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GIOVEDI'
20 SETTEMBRE 2001
pagina 4
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MIPEL: CONSORZIO CENTOPERCENTO ITALIANO ECOLAB COOPERATIVA
SOCIALE A R.L. PRESENTERÀ LE NUOVE PROPOSTE SENZA LOGO
Milano, 20 settembre 2001 - In perfetta coerenza con le nuove
problematiche denunciate da No Logo e dalle nuove filosofie economiche
emergenti, una conferma tutta Italiana che da anni lavora a un marchio per
prodotti di qualità.Il Consorzio Centopercento Italiano (unione delle
maggiori aziende del settore pellettiero) è l'espressione concreta, che
garantisce l'unico valore del "Made in Italy Eticamente Accettato dal
Mercato". La valorizzazione del prodotto descrive un percorso che unisce chi
lo costruisce e chi lo sceglie mediante l'acquisto, tale percorso diventa il
punto centrale del presente e del futuro settore pellettiero. Il prodotto
come contenitore di valori etici è il mix di più energie che si incontrano e
collaborano tra loro, non solo sulla qualità della tecnica e del design, ma
anche e soprattutto sulla qualità della vita. EcoLab Cooperativa Sociale -
La EcoLab Cooperativa Sociale a r.l. durante la partecipazione all'80°
manifestazione del Mipel - Milano presenterà le nuove proposte senza logo.Lo
stand al Pad. 20/II sarà totalmente dedicato al momento storico
internazionale, e i rappresentanti della Cooperativa si asterranno da
qualsiasi transazione commerciale, senza rilasciare alcun comunicato, nella
speranza che il silenzio possa essere il modo migliore di rispettare l'
umanità suggerendo la necessità di realizzare la pace in maniera concreta e
duratura.
FRANCHISING, E-COMMERCE E SHOP PROJECT A FRANCHISING & PARTNERSKIP 2001
16A EDIZIONE DIVENTARE IMPRENDITORI NON È PIÙ UN SOGNO
Milano, 20 settembre 2001 - Se diventare imprenditori è il sogno di molti,
nessuna formula più del franchising ha permesso a milioni di persone nel
mondo di realizzare le proprie aspirazioni. In Italia il business
dell'affiliazione commerciale, giunto al traguardo dei suoi primi trent'anni
di vita, si conferma uno dei format a maggiore crescita tra i modelli
organizzativi retail. Le cifre lo dimostrano. Nel 2000 le insegne hanno
superato le 560 unità mentre gli affiliati hanno registrato un incremento
dell'1 1,8% creando 10.928 nuovi posti di lavoro (in totale il personale e'
passato dalle 74.880 unità alle 85.808, +14,6%). Con un giro d'affari
aumentato del 6% e un peso, sul totale dei consumi dei 2,1%, il franchising
cresce più dei consumi delle famiglie (+2,9% lo scorso anno). Franchising &
Partnership, la più grande manifestazione a livello europeo dedicata al
mondo della distribuzione, dal 9 al 12 novembre prossimo, riunirà i più
importanti operatori italiani e stranieri. Un appuntamento indispensabile
per conoscere, informarsi aggiornarsi sulle tendenze del mercato. Il Salone,
organizzato come ogni anno da Expocts, mantiene intatta la formula che ne ha
consacrato il successo internazionale. La manifestazione si arricchisce
quest'anno dell'area espositiva "Retail Show", coordinata da Confimprese,
che ospiterà, tra i suoi associati, alcuni tra i maggiori franchisor
italiani. Franchising, E-commerce e Shop Project- questi i temi esplorati
dal Salone che puntano sempre più sul mix di tradizione e di innovazione. Il
primo affronta il franchising tradizionale con grande attenzione alle
tendenze e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Strumenti che
consentono di dare una nuova visione al concetto classico dell'affiliazione
commerciale. Il tema dell'E-commerce viene quindi affrontato come E-Retail
in risposta alle nuove esigenze create dal mercato globale. La tecnologia
pensata per la rete di distribuzione offre importantissime soluzioni e
servizi capaci di ottimizzare spazi e tempi lavoro. E-retail quindi, non
come formula alternativa alla distribuzione tradizionale, ma come strumento
di sinergia e di integrazione. Infine il tema ShopProject, attraverso il
,quale il Salone intende rispondere ai mutamenti che stanno caratterizzando
il ruolo e la funzione del punto vendita. li negozio, dalle vetrine al suo
stesso layout, dall'internal setting, all'esposizione delle merce deve saper
parlare alla molteplicità dei sensi affascinando il consumatore. La visita
al punto vendita deve trasformarsi in un'esperienza coinvolgente per il
consumatore ed il Salone presenterà. molti strumenti per ripensare, ideare e
progettare il punto vendita di domani. Anche quest'anno grande spazio verrà
riservato ai convegni e alla formazione Per quanto riguarda l'attività
convegnistica Confimprese in collaborazione con Expo cts ha curato tre
importanti eventi. Nell'area Formazione la collaborazione con Corriere
Lavoro offre momenti d'informazione per un aggiornamento sulla nuova cultura
d'impresa. Tra i servizi pensati per facilitare l'interazione tra espositori
e visitatori Active Search, un database di facile consultazione capace di
informare i visitatori sulle proposte degli espositori in grado di
facilitare la visita agli stand. Hospitality è invece il nuovo strumento a
disposizione dei partecipanti per rendere più confortevole il loro
soggiorno, per prenotare servizi aIberghieri ristoranti visite e
ticketing. Franchisíng & Partnership, che per la sua sedicesima edizione si
trasferisce nei padiglioni 10/11 di Fiera Milano, si svolge in concomitanza
con altri due importanti appuntamenti: Expo Tour - Salone Internazionale
dell' Ospitalità Professionale- ed Expo Food - Salone Internazionale del
Sistema Alimentare. Tre prestigiose manifestazioni di rilievo internazionale
per le quali si attendono in Fiera Milano più di 100.000 visitatori.
NOVITA' EICMA 2001: GILERA 600 SUPERSPORT
Milano, 20 settembre 2001 - Gilera si identifica con la storia stessa della
motocicletta. Dalla prima creatura di Giuseppe Gilera, la VT 317 del 1909,
fino alla rivoluzionaria NordWest degli anni '90, il Marchio dei due anelli
ha tradotto in moto di successo i sogni di migliaia di appassionati. Gilera
ha costruito la propria leggenda sulle vittorie sportive e sulla continua
ricerca volta all'innovazione tecnica. Moto come la 500cc quattro cilindri
in linea che dominò il motomondiale negli anni '50, la rivoluzionaria
bicilindrica 125 cross o la RC vincitrice alla Parigi-Dakar, sono solo tappe
di una storia di azienda costellata di sfide vinte sia nel campo delle
competizioni sia in quello della sperimentazione e dell'innovazione. In
occasione di Eicma 2001, Gilera annuncia la nascita della 600 SuperSport. E'
il ritorno del Marchio dei due anelli alla moto dallo stile e dalle
prestazioni totali, dotata di personalità e fascino, caratterizzata da
contenuti tecnici al massimo livello. Coerentemente con la decisione
strategica di rientrare nei segmenti più nobili della moto, Gilera 600
SuperSport nasce per riprendere questa epopea fatta di innovazione, ricerca,
vittorie. Una storia unica di motociclette nate per primeggiare sulle piste
e sulle strade di tutto il mondo. Perché Gilera, se da un lato si è sempre
impegnata vittoriosamente in ogni tipo di competizione, mai ha perso di
vista quello che deve essere lo scopo finale della moto destinata alla
strada: massime prestazioni, grande affidabilità, design unico, ma anche la
più ampia diffusione tra gli appassionati. Nasce da queste radici, dalla
responsabilità che una storia tanto importante continua a trasmettere, la
scelta di rientrare nel segmento dove più alta è la competizione tra gli
attori mondiali del mercato motociclistico. Il settore delle supersportive
di media cilindrata che vede in competizione i più grandi costruttori del
mondo. Che esprime i più alti contenuti di tecnologia, innovazione e design.
