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MARTEDI'
27 NOVEMBRE 2001
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
L'EUROPA È PIÙ PREPARATA ALL'IMPRENDITORIALITÀ, MA DEVE ANCORA
SUPERARE GROSSI OSTACOLI
Bruxelles, 27 novembre 2001 - L'imprenditorialità ha acquisito
un'immagine migliore tra gli europei, e molti Stati membri stanno
intervenendo per eliminare le barriere a favore di più imprenditori europei,
eppure l'Ue continua a essere in ritardo rispetto agli Usa. Questa è la
conclusione emersa dal Quadro di valutazione 2001 della Commissione europea
in merito alla politica per le imprese, in cui si esaminano i progressi
compiuti dall'Ue in sette settori specifici e importanti per la crescita
dell'imprenditorialità, ossia l'accesso ai finanziamenti; l'ambiente
normativo e amministrativo; il grado di apertura ed il funzionamento dei
mercati; l'innovazione e la diffusione delle conoscenze;
l'imprenditorialità; l'accesso alle risorse umane ed alle nuove tecnologie.
Tra gli ambiti in cui si sono riscontrati progressi vi è la semplificazione
dell'ambiente normativo per gli imprenditori. Una lieve diminuzione si è
invece manifestata in quelli che lo ritengono un ostacolo. Sempre più
europei sono aperti all'idea di un lavoro autonomo. Le Pmi (piccole e medie
imprese) europee stanno sempre più ricorrendo a Internet come a
un'opportunità di affari. Si è evidenziata una maggiore apertura delle
economie tra cui spicca l'esempio del Belgio, che ha fatto registrare un
livello del 60 percento di apertura nei suoi scambi commerciali. I dati
svedesi e finlandesi sugli investimenti in R&S (ricerca e sviluppo),
espressi in termini di Pil (prodotto interno lordo), mettono in ombra quelli
degli Usa. L'Ue supera quest'ultimo paese per l'istruzione universitaria in
campi come la sanità, l'ingegneria, la produzione manifatturiera e
l'edilizia. Tuttavia, il quadro di valutazione conclude che resta ancora
molto da fare, nel breve e nel lungo termine. Nonostante i miglioramenti, la
popolazione dell'Ue dimostra più segnali di avversione al rischio rispetto a
quella statunitense, un aspetto che Erkki Liikanen ha commentato durante la
conferenza stampa del 22 novembre. Secondo il Commissario, "se si può
scegliere tra diventare un datore di lavoro, un dipendente o un lavoratore
autonomo, la maggior parte degli europei desidera un'assunzione da
dipendente", nonostante l'imprenditorialità sia più comune negli Stati
meridionali dell'Ue. Liikanen ha sostenuto che la ragione principale di
questa mancanza di imprenditorialità risiede nel timore di correre rischi.
"Dobbiamo intervenire sul marchio disonorevole del fallimento e creare un
ambiente propizio all'imprenditorialità", ha affermato. "In Europa - ha
aggiunto - il costo di un fallimento è talmente elevato che il rischio
d'impresa assume tutti i toni di una minaccia, piuttosto che di una sfida".
Per chi ha il coraggio di mettersi in proprio, l'accesso ai finanziamenti è
più limitato rispetto agli Usa. Secondo il documento, "l'entità e la portata
di queste attività [di finanziamento] sono attualmente inadeguate". Nei vari
Stati membri, la costituzione di un'impresa può richiedere tempi e costi
molto diversi, ma sistemi come quello greco, dove la spesa minima per
registrare un commerciante in proprio è di 750 euro, mentre le società a
responsabilità limitata devono pagare 23.500 euro, non escono vincenti dal
paragone con gli Usa o persino con altri Stati membri come l'Irlanda, dove i
dati corrispondenti si aggirano rispettivamente su 100 euro e un euro.
Nonostante il tentativo di alleggerire il fardello amministrativo imposto
alle imprese europee, quattro settori mostrano ancora qualche problema: la
salute e la sicurezza, le limitazioni dell'orario lavorativo, le tasse
sull'occupazione, i requisiti del sistema pensionistico e della previdenza
sociale. Laddove le azioni proposte dalle istituzioni europee hanno
registrato progressi, si sono verificati ritardi nel recepimento da parte
delle legislazione nazionali. Gli obiettivi a lungo termine devono
concentrarsi sulla quantità di manodopera qualificata disponibile, sulla
base necessaria per ulteriori innovazioni e su una maggiore attenzione verso
le TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) da parte delle
aziende. Il documento ammette che non esiste una soluzione rapida a questi
problemi. "Il successo nel campo dell'innovazione e nella diffusione delle
conoscenze non può essere raggiunto a breve termine". Il documento
sottolinea alcuni elementi indispensabili per conseguire risultati positivi.
"È necessaria una base scientifica affidabile, nonché una rete di gruppi
scientifici e di ricerca dove le idee innovative possano trovare un terreno
fertile". Per migliorare la base di competenze all'interno dell'UE occorre
intensificare l'aggiornamento professionale perché, attualmente, tale
attività interessa solo il 10 percento circa della popolazione in età
compresa tra i 25 e i 64 anni, e la percentuale di laureati della stessa
fascia demografica dovrebbe avvicinarsi maggiormente al livello superiore
riscontrato negli Usa (33 percento). Inoltre, bisognerebbe coinvolgere più
donne nell'imprenditorialità; nell'Ue, tale parametro ha subito
effettivamente una contrazione dal 1990 al 1999. Infine, le Pmi dell'Unione
europea devono compiere ulteriori progressi in fatto di accesso e
valorizzazione delle risorse fornite da Internet. Nonostante la percentuale
di Pmi collegate alla Rete abbia registrato un netto aumento negli anni più
recenti, il numero degli utenti della banda larga resta ancora
considerevolmente inferiore rispetto agli Usa, e il costo dei collegamenti
si dimostra un ostacolo alla diffusione di Internet. Infolink:
http://europa.eu.int/comm/enterprise/speeches/press-conference-22112001/index.htm
SECONDO LIIKANEN, L'INNOVAZIONE COSTITUISCE IL FATTORE CHIAVE PER LA
COMPETITIVITÀ
Bruxelles, 27 novembre 2001 - Il 22 novembre, il commissario europeo per
le Imprese Erkki Liikanen ha dichiarato che l'innovazione dovrà svolgere un
ruolo chiave, se l'UE intende colmare il divario che la separa dagli Usa in
termini di competitività, come evidenziato dalla relazione sulla
competitività europea, pubblicata lo stesso giorno. La relazione identifica
due cause principali alla base della scarsa competitività dell'UE rispetto
agli Usa: la debolezza delle prestazioni innovative e l'introduzione più
lenta delle nuove tecnologie. Per competitività, il documento intende il
miglioramento sostenuto degli standard di vita a fronte del più basso tasso
di disoccupazione possibile. La relazione evidenzia tre settori in cui gli
Stati Uniti superano di gran lunga l'UE: le biotecnologie, la produzione
manifatturiera e il settore delle Tic. Secondo Liikanen, la capacità
innovativa riveste un'importanza cruciale per la competitività nelle
biotecnologie. La relazione sostiene che "l'innovazione è un processo
complicato e intrecciato a fattori come la forza della base conoscitiva, le
disposizioni istituzionali, le qualifiche della forza lavoro, l'apertura
dell'economia e la capacità generale di recepire i miglioramenti conseguiti
in altri paesi o settori". La relazione sostiene, inoltre, che un paese può
dare slancio alla propria economia non solo con attività innovative, ma
anche con la loro efficace diffusione. Indubbiamente, tale diffusione viene
facilitata dalle reti. Liikanen ha affermato che, all'interno dell'UE, sono
state sviluppate reti di successo nel settore delle biotecnologie
soprattutto nella zona di Cambridge (Regno Unito), di Parigi (Francia) e
nella regione della Baviera (Germania). Il Commissario ha aggiunto che,
sfortunatamente, uno dei punti deboli dell'Europa è costituito dalle
dimensioni troppo ridotte e dall'eccessiva specializzazione di nicchia delle
aziende attive nel campo delle biotecnologie. Inoltre, la relazione
sottolinea che le nuove aziende europee dedite alle biotecnologie tendono ad
essere più piccole delle corrispondenti imprese statunitensi, meno attive
nelle reti globali e nei rapporti di collaborazione, nonché meno presenti
sui mercati di queste tecnologie. Secondo il documento, l'Ue deve affrontare
anche la questione dell'attrattiva che esercita sui ricercatori
statunitensi, se vuole colmare il divario con gli Usa, aggiungendo che
"l'apparente mancanza di attrattiva dell'Ue per tali ricercatori sembra
essere particolarmente evidente nelle biotecnologie". Anche un forte settore
di ricerca e sviluppo costituisce un elemento determinante per la
competitività dell'industria biotecnologica. Secondo la relazione, "la
tecnologia non può decollare senza una base di ricerca scientifica solida e
diversificata". La relazione raccomanda di stimolare la competitività nel
settore biotecnologico dell'UE, aumentando gli stanziamenti per la ricerca e
il pluralismo delle fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza da
sistemi nazionali chiusi e integrando maggiormente la ricerca con
l'insegnamento, la ricerca clinica e la pratica medica. L'innovazione svolge
una funzione vitale per la competitività del settore manifatturiero, perché
aumenta il tasso di produttività. Durante gli anni '90, la crescita della
produzione e della produttività della manodopera registrate nell'UE è stata
di gran lunga inferiore che negli Usa. Tuttavia, tre paesi hanno conseguito
livelli di crescita superiori a quelli statunitensi: l'Irlanda, la Finlandia
e l'Austria. Le attività di R&S sono rilevanti anche per la produzione
manifatturiera poiché, secondo la relazione, "esiste un'importante sinergia
intersettoriale tra intensità della ricerca e crescita della produttività".
