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VIA INTERNET ARRIVA FUNN, IL SISTEMA DI FINANZIAMENTO NORVEGESE A FAVORE DELL'INNOVAZIONE Bruxelles, 11 luglio 2001 - Un sistema innovativo per promuovere l'innovazione: così si potrebbe definire "Funn", il nuovo programma varato dal Consiglio norvegese delle ricerche per affrontare il problema della scarsa attività di ricerca applicata delle società norvegesi e contribuire nel contempo a promuovere un clima innovativo. A tutt'oggi, "Funn", è uno dei programmi di finanziamento a favore dell'innovazione meno burocratizzati in Europa. Si tratta di un sistema molto semplice, grazie al quale le aziende norvegesi che avviano una collaborazione con un centro o un istituto di ricerca (nazionale o internazionale) possono presentare le richieste di finanziamento via Internet. Entro due settimane, è previsto l'invio di una risposta, in mancanza della quale la domanda della società è da considerarsi automaticamente accettata. La procedura di presentazione delle domande è veloce e del tutto automatizzata. L'iniziativa mette a disposizione 200 milioni di corone norvegesi l'anno (circa 25,3 milioni di euro), 50 milioni dei quali (pari a 6,3 milioni di euro) stanziati dal Consiglio delle ricerche che gestisce il sistema. I requisiti per la partecipazione sono minimi: la società richiedente deve avere una situazione finanziaria stabile e sostenere almeno il 75 per cento dei costi del progetto per il quale richiede il contributo. Per ogni domanda è disponibile un finanziamento massimo di 1 milione di corone (126.000 euro). "Il sistema funzionerà in base al criterio dell'ordine cronologico d'arrivo", afferma Roger Strøm, responsabile del programma "Funn",. Strøm sta lavorando per garantire che il programma funzioni nel modo più lineare e rapido possibile. L'obiettivo è quello di ottenere tutte le informazioni pertinenti, cliccando non più di due volte sul sito di presentazione delle domande. Il tempo medio iniziale di risposta alle richieste di finanziamento è di 15-20 minuti. Strøm fa notare che tale iniziativa non solo aiuterà le società norvegesi a concentrarsi meglio sull'importanza della ricerca e sviluppo, ma le incoraggerà anche ad una maggiore collaborazione. Più elevato sarà il numero di società che presentano richiesta di finanziamento, maggiori saranno gli stanziamenti. "Attraverso collegamenti con società più grandi, le piccole aziende potranno sviluppare contatti migliori", ha affermato Strøm. Quanto ai temi dei progetti, non è previsto alcun tipo di valutazione in merito alla priorità o alle implicazioni etiche, garantendo così un'assoluta libertà. L'obiettivo di "Funn", è quello di semplificare al massimo il processo. "Il programma non preclude affatto la possibilità di accedere ad altri tipi di finanziamento", afferma Strøm. "Al contrario: è possibile utilizzare tali fondi in attesa dell'arrivo dei finanziamenti dell'Unione europea". Per informazioni Roger Strøm Funn project manager Tel: +47-22-037547 rs@forskningsradet.no Infolink: http://www.funn-ordningen.no PROGRAMMA "CRESCITA": STANZIATI 21 MILIONI DI EURO PER INTEGRARE I PAESI
CANDIDATI BUSQUIN: LA POLITICA DELLA RICERCA COME CATALIZZATORE DELLO SVILUPPO
SOSTENIBILE IL PARLAMENTO EUROPEO ISTITUISCE L'INTERGRUPPO PER IL SETTORE
AEROSPAZIALE DAL PROSSIMO 24 SETTEMBRE IL PASSAGGIO DI NUOVE SOCIETA' AL SEGMENTO STAR
DI BORSA ITALIANA POSITIVI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE DI ATTIVITA' MONDOHEDGE S.P.A.: AL VIA MONDOHEDGE, IL PRIMO SITO ITALIANO D'INFORMAZIONE SUGLI HEDGE FUND PROMOSSO DALLA ANTONELLO MANULI FINANZIARIA (AMFIN) Milano, 11 luglio 2001 - MondoHedge è il nuovo sito italiano, promosso dalla Antonello Manuli Finanziaria S.p.A. (Amfin S.p.A.), da cui attingere informazioni, notizie e servizi sul complesso mondo degli hedge fund e della finanza alternativa. Nato da un'idea della Amfin - il family office di Antonello, Elisabetta ed Alessandra Manuli - e realizzato con la collaborazione di un gruppo di giovani professionisti e il supporto della PricewaterhouseCoopers, MondoHedge si pone a tutt'oggi come l'unico punto di riferimento per tutto il settore italiano degli hedge fund, stimato in forte crescita per i prossimi anni. Per il 2002, secondo una ricerca di Intesa Asset Management, si prevede infatti che l'industria italiana degli investimenti alternativi crescerà di circa il 98% arrivando a raggiungere i 1.677 milioni di Euro di patrimonio gestito, mentre per il 2005 dovrebbe raggiungere circa 12.000 milioni di Euro. MondoHedge si rivolge agli operatori del mercato finanziario, al mondo accademico e a tutti i fornitori della complessa industria degli hedge fund: studi legali, società di software e consulenza, banche depositarie, etc. L'offerta di MondoHedge, tramite il sito www.mondohedge.com , si compone di una sezione editoriale, comprendente le Notizie e i servizi per la Community, e di una sezione operativa che include il Database e l'Education. Attraverso le Notizie di MondoHedge è possibile consultare un ricco repertorio di articoli ed approfondimenti sull'industria degli hedge fund curati dalla redazione, nonché accedere in via esclusiva per il mercato italiano ai contenuti di Mar (Managed Account Reports Inc.), l'editore americano più autorevole nel campo della finanza alternativa. La