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28 GIUGNO 2001
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BANK OF AMERICA: LA RIPRESA IN USA A FINE ANNO O INIZIO DEL 2002
GERMANIA E GIAPPONE A RISCHIO RECESSIONE TECNICA
Milano, 28 giugno 2001 - Bank of America, ha deciso di riattivare il
canale della comunicazione con una serie di incontri trimestrali con la
stampa nel corso dei quali vengono fatti dei macroconsuntivi e delle
previsioni, portavoce di questi incontri e' Lorenzo Codogno, che nel corso
della odierna riunione ha fatto un quadro della situazione economica
statunitense non certo dei più allegri. In particolare l'industrializzazione
è ancora in fase di contrazione, anche se stabilizzata, di conseguenza anche
la produzione industriale si assesta su ritmi negativi. A produrre questi
effetti è stata anche la politica della misure fiscali applicate dalla
Federal Reserve ( 1.300 miliardi di dollari in 10 anni) che oltre a colpire
i consumi tradizionali si è fatta sentire soprattutto nel settore
immobiliare. Oltre a ciò Codogno ha affermato che vi saranno numerosi
licenziamenti. Anche il costo degli investimenti è elevato. Ma nonostante
ciò il quadro generale non va visto in maniera negativa poiché se la
riduzione dell'aliquota marginale produce degli effetti negativi nel breve
periodo, gli effetti positivi dovrebbero evidenziarsi nel medio e lungo. Nel
complesso, comunque, non vi sono rapidi stimoli di ripresa, ma vi è una
previsione di crescita del reddito che probabilmente verrà allocato al
risparmio. Pur non trattandosi di ripresa a V ma di ripresa a U verso fine
anno al massimo i primi del 2002, grazie alla positiva politica monetaria
che fa affidamento sulla ripresa dei consumi, si hanno previsioni di
crescita complessiva dell'economia Usa. Tutto ciò, però, fa prevedere anche,
per il prossimo anno una crescita dei tassi di interesse stimata attorno al
25% con probabilità del 50%. Un possibile ritocco che dovrebbe avvenire
verso agosto dopo di che i segnali indicano una certa stabilità. Nel corso
del suo Intervento, Lorenzo Codogno, si è soffermato anche sulla situazione
orientale. Per quanto riguarda il Giappone la popolarità del nuovo leader
Koizumi fa ben sperare, ma comunque dal punto di vista politico è ancora
difficile produrre le riforme, in particolare del sistema bancario e ne
consegue una situazione di stallo. Di fatto la situazione ha già prodotto
due trimestri negati, se anche il terzo avrà lo stesso esito si parla di
recessione tecnica. Per quanto riguarda la Borsa non sono previste crescite
elevate e per i titoli di stato non è possibile fare delle previsioni in
quanto sono completamente controllati. Anche l'Europa sta performando peggio
del previsto ed il settore industriale sta subendo le conseguenze della
contrazione degli ordinativi. Nel complesso è la Francia a tener alta la
situazione eurompea poichè ha avuto un tasso di crescita dell' 1%, rispetto
allo 0,05, ma di recente anche in Francia vi sono segnali di crisi. Il punto
interrogativo è verso la Germania che ha già avuto due trimestri negativi e
se si dovesse verificare anche per il terzo sarebbe considerata a recessione
tecnica. Per quanto riguarda l' Italia, non vi sono particolari problemi in
quanto il sistema paese tiene ancora. Ma a dare segnali d'allarme è la
situazione olandese dovuta alla crisi borsistica. Essendo l'Olanda una
nazione composta di forti investitori in borsa, la crisi borsistica mondiale
ha fatto precipitare la situazione anche in questo paese europe che, fra
l'altro deve anche subire l' aumento dell' Iva dal momento che i politici
hanno deciso di tagliare le imposte dirette a scapito di quelle indirette,
le conseguenze dirette sono state immediate verso i consumi che sono
crollati. Nel complesso la situazione europea è stata condizionata anche
dall' aumento del prezzo del petrolio e non secondo il problema di mucca
pazza.
NET ECONOMY: IN AMERICA NUMEROSE AZIENDE CHIUDONO A CAUSA DELLE
ALLOCAZIONI ERRATE DI CAPITALI
Milano, 28 giugno 2001 - A margine della riunione con Lorenzo Codogno, Bank
of America, è stato chiesto anche un parere in tema di new economy, che però
non ha avuto una risposta ufficiale, ma comunque la considerazione personale
di Codogno, in merito a questa novità è ancora critica. Il rappresentante di
Bank of America si sofferma sulla disastrosa situazione americana dove molte
aziende del settore stanno fallendo per i debiti contratti a causa degli
allocamenti errati di rilevanti masse di capitali. Un altro elemento, oltre
alle allocazioni, che ha prodotto questo effetto negativo è stata l'euforia
con la quale molte imprese si sono gettate su innovazione che sono state
selezionate a dovere.
L'INFORMATION TECHNOLOGY MOTORE DEI SISTEMA PAESE MICROSOFT E
NETCONSULTING PRESENTANO I DATI DI UNA RICERCA RELATIVA ALL' IMPATTO DELLE
NUOVE TECNOLOGIE SULLA CRESCITA ECONOMICA DELL'ITALIA. PER LA PRIMA VOLTA LO
STUDIO ANALIZZA LA CORRELAZIONE TRA DIFFUSIONE E INVESTIMENTI IT E LA
RICCHEZZA
Milano, 28 giugno 2001 - I dati emersi dall'indagine NetConsulting
confermano il ruolo strategico che le nuove tecnologie hanno assunto negli
ultimi dieci anni per la crescita dei nostro Sistema Paese, creando non solo
ricchezza per le imprese ma anche nuova occupazione", ha dichiarato Umberto
Paolucci, Vice President Microsoft Corporation. 'In Italia tuttavia il
rapporto fra investimenti It e Prodotto Interno Lordo è ancora inferiore
alla media europea. La sfida nei prossimi anni sarà quella di ridurre questa
distanza in maniera sostanziale, contribuendo non solo alla diffusione dell'
information Technology, ma anche alla realizzazione in tempi brevi di una
nuova economia della Rete. Perché ciò accada è necessaria una cooperazione
tra tutti ì soggetti economici, istituzionali e privati coinvolti in questo
processo di grande cambiamento". L'indagine realizzata da NetConsulting per
Microsoft rivela che negli ultimi dieci anni l'information Technology ha
assunto un ruolo sempre più significafivo sulle dinamiche economiche dei
diversi Paesi, anche se con andamenti differenti. Tra il 1987 e il 2000
l'andamento dei mercato IT a livello internazionale può essere ricondotto a
tre fasi principali: Fase della diffusione delle nuove tecnologie - Dal 1987
al 1993 si assiste ad una maggiore diffusione e penetrazione delle nuove
tecnologie in quei Paesi, come l'Italia, che per colmare il gap tecnologico
realizzano significativi investimenti It. Fase dell'efficienza delle aziende
- Tra il '93 e il '97 il mercato degli Stati Uniti cresce più velocemente
dell'Europa grazie alla maggior concentrazione di imprese che già utilizzano
le nuove tecnologie per la gestione dei processi aziendali. Fase
dell'e-business - In questa fase (tra il '97 e il 2000) si riducono
sensibilmente i differenziali di crescita tra i diversi Paesi. Sotto la
spinta di fenomeni come l'adeguamento all'Euro e il problema dell'anno 2000,
si assiste ad una nuova diffusione delle tecnologie, che assumono un ruolo
sempre più strategico nella revisione e riorganizzazione delle attività di
business. Nel 1991 il mercato It italiano cresce dei 10,6% rispetto all'anno
precedente, per la prima volta dopo il 1990. In generale, dal 1991 al 2000,
il mercato It a livello mondiale è cresciuto mediamente dell'8%, più dei
doppio rispetto all'incremento dei Prodotto Interno Lordo, di poco inferiore
al 3,4% medio annuo. In particolare a livello mondiale dal 1999 il tasso di
incidenza dei mercato It sul Pil ha superato il 2%, raggiungendo nel 2000 il
2,75%. La ricerca evidenzia inoltre che nonostante i forti investimenti
nell'information Technology realizzati dall'italia negli ultimi anni, la
spesa It sul Pil nel 2000 non ha ancora superato il 2%, contro il 4% degli
Usa, il 3% della Francia e il 3,3%della Gran Bretagna. Tuttavia è
significativo notare come nel nostro Paese il peso degli investimenti It,
rispetto a quelli realizzati in macchinari ed attrezzature, sia cresciuto
negli ultimi dieci anni dal 17,6% al 23,8%. Solo nel 2000 il settore dell'information
Technology ha generato in Italia un valore aggiunto di quasi 37 mila
miliardi dì lire, diventando uno dei motori della crescita economica del
nostro Paese, superando alcuni dei settori portanti dell'economia italiana
di stampo tradizionale. L 'It è infatti l'unico settore ad aver registrato
dalla metà degli anni '90 ad oggi una crescìta a due cifre, pari al 10,5%,
rispetto alle dinamiche più contenute dei settore chimico, cresciuto solo
dei 1,63%, tessile (+0,27%) o quello dei mezzi di trasporto (+2,7%).
