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SABATO
7 APRILE 2001

pagina 3

 

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AIR FRANCE TARIFFE APRILE 2001 PER PARTENZE DA: BOLOGNA, FIRENZE, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PISA, ROMA, TORINO, VENEZIA E VERONA.

Tariffe per partenze con Air France da: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Torino, Venezia e Verona.

 

Nord America

CLASSE DI PRENOTAZIONE: L

Regole di applicazione

EUR

Periodo di vendita: dal 01/04/2001 al 30/04/2001

CINCINNATI CVG 289

DALLAS DFW 356

HOUSTON HOU 356

MIAMI MIA 356

MONTREAL YUL 356

SAN FRANCISCO SFO 439

 

America Latina

CLASSE DI PRENOTAZIONE: L

Partenze: DFW: dal 07/05/01 al 15/06/01

BEY: dal 01/05/01 al 15/06/01

AUH, DXB: dal 15/05/01 al 15/08/01

Altre destinazioni: dal 01/04/01 al 15/06/01

Ultimi rientri: AUH, DXB: 20/08/01

Altre destinazioni: 20/06/01

Tipo di viaggio: Round Trip only.

Validità: min SU, max 21gg

Transiti: 1 in Francia in ogni direzione.

1 in Italia in ogni direzione per partenze

EUR

con

da

via

classe

supp A/R

CARACAS CCS 511

GUATEMALA CITY GUA 568

MEXICO CITY MEX 511

RIO DE JANEIRO RIO 511

SAO PAULO SAO 511

SANTIAGO SCL 609

Air France (aerei G7)

²

²

Air Europe (PE)

Alpi Eagles (E8)

Federico II (2D)

²

Volare Airlines (8D)

PMF

PMF-TPS

PNL

BRI-CTA-NAP-PMO

CTA-NAP-PMO

BRI

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AHO-CAG

BGY

FCO

FCO

LIN/MXP

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BLQ/FLR/VCE

FCO/MXP

FCO/LIN

= AF

= AF

= AF

B

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L

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100 EUR

100 EUR

100 EUR

100 EUR

100 EUR

100 EUR

100 EUR

100 EUR

Medio Oriente

CLASSE DI PRENOTAZIONE: L

EUR

Sconto CHD/INF: non consentito.

Cambi di prenotazione: non consentiti.

Emissioni e pagamento: entro 72ore dalla prenotazione.

Liste d’ attesa non consentite.

 

Rimborsi e cancellazioni:

ABU DHABI AUH 408

AMMAN AMM 305

BEIRUT BEY 356

CAIRO CAI 305

DAMASCUS DAM 356

DUBAI DXB 408

dopo l’ emissione del biglietto penale del 50%

No-show e dopo la partenza nessun rimborso.

Combinazioni: non consentite.

Stopovers: non consentiti.

 

 

 

 

Tutte le tariffe aeree introdotte nei CRS a partire dal 01aprile2001 sono esposte in Euro.

Il tasso di conversione dell’ Euro è fissato a 1936,27ITL.

Fino al 01marzo2002, data in cui le monete nazionali diventeranno fuori corso, è comunque possibile

utilizzare il controvalore in Lire italiane che potete trovare nelle quotazioni automatiche dei vostri CRS.

 

 

JEREMY RIFKIN APRIRÀ A RIMINI LA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TURISMO SOSTENIBILE

* La Conferenza si terrà dal 28 al 30 giugno al Palacongressi di Rimini

* La sfida di un'industria delle vacanze compatibile con l'ambiente raccolta da una realtà ad alto sviluppo turistico come l'area riminese

* Sarà presentato uno studio di carrying capacity sul territorio della provincia di Rimini

* Il progetto sperimentale di un marchio ecologico per gli alberghi

* A Rimini anche la convention di Tour Operators Iniziative.

Si aprirà con una prolusione di Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, nonché autore di best sellers di successo (da Il secolo biotech a L'era dell'accesso) la Conferenza internazionale sul turismo sostenibile che si terrà al Palacongressi di Rimini dal 28 al 30 giugno prossimi.

La Conferenza, organizzata dalla Provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna, si annuncia come un'occasione privilegiata e qualificata per fare il punto sulle politiche che enti pubblici e operatori privati possono insieme realizzare per affermare nei fatti la possibilità di un'attività turistica compatibile con le esigenze dell'ambiente.

