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MARTEDI'
27 NOVEMBRE 2001

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L'EUROPA È PIÙ PREPARATA ALL'IMPRENDITORIALITÀ, MA DEVE ANCORA SUPERARE GROSSI OSTACOLI

Bruxelles, 27 novembre 2001 - L'imprenditorialità ha acquisito un'immagine migliore tra gli europei, e molti Stati membri stanno intervenendo per eliminare le barriere a favore di più imprenditori europei, eppure l'Ue continua a essere in ritardo rispetto agli Usa. Questa è la conclusione emersa dal Quadro di valutazione 2001 della Commissione europea in merito alla politica per le imprese, in cui si esaminano i progressi compiuti dall'Ue in sette settori specifici e importanti per la crescita dell'imprenditorialità, ossia l'accesso ai finanziamenti; l'ambiente normativo e amministrativo; il grado di apertura ed il funzionamento dei mercati; l'innovazione e la diffusione delle conoscenze; l'imprenditorialità; l'accesso alle risorse umane ed alle nuove tecnologie. Tra gli ambiti in cui si sono riscontrati progressi vi è la semplificazione dell'ambiente normativo per gli imprenditori. Una lieve diminuzione si è invece manifestata in quelli che lo ritengono un ostacolo. Sempre più europei sono aperti all'idea di un lavoro autonomo. Le Pmi (piccole e medie imprese) europee stanno sempre più ricorrendo a Internet come a un'opportunità di affari. Si è evidenziata una maggiore apertura delle economie tra cui spicca l'esempio del Belgio, che ha fatto registrare un livello del 60 percento di apertura nei suoi scambi commerciali. I dati svedesi e finlandesi sugli investimenti in R&S (ricerca e sviluppo), espressi in termini di Pil (prodotto interno lordo), mettono in ombra quelli degli Usa. L'Ue supera quest'ultimo paese per l'istruzione universitaria in campi come la sanità, l'ingegneria, la produzione manifatturiera e l'edilizia. Tuttavia, il quadro di valutazione conclude che resta ancora molto da fare, nel breve e nel lungo termine. Nonostante i miglioramenti, la popolazione dell'Ue dimostra più segnali di avversione al rischio rispetto a quella statunitense, un aspetto che Erkki Liikanen ha commentato durante la conferenza stampa del 22 novembre. Secondo il Commissario, "se si può scegliere tra diventare un datore di lavoro, un dipendente o un lavoratore autonomo, la maggior parte degli europei desidera un'assunzione da dipendente", nonostante l'imprenditorialità sia più comune negli Stati meridionali dell'Ue. Liikanen ha sostenuto che la ragione principale di questa mancanza di imprenditorialità risiede nel timore di correre rischi. "Dobbiamo intervenire sul marchio disonorevole del fallimento e creare un ambiente propizio all'imprenditorialità", ha affermato. "In Europa - ha aggiunto - il costo di un fallimento è talmente elevato che il rischio d'impresa assume tutti i toni di una minaccia, piuttosto che di una sfida". Per chi ha il coraggio di mettersi in proprio, l'accesso ai finanziamenti è più limitato rispetto agli Usa. Secondo il documento, "l'entità e la portata di queste attività [di finanziamento] sono attualmente inadeguate". Nei vari Stati membri, la costituzione di un'impresa può richiedere tempi e costi molto diversi, ma sistemi come quello greco, dove la spesa minima per registrare un commerciante in proprio è di 750 euro, mentre le società a responsabilità limitata devono pagare 23.500 euro, non escono vincenti dal paragone con gli Usa o persino con altri Stati membri come l'Irlanda, dove i dati corrispondenti si aggirano rispettivamente su 100 euro e un euro. Nonostante il tentativo di alleggerire il fardello amministrativo imposto alle imprese europee, quattro settori mostrano ancora qualche problema: la salute e la sicurezza, le limitazioni dell'orario lavorativo, le tasse sull'occupazione, i requisiti del sistema pensionistico e della previdenza sociale. Laddove le azioni proposte dalle istituzioni europee hanno registrato progressi, si sono verificati ritardi nel recepimento da parte delle legislazione nazionali. Gli obiettivi a lungo termine devono concentrarsi sulla quantità di manodopera qualificata disponibile, sulla base necessaria per ulteriori innovazioni e su una maggiore attenzione verso le TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) da parte delle aziende. Il documento ammette che non esiste una soluzione rapida a questi problemi. "Il successo nel campo dell'innovazione e nella diffusione delle conoscenze non può essere raggiunto a breve termine". Il documento sottolinea alcuni elementi indispensabili per conseguire risultati positivi. "È necessaria una base scientifica affidabile, nonché una rete di gruppi scientifici e di ricerca dove le idee innovative possano trovare un terreno fertile". Per migliorare la base di competenze all'interno dell'UE occorre intensificare l'aggiornamento professionale perché, attualmente, tale attività interessa solo il 10 percento circa della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni, e la percentuale di laureati della stessa fascia demografica dovrebbe avvicinarsi maggiormente al livello superiore riscontrato negli Usa (33 percento). Inoltre, bisognerebbe coinvolgere più donne nell'imprenditorialità; nell'Ue, tale parametro ha subito effettivamente una contrazione dal 1990 al 1999. Infine, le Pmi dell'Unione europea devono compiere ulteriori progressi in fatto di accesso e valorizzazione delle risorse fornite da Internet. Nonostante la percentuale di Pmi collegate alla Rete abbia registrato un netto aumento negli anni più recenti, il numero degli utenti della banda larga resta ancora considerevolmente inferiore rispetto agli Usa, e il costo dei collegamenti si dimostra un ostacolo alla diffusione di Internet. Infolink: http://europa.eu.int/comm/enterprise/speeches/press-conference-22112001/index.htm