Dall'indagine NetConsulting emerge inoltre una stretta correlazione tra gli
investimenti IT realizzati da determinati settori di mercato e il loro tasso
di crescita. Per esempio, tra il 1991 e il 2000, il settore finanziario, a
fronte di un investimento medio annuo dell'8,4% in nuove tecnologie, ha
registrato un aumento di valore pari al 6,4%; l'industria, invece, rispetto
ad una media di investimenti It dei 3,6% l'anno, è cresciuta dei 3,2%.
Accanto ai fattori che hanno esercitato un impatto positivo sulla crescita
dei nostro Sistema Paese, vanno considerati anche quei fenomeni negativi che
hanno causato un danno per la crescita potenziale della nostra economia: il
fenomeno della pirateria informatica e il problema della carenza di
lavoratori con adeguato profilo professionale. La pirateria informatica, che
in Italia nel 2000 ha raggiunto un tasso dei 46% (fonte Bsa), ha causato lo
scorso anno ai produttori di software perdite superiori ai 900 miliardi di
lire, mentre la mancanza di quasi 130 mila professionisti IT rispetto alle
richieste dei mercato, ha determinato una perdita di fatturato per le
aziende italiane di circa 17 mila miliardi di lire. L'indagine condotta da
NetConsulting ha inoltre delineato il trend che il mercato dell'information
Technology assumerà nei prossimi tre anni. Il Sistema Italia, tra il 2002 e
il 2004, si troverà di fronte a due scenari differenti che dipenderanno in
maniera sostanziale dall'intensità della diffusione delle nuove tecnologie,
di Internet e dei ruolo strategico dei futuri investimenti It: uno scenario
le neutrale" e uno "Internet ed e-business". Il primo prevede una crescita
costante dei mercato It con un'incidenza sul Prodotto Interno Lordo dello
0,19% nel 2002 e dello 0,21% nel 2004. Nello scenario 1nternet ed
e-business% invece, gli investimenti It cresceranno di circa 7 punti
percentuali medi annui rispetto all'andamento fisiologico dei mercato It
previsto nei prossimi tre anni, determinando una crescita aggìuntiva dei Pil
di circa lo 0,4% tra il 2002 e il 2004. Tale incremento dipenderà tuttavia
dall'adozione di strumenti di e-business da parte delle medie e grandi
imprese, dalla diffusione di soluzioni It presso tutti gli ambienti e i
settori in ritardo rispetto alla media dei Paese (Pmi , professionisti,
famiglie e scuole), dal processo di modernizzazione della Pubblica
Amministrazione Centrale e Locale, dal decollo dei mobile commerce, come
pure dalla trasformazione dei distretti industriali in distretti digitali e
dall'utilizzo sistematico della carta d'identità elettronica e della firma
digitale. La capacità di creare tutte queste condizioni consentirà al nostro
Sistema Paese di essere nei prossimi anni più competitivo e colmare il gap
tecnologico che ancora ci separa dagli altri paesi europei.
L' INDIRIZZO ".EU " NASCERA' AD INIZIO 2002 SARA' AMMINISTRATO DAL "
REGISTRY"
Milano, 28 giugno 2001 - La commissione europea ha confermato Liikanen,
designerà un'organizzazione (il 'registry') che amministrerà e gestirà le
politiche di registrazione dei nomi concludendo poi un contratto con l'Icann
(la Internet corporation for assignement of names and number,
l'organizzazione americana responsabile per l'assegnazione dei nomi
internet) per far registrare il dominio Eu. Nascerà già all'inizio dell'anno
prossimo l'indirizzo internet "europeo", quello con terminazione ".Eu". Lo
ha annunciato oggi a Lussemburgo il Commissario Ue all'imprese, Erkki
Liikanen, al termine di un Consiglio europeo delle Tlc- Anche se non nascerà
proprio assieme all'euro, l'avvento di questo indirizzo digitale europeo si
avrà "molto presto nel 2002. "Sono molto soddisfatto che questa mia prima
riunione a livello europeo fosse segnata da un evento legato a internet,
settore che seguo molto", ha detto il ministro delle Comunicazioni Maurizio
Gasparri, sottolineando che si tratta di un "fatto importante". Ad essere
approvata è una proposta di regolamento per la creazione di un "dominio
internet .Eu" o "top level domain" la cui assenza per Gasparri è una "lacuna
da colmare".
QUESTIONI IMPEGNATIVE SUL TAVOLO DEL CONSIGLIO "RICERCA"
Lusssemburgo, 28 giugno 2001 - I Ministri della Ricerca dell'Unione europea
si sono incontrato il 26 giugno a Lussemburgo, insieme al commissario
europeo della Ricerca Philippe Busquin, per discutere dei principali
elementi del sesto programma quadro (6Pq) e dei dettagli relativi allo
Spazio europeo della ricerca (Ser), nonché per ascoltare le relazioni sui
pressanti problemi che la ricerca europea deve affrontare, fra cui la
necessità di un avanzamento in materia di mobilità dei ricercatori, di
cooperazione internazionale, di scienza e società e di benchmarking. Prima
dell'inizio della riunione, tuttavia, alcuni fra i principali istituti
accademici e di ricerca europei hanno voluto emettere una dichiarazione
congiunta con la quale esortano i Ministri a tenere in considerazione alcune
questioni che, a loro avviso, rischiano di non ricevere sufficiente
attenzione. La dichiarazione, firmata dalla Fondazione europea della scienza
(Esf), dall'Associazione delle università europee (Eua) e dall'Allea ("All
European academies", ovvero la federazione che riunisce le accademie
nazionali per le scienze, le arti e le discipline umanistiche) afferma che
"lo Spazio europeo della ricerca deve basarsi sulle strutture e
organizzazioni esistenti", ed aggiunge che il successo del Ser dipenderà
dalla sua capacità di collegarsi al processo di Bologna, il quale sostiene
la necessità di creare uno Spazio europeo dell'istruzione superiore. La
dichiarazione congiunta afferma chiaramente che nel prossimo programma
quadro sarà necessario integrare le discipline umanistiche e quelle
scientifiche, in ragione dell'importante ruolo che esse svolgono nel gestire
il carattere multiculturale e plurilinguistico del programma. Essa recita
infatti che tali discipline "devono essere rappresentate in modo più
adeguato nella proposta per il programma quadro". Il documento sottolinea
inoltre le preoccupazioni degli attori minori, i quali temono che le
proposte di attuare progetti integrati su vasta scala "possano penalizzare i
gruppi di ricerca più piccoli". I Ministri riuniti in Consiglio, l'ultimo
presieduto dal Ministro svedese della Ricerca Thomas Östros prima
dell'assunzione della Presidenza da parte del Belgio all'inizio di luglio,
parteciperanno ad un dibattito orientativo su alcune delle questioni
menzionate nella dichiarazione. Analizzeranno i dettagli del nuovo programma
quadro e discuteranno delle varie implicazioni di bilancio dei programmi che
lo compongono. Le proposte per il 6Pq sono state presentate dalla
Commissione nel febbraio del 2001 e sottoposte a procedura di codecisione
(Parlamento europeo e Consiglio). Questa riunione rappresenta una delle
ultime grandi opportunità per i Ministri di discutere delle proposte, visto
che la prima lettura al Parlamento europeo è prevista per l'autunno del 2001
e che la prossima riunione del Consiglio "Ricerca" avverrà soltanto il
prossimo ottobre. L'ordine del giorno della riunione prevedeva inoltre
l'esame di una serie di relazioni e documenti di lavoro che mettono in luce
gli ambiti sui quali è ancora necessario soffermarsi. Si discuterà pertanto
dei documenti di lavoro della Commissione sia in materia di "scienza e
società" che di "donne e scienza". Il primo documento esaminerà i principali
aspetti sui quali è necessario focalizzare l'attenzione, come l'etica, la
liberà di ricerca e la necessità di rafforzare il dialogo con i cittadini.
Il secondo analizzerà invece i progressi compiuti nell'ambito dell'attuale
programma quadro verso un maggiore coinvolgimento delle donne nella ricerca
e nella scienza, illustrando una serie di raccomandazioni sulle modalità di
rafforzamento dell'iniziativa. Sono attesi inoltre dibattiti su come
migliorare le infrastrutture di ricerca, basati su un documento di lavoro
della Commissione che raccomanda azioni quali, per esempio, l'integrazione
delle infrastrutture esistenti e dei nuovi meccanismi a favore della
consulenza scientifica europea e delle decisioni politiche in materia di
infrastrutture. Durante la riunione, inoltre, sono state presentate ai
Ministri le relazioni intermedie e le comunicazioni in materia di
benchmarking, mobilità e risorse umane, nonché di dimensione internazionale
del Ser. La relazione sul benchmarking fornirà ai Ministri gli ultimi dati
statistici relativi ad ambiti di studio come le risorse umane, gli
investimenti pubblici e privati e l'impatto della ricerca sulla
competitività. La comunicazione in materia di mobilità contiene proposte per
l'adozione di misure che farebbero dell'Europa un ambiente più propizio per
i ricercatori, sperando così di innescare un meccanismo di "brain gain"
(attrazione di cervelli). La comunicazione sulla dimensione internazione del
Ser esamina l'introduzione di linee guida a favore di una nuova politica di
cooperazione scientifica e tecnologica a livello internazionale che apra il
Ser al resto del mondo. L'ordine del giorno prevedeva altresì aggiornamenti
in campo biotecnologico. La Commissione fornirà le ultime informazioni
disponibili in questo settore, in vista dell'elaborazione di una
comunicazione sull'argomento entro la fine del 2001. L'Esecutivo ha
approvato inoltre una comunicazione sulle Tse (encefalopatie spongiformi
trasmissibili come la Bse), contenente una sintesi della ricerca condotta in
questo campo. La comunicazione elenca inoltre i settori nei quali è
possibile rafforzare il coordinamento della ricerca. A seguito della
raccomandazione della delegazione portoghese, si terrà un dibattito su come
promuovere maggiormente la cultura scientifica in Europa. Infine, è stato
presentato un documento congiunto redatto dalla Commissione e dall'Agenzia
spaziale europea (Ase) sul monitoraggio globale a fini ambientali e di
sicurezza, incentrato sull'avvento di un nuovo sistema satellitare che
potrebbe fornire informazioni sui luoghi più critici dal punto di vista
ambientale.
