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13 GIUGNO  2001

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IL MONITORAGGIO DEL CAMBIAMENTO OTTIENE L'APPROVAZIONE SVEDESE E BELGA

Bruxelles, 13 giugno 2001 - Monitorare gli aspetti positivi e negativi dell'innovazione tecnologica e gli effetti della new economy rappresenta un intento apprezzabile ed essenziale, ha dichiarato Anna Ekström, segretario di Stato svedese per l'Industria, l'Occupazione e le Comunicazioni, in occasione della visita del 6 giugno alla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Una delle più importanti iniziative della Fondazione è l'Osservatorio europeo del cambiamento, istituito in seguito alle richieste della Commissione, delle Presidenze francese e svedese dell'Unione europea, per reperire maggiori informazioni sul cambiamento industriale, con particolare riferimento agli "sviluppi economici, finanziari, tecnologici, territoriali e sociali all'interno dell'Unione europea". La Ekström, oltre a sostenere l'Osservatorio a nome della Presidenza svedese, ha accolto favorevolmente la notizia relativa all'organizzazione, da parte della Presidenza belga, di una conferenza rivolta alle parti interessate nell'ambito dell'Osservatorio, che si terrà a Bruxelles. I programmi di ulteriore sviluppo delle attività di tale Osservatorio prevedono la creazione di un grande portale web, che consentirà l'accesso a siti e banche dati sull'argomento, nonché ad analisi dei principali cambiamenti in atto nel settore. Infolink: http://www.eurofound.ie

ASSINTEL E FED HANNO PRESENTATO A MILANO I RISULTATI DI UNA RICERCA SUL MERCATO DELLE SOLUZIONI PER L'AUTOMAZIONE DELLA SUPPLY CHAIN VIA INTERNET: VANTAGGIOSA, MA È ANCORA POCO UTILIZZATA
Milano, 12 giugno 2001 Si è tenuto oggi a Milano, a Palazzo Castiglioni, il convegno 1nternet nella relazione con i fornitori: la supply chain nel processi produttivi, nel corso dei quale sono stati presentati da Assintel e Fed i risultati di una ricerca di mercato sulla sìtuazione e sulle prospettive delle soluzioni per l'automazione della Supply Chain in Italia. L'indagine condotta allo scopo di approfondire il livello di automazione dei rapporti tra azienda e fornitori su un campione di oltre 600 imprese con più di 10 dipendenti evidenzia come l'utilizzo di Internet nei processi di gestione della Supply Chain, sebbene sia percepito come vantaggioso, non solo viene ancora poco utilizzato in assoluto, ma spesso lo è in aree di attività che a volte non sono integrate con il resto del sistema informativo aziendale. La domanda di applicativi specifici per la gestione della Supply Chain è ancora in fase di sviluppo con forti potenzialità di crescita, sia sul segmento della grande impresa che su quello della medio piccola impresa. La maggior parte delle aziende dei campione (62%) si interfaccia con un numero di fornitori inferiore a 250 e il 27% con un numero compreso tra 100 e 250, percentuali più limitate si caratterizzano per l'esistenza di una base fornitori più ampia, in particolare nei segmentí dell'Industria e dei Commercio e tra le aziende di maggiori dimensioni. Il numero dei fornitori con i quali si interfaccia un'azienda fa comprendere quanto possa essere complessa e critica l'attività di gestione delle relazioni con gli stessi e quanto possa essere di supporto l'impiego di soluzioni evolute che semplifichino e rendano efficiente lo svolgimento dei rapporti. Le criticità più frequentemente evidenziate dalle aziende dei campione riguardano le difficoltà incontrate nell'individuazione delle migliori condizioni di offerta proposte dai fornitorì e nel processo di ricevimento dei beni e dei servizi acquistati. Per quanto Internet e le tecnologie IP possano rappresentare un valido supporto per un'efficiente gestione degli acquisti, risulta che solo un terzo delle aziende dei campione utilizza la rete per svolgere una qualche fase dei processo di approvvigionamento, in genere per raccogliere informazioni sulle offerte di fornitura e per comunicare con i fornitori. Ancora limitato, invece, è l'impiego della rete per effettuare e perfezionare la transazione (ordine,, acquisto, ricorso a marketplace), anche se le aziende intervistate concordano anche nel ritenere che Internet possa ridurre i costi e i tempi di svolgimento dei processo e che possa semplificare i rapporti con i fornitori. L'analisi dei modo in cui oggi le aziende gestiscono la Supply Chain evidenzia che attualmente la maggior parte delle aziende gestisce gli approvvigionamenù facendo ricorso a pacchetti gestionali tradizionali (44.4%), non destinati in modo specifico alla funzione di Supply Chain management e che l'uso di moduli per Ssm integrati nelle soluzioni Erp è attualmente poco diffuso (5.2%). Mentre molte aziende (20.1%) non utilizzano ancora alcuna applicazione per gestire la funzione degli approvvigionamenti, la maggior parte delle applicazioni in uso sono integrate con il resto dei sistema informativo aziendale (78.4%) e ciò evidenzia come, generalmente, chi già utilizza una soluzione per la gestione della Supply Chain abbia compreso che, per ottenere vantaggi in termini di maggiore efficienza dell'intera catena dei valore aziendale, tale soluzione deve essere integrata con le applicazioni gestionali che governano le altre funzioni dell'impresa e con i database aziendali. Innovazione dei processi e comunicazione con clienti e fomitori sono indicati dalle aziende come i fattori più importanti che caratterizzano il contesto competitivo attuale: l'eccellenza nell'innovazione di processo e il perfezionamento delle relazioni con i soggetti a monte e a valle dell'impresa sono considerate fonti di vantaggio competitivo in misura ancora superiore rispetto alla qualità dei prodotti e servizi, alla capacità di customizzazione dell'offerta ed alla reattività al cambiamento.

