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11 LUGLIO  2001

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VIA INTERNET ARRIVA FUNN, IL SISTEMA DI FINANZIAMENTO NORVEGESE A FAVORE DELL'INNOVAZIONE

Bruxelles, 11 luglio 2001 - Un sistema innovativo per promuovere l'innovazione: così si potrebbe definire "Funn", il nuovo programma varato dal Consiglio norvegese delle ricerche per affrontare il problema della scarsa attività di ricerca applicata delle società norvegesi e contribuire nel contempo a promuovere un clima innovativo. A tutt'oggi, "Funn", è uno dei programmi di finanziamento a favore dell'innovazione meno burocratizzati in Europa. Si tratta di un sistema molto semplice, grazie al quale le aziende norvegesi che avviano una collaborazione con un centro o un istituto di ricerca (nazionale o internazionale) possono presentare le richieste di finanziamento via Internet. Entro due settimane, è previsto l'invio di una risposta, in mancanza della quale la domanda della società è da considerarsi automaticamente accettata. La procedura di presentazione delle domande è veloce e del tutto automatizzata. L'iniziativa mette a disposizione 200 milioni di corone norvegesi l'anno (circa 25,3 milioni di euro), 50 milioni dei quali (pari a 6,3 milioni di euro) stanziati dal Consiglio delle ricerche che gestisce il sistema. I requisiti per la partecipazione sono minimi: la società richiedente deve avere una situazione finanziaria stabile e sostenere almeno il 75 per cento dei costi del progetto per il quale richiede il contributo. Per ogni domanda è disponibile un finanziamento massimo di 1 milione di corone (126.000 euro). "Il sistema funzionerà in base al criterio dell'ordine cronologico d'arrivo", afferma Roger Strøm, responsabile del programma "Funn",. Strøm sta lavorando per garantire che il programma funzioni nel modo più lineare e rapido possibile. L'obiettivo è quello di ottenere tutte le informazioni pertinenti, cliccando non più di due volte sul sito di presentazione delle domande. Il tempo medio iniziale di risposta alle richieste di finanziamento è di 15-20 minuti. Strøm fa notare che tale iniziativa non solo aiuterà le società norvegesi a concentrarsi meglio sull'importanza della ricerca e sviluppo, ma le incoraggerà anche ad una maggiore collaborazione. Più elevato sarà il numero di società che presentano richiesta di finanziamento, maggiori saranno gli stanziamenti. "Attraverso collegamenti con società più grandi, le piccole aziende potranno sviluppare contatti migliori", ha affermato Strøm. Quanto ai temi dei progetti, non è previsto alcun tipo di valutazione in merito alla priorità o alle implicazioni etiche, garantendo così un'assoluta libertà. L'obiettivo di "Funn", è quello di semplificare al massimo il processo. "Il programma non preclude affatto la possibilità di accedere ad altri tipi di finanziamento", afferma Strøm. "Al contrario: è possibile utilizzare tali fondi in attesa dell'arrivo dei finanziamenti dell'Unione europea". Per informazioni Roger Strøm Funn project manager Tel: +47-22-037547 rs@forskningsradet.no Infolink: http://www.funn-ordningen.no

PROGRAMMA "CRESCITA": STANZIATI 21 MILIONI DI EURO PER INTEGRARE I PAESI CANDIDATI
Bruxelles, 11 luglio 2001 - I rappresentanti del programma "Crescita competitiva e sostenibile", che rientra nel quinto programma quadro, hanno deciso il 3 luglio che saranno spesi 21 milioni di euro per agevolare la partecipazione dei paesi candidati ai programmi di ricerca in corso di svolgimento. È quanto ha dichiarato al Notiziario Cordis il direttore del programma "Crescita" Ezio Andreta. Questa somma sarà utilizzata nell'arco di due anni e sarà probabilmente accompagnata da importi simili stanziati nell'ambito di altri programmi di ricerca del quinto programma quadro. Andreta ritiene che oltre 100 milioni di euro saranno assegnati all'integrazione nei progetti di ricerca dei ricercatori appartenenti ai paesi candidati. La Commissione bandirà prossimamente un invito a presentare proposte su questo tema. Andreta ha riferito al Notiziario Cordis che dieci milioni di euro saranno destinati alla selezione dei migliori centri di ricerca, allo scopo di integrarli nelle reti di eccellenza comunitarie. Inoltre, un milione di euro sarà assegnato a borse di studio e di ricerca. L'obiettivo è di aumentare il numero di laureati e dottorandi nei paesi candidati, facilitando in tal modo la partecipazione di questi paesi ai progetti comunitari. Parlando con il Notiziario Cordis, Andreta ha rilevato che molti di questi paesi non dispongono di rinomati istituti o infrastrutture di ricerca, ma che "tuttavia hanno menti brillanti".

BUSQUIN: LA POLITICA DELLA RICERCA COME CATALIZZATORE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Bruxells, 11 luglio 2001 - La politica della ricerca dell'Ue dovrebbe fungere da leva e da catalizzatore nella promozione dello sviluppo sostenibile: questo è il parere che il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha espresso durante una conferenza informativa sulla ricerca per la produzione sostenibile, tenutasi il 6 luglio. Durante lo scorso anno, il Consiglio europeo ha evidenziato due sfide che costituiscono anche due obiettivi strategici per l'Europa: mantenere la competitività e coadiuvare lo sviluppo sostenibile. La Commissione europea tiene a precisare che dispone già di una strategia per lo sviluppo sostenibile e che ha organizzato una serie di quattro manifestazioni per dimostrare come le sue azioni di ricerca finanzino e promuovano lo sviluppo sostenibile all'interno dell'Ue. "Questa strategia punta ad allineare tutte le politiche dell'Ue pertinenti, con tre aspetti dello sviluppo sostenibile, ossia: crescita economica, coesione sociale e tutela ambientale", ha affermato il commissario Busquin. Mettendo l'accento sull'importanza dell'innovazione per la ricerca industriale, il Commissario ha sostenuto che "come l'industria è il motore dell'economia, e senza di essa non ci sarebbe crescita o sviluppo sostenibile, così l'innovazione e la ricerca svolgono un ruolo assolutamente indispensabile nel riconciliare la crescita economica e i vari criteri per lo sviluppo sostenibile". Busquin ha aggiunto che, oltre a fungere da catalizzatore e da leva, la politica comunitaria della ricerca deve anche incoraggiare l'integrazione degli sforzi compiuti in materia, poiché "il futuro dell'industria europea non può essere preparato senza il fondamento di una visione globale". Inoltre, la politica dell'Ue dovrebbe puntare ad incoraggiare gli investimenti privati e rafforzare le politiche comunitarie come, per esempio, il controllo e la prevenzione dell'inquinamento, l'ecolabel europea e la creazione di un quadro giuridico, normativo e finanziario favorevole all'innovazione.

IL PARLAMENTO EUROPEO ISTITUISCE L'INTERGRUPPO PER IL SETTORE AEROSPAZIALE
Bruxelles, 11 luglio 2001 - Il Parlamento europeo ha istituito un intergruppo "cielo e spazio" con il compito di avviare il dialogo sulle questioni aerospaziali e di fornire agli europarlamentari informazioni esaurienti a riguardo. Il gruppo ha già stabilito le date di tre incontri informativi su argomenti di grande attualità: il sesto programma quadro di ricerca, Galileo (il sistema di posizionamento globale europeo) e lo spazio aereo unico europeo. Le attività del gruppo saranno coordinate dall'Associazione europea per le industrie aerospaziali (Aecma), i cui 16 membri comprendono le associazioni aerospaziali nazionali dell'Ue e quella della Repubblica Ceca. L'intergruppo mira a fornire la base per un ampio dialogo sul settore aerospaziale tra i diversi gruppi politici rappresentati in seno al Parlamento e ad offrire informazioni complete e trasparenti. Il forum sarà aperto ai rappresentanti delle istituzioni comunitarie e dell'industria, oltre che agli europarlamentari.

DAL PROSSIMO 24 SETTEMBRE IL PASSAGGIO DI NUOVE SOCIETA' AL SEGMENTO STAR DI BORSA ITALIANA POSITIVI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE DI ATTIVITA'
Milano, 11 luglio 2001 - Il prossimo trasferimento al segmento Star delle società comprese nel segmento di Borsa ordinario, che richiedano la qualifica di Star e che rispettino le condizioni previste dal Regolamento, è previsto per il prossimo 24 settembre. Il segmento Star, che ha preso il via il 2 aprile scorso, conta attualmente 29 società quotate: venti dal 2 aprile, due (neoquotate) dal momento dell'ammissione in Borsa e sette dal 2 luglio. I dati relativi al primo trimestre di attività di Star (aprile-giugno) confrontati con quelli del primo trimestre dell'anno (gennaio-marzo) evidenziano che: il controvalore complessivo degli scambi del segmento è cresciuto dell'8% (la media giornaliera è passata da 8,4 a 9,1 milioni di euro) a fronte di un calo del mercato del 6%; per quanto riguarda il numero di contratti complessivamente scambiati la crescita è stata del 9%, con una media giornaliera passata da 1.489 a 1.621, a fronte di un calo del mercato del 7%; la volatilità, in presenza di volumi in aumento, si è ridotta per i titoli Star a un tasso superiore a quello del mercato, passando da 29,0% a 22,7% (mercato: da 30,1% a 26,9%). Nel secondo trimestre, Star è risultato il segmento meno volatile dell'intera Borsa.

