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E-GOVERNMENT : INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ISTITUITA COMMISSIONE PERMANENTE PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO E CONFERENZA DEI PRESIDENTI DI REGIONE
Roma, 25 marzo 2002 - Lo scorso 21 marzo il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Presidente della Conferenza dei Presidenti di Regioni e Province autonome, Enzo Ghigo, hanno firmato il protocollo d'intesa che istituisce la Commissione permanente sull'innovazione e le tecnologie. La Commissione è costituita da un Comitato strategico, che definisce le linee guida e ne verifica l'attuazione, e da un Comitato tecnico che - presieduto da un dirigente designato dal Ministero per l'Innovazione e le tecnologie - si riunisce ogni due mesi e agisce a livello operativo. Questa mattina, dopo la firma del protocollo, si è tenuta la prima riunione del Comitato strategico. La Commissione ha lo scopo di promuovere nei governi regionali la definizione e l'attuazione di politiche efficaci e strategie coerenti sui temi della Società dell'Informazione. La cooperazione tra Ministero e Regioni si focalizzerà su alcuni punti: progetti di e-Government, sia in relazione alle infrastrutture (rete nazionale, reti regionali, Carta nazionale dei servizi) sia in relazione ai servizi (portali nazionali e locali, portali tematici); definizione e promozione di standard architetturali e tecnologici per garantire la coerenza tra amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali e assicurare l'interoperabilità dei servizi a livello nazionale; sostegno allo sviluppo dei Piani regionali di e-Government e verifica della loro attuazione nel quadro delle iniziative di benchmarking promosse dalla Commissione europea per l'attuazione del programma eEurope2005. Alle attività della Commissione permanente potranno essere chiamati a partecipare rappresentanti dalle amministrazioni centrali dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, nonché aziende fornitrici di tecnologie e servizi.

IL REGNO UNITO INTENDE PROTEGGERE L'INNOVAZIONE CON UNA NUOVA GUIDA PER I RICERCATORI
Bruxelles, 25 marzo 2002 - Il Regno Unito si propone di salvaguardare le sue invenzioni all'avanguardia attraverso il lancio di una nuova guida dal titolo "Managing intellectual property" (Gestire la proprietà intellettuale). Il manuale fornisce consigli strategici alle università su come tutelare le loro creazioni ed invenzioni e contiene informazioni sui seguenti temi: gestione di bilancio, possesso di diritti di proprietà intellettuale e trattative con gli sponsor, collaborazione interuniversitaria in materia di gestione della proprietà intellettuale, indicatori delle prestazioni e valutazione delle stesse. La guida evidenzia ugualmente come un portafoglio di proprietà intellettuale ben gestito possa aiutare le università a divenire partner più interessanti per gli sponsor della ricerca e garantisce che i ricercatori abbiano accesso ai risultati delle loro indagini per progetti futuri e per finalità didattiche. "Il Regno Unito vanta alcuni dei migliori scienziati del mondo. Aiutarli a trasformare le loro nuove idee in benessere e posti di lavoro è fondamentale per il mantenimento della forza dell'economia britannica", ha dichiarato il ministro della Scienza Lord Sainsbury. "Attraverso una gestione efficiente della proprietà intellettuale, il Regno Unito può trarre pieno vantaggio dalla ricerca, recando potenziali miglioramenti alla qualità della vita ed una maggiore prosperità. Mi auguro che i consigli contenuti in questo manuale assistano le nostre università nel trasformare brillanti ricerche in eccellenti attività commerciali", ha sostenuto il Ministro. Il professor John Archer, rettore dell'università britannica "Heriot-Watt" e presidente del comitato di gestione responsabile della compilazione della relazione, ha sottolineato che la guida sarà utile anche per coloro che lavorano al di fuori dell'ambiente universitario. "Una buona gestione della proprietà intellettuale è indispensabile per il trasferimento delle conoscenze e contribuisce anche all'attuazione degli altri progetti ed obiettivi universitari. Questo manuale cerca di fornire assistenza ai vicerettori ed ai dirigenti universitari, tramite l'individuazione delle questioni che è necessario affrontare se si vogliono ottenere i potenziali vantaggi di un'efficace proprietà intellettuale. Ci auguriamo comunque che i lettori, sia all'interno sia all'esterno del settore dell'insegnamento superiore, trovino la guida utile". Infolink: http://www.patent.gov.uk

GIAPPONE, POTENZIALE EPICENTRO DI UN TERREMOTO FINANZIARIO
Milano, 25 marzo 2002 - Un altro anno da dimenticare. Per il Giappone, che poche settimane fa ha subito lo smacco storico di vedere per la prima volta l'indice Nikkei di Tokio (9.791) finire sotto il Dow Jones (9.920), nessuno osa fare previsioni precise. La potenza asiatica, vicina di casa di molte economie emergenti, è stato un rebus per gli investitori del decennio appena chiuso. E promette di esserlo anche per il prossimo futuro. Tale negativo scenario poggia le sue fondamenta sulla situazione che attanaglia il Giappone, in particolare sul fatto che il suo debito, ormai divenuto impagabile sia arrivato in realtà alla soglia dei 2000 miliardi di Dollari contro i 500-1000 miliardi di Dollari ammessi ufficialmente. Però anche questa cifra, 2000 miliardi di Dollari, non basterebbe da sola a giustificare una prospettiva talmente tetra e quindi a fornire un quadro preciso del vero problema è l'esistenza di oltre 150.000 miliardi di Dollari di contratti in strumenti finanziari derivati stipulati a livello internazionale, molti dei quali sono off bilance sheet, ovvero non sono riportati nei bilanci delle principali banche mondiali. Di conseguenza il debito in strumenti derivati è il vero debito insolvente del sistema finanziario mondiale su cui è innestato il problema bancario giapponese. Il Giappone è stato fino ad oggi il più grande finanziatore del pianeta e ha circa tremila miliardi di Dollari (più o meno tre volte il Prodotto Lordo Italiano) di investimenti in giro per il mondo. In particolare le sue istituzioni finanziarie hanno in portafoglio Titoli del Tesoro americano per 333 miliardi di Dollari e le sue banche hanno erogato crediti per 340 miliari di Dollari negli Stati Uniti e per 363 miliardi di Dollari in Europa. Sono numeri che hanno un lato apparentemente rassicurante e un altro invece assolutamente terrorizzante: il primo è che avendo tutti questi soldi è difficile che i giapponesi vadano in bancarotta; il secondo è che se li usassero per tappare i buchi che hanno accumulato in casa, l'economia mondiale finirebbe in una crisi di liquidità spaventosa, che nessuna istituzione finanziaria europea o americana potrebbe seriamente alleviare. Non è teoria pura. I dati segnalano che il rimpatrio dei capitali è già cominciato, 17 miliardi di dollari nei primi sei mesi del 2001 (ultimo dato disponibile), un rivolo per ora, ma che potrebbe diventare un fiume. Il disastro delle banche giapponesi, andando avanti da oltre dieci anni è ormai storico,ma c'è una serie di coincidenze per le quali è diventato drammatico proprio in questo momento. La prima coincidenza è l'arrivo dei dati sulla situazione dei crediti in sofferenza al 30 settembre scorso, che sono stati resi noti contemporaneamente alla valutazione delle perdite sul portafoglio partecipazioni. Ebbene nei sei mesi conclusi il 30 settembre scorso, che corrispondono alla prima metà dell'esercizio che chiude il 31 marzo, le sofferenze delle 17 principali banche sono cresciute del 13 per cento raggiungendo un ammontare di 22mila 500 miliardi di yen (193 miliardi di euro). E questi sono i dati ufficiali, secondo le valutazioni degli analisti indipendenti la montagna delle sofferenze dell'intero sistema bancario giapponese è in realtà alta sei volte tanto. Quanto alle perdite non realizzate sulle azioni in portafoglio, solo le nove principali banche, con il Nikkei che sta dove sta, ne mettono insieme per 5 mila miliardi di yen (43 miliardi di euro). Standard & Poor's, insieme a Moody's tra le più accreditate agenzie del ramo ha tempestivamente abbassato il rating delle sette principali banche giapponesi e cioè Sumitomo Mitsui Banking Corporation, UFJ Bank, Bank of Tokyo-Mitsubishi, Yasuda Trust & Banking Corporation, Dai-Ichi Kangyo Bank, Fuji Bank e Industrial Bank of Japan e l'impatto sulla credibilità del sistema Giappone è pari a quello di una decina di Enron messe in fila. Le ragioni addotte da Standard & Poor's per la decisione sono, oltre all'aumento delle sofferenze e alla pressione sul patrimonio, anche i guadagni insufficienti. Già, perché il dramma nel dramma è che le banche giapponesi perdono sui crediti, perdono sul portafoglio e in più non riescono neanche a guadagnare con la loro attività. La colpa è loro, ma solo a metà, perché anche se fossero efficienti, e non lo sono affatto, guadagnare con l'intermediazione creditizia quando il tasso di interesse è inferiore allo 0,1 per cento, sarebbe difficile per chiunque. Tanto difficile che anche potendo le banche giapponesi neanche ci provano: la Banca Centrale mette a loro disposizione quantità praticamente illimitate di liquidità a un Tasso vicino allo zero, ma loro, le banche, non la prendono perché non vale la pena di assumersi il rischio di prestare altro denaro per un differenziale di interesse che si misura nei decimi di punto. Tassi così bassi sono per le banche una vera trappola e però, per arrivare a toccare il fondo del vicolo cieco nel quale sono finite, le banche non possono neanche sperare che salgano perché una parte molto rilevante dei loro debitori non sarebbe in grado di pagare Tassi anche lievemente più alti e in caso di aumenti finirebbe automaticamente ad allungare la già lunghissima lista degli insolventi. Sarebbe già abbastanza ma non è tutto. Il primo aprile prossimo scatterà una riforma importante e attesa, anzi a lungo auspicata, grazie alla quale i depositi presso le banche giapponesi, che oggi sono coperti al cento per cento da una generica ma sempre applicata garanzia pubblica, saranno assicurati in caso di fallimento della banca solo fino a 10 milioni di Yen (circa 86 mila Euro). Il tetto, che non è basso in generale, lo è però in Giappone, dove la media dei depositi bancari per la famiglia è pari a 14,5 milioni di Yen. Ma il problema non è neanche questo: il problema è che la riforma scatta proprio nel momento in cui il rischio di fallimento per le banche giapponesi è alto come mai lo è stato in passato e c'è il serio timore che in prossimità del primo di aprile ci possa essere una corsa al ritiro dei depositi. La riforma, giusta, a questo punto però fa paura. Koizumi, il Primo Ministro giapponese ha già detto e ribadito che la sua introduzione, che era prevista per il primo aprile del 2001 e che allora fu rinviata di un anno, perché anche allora c'era lo stesso timore, questa volta non sarà rinviata. Ma non potendo o volendo allentare la tensione da questa parte, il governo di Tokyo difficilmente potrà evitare di intervenire da un'altra. Perché se una soluzione al problema al momento non c'è, c'è però una temporanea via d'uscita, che è quella sulla quale tutti scommettono: una sostanziosa iniezione di denaro pubblico. Quello che tutti si aspettano e che consente di tenere sotto controllo le tensioni evitando l'esplosione del panico, è una surrettizia nazionalizzazione di buona parte del sistema bancario giapponese. Il governo ha già finanziato in passato la cancellazione di parte delle sofferenze dai bilanci delle banche determinando un temporaneo sollievo. Ci si aspetta che lo rifaccia ancora con una iniezione di 15 mila miliardi di Yen (quasi 130 miliardi di Euro) ed è questa la sola ragione per la quale il Nikkei negli ultimi giorni ha avuto un rimbalzo. Uscirne davvero è però cosa assai più dolorosa e complicata. Il Giappone, oggi, è un questi numeri: 19 mila 164 le imprese fallite nel 2001, il numero più alto da 17 anni a questa parte; la disoccupazione salita al 5,6 per cento in dicembre, ed è il tasso record degli ultimi cinquant'anni; la produzione manifatturiera sempre nel 2001 è crollata del 7,9 per cento, il crollo più vistoso dal 1975 a questa parte; il Prodotto Lordo è diminuito dello 0,5 per cento, ed è la terza recessione in dieci anni; la deflazione è fra il 3 e il 4 per cento; il Debito Pubblico si sta avvicinando al 140 per cento del Pil. Taiichi Sakaiya, che è stato ministro dell'economia fino a pochi mesi fa ha candidamente ammesso: "Abbiamo paura che il Giappone possa diventare un'altra Argentina". L'idea fa già accapponare la pelle così, per immaginarne l'impatto sul mondo bisognerebbe però prendere la crisi argentina e moltiplicarla per trenta, perché l'economia giapponese è trenta volte quella argentina. Il momento più pericoloso, dicono gli economisti, è vicino, è l'inizio della primavera, quando fioriscono i ciliegi.

ASSOCONSULENZA: LA SITUAZIONE ATTUALE DEL NUOVO MERCATO
Milano, 25 marzo 2002 - Durante l'ultimo anno abbiamo registrato un notevole calo di interesse da parte degli investitori privati ed istituzionali nei confronti del Nuovo Mercato. Questa situazione ha portato il listino tecnologico italiano sull'orlo del collasso, con volumi praticamente inesistenti. Aziende come I.Net, a fronte di una capitalizzazione di circa 300 mln di euro, sono arrivate a scambiare meno di 400 azioni in una giornata di contrattazione. Fino ad ora sensibili riprese nei volumi ci sono state solamente in rottura di minimi assoluti, evidenziando quindi la notevole incertezza sulle prospettive del Mercato. Per la prima volta dopo un anno, sul finire di febbraio, i volumi del Nuovo Mercato sono sostanzialmente aumentati senza che il Mercato si trovasse sui minimi assoluti. Da ciò si evince un cambiamento importante nella "psicologia " di Mercato, che però per essere tale ha ora bisogno di conferme. Infatti l'attuale fase del Nuovo Mercato, risulta in effetti la più delicata dalla sua nascita. Il miglioramento dei dati sull'economia statunitense e il miglioramento delle previsioni sull'economia europea comportano, se confermati, dei notevoli spostamenti di capitali sul Mercato azionario. A questo punto sarà importante vedere come gli investitori giudicheranno il listino tecnologico italiano. Un incremento dei volumi progressivo, infatti comporterebbe a livello psicologico un mutamento davvero importante, soprattutto in un'ottica di lungo periodo. Le Blue Chips del Nuovo Mercato dovranno in questo momento per prime anticipare un probabile ritorno di interesse da parte degli investitori sul Mercato di riferimento. Questo poiché, visto il loro valore superiore alla media in termini di capitalizzazione, rappresentano un livello di sicurezza maggiore rispetto alle altre società. È importante sottolineare come il Nuovo Mercato sui minimi abbia sempre mostrato un'ottima forza relativa, ma in effetti non l'abbia mai confermata. Solo la conferma dei movimenti rappresenta una garanzia per il lungo periodo. È importante che il Mercato confermi l'interesse per il Nuovo Mercato. Non è assolutamente importante invece che tutti i titoli recuperino in modo sostanziale dai minimi assoluti, poiché ciò rappresenta il riflesso dei singoli accadimenti dell'azienda in questione. Inoltre è importante notare come i singoli temi speculativi, molto spesso nati da illazioni, non abbiano comportato sino ad oggi aumenti o diminuzioni nel lungo periodo, ma siano "rientrati" dopo poco tempo. Se speculazioni "fittizie" potessero muovere il Nuovo Mercato per lunghi periodi, questo perderebbe credibilità in modo irreversibile compromettendo quindi la situazione.