sezione Community comprende invece la newsletter con le ultime notizie selezionate sugli hedge fund e il calendario degli eventi che affrontano le tematiche della finanza alternativa. Il Database, che copre per ora 300 fondi, è un potente motore di ricerca che comprende le serie storiche, le schede di analisi e i report aggiornati con cadenza mensile sui fondi speculativi, sugli hedge fund, sulle hedge holding e sui fondi flessibili. La ricerca delle informazioni desiderate si attiva tramite differenti motori; i fondi sono classificati per performance, per rischio/rendimento, per patrimonio gestito e per indice di Sharpe. Per la fine del 2001 MondoHedge prevede che i fondi trattati nel proprio Database arriveranno ad essere circa 600. La sezione Education mette a disposizione degli utenti tutte le informazioni necessarie per poter capire e valutare il mondo degli hedge fund; le tematiche trattate spaziano dal concetto di investimento alternativo in tutte le sue forme, alle varie strategie di gestione utilizzate, alla valutazione dei rischi d'investimento, etc In particolare, MondoHedge, che intende rafforzare il rapporto con il mondo accademico, ha già istituito borse di studio con le università Cattolica e Bocconi riservate a tesi sulle tematiche della finanza alternativa. EMISSIONE DI TITOLI DI STATO INTESA: MODIFICHE REGOLAMENTARI FONDI COMUNI PARTE FINANZA & FUTURO BANCA E SCEGLIE I SERVIZI DEL CSE: "UN OUTSOURCER
CAPACE DI INTEGRARSI COL NOSTRO SISTEMA" B.A.M:RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2001: MODALITÀ DI PUBBLICAZIONE BANCA IDEA TRA LE "TOP TEN" ITALIANE DELTA INFORMATICA ANNUNCIA NUOVI SERVIZI PER LA SICUREZZA DATI PERSONALI
IN AMBITO BANCARIO PER LA PRIMA VOLTA DUE FEDERAZIONI CONFINDUSTRIALI TENGONO UN'ASSEMBLEA
PUBBLICA CONGIUNTA PER ANIE E ANIMA UN'ASSEMBLEA COMUNE PRESENTI IL MINISTRO
DELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA LUCIO STANCA ED IL PRESIDENTE DI CONFÌNDUSTRIA
ANTONIO D'AMATO ANIMA (FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA
VARIA E AFFINE); CHIEDE UNA MAGGIORE E PIÙ INCISIVA SORVEGLIANZA DEL MERCATO
2001 ANCORA IN CRESCITA (+2,9%) MA A RITMI PIU' LENTI NEL 2001 IL FATTURATO
DEL SETTORE DOVREBBE RAGGIUNGERE I 61.225 MILIARDI CON UN + 3,1% PER INIZIATIVA DI SNIA E ASSOCIAZIONE TESSILE ITALIANA-SISTEMA MODA ITALIA SONO STATI PRESENTATI IERI A MILANO I RISULTATI DELLA 106A RILEVAZIONE DELL'OSSERVATORIO CONGIUNTURALE TESSILE -ABBIGLIAMENTO. Milano, 11 luglio 2001 I risultati della 106° Rilevazione, riferiti al fluire della stagione autunno-inverno 2001/2002, scontano il rallentamento dell'economia mondiale. La brusca frenata degli Usa - con le difficoltà, il carico di incertezze e i rischi connessi, legati anche ai mercati finanziari - si è allargata a tutte le aree che sono in decelerazione, dall'Asia - con il Giappone che non riesce ad uscire dalla crisi - all'America latina, all'Europa che registra un diffuso peggioramento degli indicatori congiunturali. Il prezzo del petrolio rimane elevato; in Europa - con un euro debole - si sono registrati, per i noti motivi, aumenti anche nei prezzi alimentari. Il rallentamento del ciclo economico non ha abbassato l'inflazione che nei Paesi europei tende ad annullare gli alleggerimenti fiscali, con i consumi privati che faticano a riprendere penalizzando la crescita e con quelli di tessile-abbigliamento che nei primi quattro mesi del 2001 sono rallentati, anche per fattori meteorologici sfavorevoli, con andamenti altalenanti. Nei dati globali di sintesi del sistema Tessile-Abbigliamento gli ordini autunno-inverno sono risultati molto inferiori alle attese e hanno mostrato riduzioni nei confronti della rilevazione di fine gennaio - momento di passaggio stagionale - sia sul mercato interno che all'export e in modo più rilevante, specie nella domanda estera, nei confronti della corrispondente stagione scorsa. Questo risultato evidenzia la perdita di tono e la decelerazione del Sistema, con l'indice di sintesi degli ordini totali che si colloca su livelli solo lievemente inferiori alla normalità, perché gli ordini estero rimangono praticamente normali. Gli andamenti dei vari settori e segmenti della trasformazione tessile e della confezione sono sempre differenziati, tuttavia solo alcuni di essi hanno ordini totali superiori in modo evidente ai livelli giudicati normali. In questa situazione difficile - ha rilevato Gianluigi Berrini della SNIA che ha tenuto la relazione OCTA - i migliori andamenti sono stati registrati soprattutto dalle aziende leaders, quelle più vicine al mercato, innovative, che hanno puntato sulla qualità con prezzi competitivi nella propria fascia ed hanno migliorato il rapporto con la filiera a valle e/o con la distribuzione. Queste aziende si sono differenziate dalle fasce di prodotto più correnti che subiscono le importazioni a bassi prezzi, spesso a livello inferiore ai costi, che lo scorso anno hanno raggiunto il 58% dei consumi finali di T/A in Europa. La pressione di queste importazioni è ancora elevata (pur con attenuazioni in qualche comparto o da qualche provenienza) malgrado il dollaro che rimane forte ed il modo di lavorare ormai normalmente richiesto dal mercato; essa è aggravata dal ritorno in Italia, soprattutto, e in Europa, delle esportazioni dalla Turchia, con effetti