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LA CANTANTE MINA IN PIENA PAR CODICIO FA NASCERE IL TERZO (SAREBBE IL PRIMO) POLO MULTIMEDIALE SI CHIAMA INTERNET E NON E' DI PROPRIETA' DI NESSUNO
Milano, 2 aprile 2001 - In pieno periodo di elezioni e fra le numerose beghe sulla par condicio e concessioni televisive varie, non del tutto in sordina, la cantante Mina fa nascere ufficialmente il terzo polo multimediale che è di fatto la rete ovvero Internet, la cui proprietà non è ne del Pds, ne del Vaticano ne tanto meno della Fininvest. I numeri parlano chiaro, 15 milioni di telespettatori sono un'audiece che molti programmi televisivi, dal costo di svariati miliardi, avrebbero voluto avere. Ed è proprio su questo argomento che si è parlato nel corso della conferenza di presentazione a Milano, in particolare sul costo quasi nullo della trasmissione, fatta all'interno della sala di registrazione di Lugano, senza scenografie, ma però con l'utilizzo di particolari tecnologie. A spiegare ciò è Massimiliano Pani (Paciugo) il quale afferma che la voce della mamma veniva captata con un una elevata precisione grazie ad un nuovo sistema per il quale Mina doveva avere sempre la stessa distanza dal microfono. Per favorire la massima diffusione del filmato non vi era un unico stream in un unico server, ma bensì più filmati distribuiti in vari server dislocati in tutti Italia. Sempre nel corso del dibattito che, scaturito dopo la presentazione del documento, che peraltro è stato anche lungamente applaudito dai giornalisti presenti, Massimiliano ha voluto precisare che è stata per una precisa scelta di Mina che il filmato non è stato dato ad alcuna televisione, ma ad un provider come Wind da diffondere sul web. Ora che la rete ha dato una precisa risposta a quanti si interrogavano sui possibili o probabili esisti di queste iniziative certamente si apriranno molti di quelli che già si possono definire " Play on web". Certamente questo evento avra' fatto scattare a moltissimi la molla sul come ottenere questi risultati senza essere proprietari di Rai o Mediaste ed anche a questo è stata data una risposta. Infatti, più che ai numeri a dettare legge saranno le nuove tendenze, dopo Mina, infatti, il popolo del web sarebbe ben disposto ad avere un bis su Internet con Vasco Rossi(25%) e con Celentano(17%), tutto ciò emerge da un'indagine del mensile Maxim, che presto sarà in edicola il quale ha intervistato 762 giovani italiani di eta' compresa tra i 18 e i 35 anni. Ben il (61%) vorrebbero seguire i loro personaggi preferiti su Internet piuttosto che in televisione. Su Internet non piacciano invece i politici. Tra le categorie piu' amate cantanti e musicisti (31%), seguiti da disc jockey e presentatori (20%). Attori e attrici raccolgono il 16%, i comici l'11%, i giornalisti il 7%, le top model il 5% e i politici il 2%. Ma piu' ancora che di show ed esibizioni artistiche, su Internet c'e' voglia di gossip e indiscrezioni. Il 75% confessa di essere interessato a seguire e spiare i divi nel loro privato. Il 51% vorrebbe chattare con loro, mentre il 42% afferma di voler assistere via Internet ai loro show. Ma perché è stato chiesto agli intervistati il web sarebbe meglio della tv per poter assistere alle performances dei vip piu' amati? Tra le risposte, al primo posto c'e' la voglia di ''fattore Grande fratello''. Internet consentirebbe infatti di seguire i personaggi nel loro privato (25%), ''da' l'idea - dicono alcuni - di spiare dal buco della serratura'', mentre la televisione mette in scena solo il loro lato pubblico. La rete, insomma, oltre a dare l'illusione di uno show piu' intimo, permetterebbe di dare un lato piu' umano ai vip. Al secondo posto l'interattivita' che piace al 21% degli intervistati perche' su Internet si puo' chattare con i personaggi. In questo caso assume una particolare rilevanza in quanto fa emergere la necessità di interagire con il mezzo, ciò che non avviene in televisione. Il 17% e' a favore di Internet perche' lo spettacolo risulta piu' naturale, meno costruito rispetto alla tv. ''Su Internet e' tutto vero · dicono alcuni · in tv invece sembra tutto finto''. C'e' poi un 10% che preferisce Internet perche' puo' navigare nella rete in intimita', nella propria stanza, lontano da sguardi altrui, ''senza che nessuno mi disturbi'' e' la frase ricorrente. Infolink: www.minamazzini.com  

WIND E "MINA IN STUDIO": E' IL GIORNO DEI RECORD OLTRE 15 MILIONI DI RICHIESTE DI ACCESSO AI WEB SERVER DI INWIND NELL'ARCO DI ORARIO DELL'EVENTO
Milano, 2 aprile 2001 - Dopo il "giorno di Mina", questo è sicuramente il "giorno dei record". Possiamo affermare che, il documento musicale di 62 minuti proposto ieri sera sul portale www.inwind.it dalle 21:59 alle 23:01, è il primo evento di massa per il pubblico di Internet in Italia. Esaminiamo qualche numero record registrato ieri sera: oltre 15 milioni di richieste di accesso ai web server di inwind nell'arco di orario dell'evento; oltre 2 milioni di page/views sulle pagine dell'evento per chattare, scaricare immagini e inviare messaggi al forum dedicato a Mina, fino a tarda notte, a testimonianza che l'interattività di Internet è un nuovo modo di comunicare e di vivere le emozioni, condividendole in tempo reale con altri navigatori e annullando le distanze; oltre 250.000 computers si sono collegati e altrettanti navigatori - molti dei quali non erano da soli davanti allo schermo del loro personal computer per un evento del genere - hanno visto integralmente e per oltre un'ora il filmato musicale di Mina stabilendo, anche in questo caso, un record assoluto in Italia; il primo grande evento in Multicast in Italia, cioè l'applicazione delle modalità di trasmissione che permette una diffusione in simultanea ad un grande numero di spettatori (aspetto che rende questa modalità molto simile a quelle utilizzate dalla TV); il Multicast era fruibile dalle reti Wind e Infostrada. Già nei giorni che precedevano la serata su Internet, il portale di Wind aveva registrato un grande afflusso di navigatori che volevano vedere Mina cantare: dal 15 marzo i web server dedicati all'evento hanno servito una media di oltre 1.500.000 di richieste al giorno; le page/views per Mina, dal 15.3. al 30.3.01 (esclusa la serata di ieri), sono state oltre 2.500.000; dal 15 marzo scorso ad oggi, oltre 300.000 filmati di anteprima in streaming sono stati scaricati dal sito. Tutto questo, grazie alla magia e alla forza di Mina che, dalla sua casa di Lugano, ha voluto regalare una grande emozione e ha voluto sperimentare insieme a Wind un modo di vivere la musica e di interagire con la Rete. Il documentario diffuso ieri sera su inwind, apre con Mina che, accompagnata dal figlio Massimiliano, si reca, sotto un'intensa nevicata, negli studi di registrazione, dove ad attenderla ci sono i musicisti che stanno già provando. La prima canzone interpretata dalla cantante e' la celebre ''Pasqualino Maraja'', cui fa seguito ''Tres palabras''. Poi, tra una sigaretta ed una chiacchierata, Mina esegue ''Tu si' 'na cosa granda'' in omaggio a Domenico Modugno, per proseguire con ''Il wind'' e ''Oggi sono io'' di Alex Britti. Salutata la figlia Benedetta, in visita agli studi di registrazione, Mina canta "The nearness of you", "Esperame en el cielo" e "Come hai fatto" per poi congedarsi con un gesto della mano dai suoi fans.

COMMISSIONE EUROPARLAMENTARE DIVISA SUI TEST GENETICI
Bruxelles - 2 aprile 2001 - Non è stato facile raggiungere un accordo tra i membri della commissione temporanea sulla genetica umana, riunitasi il 26 e 27 marzo per discutere di test genetici prenatali e postnatali. Mentre alcuni oratori hanno sottolineato l'esigenza di offrire ai genitori affetti da gravi patologie maggiori possibilità di procreare bambini sani, altri si sono espressi in maniera fortemente critica sulla distruzione sistematica degli embrioni affetti da anomalie genetiche. La Dott.ssa Hille Haker del "Centro per l'etica nella scienza" dell'Università di Tübingen (Germania) ha deplorato il fatto che i test prenatali rivelatori di anomalie genetiche conducano quasi sempre alla distruzione degli embrioni, anche nei casi in cui sia possibile un trattamento postnatale. Ella ha inoltre messo in dubbio la moralità della scelta di embrioni sani. Di opinione del tutto diversa il professor Paul Devroey del "Centro di medicina riproduttiva" della "Libera Università" di Bruxelles, il quale ha sostenuto che tali test offrono l'opportunità di prevenire la trasmissione delle malattie da una generazione all'altra sebbene, per sua stessa ammissione, il relativo tasso di errore sia ancora piuttosto elevato. La maggioranza degli europarlamentari è stata d'accordo nel riconoscere uguale dignità al diritto di sapere e al diritto di non sapere, anche se l'europarlamentare belga Paul Lannoye ha chiesto come sia possibile rivendicare il diritto di non sapere nella società dell'informazione. L'europarlamentare irlandese Avril Doyle ha criticato il mondo scientifico e quello politico per non aver reagito all'annuncio di progetti di clonazione riproduttiva per le coppie sterili, anche se oratori ospiti hanno fatto notare che la pubblicità data dai mezzi d'informazione a tali annunci ha oscurato le vere implicazioni delle scoperte scientifiche in questo settore. Una relazione pubblicata il 29 marzo dalla commissione "Scienza e Tecnologie" della Camera dei Lord britannica sostiene che per poter trarre il massimo beneficio dal potenziale insito nella ricerca sulla genetica umana occorrono modifiche normative e investimenti. Si ritiene che le basi di dati sulla genetica possano essere uno strumento importante che consentirà di ottenere tali benefici. "Le basi di dati sulla genetica sono indispensabili se vogliamo che il "Progetto genoma umano" abbia ricadute positive in termini sanitari" ha affermato Lord Oxburgh, presidente della commissione d'inchiesta britannica. "Esse ci aiuteranno a comprendere quanto incidono sulla nostra salute i geni che ereditiamo e quanto il nostro stile di vita, e ciò che possiamo fare al riguardo". I Lord hanno tuttavia concluso che, per quanto riguarda le basi di dati sulla genetica umana, non sono necessarie né fattibili normative speciali, a causa delle preoccupazioni relative ai dati dei singoli individui contenuti nei database e delle leggi che proteggono tali informazioni.