PRICEWATERHOUSECOOPERS, - AITI: PUBBLICATO IL PRIMO STUDIO SULLE MAGGIORI TESORERIE AZIENDALI ITALIANE
Milano, 25 marzo 2002 - PricewaterhouseCoopers, in collaborazione con l'Associazione Italiana Tesorieri d'impresa, ha presentato il 22 marzo in Convegno lo studio Italian Corporate Treasury Benchmarking Survey realizzato su un campione di 56 tesorerie italiane, appartenenti ai maggiori gruppi del settore industriale, delle telecomunicazioni, utilities e grande distribuzione. Delle 56 aziende partecipanti, 17 sono quotate alla Borsa italiana e rappresentano il 55% della capitalizzazione di borsa, escludendo il settore finanziario. PricewaterhouseCoopers da oltre dieci anni realizza progetti di ricerca internazionale nel settore della finanza e della tesoreria d'impresa. Lo studio realizza un'analisi rivolta sia verso l'interno delle tesorerie sulle attività, le responsabilità e i controlli, gli strumenti, il personale e le tecnologie utilizzate, sia verso il mondo bancario con cui le tesorerie si trovano a colloquiare quotidianamente. Dai dati emerge che le aziende partecipanti desidererebbero avere un rapporto di partnership con le proprie banche, ma solo il 25% degli intervistati ritiene migliorato il servizio ricevuto negli ultimi 3 anni ed il 20% addirittura peggiorato La scelta della controparte bancaria non si basa più solo su criteri tradizionali (bassi costi, localizzazione, prodotti innovativi) ma in particolare sull'efficienza operativa, la snellezza decisionale e la qualità dei servizio. Per quanto riguarda,invece l'analisi condotta verso il proprio interno risulta che: nel 77% dei casi la tesoreria è organizzata come un centro di servizio in linea con la media dei campione europeo con cui sono stati confrontati i dati italiani. L'87% dei partecipanti ha una gestione di cash management accentrata e che le tecniche di cash pooling, netting e sweeping accounts sono comunemente utilizzate. Le sinergie e l'efficienza prodotte dalla centralizzazione sono considerate rilevanti e utili al fine di garantire una maggiore sicurezza nella gestione dei dati ed una riduzione dei costi; tale fenomeno sta acquisendo rilievo non solo in Italia ma anche a, livello europeo. Solo l'8% delle tesorerie italiane ricorrono all outsourcíng o alla creazione di Shared Service Center per la gestione dei dati finanziari, ed è previsto uno scarso ricorso a tali strutture anche nei prossimi anni., Questo contrasta con la media dei campione europeo che invece già oggi fa gestire esternamente parte delle attività di tesoreria e prevede un forte incremento nei prossimi anni. Le tesorerie italiane risultano ancora poco sensibili alla gestione dei rischi finanziari legati all'esposizione dei tasso di interesse e cambio e questo risulta evidente dal fatto che circa il 40% delle aziende partecipanti è completamente esposta a variazioni inattese dei tassi di interesse e di cambio, esponendosi a possibili perdite derivanti dalla mancanza di operazioni di hedging. Il campione europeo mostra una maggiore avversione ai rischi finanziari e tendenzialmente copre i propri rischi maggiormente rispetto alle tesorerie italiane. I dati mostrano che i tesorieri utilizzano, per finanziarsi, prevalentemente strumenti di semplice approvvigionamento e gestione. Il 77% ricorre allo scoperto di conto corrente e a finanziamenti a breve da parte dei settore bancario. Anche dal lato degli investimenti, i prodotti utilizzati sono facilmente gestibili e liquidabili (depositi bancari 48%, mercato monetario 36%, Pct e commercial paper 34%). L'utilizzo dei, supporti informatici specifici è presente solo, in alcune delle attività tradizionali di cash managemant mentre largamente utilizzati sono i collegamenti elettronici con il sistema bancario. Permane comunque elevato l'utilizzo di fogli elettronici nelle aree dedicate all'analisi delle performance ed al reporting per gli enti di governo dell'azienda. In quest'area il confronto con il campione europeo analizzato da PwC penalizza le tesorerie italiane infatti il ricorso, a software- specifici è decisamente, superiore rispetto all' Italia, ma ciò che potrebbe essere particolarmente penalizzante è il forte gap che si evidenzia tra l'utilizzo di sistemi Web-based, strategie di E-business e di Internet nelle tesorerie italiane confrontato con il campione europeo. Le tesorerie italiane sono fontane da pianificare l'implementazione, di questi strumenti avanzati di comunicazione, mentre le tesorerie europee, li considerano già di uso corrente. Lo studio ha anche rilevato una carenza di strumenti di controllo formalizzati (plicies, manuali di procedure) ed una scarsa sensibilità verso le nuove tematiche emerse negli ultimi anni quali la gestione centralizzata dei rischi finanziari, attraverso l'adozione di un risk manager o l'individuazione degli impatti operativi derivanti dall'implementazione dei nuovi principi contabili internazionali ed americani relativi agli strumenti finanziari derivati (Ias 39e Fas 133). Questo risulta ancor più evidente se si confrontano i risultati emersi dallo studio svolto in Italia con quelli degli altri paesi europei, su campioni di aziende omogenei con, quello da noi utilizzato. Le rilevanti differenze emerse nel confronto dei campione italiano con quello europeo mostrano che ci sono dei margini di miglioramento molto ampi nelle tesorerie italiane, il nostro campione confrontato con quello europeo sembra quasi in uno stato embrionale. Il confronto deve quindi rappresentare uno stimolo, forte per le nostre tesorerie a far sì che il ruolo di centro di servizio che queste ad oggi rappresentano sia presto trasformato e gestito come un centro di creazione dei valore per l'azienda. Sembra infatti evidente che, in un contesto internazionale sempre più evoluto e correlato, caratterizzato da nuove metodologie di valutazione aziendale da una nuova sensibilità, al rischio e da nuovi strumenti finanziari, la funzione finanza debba sempre più ricoprire un ruolo chiave all'interno della struttura di governance aziendale diventando l'area di controllo e gestione dei rischi finanziari a cui l'attività caratteristica è soggetta.

DUKE ITALIA E L'ISTITUTO BANCARIO SANPAOLO IMI ORGANIZZANO UNA MOSTRA/CONVEGNO DAL TITOLO: "B2I - BANCA, INTERNET, IMPRESA" DEDICATO AL PROCESSO DI GENERAZIONE DEL VALORE TORINO ESPOSIZIONI 13-14 GIUGNO 2002
Milano, 25 marzo 2002 - La finalita' dell'evento congiunto e' quella di presentare le soluzioni informatiche come strumenti di potenziamento ed ottimizzazione della gestione d'impresa. La finanza aziendale ha subito notevoli evoluzioni nel corso degli ultimi anni, tanto che per questa disciplina si delineano concetti e regole che appaiono rivoluzionari rispetto al passato. L'Ict si presenta come un sistema di enpowerment delle capacita' manageriali con potenzialita' dirompenti e puo' acquisire una valenza strategica, sia se impiegata per rendere possibile l'estensione del campo conoscitivo - e ridurre i tempi di reazione agli eventi critici - sia quando concorre alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi contribuendo, in tal modo, alla determinazione del reddito d'impresa. A fare da filo conduttore durante le due giornate sara' ''Internet World'', rivista orientata al management, editorialmente costruita attorno al concetto dei casi d'impresa concretamente realizzati sul campo. L'evento si rivolge ai titolari d'azienda, agli amministratori, alle direzioni aziendali, ai consulenti. Per ogni dettaglio vedere sul sito http://www.internet-world.it   la pagina di informazioni per ''Inserzionisti''.

PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE TITOLI II TRIMESTRE 2002
Roma, 25 marzo 2002 - Per il secondo trimestre del 2002, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, comunica l'emissione dei seguenti nuovi titoli: CCT 1/4/2002 - 2009 Ammontare Minimo 8 miliardi di Euro; BTP 15/4/02 - 15/10/07 Ammontare Minimo 10 miliardi di Euro; BTP 15/5/02 - 2005 Ammontare Minimo 8 miliardi di Euro; CTZ 28/6/02 - 30/6/2004 Ammontare Minimo 7 miliardi di Euro. Nel corso del secondo trimestre 2002, il Ministero dell'Economia, sulla base delle condizioni dei mercati finanziari, si riserva la facoltà di offrire nuovi titoli oltre a quelli summenzionati. Saranno inoltre offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli: BTP 01/03/02 - 01/03/05 cedola 4%; BTP 1/8/2001 - 1/2/2012 cedola 5%; BTP 1/2/2002 - 1/8/2017 cedola 5,25%; BTP 1/2/2002 - 1/2/2033 cedola 5,75%; CTZ 2/1/2002 - 31/12/2003 Il Tesoro si riserva, infine, la facoltà di offrire ulteriori tranche di altri titoli già in essere. L'ammontare minimo si riferisce all'intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche emessa.

RISULTATO DELLA RIAPERTURA DEL BTP A 15 ANNI
Roma, 22 marzo 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha emesso la seconda tranche del BTP 5.25% scadenza 1° agosto 2017, per un importo di 2,5 miliardi di euro. Il prezzo di emissione è stato fissato a 96,25, con regolamento 26 marzo 2002. Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato, i cui lead manager sono stati Unicredit Banca Mobiliare, Ing Bank e Schroder Salomon Smith Barney. La distribuzione geografica ha mostrato una significativa partecipazione da parte di investitori non residenti, europei e nordamericani, per circa il 75% dell'intero ammontare. In particolare, la quota collocata sul mercato statunitense e inglese è stata pari a circa il 40%.

BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA: UTILE NETTO CONSOLIDATO PARI A 25,2 MILIONI DI EURO
Milano, 21 marzo 2002 - Nella riunione del 21 dicembre il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e approvato il bilancio della Banca Popolare Commercio e Industria nonché il bilancio consolidato al 31 dicembre 2001, che verranno trasmessi per l'esame di competenza al Collegio Sindacale e alla Società di Revisione. La Capogruppo ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 64,3 milioni di euro, nonostante la difficile congiuntura economica e finanziaria e dopo aver spesato accantonamenti prudenziali e svalutazioni di partecipazioni tecnologiche per complessivi 57,3 milioni di euro, parzialmente compensati dall'utilizzo del Fondo per Rischi Bancari Generali per 35,1 milioni di euro. L'andamento gestionale dell'esercizio è stato positivo, evidenziando un margine d'intermediazione di oltre 400 milioni di euro, in miglioramento del 9% circa. Al suo interno, le aree di contribuzione hanno avuto sviluppo difforme. Il margine d'interesse è salito a 248,7 milioni di euro (+28%), supportato dal contributo dei dividendi da partecipazioni del Gruppo, elisi nel consolidato, e passati da 18,2 milioni di euro del 2000 a 66,1 milioni del 2001, e dal buon andamento del margine da clientela (+24,2%). I ricavi netti da servizi si sono attestati a 151,5 milioni di euro (-12,5%), penalizzati dall'andamento delle commissioni nette dell'area titoli, conseguenza della ridotta operatività della clientela, frenata dall'incertezza dei mercati. La dinamica delle "spese amministrative" è risultata ancora sostenuta, seppur meno accentuata che nello scorso esercizio (+17,2% nel 2001 contro il +23,3% del 2000), anche a seguito degli oneri connessi agli interventi tecnologici e organizzativi in atto e del completamento del piano di espansione territoriale triennale. A tale proposito, si precisa che nel corso dell'anno la rete territoriale della Banca è stata potenziata con l'apertura di 14 nuove dipendenze (5 avviate nel gennaio 2002) e di 6 unità di private banking. Le "rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali" (32 milioni di euro contro 24,6 milioni nel 2000), comprendono, oltre ai consueti ammortamenti tecnici di esercizio (incrementatisi anche per effetto delle nuove procedure euro), la quota annuale di ammortamento dell'avviamento per l'acquisizione del ramo d'azienda del Banco di Napoli (4,8 milioni di euro) e la quota annuale di ammortamento dei costi accessori connessi all'aumento di capitale (2,8 milioni di euro). In considerazione degli eventi straordinari verificatisi nel secondo semestre del 2001, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di effettuare in via prudenziale "accantonamenti per rischi ed oneri" per complessivi 37,8 milioni di euro (2,6 milioni nel precedente esercizio), ricompresi nei 57,3 milioni indicati nel secondo capoverso precedente. Tra questi, 22,1 milioni di euro sono stati accantonati a fronte di potenziali rischi operativi nei confronti della clientela; 6,8 milioni di euro sono andati ad integrazione del fondo rischi prodotti derivati per la copertura del rischio Argentina, allineato al valore di mercato; 4,2 milioni di euro si riferiscono all'integrazione del fondo per controversie legali con la clientela. Sono stati inoltre effettuati "accantonamenti ai fondi rischi su crediti" di natura eventuale, con recupero fiscale nei nove esercizi successivi, per un ammontare di 5 milioni di euro (voce 140), destinati a fronteggiare la potenziale maggiore rischiosità del portafoglio crediti connessa al rallentamento congiunturale. Le "rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie" (14,5 milioni di euro) rispecchiano prevalentemente svalutazioni di partecipazioni di natura tecnologica, effettuate in considerazione delle mutate prospettive della New Economy. Le "rettifiche di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni" hanno totalizzato 31,1 milioni di euro e vanno a confrontarsi con i 29,8 milioni del 2000 (somma delle voci 120 e 140). Essi si riferiscono prevalentemente alla quota fiscalmente deducibile di svalutazione dei crediti (0,60%). Il conto economico evidenzia inoltre un utile straordinario di 14,3 milioni di euro (6,1 milioni nel 2000) alla cui formazione hanno contribuito 8,1 milioni di proventi straordinari da realizzo partecipazioni (Mediocredito Lombardo e Milan International Funds Sicav). Al fine di rafforzare la struttura patrimoniale della Banca e di non aggravare la situazione di tensione dei ratios di Gruppo, il Consiglio ha deliberato di non procedere alla distribuzione di dividendi, imputando l'intero utile netto a riserva. Verranno regolarmente remunerate le preference shares, ai termini del Regolamento. Per quanto concerne la dinamica dei principali aggregati patrimoniali della Capogruppo, si forniscono i seguenti dati: la raccolta diretta da clientela si è attestata a 5.498 milioni di euro, con una variazione del 22,1% rispetto al 31 dicembre 2000. Il confronto è scarsamente significativo a causa della presenza, nell'aggregato relativo al dicembre 2001, di una giacenza temporanea di un cliente istituzionale pari a circa 626 milioni di euro. Al netto di tale giacenza, la variazione annua della raccolta risulta pari all'8,2%; la raccolta indiretta è salita a 35.369 milioni di euro, con un progresso del 5,9% rispetto al dicembre 2000. La componente riferita alla clientela privata è rimasta sostanzialmente stabile a 10.441 milioni di euro, dei quali 6.337 milioni "in amministrazione" e i restanti 4.104 miliardi rappresentati dal cosiddetto risparmio gestito (gestioni patrimoniali, fondi comuni e sicav estere); i crediti verso clientela hanno raggiunto i 4.748 milioni di euro, evidenziando un incremento dell'8% nei dodici mesi. Il rapporto sofferenze/impieghi - storicamente molto contenuto - si è confermato, al netto delle rettifiche di valore, allo 0,69% (0,66% al 31 dicembre 2000); il patrimonio netto si è portato a 1.193 milioni di euro (728,5 milioni di euro a fine 2000) a seguito dell'aumento di capitale e della conversione anticipata una tantum del prestito "Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999-2004 convertibile subordinato", perfezionati nell'ambito del piano di finanziamento per l'acquisizione di Banca Carime. Il Consiglio ha inoltre esaminato ed approvato lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa consolidati, rinviando l'analisi della relativa relazione alla riunione del prossimo lunedì 25 marzo. Al fine di rendere omogeneo il confronto fra i due esercizi contabili esaminati, i dati al 31 dicembre 2000 sono stati ricomposti con un criterio pro-forma comprensivo della Banca Carime. Il raffronto economico fra l'anno 2001 e l'anno 2000 di seguito fornito deve essere inteso come indicativo anche al fine della stima dei trend evolutivi. Nel corso dell'anno il margine d'interesse è salito a 553,7 milioni di euro, con un progresso di circa il 4% rispetto a quanto indicato per l'anno 2000, nonostante l'andamento divergente delle sue componenti. L'intermediazione con la clientela ha generato margine da clientela sostanzialmente stabile di 253,6 milioni di euro, contro i 254,7 milioni del precedente esercizio. Gli interessi maturati sul portafoglio titoli di proprietà si sono attestati a 149,4 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 116 milioni dello scorso anno. L'incremento del flusso di reddito si spiega prevalentemente con le accresciute dimensioni del portafoglio titoli di proprietà. L'intermediazione sul mercato interbancario ha dato luogo ad un margine netto positivo per 140,7 milioni di euro, in particolare dovuta all'eccedenza di liquidità di Carime che soprattutto nel primo semestre era allocata per un ammontare di 4.132 milioni di euro presso Banca Intesa in un deposito vincolato a condizioni di tasso particolarmente favorevoli (5,1%). A completamento delle componenti che concorrono alla formazione del margine d'interesse, va poi ricordata la voce "Dividendi e altri proventi", attestatasi a 7,6 milioni di euro (contro i 15,4 milioni del 2000). I ricavi netti da servizi - l'area di contribuzione più penalizzata dall'andamento erratico dei mercati - si sono portati a 342,8 milioni di euro, mentre il dato pro-formato relativo al 2000 mostrava un valore pari a 379 milioni. All'interno del margine da servizi, le commissioni nette si sono attestate a 240,9 milioni (contro i 288,4 milioni del 2000), a causa del minor apporto dell'area titoli, soprattutto della raccolta ordini da clientela. I "Profitti da operazioni finanziarie" sono cresciuti a 9,3 milioni di euro, dai precedenti 3,3 milioni, grazie ad una accurata politica di gestione delle componenti finanziarie in cambi ed in titoli di proprietà del Gruppo. Il risultato è stato in particolare sostenuto dall'utile della negoziazione cambi che da solo ha totalizzato 7,1 milioni di euro a livello di Gruppo. Il risultato netto dell'operatività in titoli, ricompreso nei profitti da operazioni finanziarie, è stato penalizzato da 19,3 milioni di svalutazioni, risultando pari a - 4,8 milioni. Tuttavia tale risultato, integrato dell'apporto di circa 7 milioni generato dall'operatività in prodotti derivati, ha contribuito all'incremento della voce 60 per poco più di 2 milioni di euro La voce "Altri proventi di gestione", nella quale confluiscono tutti i recuperi di spese da clientela inerenti ai servizi offerti e correlata agli accresciuti volumi operativi dell'attività tradizionale del Gruppo, è salita a fine esercizio a circa 92 milioni di euro (+ 5,7%). Per effetto degli andamenti sopra descritti, il margine di intermediazione si è mantenuto pressoché in linea ( 896,5 milioni di euro) con il dato pro-forma relativo all'anno 2000 (913,4 milioni). L'impegnativo programma di investimenti legato al completamento del Piano triennale di sviluppo della rete territoriale del Gruppo, unitamente agli effetti dell'ampliamento del perimetro di consolidamento, ha determinato un accrescimento delle "Spese amministrative" pari al 4,1% per un totale di a 660,5 milioni di euro. All'interno dell'aggregato: le "Spese per il personale" si sono incrementate a 414,6 milioni di euro (+ 3,5%), in particolare per gli aumenti dell'originario Gruppo BPCI, solo parzialmente compensati dalla riduzione delle risorse di Banca Carime migrate in Banca Intesa in ottemperanza agli accordi contrattuali con la stessa (con benefici quindi contenuti al solo secondo semestre 2001). Le "Altre spese amministrative" si sono portate invece a 245,9 milioni di euro (+ 5,1%). Conseguentemente il risultato lordo di gestione consolidato, calcolato prima di rettifiche ed ammortamenti, si è attestato a 236 milioni di euro, contro i 278,8 milioni evidenziati dal bilancio pro-forma del 2000. Le "Rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali" si sono portate a 128,7 milioni di euro (+ 14,8% rispetto al dato pro-formato per l'anno 2000) e comprendono, oltre ai consueti ammortamenti di esercizio, circa 54 milioni relativi a goodwill (in particolare 38,9 milioni riferiti a Banca Carime, con ammortamento ventennale). Gli "Accantonamenti per rischi ed oneri" si sono portati da 8,7 a 47,5 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente ad accantonamenti effettuati dalla Capogruppo. Le "Rettifiche di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni" sono risultati pari a 36,5 milioni di euro (55,5 milioni nel 2000). Le più contenute esigenze di rettifica rappresentano l'effetto della cessione di incagli e sofferenze che Banca Carime in ottemperanza al contratto, ha trasferito a Banca Intesa. Nella voce sono compresi anche passaggi a perdita effettuati nel corso dell'anno per 2,2 milioni di euro. Le "Riprese di valore su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni" hanno totalizzato 9 milioni di euro e conseguono alla rigorosa politica di accantonamenti prudenziali condotta nei trascorsi esercizi sia dal Gruppo Bpci originario che da Banca Carime. Sono stati inoltre effettuati, come visto, "Accantonamenti ai fondi rischi su crediti" di natura eventuale da parte della Capogruppo per un ammontare di 5 milioni di euro. Le "Rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie", pari a 15,8 milioni di euro, sono prevalentemente riconducibili alle prudenziali svalutazioni apportate sulle partecipazioni di natura tecnologica in portafoglio alla Capogruppo. La voce "Perdita delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" è riferita alla copertura delle perdite della partecipata Consors Online Broker Sim, effettuata da Bpci e da Onbanca. Il conto economico consolidato ha inoltre beneficiato nel corso dell'anno di un "Utile straordinario" di 39,3 milioni di euro. A tale risultato netto ha contribuito prevalentemente la cessione dei 19 sportelli di Banca Carime ed in minor misura la cessione di quote di partecipazioni soprattutto da parte della Capogruppo. Si è inoltre proceduto all'utilizzo del Fondo per rischi bancari generali per un importo di 34,7 milioni di euro, al fine di contribuire al miglioramento dell'utile netto consolidato. In linea con l'evoluzione dell'imponibile, il prelievo fiscale è sceso a 59,8 milioni di euro (contro i 102,5 milioni evidenziati dal bilancio pro-forma 2000). L'esercizio si è pertanto concluso con un utile netto consolidato pari a 25,2 milioni di euro.

BPCI: SALVATORI CONSULENTE GENERALE DI GRUPPO; CARTONE VICE PRESIDENTE OPERATIVO DI CARIME
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Commercio e Industria, nel corso della adunanza del 21 marzo, ha deliberato all'unanimità di nominare il Dott. Carlo Salvatori Consulente Generale di Gruppo, nonché di designare il Dott. Tommaso Cartone a ricoprire la carica di Vice Presidente Operativo di Banca Carime.

BANCA PROFILO: APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 UTILE NETTO A 3.073.403 EURO, MEZZI AMMINISTRATI PER 2.116 MILIONI DI EURO DEL 2001 RAGGIUNTI TUTTI I RISULTATI FISSATI NEL PIANO 1999-2001
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo, investment bank specializzata nel Private Banking, ha approvato il 21 marzo il progetto di bilancio al 31 dicembre 2001. Il risultato economico del 2001 ha inevitabilmente risentito dell'andamento negativo dei mercati finanziari mondiali e della congiuntura sfavorevole aggravata dai tragici eventi dell'11 settembre scorso. Tuttavia la società, concentrandosi sulla riorganizzazione delle Aree di business, ha continuato il proprio cammino di sviluppo raggiungendo tutti i risultati fissati nel Piano triennale 1999-2001: Dati in milioni di Euro Budget Consuntivo Ricavi gestione operativa 122,1 126,3 Utile netto 26,8 23,4 Mezzi amministrati * 1.549 2.116 Volumi intermediati 126.000 170.629 Investimenti 27,2 16,4 * = Dato puntuale Il consuntivo dei dati di bilancio dell'esercizio 2001 è contraddistinto da un utile netto di Euro 3.073.403, in calo del 76% rispetto al risultato eccezionale dell'anno precedente (Euro 12.939.000). I mezzi amministrati sono ammontati a 2.116 milioni di Euro (- 16,5 % sul 2000) indicando una diminuzione sostanzialmente riconducibile alla valorizzazione dei portafogli. I ricavi ammontano a 20,5 milioni di Euro (-24 % rispetto al 2000). Il patrimonio netto di Banca Profilo al 31/12/2000 ammonta a 117,860 milioni di Euro. Il CdA ha deliberato inoltre di sottoporre all'Assemblea degli azionisti (23 aprile p.v. in prima convocazione o 24 aprile in seconda convocazione) la proposta di: 1. destinare l'utile a "riserva legale" per un importo di Euro 405.353 e a dividendo nella parte residua - per complessivi Euro 2.668.050 - in ragione di Euro 0,022 per azione, al lordo delle ritenute di legge 2. distribuire parte della Riserva "Sovrapprezzi di Emissione" (Euro 0,091 per azione) Il pagamento del dividendo e del sovrapprezzo di Emissione (Euro 0,113 per azione) avverrà a partire dal 04.07.2002, con stacco della cedola n. 4, fissato al 01.07.2002.

''BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A.'' APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO INDIVIDUALE ED IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2001. UTILE NETTO DEL PERIODO A LIRE 58,6 MILIARDI (+ 4,7% RISPETTO ALLO SCORSO ESERCIZIO)
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Desio e della Brianza S.p.A., riunitosi in data 21 marzo 2002, ha approvato il Progetto di Bilancio Individuale ed il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2001. Le verifiche effettuate in merito a tale documentazione da parte della Societa' di Revisione saranno peraltro portate a compimento in tempo utile per il prosieguo dell'iter assembleare. I principali dati del progetto di bilancio della capogruppo - Le risultanze di bilancio mettono in evidenza un risultato netto di Lire 58,6 miliardi (+4,7% rispetto all'anno precedente) prima degli accantonamenti per Lire 28,5 miliardi al fondo rischi bancari generali (+7,5% rispetto al 2000); tale risultato, fa attestare il Roe al 13,4% (14% nel 2000). Relativamente all'utile da ripartire, pari a Lire 30,1 miliardi (+2,2% rispetto al 2000), il Consiglio di Amministrazione proporra' all'Assemblea, prevista per il giorno 30 aprile 2002 in prima convocazione e per il giorno 2 maggio 2002 in seconda convocazione, un dividendo di Euro 0,068 (Lire 131,7) per ogni azione ordinaria (Lire 130 nel 2000) e di Euro 0,082 (Lire 158,8) per ogni azione di risparmio (Lire 156 nel 2000). Le relative date di ''stacco'' e di pagamento sono state individuate rispettivamente nel 6 maggio 2002 e nel 9 maggio 2002.
La tabella seguente riassume le principali grandezze patrimoniali (*) ed economiche (dati in miliardi di Lire):

descrizione                    dic01         dic00        +/-ass.         +/-%
Raccolta diretta          4.430,6      3.746,0           684,6       18,3%
Raccolta indiretta     10.594,2    10.256,4           337,8        3,3%
di cui:
risparmio gestito          2.484,6     2.465,5            19,1        0,8%
Massa amministrata  15.024,8    14.002,4        1.022,5        7,3%
Crediti lordi per cassa
verso clienti                  4.056,9     3.485,1            571,8       16,4%
Margine di interesse      210,9       187,6                23,3       12,4%
Margine da servizi          120,3     125,9                   -5,7       -4,5%
Margine di
intermediazione                331,2       313,6               17,7        5,6%
Risultato lordo
di gestione                        115,3       124,3                 -9,1      -7,3%
Utile delle
attivita' ordinarie                88,5        87,9                   0,6        0,6%
Utile netto
del periodo                          58,6        56,0       2,6        4,7%