particolarmente pesanti su alcuni comparti. La forte tendenza al naturale e quella verso il classico-elegante con richieste di aspetti ricchi, i colori rinnovati e la ripresa della stampa dai bassi livelli, hanno contribuito a privilegiare le fasce medio-alte e soprattutto quelle alte e del lusso, specie negli articoli innovativi e nei prodotti di ricerca. Gli aspetti "tecnici" si sono ridimensionati ma la richiesta di performances. metabolizzate dal consumatore, è sempre elevata, mentre l'informale e lo sportswear continuano ancora a guadagnare spazi nei consumi. La domanda del mercato è sempre più segmentata e articolata, con esigenze di personalizzazione; frazionamento di prodotti e di lotti per ordini ritardati e passati il più possibile vicini al momento vendita, con richieste di consegne rapide, necessità di servizio elevato. Il mercato è corto, spesso alla giornata, con scarsa programmazione. I cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di consumo - governati da un consumatore instabile - l'importanza fondamentale del marchio e del punto vendita, i vincoli imposti distribuzione continuano a incidere sulle realtà aziendali. Sono tuttora in corso, anche nei segmenti più competitivi, ristrutturazioni continue, riposizionamenti di prodotti e di aziende, acquisizioni con tendenza a raggiungere rapidamente una massa critica maggiore sia produttiva che distributiva (con innalzamento della soglia d'entrata che crea ulteriore selezione), impiego di tecnologie informatiche, aumenti del decentramento e dell'internazionalizzazione. I prezzi delle lane sono rimasti elevati dopo una forte crescita, con quelle fini molto care; il prezzo del cotone invece ha registrato marcate contrazioni e condiziona negativamente il clima del mercato. Situazioni differenziate nelle fibre man-made, con prodotti in tenuta per riduzione dell'offerta e con altri che mostrano flessioni nei prezzi o cedimenti in qualche impiego. I fili cellulosici di produzione europea hanno prezzi con qualche tendenziale recupero; quelli di importazione rimangono molto bassi e cedenti, così come i fili sintetici. Le aziende della trasformazione tessile e quelle produttrici di fibre non riescono ad allineare i prezzi di vendita agli aumenti dei costi (energia, materie prime, servizio, ecc.) con margini che rimangono compressi. I prezzi dei capi finiti hanno registrato aumenti, anche non trascurabili, nell'abbigliamento e anche nella maglieria a fronte di una crescita nei costi. Questi prezzi continuano ad essere sottoposti a fortissime pressioni per i target di prezzo strettissimi, le esigenze e i vincoli che l'elevato potere contrattuale della distribuzione organizzata esercita sempre in tutti i Paesi sui listini della filiera a monte, comprimendo i margini anche nelle fasce più alte di prodotto. Gli effetti delle importazioni a bassi prezzi e dell'aspra concorrenza aumentano le difficoltà; negli USA, in particolare, il fattore prezzo è determinante. Le vendite al dettaglio di prodotti T/A nei principali Paesi europei hanno segnato rallentamenti da gennaio ad aprile, con appesantimenti negli stocks a valle di qualche filiera. In Italia, sul corrispondente positivo periodo del 2000, le vendite hanno registrato andamenti frenati dagli aumenti dell'inflazione e condizionati da fattori meteorologici sfavorevoli che hanno provocato risultati altalenanti nei diversi mesi e anche per periodi più brevi. In Europa le vendite hanno avuto profili mensili simili e fortemente altalenanti (clima sfavorevole alle vendite della primavera e dell'estate, aumento dell'inflazione per rincari nei prodotti energetici e negli alimentari che tende ad annullare gli effetti degli sgravi fiscali), con aprile negativo in tutta l'area; atteggiamenti attendistici della distribuzione e forti condizionamenti nei passaggi degli ordini ai fornitori. In Germania le vendite al dettaglio di prodotti T/A hanno avuto una flessione del -2% ca. in termini reali nel periodo gennaio-aprile; in Francia hanno registrato una lieve contrazione nel totale (-0.1%. di cui -0.3% ca. nell'abbigliamento e +2.1% nei prodotti tessili). Il Regno Unito rimane insoddisfacente, mentre la Spagna ha un passo più lento. Negli USA le vendite al dettaglio di abbigliamento hanno rallentato: nei primi cinque mesi 2001 sono cresciute nell'ordine del 3,6% sul corrispondente periodo dello scorso anno. Il clima, che continua freddo anche in maggio in numerosi Stati, non ha aiutato le vendite della primavera e dell'estate, con appesantimenti degli stocks in qualche filiera. Nella trasformazione tessile risultano leggermente superiori al normale gli indici di sintesi degli ordini totali delle filature laniere pettinate e anche di quelle cardate, quelli della tessitura laniera e - in modo più marcato - della tessitura cotoniera, mentre la stampa ha recuperato; le torciture hanno ordini normali. Tuffi gli altri comparti hanno ordini insoddisfacenti, in modo anche accentuato in diversi casi (testurizzazione, maglieria circolare, a catena, tessitura fili continui). Gli stocks non risultano mediamente regolarizzati e in linea con le vendite nella filatura cotoniera, nella tesaurizzazione, nella maglieria a catena e anche nella circolare, nei prodotti tessili speciali; qualche appesantimento per aziende di altri segmenti. Negli