MONDOHEDGE S.P.A.: AL VIA MONDOHEDGE, IL PRIMO SITO ITALIANO D'INFORMAZIONE SUGLI HEDGE FUND PROMOSSO DALLA ANTONELLO MANULI FINANZIARIA (AMFIN)

Milano, 11 luglio 2001 - MondoHedge è il nuovo sito italiano, promosso dalla Antonello Manuli Finanziaria S.p.A. (Amfin S.p.A.), da cui attingere informazioni, notizie e servizi sul complesso mondo degli hedge fund e della finanza alternativa. Nato da un'idea della Amfin - il family office di Antonello, Elisabetta ed Alessandra Manuli - e realizzato con la collaborazione di un gruppo di giovani professionisti e il supporto della PricewaterhouseCoopers, MondoHedge si pone a tutt'oggi come l'unico punto di riferimento per tutto il settore italiano degli hedge fund, stimato in forte crescita per i prossimi anni. Per il 2002, secondo una ricerca di Intesa Asset Management, si prevede infatti che l'industria italiana degli investimenti alternativi crescerà di circa il 98% arrivando a raggiungere i 1.677 milioni di Euro di patrimonio gestito, mentre per il 2005 dovrebbe raggiungere circa 12.000 milioni di Euro. MondoHedge si rivolge agli operatori del mercato finanziario, al mondo accademico e a tutti i fornitori della complessa industria degli hedge fund: studi legali, società di software e consulenza, banche depositarie, etc. L'offerta di MondoHedge, tramite il sito www.mondohedge.com , si compone di una sezione editoriale, comprendente le Notizie e i servizi per la Community, e di una sezione operativa che include il Database e l'Education. Attraverso le Notizie di MondoHedge è possibile consultare un ricco repertorio di articoli ed approfondimenti sull'industria degli hedge fund curati dalla redazione, nonché accedere in via esclusiva per il mercato italiano ai contenuti di Mar (Managed Account Reports Inc.), l'editore americano più autorevole nel campo della finanza alternativa. La sezione Community comprende invece la newsletter con le ultime notizie selezionate sugli hedge fund e il calendario degli eventi che affrontano le tematiche della finanza alternativa. Il Database, che copre per ora 300 fondi, è un potente motore di ricerca che comprende le serie storiche, le schede di analisi e i report aggiornati con cadenza mensile sui fondi speculativi, sugli hedge fund, sulle hedge holding e sui fondi flessibili. La ricerca delle informazioni desiderate si attiva tramite differenti motori; i fondi sono classificati per performance, per rischio/rendimento, per patrimonio gestito e per indice di Sharpe. Per la fine del 2001 MondoHedge prevede che i fondi trattati nel proprio Database arriveranno ad essere circa 600. La sezione Education mette a disposizione degli utenti tutte le informazioni necessarie per poter capire e valutare il mondo degli hedge fund; le tematiche trattate spaziano dal concetto di investimento alternativo in tutte le sue forme, alle varie strategie di gestione utilizzate, alla valutazione dei rischi d'investimento, etc In particolare, MondoHedge, che intende rafforzare il rapporto con il mondo accademico, ha già istituito borse di studio con le università Cattolica e Bocconi riservate a tesi sulle tematiche della finanza alternativa.

EMISSIONE DI TITOLI DI STATO
Roma, 11 luglio 2001 - Si fa seguito al comunicato stampa del giorno 6 c.m. e si precisa l'ammontare delle tranches dei Btp che verranno offerti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle relative aste: Buoni del Tesoro Poliennali triennali: 1°.7.2001/2004 terza tranche: 1.500 milioni di euro Quinquennali 15.3.2001/2006 nona tranche: 2.000 milioni di euro; "trentennali"1? .11.1999/1? .5.2031 trentunesima tranche: 500 milioni di euro.

INTESA: MODIFICHE REGOLAMENTARI FONDI COMUNI
Milano, 11 luglio 2001 - Il processo di integrazione fra Intesa Asset Management Sgr e Comit Asset Management Sgr, le due strutture di gestione del risparmio del Gruppo IntesaBci, ha portato a un primo risultato: sono state rese pubbliche le modifiche regolamentari dei fondi comuni d'investimento, che permetteranno di realizzare l'armonizzazione e la conseguente razionalizzazione dell'offerta di oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio) di entrambe le società all'interno del Gruppo IntesaBci. Questo atto rappresenta un passo verso la concentrazione presso un'unica Sgr delle risorse e delle competenze dedicate all'asset management nel rispetto della normativa delle Autorità di vigilanza. La fusione definitiva delle due strutture sarà operativa a partire dal 1° gennaio 2002. Infolink:
http://www.intesabci.it

PARTE FINANZA & FUTURO BANCA E SCEGLIE I SERVIZI DEL CSE: "UN OUTSOURCER CAPACE DI INTEGRARSI COL NOSTRO SISTEMA"
Milano, 11 luglio 2001 - Una gamma di prodotti e servizi sempre più completa e integrata, gestione complessiva del cliente, dando risposta a ogni suo bisogno di carattere finanziario e patrimoniale. Non si può più essere solo assicurazione, solo banca o solo Sim: oggi bisogna fare tutto, e farlo bene. Anche Finanza & Futuro ha deciso di accettare questa sfida e forte delle sue credenziali - gruppo Deutsche Bank, un patrimonio amministrato di oltre 20.000 miliardi di lire per conto di oltre 165.000 clienti, oltre 1.400 promotori finanziari, 49 investment center e una rete capillare di agenzie su tutto il territorio nazionale - da giugno amplia le attività di Finanza & Futuro Consulenza Sim in quelle di una vera e propria banca telematica. Un'operazione completata in meno di sei mesi grazie anche al supporto e ai servizi del CSE (Centro servizi elettronici) di Bologna, outsourcer con trent'anni di esperienza nel mondo degli istituti di credito che ha fornito tutte le applicazioni per la gestione bancaria e attraverso Cse Consulting ha affiancato e formato il personale di Finanza & Futuro Banca. Una banca telematica e multicanale che ruota attorno al promotore finanziario, perno del rapporto con il cliente E' una banca telematica quella di Finanza & Futuro, che integra sulla stessa piattaforma tecnologica i tradizionali servizi bancari, come il conto corrente, la raccolta ordini, i bonifici, la carta di credito, con i prodotti di risparmio gestito e di previdenza integrativa. Una banca che punta sulla multicanalità e l'automatizzazione delle operazioni a più basso valore aggiunto per far risaltare il ruolo del promotore finanziario, supportandolo con sofisticate tecnologie per dare il meglio nelle attività di vendita e assistenza al cliente. Tutto passa attraverso il promotore e il suo "ufficio mobile", un computer portatile collegato all'host che tramite la Intranet aziendale permette, utilizzando un sistema di password dinamiche, di disporre ordini, movimentare la liquidità, ottenere informazioni sullo stato patrimoniale del cliente in tempo reale.Maio, F&F Banca: "Per noi era essenziale valorizzare il fatto che da più di quattro anni la nostra piattaforma tecnologica è integrata su Web" Vaturi, F&F Banca: "Abbiamo scelto Cse perché più di altri ci ha permesso di mantenere questa caratteristica distintiva "Ufficio mobile, Internet e call center funzioneranno su un'unica piattaforma tecnologica - spiega la dottoressa Serena Vaturi, direttore organizzazione del Gruppo Finanza & Futuro - e per noi questa è una condizione ineludibile: il front end deve essere uno solo, il cliente deve avere un'unica visione dell'azienda". "Uno dei nostri obiettivi era garantire l'integrazione con il nostro sistema informativo - conferma il dottor Giovanni Maio, direttore sistemi e tecnologie del Gruppo Finanza & Futuro - e Cse è risultato essere il fornitore che più si avvicinava ai nostri requisiti.". Inoltre - continua Vaturi - Cse Consulting ha dato un apporto importante per l'addestramento operativo del personale Finanza & Futuro e questo ha consentito il rispetto dei tempi di partenza che erano stati programmati durante la fase di autorizzazione ad operare come banca.

B.A.M:RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2001: MODALITÀ DI PUBBLICAZIONE
Mantova, 9 luglio 2001 Banca Agricola Mantovana informa che, ai sensi dell'articolo 82 della delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche, per la scadenza del 30 giugno 2001, verra' messa a disposizione del pubblico la sola relazione semestrale entro 75 giorni dal termine, senza quindi procedere alla stesura della relazione riferita al trimestre.

BANCA IDEA TRA LE "TOP TEN" ITALIANE
Vicenza, 11 luglio 2001 - Sulla base degli ultimi dati pubblicati da Assoreti, nei primi cinque mesi del 2001 Banca Idea - la banca virtuale multicanale posseduta al 100% dal Gruppo Banca Popolare di Vicenza - si conferma tra le "Top Ten" nella raccolta di risparmio gestito italiano. Da gennaio a maggio di quest'anno ( l'Istituto è attivo da gennaio 2000) Banca Idea ha collocato quote di organismi di investimento collettivo di risparmio pari a circa 105 milioni di Euro (oltre 202 miliardi di lire). Si tratta indubbiamente di cifre significative che dimostrano il notevole cammino compiuto da questa realtà multicanale che ha iniziato ad operare solo un anno e mezzo fa, offrendo servizi bancari, finanziari e assicurativi attraverso differenti canali. Banca Idea si propone infatti come una banca multicanale completamente integrata, con una struttura che dispone da un lato di promotori finanziari, filiali e boutique finanziarie ("Banca in Rete"), dall'altra di Internet e Contact Center ("Banca Diretta"). "Siamo in grado di soddisfare al meglio le esigenze della clientela interessata all'uso della tecnologia - dice Giovanni Bettanin, presidente di Banca Idea, nonché vicepresidente della Banca Popolare di Vicenza - e a tutte le proposte più innovative nel campo degli investimenti. Come si desume dai dati di Assoreti, Banca Idea ha realizzato risultati di grande rilievo. Noi proseguiremo su questa direzione puntando a creare per i prossimi anni una rete di promotori finanziari di livello nazionale - specializzata nella distribuzione di prodotti finanziari e bancari rivolti alla clientela privata - di mille unità con una raccolta di ventimila miliardi." E, in effetti, l'espansione della rete (promotori, filiali, boutique finanziarie) di Banca Idea prosegue a ritmo sostenuto su tutto il territorio nazionale. E' già stato raggiunto il traguardo dei cento promotori finanziari e di recente sono stati inaugurati i locali della nuova filiale di Como, mentre solo qualche settimana prima era stata avviata la filiale di Bologna. Banca Idea è attualmente presente con proprie filiali, oltre a Como e a Bologna, anche in altre città italiane ( tra cui Milano, Torino, Bari, Firenze) per un totale di tredici unità. Ogni filiale rappresenta un punto di riferimento preciso per i risparmiatori più esigenti e informati, grazie alla variegata gamma di prodotti di risparmio gestito di qualità (Pictet, Oyster, Invesco. Schroeder, Fleming tra gli altri). Ci sono poi in notevole crescita le varie boutique finanziarie: attualmente sono 18 ma nel breve periodo dovrebbero partire altri cinque punti finanziari di questo tipo. Nuovi piani di sviluppo sono inoltre previsti in Calabria e Sicilia, dove operano due banche del Gruppo vicentino, Banca Nuova e Banca del Popolo di Trapani. Per la Sicilia sono infatti in progetto l'apertura di un advice center a Palermo in cui opereranno a regime 20 promotori finanziari e il presidio dei principali centri dell'Isola con l'avvio di varie boutique finanziarie. Per la Calabria, invece, Banca idea prevede di aprire ancora quest'anno due boutique finanziarie con almeno 10 promotori.

