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APPUNTAMENTI NOTIRIZIARIO SABATO pagina 3
La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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AIR FRANCE TARIFFE APRILE 2001 PER PARTENZE
DA: BOLOGNA, FIRENZE, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PISA, ROMA, TORINO, VENEZIA E
VERONA. Tariffe per partenze con Air France da:
Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino, Venezia e
Verona.
JEREMY RIFKIN APRIRÀ A RIMINI
LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TURISMO SOSTENIBILE * La Conferenza si terrà dal
28 al 30 giugno al Palacongressi di Rimini * La sfida di un'industria
delle vacanze compatibile con l'ambiente raccolta da una realtà ad alto
sviluppo turistico come l'area riminese * Sarà presentato uno studio
di carrying capacity sul territorio della provincia di Rimini * Il progetto sperimentale di
un marchio ecologico per gli alberghi * A Rimini anche la convention
di Tour Operators Iniziative. Si aprirà con una prolusione
di Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends di
Washington, nonché autore di best sellers di successo (da Il secolo biotech
a L'era dell'accesso) la Conferenza internazionale sul turismo sostenibile
che si terrà al Palacongressi di Rimini dal 28 al 30 giugno prossimi. La Conferenza, organizzata
dalla Provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna, si annuncia come
un'occasione privilegiata e qualificata per fare il punto sulle politiche
che enti pubblici e operatori privati possono insieme realizzare per
affermare nei fatti la possibilità di un'attività turistica compatibile
con le esigenze dell'ambiente. Alla Conferenza di Rimini
l'attenzione sarà rivolta in modo particolare ai problemi e alle domande
che la moderna sensibilità ambientale pone alle località caratterizzate da
un inteso sviluppo turistico e da un notevole carico antropico. La sfida che
sarà lanciata a Rimini è proprio quella di poter parlare in modo
realistico di turismo sostenibile (e proporre conseguenti scelte politiche)
per località che sono diventate mete privilegiate per la vacanze. Da questo
punto di vista è importante che a promuovere questa inversione di tendenza
sia una realtà come Rimini nella quale da decenni il movimento turistico è
associato ai grandi numeri. La Conferenza verterà su tre
grandi temi: Turismo sostenibile, pianificazione territoriale e Agenda 21;
La qualità ambientale dei servizi turistici; Il turismo sostenibile alla
prova del mercato. A coordinare le tre sessioni di lavoro saranno Anne
Burrill, della DG Ambiente della Commissione Europea; Riccardo Rifici, del
Ministero dell'Ambiente, Comitato italiano per l'Ecolabel; Eugenio Yunis,
del Wto, Unità sviluppo sostenibile del turismo. Nel corso dei lavori sarà
presentato uno studio dell'Unep, istituzione specializzata delle Nazioni
Unite, volto ad applicare la metodologia di carrying capacity al territorio
della Provincia di Rimini. Con tale metodologia, una volta determinato lo
scenario complessivo (quante presenze si vogliono mantenere?) si determina
il carico turistico ammissibile per una località, tenendo conto sia della
soddisfazione degli ospiti che del rispetto dell''ambiente. Finora questa
metodologia è stata applicata a piccole località emergenti o a isole, è
la prima volta che viene messa a confronto con i problemi di una realtà
sviluppata come Rimini. Nel corso della Conferenza sarà
inoltre svolta una prima verifica del progetto sperimentale dell'Anpa
(Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) teso ad attribuire un
marchio di qualità ambientale alle strutture ricettive. E' un progetto al
quale partecipa attivamente la Provincia di Rimini e che viene realizzato in
collaborazione con le Associazioni Albergatori della costa. L'Anpa si è
impegnata in questa sperimentazione perché è candidata ad ottenere
dall'Unione Europea l'incarico per la certificazione ambientale nel settore
turistico. Non è un caso che il territorio riminese sia stato scelto dall'Anpa
per questo progetto sperimentale: la forte vocazione turistica e l'elevato
numero di imprese ricettive rendono particolarmente significativi i
risultati che si possono ottenere sul fronte della 'sostenibilità
ambientale' dell'industria delle vacanze. In occasione della Conferenza
si terrà inoltre a Rimini la convention di Tour Operators Iniziative,
organismo che si avvale del supporto dell'Unesco, del Programma per
l'ambiente delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione Mondiale del Turismo.
