settentrionale. Us&s dovrà progettare, installare, testare e rendere operativo il primo sistema Tpws dalla Indian Railways per la rete ferroviaria del Sud del Paese. L’elemento più significativo è che per la prima volta un progetto in India è stato interamente basato sullo standard European Railway Traffic Management System (Ertms) e in conformità con le specifiche europee di primo livello. Una volta completata l’istallazione nelle linee ferroviarie dell’area meridionale del Paese, Us&s dovrà rendere operativo il sistema automatico di allarme anche nella zona Nord dell’India. Us&s India implementerà questo nuovo contratto per la linea che va da Delhi ad Agra per il settore Nord e Centro Nord delle Indian Railways. Anche questo secondo progetto Tpws seguirà gli standard Ertms. L’introduzione della tecnologia Ertms segna un passo fondamentale per le Indian Railways da tempo attive per migliorare lo stato dell’arte dell’operatività e sicurezza della rete ferroviaria. L’introduzione di questa tecnologia in India consente all’Ansaldo Signal di distinguersi come la prima azienda a fissare questi standard tecnologici per il mercato indiano. Secondo l’Amministratore Delegato e presidente di Ansaldo Signal, Roberto Gagliardi, portare la tecnologia Ertms in India significa che “la seconda rete ferroviaria al mondo ha intrapreso un percorso di modernizzazione, di sicurezza e di capacità nell’installare apparecchiature allo stato dell’arte. Con questo contratto Ansaldo Signal si posiziona come il principale referente per l’Ertms in India e nella regione”.  
   
   
ALL'INAUGURAZIONE DI UN CENTRO DEL CCR IL COMMISSARIO POTOCNIK PARLA DELLA VOLONTÀ DELLA COMMISSIONE DI ESPLORARE IL POTENZIALE DELL'IDROGENO  
 
 Bruxelles, 12 luglio 2005 - Il 7 luglio il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha inaugurato i nuovi impianti sperimentali per l'idrogeno e le celle a combustibile presso l'Istituto per l'energia della Commissione a Petten, nei Paesi Bassi. Il Commissario ha espresso la propria soddisfazione per gli sviluppi più recenti nel campo delle energie non fossili, vale a dire l'accordo sottoscritto ultimamente dall'Unione con partner internazionali - Giappone, Russia, Cina, Stati Uniti e Corea del Sud - per la realizzazione di Iter, reattore sperimentale per la fusione, a Cadarache in Francia. Ha descritto la decisione come "un importante passo avanti verso la realizzazione di una delle soluzioni possibili per i problemi energetici globali che affliggono il pianeta". Il Commissario Potocnik ha affermato di credere fermamente nell'obbligo di lasciare in eredità alle generazioni future una prosperità economica e una qualità della vita che non danneggino l'ambiente. "Dovremmo riuscire a realizzare questo obiettivo e contemporaneamente a creare opportunità di crescita economica e di scambi commerciali proficui", ha osservato. "Siamo tutti consapevoli della necessità di trovare fonti energetiche non inquinanti, sicure e a prezzi contenuti, in una situazione in cui la domanda energetica aumenta e l'Europa diventa sempre più dipendente dalle importazioni di energia", ha affermato il Commissario. Il Commissario Potocnik non ritiene che vi sia un'unica soluzione alla domanda europea di energia. "Dovremmo impegnarci a favore di una combinazione energetica sostenibile", ha dichiarato. "Le tecnologie dell'idrogeno e delle celle a combustibile rappresentano certamente uno degli elementi più promettenti di tale combinazione, e oggi assistiamo a un passo importante verso il loro impiego commerciale futuro", ha aggiunto. "Il potenziale offerto dall'idrogeno è entusiasmante e può costituire un elemento di una futura combinazione energetica sostenibile. Con questi nuovi impianti, la Commissione dimostra la sua ferma volontà di esplorare questo potenziale", ha proseguito. I nuovi impianti, ubicati nel sito del Centro comune di ricerca (Ccr), nascono dalla volontà della Commissione di fornire ai responsabili politici e alle imprese una valutazione indipendente delle tecnologie dell'idrogeno e delle celle a combustibile in termini di efficienza, sicurezza, impatto ambientale e affidabilità, grazie alla simulazione delle condizioni di funzionamento delle celle a combustibile e dei serbatoi di carburante a idrogeno nel corso della loro vita utile. Il Commissario ha sottolineato che per rendere le tecnologie dell'idrogeno e delle celle a combustibile commercialmente fruibili, mancano ancora attività di ricerca e sviluppo importanti e strategiche, nonché un programma dimostrativo. "L'introduzione di sistemi energetici alternativi richiede conoscenza, esperienza, pianificazione, investimenti e volontà politica. La Commissione ha espresso e dimostrato tale volontà in innumerevoli occasioni. Lo stesso dicasi anche delle autorità nazionali, regionali e locali", ha osservato. La Commissione ha collaborato all'istituzione di una piattaforma tecnologica per l'idrogeno e le celle a combustibile che associa imprese, enti pubblici e la comunità di ricercatori per elaborare un piano d'azione che definisca le tappe e le misure concrete per la transizione verso un'economia dell'idrogeno. Nella nuova struttura di Petten, gli scienziati simuleranno le condizioni di funzionamento delle celle a combustibile in tutte le circostanze ipotizzabili (freddo intenso, forte calore, circolazione su autostrada o piste forestali). Si realizzeranno anche simulazioni realistiche di rifornimento rapido (1.000 volte con meno di tre minuti per rifornimento) e perdite lente del serbatoio. La Commissione elaborerà inoltre procedure di prova standardizzate per l'armonizzazione delle procedure e delle metodologie sperimentali per le celle a combustibile in applicazioni mobili e fisse. Il Commissario Potocnik ha invitato le parti interessate a diventare partner attivi di tali impianti, e a dimostrare come i partenariati pubblico-privato possono far progredire le tecnologie chiave d'avanguardia. Http://www.jrc.nl/  
   