  (*) al fine di garantire un confronto omogeneo i dati 2000 sono stati depurati dalle grandezze conferite alla partecipata Banco Desio Toscana S.p.A. Sul versante del passivo l'esercizio ha registrato un totale di mezzi amministrati che si attesta a Lire 15.024,8 miliardi con una crescita di Lire 1.022,5 miliardi (+7,3% rispetto al 2000); in particolare si segnala il risultato ottenuto nel comparto della Raccolta diretta in crescita del 18,3% con un aggregato che si attesta a Lire 4.430,6 miliardi. Anche la raccolta indiretta, in un contesto di mercato non certo favorevole, ha registrato positivi sviluppi con una crescita del 3,3% e stock pari a Lire 10.594,2 miliardi. Relativamente alla voce Crediti, in presenza di un ulteriore positiva dinamica dell'attivita' creditizia (+16,4% rispetto al 2000 con uno stock finale di Lire 4.056,9 miliardi), rivolta prevalentemente al finanziamento all'economia ed alle famiglie, permane molto attenta la politica di gestione del rischio: le sofferenze nette pari a Lire 40,5 miliardi presentano un rapporto sugli impieghi netti pari al 1,02% (1,3% nell'esercizio 2000) confermando la grande attenzione posta alla salvaguardia della qualita' del credito. A livello economico l'esercizio 2001 evidenzia un positivo trend del margine di intermediazione (+5,6%), frutto di un rilevante incremento del margine di interesse attestato a Lire 210,9 miliardi (+12,4% rispetto a Lire 187,6 miliardi dell'anno 2000) e di una contenuta flessione dei ricavi netti da servizi (-4,5% rispetto all'anno precedente), fatto quest'ultimo, in linea con l'andamento dei mercati che hanno penalizzato le attivita' finanziarie della clientela. Le spese amministrative, pari a Lire 198,0 miliardi (di cui Lire 118,6 miliardi per spese del personale e Lire 79,4 miliardi per altre spese amministrative) e gli ammortamenti su immobilizzazioni, pari a Lire 17,8 miliardi, presentano un incremento (+ 14,1% annuo) strettamente correlato allo sviluppo aziendale ed alle iniziative strategiche in corso. Il risultato lordo di gestione ammonta a Lire 115,2 miliardi e registra una flessione del 7,3% rispetto al dato di dicembre 2000 che a sua volta aveva peraltro evidenziato un rilevante incremento annuale del 54,1%. Le rettifiche e le riprese di valore sui crediti (Lire 18,2 miliardi rispetto a Lire 30,7 miliardi del 2000), gli accantonamenti per rischi ed oneri (Lire 4,9 miliardi rispetto a Lire 1,3 miliardi del 2000), le rettifiche e le riprese di valore su immobilizzazioni finanziarie (Lire 1,4 miliardi) portano l'utile delle attivita' ordinarie a Lire 88,4 miliardi, con un risultato in linea con quello dell'anno precedente (+0,6% rispetto a lire 87,9 miliardi) L'attivita' straordinaria ha generato uno sbilancio positivo di Lire 13,3 miliardi mentre le imposte e tasse ammontano a Lire 43,2 miliardi. Dopo l'accantonamento di Lire 28,5 miliardi al fondo rischi bancari generali, che porta il fondo a complessive Lire 128,5 miliardi, l'utile netto da ripartire si attesta a Lire 30,1 miliardi (+ 2,2% sul 2000). L'organico del Banco al 31 dicembre 2001 ha raggiunto le 1.024 unita', con una rete periferica articolata su 73 filiali, contro le 951 unita' e le 67 filiali dell'anno precedente. "I principali dati del bilancio consolidato " Il risultato netto di Lire 55,4 miliardi (prima degli accantonamenti per Lire 28,5 miliardi al fondo rischi bancari generali) risulta sostanzialmente allineato a quello dell'esercizio precedente; tale risultato fa attestare il R.O.E. al 12,3%. La tabella seguente riassume le principali grandezze patrimoniali ed economiche del bilancio consolidato (dati in miliardi di Lire): 

descrizione                     dic01       dic00     +/-ass.   +/- %
Raccolta diretta           4.619,3     3.815,8       803,5   21,1%
Raccolta indiretta       12.754,8    11.441,1     1.313,7   11,5%
di cui:
risparmio gestito           3.991,6     3.383,6       608,0   18,0%
Massa amministrata  17.374,1    15.256,9     2.117,3   13,9%
Crediti lordi
clienti                             4.109,7     3.507,8       601,9   17,2%
Margine
di interesse                       212,3       182,8        29,4   16,1%
Margine
da servizi                           128,7       142,6       -13,9   -9,8%
Margine
di intermediazione             340,9       325,4        15,5    4,8%
Risultato lordo
di gestione                         115,4       125,9       -10,5   -8,3%
Utile delle
attivita' ordinarie                92,8        91,8         1,0    1,1%
Utile netto
del periodo                          55,5        56,1        -0,6   -1,1%

Anche a livello consolidato si evidenzia l'evoluzione delle massa amministrata che presenta complessivamente un incremento di Lire 2.117,3 miliardi passando da Lire 15.256,9 miliardi a Lire 17.374,1 miliardi (pari a circa il + 14%). Al sostenuto incremento della raccolta diretta (+ 21,1% con crescita dello stock di Lire 803,5 miliardi), si accompagna anche il positivo contributo della raccolta indiretta (+ 11,5% con crescita dello stock di Lire 1.313,7 miliardi); quest'ultimo comparto, nei confronti dell'attivita' svolta con la clientela ordinaria evidenzia, peraltro, incrementi di tutto rispetto sia sul versante del risparmio amministrato (+ 19,1%) che del risparmio gestito (+18,0%). L'organico del Gruppo al 31 dicembre 2001 ha raggiunto le 1.087 unita' a fronte delle 970 dell'anno precedente. Il numero degli sportelli, presenti in dieci province e tre regioni e' passato a 76 (67 a fine 2000). A compendio dei dati teste' esposti, si evidenzia che l'esercizio 2001 e' stato fortemente caratterizzato dalla strategia di ampliamento strutturale e dimensionale del Gruppo Banco Desio, sia nelle attivita' a livello nazionale che internazionale. Tale strategia si e' concretizzata innanzitutto nella realizzazione del progetto di costituzione di una nuova realta' bancaria denominata Banco Desio Toscana S.p.A., con sede in Firenze, nonche' nella creazione di una propria compagnia di assicurazione vita denominata Desio Vita S.p.A. L'avvio delle rispettive operativita' e' avvenuto tra l' ottobre 2001 e il gennaio 2002. La compagnia di assicurazione ha gia' lanciato alcuni prodotti ''unit linked'' e ''index linked'' che stanno ottenendo favorevoli consensi presso la clientela. Inoltre, a conferma dell'attenzione che il Banco pone da anni verso il comparto del private banking e del risparmio gestito (dove pure e' continuata, nonostante l'avversa congiuntura, la crescita di Anima SGRpA), va segnalato il Progetto Internazionale che ha portato alla costituzione di Brianfid Lux S.A., con sede in Lussemburgo, e all'acquisizione -tramite la stessa finanziaria lussemburghese- del pacchetto di maggioranza del Credito Privato Commerciale S.A. con sede in Lugano. Oltre ai sentieri di crescita ''esterna'' cui si e' appena accennato, la Capogruppo ha continuato a percorrere la tradizionale direttrice di sviluppo geografico, estendendo peraltro la propria articolazione territoriale non solo nell'ambito della regione d'origine (laddove diversi sportelli sono stati aperti soprattutto nel quadrante sud-ovest), ma anche nella citta' di Roma. Inoltre, in attuazione delle politiche di sviluppo ''multicanale'' gia' intraprese nel precedente esercizio, e' stato dato impulso al Progetto Promotori Finanziari, da cui e' recentissimamente scautrita ''Desio Partner'', struttura divisionale di Sede e di Rete, la quale persegue una copertura territoriale estesa a livello nazionale. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato di riproporre all'Assemblea l'autorizzazione per l'acquisto di azioni proprie, sia ordinarie che di risparmio non convertibili, mediante costituzione di apposita riserva dell'importo di Euro 4.000.000,00. L'Assemblea degli Azionisti, prevista per il giorno 30 aprile 2002 in prima convocazione e per il giorno 2 maggio 2002 in seconda convocazione, sara' inoltre chiamata a deliberare, sempre in sede Ordinaria, sulla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale ed, in sede Straordinaria, su alcune proposte di modifiche statutarie. Nelle medesime date si terra' altresi' l'Assemblea Speciale degli Azionisti di Risparmio per deliberare sul rinnovo del Rappresentante Comune.

NULLA OSTA DELLA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO DI OFFERTA DI SANPAOLO IMI SULLE AZIONI DI RISPARMIO DEL BANCO DI NAPOLI
Torino, 25 marzo 2002 - A seguito del nulla osta rilasciato dalla Consob mercoledì scorso, sabato 23 marzo 2002 sarà pubblicato il Documento Informativo relativo all'Offerta Pubblica di Acquisto volontaria promossa da Sanpaolo Imi su n. 126.991.859 azioni di risparmio del Banco di Napoli, pari alla totalità delle azioni di risparmio emesse che non sono di proprietà dell'Offerente. L'Offerta - le cui condizioni e modalità sono illustrate nel Documento Informativo - prevede un corrispettivo di Euro 1,30 per ogni azione di risparmio. Essa partirà il 26 marzo 2002 e avrà termine il 19 aprile 2002, salvo proroghe o modifiche. La raccolta delle adesioni all'Offerta avverrà sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A.. Non è pertanto richiesta la sottoscrizione di una scheda di adesione.

BANCA 121, NICOLA ONORATI NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE VICARIO. SILVIO BENCINI VICE DIRETTORE GENERALE.
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca 121 ha conferito a Nicola Onorati l'incarico di Vice Direttore Generale Vicario. Onorati affiancherà il Direttore Generale Giampietro Gennaioli e avrà la responsabilità della rete di promozione finanziaria, del marketing e dei servizi telematici. La responsabilità di pianificazione, bilancio e controllo di gestione, finanza e crediti, organizzazione e Ict è invece affidata a Silvio Bencini che, dallo scorso mese di gennaio, ricopre l'incarico di Vice Direttore Generale. Quarantatré anni, leccese, Nicola Onorati - dopo una breve esperienza in Banca di Roma - ha percorso le tappe principali della sua carriera professionale nella ex Banca Del Salento, oggi Banca 121, con incarichi di crescente responsabilità. In particolare, ha contribuito in misura determinante alla costituzione e allo sviluppo della rete di promozione finanziaria. E' Vice Direttore Generale di Banca 121 dal settembre 2000. Nell'incarico di Vice Direttore Generale Vicario, Onorati subentra a Giuseppe Rollo, che assumerà l'incarico di Vice Direttore Generale di "Merchant Leasing & Factoring S.p.A.", società del Gruppo Mps. Silvio Bencini, quarantasei anni, milanese, proviene da Banca Toscana, di cui è stato direttore finanziario per oltre tre anni. In precedenza, ha ricoperto vari incarichi di responsabilità all'interno di primari istituti di credito e sim.

BANCA 121 CERCA 500 PROMOTORI FINANZIARI
Milano, 25 marzo 2002 - Per rafforzare la propria presenza sul territorio nazionale, Banca 121 ha programmato l'inserimento nella rete commerciale di 500 promotori finanziari La ricerca riguarda, in particolare: 150 promotori finanziari con esperienza o bancari con almeno tre anni di attività nell'area della consulenza finanziaria; 350 diplomati o laureati (preferibilmente in discipline economico-aziendali) da formare e avviare alla carriera di promotore finanziario. Le sedi di lavoro sono in tutta Italia, e in particolare nelle regioni del Nord e Centro Italia e nelle Isole. Requisiti preferenziali - Per i Promotori Finanziari con esperienza e i bancari: profilo professionale di alto livello, buona capacità relazionale, orientamento al cliente, attitudine al lavoro in team e per obiettivi Per i diplomati e i laureati: dinamicità, intraprendenza, forte motivazione e attitudine alla professione di promotore finanziario. Che cosa viene offerto - Formazione continua: in Banca 121, il percorso formativo, progettato per esaltare le specifiche competenze e potenzialità, accompagna il promotore finanziario durante tutta la sua attività, in funzione di un continuo aggiornamento e di precisi obiettivi di crescita. In particolare, agli aspiranti promotori finanziari la banca offre l'opportunità di frequentare un corso gratuito di preparazione all'esame di Stato per l'iscrizione all'Albo nazionale dei promotori finanziari, che prevede lezioni in aula su tutto il territorio nazionale. Superato l'esame di Stato e fino alla firma del contratto con la Banca, il neo promotore segue un percorso formativo che prevede - tra l'altro - corsi tecnico-operativi finalizzati a garantire una piena conoscenza di prodotti e mercati, delle tecniche di vendita e di risparmio gestito. Il percorso si chiude con l'inserimento del neo-promotore in un Negozio Finanziario Banca 121. Trattamento economico competitivo: a favore dei promotori esperti e dei bancari vengono formulate proposte su misura in relazione ai profili professionali specifici. Ai neo promotori la banca riconosce, per i primi mesi, delle particolari agevolazioni "reddituali". Per tutti, il contratto proposto è quello di agenzia monomandato senza rappresentanza, con interessanti sistemi provvigionali e incentivanti. Supporti operativi all'avanguardia: i promotori finanziari Banca 121 hanno a disposizione un mix di strumenti e soluzioni per qualificare la relazione con il cliente e ottimizzare la pianificazione della propria attività. In particolare: piattaforma di Crm, che consente di presidiare e sviluppare la relazione con il cliente; struttura di Personal Financial Planning, in continuo potenziamento, che permette peraltro di accedere on line a tools statici (research, ecc.) e dinamici (asset allocation, personal risk analyser, ecc.) per lo svolgimento ottimale dell'attività di consulenza; piattaforma operativa di back office ("filiale hub"); servizi telematici e operatori del Contact Center per informazioni, assistenza nella negoziazione, consulenza economico-finanziaria, sia su base sistematizzata che personalizzata, campagne di outbound, ecc. Opportunità di crescita professionale; Ampio portafoglio prodotti multibrand, in continuo arricchimento, grazie anche al contributo delle strutture di eccellenza del Gruppo Mps; Visibilità dei Negozi Finanziari Banca 121, strutture polifunzionali, progettate per assicurare alla clientela un completo servizio consulenziale in ambienti eleganti e riservati, dotati dei più moderni supporti informatici e telematici. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum vitae, con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali, all'indirizzo e-mail promozionefinanziaria@banca121.it  o via fax al numero 0832.669591. Inoltre, è possibile utilizzare il form elettronico presente nella sezione "Job Opportunities" di questo sito Internet. Ulteriori informazioni possono essere richieste anche al Numero Verde 800.121.121.

E LE PARTITE IVA VANNO AL CONCORSO PROMOTORE FINANZIARIO: 1/5 SONO IN LOMBARDIA. GLI ASPIRANTI SONO TANTISSIMI: UN SOGNO PER 5.000 GIOVANI OGNI ANNO
Milano, 25 marzo 2002. Si sono presentati più di 1.200 nei padiglioni della Fiera. Coi banchetti uno accanto all'altro per la prova scritta della prima delle tre sessioni del 2002. E non è il classico concorso per un posto pubblico. Sono tutti candidati ad un'ambita professione: offrire warrant, future, fondi comuni "porta a porta". E' la faccia umana della finanza. La media dei promossi, tra prova scritta e orale, è del 20%. Attualmente sono circa 10.000 i promotori finanziari della Lombardia iscritti all'Albo gestito dalla Commissione regionale Consob-Camera di commercio di Milano. In Italia sono in tutto circa cinquantamila. A 10 anni dall'istituzione dell'Albo dei promotori finanziari alla Camera di commercio di Milano molte cose sono cambiate: dal mercato finanziario vero e proprio al numero di aspiranti promotori. Se nel 1991 furono in 400 a fare richiesta di iscrizione alla prima prova, numero che da dieci anni è in costante crescita, oggi erano in più di 1.200, ma hanno raggiunto i quasi 1.400, in un'unica sessione di esame, negli anni del boom della Borsa. Ma chi sono le persone che vogliono diventare promotori finanziari? La Camera di commercio ha stilato una sorta di identikit a più facce dei candidati, per lo più trentenni: il ragazzo fresco di laurea che vuole rendere più appetibile il suo curriculum; l'impiegato in banca con un'esperienza trentennale nel settore; donne manager ma attaccate alla famiglia, che cercano un lavoro da gestire in tutta autonomia e con orari flessibili. Come iscriversi all'albo. Per essere iscritti occorre superare una prova scritta ed una orale. La Commissione è composta da tre membri, nominati dalla Consob su designazione: uno dell'associazione professionale di categoria dei promotori maggiormente rappresentativa sul piano nazionale; uno dalle associazioni di categoria, maggiormente rappresentative sul piano nazionale delle banche e degli altri soggetti abilitati che svolgono prevalentemente l'offerta fuori sede di prodotti e di servizi di investimento di terzi; uno dal presidente della Consob sentita la Camera di commercio. I numeri. 12.916 è il numero delle domande pervenute alla Camera di commercio per partecipare all'esame di promotore finanziario riferito agli ultimi 3 anni. Di questi solo 11.558 si sono presentati all'esame. Il numero però cala notevolmente considerando le persone che hanno superato la prova scritta: in totale solo 5.953. Dati storici. Il grande boom di iscrizioni all'esame è arrivato nel 1998: quasi 2.560 le persone che si sono presentate. Un numero esorbitante se si considera che l'anno prima erano solo 1.198, meno della metà. Un incremento di più del 50% da un anno all'altro. Dal '98 le richieste continuano a crescere a livelli sostenuti. Nel '99 fanno richiesta 3.417 persone, quasi 900 in più rispetto al '98. Nel 2000 si riscontra un incremento di più di 1.400 iscrizioni raggiungendo un totale di 4.838. Nel 2001 il trend positivo cambia rotta, anche se in modo esiguo: si passa infatti a 4.661, meno 177 rispetto al 2000.