Scopo dell'iniziativa è incrementare lo sviluppo del turismo sostenibile:
gli operatori aderenti sono impegnati nelle loro politiche aziendale a
definire e realizzare obiettivi che vadano nella direzione di un turismo
compatibile con l'ambiente. Tour Operators Iniziative parteciperà
direttamente alla Conferenza nella sessione dedicata alle dinamiche del
mercato. Info Valerio Lessi,
0541/716374, fax 0541/786010. TOSCANA, IN BICI O A PIEDI TRA
MULINI, MONASTERI E ARTIGIANI DI PIETRE PREZIOSE SPECIALE PACCHETTO WEEKEND
IDEATO DA PALAZZO MANNAIONI Da Montaione a San Vivaldo in
bicicletta o a piedi. Tra le colline toscane, senza fretta però perché il
paesaggio attira: una fila di cipressi, un boschetto, una torre o un mulino
che spuntano dall'erba alta. Ed è uno spettacolo piacevole. Il punto di partenza è
Montaione, nel "cuore" antico della Toscana tra Firenze, Siena,
Pisa e Volterra. Le torri di San Gimignano non sono lontane, così come
Colle Val d'Elsa, la capitale del cristallo. Gli itinerari che suggerisce
Palazzo Mannaioni portano invece in sentieri e viuzze meno noti, ma che
conservano un fascino senza dubbio mistico, come San Vivaldo, un angolo di
Palestina in Toscana. Itinerari che si possono
percorrere a piedi (poco meno di quattro ore a/r) o in bici, messa a
disposizione da Palazzo Mannaioni (circa un'ora). Per il sentiero che si
percorre a piedi - probabilmente il più bello - si prende la strada
provinciale per San Vivaldo, in località Tre Ponti. E' segnalato sulla
sinistra l'inizio del sentiero. Un percorso in salita che si addentra nel
bosco. Seguendo i segnali si arriva accanto ad una casa colonica (Casa di
Emma), parte della tenuta di Villa Pozzolo dei Geddes da Filicaia. Si
oltrepassa la villa e si raggiunge la strada asfaltata di Pozzolo. A sinistra c'è la cisterna
romana, che risale forse al II secolo d.C. Il percorso continua in salita
sino al parco pubblico di Poggio d'Aglione, dove, seguendo i cartelli, ci si
inoltra nel bosco di erica per scendere sino al fiume. Si segue il corso
d'acqua per un po' e poi lo si attraversa, prendendo a sinistra il sentiero
di San Vivaldo. La salita nel bosco è prima dolcse poi più ripida ed è
nota come "viottolo maremmano", perché percorso dai pastori per
la transumanza verso i pascoli invernali della Maremma. Ed ecco una strada
in terra battuta che porta sino a San Vivaldo. Ciò che rende unico il
complesso francescano di San Vivaldo è il Sacro Monte o Gerusalemme di
Toscana, un insieme di cappelle e tempietti con gruppi in terracotta e
dipinti del XVI secolo. In quell'epoca i fedeli volevano toccare la terra
dove Gesù aveva camminato, vedere i luoghi dei miracoli, della morte e
della resurrezione. Nacque il fenomeno del pellegrinaggio in Palestina, ma
quel viaggio era rischioso, lungo e costoso, specie dopo che fu occupata dai
Turchi. Si cercò di trasferire "vicino a casa" la Terrasanta,
ricostruendo materialmente e simbolicamente i luoghi essenziali. San Vivaldo
è la "copia" esatta della vera Gerusalemme della fine del 1400,
anche se orientata diversamente. Visitate le cappelle e la
mostra permanente allestita nel fienile sopra al Monte Sion, si può
proseguire l'itinerario sino alla cascata di Pozzo Diago, alta dieci metri,
dove è bello - in estate - concedersi un bagno rinfrescante. Montaione riserva altre
deliziose sorprese, come i due mulini che tutt'oggi funzionano e che si
trovano lungo il corso del torrente Egola (Alle Pozzole e Ribaldi). E come
