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28 MARZO 2002
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PIANO
D'AZIONE "E-EUROPE 2002": APPROVATO IL NUOVO NOME DI DOMINIO
".EU"
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Secondo il commissario europeo per le Imprese e la
Società dell'informazione Erkki Liikanen, l'adozione da parte del Consiglio
"Telecomunicazioni" di un regolamento per la realizzazione del nome di
dominio Internet ".eu" creerà una vera e propria identità europea
nel cyberspazio. Il nuovo nome di dominio significa che gli europei saranno
riconoscibili in quanto tali dai propri indirizzi nella rete e di posta
elettronica, invece di dover ripiegare sui suffissi nazionali o su quelli
generici. L'adozione rappresenta l'ultima fase della concretizzazione
dell'impegno, assunto al vertice di Lisbona, di istituire il nome di dominio
".eu", e costituisce uno degli obiettivi principali del piano d'azione
"e-Europe 2002". "Si tratterà di un ausilio importante per il
commercio elettronico europeo, che permetterà ad un nuovo genere di siti
commerciali del dominio ".eu" di svolgere le loro attività
nell'intera Europa. Si prevede altresì che esso conferirà una maggiore
visibilità al "marchio" Europa sul mercato virtuale di
Internet", ha affermato Liikanen. Il prossimo passo procedurale consiste
nella scelta, da parte della Commissione, di un'organizzazione senza fini di
lucro per la gestione del dominio ".eu", nonché nella definizione
delle norme per la tutela di alcuni aspetti di interesse pubblico. Le misure di
tutela contro l'occupazione abusiva degli indirizzi (cybersquatting) sono
contenute nel regolamento, come pure le disposizioni per la definizione delle
controversie in sede extragiudiziale. Per gli altri incarichi, saranno
pubblicati sulla Gazzetta ufficiale inviti a manifestare interesse. Per
ulteriori informazioni sul nome di dominio ".eu" consultare il
seguente indirizzo web: http://europa.eu.int/information_society/topics
/telecoms/internet/eu_domain/index_en.htm
LA
COMMISSIONE PROROGA IL PIANO D'AZIONE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA SU INTERNET
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Una proroga di due anni del piano d'azione
comunitario per promuovere l'uso sicuro di Internet, mirato a contrastare i
contenuti illegali e nocivi presenti nella rete, è stata adottata dalla
Commissione europea il 25 marzo. La Commissione propone a questo punto una
proroga del piano d'azione attuale (dal 1999 al 2002) fino alla fine del 2004,
con uno stanziamento aggiuntivo di 13,3 milioni di euro oltre al bilancio
iniziale di 25 milioni di euro. "I contenuti e le applicazioni sono per noi
questioni prioritarie in rapporto allo sviluppo di Internet", ha commentato
il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen.
"Ma dobbiamo altresì adoperarci affinché Internet diventi un luogo più
sicuro per ognuno di noi. Il piano d'azione apporta un contributo a tale
processo". La Commissione ora si dedicherà a sensibilizzare l'opinione
pubblica sull'uso più sicuro di Internet, particolarmente per quel che riguarda
le chat room, i giochi on line e le applicazioni mobili come il protocollo WAP,
ha dichiarato il Commissario. Il piano d'azione per promuovere l'uso sicuro di
Internet si propone di creare un ambiente on line più sicuro istituendo una
rete di linee dirette (hotline) in Europa, stimolando l'autoregolamentazione,
sviluppando sistemi di filtraggio dei contenuti e incoraggiando azioni di
sensibilizzazione nell'Europa intera. Il piano prorogato comprenderà azioni
mirate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi del piano d'azione "e-Europe",
a stimolare il coordinamento e la condivisione di informazioni a livello
nazionale, a creare un forum di autoregolamentazione, nonché a proteggere i
bambini dai contattati on line con i pedofili. http://europa.eu.int/information_society/programmes/iap/index_en.htm
http://www.saferinternet.org
SECONDO
LA COMMISSIONE EUROPEA IN MOLTI PAESI CANDIDATI È NECESSARIA UNA MAGGIORE
REGOLAMENTAZIONE IN MATERIA DI ETICA E SCIENZA
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Per partecipare appieno ai progetti di ricerca del
sesto programma quadro (6PQ), i paesi candidati dovranno migliorare il loro
livello di conoscenza delle questioni etiche da affrontare in campo scientifico,
ha dichiarato al Notiziario Cordis Barbara Rhode, Capo unità per le questioni
etiche della ricerca e della scienza presso la Commissione europea. Dal 17 al 19
marzo, i rappresentanti dei 13 paesi candidati e degli Stati membri dell'UE si
sono riuniti a Bratislava (Slovacchia) per una conferenza sul tema "L'etica
nella ricerca e nella scienza: situazione attuale e prospettive nei paesi
candidati". Uno degli obiettivi della manifestazione è stato quello di
avviare un processo di descrizione delle norme giuridiche nazionali necessarie
per rendere i progetti di ricerca eticamente accettabili nell'ambito del 6PQ.
Barbara Rhode, Capo unità per le questioni etiche della ricerca e della scienza
in seno alla Direzione "Scienza e società", ha dichiarato al
Notiziario Cordis che alcuni paesi candidati hanno compiuto maggiori progressi
rispetto ad altri nell'applicazione delle necessarie norme. "Vi è una
sorta di spaccatura", ha affermato la Rhode, spiegando come alcuni siano più
avanti di altri. Molti paesi, osserva il Capo unità, hanno già introdotto
normative sulla ricerca staminale, su quella embrionale e sull'impiego di
tessuti umani e animali. Per la maggior parte dei paesi candidati, tuttavia, la
genetica rimane un ambito inesplorato sotto il profilo della regolamentazione
giuridica. Per poter effettuare una valutazione completa dei progressi compiuti,
ha aggiunto il Capo unità, la Commissione necessita di ulteriori informazioni
su ciò che è già stato disciplinato e ciò che è legalizzato. La Rhode
ritiene che alcuni paesi candidati abbiano ancora qualche esitazione in merito
all'introduzione di nuove norme in questo settore e sottolinea che essi
"devono rendersi conto che il 6PQ impone regole severe in materia di etica
e di procedure". Le informazioni disponibili mostrano che tutti i 13 paesi
candidati (Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia,
Lituania, Malta, Polonia, Romania, Repubblica della Slovacchia, Slovenia e
Turchia) hanno aderito alla Convenzione internazionale per la protezione dei
diritti dell'uomo e della dignità umana per quanto riguarda le applicazioni
della biologia e della medicina, mentre alcuni di essi (in particolare Cipro e
Malta) non hanno affrontato nello specifico i singoli ambiti che pongono
interrogativi etici. Al contrario, Estonia, Ungheria, Lituania e Polonia hanno
introdotto norme in tutti i settori elencati: ricerche che coinvolgono
individui, tessuti umani, embrioni e animali, nonché protezione dei dati,
organismi geneticamente modificati e norme di sicurezza per i laboratori.
Secondo la Rhode, determinati paesi candidati otterranno risultati migliori di
alcuni Stati membri dell'UE nella creazione di banche genetiche. In Estonia
esiste già una struttura di questo tipo e in Lettonia sarà presto disponibile.
Entrambi i paesi stanno cercando di evitare i problemi legati alla creazione
delle banche di geni riscontrati dai loro predecessori in questo campo, fra cui
l'Islanda e il Regno Unito. Durante la conferenza si è discusso inoltre della
questione della divulgazione scientifica nei media. Alcuni partecipanti si sono
detti preoccupati del fatto che "spesso i quotidiani selezionano una
tematica scientifica e su di essa elaborano dei titoli sensazionalistici
[rendendo] difficile qualsiasi tentativo di riaffrontare l'argomento a fini
informativi e senza far leva sulle emozioni". La Rhode ha sottolineato,
inoltre, che un'opinione pubblica instabile potrebbe porre un freno alla
legislazione. Nel complesso, il Capo unità ritiene che la conferenza abbia
fornito un reale contributo al dibattito sull'etica, poiché ha aperto le porte
ai paesi candidati, mantenendo un equilibrio fra Est e Ovest. Per quanto
riguarda l'attività di follow up, la Commissione ha esortato i paesi candidati
ad informare i propri scienziati circa le linee guida in materia di etica
contenute nel 6PQ, suggerendo loro di invitare un rappresentante della
Commissione o un esperto nazionale dell'UE in occasione di eventuali giornate
informative da essi organizzate.