IL CDA MONTEDISON APPROVA LA PROPOSTA DI BILANCIO 2000: UTILE NETTO CONSOLIDATO A 260 MILIONI DI EURO (CONTRO UNA PERDITA DI 16 MILIONI NEL 1999)
Milano, 2 aprile 2001 - Il consiglio di amministrazione della Montedison Spa, riunitosi il 29 marzo a Milano sotto la presidenza del cav. del lav. dott. Luigi Lucchini, ha esaminato ed approvato la proposta di bilancio per l'esercizio 2000. Nel corso dell'anno passato Montedison ha realizzato una serie di operazioni straordinarie che ne hanno modificato profondamente l'assetto societario e industriale. Tali operazioni rientrano in un ampio disegno di uscita da alcuni settori produttivi, di potenziamento in altri, di rilancio di attività che attraversano una fase di indebolimento delle capacità reddituali e di adeguamento delle strutture societarie alle nuove realtà emergenti. Queste le principali iniziative portate a termine nel 2000: Compart (ora Montedison) lancia un'Opa sulla totalità del capitale Montedison, la incorpora e ne assume la denominazione. Compart (ora Montedison) lancia un'Opa sulla totalità del capitale di Falck e Sondel e sale al 79,6% del capitale sociale di Falck e al 98,1% del capitale sociale di Sondel. Compart (ora Montedison) cede Calcemento International (settore Cemento) e incorpora Calcemento Spa. Eridania Béghin-Say cede Ducros e prosegue lo sviluppo nell'area della nutrizione animale. Eridania Béghin-Say progetta la scissione in quattro società quotate operanti nei settori: zucchero e derivati; amido e derivati; semi oleosi e oli alimentari - proteine e lecitine; nutrizione animale. Edison inizia ad operare nel settore delle telecomunicazioni con EdisonTel. Edison e Sondel partecipano al consorzio Ipse 2000 che si è aggiudicato una delle licenze di telefonia mobile UMTS in Italia. Tecnimont acquista il 66% di Sofregaz, società francese di ingegneria specializzata nel settore petrolifero e del gas. La Fondiaria Assicurazioni acquista il 10,3% di Rentenanstalt AG - Swiss Life, compagnia di assicurazione svizzera operante nel settore vita. Compart (ora Montedison) acquista il 35% del capitale di Dieci Srl, che a sua volta lancia un'Opa sulla totalità del capitale di Cartiere Burgo Spa ottenendo il 99,95% del capitale. Montedison cede a terzi il 20% di Ausimont Spa. Montedison cede la società immobiliare Sviluppo Linate. I risultati consolidati - I ricavi netti del Gruppo sono pari a 14.300 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto al 1999, grazie ad una crescita di tutti i settori ad eccezione delle costruzioni navali. Il margine operativo lordo ammonta a 1.654 milioni di euro, in aumento (+7%) rispetto al 1999, ed è pari all'11,6% dei ricavi netti contro il 12,3% del 1999. L'utile operativo netto subisce una diminuzione dai 747 milioni di euro del 1999 (6% dei ricavi netti) ai 698 milioni di euro del 2000 (4,9% dei ricavi netti). Il miglioramento dei risultati è più evidente qualora il confronto con l'esercizio precedente venga effettuato escludendo le attività dismesse, come indicato dal principio contabile internazionale IAS 35: i ricavi netti aumentano del 18,7%, il margine operativo lordo del 14,9% e l'utile operativo netto del 2,8%. Ad eccezione delle aree Costruzioni Navali e Chimica per la salute, tutte le altre attività del Gruppo migliorano i propri risultati rispetto al 1999. Sul margine operativo lordo del Gruppo gravano gli oneri sostenuti per le operazioni straordinarie e i costi di avviamento delle telecomunicazioni e del settore acqua, ammontanti complessivamente a 66 milioni di euro e interamente spesati nell'esercizio. Sull'utile operativo netto del Gruppo hanno inoltre influito anche la svalutazione della differenza da consolidamento relativa all'amido Usa per 102 milioni di euro e l'ammortamento della differenza da consolidamento relativa alle offerte pubbliche e agli acquisti sul mercato di azioni Montedison, Falck e Sondel pari complessivamente a 26 milioni di euro. Prima di queste poste, l'utile operativo netto risulta di 892 milioni di euro contro i 747 milioni del 1999. L'utile netto dell'esercizio 2000 di competenza del Gruppo è di 260 milioni di euro, contro una perdita di 16 milioni di euro nel 1999. Alla sua formazione concorrono proventi netti straordinari per 540 milioni di euro. Andamento dei settori - Nell'Agroindustria (ricavi netti pari a 9.928 milioni di euro in aumento dell'8,7% rispetto al 1999, margine operativo lordo pari a 723 milioni di euro, +12,1% rispetto al 1999) i segnali di ripresa e di miglioramento della congiuntura delle differenti attività del gruppo, già registrati nel corso dell'anno, si sono consolidati nell'ultima parte dell'esercizio. Il consiglio di amministrazione di Eridania Béghin-Say ha approvato il 14 marzo del 2001 il progetto per la scissione della società in quattro nuove società quotate in Borsa a Parigi operanti nei seguenti settori: zucchero e derivati; amido e derivati; semi oleosi e oli alimentari - proteine e lecitine; nutrizione animale. Il Consiglio del 27 aprile prossimo approverà le delibere e le modalità dell'operazione da sottoporre all'assemblea straordinaria della società del 25 giugno prossimo. Il progetto di scissione sarà completato entro la fine del primo semestre del 2001. Il Gruppo Montedison avrà una partecipazione al capitale delle nuove società del 54,57%, pari a quella attuale in Eridania Béghin-Say. L'area della Chimica del fluoro e dei perossidi ha realizzato un'espansione dei ricavi netti a 597 milioni di euro (+16,8% rispetto al 1999) e del margine operativo lordo a 165 milioni di euro (+26,9%), trainati dal successo dei prodotti a più elevate prestazioni in importanti mercati in fase espansiva quali l'elettronico e l'automobilistico, beneficiando anche del rafforzamento del dollaro e dello yen rispetto all'euro. Nella Chimica per la salute aumentano i ricavi (285 milioni di euro, +2,2%) ma non il margine operativo lordo (16 milioni di euro contro 19 milioni nel 1999). Ciò è dovuto al persistere della debolezza dei mercati di riferimento; miglioramenti sono attesi dagli interventi di riorganizzazione interna e dalla ricerca di nuovi prodotti / mercati. Nel settore Energia, i ricavi netti della Edison, pari a 2.552 milioni di euro sono risultati in crescita del 64,9% rispetto al 1999, grazie soprattutto ai maggiori volumi di energia elettrica e di gas naturale importati e venduti ed ai migliori prezzi di vendita, anche per l'andamento dei prezzi internazionali del petrolio. In aumento anche il margine operativo lordo, pari a 718 milioni di euro (+11% rispetto al 1999). I risultati del gruppo Sondel vengono consolidati per gli ultimi tre mesi dell'esercizio, a seguito dell'Opa di Montedison sul gruppo Falck. In questo periodo Sondel ha registrato ricavi netti per 185 milioni di euro e un margine operativo lordo di 68 milioni di euro. L'Ingegneria ha conseguito ricavi netti per 673 milioni di euro in aumento del 15,2% rispetto al 1999 e un margine operativo lordo di 45 milioni di euro, anch'esso in aumento (+7,1%) rispetto al 1999. Il portafoglio ordini di Tecnimont a fine 2000 è pari a 443 milioni di euro. Nei primi mesi del 2001 si aggiungono cinque nuove rilevanti commesse in Iran che porteranno il portafoglio ordini del 2001 a circa 900 milioni di euro. Il Gruppo La Fondiaria Assicurazioni, valutato con il metodo del patrimonio netto, ha evidenziato nella raccolta premi del lavoro diretto italiano un incremento del 5,6% a 3.226 milioni di euro, con un risultato netto di gruppo pari a 115 milioni di euro, dopo aver scontato imposte per 106 milioni di euro, contro un utile netto di 127 milioni di euro nel 1999 che, per effetto di perdite fiscali pregresse, scontava imposte solo per circa 3 milioni di euro. In particolare, la raccolta premi del lavoro diretto 2000 ha registrato un incremento dell'8,3% nei rami danni ed una leggera flessione (-1,4%) nei rami vita. Tra le altre attività, i settori Acciaio e Ambiente sono entrati nell'area di consolidamento nel 4° trimestre dell'esercizio con l'acquisizione del Gruppo Falck ed hanno contribuito con ricavi netti pari a 27 milioni di euro ciascuno e un margine operativo lordo di 1 milione di euro ciascuno. In calo i ricavi del settore Costruzioni navali ( 26 milioni di euro contro 68 milioni nel 1999) che registra un margine operativo lordo negativo per 8 milioni di euro a causa della stagnazione del mercato della Difesa. La diversificazione verso il mercato dei motor yacht e delle vedette superveloci porterà nel 2001 a un aumento del portafoglio ordini con conseguente crescita dei ricavi e il ritorno a un margine operativo lordo positivo. Investimenti - Complessivamente, considerando sia gli investimenti tecnici che immateriali, sia gli acquisti di partecipazioni, nel 2000 il Gruppo Montedison ha investito 6.356 milioni di euro contro 1.442 milioni di euro nel 1999. In particolare: 946 milioni in investimenti tecnici (+14,8%), 74 milioni in immobilizzazioni immateriali (+89,7%), 5.336 milioni in partecipazioni (579 milioni nel 1999), di cui 3.165 per l'Opa e gli acquisti di azioni Montedison, 984 milioni per le offerte pubbliche e gli acquisti di azioni Falck e Sondel, 107 milioni per l'acquisto del 5% di Ipse 2000 da parte di Edison e Falck, 140 milioni per le acquisizioni di attività nel settore agroindustria, 54 milioni per la sottoscrizione dell'aumento di capitale di Dieci Srl. Gli investimenti in partecipazioni includono l'indebitamento finanziario acquisito, pari a 765 milioni di euro (17 milioni di euro nel 1999). Indebitamento finanziario netto - L'indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo passa da 3.187 milioni di euro al 31 dicembre 1999 a 7.858 milioni di euro al 31 dicembre 2000, con un aumento quindi di 4.671 milioni di euro principalmente a causa delle numerose iniziative straordinarie volte alla riorganizzazione della struttura societaria e del portafoglio industriale del Gruppo. Il rapporto tra l'indebitamento finanziario netto consolidato e il patrimonio netto (debt/equity) passa da 0,44 a fine 1999 a 1,67 a fine 2000. Montedison spa - La Capogruppo ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 296 milioni di euro che si confronta con un utile netto di 95 milioni di euro del 1999. L'indebitamento finanziario netto di Montedison Spa sale dai 765 milioni di euro di fine 1999 ai 3.975 milioni di euro del 31 dicembre 2000 a causa delle citate operazioni straordinarie. Dividendo - Verrà proposta all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,030 euro (0,010 nel 1999) per le azioni ordinarie e di 0,060 euro (0,150 euro nel 1999) per le azioni di risparmio non convertibili da porre in pagamento a partire dal 24 maggio 2001, contro stacco della relativa cedola il 21 maggio Andamento del primo bimestre 2001 - Nel primo bimestre 2001, che comprende i risultati del gruppo Falck, i ricavi netti del Gruppo, pari a 2.550 milioni di euro, aumentano del 28% rispetto al primo bimestre del 2000. Il margine operativo lordo, pari all'11% dei ricavi netti, ammonta a 280 milioni di euro con un aumento di oltre il 30% rispetto ai primi due mesi del 2000. Tutti i settori hanno registrato una crescita dei ricavi netti, confermando la tendenza alla crescita dei risultati già registrata nel corso del 2000. Escludendo dal primo bimestre 2001 i dati del Gruppo Falck, e dal primo bimestre 2000 i dati delle principali attività cedute nel corso di quell'anno, i ricavi netti del gruppo nel primo bimestre 2001 aumentano del 28% e il margine operativo lordo aumenta di circa il 20%. Previsioni 2001 - L'espansione del settore Energia costituisce la premessa principale per una crescita del volume di attività del Gruppo, pur in presenza di una congiuntura economica internazionale non favorevole. Le altre attività del Gruppo che realizzano nei mercati mondiali una parte rilevante del proprio volume d'affari potrebbero risentire del minor tasso di crescita dell'economia mondiale e del probabile indebolimento del tasso di cambio del dollaro Usa. Pur con queste premesse, il Gruppo prevede un miglioramento rispetto al 2000 dell'utile operativo sia in termini assoluti sia in rapporto ai ricavi netti, grazie in particolare ai segnali di ripresa che ha mostrato il settore Agroindustria nella parte finale del 2000. Corporate governance - Il consiglio di amministrazione ha, nell'ambito della relazione sulla gestione, dedicato un capitolo alla struttura di Corporate Governance adottata dalla società richiamandosi alle disposizioni del decreto legislativo 58/1998, nonché alle raccomandazioni e alle norme del codice di autodisciplina della Borsa italiana. Convocazione dell'assemblea - Il consiglio di amministrazione ha convocato l'assemblea in sede ordinaria per l'approvazione, tra l'altro, del progetto di bilancio 2000 nonché in sede straordinaria per la modifica dell'art. 15 dello Statuto nella parte relativa ai requisiti di professionalità dei sindaci e per la revoca della delibera di approvazione del progetto di fusione per incorporazione della Ibes Spa in liquidazione. L'assemblea è stata convocata per i giorni 14 e 15 maggio 2001, rispettivamente in prima e in seconda convocazione, alle ore 10.30, in via Pantano 9, presso l'Assolombarda, Milano. La relazione sulla gestione, il progetto di bilancio dell'esercizio 2000 e il bilancio consolidato 2000 saranno a disposizione del pubblico, presso la sede della società e la Borsa Italiana entro lunedì 2 aprile 2001.

ENEL: RICAVI IN CRESCITA DEL 20% A 48.618 MILIARDI DI LIRE. UTILE A 4.236 MILIARDI DI LIRE PROPOSTO UN DIVIDENDO DI LIRE 252 PER AZIONE, + 8,6% RISPETTO AL 1999
Roma, 2 aprile 2001 - Le vendite di energia elettrica del Gruppo Enel nel 2000 sono state pari a 222,9 Twh (230,5 Twh nel 1999); di questi, 201,1 Twh sono stati venduti da Enel ai clienti vincolati e i rimanenti 21,8 Twh sono stati venduti sul mercato libero con una quota di mercato dello stesso del 49% circa. Nel mercato vincolato, l'effetto prezzi negativo correlato al taglio tariffario e il calo dei volumi conseguente all'apertura del mercato sono stati parzialmente compensati dal miglioramento del mix, con l'incremento delle vendite nella bassa tensione. Complessivamente, e considerando le vendite di Enel Trade sul mercato libero, la riduzione dei ricavi per vendite di energia è stata limitata al 6,3% (-1.662 miliardi di lire rispetto al 1999). L'aumento del prezzo dei combustibili ha determinato un incremento dei contributi dalla cassa conguaglio pari al 60,8% che ha portato i ricavi complessivi del Gruppo a registrare l'aumento del 20% circa sopra indicato. In corso di esercizio inoltre si sono registrati incrementi di ricavi relativi fra l'altro a: vettoriamenti attivi riconosciuti a Terna e a Enel Distribuzione per l'energia trasportata sulle loro reti (+1.732 miliardi di lire); nuove attività nel settore gas (+124 miliardi di lire); avvio del trading sui combustibili (+153 miliardi di lire). I notevoli recuperi di efficienza e i margini sulle attività diversificate hanno consentito di limitare al 2,6% la riduzione rispetto al 1999 del Margine Operativo Lordo (pari a 16.935 miliardi di lire nel 2000), nonostante l'impatto della riduzione dei ricavi da vendita di energia. Il risultato operativo è stato pari a 9.204 miliardi di lire, in riduzione dell'11,7% rispetto al 1999, a causa anche dei maggiori ammortamenti e accantonamenti imputabili principalmente: all'onere relativo alla soppressione del Fondo Previdenza Elettrici che ha inciso per 197 miliardi di lire per la quota di ammortamento annuale; agli accantonamenti prudenzialmente effettuati per 227 miliardi di lire, per riflettere l'attuale mancanza di definizione da parte dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas del meccanismo di riconoscimento degli stranded costs. Escludendo l'effetto di tali oneri e di altri di natura non ricorrente, l'utile operativo sarebbe risultato superiore di 464 miliardi di lire, attestandosi a 9.668 miliardi (-7% rispetto al 1999 interamente imputabili ai maggiori ammortamenti tecnico-economici). Gli oneri finanziari netti sono passati da 1.131 miliardi di lire nel 1999 a 1.256 miliardi di lire nel 2000, in crescita dell'11,1%, in considerazione di un aumento dell'indebitamento finanziario medio e della crescita dei tassi d'interesse, in parte attenuati dalla ristrutturazione del portafoglio debiti. Le componenti straordinarie nette sono positive per 371 miliardi di lire, erano negative per 497 miliardi di lire nel 1999 a causa dei rilevanti oneri per incentivazione all'esodo. Le imposte di competenza dell'esercizio sono state pari a 3.193 miliardi di lire, con un'aliquota di imposta effettiva del 43%, rispetto al 49% del 1999, per l'impatto sulle imposte differite delle future riduzioni delle aliquote. L'utile netto del Gruppo Enel è risultato pari a 4.236 miliardi di lire, rispetto ai 4.541 miliardi dell'anno precedente. Escludendo l'effetto di oneri di natura non ricorrente, l'utile netto si sarebbe attestato a 4.522 miliardi di lire. Il cash flow della gestione corrente è ammontato a 9.484 miliardi di lire (13.512 miliardi nel 1999), scontando la crescita dei crediti legata all'andamento dei prezzi dei combustibili. Il capitale investito netto ammonta a 61.403 miliardi di lire a fine 2000 contro i 57.467 miliardi alla fine dell'esercizio precedente. L'incremento è dovuto per 1.327 miliardi a maggiore capitale circolante, per effetto dell'incremento dei prezzi dei combustibili e dei crediti; per 1.396 miliardi a incrementi delle immobilizzazioni finanziarie, principalmente legate all'aumento della quota Wind; a diminuzioni di fondi diversi per 1.041 miliardi. L'indebitamento finanziario netto risulta pari a 25.914 miliardi di lire, in aumento del 10,7% rispetto al dato di fine 1999, con un rapporto D/E pari a 0,73. Il patrimonio netto del Gruppo è di 35.457 miliardi di lire (34.034 miliardi a fine 1999). Al 31 dicembre 2000 i dipendenti del Gruppo sono pari a 72.647 unità rispetto alle 78.511 unità di fine 1999, con una riduzione del 7,5%. Enel S.p.A., I risultati di Enel Spa non sono confrontabili con quelli dell'esercizio precedente per effetto delle operazioni di conferimento dei vari rami aziendali. Enel S.pA aveva operato come realtà pienamente integrata nei settori della produzione, trasmissione, distribuzione e vendita dell'energia elettrica nei primi nove mesi del 1999. I ricavi del 2000 sono stati pari a 18.990 miliardi di lire, mentre il risultato operativo è ammontato a 938 miliardi di lire. Nell'esercizio sono stati incassati dividendi per 1.071 miliardi di lire L'utile netto dell'esercizio si è attestato a 437 miliardi di lire. Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l'Assemblea degli Azionisti per il 25 maggio 2001 in prima e per il 26 maggio 2001 in seconda convocazione, alla quale proporrà la distribuzione di un dividendo unitario di 252 lire (0,13 Euro) per azione, in aumento dell'8,6% rispetto al dividendo unitario del 1999 (232 lire - 0,12 Euro). Il dividendo 2000 deriva per 108 lire dall'utile netto dell'esercizio 2000 e da residui utili di esercizi precedenti, e per 144 lire dalla riserva "ex lege 292". Al sopraindicato importo di 108 lire viene attribuito il credito d'imposta ordinario del 58,73%, mentre al residuo importo di 144 lire non viene attribuito alcun credito d'imposta in quanto non tassabile in capo ai percettori, non costituendo distribuzione di utili ai sensi dell'art.44, comma 1, del D.P.R. n. 600/73. Infine il Consiglio di Amministrazione ha proposto il 18 giugno 2001 come data di stacco cedola ed il 21 giugno 2001 come data in cui porre in pagamento il dividendo. L'Assemblea è stata convocata per deliberare anche riguardo al rinnovo del Collegio Sindacale e alla nomina di amministratori, con riserva da parte del Consiglio di Amministrazione di integrare l'ordine del giorno con ulteriori argomenti che verranno esaminati nelle prossime sedute prima dell'Assemblea. Si riportano in allegato gli schemi riclassificati di Conto Economico e Stato Patrimoniale consolidati del Gruppo Enel e civilistici di Enel S.p.A. e si rileva che tali schemi, per la parte relativa all'esercizio 2000, sono stati consegnati al Collegio Sindacale e alla società di revisione per le valutazioni di competenza.

