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LA TRAGEDIA AMERICANA VISTA DAI MEDIA EUROPEI " LA DOPPIA VITA DI MOHAMMED EL-AMIR AWAD AL SAJJID ATTA."

Milano, 1 ottobre 2001 - I recenti avvenimenti di New York ci hanno suggerito di guardare oltre la situazione italiana e considerare anche quanto scrivono, in merito, altri media europei. Di seguito quindi una breve rassegna stampa ad iniziare da: Suddeutsche Zeitung - 29/30 settembre "La doppia vita di Mohammed el-Amir Awad al Sajjid Atta. "Questa notte non dovrai smettere di pregare."....."era diligente e simpatico"." Sapeva ascoltare, equilibrato, e serio","integro, e disciplinato."E' ciò che dicono tutti:i compagni,chi con lui ha condiviso case dello studente,i professori della "Technische Universitat" di Hamburg-Harburg, una volta ripresisi dallo shock... Formuliamo un'ipotesi:Atta, nato l'1.9.1968 a Kafr al Scheich sul delta del Nilo, e cresciuto a ll'ombra delle piramidi,a Giseh,inizia nel 1992, a studiare in qualche maniera, urbanistica alla Tu Hamburg-Harburg, dopo aver frequentato per un triennio architettura al Cairo ed aver fatto pratica di progettazione edile.Per quattro anni,lavora, pur frequentando, allo studio di architettura "Plankontor" di Amburgo.Il 1993 è l'anno in cui esplodono nei sotterranei del World Trade Center a sud di Manhattan, 540 chili di esplosivo. Atta fa richiesta di una borsa di studio alla società Carl-Duisberg. Nel 1995 parte con la borsa di studio per il Cairo.Ritorna a fine anno con una relazione su"Progettazione urbana nella città vecchia del Cairo", giudicata, "brillante" dal direttore della società stessa.Non si sa nulla di quel periodo, tranne di un suo pellegrinaggio alla Mecca, da dove invia una cartlolina allo studio di architettura. Ma, tornato a fine '95 ad Amburgo, sembra cambiato, rinchiuso in sè stesso.Si fa crescere la barba e scompare quasi del tutto, per un paio d'anni dall'università. Si sa però, dalle indagini, che Atta in quel periodo va spesso a Kiel, ed è là che, in veste di traduttore dall'arabo lavora ai centri di accoglienza sociale, dove potrebbe aver arruolato persone. Ritira anche, più volte in quel periodo, ingenti somme da banche della Germania del nord. Ripresa a frequentare regolarmente l'università, per concludere la tesi,oltre alla barba, porta il kaftano, turbante e calzoni orientali.Quando,nel 1994, incontra per la prima volta il suo relatore, Professor Dittmar Machule, porta ancora i jeans e ha i capelli corti...L'orientalista Machule,conobbe,allora, dunque, una "cara persona", che aveva scattato moltissime foto di bimbi sorridenti a corredo della sua tesi dal titolo"Khareg Bab-en-Nasr: Un quartiere in pericolo della città vecchia, ad Aleppo(Siria);sviluppo di un quartiere di una città islamico-orientale"... Oggi, che col senno di poi, ci si chiede come al Professor Machule non sia saltata agli occhi la dedica di Atta: "Il mio sacrificio, la mia vita, la mia morte, appartengono ad Allah, il re dei mondi" Altre parti del puzzle:Nel'98 si iscrive al corso universitario di Amburgo, Marwan Alshehdi, che si trasferisce poi con Atta in ottobre nella Marienstrasse per diventare la sua ombra fedele. Dopo la tesi, Atta si iscrive nel '99 ad un corso di perfezionamento scientifico, ancora in campo edile.Oggi si sa, che lui ed altri due terroristi denunciano in quel periodo, la perdita dei loro passaporti. Secondo le indagini, si presume, che i vecchi passaporti con visti rilasciati da Iran o Afghanistan, avrebbero reso impossibili viaggi negli Stati Uniti.Il" Whashington Post" informa, in proposito, con il supporto delle autorità tedesche che,Mohammed Atta e Marwan al Shehhi hanno a quel tempo anche contatti con il siriano Mamun Darkasanli, il cui conto ad Amburgo è stato bloccato per ordine del presidente americano, poichè ritenuto essere una delle fonti di Bin Laden. Nelle regioni tedesche del Reno e del Meno, Atta avrebbe fatto ingenti acquisti di prodotti chimici, in farmacie e drogherie, con cui è possibile produrre materiale esplosivo. Secondo ricerche del giornale"Focus",Atta, sarebbe stato controllato da agenti americani, che non hanno però trasmesso queste informazioni alle autorità tedesche.Così l'ambasciata Usa di Berlino, gli ha rilasciato un visto in data 18 maggio 2000... Newsweek:1 ottobre ..Mohammed Atta è un figura intrigante, sia per l'apparente suo ruolo di "senior man"tra i dirottatori suicidi, ed anche perchè il suo background offre degli elementi inconsueti rispetto al prodotto doc delle reclute di Bin Laden. Lo stereotipo di un kamikaze islamico è quello di un giovane o teenager, disoccupato,senza istruzione, prospettive e speranze...Atta non è nulla di tutto ciò.Non proviene da una famiglia di fondamentalisti poveri e disperati.Suo padre Mohammed si è identificato per Newsweek come"uno degli avvocati più importanti del Cairo."La famiglia Atta ha una csa di vacanza sulla costa mediterranea. L'appartamento del Cairo, con vista sulla città vecchia,.. Le sue due sorelle insegnano all'università dopo aver conseguito il dottorato.Se a qualcosa poteva assomiliare Atta era al modernismo occidentale...Il padre di Atta rifiuta di accettare il ruolo di kamikaze del figlio."E' impossibile che mio figlio abbia partecipato a questo attacco", disse, ritenendolo vittima di un complotto dell'intelligence di Israele, fatto per provocare gli Stati Uniti contro l'Islam. "Il Mossad ha rapito mio figlio-disse." Lui è la persona che più facilmente può essere rapita, completamente arrendevole, non forte fisicamente,senza denaro per guardie del corpo. Sono stati usati il suo nome e la sua identità.. Poi lo ammazzarono. Questo fu fatto dal Mossad,utilizzandio piloti americani."...