BANDO
DI GARA PER UNO STUDIO SULLE "PREVISIONI SULLA SOCIETÀ EUROPEA DELLA
CONOSCENZA"
Bruxelles, 28 marzo 2002 - La Fondazione europea per il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro intende commissionare uno studio sulle
"Previsioni sulla società europea della conoscenza relativamente alle
condizioni di vita e di lavoro ed alle relazioni industriali". Attualmente
è in corso di svolgimento uno studio sulla metodologia delle previsioni ed il
relativo manuale sarà consegnato alla Fondazione nel giugno 2002. L'obiettivo
del presente contratto è quello di fornire alla Fondazione europea uno studio
costituito da diversi elementi, come di seguito indicato: 1. Preparazione di
"indicatori di avanzamento della società della conoscenza" per i
paesi membri dell'Unione europea, gli Stati Uniti ed il Giappone, che si basino
sulle informazioni statistiche disponibili e che possano essere utilizzati come
punto di partenza per il processo di previsione. La relazione dovrebbe
descrivere brevemente la situazione attuale e le tendenze dei principali aspetti
della società della conoscenza, quali lo sviluppo economico, sociale e
tecnologico, la qualità del lavoro e della vita ed il buon funzionamento del
sistema delle relazioni industriali. 2. Istituzione di un centro nazionale
temporaneo di previsione in tre paesi pilota che si occupi del processo
nazionale di previsione relativamente agli "effetti" ed ai
"motori" della società della conoscenza. I paesi dovrebbero
rappresentare i diversi livelli di "avanzamento" verso la società
della conoscenza. Il centro nazionale dovrebbe essere formato da almeno un
ricercatore, da rappresentanti governativi, da organizzazioni dei datori di
lavoro e dei lavoratori e, se necessario, dalle ONG (organizzazioni non
governative). 3. Coordinamento delle attività di ricerca dei centri di
previsione nazionali secondo gli orientamenti congiuntamente concordati dalla
Fondazione europea e dal contraente. 4. Elaborazione, in collaborazione con i
centri nazionali, di previsioni nazionali sulla società della conoscenza
relativamente alle condizioni di vita e di lavoro ed alle relazioni industriali
per ognuno dei tre paesi e stesura di una relazione di sintesi. Per
informazioni: Maria Byrne; Fondazione europea per il miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro; Wyattville Road ; Loughlinstown ; IRL-Dublino 18
; Tel: +353 1 204 3100 ; Fax +353 1 282 6456/4209. Termine ultimo per la
richiesta del capitolato d'appalto: 12-04-2002. Termine ultimo per la
presentazione delle offerte: 19-04-2002. Prima di rivolgersi alla Commissione,
consultare il bando originale, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità
europea GU n. S 60-046432 del 26-03-2002, pag. 50
LA
GERMANIA FINANZIA LA RICERCA DI PARTNER NELL'EUROPA CENTRALE E ORIENTALE
Bruxelles, 28 marzo 2002 - Il consorzio tedesco di gruppi di ricerca industriali
(Aif) aprirà un ufficio di contatto in Slovenia, il dodicesimo paese
dell'Europa centrale e orientale che partecipa a un programma volto ad assistere
le medie imprese tedesche nella ricerca di partner per la ricerca e lo sviluppo
(R&S) nella regione. Dal 1996, gli uffici di contatto Aif sostengono le
medie imprese nella ricerca di partner e svolgono funzioni di supervisione per i
progetti congiunti. La aziende tedesche possono avvalersi gratuitamente del
servizio per cercare collaborazioni in paesi come gli Stati Baltici, la
Bielorussia, la Polonia, la Russia, la Slovacchia, la Slovenia, la Repubblica
Ceca, l'Ucraina, l'Ungheria e l'Uzbekistan. Inoltre l'Aif organizza seminari di
contatto a scadenze regolari sia in Germania che all'estero. I partecipanti ai
progetti di ricerca transnazionale possono richiedere assistenza nell'ambito del
programma Aif "Competenze per l'innovazione delle medie imprese",
finanziato dal ministero federale per l'Economia e la Tecnologia. Infolink: http://www.aif.de
BILANCIO
CONSOLIDATO GRUPPO MEDIASET 2001: 2.351,1 MILIONI DI EURO RICAVI NETTI 248,4
MILIONI DI EURO UTILE NETTO REDDITIVITÀ OPERATIVA: 25,0% ACCANTONAMENTO
PARTECIPAZIONE KIRCH: NESSUN EFFETTO SU DIVIDENDO
Milano, 28 marzo 2002 Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi
ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il progetto di
bilancio di esercizio di Mediaset S.p.A. ed ha esaminato il bilancio consolidato
dei Gruppo Mediaset al 31 dicembre 2001. L'esercizio 2001 è coinciso con un
anno caratterizzato dal forte rallentamento dei ciclo economico internazionale a
cui si sono aggiunti, nell'ultima parte dell'anno, i contraccolpi seguiti agli
attentati dell'11 settembre. Il livello degli investimenti pubblicitari
internazionali ha ovviamente risentito di tali fattori macroeconomici,
penalizzando in modo generalizzato il livello di redditività dei settore Media
a livello mondiale. In questo contesto il Gruppo Mediaset, in decisa
controtendenza rispetto al principale competitor nazionale e ai principali
Gruppi televisivi europei, ha chiuso l'anno 2001 con un risultato positivo della
raccolta pubblicitaria, migliorando il fatturato record dei 2000. L'andamento
dei ricavi pubblicitari riflette gli ottimi ascolti delle tre reti Mediaset che
ottengono nelle 24 ore una share pari al 43,2%. Tale risultato è da attribuire
principalmente all'ottima performance di Canale 5 che raggiunge la share più
elevata nella storia della tv commerciale e conquista per la prima volta il
titolo di prima rete televisiva nazionale in prime time. In particolare Canale 5
raggiunge il 24,1% di share (+1,6%) in prime time (quota che sale al 25,6%
considerando il target commerciale) e il 23,3% nel totale giornata (+1,1%).
Bilancio consolidato Gruppo Mediaset - i ricavi netti consolidati ammontano a
2.351,1 milioni di euro rispetto ai 2.363,6 milioni di euro det 200b (-0,5%). La
riduzione è unicamente imputabile al minor contributo generato dal
consolidamento dei Gruppo Epsilon che per il 2001 èrelativo ai primi sei mesi.
Al netto di tale effetto si verifica invece una crescita dei ricavi netti pari
all'1,6%. Tale incremento è dovuto principalmente all'andamento del complesso
dei ricavi televisivi (+ 1,5%). In particolare la ' raccolta pubblicitaria nei
confronti dei clienti terzi sulle reti Mediaset ha raggiunto i 2.423,3 milioni
di euro, con una crescita di 0,9 milioni di euro rispetto al 2000. Tale
risultato è particolarmente apprezzabile perché ottenuto in controtendenza
rispetto al trend dei mercato caratterizzato da una generalizzata contrazione
degli investimenti. Inoltre l'andamento va posto in relazione con il dato
relativo all'anno precedente che era stato caratterizzato da una straordinaria
espansione degli investimenti pubblicitari. Glì altri ricavi dell'attività
televisiva, sono stati pari a 145,1 milioni di euro rispetto ai 111,4 milioni di
euro dei 2000 con una crescita di 33,7 milioni di euro dovuta principalmente ai
ricavi ottenuti dalla vendita alla pay tv di diritti televisivi. I ricavi netti
generati da attività multimediali, attribuibili alla distribuzione di canali
tematici, alla raccolta pubblicitaria legata ad Internet, a Mediavideo (teletext
delle tre reti televisive) ed alla rivista mensile '1a macchina dei tempo",
hanno registrato un significativo incremento passando dai 27,4 milioni di euro
dei 2000 ai 37,0 milioni di euro dei 2001. i costi operativi sono passati da
1.006,4 milioni di euro a 1.030,6 milioni di euro, con un incremento di 24,2
milioni di euro (+2,4%); il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a
1.320,5 milioni di euro in leggero calo (-2,7%) rispetto ai 1.357,2 milioni di
euro dei 2000. il risultato operativo (Ebit) è passato da 691,5 milioni di euro
a 587,2 milioni di euro. L'andamento dei risultato operativo risente dei
significativo aumento dei complesso degli ammortamenti e delle svalutazioni che
passano da 665,7 milioni di euro a 733,3 milioni di euro nel 2001. L'incremento
di tale voce è principalmente imputabile ai maggiori ammortamenti in diritti
televisivi e, dal 2001, all'impatto derivante dagli investimenti in fiction
seriali autoprodotte. L'incidenza percentuale dei risultato operativo sui -
ricavi netti consolidati (redditività operativa) si è mantenuta elevata
collocandosi al 25,0% (29,4% nel 2000). Il risultato pre-imposte ' è stato pari
a 418,1 milioni di euro rispetto ai 648,0 milioni di euro conseguiti.
nell'esercizio 2000. Tale risultato è stato determinato per effetto di un
accantonamento straordinario connesso alla partecipazione dei 2,28% in Kirch
Media. - Accantonamento reso necessario per l'indisponibilità alla data di
chiusura dei bilancio dei Gruppo Mediaset dei bilancio al 3111212001 di Kirch
Media. Bilancio che consentirebbe di valutare su basi oggettive la situazione
dei Gruppo alla luce delle più volte divulgate difficoltà finanziarie della
holding Kirch. Il risultato netto è passato da 423,5 milioni di euro dei 2000 a
248,4 milionì di euro. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2001
presenta un saldo negativo pari a 247,8 milioni di euro (rispetto a +125,3
milioni di euro a fine dicembre 2000). La variazione della liquidità va posta
in relazione agli investimenti partecipativi ed in diritti. Bilancio della
Capogruppo Mediaset s.p.a.: La capogruppo Mediaset S.p.A. chiude l'esercizio
2001 con un utile netto di 262,7 milioni dì euro, dopo aver effettuato
ammortamenti e svalutazioni per 227,7 milioni di euro ed accantonamenti per
imposte di 140,3 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato
di proporre all'Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 24 aprile prossimo,
un dividendo di 0,21 euro per ciascuna azione, con l'obiettivo di mantenere
circa lo stesso pay out ratio dello scorso anno al netto dei l'accantonamento
effettuato suila partecipazione in Kirch Media. Il dividendo sarà messo in
pagamento il giorno 23 maggio 2002 con stacco cedola il giorno 20 maggio 2002
(cedola n. 6). Evoluzione prevedibile della gestione: Dopo la fase di incertezza
seguita all'1 1 settembre 2001 il livello di fiducia dei consumatori italiani
mostra nei primi mesi dell'anno una lieve ripresa. Tali dati, unitamente a
quelli relativi all'economia americana, alimentano seppur in uno scenario
connotato ancora da elementi di incertezza, le aspettative di una graduale
ripresa del ciclo economico nella seconda parte dell'anno. Pur in presenza di
tali segnali, le indicazioni disponibili relative all'andamento degli
investimenti pubblicitari nei primi due mesi dei 2002, registrano a livello
europeo un decremento rispetto al primo bimestre dei 2001. Tale andamento è in
linea con le stime sul settore dei media che prevedono per la prima parte
dell'anno condizioni di generalizzata debolezza. In tale contesto la raccolta
pubblicitaria relativa alle reti Mediaset nel primo bimestre 2002 ha evidenziato
una leggera flessione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Va
tuttavia sottolineato che tale risultato si confronta con il miglior periodo
dell'anno precedente ed è sensibilmente migliore rispetto al trend complessivo
dei mercato nazionale di riferimento. Nei primi due mesi dei 2002 Canale 5
aumenta il distacco dalla concorrenza raggiungendo il 25,4% in prime time.
Italia 1 conquista il ruolo di terza rete italiana con il 12,9% in prime time.
In relazione all'andamento ad oggi previsto in termini di raccolta pubblicitaria
il Gruppo accentuerà nel 2002 l'attenta e rigorosa politica di contenimento dei
costi, puntando su una netta riduzione di tutti i costi operativi televisivi.,
Ciò al fine di salvaguardare su base annua il livello di redditività operativa
conseguito nel 2001. Peraltro gli effetti economici positivi indotti da tale
azione si manifesteranno compiutamente soprattutto nel corso della seconda parte
dell'anno. Nel corso dei 2002 il Gruppo Mediaset punta inoltre ad una riduzione
degli investimenti in diritti televisivi, in linea con l'obiettivo di
normalizzazione delle politiche d'acquisto, i cui effetti economici saranno però
visibili concretamente in un orizzonte temporale più lungo.