   
CONCLUSI GLI ACCORDI PER LA PARTECIPAZIONE DI SOCI INDUSTRIALI E FINANZIARI AL CAPITALE DI DELMI, SOCIETÀ CONTROLLATA DA AEM SPA CHE DETERRÀ CONGIUNTAMENTE AD EDF IL CONTROLLO DI EDISON  
 
Milano, 12 luglio 2005 - Aem S.p.a. (“Aem”), Società Elettrica Altoatesina - Sel S.p.a. (“Sel”), Dolomiti Energia S.p.a. (“De”), Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.a. (“Mediobanca”), Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. (“Bpm”) e Fondazione Cassa di Risparmio di Torino (“Crt”) hanno concluso in data 7 luglio 2005 un accordo di investimento e patto parasociale (l’“Accordo”) relativi a Delmi S.p.a. (“Delmi”). Si ricorda che in data 12 maggio 2005, Aem, Delmi, Electricité de France S.a. ("Edf") e una società controllata da quest’ultima hanno concluso accordi per l’acquisto del controllo congiunto di Edison S.p.a. (“Edison”) tramite una società denominata Transalpina di Energia S.r.l. (“Transalpina”) partecipata pariteticamente da Delmi e da tale controllata di Edf (l’”Operazione”). A seguito della stipula dell’Accordo il capitale sociale di Delmi risulta partecipato come di seguito indicato: Aem per una quota pari al 60%, Sel per una quota pari al 10%, De per una quota pari al 10%, Mediobanca per una quota pari al 10%, Bpm per una quota pari al 5% e Crt per una quota pari al 5%. Si prevede altresì che nelle prossime settimane altri operatori industriali, tra cui Enia Spa, possano entrare a far parte della compagine sociale di Delmi. L’accordo prevede una serie di obblighi di capitalizzazione di Delmi attinenti all’Operazione, oltre a pattuizioni relative alla corporate governance di Delmi, Transalpina e Edison. Tale Accordo, che avrà durata triennale, sarà reso pubblico nei termini e con le modalità di legge. L’investimento in Delmi da parte di De e Sel è basato anche sul desiderio di realizzare dei progetti industriali che prevedano la loro partecipazione diretta nella proprietà degli assets idroelettrici posseduti da Edison rispettivamente nei territori delle province di Trento e Bolzano. In relazione a tali progetti, Aem ha sottoscritto separati contratti di opzione put con De e Sel aventi ad oggetto una parte delle azioni Delmi da questi ultimi detenute. In taluni casi Aem beneficerà di un corrispondente diritto di call. Il prezzo di esercizio di tali opzioni è determinato in base a diverse formule che tengono conto dell’investimento iniziale o del valore delle azioni di Edison al momento dell’esercizio delle opzioni. Le opzioni di vendita e le opzioni di acquisto di Aem, se esercitate, potranno avere esecuzione a varie riprese fra il settembre 2007 e il primo semestre 2012.  
   
   
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +3,4% A GIUGNO NUOVO RECORD ASSOLUTO DI POTENZA RICHIESTA SULLA RETE ELETTRICA: 54.163 MW  
 
Roma, 12 luglio 2005 – Più 3,4% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di giugno 2005 rispetto allo stesso mese del 2004. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 27,4 miliardi di kWh. Il risultato, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile superiore di un grado rispetto a giugno 2004); depurato da questo effetto la variazione è pari a + 2,9%. 54.163 megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica nel mese di giugno 2005. Il valore, che rappresenta il nuovo record assoluto per il sistema elettrico italiano, è stato raggiunto martedì 28 alle ore 11.00, ed è superiore di 557 Mw rispetto al precedente record del 16 dicembre 2004 (53.606 Mw), e di 656 Mw rispetto al record estivo del 2004 (23 luglio, 53.507 Mw). Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la variazione della domanda, registrata a giugno 2005 rispetto a giugno 2004, ha interessato tutto il territorio nazionale: +3,4% al Nord, +3,4% al Centro, +3,2% al Sud. I 27,4 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti per il 46,1% al Nord, per il 29,8% al Centro e per il 24,1% al Sud. Rispetto a giugno 2004, la dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio ha fatto registrare un + 6,2% nell’area Piemonte-liguria-valle d’Aosta. Nel mese di giugno 2005 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’85,8% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dall’import, in sensibile crescita (+15,7%) rispetto a giugno 2004. Complessivamente la produzione nazionale netta (24,2 miliardi di kilowattora) è cresciuta dello 0,8% rispetto a giugno 2004. In particolare, sono risultate in aumento la produzione termoelettrica (+10%) ed eolica (+1%); in calo invece la produzione idroelettrica (-28,5%) e geotermoelettrica (-3,6%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica ha registrato una variazione pari a + 0,2% rispetto al mese precedente. Nel primo semestre del 2005 la domanda di energia elettrica è risultata in crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2004. L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, sul sito www.Grtn.it  alla voce “dati statistici”.  
   