RAPPORTO BANK OF AMERICA: I GOVERNI EUROPEI RISCHIANO DI MANCARE GLI OBIETTIVI CIRCA I DEFICIT DI BILANCIO

Milano, 1 ottobre 2001 - Da un rapporto di fine settimana dell'Ufficio Studi di Londra della Bank of America ricaviamo "uno sguardo sull'area Euro dopo l'attacco terroristico" La zona Euro risultava già in sensibile rallentamento economico prima dell'11 settembre. L'attacco agli Usa è giunto in un momento molto delicato e molto probabilmente avrà come conseguenza una ulteriore contrazione nell'economia a breve termine ed un ritardo di uno/due trimestri nella prevista ripresa. I Governi europei rischiano di mancare gli obiettivi circa i deficit di bilancio previsti per il 2001/2002 ed anche prendendo in considerazione limitati sconfinamenti hanno pochi spazi di manovra. Questo lascia la politica monetaria come solo/unico strumento per rispondere ad un potenziale collasso nella fiducia. Ci si aspetta che la Banca Centrale Europea (Ecb) ribassi i tassi al 3% entro fine anno, con possibilità di una politica più incisiva se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente. Sebbene non si possa escludere una recessione a breve termine, ci si attende ragionevolmente una stagnazione nel terzo trimestre ed una sostanziosa riduzione solo nel quarto trimestre 2001. La domanda interna/domestica dovrebbe gradualmente riprendere nel corso del 2002. La crescita complessiva dovrebbe riprendersi ad un passo del 2 - 2,5% nella seconda parte del prossimo anno, sotto l'influsso di minori costi dell'energia e dell'inflazione che farebbero crescere gli introiti, politiche fiscali moderatamente espansive e una posizione più accomodante da parte della Banca Centrale Europea. Effetti positivi potrebbero derivare da una prevista ripresa negli Usa, che sarà di aiuto. La crescita complessiva del Pil sarà presumibilmente lo 0,8% nel 2002, paragonata ad un atteso 1,4% nel 2001.