DELTA INFORMATICA ANNUNCIA NUOVI SERVIZI PER LA SICUREZZA DATI PERSONALI IN AMBITO BANCARIO
Trento, 11 luglio 2001. Delta Informatica, società specializzata in soluzioni bancarie, ha messo a punto un pacchetto completo di servizi di consulenza, formazione e soluzioni in grado di coprire tutti i passaggi necessari per una corretta applicazione del Dpr 318/99, la normativa che stabilisce l'insieme delle misure minime di sicurezza da adottarsi nel trattamento dei dati personali. Il decreto, che conclude l'iter legislativo nato a metà degli anni '90 a tutela della privacy, fissa tutte le precauzioni tecniche e/o formali che regolamentano la gestione e l'archiviazione delle informazioni raccolte in archivi cartacei o informatizzati. Il mondo del credito è direttamente coinvolto: la corretta osservanza del Dpr prevede l'individuazione e la nomina di figure responsabili, l'analisi dei rischi, la definizione di procedure organizzative e di tecniche finalizzate alla protezione dei dati. Pone inoltre obblighi sulla manutenzione e revisione periodica delle misure implementate (presupponendo quindi un continuo controllo da parte della struttura ) e fissa misure diverse a seconda della tipologia del dato (sensibile o non sensibile) e delle soluzioni tecnologiche impiegate per gestirlo (rete, Internet, ...). L'offerta modulare Delta Informatica fornisce all'istituto di credito un pacchetto completo di servizi di consulenza, formazione ed adeguamento alla normativa. Per adempiere al Dpr non è infatti sufficiente che la banca si doti di un progetto informatico, ma occorre predisporre un'analisi di tipo aziendale che porti all'identificazione delle aree di intervento e delle persone coinvolte, alla definizione di piani di verifica periodici sulla validità di quanto attuato ed infine all'elaborazione di un "capitolato tecnico" relativo alle nuove tecnologie da sviluppare. "I nuovi servizi di consulenza per lo specifico tema della sicurezza dei dati personali - specifica Renato Toscana, Responsabile dei Servizi Tecnici Delta Informatica - vanno a completare la nostra offerta di servizi di sicurezza informatica. Riteniamo infatti che l'adeguamento alla normativa debba essere vissuto non solo come un obbligo di legge, ma come un'occasione preziosa per adottare una vera e propria politica della sicurezza di dati, documenti, informazioni aziendali, di importanza strategica soprattutto per gli Istituti di Credito". La soluzione Delta Informatica prevede lo studio, l'implementazione, la fornitura e l'installazione di soluzioni hardware e software, oltre alla loro manutenzione periodica. Per la fase di studio e di predisposizione della documentazione e dell'organizzazione aziendale, Delta Informatica propone due diverse soluzioni: Servizi di consulenza e analisi personalizzata: sono previsti sia interventi più articolati, dedicati a organizzazioni di medio/grandi dimensioni o con problematiche complesse, sia interventi di portata inferiore adatti a strutture di medio-piccole dimensioni. Corsi di formazione: il corso ha l'obiettivo di istruire le risorse interne all'istituto di credito. I partecipanti, attraverso l'analisi di casi applicativi concreti, vengono guidati a comprendere a pieno la normativa e a saper produrre quanto da essa richiesto. Per tutte le organizzazioni che hanno già provveduto ad applicare quanto previsto dal Dpr ma che sentono la necessità di un controllo di quanto fatto, è disponibile un apposito servizio check di rilevazione dell'effettivo grado di adeguamento. Per la seconda fase, quella di concreta realizzazione delle misure minime di sicurezza informatica, Delta Informatica offre due tipologie di servizi: Servizi di adeguamento del sistema informativo per la sicurezza dei dati: ovvero lo studio, la fornitura e l'installazione di soluzioni software e hardware atte a prevenire possibili perdite di dati, cancellazioni, intrusioni. In particolare vengono offerte soluzioni quali: password: definizione ed implementazione di profili utente, parole chiave di accesso e diritti particolari su archivi protetti (in rete o su pc singoli); continuità operativa: installazione di gruppi di continuità e controllo/realizzazione di impianti elettrici a norma; backup: installazione di sistemi di backup e disaster recovery per la salvaguardia degli archivi aziendali; antivirus: fornitura e installazione di sistemi di antivirus client-server per la protezione di dati e di sistemi a rischio contagio; firewall: per assicurare i massimi standard di sicurezza anche in presenza di collegamenti Internet, l'offerta parte da prodotti per la singola postazione fino a soluzioni per la protezione dell'intera rete locale. Servizi di controllo periodico e aggiornamento sicurezza e privacy: un apposito contratto di assistenza prevede l'organizzazione di visite periodiche di controllo presso l'istituto di credito (2, 3, 4 l'anno a scelta del cliente) per fornire servizi di verifica delle misure minime di sicurezza e l'eventuale aggiornamento delle relative soluzioni informatiche adottate. A tale proposito è utile ricordare che il decreto n° 318/99 sulle misure minime di sicurezza prevede che il controllo periodico dell'efficacia delle misure di sicurezza sia effettuato con cadenza almeno annuale. Infolink:
www.delta.it

PER LA PRIMA VOLTA DUE FEDERAZIONI CONFINDUSTRIALI TENGONO UN'ASSEMBLEA PUBBLICA CONGIUNTA PER ANIE E ANIMA UN'ASSEMBLEA COMUNE PRESENTI IL MINISTRO DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA LUCIO STANCA ED IL PRESIDENTE DI CONFÌNDUSTRIA ANTONIO D'AMATO
Milano, 11 luglio 2001 - Accelerare la liberalizzazione dei settori energia e telecomunicazioni, assicurare la sorveglianza del mercato, sostenere l'innovazione: sono le tre richieste presentate ieri mattina al Governo da Anie ed Anima le Federazioni nazionali che raggruppano rispettivamente le imprese elettrotecniche ed elettroniche e gli industriali della meccanica varia. L'invito ad impegnarsi maggiormente su questi tre fronti è emerso nel corso dell'Assemblea congiunta di Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) e Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e Affine) che per la prima volta nella storia delle associazioni confindustriali hanno deciso di unificare i due appuntamenti. Principale obiettivo di tale iniziativa è stato in primo luogo quello di sottolineare l'impegno comune in numerose iniziative particolarmente delicate. Inoltre, si è voluto evidenziare come alcune esigenze del mondo produttivo interessino sempre più differenti settori industriali che, pur con caratteristiche proprie, si trovano oggi a fronteggiare problemi di competitività ed internazionalizzazione comuni. All'incontro erano presenti il Ministro dell'Innovazione tecnologica Lucio Stanca ed il presidente di Confìndustria Antonio D'Amato. Secondo i Presidenti Renzo Tani (Anie) e Savino Rizzio (Anima) una completa liberalizzazione di settori quali energia e telecomunicazioni contribuirebbe in modo determinante a dare slancio e competitivita al sistema Italia. Per quanto riguarda il comparto dell'energia infatti la concentrazione degli operatori ha come conseguenza un livello tariffario che è il più elevato d'Europa, incidendo pesantemente sui costi di produzione. Allo stesso modo meno rigidità nel mercato delle telecomunicazioni consentirebbe una riduzione dei prezzi e l'ampliamento della gamma di servizi offerti al consumatore. Un altro rilevante tema affrontato congiuntamente è quello dell'innovazione. Come ha sottolineato Renzo Tani "credo fermamente che sia indispensabile promuovere anche in Italia una cultura più attenta allo sviluppo industriale e favorire gli investimenti a supporto delle tecnologie che a tale sviluppo sono necessarie. Non è infatti concepibile che un paese come l'Italia pur avendone le capacità rinunci a sviluppare il know-how sul quale fondare la propria crescita, e si affidi invece alla tecnologia prodotta all'estero. Il rischio connesso a questa abitudine è, prima di tutto, un profondo impoverimento culturale, che contribuisce ad allargare il gap, già piuttosto rilevante, che separa l'Italia dagli altri paesi più industrializzati, che, non dimentichiamolo, sono anche i nostri concorrenti più agguerriti. Da questo - ha proseguito Tani - discende l'incapacità di cogliere le opportunità di sviluppo di cui abbiamo parlato, e quindi di dare impulso al processo di crescita economica di cui il nostro paese ha estremo bisogno, lasciando invece aperta la strada alle economie più inclini a valorizzare la ricchezza costituita dal proprio tessuto Industriale".Per Savino Rizzio che con Tani condivide la necessità che una maggiore quota del Pil venga destinata a progetti di ricerca, "il futuro delle nostre imprese è infatti legato alla capacità di innovare. La maggior parte dei nostri prodotti sono sofisticati e, per una serie di motivi, molto cari. Dobbiamo cercare di collocarli su mercati disposti a pagarli. Che sono poi quello Europeo, Nord americano e Giapponese. Ma per competere bisogna offrire prodotti tecnologicamente sempre più avanzati. L'unica strada percorribile è quindi quella dell'innovazione non più di processo ma soprattutto di prodotto". Per Rizzio, inoltre, esiste un'emergenza legata alla sorveglianza del mercato. Secondo il Presidente Anima " in tutta Europa quest'ultima è risibile mentre in Italia essa di fatto non esiste. Quasi mai vi è stato un intervento autonomo della Pubblica Amministrazione a tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente che potrebbero essere compromessi da prodotti non conformi alle leggi in vigore. Il rischio è che l'Italia finisca per diventare l'area d'Europa dove vengono collocati i prodotti non conformi. Sorveglianza del mercato vuole anche dire un intervento su prodotti contraffatti o su prodotti ben lontani dalle norme, quali stanno invadendo i nostri mercati, in prevalenza provenienti da paesi dell'Estremo Oriente. Ben venga dunque l'Agenzia per le normative ed i controlli tecnici che sta per debuttare nel nostro Paese, a seguito della riforma prevista dalla Legge Bassanini. ma deve essere messa in condizione di operare concretamente a favore del sistema imprenditoriale "italiano". Il fatturato complessivo del settore rappresentato da Anie nel 2000 è stato superiore agli 88.000 miliardi di lire, con una crescita rispetto all'anno precedente pari al 7.8%. Significativa anche la quota relativa alle esportazioni, che rappresentano il 42% del fatturato totale, cresciute nel corso del 2000 del 6,1%. Per quanto riguarda la meccanica varia rappresentata da Anima, il 2000 si è chiuso con un fatturato di 59.500 miliardi (+4,4% sul 1999), realizzato per il 50% all'esportazione, posizionandosi al secondo posto a livello europeo, dietro solo all'industria tedesca. Per il 2001 le previsioni sono di un'ulteriore crescita del 2,9% che porterebbe il fatturato del settore a 61.225 miliardi.

