NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
11 APRILE 2002
pagina 4
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
|
CONCLUSO
A BRESCIA IL IV CONVEGNO NAZIONALE OSPEDALITÀ ACCREDITATA DELL'A.N.C.E.
(ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARDIOLOGI EXTRAOSPEDALIERI)
Milano, 11 aprile 2002 - Anche quest'anno il IV Convegno Nazionale - Ospedalità
Accreditata dell'Ance (Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri),
svoltosi a Brescia e presieduto dal professor Cesare Proto, si è rivelato non
soltanto un incontro di elevato profilo scientifico, ma anche un'opportunità di
discussione dei problemi organizzativi ed assistenziali della cardiologia
nazionale. "Ci troviamo di fronte a una realtà che potremmo definire a
macchia di leopardo, e cioè caratterizzata da notevoli differenze tra una
regione e l'altra, con punte di eccellenza di alcuni centri, tra cui primeggiano
quelli lombardi" osserva il dottor Giuliano Cozzaglio, Direttore Sanitario
Casa di Cura Poliambulanza di Brescia. Se il DPR del 14 gennaio 1997 prima e i
Piani Sanitari Regionali poi hanno introdotto una sostanziale parificazione
delle strutture pubbliche e di quelle private accreditate, lo scenario che si
profila, in effetti, è poco rassicurante in considerazione della necessità di
un forte contenimento dei costi. Come ricordato dal professor Vincenzo Romano,
Presidente dell'Ance, stiamo infatti attraversando un periodo in cui, a fronte
del processo di regionalizzazione, l'assistenza sanitaria spesso non trova
un'uniformità programmatica sia dal punto di vista organizzativo sia in
rapporto alla situazione economica. Sorge quindi spontaneo un quesito: quali
modalità operative consentiranno di coniugare i bisogni di salute della
popolazione alle nuove direttive di politica sanitaria? "In effetti oggi è
ancora più sentita l'esigenza di disporre di chiari elementi di valutazione dei
sistemi sanitari in un contesto di limitazione delle risorse finanziarie"
afferma il professor Proto, dirigente dell'Unità Operativa di Cardiologia
presso la Casa di Cura S. Anna di Brescia. "Il rischio è infatti che
attività e prestazioni sanitarie, nella loro accessibilità e fruibilità da
parte del cittadino nonché nei loro contenuti professionali ed umani, possano
essere sacrificate in ragione delle leggi dell'economia. Tuttavia, non tutte le
problematiche inerenti la qualità assistenziale sono riconducibili al solo
aspetto della modalità e delle fonti di finanziamento, ma devono essere
declinate anche in rapporto all'evoluzione nel tempo del profilo epidemiologico
locale delle malattie cardiovascolari, a una gestione dei servizi operata in
modo efficace ed efficiente, agli equilibri istituzionali e finanziari tra
governi centrali e regionali, all'accreditamento dei servizi sanitari nei quali
si esercitano le attività e si erogano le prestazioni nonché alle modalità di
controllo sull'uso di farmaci e altre tecnologie e dispositivi medici.
"Purtroppo, però, manca ancora oggi la comunicazione tra tutti i soggetti
che si occupano di salute", afferma "Questi obiettivi potranno quindi
essere raggiunti soltanto quando l'intero gruppo di operatori sarà affiatato e
gli interventi saranno mirati e complementari nel rispetto della specificità
delle funzioni di ciascuno: ed è proprio questa la direzione verso la quale è
necessario investire energie e risorse", osserva il dottor Antonio Curti,
specialista cardiologo presso l'Azienda USL di Bologna-Sud. Tra gli aspetti
medico-scientifici più significativi emersi dal Convegno è da segnalare
l'istituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dal professor Proto, al quale
parteciperanno cardiologi, psichiatri e medici di medicina generale, con
l'obiettivo di elaborare e validare un questionario che consenta una rapida ma
accurata identificazione dei pazienti la cui struttura di personalità
costituisce un fattore predisponente a eventi cardiovascolari, in particolare
all'infarto miocardico. "E' stato infatti dimostrato che lo stress cronico,
a cui sono sottoposti soprattutto quei professionisti iperattivi e molto
gratificati dal proprio lavoro, ma nel contempo molto controllati sul piano
dell'aggressività, è un fattore molto importante nel determinismo della
malattia coronarica" afferma il dottor Giuseppe Bersani del Dipartimento di
Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica all'Università La Sapienza di
Roma. "Per questa ragione è importante che il medico di medicina generale
identifichi tra i suoi assistiti gli individui più a rischio, richiamando la
loro attenzione sull'opportunità di uno stile di vita più rilassato,
all'insegna di una regolare attività motoria e della ricerca di strategie utili
a prevenire le conseguenze, sul piano organico, dello stress emozionale".
Un altro aspetto interessante che è emerso nella relazione del dottor Alfio
Bianchi, vicepresidente dell'Ance, riguarda i meccanismi di controllo
dell'attività autonomica. L'incremento dell'attività simpatica e una riduzione
dell'attività parasimpatica possono divenire determinati sia della morte
improvvisa sia dell'evoluzione aterosclerotica, dello spasmo coronarico e della
malattia coronarica in generale. Il medico di medicina generale dovrà quindi
ricordare che la valutazione autonomica ha un consistente valore predittivo
nell'evoluzione dell'aterosclerosi, della coronaropatia, dello spasmo coronarico,
nella comparsa di un evento aritmico e nella morte improvvisa. Inoltre, anche
una bilancia simpatovagale alterata diventa un marker sensibile di instabilità
ischemica ed elettrica, la cui predittività aumenta se questo esame, facilmente
ottenibile con le tecnologie attualmente disponibili, viene associato ad altre
indagini diagnostiche.
IL
MESSAGGIO DEI DERMATOLOGI AMBULATORIALI "CONTROLLA CHE I TUOI NEI SIANO
SOLO DI BELLEZZA"
Milano, 11 aprile 2002 - Il costante aumento dei casi di tumori della pelle, ed
in particolare del melanoma cutaneo - quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni
- ha determinato la costituzione (all'interno dell'Aida-Associazione Italiana
Dermatologi Ambulatoriali) del Gispod-Gruppo Italiano di Studio e Prevenzione
Onco-Dermatologica. Il Gruppo di Studio attua una serie di iniziative
d'informazione rivolte alla popolazione, con l'obiettivo primario della diagnosi
precoce dei tumori cutanei, ed in particolare del melanoma. Infatti sappiamo
come il melanoma cutaneo sia un tumore fortemente aggressivo, ad alto rischio di
estensione metastatica. La prognosi per i pazienti colpiti da tale neoplasia è
decisamente condizionata sia dallo spessore e livello d'invasività che abbia
raggiunto, sia da altri fattori tuttora in fase di studio, quali: l'ulcerazione
e/o regressione della lesione, la sua localizzazione anatomica, l'età del
paziente, la radicalità dell'intervento. L'inefficacia nei confronti del
melanoma cutaneo di ogni trattamento post-chirurgico del tipo chemioterapico ci
pone inequivocabilmente di fronte all'importanza della diagnosi precoce come
unica metodica valida, associata ad una corretta terapia chirurgica, per
combattere e quindi ridurre la mortalità da melanoma cutaneo. Una diagnosi
precoce, cioè quando il tumore è ancora in una fase di crescita orizzontale,
cosiddetto 'sottile', permette una prognosi ottima nel 100 per cento dei casi.