LEGGE FINANZIARIA E MISURE ECONOMICHE PER IL 2002

Roma, 1 ottobre 2001 - L'attacco terroristico dell'11 settembre è destinato a produrre effetti rilevanti sull'economia mondiale, europea, italiana. Gli effetti sul ciclo, sui tassi, sui settori, sono difficili da valutare. Più in generale, prevedere e stimare gli effetti sulla struttura e sulla dinamica dei processi di globalizzazione è esercizio egualmente incerto. Per queste ragioni, le stime quantitative formulate dai governi hanno natura di obiettivo, più che di previsione. Nel breve e medio periodo, su un arco di 12-24 mesi, l'andamento delle economie dipenderà dalla risposta dei governi al terrorismo; dalle loro decisioni in campo economico e finanziario; dalla fiducia dei consumatori e degli investitori; dal nuovo ordine mondiale che gradualmente prenderà forma. E' possibile che le prospettive della crescita migliorino, se i paesi industrializzati, a partire dagli Stati Uniti, introdurranno sostanziali manovre di sostegno all'economia. Questa ipotesi non è improbabile. In ogni caso, avendo riguardo alle variabili economiche fondamentali, si può affermare che l'andamento presente dell'economia è incerto, ma che la ripresa futura è certa; che questa dovrà essere agganciata predisponendo condizioni ottimali. In questo contesto, sicuramente anomalo, si presenta una legge finanziaria che combina i valori della stabilità, con quelli della crescita e dell'equità..3 Azioni equilibrate in tempi straordinari: un fatto di per sé notevole. Stabilità, crescita, equità sono i tre pilastri della prima legge finanziaria presentata da questo Governo. Nella convinzione che la stabilità sia un valore fondamentale per il Paese e per l'Unione Europea, la legge finanziaria assume come obiettivi di finanza pubblica i "target" concordati con l'Unione Europea: un indebitamento netto pari allo 0,5% del Pil nel 2002; il pareggio del bilancio nel 2003. Questi andamenti completano il processo di convergenza verso l'equilibrio di bilancio. Nella convinzione che la crescita sia condizione necessaria per la stabilità, il Governo ha già introdotto, con i provvedimenti "100 giorni", e rafforza in questa sede, misure mirate allo sviluppo economico ed all'efficienza. Sul piano dell'equità, la legge finanziaria avvia, infine, importanti interventi per il sostegno dei pensionati più disagiati e delle famiglie con figli a carico e redditi bassi e medi. Queste misure agiscono su più di nove milioni dei cittadini; sostengono i consumi; spostano più di due milioni di cittadini al di sopra della soglia di povertà. Nell'economia della legge finanziaria per il 2002, con criteri prudenziali si assume per il nostro Paese una crescita del 2,3%, con un tasso di inflazione all'1,7%..4 I conti pubblici dell'anno in corso, per effetto di un vasto insieme di provvedimenti, tanto amministrativi, quanto e soprattutto politici, introdotti nei primi tre mesi di governo (patto di stabilità interno nel settore della spesa sanitaria, strumenti per le privatizzazioni immobiliari, etc.) possono beneficiare di una correzione che tende a ricondurre l'indebitamento netto verso l'obiettivo dello 0,8% del Pil, previsto per il nostro Paese dal patto di stabilità. In assenza di questi interventi, l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni tenderebbe per il 2001 all'1,9% del Prodotto interno lordo. Gli interventi operati sul 2001 hanno in parte carattere strutturale, in parte necessariamente carattere non strutturale, dato il limitato spazio temporale disponibile. Questo assetto complessivo condiziona significativamente l'indebitamento netto tendenziale per il 2002 che a sua volta, in assenza degli interventi correttivi contenuti in questa finanziaria, si posizionerebbe all'1,7% del Prodotto interno lordo. Con un aggiustamento di poco superiore ai 17 miliardi di euro (33.000 miliardi di lire), la Legge Finanziaria per il 2002 corregge l'andamento tendenziale della finanza pubblica, migliora tutte le grandezze di bilancio rispetto all'anno in corso, in aggiunta determina uno stimolo all'economia. In specie: i) le spese complessive scendono dal 47,2 al 46,9% del Pil, con una riduzione interamente dovuta alla spesa corrente, che si riduce dal 43,4 al 43,1% ; ii) le spese in conto capitale, fondamentali per la crescita, salgono dal 3,8 al 3,9% del Pil, per.5 effetto dell'incremento dei contributi pubblici agli investimenti; iii) le entrate correnti scendono dal 45,4 al 45,1% del Pil, mentre la pressione fiscale si riduce dal 42,2 al 41,9% raggiungendo il valore minimo dell'ultimo decennio; iv) le entrate complessive salgono dal 46,1 al 46,4% per effetto di una migliore gestione del patrimonio pubblico, che consente un raddoppio delle entrate in conto capitale. Per effetto di questa strategia, le maggiori entrate complessive non corrispondono a maggiori tasse, o contributi, ma si accompagnano, anzi, ad una loro prima riduzione. Per quanto riguarda i saldi: v) l'avanzo primario, indicatore fondamentale per valutare la sostenibilità del debito pubblico, migliora dal 5,1 al 5,3% del Pil, mentre la spesa per interessi decresce dal 6,2 al 5,8% del Pil; vi) l'indebitamento netto, che è il saldo rilevante del bilancio per il Trattato e del Patto di stabilità si assesta allo 0,5% del Pil. In sintesi, pur in presenza di un quadro macroeconomico difficile, tutte le grandezze si muovono in modo virtuoso. All'interno delle compatibilità macroeconomiche, particolare attenzione è stata riservata alla qualità dei provvedimenti. Ciò può essere compreso selezionando e raggruppando le diverse misure in quattro aree:.6 a) una prima area contiene misure formulate nella logica della buona amministrazione. Rientrano in questa area azioni di contenimento della spesa delle amministrazioni; il patto di stabilità interno per il sistema degli enti pubblici; le misure per l'efficienza delle pubbliche amministrazioni; le misure per il personale; simbolicamente, i minori compensi per i ministri; b) una seconda area contiene riforme mirate a sbloccare il sistema economico ed a dare efficienza alla pubblica amministrazione. Rientrano in questa area la trasformazione e la soppressione di molti enti pubblici, da trasformare in società o in enti senza fine di lucro di utilità sociale, in modo da segnare, di fatto, un arretramento del perimetro dello Stato, ferma la funzione pubblica o sociale dei soggetti interessati. Rientra nella stessa logica il provvedimento per la valorizzazione e la privatizzazione del patrimonio immobiliare, i cui effetti reali e finanziari non costituiscono solo una base del bilancio pubblico dei prossimi anni, ma riportano ad efficienza un patrimonio di dimensioni eccezionali. Di notevole importanza, sul piano finanziario e dell'efficienza, è infine la norma sulla ristrutturazione dei servizi pubblici locali di rilevanza imprenditoriale, che consente ai Comuni di separare infrastruttura e gestione del servizio, valorizzando la rete in capo alle amministrazioni e aprendo la gestione del servizio al settore privato. Nella stessa direzione, ma con riferimento al settore privato, opera infine la rideterminazione dei valori delle partecipazioni e dei terreni, che rimuovono un disincentivo o freno fiscale alla riorganizzazione delle attività economiche;.7 c) nella terza area si concentrano le misure di equità. Pur nelle citate incertezze dello scenario economico e finanziario globale, i risparmi di spesa pubblica primaria dovuti alla buona gestione consentono l'avvio immediato di due interventi, che qualificano questa legge finanziaria: i) nel settore pensionistico, è previsto dal primo gennaio 2002 l'innalzamento delle pensioni ad un milione al mese, per i cittadini più bisognosi; ii) sul fronte degli sgravi fiscali, e' previsto l'innalzamento a un milione della detrazione per ogni figlio a carico, per tutti i redditi sino a 70 milioni. Le due misure, per cui la legge finanziaria stanzia rispettivamente 4200 e 3100 miliardi a regime, aumentano, si ripete il reddito disponibile ed i consumi di circa 9 milioni di cittadini, contribuendo al sostegno dell'attività economica; in particolare, spostano più di 2 milioni di cittadini al di sopra della soglia di povertà; pongono al centro dell'attenzione la famiglia, istituzione su cui fonda la nostra società; d) nella quarta area si concentrano infine le riforme strutturali, che saranno varate entro la fine dell'anno: i) la riforma fiscale, con l'abbassamento delle aliquote; ii) la riforma previdenziale e del welfare, improntata a garanzia e libertà. La loro introduzione verrà graduata in base all'evoluzione dello scenario di finanza pubblica, a.8 sua volta dipendente dalle variabili economiche internazionali ed interne. L' insieme di misure proposte integra un quadro organico, che si sviluppa su più orizzonti temporali. Come si è notato in premessa, natura ed intensità dell'insieme dei provvedimenti sono notevoli, in un anno che si annuncia complesso sul piano politico e finanziario internazionale, tanto che, nelle scorse settimane, molti osservatori hanno dubitato sulla possibilità di "mantenere le promesse". Con questa legge finanziaria, l'opera di riforma inizia invece a prendere forma concreta. Il Governo ritiene che la combinazione di azioni per la stabilità, la crescita, l'equità, con attenzione ai saldi macroeconomici ed alla qualità degli interventi, sia insieme possibile e necessaria..i numeri della manovra per il 2002 17 miliardi di euro (pari a circa 33mila miliardi di lire) è l'ammontare degli interventi correttivi che portano l'indebitamento netto allo 0,5% "europeo"; 1 milione di lire per oltre 2 milioni di pensionati (che superano così la soglia di povertà) è il livello a cui sono innalzate le pensioni più basse; 1 milione di lire per 8,5 milioni di soggetti è il livello a cui è innalzata la detrazione Irpef per ogni figlio a carico. La riduzione Irpef è dunque confermata, coperta (era senza copertura), spostata a favore delle famiglie con redditi bassi e medi; 3.532 miliardi di lire è l'incremento della spesa per il personale del "comparto sicurezza" nel biennio 2002-2003; 15.000 mld di lire circa è il livello a cui sale la spesa per le infrastrutture; 4.487 miliardi di lire è l'incremento dei finanziamenti della scuola nel triennio; 41,9% è il livello della pressione fiscale, in calo dal 42,2%; 46,9% è il peso della spesa complessiva in rapporto al Pil, in calo dal 47.2%

RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER IL 2002

Roma, 1 ottobre 2001 - Il quadro economico internazionale per il 2001 ha mostrato un generale e progressivo peggioramento, sia rispetto all'anno precedente, sia rispetto alle previsioni formulate solo tre mesi addietro. E' proseguita, da parte dei principali organismi internazionali, la revisione al ribasso delle previsioni di crescita dell'economia mondiale. L'andamento congiunturale sfavorevole si è manifestato negli USA a partire dalla seconda metà del 2000, per poi estendersi progressivamente anche all'Europa e ad altre aree. Il quadro economico generale è attualmente reso più incerto dai recenti tragici eventi legati all'attacco terroristico dell'11 settembre contro gli Stati Uniti, il cui impatto macroeconomico sulla crescita americana e mondiale risulta ancora di difficile valutazione. Si ipotizza nondimeno che gli effetti macroeconomici di tali eventi si manifesteranno principalmente in un rallentamento dell'attività economica e in una caduta della fiducia degli operatori, entrambi temporanei e contenuti. Con queste premesse, si stima che nel 2001 l'aumento del prodotto interno lordo dei paesi industrializzati, previsto all'1,8 per cento nel Documento di Programmazione economico-finanziaria presentato lo scorso luglio, risulti ora pari all'1,2 per cento e che nel 2002, le prospettive di crescita divenendo gradualmente più favorevoli, raggiunga il 2 per cento (2,8 per cento nel DPEF). Il forte rallentamento del volume degli scambi internazionali dovrebbe accentuare le tendenze disinflazionistiche in atto; il prezzo del petrolio è previsto scendere in media d'anno nel 2001 a 26,5 dollari a barile e nel 2002 a 25. Le attese relative al calo delle quotazioni sono confortate dalle più recenti dichiarazioni dell'OPEC tese a mantenere il prezzo entro la forchetta compresa tra i 22 ed i 28 dollari a barile..2 Le previsioni di crescita dell'economia italiana di breve periodo risultano fortemente deteriorate rispetto al quadro presentato nel Dpef di appena due mesi fa. Esse riflettono anzitutto il peggioramento del quadro internazionale registratosi durante il corso dell'estate; inoltre, l'ulteriore incertezza derivante dalle conseguenze politiche ed economiche a livello mondiale dell'attacco terroristico agli Usa rende d'obbligo una grande cautela nel delineare scenari previsivi a breve. In base a queste valutazioni, il PIL dell'Italia è previsto aumentare mediamente nel 2001 del 2,0 per cento. Rispetto a quanto indicato nel quadro programmatico del Dpef la minore crescita è pari a 0,4 decimi di punto. Sia i consumi delle famiglie che gli investimenti mostrano un netto rallentamento della crescita, mentre l'aumento delle esportazioni risulta sostanzialmente dimezzato rispetto all'anno precedente. Le previsioni scontano una ripresa della domanda interna, in particolare di quella d'investimenti, già nell'ultimo trimestre dell'anno. L'evoluzione favorevole del mercato del lavoro registrata nell'ultimo triennio è proseguita nel 2001. Anche i recenti dati relativi al mese di luglio sull'indagine delle forze di lavoro confermano una crescita sostenuta dell'occupazione. Prudenzialmente, alla luce del rallentamento ciclico dell'economia, si stima che, in media d'anno, l'aumento dell'unità di lavoro sia pari all'1,5 per cento, in linea con il risultato del 2000. Il tasso di disoccupazione, a fronte di tali andamenti e di una crescita moderata delle forze di lavoro, dovrebbe scendere ulteriormente, attestandosi in media d'anno al 9,6 per cento, con una riduzione di 1 punto percentuale rispetto all'anno precedente. La dinamica retributiva dovrebbe attestarsi intorno al 3,5 per cento con una lieve accelerazione rispetto al 2000, riflettendo gli effetti cumulati dei rinnovi contrattuali in molti settori pubblici e privati. Il lento riassorbimento degli impulsi inflazionistici esteri, la debolezza dell'euro, la significativa accelerazione dei costi unitari del lavoro, si traducono in una lieve progressione del tasso di inflazione rispetto al 2000 (dal 2,6 al 2,8 per cento). Si confermerebbe così la stima indicata nel Dpef dello scorso luglio..3 Per quanto attiene la finanza pubblica, le più recenti tendenze dei conti pubblici, rafforzate dalle azioni intraprese, consentono di collocare l'indebitamento netto dell'anno in prossimità dell'obiettivo, all'1,1 per cento del PIL, pur in presenza del clima di incertezza che si va profilando per l'economia nel suo complesso a causa del forte peggioramento dello scenario internazionale. Anche le previsioni di crescita per il 2002 riflettono il forte deterioramento del quadro economico internazionale. La ripresa dell'economia mondiale, e in particolare di quella europea, è prevista verificarsi in tempi più lenti e a tassi significativamente inferiori rispetto alle proiezioni di luglio. Anche l'economia italiana dovrebbe mostrare una ripresa, in linea con quella attesa per l'Europa e per il mondo, favorita inoltre dalle azioni di politica economica intraprese dal Governo. La manovra di finanza pubblica per il 2002, presentata dal Governo, tende, infatti, a coniugare stabilità, equità sociale e sostegno all'economia, nel pieno rispetto degli obiettivi finanziari fissati nel Programma di stabilità. Mediamente il Pil dovrebbe aumentare del 2,3 per cento. La nuova previsione risulta inferiore di 0,8 decimi di punto a quella indicata nel Dpef. Il favorevole andamento della domanda interna compenserebbe il forte peggioramento dell'interscambio reale. La spesa delle famiglie dovrebbe crescere ad un tasso del 2,5 per cento, beneficiando dell'andamento positivo del reddito disponibile conseguente alle politiche di sostegno varate dal governo e del migliorato clima di fiducia. Gli effetti delle politiche di incentivazione del processo di accumulazione dovrebbero esplicarsi pienamente nel 2002: il tasso di incremento degli investimenti fissi lordi dovrebbe raggiungere il 4,8 per cento. In particolare, gli investimenti in costruzioni dovrebbero registrare una crescita del 3,5 per cento mentre quelli in beni strumentali del 5,7 per cento. L'occupazione mostrerebbe una evoluzione ancora nettamente positiva, anche se lievemente inferiore ai tassi di sviluppo registrati negli ultimi due anni. Si stima che le unità di lavoro aumentino dell'1,2 per cento..4 Il tasso di disoccupazione, a fronte di questi andamenti e ipotizzando una evoluzione delle forze di lavoro in linea con l'evoluzione più recente, dovrebbe attestarsi al 9,2 per cento, quattro decimi di punto al di sotto del valore stimato per il 2001. Per il 2002 si prevede che gli impulsi inflazionistici esterni siano molto limitati; il recupero del valore dell'euro, che ci si attende anche in virtù della sua introduzione nell'area, nonché il rallentamento dei costi unitari del lavoro, dovrebbero consentire di confermare la stima di inflazione indicata nel DPEF, pari all'1,7 per cento. Dal lato della finanza pubblica, per il 2002 il Governo conferma l'obiettivo d'indebitamento netto indicato nel Documento di programmazione economico-finanziaria per il 2002-2006, pari allo 0,5 per cento del PIL, ribadendo l'impegno a rispettare il percorso di risanamento finanziario concordato in sede europea. Nel medio periodo, per gli anni successivi al 2002, le prospettive di crescita per l'economia mondiale, superata la attuale crisi internazionale, dovrebbero tornare nel complesso favorevoli. In tale contesto, l'Italia sarà in grado di conseguire pienamente gli obiettivi di una crescita sostenuta ed equilibrata, intorno al 3 per cento, che annulli quindi il differenziale di sviluppo rispetto al resto dell'Europa che si era creato negli anni novanta. Il consolidamento dello sviluppo potrà dare luogo alla creazione di nuovi posti di lavoro, ad un ritmo dell'ordine dell'1,5 per cento annuo, riducendo i livelli di disoccupazione. A fine periodo il tasso di disoccupazione sarebbe pari al 7 per cento. La moderazione salariale, la stabilità macroeconomia, l'assenza di impulsi inflazionistici esterni, dovrebbero ricondurre la crescita dei prezzi al consumo mediamente intorno all'1 per cento. Si confermano, così, per il medio termine gli obiettivi posti in sede di Dpef 2002- 2006: la crescita economica congiunta alla riduzione dell'inflazione agevoleranno il mantenimento degli impegni assunti nel Programma di stabilità dell'Italia in tema di annullamento dei disavanzi pubblici..5 Il rallentamento della crescita economica e l'incertezza che caratterizza la congiuntura si dovrebbero riflettere nel Mezzogiorno in misura minore rispetto al resto del paese. In linea con le tendenze registrate nell'ultimo quinquennio si stima per il 2001 un aumento del Pil meridionale appena al di sopra del 2 per cento. Lo segnala l'andamento positivo dei principali indicatori congiunturali: le esportazioni sono cresciute nel primo semestre del 2001 nelle aree meridionali del 13,5 per cento contro il 12,1 nel Centro Nord; l'occupazione nella media dei primi tre trimestri dell'anno in corso è aumentata del 3,2 per cento contro il 2 per cento del Centro Nord; il risultato positivo è stato determinato da un incremento sostenuto dell'occupazione dipendente a tempo indeterminato e da andamenti particolarmente espansivi nelle costruzioni e nei servizi. Il tasso di disoccupazione è diminuito di circa 2 punti rispetto a luglio 2000, raggiungendo il 19 per cento. L'impegno che il Governo ha assunto nel recente Dpef 2002-06 per determinare un forte balzo di sviluppo del Mezzogiorno non viene meno, anzi si rafforza. Già nel 2002 la crescita dovrebbe collocarsi intorno al 2,5 per cento. Il proseguimento della ripresa economica e sociale, la realizzazione degli interventi previsti nel Quadro Comunitario di Sostegno 2000-06 attraverso un'accelerazione della modernizzazione amministrativa, l'impulso agli investimenti privati da parte di una maggiore dotazione di infrastrutture, sono le condizioni affinché a partire dal 2003 si realizzi uno sviluppo robusto e stabile dell'economia meridionale, superiore a quello medio europeo.

