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28 MARZO 2002

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PIANO D'AZIONE "E-EUROPE 2002": APPROVATO IL NUOVO NOME DI DOMINIO ".EU"

Bruxelles, 28 marzo 2002 - Secondo il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, l'adozione da parte del Consiglio "Telecomunicazioni" di un regolamento per la realizzazione del nome di dominio Internet ".eu" creerà una vera e propria identità europea nel cyberspazio. Il nuovo nome di dominio significa che gli europei saranno riconoscibili in quanto tali dai propri indirizzi nella rete e di posta elettronica, invece di dover ripiegare sui suffissi nazionali o su quelli generici. L'adozione rappresenta l'ultima fase della concretizzazione dell'impegno, assunto al vertice di Lisbona, di istituire il nome di dominio ".eu", e costituisce uno degli obiettivi principali del piano d'azione "e-Europe 2002". "Si tratterà di un ausilio importante per il commercio elettronico europeo, che permetterà ad un nuovo genere di siti commerciali del dominio ".eu" di svolgere le loro attività nell'intera Europa. Si prevede altresì che esso conferirà una maggiore visibilità al "marchio" Europa sul mercato virtuale di Internet", ha affermato Liikanen. Il prossimo passo procedurale consiste nella scelta, da parte della Commissione, di un'organizzazione senza fini di lucro per la gestione del dominio ".eu", nonché nella definizione delle norme per la tutela di alcuni aspetti di interesse pubblico. Le misure di tutela contro l'occupazione abusiva degli indirizzi (cybersquatting) sono contenute nel regolamento, come pure le disposizioni per la definizione delle controversie in sede extragiudiziale. Per gli altri incarichi, saranno pubblicati sulla Gazzetta ufficiale inviti a manifestare interesse. Per ulteriori informazioni sul nome di dominio ".eu" consultare il seguente indirizzo web: http://europa.eu.int/information_society/topics
/telecoms/internet/eu_domain/index_en.htm

LA COMMISSIONE PROROGA IL PIANO D'AZIONE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA SU INTERNET
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Una proroga di due anni del piano d'azione comunitario per promuovere l'uso sicuro di Internet, mirato a contrastare i contenuti illegali e nocivi presenti nella rete, è stata adottata dalla Commissione europea il 25 marzo. La Commissione propone a questo punto una proroga del piano d'azione attuale (dal 1999 al 2002) fino alla fine del 2004, con uno stanziamento aggiuntivo di 13,3 milioni di euro oltre al bilancio iniziale di 25 milioni di euro. "I contenuti e le applicazioni sono per noi questioni prioritarie in rapporto allo sviluppo di Internet", ha commentato il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen. "Ma dobbiamo altresì adoperarci affinché Internet diventi un luogo più sicuro per ognuno di noi. Il piano d'azione apporta un contributo a tale processo". La Commissione ora si dedicherà a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'uso più sicuro di Internet, particolarmente per quel che riguarda le chat room, i giochi on line e le applicazioni mobili come il protocollo WAP, ha dichiarato il Commissario. Il piano d'azione per promuovere l'uso sicuro di Internet si propone di creare un ambiente on line più sicuro istituendo una rete di linee dirette (hotline) in Europa, stimolando l'autoregolamentazione, sviluppando sistemi di filtraggio dei contenuti e incoraggiando azioni di sensibilizzazione nell'Europa intera. Il piano prorogato comprenderà azioni mirate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano d'azione "e-Europe", a stimolare il coordinamento e la condivisione di informazioni a livello nazionale, a creare un forum di autoregolamentazione, nonché a proteggere i bambini dai contattati on line con i pedofili. http://europa.eu.int/information_society/programmes/iap/index_en.htm 
http://www.saferinternet.org

SECONDO LA COMMISSIONE EUROPEA IN MOLTI PAESI CANDIDATI È NECESSARIA UNA MAGGIORE REGOLAMENTAZIONE IN MATERIA DI ETICA E SCIENZA
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Per partecipare appieno ai progetti di ricerca del sesto programma quadro (6PQ), i paesi candidati dovranno migliorare il loro livello di conoscenza delle questioni etiche da affrontare in campo scientifico, ha dichiarato al Notiziario Cordis Barbara Rhode, Capo unità per le questioni etiche della ricerca e della scienza presso la Commissione europea. Dal 17 al 19 marzo, i rappresentanti dei 13 paesi candidati e degli Stati membri dell'UE si sono riuniti a Bratislava (Slovacchia) per una conferenza sul tema "L'etica nella ricerca e nella scienza: situazione attuale e prospettive nei paesi candidati". Uno degli obiettivi della manifestazione è stato quello di avviare un processo di descrizione delle norme giuridiche nazionali necessarie per rendere i progetti di ricerca eticamente accettabili nell'ambito del 6PQ. Barbara Rhode, Capo unità per le questioni etiche della ricerca e della scienza in seno alla Direzione "Scienza e società", ha dichiarato al Notiziario Cordis che alcuni paesi candidati hanno compiuto maggiori progressi rispetto ad altri nell'applicazione delle necessarie norme. "Vi è una sorta di spaccatura", ha affermato la Rhode, spiegando come alcuni siano più avanti di altri. Molti paesi, osserva il Capo unità, hanno già introdotto normative sulla ricerca staminale, su quella embrionale e sull'impiego di tessuti umani e animali. Per la maggior parte dei paesi candidati, tuttavia, la genetica rimane un ambito inesplorato sotto il profilo della regolamentazione giuridica. Per poter effettuare una valutazione completa dei progressi compiuti, ha aggiunto il Capo unità, la Commissione necessita di ulteriori informazioni su ciò che è già stato disciplinato e ciò che è legalizzato. La Rhode ritiene che alcuni paesi candidati abbiano ancora qualche esitazione in merito all'introduzione di nuove norme in questo settore e sottolinea che essi "devono rendersi conto che il 6PQ impone regole severe in materia di etica e di procedure". Le informazioni disponibili mostrano che tutti i 13 paesi candidati (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Repubblica della Slovacchia, Slovenia e Turchia) hanno aderito alla Convenzione internazionale per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità umana per quanto riguarda le applicazioni della biologia e della medicina, mentre alcuni di essi (in particolare Cipro e Malta) non hanno affrontato nello specifico i singoli ambiti che pongono interrogativi etici. Al contrario, Estonia, Ungheria, Lituania e Polonia hanno introdotto norme in tutti i settori elencati: ricerche che coinvolgono individui, tessuti umani, embrioni e animali, nonché protezione dei dati, organismi geneticamente modificati e norme di sicurezza per i laboratori. Secondo la Rhode, determinati paesi candidati otterranno risultati migliori di alcuni Stati membri dell'UE nella creazione di banche genetiche. In Estonia esiste già una struttura di questo tipo e in Lettonia sarà presto disponibile. Entrambi i paesi stanno cercando di evitare i problemi legati alla creazione delle banche di geni riscontrati dai loro predecessori in questo campo, fra cui l'Islanda e il Regno Unito. Durante la conferenza si è discusso inoltre della questione della divulgazione scientifica nei media. Alcuni partecipanti si sono detti preoccupati del fatto che "spesso i quotidiani selezionano una tematica scientifica e su di essa elaborano dei titoli sensazionalistici [rendendo] difficile qualsiasi tentativo di riaffrontare l'argomento a fini informativi e senza far leva sulle emozioni". La Rhode ha sottolineato, inoltre, che un'opinione pubblica instabile potrebbe porre un freno alla legislazione. Nel complesso, il Capo unità ritiene che la conferenza abbia fornito un reale contributo al dibattito sull'etica, poiché ha aperto le porte ai paesi candidati, mantenendo un equilibrio fra Est e Ovest. Per quanto riguarda l'attività di follow up, la Commissione ha esortato i paesi candidati ad informare i propri scienziati circa le linee guida in materia di etica contenute nel 6PQ, suggerendo loro di invitare un rappresentante della Commissione o un esperto nazionale dell'UE in occasione di eventuali giornate informative da essi organizzate.

BANDO DI GARA PER UNO STUDIO SULLE "PREVISIONI SULLA SOCIETÀ EUROPEA DELLA CONOSCENZA"
Bruxelles, 28 marzo 2002 - La Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro intende commissionare uno studio sulle "Previsioni sulla società europea della conoscenza relativamente alle condizioni di vita e di lavoro ed alle relazioni industriali". Attualmente è in corso di svolgimento uno studio sulla metodologia delle previsioni ed il relativo manuale sarà consegnato alla Fondazione nel giugno 2002. L'obiettivo del presente contratto è quello di fornire alla Fondazione europea uno studio costituito da diversi elementi, come di seguito indicato: 1. Preparazione di "indicatori di avanzamento della società della conoscenza" per i paesi membri dell'Unione europea, gli Stati Uniti ed il Giappone, che si basino sulle informazioni statistiche disponibili e che possano essere utilizzati come punto di partenza per il processo di previsione. La relazione dovrebbe descrivere brevemente la situazione attuale e le tendenze dei principali aspetti della società della conoscenza, quali lo sviluppo economico, sociale e tecnologico, la qualità del lavoro e della vita ed il buon funzionamento del sistema delle relazioni industriali. 2. Istituzione di un centro nazionale temporaneo di previsione in tre paesi pilota che si occupi del processo nazionale di previsione relativamente agli "effetti" ed ai "motori" della società della conoscenza. I paesi dovrebbero rappresentare i diversi livelli di "avanzamento" verso la società della conoscenza. Il centro nazionale dovrebbe essere formato da almeno un ricercatore, da rappresentanti governativi, da organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori e, se necessario, dalle ONG (organizzazioni non governative). 3. Coordinamento delle attività di ricerca dei centri di previsione nazionali secondo gli orientamenti congiuntamente concordati dalla Fondazione europea e dal contraente. 4. Elaborazione, in collaborazione con i centri nazionali, di previsioni nazionali sulla società della conoscenza relativamente alle condizioni di vita e di lavoro ed alle relazioni industriali per ognuno dei tre paesi e stesura di una relazione di sintesi. Per informazioni: Maria Byrne; Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; Wyattville Road ; Loughlinstown ; IRL-Dublino 18 ; Tel: +353 1 204 3100 ; Fax +353 1 282 6456/4209. Termine ultimo per la richiesta del capitolato d'appalto: 12-04-2002. Termine ultimo per la presentazione delle offerte: 19-04-2002. Prima di rivolgersi alla Commissione, consultare il bando originale, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europea GU n. S 60-046432 del 26-03-2002, pag. 50