E dove Gilera porta la sfida italiana. Motore quattro cilindri in linea di
ultimissima generazione, un design avveniristico e aggressivo che denuncia,
fin dalla prima occhiata, la chiara indole sportiva e uno stile
inconfondibile, fortemente italiano. Il progetto 600 SuperSport nasce agli
inizi del 2000 quando, maturata la volontà strategica di riportare il
marchio Gilera nel mondo delle moto di cilindrata superiore, si definiscono
i piani per il grande ritorno. Prendono forma le linee che dovranno ispirare
il progetto: una moto dallo stile a chiarissima vocazione sportiva,
performante ma dotata di soluzioni tecnologiche di avanguardia per
consentire ai piloti di raggiungere le migliori prestazioni nella massima
sicurezza. Compatta. Curatissima in ogni dettaglio e componente. Gilera si
fa interprete della grande tradizione italiana, senza rinunciare a soluzioni
tecniche e stilistiche di assoluta avanguardia. La 600 SuperSport è compatta
(l'interasse è di 1.392 mm e la lunghezza totale è stata contenuta in 2.000
mm). Le sue linee sono tese, nette e decise: esprimono senza equivoci la
vocazione sportiva della nuova Gilera. Il cupolino è fortemente
caratterizzato dalla presenza dei due deflettori laterali. Elementi
aerodinamici che da un punto di vista stilistico proseguono la linea
tagliente dei profili dei fari. La presa dinamica si apre proprio al centro
del cupolino, tra i due fari, nella posizione aerodinamicamente più
favorevole, dove è massima la pressione dell'aria. Questo ha permesso di
realizzare una canalizzazione dell'aria rettilinea che, unita all'originale
disegno del grande airbox da 11,5 litri, consente una "respirazione"
ottimale del motore. Una scelta tecnica, questa, che ha fortemente
influenzato l'estetica della 600 SuperSport conferendo al frontale un
ulteriore e particolarissimo elemento di grinta e sportività. Sotto il
cupolino, Gilera 600 SuperSport presenta una soluzione del tutto innovativa
per la strumentazione. In controtendenza con le soluzioni generalmente
adottate tra le supersportive, i progettisti Gilera hanno optato per un
doppio strumento analogico, sia per il contagiri sia per il tachimetro. La
scelta di non usare un display a cristalli liquidi per indicare la velocità
della moto è stata imposta dalla ricerca della massima naturalezza di
lettura. Proprio con questo fine è stato progettato uno strumento unico,
circolare, dal disegno elegantemente classico, che consente la lettura
immediata e contemporanea dei due valori. La soluzione si avvale dunque di
un solo quadrante che riporta all'esterno la scala della velocità e, più
internamente, la scala del contagiri; gli aghi agiscono all'interno dello
stesso strumento, fornendo due letture separate. Le linee decise del
serbatoio da 18 litri si raccordano con la sella, realizzata in materiale
antisdrucciolo. La sella posteriore è da sempre oggetto di studi accurati da
parte dei designer di moto sportive: un rivestimento troppo evidente obbliga
a soluzioni quali coprisella in tinta con le parti verniciate. Per esaltare
la sportività della linea della 600 SuperSport, Gilera ha sviluppato un
nuovo tipo di rivestimento della sella posteriore che risulta lucida,
brillante come una parte verniciata. L'effetto è quello di conferire alla
600 SuperSport una linea da monoposto, il risultato quello di evitare l'uso
di scomodi e ingombranti coprisella in materiale plastico. La grande
tradizione telaistica di Gilera rivive nella ricerca delle migliori
soluzioni e dei materiali più avanzati. Nel ricorso alla componentistica di
più alta qualità. Per il telaio della 600 SuperSport, i progettisti Gilera
hanno concepito e collaudato soluzioni diverse, avendo sempre come obiettivo
valori superiori di rigidità e leggerezza. La soluzione scelta è stata
quella di un doppio trave realizzato in estruso di alluminio con parti in
titanio. I test condotti hanno confermato la validità di questa scelta: la
struttura finale vanta valori di rigidità paragonabili a quelli di telai
realizzati per moto di cilindrate superiori. La leggerezza della struttura è
stato l'altro obiettivo che ha guidato la progettazione del telaio. Nella
zona centrale, all'attacco del forcellone, il telaio è scatolato mediante
l'applicazione di una piastra in titanio incollata con colla strutturale. Si
tratta di una soluzione innovativa, utilizzata in ambito aeronautico, che
garantisce i più alti livelli di robustezza e tenuta con pareti sottili,
offrendo conseguentemente una sensibile riduzione del peso. Accorgimenti
che, uniti alla leggerezza del propulsore, hanno permesso di contenere il
peso complessivo della Gilera 600 SuperSport in soli 162 chili a secco. La
particolare fusione del canotto di sterzo è stata progettata e realizzata
allo scopo di ottimizzare il flusso dell'aria dalla presa anteriore alla
cassa filtro. Si è potuto così ottenere una canalizzazione particolarmente
rettilinea ed efficiente. Unica nel panorama delle 600 quattro cilindri, la
Gilera 600 SuperSport adotta una forcella, totalmente regolabile, a steli
rovesciati da 43 mm di diametro, con escursione da 120 mm. Una soluzione
generalmente riservata a moto di cilindrate maggiori. Alla forcella upside
down, Gilera 600 SuperSport associa perni cavi di grande diametro per l'asse
ruota e piastre sovradimensionate. Sul forcellone posteriore, realizzato in
lega leggera, lavora una sospensione composta da leverismi di progressione e
da un ammortizzatore regolabile in compressione, estensione e nel precarico
molla. I cerchi ruota sono Brembo a cinque razze da 17" che adottano gomme
120/70 all'anteriore e 180/55 al posteriore. Una cura del tutto particolare
è stata posta nella configurazione dell'impianto frenante, che si compone di
un doppio disco da 320 mm di diametro all'anteriore e di un disco da 220 mm
sulla ruota posteriore. La pista frenante dei dischi anteriori è stata
progettata per le nuove pinze Brembo a quattro pistoncini e pastiglie
sinterizzate. Sul disco posteriore agisce una pinza Brembo a doppio
pistoncino. Per l'impianto frenante della Gilera 600 SuperSport sono stati
adottati tubi in treccia metallica. Il quattro cilindri in linea Suzuki di
599 cc, Dohc a 16 valvole raffreddato a liquido, si distingue per le
straordinarie performances in termini di potenza unite a doti eccezionali di
leggerezza e compattezza. Le caratteristiche dimensionali, sia in larghezza
sia in lunghezza, del propulsore hanno permesso la progettazione di un
telaio decisamente stretto, a tutto beneficio delle caratteristiche
aerodinamiche della 600 SuperSport. Cilindri e basamento sono parte di una
fusione unica, una soluzione che accresce robustezza e leggerezza della
struttura rispetto ai propulsori tradizionali con pezzi separati. Il carter
motore è diviso in tre parti per consentire un facile accesso agli organi
della trasmissione. Il motore a sei marce e distribuzione bialbero, affida
l'alimentazione a un avanzato sistema di iniezione elettronica, dotato di un
esclusivo schema con doppia valvola a farfalla. La seconda valvola, inserita
nel condotto di aspirazione, ha il compito di ottimizzare il flusso della
miscela aria/benzina. Si ottiene così una risposta senza eguali, tra le 600
supersport, sin dai regimi di rotazione più bassi. E senza sacrificare la
eccezionale risposta ai regimi alti, la caratteristica che ogni appassionato
si aspetta da una moto di questa categoria. Caratterizzato da interventi su
aspirazione, scarico e sulla mappatura, il propulsore raggiunge dati di
potenza e coppia che pongono la nuova 600 Gilera ai vertici tra le
supersport di media cilindrata, anche in termini di prestazioni su strada e
in pista. Tutte le informazioni sulla nuova Gilera 600 SuperSport sono
disponibili, e verranno costantemente aggiornate, sul sito Internet
www.gilera.com un website ad "alta tecnologia" che racchiude non solo
immagini emozionanti della nuova moto, ma anche informazioni storiche sugli
oltre novant'anni del glorioso Marchio dei due anelli.