Alla Conferenza di Rimini l'attenzione sarà rivolta in modo particolare ai problemi e alle domande che la moderna sensibilità ambientale pone alle località caratterizzate da un inteso sviluppo turistico e da un notevole carico antropico. La sfida che sarà lanciata a Rimini è proprio quella di poter parlare in modo realistico di turismo sostenibile (e proporre conseguenti scelte politiche) per località che sono diventate mete privilegiate per la vacanze. Da questo punto di vista è importante che a promuovere questa inversione di tendenza sia una realtà come Rimini nella quale da decenni il movimento turistico è associato ai grandi numeri.

La Conferenza verterà su tre grandi temi: Turismo sostenibile, pianificazione territoriale e Agenda 21; La qualità ambientale dei servizi turistici; Il turismo sostenibile alla prova del mercato. A coordinare le tre sessioni di lavoro saranno Anne Burrill, della DG Ambiente della Commissione Europea; Riccardo Rifici, del Ministero dell'Ambiente, Comitato italiano per l'Ecolabel; Eugenio Yunis, del Wto, Unità sviluppo sostenibile del turismo.

Nel corso dei lavori sarà presentato uno studio dell'Unep, istituzione specializzata delle Nazioni Unite, volto ad applicare la metodologia di carrying capacity al territorio della Provincia di Rimini. Con tale metodologia, una volta determinato lo scenario complessivo (quante presenze si vogliono mantenere?) si determina il carico turistico ammissibile per una località, tenendo conto sia della soddisfazione degli ospiti che del rispetto dell''ambiente. Finora questa metodologia è stata applicata a piccole località emergenti o a isole, è la prima volta che viene messa a confronto con i problemi di una realtà sviluppata come Rimini.

Nel corso della Conferenza sarà inoltre svolta una prima verifica del progetto sperimentale dell'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) teso ad attribuire un marchio di qualità ambientale alle strutture ricettive. E' un progetto al quale partecipa attivamente la Provincia di Rimini e che viene realizzato in collaborazione con le Associazioni Albergatori della costa. L'Anpa si è impegnata in questa sperimentazione perché è candidata ad ottenere dall'Unione Europea l'incarico per la certificazione ambientale nel settore turistico. Non è un caso che il territorio riminese sia stato scelto dall'Anpa per questo progetto sperimentale: la forte vocazione turistica e l'elevato numero di imprese ricettive rendono particolarmente significativi i risultati che si possono ottenere sul fronte della 'sostenibilità ambientale' dell'industria delle vacanze.

In occasione della Conferenza si terrà inoltre a Rimini la convention di Tour Operators Iniziative, organismo che si avvale del supporto dell'Unesco, del Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione Mondiale del Turismo. Scopo dell'iniziativa è incrementare lo sviluppo del turismo sostenibile: gli operatori aderenti sono impegnati nelle loro politiche aziendale a definire e realizzare obiettivi che vadano nella direzione di un turismo compatibile con l'ambiente. Tour Operators Iniziative parteciperà direttamente alla Conferenza nella sessione dedicata alle dinamiche del mercato.

Info Valerio Lessi, 0541/716374, fax 0541/786010.

TOSCANA, IN BICI O A PIEDI TRA MULINI, MONASTERI E ARTIGIANI DI PIETRE PREZIOSE

SPECIALE PACCHETTO WEEKEND IDEATO DA PALAZZO MANNAIONI

Da Montaione a San Vivaldo in bicicletta o a piedi. Tra le colline toscane, senza fretta però perché il paesaggio attira: una fila di cipressi, un boschetto, una torre o un mulino che spuntano dall'erba alta. Ed è uno spettacolo piacevole.

Il punto di partenza è Montaione, nel "cuore" antico della Toscana tra Firenze, Siena, Pisa e Volterra. Le torri di San Gimignano non sono lontane, così come Colle Val d'Elsa, la capitale del cristallo. Gli itinerari che suggerisce Palazzo Mannaioni portano invece in sentieri e viuzze meno noti, ma che conservano un fascino senza dubbio mistico, come San Vivaldo, un angolo di Palestina in Toscana.

