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2 APRILE 2002
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IN
EUROPA CONTINUA A CRESCERE L'UTILIZZO DEI PRINCIPALI STRUMENTI DELLA SOCIETÀ
DELL'INFORMAZIONE
Bruxelles,
2 aprile 2002 - L'utilizzo del Pc (personal computer), di Internet e del
telefono cellulare continua a diffondersi in Europa, secondo i dati
pubblicati dall'Eurostat, l'Ufficio statistico dell'UE, sulla base di una
ricerca effettuata dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu).
Nel 2000, il numero di Pc utilizzati nell'Ue è aumentato di circa il 16 per
cento, passando da 93 a 108 milioni di unità. In quell'anno, all'incirca il
35 per cento della popolazione europea al di sopra dei 15 anni possedeva un
desktop a casa propria, mentre il 5 per cento disponeva di un computer
portatile. Dopo alcuni anni di rapida crescita, nel 2000 il tasso di
diffusione dei telefoni cellulari ha subito un rallentamento. Il numero di
abbonati nell'Ue, tuttavia, ha raggiunto una proporzione pari a 63 abitanti
su 100. Nello stesso anno, la presenza di host Internet nell'Unione europea
è cresciuta del 30 per cento e di un ulteriore 28 per cento nel 2001,
raggiungendo i 13,5 milioni di unità nel gennaio del 2002 (in tutto il
mondo se ne contano oltre 140 milioni). Vista la continua crescita
dell'utilizzo di Internet, questa settimana i Ministri europei delle
Telecomunicazioni hanno adottato una risoluzione volta a facilitare
l'accesso ad Internet per 37 milioni di disabili in Europa. Il documento,
adottato dai Ministri riuniti a Bruxelles il 25 marzo, invita gli Stati
membri ad applicare le disposizioni volte a facilitare l'accesso ad
Internet, in particolare la norma per la creazione di siti web accessibili
riconosciuta a livello internazionale. Tale decisione è stata adottata in
risposta alla relazione della Commissione del 25 settembre 2001 sull'accesso
alle tecnologie dell'informazione per i disabili e il crescente numero di
anziani che incontrano difficoltà nell'utilizzo dei nuovi mezzi di
comunicazione. Il Consiglio, inoltre, ha approvato due decisioni, rese note
nel 1999, relative al programma volto a favorire la creazione di reti
telematiche transeuropee destinate allo scambio di dati tra amministrazioni
(Ida). La prima stabilisce le linee guida e i progetti di interesse comune
relativi a queste reti transeuropee, mentre la seconda riguarda le misure
volte a garantire l'interoperabilità delle reti stesse. Il 14 settembre
2001, la Commissione ha proposto diversi emendamenti ai testi, in
particolare: alcuni cambiamenti dettati da obblighi giuridici e pratici:
adeguamento della procedura del comitato; estensione del programma Ida a
Malta e Turchia; l'introduzione di un riferimento finanziario: si propone di
assegnare una dotazione di 39,8 milioni di euro a favore della decisione per
le "linee guida" ed una pari a 34,2 milioni di euro per le misure
di "interoperabilità" (in entrambi i casi per il periodo
2002-2004); ed infine, una serie di emendamenti motivati dalla presenza di
nuove iniziative, in particolare il piano d'azione eEurope. Il Consiglio ha
raggiunto un accordo in merito agli emendamenti e ha chiesto alla Presidenza
di inviare al Parlamento europeo una notifica informale dell'orientamento
comune, allo scopo di ottenere l'approvazione delle proposte in prima
lettura (nel quadro della procedura di codecisione). Al termine della
riunione del Consiglio, il commissario della Società dell'informazione
Erkki Liikanen ha affermato che il programma Ida dovrà svolgere un ruolo
chiave nell'attuazione dell'eGovernance (il programma per l'amministrazione
on line).
IL
MINISTRO STANCA PRESENTA A PALERMO LA CONFERENZA INTERNAZIONALE E-GOVERNMENT
PER LO SVILUPPO
Milano 2 aprile 2002 - Il Governo Italiano in collaborazione con le Nazioni
Unite organizza il 10 e 11 aprile prossimi a Palermo, Palazzo dei Normanni,
la Conferenza Internazionale e-Government per lo sviluppo. Lucio Stanca,
Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie presiederà i lavori e presenterà
il Piano Internazionale di e-Government per lo sviluppo elaborato dal
Governo Italiano. Il Ministro Stanca illustrerà anche i progetti concreti
di applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per
una maggiore efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni dei
paesi ad oggi coinvolti: Albania, Giordania Mozambico Nigeria e Tunisia. Tra
i primi vanno ricordati in particolare l'informatizzazione della contabilità
nazionale in Mozambico, l'anagrafe digitalizzata in Albania, progetti di
e-procurement in Tunisia e Giordania. Il Presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi chiuderà i lavori della conferenza giovedì 11 aprile in una
sessione finale insieme a Sua Maestà Abdullah bin Al-Hussein, Re di
Giordania; Muhammad al-Ghanoushe, Primo Ministro della Tunisia; Pandeli
Majko, Primo Ministro dell'Albania, Pascoal Mocumbi, Primo Ministro del
Mozambico; Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie.
All'incontro hanno già aderito 70 paesi e oltre 300 tra ministri,
responsabili di organizzazioni internazionali e non governative nonché
presidenti e amministratori delegati di imprese italiane e straniere e
autorità siciliane. "Nei due giorni di lavori Palermo - ha ricordato
Stanca - sarà al centro della Politica internazionale dell'e-Government. La
scelta di Palermo non è occasionale, ma costituisce il pieno riconoscimento
del ruolo della città come crocevia di un percorso importante nel rapporto
tra Italia e paesi in via di sviluppo, come espressione di una volontà
precisa di rilanciare la cooperazione economica e politica e riaffermare la
esigenza di integrazione di tradizioni culturali e storiche diverse. Ed è
con viva soddisfazione che affermo il ruolo concreto dell'Italia e del
Governo per la riduzione del divario tecnologico tra paesi ricchi e paesi in
viva di sviluppo. In particolare il Piano Italiano e-govenment per lo
sviluppo ha l'obiettivo di fornire un contributo efficace e originale
all'attuazione di progetti concreti in atto con Albania, Giordania, Nigeria,
Tunisia e Mozambico. Nel corso della recente Conferenza di Monterrey sullo
sviluppo il Governo italiano ha nuovamente ribadito l'impegno a suo tempo
annunciato dal presidente Berlusconi di aumentare gli aiuti nei confronti di
quei Paesi in via di sviluppo che si impegneranno a costruire la democrazia
nei loro Paesi rendendo la pubblica amministrazione più efficiente e
trasparente attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie" . Partecipano
ai lavori della conferenza, tra gli altri Nitin Desai, Vice Segretario
Generale per gli Affari economici e Sociali, Nazioni Unite; Yoshio Utsumi,
Segretario Generale International Communication Union; Enrique Iglesias,
Presidente Banca Interamericana di Sviluppo; Erkki Liikanen, Commissario per
l'Information Society, Unione Europea. Saranno inoltre presenti i ministri
per l'e-Government di oltre 25 Paesi tra cui Sudafrica, Romania, Costarica,
Thailandia, Slovenia, Malta, Libano Senegal, Bolivia. Partecipano ai lavori
anche alcuni tra i maggiori top manager di aziende quali Robert Lloyd,
Senior Vice President of Emea, Cisco Inc; John Gage, Chief Researcher Sun
Mycrosystems Inc; Nino Tronchetti Provera, Ceo Finsiel. James Wolfensohn,
Presidente World Bank sarà collegato in videoconferenza giovedì 11 aprile.
Tra i temi al centro del dibattito spiccano un monitoraggio dei trend
globali dell'e-Government nel processo di sviluppo, il ruolo dell'e-Government
come strumento strategico adeguato a rendere più trasparenti ed efficienti
le pubbliche amministrazioni per un migliore servizio ai cittadini e alle
imprese, con conseguenti forti benefici per il sistema economico nel suo
complesso. Una particolare attenzione viene anche dedicata all'e-Government
come strumento essenziale per facilitare e migliorare il processo di
democratizzazione e partecipazione soprattutto nei paesi di più recente e
nuova democrazia.
MINISTERO
DELL'ECONOMIA: SUL SITO IL NUOVO NUMERO DI QCS NEWS
Roma, 2 aprile 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sul sito www.tesoro.it tra gli ultimi documenti pubblicati, è
disponibile il nuovo numero della newsletter Qcs news a cura del Servizio
per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari: Questi i titoli
principali: Unione allargata e semplificata ; Risorse private per i servizi
pubblici ; I risultati del Qcs ob.1 2000-2006.
FONDAZIONI:
CIRCOLARE DEL TESORO
Roma, 2 aprile 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze informa di
aver emanato una circolare per chiarire le linee guida della operatività
delle fondazioni nelle more dell'emanazione del regolamento di attuazione
previsto dalla legge sulle fondazioni del 28 dicembre 2001. La circolare che
è stata inviata a tutte le fondazioni e all'Acri dà indicazioni sulla
norma di legge in base alla quale dispone che fino alla ricostituzione degli
organi, in assenza di espressa autorizzazione dell'Autorità di vigilanza,
le fondazioni debbono limitare la propria attività alla ordinaria
amministrazione. Nell'ordinaria amministrazione è compresa l'esecuzione dei
progetti di erogazione già approvati. In particolare, la circolare
stabilisce che nell'ordinaria amministrazione è inclusa l'esecuzione dei
progetti già approvati seppure nelle linee fondamentali anche nell'ambito
del documento programmatico provvisionale. Viene stabilito inoltre che sono
comunque autorizzate le deliberazioni di importo non superiore a 25 mila
euro ovvero all'eventuale maggiore importo stabilito dall'Autorità di
vigilanza in considerazione delle dimensioni della fondazione. La circolare
stabilisce infine che tutte le altre operazioni sono sottoposte ad
autorizzazione previa indicazione dei necessari elementi di valutazione e
dei motivi di urgenza che giustificano l'esecuzione dell'operazione prima
della ricostituzione degli organi. Copia della circolare è disponibile sul
sito del Tesoro www.tesoro.it
UNICREDIT
ANNUNCIA IL LANCIO DELL'OFFERTA SULLE AZIONI PRIVILEGIATE DI ZAGREBACKA
BANKA
Milano, 2 aprile 2002 - UniCredito Italiano SpA ("UniCredit") ha
annunciato il 27 marzo che è stato completato con successo il trasferimento
del prezzo delle azioni UniCredit di nuova emissione a favore di quegli
azionisti che, dopo aver conferito all'Offerta Volontaria di acquisto e
scambio le proprie azioni ZaBa, hanno scelto di cedere, attraverso il
processo di collocamento, le azioni UniCredit ricevute quale corrispettivo.
Durante il periodo tra il 12 ed il 18 marzo 2002 sono state collocate da
Dresdner Kleinwort Wasserstein in totale 10.878.476 azioni UniCredit di
nuova emissione ad un prezzo medio di circa Euro 4,743 per ciascuna azione.
Il corrispettivo totale per ciascuna azione di Zagrebacka banka offerta è
quindi di circa Hrk 2.115. I proventi del collocamento sono stati trasferiti
in Euro agli azionisti croati tramite Zagrebacka banka e Zb Brokeri. Sono
state, viceversa, accreditate a favore degli aderenti all'Offerta, nei
depositi di competenza intrattenuti presso Zagrebacka banka, le azioni
UniCredit di nuova emissione, laddove gli ex azionisti di ZaBa abbiano
scelto di tenere le predette azioni UniCredit Offerta per le Azioni
Privilegiate - Né l'Offerta Volontaria né l'Offerta Obbligatoria per le
azioni di Zagrebacka banka hanno avuto ad oggetto le Azioni Privilegiate. A
tal proposito, UniCredit annuncia oggi l'intenzione di acquisire dette
Azioni Privilegiate di Zagrebacka banka, benché non vi sia alcun obbligo
legale di procedere a tale offerta, in modo da poter fornire ai possessori
di tali azioni l'opportunità di realizzare valore dalle loro
partecipazioni. Attualmente vi sono in circolazione 11.325 azioni
privilegiate che rappresentano lo 0,4% dell'intero capitale di Zagrebacka
banka. Questa offerta verrà lanciata martedí 2 aprile ad un prezzo di Hrk
1300 per ciascuna Azione Privilegiata, somma che rappresenta un premio di
circa il 28% sulla media del prezzo di negoziazione delle azioni
privilegiate nel 2001. L'Offerta rimarrà aperta fino a lunedí 15 aprile. I
dettagli dell'Offerta per le Azioni Privilegiate saranno pubblicati nei
prossimi giorni per informare i possessori di tali azioni riguardo i termini
e le modalità di adesione all'Opa. Offerta Obbligatoria - L'attuale Offerta
Obbligatoria per le azioni con diritto di voto di Zagrebacka banka, come
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Nr. 25/2002 del 15 marzo 2002, rimarrà
anch'essa aperta fino al 15 aprile 2002. L'Offerta Obbligatoria prevede un
prezzo di $238,57 (pagabili in Kuna) per i possessori di azioni con diritto
di voto che non hanno aderito alla precedente Opa. Questo corrispettivo
rappresenta un valore equivalente di Hrk 2.011,38 al tasso medio di scambio
della Banca Nazionale Croata dell'11 marzo 2002. Roberto Nicastro, vice
direttore generale di UniCredit, ha dichiarato: "L'offerta in azioni e
per cassa di UniCredit ed Allianz Ag per Zagrebacka banka è stata
un'operazione innovativa nei mercati finanziari dell'Europa Centrale ed
Orientale, resa anche possibile grazie all'alto livello di sviluppo delle
istituzioni e della comunità finanziarie Croate. Siamo molti lieti di
vedere che i risultati sono stati molto positivi per gli azionisti che hanno
aderito all'Offerta. Siamo fiduciosi che la rete di UniCredit, che ora
comprende anche Zagrebacka banka, continuerà in futuro a fornire valore,
anche a coloro che rimarranno azionisti di Zaba e siamo lieti di lavorare a
stretto contatto con il management di Zagrebacka banka".
