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12 APRILE 2002
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CONFINDUSTRIA:
"A PARMA IL TAGLIANDO-COMPETITIVITÀ AL PAESE"
D'AMATO:"VERIFICHEREMO LO STATO D'AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA DI RIFORME
DEL GOVERNO"
Roma
12 aprile 2002 - Il presidente della Confindustria Antonio D'Amato rilancia
la sfida della competitività e in un articolo pubblicato su La Gazzetta di
Parma e sul Il Resto del Carlino, in edicola oggi, annuncia che la rotta non
è cambiata: "Torniamo a Parma per fare il tagliando-competitività al
Paese e verificare lo stato d'avanzamento del programma di riforme del
governo". In un anno, fa notare il presidente alla vigilia del convegno
del Centro Studi Confindustria, sono stati compiuti pochi passi in avanti,
ma non sempre nella direzione giusta: "E' il momento di ridare slancio
a quel programma di riforme che non solo è cruciale per proiettarci più
forti in un'Europa più forte, ma che è indispensabile per saltare lo
steccato delle nostre gravi anomalie: un basso tasso di occupazione (54%,
quasi dieci punti sotto la media europea); una patologica diffusione del
sommerso (il doppio della media europea); un abissale divario tra il Sud e
il resto del paese; una difficoltà delle imprese di piccola e piccolissima
dimensione a crescere, a internazionalizzarsi, a fare ricerca (solo il 45%
degli occupati nell'industria lavora in imprese con più di 50 addetti,
contro il 65% della media europea). Non ci sono scorciatoie, avverte
D'Amato: "Le riforme sono il minimo comune denominatore di una politica
che miri al rilancio della competitività. E sono tanto più necessarie -
conclude - perché nell'economia globalizzata la competitività non dipende
solo dalle imprese e dalla loro efficienza. Dipende sempre di più anche dal
funzionamento del sistema-paese rispetto ai paesi concorrenti".
TERZO
FORUM EUROPEO PER LE IMPRESE INNOVATIVE: SECONDO UN PROFESSORE STATUNITENSE
L'EUROPA DEVE SCONFIGGERE I PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DELLA BANCAROTTA
Stoccolma, 12 aprile 2002 - Secondo il relatore principale del "Terzo
forum europeo per le imprese innovative", tenutosi l'8 aprile a
Stoccolma (Svezia), l'Europa deve dare una seconda opportunità agli
imprenditori falliti ed imparare ad accettare gli effetti distruttivi
dell'innovazione, al pari di quelli creativi. "L'Europa deve apprendere
che la bancarotta non è poi così negativa", ha affermato il Dr. Lee
McKnight, professore associato di Comunicazioni internazionali e direttore
della Fletcher School of Law and Diplomacy alla Tufts University (Usa). Egli
ha sostenuto che gli Usa sono stati fondati da imprenditori che erano
disposti ad assumere i rischi, alcuni dei quali si sono perfino sottratti ai
servizi domestici o al pagamento dei debiti. In Europa, invece, il debito
porta con sé un marchio di infamia maggiore. Occorre fornire chiari
incentivi ai nuovi imprenditori per avviare le imprese e per dare un'altra
opportunità in caso di fallimento. In una precedente tavola rotonda,
Volkmar Strauch, segretario di Stato all'Economia presso il Senato di
Berlino, aveva ugualmente sollevato la questione. "Dichiarare
fallimento negli Usa, può essere una valida esperienza da cui trarre
insegnamento. Viceversa, in alcuni paesi europei quali la Germania, un
imprenditore che ha dichiarato fallimento una volta potrebbe avere difficoltà
a trovare sostegno finanziario in futuro", ha affermato Strauch. Il Dr.
McKnight ha spiegato che l'innovazione rappresenta un processo distruttivo e
costruttivo ad un tempo: essa elimina le imprese e crea industrie e
strutture sociali nuove e maggiormente mutevoli. Egli ha dichiarato che il
concetto di mobilità, per mezzo del quale gli imprenditori si adattano alle
contrazioni del mercato facendo innovazioni e spostandosi dai vecchi ai
nuovi settori di attività, ha fatto sì che l'economia statunitense
rimanesse forte. Il Dr. McKnight ha anche evidenziato la maggiore
vulnerabilità degli individui, delle imprese e delle nazioni, a seguito
degli attacchi terroristici dell'11 settembre negli Usa. "Soltanto
perché viviamo in un villaggio globale, non vuol dire che le nazioni vicine
abbiano simpatia per noi", ha spiegato McKnight. Nonostante il clima
attuale, gli imprenditori di entrambe le sponde dell'Atlantico che sono
disposti a compiere passi in avanti, stanno tuttavia contribuendo a creare
nuovi e migliori posti di lavoro e ad aumentare il capitale sociale. Egli ha
richiesto che l'Europa incoraggi questo processo di distruzione creativa
poiché "in un'epoca di incertezze, le regioni che cambiano
assisteranno l'Europa nell'attuazione dei progressi". Gli Usa hanno
appreso molto dallo studio dei modelli europei d'innovazione regionale, ha
affermato il Dr. McKnight, il quale ha invitato la Comunità europea ad
accrescere i vantaggi per l'Europa attraverso la riforma del diritto
tributario, fallimentare e del lavoro. Egli ha aggiunto che le città
europee dovrebbero puntare a promuovere un contesto positivo e creativo per
gli imprenditori, tramite la leadership politica e l'utilizzo di
riconoscimenti per elevare il profilo dell'imprenditorialità. Egli ha
altresì auspicato una riduzione degli ostacoli amministrativi e delle spese
delle start-up perché, per le nuove idee, il tempo equivale a denaro. Nel
corso del suo intervento del 9 aprile, Heinz Zourek, direttore generale
aggiunto della DG Imprese della Commissione europea, ha nel contempo
sottolineato i rischi insiti nell'innovazione e nelle scoperte scientifiche.
Egli ha spiegato che le attività di ricerca e sviluppo sono rischiose per
definizione, poiché comportano l'esplorazione dell'ignoto. Per ulteriori
informazioni sul "Terzo forum europeo per le imprese innovative"
consultare il seguente sito Internet: http://www.thirdforum.org
SECONDO
BUSQUIN, L'ANALISI SCIENTIFICA ED IL DIBATTITO DOVREBBERO PRECEDERE LE
DECISIONI BASATE SUL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Bruxelles, 12 aprile 200 2- L'applicazione del principio di precauzione
nella ricerca dovrebbe avere, secondo il commissario della Ricerca Philippe
Busquin, uno svolgimento in tre fasi: analisi del rischio, dibattito
pubblico e decisione politica, riconoscendo ai politici la responsabilità
in ultima istanza. In un intervento all'Università Libera di Bruxelles a
fine marzo, Busquin si è interrogato sul fatto se il principio di
precauzione sia o meno incompatibile col progresso scientifico e
tecnologico. Se tale principio è ben compreso ed applicato correttamente,
ha affermato il Commissario, non lo è affatto, ma se viene interpretato
male ed applicato in modo incongruo si crea innegabilmente una
contraddizione. È necessaria una visione comune coerente delle condizioni
alle quali applicare il principio di precauzione e, secondo Busquin, ciò
dovrebbe comprendere le fasi seguenti: un'analisi scientifica del grado di
rischio, provvedimenti commensurati che sappiano correlare il rischio al
beneficio, il raffronto dei provvedimenti adottati rispetto a scenari
diversi, la possibilità di rivedere i provvedimenti adottati in
considerazione di informazioni successive, nonché la trasparenza. La
ricerca, la tecnologia e l'innovazione sono legate al principio di
precauzione a diversi livelli, ha dichiarato Busquin, aggiungendo che il
rapporto non deve essere inevitabilmente antagonistico, ma può essere
invece costruttivo. Il Commissario ha evidenziato l'indispensabilità della
ricerca per applicare il principio di precauzione. Tramite l'analisi e la
valutazione dei rischi, è la ricerca a fornire informazioni sui rischi
potenziali associati alla tecnologia, quali i telefoni cellulari, e sui
rischi che ne sono invece completamente indipendenti, correlati a fenomeni
naturali, quali il cambiamento globale o le prassi industriali. La ricerca
è particolarmente necessaria per modulare i provvedimenti adottati nel
rispetto del principio di precauzione e per ridurre l'incertezza. La ricerca
in materia di rischio può addirittura portare a nuove scoperte e
conoscenze, ha dichiarato Busquin, citando l'esempio della ricerca sugli
organismi geneticamente modificati (Ogm). Busquin ha posto in risalto
l'importanza della distinzione tra rischi dimostrati o reali, quali il
rischio di cancro per i fumatori o i rischi di esplosione in un'industria
chimica, e quelli potenziali, quali i rischi per la salute associati all'uso
dei telefoni cellulari, oppure i possibili rischi di ordine ambientale o
sanitario posti dagli OGM. Un rischio potenziale è "il rischio di un
rischio", ha dichiarato il Commissario. La probabilità del rischio
viene percepita in modo diverso, ha poi aggiunto, in relazione al tipo di
rischio. Ad esempio, i rischi correlati ad azioni volontarie, quali fumare o
guidare, spesso suscitano meno preoccupazione rispetto ai fattori non
controllabili a livello personale, in particolare quelli che riguardano
interessi economici. Busquin ha altresì espresso la propria apprensione per
il fatto che i ragionamenti di tipo statistico, inevitabili nel campo della
valutazione dei rischi, vengano spesso sviluppati in modo inadeguato dai non
specialisti. In risposta a ciò sarebbero necessarie attività di
sensibilizzazione mirate sia al grande pubblico, sia ai decisori.
LA
PROTEZIONE DEI DATI PUÒ GARANTIRE LA SICUREZZA PUBBLICA E LA TUTELA DEI
DIRITTI PRIVATI?
Bruxelles, 12 aprile 200 2- Nel momento in cui il progetto di direttiva
sulla protezione dei dati nella comunicazione elettronica raggiunge l'ultima
fase di approvazione da parte del Parlamento europeo, emergono nuovi
interrogativi sull'equilibrio necessario fra sicurezza e riservatezza. Un
portavoce della Commissione europea ha dichiarato che le discussioni in
corso fra gli Stati membri, il Parlamento europeo e la Commissione sono
incentrate sulla modalità per raggiungere un "equilibrio
pragmatico" fra il nuovo imperativo della sicurezza ed i diritti
individuali alla privacy. Mentre l'Europa delinea la sua posizione, Bill
Clinton ha fornito il suo contributo al dibattito negli Usa. L'ex presidente
degli Stati Uniti sostiene che la tecnologia può svolgere un ruolo
fondamentale nella sconfitta del terrorismo. Secondo Clinton, i sistemi di
gestione dell'informazione simili a quelli utilizzati dalle compagnie di
spedizione su larga scala potrebbero fornire una prima segnalazione dei
comportamenti sospetti. Per Bill Clinton, meritano un approfondimento
domande legittime quali: "Un titolare di carta Visa ha 10 indirizzi? Se
così fosse, o la persona è veramente ricca oppure sta commettendo qualcosa
di illecito". Il portavoce della Commissione europea ha ammesso che
"esistono eccezioni alla riservatezza, in circostanze
particolari". Tuttavia, il nuovo risalto dato alla sicurezza va
controbilanciato con "il fondamentale diritto umano alla privacy",
secondo il portavoce, il quale ha affermato di "confidare in una rapida
risoluzione" degli attuali dibattiti interistituzionali.