Itinerari che si possono percorrere a piedi (poco meno di quattro ore a/r) o in bici, messa a disposizione da Palazzo Mannaioni (circa un'ora). Per il sentiero che si percorre a piedi - probabilmente il più bello - si prende la strada provinciale per San Vivaldo, in località Tre Ponti. E' segnalato sulla sinistra l'inizio del sentiero. Un percorso in salita che si addentra nel bosco. Seguendo i segnali si arriva accanto ad una casa colonica (Casa di Emma), parte della tenuta di Villa Pozzolo dei Geddes da Filicaia. Si oltrepassa la villa e si raggiunge la strada asfaltata di Pozzolo.

A sinistra c'è la cisterna romana, che risale forse al II secolo d.C. Il percorso continua in salita sino al parco pubblico di Poggio d'Aglione, dove, seguendo i cartelli, ci si inoltra nel bosco di erica per scendere sino al fiume. Si segue il corso d'acqua per un po' e poi lo si attraversa, prendendo a sinistra il sentiero di San Vivaldo. La salita nel bosco è prima dolcse poi più ripida ed è nota come "viottolo maremmano", perché percorso dai pastori per la transumanza verso i pascoli invernali della Maremma. Ed ecco una strada in terra battuta che porta sino a San Vivaldo.

Ciò che rende unico il complesso francescano di San Vivaldo è il Sacro Monte o Gerusalemme di Toscana, un insieme di cappelle e tempietti con gruppi in terracotta e dipinti del XVI secolo. In quell'epoca i fedeli volevano toccare la terra dove Gesù aveva camminato, vedere i luoghi dei miracoli, della morte e della resurrezione. Nacque il fenomeno del pellegrinaggio in Palestina, ma quel viaggio era rischioso, lungo e costoso, specie dopo che fu occupata dai Turchi. Si cercò di trasferire "vicino a casa" la Terrasanta, ricostruendo materialmente e simbolicamente i luoghi essenziali. San Vivaldo è la "copia" esatta della vera Gerusalemme della fine del 1400, anche se orientata diversamente.

Visitate le cappelle e la mostra permanente allestita nel fienile sopra al Monte Sion, si può proseguire l'itinerario sino alla cascata di Pozzo Diago, alta dieci metri, dove è bello - in estate - concedersi un bagno rinfrescante.

Montaione riserva altre deliziose sorprese, come i due mulini che tutt'oggi funzionano e che si trovano lungo il corso del torrente Egola (Alle Pozzole e Ribaldi). E come la tradizione dell'intarsio e della lavorazione delle pietre dure, che risale al Rinascimento, a cura di Tosco Ticciati. Il suo laboratorio artigianale conserva la tradizione del mosaico fiorentino con l'uso di corniola, agata, opale, quarzo, lapislazzuli e onice nella realizzazioni di tavoli, base per lampade, e altri splendidi oggetti di arredamento. Anche il multimiliardario Bill Gates è un cliente di Ticciati, così come sceicchi arabi. Per uno di questi è stato recentemente realizzato un lavabo incastonato con rubini. Il prezzo? "Appena" settanta di milioni.

Il pacchetto "Mulini, monasteri e pietre Preziose" è proposto da Palazzo Mannaioni, una residenza in stile rinascimentale che riecheggia le architetture in voga nella città di Lorenzo il Magnifico e di Cosimo I e che guarda da un lato le antiche mura di Montaione e dall'altro le colline della Val d'Elsa.

Questa antica residenza patrizia è oggi uno degli alberghi più raffinati della zona grazie ad un accurato lavoro di restauro e di ristrutturazione. Il cortile del palazzo, nel quale troneggia un pozzo di pietra, viene coperto con una vetrata liberty e destinato a sala d'attesa; la piccola cappella viene trasformata in biblioteca e sala di lettura; le scuderie diventano l'american bar e la sala per la prima colazione, le cantine e il frantoio sono utilizzate come salle a manger. Nella parte abitata in passato dai proprietari del Palazzo sono ricavate 5 suites e 24 stanze, arredate con gusto ed eleganza. Mobili in stile, travi a vista, ferri battuti, decorazioni in cotto, tessuti dalla sobria eleganza sono i tratti caratteristici delle camere.

A disposizione per gli ospiti: una piscina con idromassaggio, campi da tennis e, nei dintorni, un green da 18 buche. A tutto questo si devono aggiungere le tentazioni golose della cucina del Palazzo: nel ristorante si possono assaggiare le migliori preparazioni della cucina toscana (dai crostini alle zuppe condite con profumati extravergine alle carni) accompagnate da etichette "nobili".

