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MARTEDI'
8 GENNAIO 2002
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LA COMMISSIONE EUROPEA RICHIEDE ASSISTENZA NELLA PRESENTAZIONE E
NELLA VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE DI PROGETTO PER IL 6PQ
Bruxelles, 8 gennaio 2002 - La Commissione europea ha pubblicato la
preinformazione di una gara d'appalto relativa allo sviluppo ed alla
prestazione di servizi di assistenza per la presentazione e la valutazione
delle proposte nell'ambito del sesto programma quadro. L'appalto riguarda le
strutture e gli strumenti per la preparazione, la ricezione e la valutazione
successiva da parte di esperti scientifici delle proposte presentate da vari
partner nell'ambito del sesto programma quadro e sarà suddiviso in due
lotti: lotto 1: sviluppo e gestione di un sistema elettronico di
presentazione delle proposte (Epss) e attività connesse (bilancio indicativo
pari a 5 milioni di euro). lotto 2: prestatore di servizi di valutazione (Esp)
responsabile della fornitura di apparecchiature e della gestione di una
struttura di ricezione e valutazione delle proposte. Le attività riguardano
altresì lo sviluppo e la manutenzione di banche dati e archivi di proposte,
il supporto logistico e le sessioni di valutazione, oltre ad attività
correlate (bilancio indicativo pari a 30 milioni di euro).
IN SPAGNA LA R&S RAGGIUNGE LIVELLI RECORD, NEL MOMENTO IN CUI IL PAESE
ASSUME LA PRESIDENZA DELL'UE
Bruxelles, 8 gennaio 2002 - In Spagna, la percentuale di Pil (prodotto
interno lordo) destinata alla ricerca e sviluppo (R&S) ha raggiunto il
massimo livello, proprio mentre il paese si accinge ad assumere la
Presidenza di turno dell'Unione europea. Oltre a raggiungere lo 0,94
percento del Pil nell'anno 2000, la spesa in R&S ha registrato uno dei più
netti incrementi degli ultimi anni in Spagna, anche rispetto ad altri Stati
membri dell'UE. A tale proposito, la cifra definitiva si è attestata su 5,7
milioni di euro, facendo segnare un aumento del 14,5 percento rispetto
all'anno precedente. "Questo dato indica che la tendenza verso una crescita
sostenibile è in fase di consolidamento dopo la grave crisi che ha colpito
gli investimenti in R&S nel periodo 1994-1996, quando la spesa era scesa tra
lo 0,81 e lo 0,83 percento del Pil", ha affermato un rappresentante del
ministero spagnolo della Scienza e della Tecnologia. Anche la quota dei
finanziamenti pubblici destinati alla R&S è incrementata fino a raggiungere
l'1,83%, eguagliando o addirittura superando i dati corrispondenti di molti
altri Stati membri. L'aumento della spesa pubblica dal 1999 al 2000 si è
attestato sul 10,3 percento. Il settore privato non fa eccezione e presenta
un'analoga tendenza nel settore della R&S, raggiungendo il 54 percento del
totale delle attività nel paese. I progressi non riguardano soltanto i
finanziamenti, ma anche il personale. Stando alle cifre che indicano
l'aumento del personale occupato nella R&S dal 1999 al 2000, la Spagna ha
registrato, in questo settore, il tasso di crescita più elevato dell'UE. Nel
2000 il paese ha assegnato incarichi a 76.600 ricercatori, con un aumento
del 24 percento rispetto all'anno precedente. Il numero totale di addetti
alla R&S ha raggiunto le 120.000 unità, con un incremento del 18%. In
termini reali, la Spagna è passata da 6,3 a 7,1 persone su mille attive
nella R&S, mentre il numero di ricercatori attuali è salito da 3,7 a 4,5 su
mille, avvicinando il paese alla media europea di 5,2. Anche il settore
privato ha fatto registrare un balzo in avanti nel numero di ricercatori,
con 5.500 nuovi incarichi nel periodo preso in esame e un conseguente
aumento del 37,5 percento. Secondo il ministero summenzionato, questi
risultati confermano inequivocabilmente il valore delle sue attività,
finalizzate, tra l'altro, a sottolineare il ruolo della ricerca nella
società e a migliorare gli standard spagnoli in questo settore. Questi dati
costituiscono il frutto del primo anno di piena operatività
dell'istituzione. Infolink:
http://www.mcyt.es
UNA RICERCA UNISYS RIVELA UN NUOVO 'DIGITAL DIVIDE' TRA LE AZIENDE
NELL'ERA DELLA NEW ECONOMY SONO EMERSE TRE CATEGORIE DI AZIENDE CLASSIFICATE
IN BASE AL RITORNO SUGLI INVESTIMENTI (ROI) IN TECNOLOGIA
Milano, 8 gennaio 2002 - Da uno studio commissionato da Unisys, emerge un
nuovo Digital Divide, generato dal diverso ritorno sugli investimenti (Roi)
in tecnologia, effettuato dalle aziende. Questo considerevole gap, non
dipende dall'entità dell'investimento, ma dalla strategia di collocazione
degli investimenti stessi e la capacità delle aziende di trarne un vantaggio
competitivo. La ricerca, condotta negli Stati Uniti nei mesi di ottobre e
novembre 2001 e sviluppata attraverso interviste rivolte a It manager che
lavorano in diversi settori di mercato, ha consentito di classificare le
aziende in tre categorie: La survey ha rivelato anche che le aziende surger,
stagnant e struggler generalmente non si distinguono per l'entità degli
investimenti It, ma per le strategie di collocazione degli investimenti
stessi. Le aziende surger dichiarano di aver saper prendere decisioni
strategiche in termini di It, mentre le stagnant e struggler riconoscono di
dover essere più avvedute. "Nel mercato consumer, il Digital Divide è una
linea di demarcazione tra le aziende che hanno accesso alla tecnologia, le
cosiddette "have", e quelle che non vi hanno accesso, definite le "have-not".