Allora la nostra domanda è questa: "Perché morire di Melanoma cutaneo,
quando si tratta di un tumore che è visibile ad occhio nudo e che compare per
la stragrande maggioranza dei casi sulla cute?" (Certo, esistono pure dei
casi che non appaiono con le caratteristiche cliniche classiche, anzi assumono
degli aspetti di difficile o quasi impossibile diagnosi, ma questo è insito
nella natura stessa di solo un 3 per cento dei melanomi cutanei.) Comunque i
Dermatologi Ambulatoriali, col Gispod operano in questa ottica, cercando il
miglioramento della prognosi dei tumori cutanei, attraverso una specifica
sensibilizzazione dell'opinione pubblica alla diagnosi precoce. Il neo 'bello-e-buono"
La prima Campagna d'Informazione Aida-Gispod ha avuto come slogan
"Controlla che i tuoi nel siano tutti di bellezza', ed ha utilizzato come
Itestimoniall una cucciolata di dalmata che con le loro macchie nere si
specchiano nelle acque di uno stagno: un invito specifico a guardarsi ed
osservare periodicamente i propri nel (auto-esame della cute) e quindi
rivolgersi allo specialista dermatologo in caso di dubbio/necessità: "Lo
specialista dermatologo ti insegna a conoscere ed a leggere la tua pelle".
Attraverso le successive manifestazioni nazionali, come appunto gli Skin Cancer
Day, si offre la possibilità ad un numero cospicuo di persone di effettuare
gratuitamente un controllo specialistico della pelle e quindi si insegna il
concetto fondamentale della prevenzione secondaria: solo così si potrà
ottenere un aumento delle diagnosi precoci e, conseguentemente, il miglioramento
della prognosi. L'ultima campagna Aida di sensibilizzazione "Sole Buono. Se
ti proteggi" è rivolta ai bambini delle scuole materne ed elementari, come
progetto di educazione scolastica continuo: ha lo scopo di far capire che il
Sole è importante per la vita sul nostro Pianeta, ma troppo Sole può far male,
specialmente se preso in modo sbagliato, e può contribuire ad aumentare il
numero dei nevi sulla pelle dei il pazienti e di conseguenza ad aumentare il
rischio di Melanoma Cutaneo. Questa è la prima Campagna di prevenzione primaria
attuata sul territorio nazionale, ed ha visto molti dermatologi dell'Aida
impegnati come tutor nelle scuole italiane di oltre 30 provincie per trasmettere
ai relativi referenti salute scolastici i concetti primari sulla fotoprotezione.
BILLE'
AL MINISTRO SIRCHIA: DIFENDIAMO LA FIGURA DELL'OTTICO OPTOMETRISTA
Roma, 11 aprile 2002 - Il Presidente di Confcommercio, Sergio Billè, scende in
campo per sostenere la professionalità dei 28 mila ottici italiani a cui un
decreto in via di approvazione, potrebbe precludere la possibilità di erogare
servizi ai cittadini quali la misurazione e il controllo della vista. Il
Consiglio Superiore della Sanità, infatti, pronunciandosi in merito al decreto
"per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale
dell'ottico optometrista", ha proposto di limitarsi a definire
esclusivamente la figura dell'ottico, eliminando la qualifica dell'optometrista.
In una lettera al Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, Billè propone
"di sospendere per il momento l'iter procedurale del decreto ed avviare al
più presto una consultazione con le categorie interessate per analizzare
approfonditamente le possibili soluzioni da adottare".
ALLARME
DELLA COMMISSIONE DIFESA VISTA SUGLI OCCHIALI DA SOLE: OLTRE IL 50% DEGLI
ITALIANI NON DÀ IMPORTANZA ALLA PROTEZIONE SOLAREDA UN SONDAGGIO RISULTANO
SCONOSCIUTE LE CARATTERISTICHE DI UN OCCHIALE A NORMA. LE AVVERTENZE E I
CONSIGLI DEI MEDICI SPECIALISTI
Milano, 11 aprile 2002 - Una prolungata o impropria esposizione ai raggi solari
può anche procurare danni agli occhi. Esattamente come avviene per la pelle. Ma
se gli italiani prestano la dovuta attenzione alla protezione dell'epidermide,
non fanno altrettanto per salvaguardare la vista. Anzi, ignorano generalmente il
problema. È quanto emerge da un sondaggio commissionato dalla Commissione
Difesa Vista su un campione rappresentativo di 1.000 persone interpellate nelle
grandi città (Milano, Roma, Napoli). Scarsa risulta la conoscenza delle
normative di conformità e sicurezza degli occhiali da sole. Circa il 65% del
campione non verifica la presenza del marchio Ce (che attesta la capacità delle
lenti di filtrare i raggi Uv, la resistenza meccanica agli urti, l'assenza di
effetti correttivi o di distorsioni delle immagini) mentre il 55% non ne conosce
addirittura il significato. Inoltre ben il 70% degli intervistati afferma di
ignorare il valore del foglietto informativo accluso alle confezioni, che tra
l'altro spiega il grado di protezione delle lenti. Infatti, il 57% circa del
campione sostiene di aver comprato gli occhiali da sole principalmente per
ragioni estetiche e di moda contro il 28% più attento a prezzo o praticità e
solo il 15% sensibile alla qualità delle lenti e al fattore protezione. Se è
pur vero che è ancora alta la fiducia degli italiani nei confronti dei negozi
di ottica, preferiti per l'acquisto dell'ultimo paio di occhiali da sole da
oltre il 76% degli intervistati, è considerevole il fatto che il 24% si sia
rivolto o alla distribuzione trasversale rappresentata da grandi magazzini,
supermercati, mercati rionali ecc (18%) o agli ambulanti (6%). Canali di
vendita, questi ultimi, dove meno garantita è la qualità del prodotto e più
vigile dovrebbe essere la scelta del consumatore. Tra l'altro, pur in un
contesto di sicurezza e garanzia, l'affidabilità e qualità del punto vendita
sono la ragione principale per l'acquisto, solo per il 21-22% degli
intervistati. Per gli altri prevalgono la vicinanza del negozio a casa (15%
circa), la cortesia e disponibilità del negoziante (9-10%), la capacità di
offrire servizi specializzati (8-9%), prodotti di marca (4-5%), servizio di
assistenza (4% circa). Mentre per il 13-14% del campione il motivo principale è