MIGLIOLI
ALLA GUIDA DI ADALYA BANCA IMMOBILIARE, MASSAROTTO DIRETTORE GENERALE DI
UNICREDITFONDI
Milano, 2 aprile 2002 - Due nuove nomine nella società del Gruppo
UniCredito Italiano. Flavio Miglioli, già numero uno Xelion, è il nuovo
direttore generale di Adalya, la banca immobiliare creata da Credito
Italiano in collaborazione con Tecnocasa per rispondere in maniera puntuale
alle esigenze assicurative e di finanziamento legate all'acquisto e alla
gestione di una nuova casa. Francesco Massarotto è stato, invece, nominato
direttore generale di UniCreditFondi SGRpA, la società del Gruppo per la
promozione dei fondi di diritto italiano, nata nel gennaio 2002 dalla
fusione di tre società di gestione del risparmio del Gruppo (Gesticredit,
Fondinvest e Gestiveneto) e che si posiziona ai primi posti del mercato
italiano con un patrimonio in gestione di oltre 23.259 milioni di Euro (dati
Assogestioni a febbraio 2002).
BANCA
ANTONVENETA: RILASCIATO DA CONSOB IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL
PROSPETTO INFORMATIVO
Milano, 2 aprile 2002 - Banca Antonveneta, società a capo di uno dei
principali gruppi bancari italiani, ha ricevuto da Consob, con provvedimento
n° 2019885 del giorno 27 marzo 2002, il Nulla Osta alla pubblicazione del
Prospetto Informativo relativo alla quotazione delle azioni ordinarie della
Banca stessa sul Mercato Telematico Azionario ("Mta") organizzato
e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. Borsa Italiana S.p.A., con provvedimento
n° 2232 del 25 marzo 2002 ha disposto l'ammissione alla quotazione
ufficiale di Borsa, segmento Blue-Chip, delle azioni ordinarie Banca
Antonveneta. L'inizio delle negoziazioni è indicativamente previsto per il
15 aprile prossimo, previo accordo ed autorizzazione di Borsa Italiana S.p.A..
Nell'ambito dell'operazione di quotazione sul Mta delle azioni di Banca
Antonveneta, non è prevista alcuna offerta, né al pubblico né ad
investitori istituzionali, di azioni della Società. Contestualmente
all'inizio delle negoziazioni delle azioni Banca Antonveneta sul Mta, diverrà
efficace la trasformazione di Banca Antonveneta in società per azioni. La
trasformazione da banca popolare a società per azioni era già stata
approvata, e condizionata all'avvio delle negoziazioni, dall'Assemblea dei
Soci, tenutasi lo scorso 7 settembre 2001. Nell'ambito dell'operazione
descritta, Jpmorgan e Abn Amro Rothschild agiscono rispettivamente quali
sponsor e co-sponsor. Interbanca, insieme a Jpmorgan e Abn Amro Rothschild,
ha svolto il ruolo di advisor di Banca Antonveneta.
OBBLIGAZIONI
MEDIOBANCA INTERNATIONAL EXCHANGEABLE IN AZIONI UNICREDITO ITALIANO
Milano, 2 aprile 2002 - Mediobanca e Merrill Lynch, quali joint bookrunners,
hanno collocato presso investitori istituzionali obbligazioni Mediobanca
International per un valore di 750 milioni di euro, con l'opzione di
ulteriori 150 milioni attraverso l'esercizio della green shoe. Le
obbligazioni scadono il 31 ottobre 2003 e sono rimborsabili in azioni
UniCredito Italiano al prezzo di 5,3704 euro per ogni obbligazione di
nominali 1.000 euro cad.
IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA RAS APPROVA LA CESSIONE DI PROPRIETÀ
IMMOBILIARI
Milano, 2 aprile 2002 - In data 28 marzo 2002 il consiglio di
amministrazione di Ras ha approvato la cessione della società immobiliare
Proprietà Immobiliari, per un importo pari a € 1.666 milioni, alla
cordata composta da Morgan Stanley, Pirelli Real Estate, Progestim e Norman
'95. Mediobanca è advisor finanziario della cordata.
BANCA
POPOLARE DI NOVARA: UTILE NETTO IN FORTE CRESCITA E RITORNO AL DIVIDENDO
0,12 € PER AZIONE
Milano, 2 aprile 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
di Novara, nell'adunanza del 26 marzo 2002, ha approvato all'unanimità i
Bilanci dell'Impresa e Consolidato dell'anno 2001. I dati evidenziano una
ripresa ormai consolidata per tutti gli aggregati, grazie agli effetti della
profonda ristrutturazione e del forte impulso impresso all'azione
commerciale su tutto il fronte dell'attività operativa, perfettamente in
linea con le indicazioni contenute nel Piano Industriale 2001-2003, ma con
un risultato economico nettamente superiore alle attese. In relazione
all'andamento economico-patrimoniale consolidato del Gruppo Banca Popolare
di Novara si evidenzia: un notevole incremento del margine di interesse
(+15,3%, +66,7 milioni di euro, a quota 501,3 milioni), determinato
dall'attenzione al pricing e dalla ricomposizione verso forme tecniche più
redditizie per la Banca oltre che da un favorevole effetto spread; una
crescita del margine da servizi del 12% (+44 milioni di euro, a quota 410,9
milioni) sostenuta dall'andamento positivo degli Altri proventi di gestione
(+47,3%, +32,7 milioni di euro), dei Profitti da operazioni finanziarie
(+98,8%, +12,0 milioni di euro) e delle Commissioni nette (+2,4%, +6,7
milioni di euro); un aumento del margine di intermediazione del 13,8%
(+110,7 milioni di euro, a quota 912,2 milioni); una riduzione delle spese
amministrative (-2,8%, -16,5 milioni di euro), dovuta al netto
ridimensionamento sia delle spese per il personale (-3,2%, -12,9 milioni di
euro) che delle spese amministrative (-1,8%, -3,6 milioni di euro); cost/income
in forte riduzione al 63,6% rispetto al 74,5% del 31.12.2000; una
performance di eccellenza del risultato lordo di gestione (+78,2%, +120,8
milioni di euro, a quota 275,4 milioni di euro); una sensibile diminuzione
delle rettifiche di valore e accantonamenti al netto delle riprese di valore
(-103,6 milioni di euro dai -324,4 milioni di euro del 2000); una forte
espansione del risultato delle attività ordinarie a quota 171,8 milioni di
euro dai -169,8 milioni del 2000); un utile netto d'esercizio che raggiunge
i 108,7 milioni di euro (-141,6 milioni nel 2000), uno dei migliori
risultati nella storia della Banca Popolare di Novara. Il ROE del Gruppo
balza così all'8,0% Sotto il profilo patrimoniale è stata registrata: una
vivace dinamica della raccolta diretta (+7,6%), sostenuta dall'attività di
espansione commerciale che ha determinato sia lo sviluppo della clientela
esistente sia l'acquisizione di nuova; un progresso del risparmio gestito
del +4,7%, che appare confortante anche in considerazione del negativo
andamento dei mercati finanziari; particolarmente rilevante risulta il
progresso della raccolta di premi assicurativi quasi raddoppiati (+84,2%);
la sostanziale stabilità degli impieghi a clientela (-0,9%), in ragione di
una politica di contenimento dei rischi e di ottimizzazione del mix di
prodotti; il rapporto sofferenze nette su impieghi scende al 6,0% rispetto
al 6,3% del 2000 mentre la copertura delle sofferenze (comprensiva di
ammortamenti) sale al 60,8% rispetto al 57,9% del 2000. il completamento del
processo di riequilibrio del saldo interbancario, positivo per 347,6 milioni
di euro, a fronte di una posizione debitoria di 1,15 miliardi di euro a fine
2000; il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2001
ammonta a 1,52 miliardi di euro, pari al +27,2% (1,19 miliardi di euro nel
2000). Il Gruppo Banca Popolare di Novara operava al 31 dicembre 2001
attraverso 536 sportelli (+9 unità rispetto al 2000) così distribuiti: 533
in Italia, 1 Londra, 1 Lussemburgo e 1 Parigi. Il numero dei dipendenti al
31.12.2001 risulta pari a 6.029 unità ( -745 unità, pari al -11% rispetto
al 31.12.2000). La dinamica fortemente decrescente del numero dei dipendenti
è dovuta soprattutto alle uscite conseguenti all'adesione della BPN al
Fondo di Solidarietà. Il numero di dipendenti che hanno lasciato la Banca a
fine novembre 2001, in relazione all'attivazione del suddetto Fondo, è pari
complessivamente a 593 unità. In relazione ai risultati dell'Impresa, la
Banca Popolare di Novara S.c.r.l presenta al 31 dicembre 2001 un risultato
netto di esercizio pari a 98,7 milioni di Euro (8,7 mln al 31 dicembre
2000). Tale significativo risultato ha consentito al Consiglio di
Amministrazione di proporre la distribuzione di un dividendo ordinario pari
a 0,12 Euro per azione (che godrà di credito d'imposta pieno - basket A).
L'Assemblea Ordinaria dei Soci, per l'approvazione del Bilancio
dell'esercizio al 31 dicembre 2001 e per l'integrazione della Riserva legale
ai sensi degli artt. 2430 e 2431 CC, è convocata per venerdì 26 aprile
2002 in prima adunanza e, occorrendo, per sabato 27 aprile 2002 in seconda.
L'istituto, inoltre, rende noto che la data di stacco cedola prevista per il
dividendo ordinario è fissata, secondo il calendario di Borsa, per il 20
maggio 2002: il dividendo verrà messo in pagamento il 23 maggio 2002. Come
anticipato in sede di Assemblea Straordinaria dei Soci del 9 marzo scorso,
le suddette date varranno anche per la distribuzione agli azionisti della
riserva Sovrapprezzi di emissione nella misura di Euro 1,72 per ciascuna
azione.
