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E-GOVERNMENT
: INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ISTITUITA COMMISSIONE PERMANENTE PROTOCOLLO D'INTESA
TRA MINISTERO E CONFERENZA DEI PRESIDENTI DI REGIONE
Roma, 25 marzo 2002 - Lo scorso 21 marzo il Ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, Lucio Stanca, e il Presidente della Conferenza dei Presidenti di
Regioni e Province autonome, Enzo Ghigo, hanno firmato il protocollo d'intesa
che istituisce la Commissione permanente sull'innovazione e le tecnologie. La
Commissione è costituita da un Comitato strategico, che definisce le linee
guida e ne verifica l'attuazione, e da un Comitato tecnico che - presieduto da
un dirigente designato dal Ministero per l'Innovazione e le tecnologie - si
riunisce ogni due mesi e agisce a livello operativo. Questa mattina, dopo la
firma del protocollo, si è tenuta la prima riunione del Comitato strategico. La
Commissione ha lo scopo di promuovere nei governi regionali la definizione e
l'attuazione di politiche efficaci e strategie coerenti sui temi della Società
dell'Informazione. La cooperazione tra Ministero e Regioni si focalizzerà su
alcuni punti: progetti di e-Government, sia in relazione alle infrastrutture
(rete nazionale, reti regionali, Carta nazionale dei servizi) sia in relazione
ai servizi (portali nazionali e locali, portali tematici); definizione e
promozione di standard architetturali e tecnologici per garantire la coerenza
tra amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali e assicurare l'interoperabilità
dei servizi a livello nazionale; sostegno allo sviluppo dei Piani regionali di
e-Government e verifica della loro attuazione nel quadro delle iniziative di
benchmarking promosse dalla Commissione europea per l'attuazione del programma
eEurope2005. Alle attività della Commissione permanente potranno essere
chiamati a partecipare rappresentanti dalle amministrazioni centrali dello
Stato, delle Regioni e degli Enti locali, nonché aziende fornitrici di
tecnologie e servizi.
IL
REGNO UNITO INTENDE PROTEGGERE L'INNOVAZIONE CON UNA NUOVA GUIDA PER I
RICERCATORI
Bruxelles, 25 marzo 2002 - Il Regno Unito si propone di salvaguardare le sue
invenzioni all'avanguardia attraverso il lancio di una nuova guida dal titolo
"Managing intellectual property" (Gestire la proprietà
intellettuale). Il manuale fornisce consigli strategici alle università su come
tutelare le loro creazioni ed invenzioni e contiene informazioni sui seguenti
temi: gestione di bilancio, possesso di diritti di proprietà intellettuale e
trattative con gli sponsor, collaborazione interuniversitaria in materia di
gestione della proprietà intellettuale, indicatori delle prestazioni e
valutazione delle stesse. La guida evidenzia ugualmente come un portafoglio di
proprietà intellettuale ben gestito possa aiutare le università a divenire
partner più interessanti per gli sponsor della ricerca e garantisce che i
ricercatori abbiano accesso ai risultati delle loro indagini per progetti futuri
e per finalità didattiche. "Il Regno Unito vanta alcuni dei migliori
scienziati del mondo. Aiutarli a trasformare le loro nuove idee in benessere e
posti di lavoro è fondamentale per il mantenimento della forza dell'economia
britannica", ha dichiarato il ministro della Scienza Lord Sainsbury.
"Attraverso una gestione efficiente della proprietà intellettuale, il
Regno Unito può trarre pieno vantaggio dalla ricerca, recando potenziali
miglioramenti alla qualità della vita ed una maggiore prosperità. Mi auguro
che i consigli contenuti in questo manuale assistano le nostre università nel
trasformare brillanti ricerche in eccellenti attività commerciali", ha
sostenuto il Ministro. Il professor John Archer, rettore dell'università
britannica "Heriot-Watt" e presidente del comitato di gestione
responsabile della compilazione della relazione, ha sottolineato che la guida
sarà utile anche per coloro che lavorano al di fuori dell'ambiente
universitario. "Una buona gestione della proprietà intellettuale è
indispensabile per il trasferimento delle conoscenze e contribuisce anche
all'attuazione degli altri progetti ed obiettivi universitari. Questo manuale
cerca di fornire assistenza ai vicerettori ed ai dirigenti universitari, tramite
l'individuazione delle questioni che è necessario affrontare se si vogliono
ottenere i potenziali vantaggi di un'efficace proprietà intellettuale. Ci
auguriamo comunque che i lettori, sia all'interno sia all'esterno del settore
dell'insegnamento superiore, trovino la guida utile". Infolink: http://www.patent.gov.uk
GIAPPONE,
POTENZIALE EPICENTRO DI UN TERREMOTO FINANZIARIO
Milano, 25 marzo 2002 - Un altro anno da dimenticare. Per il Giappone, che poche
settimane fa ha subito lo smacco storico di vedere per la prima volta l'indice
Nikkei di Tokio (9.791) finire sotto il Dow Jones (9.920), nessuno osa fare
previsioni precise. La potenza asiatica, vicina di casa di molte economie
emergenti, è stato un rebus per gli investitori del decennio appena chiuso. E
promette di esserlo anche per il prossimo futuro. Tale negativo scenario poggia
le sue fondamenta sulla situazione che attanaglia il Giappone, in particolare
sul fatto che il suo debito, ormai divenuto impagabile sia arrivato in realtà
alla soglia dei 2000 miliardi di Dollari contro i 500-1000 miliardi di Dollari
ammessi ufficialmente. Però anche questa cifra, 2000 miliardi di Dollari, non
basterebbe da sola a giustificare una prospettiva talmente tetra e quindi a
fornire un quadro preciso del vero problema è l'esistenza di oltre 150.000
miliardi di Dollari di contratti in strumenti finanziari derivati stipulati a
livello internazionale, molti dei quali sono off bilance sheet, ovvero non sono
riportati nei bilanci delle principali banche mondiali. Di conseguenza il debito
in strumenti derivati è il vero debito insolvente del sistema finanziario
mondiale su cui è innestato il problema bancario giapponese. Il Giappone è
stato fino ad oggi il più grande finanziatore del pianeta e ha circa tremila
miliardi di Dollari (più o meno tre volte il Prodotto Lordo Italiano) di
investimenti in giro per il mondo. In particolare le sue istituzioni finanziarie
hanno in portafoglio Titoli del Tesoro americano per 333 miliardi di Dollari e
le sue banche hanno erogato crediti per 340 miliari di Dollari negli Stati Uniti
e per 363 miliardi di Dollari in Europa. Sono numeri che hanno un lato
apparentemente rassicurante e un altro invece assolutamente terrorizzante: il
primo è che avendo tutti questi soldi è difficile che i giapponesi vadano in
bancarotta; il secondo è che se li usassero per tappare i buchi che hanno
accumulato in casa, l'economia mondiale finirebbe in una crisi di liquidità
spaventosa, che nessuna istituzione finanziaria europea o americana potrebbe
seriamente alleviare. Non è teoria pura. I dati segnalano che il rimpatrio dei
capitali è già cominciato, 17 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2001
(ultimo dato disponibile), un rivolo per ora, ma che potrebbe diventare un
fiume. Il disastro delle banche giapponesi, andando avanti da oltre dieci anni
è ormai storico,ma c'è una serie di coincidenze per le quali è diventato
drammatico proprio in questo momento. La prima coincidenza è l'arrivo dei dati
sulla situazione dei crediti in sofferenza al 30 settembre scorso, che sono
stati resi noti contemporaneamente alla valutazione delle perdite sul
portafoglio partecipazioni. Ebbene nei sei mesi conclusi il 30 settembre scorso,
che corrispondono alla prima metà dell'esercizio che chiude il 31 marzo, le
sofferenze delle 17 principali banche sono cresciute del 13 per cento
raggiungendo un ammontare di 22mila 500 miliardi di yen (193 miliardi di euro).
E questi sono i dati ufficiali, secondo le valutazioni degli analisti
indipendenti la montagna delle sofferenze dell'intero sistema bancario
giapponese è in realtà alta sei volte tanto. Quanto alle perdite non
realizzate sulle azioni in portafoglio, solo le nove principali banche, con il
Nikkei che sta dove sta, ne mettono insieme per 5 mila miliardi di yen (43
miliardi di euro). Standard & Poor's, insieme a Moody's tra le più
accreditate agenzie del ramo ha tempestivamente abbassato il rating delle sette
principali banche giapponesi e cioè Sumitomo Mitsui Banking Corporation, UFJ
Bank, Bank of Tokyo-Mitsubishi, Yasuda Trust & Banking Corporation, Dai-Ichi
Kangyo Bank, Fuji Bank e Industrial Bank of Japan e l'impatto sulla credibilità
del sistema Giappone è pari a quello di una decina di Enron messe in fila. Le
ragioni addotte da Standard & Poor's per la decisione sono, oltre
all'aumento delle sofferenze e alla pressione sul patrimonio, anche i guadagni
insufficienti. Già, perché il dramma nel dramma è che le banche giapponesi
perdono sui crediti, perdono sul portafoglio e in più non riescono neanche a
guadagnare con la loro attività. La colpa è loro, ma solo a metà, perché
anche se fossero efficienti, e non lo sono affatto, guadagnare con
l'intermediazione creditizia quando il tasso di interesse è inferiore allo 0,1
per cento, sarebbe difficile per chiunque. Tanto difficile che anche potendo le
banche giapponesi neanche ci provano: la Banca Centrale mette a loro
disposizione quantità praticamente illimitate di liquidità a un Tasso vicino
allo zero, ma loro, le banche, non la prendono perché non vale la pena di
assumersi il rischio di prestare altro denaro per un differenziale di interesse
che si misura nei decimi di punto. Tassi così bassi sono per le banche una vera
trappola e però, per arrivare a toccare il fondo del vicolo cieco nel quale
sono finite, le banche non possono neanche sperare che salgano perché una parte
molto rilevante dei loro debitori non sarebbe in grado di pagare Tassi anche
lievemente più alti e in caso di aumenti finirebbe automaticamente ad allungare
la già lunghissima lista degli insolventi. Sarebbe già abbastanza ma non è
tutto. Il primo aprile prossimo scatterà una riforma importante e attesa, anzi
a lungo auspicata, grazie alla quale i depositi presso le banche giapponesi, che
oggi sono coperti al cento per cento da una generica ma sempre applicata
garanzia pubblica, saranno assicurati in caso di fallimento della banca solo
fino a 10 milioni di Yen (circa 86 mila Euro). Il tetto, che non è basso in
generale, lo è però in Giappone, dove la media dei depositi bancari per la
famiglia è pari a 14,5 milioni di Yen. Ma il problema non è neanche questo: il
problema è che la riforma scatta proprio nel momento in cui il rischio di
fallimento per le banche giapponesi è alto come mai lo è stato in passato e c'è
il serio timore che in prossimità del primo di aprile ci possa essere una corsa
al ritiro dei depositi. La riforma, giusta, a questo punto però fa paura.
Koizumi, il Primo Ministro giapponese ha già detto e ribadito che la sua
introduzione, che era prevista per il primo aprile del 2001 e che allora fu
rinviata di un anno, perché anche allora c'era lo stesso timore, questa volta
non sarà rinviata. Ma non potendo o volendo allentare la tensione da questa
parte, il governo di Tokyo difficilmente potrà evitare di intervenire da
un'altra. Perché se una soluzione al problema al momento non c'è, c'è però
una temporanea via d'uscita, che è quella sulla quale tutti scommettono: una
sostanziosa iniezione di denaro pubblico. Quello che tutti si aspettano e che
consente di tenere sotto controllo le tensioni evitando l'esplosione del panico,
è una surrettizia nazionalizzazione di buona parte del sistema bancario
giapponese. Il governo ha già finanziato in passato la cancellazione di parte
delle sofferenze dai bilanci delle banche determinando un temporaneo sollievo.
Ci si aspetta che lo rifaccia ancora con una iniezione di 15 mila miliardi di
Yen (quasi 130 miliardi di Euro) ed è questa la sola ragione per la quale il
Nikkei negli ultimi giorni ha avuto un rimbalzo. Uscirne davvero è però cosa
assai più dolorosa e complicata. Il Giappone, oggi, è un questi numeri: 19
mila 164 le imprese fallite nel 2001, il numero più alto da 17 anni a questa
parte; la disoccupazione salita al 5,6 per cento in dicembre, ed è il tasso
record degli ultimi cinquant'anni; la produzione manifatturiera sempre nel 2001
è crollata del 7,9 per cento, il crollo più vistoso dal 1975 a questa parte;
il Prodotto Lordo è diminuito dello 0,5 per cento, ed è la terza recessione in
dieci anni; la deflazione è fra il 3 e il 4 per cento; il Debito Pubblico si
sta avvicinando al 140 per cento del Pil. Taiichi Sakaiya, che è stato ministro
dell'economia fino a pochi mesi fa ha candidamente ammesso: "Abbiamo paura
che il Giappone possa diventare un'altra Argentina". L'idea fa già
accapponare la pelle così, per immaginarne l'impatto sul mondo bisognerebbe però
prendere la crisi argentina e moltiplicarla per trenta, perché l'economia
giapponese è trenta volte quella argentina. Il momento più pericoloso, dicono
gli economisti, è vicino, è l'inizio della primavera, quando fioriscono i
ciliegi.
ASSOCONSULENZA:
LA SITUAZIONE ATTUALE DEL NUOVO MERCATO
Milano, 25 marzo 2002 - Durante l'ultimo anno abbiamo registrato un notevole
calo di interesse da parte degli investitori privati ed istituzionali nei
confronti del Nuovo Mercato. Questa situazione ha portato il listino tecnologico
italiano sull'orlo del collasso, con volumi praticamente inesistenti. Aziende
come I.Net, a fronte di una capitalizzazione di circa 300 mln di euro, sono
arrivate a scambiare meno di 400 azioni in una giornata di contrattazione. Fino
ad ora sensibili riprese nei volumi ci sono state solamente in rottura di minimi
assoluti, evidenziando quindi la notevole incertezza sulle prospettive del
Mercato. Per la prima volta dopo un anno, sul finire di febbraio, i volumi del
Nuovo Mercato sono sostanzialmente aumentati senza che il Mercato si trovasse
sui minimi assoluti. Da ciò si evince un cambiamento importante nella
"psicologia " di Mercato, che però per essere tale ha ora bisogno di
conferme. Infatti l'attuale fase del Nuovo Mercato, risulta in effetti la più
delicata dalla sua nascita. Il miglioramento dei dati sull'economia statunitense
e il miglioramento delle previsioni sull'economia europea comportano, se
confermati, dei notevoli spostamenti di capitali sul Mercato azionario. A questo
punto sarà importante vedere come gli investitori giudicheranno il listino
tecnologico italiano. Un incremento dei volumi progressivo, infatti
comporterebbe a livello psicologico un mutamento davvero importante, soprattutto
in un'ottica di lungo periodo. Le Blue Chips del Nuovo Mercato dovranno in
questo momento per prime anticipare un probabile ritorno di interesse da parte
degli investitori sul Mercato di riferimento. Questo poiché, visto il loro
valore superiore alla media in termini di capitalizzazione, rappresentano un
livello di sicurezza maggiore rispetto alle altre società. È importante
sottolineare come il Nuovo Mercato sui minimi abbia sempre mostrato un'ottima
forza relativa, ma in effetti non l'abbia mai confermata. Solo la conferma dei
movimenti rappresenta una garanzia per il lungo periodo. È importante che il
Mercato confermi l'interesse per il Nuovo Mercato. Non è assolutamente
importante invece che tutti i titoli recuperino in modo sostanziale dai minimi
assoluti, poiché ciò rappresenta il riflesso dei singoli accadimenti
dell'azienda in questione. Inoltre è importante notare come i singoli temi
speculativi, molto spesso nati da illazioni, non abbiano comportato sino ad oggi
aumenti o diminuzioni nel lungo periodo, ma siano "rientrati" dopo
poco tempo. Se speculazioni "fittizie" potessero muovere il Nuovo
Mercato per lunghi periodi, questo perderebbe credibilità in modo irreversibile
compromettendo quindi la situazione.