il prezzo. Insomma, gli italiani sono assai poco sensibili al tema della
protezione della vista e molto disinformati, come consumatori, sulle norme che
certificano la qualità di un prodotto delicato come l'occhiale da sole. Eppure
i danni a distanza prodotti dalle radiazioni solari rappresentano un rischio
concreto per gli occhi sia degli adulti che dei bambini, come è emerso dagli
interventi dei medici specialisti presenti alla conferenza stampa promossa dalla
Commissione Difesa Vista stamane a Milano, il Professor Rosario Brancato,
Direttore del Dipartimento di Oftalmologia e Scienze della Visione presso
l'Istituto Scientifico Universitario, Ospedale San Raffaele di Milano, il
Professor Paolo Nucci, Docente di Oftalmologia all'Università Statale di
Milano, e la dott.ssa Fiammetta Cappio, consulente dermatologo presso l'Istituto
Scientifico Universitario "San Raffaele" di Milano introdotti dal
Segretario generale della Commissione, dott. Umberto Maltagliati. I rischi di
una prolungata esposizione degli occhi ai raggi solari Sono i cosiddetti
"fotoni ad alta energia" la parte più dannosa della radiazione
solare. Quelli ultravioletti minacciano le porzioni anteriori dell'occhio
(pelle, cornea, congiuntiva e cristallino), mentre quelli visibili
"violetti e blu" insieme con gli "UVA" non completamente
assorbiti dalle strutture anteriori, possono essere nocivi anche per la retina.
Le strutture oculari maggiormente interessate dall'azione delle radiazioni a
corta lunghezza d'onda sono il cristallino e la retina e in particolar modo la
retina centrale. Le più importanti malattie oculari causate dall'azione delle
radiazioni solari possono essere la cataratta e la degenerazione maculare,
abitualmente definite "cataratta senile" e "degenerazione
maculare senile". Come le principali malattie cutanee indotte
dall'esposizione ai raggi solari, anche quelle oculari si sviluppano nel tempo,
non presentando un'immediata evidenza del reale rapporto causa-effetto. Stime
recenti indicano nel 10% le probabilità di andare incontro ad una degenerazione
maculare e del 25% ad una cataratta tra i 65 ed i 75 anni. Oltre questa soglia
il rischio sale al 30% e 50% rispettivamente. Tutte le persone sono a rischio.
Nessuno meno degli altri. In tutto il mondo, la cataratta e la degenerazione
maculare sono le cause principali di riduzione visiva anche grave con costo
sociale ed economico rilevantissimo. Oggi, è più probabile che una persona con
una durata di vita normale si sottoponga ad un intervento di cataratta che a
qualsiasi altro tipo di operazione. Ancora peggiore è la degenerazione
maculare, causa principale di grave riduzione visiva negli anziani. Si tratta di
una malattia che invalida la vita professionale e non esiste nessun rimedio per
ristabilire una visione corretta. L'impiego di occhiali da sole protettivi,
dovrebbe iniziare in giovane età e continuare per tutta la vita perché
minimizzare l'esposizione alle radiazioni solari (soprattutto ultraviolette e
violette/blu) rallenta l'invecchiamento dei tessuti oculari e ritarda
l'insorgenza delle malattie. Posporre solo di 20 anni l'età media in cui si
manifestano queste patologie, eliminerebbe praticamente la cataratta e la
degenerazione maculare, come cause rilevanti di difetti della vista. Insomma,
proteggere gli occhi dalle radiazioni solari è un suggerimento che vale per
tutti, ma in modo speciale per i bambini. "I raggi ultravioletti, infatti,
possono causare cheratiti, cioè infiammazioni della cornea che causano fastidio
e dolore - dice il Professor Nucci -. E a lungo andare potrebbero predisporre
alla cataratta e ad alterazioni della retina". Fortunatamente sono già
disponibili occhiali da sole per i piccoli al di sotto dei 3 anni, colorati,
morbidi e con una resistenza a prova di bambino. Ma soprattutto in grado di
assorbire tutte le radiazioni solari nocive. Anche la pelle che circonda
l'occhio deve essere protetta in modo adeguato. Come ha ricordato la Dottoressa
Cappio "sia i raggi UVA che quelli UVB sono dannosi, ma la loro capacità
di penetrazione nella cute è diversa. Mentre gli UVB determinano reazioni quali
eritema e arrossamento, che sono temporanee limitate allo strato basale
dell'epidermide; gli UVA, invece, danneggiano cronicamente strati più profondi
(derma ed i vasi capillari) e sono i principali responsabili dell'invecchiamento
attinico o "photoaging" (caratterizzato da una progressiva distruzione
delle fibre elastiche con conseguente comparsa di rughe), dello sviluppo di
macchie scure e melanosi attiniche e da un aumentato rischio d'insorgenza di
melanomi". La corretta protezione solare Nei confronti di queste patologie,
in alcuni casi devastanti, è senz'altro possibile svolgere una efficace o
persino totale azione di prevenzione o protezione, senza disturbare le normali
funzioni visive ma semplicemente usando il giusto tipo di occhiale da sole, per
far assorbire le radiazioni pericolose dalla lente prima che possano colpire gli
occhi e produrre danni. L'identificazione delle componenti dannose della luce
solare, ha reso possibile mettere a punto tipi di lenti che proteggano e
preservino la salute degli occhi. La prescrizione dal punto di vista scientifico
per occhiali da sole con lenti protettive prevede innanzitutto un assorbimento
del 100% di raggi ultravioletti (sia Uva che Uvb). Questi, infatti, non servono
alla vista e sono dannosi per qualsiasi parte dell'occhio che li assorba. La
seconda parte della prescrizione prevede lenti che assorbano quasi tutte le
radiazioni violette/blu, per proteggere la retina dalla degenerazione maculare.
L'uso di occhiali da sole con lenti che assorbano il 100% dei raggi Uv e fino al
96% del violetto/blu è un mezzo di protezione semplice, sicuro, economico e
subito pronto contro tutte le malattie oculari provocate da luce solare.