SECONDO LIIKANEN, L'INNOVAZIONE COSTITUISCE IL FATTORE CHIAVE PER LA COMPETITIVITÀ

Bruxelles, 27 novembre 2001 - Il 22 novembre, il commissario europeo per le Imprese Erkki Liikanen ha dichiarato che l'innovazione dovrà svolgere un ruolo chiave, se l'UE intende colmare il divario che la separa dagli Usa in termini di competitività, come evidenziato dalla relazione sulla competitività europea, pubblicata lo stesso giorno. La relazione identifica due cause principali alla base della scarsa competitività dell'UE rispetto agli Usa: la debolezza delle prestazioni innovative e l'introduzione più lenta delle nuove tecnologie. Per competitività, il documento intende il miglioramento sostenuto degli standard di vita a fronte del più basso tasso di disoccupazione possibile. La relazione evidenzia tre settori in cui gli Stati Uniti superano di gran lunga l'UE: le biotecnologie, la produzione manifatturiera e il settore delle Tic. Secondo Liikanen, la capacità innovativa riveste un'importanza cruciale per la competitività nelle biotecnologie. La relazione sostiene che "l'innovazione è un processo complicato e intrecciato a fattori come la forza della base conoscitiva, le disposizioni istituzionali, le qualifiche della forza lavoro, l'apertura dell'economia e la capacità generale di recepire i miglioramenti conseguiti in altri paesi o settori". La relazione sostiene, inoltre, che un paese può dare slancio alla propria economia non solo con attività innovative, ma anche con la loro efficace diffusione. Indubbiamente, tale diffusione viene facilitata dalle reti. Liikanen ha affermato che, all'interno dell'UE, sono state sviluppate reti di successo nel settore delle biotecnologie soprattutto nella zona di Cambridge (Regno Unito), di Parigi (Francia) e nella regione della Baviera (Germania). Il Commissario ha aggiunto che, sfortunatamente, uno dei punti deboli dell'Europa è costituito dalle dimensioni troppo ridotte e dall'eccessiva specializzazione di nicchia delle aziende attive nel campo delle biotecnologie. Inoltre, la relazione sottolinea che le nuove aziende europee dedite alle biotecnologie tendono ad essere più piccole delle corrispondenti imprese statunitensi, meno attive nelle reti globali e nei rapporti di collaborazione, nonché meno presenti sui mercati di queste tecnologie. Secondo il documento, l'Ue deve affrontare anche la questione dell'attrattiva che esercita sui ricercatori statunitensi, se vuole colmare il divario con gli Usa, aggiungendo che "l'apparente mancanza di attrattiva dell'Ue per tali ricercatori sembra essere particolarmente evidente nelle biotecnologie". Anche un forte settore di ricerca e sviluppo costituisce un elemento determinante per la competitività dell'industria biotecnologica. Secondo la relazione, "la tecnologia non può decollare senza una base di ricerca scientifica solida e diversificata". La relazione raccomanda di stimolare la competitività nel settore biotecnologico dell'UE, aumentando gli stanziamenti per la ricerca e il pluralismo delle fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza da sistemi nazionali chiusi e integrando maggiormente la ricerca con l'insegnamento, la ricerca clinica e la pratica medica. L'innovazione svolge una funzione vitale per la competitività del settore manifatturiero, perché aumenta il tasso di produttività. Durante gli anni '90, la crescita della produzione e della produttività della manodopera registrate nell'UE è stata di gran lunga inferiore che negli Usa. Tuttavia, tre paesi hanno conseguito livelli di crescita superiori a quelli statunitensi: l'Irlanda, la Finlandia e l'Austria. Le attività di R&S sono rilevanti anche per la produzione manifatturiera poiché, secondo la relazione, "esiste un'importante sinergia intersettoriale tra intensità della ricerca e crescita della produttività". Secondo il documento, "quando si esamina questa sinergia tra i vari settori degli Stati Uniti e dell'UE, ne emerge che di solito è lo scarso livello di ricerca, e non il suo contrario, a essere correlato con una bassa crescita della produttività". La relazione conclude l'analisi della competitività manifatturiera con una nota positiva, affermando che è "virtualmente certa la possibilità futura di trarre considerevoli vantaggi dalle tecnologie dell'informazione e dalle innovazioni che vi sono associate". A livello comunitario, gli investimenti nelle Tic sono stati considerevolmente più contenuti rispetto agli Usa. Nel 1999, l'Ue ha investito il 2,4 percento del Pil rispetto al 4,5 percento degli Stati Uniti. Stando a tali indicazioni, la crescita annua del Pil comunitario potrebbe avere perso un valore compreso tra 0,3 e 0,5 punti percentuali a causa dei ridotti investimenti nelle Tic. Tuttavia, la spesa varia considerevolmente tra i vari Stati membri, per esempio il Regno Unito e la Svezia hanno già superato gli Usa. In termini di percentuale del Pil, i Paesi Bassi, la Danimarca e l'Irlanda hanno quasi uguagliato gli investimenti nelle Tic effettuati dagli Stati Uniti. Questi dati confermano ulteriormente un concetto formulato dalla relazione, secondo la quale "l'entità della spesa e degli investimenti nelle Tic di una nazione può essere più importante per il tasso di crescita rispetto alle dimensioni del corrispondente settore produttivo". Questa è una buona notizia per i paesi che sono caratterizzati da un basso livello di produzione tecnologica. Per raccogliere i benefici delle nuove tecnologie, la relazione afferma la necessità di politiche complementari come l'aggiornamento professionale della forza lavoro, gli incentivi alla mobilità del personale scientifico e tecnico tra i vari settori, la modernizzazione del quadro normativo e il rafforzamento delle interdipendenze che caratterizzano i sistemi di tecnologia e innovazione. Liikanen ha affermato che occorrono ulteriori interventi per aumentare l'accesso a Internet e liberalizzare le telecomunicazioni all'interno dell'Ue. Secondo il Commissario, "risulta estremamente chiaro che i paesi più lenti nel liberalizzare i sistemi di telecomunicazione sono quelli che pagano i prezzi più alti e che sono caratterizzati da una più lenta penetrazione di Internet". Ha quindi aggiunto: "Se la liberalizzazione non viene attuata in tempi rapidi, se non si crea concorrenza, questi paesi perderanno velocemente terreno nello sviluppo economico". Liikanen ha aggiunto: "In fin dei conti, la relazione dimostra che dobbiamo proseguire il piano d'azione dell'Ue per rendere Internet accessibile a tutti". La relazione conclude raccomandando l'adozione di un approccio sistematico per migliorare la competitività europea. Tale strategia dovrebbe essere associata a un rafforzamento della ricerca scientifica di base, all'integrazione di ricerca e industria, al sostegno per la creazione e lo sviluppo di aziende dedicate alle biotecnologie. Inoltre, è necessario fare attenzione al problema dei diritti di proprietà intellettuale. Per leggere la relazione completa consultare il seguente indirizzo web: http://europa.eu.int/comm/enterprise/speeches/press-conference-22112001/index.htm

SI.CO.UN NUOVO SISTEMA PER RILEVARE I DATI DEL PUBBLICO IMPIEGO

Roma, 27 novembre 2001 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è stato realizzato un nuovo sistema di rilevazioni dei dati del conto annuale delle spese per il pubblico impiego, finalizzato a supportare con maggiore efficacia le necessità informative delle Amministrazioni pubbliche. Tale sistema, denominato Si.Co. (la cui presentazione è disponibile sul sito www.tesoro.it ), permetterà agli enti, già a partire dal prossimo anno, di inviare i dati direttamente via Internet (quindi già quelli relativi al 2001). Il Dipartimento della Ragioneria Generale - I.G.O.P. curerà le rilevazioni presso le Amministrazioni pubbliche e la definizione del sistema informativo ad esse correlato. L'utilizzo di Si.Co. presenta vantaggi tra i quali: l'omogeneizzazione, la maggiore organicità e velocità del processo di acquisizione dei dati; la creazione di una banca dati univoca che può essere utilizzata anche da organi di Governo ed Istituzioni per le determinazioni di competenza; la possibilità di confronti tra serie storiche di informazioni, la possibilità di effettuare interrogazioni e aggregazioni dei dati in modo flessibile; la disponibilità immediata dei dati pubblicati. In questa nuova architettura di rilevazione viene integrato anche il ruolo della Regione, che fruirà dei dati come gli altri Organi dello Stato. Infolink: Si.Co.

PRECISAZIONI SU EMISSIONE DI TITOLI DI STATO

Roma, 27 novembre 2001 Si fa seguito al comunicato del giorno 22 c.m. il Ministero precisa che l'ammontare delle tranches dei Cct e dei Btp che verranno offerti da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze nelle relative aste: Certificati di Credito del Tesoro settennali 1? .9.2001/2008 settima tranche: 1.750 milioni di euro; Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1°.10.2001/2004 nona tranche: 2.000 milioni di euro; "decennali" 1? .8.2001/1? .2.2012 terza tranche: 1.750 milioni di euro.