   
ENERGIA: PRECISAZIONI IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA ALIMENTATA A GAS METANO  
 
Milano, 12 luglio 2005 - In relazione al progetto della società Energia S.p.a. Per la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica alimentata a gas metano nei comuni di Bertonico e Turano in provincia di Lodi, l’amministratore delegato della società proponente, Massimo Orlandi, ha dichiarato: “L’incontro odierno (5 luglio) con il Vescovo di Lodi, Monsignor Capuzzi, conclude un primo ciclo di confronto con le realtà locali, le istituzioni provinciali e comunali, le associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura, nell’ambito del quale abbiamo presentato il nostro progetto e sottolineato ancora una volta come questa iniziativa imprenditoriale contribuisca a ridurre nettamente e non ad aumentare le emissioni derivanti dalla produzione termoelettrica in Lombardia, mentre non può creare alcun impatto negativo sull’agricoltura e sui marchi di qualità. Al contrario, il progetto di Energia S.p.a. Rappresenta un importante fattore di rilancio e riqualificazione dell’area industriale dell’ex raffineria Gulf, nonché un forte volano di sviluppo occupazionale e produttivo per tutto il Lodigiano. Abbiamo riscontrato grande attenzione e disponibilità a comprendere le reali caratteristiche tecniche e ambientali dell’opera da parte delle componenti sociali e della massima guida spirituale della comunità lodigiana. Abbiamo rilevato una considerevole opera di disinformazione verso le componenti sociali e politiche locali. Stupiscono in particolare la strumentalità delle argomentazioni, prive di fondamento scientifico, sulle quali i vertici politici della Provincia hanno chiamato alla mobilitazione la comunità del lodigiano, le forti assonanze tra le posizioni di alcuni oppositori istituzionali con quelle del nostro concorrente diretto nell’area, il gruppo spagnolo Endesa, e stupisce ancor di più la coincidenza delle uscite mediatiche degli stessi. Siamo a dir poco sorpresi del fatto che l’impianto di Bertonico e Turano, proposto dalla italiana Energia S.p.a. Sia a parere della Provincia di Lodi e di altri comuni non interessati dal progetto un impianto a rischio, nocivo per la salute dei cittadini e dannoso per l’attività agricola, mentre l’ampliamento a dismisura del polo spagnolo di Tavazzano fino alla vertiginosa quota di 2400 Mwe di produzione, anche ad olio combustibile, non rappresenti motivo di preoccupazione per gli stessi soggetti che anzi non si dicono contrari alla sua realizzazione. Crediamo sarebbe opportuno e corretto che nei prossimi giorni la Provincia di Lodi, i Comuni di Lodi e di Casalpusterlengo, sempre in prima linea nella protesta e nel’opposizione al nostro impianto, chiariscano perché sono contrari a una nuova centrale a gas metano in un’area industriale precedentemente occupata da una raffineria, mentre non hanno ravvisato in passato e non sembrano ravvisare oggi alcun pericolo nell’ulteriore incremento, da solo pari alla potenza di tutta la centrale da noi proposta, del polo di Tavazzano che già produce 1.600 Mwe.”  
   
   
SOCOTHERM: FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN SOCOTHERM S.P.A. DELLE CONTROLLATE SOCOTHERM ITALIA S.P.A. E SOCOLOGSTOR S.P.A.  
 
Vicenza 12 luglio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Socotherm S.p.a., Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm.mi) ed uno dei principali operatori mondiali nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, ha deliberato la fusione per incorporazione nella stessa Socotherm S.p.a. Delle controllate al 100% Socotherm Italia S.p.a. E Socologstor S.p.a.. Socotherm Italia S.p.a. Opera nei settori rivestimento tubi, progettazione e realizzazione di impianti di rivestimento, isolamento navi gasiere e riabilitazione condotte, nonché nelle infrastrutture viarie con sistemi brevettati a limitato impatto ambientale. Socologstor S.p.a. È leader italiana nel settore della progettazione e realizzazione di sistemi preisolati per le reti di teleriscaldamento, una delle soluzioni più efficaci contro l’inquinamento cittadino, oltre a partecipare alla realizzazione dell’impianto ed alla gestione della rete. La fusione delle società italiane è funzionale all’attuazione della nuova suddivisione del Gruppo per aree geografiche e permetteranno un risparmio in termini di costi grazie alla ottimizzazione delle risorse umane.  
   
   
L’UE ADOTTA NUOVE NORME PER PUNIRE CHI INQUINA IL MARE  
 
Bruxelles, 12 luglio 2005 - Oggi il Consiglio dei ministri adotterà formalmente due testi legislativi per combattere l’inquinamento provocato dalle navi mediante un sistema di sanzioni da applicare in caso di atti intenzionali o negligenza grave. La normativa, proposta due anni fa dalla Commissione europea (Ip/03/316), introdurrà in tutta l’Europa sanzioni efficaci e dissuasive contro l’inquinamento provocato dalle navi, anche in alto mare. Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione e responsabile dei trasporti, ha dichiarato: “È necessario combattere a tutti i costi gli scarichi illeciti e gli episodi di negligenza grave: la minaccia di sanzioni penali aiuterà a proteggere le nostre coste. Non possiamo più tollerare l’inquinamento causato deliberatamente o per negligenza grave da parte di un’esigua minoranza di operatori che non rispettano le norme internazionali e rovinano l’immagine dell’industria marittima". Franco Frattini, vicepresidente della Commissione responsabile di giustizia, libertà e sicurezza, ha evidenziato il valore aggiunto di un approccio europeo nella lotta contro l’inquinamento provocato dalle navi. In particolare, ha rilevato che per la prima volta tutti i 25 Stati membri sono concordi nel considerare come reati penali i comportamenti più gravi, per i quali sono previste adeguate sanzioni penali. Le nuove sanzioni pecuniarie minime armonizzate applicabili alle persone giuridiche sono dieci volte superiori a quelle attualmente previste a livello nazionale in alcuni Stati membri. Frattini ha commentato: “Anche se personalmente mi rammarico che non sia stato possibile concordare all’unanimità fra gli Stati membri una posizione comune a proposito delle pene detentive, quasi tutti gli Stati membri prevedono già la detenzione in questi casi e tra cinque anni la Commissione intende presentare una nuova proposta in materia basata sull’applicazione pratica di questo strumento”.  
   