Esistono ormai precise disposizioni comunitarie che regolano la produzione e la
commercializzazione delle lenti protettive e la loro conformità agli standard
qualitativi. I risultati di numerose ricerche hanno fornito oggi all'industria
la possibilità di mettere a disposizione dei consumatori strumenti di
protezione sempre più vicini alle condizioni naturali. Una buona lente deve
essere in grado di assorbire le radiazioni dannose Uv comprese tra 300 e i 400
run e assorbire in modo progressivo le radiazioni visibili ad alta energia (luce
blu) comprese tra 400 e 500 run, lasciandone filtrare non più del 5 per cento,
in modo da non alterare la percezione dei colori. Per scegliere un occhiale
conforme bisogna verificare la presenza della marcatura CE indelebile sulla
montatura, la presenza della nota tecnica informativa che deve contenere le
caratteristiche tecniche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni
d'uso, l'indicazione del grado di protezione dai raggi ultravioletti e i dati
del produttore o del distributore. Si possono avere tre tipi di lenti: standard;
polarizzanti (filtrano anche i riflessi e possono contribuire non solo a
proteggere l'occhio, ma anche a migliorare la visibilità, per esempio sulla
strada assolata, sulla superficie dell'acqua, ecc.); fotocromatiche (variano da
sole il potere filtrante in funzione della quantità di UV presente
nell'irradiazione solare). Le lenti, inoltre si differenziano per il
"potere filtrante". In base a dove ci si trova, città, mare,
montagna, ecc. la lente deve dotarsi di filtri protettivi più o meno forti sia
per la pelle che per gli occhi. L'impiego di occhiali da sole protettivi
dovrebbe iniziare in giovane età e continuare per tutta la vita. E soprattutto
occorre riconoscere un occhiale da sole dalla sua capacità di proteggere e non
solo di abbellire. Questo concetto ormai sostenuto dall'Associazione Optometrica
Americana, dall'Accademia Americana di Oftalmologia, dal Servizio Sanitario
Americano e dall'Associazione Americana per la Prevenzione della Cecità. La
Commissione Difesa Vista, ha concluso il dott. Umberto Maltagliati, sta
intensificando la sua azione di sensibilizzazione con una campagna informativa e
formativa promossa con il ministero per le Attività produttive e l'Unione
Nazionale dei Consumatori, che partirà a breve e su cui si appuntano le attese
di migliorare la più corretta propensione all'acquisto da parte degli italiani.
PRENDERE
IL CONTROLLO DEL PROPRIO BENESSERE PSICOFISICO. LO SI PUO' IMPARARE IN QUATTRO
GIORNI ALL' "ENERGY SEMINAR" ORGANIZZATO AL CIOCCO DA HRD TRAINING
GROUP
Il Ciocco, 11 Aprile 2002 Rompere una freccia oppure piegare un tondino
d'acciaio pressandoli contro la giugulare. Lo faranno oltre 200 persone, dopo
aver seguito per cinque giorni, da giovedì 25 a lunedì 29 aprile, l'Energy
Seminar organizzato presso "Il Ciocco", a Castelvecchio Pascoli (Lu),
da Hrd Training Group, società leader nel campo della formazione in Italia
guidata da Roberto Re. Una metafora, la rottura della freccia o il piegamento
del tondino d'acciaio, che sta a significare la possibilità che ciascun
individuo ha di migliorare se stesso e di raggiungere gli obiettivi che si pone,
affontando e vincendo qualsiasi paura e sfruttando al meglio il proprio
potenziale. "Prendere coscienza dei propri limiti e sbarazzarsene -afferma
Roberto Re-, non è affatto facile ma è un obiettivo cui possono simbolicamente
contribuire atti come la rottura della freccia e il piegamento del tondino
d'acciaio. Usare il 100% del nostro potenziale mentale vuol dire potere
raggiungere moltissimi risultati che pensiamo irraggiungibili". Un
obiettivo cui aspireranno casalinghe, impiegati, manager, studenti e
professionisti, divisi equamente fra uomini e donne, che sono i partecipanti ai
corsi organizzati in tutta Italia da Roberto Re, unanimamente considerato uno
dei maggiori esperti di psicologia del cambiamento e peak performances e uno dei
migliori formatori europei. L'Energy Seminar è un seminario di 5 giorni che si
propone di migliorare l'approccio personale alle più importanti situazioni
della vita professionale e privata. Durante il corso si apprende come abituare
il corpo e la mente a creare vitalità, energia e benessere. Si acquisiscono
nuove e salutari abitudini di vita, senza sforzo, ma con il piacere e la
soddisfazione di farlo. Si apprende come eliminare dipendenze, autosabotaggi
inconsci e down energetici, si impara ad acquisire corrette abitudini
alimentari, ad allenare il proprio corpo, a mantenerlo costantemente in salute e
a eliminare paure e fobie che ci accompagnano da anni. Ad affiancare Roberto Re,
ospiti d'eccezione: Roy Martina, medico e psicologo olandese di fama
internazionale, autore di 30 libri sul benessere psicofisico, oltre che
istruttore sportivo, atleta, sette volte campione europeo di Karate e da
diciotto anni medico specialista in medicina naturale; Jasmuheen, conosciuta a
livello internazionale, autrice dei due famosi libri "Nutrirsi di
luce" e "L'arte di vivere in risonanza" e ambasciatrice del
"Movement of a Positive Awakened Society"; Max Damioli, titolare della
Cattedra di Crescita Personale della European School of Economics di Milano,
responsabile per la formazione insegnanti nel mondo, istruttore di FireWalking e
Senior Trainer di Trasformational Breath; Robbie Kaman, nove volte campione del
mondo di Thai Kick Boxing e oggi conosciuto in tutto il mondo per il suo famoso
metodo Kaboa, il più avanzato metodo di allenamento di tutti i tempi. Hrd
Training Group è dal 1992 precursore nel campo della motivazione in Italia e
oggi vanta migliaia di partecipanti ai suoi corsi. Hrd propone seminari, corsi
sulla motivazione e sulla crescita personale che aiutano a diventare più
consapevoli dei propri mezzi nel lavoro e nella vita e che si rivolgono ad
aziende ed individui, dal professionista alla casalinga. Una vera e propria
scuola di formazione che insegna ad acquisire una mentalità nuova e vincente,
utilizzando tutte le proprie risorse fisiche e mentali. Roberto Re è fondatore
e Master Trainer di Hrd Training Group. Oltre dieci anni di esperienza "sul
campo", più di 30.000 partecipanti ai suoi corsi, migliaia di giornate
d'aula, fanno di lui, a soli 34 anni d'età, uno dei numeri uno della formazione
europea. Ha lavorato tra gli altri con imprenditori e managers di aziende quali
Ibm, Omnitel, McDonalds', L'Oreal, Ina, Mediolanum, Tecnocasa, personaggi dello
spettacolo, atleti e squadre di calcio. Ha svolto interventi in svariate
convention aziendali e in numerosi istituti scolastici tra i quali le università
Bocconi, Cattolica e Iulm di Milano. La sua formazione personale è curata
direttamente da Anthony Robbins, col quale collabora da più di quattro anni in
qualità di trainer alla sua Mastery University, qualifica riservata a una sola
cinquantina di individui in tutto il mondo.
