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IL
NUOVO PIANO D'AZIONE "EEUROPE" AVRÀ UN NUMERO DI PRIORITÀ
INFERIORE AL PRECEDENTE
Bruxelles, 13 maggio 2002 - Il 6 maggio, il commissario europeo per le
Imprese e la Società dell'informazione, Erkki Liikanen, ha annunciato che
le priorità del nuovo piano d'azione "eEurope 2005" saranno in
numero inferiore ed avranno una connotazione maggiormente specifica rispetto
al precedente piano d'azione "eEurope 2002". In un discorso
pronunciato a Madrid ad una riunione dell'Osservatorio delle nuove
tecnologie, Liikanen ha affermato che le nuove priorità rifletteranno i
numerosi obiettivi raggiunti nel recente passato e saranno mirate a
garantire che si compiano progressi nei settori chiave. "Il numero
ristretto di priorità renderà 'eEurope 2005' più selettivo rispetto a
quanto lo sia stato 'eEurope 2002' con il suo approccio generale, tuttavia
è necessario porre un'attenzione maggiore per assicurare che si progredisca
nei settori più importanti", ha dichiarato Liikanen. È probabile che
le nuove priorità riflettano quelle che, secondo il parere della
Commissione, sono le esigenze attuali dell'Europa: "Contenuti
accessibili a tutti e formulati nella lingua dell'utente, aspetto per il
quale il settore pubblico deve svolgere un ruolo fondamentale tramite le
informazioni ad esso correlate, l'e-government, l'e-health e l'e-learning".
Lo sviluppo dell'e-business rappresenta un'ulteriore sfida, ha aggiunto
Liikanen, alla quale si dovrebbero accompagnare i progressi ottenuti
nell'infrastruttura per la banda larga e nella sicurezza della rete. Le
proposte della Commissione per "eEurope 2005" saranno presentate
al Consiglio europeo di Siviglia del giugno 2002. Liikanen ha inoltre
approfittato del suo discorso di Madrid per esortare i governi dell'UE ad
impegnarsi maggiormente a promuovere l'innovazione, sostenendo che
quest'ultima va di pari passo con una crescita elevata della produttività.
Nel rispondere alla sua stessa domanda, "Cosa possono fare i governi
per favorire le innovazioni?", Liikanen ha individuato quattro misure:
incentivi alle aziende innovative, protezione dei diritti di proprietà
intellettuale, incoraggiamento dello spirito imprenditoriale e promozione
dell'interazione fra ricerca, settore industriale, imprenditori e fonti di
capitale. Riferendosi alla protezione dei diritti di proprietà
intellettuale, Liikanen ha definito "estremamente spiacevole" il
mancato raggiungimento di un accordo fra gli Stati membri dell'UE in materia
di brevetto comunitario. Il Commissario ha inoltre evidenziato in che misura
il sesto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, che entrerà in
vigore nel 2002, promuoverà l'innovazione. "Fra gli altri aspetti, le
proposte intendono favorire il trasferimento transnazionale di tecnologie ed
incoraggiare le regioni a collaborare per ampliare i risultati ottenuti in
materia di innovazione e per sviluppare strategie in questo settore. È
previsto anche un sostegno al collegamento in rete, a livello europeo, degli
attori coinvolti nel sistema d'innovazione", ha affermato Liikanen.
RGS:
UN SISTEMA DI GOVERNO DEL BILANCIO PER LA LITUANIA
Roma, 10 maggio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che grazie al "budget management and financial control",
realizzato dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, sarà
l'Italia a fornire alla Lituania un sistema per il controllo economico e
finanziario e per il governo del bilancio. Il contratto relativo al progetto
di gemellaggio sarà firmato lunedì 13 maggio 2002 dal capo progetto, in
rappresentanza della Ragioneria Generale dello Stato, alla presenza del
Sottosegretario di Stato on. Giuseppe Vegas. E' la prima volta che l'Italia
realizza un sistema di sostegno all'azione amministrativa di un Paese
dell'Europa orientale: la Commissione Europea ha infatti giudicato il
progetto proposto dalla Ragioneria Generale dello Stato (Ispettorato
Generale Politiche di Bilancio) a valenza altamente innovativa ed ha
stanziato una somma pari a 500.000 euro attraverso il programma Phare 2000.