LA GERMANIA FINANZIA LA RICERCA DI PARTNER NELL'EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Il consorzio tedesco di gruppi di ricerca industriali (Aif) aprirà un ufficio di contatto in Slovenia, il dodicesimo paese dell'Europa centrale e orientale che partecipa a un programma volto ad assistere le medie imprese tedesche nella ricerca di partner per la ricerca e lo sviluppo (R&S) nella regione. Dal 1996, gli uffici di contatto Aif sostengono le medie imprese nella ricerca di partner e svolgono funzioni di supervisione per i progetti congiunti. La aziende tedesche possono avvalersi gratuitamente del servizio per cercare collaborazioni in paesi come gli Stati Baltici, la Bielorussia, la Polonia, la Russia, la Slovacchia, la Slovenia, la Repubblica Ceca, l'Ucraina, l'Ungheria e l'Uzbekistan. Inoltre l'Aif organizza seminari di contatto a scadenze regolari sia in Germania che all'estero. I partecipanti ai progetti di ricerca transnazionale possono richiedere assistenza nell'ambito del programma Aif "Competenze per l'innovazione delle medie imprese", finanziato dal ministero federale per l'Economia e la Tecnologia. Infolink:
http://www.aif.de

BILANCIO CONSOLIDATO GRUPPO MEDIASET 2001: 2.351,1 MILIONI DI EURO RICAVI NETTI 248,4 MILIONI DI EURO UTILE NETTO REDDITIVITÀ OPERATIVA: 25,0% ACCANTONAMENTO PARTECIPAZIONE KIRCH: NESSUN EFFETTO SU DIVIDENDO
Milano, 28 marzo 2002 Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio di Mediaset S.p.A. ed ha esaminato il bilancio consolidato dei Gruppo Mediaset al 31 dicembre 2001. L'esercizio 2001 è coinciso con un anno caratterizzato dal forte rallentamento dei ciclo economico internazionale a cui si sono aggiunti, nell'ultima parte dell'anno, i contraccolpi seguiti agli attentati dell'11 settembre. Il livello degli investimenti pubblicitari internazionali ha ovviamente risentito di tali fattori macroeconomici, penalizzando in modo generalizzato il livello di redditività dei settore Media a livello mondiale. In questo contesto il Gruppo Mediaset, in decisa controtendenza rispetto al principale competitor nazionale e ai principali Gruppi televisivi europei, ha chiuso l'anno 2001 con un risultato positivo della raccolta pubblicitaria, migliorando il fatturato record dei 2000. L'andamento dei ricavi pubblicitari riflette gli ottimi ascolti delle tre reti Mediaset che ottengono nelle 24 ore una share pari al 43,2%. Tale risultato è da attribuire principalmente all'ottima performance di Canale 5 che raggiunge la share più elevata nella storia della tv commerciale e conquista per la prima volta il titolo di prima rete televisiva nazionale in prime time. In particolare Canale 5 raggiunge il 24,1% di share (+1,6%) in prime time (quota che sale al 25,6% considerando il target commerciale) e il 23,3% nel totale giornata (+1,1%). Bilancio consolidato Gruppo Mediaset - i ricavi netti consolidati ammontano a 2.351,1 milioni di euro rispetto ai 2.363,6 milioni di euro det 200b (-0,5%). La riduzione è unicamente imputabile al minor contributo generato dal consolidamento dei Gruppo Epsilon che per il 2001 èrelativo ai primi sei mesi. Al netto di tale effetto si verifica invece una crescita dei ricavi netti pari all'1,6%. Tale incremento è dovuto principalmente all'andamento del complesso dei ricavi televisivi (+ 1,5%). In particolare la ' raccolta pubblicitaria nei confronti dei clienti terzi sulle reti Mediaset ha raggiunto i 2.423,3 milioni di euro, con una crescita di 0,9 milioni di euro rispetto al 2000. Tale risultato è particolarmente apprezzabile perché ottenuto in controtendenza rispetto al trend dei mercato caratterizzato da una generalizzata contrazione degli investimenti. Inoltre l'andamento va posto in relazione con il dato relativo all'anno precedente che era stato caratterizzato da una straordinaria espansione degli investimenti pubblicitari. Glì altri ricavi dell'attività televisiva, sono stati pari a 145,1 milioni di euro rispetto ai 111,4 milioni di euro dei 2000 con una crescita di 33,7 milioni di euro dovuta principalmente ai ricavi ottenuti dalla vendita alla pay tv di diritti televisivi. I ricavi netti generati da attività multimediali, attribuibili alla distribuzione di canali tematici, alla raccolta pubblicitaria legata ad Internet, a Mediavideo (teletext delle tre reti televisive) ed alla rivista mensile '1a macchina dei tempo", hanno registrato un significativo incremento passando dai 27,4 milioni di euro dei 2000 ai 37,0 milioni di euro dei 2001. i costi operativi sono passati da 1.006,4 milioni di euro a 1.030,6 milioni di euro, con un incremento di 24,2 milioni di euro (+2,4%); il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 1.320,5 milioni di euro in leggero calo (-2,7%) rispetto ai 1.357,2 milioni di euro dei 2000. il risultato operativo (Ebit) è passato da 691,5 milioni di euro a 587,2 milioni di euro. L'andamento dei risultato operativo risente dei significativo aumento dei complesso degli ammortamenti e delle svalutazioni che passano da 665,7 milioni di euro a 733,3 milioni di euro nel 2001. L'incremento di tale voce è principalmente imputabile ai maggiori ammortamenti in diritti televisivi e, dal 2001, all'impatto derivante dagli investimenti in fiction seriali autoprodotte. L'incidenza percentuale dei risultato operativo sui - ricavi netti consolidati (redditività operativa) si è mantenuta elevata collocandosi al 25,0% (29,4% nel 2000). Il risultato pre-imposte ' è stato pari a 418,1 milioni di euro rispetto ai 648,0 milioni di euro conseguiti. nell'esercizio 2000. Tale risultato è stato determinato per effetto di un accantonamento straordinario connesso alla partecipazione dei 2,28% in Kirch Media. - Accantonamento reso necessario per l'indisponibilità alla data di chiusura dei bilancio dei Gruppo Mediaset dei bilancio al 3111212001 di Kirch Media. Bilancio che consentirebbe di valutare su basi oggettive la situazione dei Gruppo alla luce delle più volte divulgate difficoltà finanziarie della holding Kirch. Il risultato netto è passato da 423,5 milioni di euro dei 2000 a 248,4 milionì di euro. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2001 presenta un saldo negativo pari a 247,8 milioni di euro (rispetto a +125,3 milioni di euro a fine dicembre 2000). La variazione della liquidità va posta in relazione agli investimenti partecipativi ed in diritti. Bilancio della Capogruppo Mediaset s.p.a.: La capogruppo Mediaset S.p.A. chiude l'esercizio 2001 con un utile netto di 262,7 milioni dì euro, dopo aver effettuato ammortamenti e svalutazioni per 227,7 milioni di euro ed accantonamenti per imposte di 140,3 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 24 aprile prossimo, un dividendo di 0,21 euro per ciascuna azione, con l'obiettivo di mantenere circa lo stesso pay out ratio dello scorso anno al netto dei l'accantonamento effettuato suila partecipazione in Kirch Media. Il dividendo sarà messo in pagamento il giorno 23 maggio 2002 con stacco cedola il giorno 20 maggio 2002 (cedola n. 6). Evoluzione prevedibile della gestione: Dopo la fase di incertezza seguita all'1 1 settembre 2001 il livello di fiducia dei consumatori italiani mostra nei primi mesi dell'anno una lieve ripresa. Tali dati, unitamente a quelli relativi all'economia americana, alimentano seppur in uno scenario connotato ancora da elementi di incertezza, le aspettative di una graduale ripresa del ciclo economico nella seconda parte dell'anno. Pur in presenza di tali segnali, le indicazioni disponibili relative all'andamento degli investimenti pubblicitari nei primi due mesi dei 2002, registrano a livello europeo un decremento rispetto al primo bimestre dei 2001. Tale andamento è in linea con le stime sul settore dei media che prevedono per la prima parte dell'anno condizioni di generalizzata debolezza. In tale contesto la raccolta pubblicitaria relativa alle reti Mediaset nel primo bimestre 2002 ha evidenziato una leggera flessione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Va tuttavia sottolineato che tale risultato si confronta con il miglior periodo dell'anno precedente ed è sensibilmente migliore rispetto al trend complessivo dei mercato nazionale di riferimento. Nei primi due mesi dei 2002 Canale 5 aumenta il distacco dalla concorrenza raggiungendo il 25,4% in prime time. Italia 1 conquista il ruolo di terza rete italiana con il 12,9% in prime time. In relazione all'andamento ad oggi previsto in termini di raccolta pubblicitaria il Gruppo accentuerà nel 2002 l'attenta e rigorosa politica di contenimento dei costi, puntando su una netta riduzione di tutti i costi operativi televisivi., Ciò al fine di salvaguardare su base annua il livello di redditività operativa conseguito nel 2001. Peraltro gli effetti economici positivi indotti da tale azione si manifesteranno compiutamente soprattutto nel corso della seconda parte dell'anno. Nel corso dei 2002 il Gruppo Mediaset punta inoltre ad una riduzione degli investimenti in diritti televisivi, in linea con l'obiettivo di normalizzazione delle politiche d'acquisto, i cui effetti economici saranno però visibili concretamente in un orizzonte temporale più lungo.