   
AMBIENTE: L’ITALIA DI NUOVO NEL MIRINO DELL’UE  
 
Bruxelles, 12 luglio 2005 - La Commissione ha adottato una serie di decisioni riguardanti procedimenti di infrazione in campo ambientale nei confronti di vari Stati membri. Le richieste formali relative al recepimento nell’ordinamento nazionale delle direttive comunitarie in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rumore ambientale, accesso del pubblico alle informazioni ambientali, valutazione strategica ambientale sono giunte a diversi Stati membri, tra cui l’Italia. Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - Nel 2002 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato la direttiva (2002/96/Ce) sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) che impone agli Stati membri di istituire sistemi per la raccolta di questi rifiuti entro agosto 2005, assicurandone il reimpiego, il recupero e il riciclaggio e provvedendo al corretto smaltimento dei rifiuti rimanenti. Una modifica del 2003 alla direttiva Raee (2003/108/Ce) chiarisce ulteriormente gli obblighi in merito al finanziamento di apparecchiature professionali (non domestiche). Insieme alla direttiva Raee il Consiglio e il Parlamento europeo hanno adottato la direttiva 2002/95/Ce sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, che a partire dal 1° luglio 2006 vieta l’uso di determinate sostanze per favorire il riciclaggio e ridurre le emissioni quando i rifiuti restanti sono interrati o inceneriti. Le sostanze vietate includono metalli pesanti e un certo numero di sostanze chimiche industriali pericolose, che possono causare l’asma e il cancro e danneggiare il cervello, il fegato, i reni, il sistema nervoso e quello cardio-vascolare. Nell’ue i rifiuti elettronici sono la categoria di rifiuti che aumenta con più rapidità, facendo registrare un tasso del 3-5% all'anno, tre volte superiore ai rifiuti normali. Attualmente ogni cittadino dell’Ue produce tra 17 e 20 kg di questi rifiuti all'anno. Il 90% circa è ancora interrato, incenerito o ritirato senza pretrattamento: in questo modo le sostanze che vi sono contenute possono contaminare il suolo, l’acqua e l’aria, diventando così un rischio per la salute umana. Le tre direttive comunitarie dovevano essere recepite entro il 13 agosto 2004. Francia, Italia e Regno Unito non le hanno recepite; la Finlandia non le ha ancora recepite nella provincia di Åland; la Grecia ha già recepito la direttiva Raee e quella sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma non la modifica alla direttiva Raee; Estonia, Malta e Polonia hanno recepito la direttiva sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche ma non la Raee e la relativa modifica. La Commissione ha quindi inviato un parere motivato agli otto Stati membri. Rumore ambientale - La direttiva 2002/49/Ce relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale definisce un'impostazione comune per evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell'esposizione al rumore ambientale. Gli Stati membri sono tenuti a seguire metodologie comuni per tracciare una mappa delle zone più a rischio di inquinamento acustico, tutelare il diritto del pubblico a essere informato e consultato e attuare piani d'azione a livello locale. Questa direttiva rappresenterà inoltre la base per l'elaborazione di provvedimenti comunitari relativi alle sorgenti di rumore. Poiché Austria, Belgio, Repubblica ceca, Finlandia (nella provincia di Åland), Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Regno Unito non hanno attuato la direttiva entro il termine fissato (18 luglio 2004), la Commissione ha inviato loro un parere motivato. Accesso del pubblico alle informazioni ambientali- La direttiva 2003/4/Ce concede ai cittadini il diritto di accedere alle informazioni ambientali che le autorità pubbliche detengono o producono, come i dati sulle emissioni, l’impatto che esse hanno sulla salute dei cittadini e i risultati delle valutazioni d’impatto. La direttiva rispecchia le disposizioni della convenzione di Aarhus del 1998, di cui la Comunità europea è parte contraente dal maggio 2005. La direttiva dimezza (da due mesi a un mese) i tempi entro i quali le autorità pubbliche devono presentare le informazioni richieste e chiarisce in quali casi le autorità possono rifiutarsi di diffonderle: in genere l'accesso alle informazioni è consentito solo se l'interesse pubblico è superiore all’interesse tutelato dal rifiuto di divulgarle. Il testo impone anche agli Stati membri di istituire una procedura di riesame in caso di ricorso del pubblico contro atti o omissioni della pubblica autorità in relazione ad una richiesta di informazioni ambientali. La direttiva avrebbe dovuto essere recepita nei vari ordinamenti nazionali entro il 14 febbraio 2005. La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato agli Stati membri in ritardo: Belgio, Francia, Grecia, Italia, Lussemburgo, Spagna e Ungheria. Valutazione strategica ambientale - La direttiva di “valutazione ambientale strategica” (2001/42/Ce) integra la direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale del 1985. Mentre la direttiva dell’85 riguarda la valutazione dell’impatto ambientale di progetti, la più recente mira a garantire che le decisioni più strategiche concernenti piani e programmi settoriali, come quelli riguardanti i trasporti, siano esaminate preventivamente e stabilisce, inoltre, che prima di adottare tali decisioni occorre valutare l’impatto sull’ambiente naturale e antropico e consultare il pubblico. La normativa nazionale di recepimento doveva essere adottata al più tardi entro il 21 luglio 2004. Austria, Belgio, Cipro, Grecia, Spagna, Finlandia (unicamente la provincia di Åland), Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia non hanno però adempiuto ai loro obblighi e quindi la Commissione europea ha inviato loro un ultimo avvertimento scritto (ultima fase prima del deferimento alla Corte di giustizia delle Comunità europee).  
   