INTESA
TRA IL GOVERNO E LE ORGANIZZAZIONI DEL MOVIMENTO COOPERATIVO
Roma, 12 aprile 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che
il Governo e le organizzazioni del movimento cooperativo Agci,
Confcooperative, Legacoop e Unci sono pervenuti ad una ragionevole intesa
che prevede quanto segue: In attesa di definizione del nuovo ordinamento di
diritto societario e della messa a punto del conseguente regime fiscale per
le cooperative, si adotterà, con decreto legge (anche superando le
previsioni dello Statuto del contribuente), una normativa fiscale
transitoria per un periodo di due anni; La norma conferma il principio
fondamentale per le società cooperative della intassabilità degli utili
destinati a riserva indivisibile. Tale principio tuttavia nella fase
transitoria opererà non per la totalità degli utili ma per una parte di
essi, differenziata per settori, comunque superiori alla metà; Al di là
della norma delega, anche il settore del credito cooperativo si è fatto
parte attiva nel condividere l'impegno richiesto a tutto il movimento
cooperativo. Il Governo si impegna ad operare per favorire la diffusione
vocalista del credito cooperativo e per sostenere i processi di coesione e
integrazione del sistema; il Governo si impegna a sostenere lo sviluppo
della cooperazione anche al fine di rafforzarla in tutto il territorio
nazionale. Per questa via si rinsalda anche l'unità ordinamentale dell'esperienzacooperativa
italiana; Le cooperative sociali restano escluse dall'imposizione; Per
bilanciare la diminuita capacità di patrimonializzazione delle cooperative,
derivante dalla imposizione su una parte degli utili, si facilita l'utilizzo
del ristorno per la capitalizzazione, in sospensione d'imposta, con una
norma a carattere permanente; Alla luce dell'esperienza realizzata sulle
norme transitorie, il dialogo proseguirà sulle scelte future a valle della
riforma del diritto societario; In sede di determinazione della disciplina
fiscale conseguente alla attuazione della riforma del diritto societario si
prevederà, per le cooperative che rientrano nei parametri previsti dal
comma due dell'art. 5 della legge 366/01, una ulteriore fase transitoria,
che si concluderà al quinto anno. E' impegno comune confermare il carattere
intergenerazionale delle cooperative, favorendo la costituzione di più
congrue riserve legali obbligatorie.
DIRETTA
WEB DELLA PROSSIMA ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DEL CREDITO VALTELLINESE
Sondrio, 12 aprile 2002 - Il Credito Valtellinese in occasione della
prossima Assemblea ordinaria dei Soci offrirà la possibilità di seguire in
diretta via Internet le presentazioni e le relazioni concernenti il bilancio
dell'esercizio 2001. Durante la sessione trasmessa via Web sarà dunque
possibile assistere in tempo reale all'illustrazione delle relazioni e dei
dati di bilancio collegandosi al sito Internet del Credito Valtellinese www.creval.it
a partire dalle ore 9.30 di sabato 20 aprile 2002. Con questa nuova
opportunità il Credito Valtellinese intende promuovere ulteriormente la più
ampia partecipazione ai principali momenti della vita aziendale. A conferma
della diffusione presso la propria Clientela dell'utilizzo degli strumenti
innovativi offerti dal progresso tecnologico, gli utenti dei servizi di
Internet banking messi a disposizione dalla "linea banc@perta"
sono ad oggi oltre 32.000, mentre a livello di Gruppo hanno ormai raggiunto
le 100.000 unità.
UNICREDITO
ITALIANO PRESENTA 1CITY.BIZ: UNA COMUNITÀ DI IMPRESE CHE ORGANIZZINO,
TRAMITE MERCATI ELETTRONICI, I PROPRI RAPPORTI COMMERCIALI OTTIMIZZANDO I
PROCESSI DI BUSINESS E RIDUCENDO TEMPI E COSTI DEL PROCESSO DI ACQUISTO E
VENDITA DI BENI E SERVIZI
Milano, 12 aprile 200 2- UniCredito Italiano presenta il nuovo progetto per
la costruzione di comunità virtuali di imprese denominato 1city.biz, la
città dell'impresa realizzato con la collaborazione di partner industriali
e tecnologici quali ERG Petroli - primo gruppo petrolifero indipendente
italiano - e Oracle - leader mondiale nella fornitura di soluzioni software
per l'e-business. 1city.biz nasce con lo scopo di creare e gestire mercati
elettronici nei quali le imprese pubbliche o private abbiano la possibilità
di organizzare i propri rapporti commerciali ottimizzando i processi di
business e riducendo tempi e costi del processo di acquisto e vendita di
beni e servizi. 1city.biz si rivolge alle medie e grandi imprese, offrendo
strumenti in grado di garantire ottimizzazione ed efficienza nei processi di
negoziazione tra imprese e servizi finanziari, di scouting e di system
integration correlati. "Si tratta di una modalità di business per
molti versi ancora in costruzione, con ampi spazi di sviluppo e trend di
crescita previsti estremamente interessanti", afferma Alessandro
Profumo, amministratore delegato di UniCredito Italiano. "Grazie
all'esperienza maturata con i-Faber, UniCredit è oggi in una posizione
unica per contribuire alla definitiva affermazione dei mercati virtuali. In
questo ambito, abbiamo scelto di rivolgerci a un target diverso da quello
identificato da molti marketplace operanti attualmente in Italia, che hanno
costruito i loro progetti sulle esigenze della piccola impresa. Le medie e
grandi realtà del tessuto imprenditoriale italiano sono quelle più pronte
all'utilizzo di strumenti che non cambiano il modo di fare business, ma lo
supportano velocizzando i processi e spesso generando consistenti benefici
economico-finanziari". "Abbiamo scelto la parola chiave 'City'
perché il nostro progetto è strutturato come una vera e propria "città
dell'impresa": aperta, democratica, dinamica e soprattutto attraversata
da una molteplicità di soggetti e percorsi diversi che, incrociandosi,
accrescono le potenzialità di ognuno", dichiara Paolo Cederle,
amministratore delegato di i-Faber, che ha presentato 1city.biz, la città
dell'impresa. "Nella 1city.biz di UniCredito Italiano è possibile
fruire di servizi finanziari mirati come il factoring oppure utilizzare
strumenti avanzati di qualifica e ricerca della controparte sempre come
supporto alle negoziazioni". "Il futuro di questo modello di
business vede all'interno dei mercati virtuali una sempre maggiore presenza
di grandi attori che, pur con un numero relativamente ridotto di
transazioni, muoveranno grandi quantità di denaro", precisa Fabio
Bolognini, responsabile Direzione Corporate di UniCredito Italiano. In
1city.biz, gli utenti potranno operare in due tipologie fondamentali di
mercati: la compravendita di beni e servizi indiretti, quali forniture per
ufficio (informatica, arredi, consumabili, ecc.) e servizi generali
(marketing, trasporti, sicurezza, ecc.), mercato direttamente promosso da
UniCredit, e la compravendita di beni e servizi per la manutenzione e la
riparazione dell'impiantistica industriale, promosso e gestito da Erg. Due
mercati orizzontali, quindi, che vanno però a coprire le esigenze di
acquisto di più settori industriali, ai quali verranno forniti servizi
mirati di supporto alle transazioni. Infolink: www.1city.biz
L'ASSEMBLEA
DI INTESABCI MEDIOCREDITO APPROVA IL BILANCIO 2001
Milano, 12 aprile 2002 - L'Assemblea degli azionisti di IntesaBci
Mediocredito (Gruppo IntesaBci) ha approvato il bilancio dell'esercizio
2001, che registra un margine di intermediazione di 100,2 milioni di euro e
un utile netto di 29,3 milioni di euro. IntesaBci Mediocredito, operativa
dal 1° luglio 2001, continua l'attività di Mediocredito Lombardo ed è
l'entità di riferimento per il Gruppo in due aree di specializzazione: il
credito a medio termine per le imprese (credito industriale) e i servizi
connessi ad agevolazioni ed incentivazioni erogate dall'Unione Europea e
dalle pubbliche amministrazioni nazionali e regionali. Attualmente
rappresenta la maggiore banca a livello nazionale specializzata nel
finanziamento dello sviluppo delle medie e piccole imprese, con un
portafoglio crediti costituito da 15.000 clienti per un importo complessivo,
al 31 dicembre 2001, pari a € 12.316 milioni. Considerando i flussi
operativi del semestre luglio - dicembre 2001, sono pervenute domande di
finanziamento per € 2.620 milioni e sono stati erogati finanziamenti per
€ 1.993 milioni. Il dividendo deliberato è pari a € 0,055 per azione; i
mezzi patrimoniali ammontano a oltre 828 milioni di euro.
MPSNET,
LA NUOVA FABBRICA DI EBUSINESS
Milano, 12 aprile 2002 - Mpsnnet, la nuova fabbrica di eBusiness del Gruppo
Monte dei Paschi di Siena, è nata per fornire soluzioni digitali alle
imprese, alle amministrazioni pubbliche ed alle famiglie. Mpsnet promuove e
gestisce un'offerta di servizi diversificata e complementare a quella della
banca, articolata in funzione dei bisogni specifici settoriali/locali e
accessibile via internet tradizionale o in modalità Application Service
Provisioning (Asp), modalità che riducono al minimo gli investimenti
aziendali in tecnologia e risorse umane. Le Business Unit di Mpsnnet:
Opifici Digitali (programma per le Pmi che permette la trasformazione delle
moderne tecnologie informatiche in innovativi e pratici strumenti di lavoro.
I prodotti contenuti nel pacchetto sono tutti erogati in modo semplice e
pratico tramite il portale ); Servizi di Acquisto per le Imprese (migliora
la capacità di approvvigionarsi delle aziende, utilizzando canali di
fornitura selezionati, competitivi ed efficienti); Soluzioni di eBusiness
(soluzioni progettate per i singoli settori della Pubblica Amministrazione e
per il settore sanitario); Servizi eLearning per l 'erogazione di corsi di
formazione ed aggiornamento a distanza finalizzati all 'innovazione dei
processi di apprendimento e di trasferimento delle conoscenze fondamentali
per lo sviluppo professionale delle risorse umane. Altre iniziative Mpsnet
Hi-Know: partnership tra Mpsnet e Accenture che offre un insieme di
soluzioni integrate e modulari, in grado di valorizzare il patrimonio di
dati in possesso delle aziende per trasformare i dati stessi in informazioni
a supporto delle decisioni di business. Medical Plaza: partnership fra
Mpsnet e Venture Consulting che offre servizi e sistemi integrati per la
filiera logistica sia alle Asl/Ao, sia ai fornitori di beni farmaceutici,
biomedicali ed economali. I-am.it è un portale ideato per soddisfare gli
specifici bisogni della Clientela Privata del Gruppo Mps e delle Aziende che
mirano a fare della loro attività un Business di Qualità totale.
Medicoland: strumento per l'erogazione di servizi di formazione Ecm a
distanza per medici e specialisti.
CONSOB:
A PROPOSITO DELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO SUI RICORSI
PRESENTATI DA OLIVETTI, PIRELLI E OLIMPIA
Milano, 12 aprile 2002 - La Consob ha compiuto un primo esame delle
motivazioni della sentenza con cui la prima sezione del Tar del Lazio,
accogliendo i ricorsi presentati da Olivetti, Pirelli e Olimpia, ha
annullato la delibera Consob del 30 ottobre 2001, nella parte in cui
subordina il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo
relativo all'offerta in opzione di azioni ordinarie Olivetti e di un
prestito obbligazionario Olivetti alla indicazione della valutazione della
Consob circa l'esistenza di un controllo di fatto esercitato da Olimpia su
Olivetti e di un controllo solitario di diritto esercitato da Pirelli su
Olimpia, nonché il provvedimento dell'8 gennaio 2002 con cui non è stata
accolta l'istanza di revisione della qualificazione dei rapporti di
controllo. La Consob rileva che l'accoglimento dei ricorsi è avvenuto in
base a censure relative al procedimento e alla motivazione delle
determinazioni assunte; tali censure sono state ritenute assorbenti delle
questioni di merito, che pertanto non sono state considerate nella sentenza.
La pronuncia del TAR indica altresì alla Consob "il dovere ...di
rideterminarsi emendando la propria azione dai vizi che il giudice ha
rilevato", assumendo una nuova decisione. La Consob, sempre
considerando le esigenze di tutela del mercato, si riserva di corrispondere
in tempi brevi a quanto richiesto.
BORSA
ITALIANA SPA: CRESCITA DEGLI SCAMBI DI AZIONI NEL MESE DI MARZO (+25% DA
FEBBRAIO) CAPITALIZZAZIONE SALE A 620 MILIARDI DI EURO (+6% DA
FEBBRAIO)
Milano, 12 aprile 2002 - In marzo il mercato azionario è stato
caratterizzato da una consistente crescita dei volumi di negoziazione; in
aumento anche gli scambi di titoli a reddito fisso, sia sul Mot che sull'Euromot.