CONSUMI MODA DELLE FAMIGLIE ITALIANE IN CRESCITA NEL 2001 2002
Milano, 13 giugno I consumi di moda delle famiglie italiane continueranno a crescere nel 2001 e nel 2002: è la previsione di Sistema Moda Italia, l'associazione di categoria degli imprenditori della moda e del tessile abbigliamento, e di Ac Nielsen-Sita. I dati sono stati divulgati nel corso dell'assemblea annuale di Smi, Ecco, nel dettaglio, le previsioni: a Primaveralestate 2001: + 1,6% la quantità, + 3,0% la spesa; Autunnolinverno 2001: + 1,1% la quantità,+ 2,9% la spesa; Primaveralestate 2002: + 1,0% la quantità, + 3,0% la spesa. Per quanto riguarda il fatturato del 2000, l'industria italiana del tessile e dell'abbigliamento ha segnato un incremento del 5,7% a 91.200 miliardi di lire, in piena ripresa dopo la crisi del '99, quando perse il 3,0%. L'Italia si è confermata molto dinamica nell'export (+ 15,3% a 52.371 miliardi) e vivace anche nell'import (+ 19,1% a 25.507 miliardi). Bene anche il saldo commerciale, passato da 24.190 a 26.864 miliardi di lire. Ancora migliori i risultati dei settori industriali rappresentati da Sistema Moda Italia, e che rappresentano quasi l'80% dell'intera industria italiana di filiera. Il fatturato 2000 è stato pari a 69.572 miliardi (+ 6,5%). All'interno di Smi, estremamente positivi i risultati dell'industria laniera: nel 2000 il valore della produzione è stato pari a 11.200 miliardi di lire (+ 8,0%): una crescita superiore di oltre due punti a quella media dell'industria del tessile e dell'abbigliamento. L'industria serica, dopo una successione di anni negativi, ha vissuto nel 2000 una poderosa riscossa (+ 9,2% di fatturato). Per quanto riguarda l'industria dell'abbigliamento, della maglieria e della calzetteria, il fatturato, pari a 54.222 miliardi, è cresciuto del 5,9%.

SISTEMA MODA: GIULINI: PRONTI A COMPETERE CON I PAESI EXTRACOMUNITARI MA CON RECIPROCITÀ' E TUTELANDO LA SALUTE DEL CONSUMATORE
Milano, 13 giugno 2001 - Il mondo dei tessile abbigliamento italiano, rappresentato dalla sua associazione di categoria, Sistema Moda Italia, è pronto a competere con la concorrenza dei Paesi extracuropei; ma deve essere una lotta ad armi pari, nell'interesse innanzitutto dei consumatori. Lo ha detto Vittorio Giulini, presidente di Smi, al termine dell'assemblea associativa annuale. Giulini ha individuato le seguenti linee di azione per il settore: Piena reciprocità tra i Paesi dell'Unione Europea e quelli extracomunitari, con rispetto degli accordi Wto e l'estensione a tutti della clausola sociale (no al lavoro minorile, tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori) e della clausola ambientale (le lavorazioni industriali non devono danneggiare la natura); La reciprocità riguarda anche il rispetto, da parte dei Paesi extra Ue, delle norme a tutela della salute del consumatore. Nel Terzo Mondo è frequente l'uso, per i prodotti del tessile e dell'abbigliamento, di coloranti nocivi che provocano dermatiti allergiche e tumori della pelle. Pertanto si chiede all'Unione Europea di Istituire, con urgenza, un marchio di qualità e sicurezza che contraddistingua i prodotti del tessile abbigliamento realizzati senza l'utilizzo di sostanze nocive alla salute o all'ambiente, e nel rispetto dei diritti dei lavoratori; Maggiore attenzione alla fonnazione di figure professionali adatte al settore. Oggi il sistema scolastico e formativo è del tutto inadeguato. Così la vera formazione viene fatta dalle imprese, con aggravio di costi e tempi; Intervento delle istituzioni locali e nazionali per riqualificare i centri storici depressi, afflitti dalla microcriminalità, attraverso l'apertura di negozi di moda, che attirino consumatori e contribuiscano a rivitalizzare l'arca; Lotta alla contraffazione di prodotti e marchi. Per quanto riguarda la politica nazionale, Smi aderisce ai 10 punti delineati da Confindustria per lo sviluppo dell'Italia e chiede inoltre al governo Berlusconi: La cancellazione del sommerso attraverso un nuovo condono accompagnato da una "una tantum" che sani definitivamente il passato; Una semplificazione e chiarificazione delle imposte che pesano sulle aziende; Un ripensamento dell'Irap, tassa particolarmente iniqua per le pini e per il terziario; Un potenziamento delle infrastrutture, che migliorino l'efficienza dei distretti industriali e ne consentano l'interconnessione; L'immediata privatizzazione dei grandi gruppi industriali pubblici e una privatizzazione completa delle municipalizzate.

BANCA POPOLARE DI MILANO RISULTATI DELL'AUMENTO DI CAPITALE AL TERMINE DEL PERIODO DI OPZIONE
Milano, 13 giugno 2001 - Si è conclusa con pieno successo l'offerta in opzione delle azioni Banca Popolare di Milano, deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca il 24 aprile 2001 in attuazione della delega dell'Assemblea dei Soci del 21 aprile u.s. In particolare durante il periodo di opzione, iniziato il 21 maggio e conclusosi l'8 giugno, sono state sottoscritte complessivamente n. 111.389.877 azioni, pari ad oltre il 99% del totale di quelle offerte, per un controvalore di Euro 462.267.989,55 (Lire 895 miliardi circa). Risultano quindi non esercitati n. 2.799.975 diritti di opzione validi per sottoscrivere ulteriori n. 1.007.991 azioni Banca Popolare di Milano nel rapporto di 9 nuove azioni - godimento 1° gennaio 2001 - ogni 25 diritti, al prezzo di Euro 4,15 per azione. I suddetti diritti inoptati verranno offerti in Borsa dalla Banca nei termini di legge e le relative date dell'asta saranno comunicate tramite avviso pubblicato in tempo utile sul quotidiano "Il Sole24 Ore".