Ad affiancare i tecnici italiani, e quindi nella veste di junior partners,
saranno tecnici svedesi.
ENTRATE
TRIBUTARIE: PERIODO GENNAIO-MARZO 2002
Roma, 13 maggio 2002 Nel periodo gennaio-marzo 2002, le entrate tributarie
dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza e dunque le
entrate accertate - sono ammontate a 67.008 milioni di euro, in crescita di
1.088 milioni di euro (+1,7%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2001.
Nel solo mese di marzo gli incassi sono stati pari a 20.892 milioni di euro
in crescita di 1.324 milioni di euro (+6,8%) rispetto al marzo del 2001. A
livello disaggregato, le imposte dirette sono cresciute nel trimestre
dell'1,9% e in marzo del 20.4%. L'Irpef è aumentata di 1.027 milioni di
euro (+3,4%) per effetto, da un lato, dell'incremento delle ritenute sui
dipendenti non statali cresciute di 2.784 milioni di euro (+11,6%), e
dall'altro del calo delle ritenute sui dipendenti statali di 812 milioni di
euro e sui lavoratori autonomi di 952 milioni di euro. L'Irpeg è cresciuta
di 355 milioni di euro (+66,9%). Risulta, ovviamente, in calo la sostitutiva
dei redditi di capitale di 193 milioni di euro (-9,2%) e le altre imposte
sostitutive che hanno registrato una diminuzione di 498 milioni di euro
(-50,2%). Quanto alle imposte indirette sono aumentate nel trimestre
dell'1,3% mentre sono diminuite in marzo del 2,2%. La crescita dell'Iva di
1.061 milioni di euro (+6,3%), è il risultato dell'incremento della
componente sugli scambi interni (+1.356 milioni di euro, pari a +9,8%) -
correlabile all'andamento positivo dell'economia reale - e della flessione
dell'Iva sulle importazioni (-297 milioni di euro), che ancora risente, in
comparazione con lo stesso trimestre dello scorso anno, della crisi che si
è registrata nell'autunno del 2001. I proventi del gioco del lotto sono in
progresso del 56,1% mentre in diminuzione troviamo le entrate derivanti
dalle imposte indirette minori (imposta di registro, imposta di bollo,
ecc.). In flessione le imposte sulla produzione e sui consumi, di cui
l'imposta principale (l'imposta di fabbricazione sugli oli minerali)
diminuisce di 80 milioni di euro (-1,7%).
LE
FUSIONI E LE RISTRUTTURAZIONI IN ATTO NEL SISTEMA BANCARIO AL CENTRO DI UN
CONVEGNO, ORGANIZZATO DALLA FALCRI A MILANO. AGGREGAZIONE, SPECIALIZZAZIONE
ED EVOLUZIONE TECNOLOGICA, QUESTI I PUNTI DI FORZA PER IL CAMBIAMENTO;
CRESCONO I SERVIZI NON FINANZIARI E QUELLI DI ALTA TECNOLOGIA
Milano, 13 maggio 2002 - Oggi la gran parte del sistema bancario italiano,
che in una prima fase ha privilegiato modelli federativi garantendo margini
di autonomia alle aziende bancarie ed estendendo il radicamento territoriale
dei nuovi gruppi, sembra ormai orientata al superamento di tale modello, con
tipologie strategiche differenziate che vanno dalla trasformazione del
gruppo polifunzionale alla banca integrata, alla organizzazione divisionale
su base territoriale, a modelli integrati multispecialisti. E' quanto emerso
dal convegno organizzato dalla Falcri ( Federazione Autonoma Lavoratori del
Credito e del Risparmio Italiani) oggi a Milano, che ha inteso valutare le
novità strutturali e delineare un " quadro di sintesi" delle
innovazioni che caratterizzeranno il sistema creditizio italiano anche alla
luce dei modelli organizzativi che si stanno affermando e che potrebbero
produrre riflessi sulle condizioni dei lavoratori bancari e sulle connesse
tutele sindacali. In merito ai processi di "fusione", già da
tempo si è consolidata la convinzione nel mondo sindacale europeo che il
maggior dimensionamento, o comunque esso da solo, non possa risolvere i
problemi di modernizzazione, competitività e internazionalizzazione delle
banche. Infatti, nella maggioranza dei casi, le fusioni non hanno comportato