CAMPARI
APPROVA I RISULTATI DELL'ESERCIZIO 2001 RICAVI NETTI CONSOLIDATI PARI A E 494,3
MILIONI, IN CRESCITA DEI 13,9% UTILE NETTO PARI A E 63,4 MILIONI, IN CRESCITA
DEI 20%
Milano, 28 marzo 2002 - Campari ha approvato i risultati consolidati 2001, un
esercizio che ha segnato un punto di svolta per il Gruppo per la rilevanza delle
acquisizioni effettuate, gli effetti positivi derivanti dal processo di
quotazione in Borsa e il raggiungimento di eccellenti risultati
economico-finanziari. All'Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata per il
30 aprile, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di E 0,88 per azione
(per un monte dividendi complessivo di E 25,6 milioni), in pagamento a partire
dal 9 maggio. Il fatturato consolidato al netto di sconti e accise, pari a E
494,3 milioni, evidenzia un incremento dei 13,9%, composto da una crescita
esterna dei 9,9%, sostanzialmente derivante dall'acquisizione delle attività
brasiliane nel gennaio 2001, e da una crescita organica del 4,0%, che sale al
5,5% se depurata degli effetti negativi connessi all'andamento dei cambi. La
performance decisamente positiva delle vendite è attribuibile in primo luogo al
buon andamento dei segmento spirits, in crescita in valore del 20,6%, di cui il
16,5% è attribuibile al consolidamento dell'acquisizione brasiliana e il 4,1%
(6,6% al lordo degli effetti di cambio) alla crescita organica, grazie alla
positiva performance di tutti i marchi già in portafoglio e in particolare di
CampariSoda, Skyy Vodka e Jágermeister. In termini di volumi la crescita
organica dei segmento spirits è stata dei 2,5%, con conseguente miglioramento
della quota di mercato, la cui crescita, misurata in base ai volumi dei top 100
premium distilled spirits, è stimata nel 1, 1 % a livello mondiale (fonte:
Impact). Le vendite nette dei segmento wines, rappresentate quasi interamente
dai marchi Cinzano, ammontano a E 73,6 milioni, in crescita del 8,4%. Il
segmento wines ha conseguito un'ottima performance, in particolare nell'ultimo
trimestre, che rappresenta la punta di maggiore stagionalità dell'anno. Il
segmento soft drinks ha registrato vendite nette pari a E 127,4 milioni, con un
incremento dei 2,5%, guidato dall'ottima performance di Crodino (di gran lunga
il brand più profittevole dei comparto), in crescita del 8,9%. La seguente
tabella mostra la scomposizione dei fatturato netto consolidato per segmento di
attività.
2001
2000
€
milioni %
€ milioni
%
Variazione %
Spirits
283,8
57,4 235,3
54,2
20,6
Wines
73,6
14,9
67,9
15,6 8,4
Soft Drinks
127,4 25,8 124,3
28,6
2,5
Altri ricavi
9,5
1,9
6,5
1,5
45,3
Totale
494,3
100,0
434,0
100,0
13,9
Relativamente alla distribuzione geografica delle vendite, l'acquisizione
brasiliana, le cui vendite 2001 sono state pari a E 42,3 milioni, ha
notevolmente modificato la ripartizione geografica delle attività a beneficio
dell'area Americhe, in crescita del 11 l.1 % e con un'incidenza sul totale delle
vendite del Gruppo che passa dai 8,4% al 15,5%. Le vendite nel mercato italiano
hanno registrato una crescita dei 5,8%, favorite dai buoni risultati di core
brand quali Crodino, Campari e CampariSoda, che hanno beneficiato di importanti
investimenti di marketing, e dal positivo avvio dal maggio 2001 della
commercializzazione diretta di Cinzano, precedentemente distribuito da terzi. La
seguente tabella mostra la scomposizione dei fatturato netto consolidato per
area geografica.
2001
2000
€ milioni % € milioni
% Variazione %
Italia
263,5 53,3
249,2 57,4
5,8
UE esclusa Italia 109,4
22,1 106,5
24,5 2,8
Americhe
76,7 15,5
36,3 8,4
111,11
Europa extra UE 21,8
4,4 20,5
4,7 6,0
Resto dei mondo 22,9
4,6 21,5
5,0 6,1
Totale
494,3 100,0
434,0 100,0 13,9
I margini operativi hanno
beneficiato dei mix favorevole delle vendite, che ha visto aumentare il peso dei
brand a più elevata redditività. Nel 2001 il margine commerciale (margine
lordo meno investimenti in pubblicità e promozioni e costi di vendita e
distribuzione), che per il Gruppo costituisce un importante indicatore di
redditività, si è attestato a € 36,5 milioni, evidenziando un'incidenza dei
27,6% sulle vendite nette e una crescita dei 11, 1 %. L'Ebitda e l'Ebita prima
dei costi non ricorrenti hanno raggiunto rispettivamente € 120 milioni e €
105,7 milioni, in crescita dei 13,5% e dei 12,0% e con un'incidenza dei 24,3% e
dei 21,4% sulle vendite nette. Il risultato operativo (Ebit) prima dei costi non
ricorrenti è stato di € 94,2 milioni, in crescita dei 9,0% e con un margine
dei 19,1% sul fatturato netto consolidato. 1 costi non ricorrenti, pari a E 5,6
milioni, sono attribuibili per la maggior parte all'operazione di quotazione, e,
per il resto, a oneri di ristrutturazione relativi alla riorganizzazione delle
rete commerciale in Italia. L'utile netto, in crescita dei 20,0%, è stato di
€ 63,4 milioni. A tale risultato ha contribuito la riduzione dei carico
fiscale dell'esercizio rispetto a quello dei 2000, penalizzato da un
accantonamento al fondo rischi per un contenzioso fiscale in essere di importo
rilevante. Si conferma la forte capacità dei Gruppo di generare cassa: il
rendiconto finanziario evidenzia infatti un surplus di cassa della gestione
operativa di E 88,3 milioni. Tale surplus ha, come di consueto, finanziato le
attività di investimento in nuovi brand, per un controvalore complessivo di €
112,6 milioni, per lo più destinato all'acquisizione delle attività
brasiliane. Al 31 dicembre 2001 la posizione finanziaria netta è positiva per E
96,6 milioni. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2001 ammonta a €
430,3 milioni, con un incremento di € 31,6 milioni. Tra gli eventi successivi
alla chiusura dei 2001, si segnala che il 15 gennaio 2002 il Gruppo Campari ha
perfezionato l'acquisizione di un'ulteriore partecipazione dei 50% in Skyy
Spirits, Llc, società con sede operativa a San Francisco, California (Us) e
proprietaria di Skyy Vodka, uno dei principali brand di premium vodka negli
Stati Uniti, divenendone quindi azionista di controllo con una partecipazione
dei 58,9%. Il 6 febbraio 2002, il Gruppo ha inoltre perfezionato l'acquisizione
dei 100% di Zedda Piras S.p.A., società con sede operativa ad Alghero e
proprietaria dell'omonimo Mirto di Sardegna, che controlla il 67,62% di Sella
& Mosca S.p.A., uno dei più importanti operatori vitivinicoli in Italia.
Una più ampia descrizione delle operazioni è stata fornita in occasione
dell'annuncio e dei perfezionamento delle acquisizioni nelle sedi competenti.
TERZO
ESERCIZIO DI ATTIVITÀ PER CAPITALGEST DALLA NASCITA DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA
SUPERA I 12 MILIARDI DI ASSET GESTITI E AUMENTA LA QUOTA DI MERCATO IN RAMPA DI
LANCIO DUE FONDI DI FONDI A DOPPIO LIVELLO DI GESTIONE E TRE A GESTIONE MISTA
PER ASSET CLASS
Milano, 28 marzo 2002 - Capitalgest, società di gestione del risparmio, ha
concluso il terzo anno di vita dalla nascita del Gruppo Banca Lombarda (del
quale fanno parte Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banco di S.
Giorgio, Banca di Valle Camonica e Cassa di Risparmio di Tortona). Il patrimonio
netto gestito complessivamente dalla società nel corso del 2001, ripartito tra
i 20 fondi attualmente in gestione, ha raggiunto i 9.012 milioni di euro. 1
risultati riportati nel corso del 2001 hanno contribuito a incrementare la quota
di mercato relativa ai fondi comuni di diritto italiano, passata dall'1,93% al
2,20%. A questo incremento ha contribuito una raccolta netta positiva in
crescita, che - a fine 2001 -posiziona Capitalgest al 9° posto nella classifica
nazionale, con una quota del 4,6% della raccolta netta registrata dal sistema,
corrispondente a 667 milioni di euro. I risultati in termini di raccolta
positiva proseguono a ritmo sostenuto anche nel 2002: a fine febbraio
Capitalgest ha guadagnato ulteriori posizioni, passando al 6° posto nella
stessa classifica, con 217,5 milioni di euro. Nel corso dell'anno, il numero dei
clienti ha conosciuto un significativo incremento pari al 21,9%, passando da
164.538 a 200.642. La società ha attualmente in gestione un gamma di 20 fondi
comuni di diritto italiano completi per diversificazione geografica e valutaria
che investono su tutti i principali mercati azionari e obbligazionari
internazionali. Pur in un contesto particolarmente negativo per i mercati
finanziari mondiali, 12 fondi (che rappresentano il 76,1% dell'intero patrimonio
gestito) hanno ottenuto risultati di performance superiori alla media registrata
dalla categoria di appartenenza. In termini di allocazione, la congiuntura
economica sfavorevole ha determinato un marcato spostamento dei patrimonio
complessivamente gestito, sia in termini di raccolta sia di strategie
gestionali, verso i fondi a minor rischio. Ciò si è tradotto in un incremento
della consistenza dei fondi obbligazionari dal 57,2% al 71,3%, mentre i fondi
azionari sono calati dal 42,8% al 28,7%. Le attività della Società consistono
inoltre nella gestione delegata da parte delle banche del Gruppo per le linee
Gpf e Gpm, oltre che nelle gestioni individuali di clienti istituzionali.