PRICEWATERHOUSECOOPERS,
- AITI: PUBBLICATO IL PRIMO STUDIO SULLE MAGGIORI TESORERIE AZIENDALI ITALIANE
Milano, 25 marzo 2002 - PricewaterhouseCoopers, in collaborazione con
l'Associazione Italiana Tesorieri d'impresa, ha presentato il 22 marzo in
Convegno lo studio Italian Corporate Treasury Benchmarking Survey realizzato su
un campione di 56 tesorerie italiane, appartenenti ai maggiori gruppi del
settore industriale, delle telecomunicazioni, utilities e grande distribuzione.
Delle 56 aziende partecipanti, 17 sono quotate alla Borsa italiana e
rappresentano il 55% della capitalizzazione di borsa, escludendo il settore
finanziario. PricewaterhouseCoopers da oltre dieci anni realizza progetti di
ricerca internazionale nel settore della finanza e della tesoreria d'impresa. Lo
studio realizza un'analisi rivolta sia verso l'interno delle tesorerie sulle
attività, le responsabilità e i controlli, gli strumenti, il personale e le
tecnologie utilizzate, sia verso il mondo bancario con cui le tesorerie si
trovano a colloquiare quotidianamente. Dai dati emerge che le aziende
partecipanti desidererebbero avere un rapporto di partnership con le proprie
banche, ma solo il 25% degli intervistati ritiene migliorato il servizio
ricevuto negli ultimi 3 anni ed il 20% addirittura peggiorato La scelta della
controparte bancaria non si basa più solo su criteri tradizionali (bassi costi,
localizzazione, prodotti innovativi) ma in particolare sull'efficienza
operativa, la snellezza decisionale e la qualità dei servizio. Per quanto
riguarda,invece l'analisi condotta verso il proprio interno risulta che: nel 77%
dei casi la tesoreria è organizzata come un centro di servizio in linea con la
media dei campione europeo con cui sono stati confrontati i dati italiani. L'87%
dei partecipanti ha una gestione di cash management accentrata e che le tecniche
di cash pooling, netting e sweeping accounts sono comunemente utilizzate. Le
sinergie e l'efficienza prodotte dalla centralizzazione sono considerate
rilevanti e utili al fine di garantire una maggiore sicurezza nella gestione dei
dati ed una riduzione dei costi; tale fenomeno sta acquisendo rilievo non solo
in Italia ma anche a, livello europeo. Solo l'8% delle tesorerie italiane
ricorrono all outsourcíng o alla creazione di Shared Service Center per la
gestione dei dati finanziari, ed è previsto uno scarso ricorso a tali strutture
anche nei prossimi anni., Questo contrasta con la media dei campione europeo che
invece già oggi fa gestire esternamente parte delle attività di tesoreria e
prevede un forte incremento nei prossimi anni. Le tesorerie italiane risultano
ancora poco sensibili alla gestione dei rischi finanziari legati all'esposizione
dei tasso di interesse e cambio e questo risulta evidente dal fatto che circa il
40% delle aziende partecipanti è completamente esposta a variazioni inattese
dei tassi di interesse e di cambio, esponendosi a possibili perdite derivanti
dalla mancanza di operazioni di hedging. Il campione europeo mostra una maggiore
avversione ai rischi finanziari e tendenzialmente copre i propri rischi
maggiormente rispetto alle tesorerie italiane. I dati mostrano che i tesorieri
utilizzano, per finanziarsi, prevalentemente strumenti di semplice
approvvigionamento e gestione. Il 77% ricorre allo scoperto di conto corrente e
a finanziamenti a breve da parte dei settore bancario. Anche dal lato degli
investimenti, i prodotti utilizzati sono facilmente gestibili e liquidabili
(depositi bancari 48%, mercato monetario 36%, Pct e commercial paper 34%).
L'utilizzo dei, supporti informatici specifici è presente solo, in alcune delle
attività tradizionali di cash managemant mentre largamente utilizzati sono i
collegamenti elettronici con il sistema bancario. Permane comunque elevato
l'utilizzo di fogli elettronici nelle aree dedicate all'analisi delle
performance ed al reporting per gli enti di governo dell'azienda. In quest'area
il confronto con il campione europeo analizzato da PwC penalizza le tesorerie
italiane infatti il ricorso, a software- specifici è decisamente, superiore
rispetto all' Italia, ma ciò che potrebbe essere particolarmente penalizzante
è il forte gap che si evidenzia tra l'utilizzo di sistemi Web-based, strategie
di E-business e di Internet nelle tesorerie italiane confrontato con il campione
europeo. Le tesorerie italiane sono fontane da pianificare l'implementazione, di
questi strumenti avanzati di comunicazione, mentre le tesorerie europee, li
considerano già di uso corrente. Lo studio ha anche rilevato una carenza di
strumenti di controllo formalizzati (plicies, manuali di procedure) ed una
scarsa sensibilità verso le nuove tematiche emerse negli ultimi anni quali la
gestione centralizzata dei rischi finanziari, attraverso l'adozione di un risk
manager o l'individuazione degli impatti operativi derivanti
dall'implementazione dei nuovi principi contabili internazionali ed americani
relativi agli strumenti finanziari derivati (Ias 39e Fas 133). Questo risulta
ancor più evidente se si confrontano i risultati emersi dallo studio svolto in
Italia con quelli degli altri paesi europei, su campioni di aziende omogenei
con, quello da noi utilizzato. Le rilevanti differenze emerse nel confronto dei
campione italiano con quello europeo mostrano che ci sono dei margini di
miglioramento molto ampi nelle tesorerie italiane, il nostro campione
confrontato con quello europeo sembra quasi in uno stato embrionale. Il
confronto deve quindi rappresentare uno stimolo, forte per le nostre tesorerie a
far sì che il ruolo di centro di servizio che queste ad oggi rappresentano sia
presto trasformato e gestito come un centro di creazione dei valore per
l'azienda. Sembra infatti evidente che, in un contesto internazionale sempre più
evoluto e correlato, caratterizzato da nuove metodologie di valutazione
aziendale da una nuova sensibilità, al rischio e da nuovi strumenti finanziari,
la funzione finanza debba sempre più ricoprire un ruolo chiave all'interno
della struttura di governance aziendale diventando l'area di controllo e
gestione dei rischi finanziari a cui l'attività caratteristica è soggetta.
DUKE
ITALIA E L'ISTITUTO BANCARIO SANPAOLO IMI ORGANIZZANO UNA MOSTRA/CONVEGNO DAL
TITOLO: "B2I - BANCA, INTERNET, IMPRESA" DEDICATO AL PROCESSO DI
GENERAZIONE DEL VALORE TORINO ESPOSIZIONI 13-14 GIUGNO 2002
Milano, 25 marzo 2002 - La finalita' dell'evento congiunto e' quella di
presentare le soluzioni informatiche come strumenti di potenziamento ed
ottimizzazione della gestione d'impresa. La finanza aziendale ha subito notevoli
evoluzioni nel corso degli ultimi anni, tanto che per questa disciplina si
delineano concetti e regole che appaiono rivoluzionari rispetto al passato. L'Ict
si presenta come un sistema di enpowerment delle capacita' manageriali con
potenzialita' dirompenti e puo' acquisire una valenza strategica, sia se
impiegata per rendere possibile l'estensione del campo conoscitivo - e ridurre i
tempi di reazione agli eventi critici - sia quando concorre alla realizzazione
di nuovi prodotti e servizi contribuendo, in tal modo, alla determinazione del
reddito d'impresa. A fare da filo conduttore durante le due giornate sara'
''Internet World'', rivista orientata al management, editorialmente costruita
attorno al concetto dei casi d'impresa concretamente realizzati sul campo.
L'evento si rivolge ai titolari d'azienda, agli amministratori, alle direzioni
aziendali, ai consulenti. Per ogni dettaglio vedere sul sito http://www.internet-world.it
la pagina di informazioni per ''Inserzionisti''.
PROGRAMMA
TRIMESTRALE DI EMISSIONE TITOLI II TRIMESTRE 2002
Roma, 25 marzo 2002 - Per il secondo trimestre del 2002, il Ministero
dell'Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, comunica l'emissione dei
seguenti nuovi titoli: CCT 1/4/2002 - 2009 Ammontare Minimo 8 miliardi di Euro;
BTP 15/4/02 - 15/10/07 Ammontare Minimo 10 miliardi di Euro; BTP 15/5/02 - 2005
Ammontare Minimo 8 miliardi di Euro; CTZ 28/6/02 - 30/6/2004 Ammontare Minimo 7
miliardi di Euro. Nel corso del secondo trimestre 2002, il Ministero
dell'Economia, sulla base delle condizioni dei mercati finanziari, si riserva la
facoltà di offrire nuovi titoli oltre a quelli summenzionati. Saranno inoltre
offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli: BTP 01/03/02 - 01/03/05 cedola
4%; BTP 1/8/2001 - 1/2/2012 cedola 5%; BTP 1/2/2002 - 1/8/2017 cedola 5,25%; BTP
1/2/2002 - 1/2/2033 cedola 5,75%; CTZ 2/1/2002 - 31/12/2003 Il Tesoro si
riserva, infine, la facoltà di offrire ulteriori tranche di altri titoli già
in essere. L'ammontare minimo si riferisce all'intera emissione, ovvero al
valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di
essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che
la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di
regolamento della prima tranche emessa.
RISULTATO
DELLA RIAPERTURA DEL BTP A 15 ANNI
Roma, 22 marzo 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha emesso la
seconda tranche del BTP 5.25% scadenza 1° agosto 2017, per un importo di 2,5
miliardi di euro. Il prezzo di emissione è stato fissato a 96,25, con
regolamento 26 marzo 2002. Il collocamento è stato effettuato tramite la
costituzione di un sindacato, i cui lead manager sono stati Unicredit Banca
Mobiliare, Ing Bank e Schroder Salomon Smith Barney. La distribuzione geografica
ha mostrato una significativa partecipazione da parte di investitori non
residenti, europei e nordamericani, per circa il 75% dell'intero ammontare. In
particolare, la quota collocata sul mercato statunitense e inglese è stata pari
a circa il 40%.
BANCA
POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA: UTILE NETTO CONSOLIDATO PARI A 25,2 MILIONI DI
EURO
Milano, 21 marzo 2002 - Nella riunione del 21 dicembre il Consiglio di
Amministrazione ha esaminato e approvato il bilancio della Banca Popolare
Commercio e Industria nonché il bilancio consolidato al 31 dicembre 2001, che
verranno trasmessi per l'esame di competenza al Collegio Sindacale e alla Società
di Revisione. La Capogruppo ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 64,3
milioni di euro, nonostante la difficile congiuntura economica e finanziaria e
dopo aver spesato accantonamenti prudenziali e svalutazioni di partecipazioni
tecnologiche per complessivi 57,3 milioni di euro, parzialmente compensati
dall'utilizzo del Fondo per Rischi Bancari Generali per 35,1 milioni di euro.
L'andamento gestionale dell'esercizio è stato positivo, evidenziando un margine
d'intermediazione di oltre 400 milioni di euro, in miglioramento del 9% circa.