ANIMA (FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA E AFFINE); CHIEDE UNA MAGGIORE E PIÙ INCISIVA SORVEGLIANZA DEL MERCATO 2001 ANCORA IN CRESCITA (+2,9%) MA A RITMI PIU' LENTI NEL 2001 IL FATTURATO DEL SETTORE DOVREBBE RAGGIUNGERE I 61.225 MILIARDI CON UN + 3,1%
Milano, 11 luglio 2001 . La meccanica varia continua a crescere ma a ritmi più lenti. Lo ha sottolineato ieri il Presidente Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia e Affine) Savino Rizzio presentando il consuntivo 2000 e le previsioni 2001 all'Assemblea Generale degli Associati. Secondo le stime diffuse dal Servizio Economico di Anima il 2001 dovrebbe infatti chiudersi a 61.225 miliardi con un incremento della produzione di circa 2,9% a prezzi correnti, pari al 1,6% a prezzi costanti (nel dicembre si parlava rispettivamente del 4% e del 2,2%). Come ha sottolineato il Presidente Anima Savino Rizzio, "la crescita del comparto ha perso slancio nei primi mesi del 2001 soprattutto per il rallentamento delle economie internazionali (Stati Uniti e Germania in particolare) al quale sul versante italiano si è aggiunta l'attesa dell'esito elettorale".Le previsioni sono più ottimistiche per quanto riguarda il mercato interno dove, secondo Anima, entro la fine di quest' anno la crescita dovrebbe attestarsi su un +3,1% rispetto al 2000 (da 31.970 a 32.975 miliardi). Meno positive le attese per quanto riguarda i mercati esteri, dove dovrebbe registrarsi un +2,6% sul 2000 (da 27.530 a 28.250 miliardi). Sul versante internazionale, infatti, mentre si confida che l'economia americana torni a crescere permangono invece le perplessità sul recupero delle economie europee, la principale area di riferimento delle aziende della meccanica varia italiana. Gli investimenti dovrebbero mantenersi sui valori del 2000, mentre l'occupazione non riuscendo ancora a trarre beneficio dalla rinnovata mobilità del mercato del lavoro, segnerà un ulteriore calo dello 0,5%.Confermati invece i dati di preconsuntivo 2000. La meccanica italiana ha raggiunto nel 2000 i 59.500 miliardi di fatturato occupando 191.000 addetti circa e posizionandosi al secondo posto a livello europeo, dietro solo all'industria tedesca. A questo risultato hanno contribuito per 32.000 miliardi le vendite sul mercato interno (la cui crescita del 3,2% è stata leggermente inferiore rispetto a quella registrata nel 1999) e per 27.500 miliardi le vendite all'estero che, dopo la stasi del 1999, sono ritornate a crescere ad un tasso del 5,8%. Il rapporto export/fatturato è passato dal 45,6% del 1999 al 46,3% del 2000. I dati Istat indicano un saldo attivo globale di circa 14.000 miliardi (24.000 miliardi di export contro 10.000 miliardi di import). L'Europa si è confermata il principale mercato di riferimento, sia come area di destinazione dei prodotti italiani (68,7% del totale dell'export, +12,6% sul 1999) sia come area di provenienza delle importazioni (74,6% del totale, +13,1%). Per i mercati extra europei, invece, va segnalata la forte crescita delle esportazioni verso i paesi del nord America (+32,8%) su cui ha giocato sicuramente, oltre alla qualità dei nostri prodotti, la debolezza dell'euro. I dati mostrano anche una ripresa significativa della domanda dei paesi asiatici (+30,8%), le cui economie nazionali, dopo il biennio di crisi stanno confermando un buon recupero (ad eccezione del Giappone su cui pesano numerosi fattori di incertezza). Un calo si è notato invece nelle esportazioni verso il sud America che, pur presentando grandi opportunità per le imprese italiane, rappresenta, al momento, ancora un mercato minore, insieme all'Africa e all'Oceania. Come ha commentato Savino Rizzio "stiamo scontando un periodo di flessione a livello internazionale che però lascia intravedere sbocchi positivi. Inoltre sta crescendo il clima di fiducia delle aziende verso i provvedimenti del nuovo Governo. E questo in molti settori, non solo sull'aspetto fiscale, la flessibilità del lavoro e gli altri strumenti per dare competitività al sistema paese, che sono temi su cui combattiamo da anni e su cui è superfluo tornare. Parlo anche di problematiche come l'impatto economico delle leggi, la devolution ed il federalismo amministrativo, per la soluzione delle quali l'esecutivo ha già annunciato il taglio di 500 leggi entro il 2001 e l'avvio di un serio decentramento amministrativo"."Inoltre - ha proseguito Rizzio - nelle prossime settimane dovrebbe decollare l'Agenzia per le normative ed i controlli tecnici prevista dalla legge Bassanini. Di tale Agenzia l'industria ha bisogno, non tanto per quanto concerne la sorveglianza tesa a ridurre i tempi di elaborazione delle norme, non più compatibili con i tempi dell'industria, o le certificazioni di conformità delle macchine, degli impianti e dei prodotti. Per queste cose esistono già istituti preposti come Uni e Cei Sincert O Sinal. Il compito più importante di questa Agenzia è infatti la sorveglianza del mercato. In tutta Europa la sorveglianza del mercato è risibile. In Italia essa di fatto non esiste. Qualche cosa si muove solo su denuncia dettagliata delle parti interessate. Non vi è quasi mai stato un intervento autonomo delle Amministrazioni Pubbliche a tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente che potrebbero essere compromessi da prodotti non conformi alle leggi in vigore. Il rischio è che l'Italia finisca per diventare l'area d'Europa dove vengono collocati i prodotti non conformi. Sorveglianza del mercato vuole anche dire un intervento su prodotti contraffatti o su prodotti ben lontani dalle norme, come quelli che stanno invadendo i nostri mercati, in prevalenza provenienti da paesi dell'Estremo Oriente. E non parlo dei prodotti della moda: in questi ultimi anni emerge imponente il fenomeno di contraffazione di prodotti industriali".Buoni i risultati conseguiti dai settori del raggruppamento della "logistica e movimentazione delle merci", che fattura 3.437 miliardi di cui 1.428 sui mercati esteri. La crescita in valore (favorita dalla tendenza alla razionalizzazione della movimentazione e da carenze di manodopera generica) è stata pari alll' 8,4% sul 1999 beneficiando della vivacità della domanda sia interna che estera. Si è mosso in modo particolarmente positivo il mercato dei "carrelli industriali semoventi". I produttori si sono trovati a soddisfare incrementi della domanda nazionale dell'ordine del 15%, pur senza perdere le opportunità all'estero. Positivo anche l'andamento dei settori riconducibili al raggruppamento "tecnologie e prodotti per l'industria" che ha mostrato un incremento medio del 9,8% raggiungendo i 6.073 miliardi di fatturato. Le migliori opportunità si sono presentate, specie sul mercato nazionale, ai produttori di "pezzi stampati a caldo in ottone, alluminio e rame", per i quali il 2000 può essere definito un anno eccezionale (+30% la produzione in valore). Ma anche per gli "impianti di finitura" le previsioni iniziali, improntate ad un cauto ottimismo, sono state superate dalla realtà. Grazie alla ripresa dell'attività edilizia e delle ristrutturazioni in particolare, è proseguito il trend di sviluppo del raggruppamento "impianti, macchine e prodotti per l'edilizia": 16.087 miliardi di fatturato realizzati per la metà all'esportazione. L'incremento medio, del 6,5%, è attribuibile principalmente agli "infissi motorizzati e agli automatismi per serramenti"(+18,8%) ed alle "apparecchiature ed impianti aeraulici"(+10,2%). Gli altri settori hanno confermato o solo leggermente incrementato i volumi del '99. Meno brillante la situazione del raggruppamento "macchine ed impianti per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente". Questo settore, con 6.462 miliardi di fatturato, è quello che maggiormente dipende dalla domanda nazionale. Il dato complessivo, pari a un +4,2% della produzione in valore rispetto al 1999 sottointende andamenti non omogenei. La domanda di ."impianti ed apparecchiature di insonorizzazione" ha proseguito ad espandersi ad un ritmo galoppante (+18%) e le prospettive sono ancora favorevoli, con potenzialità di sviluppo in particolare per le barriere ad uso stradale e ferroviario, anche nell'ottica di grandi investimenti per l'alta velocità. Il mercato dei "dispositivi per la protezione individuale sul lavoro" ha dimostrato vivacità, anche se è in fase di stabilizzazione la forza di urto iniziale del DL 626. Note dolenti provengono invece dal comparto "impianti ed apparecchiature per la depurazione dell'aria" (-10%) e "impianti per il trattamento dei rifiuti" (-9%) penalizzati da incertezze e ritardi nella realizzazione di grandi progetti. Ancora decisamente inferiori alle attese i risultati del raggruppamento "tecnologie ed attrezzature per prodotti alimentari" che indicano un fatturato di 7.682 miliardi con una crescita in valore solo del 2,9% sul 1999. Si segnala un recupero del comparto "macchine ed impianti per l'industria dolciaria" e l'exploit delle "macchine per caffè espresso ed attrezzature per bar "(+15%). Per le altre tipologie produttive la situazione è stata meno brillante. Il legame di questi settori alla dieta mediterranea lascia adito a uno sviluppo più definito, finora frenato dalle ristrutturazioni in atto. Il comparto "posateria, coltelleria, vasellame, pentolame ed affini" è quello che denuncia maggiori difficoltà a causa della compressione dei consumi, degli aumenti delle materie prime e di una concorrenza sempre più agguerrita da parte dei paesi emergenti. I risultati dei comparti rientranti nel raggruppamento "macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera", per un totale di 18.572 miliardi, indicano una crescita dell'1,1% sul 1999. Da segnalare la flessione dell'attività dei comparti "turbine a vapore", "turbine idrauliche" e "contatori per acqua". I comparti "attrezzature ed impianti petroliferi" e "pompe" hanno registrato gli andamenti più positivi grazie alle opportunità offerte dal mercato petrolifero. Buona tenuta per il comparto "caldareria", in controtendenza al trasferimento delle linee di produzione in paesi con basso costo del lavoro in atto in tutta Europa.