OSSERVATORIO ASSOFIN - CRIF - PROMETEIA: CRESCITA DEL 20% DEL CREDITO AL
DETTAGLIO IN ITALIA NEL 2000, MA SI COGLIE QUALCHE SEGNALE DI RALLENTAMENTO
Milano, 28 giugno 2001 - E' pari al 20,6% il tasso di crescita del credito
al dettaglio in Italia, a fine 2000, considerando le consistenze di banche
generaliste e istituzioni finanziarie specializzate. Per le banche
generaliste, le consistenze hanno raggiunto 31.483 miliardi di lire (+14,7%,
rispetto ai 27.458 miliardi di fine 1999), mentre i crediti in essere delle
istituzioni finanziarie specializzate sono stati pari a 51.736 miliardi di
lire (+25% rispetto ai 41.532 miliardi fine O99). Il 2000 ha fatto pertanto
registrare un buon risultato per il settore, anche se l¹incremento
percentuale risulta inferiore a quello dell¹anno precedente. Il tasso di
crescita delle consistenze delle banche generaliste, vicino al 15%, è
superiore all¹11,3% dell¹anno precedente. Nonostante il tasso di incremento
fatto registrare dalle istituzioni finanziarie specializzate (+25%) risulti
più basso di quello del 1999 (+33%), anche nel 2000 si conferma la maggiore
propensione a ricorrere alle istituzioni finanziarie specializzate rispetto
alle banche tradizionali per la richiesta di credito al consumo, con il
conseguente aumento della quota di mercato della prima categoria di
intermediari. L'analisi emerge dall'ultimo Osservatorio sul credito al
dettaglio, realizzato da Assofin (l'Associazione che riunisce le Istituzioni
specializzate nell¹attività di credito al consumo e immobiliare), da Crif
(Gruppo che supporta la decisione di erogazione del 90% del credito al
consumo attraverso informazioni, sistemi e modelli di score per la
valutazione del rischio collegato) e da Prometeia Calcolo (società di
ricerca, reporting e consulenza). Presentata ieri a Milano, la decima
edizione dell'Osservatorio 2000, mette in luce che le banche generaliste
hanno erogato credito per l¹85,1% sotto forma di prestiti personali (cioè
finanziamenti non finalizzati), per l¹8,9% sotto forma di prestiti contro
cessione del quinto e per il 6% sotto forma di finanziamenti sottostanti
l¹utilizzo di carte di credito. Ma sono proprio questi due ultimi comparti
quelli che hanno segnato il maggior tasso di crescita, rispettivamente del
17,7% e del 27,2%, mentre la crescita dei prestiti personali è stata poco
superiore al 13%. C¹è però da segnalare una netta decelerazione dei
finanziamenti con carta di credito, che nel 1999 avevano registrato un vero
e proprio boom con un tasso di crescita superiore al 91%. Ancora, per le
banche generaliste, l'Osservatorio rileva che, rispetto al 1999, nel 2000 la
variazione maggiore nella composizione della domanda per finalità dichiarata
si riscontra nel considerevole aumento della quota di finanziamenti
destinati all¹acquisto di arredo, di altri beni e di motocicli e
ciclomotori. Per le istituzioni finanziarie specializzate, la parte del
leone tocca ai finanziamenti finalizzati, cioè quelli erogati presso il
punto vendita, che hanno rappresentato l'81% del totale. La maggioranza dei
crediti finalizzati si riferisce ai finanziamenti erogati per l¹acquisto di
autovetture, che rappresenta tradizionalmente la forma di credito al
dettaglio più utilizzata. Altri beni durevoli al cui acquisto sono più
spesso finalizzati i crediti erogati sono gli elettrodomestici bianchi e
bruni, l¹elettronica di consumo e l¹arredamento per la casa. Per quanto
riguarda le forme tecniche di erogazione, le carte di credito revolving
rappresentano uno dei comparti più dinamici per le istituzioni finanziarie
specializzate. Negli ultimi tre anni il trend di crescita è stato costante
con tassi di crescita intorno al 30%. Il finanziamento mediante carta di
credito costituisce una quota piuttosto ridotta, pari al 5%, sul totale
valore di stock registrato dagli operatori sotto esame. In realtà
l'evoluzione positiva non viene compiutamente rappresentata dai volumi dei
crediti, in quanto la durata media dei finanziamenti è inferiore ai dodici
mesi. Per evidenziare la crescente importanza del comparto basta notare che
il 64% del totale numero di operazioni di credito al consumo poste in essere
dalle istituzioni finanziarie specializzate associate ad Assofin si
riferisce a operazioni connesse all¹utilizzo di carte di credito revolving.
Infine, sul fronte macroeconomico, l'Osservatorio evidenzia che i consumi
delle famiglie nel 2000 hanno avuto un¹accelerazione pari al 2.9%, rispetto
al 2.3% del 1999, anche se nel secondo semestre dell¹anno si è registrato un
rallentamento di detti consumi (dall¹1,8% nel primo semestre all¹1% nel
secondo), da imputare prevalentemente allo shock petrolifero e alla
debolezza dell¹euro. Sul piano della composizione della spesa, nel 2000 la
crescita dei consumi delle famiglie è stata trainata dalla crescita dei
consumi di beni durevoli, come nei tre anni precedenti. Tra il 1997 e il
2000 la spesa per beni durevoli ha, infatti, beneficiato degli incentivi all¹acquisto
di mezzi di trasporto e alla ristrutturazione edilizia. La loro quota sul
totale è di conseguenza aumentata di 2.5 punti percentuali in tale periodo.
Sul piano delle determinanti, e con le cautele dovute all¹assenza di
valutazioni ufficiali sulla dinamica del reddito disponibile delle famiglie,
l¹Osservatorio mette in luce che la crescita sostenuta dei consumi delle
famiglie negli ultimi quattro anni si è associata alla ripresa della
crescita del reddito disponibile al netto degli interessi ed all¹aumento di
circa un punto della propensione al consumo, misurata sul medesimo. In più,
un generale clima di fiducia determinato dalle aspettative ottimistiche
relative alla stabilità dei prezzi e all¹andamento del mercato del lavoro,
ha sostenuto la domanda e i consumi delle famiglie, nonostante l¹andamento
dei mercati finanziari nella seconda metà dell¹anno.