Al suo interno, le aree di contribuzione hanno avuto sviluppo difforme. Il
margine d'interesse è salito a 248,7 milioni di euro (+28%), supportato dal
contributo dei dividendi da partecipazioni del Gruppo, elisi nel consolidato, e
passati da 18,2 milioni di euro del 2000 a 66,1 milioni del 2001, e dal buon
andamento del margine da clientela (+24,2%). I ricavi netti da servizi si sono
attestati a 151,5 milioni di euro (-12,5%), penalizzati dall'andamento delle
commissioni nette dell'area titoli, conseguenza della ridotta operatività della
clientela, frenata dall'incertezza dei mercati. La dinamica delle "spese
amministrative" è risultata ancora sostenuta, seppur meno accentuata che
nello scorso esercizio (+17,2% nel 2001 contro il +23,3% del 2000), anche a
seguito degli oneri connessi agli interventi tecnologici e organizzativi in atto
e del completamento del piano di espansione territoriale triennale. A tale
proposito, si precisa che nel corso dell'anno la rete territoriale della Banca
è stata potenziata con l'apertura di 14 nuove dipendenze (5 avviate nel gennaio
2002) e di 6 unità di private banking. Le "rettifiche di valore su
immobilizzazioni immateriali e materiali" (32 milioni di euro contro 24,6
milioni nel 2000), comprendono, oltre ai consueti ammortamenti tecnici di
esercizio (incrementatisi anche per effetto delle nuove procedure euro), la
quota annuale di ammortamento dell'avviamento per l'acquisizione del ramo
d'azienda del Banco di Napoli (4,8 milioni di euro) e la quota annuale di
ammortamento dei costi accessori connessi all'aumento di capitale (2,8 milioni
di euro). In considerazione degli eventi straordinari verificatisi nel secondo
semestre del 2001, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di effettuare in
via prudenziale "accantonamenti per rischi ed oneri" per complessivi
37,8 milioni di euro (2,6 milioni nel precedente esercizio), ricompresi nei 57,3
milioni indicati nel secondo capoverso precedente. Tra questi, 22,1 milioni di
euro sono stati accantonati a fronte di potenziali rischi operativi nei
confronti della clientela; 6,8 milioni di euro sono andati ad integrazione del
fondo rischi prodotti derivati per la copertura del rischio Argentina, allineato
al valore di mercato; 4,2 milioni di euro si riferiscono all'integrazione del
fondo per controversie legali con la clientela. Sono stati inoltre effettuati
"accantonamenti ai fondi rischi su crediti" di natura eventuale, con
recupero fiscale nei nove esercizi successivi, per un ammontare di 5 milioni di
euro (voce 140), destinati a fronteggiare la potenziale maggiore rischiosità
del portafoglio crediti connessa al rallentamento congiunturale. Le
"rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie" (14,5 milioni
di euro) rispecchiano prevalentemente svalutazioni di partecipazioni di natura
tecnologica, effettuate in considerazione delle mutate prospettive della New
Economy. Le "rettifiche di valore su crediti e gli accantonamenti per
garanzie e impegni" hanno totalizzato 31,1 milioni di euro e vanno a
confrontarsi con i 29,8 milioni del 2000 (somma delle voci 120 e 140). Essi si
riferiscono prevalentemente alla quota fiscalmente deducibile di svalutazione
dei crediti (0,60%). Il conto economico evidenzia inoltre un utile straordinario
di 14,3 milioni di euro (6,1 milioni nel 2000) alla cui formazione hanno
contribuito 8,1 milioni di proventi straordinari da realizzo partecipazioni
(Mediocredito Lombardo e Milan International Funds Sicav). Al fine di rafforzare
la struttura patrimoniale della Banca e di non aggravare la situazione di
tensione dei ratios di Gruppo, il Consiglio ha deliberato di non procedere alla
distribuzione di dividendi, imputando l'intero utile netto a riserva. Verranno
regolarmente remunerate le preference shares, ai termini del Regolamento. Per
quanto concerne la dinamica dei principali aggregati patrimoniali della
Capogruppo, si forniscono i seguenti dati: la raccolta diretta da clientela si
è attestata a 5.498 milioni di euro, con una variazione del 22,1% rispetto al
31 dicembre 2000. Il confronto è scarsamente significativo a causa della
presenza, nell'aggregato relativo al dicembre 2001, di una giacenza temporanea
di un cliente istituzionale pari a circa 626 milioni di euro. Al netto di tale
giacenza, la variazione annua della raccolta risulta pari all'8,2%; la raccolta
indiretta è salita a 35.369 milioni di euro, con un progresso del 5,9% rispetto
al dicembre 2000. La componente riferita alla clientela privata è rimasta
sostanzialmente stabile a 10.441 milioni di euro, dei quali 6.337 milioni
"in amministrazione" e i restanti 4.104 miliardi rappresentati dal
cosiddetto risparmio gestito (gestioni patrimoniali, fondi comuni e sicav
estere); i crediti verso clientela hanno raggiunto i 4.748 milioni di euro,
evidenziando un incremento dell'8% nei dodici mesi. Il rapporto
sofferenze/impieghi - storicamente molto contenuto - si è confermato, al netto
delle rettifiche di valore, allo 0,69% (0,66% al 31 dicembre 2000); il
patrimonio netto si è portato a 1.193 milioni di euro (728,5 milioni di euro a
fine 2000) a seguito dell'aumento di capitale e della conversione anticipata una
tantum del prestito "Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999-2004
convertibile subordinato", perfezionati nell'ambito del piano di
finanziamento per l'acquisizione di Banca Carime. Il Consiglio ha inoltre
esaminato ed approvato lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota
Integrativa consolidati, rinviando l'analisi della relativa relazione alla
riunione del prossimo lunedì 25 marzo. Al fine di rendere omogeneo il confronto
fra i due esercizi contabili esaminati, i dati al 31 dicembre 2000 sono stati
ricomposti con un criterio pro-forma comprensivo della Banca Carime. Il
raffronto economico fra l'anno 2001 e l'anno 2000 di seguito fornito deve essere
inteso come indicativo anche al fine della stima dei trend evolutivi. Nel corso
dell'anno il margine d'interesse è salito a 553,7 milioni di euro, con un
progresso di circa il 4% rispetto a quanto indicato per l'anno 2000, nonostante
l'andamento divergente delle sue componenti. L'intermediazione con la clientela
ha generato margine da clientela sostanzialmente stabile di 253,6 milioni di
euro, contro i 254,7 milioni del precedente esercizio. Gli interessi maturati
sul portafoglio titoli di proprietà si sono attestati a 149,4 milioni di euro,
in miglioramento rispetto ai 116 milioni dello scorso anno. L'incremento del
flusso di reddito si spiega prevalentemente con le accresciute dimensioni del
portafoglio titoli di proprietà. L'intermediazione sul mercato interbancario ha
dato luogo ad un margine netto positivo per 140,7 milioni di euro, in
particolare dovuta all'eccedenza di liquidità di Carime che soprattutto nel
primo semestre era allocata per un ammontare di 4.132 milioni di euro presso
Banca Intesa in un deposito vincolato a condizioni di tasso particolarmente
favorevoli (5,1%). A completamento delle componenti che concorrono alla
formazione del margine d'interesse, va poi ricordata la voce "Dividendi e
altri proventi", attestatasi a 7,6 milioni di euro (contro i 15,4 milioni
del 2000). I ricavi netti da servizi - l'area di contribuzione più penalizzata
dall'andamento erratico dei mercati - si sono portati a 342,8 milioni di euro,
mentre il dato pro-formato relativo al 2000 mostrava un valore pari a 379
milioni. All'interno del margine da servizi, le commissioni nette si sono
attestate a 240,9 milioni (contro i 288,4 milioni del 2000), a causa del minor
apporto dell'area titoli, soprattutto della raccolta ordini da clientela. I
"Profitti da operazioni finanziarie" sono cresciuti a 9,3 milioni di
euro, dai precedenti 3,3 milioni, grazie ad una accurata politica di gestione
delle componenti finanziarie in cambi ed in titoli di proprietà del Gruppo. Il
risultato è stato in particolare sostenuto dall'utile della negoziazione cambi
che da solo ha totalizzato 7,1 milioni di euro a livello di Gruppo. Il risultato
netto dell'operatività in titoli, ricompreso nei profitti da operazioni
finanziarie, è stato penalizzato da 19,3 milioni di svalutazioni, risultando
pari a - 4,8 milioni. Tuttavia tale risultato, integrato dell'apporto di circa 7
milioni generato dall'operatività in prodotti derivati, ha contribuito
all'incremento della voce 60 per poco più di 2 milioni di euro La voce
"Altri proventi di gestione", nella quale confluiscono tutti i
recuperi di spese da clientela inerenti ai servizi offerti e correlata agli
accresciuti volumi operativi dell'attività tradizionale del Gruppo, è salita a
fine esercizio a circa 92 milioni di euro (+ 5,7%). Per effetto degli andamenti
sopra descritti, il margine di intermediazione si è mantenuto pressoché in
linea ( 896,5 milioni di euro) con il dato pro-forma relativo all'anno 2000
(913,4 milioni). L'impegnativo programma di investimenti legato al completamento
del Piano triennale di sviluppo della rete territoriale del Gruppo, unitamente
agli effetti dell'ampliamento del perimetro di consolidamento, ha determinato un
accrescimento delle "Spese amministrative" pari al 4,1% per un totale
di a 660,5 milioni di euro. All'interno dell'aggregato: le "Spese per il
personale" si sono incrementate a 414,6 milioni di euro (+ 3,5%), in
particolare per gli aumenti dell'originario Gruppo BPCI, solo parzialmente
compensati dalla riduzione delle risorse di Banca Carime migrate in Banca Intesa
in ottemperanza agli accordi contrattuali con la stessa (con benefici quindi
contenuti al solo secondo semestre 2001). Le "Altre spese
amministrative" si sono portate invece a 245,9 milioni di euro (+ 5,1%).
Conseguentemente il risultato lordo di gestione consolidato, calcolato prima di
rettifiche ed ammortamenti, si è attestato a 236 milioni di euro, contro i
278,8 milioni evidenziati dal bilancio pro-forma del 2000. Le "Rettifiche
di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali" si sono portate a
128,7 milioni di euro (+ 14,8% rispetto al dato pro-formato per l'anno 2000) e
comprendono, oltre ai consueti ammortamenti di esercizio, circa 54 milioni
relativi a goodwill (in particolare 38,9 milioni riferiti a Banca Carime, con
ammortamento ventennale). Gli "Accantonamenti per rischi ed oneri" si
sono portati da 8,7 a 47,5 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente ad
accantonamenti effettuati dalla Capogruppo. Le "Rettifiche di valore su
crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni" sono risultati pari a
36,5 milioni di euro (55,5 milioni nel 2000). Le più contenute esigenze di
rettifica rappresentano l'effetto della cessione di incagli e sofferenze che
Banca Carime in ottemperanza al contratto, ha trasferito a Banca Intesa. Nella
voce sono compresi anche passaggi a perdita effettuati nel corso dell'anno per
2,2 milioni di euro. Le "Riprese di valore su crediti e su accantonamenti
per garanzie e impegni" hanno totalizzato 9 milioni di euro e conseguono
alla rigorosa politica di accantonamenti prudenziali condotta nei trascorsi
esercizi sia dal Gruppo Bpci originario che da Banca Carime. Sono stati inoltre
effettuati, come visto, "Accantonamenti ai fondi rischi su crediti" di
natura eventuale da parte della Capogruppo per un ammontare di 5 milioni di
euro. Le "Rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie", pari
a 15,8 milioni di euro, sono prevalentemente riconducibili alle prudenziali
svalutazioni apportate sulle partecipazioni di natura tecnologica in portafoglio
alla Capogruppo. La voce "Perdita delle partecipazioni valutate al
patrimonio netto" è riferita alla copertura delle perdite della
partecipata Consors Online Broker Sim, effettuata da Bpci e da Onbanca. Il conto
economico consolidato ha inoltre beneficiato nel corso dell'anno di un
"Utile straordinario" di 39,3 milioni di euro. A tale risultato netto
ha contribuito prevalentemente la cessione dei 19 sportelli di Banca Carime ed
in minor misura la cessione di quote di partecipazioni soprattutto da parte
della Capogruppo. Si è inoltre proceduto all'utilizzo del Fondo per rischi
bancari generali per un importo di 34,7 milioni di euro, al fine di contribuire
al miglioramento dell'utile netto consolidato. In linea con l'evoluzione
dell'imponibile, il prelievo fiscale è sceso a 59,8 milioni di euro (contro i
102,5 milioni evidenziati dal bilancio pro-forma 2000). L'esercizio si è
pertanto concluso con un utile netto consolidato pari a 25,2 milioni di euro.
BPCI:
SALVATORI CONSULENTE GENERALE DI GRUPPO; CARTONE VICE PRESIDENTE OPERATIVO DI
CARIME
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
Commercio e Industria, nel corso della adunanza del 21 marzo, ha deliberato
all'unanimità di nominare il Dott. Carlo Salvatori Consulente Generale di
Gruppo, nonché di designare il Dott. Tommaso Cartone a ricoprire la carica di
Vice Presidente Operativo di Banca Carime.
BANCA
PROFILO: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 UTILE NETTO A
3.073.403 EURO, MEZZI AMMINISTRATI PER 2.116 MILIONI DI EURO DEL 2001 RAGGIUNTI
TUTTI I RISULTATI FISSATI NEL PIANO 1999-2001
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo,
investment bank specializzata nel Private Banking, ha approvato il 21 marzo il
progetto di bilancio al 31 dicembre 2001. Il risultato economico del 2001 ha
inevitabilmente risentito dell'andamento negativo dei mercati finanziari
mondiali e della congiuntura sfavorevole aggravata dai tragici eventi dell'11
settembre scorso. Tuttavia la società, concentrandosi sulla riorganizzazione
delle Aree di business, ha continuato il proprio cammino di sviluppo
raggiungendo tutti i risultati fissati nel Piano triennale 1999-2001: Dati in
milioni di Euro Budget Consuntivo Ricavi gestione operativa 122,1 126,3 Utile
netto 26,8 23,4 Mezzi amministrati * 1.549 2.116 Volumi intermediati 126.000
170.629 Investimenti 27,2 16,4 * = Dato puntuale Il consuntivo dei dati di
bilancio dell'esercizio 2001 è contraddistinto da un utile netto di Euro
3.073.403, in calo del 76% rispetto al risultato eccezionale dell'anno
precedente (Euro 12.939.000). I mezzi amministrati sono ammontati a 2.116
milioni di Euro (- 16,5 % sul 2000) indicando una diminuzione sostanzialmente
riconducibile alla valorizzazione dei portafogli. I ricavi ammontano a 20,5
milioni di Euro (-24 % rispetto al 2000). Il patrimonio netto di Banca Profilo
al 31/12/2000 ammonta a 117,860 milioni di Euro. Il CdA ha deliberato inoltre di
sottoporre all'Assemblea degli azionisti (23 aprile p.v. in prima convocazione o
24 aprile in seconda convocazione) la proposta di: 1. destinare l'utile a
"riserva legale" per un importo di Euro 405.353 e a dividendo nella
parte residua - per complessivi Euro 2.668.050 - in ragione di Euro 0,022 per
azione, al lordo delle ritenute di legge 2. distribuire parte della Riserva
"Sovrapprezzi di Emissione" (Euro 0,091 per azione) Il pagamento del
dividendo e del sovrapprezzo di Emissione (Euro 0,113 per azione) avverrà a
partire dal 04.07.2002, con stacco della cedola n. 4, fissato al 01.07.2002.
''BANCO
DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A.'' APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO INDIVIDUALE ED
IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2001. UTILE NETTO DEL PERIODO A LIRE 58,6
MILIARDI (+ 4,7% RISPETTO ALLO SCORSO ESERCIZIO)
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Desio e
della Brianza S.p.A., riunitosi in data 21 marzo 2002, ha approvato il Progetto
di Bilancio Individuale ed il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2001. Le
verifiche effettuate in merito a tale documentazione da parte della Societa' di
Revisione saranno peraltro portate a compimento in tempo utile per il prosieguo
dell'iter assembleare. I principali dati del progetto di bilancio della
capogruppo - Le risultanze di bilancio mettono in evidenza un risultato netto di
Lire 58,6 miliardi (+4,7% rispetto all'anno precedente) prima degli
accantonamenti per Lire 28,5 miliardi al fondo rischi bancari generali (+7,5%
rispetto al 2000); tale risultato, fa attestare il Roe al 13,4% (14% nel 2000).
Relativamente all'utile da ripartire, pari a Lire 30,1 miliardi (+2,2% rispetto
al 2000), il Consiglio di Amministrazione proporra' all'Assemblea, prevista per
il giorno 30 aprile 2002 in prima convocazione e per il giorno 2 maggio 2002 in
seconda convocazione, un dividendo di Euro 0,068 (Lire 131,7) per ogni azione
ordinaria (Lire 130 nel 2000) e di Euro 0,082 (Lire 158,8) per ogni azione di
risparmio (Lire 156 nel 2000). Le relative date di ''stacco'' e di pagamento
sono state individuate rispettivamente nel 6 maggio 2002 e nel 9 maggio 2002. La
tabella seguente riassume le principali grandezze patrimoniali (*) ed economiche
(dati
in miliardi di Lire):
descrizione
dic01
dic00
+/-ass.
