NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
LUNEDI'
29 APRILE 2002
pagina 2
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
|
ASSICURAZIONI GENERALI: L'ASSEMBLEA
DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2001IL DIVIDENDO COMPLESSIVO SALE DEL
10,3% A 357 MILIONI DI EURO NOMINATO IL COLLEGIO SINDACALE PER IL TRIENNIO
2002-2004
Milano, 29 aprile 2002. L'Assemblea
degli azionisti delle Assicurazioni Generali, riunitasi a Trieste il 27
aprile, ha approvato in sede ordinaria il bilancio dell'esercizio 2001 e la
nomina del Collegio Sindacale per il triennio 2002-2004. In sede
straordinaria sono state approvate le modifiche al testo di alcuni articoli
dello Statuto sociale, per consentire al Consiglio di Amministrazione da un
lato di proseguire nell'attuazione del piano di stock option iniziato nel
2001 e dall'altro di avviare uno specifico piano di assegnazione gratuita di
azioni ai dipendenti, in conformità a quanto concordato nell'ambito del
contratto integrativo aziendale recentemente concluso. L'utile netto della
Capogruppo è cresciuto nel 2001 del 16% a 442 milioni di euro, rispetto a
381 milioni realizzati nel 2000. L'Assemblea ha deliberato la distribuzione
di un dividendo di 0,28 euro per azione, (0,2582 euro/500 lire nel 2000),
per un'erogazione complessiva di 357 milioni (+10,3%). Il dividendo sarà in
pagamento dal 23 maggio, con stacco cedola a partire dal 20 maggio. La
raccolta premi è ammontata a 5.162 milioni di euro con un incremento pari
al 6,3% a condizioni omogenee, di cui 3.063 milioni sottoscritti in Italia
(+6,7%) e 2.099 milioni nei mercati esteri (+5,7%). Gli investimenti hanno
raggiunto 29.085 milioni di euro, in aumento del 19,7% (+8,4% senza gli
attivi trasferiti per effetto dell'incorporazione dell'INA in Generali,
efficace dal 1° dicembre 2001). I redditi da investimenti sono ammontati a
1.420 milioni (+14,4%) con un tasso medio di rendimento del 5,5%. Le
plusvalenze realizzate dalla cessione di attivi sono ammontate a 538
milioni; le minusvalenze di registro sono state di 70 milioni. Il
portafoglio titoli a fine 2001 ha presentato plusvalenze latenti pari a
6.277 milioni (8.082 nel 2000). Il patrimonio netto, incluso l'utile
dell'esercizio, è salito a 7.563 milioni, con un incremento di 741 milioni.
L'eccedenza rispetto al fabbisogno di copertura del margine di solvibilità
è di 6.082 milioni (5.416 nel 2000). Bilancio 2001 - risultati di gruppo -
Il bilancio consolidato 2001 riflette la situazione patrimoniale e il conto
economico di 167 società: 107 compagnie di assicurazione, 54 holding
finanziarie e di partecipazione, 6 società immobiliari. L'utile netto di
Gruppo nel 2001 è risultato pari a 1.100 milioni di euro. L'utile di Gruppo
normalizzato nel 2001 - prima della svalutazione per 103 milioni di euro
effettuata per le attività in Argentina - si è attestato a 1.203 milioni
di euro rispetto ai 1.152 milioni del 2000 (al netto della plusvalenza
straordinaria realizzata dalla cessione delle azioni Bsch). La redditività
dei mezzi propri (Roe) su base normalizzata è stata del 14,1% nel 2001
(15,1% nel 2000). I premi consolidati hanno raggiunto 45.564 milioni di
euro, con una progressione del 6,3% a condizioni omogenee. Alla raccolta
hanno contribuito i paesi dell'Unione Europea per l'86,9%. In particolare,
l'Italia per il 32,8%, la Germania per il 26,4% e la Francia per il 15,5%. I
premi vita sono cresciuti del 7,3% a 28.102 milioni di euro e corrispondono
al 61,7% del volume totale della raccolta; i rami danni hanno evidenziato un
incremento del 4,6% a 17.462 milioni. Gli investimenti complessivi sono
saliti a 200.633 milioni di euro (+5,8%), di cui 25.707 milioni relativi a
investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati. I titoli
obbligazionari rappresentano il 45% del totale, il portafoglio azionario il
7,3%. I redditi degli investimenti sono ammontati a 9.653 milioni (+4,5%)
con un tasso medio di rendimento del 5,9%. Le plusvalenze realizzate dalla
cessione di attivi sono ammontate 2.653 milioni (4.413 nel 2000); le
minusvalenze da valutazione sono state pari a 1.618 milioni (953 nel 2000).
Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli quotati si sono attestate a
fine esercizio a 6.377 milioni di euro (10.286 milioni a fine 2000). Il
patrimonio netto, incluso l'utile d'esercizio, è cresciuto a 11.922
milioni; la quota di pertinenza del Gruppo è di 9.616 milioni. Per quanto
riguarda le operazioni di riassetto societario, il progetto di
riorganizzazione delle attività in Italia ha avuto un forte impulso nel
corso del 2001, dopo l'acquisizione del Gruppo Ina-Assitalia realizzata nel
2000. Tale piano è ispirato a un modello industriale articolato su società-prodotto
autonome e su centri di servizio comuni, pervenendo a una struttura del
Gruppo più semplice e lineare. Si inseriscono in questo quadro la fusione
per incorporazione di Ina in Generali, perfezionata il 1° dicembre 2001 e
preceduta dal conferimento da parte della stessa Ina delle proprie attività
assicurative vita alla controllata Ina Vita, nonché il conferimento alla
controllata Generali Vita del lavoro diretto vita sottoscritto dalla
Capogruppo in Italia, perfezionata il 1° gennaio 2001. Per effetto
dell'incorporazione di Ina, il capitale sociale di Assicurazioni Generali è
salito a 1.275.282.720,00 euro. L'Assemblea ha nominato il seguente Collegio
Sindacale per il triennio 2002-2004: Gianfranco Barbato (Presidente),
Alberto Nicola Nagel (Sindaco effettivo) Gaetano Terrin (Sindaco effettivo),
Paolo D'Agnolo (Sindaco supplente), Maurizio Comoli (Sindaco supplente).
L'Assemblea ha modificato lo Statuto sociale in alcuni articoli, come già
menzionato, per consentire al Consiglio di Amministrazione di proseguire
l'attuazione del piano di stock option e di avviare uno specifico piano di
assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti. Secondo le intese contenute
nel contratto integrativo aziendale del Gruppo Generali conclusosi in
gennaio, è stata allargata - estendendola anche ai dipendenti di società
controllate - la platea dei destinatari di assegnazioni gratuite di azioni
(stock grant). È stato inoltre incrementato il numero dei diritti di
opzione per la sottoscrizione di azioni ordinarie che possono essere
sottoscritte dai dipendenti della Società e del Gruppo (piano di stock
option). In questo quadro, per assicurare una congrua disponibilità sia dei
diritti d'opzione sia di azioni al servizio dei predetti piani, è stata
estesa fino a un massimo di un milione complessivo di nuove azioni la delega
di cui al quarto comma dell'articolo 8 dello Statuto sociale, ed è stata
ampliata la delega di cui al terzo comma dello stesso articolo fino a un
massimo di dieci milioni complessivi di nuove azioni Generali.
GENERALI:SALE DI CIRCA IL 13% LA
RACCOLTA VITA NEL PRIMO TRIMESTRE 2002 PER IL 2002 È PREVISTO UN AUMENTO
DELL'UTILE RICORRENTE CONSOLIDATO ALMENO PARI AL 10% IN POLONIA RADDOPPIERÀ
LA RACCOLTA PREMI
Milano, 29 aprile 2002. Nel corso di un incontro con gli analisti finanziari
svoltosi a Londra Il 22 aprile , sono state illustrate le strategie e le
prospettive di sviluppo del Gruppo Generali e comunicati, tra l'altro, i
principali obiettivi per il 2002 e l'andamento registrato nei primi tre mesi
dell'anno. Nel primo trimestre del 2002, sono stati registrati significativi
tassi di crescita nella raccolta del ramo Vita. In particolare, nei
principali mercati (Italia, Francia, Germania e Austria che rappresentano
l'82% del volume premi complessivo), il tasso di crescita si avvicina al
13%. Nei rami Danni la raccolta in questi mercati (77% sul totale
consolidato) è cresciuta circa del 3%. Complessivamente, nei rami Vita e
Danni l'incremento nei medesimi territori (che rappresentano l'80% della
raccolta totale) è risultato pari all'8%. Si è inoltre assistito a una
decisa inversione di tendenza rispetto al 2001 per quanto riguarda il mix
produttivo della nuova produzione realizzata dal Gruppo nel ramo Vita in
Italia, che ha registrato un netto miglioramento. Nel presentare i dati
relativi all'esercizio 2001, vengono forniti al mercato il valore del
portafoglio esistente e il valore della nuova produzione, certificati da
Tillinghast-Towers Perrin, società internazionale di consulenza attuariale.
Come di consueto, tali valori sono calcolati al netto delle tasse, della
riassicurazione esterna, del costo del margine di solvibilità e degli
interessi delle minoranze. La sfavorevole congiuntura nel 2001 ha
condizionato l'andamento delle principali Borse ed il mercato assicurativo
mondiale - in particolare nel settore dell'assicurazione Vita in Italia,
dove la composizione dei prodotti venduti non è stata ottimale -, cosicchè
il valore della nuova produzione si è attestato a 416 milioni di euro. In
particolare, concorrono a tale valore della nuova produzione l'Italia per il
44%, la Francia per il 19% e la Germania per il 17%. Il valore del
portafoglio Vita esistente è stato certificato a 8.628 milioni di euro (47%
Italia, 12% Francia, 20% Germania). Il patrimonio netto al valore di mercato
è in lieve crescita a 15,81 miliardi di euro. Vengono inoltre comunicati
gli obiettivi di crescita dei premi fissati per l'esercizio 2002 pari al 5%
nel ramo Vita, al 5% nei rami Danni e al 15% nei patrimoni di terzi gestiti
dal Gruppo Generali. L'obiettivo di combined ratio è pari al 106,7%, in
ulteriore miglioramento rispetto al 2001 (1,7 punti percentuali). Per il
2002 è previsto un aumento dell'utile ricorrente consolidato almeno pari al
10% (1.203 milioni di euro nel 2001).
GENERALI: LE NOMINE AL VERTICE DELLA
COMPAGNIA GIANFRANCO GUTTY PRESIDENTE
Milano, 29 aprile 2002. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni
Generali, riunitosi al termine dell'Assemblea degli azionisti, ha attribuito
le cariche sociali nominando Gianfranco Gutty Presidente, Francesco Cingano
e Antoine Bernheim Vicepresidenti, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot
Amministratori Delegati. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato
membri del Comitato Esecutivo, oltre al Presidente e ai Vicepresidenti,
Sergio Balbinot, Tito Bastianello, Paolo Biasi, Gerardo Broggini,
Piergaetano Marchetti e Giovanni Perissinotto.
PREMI PER OLTRE 524 MILIONI DI EURO PER
ITALIANA ASSICURAZIONI S.p.A.