CAMPARI APPROVA I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2001 RICAVI NETTI CONSOLIDATI PARI A E 494,3 MILIONI, IN CRESCITA DEI 13,9% UTILE NETTO PARI A E 63,4 MILIONI, IN CRESCITA DEI 20%
Milano, 28 marzo 2002 - Campari ha approvato i risultati consolidati 2001, un esercizio che ha segnato un punto di svolta per il Gruppo per la rilevanza delle acquisizioni effettuate, gli effetti positivi derivanti dal processo di quotazione in Borsa e il raggiungimento di eccellenti risultati economico-finanziari. All'Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata per il 30 aprile, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di E 0,88 per azione (per un monte dividendi complessivo di E 25,6 milioni), in pagamento a partire dal 9 maggio. Il fatturato consolidato al netto di sconti e accise, pari a E 494,3 milioni, evidenzia un incremento dei 13,9%, composto da una crescita esterna dei 9,9%, sostanzialmente derivante dall'acquisizione delle attività brasiliane nel gennaio 2001, e da una crescita organica del 4,0%, che sale al 5,5% se depurata degli effetti negativi connessi all'andamento dei cambi. La performance decisamente positiva delle vendite è attribuibile in primo luogo al buon andamento dei segmento spirits, in crescita in valore del 20,6%, di cui il 16,5% è attribuibile al consolidamento dell'acquisizione brasiliana e il 4,1% (6,6% al lordo degli effetti di cambio) alla crescita organica, grazie alla positiva performance di tutti i marchi già in portafoglio e in particolare di CampariSoda, Skyy Vodka e Jágermeister. In termini di volumi la crescita organica dei segmento spirits è stata dei 2,5%, con conseguente miglioramento della quota di mercato, la cui crescita, misurata in base ai volumi dei top 100 premium distilled spirits, è stimata nel 1, 1 % a livello mondiale (fonte: Impact). Le vendite nette dei segmento wines, rappresentate quasi interamente dai marchi Cinzano, ammontano a E 73,6 milioni, in crescita del 8,4%. Il segmento wines ha conseguito un'ottima performance, in particolare nell'ultimo trimestre, che rappresenta la punta di maggiore stagionalità dell'anno. Il segmento soft drinks ha registrato vendite nette pari a E 127,4 milioni, con un incremento dei 2,5%, guidato dall'ottima performance di Crodino (di gran lunga il brand più profittevole dei comparto), in crescita del 8,9%. La seguente tabella mostra la scomposizione dei fatturato netto consolidato per segmento di attività.

                     2001                           2000

                  € milioni           %           € milioni           %           Variazione %

Spirits           283,8           57,4          235,3              54,2               20,6
Wines      
       73,6           14,9            67,9              15,6                
8,4
Soft Drinks   127,4          25,8           124,3               28,6                2,5
Altri ricavi 
        9,5            1,9               6,5                 1,5              45,3
Totale  
          494,3         100,0          434,0             100,0               13,9

Relativamente alla distribuzione geografica delle vendite, l'acquisizione brasiliana, le cui vendite 2001 sono state pari a E 42,3 milioni, ha notevolmente modificato la ripartizione geografica delle attività a beneficio dell'area Americhe, in crescita del 11 l.1 % e con un'incidenza sul totale delle vendite del Gruppo che passa dai 8,4% al 15,5%. Le vendite nel mercato italiano hanno registrato una crescita dei 5,8%, favorite dai buoni risultati di core brand quali Crodino, Campari e CampariSoda, che hanno beneficiato di importanti investimenti di marketing, e dal positivo avvio dal maggio 2001 della commercializzazione diretta di Cinzano, precedentemente distribuito da terzi. La seguente tabella mostra la scomposizione dei fatturato netto consolidato per area geografica.

                                 2001                        2000 
                               € milioni     %       € milioni     %        Variazione % 
Italia                       263,5          53,3       249,2       57,4           5,8 
UE esclusa Italia   109,4           22,1       106,5       24,5           2,8 
Americhe                 76,7            15,5        36,3          8,4       111,11 
Europa extra UE      21,8            4,4         20,5         4,7           6,0 
Resto dei mondo      22,9            4,6          21,5         5,0          6,1 
Totale                     494,3          100,0        434,0     100,0        13,9 

I margini operativi hanno beneficiato dei mix favorevole delle vendite, che ha visto aumentare il peso dei brand a più elevata redditività. Nel 2001 il margine commerciale (margine lordo meno investimenti in pubblicità e promozioni e costi di vendita e distribuzione), che per il Gruppo costituisce un importante indicatore di redditività, si è attestato a € 36,5 milioni, evidenziando un'incidenza dei 27,6% sulle vendite nette e una crescita dei 11, 1 %. L'Ebitda e l'Ebita prima dei costi non ricorrenti hanno raggiunto rispettivamente € 120 milioni e € 105,7 milioni, in crescita dei 13,5% e dei 12,0% e con un'incidenza dei 24,3% e dei 21,4% sulle vendite nette. Il risultato operativo (Ebit) prima dei costi non ricorrenti è stato di € 94,2 milioni, in crescita dei 9,0% e con un margine dei 19,1% sul fatturato netto consolidato. 1 costi non ricorrenti, pari a E 5,6 milioni, sono attribuibili per la maggior parte all'operazione di quotazione, e, per il resto, a oneri di ristrutturazione relativi alla riorganizzazione delle rete commerciale in Italia. L'utile netto, in crescita dei 20,0%, è stato di € 63,4 milioni. A tale risultato ha contribuito la riduzione dei carico fiscale dell'esercizio rispetto a quello dei 2000, penalizzato da un accantonamento al fondo rischi per un contenzioso fiscale in essere di importo rilevante. Si conferma la forte capacità dei Gruppo di generare cassa: il rendiconto finanziario evidenzia infatti un surplus di cassa della gestione operativa di E 88,3 milioni. Tale surplus ha, come di consueto, finanziato le attività di investimento in nuovi brand, per un controvalore complessivo di € 112,6 milioni, per lo più destinato all'acquisizione delle attività brasiliane. Al 31 dicembre 2001 la posizione finanziaria netta è positiva per E 96,6 milioni. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2001 ammonta a € 430,3 milioni, con un incremento di € 31,6 milioni. Tra gli eventi successivi alla chiusura dei 2001, si segnala che il 15 gennaio 2002 il Gruppo Campari ha perfezionato l'acquisizione di un'ulteriore partecipazione dei 50% in Skyy Spirits, Llc, società con sede operativa a San Francisco, California (Us) e proprietaria di Skyy Vodka, uno dei principali brand di premium vodka negli Stati Uniti, divenendone quindi azionista di controllo con una partecipazione dei 58,9%. Il 6 febbraio 2002, il Gruppo ha inoltre perfezionato l'acquisizione dei 100% di Zedda Piras S.p.A., società con sede operativa ad Alghero e proprietaria dell'omonimo Mirto di Sardegna, che controlla il 67,62% di Sella & Mosca S.p.A., uno dei più importanti operatori vitivinicoli in Italia. Una più ampia descrizione delle operazioni è stata fornita in occasione dell'annuncio e dei perfezionamento delle acquisizioni nelle sedi competenti.