Secondo il documento, "quando si esamina questa sinergia tra i vari settori
degli Stati Uniti e dell'UE, ne emerge che di solito è lo scarso livello di
ricerca, e non il suo contrario, a essere correlato con una bassa crescita
della produttività". La relazione conclude l'analisi della competitività
manifatturiera con una nota positiva, affermando che è "virtualmente certa
la possibilità futura di trarre considerevoli vantaggi dalle tecnologie
dell'informazione e dalle innovazioni che vi sono associate". A livello
comunitario, gli investimenti nelle Tic sono stati considerevolmente più
contenuti rispetto agli Usa. Nel 1999, l'Ue ha investito il 2,4 percento del
Pil rispetto al 4,5 percento degli Stati Uniti. Stando a tali indicazioni,
la crescita annua del Pil comunitario potrebbe avere perso un valore
compreso tra 0,3 e 0,5 punti percentuali a causa dei ridotti investimenti
nelle Tic. Tuttavia, la spesa varia considerevolmente tra i vari Stati
membri, per esempio il Regno Unito e la Svezia hanno già superato gli Usa.
In termini di percentuale del Pil, i Paesi Bassi, la Danimarca e l'Irlanda
hanno quasi uguagliato gli investimenti nelle Tic effettuati dagli Stati
Uniti. Questi dati confermano ulteriormente un concetto formulato dalla
relazione, secondo la quale "l'entità della spesa e degli investimenti nelle
Tic di una nazione può essere più importante per il tasso di crescita
rispetto alle dimensioni del corrispondente settore produttivo". Questa è
una buona notizia per i paesi che sono caratterizzati da un basso livello di
produzione tecnologica. Per raccogliere i benefici delle nuove tecnologie,
la relazione afferma la necessità di politiche complementari come
l'aggiornamento professionale della forza lavoro, gli incentivi alla
mobilità del personale scientifico e tecnico tra i vari settori, la
modernizzazione del quadro normativo e il rafforzamento delle
interdipendenze che caratterizzano i sistemi di tecnologia e innovazione.
Liikanen ha affermato che occorrono ulteriori interventi per aumentare
l'accesso a Internet e liberalizzare le telecomunicazioni all'interno dell'Ue.
Secondo il Commissario, "risulta estremamente chiaro che i paesi più lenti
nel liberalizzare i sistemi di telecomunicazione sono quelli che pagano i
prezzi più alti e che sono caratterizzati da una più lenta penetrazione di
Internet". Ha quindi aggiunto: "Se la liberalizzazione non viene attuata in
tempi rapidi, se non si crea concorrenza, questi paesi perderanno
velocemente terreno nello sviluppo economico". Liikanen ha aggiunto: "In fin
dei conti, la relazione dimostra che dobbiamo proseguire il piano d'azione
dell'Ue per rendere Internet accessibile a tutti". La relazione conclude
raccomandando l'adozione di un approccio sistematico per migliorare la
competitività europea. Tale strategia dovrebbe essere associata a un
rafforzamento della ricerca scientifica di base, all'integrazione di ricerca
e industria, al sostegno per la creazione e lo sviluppo di aziende dedicate
alle biotecnologie. Inoltre, è necessario fare attenzione al problema dei
diritti di proprietà intellettuale. Per leggere la relazione completa
consultare il seguente indirizzo web:
http://europa.eu.int/comm/enterprise/speeches/press-conference-22112001/index.htm
SI.CO.UN NUOVO SISTEMA PER RILEVARE I DATI DEL PUBBLICO IMPIEGO
Roma, 27 novembre 2001 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze
comunica che è stato realizzato un nuovo sistema di rilevazioni dei dati del
conto annuale delle spese per il pubblico impiego, finalizzato a supportare
con maggiore efficacia le necessità informative delle Amministrazioni
pubbliche. Tale sistema, denominato
Si.Co. (la cui
presentazione è disponibile sul sito
www.tesoro.it ),
permetterà agli enti, già a partire dal prossimo anno, di inviare i dati
direttamente via Internet (quindi già quelli relativi al 2001). Il
Dipartimento della Ragioneria Generale - I.G.O.P. curerà le rilevazioni
presso le Amministrazioni pubbliche e la definizione del sistema informativo
ad esse correlato. L'utilizzo di Si.Co. presenta vantaggi tra i quali:
l'omogeneizzazione, la maggiore organicità e velocità del processo di
acquisizione dei dati; la creazione di una banca dati univoca che può essere
utilizzata anche da organi di Governo ed Istituzioni per le determinazioni
di competenza; la possibilità di confronti tra serie storiche di
informazioni, la possibilità di effettuare interrogazioni e aggregazioni dei
dati in modo flessibile; la disponibilità immediata dei dati pubblicati. In
questa nuova architettura di rilevazione viene integrato anche il ruolo
della Regione, che fruirà dei dati come gli altri Organi dello Stato.
Infolink:
Si.Co.
PRECISAZIONI SU EMISSIONE DI TITOLI DI STATO
Roma, 27 novembre 2001 Si fa seguito al comunicato del giorno 22 c.m. il
Ministero precisa che l'ammontare delle tranches dei Cct e dei Btp che
verranno offerti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle
relative aste: Certificati di Credito del Tesoro settennali 1? .9.2001/2008
settima tranche: 1.750 milioni di euro; Buoni del Tesoro Poliennali
triennali 1°.10.2001/2004 nona tranche: 2.000 milioni di euro; "decennali"
1? .8.2001/1? .2.2012 terza tranche: 1.750 milioni di euro.