Torino, 29 aprile 2002 - L'Assemblea della Italiana Assicurazioni S.p.A.,
riunitasi in Milano il 23 aprile 2002 sotto la Presidenza di Carlo Albani
Castelbarco Visconti, ha approvato il bilancio del 2001 (il 112°
dell'attività sociale). I premi globali della società ammontano a 524
milioni di euro (1.015 miliardi di lire) L'esercizio, pur a fronte di un
risultato del conto tecnico dei rami danni in netto miglioramento rispetto
al 2000, ha chiuso con una perdita di 15,4 milioni di euro (29.882 milioni
di lire), determinata prevalentemente da costi gestionali straordinari
correlati alla fusione con Universo e da minusvalenze su titoli. In
particolare, i premi del lavoro diretto italiano hanno raggiunto i 523,7
milioni di euro (1.014 miliardi di lire) (-2,65% rispetto al 2000). I rami
danni hanno registrato 441 milioni di euro (855 miliardi di lire) mentre i
rami vita hanno raggiunto 82 milioni di euro (160 miliardi di lire). Le
somme e i risarcimenti lordi pagati nell'esercizio ammontano a 436 milioni
di euro (845 miliardi di lire). Le riserve tecniche danni e vita toccano
1.379 milioni di euro (2.669 miliardi di lire) in crescita di 3.361.000 euro
(6,5 miliardi di lire) rispetto allo scorso esercizio. Il complesso degli
investimenti patrimoniali della società supera 1.346 milioni di euro (2.606
miliardi di lire) in aumento del 1,5% rispetto al 2000. L'Assemblea ha
inoltre proceduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Nella carica
di Amministratore Delegato della Compagnia Iti Mihalich è subentrato a
Mario Pascucci. L'Assemblea ha espresso al Dott. Pascucci il più vivo
ringraziamento per l'opera appassionata e costruttiva svolta ed un
apprezzamento per l'alto grado di professionalità da Lui dimostrato nella
gestione delle importanti operazioni di trasformazione effettuate dalla
società.
ASSICURAZIONI: INCIDENTE PIRELLONE,WINTERTHUR
RACCOGLIE DATI DANNEGGIATI
Milano, 29 aprile 2002 Possono inviare una lettera per posta o un'e-mail a
Winterthur assicurazioni coloro che hanno subito danni a seguito del
violento impatto provocato dall'aereo che giovedì scorso si è schiantato
contro il grattacielo Pirelli. La decisione è stata presa al termine
dell'incontro fra l'assessore regionale agli Affari Generali Guido Della
Frera e rappresentanti di Winterthur Assicurazioni, controllata italiana
della compagnia svizzera che, alla guida di un pool, assicura per la
responsabilità civile l'aereo. Chi ha subito danni nell'incidente del 18
aprile scorso può rivolgersi per iscritto per fornire i propri dati a:
Winterthur Assicurazioni - sinistro Pirellone - Piazza Missori, 2 - 20122
Milano. In alternativa si può utilizzare un indirizzo di posta elettronica sinistro.pirellone@winterthur.it
attivo dal 26 aprile. I due indirizzi costituiscono quindi esclusivamente un
centro di raccolta informazioni per permettere di conoscere il numero dei
danneggiati e l'entità dei danni riportati.
BNP PARIBAS PEREGRINE: LE PROSPETTIVE
DI CRESCITA DEI MERCATI ORIENTALI NEL CONTESTO DELLA RIPRESA ECONOMICA
PREVISTA NEI MONDO
Milano, 29 aprile 2002 - Viene innanzi tutto sottolineata l'analogia nel
comportamento dei mercati finanziari nel 1998 e alla fine dei 2001. Nel 1998
i mercati finanziari furono colpiti dalla "crisi delle tigri
asiatiche", la situazione di default della Russia, e il tracollo dei
fondo Ltcm. Alla fine dei 2001, i tragici eventi di settembre, la guerra in
Afghanistan e il collasso finanziario di Enron hanno fatto rivivere agli
investitori gli stessi momenti di panico e tensione vissuti nel 1998. Il
team di strategia di Bnp Paribas Peregrine evidenzia un'altra analogia tra i
due periodi, ovvero l'incredibile livello di liquidità che le banche
centrali a livello hanno immesso nel sistema finanziario a livello mondiale.
Durante questa fase i mercati hanno avuto una performance straordinaria, ma
gli investitori sono ora preoccupati che, una volta finito l'effetto
dell'iniezione di liquidità, ci possa essere una nuova fase di correzione.
Il team di analisti di Bnp Paribas Peregrine sostiene invece che da una fase
di quantitative easing sincronizzato da parte delle banche centrali, si
passerà ad una fase di ripresa sincronizzata dell'economia globale. Alcuni
indicatori molto importanti segnalano la forte ripresa dell'economia
americana, europea e giapponese. Anche per l'economia europea ci sono
segnali ugualmente confortanti, come dimostra il Leading Indicator dell'Ocse.
Infine l'economia giapponese presenta una situazione analoga, nella quale la
liquidità ha raggiunto i livelli massimi degli ultimi vent'anni. La ripresa
dell'economia a livello mondiale e' di fondamentale importanza per i mercati
asiatici: in precedenza solo nel 1991 e nel 1999 si e' verificata tale
situazione e i mercati dell'area asiatica hanno mostrato una crescita
eccezionale (soprattutto i titoli ciclici) dei 30.2% e dei 61.3%
rispettivamente. Si tratta di una crescita strepitosa Quali sono i motivi
per i quali i mercati continuano ad offrire un'ottima opportunità
d'investimento? La ripresa degli utili societari e' il motore della ripresa
economica. Durante un periodo di boom economico, il tasso di crescita e'
molto elevato, le imprese lavorano a pieno regime, e il tasso di
disoccupazione e' molto basso. Questi tre indicatori sono molto importanti
anche durante una fase di recessione. Infatti un tasso di crescita debole
permette un aumento dei risparmi, un aumento dei capitale finanziario e il
conseguente aumento di produttività. Allo stesso tempo il costo dei fattori
di produzione e' molto basso (a causa della bassa utilizzazione della
capacità produttiva da parte delle imprese e la disoccupazione). E' proprio
da qui che il ciclo economico riparte grazie all'aumento degli utili
societari, una diretta conseguenza della riduzione dei costi di produzione e
dell'aumento della produttività da parte delle imprese. Attualmente lo
scenario economico asiatico si trova esattamente in questa situazione, nella
quale la ripresa non verrà guidata dall'aumento di liquidità ma dalla
crescita degli utili. La paura degli investitori e' che la recente ripresa
dei mercati azionari rappresenti una nuova bolla speculativa, pronta a
scoppiare non appena le banche centrali ridurranno il livello di liquidità.
Il team di strategia di Bnp Paribas Peregrine sostiene, non solo che i
mercati saranno guidati da una forte ripresa degli utili, ma anche che il
recente rally non rappresenti assolutamente una bolla speculativa. In primo
luogo l'indice Msci Far East ha segnato una performance dei 47% da settembre
2001, ma ancora 34% al di sotto dei livelli raggiunti nel 1999 e 54% al di
sotto dei massimi livelli toccati nel gennaio 1994. In secondo luogo, il
sistema bancario non e'assolutamente in pericolo, come indicato dall'ancora
debole crescita dei prestiti concessi a privati e imprese. Nel 1990 la 1oan
growth" era pari a 35% anno su anno, mentre al momento si attesta al di
sotto dei 5% anno su anno. Inoltre, le valutazioni dei mercati asiatici sono
ancora attraenti; lo sconto rispetto al rapporto Price/Earnings dei mercato
americano e' pari al 28.3%. Infine il dato forse piu' importante riguarda la
crescita degli export. Il livello delle esportazioni e' ancora debole; nel
2000 la crescita degli export in Asia era pari a 22.4% anno su anno, mentre
al momento siamo ancora in una situazione di declino pari al 13% anno su
anno I settori favoriti rimangono quello dei semiconduttori, consumi
discrezionali, materials, trasporti. Neutrale invece la raccomandazione sul
settore delle banche, mentre viene suggerito di sotto pesare il settore
energetico, industriale, consumi necessari, utilities e telecomunicazioni.
Per quanto riguarda i mercati, i favoriti sono quelli di Taiwan (3.5%
overweight), Singapore (3.5% overweight), South Korea (2.5% overweight),
Indonesia (2% overweight), Hong Kong (0.5% overweight), China (0.5% overweíght).
Neutrale la raccomandazione per India, mentre viene suggerito di sotto
pesare Thailand (0.5% underweight), Philippines (0.5% underweight), Malaysia
(2% underweight) e Australia (9.5% underweight). Di seguito le
raccomandazioni per ciascun mercato: China: Sinopec Yizheng; China Eastern;
China Shipping; Huaneng Power. Hong Kong: Tv13, Shk Properties, Esprit,
Hutchison. Taiwan: Umc, Powerchip, Tsmc, Eva Airways, Evergreen Marine.
South Korea: Chohung Bank; Korea Telecom, Samsung Electronics, Samsung Sdi,
Hyundai Motor. Singapore: Ocbc, Venture Manufacturing, St Assembly,
Singapore Press Holding, Singapore Airlines. Malaysia: Commerce Asset, 101
Corp, Genting, Proton. Thailland: Siam Cement, Siam City Cement. Indonesia:
Bank Panin, Telkom Indonesia, Semen gresik, Astra Inti. Philippines: Abs-Cbn.
India: Infosys, Reliance Industries, Itc, Dr Reddy. Australia: National
Australian Bank, Westfield Holding, Rio Tinto, Bhp Billiton, Toll Holdings.
BILANCIO CONSOLIDATO 2001 GRUPPO MOBY
INVEST
Mi1ano, 22 aprile 2002 - L'entrata in linea delle due grandi navi Moby
Wonder e Moby Freedom e lo start-up della linea Genova-Olbia hanno
caratterizzato profondamente l'esercizio 2001 del Gruppo Moby e
probabilmente hanno segnato un' ulteriore svolta nella vita della compagnia
di navigazione che da anni, guidata dall'armatore Vincenzo Onorato, è tra i
leader nel trasporti marittimi di passeggeri e merci per la Sardegna, la
Corsica e l'Isola d'Elba. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo
ha approvato la bozza di bilancio consolidato 2001 che chiude con ricavi
delle vendite e delle prestazioni pari a 99,0 mln di €, in crescita (+24,4
%) rispetto ai 79,6 mln di € dell'esercizio precedente. Il margine
operativo lordo evidenzia un notevole miglioramento passando da 8,5 mln di
€ del -2000 al 23,9 mln di € del-2001 ed anche il risultato netto, pari
a 6,2 mln di €, è decisamente cresciuto rispetto all' esercizio
precedente che chiudeva con un utile di 0,4 mln di €. L'incremento di
ricavi e dei profitti che la Compagnia si aspettava quando ha pianificato
l'acquisto di due navi importanti come Moby Wonder e Moby Freedom si è.
puntualmente. verificato e la performance più rilevante si è manifestata
nel trasporti di Moby per la Sardegna. Si consideri infatti che verso tale
destinazione nel 2001 i passeggeri del Gruppo sono stati 806.000 contro i
558.000 dell'esercizio precedente. (+ 45 %) L'entrata in un mercato
complesso come quello di Genova per la Sardegna ha rappresentato una
notevole sfida per Moby che ha dovuto affrontarela presenza di diverse
Compagnie da anni sulle rotte. Genova-Olbia e Genova-Porto Torres. Nel primo
anno di esercizio della linea- Moby ha trasportato quasi 200.000 passeggeri
e 70.000 veicoli collocandosi solo dietro Tirrenia come numeri di
trasportato. L'entrata. in linea delle due nuove navi ha permesso inoltre di
rafforzare la presenza di Moby sulla rotta Civitavecchia-0lbia (+ 45 % di
passeggeri rispetto al 2000) e di consolidare il servizio merci che da tre
anni la Compagnia effettua tra Livorno e Olbia. I rilevanti investimenti
effettuati dal Gruppo nel 2001 e i programmi di sviluppo futuro sono stati
effettuati e saranno portati avanti con un occhio di riguardo alla struttura
patrimoniale. Proprio a tale scopo Moby ha aperto nel primi mesi del 2002,
il proprio capitale ad nuovo socio, Equinox Investinent- il quale, con una
quota del 14,3 %, si va ad affiancare agli altri due soci di minoranza
Efibanca (4,28 %) e Fondo Ducato . 4,28 %).