Gli indici della Borsa hanno chiuso il mese sui loro valori massimi annuali.
Andamento degli indici - L'indice Mib è progressivamente cresciuto dal
mimino annuo del 20 febbraio scorso, chiudendo il mese di marzo a quota
23.328, con una variazione mensile di +5,83% (+4,93% rispetto a fine
dicembre). In forte crescita anche il Numex - l'indice del Nuovo Mercato -
che ha chiuso il mese a quota 2.444 (+8,91% rispetto a febbraio ma ancora
-7,18% rispetto a fine 2001). All'interno della Borsa è proseguita anche in
marzo la tendenza dell'indice Mibstar a sovraperformare l'indice generale e
il Mib30: il 28 marzo il valore dell'indice Mibstar è stato di 1.001, con
una variazione positiva del 9,28% rispetto al mese precedente e del 10,12%
rispetto a fine 2001. I tre macrosettori (Finanziari +8,0%, Industriali
+7,1%, Servizi +2,5%) e tutti i settori della Borsa hanno chiuso con
performance positive. Tra i settori principali (pari almeno all'1% della
capitalizzazione) si sono distinti Costruzioni (+13,4%) e Banche (+10,6%).
La volatilità è risultata in forte calo, a 5,83% per la Borsa e a 8,91%
per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione - Grazie all'andamento positivo dei
corsi, la capitalizzazione delle società nazionali quotate è cresciuta,
salendo dai 586,8 miliardi di euro di fine febbraio a 619,6 (pari al 49,4%
del Pil). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati, vede la Borsa a quota
602,9 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 11,7 e il Mercato Ristretto a 5.
Scambi - Gli scambi azionari (178.000 contratti e 2,78 miliardi di euro al
giorno) hanno evidenziato nel complesso una crescita del 25% rispetto al
mese precedente. Nel dettaglio, la media giornaliera è stata di 160.000
contratti e 2,71 miliardi di euro per le azioni quotate in Borsa (+14% e 25%
rispetto a febbraio), di 18.000 contratti e 67,4 milioni di euro per le
azioni quotate al Nuovo Mercato (+27% e 62%). Eni è risultata l'azione più
scambiata per controvalore, con il 12,2% degli scambi totale, seguita da Tim
(12,1%) e Stmicroelectronics (8,5%). La dimensione media dei contratti
negoziati sulle azioni della Borsa è leggermente cresciuta rispetto ai mesi
precedenti, senza evidenziare alcun effetto dell'abolizione dei lotti minimi
in vigore da gennaio. Nella fase diurna è risultata pari a 17.250 euro
(15.800 in febbraio), in quella serale a 4.200 (4.400 in febbraio). Anche
gli scambi di covered warrant sono stati in leggera crescita sia in termini
di contratti, con una media giornaliera di 24.600 (+4% su febbraio), sia di
controvalore, con una media giornaliera di 81,1 milioni di euro (+13%). Gli
scambi dell'after hours hanno seguito un andamento analogo a quello della
fase diurna, con una crescita del controvalore e dei contratti scambiati. La
media giornaliera è stata pari a 7.610 contratti (+14% rispetto ai 6.675 di
febbraio) e 24,7 milioni di euro (+24% rispetto ai 19,9 di febbraio).
Stabile il rapporto dell'intensità dell'attività di trading rispetto alla
fase diurna, attestato intorno al 16,0% per i contratti e al 3,5% per il
controvalore. Sul Mot si è assistito a una crescita della liquidità,
guidata dagli scambi di titoli di Stato che sono passati dai 656 milioni di
euro giornalieri di febbraio a 697 (+6%), raggiungendo il livello più
elevato a partire dal febbraio 2000. Sono invece risultati in leggero calo
gli scambi di obbligazioni, scesi da 39 a 34 milioni di euro al giorno
(-12%). Confermati anche gli elevati livelli raggiunti in febbraio dall'Euromot,
con scambi complessivi di 5.547 contratti e 182 milioni di euro, e una media
giornaliera pari a quasi due volte e mezza quella dell'anno 2001. I volumi
di negoziazione dei derivati azionari hanno visto una crescita per i futures
(di cui ricorreva la scadenza trimestrale), mentre sono stati in leggero
calo per le opzioni. La media giornaliera è cresciuta per gli scambi di
futures sul Mib30 (dai 18.500 di febbraio ai 19.500 di marzo in termini di
contratti standard e da 2,85 a 3,17 miliardi di euro al giorno in termini di
controvalore nozionale) e per il miniFIB (da 7.000 a 7.200 contratti
standard e da 214 a 234 milioni di euro di controvalore nozionale),
risultando invece in calo invece le opzioni su Mib30 (da 8.800 a 7.300
contratti standard e da 673 a 586 milioni di euro al giorno di controvalore
nozionale) e le opzioni su azioni (da 29.100 a 23.500 contratti standard e
da 157 a 132 milioni di euro al giorno di controvalore nozionale).
UNION
INVESTMENT GROUP: MERCATI DEI CAPITALI (OBBLIGAZIONARIO/ AZIONARIO) - MARZO
2002
Milano, 12 aprile 2002 - Mercato internazionale obbligazionario. A causa
della crescita dei rendimenti, il clima del mercato obbligazionario é
piuttosto teso; numerosi indicatori economici mostrano che l'economia
globale ha iniziato la ripresa, e gli scambi sono stati condizionati dalle
preoccupazioni riguardanti una prossima poltica monetaria restrittiva. Stati
Uniti - Situazione tesa: in marzo,sul mercato monetario Usa abbiamo assisito
ad un rialzo dei rendimenti che ha interessato tutte le scadenze; i nuovi
timori di un'inflazione in crescita dettati dai segnali di ripresa
dell'economia evidenziati da indicatori quali l'Indice della Fiducia dei
consumatori Usa, hanno reso pesante il clima, ed in tale contesto il forte
aumento del prezzo del petrolio é stato un ulteriore elemento di
incertezza. Il rendimento dei titoli di stato americani (Treasuries) a 30
anni ha chiuso il mese in crescita del 5,8% (40 punti base). Eccessive
attese per gli interessi: il clima economico statunitense é ulteriormente
migliorato, e gli indicatori principali mostrano una ripresa per il settore
industriale prevedendo un'invesione di tendenza probabilmente entro la fine
del 2002. La fiducia dei consumatori é conseguentemente salita - l'indice
di marzo é cresciuto oltre le attese raggiungendo quota 110.2, il livello
più alto dallo scorso agosto - e la disoccupazione sembrerebbe aver
terminato la sua corsa. Malgrado le contenute prospettive relative
all'inflazione, il mercato anticipa una netta inversione della politica dei
tassi e sconta un rialzo di almeno 150 punti base per la fine dell'anno.
Tale prospettiva ci sembra eccessiva e prevediamo un' andamento stabile dei
tassi d'interesse che favorisca le emissioni a lungo termine grazie ad un
rendimento che si aggiri intorno al 6%. Eurolandia - Aumento dei rendimenti:
come per gli Stati Uniti, anche per l'area Uem marzo é stato un mese di
scarso interesse; in Europa i crescenti segnali di una ripresa economica (a
marzo l'Indice della fiducia per il commercio della Germania occidentale, ad
esempio, é cresciuto oltre le attese raggiungendo i 91.8 punti)
accompagnati dai timori relativi alla ripresa dell'inflazione, hanno
determinato il rialzo dei rendimenti. In Germania l'attuale rendimento dei
titoli a reddito fisso era, a fine mese, del 5,09%. Nessuna novità circa Ie
attese per i tassi di riferimento: consideriamo eccessive le attese
(scontate nei prezzi) che anticipano in un rialzo superiore ai 90 punti base
entro la fine dell'anno, in seguito al miglioramento dei dati economici
(altro esempio, l'indice Reuters dei responsabili degli acquisiti , fiducia
dei consumatori, l'indice Ifo Business Climate). Nonostante non prevediamo
un allentamento della politica monetaria da parte della Bce, siamo convinti
che, alla luce di un'inflazione decisamente contenuta (2,7% in gennaio poi
scesa al 2,4% in febbraio) la Banca Centrale Europea manterrà invariato il
tasso ufficiale per il prossimo futuro, e che il tasso di rifinanziamento
(molto importante per Eurolandia) resterà attorno al 3,25%. I titoli a
medio termine (5 -7 anni) in particolare hanno conseguentemente sofferto
negli ultimi tempi facendoci scorgere un buon potenziale di crescita dei
prezzi per queste emissioni e sovrappesando quindi tali strumenti
finanziari. Resto d'Europa - Clima leggermente teso: il clima registrato in
marzo sui mercati obbligazionari dei Paesi europei non - Uem é stato
principalmente caratterizzato da rialzi dei rendimenti; anche in queste
piazze, i timori legati all'inflazione che seguirebbe la ripresa economica,
hanno avuto un'effetto negativo. Le obbligazioni ungheresi a medio-lungo
termine hanno rappresentato una rara eccezione ed i prezzi relativi sono
leggermente saliti. Gli Stati UE non Euro sono ancora interessanti: la
Svezia é, in questo momento, il mercato più interessante di tutta la
Scandinavia, e ciò grazie ai sondaggi che danno la maggiornanza degli
svedesi favorevoli all'ingresso nella moneta unica; una conseguenza di ciò
é il notevole rialzo della quotazione della corona svedese con conseguente
beneficio per il mercato monetario locale, tanto che la Svezia resta
sovrappesata nel nostro portfolio, con preferenza per le emissioni a medio
termine. Anche per i titoli a reddito fisso di Danimarca e Norvegia la
nostra valutazione rispetto al mese precedente non é cambiata: tra i Paesi
dell'europa dell'Est candidati all'ingresso nell'Uem, diamo sempre la nostra
preferenza a Ungheria e Polonia; data la crescente volatilità del fiorino
ungherese, si dovrebbero presentare opportunità d'acquisto e noi saremo
pronti a sfruttarle per aumentare il peso della nostra posizione in titoli
di quei Paesi. Scorgiamo un interessante potenziale sul mercato dei bonds
inglesi, soprattutto tra le scadenze a breve e medio termine a causa del
calo dei rendimenti; confermiamo che i rialzi dei tassi già scontati nei
prezzi sono attualmente da considerare eccessivi. Il mercato azionario
internazionale nel corso del mese in esame é stato caratterizzato da una
forte volatilità, pur registrando complessivamente una crescita dei prezzi
Stati Uniti - Speranze per la ripresa economica e preoccupazioni per i
profitti: in marzo, il mercato azionario Usa ha mantenuto una certa
volatilità così che i notevoli rialzi iniziali dei prezzi si sono in parte
annullati nel corso del mese e malgrado le incoraggianti notizie giunte dal
fronte economico. L'inattesa e forte crescita dell'indice della Fiducia dei
Consumatori e la revisione della crescita del Pil per il quarto trimestre
2001 dall'1,4 al 1,7% sono stati gli elementi che hanno sostenuto
l'andamento dei listini. Dall'altra parte, nel corso della cosidetta "Confession
Season", una sorta di momento della verità, le preoccupazioni
riguardanti le attese sui profitti aziendali e sulle prospettive di business
hanno depresso l'andamento dei prezzi nel corso dell'ultima parte del mese.
E' importante però dire che sia l'indice Dow Jones Industrial Aver. che il
Nasdaq sono cresciuti a marzo rispettivamente del 3 e del 7%. Persistono
rischi di correzioni dei prezzi: nonstante si possa al momento affermare che
la tanto attesa inversione di tendenza dell'economia sia iniziata e che il
Pil statunitense sia previsto in lieve crescita per il 2002, nel breve
termine le aspettative non dovrebbero esere troppo ottimistiche: é
soprattutto il basso livello degli utili aziendali accompagnato da
un'elevato livello di indebitamento a farci credere che difficilmente gli
investimenti stimoleranno la crescita. Non condividiamo dunque le attese
recentemente scontate nei rialzi dei prezzi dei titoli Usa che vorrebbero
imminente una solida ripresa economica: complessivamente (con le imminenti
relazioni degli utili relative al primo trimestre 2002) siamo convinti che
il primo semestre dell'anno in corso sarà ancora difficile e che non sono
da escludere volatilità e correzioni dei prezzi. Il nostro ottimismo si
concentra piuttosto sulla seconda metà dell'anno, dove é più facile
immaginare un mercato Usa protagonista di una solida e duratura crescita.