I FONDI HEDGE DI PWM PUTANO SUI TITOLI TECNOLIGICI
Milano, 27 novembre 2001 - Dopo l'autorizzazione di Banca d'Italia del 26
settembre alla gestione collettiva dei risparmio, Pwm, Private Wealth
Management Sgr, ha presentato ieri le future strategie di gestione. La
società, una Sgr speculativa di diritto italiano, gestisce e, distribuisce
fondi di fondi hedge. Nata nel 2000 su iniziativa di un gruppo di
professionisti e di investitori istituzionali, con competenza ed esperienza
diretta nel settore degli "investimenti alternativi", Pwm seleziona gestori
e strategie di investimento con l'obiettivo di generare rendimenti assoluti,
indipendenti cioé dall'andamento dei mercati finanziari. e ciascuno con un
profilo di rischio prestabilito. Si rivolge ad investitori istituzionali e
privati, dotati di patrimoni importanti. L'elenco dei soci fondatori è il
seguente: Banca Sella, Emcor Securities Inc, Ersel Frinanziaria, Meliorbanca,
Orefici, Uniprof Sim, Alberto Azario, Roberto Cravero ed Ettore Fumagalli. A
dirigere l'attività sono stati chiamati: Edoardo Crippa, presidente del
consiglio di amministrazione; Carlo Vedani, amministratore delegato; Roberto
Dal Mas, amministratore delegato; Alberto Azario, consigliere; Roberto
Cravero, consigliere e Monica Sacco consigliere. Pwm ha in fase di studio
due fondi di fondi hedge : il primo è un prodotto a bassa volatilità
disegnato come alternativa ad un investimento obbligazionario. Questo fondo
investirà per la più parte in strategie di arbitraggio non sensibili quindi
all'andamento dei mercati azionari ed obbligazionario. Il secondo fondo di
fondi sarà un prodotto ad alto contenuto tecnologico. Tra i gestori in fase
di selezione vi sono degli specialisti di fama mondiale. Il processo di
selezione e gestione di Pwm si basa sui seguenti criteri: Un disciplinato
processo di due diligence, basato su analisi qualitativa confermata da
analisi quantitativa. Un processo strutturato di diversificazione dei
portafoglio, per ridurre il rischio gestore" (investendo in fondi diversi
con gestori diversi) ed il rischio "mercato" (investendo in strategie
diverse ed in segmenti di attività diversi). L'ottimizzazione dei profilo
rischio-rendimento dei singoli prodotti I soci Pwm hanno un'esperienza
diretta di lunga data nel settore degli investimenti alternativi e degli
hedge funds. La società è direttamente presente sul mercato statunitense,
tiene relazioni personali con i gestori su base continuativa, ed ha accesso
a fondi hedge che non sono oggi accessibili ad investitori italiani. Infine,
vi e' una comunanza di interessi e di obiettivi con i sottoscrittori in
quanto i soci investono nei prodotti Pwm, a fianco della clientela.
LA SFIDA DELLE BIOTECNOLOGIE: RICERCA E BUSINESS
Milano, 27 novembre 2001 - Seconda edizione del workshop "Biotecnologíe:
dalla Scienza all'impresa, organizzato dalla società Marazzi Roncolì Zotti &
Partners in collaborazione con Nasdaq Europe, Robertson Stepbens, Heller
Ehrman e Mattson Jack Group. Durante i lavori verranno anticipati i
risultati di uno Studio commissionato dalla Ue sul settore delle
biotecnologie svolto su scala europea. Sono previste tre sessioni di lavoro,
presiedute da Michele Perini, Presidente di Assolombarda, La prima, dedicata
alle strategie di sostegno al settore, vedrà la partecipazione della
Commissione Ricerca e Innovazione di Confindustrìa e di Assobiotec,
l'Associazione Nazionale delle Imprese di categororia. La seconda affronterà
le tematiche relative al collegamento tra il mondo della ricerca,
rappresentato dall'Istituto Mario Negri e dal Dipartimento di Biotecnologie
e Bioscienze dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, e le imprese
destinatarie dell'innovazione. Finlombarda, società Finanziaria per lo
sviluppo della Lombardia, e Biopolo, società no-profit di trasferimento
tecnologico, illustreranno gli incentivi e le strategie indispensabili per
valorizzare la ricerca nel nostro Paese. La sessione pomeridiana tratterà il
ruolo del venture capítal e le iniziative che favoriscono la nascita ed il
consolidamento delle start-up, come la creazione di partnership, la
protezione della proprietà intellettuale e l'istituzione di infrastrutture e
incubatori di imprese, di cui la società Zambon Group SpA presenterà il
proprio case history. La manifestazione si rivolge a ricercatori,
imprenditori e operatori finanziari del settore delle biotecnologie, e vuole
favorire lo sviluppo di nuove idee e di opportunità dì business per far
fronte alla sfida competitiva internazionale. Milano martedi 4 dicembre sala
Convegnì Intesabci Piazzetta Bossi, 2. La partecipazione al workshop è
gratuita per Informazioni e iscrizioni: Marazzi Rolicoli Zotti & Panners
Consulting Tel 035-210156 Fax 035-240487
OPA NEGRI BOSSI FINO AL 60% DEL PROPRIO CAPITALE
Milano, 27 novembre 2001 Negri Bossi S.p.A. ha manifestato la propria
intenzione di procedere ad un'offerta pubblica di acquisto preventiva
promossa su 13.200.000 azioni ordinarie della società che rappresentano il
60% dell'intero capitale. L'Offerta è promossa da H.P.S. società interamente
posseduta da Sacmi che ritiene vi siano notevoli sinergie fra Sacmi e Negri
Bossi ed intende perseguire il progetto industriale di quotazione, di cui
condivide obiettivi e linee strategiche. Il Gruppo Sacmi che, attualmente,
possiede le tecnologie dello stampaggio e formatura tramite compressione e
termoformatura delle materie plastiche, intende incrementare la propria
presenza nel settore delle macchine per le materie plastiche nel packaging
dedicato al mondo del Beverage & Food in cui il Gruppo Sacmi opera da tempo
ed intende crescere. Pertanto, insieme a Negri Bossi, il Gruppo Sacmi potrà
sviluppare una struttura operativa sinergica tra le macchine ad iniezione,
compressione e termoformatura, dando al mercato un'ampia possibilità di
scelta. Inoltre, il Gruppo Sacmi e Negri Boss! potranno condividere le reti
commerciali nelle varie aree geografiche raggiungendo nuovi clienti,
aggredire con maggiore efficacia nuovi mercati e migliorare il post market
aumentando la soddisfazione del cliente finale. Negri Rossi continuerà ad
essere una società quotata sul Mercato Telematico Azíonario gestito ed
organizzato da Borsa Italiana S.p,A., segmento Star- L'Offerente intende
assicurare l'autonomia gestionale dell'emittente. In tale ottica, ad oggi
non vi sono previsioni di ristrutturazioni societarie o di modifiche nello
Statuto Sociale di Negri Bossi. Infolink:
www.sacmi.com
ART'E' SI PRESENTA AL ROAD SHOW DEL NUOVO MERCATO
Bologna, 27 novembre 2001 - Mercoledì 28 Novembre Art'E' parteciperà al Road
Show del Nuovo Mercato di Milano. Al Palazzo Stelline, c.so Magenta 18,
(sala H), alle ore 11.30, Filippo Rozzanigo, Direttore Finanza e Controllo e
Marco Meletti, Direttore Marketing e Comunicazione, presenteranno i
risultati 2001 del Gruppo e le future strategie di sviluppo del business.
Negli incontri one on one, Filippo Rozzanigo sarà affiancato da Jens Klint
Hansen, investor relator.
IL PROGETTO DATAMAT INDUSTRIA E TECNOLOGIE AVANZA E SI RAFFORZA CON
L'ACQUISIZIONE DI LARGE SYSTEMS S.R.L OBIETTIVO DEL PROGETTO È RAGGIUNGERE
IL 15-17% DI EBITDA ENTRO 2 ANNI ED UN FATTURATO DI 50 MILIONI DI EURO ENTRO
IL 2004-2005
Milano, 27 novembre 2001 - Datamat annuncia che, in ieri, il CdA ha
approvato la proposta di acquisizione dell'86% della società Large Systems
S.r.l. con facoltà di salire fino al 100%. L'operazione, soggetta al
positivo esito della due diligence, prevede la permuta dell'86% della
partecipazione in Large Systems con 502.000 azioni proprie in portafoglio
oltre ad un pagamento in contanti di 232.406 euro. 279.000 azioni non
potranno essere alienate dai venditori prima di 9 mesi; tutte le azioni non
potranno comunque essere alienate se non dopo consultazione preventiva con
Datamat. L'operazione prevede anche un call incondizionato di Datamat per il
restante 14%, esercitabile dopo 9 mesi per 650.736 euro in contanti.