TERZO ESERCIZIO DI ATTIVITÀ PER CAPITALGEST DALLA NASCITA DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA SUPERA I 12 MILIARDI DI ASSET GESTITI E AUMENTA LA QUOTA DI MERCATO IN RAMPA DI LANCIO DUE FONDI DI FONDI A DOPPIO LIVELLO DI GESTIONE E TRE A GESTIONE MISTA PER ASSET CLASS
Milano, 28 marzo 2002 - Capitalgest, società di gestione del risparmio, ha concluso il terzo anno di vita dalla nascita del Gruppo Banca Lombarda (del quale fanno parte Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banco di S. Giorgio, Banca di Valle Camonica e Cassa di Risparmio di Tortona). Il patrimonio netto gestito complessivamente dalla società nel corso del 2001, ripartito tra i 20 fondi attualmente in gestione, ha raggiunto i 9.012 milioni di euro. 1 risultati riportati nel corso del 2001 hanno contribuito a incrementare la quota di mercato relativa ai fondi comuni di diritto italiano, passata dall'1,93% al 2,20%. A questo incremento ha contribuito una raccolta netta positiva in crescita, che - a fine 2001 -posiziona Capitalgest al 9° posto nella classifica nazionale, con una quota del 4,6% della raccolta netta registrata dal sistema, corrispondente a 667 milioni di euro. I risultati in termini di raccolta positiva proseguono a ritmo sostenuto anche nel 2002: a fine febbraio Capitalgest ha guadagnato ulteriori posizioni, passando al 6° posto nella stessa classifica, con 217,5 milioni di euro. Nel corso dell'anno, il numero dei clienti ha conosciuto un significativo incremento pari al 21,9%, passando da 164.538 a 200.642. La società ha attualmente in gestione un gamma di 20 fondi comuni di diritto italiano completi per diversificazione geografica e valutaria che investono su tutti i principali mercati azionari e obbligazionari internazionali. Pur in un contesto particolarmente negativo per i mercati finanziari mondiali, 12 fondi (che rappresentano il 76,1% dell'intero patrimonio gestito) hanno ottenuto risultati di performance superiori alla media registrata dalla categoria di appartenenza. In termini di allocazione, la congiuntura economica sfavorevole ha determinato un marcato spostamento dei patrimonio complessivamente gestito, sia in termini di raccolta sia di strategie gestionali, verso i fondi a minor rischio. Ciò si è tradotto in un incremento della consistenza dei fondi obbligazionari dal 57,2% al 71,3%, mentre i fondi azionari sono calati dal 42,8% al 28,7%. Le attività della Società consistono inoltre nella gestione delegata da parte delle banche del Gruppo per le linee Gpf e Gpm, oltre che nelle gestioni individuali di clienti istituzionali. Complessivamente, l'ammontare degli asset delegati è passato nell'anno da 5.842 milioni a 8.324 milioni di euro (+42,5%), conseguentemente al conferimento delle deleghe da parte della Banca Regionale Europea e della Banca di Valle Canonica. La gestione del patrimonio della clientela istituzionale è invece passato da 1.027 milioni a 1.977 milioni di euro (+92,5%) ripartiti fra 23 clienti. Le attività di collocamento e vendita di Capitalgest sono affidate a 17 Enti incaricati, sia appartenenti al Gruppo sia esterni, che assicurano la presenza in tutte le regioni d'Italia attraverso 750 sportelli, 350 promotori finanziari di Banca Lombarda e oltre 800 promotori di Sim partner. La Società ha inoltre rapporti con 11 clienti istituzionali (banche, sim. e compagnie di assicurazione) che sottoscrivono quote di fondi Capitalgest nell'ambito delle proprie attività di gestione per conto terzi. L'attività di sviluppo commerciale ha consentito di perfezionare nel corso dell'anno 5 nuovi mandati di collocamento, tra i quali spiccano quelli sottoscritti nel mese di dicembre dalla Cassa di Risparmio di Cesena e dalla Banca di Romagna, istituti di credito acquisiti in qualità di Investitori Istituzionali. Il sito Internet di Capitalgest, che nel mese di aprile ha ricevuto il massimo dei voti in termini di efficacia comunicativa e di trasparenza dal settimanale Borsa & Finanza, ha avuto nel 2001 una media di accesso giornaliero di 140 contatti, pari a 51.450 visitatori annui. Le attività di acquisto e vendita di fondi effettuate on line (attualmente riservate agli investitori istituzionali) ha generato 528 transazioni per volumi complessivi pari a 193 milioni di euro. Capitalgest si appresta ora a lanciare una nuova famiglia di 5 Fondi di Fondi, denominata "Sistema Capitalgest Fondi di Fondi", che avverrà in due momenti distinti: ad aprile con i due Fondi Sectors a gestione azionaria settoriale e, nel mese di ottobre, con i tre Fondi Multigest a gestione mista per asset class. 1 Fondi Sectors rappresentano una formula inedita nel mercato di riferimento, poiché prevedono un doppio livello di gestione finalizzato a ricercare valore nell'attività di asset allocation settoriale eliminando nel contempo il rischio di investimenti su singoli strumenti finanziari. Il primo livello prevede una gestione passiva su indici settoriali effettuata dai fondi oggetto di investimento dei fondi Sectors; il secondo livello prevede una gestione attiva da parte di Capitalgest che, in funzione delle previsioni di crescita dei diversi settori economici, sovra/sotto pesa l'investimento rispetto all'indice globale del fondo, acquistando o vendendo i fondi indicizzati ai singoli settori economici. 1 Fondi Multigest consentiranno ai sottoscrittori di beneficiare della professionalità dei migliori gestori, selezionati secondo criteri di efficienza e continuità dei risultato ottenuti e delle previsioni sull'andamento dei diversi mercati internazionali, azionari e obbligazionari, effettuate da Capitalgest.

GIOVANNI CRESPI S.P.A.: ESAMINATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2001 FATTURATO CONSOLIDATO: 208,793 MILIONI DI EURO. PROPOSTA ALL'ASSEMBLEA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,0671 EURO PER AZIONE. PREVISTA UNA RIPRESA GIÀ A PARTIRE DALLA SECONDA PARTE DELL'ANNO
Milano, 28 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Giovanni Crespi SpA si è riunito in data odierna per esaminare i dati del Bilancio relativi all'esercizio 2001, che mostrano ricavi delle vendite pari a 58,908 milioni di Euro (-3,9% su 2000) e un risultato di periodo di 1,892 milioni di Euro (5,937 milioni di Euro nell'esercizio 2000). A livello consolidato, i ricavi delle vendite sono stati pari a 208,793 milioni di Euro di cui il 42% realizzato all'estero, rispetto ai 205,908 milioni di Euro dell'esercizio 2000. Il Mol è stato pari a 18,245 milioni di Euro (25,795 milioni di Euro nel 2000) mentre il Reddito Operativo si è attestato a 4,821 milioni di Euro (11,926 milioni di Euro l'esercizio precedente). Il risultato d'esercizio di competenza del Gruppo nel 2001 è stato negativo per 3,526 milioni di Euro (contro un utile pari a 5,337 milioni di Euro dell'esercizio 2000). L'indebitamento finanziario netto presenta un saldo di 87,245 milioni di Euro (64,873 milioni di Euro nel 2000). Tali risultati sono motivati dall'andamento congiunturale negativo iniziato negli ultimi mesi del primo semestre e accentuatosi di più del secondo semestre. Fino ad aprile 2001, infatti, la domanda proveniente dai mercati di riferimento del gruppo chiedeva al mercato quelle peculiarità di creatività, flessibilità ed innovazione, valori questi in cui la Società ha investito molto nel recente passato e il cui risultato si è manifestato in crescite positive che hanno interessato quasi tutte le categorie di prodotti. Nella seconda parte dell'anno, invece, la contrazione della domanda nei mercati di riferimento non ha permesso un ottimale utilizzo della capacità produttiva soprattutto in riferimento agli stabilimenti di più recente costruzione ed ha quindi inciso negativamente sugli obiettivi di risultato ipotizzati a inizio anno. Inoltre, il fatturato e quindi i margini hanno risentito di una contrazione della domanda caratterizzata dalla richiesta di prodotti più indifferenziati e a minor valore aggiunto. Questa tipologia di prodotti è realizzata da un numero più ampio di concorrenti che danno luogo ad una spinta competitiva basata soprattutto sulla leva del prezzo. In questo scenario il Gruppo Crespi non ha potuto sfruttare in pieno i suoi vantaggi competitivi che si concretizzano in una produzione creativa ed innovativa in ogni sua linea di prodotti. Altro dato importante da evidenziare che ha influito sui margini è l'apertura di tre nuovi stabilimenti a Matera, a Pisticci e in Egitto. Queste nuove unità produttive a regime daranno grande apporto alla crescita del Gruppo, ma quest'anno hanno fatto pesare sull'azienda i costi del loro avviamento. Il 2001 è stato inoltre caratterizzato da un evento di natura straordinaria, rappresentato dalla riorganizzazione che ha interessato Its Artea, società a forte valenza strategica per tutte le attività del Gruppo legate alla produzione di materiali sintetici. Grazie al suo reparto di Ricerca & Sviluppo infatti, Its Artea è in grado di accedere ai più avanzati contenuti di fashion del mercato per sviluppare collezioni innovative e nel contempo riversare il contenuto moda nelle altre collezioni sviluppate dal Gruppo, in particolar modo in quelle dedicate alla pelletteria e alle calzature. Crespi, a seguito di risultati reddituali non soddisfacenti, ha varato un piano di sviluppo supportato da una riorganizzazione produttiva e commerciale incentrato sull'outsourcing delle fasi produttive a minor valore aggiunto, nel rispetto degli standard qualitativi del Gruppo e sull'ampliamento della gamma prodotti, affiancando alla linea Its classica due nuove linee, una di fascia media e una per una particolare tipologia di prodotto, rispondenti alle esigenze della propria clientela e adatte sia al settore uomo che donna; e infine sull'ingresso in nuovi mercati, a partire dal Nord Europa e dagli U.S.A. L'anno appena iniziato mostra ancora a livello di domanda una fase di stabilizzazione, ma la Società si aspetta già a partire dalla seconda parte dell'anno una ripresa che, grazie ai suoi punti di forza, consentirà di proseguire nella crescita con i tassi del recente passato. A testimonianza della fiducia sull'evoluzione economica-gestionale del Gruppo nell'anno in corso, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea dei Soci, convocata in sede ordinaria il prossimo 10 maggio, la distribuzione di un dividendo lordo pari a 0,0671 Euro, invariato rispetto al precedente esercizio. La data di stacco della cedola è prevista per il 20 maggio, mentre la data di pagamento è fissata per il 23 maggio.