CREDITO ARTIGIANO: APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31.12.2001 VOLUMI IN CRESCITA GRAZIE ALLE NUOVE ACQUISIZIONI
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, presieduto dall'avv. Bassano Baroni, ha approvato il bilancio consolidato al 31.12.2001, che comprende oltre ai risultati relativi allo stesso Credito Artigiano - già approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio - e alla Banca dell'Artigianato e dell'Industria di Brescia, i dati della Banca Regionale Sant'Angelo di Palermo - nonché della controllata Leasingroup Sicilia - della quale è stato acquisito il controllo nel corso dell'esercizio attraverso un'Offerta Pubblica di Acquisto. I risultati delle due controllate sono fortemente condizionati l'una dalla fase di avvio di piena operatività, l'altra da un importante processo di ristrutturazione. Importanti investimenti sono stati effettuati dalla Banca dell'Artigianato e dell'Industria nel corso dell'esercizio 2001 per l'apertura di tre nuove Filiali nella provincia di Brescia. La Banca Regionale Sant'Angelo è una realtà recente, costituita il 1 gennaio 2001 mediante conferimento di gran parte della rete dell'omonima popolare, è entrata nel Gruppo Credito Valtellinese dal giugno 2001 e pertanto solo nella seconda metà dell'anno - dopo l'integrazione nel nuovo sistema informativo - ha intrapreso il previsto percorso di rafforzamento commerciale e operativo. Più in dettaglio, la Banca dell'Artigianato e dell'Industria chiude con risultato negativo di € 838 mila, mentre la Banca Regionale Sant'Angelo evidenzia una perdita di € 727 mila. E' in corso di realizzazione un ampio progetto di ristrutturazione della presenza del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia, che comporterà, in una prima fase, l'aggregazione della Banca Popolare Santa Venera, della Leasingroup Sicilia e della Banca Regionale Sant'Angelo - secondo le modalità stabilite nel progetto di fusione approvato dai rispettivi Consigli di Amministrazione del 13 marzo scorso - in un'unica ed importante banca regionale, che sarà denominata Credito Siciliano, con una maggiore capacità competitiva per dimensioni ed efficienza. Ciò consentirà alla nuova banca, proprio in virtù delle accresciute dimensioni operative, di importanti sinergie e significative economie di scala, un più veloce percorso di miglioramento operativo e reddituale, valorizzando al meglio gli investimenti effettuati dal Credito Artigiano. Delle principali grandezze consolidate - presente l'ampliamento del perimetro di consolidamento rispetto ai dati del 31.12.2000 - si evidenzia la raccolta diretta di € 3.301 milioni, in incremento del 52,5% rispetto allo scorso anno, la raccolta indiretta di € 3.865 milioni, in crescita del 12,1% su base annua. Il risparmio gestito, con una consistenza di € 1.706 milioni, aumenta del 23,4% su dicembre 2000. Gli impieghi alla clientela confermano una dinamica sostenuta e si attestano a € 2.830 milioni, con un incremento superiore al 58% rispetto allo scorso anno. A livello economico - tenuto presente che coerentemente con le scelte già effettuate nella redazione della semestrale al 30 giugno 2001 i dati di conto economico della Banca Regionale Sant'Angelo e della controllata Leasingroup Sicilia sono stati consolidati integralmente solo per il secondo semestre del 2001 - si evidenziano il margine di interesse pari a € 103,3 milioni di lire, in aumento del 36% rispetto a dicembre 2000, in relazione alla crescita dei volumi intermediati soprattutto delle controllate, e il margine di intermediazione di € 164,3 milioni, che si incrementa del 23% su base annua. Le spese amministrative assommano a € 112,8 milioni, le rettifiche di valore - compresa la quota di avviamento delle società consolidate per € 9,4 milioni - raggiungono € 22,4 milioni. Il risultato di gestione si determina in € 29 milioni, in diminuzione del 18,7% rispetto ai dati di dicembre 2000. L'utile delle attività ordinarie si determina in € 12 milioni, mentre l'utile netto consolidato di € 4,6 milioni segna una contrazione del 63% su base annua, risultando fortemente condizionato dall'ammortamento dell'avviamento della nuova banca.

GRUPPO BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO PREVISIONE UTILE NETTO 2002-2005
Milano, 25 marzo 2002 - La Banca Popolare di Milano oltre all'approvazione dei risultati 2001 ha presentato oggi alla comunità finanziaria ed alla stampa il "Piano di riorganizzazione industriale del Gruppo Bipiemme" che, in base alla normativa vigente, consentirà al Gruppo di avere complessivamente effetti economici positivi quantificabili in circa euro 350 mln nei prossimi 10 anni. In particolare le proiezioni di sviluppo dei risultati economici del Gruppo Bipiemme, sulla base della decisione assunta di realizzare la prima fase di detto piano entro la fine del corrente anno, evidenziano il seguente sviluppo del risultato netto consolidato: euro 181 mln nel 2002, euro 197 mln nel 2003, euro 230 mln nel 2004 e euro 267 mln nel 2005.

ASSEMBLEA DEGLI OBBLIGAZIONISTI INTERBANCA
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione riunitosi il 21 marzo ha deliberato che l'Assemblea Straordinaria dei Soci di Interbanca convocata per il prossimo 24 Aprile 2002, conterrà all'ordine del giorno anche la proposta di modifica del periodo di conversione del Prestito Obbligazionario "Interbanca S.p.A. 2,50% 2001/2011 subordinato ibrido convertibile in azioni ordinarie proprie". Tale modifica, concernente l'anticipazione al 2003 del termine iniziale (originariamente previsto a decorrere dall'anno 2004) del periodo per l'esercizio della conversione delle obbligazioni in azioni Interbanca, se approvata dall'Assemblea, offrirà l'opportunità ai sottoscrittori del Prestito di partecipare anticipatamente ai piani di sviluppo di Interbanca in qualità di soci. Per il solo anno 2003 la facoltà di conversione sarà altresì anticipata dal periodo 15 maggio - 31 maggio al periodo 15 gennaio - 15 febbraio. In relazione a quanto sopra, in data 24 Aprile 2002 ore 10,00 sarà convocata anche l'Assemblea degli Obbligazionisti.

BORSA ITALIANA SPA: BILANCIO 2001: UTILE NETTO: 34 MILIONI DI EURO (33.8ML EURO NEL 2000) FATTURATO: 140.4 MILIONI DI EURO (133ML EURO NEL 2000)
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana Spa, nella sua riunione di oggi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio 2001 che si è chiuso con un utile netto di 34 milioni di euro e con un fatturato di 140.4 milioni di euro. Il Consiglio ha altresì esaminato ed approvato il progetto di bilancio consolidato 2001 che si è chiuso con un utile netto di 39.3 milioni di euro e con un fatturato di 152.4 milioni di euro. Alla luce della congiuntura internazionale che ha contraddistinto il 2001, i risultati raggiunti, in linea rispetto all'esercizio precedente, sono da considerarsi estremamente soddisfacenti. Il progetto di bilancio civilistico e consolidato verrà sottoposto all'Assemblea ordinaria degli azionisti convocata per il prossimo 29 aprile 2002 in I° convocazione e per il 30 aprile in II°. Al 28 dicembre 2001 la Borsa Italiana risultava, con 592.3 miliardi di euro di capitalizzazione, il quarto mercato europeo e l'ottavo nel mondo. Nel corso del 2001 è continuata l'attività di diversificazione delle fonti di ricavo. Il valore della produzione di Borsa Italiana Spa, pari a 140.4 milioni di euro, è costituito per il 52% da corrispettivi per la fornitura di servizi di negoziazione (63% nel 2000), per il 23% da corrispettivi di quotazione (22% nel 2000) e per il 25% da ricavi derivanti da altre attività produttive (15% nel 2000). Questi risultati sono stati ottenuti con costi a carico dei clienti di Borsa Italiana tra i più bassi di tutta l'exchange industry internazionale. Infatti, in un anno caratterizzato sui mercati azionari da volumi di negoziazione decisamente ridotti, a fronte di circa 44 milioni di contratti (-24.5% rispetto al 2000) scambiati sui mercati Borsa, Nuovo Mercato e Ristretto, il costo medio complessivo per transazione, comprensivo della relativa operazione RRG, è stato pari a 0.38 euro (0.33 nel 2000) e si riconferma fra i più competitivi nell'ambito dei mercati finanziari internazionali. Questo aumento del costo medio per transazione non è stato generato da un aumento del costo unitario (stabile dal 1998) ma dalla struttura commissionale, fortemente regressiva all'aumentare del volume degli scambi. Sull'Idem il costo medio per contratto standard è invece sceso da 0.42 euro nel 2000 a 0.37 euro nel 2001 (-11,9%). I costi a carico degli Emittenti si sono mantenuti estremamente bassi attestandosi a 29.4 euro per milione di capitalizzazione che si confrontano con i 25.6 euro del 2000; l'aumento, permanendo inalterati i corrispettivi di quotazione, è stato generato dalla minore capitalizzazione del mercato utilizzata ai fini del calcolo di tale costo medio. Se i ricavi da Ipo sono stati molto limitati nel 2001, i corrispettivi dovuti al listing hanno beneficiato della quotazione di altri strumenti finanziari (p.e. covered warrant, +88,8% rispetto al 2000) Gli scambi sul mercato Idem hanno raggiunto un nuovo record per numero di contratti standard (17.1 milioni) con forte crescita di minifib (+28% rispetto al 2000) e opzioni su azioni (+43%) mentre sul mercato azionario e covered warrant il numero dei contratti è stato pari a 52.6 milioni (-25% rispetto al 2000)

PIRELLI: COLLOCATO BOND DA 500 MILIONI DI EURO
Milano, 25 marzo 2002 - Pirelli S.p.A. rende noto che è stato completato il collocamento del prestito obbligazionario di 500 milioni di euro lanciato oggi, in conformità a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione riunitosi lo scorso 8 febbraio. Le principali caratteristiche dell'operazione sono le seguenti: Emittente: Pirelli Finance (Luxembourg) S.A.; Garante: Pirelli S.p.A.; Importo: 500 milioni di Euro; Durata: 5 anni; Scadenza: 4 aprile 2007; Call Option: dopo 18 mesi più un giorno; Cedola: le obbligazioni frutteranno interessi annui pagabili posticipatamente a un tasso fisso del 6,5% (corrispondente ad uno spread di 175 punti base sul tasso Mid Euro Interest Rate Swap a 5 anni). Prezzo di emissione 98,641; Prezzo di rimborso 100. L'emissione risponde all'obiettivo di rifinanziare il debito a breve termine, ottimizzando la struttura finanziaria del Gruppo, sia dal punto di vista dei tassi che delle scadenze. Il prestito Pirelli sarà quotato alla Borsa valori del Lussemburgo ed è rivolto esclusivamente a investitori professionali ed istituzionali italiani ed europei (con l'esclusione quindi degli USA). I joint lead managers e bookrunners dell'emissione sono Bnp Paribas, Mediobanca e Schroder Salomon Smith Barney

FIAT PALIO SBARCA IN CINA UN MERCATO IN CRESCITA
Torino, 25 marzo 2002 - Nel primo trimestre del 2002, Nanjing Fiat, la joint-venture paritetica creata dal Gruppo Fiat insieme con Yuejin Motor Group avvia la commercializzazione della Fiat Palio "made in China" nel Paese asiatico. Si tratta di una tappa importante nella proficua collaborazione che da anni vede i due partner industriali cooperare nei campi dei veicoli industriali (Iveco) e nei componenti (Teksid). Secondo molti analisti, il mercato dell'auto in Cina avrà tassi di crescita elevati nei prossimi anni. Con l'ingresso della Cina nell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e grazie al decimo piano quinquennale varato dal Governo di Pechino la domanda di vetture, che nel 2000 è stata pari a 700 mila unità, nel giro di 3-4 anni è destinata a crescere a oltre un milione e 200 mila automobili vendute ogni anno. In questo contesto si inserisce Fiat Palio, che rappresenta solo la prima fase di un progetto di sviluppo di lungo periodo. La Cina, infatti, è una scelta strategica per il Gruppo, come dimostrano gli investimenti fino ad oggi realizzati nei settori dei veicoli commerciali e della componentistica automotive. Senza contare che i prodotti della Nanjing Fiat diventeranno una piattaforma di confronto con il mondo e a beneficiarne saranno anche i fornitori locali. Una grande opportunità, quindi, per il Paese asiatico che oggi si presenta con una competitività e una tecnologia in rapida crescita. Così come veloce sembra essere la trasformazione sociale in atto. Fiat Palio, infatti, si rivolge proprio alle tante giovani famiglie cinesi, per le quali il modello sarà la prima vettura, e quindi la realizzazione di un sogno e il chiaro segnale di un miglioramento nella vita quotidiana. Ma il modello è destinato anche ai giovani single, amanti della bellezza e dello stile italiano, attenti alle dotazioni e ai costi di esercizio. Clienti che, in entrambi i casi, cercano il meglio e non accettano compromessi. Proprio per loro Fiat Auto da lungo tempo ha deciso di puntare sui migliori professionisti cinesi della distribuzione, in modo da offrire sempre un servizio ineccepibile.