Il pacchetto "Mulini, monasteri e pietre preziose" è sempre valido nei weekend e costa Il pacchetto "Trekking e shopping in Val d'Elsa" è sempre valido nei weekend e costa: 450.000 lire per persona. Comprende: un pernottamento, la mezza pensione, un cocktail di benvenuto, il noleggio della bici, la visita guidata all'itinerario.

Per informazioni e prenotazioni: Palazzo Mannaioni, via Marconi 2, 50050 Montaione (Firenze), tel. 0571-698300; e-mail: info@mannaioni.com   www.mannaioni.com

FINO AL 15 LUGLIO, MILANO PALAZZO REALE ORO IL MISTERO DEI SARMATI E DEGLI SCITI

Duemilacinquecento anni fa un popolo a cavallo, galoppa tra la civiltà greca e la "barbarie" dei nomadi. Vaga fra l'Europa e l'Asia, il Bosforo e la lontanissima Siberia. E' gente nomade e errante, consapevole del fasto opulento della reggia di Persepoli, in contatto con l'Atene del Partenone e con emissari fino alle terre del Catai, superando gli Urali, gli Altai, la Mongolia. Gli Sciti, i Sarmati e gli altri antichi popoli delle steppe, vissero nella zona fra la Crimea, il Caucaso e le pianure russe, nel cuore dell'Eurasia, quell'unico continente che le vicende storiche hanno diviso in due, creando una frattura fra Oriente e Occidente. Il baluginio dell'oro si accende su molti oggetti della vita quotidiana dei popoli delle steppe: vasi, monili, bassorilievi, foderi di armi, spilloni, appliques, ornamenti per vestiti, bardature di cavalli, rivelandone la sorprendente ricchezza culturale. Il bagliore dell'oro rimane a testimoniare un popolo cancellato dalla storia forse per opera dei mongoli. E rimane affidata alla cultura nomade la sottile traccia di preziosissimi oggetti d'oro, lasciati nei kurgan, le uniche "residenze" stabili, quelle dei loro morti.

La mostra del Metropolitan Museum di New York e di Palazzo Reale a Milano, presentando la raccolta di oggetti preziosi del Museo dell'Ermitage, costituisce la più appassionante occasione per accostarsi ai ritrovamenti delle più recenti campagne di scavo, i cui risultati aprono scenari del tutto impensabili. Promossa dal Comune di Milano, la mostra, a cura di Ermanno A. Arslan per l'edizione italiana, raccoglie per la prima volta il risultato degli scavi effettuati fra il 1986 ed il 1990 presso il sito archeologico di Filippovka, nella Russia Meridionale, non lontano dalla foce del fiume Ural sul Mar Caspio, dove è stato riportato alla luce un tesoro inestimabile: 200 oggetti in oro, ispirati ad un bestiario fantasioso, intorno ai quali gli studiosi stanno ipotizzando l'esistenza di un popolo finora sconosciuto, diverso dai più noti Sciti e dai Sarmati. I ritrovamenti in parte sono conservati nel Museo archeologico della città di Ufa.

Oltre ai nuovi tesori, il percorso espositivo sarà completato da cento famosissimi reperti d'arte nomade, nucleo fondamentale della celeberrima Stanza D'Oro dell'Ermitage. Lo scavo ha raccolto centinaia di placche d'oro decorate con figure di altri animali - lupi, leopardi, cinghiali, cammelli, stambecchi, pesci e grifoni - che in origine adornavano ciotole di legno e coppe per le bevande, appartenenti a una tribù nomade che occupava la zona intorno al IV secolo a.C., da associarsi forse con i Sarmati. L'arte qui testimoniata richiama quella delle culture nomadi dell'Eurasia primitiva soprattutto nella moltitudine e nella varietà delle forme animali utilizzate per ornare gli oggetti.

Tra le opere più significative provenienti dal Museo Ermitage di San Pietroburgo si annoverano il pettine d'oro ritrovato nel 1913 nel kurgan Solokha (nella regione Dnepropetrovsk, Russia) e il vaso d'oro scoperto nel 1830 nel kurgan Kul'Oba (vicino a Kerch, Crimea, Ucraina).Orario: da lunedi a mercoledi 9.30-20 / da giovedì a domenica 9.30-23Ingresso: £ 15.000, ridotto £ 10.000, Catalogo: Electa. Infoline: 0329.5257152 . Prenotazione obbligatoria. Ad Artem s.r.l - tel. 02.6597728 - fax. 02.6599269, per gruppi, scuole e visite guidate: Circuito Box Tickets - tel. 02.39322737.