la tradizione dell'intarsio e della lavorazione delle pietre dure, che
risale al Rinascimento, a cura di Tosco Ticciati. Il suo laboratorio
artigianale conserva la tradizione del mosaico fiorentino con l'uso di
corniola, agata, opale, quarzo, lapislazzuli e onice nella realizzazioni di
tavoli, base per lampade, e altri splendidi oggetti di arredamento. Anche il
multimiliardario Bill Gates è un cliente di Ticciati, così come sceicchi
arabi. Per uno di questi è stato recentemente realizzato un lavabo
incastonato con rubini. Il prezzo? "Appena" settanta di milioni. Il pacchetto "Mulini,
monasteri e pietre Preziose" è proposto da Palazzo Mannaioni, una
residenza in stile rinascimentale che riecheggia le architetture in voga
nella città di Lorenzo il Magnifico e di Cosimo I e che guarda da un lato
le antiche mura di Montaione e dall'altro le colline della Val d'Elsa. Questa antica residenza
patrizia è oggi uno degli alberghi più raffinati della zona grazie ad un
accurato lavoro di restauro e di ristrutturazione. Il cortile del palazzo,
nel quale troneggia un pozzo di pietra, viene coperto con una vetrata
liberty e destinato a sala d'attesa; la piccola cappella viene trasformata
in biblioteca e sala di lettura; le scuderie diventano l'american bar e la
sala per la prima colazione, le cantine e il frantoio sono utilizzate come
salle a manger. Nella parte abitata in passato dai proprietari del Palazzo
sono ricavate 5 suites e 24 stanze, arredate con gusto ed eleganza. Mobili
in stile, travi a vista, ferri battuti, decorazioni in cotto, tessuti dalla
sobria eleganza sono i tratti caratteristici delle camere. A disposizione per gli ospiti:
una piscina con idromassaggio, campi da tennis e, nei dintorni, un green da
18 buche. A tutto questo si devono aggiungere le tentazioni golose della
cucina del Palazzo: nel ristorante si possono assaggiare le migliori
preparazioni della cucina toscana (dai crostini alle zuppe condite con
profumati extravergine alle carni) accompagnate da etichette
"nobili". Il pacchetto "Mulini,
monasteri e pietre preziose" è sempre valido nei weekend e costa Il
pacchetto "Trekking e shopping in Val d'Elsa" è sempre valido nei
weekend e costa: 450.000 lire per persona. Comprende: un pernottamento, la
mezza pensione, un cocktail di benvenuto, il noleggio della bici, la visita
guidata all'itinerario. Per informazioni e
prenotazioni: Palazzo Mannaioni, via Marconi 2, 50050 Montaione (Firenze),
tel. 0571-698300; e-mail: info@mannaioni.com
FINO AL 15 LUGLIO, MILANO
PALAZZO REALE ORO IL MISTERO DEI SARMATI E DEGLI SCITI Duemilacinquecento anni fa un
popolo a cavallo, galoppa tra la civiltà greca e la "barbarie"
dei nomadi. Vaga fra l'Europa e l'Asia, il Bosforo e la lontanissima
Siberia. E' gente nomade e errante, consapevole del fasto opulento della
reggia di Persepoli, in contatto con l'Atene del Partenone e con emissari
fino alle terre del Catai, superando gli Urali, gli Altai, la Mongolia. Gli
Sciti, i Sarmati e gli altri antichi popoli delle steppe, vissero nella zona
fra la Crimea, il Caucaso e le pianure russe, nel cuore dell'Eurasia,
quell'unico continente che le vicende storiche hanno diviso in due, creando
una frattura fra Oriente e Occidente. Il baluginio dell'oro si accende su
molti oggetti della vita quotidiana dei popoli delle steppe: vasi, monili,
bassorilievi, foderi di armi, spilloni, appliques, ornamenti per vestiti,