UBS ASSET MANAGEMENT EMEA, "SOLO DIECI SETTIMANE PER UN AUMENTO DEL 20% D'EFFICIENZA": È IL RISULTATO OTTENUTO CON CAMBRIDGE TECHNOLOGY PARTNERS
Milano, 28 marzo 2002 -. È una vera e propria consulenza organizzativa quella offerta da Cambridge Technology Partners a Ubs Asset Management Emea (Europe Middle East & Africa), che del gruppo Unione Banche Svizzere è responsabile della distribuzione e della vendita dei fondi d'investimento. Ctp si è occupata del progetto per la gestione del cliente (Customer Relationship Management) dal disegno all'implementazione dei processi e della soluzione. Ubs oggi può gestire le informazioni sui propri clienti aggiornate in tempo reale, accessibili e condivisibili da tutti gli attori facenti parte del sistema aziendale. Un rapporto di collaborazione che si consolida attraverso il costante impegno del team Ctp nel fornire soluzioni adeguate alla crescita del gruppo Ubs Am Emea. In dieci settimane è stata studiata e implementata la soluzione di Crm che ha permesso oggi a Ubs di incrementare del 20% l'efficienza della propria forza commerciale. Come dichiarato da James Maughan, direttore distribuzione fondi d'investimento Emea - Ubs Asset Management - "Per noi era molto importante implementare un sistema che rappresentasse lo stato dell'arte sul mercato ed essere supportati dal giusto partner per sentirci sicuri. Non solo, ma era anche l'unico modo per completare il progetto in tempi brevi e secondo il budget a disposizione. Cambridge Technology Partners ha immediatamente capito i nostri obiettivi ed è stata in grado di collaborare efficacemente integrandosi con il nostro team". L'aumento di efficienza per Ubs si deve alla possibilità di disporre di un profilo completo e aggiornato - caratteristiche e vissuto - per ciascuno dei suoi 25.000 clienti, gestiti da 50 commerciali. In altre parole, grazie all'apporto del team di esperti Ctp, si è sviluppata una soluzione che permette l'integrazione e la condivisione delle conoscenze su ciascun cliente, coordinando le attività della rete distributiva nei diversi paesi Emea. Più sottosistemi informativi sono stati dunque congiunti in un'unica piattaforma, Siebel, perfettamente integrata con i sistemi legacy della società. La condivisione delle conoscenze sui clienti ha permesso non solo alla rete distributiva di Ubs di gestire e pianificare in autonomia il contatto, ma di identificare più facilmente le opportunità di cross-/up-selling. Stefano Poggi: "L'investimento deve fruttare nel più breve tempo possibile" Stefano Poggi, Amministratore Delegato di Cambridge Technology Partners "il meticoloso studio dei bisogni e caratteristiche di Ubs Am Emea e un approccio strutturato, costruito per fasi di integrazione, ha consentito un rapido lancio del sistema Crm, assicurando così il raggiungimento degli obiettivi nei tempi desiderati. La trasparente gestione e la pianificazione dei costi e delle risorse del cliente, rientra nella filosofia di Ctp che in questo modo ha condiviso pienamente il rischio progettuale con Ubs". Velocità e flessibilità d'integrazione con le strutture e l'organizzazione del cliente diventano quindi variabili essenziali quando si parla di ritorno sugli investimenti; i risultati ottenuti da Ubs Am Emea con Cambridge Technology Partners lo dimostrano. L'analista: " Il 55% dei progetti Crm non decollano" - Secondo un recente rapporto Gartner Group , lo scarso coinvolgimento degli utenti interni all'azienda sarebbe uno tra i principali fattori che nel 55% dei casi porterebbero i progetti di Crm ad arenarsi ancor prima della loro effettiva implementazione.

GRUPPO AMGA S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2001 VALORE DELLA PRODUZIONE A 268,7 MILIONI DI EURO (+25 % SUL 2000), UTILE NETTO A 20,6 MILIONI DI EURO
Milano, 28 marzo 2002 - Valore della produzione a 268,7 Milioni di Euro, (+25 % sul 2000), utile netto a 20,6 milioni di Euro (+ 29 % sul 2000), Ebit a 28 milioni di Euro (+ 6,4% sul 2000). Questi in sintesi i principali dati riferiti al Bilancio consolidato 2001 di Amga S.p.A., - Azienda Mediterranea Gas e Acqua - approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione della Società genovese e che saranno posti all'approvazione dell'Assemblea degli azionisti prevista in prima convocazione il 30 aprile 2002 alle 11 presso la sede della società e, occorrendo, in seconda convocazione il 2 maggio 2002 stessa ora e stesso luogo. Per ciò che riguarda la capogruppo Amga S.p.A.- azienda quotata al segmento Star della Borsa Italiana S.p.A. - il valore della produzione è stato pari a 187,7 milioni di Euro contro i 153,9 milioni di Euro del 2000, con un utile netto di 13.7 milioni di Euro contro i 4,9 milioni di Euro del 2000. Occorre sottolineare che nell'esercizio 2000 l'utile della capogruppo non ha beneficiato dei dividendi della controllata Genova Acque, scorporata a fine 1999. Nel corso dell'esercizio si è registrato inoltre un aumento dei volumi di metano erogato dai 340 milioni di metri cubi del 2000 ai 390 del 2001, dovuto in parte all'andamento climatico e in parte all'attività di trading iniziata nel mese di ottobre 2001 che ha comportato la vendita sul libero mercato di 35,7 milioni di metri cubi di gas. Sotto l'aspetto societario, nel corso del 2001 si è confermata ulteriormente la volontà di Amga di costituirsi come gruppo multiutilities differenziando le proprie attività nei diversi settori della distribuzione, approvvigionamento e vendita di gas metano, dei servizi idrici, dell'energia elettrica, delle telecomunicazioni, dei servizi tecnologici e ambientali e della gestione calore, cogliendo le opportunità offerte dai processi di liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Nel corso del 2001 in particolare è stata scorporato, in ottemperanza al decreto "Letta", il ramo d'azienda relativo alla vendita gas, conferito, con effetto dal 1 gennaio 2002, alla controllata Amga Commerciale. Sul versante del servizio distribuzione Amga si è invece aggiudicata, in cordata con altre aziende, tramite gara il 49% di Gea S.p.A., società di distribuzione gas in Comune di Grosseto e il 35% di Aspea S.p.A., multiutility operante nel Comune di Osimo (An), delle quali Amga esprime l'Amministratore Delegato. Ha inoltre acquisito con Aem il 29,44% della multiutility monzese Agam S.p.A., con responsabilità del ciclo dell'acqua. Sul fronte dei servizi idrici, oltre alle acquisizioni citate, la società si è aggiudicata, in cordata con altri operatori, la gara indetta dal Governo Albanese per il supporto tecnologico ed organizzativo al servizio idrico nella città di Tirana. Per quanto riguarda il settore energetico, sono state conferite al Consorzio Amga Energia le attività di produzione di energia realizzate attraverso le due centrali idroelettriche inserite negli impianti acquedottistici e il ramo d'azienda relativo alla Gestione Calore. Amga Commerciale ha nel contempo fornito clienti idonei con energia elettrica, in parte proveniente dal Consorzio Amga Energia e in parte approvvigionata sul mercato, con contratti dell'ordine di 500 gwh su base annua. Nel mese di ottobre la collegata Plurigas ha iniziato la fornitura di gas, direttamente importato, ad Amga e ad alcune partecipate per il soddisfacimento dei rispettivi fabbisogni, in sostituzione della precedente fornitura Snam. Il settore delle telecomunicazioni ha visto la nascita, nello stesso mese, del portale internet "tu6genova", realizzato dalla controllata Sastercom S.p.A. in collaborazione con il Comune di Genova, per la fornitura di servizi interattivi alla cittadinanza. Alla luce dei positivi risultati conseguiti, il Consiglio di Amministrazione della società, di cui Giovanni Domenichini è Presidente e Roberto Bazzano Amministratore Delegato, ha deciso di proporre alla prossima assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di Euro 0,015 per ciascuna azione posseduta (Lit. 28 nel 2000), che verrà posto in pagamento dal 16 maggio 2002, contro stacco cedola n. 6 in data 13 maggio 2002.

MARZOTTO ACQUISTA VALENTINO DAL GRUPPO HDP
Milano, 28 marzo 2002. Marzotto S.p.A. ha firmato ieri odierna il contratto preliminare per l'acquisto dell'intero capitale di Valentino S.p.A. dal gruppo HdP, sulla base di un valore d'impresa di € 240 milioni, di cui € 204,4 milioni sono rappresentati dall'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2001 e € 35,6 milioni dal prezzo di acquisizione del capitale. L'esecuzione del contratto avrà luogo non appena ricevute le autorizzazioni da parte delle autorità antitrust competenti. Il gruppo Valentino opera nell'alta moda, nell'abbigliamento e negli accessori di alta gamma, sia direttamente che attraverso licenze. Valentino è presente nei principali mercati del lusso tramite una rete di boutique dirette, negozi in franchising e spazi nei più prestigiosi department stores. Le vendite al consumatore finale del marchio Valentino sono superiori a € 500 milioni. La Valentino è entrata nella storia della moda avvalendosi dello straordinario talento creativo ed artistico del suo fondatore Valentino Garavani. Marzotto intende continuare a sviluppare le potenzialità del marchio, realizzando le condizioni più idonee per il raggiungimento di una redditività in linea con quella dei migliori operatori del settore del lusso. Nel 2001 il gruppo Valentino ha registrato un fatturato di € 132,0 milioni, con un margine lordo di € 82,5 milioni ed una perdita d'esercizio di € 28,5 milioni. Il risultato netto negativo è influenzato in misura importante dall'ammortamento del marchio e dagli oneri finanziari. Marzotto ritiene di poter realizzare un drastico miglioramento dei risultati nel corso dei prossimi due anni e conseguentemente portare il gruppo Valentino ad una redditività netta positiva già entro il 2004. L'acquisizione non avrà effetti negativi sulla redditività del gruppo Marzotto in quanto le perdite registrate dal gruppo Valentino durante il periodo di rilancio saranno compensate dalle plusvalenze attese dalla cessione di attività non strategiche. Marzotto finanzierà l'acquisto delle azioni ed il ripagamento del debito finanziario della Valentino in maniera prevalente tramite i proventi derivanti dalle predette dismissioni e, per la parte residuale, tramite risorse interne. Marzotto non farà ricorso ad aumenti di capitale e non modificherà la propria politica dei dividendi come conseguenza dell'acquisizione. L'ing. Antonio Favrin, Vice Presidente e Amministratore Delegato della Marzotto, ha affermato che: "Valentino si integra perfettamente nel portafoglio di attività Marzotto che comprende tra l'altro Hugo Boss, leader mondiale nell'abbigliamento maschile, e le licenze Marlboro Classic, Gianfranco Ferré Studio e M Missoni. L'integrazione consente, inoltre, a Marzotto di rafforzare ulteriormente la propria presenza nel settore lusso e retail." Marzotto si è avvalsa di Jpmorgan come consulente finanziario per l'operazione.