stadi a valle, con un mercato interno piuttosto recettivo nel sell-in, gli ordini totali sono leggermente superiori al normale nella confezione abbigliamento donna e nell'abbigliamento bambino; sono valutati sulla normalità o solo di poco superiori nell'abbigliamento uomo, maglieria bambino, calze uomo, corredo casa e pavimentazione tessile. Gli ordini sono vicini alla normalità nella maglieria donna (con un mercato interno valutato SU livelli normali) mentre nella maglieria uomo gli indici di sintesi degli ordini totali risultano inferiori al normale come - in modo più marcato - nelle calze donna e nella spalmatura. Tra i vari settori, a titolo d'esempio, la maglieria esterna rimane in trend moda -anche se non più trainante come nella corrispondente scorsa stagione - e continua ad essere penalizzata, specie nella donna, dalla crescita di importazioni a bassi prezzi (TPP compreso) che - come nella confezione abbigliamento - hanno raggiunto quote di rilievo dei consumi; prosegue la difficile ristrutturazione dell'offerta con aggiornamenti continui di strutture e strategie. La stagione autunno-inverno presenta andamenti a macchia di leopardo inferiori alle attese e a quelli soddisfacenti e anche buoni dello scorso anno, con una distribuzione preoccupata del quadro economico internazionale e dell'andamento dei consumi. Andamenti insoddisfacenti e inferiori alle attese, anche se con qualche flash positivo nella seconda parte della stagione, si sono riscontrati in genere nelle fantasie e quindi anche nella maglieria "grossa" realizzata su rettilinee a finezza 3 e 5, anche nelle fasce alte. Privilegiati in larga misura i capi più leggeri, più da accessorio (sottogiacca, ad es.) realizzati con filati classici lineari, con tendenza a filati fini. In evidenza e positiva la maglieria con filati pettinati in pura lana; a macchia di leopardo e i misti. Sottotono la maglieria cardata, con pochi spunti di fantasia. Il cachemire è tornato agli specialisti nel puro, con le miste che hanno subito penalizzazioni. Maglieria circolare per tagliato e cucito globalmente insoddisfacente , con ordini in ritardo, su volumi ridotti, scarsi riassortimenti; pronto moda deficitario, penalizzato anche da fattori climatici sfavorevoli; migliori andamenti soprattutto nelle fasce alte, per maglieria moda leggera. La camiceria in recupero sottrae spazi ai capi a maglia nel modo di vestire. La domanda di maglieria, con forte tendenza al naturale, privilegia le aziende leader, più vicine al mercato e più propositive, con risultati migliori. Andamenti più dinamici sui vari mercati per la maglieria femminile, con recuperi nell'uomo. Mercato interno migliore delle attese anche per l'uomo, specie per maglifici che dispongono di marchi o di forme di controllo della distribuzione. Sui mercati nord americani gli ordini in genere si sono variamente ridimensionati con scarsi riassortimenti, specie nei private labels; in tenuta i marchi conosciuti e gli stilisti. Il sud-est asiatico regge ancora bene anche se con segni di consolidamento; buono Hong Kong anche per USA e Cina. Corea recettiva e Giappone deficitario, Cina in crescita nella fascia alta. Europa faticosa ma in tenuta; anche in Germania e area del marco diverse aziende registrano aumenti in alcuni prodotti, specie di fascia alta. Francia meglio del previsto ma con insoluti. Spagna recettiva al di fuori delle fasce alte. Regno Unito sempre penalizzato. Attese per la primavera-estate 2002 con incertezze e preoccupazioni ma non senza punti di fiducia per il mantenimento delle quote attuali sui mercati di sbocco. Le innovazioni di prodotto, le proposte di colori nuovi e gli effetti di fantasie di maglia hanno stimolato le campionature. Nei comparti della trasformazione tessile, sempre a titolo d'esempio, le filature laniere pettinate - con ordini totali leggermente superiori ai normali - hanno registrato nei filati maglieria esterna ordini soddisfacenti e buoni in diversi casi in termini di volumi, ma più contenuti rispetto a quelli della corrispondente stagione scorsa. Nei filati di pura lana gli andamenti sono buoni soprattutto per le aziende leader sui mercati esteri (Hong Kong. Corea ancora buona - ma Giappone pressoché assente - Europa soddisfacente anche se con qualche rallentamento) mentre il mercato interno (che sconta anche la domanda estera dei clienti) è in buona tenuta. Filati lineari in forte evidenza e prezzi in crescita nei confronti della scorsa stagione. Problemi di consegne e servizio. Andamenti insoddisfacenti e inferiori alle attese si sono registrati - anche in questa tipologia di filati - nelle fantasie di costruzione e di mischie, che hanno penalizzato la maglieria realizzata su rettilinee a finezza 3 e 5. Largamente privilegiati i capi più leggeri. Andamenti a macchia di leopardo nei misti acrilico, in genere soddisfacenti come volumi ma non come prezzi. Acrilico 100% adeguato specie per le aziende leaders con minori tensioni sui prezzi. OE con difficoltà dopo l'esaurimento della domanda estiva. Ciniglia in recupero. Filati per tessitura con ordini totali su livelli leggermente superiori al normale. Le variazioni degli indici di sintesi del Sistema Tessile-Abbigliamento che risultano dalla rilevazione di aprile 2000 su quella di fine gennaio scorso sono le seguenti: Previsioni -2.0%; Ordini