ENEL: PRECISAZIONE SU DICHIARAZIONI AEM TORINO 
Roma, 2 aprile 2001 - Enel, in merito alle affermazioni contenute nel comunicato stampa della Aem Torino diffuso il 28 marzo, puntualizza quanto segue. La cessione della rete elettrica di distribuzione è ad oggi ancora oggetto di un arbitraggio secondo le disposizioni del Decreto Bersani ed è pertanto prematura qualsiasi affermazione sui tempi di conclusione della procedura.

ON BANCA S.P.A.IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PIANO INDUSTRIALE 2001 - 2003. SINERGIE DI GRUPPO ED EFFICIENZA OPERATIVA: RAGGIUNGIMENTO DEL BREAK EVEN POINT NEL 2003
Milano, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di On Banca S.p.A., prima banca internet multicanale quotata al Nuovo Mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., presieduto dal Dottor Carlo Garavaglia, si è riunito per approvare il Piano Industriale 2001 - 2003. Nel redigere il documento di pianificazione, il Consiglio di On Banca - preso atto della sopravvenuta situazione di rallentamento dello sviluppo della new economy - ha ribadito la validità nel medio termine del proprio progetto di business, riconfermando le ipotesi di sviluppo strategico della banca internet multicanale del Gruppo Bpci che proseguono nella loro attuazione (B-to-C). Il Consiglio ha altresì approvato di affiancare alle attività in corso nuove attività di servizio a favore delle banche del Gruppo, avvalendosi delle esperienze acquisite nell'ambito dell'internet banking e mettendo a disposizione del Gruppo la propria piattaforma multicanale (B-to-B-to-C). Da una parte, On Banca svolgerà all'interno del Gruppo Bpci un ruolo aggiuntivo di polo per lo sviluppo dell'operatività internet a servizio di tutte le banche del Gruppo. Dall'altra, l'appartenenza al gruppo di riferimento consentirà ad On Banca di beneficiare di sinergie che comporteranno un contenimento dei costi gestionali, il potenziamento dei servizi alla clientela ed un aumento dell'efficienza operativa. Nel corso del triennio in esame On Banca ha come obiettivo una crescita costante, sia nel numero dei rapporti con la clientela in termini di conti correnti, carte di credito e carte revolving, prodotti e servizi di gestione del risparmio, sia in termini di raccolta complessiva. A tal fine gli investimenti saranno rifocalizzati verso lo sviluppo dei canali distributivi, privilegiando fra tutti, oltre ad Internet, quello dei Promotori Finanziari con l'obiettivo di realizzare entro il 2003 una rete di vendita di oltre 500 professionisti esperti. In conseguenza della riduzione dei costi - anche in relazione al minor tasso di crescita dei ricavi - della rifocalizzazione degli investimenti rispetto alla precedente pianificazione, nonché delle sinergie conseguibili all'interno del Gruppo, il Piano prevede il raggiungimento del break even point entro il 2003. Nel corso del quarto trimestre 2000 è diventata operativa Q Channel, società costituita nel settembre 2000 insieme a Bpci, Enel.it e Fimmg, di cui On Banca detiene il 5% del capitale sociale. Scopo della società è quello di offrire ai medici di famiglia iscritti alla Fimmg prodotti e servizi bancari e finanziari, realizzando in questo modo un network di informazione e formazione attraverso l'utilizzo di tecnologie di comunicazione intranet e satellitare. Dal Febbraio 2001 ha iniziato ad operare Consors ONline Broker SIM (di cui On Banca detiene il 35% del capitale sociale) www.it.consors.com, la joint venture tra On Banca, Bpci ed il gruppo Consors, per lo sviluppo del trading on line. On Banca, appartenente al gruppo Banca Popolare Commercio e Industria, ha fra i propri soci Axa Assicurazioni, Consors International Holding e Sefim (gruppo Lombardini), rappresenta il primo modello di banca internet multi-canale (sito web, Contact Center, rete di promotori finanziari,sportelli del gruppo Bpci, agenzie di Axa Sim e Axa Assicurazioni e punti vendita Lombardini) realizzato in Italia e per primo portato alla quotazione al Nuovo Mercato di Borsa Italiana nel luglio 2000. Si presenta come un broker finanziario in grado di offrire i prodotti bancari (conti correnti e servizi accessori), il servizio di trading on line e una vasta gamma di soluzioni per ogni esigenza di investimento, anche la più sofisticata: oltre 450 prodotti per il risparmio gestito tra fondi comuni di investimento, SICAV, gestioni patrimoniali in fondi, prodotti assicurativi e previdenziali. L'offerta ricca e articolata di soluzioni per le più diverse esigenze di investimento unitamente a condizioni economiche estremamente vantaggiose fanno di On Banca il punto di riferimento per tutti coloro che hanno esigenza di operare con la propria banca in modo facile, sicuro, conveniente, 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno. Franco Santi, Amministratore Delegato di On Banca, ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di mettere a disposizione di tutti i clienti del gruppo Banca Popolare Commercio e Industria l'elevato grado di competenza, professionalità ed esperienza che On Banca ha acquisito nel corso della sua attività consentendo in questo modo l'attuazione del Progetto Multicanale del Gruppo".

GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE: UTILE NETTO A 183 MILIARDI (+45%). ROE SOPRA L'11%. IL CDA PROPONE UN DIVIDENDO IN RIALZO DEL 43%. AUMENTANO LA RACCOLTA GESTITA E GLI IMPIEGHI
Firenze 2 aprile 2001 - Il bilancio 2000 del Gruppo Cassa di Risparmio di Firenze, approvato oggi dal Consiglio di amministrazione presieduto da Aureliano Benedetti, archivia un risultato in forte crescita sul piano reddituale e operativo. L'utile netto si attesta a 183,2 miliardi con un incremento del 44,8% (includendo nei dati 1999 anche le Casse di Orvieto e Civitavecchia, entrate formalmente nel Gruppo nel corso del 2000). Il risultato di gestione, tenendo presente l'omogeneità dei dati, sale a 487 miliardi (+20%). Sensibile l'incremento del Roe che passa dal 7,7% all'11,2%, a conferma del processo di forte crescita dell'efficienza aziendale avviato con il piano industriale triennale all'inizio dello scorso anno. Il margine di interesse, al netto dei dividendi, risulta di 752 miliardi, in crescita dell'8%. La percentuale di crescita del margine di interesse risente del dividendo straordinario Iccri pari a 79 miliardi incassato nel 1999, al netto del quale l'aggregato risulta in aumento del 5,1%. Il margine d'intermediazione è aumentato di 143 miliardi, con una variazione percentuale del 10,7%, sostenuta dall'andamento dei ricavi da servizi (servizi di gestione, intermediazione e consulenza) e dalla crescita degli utili delle partecipazioni nelle Società prodotto. Su base omogenea l'incremento del margine risulta di 46 miliardi, pari al 3,2%. Sul fronte dei costi, nonostante la fase di espansione del Gruppo e i conseguenti investimenti, si registra un contenimento delle spese amministrative, diminuite di circa 40 miliardi (-4,3%) rispetto all'esercizio precedente. Da sottolineare che sui risultati ottenuti hanno inciso solo in minima parte le voci relative a proventi straordinari (18 miliardi contro i 116 miliardi relativi al 1999). Preso atto dei risultati raggiunti il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea dei Soci un dividendo di Lire 100 per ogni azione, in rialzo del 43% rispetto al 1999, anno in cui la Società non era ancora quotata. La data di pagamento è il 24 maggio 2001. La raccolta complessiva è passata a 47.572 miliardi con un incremento del 7,5% rispetto all'esercizio precedente. A fronte di una sostanziale stabilità della raccolta diretta, quella indiretta sfiora i 27.000 miliardi con una crescita del 14,5%. A sostenere questo incremento sono stati in particolare i comparti della Bancassicurazione (+39,6%) e della raccolta amministrata (+28,4%) Gli impieghi economici sono saliti a 18.327 miliardi con un incremento complessivo del 24,2%. Lo sviluppo è stato sostenuto sia nel credito a breve che a medio lungo termine. La politica di controllo del rischio, grazie all'estensione alle altre banche del Gruppo delle procedure adottate dalla Capogruppo, ha consentito un'ulteriore riduzione del 13% delle partite a rischio nette, mentre il grado di copertura delle sofferenze ha superato il 48%. Tali risultati sono stati raggiunti grazie al miglioramento della qualità del credito e ad una riduzione del 45,5% (pari a 106 miliardi) delle rettifiche e degli accantonamenti netti. Nel corso del 2000 è proseguito, secondo un criterio di razionalizzazione dei costi e di sviluppo qualitativo delle linee di gestione operativa, il processo di concentrazione nella Capogruppo di numerose attività commerciali e gestionali. In particolare la Direzione Clienti e Marketing della Capogruppo ha assunto il ruolo di unica "fabbrica" per tutte le controllate per quanto riguarda i prodotti e le strategie di marketing. Al forte contributo dato ai risultati del Gruppo dalla rete distributiva (405 sportelli in 5 regioni) va aggiunto il supporto delle attività di banca virtuale sotto il marchio "Liberamente" (42.000 clienti al 31 dicembre 2000), mentre è in fase di decollo in questi giorni l'operatività della rete di negozi e promotori finanziari, secondo la strategia multicanale e multiservizio, incentrata anche sul supporto dei prodotti offerti dalle società controllate o partecipate del Gruppo: Findomestic (credito al consumo); Centrovita (bancassicurazione); Epta e la SGR di nuova costituzione CR Firenze Gestine International SA (asset management); Centro Leasing e Centro Factoring (attività finanziarie). Il Consiglio di Amministrazione ha approvato anche il Bilancio relativo all'esercizio 2000 della capogruppo, Cassa di Risparmio di Firenze SpA, per la quale è stato confermato un utile netto pari a 154,6 miliardi di lire, in crescita del 36%. Per quanto riguarda i volumi, la raccolta totale si è attestata a 37.265 miliardi di lire e gli impieghi a 13.813 miliardi, in crescita del 20%.

CREDITO COOPERATIVO: ALESSANDRO AZZI NUOVO PRESIDENTE DI ICCREA HOLDING SPA
Roma, 2 aprile 2001 - Alessandro Azzi, 50 anni, è stato eletto a Roma per acclamazione Presidente del Consiglio di Amministrazione di Iccrea Holding spa, la società a capo del Gruppo Bancario Iccrea, che controlla Iccrea Banca, Banca Agrileasing, Aureo Gestioni sgr, Simcasse e partecipa altre società finanziarie e di servizi. Azzi - che guida anche Federcasse, l'associazione di categoria delle 500 Banche di Credito Cooperativo italiane, che contano 3 mila sportelli (quasi l'11% del mercato) in tutta Italia, 600 mila soci, 4 milioni di clienti, 22 mila dipendenti - sostituisce Severino Sangiorgi che presiedeva Iccrea Holding dal 1997(?). Con l'elezione di Azzi, il Consiglio di Amministrazione della capo gruppo del versante imprenditoriale del Credito Cooperativo ha inteso sottolineare con maggiore enfasi l'unitarietà del "sistema" del Credito Cooperativo, protagonista negli ultimi anni di una crescita progressiva e graduale in termini di creazione di valore e di opportunità per le comunità locali, dei depositi, degli impieghi e della complessiva capacità di servizio alle famiglie, alle piccole e medie imprese. Tra i primi impegni del neo-eletto Presidente di Iccrea Holding, un incontro con gli omologhi di Rabobank e DG Bank per la periodica verifica semestrale dello sviluppo dell'alleanza strategica avviata nel giugno 2000.

ROLO BANCA 1473: UTILE NETTO CONSOLIDATO A 1.011 MILIARDI (950 MILIARDI LA S.P.A.)
Bologna, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Rolo Banca 1473 S.p.A. ha esaminato in data odierna i risultati consolidati al 31 dicembre 2000. Premessa - Nel corso dell'esercizio 2000 sono intervenuti particolari fatti di rilievo che hanno modificato il perimetro di consolidamento riguardante le società facenti capo a Rolo Banca 1473. Più nel particolare, sono entrate nell'area di consolidamento integrale la Cassa Risparmio Carpi S.p.A. (partecipata da Rolo Banca per il 73,81% del capitale), la Banca dell'Umbria 1462 S.p.A. (posseduta per il 71,77% del capitale), il Mediocredito dell'Umbria S.p.A. (controllato per il 53,70% del capitale dalla Banca dell'Umbria 1462 e partecipato per l'11,01% da Rolo Banca 1473), la S+R Investimenti e Gestioni SGRpa, società di gestione del Fondo chiuso Obiettivo Impresa (detenuta integralmente da Rolo Banca 1473) e altre minori. La società Pioneer Investment Management Inc.- Boston, acquistata da Rolo Banca 1473 per il 33% il 29 dicembre 2000, è stata consolidata al patrimonio netto, i cui effetti - considerati i tempi di acquisizione - non sono stati, nel 2000, significativi. In forza di tali importanti variazioni, è stata redatta una situazione "pro-forma" relativa all'esercizio 1999 (cui si rimanda negli allegati), alla quale si farà sempre riferimento per un più omogeneo e significativo confronto dei risultati conseguiti nel 2000. Risultati dell'esercizio - La massa amministrata consolidata ha raggiunto i 176.600 miliardi, incrementandosi del 6,8% rispetto ai 165.400 miliardi del 31/12/1999. Al suo interno, la raccolta diretta si conferma in crescita (+6,1%), superando i 67.660 miliardi (63.770 miliardi a fine 1999), così come la raccolta indiretta, che sfiora i 109.000 miliardi, in incremento del 7,2% rispetto al 31/12/1999, quando era pari a 101.620 miliardi. Un forte impulso commerciale ha caratterizzato l'evoluzione del risparmio amministrato, che, con una crescita di oltre 6.300 miliardi nell'anno (+11,1%), raggiunge i 63.500 miliardi alla fine del 2000. Il risparmio gestito (comprendente la quota di Clientela Rolo Banca gestita presso la partecipata Pioneer Investment Management SGR - Milano) si è assestato a 46.896 miliardi, dopo due anni di crescite a due cifre. In tale contesto, in cui si è inteso avviare un'approfondita attività di ampliamento e riqualificazione della gamma dei prodotti collocati da parte delle società consolidate, si evidenzia anche l'andamento del settore della banca-assicurazione, la cui buona performance si traduce negli oltre 1.060 miliardi di nuovi premi emessi nell'anno 2000 nel comparto vita. Gli impieghi verso la Clientela, a valori consolidati, hanno superato i 63.200 miliardi, con un incremento del 15,6% sul 31 dicembre 1999. Al loro interno si è ridotto ulteriormente l'ammontare delle sofferenze nette, passate dai 638 miliardi del 31/12/1999 agli attuali 589 miliardi (-7,7%). Il rapporto sofferenze/impieghi economici, al loro valore nominale al 31/12/2000, scende all'1,8% dal 2,2% del 31 dicembre 1999, attestandosi a un livello di assoluto rilievo. A valori netti di bilancio, l'indice di rischiosità del credito è pari allo 0,9% (1,2% a fine '99). In termini economici, il margine di interesse consolidato, favorito dall'ampliamento della forbice dei tassi che ha caratterizzato i mercati nel corso del 2000, si attesta a 2.081 miliardi, con un incremento del 19% rispetto al 31/12/1999. Le commissioni nette (+9%, pari a 1.358 miliardi al 31/12/2000) hanno fatto da traino al margine dei servizi e, unitamente agli altri proventi netti (268 miliardi al 31/12/2000), riescono a coprire completamente il complesso degli oneri amministrativi consolidati (101% il rapporto fra i primi ed i secondi). Il margine di intermediazione 2000 si attesta a circa 3.946 miliardi, superiore di oltre 460 miliardi (+13,4%) ai 3.479 miliardi del 1999, evidenziando un significativo riscontro reddituale all'attività di sviluppo commerciale a livello consolidato. >Le spese amministrative ammontano a 1.611 miliardi, contro i 1.567 del 31/12/1999. L'incidenza sul margine d'intermediazione (cost/income ratio), in un anno, si è ridotta di oltre 4 punti percentuali, passando dal 45,0% del 1999 al 40,8% dell'esercizio 2000. Le spese per il personale (1.028 miliardi, +4,6% sugli 983 miliardi del 31/12/1999) incorporano pienamente gli effetti contrattuali del rinnovo del CCNL siglato nel luglio 1999, mentre gli altri costi di struttura, invariati rispetto all'anno precedente, ammontano a 583 miliardi, di cui 135 per imposte indirette. Il risultato lordo di gestione consolidato - caratterizzato esclusivamente da componenti ordinarie - raggiunge, a fine 2000, i 2.335 miliardi, in crescita di oltre il 22% annuo (1.912 miliardi al 31/12/99). Le rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali ammontano, a fine 2000, a 171 miliardi (128 miliardi a fine '99), e comprendono oltre 39 miliardi di ammortamenti delle differenze di consolidamento emerse sulle società rientranti per il primo anno nell'area di consolidamento. Le rettifiche di valore operate sui crediti (al netto delle relative riprese) ammontano a complessivi 336 miliardi (259 miliardi alla fine del 1999) e recepiscono l'innalzamento dell'aliquota di esenzione fiscalmente riconosciuta sull'ammontare dei crediti, passata dallo 0,50% del 1999 all'attuale 0,60%. Tali prudenziali rettifiche garantiscono, complessivamente, un grado di copertura generale pari al 54,5% dei crediti di dubbio esito (44,6% a fine '99). Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri assommano, nell'esercizio 2000, a circa 113 miliardi di lire (39 miliardi nel '99) dei quali la parte preponderante (circa 83 miliardi, di cui 39 miliardi riguardanti la quota dell'anno 1999) esula dalla normale gestione aziendale, e si riferisce alla prudenziale appostazione a detti fondi - fatta da Rolo Banca 1473 - dell'agevolazione collegata al Dlgs 153/99 (attualmente posta in discussione dalla Commissione Europea), in coerenza con gli orientamenti del Gruppo UniCredito Italiano. Ininfluenti i risultati straordinari dell'esercizio in chiusura (7 miliardi), mentre alla fine del 1999 ammontavano a 239 miliardi (dei quali 171 miliardi riconducibili alla plusvalenza Telecom). L'utile netto consolidato al 31 dicembre 2000 ammonta a 1.011 miliardi di lire. La sola componente ordinaria - pari a 984 miliardi contro gli 867 miliardi del 31/12/1999 - evidenzia una crescita annua del 13,5%, che si eleva al + 22,5% se si neutralizzano gli effetti (non presenti l'anno passato) dei citati ammortamenti (39 miliardi) delle differenze di consolidamento ascrivibili alle nuove società consolidate, e degli accantonamenti prudenziali per la c.d. L.Ciampi, eseguiti nel 2000, ma riferiti all'esercizio 1999 (ulteriori 39 miliardi). L'utile netto ordinario 2000 confrontabile con quello dell'esercizio passato sarebbe in effetti pari a 1.062 miliardi (+22,5% sugli 867 miliardi ordinari del 1999). Il Gruppo si articola in 887sportelli (+ 15 nell'anno); l'organico è composto da 8.989 dipendenti (9.010 alla fine del 1999). 