SANPAOLO
IMI: VARATO IL NUOVO MODELLO DI BUSINESS ORAZIO ROSSI VICE PRESIDENTE E PIO
BUSSOLOTTO AMMINISTRATORE DELEGATO BILANCIO 2001 CONFERMATO UTILE NETTO
CONSOLIDATO A 1.203 MILIONI DI EURO (-2,3%)
Torino, 2 aprile 2002 - "Con i profondi cambiamenti introdotti oggi
nella compagine manageriale e nella macro-struttura del Gruppo abbiamo
completato il processo riorganizzativo avviato lo scorso luglio e al tempo
stesso abbiamo voluto imprimere una forte accelerazione all'integrazione fra
Sanpaolo Imi e Cardine, precorrendo i termini di efficacia giuridica della
fusione. A giugno, quando il nuovo Gruppo integrato sarà ufficialmente una
realtà, saremo pertanto già in grado di lavorare a pieno ritmo seguendo le
linee di un modello di business fondato sulla forte valorizzazione della
capacità di relazione nei territori di radicamento, sulla specializzazione
delle professionalità nell'ambito delle unità distributive, produttive e
di servizio, sulla responsabilizzazione del management e la misurazione sui
risultati." Così Rainer Masera, Presidente di Sanpaolo Imi, ha
commentato le decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione della
Banca, riunitosi oggi a Torino per la prima volta dopo l'Assemblea degli
Azionisti che il 5 marzo scorso aveva nominato quattro nuovi componenti:
Orazio Rossi, Gianguido Sacchi Morsiani, Pio Bussolotto (rispettivamente
Presidente, Vice Presidente e Amministratore Delegato di Cardine Banca) e
Isabelle Bouillot (Presidente del Directoire di Cdc Ixis). Il CdA ha
provveduto a nominare Orazio Rossi Vice Presidente a fianco dell'attuale
Vice Presidente Enrico Salza, e Pio Bussolotto Amministratore Delegato,
affiancandolo così ad Alfonso Iozzo e a Luigi Maranzana al vertice
operativo del Gruppo. Agli Amministratori Delegati sono state attribuite le
seguenti specifiche competenze: ad Alfonso Iozzo viene affidato il presidio
dell'attività bancaria e creditizia rivolta alla clientela famiglie,
imprese ed enti pubblici, attraverso la responsabilità diretta della Rete
Sanpaolo, del Banco di Napoli e di Banca Opi, nonché il coordinamento
commerciale delle diverse realtà bancarie domestiche. Allo scopo di
accentuare l'integrazione operativa tra queste banche, all'AD viene anche
affidato il presidio centralizzato dei crediti di Gruppo e dei grandi
affidamenti, nonché la responsabilità sulla Macchina Operativa Integrata (Moi)
e sulla Segreteria Generale; a Pio Bussolotto viene affidata la
responsabilità di Cardine Finanziaria - la società nata dallo scorporo
delle attività bancarie di Cardine Banca - e delle banche reti da essa
controllate, al fine di assicurare la più efficace realizzazione del
processo di integrazione in atto tra queste realtà. All'Ad viene altresì
affidata la responsabilità delle partecipazioni in altre banche nazionali,
nonché il presidio centralizzato della pianificazione strategica di Gruppo
e delle funzioni dedicate alla logistica e agli acquisti; a Luigi Maranzana
viene affidata la responsabilità dei business specialistici, con
particolare riferimento alle reti di promotori finanziari (Banca Fideuram e
Banca Sanpaolo Invest), al risparmio gestito (Wealth Management), ai mercati
finanziari (Banca Imi e Nhs Private Equity) e all'attività bancaria estera
ed internazionale. Riportano all'Ad anche alcune funzioni centrali di Gruppo
vicine per competenza a questi mercati, quali ad esempio la Finanza di
Gruppo. I tre Amministratori Delegati avranno responsabilità congiunta su
Audit e Risorse Umane. La ripartizione delle aree di responsabilità tra i
tre Amministratori Delegati discende dall'identificazione di ambiti
operativi e di mercato aventi caratteristiche omogenee e dalla volontà di
valorizzare al meglio specializzazioni e competenze. Essa è inoltre
orientata al raggiungimento della massima condivisione degli obiettivi di
Gruppo e ad un forte coordinamento tra aree operative distinte ma correlate,
allo scopo di massimizzare l'efficienza operativa e di fornire un servizio
di eccellenza alla clientela nel suo complesso. Sulla base di tali
considerazioni, il Consiglio di Amministrazione ha perciò varato, in
conformità alle caratteristiche assunte dal Gruppo con l'integrazione fra
Sanpaolo Imi e Cardine, un nuovo modello di business articolato su quattro
componenti di base: - Reti Bancarie Domestiche, che comprende le reti
Sanpaolo (cui fanno capo la Divisione Private Retail e Poe e la Divisione
Imprese), Banco di Napoli, Cardine e Banca Opi, nonché le società di
credito al consumo, di leasing e di riscossione tributi; - Personal
Financial Services, comprendente Banca Fideuram e Banca Sanpaolo Invest; -
Wealth Management e Financial Markets, di cui fanno parte Sanpaolo Imi
Wealth Management, Banca Imi, Nhs e Imi Investimenti; - Attività
Internazionali, cui fanno capo la Rete Estera di Sanpaolo Imi, la Banque
Sanpaolo e la struttura "nuovi mercati", rivolta allo sviluppo su
mercati di interesse strategico, come quelli dell'area mitteleuropea. Nella
medesima occasione il CdA ha deciso di dotare il Gruppo di un proprio
"Regolamento di funzionamento" che, esplicitando le principali
modalità di interrelazione tra le diverse realtà aziendali, si propone di
assicurarne la funzionale operatività nell'ambito dell'articolazione di
business adottata. Il CdA ha approvato il 26 marzo i risultati 2001 del
Gruppo Sanpaolo Imi, che confermano sostanzialmente quelli annunciati lo
scorso 14 febbraio in occasione dell'esame dei dati relativi al quarto
trimestre dell'esercizio concluso. Un breve esame dei principali dati del
bilancio consolidato al 31 dicembre 2001 consente di verificare come
l'andamento dell'anno, pur evidenziando una flessione, non si discosti in
modo significativo da quelli dell'esercizio precedente: ?margine di
interesse: -3%. La riduzione è influenzata da fattori non riferibili alla
dinamica operativa ordinaria (contabilizzazione di minori interessi attivi
su mutui e maggiori interessi passivi corrisposti dal Banco di Napoli sulla
liquidità del fondo pensioni integrativo del personale, scorporato
dall'azienda nel mese di luglio), prescindendo dai quali la riduzione
sarebbe risultata contenuta all'1,4%; ?commissioni nette: -8,6%. La
flessione, quasi totalmente imputabile all'area del risparmio gestito e
dell'intermediazione mobiliare, è stata determinata soprattutto dalla
volatilità dei mercati finanziari; ?margine di intermediazione: anche in
relazione a quanto sopra ha registrato una contrazione del 4,7%; ?spese
amministrative: +0,8%. Sono sostanzialmente in linea con i valori
dell'esercizio precedente, grazie ad azioni di contenimento strutturale
avviate già nella prima parte dell'anno. In particolare le spese per il
personale sono scese dell'1,6%; ?utile ordinario: - 27,5%, dovuto a
rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (+19,1%) e
all'incremento degli accantonamenti e rettifiche nette su crediti e
immobilizzazioni finanziarie (+15,3%) effettuati a fronte del forte
deterioramento dello scenario economico; ?utile netto consolidato: Euro
1.203 milioni in calo del 2,3% rispetto all'esercizio 2000; ?Roe: 16,6%,
rispetto al 18,5% del 2000; ?raccolta diretta: 107 miliardi di Euro circa (+
2,5%); ?impieghi netti: 94,1 miliardi di Euro (- 0,9%). Si tratta dei
crediti netti a clientela detratti sofferenze e crediti Sga; ?sofferenze
nette/crediti netti clientela: 1%. Il rapporto risulta invariato rispetto
all'esercizio precedente. Il bilancio d'impresa evidenzia un utile netto di
1.184 milioni di Euro, con una crescita del 5,6% rispetto all'esercizio
precedente. All'assemblea degli Azionisti, convocata nelle date del 27, 29 e
30 aprile prossimi rispettivamente in prima,seconda e terza convocazione,
sarà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,57,
invariato rispetto a quello relativo all'esercizio 2000, corrispondente ad
un rendimento finanziario del titolo che, sulla base dei valori medi di
quotazione degli ultimi sei mesi, si attesterebbe intorno al 4,9%. Per la
cedola sono previsti stacco e pagamento rispettivamente il 20 e 23 maggio
prossimi. Il bilancio consolidato ed il bilancio di impresa saranno
corredati dalle previste relazioni del Collegio Sindacale e della Società
di Revisione, che verranno depositate nei termini di legge. Al termine dei
primi due mesi del 2002 le attività finanziarie del Gruppo si sono
attestate a 305,6 miliardi di Euro, poco al di sopra di quanto registrato a
fine 2001 (+0,1%). All'interno dell'aggregato complessivo si è verificata
una significativa ricomposizione a favore del risparmio amministrato,
aumentato di 2,5 miliardi di Euro da inizio anno, a fronte di una riduzione
della raccolta diretta di 1,9 miliardi di Euro. Le consistenze di risparmio
gestito hanno presentato una leggera flessione da fine 2001, totalmente
imputabile ad un effetto performance negativo; particolarmente dinamico si
è mantenuto l'andamento delle polizze vita, che hanno evidenziato un
incremento da inizio anno di 0,8 miliardi di Euro (+4,5%) ed una variazione
sui dodici mesi del 31,5%. I principali margini reddituali sono
sostanzialmente in linea con il percorso tracciato nel budget 2002, che è
stato assunto come riferimento per la redazione del piano industriale di
fusione con Cardine presentato al mercato a inizio anno. I risultati
dell'attività ordinaria presentano variazioni negative rispetto all'analogo
periodo del 2001; nel valutare tale andamento è peraltro da ricordare come
i risultati economici dei primi mesi dell'esercizio precedente non
recepivano ancora gli effetti negativi della crisi che avrebbe poi
interessato, con crescente intensità, l'intero esercizio 2001. Bilancio
Pro-Forma Sanpaolo Imi/Cardine A Fine 2001 - Il CdA, sulla scorta dei dati
di bilancio consolidati relativi all'esercizio 2001 esaminati ieri dal
Consiglio di Amministrazione di Cardine Banca, ha preso atto del bilancio
pro-forma del nuovo Gruppo che scaturirà dalla prossima integrazione fra i
Gruppi Sanpaolo Imi e Cardine, quale risulterebbe ipotizzando l'unione come
operante dal 1° gennaio 2001. Come evidenziato nelle tavole allegate, il
documento delinea il profilo di un gruppo dotato di un totale attivo
superiore ai 212 miliardi di Euro, con attività finanziarie della clientela
per circa 356 miliardi - di cui circa 134 relativi alla raccolta diretta e
circa 222 alla raccolta indiretta - e poco meno di 125 miliardi di impieghi.
Sotto il profilo reddituale la nuova entità evidenzia al 31 dicembre 2001
un margine di interesse di 3.974 milioni di Euro, un margine di
intermediazione di 7.548 milioni (dei quali 3.047 relativi a commissioni),
un utile lordo di 2.020 milioni e un utile netto di 1.381 milioni. Gli
indici di redditività mostrano un Roe del 13,5% e un cost/income ratio del
63,1%. Il bilancio pro-forma sopra illustrato fornirà la base per i
confronti su base annua del bilancio relativo all'esercizio 2002, il primo
del nuovo Gruppo post-integrazione. Come è noto, infatti, la fusione
-operativa sotto il profilo giuridico dal prossimo mese di giugno - produrrà
i suoi effetti contabili e fiscali a partire dal 1° gennaio 2002.
GRUPPO
MPS: UTILE NETTO IN AUMENTO DEL 9,1% A 617 MILIONI DI EURO
Siena, 2 aprile 2002. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei
Paschi di Siena, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato il 27
marzo il progetto di bilancio al 31 dicembre 2001 della Banca Monte dei
Paschi di Siena e del Gruppo. I principali risultati consolidati. L'utile
netto di periodo raggiunge i 617 milioni di euro e risulta in crescita del
9,1%, rispetto al 2000; il Roe si colloca al 14,3% (14,0% a fine 2000)
mentre il Roe Adjusted (rettificato delle differenze positive di
consolidamento e di patrimonio netto) è pari al 16,1% (15,7% a fine 2000).