bardature di cavalli, rivelandone la sorprendente ricchezza culturale. Il
bagliore dell'oro rimane a testimoniare un popolo cancellato dalla storia
forse per opera dei mongoli. E rimane affidata alla cultura nomade la
sottile traccia di preziosissimi oggetti d'oro, lasciati nei kurgan, le
uniche "residenze" stabili, quelle dei loro morti. La mostra del Metropolitan
Museum di New York e di Palazzo Reale a Milano, presentando la raccolta di
oggetti preziosi del Museo dell'Ermitage, costituisce la più appassionante
occasione per accostarsi ai ritrovamenti delle più recenti campagne di
scavo, i cui risultati aprono scenari del tutto impensabili. Promossa dal
Comune di Milano, la mostra, a cura di Ermanno A. Arslan per l'edizione
italiana, raccoglie per la prima volta il risultato degli scavi effettuati
fra il 1986 ed il 1990 presso il sito archeologico di Filippovka, nella
Russia Meridionale, non lontano dalla foce del fiume Ural sul Mar Caspio,
dove è stato riportato alla luce un tesoro inestimabile: 200 oggetti in
oro, ispirati ad un bestiario fantasioso, intorno ai quali gli studiosi
stanno ipotizzando l'esistenza di un popolo finora sconosciuto, diverso dai
più noti Sciti e dai Sarmati. I ritrovamenti in parte sono conservati nel
Museo archeologico della città di Ufa. Oltre ai nuovi tesori, il
percorso espositivo sarà completato da cento famosissimi reperti d'arte
nomade, nucleo fondamentale della celeberrima Stanza D'Oro dell'Ermitage. Lo
scavo ha raccolto centinaia di placche d'oro decorate con figure di altri
animali - lupi, leopardi, cinghiali, cammelli, stambecchi, pesci e grifoni -
che in origine adornavano ciotole di legno e coppe per le bevande,
appartenenti a una tribù nomade che occupava la zona intorno al IV secolo
a.C., da associarsi forse con i Sarmati. L'arte qui testimoniata richiama
quella delle culture nomadi dell'Eurasia primitiva soprattutto nella
moltitudine e nella varietà delle forme animali utilizzate per ornare gli
oggetti. Tra le opere più
significative provenienti dal Museo Ermitage di San Pietroburgo si
annoverano il pettine d'oro ritrovato nel 1913 nel kurgan Solokha (nella
regione Dnepropetrovsk, Russia) e il vaso d'oro scoperto nel 1830 nel kurgan
Kul'Oba (vicino a Kerch, Crimea, Ucraina).Orario: da lunedi a mercoledi
9.30-20 / da giovedì a domenica 9.30-23Ingresso: £ 15.000, ridotto £
10.000, Catalogo: Electa. Infoline: 0329.5257152 . Prenotazione
obbligatoria. Ad Artem s.r.l - tel. 02.6597728 - fax. 02.6599269, per
gruppi, scuole e visite guidate: Circuito Box Tickets - tel. 02.39322737. "AD: L'ARTE DELL'ABITARE.
1981 - 2001: COM'È CAMBIATO IL GUSTO DEGLI ITALIANI" Milano, Palazzo Reale, 5 - 10
aprile 2001. Mostra promossa da Comune di Milano - Settore Cultura, Musei e
Mostre, AD - Architectural Digest. A Palazzo Reale è in corso
fino al 10 aprile 2001 "AD: L'arte dell'abitare. 1981-2001: com'è
cambiato il gusto degli italiani", una mostra che sintetizza gli stili,
le forme e i simboli dell'abitare negli ultimi due decenni: uno sguardo al
passato recente per uno scenario sul futuro avanzato. La Mostra è realizzata da
AD-Architectural Digest a Palazzo Reale, in collaborazione con il Comune di
Milano. L'esposizione, realizzata in
occasione dei vent'anni di AD, si tiene in concomitanza con Il Salone
Internazionale del Mobile (4-9 aprile 2001), la più importante
manifestazione del settore che fa di Milano la capitale dell'arredamento. "AD: L'arte dell'abitare.