CVC CAPITAL PARTNERS ("CVC"): AL VIA PER 4,65 MILIARDI DI EURO (CIRCA
9.000 MILIARDI DI LIRE) IL PIÙ GROSSO FONDO DI PRIVATE EQUITY FINORA
COSTITUITO IN EUROPA
Milano, 28 giugno 2001 Cvc Capital Partners ("Cvc"), gruppo leader in Europa
negli investimenti nel capitale di rischio, ha annunciato oggi il lancio di
Cvc European Equity Partners III, il più grosso fondo di private equity
finora costituito in Europa. Cvc, avendo raccolto 4,65 miliardi di Euro
(circa 9.000 miliardi di lire) da vari investitori istituzionali
internazionali e privati con elevate disponibilità finanziarie, ha portato
il totale dei propri fondi in gestione a 9,3 miliardi di Euro (circa 18.000
miliardi di lire), posizionandosi come la maggiore società europea operante
nel settore del private equity. Come in passato, anche il fondo Cvc European
Equity Partners III investirà in un portafoglio diversificato di aziende,
principalmente europee, attraverso operazioni di management buy-out e buy-in,
acquisizioni, ricapitalizzazioni e altri interventi sul capitale di rischio
finalizzati alla crescita aziendale. Il fondo continuerà a focalizzarsi su
investimenti di medio-lungo termine, in stretta collaborazione con il
management delle società. Cvc è in grado di originare una vasta gamma di
opportunità di investimento attraverso la sua rete di 11 uffici distribuiti
presso tutti i principali centri finanziari e industriali europei e il suo
team di 53 professionisti locali supportati da gruppi di manager e
consulenti. Il network europeo di Cvc è uno dei più estesi e il suo team uno
dei più consolidati tra i gruppi di private equity europei. Attraverso Cvc
European Equity Partners III Fund, Cvc continuerà ad investire in società
caratterizzate da un management team qualificato e motivato, da una forte
posizione competitiva, da una base di clienti diversificata in mercati in
fase di sviluppo e dalla possibilità di generare flussi di cassa e
incrementi di redditività attraverso crescita organica, alleanze o
acquisizioni. Il fondo potrà avere come target anche società specializzate
nel campo delle nuove tecnologie e dell'e-commerce, soprattutto quando esse
siano in grado di aggiungere valore agli investimenti già esistenti nel
portafoglio di CVC. Michael Smith, Presidente di Cvc, ha così commentato:
"In Europa stiamo assistendo ad un considerevole cambiamento nella base
industriale dal momento che molti settori stanno vivendo significative
ristrutturazioni aziendali. Il private equity sta oggi raggiungendo un più
alto livello di accettazione tra gli imprenditori e noi stiamo sempre più in
grado di attirare professionisti di primo livello che hanno la possibilità
di diventare proprietari". Luigi Lanari, Amministratore Delegato di Cvc
Capital Partners S.r.l., ha aggiunto: "Le operazioni di buy-out rimangono il
core business di Cvc. Grazie ad una rete di uffici e team di professionisti
locali che è tra le più estese e consolidate in Europa, Cvc è oggi in grado
di giocare un ruolo significativo in Europa nella continua ristrutturazione
aziendale". Nel corso dei prossimi tre-cinque anni, Cvc ritiene che il
mercato europeo del private equity e del management buy-out rimarrà forte
grazie ai seguenti fattori: continue ristrutturazioni aziendali in Europa:
grazie all'avvento dell'Euro e alla crescente attenzione sulla creazione di
valore per gli azionisti, la ristrutturazione di aziende sta continuando ad
un passo sostenuto in vari settori; ambiente favorevole a consistenti
operazioni di buy-out: il mercato del buy-out continua ad essere sostenuto
da estese ristrutturazioni aziendali nella maggior parte dei settori
industriali, da pressioni per accelerare il processo di privatizzazione in
corso e dalla diffusione nell'Europa continentale di acquisizioni di aziende
quotate e successivamente "delistate"; maggiore accettazione delle
operazioni di private equity: le banche d'investimento stanno guardando ai
fondi di private equity come ad un interlocutore sempre più credibile e, in
alcuni casi, preferibile per le cessioni aziendali, specialmente in un
contesto europeo dove i monopoli e le fusioni sono sempre più regolamentati;
-maggiore disponibilità di manager: oggi è a disposizione un numero sempre
maggiore di professionisti qualificati che desiderano diventare azionisti in
settori specifici dove hanno sviluppato esperienze operative.
INTESABCI NELLA REPUBBLICA SLOVACCA
Milano, 29 giugno 2001 - Acquisito il 94,47% del capitale di VUB, la seconda
banca del Paese Nell'ambito dei progetti di sviluppo dell'attività sui
mercati internazionali, IntesaBci ha acquisito il 94,47% della Vseobcna
Uverova Banka (VUB), la seconda banca della Repubblica Slovacca per totale
attivo. L'importo complessivo dell'offerta è pari a 550 milioni di euro,
valore pari a 1,45 volte il patrimonio netto atteso al 30 giugno 2001 (1,76
volte il patrimonio netto al 31 dicembre 2000). La Vub, già banca pubblica
trasformata in società per azioni nell'aprile 1992, ha un totale attivo di
3,8 miliardi di euro ed un patrimonio netto di 330 milioni di euro. Il
bilancio al 31 dicembre 2000 ha evidenziato impieghi con la clientela per
circa 700 milioni di euro ed un risultato netto d'esercizio di circa 80
milioni di euro, con un roe del 27%. VUB detiene una posizione dominante
nell'area del corporate banking e ha aumentato notevolmente negli scorsi
anni quella nel retail banking, dove detiene quote di mercato superiori al
20%. La rete commerciale si compone di oltre 230 sportelli sul territorio,
di due filiali nella Repubblica Ceca (Praga e Brno). L'organico è costituto
da 5.450 dipendenti. La banca slovacca potrà beneficiare delle esperienze
commerciali di IntesaBci in tutte le aree di business, usufruendo di un
supporto operativo di elevato livello e di una gamma dei prodotti ampia e
articolata, e nel contempo offrire alle aziende italiane una qualificata
assistenza nelle loro transazioni commerciali e finanziarie con la
Repubblica Slovacca. L'operazione mira a soddisfare l'esigenza strategica di
consolidare la presenza del Gruppo nei paesi dell'Europa Centro-Orientale,
cogliendo le migliori opportunità esistenti nell'ambito dei processi di
privatizzazione in corso. Con l'acquisto della VUB - che è stato approvato
oggi dal Governo slovacco e che sarà perfezionato entro il corrente anno -
IntesaBci amplia la propria presenza nelle regioni dell'Europa
Centro-Orientale dove già controlla la Privredna Banka di Zagabria, seconda
banca della Croazia, e la Cib Bank di Budapest, la quarta banca ungherese.
Con l'acquisizione di Vub, la presenza all'estero del Gruppo IntesaBci si
articola in 44 Paesi, con circa 1.100 sportelli e oltre 4 milioni di
clienti.
CONSOB: A IOSCO (INTERNATIONAL ORGANISATION OF SECURITIES COMMISSIONS)
NUOVI ACCORDI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. NOMINA DI CLAUDIO SALINI ALLA
PRESIDENZA DELLO STANDING COMMITTEE N° 2
Milano, 28 giugno 2001 - La Consob consolida la propria posizione a livello
internazionale con due accordi di cooperazione e la nomina di Claudio
Salini, responsabile della Divisione Mercati, quale presidente dello
Standing Committee n° 2 della Iosco. Nel corso della Conferenza annuale
della Iosco (International Organisation of Securities Commissions) il
Presidente della Consob Luigi Spaventa ha firmato due nuovi accordi di
cooperazione con i presidenti delle commissioni di valori della Repubblica
Ceca (Czech Securities Commission), Frantisek Jakub, e della Repubblica
Turca (Capital Market Board of Turkey), Dogan Cansizlar. Gli accordi
prevedono obblighi di assistenza reciproca e scambio di informazioni
riservate per fini di vigilanza e nel corso di indagini al fine di
individuare possibili violazioni della legislazione in materia di mercati
mobiliari vigente nei paesi firmatari. La stipula dei due accordi si
inserisce nell'ambito dell'intensa attività di cooperazione avviata da tempo
dalla Consob che ha portato a 24 il numero complessivo di accordi di
cooperazione bilaterali, oltre al memorandum of understanding multilaterale
promosso dal Fesco (Forum of European Securities Commissions). La stipula di
accordi di cooperazione, nell'attuale scenario di mercati globali,
costituisce un mezzo efficace per assicurare il rispetto della normativa sui
mercati mobiliari. La Iosco ha indicato la cooperazione internazionale, sia
nella forma di semplice scambio di informazioni sia in quella più complessa
di assistenza nel corso di indagini, come una esigenza primaria al fine di
assicurare una vigilanza adeguata dei mercati. L'invito alla cooperazione
contenuto in numerose raccomandazioni è stato elevato a livello di principio
generale negli Iosco Objectives and Principles for Securities Regulation che
sono ormai utilizzati dalle istituzioni finanziarie internazionali quali il
Fondo Monetario o la Banca Mondiale come parametro per valutare se a livello
nazionale sono state poste in essere adeguate strutture di vigilanza.
L'impegno internazionale, che è sempre stato una delle priorità della Consob,
si rafforza ulteriormente e ha ottenuto un importante riconoscimento da
parte del Comitato Tecnico Iosco che ha nominato Claudio Salini,
responsabile della Divisione Mercati della Consob, presidente dello Standing
Committee n° 2 del Comitato Tecnico della Iosco. Il comitato si occupa di
regolamentazione dei mercati secondari.
L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA È CONVOCATA PER IL 30 LUGLIO
2001 (EVENTUALE SECONDA CONVOCAZIONE IL 31 LUGLIO 2001)
Milano, 28 giugno 2001 - L'assemblea degli azionisti di Mediobanca è stata
convocata per il 30 luglio prossimo alle ore 10 presso lasede sociale (
eventuale seconda convocazione il 31 luglio), per deliberare: in sede
ordinaria, su : nomina di tre amministratori; adeguamento del compenso fisso
annuale spettanet al consiglio ex art. 19 dello statuto; in sede
straordinaria, su : modifiche statutarie; ridenominazione del capitale in
Euro; attribuzione al consiglio di amministrazione di deleghe ex artt 2443 e
2420-ter Cod. Civ; aumento del plafond diazioni al servizio del piano di
stock option; fusione per incorporazione di Euralux.