Valutando le azioni Datamat al prezzo medio dei 45 giorni precedenti la data
della firma della lettera d'intenti, pari a 7,5 euro per azione, il prezzo
per il 100% risulta di 4,6 milioni di euro, pari a circa 5,5 volte l'Ebitda
di Large Systems previsto per il 2001, con un notevole effetto leva rispetto
ai valori espressi dalle attuali valutazioni di Datamat. Al termine
dell'operazione, il numero di azioni proprie in portafoglio scenderà a
701.676, pari al 2,6% del capitale. La permuta comporta per Datamat un
miglioramento della situazione di periodo al 30/09/01 per il parziale
riassorbimento, pari a 0,9 milioni di euro, della svalutazione delle azioni
proprie in portafoglio a quella data. L'acquisizione di Large Systems
rientra nel progetto di razionalizzazione e massimizzazione dei margini
delle attività del gruppo sul mercato Industria e Tecnologie. Da sempre
infatti Datamat svolge attività di scouting di nuove tecnologie selezionate
a livello internazionale (p.e. Oracle, Fulcrum, Business Objects)
applicabili in modo trasversale sui quattro mercati tradizionali del gruppo
(Banche & Finanza, Telecom, Difesa Spazio & Ambiente, PA & Sanità) ma anche
su altri mercati indirizzati in modo finora non strategico da diverse
strutture operative di Datamat. Il progetto prevede l'accorpamento di queste
strutture, la maggior focalizzazione dell'offerta e l'approccio integrato
sul mercato con l'obiettivo di massimizzare i margini su attività che
rappresentano oggi circa il 5-6% dei ricavi consolidati. A tal fine è stata
creata la Direzione Industria e Servizi con l'intento di accorparla,
nell'ambito del progetto Datamat Industria e Tecnologie, con la struttura
Prodotti e Consulenza e con le controllate Sysdata Italia ed Assist
Informatica. In questo contesto si inserisce l'acquisizione di Large Systems,
il cui apporto in termini di esperienza nelle soluzioni Erp (Enterprise
Resource Planning), Hr (Human Resources) e Crm (Customer Relationship
Management) contribuirà ad accelerare il successo del progetto Datamat
Industria e Tecnologie. La creazione di un'offerta integrata, le importanti
sinergie operative e commerciali nonché la presenza capillare sul territorio
italiano consentono di prevedere il raggiungimento di un fatturato di 50
milioni di euro entro il 2004-2005, con 15-17% di Ebitda e 500 dipendenti.
"L'acquisizione di Large Systems - commenta Giancarlo Giglio, Ad di Datamat
- darà un notevole contributo al successo del progetto Datamat Industria e
Tecnologie. La missione di questo nuovo polo è di portare sul mercato
soluzioni applicative per industria e verticali (Erp), soluzioni
tecnologiche general purpose (Erp, Crm, supply chain, e-procurement),
prodotti tecnologici e consulenza (Dw, web services, Sw reengineering, asset
management, document e knowledge management, application server) e system
integration per grandi clienti. Abbiamo già definito il nuovo assetto
organizzativo che prevede la creazione di una direzione commerciale e
vendite prodotti tecnologici (ex-Datamat), una direzione soluzioni Erp (ex-Large
Systems) ed una direzione system integration (ex-Sysdata). Siamo convinti
che Datamat Industria e Tecnologie potrà diventare velocemente un player
importante su questo mercato, con un netto miglioramento dell'ebitda che
dovrebbe passare al 15-17% entro i prossimi 2 anni." Infolink:
www.largesys.it
www.datamat.it
NASCE CONVERTIEURO.IT
Milano, 27 novembre 2001 - Il sito gratuito dove reperire informazioni
sull'euro, sulle nuove monete e banconote, per una transazione indolore
anche grazie al convertitore online. Il primo gennaio 2002 dodici paesi
membri dell'Unione europea immetteranno in circolazione una serie di sette
banconote e di otto monete in euro. E' quindi interesse della comunita'
acquisire familiarità con le caratteristiche visive e tattili delle
banconote e monete in euro. Nasce proprio con lo scopo di divulgare
informazioni, ma non solo, anche per dare strumenti e servizi alle persone
in cerca di "sapere". E' un nuovo progetto firmato MacPremium Media ,
contraddistinto dalla ormai rinomata semplicita' d'uso delle produzione Mpm,
e' gratuito ed e' concepito per la navigazione di tutti i target di utenti,
dal professionista alla casalinga, dai ragazzi e, perche' no, anche dalle
loro nonne. Sul sito si puo' trovare il Convertitore simultaneo in linea, le
monete e le banconote, il forum di discussione, l'area dei sondaggi "Solo
Euro", l'esplicazione dei sistemi di sicurezza delle banconote, le info su
Eurolandia e i cenni storici dell'Euro. Infolink:
www.convertieuro.it
BLU PARLA EURO DAL 1° DICEMBRE BLU COMPLETA LA TRASFORMAZIONE NELLA NUOVA
VALUTA DI CARTE PREPAGATE, TARIFFE, CANONI E FATTURE
Roma 27 novembre 2001 - Dal 1° dicembre 2001 Blu completerà la conversione
all'euro: tutte le tariffe, i canoni, le fatture, le carte ricaribili e i
"tagli" di ricarica saranno espressi nella nuova moneta e Blu cercherà di
rendere questo passaggio quanto più semplice e comprensibile possibile, in
ogni aspetto della sua attività...ma procediamo con ordine! In primo luogo,
tutti i clienti prepagati già a partire dal 19.11.01 sono stati avvisati
della conversione in euro tramite un Sms che Blu ha inviato loro sul
cellulare. Il prezzo delle Sim Card convertito in euro presenterà solo due
cifre decimali dopo la virgola e chi acquisterà la sua Sim Blu On da
dicembre in poi avrà a disposizione un credito in euro pari all'esatto
controvalore dell'attuale prezzo in lire (es. 25,82 euro = £ 50.000 di
traffico). A partire dal 1° dicembre, inoltre, il credito residuo (con l'sms
di fine chiamata, chiamando il 4444 e tramite Mondo Blu) verrà comunicato
esclusivamente in euro con 4 cifre decimali. Le ricariche convertite in euro
presenteranno due decimali dopo la virgola e, da febbraio 2002, Blu definirà
nuovi importi di ricarica "tondi" che eviteranno il complicato calcolo di
decimali e centesimi. Queste nuove scratch card saranno parte del progetto
"Euro Bello" di Blu, insieme a tutte quelle inizative che renderanno ancor
più facile la vita dei clienti. Niente paura però per chi alla data della
conversione avrà ancora in tasca una ricarica in lire: sarà utilizzabile
anche successivamente e l'importo ricaricato sarà l'esatto controvalore in
euro con due decimali. Anche le ricariche al bancomat verranno convertite in
euro con due cifre decimali. In merito alle tariffe a tempo, la regola
generale, secondo le indicazioni fissate dalla legge, è che le vecchie
tariffe in lire saranno tutte convertite in euro e arrotondate alla quarta
cifra decimale. Per esempio, una tariffa di 90 lire al minuto che in euro
sarebbe 0,046481121..., viene arrotondata a 0,0465 euro e presentata al
pubblico in centesimi di euro ovvero 4,65 eurocent. Per quanto riguarda
l'utenza post-pagata le fatture bimestrali saranno ovviamete denominate in
euro, secondo le seguenti regole: Il totale da pagare verrà arrotondato
all'euro intero inferiore (77,46 euro diventano 77 euro e i 46 centesimi
saranno addebitati alla fattura successiva). Il controvalore in lire è
arrotondato, secondo le regole matematiche, alla lira superiore se la quinta
cifra decimale è dal 5 in su, alla lira inferiore se da 4 a 1 (44,00 euro
pari a 85.195,88 lire diventano 85.196 lire). Canoni, tassa di concessione
governativa e altre voci fisse saranno espresse in euro a due decimali (il
canone da 10.000 lire che equivale a 5,16456899 euro si arrotonda a 5,16
euro). Le tariffe verranno espresse in centesimi, per cui 0,0465 euro al
minuto nella bolletta diventa 4,65 eurocent al minuto. Nel dettaglio del
traffico, il costo delle singole chiamate sarà arrotondato alle 4 cifre
decimali. La clientela corporate è stata fatturata in euro già a partire
dalla prima fattura emessa ad agosto; anche la prima fattura business di
dicembre parlerà in euro, mentre la clientela consumer sarà regolarmente
fatturata in euro da gennaio 2002. In tutte le fatture l'importo totale
verrà espresso anche in lire almeno fino al 28 febbraio 2002. Il Blu Zone
Virtuale sul portale www.blu.it ha ragionato sin dalla sua apertura in euro
e i prodotti pagati tramite carta di credito sono stati valorizzati e
fatturati da subito nella nuova valuta. Blu ha cercato di semplificare al
massimo il passaggio dalla lira all'euro; sul portale e nei leaflet dei
prodotti e dei servizi Blu tutti i prezzi e le tariffe, già da ottobre, sono
espressi in doppia valuta e in più Blu ha in serbo una piccola sorpresa: un
utile convertitore cartaceo nelle confezioni dei suoi prodotti per tradurre
qualsiasi cifra da lire in euro e viceversa.