PRECISAZIONI DI MEDIOBANCA 
Milano, 2 aprile 2001 - A margine del comunicato stampa del 28 marzo scorso, Mediobanca a richiesta di Consob, precisa: l'individuazione di Consortium, già titolare dello, 0,3% del capitale delle Assicurazioni Generali e di cui l'Istituto, con una quota del 20%, è l'azionista di maggioranza relativa - in luogo di Mediobanca stessa quale soggetto designato a rilevare il 75,9% del capitale di Euralux trova ragione nelle norme statutarie e regolamentari. Tali norme impongono all'Istituto di non superare il limite del 15% del patrimonio di Vigilanza per ogni singolo investimento azionario e quello del 40% per il complesso degli investimenti nel comparto assicurativo. L'acquisto diretto di Euralux da parte di Mediobanca, alle condizioni di esercizio dell'opzione negoziate con il gruppo Lazard, non avrebbe infatti consentito il rispetto dei predetti limiti. Entrambe le soglie vengono invece rispettate strutturando l'operazione nei termini già comunicati - ossia attraverso l'incorporazione in Mediobanca di Euralux - tenuto conto del valore di carico del pacchetto Generali nel bilancio della stessa Euralux (445,9 miliardi); fermo restando che il progetto di fusione con Euralux sulla base delle situazioni patrimoniali al 31 marzo sarà sottoposto all'approvazione di un prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Istituto, lo schema dell'operazione approvato dal Consiglio del 28 scorso prevede, per la determinazione del valore del capitale economico dell'incorporanda, l'applicazione del medesimo holding discount negoziato con Lazard. In aggiunta, Mediobanca venderà a Consortium la sua attuale partecipazione in Euralux (3,44%) ad un prezzo che non tiene conto di alcun holding discount. La condivisione da parte di Consortium dell'intero schema dell'operazione ha rappresentato l'ovvio presupposto della sua designazione quale soggetto destinatario dell'opzione su Euralux. 

GRUPPO GABETTI: UTILE NETTO CONSOLIDATO PER 7,0 MILIARDI DI LIREP IN CRESCITA DEL 24% RISPETTO ALL'ESERCÌZIO PRECEDENTE (5,6 MILIARDI DI LIRE NEL 1999) 
Milano, 2 aprile 2001 -Utile netto consolidato per 7,0 miliardi di lire, in crescita del 24% rispetto ai 5,6 miliardi di lire del 1999, ricavi da intermediazione immobiliare per 81,4 miliardi di lire (+8,7% rispetto al 74,9 miliardi dell'esercizio precedente), ricavi dall'attività in franchising per 7,2 miliardi di lire (+13,9% rispetto ai 6,2 miliardi del 1999), ricavi da segnalazione mutui per 17,9 rniliardi di lire, in crescita del +154,7% (7 miliardi di lire nel 1999) e ricavi per consulenze per 3,5 miliardi di lire (+ 66,6% rispetto ai 2,1 miliardi del 1999). Sono questi, in sintesi, i principali risultati consolidati del progetto di bilancio per l'esercizio 2000, approvato il 30 marzo dal Consiglio di Amministrazione di Gabatti Holding S.p.A. Con riferimento alla capogruppo, Gabetti Holding S.p.A. ha chiuso l'esercizio con un utile di 5,6 miliardi di lire, in crescita del 40% rispetto ai 4 miliardi d'i lire dell'esercizio precedente. il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 30 Aprile 2001, la distribuzione di un dividendo di Lire 140 per azione ordinaria (Lire 90 il dividendo distribuito nel 1999) da mettere in pagamento con decorrenza 24 maggio 2001. I ricavi da intermediazione immobiliare e servizi connessi sono stati pari a 81,4 miliardi di lire (+8,7% rispetto ai 74,9 miliardi dell'esercizio precedente), realizzati attraverso i 119 punti di vendita diretti (109 punti alla fine dei 1999). 1 ricavi derivanti dall'attività in franchising sono stati pari a 7,2 miliardi di lire (+13,9% rispetto ai 6,3 miliardi di lire dei 1999), realizzati attraverso una rete in continua espansione numerica: al 31 dicembre 2000 i contratti in franchising in essere erano pari a 298 (261 al 31.12.1999). L'attività di segnalazione mutui, erogati da Banca Woolwich, ha registrato un forte sviluppo generando ricavi per 17,9 miliardi di lire , in crescita del (+154,7% rispetto ai 7 miliardi di lire dell'esercizio precedente. In particolare, nel 2000 sono stati segnalati mutui per 523 miliardi di lire (213 miliardi di lire nel 1999). L'attività di consulenza e di servizi immobiliari, svolta dalla controllata Patrigest S. p.A, è rivolta ad una clientela costituita principalmente da investitori istituzionale da banche di investimento ha generato ricavi per 3,5 miliardi d'i lire, in crescita dei +66,6% ( 2.1 miliardi di lire nel 1999). Per quanto riguarda li patrimonio immobiliare inclusi gli immobili rivenienti da leasing, le vendite sono state pari a 6,5 miliardi di lire nel 2000 (10,5 miliardi di lire nel 1999) e il valore delle consistenze immobiliari al 31 dicembre 2000 era complessivamente di 22,8 miliardi di Lire (29 miliardi al 31.12.1999). il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di richiedere all'Assemblea l'autorizzazione all'acquisto e vendita di azioni proprie ai sensi degli articoli 2357 e 2357ter del Codice Civile, In particolare, l'autorizzazione all'acquisto riguarda un periodo dì 18 mesi dalla data della delibera, un numero massimo di 3.200,000 azioni ordinarie della società, un corrispettivo per azione variabile tra un minimo di 2.066 Euro e un massimo di 6.197 Euro e un esborso complessivo non superiore a 11 miliardi di lire. "Nell'esercizio 2000 - ha affermato Elio Gabetti, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Gabetti Holding S.p.A. - il Gruppo ha confermato il trend di crescita già registrato nel corso dei 1999, con ricavi e utile in crescita. " "il Gruppo - ha continuato Elio Gabetti - ha confermato la crescita nell'intermediazione immobiliare e un forte sviluppo nell'attività di segnalazione dei mutui, a conferma della validità delle scelte strategiche di localizzazione sul core business e di sviluppo dell'area dei servizi connessi, quali quelli finanziari. " "Le previsioni per l'esercizio 2001 - ha concluso Elio Gabetti - sono positive anche in considerazione delle indicazioni provenienti dal mercato immobiliare, che prosegue nel trend di crescita, e dal fatto che l'accordo con Pirelli Real Estate dovrebbe generare i primi effetti sui ricavi". 

BENETTON :UTILI IN FORTE CRESCITA E VOLUMI PIU' 10% PROPOSTO UN DIVIDENDO DI 90 LIRE PER AZIONE
Ponzano, 2 aprile 2001. Utile netto consolidato dei Gruppo a 471 miliardi di lire (2,43 milioni di euro), ricavi consolidati pari a 3.908 miliardi (2,02 miliardi di euro), investimenti totali per 591 miliardi (305 milioni di euro): sono questi i dati salienti, approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione, con cui il Gruppo Benetton ha chiuso l'esercizio 2000. All'Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti (convocata l'8 maggio prossimo) verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 90 lire per azione, in pagamento dal 24 maggio, pari a 163 miliardi di lire complessivi. All'assemblea verrà proposta inoltre la conversione in euro dei capitale sociale e il contestuale raggruppamento delle azioni nel rapporto di una nuova azione ogni 10 vecchie azioni possedute. In termini di volumi la crescita registrata nel 2000 è stata di oltre il 1 0 per cento; i ricavi, pari a 3.908 miliardi (2,02 miliardi di euro), contro 3.838 miliardi di lire (1,98 miliardi di euro) nel 1 999, deconsolidano le attività di Benetton Formula e Sab (Socks and Accessories Benetton), i cui ricavi avevano contribuito complessivamente lo scorso anno per circa 150 miliardi (77 milioni di euro). Nel 2000 l'utile netto consolidato ha raggiunto i 471 miliardi di lire (243 milioni di euro), contro 322 miliardi (1 66 milioni di euro) nel 1 999, grazie anche all'apporto della plusvalenza straordinaria derivante principalmente dalla vendita dei team di Formula Uno. Il risultato dell'esercizio, al netto degli oneri e proventi straordinari, risulta pari a 337 miliardi di lire (1 7,4 milioni di euro). Il cash flow è salito a 651 miliardi (336 milioni di euro), contro 501 miliardi (259 milioni di euro) nell'esercizio precedente. Il capitale di funzionamento è aumentato a l.,495 miliardi (772 milioni di euro) rispetto a 1.43,4 miliardi (7,41 milioni di euro) nel '99. Il patrimonio netto si è attestato a 2.275 miliardi (1,18 miliardi di euro) da 2.161 miliardi (1,1 2 miliardi di euro), in linea con la strategia adottata dall'azienda di particolare attenzione alla remunerazione degli azionisti. Il 2000 si è chiuso con un indebitamente di 1.039 miliardi di lire (536 milioni di euro), contro 576 miliardi (298 milioni di euro) nel 1999, conseguenza della decisa accelerazione nel programma di investimenti destinati all'apertura di megastore, che apporteranno un significativo contributo al fatturato totale già a partire dall'esercizio corrente. Nel 2000 i mercati dell'abbigliamento maggiormente in crescita, oltre all'Europa, sono stati gli Stati Uniti, la Corea e il Giappone dove si sano registrati tassi di sviluppo a doppia cifra. In particolare, la crescita dei mercato giapponese è avvenuta a fronte di una voluta e marcata diminuzione dei numero di piccoli negozi, chiusi perché non più adeguati alle esigenze dei mercato, in parallelo all'apertura di grandi e moderne superfici di vendita. Questa tendenza, in prospettiva, interesserò tutti i mercati in cui opera il Gruppo. Lo sviluppo della rete di megastore, anche gestiti direttamente, è stata accelerata nel corso dei 2000, per proseguire a ritmo ancora più sostenuto nel 2001. L'apertura più importante ha riguardato il negozio-bandiera di Tokyo, nella prestigiosa via Omotesando. Altre aperture di rilievo sono avvenute a Kobe, in Giappone; Mosca, il più grande negozio monomarchio della Russia; Amburgo, uno tra i maggiori megastore Benetton in Germania; Atene, Milano e Roma. Tra le numerose aperture nel 2001 spiccano quelle di Londra, Parigi, New York e Vienna. Fabrica, il centro di ricerca e sviluppo sulla comunicazione nato dal patrimonio culturale dei Gruppo, ha assunto nel 2000 un ruolo di centralità nel sistema di comunicazione Benetton. L'inaugurazione della sede in un prestigioso complesso architettonico nei pressi di Treviso ha sancito ufficialmente la sua funzione di protagonista creativo della comunicazione dei Gruppo, oltre che di polo multicuiturale impegnato in progetti di alta visibilità internazionale. In merito alla comunicazione, inoltre, il marchio sportivo Playlife ha giocato un ruolo preminente alle Olimpiadi di Sydney 2000, quale fornitore ufficiale della divisa della squadra olimpica italiana. Grazie anche ai successi azzurri, il marchio si è conquistato una vasta notorietà internazionale, come confermato dalla crescita a due cifre delle vendite dell'abbigliamento sportswear. Le previsioni per l'esercizio 2001 evidenziano un incremento dei ricavi superiore a quello registrato nel 2000, tenuto conto dei deconsolidamenti. A questo aumento contribuirai in misura significativa l'operatività a regime dei megastore avviati nel corso dei 2000, oltre alle aperture già avvenute o in programma quest'anno. 