INNOVATIVO PROGETTO DI RICERCA DI PEOPLESWG E COMMSTRATEGY FINANCE 2001 L'EVOLUZIONE DELLA DOMANDA DI PRODOTTI E SERVIZI FINANZIARI, L'IMPATTO DEI NEW MEDIA E LA STRATEGIA MULTICANALE
Milano e Trieste 13 giugno 2001 - - Cambia nel Paese il rapporto del risparmiatore con il proprio denaro: nell'era di Internet gli italiani si stanno progressivamente impadronendo della gestione delle proprie finanze, pur continuando ad eleggere le banche come interlocutori privilegiati. Tuttavia gli istituti bancari devono oggi conquistare la fiducia degli utenti che non si mantengono incondizionatamente fedeli (il 61% degli italiani ha cambiato banca almeno una volta): l'attenzione del risparmiatore si sta infatti spostando inevitabilmente da componenti intangibili (come la relazione interpersonale con gli operatori finanziari) a componenti molto piu' tangibili, quali quelle del servizio, del prodotto, delle condizioni economiche. Finance 2001, ricerca realizzata da Peopleswg in collaborazione con CommStrategy, societa' di consulenza strategica sui nuovi media, esplora il vissuto ed il comportamento degli italiani nei confronti della gestione del denaro e dei nuovi canali di offerta degli istituti finanziari, fornendo a questi ultimi indicazioni tattiche e strategiche per orientare la propria clientela all'utilizzo del canale on line e per sviluppare linee di servizio in grado di attrarre e fidelizzare nuovi segmenti di clientela. Il progressivo diffondersi di Internet trova infatti terreno all'interno di categorie diverse di utenti, che interpretano la Rete secondo vissuti soggettivi, assegnandole valenze peculiari. ''Come emerge dalle rilevazioni e dalle analisi sulla Rete condotte dal nostro Istituto - sostiene Luigi Ferrari, presidente di Peopleswg -, Internet sta divenendo anche in Italia strumento maturo ed efficace per le attivita' di servizi, in particolar modo nel settore bancario''. I dati raccolti dalla ricerca di Peopleswg e CommStrategy nel corso del 2001 confermano la tendenza gia' emersa nelle precedenti indagini del 1999 e del 2000: Internet raggiunge oggi anzitutto i segmenti piu' interessanti per gli istituti finanziari, sia in termini di valore economico (le famiglie piu' abbienti, con la maggiore propensione all'investimento), sia in termini di dinamismo nel rapporto con gli istituti di credito. Ne emerge uno scenario piu' articolato, rispetto al passato, incentrato sulla multicanalita': la dicotomia iniziale tra relazione con il personale di filiale o il promotore e performativita' del canale remoto non appare piu' cosi' netta. ''Segmenti crescenti di clientela - precisa Paolo Barbesino, partner di CommStrategy-, richiedono un mix evoluto di contenuti, prodotti e servizi, esigenze che ben si prestano ad essere soddisfatte attraverso strategie multicanale e di Crm sulle quali dovra' concentrarsi lo sforzo di banche e assicurazioni nei prossimi ! mesi''. Quello dell'e-banking si conferma come un fenomeno in crescita: riguardava il 9% degli Internet user a febbraio 2000, il 16% ad aprile 2001, e si prevede interessera' il 24% degli utenti entro l'anno. ''ostacolo per chi ancora recalcitra all'idea di affidarsi a questo servizio - dichiara Elisabetta Bandelli, responsabile del progetto di ricerca di Peopleswg -, e' costituito dal timore di una scarsa sicurezza delle transazioni: se le banche non saranno in grado di rassicurare i consumatori in questo senso, l'e-banking correra' il rischio di rimanere circoscritto a categorie di utenti d'avanguardia, quando invece ha tutte le potenzialita' per investire un pubblico piu' allargato''. Anche l'e-trading indica un trend in aumento, con una percentuale di praticanti che nel febbraio 2000 si attestava al 4% tra gli internauti e che oggi si attesta all'8%, con una previsione di 11% entro la fine dell'anno. Ma poiche' Internet e' un fenomeno che attualmente coinvolge meno del 30% della popolazione italiana, Finance 2001 ha esplorato l'area della gestione del denaro anche tra coloro che non dispongono del collegamento Internet e che continuano a rivolgersi ai canali tradizionali. Ne risulta un identikit completo del risparmiatore italiano, identificato da Finance 2001 in quattro profili: E-sperti (9%), acquistano in Rete prodotti finanziari o gestiscono on-line un conto corrente; E-sploratori (19%), potenziali clienti on-line, consultano in Rete informazioni economiche; E-lementari (18%), non utilizzano ancora servizi finanziari on-line, ma non lo escludono; Estranei (54%), non utilizzano la Rete e gestiscono tradizionalmente e senza rischi i risparmi. Lo scenario tracciato dalla ricerca multiclient Finance 2001, condotta tra piu' di mille italiani bancarizzati, risulta uno strumento fondamentale per ridefinire l'offerta finanziaria e non finanziaria degli attori del settore bancario e assicurativo, a livello di prodotto, di canale e di servizio. Finance 2001 mette a disposizione una segmentazione dell'utente per caratteristiche socio-demografiche e una mappatura dei comportamenti, atteggiamenti, bisogni, correlati alla gestione del denaro e ridefiniti nel rapporto con i singoli istituti finanziari. Infolink:
http://www.peopleswg.it