SCOOTER: NUOVO MBK MACH-G. THE G-FORCE.
Milano, 21 settembre 2001 - Nel 2002 Mbk lancia nell'orbita del pianeta
scooter il compatto e sportivissimo Mach-G, uno scooter destinato a lasciare
il segno. Creato per dare una risposta reale ai sogni di un'intera
generazione, ha un motore e una ciclistica che anticipano il futuro del
design sportivo. Tutto grinta e divertimento, Mach-G è anche sicuro e
versatile, perfetto per le scorribande urbane e nel percorso casa-scuola.
Mbk non ha bisogno di presentazioni. E' il marchio che ha praticamente
inventato il mercato, dieci anni fa, con il leggendario, inimitabile Booster,
il modello che è diventato rapidamente un culto, in tutta Europa. In anni
più recenti, Mbk ha consolidato la propria vocazione sportiva con
l'aggressivo Nitro, lo scooter dai cromosomi "racing" e con Thunder,
l'elegante e performante quattro tempi che aggiunge la classe alle
prestazioni. Ultimo erede della tradizione Mbk, Mach-G si rivolge
direttamente ai più giovani che non vogliono rinunciare a niente. Facile e
istintivo da guidare, Mach-G è l'ideale "entry level", ma riesce ad
appassionare anche i piloti più esperti. Divertimento assicurato - Il
segreto della maneggevolezza e della guidabilità di uno scooter sportivo?
Senza dubbio una ciclistica perfettamente bilanciata. Come quella di Mach-G.
Il nuovo telaio asimmetrico è rigidissimo e compatto per una guida reattiva
e sicura. La pedana è piatta e priva di tunnel con tutto lo spazio per
trovare la posizione di guida migliore. Le prese d'aria sono disposte ai
lati della pedana così da non spezzare le linee pulite del frontale. Mach G
è preciso nelle traiettorie e sempre stabile. L'interasse di soli 1.210 mm e
l'impostazione sportiva dello sterzo, con un angolo di 25 gradi, permettono
una guida sensibile e reattiva, con un controllo totale anche nelle
situazioni più difficili. Guidare Mach-G è un piacere che si apprezza
soprattutto nei percorsi misti, mentre disegna le curve come un compasso.
Gli eleganti cerchi in alluminio e le gomme oversize da 12" dal grande grip
incollano Mach-G alla strada, anche quando la superficie non è perfetta. E
quando è il momento di fermarsi si può contare sul potente impianto
frenante, con il generoso disco anteriore da 190 mm che garantisce arresti
progressivi e sicuri. Il peso a secco di soli 76 kg e l'altezza della sella
da terra di 770 mm permettono un controllo facile e disinvolto. Design
compatto, prestazioni extralarge - Le brucianti performance di Mach-G sono
la logica conseguenza di un propulsore di ultima generazione, un affidabile
e potente motore a due tempi da 50 cc raffreddato ad aria. Starter
automatico, avviamento elettrico e kick starter:, Mach-G parte subito e non
si ferma mai, e guidarlo è davvero un piacere. Il serbatoio da cinque litri
offre una grande autonomia, per passare più tempo sulla strada e meno al
distributore di benzina. Il temperamento di Mach-G è decisamente sportivo,
ma non solo. Il suo equipaggiamento è tutto comfort e praticità, con lo
spaziosissimo vano per un casco integrale, facilmente accessibile, il gancio
portaoggetti, l'ampio e confortevole sellone, il maniglione integrato,
davvero utile quando si mette Mach-G sul cavalletto. Lo spirito da "racer"
spicca anche nella strumentazione digitale analogica con pannello in colore
coordinato. Per vedere ed essere visti, anche di notte, il faro anteriore da
35 W e il compatto gruppo ottico posteriore. Nuovo Mbk Mach-G Final Fantasy.
Basta guardarlo per capire che è nato in un nuovo millennio. Linee asciutte,
che combinano le leggi dell'estetica e dell'aerodinamica, fatte per
riflettersi nelle architetture urbane del XXI secolo. Forme essenziali e
funzionali, con uno stile minimalista che punta tutto sulla sostanza. Un
frontale slanciato e "pulito" che si raccorda con eleganza al "codone"
sportivo. Mach-G è anche amico dell'ambiente: lo scarico è catalizzato a
norma Euro 1. Brillanti e attualissime anche le nuove livree: Radiant Yellow
o Jet Black. C'è sempre chi non si accontenta, ma con Mach-G è molto
difficile. Una completa serie di accessori dedicati possono renderlo ancora
più personale e funzionale: Pannello strumentazione in carbon-look
Parabrezza oversize per una maggiore protezione Bauletto con portapacchi,
per portare con te tutto quello che serve Cavalletto laterale, facile e
rapido da usare Monoammortizzatore posteriore in stile "racing" Mach-G - The
G-Force. Mbk Mach-G Caratteristiche principali: ?Stile compatto e pulito,
con prese d'aria laterali; ?Pedana piatta, senza tunnel; ?Motore raffreddato
ad aria con starter automatico; ?Ecologico, scarico catalizzato a norma Euro
1; ?Potente freno a disco anteriore da 190 mm e freno posteriore a tamburo
da 110 mm; Sella spaziosa e confortevole; ?Gruppi ottici ad elevata
visibilità; ?Telaio asimmetrico, leggero e ultrarigido, per una grande
maneggevolezza; ?Strumenazione digitale d'impostazione sportiva; ?Vano
sottosella che contiene un casco integrale; ?Due specchietti retrovisori;
Ricca gamma di accessori esclusivi.
EDI ORIOLI CONTACT È UN APPUNTAMENTO SPECIALE PENSATO PER FAR INCONTRARE
GLI APPASSIONATI DI ENDURO CON IL PLURICAMPIONE DELLA PARIGI-DAKAR.
Milano, 20 settembre 2001 - Non si tratta della classica scuola off-road,
bensì, di un tour fuoristradistico di tipo escursionistico che si sviluppa
in più giorni lungo un percorso di circa 350 km nel bellissimo paesaggio
della Sicilia Occidentale. Si potrà partecipare con la propria moto oppure
noleggiando una delle Yamaha TT600E messe a disposizione l'organizzazione.