PER INIZIATIVA DI SNIA E ASSOCIAZIONE TESSILE ITALIANA-SISTEMA MODA ITALIA SONO STATI PRESENTATI IERI A MILANO I RISULTATI DELLA 106A RILEVAZIONE DELL'OSSERVATORIO CONGIUNTURALE TESSILE -ABBIGLIAMENTO.

Milano, 11 luglio 2001 I risultati della 106° Rilevazione, riferiti al fluire della stagione autunno-inverno 2001/2002, scontano il rallentamento dell'economia mondiale. La brusca frenata degli Usa - con le difficoltà, il carico di incertezze e i rischi connessi, legati anche ai mercati finanziari - si è allargata a tutte le aree che sono in decelerazione, dall'Asia - con il Giappone che non riesce ad uscire dalla crisi - all'America latina, all'Europa che registra un diffuso peggioramento degli indicatori congiunturali. Il prezzo del petrolio rimane elevato; in Europa - con un euro debole - si sono registrati, per i noti motivi, aumenti anche nei prezzi alimentari. Il rallentamento del ciclo economico non ha abbassato l'inflazione che nei Paesi europei tende ad annullare gli alleggerimenti fiscali, con i consumi privati che faticano a riprendere penalizzando la crescita e con quelli di tessile-abbigliamento che nei primi quattro mesi del 2001 sono rallentati, anche per fattori meteorologici sfavorevoli, con andamenti altalenanti. Nei dati globali di sintesi del sistema Tessile-Abbigliamento gli ordini autunno-inverno sono risultati molto inferiori alle attese e hanno mostrato riduzioni nei confronti della rilevazione di fine gennaio - momento di passaggio stagionale - sia sul mercato interno che all'export e in modo più rilevante, specie nella domanda estera, nei confronti della corrispondente stagione scorsa. Questo risultato evidenzia la perdita di tono e la decelerazione del Sistema, con l'indice di sintesi degli ordini totali che si colloca su livelli solo lievemente inferiori alla normalità, perché gli ordini estero rimangono praticamente normali. Gli andamenti dei vari settori e segmenti della trasformazione tessile e della confezione sono sempre differenziati, tuttavia solo alcuni di essi hanno ordini totali superiori in modo evidente ai livelli giudicati normali. In questa situazione difficile - ha rilevato Gianluigi Berrini della SNIA che ha tenuto la relazione OCTA - i migliori andamenti sono stati registrati soprattutto dalle aziende leaders, quelle più vicine al mercato, innovative, che hanno puntato sulla qualità con prezzi competitivi nella propria fascia ed hanno migliorato il rapporto con la filiera a valle e/o con la distribuzione. Queste aziende si sono differenziate dalle fasce di prodotto più correnti che subiscono le importazioni a bassi prezzi, spesso a livello inferiore ai costi, che lo scorso anno hanno raggiunto il 58% dei consumi finali di T/A in Europa. La pressione di queste importazioni è ancora elevata (pur con attenuazioni in qualche comparto o da qualche provenienza) malgrado il dollaro che rimane forte ed il modo di lavorare ormai normalmente richiesto dal mercato; essa è aggravata dal ritorno in Italia, soprattutto, e in Europa, delle esportazioni dalla Turchia, con effetti particolarmente pesanti su alcuni comparti. La forte tendenza al naturale e quella verso il classico-elegante con richieste di aspetti ricchi, i colori rinnovati e la ripresa della stampa dai bassi livelli, hanno contribuito a privilegiare le fasce medio-alte e soprattutto quelle alte e del lusso, specie negli articoli innovativi e nei prodotti di ricerca. Gli aspetti "tecnici" si sono ridimensionati ma la richiesta di performances. metabolizzate dal consumatore, è sempre elevata, mentre l'informale e lo sportswear continuano ancora a guadagnare spazi nei consumi. La domanda del mercato è sempre più segmentata e articolata, con esigenze di personalizzazione; frazionamento di prodotti e di lotti per ordini ritardati e passati il più possibile vicini al momento vendita, con richieste di consegne rapide, necessità di servizio elevato. Il mercato è corto, spesso alla giornata, con scarsa programmazione. I cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di consumo - governati da un consumatore instabile - l'importanza fondamentale del marchio e del punto vendita, i vincoli imposti distribuzione continuano a incidere sulle realtà aziendali. Sono tuttora in corso, anche nei segmenti più competitivi, ristrutturazioni continue, riposizionamenti di prodotti e di aziende, acquisizioni con tendenza a raggiungere rapidamente una massa critica maggiore sia produttiva che distributiva (con innalzamento della soglia d'entrata che crea ulteriore selezione), impiego di tecnologie informatiche, aumenti del decentramento e dell'internazionalizzazione. I prezzi delle lane sono rimasti elevati dopo una forte crescita, con quelle fini molto care; il prezzo del cotone invece ha registrato marcate contrazioni e condiziona negativamente il clima del mercato. Situazioni differenziate nelle fibre man-made, con prodotti in tenuta per riduzione dell'offerta e con altri che mostrano flessioni nei prezzi o cedimenti in qualche impiego. I fili cellulosici di produzione europea hanno prezzi con qualche tendenziale recupero; quelli di importazione rimangono molto bassi e cedenti, così come i fili sintetici. Le aziende della trasformazione tessile e quelle produttrici di fibre non riescono ad allineare i prezzi di vendita agli aumenti dei costi (energia, materie prime, servizio, ecc.) con margini che rimangono compressi. I prezzi dei capi finiti hanno registrato aumenti, anche non trascurabili, nell'abbigliamento e anche nella maglieria a fronte di una crescita nei costi. Questi prezzi continuano ad essere sottoposti a fortissime pressioni per i target di prezzo strettissimi, le esigenze e i vincoli che l'elevato potere contrattuale della distribuzione organizzata esercita sempre in tutti i Paesi sui listini della filiera a monte, comprimendo i margini anche nelle fasce più alte di prodotto. Gli effetti delle importazioni a bassi prezzi e dell'aspra concorrenza aumentano le difficoltà; negli USA, in particolare, il fattore prezzo è determinante. Le vendite al dettaglio di prodotti T/A nei principali Paesi europei hanno segnato rallentamenti da gennaio ad aprile, con appesantimenti negli stocks a valle di qualche filiera. In Italia, sul corrispondente positivo periodo del 2000, le vendite hanno registrato andamenti frenati dagli aumenti dell'inflazione e condizionati da fattori meteorologici sfavorevoli che hanno provocato risultati altalenanti nei diversi mesi e anche per periodi più brevi. In Europa le vendite hanno avuto profili mensili simili e fortemente altalenanti (clima sfavorevole alle vendite della primavera e dell'estate, aumento dell'inflazione per rincari nei prodotti energetici e negli alimentari che tende ad annullare gli effetti degli sgravi fiscali), con aprile negativo in tutta l'area; atteggiamenti attendistici della distribuzione e forti condizionamenti nei passaggi degli ordini ai fornitori. In Germania le vendite al dettaglio di prodotti T/A hanno avuto una flessione del -2% ca. in termini reali nel periodo gennaio-aprile; in Francia hanno registrato una lieve contrazione nel totale (-0.1%. di cui -0.3% ca. nell'abbigliamento e +2.1% nei prodotti tessili). Il Regno Unito rimane insoddisfacente, mentre la Spagna ha un passo più lento. Negli USA le vendite al dettaglio di abbigliamento hanno rallentato: nei primi cinque mesi 2001 sono cresciute nell'ordine del 3,6% sul corrispondente periodo dello scorso anno. Il clima, che continua freddo anche in maggio in numerosi Stati, non ha aiutato le vendite della primavera e dell'estate, con appesantimenti degli stocks in qualche filiera. Nella trasformazione tessile risultano leggermente superiori al normale gli indici di sintesi degli ordini totali delle filature laniere pettinate e anche di quelle cardate, quelli della tessitura laniera e - in modo più marcato - della tessitura cotoniera, mentre la stampa ha recuperato; le torciture hanno ordini normali. Tuffi gli altri comparti hanno ordini insoddisfacenti, in modo anche accentuato in diversi casi (testurizzazione, maglieria circolare, a catena, tessitura fili continui). Gli stocks non risultano mediamente regolarizzati e in linea con le vendite nella filatura cotoniera, nella tesaurizzazione, nella maglieria a catena e anche nella circolare, nei prodotti tessili speciali; qualche appesantimento per aziende di altri segmenti. Negli stadi a valle, con un mercato interno piuttosto recettivo nel sell-in, gli ordini totali sono leggermente superiori al normale nella confezione abbigliamento donna e nell'abbigliamento bambino; sono valutati sulla normalità o solo di poco superiori nell'abbigliamento uomo, maglieria bambino, calze uomo, corredo casa e pavimentazione tessile. Gli ordini sono vicini alla normalità nella maglieria donna (con un mercato interno valutato SU livelli normali) mentre nella maglieria uomo gli indici di sintesi degli ordini totali risultano inferiori al normale come - in modo più marcato - nelle calze donna e nella spalmatura. Tra i vari settori, a titolo d'esempio, la maglieria esterna rimane in trend moda -anche se non più trainante come nella corrispondente scorsa stagione - e continua ad essere penalizzata, specie nella donna, dalla crescita di importazioni a bassi prezzi (TPP compreso) che - come nella confezione abbigliamento - hanno raggiunto quote di rilievo dei consumi; prosegue la difficile ristrutturazione dell'offerta con aggiornamenti continui di strutture e strategie. La stagione autunno-inverno presenta andamenti a macchia di leopardo inferiori alle attese e a quelli soddisfacenti e anche buoni dello scorso anno, con una distribuzione preoccupata del quadro economico internazionale e dell'andamento dei consumi. Andamenti insoddisfacenti e inferiori alle attese, anche se con qualche flash positivo nella seconda parte della stagione, si sono riscontrati in genere nelle fantasie e quindi anche nella maglieria "grossa" realizzata su rettilinee a finezza 3 e 5, anche nelle fasce alte. Privilegiati in larga misura i capi più leggeri, più da accessorio (sottogiacca, ad es.) realizzati con filati classici lineari, con tendenza a filati fini. In evidenza e positiva la maglieria con filati pettinati in pura lana; a macchia di leopardo e i misti. Sottotono la maglieria cardata, con pochi spunti di fantasia. Il cachemire è tornato agli specialisti nel puro, con le miste che hanno subito penalizzazioni. Maglieria circolare per tagliato e cucito globalmente insoddisfacente , con ordini in ritardo, su volumi ridotti, scarsi riassortimenti; pronto moda deficitario, penalizzato anche da fattori climatici sfavorevoli; migliori andamenti soprattutto nelle fasce alte, per maglieria moda leggera. La camiceria in recupero sottrae spazi ai capi a maglia nel modo di vestire. La domanda di maglieria, con forte tendenza al naturale, privilegia le aziende leader, più vicine al mercato e più propositive, con risultati migliori. Andamenti più dinamici sui vari mercati per la maglieria femminile, con recuperi nell'uomo. Mercato interno migliore delle attese anche per l'uomo, specie per maglifici che dispongono di marchi o di forme di controllo della distribuzione. Sui mercati nord americani gli ordini in genere si sono variamente ridimensionati con scarsi riassortimenti, specie nei private labels; in tenuta i marchi conosciuti e gli stilisti. Il sud-est asiatico regge ancora bene anche se con segni di consolidamento; buono Hong Kong anche per USA e Cina. Corea recettiva e Giappone deficitario, Cina in crescita nella fascia alta. Europa faticosa ma in tenuta; anche in Germania e area del marco diverse aziende registrano aumenti in alcuni prodotti, specie di fascia alta. Francia meglio del previsto ma con insoluti. Spagna recettiva al di fuori delle fasce alte. Regno Unito sempre penalizzato. Attese per la primavera-estate 2002 con incertezze e preoccupazioni ma non senza punti di fiducia per il mantenimento delle quote attuali sui mercati di sbocco. Le innovazioni di prodotto, le proposte di colori nuovi e gli effetti di fantasie di maglia hanno stimolato le campionature. Nei comparti della trasformazione tessile, sempre a titolo d'esempio, le filature laniere pettinate - con ordini totali leggermente superiori ai normali - hanno registrato nei filati maglieria esterna ordini soddisfacenti e buoni in diversi casi in termini di volumi, ma più contenuti rispetto a quelli della corrispondente stagione scorsa. Nei filati di pura lana gli andamenti sono buoni soprattutto per le aziende leader sui mercati esteri (Hong Kong. Corea ancora buona - ma Giappone pressoché assente - Europa soddisfacente anche se con qualche rallentamento) mentre il mercato interno (che sconta anche la domanda estera dei clienti) è in buona tenuta. Filati lineari in forte evidenza e prezzi in crescita nei confronti della scorsa stagione. Problemi di consegne e servizio. Andamenti insoddisfacenti e inferiori alle attese si sono registrati - anche in questa tipologia di filati - nelle fantasie di costruzione e di mischie, che hanno penalizzato la maglieria realizzata su rettilinee a finezza 3 e 5. Largamente privilegiati i capi più leggeri. Andamenti a macchia di leopardo nei misti acrilico, in genere soddisfacenti come volumi ma non come prezzi. Acrilico 100% adeguato specie per le aziende leaders con minori tensioni sui prezzi. OE con difficoltà dopo l'esaurimento della domanda estiva. Ciniglia in recupero. Filati per tessitura con ordini totali su livelli leggermente superiori al normale. Le variazioni degli indici di sintesi del Sistema Tessile-Abbigliamento che risultano dalla rilevazione di aprile 2000 su quella di fine gennaio scorso sono le seguenti: Previsioni -2.0%; Ordini Italia -1,7%; Ordini estero -1,4%; Stocks di materie prime +0,4%; Stock di prodotti finiti +2.4% Per gli scambi con l'estero del Tessile-Abbigliamento italiano non si dispone ancora di dati 2001 omogenei per tutti i comparti; quelli elaborati per l'anno 2000 da SMI su dati ISTAT hanno evidenziato: le esportazioni 2000 sono cresciute per il T/A del 16,4% in quantità e del 14,9% in valore; verso l'Unione Europea l'aumento è stato rispettivamente dell'11,5% in quantità e del 7,9% in valore. Le importazioni nell'anno sono cresciute dal 12,4% in quantità e del 19,2% in valore (TPP compreso). Il saldo positivo è cresciuto in valore dell'11.2%. Anche nel primo trimestre 2001 le esportazioni, soprattutto, ma anche le importazioni sono in crescita, sullo stesso periodo 2000. Nell'Abbigliamento le esportazioni - dopo la flessione del 1999 - sono aumentate del 14,5% in quantità e del 16,2% in valore, soprattutto nei Paesi extra Eu. . Nell'Ue l'export è aumentato dell'11,3% in quantità e del 10,9% in valore. Le importazioni di abbigliamento (TPP compreso) sono a loro volta cresciute del 12,9% in quantità e del 18,7% in valore, specie da Paesi extra Ue. In Maglieria e Calzetteria le esportazioni anch'esse in flessione nel 1999, sono aumentate del 9,3% in quantità e del 9,5% in valore. L'export verso l'area Ue è cresciuto rispettivamente del 3,4% e del 3,7%. Le importazioni (+14.5% in quantità e + 19,6% in valore. TPP compreso) registrano gli aumenti più elevati nelle provenienze extra Ue. Nel Tessile le esportazioni sono aumentate del 18,0% in quantità e del 17,2% in valore; verso l'Ue l'export è cresciuto rispettivamente del 13% e dell'8,8%. Le importazioni (+12,0% in quantità e +19,3% in valore) hanno gli aumenti più elevati nelle provenienze extra Ue. Nell'Unione Europea le importazioni di prodotti tessili sono ancora cresciute del 7,7% in tonn. (1999: +3,9%); quelle di abbigliamento dell'8.8% (+8,,3% nel 1999). (Fonte CIRFS, per prodotti AMF). * Gli ordini Italia autunno-inverno 2001/2002 della trasformazione tessile (che scontano anche gli ordini estero delle aziende clienti) hanno registrato una lieve frenata rispetto alla rilevazione di fine gennaio ed una flessione del -3,6% rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Sono comunque aumentati - anche per la stagionalità favorevole - gli ordini delle filature e tessiture laniere e la stampa ha continuato la sua crescita, mentre quelli di altri comparti si sono ridimensionati. Sono su livelli superiori al normale gli ordini delle filature laniere pettinate, quelli delle tessiture laniere e cotoniere, della stampa; le filature cardate e le torciture hanno ordini normali. Tutti gli altri comparti hanno ordini inferiori alla normalità: in modo più rilevante la testurizzazione, la maglieria circolare e quella a catena, la tessitura fili continui e, in modo meno accentuato, la filatura cotoniera, la maglieria Raschel, la tintoria, i prodotti tessili speciali. Anche nei comparti con ordini insoddisfacenti si individuano sempre aziende e/o segmenti con situazioni positive in corrispondenza del proprio mix prodotto/mercato. Negli stadi a valle che producono articoli finiti, gli ordini Italia sono all'incirca sugli stessi livelli di quelli di fine gennaio e lievemente inferiori rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Positivi e di poco superiori ai livelli normali gli ordini dell'abbigliamento donna, bambino, calze uomo; sulla normalità quelli dell'abbigliamento uomo, maglieria donna e bambino, corredo casa e pavimentazione tessile e pressoché normali quelli della maglieria uomo. Inferiori al normale le calze donna, soprattutto, e anche la spalmatura. Anche nei comparti con ordini insoddisfacenti, gli