GREY INTERACTIVE ITALIA FIRMA LA INTRANET DELLA BANCA C. STEINHAUSLIN & C. USABILITÀ E IMMEDIATA REPERIBILITÀ DEI CONTENUTI, LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL PROGETTO
Milano, 28 marzo 2002 - Già autrice del restyling del sito istituzionale della Banca C. Steinhauslin & C - la Private Bank del Gruppo Monte dei Paschi di Siena - online dallo scorso settembre all'indirizzo www.steinonline.it, l'agenzia per la comunicazione interattiva Grey Interactive Italia ha recentemente concluso anche il progetto del nuovo portale intranet di ultima generazione della banca. Istituto di grande tradizione storica - è nata nel 1868 - Banca C. Steinhauslin & C. aveva dato inizio, con la realizzazione del sito da parte di Grey Interactive, alla creazione di un'identità digitale, con l'obiettivo di coniugare tradizione, professionalità e innovazione. Grey Interactive ha partecipato al progetto guidato dalla Direzione Marketing Clienti e Canali di Steinhauslin e dai professionisti del Consorzio Operativo del Gruppo MPS, ridisegnando la intranet della banca con l'impiego della tecnologia software Digital Dashboard di Microsoft. Usabilità e semplicità di navigazione erano i requisiti principali. "Si tratta di un progetto molto diverso rispetto a quelli di cui ci siamo occupati finora", spiega Gabriele Ronchini, amministratore delegato di Grey Interactive Italia. "Questa volta dovevamo rivolgerci a un target - i dipendenti della banca Steinhauslin - chiaramente definito nelle sue caratteristiche ed esigenze. Mentre per la realizzazione di un sito Internet si insiste molto sugli aspetti comunicazionali, di forte impatto visivo, in questo caso abbiamo rivolto l'attenzione soprattutto alla semplicità di utilizzo e di navigabilità, organizzando i contenuti affinchè fossero facilmente reperibili dagli utenti, grazie anche a una grafica molto semplice". "In una strategia - ha spiegato Eugenio Periti, Direttore Marketing di Banca C. Steinhauslin & C - incentrata sulla relazione diretta tra il Relationship Manager e il cliente, il focus è sul sito intranet, inteso non come contenitore generico di informazioni, bensì come strumento fondamentale di Knowledge Management orientato al business e alla consulenza al cliente stesso". Il team di Grey Interactive Italia che si è occupato del ridisegno della intranet si è ispirato alle linee guida già utilizzate per la realizzazione del sito Internet, creando una continuità nell'identità digitale della Banca. Fanno parte del team di Grey Interactive che ha lavorato al progetto: Paola Pellegrini (Business Director), Jonathan Vaglio (Art Director), Matteo Abbà (Concept Designer), Silvia Cazzaniga (Web Producer), Marco Asperti (Web Developer).

CHL: AL VIA UNA PARTNERSHIP CON BEA, SOCIETÀ LEADER MONDIALE NEL MERCATO DEI SOFTWARE PER INTERNET, PER LO SVILUPPO DI PROGETTI DI E-COMMERCE
 Milano, 28 marzo 200 2- Chl, leader dell'e-Commerce italiano, ha siglato un accordo strategico con Bea, leader mondiale nel mercato del software per Internet, per lo sviluppo delle proprie piattaforme di servizi per l'e-Commerce. I test del software Bea sono stati ultimati e da oggi esso verrà utilizzato da Chl, attraverso la divisione eCommerce Services, accanto alla tecnologia proprietaria. Chl aumenta così il valore della propria piattaforma consolidando la soluzione proposta e, nel contempo, variabilizza una parte dei costi legati allo sviluppo della tecnologia migliorando, di fatto, i propri economics. Grazie a questo accordo Chl proporrà alle aziende potenziali clienti una piattaforma di più facile utilizzo con alcune componenti standardizzate in grado di integrare in maniera più facile i sistemi informatici già presenti in azienda e beneficiando, nel contempo, del supporto di migliaia di sviluppatori in grado di ottimizzare le soluzioni proposte. Bea detiene la leadership con oltre il 30% del mercato mondiale nel segmento degli application server: Ciò favorirà il contatto con i decision-maker aziendali nell'information Technology, proponendosi con tecnologia già conosciuta e apprezzata e renderà possibili iniziative congiunte Bea-Chl di comunicazione e di marketing per favorire la vendita dei servizi di eCommerce Chl. Bea è risultato il partner ideale perché oltre a garantire la solidità e le performance necessarie per sviluppare progetti di e-commerce di grandi dimensioni, permette a Chl di completare l'adozione dello standard tecnologico Java, il più diffuso al mondo, rendendo rapidamente disponibili la piattaforma di e-commerce su ogni supporto tecnologico compatibile con il linguaggio Java, quali ad esempio cellulari e palmari.

CHANGEOVER MONETARIO: PREZZI STABILI NEL LARGO CONSUMO IL CARRELLO DELLA SPESA È AUMENTATO SOLO DI 3 LIRE OGNI 1000 LIRE, PARI A 0,3 CENTESIMI DI EURO OGNI CURO
Milano, 28 marzo 2002. Il patto siglato nei settembre 2001 in sede Indicod dalle imprese industriali del largo consumo e della distribuzione moderna per garantire la stabilità dei prezzi durante il changeover monetario lira-euro ha centrato il suo obiettivo. Tra il primo dicembre 2001 e il 28 febbraio 2002 la società di ricerche Information Resources ha monitorato costantemente per conto di Indicod i prezzi di oltre 50 mila referenze presenti in un campione di 800 supermercati e ipermercati, registrando un incremento dei prezzi trascurabile: 3 lire ogni 1.000 lire di spesa, pari a 0,3 centesimi di euro ogni euro. "Le imprese hanno dato prova di grande responsabilità -ha sottolineato Livio Buttignoi, presidente della giunta dei Piano Euro Indicod Per i Beni Di Consumo e amministratore delegato di Autogrill-. Sono riuscite a scongiurare le oscillazioni incontrollate dei prezzi delle merci, garantendo così una trasparente transizione monetaria al consumatore". Buttignol ha colto l'occasione per ringraziare gli oltre 200 tra manager e rappresentanti delle associazioni che hanno contribuito in modo determinante al successo di tutte le attività previste nell'anibito dei Piano euro Indicod: dalla gestione dei semiari formativi itineranti promossi nelle principali città italiane all'attività di progettazione e ricerca, alla produzione di strumenti multimediali di supporto per le imprese. "L'accordo -ha sottolineato Luigi Bordoni, presidente Indicod - è stato accettato dalle imprese in assoluta libertà e ha tenuto anche in una fase congiunturale non particolarmente brillante sul fronte dei consumi. Per questo i risultati ottenuti sono di grande rilevanza". Bordoni ha inoltre ribadito che Indicod intende diventare un punto di riferimento per lo sviluppo di approcci di "sistema" su temi di forte attualità che interessano direttamente le imprese industriali e distributive, i sistemi associativi, le istituzioni e le organizzazioni dei consumatori. Per esempio nel coordinamento dei progetti per la valorizzazione della qualità e della sicurezza della produzione alimentare italiana. Rimarcando l'impegno profuso nell'ambito del Patto per la stabilità dei prezzi, Riccardo Francioni., vice presidente Indicod, ha ricordato che la marcia di avvicinamento delle imprese del largo consumo e della distribuzione moderna alla transizione lira-euro è- iniziata nel 1998. "Per favorire una transizione efficiente, a beneficio delle imprese, del consumatore e del Paese - ha spiegato -, abbiamo dato vita a un'iniziativa unica in Europa di coordinamento dei sistemi associativi dell'industria e della distribuzione in collegamento, con le organizzazioni dei sistema bancario e con il Comitato euro nazionale attivo presso il ministero dell'Economia e delle Finanze". Un'esperienza guardata con attenzione delle autorità inglesi, che nei mesi scorsi hanno avuto incontri di approfondimento con i manager di Indicod per conoscere meglio i dettagli organizzativi e operativi del progetto.

I BUSINESS PLAN DEL MASTER CUOA
Milano, 28 marzo 2002 - Gli allievi del Master in Gestione Integrata d'Impresa della Fondazione Cuoa (www.cuoa.it) del Veneto www.cuoa.it hanno inventato 6 imprese. I masterini del Cuoa anche quest'anno propongono ad eventuali imprenditori e finanziatori sei progetti di aziende innovative con tanto di business plan. Per ogni impresa i progetti hanno compreso il piano di marketing, l'assetto organizzativo, il piano di investimento, il piano di produzione, le proiezioni economico-finanziarie e la copertura del fabbisogno finanziario. Per quanto riguarda le idee si va da società per la gestione di comunità psichiatriche ad un centro servizi per autotrasporatori. I progetti sono: Eco Pann S.r.l., una società di produzione di pannelli ignifughi con recupero delle polveri estinguenti, Auto +, società di distribuzione sul territorio nazionale di accessori per l'automobile, finalizzati alla sicurezza e alla pulizia dell'auto; Dental Quality S.r.l., società di intermediazione commerciale per la fornitura di protesi dentarie in ceramica per studi odontoiatrici, Demolition S.r.l., società ideata per la realizzazione e condivisione di un database per la gestione di parchi auto e moto, con un network di operatori connessi logisticamente; Over The Top S.r.l., società di gestione di un centro servizi per autotrasportatori (7 i servizi proposti: motel, ristorante, bar-tabacchi, parking custodito, gommista, pompa di benzina e autolavaggio), Villa Ninfea S.r.l., società per la realizzazione, sul piano nazionale di comunità psichiatriche per interventi riabilitativo-terapeutici e di tipo psico-sociale. La giuria, composta dal professor Arnaldo Camuffo, Direttore scientifico del Master, dal professor Andrea Vinelli, responsabile dei percorsi professionali del Master, dall'ingegnere Enrico Guzzetti, coordinatore sviluppo business plan, e dal dottor Tomaso Marzotto Caotorta, segretario generale di Iban (Italian Business Angels Network Association), ha assegnato il primo premio ex aequo ai due progetti Eco Pann S.r.l. e Dental Quality S.r.l. Tomaso Marzotto Caotorta, premiando gli allievi vincitori, ha affermato: "Quest'anno, mi ha colpito molto la grande serietà dei contenuti dei business presentati, perché rispondono a bisogni reali, attuali e concreti: non si sono inventati ipotetici mercati e bisogni cui fornire ipotetiche risposte. Potrebbe essere di grande interesse mettere in circuito queste idee progettuali per valutare la possibilità di realizzarne alcune". Tra gli allievi vincitori Pietro Sterle, del gruppo Dental Quality, riconosce determinanti, per la forza del progetto, il lavoro di gruppo e l'affiatamento. Dopo i il business plan, Pietro, svolgerà il suo stage in Cina, a Pechino, in un'azienda di consulenza e investimento, che si rivolge alle aziende straniere interessate ad investire in Cina. Sarà l'assistente del Vice President: "Mi aspetto di vivere, con lo stage, una grandissima esperienza: la Cina è un Paese che conosco da tempo, nel cui futuro credo molto per le sue enormi potenzialità. Sono convinto costituisca una notevole opportunità per le aziende italiane. Il mio obiettivo professionale è stabilire relazioni tra Cina e Italia, che aiutino le aziende italiane a penetrare nel mercato cinese delle vendite. Ho sempre cercato di vedere opportunità dove apparentemente non esistono: il Master mi ha insegnato un approccio più razionale, più pratico e operativo, che mi auguro di sfruttare anche in questa nuova sfida". Per informazioni sulla prossima edizione del Master in Gestione Integrata d'Impresa: http://www.cuoa.it/fc/master/magi/magi_homepage.php  E-mail magi@cuoa.it  Tel. 0444333704