+/-%
Raccolta
diretta
4.430,6
3.746,0
684,6
18,3%
Raccolta indiretta
10.594,2
10.256,4
337,8
3,3%
di cui:
risparmio gestito
2.484,6
2.465,5
19,1
0,8%
Massa amministrata
15.024,8
14.002,4
1.022,5
7,3%
Crediti lordi per cassa
verso clienti
4.056,9
3.485,1
571,8
16,4%
Margine di interesse
210,9
187,6
23,3
12,4%
Margine da servizi
120,3
125,9
-5,7
-4,5%
Margine di
intermediazione
331,2
313,6
17,7
5,6%
Risultato lordo
di gestione
115,3
124,3
-9,1
-7,3%
Utile delle
attivita' ordinarie
88,5
87,9
0,6
0,6%
Utile netto
del periodo
58,6
56,0
2,6
4,7%
(*) al
fine di garantire un confronto omogeneo i dati 2000 sono stati depurati dalle
grandezze conferite alla partecipata Banco Desio Toscana S.p.A. Sul versante del
passivo l'esercizio ha registrato un totale di mezzi amministrati che si attesta
a Lire 15.024,8 miliardi con una crescita di Lire 1.022,5 miliardi (+7,3%
rispetto al 2000); in particolare si segnala il risultato ottenuto nel comparto
della Raccolta diretta in crescita del 18,3% con un aggregato che si attesta a
Lire 4.430,6 miliardi. Anche la raccolta indiretta, in un contesto di mercato
non certo favorevole, ha registrato positivi sviluppi con una crescita del 3,3%
e stock pari a Lire 10.594,2 miliardi. Relativamente alla voce Crediti, in
presenza di un ulteriore positiva dinamica dell'attivita' creditizia (+16,4%
rispetto al 2000 con uno stock finale di Lire 4.056,9 miliardi), rivolta
prevalentemente al finanziamento all'economia ed alle famiglie, permane molto
attenta la politica di gestione del rischio: le sofferenze nette pari a Lire
40,5 miliardi presentano un rapporto sugli impieghi netti pari al 1,02% (1,3%
nell'esercizio 2000) confermando la grande attenzione posta alla salvaguardia
della qualita' del credito. A livello economico l'esercizio 2001 evidenzia un
positivo trend del margine di intermediazione (+5,6%), frutto di un rilevante
incremento del margine di interesse attestato a Lire 210,9 miliardi (+12,4%
rispetto a Lire 187,6 miliardi dell'anno 2000) e di una contenuta flessione dei
ricavi netti da servizi (-4,5% rispetto all'anno precedente), fatto
quest'ultimo, in linea con l'andamento dei mercati che hanno penalizzato le
attivita' finanziarie della clientela. Le spese amministrative, pari a Lire
198,0 miliardi (di cui Lire 118,6 miliardi per spese del personale e Lire 79,4
miliardi per altre spese amministrative) e gli ammortamenti su immobilizzazioni,
pari a Lire 17,8 miliardi, presentano un incremento (+ 14,1% annuo) strettamente
correlato allo sviluppo aziendale ed alle iniziative strategiche in corso. Il
risultato lordo di gestione ammonta a Lire 115,2 miliardi e registra una
flessione del 7,3% rispetto al dato di dicembre 2000 che a sua volta aveva
peraltro evidenziato un rilevante incremento annuale del 54,1%. Le rettifiche e
le riprese di valore sui crediti (Lire 18,2 miliardi rispetto a Lire 30,7
miliardi del 2000), gli accantonamenti per rischi ed oneri (Lire 4,9 miliardi
rispetto a Lire 1,3 miliardi del 2000), le rettifiche e le riprese di valore su
immobilizzazioni finanziarie (Lire 1,4 miliardi) portano l'utile delle attivita'
ordinarie a Lire 88,4 miliardi, con un risultato in linea con quello dell'anno
precedente (+0,6% rispetto a lire 87,9 miliardi) L'attivita' straordinaria ha
generato uno sbilancio positivo di Lire 13,3 miliardi mentre le imposte e tasse
ammontano a Lire 43,2 miliardi. Dopo l'accantonamento di Lire 28,5 miliardi al
fondo rischi bancari generali, che porta il fondo a complessive Lire 128,5
miliardi, l'utile netto da ripartire si attesta a Lire 30,1 miliardi (+ 2,2% sul
2000). L'organico del Banco al 31 dicembre 2001 ha raggiunto le 1.024 unita',
con una rete periferica articolata su 73 filiali, contro le 951 unita' e le 67
filiali dell'anno precedente. "I principali dati del bilancio consolidato
" Il risultato netto di Lire 55,4 miliardi (prima degli accantonamenti per
Lire 28,5 miliardi al fondo rischi bancari generali) risulta sostanzialmente
allineato a quello dell'esercizio precedente; tale risultato fa attestare il
R.O.E. al 12,3%. La tabella seguente riassume le principali grandezze
patrimoniali ed economiche del bilancio consolidato (dati in miliardi di Lire):
descrizione
dic01 dic00
+/-ass. +/- %
Raccolta diretta
4.619,3 3.815,8 803,5
21,1%
Raccolta indiretta
12.754,8 11.441,1 1.313,7
11,5%
di cui:
risparmio gestito
3.991,6 3.383,6
608,0 18,0%
Massa amministrata 17.374,1
15.256,9 2.117,3
13,9%
Crediti lordi
clienti
4.109,7 3.507,8 601,9
17,2%
Margine
di interesse
212,3
182,8 29,4
16,1%
Margine
da servizi
128,7
142,6 -13,9
-9,8%
Margine
di intermediazione
340,9
325,4 15,5
4,8%
Risultato lordo
di gestione
115,4
125,9 -10,5
-8,3%
Utile delle
attivita' ordinarie
92,8
91,8 1,0
1,1%
Utile netto
del periodo
55,5
56,1 -0,6
-1,1%
Anche a livello consolidato si evidenzia
l'evoluzione delle massa amministrata che presenta complessivamente un
incremento di Lire 2.117,3 miliardi passando da Lire 15.256,9 miliardi a Lire
17.374,1 miliardi (pari a circa il + 14%). Al sostenuto incremento della
raccolta diretta (+ 21,1% con crescita dello stock di Lire 803,5 miliardi), si
accompagna anche il positivo contributo della raccolta indiretta (+ 11,5% con
crescita dello stock di Lire 1.313,7 miliardi); quest'ultimo comparto, nei
confronti dell'attivita' svolta con la clientela ordinaria evidenzia, peraltro,
incrementi di tutto rispetto sia sul versante del risparmio amministrato (+
19,1%) che del risparmio gestito (+18,0%). L'organico del Gruppo al 31 dicembre
2001 ha raggiunto le 1.087 unita' a fronte delle 970 dell'anno precedente. Il
numero degli sportelli, presenti in dieci province e tre regioni e' passato a 76
(67 a fine 2000). A compendio dei dati teste' esposti, si evidenzia che
l'esercizio 2001 e' stato fortemente caratterizzato dalla strategia di
ampliamento strutturale e dimensionale del Gruppo Banco Desio, sia nelle
attivita' a livello nazionale che internazionale. Tale strategia si e'
concretizzata innanzitutto nella realizzazione del progetto di costituzione di
una nuova realta' bancaria denominata Banco Desio Toscana S.p.A., con sede in
Firenze, nonche' nella creazione di una propria compagnia di assicurazione vita
denominata Desio Vita S.p.A. L'avvio delle rispettive operativita' e' avvenuto
tra l' ottobre 2001 e il gennaio 2002. La compagnia di assicurazione ha gia'
lanciato alcuni prodotti ''unit linked'' e ''index linked'' che stanno ottenendo
favorevoli consensi presso la clientela. Inoltre, a conferma dell'attenzione che
il Banco pone da anni verso il comparto del private banking e del risparmio
gestito (dove pure e' continuata, nonostante l'avversa congiuntura, la crescita
di Anima SGRpA), va segnalato il Progetto Internazionale che ha portato alla
costituzione di Brianfid Lux S.A., con sede in Lussemburgo, e all'acquisizione
-tramite la stessa finanziaria lussemburghese- del pacchetto di maggioranza del
Credito Privato Commerciale S.A. con sede in Lugano. Oltre ai sentieri di
crescita ''esterna'' cui si e' appena accennato, la Capogruppo ha continuato a
percorrere la tradizionale direttrice di sviluppo geografico, estendendo
peraltro la propria articolazione territoriale non solo nell'ambito della
regione d'origine (laddove diversi sportelli sono stati aperti soprattutto nel
quadrante sud-ovest), ma anche nella citta' di Roma. Inoltre, in attuazione
delle politiche di sviluppo ''multicanale'' gia' intraprese nel precedente
esercizio, e' stato dato impulso al Progetto Promotori Finanziari, da cui e'
recentissimamente scautrita ''Desio Partner'', struttura divisionale di Sede e
di Rete, la quale persegue una copertura territoriale estesa a livello
nazionale. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di riproporre
all'Assemblea l'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie, sia ordinarie
che di risparmio non convertibili, mediante costituzione di apposita riserva
dell'importo di Euro 4.000.000,00. L'Assemblea degli Azionisti, prevista per il
giorno 30 aprile 2002 in prima convocazione e per il giorno 2 maggio 2002 in
seconda convocazione, sara' inoltre chiamata a deliberare, sempre in sede
Ordinaria, sulla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale ed, in sede Straordinaria, su alcune proposte di modifiche statutarie.
Nelle medesime date si terra' altresi' l'Assemblea Speciale degli Azionisti di
Risparmio per deliberare sul rinnovo del Rappresentante Comune.
NULLA
OSTA DELLA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO DI OFFERTA DI SANPAOLO IMI
SULLE AZIONI DI RISPARMIO DEL BANCO DI NAPOLI
Torino, 25 marzo 2002 - A seguito del nulla osta rilasciato dalla Consob
mercoledì scorso, sabato 23 marzo 2002 sarà pubblicato il Documento
Informativo relativo all'Offerta Pubblica di Acquisto volontaria promossa da
Sanpaolo Imi su n. 126.991.859 azioni di risparmio del Banco di Napoli, pari
alla totalità delle azioni di risparmio emesse che non sono di proprietà
dell'Offerente. L'Offerta - le cui condizioni e modalità sono illustrate nel
Documento Informativo - prevede un corrispettivo di Euro 1,30 per ogni azione di
risparmio. Essa partirà il 26 marzo 2002 e avrà termine il 19 aprile 2002,
salvo proroghe o modifiche. La raccolta delle adesioni all'Offerta avverrà sul
Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A..
Non è pertanto richiesta la sottoscrizione di una scheda di adesione.
BANCA
121, NICOLA ONORATI NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE VICARIO. SILVIO BENCINI VICE
DIRETTORE GENERALE.
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca 121 ha
conferito a Nicola Onorati l'incarico di Vice Direttore Generale Vicario.
Onorati affiancherà il Direttore Generale Giampietro Gennaioli e avrà la
responsabilità della rete di promozione finanziaria, del marketing e dei
servizi telematici. La responsabilità di pianificazione, bilancio e controllo
di gestione, finanza e crediti, organizzazione e Ict è invece affidata a Silvio
Bencini che, dallo scorso mese di gennaio, ricopre l'incarico di Vice Direttore
Generale. Quarantatré anni, leccese, Nicola Onorati - dopo una breve esperienza
in Banca di Roma - ha percorso le tappe principali della sua carriera
professionale nella ex Banca Del Salento, oggi Banca 121, con incarichi di
crescente responsabilità. In particolare, ha contribuito in misura determinante
alla costituzione e allo sviluppo della rete di promozione finanziaria. E' Vice
Direttore Generale di Banca 121 dal settembre 2000. Nell'incarico di Vice
Direttore Generale Vicario, Onorati subentra a Giuseppe Rollo, che assumerà
l'incarico di Vice Direttore Generale di "Merchant Leasing & Factoring
S.p.A.", società del Gruppo Mps. Silvio Bencini, quarantasei anni,
milanese, proviene da Banca Toscana, di cui è stato direttore finanziario per
oltre tre anni. In precedenza, ha ricoperto vari incarichi di responsabilità
all'interno di primari istituti di credito e sim.
BANCA
121 CERCA 500 PROMOTORI FINANZIARI
Milano, 25 marzo 2002 - Per rafforzare la propria presenza sul territorio
nazionale, Banca 121 ha programmato l'inserimento nella rete commerciale di 500
promotori finanziari La ricerca riguarda, in particolare: 150 promotori
finanziari con esperienza o bancari con almeno tre anni di attività nell'area
della consulenza finanziaria; 350 diplomati o laureati (preferibilmente in
discipline economico-aziendali) da formare e avviare alla carriera di promotore
finanziario. Le sedi di lavoro sono in tutta Italia, e in particolare nelle
regioni del Nord e Centro Italia e nelle Isole. Requisiti preferenziali - Per i
Promotori Finanziari con esperienza e i bancari: profilo professionale di alto
livello, buona capacità relazionale, orientamento al cliente, attitudine al
lavoro in team e per obiettivi Per i diplomati e i laureati: dinamicità,
intraprendenza, forte motivazione e attitudine alla professione di promotore
finanziario. Che cosa viene offerto - Formazione continua: in Banca 121, il
percorso formativo, progettato per esaltare le specifiche competenze e
potenzialità, accompagna il promotore finanziario durante tutta la sua attività,
in funzione di un continuo aggiornamento e di precisi obiettivi di crescita. In
particolare, agli aspiranti promotori finanziari la banca offre l'opportunità
di frequentare un corso gratuito di preparazione all'esame di Stato per
l'iscrizione all'Albo nazionale dei promotori finanziari, che prevede lezioni in
aula su tutto il territorio nazionale. Superato l'esame di Stato e fino alla
firma del contratto con la Banca, il neo promotore segue un percorso formativo
che prevede - tra l'altro - corsi tecnico-operativi finalizzati a garantire una
piena conoscenza di prodotti e mercati, delle tecniche di vendita e di risparmio
gestito. Il percorso si chiude con l'inserimento del neo-promotore in un Negozio
Finanziario Banca 121. Trattamento economico competitivo: a favore dei promotori
esperti e dei bancari vengono formulate proposte su misura in relazione ai
profili professionali specifici. Ai neo promotori la banca riconosce, per i
primi mesi, delle particolari agevolazioni "reddituali". Per tutti, il
contratto proposto è quello di agenzia monomandato senza rappresentanza, con
interessanti sistemi provvigionali e incentivanti. Supporti operativi
all'avanguardia: i promotori finanziari Banca 121 hanno a disposizione un mix di
strumenti e soluzioni per qualificare la relazione con il cliente e ottimizzare
la pianificazione della propria attività. In particolare: piattaforma di Crm,
che consente di presidiare e sviluppare la relazione con il cliente; struttura
di Personal Financial Planning, in continuo potenziamento, che permette peraltro
di accedere on line a tools statici (research, ecc.) e dinamici (asset
allocation, personal risk analyser, ecc.) per lo svolgimento ottimale
dell'attività di consulenza; piattaforma operativa di back office
("filiale hub"); servizi telematici e operatori del Contact Center per
informazioni, assistenza nella negoziazione, consulenza economico-finanziaria,
sia su base sistematizzata che personalizzata, campagne di outbound, ecc.
Opportunità di crescita professionale; Ampio portafoglio prodotti multibrand,
in continuo arricchimento, grazie anche al contributo delle strutture di
eccellenza del Gruppo Mps; Visibilità dei Negozi Finanziari Banca 121,
strutture polifunzionali, progettate per assicurare alla clientela un completo
servizio consulenziale in ambienti eleganti e riservati, dotati dei più moderni
supporti informatici e telematici. Gli interessati possono inviare il proprio
curriculum vitae, con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali,
all'indirizzo e-mail promozionefinanziaria@banca121.it
o via fax al numero 0832.669591. Inoltre, è possibile utilizzare il form
elettronico presente nella sezione "Job Opportunities" di questo sito
Internet. Ulteriori informazioni possono essere richieste anche al Numero Verde
800.121.121.
E
LE PARTITE IVA VANNO AL CONCORSO PROMOTORE FINANZIARIO: 1/5 SONO IN LOMBARDIA.
GLI ASPIRANTI SONO TANTISSIMI: UN SOGNO PER 5.000 GIOVANI OGNI ANNO
Milano, 25 marzo 2002. Si sono presentati più di 1.200 nei padiglioni della
Fiera. Coi banchetti uno accanto all'altro per la prova scritta della prima
delle tre sessioni del 2002. E non è il classico concorso per un posto
pubblico. Sono tutti candidati ad un'ambita professione: offrire warrant,
future, fondi comuni "porta a porta". E' la faccia umana della
finanza. La media dei promossi, tra prova scritta e orale, è del 20%.