Orioli, metterà a disposizione la sua esperienza e professionalità per
dispensare consigli pratici e teorici ai partecipanti. Di sera, tutti
insieme al ristorante, si parlerà di viaggi in moto e verranno mostrate le
immagini tratte dagli ultimi Desert Challenge portati a termine da Edi.
Un'occasione da non perdere, aperta a soli dieci appassionati. Edi Orioli
Contact è stato pensato per chi predilige il contatto con la natura... ma
riteniamo sia un'occasione unica per conoscere da vicino l'uomo, il
campione, l'amico... Programma: Mercoledì 28 novembre - Per chi arriva
all'aeroporto di Palermo, trasferimento con minibus al campo base di
Discovery Sicilia. Arrivo in modo autonomo, invece, per chi seguirà il tour
con la propria moto (con l'ausilio di una mappa ricevuta nei giorni
precedenti la partenza). Primo briefing al campo base, check abbigliamento e
moto. Trasferimento presso la struttura alberghiera e cena di Welcome con
Edi Orioli. Giovedì 29 novembre - Ore 9.30 prima uscita in moto, stop per
spuntino ore 12.30, rientro al campo ore 15.00. Lunghezza percorso circa 90
km. Breve pulizia stivali e mezzi e breve sosta in hotel (se richiesto). Ore
16.30 tour in minibus ad Erice per aperitivo e cena. Nel corso della cena,
Edi Orioli risponderà alle domande dei partecipanti e commenterà l'uscita
off-road, spiegando gli eventuali errori commessi dai partecipanti nel
superamento dei passaggi più impegnativi. Il commento sarà supportato dal
video realizzato giornalmente dall'operatore al seguito. Venerdì 30 novembre
- Ore 9.30 briefing di Edi Orioli al campo base. Argomento "La preparazione
pilota-moto per un raid nel deserto e i consigli sul come affrontare le
numerose insidie che ci si trova ad affrontare". Ore 11.30 seconda uscita in
moto, sempre con la supervisione di Edi, stop per spuntino ore 14.00,
rientro al campo base ore 17.00. Lunghezza percorso circa 100 km. Breve
manutenzione mezzi, pulizia stivali e caschi. Ore 18.00 ritorno in hotel.
Cena nel borgo di Scopello, breve analisi visiva del tour e commento di Edi,
che mostrerà in seguito una ricca serie di diapositive relative ai suoi
ultimi Desert Challenge. Sabato 1 dicembre - Ore 9.30 ritrovo al campo base
per la terza uscita in moto. Inserimento di alcuni passaggi ad hoc, che
verranno riproposti più volte sotto la supervisione di Orioli. Stop per
spuntino ore 12.30, rientro ore 14.00. Breve sosta in hotel, per doccia e
cambio abito e trasferimento in minibus alle saline di Trapani e alle
cantine Florio per una degustazione di vini tipici siciliani. Cena nello
splendido porticciolo di Bonagia. Domenica 2 dicembre - Ore 9.30 ritrovo al
campo base per la quarta uscita off-road. Percorso escursionistico di circa
90 km, sosta per uno spuntino presso un agriturismo e rientro al campo
intorno alle ore 13.30. Pulizia moto e abbigliamento, breve briefing con
Orioli che commenterà il comportamento dei partecipanti nel corso
dell'ultima uscita. Ore 16.00 rientro in hotel per ritiro bagaglio e
trasferimento in aeroporto o partenza per le diverse destinazioni (se con
moto propria). Condizioni e tariffe - Tariffa base (per chi viene con la
propria moto) 1.100.000 lire 5 giorni e 4 notti con trattamento di mezza
pensione in camera doppia. Pernottamenti presso una struttura alberghiera
all'interno del borgo arabo di Scopello e cene presso ristoranti
selezionati. Tutti i trasferimenti proposti in programma e l'assistenza
tecnica durante i tour con mezzo di appoggio 4x4.Tariffa gold (con noleggio
di una Yamaha TT600E dell'organizzazione) 1.600.000 lire Include quanto
descritto nella tariffa base e inoltre il tranfer da e per l'aeroporto di
Palermo, il noleggio della moto con inclusa copertura incendio, furto e
polizza infortuni. Polizza Kasko optional (costo 25.000 lire giornaliere).
Possibilità di noleggio stivali e casco. Note: l'iniziativa è aperta a soli
10 partecipanti. L'adesione dovrà pervenire entro un mese dalla data di
inizio. Per pernottamenti in camera singola supplemento giornaliero di
40.000 lire. Il periodo scelto per il tour offre condizioni climatiche
ideali, con temperature giornaliere che possono sfiorare i 20 gradi
centigradi. L'iniziativa verrà seguita da TV e stampa di settore. Per
informazioni: Euro Travel & Service - Discovery Sicilia 0924/19174 Web:
www.discoverysicilia.it
CASINO' IN SLOVENIA
Milano, 20 settembre 2001 - Gli amanti del gioco d'azzardo, gli appassionati
del brivido al tavolo verde e alle slot machine, quanti amano sfidare la
fortuna trovano nella Slovena il loro Eldorado. Su una superficie più
piccola di quella della Lombardia, e con meno di due milioni di abitanti, la
giovane repubblica annovera infatti ben dieci casinò, uno per ogni 200 mila
sloveni, un dato puramente teorico perché la stragrande maggioranza dei
frequentatori sono stranieri. Per gli italiani del nord-est, ma non solo per
quelli a giudicare dalle targhe delle auto all'esterno, si tratta di una
piccola Las Vegas alle porte di casa. La presenza degli stranieri non sembra
affatto casuale. La distribuzione delle case da gioco sul territorio non si
presenta affatto omogenea, ma vede un'alta concentrazione presso i confini:
4 verso quello italiano, 3 su quello austriaco, 2 di fronte alla Croazia.
Solo quelli di Lubiana e Maribor si trovano in grandi città, ma si tratta
della capitale politica e di quella industriale, frequentate entrambe da
turisti e da uomini d'affari. Senza contare che Maribor si trova ad un tiro
di schioppo dall'Austria. E per favorire la clientela straniera al Perla e
al Park di Nova Gorica, a Lipica sul Carso e a Portorose si gioca oggi in
lire, a Maribor in scellini, domani tutti in euro. L'intento pare proprio
essere stato conseguito: un numero cospiquo di turisti entra in Slovenia
anche, e in qualche caso soltanto, per tentare la fortuna ai tavoli verdi. E
che gli affari nel settore vadano a gonfie vele lo dimostra un dato: 5 case
fanno capo ad una società - la Hit di Nova Gorica, nata nel 1985 e oggi
proprietaria anche di alberghi, ristoranti e bar in tutto il paese - che per
fatturato, utile, investimenti e numero di dipendenti si posiziona al
vertice delle aziende, e dei contribuenti, sloveni. Con il non trascurabile
vantaggio di introitare danaro certo e immediato. Le due strutture goriziane,
in funzione 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno, registrano una media
giornaliera di 5 mila visitatori (in una cittadina di 14 mila abitanti che
non offre nessuna altra attrattiva), che salgono ad 8-10 mila nei festivi.