Nel mondo Business abbiamo invece riscontrato un fenomeno differente: le
aziende che dispongono di risorse finanziarie di pari entità si distinguono
fra di loro per il grado di intuito con cui hanno saputo impiegare tali
risorse" - ha dichiarato Pete Samson, Vice Presidente e General Manager
Unisys, Technology Sales Development. "I risultati di questa ricerca
dovrebbero servire da stimolo alle aziende: infatti se ritengono di non
poter contare su un Roi positivo a seguito del loro investimento in It,
rischiano di rimanere indietro rispetto ai concorrenti capaci di sfruttare
strategicamente il potere della tecnologia". Le aziende surger hanno
dimostrato di saper trarre una maggiore efficienza dagli investimenti in
tecnologia. Gli intervistati, nel corso dell'indagine, hanno identificato
nel Roi, una fonte di redditività per la propria azienda, calcolata in base
all'investimento di ogni dollaro speso in tecnologia (profitto, pareggio o
perdita). Una percentuale crescente di surger ritiene, infatti, che la
propria azienda otterrà maggiori profitti dagli investimenti It nel 2002,
rispetto allo scorso anno (l'83% nel 2002, rispetto al 69% del 2001). I due
terzi delle surger ritengono che gli investimenti in tecnologia consentano
alla loro azienda di raggiungere gli obiettivi in modo molto più efficiente,
mentre solo il 40% delle stagnant e delle struggler ha applicato questa
strategia. La causa del Digital Divide è, spesso, da ricercare in
investimenti It sbagliati, concentrati in aree di business non strategiche
per l'azienda. La ricerca ha evidenziato che le priorità delle società, in
termini di It, spesso non corrispondono alle aree alle quali andrebbero
destinati gli effettivi finanziamenti. Un altro fattore che contribuisce a
creare il Digital Divide tra le aziende è la figura del decisore, colui che
sceglie dove allocare gli investimenti. Nelle aziende surger i decisori
tendono più che nelle struggler a consultarsi con altri manager, ma a
richiedere meno consulenza al personale del Reparto Finanziario. Sistemi
aziendali che vengono considerati tecnologie ad alto Roi- Secondo le surger,
si ottiene un Roi più elevato, attraverso investimenti in Information
Technology; nella classificazione delle tecnologie che forniscono maggiore
Roi, le surger hanno identificato come priorità d'investimento i sistemi di
impresa, piuttosto che le personal technologies: Investimenti It ad alto Roi
- - Server -- 76% ; - Software -- 72% ; - Workstation -- 68% ; - Personal
Technology -- 48%.
NOTIFICA A CONSOB E BORSA ITALIANA MILANO
Milano, 8 gennaio 2002 - Pirelli comunica di aver notificato a Consob e
Borsa Italiana un ricorso al Tar del Lazio avverso la delibera Consob dello
scorso 30 ottobre riguardante il nullaosta al deposito del prospetto
informativo per l'aumento di capitale Olivetti deliberato il 13 ottobre 2001
nella parte in cui subordina, tra l'altro, il rilascio del predetto
nullaosta all'indicazione nel prospetto stesso che "la Consob ritiene che
attualmente Olivetti SpA sia controllata di fatto da Olimpia SpA e che
quest'ultima sia controllata solitariamente da Pirelli SpA". La
presentazione del ricorso è stata fatta a scopo cautelativo per evitare che
il decorso del termine di legge (60 giorni) rendesse inoppugnabile il
predetto provvedimento della Consob. Pirelli, che ha presentato apposita
istanza di revisione dell'orientamento Consob manifestato nel provvedimento
del 30 ottobre in ordine al controllo su Olimpia e su Olivetti, resta in
attesa del pronunciamento Consob su tale istanza.
EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON"
Roma, 8 gennaio 2002 Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone
l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon":
Ctz 24 mesi: Decorrenza: 2 gennaio 2002 - terza tranche; Scadenza: 31
dicembre 2003; importo nominale dell'emissione: 1.500 milioni di euro. I
certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro,
sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza
indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste
effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a
partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie,
nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento
comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei
suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi.
Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per
ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare
sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un
importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte
di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta
non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di
ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I
prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed
eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le
domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le
ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta
telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale
Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia
medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà
effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta,
al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti
aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano
essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari
arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione
saranno resi noti mediante comunicato stampa. Gli operatori partecipanti
all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati
assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di
aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli
operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura
giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione. Agli
operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto
di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata
all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il
pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di
operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a
garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un
acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il
regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai
certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di
tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle
operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del
pubblico: entro il giorno 9 gennaio 2002; presentazione domande in asta:
entro le ore 11,00 del giorno 10 gennaio 2002; regolamento sottoscrizione:
il giorno 15 gennaio 2002. Come di consueto, gli operatori "specialisti in
titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di
Stato, previsti automaticamente in via supplementare alle aste di emissione.