Europa e Germania - L'economia sembra essere promettente: i crescenti
segnali di una imminente ripresa dell'economia, sono stati il motore che ha
determinato, per i mercati europei, una buona performance (nel mese in
esame, malgrado qualche fluttuazione, i mercati hanno complessivamente avuto
un'andamento soddisfacente). In Germania l'importante indicatore e
anrticipatore dell'economia Ifo Business Climate per il commercio dell'ex-Germania
dell'Ovest é cresciuto dai precedentri 88.5 ai 91.8 punti, diffondendo la
convinzione che l'economia abbia toccato il fondo e sia ora pronta a
crescere. E proprio grazie alle buone prospettive legate all'economia, i
mercati hanno chiuso il mese con un bilancio positivo: l'indice Dax, ad
esempio, ha coronato la chiusura del mese di febbraio con un buon 7%,
l'indice Nemax All-Share, che nel frattempo aveva subito pesanti
contraccolpi, é riuscito, malgrado tutto, a registrare un progresso del 3%
mensile. Infine il Neuer Markt ha visto, per la prima volta dall'estate
scorsa, la quotazione e la privatizzazione di nuova società, la Repower,
che si occupa di impianti per la produzione di energia eolica. L'europa
resta sovvrapesata: manteniamo il nostro giudizio di sovvrapesare i mercati
azionari europei. Pur rimanendo convinti che solo una ripresa economica
degli Usa sarà in grado di dare il via alla ripresa globale, date le
elevate valutazioni del vasto mercato statunitense e la mancanza di
potenziale per una ristrutturazione, diamo la preferenza ai mercati azionari
del Vecchio Continente che beneficeranno di un miglioramento del clima
macro-economico, particolarmente in relazione ai cambiamenti strutturali,
così da farci percepire un'interessante potenzialità di crescita per le
borse europee. La riforma fiscale in Germania favorisce notevolmente le
società e ciò, insieme alla forte necessità di ristrutturazioni per le
aziende locali, dovrebbe dare a questo Paese un grande potenziale di
crescita nel lungo periodo (senza dimenticare che la questione delle
pensioni private darà ulteriore slancio al mercato azionario di
Francoforte). Giappone - L'indice Nikkei ha chiuso l'anno fiscale oltre
quota 11.000: all'inizio di marzo é proseguito il trend di crescita in in
atto ma nel corso del mese il mercato nipponico ha subito consistenti
correzioni dei prezzi; l'indice Nikkei, che era riuscito a raggiungere gli
11,900 punti, si é posizionato a fine marzo a quota 11.025, conseguendo pur
sempre una crecita del 4% rispetto al mese precedente. Dato che l'anno
fiscale si é chiuso proprio il 31 marzo 2002, sono state soprattutto le
banche (che stanno affrontando grosse difficoltà finanziarie) a beneficiare
del risultato superiore alla soglia di 11.000 punti, perché, in questo
modo, esse non dovranno procedere ad ulteriori attualizzazioni dei
rispettivi portafolgi azionari rispetto alla situazione registrata alla fine
del primo semestre (che ,in Giappone, coincide al settembre 2001).
Continuare a sfruttare opportunità di trading: con la netta riduzione delle
rimanenze di magazzino assistiamo ai primi segnali di un recupero economico,
e ciò, unito al basso peso dei titoli azionri giapponesi nei portafogli
internazionali, dovrebbe rendere possibile una crescita futura del mercato
locale. In seguito alle recenti correzioni dei prezzi, il potenziale di
crescita é ancor più consistente e, nel corso della prossima estate, ci
aspettiamo un mercato abbastanza positivo. Considerando le singole società,
abbiamo osservato un sempre maggior numero di notizie positive quali, ad
esempio, le recenti fusioni e alleanze nel settore dei semiconduttori (Fujitsu/Toshiba),
che dovrebbero rafforzare, nel lungo periodo, la fiducia degli investitori
nel mercato di Tokyo. Complessivamente possiamo affermare che il mercato
azionario locale potrà godere di una solida e duratura fase di crescita
solo quando la situazione economica globale si sarà finalmente rimessa e le
riforme annunciate saranno veramente attuate. Fino ad allora la borsa di
Tolyo resterà un mercato speculativo e di trading dove gli investitori più
che guardare alle potenzialità di crescita punteranno sulle opportunità
d'acquisto sfruttando le fasi di debolezza per incrementare il peso dei loro
portafolgli investiti in questa area; alla luce dei dati fondamentali
manteniamo un cauto giudizio di "underweight" per il Giappone.
Asia - Sostenuta dai positivi dati economici Usa: nel corso del mese in
esame, il mercato azionario asiatico ha goduto di un buon trend di crescita;
sono state soprattutto le principali piazze, Corea e Taiwan, a registrare
rialzi dei prezzi pari rispettivamente al 9 e 8%. Le buone notizie
economiche provenienti dagli Stati Uniti rappresentano proprio la principale
spiegazione per questo clima dei mercati dell'area geografica, i quali
scommettono su di una possibile ripresa economica per la fine dell'anno
corrente. Anche la piazza di Hong Kong ha avuto un buon andamento, e, dopo
lo scivolone di inizio anno, l'indice Hang Seng si é nuovamente spinto
oltre quota 11.000, crescendo di un buon 5% in marzo. La Regione asiatica
resta sottopesata: nonostante il positivo trend degli ultimi mesi,
particolrmente evidente per Ie piazze più importanti quali Corea e Taiwan,
la situazione per l'estremo Oriente resta soggetta a possibili correzioni.
Detto questo, il calo del prezzo del petrolio, bassi tassi d'interesse,
elevati livelli di liquidità domestica e migliori prospettive circa la
ripresa dell'economia negli Usa potrebbero, secondo noi, rendere possibile
la continuazione di un trend positivo per questa area e consentire la
prosecuzione del processo di consolidamento locale. Alla luce di tutto
questo diamo un guidizio positivo di "overweight" all'area,
mentre, in termini di giudizio sul singolo Paese continuiamo a preferire la
Corea avendo, per contro, ridotto il nostro precedente sovvrapeso per la
Tailandia: il mercato tailandese, infatti, non é più sottovalutato a causa
dei recenti rallies che hanno interessato soprattutto il settore bancario.
America Latina - Trend rialzista: i mercati azionari dell'America Latina
hanno complessivamente avuto un'andamento stabile nel mese in esame:
l'Argentina e il Messico, però, hanno registrato brillanti progressi con
incrementi dei prezzi di quasi il 10%. Per ciò che riguarda l'Argentina,
ora che il patto di stabilità tra il Governo centrale e le varie province
é stato siglato, sono state gettate le prememsse di base per il
proseguimento dei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale che
sembrano ben promettere. Per contro, a causa dell'incertezza relativa
all'esito delle prossime elezioni, l'indice brasiliano Bovespa ha subito una
flessione di quasi il 6%. Posizione Neutrale: ora che l'Argentina ha
abbandonato il doppio sistema di cambio e che si sno verificate le
condizioni necessarie per proseguire i negoziati con il FMI, un pacchetto di
aiuti dovrebbe giungere in breve tempo al Governo di Buenos Aires. In
Brasile, in seguito all'inaspettata riduzione del tasso d'interesse dello
scorso mese, siamo possibilisti circa nuove riduzioni dei tassi (dato anche
che gli interessi reali sono ancora in eccesso del 12%). Attualmente
assegnamo all'intera area sudamericana una valutazione neutrale (neutral
weighting), pomuovendola dalla precedente posizione di sottopeso (underweight).
Europa dell'est - Forti incrementi dei prezzi in Russia: fatta eccezione per
il mercato polacco, nel mese di marzo le piazze dell'europa dell'est sono
state generalmente positive: mentre Ungheria e Polonia hanno registrato
crescite limitate nell'ordine del 2 o 3%, il mercato di Mosca é cresciuto
di quasi il 21% nel corso del solo mese di marzo e in termini di indice Rts.
Data la situazione relativamente positiva in Russia, gli investitori che
puntano sui mercati emergenti continuano ad optare per le azioni russe le
quali seguitano a beneficiare del netto rialzo del prezzo del petrolio.
Manteniamo giudizio di "overweighting": dati i progressi attesi
dalle riforme, al calo dei tassi d'interesse e alle favorevoli valutazioni
comparative, diamo un giudizio positivo riguardo ai rendimenti futuri dei
mercati dell'europa orientale. Accanto alla Russia, diamo una netta
preferenza all'Ungheria che, in termini macroeconomici, é posizionata molto
al di sopra di Polonia e Repubblica Ceca. Budapest rispetta già quasi
completamente i criteri di convergenza relativi all'ingresso nella Ue e può
ragionevolmente scommetere su negoziati positivi per poter divenire membro
dell'Unione Europea. Manteniamo la nostra valutazione favorevole rispetto al
mercato azionario della Russia (che offre attualmente interessanti
opportunità d'investimento dato soprattutto il primato economico
nell'area). Nel 2002 le autorità russe prevedono una crescita del Pil pari
al 3,5%, con una forte crescita della domanda interna e dei fattori che ne
beneficiano; l'agenda delle riforme ha già dato i primi risultati e nuovi
passi che stimolino il mercato, quali la ristrutturazione delle uitilities e
il monopoliio delle telecomunicazioni, stanno per essere compiuti. Per ciò
che riguarda il prezzo del petrolio (fondamentale per l'economia russa) per
il 2002 non crediamo che mediamente possa scendere sotto i 18 dollari al
barile. Ciò detto, ci aspettiamo una certa volatilità causata dalla
necessità di trovare un compromesso tra l'Opec e la Russia, la cui capacità
di esportazione sta crescendo e che gode attualmente di una più forte
posizione geopolitica. Riguardo alla Polonia, crediamo che le riforme
strutturali daranno i primi frutti verso la fine dell'anno con conseguenti
benefici per la crescita economica locale; il principale problema del Paese
continua ad essere rappresentato dall'alto tasso di disoccupazione. Infine,
a livello settoriale, diamo attualmente la preferenza per il settore
bancario dell'europa dell'est in quanto dovrebe essere il primo a
beneficiare dell'adozione dei criteri di convergenza e la riduzione dei
tassi d'interesse, soprattutto, dovrebbe sostenere la capacità del settore
di concedere prestiti. In Russia, segnaliamo titoli azionari di società
dell'industria petrolifera e delle utilities.
RELAZIONE
MENSILE FONDI OBBLIGAZIONARI UNION (MARZO 2002)
Milano, 12 aprile 2002 - UniEuroAspirant - Rispetto al debole andamento dei
mercati obbligazionari di Eurolandia, i mercati obbligazionari dell'Europa
orientale (che rappresentano oltre il 50% del volume del fondo), hanno
evidenziato condizioni di stabilità. Anche a livello valutario non si sono
avuti grossi cambiamenti, solo in Ungheria si sono verificate leggere
tensioni a causa delle imminenti elezioni, cos', il gestore del fondo, ha
sfruttato le fasi di debolezza di quel mercato per incrementare le posizioni
sul mercato ungherese, in quanto, indipendentemente dall'esito elettorale,
riteniamo positive le prospettive locali di lungo termine. Abbiamo inoltre
aumentato leggermente le nostre posizioni in Polonia e Gran Bretagna. In
Bulgaria abbiamo venduto obbligazioni con scadenza 2007, e li sostituendoli
con una nuova emissione (scadenza: 2015). Abbiamo anche ridotto, (con
interessanti prese di profitto) i titoli emessi da Kamps e Robert Bosch
presentinel portafolgio di UniEuroAspirant. Per contro abbiamo, per la prima
volta, inserito nel portafoglio prestiti obbligazionari della britannica
Hilton e denominati in sterline. UniEuropeRenta - I rendimenti della zona
euro sono considerevolmente cresciuti in conseguenza a dati congiunturali
Usa decisamente migliori rispetto alle previsioni, circostanza che non ha
mancato di influenzare il fondo UniEuropeRenta; sono state colte le
opportunità offerte da temporanee flessioni delle quotazioni in Ungheria
per effettuare nuovi acquistii. A seguito di diminuzioni dei differenziali
di rendimento, abbiamo venduto parte degli strumenti fondiari in portafoglio
e sfruttato la milgiore performance del gruppo automobilistico Fiat per
prendere profitto. Il peso di obbligazioni societarie é stato però
mantenuto attraverso la sottoscrizione di una nuova emissione del gruppo
chimico e farmaceutico Bayer. UniKapital è un fondo obbligazionario che
investe principalmente in emissioni obbligazionarie in euro a breve termine,
con durata fino a tre anni. La nuova liquidità in entrata é stata
investita prevalentemente in titoli di stato italiani ed americani (Treasuries).