UNICARNI PRESENTA IL BILANCIO DI
ESERCIZIO 2001
Reggio Emilia, 29 aprile 2002 - E' stato presentato il 27 aprile
all'Assemblea dei Soci, riuniti presso lo stabilimento di Reggio Emilia, il
bilancio di esercizio 2001 di Unicarni S.c.ar.l. Un bilancio che, alla luce
dell'emergenza Bse che ha colpito il mercato italiano ed europeo
dall'autunno 2000 a tutto il 2001, si presenta particolarmente soddisfacente
per l'azienda e i suoi soci: è infatti positiva la chiusura del risultato
d'esercizio. La crisi che nel 2001 ha travolto l'intero settore bovino
europeo a causa della Bse - più per una sua cattiva gestione a livello
istituzionale e mediatico, che per la reale entità dell'emergenza - si è
tradotta per l'Italia, direttamente colpita con il primo caso di "mucca
pazza" il 13 gennaio 2001, in un calo dei consumi del 27% a livello di
Gdo e dettaglio tradizionale. Sul versante delle macellazioni, Assocarni ha
registrato per i macelli industriali una flessione rispetto all'anno
precedente dell'11,2%. A questa situazione estremamente critica del mercato,
che ha raggiunto il suo apice nei primi due mesi dell'anno, Unicarni -
potendo contare sulle proprie risorse di grande industria in filiera con gli
allevatori del settore - ha opposto una strategia di ottimizzazione della
produzione, con l'obiettivo di migliorare la propria marginalità. Maggiore
apertura al prodotto dei soci, valorizzazione del prodotto venduto, gestione
delle normative sanitarie e gestione dei costi per un'efficienza superiore:
sono questi gli elementi-cardine che hanno guidato l'attività della
Cooperativa nel corso del 2001. Rientra evidentemente in questa logica la
partecipazione di Unicarni - che così facendo ha tra l'altro fornito ai
propri soci un servizio indispensabile in un momento delicatissimo - alla
"rottamazione" delle vacche prevista a livello governativo: sono
infatti 11.356 i capi che l'azienda ha macellato per AGEA, pari al 10,8% del
totale nazionale, e 11.611 i test effettuati presso l'istituto
zooprofilattico di Modena nell'ambito dell'attività di prevenzione
sanitaria. Proprio grazie a questa capacità di conversione dell'attività,
alla gestione dei costi e all'ottimizzazione della produzione, Unicarni ha
registrato un netto recupero di marginalità, chiudendo l'esercizio 2001 con
un risultato utile. I risultati 2001 Nel 2001 Unicarni ha macellato 155.215
capi; di questi, 99.108 sono stati conferiti dai Soci della Cooperativa, con
un'incidenza del 63,9% sul totale dei capi macellati. Le vendite si sono
attestate a quota 67.184 tonnellate, mentre il fatturato ha raggiunto i
194.057.871 euro, con un buon recupero nel secondo semestre dopo la
flessione nei primi due mesi dell'anno che aveva sfiorato il 60/70% del
valore realizzato nello stesso periodo del 2000. Come detto, la maggiore
efficienza ha fatto segnare un netto recupero di marginalità, e un
conseguente risultato positivo dell'esercizio: Unicarni chiude con un utile
dopo le tasse di 1.646.092 euro. Unicarni associa oggi oltre 1000 soci
produttori e 9 soci sovventori, impiega 175 dipendenti e può contare su un
patrimonio netto di 32.991.000 euro La Qualità - A meritato riconoscimento
del costante e profondo impegno che da sempre Unicarni dedica alla qualità
della produzione, alla sicurezza e al continuo miglioramento dei processi
produttivi, alla salubrità e garanzia del prodotto, l'azienda ha
recentemente raggiunto prestigiosi obiettivi: La Certificazione Uni En Iso
9001: 2000 - detta Vision 2000 - "Sistemi di gestione per la qualità"
la Certificazione Uni 10854 "Linee guida per la progettazione e la
realizzazione di un sistema di autocontrollo basato sul metodo Haccp"
relativa alla sicurezza igienica dei prodotti alimentari. La Conformità ai
requisiti della normativa per la Certificazione Ambientale Uni En Iso
14001/96 per il sito industriale di Reggio Emilia, che ricomprende Unicarni,
Unibon Salumi e Quanta Le Prospettive - La criticità legata alla Bse non si
è esaurita, il mercato risente ancora della situazione di crisi e
difficilmente nel 2002 si recupererà completamente il livello di consumi di
carne bovina preesistente al novembre 2000. Di ciò, e degli orientamenti
sempre più evidenti che si colgono nella Distribuzione Moderna e nel
Consumatore, è necessario tenere conto per la valutazione e la
programmazione dell'attività nell'immediato futuro. La politica aziendale
di Unicarni, quindi - forte dei risultati ottenuti dalle strategie adottate
nel 2001 e degli ulteriori obiettivi raggiunti in termini di Qualità - sarà
indirizzata con sempre maggiore convinzione su: un impegno prioritario per
realizzare i progetti di filiera, riconfermando la peculiare condizione
della Cooperativa nel collegare produzione e consumatore; lo sviluppo
dell'innovazione di prodotto e di servizio per anticipare la domanda della
Grande Distribuzione; l'applicazione delle certificazioni Haccp, Iso 14001,
Vision 2000 - ambientali e di processo - come costante miglioramento delle
attività inerenti la produzione delle carni fresche; una gestione ottimale
degli impianti, attraverso un progetto industriale che ottimizzi l'utilizzo
del sito di Reggio Emilia e degli impianti di Villarotta; lo sviluppo di
partnership e alleanze industriali, per avviare quel processo di
modernizzazione sempre più indispensabile per garantire ai
produttori/allevatori continuità di sbocco e di valorizzazione del loro
prodotto sul mercato. Quanto verificatosi sul mercato nel corso del 2001 ha
dimostrato, ancora una volta, come obiettivi strategici quali la filiera di
produzione, il sistema di tracciabilità, le certificazioni, la
concentrazione della produzione e la modernizzazione dei processi siano
fattori competitivi oggi indispensabili all'industria di macellazione del
settore per giocare un ruolo importante sul mercato, italiano ed
internazionale. Unicarni da tempo lavora su tutti questi fattori, e grazie
ad essi punta a consolidare ulteriormente la propria posizione al vertice
del mercato nazionale.
CONAI: RINNOVO DELLE CARICHE PER IL
CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI.POSITIVO IL BILANCIO DELL'ATTIVITÀ SVOLTA IN
QUESTI ANNI. NICOLA TOGNANA, VICE PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, CONFERMA COME
FONDAMENTALE IL RUOLO DI CONAI ALL'INTERNO DEL PROGETTO DI SVILUPPO
SOSTENIBILE.
Milano, 29 aprile 2002 - Ha avuto luogo il 24 aprile a Milano l'assemblea di
Conai. Dopo il primo mandato, di quattro anni, per il Conai è giunto il
momento dei cambi al vertice. Data l'importanza dell'assemblea di quest'anno
è stata prevista una parte pubblica, alla quale sono intervenuti personaggi
di spicco del mondo della politica e dell'economia. Ha aperto i lavori il
presidente uscente di Conai, Piero Capodieci, quindi la parola è andata
agli ospiti: Luigi Taranto, direttore generale di Confcommercio; Federico
Sposato, vice presidente di Confapi; Bruno Menini, presidente di Cna;
Giuseppe Sbalchiero, presidente area Veneto di Confartigianato; Renato
Salvatori, vice presidente di Conai; Nicola Tognana, vice presidente di
Confindustria. Si chiude, in occasione del rinnovo delle cariche, il primo
ciclo Conai, con un bilancio nettamente positivo. "Con questa assemblea
si chiude il mandato mio, come presidente di Conai, e del Consiglio di
Amministrazione nominato al momento della costituzione del Consorzio. E'
dunque inevitabile tracciare un bilancio dei primi quattro anni di vita del
Conai. L'esperienza Conai rappresenta un modello importante
nell'organizzazione economica del nostro Paese - sottolinea Capodieci nella
sua relazione introduttiva -, in quanto risposta del sistema delle imprese
su problematiche di carattere generale, in cui il mondo della politica
stabilisce gli obiettivi e quello dell'economia le modalità per
raggiungerli. Il successo del sistema Conai si misura anche con i numeri.