Al risultato contribuisce il sensibile miglioramento del margine di
interesse, che raggiunge 2.291 milioni di euro (+ 8,4%), per gli effetti
dovuti all'espansione delle masse intermediate ed al miglioramento dello
spread a breve di circa 20 b.p. Il margine da servizi sale del 12,2%,
raggiungendo i 2.822 milioni di euro, risultato da ricondurre principalmente
alla crescita dei proventi netti da servizi (+4,2%) e al miglioramento degli
utili delle società consolidate a patrimonio netto (55 milioni di euro
rispetto a 31 milioni di euro a fine 2000). Significativa, inoltre, la
progressione dei dividendi (252 milioni di euro rispetto a 112 milioni di
euro a fine 2000) che includono il dividendo incassato da Bell, pari a 133
milioni di Euro. Nell' ambito dei proventi netti da servizi assume rilevanza
la dinamica delle commissioni da clientela che raggiungono 1.884 milioni di
euro, con una progressione dell' 8,6%, realizzata malgrado un contesto di
forte criticità per il sistema. Tale risultato è dovuto all' effetto
combinato della crescita delle componenti stabili (provvigioni da servizi di
base, sistemi di pagamento e così via) che hanno registrato un aumento
dell' 8,7%, e del gettito connesso ai nuovi strumenti finanziari, che hanno
più che compensato la riduzione dei proventi da risparmio gestito (-5,5%) e
brokerage. In evidenza il contributo del comparto bancassurance, in crescita
del 25,2%. Il margine di intermediazione raggiunge i 5.113 milioni di euro,
con un aumento su base annua del 10,5%. Sul versante dei costi, la crescita
delle spese amministrative (+8,1%) riflette l'ampia progettualità avviata
con il piano industriale 2001 - 2004 e gli interventi di ristrutturazione
organizzativa e di espansione territoriale. Sulla crescita del costo del
personale (+5,3%) hanno inciso gli effetti del potenziamento degli organici
(circa 400 unità) - destinati al rafforzamento della rete distributiva e
dei filoni di business innovativi (anche tramite l'acquisizione di
professionalità ad elevato spessore specialistico) - l'estensione dei
meccanismi di incentivazione al risultato ed il rinnovo dei contratti
integrativi aziendali. Al netto di quest'ultima componente la crescita del
costo del personale si attesterebbe al 3,8%. La dinamica degli altri costi
(+12,8%) è stata condizionata dal varo di importanti progetti di
rafforzamento operativo e commerciale, a fronte di un sostanziale
contenimento degli oneri di gestione corrente. Depurando l'aggregato degli
effetti dell'espansione territoriale operata dalle reti bancarie e dalle
piattaforme specialistiche, la crescita si attesterebbe a circa l' 8%. Il
risultato lordo di gestione si colloca quindi a 2.204 milioni di euro, con
un incremento pari al 13,8%. Sul piano operativo, assume rilevanza
l'espansione delle masse intermediate, con particolare riferimento alla
raccolta complessiva che ha raggiunto 173.239 milioni di euro (+5,6%)
beneficiando della positiva dinamica della raccolta diretta, che raggiunge
78.960 milioni di euro (+8,5%) con una quota di mercato pari al 7%, e della
raccolta indiretta, pari a 94.279 milioni di euro (+3,3%). Quest'ultima è
stata trainata dai significativi flussi di collocamento dei prodotti di
risparmio gestito del Gruppo, i quali hanno consentito di compensare la
forte penalizzazione derivante dall'effetto performance, che ha interessato
soprattutto la componente azionaria. In particolare, i flussi complessivi
dei prodotti di raccolta indiretta hanno raggiunto 8.622 milioni di euro, in
crescita del 19,3% rispetto all'anno precedente, con una forte accelerazione
nel comparto della Bancassurance che ha generato nuovi premi per 3.104
milioni di euro (+ 34,1% rispetto al 2000), e nel comparto dei nuovi
prodotti finanziari innovativi (flussi per 4.740 milioni di euro). Lo stock
delle riserve tecniche delle polizze vita (10.248 milioni di euro) segna un
incremento su base annua di profilo elevato (+ 27,7%), mentre la quota di
mercato sulla nuova produzione sale dal 10,1% all'11,5%. Significativa anche
la performance nel collocamento di Fondi Comuni (+ 739 milioni di euro) che
si confronta con un deflusso di 766 milioni per il sistema (fonte
Assogestioni). Lo stock di risparmio gestito a fine anno si attesta a 39.484
milioni di euro, con una flessione del 5,1% sul 2000 ed una quota di mercato
stabile al 4,4%. Gli impieghi alla clientela si attestano a 64.944 milioni
di euro (+6,6%), per una quota di mercato salita al 6,3% dal 6,2%. Sulla
dinamica dell'aggregato incidono le cartolarizzazioni, per oltre 3 miliardi
di euro, effettuate da alcune banche del gruppo. Su basi omogenee
l'aggregato salirebbe del 9,5%. La crescita continua a privilegiare le
componenti di medio/lungo termine (+17,8%). Sul piano della qualità del
credito risultano in significativo calo sia i crediti dubbi, la cui
incidenza sul totale impieghi scende dal 4,7% al 3,1%, che le sofferenze
nette con un'incidenza sugli impieghi pari all'1,2%, in ulteriore calo
rispetto alla rilevazione di settembre (1,3%), che conferma il Gruppo ai
vertici del sistema in termini di qualità del credito. Anche il coverage
ratio migliora salendo al 45,6%. In significativa crescita il patrimonio
clienti, pari a circa 4,5 milioni (+8,6%), e l'utilizzo dei canali
telematici: le connessioni in essere a fine 2001 relative al servizio di
"banca telematica" erano pari a circa n. 975.000, più del doppio
rispetto al 2000. 4 L'andamento del Gruppo nel primo trimestre 2002. Nei
primi mesi dell'esercizio, l'attività di gruppo è stata caratterizzata da
un andamento positivo delle principali grandezze gestionali, con riguardo
all'andamento del margine di interesse e delle commissioni da clientela.
Queste ultime hanno beneficiato del positivo flusso di collocamento di
prodotti finanziari/previdenziali che è proseguito secondo il trend
delineatosi nella seconda parte del 2001, ed in coerenza con gli obiettivi
di budget. Il Gruppo è impegnato nella implementazione dei progetti
previsti dal piano industriale 2002-2004, riguardanti il nuovo modello
organizzativo divisionale, lo sviluppo delle piattaforme retail e corporate,
e le iniziative di efficientamento delle operations. La Banca Monte dei
Paschi di Siena Spa. L' utile netto "gestionale" della Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa al 31/12/2001 è pari a 555 mln di euro (+9,6%).Tale
risultato deriva da un'elevata crescita del risultato lordo di gestione
(pari a 1.375 milioni di euro, +12,2%), a fronte della sostenuta dinamica
del margine di interesse (pari a 1.228 milioni di euro, +5,9%) e dei
proventi da servizi (pari a 1.056 milioni di euro, +9,6%). In miglioramento
i principali aggregati operativi, con la raccolta complessiva che si attesta
a 101.223 milioni di euro (+5,9%), la raccolta diretta che ha raggiunto i
48.139 milioni di euro (+ 5,0%) e gli impieghi verso la clientela pari a
36.410 milioni di euro (+6,3% al netto degli effetti delle cartolarizzazioni).
All'assemblea degli azionisti sarà proposto di destinare l'utile netto
civilistico di 606 mln di euro per 333,6 mln di euro ad accantonamenti a
riserve e per 269,4 mln di euro a remunerazione del capitale: euro 0,1033
per azione alle n. 2.597.383.025 azioni ordinarie (rispetto a euro 0,1033
alle n. 2.350.374.385 azioni ordinarie del 2000) e euro 0,1137 per azione
alle n. 9.432.170 azioni di risparmio (rispetto a euro 0,1136 alle n.
8.574.700 azioni di risparmio del 2000), con data stacco cedola 20/5 e data
pagamento 23/5/2002.
POSITIVI
RISULTATI NEL 2001 PER LA POPOLARE DI VERONA CRESCONO RACCOLTA (+6,4 %)
IMPIEGHI (+4%) L'UTILE A 177,6 MILIONI DI EURO (+5,8%)
Milano, 2 aprile 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero ha approvato il progetto di
bilancio chiuso il 31 dicembre 2001 che ha fatto registrare positivi
risultati pur in un anno caratterizzato dall'andamento negativo dei mercati
finanziari e della situazione economica generale. La raccolta diretta ha
raggiunto la consistenza di 14.094 milioni di € con un incremento del 6,4%
rispetto ai 13.241 milioni di €, mentre quella indiretta è passata da
20.894 milioni di € ai 19.444 con un calo del 6,9% dovuto alla sfavorevole
congiuntura dei mercati. Gli impieghi lordi sono risultati pari a 12.446
milioni di € con un aumento del 4% rispetto agli 11.965 milioni di €
dell'anno precedente. Con riferimento al Conto Economico il margine di
interesse è salito a 452,6 milioni di € con una crescita del 3,7%
rispetto ai 436,4 milioni di € del 2000. Il margine di intermediazione ha
raggiunto la consistenza di 849,6 milioni di € rispetto ai 845,9 milioni
di € dell'anno precedente (+0,4%). Il risultato della gestione è
ammontato a 406,8 milioni di € con un decremento dello 0,7% rispetto ai
409,5 milioni di € dell'esercizio precedente. L'utile netto ha toccato i
177,6 milioni di € con una crescita del 5,8% che si confronta con i 167,9
milioni di € del 2000. Il Consiglio di Amministrazione propone la
distribuzione di un dividendo di 0,375 €, con un aumento del 6,8% rispetto
a quello dell'esercizio 2000. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre
approvato la Relazione sulla Gestione del Gruppo e il relativo Bilancio
consolidato per l'esercizio 2001. La raccolta diretta ha raggiunto la
consistenza di 20.388 milioni di € che nel confronto con l'analogo dato
del 2000, pari a 18.838 milioni di €, esprime una crescita dell'8,2%. A
livello di Gruppo la raccolta indiretta a fine 2001 è risultata pari a
28.488 milioni di € rispetto ai 30.407 milioni di € del 2000, con una
diminuzione del 6,3%.Gli impieghi lordi al 31/12/2001 hanno raggiunto i
19.419 milioni di € con un incremento dell'8,2% rispetto ai 17.945 milioni
di € dell'anno precedente. La significativa crescita che si è registrata
nel periodo si è caratterizzata per i suoi aspetti qualitativi facendo
registrare un ulteriore miglioramento nel rapporto sofferenze nette/impieghi
netti che è sceso all'1,43% rispetto all'1,48% del 2000. Il margine di
interesse ha espresso un ammontare di 733,3 milioni di €, contro i 679,4
milioni di € di fine 2000, con un aumento del 7,9%. In diminuzione la
componente relativa alle commissioni nette, per le cause già dette, che ha
espresso una consistenza di 462,7 milioni di € rispetto ai 504 milioni €
dell'esercizio precedente (-8,2%). Il livello del margine di intermediazione
che ha quindi raggiunto i 1.255,6 milioni di € rispetto ai 1.249,4 milioni
di € del 2000, ponendo in luce un incremento dell'0,5%. I costi operativi
- anche per effetto dei maggiori investimenti effettuati nel periodo - sono
aumentati del 4,6% passando dai 696,0 milioni di € del 2000 ai 727,9
milioni di € del 2001. Il personale è passato dalle 6.778 unità di fine
2000 alle 6.973 risultanti al 31/12/2001, per effetto dell'apertura di nuove
filiali e per il potenziamento delle strutture operative. Il risultato della
gestione al 31/12/2001 è ammontato a 527,7 milioni di € con una
diminuzione del 4,6% rispetto ai 553,4 milioni di € dell'anno precedente.
In forte aumento il saldo complessivo delle rettifiche di valore su
avviamenti, gli accantonamenti per rischi ed oneri, le rettifiche di valore
su crediti e le rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie per un
totale di 131, 7 milioni di € rispetto ai 118,8 milioni di € dell'anno
precedente (+10,9%). L'utile lordo perviene quindi al saldo di 408,0 milioni
di € con una diminuzione del 6,8% rispetto al 2000, epoca in cui era
risultato pari a 437,8 milioni di €. Dedotte le imposte sul reddito e la
componente relativa all'utile di competenza di terzi (che nell'esercizio è
considerevolmente diminuita per effetto dell'aumento delle quote possedute
dalla Banca nel Credito Bergamasco avvenuto in corso d'anno) l'utile netto
consolidato del 2001 sale a 208,9 milioni di € con un aumento dell'1,7%
rispetto ai 205,4 milioni di € del 2000. Il ROE rettificato consolidato è
pari al 18,7%. Alla fine dell'esercizio la rete delle Filiali del Gruppo
ammontava a 594 unità rispetto alle 585 che si registravano alla fine del
2000. Il Consiglio di Amministrazione ha infine deliberato di convocare
l'Assemblea ordinaria dei Soci, indetta in prima convocazione, per il 30
aprile 2002 e, in seconda convocazione il 4 maggio 2002 e conseguentemente
ha determinato che la data di pagamento del dividendo proposto sarà il 23
maggio 2002 con stacco della cedola n. 9 in data 20 maggio 2002.