"PLEASURE-SEEKERS" LA PRIMA TIPOLOGIA DI ACQUIRENTI IN EUROPA
Milano, 28 marzo 2002 - Un terzo degli acquirenti europei sono 'pleasure seekers', cioè coloro che ricercano il piacere anche quando fanno shopping. E' quanto emerge dalla ricerca Where People Shop, realizzata dalla società internazionale di consulenza immobiliare, Healey & Baker, parte di Cushman & Wakefield. Primi della categoria 'pleasure seekers' sono gli italiani, seguiti da inglesi e polacchi, gli olandesi si posizionano invece all'ultimo posto. Gli acquirenti che 'ricercano il piacere' vengono definiti come amanti del dilettevole, orientati al lato divertente degli acquisti: fare una sosta per un caffè o uno spuntino, acquistare capi di abbigliamento firmati - ma che ritengono l'acquistare generi alimentari un fastidio. Where People Shop si basa su interviste effettuate a 7.000 acquirenti in 12 Paesi europei, in merito alle abitudini ed attitudini personali verso gli acquisti. Le risposte sono inoltre state analizzate al fine di determinare uno 'stereotipo' di acquirente. Sono emersi sei differenti stereotipi - Pleasure-Seeking (31 % del totale acquirenti), Etici (18%), Acquirenti Alimentari Perspicaci (18%), Indipendenti (12%), Entusiasti (12%) e Negativi (10%). Yvonne Court, Cushman & Wakefield Healey & Baker's Head of Retail Research, commentando la ricerca ha affermato: "Un terzo degli europei, vive il fare acquisti come un evento divertente - fin tanto che non si tratta della spesa settimanale per i generi alimentari! Questa situazione si riflette in parte nel trend attuale che vede l'affiancamento di attività/strutture di intrattenimento ai punti vendita, in particolare nei centri commerciali - siano essi bar e ristoranti, bowling, cinema multisala o fitness centre." 

Classifica PLEASURE SEEKING 

CLASSIFICA PER TIPOLOGIA DI ACQUIRENTI

 

Classifica

PLEASURE SEEKING

(31% totale acquirenti)

ETICI

 (18% del totale)

ACQUIRENTI ALIMENTARI PERSPICACI

(18% del totale)

INDIPENDENTI (12% del totale)

ENTUSIASTI (12% del totale)

NEGATIVI

(10% del totale)

1

Italia

Olanda

Repubblica Ceca

Francia

Portogallo

Olanda

Svezia

2

Gran Bretagna

Francia

Ungheria

Gran Bretagna

Ungheria

-

 

3

Polonia

Germania

Polonia

Belgio

Belgio

Gran Bretagna

 

4

Portogallo

Spagna

Portogallo

Polonia

Svezia

Svezia

Repubblica Ceca

5

Germania

Ungheria

Belgio

Svezia

-

Spagna

Belgio

Francia

Germania

6

Belgio

 -

Spagna

Italia

Olanda

Germania

-

7

Repubblica Ceca

Portogallo

Polonia

-

Spagna

Francia

-

8

Spagna

-

Olanda

Germania

Italia

Olanda

Spagna

9

Svezia

Svezia

Gran Bretagna

Repubblica Ceca

-

Italia

Portogallo

10

Ungheria

Gran Bretagna

Belgio

Ungheria

Italia

Repubblica Ceca

-

11

Francia

Italia

Germania

-

Gran Bretagna

Ungheria

 

12

Olanda

Repubblica Ceca

Francia

Portogallo

Polonia

Polonia

 

Significato delle categorie - Acquirenti Pleasure-Seeking: vanta la seconda più alta percentuale di uomini dopo la categoria acquirenti 'negativi', ma tendono ad essere più giovani rispetto a questi ultimi. più propensi a ritenere gli acquisti di generi alimentari problematici, tediosi e ingrati, e a volere i supermercati aperti la domenica, come riporta la ricerca "presumibilmente consentirebbe loro maggiori opportunità per svolgere a proprio piacimento questa attività problematica" più frequentemente, rispetto alla media, acquistano capi di abbigliamento. Sono più propensi ad acquistare articoli brandizzati. Durante una visita ad un centro commerciale, sono i più propensi a: fermarsi per un drink o uno spuntino, concordare che è possibile trascorrervi una giornata piacevole; utilizzare Internet per ottenere informazioni sui centri commerciali della zona, e optare per un centro commerciale vicino a dove vivono o lavorano. Gli italiani sono i primi in graduatoria, seguiti dagli inglesi. Acquirenti Etici: Alta percentuale di donne, con un'età più alta della media - un quarto oltre i 60 anni - con i più alti livelli di entrate economiche; Presentano forti principi morali quando si tratta di fare acquisti, preferendo comprare alimenti organici, non prodotti artificialmente e non modificati geneticamente. Si posizionano al secondo posto, in leggera contraddizione, quando si tratta dell'attenzione verso capi di abbigliamento firmati. In cima alla lista gli olandesi, seguiti dai francesi. Gli italiani si posizionano al penultimo posto (11°) Acquirenti alimentari perspicaci : Sono i più propensi ad effettuare acquisti di generi alimentari nei mercati e nei negozi del vicinato, raggiungendoli a piedi o in autobus. I Paesi del Centro Europa come la Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Polonia si attestano nelle posizioni più alte per questa categoria. L'Italia si inserisce al 6° posto. Acquirenti indipendenti: Più giovani della media, con un terzo sotto i 34 anni, è la categoria dove sono presenti in maggior numero coppie con figli; Meno propensi ad acquistare alimenti organici, non trattati artificialmente, non geneticamente modificati. Acquistano generi alimentari meno frequentemente rispetto alla media, ma più frequentemente per quanto riguarda i capi di abbigliamento - non amano essere aiutati dal personale di vendita quando scelgono gli abiti. I francesi sono in cima alla lista, seguiti dagli inglesi. Al 10° posto si classifica l'Italia. Entusiasti: Alta proporzione di donne, in particolare nello stadio pre-familiare o in pensione. Più propense ad andare a piedi al negozio quando effettuano acquisti alimentari. Generalmente contente delle offerte retail che ricevono. Affermano che i saldi effettuati non siano troppi, e non pensano che i prezzi dei capi di abbigliamento offrano un basso rapporto qualità prezzo. Solo uno su dieci preferisce acquistare abiti di marca. Rappresentano il gruppo meno propenso ad effettuare i propri acquisti nei centri commerciali piuttosto che nelle vie principali. Il Portogallo si attesta in prima posizione, mentre l'Italia è all'8° posto in classifica. Negativi: Alta proporzione di maschi. Meno propensi ad acquistare alimenti organici, non trattati industrialmente o non modificati geneticamente. Mostrano in generale un'opinione negativa verso gli acquisti. Meno disposti a pensare che si possa trascorrere una piacevole giornata in un centro commerciale. Olanda e Svezia insieme conquistano la prima posizione, l'Italia si attesta alla 9°

I PACCHETTI DI SIGARETTE? MEGLIO DA 15 LO RIVELA UNA RICERCA OMNIBUS SULLA PERCEZIONE DEL FUMO IN ITALIA
Milano, 28 marzo 2002 - E 'quanto emerso da una ricerca sulle abitudini di fumo degli italiani condotta dall 'Istituto Mps,su un campione rappresentativo composto per il 48%da uomini e il 52%da donne fra i 18 e i 64 anni. Dall 'indagine risulta che negli ultimi dieci anni non solo il numero di fumatori si è abbassato (25%della popolazione oggi,26%nel '91),ma è sceso anche sensibilmente il consumo medio giornaliero di sigarette: oggi 14,3,dieci anni fa erano oltre 15. I giovani fumano meno degli adulti:i dati di consumo oscillano fra le 9 sigarette al giorno per i ventenni e i trentenni,fino ad arrivare alle 18 per gli over 40. Il trend di graduale diminuzione del consumo evidenziato da questi dati,suggerisce una riflessione sulle confezioni da tabaccheria, attualmente poco in linea con le esigenze dei fumatori.Le case produttrici ci stanno pensando.Winfield ha compiuto il primo passo presentando sul mercato il pacchetto da 15 sigarette.Gli altri seguiranno questo esempio? Metodologia: Tipologia di ricerca :Omnibus Nazionale Telefonico; Campione :uomini e donne 18-64 anni; Metodo di rilevazione :telefonico Cati Date di rilevazione :15-18 marzo 2002