"AD: L'ARTE DELL'ABITARE. 1981 - 2001: COM'È CAMBIATO IL GUSTO DEGLI ITALIANI"

Milano, Palazzo Reale, 5 - 10 aprile 2001. Mostra promossa da Comune di Milano - Settore Cultura, Musei e Mostre, AD - Architectural Digest.

A Palazzo Reale è in corso fino al 10 aprile 2001 "AD: L'arte dell'abitare. 1981-2001: com'è cambiato il gusto degli italiani", una mostra che sintetizza gli stili, le forme e i simboli dell'abitare negli ultimi due decenni: uno sguardo al passato recente per uno scenario sul futuro avanzato.

La Mostra è realizzata da AD-Architectural Digest a Palazzo Reale, in collaborazione con il Comune di Milano.

L'esposizione, realizzata in occasione dei vent'anni di AD, si tiene in concomitanza con Il Salone Internazionale del Mobile (4-9 aprile 2001), la più importante manifestazione del settore che fa di Milano la capitale dell'arredamento.

"AD: L'arte dell'abitare. 1981-2001: com'è cambiato il gusto degli italiani" si inserisce all'interno del ricco programma di iniziative. Questa mostra offre la possibilità di conoscere e riflettere sulle forme e declinazioni della filosofia dell'arredamento rispetto agli spazi domestici; rappresentare i momenti più significativi degli ultimi due decenni; mettere in rilievo gli elementi portanti delle tappe evolutive dell'abitare attraverso le immagini provenienti dagli archivi fotografici di AD che in questo periodo storico hanno acquisito valori e significati simbolici.

Il percorso espositivo si apre con uno spazio caratterizzato dalla presenza di una multivisione che, attraverso 240 copertine, ricostruisce la storia di AD, degli architetti, degli interior designer, dei personaggi e degli "oggetti" che ne sono stati interpreti. Con le successive nove sale si entra nel vivo dell'esposizione: qui si mettono in scena le principali tendenze manifestate in quest'ultimo scorcio di secolo, ciascuna identificata da un titolo ad hoc,evocativo e puntuale:

- Radici antiche: riletture dal neo-classico al neo-barocco.

- Neomodernismi: oltre il Minimalismo.

- Terre lontane: viaggio nei territori dell'etnico.

- Ritorno alla natura: tra country e stile rurale.

- Voglia di tenerezza: romanticismo e nuove intimità.

- Stili e stilisti: la moda abita qui.

- Il collezionista e il connaisseur: la casa come ribalta museale.

- Mediterraneo: le rotte del sole ovvero abitare a Sud.

- Fusioni e contaminazioni: per un cosmopolitismo neo-eclettico.

Scopo della mostra é offrire ai visitatori uno spaccato di storia del costume contemporaneo, la cui fruibilità e leggibilità sono immediate grazie all'esposizione delle immagini di interni e di oggetti riconducibili al contesto di riferimento, in un'insieme narrativo che costituisce il piano di lettura portante.

Nove istallazioni dedicate all'arte della tavola interpretano e rafforzano le tendenze stilistiche rappresentate nelle diverse sale.

Il percorso espositivo offre chiavi di lettura "colte" e analisi degli scenari, dei costumi, delle forme artistiche e degli stili di vita che si riflettono nell'abitare di fine millennio: non solo una contestualizzazione, ma una elaborazione e un confronto aperto e in divenire fra arte, sociologia e cultura a tutto campo. Milano, Palazzo Reale, ingresso da Piazzetta Reale n.10

Fino a martedì 10 aprile 2001, Orario: tutti i giorni 9.30 - 23.00

Ingresso libero, Info tel. 02.76318501; e-mail pelitimilano@peliti.it

CORTECCE D'OMBRA, CRATERI DI LUCE OPERE DI NICOLETTA FRIGERIO

Show-room Johnson Arte, Via Bramante, 41 - Milano, fino al 20 Aprile 2001

Ingresso libero, Orari: lu-ve dalle 10 alle 18. Chiuso sabato e domenica

Sabato 7 aprile aperto.