Ma oltre a roulette e slot esse offrono spettacoli con artisti di fama,
discoteca, ristoranti e sale riunioni. Al Park e al Perla si può anche
andare per sentire un noto cantante, per cenare (in mezzo ai tavoli verdi) o
per sorseggiare un drink in discoteca, tra il rumore dei gettoni. La Hit è
stata la prima ad attuare il concetto di casinò-spettacolo, all'americana, e
oggi si ritrova a gestire la maggior casa d'Europa. Il binomio gioco-turismo
trova ulteriori conferme: quasi tutte sono ubicate in importanti centri di
villeggiatura: Portorose sul litorale adriatico, Lipica presso il famoso
maneggio, Bled sul romantico lago alpino omonimo, Kranjska Gora tra le piste
da sci, Otocek a fianco del castello trasformato in albergo d'èlite, Rogaska
Slatina centro termale. E il contributo fornito dalla presenza di casinò
allo sviluppo turistico delle relative località risulta senz'altro
innegabile, come ben sa Portorose che aprì il primo nell'ormai lontano 1913.
Una cosa è certa: chi trascorre un soggiorno in Slovenia, la sera non corre
il rischio di annoiarsi. Informazioni specifiche sui diversi casinò possono
essere richieste all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02 29 51 11
87, e-mail: slovenia@tin.it
MESSICO, YUCATAN IN SELF-DRIVE
Milano, 20 settembre 2001 - Da alcuni decenni la penisola dello Yucatan,
estrema propaggine meridionale del Messico protesa a separare il golfo del
Messico dal mar dei Caraibi, è diventata la maggior meta turistica del paese
grazie alla bellezza delle sue spiagge e del suo mare, all'elevata
ricettività alberghiera, al clima caldo e alla presenza di alcuni dei più
interessanti siti archeologici mesoamericani, appartenenti in particolare
alla cultura maya, una civiltà di notevole fascino che ha lasciato
significative testimonianze artistiche e architettoniche del proprio perduto
splendore. Spesso però i vacanzieri ignorano che alle spalle di ombrelloni,
alberghi e discoteche si estende un vasto territorio estremamente ricco di
peculiarità di vario genere, da quelle archeologiche e naturalistiche a
quelle etnografiche, forse non altrettanto note e valorizzate ma che per un
viaggiatore colto giustificano da sole una vacanza in questo lembo del
continente centroamericano. L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02
48 51 94 45, www.driveout.it ), specializato in viaggi a valenza culturale e
specialista sulla penisola messicana, propone un viaggio individuale di 8
giorni secondo la formula self-drive, con voli, alberghi prenotati e auto
individuale. L'itinerario, che si sviluppa attraverso Yucatan, Chiapas,
Campeche e Quintana Roo (i quattro stati in cui è divisa la penisola), offre
uno straordinario spaccato attraverso i diversi aspetti ambientali e
paesaggistici di questo variegato territorio, dalle sterminate spiagge
caraibiche con la loro eccezionale fauna subacquea all'intricata foresta
tropicale, toccando cittadine dalla tipica impronta coloniale, siti maya
famosi ed altri meno noti ancora celati nella giungla, una riserva naturale
internazionale di enorme importanza ed estensione come quella di Calakmul,
per non parlare dei frequenti contatti con la popolazione indigena, in
particolare di quella discentente dai maya che hanno saputo mantenere quasi
intatti nel tempo lingua, tradizioni e stili di vita. Alcuni pernottamenti
sono infatti previsti in strutture gestite da comunità indios, come i
lacandoni che vivono isolati nella Selva Lacandona, la stessa che protegge
il celebre subcomandante Marcos e i suoi guerriglieri zapatisti. Il percorso
parte da Merida, capoluogo dello Yucatan e città coloniale con la più antica
cattedrale del nuovo mondo e uno dei più ricchi e colorati mercati del
Messico, e tocca Dzibilchaltùn, un insediamento maya con 8500 costruzioni
abitato ininterrottamente per almeno tre millenni, Uxmal, fulcro culturale
maya dove l'architettura si è espressa al meglio, e Palenque, una delle
maggiori città maya ancora in gran parte sepolta dalla foresta. Risalendo in
piroga il rio Usumacinta, che segna il confine con il Guatemala, si
raggiunge Yaxchilan, altro pregievole e malnoto insediamento maya nella
giungla tuttora usato dagli indios come centro cerimoniale, e poi la riserva
della biosfera di Kalakmul, protetta dall'Unesco, dove su una superficie di
700 mila ettari vivono un gran numero di uccelli e di mammiferi, tra cui
giaguari, ocelot, tigrilli, scimmie urlatrici, tapiri e formichieri, e dove
emergono dalla vegetazione altre rovine. Si costeggia quindi da sud a nord
tutta la stupenda costa del Caribe messicano fino a Cancun, capitale del
turismo balneare nello Yucatan, non senza avere compiuto una sosta a Tulum,
l'unico sito maya affacciato sul mare. Partenze libere individuali ogni
settimana per tutto l'anno con voli di linea da ogni aeroporto italiano; la
quota di 2.680 mila lire (1.384 euro, sulla base di 4 partecipanti; se si va
soltanto in due il prezzo sale di 450 mila lire, 232 euro) comprende voli,
nolo auto, pernottamenti e prima colazione, assistenza in loco e
documentazione di viaggio.
LIBIA, TRA STORIA E NATURA NEL DESERTO DEL FEZZAN
Milano, 20 settembre 2001 - Quasi il 90 per cento della superficie della
Libia è costituito da deserto. Un handicap per le risorse del paese,
petrolio a parte, ma una vera fortuna per gli appassionati dell'esplorazione
sahariana che nel sud del paese trovano uno dei terreni più idonei per le
loro avventurose scorribande in fuoristrada. Ogni viaggio nel deserto
determina nei partecipanti una somma incredibile di emozioni, sensazioni e
entusiasmi. Ciò è dovuto alla contradditoria scoperta che il deserto è tutto
fuorchè un luogo deserto, bensì un ambiente incredibilmente ricco di vita
passata e presente, di paesaggi estremamente vari e diversi e comunque mai
monotoni, di luci e di colori perennemente mutevoli nell'arco della giornata
e capaci di movimentare anche il panorama più statico. E poi al fatto che,
per le proprie peculiari caratteristiche fisiche, un viaggio nel deserto
costituisce anche un eccezionale percorso psicoanalitico nella propria
interiorità, fino agli angoli più remoti dell'animo, dove il passeggero non
rappresenta un elemento passivo del viaggio ma partecipa attivamente alla
realizzazione del percorso, a stretto contatto con l'ambiente. Un luogo
ideale per vivere simili emozioni è costituito dal Fezzan, l'estrema regione
di sud-ovest della Libia al confine con l'Algeria, dove la natura ha
concentrato un insieme di peculiarità naturali, storiche e paesaggistiche
assolutamente straordinarie e forse uniche in tutto il Sahara Gli operatori
milanesi "Aviomar" (tel. 02 58 39 41, www.aviomar.it e "Drive Out Viaggi"
(tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it , specialisti sulla destinazione
Libia, propongo in Fezzan un facile e sicuro viaggio-spedizione di 8 giorni
che consente ai partecipanti uno stretto contatto con questo ambiente
eccezionale. Dalla capitale Tripoli si raggiunge in volo Sebha, capoluogo
del Fezzan, quindi percorrendo la fertile valle dell'Ajal si raggiunge Germa,
dove si trovano i resti di Garama, la capitale dei bellicosi Garamanti
citati dagli autori latini che con le loro veloci bighe scorazzavano
commerciando e depredando in tutto il Sahara centrale fino alle soglie
dell'Africa nera, visitando le testimonianze più meridionali della
penetrazione romana nel continente. Si entra quindi nell'enorme erg di Ubari,
dove le alte dune celano l'incredibile presenza di una ventina di laghi
verde-smeraldo, una delle più spettacolari visioni offerte dal Sahara,
presso le cui rive ha vissuto isolata per millenni una popolazione negroide
che si cibava unicamente di datteri e di micromolluschi lacuali. Il percorso
si addentra poi nel Messak Settafet, un arido altipiano di rocce nere dove
le pareti di antichi fiumi concentrano le più belle e significative
incisioni rupestri di tutto il Sahara, vero museo all'aperto con decine di
migliaia di capolavori, lasciate dai cacciatori e pastori preistorici 8-10
mila anni or sono, quando il Sahara era verde e popolato da varie specie di
animali selvatici. Dopo aver sfiorato le enormi dune dell'edeyen di Murzuq,
uno degli ultimi inesplorati deserti sahariani, si attraversa mediante
corridoi tra le dune il piccolo erg di Uan Kaza per sbucare nello stupendo
massiccio del Tadrart Acacus, dove lingue di sabbia si compenetrano a picchi
di roccia, archi naturali e torrioni incredibilmente modellati dall'erosione
eolica, unico parco nazionale libico e protetto dall'Unesco come patrimonio
dell'umanità per la presenza nelle sue grotte di preziose pitture
preistoriche. Attraverso antichi fiumi fossili si percorre tutto l'Acacus da
nord a sud, fino a raggiungere Ghat, una delle rare città stanziali dei
tuareg, gli uomini blu del deserto, da dove con un volo speciale si rientra
a Tripoli. Partenze di gruppo ogni domenica con voli di linea da Milano e
Roma (e da ogni altro aeroporto italiano) dal 7 ottobre al 5 maggio 2002,
percorso in fuoristrada con guida tuareg parlante italiano, pernottamenti in
alberghi e tenda, quote da 2.780 mila lire (1.435,75 euro) più 150 dollari
per il volo interno in pensione completa.