I FONDI HEDGE DI PWM PUTANO SUI TITOLI TECNOLIGICI

Milano, 27 novembre 2001 - Dopo l'autorizzazione di Banca d'Italia del 26 settembre alla gestione collettiva dei risparmio, Pwm, Private Wealth Management Sgr, ha presentato ieri le future strategie di gestione. La società, una Sgr speculativa di diritto italiano, gestisce e, distribuisce fondi di fondi hedge. Nata nel 2000 su iniziativa di un gruppo di professionisti e di investitori istituzionali, con competenza ed esperienza diretta nel settore degli "investimenti alternativi", Pwm seleziona gestori e strategie di investimento con l'obiettivo di generare rendimenti assoluti, indipendenti cioé dall'andamento dei mercati finanziari. e ciascuno con un profilo di rischio prestabilito. Si rivolge ad investitori istituzionali e privati, dotati di patrimoni importanti. L'elenco dei soci fondatori è il seguente: Banca Sella, Emcor Securities Inc, Ersel Frinanziaria, Meliorbanca, Orefici, Uniprof Sim, Alberto Azario, Roberto Cravero ed Ettore Fumagalli. A dirigere l'attività sono stati chiamati: Edoardo Crippa, presidente del consiglio di amministrazione; Carlo Vedani, amministratore delegato; Roberto Dal Mas, amministratore delegato; Alberto Azario, consigliere; Roberto Cravero, consigliere e Monica Sacco consigliere. Pwm ha in fase di studio due fondi di fondi hedge : il primo è un prodotto a bassa volatilità disegnato come alternativa ad un investimento obbligazionario. Questo fondo investirà per la più parte in strategie di arbitraggio non sensibili quindi all'andamento dei mercati azionari ed obbligazionario. Il secondo fondo di fondi sarà un prodotto ad alto contenuto tecnologico. Tra i gestori in fase di selezione vi sono degli specialisti di fama mondiale. Il processo di selezione e gestione di Pwm si basa sui seguenti criteri: Un disciplinato processo di due diligence, basato su analisi qualitativa confermata da analisi quantitativa. Un processo strutturato di diversificazione dei portafoglio, per ridurre il rischio gestore" (investendo in fondi diversi con gestori diversi) ed il rischio "mercato" (investendo in strategie diverse ed in segmenti di attività diversi). L'ottimizzazione dei profilo rischio-rendimento dei singoli prodotti I soci Pwm hanno un'esperienza diretta di lunga data nel settore degli investimenti alternativi e degli hedge funds. La società è direttamente presente sul mercato statunitense, tiene relazioni personali con i gestori su base continuativa, ed ha accesso a fondi hedge che non sono oggi accessibili ad investitori italiani. Infine, vi e' una comunanza di interessi e di obiettivi con i sottoscrittori in quanto i soci investono nei prodotti Pwm, a fianco della clientela.

LA SFIDA DELLE BIOTECNOLOGIE: RICERCA E BUSINESS
Milano, 27 novembre 2001 - Seconda edizione del workshop "Biotecnologíe: dalla Scienza all'impresa, organizzato dalla società Marazzi Roncolì Zotti & Partners in collaborazione con Nasdaq Europe, Robertson Stepbens, Heller Ehrman e Mattson Jack Group. Durante i lavori verranno anticipati i risultati di uno Studio commissionato dalla Ue sul settore delle biotecnologie svolto su scala europea. Sono previste tre sessioni di lavoro, presiedute da Michele Perini, Presidente di Assolombarda, La prima, dedicata alle strategie di sostegno al settore, vedrà la partecipazione della Commissione Ricerca e Innovazione di Confindustrìa e di Assobiotec, l'Associazione Nazionale delle Imprese di categororia. La seconda affronterà le tematiche relative al collegamento tra il mondo della ricerca, rappresentato dall'Istituto Mario Negri e dal Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, e le imprese destinatarie dell'innovazione. Finlombarda, società Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia, e Biopolo, società no-profit di trasferimento tecnologico, illustreranno gli incentivi e le strategie indispensabili per valorizzare la ricerca nel nostro Paese. La sessione pomeridiana tratterà il ruolo del venture capítal e le iniziative che favoriscono la nascita ed il consolidamento delle start-up, come la creazione di partnership, la protezione della proprietà intellettuale e l'istituzione di infrastrutture e incubatori di imprese, di cui la società Zambon Group SpA presenterà il proprio case history. La manifestazione si rivolge a ricercatori, imprenditori e operatori finanziari del settore delle biotecnologie, e vuole favorire lo sviluppo di nuove idee e di opportunità dì business per far fronte alla sfida competitiva internazionale. Milano martedi 4 dicembre sala Convegnì Intesabci Piazzetta Bossi, 2. La partecipazione al workshop è gratuita per Informazioni e iscrizioni: Marazzi Rolicoli Zotti & Panners Consulting Tel 035-210156 Fax 035-240487

OPA NEGRI BOSSI FINO AL 60% DEL PROPRIO CAPITALE
Milano, 27 novembre 2001 Negri Bossi S.p.A. ha manifestato la propria intenzione di procedere ad un'offerta pubblica di acquisto preventiva promossa su 13.200.000 azioni ordinarie della società che rappresentano il 60% dell'intero capitale. L'Offerta è promossa da H.P.S. società interamente posseduta da Sacmi che ritiene vi siano notevoli sinergie fra Sacmi e Negri Bossi ed intende perseguire il progetto industriale di quotazione, di cui condivide obiettivi e linee strategiche. Il Gruppo Sacmi che, attualmente, possiede le tecnologie dello stampaggio e formatura tramite compressione e termoformatura delle materie plastiche, intende incrementare la propria presenza nel settore delle macchine per le materie plastiche nel packaging dedicato al mondo del Beverage & Food in cui il Gruppo Sacmi opera da tempo ed intende crescere. Pertanto, insieme a Negri Bossi, il Gruppo Sacmi potrà sviluppare una struttura operativa sinergica tra le macchine ad iniezione, compressione e termoformatura, dando al mercato un'ampia possibilità di scelta. Inoltre, il Gruppo Sacmi e Negri Boss! potranno condividere le reti commerciali nelle varie aree geografiche raggiungendo nuovi clienti, aggredire con maggiore efficacia nuovi mercati e migliorare il post market aumentando la soddisfazione del cliente finale. Negri Rossi continuerà ad essere una società quotata sul Mercato Telematico Azíonario gestito ed organizzato da Borsa Italiana S.p,A., segmento Star- L'Offerente intende assicurare l'autonomia gestionale dell'emittente. In tale ottica, ad oggi non vi sono previsioni di ristrutturazioni societarie o di modifiche nello Statuto Sociale di Negri Bossi. Infolink:
www.sacmi.com

ART'E' SI PRESENTA AL ROAD SHOW DEL NUOVO MERCATO
Bologna, 27 novembre 2001 - Mercoledì 28 Novembre Art'E' parteciperà al Road Show del Nuovo Mercato di Milano. Al Palazzo Stelline, c.so Magenta 18, (sala H), alle ore 11.30, Filippo Rozzanigo, Direttore Finanza e Controllo e Marco Meletti, Direttore Marketing e Comunicazione, presenteranno i risultati 2001 del Gruppo e le future strategie di sviluppo del business. Negli incontri one on one, Filippo Rozzanigo sarà affiancato da Jens Klint Hansen, investor relator.