Un nuovo spazio a Milano per l'arte: spazio espositivo e galleria virtuale, Johnson Arte raccoglie nello show-room di via Bramante multipli di grandi artisti contemporanei e di artisti emergenti. Le stesse opere si possono ammirare a acquistare sul sito Internet www.johnsonarte.com

La mostra allestita in questi giorni nello show-room di Milano presenta una serie di creazioni dell'artista Nicoletta Frigerio, opere che ben rappresentano il percorso creativo di questa donna impegnata nell'esprimere con coerenza di stili una sua personalissima visione dell'arte. La materia da plasmare, da capire, da riconoscere nelle sue molteplici forme e superfici interessa Frigerio per esprimersi, con una grande capacità di sintesi. Il lavoro delle sue mani si percepisce nelle opere, così direttamente nate dal toccare, modellare, piegare, fondere, plasmare la ceramica, il bronzo, l'oro. Un segno inconfondibile che resta sulle superfici arrotolate, le "cortecce", che vibra nelle forme spazzolate d'acciaio delle "ali" , che si riflette negli specchi luminosi, quasi quadri, quasi lampade, che gioca sulla carta trafitta, curvata, cosparsa di ruvidi pigmenti. Opere, quelle di Frigerio, che si impongono negli ambienti, che arredano con una presenza inconfondibile, complementi ideali di un arredamento contemporaneo, ma anche compagni discreti di rustici d'epoca.

Questa mostra vuole sottolineare come l'arte e il design siano vicinissimi, nascano dalla stessa spinta creativa verso la decorazione degli spazi da abitare, oggi più che mai da creare con scelte libere e inusuali. Info claudiaratti@clarart.com

 

L'ARMONIA DELL'ISTINTO CAMILLA ADAMI - NISA CHEVENEMENT, PALAZZO DELLE STELLINE, CENTRE CULTUREL FRANCAIS DE MILAN DAL 7 APRILE AL 3 MAGGIO

Si è inaugurata venerdì 6 aprile la mostra L'ARMONIA DELL'ISTINTO dedicata alla produzione recente delle artiste Camilla Adami e Nisa Chevènement.

La rassegna, realizzata con la collaborazione della Fondazione Stelline, del Centre Culturei Francais de Milan e della Fondazione Antonio Mazzotta e con il contributo di FCB Private Banking, presenta circa 20 opere di grandi dimensioni di Camilla Adami (dipinti, disegni, proiezioni) e 10 sculture di Nisa Chevènement. Per l'occasione la casa editrice Mazzotta pubblica un catalogo su Camilla Adami, che oltre a riprodurre tutte le sue opere esposte in mostra contiene un testo critico di Jacques Derrida.

Camilla Adami e Nisa Chevènement sanno interpretare la forza vitale delle sensazioni che un corpo riesce a trasmettere oltre e al di là dei canoni della bellezza a cui siamo comunemente richiamati.

Camilla Adami dipinge con incredibile forza interpretativa i tratti di armonia implicita e, quindi, instintuale, che un corpo umano riesce comunque a manifestare anche quando colpito da sensazioni negative e drammatiche di paura, di instabilità, di impotenza.

A Nisa Chevènement (egiziana), invece, spetta la capacità di cogliere un rapporto di armonia tra un insieme di corpi apparentemente uniti e, invece, singolarmente isolati in una situazione di incomunicabilità disarmante. Entrambe le artiste presentano "corpi" che non lasciano indifferente qualsiasi sguardo: rappresentano l'istinto dei nostri corpi.

Palazzo delle Stelline e Centre Culturel Francais de Milan Milano, Corso Magenta fino al 3 maggio 2001, Fondazione Stelline, tel. 02-4818431. Da lunedì a venerdì 10-18 (il Centre Culturel rimane chiuso il sabato e domenica, dal 12 al 18 aprile, il 25 aprile e il 1° maggio 200 1). Info: tel.02/869.3046; 02/4818.431.

BERGAMO L'A L T R A VENEZIA - IL RINASCIMENTO NEGLI ANNI DI LORENZO LOTTO 1510 - 1530 - BERGAMO, ACCADEMIA CARRARA (GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA); SEZIONE FIGLIO DE LA DOLENTE:IL TEMA DEL COMPIANTO IN LOTTO, PREVITALI E CARIANI, BERGAMO, MUSEO BERNAREGGI, FINO ALL'8 LUGLIO 2001

La mostra è stata pensata, spiega il Prof. Francesco Rossi, Curatore della mostra, nel corso dell'inaugurazione, come ideale continuazione di quella dedicata nel 1998 a Lorenzo Lotto, e intende documentare la grande stagione artistica vissuta da Bergamo nel primo quarto del secolo XVI, con la contemporanea presenza dello stesso Lotto, di Andrea Previtali, Giovanni Cariani, Palma il Vecchio e una schiera di artisti minori. Il titolo 'Bergamo. L'altra Venezia' è stato scelto in relazione a tale situazione culturale, in un suo doppio aspetto.