POSITIVI
RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: FORTE INCREMENTO DEI
VOLUMI INTERMEDIATI ED UTILE LORDO IN AUMENTO DEL 10,3%. UTILE NETTO A 21,2
MILIONI DI EURO (+3,4%)
Milano, 2 aprile 2002 - L'esercizio 2001 ha visto il Gruppo Credito
Valtellinese crescere in tutte le principali aree del business bancario,
come testimoniano i seguenti risultati gestionali: Utile lordo ante imposte
in aumento del 10,3% rispetto all'esercizio precedente; Utile netto a 21,2
milioni di euro (+3,3%); Significativo progresso della raccolta diretta con
un +25,3%, della raccolta globale +14,2% e degli impieghi +31,3%; Forte
sviluppo della rete distributiva (82 nuovi sportelli) riconducibile
all'ingresso della Banca Regionale Sant'Angelo - 61 dipendenze - ed
all'apertura di 21 nuove agenzie; Decisa espansione dei servizi Internet
incrementatisi rispetto al dicembre 2000 di più del 78%. A fine dicembre
2001 gli utenti della linea banc@perta erano oltre 87.500. Il Consiglio di
Amministrazione del Credito Valtellinese ha approvato nella riunione del 26
marzo le risultanze consolidate dell'esercizio 2001 del Gruppo bancario
Credito Valtellinese. Il bilancio evidenzia la crescita dei principali
aggregati patrimoniali a testimonianza del significativo progresso sia
dell'attività di raccolta che di erogazione del credito. I soddisfacenti
risultati ottenuti nell'evoluzione delle principali masse patrimoniali sono
da interpretarsi anche alla luce dell'ingresso nel Gruppo della Banca
Regionale Sant'Angelo. Sul versante dei volumi operativi la raccolta diretta
da Clientela è cresciuta nell'esercizio 2001 del 25,3% passando da 5.630
milioni di euro a 7.057 milioni di euro. Il consistente incremento di 1.427
milioni di euro è stato sostenuto sia dalla componente di provvista
riconducibile ai "debiti verso Clientela", attestatasi a 4.895
milioni di euro (+29,7%), sia ai "debiti rappresentati da titoli",
pari a 1.898 milioni di euro (+20%). L'ammontare della raccolta indiretta
del Gruppo - costituita dalla sommatoria di risparmio amministrato, gestito
ed assicurativo - si è attestata a fine esercizio 2001 a 7.744 milioni di
euro, in crescita del 5,6% rispetto ai 7.332 milioni di euro di fine
dicembre 2000. All'interno dell'aggregato il 54,6% è composto dal risparmio
amministrato; il 39,6% dal risparmio gestito - calcolato come somma delle
gestioni patrimoniali e dei fondi comuni d'investimento - mentre il
risparmio assicurativo, fortemente sostenuto dal collocamento presso la
nostra rete di innovativi prodotti di bancassicurazione, rappresenta il 5,8%
della provvista indiretta. Complessivamente i mezzi amministrati per conto
dei Clienti si sono quindi attestati a 14.801 milioni di euro in crescita
del 14,2% rispetto alle risultanze di fine esercizio scorso (12.962 milioni
di euro). La dinamica fatta registrare dagli impieghi verso la Clientela è
stata segnata da un notevole incremento che ha consentito di raggiungere a
fine esercizio una consistenza complessiva di 5.830 milioni di euro. Se
raffrontato con il dato di chiusura dello scorso esercizio di 4.441 milioni
di euro, l'incremento risulta pertanto pari al 31,3%. Esaminando l'andamento
delle singole forme tecniche si osserva il consistente aumento del 25,8% dei
conti correnti ed altre sovvenzioni passati in valore da 2.702 milioni di
euro a 3.398 milioni di euro ed un contestuale sensibile incremento dei
mutui erogati a Clientela saliti del 36% ad un valore di 1.394 milioni di
euro grazie al persistere di un favorevole livello dei tassi di interesse
per tale forma di finanziamento. Significativi incrementi sono stati
registrati anche dai prestiti personali e al consumo - saliti a 165,4
milioni di euro (+49,8%) - e dai crediti per contratti di locazione
finanziaria che ammontano a fine dicembre 2001 a 378,8 milioni di euro
(+35,8%). Dal dettaglio del conto economico riclassificato si evince
chiaramente come nell'esercizio 2001 il margine d'interesse abbia
beneficiato di una crescita del 16,6%, riconducibile all'espansione dei
volumi intermediati. In termini assoluti il margine della gestione denaro
ammonta a 234,7 milioni di euro, a fronte dei 201,3 milioni di euro
dell'esercizio precedente. In termini percentuali la contribuzione del
margine di interesse sul margine di intermediazione risulta pari al 61%,
contro il 58,2% dello scorso esercizio. Il margine da servizi, calcolato
come sommatoria delle commissioni nette e degli altri proventi, è passato
durante l'esercizio da 133,2 milioni di euro a 137,8 milioni di euro,
registrando un soddisfacente incremento del 3,4%. Gli altri proventi netti
di gestione risultano pari a 34,8 milioni di euro in crescita del 14,3%
rispetto ai 30,4 milioni di euro dell'esercizio precedente. Il margine di
intermediazione d'esercizio si attesta a 384,9 milioni di euro con un
incremento del 11,3% rispetto ai 345,8 milioni di euro del 2000. L'esercizio
2001 oltre che dall'incremento del margine di interesse (+16,6%) e del
margine da servizi (+3,4%) è stato caratterizzato dall'aumento degli utili
delle società valutate al patrimonio netto e dei dividendi (+28,9%).
L'ammontare delle spese amministrative è cresciuto nel 2001 del 15,3%
attestandosi a 256,3 milioni di euro. Questo incremento trova diretta
giustificazione nel forte sviluppo della rete distributiva connesso
all'ingresso della Banca Regionale Sant'Angelo ed all'apertura di 21 nuove
agenzie. Nel dettaglio i costi per il personale passano da 125,2 milioni di
euro a 144,3 milioni di euro (+15,3%) a fronte di un organico che ha
raggiunto a fine anno i 2.818 collaboratori (+26,4% rispetto al dato
relativo al 2000); le altre spese amministrative si incrementano invece del
15,4% risultando pari a 112 milioni di euro. Le rettifiche su
immobilizzazioni materiali ed immateriali passano da 30,5 milioni di euro a
40,3 con una crescita del 31,9% riconducibile essenzialmente alla quota
dell'ammortamento dell'avviamento pagato per l'acquisizione della Banca
Regionale Sant'Angelo. A fine 2001 il risultato lordo di gestione registra
un valore di 88,3 milioni di euro a fronte dei 93 milioni di euro dello
scorso esercizio. La variazione percentuale annuale è del -5,1%. Il totale
degli stanziamenti a presidio del rischio di credito e le rettifiche nette
di valore su immobilizzazioni finanziarie hanno determinato l'imputazione al
conto economico di 27,9 milioni di euro a fronte dei 28,4 milioni di euro
dello scorso anno. Dopo aver contabilizzato "proventi
straordinari", al netto dei corrispondenti oneri, per 18,6 milioni di
euro, l'utile lordo dell'esercizio 2001 si attesta a 79 milioni di euro in
deciso aumento del 10,3% rispetto ai 71,6 milioni di euro di fine dicembre
2000. Il risultato consolidato del Gruppo (+3,4%) evidenzia pertanto un
utile netto di periodo di 21,2 milioni di euro dopo aver contabilizzato
imposte sul reddito di periodo per 36,5 milioni di euro, utili di pertinenza
di terzi per 17,8 milioni di euro ed aver accantonato a fondo rischi bancari
generali 3,5 milioni di euro. È importante sottolineare come, anche in
questo esercizio, i risultati economici delle partecipate consolidate
integralmente, pari a 19 milioni di euro, siano stati superiori alla quota
degli ammortamenti degli avviamenti pagati nel corso delle operazioni di
aggregazione (14,3 milioni di euro). Sul versante organizzativo, fra i fatti
più significativi dell'esercizio 2001 si ricorda che ha preso avvio la
realizzazione del piano industriale orientato alla ristrutturazione della
presenza del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia che porterà alla
creazione di un'unica ed importante banca regionale: il Credito Siciliano.
La nuova realtà potrà contare su una maggiore capacità competitiva basata
sulla presenza capillare sul territorio. Da ultimo si segnala la rilevante
espansione della Clientela del Gruppo che utilizza i servizi bancari offerti
in Internet da Bancaperta: gli utenti sono saliti di oltre il 78%
raggiungendo a fine anno un totale di oltre 87.500 utenti. (oltre 100.000 a
marzo 2002) Rimanendo ai canali distributivi, la rete territoriale del
Gruppo a fine dicembre 2001 si articola su un totale di 295 unità. È in
corso di invio la "Lettera Specialsocio" inviata ai Soci di tutte
le banche del Gruppo bancario Credito Valtellinese, con la descrizione delle
ultime attività intraprese e dei nuovi prodotti disponibili sia presso la
rete territoriale sia attraverso il servizio banc@perta
BNP
PARIBAS BANQUE PRIVÉE ED IL MONDO RURALE
Milano, 2 aprile 2002 - Bnp Paribas, nell'ambito di iniziative rivolte ad
una sempre maggior attenzione al patrimonio dei privati, ha contribuito
all'organizzazione dell'incontro-dibattito sul mondo rurale nella società
dei futuro", che si è tenuto giovedì sera 21 marzo a Milano a Palazzo
Trivulzio. "Nell'era della new econorny e delle tecnologie, il mondo
rurale oggi ha un ruolo importantissimo per uno sviluppo più equilibrato
della società con la sua ricchezza di tradizioni e di stili di vita che
richiamano le nostre radici più autentiche". Così il Presidente della
Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria Giuseppe Vìsconti ha
esordito sul tema dell'incontro. Il Presidente dell'istituto Nazionale di
Sociologia Rurale Corrado Barberis ha quindi tracciato una panoramica
sull'evoluzione dei mondo rurale, mentre Monsignor Erminio de Scalzi,
Vescovo Ausiliare di Milano, nel suo intervento ha affrontato gli aspetti
etici dei mondo rurale. Ha chiuso l'incontro l'intervento di Johan
Nordenfalk, Presidente di Friends of the Countriside Meta, l'organizzazione
europea dei proprietari rurali, il quale ha portato l'attenzione sulle
problematiche rurali europee e il ruolo svolto dall'organizzazione nella
tutela e nella valorizzazione della proprietà agricola.
MONTEDISON
2001, DECISA CRESCITA DEI RISULTATI OPERATIVI: RICAVI NETTI, 15.790 MILIONI
(+10,4%), MARGINE OPERATIVO LORDO, 1.898 MILIONI (+14,8%),UTILE OPERATIVO
NETTO, 1.018 MILIONI (+45,8%)
Milano, 2 aprile 2002 - Il consiglio di amministrazione di Montedison,
riunitosi il 25 marzo sotto la presidenza del dott. Umberto Quadrino, ha
esaminato ed approvato la proposta di bilancio per l'esercizio 2001.
Pressoché tutti i settori di attività del Gruppo hanno migliorato
decisamente i propri risultati operativi rispetto al 2000, nonostante il
generale rallentamento della crescita economica che ha caratterizzato il
2001. In particolare, il settore energia ha visto crescere i ricavi e il
margine operativo lordo sia nell'area energia elettrica sia in quella del
gas naturale. In ripresa anche il settore semi oleosi e oli alimentari; in
miglioramento il settore amido e derivati e le aree chimica per la salute e
costruzioni navali. In ulteriore crescita il settore nutrizione animale.
Registrano una sostanziale tenuta l'area chimica del fluoro e dei perossidi
e il settore zucchero e derivati, dimostrando una buona capacità di
reazione alle difficili condizioni di mercato. I ricavi netti consolidati,
pari a 15.790 milioni di euro sono in aumento del 10,4% rispetto al 2000. In
crescita anche il margine operativo lordo a 1.898 milioni (+14,8%), pari al
12% dei ricavi netti (11,6% nel 2000). In forte crescita l'utile operativo
netto (+45,8%) che passa dai 698 milioni del 2000 (4,9% dei ricavi netti) a
1.018 milioni del 2001 (6,4% dei ricavi netti). La gestione straordinaria
del Gruppo, nel 2001, sconta innanzitutto gli oneri connessi alla scissione
di Eridania Béghin-Say (circa 330 milioni). La scissione ha però
consentito la quotazione di quattro società separate, ponendo le premesse
per realizzare il programma di cessione delle singole società (Béghin-Say,
Cereol, Cerestar e Provimi) in corso di completamento. Si sono inoltre
registrati nel 2001 stanziamenti per oneri ambientali (circa 260 milioni) e
oneri straordinari dovuti alla svalutazione di alcune attività per 85
milioni. Complessivamente, hanno perciò gravato sul risultato netto del
2001 oneri straordinari netti per 576 milioni. Il risultato netto di Gruppo
del 2001, pur beneficiando di risultati operativi in forte crescita, è
quindi negativo per 315 milioni contro un risultato positivo per 260 milioni
nel 2000, quando si erano avuti proventi straordinari netti per 540 milioni,
dovuti essenzialmente alla vendita di Calcemento International e di Ducros.
L'indebitamento finanziario netto del Gruppo passa da 7.858 milioni al 31
dicembre 2000 a 7.985 milioni a fine 2001 Andamento dei settori - Zucchero e
derivati. I ricavi netti passano da 1.970 milioni nel 2000 a 1.926 nel 2001
(-2,2%) e il margine operativo lordo da 288 milioni a 274 milioni (-4,9%).
La lieve flessione dei risultati è riconducibile essenzialmente alla
riduzione da parte dell'Unione Europea delle quantità (cosiddette quote)
che godono dei prezzi d'intervento dell'Unione stessa. Amido e derivati. I
ricavi netti aumentano da 1.697 milioni nel 2000 a 1.858 milioni nel 2001
(+9,5%), il margine operativo lordo da 104 milioni a 149 milioni (+43,3%).
Il miglioramento dei risultati deriva in Europa dall'aumento dei volumi e
dei prezzi di vendita; negli Stati Uniti dalla crescita dei volumi, pur
accompagnata da un andamento contrastato dei prezzi. Semi oleosi e oli
alimentari. I ricavi netti crescono da 4.981 milioni del 2000 a 5.193
milioni nel 2001 (+4,3%), il margine operativo lordo aumenta da 192 milioni
a 300 milioni (+56,3%). I positivi risultati riflettono la ripresa dei
volumi e dei margini di triturazione sia in Europa sia in Nord America e
l'espansione delle vendite nell'Europa dell'Est. Nutrizione animale. I
ricavi netti sono in crescita da 1.297 milioni del 2000 a 1.501 milioni nel
2001 (+15,7%) e il margine operativo lordo da 107 milioni a 121 milioni
(+13,1%) sia per lo sviluppo in pressoché in tutte le aree di attività,
innanzitutto quella della carne bovina, ma anche quelle degli alimenti per
pesci e per animali domestici. In questi ultimi due settori, Provimi si è
rafforzata anche attraverso acquisizioni, come quelle effettuate in Francia
(Sofrada Aquaculture) e nella Repubblica Ceca (Mika a Spol). Chimica del
fluoro e dei perossidi. I ricavi netti sono in leggera flessione da 597
milioni nel 2000 a 585 milioni nel 2001 (-2%) come pure il margine operativo
lordo da 165 milioni a 160 milioni (-3%). Il declino dei maggiori segmenti
di mercato nel corso del 2001 è stato contenuto grazie allo sviluppo di
prodotti e applicazioni ad alto valore aggiunto e contenuto tecnologico,
unitamente a un attento controllo dei costi e dell'efficienza. Chimica per
la salute. I ricavi netti del 2001, pari a 328 milioni, sono in crescita
rispetto ai 285 milioni del 2000 (+15,1%); il margine operativo lordo è
quasi triplicato, passando da 16 milioni nel 2000 a 46 milioni nel 2001.