IL PROGETTO DATAMAT INDUSTRIA E TECNOLOGIE AVANZA E SI RAFFORZA CON L'ACQUISIZIONE DI LARGE SYSTEMS S.R.L OBIETTIVO DEL PROGETTO È RAGGIUNGERE IL 15-17% DI EBITDA ENTRO 2 ANNI ED UN FATTURATO DI 50 MILIONI DI EURO ENTRO IL 2004-2005
Milano, 27 novembre 2001 - Datamat annuncia che, in ieri, il CdA ha approvato la proposta di acquisizione dell'86% della società Large Systems S.r.l. con facoltà di salire fino al 100%. L'operazione, soggetta al positivo esito della due diligence, prevede la permuta dell'86% della partecipazione in Large Systems con 502.000 azioni proprie in portafoglio oltre ad un pagamento in contanti di 232.406 euro. 279.000 azioni non potranno essere alienate dai venditori prima di 9 mesi; tutte le azioni non potranno comunque essere alienate se non dopo consultazione preventiva con Datamat. L'operazione prevede anche un call incondizionato di Datamat per il restante 14%, esercitabile dopo 9 mesi per 650.736 euro in contanti. Valutando le azioni Datamat al prezzo medio dei 45 giorni precedenti la data della firma della lettera d'intenti, pari a 7,5 euro per azione, il prezzo per il 100% risulta di 4,6 milioni di euro, pari a circa 5,5 volte l'Ebitda di Large Systems previsto per il 2001, con un notevole effetto leva rispetto ai valori espressi dalle attuali valutazioni di Datamat. Al termine dell'operazione, il numero di azioni proprie in portafoglio scenderà a 701.676, pari al 2,6% del capitale. La permuta comporta per Datamat un miglioramento della situazione di periodo al 30/09/01 per il parziale riassorbimento, pari a 0,9 milioni di euro, della svalutazione delle azioni proprie in portafoglio a quella data. L'acquisizione di Large Systems rientra nel progetto di razionalizzazione e massimizzazione dei margini delle attività del gruppo sul mercato Industria e Tecnologie. Da sempre infatti Datamat svolge attività di scouting di nuove tecnologie selezionate a livello internazionale (p.e. Oracle, Fulcrum, Business Objects) applicabili in modo trasversale sui quattro mercati tradizionali del gruppo (Banche & Finanza, Telecom, Difesa Spazio & Ambiente, PA & Sanità) ma anche su altri mercati indirizzati in modo finora non strategico da diverse strutture operative di Datamat. Il progetto prevede l'accorpamento di queste strutture, la maggior focalizzazione dell'offerta e l'approccio integrato sul mercato con l'obiettivo di massimizzare i margini su attività che rappresentano oggi circa il 5-6% dei ricavi consolidati. A tal fine è stata creata la Direzione Industria e Servizi con l'intento di accorparla, nell'ambito del progetto Datamat Industria e Tecnologie, con la struttura Prodotti e Consulenza e con le controllate Sysdata Italia ed Assist Informatica. In questo contesto si inserisce l'acquisizione di Large Systems, il cui apporto in termini di esperienza nelle soluzioni Erp (Enterprise Resource Planning), Hr (Human Resources) e Crm (Customer Relationship Management) contribuirà ad accelerare il successo del progetto Datamat Industria e Tecnologie. La creazione di un'offerta integrata, le importanti sinergie operative e commerciali nonché la presenza capillare sul territorio italiano consentono di prevedere il raggiungimento di un fatturato di 50 milioni di euro entro il 2004-2005, con 15-17% di Ebitda e 500 dipendenti. "L'acquisizione di Large Systems - commenta Giancarlo Giglio, Ad di Datamat - darà un notevole contributo al successo del progetto Datamat Industria e Tecnologie. La missione di questo nuovo polo è di portare sul mercato soluzioni applicative per industria e verticali (Erp), soluzioni tecnologiche general purpose (Erp, Crm, supply chain, e-procurement), prodotti tecnologici e consulenza (Dw, web services, Sw reengineering, asset management, document e knowledge management, application server) e system integration per grandi clienti. Abbiamo già definito il nuovo assetto organizzativo che prevede la creazione di una direzione commerciale e vendite prodotti tecnologici (ex-Datamat), una direzione soluzioni Erp (ex-Large Systems) ed una direzione system integration (ex-Sysdata). Siamo convinti che Datamat Industria e Tecnologie potrà diventare velocemente un player importante su questo mercato, con un netto miglioramento dell'ebitda che dovrebbe passare al 15-17% entro i prossimi 2 anni." Infolink:
www.largesys.it www.datamat.it

NASCE CONVERTIEURO.IT
Milano, 27 novembre 2001 - Il sito gratuito dove reperire informazioni sull'euro, sulle nuove monete e banconote, per una transazione indolore anche grazie al convertitore online. Il primo gennaio 2002 dodici paesi membri dell'Unione europea immetteranno in circolazione una serie di sette banconote e di otto monete in euro. E' quindi interesse della comunita' acquisire familiarità con le caratteristiche visive e tattili delle banconote e monete in euro. Nasce proprio con lo scopo di divulgare informazioni, ma non solo, anche per dare strumenti e servizi alle persone in cerca di "sapere". E' un nuovo progetto firmato MacPremium Media , contraddistinto dalla ormai rinomata semplicita' d'uso delle produzione Mpm, e' gratuito ed e' concepito per la navigazione di tutti i target di utenti, dal professionista alla casalinga, dai ragazzi e, perche' no, anche dalle loro nonne. Sul sito si puo' trovare il Convertitore simultaneo in linea, le monete e le banconote, il forum di discussione, l'area dei sondaggi "Solo Euro", l'esplicazione dei sistemi di sicurezza delle banconote, le info su Eurolandia e i cenni storici dell'Euro. Infolink:
www.convertieuro.it

BLU PARLA EURO DAL 1° DICEMBRE BLU COMPLETA LA TRASFORMAZIONE NELLA NUOVA VALUTA DI CARTE PREPAGATE, TARIFFE, CANONI E FATTURE
Roma 27 novembre 2001 - Dal 1° dicembre 2001 Blu completerà la conversione all'euro: tutte le tariffe, i canoni, le fatture, le carte ricaribili e i "tagli" di ricarica saranno espressi nella nuova moneta e Blu cercherà di rendere questo passaggio quanto più semplice e comprensibile possibile, in ogni aspetto della sua attività...ma procediamo con ordine! In primo luogo, tutti i clienti prepagati già a partire dal 19.11.01 sono stati avvisati della conversione in euro tramite un Sms che Blu ha inviato loro sul cellulare. Il prezzo delle Sim Card convertito in euro presenterà solo due cifre decimali dopo la virgola e chi acquisterà la sua Sim Blu On da dicembre in poi avrà a disposizione un credito in euro pari all'esatto controvalore dell'attuale prezzo in lire (es. 25,82 euro = £ 50.000 di traffico). A partire dal 1° dicembre, inoltre, il credito residuo (con l'sms di fine chiamata, chiamando il 4444 e tramite Mondo Blu) verrà comunicato esclusivamente in euro con 4 cifre decimali. Le ricariche convertite in euro presenteranno due decimali dopo la virgola e, da febbraio 2002, Blu definirà nuovi importi di ricarica "tondi" che eviteranno il complicato calcolo di decimali e centesimi. Queste nuove scratch card saranno parte del progetto "Euro Bello" di Blu, insieme a tutte quelle inizative che renderanno ancor più facile la vita dei clienti. Niente paura però per chi alla data della conversione avrà ancora in tasca una ricarica in lire: sarà utilizzabile anche successivamente e l'importo ricaricato sarà l'esatto controvalore in euro con due decimali. Anche le ricariche al bancomat verranno convertite in euro con due cifre decimali. In merito alle tariffe a tempo, la regola generale, secondo le indicazioni fissate dalla legge, è che le vecchie tariffe in lire saranno tutte convertite in euro e arrotondate alla quarta cifra decimale. Per esempio, una tariffa di 90 lire al minuto che in euro sarebbe 0,046481121..., viene arrotondata a 0,0465 euro e presentata al pubblico in centesimi di euro ovvero 4,65 eurocent. Per quanto riguarda l'utenza post-pagata le fatture bimestrali saranno ovviamete denominate in euro, secondo le seguenti regole: Il totale da pagare verrà arrotondato all'euro intero inferiore (77,46 euro diventano 77 euro e i 46 centesimi saranno addebitati alla fattura successiva). Il controvalore in lire è arrotondato, secondo le regole matematiche, alla lira superiore se la quinta cifra decimale è dal 5 in su, alla lira inferiore se da 4 a 1 (44,00 euro pari a 85.195,88 lire diventano 85.196 lire). Canoni, tassa di concessione governativa e altre voci fisse saranno espresse in euro a due decimali (il canone da 10.000 lire che equivale a 5,16456899 euro si arrotonda a 5,16 euro). Le tariffe verranno espresse in centesimi, per cui 0,0465 euro al minuto nella bolletta diventa 4,65 eurocent al minuto. Nel dettaglio del traffico, il costo delle singole chiamate sarà arrotondato alle 4 cifre decimali. La clientela corporate è stata fatturata in euro già a partire dalla prima fattura emessa ad agosto; anche la prima fattura business di dicembre parlerà in euro, mentre la clientela consumer sarà regolarmente fatturata in euro da gennaio 2002. In tutte le fatture l'importo totale verrà espresso anche in lire almeno fino al 28 febbraio 2002. Il Blu Zone Virtuale sul portale www.blu.it ha ragionato sin dalla sua apertura in euro e i prodotti pagati tramite carta di credito sono stati valorizzati e fatturati da subito nella nuova valuta. Blu ha cercato di semplificare al massimo il passaggio dalla lira all'euro; sul portale e nei leaflet dei prodotti e dei servizi Blu tutti i prezzi e le tariffe, già da ottobre, sono espressi in doppia valuta e in più Blu ha in serbo una piccola sorpresa: un utile convertitore cartaceo nelle confezioni dei suoi prodotti per tradurre qualsiasi cifra da lire in euro e viceversa.