MERLONI: UTILE NETTO € 73,8 MILIONI. IL DIVIDENDO SALE A € 0,22 NEL 2001 IL RENDIMENTO DELLE AZIONI È STATO DEL 4,64% E IL CAPITAL GAIN DEL 24%
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Merloni Elettrodomestici, riunitosi il 20 marzo a Milano, ha esaminato i dati del bilancio consolidato 2001, che si è chiuso con un utile netto di 73,8 milioni di Euro, in crescita del 74% rispetto al 2000. Il Roe sale al 20% rispetto al 15% del 2000. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo di 0,20 Euro per le azioni ordinarie, in aumento del 54% rispetto all'anno precedente (0,13 Euro) e di 0,22 Euro per le azioni di risparmio (0,15 nell'anno precedente), da porre in pagamento a partire dal 16 maggio. Il dividendo verrà integrato con la quota parte di pertinenza delle azioni proprie in portafoglio (il supplemento sarà di 0,02 Euro). L'utile per azione (ordinarie e di risparmio) è di 0,67 Euro (0,38 Euro nel 2000), di cui il 30% sarà distribuito sotto forma di dividendo (37% nell'anno precedente). Il rendimento per azione (dividend yield), calcolato sul prezzo medio del titolo nel 2001, per le azioni ordinarie è del 4,64% (2,68% nel 2000). "Il rendimento delle azioni nel corso del 2001 è cresciuto sensibilmente - commenta Vittorio Merloni - e anche in termini di capital gain il prezzo dell'azione è salito del 24%, mentre la Borsa ha perso mediamente il 25%". Confermati tutti i risultati relativi del 2001 già anticipati il 6 febbraio, in occasione della presentazione dei dati preconsuntivi: fatturato al 31 dicembre 2001 è di 1.971 milioni di Euro, in crescita del 23% rispetto al 2000 (1.600 milioni di Euro). margine operativo lordo (Ebitda) è di 227 milioni di Euro, in crescita del 38% rispetto al 2000 (164 milioni di Euro). In rapporto al fatturato il margine operativo lordo sale al 11,5% rispetto al 10,2% dello stesso periodo del 2000. margine operativo (Ebit) è di 139 milioni di Euro, il 45% in più rispetto al 2000 (96 milioni di Euro). In rapporto al fatturato il Ros sale al 7,1% rispetto al 6,0% del 2000. L'indebitamento netto al 31 dicembre 2001 è di 151 milioni di Euro, in discesa rispetto ai 227 milioni di Euro del 31 dicembre 2000. Il rapporto indebitamento/mezzi propri al 31 dicembre 2001 è di 0,41. 2001:

SOL S.P.A.: CONVOCATO PER GIOVEDÌ 28 MARZO 2002 IL CONSIGILIO DI AMMINISTRAZIONE PER L' APPROVAZIONE DEL PROGETTO, DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Sol S.p.A. - società quotata alla Borsa Italiana ed holding operativa di un Gruppo Multinazionale attivo nel settore dei gas tecnici e medicinali ed in quello dell'assistenza medicale a domicilio, si riunirà giovedì 28 marzo 2002 presso la sede sociale a Monza per l'esame e l'approvazione dei progetto di bilancio al 31 dicembre 2001. Dei risultati emersi da tale riunione verrà data tempestiva notizia ai mercati a mezzo di comunicato stampa.

BABY-BOOM DELLE IMPRESE A MILANO UNA IMPRESA OGNI QUARTO D'ORA (COMPRESO SABATO E DOMENICA)
Milano, 25 marzo 2001. Una impresa ogni 17 minuti, 3 e mezza ogni ora, 85 al giorno. Se non è un record, poco ci manca. Milano si conferma locomotiva del Paese: nel corso del 2001, le sue imprese sono aumentate del 2,3%, raggiungendo le 412.313 imprese registrate (le attive sono 317.959). La crescita è superiore a quella fatta registrare dalla Lombardia (+2%) e dall'Italia (+1,6%). Le imprese meneghine nate nel corso del 2001 sono ben 30.871, contro le 21.359 cessate (saldo di 9.512 imprese). In Lombardia le nuove imprese iscritte sono 66.951, le cessate 48.752 (saldo: 18.199), mentre in Italia il dato passa rispettivamente a 421 mila e 332 mila (saldo: quasi 90 mila). Questo significa che per ogni 10 nuove imprese italiane, 1 è milanese. Tra i settori che crescono di più a Milano: costruzioni (saldo tra imprese iscritte e cessate pari a 1.142 nuove imprese), informatica (+158), finanza (+136), attività immobiliari (+62). Stabili il commercio, l'agricoltura e l'industria. E' questo il quadro che emerge dalla elaborazione fatta dalla Camera di Commercio di Milano sui dati di Movimprese, la rilevazione periodica sulla natalità e la mortalità delle imprese italiane realizzata da InfoCamere. "Sebbene il 2001 - ha commentato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano - sia stato un anno difficile per l'economia internazionale e anche per alcuni settori dell'economia milanese, come quello turistico, vi è un segnale positivo che è dato dalla nascita delle nuove imprese. Protagonisti di questo "baby-boom" sono giovani tra i 35 e i 40 anni che nel lavoro autonomo scelgono la loro realizzazione professionale e umana. Il dato del 2001 è sulla stessa linea di quello del 2000: siamo in presenza della migliore dinamica imprenditoriale da 10 anni a questa parte, segno di una Milano che cambia, che si rinnova, che diventa incubatrice delle nuove tecnologie dell'informazione e della new economy, senza dimenticare la forza e il radicamento dei settori più tradizionali, di quelli più legati al territorio, a partire dai commercianti. Una performance che rimane migliore di quella regionale e, se consideriamo il dato complessivo, anche dell'andamento nazionale. Ma la strada non è in discesa. Quest'anno per la prima volta le nostre imprese si cimentano concretamente con la moneta unica. Una sfida impegnativa, che non coinvolge soltanto il tessuto produttivo, ma anche le istituzioni, chiamate oggi più che mai a svolgere un ruolo di supporto e di stimolo, al fine di garantire un contesto sempre più attento alle loro esigenze. Fare di Milano una vera capitale della Nuova Europa: questo deve essere il nostro obbiettivo a partire da servizi pubblici ed infrastrutturali moderni e competitivi".

I DATI DI MOVIMPRESE ELABORATI DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO
Milano, 25 marzo 2002 - Milano per settore. Il saldo tra imprese iscritte e cessate nel corso del 2001 è stato di 9.512, rispetto alle 9.469 del già ottimo 2000. Se consideriamo l'andamento al netto dell'agricoltura, il saldo arriva a 9.533 imprese, rispetto alle 9.500 del 2000. Stabile l'agricoltura: 5.801 imprese registrate, di cui 275 nuove iscritte e con un saldo negativo di -19 (in percentuale: -0,3%). L'industria conta 64.166 imprese registrate, e anche nel corso del 2001 resta stabile: -627 imprese (-1%). I settori in crescita: alimentari (+43) e fabbricazione macchine per ufficio (+14). Continua il boom delle costruzioni, che oramai dura da alcuni anni: sono 43.676 le imprese registrate, 3.657 le nuove iscritte, con un saldo di 1.142 (+2,6%). Non è un caso che cresca allora anche il settore delle attività immobiliari: 31.186 imprese, 1.204 iscrizioni, con un saldo di 62 nuove imprese. Stabile il settore del commercio: 101.219 imprese registrate, 5.364 le iscritte, per un saldo in valore assoluto pari a -460, ma che in percentuale è solo del -0,4%. In particolare, il segmento del commercio al dettaglio raggiunge le 41 mila unità, registra 2.475 nuove imprese iscritte, per un saldo di -133 imprese (variazione percentuale: -0,3%). In contrazione il settore alberghiero e della ristorazione: è costituito da 14.273 imprese (550 nuove iscrizioni: saldo di -280). Bene, infine, i settori della new economy e del terziario avanzato: l'informatica arriva a contare oramai più di 10 mila imprese (808 nuove iscrizioni; saldo di +158; variazione percentuale: +1,3%), mentre l'intermediazione finanziaria sfiora le 11 mila società (799 nuove iscritte; saldo di 136; variazione percentuale: +1,5%). La Lombardia. L'andamento per settore della Lombardia nel corso del 2001 ricalca di molto quello fatto registrare a Milano. Nel settore dell'agricoltura sono attive 60.217 imprese, 2.590 sono le nuove imprese iscritte, per un saldo negativo di -941 (-1,6%). Anche a livello regionale, l'industria è stabile: 151.773 sono le imprese registrate, 5.603 le nuove iscritte, ma con un saldo di -1.076 (-0,7%). In particolare, vanno bene il comparto degli alimentari (saldo: +71), della fabbricazione e lavorazione produzione metallo (saldo: +93) e della fabbricazione mezzi di trasporto (+4). Il settore delle costruzioni arriva a oltre 118 mila imprese: le nuove iscritte sono 9.964, per un saldo di +3.406 (+2,9%). Parallelamente, cresce anche il settore delle attività immobiliari: saldo di 603 imprese, per un totale di 65.683 imprese registrate (+1%). Il commercio registra oltre 220 mila imprese (saldo: -0,7%), mentre stabile al suo interno i commercianti al dettaglio (5.613 nuove imprese iscritte). In contrazione gli alberghi e i ristoranti (39.147 imprese; saldo: -673; -1,7%). Decisamente meglio vanno sia il settore dell'intermediazione finanziaria (21.792 imprese; saldo pari a +598; +2,7%) e quello informatico (18.091 imprese; saldo di +450; +2,5%).

LOMBARDIA:DISOCCUPAZIONE AI MINIMI STORICI (3,7%)
Milano 25 marzo 2002 -Nel 2001 la disoccupazione in Lombardia ha raggiunto minimi storici: 3,7% , tasso che gli economisti considerano fisiologico. Ciò significa che è quasi raggiunto l'obiettivo della piena occupazione. La disoccupazione maschile è del 2,5 %, quella femminile del 5,5. Sono cifre pari a poco più di un terzo della media nazionale (9,5%, 7,3% di disoccupazione maschile, 13,0% di disoccupazione femminile). Rispetto al 2000 - La performance è assai significativa. Le persone occupate in più sono 85.000, con una crescita del 2,2%, molto elevata se si considera ad esempio che in Piemonte la crescita è stata dello 0,9% e in Veneto dell'1,5%. La maggior parte dei nuovi posti di lavoro sono nel settore dei servizi (79.000), ma anche l'industria registra un saldo positivo (+11.000, di cui 8.000 nel solo comparto delle costruzioni). Le forze di lavoro sono attualmente 4.112.000, di cui 3.959.000 occupati e 153.000 tra disoccupati e persone in cerca di prima occupazione. Nel '95 i disoccupati erano il 7,1%: da allora questo tasso si è progressivamente ridotto, con una performance particolarmente significativa nel 2001. L'evoluzione positiva dell'occupazione in Lombardia sembra ormai un fenomeno consolidato; la dinamica espansiva procede infatti a ritmi sostenuti e senza interruzioni, accompagnata da una significativa riduzione della disoccupazione. A beneficiarne è stata la componente dei lavoratori dipendenti che si è incrementata, rispetto all'anno precedente, di ben 87 mila unità, compensando largamente la contrazione registrata tra i lavoratori autonomi (-8 mila unità). Lavoro atipico - Nel biennio precedente, la diffusione di tipologie contrattuali più "flessibili" aveva contribuito in modo determinante alla crescita dell'occupazione complessiva; ma già dall'inizio del 2001, dalle indagini Istat sono emersi segnali di un ritorno alle forme di assunzione più "tradizionali", a conferma di un ulteriore rafforzamento della situazione occupazionale: tutta la nuova occupazione è infatti a carattere permanente e a tempo pieno. Ciò farebbe presumere che, in un contesto economico comunque favorevole, una parte rilevante dei contratti temporanei, o più in generale dei contratti "atipici", sia stata trasformata in forme di lavoro stabile. Nello specifico nel 2001, rispetto al 2000, l'occupazione dipendente a tempo indeterminato è aumentata di ben 95 mila unità e l'occupazione a tempo pieno (con contratto a tempo determinato o indeterminato) si è accresciuta di 85 mila unità, determinando totalmente l'incremento dell'occupazione complessiva. L'incremento del numero degli attivi ha prodotto un ulteriore aumento dei tassi di attività; in particolare, quello relativo alla popolazione 15/64 anni si incrementa in un anno di quasi 1 punto percentuale passando dal 63,7% del 2000 all'attuale 64,6%. Commenta il presidente Formigoni: "Sulla performance lombarda non c'è da dubitare, i dati parlano da soli. In alcune province, come Bergamo, Mantova, Brescia, la disoccupazione è addirittura al di sotto della soglia fisiologica. Ma vorrei fare un'altra osservazione. Il sistema economico lombardo ha indici di competitività ai vertici europei, paragonabili per esempio a quelli della Baviera, dove sono stato recentemente per una missione istituzionale, che è una locomotiva dell'economia tedesca. Bene, il loro tasso di disoccupazione, che è il più basso in Germania, è di due punti superiore al nostro, cioè 5,7. Credo di poter affermare che il sistema Lombardia dispone di un mercato del lavoro dinamico e sufficientemente armonico, ben raccordato con le istituzioni e capace di sviluppare al suo interno una flessibilità che si rivela positiva ai fini proprio dell'occupazione. L'andamento dei lavori cosiddetti atipici negli ultimi anni prova che questa forma di flessibilità, se ben normata, agevola l'ingresso dei giovani nell'impiego e consente un percorso che arriva nella maggior parte dei casi alla stabilità lavorativa e professionale". La disoccupazione è andata via via abbassandosi ai livelli minimi, nel valore medio annuo si attesta infatti a 153 mila unità (il 24% in meno rispetto all'anno precedente). La riduzione ha interessato tutte le componenti, dai disoccupati con precedenti lavorativi (-11,9%), alle persone in cerca di prima occupazione (-32,3%), in prevalenza le donne (-18%), ma altrettanto significativamente la componente maschile (-6%). Il tasso di disoccupazione è sceso in un anno di quasi un punto percentuale, attestandosi al 3,7% (contro il 9,5% a livello nazionale) e configurando ormai una situazione di piena occupazione. Il tasso di disoccupazione maschile, in particolare, pari al 2,5%, ha raggiunto ormai un valore che può definirsi di tipo "frizionale". Particolarmente positivo l'andamento di tale indicatore nei confronti della componente femminile, passato dal 6,7% del 2000 al 5,5% con una diminuzione di ben 1,2 punti percentuali; nondimeno il differenziale di genere rimane ancora elevato. Nelle 11 province Tra le singole realtà provinciali, il trend dell'occupazione è risultato complessivamente in linea con la dinamica regionale, con andamenti differenziati tuttavia rispetto ai due principali settori produttivi. In quasi tutte le province, ad eccezione di Como e Lecco, l'occupazione nel terziario si è ulteriormente espansa, con tassi di crescita significativi nelle province di Pavia (11,5%), Cremona (7,7%), Sondrio (6,3%), Brescia (4,9%) e Bergamo (4,2%); nello stesso tempo l'industria ha conseguito risultati decisamente al di sopra della media lombarda nelle province di Como (10,4%), Lecco (6,3%), Mantova (5,9%), Pavia (4,8%), Lodi (3,6%) e Brescia (2%), mentre, soprattutto in conseguenza della marcata flessione dell'industria in senso stretto, cala nelle province di Cremona (-4,8%), Sondrio (-3,3%), Milano (-2,8%) e Varese (-0,6%). Relativamente al tasso di disoccupazione, si collocano al di sopra della media regionale Varese (5,2%), Lodi (4,7%) e Milano (4,6%), mentre valori inferiori a quello medio regionale si riscontrano nelle restanti province, tra queste si distinguono in particolare Lecco (1,6%), Mantova (1,7%) e Bergamo (1,8%).