TRENTO CAPITALE DEL CONFRONTO SUL FEDERALISMO A POCHI GIORNI DAL REFERENDUM I MAGGIORI ESPERTI A LIVELLO INTERNAZIONALE SI INCONTRANO ALL'UNIVERSITÀ DI TRENTO

Trento, 1 ottobre 2001 - È possibile ricondurre territori, etnie e culture diverse del Vecchio Continente a un'unica identità europea? Quali sono state in Europa le esperienze sovranazionali e cos'hanno in comune, o da mutuare, dalla più grande esperienza mondiale di federazione, quella che ha portato alla nascita degli Stati Uniti d'America? Parte da queste due domande l'analisi che alcuni ricercatori dell'Università di Trento hanno recentemente condotto nell'ambito degli studi sull'integrazione europea, mettendo a confronto le diverse scuole di pensiero che tendono ad accelerare o limitare il processo di unificazione all'interno dell'Unione Europea. Per ampliare e approfondire questo dibattito anche a livello internazionale l'Università di Trento e la U.S. Mission in Italy hanno organizzato per il 4 e 5 ottobre prossimi un convegno dal titolo: Nation, Federalism and Democracy - The Eu, Italy and the American Federal Experience che avrà luogo a Trento, presso il nuovo Centro Congressi Panorama. Per l'occasione i rappresentanti di una ventina di università straniere e italiane presenteranno i risultati delle loro esperienze e indagini in questo campo. La data del seminario internazionale, fissata da molti mesi, cadrà proprio a ridosso del giorno fissato per il referendum confermativo della legge di riforma costituzionale della V parte della Costituzione italiana, varata dal governo Amato pochi giorni prima delle consegne al governo Berlusconi. La coincidenza dei due "momenti federalisti" mette in risalto l'attualità dell'incontro di Trento, che sarà ulteriormente sottolineata dalla partecipazione ai lavori del presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, e del vice presidente del Senato della Repubblica, Domenico Fisichella. Gli interventi dei due uomini politici apriranno senza alcun dubbio un'interessante finestra sul prossimo futuro italiano ed europeo. Dalle loro prese di posizione in occasione del convegno di Trento si potranno ricavare utili indicazioni per comprendere se, in che misura, con quali tempi, con quali modalità sarà possibile costruire una democrazia postnazionale. Il convegno Il convegno, patrocinato dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Regione Trentino-Alto Adige-Südtirol, si aprirà il 4 ottobre alle ore 9.30 con gli interventi del rettore e del presidente dell'Università di Trento, Massimo Egidi ed Enzo Perlot, del presidente della Provincia, Lorenzo Dellai e del presidente della Regione, Margherita Cogo. Molto atteso, in questo prima fase, anche l'intervento del console generale degli Stati Uniti a Milano, Douglas L. McElhaney. Dopo l'introduzione sul tema della democrazia post-nazionale, che vedrà quale relatore d'eccezione Robert Dahl, noto politologo della Yale University, il dibattito entrerà nel vivo con la prima sessione dedicata all'esperienza federale americana, condotta da Robert J. Callahan, ministro consigliere dell'ambasciata americana a Roma. Giulio Tremonti e Dino Piero Giarda animeranno i lavori della seconda sessione dedicata alle istanze federaliste in Italia, insieme a Carlo Secchi, rettore dell'Università Bocconi di Milano e Alfred Steinherr, rettore dell'Università di Bolzano. Venerdì 5 ottobre l'attenzione si rivolgerà all'Europa con gli interventi di Alec Stone Sweet e Jim Caporaso, rispettivamente delle Università di Oxford e Seattle. Spetterà a Romano Prodi, Yves Mény, Donald Sassoon e Domenico Fisichella provocare il dibattito finale nella sessione dedicata al progetto di costituzione federale dell'Europa, grazie anche alle sollecitazioni di due noti accademici, prestati al giornalismo: Gianfranco Pasquino e Andrea Manzella. Il programma delle due giornate è disponibile sul sito dell'Università di Trento: www.unitn.it/convnfd/index.htm  Sempre allo stesso indirizzo sarà possibile seguire in diretta le varie sessioni del convegno.