ONBANCA: UN CARTOON PER GLI ESERCIZI SULL'EURO DA OGGI DISPONIBILE UN UTILE E DIVERTENTE TUTORIAL INTERATTIVO PER PRENDERE CONFIDENZA CON LA NUOVA MONETA UNICA
Milano, 27 novembre 2001 - ONBanca, la banca Internet multicanale del Gruppo Banca Popolare Commercio e Industria, mette a disposizione dei navigatori Internet italiani ONEuro, un vero e proprio minisito dedicato a chi vuole prendere maggior confidenza con la nuova moneta in modo pratico, completo e al tempo stesso divertente. Visitare Oneuro è facile: basta andare su www.onbanca.it e cliccare sul link animato dedicato all'Euro, oppure accedere direttamente all'indirizzo
www.onbanca.it/oneuro/index.htm Oneuro si divide in diverse sezioni: "Vivi l'Euro", un innovativo quiz a cartoon interattivo che ci porta, attraverso una serie di esperienze quotidiane "virtuali", a fare pratica con l'Euro, la nuova moneta unica Europea, con la quale tutti ci confronteremo presto nella vita di tutti i giorni. Attraverso la ricostruzione di semplici situazioni di vita quotidiana, "Vivi l'Euro" mette alla prova la nostra dimestichezza con la nuova moneta. Protagonista dei quiz animato è l'utente stesso assieme a una famiglia formata da papà, mamma, figlia, figlio e nonno. L'utente può selezionare uno dei personaggi e accompagnarlo a compiere acquisti e districarsi con resti e conversione in lire, compilare un assegno in Euro, esercitarsi a riconoscere banconote e monete o a fare il pieno di benzina. "Ciao Euro", dove troviamo le nozioni di base sulla moneta, gli accorgimenti antifalsificazione, le curiosità, le caratteristiche e le scelte grafiche delle banconote e il significato del "glifo" (il simbolo dell'Euro). Nella sezione "Pillole" sono contenute le risposte alle domande più frequenti poste dai clienti di Onbanca circa le scadenze più importanti, cosa cambia nei conti correnti, nella compilazione e nell'incasso degli assegni, e così via. In "Sos Euro" sono contenute informazioni e consigli di base per le evenienze quotidiane: come procurarsi le monete, gli accorgimenti per i contratti in corso, dall'affitto alle bollette, la segnalazione del numero verde del Ministero del Tesoro, e altro ancora. Oneuro mette inoltre a disposizione un utile glossario e link ai più interessanti siti sull'argomento. Oneuro è facilmente accessibile per tutti sul sito www.onbanca.it

PROGETTO SPERIMENTALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA NELL'INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA AL QUALE HA ADERITO 3M ITALIA CON BEN 103 OPERATORI
Milano, 27 novembre 2001. 3M Italia è tra le più qualificate realtà che hanno partecipato al successo del primo Progetto Sperimentale per la Formazione Continua nell'Industria Chimica e Farmaceutica. Coordinato da Federchimica e finanziato in parte dalla Comunità Europea (circa 2,5 miliardi di lire), il progetto è stato lanciato nel 1999 a livello nazionale nel settore dell'industria chimica e farmaceutica, per sperimentare un nuovo modello di formazione continua, per individuare elementi e linee di intervento utili alla diffusione di iniziative formative innovative. Dopo circa un anno dalla presentazione del progetto, sono stati resi noti i risultati: · 23.518 le ore di formazione elargite agli operatori delle 25 aziende del mondo chimico-farmaceutico; 1044 i lavoratori coinvolti in Italia; 67 i corsi svolti su tutto il territorio nazionale, articolati in lezioni teoriche, esercitazioni applicative, analisi e discussione dei casi pratici ed autovalutazione dei partecipanti; 6 i temi proposti (ciascuna azienda era libera di scegliere i corsi da proporre ai propri dipendenti); 7 i mesi di corso. Con la partecipazione di 103 operatori 3M Italia è stata la multinazionale con il più alto numero persone formate. 3M Italia è stata anche l'unica realtà aziendale che ha preso parte fin dall'inizio al progetto sperimentale per la Formazione Continua, proponendo i moduli didattici previsti dal progetto, ovvero: Problematiche economiche; Caratteristiche dei mercati ed esigenze strategiche dell'impresa; Comunicazione; Lavoro di gruppo; Gestione risorse umane; Nozioni informatiche. Lo stabilimento in cui 3M ha introdotto il progetto è stato quello di Caserta dove sono state erogate 2816 ore di formazione. Caserta è la maggiore unità produttiva del Gruppo in Italia ed è stato il primo insediamento produttivo della multinazionale sul territorio nazionale. I corsi, iniziati nel novembre 2000, sono terminati nel maggio 2001. "3M Italia ha aderito al progetto con grande interesse ed entusiasmo perché perfettamente in linea con la programmazione formativa aziendale che abbiamo adottato. All'interno della nostra struttura, infatti, abbiamo sempre considerato fondamentale formare e far crescere il nostro personale, a tutti i livelli" - dichiara Tiziano Lanfossi, Direttore Risorse Umane e Finanza del Gruppo 3M Italia - "La partecipazione attiva all'iniziativa è la prova che anche per i nostri dipendenti quello della formazione è un tema molto sentito. Inoltre per l'Azienda la partecipazione al progetto per la Formazione Continua rappresenta un'esperienza fondamentale per futuri sviluppi in questa direzione". L'idea del progetto ha avuto origine dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli addetti dell'industria nato nel 1998. L'iniziativa è stata particolarmente innovativa perché, per la prima volta, è stato generato da un Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione (25 aziende in Associazione Temporanea d'Impresa e le parti sindacali) e coordinato da un Comitato Tecnico misto.

RIDURRE GLI INCIDENTI PAGARE MENO DI ASSICURAZIONE
Milano, 27 novembre 2001 - Con l'uso sempre piu' puntuale del casco ,gli incidenti con gli scooter sono diminuiti nelle città e soprattutto è diminuito il danno di coloro i quali cadono ,per cui forse il 50% degli incidenti non presenta piu' le gravità precedenti. Una legge che fu approvata dall'intero Parlamento e che stà dando i suoi frutti . Con l'uso sempre piu' puntuale del casco ,gli incidenti con gli scooter sono diminuiti nelle città e soprattutto è diminuito il danno di coloro i quali cadono ,per cui forse il 50% degli incidenti non presenta piu' le gravità precedenti. Una legge che fu approvata dall'intero Parlamento e che stà dando i suoi frutti . Ora Sos Consumatori la sezione consumeristica di Telefono Blu ,insiste con un'altra proposta che la stessa ritiene possa contribuire ulteriormente a diminuire gli incidenti. Si tratta dell'obbligo dell'uso delle luci tutto il giorno .E' scientificamente provato ed adottato che la luce accesa consente maggiore visibilità allo scooter ed evita pertanto che i mezzi pesanti ,le auto principalmente possano non accorgersi. Stabilito cio', non basta il fraterno consiglio magari di un campione del motociclismo, ma occorre trasformare tutto cio' in legge ed inserirlo nel codice della strada , fino ad arrivare ad una produzione che consenta di averlo in dotazione già di serie. Contro campagne assolutamente colpevolizzatici ,che spesso riscuotono poco consenso nella realtà, la riduzione degli incidenti dei mezzi ciclo motorizzati deve anche corrispondere anche ad una riduzione del costo delle polizze assicurative. Per questo ,sostiene il Presidente di Telefono Blu Pierre Orsoni, ci rivolgiamo sia al Ministro Marzano (per le polizze) sia al Ministro Lunari (per il codice) ,perché prendano seriamente in considerazione queste proposte.