SANPAOLO IMI, DUE DILIGENCE SU BANKA KOPER
Torino, 28 giugno 2001 - Sino al 31 luglio prossimo Sanpaolo Imi potrà
effettuare una due diligence su Banka Koper d.d. Lo ha deciso la Banca
slovena su richiesta dei suoi tre maggiori azionisti, l'azienda portuale
Luka Koper d.d. (31% circa), la società petrolifera Istrabenz d.d. (30%
circa) e la società di trasporti Intereuropa d.d. (20%). Al termine della
due diligence è previsto l'avvio di un confronto negoziale per l'eventuale
acquisizione, secondo la normativa vigente nel Paese, di una rilevante quota
di partecipazione da parte del Gruppo italiano nella banca istriana, quarta
della Slovenia per total assets, 37 filiali (di cui 11 nell'area di Lubiana)
ed una quota di mercato superiore al 7%. Tra i paesi europei la Slovenia è
quello che presenta gli indicatori macroeconomici più elevati e prossimi ai
livelli dell'Unione Europea con un PIL pro-capite pari al 70% della media
UE. Anche il grado di apertura dell'economia è assai ampio, con un flusso
commerciale complessivo del 91% nel 2000. Nello stesso anno, con un
interscambio di 3,3 miliardi di Euro, corrispondente al 15,7%
dell'interscambio totale sloveno, l'Italia figura il secondo partner
commerciale del Paese, alle spalle della Germania e prima della Francia,
dell'Austria e della Croazia
SANPAOLO IMI: OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO SU AZIONI ORDINARIE E AZIONI
ORDINARIE CON PRIVILEGIO DI RENDIMENTO DELLA CASSA DEI RISPARMI DI FORLI'
S.p.A.
Torino, 27 giugno 2001 - Sanpaolo Imi S.P.A. e Cassa Di Risparmio Di Firenze
S.p.A. (di seguito anche "gli Offerenti") ieri hanno provveduto a comunicare
alla Consob, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 102 del D. Lgs. 24
febbraio 1998 n. 58 (di seguito "Testo Unico"), la propria volontà di
procedere ad un'Offerta Pubblica di Acquisto (di seguito l'"Offerta") sulle
azioni ordinarie e sulle azioni ordinarie con privilegio di rendimento della
Cassa dei Risparmi di Forlì S.p.A. (di seguito l'"Emittente"). Alla
comunicazione sono stati allegati il documento d'offerta e la scheda di
adesione. L'Offerta consegue all'impegno assunto nell'ambito dell'accordo e
del connesso patto di sindacato stipulati nel novembre dello scorso anno tra
la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e gli Offerenti, in base al quale
gli Offerenti medesimi hanno acquistato dalla Fondazione il 12 giugno scorso
una quota complessivamente pari al 20% del capitale sociale dell'Emittente (Sanpaolo
Imi 15% e Cassa di Risparmio di Firenze 5%). In tale contesto inoltre fra
Offerenti ed Emittente sono stati raggiunti e sono operativi accordi di
cooperazione industriale e di distribuzione di prodotti. L'Offerta viene
promossa alle condizioni che di seguito si riportano. 1. Soggetti
partecipanti all'operazione Soggetti Offerenti: Sanpaolo Imi S.p.A., con
sede in Torino, Piazza San Carlo, 156, Società iscritta all'Albo delle
Banche e Capogruppo del Gruppo Sanpaolo Imi iscritto all'Albo dei Gruppi
Bancari - Registro delle Imprese, ufficio di Torino n. 06210280019 -
aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, capitale sociale
Euro 3.932.435.119,2 interamente versato, rappresentato da n.1.404.441.114
azioni ordinarie del valore nominale unitario di Euro 2,8; Cassa Di
Risparmio Di Firenze S.p.A., con sede in Firenze, Via Bufalini, 6, Banca
Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario Cassa di
Risparmio Firenze iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari - Registro delle
Imprese, ufficio di Firenze n. 04385190485, aderente al Fondo Interbancario
di Tutela dei Depositi, capitale sociale Lire 1.067.246.273.000,
rappresentato da n. 1.067.246.273 azioni ordinarie del valore nominale
unitario di Lire 1.000. Soggetto Emittente: Cassa dei Risparmi di Forlì
S.p.A., con sede in Forlì, Corso della Repubblica n. 14, Società iscritta
all'Albo delle Banche - Registro delle Imprese - Ufficio di Forlì n.
00182270405, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi,
capitale sociale Lire 185.000.000.000, rappresentato da n. 18.500.000 azioni
ordinarie del valore nominale unitario di Lire 10.000, di cui 15.500.000
azioni ordinarie e 3.000.000 azioni ordinarie con privilegio di rendimento..2.
Presupposti giuridici dell'Offerta L'Offerta si inserisce nell'ambito
dell'accordo (in seguito l' "Accordo") e del connesso patto di sindacato (di
seguito "Patto di Sindacato") stipulati il 29 novembre 2000 tra la
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (di seguito la "Fondazione"),
Sanpaolo Imi e Carifirenze ed aventi ad oggetto, sinteticamente, la
dismissione di quote di CR Forlì da parte della Fondazione e corrispettivi
impegni di acquisto degli Offerenti nonché la definizione di regole di
corporate governance dell'Emittente e di intese di partnership industriale.
In base all'Accordo, Sanpaolo Imi e Carifirenze hanno acquistato dalla
Fondazione una quota rispettivamente pari al 15% e al 5% del capitale
sociale di CR Forlì. La quota complessiva del 20% risulta pari al 28% circa
dell'interessenza precedentemente posseduta dalla Fondazione. Gli Offerenti,
ai sensi di quanto previsto dall'Accordo, promuovono congiuntamente una
Offerta Pubblica di Acquisto avente ad oggetto massime n. 644.800 azioni
ordinarie e massime n. 841.000 azioni ordinarie con privilegio di rendimento
detenute da azionisti diversi dalla Fondazione medesima e dagli Offerenti.
Tale numero di azioni rappresenta, per ciascuna categoria, il 28% circa
delle azioni della medesima diffuse tra gli azionisti destinatari
dell'Offerta. 3. Titoli oggetto dell'Offerta L'Offerta avrà ad oggetto n.
644.800 azioni ordinarie (di seguito "Azioni Ordinarie") e n. 841.000 azioni
ordinarie con privilegio di rendimento (di seguito "Azioni Privilegiate" e,
unitamente alle Azioni Ordinarie, "Azioni"), del valore nominale di Lire
10.000 ciascuna. Esse complessivamente rappresentano l'8,03% dell'intero
capitale sociale, costituito da n. 18.500.000 Azioni. Le Azioni Ordinarie
oggetto dell'Offerta rappresentano il 3,485% dell'intero capitale sociale e
il 4,160% del capitale costituito da Azioni Ordinarie. Le Azioni
Privilegiate rappresentano il 4,546% dell'intero capitale sociale e il
28,033% del capitale costituito da Azioni Privilegiate. 4. Corrispettivo
Unitario dell'Offerta Per ogni azione ordinaria dell'Emittente verrà
corrisposto un prezzo di Euro 41,413 (Lire 80.187) e per ogni azioni
ordinaria con privilegio di rendimento un prezzo di Euro 42,246 (Lire
81.800). Il prezzo medio ponderato per azione è pari ad Euro 41,885 (Lire
81,100) 5. Modalità di finanziamento e garanzie Il controvalore massimo
dell'Offerta, in caso di adesione totalitaria, sarà di Euro 62,2 milioni
(pari a Lire 120,5 miliardi circa). Gli Offerenti utilizzeranno, a copertura
dell'Offerta, proprie risorse finanziarie disponibili. A garanzia del
pagamento del corrispettivo spettante agli azionisti dell'Emittente aderenti
all'Offerta, gli Offerenti hanno assunto l'impegno di non disporre, per
finalità diverse da quelle dell'Offerta, di titoli obbligazionari di
rispettiva proprietà, di pronta liquidabilità e di adeguato controvalore. 6.
Condizioni dell'Offerta Non sono previste condizioni di efficacia
dell'Offerta. In particolare l'Offerta non è condizionata al raggiungimento
di una soglia minima di adesioni ed è rivolta, a parità di condizioni, a
tutti i titolari delle Azioni che ne formano oggetto..7. Periodo di adesione
all'Offerta Il periodo di adesione all'Offerta dovrà essere concordato con
la Consob, nell'osservanza delle disposizioni vigenti. In via indicativa si
prevede che esso possa iniziare entro la seconda metà del prossimo mese di
luglio. Riferimenti precisi sul periodo di adesione saranno contenuti nel
Documento d'Offerta che verrà reso pubblico non appena intervenuta
l'autorizzazione alla pubblicazione da parte della Consob. Il pagamento del
Corrispettivo avverrà indicativamente nella seconda metà del mese di agosto,
nella data indicata nel Documento d'Offerta, fatta salva la possibilità di
proroghe o modifiche dell'Offerta medesima pubblicate secondo le vigenti
disposizioni normative. Intermediario incaricato del coordinamento e della
raccolta delle adesioni sarà CR Forlì (l'"Intermediario Incaricato).