Gli imballaggi recuperati a fine vita sono passati da 2.700.00 tonnellate,
nel 1997, anno antecedente la costituzione di Conai, a 5.200.000 tonnellate
nel 2001. Quantità quasi raddoppiate, ma con percentuali che vanno da un
+60% per carta e vetro, materiali con una storica tradizione di riciclo, a
un +200% per la plastica, fino a un aumento di 9 volte per gli imballaggi in
acciaio". Capodieci si è anche soffermato sulle difficoltà
riscontrate in questi anni: "è stato fatto molto, però non nego che
ci siano ancora zone d'ombra che fanno da sfondo al Sistema. In primo luogo
le Regioni in stato di emergenza, ossia circa metà del nostro Paese che non
riesce a far decollare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti;
altra lacuna, in fase di costante miglioramento, è costituita
dall'insufficiente numero di piattaforme per imballaggi secondari e
terziari. Infine altro elemento di attenzione riguarda il monitoraggio
dell'attività dei Consorzi e di quelle di recupero e riciclo per i diversi
campi di attività delle filiere/materiali". Al grande progetto di
salvaguardia dell'ambiente di Conai partecipano oltre 1.379.000 aziende del
sistema industriale, commerciale e artigianale che producono e utilizzano
imballaggi. Una partecipazione così ampia è stata possibile grazie anche
al basso costo del Sistema a carico delle imprese. A quattro anni dalla sua
nascita, Conai ha incrementato di oltre il 40% la quota di materiali di
imballaggio avviati al recupero, che oggi raggiunge il 46% dell'immesso al
consumo, vale a dire circa 5.242.000 tonnellate. Per l'anno in corso Conai
prevede di recuperare complessivamente 5.800.000 tonnellate di imballaggi,
raggiungendo così il 50% dell'immesso al consumo, come richiesto dal
Decreto Ronchi e dalla Direttiva europea 94/62. Con lo scopo di favorire la
diffusione tra le imprese di una cultura di sostenibilità ambientale, Conai
ha svolto anche attività di prevenzione, promuovendo il concetto di
progettazione di imballaggi ecocompatibili realizzati con materiali
riciclati, curando altresì lo sviluppo di un'industria in grado di
riutilizzare e valorizzare tutti i materiali provenienti dalla raccolta
differenziata. Il perseguimento di tali obiettivi ha richiesto una forte
alleanza tra imprese, cittadini e amministrazioni locali. A tale scopo Conai
ha siglato con Anci un accordo quadro, nel quale si inseriscono le
convenzioni che regolano il conferimento, da parte dei Comuni ai Consorzi di
filiera, degli imballaggi usati e dei rifiuti da imballaggio provenienti da
raccolta differenziata. Al sistema Conai aderiscono, ad oggi, 4.500 Comuni e
la popolazione coinvolta è di 43 milioni di cittadini. "Conai
rappresenta un modello di successo - ha affermato Nicola Tognana nel suo
intervento -, che deve essere esportato in altri settori e dalla sua nascita
ad ora ha sicuramente svolto funzioni fondamentali all'interno del progetto
di sviluppo sostenibile. Confindustria ha avuto un ruolo importante nel
Consorzio e questo legame molto forte, che ha caratterizzato i primi anni di
vita di questa struttura, deve restare alto, così come lo deve restarre nei
confronti delle associazioni. La seconda fase di vita del Conai deve puntare
su continui miglioramenti, a partire da un maggior assetto e potenziamento
delle strutture del Consorzio, fino ad arrivare a mettere le piattaforme al
servizio delle imprese, nonché affrontare in modo radicale il tema della
termovalorizzazione. Gli obiettivi saranno, necessariamente, in linea con la
direttiva europea. Il recupero è alla base di molti settori industriali
italiani e il peso di Confindustria deve essere rappresentato all'interno
della struttura Conai". Il 2002 sarà un anno di fondamentale
importanza per la piena affermazione del modello Conai. Il raggiungimento
degli obiettivi di recupero e riciclo, nonché il consolidamento
dell'attività, saranno gli impegni principali che il nuovo consiglio
d'amministrazione, che insieme al consiglio dei revisori verrà eletto oggi
pomeriggio, e il sistema, nel suo complesso, saranno chiamati a perseguire,
sulla base, ovviamente, delle premesse, decisamente positive, poste in
questi anni. E' stato inoltre eletto il nuovo consiglio d'amministrazione di
Conai. Il Cda è composto, sulla base dello Statuto societario, da ventinove
membri. L'assemblea ha eletto ventotto membri, mentre il ventinovesimo
amministratore verrà indicato dal Ministro dell'ambiente e dal Ministro
dell'industria, del commercio e dell'artigianato in rappresentanza dei
consumatori. In particolare, dei ventotto amministratori eletti, quattordici
devono appartenere alla categoria dei produttori di imballaggi, due per
ognuna delle seguenti categorie: acciaio - Enrico Badiali; Giuseppe Russo;
alluminio - Cesare Maffei; Michele Mastrobuono; carta - Piero Capodieci;
Paolo Culicchi; legno - Primo Barzoni; Fausto Crema; plastica - Angelo
Monsignori; Mario Magnini; vetro - Piero Bazzi; Franco Todisco; intera
categoria - Enrica Giorgetti; Loris Rui. Gli altri quattordici devono
appartenere alla categoria degli utilizzatori e sono così suddivisi:
commercianti e distributori 7 rappresentanti: Mauro Bussoni; Giuseppe
Cerroni; Giuseppe Cuffaro; Roberto Dessì; Riccardo Garosci; Claudio
Riannetti; Renato Salvatori; utilizzatori alimentari 4 rappresentanti:
Domenico Barili; Gianfranco Faina; Ettore Fortuna; Luca Ruini; utilizzatori
chimici 2 rappresentanti: Saverio Impastato; Arturo Loffredo; altri
utilizzatori 1 rappresentante: Ferdinando Buccella. Il neo consiglio
d'amministrazione di Conai, che resterà in carica per tre anni, a sua
volta, eleggerà, nella convocazione fissata per il 13 maggio prossimo, il
presidente e il vicepresidente.
NEGRI BOSSIBILANCIO 2001: APPROVATA LA
DISTRIDUZIONE DI DIVIDENDI PER 880.000 EURO
Cologno Monzese, 29 aprile 2002 - L'Assemblea dei Soci di Negri Bossi S.p.A.,
holding industriale del gruppo leader in Italia nella progettazione e
commercializzazione di macchine per lo stampaggio ad iniezione di materie
plastiche, ha approvato il 24 aprile il bilancio dell'esercizio 2001, che
registra un utile netto di 1,097 milioni di Euro e ha deliberato la
distribuzione di dividendi pari a 880.000 Euro. Il Consiglio di
Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta
anche il bilancio consolidato approvato in data 15 marzo 2002 e i cui dati
principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa.
L'Assemblea ha approvato, inoltre, la distribuzione di dividendi per un
importo complessivo pari a 880.000 Euro, corrispondente a 0,04 Euro per
azione. Il pay-out ratio è del 80%, il dividend yield, con la quotazione
media del titolo degli ultimi giorni è del 1,43%%. La data di stacco della
cedola è fissata per il 6 maggio, mentre quella di pagamento per il 9
maggio 2002. Giulio Cicognani, Presidente di Negri Bossi, S.p.A., ha
dichiarato: "Nel 2001 la nostra società ha affrontato, con rapidità e
successo, grandi e importanti avvenimenti e cambiamenti, che ci hanno
permesso di cogliere grandi opportunità. I buoni risultati dei primi mesi
del 2002, che mostrano un fatturato in crescita di oltre il 26% e
l'acquisizione di BM Biraghi appena conclusa ci permettono di essere
ottimisti per questo esercizio, che prevediamo di chiudere con un fatturato
in aumento di oltre il 60% rispetto al 2001 e margini che crescono in
maniera più che proporzionale rispetto al fatturato".
GRUPPO TREVI: ACQUISITA COMMESSA DA
12,7 MILIONI DI DOLLARI IN USA E NIGERIA
Milano, 29 aprile 2002 - Nel corso della presentazione dei dati di bilancio
2001 alla Comunità Finanziaria, tenutasi il 24 aprile presso la Borsa di
Milano, è stata data notizia delle trattative, ormai prossime alla
conclusione, di nuovi importanti lavori. E' infatti in fase di
perfezionamento l'acquisizione di tre nuove importanti commesse negli Usa,
due a Boston e una a San Francisco per un controvalore totale di circa 27
milioni di Usd per servizi di ingegneria del sottosuolo, e una in Nigeria
per un controvalore di circa 25 milioni di Usd, per la realizzazione di
serbatoi di stoccaggio per idrocarburi. Sempre in Nigeria è stata acquisita
da Flour Mills Plc. una commessa di Usd 12,7 milioni per l'esecuzione di una
banchina nel porto di Apapa - Lagos (Nigeria). In linea con il potenziamento
della divisione Trevipark, il Gruppo Trevi si è aggiudicato una commessa
per un controvalore di circa 1,3 milioni di € per la fornitura degli
impianti e sistemi di gestione di un parcheggio automatizzato a tipologia
circolare con 46 posti auto e strutturato su 4 piani di cui due interrati e
due in elevazione, nel quartiere Keramiken a Stoccolma. Il cliente finale è
Stockholm Parkering, primaria società a maggioranza pubblica, leader nella
realizzazione e gestione di parcheggi in Svezia. L'inizio lavori è previsto
alla fine di maggio 2002 con durata di circa 12 mesi. Il Gruppo Trevi dovrà
effettuare anche i lavori di fondazione del parcheggio, per la parte
interrata, consistenti in lavori speciali di consolidamento e jet grouting.
Questa commessa rappresenta una conferma importante per l'innovazione
tecnologica Trevipark del Gruppo e rappresenta l'inizio dell'applicazione di
parcheggi ad alta tecnologia nei Paesi Scandinavi dove da tempo è iniziata
un'attenta valutazione di questo tipo di strutture da parte degli Enti
Pubblici locali. Questo tipo di parcheggio rappresenta una soluzione
vincente per realizzare posti auto dove la disponibilità di spazio è
limitata, come ad esempio nelle grandi città, riducendo al minimo l'impatto
ambientale. Alcune della grandi città di Paesi Scandinavi hanno già
inserito il sistema Trevipark nei loro progetti a breve termine, viste le
peculiarità del sistema.
ESPORTAZIONE RECORD PER L'OCCHIALE DA
SOLE IN ASIA E IN AMERICA NEL 2001 UN GIRO DAFFARI DI 2.608 MILIONI DI EURO
MA LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE SONO A RISCHIO
Milano, 29 aprile 2002 - Il settore dell'occhialeria italiana nel 2001 ha
mosso un giro d'affari lordo pari a 2.608 milioni di euro, dai quale però,
per individuare la reale produzione dei comparto, pari a 1.836 milioni di
euro (+8,4%), è necessario scorporare il valore di interscambio generato
fra le aziende pari a 772 milioni di euro. L'industria italiana continua
quindi la sua crescita produttiva raggiungendo 1.836 milioni di euro nel
2001, +8,4% rispetto ai 1.693 milioni dei 2000. Un risultato positivo per un
2001 che, nel secondo semestre, ha sofferto dei risvolti della crisi
economica mondiale più forte degli ultimi decenni. I dati di bilancio dei
2001 sono sicuramente in linea con l'andamento delle grandi aziende che
hanno registrato performance di rilievo, considerando la congiuntura post 11
settembre: i volumi sono cresciuti e la ripresa è sicuramente evidente dai
primi dati disponibili per l'anno 2002. Stiamo parlando delle prime dieci
società dei comparto che, da sole, producono il 70% dell'intero settore.