andamenti sono in genere migliori per quelle aziende che in vario modo esercitano forme di controllo sulla distribuzione, con marchi riconosciuti e con il prodotto giusto. Gli ordini estero della trasformazione tessile sono in lieve riduzione rispetto alla rilevazione di fine gennaio e in frenata più accentuata (-4.6%) rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Sono comunque superiori ai livelli valutati normali gli ordini estero della filatura laniera pettinata e cardata, della tessitura laniera e cotoniera, della torcitura. Pressoché normali gli ordini della tessitura fili continui e della stampa. Inferiori alla normalità gli ordini delle filature cotoniere, testurizzazione. tintoria, maglieria Raschel e su livelli più bassi la maglieria circolare, a catena, i prodotti tessili speciali. Nei comparti a valle, gli ordini estero mostrano solo una leggera frenata sull'inizio dell'anno ed una più accentuata (-5% ca.) sulla corrispondente stagione scorsa. Superiori al normale ma non in modo rilevante gli ordini dell'abbigliamento uomo, donna e bambino, quelli del corredo casa e della pavimentazione tessile. Praticamente normali la maglieria bambino, le calze uomo e anche la maglieria donna, mentre gli altri comparti (maglieria uomo, calze donna, spalmatura) hanno ordini inferiori ai normali. In Italia, dopo un lieve rallentamento nel 1999, gli acquisti delle famiglie di prodotti T/A sono cresciuti nel 2000 del 2,3% (AC Nielsen " Sita), con l'abbigliamento positivo (+2,6% ca.) e il tessile per la casa che ha rallentato la sua flessione (-2,1%). Il Dettaglio Tradizionale sta recuperando quote ed ha registrato una crescita del 2%, la distribuzione Organizzata dell'I.2%, gli Ambulanti dell'8,5% mentre gli altri canali d'acquisto sono calati del 4% ca. I prezzi medi d'acquisto sono risultati sempre più deflativi, mentre si è riscontrata una forte crescita nei consumi di abbigliamento esterno donna. Rallentamenti da gennaio ad aprile di quest'anno, nei confronti di un corrispondente positivo periodo 2000. nelle vendite al dettaglio riferite a tutti i canali distributivi, che sono state frenate dagli aumenti dell'inflazione (che tendono ad annullare gli effetti degli alleggerimenti fiscali) e condizionate da fattori meteorologici sfavorevoli che hanno provocato andamenti altalenanti nei vari mesi e anche per periodi più brevi, con aprile penalizzato (come noto mancano ancora i dati numerici dei primi quattro mesi 2001). I consumi globali 2001 delle famiglie (+2.2% ca.) sono attesi in decelerazione rispetto allo scorso anno, con un reddito reale disponibile che cresce anch'esso dello stesso ordine di grandezza. La propensione al consumo dovrebbe rimanere stazionaria mentre la fiducia delle famiglie è fortemente aumentata a maggio: sono migliorate le aspettative sulla situazione economica del Paese (effetto elezioni) nei prossimi dodici mesi ma restano ferme o in calo quelle riferite alle condizioni immediate del bilancio personale e alle intenzioni di spesa. Nell'Ingrosso le vendite di gennaio sono state disturbate dai saldi partiti in ritardo; febbraio è stato accettabile e nel mese sono iniziate le vendite primaverili. Migliori i risultati di marzo, mentre aprile è stato deficitario a causa del clima. Le vendite altalenanti hanno condizionato il passaggio degli ordini ai fornitori insieme ad una offerta con inflazione di prodotti che ha creato turbative e influito sui prezzi inducendo attendismo. Confezione abbigliamento penalizzata soprattutto nel classico che ha subito pressioni sui prezzi; le vendite di informale hanno tenuto meglio. La donna, aiutata dal colore, ha avuto andamenti relativamente migliori. Le vendite di maglieria sono state frenate e fortemente condizionate dai noti fattori climatici negativi. Nella Grande Distribuzione (Grandi Magazzini, Magazzini a prezzo unico, Iper) vendite altalenanti ma nel complesso positive nei primi quattro mesi dell'anno. Andamenti aziendali differenziati con evidenze favorevoli nelle fasce medio alte e alte; sempre bene i Magazzini con ottimo rapporto prezzo/qualità, Iper negativi. Nell'uomo l'informale continua la sua crescita mentre il classico formale, con qualche eccezione, è rimasto penalizzato. L'abito intero perde nei confronti degli spezzati. I colori nuovi hanno fatto premio nella donna che nella fascia medio-alta continua ad avere una spinta all'elegante di uso quotidiano. L'abbigliamento esterno donna è stato più stabile, su controcifre positive. L'informale ha risultati migliori del classico. Maglieria in contrazione specie nella donna sui sostenuti andamenti dello scorso anno. Calze donna piuttosto ferme, con forte richiesta di gambaletti. Buoni andamenti nel bambino, anche nei prodotti più correnti. Risultati positivi nel tessile per la casa. L'approccio del consumatore, nelle sue differenti fasce di spesa, sta diventando sempre più pragmatico, pur con la consueta attenzione alla moda e all'innovazione. -Anche i principali mercati europei risentono della decelerazione della domanda mondiale, innescata dalla brusca frenata degli USA; le vendite al dettaglio di prodotti T/A sono in rallentamento - come ricordato - nei primi quattro mesi dell'anno, con andamenti molto altalenanti che hanno influito negativamente sul passaggio degli ordini ai fornitori (scarsi riassortimenti, attendismo, pronto moda deficitario) e con stocks non ancora regolarizzati in qualche filiera. Pure la domanda estera di prodotti T/A è in frenata (nel Regno Unito anche per la forza della sterlina) malgrado il dollaro che rimane alto, mentre quella interna per ora non cresce ed è erosa da importazioni a basso prezzo con pressione ancora in aumento da certe provenienze (Turchia, Cina, Sud Est asiatico) effettuate anche da imprese produttrici di tessile - abbigliamento. Gli ordini sono in rallentamento specie nella trasformazione, con contrazioni in importanti settori e con anche la filiera delle pavimentazioni tessili in difficoltà specie nella fascia più corrente (Belgio. Germania, Regno Unito. Francia). I prezzi dei prodotti della trasformazione, soprattutto, e anche quelli degli articoli finiti rimangono in genere insoddisfacenti, con il mercato che non accetta di passare gli aumenti dei costi. Continuano le ristrutturazioni, le difficoltà, anche al dettaglio, e le uscite dal mercato di aziende, specie nel Regno Unito, le situazioni di sovracapacità, l'aumento del decentramento. Il mercato rimane sul breve, con scarsa visibilità delle prospettive e forti pressioni sui margini delle aziende. Attese incertissime con previsioni di un certo recupero della domanda basata su un modesto rientro dell'inflazione. Le attese degli operatori si calano in una economia mondiale in decelerazione in tutte le aree, ha concluso il dott. Berrini, caratterizzata da elevate incertezze e da moltissimi rischi per il riaggiustamento degli squilibri esistenti sia per quanto riguarda la situazione USA che le altre economie. La crescita del commercio mondiale, dopo il rimbalzo al 12.5% ca. nel 2000 è attesa frenare quest'anno intorno a un 6/7%; il dollaro rimane sostenuto e il petrolio - tranne qualche riaggiustamento - è previsto ancora su prezzi forti nella seconda parte dell'anno. La ripresa economica USA - cruciale per il superamento della crisi nelle diverse aree mondiali - potrebbe manifestarsi verso la fine di quest'anno, aiutata dalla politica monetaria aggressiva della Fed e della attenuazione di alcuni fattori negativi come L'ECCESSO di capacità produttiva e di consumi, che potranno mantenersi in tenuta crescendo un po' meno del reddito delle famiglie. L'Europa ne risentirebbe positivamente con alcuni mesi di ritardo mentre già nella seconda parte del 2001 l'area potrebbe registrare un modesto rientro dell'inflazione, che penalizzerà meno i consumi. Il Giappone non esce dalla crisi ed il Sud Est asiatico risente del brusco rallentamento statunitense e della debolezza della domanda interna, con aziende in forti difficoltà ed un sistema finanziario molto fragile. La Cina rimane una grande opportunità, con tutti i rischi delle trasformazioni in atto. L'America Latina è in rallentamento con l'Argentina in recessione; in Russia l'apprezzamento del rublo e l'inflazione crescente fanno decelerare l'economia mentre nell'Europa dell'est l'attività dovrebbe rimanere in tenuta. Anche i consumi di T/A hanno avuto rallentamenti nei primi mesi dell'anno in Europa, USA E NEGLI altri Paesi con attese incerte ma di possibile tenuta per la seconda parte del 2001. Le previsioni degli operatori per la primavera-ostate 2002 scontano il quadro economico ricordato e il rallentamento degli ordini estero, con effetti sull'export. Con una Europa faticosa ma in tenuta nel suo complesso e con spunti positivi nei Paesi dell'Est, ordini ridimensionati negli USA. Sud-Est Asiatico ancora recettivo ma con segnali di consolidamento, Giappone con difficoltà anche nelle fasce alte - con eccezioni aziendali le imprese aprono spazi su nuovi mercati. Previsioni prudenti e preoccupate, con elementi di fiducia per il mantenimento delle quote attuali nelle proprie fasce di prodotto sui mercati tradizionali e per la ricerca di nuovi sbocchi , malgrado le barriere tariffarie e non. Possibili andamenti a macchia di leopardo ma sostenuti dalla stagionalità in alcuni settori, con le fasce alte e del lusso ancora privilegiate insieme alle aziende leaders, sempre trainanti. Le imprese del T/A italiano, oltre a fronteggiare le importazioni a bassi prezzi da extra Ue (che hanno già raggiunto lo scorso anno una penetrazione dell'ordine del 58% sui consumi finali europei) effettuate nei diversi Paesi da una distribuzione molto concentrata, devono misurarsi con importazioni effettuate direttamente dalle stesse aziende T/A europee, che continuano ad aumentare il decentramento e la loro internazionalizzazione. Anche nei principali Paesi europei la funzione della distribuzione acquista un peso sempre maggiore nei confronti di quella della produzione di articoli tessili e d'abbigliamento. Il problema di fondo per le nostre aziende T/A rimane sempre più quello della competitività appesantita dai noti problemi strutturali e dalle inefficienze del Sistema Italia. • Nel suo intervento in apertura dei lavori della 106° Rilevazione OCTA, l'ing. Giancarlo Berti - Responsabile del Settore Fili Tessili SNIA e nuovo Presidente del CIRFS - ha sottolineato la forte interdipendenza fra le economie mondiali; la ripresa USA dopo la brusca frenata si diffonderà quindi più rapidamente. Giancarlo Berti ha rilevato inoltre che la crescita del Sistema-Paese, oggi che dobbiamo operare su scala globale, passa anche attraverso la crescita dimensionale delle aziende che lo compongono. E' necessario fare aggregazione e nel contempo delocalizzare - ma senza perdere il controllo della qualità nella filiera - concentrandosi su quelle produzioni destinate alle fasce alte del mercato - che si accrescono con l'ampliarsi della popolazione benestante in cui l'Italia sa primeggiare. Il commercio mondiale di prodotti del T/A deve essere liberalizzato intensificando nel contempo le iniziative per modificare l'atteggiamento protezionistico di numerosi Paesi,riaffermando con forza il principio della reciprocità. Per quanto riguarda le fibre, l'Ing. Berti ha ricordato che la maggior parte delle sintetiche -dopo i buoni andamenti dello scorso anno - hanno registrato flessioni, con prezzi che non recuperano i maggiori costi delle materie prime e dell'energia. Le consegne dei produttori europei di fibre sintetiche in Europa occidentale sono diminuite del -3,9% nei primi cinque mesi di quest'anno. I fili hanno registrato una flessione del -4.3% a motivo della marcata contrazione del nylon tessile (-15,8%) in quasi tutti i suoi impieghi, dopo un ciclo positivo. Il filo poliestere (+4,2%) ha segnato la miglior performance malgrado la pressione delle importazioni a prezzi bassi lungo tutta la filiera anche per questa fibra. Pure i I fiocchi segnano una flessione nelle consegne in Europa occidentale (-3.6%) dovuta soptrattutto all'acrilico (-8,4%), con il poliestere che rimane pressoché stabile mentre il fiocco nylon (-3,3%) risente del rallentamento dell'industria dei tappeti in Europa, con una tendenza che rimane favorevole al BCF. Le consegne de! produttori europei di fili cellulosici in Europa occidentale rimangono sempre pesantemente condizionate da importazioni in tutta la filiera, con anche quelle dei fili a prezzi estremamente bassi. Nei primi cinque mesi di quest'anno l'acetato ha mostrato qualche segno di recupero (3,7%) ma il filo rayon è ancora diminuito (-6,3%) risentendo anche della stagionalità negativa pur con qualche segnale di recupero come anticipo di un estivo 2002, atteso positivo,specie in tessitura. I fiocchi cellulosici hanno avuto un calo nelle consegne del -9.4%. Per quanto riguarda le materie prime per fibre sintetiche, Giancarlo Berti ha ricordato che dopo la forte crescita registrata nel 1999 e per buona parte del 2000, i prezzi si sono indeboliti dalla fine dello scorso anno inducendo una riduzione nei prezzi delle fibre, con i produttori che non avevano ancora recuperato gli aumenti precedenti delle materie prime. In controtendenza l'acido tereftalico e il glicole, con un poliestere, sia filo che fiocco, ancora in affanno di prezzi. La congiuntura economica è stata illustrata dal dott. Luca Paolazzi, commentatore economico di IL SOLE 24 ORE. L'evoluzione della congiuntura rimane molto incerta. L'esito dell'attuale fase di rallentamento è appeso alla reazione dell'economia americana alle misure di rilancio adottate con massicci tagli dei tassi e delle tasse. Se queste si rileveranno efficaci, allora il peggio sta passando in questa estate e nell'autunno emergeranno chiari segni di ripresa. Altrimenti, l'economia USA continuerà a crescere a tassi modesti per un altro anno almeno. Il Giappone è ricaduto in una nuova recessione, che le riforme strutturali annunciate potrebbero temporaneamente aggravare. Eurolandia patisce, con il consueto ritardo di sei-otto mesi. i contraccolpi della frenata americana ; la sua crescita è frenata anche dal forte rialzo dell'inflazione. In Italia, il rialzo della fiducia delle famiglie - ha sottolineato Luca Paolazzi - contrasta con il minor dinamismo dell'occupazione. I tassi di interesse rimangono orientati al ribasso. Rischio di svalutazione per Io yen e per il dollaro Nella seconda parte della mattinata, il tema centrale dei lavori della 106° Rilevazione OCTA "Processo di integrazione dei prodotti del settore Tessile-Abbigliamento nelle regole del GATT nel quadro degli accordi di Marrakesh" è stato introdotto dal dott. Rino Bonomi. Presidente dell'Associazione Tessile Italiana. Bonomi ha ribadito l'importanza che l'apertura dei mercati terzi rivestirà per l'industria tessile comunitaria quando, a partire dal 1° gennaio 2005. non esisterà più alcuna limitazione quantitativa all'importazione dei prodotti del settore da Paesi membri dell'OMC. E' importante, ha dichiarato il dott. Bonomi. che i principi della reciprocità in tema di apertura dei mercati e di "fair trade" siano finalmente acquisiti, altrimenti le industrie - europee non potranno confrontarsi in modo equilibrato con quelle dei Paesi esportatori e si troveranno a competere in condizioni di enorme svantaggio con i produttori dei Paesi terzi, se questi potranno ancora trincerarsi dietro barriere tariffarie e non tariffarie con le quali sono protetti i loro mercati e utilizzare forme improprie di concorrenza. Fernando Perreau de Pinninck, Head of Unit Textiles negotiations della Commissione Europea, ha poi presentato la sua relazione, nella quale ha ricordato la posizione della Comunità sugli accordi internazionali e la grande attenzione riservata al problema cruciale reciprocità. Dopo il dibattito, il dott. Vittorio Giulini - Presidente di Sistema Moda Italia - ha concluso i lavori con il suo intervento. Il mondo globale non comincia nel 2000. Questa la riflessione del Presidente Smi, Vittorio Giulini , chiave di lettura del suo intervento all'Osservatorio congiunturale del Tessile- Abbigliamento. L'esperienze della storia antica, dall'Impero cinese in Oriente all'Impero romano in Occidente, ci tramandano temi attuali: unificazione, fonte di grandi opportunità ma anche grandi problemi". Per la prima volta, tuttavia, oggi ci troviamo di fronte ad una globalizzazione che coinvolge tutto il mondo. Anche nel passato ogni civiltà aveva, a modo suo, un'identificazione culturale di massa -dice Giulini - e oggi i protagonisti del fenomeno hanno bisogno di regole per espandersi". Il settore della moda italiana è il solo a detenere la leadership globale e attualmente utilizza il meglio delle tecnologie, senza dimenticare il modello tutto italiano del distretto. Una realtà cosi all'avanguardia ha però dei limiti legislativi: dalle regole sui tessuti nocivi, alle limitazioni sull'utilizzo dei coloranti che provocano il cancro. Tutto quello che è proibito produrre all'interno della Ue, è facilmente importabile dal terzo mondo". Il consumatore è al centro dell'attenzione dei produttori: "Dobbiamo informare e proteggere i consumatori - conclude Giulini - e chiediamo un'azione forte a tale riguardo da parte della Commissione europea." Il progresso è reale se tiene conto della dignità dell'individuo. Per questo chiediamo delle regole chiare per la protezione della salute del consumatore".