ONBANCA: UN CARTOON PER GLI ESERCIZI SULL'EURO DA OGGI DISPONIBILE UN
UTILE E DIVERTENTE TUTORIAL INTERATTIVO PER PRENDERE CONFIDENZA CON LA NUOVA
MONETA UNICA
Milano, 27 novembre 2001 - ONBanca, la banca Internet multicanale del Gruppo
Banca Popolare Commercio e Industria, mette a disposizione dei navigatori
Internet italiani ONEuro, un vero e proprio minisito dedicato a chi vuole
prendere maggior confidenza con la nuova moneta in modo pratico, completo e
al tempo stesso divertente. Visitare Oneuro è facile: basta andare su
www.onbanca.it e cliccare sul link animato dedicato all'Euro, oppure
accedere direttamente all'indirizzo
www.onbanca.it/oneuro/index.htm Oneuro si divide in
diverse sezioni: "Vivi l'Euro", un innovativo quiz a cartoon interattivo che
ci porta, attraverso una serie di esperienze quotidiane "virtuali", a fare
pratica con l'Euro, la nuova moneta unica Europea, con la quale tutti ci
confronteremo presto nella vita di tutti i giorni. Attraverso la
ricostruzione di semplici situazioni di vita quotidiana, "Vivi l'Euro" mette
alla prova la nostra dimestichezza con la nuova moneta. Protagonista dei
quiz animato è l'utente stesso assieme a una famiglia formata da papà,
mamma, figlia, figlio e nonno. L'utente può selezionare uno dei personaggi e
accompagnarlo a compiere acquisti e districarsi con resti e conversione in
lire, compilare un assegno in Euro, esercitarsi a riconoscere banconote e
monete o a fare il pieno di benzina. "Ciao Euro", dove troviamo le nozioni
di base sulla moneta, gli accorgimenti antifalsificazione, le curiosità, le
caratteristiche e le scelte grafiche delle banconote e il significato del
"glifo" (il simbolo dell'Euro). Nella sezione "Pillole" sono contenute le
risposte alle domande più frequenti poste dai clienti di Onbanca circa le
scadenze più importanti, cosa cambia nei conti correnti, nella compilazione
e nell'incasso degli assegni, e così via. In "Sos Euro" sono contenute
informazioni e consigli di base per le evenienze quotidiane: come procurarsi
le monete, gli accorgimenti per i contratti in corso, dall'affitto alle
bollette, la segnalazione del numero verde del Ministero del Tesoro, e altro
ancora. Oneuro mette inoltre a disposizione un utile glossario e link ai più
interessanti siti sull'argomento. Oneuro è facilmente accessibile per tutti
sul sito
www.onbanca.it
PROGETTO SPERIMENTALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELL'INDUSTRIA CHIMICA E
FARMACEUTICA AL QUALE HA ADERITO 3M ITALIA CON BEN 103 OPERATORI
Milano, 27 novembre 2001. 3M Italia è tra le più qualificate realtà che
hanno partecipato al successo del primo Progetto Sperimentale per la
Formazione Continua nell'Industria Chimica e Farmaceutica. Coordinato da
Federchimica e finanziato in parte dalla Comunità Europea (circa 2,5
miliardi di lire), il progetto è stato lanciato nel 1999 a livello nazionale
nel settore dell'industria chimica e farmaceutica, per sperimentare un nuovo
modello di formazione continua, per individuare elementi e linee di
intervento utili alla diffusione di iniziative formative innovative. Dopo
circa un anno dalla presentazione del progetto, sono stati resi noti i
risultati: · 23.518 le ore di formazione elargite agli operatori delle 25
aziende del mondo chimico-farmaceutico; 1044 i lavoratori coinvolti in
Italia; 67 i corsi svolti su tutto il territorio nazionale, articolati in
lezioni teoriche, esercitazioni applicative, analisi e discussione dei casi
pratici ed autovalutazione dei partecipanti; 6 i temi proposti (ciascuna
azienda era libera di scegliere i corsi da proporre ai propri dipendenti); 7
i mesi di corso. Con la partecipazione di 103 operatori 3M Italia è stata la
multinazionale con il più alto numero persone formate. 3M Italia è stata
anche l'unica realtà aziendale che ha preso parte fin dall'inizio al
progetto sperimentale per la Formazione Continua, proponendo i moduli
didattici previsti dal progetto, ovvero: Problematiche economiche;
Caratteristiche dei mercati ed esigenze strategiche dell'impresa;
Comunicazione; Lavoro di gruppo; Gestione risorse umane; Nozioni
informatiche. Lo stabilimento in cui 3M ha introdotto il progetto è stato
quello di Caserta dove sono state erogate 2816 ore di formazione. Caserta è
la maggiore unità produttiva del Gruppo in Italia ed è stato il primo
insediamento produttivo della multinazionale sul territorio nazionale. I
corsi, iniziati nel novembre 2000, sono terminati nel maggio 2001. "3M
Italia ha aderito al progetto con grande interesse ed entusiasmo perché
perfettamente in linea con la programmazione formativa aziendale che abbiamo
adottato. All'interno della nostra struttura, infatti, abbiamo sempre
considerato fondamentale formare e far crescere il nostro personale, a tutti
i livelli" - dichiara Tiziano Lanfossi, Direttore Risorse Umane e Finanza
del Gruppo 3M Italia - "La partecipazione attiva all'iniziativa è la prova
che anche per i nostri dipendenti quello della formazione è un tema molto
sentito. Inoltre per l'Azienda la partecipazione al progetto per la
Formazione Continua rappresenta un'esperienza fondamentale per futuri
sviluppi in questa direzione". L'idea del progetto ha avuto origine dal
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli addetti dell'industria nato
nel 1998. L'iniziativa è stata particolarmente innovativa perché, per la
prima volta, è stato generato da un Organismo Bilaterale Nazionale per la
Formazione (25 aziende in Associazione Temporanea d'Impresa e le parti
sindacali) e coordinato da un Comitato Tecnico misto.
RIDURRE GLI INCIDENTI PAGARE MENO DI ASSICURAZIONE
Milano, 27 novembre 2001 - Con l'uso sempre piu' puntuale del casco ,gli
incidenti con gli scooter sono diminuiti nelle città e soprattutto è
diminuito il danno di coloro i quali cadono ,per cui forse il 50% degli
incidenti non presenta piu' le gravità precedenti. Una legge che fu
approvata dall'intero Parlamento e che stà dando i suoi frutti . Con l'uso
sempre piu' puntuale del casco ,gli incidenti con gli scooter sono diminuiti
nelle città e soprattutto è diminuito il danno di coloro i quali cadono ,per
cui forse il 50% degli incidenti non presenta piu' le gravità precedenti.
Una legge che fu approvata dall'intero Parlamento e che stà dando i suoi
frutti . Ora Sos Consumatori la sezione consumeristica di Telefono Blu
,insiste con un'altra proposta che la stessa ritiene possa contribuire
ulteriormente a diminuire gli incidenti. Si tratta dell'obbligo dell'uso
delle luci tutto il giorno .E' scientificamente provato ed adottato che la
luce accesa consente maggiore visibilità allo scooter ed evita pertanto che
i mezzi pesanti ,le auto principalmente possano non accorgersi. Stabilito
cio', non basta il fraterno consiglio magari di un campione del
motociclismo, ma occorre trasformare tutto cio' in legge ed inserirlo nel
codice della strada , fino ad arrivare ad una produzione che consenta di
averlo in dotazione già di serie. Contro campagne assolutamente
colpevolizzatici ,che spesso riscuotono poco consenso nella realtà, la
riduzione degli incidenti dei mezzi ciclo motorizzati deve anche
corrispondere anche ad una riduzione del costo delle polizze assicurative.