1981-2001: com'è cambiato il gusto degli italiani" si inserisce
all'interno del ricco programma di iniziative. Questa mostra offre la
possibilità di conoscere e riflettere sulle forme e declinazioni della
filosofia dell'arredamento rispetto agli spazi domestici; rappresentare i
momenti più significativi degli ultimi due decenni; mettere in rilievo gli
elementi portanti delle tappe evolutive dell'abitare attraverso le immagini
provenienti dagli archivi fotografici di AD che in questo periodo storico
hanno acquisito valori e significati simbolici. Il percorso espositivo si apre
con uno spazio caratterizzato dalla presenza di una multivisione che,
attraverso 240 copertine, ricostruisce la storia di AD, degli architetti,
degli interior designer, dei personaggi e degli "oggetti" che ne
sono stati interpreti. Con le successive nove sale si entra nel vivo
dell'esposizione: qui si mettono in scena le principali tendenze manifestate
in quest'ultimo scorcio di secolo, ciascuna identificata da un titolo ad
hoc,evocativo e puntuale: - Radici antiche: riletture
dal neo-classico al neo-barocco. - Neomodernismi: oltre il
Minimalismo. - Terre lontane: viaggio nei
territori dell'etnico. - Ritorno alla natura: tra
country e stile rurale. - Voglia di tenerezza:
romanticismo e nuove intimità. - Stili e stilisti: la moda
abita qui. - Il collezionista e il
connaisseur: la casa come ribalta museale. - Mediterraneo: le rotte del
sole ovvero abitare a Sud. - Fusioni e contaminazioni:
per un cosmopolitismo neo-eclettico. Scopo della mostra é offrire
ai visitatori uno spaccato di storia del costume contemporaneo, la cui
fruibilità e leggibilità sono immediate grazie all'esposizione delle
immagini di interni e di oggetti riconducibili al contesto di riferimento,
in un'insieme narrativo che costituisce il piano di lettura portante. Nove istallazioni dedicate
all'arte della tavola interpretano e rafforzano le tendenze stilistiche
rappresentate nelle diverse sale. Il percorso espositivo offre
chiavi di lettura "colte" e analisi degli scenari, dei costumi,
delle forme artistiche e degli stili di vita che si riflettono nell'abitare
di fine millennio: non solo una contestualizzazione, ma una elaborazione e
un confronto aperto e in divenire fra arte, sociologia e cultura a tutto
campo. Milano, Palazzo Reale, ingresso da Piazzetta Reale n.10 Fino a martedì 10 aprile
2001, Orario: tutti i giorni 9.30 - 23.00 Ingresso libero, Info tel.
02.76318501; e-mail pelitimilano@peliti.it
CORTECCE D'OMBRA, CRATERI DI
LUCE OPERE DI NICOLETTA FRIGERIO Show-room Johnson Arte, Via
Bramante, 41 - Milano, fino al 20 Aprile 2001 Ingresso libero, Orari: lu-ve
dalle 10 alle 18. Chiuso sabato e domenica Sabato 7 aprile aperto. Un nuovo spazio a Milano per
l'arte: spazio espositivo e galleria virtuale, Johnson Arte raccoglie nello
show-room di via Bramante multipli di grandi artisti contemporanei e di
artisti emergenti. Le stesse opere si possono ammirare a acquistare sul sito
Internet www.johnsonarte.com La mostra allestita in questi
giorni nello show-room di Milano presenta una serie di creazioni
dell'artista Nicoletta Frigerio, opere che ben rappresentano il percorso
creativo di questa donna impegnata nell'esprimere con coerenza di stili una
sua personalissima visione dell'arte. La materia da plasmare, da capire, da
riconoscere nelle sue molteplici forme e superfici interessa Frigerio per
esprimersi, con una grande capacità di sintesi. Il lavoro delle sue mani si
percepisce nelle opere, così direttamente nate dal toccare, modellare,
piegare, fondere, plasmare la ceramica, il bronzo, l'oro. Un segno
inconfondibile che resta sulle superfici arrotolate, le
"cortecce", che vibra nelle forme spazzolate d'acciaio delle