Ben diversa è la situazione che stanno vivendo invece le medie aziende (230
circa) e le piccole imprese a conduzione artigianale (1.170), realtà
produttive in questo caso in netta controtendenza. Il divario resta forte,
anzi si accentua sempre più; dei resto le Pmi dei distretto devono fare i
conti con la mancanza di reti distributive capaci di poter vendere i
prodotti con marchi propri e con l'impossibilità di ottenere marchi in
licenza, utili strumenti di penetrazione nei mercati internazionali. Sono
queste le aziende che hanno risentito maggiormente della contrazione
economica post 11 settembre, poiché, nonostante la ripresa segnata nel
2000, sono penalizzate da oggettive difficoltà legate ad un mercato sempre
più competitivo e giobalizzato, dove l'essere piccoli non aiuta. A trainare
il Made ín Italy è ancora una volta l'export che vale 1.530 milioni di
euro rispetto ai 1.404 dei 2000, registrando una crescita percentuale dei 9%
circa, dovuta essenzialmente alla performance dell'occhiale da sole che ha
saputo affermarsi soprattutto in Asia ed in America, contenendo, fra
l'altro, la flessione riscontrata dalle montature. L'occhiaie da sole ha
infatti esportato complessivamente per 857 milioni di euro con una crescita
dei 27% rispetto ai 675 dell'anno scorso. Il dato che più sorprende è la
grande penetrazione dei mercati asiatici dove c'è stata una crescita
inaspettata dei 47%, pari a 150 milioni di euro, seguita dal secondo mercato
di riferimento, V'America, dove il trend di sviluppo è stato dei 40%, pari
a 363 milioni di euro, determinato in particolare dagli Stati Uniti;
fenomeno dei tutto inatteso se si pensa all'arresto della domanda interna
registrato in chiusura anno. Le montature, abitualmente forti sul mercato
europeo, hanno subito la contrazione dei consumi verificatasi dopo l'11
settembre, registrando una flessione nelle vendite pari al 9,4% rispetto al
2000, scendendo da 693 milioni di euro a 627 nel 2001. Le importazioni verso
l'Italia hanno rallentato il loro trend di crescita fermandosi a 428 milioni
di euro rispetto agli 424 dei 2000, una crescita dell'1% che ha interessato
soprattutto le montature e non più l'occhiaie da sole. L'anno precedente,
invece, l'impennata dei 47% rispetto al 1999 aveva interessato l'occhiaie da
sole con l'entrata in Italia di prodotti asiatici a basso costo e a bassa
qualità, molto spesso non conformi alle normative CE. Il calo delle
importazioni relativamente a questo prodotto forse in parte può essere il
risultato delle lotte sostenute negli ultimi anni da Anfao per debellare la
vendita di prodotti non a norma, fenomeno non ancora risolto, sempre
presente e ben noto anche ai Ministeri competenti e alle associazioni per la
tutela dei consumatore. L'industria italiana delVocchialeria si compone di
1.410 unità produttive (1.170 a conduzione artigianale e 240 industriale),
locaiizzate per l'80% nel distretto di Belluno, e impiega 18.900
addetti.
CONDIZIONI CONTRATTUALI CONCORDATE TRA
IL GRUPPO PAM ED IL VENDITORE PER L'ACQUISTO DI NUANCE GROUP
Ponte di Piave, 29 aprile 2002 - Stefanel rende note le principali
condizioni contrattuali concordate tra il Gruppo Pam ed il venditore per
l'acquisto di Nuance Group. L'accordo stipulato dal Gruppo Pam prevede un
impegno finanziario complessivo di circa 405 milioni di Franchi Svizzeri.
Ovviamente, in base alle clausole contrattuali, sono previsti possibili
aggiustamenti da rilevarsi alla data del closing che dovrà avvenire entro 6
mesi e purché siano concesse le necessarie autorizzazioni richieste.
L'opzione in possesso di Stefanel S.p.A. ha una durata di mesi 2 e permette,
alle stesse condizioni pattuite da Pam, l'acquisto di una quota fino al 50%
del capitale di Noel International SA, società acquirente di Nuance Group.
IL 1° MAGGIO LE AZIENDE DEL TESSILE E
DELLA MODA SONO ''AZIENDE APERTE''
Milano, 29 aprile 2002 - Il Gruppo Giovani Imprenditori dell'Associazione
Tessile Italiana e Sistema Moda Italia hanno organizzato l'iniziativa
Aziende Aperte - La tua giornata nel Tessile e nella Moda, che consiste
nell'apertura al pubblico delle sedi e degli impianti industriali nella
giornata del 1° maggio 2002 e rappresenta un importante momento di dialogo
tra la realtà aziendale e la cittadinanza, le istituzioni locali e
scolastiche. Presupposto di Aziende Aperte è il desiderio di migliorare
l'immagine dell'industria tessile-abbigliamento, percepita ancora come una
realtà antiquata e priva di attrattiva, e di contrastare la generale
carenza di informazione sulle opportunità professionali offerte dal
settore, unita alla difficoltà a reperire nuove risorse qualificate.
Organizzata a livello nazionale come apertura al pubblico degli impianti
industriali, la giornata del 1° maggio (alcune aziende partecipanti hanno
deciso di unirsi all'iniziativa il 4 maggio) mira a favorire l'incontro tra
i giovani, le loro famiglie, coloro che vivono a contatto con le aziende del
tessile-abbigliamento senza averne una conoscenza approfondita e chi vi
opera: dagli addetti ai reparti produttivi dei vari anelli della filiera ai
creatori delle tipologie di prodotto, dai commerciali all'imprenditore che
prosegue la tradizione dell'industria tessile e che ne rappresenta in
concreto la realtà e la continuità. L'impegno ad assecondare e tutelare le
imprese italiane del T/A contraddistingue l'operato dell'Associazione
Tessile Italiana e di Sistema Moda Italia e si esprime attraverso una serie
di iniziative di ampio respiro; un accento particolare è da sempre posto
sul tema della formazione e dell'orientamento, cui le due associazioni
dedicano una speciale attenzione, attraverso la realizzazione di studi,
eventi e corsi mirati. Con Aziende Aperte Ati e Smi intendono avvicinare la
cittadinanza alla realtà aziendale, guidarla alla comprensione delle sue
logiche, mostrando le sue potenzialità di assorbimento di risorse, e
trasmettere la cultura aziendale attraverso l'operato quotidiano,
accompagnando il pubblico alla conoscenza dei prodotti, delle macchine e
degli ambienti. Aprire le aziende significa evidenziare come il T/A
rappresenti il perfetto legame fra tecnologia della produzione e tradizione
e superare i diffusi pregiudizi nei confronti del vissuto aziendale,
valorizzando nel contempo la sicurezza dell'ambiente di lavoro. Le imprese
che aderiscono ad Aziende Aperte hanno colto l'opportunità di promuovere la
propria immagine, di agevolare il coinvolgimento di clienti e fornitori
attuali e potenziali e di attrarre i giovani affinché possano, in futuro,
incarnare le figure professionali maggiormente richieste dal settore.
L'apertura al pubblico intesa come giornata di festa e incontro sarà
inoltre un modo di rafforzare il rapporto tra l'azienda e le istituzioni
locali), creando un legame costante con il territorio e di contribuire,
attraverso il coinvolgimento delle strutture scolastiche, a orientare i
giovani verso percorsi formativi nell'ambito delle scuole e delle università
ad indirizzo tessile-abbigliamento.
LA COMMISSIONE EUROPEA PROROGA LA
DISCIPLINA SUGLI AIUTI DI STATO PER LA R&S
Bruxelles, 29 aprile 2002 - La Commissione europea ha deciso di prorogare
fino al 2005 l'attuale disciplina sugli aiuti di Stato per la ricerca e
sviluppo (R&S). Tale decisione è stata presa a seguito della revisione
della disciplina comunitaria varata dalla Commissione a marzo dell'anno
scorso. Secondo la normativa esistente, la ricerca di base non correlata ad
attività industriali o commerciali può avvalersi di aiuti fino al 100 per
cento dei costi ammissibili, mentre la ricerca industriale può usufruire di
aiuti, come percentuale di base, fino al 50 per cento dei costi. Le attività
di sviluppo precompetitivo possono beneficiare di aiuti che nella misura di
base possono costituire anche un quarto dei costi ammissibili. Tali
percentuali di base (50 per cento e 25 per cento) possono aumentare grazie a
maggiorazioni (fino al 25 per cento) per le attività di R&S avviate da
piccole e medie imprese o in aree assistite, oppure che contribuiscano agli
obiettivi dei programmi comunitari di R&S o promuovano la collaborazione
transnazionale. Un portavoce del commissario della Ricerca Philippe Busquin,
nel definire "positive" le disposizioni attuali, ha dichiarato che
si dovrebbero incentivare gli investimenti che contribuiscono all'obiettivo,
posto dal Consiglio europeo di Barcellona, di portare la spesa in R&S
negli Stati membri al livello del 3 per cento del Pil entro il 2010, e che
gli aiuti di Stato costituiscono "parte della soluzione".
NUOVA ENERGIA A FORMULA CON ARCA
IMPRESA GESTIONI E ARCA MERCHANT LA FINANZA ITALIANA RIPRENDE A INVESTIRE
NELL'INFORMATION TECHNOLOGY:
Torino, 29 aprile 2002 - Arca Impresa Gestioni Sgr e Arca Merchant S.p.A
sostengono il piano industriale di Formula. Conclusa nei giorni scorsi
l'operazione che ha visto la sottoscrizione di un accordo in base al quale
le due societa' acquisiscono il 50,08% di Gruppo Formula S.p.A., attraverso
una societa' interamente controllata - Progetto Integra S.p.A. - che nasce
esclusivamente per supportare questa operazione. Le motivazioni che hanno
spinto Arca Impresa Gestioni e Arca Merchant a concludere questo accordo
sono riconducibili alla solidita' della realta' Formula, alla sua
redditivita' e alle sue prospettive di forte crescita nei prossimi tre anni.
Il management di Formula ha svolto un ruolo attivo nell'operazione
finanziaria, trovando in Arca Merchant e Arca Impresa Gestioni i partner
finanziari da tempo ricercati in grado di sostenere l'ambizioso piano di
sviluppo industriale messo a punto dal Gruppo. L'operazione finanziaria,
conclusa per 36,2 milioni di Euro, e' la piu' significativa in Italia dalla
crisi di fiducia dei mercati azionari nel settore dell'Information
Technology. Progetto Integra acquistera' il 47,46% di Gruppo Formula da
Banca IntesaBci, venditrice per il 9,13% di un pacchetto intermediato e per
il 38,33% della quota di DS DataSystems, che in questa operazione esce
completamente dall'azionariato di Gruppo Formula S.p.A. Inoltre, una quota
del 2% del capitale di Gruppo Formula sara' ceduto a Progetto Integra da
Carlo Navone, Presidente e socio fondatore di Formula, mentre un pacchetto
complessivamente rappresentativo lo 0,62 % viene ceduto da altri manager
della societa'. Al termine dell'operazione la partecipazione di Progetto
Integra in Gruppo Formula raggiunge cosi' il 50,08% e un ulteriore pacchetto
del 4,5% e' oggetto di un contratto di put/call tra Progetto Integra e Carlo
Navone. L'operazione - sottoposta al rilascio del nulla osta da parte dell'Autorita'
Garante della Concorrenza e del Mercato - prevede, inoltre, la
partecipazione di alcuni manager di Gruppo Formula, tra cui l'Amministratore
Delegato Roberto Camporesi e il Consigliere Delegato Renato Ottina nella
compagine sociale di Progetto Integra attraverso la sottoscrizione di un
aumento di capitale ad essi riservato. "I nuovi soci hanno dato fiducia
al piano industriale elaborato dal management - commenta Roberto Camporesi,
Amministratore Delegato di Gruppo Formula - che, avviato con l'inizio
dell'esercizio, comincia a produrre i primi effetti e prevede il
consolidamento della leadership anche con operazioni di acquisizione o
integrazione con altre aziende operanti nel settore, al fine di costituire
il piu' grande polo interamente italiano per l'informatica gestionale in
grado di giocare un ruolo di primo piano nel mercato italiano". Tale
piano si basa sulla capacita' di Gruppo Formula S.p.A. di fornire soluzioni
in grado di competere con player di livello globale e di supportare sia le
aziende italiane sia quelle internazionali nell'area Extended Erp. Queste
soluzioni integrano tecnologie, servizi, prodotti, e consulenza e sono in
grado di soddisfare le esigenze dei clienti anche nelle "aree di
frontiera", quali la Supply Chain, il Crm e l'e-business. In
quest'ottica Formula e' recentemente entrata nel capitale sociale di Exante
con l'acquisizione di una quota pari al 82% del pacchetto azionario. Exante
e' una societa' attiva nel mercato dell'e-business consulting al quale offre
soluzioni end-to-end complete. A conferma di un cammino gia' avviato da
alcuni anni per meglio comprendere e soddisfare i processi di business
dell'azienda italiana, Formula ha realizzato soluzioni verticali per diverse
industry. Per rinforzare questo elemento strategico, la societa' ha
incrementato il proprio controllo sul pacchetto azionario di Cedaf
portandolo al 98%, che le consente di ampliare la propria offerta
aggiungendo una nuova soluzione verticale per il settore della Pubblica
Amministrazione Locale. "I risultati di bilancio relativi al primo
semestre FY 2001-2002 recentemente pubblicati - conclude Camporesi - sono la
conferma della vitalita' di Formula nell'affrontare una nuova fase del ciclo
di vita dell'azienda".