L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del
10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno
partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento
supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di
aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le
modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti"
all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante
l'emissione dei relativi titoli.
EMISSIONE B.O.T.
Roma, 8 gennaio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha
disposto un'emissione, con regolamento 15 gennaio 2002, da effettuarsi
tramite asta il giorno 10 gennaio 2002, di 9.500 milioni di Euro di B.O.T
così ripartiti: Trimestrali importo (in ml. di Euro) 3.000; scadenza
15.04.2002; gg 90; Annuali importo (in ml. di Euro) 6.500; scadenza
15.01.2003; gg 365 E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per
9.750 milioni di Euro, (ml. 3.000 trimestrali e ml. 6.750 annuali). I B.O.T.
sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e
senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per
un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza
indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle
aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte
le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di
tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un
milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei
confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In
attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo
24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla
dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono
rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il
capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà
riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito
accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle
assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti
intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo
di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia,
esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le
ore 11 del giorno 10 gennaio 2002 con l'osservanza delle modalità stabilite
negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre 2000. Si ricorda che in caso di
malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei
messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere
inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il
termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono
prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle
corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte
entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le
richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo
offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da
quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La
circolazione dei B.O.T. al 2 gennaio 2002 era pari a 120.930,837 milioni di
Euro, di cui ml. 8.750 trimestrali, ml. 41.680,837 semestrali e ml. 70.500
annuali.
PRIMATO DI VENDITE DI NUOVE AUTO NEL 2002 - 131.900 IMMATRICOLAZIONI IN
DICEMBRE (+7%) E 2.425.300 NELL'INTERO ANNO
Roma, 8 gennaio 2002 - Grazie ad un mese di dicembre che ha registrato, in
base alle proiezioni del Ministero dei Trasporti, 131.900 immatricolazioni
di nuove auto, il 2001 si chiude con il miglior risultato della storia
dell'automobile in Italia. Le 2.425.300 immatricolazioni, infatti, superano,
sia pur di pochissimo, il precedente primato registrato nel 2000 con
2.423.084 immatricolazioni. Lo 0,09% in più che chiude il bilancio annuo,
pur nella sua esiguità, è un segno positivo che arriva alla fine di dodici
mesi tormentati: prima dell'estate da un andamento altalenante della domanda
e poi dal disastroso effetto psicologico derivante dall'attacco terroristico
negli Stati Uniti. E invece, dopo un settembre ovviamente di basso profilo,
la domanda si è ripresa infilando tre risultati mensili positivi che hanno
consentito di arrivare a fine dicembre con oltre 2.000 immatricolazioni in
più rispetto all'anno-record. Le prime informazioni raccolte da Anfia e
Unrae sull'andamento degli ordini indicano, per il mese di dicembre, oltre
200.000 contratti, che portano il bilancio dell'anno al livello record di
circa 2,5 milioni di ordini. Ciò consente l'ingresso nel 2002 con un buon
portafoglio, in larga parte costituito da vetture diesel. Queste ultime, nel
corso del mese di dicembre rappresentavano una quota del 44,02% del totale
delle immatricolazioni, che determina una chiusura dei 12 mesi vicina al
37%, anche qui ad un livello-record. Alla luce dei risultati di dicembre e
del consuntivo dell'intero anno, Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae,
ha espresso il seguente giudizio: "Il mercato italiano ha risposto in
maniera più razionale rispetto alle previsioni negative fatte da molti
all'indomani della tragedia di New York. Il risultato è stato ottenuto
grazie alle sollecitazioni portate dalle numerose novità di prodotto
proposte sul mercato, al forte influsso delle vigorose azioni di marketing
delle Case, al basso costo del denaro che ha facilitato gli acquisti
finanziati, alla fine della benzina super che ha suggerito la sostituzione
della vecchia auto e, non ultima, alla numerosa offerta di nuovi modelli con
motorizzazione diesel. L'Unrae ha mantenuto ferma la sua indicazione di un
anno da oltre 2.400.000 immatricolazioni e il risultato finale ci ha dato
ragione. Guardando al 2002, riteniamo - anche sulla spinta del positivo
effetto che l'euro sembra promettere all'economia europea - di poter
esprimere sostanziale ottimismo, pur se nel complesso le vendite di auto,
anche considerate le ridotte aspettative di sviluppo del Pil, forse non
raggiungeranno, quest'anno, i livelli dell'ultimo biennio". Quanto infine
all'usato, le transazioni di dicembre sono state 255.785 (minivolture
incluse), cioè il 5,05% in più rispetto al dicembre del 2000. Nell'anno
appena trascorso, il mercato dell'usato ha fatto registrare 3.520.941
passaggi di proprietà, l'8,55% in più rispetto all'anno precedente. Tutto
ciò nonostante il persistere di una imposizione fiscale (Ipt) anacronistica
e da rimuovere senza indugi non appena risolti i problemi connessi con la
sua natura di imposta territoriale. Comunque, nel complesso, fra nuovo ed
usato, il 2001 ha fatto registrare il movimento di 5.946.241 autovetture,
contro i 5.666.828 dell'intero 2000, con un incremento pari al 4,93%. "Gli
italiani - ha aggiunto Pistola - hanno dimostrato ancora una volta di
rivolgersi all'auto come mezzo insostituibile di mobilità. In questo
contesto auspichiamo che le Istituzioni compiano i necessari passi intesi al
rinnovo e all'ampliamento delle infrastrutture per consentire uno sviluppo
sicuro, moderno e funzionale di questa mobilità anche considerando che il
settore autoveicolistico assicura annualmente alle entrate dello Stato circa
70 miliardi di euro".