Italia -1,7%; Ordini estero -1,4%; Stocks di materie prime +0,4%; Stock di prodotti finiti +2.4% Per gli scambi con l'estero del Tessile-Abbigliamento italiano non si dispone ancora di dati 2001 omogenei per tutti i comparti; quelli elaborati per l'anno 2000 da SMI su dati ISTAT hanno evidenziato: le esportazioni 2000 sono cresciute per il T/A del 16,4% in quantità e del 14,9% in valore; verso l'Unione Europea l'aumento è stato rispettivamente dell'11,5% in quantità e del 7,9% in valore. Le importazioni nell'anno sono cresciute dal 12,4% in quantità e del 19,2% in valore (TPP compreso). Il saldo positivo è cresciuto in valore dell'11.2%. Anche nel primo trimestre 2001 le esportazioni, soprattutto, ma anche le importazioni sono in crescita, sullo stesso periodo 2000. Nell'Abbigliamento le esportazioni - dopo la flessione del 1999 - sono aumentate del 14,5% in quantità e del 16,2% in valore, soprattutto nei Paesi extra Eu. . Nell'Ue l'export è aumentato dell'11,3% in quantità e del 10,9% in valore. Le importazioni di abbigliamento (TPP compreso) sono a loro volta cresciute del 12,9% in quantità e del 18,7% in valore, specie da Paesi extra Ue. In Maglieria e Calzetteria le esportazioni anch'esse in flessione nel 1999, sono aumentate del 9,3% in quantità e del 9,5% in valore. L'export verso l'area Ue è cresciuto rispettivamente del 3,4% e del 3,7%. Le importazioni (+14.5% in quantità e + 19,6% in valore. TPP compreso) registrano gli aumenti più elevati nelle provenienze extra Ue. Nel Tessile le esportazioni sono aumentate del 18,0% in quantità e del 17,2% in valore; verso l'Ue l'export è cresciuto rispettivamente del 13% e dell'8,8%. Le importazioni (+12,0% in quantità e +19,3% in valore) hanno gli aumenti più elevati nelle provenienze extra Ue. Nell'Unione Europea le importazioni di prodotti tessili sono ancora cresciute del 7,7% in tonn. (1999: +3,9%); quelle di abbigliamento dell'8.8% (+8,,3% nel 1999). (Fonte CIRFS, per prodotti AMF). * Gli ordini Italia autunno-inverno 2001/2002 della trasformazione tessile (che scontano anche gli ordini estero delle aziende clienti) hanno registrato una lieve frenata rispetto alla rilevazione di fine gennaio ed una flessione del -3,6% rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Sono comunque aumentati - anche per la stagionalità favorevole - gli ordini delle filature e tessiture laniere e la stampa ha continuato la sua crescita, mentre quelli di altri comparti si sono ridimensionati. Sono su livelli superiori al normale gli ordini delle filature laniere pettinate, quelli delle tessiture laniere e cotoniere, della stampa; le filature cardate e le torciture hanno ordini normali. Tutti gli altri comparti hanno ordini inferiori alla normalità: in modo più rilevante la testurizzazione, la maglieria circolare e quella a catena, la tessitura fili continui e, in modo meno accentuato, la filatura cotoniera, la maglieria Raschel, la tintoria, i prodotti tessili speciali. Anche nei comparti con ordini insoddisfacenti si individuano sempre aziende e/o segmenti con situazioni positive in corrispondenza del proprio mix prodotto/mercato. Negli stadi a valle che producono articoli finiti, gli ordini Italia sono all'incirca sugli stessi livelli di quelli di fine gennaio e lievemente inferiori rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Positivi e di poco superiori ai livelli normali gli ordini dell'abbigliamento donna, bambino, calze uomo; sulla normalità quelli dell'abbigliamento uomo, maglieria donna e bambino, corredo casa e pavimentazione tessile e pressoché normali quelli della maglieria uomo. Inferiori al normale le calze donna, soprattutto, e anche la spalmatura. Anche nei comparti con ordini insoddisfacenti, gli andamenti sono in genere migliori per quelle aziende che in vario modo esercitano forme di controllo sulla distribuzione, con marchi riconosciuti e con il prodotto giusto. Gli ordini estero della trasformazione tessile sono in lieve riduzione rispetto alla rilevazione di fine gennaio e in frenata più accentuata (-4.6%) rispetto alla corrispondente stagione scorsa. Sono comunque superiori ai livelli valutati normali gli ordini estero della filatura laniera pettinata e cardata, della tessitura laniera e cotoniera, della torcitura. Pressoché normali gli ordini della tessitura fili continui e della stampa. Inferiori alla normalità gli ordini delle filature cotoniere, testurizzazione. tintoria, maglieria Raschel e su livelli più bassi la maglieria circolare, a catena, i prodotti tessili speciali. Nei comparti a valle, gli ordini estero mostrano solo una leggera frenata sull'inizio dell'anno ed una più accentuata (-5% ca.) sulla corrispondente stagione scorsa. Superiori al normale ma non in modo rilevante gli ordini dell'abbigliamento uomo, donna e bambino, quelli del corredo casa e della pavimentazione tessile. Praticamente normali la maglieria bambino, le calze uomo e anche la maglieria donna, mentre gli altri comparti (maglieria uomo, calze donna, spalmatura) hanno ordini inferiori ai normali. In Italia, dopo un lieve rallentamento nel 1999, gli acquisti delle famiglie di prodotti T/A sono cresciuti nel 2000 del 2,3% (AC Nielsen " Sita), con l'abbigliamento positivo (+2,6% ca.) e il tessile per la casa che ha rallentato la sua flessione (-2,1%). Il Dettaglio Tradizionale