I PARTITI POLITICI EUROPEI UTILIZZANO L'E-MAIL PER COMUNICARE DA UN'INDAGINE CONDOTTA DA TTYL SU UN CAMPIONE DI PARTITI EUROPEI, RISULTA CHE UN TERZO DEI SOGGETTI CONTATTATI RISPONDE A QUESITI VIA E-MAIL SULLA POLITICA IT

Milano, 1 ottobre 2001 - Ttyl, leader europeo nella fornitura di soluzioni di messaging in outsourcing a service provider e a imprese, ha condotto un'indagine volta a verificare la tendenza dei partiti politici di Regno Unito, Francia, Svizzera, Italia e Paesi Bassi a utilizzare la comunicazione elettronica nel proprio lavoro. Ttyl ha recapitato via e-mail un questionario ai maggiori partiti politici dei cinque paesi europei selezionati. Le domande poste riguardavano le rispettive politiche dei sistemi informatici e richiedevano opinioni sugli standard tecnologici, sulla tutela dei consumatori e sulla ripartizione digitale in Europa. Ha risposto al questionario il 29% dei partiti contattati: i piu' attivi sono risultati essere gli inglesi, con il 50% di riscontri alle e-mail inoltrate. La maggior parte delle risposte ha messo in evidenza l'esigenza di fornire un accesso universale ed economicamente conveniente alla tecnologia delle comunicazioni su larga banda, oltre alla necessita' di un intervento dei governi nazionali e del Parlamento Europeo a garanzia di un servizio in grado di fornire a tutti l'accesso a Internet, telefono, fax ed e-mail. ''Anche gli esponenti della politica stanno imparando a trarre benefici dalle comunicazioni moderne quali la posta elettronica, telefoni cellulari di ultima generazione e servizi di messaggistica'', ha dichiarato Ingvar Straume, Chief Executive Officer di Ttyl: ''L'utilizzo di sistemi di messaging unificati per gestire chiamate multi-canale permettera' agli uomini politici di tutta Europa di organizzare il lavoro in modo innovativo ottimizzando le risorse e i tempi.'' Infolink: http://www.ttyl.com 

LA PRESIDENZA BELGA DELL'UE INTENDE DARE UN IMPULSO ALLA CREAZIONE DEL BREVETTO COMUNITARIO

Bruxelles, 1 ottobre 2001 - La Presidenza belga dell'Ue spera di accelerare il processo di creazione del brevetto comunitario, in occasione del Consiglio "Mercato interno" del 27 settembre. La Presidenza ha definito tale brevetto uno degli elementi chiave per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), obiettivo che essa considera prioritario. Proponendo l'avvio di negoziati bilaterali con gli Stati membri sulla definizione di una regolamentazione per il brevetto comunitario, la Presidenza spera di superare lo stallo attuale, dovuto a divergenze nell'interpretazione dell'approccio comune concordato dai ministri dell'Ue nel giugno del 2001. Da allora, infatti, in seno al Consiglio sono emerse discordanze sull'interpretazione dell'approccio adottato, il quale include aspetti come la fattibilità economica, la sicurezza giuridica e la non-discriminazione fra i cittadini dell'Ue. La disputa ruota attorno a due interrogativi: chi finanzierà la traduzione dei brevetti nelle varie lingue e come verranno ripartiti i relativi diritti. Italia, Spagna e Portogallo chiedono che le istanze e le sintesi dei futuri brevetti vengano tradotte in tutte le lingue ufficiali dell'Ue. La Commissione europea ha proposto la creazione del brevetto comunitario il 5 luglio 2000. In base al sistema proposto, le società e gli inventori potrebbero scegliere di ottenere un unico brevetto comunitario valido in tutta l'Unione europea oppure richiedere un brevetto nazionale presso gli appositi uffici nei rispettivi paesi. Ciò permetterebbe la coesistenza tra il brevetto comunitario e i sistemi di concessione attualmente esistenti a livello nazionale ed europeo. Il costo elevato dei brevetti spesso viene considerato una delle cause del ritardo dell'Europa nei confronti degli Stati Uniti e del Giappone in termini di sviluppo dell'economia basata sulla conoscenza. Pur sostenendo appieno gli sforzi profusi dal Consiglio al fine di pervenire ad un accordo sulla questione, la Commissione non ha stabilito un termine preciso entro il quale l'intesa dovrà essere raggiunta. Il Consiglio discuterà ulteriormente della proposta il 27 settembre, mentre per il 6 novembre è prevista l'adozione da parte della commissione parlamentare. A ciò farà seguito, il 26 novembre, l'accordo finale in seno al Consiglio e il voto del Parlamento europeo nella sessione plenaria del 28 novembre 2001. Il 29 novembre 2001 si terrà a Liegi (Belgio) una conferenza sui brevetti comunitari organizzata dalla Presidenza belga. Infolink: http://europa.eu.int/eur-lex/en/com/dat/2000/en_500PC0412.html  http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/index.htm  http://www.european-patent-office.org/index.htm  (*)