Tali risultati sono legati a maggiori volumi di vendita in tutte le aree, a
nuovi accordi di fornitura a società farmaceutiche e all'effetto pieno
delle misure di risanamento attuate nel corso del 2000. Energia. Il settore
registra un forte incremento dei ricavi netti che passano da 3.127 milioni
nel 2000 (con Sondel considerata per l'intero esercizio) a 4.032 milioni nel
2001 (+28,9%) per la crescita del fatturato nell'area energia elettrica
(+20,3%), in quella idrocarburi (+18,2%) e nell'area telecomunicazioni, che
nel primo anno di operatività ha raggiunto un fatturato di 65 milioni.
Ottimi i risultati economici nell'energia elettrica, con un margine
operativo lordo in crescita del 21,7% a 854 milioni, e degli idrocarburi che
mantengono lo stesso margine dell'anno precedente di 267 milioni, nonostante
un calo del prezzo medio del Brent del 13,4% rispetto al 2000. L'area
telecomunicazioni, al suo primo anno di attività, ha prodotto un margine
operativo lordo negativo per 78 milioni, corrispondente ai costi di
start-up. Complessivamente, il margine operativo lordo del settore energia
cresce dell'8,2% dai 915 milioni nel 2000 (sempre con Sondel considerata per
l'intero esercizio) ai 990 milioni nel 2001. Ingegneria. La congiuntura
sfavorevole del mercato, con particolare riferimento a quello petrolchimico,
che ha caratterizzato gli ultimi due anni si è riflessa sui risultati del
2001. I ricavi netti passano da 673 milioni del 2000 a 388 milioni del 2001
(-42,3%). Il margine operativo lordo, positivo nel 2000 per 45 milioni, è
negativo per 17 milioni nel 2001. La ripresa degli investimenti ha
consentito importanti acquisizioni di commesse nell'ultimo periodo
dell'anno. Il portafoglio ordini, pari a 1.091 milioni a fine 2001, si
attesta attorno ai 1.500 milioni, tenendo conto degli ordini in fase di
perfezionamento e/o acquisizione. Un tale portafoglio permette di prevedere
per i prossimi anni risultati positivi, all'altezza di quelli storicamente
conseguiti da Tecnimont. Altre attività. Le costruzioni navali, nonostante
il perdurare della stasi del mercato dei cacciamine, migliorano i ricavi
netti (+57,7%) passando da 26 milioni nel 2000 a 41 milioni nel 2001. Il
margine operativo lordo, che era negativo nel 2000 per 8 milioni, è
positivo per 3 milioni nel 2001. Montedison Spa - La capogruppo ha più che
raddoppiato l'utile netto rispetto al 2000, quando era stato pari a 296
milioni. Nel 2001 ha infatti segnato un utile netto di 614 milioni, grazie
in particolare ai crediti di imposta e ai dividendi incassati (975 milioni a
fronte dei 325 milioni del 2000). Oltre ai dividendi ordinari, si è avuta
nel 2001 la distribuzione straordinaria di riserve deliberate da Montecatini
(200 milioni), Edison (227 milioni) e Falck (102 milioni). Programma di
dismissioni - Nel 2001 è proseguito il programma di dismissione delle
attività diverse dall'energia come Fondiaria, Dieci/Burgo e Koipe
(partecipata di Cereol). Nel 2002 è stata completata la cessione della
partecipazione in Fondiaria, e sono attese a breve le autorizzazioni
antitrust per le cessioni di Cerestar e Agorà (controllante di Ausimont)
sulla base degli accordi raggiunti nel precedente esercizio. Nelle prossime
settimane è prevista la cessione di Eridania (controllata da Béghin-Say).
Per le altre attività da cedere, sono in corso trattative e attività di
selezione dei potenziali acquirenti. Vengono quindi confermate le previsioni
sui tempi e sul positivo effetto complessivo sulla posizione finanziaria
netta del Gruppo del piano di dismissioni. Previsioni 2002 - Dopo il
rallentamento subito dall'economia nel 2001, le previsioni per il 2002 sono
migliori sia per gli Stati Uniti, sia, più moderatamente, per l'Unione
Europea. Tale scenario si riflette sull'andamento della maggior parte dei
settori del Gruppo che prevede per il 2002 un andamento complessivamente più
favorevole. L'acquisizione in consorzio con altri primari operatori
energetici e finanziari della Eurogen, la maggiore tra le società di
produzione di energia elettrica messe in vendita dall'Enel che ha una
capacità installata di circa 7.000 MW, di cui circa il 50% sarà a
disposizione di Edison, segnerà un forte balzo in avanti nella
realizzazione dei programmi di crescita nel settore energia. La fusione di
Montedison in Italenergia completerà il piano di riassetto della struttura
societaria del Gruppo. Andamento del primo bimestre 2002 - Nel primo
bimestre 2002, pur in presenza di un fatturato sostanzialmente in linea con
l'anno precedente (2.472 milioni, -3% rispetto al 2001), il margine
operativo lordo del Gruppo cresce in maniera significativa, +10% circa
rispetto al primo bimestre 2001, raggiungendo i 310 milioni che
corrispondono al 12,5% dei ricavi netti. Convocazione dell'assemblea - In
relazione all'imminente stipulazione dell'atto di fusione per incorporazione
di Edison, Fiat Energia e Sondel in Montedison, che prevederà l'efficacia
della fusione dal 1° maggio 2002, il consiglio di amministrazione della
società ha deliberato di convocare l'assemblea di Montedison
successivamente alla data di efficacia della fusione, e quindi nel più
ampio termine di sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, così come
consentito dall'art. 16 dello statuto. Il consiglio di amministrazione sarà
nuovamente convocato per stabilire la data dell'assemblea e il relativo
ordine del giorno. Dividendo - In considerazione del risultato positivo
della Montedison Spa, il consiglio di amministrazione ha deliberato di
proporre all'assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,02 euro (0,03
nel 2000) per le azioni ordinarie e di 0,05 euro (0,06 euro nel 2000) per le
azioni di risparmio non convertibili. In proposito si ricorda che le azioni
di nuova emissione, a servizio del concambio degli azionisti Edison, Fiat
Energia e Sondel, avranno anch'esse godimento 1° gennaio 2001. La data di
pagamento del dividendo verrà individuata una volta fissata la data di
convocazione dell'assemblea di Montedison. La relazione sulla gestione, il
progetto di bilancio dell'esercizio 2001 e il bilancio consolidato 2001
saranno a disposizione del pubblico, presso la sede della società e la
Borsa Italiana entro il 2 aprile 200.
ENI:
BILANCIO CONSOLIDATO 2001: CONFERMATO L'UTILE RECORD DI 7,7 MILIARDI DI EURO
E IL DIVIDENDO DI 0,75 EURO PER AZIONE
S. Donato Milanese, 2 aprile 2002 - Il Consiglio di amministrazione ha
approvato il bilancio consolidato dell'esercizio 2001 che chiude con l'utile
netto di 7.751 milioni di euro, con un incremento del 34,3% rispetto al
2000. Come anticipato il 27 febbraio 2002, il Consiglio di amministrazione,
tenuto conto dell'effetto rilevante delle plusvalenze conseguite
nell'esercizio, nonché delle azioni proprie in portafoglio, ha deliberato
di proporre all'Assemblea ordinaria - convocata nei giorni 29 e 30 maggio
2002, rispettivamente in prima e seconda convocazione - la distribuzione del
dividendo di 0,75 euro per azione, con un aumento di circa il 77% che
colloca il pay-out a circa il 37%. Il dividendo, che attribuisce
all'azionista un credito di imposta ordinario del 56,25%, sarà messo in
pagamento dal 27 giugno 2002, con data di "stacco" fissata il 24
giugno 2002. Il Consiglio di amministrazione ha deliberato inoltre di
proporre all'Assemblea l'imputazione di 1,2 milioni di euro alla
"Riserva per emissione azioni ai sensi dell'art. 2349 del codice
civile" per consentire l'emissione delle azioni occorrenti
all'attuazione del Piano di stock grant 2002. Il Consiglio di
amministrazione ha approvato altresì il progetto del bilancio di esercizio
2001 dell'Eni S.p.A.. In relazione alla delibera dell'Autorità per
l'energia elettrica e il gas n. 26/02 pubblicata il 4 marzo 2002,
riguardante i criteri per la determinazione delle tariffe di stoccaggio,
dall'ammontare dell'utile di 3.683 milioni di euro risultanti dal bilancio
preconsuntivo esaminato dal Consiglio nell'adunanza del 27 febbraio scorso
è stato prudenzialmente dedotto l'intero ammontare della plusvalenza di
1.433 milioni di euro iscritta per effetto del conferimento del ramo
d'azienda "stoccaggi gas" alla Stoccaggi Gas Italia SpA. (la
plusvalenza sarà iscritta quando sarà divenuto definitivo il procedimento
di determinazione delle tariffe); conseguentemente il bilancio di esercizio
dell'Eni SpA chiude con l'utile netto di 2.250 milioni di euro. La rettifica
non ha avuto alcun effetto sul bilancio consolidato perché l'operazione di
conferimento è interna al Gruppo. Il bilancio consolidato e il progetto del
bilancio di esercizio dell'Eni S.p.A. sono stati messi a disposizione del
Collegio sindacale e della Società di revisione. Acquisto di azioni proprie
Il Consiglio di amministrazione dell'Eni proporrà all'Assemblea di
proseguire il programma di acquisto di azioni proprie e di essere
autorizzato all'acquisto, tenuto conto delle azioni già in portafoglio alla
data dell'Assemblea1 , fino a un massimo di 400 milioni di azioni proprie,
pari a circa il 10% del capitale sociale, per ammontare comunque non
superiore a 5,4 miliardi di euro (il precedente limite era di 3,4 miliardi
di euro). Autorizzazione al Consiglio a disporre fino a un massimo di 15
milioni di azioni proprie al servizio di stock option Al fine di premiare
l'impegno alla massimizzazione del valore per l'azionista da parte dei
dirigenti del Gruppo, il Consiglio di amministrazione ha deliberato di
chiedere all'Assemblea ordinaria l'autorizzazione a disporre fino a un
massimo di 15 milioni di azioni proprie da offrire in vendita ai dirigenti
che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati del
Gruppo o che sono di interesse strategico, al prezzo corrispondente alla
media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati sul Mercato Telematico
Azionario nel mese precedente la data di offerta delle azioni.
Incorporazione nell'Eni S.p.A. dell'AgipPetroli S.p.A. Il Consiglio di
amministrazione dell'Eni ha deliberato di proporre all'Assemblea
straordinaria - convocata nei giorni 28, 29 e 30 maggio 2002,
rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione - l'incorporazione
nell'Eni S.p.A. dell'AgipPetroli S.p.A.. L'incorporazione proposta
rappresenta la terza fase del processo di divisionalizzazione dell'Eni volto
a conseguire la maggiore efficienza nella gestione delle attività mediante
la riduzione dei livelli decisionali e il rafforzamento dell'integrazione
strategica, nonché la semplificazione dell'assetto partecipativo e la
riduzione dei costi. L'Eni S.p.A. possiede l'intero capitale sociale dell'AgipPetroli
S.p.A. operante nel settore della raffinazione e del marketing;
conseguentemente non si è proceduto alla valutazione del patrimonio della
società, né alla determinazione del rapporto di cambio delle azioni
AgipPetroli con quelle Eni. Joint venture nel settore petrolchimico Il
Consiglio di amministrazione ha esaminato lo stato del negoziato fra l'EniChem
e la società saudita Sabic, relativo alla joint venture nel settore
petrolchimico, prendendo atto che il processo di due diligence si è
concluso alla fine di febbraio. Ha preso atto inoltre che, in relazione al
mutato scenario di mercato delle materie plastiche, nonché alle criticità
recentemente sopravvenute in alcuni impianti oggetto della trattativa, la
Sabic ha chiesto di poter disporre di un ulteriore congruo periodo di tempo
per rielaborare il business plan e che pertanto i negoziati potranno
proseguire dopo tale rielaborazione. Attribuzione al Consiglio della facoltà
di emettere prestiti obbligazionari fino a un massimo di 4 miliardi di euro
Sarà proposta all'Assemblea straordinaria l'attribuzione al Consiglio di
amministrazione, ai sensi dell'art. 2420-ter del codice civile, della facoltà
per un periodo di cinque anni di emettere obbligazioni, anche convertibili
in azioni di società controllate, per l'ammontare massimo di 4 miliardi di
euro. La proposta consente di avvalersi con tempestività delle opportunità
offerte dal mercato per ottenere le migliori condizioni di finanziamento.