MOVIMPRESE ARTIGIANI - I° TRIMESTRE
2002 NATALITA' E MORTALITA' DELLE IMPRESE ARTIGIANE REGISTRATE PRESSO LE
CAMERE DI COMMERCIO
Roma 29 aprile 2002 - Si è attestato a -9.250 il saldo tra imprese
artigiane iscritte e cessate nel corso del primo trimestre dell'anno. Il
risultato - registrato dalla rilevazione periodica condotta da InfoCamere
per conto di Unioncamere - è frutto della differenza tra 29.640 iscrizioni
e 38.890 cessazioni intervenute tra gennaio e marzo e, pur se negativo,
segnala un progressivo miglioramento tendenziale della nati-mortalità del
comparto artigiano. Il dato di inizio anno contiene tradizionalmente un
forte elemento 'tecnico' poiché sconta l'addensarsi delle cessazioni legate
al concludersi dell'anno immediatamente precedente. In questo quadro, il
valore del saldo registrato nel primo trimestre del 2002 si rivela il più
contenuto degli ultimi tre anni (si veda la Tab.1). Negli ultimi due anni,
infatti, lo stesso saldo di inizio anno aveva fatto registrare valori
negativi più marcati: rispettivamente -10.912 imprese nel 2001 e -11.121
imprese nel 2000. In prospettiva, pertanto, il dato di questo trimestre fa
ben sperare sulla performance degli artigiani nell'arco dell'anno. Le nuove
forme giuridiche artigiane - Analizzando il saldo per forma giuridica,
emerge come il valore complessivo di -9.250 unità sia il frutto di saldi
negativi per le Ditte individuali (-8.963 unità) e per le Società di
persone (-1.509 unità), cui ha fatto da contrappeso il saldo positivo delle
Società di capitali (+1.188 unità). "Tra i fenomeni più interessanti
che emergono dai dati del trimestre - ha commentato il Presidente dell'Unioncamere,
Carlo Sangalli - spicca la crescita delle imprese artigiane che cominciano a
costituirsi adottando la forma delle Società di capitale, in particolare
quella di Società a responsabilità limitata, essendo preclusa la Società
per azioni per le imprese artigiane. Anche se di peso marginale rispetto al
totale delle imprese artigiane - sono meno dell'1% del totale - è da notare
la forte dinamicità di questo nuovo modello organizzativo, che nel
trimestre ha fatto registrare un tasso di crescita del 19,7%". Il
territorio - A conferma dell'andamento generale della nati-mortalità delle
imprese, anche tra gli artigiani emerge la guida del Mezzogiorno, dove si
registra il valore migliore del saldo trimestrale (-769 imprese). Allo
stesso modo, le maggiori difficoltà si registrano nel Nord-Ovest, la
circoscrizione con il saldo negativo più elevato (-4.295 imprese). I
settori - Pur nel quadro di un bilancio complessivamente negativo, tra
gennaio e marzo hanno fatto segnare variazioni dello stock positive i
settori delle attività ricreative, culturali e sportive (+1,75%),
dell'industria alimentare (+0,59%), e dell'informatica (+0,35%). Nel
commercio (-1,58%) nelle attività manifatturiere (-0,90%) e nei trasporti
(-0,85%), si registrano invece le variazioni più negative.
L'INNOVAZIONE ALLA PORTATA DELLE PMI:
ASSOTEC HA PRESENTATO IL PRIMO STRUMENTO DI BENCHMARKING PER LE PICCOLE E
MEDIE IMPRESE IN TEMA DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Milano, 29 aprile 2002 - I casi di piccole imprese italiane che grazie a
un'idea, a un'innovazione di prodotto e di processo diventano leader di
mercato sono numerosi. Ma, nonostante ciò, in Italia ancora tanti piccoli
imprenditori sottovalutano l'importanza dell'innovazione come carta vincente
e troppo spesso le nuove tecnologie e il mondo della ricerca sono ancora
distanti e fuori dalla portata della piccola impresa. Per aiutare le Pmi in
questo settore, Assotec (società consortile creata da Assolombarda, Camera
di Commercio di Milano e Cnr per fornire consulenza alle imprese in tema di
tecnologia e innovazione) ha predisposto lo Stato dell'Arte Tecnologico, uno
strumento concreto per trovare risposte operative ai bisogni di tecnologia,
in grado di dare una valutazione critica ed esauriente del livello di
competitività tecnologica dell'azienda e di orientare poi nella maniera più
corretta i percorsi di sviluppo innovativo più promettenti e coerenti con
il contesto aziendale specifico. L'iniziativa è stata presentata il 23
aprile in Assolombarda nel corso dell'incontro "Lo Stato dell'Arte
Tecnologico: l'innovazione alla portata delle Pmi" organizzato da
Assotec, in collaborazione con la Fondazione Cariplo e d'intesa con la
Regione Lombardia. Le potenzialità del nuovo strumento sono state
illustrate dalla testimonianza di quattro piccoli e medi imprenditori di
settori diversi - Carlo Moretti della Premium Srl, Alessandro Spada della
Vrv SpA, Demetrio Corradi della Euronil SpA e Roberto Sartori della
Unicontainer Srl - che ne hanno già sperimentato con successo i
sorprendenti vantaggi. I lavori, aperti dagli interventi di Michele Perini,
Presidente di Assolombarda, e di Ugo Dozzio Cagnoni Commissario della
Fondazione Cariplo, sono proseguiti con una tavola rotonda, moderata dal
Consigliere Incaricato per Ambiente, Ricerca e Università di Assolombarda,
Umberto Rosa, alla quale hanno partecipato esponenti del mondo finanziario,
delle istituzioni e delle università, che hanno una politica attiva nel
raccordo con il mondo produttivo, in merito alle strategie di accelerazione
della diffusione della tecnologia nel sistema industriale.
DANIELE MOSCA, PRESIDENTE DI ELEA,
RICONFERMATO MEMBRO DELLA GIUNTA DI ASSOCONSULT
Milano, 24 aprile 2002 - Daniele Mosca, Presidente di Elea, la società
leader in Italia nella formazione Information & Communications
Technology, è stato confermato Membro della Giunta di Assoconsult
nell'ambito dell'Assemblea di venerdì 19 aprile 2002. Daniele Mosca ha
maturato una lunga esperienza alla Olivetti dove è entrato nel 1968
nell'ambito delle Risorse Umane. Ha ricoperto vari incarichi tra i quali
prima come Responsabile delle Risorse Umane poi come Direttore del Personale
del Gruppo Olivetti e infine come Presidente Olivetti Telemedia. Nel 1996 ha
guidato con successo l'operazione di Management buy out di Elea, allora
facente parte del Gruppo Olivetti. Oggi Elea, con circa 35 milioni di euro
di fatturato nel 2001, oltre a essere leader di mercato, è una delle realtà
più rappresentative e dinamiche nel settore di riferimento. L'incarico
ricoperto da Daniele Mosca all'interno di Assoconsult è particolarmente
prestigioso per l'importanza che l'associazione ha nel panorama industriale
italiano. Assoconsult, l'Associazione delle Società di Consulenza di
Direzione, ha lo scopo di promuovere l'integrazione professionale e di
mettere in comune le risorse degli Associati al fine di sviluppare l'attività
della consulenza attraverso la qualità dell'immagine, la difesa del ruolo e
della qualificazione della professione. Le aziende associate intendono
ispirarsi a solidi valori e comportamenti operativi, nei quali Elea si
riconosce pienamente, espressi in un codice etico rigorosamente applicato e
sviluppare costantemente competenze distintive e prassi operative che
rendano la società di consulenza partner necessario e affidabile per i
target di riferimento.
CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO:
IL FATTURATO E' STAGNANTE
Roma, 29 aprile 2002 - Fatturato commerciale stagnante per tutte le
tipologie distributive: questa l'analisi effettuata dal Centro Studi
Confcommercio sui dati diffusi oggi dall'Istat relativi alle vendite al
dettaglio nel mese di febbraio. In febbraio, infatti, il valore delle
vendite del commercio al dettaglio in sede fissa, depurato della variazione
dei prezzi dell'aggregato dei soli beni, pari all'1,8%, evidenzia un
trascurabile incremento dello 0,3%. L'incremento tendenziale, cioè rispetto
a febbraio 2001, delle vendite al dettaglio delle micro-imprese (massimo due
addetti), è stato di appena lo 0,2% e addirittura nullo per le imprese
medie (3 - 5 addetti), ma anche per la grande distribuzione (6 addetti ed
oltre) la crescita si è attestata, sempre in termini reali, su un modesto +
0,8%. Queste dinamiche, particolarmente contenute - conclude il Centro Studi
- riflettono un atteggiamento di grande prudenza da parte delle famiglie nei
comportamenti di spesa, che confermano, proprio in assenza di una sostenuta
ripresa dei consumi, le previsioni di crescita per il 2002 dei principali
organismi internazionali, stimate intorno all'1,4%, e quindi ben lontane
dagli ottimistici obiettivi del Governo.
COMMERCIO: VENDITE, BATTUTA D'ARRESTO A
FEBBRAIO. PICCOLI ESERCIZI IN CADUTA LIBERA PAGANO CRISI DEI CONSUMI
Roma, 29 aprile 2002 - Febbraio mesto per il settore commerciale con un
andamento delle vendite che al netto dell'inflazione è pari a - 0,4%. Se
infatti i piccoli esercizi commerciali piangono, vedendo per l'ennesima
volta confermato ed anzi aumentando il gap con iper e supermercati
(soprattutto nel comparto alimentare), la grande distribuzione non ride e
pur mantenendo una dinamica delle vendite al di sopra dell'inflazione,
registra un incremento più contenuto rispetto ai mesi scorsi. La
stagnazione dei consumi continua dunque a produrre i suoi effetti, in
particolare sui piccoli negozi che proseguono la fase discendente iniziata a
metà del 2000. Si tratta di una situazione che, mese dopo mese, ripropone
da due anni con sempre maggiore urgenza la necessità di intervenire e che,
in questa fase di stasi, dovrebbe convincere della necessità di superare
conflitti ideologici e bracci di ferro per varare in fretta le riforme
necessarie, a cominciare da quella del lavoro, del fisco e delle pensioni,
così da rimettere in circolo risorse in grado di ridare fiducia a cittadini
ed imprese e far ripartire i consumi.