sta recuperando quote ed ha registrato una crescita del 2%, la distribuzione Organizzata dell'I.2%, gli Ambulanti dell'8,5% mentre gli altri canali d'acquisto sono calati del 4% ca. I prezzi medi d'acquisto sono risultati sempre più deflativi, mentre si è riscontrata una forte crescita nei consumi di abbigliamento esterno donna. Rallentamenti da gennaio ad aprile di quest'anno, nei confronti di un corrispondente positivo periodo 2000. nelle vendite al dettaglio riferite a tutti i canali distributivi, che sono state frenate dagli aumenti dell'inflazione (che tendono ad annullare gli effetti degli alleggerimenti fiscali) e condizionate da fattori meteorologici sfavorevoli che hanno provocato andamenti altalenanti nei vari mesi e anche per periodi più brevi, con aprile penalizzato (come noto mancano ancora i dati numerici dei primi quattro mesi 2001). I consumi globali 2001 delle famiglie (+2.2% ca.) sono attesi in decelerazione rispetto allo scorso anno, con un reddito reale disponibile che cresce anch'esso dello stesso ordine di grandezza. La propensione al consumo dovrebbe rimanere stazionaria mentre la fiducia delle famiglie è fortemente aumentata a maggio: sono migliorate le aspettative sulla situazione economica del Paese (effetto elezioni) nei prossimi dodici mesi ma restano ferme o in calo quelle riferite alle condizioni immediate del bilancio personale e alle intenzioni di spesa. Nell'Ingrosso le vendite di gennaio sono state disturbate dai saldi partiti in ritardo; febbraio è stato accettabile e nel mese sono iniziate le vendite primaverili. Migliori i risultati di marzo, mentre aprile è stato deficitario a causa del clima. Le vendite altalenanti hanno condizionato il passaggio degli ordini ai fornitori insieme ad una offerta con inflazione di prodotti che ha creato turbative e influito sui prezzi inducendo attendismo. Confezione abbigliamento penalizzata soprattutto nel classico che ha subito pressioni sui prezzi; le vendite di informale hanno tenuto meglio. La donna, aiutata dal colore, ha avuto andamenti relativamente migliori. Le vendite di maglieria sono state frenate e fortemente condizionate dai noti fattori climatici negativi. Nella Grande Distribuzione (Grandi Magazzini, Magazzini a prezzo unico, Iper) vendite altalenanti ma nel complesso positive nei primi quattro mesi dell'anno. Andamenti aziendali differenziati con evidenze favorevoli nelle fasce medio alte e alte; sempre bene i Magazzini con ottimo rapporto prezzo/qualità, Iper negativi. Nell'uomo l'informale continua la sua crescita mentre il classico formale, con qualche eccezione, è rimasto penalizzato. L'abito intero perde nei confronti degli spezzati. I colori nuovi hanno fatto premio nella donna che nella fascia medio-alta continua ad avere una spinta all'elegante di uso quotidiano. L'abbigliamento esterno donna è stato più stabile, su controcifre positive. L'informale ha risultati migliori del classico. Maglieria in contrazione specie nella donna sui sostenuti andamenti dello scorso anno. Calze donna piuttosto ferme, con forte richiesta di gambaletti. Buoni andamenti nel bambino, anche nei prodotti più correnti. Risultati positivi nel tessile per la casa. L'approccio del consumatore, nelle sue differenti fasce di spesa, sta diventando sempre più pragmatico, pur con la consueta attenzione alla moda e all'innovazione. -Anche i principali mercati europei risentono della decelerazione della domanda mondiale, innescata dalla brusca frenata degli USA; le vendite al dettaglio di prodotti T/A sono in rallentamento - come ricordato - nei primi quattro mesi dell'anno, con andamenti molto altalenanti che hanno influito negativamente sul passaggio degli ordini ai fornitori (scarsi riassortimenti, attendismo, pronto moda deficitario) e con stocks non ancora regolarizzati in qualche filiera. Pure la domanda estera di prodotti T/A è in frenata (nel Regno Unito anche per la forza della sterlina) malgrado il dollaro che rimane alto, mentre quella interna per ora non cresce ed è erosa da importazioni a basso prezzo con pressione ancora in aumento da certe provenienze (Turchia, Cina, Sud Est asiatico) effettuate anche da imprese produttrici di tessile - abbigliamento. Gli ordini sono in rallentamento specie nella trasformazione, con contrazioni in importanti settori e con anche la filiera delle pavimentazioni tessili in difficoltà specie nella fascia più corrente (Belgio. Germania, Regno Unito. Francia). I prezzi dei prodotti della trasformazione, soprattutto, e anche quelli degli articoli finiti rimangono in genere insoddisfacenti, con il mercato che non accetta di passare gli aumenti dei costi. Continuano le ristrutturazioni, le difficoltà, anche al dettaglio, e le uscite dal mercato di aziende, specie nel Regno Unito, le situazioni di sovracapacità, l'aumento del decentramento. Il mercato rimane sul breve, con scarsa visibilità delle prospettive e forti pressioni sui margini delle aziende. Attese incertissime con previsioni di un certo recupero della domanda basata su un modesto rientro dell'inflazione. Le attese degli operatori si calano in una economia mondiale in decelerazione in tutte le aree, ha concluso il dott. Berrini, caratterizzata da elevate incertezze e da moltissimi rischi per il riaggiustamento degli squilibri esistenti sia per quanto riguarda