A BUSSETO IL PRIMO FESTIVAL DEI CORI VERDIANI
Busseto, 20 settembre 2001 - Nella città di Giuseppe Verdi le migliori
corali d¹Italia si ³sfideranno² per aggiudicarsi il Premio "Falstaff" (23
settembre) - Al baritono pavese Ambrogio Maestri lo speciale Premio ³Falstaff²
- Fra le ³chicche² l¹esecuzione del Requiem di Puccini dedicato al "Cigno di
Busseto" Una vera e propria "festa della musica" colorerà Busseto in
occasione del primo "Festival dei Cori Verdiani". La data è il 23 settembre.
Le emozioni e le note che si diffonderanno nello splendido chiostro
Pallavicino, eretto nel O500 in onore di Santa Maria degli Angeli, saranno
offerte dalla "girandola" di corali che si daranno appuntamento nella città
del "Cigno". Con il primo "Festival dei Cori Verdiani", si rende omaggio a
un genere musicale per il quale Giuseppe Verdi è stato la punta di diamante
sia per l¹intensità che per l'amore da lui profuso in questa straordinaria
forma d¹arte. L¹appuntamento del 23 settembre non "incanterà" i presenti
solo con le arie più famose del Maestro, ma anche con una "chicca"
imperdibile. Nella seconda parte della serata verrà eseguito un Requiem poco
conosciuto di Puccini dedicato a Giuseppe Verdi, che avrà come interpreti il
Coro da Camera Cremonese del Continuo, diretto dal Maestro Gusberti. E poi
ci sarà lo spettacolo offerto dalle corali provenienti da tutta Italia che
"invaderanno" dolcemente Busseto. I partecipanti sono stati scelti dopo
un¹accurata selezione fra i cori che avevano aderito all¹iniziativa. Nella
città del "Cigno"per l'occasione giungeranno: la Corale di Voghera
(provincia di Pavia) diretta dal M° P. Burzoni; la corale piacentina G.
Verdi di Fiorenzuola diretta dal M° F. Cassi; il coro vocalisti del Cantiere
di Cremona diretto dalla professoressa Milanesi che eseguirà un madley da
"Il trovatore" e "La traviata"; il coro di Ramiola di Medesano diretto dal
M° Guarnieri che presenterà due brani dai "Due Foscari"; la Fondazione
Toscanini con la sua Festival Orchestra ³I Filarmonici di Busseto². E poi
ancora, la corale lirica della Vittadini di Pavia, composta da 50 elementi,
diretta dal M° F. Didone, che proporrà brani dall¹Otello. Il Conservatorio
Boito di Parma parteciperà con alcuni solisti allievi della professoressa
Saccardi. Ci sarà anche la Corale Città di Fidenza diretta dal M° Chiapponi
che ha fra i suoi interpreti il noto baritono Franceschetto. Fra i solisti,
va segnalato il basso Baronchelli. Il Premio speciale Falstaff come migliore
interprete verdiano del 2001, è stato assegnato al baritono di Pavia
Ambrogio Maestri, che lo riceverà il 10 ottobre al Teatro Verdi di Busseto,
nell¹ambito delle serate dedicate all¹anniversario della nascita di Verdi.
Una serata che si annuncia. Ma non è tutto. Sotto il cielo di Busseto il 23
settembre non brilleranno solo le ³stelle² del firmamento musicale ma anche
nuovi complessi che mai prima d¹ora erano stati sentiti nella città del
Maestro. La Direzione artistica del Festival è del M° Fabrizio Cassi. La
regia e ambientazione è di Carlo Dotti. Presenterà Cosetta Allegri,
direttrice dell'Ufficio Turistico di Busseto. Il Festival è organizzato dal
Circolo Culturale ³Falstaff² di Busseto, di recente costituzione, con
l¹apporto del Comune. La serata, oltre ad allietare l¹udito dei presenti
premetterà agli amanti dell¹arte di ammirare il Complesso di S. Maria degli
Angeli, uno dei più bei monumenti di Busseto forse ispiratore di Verdi per
³La Forza del Destino². Palcoscenico naturale sarà il verone arcato, con la
scena della Vergine degli Angeli. Non solo musica a Busseto. Quella offerta
dal ³Festival dei Cori Verdiani² è l¹occasione giusta per percorrere i
luoghi cari al Maestro. Si potrà così visitare la casa natale a Roncole con
la locandanegozio del padre, piazza Verdi a Busseto, il Salone Barezzi
trasformato in un Museo che ospita, fra l¹altro, la bacchetta con cui il
Maestro Toscanini diresse Falstaff nel 1913 e nel 1926 e quella di Muti, che
ha diretto quest¹anno Falstaff con le scene del 1913, il Palazzo Orlandi, il
primo acquistato da Verdi, la Salsamenteria Baratta (il negozio più vecchio
del paese) e per finire, Villa Verdi dov¹è possibile vedere l¹ala abitata
dal Maestro con ancora i suoi mobili, i carteggi e altro. Fra una
passeggiata e l¹altra si potranno assaporare le specialità enogastronomiche
tipiche di questi luoghi fra cui la Spongata (il dolce tradizionale di
Busseto), il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il famoso
Culatello che, assieme alla spalla, piaceva tanto a Verdi. Per informazioni
e prenotazioni: Ufficio Turistico di Busseto - Tel. 0524 931732 e-mail
info@bussetolive.com -
www.bussetolive.com
A MILANO SI SVOLGERÀ TERRY FOX RUN, LA CORSA DELLA SPERANZA.