"ali" , che si riflette negli specchi luminosi, quasi quadri,
quasi lampade, che gioca sulla carta trafitta, curvata, cosparsa di ruvidi
pigmenti. Opere, quelle di Frigerio, che si impongono negli ambienti, che
arredano con una presenza inconfondibile, complementi ideali di un
arredamento contemporaneo, ma anche compagni discreti di rustici d'epoca. Questa mostra vuole
sottolineare come l'arte e il design siano vicinissimi, nascano dalla stessa
spinta creativa verso la decorazione degli spazi da abitare, oggi più che
mai da creare con scelte libere e inusuali. Info L'ARMONIA DELL'ISTINTO CAMILLA
ADAMI - NISA CHEVENEMENT, PALAZZO DELLE STELLINE, CENTRE CULTUREL FRANCAIS
DE MILAN DAL 7 APRILE AL 3 MAGGIO Si è inaugurata venerdì 6
aprile la mostra L'ARMONIA DELL'ISTINTO dedicata alla produzione recente
delle artiste Camilla Adami e Nisa Chevènement. La rassegna, realizzata con la
collaborazione della Fondazione Stelline, del Centre Culturei Francais de
Milan e della Fondazione Antonio Mazzotta e con il contributo di FCB Private
Banking, presenta circa 20 opere di grandi dimensioni di Camilla Adami
(dipinti, disegni, proiezioni) e 10 sculture di Nisa Chevènement. Per
l'occasione la casa editrice Mazzotta pubblica un catalogo su Camilla Adami,
che oltre a riprodurre tutte le sue opere esposte in mostra contiene un
testo critico di Jacques Derrida. Camilla Adami e Nisa Chevènement
sanno interpretare la forza vitale delle sensazioni che un corpo riesce a
trasmettere oltre e al di là dei canoni della bellezza a cui siamo
comunemente richiamati. Camilla Adami dipinge con
incredibile forza interpretativa i tratti di armonia implicita e, quindi,
instintuale, che un corpo umano riesce comunque a manifestare anche quando
colpito da sensazioni negative e drammatiche di paura, di instabilità, di
impotenza. A Nisa Chevènement
(egiziana), invece, spetta la capacità di cogliere un rapporto di armonia
tra un insieme di corpi apparentemente uniti e, invece, singolarmente
isolati in una situazione di incomunicabilità disarmante. Entrambe le
artiste presentano "corpi" che non lasciano indifferente qualsiasi
sguardo: rappresentano l'istinto dei nostri corpi. Palazzo delle Stelline e
Centre Culturel Francais de Milan Milano, Corso Magenta fino al 3 maggio
2001, Fondazione Stelline, tel. 02-4818431. Da lunedì a venerdì 10-18 (il
Centre Culturel rimane chiuso il sabato e domenica, dal 12 al 18 aprile, il
25 aprile e il 1° maggio 200 1). Info: tel.02/869.3046; 02/4818.431. BERGAMO L'A L T R A VENEZIA -
IL RINASCIMENTO NEGLI ANNI DI LORENZO LOTTO 1510 - 1530 - BERGAMO, ACCADEMIA
CARRARA (GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA); SEZIONE FIGLIO DE LA
DOLENTE:IL TEMA DEL COMPIANTO IN LOTTO, PREVITALI E CARIANI, BERGAMO, MUSEO
BERNAREGGI, FINO ALL'8 LUGLIO 2001 La mostra è stata pensata,
spiega il Prof. Francesco Rossi, Curatore della mostra, nel corso
dell'inaugurazione, come ideale continuazione di quella dedicata nel 1998 a
Lorenzo Lotto, e intende documentare la grande stagione artistica vissuta da
Bergamo nel primo quarto del secolo XVI, con la contemporanea presenza dello
stesso Lotto, di Andrea Previtali, Giovanni Cariani, Palma il Vecchio e una
schiera di artisti minori. Il titolo 'Bergamo. L'altra Venezia' è stato
scelto in relazione a tale situazione culturale, in un suo doppio aspetto. Da un lato infatti, tutti
questi artisti sono - a parte il Lotto - di origine bergamasca ma si formano
e operano a Venezia, costituendo anzi uno dei nuclei più omogenei e
fortunati della cultura artistica veneziana al tempo di Tiziano e Giorgione;
dall'altro, la loro venuta a Bergamo si inquadra storicamente in una fase di