Complessivamente, l'ammontare degli asset delegati è passato nell'anno da 5.842
milioni a 8.324 milioni di euro (+42,5%), conseguentemente al conferimento delle
deleghe da parte della Banca Regionale Europea e della Banca di Valle Canonica.
La gestione del patrimonio della clientela istituzionale è invece passato da
1.027 milioni a 1.977 milioni di euro (+92,5%) ripartiti fra 23 clienti. Le
attività di collocamento e vendita di Capitalgest sono affidate a 17 Enti
incaricati, sia appartenenti al Gruppo sia esterni, che assicurano la presenza
in tutte le regioni d'Italia attraverso 750 sportelli, 350 promotori finanziari
di Banca Lombarda e oltre 800 promotori di Sim partner. La Società ha inoltre
rapporti con 11 clienti istituzionali (banche, sim. e compagnie di
assicurazione) che sottoscrivono quote di fondi Capitalgest nell'ambito delle
proprie attività di gestione per conto terzi. L'attività di sviluppo
commerciale ha consentito di perfezionare nel corso dell'anno 5 nuovi mandati di
collocamento, tra i quali spiccano quelli sottoscritti nel mese di dicembre
dalla Cassa di Risparmio di Cesena e dalla Banca di Romagna, istituti di credito
acquisiti in qualità di Investitori Istituzionali. Il sito Internet di
Capitalgest, che nel mese di aprile ha ricevuto il massimo dei voti in termini
di efficacia comunicativa e di trasparenza dal settimanale Borsa & Finanza,
ha avuto nel 2001 una media di accesso giornaliero di 140 contatti, pari a
51.450 visitatori annui. Le attività di acquisto e vendita di fondi effettuate
on line (attualmente riservate agli investitori istituzionali) ha generato 528
transazioni per volumi complessivi pari a 193 milioni di euro. Capitalgest si
appresta ora a lanciare una nuova famiglia di 5 Fondi di Fondi, denominata
"Sistema Capitalgest Fondi di Fondi", che avverrà in due momenti
distinti: ad aprile con i due Fondi Sectors a gestione azionaria settoriale e,
nel mese di ottobre, con i tre Fondi Multigest a gestione mista per asset class.
1 Fondi Sectors rappresentano una formula inedita nel mercato di riferimento,
poiché prevedono un doppio livello di gestione finalizzato a ricercare valore
nell'attività di asset allocation settoriale eliminando nel contempo il rischio
di investimenti su singoli strumenti finanziari. Il primo livello prevede una
gestione passiva su indici settoriali effettuata dai fondi oggetto di
investimento dei fondi Sectors; il secondo livello prevede una gestione attiva
da parte di Capitalgest che, in funzione delle previsioni di crescita dei
diversi settori economici, sovra/sotto pesa l'investimento rispetto all'indice
globale del fondo, acquistando o vendendo i fondi indicizzati ai singoli settori
economici. 1 Fondi Multigest consentiranno ai sottoscrittori di beneficiare
della professionalità dei migliori gestori, selezionati secondo criteri di
efficienza e continuità dei risultato ottenuti e delle previsioni
sull'andamento dei diversi mercati internazionali, azionari e obbligazionari,
effettuate da Capitalgest.
GIOVANNI
CRESPI S.P.A.: ESAMINATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2001 FATTURATO CONSOLIDATO:
208,793 MILIONI DI EURO. PROPOSTA ALL'ASSEMBLEA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO
DI 0,0671 EURO PER AZIONE. PREVISTA UNA RIPRESA GIÀ A PARTIRE DALLA SECONDA
PARTE DELL'ANNO
Milano, 28 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Giovanni Crespi
SpA si è riunito in data odierna per esaminare i dati del Bilancio relativi
all'esercizio 2001, che mostrano ricavi delle vendite pari a 58,908 milioni di
Euro (-3,9% su 2000) e un risultato di periodo di 1,892 milioni di Euro (5,937
milioni di Euro nell'esercizio 2000). A livello consolidato, i ricavi delle
vendite sono stati pari a 208,793 milioni di Euro di cui il 42% realizzato
all'estero, rispetto ai 205,908 milioni di Euro dell'esercizio 2000. Il Mol è
stato pari a 18,245 milioni di Euro (25,795 milioni di Euro nel 2000) mentre il
Reddito Operativo si è attestato a 4,821 milioni di Euro (11,926 milioni di
Euro l'esercizio precedente). Il risultato d'esercizio di competenza del Gruppo
nel 2001 è stato negativo per 3,526 milioni di Euro (contro un utile pari a
5,337 milioni di Euro dell'esercizio 2000). L'indebitamento finanziario netto
presenta un saldo di 87,245 milioni di Euro (64,873 milioni di Euro nel 2000).
Tali risultati sono motivati dall'andamento congiunturale negativo iniziato
negli ultimi mesi del primo semestre e accentuatosi di più del secondo
semestre. Fino ad aprile 2001, infatti, la domanda proveniente dai mercati di
riferimento del gruppo chiedeva al mercato quelle peculiarità di creatività,
flessibilità ed innovazione, valori questi in cui la Società ha investito
molto nel recente passato e il cui risultato si è manifestato in crescite
positive che hanno interessato quasi tutte le categorie di prodotti. Nella
seconda parte dell'anno, invece, la contrazione della domanda nei mercati di
riferimento non ha permesso un ottimale utilizzo della capacità produttiva
soprattutto in riferimento agli stabilimenti di più recente costruzione ed ha
quindi inciso negativamente sugli obiettivi di risultato ipotizzati a inizio
anno. Inoltre, il fatturato e quindi i margini hanno risentito di una
contrazione della domanda caratterizzata dalla richiesta di prodotti più
indifferenziati e a minor valore aggiunto. Questa tipologia di prodotti è
realizzata da un numero più ampio di concorrenti che danno luogo ad una spinta
competitiva basata soprattutto sulla leva del prezzo. In questo scenario il
Gruppo Crespi non ha potuto sfruttare in pieno i suoi vantaggi competitivi che
si concretizzano in una produzione creativa ed innovativa in ogni sua linea di
prodotti. Altro dato importante da evidenziare che ha influito sui margini è
l'apertura di tre nuovi stabilimenti a Matera, a Pisticci e in Egitto. Queste
nuove unità produttive a regime daranno grande apporto alla crescita del
Gruppo, ma quest'anno hanno fatto pesare sull'azienda i costi del loro
avviamento. Il 2001 è stato inoltre caratterizzato da un evento di natura
straordinaria, rappresentato dalla riorganizzazione che ha interessato Its Artea,
società a forte valenza strategica per tutte le attività del Gruppo legate
alla produzione di materiali sintetici. Grazie al suo reparto di Ricerca &
Sviluppo infatti, Its Artea è in grado di accedere ai più avanzati contenuti
di fashion del mercato per sviluppare collezioni innovative e nel contempo
riversare il contenuto moda nelle altre collezioni sviluppate dal Gruppo, in
particolar modo in quelle dedicate alla pelletteria e alle calzature. Crespi, a
seguito di risultati reddituali non soddisfacenti, ha varato un piano di
sviluppo supportato da una riorganizzazione produttiva e commerciale incentrato
sull'outsourcing delle fasi produttive a minor valore aggiunto, nel rispetto
degli standard qualitativi del Gruppo e sull'ampliamento della gamma prodotti,
affiancando alla linea Its classica due nuove linee, una di fascia media e una
per una particolare tipologia di prodotto, rispondenti alle esigenze della
propria clientela e adatte sia al settore uomo che donna; e infine sull'ingresso
in nuovi mercati, a partire dal Nord Europa e dagli U.S.A. L'anno appena
iniziato mostra ancora a livello di domanda una fase di stabilizzazione, ma la
Società si aspetta già a partire dalla seconda parte dell'anno una ripresa
che, grazie ai suoi punti di forza, consentirà di proseguire nella crescita con
i tassi del recente passato. A testimonianza della fiducia sull'evoluzione
economica-gestionale del Gruppo nell'anno in corso, il Consiglio di
Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea dei Soci, convocata in sede
ordinaria il prossimo 10 maggio, la distribuzione di un dividendo lordo pari a
0,0671 Euro, invariato rispetto al precedente esercizio. La data di stacco della
cedola è prevista per il 20 maggio, mentre la data di pagamento è fissata per
il 23 maggio.
UBS
ASSET MANAGEMENT EMEA, "SOLO DIECI SETTIMANE PER UN AUMENTO DEL 20%
D'EFFICIENZA": È IL RISULTATO OTTENUTO CON CAMBRIDGE TECHNOLOGY PARTNERS
Milano, 28 marzo 2002 -. È una vera e propria consulenza organizzativa quella
offerta da Cambridge Technology Partners a Ubs Asset Management Emea (Europe
Middle East & Africa), che del gruppo Unione Banche Svizzere è responsabile
della distribuzione e della vendita dei fondi d'investimento. Ctp si è occupata
del progetto per la gestione del cliente (Customer Relationship Management) dal
disegno all'implementazione dei processi e della soluzione. Ubs oggi può
gestire le informazioni sui propri clienti aggiornate in tempo reale,
accessibili e condivisibili da tutti gli attori facenti parte del sistema
aziendale. Un rapporto di collaborazione che si consolida attraverso il costante
impegno del team Ctp nel fornire soluzioni adeguate alla crescita del gruppo Ubs
Am Emea. In dieci settimane è stata studiata e implementata la soluzione di Crm
che ha permesso oggi a Ubs di incrementare del 20% l'efficienza della propria
forza commerciale. Come dichiarato da James Maughan, direttore distribuzione
fondi d'investimento Emea - Ubs Asset Management - "Per noi era molto
importante implementare un sistema che rappresentasse lo stato dell'arte sul
mercato ed essere supportati dal giusto partner per sentirci sicuri. Non solo,
ma era anche l'unico modo per completare il progetto in tempi brevi e secondo il
budget a disposizione. Cambridge Technology Partners ha immediatamente capito i
nostri obiettivi ed è stata in grado di collaborare efficacemente integrandosi
con il nostro team". L'aumento di efficienza per Ubs si deve alla
possibilità di disporre di un profilo completo e aggiornato - caratteristiche e
vissuto - per ciascuno dei suoi 25.000 clienti, gestiti da 50 commerciali. In
altre parole, grazie all'apporto del team di esperti Ctp, si è sviluppata una
soluzione che permette l'integrazione e la condivisione delle conoscenze su
ciascun cliente, coordinando le attività della rete distributiva nei diversi
paesi Emea. Più sottosistemi informativi sono stati dunque congiunti in
un'unica piattaforma, Siebel, perfettamente integrata con i sistemi legacy della
società. La condivisione delle conoscenze sui clienti ha permesso non solo alla
rete distributiva di Ubs di gestire e pianificare in autonomia il contatto, ma
di identificare più facilmente le opportunità di cross-/up-selling. Stefano
Poggi: "L'investimento deve fruttare nel più breve tempo possibile"
Stefano Poggi, Amministratore Delegato di Cambridge Technology Partners "il
meticoloso studio dei bisogni e caratteristiche di Ubs Am Emea e un approccio
strutturato, costruito per fasi di integrazione, ha consentito un rapido lancio
del sistema Crm, assicurando così il raggiungimento degli obiettivi nei tempi
desiderati. La trasparente gestione e la pianificazione dei costi e delle
risorse del cliente, rientra nella filosofia di Ctp che in questo modo ha
condiviso pienamente il rischio progettuale con Ubs". Velocità e
flessibilità d'integrazione con le strutture e l'organizzazione del cliente
diventano quindi variabili essenziali quando si parla di ritorno sugli
investimenti; i risultati ottenuti da Ubs Am Emea con Cambridge Technology
Partners lo dimostrano. L'analista: " Il 55% dei progetti Crm non
decollano" - Secondo un recente rapporto Gartner Group , lo scarso
coinvolgimento degli utenti interni all'azienda sarebbe uno tra i principali
fattori che nel 55% dei casi porterebbero i progetti di Crm ad arenarsi ancor
prima della loro effettiva implementazione.