la situazione USA che le altre economie. La crescita del commercio mondiale, dopo il rimbalzo al 12.5% ca. nel 2000 è attesa frenare quest'anno intorno a un 6/7%; il dollaro rimane sostenuto e il petrolio - tranne qualche riaggiustamento - è previsto ancora su prezzi forti nella seconda parte dell'anno. La ripresa economica USA - cruciale per il superamento della crisi nelle diverse aree mondiali - potrebbe manifestarsi verso la fine di quest'anno, aiutata dalla politica monetaria aggressiva della Fed e della attenuazione di alcuni fattori negativi come L'ECCESSO di capacità produttiva e di consumi, che potranno mantenersi in tenuta crescendo un po' meno del reddito delle famiglie. L'Europa ne risentirebbe positivamente con alcuni mesi di ritardo mentre già nella seconda parte del 2001 l'area potrebbe registrare un modesto rientro dell'inflazione, che penalizzerà meno i consumi. Il Giappone non esce dalla crisi ed il Sud Est asiatico risente del brusco rallentamento statunitense e della debolezza della domanda interna, con aziende in forti difficoltà ed un sistema finanziario molto fragile. La Cina rimane una grande opportunità, con tutti i rischi delle trasformazioni in atto. L'America Latina è in rallentamento con l'Argentina in recessione; in Russia l'apprezzamento del rublo e l'inflazione crescente fanno decelerare l'economia mentre nell'Europa dell'est l'attività dovrebbe rimanere in tenuta. Anche i consumi di T/A hanno avuto rallentamenti nei primi mesi dell'anno in Europa, USA E NEGLI altri Paesi con attese incerte ma di possibile tenuta per la seconda parte del 2001. Le previsioni degli operatori per la primavera-ostate 2002 scontano il quadro economico ricordato e il rallentamento degli ordini estero, con effetti sull'export. Con una Europa faticosa ma in tenuta nel suo complesso e con spunti positivi nei Paesi dell'Est, ordini ridimensionati negli USA. Sud-Est Asiatico ancora recettivo ma con segnali di consolidamento, Giappone con difficoltà anche nelle fasce alte - con eccezioni aziendali le imprese aprono spazi su nuovi mercati. Previsioni prudenti e preoccupate, con elementi di fiducia per il mantenimento delle quote attuali nelle proprie fasce di prodotto sui mercati tradizionali e per la ricerca di nuovi sbocchi , malgrado le barriere tariffarie e non. Possibili andamenti a macchia di leopardo ma sostenuti dalla stagionalità in alcuni settori, con le fasce alte e del lusso ancora privilegiate insieme alle aziende leaders, sempre trainanti. Le imprese del T/A italiano, oltre a fronteggiare le importazioni a bassi prezzi da extra Ue (che hanno già raggiunto lo scorso anno una penetrazione dell'ordine del 58% sui consumi finali europei) effettuate nei diversi Paesi da una distribuzione molto concentrata, devono misurarsi con importazioni effettuate direttamente dalle stesse aziende T/A europee, che continuano ad aumentare il decentramento e la loro internazionalizzazione. Anche nei principali Paesi europei la funzione della distribuzione acquista un peso sempre maggiore nei confronti di quella della produzione di articoli tessili e d'abbigliamento. Il problema di fondo per le nostre aziende T/A rimane sempre più quello della competitività appesantita dai noti problemi strutturali e dalle inefficienze del Sistema Italia. • Nel suo intervento in apertura dei lavori della 106° Rilevazione OCTA, l'ing. Giancarlo Berti - Responsabile del Settore Fili Tessili SNIA e nuovo Presidente del CIRFS - ha sottolineato la forte interdipendenza fra le economie mondiali; la ripresa USA dopo la brusca frenata si diffonderà quindi più rapidamente. Giancarlo Berti ha rilevato inoltre che la crescita del Sistema-Paese, oggi che dobbiamo operare su scala globale, passa anche attraverso la crescita dimensionale delle aziende che lo compongono. E' necessario fare aggregazione e nel contempo delocalizzare - ma senza perdere il controllo della qualità nella filiera - concentrandosi su quelle produzioni destinate alle fasce alte del mercato - che si accrescono con l'ampliarsi della popolazione benestante in cui l'Italia sa primeggiare. Il commercio mondiale di prodotti del T/A deve essere liberalizzato intensificando nel contempo le iniziative per modificare l'atteggiamento protezionistico di numerosi Paesi,riaffermando con forza il principio della reciprocità. Per quanto riguarda le fibre, l'Ing. Berti ha ricordato che la maggior parte delle sintetiche -dopo i buoni andamenti dello scorso anno - hanno registrato flessioni, con prezzi che non recuperano i maggiori costi delle materie prime e dell'energia. Le consegne dei produttori europei di fibre sintetiche in Europa occidentale sono diminuite del -3,9% nei primi cinque mesi di quest'anno. I fili hanno registrato una flessione del -4.3% a motivo della marcata contrazione del nylon tessile (-15,8%) in quasi tutti i suoi impieghi, dopo un ciclo positivo. Il filo poliestere (+4,2%) ha segnato la miglior performance malgrado la pressione delle importazioni a prezzi bassi lungo tutta la filiera anche per questa fibra. Pure i I fiocchi segnano una flessione nelle consegne in Europa occidentale (-3.6%) dovuta soptrattutto all'acrilico (-8,4%), con il poliestere che rimane pressoché stabile mentre il fiocco nylon (-3,3%) risente del rallentamento dell'industria dei tappeti in Europa, con una