GUCCI GROUP N.V. APPOINTS NEW PRESIDENT AND MANAGING DIRECTOR FOR BOUCHERON
Amsterdam, The Netherlands, June 13, 2001: Gucci Group N.V. (Nyse: Guc; Euronext Amsterdam: Gcci.As) today announces the appointment, effective immediately, of Massimo Macchi as President and Managing Director of Boucheron International S.A. Macchi will retain responsibility for the Group's watch and jewelry business, as Gucci Group Vice President. Massimo Macchi joined in January 2001 as Vice President of Gucci Group and General Manager of the Watch and Jewelry business for Boucheron. Prior to Gucci, Macchi was at Bulgari Group, firstly as Executive Vice President of Jewelry, Watches and Accessories Sales Division and, more recently, as Executive Vice President and Chief Executive of the Perfume Division. Previous positions include three years at American Express Italia Co., where he was Vice President for Marketing and Sales. Commenting on the appointment, Domenico De Sole, President and Chief Executive Officer of Gucci Group N.V., said "Massimo has a solid understanding and great experience in the luxury goods industry in general, and in the jewelry and watches segment in particular. He possesses great knowledge of global sales and marketing strategies as well as product development and trends. His excellent leadership skills, already demonstrated within the Group, will be great strengths as we move forward and build Boucheron as one of the world's leading jewelry, watch and perfume brands." In addition, Mr. De Sole warmly thanked Jean-Claude Le Rouzic, who is leaving Boucheron, for his outstanding contribution: "Jean-Claude has had an impressive career in building Boucheron. We have been fortunate to be able to rely on his dedication, commitment and enthusiasm during the initial phase of integration of Boucheron within Gucci Group. Jean-Claude has made a valuable contribution, and I wish him all the best for the future." Gucci Group N.V. is one of the world's leading multi-brand luxury goods companies. Through the Gucci, Yves Saint Laurent, Sergio Rossi, Boucheron, Roger & Gallet, Bottega Veneta, Alexander McQueen, Stella McCartney and BÉDAT & Cº brands, it designs, produces and distributes high-quality personal luxury goods, including ready-to-wear, handbags, luggage, small leather goods, shoes, timepieces, jewelry, ties and scarves, eyewear, perfume, cosmetics and skincare products. The Group directly operates stores in major markets throughout the world and wholesales products through franchise stores, duty free boutiques and leading department and specialty stores. The shares of Gucci Group N.V. are listed on the New York Stock Exchange and on the Euronext Amsterdam Stock Exchange.

COSTITUITA COMPUTER POINT SPA BRUNELLO MENICUCCI ALLA GUIDA DELL'AZIENDA TOSCANA
Milano, 13 giugno 2001 - Nel 1999 nasceva, per iniziativa di Az Informatica, Computer Point: un marchio e al contempo un programma che si prefiggeva la fidelizzazione dei punti vendita, senza legarli con un classico contratto di franchising. Grazie a questo programma, Az Informatica offriva ai rivenditori una serie di agevolazioni: trasporto e assicurazione gratuiti, pubblicità gratuita su testate nazionali, premi al raggiungimento di obiettivi prefissati di fatturato, corsia preferenziale per la diffusione di informazioni e assegnazione prodotti, funzionari commerciali per il supporto necessario allo sviluppo del programma, uso del marchio registrato Computer Point per l'allestimento del punto vendita o per la pubblicità locale. Il gradimento dei dealer nei primi due anni di attività e una attenta analisi del mercato hanno determinato la revisione e l'ampliamento del progetto e hanno portato alla costituzione della Computer Point Spa., la cui mission sarà la definizione di un vero e proprio pacchetto di servizi, attraverso il quale offrire vantaggi esclusivi ai propri partner. La sottoscrizione di accordi quadro permetterà agli affiliati di beneficiare di condizioni esclusive per quanto concerne l'accettazione di carte di credito, bancomat e credito al consumo. Inoltre accordi con fornitori di diverse tipologie (servizi, telecomunicazioni etc.) consentiranno di offrire una gamma prodotti e servizi tale da garantire ai dealer margini superiori alla media. Nel rapporto fra Computer Point Spa e gli affiliati gli strumenti di comunicazione pubblicitaria assumeranno un ruolo rilevante: l'azienda affronterà importanti investimenti finalizzati a creare traffico sui punti vendita oltre, naturalmente, a diffondere e far conoscere il marchio. Il mondo dell'Information Technology, in rapida trasformazione e convergenza con il settore telecomunicazioni, fa nascere l'esigenza per i dealer indipendenti di orientarsi e formarsi per poter offrire un sempre più qualificato supporto ai propri clienti: corsi di formazione su tematiche di attualità faranno parte del pacchetto di servizi offerto da Computer Point ai partner. Computer Point si rivolge a rivenditori indipendenti che operano nel settore informatico, con l'obiettivo di affiliare ottanta rivenditori entro la fine del 2002. Il nuovo Managing Director di Computer Point è Brunello Menicucci, che guiderà l'azienda verso questi ambiziosi obiettivi. Menicucci, 39 anni, proviene da Cdc Point Spa dove ha in un primo tempo ricoperto il ruolo di direttore marketing per il canale distribuzione (cash & carry) per poi occuparsi, negli ultimi due anni, della creazione della rete di oltre 80 negozi ad insegna Amico.

ASTA DEL 19.06.2001 RISERVATA AGLI OPERATORI SPECIALISTI IN TITOLI DI STATO
Roma, 12 giugno 2001 - Il ministero del Tesoro annuncia che il giorno 19 giugno 2001 avrà luogo un'operazione di riacquisto di titoli sul mercato, che si effettuerà presso la Banca d'Italia, attraverso un'asta riservata agli operatori specialisti in titoli di Stato. Tale operazione utilizzerà le somme disponibili sul Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, la cui consistenza attuale è di circa 8.000 miliardi di lire. Oggetto dell'asta saranno quattro titoli che scadono entro l'anno 2002; i titoli saranno definiti con l'emanazione di un comunicato in data 18 giugno 2001. Entro le ore 11 del 19 giugno 2001, gli operatori "specialisti" potranno presentare fino ad un massimo di tre offerte per ogni titolo, da inoltrare esclusivamente mediante trasmissione telematica indirizzata alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria, con le stesse modalità tecniche adottate per le aste di collocamento dei titoli di Stato. Tali offerte dovranno contenere l'indicazione del capitale nominale dei titoli in cessione ed il relativo prezzo richiesto. I prezzi indicati dovranno variare di un importo minimo percentuale di 1 centesimo e ciascuna offerta non dovrà essere inferiore a 1 milione di euro di capitale nominale. Il regolamento delle operazioni di riacquisto sarà effettuato il 22 giugno 2001.