GRUPPO
AMGA S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI
DELL'ESERCIZIO 2001 VALORE DELLA PRODUZIONE A 268,7 MILIONI DI EURO (+25 % SUL
2000), UTILE NETTO A 20,6 MILIONI DI EURO
Milano, 28 marzo 2002 - Valore della produzione a 268,7 Milioni di Euro, (+25 %
sul 2000), utile netto a 20,6 milioni di Euro (+ 29 % sul 2000), Ebit a 28
milioni di Euro (+ 6,4% sul 2000). Questi in sintesi i principali dati riferiti
al Bilancio consolidato 2001 di Amga S.p.A., - Azienda Mediterranea Gas e Acqua
- approvati ieri dal Consiglio di Amministrazione della Società genovese e che
saranno posti all'approvazione dell'Assemblea degli azionisti prevista in prima
convocazione il 30 aprile 2002 alle 11 presso la sede della società e,
occorrendo, in seconda convocazione il 2 maggio 2002 stessa ora e stesso luogo.
Per ciò che riguarda la capogruppo Amga S.p.A.- azienda quotata al segmento
Star della Borsa Italiana S.p.A. - il valore della produzione è stato pari a
187,7 milioni di Euro contro i 153,9 milioni di Euro del 2000, con un utile
netto di 13.7 milioni di Euro contro i 4,9 milioni di Euro del 2000. Occorre
sottolineare che nell'esercizio 2000 l'utile della capogruppo non ha beneficiato
dei dividendi della controllata Genova Acque, scorporata a fine 1999. Nel corso
dell'esercizio si è registrato inoltre un aumento dei volumi di metano erogato
dai 340 milioni di metri cubi del 2000 ai 390 del 2001, dovuto in parte
all'andamento climatico e in parte all'attività di trading iniziata nel mese di
ottobre 2001 che ha comportato la vendita sul libero mercato di 35,7 milioni di
metri cubi di gas. Sotto l'aspetto societario, nel corso del 2001 si è
confermata ulteriormente la volontà di Amga di costituirsi come gruppo
multiutilities differenziando le proprie attività nei diversi settori della
distribuzione, approvvigionamento e vendita di gas metano, dei servizi idrici,
dell'energia elettrica, delle telecomunicazioni, dei servizi tecnologici e
ambientali e della gestione calore, cogliendo le opportunità offerte dai
processi di liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Nel corso del 2001 in
particolare è stata scorporato, in ottemperanza al decreto "Letta",
il ramo d'azienda relativo alla vendita gas, conferito, con effetto dal 1
gennaio 2002, alla controllata Amga Commerciale. Sul versante del servizio
distribuzione Amga si è invece aggiudicata, in cordata con altre aziende,
tramite gara il 49% di Gea S.p.A., società di distribuzione gas in Comune di
Grosseto e il 35% di Aspea S.p.A., multiutility operante nel Comune di Osimo (An),
delle quali Amga esprime l'Amministratore Delegato. Ha inoltre acquisito con Aem
il 29,44% della multiutility monzese Agam S.p.A., con responsabilità del ciclo
dell'acqua. Sul fronte dei servizi idrici, oltre alle acquisizioni citate, la
società si è aggiudicata, in cordata con altri operatori, la gara indetta dal
Governo Albanese per il supporto tecnologico ed organizzativo al servizio idrico
nella città di Tirana. Per quanto riguarda il settore energetico, sono state
conferite al Consorzio Amga Energia le attività di produzione di energia
realizzate attraverso le due centrali idroelettriche inserite negli impianti
acquedottistici e il ramo d'azienda relativo alla Gestione Calore. Amga
Commerciale ha nel contempo fornito clienti idonei con energia elettrica, in
parte proveniente dal Consorzio Amga Energia e in parte approvvigionata sul
mercato, con contratti dell'ordine di 500 gwh su base annua. Nel mese di ottobre
la collegata Plurigas ha iniziato la fornitura di gas, direttamente importato,
ad Amga e ad alcune partecipate per il soddisfacimento dei rispettivi
fabbisogni, in sostituzione della precedente fornitura Snam. Il settore delle
telecomunicazioni ha visto la nascita, nello stesso mese, del portale internet
"tu6genova", realizzato dalla controllata Sastercom S.p.A. in
collaborazione con il Comune di Genova, per la fornitura di servizi interattivi
alla cittadinanza. Alla luce dei positivi risultati conseguiti, il Consiglio di
Amministrazione della società, di cui Giovanni Domenichini è Presidente e
Roberto Bazzano Amministratore Delegato, ha deciso di proporre alla prossima
assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di Euro 0,015 per ciascuna
azione posseduta (Lit. 28 nel 2000), che verrà posto in pagamento dal 16 maggio
2002, contro stacco cedola n. 6 in data 13 maggio 2002.
MARZOTTO
ACQUISTA VALENTINO DAL GRUPPO HDP
Milano, 28 marzo 2002. Marzotto S.p.A. ha firmato ieri odierna il contratto
preliminare per l'acquisto dell'intero capitale di Valentino S.p.A. dal gruppo
HdP, sulla base di un valore d'impresa di € 240 milioni, di cui € 204,4
milioni sono rappresentati dall'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre
2001 e € 35,6 milioni dal prezzo di acquisizione del capitale. L'esecuzione
del contratto avrà luogo non appena ricevute le autorizzazioni da parte delle
autorità antitrust competenti. Il gruppo Valentino opera nell'alta moda,
nell'abbigliamento e negli accessori di alta gamma, sia direttamente che
attraverso licenze. Valentino è presente nei principali mercati del lusso
tramite una rete di boutique dirette, negozi in franchising e spazi nei più
prestigiosi department stores. Le vendite al consumatore finale del marchio
Valentino sono superiori a € 500 milioni. La Valentino è entrata nella storia
della moda avvalendosi dello straordinario talento creativo ed artistico del suo
fondatore Valentino Garavani. Marzotto intende continuare a sviluppare le
potenzialità del marchio, realizzando le condizioni più idonee per il
raggiungimento di una redditività in linea con quella dei migliori operatori
del settore del lusso. Nel 2001 il gruppo Valentino ha registrato un fatturato
di € 132,0 milioni, con un margine lordo di € 82,5 milioni ed una perdita
d'esercizio di € 28,5 milioni. Il risultato netto negativo è influenzato in
misura importante dall'ammortamento del marchio e dagli oneri finanziari.
Marzotto ritiene di poter realizzare un drastico miglioramento dei risultati nel
corso dei prossimi due anni e conseguentemente portare il gruppo Valentino ad
una redditività netta positiva già entro il 2004. L'acquisizione non avrà
effetti negativi sulla redditività del gruppo Marzotto in quanto le perdite
registrate dal gruppo Valentino durante il periodo di rilancio saranno
compensate dalle plusvalenze attese dalla cessione di attività non strategiche.
Marzotto finanzierà l'acquisto delle azioni ed il ripagamento del debito
finanziario della Valentino in maniera prevalente tramite i proventi derivanti
dalle predette dismissioni e, per la parte residuale, tramite risorse interne.
Marzotto non farà ricorso ad aumenti di capitale e non modificherà la propria
politica dei dividendi come conseguenza dell'acquisizione. L'ing. Antonio Favrin,
Vice Presidente e Amministratore Delegato della Marzotto, ha affermato che:
"Valentino si integra perfettamente nel portafoglio di attività Marzotto
che comprende tra l'altro Hugo Boss, leader mondiale nell'abbigliamento
maschile, e le licenze Marlboro Classic, Gianfranco Ferré Studio e M Missoni.
L'integrazione consente, inoltre, a Marzotto di rafforzare ulteriormente la
propria presenza nel settore lusso e retail." Marzotto si è avvalsa di
Jpmorgan come consulente finanziario per l'operazione.
GREY
INTERACTIVE ITALIA FIRMA LA INTRANET DELLA BANCA C. STEINHAUSLIN & C.