DALLA CAMERA DI COMMERCIO DUE BANDI DI CONCORSO PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI OLTRE 380.000 EURO PER AIUTARE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE MILANESI AD INNOVARSI
Milano, 25 marzo 2002. Siete una cooperativa o una piccola e media impresa e state valutando di cambiare i vostri obsoleti computer, oppure avete intenzione di farvi pubblicità nella "rete" con una personale pagina "web", o ancora state pensando che il vostro personale avrebbe bisogno di formazione sull'utilizzo dei nuovi sistemi informatici e già state facendo i conti dei costi? Niente paura! Parte lo stanziamento di contributi della Camera di Commercio di Milano per le imprese milanesi. Sono due i bandi di concorso per accedere alle somme stanziate di 387.341,76 euro (quasi 750 milioni di lire). "Formazione di nuove professionalità, riorganizzazione dell'azienda orientata all'informatica e all'innovazione sono fra le necessità di modernizzazione che si avvertono maggiormente oggi ed in particolare nelle PMI e cooperative - ha detto Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano -. Per aiutare le imprese della provincia di Milano a farvi fronte la Camera di Commercio ha deciso di stanziare più di 380 mila euro da erogare con appositi contributi. Nel perseguire il rafforzamento della competitività delle imprese e del sistema economico in cui operano si avverte sempre più la necessità di migliorare gli strumenti di organizzazione e gestione dell'azienda attraverso il ricorso a nuove tecnologie, nuove professionalità e nuove forme di analisi e controllo finanziario". 1° Bando) 206.582,76 euro - Iniziativa di supporto allo sviluppo dell'informatizzazione e dell'e-commerce nel settore delle imprese cooperative. L'iniziativa è aperta fino al 13 settembre 2002. Sono ammesse ai benefici del bando di concorso le imprese cooperative, comprese le piccole società cooperative, e loro consorzi con sede e/o unità locali in provincia di Milano che abbiano realizzato investimenti rivolti all'acquisizione di sistemi informatici di gestione e/o sostenuto costi per la formazione degli operatori all'utilizzo di sistemi informatici. L'iniziativa prevede un contributo pari al 40% del valore delle spese sostenute nel periodo dal 1 marzo al 13 settembre del 2002 con un limite massimo di 4.150,00 euro per l'informatizzazione e 8.300,00 euro per la realizzazione di Siti Web/Commercio on line, per ciascuna impresa. 2° Bando) 180.759,00 euro - Iniziativa di supporto allo sviluppo dell'informatizzazione e dell'e-commerce nel settore dei servizi. L'iniziativa è aperta fino 16 settembre 2002. Sono ammesse ai benefici del bando di concorso le piccole e medie imprese, loro cooperative e consorzi che operino nel settore dei servizi, con sede e/o unità locali in provincia di Milano che abbiano realizzato investimenti rivolti all'acquisizione di sistemi informatici di gestione e/o sostenuto costi per la formazione degli operatori all'utilizzo di sistemi informatici. L'iniziativa prevede, per l'informatizzazione, un contributo pari al 35% del valore delle spese sostenute nel periodo dal 18 marzo al 16 settembre del 2002 con un limite massimo di 4.000,00 euro. Sono poi previsti contributi, per la realizzazione di Siti Web/Commercio on line, pari al 40% della spesa sostenuta, sempre tra il 18 marzo ed il 16 settembre, con un limite massimo di 8.300,00 euro. Interventi ammessi al contributo per entrambi i bandi - Sono ammesse al contributo le spese sostenute dall'impresa relative a: 1. acquisti di sistemi informatici di gestione nuovi di fabbrica (hardware, software); 2. acquisti per l'adeguamento strumentale e tecnologico del sistema informativo per la gestione d'impresa; 3. licenze d'uso, costi per la connessione in rete locale di personal computer e server, costi per la connessione ad Internet (escluso il mero abbonamento); 4. realizzazione di pagine Web di carattere informativo e/o pubblicitario e di marketing; 5. formazione di personale interno sull'utilizzo di sistemi informatici, limitatamente ad un solo operatore per azienda. A tal fine, sono considerati operatori: i soci e i dipendenti le cui qualifiche funzionali all'interno dell'azienda siano adeguatamente documentate. La domanda e la relativa documentazione devono pervenire alla Camera di Commercio di Milano - Protocollo Generale - Via Meravigli 12 entro il 13 settembre 2002 per il 1° bando ed entro il 16 settembre per il 2°, date di chiusura dei rispettivi bandi (per le domande inviate tramite lettera Raccomandata A.R. farà fede la data del timbro postale).

GRUPPO FERRARI: IL RISULTATO NETTO 2001 CRESCE DI OLTRE IL 600%
Torino, 25 marzo 2002 - Il momento positivo del gruppo, evidenziato nel 2001, viene anche confermato dall'andamento del fatturato dei primi 2 mesi dell'esercizio in corso, ammontato a 159,7 milioni di euro (+6,9% rispetto al primo bimestre 2001). Sono stati resi noti dal gruppo automobilistico Ferrari i dati principali relativi al bilancio dell'esercizio 2001 che si è chiuso con: un risultato netto pari a 47 milioni di euro (+612,9% rispetto ai 6,6 milioni di euro dell'anno precedente), un fatturato attestato a 1,058 miliardi di euro (+18,5%), un risultato operativo consolidato attestato a 62 milioni di euro (+35,9% rispetto all'esercizio precedente), una posizione finanziaria netta a fine 2001 positiva per 172 milioni di euro (+31,4%) ed investimenti pari a 225,3 milioni di euro (+76,7%). Nell'anno appena trascorso risultano vendute complessivamente 6.158 vetture di cui 1.869 con marchio Macerati.

ENI: SNAMPROGETTI SI AGGIUDICA CONTRATTO IN NIGERIA
San Donato Milanese, 25 marzo 2002 - Eni si è aggiudicata - tramite Snamprogetti, società per l'ingegneria e la costruzione - il contratto chiavi in mano per l'espansione dell'impianto di liquefazione del gas a Bonny, in Nigeria. Il progetto, del valore totale di oltre 1,7 miliardi di dollari, verrà realizzato per conto della Nigeria Lng Ltd. (Nlng) in joint venture paritetica con Technip - Coflexip, Kellogg Brown & Root and Jgc (consorzio Tskj). Il progetto denominato Nlngplus riguarda la costruzione della quarta e quinta linea di produzione di Gnl (Gas Naturale Liquefatto), con una capacità annuale di circa 4 milioni di tonnellate ciascuna. L'impianto produrrà anche 1,1 milioni di tonnellate all'anno di Gpl e 0,4 milioni di tonnellate annue di condensati. Il consorzio Tskj ha già realizzato le prime due linee che sono già in esercizio con una capacità di 2,95 milioni di tonnellate/anno ciascuna. E' attualmente in fase di costruzione la terza linea di produzione che avrà una capacità di 2,95 milioni di tonnellate annue. Quando il progetto Nlngplus sarà completato, l'impianto tratterà 75 milioni di metri cubi di gas al giorno, con una capacità totale di 16.8 milioni di tonnellate annue di Gnl e 2,3 milioni di tonnellate di Gpl (Gas di Petrolio Liquefatto). I lavori saranno completati nel novembre del 2005. L'espansione dell'impianto di Bonny sarà realizzata utilizzando le più avanzate tecnologie per la sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente e nel pieno rispetto delle norme per la tutela ambientale previste dalla legislazione nigeriana. Con questa nuova acquisizione la Snamprogetti rafforza la propria posizione nel campo degli impianti per la liquefazione del gas naturale. Nel corso del 2001 la Società si era aggiudicata il contratto per la realizzazione del più grande impianto al mondo di GNL (circa 4,7 millioni di tonnellate all'anno di gas liquefatto) a Ras Laffan in Qatar.

ENI: CEDUTI ASSET NON-CORE NEL MARE DEL NORD
San Donato Milanese, 25 marzo 2002 Eni ha firmato l'accordo con la Dana Petroleum (E&P) Limited per la cessione di asset nel settore britannico del Mare del Nord. La cessione, che ammonta a circa 50 milioni di sterline, comprende quote di partecipazione nei campi a olio di Banff (12,4%), di Hudson (19,5%) e di Otter (19,004%). Sono comprese inoltre le partecipazioni nel Brent Pipeline System e nel Sullom Voe Terminal, nonche' in alcune licenze esplorative. L'accordo con Dana fa parte del continuo processo di razionalizzazione delle partecipazioni Eni nel settore UK del Mare del Nord avviato dopo le acquisizioni delle società inglesi British Borneo e Lasmo. L'Eni infatti intende concentrare nella regione le proprie risorse su un numero di asset significativi che prensentino potenziale di crescita e sinergie operative. L'Eni conferma, dunque, il proprio impegno a sostenere i futuri investimenti nell'area UK del Mare del Nord.

MARZOTTO: BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2001 UTILE IN CALO DEL 10,8%
Milano, 25 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A., nella riunione del 21 marzo 2002, conclusasi in tarda serata, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2001 della Società, quello consolidato di Gruppo e la relazione sulla gestione, documenti che verranno resi pubblici ai sensi di legge. Gruppo Marzotto - Il conto economico al 31 dicembre 2001 ha chiuso con un utile netto consolidato, comprensivo degli utili di competenza delle minoranze azionarie, di 118 milioni di euro, in diminuzione del 10,8% rispetto ai 132 milioni del 2000. L'utile netto di spettanza degli Azionisti della Capogruppo è stato pari a 56 milioni di euro, in diminuzione del 13,2% rispetto ai 64 milioni al 31 dicembre 2000. Il fatturato netto consolidato è ammontato a 1.757 milioni di euro (2000: 1.607 milioni) con una crescita del 9,3% rispetto all'esercizio precedente (18% in Italia, 82% sugli altri mercati). L'incremento del fatturato è ascrivibile al forte sviluppo di Hugo Boss (+19%) ed alla buona crescita delle attività dell'abbigliamento Marzotto (+7%). Negative le performance del settore tessile laniero e liniero. Gli utili operativi dell'esercizio sono assommati a 185 milioni di euro (10,5% del fatturato), in diminuzione dell'11% rispetto al 2000 (12,9% del fatturato). Tale diminuzione è dovuta esclusivamente al sensibile peggioramento dei risultati del settore tessile, sia nel comparto laniero che in quello liniero. La redditività operativa del settore abbigliamento si è assestata sugli stessi livelli del 2000, pur in presenza di maggiori costi in particolare derivanti dal lancio della linea Boss - Hugo Boss Woman. L'utile consolidato pre-tax, pari a 195 milioni di euro (2000: 210 milioni), è diminuito del 7%. Al 31 dicembre 2001, gli organici del Gruppo assommavano a 11.772 unità, contro i 10.819 di fine 2000, di cui 5.058 in Italia, 5.331 nel resto d'Europa e 1.383 in altri Paesi. Gli investimenti dell'esercizio sono ammontati a 131 milioni di euro (2000: 86 milioni), di cui il 62% nel settore abbigliamento, il 32% in quello tessile e il 6% nelle altre attività. Di questi, 40 milioni sono stati destinati al settore commerciale e al retail diretto dell'abbigliamento e 30 milioni per investimenti produttivi in Paesi a più alta competitività dei costi di produzione. Gli oneri finanziari netti (comprensivi delle differenze cambio finanziarie) sono stati pari a 16 milioni di euro (2000: 13 milioni). Il saldo positivo dei proventi/oneri non ricorrenti ammonta a 8 milioni di euro, contro i 7 milioni al 31 dicembre 2000. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo risulta pari a 419 milioni di euro, con un aumento di 154 milioni rispetto alla chiusura dell'anno precedente. L'incremento è dovuto prevalentemente al Gruppo Hugo Boss (+ 120 milioni) che ha aumentato il capitale netto investito di 135 milioni, in larga misura in conseguenza dello sviluppo dell'attività di retail diretto, e che ha distribuito, oltre a dividendi ordinari (49 milioni) anche dividendi straordinari per 44 milioni di euro. Al 31 dicembre 2001, il patrimonio netto consolidato di competenza degli azionisti della Capogruppo ammontava a 435 milioni di euro (398 milioni a fine 2000). Marzotto S.p.A. - Il conto economico della Capogruppo ha registrato nel 2001 un utile netto di 38 milioni di euro (2000: 32 milioni), dopo aver stanziato ammortamenti per 31 milioni di euro (2000: 31 milioni). Il fatturato della Società è ammontato a 574 milioni di euro (2000: 581 milioni). Le esportazioni hanno rappresentato nel 2001 il 54% del fatturato della Società (2000: 56%). L'utile operativo è risultato pari a 20 milioni di euro (2000: 34 milioni) con una incidenza sui ricavi netti pari al 3,4% (2000: 5,9%). Gli investimenti dell'esercizio sono ammontati a 27 milioni di euro (2000: 32 milioni). Gli oneri finanziari (comprensivi delle differenze cambio finanziarie) sono ammontati a 6 milioni di euro (2000: 7 milioni), con un'incidenza sul fatturato dell'1,0% (2000: 1,2%). Per una ottimizzazione complessiva della struttura del Gruppo, Marzotto S.p.A. ha sottoscritto un aumento di capitale sociale della controllata Marzotto GmbH per 160 milioni di euro, cosi azzerandone l'indebitamento. L'indebitamento finanziario netto della Marzotto S.p.A. è passato dagli 87 milioni di euro a fine 2000 ai 244 milioni di euro al 31 dicembre 2001 (+ 157 milioni). Previsioni per l'esercizio in corso - L'inizio del 2002 evidenzia i primi segnali di ripresa delle economie dei paesi industrializzati, in presenza di una contenuta inflazione e di bassi tassi di interesse. Nel settore tessile/abbigliamento è prevista una stabilizzazione dei consumi delle famiglie, con un mercato che risente di una forte competizione e pressione su prezzi e margini. Il fatturato consolidato del Gruppo Marzotto nel 1° bimestre 2002 evidenzia una crescita del 2% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, quale effetto combinato di un buon aumento del settore abbigliamento e dell'accentuarsi delle difficoltà del settore tessile. Il Consiglio di Amministrazione ritiene che nel 2002 il fatturato e i risultati operativi del Gruppo saranno in linea con quelli dell'esercizio precedente. A valere sugli utili di esercizio della Capogruppo il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea Ordinaria degli Azionisti, convocata per i giorni 30 aprile 2002 (1 a convocazione) e 10 maggio 2002 (2 a convocazione), la distribuzione di dividendi complessivi per 23,3 milioni di euro (20,4 milioni nel precedente esercizio), da mettere in pagamento il 23 maggio 2002 (data stacco: 20 maggio 2002) in ragione di: ?Euro 0,38 (2000: Euro 0,34) a ciascuna delle azioni di risparmio non convertibili; ?Euro 0,34 (2000: Euro 0,30) a ciascuna delle azioni di risparmio convertibili; ?Euro 0,32 (2000: Euro 0,28) a ciascuna delle azioni ordinarie.