   
ACCESSO DEL PUBBLICO ALLE INFORMAZIONI AMBIENTALI: LA COMMISSIONE PROCEDE NEI CONFRONTI DI SETTE STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 12 luglio 2005 - La Commissione europea ha formalmente intimato a sette Stati membri di recepire nell'ordinamento nazionale una normativa Ue che garantisce ai cittadini un miglior accesso alle informazioni ambientali. Potendo disporre di informazioni quali i risultati delle valutazioni d’impatto ambientale, i dati relativi all’incidenza delle emissioni sulla salute e altri dati, i cittadini hanno più possibilità di influenzare il processo di definizione delle politiche in campo ambientale. La direttiva avrebbe dovuto essere recepita nei vari ordinamenti nazionali entro il 14 febbraio 2005: Belgio, Francia, Grecia, Italia, Lussemburgo, Spagna e Ungheria non hanno rispettato la scadenza. Se uno Stato membro non ottempera alla richiesta della Commissione, quest'ultima può rivolgersi alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Questa iniziativa rientra in una serie di decisioni riguardanti procedimenti di infrazione in campo ambientale nei confronti di vari Stati membri, di cui la Commissione sta dando comunicazione in questi giorni. Il Commissario per l’ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato: “La nuova direttiva è un passo fondamentale per aumentare la trasparenza del processo legislativo in campo ambientale. Adesso i cittadini europei non hanno solo la possibilità ma anche il diritto di consultare informazioni ambientali detenute o prodotte dalle autorità pubbliche. Gli Stati membri devono tuttavia recepire la direttiva per consentire ai propri cittadini di esercitare concretamente i loro diritti.” Accesso alle informazioni ambientali - Adottata nel 2003, la nuova direttiva sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale[1] sostituisce una direttiva precedente che risale al 1990[2]. La nuova direttiva concede ai cittadini il diritto di accedere alle informazioni ambientali che le autorità pubbliche detengono o producono, come i dati sulle emissioni ambientali, l’impatto che esse hanno sulla salute dei cittadini e i risultati delle valutazioni d’impatto. La direttiva rispecchia le disposizioni della convenzione di Aarhus del 1998, di cui la Comunità europea è parte contraente dal maggio 2005. La direttiva dimezza (da due mesi a un mese) i tempi entro i quali le autorità pubbliche devono presentare le informazioni richieste e chiarisce in quali casi le autorità possono rifiutarsi di diffonderle: in genere l'accesso alle informazione è consentito solo se l'interesse pubblico tutelato dalla divulgazione delle informazioni è superiore all’interesse tutelato dal rifiuto di divulgarle. Il testo impone anche agli Stati membri di istituire una procedura di riesame in caso di ricorso del pubblico contro atti o omissioni della pubblica autorità in relazione ad una richiesta di informazioni ambientali. Poiché il Belgio, la Francia, la Grecia, l’Italia, il Lussemburgo, la Spagna e l’Ungheria non hanno ancora recepito la direttiva, la Commissione ha deciso di inviare loro un parere motivato. Iter procedurale Procedimento standard - L'articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per iniziare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro in questione una diffida o lettera di "costituzione in mora" (prima fase del procedimento), in cui intima alle autorità del paese interessato di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un "parere motivato" (seconda fase del procedimento) in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario. Le iniziative della Commissione descritte in questo comunicato stampa sono state adottate a norma dell’articolo 226, se non specificato diversamente. Seguito del procedimento - L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di agire nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, ancora una volta attraverso l’invio di una lettera di costituzione in mora (prima fase del procedimento) e di un parere motivato (seconda e ultima fase del procedimento). Sempre a norma dell'articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Per statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale, consultare il seguente sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions  
Per le sentenze della Corte di giustizia, cfr.: http://curia.Eu.int/en/content/juris/index.htm
 
   
   