IDENTITA' DI VEDUTE TRA AGRICOLTORI
FRANCESI E ITALIANI
Roma. 29 aprile 2002 - Fnsea e Confagricoltura hanno tenuto a Parigi una
sessione di lavoro comune. Le due delegazioni, guidate dai rispettivi
presidenti, Jean-Michel Lemétayer e Augusto Bocchini, hanno affrontato i
temi legati alle prossime scadenze comunitarie e all'esame di preoccupanti
situazioni congiunturali. Sono emersi un consenso assai largo e identità di
vedute su numerosi temi. Per quanto riguarda le condizioni generali della
revisione a medio termine della politica agricola comune (Pac), Fnsea e
Confagricoltura riaffermano la loro volontà che tale verifica non si
trasformi nella messa in campo di una nuova Pac: conviene restare nel quadro
esclusivo degli accordi di Berlino. Le due Organizzazioni agricole esprimono
opposizione ad ogni ipotesi di rinazionalizzazione della Pac o di
disaccoppiamento degli aiuti. Sottolineando, altresì, la necessità di
valorizzare sempre di più il ruolo multifunzionale dell'agricoltura e la
qualità dei prodotti. Non è accettabile " concordano Fnsea e
Confagricoltura " né un ulteriore ribasso del prezzo d'intervento per
i cereali, né una riduzione dell'aiuto al grano duro. Al contrario, occorre
mantenere i prezzi garantiti ad un livello che permetta di coprire i reali
costi di produzione e realizzare una vera politica di gestione dei mercati
con strumenti efficaci d'intervento. Le due delegazioni rifiutano, a livello
comunitario, modalità di adozione della modulazione analoghe a quelle
subite dagli agricoltori francesi; pur riconoscendo che le discussioni sulla
modulazione devono proseguire, tra le Organizzazioni professionali europee,
per verificare con la massima attenzione tanto opportunità quanto
conseguenze potenziali sui comparti produttivi e sulle aziende. Identità di
vedute tra Fnsea e Confagricoltura si riscontra anche in materia per la
richiesta di un "piano proteine europeo", l'indispensabile
rafforzamento del "primo pilastro" della Pac, lo sviluppo delle
organizzazioni di mercato, la riaffermazione e la concretizzazione
quotidiane delle fondamenta della Pac: preferenza comunitaria e solidarietà
finanziaria. Il mantenimento di una agricoltura forte, che assicuri
occupazione e sviluppo dell'insieme del territorio e che rilanci l'autentica
Pac con l'applicazione dei suoi principi fondanti, e la realizzazione di
organizzazione e gestione di mercato efficienti sono, in definitiva, le
priorità comuni dei presidenti Lemétayer e Bocchini.
GIACOMELLI SPORT GROUP RAGGIUNGE 114
PUNTI VENDITA IN EUROPA APRENDO IL 1° MEGASTORE A TORINO
Milano, 29 aprile 2002 Giacomelli Sport Group S.p.A. conferma la sua
strategia d¹investimento dei proventi del recente collocamento in Borsa,
finanziando la sua espansione commerciale in Europa. Verrà infatti
inaugurato oggi presso il prestigioso Leisure and shopping Centre ³8
Gallery² ristrutturato da Renzo Piano Building Workshop, il primo punto
vendita Giacomelli nel capoluogo piemontese. La qualità architettonica e l¹importanza
del complesso fanno di ³8 Gallery² un progetto innovativo che si distingue
dal consueto panorama delle formule commerciali. La Corte dei Giochi,
situata al primo piano e dedicata al mondo dello sport e del tempo libero,
ospita i 1.400 mq del megastore Giacomelli Sport dove la clientela può
trovare i prodotti delle migliori marche italiane e straniere (Nike, Adidas,
Reebok, Champion, Fila, Kappa) presenti sul mercato a prezzi decisamente
convenienti. Il layout del punto vendita, decisamente funzionale, si adatta
perfettamente alle dimensioni dei megastore (con una superficie di vendita
media compresa tra i 1.000 e i 3.000 mq) e alla formula del self service
propri della grande distribuzione. "Come abbiamo sostenuto più volte
nel corso della presentazione della nostra Società - afferma Gabriella
Spada, Presidente di Giacomelli Sport Group abbiamo intenzione di utilizzare
il ricavato del collocamento in Borsa per finanziare il nostro sviluppo. Con
l'apertura del nuovo megastore di Torino Giacomelli Sport consolida la
propria leadership incontrastata in Piemonte offrendo alla clientela le più
importanti marche internazionali del settore degli articoli sportivi ai
prezzi migliori del mercato". Da sempre la filosofia di Giacomelli
Sport Group è quella di considerare lo sport non soltanto come un business
ma come un vero e proprio stile di vita, capace di soddisfare le esigenze di
tutti, dai giovanissimi alle famiglie. Ogni punto vendita è dunque un
viaggio all¹interno dello sport dove anche fare shopping diventa una
disciplina sportiva. Giacomelli Sport Group è diventato così un modello
italiano vincente, un mix unico di entertainment, assortimento, convenienza
e customer satisfaction. Con quest¹ultima apertura, la 6° in Piemonte, il
Gruppo raggiunge i 114 punti vendita, di cui 75 in Italia e 39 distribuiti
in tutta Europa, per un totale di oltre 135.000 mq di superficie di
vendita.
FEDERMANAGER BOLOGNA: IL NUOVO RUOLO
DEL MANAGER TRA INNOVAZIONE E BUSINESS
Bologna, 29 aprile 2002 - Nello scorso mese di marzo 2002, Federmanager
Bologna ha promosso (in collaborazione con Eclettica Relazioni Pubbliche)
un'indagine rivolta ai dirigenti d'impresa delle aziende di Bologna e
Provincia sul tema: "Potenziare e valorizzare la categoria dei
dirigenti d'azienda quale espressione qualificata del mondo del
lavoro". Le domande, rivolte ad un campione di dirigenti associati e
non, sono state elaborate con l'obiettivo di definire il nuovo ruolo del
manager nella realtà felsinea. Come punto di partenza dell'indagine,
Federmanager ha voluto porre l'attenzione sul significato di un'associazione
per i dirigenti di Bologna. Se è vero, infatti, che le competenze e le
priorità dei dirigenti stanno rapidamente cambiando, bisogna anche porre
l'accento, in questo momento di transizione,sull'importanza di
un'associazione che li tuteli e li rappresenti. I dirigenti d'impresa si
trovano oggi, nel contesto di un mercato molto sensibile alla situazione
economica internazionale, a dover, così, gestire mutamenti strutturali
all'interno delle aziende. Tutto ciò, per i manager, implica la necessità
di essere costantemente aggiornati e di tutelarsi non solo come categoria ma
anche sul piano personale. Proprio in quest'ottica, Federmanager Bologna sta
rinnovando i servizi offerti agli associati, in modo da garantire un
sostegno qualificato sulle questioni più delicate, da quelle previdenziali
a quelle legali e finanziarie. In questo contesto ha un'importanza
particolare l'aspetto dell'aggiornamento professionale, che rappresenta oggi
più che mai uno strumento fondamentale nella gestione moderna di
un'impresa. Federmanager Bologna presenterà i risultati di quest'indagine
in un convegno intitolato "Il nuovo ruolo del manager tra innovazione e
business", previsto per il giorno sabato 4 maggio 2002 alle ore 10.30
presso il Museo del Patrimonio Industriale Via della Beverara, 123 Bologna.
Per accreditamento e informazioni Maria Grazia Attianese Tel. 051-268165
Fax. 051-273699
PAOLO SCOLARI NUOVO PRESIDENTE
UNI
Milano, 29 aprile 2002 - Paolo Scolari è stato nominato Presidente dell'UNI
- Ente Nazionale Italiano di Unificazione per il triennio 2002-2004. Scolari
-63 anni, ingegnere meccanico, sposato con 2 figli- vanta una carriera
all'interno del gruppo Fia che lo ha visto attivo nei settori trattori,
macchine movimento terra e autoveicoli, sia in Italia che negli Usa. Negli
ultimi dieci anni ha ricoperto in Fiat Auto le cariche di Direttore
"ambiente e politiche industriali", di Presidente del Centro
Ricerche e di membro del Comitato Direttivo. Docente al Politecnico di
Torino ("L'autoveicolo e la sua evoluzione"), Scolari è
Presidente del Consorzio per la Ricerca nei Veicoli a Minimo Impatto
Ambientale ed è membro del World Business Council for Sustainable
Development (Ginevra). Scolari è stato nominato Presidente dal nuovo
Consiglio Direttivo Uni insediatosi lo scorso 22 Aprile, subentrando a
Marcello Colitti che ha ricoperto la carica nell'ultimo triennio. Nominati
anche 4 Vicepresidenti: Paolo Cavanna (Ministero attività produttive),
Domenico Pierucci (Cuna), Piero Torretta (Assimpredil) e Guido Venturini (Tci).
Uni -associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e
dalla Ue- scrive e pubblica le norme tecniche volontarie sulla qualità (Iso
9000), la sicurezza e gli aspetti ambientali (Iso 14000) ed ha un'intensa
attività editoriale/formativa. Uni -che ha oltre 7.200 aziende associate-
ha chiuso il 2001 con un giro d'affari di 15 milioni di Euro, in aumento del
6,7% rispetto al 2000, segnale del crescente interesse ed impegno delle
imprese italiane a migliorare l'organizzazione, l'economicità di
produzione, erogazione ed utilizzo, la commerciabilità, la sicurezza d'uso
e di rapporto con l'ambiente dei propri prodotti, processi e servizi.
"ADOTTIAMO LA COSTITUZIONE"
LANCIA "LA SPEDIZIONE DEI 1000" 1000 ADOZIONI PER IL QUIRINALE
Milano, 29 aprile 2002 - Si chiama La spedizione dei 1000 l'iniziativa
lanciata, in corrispondenza con le celebrazioni del 25 aprile, da Adottiamo
la Costituzione, associazione senza fini di lucro che si propone di
riscoprire e rilanciare i valori di democrazia e libertà che stanno alla
base della nostra democrazia. L'iniziativa si concluderà il 2 giugno, festa
della Repubblica, quando tutte le adozioni raccolte saranno inviate al
Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. "L'iniziativa
consiste nella raccolta, tra il 25 aprile e il 2 giugno, date simbolo per le
nostre istituzioni democratiche e repubblicane, di 1000 adozioni di articoli
della nostra Costituzione da parte di altrettanti cittadini" spiega
Ivan Scalfarotto, coordinatore di Adottiamo la Costituzione. "Con
l'adozione si possono richiamare all'attenzione della collettività i
principi costituzionali mai completamente attuati e quelli oggetto di
attacchi o di tentazioni revisioniste rivendicandone direttamente la
responsabilità e la titolarità individuale. Adottando un articolo ciascun
cittadino può contribuire a difendere quella Carta Costituzionale che è il
patto fondante delle nostre istituzioni democratiche e della nostra stessa
identità di nazione." Adottare un articolo è facilissimo: basta
collegarsi al sito www.adottiamolacostituzione.it e seguire la procedura on
line. Per dare maggior peso e valore all'adozione, la scelta dell'articolo
deve essere accompagnata da qualche riga di commento che spieghi le ragioni
del gesto. Per chi non vuole o non può usare la posta elettronica è a
disposizione il numero di fax 0254130266. Adottiamo la Costituzione è
un'associazione apartitica e apolitica, nata alla fine di febbraio 2002
dall'iniziativa di un gruppo di cittadini di Milano di diversa estrazione
culturale e sociale. Ha già al suo attivo numerose adozioni, fra cui quelle
di Annamaria Testa, Lella Costa e del giudice della Corte Costituzionale
Valerio Onida.