Attualmente sono circa 10.000 i promotori finanziari della Lombardia iscritti
all'Albo gestito dalla Commissione regionale Consob-Camera di commercio di
Milano. In Italia sono in tutto circa cinquantamila. A 10 anni dall'istituzione
dell'Albo dei promotori finanziari alla Camera di commercio di Milano molte cose
sono cambiate: dal mercato finanziario vero e proprio al numero di aspiranti
promotori. Se nel 1991 furono in 400 a fare richiesta di iscrizione alla prima
prova, numero che da dieci anni è in costante crescita, oggi erano in più di
1.200, ma hanno raggiunto i quasi 1.400, in un'unica sessione di esame, negli
anni del boom della Borsa. Ma chi sono le persone che vogliono diventare
promotori finanziari? La Camera di commercio ha stilato una sorta di identikit a
più facce dei candidati, per lo più trentenni: il ragazzo fresco di laurea che
vuole rendere più appetibile il suo curriculum; l'impiegato in banca con
un'esperienza trentennale nel settore; donne manager ma attaccate alla famiglia,
che cercano un lavoro da gestire in tutta autonomia e con orari flessibili. Come
iscriversi all'albo. Per essere iscritti occorre superare una prova scritta ed
una orale. La Commissione è composta da tre membri, nominati dalla Consob su
designazione: uno dell'associazione professionale di categoria dei promotori
maggiormente rappresentativa sul piano nazionale; uno dalle associazioni di
categoria, maggiormente rappresentative sul piano nazionale delle banche e degli
altri soggetti abilitati che svolgono prevalentemente l'offerta fuori sede di
prodotti e di servizi di investimento di terzi; uno dal presidente della Consob
sentita la Camera di commercio. I numeri. 12.916 è il numero delle domande
pervenute alla Camera di commercio per partecipare all'esame di promotore
finanziario riferito agli ultimi 3 anni. Di questi solo 11.558 si sono
presentati all'esame. Il numero però cala notevolmente considerando le persone
che hanno superato la prova scritta: in totale solo 5.953. Dati storici. Il
grande boom di iscrizioni all'esame è arrivato nel 1998: quasi 2.560 le persone
che si sono presentate. Un numero esorbitante se si considera che l'anno prima
erano solo 1.198, meno della metà. Un incremento di più del 50% da un anno
all'altro. Dal '98 le richieste continuano a crescere a livelli sostenuti. Nel
'99 fanno richiesta 3.417 persone, quasi 900 in più rispetto al '98. Nel 2000
si riscontra un incremento di più di 1.400 iscrizioni raggiungendo un totale di
4.838. Nel 2001 il trend positivo cambia rotta, anche se in modo esiguo: si
passa infatti a 4.661, meno 177 rispetto al 2000.
CREDITO
ARTIGIANO: APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31.12.2001 VOLUMI IN CRESCITA
GRAZIE ALLE NUOVE ACQUISIZIONI
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano,
presieduto dall'avv. Bassano Baroni, ha approvato il bilancio consolidato al
31.12.2001, che comprende oltre ai risultati relativi allo stesso Credito
Artigiano - già approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio
- e alla Banca dell'Artigianato e dell'Industria di Brescia, i dati della Banca
Regionale Sant'Angelo di Palermo - nonché della controllata Leasingroup Sicilia
- della quale è stato acquisito il controllo nel corso dell'esercizio
attraverso un'Offerta Pubblica di Acquisto. I risultati delle due controllate
sono fortemente condizionati l'una dalla fase di avvio di piena operatività,
l'altra da un importante processo di ristrutturazione. Importanti investimenti
sono stati effettuati dalla Banca dell'Artigianato e dell'Industria nel corso
dell'esercizio 2001 per l'apertura di tre nuove Filiali nella provincia di
Brescia. La Banca Regionale Sant'Angelo è una realtà recente, costituita il 1
gennaio 2001 mediante conferimento di gran parte della rete dell'omonima
popolare, è entrata nel Gruppo Credito Valtellinese dal giugno 2001 e pertanto
solo nella seconda metà dell'anno - dopo l'integrazione nel nuovo sistema
informativo - ha intrapreso il previsto percorso di rafforzamento commerciale e
operativo. Più in dettaglio, la Banca dell'Artigianato e dell'Industria chiude
con risultato negativo di € 838 mila, mentre la Banca Regionale Sant'Angelo
evidenzia una perdita di € 727 mila. E' in corso di realizzazione un ampio
progetto di ristrutturazione della presenza del Gruppo Credito Valtellinese in
Sicilia, che comporterà, in una prima fase, l'aggregazione della Banca Popolare
Santa Venera, della Leasingroup Sicilia e della Banca Regionale Sant'Angelo -
secondo le modalità stabilite nel progetto di fusione approvato dai rispettivi
Consigli di Amministrazione del 13 marzo scorso - in un'unica ed importante
banca regionale, che sarà denominata Credito Siciliano, con una maggiore
capacità competitiva per dimensioni ed efficienza. Ciò consentirà alla nuova
banca, proprio in virtù delle accresciute dimensioni operative, di importanti
sinergie e significative economie di scala, un più veloce percorso di
miglioramento operativo e reddituale, valorizzando al meglio gli investimenti
effettuati dal Credito Artigiano. Delle principali grandezze consolidate -
presente l'ampliamento del perimetro di consolidamento rispetto ai dati del
31.12.2000 - si evidenzia la raccolta diretta di € 3.301 milioni, in
incremento del 52,5% rispetto allo scorso anno, la raccolta indiretta di €
3.865 milioni, in crescita del 12,1% su base annua. Il risparmio gestito, con
una consistenza di € 1.706 milioni, aumenta del 23,4% su dicembre 2000. Gli
impieghi alla clientela confermano una dinamica sostenuta e si attestano a €
2.830 milioni, con un incremento superiore al 58% rispetto allo scorso anno. A
livello economico - tenuto presente che coerentemente con le scelte già
effettuate nella redazione della semestrale al 30 giugno 2001 i dati di conto
economico della Banca Regionale Sant'Angelo e della controllata Leasingroup
Sicilia sono stati consolidati integralmente solo per il secondo semestre del
2001 - si evidenziano il margine di interesse pari a € 103,3 milioni di lire,
in aumento del 36% rispetto a dicembre 2000, in relazione alla crescita dei
volumi intermediati soprattutto delle controllate, e il margine di
intermediazione di € 164,3 milioni, che si incrementa del 23% su base annua.
Le spese amministrative assommano a € 112,8 milioni, le rettifiche di valore -
compresa la quota di avviamento delle società consolidate per € 9,4 milioni -
raggiungono € 22,4 milioni. Il risultato di gestione si determina in € 29
milioni, in diminuzione del 18,7% rispetto ai dati di dicembre 2000. L'utile
delle attività ordinarie si determina in € 12 milioni, mentre l'utile netto
consolidato di € 4,6 milioni segna una contrazione del 63% su base annua,
risultando fortemente condizionato dall'ammortamento dell'avviamento della nuova
banca.
GRUPPO
BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO PREVISIONE UTILE NETTO 2002-2005
Milano, 25 marzo 2002 - La Banca Popolare di Milano oltre all'approvazione dei
risultati 2001 ha presentato oggi alla comunità finanziaria ed alla stampa il
"Piano di riorganizzazione industriale del Gruppo Bipiemme" che, in
base alla normativa vigente, consentirà al Gruppo di avere complessivamente
effetti economici positivi quantificabili in circa euro 350 mln nei prossimi 10
anni. In particolare le proiezioni di sviluppo dei risultati economici del
Gruppo Bipiemme, sulla base della decisione assunta di realizzare la prima fase
di detto piano entro la fine del corrente anno, evidenziano il seguente sviluppo
del risultato netto consolidato: euro 181 mln nel 2002, euro 197 mln nel 2003,
euro 230 mln nel 2004 e euro 267 mln nel 2005.
ASSEMBLEA
DEGLI OBBLIGAZIONISTI INTERBANCA
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione riunitosi il 21 marzo ha
deliberato che l'Assemblea Straordinaria dei Soci di Interbanca convocata per il
prossimo 24 Aprile 2002, conterrà all'ordine del giorno anche la proposta di
modifica del periodo di conversione del Prestito Obbligazionario
"Interbanca S.p.A. 2,50% 2001/2011 subordinato ibrido convertibile in
azioni ordinarie proprie". Tale modifica, concernente l'anticipazione al
2003 del termine iniziale (originariamente previsto a decorrere dall'anno 2004)
del periodo per l'esercizio della conversione delle obbligazioni in azioni
Interbanca, se approvata dall'Assemblea, offrirà l'opportunità ai
sottoscrittori del Prestito di partecipare anticipatamente ai piani di sviluppo
di Interbanca in qualità di soci. Per il solo anno 2003 la facoltà di
conversione sarà altresì anticipata dal periodo 15 maggio - 31 maggio al
periodo 15 gennaio - 15 febbraio. In relazione a quanto sopra, in data 24 Aprile
2002 ore 10,00 sarà convocata anche l'Assemblea degli Obbligazionisti.
BORSA
ITALIANA SPA: BILANCIO 2001: UTILE NETTO: 34 MILIONI DI EURO (33.8ML EURO NEL
2000) FATTURATO: 140.4 MILIONI DI EURO (133ML EURO NEL 2000)
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana Spa,
nella sua riunione di oggi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio
2001 che si è chiuso con un utile netto di 34 milioni di euro e con un
fatturato di 140.4 milioni di euro. Il Consiglio ha altresì esaminato ed
approvato il progetto di bilancio consolidato 2001 che si è chiuso con un utile
netto di 39.3 milioni di euro e con un fatturato di 152.4 milioni di euro. Alla
luce della congiuntura internazionale che ha contraddistinto il 2001, i
risultati raggiunti, in linea rispetto all'esercizio precedente, sono da
considerarsi estremamente soddisfacenti. Il progetto di bilancio civilistico e
consolidato verrà sottoposto all'Assemblea ordinaria degli azionisti convocata
per il prossimo 29 aprile 2002 in I° convocazione e per il 30 aprile in II°.
Al 28 dicembre 2001 la Borsa Italiana risultava, con 592.3 miliardi di euro di
capitalizzazione, il quarto mercato europeo e l'ottavo nel mondo. Nel corso del
2001 è continuata l'attività di diversificazione delle fonti di ricavo. Il
valore della produzione di Borsa Italiana Spa, pari a 140.4 milioni di euro, è
costituito per il 52% da corrispettivi per la fornitura di servizi di
negoziazione (63% nel 2000), per il 23% da corrispettivi di quotazione (22% nel
2000) e per il 25% da ricavi derivanti da altre attività produttive (15% nel
2000). Questi risultati sono stati ottenuti con costi a carico dei clienti di
Borsa Italiana tra i più bassi di tutta l'exchange industry internazionale.
Infatti, in un anno caratterizzato sui mercati azionari da volumi di
negoziazione decisamente ridotti, a fronte di circa 44 milioni di contratti
(-24.5% rispetto al 2000) scambiati sui mercati Borsa, Nuovo Mercato e
Ristretto, il costo medio complessivo per transazione, comprensivo della
relativa operazione RRG, è stato pari a 0.38 euro (0.33 nel 2000) e si
riconferma fra i più competitivi nell'ambito dei mercati finanziari
internazionali. Questo aumento del costo medio per transazione non è stato
generato da un aumento del costo unitario (stabile dal 1998) ma dalla struttura
commissionale, fortemente regressiva all'aumentare del volume degli scambi.
Sull'Idem il costo medio per contratto standard è invece sceso da 0.42 euro nel
2000 a 0.37 euro nel 2001 (-11,9%). I costi a carico degli Emittenti si sono
mantenuti estremamente bassi attestandosi a 29.4 euro per milione di
capitalizzazione che si confrontano con i 25.6 euro del 2000; l'aumento,
permanendo inalterati i corrispettivi di quotazione, è stato generato dalla
minore capitalizzazione del mercato utilizzata ai fini del calcolo di tale costo
medio. Se i ricavi da Ipo sono stati molto limitati nel 2001, i corrispettivi
dovuti al listing hanno beneficiato della quotazione di altri strumenti
finanziari (p.e. covered warrant, +88,8% rispetto al 2000) Gli scambi sul
mercato Idem hanno raggiunto un nuovo record per numero di contratti standard
(17.1 milioni) con forte crescita di minifib (+28% rispetto al 2000) e opzioni
su azioni (+43%) mentre sul mercato azionario e covered warrant il numero dei
contratti è stato pari a 52.6 milioni (-25% rispetto al 2000)
PIRELLI:
COLLOCATO BOND DA 500 MILIONI DI EURO
Milano, 25 marzo 2002 - Pirelli S.p.A. rende noto che è stato completato il
collocamento del prestito obbligazionario di 500 milioni di euro lanciato oggi,
in conformità a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione riunitosi lo
scorso 8 febbraio. Le principali caratteristiche dell'operazione sono le
seguenti: Emittente: Pirelli Finance (Luxembourg) S.A.; Garante: Pirelli S.p.A.;
Importo: 500 milioni di Euro; Durata: 5 anni; Scadenza: 4 aprile 2007; Call
Option: dopo 18 mesi più un giorno; Cedola: le obbligazioni frutteranno
interessi annui pagabili posticipatamente a un tasso fisso del 6,5%
(corrispondente ad uno spread di 175 punti base sul tasso Mid Euro Interest Rate
Swap a 5 anni). Prezzo di emissione 98,641; Prezzo di rimborso 100. L'emissione
risponde all'obiettivo di rifinanziare il debito a breve termine, ottimizzando
la struttura finanziaria del Gruppo, sia dal punto di vista dei tassi che delle
scadenze. Il prestito Pirelli sarà quotato alla Borsa valori del Lussemburgo ed
è rivolto esclusivamente a investitori professionali ed istituzionali italiani
ed europei (con l'esclusione quindi degli USA). I joint lead managers e
bookrunners dell'emissione sono Bnp Paribas, Mediobanca e Schroder Salomon Smith
Barney
FIAT
PALIO SBARCA IN CINA UN MERCATO IN CRESCITA
Torino, 25 marzo 2002 - Nel primo trimestre del 2002, Nanjing Fiat, la
joint-venture paritetica creata dal Gruppo Fiat insieme con Yuejin Motor Group
avvia la commercializzazione della Fiat Palio "made in China" nel
Paese asiatico. Si tratta di una tappa importante nella proficua collaborazione
che da anni vede i due partner industriali cooperare nei campi dei veicoli
industriali (Iveco) e nei componenti (Teksid). Secondo molti analisti, il
mercato dell'auto in Cina avrà tassi di crescita elevati nei prossimi anni. Con
l'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e grazie
al decimo piano quinquennale varato dal Governo di Pechino la domanda di
vetture, che nel 2000 è stata pari a 700 mila unità, nel giro di 3-4 anni è
destinata a crescere a oltre un milione e 200 mila automobili vendute ogni anno.
In questo contesto si inserisce Fiat Palio, che rappresenta solo la prima fase
di un progetto di sviluppo di lungo periodo. La Cina, infatti, è una scelta
strategica per il Gruppo, come dimostrano gli investimenti fino ad oggi
realizzati nei settori dei veicoli commerciali e della componentistica
automotive. Senza contare che i prodotti della Nanjing Fiat diventeranno una
piattaforma di confronto con il mondo e a beneficiarne saranno anche i fornitori
locali. Una grande opportunità, quindi, per il Paese asiatico che oggi si
presenta con una competitività e una tecnologia in rapida crescita. Così come
veloce sembra essere la trasformazione sociale in atto. Fiat Palio, infatti, si
rivolge proprio alle tante giovani famiglie cinesi, per le quali il modello sarà
la prima vettura, e quindi la realizzazione di un sogno e il chiaro segnale di
un miglioramento nella vita quotidiana. Ma il modello è destinato anche ai
giovani single, amanti della bellezza e dello stile italiano, attenti alle
dotazioni e ai costi di esercizio. Clienti che, in entrambi i casi, cercano il
meglio e non accettano compromessi. Proprio per loro Fiat Auto da lungo tempo ha
deciso di puntare sui migliori professionisti cinesi della distribuzione, in
modo da offrire sempre un servizio ineccepibile.