ZARA
APRE A MILANO IL PRIMO MEGASTORE ITALIANO
Milano, 11 aprile 2002 - Zara apre a Milano il primo megastore italiano nel
centralissimo Corso Vittorio Emanuele, al civico numero 11. Realizzato con lo
stile architettonico essenziale che contraddistingue i punti vendita nel mondo,
lo store, con una superficie di circa 3.000 metri quadri, di cui 2.500 di
vendita, è distribuito su quattro livelli, interamente dedicati alle collezioni
Zara donna, uomo e bambino. L'apertura del punto vendita nel cuore di Milano è
il primo risultato concreto dell'accordo di joint-venture tra il Gruppo spagnolo
Inditex, proprietario del marchio Zara, e il Gruppo Percassi, tra i leader
italiani del settore immobiliare e retail, siglato nell'ottobre 2001. L'accordo
prevede anche la distribuzione degli altri marchi gestiti da Inditex, nel
settore abbigliamento e underwear, tra cui il marchio Oysho, intimo e
corsetteria, che in Italia vanta già tre punti vendita. Quello di Milano è il
520° negozio Zara nel mondo. L'Italia è il 35° Paese in cui approda il
marchio spagnolo, già presente negli Stati Uniti, Giappone e in tutti i
principali paesi europei, area geografica di maggior sviluppo nei progetti di
espansione internazionale del Gruppo Inditex.
APERTA
DOIMO DOMUS INTERIORS GALLERY
Milano, 11 aprile 2002 - Nella prima decade di aprile ha iniziato l'attività
Doimo Domus Interiors Gallery, la nuova esposizione permanente del Gruppo Doimo
ubicata a Mosnigo di Moriago (Treviso) e aperta 365 giorni l'anno. Doimo Domus
è una grande mostra che presenta in modo prestigioso e coinvolgente, con
soluzioni d'arredo a 360°, la produzione del settore casa di 19 aziende del
Gruppo: Doimo Salotti, Doimo Arredamenti, Doimo Design, Linea Italia, Casamania
by Frezza, Summer by Doimo, Doimo City Line, Desktop, Doimo Materassi, Doc
Mobili, Doimo Cucine, Linea D Interni, Dielle, Arrital Cucine, Birex, Fontanella
Arredo Bagno, Doimo Contract, Doimo Sofa Leather Collection e Doimo
International Group. L'edificio che ospita l'esposizione permanente, progettato
da Driusso Associati Architetti, con il coordinamento per il Gruppo dell'arch.
Massimo Rosa, ha una struttura avveniristica, concepita con elevati parametri
estetici e con caratteristiche di marcata versatilità, ideale non solo per
mostrare nel modo migliore i prodotti delle aziende espositrici ma anche per
fare informazione, marketing, attività di ricerca e sviluppo, formazione,
eccetera. Alla Doimo Domus il pubblico può accedere solo se accompagnato dal
rivenditore. Ecco, in sintesi, i dati più significativi dell'esposizione
permanente del Gruppo Doimo: 67 ml di facciata, 14 ml di altezza, 150 ml di
profondità, 6.000 mq di superficie espositiva, dove trovano spazio, insieme
alle aree dedicate alle aziende, 12 uffici, una sala riunioni di 350 mq,
attrezzata e insonorizzata, 5 circle rooms per eventi speciali, 4 web corners e
varie zone di ristoro.
LA
RIVOLUZIONE DEL MODO DI LAVORARE IMPONE IL RISPETTO DI NUOVE REGOLE IN UFFICIO
COME A CASA MA OCCHIO ALLEŠNORME!
Milano, 11 aprile 2002 - Il Salone del mobile, in corso in questi giorni alla
Fiera di Milano, ha messo in evidenza la "voglia di casa" presente nei
luoghi di lavoro tanto che sono molti gli architetti che propongono di ricreare,
negli anonimi open space degli uffici moderni, ambienti più familiari e
personalizzati: tavoli colorati, lampade soffuse, pannelli che ricreano l¹intimità
del proprio microcosmo. E', insomma, la fotografia di una organizzazione del
lavoro più destrutturata, l¹unica che, secondo gli esperti, può salvarci dall¹apocalisse
della congestione. L¹architetto Vico Magistretti, membro della Royal Society of
Arts di Londra, ha sintetizzato questa vera e propria rivoluzione nel modo di
lavorare con una felice battuta: "Siamo passati dal table al cable, cioè
dall'era del tavolo da lavoro come simbolo di un'attività umana ben definita a
quella dell'immaterialità delle comunicazioni via cavo". Diventa quindi di
stringente attualità l'emanazione da parte dell' Uni, l'Ente Italiano di
Unificazione che si occupa dello studio e della raccolta di norme tecniche
volontarie che stabiliscono gli standard qualitativi di prodotti e servizi di
una norma sperimentale, la Uni10915 riferita, appunto ai mobili per ufficio
presi in considerazione non più solo come singoli arredi che devono avere
determinate caratteristiche tecniche, ma anche e soprattutto come un insieme che
deve armonizzarsi per creare un ambiente di lavoro oltre che sicuro, anche
confortevole. "Con la 10915", dicono i tecnici del comitato
"mobili per ufficio" dell'Uni " abbiamo voluto proporre una norma
specifica, che fosse completa, semplice e facilmente interpretabile ed
applicabile a tutte le tipologie di ufficio, da quello singolo a quello di
gruppo per team di lavoro, dall'open space che interessa grandi superfici agli
ambienti dedicati alle attività emergenti con sfruttamento intensivo degli
spazi (call-center). La Uni 10915 non si rivolge solo a progettisti esperti e a
tecnici qualificati, ma vuole essere anche una guida per personale meno esperto,
ovvero per tutti coloro che procedono autonomamente all'allestimento dei propri
spazi ufficio. La norma nasce da un'attenta valutazione di tutte le principali
problematiche dell'ufficio moderno e ha lo scopo di fornire ai suoi utilizzatori
misure e indicazioni per la progettazione ed il controllo dei progetti. Essa si
esprime attraverso termini, definizioni e concetti fondamentali di facile
lettura, supportati da schemi grafici e disegni esplicativi che facilitano la
gestione delle superfici in relazione alle loro diverse funzioni, quelle
occupate dai mobili, quelle occupate dalla funzionalità dei mobili, quelle
libere di movimento o di passaggio. Il compito principale della norma è di
indicare come possono interagire le varie superfici, in modo da non ostacolare
il lavoro e i movimenti di tutti coloro che fruiscono lo spazio. Per raggiungere
tale obiettivo, sono stati analizzati i casi più ricorrenti e di volta in volta
è stata valutata l'ammissibilità o meno delle soluzioni elaborate in fase di
progettazione. Tra le varie indicazioni riportate nella norma si ricordano, a
titolo di esempio, quelle riferite allo spazio minimo da destinare ad un singolo
operatore in relazione alla propria postura e alla sagoma del piano di lavoro
utilizzato e le misure consigliate per i passaggi liberi o parzialmente occupati
da elementi estensibili che possono generare sovrapposizioni di superfici. Molte
aziende hanno capito che operare scelte giuste in termini di lay-out degli
arredi è una condizione che porta anche vantaggi economici: migliorare
l'ambiente di lavoro, migliora la qualità della vita degli operatori e di
conseguenza ne migliora la produttività. Molti studi professionali rivolgono
l'attenzione a questo importante aspetto della progettazione e ne fanno una loro
particolare specializzazione, occupandosi principalmente di space planning e di
logistica rivolta a progetti di grande scala per uffici, banche, società
finanziarie e grossi gruppi multinazionali.