Milano, 20 settembre 2001 - Domenica 23 settembre a partire dalle ore 10.00
il centro di Milano sarà chiuso al traffico per aprirsi esclusivamente agli
oltre 3000 partecipanti attesi alla Terry Fox Run, la corsa della Speranza.
I corridori - sportivi di ogni livello e di ogni età, ma soprattutto giovani
e giovanissimi - percorreranno 5 km "a ritmo libero" nel cuore della città :
da via Palestro a Piazza Duomo e Piazza della Scala, per tornare nello
stesso punto attraverso il triangolo della moda di Via Montenapoleone, Via
Gesù e Via Spiga. All'arrivo grande festa di fronte ai giardini pubblici in
Via Marina con estrazione di premi e la partecipazione di tanti personaggi
cari ai milanesi. Il ricavato dalle iscrizioni è interamente devoluto alla
Fondazione Terry Fox , l'unico ente internazionale di raccolta fondi per la
ricerca sul cancro che li ridistribuisce ai ricercatori di qualsiasi
nazione. La Fondazione è nata in ricordo di Terry Fox, un giovane canadese
di 18 anni che, colpito da tumore alla gamba percorse oltre 5000 km in 4
mesi con un arto artificiale per dimostrare la sua volontà di lotta contro
la malattia. "Quest'anno si celebrano i 21 anni dall' impresa di Terry Fox -
ha commentato Umberto Veronesi, da sempre sostenitore della Corsa -Dall'81
ad oggi i progressi della scienza oncologica sono stati enormi, grazie alla
ricerca ma anche grazie alle persone come lui. Gente qualsiasi che impegna
la propria esistenza per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale
sull'importanza della lotta al cancro. Terry ha insegnato che non bisogna
stancarsi di parlare di questa malattia per aumentare la consapevolezza
della gente e non bisogna arrendersi mai di fronte al pessimismo. Sono
orgoglioso che Milano sia la prima città in Italia ad organizzare con
successo la Terry Fox Run, dimostrando una volta di più la sua
internazionalità, la sua sensibilità e la sua generosità. Domenica prossima
mi unirò anch'io ai partecipanti, che mi auguro saranno numerosissimi" I
Milanesi si uniranno a oltre 1.600.000 partecipanti dei 55 paesi del mondo
dove si svolge la stessa marcia : nel nome di Terry Fox sono stati raccolti
ad oggi oltre 400 miliardi di lire. Quest'anno sostengono la Terry Fox Run,
oltre alla Scuola Europea di Oncologia, alcuni fra i più grandi ospedali
lombardi : Istituto Nazionale Tumori, Istituto Europeo di Oncologia,
Istituto Clinico Humanits, Ospedale San Raffaele, Ospedale San Carlo,
Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedali Riuniti di Bergamo e Fondazione
Maugeri di Pavia. Tutti hanno allestito punti di iscrizione alla corsa nei
loro ambulatori aperti al pubblico. Le iscrizioni sono aperte in numerosi
negozi a Milano e provincia ma sarà possibile anche iscriversi il giorno
stesso alla partenza. La quota di iscrizione di L. 15.000 - interamente
devoluta alla ricerca sul cancro - da diritto alla T-shirt ufficiale, a
numerosi omaggi e alla partecipazione all'estrazione dei premi finali.
L'avvenimento è promosso dal Comitato Terry Fox Italia, composto dalla ESO
(Scuola Europea di Oncologia), l'Associazione Canadiana, il Four Seasons
Hotel Milano e lo Smau - Esposizione Internazionale dell'Information &
Communications Technology - con il Patrocinio del Comune di Milano e del
Consolato Generale del Canada. Gli aspetti sportivi, tecnici e organizzativi
sono coordinati dal Comitato Stramilano. Per ogni informazione: Segreteria
Comitato Terry Fox Italia - tel. 02/43359611 Comitato Organizzatore - tel.
02/780232
VELA: PAOLO CIAN, TIMONIERE DI MASCALZONE LATINO, IN SEMIFINALE ALLE
MATCH RACE DI WEYMOUTH
Weimouth (Inghilterra), 20 settembre 2001 - Con 5 vittorie su 7 incontri
disputati Paolo Cian, timoniere di Mascalzone Latino, ha concluso al terzo
posto nei quarti di finale delle match race di grado 1 della United Airlines/Rya
open match race in corso di svolgimento a Weimouth, Inghilterra. Cian ha
seguito in classifica gli inglesi Ian Williams (7 vittorie su 7) e Andy
Green (6 vittorie su 7). Il risultato ottenuto in una giornata
caratterizzata da condizioni meteorologiche particolarmente impegnative,
vento forte nella mattinata, brezze leggere e e variabili nel pomeriggio, ha
permesso perciò al timoniere napoletano di accedere alle semifinali in
programma domani. L'equipaggio di Paolo Cian in questa occasione è composto
da altri membri del team "Mascalzone Latino": Michele Paoletti (randa),
Federico Michetti (prua), Guido Antar Vigna (scotte) e Pier Luigi Fornelli
(tattica). Questi ultimi due oltre a Paolo Cian sono anche portacolori della
Guardia di Finanza.
CERTOSA DI BOLOGNA, MONUMENTALE DI MILANO STAGLIENO DI GENOVA CENTRALITÀ
ARTISTICA E PROGETTI INNOVATIVI DEI GRANDI CIMITERI ITALIANI
Bologna, 20 settembre 2001 - In occasione della pubblicazione della guida
"La Certosa di Bologna" edita da Compositori-Bologna, si terrà sabato 22
settembre 2001 alle ore 10 nella sala Stabat Mater dell'Archiginnasio,
piazza Galvani 1, Bologna, un incontro sui Cimiteri Monumentali, promosso
dall'Editrice Compositori in collaborazione con il Comune di Bologna e con
So.Crem. (Società di Cremazione) Bologna. Presiederà l'incontro il Vice
Sindaco di Bologna Giovanni Salizzoni che introdurrà i numerosi esperti e
studiosi dei Cimiteri Monumentali italiani che saranno presenti: Ornella
Selvafolta del Politecnico di Milano, "Il Monumentale di Milano, un progetto
civico" ; Franco Sborgi dell'Università degli Studi di Genova, "Il Cimitero
di Staglieno e la diffusione internazionale dei modelli della scultura
funeraria" ; Eugenio Riccòmini dell'Università degli Studi di Milano,
"Un'oasi dello spirito: la riscoperta della Certosa di Bologna". La
curatrice della pubblicazione Giovanna Pesci si soffermerà sulle motivazioni
e gli obiettivi della pubbblicazione. La guida "La Certosa di Bologna"
(testi di Cristina Rocchetta e Cristina Zaniboni) viene ad aggiungersi alle
numerose guide di altri Cimiteri Monumentali italiani e segue l'uscita del
volume "La Certosa di Bologna - Immortalità della memoria" (Editrice
Compositori, 1998). Entrambe le pubblicazioni sono state realizzate grazie
al sostegno economico e alla volontà di So.Crem. Bologna; il presidente
Guido Stanzani concluderà con un intervento sull'impegno sociale e culturale
di So.Crem.