L'accettazione dell'Offerta potrà avvenire esclusivamente mediante
sottoscrizione della scheda di adesione da parte dell'azionista o di suo
mandatario speciale presso l'Intermediario Incaricato ovvero presso ogni
intermediario aderente al sistema di gestione accentrata delle azioni che
sia anche depositario dei titoli da apportare all'Offerta. 8. Partecipazioni
detenute o acquistabili dagli Offerenti Alla data della comunicazione alla
Consob il Sanpaolo Imi e Carifirenze possiedono rispettivamente n. 2.775.000
e n. 925.000 Azioni Ordinarie dell'Emittente (complessivamente pari al 20%
del capitale sociale dell'Emittente). Nell'ambito dell'accordo gli Offerenti
hanno concesso alla Fondazione una opzione di vendita (put) delle azioni in
suo possesso sino ad un massimo del 51,35 % del capitale sociale,
esercitabile in più tranches successive ovvero in una unica soluzione,
trascorso almeno un anno dal trasferimento del 20 % iniziale - e dunque a
partire dal 12 giugno 2001 - sino al quindicesimo giorno precedente lo
spirare del primo termine per la disdetta del Patto di Sindacato, avente
durata settennale. 9. Finalità dell'Offerta e dell'operazione L'Offerta,
concordata come detto con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì,
consente di far partecipare i soci di minoranza al trasferimento di una
quota del capitale dell'Emittente ai nuovi soci che, come partner strategici
e industriali, intendono contribuire alla crescita e allo sviluppo di CR
Forlì in un territorio dalle interessanti potenzialità e nel quale gli
Offerenti sono solo marginalmente presenti.
NUOVA DIPENDENZA A VENTIMIGLIA PER GESTNORD INTERMEDIAZIONE SIM
Milano, 28 giugno 2001 - Gestnord Intermediazione sim presiede nuovi
territori. La società di intermediazione finanziaria dei Gruppo Banca Sella
rafforza la propria presenza sul territorio. nazionale con l'apertura della
nuova dipendenza a Ventimiglia, la cui inaugurazione avrà luogo il 28 giugno
p.v. La decisione di investire su una città non capoluogo di provincia è
stata dettata dalla convinzione che Ventimiglia sia una piazza
finanziariamente interessante per una struttura specialistica come Gestriord
Intermediazione. Posizionata nel pieno centro della cittadina ligure, la
nuova struttura è in grado di soddisfare le esigenze degli investitori:
un'ampia area dotata di strutture informatiche all'avanguardia, dove poter
seguire il valore dei mercati borsistici internazionali, consente agli
investitori di accedere direttamente ai mercati finanziari obbligazionari ed
azionari, italiani ed esteri. Presso la dipendenza i clienti avranno la
possibilità di scegliere l'investimento più consono al proprio profilo.
Infatti oltre alle attività di Private Banking, per chi richiede una
gestione individuale dei proprio patrimonio con la garanzia dell'assoluta
riservatezza, all'intermediazione Finanziaria e al Trading On Line, dedicato
a coloro che amano operare direttamente in Borsa, la creazione di un
impianto gestionale multimarchio, utilizzando i Fondi e/o le Sicav sia di
società dei Gruppo Banca Sella che di altre a livello internazionale,
garantisce al cliente un livello di diversificazione delle attività
finanziarie, ampliandone le prospettive di investimento. E per una maggiore
e più completa assistenza, gli uffici sono aperti ininterrottamente dalle
8.30 alle 19.00. Per la nuova avventura Gestnord Intermediazione si avvale
di un team altamente qualificato composto da Rodolfo Poggi, Fabio Ballauco,
Sergio Balbo e Loredana Pepe, che riassumono le diverse esperienze dei mondo
bancario. Gestriord Intermediazione ha la propria sede principale a Torino e
punti operativi in più di venti città in Italia.
CONCLUSA L'ASSEMBLEA GENERALE PUBBLICA DI UNIPRO, ASSOCIAZIONE ITALIANA
INDUSTRIE COSMETICHE
Milano, 28 giugno 2001 - Alberto Donati, titolare della Ofi S.p.A., è stato
riconfermato alla presidenza di Unipro durante l'assemblea del 26 giugno.
Alla presenza del Presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, è stata
presentata una panoramica significativa dell'andamento del mercato. La
lettura dei dati, coerentemente con le indicazioni degli ultimi esercizi,
conferma l'ottimo stato di salute del mercato cosmetico italiano: la
crescita nel 2000, a valore, è stata del 5.8% superando per la prima volta
la soglia dei 14 mila miliardi di lire, esattamente 14.366 miliardi di lire
(7.400 milioni di euro). Il dato è più significativo se confrontato con i
mercati europei: la crescita media dell'Europa dei 15 è stata, infatti, a
valori omogenei in euro, del 4.2% con un volume pari a oltre 44 miliardi di
euro. E' significativo rilevare, al riguardo, il più rallentato ritmo di
crescita dei tradizionali mercati concorrenti: Francia e Germania, ambedue
con un incremento del 3.8% e Gran Bretagna, cresciuta solamente dello 0.6%.
Al positivo andamento dei mercati, l'industria italiana ha saputo rispondere
con tempismo e autorevolezza: la produzione industriale è infatti cresciuta
nel 2000 a ritmi ben più sostenuti: l'incremento è stato addirittura
dell'8.9%, condizionato in misura positiva da un fatturato globale che ha
superato i 12 mila miliardi, per l'esattezza 12.085 (6.250 milioni di euro).
Un contributo significativo al fatturato globale e al suo incremento è
arrivato dalle esportazioni del comparto, che con un volume di circa 2.800
miliardi di lire (1.450 milioni di euro), hanno fatto registrare una
crescita di oltre 21%, a testimonianza del positivo momento per le aziende
italiane dell'industria cosmetica alle quali si prospettano significative
opportunità sui vari mercati. Va rilevato inoltre che i vari canali
distributivi, nel 2000, hanno confermato in misura più o meno omogenea i
trend di sviluppo già segnati nei precedenti esercizi: al consolidamento
delle vendite nella grande distribuzione, primo mercato in termini di volume
con oltre 6.400 miliardi di lire (3.310 milioni di euro), hanno fatto da
contraltare le farmacie, cresciute del 5.3% e le profumerie, cresciute
addirittura del 9%, a conferma di una significativa evoluzione delle opzioni
di acquisto da parte dei consumatori italiani. Opzioni di acquisto che hanno
visto rimodularsi le preferenze relative alle singole tipologie di prodotto
e che comunque, anche in questo caso, registrano performances più o meno
omogenee. Sono i cosmetici per il viso la tipologia che ha fatto registrare
il più elevato tasso di crescita, 9.9% con vendite pari a 1.800 miliardi di
lire (940 milioni di euro), seguite dai prodotti per il corpo cresciuti del
7.8% con vendite per 18.500 miliardi di lire (950 milioni di euro) e dai
profumi le cui vendite, oltre 1.500 miliardi di lire (780 milioni di euro),
sono aumentate, nel 2000, del 9.8%. La cosmesi italiana è a tutti gli
effetti una filiera produttiva completa, se si escludono le materie prime,
infatti, nel nostro Paese convivono in misura sinergicamente positiva i vari
attori del comparto, dai terzisti, ai creatori, alla distribuzione. Questa
caratteristica ha affermato in misura definitiva lo stretto legame
dell'industria cosmetica italiana con il mondo del design e la moda, assieme
ai quali testimonia nel mondo la competitività delle imprese del Made in
Italy.
SHARP ANNUNCIA I RISULTATI FINANZIARI DELL'ANNO FISCALE 2000 FATTURATO
WORLDWIDE 37MILA NÙLIARDI DI LIRE; +8,5% FATTURATO ITALIA: 243 NÙLIARDI DI
LIRE; + 16%
Milano, 28 giugno 2001 - Sharp, leader nei cristalli liquidi e nella.
tecnologia digitale applicata all'elettronica, ha annunciato i risultati
finanziari dell'anno fiscale 2000, chiuso il 31 marzo scorso. Nell'anno
fiscale 2000 la società, ha raggiunto un fatturato globale di 2.012,8
miliardi di yen (circa 37mila miliardi di lire). La crescita rispetto
all'anno precedente è stata dell'8,5%, superiore di 3 punti percentuali
rispetto alle previsioni della società alla chiusura del precedente anno
fiscale. L'utile netto dell'anno fiscale 2000 è stato superiore ai 38,5
miliardi di yen (pari a circa 712 miliardi di lire), corrispondente ad un
incremento del 37% rispetto all'anno fiscale 1999. L'andamento sul mercato
del titolo Sharp ha riflesso la solidità economica e finanziaria che
continua a caratterizzare nel tempo l'azienda; confrontato con l'andamento
dell'indice Nikkei passato da quota 21.407 del marzo 1996 a quota 12.674 del
giugno 2001, il titolo Sharp è passato nello stesso periodo da un valore di
1.710 yen a 1.550 yen confermando la sua tenuta anche in momenti critici per
il mercato. Di rilievo i risultati conseguiti in Italia da Sharp Electronics,
che ha registrato un fatturato pari a 243 miliardi di lire a fronte di un
incremento di fatturato del 16% rispetto all'anno precedente; Sharp Italia,
in soli 3 anni, è passata dai 156 miliardi di lire dell'anno fiscale 1997 ai
243 miliardi di lire dell'anno fiscale 2000. In Italia Sharp detiene
importanti quote di mercato nel settore delle calcolatrici (40%), delle
agende elettroniche (30%), dei climatizzatori domestici tipo split (10%),
delle copiatrici digitali (15%), dei fax (10%) e delle videocamere (8%). La
sfida per l'anno fiscale 2001 consisterà (oltre che nel consolidare i
risultati raggiunti nei mercati di riferimento 'storici' per Sharp) nel
conquistare percentuali significative anche sui mercati più nuovi per la
Società come, ad esempio, quello dei, monito Pc e dei Tv Color tutti,
rigorosamente, a cristalli liquidi. Aldo Meneghelli, Amministratore delegato
di Sharp Electronics (Italia) ha dichiarato: " Per il 2001 abbiamo degli
obiettivi molto ambiziosi che confidiamo di raggiungere grazie al lancio di
nuovi prodotti, in programma nei prossimi mesi e che andranno ad aggiungersi
alla già ampia offerta di tutte le nostre divisioni, e al continuo sviluppo
della tecnologia Lcd che siamo certi continuerà a darci molte soddisfazioni,
contribuendo in modo decisivo ad accrescere la nostra forza competitiva sul
mercato".