SUCCESSO ANCHE IN ITALIA PER RAUCH
Milano, 8 gennaio 2002 - Tre stabilimenti, due in Austria e uno in Ungheria,
600 addetti, un fatturato globale di oltre 400 milioni di euro (circa 800
miliardi di lire) e soprattutto una decisa vocazione internazionale fanno
del gruppo Rauch, leader in Austria nei mercati delle bevande alla frutta,
degli infusi e dei tè pronti, un gruppo altamente competitivo. Azienda nata
nel 1993, Rauch Italia ha saputo conquistare il mercato delle bevande a base
di frutta, avvicinandosi ai 30 milioni di euro di fatturato (circa 60
miliardi di lire), crescendo del 186% in due anni e diventando leader per i
formati di succo di frutta da 1,5 e 2 litri. Rauch, con i marchi Bravo e
Nativa, è presente nel mercato italiano delle bevande in due segmenti:
quello delle bevande a base di frutta e quello dei tè ed infusi. Nel
segmento delle bevande a base di frutta, un mercato che si è evoluto in
fretta con un consumo procapite pari a 12 litri e percentuali di consumi
ripartite in un 20% fuori casa e 80% in famiglia, Rauch Italia, presente con
il marchio Bravo, è l'azienda che ha registrato, rispetto ad altri marchi,
la crescita maggiore. Il gruppo sta ora affrontando il mercato dei tè e
degli infusi con la linea Nativa, una marca di veri infusi naturali pronti,
che cominciano a essere presenti nella grande distribuzione di tutta Italia.
CALZEDONIA, MARCHIO DI SUCCESSO DI CALZE, COSTUMI E INTIMO
Milano, 8 gennaio 2002 - Ha strutture agili Calzedonia, come i suoi prodotti
e soprattutto come lo spirito delle 400 persone che lavorano nell'azienda di
Vallese di Oppeano (Verona). Giovani di età media intorno ai 25 anni e per
lo più donne rappresentano quasi l'85% dell'intero personale. Non è quindi
un caso infatti che Calzedonia sia uno dei pochi gruppi aziendali ad avere
un asilo aziendale, moderno e all'avanguardia come quelli del nord Europa.
Costituita nel 1987 da Sandro Veronesi, Calzedonia deve la sua solidità
all'intuizione imprenditoriale del suo fondatore: creare un nuovo business
nella vendita delle calze, costumi e intimo attraverso la rete di negozi in
franchising. La crescita è stata esponenziale e alla fine del 2001
Calzedonia che si esprime attraverso i marchi Calzedonia e Intimissimi (quest'ultimo
nato nel 1996) potrà vantare una rete di 1.197 negozi sparsi in tutto il
mondo (dal Kuwait a Israele, Libano, Spagna, Croazia, Messico) per un
fatturato che secondo le stime supererà i 200 milioni di euro. Su questa
curva di crescita si collocano la prossima apertura di un altro store nel
cuore di Milano e soprattutto la volontà di assumere una fisionomia ancora
più internazionale anche attraverso il restyling del brand e una nuova
comunicazione aziendale e pubblicitaria. Infolink:
www.calzedonia.it
ASS.IN.CER. ORGANIZZA UN SEMINARIO SULLA TRACCIABILITA' CEREALICOLA
Bologna, 8 gennaio 2002 - A pochi giorni dall'avvio ufficiale
dell'operatività dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare e
dall'entrata in vigore della "carta d'identità della bistecca", ovvero la
nuova etichettatura "trasparente" per la carne bovina, l'Associazione
Interprofessonale Cerealicola (Ass.In.Cer), nell'ambito di un ampio
programma di studi e ricerche, riferiti appunto alla sicurezza alimentare,
organizza per venerdì 25 gennaio, nella Sala Sagittario del Palazzo degli
Affari, in piazza Costituzione 8, a Bologna, un seminario sul tema "La
tracciabilità nella filiera cerealicola". All'incontro, al quale sarà
presente anche il presidente dell'ass.In.Cer, professor Giorgio Stupazzoni e
che sarà presieduto dal dottor Alberto Varderio, direttore della sezione di
Bergamo dell'istituto sperimentale per la Cerealicoltura, interverranno come
relatori: Paola Visintin dell'UNI, l'Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che illustrerà il panorama legislativo e le problematiche
relative; Luigi Tozzi di Confagricoltura, che parlerà della tracciabilità
nel settore primario; Iller Landini e Celso Spinelli di Progeo, che
parleranno della tracciabilità nello stoccaggio, nell'essiccazione e nel
mangimificio; Patrizia Tolomelli, della Cerestar, che affronterà i problemi
della tracciabilità nel settore industriale; Lorenzo Fineschi,
dell'Associazione Nazionale Cerealisti, che, riferendosi alla tracciabilità
di filiera, illustrerà le norme del Codice Europeo di Buone Pratiche
Commerciali (Gtp) e Gianni Di Falco, dell'Associazione Nazionale cerealisti