NUOVI COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI E PROSPETTIVE POSITIVE PER AEROPORTO DI FIRENZE-ADF SPA E DI INCREMENTO DEI PASSEGGERI DEI 10-12% 
Fírenze, 2 aprile 2001 - Importanti novità nell'orario estivo dell'Aeroporto di Firenze e prospettive positive per il 2001. La Società per l'anno in corso ha infatti obiettivi di crescita dei ricavi nell'ordine dei 15% e di incremento dei passeggeri dei 10-12% rispetto all'anno precedente e prevede di raggiungere circa 2 milioni di passeggeri nel 2003. AdF informa inoltre che gli azionisti enti pubblici, di comune intento, sono in fase avanzata per il raggiungimento di un accordo per una successiva vendita di azioni. Modalità e termini saranno resi nati non appena definiti. Per effetto della crescente domanda di collegamenti con l'aeroporto di Firenze proveniente dal mercato, e dell'attività di marketing della AdF, l'inizio della stagione estiva (25 marzo) vede l'introduzione di un nuovo collegamento internazionale, Zurigo, ed il potenziamento dei collegamenti esistenti con altri tre aeroporti internazionali, Barcellona, Francoforte e Ginevra. L'Aeroporto di Firenze continua così a sviluppare i collegamenti offerti al pubblico, dimostrando di essere al centro delle strategie di consolidamento delle rotte di prestigiosi vettori italiani ed Europei. Dal 25 Marzo la compagnia aerea Crossair introduce un nuovo collegamento giornaliero con Zurigo, operato con aeromobile Saab 2000 da 50 posti. Zurigo è l'aeroporto hub dei gruppo Swssair che consente ai passeggeri dell'Aeroporto di Firenze di beneficiare di nuove, comode, opportunità di coincidenze da/per tutto il mondo in alternativa a quelle offerte dagli altri hub Europei già collegati con lo scalo fiorentino. Barcellona, Francoforte e Ginevra sono i collegamenti esistenti che beneficiano dei potenziamento di frequenze giornaliere. Passano infatti da 1 a 2 i collegamenti giornalieri tra Firenze e la città catalana operati dal Vettore Meridiana con aeromobile Bae 146-200 (84 posti) e, come già precedentemente annunciato, passano da 2 a 4 i voli giornalieri operati da Lufthansa sull'importante hub tedesco con aeromobile Avro RJ 80 (80 posti). Visto il successo commerciale dei collegamento Firenze-Ginevra, attivato il 29 ottobre 2000 dalla Klm Alps/Air Engiadina, la compagnia aerea, che nel frattempo ha cambiato nome in Swisswings, ha deciso di incrementare la frequenza dei voli da 4 alla settimana a 1 al giorno. In conseguenza degli incrementi di traffico registrati e attesi, AdF ha inoltre realizzato una serie di investimenti per migliorare servizi a passeggeri e vettori aerei e per ammodernare e ampliare le infrastrutture dell'aeroporto. Per quanto riguarda l'aerostazione Arrivi sono ormai conclusi i lavori di ampliamento dell'area di riconsegna bagagli con incremento del 67% della superficie a disposizione dei passeggeri, nastri di riconsegna bagagli più lunghi (+30%) ed ufficio 'bagagli Smarriti' intemo all'area. All'interno di quest'area è già iniziata con successo la commercializzazione degli spazi pubblicitari.La ristrutturazione degli Arrivi prosegue con i lavori nell'area di attesa dei passeggeri in arrivo, che si concluderanno, presumibilmente, entro l'estate 2001. A conclusione di questi lavori è prevista l'apertura di un nuovo bar al piano terra dell'aerostazione arrivi. Per quanto riguarda invece i servizi ai passeggeri in partenza, AdF ha incrementato il numero dei banchi accettazione da 12 a 15, con adeguamento di quelli preesistenti al nuovo layout secondo gli standard operativi internazionali. Questo investimento consente una miglior gestione dei servizi di accettazione con beneficio per i passeggeri anche in termini di riduzione dei tempi di attesa. Sì prevede che questi lavori si concludano entro la prima settimana di aprile. Entro lo stesso periodo verrà attivato il 60 gate d'imbarco, che consentirà una migliore gestione delle operazioni di imbarco dei passeggeri. Un altro importante investimento di AdF, recentemente conclusosi, è il potenziamento dei sistema di smistamento dei bagagli in partenza (incremento di superficie dei 42%). Cominceranno invece a breve i lavori per la riqualifica dei piano terra dell'aerostazione Partenze con ampliamento della superficie a disposizione dei passeggeri (incremento di superficie dei 17%) e l'apertura di un secondo negozio duty-free. Tra gli altri lavori che stanno per cominciare, è prevista la realizzazione di 2 nuove piazzole di sosta per aeromobili tipo BAe 146. 

GRUPPO ACOTEL(APPLICATION SERVICE PROVIDER): UTILE NETTO A 2,7 MILIARDI DI LIRE (481 MILIONI DI LIRE NEL 1999) E RICAVI IN CRESCITA DEL 159% A 20,7 MILIARDI DI LIRE
Roma, 2 aprile 2001 - Il Gruppo Acotel - Application Service Provider leader in Italia e attivo all'estero nella fornitura di servizi informativi telematici personalizzati - ha realizzato nell'esercizio 2000 un utile netto consolidato pari a 2,7 miliardi di lire (circa 1,4 milioni di Euro) in sensibile crescita rispetto ai 481 milioni di lire (248 milioni di Euro) del 1999. In forte crescita (+159%) anche i ricavi consolidati che hanno raggiunto i 20,7 miliardi di lire (10,7 milioni di Euro) rispetto agli 8 miliardi di lire (circa 4,1 milioni di Euro) del precedente esercizio. I ricavi si compongono per il 65% dei servizi ai Network Operator (servizi informativi a valore aggiunto per gli operatori di telefonia), per il 20% delle licenze software concesse a Wireless Service Provider, per il 9% della progettazione e produzione di sistemi di sicurezza e per il rimanente 6% dei servizi ai clienti corporate. Al positivo risultato sul fronte dei ricavi ha contribuito anche l'ingresso di Acotel Group sul mercato arabo della telefonia mobile - attraverso la recente acquisizione del 33% di Info2Cell - che presenta un livello della domanda potenziale di circa 6 milioni di clienti, con un tasso di crescita atteso molto elevato. In crescita del 176% il Margine Operativo Lordo (Ebitda) che, sempre a livello di Gruppo, è risultato pari a 10,1 miliardi di lire (circa 5,2 milioni di Euro) rispetto ai 3,6 miliardi di lire (circa 1,9 milioni di Euro) del precedente esercizio. In rapporto al valore della produzione, il Margine Operativo Lordo è stato pari, sempre per l'esercizio 2000, al 49,1%; tale valore, superiore rispetto al corrispondente valore del 1999 (45,7%), testimonia la positiva evoluzione e l'elevata marginalità del settore in cui opera il Gruppo. Anche l'utile ante-imposte, pari a 5,1 miliardi di lire (circa 2,6 milioni di Euro) è risultato in sensibile crescita rispetto al precedente esercizio (1,3 miliardi di lire) sia in termini assoluti sia in termini relativi al valore della produzione: il valore relativo all'esercizio 2000 è stato pari al 39,6% rispetto al 27,4% dell'esercizio 1999. Questi, in sintesi, i principali dati inclusi nel progetto di bilancio per l'esercizio 2000 esaminato oggi dal Consiglio di Amministrazione di Acotel Group, alla presenza di Claudio Carnevale, Presidente e Amministratore Delegato della Società, che verrà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea ordinaria degli azionisti convocata per i giorni 27 aprile 2001 e 7 maggio 2001 rispettivamente in prima e seconda convocazione. I dati inclusi nel presente comunicato stampa sono pro-forma per l'intero esercizio 2000, al fine di rendere possibile l'analisi comparativa con il precedente esercizio; la Acotel Group è stata, infatti, costituita il 6 aprile 2000 ed ha acquisito il controllo delle società del Gruppo nel corso dello stesso mese. Il Risultato Operativo (Ebit) consolidato è stato, sempre nell'esercizio in esame, pari a 3,8 miliardi di lire (circa 2 milioni di Euro) in crescita del 105% rispetto ai 1,9 miliardi di lire (0,96 milioni di Euro) dell'esercizio 1999. Tale risultato è ancora più significativo se analizzato alla luce della scelta del Consiglio di Amministrazione di ridurre a soli 2 esercizi il piano di ammortamento delle spese di quotazione al Nuovo Mercato dello scorso mese di agosto. La quota relativa all'esercizio in esame è pari a 4,5 miliardi di lire. La gestione finanziaria è risultata positiva per 1,3 miliardi di lire (rispetto ad un valore negativo di 237 milioni di lire del 1999) per effetto dei guadagni conseguiti con l'investimento a breve della liquidità conseguita con la quotazione della Capogruppo. La gestione straordinaria non presenta invece risultati significativi. I Consiglio di Amministrazione proporrà alla prossima Assemblea degli azionisti di portare l'utile ad incremento delle riserve. Sul fronte patrimoniale, il patrimonio netto risulta essere pari a circa 111 miliardi di lire al 31 dicembre 2000 rispetto ai 3,9 miliardi di lire (dati pro-forma) al termine del precedente esercizio. La posizione finanziaria netta al termine dell'esercizio in esame è stata positiva per 98,7 miliardi di lire e si compone in prevalenza di disponibilità liquide nette per 99,7 miliardi di lire. Tale risultato conferma il beneficio che il Gruppo ha conseguito con la quotazione e dimostra l'elevata capacità finanziaria di cui può disporre. I dati economici relativi alla capogruppo Acotel Group S.p.A. evidenziano ricavi per 9,1 miliardi di lire (circa 4,7 milioni di Euro) e un Margine Operativo Lordo (Ebitda) pari a 7,5 miliardi di lire (pari all'80% del Valore della Produzione). Il risultato operativo (Ebit) è stato pari 2,7 miliardi di lire corrispondente a circa 1,4 milioni di Euro. L'utile netto ha raggiunto, sempre nell'esercizio 2000, la quota di 2,3 miliardi di lire. Trattandosi del primo bilancio d'esercizio dell'azienda, poiché è stata costituita nel mese di aprile ed ha acquisito il controllo delle società del Gruppo nello stesso mese, non sono possibili confronti con l'esercizio precedente. 

BILANCIO OLIVETTI S.P.A. 2000 UTILE NETTO: 870 MLN EURO DIVIDENDO: 0,035 EURO 
Milano, 2 aprile 2001 Il Consiglio di Amministrazione di Olivetti, riunito il 30 marzo sotto la presidenza dell'avv. Antonio Tesone, ha esaminato e approvato i risultati dell'esercizio 2000, che saranno sottoposti all'Assemblea ordinaria dei Soci. Nel corso dell'esercizio 2000, dopo aver completato il processo di trasformazione di Olivetti S.p.A. in una holding industriale focalizzata sulle telecomunicazioni, le priorità della gestione hanno mirato alla razionalizzazione della struttura societaria e organizzativa, all' ottimizzazione della struttura finanziaria e patrimoniale e allo sviluppo delle attività. L'operazione di maggiore rilievo nell'ambito della razionalizzazione societaria è stata la fusione per incorporazione di Tecnost in Olivetti che ha rappresentato il punto conclusivo dell'Opas lanciata nel 1999 su Telecom Italia e ha condotto alla creazione di una delle maggiori holding industriali in Italia e a livello internazionale. Altre importanti operazioni condotte nell'esercizio hanno avuto un significativo impatto sulla composizione dell'area di consolidamento con effetti economici e patrimoniali differenziati: fra esse, l'acquisizione delle partecipazioni nel Gruppo argentino di telecomunicazioni Nortel Inversora e in Seat PG, e la cessione di attività come Sirti, Italtel e il Gruppo informatico OiS. Il Gruppo Olivetti, oltre che nelle telecomunicazioni attraverso il Gruppo Telecom Italia (controllata con il 54,9% dei diritti di voto e il 38,9% del capitale), opera, attraverso altre Società controllate, nei prodotti e servizi per ufficio, nei sistemi informatici specializzati, nell' automazione giochi, nei servizi Internet, nei servizi immobiliari e facilities management. Nell'esercizio 2000 tutte queste Società hanno realizzato risultati positivi. Bilancio consolidato Olivetti 2000 - I ricavi netti del Gruppo nell'esercizio sono stati di 30.116 milioni di euro (+2,2% rispetto al 1999 a pari perimetro), di cui 28.911 milioni relativi al Gruppo Telecom Italia. I costi di gestione e gli altri oneri netti ricorrenti ammontano complessivamente a 24.745 milioni di euro (di cui 21.994 milioni del Gruppo Telecom Italia) con un aumento di 2.138 milioni rispetto all' esercizio 1999 (22.607 milioni di euro, di cui 20.625 milioni del Gruppo Telecom Italia). In particolare gli ammortamenti, pari complessivamente a 6.956 milioni di euro nel 2000 (6.018 milioni nel 1999), comprendono 1.319 milioni di euro relativi all'avviamento di consolidamento per l' acquisizione di Telecom Italia (638 milioni nel 1999, che riguardavano il solo 2° semestre). Il risultato ante proventi e oneri non ricorrenti, interessi e imposte è stato pertanto positivo per 5.371 milioni di euro (positivo per 5.600 milioni di euro nel 1999). I proventi non ricorrenti, pari a 1.705 milioni di euro (7.149 milioni nel 1999, quasi interamente derivanti dalla cessione di Omnitel e Infostrada a Mannesmann), sono costituiti in larga parte (1.408 milioni) da plusvalenze realizzate da dismissioni, in particolare dalla cessione di partecipazioni del Gruppo Telecom Italia (fra cui Italtel, Meie, Teleleasing, Sirti) e dalla cessione del ramo d'azienda "Grandi immobili" di Telecom Italia a Im.Ser. I costi non ricorrenti ammontano complessivamente a 1.613 milioni di euro (1.768 milioni nel 1999) e concernono principalmente 492 milioni di oneri di riorganizzazione del Gruppo Telecom Italia, 419 milioni quale accantonamento di Tim al fondo adeguamento tecnologico e al fondo liberazione frequenze, e 180 milioni di accantonamenti connessi alle operazioni di alienazione di partecipazioni varie e rami d'azienda del Gruppo Telecom Italia. Il risultato consolidato dopo oneri e proventi non ricorrenti e ante interessi e imposte (Ebit) è dunque positivo per 5.463 milioni di euro (18,1% dei ricavi), non confrontabile con l'Ebit di 10.981 milioni del 1999, dovuto ai proventi straordinari dalla cessione di Omnitel e Infostrada. I proventi netti da partecipazioni sono pari a 915 milioni di euro (921 milioni nel 1999). Essi derivano per 302 milioni dal Gruppo Telecom Italia e per 613 milioni da altre Società del Gruppo Olivetti, principalmente per imposte differite attive e vendita di titoli. Gli interessi passivi e altri oneri e proventi finanziari al netto ammontano complessivamente a 1.831 milioni di euro (1.100 milioni nel 1999). Essi derivano per 767 milioni dal Gruppo Telecom Italia, con un aumento rispetto ai 470 milioni nel 1999 per il consolidamento di Nortel Inversora e per gli investimenti in acquisizioni, e per 1.064 milioni principalmente da Olivetti e dalle sue Società finanziarie per gli interessi sul debito finanziario complessivo contratto per l'Opas su Telecom Italia (in aumento di 434 milioni rispetto al 1999, poiché concernevano il solo secondo semestre). Le rettifiche di valore di attività finanziarie, negative per 1.206 milioni di euro (600 milioni nel 1999), riguardano sostanzialmente il Gruppo Telecom Italia e sono relative alla quota di adeguamento del valore delle partecipazioni e alla quota di ammortamento dell'avviamento emerso dall'acquisizione delle stesse partecipazioni (in particolare Seat PG). Le imposte sul reddito per l'esercizio 2000 ammontano a 2.340 milioni di euro (3.207 milioni nel 1999), di cui 2.045 milioni relative al Gruppo Telecom Italia. La quota di risultato di pertinenza degli azionisti di minoranza è pari a 1.941 milioni (2.056 milioni nel 1999) ed è principalmente costituita dall 'utile di pertinenza degli azionisti terzi del Gruppo Telecom Italia (2.401 milioni, rispetto ai 2.181 milioni nel 1999) bilanciato dalla perdita, pari a 481 milioni, di pertinenza di azionisti terzi di Tecnost S.p.A. per i primi nove mesi dell'esercizio, fino alla fusione per incorporazione in Olivetti S.p.A.. Conseguentemente il risultato netto dell'esercizio 2000 di competenza del Gruppo è negativo per 940 milioni di euro, non confrontabile con l'utile di 4.939 milioni nel 1999, per la plusvalenza straordinaria derivante in quest'ultimo esercizio dalla cessione di Omnitel e Infostrada. Il risultato netto del Gruppo ante ammortamento dell'avviamento di competenza per l'acquisizione di Telecom Italia risulta positivo per 111 milioni di euro. Al 31 dicembre 2000 il patrimonio netto totale del Gruppo Olivetti è pari a 31.366 milioni di euro (13.856 milioni dopo la quota spettante agli azionisti di minoranza) rispetto a 26.310 milioni al 31 dicembre 1999 (9.549 milioni dopo la quota spettante agli azionisti di minoranza), con un aumento quindi di 5.056 milioni di euro, di cui 1.999 milioni generati dall'aumento di capitale di Olivetti S.p.A. nell'ambito della fusione di Tecnost S.p.A. in Olivetti S.p.A.. L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2000 è pari a 37.524 milioni di euro, con un incremento di 10.145 milioni rispetto al 31 dicembre 1999 (27.379 milioni). Tale incremento è sostanzialmente attribuibile al Gruppo Telecom Italia come effetto degli esborsi straordinari relativi all'acquisizione di partecipazioni, alla gara per la licenza Umts e al pagamento di dividendi a terzi, e della variazione dell' area di consolidamento; esborsi in parte compensati da introiti, anch'essi di natura straordinaria, quali gli incassi derivanti dalla conversione delle azioni di risparmio TIM e dal piano dismissioni. Al 31 dicembre 2000 i dipendenti delle Società del Gruppo Olivetti incluse nell'area di consolidamento erano 120.973 (129.073 nel 1999). La Capogruppo Olivetti S.p.A. - Olivetti S.p.A. ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 870 milioni di euro. Nel 1999 era stato registrato un utile netto di 2.832 milioni di euro, cui avevano concorso in misura determinante i proventi straordinari derivanti dalla cessione di Omnitel e Infostrada, pur parzialmente compensati da svalutazioni di partecipazioni. Il Consiglio di Amministrazione proporrà pertanto all'Assemblea degli Azionisti, che sarà tenuta in tempo utile, la distribuzione di un dividendo di 0,035 euro per ogni azione ordinaria in circolazione, escluse quindi le azioni proprie, alla data di pagamento. La data prevista per lo stacco del dividendo è il 18 giugno 2001, con pagamento il 21 giugno 2001. Tale dividendo è in linea con quello del 1999, pur in presenza di un significativo ampliamento della base azionaria per effetto della fusione Olivetti-Tecnost e dell'aumento di capitale recentemente conclusosi con successo. Nel corso dell'esercizio 2000 è stata realizzata la fusione per incorporazione di Tecnost S.p.A., controllata dal Gruppo Olivetti al 73%. L'operazione ha avuto efficacia giuridica il 31 dicembre 2000 con retrodatazione degli effetti contabili e fiscali al 1° ottobre 2000. Gli investimenti di Olivetti S.p.A. nell'esercizio 2000 ammontano complessivamente a 258 milioni di euro (17.241 milioni nel 1999, quando era stato sottoscritto l'aumento di capitale Tecnost destinato all' acquisizione di Telecom Italia), quasi interamente relativi ad acquisti di partecipazioni e sottoscrizioni di aumenti di capitale. Al 31 dicembre 2000, quindi successivamente alla fusione Olivetti-Tecnost, il patrimonio netto della Società è pari a 13.937 milioni di euro e l' indebitamento finanziario netto è pari a 17.991 milioni di euro. I due valori sono in aumento rispetto a quelli al 31 dicembre 1999 (quando erano rispettivamente 7.454 milioni e 2.059 milioni) sostanzialmente per effetto della predetta fusione. 