grande tensione politica, durante la quale sia l'aristocrazia che la
borghesia cittadina decidono di accettare e sostenere il governo della
Serenissima e compiono uno sforzo cosciente di rendere l'assetto visivo di
Bergamo, e il suo linguaggio artistico, il più possibile simile ed
assimilabile a quelli del capoluogo. Su questa linea ha operato il
Comitato Scientifico, costituito da Bruno Contardi, Emanuela Daffra, Peter
Humfrey, Mauro Lucco, Júrg Meyer zur Capellen, Francesco Rossi, Philip
Rylands, che ha individuato le opere nel rispetto degli indirizzi generali
sempre seguiti per le mostre della Accademia Carrara, cioè i criteri della
selettività, della qualità, della assoluta autografia, della
significatività. Di più, si è cercato di selezionare esclusivamente
dipinti che, pur dispersi ora in tutto il mondo, fossero di documentata
provenienza bergamasca, in modo da ricostituire visualmente la cultura
artistica bergamasca quale essa era, ed era visibile, negli anni di Lorenzo
Lotto; e in parallelo si sono individuati ed attrezzati alcuni Itinerari in
città e in provincia di Bergamo, in modo da consentire al pubblico di
completare 'dal vivo' le proprie cognizioni anche al di fuori del fronte
ostensivo. Nella sua forma definitiva, la
mostra è costituita da circa 50 dipinti, prevalentemente di mano dei
quattro artisti principali ma con significative estensioni ad alcune
'presenze' cronologicamente antecedenti (Carpaccio, Bergognone, Zenale) o
immediatamente successive (Licinio, Lucano da Imola). Tali opere sono state
distribuite nelle Sale di esposizione (presso la Galleria d'Arte Moderna) in
modo da contrapporre costantemente l'indirizzo più legato alla cultura
veneziana del '400 (Lotto, Previtali) a quello già aperto sulla 'modernità'
di Giorgione e Tiziano (Palma, Cariani). Una sezione della mostra dal
titolo Figlio de la dolente. Il tema dei compianto in Lotto, Previtali e
Cariani è allestita in un'altra prestigiosa sede cittadina: il Museo
Bernareggi, recentemente inaugurato. L'intento della sezione è di studiare
i contesti storici in cui si inserivano i dipinti legati a manifestazioni
devozionali che rimandano agli orientamenti di una congregazione laicale, la
Confraternita del Corpo di Cristo, che ha avuto un ruolo di rilievo nella
storia religiosa del primo Cinquecento e nella diretta commissione di
capolavori d'arte. Sono stati previsti, inoltre,
una serie di itinerari in città e provincia che permettono di vedere, nelle
loro sedi naturali, altre opere dei pittori presenti in mostra. Il coinvolgimento della
Diocesi di Bergamo, rileva Mons. Arrigo A. Arrigoni, Delegato vescovile per le
attività economiche e i beni culturali, nello svolgimento di eventi di
grande rilevanza per la cultura, l'arte e la storia di Bergamo si sta
rivelando come prezioso, sia per la società civile, sia per la comunità
ecclesiale. Questo appare evidente anche
per la mostra Bergamo. L'altra Venezia, che veste principalmente intorno
all'opera di quattro pittori che si sono formati in una delle grandi
capitali della cultura europea e che hanno operato in territorio bergamasco
all'inizio dei Cinquecento. Con la loro genialità essi hanno contribuito
alla costituzione di una stagione pittorica che conduce Bergamo ad
affermarsi come uno dei luoghi più fervidi di novità nell'ambito artistico
dell'Italia Settentrionale. Il profilo tematico della
mostra, dato dal Comitato Scientifico, ci trova particolarmente favorevoli,
soprattutto per quegli aspetti di indagine sulla devozione privata e sullo
sviluppo della tipologia delle pale d'altare fra Quattro e Cinquecento, che
testimoniano una articolare operosità della committenza ecclesiastica e una
devozione popolare così viva da esigere opere d'arte di alto livello:
devozione popolare ed esigenze di culto della committenza creano, infatti,
un clima favorevole allo sviluppo di grandi capolavori artistici. Quest'impostazione ha
suggerito alla Diocesi di Bergamo non solo di partecipare in veste di
promotore dell'evento espositivo, garantendo alcuni importanti prestiti, ma
anche di predisporne una sezione staccata presso i locali del suo nuovo
Museo Adriano Bernareggi. In tale sezione, attraverso il
confronto fra quattro capolavori assoluti, si approfondisce il tema
iconografico del Compianto sul Cristo morto, tema caro, tra altri, alle
Confraternite del Corpo di Cristo che tanta parte ebbero nella storia della
devozione cinquecentesca e nella diretta commissione di capolavori d'arte. Anche ad esse si deve,
infatti, la diffusione in tutta Italia, e, quindi, anche a Bergamo, della
devozione legata all'adorazione del Corpo di Cristo presente nel sacramento
dell'Eucaristia, e a tutte le pratiche connesse alle inedite esigenze per la
custodia decorosa del Santissimo, dai tabernacoli posti nelle chiese al
Viatico portato processionalmente nelle case dei moribondi per l'estremo
commiato. Alle stesse Confraternite, infine, è in parte legato anche il
moltiplicarsi delle forme rituali connesse con l'adorazione e devozione
eucaristica e con l'affermarsi delle processioni con la statua del Cristo
morto del Venerdì Santo, giunte fino al nostro secolo. Rispondendo alla vocazione del
Museo Bernareggi, che intende esplorare le radici della fede cristiana del
popolo bergomense, attraverso l'approfondimento storico e storico-artistico
del patrimonio tramandatoci dalle precedenti generazioni, anche questa
mostra vuole contribuire in modo specifico alla comprensione di un mondo che
ci precede, ma che costituisce il patrimonio genetico sia della nostra
attuale cultura, sia dell'ininterrotta Tradizione ecclesiale. In città si
può visitare, ad esempio, la Basilica di Santa Maria Maggiore che conserva
le tarsie del Coro del Lotto, una pala di Antonio Boselli e una lunetta di
Previtali, e il Duomo, con una pala di Previtali e la Madonna dei Colombi di
Cariani. Nel territorio della provincia
il visitatore può scegliere l'itinerario in Val Brembana e in Valle Imagna
- Ponteranica, Sedrina, Zogno, Scrina, Dossena, Sangallo, Piazza Brembana,
Mezzoldo, Cusio, Ornica, Locatello -, quello in Val Seriana - Alzano, Nembro,
Albino -, o in Val Cavallina e Val Calepio - Trescore, Credaro e Villongo -,
oppure seguire la pianura verso sud toccando Lallio, Stezzano e Treviglio. Bergamo Accademia Carrara,
Museo Bernareggi, orario 10-21 giovedì 10-22, lunedì chiuso. Una realizzazione
dell'Accademia Carrara di Bergamo con la partecipazione del Museo Bernareggi
e la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di
Milano. Tra gli Enti promotori: Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo,
Regione Lombardia, Camera di Commercio Diocesi di Bergamo, Azienda
Promozione Turistica Unione Industriali della Provincia di Bergamo. Catalogo, edito da Skira, in
vendita al bookshop della mostra a £.50.000. Orari: 10.00 - 2 1.00. Giovedi
10.00 - 22.00. Lunedi chiuso Biglietti: £. 15.000 intero; £. 12.000
ridotto; £.6.000 scuole Il biglietto di ingresso alla
mostra consente di visitare gratuitamente la Pinacoteca dell'Accademia
Carrara (orari 10-13; 15-18.45; lunedì chiuso) e il Museo Bernareggi (orari
9.30- 12.30; 15-18.30; lunedì chiuso). La mostra rimarrà aperta il 15 aprile (Pasqua), il 16 aprile (Lunedì dell'Angelo), il 25 aprile e il I' maggio. Info e prenotazioni Box office Italia tel. 0254912. CLP tel. 02 433403/48008462 fax. 02 4813841. Siti web: www.accademiacarrara.bergamo.it www.ticket.it/altravenezia : www.apt.bergamo.it |