che parlerà dei controlli e delle garanzie nella grande distribuzione. Di
particolare interesse sarà l'intervento della D.ssa Visintin alla luce del
fatto che proprio entro la fine del mese di gennaio Uni sottoporrà ad
"inchiesta pubblica" sul sito internet
http://catalogo.uni.com/pii/ricerca.html il
progetto intitolato "Sistema di rintracciabilità nelle aziende
agroalimentari" che l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, primo ed
unico in Europa, ha avviato a partire dallo scorso mese di luglio con
l'obiettivo di uniformare i diversi sistemi attualmente adottati da alcune
imprese e, quindi, di emettere norme che consentiranno di creare, di fatto,
un sistema di rintracciabilità "di filiera" e che già a partire dal prossimo
mese di aprile potranno essere sottoposte all'approvazione dell'Iso
(l'Organizzazione Internazionale di Normazione alla quale aderiscono circa
130 Paesi di tutto il mondo) o, in linea subordinata, dal Cen, l'Ente di
Normazione Europeo. Nella seconda parte del seminario di Bologna alcuni
degli stessi relatori (Visintin, Tozzi, Landini, Spinelli, Fineschi e Di
Falco) costituiranno insieme con altri esperti (Gian Luca Mascellino del Cvr,
Consorzio Vendita Risone di Vercelli, Paolo Ghiacci del Caip, Consorzio
Agrario Interprovinciale, di Bologna e Modena e Fiorenzo Sarnelli del Rina,
Registro Navale Italiano di Ancona) un gruppo di lavoro che risponderà alle
domande relative ai problemi pratici sulla tracciabilità.
EURO: ECCO TUTTI GLI AUMENTI!! AUMENTI MEDI DEL 14% PER IL CHANGEOVER;
1.080.000 LIRE (557,77 euro) IN PIU' A FAMIGLIA IL PROSSIMO ANNO PER UN
ESBORSO COMPLESSIVO DI QUASI 12 MILIARDI DI EURO E CON UN INCREMENTO
PREVISTO DI INFLAZIONE COMPRESO TRA LO 0,4% E LO 0,7%
Roma, 8 gennaio 2002 - L'introduzione dell'euro si è tradotta in un vero e
proprio disastro per i consumatori italiani. Aumenti generalizzati ed
ingiustificati causeranno un maggior esborso monetario per i cittadini, che
non hanno ricevuto alcuna tutela da parte delle istituzioni. Codacons,
Federconsumatori, Adusbef e Adoc, le 4 più importanti associazioni di
consumatori che operano nel nostro Paese, nel corso di una conferenza stampa
tenutasi oggi, hanno chiesto ufficialmente all'Unione Europea e al Governo
un risarcimento per i consumatori provati da questa raffica di aumenti.
Risarcimento che deve tradursi in un bonus fiscale di 100.000£ a famiglia
valido per tutto il 2002. Le 4 associazioni hanno chiesto poi un decreto
legge che sanzioni pesantemente tutti quei negozi che hanno approfittato
della nuova moneta per effettuare arrotondamenti selvaggi al rialzo.
Codacons, Federconsumatori, Adusbef e Adoc si chiedono poi che fine abbiano
fatto quelle 3 lire prelevate sui kit euro. Come si ricorderà, infatti, dal
15 dicembre 2001 banche e uffici postali hanno cominciato a distribuire i
primi euro attraverso dei kit del valore di 12,91 euro pari a 24.997£. Chi
ha voluto le prime monete in euro ha sborsato però 25.000£...e le 3 lire che
fanno la differenza in quali tasche sono finite? Considerando che sono stati
venduti 20 milioni di kit la cifra raccolta "appropriandosi" di queste 3
lire corrisponde a £60.000.000. Le 4 associazioni chiedono che tale cifra
sia utilizzata a fin di bene, e invitano le banche che hanno incassato il
danaro ad adottare a distanza 100 bambini poveri. Adottare un bimbo a
distanza costa infatti 600.000£. Durante la conferenza stampa è stato poi
assegnato l'Europinocchio d'oro 2002 al Governo rappresentato per
l'occasione dal Ministro delle Attività Produttive Marzano per aver saputo
con "decisione e grande sicurezza rassicurare i consumatori promettendo
aumenti normali e non determinati dagli arrotondamenti da euro...." mentre
il secondo premio, l'Eurogatto e l'Eurovolpe d'argento, sono andati ai
Presidenti di Confcommercio e Confesercenti Billè e Venturi per aver saputo
"con ancora maggiore spudoratezza giurare che nessun commerciante avrebbe
arrotondato i prezzi a causa dell'euro e che la loro moral suasion sarebbe
bastata a garantire i cittadini da abusi ed eurostangate". Altro premio
consegnato è l'oscar dello "Sciacalleuro" che va ai cinema della catena
Warner: in tutta Italia, dopo aver aumentato nei mesi scorsi una prima volta
i biglietti, li ha riaumentati per "arrotondamento da euro" portando il
prezzo nelle sale cinematografiche Warner Village a livelli stratosferici.