MERLONI:
UTILE NETTO € 73,8 MILIONI. IL DIVIDENDO SALE A € 0,22 NEL 2001 IL
RENDIMENTO DELLE AZIONI È STATO DEL 4,64% E IL CAPITAL GAIN DEL 24%
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Merloni
Elettrodomestici, riunitosi il 20 marzo a Milano, ha esaminato i dati del
bilancio consolidato 2001, che si è chiuso con un utile netto di 73,8 milioni
di Euro, in crescita del 74% rispetto al 2000. Il Roe sale al 20% rispetto al
15% del 2000. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea dei Soci
la distribuzione di un dividendo di 0,20 Euro per le azioni ordinarie, in
aumento del 54% rispetto all'anno precedente (0,13 Euro) e di 0,22 Euro per le
azioni di risparmio (0,15 nell'anno precedente), da porre in pagamento a partire
dal 16 maggio. Il dividendo verrà integrato con la quota parte di pertinenza
delle azioni proprie in portafoglio (il supplemento sarà di 0,02 Euro). L'utile
per azione (ordinarie e di risparmio) è di 0,67 Euro (0,38 Euro nel 2000), di
cui il 30% sarà distribuito sotto forma di dividendo (37% nell'anno
precedente). Il rendimento per azione (dividend yield), calcolato sul prezzo
medio del titolo nel 2001, per le azioni ordinarie è del 4,64% (2,68% nel
2000). "Il rendimento delle azioni nel corso del 2001 è cresciuto
sensibilmente - commenta Vittorio Merloni - e anche in termini di capital gain
il prezzo dell'azione è salito del 24%, mentre la Borsa ha perso mediamente il
25%". Confermati tutti i risultati relativi del 2001 già anticipati il 6
febbraio, in occasione della presentazione dei dati preconsuntivi: fatturato al
31 dicembre 2001 è di 1.971 milioni di Euro, in crescita del 23% rispetto al
2000 (1.600 milioni di Euro). margine operativo lordo (Ebitda) è di 227 milioni
di Euro, in crescita del 38% rispetto al 2000 (164 milioni di Euro). In rapporto
al fatturato il margine operativo lordo sale al 11,5% rispetto al 10,2% dello
stesso periodo del 2000. margine operativo (Ebit) è di 139 milioni di Euro, il
45% in più rispetto al 2000 (96 milioni di Euro). In rapporto al fatturato il
Ros sale al 7,1% rispetto al 6,0% del 2000. L'indebitamento netto al 31 dicembre
2001 è di 151 milioni di Euro, in discesa rispetto ai 227 milioni di Euro del
31 dicembre 2000. Il rapporto indebitamento/mezzi propri al 31 dicembre 2001 è
di 0,41. 2001:
SOL
S.P.A.: CONVOCATO PER GIOVEDÌ 28 MARZO 2002 IL CONSIGILIO DI AMMINISTRAZIONE
PER L' APPROVAZIONE DEL PROGETTO, DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Sol S.p.A. - società
quotata alla Borsa Italiana ed holding operativa di un Gruppo Multinazionale
attivo nel settore dei gas tecnici e medicinali ed in quello dell'assistenza
medicale a domicilio, si riunirà giovedì 28 marzo 2002 presso la sede sociale
a Monza per l'esame e l'approvazione dei progetto di bilancio al 31 dicembre
2001. Dei risultati emersi da tale riunione verrà data tempestiva notizia ai
mercati a mezzo di comunicato stampa.
BABY-BOOM
DELLE IMPRESE A MILANO UNA IMPRESA OGNI QUARTO D'ORA (COMPRESO SABATO E
DOMENICA)
Milano, 25 marzo 2001. Una impresa ogni 17 minuti, 3 e mezza ogni ora, 85 al
giorno. Se non è un record, poco ci manca. Milano si conferma locomotiva del
Paese: nel corso del 2001, le sue imprese sono aumentate del 2,3%, raggiungendo
le 412.313 imprese registrate (le attive sono 317.959). La crescita è superiore
a quella fatta registrare dalla Lombardia (+2%) e dall'Italia (+1,6%). Le
imprese meneghine nate nel corso del 2001 sono ben 30.871, contro le 21.359
cessate (saldo di 9.512 imprese). In Lombardia le nuove imprese iscritte sono
66.951, le cessate 48.752 (saldo: 18.199), mentre in Italia il dato passa
rispettivamente a 421 mila e 332 mila (saldo: quasi 90 mila). Questo significa
che per ogni 10 nuove imprese italiane, 1 è milanese. Tra i settori che
crescono di più a Milano: costruzioni (saldo tra imprese iscritte e cessate
pari a 1.142 nuove imprese), informatica (+158), finanza (+136), attività
immobiliari (+62). Stabili il commercio, l'agricoltura e l'industria. E' questo
il quadro che emerge dalla elaborazione fatta dalla Camera di Commercio di
Milano sui dati di Movimprese, la rilevazione periodica sulla natalità e la
mortalità delle imprese italiane realizzata da InfoCamere. "Sebbene il
2001 - ha commentato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di
Milano - sia stato un anno difficile per l'economia internazionale e anche per
alcuni settori dell'economia milanese, come quello turistico, vi è un segnale
positivo che è dato dalla nascita delle nuove imprese. Protagonisti di questo
"baby-boom" sono giovani tra i 35 e i 40 anni che nel lavoro autonomo
scelgono la loro realizzazione professionale e umana. Il dato del 2001 è sulla
stessa linea di quello del 2000: siamo in presenza della migliore dinamica
imprenditoriale da 10 anni a questa parte, segno di una Milano che cambia, che
si rinnova, che diventa incubatrice delle nuove tecnologie dell'informazione e
della new economy, senza dimenticare la forza e il radicamento dei settori più
tradizionali, di quelli più legati al territorio, a partire dai commercianti.
Una performance che rimane migliore di quella regionale e, se consideriamo il
dato complessivo, anche dell'andamento nazionale. Ma la strada non è in
discesa. Quest'anno per la prima volta le nostre imprese si cimentano
concretamente con la moneta unica. Una sfida impegnativa, che non coinvolge
soltanto il tessuto produttivo, ma anche le istituzioni, chiamate oggi più che
mai a svolgere un ruolo di supporto e di stimolo, al fine di garantire un
contesto sempre più attento alle loro esigenze. Fare di Milano una vera
capitale della Nuova Europa: questo deve essere il nostro obbiettivo a partire
da servizi pubblici ed infrastrutturali moderni e competitivi".
I
DATI DI MOVIMPRESE ELABORATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO
Milano, 25 marzo 2002 - Milano per settore. Il saldo tra imprese iscritte e
cessate nel corso del 2001 è stato di 9.512, rispetto alle 9.469 del già
ottimo 2000. Se consideriamo l'andamento al netto dell'agricoltura, il saldo
arriva a 9.533 imprese, rispetto alle 9.500 del 2000. Stabile l'agricoltura:
5.801 imprese registrate, di cui 275 nuove iscritte e con un saldo negativo di
-19 (in percentuale: -0,3%). L'industria conta 64.166 imprese registrate, e
anche nel corso del 2001 resta stabile: -627 imprese (-1%). I settori in
crescita: alimentari (+43) e fabbricazione macchine per ufficio (+14). Continua
il boom delle costruzioni, che oramai dura da alcuni anni: sono 43.676 le
imprese registrate, 3.657 le nuove iscritte, con un saldo di 1.142 (+2,6%). Non
è un caso che cresca allora anche il settore delle attività immobiliari:
31.186 imprese, 1.204 iscrizioni, con un saldo di 62 nuove imprese. Stabile il
settore del commercio: 101.219 imprese registrate, 5.364 le iscritte, per un
saldo in valore assoluto pari a -460, ma che in percentuale è solo del -0,4%.
In particolare, il segmento del commercio al dettaglio raggiunge le 41 mila unità,
registra 2.475 nuove imprese iscritte, per un saldo di -133 imprese (variazione
percentuale: -0,3%). In contrazione il settore alberghiero e della ristorazione:
è costituito da 14.273 imprese (550 nuove iscrizioni: saldo di -280). Bene,
infine, i settori della new economy e del terziario avanzato: l'informatica
arriva a contare oramai più di 10 mila imprese (808 nuove iscrizioni; saldo di
+158; variazione percentuale: +1,3%), mentre l'intermediazione finanziaria
sfiora le 11 mila società (799 nuove iscritte; saldo di 136; variazione
percentuale: +1,5%). La Lombardia. L'andamento per settore della Lombardia nel
corso del 2001 ricalca di molto quello fatto registrare a Milano. Nel settore
dell'agricoltura sono attive 60.217 imprese, 2.590 sono le nuove imprese
iscritte, per un saldo negativo di -941 (-1,6%). Anche a livello regionale,
l'industria è stabile: 151.773 sono le imprese registrate, 5.603 le nuove
iscritte, ma con un saldo di -1.076 (-0,7%). In particolare, vanno bene il
comparto degli alimentari (saldo: +71), della fabbricazione e lavorazione
produzione metallo (saldo: +93) e della fabbricazione mezzi di trasporto (+4).
Il settore delle costruzioni arriva a oltre 118 mila imprese: le nuove iscritte
sono 9.964, per un saldo di +3.406 (+2,9%). Parallelamente, cresce anche il
settore delle attività immobiliari: saldo di 603 imprese, per un totale di
65.683 imprese registrate (+1%). Il commercio registra oltre 220 mila imprese
(saldo: -0,7%), mentre stabile al suo interno i commercianti al dettaglio (5.613
nuove imprese iscritte). In contrazione gli alberghi e i ristoranti (39.147
imprese; saldo: -673; -1,7%). Decisamente meglio vanno sia il settore
dell'intermediazione finanziaria (21.792 imprese; saldo pari a +598; +2,7%) e
quello informatico (18.091 imprese; saldo di +450; +2,5%).
LOMBARDIA:DISOCCUPAZIONE
AI MINIMI STORICI (3,7%)
Milano 25 marzo 2002 -Nel 2001 la disoccupazione in Lombardia ha raggiunto
minimi storici: 3,7% , tasso che gli economisti considerano fisiologico. Ciò
significa che è quasi raggiunto l'obiettivo della piena occupazione. La
disoccupazione maschile è del 2,5 %, quella femminile del 5,5. Sono cifre pari
a poco più di un terzo della media nazionale (9,5%, 7,3% di disoccupazione
maschile, 13,0% di disoccupazione femminile). Rispetto al 2000 - La performance
è assai significativa. Le persone occupate in più sono 85.000, con una
crescita del 2,2%, molto elevata se si considera ad esempio che in Piemonte la
crescita è stata dello 0,9% e in Veneto dell'1,5%. La maggior parte dei nuovi
posti di lavoro sono nel settore dei servizi (79.000), ma anche l'industria
registra un saldo positivo (+11.000, di cui 8.000 nel solo comparto delle
costruzioni). Le forze di lavoro sono attualmente 4.112.000, di cui 3.959.000
occupati e 153.000 tra disoccupati e persone in cerca di prima occupazione. Nel
'95 i disoccupati erano il 7,1%: da allora questo tasso si è progressivamente
ridotto, con una performance particolarmente significativa nel 2001.
L'evoluzione positiva dell'occupazione in Lombardia sembra ormai un fenomeno
consolidato; la dinamica espansiva procede infatti a ritmi sostenuti e senza
interruzioni, accompagnata da una significativa riduzione della disoccupazione.
A beneficiarne è stata la componente dei lavoratori dipendenti che si è
incrementata, rispetto all'anno precedente, di ben 87 mila unità, compensando
largamente la contrazione registrata tra i lavoratori autonomi (-8 mila unità).
Lavoro atipico - Nel biennio precedente, la diffusione di tipologie contrattuali
più "flessibili" aveva contribuito in modo determinante alla crescita
dell'occupazione complessiva; ma già dall'inizio del 2001, dalle indagini Istat
sono emersi segnali di un ritorno alle forme di assunzione più
"tradizionali", a conferma di un ulteriore rafforzamento della
situazione occupazionale: tutta la nuova occupazione è infatti a carattere
permanente e a tempo pieno. Ciò farebbe presumere che, in un contesto economico
comunque favorevole, una parte rilevante dei contratti temporanei, o più in
generale dei contratti "atipici", sia stata trasformata in forme di
lavoro stabile. Nello specifico nel 2001, rispetto al 2000, l'occupazione
dipendente a tempo indeterminato è aumentata di ben 95 mila unità e
l'occupazione a tempo pieno (con contratto a tempo determinato o indeterminato)
si è accresciuta di 85 mila unità, determinando totalmente l'incremento
dell'occupazione complessiva. L'incremento del numero degli attivi ha prodotto
un ulteriore aumento dei tassi di attività; in particolare, quello relativo
alla popolazione 15/64 anni si incrementa in un anno di quasi 1 punto
percentuale passando dal 63,7% del 2000 all'attuale 64,6%. Commenta il
presidente Formigoni: "Sulla performance lombarda non c'è da dubitare, i
dati parlano da soli. In alcune province, come Bergamo, Mantova, Brescia, la
disoccupazione è addirittura al di sotto della soglia fisiologica. Ma vorrei
fare un'altra osservazione. Il sistema economico lombardo ha indici di
competitività ai vertici europei, paragonabili per esempio a quelli della
Baviera, dove sono stato recentemente per una missione istituzionale, che è una
locomotiva dell'economia tedesca. Bene, il loro tasso di disoccupazione, che è
il più basso in Germania, è di due punti superiore al nostro, cioè 5,7. Credo
di poter affermare che il sistema Lombardia dispone di un mercato del lavoro
dinamico e sufficientemente armonico, ben raccordato con le istituzioni e capace
di sviluppare al suo interno una flessibilità che si rivela positiva ai fini
proprio dell'occupazione. L'andamento dei lavori cosiddetti atipici negli ultimi
anni prova che questa forma di flessibilità, se ben normata, agevola l'ingresso
dei giovani nell'impiego e consente un percorso che arriva nella maggior parte
dei casi alla stabilità lavorativa e professionale". La disoccupazione è
andata via via abbassandosi ai livelli minimi, nel valore medio annuo si attesta
infatti a 153 mila unità (il 24% in meno rispetto all'anno precedente). La
riduzione ha interessato tutte le componenti, dai disoccupati con precedenti
lavorativi (-11,9%), alle persone in cerca di prima occupazione (-32,3%), in
prevalenza le donne (-18%), ma altrettanto significativamente la componente
maschile (-6%). Il tasso di disoccupazione è sceso in un anno di quasi un punto
percentuale, attestandosi al 3,7% (contro il 9,5% a livello nazionale) e
configurando ormai una situazione di piena occupazione. Il tasso di
disoccupazione maschile, in particolare, pari al 2,5%, ha raggiunto ormai un
valore che può definirsi di tipo "frizionale". Particolarmente
positivo l'andamento di tale indicatore nei confronti della componente
femminile, passato dal 6,7% del 2000 al 5,5% con una diminuzione di ben 1,2
punti percentuali; nondimeno il differenziale di genere rimane ancora elevato.
Nelle 11 province Tra le singole realtà provinciali, il trend dell'occupazione
è risultato complessivamente in linea con la dinamica regionale, con andamenti
differenziati tuttavia rispetto ai due principali settori produttivi. In quasi
tutte le province, ad eccezione di Como e Lecco, l'occupazione nel terziario si
è ulteriormente espansa, con tassi di crescita significativi nelle province di
Pavia (11,5%), Cremona (7,7%), Sondrio (6,3%), Brescia (4,9%) e Bergamo (4,2%);
nello stesso tempo l'industria ha conseguito risultati decisamente al di sopra
della media lombarda nelle province di Como (10,4%), Lecco (6,3%), Mantova
(5,9%), Pavia (4,8%), Lodi (3,6%) e Brescia (2%), mentre, soprattutto in
conseguenza della marcata flessione dell'industria in senso stretto, cala nelle
province di Cremona (-4,8%), Sondrio (-3,3%), Milano (-2,8%) e Varese (-0,6%).