L'A.P.E.R. - ASSOCIAZIONE PRODUTTORI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI. CAMBIA SEDE
Milano. 27 novembre 2001. L'Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, le cui finalità sono la promozione e la tutela della produzone di energia da fonti rinnovabili comunica di aver trasferito i propri uffici in Piazza Rodolfo Morandi 2, con i seguenti nuovi tel. 02.76319199 - fax 02.76397608. e-mail: aper@aper.it - per qualsiasi informazione in merito attività, sito:
www.aper.it

COMPAGNIE AEREE: EMIRATES CONTROCORRENTE PRIMO SEMESTRE POSITIVO PARI A 46 MILIONI DI DOLLARI
Milano, 27 novembre 2001 - Emirates dimostra ancora una volta la sua capacità e forza di opporsi all'attuale trend che coinvolge il settore aereo annunciando profitti positivi nel primo semestre, pari a 46 milioni di dollari. I risultati del semestre che si è chiuso il 30 settembre segnalano un incremento del + 2,17 %, se confrontati con i profitti dello stesso periodo dell'anno scorso (45 milioni di dollari), sulla base di dati non ancora certificati. La notizia è stata diffusa subito dopo l'annuncio del più importante ordine di aerei a Boeing ed Airbus mai effettuato da Emirates durante il recente Air Show di Dubai. Il valore complessivo dei 58 nuovi apparecchi, tra Boeing ed Airbus, è di 15 miliardi di dollari. Quest'ordine aggiunge altri quindici A380, per un valore complessivo dell'ordine di 7 miliardi di dollari (con un'opzione per altri 10), per un totale di 22 A380; 25 nuovi Boeing 777s in due versioni, con una commessa pari a 6,6 miliardi di dollari, otto A340-600 per un miliardo di dollari, e tre A330 per un valore di 415 milioni di dollari. Il presidente della compagnia, S.A. lo Sceicco Ahamed bin Saeed Al-Maktoum, ha commentato: "Siamo orgogliosi di annunciare risultati così positivi per il primo semestre, proprio in un momento non facile per l'industria aerea a seguito dei tragici avvenimenti negli Stati Uniti. Il nostro obiettivo ora è quello di mantenere costi di gestione contenuti di modo da continuare ad essere profittevoli fino alla fine dell'anno." Per i prossimi sei mesi, Emirates utilizzerà varie misure di controllo e contenimento dei costi, tra cui una moratoria sull'assunzione del personale. Per quanto riguarda i voli, Emirates continua ad operare su tutte le sue destinazioni tradizionali e ha ripristinato la normalità, dopo la recente riduzione della frequenza di alcuni voli su alcune rotte. Gli utili di gestione hanno registrato, rispetto allo scorso anno, un notevole incremento pari al 14%; inoltre, se da un lato il numero dei posti a bordo è aumentato di oltre il 23.3%, dall'altro il carico dei passeggeri ha confermato i livelli dell'anno precedente, mantenendo comunque il 74% di presenze. La disponibilità di cassa al 30 settembre 2001 era pari all'elevata cifra di 763 milioni di dollari. Emirates ha recentemente siglato un accordo finanziario, di 87 milioni di dollari, con una compagnia di Leasing giapponese per l'acquisto del diciannovesimo Airbus A330 - 200, potenziato con motore Roll Royce. Questo finanziamento ad interessi agevolati è una concreta dimostrazione di fiducia verso Emirates.

DISPONIBILE AGLI AGENTI SABRE CONNECTED IL SERVIZIO CLAIM-IT GRUPPI DI AIR FRANCE
Milano, 27 novembre 2001 - Le Agenzie di Viaggi Sabre connected possono da oggi usufruire del servizio Claim-it per la gestione dei Gruppi su voli Air France. La funzionalità Claim-it, già apprezzata e largamente utilizzata per prenotazioni aeree singole, è ora disponibile anche per prenotazioni effettuate dall'Ufficio Gruppi di Air France e successivamente rilasciate agli Agenti per l'emissione dei biglietti aerei. Con Claim-it Gruppi, l'Agente puo'evitare la duplicazione dei Passenger Records (Pnr), riducendo significativamente i tempi di lavoro, e disporre di una più sicura ed accurata gestione delle informazioni, come ad esempio liste nominative, contatti, richieste specifiche. Infolink:
www.sabre.it www.sabre.com

IL 66% DEGLI ALBERGHI ITALIANI NON È DOTATO DI STRUTTURE PER ACCOGLIERE I DISABILI
Rimini, 27 novembre 2001. Gli alberghi italiani, in larghissima parte, non sono dotati di strutture per accogliere adeguatamente i disabili. Questo è il dato saliente emerso dalla ricerca "Strutture alberghiere e disabilità: un problema aperto" presentata il 24 scorso a Rimini nella giornata inaugurale del 51° Sia - Salone Internazionale dell'Attrezzatura Alberghiera, 24/28 novembre - e condotta su un campione di 170 alberghi a tre e quattro stelle della Riviera Romagnola e del Veneto. La Ricerca voluta e condotta da Ditec S.p.A., l'azienda italiana leader nel settore degli ingressi automatizzati, ha inteso verificare il grado di sensibilità delle strutture alberghiere in merito alla problematica dell'accoglienza delle persone disabili attraverso poche, semplici e dirette domande sulla presenza nelle strutture alberghiere di ingressi automatici o di ingressi comunque agibili ai disabili e sulla presenza di almeno una camera degli hotel dotata di serramenti automatizzati o comunque di una camera con un ambiente in grado di accogliere l'ospite disabile. L'esposizione dei risultati, divisi anche geograficamente, si è svolta attraverso un seminario di confronto e discussione degli stessi che ha visto fra i relatori Sonia Moni, Dirigente dell'Assessorato al Turismo del Comune di Rimini; Ermanno Minotti, Direttore Marketing di Ditec S.p.A.; l'architetto e progettista Fabrizio Bianchetti; Claudio Bassetto, Consigliere dell'Associazione Costruttori di Infissi motorizzati ed Automatismi per serramenti (Unac); Carlo Verdelli, Project Manager del Metha Hotel Group. Tra i dati essenziali: Il 67% di No (65% per il Veneto e 70% per la Riviera Romagnola) alla domanda sulla presenza o meno di un ingresso agibile per i disabili alla struttura alberghiera. Il 66% (60% Veneto 70% Riviera Romagnola) degli albergatori intervistati ha dichiarato di non avere nemmeno una camera adeguata ad un ospite disabile, mentre il 34% ha dichiarato di averne una o due e solo un albergo ha dichiarato di avere 4 camere agibili per i disabili. In ogni caso nessuno degli alberghi campionati presentava porte automatizzate nelle camere e solo il 24% degli hotel possiede all'ingresso della propria struttura una porta automatizzata. Il Salone delle Attrezzature Alberghiere di Rimini, capitale del turismo internazionale si è ben prestato all'esposizione della ricerca proprio per la centralità della città all'interno di quella che è considerata l'area turistica italiana maggiormente evoluta. Il seminario "Strutture alberghiere e disabilità" ha però segnato quanto l'esperienza di accoglienza della Riviera Romagnola, che pure rappresenta l'avanguardia del turismo italiano, non debba porre termine al proprio percorso migliorativo, nell'attenzione a quei particolari che segnano la civiltà di un intero popolo. I risultati della ricerca hanno dimostrato, infatti, in modo inequivocabile, quanto ancora l'attenzione fra strutture architettoniche e fruitori delle stesse sia ancora per lo più incentrata sul modello troppo spesso irreale, pubblicitario e comunque molto parziale di essere umano "normodotato", sano ed efficiente. La realtà continuamente riscontrabile - costituita molto spesso da stati di disabilità specifica, da malattie invalidanti, da fasi esistenziali in cui l'essere umano non è del tutto autonomo e pienamente funzionale -non trova, invece, ancora un riscontro progettuale ed effettivo negli edifici che siamo chiamati ad abitare in situazioni di relax o di viaggio. Le stesse situazioni che presiedono al tempo trascorso all'interno delle strutture alberghiere. Di queste difficoltà soffrono non solo i malati e chi presenta invalidità temporanee o permanenti, ma anche, troppo spesso, gli stessi bambini che si trovano a dovere affrontare un mondo sovradimensionato o gli anziani. La realtà, a dispetto di qualsiasi edulcorazione, afferma con evidenza quanto ogni uomo sia un potenziale disabile di fronte agli oggetti e agli edifici che popolano il nostro ambiente. E con questa realtà dovremo imparare sempre più a "fare i conti". Le barriere architettoniche non sono solo fatte di marciapiedi e scalini come troppo facilmente si è portati a semplificare. Come il seminario di illustrazione della ricerca ha voluto dimostrare, non ci si può non soffermare anche sui serramenti e sugli ingressi, insomma sulle porte e le finestre, su quelle che ontologicamente dovrebbero definirsi come aperture (oltre che chiusure) e che invece troppo spesso vengono meno a questa loro fondamentale vocazione. Teso all'approfondimento proprio di questo essere aperture di porte e finestre è stato l'intervento del Direttore Marketing di Ditec S.p.A., che dopo avere illustrato i risultati della ricerca, ha affermato quanto la sua azienda non a caso si richiami al significato di "DIffusione di TECnologia": "diffondere sempre di più le automazioni per ingressi e serramenti è il nostro primario obiettivo, inteso sia come positiva espansione aziendale ha affermato in tutta onestà Ermanno Minotti sia come progressivo miglioramento del comfort delle persone negli edifici pubblici e privati". "Le architetture automatiche divengono oggi non solo uno status qualificante il valore sociale dell'edificio sono parole dell'architetto e progettista Fabrizio Bianchetti ma soprattutto un reale contributo alla costruzione di un'architettura senza barriere. L'automazione, in particolare nel mondo dei serramenti, introduce nuove possibilità per il reale raggiungimento di un'architettura aperta ad una larga fascia di utenti. A questo proposito ha continuato Bianchetti pare interessante notare come anche le ricerche di mercato indichino nel consumatore anziano (e nelle famiglie con bambini) un utente in crescita, sempre maggiormente alla ricerca di viaggi e svaghi per trascorrere lietamente la terza età. Si consideri ha concluso l'architetto che oltre il 25% della popolazione italiana è rappresentato da anziani e pertanto l'adeguamento delle strutture ricettive alberghiere attraverso l'automazione di alcune funzioni, oltre che rispondere ad ambizioni di miglioramento dell'immagine architettonica complessiva può aprire nuove prospettive di mercato."