SonoI inoltre presenti emissioni governative dell'Australia per
diversificare il portafolgio: crediamo infatti che l'Australia beneficierà
dell'aumento del prezzo delle materie prime e che la valuta locale sarà
rafforzata contro il dollaro Usa. Abbiamo inoltre deciso di partecipare al
mercato obbligazionario corporate attraverso l'acquisto di nuove ed
interessant emissioni del gruppo Bayer. UniDollarBond - Questo fondo
obbligazionario, che investe prevalentemente in Usd, è stato penalizzato
dalla debolezza del mercato obbligazionario americano, situazione che si è
anche riflessa in una curva dei rendimenti più piatta. In previsione di una
imminente ripresa congiunturale, le quotazioni sono state oggetto di
pressioni spesso notevoli; abbiamo utilizzato i nuovi flussi in entrata per
ridurre la duration di UniDollarBond, gestendo la duration stessa da un
punto di vista "tattico" attraverso contratti futures. La buona
situazione del mercato messicano è stata da noi sfruttata per ridurre
posizioni nel segmento delle obbligazioni societarie: sono così state
liquidate (con interessanti prese di profitto) emissioni di Pemex e Grupo
Televisa. UniRenta Corporates è un fondo obbligazionario globale, che
investe in obbligazioni societarie con elevata valutazione di rating; gli
investimenti che compongono sono espressi principalmente in dollari Usa. Nel
mese in esame abbiamo aumentato gli investimenti in imprese del settore
energia e approvvigionamenti, poichè sembrano esaurirsi lentamente le
conseguenze e gli effetti della bancarotta Enron (anche se, nonostante
l'incremento delle posizioni, restiamo ancora sotto il peso indicato dal
benchmark). Un peso maggiore é stato dato anche alle compagnie aeree (ad
esempio British Airways), anche se sul settore sussistono incertezze in
considerazione del futuro andamento dei prezzi petroliferi. Il settore
automobilisticho ha proseguito sino a metà marzo il rialzo che era iniziato
in febbraio (al riguardo avevamo sottoscritto nuove emissioni di Ford con
scadenza 2007 e 2011). Il settore delle telecomunicazioni è stato ancora
caratterizzato da un'elevata volatilità, e ciò sembra dovuto soprattutto
dagli annunci fatti da Qwest, At&T e WorldCom. Il settore del tabacco
soffre invece di una certa incertezza a causa dei crescenti rischi di
procedimenti giudiziari, per questo motivo abbiamo ceduto i titoli Bat.
UniEuroRenta Corporates è un fondo obbligazionario che investe
esclusivamente in obbligazioni societarie denominate in euro. Il clima di
mercato per le obbligazioni corporates si conferma complessivamente
favorevole, e il gestore del fondo ha colto questa fase per incrementare gli
investimenti nel settore automobilistico (tra i quali Michelin e General
Motors). Sempre nel settore auto abbiamo anche ceduto (con prese di
profitto) alcuni titoli, quali, ad esempio, quelli del gruppo FIAT. Il
settore finanziario ha evidenziato un andamento stabile e non vi sono state
nuove importanti emissioni. Invece, il precedente sovrappeso dato al settore
delle telecomunicazioni è stato riportato ad un livello neutrale attraverso
la vendita di titoli British Telecom e Deutsche Telekom. Nel comparto delle
industrie di base hanno suscitato grande interesse soprattutto le nuove
emissioni di Bayer e ThyssenKrupp, da noientrambe sottoscritte: Bayer
necessita di fondi per finanziare l'acquisizione di Aventis Crop Science, e
i dazi sull'acciaio introdotti dal governo Usa non hanno avuto effetti sulla
nuova emissione di ThyssenKrupp, dato che i segmenti interessati dai
suddetti dazi non rappresentano alcun fatturato di rilievo per questa
azienda. Consigliamo però prudenza dato che possibili effetti secondari
potrebbero in futuro influenzare negativamente su questo mercato
mercato.
LA
LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATO DELL'ENERGIA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER 200.000
PMI TAVOLA ROTONDA A MILANO DEL GRUPPO MULTIUTILITY
Milano, 12 aprile 2002 - Si è tenuta ieri a Milano la tavola rotonda
"" La liberalizzazione del mercato dell'energia: nuove opportunità
per 200.000 Pmi ", con la partecipazione di rappresentanti delle
primarie associazioni di categoria a livello nazionale e di figure
istituzionali che hanno commentato lo stato dell'arte dei processo di
liberalizzazione. Si è trattato di un importante momento di dibattito sulle
opportunità che la liberalizzazione dei mercato dell'energia elettrica va a
creare per il tessuto imprenditoriale italiano ed in particolare per la
piccola e media impresa. Il convegno, promosso dal Gruppo Multiutility,
leader italiano nella costituzione e nel l'approvvigionamento energetico a
Consorzi e Gruppi d'Acquisto, ha esaminato in profondità il versante
istituzionale e i punti di vista delle categorie imprenditoriali su questo
tema, cercando di fare una panoramica sui ruoli nuovi che il progetto
comunitario di un mercato energetico liberalizzato comporta. Gli interventi
dei relatori, tra cui spicca la presenza dell' Ori. Saglia, componente della
Commissione Attività produttive della Camera ed i rappresentanti delle
maggiori Associazioni di Categoria, hanno messo in luce uno scenario
articolato e in veloce evoluzione per quanto concerne sia i temi normativi
sia le competenze che il mercato e le sue trasformazioni vanno a richiedere
ai soggetti che vi si confrontano. Se, infatti, fino a poco tempo fa la
gestione dell'energia era appannaggio dei monopolista, ora e sempre più in
futuro le imprese italiane si troveranno di fronte ad una pluralità di
fornitori. Tutto questo in virtù dei " Decreto Bersani " che
introduce una progressiva liberalizzazione dei mercato attraverso la
definizione di soglie minime di consumo al di sotto delle quali è precluso
per ogni impresa l'accesso al mercato libero. Così, dal 1° gennaio di
quest'anno la facoltà di scelta dei fornitore è estesa a tutte le imprese
o i consorzi con consumi annui complessivi pari ad almeno 9 Gwh e
individuali superiori a 100.000 Kwh. Ma il dato più significativo,
introdotto dalla Legge 5 marzo 2001 n.57, è che a partire da tre mesi dalla
vendita dell'ultima Genco (le centrali di proprietà Enel) possano acquisire
la qualifica di "Cliente idoneo" tutti i soggetti con consumi
annuali superiori a 100.000 Kwh, pari ad una spesa lorda di circa 15 mila
Euro all'anno. Si stima che saranno 200.000 le piccole medie imprese a
beneficiare dei l'abbassamento delle soglie: un vero e proprio esercito
pronto a riversarsi sul mercato libero e a determinarne un impennata nella
domanda. Per tali aziende, tuttavia, la liberalizzazione non porterà solo
opportunità di sviluppo, ma anche problematiche connesse alla difficoltà
di trovarsi ad operare in un mercato nuovo, estremamente dinamico e
frammentato, con controparti forti e dalle notevoli dimensioni finanziarie.
In tale situazione know-how tecnico, aggiornamento normativo e abilità
commerciali diventano requisitii necessari per poter spuntare
approvvigionamenti di qualità a prezzi competitivi. In seguito alla
liberalizzazione, quindi, l'imprenditore che deve affrontare il mercato
energetico necessita di notevoli competenze, sia da un punto di vista
tecnico (struttura dei consumi, gestione e ottimizzazione della propria
fornitura), sia da quello commerciale (conoscenza delle formule contrattuali
dei diversi operatori e capacità di valutazione delle offerte,
aggiornamento costante sui temi di normativa). In questa situazione il
consulente energetico si pone come il referente in grado di supportare
l'impresa nel processo relativo agli approvvigionamenti energetici, con
competenze non solo tecniche e ingegneristiche, ma anche commerciali e
finanziarie. Si tratta quindi di una figura polivalente il cui scopo è
farsi carico di tutti g!i aspetti relativi alla fornitura di energia e che
quindi vuole fornire alle PMI un know-how specialistico e mirato. Un quadro
d'insieme degli interventi: Stefano Masini, Responsabile Nazionale Energia
della Coldiretti, ha esplicitato il forte interesse che le imprese agricole
mostrano verso il processo di liberalizzazione. "L' attesa che il mondo
dell'agricoltura nutre verso l'abbassamento delle soglie di accesso al
mercato libero è crescente. Ci troviamo di fronte ad un meccanismo che
porterà sicuramente risparmi, ottimizzazioni ed evidenti benefici
economici, ma un risvolto ulteriore sarà altrettanto importante: crescerà
la cultura dell'imprenditore, che sarà spinto ad avvalersi di strumenti e
nuove figure professionali che creino condizioni di miglioramento delle
performance. Per questo auspichiamo che siano accelerati i tempi di
privatizzazione della terza Genco, passo immediatamente precedente alla
liberalizzazione dei mercato energetico per le Pmi" Analogo nei toni il
commento di Filippo D'Andrea, Responsabile Nazionale Energia Cna: " Per
il comparto artigianale e della piccola e media impresa è fondamentale
accedere entro settembre al mercato. La decisione presa nel corso dei
vertice di Barcellona d'imporre entro il primo gennaio 2004 la completa
liberalizzazione per le imprese a livello europeo è per le Pmi un segnale
molto importante. Bisogna tuttavia decretare una completa liberalizzazione
sul mercato italiano già a partire dal 2003 per non penalizzare
drasticamente le Pmi che stanno finanziando il mercato libero delle grandi
aziende. E' per questo che stiamo avviando a livello nazionale un progetto
di aggregazione fra gli artigiani che porterà alla costituzione di un
gruppo d'acquisto con forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori
e capace di cogliere le opportunità più vantaggiose sul mercato
energetico". Matteo Ballarin, che coordina le attività dei Gruppo di
Acquisto di Apindustria Verona - ha illustrato il punto di vista di
un'istituzione già attiva: un lavoro di un anno e mezzo concretizzato nella
costituzione di consorzi che hanno consumi nell'ordine di 5 milioni di euro.
" Lo strumento dei Consorzio ci ha permesso di superare alcuni dei
limiti peculiari dei sistema delle PMI, in primis l'elevata disaggregazione
dei potere d'acquisto. Una gestione centralizzata dell' approvvigiona mento
energetico e della consulenza dei gruppo d'acquisto hanno consentito di
ottenere ottimi risultati sia in termini di risparmio che di qualità dei
servizio." Un esempio di come la capacità di seguire l'evoluzione
normativa porti a situazioni vincenti è stato presentato da Gianluca
Fontana, Responsabile dei Consorzio di Autoproduzione El.Va. Consortile
(Elettrica Vallecamonica). "La nostra esperienza ci ha portato a
cogliere le opportunità che, prima ancora dei Decreto Bersani, erano insite
nella Legge 9/91: il consorzio di autoproduzione ci ha permesso di creare
circuiti di imprese che affrontano l'approvvigionamento elettrico con lo
schema dell'integrazione verticale, andando ad affittare le centrali e
ripartendo i costi di affitto per quote associative". Infine Germano
Zanini, Amministratore Delegato di Multiutility Spa, sottolinea che il
mercato libero presenta non solo opportunità, ma anche complessità per
tutte le imprese che non posseggano le competenze, il know-how e la forza
necessari per spuntare condizioni d'acquisto favorevoli. "Di qui
l'opportunità per le imprese di aggregarsi in gruppi di acquisto nei quali
viene raggiunta la massa critica per esercitare un forte potere contrattuale
nel confronti dei fornitori. E da qui anche l'opportunità dì avvalersi di
partner esperti tanto nella costituzione e nella gestione di aggregati fra
imprese quanto nella contrattazione con grandi fornitori. Solo in questo
modo le Pmi italiane potranno affrontare ad armi pari la concorrenza
europea, che paga l'energia mediamente il 30% in meno delle competitor
italiane, e diventare così vere protagoniste dell'economia dei
domani".