A MILANO LA TERZA CONFERENZA DEL LABORATORIO EURO-MEDITERRANEO  
 
 Roma, 12 luglio 2005 - Il Ministro Moratti: "Già 58 università ed enti di ricerca appartenenti a 20 Paesi del Mediterraneo nel network di alta formazione e di e-learning promosso dal Miur per favorire il processo di integrazione euro-mediterranea" Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, è intervenuto stamani a Milano all'apertura della terza Conferenza annuale del Laboratorio euro-mediterraneo, che ha per tema "Mediterraneo, sviluppo e integrazione". "Integrazione significa in primo luogo dare risposte concrete alle esigenze di settecento milioni di abitanti dell'area euromediterranea, che nel 2010 diventerà una grande zona di libero scambio", ha detto il Ministro. "Queste popolazioni attendono però che il loro futuro di coesistenza non sia legato unicamente alle dinamiche dei mercati in fase di progressiva integrazione. A tutti loro dobbiamo offrire una prospettiva legata allo sviluppo, al benessere e alla qualità della vita così come al rispetto delle diversità culturali, alla solidarietà verso i più deboli". E' per questo - secondo il Ministro - che una strategia di cooperazione culturale, tecnica e scientifica con l'area del Mediterraneo, fondata sul riconoscimento dell'esistenza di un patrimonio comune di valori, "è condizione necessaria per affrontare i problemi dello sviluppo sostenibile, delle risorse umane e dell'occupazione, dei cambiamenti demografici e sociali, delle migrazioni, dei diritti umani, della lotta alla criminalità e al terrorismo". Le azioni promosse dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca vanno in questa direzione: nel novembre del 2003 a Catania, nell'ambito del Semestre di presidenza italiana dell'Ue, è stato infatti avviato un processo per la costruzione dello Spazio Euro-mediterraneo di Alta formazione e Ricerca, pienamente coerente con le indicazioni della Dichiarazione di Barcellona del 1995 e della riunione dei Ministri degli Esteri Ue tenutasi il 31 maggio scorso a Lussemburgo. "Abbiamo chiamato a raccolta in quella sede i ministri e i rappresentanti del mondo accademico di ben 20 Paesi di quest'area, dalla Siria al Marocco, dall'Egitto alla Tunisia all'Autorità Palestinese, dalla Giordania a Cipro e Malta", ha spiegato Letizia Moratti. "In tale contesto è stato riaffermato il concetto che lo sviluppo delle risorse umane e la comprensione tra le nostre differenti culture sono condizioni indispensabili per il benessere e la coesione sociale e per una coesistenza pacifica basata sul rispetto delle reciproche diversità che permetta a tutti di studiare e lavorare in un contesto multietnico, multilingue e multiculturale di pari opportunità e dignità". "Questa premessa condivisa e soprattutto i risultati concreti che ne sono seguiti", ha proseguito, "hanno fatto sì che, a distanza di un anno dal primo appuntamento nella città siciliana, quello che abbiamo definito "Processo di Catania" si rivelasse uno strumento di potenziale forte innovazione delle nostre politiche per l'istruzione, la formazione e la ricerca. Oggi, infatti, grazie al contributo dei Paesi partecipanti alla prima ed alla seconda Conferenza di Catania, svoltasi nel gennaio di quest'anno, e al forte impegno delle università che hanno voluto aderire con entusiasmo a questo processo, possiamo affermare che la cooperazione interuniversitaria nell'area euro-mediterranea è una realtà". Il network euromediterraneo di Alta formazione, ricerca ed e-learning comprende già 58 università ed enti di ricerca - 32 italiani e 26 dei Paesi del Mediterraneo - collegati in un nuovo grande partenariato che sta iniziando a mettere in rete pratiche didattiche ed esperienze di ricerca. "Altre istituzioni accademiche mostrano sempre più il loro concreto sostegno a questo grande progetto", ha aggiunto il Ministro Moratti: "nelle scorse settimane, nel corso delle mie visite in quei Paesi, ho sottoscritto importanti accordi con i Ministri dell'Istruzione e della Ricerca di Marocco, Tunisia, Egitto e Giordania". I settori prescelti per sviluppare la cooperazione scientifica sono di assoluto rilievo e rispondono alle esigenze e alle vocazioni di ciascuno dei Paesi interessati: dalle nanotecnologie all'agroalimentare, dall'e-business management allo sviluppo sostenibile, dall'archeologia e i beni culturali allo studio dei rischi sismici. Di grande rilievo il nuovo sistema di Università Euro-mediterranea a distanza, per capitalizzare ed estendere i risultati già ottenuti ed il consenso politico-istituzionale generato dal Progetto "Med Net'u". Grazie alle tecnologie Internet e satellitari, il progetto permetterà di accettare le iscrizioni degli studenti ai corsi di laurea a distanza realizzati con Med Net'u presso tutte le università partner, di realizzare nuovi corsi di laurea in settori come economia del turismo, management, diritto comparato internazionale, archeologia, lingua e cultura araba ed italiana, management dei servizi sanitari e della gestione del territorio, di attivare sia master in innovazione tecnologica, sia corsi brevi di formazione e riqualificazioni professionale per formatori ed insegnanti dei vari livelli nei Paesi coinvolti. Questo sistema rappresenta oltretutto, l'unico ambiente di apprendimento a distanza nel mondo che comprenda anche la lingua araba, oltre all'italiano, all'inglese, al francese e allo spagnolo. "Ritengo che questo fatto assuma, prima di tutto, l'importante valenza di grande partenariato culturale", ha concluso il Ministro: "il modello favorirà infatti l'accesso all'istruzione e alla formazione da parte di tutti i cittadini dell'area euro-mediterranea. Il progetto, al quale partecipano le migliori università tradizionali dei paesi del Mediterraneo, importanti enti per la formazione professionale continua e aziende tecnologiche, darà un grande impulso al processo di internazionalizzazione delle università e collocherà la nostra area alla frontiera del mondo globale nel quale si richiede una crescente integrazione tra istruzione superiore, formazione e mercato del lavoro".  
   
   
SCUOLA: SUL SITO DEL MINISTERO IL DECRETO PER LE 40.000 ASSUNZIONI  
 
Roma, 12 luglio 2005 - E' stato emanato e pubblicato sul sito del Ministero www.Istruzione.it  decreto ministeriale 61 dell'8 luglio 2005, concernente la ripartizione a livello provinciale del contingente di 35.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale docente e 5.000 assunzioni a tempo indeterminato di personale Ata da effettuarsi per l'anno scolastico 2005/2006.  
   