GRUPPO TELECOM ITALIA:APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2000RICAVI A 28.911 MILIONI EURO, +6,7% UTILE NETTO POST MINORITIES: 2.028 MLN EURO, +16,7% 
Roma, 2 aprile 2001 - L'anno 2000 del Gruppo Telecom Italia Nel corso del 2000 il Gruppo Telecom Italia ha conseguito risultati di grande importanza, raggiungendo, e in molti casi superando, tutti i principali obiettivi di budget fissati ad inizio anno. I fattori principali che hanno permesso di cogliere gli importanti obiettivi posti al management sono stati: un'efficace gestione industriale centrata sui fondamentali, sullo sviluppo equilibrato del business, sulla solidità patrimoniale; un rigoroso utilizzo delle risorse finanziarie; la realizzazione di un profondo ridisegno organizzativo di tutte attività del Gruppo e di una forte focalizzazione sul core business; una notevole crescita della produttività che ha compensato la significativa riduzione dei prezzi (impatto di 3,1 miliardi di euro tra telefonia fissa e mobile) con l'aumento di volumi e la riduzione dei costi operativi. Grazie a ciò Telecom Italia ha registrato, nel confronto con i principali operatori telefonici integrati europei: la migliore performance azionaria; il più elevato rapporto Ebitda/ricavi (45,4%); il più basso rapporto debito/Ebitda (1,5 volte). Sintesi dei risultati dell'esercizio 2000 Gruppo Telecom Italia - I ricavi del Gruppo, al lordo delle quote spettanti agli altri gestori di telecomunicazioni, ammontano a 28.911 milioni di euro (55.979 miliardi di lire), con un aumento del 6,7% rispetto ai 27.104 milioni di euro (52.481 miliardi di lire) dell'esercizio precedente (+1,7% a parità di perimetro). Al netto delle quote spettanti agli altri operatori i ricavi ammontano a 26.120 milioni di euro (50.576 miliardi di lire, +5,7%). La crescita dei ricavi è determinata, in particolare, dal consolidamento proporzionale, dal 1° gennaio 2000, del Gruppo Telecom Argentina (attraverso la holding Nortel Inversora), parzialmente compensato dalla riduzione dell'area di consolidamento a seguito delle dismissioni effettuate nel corso del 2000 (immobili, Italtel, Sirti, Teleleasing ecc.). Il margine operativo lordo (Ebitda), pari a 13.118 milioni di euro (25.400 miliardi di lire), aumenta di 892 milioni di euro (1.727 miliardi di lire), con una crescita del 7,3% (+1,5% a pari perimetro) e del 2,2% sul budget di Gruppo. L'incidenza sui ricavi è ulteriormente cresciuta (45,4% contro il 45,1% nel 1999) nonostante la riduzione del 25% delle tariffe fisso-mobile, e grazie, in particolare, al cambiamento dell'area di consolidamento e al contributo di TIM. Il risultato operativo ammonta a 6.806 milioni di euro (13.179 miliardi di lire), con una crescita di 373 milioni di euro (723 miliardi di lire) rispetto al 1999 (+5,8%; +1,2% a pari perimetro) e un'incidenza sui ricavi lordi del 23,5%. L'utile prima della quota spettante agli azionisti di minoranza è pari a 2.948 milioni di euro (5.709 miliardi di lire) in crescita del 22,4% rispetto al 1999. La gestione economica del 2000 chiude con un utile netto consolidato di 2.028 milioni di euro (3.927 miliardi di lire), in crescita del 16,7%, al netto di 920 milioni di euro (1.782 miliardi di lire) di spettanza di azionisti terzi. Al netto dell'ammortamento del goodwill prodotto dalle acquisizioni effettuate dal Gruppo, l'utile netto consolidato è di 2.662 milioni di euro (5.154 miliardi di lire), con una crescita rispetto al 1999 del 32%. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2000 è di 19.029 milioni di euro (36.845 miliardi di lire), contro gli 8.138 milioni di euro (15.758 miliardi di lire) di fine 1999, al di sotto del livello di indebitamento programmato e comunicato al mercato. A tale andamento hanno contribuito - oltre agli effetti sul debito derivanti dalla nuova area di consolidamento - sul fronte delle uscite, acquisizioni, aumenti di capitale, investimenti finanziari, dividendi e costi per licenze UMTS per complessivi 17,7 miliardi di euro (34.200 miliardi di lire); sul fronte delle entrate, tra l'altro, incassi da dismissioni di attività non-core, le risorse provenienti dalla conversione delle azioni di risparmio di TIM, un cash flow netto per un importo complessivo di circa 10 miliardi di euro (19.400 miliardi di lire). Gli investimenti industriali - al netto dei goodwill - sono stati pari nel 2000 a 7,9 miliardi di euro (15.300 miliardi di lire), in crescita di circa 3 miliardi di euro (5.800 miliardi di lire) sull'anno precedente, in particolare per effetto del costo della licenza UMTS in Italia e della crescita delle attività internazionali. Il personale del Gruppo al 31 dicembre 2000 ammontava a 114.669 persone (122.662 a fine 1999), incluse 2.144 unità in Cassa Integrazione Straordinaria, a fronte di una riduzione di 27.550 persone, di cui 9.572 uscite definitivamente da Telecom Italia SpA (in particolare da Tiws), e 17.978 uscite a seguito delle dismissioni delle attività non core. L'ampliamento dell'area di consolidamento del Gruppo ha contestualmente comportato nuovi ingressi per circa 19.557 unità (di cui 7.500 provenienti da Telecom Argentina e altrettante dal Gruppo Seat). Attività e risultati 2000 delle principali business unit del Gruppo Nel 2000 è stata creata la Business Unit Telecom Italia Wireline Services (TIWS) per la telefonia fissa, la trasmissione dati e i servizi Internet per le aziende, che conta circa 27 milioni di collegamenti e oltre 115 mila accessi a larga banda in tecnologia xDSL e in fibra ottica. Nel 2000 i ricavi lordi di TIWS sono ammontati a 16.227 milioni di euro (31.420 miliardi di lire), con una riduzione limitata al -6% rispetto al 1999 a fronte di una diminuzione media dei prezzi retail del 29%. Tale diminuzione è stata parzialmente compensata sia dal notevole sviluppo del fatturato generato dalla trasmissione dati, dallo sviluppo del business wholesale e dai servizi web (+26%), sia dalla tenuta delle quote di mercato nei servizi voce soprattutto nelle fasce di mercato pregiate. L'Ebitda di Tiws è stato di 7.135 milioni di euro (13.817 miliardi di lire, -3,8% rispetto al 1999), in linea con le previsioni di budget. A tale risultato ha contribuito il successo nella realizzazione di un vasto piano di contenimento dei costi operativi, che ha generato un risparmio complessivo di oltre 800 milioni di euro (-8%), in particolare nei servizi voce, e ridotto il personale di circa 9.000 unità. In un contesto ormai totalmente liberalizzato e dove sono attivi oltre 140 operatori, TIWS è riuscita a mantenere una significativa quota di mercato sul traffico (89%), frutto di una aggressiva ma selettiva politica di marketing e di una maggiore focalizzazione del servizio offerto alla clientela. Particolare importanza ha avuto il successo di Teleconomy, un'innovativa offerta di servizi voce e Internet caratterizzati da un sistema di prezzi sia di tipo flat sia forfait. Questa offerta, lanciata nella seconda metà del 2000, in poco più di sei mesi ha raggiunto oltre 2,2 milioni di clienti, contribuendo a rafforzare la fidelizzazione dei segmenti di clientela più esigenti e con più elevati consumi di traffico. Per quanto riguarda gli investimenti industriali, nel 2000 TIWS ha investito oltre 1,5 miliardi di euro per le infrastrutture di rete, di cui 670 milioni di euro per la larga banda, realizzando una copertura ADSL per 120 città, destinate a diventare 600 nel 2002. Nei prossimi tre anni TIWS prevede di investire oltre 7 miliardi di euro, di cui circa 4,8 miliardi destinati allo sviluppo di infrastrutture di rete. Tim si è confermato l'operatore mobile a più alta redditività a livello internazionale, con un aggregato di 45 milioni di clienti nel mondo a fine 2000 attraverso le proprie partecipate, di cui oltre 21,6 in Italia e con un utile netto civilistico della Capogruppo di 1.862 milioni di euro (3.604 miliardi di lire), +20,4% rispetto all'anno precedente. A livello consolidato, Tim ha raggiunto un fatturato di 9.418 milioni di euro (18.235 miliardi di lire), in crescita del 9% sull'anno precedente, grazie anche al significativo contributo delle attività estere (+24%). L'Ebitda consolidato è stato pari a 4.447 milioni di euro (8.610 miliardi di lire, +14,4%), con un rapporto sui ricavi del 47,2%, il più elevato tra i grandi operatori di telefonia mobile nel mondo. Nel 2000 è ulteriormente cresciuta la dimensione internazionale di TIM - al centro dello sviluppo strategico dell'Azienda -, anche attraverso le numerose ed importanti operazioni concluse che hanno portato all'espansione delle attività in Spagna e Austria (aggiudicazione licenze UMTS), in Brasile (acquisizione del controllo di Maxitel), in Venezuela (acquisizione di Digitel), in Turchia e Perù (licenze GSM). La crescita delle attività internazionali del Gruppo Telecom Italia (Società di rete fissa o integrata fisso-mobile) è proseguita lungo le linee centrate sulla focalizzazione e il consolidamento della presenza del Gruppo nelle aree dell'Europa, del Mediterraneo e dell'America Latina e sullo sviluppo nei business ad elevata crescita, come la trasmissione dati e i servizi Web. Il fatturato delle società consolidate è ammontato nel 2000 a 2.453 milioni di euro (4.749 miliardi di lire), +19% - non includendo Telecom Argentina - rispetto al 1999, con un Ebitda di 820 milioni di euro. Sono numerose le operazioni che hanno avuto luogo nel 2000, tra le quali meritano di essere• la creazione di Auna, gruppo integrato di tlc e multimedia, in Spagna; 'acquisizione, da parte di 9Telecom, di Jet Multimedia, operatore Internet e dati in Francia, per dare vita a una datacom integrata; la creazione di BBNed, operatore Internet e dati, in Olanda; l'ottenimento della licenza wireless local loop in Grecia; l'acquisizione di CRT, attraverso Brasil Telecom, e del 30% di Globo.com in Brasile, partecipazione che consentirà l'utilizzo di contenuti multimediali del Gruppo Globo per l'offerta Internet destinata alla clientela di telefonia fissa e mobile. Nel 2000 è stato anche avviato il progetto Nautilus per la creazione di reti ad alta capacità trasmissiva per Internet, con la costruzione di due "ring": Mediterranean Nautilus e Latin America Nautilus. Nel 2000 è stato inoltre realizzato il riassetto delle partecipazioni estere del Gruppo Telecom Italia che ha permesso di semplificare la struttura societaria internazionale, con l'attribuzione di tutte le attività estere nella telefonia mobile a TIM e di tutte le attività di telefonia fissa e integrata fisso-mobile a Telecom Italia. Con la nascita di Seat-Tin.it, è stata portata a termine una delle più rilevanti operazioni di integrazione industriale e finanziaria dello scorso anno, che ha dato vita ad un leader europeo nei settori Internet e media. Il nuovo complesso industriale associa la presenza nei settori tradizionali (directories, direct marketing e prodotti per ufficio) alle attività legate ad Internet (Tin.it, Virgilio, Pagine Gialle On Line e Web services) e al mondo dei media (Tmc). Nel 2000 il Gruppo Seat ha raddoppiato gli abbonati Internet, che hanno raggiunto i 4 milioni (erano circa 2 milioni nel 1999); i volumi di traffico (residenziali e business) sono aumentati del 97%, mentre le page views di Virgilio sono state pari a 1,7 miliardi (0,5 miliardi nel 1999). Il Gruppo Seat Pagine Gialle (i cui risultati 2000 non sono inclusi nel conto economico consolidato del Gruppo) ha registrato lo scorso anno ricavi per 1.333 milioni di euro (2.581 miliardi lire), in crescita del 35,3% rispetto al 1999 grazie allo sviluppo delle attività e alle importanti acquisizioni effettuate nel corso dell'anno. L'Ebitda è stato pari a circa 408 milioni di euro (790 miliardi di lire), in aumento del 3,9% rispetto al 1999; il risultato netto consolidato post minorities è negativo per 0,8 milioni di euro (1,6 miliardi di lire). La Capogruppo Telecom Italia - I ricavi della Capogruppo ammontano a 17.416 milioni di euro (33.723 miliardi di lire), al lordo delle quote spettanti agli altri operatori nazionali ed internazionali di telecomunicazioni (pari a 3.150 milioni di euro, 6.099 miliardi di lire), in calo del 5,9% rispetto al 1999 (18.518 milioni di euro, 35.856 miliardi di lire). La riduzione (-1.101 milioni di euro, -2.133 miliardi di lire) è imputabile principalmente alla componente dei ricavi da traffico che scendono del 13,9%, nonostante l'aumento del 27,3% in termini di minuti. La resa netta da traffico è infatti diminuita del 35,8%, passando da 111 a 71 lire/minuto, per un controvalore di 2.582 milioni di euro (5.000 miliardi di lire). Su tale andamento hanno inciso, tra l'altro, le riduzioni delle tariffe interurbane e internazionali e l'applicazione del nuovo listino di interconnessione. Il margine operativo lordo (Ebitda) è di 7.515 milioni di euro (14.552 miliardi di lire) con una riduzione di 457 milioni di euro (882 miliardi di lire, -5,7%) a seguito della riduzione dei ricavi a cui ha fatto fronte un contenimento dei costi operativi. L'incidenza sui ricavi, pari al 43,2%, è in leggera crescita rispetto al 1999 (43%). Il risultato operativo, pari a 3.595 milioni di euro (6.961 miliardi di lire), presenta una lieve riduzione (-1,9%), mentre cresce rispetto allo scorso anno l'incidenza sui ricavi (dal 19,8% del 1999 al 20,6% del 2000). L'indebitamento finanziario netto a fine 2000 ammonta a 16.839 milioni di euro (32.604 miliardi di lire), con un incremento di 8.541 milioni di euro (16.536 miliardi di lire) rispetto alla fine del 1999. Il personale della Capogruppo al 31 dicembre 2000 era composto da 66.541 unità, (comprese le 2.144 unità in CIGS), contro le 76.113 unità di fine 1999, con una riduzione di 9.572 addetti (-12,6%). La Capogruppo Telecom Italia ha, in particolare, conseguito utili netti per 2.559 milioni di euro (4.954 miliardi di lire), un risultato sostanzialmente in linea con l'anno precedente (-1,9%) e significativamente superiore all'obiettivo di budget. In base a tale risultato verrà proposta all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di lire 605 (0,312 euro) per azione ordinaria Telecom Italia (dividendo 1999 pari a lire 603 ovvero 0,311 euro). Il dividendo unitario per azione di risparmio sarà pari a lire 627 (euro 0,324) per effetto sia della maggiorazione prevista dallo Statuto della Società, sia dall'annullamento delle azioni di risparmio proprie e del conseguente accrescimento del valore nominale delle azioni di risparmio in occasione della ridenominazione in euro del capitale sociale, che verrà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea Straordinaria degli Azionisti, convocata in prima convocazione il prossimo 18 aprile e, in seconda, il prossimo 3 maggio. Nel 1999 il dividendo per azione di risparmio era stato pari a lire 623 (euro 0,322). Il pay-out risulta pertanto pari al 90% dell'utile netto della Capogruppo, in linea con l'esercizio precedente. Il Consiglio infine, si è riservato di convocare successivamente l'assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio d'esercizio e della destinazione dell'utile netto, fermo restando che il pagamento del dividendo è fin d'ora fissato in giugno: stacco cedola in data 18 giugno 2001; pagamento dividendo in data 21 giugno 2001. 