MULTIUTILITY:
UN NUOVO PARTNER ENERGETICO PER LE PMI
Milano, 12 aprile 2002 - Il Gruppo Multiutility, forte di una clientela di
oltre 5000 operatori economici in Italia e della collaborazione con le
principali associazioni di categoria e settoriali, è una realtà innovativa
dei mercato delle utilities ed in particolare dell'energia elettrica.
Multiutility si propone infatti come partner degli operatori economici che
devono affrontare la nuova normativa e le modalità commerciali di
approvvigionamento dell'energia, derivanti dal processo di liberalizzazione
in corso. La partnership fornita poggia su un insieme di servizi che mirano
all'ottimizzazione dei consumi e al contenimento dei costi energetici al
fine di garantire alle imprese clienti la massima competitività. La Società,
con sede legale a Verona e sedi periferiche a Modena, Padova, Brescia e
Milano, si rivolge fondamentalmente al mercato delle piccole e medie
imprese, con l'offerta di un portafoglio di servizi estremamente qualificati
che vanno dall'audit energetico personalizzato (monitoraggio dei consumi,
valutazione dei risparmi da uso efficiente, ecc.), all'approvigionamento e
alla consulenza normativa che fanno di Multiutility un punto di riferimento
italiano per la costituzione di consorzi e gruppi di acquisto, condizione
indispensabile per cogliere i vantaggi economici nel mercato liberalizzato
dell'energia. Le recenti evoluzioni normative hanno infatti determinato la
nascita della figura dei "Cliente Idoneo", un soggetto che le per
dimensioni dei suoi consumi energetici può accedere a formule non
standardizzate di approvvigionamento e di contrattazione con il trader di
energia; e se oggi le dimensioni di questa idoneità sono ancora tali da
consentire l'accesso solo a soggetti imprenditoriali di grandi dimensioni o
a consorzi con processi di costituzione complessi e vincolanti, il futuro
sarà a breve segnato da un ulteriore abbassamento dei limiti dimensionali e
dalla facilitazione delle procedure di costituzione di consorzi o gruppi
d'acquisto. Multiutility si inserisce in questo contesto come consulente
fornendo l'esperienza e il know how di gestione di una problematica nuova e
delicata, che comporta un costante aggiornamento sui temi normativi e una
forte competenza sui temi dei consumo energetico. In questo modo l'operatore
economico può raggiungere obiettivi di ottimizzazione dei costi e dei
consumi senza dover investire risorse dedicate e ulteriori costi interni su
questo specifico argomento.Da qui la scelta di Multiutility di essere il
partner che consente alla singola impresa, tramite il gruppo di acquisto, di
concentrarsi sul proprio core business godendo dei vantaggi di una migliore
gestione tecnica e commerciale dell'energia elettrica. Questo grazie ad una
capiliare copertura dei territorio attraverso una rete di consulenti
commerciali qualificati che seguono il cliente tanto nel momento della
consulenza quanto nell'approvvigionamento. Le origini dei Gruppo
Multiutility, operativo dal 1998 e nel 2001 certificato come grossista
presso l'Autorità dell'energia, risalgono ai primi anni dei Novecento. La
compagine societaria, recentemente rafforzata dall'ingresso nel capitale di
importanti realtà dei mondo finanziario quali il Gruppo Banca Lombarda,
settimo operatore bancario nazionale, fa capo ad un pool di imprenditori
dell'area veneta e lombarda. Questi operatori sono strettamente legati da
vincoli di parentela e societari ai fondatori della "Lucense", una
delle prime realtà produttive italiane di energia elettrica di inizio
secolo. Il Gruppo Multiutility, attualmente operativo nelle principali
regioni dei Nord Italia è leader nella formazione e nell'approvvigionamento
energetico di Consorzi e Gruppi di acquisto grazie ai quali annovera tra i
clienti oltre 5000 operatori economici e rapporti di partnership con le
principali associazioni di categoria e settore. Multitutility forte di
questi risultati sta ora affrontando linee di espansione dei proprio bacino
di clientela nelle regioni dei Centro Italia, dove sta promuovendo la
nascita di nuovi consorzi mentre è prevista l'intera copertura dei
territorio nazionale con i propri servizi e forniture entro la fine dei
2002. Multiutility oggi è una realtà che ha intermediato nel 2001
1.450.000.000 di KWh per un controvalore di circa 90 milioni di Euro con
circa 100 collaboratori tra dipendenti e consulenti commerciali con un forte
radicamento sul territorio. Direttore generale è Germano Zanini, una figura
già inserita nel tessuto imprenditoriale dei Nordest grazie a una
precedente esperienza nel top management di Dellas SpA (società leader in
Italia nella produzione di utensili diamantati) e attuale amministratore
all'interno dei Gruppo Cattolica Assicurazioni.
ENERGIT
AMPLIA LA RETE DI DISTRIBUZIONE INDIRETTA 26 PARTNER IN 7 REGIONI ITALIANE:
QUESTI I NUMERI DELL'ESPANSIONE DEL CANALE DI VENDITA INDIRETTA DI ENERGIT
Milano, 12 aprile 2002 - Energit, azienda attiva con soluzioni convergenti
nel settore dell'energia, delle telecomunicazioni e dei servizi Internet,
annuncia l'ampliamento della rete di vendita indiretta, attraverso
l'affiliazione di nuovi partner in sette regioni italiane. La struttura
commerciale di Energit, che opera sul territorio da tre sedi dislocate a
Cagliari, Roma e Milano, attualmente conta su cinque Area managers e 100
venditori indiretti. A questi l'azienda ha in programma di affiancare una
rete di partner distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le 26 aziende
che diventeranno partner di Energit sono software house, system integrator,
ma anche utilities con grandi basi di clienti che desiderano integrare i
propri servizi con quelli di Energit. L'espansione della rete commerciale è
funzionale a consolidare la presenza dell'azienda sul mercato, posizionando
in modo distintivo la propria offerta. "La ricerca di partner in tutto
il territorio nazionale rientra nella strategia di attivazione e
qualificazione del canale che Energit ha implementato da pochi mesi" -
ha dichiarato Luigi Filippini, Presidente e Amministratore Delegato di
Energit - "La vendita tramite canale permetterà una più incisiva
penetrazione del mercato misurata dalla capacità di implementare servizi
integrati". Oltre la Sardegna, dove già la società dispone di una
vasta e capillare rete di distribuzione diretta e indiretta, sono 7 le
regioni italiane su cui Energit punta per l'ampliamento della propria
struttura di vendita indiretta: il Lazio dove ricerca cinque partner, le
Marche e l'Umbria rispettivamente con due, il Piemonte con cinque, la
Lombardia con sette, la Campania con due, infine la Puglia con tre. "Le
aziende partner che stiamo ricercando sono società dinamiche capaci di
capire il pacchetto di servizi integrati che caratterizza la nostra offerta
di energia, telecomunicazioni, internet e billing e quindi conseguentemente
in grado di proporlo ai propri clienti" ha aggiunto Franco Nonnis,
direttore commerciale di Energit.
RISULTATI
DI TRAFFICO DEL GRUPPO LUFTHANSA NEL PRIMO TRIMESTRE 2002 MIGLIORAMENTO
SIGNIFICATIVO DELL'UTILIZZO DELLA CAPACITÀ DISPONIBILE. PASSEGGERI E CARGO
AL DI SOTTO DEI LIVELLI REGISTRATI NEL 2001
Milano, 12 aprile 2002 - I risultati di traffico registrati da Lufthansa nel
corso dei primi tre mesi dell'anno continuano a risentire degli attacchi
terroristici negli Stati Uniti. I passeggeri e il volume delle merci
trasportate nei primi tre mesi dell'anno risultano al di sotto dell'anno
precedente. Tuttavia, grazie a un'ottimizzazione della rete di collegamenti,
Lufthansa ha registrato un miglioramento significativo nell'utilizzo della
capacità. Tra gennaio e marzo 2002, 9,7 milioni di passeggeri hanno scelto
le compagnie aeree del Gruppo, un calo del 11,4% rispetto allo stesso
periodo del 2001. Tuttavia il coefficiente di riempimento aeromobili ha
raggiunto un massimo storico di 73,1%, un incremento del 2,8%. Questo dato
è attribuibile a un calo della capacità del 12,7% contrapposto a una
diminuzione delle vendite del 9,1%. Nei primi tre mesi del 2002, Lufthansa
Cargo ha trasportato un totale di 395.534 tonnellate di merci e posta,
registrando una flessione del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2001.
Grazie alla riduzione della capacità, il coefficiente di riempimento cargo
si è attestato sul 68,4% registrando un incremento del 2,6% rispetto
all'anno precedente. Il coefficiente di riempimento complessivo del gruppo
Lufthansa, cargo e passeggeri, ha raggiunto un risultato record del 71,0%
con un aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2001.
Il Gruppo Lufthansa
Gen-Mar 2002
Gen-Mar 2001 Variazione %
Passeggeri (in migliaia)
9.660
10.903
- 11,4
Posti disponibili per Km (in milioni)
26.394
30.223
-12,7
Posti venduti per Km (in milioni)
19.301
21.232
-9,1
Coefficiente di riempimento passeggeri (%)
73,1
70,3
+2,8
Cargo + Posta (in migliaia di tonnellate)
396
424
-6,7
Coefficiente di riempimento cargo (%)
68.4
65,8
+2,6
Tonnellate disponibili per Km (in milioni)
5.114
5.781
-11,5
Tonnellate vendute per Km (in milioni)
3.633
3.953
-8,1
Coefficiente di riempimento compless. (%) 71,0
68,4
+2,6
Numero dei voli
119.099
136.260
-12,6
I
risultati finanziari del Gruppo per il primo trimestre del 2002 saranno resi
noti il 15 maggio 2002 e saranno disponibili anche sul sito www.lufthansa-financials.de
, in tedesco e inglese.
EUROP
ASSISTANCE IN CONTINUA CRESCITA IL BILANCIO 2001 SI É CHIUSO CON UN
INCREMENTO DELLA CIFRA D'AFFARI DELL'8% E DEGLI UTILI DEL 33% RISPETTO AL
2000
Milano, 12 aprile 2002 - Un 2001 in positivo quello di Europ Assistance
Italia che ha presentato oggi i dati di bilancio annuale, confermando una
costante crescita. A cominciare dalla cifra d'affari, che ha segnato un
incremento di 11,8 milioni di Euro rispetto al 2000, raggiungendo quota
159,5 (+8%). In netto miglioramento anche l'utile pre tasse, passato da 10,7
a 13,3 milioni di Euro (+10,1%) con l'utile netto che sale da 4,9 a 6,5
milioni di Euro (+33%). Un risultato raggiunto in gran parte grazie alla
crescita delle attività per i clienti in essere, nell'area dell'innovazione
di prodotto e in quella dello sviluppo di nuove tipologie di partnership;
tra queste, significativa l'esperienza maturata col settore bancario, con il
rafforzamento di iniziative per la realizzazione di progetti di
fidelizzazione della clientela. In particolare, nel 2001 è stato lanciato
il nuovo progetto Dimensione Salute, che rappresenta attualmente il più
innovativo e completo pacchetto di prestazioni di assistenza nell'ambito
sanitario con servizi come la Second Opinion, la telemedicina, la
teleassistenza, l'assistenza domiciliare e altri servizi che si affiancano a
quelli tradizionali legati al rimpatrio sanitario e alla centrale medica
operativa. "In uno scenario fortemente competitivo e segnato dagli
avvenimenti dell'11 settembre - ha dichiarato Mauro Melis, Amministratore
Delegato di Europ Assistance Italia - Europ Assistance è riuscita a
confermare la costante progressione in cifra d'affari e redditività
caratteristiche degli ultimi anni grazie alla capacità di innovare
costantemente la propria offerta e di stringere rapporti di partnership con
i propri clienti. Il 2002 si prospetta un anno ricco di nuove sfide, in cui
Europ Assistance sarà protagonista in aree a forte sviluppo, prevedendo
anche importanti acquisizioni esterne, in società che operano in settori
strategici per l'assistenza e call center". Gli ottimi risultati di
Europ Assistance in Italia spingono in alto anche quelli della holding. Il
Gruppo Europ Assistance ha chiuso il 2001 con un fatturato di 483,4 milioni
di Euro (+6% sul 2000).