tendenza che rimane favorevole al BCF. Le consegne de! produttori europei di fili cellulosici in Europa occidentale rimangono sempre pesantemente condizionate da importazioni in tutta la filiera, con anche quelle dei fili a prezzi estremamente bassi. Nei primi cinque mesi di quest'anno l'acetato ha mostrato qualche segno di recupero (3,7%) ma il filo rayon è ancora diminuito (-6,3%) risentendo anche della stagionalità negativa pur con qualche segnale di recupero come anticipo di un estivo 2002, atteso positivo,specie in tessitura. I fiocchi cellulosici hanno avuto un calo nelle consegne del -9.4%. Per quanto riguarda le materie prime per fibre sintetiche, Giancarlo Berti ha ricordato che dopo la forte crescita registrata nel 1999 e per buona parte del 2000, i prezzi si sono indeboliti dalla fine dello scorso anno inducendo una riduzione nei prezzi delle fibre, con i produttori che non avevano ancora recuperato gli aumenti precedenti delle materie prime. In controtendenza l'acido tereftalico e il glicole, con un poliestere, sia filo che fiocco, ancora in affanno di prezzi. La congiuntura economica è stata illustrata dal dott. Luca Paolazzi, commentatore economico di IL SOLE 24 ORE. L'evoluzione della congiuntura rimane molto incerta. L'esito dell'attuale fase di rallentamento è appeso alla reazione dell'economia americana alle misure di rilancio adottate con massicci tagli dei tassi e delle tasse. Se queste si rileveranno efficaci, allora il peggio sta passando in questa estate e nell'autunno emergeranno chiari segni di ripresa. Altrimenti, l'economia USA continuerà a crescere a tassi modesti per un altro anno almeno. Il Giappone è ricaduto in una nuova recessione, che le riforme strutturali annunciate potrebbero temporaneamente aggravare. Eurolandia patisce, con il consueto ritardo di sei-otto mesi. i contraccolpi della frenata americana ; la sua crescita è frenata anche dal forte rialzo dell'inflazione. In Italia, il rialzo della fiducia delle famiglie - ha sottolineato Luca Paolazzi - contrasta con il minor dinamismo dell'occupazione. I tassi di interesse rimangono orientati al ribasso. Rischio di svalutazione per Io yen e per il dollaro Nella seconda parte della mattinata, il tema centrale dei lavori della 106° Rilevazione OCTA "Processo di integrazione dei prodotti del settore Tessile-Abbigliamento nelle regole del GATT nel quadro degli accordi di Marrakesh" è stato introdotto dal dott. Rino Bonomi. Presidente dell'Associazione Tessile Italiana. Bonomi ha ribadito l'importanza che l'apertura dei mercati terzi rivestirà per l'industria tessile comunitaria quando, a partire dal 1° gennaio 2005. non esisterà più alcuna limitazione quantitativa all'importazione dei prodotti del settore da Paesi membri dell'OMC. E' importante, ha dichiarato il dott. Bonomi. che i principi della reciprocità in tema di apertura dei mercati e di "fair trade" siano finalmente acquisiti, altrimenti le industrie - europee non potranno confrontarsi in modo equilibrato con quelle dei Paesi esportatori e si troveranno a competere in condizioni di enorme svantaggio con i produttori dei Paesi terzi, se questi potranno ancora trincerarsi dietro barriere tariffarie e non tariffarie con le quali sono protetti i loro mercati e utilizzare forme improprie di concorrenza. Fernando Perreau de Pinninck, Head of Unit Textiles negotiations della Commissione Europea, ha poi presentato la sua relazione, nella quale ha ricordato la posizione della Comunità sugli accordi internazionali e la grande attenzione riservata al problema cruciale reciprocità. Dopo il dibattito, il dott. Vittorio Giulini - Presidente di Sistema Moda Italia - ha concluso i lavori con il suo intervento. Il mondo globale non comincia nel 2000. Questa la riflessione del Presidente Smi, Vittorio Giulini , chiave di lettura del suo intervento all'Osservatorio congiunturale del Tessile- Abbigliamento. L'esperienze della storia antica, dall'Impero cinese in Oriente all'Impero romano in Occidente, ci tramandano temi attuali: unificazione, fonte di grandi opportunità ma anche grandi problemi". Per la prima volta, tuttavia, oggi ci troviamo di fronte ad una globalizzazione che coinvolge tutto il mondo. Anche nel passato ogni civiltà aveva, a modo suo, un'identificazione culturale di massa -dice Giulini - e oggi i protagonisti del fenomeno hanno bisogno di regole per espandersi". Il settore della moda italiana è il solo a detenere la leadership globale e attualmente utilizza il meglio delle tecnologie, senza dimenticare il modello tutto italiano del distretto. Una realtà cosi all'avanguardia ha però dei limiti legislativi: dalle regole sui tessuti nocivi, alle limitazioni sull'utilizzo dei coloranti che provocano il cancro. Tutto quello che è proibito produrre all'interno della Ue, è facilmente importabile dal terzo mondo". Il consumatore è al centro dell'attenzione dei produttori: "Dobbiamo informare e proteggere i consumatori - conclude Giulini - e chiediamo un'azione forte a tale riguardo da parte della Commissione europea." Il progresso è reale se tiene conto della dignità dell'individuo. Per questo chiediamo delle regole chiare per la protezione della salute del consumatore". CRYSTAL MANUFACTURER SWAROVSKI TO BUILD WORLDWIDE ONLINE SALES CHANNEL
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