CR FIRENZE: PROROGATA LA CONCESSIONE DEL SERVIZIO TESORERIA PER LA PROVINCIA DI FIRENZE FINO AL 2005
Firenze, 13 giugno 2001 - La Cassa di Risparmio di Firenze è stata confermata Tesoriere per la Provincia di Firenze fino al 31.12.2005. E' stata infatti firmata oggi, lunedì 11 giugno 2001, la convenzione per la proroga quinquennale del servizio che la Cassa svolge per la provincia di Firenze dal 1990. Il documento è stato sottoscritto dal Responsabile del Progetto servizi Finanziari della Provincia, Enrico Graffia, e dal Direttore Centrale della Cassa di Risparmio di Firenze, Bruno Pecchi. La stipula della Convenzione è stata, non solo il risultato di un proficuo rapporto di collaborazione tra Cassa di Risparmio di Firenze e Provincia, in vita ormai da oltre 10 anni, ma anche l'occasione per verificare l'esistenza di ulteriori e più ampie opportunità di lavoro in comune.

FABIO INNOCENZI NUOVO DIRETTORE GENERALE DELLA POPOLARE DI VERONA
Verona, 13 giugno 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero, riunitosi sotto la Presidenza dell'Avv. Carlo Fratta Pasini, ha nominato il Dott. Fabio Innocenzi Direttore Generale della Banca con decorrenza 1° luglio. Innocenzi subentrerà a Franco Nale, che cesserà dall'incarico il 30 giugno conservando ruoli primari nell'ambito del Gruppo, del quale sarà proposta la cooptazione nel Consiglio della Banca previsto per il prossimo 4 luglio. Fabio Innocenzi, 40 anni, veronese, vanta un prestigioso curriculum maturato in Italia, a Dublino e a Boston. Laureato con lode alla Bocconi è entrato al Credito Italiano, poi UniCredito Italiano, arrivando al grado di Condirettore Centrale. Dal 1995 guida l'asset management di questo Gruppo. Da Boston, come Amministratore Delegato di Pioneer Global Asset Management, operativa in nove paesi, ha diretto nell'ultimo anno l'integrazione del Gruppo Pioneer con Europlus. Assume ora la guida operativa della Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero che a livello di gruppo rappresenta una realtà in continua crescita, con una rete di circa 600 sportelli, un forte radicamento territoriale e una raccolta complessiva di oltre 95.000 mila miliardi.

OPERA: ALESSANDRO GIAMBALVO, 47 ANNIS NOMINATO NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI ITAMA, AZIENDA TRA LE PIÙ PROSTIGIOSE DELLA NAUTICA DA DIPORTO ITALIANA.
Milano, 13 giugno 2001 - Alessandro Giambalvo, 47 anni, romano, laurea in Ingegneria e Master in Business Administration, è il nuovo Amministratore Delegato dei Cantieri Itama, uno dei nomi più prestígìosi della nautica da diporto italiana e controllata da Opera, società specializzata in investimenti e partecipazioni in aziende operanti nei settori del made in Italy e dell'italian Lifestyle. In ltama, Alessandro Giambalvo che detiene direttamente il 5% della società affiancherà, nella realizzazione di un piano strategico di sviluppo delle attività dei cantiere sia in Italia sia sui mercati esteri, Mario Amati fondatore della società che manterrà la carica di presidente. Dopo aver ricoperto le posizioni di Product Manager e di Direttore Marketing Associato in Procter & Gamble, Alessandro Giambalvo ha svolto i ruoli di Direttore Vendite in Fideuram, di Vice Presidente American Express Italia e di Direttore di Divìsìone nella Cesare Fioruccì S.p.A. L'ultimo incarìco ricoperto da Giambalvo è quello di Presidente e Amministratore delegato della Mattel Sud Est Europa e Africa. In questo ruolo ha contribuito a portare a termine importanti progetti di mercato, quali lo sviluppo del piano strategico per l'Europa dell'Est, il Medio Oriente e l'Africa e la ristrutturazione delle divisioni Marketing, Vendite, Logistica e Servizio Clienti, portando il fatturato dell'area a 350 miliardì dì lire con importanti incrementi di vendita e dì profitto. Fondata nel 1965, Itama con un fatturato previsto per il 2001 di circa 20 miliardi di lire rappresenta una delle aziende più note e prestigiose della nautica da diporto italiana, specializzata nella realizzazione di barche a motore modello "Open" in grado di superare i 40 nodi di velocità, con una lunghezza dal 38 ai 70 piedi (12 - 21 metri circa) e il cui prezzo oscilla dal 650 milioni ai 4 miliardi di lire. Per l'inizio del 2002, inoltre, è prevista la consegna dei nuovo Itama 70', modello di punta della gamma offerta e perfetta sintesi tra eccellenza tecnologica, prestazioni e comfort, capace di superare i 50 nodi di velocità, che ha riscontrato un forte successo sul mercato con 3 ulteriori imbarcazioni già ordinate in portafoglio. Opera che ha già raccolto un portafoglio di oltre 200 milioni di euro grazie alle sottoscrizioni di importanti investitori istituzionali italiani e internazionali vede un team di professionisti altamente qualificati come copromotori insieme al Gruppo Bulgari, che detiene il 50% della management company.