   
SDA BOCCONI E SAS INSIEME PER INNOVARE CON LA BUSINESS INTELLIGENCE  
 
 Milano, 12 luglio 2005 – Bivalue nasce da un’idea di Sda Bocconi - School of Management (Area Sistemi Informativi) - sviluppata in collaborazione con Sas, la più grande società a capitale privato di software per la Business Intelligence. Bivalue è un progetto di e-survey che ha lo scopo di indagare il valore potenziale, la diffusione e gli aspetti progettuali dei sistemi di Business Intelligence in Italia, nel segmento della Media Impresa, nel quale ad oggi, non si rilevano livelli di diffusione paragonabili a quelli degli altri paesi dell’Unione Europea. I sistemi di Business Intelligence (Bi) si propongono di fornire informazioni a supporto dei processi manageriali; in particolare nella programmazione e controllo, misurazione e valutazione delle prestazioni e processi di previsione di fenomeni, quali l’andamento della domanda, delle vendite, del comportamento della clientela, di impatto delle scelte di investimento. Compilando un questionario on-line, le aziende partecipanti potranno scaricare dal sito: un breve saggio sui sistemi di Business Intelligence; un report, ricavato dai dati forniti dall’azienda, che analizza il valore potenziale dei sistemi di Bi attualmente utilizzati, la diffusione (grado di copertura della Bi nelle varie aree funzionali) e gli aspetti progettuali di eventuali nuovi investimenti; un insieme di grafici di benchmark della situazione della propria Bi rispetto alle altre aziende del proprio settore che stanno partecipando alla ricerca. “I sistemi di Business Intelligence – dichiara Walter Lanzani, Direttore Marketing di Sas - permettono alla media impresa italiane di fare molto di più rispetto ai più diffusi sistemi amministrativo-gestionali, transazionali e Erp. Oltre a trattare i dati elementari e automatizzare i processi operativi dell’azienda, infatti, consentono di fare previsioni e simulazioni. Ma quale valore può generare un efficace sistema di Business Intelligence? qual è il potenziale inespresso delle medie aziende italiane? quali sono le criticità di un progetto? L’obiettivo di Bivalue – conclude Lanzani - è fornire una risposta concreta a queste domande.” “I sistemi di Bi possono essere la risposta alle crescenti richieste di informazioni, manifestate in più occasioni, da parte delle medie imprese durante gli incontri delle Associazioni imprenditoriali italiane – dichiara il Prof. Paolo Pasini, vice-direttore dell’Area Sistemi Informativi della Sda Bocconi. Il giusto pragmatismo delle medie aziende italiane richiede innanzitutto di capire bene le caratteristiche e i possibili benefici della Bi, e poi di agire con investimenti graduali e mirati: le medie aziende non sono laboratori di sperimentazione del software o di sistemi informativi.” Per partecipare al progetto Bivalue è sufficiente visitare il sito www.Bivalue.it  e seguire le istruzioni per la registrazione. Ogni azienda avrà Log-in e Password riservate per accedere ai contenuti della ricerca e compilare il proprio questionario.  
   
   
UNIVERSITÀ, IMPRESE E SOCIETÀ ALLA RICERCA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE PREMIATE LE MIGLIORI TESI DI LAUREA SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE  
 
Milano, 12 giugno 2005 - La nostra società sta cambiando: Università e Imprese cercano di percorrere nuove strade per lo sviluppo, percorsi innovativi che riescano a coniugare profitto e responsabilità sociale, organizzazione aziendale e qualità di vita. Il Premio Socialis è l'unico riconoscimento riservato alle migliori tesi di laurea sulla Responsabilità Sociale d'Impresa e le sue implicazioni per la società civile. Un fenomeno che vede coinvolto in Italia il 70% delle aziende con oltre 100 dipendenti, con un flusso di finanziametni nel 2004 di oltre 800 milioni di euro. Un appuntamento giunto alla Iii edizione che costituisce un importante momento per lo studio, la riflessione e le proposte concrete finalizzate a dare fiducia allo sviluppo delle organizzazioni. Oltre 100 i lavori pervenuti, una giuria composta da esperti osservatori del fenomeno della Csr( Alberto Abruzzese, Gianfranco Imperatori, Paola Parascandolo, Dennis Redmont, Stefano Rolando e Roberto Orsi), 6 premiati, 15 imprese di livello internazionale coinvolte nell’organizzazione e negli stage offerti ai vincitori. Mercoledì 13 luglio dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso la Fodanzione Crui, Piazza Rondanini 48 a Roma Ci sarà la premiazione dei vincitori della Iii edizione del "Premio Socialis" ideato da Errepi Comunciazione con il patrocinio della Crui, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell'Unesco Italia.  
   
   
TRENTA E LODE - ISTRUZIONI PER L’USO L’UNIVERSITÀ DI TORINO ALLA RADIO  
 
Torino, 12 luglio 2005 - A partire da oggi va in onda la seconda puntata di “Trenta e Lode – Istruzioni per l’uso” il nuovo progetto radiofonico dell’Università di Torino dedicato all’orientamento universitario. La dott.Ssa Natalina Bolognesi, Responsabile della Divisione Didattica e Studenti dell’Università di Torino, sarà ospite della trasmissione e fornirà alle future matricole tutte le informazioni utili riguardo alle preiscrizioni ai corsi di laurea a numero programmato e alle immatricolazioni, in vista della prossima apertura delle preiscrizioni (a partire dal 18 luglio) e delle immatricolazioni (a partire dal 1 agosto) all’Università. Ogni puntata, della durata di 3 minuti circa, viene trasmessa con rotazione settimanale al martedì nella fascia oraria dalle 14.30 alle 16.30 su 6 emittenti radiofoniche locali (Radio Torino Popolare, Radio Veronica One, Radio Veronica 93.3, Radio Centro 95, Radio Manila , Radio Flash) e al giovedì alle ore 14.30 su una web radio (radio Atrium). Scopo delle dieci puntate che compongono l’intero ciclo è quello di spiegare la complessità della realtà universitaria alle future matricole. Ogni puntata avrà come ospite un docente o il responsabile di un servizio agli studenti e affronterà in modo dettagliato un argomento utile per orientarsi nel futuro percorso di studi: la riforma del sistema universitario, il sistema del 3+2, i crediti formativi, le prescrizioni e le immatricolazioni, i test di ammissione ed il Tarm, la compilazione del carico didattico, l’iscrizione on-line agli esami, ecc. Nel terzo appuntamento, in onda dal 19 luglio, la Dott.ssa Stefania Longobardi, dell’Area Percorsi didattici, ed il Prof. Guido Magnano, spiegheranno agli studenti universitari i principi generali che regolano i test di ammissione alle differenti Facoltà ed il Tarm (Test di Accertamento dei Requisiti Minimi). Tutte le informazioni sul palinsesto e gli orari di trasmissione saranno reperibili sullo “Speciale Immatricolazioni” pubblicato sul sito www.Unito.it  dove sarà anche possibile ascoltare le rubriche già andate in onda.  
   