CRYSTAL MANUFACTURER SWAROVSKI TO BUILD WORLDWIDE ONLINE SALES CHANNEL USING INTERSHOP ENFINITY
San Francisco/Hamburg, July 11, 2001 - The international company Swarovski, famous for its crystal products for over 100 years, has announced it will extend its business into the e-commerce marketplace. The Swarovski Crystal Online AG subsidiary will sell the famous manufacturer's crystal products directly to end customers, using the Intershop Communications, Inc. (Nasdaq: Ishp; Neuer Markt: Ish) e-business platform. With Swarovski's main European site, shop.swarovski.com live as of June 14th this year, the remaining sites are now scheduled for a step-by-step global roll-out. By 2002, Swarovski plans to be online in 20 countries world-wide, offering its product line, which ranges from crystal figurines to high-quality jewelry. Intershop's Enfinity(tm) e-business platform will not only handle the company's extensive product catalog, but also all the local languages and currencies involved. Swarovski, one of the world's leading manufacturers of decorative crystals, crystal jewelry, grinding tools and optical devices, hopes above all that its new e-commerce solution will help to position it on the global market for gift items. The first stage of the Intershop Enfinity-based site went online in select European countries in mid-June. Depending on their country of residence, Swarovski customers can currently shop in five different currencies. The next steps, including expanding the site will include North America, then Asia. The site will eventually be available in approximately 20 countries and up to seven languages. A crucial factor in Swarovski Crystal Online AG's decision to use standard software was the application's ability to implement the global concept behind the planned e-commerce solution. Intershop Enfinity offers ideal conditions: a single catalog can support multiple languages and currencies allowing for regional product catalogs and payment options. Intershop's Enfinity also provides the necessary business components and rich API's to extend the site with minimal effort, and to integrate it with existing business solutions as needed. This provides Swarovski with long-term security of investment and a lower ongoing total cost of ownership. Another important demand placed on Intershop Enfinity was that Swarovski's e-commerce solution is to be linked with the company's existing Sap order management and accounting systems as well as to the data processing application of its logistics partner Hermes General Service. The successful integration of Swarovski's existing systems with Enfinity will ensure reliability of available inventory and timely delivery of Swarovski products ordered online. Swarovski was founded in 1895 in Wattens/Tyrol, Austria, and today employs more than 12,000 people the world over. By selling its products online, it is taking another step toward comprehensive customer orientation, as well as toward selective brand building. Last year, the Swarovski group of companies generated turnover of 2.35 billion Swiss francs