ZERITALIA
S.R.L. ARRICCHISCE LA SUA PRESENZA AL "SALONE INTERNAZIONALE DEL
MOBILE" ATTRAVERSO LA COMUNICAZIONE ON LINE.
Milano, 11 aprile 2002 - Zeritalia s.r.l. ha accolto l'iniziativa di Magia New
Media Agency www.magia.org di testare le opportunità di informazione offerte
dal Web e dall'I.T. Zeritalia s.r.l. si presenta quest'anno con alcuni prototipi
del marchio R.S.V.P. firmati da Ettore Sottsass e con i prodotti della linea
"architetti&designer" affidati ai nomi più affermati e realizzati
in vetro float, il vetro dell'ultima generazione. Zeritalia s.r.l., nata nel
1991 dal gruppo industriale Curvet, si propone quale azienda d'avanguardia in
Europa nella produzione di oggetti in cristallo curvato abbinati ad altri
materiali come legno e metallo per realizzare idee d'arredamento d'alto valore
emozionale tra la totale libertà creativa del designer ed una particolare
attenzione per la sicurezza del consumatore. Zeritalia s.r.l. è al Salone del
Mobile al Pad.20/1 Stand C10 Infolink: www.zeritalia.it
PARTESA
PER IL VINO, DAL VINITALY IN POI
Milano, 11 aprile 2002 - Per il secondo anno Partesa per il Vino vivra' il
Vinitaly da protagonista. Nata due anni fa da Partesa come riferimento per la
distribuzione di vini di qualita', accostando a professionalita' e ampio
assortimento di etichette nazionali ed estere la flessibilita' di piccole
consegne e presenza costante sul punto di consumo, ha fatto il suo ingresso alla
fiera veronese con un proprio stand nel 2001. Interessante il riscontro di
pubblico e operatori, tanto da suggerire quest'anno un ampliamento dello spazio
espositivo con l'allestimento di due aree nello stand, una pubblica e una
riservata, che ospiteranno degustazioni ed eventi speciali. Molte le iniziative
e le promozioni in cartellone. L'evento di venerdi' 12 aprile e' la degustazione
presso la sala 'Caravaggio' - piano 1, padiglione 38 - dell'Associazione
Italiana Sommeliers (AIS). Dalle 16.30 alle 18.30, ospiti d'eccezione gli
enologi Alberto Antonini e Beppe Caviola, interverranno consulenti di alcune
realta' produttrici distribuite da Partesa e saranno degustati alcuni prodotti
dell'offerta Partesa. Fra le iniziative della cinque-giorni veronese si segnala
il gioco a premi Passparvin, che si ripropone quest'anno con un nome simile e
una formula nuova. Passparvin- il sapere e il buon bere e' un gioco dell'oca con
un tour di degustazioni e tappe di prestigio, come Slow Food e Cantine IP, che
riservano ai partecipanti sorprese, sconti e promozioni. Si richiedono una
visita preliminare allo stand Partesa per ritirare la plancia del gioco completa
di regolamento e piantina, la visita di un minimo di 3 produttori e il ritiro
dei bollini-presenza, la soluzione a una serie di quesiti scritti, per acquisire
nozioni sul vino, sui produttori visitati o sulle etichette degustate. Uno
spunto ludico, quindi, che alla scoperta di nuovi produttori e prodotti associa
il piacere di giocare e vincere premi, cumulabili a seconda del punteggio. Allo
stand Partesa un calendario giornaliero annuncera' il programma quotidiano ai
visitatori. Vale ricordare tuttavia che Partesa sara' in piena attivita' anche
'' esterno'', con il debutto del corso nazionale teorico-pratico di formazione e
specializzazione per consulenti commerciali della ristorazione. I 30 candidati
selezionati nei mesi di febbraio e marzo parteciperanno a Desenzano sul Garda al
master condotto da professionisti del settore, organizzato e finanziato da
Partesa in collaborazione con Manpower e diretto ad appassionati o operatori
della ristorazione che intendano specializzarsi ad alti livelli. A breve Partesa,
in veste di sponsor ufficiale, affianchera' inoltre Slow Food nell'ormai noto
Master of Food o Universita' popolare del Gusto, attivita' didattica sulla
cultura alimentare e l'educazione sensoriale. Con questa scelta condotta su due
fronti - la sponsorizzazione dell'iniziativa mediante fornitura di prodotti e la
partecipazione diretta di 200 venditori Partesa ai corsi - l'azienda intende
favorire i produttori portandone i vini su un palcoscenico di indubbio
prestigio, e al contempo offrire un servizio sempre piu' di qualita' ai clienti
formando forza vendita specializzata che vanti tutte le credenziali interessanti
per il settore, fra cui il blasone Slow Food. Partesa partecipera' anche al
prossimo Salone del Vino di ottobre al Lingotto di Torino con una propria
enoteca nella quale presentera' i produttori- partner abbinandone i prodotti
alle specialita' alimentari degustate dai visitatori. stand Partesa per il Vino,
Vinitaly - padiglione 23 stand D5.