UN TRIPUDIO DI FIORI PER LA DOMENICA DI PASQUA: DALL'OLANDA UN OMAGGIO PER IL PAPA
Roma, 28 marzo 2002 - In occasione della Santa Messa Pasquale, Giovanni Paolo II sarà nuovamente circondato da fiori e piante olandesi sul sagrato di San Pietro. A partire da Giovedì Santo, 12 maestri decoratori olandesi ed altrettanti assistenti si occuperanno della decorazione floreale della piazza. Verranno allestiti alcuni giardini con alberi, arbusti, erica e bulbose fiorite. Anche il balcone della benedizione Urbi ed Orbi verrà ornato con festoni e piccole composizioni floreali. Le decorazioni, offerte dall'Ufficio Olandese dei Fiori insieme al Centro Internazionale dei Bulbi da Fiore a Plant Publicity Holland, richiedono un lungo periodo di preparazione. Il capo fiorista Charles van der Voort già da settembre è in contatto con i responsabili del Vaticano. Successivamente i coltivatori vengono informati sulle varietà e quantità di fiori e piante scelte per l'addobbo. Infatti, non è semplice avere fiori e le piante nel momento di massima fioritura nel periodo giusto. Tre o quattro settimane prima di Pasqua gli alberi, gli arbusti e le piante vengono trasferiti in serre apposite, mentre migliaia di bulbose fiorite sono preparate per l'occasione e piantate in cassette. Un regalo sempre gradito Secondo Van Der Voort, subentrato nell'organizzazione dell'evento da solo un anno, il Papa apprezza sinceramente l'omaggio olandese, ormai diventato una tradizione giunta alla sua 17ma edizione: "Il sabato di Pasqua dell'anno scorso, abbiamo donato al Papa una composizione speciale con i nostri auguri, e speriamo che anche questo piccolo gesto possa diventare una tradizione". Elio Cortellessa, direttore dei servizi di giardinaggio del Vaticano conferma l'apprezzamento per i fiori olandesi. La manutenzione del parco del Vaticano, dei giardini di Castelgandolfo e l'allestimento degli addobbi nella chiesa e sul sagrato durante le cerimonie importanti rientrano nelle sue competenze. Elio Cortellessa è da sempre le persona che fa da tramite tra le autorità Vaticane e i fioristi olandesi che ogni anno trasformano la piazza in un giardino colorato. "I primi anni la decorazione era molto più modesta e semplice, ora diventa di anno in anno più imponente e bella." Secondo Cortellessa, esperto formatosi alla famosa scuola di Minoprio, l'uso di fiori e piante nel Vaticano sta crescendo. "I cerimonieri Vaticani tendono a chiedere sempre di più l'uso di fiori e piante anche per altre cerimonie, ispirati dalle decorazioni durante la Messa Pasquale".

PASQUA 2002: IL MILANESE LA PREFERISCE CLASSICA E PIENA DI SORPRESE LA PARTE DEL LEONE CONTINUA A FARLA LA COLOMBA.E C'È CHI INVENTA, DOPO QUELLO PER NATALE, ANCHE L'ALBERO DI PASQUA
Milano, 28 marzo 2002. Per le feste pasquali 9 milanesi su 10 preferiscono festeggiare con colombe classiche. Quest'anno l'uovo preferito è quello fondente per il 68% dei clienti delle pasticcerie. Ma al supermercato sono soprattutto le mamme che scelgono nell'80% dei casi l'uovo di cioccolato al latte per i bambini. Il regalo conta soprattutto in pasticceria per il 90% dei clienti, che spesso lo vogliono personalizzato mentre è meno importante al supermercato: vi fa attenzione il 70% dei compratori. Al supermercato si spende di più scegliendo prodotti di marca o costosi (lo dice il 10% dei supermercati in più, rispetto allo scorso anno). Mentre in pasticceria si tende a spendere di meno (crescono del 10% le pasticcerie che hanno visto una riduzione di vendite di colombe artigianali rispetto allo scorso anno, a vantaggio di prodotti più economici). Rispetto allo scorso anno le vendite sono per lo più stabili. Chi vede una diminuzione supera del 12% chi vede un aumento, per i pasticceri, anche se la maggioranza (70%) vede una situazione stabile. Lo stesso vale per i supermercati: se per il 64% le vendite sono stabili, i pessimisti superano del 4% gli ottimisti. Una situazione comunque migliore dello scorso anno, quando i pessimisti erano di più. Emerge dal consueto sondaggio pasquale realizzato dalla Camera di Commercio di Milano su 150 esercizi commerciali. E per la Pasqua la fantasia delle imprese non ha limiti, come emerge dai 31 brevetti presentati in tema pasquale, secondo i dati dell'ufficio brevetti della Camera di Commercio di Milano, dal 1980 ad oggi. C'è chi propone l'albero con set ornamentale non solo per il Natale, ma anche a Pasqua. O l'uovo che si può personalizzare una o più sorprese, l'uovo a forma ovoidale, ma troncato per formare una superficie piana di appoggio. E ancora chi preferisce le decorazioni a tema, magari ispirandosi alle civiltà precolombiane. I dati dell'indagine: Nelle pasticcerie - Uova o colombe? Per il 48% dei pasticceri contattati è stato venduto un maggior numero di colombe (in calo rispetto allo scorso anno) per il 36% è stato venduto un maggior numero di uova e il restante 16% non sa. Uova artigianali o economiche? Per l'80% degli intervistati la clientela predilige uova artigianali, per il 14% uova economiche e il restante 6% non sa dire. Colombe artigianali o economiche? La clientela predilige le colombe artigianali per il 94% degli intervistati, non sa il 6%. Si vendono più uova dell'anno scorso? La vendita di uova per questa Pasqua è stabile rispetto allo scorso anno per il 68% delle pasticcerie, non sa il 16 % ed è diminuita per 16% (tuttavia lo scorso anno il dato era ancora più negativo). Si vendono più colombe dell'anno scorso? La vendita delle colombe è stabile per il per il 70%, è diminuita per l'8%, il 22% non è in grado di fare una stima. Il regalo condiziona molto la scelta dell'uovo da parte del cliente per il 90% degli intervistati, poco per il restante 10%. Uovo al cioccolato fondente o al latte? Il 68% degli intervistati dichiara che il cliente preferisce l'uovo fatto di cioccolato fondente (in aumento dall'anno scorso del 10%), soprattutto gli adulti, mentre per il 24% degli intervistati il cliente preferisce l'uovo di cioccolato al latte soprattutto quando lo acquista per i bambini, l'8% non sa dire. Colomba classica o farcita? Il 92% dei pasticceri dichiara che la propria clientela acquista la colomba classica, come lo scorso anno, il restate 8% non sa dire. Nei supermercati - Uova o colombe? Anche quest'anno, a essere maggiormente richieste dai milanesi sono le colombe (nel 70% dei casi; 60% nel 2001). Le uova sono preferite dal 30% degli acquirenti. Uova artigianali o economiche? Meglio se l'uovo è di tipo economico (54%, in calo rispetto allo scorso anno). Il 14% sceglie quello costoso, il 12% guarda la marca, il 20% sceglie quello economico e di marca grazie alle promozioni. Colombe artigianali o economiche? Meglio se la colomba è economica (54%, in calo rispetto allo scorso anno). L'8% la sceglie costosa, l'8% di marca, il 30% la sceglie economica e di marca grazie alle promozioni Si vendono più uova e colombe dell'anno scorso? Nel 2002 le vendite di uova e colombe nei supermercati milanesi sono rimaste stabili, rispetto al 2001, nel 64% dei casi, sono diminuite nel 20% e aumentate nel restante 16%. Il dato è comunque più confortante rispetto quello della Pasqua 2001 Il regalo condiziona molto la scelta dell'uovo. Chi compra l'uovo al supermercato, soprattutto quando il destinatario è un bambino, è molto esigente circa la sorpresa: secondo il 70% degli intervistati questa influisce in modo determinante, assieme alla marca, sulla scelta dell'uovo da acquistare, come lo scorso anno. Per il 26% influisce poco e per il 4% nulla. Uovo al cioccolato fondente o al latte? Il cioccolato preferito dal popolo dei golosi che affolla i corridoi dei supermercati torna a essere quello al latte (80%, in crescita dal 2001). L'8% preferisce quello fondente, il 12% non sa. Colomba classica o farcita? Il 94% dei supermercati ha dichiarato che la colomba più acquistata è quella di tipo classico, confermando il ritorno ai sapori tradizionali già riscontrato nel 2001. Il 6% preferisce la farcita. I brevetti sulla Pasqua depositati in Camera di Commercio - In occasione della Pasqua c'è chi si è davvero sbizzarrito a creare sia dolci che oggetti particolari: sono state brevettate le decorazioni delle uova con impressioni, rilievi e disegni che richiamano civiltà precolombiane, poi un dolce costituito da nidi con sopra due ovetti, una gallinella e un uovo pasquale con sorpresa, ma anche delle scatole dalle forme ricercate (parallelepipedo) ma originali con targhette colorate e nastri decorativi, e ancora, la macchina incartatrice e la macchina per annodare il cordoncino del fiocco di carta decorativa per la confezione delle uova pasquali, lo sport flag, cioè un uovo con bandiere e sostegni interni in propilene, stagnola e metallo, poi l'uovo pasquale con doppia sorpresa. Altri brevetti curiosi sono il separatore unico monopezzo per le uova, l'uovo di Pasqua personalizzabile con l'inserimento di una o più sorprese dall'esterno, l'uovo a forma ovoidale, ma troncato per formare una superficie piana di appoggio, che non ha bisogno di una base di sostegno, il contenitore della sorpresa utilizzabile come elemento per giochi di costruzioni. C'è chi ha inventato il "dispositivo per la conservazione allo stato fluido del cioccolato fuso" o l'uovo pasquale "modificato", e ancora chi ha pensato di brevettare il fustellato per incartare le uova con un ciuffo decorativo, l'albero di pasqua con set ornamentale per le feste pasquali, o i dispositivi di supporto in plastica per le uova pasquali.

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