ENI: NUOVA SCOPERTA DI GREGGIO NELL'OFFSHORE ANGOLANO
San Donato Milanese, 10 luglio 2001 - Eni ha effettuato una nuova importante scoperta di petrolio nel blocco 14, localizzato nell'offshore angolano a circa 400 km a Nord- Ovest di Luanda. Il nuovo ritrovamento e' stato effettuato in 280 metri di profondita' d'acqua con il pozzo Tombua-1. Il pozzo, durante le prove effettuate, ha prodotto circa 10.000 barili d'olio al giorno a 39 gradi Api. "Siamo molto soddisfatti del risultato positivo del pozzo Tombua - ha detto l'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato - che si aggiunge ai numerosi successi ottenuti nella campagna esplorativa precedentemente effettuata nel blocco 14. Questo blocco si conferma ad alto potenziale petrolifero e verrà messo in produzione al piu' presto, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di crescita della produzione che ci siamo proposti". Nel blocco 14 e' gia' in produzione, dal dicembre 1999, il campo di Kuito e ben presto si aggiungeranno quelli di Landana, Benguela e Belize, Tomboco e Lobito ed infine Tombua. La produzione totale del blocco 14 potra' pertanto raggiungere nel quinquennio valori pari a tre volte quelli attuali e cioe' da 70.000 a piu' di 200.000 barili al giorno. "Il potenziale minerario del blocco - ha sottolineato l'Amministratore Delegato - e' ancora molto elevato e l'attivita' esplorativa continuera' a ritmo sostenuto, affinche' tutta la potenzialita' di idrocarburi del giacimento sia acquisita entro i termini prescritti dal contratto di concessione". Eni e' presente in Angola fin dal 1980 con le attivita' di esplorazione e produzione offshore di idrocarburi. Oltre che nel prolifico blocco 14, l'Eni detiene partecipazioni anche nel blocco 1 (operatore), nei blocchi offshore di Cabinda e nel blocco 3. Inoltre e' presente nel blocco 15, ubicato proprio a sud del 14, dove e' iniziato lo sviluppo del complesso di campi ad olio denominato Kizomba-A, in piu' di 1200 metri di profondita' d'acqua. L'Eni inoltre sta svolgendo nel blocco 25, a sud di Luanda, una campagna esplorativa, in qualita' di operatore. La produzione equity Eni di olio nel Paese e' di 65.000 barili al giorno, ma che e' destinata ad aumentare nel 2004 a oltre 120.000 barili, grazie alla messa in produzione dei nuovi giacimenti scoperti. L'Eni detiene, attraverso la consociata Agip Angola Exploration, una partecipazione del 20% nel blocco 14 insieme a Chevron (operatore), Sonangol, TotalFinaElf e Petrogal.

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