NUOVE STRATEGIE PER LA SICUREZZA ICT
Milano, 27 novembre 2001 - L'era della Net Economy, che vede un'economia ed una società sempre più basate sulla Rete e sulla distribuzione di informazioni digitalizzate, pone nuovi interrogativi e nuovi problemi agli utilizzatori ed ai gestori delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Uno dei temi più pressanti, anche alla luce degli eventi che scuotono il mondo intero, è quello della sicurezza; intrusioni, intercettazioni, disponibilità continua delle informazioni, sono solo alcuni degli elementi che balzano all'occhio in un momento in cui pervasività tecnologica, informazione diffusa, strategicità delle applicazioni Ict, sono un elemento chiave per la continuità delle operazioni di Aziende ed Istituzioni, e per il mantenimento di un clima di fiducia presso Clienti e Consumatori. I temi connessi alla Sicurezza dell'informazione e della comunicazione, non sono più prerogativa di ambienti specifici, ma elemento strategico nelle scelte operative di chiunque impieghi soluzioni di Ict. E' opportuno che i decisori, a tutti i livelli, siano consapevoli della necessità di affrontare il tema in maniera globale e con le dovute competenze, abbinando l'analisi del rischio alla definizione delle politiche di implementazione, al fine di garantire la sicurezza globale. L'Osservatorio Criminalità Ict (Oci) del Forum per la Tecnologia dell'Informazione si pone da anni come obiettivo primario la creazione di sensibilità e cultura sul tema della sicurezza delle infrastrutture e delle informazioni, concorrendo ad innalzare il livello di conoscenza e sensibilità delle Imprese di Ict e degli Utenti di tecnologia e soluzioni. Mai come di questi tempi, si conferma il suo ruolo fondamentale nell'analisi delle criticità, nella capacità di indicare i rischi reali, nella catalizzazione di attenzione sulle soluzioni. Milano, 29 novembre 2001 - Centro Congressi Cariplo Via Romagnosi, 6 - dalle ore 9.30 alle ore 13.30 Il programma dei lavori prevede il seguente svolgimento : Ore 9.30 La Sicurezza oggi, in una economia basata sull'IT e sulle Reti Maurizio Cuzari - Presidente di Sirmi Spa; La cultura della sicurezza Ict in Italia Sergio Pivato - Direttore Centro Space - Università Bocconi; Rischi, costi, criticità: alcuni dati dall'Osservatorio sulla Criminalità Ict Pieraugusto Pozzi - Segretario Generale di Fti; Marco Bozzetti - Presidente di Sicurforum Italia/Fti; Panel Session - Sicurezza: tecnologie ed applicazioni per prevenire ed evitare Le opinioni dei protagonisti: Epiclink Internet Security Systems Live Network Security; Microsoft Nextgate Secure Way; Symantec Technology Estate Trend Micro, Sicurezza ICT e sicurezza globale: Giorgio Pacifici - Presidente di Fti Ore 13.30 Chiusura dei lavori e Buffet Per iscrizioni:
eventosicurezza@sirmi.it - Fax verde 800 013494 La Segreteria Organizzativa tel. 02 874461

CULTURA DELLA SICUREZZA: UNA MISSION PER INTERNET SECURITY SYSTEMS
Milano, 27 novembre 2001 - Analisi del rischio, scelta adeguata dei sistemi informativi, soluzioni di disaster recovery, gestione documentale, privacy, antivirus, firewall e sistemi di rilevazione anti-intrusione: questi i temi su cui Internet Security Systems (ISS) si confronta ogni giorno nella sua veste di azienda leader nella fornitura di soluzioni di security management per Internet. Si parlerà di "sicurezza e dintorni" in occasione dell'evento Fti Sicurforum-Sirmi "Nuove strategie per la Sicurezza Ict, dai dati Oci alla realizzazione operativa", che si terrà a Milano giovedì 29 novembre 2001 presso il Centro Congressi Cariplo di via Romagnosi, 6. Internet Security Systems è una delle aziende specializzate in sicurezza che hanno sponsorizzato l'evento, rivolto a un target di responsabili della sicurezza, responsabili dei sistemi informativi, direttori generali e amministratori delegati. L'evento Sirmi vedrà la partecipazione di Nicola De Bello, Amministratore Delegato di Internet Security Systems, nel panel di discussione "Sicurezza: tecnologie ed applicazioni per prevenire ed evitare": vero e proprio momento di confronto in cui offriranno il proprio contributo aziende com Epiclink, Live Network Security, Nextgate, Secure Way, Symantec, Technology Estate, Trend Micro e la stessa Internet Security Systems. Obiettivo dell'incontro è approfondire le tematiche relative a sicurezza e tecnologia e presentare la terza edizione dell'Osservatorio sulla Criminalità Ict in Italia (Oci). Analisi del rischio e scelta adeguata dei sistemi informativi, sistemi di rilevazione anti-intrusione, antivirus, firewall e dispositivi di sicurezza: queste saranno le aree di intervento dello speech di Nicola De Bello di Iss. "Internet Security Systems è profondamente impegnata nella promozione e nella diffusione della cultura della sicurezza - spiega De Bello. - La partecipazione al convegno del Forum per la tecnologia della informazione ci permette di favorire la consapevolezza della questione "security" attraverso una discussione aperta tra i maggiori player del settore". Il convegno avrà inizio alle ore 9.30. L'ingresso è gratuito. Infolink:
www.iss.net