AUTO USATE: L'UNRAE CHIEDE L'ABOLIZIONE DELL'IPT SULL'USATO E DIMOSTRA CHE IL FISCO NON SUBIRÀ ALCUNA PERDITA
Milano, 13 giugno 2001 - "L'abolizione dell'Ipt, cioè dell'Imposta Provinciale di Trascrizione, consentirebbe un rilancio del mercato dell'usato, praticamente a costo zero per lo Stato". Lo ha dichiarato a Rapallo il presidente dell'Unrae, Salvatore Pistola, nel corso dell'Assemblea Generale dell'Unione che raccoglie e rappresenta le Case automobilistiche estere operanti in Italia. "Secondo nostri calcoli, il minor gettito, valutato attorno ai 1.000 miliardi di lire - ha precisato Pistola - verrebbe infatti totalmente recuperato attraverso un maggior gettito dell'Iva derivante dalla positiva influenza che l'incremento delle vendite di auto usate, non più gravate dal pesante balzello, avrebbe sul mercato delle auto nuove". Nel quadro delle azioni tese a sostenere la crescita e lo sviluppo del settore automotive in Italia, l'Unrae ribadisce ancora una volta la fondamentale importanza del rinnovo del parco circolante, un fenomeno che porta con se - oltre ad una maggiore difesa ecologica e ad un accresciuto livello di sicurezza garantiti da veicoli più moderni, più "puliti" e più affidabili - una sensibile riduzione dei consumi dovuti agli affinamenti tecnologici delle vetture oggi in produzione. Ciò avrebbe una positiva ricaduta sulla bolletta petrolifera, con benefici effetti sul potenziale inflattivo e con positivo contributo alla crescita economica generata da un maggior attività dell'intero comparto. La posizione dell'Unrae anticipa dunque anche gli obiettivi indicati dal nuovo quadro politico, che punta alla crescita economica, alla revisione del sistema fiscale e all'ammodernamento delle strutture del Paese. Il presidente Pistola, nella sua relazione ai soci, ha anche ricordato che la maggior parte degli osservatori concorda con la previsione di un mercato italiano delle auto nuove da 2,4 milioni di immatricolazioni, previsione sostenuta dalla necessità di accelerare il rinnovamento del parco circolante ancora oggi caratterizzato da circa un terzo di mezzi non catalizzati e da un rilevante numero di vetture azionate dalla benzina rossa, che cesserà di essere venduta a fine anno e che probabilmente non verrà più distribuita già nel corso dell'autunno. Interessante anche il riferimento alla massa di danaro mosso dal settore: "Ben 134.000 miliardi - ha ricordato Pistola - pari al 22% delle entrate complessive, costituiscono il gettito fiscale del comparto automotive. Si tratta del 6% del Pil, contro una media del 3% dei nostri partner europei. Ma non basta: l'acquisto e la manutenzione degli autoveicoli produce nel nostro Paese una massa di consumi dell'ordine dei 200.000 miliardi. Considerando le attività di trasporto merci nonché le attività collaterali di vendita, questa cifra raddoppia a ben 400.000 miliardi di lire, pari a quasi il 18% del Pil". L'Unrae, in Italia, raccoglie 50 Aziende associate, con un indotto che da lavoro ad oltre 16.000 aziende con più di 80.000 addetti e con investimenti dell'ordine degli 8.000 miliardi l'anno, generando un fatturato annuo superiore ai 60.000 miliardi di lire. Nei primi 5 mesi dell'anno la quota del mercato automobilistico delle Case estere rappresentate dall'Unrae è stata del 64,7%.

ENI: NUOVA SCOPERTA NEL MAR DELLA CINA
San Donato Milanese, 13 giugno 2001 - Eni annuncia la scoperta di un nuovo giacimento petrolifero effettuata dal Consorzio Cact (di cui la compagnia energetica italiana fa parte) nel Sud del Mare della Cina, nell'area di Pearl River Mouth Basin. Il pozzo, denominato "Hz/19-2-1", si trova nel blocco offshore Cact 16/19. E' stato perforato ad una profondità di 3.875 metri in 102 metri d'acqua e ha incontrato molteplici strati di roccia mineralizzata. La scoperta rappresenta una nuova opportunità e testimonia l'ottima esecuzione del pozzo e delle operazioni di prova di produzione, eseguite nel pieno rispetto dell'ambiente e della sicurezza. L'area interessata è stata perforata sulla base di rilevazioni sismiche tridimensionali (3D), che hanno consentito di definire la prospettiva dell'area nord del blocco. La zona interessata dai primi test ha riscontrato olio con 46° API e una produzione di 4.700 barili al giorno. Per Eni la scoperta, che conferma la sua interpretazione geologica e geofisica della struttura fatta a suo tempo, permetterà di ottenere notevoli sinergie operative ed economiche, utilizzando le esistenti infrastrutture sia di produzione che organizzative. Inoltre le nuove riserve scoperte permetteranno di mantenere più a lungo i livelli di produzione attuali. Nota: Il Consorzio Cact è formato da Eni, Cnooc Limited, Chevron e Texaco. Il Consorzio produce circa 100.000 barili di olio al giorno, quota che lo colloca tra i maggiori operatori petroliferi offshore in Cina.

SI APRE IL 28 GIGUNO A FIRENZE LA SECONDA EDIZIONE DEL CUSTOMER MANAGEMENT FORUM CON IL WORKSHOP: "STRATEGIE DEL CUSTOMER RELATIONSHIP MANAGEMENT"
Milano, 13 giugno 2001 - Dopo il successo della scorsa edizione, prende il via da maggio 2001 il secondo Customer Management Forum, dal titolo "Gestire il cliente nella net-economy". Primo appuntamento il 28 giugno a Firenze con il Workshop: "Strategie di Customer Relationship Management". Il Cmf è un progetto di ricerca, comunicazione e innovazione finalizzato a sviluppare e diffondere strategie di Customer Care e Crm in Italia, promosso da Irso Butera e Partners in collaborazione con Omnitel Vodafone, Inps, Answers, Kstones (gruppo AISoftw@re). Answers, la società specializzata nella comunicazione delle aziende coi loro clienti (1-to-1) che offre in outsourcing o in modalità Asp soluzioni di Customer Relationship Management (e-Crm, click stream analysis, Customer Relationship Management operazionale) non poteva non avere un ruolo attivo in qualità di partner oltre che di promotore nella realizzazione del Cmf. Il Customer Management Forum anche quest'anno si articolerà in diverse attività ed eventi. Tre workshop tematici, organizzati lungo l'intero anno, forniranno l'occasione di condividere esperienze, testimonianze e casi studio intorno ai seguenti temi: 1) Strategie di Customer Relationship Management (giugno 2001); 2) E-Crm e Web Enabled Contact Center (ottobre 2001); 3) Customer Knowledge Management (dicembre 2001). Un Convegno Internazionale (marzo 2002) dal titolo "Gestire il cliente nella net-economy", in cui verranno presentati i casi internazionali di best practice e discussi i risultati del benchmarking e delle ricerche che verrannno condotte nel corso di questa seconda edizione del Cmf. Già nella prima edizione 2000-01 è stata compiuta una vasta attività di rilevazione di dati quantitativi sull'Italia attraverso un questionario strutturato. All'analisi di benchmarking conclusasi a marzo 2001 hanno partecipato un campione selezionato di 70 aziende italiane, che con le loro risposte, hanno reso possibile la creazione di un preziosissimo data-base sulle caratteristiche organizzative e gestionali delle strutture di Contact Center coinvolte (circa il 10% dei Contact Center attivi sul territorio nazionale). Fidelizzare il cliente, personalizzare il servizio, sviluppare relazioni permanenti e basate sulla fiducia tra fornitore e cliente è oggi un imperativo sia per le imprese e le amministrazioni più tradizionali sia per quelle che già stanno valorizzando le potenzialità della rete e delle tecnologie multimediali nella gestione dei servizi al cliente. Nella net-economy, la maggiore trasparenza del mercato e la facilità di accesso ai diversi fornitori aumenta infatti la potenziale mobilità dei clienti fra le offerte dei competitors. La competizione sulla qualità del servizio e sulla fidelizzazione del cliente diventa per molti una strategia obbligata. Con l'intento di creare una comunità professionale sul tema del Crm e del Customer Care, il Customer Management Forum sta sviluppando il proprio sito www.customermanagementforum.it come portale sui temi dell'organizzazione e gestione dei Contact Center. Il sito conterrà articoli sugli scenari futuri, link ad altri siti, di interesse sulle tematiche di Crm e Customer Care, studi di caso di best-practice di aziende italiane e straniere, benchmarking on-line su temi specifici e un forum elettronico, con al suo interno aree riservate agli aderenti e agli sponsor del Customer Management Forum. Per maggiori informazioni o per l'iscrizione al Customer Management Forum si può consultare il sito
www.customermanagementforum.it