"FOLON
DALLA PAROLA ALL'IMMAGINE": FIERA DEL LIBRO PER RAGAZZI DI BOLOGNA BOLOGNA,
10 - 13 APRILE 2002
Milano, 11 aprile 2002 - Il 10 aprile a Palazzo Malvezzi, in centro a Bologna,
l'Awex (Agenzia Vallone per l'Esportazione) promuove in collaborazione con il
Cgri (Comunità francese del Belgio Commissariato Generale per le Relazioni
Internazionali) e la Provincia di Bologna Assessorato alla Cultura, la mostra
"Folon dalla parola all'immagine". In concomitanza della 39esima
edizione della Fiera del Libro per Ragazzi, saranno esposte 61 opere originali,
fra cui 36 acquerelli e 25 gravures dell'artista originario della Vallonia che
coprono un arco di tempo che va dai primi anni Settanta ad oggi. La mostra
rimarrà aperta al pubblico dal 12 Aprile al 5 maggio 2002 tutti i giorni dalle
16.00 alle 19.00 - Palazzo Malvezzi Via Zamboni, 13 - Bologna
FOTOGRAFIA
ALLO SPAZIO CINQUESENSI - BACI DA... TRENTA SCATTI AL MI-SEX
Milano, 11 aprile 200 2- Dal 17 aprile al 10 maggio, lo Spazio Cinquesensi
ospita la mostra Baci da... con foto di Claudio Gaiaschi e testi di Nicola Dal
Falco. Baci da... non e' un reportage di denuncia, ne' un monologo interiore e
tantomeno un prodotto pulp in bianco e nero. Le fotografie che Claudio Gaiaschi
ha scattato durante il MI-SEX per due anni di seguito, nel 1995 e nel 1996 sono
un viaggio, uno dei mille possibili, giornalmente, senza altra mappa che la
propria tenerezza di osservatore. Perche' diventassero vere e proprie cartoline,
ogni scatto porta in margine una frase, scritta successivamete da un'altra
persona. Se e come arriveranno all'indirizzo giusto non sara', quindi,
imputabile alle Poste. Le trenta fotografie in mostra sono stampe al bromuro
d'argento, 40x50, tirate dall'autore su fogli di carta Prestige. Come sottolinea
Roselina Salemi nella presentazione: '' sono cose che e' difficile raccontare
per chiunque, scrittore, pittore, fotografo. Il sesso e' una di queste. Che cosa
c'e' di piu' banale dell'esibizione del corpo, dell'offerta piu' o meno
trasgressiva? (...) Eppure le foto di Gaiaschi trovano un loro spazio, inventano
un nuovo territorio dove l'esibizione suggerisce il pudore e l'offerta diventa
astratta come se l'oggetto dello sguardo non fosse il corpo, ma l'anima''.
Claudio Gaiaschi e' nato a Milano nel 1950 e ha lavorato in campo pubblicitario;
negli anni Ottanta e' stato premiato, piu' volte, dall'Art Director Club. Oggi,
il suo interesse e' rivolto soprattutto alle figure che fotografa, cercando di
allontanarsi il piu' possibile dal linguaggio fotografico. Nicola Dal Falco e'
nato a Roma nel 1957; pubblicista, ha scritto per quasi vent'anni di viaggi. http://www.cinquesensi.it
"ELEGANTIA"
DEL SETTECENTO VENETO VENDITA DI ARREDI, DIPINTI, E OGGETTI D'ARTE PROVENIENTI
DA UNA PRESTIGIOSA DIMORA VENETA DEL XVIII SECOLO
Milano, 11 aprile 2002 - Con il titolo "Elegantia", prerogativa di
oggetti di fattura squisita e accurata, da ammirare e, se possibile, da
possedere, Cecchetto Antiquariato apre un ciclo di vetrine-mercato che saranno
ospitate nella sede liberty del famoso antiquario veneto, a ridosso della cinta
muraria di Castelfranco Veneto (Treviso). Il primo appuntamento, di rilievo
internazionale, è dal 20 aprile al 5 maggio, quando i saloni della Galleria di
Cecchetto Antiquariato (via San Pio X, 17) ospiteranno un nucleo davvero
importante di opere del Settecento veneziano e veneto, splendidi esempi dei
livelli raggiunti a Venezia e in Terraferma dal barocco e dal barocchetto, opere
di precisa provenienza: una villa veneta del territorio. All'oggettivo,
straordinario, interesse dei pezzi proposti (tra i quali non pochi sono
definibili come "capolavori" del loro genere), si unisce la novità
della formula di vendita: non un'asta tradizionale ma una vendita di opere
preventivamente pubblicate su catalogo, con prezzi predeterminati e comunicati,
comprensivi di ogni spesa accessoria, dal restauro alla consegna dell'oggetto,
oltre che di qualunque onere o tributo. Opere che si potranno ammirare da vicino
nella mostra allestita, appunto, dal 20 aprile al 5 maggio. Autenticità e
valore delle opere sono garantiti dalla grande esperienza di Cecchetto
Antiquariato che fornisce, per ogni oggetto in esposizione, una scheda tecnica
con la descrizione approfondita, oltre naturalmente all'expertise. Questo primo
appuntamento del progetto "Elegantia" è interamente dedicato al
secolo forse più caratterizzato delle arti applicate a Venezia: il Settecento.
A rappresentarlo in modo esemplare sono esattamente 100 pezzi, selezionati tra
gli arredi provenienti da una illustre dimora veneta di Terraferma. Tutti i
pezzi sono stati preventivamente esaminati dagli esperti e, là dove necessario,
sottoposti alle cure (documentate) degli eccellenti restauratori di Casa
Cecchetto. Tra i "capolavori", un prezioso troumeau veneziano in
radica di noce (valutato, da solo, intorno al miliardo di lire), un eccezionale
guèridon, un curioso tavolino da gioco con piano sagomato a libro, una elegante
consolle, una coppia di sinuose lumiere, rari (per livello qualitativo)
confanetti e scatole laccate, due eleganti divani "da portego". Tra i
dipinti, anche se leggermente antecedente al pieno Settecento, si segnala la
"Venere che toglie frecce a Cupido", opera della piena maturità di
Pietro Liberi. Nella mostra di avvio del progetto "Elegantia",
Cecchetto Antiquariato ha scelto di contenere i prezzi, prezzi che - va
sottolineato - sono del tutto trasparenti (essendo comunicati già in sede di
catalogo) e senza sorprese, in quanto comprendono ogni spesa accessoria. Il
catalogo è disponibile anche su internet al sito: www.cecchettoantiquariato.com
o può essere richiesto alla sede di Cecchetto Antiquariato: 31033 Castelfranco
Veneto (TV), Via San Pio X, 17, tel. e fax + 39.0423.721332.