I MANIFESTI DELLA SECESSIONE VIENNESE TREVISO PALAZZO GIACOMELLI, 28
SETTEMBRE - 9 DICEMBRE 2001
Treviso, 20 settembre 2001 - Nasce dalla collaborazione tra la trevigiana
Collezione Salce (che raccoglie ben 30 mila manifesti d'epoca ed è una delle
due più importanti raccolte di affiches esistenti al mondo) e il Museo di
arti Applicate di Vienna, la raffinata esposizione de "i manifesti della
secessione viennese". Ad accoglierla, dal 28 settembre al 9 dicembre è
Palazzo Giacomelli, sede di Unindustria Treviso che promuove la
manifestazione in collaborazione con il Comune di Treviso e la
Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto. La mostra è curata da
Eugenio Manzato e Roberto Festi. Per la prima volta in Italia, grazie a
questa mostra, vengono raccolti e esposti assieme tutti i 21 manifesti del
periodo d'oro della Secessione Viennese (1898 - 1905), il movimento
artistico che rivoluzionò le arti figurative d'inizio secolo facendo
assurgere i grafici e gli artisti viennesi a capiscuola di un movimento che
influenzò e trasformò il modo di concepire i criteri compositivi del
manifesto. Le opere di G. Klimt, J.M. Olbrich, K. Moser, A. Böhm, A. Roller
ed altri vengono esposte assieme ai cataloghi d'epoca ed alla rarissima
rivista "Ver Sacrum", l'organo ufficiale degli artisti viennesi riuniti
attorno alla figura carismatica di Gustav Klimt. La Mostra. dopo Treviso,
sarà riallestita a Bolzano (Galleria Civica. Assessorato alla Cultura) dal
15dicembre 2001 al 9 marzo 2002. La grafica della Secessione segna uno dei
punti più alti raggiunti dalla produzione seriale su carta dove idea, segno,
tecnica e simbolo si fondono creando, con un linguaggio inconfondibile,
un'espressione artistica inimitabile. Il segno lasciato è tra i più profondi
di tutto il Novecento. I ventuno manifesti esposti in questa raffinata
esposizione coprono un arco temporale che va dal 1898 - anno della prima
esposizione - al 1905 (scissione del gruppo di Gustav Klimt). Diciassette
sono di proprietà della Raccolta Salce. Quattro provengono dal Museo di Arti
Applicate di Vienna. Il manifesto di Josef Plecnik per la ventiduesima
esposizione non è reperibile. Il manifesto di Josef M. Olbrich per la
seconda esposizione fu utilizzato anche per la terza. Molti dei ventuno
pezzi vennero realizzati in due formati, in qualche caso modificando le
cromie. Si veda, ad esemplificazione, proprio il manifesto di Josef M.
Olbrich del 1898: il grande formato (in due parti) venne stampato in rosso e
oro; il piccolo in nero e oro. Del manifesto di Koloman Moser per la quinta
esposizione (1900), cinque versioni con cromie diverse (conservate presso la
Graphische Sammlung Albertina) testimoniano la quantità di varianti, che gli
artisti sperimentavano anche in fase di stampa. Le varianti cromatiche, così
come i formati, sono difficilmente catalogabili. Per le misure può succedere
che alcuni esemplari - spesso creati con un ampio bordo carta - venissero
rifilati in posizioni diverse dando origine a differenze anche sostanziali.
La catalogazione scientifica delle opere, proposta nel catalogo, tiene conto
delle informazioni fornite sulla raccolta dal Museo di Arti Applicate di
Vienna e di quelle riferite agli esemplari di proprietà del Museo Storico
della Città di Vienna e pubblicate nel catalogo della mostra "Wien um 1900"
(Vienna, 1964). Tutti i manifesti sono stampati in litografia a colori da
Albert Berger di Vienna. Solo quello di Josef M. Olbrich (seconda
esposizione) si differenzia in quanto venne utilizzata una tecnica speciale
per la stampa dell'oro. L'unico esemplare non commissionato direttamente ad
un artista è quello della sesta esposizione (1900) per la quale si utilizzò
un dettaglio dall'incisione "Il falconiere" dell'artista giapponese Kikugawa
Eizan (1787 - 1867). Ad esclusione di quattro casi, tutti i manifesti sono
firmati sulla pietra litografica. I manifesti della secessione viennese.
Inaugurazione: 27 settembre, ore 18 Treviso, Palazzo Giacomelli (sede di
rappresentanza di Unindustria), Piazza Garibaldi, 13. Dal 28 al 9 dicembre
2001.Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 19; chiuso il
lunedì mattina. Mostra promossa da Unindustria Treviso e dai Civici Musei -
Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso in collaborazione con la
Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto. A cura di Eugenio
Manzato e Roberto Festi. Catalogo a cura di Roberto Festi. Per informazioni:
tel. 0422.2941 fax 0422.412238 ...
UNA NOTTE AL MUSEO ... 6 E 13 OTTOBRE 2001
Milano, 20 settembre 2001 - Il Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia "Leonardo da Vinci" propone ai ragazzi tra i 6 e gli 11 anni, una
serata fuori dal comune per scoprire e sognare tante avventure fantastiche
nelle quali i personaggi si mescolano con ciò che hanno fatto, inventato
ipotizzato e costruito. I giovani esploratori potranno dormire nelle Sale
del Museo e partecipare ad alcune attività scientifiche, scoprendo questo
spazio in un modo nuovo, diverso e divertente. Incontreremo così Leonardo e
le sue fantastiche macchine, J. Watt e la sua macchina a vapore, Foucault e
il suo pendolo, Marconi e le sue "radio", Holleritz e la sua macchina da
calcolo. Il programma, curato dal dipartimento Servizi Educativi del Museo,
abbraccia le ore più misteriose della giornata, quelle in cui la fantasia e
la voglia di scoprire esercitano maggiormente il loro fascino. L'iniziativa
ha il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale
Lombardia, Icom Italia e Anms - Associazione Nazionale Musei Scientifici.
Programma: La sera... - 17.30 arrivo al Museo e registrazione dei
partecipanti; 18.00 apertura del campeggio e presentazione dello staff;
18.30 alla scoperta dei segreti delle collezioni del Museo...; 19.30 si
cena!; 20.30 esploriamo il Museo di notte!; 23.00 ci prepariamo per la notte
con una buonanotte eccezionale...si spengono le luci!; ... il mattino -
7.00-8.00 ci sveglia un personaggio speciale Leonardo Da Vinci, 8.00
colazione 9.00 Chiusura ufficiale del campo. "... una notte al Museo ..." è
organizzata per un gruppo massimo di 50 ragazzi. Ogni 5 ragazzi ci dovrà
essere un adulto con loro. I gruppi potranno essere organizzati da
strutture, come scout, parrocchie, centri ricreativi, o spontanei. È
importante rispettare sempre il rapporto di 5 ragazzi ed un adulto. Il costo
individuale è di L.50.000 e comprende la cena e la colazione del giorno
successivo, due biglietti ingresso omaggio al Museo per gli accompagnatori.
I partecipanti dovranno essere dotati di sacco a pelo, quanto occorre per la
notte e la toilette personale, magari anche del peluches preferito. Le sale
in cui è allestito il campo sono dotate di illuminazione notturna, per
permettere ai bambini di recarsi ai servizi e rendere possibile agli
animatori la vigilanza del gruppo. Lo staff degli animatori resterà per
tutto il tempo a disposizione dei ragazzi. Prenotazioni Le prenotazioni si
ricevono dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14 alle
16.00, telefonando al Dipartimento Servizi Educativi 02 48555331 - 2 - 3 -
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