ALITALIA: CONVOCATO CDA PER RICAPITALIZZAZIONE
Milano, 25 marzo 2002 - La compagnia aerea ha precisato che tale progetto di discussione potrà concretizzarsi con la sottoscrizione dell'accordo tra azienda e sindacati sui tre capitoli in discussione entro la data del Cda.In data 28 marzo 2002 è stato fissato il Consiglio di amministrazione di Alitalia, per discutere "l'operazione di ricapitalizzazione" (fino a 1,4 miliardi di euro).

TRATTATIVE TRA ALITALIA E ORGANIZZAZIONI SINDACALI TUTTORA IN CORSO
Roma, 25 marzo 2002 - Con riferimento alle trattative in corso tra l'Alitalia e le Organizzazioni Sindacali, la Compagnia informa che la discussione si articola sostanzialmente in tre capitoli. 1. I meccanismi di monitoraggio e implementazione del piano; 2. Gli interventi di riduzione del costo del lavoro; 3. I meccanismi di compensazione dell'apporto del personale ai fini del raggiungimento dei risultati della Compagnia. Perché ci sia l'accordo occorre che tutti e tre i capitoli siano definiti. Sul primo l'Azienda ha già fatto da molto tempo le sue proposte, sul secondo c'è un progetto di intesa, in larga parte condiviso, sul quale è intervenuto un formale scambio di disponibilità fra Azienda e OO.SS, sul terzo esistono idee e margini di praticabilità per una veloce definizione, tanto che l'Azienda si è resa disponibile ad una immediata prosecuzione del confronto. In questa situazione, essendoci un progetto di intesa su una parte fondamentale dell'Accordo, Alitalia convocherà il Consiglio di Amministrazione per il prossimo giovedì 28 marzo ponendo fra i progetti di discussione, l'operazione di ricapitalizzazione. Tale progetto di discussione potrà concretizzarsi in presenza della sottoscrizione dell'Accordo su tutti e tre i capitoli entro la data di convocazione del Consiglio di Amministrazione. In questo l'Azienda è stata chiara da tempo ed anche su questo è in piena sintonia con l'Azionista di maggioranza.

BRUXELLES, 22 MARZO 2002 - SN BRUSSELS AIRLINES AFFIDA A EUROPEAN CARGO SERVICES LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA PROPRIA CAPACITÀ CARGO SUI VOLI OPERANTI TRA L'EUROPA E L'AFRICA
Milano, 25 marzo 2002 - Come già annunciato poche settimane fa, Sn Brussels Airlines darà inizio dal 26 aprile p.v.a nuove operazioni di volo verso undici destinazioni africane. Diciannove voli settimanali collegheranno Bruxelles con Dakar, Banjul, Conakry, Monrovia, Kinshasa, Luanda, Douala, Yaoundé, Entebbe, Kigali e Nairobi. I collegamenti saranno effettuati con tre aeromobili Airbus A330-300 (operati da Birdy Airlines), offrendo una capacità cargo totale di circa 40.000 tonnellate all'anno. Sn Brussels Airlines ha affidato a European Cargo Services la commercializzazione della propria capacità cargo sui voli operati tra l'Europa e l'Africa (circa 20.000 tonnellate all'anno), mentre per i collegamenti in partenza dall'Africa la gestione cargo verrà effettuata direttamente da Sn Brussels Airlines. European Cargo Services è tra i principali gruppi a livello mondiale Gssa (General Sales and Services Agents) per il trasporto cargo aereo ed è presente in Europa, Stati Uniti, Asia e Sud America. Compagnia francese con base a Parigi e quotata in borsa, European Cargo Services ha uffici e sussidiarie in dieci paesi europei. Il gruppo European Cargo Services creerà a Bruxelles un hub cargo europeo, con un centro prenotazioni, un servizio di autotrasporti e i relativi servizi di handling. Come sottolineato da Rob Kuijpers, Executive Chairman di Sn Brussels Airlines, "La conoscenza del mercato e la presenza di European Cargo Services è per noi garanzia di gestione ottimale del trasporto cargo verso l'Africa". Altrettanto positivo il riscontro di Mr. Tordjman, presidente di European Cargo Services: "L'ampio network africano di Sn Brussels Airlines costituisce un valore aggiunto per la nostra offerta cargo nei mercati europei".

EMIRATES È LA MIGLIORE COMPAGNIA AEREA DELL'ANNO 2002 PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO. IL RISULTATO DALLA RICERCA SKYTRAX, IL SONDAGGIO PIÙ IMPORTANTE DEL MONDO
Milano, 25 marzo 2002 - Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai operativa in Italia da oltre 9 anni, per il secondo anno consecutivo è stata eletta Migliore Compagnia per l'anno 2002. La compagnia, che ha recentemente ricevuto anche i titoli di Migliore Compagnia del Medio Oriente e Migliore Compagnia per l'Economy Class a lungo raggio, si è posizionata al vertice della classifica davanti a Cathay Pacific (2°), Singapore Airlines (3°) e British Airways (4°). Il sondaggio, condotto tra Agosto 2001 e Marzo 2002 da Skytrax Reasearch, ha raccolto oltre 4 milioni di voti, il 50% in più rispetto all'anno precedente. Si tratta del sondaggio sui viaggiatori più vasto esistente al mondo ed è l'unico che, a livello globale, riguarda ogni tipologia di consumatore in ogni angolo del mondo. I dati infatti vengono raccolti tramite sondaggi online sui consumatori, questionari durante i viaggi aziendali e interviste telefoniche, sugli aerei e in aeroporto. Passeggeri di 84 nazionalità diverse hanno decretato l'elezione. "Le risposte dei consumatori ci hanno davvero sorpreso - dichiara Edward Plaisted responsabile di Skytrax - Gli eventi dell'11settembre hanno avuto l'effetto di incoraggiarli e di stimolare un forte entusiasmo...tanto da raccogliere oltre 4 milioni di voti." "Vincere per la seconda volta consecutiva un premio così prestigioso -commenta Maurice Flanagan, amministratore delegato del Gruppo Emirates -non solo dimostra il riconoscimento per il nostro impegno a fornire ai nostri clienti un servizio di livello elevato ma ci riconosce di avere mantenuto tali standard, sui quali può sempre contare chi viaggia con Emirates." Il sondaggio richiede ai consumatori la loro opinione relativamente al miglior servizio aeroportuale alla sede della compagnia, agli standard di classe economica, al servizio di catering a bordo, all'intrattenimento e allo staff di classe economica. Il sondaggio condotto da Skytrax è indipendente da qualsiasi intervento o sponsorizzazione da esterni: i fondi per la sua realizzazione derivano dalla vendita di indagini commissionate dai clienti.

SEMENTI OGM FREE: CONFAGRICOLTURA, REALISTA, FAVOREVOLE A PROGETTO PLURIENNALE
Milano, 25 marzo 2002 - La Confagricoltura sta ricevendo da parte delle proprie Unioni provinciali numerose segnalazioni che confermano la difficoltà da parte delle case sementiere di garantire l'assoluta assenza di organismi geneticamente modificati nel prodotto consegnato agli agricoltori. "Purtroppo - si legge in comunicato dell'Organizzazione agricola - si è verificato quanto avevamo previsto già da diversi mesi e che era inevitabile accadesse in un paese come il nostro, fortemente dipendente dall'esterno per le sementi di mais e soia." Proprio per questo la Confagricoltura aveva proposto una soglia di tolleranza per la contaminazione accidentale di Ogm, ben al di sotto delle indicazioni delle autorità scientifiche di Bruxelles, che consentisse insieme la tutela dei consumatori e dei produttori. Anche perchè era nota sin dall'inizio dell'anno l'insufficienza di seme Ogm free. "E' inutile - continua il comunicato - assumere posizioni di assoluto e intransigente rigore, quando poi non si è grado di garantire i requisiti richiesti; tutto ciò a scapito degli agricoltori". La Confagricoltura è assolutamente favorevole alla creazione di una filiera Ogm free in Italia, a partire dalle sementi, ma è convinta che ciò si possa realizzare solamente attraverso un progetto pluriennale dotato di risorse adeguate. "Altrimenti ogni anno in prossimità delle semine ci troveremo di fronte agli stessi problemi che hanno caratterizzato la passata campagna e, sembra, anche quella in corso".

CO.EL. (GRUPPO FRACARRO) CAMBIA SEDE E INSTALLA ANTENNE IN SIRIA
Milano, 25 marzo 2002 - Nuova sede per Co.El., azienda del Gruppo Fracarro, specializzata nella produzione di antenne broadcast per la trasmissione di segnali audio-video-dati nonchè antenne per i collegamenti via satellite e per la telefonia mobile. A partire dal 25 marzo, infatti, la società diretta da Marco Castellani si trasferirà nei nuovi uffici a Binasco (Milano), in Via Copernico 5/7. I nuovi numeri telefonici sono: 02.90096448 e 9052193. Resta invariata l'e-mail: info@coel.com  Nata nel 1954, Co.El. fa parte del Gruppo Fracarro dal 1996 e oggi è una società in grado di ingegnerizzare sistemi complessi di antenna, per risolvere i più svariati problemi di interattività in Rf, con grande attenzione alla salvaguardia dell'ambiente e in linea con le norme vigenti in materia di elettrosmog. Il 2002 si è aperto per Co.El. all'insegna di nuove importanti commesse dall'estero: i nuovi clienti sono gli Enti di Stato di Grecia e Siria, per i quali Co.El. produrrà ed installerà una serie di antenne televisive.

PROMAU GROUP E DUPONT ENGINEERING POLYMERS INSIEME IN ITALIA PER LA FORMAZIONE TECNICA SULL'UTILIZZO DELLE MATERIE PLASTICHE
Milano, 25 marzo 2002 - Promau Group DuPont Engineering Polymers hanno annunciato una collaborazione per il territorio italiano per la formazione tecnica sull'utilizzo delle materie plastiche. L'accordo formalizza un impegno già in atto sin dal 2001 con la condivisione, per entrambe le aziende, di obiettivi finalizzati allo sviluppo di prodotti destinati al mercato delle attrezzature sportive e a collaborare ad iniziative per la diffusione della cultura sulle materie plastiche. Realizzato che le società hanno competenze complementari ed obiettivi comuni, quali: innovazione tecnologica e diffusione della cultura sulle materie plastiche, il passo verso un accordo è stato breve. Con l'intesa, le aziende integreranno le proprie competenze ed espanderanno ulteriormente i servizi offerti ai clienti, in un ottica di mutua collaborazione simbiotica. È previsto, inoltre, l'impegno congiunto in attività formative propedeutiche quali i seminari organizzati da Promau Group; eventi dedicati al personale tecnico dei clienti delle due società in cui vengono affrontate tematiche relative alle tecnologie, metodologie e materiali oggi disponibili per lo sviluppo di nuovi prodotti. Giorgio Mondadori, managing director della sede Promau di Cameri, ha dichiarato: "È indispensabile essere costantemente aggiornati sullo stato dell'arte delle tecnologie per poter garantire, giorno dopo giorno, soluzioni innovative ed efficaci per competere in un mercato globalizzato con attori sempre più agguerriti. Per le aziende l'aggiornamento professionale del personale è divenuto col tempo sempre più strategico: da molti è ritenuto uno dei fattori critici di successo quale miglior garanzia di costante innovazione di prodotto e quindi competitività sui concorrenti. Oggi le innovazioni tecnologiche si basano più sui materiali e le tecnologie che sulle macchine. Per questo il Centro Ricerche Promau ha una sezione specifica per la caratterizzazione dei materiali. Con la nostra esperienza più che decennale nella progettazione di prodotti, la prototipazione di manufatti in plastica e metallo, lo sviluppo di stampi rapidi e di attrezzature tradizionali, comprendiamo perfettamente quanto è importante far conoscere tempestivamente ai clienti le possibilità offerte dai nuovi materiali e tecnologie". "Siamo stati contattati da Promau nel 2001, per fornire le nostre conoscenze e il nostro know-how nel campo dei tecnopolimeri, materiali che un crescente numero di aziende e designer nei più svariati settori industriali utilizza per la progettazione di componenti ad alte prestazioni", ha dichiarato Antonio Nebel, DuPont Engineering Polymers, design and development specialist. L'accordo, siglato a Marzo 2002 ha di fatto prodotto un primo risultato. Le aziende, unitamente ad un centro milanese di Industrial Design, hanno organizzato a Padenghe sul Garda un seminario finalizzato ad illustrare lo sviluppo rapido di un nuovo prodotto attraverso l'apporto congiunto di un team multidisciplinari di specialisti. Infolink: www.dupont.com/enggpolymers  www.promau.com

"I CASTELLI E LE VILLE APERTI AL PUBBLICO" UNA RISORSA PER L'OCCUPAZIONE, LO SVILUPPO ECONOMICO E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Milano, 25 marzo 2002 - Organizzato dall'Associazione Castelli e Ville Aperti in Lombardia si è svolto venerdi scorso, presso la sala Assemblee della Banca Popolare Commercio e Industria di Milano, un convegno sul tema ""I castelli e le ville aperti al pubblico" L'evento nasce dalla volontà di evidenziare le potenzialità di sviluppo economico, occupazionale e culturale che l'apertura al pubblico delle dimore storiche può rappresentare per il territorio, sensibilizzando istituzioni ed enti pubblici sull'importanza di investire in una loro sempre maggiore fruibilità. Il convegno avrà un considerevole contenuto tecnico ed informativo presentando casi di successo a livello sia italiano che internazionale. Al convegno seguirà un tour di due giorni nel corso del quale si potranno conoscere direttamente alcune tra le più prestigiose dimore storiche lombarde. Il convegno si rivolgeva: alle istituzioni comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europee; ai proprietari e ai responsabili di dimore storiche già visitabili o in procinto di aprire al pubblico; ai settori imprenditoriali che fruiranno della maggiore ricaduta dell'attività di valorizzazione del patrimonio culturale (agenzie di viaggi, compagnie aeree, albergatori, ristoratori, tour operator, etc.); a coloro che sono interessati ad intraprendere un' attività imprenditoriale nel settore; a tutti coloro che sono interessati a vario titolo alla valorizzazione del patrimonio culturale (operatori culturali, giornalisti, etc.). I Relatori dell'incontro sono stati : i responsabili delle principali operazioni di promozione territoriale realizzate con successo in altre regioni d'Europa e d'Italia i docenti ed esperti di formazione i tour operator e imprenditori impegnati nella valorizzazione turistica del territorio Infolink: www.castellieville.it

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