Convocata l'Assemblea per le nomine del Consiglio di amministrazione e del
Collegio sindacale Con l'approvazione del bilancio dell'esercizio 2001 viene
a scadere il mandato degli amministratori e dei sindaci della Società; il
Consiglio ha deliberato di proporre all'Assemblea di procedere alla nomina
di detti organi. Ai sensi dello statuto, un amministratore e un sindaco sono
nominati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa
con il Ministro delle attività produttive; gli altri amministratori e
sindaci sono nominati sulla base delle liste - depositate presso la sede
sociale e pubblicate su quotidiani in conformità alle disposizioni
statutarie - che saranno presentate dagli azionisti che da soli o insieme ad
altri siano titolari di azioni con diritto di voto rappresentativi di almeno
l'1% del capitale sociale avente diritto di voto nell'assemblea ordinaria. I
requisiti di onorabilità e professionalità dei candidati alla carica di
sindaco sono indicati al comma 1 dell'art. 28 dello statuto
BILANCIO
SAIPEM 2001: UTILE NETTO 168 MILIONI DI EURO; DIVIDENDO DI 0,127 EURO ALLE
AZIONI ORDINARIE E DI 0,157 EURO ALLE AZIONI DI RISPARMIO
San Donato Milanese, 2 aprile 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della
Saipem S.p.A. ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2001 che
chiude, confermando i dati provvisori comunicati il 26 febbraio scorso, con
l'utile netto di 168 milioni di euro (80 nel 2000). Il Consiglio di
Amministrazione ha approvato altresì il progetto di bilancio di esercizio
al 31 dicembre 2001 della Saipem S.p.A. che chiude con l'utile netto di 59
milioni di euro (44 nel 2000). Il bilancio consolidato e il progetto di
bilancio di esercizio della Saipem S.p.A. sono in corso di esame da parte
della società di revisione. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato
di proporre all'Assemblea Ordinaria convocata per il 30 aprile e 15 maggio
2002, rispettivamente in prima e in seconda convocazione, la distribuzione
di un dividendo di 0,127 euro per ogni azione ordinaria (0,062 euro nel
2000) e di 0,157 euro per ogni azione di risparmio (0,077 euro nel 2000). Il
dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 23 maggio 2002 (data di
stacco cedola 20 maggio 2002). Il payout, in linea con quello del 2000,
rappresenta circa un terzo dell'utile netto consolidato. Bilancio
Consolidato 2001 del Gruppo Saipem - I dati definitivi confermano le
informazioni già diffuse con il comunicato stampa del 26 febbraio 2002. In
particolare: I ricavi ammontano a 1.923 milioni di euro (1.310 nel 2000).
L'utile operativo ammonta a 256 milioni di euro (133 nel 2000). L'utile
netto ammonta a 168 milioni di euro (80 nel 2000), pari a un utile di 0.38
euro per azione (0,18 nel 2000). Il cash flow (utile netto più
ammortamenti) è stato di 359 milioni di euro (216 nel 2000). Acquisizioni
nuovi ordini - Nei primi due mesi del 2002 sono stati acquisiti ulteriori
ordini per complessivi 555 milioni di euro, di cui 256 milioni di euro nelle
Costruzioni e Perforazioni Mare. In particolare: Costruzioni mare: per conto
Woodside Energy Ltd., il progetto Trunkline System Expansion, in Australia,
per il trasporto, installazione e hydrotest di una condotta che collegherà
le North Rankin Offshore Production facilities al Gas plant di Karratha. Il
contratto è stato acquisito da Saipem (Portugal) Comércio Marítimo Ltd.;
per conto Sable Offshore Energy, il progetto Alma development, in Canada,
per la posa di una condotta. La commessa è stata acquisita da Saipem UK Ltd.;
per conto Conoco, il progetto Viscount, in Inghilterra, per design,
ingegneria, procurement, fabbricazione e posa di una condotta. La commessa
è stata acquisita da European Marine Contractors Ltd.. Perforazioni Mare:
per conto Belbop, il noleggio , per un anno del jack up Perro Negro 5 in
Nigeria. Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A.; per conto Agip
Recherches Congo, il noleggio, per nove mesi, della piattaforma
semisommergibile Scarabeo 3 in Congo. Il contratto è stato acquisito da
Saipem S.p.A.. Perforazioni Terra: per conto Eni Divisione Agip, il
noleggio, per due anni più due anni di opzione, di tre impianti in Italia.
Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A.; per conto Elf Petroleum
Nigeria, il noleggio, per nove mesi, di un impianto in Nigeria. Il contratto
è stato acquisito da Saipem S.p.A.. Costruzioni Terra: per conto Sonatrach/Bhp
Billiton, il progetto ROD (Rhourde Ouled Dejmaa), in Algeria, che prevede le
attività di ingegneria, procurement e costruzione di un impianto di
trattamento olio della capacità di 80 mila barili al giorno e relative
facilities. Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A. in consorzio
con la Bouygues Offshore; per conto Naoc, il progetto Obiafu/Obrikom, in
Nigeria, che prevede le attività di ingegneria, procurement e costruzione
relative all'ampliamento dell'impianto a gas a Obiafu/Obrikom e la
realizzazione di una Flow Station. Il contratto è stato acquisito da Saipem
S.p.A.. Previsioni per l'esercizio 2002 - Gli investimenti delle Oil
Company, previsti complessivamente stabili nel 2002, sono attesi
indirizzarsi principalmente verso progetti in cui vengono richieste
tecnologie di eccellenza e capacità di gestire complesse difficoltà
logistiche. Le distintive capacità di operare in aree particolarmente
sfidanti, quali le acque profonde e le aree remote, posizionano
favorevolmente Saipem rispetto all'attesa evoluzione del mercato e
consentono di prevedere un esercizio 2002 che ripeta, con spazi di
miglioramento, i risultati record del 2001. Si allegano gli schemi
riclassificati di Stato Patrimoniale e Conto Economico, sia per il bilancio
della Saipem S.p.A. che per il bilancio consolidato (il Conto Economico del
bilancio consolidato è riclassificato secondo natura e destinazione dei
costi operativi).
PIRELLI
RISULTATI FINANZIARI 2001: CON L'INGRESSO ASSIEME A EDIZIONE, INTESA-BCI E
UNICREDITO NEL GRUPPO OLIVETTI-TELECOM: PIRELLI INVESTE 3.170 MILIONI DI
EURO L'ESERCIZIO CONDIZIONATO DALLA GRAVE CRISI DI MERCATO PER IL SETTORE
CAVI E SISTEMI TLC
Milano, 2 aprile 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Pirelli SpA,
riunitosi il 27 marzo, ha esaminato i dati consolidati e il bilancio della
Capogruppo per l'esercizio 2001. Il 2001 per il Gruppo Pirelli è stato un
anno caratterizzato da un evento rilevante: l'investimento per complessivi
3.170 milioni di euro in Olimpia - la società costituita con Edizione
(Gruppo Benetton), Intesa-BCI e Unicredito - per un progetto industriale di
ampio respiro nel Gruppo Olivetti-Telecom Italia. Tale operazione ha seguito
le cessioni dei Sistemi Ottici Terrestri a Cisco e dei Componenti Ottici a
Corning, due piccole attività il cui fatturato non superava i 250 milioni
di euro, che sono state dismesse a multipli senza precedenti dei rispettivi
valori economici, anche a giudicare dalla successiva evoluzione dei mercati
di riferimento generando un incasso netto pari a circa 4.000 milioni di
euro. In altri termini la Società ha realizzato un asset swap con un
evidente rafforzamento strategico. Il Gruppo ha peraltro continuato
attraverso i Pirelli Labs l'attività di sviluppo di tecnologie avanzate,
tra cui anche quelle ottiche di nuova generazione, in cui la Società ha una
posizione di avanguardia. Il forte rallentamento dell'economia mondiale ha
accompagnato, come già anticipato, un brusco calo della domanda del mercato
di riferimento del Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni, nella seconda
metà del 2001. Per far fronte alle mutate condizioni di mercato, sono state
avviate opportune azioni di razionalizzazione produttiva e organizzativa al
fine di conseguire flessibilità e migliorare l'efficienza in tutte le aree
di attività, con oneri straordinari per 151 milioni di euro. Data la
solidità patrimoniale della Società e conto tenuto delle condizioni
generali dei mercati, il previsto piano di dismissioni è stato accantonato.
Bilancio consolidato - Le vendite nette ammontano a 7.509 milioni di euro
con un lieve incremento (+0,4%) rispetto al 2000. La variazione è dovuta
principalmente all'aumento dei volumi (+3,6%) e all'effetto positivo dei
prezzi (+1,3%), cui si è contrapposto un effetto cambio negativo sulla
conversione in euro (-2,6%), un peggioramento del mix e altri fattori
(-1,9%). Il margine operativo lordo è di 666 milioni di euro, con un
decremento del 18,8% rispetto al 2000; il risultato operativo è di 295
milioni di euro, pari al 3,9% delle vendite contro i 437 milioni di euro del
2000 (-32,5%). Il peggioramento, come già detto, è in larga misura dovuto
al Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni per l'intensificarsi, a partire
dalla seconda metà dell'anno, della crisi del mercato di riferimento e per
il minor contributo dell'ultima tranche dell'accordo di fornitura con Cisco
Systems (59 milioni di euro rispetto agli 83 milioni di euro del 2000). Il
saldo oneri/proventi straordinari è negativo per 16 milioni di euro, a
fronte di un saldo positivo di 4.277 milioni di euro del 2000 che
beneficiava delle plusvalenze delle cessioni a Cisco Systems dei Sistemi
Ottici Terrestri (1.409 milioni di euro ) e a Corning dei Componenti Ottici
(3.351 milioni di euro), a cui si contrapponevano oneri di ristrutturazione
e razionalizzazioni produttive per 433 milioni di euro. L'esercizio 2001
include, invece, principalmente le plusvalenze da disinvestimenti
immobiliari del Settore Cavi e Sistemi (61 milioni di euro), un earn-out di
70 milioni di euro a chiusura degli accordi con Cisco Systems ed oneri di
razionalizzazione pari a 151 milioni di euro. L'esercizio chiude quindi con
un utile consolidato netto di 86 milioni di euro contro i 3.626 milioni di
euro dell'anno 2000. Al decremento del saldo proventi/oneri straordinari
(4.293 milioni di euro) ha fatto riscontro un peggioramento del risultato
operativo (142 milioni di euro), un miglioramento degli oneri finanziari (20
milioni di euro) ed un minor impatto degli oneri fiscali (875 milioni di
euro) sostanzialmente legati lo scorso esercizio alle operazioni Cisco e
Corning. La quota di risultato di competenza è di 82 milioni di euro (pari
a 0,04 euro per azione), contro 3.632 milioni di euro dell'esercizio
precedente (pari a 1,82 euro per azione). Il flusso di cassa operativo (free
cash flow), escludendo l'investimento in Olimpia, a causa dello sbilancio
investimenti/ammortamenti di circa 300 milioni di euro, è stato negativo
per 152 milioni di euro. La posizione finanziaria netta risulta passiva per
1.089 milioni di euro, contro un attivo di 3.495 milioni di euro di fine
2000. La diminuzione rispetto all'anno precedente è dovuta essenzialmente
all'investimento in Olimpia (3.170 milioni di euro, comprensivo degli oneri
connessi), al pagamento di imposte già previste e accantonate lo scorso
esercizio (614 milioni di euro), alla distribuzione dell'utile
dell'esercizio 2000 (287 milioni di euro) ed al pagamento di 173 milioni di
euro per i programmi di ottimizzazione produttiva già accantonati nel
bilancio 2000. Il patrimonio netto consolidato passa da 5.958 milioni di
euro di fine 2000 a 5.660 milioni di euro di fine 2001. Il rapporto
indebitamento netto/patrimonio netto è pari a 0,19. Rimane confermato
l'impegno in ricerca e sviluppo, testimoniato dall'incremento della spesa
sostenuta, che passa da 213 milioni di euro a 237 milioni di euro(3,2% sulle
vendite contro 2,8% del 2000). Il personale del Gruppo al 31 dicembre 2001
risulta pari a 39.127 unità, in riduzione rispetto alle 41.914 unità di
fine 2000. L'andamento del Gruppo nel 2001 - L'ingresso nel capitale del
Gruppo Olivetti-Telecom Italia tramite Olimpia, la società costituita
appositamente con Edizione Finance International SA, Intesa-Bci e Unicredito
è stato l'evento più rilevante dell'esercizio. Olimpia ha acquisito da
Bell SA 1.552.662.120 azioni ordinarie Olivetti e 68.409.125 warrant ad un
prezzo unitario, rispettivamente, di 4,175 euro e di 1,0875 euro. A fronte
di tale valore iniziale, il valore di carico medio delle azioni Olivetti in
portofoglio ad oggi possedute (2.524.127.813 azioni pari al 28,7%) è ora
pari a 3,14 euro per azione, che scenderebbe ulteriormente a 2,79 euro per
azione qualora si esercitassero i warrant in portafoglio e venissero