Da un lato infatti, tutti questi artisti sono - a parte il Lotto - di origine bergamasca ma si formano e operano a Venezia, costituendo anzi uno dei nuclei più omogenei e fortunati della cultura artistica veneziana al tempo di Tiziano e Giorgione; dall'altro, la loro venuta a Bergamo si inquadra storicamente in una fase di grande tensione politica, durante la quale sia l'aristocrazia che la borghesia cittadina decidono di accettare e sostenere il governo della Serenissima e compiono uno sforzo cosciente di rendere l'assetto visivo di Bergamo, e il suo linguaggio artistico, il più possibile simile ed assimilabile a quelli del capoluogo.

Su questa linea ha operato il Comitato Scientifico, costituito da Bruno Contardi, Emanuela Daffra, Peter Humfrey, Mauro Lucco, Júrg Meyer zur Capellen, Francesco Rossi, Philip Rylands, che ha individuato le opere nel rispetto degli indirizzi generali sempre seguiti per le mostre della Accademia Carrara, cioè i criteri della selettività, della qualità, della assoluta autografia, della significatività. Di più, si è cercato di selezionare esclusivamente dipinti che, pur dispersi ora in tutto il mondo, fossero di documentata provenienza bergamasca, in modo da ricostituire visualmente la cultura artistica bergamasca quale essa era, ed era visibile, negli anni di Lorenzo Lotto; e in parallelo si sono individuati ed attrezzati alcuni Itinerari in città e in provincia di Bergamo, in modo da consentire al pubblico di completare 'dal vivo' le proprie cognizioni anche al di fuori del fronte ostensivo.

Nella sua forma definitiva, la mostra è costituita da circa 50 dipinti, prevalentemente di mano dei quattro artisti principali ma con significative estensioni ad alcune 'presenze' cronologicamente antecedenti (Carpaccio, Bergognone, Zenale) o immediatamente successive (Licinio, Lucano da Imola). Tali opere sono state distribuite nelle Sale di esposizione (presso la Galleria d'Arte Moderna) in modo da contrapporre costantemente l'indirizzo più legato alla cultura veneziana del '400 (Lotto, Previtali) a quello già aperto sulla 'modernità' di Giorgione e Tiziano (Palma, Cariani).

Una sezione della mostra dal titolo Figlio de la dolente. Il tema dei compianto in Lotto, Previtali e Cariani è allestita in un'altra prestigiosa sede cittadina: il Museo Bernareggi, recentemente inaugurato. L'intento della sezione è di studiare i contesti storici in cui si inserivano i dipinti legati a manifestazioni devozionali che rimandano agli orientamenti di una congregazione laicale, la Confraternita del Corpo di Cristo, che ha avuto un ruolo di rilievo nella storia religiosa del primo Cinquecento e nella diretta commissione di capolavori d'arte.

Sono stati previsti, inoltre, una serie di itinerari in città e provincia che permettono di vedere, nelle loro sedi naturali, altre opere dei pittori presenti in mostra.

Il coinvolgimento della Diocesi di Bergamo, rileva Mons. Arrigo A. Arrigoni,

Delegato vescovile per le attività economiche e i beni culturali, nello svolgimento di eventi di grande rilevanza per la cultura, l'arte e la storia di Bergamo si sta rivelando come prezioso, sia per la società civile, sia per la comunità ecclesiale.

Questo appare evidente anche per la mostra Bergamo. L'altra Venezia, che veste principalmente intorno all'opera di quattro pittori che si sono formati in una delle grandi capitali della cultura europea e che hanno operato in territorio bergamasco all'inizio dei Cinquecento. Con la loro genialità essi hanno contribuito alla costituzione di una stagione pittorica che conduce Bergamo ad affermarsi come uno dei luoghi più fervidi di novità nell'ambito artistico dell'Italia Settentrionale.