Il biglietto da 13.000 (pari a 6,71 euro) è passato a £13.554 (pari a 7
euro), quello da 14.000 (7,23 euro) a 14.522 (7,50 euro); i biglietti
ridotti sono passati da £10.000 (5,16 euro) a 10.649 (5,50 euro) e da £8.000
(4,13 euro) a £8.713 (4,50 euro). Il Codacons invita tutti i consumatori a
"boicottare" i cinema della catena Warner Village di tutta Italia, "rei" di
aver ritoccato i listini a danno dei cittadini. Il Codacons annuncia inoltre
le prime tre cause dinanzi al Giudice di pace contro gli arrotondamenti al
rialzo. La prima causa riguarda un cittadino di Ladispoli: il cappuccino che
abitualmente consuma al bar di fiducia è passato da £1.600 a 1 euro (con un
aumento che sfiora il 25%), e per questo motivo il povero consumatore, un
anziano cittadino della località laziale è costretto tutti i giorni a
spostarsi di un chilometro per fare colazione lontano dal quartiere di
residenza; la seconda causa riguarda un ponte mobile per l'attraversamento
del Canale Candiano a Ravenna, per il cui passaggio ognuno delle migliaia di
cittadini che sono costretti ad attraversarlo paga oggi la tariffa aumentata
da £1.000 a 0,70 euro (1.355£ +35%); la terza causa è invece per il pedaggio
della autostrada Napoli Salerno che pur avendo il record della inefficienza
e non funzionalità dall'1 gennaio 2002 aumenta di oltre il 7,50% (da 1.800£
a 1 euro). Per tutelare il consumatore parte inoltre la campagna di
Manzoniana memoria "Dagli all'arrotondatore...": le associazioni
diffonderanno tramite i siti internet i modelli per denunciare gli esercizi
che hanno approfittato dell'euro per arrotondare i prezzi al rialzo;
attraverso questi moduli è possibile chiedere il risarcimento danni. Intanto
il Codacons stila un elenco dalla A alla Z di tutti gli aumenti segnalati
dai consumatori attraverso centinaia di e-mail e telefonate. L'associazione
inoltre fornirà a chi sarà interessato i nomi e gli indirizzi degli esercizi
segnalati dai cittadini nei quali i prezzi sono stati arrotondati per
eccesso. A Acqua:alcuni supermercati e ristoranti e molte macchinette
automatiche distributrici di bevande hanno aumentato i prezzi delle
bottiglie d'acqua. In molte tavole calde una bottiglietta da 1.500£ passa a
0,80 euro (1.549£ +3,3%), mentre nei distributori automatici di bevande
l'acqua da 1/2 litro passa da £500 a 0,30 euro (580£ +16%); Assicurazioni:
le tariffe delle compagnie di assicurazione sono state ritoccate mediamente
del 10,30%. Ovviamente al rialzo; Autostrade: pioggia di proteste dei
consumatori italiani circa gli aumenti delle tariffe autostradali. Dall'1
gennaio 2002 i cittadini si sono ritrovati pedaggi più costosi in media del
2,21%. Ai caselli autostradali si sono verificate lunghe file dovute alla
difficoltà di consegnare i resti nella nuova valuta; B Birra: aumenta il
prezzo delle birre nei pub. Ad esempio in un pub milanese una media dal
£9.000 passa a 6,50 euro (£12.585 +39,8%), quella piccola da 4.500£ a 2,50
euro (4.840£ +7,6%). Ritocchi si registrano in tutte le città italiane;
Biglietti autobus: clamoroso il caso dell'Atm a Milano. Da 1.500£ il
biglietto a tempo passa a 1 euro o 1950£ (+29%); le macchinette
distributrici non possono dare il resto esatto; Brioches: al bar aumenta il
prezzo delle brioches da una media di 1.200£ a 0,80 euro (1.549 +29,1%); C
Caffè, cappuccini e cornetti: per questi beni il prezzo aumenta a seconda
dei bar: da 1.200£ a 0,80 euro (1549£ +29,1%), da 1300-1400£ a 0,88-0,90
euro (£1.703-1.742)[+31% - +24,4%], con record di un euro a cappuccino in
alcuni esercizi; Cinema: moltissime sale cinematografiche hanno incrementato
i prezzi dei biglietti: i cinema Cinecity e Ariston di Mantova, il cinema
Arcadia di Melzo, le sale Warner Village, il cinema Adriano a Roma nei
giorni festivi, ecc.; Coca-cola: bar e ristoranti arrotondano i prezzi per
eccesso della Coca-Cola: la lattina da 1.500£ passa a 0,80 euro (1.549£
+3,3%), la bottiglia da 3.000£ costa ora 1,60 euro (£3.098 +3,3%); Carne:
aumenti dal 10% al 20%; Canone Rai: dall'1 gennaio aumentato dell'1,46%;
Commissioni bancarie: dallo 0,20% allo 0,41% D Distributori automatici di
bevande: i prezzi delle bevande distribuite da queste macchinette aumenta
dal 16% al 21% (da 500£ a 0,30 euro pari a 580£, oppure da 800£ a 0,50 euro,