SISTEMA VALORE, LA POLIZZA UNIT LINKED DI CARDIF, SI ARRICCHISCE DI UN
NUOVO FONDO CHE OFFRE DUE LIVELLI DI PROTEZIONE DELL'INVESTIMENTO
Milano, 28 giugno 2001 - Sistema Valore, la polizza unit linked di Cardif
assicurazioni amplia le opportunità di investimento con Euro Avenir Garanti
2005, un fondo comune a capitale garantito gestito da Fortis Investment
Management France S.A. che combina dinamicamente titoli dell'indice Dow
Jones Eurosto 0 e strumenti derivati. Obiettivo del nuovo fondo è quello di
offrire due livelli di protezione dell'investimento e una interessante
opportunità nel lungo periodo. A partire dal 2005, infatti, in caso di
riscatto della polizza, al risparmiatore sarà restituito il maggiore tra i
seguenti tre valori: a) il 100% del valore massimo registrato dal fondo fino
al 4 ottobre 2001; b) il 90% del valore massimo registrato tra il 4 ottobre
2001 e la data di disinvestimento; c) il valore corrente di mercato del
fondo sempre che questo sia superiore ai due precedenti. Sistema Valore è
una polizza vita unit linked a premio unico con tre opzioni di gestione: a)
delegata, Cardif asset management compone il portafoglio del cliente
attraverso tre fondi interni Cardif e relative combinazioni a scelta del
contraente; b) diretta, il cliente assistito dal consulente finanziario
Cardif, compone il proprio portafoglio scegliendo tra i 170 strumenti
finanziari di 12 delle maggiori società di asset management a livello
mondiale; c) mista, il cliente affida una parte del capitale al gestore,
decidendo autonomamente il resto. La polizza prevede un versamento minimo
iniziale di 5 milioni di lire per la gestione delegata e 40 milioni di lire
per la gestione diretta o mista. In qualsiasi momento è possibile effettuare
versamenti aggiuntivi per un importo minimo di 1 milione di lire. Sono
possibili operazioni di switch sia tra i fondi interni che tra tutti gli
altri supporti finanziari. E' prevista una commissione di gestione mensile
dello 0,2% per i primi cinque anni e dello 0,125% a partire dal sesto anno.
"Euro Avenir Garanti 2005 è la risposta di Cardif alle esigenze dei clienti
che ricercano, in questo momento di elevata volatilità dei mercati
finanziari, uno strumento in grado di proteggere i rendimenti dei propri
portafogli", ha dichiarato Jean Bertrand Laroche, amministratore delegato di
Cardif
ETNOTEAM PRESENTA LA NUOVA OFFERTA SUL PROTOCOLLO E LA GESTIONE
DOCUMENTALE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Milano, 28 giugno 2001 - Etnoteam, tra i principali fornitori in Italia di
soluzioni per Internet e le Telecomunicazioni, organizza il 5 luglio a Roma
un importante incontro per presentare la propria offerta dedicata al
protocollo e alla gestione dei flussi documentali (Roma, Jolly Hotel Villa
Carpegna, via Pio IV n. 6). Il tema è di grande interesse per quanti operano
nella Pubblica Amministrazione, perché il mutamento del quadro normativo in
materia di gestione informatica dei flussi documentali influenzerà
l'attività delle pubbliche amministrazioni, nella direzione del
miglioramento della qualità dell'azione amministrativa e dei servizi
offerti. Durante l'incontro vengono presentati modalità e punti di forza
della soluzione offerta da Etnoteam, le tecnologie di supporto e le case
histories più significative. Etnoteam può vantare competenze ed esperienze
di alto livello nell'affiancamento delle amministrazioni nelle fasi di
consulenza e ridisegno dei processi di gestione documentale,
nell'impostazione delle strutture organizzative di supporto e nella
realizzazione della soluzione tecnologica. Per la gestione del protocollo,
Etnoteam propone Docspa, una soluzione utilizzabile via browser, conforme
alle indicazioni Aipa e integrabile con i principali standard di firma
digitale. Docspa si basa sulla piattaforma Docfusion di Hummingbird, leader
nel mercato della gestione documentale e dell'information retrieval.
L'evento è coordinato da Antonio Massari, Account Manager della Direzione
Consulenza di Etnoteam, uno dei massimi esperti italiani in materia, con una
lunga esperienza presso l'Autorità per l'Informatica nella Pubblica
Amministrazione (Aipa). "La rivisitazione delle modalità di generazione,
trasmissione, protocollazione e archiviazione dei documenti", afferma
Antonio Massari, "avrà benefici effetti sull'attività delle pubbliche
amministrazioni, in termini di costi, tempi, ottimizzazione dei processi e
trasparenza nei confronti dell'utente finale".
LA COMMISSIONE EUROPEA RICHIAMA L'ATTENZIONE SULL'ENERGIA RINNOVABILE
Bruxelles, 28 giugno 2001 - Nell'intento di individuare le modalità più
efficaci per incrementare l'utilizzo di energia rinnovabile, la Direzione
generale della Ricerca della Commissione europea sta organizzando per il 25
ed il 26 settembre a Bruxelles una conferenza sull'integrazione delle fonti
energetiche rinnovabili e sulla ripartizione della produzione tra i sistemi
energetici. I vantaggi derivanti da un maggiore impiego di energia
rinnovabile non si sostanziano soltanto nella difesa dell'ambiente
(riduzione dell'effetto serra e dell'inquinamento atmosferico), ma anche
nell'aumento della sicurezza della fornitura di energia ottenuta riducendo
la dipendenza dalle importazioni di petrolio, gas e carbone, nella creazione
di nuovi posti di lavoro nel settore energetico e nell'intensificazione
della concorrenza industriale, obiettivi questi perfettamente in linea con
la politica dell'Ue. Al fine di sostenere il conseguimento di tali vantaggi,
la conferenza è tesa ad esaminare i migliori esempi di prassi di tecnologia
energetica presenti in Europa e a valutare successivamente il potenziale di
queste tecnologie, per arrivare infine ad identificare ulteriori opportunità
di ricerca ed altri meccanismi di attuazione. L'avvicinamento all'energia
rinnovabile comporta un passaggio dalla situazione attuale, in cui la
fornitura di energia è dominata dalla combustione centralizzata di
combustibili fossili, ad una situazione in cui un gran numero di piccoli
produttori sono collegati alla rete di distribuzione. La conferenza riunirà
400 persone in rappresentanza di tutte le maggiori parti interessate, al
fine di discutere in merito a questa transizione. Esistono le più svariate
opinioni su quale sia la strada migliore da seguire per una futura struttura
energetica. Questo risulta chiaramente dal recente dibattito sull'energia
rinnovabile intercorso tra il Consiglio europeo ed il Parlamento europeo.
Quest'ultimo ritiene che l'Ue debba fissare obiettivi obbligatori a livello
nazionale per la parte di energia prodotta dalle fonti rinnovabili, mentre
il Consiglio europeo sostiene che tali obiettivi dovrebbero essere soltanto
indicativi. La soluzione di compromesso su cui si è raggiunto un accordo,
prevede che gli obiettivi siano inizialmente indicativi ma, nel caso in cui
gli Stati membri non facciano progressi verso questi traguardi, allora la
Commissione può proporre obiettivi obbligatori. Una questione rimasta
irrisolta riguarda la proposta del Consiglio di includere l'utilizzazione
dell'incenerimento di rifiuti tra le risorse rinnovabili. Il Consiglio
europeo vuole considerarla una fonte di energia rinnovabile, ma il
Parlamento europeo si oppone fermamente, se non altro per il fatto che la
combustione dei rifiuti contrasta con gli obiettivi "della gerarchia nel
trattamento dei rifiuti" espressi in un'altra direttiva dell'Ue. Dal punto
di vista della politica energetica, il Parlamento europeo è dell'avviso che
si risparmia più energia evitandone in primo luogo lo spreco e riciclando i
rifiuti, piuttosto che bruciandoli. Tuttavia, la pressione verso alternative
"istantanee" in tema di smaltimento di rifiuti potrebbe mettere in dubbio
tale posizione. Anche se la conferenza di settembre non potrà tracciare
l'intera mappa del cammino dell'Europa verso un futuro di energia
sostenibile, dovrebbe comunque fornire alcuni segnali per indicarne la via.