USABILITÀ E IMMEDIATA REPERIBILITÀ DEI CONTENUTI, LE CARATTERISTICHE
PRINCIPALI DEL PROGETTO
Milano, 28 marzo 2002 - Già autrice del restyling del sito istituzionale della
Banca C. Steinhauslin & C - la Private Bank del Gruppo Monte dei Paschi di
Siena - online dallo scorso settembre all'indirizzo www.steinonline.it,
l'agenzia per la comunicazione interattiva Grey Interactive Italia ha
recentemente concluso anche il progetto del nuovo portale intranet di ultima
generazione della banca. Istituto di grande tradizione storica - è nata nel
1868 - Banca C. Steinhauslin & C. aveva dato inizio, con la realizzazione
del sito da parte di Grey Interactive, alla creazione di un'identità digitale,
con l'obiettivo di coniugare tradizione, professionalità e innovazione. Grey
Interactive ha partecipato al progetto guidato dalla Direzione Marketing Clienti
e Canali di Steinhauslin e dai professionisti del Consorzio Operativo del Gruppo
MPS, ridisegnando la intranet della banca con l'impiego della tecnologia
software Digital Dashboard di Microsoft. Usabilità e semplicità di navigazione
erano i requisiti principali. "Si tratta di un progetto molto diverso
rispetto a quelli di cui ci siamo occupati finora", spiega Gabriele
Ronchini, amministratore delegato di Grey Interactive Italia. "Questa volta
dovevamo rivolgerci a un target - i dipendenti della banca Steinhauslin -
chiaramente definito nelle sue caratteristiche ed esigenze. Mentre per la
realizzazione di un sito Internet si insiste molto sugli aspetti comunicazionali,
di forte impatto visivo, in questo caso abbiamo rivolto l'attenzione soprattutto
alla semplicità di utilizzo e di navigabilità, organizzando i contenuti
affinchè fossero facilmente reperibili dagli utenti, grazie anche a una grafica
molto semplice". "In una strategia - ha spiegato Eugenio Periti,
Direttore Marketing di Banca C. Steinhauslin & C - incentrata sulla
relazione diretta tra il Relationship Manager e il cliente, il focus è sul sito
intranet, inteso non come contenitore generico di informazioni, bensì come
strumento fondamentale di Knowledge Management orientato al business e alla
consulenza al cliente stesso". Il team di Grey Interactive Italia che si è
occupato del ridisegno della intranet si è ispirato alle linee guida già
utilizzate per la realizzazione del sito Internet, creando una continuità
nell'identità digitale della Banca. Fanno parte del team di Grey Interactive
che ha lavorato al progetto: Paola Pellegrini (Business Director), Jonathan
Vaglio (Art Director), Matteo Abbà (Concept Designer), Silvia Cazzaniga (Web
Producer), Marco Asperti (Web Developer).
CHL:
AL VIA UNA PARTNERSHIP CON BEA, SOCIETÀ LEADER MONDIALE NEL MERCATO DEI
SOFTWARE PER INTERNET, PER LO SVILUPPO DI PROGETTI DI E-COMMERCE
Milano, 28 marzo 200 2- Chl, leader dell'e-Commerce italiano, ha siglato
un accordo strategico con Bea, leader mondiale nel mercato del software per
Internet, per lo sviluppo delle proprie piattaforme di servizi per l'e-Commerce.
I test del software Bea sono stati ultimati e da oggi esso verrà utilizzato da
Chl, attraverso la divisione eCommerce Services, accanto alla tecnologia
proprietaria. Chl aumenta così il valore della propria piattaforma consolidando
la soluzione proposta e, nel contempo, variabilizza una parte dei costi legati
allo sviluppo della tecnologia migliorando, di fatto, i propri economics. Grazie
a questo accordo Chl proporrà alle aziende potenziali clienti una piattaforma
di più facile utilizzo con alcune componenti standardizzate in grado di
integrare in maniera più facile i sistemi informatici già presenti in azienda
e beneficiando, nel contempo, del supporto di migliaia di sviluppatori in grado
di ottimizzare le soluzioni proposte. Bea detiene la leadership con oltre il 30%
del mercato mondiale nel segmento degli application server: Ciò favorirà il
contatto con i decision-maker aziendali nell'information Technology,
proponendosi con tecnologia già conosciuta e apprezzata e renderà possibili
iniziative congiunte Bea-Chl di comunicazione e di marketing per favorire la
vendita dei servizi di eCommerce Chl. Bea è risultato il partner ideale perché
oltre a garantire la solidità e le performance necessarie per sviluppare
progetti di e-commerce di grandi dimensioni, permette a Chl di completare
l'adozione dello standard tecnologico Java, il più diffuso al mondo, rendendo
rapidamente disponibili la piattaforma di e-commerce su ogni supporto
tecnologico compatibile con il linguaggio Java, quali ad esempio cellulari e
palmari.
CHANGEOVER
MONETARIO: PREZZI STABILI NEL LARGO CONSUMO IL CARRELLO DELLA SPESA È AUMENTATO
SOLO DI 3 LIRE OGNI 1000 LIRE, PARI A 0,3 CENTESIMI DI EURO OGNI CURO
Milano, 28 marzo 2002. Il patto siglato nei settembre 2001 in sede Indicod dalle
imprese industriali del largo consumo e della distribuzione moderna per
garantire la stabilità dei prezzi durante il changeover monetario lira-euro ha
centrato il suo obiettivo. Tra il primo dicembre 2001 e il 28 febbraio 2002 la
società di ricerche Information Resources ha monitorato costantemente per conto
di Indicod i prezzi di oltre 50 mila referenze presenti in un campione di 800
supermercati e ipermercati, registrando un incremento dei prezzi trascurabile: 3
lire ogni 1.000 lire di spesa, pari a 0,3 centesimi di euro ogni euro. "Le
imprese hanno dato prova di grande responsabilità -ha sottolineato Livio
Buttignoi, presidente della giunta dei Piano Euro Indicod Per i Beni Di Consumo
e amministratore delegato di Autogrill-. Sono riuscite a scongiurare le
oscillazioni incontrollate dei prezzi delle merci, garantendo così una
trasparente transizione monetaria al consumatore". Buttignol ha colto
l'occasione per ringraziare gli oltre 200 tra manager e rappresentanti delle
associazioni che hanno contribuito in modo determinante al successo di tutte le
attività previste nell'anibito dei Piano euro Indicod: dalla gestione dei
semiari formativi itineranti promossi nelle principali città italiane
all'attività di progettazione e ricerca, alla produzione di strumenti
multimediali di supporto per le imprese. "L'accordo -ha sottolineato Luigi
Bordoni, presidente Indicod - è stato accettato dalle imprese in assoluta
libertà e ha tenuto anche in una fase congiunturale non particolarmente
brillante sul fronte dei consumi. Per questo i risultati ottenuti sono di grande
rilevanza". Bordoni ha inoltre ribadito che Indicod intende diventare un
punto di riferimento per lo sviluppo di approcci di "sistema" su temi
di forte attualità che interessano direttamente le imprese industriali e
distributive, i sistemi associativi, le istituzioni e le organizzazioni dei
consumatori. Per esempio nel coordinamento dei progetti per la valorizzazione
della qualità e della sicurezza della produzione alimentare italiana.
Rimarcando l'impegno profuso nell'ambito del Patto per la stabilità dei prezzi,
Riccardo Francioni., vice presidente Indicod, ha ricordato che la marcia di
avvicinamento delle imprese del largo consumo e della distribuzione moderna alla
transizione lira-euro è- iniziata nel 1998. "Per favorire una transizione
efficiente, a beneficio delle imprese, del consumatore e del Paese - ha spiegato
-, abbiamo dato vita a un'iniziativa unica in Europa di coordinamento dei
sistemi associativi dell'industria e della distribuzione in collegamento, con le
organizzazioni dei sistema bancario e con il Comitato euro nazionale attivo
presso il ministero dell'Economia e delle Finanze". Un'esperienza guardata
con attenzione delle autorità inglesi, che nei mesi scorsi hanno avuto incontri
di approfondimento con i manager di Indicod per conoscere meglio i dettagli
organizzativi e operativi del progetto.
I
BUSINESS PLAN DEL MASTER CUOA
Milano, 28 marzo 2002 - Gli allievi del Master in Gestione Integrata d'Impresa
della Fondazione Cuoa (www.cuoa.it) del Veneto www.cuoa.it hanno inventato 6
imprese. I masterini del Cuoa anche quest'anno propongono ad eventuali
imprenditori e finanziatori sei progetti di aziende innovative con tanto di
business plan. Per ogni impresa i progetti hanno compreso il piano di marketing,
l'assetto organizzativo, il piano di investimento, il piano di produzione, le
proiezioni economico-finanziarie e la copertura del fabbisogno finanziario. Per
quanto riguarda le idee si va da società per la gestione di comunità
psichiatriche ad un centro servizi per autotrasporatori. I progetti sono: Eco
Pann S.r.l., una società di produzione di pannelli ignifughi con recupero delle
polveri estinguenti, Auto +, società di distribuzione sul territorio nazionale
di accessori per l'automobile, finalizzati alla sicurezza e alla pulizia
dell'auto; Dental Quality S.r.l., società di intermediazione commerciale per la
fornitura di protesi dentarie in ceramica per studi odontoiatrici, Demolition
S.r.l., società ideata per la realizzazione e condivisione di un database per
la gestione di parchi auto e moto, con un network di operatori connessi
logisticamente; Over The Top S.r.l., società di gestione di un centro servizi
per autotrasportatori (7 i servizi proposti: motel, ristorante, bar-tabacchi,
parking custodito, gommista, pompa di benzina e autolavaggio), Villa Ninfea
S.r.l., società per la realizzazione, sul piano nazionale di comunità
psichiatriche per interventi riabilitativo-terapeutici e di tipo psico-sociale.