cioè 968£); Dischi: aumenta il costo di dischi e cd che sfondano la soglia
delle 40.000£ (41.000£ +2,5%); Discoteche: anche loro si adeguano alla nuova
moneta: il biglietto d'ingresso sale da 20.000£ a 11 euro (£21.299 +6,5%); E
Edicola: negli ultimi giorni dell'anno 2001 i quotidiani sono stati portati
a £1.700. la confusione predominante in questi giorni ha portato alcuni
edicolanti a sbagliare i resti forniti al cliente, facendo così aumentare il
costo dei giornali; Estetiste: vedi "Istituti di bellezza"; F Farmaci:
aumenta il costo dei farmaci mediamente dello 0,41% (tra cui Tavor,
Novalgina, Tachipirina, Lexotan gocce, Malox plus, Enterogelmina, digestivo
"Antonetto", Euchessina, Tantum verde, Citrosodina, ecc.) Fiammiferi: quelli
da 500£ ora costano 0,30 euro (580,88£ +16,2%), gli svedesi da £300 sono
passati a 0,20 euro (387,25 +29,1%) quelli da 1.500£ a 1 euro (1.936,27£
+29,1%); Ferrovie dello Stato: il Ministro Tremonti ha bloccato gli aumenti
delle tariffe previsti a partire dall'1 gennaio 2002; tuttavia alcuni
abbonamenti ferroviari hanno subito ritocchi; Fondazione Teatro dell'Opera:
il biglietto in lire costa 20.000£, in euro 10,4 (20.137£ +0,7%) G Gratta e
vinci: i biglietti della fortuna passano da £2.000 a 1,5 euro (2.904£
+45,2%); Generi ortofrutticoli: si registrano aumenti fino al 30%;
Guardaroba: il costo del guardaroba in molti locali notturni passa da 5.000£
a 3 euro (5.809£ +16,2%); Gelati: il cono da 2.500£ in molti esercizi costa
1,50 euro (2.904£ +16,2%), quello da 3.500£ a 2 euro (3.872£ +10,6%); H
Hotel: sale il prezzo delle stanze; ad esempio in un hotel il costo a notte
di una camera era di 125.000£, ora è di 65 euro (£125.857 +0,7%); I Istituti
di bellezza: aumenta il costo dei trattamenti estetici: in alcuni centri
depilazioni e cerette da 35.000£ passano a 18,50 euro (35.820£ +2,3%), la
pulizia del viso da 60.000 a 35 euro (67.769£ +13%), la manicure da 25.000£
a 13 euro (£ 25.171 +0,7%), la pedicure da 30.000 a 16 euro(30.980£ +3,2%);
Infusi: the e infusi serviti al tavolo da 4.000£ ora costano 2,60 euro
(5.034£ +25,9%); L Lotto e lotterie: il biglietto della Lotteria passa da
5.000£ a 3 euro (5.809£ +16,2%), le giocate minime del Lotto da 1000£ a 1
euro (1936,27£ +93,6%); Lavanderie: alcuni esercizi per il lavaggio degli
indumenti hanno elevato i prezzi da 4000£ a 2,50 euro (4.840£ +21%);
Lavaggio auto: ad esempio da 10.000£ a 6 euro (11.617£ +16,2%); M Musei: 58
musei in tutta Italia hanno elevato i prezzi dei biglietti: da 12.000£ ora
costano 6,50 euro (12.585£ +4,9%); Messe: L'obolo per la celebrazione di una
messa, che prima era di 15.000 lire, passa a 10 euro (19.363 lire +29,1%).
L'offerta massima per un matrimonio, che prima era di 450.000 lire, aumenta
a 270 euro (522.792 lire +16,2%); N Nebulizzatore spray nasale: da 10.500£ a
5,6 euro (10.843£ +3,3%); Notai: le tariffe notarili aumentano dal 20% al
40%; O Officine: in alcune officine il costo orario della manodopera passa
da 45.000£ a 25 euro (48.406£ +7,6%). P - Pub: nei pub italiani aumentano
dal 10% al 20% i prezzi di birre, panini, cocktails e altri generi forniti
da questi esercizi; Panini e patatine: nei fast-food e nelle tavole calde i
panini abbinati alle patatine passano da 10.000£ a 8 euro (£15.490 +54,9%);
i panini dei bar da £5.000 a 3 euro (£5.808 +16,2%); Pane e pizza: forni e
pizzerie incrementano i prezzi dal 5 al 20%; Palle da tennis: la confezione
da 4 passa da 13.500£ a 7 euro (£13.553 +0,4%); Parcheggi: il prezzo orario
dei parcheggi in alcune città passa da £1.000 a 0,60 euro (£1.161 + 16%);
quello del posteggio di interscambio Atm di Risceglie da £4.000 a 2,10 euro
(£4.066 +1,7); Parrucchieri: costano di più shampoo, tagli, tinte, ecc. Ad
esempio in alcuni esercizi per il taglio il prezzo passa da £36.000 a 20
euro (£38.725£ +7,6%); permanente da 65.000£ a 40 euro, ossia 77.451 lire
(+19,2%); R - Ristoranti self-service: in alcuni ristoranti i primi piatti
che costavano 6.500£ oggi costano 3.50 euro (£6.776 +4%); i secondi con
contorno da 14.000£ sono passati a 7.50 euro (14.522£ +4%); quelli da
11.000£ sono passati a 6.00 euro ( 11.617£ +6%); Riviste: i cittadini
segnalano aumenti nei prezzi di alcune riviste come "Model Time" che da £
10.000 ( euro 5,16 +6,5%) è passato a euro 5,50 (£ 10.649 +6,5%) e