convertite tutte le obbligazioni. Questa sensibile riduzione del prezzo
medio di carico è dovuta quindi: · al minor valore di carico delle azioni
Olivetti acquistate direttamente sul mercato prima del 27 luglio 2001; · ai
termini dell'accordo raggiunto il 19 settembre 2001 con i soci di
maggioranza della Bell per il trasferimento della partecipazione in Olivetti;
· alla copertura del prestito Bell rimborsabile con azioni Olivetti in
portafoglio a Olimpia; · all'esercizio sopra menzionato dei warrant e dei
diritti di opzione spettanti ad Olimpia sull'aumento di capitale Olivetti
dello scorso ottobre. Il forte rallentamento dell'economia mondiale ha
accompagnato, come già anticipato, un brusco calo della domanda del mercato
di riferimento del Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni, nella seconda
metà del 2001. Per far fronte alle mutate condizioni di mercato, sono state
avviate opportune azioni di razionalizzazione in tutte le aree di attività,
con oneri straordinari per 151 milioni di euro. Di seguito è riportato
l'andamento dei singoli settori di attività. Settore Cavi e Sistemi- Nel
corso del 2001 si è provveduto alla separazione societaria delle attività
relative all'Energia da quelle relative alle Telecomunicazioni nei diversi
Paesi, per un miglioramento della focalizzazione e dell'efficacia
gestionale, con la costituzione delle due holding Pirelli Cavi e Sistemi
Energia SpA e Pirelli Cavi e Sistemi Telecom SpA, nate per scissione della
Pirelli Cavi e Sistemi SpA. Per omogeneità con l'esercizio precedente, e
tenuto conto della progressività dell'attività di separazione delle due
entità nel corso del 2001, i risultati qui riportati continuano a riferirsi
all'aggregato totale dell'attività Cavi e Sistemi. Le vendite complessive
ammontano a 4.688 milioni di euro (contro 4.591 milioni di euro del 2000)
con un incremento del 2,1%. Il margine operativo lordo di 357 milioni di
euro (contro 466 milioni di euro dell'esercizio precedente) si attesta al
7,6% delle vendite (10,2% nel 2000); il risultato operativo di 179 milioni
di euro (contro 289 milioni di euro dell'esercizio precedente) è pari al
3,8% delle vendite (6,3% nel 2000). Tali risultati risentono, oltre che
della già citata crisi di mercato, del minore apporto dell'accordo di
fornitura con Cisco Systems (59 milioni di euro rispetto ad 83 milioni di
euro del 2000), di oneri relativi all'insolvenza di alcuni clienti, nonché
dei maggiori costi relativi al nuovo assetto dimensionale a seguito delle
acquisizioni degli scorsi anni. Il risultato netto è di 76 milioni di euro
contro 1.780 milioni di euro dell'esercizio precedente, che includeva le
plusvalenze relative alla cessione dei Sistemi Ottici Terrestri (1.409
milioni di euro) e dei Componenti Ottici (1.081 milioni di euro), nonché
oneri di ristrutturazione per 233 milioni di euro. Il personale a fine 2001
è pari a 18.314 unità (20.496 a fine 2000). Di seguito vengono riportati
alcuni risultati significativi rappresentati per specifico comparto. Cavi e
Sistemi per Telecomunicazioni - L'esercizio 2001, come già detto, è stato
caratterizzato da fase iniziale di crescita della domanda, seguito da una
radicale inversione di tendenza nella seconda parte dell'anno che si è
diffusa su tutti i mercati. Le vendite di cavi e sistemi telecomunicazioni
passano a 1.230 milioni di euro da 1.376 milioni di euro nel 2000 (-10,6%),
avendo risentito nel secondo semestre della radicale inversione di tendenza
del mercato. Il risultato operativo è stato pari a 76 milioni di euro,
contro i 154 dello scorso anno, con un'incidenza sulle vendite del 6,2%. Per
il 2002 si prevede una possibile ripresa di mercato solo a partire dalla
seconda metà dell'anno.Comunque a seguito degli interventi di
ristrutturazione decisi e realizzati e dell'apporto derivante dal continuo
sviluppo di nuovi prodotti, Pirelli è ben posizionata ed in grado di
rafforzare ulteriormente la propria posizione sul mercato mondiale.
Nell'ambito dei Cavi e Sistemi Sottomarini, pur in presenza di un drastico
calo degli investimenti da parte dei nostri clienti, continuano i programmi
di ricerca e sviluppo con l'obiettivo di essere pronti a cogliere le
opportunità che si ripresenteranno alla ripresa del mercato. In tal senso
s'inquadra l'accordo con Siemens Information and Communications Networks (ICN),
siglato in maggio, volto a sviluppare congiuntamente sistemi ottici di
trasmissione per le telecomunicazioni a lunga distanza. E' da segnalare
anche l'acquisizione in dicembre del contratto Backbone Sumatra, per la
fornitura "chiavi in mano" da parte di Pirelli Submarine Telecom
Systems Italia SpA di un collegamento sottomarino con una capacità di
trasmissione pari a 40 Gigabit al secondo, nell'ambito di un consorzio
Pirelli - Siemens che prevede la costruzione di una dorsale in fibra ottica
ad altissime prestazioni, sia sottomarina sia terrestre, nell'isola di
Sumatra. Cavi e Sistemi Energia - Come già detto, il fatturato presenta una
crescita significativa rispetto all'anno precedente malgrado un
rallentamento del mercato dell'ultimo trimestre. Le vendite mostrano un
incremento dell'11,7% passando da 3.162 milioni di euro del 2000 a 3.532
milioni di euro, principalmente per l'apporto dei volumi derivanti dalle
acquisizioni delle attività ex BICC e NKF ora presenti per l'intero anno.
Nelle diverse aree geografiche, Europa e Sud America registrano un fatturato
in aumento, mentre il Nord America presenta una riduzione dei volumi
risentendo della congiuntura economica non favorevole. L'attività di
ristrutturazione si è concentrata in particolare nel Regno Unito, in Italia
(ex unità BICC) ed in Germania. Settore Pneumatici - Le vendite, pari a
2.831 milioni di euro, hanno fatto registrare una flessione del 1,7%
rispetto al 2000 (2.880 milioni di euro), in quanto la tenuta dei volumi
(+0,5%) e il miglioramento dei prezzi/mix (+1,8%) non sono stati sufficienti
a compensare la negativa variante cambi (-4%). Il margine operativo lordo di
347 milioni di euro (contro 370 milioni di euro dell'esercizio precedente)
è pari al 12,3% delle vendite (12,8% nel 2000), mentre il risultato
operativo è di 172 milioni di euro (6,1% sulle vendite) e si confronta con
i 180 milioni di euro del 2000 (6,3% sulle vendite). Il positivo contributo
di volumi e mix, accompagnato da azioni di riduzione costi, non è bastato a
compensare la negativa variante dei cambi, l'erosione prezzi/costi delle
materie prime e l'aumento del costo del lavoro. Il risultato netto si
attesta a 34 milioni di euro (contro una perdita di 172 milioni di euro nel
2000) con un saldo oneri e proventi straordinari negativo di 27 milioni di
euro (-224 milioni di euro nel 2000), ed oneri finanziari in linea con lo
scorso esercizio. Gli investimenti in beni patrimoniali sono aumentati del
21% circa a 262 milioni di euro (9,3% delle vendite) in aumento rispetto ai
216 milioni del 2000. Con circa il 63% degli investimenti localizzati nelle
fabbriche europee ed il 24% in Sud America, i progetti sono stati
indirizzati a processi produttivi innovativi, all'espansione di capacità
produttive dedicate all'alto di gamma ed ai nuovi prodotti. In particolare
nel comparto pneumatici vettura sono in aumento le capacità produttive dei
pneumatici ad alte prestazioni con tecnologia Mirs (Modular Integrated
Robotized System) in Italia (Milano - Bicocca), in Germania ed in
Inghilterra, ed è in costruzione lo stabilimento che ospiterà la prima
fabbrica Mirs negli Stati Uniti (Georgia). Proseguono in Sud America ed in
Europa azioni per la conversione delle capacità produttive sui prodotti
High Performance e di miglioramento dei processi sulla tecnologia
tradizionale installata. Attività di ricerca e sviluppo - Sono svolte da
una struttura integrata di centri di ricerca e unità di sviluppo ed
ingegneria nei diversi Paesi, con una spesa di 237 milioni di euro, di cui
112 milioni (2,4% delle vendite) per il Settore Cavi e Sistemi e 125 milioni
per il Settore Pneumatici (4,4% del fatturato). La spesa del Settore
Pneumatici risulta in crescita rispetto all'esercizio precedente di circa
l'11% per il rinnovo dei prodotti alto di gamma - tenuto conto dei successi
omologativi con le principali case auto - e per l'implementazione
industriale del processo Mirs. Nel 2001 sono stati costituiti i Pirelli Labs,
nuovo centro per la ricerca di base e avanzata del Gruppo, legati grazie ad
una serie di accordi e di consorzi a importanti centri di ricerca privati ed
universitari in Italia e nel mondo. Pirelli Labs si articola in: · Pirelli
Labs Optical Innovation che concentra l'attività di ricerca sulla fotonica
e sullo sviluppo di dispositivi ottici basati sulle nanotecnologie, come
pure sull'industrializzazione di fibre ottiche di nuova generazione ad
altissime prestazioni, capaci di trasmettere capacità fino a 10 Terabit al
secondo su distanze molto superiori ai limiti odierni. · Pirelli Labs
Materials Innovation che si focalizza sullo sviluppo del processo di
compounding legato al Mirs (per il Settore Pneumatici) e sullo studio di
nuovi coating per fibre ottiche (per il Settore Cavi e Sistemi Telecom). Nel
campo dell'Energia, lo studio di nuovi materiali superconduttivi è
l'argomento oggetto del maggior impegno di ricerca, mentre sono stati
avviati studi a più lungo termine nel campo della generazione distribuita
dell'energia, in particolare celle a combustibile e sistemi fotovoltaici.
Prospettive per l'esercizio in corso - Per quanto riguarda il Gruppo nel suo
complesso, le previsioni economiche per l'anno in corso fanno intravvedere
una possibile ripresa, a partire dalla seconda metà dell'anno. I risultati
dei primi mesi mostrano alcuni segnali di recupero nel Settore Cavi e
Sistemi per Telecomunicazioni rispetto all'ultimo periodo del 2001, mentre
le altre attività confermano l'attuale tendenza, con qualche ritardo negli
investimenti high voltage e sottomarini delle principali utilities
dell'energia. Sottolineando quindi l'incertezza dominante sui mercati, si
ritiene che il risultato operativo atteso per l'anno in corso, tenuto conto
delle azioni di razionalizzazione della produzione e delle strutture
intraprese negli ultimi due anni ed accelerate nell'ultimo semestre, possa
essere sostanzialmente in linea con quello dell'anno 2001. Bilancio della
Società Capogruppo - Il bilancio dell'esercizio 2001 della Capogruppo
Pirelli SpA si chiude con un utile netto di 1.489 milioni di euro, rispetto
ai 1.733 milioni di euro del 2000; il risultato beneficia ancora di
dividendi connessi alla cessione dei Componenti Ottici a Corning. Il
Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti,
convocata per l'8 maggio in prima convocazione e per il 9 maggio in seconda
convocazione, la distribuzione di un dividendo di 0,08 euro per le azioni
ordinarie e di 0,0904 euro per le azioni di risparmio. Una cedola che non
contiene più la componente straordinaria dell'esercizio 2000 (0,155 euro
per le ordinarie e 0,1654 euro per le risparmio), a fronte dell'eccezionalità
degli utili da plusvalenze registrati, e si attesta sul livello dei
dividendi degli esercizi di fine anni Novanta. Il dividendo verrà messo in
pagamento a partire dal 23 maggio 2002. "Il 2001 - ha dichiarato il
Presidente Marco Tronchetti Provera - è stato un anno di grandi cambiamenti
in un quadro macroeconomico recessivo. Da un lato, la decisione strategica
dell'ingresso nel capitale di uno dei principali Gruppi europei di
telecomunicazioni, Olivetti-Telecom Italia; dall'altro una crisi economica
mondiale, accentuata soprattutto in un nostro importante mercato di
riferimento, come quello dei cavi e sistemi per le telecomunicazioni. I
risultati dell'esercizio riflettono questa concomitanza di fenomeni".
"A maggio presenteremo il piano industriale di Gruppo. Siamo fortemente
concentrati nella creazione di valore nei nostri core business tradizionali
e di recente acquisizione - ha proseguito Tronchetti -, dando priorità alla
focalizzazione sulle attività strategiche, al recupero dell'efficienza, al
continuo rafforzamento della struttura finanziaria. In un contesto
macroeconomico meno penalizzante, le azioni intraprese consentiranno al
Gruppo di esprimere appieno il suo valore, soddisfacendo le aspettative
degli azionisti e di tutti gli stakeholders".
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