   
TECNOLOGIE D’AVANGUARDIA AL SERVIZIO DEL CITTADINO  
 
Torino, 12 luglio 2005 – Oggi dalle ore 9.00 alle ore 12.30, nella Sala Principe d’Acaja del Palazzo del Rettorato (via Verdi, 8 – Torino) la Funzione Dir.s.el. Propone un appuntamento formativo del ciclo “Che impresa l’impresa!”, rivolto a laureati e laureandi, di tutte le Facoltà. Il Dott. Roberto Savini Zangrandi Direttore Personale e Organizzazione coadiuvato dalla dott.Ssa Valeria Ponte, Gestione e Sviluppo del Personale del Csi-piemonte, terranno un incontro su Information & Communication Technologies d’avanguardia al servizio del cittadino L’incontro offrirà ai partecipanti l’occasione di conoscere i servizi erogati dal Consorzio Csi-piemonte, i servizi erogati, le figure professionali ad esso legate, le politiche di reclutamento e selezione, i sistemi di gestione del personale. Nato su iniziativa di Regione Piemonte, Università e Politecnico di Torino, il Csi-piemonte (Consorzio per il Sistema Informativo) promuove l'innovazione della Pubblica Amministrazione locale attraverso l'impiego dei più moderni strumenti informatici e telematici. Grazie al suo contributo, il Piemonte si presenta sulla scena italiana e internazionale come un “sistema” amministrativo integrato e dotato delle necessarie infrastrutture tecnologiche. Con 52 Enti consorziati, oltre 162 milioni di euro di ricavi annui e più di 1.000 dipendenti, il Csi si conferma come un punto di riferimento riconosciuto sul territorio, capace di lavorare a fianco degli Enti locali per rispondere efficacemente alle sfide poste dall'e-government: semplificare i processi amministrativi e soddisfare le aspettative di cittadini e imprese.  
   
   
ARSNOVA - ACCADEMIA PER LE ARTI E LE SCIENZE DIGITALI: COMMUNICATION DESIGNER ‘05 MASTER IN DESIGN PER AMBIENTI PER LA COMUNICAZIONE  
 
Siena, 12 luglio 2005 - L’integrazione delle tecnologie di informazione e comunicazione negli oggetti di uso quotidiano, nei mobili, negli arredi e negli elementi architettonici ha radicalmente cambiato il concetto di spazio. Gli spazi si trasformano, diventano ibridi, sovrapponendo una dimensione digitale a quella fisica, e acquistano nuove valenze. Gli ambienti diventano consapevoli della presenza delle persone, reagiscono alle diverse situazioni modificando le proprie caratteristiche, rendono manifesti i flussi di comunicazione e di informazioni, consentono la creazione e la condivisione di contenuti, supportano le pratiche collaborative e favoriscono i processi di interazione sociale. Oggetti, mobili e complementi di arredo diventano interfacce fisiche per la manipolazione di contenuti digitali; superfici, pareti e strutture architettoniche rappresentano elementi interattivi per la modificazione delle caratteristiche ambientali. Le iscrizioni devono pervenire entro il 26 settembre 2005, la data di inizio dei corsi è prevista per il 24 ottobre 2005 http://www.Arsnovasiena.org  
   
   
TORINO: SCOPRI L’ACCADEMIA FINO AL 15 SETTEMBRE A INGRESSO GRATUITO  
 
Torino, 12 luglio 2005 - Un percorso alternativo attraverso luoghi insoliti dell’Accademia Albertina. Produzione accademica classica accanto a manufatti inusuali per matetriale, tecniche e modalità di progettazione. Le opere degli studenti del passato anno accademico fanno da orientamento per chi viene ad iscriversi al nuovo, dislocate lungo il percorso che dal portone d’ingreSso conduce agli uffici della segreteria. In linea con la tendenza dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino che si rinnova e interpreta il reale in chiave nuova, nel solco della sua migliore tradizione. Di ridotto c’è soltanto l’orario di accesso al pubblico, dalle 10 alle 12, quando è possibile anche iscriversi al nuovo anno accademico. Il dipartimento di scenografia ha interpretato e sviluppato il suggerimento del Prof.gianfranco Costagliola per coinvolgere il visitatore in un gioco di contrappunti artistici, in cui egli si scopre il protagonista di una continua, eloquente scoperta. Sorprende la varietà di generi artistici presentati, dal fumetto al video, dall’installazione al ready – made, espressione ciascuno dell’interpretazione che dell’espressione atistica dà ogni studente. Per una scoperta che si inserisce a metà tra tradizione e innovazione, nel senso di una nuova apertura dell’Accademia a chiunque voglia avvicinarsi all’arte. Proprio in tale direzione si colloca il programma di allestire l’esposizione del prossimo anno anche all’esterno dei locali storici: sulla facciata dell’Accademia, lungo via Po e nelle piazze più vicine. Vivere l’arte, come produrla, non ha prezzo.