"Soldatini" da £ 12.000 ( euro 6,20) è passato a euro 6,50 (£ 12.585 +4,9%);
S - Sigarette: aumenta il costo di molte marche di sigarette da un minimo di
9£ (Marlboro) a un massimo di 202£ (Davidoff Classic); Supermercati: molti
supermercati e ipermercati già dagli inizi di dicembre hanno modificato i
prezzi arrotondando per eccesso; Sesso: anche una sveltina con una
prostituta costerà di più. Da 50.000£ la prestazione passa a 30 euro (£
58.088 +16,2%), a casa da 100.000£ a 60 euro (£116.176 +16,2%); T -
Totocalcio, Totip, Totogol: la schedina da 1.600£ passa a 1 euro (1936,27£ +
21%); Trasporti: più costoso muoversi con i mezzi pubblici in alcune città:
a Milano spostarsi in tram, bus e metro costerà 1 euro contro le precedenti
1500£ (+436,27£ +29,1%); Tramezzini: costano di più. Un esempio a caso: in
un bar a Treviso passano da 1.800£ a 1 euro (1936,27£ +7,6%); V - Verdura:
agli italiani mangiare verdura costerà di più. Si registrano aumenti nei
prezzi ai supermercati e ai banchi dei mercati fino al 30%; Videoteche: il
noleggio dei film in videocassetta in alcune videoteche passa da 7.000£ a 4
euro (7.745£ +10,6%); Vestiti: arrotondati per eccesso molti prezzi di
pantaloni, maglie, maglioni, scarpe, accessori per l'abbigliamento, ecc..
Vu-cumprà: anche i venditori ambulanti si adeguano all'euro: i cd
contraffatti da 10.000£ passano a 6 euro (11.617£ +16,2%); Z - Zaini: il
rincari generalizzato tocca anche gli zaini, con percentuali variabili a
seconda del venditore e della marca. La media degli aumenti è del 14%.I
prodotti indicati rappresentano un campione che si avvicina al 35% dei
prodotti mediamente consumati da una famiglia. Considerato che una piccola
percentuale di prezzi e tariffe ha subito ribassi (ad es. gas, luce), la
spesa annua delle famiglie italiana aumenterà di circa 1.080.000£ all'anno
(557,77 euro), con un esborso complessivo di circa 12 miliardi di euro e un
presumibile influsso in incremento sul tasso di inflazione tra lo 0,4% e lo
0,7%.
EURO: VENTURI, PREMIO "EUROVOLPE" DA "EUROBURATTINAI" CHE DA MESI CERCANO
DI METTERE CONSUMATORI CONTRO COMMERCIANTI
Roma, 8 gennaio 2002 "È un fatto singolare che ad assegnare il premio di "Eurogatto"
ed "Eurovolpe" ai presidenti delle due organizzazioni del commercio siano
stati degli "Euroburattinai" che da mesi cercano di spingere i consumatori a
considerare gli esercenti dei truffatori". È quanto afferma il presidente
della Confesercenti, Marco Venturi, commentando il "premio" assegnatogli
dalle organizzazioni dei consumatori "per aver giurato con spregiudicatezza
che nessun commerciante avrebbe arrotondato i prezzi a causa dell'euro". "La
verità - sottolinea Venturi - è che le organizzazioni dei consumatori
avrebbero dovuto raddoppiare i premi indirizzandoli anche all'Unione Europea
e all'Istat, secondo le quali non esiste alcun allarme arrotondamento in
Italia. Dunque, delle due l'una: o sbagliano loro a vedere truffe ad ogni
angolo di strada, oppure sbagliano tutti gli altri (UE, Governo, Istat,
organizzazioni dei commercianti) ad assicurare che le transazioni si stanno
svolgendo in maniera regolare. Certo - aggiunge il presidente della
Confesercenti - accade che qualche commerciante ci marci, ma è un caso su
dieci che i consumatori sono in grado di neutralizzare semplicemente
scegliendo gli altri esercizi. La maggior parte degli esercenti, è bene
ricordarlo, non solo hanno fatto uno sforzo per informarsi e prepararsi al
passaggio alla nuova moneta in modo da rendere il changeover meno pesante
possibile per i consumatori, ma hanno anche dovuto affrontare costi
aggiuntivi dai 6 agli 8 milioni ciascuno per la formazione e per adeguare
gli strumenti di calcolo ed i registratori di cassa. In questi giorni i
negozi stanno anche svolgendo un ruolo di primo piano nel cambio delle lire
in euro, sostituendo ed alleggerendo in molti casi gli sportelli bancari. Ed
è frequente vedere commercianti e consumatori intenti, insieme, a calcolare
i cambi per effettuare correttamente i pagamenti. È bene dunque - conclude
Venturi - che le organizzazioni dei consumatori la smettano di allertare i
cittadini sulla scorrettezza dei negozianti, evitando così di creare un
clima di sfiducia e con inevitabili effetti negativi sui consumi".
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