Per questo ,sostiene il Presidente di Telefono Blu Pierre Orsoni, ci
rivolgiamo sia al Ministro Marzano (per le polizze) sia al Ministro Lunari
(per il codice) ,perché prendano seriamente in considerazione queste
proposte.
L'A.P.E.R. - ASSOCIAZIONE PRODUTTORI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI. CAMBIA
SEDE
Milano. 27 novembre 2001. L'Associazione Produttori Energia da Fonti
Rinnovabili, le cui finalità sono la promozione e la tutela della produzone
di energia da fonti rinnovabili comunica di aver trasferito i propri uffici
in Piazza Rodolfo Morandi 2, con i seguenti nuovi tel. 02.76319199 - fax
02.76397608. e-mail: aper@aper.it - per qualsiasi informazione in merito
attività, sito:
www.aper.it
COMPAGNIE AEREE: EMIRATES CONTROCORRENTE PRIMO SEMESTRE POSITIVO PARI A
46 MILIONI DI DOLLARI
Milano, 27 novembre 2001 - Emirates dimostra ancora una volta la sua
capacità e forza di opporsi all'attuale trend che coinvolge il settore aereo
annunciando profitti positivi nel primo semestre, pari a 46 milioni di
dollari. I risultati del semestre che si è chiuso il 30 settembre segnalano
un incremento del + 2,17 %, se confrontati con i profitti dello stesso
periodo dell'anno scorso (45 milioni di dollari), sulla base di dati non
ancora certificati. La notizia è stata diffusa subito dopo l'annuncio del
più importante ordine di aerei a Boeing ed Airbus mai effettuato da Emirates
durante il recente Air Show di Dubai. Il valore complessivo dei 58 nuovi
apparecchi, tra Boeing ed Airbus, è di 15 miliardi di dollari. Quest'ordine
aggiunge altri quindici A380, per un valore complessivo dell'ordine di 7
miliardi di dollari (con un'opzione per altri 10), per un totale di 22 A380;
25 nuovi Boeing 777s in due versioni, con una commessa pari a 6,6 miliardi
di dollari, otto A340-600 per un miliardo di dollari, e tre A330 per un
valore di 415 milioni di dollari. Il presidente della compagnia, S.A. lo
Sceicco Ahamed bin Saeed Al-Maktoum, ha commentato: "Siamo orgogliosi di
annunciare risultati così positivi per il primo semestre, proprio in un
momento non facile per l'industria aerea a seguito dei tragici avvenimenti
negli Stati Uniti. Il nostro obiettivo ora è quello di mantenere costi di
gestione contenuti di modo da continuare ad essere profittevoli fino alla
fine dell'anno." Per i prossimi sei mesi, Emirates utilizzerà varie misure
di controllo e contenimento dei costi, tra cui una moratoria sull'assunzione
del personale. Per quanto riguarda i voli, Emirates continua ad operare su
tutte le sue destinazioni tradizionali e ha ripristinato la normalità, dopo
la recente riduzione della frequenza di alcuni voli su alcune rotte. Gli
utili di gestione hanno registrato, rispetto allo scorso anno, un notevole
incremento pari al 14%; inoltre, se da un lato il numero dei posti a bordo è
aumentato di oltre il 23.3%, dall'altro il carico dei passeggeri ha
confermato i livelli dell'anno precedente, mantenendo comunque il 74% di
presenze. La disponibilità di cassa al 30 settembre 2001 era pari
all'elevata cifra di 763 milioni di dollari. Emirates ha recentemente
siglato un accordo finanziario, di 87 milioni di dollari, con una compagnia
di Leasing giapponese per l'acquisto del diciannovesimo Airbus A330 - 200,
potenziato con motore Roll Royce. Questo finanziamento ad interessi
agevolati è una concreta dimostrazione di fiducia verso Emirates.
DISPONIBILE AGLI AGENTI SABRE CONNECTED IL SERVIZIO CLAIM-IT GRUPPI DI
AIR FRANCE
Milano, 27 novembre 2001 - Le Agenzie di Viaggi Sabre connected possono da
oggi usufruire del servizio Claim-it per la gestione dei Gruppi su voli Air
France. La funzionalità Claim-it, già apprezzata e largamente utilizzata per
prenotazioni aeree singole, è ora disponibile anche per prenotazioni
effettuate dall'Ufficio Gruppi di Air France e successivamente rilasciate
agli Agenti per l'emissione dei biglietti aerei. Con Claim-it Gruppi,
l'Agente puo'evitare la duplicazione dei Passenger Records (Pnr), riducendo
significativamente i tempi di lavoro, e disporre di una più sicura ed
accurata gestione delle informazioni, come ad esempio liste nominative,
contatti, richieste specifiche. Infolink:
www.sabre.it
www.sabre.com
IL 66% DEGLI ALBERGHI ITALIANI NON È DOTATO DI STRUTTURE PER ACCOGLIERE I
DISABILI
Rimini, 27 novembre 2001. Gli alberghi italiani, in larghissima parte, non
sono dotati di strutture per accogliere adeguatamente i disabili. Questo è
il dato saliente emerso dalla ricerca "Strutture alberghiere e disabilità:
un problema aperto" presentata il 24 scorso a Rimini nella giornata
inaugurale del 51° Sia - Salone Internazionale dell'Attrezzatura
Alberghiera, 24/28 novembre - e condotta su un campione di 170 alberghi a
tre e quattro stelle della Riviera Romagnola e del Veneto. La Ricerca voluta
e condotta da Ditec S.p.A., l'azienda italiana leader nel settore degli
ingressi automatizzati, ha inteso verificare il grado di sensibilità delle
strutture alberghiere in merito alla problematica dell'accoglienza delle
persone disabili attraverso poche, semplici e dirette domande sulla presenza
nelle strutture alberghiere di ingressi automatici o di ingressi comunque
agibili ai disabili e sulla presenza di almeno una camera degli hotel dotata
di serramenti automatizzati o comunque di una camera con un ambiente in
grado di accogliere l'ospite disabile. L'esposizione dei risultati, divisi
anche geograficamente, si è svolta attraverso un seminario di confronto e
discussione degli stessi che ha visto fra i relatori Sonia Moni, Dirigente
dell'Assessorato al Turismo del Comune di Rimini; Ermanno Minotti, Direttore
Marketing di Ditec S.p.A.; l'architetto e progettista Fabrizio Bianchetti;
Claudio Bassetto, Consigliere dell'Associazione Costruttori di Infissi
motorizzati ed Automatismi per serramenti (Unac); Carlo Verdelli, Project
Manager del Metha Hotel Group. Tra i dati essenziali: Il 67% di No (65% per
il Veneto e 70% per la Riviera Romagnola) alla domanda sulla presenza o meno
di un ingresso agibile per i disabili alla struttura alberghiera. Il 66%
(60% Veneto 70% Riviera Romagnola) degli albergatori intervistati ha
dichiarato di non avere nemmeno una camera adeguata ad un ospite disabile,
mentre il 34% ha dichiarato di averne una o due e solo un albergo ha
dichiarato di avere 4 camere agibili per i disabili. In ogni caso nessuno
degli alberghi campionati presentava porte automatizzate nelle camere e solo
il 24% degli hotel possiede all'ingresso della propria struttura una porta
automatizzata. Il Salone delle Attrezzature Alberghiere di Rimini, capitale
del turismo internazionale si è ben prestato all'esposizione della ricerca
proprio per la centralità della città all'interno di quella che è
considerata l'area turistica italiana maggiormente evoluta. Il seminario
"Strutture alberghiere e disabilità" ha però segnato quanto l'esperienza di
accoglienza della Riviera Romagnola, che pure rappresenta l'avanguardia del
turismo italiano, non debba porre termine al proprio percorso migliorativo,
nell'attenzione a quei particolari che segnano la civiltà di un intero
popolo. I risultati della ricerca hanno dimostrato, infatti, in modo
inequivocabile, quanto ancora l'attenzione fra strutture architettoniche e
fruitori delle stesse sia ancora per lo più incentrata sul modello troppo
spesso irreale, pubblicitario e comunque molto parziale di essere umano "normodotato",
sano ed efficiente. La realtà continuamente riscontrabile - costituita molto
spesso da stati di disabilità specifica, da malattie invalidanti, da fasi
esistenziali in cui l'essere umano non è del tutto autonomo e pienamente
funzionale -non trova, invece, ancora un riscontro progettuale ed effettivo
negli edifici che siamo chiamati ad abitare in situazioni di relax o di
viaggio. Le stesse situazioni che presiedono al tempo trascorso all'interno
delle strutture alberghiere. Di queste difficoltà soffrono non solo i malati
e chi presenta invalidità temporanee o permanenti, ma anche, troppo spesso,
gli stessi bambini che si trovano a dovere affrontare un mondo
sovradimensionato o gli anziani. La realtà, a dispetto di qualsiasi
edulcorazione, afferma con evidenza quanto ogni uomo sia un potenziale
disabile di fronte agli oggetti e agli edifici che popolano il nostro
ambiente. E con questa realtà dovremo imparare sempre più a "fare i conti".