La giuria, composta dal professor Arnaldo Camuffo, Direttore scientifico del
Master, dal professor Andrea Vinelli, responsabile dei percorsi professionali
del Master, dall'ingegnere Enrico Guzzetti, coordinatore sviluppo business plan,
e dal dottor Tomaso Marzotto Caotorta, segretario generale di Iban (Italian
Business Angels Network Association), ha assegnato il primo premio ex aequo ai
due progetti Eco Pann S.r.l. e Dental Quality S.r.l. Tomaso Marzotto Caotorta,
premiando gli allievi vincitori, ha affermato: "Quest'anno, mi ha colpito
molto la grande serietà dei contenuti dei business presentati, perché
rispondono a bisogni reali, attuali e concreti: non si sono inventati ipotetici
mercati e bisogni cui fornire ipotetiche risposte. Potrebbe essere di grande
interesse mettere in circuito queste idee progettuali per valutare la possibilità
di realizzarne alcune". Tra gli allievi vincitori Pietro Sterle, del gruppo
Dental Quality, riconosce determinanti, per la forza del progetto, il lavoro di
gruppo e l'affiatamento. Dopo i il business plan, Pietro, svolgerà il suo stage
in Cina, a Pechino, in un'azienda di consulenza e investimento, che si rivolge
alle aziende straniere interessate ad investire in Cina. Sarà l'assistente del
Vice President: "Mi aspetto di vivere, con lo stage, una grandissima
esperienza: la Cina è un Paese che conosco da tempo, nel cui futuro credo molto
per le sue enormi potenzialità. Sono convinto costituisca una notevole
opportunità per le aziende italiane. Il mio obiettivo professionale è
stabilire relazioni tra Cina e Italia, che aiutino le aziende italiane a
penetrare nel mercato cinese delle vendite. Ho sempre cercato di vedere
opportunità dove apparentemente non esistono: il Master mi ha insegnato un
approccio più razionale, più pratico e operativo, che mi auguro di sfruttare
anche in questa nuova sfida". Per informazioni sulla prossima edizione del
Master in Gestione Integrata d'Impresa: http://www.cuoa.it/fc/master/magi/magi_homepage.php
E-mail magi@cuoa.it Tel. 0444333704
"PLEASURE-SEEKERS"
LA PRIMA TIPOLOGIA DI ACQUIRENTI IN EUROPA
Milano, 28 marzo 2002 - Un terzo degli acquirenti europei sono 'pleasure
seekers', cioè coloro che ricercano il piacere anche quando fanno shopping. E'
quanto emerge dalla ricerca Where People Shop, realizzata dalla società
internazionale di consulenza immobiliare, Healey & Baker, parte di Cushman
& Wakefield. Primi della categoria 'pleasure seekers' sono gli italiani,
seguiti da inglesi e polacchi, gli olandesi si posizionano invece all'ultimo
posto. Gli acquirenti che 'ricercano il piacere' vengono definiti come amanti
del dilettevole, orientati al lato divertente degli acquisti: fare una sosta per
un caffè o uno spuntino, acquistare capi di abbigliamento firmati - ma che
ritengono l'acquistare generi alimentari un fastidio. Where People Shop si basa
su interviste effettuate a 7.000 acquirenti in 12 Paesi europei, in merito alle
abitudini ed attitudini personali verso gli acquisti. Le risposte sono inoltre
state analizzate al fine di determinare uno 'stereotipo' di acquirente. Sono
emersi sei differenti stereotipi - Pleasure-Seeking (31 % del totale
acquirenti), Etici (18%), Acquirenti Alimentari Perspicaci (18%), Indipendenti
(12%), Entusiasti (12%) e Negativi (10%). Yvonne Court, Cushman & Wakefield
Healey & Baker's Head of Retail Research, commentando la ricerca ha
affermato: "Un terzo degli europei, vive il fare acquisti come un evento
divertente - fin tanto che non si tratta della spesa settimanale per i generi
alimentari! Questa situazione si riflette in parte nel trend attuale che vede l'affiancamento
di attività/strutture di intrattenimento ai punti vendita, in particolare nei
centri commerciali - siano essi bar e ristoranti, bowling, cinema multisala o
fitness centre."
Classifica PLEASURE
SEEKING
CLASSIFICA PER TIPOLOGIA DI ACQUIRENTI
Classifica
|
PLEASURE
SEEKING
(31%
totale acquirenti)
|
ETICI
(18%
del totale)
|
ACQUIRENTI
ALIMENTARI PERSPICACI
(18%
del totale)
|
INDIPENDENTI
(12% del totale)
|
ENTUSIASTI
(12% del totale)
|
NEGATIVI
(10%
del totale)
|
1
|
Italia
|
Olanda
|
Repubblica
Ceca
|
Francia
|
Portogallo
|
Olanda
Svezia
|
2
|
Gran
Bretagna
|
Francia
|
Ungheria
|
Gran
Bretagna
|
Ungheria
|
-
|
3
|
Polonia
|
Germania
|
Polonia
|
Belgio
|
Belgio
|
Gran
Bretagna
|
4
|
Portogallo
|
Spagna
|
Portogallo
|
Polonia
Svezia
|
Svezia
|
Repubblica
Ceca
|
5
|
Germania
|
Ungheria
Belgio
|
Svezia
|
-
|
Spagna
|
Belgio
Francia
Germania
|
6
|
Belgio
|
-
|
Spagna
Italia
|
Olanda
|
Germania
|
-
|
7
|
Repubblica
Ceca
|
Portogallo
Polonia
|
-
|
Spagna
|
Francia
|
-
|
8
|
Spagna
|
-
|
Olanda
|
Germania
|
Italia
Olanda
|
Spagna
|
9
|
Svezia
|
Svezia
|
Gran
Bretagna
|
Repubblica
Ceca
|
-
|
Italia
Portogallo
|
10
|
Ungheria
|
Gran
Bretagna
|
Belgio
|
Ungheria
Italia
|
Repubblica
Ceca
|
-
|
11
|
Francia
|
Italia
|
Germania
|
-
|
Gran
Bretagna
|
Ungheria
|
12
|
Olanda
|
Repubblica
Ceca
|
Francia
|
Portogallo
|
Polonia
|
Polonia
|
Significato delle categorie - Acquirenti
Pleasure-Seeking: vanta la seconda più alta percentuale di uomini dopo la
categoria acquirenti 'negativi', ma tendono ad essere più giovani rispetto a
questi ultimi. più propensi a ritenere gli acquisti di generi alimentari
problematici, tediosi e ingrati, e a volere i supermercati aperti la domenica,
come riporta la ricerca "presumibilmente consentirebbe loro maggiori
opportunità per svolgere a proprio piacimento questa attività
problematica" più frequentemente, rispetto alla media, acquistano capi di
abbigliamento. Sono più propensi ad acquistare articoli brandizzati. Durante
una visita ad un centro commerciale, sono i più propensi a: fermarsi per un
drink o uno spuntino, concordare che è possibile trascorrervi una giornata
piacevole; utilizzare Internet per ottenere informazioni sui centri commerciali
della zona, e optare per un centro commerciale vicino a dove vivono o lavorano.
Gli italiani sono i primi in graduatoria, seguiti dagli inglesi. Acquirenti
Etici: Alta percentuale di donne, con un'età più alta della media - un quarto
oltre i 60 anni - con i più alti livelli di entrate economiche; Presentano
forti principi morali quando si tratta di fare acquisti, preferendo comprare
alimenti organici, non prodotti artificialmente e non modificati geneticamente.
Si posizionano al secondo posto, in leggera contraddizione, quando si tratta
dell'attenzione verso capi di abbigliamento firmati. In cima alla lista gli
olandesi, seguiti dai francesi. Gli italiani si posizionano al penultimo posto
(11°) Acquirenti alimentari perspicaci : Sono i più propensi ad effettuare
acquisti di generi alimentari nei mercati e nei negozi del vicinato,
raggiungendoli a piedi o in autobus. I Paesi del Centro Europa come la
Repubblica Ceca, l'Ungheria e la Polonia si attestano nelle posizioni più alte
per questa categoria. L'Italia si inserisce al 6° posto. Acquirenti
indipendenti: Più giovani della media, con un terzo sotto i 34 anni, è la
categoria dove sono presenti in maggior numero coppie con figli; Meno propensi
ad acquistare alimenti organici, non trattati artificialmente, non geneticamente
modificati. Acquistano generi alimentari meno frequentemente rispetto alla
media, ma più frequentemente per quanto riguarda i capi di abbigliamento - non
amano essere aiutati dal personale di vendita quando scelgono gli abiti. I
francesi sono in cima alla lista, seguiti dagli inglesi. Al 10° posto si
classifica l'Italia. Entusiasti: Alta proporzione di donne, in particolare nello
stadio pre-familiare o in pensione. Più propense ad andare a piedi al negozio
quando effettuano acquisti alimentari. Generalmente contente delle offerte
retail che ricevono. Affermano che i saldi effettuati non siano troppi, e non
pensano che i prezzi dei capi di abbigliamento offrano un basso rapporto qualità
prezzo. Solo uno su dieci preferisce acquistare abiti di marca. Rappresentano il
gruppo meno propenso ad effettuare i propri acquisti nei centri commerciali
piuttosto che nelle vie principali. Il Portogallo si attesta in prima posizione,
mentre l'Italia è all'8° posto in classifica. Negativi: Alta proporzione di
maschi. Meno propensi ad acquistare alimenti organici, non trattati
industrialmente o non modificati geneticamente. Mostrano in generale un'opinione
negativa verso gli acquisti. Meno disposti a pensare che si possa trascorrere
una piacevole giornata in un centro commerciale. Olanda e Svezia insieme
conquistano la prima posizione, l'Italia si attesta alla 9°
I
PACCHETTI DI SIGARETTE? MEGLIO DA 15 LO RIVELA UNA RICERCA OMNIBUS SULLA
PERCEZIONE DEL FUMO IN ITALIA
Milano, 28 marzo 2002 - E 'quanto emerso da una ricerca sulle abitudini di fumo
degli italiani condotta dall 'Istituto Mps,su un campione rappresentativo
composto per il 48%da uomini e il 52%da donne fra i 18 e i 64 anni. Dall
'indagine risulta che negli ultimi dieci anni non solo il numero di fumatori si
è abbassato (25%della popolazione oggi,26%nel '91),ma è sceso anche
sensibilmente il consumo medio giornaliero di sigarette: oggi 14,3,dieci anni fa
erano oltre 15. I giovani fumano meno degli adulti:i dati di consumo oscillano
fra le 9 sigarette al giorno per i ventenni e i trentenni,fino ad arrivare alle
18 per gli over 40. Il trend di graduale diminuzione del consumo evidenziato da
questi dati,suggerisce una riflessione sulle confezioni da tabaccheria,
attualmente poco in linea con le esigenze dei fumatori.Le case produttrici ci
stanno pensando.Winfield ha compiuto il primo passo presentando sul mercato il
pacchetto da 15 sigarette.Gli altri seguiranno questo esempio? Metodologia:
Tipologia di ricerca :Omnibus Nazionale Telefonico; Campione :uomini e donne
18-64 anni; Metodo di rilevazione :telefonico Cati Date di rilevazione :15-18
marzo 2002
UN
TRIPUDIO DI FIORI PER LA DOMENICA DI PASQUA: DALL'OLANDA UN OMAGGIO PER IL PAPA
Roma, 28 marzo 2002 - In occasione della Santa Messa Pasquale, Giovanni Paolo II
sarà nuovamente circondato da fiori e piante olandesi sul sagrato di San
Pietro. A partire da Giovedì Santo, 12 maestri decoratori olandesi ed
altrettanti assistenti si occuperanno della decorazione floreale della piazza.