TELECOM ITALIA: I NUOVI TERMINI DEL PROGETTO DI CONVERSIONE E BUY BACK 
Milano, 2 aprile 2001 Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, che ha proseguito il 30 marzo i suoi lavori sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha riesaminato il progetto di conversione delle azioni di risparmio e di buy back presentato lo scorso 5 febbraio. Il Consiglio ha confermato la validità sostanziale di un progetto che il mercato ha mostrato di apprezzare nel suo impianto e che permetterà a Telecom Italia di: ottimizzare e semplificare la struttura del capitale; accrescere considerevolmente la flessibilità finanziaria; migliorare gli indicatori economici. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto degli orientamenti emersi nel mercato in relazione al progetto e ai termini dello stesso proposti lo scorso 5 febbraio, e considerato l'andamento dei mercati finanziari, ha deliberato di sottoporre tale progetto all'approvazione delle Assemblee degli azionisti in sede ordinaria e straordinaria, con le modifiche di seguito indicate. La conversione delle azioni di risparmio - All'Assemblea degli Azionisti prevista in sede straordinaria il 3 maggio in seconda convocazione, verrà richiesto di approvare un'Offerta di conversione volontaria di azioni di risparmio Telecom Italia in azioni ordinarie sulla base delle seguenti condizioni:: il rapporto di conversione sarà di 1 : 1; il conguaglio monetario da versare per convertire un'azione di risparmio in ordinaria sarà determinato in una percentuale compresa tra il 38% e il 42% della media dei Prezzi Ufficiali dell'azione ordinaria Telecom Italia calcolata su un arco di tempo in linea con la prassi immediatamente precedente la data del Consiglio di Amministrazione che approverà l'avvio dell'operazione; tale conguaglio, così determinato, non potrà comunque essere inferiore a 5,25 euro per azione; la conversione delle azioni di risparmio sarà effettuata con modalità tali da consentire agli aderenti lo stacco del prossimo dividendo e sarà subordinata al raggiungimento di una soglia minima di adesione pari al 60% delle azioni di risparmio in circolazione, ferma la facoltà del Consiglio di rinunciarvi. Il Consiglio avrà facoltà di lanciare l'operazione nel momento in cui ravvisi che sussistono le condizioni idonee ad assicurarne il successo, fermo che l'operazione si intenderà decaduta se non promossa entro il prossimo 31 dicembre. Nell'ipotesi di un'adesione del 100% e con un conguaglio pari al minimo di 5,25 euro per azione, i proventi complessivi derivanti dalla conversione saranno pari a circa 10,8 miliardi di euro (circa 21.000 miliardi di lire). Al fine di ottenere il consenso del mercato, si conferma che Olivetti, azionista di maggioranza assoluta di Telecom Italia, non approverà l'operazione qualora nell'Assemblea Straordinaria degli Azionisti Telecom Italia chiamati ad approvarla, si registrasse il voto contrario da parte dei soci che rappresentano la maggioranza assoluta delle azioni non appartenenti a Olivetti. Acquisto di azioni proprie (Buy back) - L'Assemblea ordinaria degli azionisti, che si terrà anch'essa il 3 maggio prossimo, sarà chiamata ad autorizzare l'acquisto, immediatamente dopo il completamento della conversione delle azioni di risparmio, di azioni ordinarie Telecom Italia per un importo pari all'incasso riveniente dalla conversione e comunque non oltre il 10% del capitale sociale di Telecom Italia. Al fine di ridurre l'arco di tempo intercorrente tra il versamento del conguaglio di conversione e il pagamento del corrispettivo dovuto per l'acquisto di azioni proprie, sarà costituita una nuova società ("Newco"), interamente posseduta da Telecom Italia e dotata di riserve disponibili pari all'ammontare riveniente dalla conversione, che provvederà a tale acquisto attraverso un'OPA sulle azioni ordinarie di Telecom Italia. Il prezzo per azione dell'OPA sarà pari alla media dei Prezzi Ufficiali delle azioni ordinarie di Telecom Italia, calcolata su un arco di tempo in linea con la prassi immediatamente precedente la data del Consiglio di Amministrazione che delibererà l'avvio del buy back, aumentata di un premio idoneo ad assicurare il successo dell'operazione e comunque non superiore al 25%. Successivamente alla conclusione del buy back e previa approvazione del bilancio d'esercizio 2001, la Newco sarà fusa per incorporazione in Telecom Italia S.p.A., che diverrà pertanto direttamente titolare delle azioni ordinarie consegnate in OPA. Qualora residuino riserve derivanti dal pagamento del conguaglio di conversione, l'Assemblea degli azionisti ordinari di Telecom Italia sarà chiamata a deliberarne la distribuzione in forma di dividendo straordinario. Dal punto di vista finanziario, quindi, l'operazione per Telecom Italia sarà neutra. Ipotizzando una adesione del 100% alla conversione delle azioni di risparmio al prezzo di conguaglio minimo di 5,25 euro per azione, l'incasso lordo derivante dall'adesione proporzionale al buy back sarebbe pari per Olivetti a circa 4,3 miliardi di euro (8.200 miliardi di lire). 

IL CDA DI TISCALI HA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2000 IL FATTURATO 2000 DELLA CAPOGRUPPO TISCALI S.P.A. È STATO PARI A 121 MILIONI DI EURO, RISPETTO AI 32,7 MILIONI DI EURO RELATIVI AL 1999
Milano, 2 aprile 2001. Il Consiglio di Amministrazione di Tiscali S.p.A.,la società europea di telecomunicazioni, riunitosi a Milano, ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio chiuso il 31 dicembre 2000. Il fatturato 2000 della capogruppo Tiscali S.p.A. è stato pari a 121 milioni di Euro, rispetto ai 32,7 milioni di Euro relativi al 1999. Il risultato operativo nell'esercizio 2000 è risultato pari a - 48,8 milioni di Euro. Il risultato operativo negativo è da imputare, tra gli altri fattori, all´incidenza delle spese di marketing per un ammontare complessivo pari a 35,4 milioni di Euro. Il bilancio civilistico al 31 dicembre 2000 di Tiscali S.p.A. evidenzia un risultato netto negativo per 101 milioni di Euro contro una perdita di 9,5 milioni di Euro nel 1999. Tale risultato è influenzato negativamente da oneri straordinari per 51 milioni di Euro, relativi alle perdite d´esercizio di alcune partecipazioni acquisite nel corso dell´esercizio 2000. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2000 ammonta a 2.287 milioni di Euro, contro un dato analogo relativo al 1999 pari a 137,9 milioni di Euro. Il fatturato consolidato del Gruppo Tiscali, ottenuto senza consolidare World Online International N.V. la cui acquisizione è stata perfezionata in data 7 Dicembre 2000, è risultato pari 173,2 milioni di Euro, contro un dato analogo relativo al 1999 pari a 32,7 milioni di Euro. Il risultato operativo è negativo per 177 milioni di Euro, contro un dato analogo relativo al 1999 negativo per 9,4 milioni di Euro. Il peggioramento dei risultati è da porre in relazione in particolare ai costi di marketing, passati da 4,3 milioni di Euro nel 1999 a 37,7 milioni di Euro. E´ inoltre da evidenziare la forte incidenza degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, tra cui rientra l´ammortamento della differenza da consolidamento, per un totale di 106,4 milioni di Euro. Il risultato consolidato ante imposte è risultato negativo per 187,9 milioni di Euro, contro un dato analogo relativo al 1999 negativo per 9,5 milioni di Euro. L´esercizio 2000 è stato caratterizzato dalla forte crescita del Gruppo Tiscali ottenuto sia tramite crescita organica che tramite acquisizioni, che hanno portato Tiscali ad avere una base utenti Internet attivi pari a 4,0 milioni al 31/12/00. La successiva acquisizione di Liberty Surf, recentemente perfezionata accresce ulteriormente la posizione competitiva di Tiscali in Europa, con 10,7 milioni di utenti Internet registrati, di cui 4,9 milioni sono utenti attivi. 

FIN.PART: RICAVI CONSOLIDATI IN CRESCITA DEL 47,7% A 588,6 MILIARDI DI LIRE E UTILE NETTO A 15,8 MILIARDI DI LIRE (NEL 1999 ERA INVECE STATA REALIZZATA UNA PERDITA DI 11 MILIARDI).
Milano, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part, holding industriale quotata alla Borsa Italiana e operante nei settori della moda e del tessile di lusso per la casa, ha approvato oggi i dati del bilancio 2000, che evidenzia ricavi consolidati a 588,6 miliardi di lire, in consistente crescita, +47,7%, rispetto a quelli del 1999. A tale risultato hanno contribuito positivamente le tre aree strategiche del gruppo, nel dettaglio: il tessile-casa di Frette per circa 187 miliardi di lire, in crescita del 31% rispetto al 1999, il pret-à-porter e lo sportswear del Gruppo Pepper (marchi Maska, Henry Cotton's, Moncler, Marina Yachting e Cerruti Jeans) per 340,1 miliardi di lire (+ 75% sul 1999). In particolare, nel corso dell'anno l'area di consolidamento del Gruppo si è allargata includendo, oltre a Maska, inserita per la prima volta dopo l'acquisizione perfezionata nel gennaio 2000, anche Star, azienda leader nel settore dei tessuti stampati di alta qualità acquisita da Frette nell'agosto 2000. Nel corso del 2000 particolare impulso è stato dato alla presenza diretta sui principali mercati esteri per sviluppare le vendite dei marchi del Gruppo, dove sono stati aperti nuovi flagship stores a marchio Frette, Henry Cotton's e Cerruti Jeans. I maggiori oneri di natura non ricorrente, relativi all'avvio di nuove attività nel settore retail, in particolare sul mercato statunitense, hanno inciso per circa 16 miliardi di lire. A parità di area di consolidamento, i ricavi del Gruppo sono cresciuti del 25% circa rispetto al 1999. L'attività alberghiera, inserita nell'area di consolidamento solo fino al 31 ottobre 2000, ha contribuito ai ricavi totali per 60,2 miliardi di lire. Le attività a regime hanno generato un reddito operativo lordo di 56 miliardi di lire in crescita del 31% circa sul 1999, con un'incidenza del 10% sul fatturato, e un EBIT di 23,5 miliardi di lire. Il Gruppo Fin.part ha chiuso il bilancio 2000 con un utile netto di 15,8 miliardi di lire (nel 1999 era invece stata realizzata una perdita di 11 miliardi) anche grazie alle significative plusvalenze derivanti dalla cessione di Bonaparte Hotel Group..La crescita del fatturato con il conseguente aumento del capitale circolante netto del Gruppo e i rilevanti investimenti effettuati nel corso del 2000 in partecipazioni e sviluppo dell'attività di vendita hanno comportato un incremento dell'indebitamento netto di soli 75 miliardi (dai 347,8 miliardi a fine '99 ai 422,8 miliardi a fine 2000) anche in relazione alla cessione del ramo alberghiero Bhg. In termini di incidenza sul fatturato consolidato, l'indebitamento netto complessivo si è ridotto dall'87,3% nel 1999 al 71,8% nel 2000. Il cash flow complessivo è pari a 70,6 miliardi di lire, in crescita di circa 39 miliardi rispetto all'esercizio precedente. Per quanto riguarda i dati della capogruppo, Fin.part S.p.A. chiude con un utile d'esercizio di 893 milioni. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di destinare tale utile a nuovo, dedotta la quota di circa 44,6 miliardi di lire da accantonarsi a riserva legale. Nei primi due mesi del 2001 i ricavi complessivi a parità di perimetro di consolidamento (escluso Cerruti Holding) hanno superato i 144 miliardi di lire, con una variazione positiva di circa il 35%. Nel comparto tessile-casa, alla crescita delle vendite di Frette hanno contribuito in maniera rilevante le attività nell'area retail estero. Per l'esercizio 2001 è atteso un fatturato consolidato diretto di circa 880 miliardi di lire - di cui circa 290 miliardi di lire nel tessile-casa, circa 290 nel pret-a-porter (rappresentato da Maska e dalla nuova acquisizione Cerruti) e circa 300 nello sportswear - mentre, includendo i fatturati dei licenziatari, i marchi di proprietà del Gruppo arriveranno a sviluppare un giro d'affari di oltre 1.200 miliardi. 