Le barriere architettoniche non sono solo fatte di marciapiedi e scalini
come troppo facilmente si è portati a semplificare. Come il seminario di
illustrazione della ricerca ha voluto dimostrare, non ci si può non
soffermare anche sui serramenti e sugli ingressi, insomma sulle porte e le
finestre, su quelle che ontologicamente dovrebbero definirsi come aperture
(oltre che chiusure) e che invece troppo spesso vengono meno a questa loro
fondamentale vocazione. Teso all'approfondimento proprio di questo essere
aperture di porte e finestre è stato l'intervento del Direttore Marketing di
Ditec S.p.A., che dopo avere illustrato i risultati della ricerca, ha
affermato quanto la sua azienda non a caso si richiami al significato di
"DIffusione di TECnologia": "diffondere sempre di più le automazioni per
ingressi e serramenti è il nostro primario obiettivo, inteso sia come
positiva espansione aziendale ha affermato in tutta onestà Ermanno Minotti
sia come progressivo miglioramento del comfort delle persone negli edifici
pubblici e privati". "Le architetture automatiche divengono oggi non solo
uno status qualificante il valore sociale dell'edificio sono parole
dell'architetto e progettista Fabrizio Bianchetti ma soprattutto un reale
contributo alla costruzione di un'architettura senza barriere.
L'automazione, in particolare nel mondo dei serramenti, introduce nuove
possibilità per il reale raggiungimento di un'architettura aperta ad una
larga fascia di utenti. A questo proposito ha continuato Bianchetti pare
interessante notare come anche le ricerche di mercato indichino nel
consumatore anziano (e nelle famiglie con bambini) un utente in crescita,
sempre maggiormente alla ricerca di viaggi e svaghi per trascorrere
lietamente la terza età. Si consideri ha concluso l'architetto che oltre il
25% della popolazione italiana è rappresentato da anziani e pertanto
l'adeguamento delle strutture ricettive alberghiere attraverso l'automazione
di alcune funzioni, oltre che rispondere ad ambizioni di miglioramento
dell'immagine architettonica complessiva può aprire nuove prospettive di
mercato."
NUOVE STRATEGIE PER LA SICUREZZA ICT
Milano, 27 novembre 2001 - L'era della Net Economy, che vede un'economia ed
una società sempre più basate sulla Rete e sulla distribuzione di
informazioni digitalizzate, pone nuovi interrogativi e nuovi problemi agli
utilizzatori ed ai gestori delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione. Uno dei temi più pressanti, anche alla luce degli eventi che
scuotono il mondo intero, è quello della sicurezza; intrusioni,
intercettazioni, disponibilità continua delle informazioni, sono solo alcuni
degli elementi che balzano all'occhio in un momento in cui pervasività
tecnologica, informazione diffusa, strategicità delle applicazioni Ict, sono
un elemento chiave per la continuità delle operazioni di Aziende ed
Istituzioni, e per il mantenimento di un clima di fiducia presso Clienti e
Consumatori. I temi connessi alla Sicurezza dell'informazione e della
comunicazione, non sono più prerogativa di ambienti specifici, ma elemento
strategico nelle scelte operative di chiunque impieghi soluzioni di Ict. E'
opportuno che i decisori, a tutti i livelli, siano consapevoli della
necessità di affrontare il tema in maniera globale e con le dovute
competenze, abbinando l'analisi del rischio alla definizione delle politiche
di implementazione, al fine di garantire la sicurezza globale.
L'Osservatorio Criminalità Ict (Oci) del Forum per la Tecnologia
dell'Informazione si pone da anni come obiettivo primario la creazione di
sensibilità e cultura sul tema della sicurezza delle infrastrutture e delle
informazioni, concorrendo ad innalzare il livello di conoscenza e
sensibilità delle Imprese di Ict e degli Utenti di tecnologia e soluzioni.
Mai come di questi tempi, si conferma il suo ruolo fondamentale nell'analisi
delle criticità, nella capacità di indicare i rischi reali, nella
catalizzazione di attenzione sulle soluzioni. Milano, 29 novembre 2001 -
Centro Congressi Cariplo Via Romagnosi, 6 - dalle ore 9.30 alle ore 13.30 Il
programma dei lavori prevede il seguente svolgimento : Ore 9.30 La Sicurezza
oggi, in una economia basata sull'IT e sulle Reti Maurizio Cuzari -
Presidente di Sirmi Spa; La cultura della sicurezza Ict in Italia Sergio
Pivato - Direttore Centro Space - Università Bocconi; Rischi, costi,
criticità: alcuni dati dall'Osservatorio sulla Criminalità Ict Pieraugusto
Pozzi - Segretario Generale di Fti; Marco Bozzetti - Presidente di
Sicurforum Italia/Fti; Panel Session - Sicurezza: tecnologie ed applicazioni
per prevenire ed evitare Le opinioni dei protagonisti: Epiclink Internet
Security Systems Live Network Security; Microsoft Nextgate Secure Way;
Symantec Technology Estate Trend Micro, Sicurezza ICT e sicurezza globale:
Giorgio Pacifici - Presidente di Fti Ore 13.30 Chiusura dei lavori e Buffet
Per iscrizioni:
eventosicurezza@sirmi.it -
Fax verde 800 013494 La Segreteria Organizzativa tel. 02 874461
CULTURA DELLA SICUREZZA: UNA MISSION PER INTERNET SECURITY SYSTEMS
Milano, 27 novembre 2001 - Analisi del rischio, scelta adeguata dei sistemi
informativi, soluzioni di disaster recovery, gestione documentale, privacy,
antivirus, firewall e sistemi di rilevazione anti-intrusione: questi i temi
su cui Internet Security Systems (ISS) si confronta ogni giorno nella sua
veste di azienda leader nella fornitura di soluzioni di security management
per Internet. Si parlerà di "sicurezza e dintorni" in occasione dell'evento
Fti Sicurforum-Sirmi "Nuove strategie per la Sicurezza Ict, dai dati Oci
alla realizzazione operativa", che si terrà a Milano giovedì 29 novembre
2001 presso il Centro Congressi Cariplo di via Romagnosi, 6. Internet
Security Systems è una delle aziende specializzate in sicurezza che hanno
sponsorizzato l'evento, rivolto a un target di responsabili della sicurezza,
responsabili dei sistemi informativi, direttori generali e amministratori
delegati. L'evento Sirmi vedrà la partecipazione di Nicola De Bello,
Amministratore Delegato di Internet Security Systems, nel panel di
discussione "Sicurezza: tecnologie ed applicazioni per prevenire ed
evitare": vero e proprio momento di confronto in cui offriranno il proprio
contributo aziende com Epiclink, Live Network Security, Nextgate, Secure
Way, Symantec, Technology Estate, Trend Micro e la stessa Internet Security
Systems. Obiettivo dell'incontro è approfondire le tematiche relative a
sicurezza e tecnologia e presentare la terza edizione dell'Osservatorio
sulla Criminalità Ict in Italia (Oci). Analisi del rischio e scelta adeguata
dei sistemi informativi, sistemi di rilevazione anti-intrusione, antivirus,
firewall e dispositivi di sicurezza: queste saranno le aree di intervento
dello speech di Nicola De Bello di Iss. "Internet Security Systems è
profondamente impegnata nella promozione e nella diffusione della cultura
della sicurezza - spiega De Bello. - La partecipazione al convegno del Forum
per la tecnologia della informazione ci permette di favorire la
consapevolezza della questione "security" attraverso una discussione aperta
tra i maggiori player del settore". Il convegno avrà inizio alle ore 9.30.