ALITALIA, AIR FRANCE E DELTA : RIUNIONE DEL COMITATO DEI MINISTRI PER LE
PRIVATIZZAZIONI
Roma, 28 giugno 2001 Si è riunito lo scorso 26 giugno presso il Ministero
dell'Economia e delle Finanze il Comitato dei Ministri per le
Privatizzazioni. In tale riunione il Comitato ha preso atto positivamente
dello stato di avanzamento delle trattative per un accordo commerciale tra
Alitalia, Air France e Delta e per l'ingresso di Alitalia nell'alleanza "Sky
Team", presentate dall'Amministratore Delegato di Alitalia Mengozzi. Tale
progetto sarà portato all'attenzione del Consiglio di Amministrazione della
Società entro la prima decade di luglio.
PROSEGUE L'INTEGRAZIONE OPERATIVA TRA EDISON E SONDEL
Milano, 28 giugno 2001 - Nel corso della conferenza stampa per illustrare il
contratto con RasGas per l'acquisto di GNL dal Qatar, l'amministratore
delegato della Edison Giulio Del Ninno ha tra l'altro dichiarato che
prosegue l'integrazione operativa tra Edison e Sondel ed ha stimato in circa
3,5 miliardi di euro la somma dei fatturati prevedibili nel 2001 per le due
Società.
IL GRUPPO FEDERTRASPORTI INAUGURA A PIOMBINO UN NUOVO IMPIANTO PER
ATTIVITÀ LOGISTICHE
Milano, 28 giugno 2001 - Il 30 giugno 2001, presso il nucleo industriale di
Campiglia (Li), il Gruppo Federtrasporti inaugura un nuovo stabilimento di
6.000 metri quadri, in cui verranno immagazzinate e confezionate 350.000
tonnellate di merce in entrata e altrettante in uscita. Si tratta in
particolare di coils zincati, biossido di titanio e altri materiali in
arrivo dal porto di Piombino e dalle industrie del comprensorio movimentati
dal Gruppo nella sua attività logistica. In questo modo si amplia l'offerta
dei servizi prestati che nella stessa area si dedica all'immagazzinamento e
confezionamento di fertilizzanti e di merci alla rinfusa. Dotato di
attrezzature tecnologicamente avanzate e di una gestione informatizzata del
magazzino, la nuova struttura ha richiesto un investimento di circa 8
miliardi e genererà circa 35 nuovi posti di lavoro. Il luogo. Il nuovo
capannone è ubicato a Campiglia, nel nucleo industriale, all'interno di
un'area di 50.000 mq complessivi di proprietà del Gruppo Federtrasporti e
raccordata in maniera strategica sia alla rete viaria (la vicina variante
Aurelia) sia a quella marittima (la bretella che conduce al porto di
Piombino). Estensione e caratteristiche strutturali. La nuova struttura si
estende per 6.000 metri quadri, distribuiti in campate dotate di una luce
molto ampia (30 metri), per permettere la movimentazione di ogni tipo di
merce anche con i mezzi più ingombranti. Strumenti per la movimentazione.
Sotto questa voce vanno annoverati innanzi tutto tre carri ponte da 30 ton.,
radiocomandati e muniti di pinze in modo da poter essere manovrati anche da
un solo operatore. La loro utilità si sperimenta soprattutto in relazione
alle attuali tendenze di stoccaggio, che vanno verso il confezionamento di
coils sempre più grandi, che in proporzione occupano meno spazio in
magazzino e vengono sottoposti a minore movimentazione. Proprio per
sollevare questi rotoli, però, sono necessari carri ponte in grado di
sopportare carichi elevati. Oltre ai carri ponte il nuovo stabilimento
dispone di muletti da 15, 12 e 3 ton. e due motopale da 200 cv. Un magazzino
informatico. La gestione del magazzino è completamente informatizzata. Ogni
lotto in entrata riceve un preciso codice a barre che ne individua la
collocazione. In seguito, a questo codice ne viene aggiunto un altro che
serve a specificare la destinazione del prodotto, le modalità, la frequenza
e la tempistica della consegna. La comunicazione tra il magazzino, i vari
uffici del Gruppo e la committenza viene assicurata da una rete di fibre
ottiche. Merci in transito. All'interno del nuovo capannone verranno
ospitati soprattutto coils zincati e biossido di titanio. Per conservare i
prodotti in uno stato ottimale e soprattutto per impedire la formazione di
condense, create dagli sbalzi di temperatura, dannose per i coils, sono
state prese due contromisure: la struttura è stata realizzata contenendo il
coefficiente k di trasmissione del calore a 0,8, inoltre è stata dotata di
un impianto di riscaldamento che deumidifica l'aria. Tante merci per
destinazioni internazionali. Una volta immagazzinate le merci vengono
confezionate e protette in relazione alla destinazione finale, che può
essere una qualunque regione italiana o europea o un qualunque porto del
mondo, in quanto Federtrasporti garantisce la consegna sia tramite
l'articolato e nutrito parco veicolare delle strutture associate, sia
tramite una propria agenzia marittima. Un biglietto per il ritorno. Il
Gruppo Federtrasporti ha anche pensato di mettere in moto una serie di
sinergie per sfruttare il ritorno delle navi che giungono a Piombino cariche
delle materie prime siderurgiche. In particolare, potendo confidare proprio
sulla disponibilità dei propri magazzini (di quello appena inaugurato e di
un altro di dimensioni analoghe ma votato alle merci alla rinfusa),
Federtrasporti riesce a comporre carichi di merci diverse da indirizzare
poi, attraverso le navi in ritorno, verso varie destinazioni (per lo più
Spagna, Portogallo e Inghilterra). Investimento e risvolti occupazionali.
Per la realizzazione del nuovo capannone il Gruppo Federtrasporti ha
investito circa 8 miliardi di lire (circa 4.150.000 euro). La struttura
entrerà completamente a regime dal prossimo settembre generando circa 35
nuovi posti di lavoro. La logistica di "Gruppo". Il Gruppo Federtrasporti e
in particolare il Consorzio, suo braccio operativo, è specializzato nella
gestione logistica delle merci. La sua attività principale consiste proprio
nel progettare per i propri clienti quelle soluzioni logistiche in grado di
ottimizzare la movimentazione di merci e informazioni. Il vantaggio
competitivo per le imprese deriva dalla possibilità di concentrarsi sul
proprio core business e di delegare all'esterno le attività collaterali.
Proprio per questo il servizio offerto è gestito sia in outsourcing sia in
partnership, con strumenti altamente tecnologici e informatizzati e
certificato nella qualità (Uni En Iso 9002 Lloyd's Register Quality
Assurance e Certiquality Settore Certitrans). La scommessa vincente del
Gruppo è quella di essersi dotato di un motore che progetta le attività e di
una serie di strutture associate che funzionano da catena di trasmissione,
offrendo il loro contributo operativo e veicolare all'attività. In questo
modo anche cooperative di piccole dimensioni si trovano a "pensare in
grande", a introdurre la propria funzione autotrasportistica in una
dimensione logistica integrata. Una storia lunga 30 anni. Il Gruppo
Federtrasporti nasce nel 1971 e oggi rappresenta una rilevante realtà che
riunisce vari operatori impegnati nei settori della logistica e del
trasporto merci in conto terzi. L'articolazione del Gruppo si basa su
quattro società storiche (Associazione, Consorzio, Federservice, Federfin),
ognuna con una specifica funzione e su un complesso di 7 partecipazioni (v.
allegato) in società del settore. La sede nazionale del Gruppo si trova a
Bologna; filiali operative sorgono a Lodi, Genova, Firenze, Piombino e
Latina.
ALCATEL SIGNS 125 MILLION EURO CONTRACT WITH SPAIN'S ONO CONTRACT FOLLOWS
200 MILLION EURO ORDER FOR NETWORK'S FIRST PHASE
Paris, June 28, 2001 - Ono, a leading Spanish operator for integrated
broadband telecommunication services, has signed a 125 million Euro contract
with Alcatel (Paris : Cgep, Nyse: Ala) for the supply of a global
telecommunication solution. Alcatel will supply Ono with Alcatel 1000
switching, Litespan multiservice access nodes, Optinex(TM) Sdh multiservice
nodes and Catv transmission networks, Intelligent Network and voice mail
services. The deal also foresees the conditioning of premises, power supply
nodes as well as other services and materials. The agreement confirms
Alcatel as Ono's preferred supplier. Alcatel has worked closely with ONO
since its launch in 1998 when a first contract worth 200 million Euro was
signed. Eduardo Villar, President of Alcatel España, said: "We are very
proud that Ono has extended its three year relationship with us and
continues to place its trust in our solutions and services. This shows our
capacity to add value for our clients and to adapt to their evolving needs".
The networks deployed by Alcatel have given Ono great operational efficiency.
Their flexibility enable the operator to expand services to suit the needs
of its customers while maintaining integrated network management and
offering the latest technological innovations, more particularly interactive
broadband services supported by fiber optics networks. Ono currently has
over 3,950 kilometres of metropolitan network in operation, deployed
throughout the Spanish Communities of Andalucía, Baleares, Cantabria,
Castilla La Mancha, Murcia and Valencia.
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