Relativamente al tasso di disoccupazione, si collocano al di sopra della media
regionale Varese (5,2%), Lodi (4,7%) e Milano (4,6%), mentre valori inferiori a
quello medio regionale si riscontrano nelle restanti province, tra queste si
distinguono in particolare Lecco (1,6%), Mantova (1,7%) e Bergamo (1,8%).
DALLA
CAMERA DI COMMERCIO DUE BANDI DI CONCORSO PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI OLTRE
380.000 EURO PER AIUTARE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE MILANESI AD INNOVARSI
Milano, 25 marzo 2002. Siete una cooperativa o una piccola e media impresa e
state valutando di cambiare i vostri obsoleti computer, oppure avete intenzione
di farvi pubblicità nella "rete" con una personale pagina
"web", o ancora state pensando che il vostro personale avrebbe bisogno
di formazione sull'utilizzo dei nuovi sistemi informatici e già state facendo i
conti dei costi? Niente paura! Parte lo stanziamento di contributi della Camera
di Commercio di Milano per le imprese milanesi. Sono due i bandi di concorso per
accedere alle somme stanziate di 387.341,76 euro (quasi 750 milioni di lire).
"Formazione di nuove professionalità, riorganizzazione dell'azienda
orientata all'informatica e all'innovazione sono fra le necessità di
modernizzazione che si avvertono maggiormente oggi ed in particolare nelle PMI e
cooperative - ha detto Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di
Milano -. Per aiutare le imprese della provincia di Milano a farvi fronte la
Camera di Commercio ha deciso di stanziare più di 380 mila euro da erogare con
appositi contributi. Nel perseguire il rafforzamento della competitività delle
imprese e del sistema economico in cui operano si avverte sempre più la
necessità di migliorare gli strumenti di organizzazione e gestione dell'azienda
attraverso il ricorso a nuove tecnologie, nuove professionalità e nuove forme
di analisi e controllo finanziario". 1° Bando) 206.582,76 euro -
Iniziativa di supporto allo sviluppo dell'informatizzazione e dell'e-commerce
nel settore delle imprese cooperative. L'iniziativa è aperta fino al 13
settembre 2002. Sono ammesse ai benefici del bando di concorso le imprese
cooperative, comprese le piccole società cooperative, e loro consorzi con sede
e/o unità locali in provincia di Milano che abbiano realizzato investimenti
rivolti all'acquisizione di sistemi informatici di gestione e/o sostenuto costi
per la formazione degli operatori all'utilizzo di sistemi informatici.
L'iniziativa prevede un contributo pari al 40% del valore delle spese sostenute
nel periodo dal 1 marzo al 13 settembre del 2002 con un limite massimo di
4.150,00 euro per l'informatizzazione e 8.300,00 euro per la realizzazione di
Siti Web/Commercio on line, per ciascuna impresa. 2° Bando) 180.759,00 euro -
Iniziativa di supporto allo sviluppo dell'informatizzazione e dell'e-commerce
nel settore dei servizi. L'iniziativa è aperta fino 16 settembre 2002. Sono
ammesse ai benefici del bando di concorso le piccole e medie imprese, loro
cooperative e consorzi che operino nel settore dei servizi, con sede e/o unità
locali in provincia di Milano che abbiano realizzato investimenti rivolti
all'acquisizione di sistemi informatici di gestione e/o sostenuto costi per la
formazione degli operatori all'utilizzo di sistemi informatici. L'iniziativa
prevede, per l'informatizzazione, un contributo pari al 35% del valore delle
spese sostenute nel periodo dal 18 marzo al 16 settembre del 2002 con un limite
massimo di 4.000,00 euro. Sono poi previsti contributi, per la realizzazione di
Siti Web/Commercio on line, pari al 40% della spesa sostenuta, sempre tra il 18
marzo ed il 16 settembre, con un limite massimo di 8.300,00 euro. Interventi
ammessi al contributo per entrambi i bandi - Sono ammesse al contributo le spese
sostenute dall'impresa relative a: 1. acquisti di sistemi informatici di
gestione nuovi di fabbrica (hardware, software); 2. acquisti per l'adeguamento
strumentale e tecnologico del sistema informativo per la gestione d'impresa; 3.
licenze d'uso, costi per la connessione in rete locale di personal computer e
server, costi per la connessione ad Internet (escluso il mero abbonamento); 4.
realizzazione di pagine Web di carattere informativo e/o pubblicitario e di
marketing; 5. formazione di personale interno sull'utilizzo di sistemi
informatici, limitatamente ad un solo operatore per azienda. A tal fine, sono
considerati operatori: i soci e i dipendenti le cui qualifiche funzionali
all'interno dell'azienda siano adeguatamente documentate. La domanda e la
relativa documentazione devono pervenire alla Camera di Commercio di Milano -
Protocollo Generale - Via Meravigli 12 entro il 13 settembre 2002 per il 1°
bando ed entro il 16 settembre per il 2°, date di chiusura dei rispettivi bandi
(per le domande inviate tramite lettera Raccomandata A.R. farà fede la data del
timbro postale).
GRUPPO
FERRARI: IL RISULTATO NETTO 2001 CRESCE DI OLTRE IL 600%
Torino, 25 marzo 2002 - Il momento positivo del gruppo, evidenziato nel 2001,
viene anche confermato dall'andamento del fatturato dei primi 2 mesi
dell'esercizio in corso, ammontato a 159,7 milioni di euro (+6,9% rispetto al
primo bimestre 2001). Sono stati resi noti dal gruppo automobilistico Ferrari i
dati principali relativi al bilancio dell'esercizio 2001 che si è chiuso con:
un risultato netto pari a 47 milioni di euro (+612,9% rispetto ai 6,6 milioni di
euro dell'anno precedente), un fatturato attestato a 1,058 miliardi di euro
(+18,5%), un risultato operativo consolidato attestato a 62 milioni di euro
(+35,9% rispetto all'esercizio precedente), una posizione finanziaria netta a
fine 2001 positiva per 172 milioni di euro (+31,4%) ed investimenti pari a 225,3
milioni di euro (+76,7%). Nell'anno appena trascorso risultano vendute
complessivamente 6.158 vetture di cui 1.869 con marchio Macerati.
ENI:
SNAMPROGETTI SI AGGIUDICA CONTRATTO IN NIGERIA
San Donato Milanese, 25 marzo 2002 - Eni si è aggiudicata - tramite
Snamprogetti, società per l'ingegneria e la costruzione - il contratto chiavi
in mano per l'espansione dell'impianto di liquefazione del gas a Bonny, in
Nigeria. Il progetto, del valore totale di oltre 1,7 miliardi di dollari, verrà
realizzato per conto della Nigeria Lng Ltd. (Nlng) in joint venture paritetica
con Technip - Coflexip, Kellogg Brown & Root and Jgc (consorzio Tskj). Il
progetto denominato Nlngplus riguarda la costruzione della quarta e quinta linea
di produzione di Gnl (Gas Naturale Liquefatto), con una capacità annuale di
circa 4 milioni di tonnellate ciascuna. L'impianto produrrà anche 1,1 milioni
di tonnellate all'anno di Gpl e 0,4 milioni di tonnellate annue di condensati.
Il consorzio Tskj ha già realizzato le prime due linee che sono già in
esercizio con una capacità di 2,95 milioni di tonnellate/anno ciascuna. E'
attualmente in fase di costruzione la terza linea di produzione che avrà una
capacità di 2,95 milioni di tonnellate annue. Quando il progetto Nlngplus sarà
completato, l'impianto tratterà 75 milioni di metri cubi di gas al giorno, con
una capacità totale di 16.8 milioni di tonnellate annue di Gnl e 2,3 milioni di
tonnellate di Gpl (Gas di Petrolio Liquefatto). I lavori saranno completati nel
novembre del 2005. L'espansione dell'impianto di Bonny sarà realizzata
utilizzando le più avanzate tecnologie per la sicurezza e la salvaguardia
dell'ambiente e nel pieno rispetto delle norme per la tutela ambientale previste
dalla legislazione nigeriana. Con questa nuova acquisizione la Snamprogetti
rafforza la propria posizione nel campo degli impianti per la liquefazione del
gas naturale. Nel corso del 2001 la Società si era aggiudicata il contratto per
la realizzazione del più grande impianto al mondo di GNL (circa 4,7 millioni di
tonnellate all'anno di gas liquefatto) a Ras Laffan in Qatar.
ENI:
CEDUTI ASSET NON-CORE NEL MARE DEL NORD
San Donato Milanese, 25 marzo 2002 Eni ha firmato l'accordo con la Dana
Petroleum (E&P) Limited per la cessione di asset nel settore britannico del
Mare del Nord. La cessione, che ammonta a circa 50 milioni di sterline,
comprende quote di partecipazione nei campi a olio di Banff (12,4%), di Hudson
(19,5%) e di Otter (19,004%). Sono comprese inoltre le partecipazioni nel Brent
Pipeline System e nel Sullom Voe Terminal, nonche' in alcune licenze
esplorative. L'accordo con Dana fa parte del continuo processo di
razionalizzazione delle partecipazioni Eni nel settore UK del Mare del Nord
avviato dopo le acquisizioni delle società inglesi British Borneo e Lasmo.
L'Eni infatti intende concentrare nella regione le proprie risorse su un numero
di asset significativi che prensentino potenziale di crescita e sinergie
operative. L'Eni conferma, dunque, il proprio impegno a sostenere i futuri
investimenti nell'area UK del Mare del Nord.
MARZOTTO:
BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 UTILE IN CALO DEL 10,8%
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A.,
nella riunione del 21 marzo 2002, conclusasi in tarda serata, ha approvato il
progetto di bilancio al 31 dicembre 2001 della Società, quello consolidato di
Gruppo e la relazione sulla gestione, documenti che verranno resi pubblici ai
sensi di legge. Gruppo Marzotto - Il conto economico al 31 dicembre 2001 ha
chiuso con un utile netto consolidato, comprensivo degli utili di competenza
delle minoranze azionarie, di 118 milioni di euro, in diminuzione del 10,8%
rispetto ai 132 milioni del 2000. L'utile netto di spettanza degli Azionisti
della Capogruppo è stato pari a 56 milioni di euro, in diminuzione del 13,2%
rispetto ai 64 milioni al 31 dicembre 2000. Il fatturato netto consolidato è
ammontato a 1.757 milioni di euro (2000: 1.607 milioni) con una crescita del
9,3% rispetto all'esercizio precedente (18% in Italia, 82% sugli altri mercati).
L'incremento del fatturato è ascrivibile al forte sviluppo di Hugo Boss (+19%)
ed alla buona crescita delle attività dell'abbigliamento Marzotto (+7%).
Negative le performance del settore tessile laniero e liniero. Gli utili
operativi dell'esercizio sono assommati a 185 milioni di euro (10,5% del
fatturato), in diminuzione dell'11% rispetto al 2000 (12,9% del fatturato). Tale
diminuzione è dovuta esclusivamente al sensibile peggioramento dei risultati
del settore tessile, sia nel comparto laniero che in quello liniero. La
redditività operativa del settore abbigliamento si è assestata sugli stessi
livelli del 2000, pur in presenza di maggiori costi in particolare derivanti dal
lancio della linea Boss - Hugo Boss Woman. L'utile consolidato pre-tax, pari a
195 milioni di euro (2000: 210 milioni), è diminuito del 7%. Al 31 dicembre
2001, gli organici del Gruppo assommavano a 11.772 unità, contro i 10.819 di
fine 2000, di cui 5.058 in Italia, 5.331 nel resto d'Europa e 1.383 in altri
Paesi. Gli investimenti dell'esercizio sono ammontati a 131 milioni di euro
(2000: 86 milioni), di cui il 62% nel settore abbigliamento, il 32% in quello
tessile e il 6% nelle altre attività. Di questi, 40 milioni sono stati
destinati al settore commerciale e al retail diretto dell'abbigliamento e 30
milioni per investimenti produttivi in Paesi a più alta competitività dei
costi di produzione. Gli oneri finanziari netti (comprensivi delle differenze
cambio finanziarie) sono stati pari a 16 milioni di euro (2000: 13 milioni). Il
saldo positivo dei proventi/oneri non ricorrenti ammonta a 8 milioni di euro,
contro i 7 milioni al 31 dicembre 2000. L'indebitamento finanziario netto del
Gruppo risulta pari a 419 milioni di euro, con un aumento di 154 milioni
rispetto alla chiusura dell'anno precedente. L'incremento è dovuto
prevalentemente al Gruppo Hugo Boss (+ 120 milioni) che ha aumentato il capitale
netto investito di 135 milioni, in larga misura in conseguenza dello sviluppo
dell'attività di retail diretto, e che ha distribuito, oltre a dividendi
ordinari (49 milioni) anche dividendi straordinari per 44 milioni di euro. Al 31
dicembre 2001, il patrimonio netto consolidato di competenza degli azionisti
della Capogruppo ammontava a 435 milioni di euro (398 milioni a fine 2000).
Marzotto S.p.A. - Il conto economico della Capogruppo ha registrato nel 2001 un
utile netto di 38 milioni di euro (2000: 32 milioni), dopo aver stanziato
ammortamenti per 31 milioni di euro (2000: 31 milioni). Il fatturato della
Società è ammontato a 574 milioni di euro (2000: 581 milioni). Le esportazioni
hanno rappresentato nel 2001 il 54% del fatturato della Società (2000: 56%).
L'utile operativo è risultato pari a 20 milioni di euro (2000: 34 milioni) con
una incidenza sui ricavi netti pari al 3,4% (2000: 5,9%). Gli investimenti
dell'esercizio sono ammontati a 27 milioni di euro (2000: 32 milioni). Gli oneri
finanziari (comprensivi delle differenze cambio finanziarie) sono ammontati a 6
milioni di euro (2000: 7 milioni), con un'incidenza sul fatturato dell'1,0%
(2000: 1,2%). Per una ottimizzazione complessiva della struttura del Gruppo,
Marzotto S.p.A. ha sottoscritto un aumento di capitale sociale della controllata
Marzotto GmbH per 160 milioni di euro, cosi azzerandone l'indebitamento.
L'indebitamento finanziario netto della Marzotto S.p.A. è passato dagli 87
milioni di euro a fine 2000 ai 244 milioni di euro al 31 dicembre 2001 (+ 157
milioni). Previsioni per l'esercizio in corso - L'inizio del 2002 evidenzia i
primi segnali di ripresa delle economie dei paesi industrializzati, in presenza
di una contenuta inflazione e di bassi tassi di interesse. Nel settore
tessile/abbigliamento è prevista una stabilizzazione dei consumi delle
famiglie, con un mercato che risente di una forte competizione e pressione su
prezzi e margini. Il fatturato consolidato del Gruppo Marzotto nel 1° bimestre
2002 evidenzia una crescita del 2% rispetto al corrispondente periodo
dell'esercizio precedente, quale effetto combinato di un buon aumento del
settore abbigliamento e dell'accentuarsi delle difficoltà del settore tessile.