L'ingresso è gratuito. Infolink:
www.iss.net
ASTRAZENECA (FARMACEUTICA )IMPLEMENTA LA SUITE DI SOLUZIONI MANUGISTICS
PER LA GESTIONE DELLA SUPPLY CHAIN
Milano, 27 novembre 2001 - Manugistics (Nasdaq: Manu), primo fornitore
mondiale di soluzioni di Enterprise Profit Optimization (Epo) - costituite
dall'unione delle soluzioni di Supplier Relationship Management, di Supply
Chain Management e di ottimizzazione dei prezzi e dei ricavi (Pricing and
Revenue Optimization), annuncia che AstraZeneca (Nyse:Azn), primaria società
farmaceutica internazionale, è attualmente impegnata nell'implementazione
delle soluzioni Networks di Manugistics per la gestione della supply chain.
L'iniziativa intrapresa da AstraZeneca, che ha l'obiettivo di realizzare una
catena logistica più integrata, flessibile e reattiva, prevede una
collaborazione con Manugistics per ridurre i costi operativi migliorando la
gestione dei prodotti a magazzino prossimi a scadenza e riducendo il livello
totale delle scorte. Le soluzioni Networks di Manugistics permetteranno ad
AstraZeneca di sostituire i processi manuali interni con un sistema
automatizzato in grado di ottimizzare la pianificazione della capacità e la
pianificazione e il deployment del magazzino sull'intero ambito delle
attività statunitensi. Le soluzioni Manugistics aiuteranno inoltre
AstraZeneca a razionalizzare la propria rete di riapprovvigionamento,
identificare le migliori ubicazioni per potenziali nuovi centri di
distribuzione e modellare una serie di scenari di supply chain. Efficaci
strumenti per l'analisi e il reporting basati su Web aumenteranno la
capacità di assicurare l'operatività della supply chain alle massime
performance possibili. "AstraZeneca ha seguito un rigoroso processo di
selezione prima di identificare il provider tecnologico più adatto alle
esigenze di questo progetto", ha spiegato Grace DiCecco, Project Manager,
Operations Capability Planning di AstraZeneca. "Ai cinque finalisti è stato
chiesto di effettuare dimostrazioni effettive delle rispettive soluzioni,
che sono state quindi valutate in base alle prestazioni registrate nelle sei
categorie funzionali ritenute essenziali per il successo del progetto.
Manugistics ha ottenuto i migliori risultati in tutte le categorie.
Utilizzando le soluzioni Manugistics per migliorare la visibilità e
l'efficacia della nostra rete di fulfillment, prevediamo inoltre di
aumentare l'impegno nei confronti del servizio al cliente". Inoltre, le
soluzioni Manugistics daranno vita a un piano di magazzino ottimizzato che
terrà in considerazione parametri quali l'età dei prodotti e la loro vita
commerciale residua, aiutando AstraZeneca a rendere ancora più tempestiva la
propria distribuzione. Le soluzioni adottate miglioreranno infine la
pianificazione della capacità e la definizione della pipeline appropriata in
modo da assicurare che l'offerta di nuovi prodotti risulti allineata alla
domanda prevista. Glynn Perry, Vice President of Life Sciences di
Manugistics, ha commentato: "In un comparto dove la competizione è intensa e
le fusioni sono frequenti, 7 delle prime 10 realtà della classifica Fortune
500 di questo settore si sono affidate alle soluzioni Manugistics per
assicurare la migliore disponibilità dei rispettivi prodotti dove e quando
richiesti dai clienti". Infolink:
www.astrazeneca-us.com
www.manugistics.com
NASCE APULIA DISTRIBUZIONE S.R.L NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA
MODERNA DISTRIBUZIONE IN PUGLIA
Bari, 27 novembre 2001- Pick Up, Gruppo nazionale della Distribuzione
Organizzata presente in 14 regioni con 913 punti vendita tra ipermercati,
cash & carry, supermercati e superette, ha presentato Apulia Distribuzione
S.r.l. la nuova piattaforma logistica regionale frutto dell'unione tra due
affermate realtà imprenditoriali pugliesi, C.D.S S.r.l. e Tarantini S.p.A.
Nato nell'ambito del programma di sviluppo e razionalizzazione logistica del
Gruppo Pick Up, il nuovo CE.DI. che sorge a Capurso (BA) è stato illustrato
da Sebastiano Tarantini Responsabile Commerciale di Tarantini SpA, e da
Antonio Sgaramella, Presidente C.D.S. nonché Vicepresidente e Amministratore
Delegato di Apulia Distribuzione S.r.l., alla presenza di Costantino di
Carlo, Nicola Donadio, rispettivamente Presidente e Direttore Generale del
Gruppo Pick Up, e di Michele Tarantini, Presidente di Apulia Distribuzione.
Con i suoi 14500 mq di superficie totale di cui 7000 circa coperti, Apulia
Distribuzione si pone al servizio di una rete commerciale in fase di
espansione composta da 45 punti vendita tra supermercati e punti vendita
tradizionali per una superficie di vendita complessiva di 11.110 mq, cui
presto andranno ad aggiungersi un Cash & Carry di 3000 mq e ulteriori punti
vendita diretti per altri 1250 mq. "Il progetto Apulia Distribuzione nasce
da un'esigenza imprenditoriale particolarmente avvertita nella nostra
regione, area in forte evoluzione distributiva: quella di unire le forze per
costruire imprese sempre più competitive," afferma Michele Tarantini,
Presidente di Apulia Distribuzione S.r.l. "La creazione di una grande e
moderna struttura logistica è la dimostrazione che la D.O pugliese non si
arrocca a difesa dell'esistente ma ha le idee e le risorse per essere
protagonista del suo futuro." "Le nostre organizzazioni convidono i valori
tipici della Distribuzione Organizzata ovvero forte radicamento nel
territorio, tradizione di servizio e dinamismo degli imprenditori. Con la
realizzazione del nuovo CE.DI. ci poniamo due obiettivi ambiziosi ma
realistici: essere un punto di riferimento per la moderna distribuzione
regionale e arrivare ad incrementare dell'80% il fatturato di Apulia
Distribuzione nei prossimi 12 mesi" dichiara Antonio Sgaramella,
Vicepresidente e Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione S.r.l. "Lo
sforzo effettuato da C.D.S e Tarantini s'inserisce pienamente nei programmi
di sviluppo e di razionalizzazione che Pick Up sta portando avanti dalla
metà degli anni 90. Tutte le nostre mosse - dall'individuazione di un nuovo
modello di centrale di servizi, al passo con l'evoluzione in atto nel
panorama distributivo nazionale, all'adesione alla centrale d'acquisto Sirio
e al passaggio dal concetto di tutela della zona a quella del punto vendita
- ci hanno permesso di essere oggi una realtà solida e in espansione nel
contesto della Distribuzione Associata italiana." afferma Costantino di
Carlo, Presidente del Gruppo Pick Up. "Pick Up ha con la Puglia un feeling
consolidato, testimoniato dai 122 punti vendita presenti sul territorio
regionale sui 913 dell'intera rete. Apulia Distribuzione permetterà al
nostro Gruppo di raggiungere nuovi traguardi e di sviluppare ulteriormente
un business commerciale in Puglia, una regione chiave per il Centro Sud" -
commenta Nicola Donadio, Direttore Generale del Gruppo Pick Up. "Le
strategie di razionalizzazione logistica e organizzativa implementate da
Pick Up, in cui rientra la nascita del nuovo CE.DI di Capurso, si stanno
traducendo in risultati concreti riassumibili in una crescita costante del
fatturato, stimato per il 2001 in 3300 miliardi di lire, +12% rispetto ai
2950 miliardi registrati alla chiusura del 2000."
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