SACOFIN
ACQUISTA DA BÉGHIN-SAY IL GRUPPO ERIDANIA
Milano, 12 aprile 2002 - SaCoFin, società controllata pariteticamente da
Sadam Zuccherifici (Gruppo Maccaferri), Co.Pro.B. (cooperativa agricola
aderente alla Confcooperative) e Finbieticola (società finanziaria
partecipata dalle principali associazioni dei bieticoltori italiani), ha
perfezionato l'acquisto da Béghin-Say SA del 100% del Gruppo Eridania,
principale produttore di zucchero in Italia con una quota di produzione del
46%. Il controvalore dell'operazione è di circa € 410 milioni. Mediobanca
ha assistito, congiuntamente allo studio Gnudi, la SaCoFin in qualità di
advisor finanziario.
IN
INDIA TRA MEDITAZIONE... E AFFARI DELHI, BOMBAY, BANGALORE DAL 14 AL 19
APRILE
Milano, 12 aprile 2002. Sono 1.307 le imprese lombarde su un totale di 4.133
imprese italiane che svolgono attività di import-export con l'India: 558 a
Milano, 175 a Varese, 154 a Bergamo, 146 a Brescia, 98 a Como, 57 a Pavia,
49 a Lecco, 30 a Mantova, 9 a Sondrio, 9 a Lodi e 22 a Cremona. Per loro, e
non solo, sono in arrivo incontri d'affari e viste ad aziende indiane dal 14
al 19 aprile a Delhi, Bombay, Bangalore. Promos, azienda speciale della
Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in
collaborazione con Regione Lombardia ed Assolombarda, organizza l'iniziativa
"Missione economica in India". La missione, che è al seguito di
una delegazione istituzionale toccherà le città di Delhi, Bombay e
Bangalore. Promos ed i suoi desk presenti in India, coadiuveranno le piccole
e medie imprese lombarde nel creare incontri d'affari e visite alle aziende
locali. Alcuni settori coinvolti sono: agro-industriale, tessile, meccanica,
impiantistica, ambiente-smaltimento-pubblic utilities, ITC. "Il volume
d'affari tra l'area milanese e l'India - ha dichiarato Bruno Ermolli,
presidente di Promos,azienda speciale della Camera di Commercio di Milano
per l'internazionalizzazione - si è attestato negli ultimi tempi intorno ai
300 milioni di euro l'anno, con una quota di esportazioni da Milano verso
l'India pari a circa 130 milioni di euro annui e una quota di importazioni
pari a circa 150 milioni di euro. A dimostrazione di una sostenuta crescita
della produzione industriale e di una rilevante competitività
internazionale acquisita dai prodotti e dalle tecnologie indiani".
Elaborazione: Camera di Commercio di Milano (in migliaia di euro) 2000
2000
|
|
IMPORT
|
% su
Lombardia
|
% su
Italia
|
EXPORT
|
% su
Lombardia
|
% su
Italia
|
BERGAMO
|
71.170,37
|
14,7%
|
4,4%
|
40.432,91
|
12,1%
|
4,0%
|
BRESCIA
|
46.603,26
|
9,6%
|
2,9%
|
24.836,39
|
7,4%
|
2,5%
|
COMO
|
36.961,78
|
7,6%
|
2,3%
|
10.211,27
|
3,1%
|
1,0%
|
CREMONA
|
3.977,62
|
0,8%
|
0,2%
|
9.470,42
|
2,8%
|
0,9%
|
LECCO
|
3.641,01
|
0,8%
|
0,2%
|
4.078,78
|
1,2%
|
0,4%
|
LODI
|
984,24
|
0,2%
|
0,1%
|
559,95
|
0,2%
|
0,1%
|
MILANO
|
264.630,91
|
54,7%
|
16,3%
|
175.774,48
|
52,5%
|
17,4%
|
MANTOVA
|
11.559,78
|
2,4%
|
0,7%
|
3.857,73
|
1,2%
|
0,4%
|
PAVIA
|
6.827,63
|
1,4%
|
0,4%
|
28.278,85
|
8,5%
|
2,8%
|
SONDRIO
|
6.288,99
|
1,3%
|
0,4%
|
1.367,18
|
0,4%
|
0,1%
|
VARESE
|
31.565,50
|
6,5%
|
1,9%
|
35.700,74
|
10,7%
|
3,5%
|
TOTALE LOMB.
|
484.211,09
|
100,0%
|
29,8%
|
334.568,70
|
100,0%
|
33,2%
|
TOTALE ITALIA
|
1.625.323,13
|
|
1
|
1.007.365,33
|
|
100,0%
|
I
RETAIL IN EUROPA RISENTONO DELLE PERDITE DOVUTE ALLE DIFFERENZE INVENTARIALI
PER 28,9 MILIARDI DI EURO E PUNTANO A UNA RAPIDA IMPLEMENTAZIONE DELLA
PROTEZIONE ALLA FONTE
Cusago, (Mi) 12 aprile 2002.- I rappresentanti dei principali gruppi europei
del Retail, si sono incontrarti il 4 e 5 aprile a Barcellona per discutere
sull'impatto economico dovuto alle differenze inventariali e sulle possibili
soluzioni da adottare per ridurre il fenomeno. Secondo uno studio condotto
dall'Istituto inglese Centre for Retail Research (Crr), i furti e gli
ammanchi di magazzino sono, in Europa, la causa di una perdita pari a 28,9
miliardi di Euro. L'incontro, denominato "European Source Tagging
Forum" è stato organizzato dalla Checkpoint Systems, leader mondiale
nei settori della Protezione alla Fonte, dei sistemi barcode e per le
soluzioni basate sulla Nuova Radio Frequenza Digitale. Al Forum intervengono
quali relatori, i delegati dei più grossi gruppi a livello internazionale
del Retail, della Grande Distribuzione e delle catene commerciali quali
Carrefour, Intermarché, El Corte Inglés, Kaufhof, Royal Vendex KBB,
B&Q (Kingfisher Group), che hanno discusso approfonditamente con i
propri colleghi sul tema della Protezione alla Fonte. "Secondo le
nostre stime, le differenze inventariali nei magazzini dei retailer
dell'Europa Occidentale ammontano a 28,9 miliardi di Euro all'anno, pari
all'intero fatturato annuo del retail della Norvegia.", afferma Joshua
Bamfield, professore del Centre for Retail Research. "Una cifra che
rappresenta l'1,42% circa del fatturato aggregato di questi gruppi. La
maggioranza delle aziende intervistate, inoltre, ritiene che nel 2002 questi
dati siano destinati a stabilizzarsi o, addirittura, a crescere." Il
professor Bamfield è uno dei relatori che interviene al Forum di
Barcellona. I gruppi del Retail Europeo sono ormai a conoscenza del grave
danno economico causato dalle differenze inventariali e hanno già
identificato nella Protezione alla Fonte delle merci la via più efficace
per risolvere il problema. La Protezione alla Fonte prevede l'applicazione
di un etichetta elettronica Rf di sicurezza (Eas) all'interno del prodotto
già in fase di produzione o, nel caso di capi d'abbigliamento, durante la
confezione. Oltre a ridurre gli ammanchi, l'etichettatura alla fonte
consente anche di incrementare le vendite, di migliorare i processi
inventariali, riducendo l'applicazione manuale e aumentando le opportunità
commerciali con l'esposizione a libero servizio di prodotti normalmente ad
alto rischio di taccheggio. Una standardizzazione a livello globale e
l'implementazione della Protezione alla Fonte, richiedono l'adozione della
Nuova Radio Frequenza Digitale. Le etichette concepite per questa tecnologia
hanno uno spessore estremamente ridotto (pari a quello di un foglio di
carta), sono flessibili, praticamente invisibili e virtualmente resistenti.
La loro disattivazione avviene in modo automatico, contemporaneamente alla
lettura del prezzo attraverso lo scanner al punto cassa. La Nuova Radio
Frequenza Digitale è la tecnologia del futuro; lo provano gli sforzi che
Checkpoint Systems sta compiendo nello sviluppo di etichette RF a basso
costo, di nuova generazione, inserite nella piattaforma Electronic
Signatures dalla multinazionale americana. In quest'ambito l'azienda sta
realizzando le nuove etichette attivabili Gen3, specifiche per la Protezione
alla Fonte, e le Express Trak, etichette Rfid senza chip, che saranno
proposte sul mercato ad un prezzo di circa 11 centesimi d'Euro cadauna. Del
programma Electronic Signatures fanno parte anche le etichette Rfid Performa,
che prevedono la presenza di un circuito integrato al loro interno. A fianco
delle aziende di retail leader sul mercato Usa, che hanno da tempo scelto la
tecnologia Rf per soddisfare le proprie esigenze di protezione, si
evidenziano altre situazioni rilevanti in Europa e nel resto del mondo. Il
75% circa dei magazzini "Fai Da Te" Britannici e oltre il 90% dei
punti vendita di Grande Distribuzione del settore alimentare della Spagna
hanno già adottato soluzioni in Radio Frequenza. In America Latina, la
Camera dei Supermercati Argentini, la Federazione Argentina di Supermarket e
Magazzini Self-Service e l'Associazione dei Supermercati del Cile, stanno
assumendo la tecnologia Rf come lo standard per l'implementazione dei
programmi per la Protezione alla Fonte. In Italia i principali mercati in
cui ha fatto il suo ingresso e si sta espandendo la Protezione alla Fonte
sono quello Calzaturiero, dell'Abbigliamento e Alimentare. Negli Stati
Uniti, in Europa, Australia e America Latina, sono già nati numerosi Rf
User Group che aggregano retailer, produttori, aziende di confezionamento e
d'etichettatura di tutto il mondo. Attraverso conferenze e newsletter
contribuiscono ad accrescere la conoscenza della Protezione alla Fonte in
Radio Frequenza come mezzo di prevenzione degli ammanchi. "Con
l'organizzazione del Forum Europeo sulla Protezione alla Fonte,"
afferma Per Levin, Vice Presidente e General Manager Europeo di Checkpoint
Systems, "la nostra società intende contribuire in modo concreto alla
conoscenza delle opportunità offerte da questa soluzione, per garantire la
sicurezza e l'integrità dei beni dal luogo di produzione sino allo scaffale
per la vendita". "Integrare un Sistema di Protezione alla Fonte,
vuole dire fare un vero salto di qualità nell'ambito della sicurezza e, in
prospettiva, della gestione delle merci" sostiene Alfredo Maggi,
Amministratore Delegato e Direttore Generale di Checkpoint Systems Italia.
"L'esperienza dei numerosi mercati dove questo sistema è già
affermato, mostrano come i produttori già operativi con il programma di
Protezione alla Fonte, riescono ad ottenere i migliori spazi espositivi e ad
allargare i loro assortimenti presso i clienti. In termini economici questo
significa volumi di vendita più elevati, maggiori profitti, migliore
servizio e creazione di nuove sinergie con la distribuzione."