IL CDA DI MERLONI ELETTRODOMESTICI APPROVA IL BILANCIO 2000: AL VIA LA CONVERSIONE DELLE AZIONI DI RISPARMIO 
Milano, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Merloni Elettrodomestici S.p.A., riunitosi oggi a Milano, ha esaminato il bilancio consolidato 2000 chiuso con un utile netto di 82 miliardi di lire (51 miliardi nel 1999) con una crescita del 60% rispetto all'anno precedente. Il margine operativo è stato di 185 miliardi di lire, pari al 6% del fatturato, rispetto ai 137 miliardi del 1999 (5% del fatturato). Si tratta di risultati record. Per questo il Consiglio di Amministrazione ha deciso di raddoppiare il dividendo proponendo all'Assemblea dei Soci la distribuzione di 260 lire per le azioni ordinarie (120 nell'anno precedente) e 280 lire per le azioni di risparmio (140 nell'anno precedente), da porre in pagamento a partire dal 24 maggio 2001. Il dividendo verrà integrato con la quota parte di pertinenza delle azioni proprie in portafoglio. Il fatturato consolidato è stato di 3.100 miliardi (2.749 nel 1999), con una crescita del 12,8%. La profittabilità del patrimonio continua a crescere: il ROE è passato dall'11% del 1999 al 14% del 2000. Anche gli investimenti salgono a 461 miliardi: 196 miliardi per gli investimenti industriali (183 nel 1999) e 265 miliardi per l'acquisizione di Stinol. L'indebitamento, che comprende i 265 miliardi di lire dell'acquisto di Stinol, è stato di 439 miliardi di lire (178 nel 1999). Il rapporto con i mezzi propri è pari a 0,79 (0,38 nel 1999). Tale rapporto depurato dell'acquisizione di Stinol è di 0,31. Il personale al 31.12.2000 è composto da 13.672 unità (7.289 nel 1999), di cui 6.697 nell'Europa Occidentale e 6.975 nell'Europa dell'Est. Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie che sarà sottoposto all'Assemblea dei Soci. Il progetto offre agli azionisti di risparmio la facoltà di convertire le azioni di risparmio in azioni ordinarie, con le seguenti modalità di conversione: un'azione ordinaria ogni azione di risparmio, con pagamento di un conguaglio pari a 1,40 Euro per azione o alternativamente convertendo 5 azioni di risparmio con 3 ordinarie. "Questa iniziativa - ha dichiarato Vittorio Merloni -, che semplifica la struttura del capitale e migliora il flottante, fa parte di un piano per rendere più interessante il titolo anche per gli investitori istituzionali". 

MERLONI ELETTRODOMESTICI HA ADERITO AL CODICE DI AUTODISCIPLINA DELLE SOCIETÀ QUOTATE 
Milano, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Merloni Elettrodomestici annuncia l'adesione della società al "Codice di autodisciplina delle Società quotate", e rende pubbliche le regole ed i principi della propria ''Corporate Governance'' inserendo un apposito capitolo nella Relazione degli Amministratori sulla Gestione allegata al Bilancio 2000. Il documento è anche pubblicato per esteso sul sito internet www.merloni.com che offre in tempo reale aggiornamenti sulle attività del Gruppo. La Merloni Elettrodomestici già da tempo ha adottato regole di ''Corporate Governance'' in linea con i migliori standard internazionali. Nel Consiglio di amministrazione della società, infatti, siedono consiglieri indipendenti, la società è dotata di un Audit Committee e di un Comitato Risorse Umane che formula proposte per la remunerazione degli amministratori delegati e dell'alta dirigenza, legate in parte ai risultati economici conseguiti dalla società. Le relazioni di Merloni Elettrodomestici con gli investitori istituzionali, con gli azionisti e con il mercato sono tenute dal responsabile dei rapporti con gli azionisti e con gli investitori istituzionali. La società ha recentemente adottato la "Procedura interna per la gestione delle informazioni riservate". L'allineamento al Codice sarà perfezionato con l'approvazione da parte della prossima Assemblea dei soci del "Regolamento assembleare". 

MERLONI ELETTRODOMESTICI: APPROVATO PROGETTO DI CONVERSIONE DELLE AZIONI DI RISPARMIO IN ORDINARIE 
Milano, 2 aprile 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Merloni Elettrodomestici S.p.A. ha approvato oggi il progetto di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie che sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea Straordinaria e dell'Assemblea Speciale degli azionisti di risparmio. Il progetto prevede la possibilità per gli azionisti di risparmio di convertire le 21.039.668 azioni di risparmio in circolazione, del valore nominale di 1.000 lire, con godimento 1° gennaio 2001, in azioni ordinarie di nuova emissione, del valore nominale di 1.000 lire ciascuna, con godimento 1° gennaio 2001, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione. La conversione avverrà in ragione di una nuova azione ordinaria per ogni azione di risparmio, con pagamento di un conguaglio di Euro 1,40 per ogni azione di risparmio o, in alternativa, a scelta dell'azionista di risparmio, in ragione di 3 nuove azioni ordinarie per ogni 5 azioni di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio in denaro. Il progetto è finalizzato a conseguire un maggiore apprezzamento dei titoli della Società da parte del mercato e degli investitori istituzionali, grazie all'incremento del flottante sugli stessi nonché al miglioramento degli indici economici per azione. In questo modo il valore dell'azione potrà essere più in linea con i valori economici della Società che nel corso del 2000 hanno segnato livelli record. L'aumento del flottante permetterà di rendere più interessante il titolo anche per gli investitori istituzionali . Questa operazione permetterà anche di semplificare la struttura del capitale sociale, di ridenominare il capitale sociale in Euro e l'eventuale annullamento delle azioni proprie. L'efficacia dell'offerta di conversione volontaria è subordinata all'avvenuta consegna in adesione dell'80% delle azioni di risparmio, salvo che la Società comunichi, all'atto della pubblicazione dei risultati della conversione volontaria, di accettare in conversione anche una quantità inferiore di azioni di risparmio. Per la massima tutela degli azionisti di risparmio, qualora, a seguito dell'esercizio delle suddette facoltà di conversione volontaria, rimanga un numero di azioni di risparmio non idoneo a garantire un regolare mercato, tale da indurre Borsa Italiana S.p.A. a revocarne la quotazione, le eventuali residue azioni di risparmio non convertite, alla fine del periodo fissato per la conversione volontaria, verranno automaticamente convertite, previa approvazione da parte dell'Assemblea Speciale degli azionisti di risparmio. La conversione avverrà in ragione di 3 azioni ordinarie di nuova emissione, del valore nominale di 1.000 lire ciascuna, con godimento al 1° gennaio 2001, aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione, per ogni 5 azioni di risparmio esistenti e in circolazione, senza pagamento di alcun conguaglio in denaro. Il rapporto di conversione ed il conguaglio sono stati determinati tenendo conto dei prezzi correnti e recenti delle azioni delle due categorie, dell'andamento degli stessi nel medio periodo (6 e 12 mesi) e, soprattutto, dell'andamento dei prezzi relativi, misurato dallo spread azioni ordinarie/azioni di risparmio, nonché dei diritti patrimoniali e di voto delle azioni. Al fine di attribuire ai possessori delle azioni di risparmio un adeguato incentivo alla conversione, si riconosce, nelle due ipotesi alternative, un premio del 27,6% nell'ipotesi 1 a 1 con conguaglio in denaro e del 21,0% nell'ipotesi di 3 a 5 senza conguaglio, calcolato rispetto alla media degli ultimi sei mesi. Inoltre, il conguaglio di Euro 1,40 risulta, in valore assoluto, significativamente inferiore alla differenza media tra azione ordinaria e azione di risparmio, osservata nel corso degli ultimi sei mesi (dal 22 settembre 2000 al 23 marzo 2001) e pari ad Euro 2,45. Le azioni ordinarie di nuova emissione che verranno attribuite in sede di conversione agli attuali azionisti di risparmio parteciperanno agli utili di esercizio a partire dal 1° gennaio 2001, nella misura che verrà stabilita dall'Assemblea degli azionisti per tutte le azioni ordinarie, restando dunque fermo che gli azionisti di risparmio che aderiranno all'offerta di conversione manterranno comunque integro il proprio diritto al dividendo relativo all'esercizio 2000, nella misura deliberata dall'Assemblea e secondo le modalità da questa fissate per il relativo pagamento. Il Consiglio è stato assistito, in qualità di Advisor finanziario, da Abn Amro e, quanto alla struttura legale-societaria e fiscale del medesimo progetto, dai professionisti di Andersen Legal. Il testo integrale della Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione all'Assemblea Straordinaria e all'Assemblea Speciale degli azionisti di risparmio, contenente tutte le informazioni relative alla conversione ed alle altre operazioni in cui si articola il progetto in questione, sarà disponibile, oltre che con le modalità di legge, anche sul sito della Società all'indirizzo www.merloni.com  a partire dal 13 aprile 2001. L'Assemblea Straordinaria degli azionisti è stata convocata, presso la sede della Società, per il giorno 30 aprile 2001, ore 9, in prima convocazione, nonché il 7 maggio 2001 in seconda convocazione, alle ore 11, stesso luogo. L'Assemblea Speciale degli azionisti di Risparmio è stata convocata, presso la sede della Società, per il giorno 7 maggio 2001, ore 17:30 in prima convocazione, nonché per l'8 ed il 9 maggio 2001, rispettivamente in seconda e terza convocazione, stesso luogo ed ora. 

BIESSE SI PREPARA ALLA QUOTAZIONE IN BORSA 
Milano, 2 aprile 2001 - L'assemblea degli azionisti di Biesse S.p.A. ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2000 e ha deliberato di presentare la richiesta di ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni ordinarie sul Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.A. La società, che ha sede a Pesaro e conta circa 2000 dipendenti, ha impianti produttivi in Italia e Austria e ha conseguito nel corso del 2000 ricavi totali consolidati per 683 miliardi di lire realizzando un risultato operativo di 67 miliardi di lire e un utile netto consolidato pari a 31 miliardi di lire. Mediobanca insieme con Deutsche Bank sarà Global Coordinator del collocamento e sponsor della società. Inoltre Mediobanca ricoprirà il ruolo di specialist della società. 

ARCOTRONICS: (CONDENSATORI E BATTERIE ) PROGETTO DI QUOTAZIONE IN BORSA. SG COWEN (GRUPPO SOCIÉTÉ GÉNÉRALE) E BANCA COMMERCIALE ITALIANA S.P.A. (COMIT) SONO JOINT-GLOBAL COORDINATOR DELL'OPERAZIONE E CO-SPONSOR DELL'EMITTENTE. COMIT È CAPOFILA DELL'OPVS E RESPONSABILE DEL COLLOCAMENTO. 
Milano, 2 aprile 2001 - L'Assemblea degli azionisti di Arcotronics Italia S.p.A. - leader in Italia e secondo operatore mondiale nella produzione di condensatori in film plastico e di macchine per la realizzazione di condensatori e batterie - ha deliberato nella giornata di oggi il progetto di quotazione in Borsa. L'Operazione avverrà, previo ottenimento delle autorizzazioni previste dagli organi di controllo, attraverso un'Offerta Globale suddivisa in un'Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione (Oovs) rivolta ai risparmiatori italiani e in un contestuale Collocamento Privato riservato agli Investitori Professionali in Italia ed Istituzionali all'estero. Nell'ambito dell'Operazione di quotazione di Arcotronics Italia S.p.A., Sg Cowen e Comit agiscono in qualità di Joint-Global Coordinator dell'Operazione, Co-Sponsor dell'Emittente e Joint-Bookrunner del Collocamento Privato. Comit è Capofila dell'Opvs e Responsabile del Collocamento.La stessa Assemblea, riunita in seduta straordinaria, ha inoltre deliberato un aumento a pagamento del Capitale Sociale, propedeutico alla quotazione in Borsa, attraverso l'emissione di un massimo di 1.312.500 azioni ordinarie, ciascuna del valore nominale di 4 Euro con esclusione del diritto d'opzione. Il Gruppo Arcotronics è uno dei primari operatori a livello internazionale nella produzione di componenti elettronici passivi (in particolare condensatori in film plastico) per i più importanti gruppi mondiali in settori quali telecomunicazioni, elettronica di consumo, industriale, automobili, illuminazione ed è inoltre attivo nella realizzazione di linee automatiche per la fabbricazione di numerose tipologie di condensatori e di prodotti come, ad esempio, batterie al litio e componenti elettromeccanici. Il Gruppo Arcotronics, con sede a Sasso Marconi (Bo), ha 6 impianti produttivi in Italia e 3 all'estero (Germania, Inghilterra e Bulgaria) e dispone di una struttura organizzativa che impiega oltre 1.400 addetti. Il Gruppo, che fa parte della multinazionale giapponese Nissei (attiva in Cina e Giappone), ha saputo sviluppare processi produttivi altamente innovativi nei quali vengono impiegate macchine che utilizzano soluzioni tecnologiche all'avanguardia ed ha avviato da tempo numerosi progetti specifici di ricerca. 

TURINET.NET IL CANALE INFORMATIVO SETTORIALE DEL TURISMO PER I PROFESSIONISTI DEL TURISMO, DEBUTTA ALLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO DI NAPOLI 
Milano, 2 aprile 2001 - www.Turinet.net portale europeo in tre lingue (italiano, spagnolo e portoghese) nato come punto di incontro e di aggiornamento per gli operatori turistici di Italia, Spagna e Portogallo, debutterà ufficialmente alla Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, in programma alla Mostra d'Oltermare dal 6 all'8 aprile. Il portale on-line ha scelto l'importante manifestazione partenopea per presentasi (stand 2017) al mercato turistico italiano, agli operatori del settore e al pubblico.Turinet.net offre ai suoi abbonati notizie aggiornate quotidianamente, una banca dati settoriale in continua fase di allestimento, il calendario delle fiere del settore più completo e un servizio di consulenza che prevede assistenza tecnica e design di pagine Web. Da poco è stato attivato un nuovo settore di gran utilità per gli agenti di viaggio: Tour Operator. Il settore è il contenitore delle offerte dei più importanti Tour Operator italiani.Turinet Italia http://it.turinet.net fa parte di un progetto editoriale europeo che comprende le riviste elettroniche Turinet Spagna in lingua spagnola http://es.turinet.net  e Turinet Portogallo in lingua portoghese http://pt.turinet.net Rivolgendosi ai mercati del Sud Europa, la casa editrice Fdg si propone come punto d'incontro settoriale di diverse culture per fornire a visitatori e abbonati uno strumento completo per dare una svolta innovativa ai loro affari.Dall'unico portale in lingua italiana www.fdg-srl.it, ancora in fase di ultimazione, sarà possibile accedere a tutte le riviste pubblicate e ai vari servizi offerti dalle aziende abbonate ai portali di Fdg Casa Editrice Europea, 

PROSSIMA ASSEMBLEA UNICREDIT 
Milano, 2 aprile 2001 - UniCredito Italiano ha convocato l'Assemblea Ordinaria per l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2000 per il giorno 30 aprile prossimo in prima convocazione ed, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 5 maggio 2001. E' stata anche convocata un'Assemblea Straordinaria per deliberare, fra l'altro, il conferimento al Consiglio di Amministrazione della delega per procedere alla conversione in euro del capitale sociale con suo contestuale aumento per un massimo di 2356,6 miliardi di lire mediante imputazione di riserve disponibili, al fine di consentire l'incremento del valore nominale di ciascuna azione a 0,50 euro. Tale Assemblea Straordinaria si terrà il giorno 3 maggio prossimo ed, occorrendo, in seconda e terza convocazione il 4 e 5 maggio 2001. 

 

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