Il Consiglio di Amministrazione ritiene che nel 2002 il fatturato e i risultati
operativi del Gruppo saranno in linea con quelli dell'esercizio precedente. A
valere sugli utili di esercizio della Capogruppo il Consiglio di Amministrazione
proporrà all'Assemblea Ordinaria degli Azionisti, convocata per i giorni 30
aprile 2002 (1 a convocazione) e 10 maggio 2002 (2 a convocazione), la
distribuzione di dividendi complessivi per 23,3 milioni di euro (20,4 milioni
nel precedente esercizio), da mettere in pagamento il 23 maggio 2002 (data
stacco: 20 maggio 2002) in ragione di: ?Euro 0,38 (2000: Euro 0,34) a ciascuna
delle azioni di risparmio non convertibili; ?Euro 0,34 (2000: Euro 0,30) a
ciascuna delle azioni di risparmio convertibili; ?Euro 0,32 (2000: Euro 0,28) a
ciascuna delle azioni ordinarie.
ALITALIA:
CONVOCATO CDA PER RICAPITALIZZAZIONE
Milano, 25 marzo 2002 - La compagnia aerea ha precisato che tale progetto di
discussione potrà concretizzarsi con la sottoscrizione dell'accordo tra azienda
e sindacati sui tre capitoli in discussione entro la data del Cda.In data 28
marzo 2002 è stato fissato il Consiglio di amministrazione di Alitalia, per
discutere "l'operazione di ricapitalizzazione" (fino a 1,4 miliardi di
euro).
TRATTATIVE
TRA ALITALIA E ORGANIZZAZIONI SINDACALI TUTTORA IN CORSO
Roma, 25 marzo 2002 - Con riferimento alle trattative in corso tra l'Alitalia e
le Organizzazioni Sindacali, la Compagnia informa che la discussione si articola
sostanzialmente in tre capitoli. 1. I meccanismi di monitoraggio e
implementazione del piano; 2. Gli interventi di riduzione del costo del lavoro;
3. I meccanismi di compensazione dell'apporto del personale ai fini del
raggiungimento dei risultati della Compagnia. Perché ci sia l'accordo occorre
che tutti e tre i capitoli siano definiti. Sul primo l'Azienda ha già fatto da
molto tempo le sue proposte, sul secondo c'è un progetto di intesa, in larga
parte condiviso, sul quale è intervenuto un formale scambio di disponibilità
fra Azienda e OO.SS, sul terzo esistono idee e margini di praticabilità per una
veloce definizione, tanto che l'Azienda si è resa disponibile ad una immediata
prosecuzione del confronto. In questa situazione, essendoci un progetto di
intesa su una parte fondamentale dell'Accordo, Alitalia convocherà il Consiglio
di Amministrazione per il prossimo giovedì 28 marzo ponendo fra i progetti di
discussione, l'operazione di ricapitalizzazione. Tale progetto di discussione
potrà concretizzarsi in presenza della sottoscrizione dell'Accordo su tutti e
tre i capitoli entro la data di convocazione del Consiglio di Amministrazione.
In questo l'Azienda è stata chiara da tempo ed anche su questo è in piena
sintonia con l'Azionista di maggioranza.
BRUXELLES,
22 MARZO 2002 - SN BRUSSELS AIRLINES AFFIDA A EUROPEAN CARGO SERVICES LA
COMMERCIALIZZAZIONE DELLA PROPRIA CAPACITÀ CARGO SUI VOLI OPERANTI TRA L'EUROPA
E L'AFRICA
Milano, 25 marzo 2002 - Come già annunciato poche settimane fa, Sn Brussels
Airlines darà inizio dal 26 aprile p.v.a nuove operazioni di volo verso undici
destinazioni africane. Diciannove voli settimanali collegheranno Bruxelles con
Dakar, Banjul, Conakry, Monrovia, Kinshasa, Luanda, Douala, Yaoundé, Entebbe,
Kigali e Nairobi. I collegamenti saranno effettuati con tre aeromobili Airbus
A330-300 (operati da Birdy Airlines), offrendo una capacità cargo totale di
circa 40.000 tonnellate all'anno. Sn Brussels Airlines ha affidato a European
Cargo Services la commercializzazione della propria capacità cargo sui voli
operati tra l'Europa e l'Africa (circa 20.000 tonnellate all'anno), mentre per i
collegamenti in partenza dall'Africa la gestione cargo verrà effettuata
direttamente da Sn Brussels Airlines. European Cargo Services è tra i
principali gruppi a livello mondiale Gssa (General Sales and Services Agents)
per il trasporto cargo aereo ed è presente in Europa, Stati Uniti, Asia e Sud
America. Compagnia francese con base a Parigi e quotata in borsa, European Cargo
Services ha uffici e sussidiarie in dieci paesi europei. Il gruppo European
Cargo Services creerà a Bruxelles un hub cargo europeo, con un centro
prenotazioni, un servizio di autotrasporti e i relativi servizi di handling.
Come sottolineato da Rob Kuijpers, Executive Chairman di Sn Brussels Airlines,
"La conoscenza del mercato e la presenza di European Cargo Services è per
noi garanzia di gestione ottimale del trasporto cargo verso l'Africa".
Altrettanto positivo il riscontro di Mr. Tordjman, presidente di European Cargo
Services: "L'ampio network africano di Sn Brussels Airlines costituisce un
valore aggiunto per la nostra offerta cargo nei mercati europei".
EMIRATES
È LA MIGLIORE COMPAGNIA AEREA DELL'ANNO 2002 PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO.
IL RISULTATO DALLA RICERCA SKYTRAX, IL SONDAGGIO PIÙ IMPORTANTE DEL MONDO
Milano, 25 marzo 2002 - Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a
Dubai operativa in Italia da oltre 9 anni, per il secondo anno consecutivo è
stata eletta Migliore Compagnia per l'anno 2002. La compagnia, che ha
recentemente ricevuto anche i titoli di Migliore Compagnia del Medio Oriente e
Migliore Compagnia per l'Economy Class a lungo raggio, si è posizionata al
vertice della classifica davanti a Cathay Pacific (2°), Singapore Airlines (3°)
e British Airways (4°). Il sondaggio, condotto tra Agosto 2001 e Marzo 2002 da
Skytrax Reasearch, ha raccolto oltre 4 milioni di voti, il 50% in più rispetto
all'anno precedente. Si tratta del sondaggio sui viaggiatori più vasto
esistente al mondo ed è l'unico che, a livello globale, riguarda ogni tipologia
di consumatore in ogni angolo del mondo. I dati infatti vengono raccolti tramite
sondaggi online sui consumatori, questionari durante i viaggi aziendali e
interviste telefoniche, sugli aerei e in aeroporto. Passeggeri di 84 nazionalità
diverse hanno decretato l'elezione. "Le risposte dei consumatori ci hanno
davvero sorpreso - dichiara Edward Plaisted responsabile di Skytrax - Gli eventi
dell'11settembre hanno avuto l'effetto di incoraggiarli e di stimolare un forte
entusiasmo...tanto da raccogliere oltre 4 milioni di voti." "Vincere
per la seconda volta consecutiva un premio così prestigioso -commenta Maurice
Flanagan, amministratore delegato del Gruppo Emirates -non solo dimostra il
riconoscimento per il nostro impegno a fornire ai nostri clienti un servizio di
livello elevato ma ci riconosce di avere mantenuto tali standard, sui quali può
sempre contare chi viaggia con Emirates." Il sondaggio richiede ai
consumatori la loro opinione relativamente al miglior servizio aeroportuale alla
sede della compagnia, agli standard di classe economica, al servizio di catering
a bordo, all'intrattenimento e allo staff di classe economica. Il sondaggio
condotto da Skytrax è indipendente da qualsiasi intervento o sponsorizzazione
da esterni: i fondi per la sua realizzazione derivano dalla vendita di indagini
commissionate dai clienti.
SEMENTI
OGM FREE: CONFAGRICOLTURA, REALISTA, FAVOREVOLE A PROGETTO PLURIENNALE
Milano, 25 marzo 2002 - La Confagricoltura sta ricevendo da parte delle proprie
Unioni provinciali numerose segnalazioni che confermano la difficoltà da parte
delle case sementiere di garantire l'assoluta assenza di organismi geneticamente
modificati nel prodotto consegnato agli agricoltori. "Purtroppo - si legge
in comunicato dell'Organizzazione agricola - si è verificato quanto avevamo
previsto già da diversi mesi e che era inevitabile accadesse in un paese come
il nostro, fortemente dipendente dall'esterno per le sementi di mais e
soia." Proprio per questo la Confagricoltura aveva proposto una soglia di
tolleranza per la contaminazione accidentale di Ogm, ben al di sotto delle
indicazioni delle autorità scientifiche di Bruxelles, che consentisse insieme
la tutela dei consumatori e dei produttori. Anche perchè era nota sin
dall'inizio dell'anno l'insufficienza di seme Ogm free. "E' inutile -
continua il comunicato - assumere posizioni di assoluto e intransigente rigore,
quando poi non si è grado di garantire i requisiti richiesti; tutto ciò a
scapito degli agricoltori". La Confagricoltura è assolutamente favorevole
alla creazione di una filiera Ogm free in Italia, a partire dalle sementi, ma è
convinta che ciò si possa realizzare solamente attraverso un progetto
pluriennale dotato di risorse adeguate. "Altrimenti ogni anno in prossimità
delle semine ci troveremo di fronte agli stessi problemi che hanno
caratterizzato la passata campagna e, sembra, anche quella in corso".
CO.EL.
(GRUPPO FRACARRO) CAMBIA SEDE E INSTALLA ANTENNE IN SIRIA
Milano, 25 marzo 2002 - Nuova sede per Co.El., azienda del Gruppo Fracarro,
specializzata nella produzione di antenne broadcast per la trasmissione di
segnali audio-video-dati nonchè antenne per i collegamenti via satellite e per
la telefonia mobile. A partire dal 25 marzo, infatti, la società diretta da
Marco Castellani si trasferirà nei nuovi uffici a Binasco (Milano), in Via
Copernico 5/7. I nuovi numeri telefonici sono: 02.90096448 e 9052193. Resta
invariata l'e-mail: info@coel.com Nata
nel 1954, Co.El. fa parte del Gruppo Fracarro dal 1996 e oggi è una società in
grado di ingegnerizzare sistemi complessi di antenna, per risolvere i più
svariati problemi di interattività in Rf, con grande attenzione alla
salvaguardia dell'ambiente e in linea con le norme vigenti in materia di
elettrosmog. Il 2002 si è aperto per Co.El. all'insegna di nuove importanti
commesse dall'estero: i nuovi clienti sono gli Enti di Stato di Grecia e Siria,
per i quali Co.El. produrrà ed installerà una serie di antenne televisive.
PROMAU
GROUP E DUPONT ENGINEERING POLYMERS INSIEME IN ITALIA PER LA FORMAZIONE TECNICA
SULL'UTILIZZO DELLE MATERIE PLASTICHE
Milano, 25 marzo 2002 - Promau Group DuPont Engineering Polymers hanno
annunciato una collaborazione per il territorio italiano per la formazione
tecnica sull'utilizzo delle materie plastiche. L'accordo formalizza un impegno
già in atto sin dal 2001 con la condivisione, per entrambe le aziende, di
obiettivi finalizzati allo sviluppo di prodotti destinati al mercato delle
attrezzature sportive e a collaborare ad iniziative per la diffusione della
cultura sulle materie plastiche. Realizzato che le società hanno competenze
complementari ed obiettivi comuni, quali: innovazione tecnologica e diffusione
della cultura sulle materie plastiche, il passo verso un accordo è stato breve.
Con l'intesa, le aziende integreranno le proprie competenze ed espanderanno
ulteriormente i servizi offerti ai clienti, in un ottica di mutua collaborazione
simbiotica. È previsto, inoltre, l'impegno congiunto in attività formative
propedeutiche quali i seminari organizzati da Promau Group; eventi dedicati al
personale tecnico dei clienti delle due società in cui vengono affrontate
tematiche relative alle tecnologie, metodologie e materiali oggi disponibili per
lo sviluppo di nuovi prodotti. Giorgio Mondadori, managing director della sede
Promau di Cameri, ha dichiarato: "È indispensabile essere costantemente
aggiornati sullo stato dell'arte delle tecnologie per poter garantire, giorno
dopo giorno, soluzioni innovative ed efficaci per competere in un mercato
globalizzato con attori sempre più agguerriti. Per le aziende l'aggiornamento
professionale del personale è divenuto col tempo sempre più strategico: da
molti è ritenuto uno dei fattori critici di successo quale miglior garanzia di
costante innovazione di prodotto e quindi competitività sui concorrenti. Oggi
le innovazioni tecnologiche si basano più sui materiali e le tecnologie che
sulle macchine. Per questo il Centro Ricerche Promau ha una sezione specifica
per la caratterizzazione dei materiali. Con la nostra esperienza più che
decennale nella progettazione di prodotti, la prototipazione di manufatti in
plastica e metallo, lo sviluppo di stampi rapidi e di attrezzature tradizionali,
comprendiamo perfettamente quanto è importante far conoscere tempestivamente ai
clienti le possibilità offerte dai nuovi materiali e tecnologie".
"Siamo stati contattati da Promau nel 2001, per fornire le nostre
conoscenze e il nostro know-how nel campo dei tecnopolimeri, materiali che un
crescente numero di aziende e designer nei più svariati settori industriali
utilizza per la progettazione di componenti ad alte prestazioni", ha
dichiarato Antonio Nebel, DuPont Engineering Polymers, design and development
specialist. L'accordo, siglato a Marzo 2002 ha di fatto prodotto un primo
risultato. Le aziende, unitamente ad un centro milanese di Industrial Design,
hanno organizzato a Padenghe sul Garda un seminario finalizzato ad illustrare lo
sviluppo rapido di un nuovo prodotto attraverso l'apporto congiunto di un team
multidisciplinari di specialisti. Infolink: www.dupont.com/enggpolymers
www.promau.com
"I
CASTELLI E LE VILLE APERTI AL PUBBLICO" UNA RISORSA PER L'OCCUPAZIONE, LO
SVILUPPO ECONOMICO E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Milano, 25 marzo 2002 - Organizzato dall'Associazione Castelli e Ville Aperti in
Lombardia si è svolto venerdi scorso, presso la sala Assemblee della Banca
Popolare Commercio e Industria di Milano, un convegno sul tema ""I
castelli e le ville aperti al pubblico" L'evento nasce dalla volontà di
evidenziare le potenzialità di sviluppo economico, occupazionale e culturale
che l'apertura al pubblico delle dimore storiche può rappresentare per il
territorio, sensibilizzando istituzioni ed enti pubblici sull'importanza di
investire in una loro sempre maggiore fruibilità. Il convegno avrà un
considerevole contenuto tecnico ed informativo presentando casi di successo a
livello sia italiano che internazionale. Al convegno seguirà un tour di due
giorni nel corso del quale si potranno conoscere direttamente alcune tra le più
prestigiose dimore storiche lombarde. Il convegno si rivolgeva: alle istituzioni
comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europee; ai proprietari e ai
responsabili di dimore storiche già visitabili o in procinto di aprire al
pubblico; ai settori imprenditoriali che fruiranno della maggiore ricaduta
dell'attività di valorizzazione del patrimonio culturale (agenzie di viaggi,
compagnie aeree, albergatori, ristoratori, tour operator, etc.); a coloro che
sono interessati ad intraprendere un' attività imprenditoriale nel settore; a
tutti coloro che sono interessati a vario titolo alla valorizzazione del
patrimonio culturale (operatori culturali, giornalisti, etc.). I Relatori
dell'incontro sono stati : i responsabili delle principali operazioni di
promozione territoriale realizzate con successo in altre regioni d'Europa e
d'Italia i docenti ed esperti di formazione i tour operator e imprenditori
impegnati nella valorizzazione turistica del territorio Infolink: www.castellieville.it
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