6
MESI FA NASCEVA NELL'EX AREA FALCK DI SESTO SAN GIOVANNI IL PRIMO INCUBATORE
ITALIANO DI IMPRESE MULTIMEDIALI OFFICINA MULTIMEDIALE CONCORDIA: LA
FABBRICA ARTEFICE DI 32 START UP DELL'INNOVAZIONE
Sesto San Giovanni, 12 aprile 2002 - È stato il primo incubatore di imprese
multimediali d'Italia. La sua nascita ha legittimato il passaggio di Sesto
San Giovanni e di tutto il Nord Milano da ex polo industriale a nuovo polo
dell'hi-tech. Due anni fa nasceva infatti nell'ex mensa Falck, simbolo della
siderurgia italiana, l'Officina Multimediale Concordia, primo incubatore
creato dall'Agenzia Sviluppo Nord Milano per supportare la nascita e lo
sviluppo di giovani imprese del settore delle nuove tecnologie Le recenti
congiunture della new economy, spesso molto complesse, hanno segnato
duramente il mercato ma l'Omc ha comunque sempre operato a pieno regime,
ritagliandosi una sua strada basata sulla differenziazione rispetto ad altre
realtà simili e sulla costruzione di una sua specifica identità. Asnm ha
anche pensato al seguito dell'esperienza e ha avviato la costruzione di un
secondo incubatore nell'area Breda di Sesto San Giovanni. Il nuovo
incubatore, un edificio di circa 4.500 mq, sarà disponibile alla fine del
2002 e potrà accogliere fino a 40 start up. La nuova struttura per neo
aziende nasce dalla ristrutturazione di un'altra ex mensa aziendale, quella
della Breda, situata all'interno di un'area in trasformazione, limitrofa a
Milano, dove si stanno sviluppando nuove ed importanti attività industriali
e commerciali. Nell'Omc, una palazzina di 2.500 mq di tre piani, le nuove
imprese trovano le condizioni ideali per ridurre gli oneri e i rischi tipici
di inizio attività così da aumentare le loro chance di successo: spazi
flessibili a prezzi convenzionati, avanzate attrezzature tecnologiche,
servizi di tutoraggio e consulenze del Bic La Fucina, una dinamica rete di
contatti e di partnership. Dal febbraio 2002, l'Omc ha aiutato 32 start up
del settore multimediale a crescere e a rafforzare la loro posizione sul
mercato. Nell'incubatore sono attualmente insediate 23 imprese dove lavorano
118 persone in qualità di soci, collaboratori, dipendenti, consulenti ,
l'età media è inferiore ai 40 anni. 8 start up hanno abbandonato
gradualmente l'Omc per trasferirsi ad altre sedi più adatte allo sviluppo
del proprio business, mentre 1 impresa è stata acquistata da un gruppo
straniero. Nonostante questo elevato turnover, non si è verificato nessun
caso di fallimento fra tutte le imprese che sono passate dall'Omc e la
maggior parte di loro continua ad incrementare attività e fatturato
(fatturato medio anno 2000, 130 mila euro; fatturato medio anno 2001: 200
mila euro). Tutte le start up selezionate dall'Omc lavorano nel settore
multimediale e svolgono attività molto diverse fra loro: dalla grafica e
alla creazione di siti web, alla progettazione e gestione di sistemi
informativi territoriali, biometrici, medici; servizi e tecnologie per
l'export, il risparmio energetico, lo spettacolo e i media; il commercio
elettronico di pelletteria e calzature, le bevande o i motori
rigenerati...Questa diversità permette alle imprese di lavorare in sinergia
e di sviluppare interessanti partnership professionali e commerciali che
nella maggior parte dei casi continuano al di là della loro permanenza
nell'incubatore. Il business è facilitato da un ambiente dinamico e
innovativo in cui non mancano le occasioni di incontro e confronto fra le
start up insediate. Quello creato dall'Omc è un ciclo virtuoso che unisce
il mondo delle imprese anche a quello universitario: l'incubatore ospita due
Master dell'Università degli Studi di Milano - uno sulle "Metodologie
di base dell'informatica e della comunicazione per le scienze
umanistiche" e un altro per formare la figura di "Esperto in
televisione digitale e tecnologie interattive" - e coinvolge le aziende
insediate nell'organizzazione di corsi, lezioni, stage. Un'altra
caratteristica della maggior parte delle imprese insediate nell'Omc è il
fatto che sono autofinanziate dai propri imprenditori, che vogliono
verificare la validità della propria idea prima di cercare altre fonti di
finanziamento professionale. L'Omc è un incubatore non profit che non
partecipa direttamente del capitale delle imprese insediate. Agenzia
Sviluppo Nord Milano e Bic La Fucina, consapevoli delle difficoltà che
trovano le neo aziende nel reperire risorse finanziarie, si sono impegnate
direttamente nell'attuare strumenti 'innovativi' ed alternativi ai
tradizionali quali: Business Angels - Bic La Fucina gestisce la prima rete
lombarda di business angels, un servizio creato per favorire l'incontro tra
imprenditori con idee innovative e privati con esperienza
manageriale/capitali da investire. Sei imprese Omc hanno potuto presentarsi
alle serate di incontro con i Business Angels, una di loro, Idnet, è
riuscita a trovare un socio finanziatore. Fondo chiuso di investimento -
Asnm sta ultimando la costituzione di un fondo chiuso con capitale di 30
miliardi di lire focalizzato principalmente su investimenti "early
stage". Le start up hanno il supporto dell'Omc e del Bic La Fucina
nella ricerca di strumenti di finanza agevolata (bandi e leggi di
finanziamento) e nell'attivazione di rapporti con strutture come l'Aifi
(Associazione Italiana degli Investitori Istituzionali nel Capitale di
Rischio). Opportunità di promozione e di formazione Un altro vantaggio
competitivo per le imprese insediate nell'Omc è l'essere permanentemente
informate e coinvolte in tutte le iniziative e i progetti avviati
dall'Agenzia Sviluppo Nord Milano e dal Bic La Fucina, iniziative che
toccano ambiti strategici quali la promozione e la formazione. In questi due
anni, le start up hanno potuto partecipare a diversi progetti di
internazionalizzazione, di innovazione, di trasferimento tecnologico e di
formazione manageriale; esposizioni settoriali, meeting, presentazioni ed
eventi mirati. L'inserimento dell'OMC in un ampio network europeo di
incubatori permette alle imprese di partecipare ad incontri e progetti di
collaborazioni con realtà simili di altri paesi; nonché di partecipare a
prestigiose iniziative internazionali.
MARTIN
PROFESSIONAL APRE NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI IN ASIA
Milano, 12 aprile 2002 - La società danese Martin Professional, leader
mondiale nel mercato delle luci intelligenti e protagonista in ogni settore
dell'intrattenimento, incrementa ulteriormente la propria capacità
produttiva con l'insediamento di uno stabilimento in Cina. L'inizio della
produzione è previsto nei primi mesi del 2003. Il nuovo impianto Martin sarà
destinato alla produzione della gamma dei prodotti di illuminazione DJ:
l'azienda conferma dunque la strategia di mantenere la sua competitività
nel segmento dei prodotti destinati al mercato DJ, tradizionalmente
sensibile al prezzo, e per le installazioni minori. La sede dello
stabilimento sarà nella città di Zhuhai, nel sud della Cina. Martin
manterrà il controllo totale sulla produzione e sul livello qualitativo del
prodotto. "Il mercato Dj é sempre stato per noi un importante segmento
e, con questo stabilimento, ci proponiamo di mantenerne la leadership.
L'impianto produttivo in Cina ci consentirà di essere aggressivi in questo
mercato."- ha commentato Kristian Kolding, Presidente e Ceo di Martin
Professional. "Altre aziende del settore hanno commissionato produzioni
Oem nell'area Asiatica; Martin ha scelto di avere una propria fabbrica per
garantire la qualità del prodotto finale. Nel nuovo stabilimento infatti,
sebbene trarremo beneficio dai bassi costi della manodopera, manterremo il
controllo sulla qualità grazie all'impiego di tecnologia e personale Martin
e produrremo una linea che garantirà elevati standard qualitativi, in linea
con le aspettative dei nostri clienti."
LA
FINLANDIA OSPITA UN SEMINARIO SULLA GESTIONE DELLA RICERCA
Turku, 12 aprile 2002 - Il 27 e il 28 maggio si svolgerà a Turku
(Finlandia) un workshop internazionale dedicato alla gestione della ricerca
europea. La manifestazione si concentrerà su tre tematiche principali: il
sesto programma quadro, il programma di studi di dottorato dell'Earma per i
professionisti della gestione della ricerca e la comunità dei servizi
scientifici per le università che finanzia la ricerca. Fra gli oratori
figurano il professor Anthony Davies dell'Università di Londra e il dottor
Frank Heemskerk dell'Earma (Associazione europea dei direttori e degli
amministratori della ricerca). Per informazioni rivolgersi a: Ms Soile
Haverinen E-mail: soile.haverinn@utu.fi
Tel: +3523336165
LAUREA
"HONORIS CAUSA" A TADAO ANDO ARCHITETTO AUTODIDATTA GIAPPONESE TRA
I PIÙ NOTI PROGETTISTI DEL MONDO
Roma, 12 aprile 2002 - Si tratta della prima laurea honoris causa conferita
dalla Prima Facoltà di Architettura ad un architetto giapponese e la sesta
in assoluto conferita dal dopoguerra ad oggi dalla Facoltà di Architettura
de "La Sapienza". Tadao Ando nasce ad Osaka nel 1941 e per le sue
straordinarie qualità di architetto e di costruttore, anche se autodidatta,
si impone all'attenzione della critica internazionale con opere mirabili
come la Chiesa della luce ad Osaka. In Italia è conosciuto per la sua
intensa e prestigiosa attività internazionale e per aver progettato ed
eseguito "Fabrica" il centro di ricerche Benetton a Treviso ed il
teatro di Giorgio Armani a Milano . Il merito indiscusso di Tadao Ando è
quello di riuscire a stabilire un collegamento tra la tradizione giapponese
e la modernità. Attraverso il raffinato utilizzo della luce ed il sapiente
inserimento delle forme geometriche nella natura, le sue opere raggiungono
livelli estetici elevatissimi. Una troupe di giornalisti della Nhk
(televisione pubblica giapponese) verrà appositamente dal Giappone per
seguire la cerimonia. Lunedì 22 aprile 2002 ore 11. 00 alle 15.30
l'architetto incontra gli studenti de "La Sapienza" - Aula Magna -
Piazzale Aldo Moro, 5 - Roma
ALITALIA:
ACCORDO PALAZZO CHIGI
Roma, 12 aprile 2002 - Alitalia conferma che IL 9 aprile sera a Palazzo
Chigi è stata ratificata, con le OO.SS. e il Governo, l'intesa già siglata
nella notte del 29 marzo u.s. fra Azienda e Controparti.
TIM
: L'ASSEMBLEA SPECIALE NOMINA CARLO PASTERIS RAPPRESENTANTE COMUNE DEGLI
AZIONISTI DI RISPARMIO
Roma, 12 aprile 2002L'Assemblea Speciale degli Azionisti possessori di
azioni di risparmio Tim, riunitasi in data odierna a Torino in terza
convocazione, ha nominato Rappresentante comune il professor Carlo Pasteris.
Il professor Carlo Pasteris rimarrà in carica per una durata di tre anni a
partire dalla data dell'Assemblea e, pertanto, fino al 10 aprile 2005.
ABLA:
NOMINE AL VERTICE
Milano, 12 Aprile 2002 - Abla, la società italiana che sviluppa e
ingegnerizza software e specializzata nella fornitura di soluzioni avanzate
di Customer Relationship Management (Crm) per Call Center e portali vocali,
ha da oggi un nuovo assetto manageriale. Alla guida della Società è stato
infatti nominato Pino Gonzati, in qualità di Amministratore Delegato.
Gonzati sarà affiancato da Beniamino Piccone, nominato Presidente. Pino
Gonzati, dopo una lunga esperienza in Servizi Interbancari, entra
nell'aprile 1999 in Sun Microsystems, in qualità di di Customer
Relationship Management Consultant. Successivamente, passa in Etnoteam.com,
dove viene nominato vice-president e Program&Sales Manager. Nel
settembre 2000, convinto della validità del progetto Abla, Pino Gonzati si
unisce ai soci fondatori della società, e diviene responsabile delle
tecnologie (Chief Technology Officer). Nel febbraio 2001 Gonzati è scelto
quale direttore generale della Società, ed oggi, a seguito dei brillanti
risultati raggiunti, viene nominato Amministratore Delegato. Beniamino
Piccone affiancherà Pino Gonzati in qualità di presidente di Abla.
Piccone, uno dei soci fondatori, nonché motore trainante del gruppo, ha
operato fino ad ora in Abla in qualità di business developer. Beniamino
Piccone proviene da diverse esperienze sui mercati finanziari come trader,
gestore di fondi di investimento e sales representative presso Bank
Bruxelles Lambert, San Paolo Imi Asset Management Sgr e Lehman Brothers.
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