Verranno allestiti alcuni giardini con alberi, arbusti, erica e bulbose fiorite.
Anche il balcone della benedizione Urbi ed Orbi verrà ornato con festoni e
piccole composizioni floreali. Le decorazioni, offerte dall'Ufficio Olandese dei
Fiori insieme al Centro Internazionale dei Bulbi da Fiore a Plant Publicity
Holland, richiedono un lungo periodo di preparazione. Il capo fiorista Charles
van der Voort già da settembre è in contatto con i responsabili del Vaticano.
Successivamente i coltivatori vengono informati sulle varietà e quantità di
fiori e piante scelte per l'addobbo. Infatti, non è semplice avere fiori e le
piante nel momento di massima fioritura nel periodo giusto. Tre o quattro
settimane prima di Pasqua gli alberi, gli arbusti e le piante vengono trasferiti
in serre apposite, mentre migliaia di bulbose fiorite sono preparate per
l'occasione e piantate in cassette. Un regalo sempre gradito Secondo Van Der
Voort, subentrato nell'organizzazione dell'evento da solo un anno, il Papa
apprezza sinceramente l'omaggio olandese, ormai diventato una tradizione giunta
alla sua 17ma edizione: "Il sabato di Pasqua dell'anno scorso, abbiamo
donato al Papa una composizione speciale con i nostri auguri, e speriamo che
anche questo piccolo gesto possa diventare una tradizione". Elio
Cortellessa, direttore dei servizi di giardinaggio del Vaticano conferma
l'apprezzamento per i fiori olandesi. La manutenzione del parco del Vaticano,
dei giardini di Castelgandolfo e l'allestimento degli addobbi nella chiesa e sul
sagrato durante le cerimonie importanti rientrano nelle sue competenze. Elio
Cortellessa è da sempre le persona che fa da tramite tra le autorità Vaticane
e i fioristi olandesi che ogni anno trasformano la piazza in un giardino
colorato. "I primi anni la decorazione era molto più modesta e semplice,
ora diventa di anno in anno più imponente e bella." Secondo Cortellessa,
esperto formatosi alla famosa scuola di Minoprio, l'uso di fiori e piante nel
Vaticano sta crescendo. "I cerimonieri Vaticani tendono a chiedere sempre
di più l'uso di fiori e piante anche per altre cerimonie, ispirati dalle
decorazioni durante la Messa Pasquale".
PASQUA
2002: IL MILANESE LA PREFERISCE CLASSICA E PIENA DI SORPRESE LA PARTE DEL LEONE
CONTINUA A FARLA LA COLOMBA.E C'È CHI INVENTA, DOPO QUELLO PER NATALE, ANCHE
L'ALBERO DI PASQUA
Milano, 28 marzo 2002. Per le feste pasquali 9 milanesi su 10 preferiscono
festeggiare con colombe classiche. Quest'anno l'uovo preferito è quello
fondente per il 68% dei clienti delle pasticcerie. Ma al supermercato sono
soprattutto le mamme che scelgono nell'80% dei casi l'uovo di cioccolato al
latte per i bambini. Il regalo conta soprattutto in pasticceria per il 90% dei
clienti, che spesso lo vogliono personalizzato mentre è meno importante al
supermercato: vi fa attenzione il 70% dei compratori. Al supermercato si spende
di più scegliendo prodotti di marca o costosi (lo dice il 10% dei supermercati
in più, rispetto allo scorso anno). Mentre in pasticceria si tende a spendere
di meno (crescono del 10% le pasticcerie che hanno visto una riduzione di
vendite di colombe artigianali rispetto allo scorso anno, a vantaggio di
prodotti più economici). Rispetto allo scorso anno le vendite sono per lo più
stabili. Chi vede una diminuzione supera del 12% chi vede un aumento, per i
pasticceri, anche se la maggioranza (70%) vede una situazione stabile. Lo stesso
vale per i supermercati: se per il 64% le vendite sono stabili, i pessimisti
superano del 4% gli ottimisti. Una situazione comunque migliore dello scorso
anno, quando i pessimisti erano di più. Emerge dal consueto sondaggio pasquale
realizzato dalla Camera di Commercio di Milano su 150 esercizi commerciali. E
per la Pasqua la fantasia delle imprese non ha limiti, come emerge dai 31
brevetti presentati in tema pasquale, secondo i dati dell'ufficio brevetti della
Camera di Commercio di Milano, dal 1980 ad oggi. C'è chi propone l'albero con
set ornamentale non solo per il Natale, ma anche a Pasqua. O l'uovo che si può
personalizzare una o più sorprese, l'uovo a forma ovoidale, ma troncato per
formare una superficie piana di appoggio. E ancora chi preferisce le decorazioni
a tema, magari ispirandosi alle civiltà precolombiane. I dati dell'indagine:
Nelle pasticcerie - Uova o colombe? Per il 48% dei pasticceri contattati è
stato venduto un maggior numero di colombe (in calo rispetto allo scorso anno)
per il 36% è stato venduto un maggior numero di uova e il restante 16% non sa.
Uova artigianali o economiche? Per l'80% degli intervistati la clientela
predilige uova artigianali, per il 14% uova economiche e il restante 6% non sa
dire. Colombe artigianali o economiche? La clientela predilige le colombe
artigianali per il 94% degli intervistati, non sa il 6%. Si vendono più uova
dell'anno scorso? La vendita di uova per questa Pasqua è stabile rispetto allo
scorso anno per il 68% delle pasticcerie, non sa il 16 % ed è diminuita per 16%
(tuttavia lo scorso anno il dato era ancora più negativo). Si vendono più
colombe dell'anno scorso? La vendita delle colombe è stabile per il per il 70%,
è diminuita per l'8%, il 22% non è in grado di fare una stima. Il regalo
condiziona molto la scelta dell'uovo da parte del cliente per il 90% degli
intervistati, poco per il restante 10%. Uovo al cioccolato fondente o al latte?
Il 68% degli intervistati dichiara che il cliente preferisce l'uovo fatto di
cioccolato fondente (in aumento dall'anno scorso del 10%), soprattutto gli
adulti, mentre per il 24% degli intervistati il cliente preferisce l'uovo di
cioccolato al latte soprattutto quando lo acquista per i bambini, l'8% non sa
dire. Colomba classica o farcita? Il 92% dei pasticceri dichiara che la propria
clientela acquista la colomba classica, come lo scorso anno, il restate 8% non
sa dire. Nei supermercati - Uova o colombe? Anche quest'anno, a essere
maggiormente richieste dai milanesi sono le colombe (nel 70% dei casi; 60% nel
2001). Le uova sono preferite dal 30% degli acquirenti. Uova artigianali o
economiche? Meglio se l'uovo è di tipo economico (54%, in calo rispetto allo
scorso anno). Il 14% sceglie quello costoso, il 12% guarda la marca, il 20%
sceglie quello economico e di marca grazie alle promozioni. Colombe artigianali
o economiche? Meglio se la colomba è economica (54%, in calo rispetto allo
scorso anno). L'8% la sceglie costosa, l'8% di marca, il 30% la sceglie
economica e di marca grazie alle promozioni Si vendono più uova e colombe
dell'anno scorso? Nel 2002 le vendite di uova e colombe nei supermercati
milanesi sono rimaste stabili, rispetto al 2001, nel 64% dei casi, sono
diminuite nel 20% e aumentate nel restante 16%. Il dato è comunque più
confortante rispetto quello della Pasqua 2001 Il regalo condiziona molto la
scelta dell'uovo. Chi compra l'uovo al supermercato, soprattutto quando il
destinatario è un bambino, è molto esigente circa la sorpresa: secondo il 70%
degli intervistati questa influisce in modo determinante, assieme alla marca,
sulla scelta dell'uovo da acquistare, come lo scorso anno. Per il 26% influisce
poco e per il 4% nulla. Uovo al cioccolato fondente o al latte? Il cioccolato
preferito dal popolo dei golosi che affolla i corridoi dei supermercati torna a
essere quello al latte (80%, in crescita dal 2001). L'8% preferisce quello
fondente, il 12% non sa. Colomba classica o farcita? Il 94% dei supermercati ha
dichiarato che la colomba più acquistata è quella di tipo classico,
confermando il ritorno ai sapori tradizionali già riscontrato nel 2001. Il 6%
preferisce la farcita. I brevetti sulla Pasqua depositati in Camera di Commercio
- In occasione della Pasqua c'è chi si è davvero sbizzarrito a creare sia
dolci che oggetti particolari: sono state brevettate le decorazioni delle uova
con impressioni, rilievi e disegni che richiamano civiltà precolombiane, poi un
dolce costituito da nidi con sopra due ovetti, una gallinella e un uovo pasquale
con sorpresa, ma anche delle scatole dalle forme ricercate (parallelepipedo) ma
originali con targhette colorate e nastri decorativi, e ancora, la macchina
incartatrice e la macchina per annodare il cordoncino del fiocco di carta
decorativa per la confezione delle uova pasquali, lo sport flag, cioè un uovo
con bandiere e sostegni interni in propilene, stagnola e metallo, poi l'uovo
pasquale con doppia sorpresa. Altri brevetti curiosi sono il separatore unico
monopezzo per le uova, l'uovo di Pasqua personalizzabile con l'inserimento di
una o più sorprese dall'esterno, l'uovo a forma ovoidale, ma troncato per
formare una superficie piana di appoggio, che non ha bisogno di una base di
sostegno, il contenitore della sorpresa utilizzabile come elemento per giochi di
costruzioni. C'è chi ha inventato il "dispositivo per la conservazione
allo stato fluido del cioccolato fuso" o l'uovo pasquale
"modificato", e ancora chi ha pensato di brevettare il fustellato per
incartare le uova con un ciuffo decorativo, l'albero di pasqua con set
ornamentale per le feste pasquali, o i dispositivi di supporto in plastica per
le uova pasquali.
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