NOMINATI I CAPI DEL NUOVO COMITATO CONSULTIVO EUROPEO DELLA RICERCA

Bruxelles, 1 ottobre 2001 - Il presidente e i vicepresidenti del nuovo comitato consultivo europeo della ricerca (Eurab) sono stati nominati, alla presenza del commissario per la Ricerca Philippe Busquin e del direttore generale della Dg Ricerca Achilleas Mitsos, durante la prima seduta dell' Eurab che si è svolta il 26 settembre. Helga Nowotney, nominata dalla Fondazione europea per la Scienza (Esf), sarà a capo del comitato, assieme ai vicepresidenti Ian Halliday (designato sempre dall'Esf) e Horst Soboll (incaricato dall'Unice, Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro). La scelta di questi rappresentanti ad alto livello, appartenenti ai settori pubblico, privato ed accademico e provenienti da paesi comunitari ed extracomunitari, garantisce la diversità e l'eccellenza in seno al comitato. Infatti, la professoressa Nowotney è docente di filosofia e sociologia della scienza presso la Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl, Svizzera). Halliday è direttore generale del Consiglio inglese per la fisica delle particelle e la ricerca in astronomia (Ppar, Regno Unito), mentre Soboll è responsabile della politica di ricerca presso la DaimlerChrysler a Stoccarda (Germania). Il commissario Busquin ha accolto favorevolmente queste nomine. "Disporre di una fonte indipendente in materia di consulenza e ricerca apporterà sicuramente dei vantaggi e contribuirà a creare lo Spazio europeo della ricerca [Ser]". Intervistato dal Notiziario Cordis, il vicepresidente Horst Soboll ritiene che l'Eurab potrebbe costituire un ausilio per indirizzare la ricerca europea verso problemi specificamente europei. "Dobbiamo cercare soluzioni per questioni e problemi europei come l'occupazione e l'allargamento. Abbiamo bisogno di un approccio coerente. Non si tratta soltanto di raccogliere fondi per la ricerca, ma anche di affrontare argomenti come il passaggio della ricerca dalla teoria al mercato, il suo collegamento al mondo dell'istruzione e la lotta contro la fuga di cervelli", ha affermato. Soboll ha fatto notare come la struttura dell'Eurab consenta un reciproco arricchimento conoscitivo tra i suoi membri in merito a determinate questioni. "Il settore pubblico può imparare dall'efficienza del privato, e quest'ultimo dalla creatività di quello pubblico", ha affermato. Tra le varie questioni all'ordine del giorno, durante la prima seduta si sono discusse le sfide poste alla ricerca europea e le aspettative che si ripongono nell' Eurab. Per consultare l'elenco completo dei membri dell' Eurab, si rimanda al seguente indirizzo web: http://www.cordis.lu/rtd2002 

IL GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE UN ANNO ALL'ESTERO CON BANKAPERTA JUNIOR

Milano, 1 ottobre 2001 - Il Gruppo bancario Credito Valtellinese in collaborazione con l'Associazione Intercultura, ripropone, come di consueto, la Borsa di Studio "Un anno all'estero", che offre ad un giovane cliente un soggiorno-studio in un paese straniero a scelta tra oltre 20 destinazioni disponibili in Europa e nel mondo. Le passate edizioni hanno premiato otto studenti che hanno vissuto questa importante esperienza, con ottimi risultati, in paesi diversi come il Kansas, l'isola di Orkney, a nord della Scozia, la Norvegia, il Maine, l'Arizona, la Danimarca e la Virginia dove si trova attualmente il vincitore del 2000 Giuliano Macchi di Verbania. Anche quest'anno il candidato selezionato da Intercultura potrà soggiornare durante l'anno scolastico 2002/2003 in una famiglia selezionata e frequentare una scuola media superiore locale di un paese a sua scelta; al rientro in Italia l'anno di studio verrà riconosciuto in base all'art. 192 del Testo Unico sulla Scuola n. 297/94. Per partecipare alla selezione è sufficiente essere titolare di un conto Bankaperta Junior o Banca Sport presso le due banche del Gruppo, Credito Valtellinese e Credito Artigiano, alla data di presentazione della domanda, fissata al 20 ottobre 2001; essere nati tra il 1/1/1985 ed il 30/06/1987 ed essere iscritti ad una scuola media superiore. Presso tutte le filiali del Credito Valtellinese e del Credito Artigiano, oltreché presso le sedi di Intercultura, è possibile ritirare la domanda di ammissione e ricevere tutte le informazioni sull'iniziativa. Il bando di concorso è pubblicato anche sul sito internet del Gruppo all'indirizzo www.creval.it  con la possibilità di iscrizione on line. La Borsa di Studio Gruppo bancario Credito Valtellinese comprende tutte le spese di viaggio e di soggiorno, la frequenza di una scuola locale con relativo materiale didattico, continua assistenza, corso di preparazione prima della partenza ed all'arrivo nel paese ospitante, le spese mediche ed una copertura assicurativa. La partenza è prevista per luglio o agosto 2002 ed il rientro per luglio 2003.

COMDIRECT INTRODUCE UN NUOVO PIANO COMMISSIONALE

Milano, 1 ottobre 2001 - Dal primo ottobre 2001 comdirect bank spa, leader europeo nel trading on line, aggiornera' le condizioni economiche dei propri conti, arricchendo l'offerta con un piano commissionale di tipo variabile. La nuova tipologia di conto, che affianchera' quello gia' esistente a commissioni fisse, prevede l'applicazione di commissioni variabili per la compravendita di strumenti finanziari, venendo cosi' incontro alle esigenze di ogni tipologia di investitori. Grazie all'introduzione di questo nuovo profilo i trader potranno cosi' scegliere liberamente quale tipo di conto sottoscrivere in accordo con il numero di movimenti ed operazioni abitualmente effettuati. Mentre differiscono tra loro per commissioni e spese applicate alla compravendita azionaria, i due profili risultano essere identici per quanto riguarda le spese di tenuta conto, gli interessi e i giorni di valuta. Da ottobre, dunque, il tasso di credito annuo in euro e in lire e' del 4,25% del capitale in deposito, mentre quello di debito e' del 5,50% per conti sia il lire che in euro e dollari. La valuta per i bonifici in accredito e in addebito viene calcolata al giorno di esecuzione dell'operazione, e non e' prevista alcuna commissione trimestrale di massimo scoperto. Nessuna spesa e' prevista per l'apertura del conto, per i bonifici e per le singole scritture. Passando ai prodotti finanziari, nel caso del piano a condizioni fisse le commissioni applicate per la compravendita azionaria su Mta sono 9,5 Euro e di 8 Euro nel caso di warrant e covered warrant su Mcw. La compravendita di azioni, warrant e covered warrant sullo Xetra implica una commissione di 19,5 Euro a operazione, mentre nel caso di Nasdaq, New York Stock Exchange viene applicata una commissione di 18,5 Us$. Nel profilo trader variabile, invece, le commissioni applicate nelle operazioni sui mercati italiani sono calcolate sul 0,18% del controvalore dell'operazione (minimo 5 Euro, massimo 17 Euro); si attestano, invece, sullo 0,20% del controvalore le commissioni che interessano la compravendita di prodotti sullo Xetra (minimo 9,5 Euro) e sui mercati americani (minimo 9,5 Us$).Banca