Il profilo tematico della mostra, dato dal Comitato Scientifico, ci trova particolarmente favorevoli, soprattutto per quegli aspetti di indagine sulla devozione privata e sullo sviluppo della tipologia delle pale d'altare fra Quattro e Cinquecento, che testimoniano una articolare operosità della committenza ecclesiastica e una devozione popolare così viva da esigere opere d'arte di alto livello: devozione popolare ed esigenze di culto della committenza creano, infatti, un clima favorevole allo sviluppo di grandi capolavori artistici.

Quest'impostazione ha suggerito alla Diocesi di Bergamo non solo di partecipare in veste di promotore dell'evento espositivo, garantendo alcuni importanti prestiti, ma anche di predisporne una sezione staccata presso i locali del suo nuovo Museo Adriano Bernareggi.

In tale sezione, attraverso il confronto fra quattro capolavori assoluti, si approfondisce il tema iconografico del Compianto sul Cristo morto, tema caro, tra altri, alle Confraternite del Corpo di Cristo che tanta parte ebbero nella storia della devozione cinquecentesca e nella diretta commissione di capolavori d'arte.

Anche ad esse si deve, infatti, la diffusione in tutta Italia, e, quindi, anche a Bergamo, della devozione legata all'adorazione del Corpo di Cristo presente nel sacramento dell'Eucaristia, e a tutte le pratiche connesse alle inedite esigenze per la custodia decorosa del Santissimo, dai tabernacoli posti nelle chiese al Viatico portato processionalmente nelle case dei moribondi per l'estremo commiato. Alle stesse Confraternite, infine, è in parte legato anche il moltiplicarsi delle forme rituali connesse con l'adorazione e devozione eucaristica e con l'affermarsi delle processioni con la statua del Cristo morto del Venerdì Santo, giunte fino al nostro secolo.

Rispondendo alla vocazione del Museo Bernareggi, che intende esplorare le radici della fede cristiana del popolo bergomense, attraverso l'approfondimento storico e storico-artistico del patrimonio tramandatoci dalle precedenti generazioni, anche questa mostra vuole contribuire in modo specifico alla comprensione di un mondo che ci precede, ma che costituisce il patrimonio genetico sia della nostra attuale cultura, sia dell'ininterrotta Tradizione ecclesiale. In città si può visitare, ad esempio, la Basilica di Santa Maria Maggiore che conserva le tarsie del Coro del Lotto, una pala di Antonio Boselli e una lunetta di Previtali, e il Duomo, con una pala di Previtali e la Madonna dei Colombi di Cariani.

Nel territorio della provincia il visitatore può scegliere l'itinerario in Val Brembana e in Valle Imagna - Ponteranica, Sedrina, Zogno, Scrina, Dossena, Sangallo, Piazza Brembana, Mezzoldo, Cusio, Ornica, Locatello -, quello in Val Seriana - Alzano, Nembro, Albino -, o in Val Cavallina e Val Calepio - Trescore, Credaro e Villongo -, oppure seguire la pianura verso sud toccando Lallio, Stezzano e Treviglio.

Bergamo Accademia Carrara, Museo Bernareggi, orario 10-21 giovedì 10-22, lunedì chiuso.

Una realizzazione dell'Accademia Carrara di Bergamo con la partecipazione del Museo Bernareggi e la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Milano. Tra gli Enti promotori: Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Regione Lombardia, Camera di Commercio Diocesi di Bergamo, Azienda Promozione Turistica Unione Industriali della Provincia di Bergamo.

Catalogo, edito da Skira, in vendita al bookshop della mostra a £.50.000.

Orari: 10.00 - 2 1.00. Giovedi 10.00 - 22.00. Lunedi chiuso Biglietti: £. 15.000 intero; £. 12.000 ridotto; £.6.000 scuole

Il biglietto di ingresso alla mostra consente di visitare gratuitamente la Pinacoteca dell'Accademia Carrara (orari 10-13; 15-18.45; lunedì chiuso) e il Museo Bernareggi (orari 9.30- 12.30; 15-18.30; lunedì chiuso).

La mostra rimarrà aperta il 15 aprile (Pasqua), il 16 aprile (Lunedì dell'Angelo), il 25 aprile e il I' maggio. Info e prenotazioni Box office Italia tel. 0254912. CLP tel. 02 433403/48008462 fax. 02 4813841. Siti web: www.accademiacarrara.bergamo.it  www.ticket.it/altravenezia : www.apt.bergamo.it 

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