ELEMENTI: INTERVISTA A MOGOL SULLA
COMUNICAZIONE E A LUCIANO GALLINO SULL'EVOLUZIONE DEL MONDO DEL LAVORO
Roma, 26 aprile 2002 - "L'impoverimento dei valori porta al discredito
in tutte le manifestazioni umane. E siccome la comunicazione viaggia
anch'essa sui valori del profitto, perde di sincerità, di prestigio, di
credito. La comunicazione più è legata alla verità e ai valori e più avrà
credito". Così ha affermato Mogol (i.La comunicazione è efficace se
è vera. E' vera se c'è sensibilità e culturali.) sul problema della
comunicazione in generale e all'interno delle aziende, nell'intervista
rilasciata ad Elementi, la rivista del Grtn, dell'Au, e del Gme, il cui
numero 3 è visibile sul sito internet www.grtn.it Quanto alla
globalizzazione, Mogol sostiene che essa "porta alla riduzione della
capacità critica dell'individuo e lo rende indifeso, più sensibile alla
volontà altrui. L'uomo così rinuncia a vivere. Vede il film degli altri e
lo imita. Ma questo "mostruoso" atteggiamento coinvolge non solo
chi lo subisce, ma anche chi lo guida. Esso diventa sistema".
"Solo la cultura, continua Mogol, può arginare un processo di
livellamento degli individui. Ma, sottolinea, deve essere una cultura senza
barriere né confini. Senza guide intellettuali di parte, espressioni di una
faziosità che impoverisce e frena il processo di ricerca e di libertà di
un popolo". Mogol si sofferma poi a parlare della comunicazione dei
giovani e nelle scuole, sostenendo che in queste "manca la lezione di
vita. Manca la spinta ad insegnare ai ragazzi cos'è la vita. E mancano i
dialoghi, attraverso cui si arriva alla verità". Quanto alla
comunicazione nelle aziende, Mogol afferma che qui "si parla poco e
male. Si va troppo in fretta: non si cerca l'uomo. Non gli si concede tempo.
E soprattutto non lo si sa ascoltare e capire. Perché la meccanica delle
aziende è lontana da un discorso "autentico". Solo l'azienda che
ha un management sensibile all'uomo ne guadagna in termini di comunicazione,
rendimento, professionalità" E poi conclude affermando che "nelle
aziende si dovrebbe parlare di cose vere che impegnano la morale dell'uomo.
Valori come la lealtà, l'integrità, oppure l'autogratificazione, l'unico
vestitino che non ci fa sentire freddo nella vita e ci mette al riparo anche
dalla paura della morte". Sul tema del lavoro, invece, il sociologo
Luciano Gallino ("I nuovi scenari del lavoro, tra complessità e
incertezze") ha analizzato i cambiamenti in atto in tale delicato
settore, sostenendo che l'economia mondiale sta diventando un sistema unico.
Ciò che accade in un posto si ripercuote con rapidità in altri punti.
Questo spinge le aziende a considerare la forza lavoro come una merce tra le
altre, un fattore di produzione come gli altri, che si può utilizzare o no.
Mentre la forza lavoro è formata da persone e ne deriva che questo modo di
trattare la forza lavoro comporta costi sociali rilevantile. Quanto alla
globalizzazione, Gallino sostiene che "essa porta a forti accentuazioni
di vecchie disuguaglianze, oltre a crearne di nuove. Una di queste è la
"frattura digitale": La frattura cioè, tra info- ricchi e
info-poveri, tra quelli che hanno la possibilità di accedere alla rete per
studiare, lavorare, fare commercio elettronico, divertirsi e coloro che ne
sono esclusi". Quanto alla flessibilità, Gallino ritiene non essere la
panacea per tutti i problemi del lavoro, sostenendo che "la flessibilità
in certi casi può contribuire ad una più efficace gestione aziendale ed
essere attraente per determinate fasce di lavoratori. Ma bisogna vederne i
limiti, che sono molti. In effetti la flessibilità più utile alle persone
sarebbe quella liberamente scelta. E non c'è alcuna evidenza empirica del
fatto che una forte flessibilità aumenti in modo assoluto
l'occupazione" Sui tipi di contratto, Gallino è del parere che non
bisogna dire che il modello di impiego a tempo pieno perde la sua centralità,
perché, spiega, "questo può significare due cose, una vera e l'altra
falsa. Vera quando si afferma che le aziende e perfino lo Stato tendono a
diminuire l'offerta di contratti a tempo indeterminato. Falsa se si vuol
dire che questo tipo di contratto non è più attraente, perché le ricerche
dicono che l'impiego stabile è ai primi posti delle aspirazioni dei
giovani. Il che non significa cercare un lavoro dove nessuno ti schioda più
dalla sedia, ma di ambire ad un lavoro, dove, se uno è meritevole, non
rischia di essere buttato fuori per motivi diversi dai propri meriti".
Quanto alla possibilità di cambiare lo Statuto dei lavoratori, Gallino, è
del parere che "alcune sue parti siano forse un po' datate, e
potrebbero essere soggette a cambiamento. Però esso non va demolito. Così
come cambiare l'art. 18 significherebbe intaccare un edificio che rischia di
frantumarsi interamente".
BANDO DI PARTECIPAZIONE CINEMAVVENIRE:
11ª EDIZIONE 2002 INVITO PER GIOVANI STUDENTI ALLA 59ª MOSTRA DEL CINEMA
DI VENEZIA
Roma, 29 aprile 2002 - L'iniziativa CinemAvvenire, nata da un'idea di Gillo
Pontecorvo e realizzata negli anni con il contributo determinante della
Biennale di Venezia, dell'Arca e in collaborazione con il Ministero della
Istruzione, è giunta alla 11a edizione. Anche quest'anno si rinnova il
bando per selezionare tra 100 e 200 giovani che saranno invitati alla Mostra
del Cinema di Venezia, in programma dal 29 Agosto all'8 Settembre 2002. I
vincitori potranno assistere a tutte le proiezioni, avere incontri con gli
autori, i registi ed i critici, momenti di confronto con la stampa e la
radiotelevisione, e partecipare ad alcune altre iniziative culturali
appositamente programmate per loro. Requisiti per partecipare alla
selezione: avere compiuto i 18 anni di età, non aver superato i 28 ed
essere studenti delle scuole medie superiori o universitari. La selezione
avverrà attraverso una delle seguenti modalità: a) lo svolgimento di un
tema su uno dei seguenti argomenti: 1. Il cinema può migliorare la vita? E
in che modo? Quale film rappresenta, secondo te, a livello narrativo ed
estetico, un esempio di cinema che racconta la vita in tutta la sua
drammatica complessità ma anche nella sua bellezza, interrogandosi al tempo
stesso sull'arte, sulla immaginazione creativa e sulla loro capacità di
dare senso ad un mondo che spesso sembra averlo perduto? 2 Il seminario di
lettura del film dell'edizione 2002 di CinemAvvenire si terrà sull'opera di
un grande regista italiano come Gianni Amelio. Tenendo conto che, nel 2001,
il seminario svoltosi su "I quattrocento colpi" di François
Truffaut ha consentito di approfondire il tema della condizione degli
adolescenti ed il loro bisogno di valori umani autentici nel confronto con
gli adulti e con le istituzioni, esprimi secondo te come affronta Amelio
questo tema, dal punto di vista sia etico che estetico, nel film "Il
ladro di bambini", eventualmente mettendo a confronto l'opera dei due
autori. 3 Dal cinema digitale, a Internet, alla multimedialità: in che modo
le nuove tecnologie si traducono in nuovi linguaggi, stili e contenuti e
possono contribuire all'avvenire del cinema? 4 Qual'è il cinema che più ti
piace? Che cosa chiedi ad un film e in che modo soddisfa le tue aspettative?
Esprimilo anche attraverso l'esempio di una o più opere cinematografiche.
b) la stesura di una sceneggiatura per un cortometraggio; c) la
realizzazione di un breve video (durata massima 20 minuti). d) la
realizzazione in digitale di un breve filmato per il web (durata massima 3
minuti). Gli elaborati dovranno pervenire, entro il 30 maggio 2002,
corredati di tutti i dati dello studente, a: Concorso CinemAvvenire - Miur-
Mostra del Cinema di Venezia - Casella Postale 11/270 - 00141 Roma La giuria
- presieduta da Gillo Pontecorvo e composta da registi, scrittori, esperti
di linguaggio audiovisivo, di critica cinematografica e di didattica, oltre
che da un rappresentante del Miur - stabilirà, a suo insindacabile
giudizio, la graduatoria dei partecipanti, i quali riceveranno l'invito a
CinemAvvenire 2002 e tutte le informazioni necessarie alla partecipazione
(prevista una quota di partecipazione). Per informazioni: www.cinemavvenire.it
SEMINARIO PROMOSSO DALLA FONDAZIONE
EUROPEA DEL DISEGNO E CURATO DAL FILOSOFO MAURIZIO FERRARIS.
Milano, 29 aprile 2002 - Sono aperte le iscrizioni al Seminario Ekphrasis.
Vedere e Pensare, promosso dalla Fondazione Europea del Disegno, in
colaborazione con il Centro Interuniversitario di ontologia teorica e
applicata (Università di Torino) e sotto il patrocinio del Comune di Orta.
Il seminario, a cura del filosofo Maurizio Ferraris, vedrà la
partecipazione di protagonisti della cultura internazionale tra cui il
grande filosofo Jacques Derrida, il compositore Luciano Berio, direttore
dell'Accademia di Santa Cecilia, il semiologo Paolo Fabbri, l'artista e
scrittore Emilio Tadini, la critica d'arte americana Dore Ashton. Il
seminario si svolgerà nella splendida cornice del Lago D'Orta, a Villa
Tallone sull'Isola di San Giulio, dal 1 al 4 lulgio 2002. Saranno quattro
giorni di intensi dibattiti, dialoghi, lezioni ex catedra, convivi durante i
quali i partecipanti, insieme a filosofi, musicisti e musicologi, artisti,
storici dell¹arte e della letteratura, studiosi della percezione si
confronteranno sul tema del rapporto tra l'occhio e il pensiero. Il
seminario si prefigge infatti di contestare un dogma della tradizione
filosofica occidentale ovvero il primato dell¹idea sulla visione,
restituendo all'occhio la sua autonomia d¹intendere e volere. "L'occhio
ragiona a modo suo², dunque, come sostiene Maurizio Ferraris Al termine dei
lavori, verrà consegnato un attestato di partecipazione. Il seminario è
riservato a un massimo di 30 iscritti e rivolto a universitari, appassionati
di arte, filosofia e musica, pubblicitari e creativi, artisti, manager della
comunicazione visiva. Le iscrizioni scadono il 31 maggio 2002. Per
informazioni e iscrizioni: Valeria Cantoni (trivioquadrivio), info@triq.it
oppure visitare il sito di trivioquadrivio www.triq.it/ekphrasis
Pagina 1
Pagina 2 Pagina 3
Pagina
4
Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|