FORUM ITALIA/CILE
Milano 13 giugno 2001 - Si è inaugurato al Forum Italia/Cile - prima edizione di un evento annuale per promuovere lo sviluppo della collaborazione industriale, tecnologica e commerciale fra le imprese italiane e cilene - un nuovo corso nelle relazioni commerciali tra Italia e Cile. Il Direttore Generale dell'Ice, Gioacchino Gabbuti, ha siglato due importanti accordi: L' accordo con Prochile, l' ente che promuove l'internazionalizzazione della base economica cilena, prevede una cooperazione economica, commerciale ed imprenditoriale articolata sulla selezione e l'analisi concordata dei settori utili agli scambi tra Italia e Cile; sul trasferimento di tecnologie tra le PMI italiane e quelle cilene; sulla divulgazione delle opportunità commerciali e di investimento e l'interscambio di pubblicazioni periodiche attraverso i propri sistemi informativi; sulla reciproca assistenza in occasione di attività promozionali quali missioni di operatori, fiere, seminari, corsi di formazione ed altre azioni di comunicazione; su riunioni annuali Ice/Prochile per la valutazione congiunta delle azioni organizzate e delle strategie da intraprendere per il raggiungimento degli obbiettivi previsti. Con l' Università Tecnica Federico Santa Maria, l'Ice si accorda per lo sviluppo della reciproca conoscenza in campo economico, industriale e di commercio internazionale. L'obbiettivo è di favorire l'incontro tra mondo accademico e mondo imprenditoriale con workshop, seminari, conferenze, viaggi di studio, visite in aziende italiane e cilene, periodi di stage per studenti e ricercatori. Dopo la sigla degli accordi, il Forum è entrato nel vivo con la presentazione, agli oltre cento imprenditori italiani intervenuti, dei progetti di collaborazione nei settori minerario-metallurgico, grandi infrastrutture, conciario e agro-industriale. La comunità imprenditoriale italiana - ha avuto modo di conoscere più da vicino, oggi, uno dei Paesi più attraenti e stabili della regione latinoamericana, con eccellenti prospettive di successo per la realizzazione d'investimenti

LE AUTONOMIE FUNZIONALI
Torino, 13 giugno 2001 - Giovedì 14 giugno, alle ore 14.30, nell'Aula di Palazzo Lascaris si svolgerà un convegno sul tema "Le Autonomie funzionali. Il dibattito sulla governance in Europa e le riforme costituzionali in Italia", organizzato dal Consiglio Regionale, dall'Università degli Studi di Torino e dall'Unioncamere Piemonte. Il convegno - frutto dell'Accordo di Programma tra Conferenza dei Rettori e Unioncamere Italiana - inaugura una serie di appuntamenti di riflessione e dibattito sulle autonomie funzionali, cioè di quei livelli di governo di funzioni di interesse generale che si vanno sviluppando in sede locale e di cui Camere di commercio e Università costituiscono gli esempi più significativi. Il Convegno, anche sulla scorta del dibattito avviato in sede europea sulla necessità di estendere l'applicazione del principio di sussidiarietà, intende portare un contributo al dibattito sul ruolo che a queste forme di autonomia dovrà essere riconosciuto, accanto alle autonomie territoriali, sia nell'attuale processo di riforma dell'ordinamento dello Stato, sia nella fase di revisione degli Statuti regionali. "A seguito del mutamento del quadro istituzionale e dei suoi possibili sviluppi - ha infatti affermato il presidente del Consiglio Regionale Cota, che aprirà i lavori - abbiamo deciso di portare in Consiglio, con questo convegno, il tema dei nuovi rapporti tra le Autonomie funzionali e gli altri soggetti istituzionali e ragionare insieme su questi temi che nell'immediato futuro ci coinvolgeranno, anche in vista della riscrittura degli Statuti regionali." . "E questa - ha dichiarato il presidente dell'Unioncamere Piemonte Renato Viale - sarà un'importante occasione per confermare le Camere di commercio come luogo di sintesi e rappresentanza degli interessi economici e sociali del territorio e per riflettere insieme al legislatore regionale sull'opportunità di un definitivo riconoscimento delle autonomie funzionali". Secondo il Rettore dell'Università di Torino, Rinaldo Bertolino, il potenziamento istituzionale dell'autonomia delle Università compiutamente realizzato nel nostro ordinamento rende le stesse Università responsabili in prima persona dello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio e le obbliga, ancor più che in passato, alla ricerca di sedi e procedure di raccordo con gli altri soggetti pubblici e privati e, in primo luogo, con le sedi politico-istituzionali. Ai lavori della giornata, presieduti dal Rettore dell'Università degli Studi di Torino, Rinaldo Bertolino, parteciperanno le massime cariche istituzionali degli enti coinvolti nel dibattito, tra cui il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Roberto Cota - il presidente della Conferenza dei Consigli Regionali, Robert Louvin, il presidente della Conferenza dei Rettori, Luciano Modica, il presidente dell'Unioncamere Italiana, Carlo Sangalli. Per informazioni Consiglio Regionale del Piemonte Ufficio Stampa Tel 011/5757-251 Fax -259 E-Mail:
ufficio.stampa.crp@regione.piemonte.it