EFFETTO
ALBA FUCENS AVEZZANO, VILLA TORLONIA (MAGAZZINI DEL GRANO), 22 APRILE - 30
DICEMBRE 2002
Milano, 11 aprile 2002 - Pochi siti archeologici al mondo possiedono il fascino
e la magia di Alba Fucens, la città romana che cinquant'anni di campagne di
scavo stanno riportando alla luce tra i prati ed i boschi dell'alto territorio
del Velino Sirente e del parco Nazionale d'Abruzzo. Ad Avezzano, città
cresciuta sulla piana sottostante l'antico abitato di Alba Fucens, dal 22 aprile
al 30 dicembre 2002, nei Magazzini del Grano di Villa Torlonia (nella sede che
lo scorso anno ha ospitato la fortunata mostra "Il Tesoro del Lago"),
una suggestiva esposizione racconta l'"Effetto Alba Fucens". Ad
esservi documentate sono le vicende di questo mezzo secolo di scavi, ma
soprattutto la mostra offre, in una scenografia che richiama la suggestione dei
luoghi e degli ambienti di origine, gli straordinari reperti ritrovati
all'interno delle ciclopiche mura dell'antica città romana scomparsa sotto una
enorme coltre di terra. La mostra, diretta dalla Soprintendenza Archeologica
d'Abruzzo, curata per gli aspetti scientifici da Adele Campanelli e per quelli
dell'allestimento, da Ada Cardellicchio e Stefano Trocchi, è promossa
dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Avezzano (Assessore Flavia De Santis)
e dall'arssa, con la partecipazione di Micron e Fondazione Carispaq. Per
"Effetto Alba Fucens" tornano, per la prima volta nel territorio di
provenienza reperti scavati decenni fa e subito consegnati al Museo di Chieti,
gran parte dei quali mai visti, dopo la ricomposizione e il restauro, se non da
pochi esperti. In un percorso che si snoda tra ricostruzioni di ambienti ed
effetti speciali, sono evidenziate alcune delle tematiche più interessanti
della storia urbana della città romana, proposte come "prove di
scena" per l'allestimento del Museo che il prossimo anno sarà aperto nel
romanico convento di San Pietro, proprio sul luogo di Alba Fucens. Statue di
Venere, efebi e dignitari con la toga, ritratti di eccezionale valore
documentario ed oggetti esotici, sculture ed arredi delle ricche domus e dei
giardini privati, mosaici a preziose tarsie marmoree e affreschi con scene
nilotiche, immagini di divinità e imperatori ricompaiono in questa mostra,
ricomposti in un immaginario contesto originale suggerito da fondali, luci,
ambienti. Pezzi che confermano la raffinatezza della classe dominante,
l'importanza e il ruolo raggiunti da una una città inaccessibile tra monti
altissimi, che diede ospitalità - dorata quanto farzata - a tanti illustri
prigionieri di Roma come re Perseo di Macedonia o la regina Zenobia. Accanto ai
tanti capolavori dell'arte e di un superbo artigianato, la mostra propone
numerosi reperti di "vita quotidiana" di duemila anni fa: servizi da
toeletta, giochi, utensili, vasi di vetro e di ceramica, lucerne in bronzo e
terracotta. Sono tutti pezzi riportati alla luce dalle successive campagne di
scavo condotte dalla missione belga dell'Università di Lovanio guidata dal
professor J. Mertrens e dalla Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo, in
particolare negli anni 1950 - 70. Questi scavi hanno svelato il cuore
dell'antica città romana fondata nel quarto secolo avanti Cristo per
controllare i territori delle temibili tribù italiche. Protetti da possenti
mura, in uno scenario di "grandiosità naturale e illimitata" (Cesare
Brandi), sono riemersi il foro, il magnifico anfiteatro (considerato tra i più
belli della romanità), il tempio di Apollo con i graffiti di epoca romana
ancora leggibili sulle mura riutilizzate dalla chiesa di San Pietro. Percorrendo
le strade lastricate si può entrare nel mercato e nelle terme, gironzolare tra
i resti della Basilica e del Diribitorium dove avvenivano le consultazioni
elettorali. Dall'altra parte della strada le case patrizie occupano il
terrazzamento che organizza le pendici delle colline che contengono la città.
Tabernee, magazzini e laboratori si aprono lungo la via dei Pilastri nel
percorso che dal tempio di Ercole riporta verso il foro cittadino. Con gli
importanti resti degli edifici, sono stati rinvenuti moltissimi manufatti e un
numero non meno rilevante di opere d'arte, non solo in marmo e pietra ma anche
in metallo, in legno e addirittura in osso, protette per due millenni
dall'accumularsi di strati sempre più alti di terra. La campagna è lungi
dall'essere completata. Un grande progetto in corso di finanziamento dovrebbe,
tra non molto, consentire lo scavo di ampie porzioni delle terre ancora mai
esplorate, aggiungendo chissà quali importanti conoscenze storiche,
archeologiche e artistiche. Si potranno così finalmente svelare i molti aspetti
ancora non perfettamente definiti di un insediamento romano che, nell'epoca di
massima espansione (nel primo secolo dopo Cristo) era abitato da oltre 5 mila
persone. Una importanza che è difficile percepire vedendo le poche abitazioni
ed i casolari agricoli che attualmente punteggiano la valle su cui si sviluppò
l'antica Alba, una valle compresa tra tre alture, delle quali due furono poi
occupate nel medioevo dal castello Orsini e dalla chiesa romanica di San Pietro,
sorta tra le mura del Tempio di Apollo. Per secoli, nonostante la non immediata
accessibilità del luogo, la sola fama letteraria di Alba Fucens ha richiamato
tra questi monti molti viaggiatori e studiosi, subito conquistati dalla bellezza
dell'ambiente. Gli scavi già effettuati hanno aggiunto alla fiera potenza del
paesaggio, l'emozione di percorre le antiche vie della città romana, di entrare
nelle domus e nelle botteghe, di sedersi ad ammirare i riflessi del sole d'alta
quota sulle pietre dei templi e del perfetto anfiteateatro. Una esperienza che
anche i visitatori della mostra di Avezzano sono invitati a compiere, passando
così dalla realtà ricreata dai reperti a quella testimoniata dalle imponenti
rovine di una grande città dall'arcano nome di Alba Fucens Per informazioni e
prenotazioni: tel. 0863.501270 - 0863.501245 - 0871.63137
Pagina 1 Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|