ANTONVENETA E CENTAX INSIEME PER LA GARANZIA ASSEGNI TRAMITE POS

Padova, 1 ottobre 2001 - Banca Antonveneta, a capo di uno dei dieci maggiori gruppi bancari italiani, ha stretto un accordo con Centax SpA, oggi ai vertici nel mercato italiano nel settore della garanzia delle transazioni di pagamento con assegno, per fornire agli esercenti già in possesso del sistema POS dell'istituto di credito anche il servizio di garanzia degli assegni sullo stesso supporto. La novità consiste nel dotare i POS, già interfacciati per le transazioni con carte di credito e di debito, di un sistema che consente a tutti gli esercenti di accettare anche gli assegni. Tutti gli esercenti già convenzionati con il sistema POS di Antonveneta, infatti, avranno in questo modo la possibilità di accettare, con un unico terminale, pagamenti anche tramite assegni, in tutta tranquillità e in modo semplice e veloce, con la garanzia di un rimborso totale di tutti gli assegni garantiti e non giunti a buon fine. "Lo sviluppo dei servizi di pagamento va assumendo sempre più una grande rilevanza soprattutto in ottica Euro - sottolinea il Dott. Giancarlo Greggio responsabile della Direzione Sviluppo Commerciale di Banca Antonveneta -, considerato il crescente interesse dei consumatori nei confronti di strumenti che consentiranno di ridurre il ricorso al denaro contante. In questo contesto, l'accordo con Centax, società leader nell'offerta di particolari servizi finanziari nel settore del commercio, ci consente di ampliare il ventaglio di servizi di pagamento tramite apparecchiature elettroniche". L'accordo, inoltre, permette di attribuire a Banca Antonveneta e Centax un primato: l'istituto di credito, infatti, ad oggi è il primo ad offrire in Italia il Servizio di Garanzia Assegni nell'ambito della gestione delle operazioni automatizzate. "L'accordo con Banca Antonveneta - afferma Anna Alberti, Amministratore Delegato di Centax - costituisce un'alleanza strategica ad alto valore aggiunto per il mondo del commercio, poiché permetterà di offrire in modo capillare una soluzione innovativa, frutto dell'expertise e della leadership rispettivamente dei due partner nell'ambito dei servizi di pagamento".

BANCA POPOLARE DI VICENZA: INAUGURATA LA FILIALE DI LIGNANO

Lignano Sabbiadoro, 1 ottobre 2001 - Si è inaugurata ufficialmente il 18 settembre scorso la Filiale di Lignano Sabbiadoro della Banca Popolare di Vicenza. La nuova dipendenza, operativa da qualche settimana, viene così ad aggiungersi al già nutrito elenco di sportelli bancari dell'Istituto operanti nell'area del Friuli-Venezia Giulia. Con quella di Lignano sono ora sessantuno le dipendenze della Popolare di Vicenza attive sul territorio regionale: trentasette in provincia di Udine, tredici in provincia di Pordenone, sette in provincia di Trieste e quattro in provincia di Gorizia. La nuova Filiale - situata in viale Europa, 19/a e diretta da Gilberto Bravo, coadiuvato da tre collaboratori - si propone come punto di riferimento bancario e finanziario per la zona di Lignano, per offrire direttamente alla collettività locale la gamma completa di servizi e di prodotti - da quelli tradizionali ai più innovativi come il trading online o il banking on line - nonché la consulenza specifica a favore dei risparmiatori, famiglie, imprese. L'avvio della filiale rappresenta un ulteriore concreto passo in avanti nella strategia di ulteriore sviluppo e consolidamento dell'Istituto all'interno della provincia udinese.

PIRELLI SPA INTESABCI SPA UNICREDITO ITALIANO SPA PERFEZIONATO L'ACQUISTO DEL 10% DI OLIMPIA

Milano, 1 ottobre 2001 - Il 28 settembre si è perfezionato l'acquisto da parte di IntesaBci S.p.A. ed UniCredito Italiano S.p.A. di una partecipazione pari al 10% ciascuna del capitale sociale di Olimpia S.p.A.; ciò in esecuzione dell'accordo sottoscritto tra le suddette banche e Pirelli S.p.A. in data 14 settembre scorso. A seguito delle intese raggiunte tra Pirelli, Edizione Holding e gli azionisti di Bell SA in data 19 settembre u.s., sono stati apportati i necessari adeguamenti di carattere formale al predetto accordo. Rimane immutata la disciplina dei reciproci rapporti quali soci di Olimpia S.p.A. tra Pirelli S.p.A., IntesaBCI ed UniCredito Italiano. Dopo tale data poiché Olimpia S.p.A. ha provveduto ad aumentare il proprio capitale sociale da Euro 115.398.175 ad Euro 1.400.000.000, le azioni corrispondenti al 10% dello stesso sono di conseguenza passate da n. 11.539.817 a n. 140.000.000. IntesaBci S.pA. e UniCredito Italiano S.p.A. hanno pertanto acquistato ciascuna da Pirelli (fermo restando l'esborso complessivo previsto) n. 140.000.000 azioni di Olimpia, con incorporati diritti di opzione tali da permettere la sottoscrizione ed il versamento di una quota pari, per ciascuna banca, al 10% del capitale riveniente dal nuovo aumento del capitale sociale a pagamento, da nominali Euro 1.400.000.000 a nominali Euro 1.562.596.150, deliberato dall'assemblea della società in data 27 settembre.

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