ASTRAZENECA (FARMACEUTICA )IMPLEMENTA LA SUITE DI SOLUZIONI MANUGISTICS PER LA GESTIONE DELLA SUPPLY CHAIN
Milano, 27 novembre 2001 - Manugistics (Nasdaq: Manu), primo fornitore mondiale di soluzioni di Enterprise Profit Optimization (Epo) - costituite dall'unione delle soluzioni di Supplier Relationship Management, di Supply Chain Management e di ottimizzazione dei prezzi e dei ricavi (Pricing and Revenue Optimization), annuncia che AstraZeneca (Nyse:Azn), primaria società farmaceutica internazionale, è attualmente impegnata nell'implementazione delle soluzioni Networks di Manugistics per la gestione della supply chain. L'iniziativa intrapresa da AstraZeneca, che ha l'obiettivo di realizzare una catena logistica più integrata, flessibile e reattiva, prevede una collaborazione con Manugistics per ridurre i costi operativi migliorando la gestione dei prodotti a magazzino prossimi a scadenza e riducendo il livello totale delle scorte. Le soluzioni Networks di Manugistics permetteranno ad AstraZeneca di sostituire i processi manuali interni con un sistema automatizzato in grado di ottimizzare la pianificazione della capacità e la pianificazione e il deployment del magazzino sull'intero ambito delle attività statunitensi. Le soluzioni Manugistics aiuteranno inoltre AstraZeneca a razionalizzare la propria rete di riapprovvigionamento, identificare le migliori ubicazioni per potenziali nuovi centri di distribuzione e modellare una serie di scenari di supply chain. Efficaci strumenti per l'analisi e il reporting basati su Web aumenteranno la capacità di assicurare l'operatività della supply chain alle massime performance possibili. "AstraZeneca ha seguito un rigoroso processo di selezione prima di identificare il provider tecnologico più adatto alle esigenze di questo progetto", ha spiegato Grace DiCecco, Project Manager, Operations Capability Planning di AstraZeneca. "Ai cinque finalisti è stato chiesto di effettuare dimostrazioni effettive delle rispettive soluzioni, che sono state quindi valutate in base alle prestazioni registrate nelle sei categorie funzionali ritenute essenziali per il successo del progetto. Manugistics ha ottenuto i migliori risultati in tutte le categorie. Utilizzando le soluzioni Manugistics per migliorare la visibilità e l'efficacia della nostra rete di fulfillment, prevediamo inoltre di aumentare l'impegno nei confronti del servizio al cliente". Inoltre, le soluzioni Manugistics daranno vita a un piano di magazzino ottimizzato che terrà in considerazione parametri quali l'età dei prodotti e la loro vita commerciale residua, aiutando AstraZeneca a rendere ancora più tempestiva la propria distribuzione. Le soluzioni adottate miglioreranno infine la pianificazione della capacità e la definizione della pipeline appropriata in modo da assicurare che l'offerta di nuovi prodotti risulti allineata alla domanda prevista. Glynn Perry, Vice President of Life Sciences di Manugistics, ha commentato: "In un comparto dove la competizione è intensa e le fusioni sono frequenti, 7 delle prime 10 realtà della classifica Fortune 500 di questo settore si sono affidate alle soluzioni Manugistics per assicurare la migliore disponibilità dei rispettivi prodotti dove e quando richiesti dai clienti". Infolink:
www.astrazeneca-us.com www.manugistics.com

NASCE APULIA DISTRIBUZIONE S.R.L NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MODERNA DISTRIBUZIONE IN PUGLIA
Bari, 27 novembre 2001- Pick Up, Gruppo nazionale della Distribuzione Organizzata presente in 14 regioni con 913 punti vendita tra ipermercati, cash & carry, supermercati e superette, ha presentato Apulia Distribuzione S.r.l. la nuova piattaforma logistica regionale frutto dell'unione tra due affermate realtà imprenditoriali pugliesi, C.D.S S.r.l. e Tarantini S.p.A. Nato nell'ambito del programma di sviluppo e razionalizzazione logistica del Gruppo Pick Up, il nuovo CE.DI. che sorge a Capurso (BA) è stato illustrato da Sebastiano Tarantini Responsabile Commerciale di Tarantini SpA, e da Antonio Sgaramella, Presidente C.D.S. nonché Vicepresidente e Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione S.r.l., alla presenza di Costantino di Carlo, Nicola Donadio, rispettivamente Presidente e Direttore Generale del Gruppo Pick Up, e di Michele Tarantini, Presidente di Apulia Distribuzione. Con i suoi 14500 mq di superficie totale di cui 7000 circa coperti, Apulia Distribuzione si pone al servizio di una rete commerciale in fase di espansione composta da 45 punti vendita tra supermercati e punti vendita tradizionali per una superficie di vendita complessiva di 11.110 mq, cui presto andranno ad aggiungersi un Cash & Carry di 3000 mq e ulteriori punti vendita diretti per altri 1250 mq. "Il progetto Apulia Distribuzione nasce da un'esigenza imprenditoriale particolarmente avvertita nella nostra regione, area in forte evoluzione distributiva: quella di unire le forze per costruire imprese sempre più competitive," afferma Michele Tarantini, Presidente di Apulia Distribuzione S.r.l. "La creazione di una grande e moderna struttura logistica è la dimostrazione che la D.O pugliese non si arrocca a difesa dell'esistente ma ha le idee e le risorse per essere protagonista del suo futuro." "Le nostre organizzazioni convidono i valori tipici della Distribuzione Organizzata ovvero forte radicamento nel territorio, tradizione di servizio e dinamismo degli imprenditori. Con la realizzazione del nuovo CE.DI. ci poniamo due obiettivi ambiziosi ma realistici: essere un punto di riferimento per la moderna distribuzione regionale e arrivare ad incrementare dell'80% il fatturato di Apulia Distribuzione nei prossimi 12 mesi" dichiara Antonio Sgaramella, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Apulia Distribuzione S.r.l. "Lo sforzo effettuato da C.D.S e Tarantini s'inserisce pienamente nei programmi di sviluppo e di razionalizzazione che Pick Up sta portando avanti dalla metà degli anni 90. Tutte le nostre mosse - dall'individuazione di un nuovo modello di centrale di servizi, al passo con l'evoluzione in atto nel panorama distributivo nazionale, all'adesione alla centrale d'acquisto Sirio e al passaggio dal concetto di tutela della zona a quella del punto vendita - ci hanno permesso di essere oggi una realtà solida e in espansione nel contesto della Distribuzione Associata italiana." afferma Costantino di Carlo, Presidente del Gruppo Pick Up. "Pick Up ha con la Puglia un feeling consolidato, testimoniato dai 122 punti vendita presenti sul territorio regionale sui 913 dell'intera rete. Apulia Distribuzione permetterà al nostro Gruppo di raggiungere nuovi traguardi e di sviluppare ulteriormente un business commerciale in Puglia, una regione chiave per il Centro Sud" - commenta Nicola Donadio, Direttore Generale del Gruppo Pick Up. "Le strategie di razionalizzazione logistica e organizzativa implementate da Pick Up, in cui rientra la nascita del nuovo CE.DI di Capurso, si stanno traducendo in risultati concreti riassumibili in una crescita costante del fatturato, stimato per il 2001 in 3300 miliardi di lire, +12% rispetto ai 2950 miliardi registrati alla chiusura del 2000."

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