NETSYNT VINCE IL PREMIO ANIE "MIGLIORE STAR-UP DI IMPRESE" NATA A FEBBRAIO 2001 DAL CONNUBIO FRA OLD E NEW ECONOMY, LA SOCIETÀ, PREMIATA OGGI A ROMA.
Roma, 13 giugno 2001 - A meno di 6 mesi dal suo ingresso ufficiale nel mercato, Netsynt, la società romana spin-off di Icet Spa da cui ha ereditato il know how tecnologico, finanziata dagli investimenti di venture capital Kiwi II e e-evoluzione (Bain Cuneo) per offrire prodotti per voce su Ip, si è aggiudicata il premio Anie come migliore start up di imprese. Un equilibrato connubio fra old e new economy, una squadra interna organizzata in tempi record, una gamma di prodotti tecnologicamente avanzati che permette alle imprese di abbattere i costi telefonici attraverso l'adozione delle comunicazioni voce e dati su Internet, e soprattutto una ricerca e sviluppo per il sostegno dell'innovazione tecnologica sono le principali caratteristiche che hanno portato Anie a assegnare a Netsynt S.p.A. il premio per l'azienda che ha condotto nel 2001 il miglior start up. Guidata da Gennaro Brosco, fisico, un lungo passato nello sviluppo di prodotti innovativi nel settore telefonico, Netsynt è frutto del conferimento di un ramo d'azienda di Icet S.p.A. relativo ai Voicerouter, apparati che consentono di instradare le comunicazioni voce aziendali su reti IP e wireless abbattendone drasticamente i costi, e dall'ingresso di Kiwi II e E-Voluzione S.p.A. di Bain Cuneo che ne stanno finanziando lo sviluppo. Gennaro Brosco, nel ringraziare la giuria Anie che ha conferito il premio ha così dichiarato: "Siamo estremamente orgogliosi di questo riconoscimento e ringraziamo Anie per aver intuito gli sforzi e l'impegno che tutta l'azienda ha dimostrato nei primi sei mesi di attività. Netsynt è riuscita infatti dall'inizio di quest'anno non soltanto ad essere operativa strutturandosi come impresa su tutto il territorio nazionale con uffici a Roma e a Milano, ma anche a conquistare importanti clienti e quote di mercato. La società, che raggiungerà un Ebit positivo già dal quarto trimestre 2001, intende perseguire un piano di espansione anche nei principali paesi europei". Infolink:
www.netsynt.it

IL NOTIZIARIO CORDIS INCONTRA LA NUOVA AGENZIA SVEDESE PER L'INNOVAZIONE
Milano, 13 giugno 2001 - Vinnova, la nuova agenzia svedese per i sistemi innovativi, riunisce rappresentanti della scienza, dell'industria, della società e della politica, come ha spiegato il direttore dell'agenzia Per Eriksson al Notiziario Cordis. I rappresentanti di ognuno di questi gruppi sono riuniti in un comitato con il compito di avanzare proposte relative ai programmi dell'agenzia. L'istituzione di questo comitato ha già portato alcuni cambiamenti nei programmi rispetto a quelli dell'agenzia precedente, ha affermato Eriksson. Le funzioni principali di Vinnova sono di finanziare le attività di ricerca, sviluppo e dimostrazione che rispondano alle esigenze dei settori pubblico e privato, incoraggiare la cooperazione tra università, istituti di ricerca industriali e imprese, promuovere la diffusione delle informazioni e delle conoscenze, in particolare a favore delle piccole e medie imprese (Pmi), incrementare la partecipazione della Svezia ai programmi di R&S dell'Ue e sviluppare il ruolo degli istituti di ricerca nell'ambito dei sistemi innovativi. Eriksson ha inoltre aggiunto che l'agenzia finanzia la ricerca orientata verso l'industria, in vista di promuovere la crescita e più specificatamente la crescita sostenibile. Vinnova tenta di combinare la ricerca e le esigenze della società. L'agenzia è stata creata in seguito ad alcune indagini che evidenziavano l'importanza di comprendere i sistemi innovativi, ha spiegato Eriksson al Notiziario Cordis. L'agenzia per l'innovazione è stata istituita con l'intento di sottolineare il legame che esiste tra ricerca e crescita. Vinnova tenta in particolare di offrire sostegno alle Pmi ad alta tecnologia, nonostante Eriksson abbia ricordato che anche le Pmi a bassa tecnologia vengono aiutate, seppur tramite una diversa agenzia. Vinnova aiuta inoltre le Pmi a partecipare ai progetti comunitari e a stabilire contatti con le università e gli istituti di ricerca, spingendo contemporaneamente tali istituti a cooperare con le Pmi. Eriksson ha ricordato che il rapporto tra il mondo accademico e l'industria è "piuttosto buono" e che "sta costantemente migliorando". Questo è largamente dovuto a normative piuttosto recenti che obbligano le università non solo a istruire e a condurre ricerche, ma anche a cooperare con l'ambiente che le circonda, ha aggiunto. Secondo Eriksson questo ha portato le università ad approfondire i propri contatti con l'industria, nonostante "rimanga ancora molto da fare". Egli ritiene che i fondi dell'Ue abbiano un ruolo importante, aggiungendo poi che, grazie agli aiuti dei programmi comunitari, il trasferimento tecnologico si è realizzato più rapidamente di quanto sarebbe avvenuto senza il loro supporto. Eriksson ha però precisato che il termine "trasferimento tecnologico" non è del tutto appropriato, poiché la tecnologia non viene trasferita dalle persone che collaborano e che si spostano tra l'università e l'industria. I progetti futuri di Vinnova comprendono la promozione dei sistemi innovativi nelle regioni e la combinazione di settori diversi, quali ad esempio la biotecnologia e l'informatica, nell'ambito di un unico programma.

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