maggiore efficienza produttiva, maggiore innovazione e miglior servizio alla
clientela. " Le problematiche connesse alle ristrutturazioni delle
aziende - ha sottolineato in apertura dei lavori Francesca Furfaro,
Segretario Generale Falcri - vista la portata dei cambiamenti, sempre meno
appaiono essere di esclusivo interesse delle stesse, ma riguardano una
pluralità di soggetti, con prevalente coinvolgimento delle responsabilità
sindacali. Il sindacato, senza pretesa di espansione del proprio ruolo, si
propone di entrare nel merito delle scelte effettuate, di valutarle con
atteggiamento propositivo e non soltanto per una corretta gestione delle
ricadute sui lavoratori, ma nella consapevolezza che la validità ed il
successo di un progetto industriale sono alla base della stabilità e
sviluppo dell'azienda stessa. Ciò non significa che il sindacato si chiude
o rifiuta il cambiamento ma vuole entrare nel merito delle scelte effettuate
nelle fasi di ristrutturazioni aziendali, chiede di avere un ruolo reale in
questa fase difficile e delicata rifiutando le logiche incentrate
esclusivamente sull'abbattimento dei costi e sui progetti di breve respiro,
chiede seri interventi sulla formazione del personale, di valorizzare le
competenze esistenti, di aumentare il coinvolgimento e la motivazione dei
lavoratori ( fattore centrale per il successo della strategia aziendale). La
richiesta aziendale di maggiore flessibilità deve coniugarsi, ad avviso
della Falcri, con forme di codecisione sui contenuti del lavoro e sul suo
modo di essere organizzato.". Il mondo bancario necessita di molte
innovazioni decisive per un sostanziale cambiamento." Le principali
trasformazioni - sostiene Paolo Mottura, Professore di economia degli
intermediari finanziari all'Università Bocconi - riguardano lo sviluppo in
termini di sistemi informativi basati su una tecnologia sempre più moderna
ed evoluta. Alle innovazioni, sia per quanto attiene la tipologia di
prodotti che i modelli organizzativi, si devono affiancare nuove strategie
relative all'efficienza di gestione con una marcata diffidenza verso questa
sfrenata corsa all'ingrandimento delle banche ed agli accorpamenti. La
domanda che si impone oggi è: il gruppo ha una sua validità distributiva
oppure serve solo ad accentrare economie? Bisogna scegliere tra
organizzazione gerarchica o modello di gruppo, che preveda una maggiore
autonomia delle società controllate? " Un'organizzazione più aperta e
negoziale - prosegue Mottura- è in grado di valorizzare di più le risorse
umane e le varie produzioni. Ogni lavoratore dovrebbe avere una possibilità
di affermazione professionale. L'azienda attraverso lo sviluppo della
conoscenza deve dare l'opzione di scelta di un altro lavoro. Se da una parte
il modello di impresa coesa favorisce l'impostazione gerarchica ed il
controllo, appare però meno aperto e variegato e, certamente, meno
appagante per i lavoratori come invece risulterebbe quello di gruppo".
Ma qual è lo scenario di riferimento e come si colloca la realtà italiana
nel contesto europeo? " I primi 3 gruppi italiani, in base ai dati
dell'Abi,- afferma Giuseppe Zadra, direttore generale Abi - detengono il 54%
del mercato. I nostri primi 5 gruppi costituiscono solo il 15% del mercato
in Europa. Se ne deduce che la dimensione finanziaria nell'Italia è bassa e
che le banche, se non grandi, pure se efficienti, sono aggredibili. Le
banche possono essere suddivise in tre grandi gruppi: multispecialiste,
generaliste e ibride. In termini di redditività il modello ibrido
sembrerebbe quello con migliore performance( crescita dal 13 al 19%) mentre
il profitto sul capitale, nel modello multispecialista, viene più
apprezzato dal mercato. Sul modello generalista la crescita in termini di
redditività appare più lenta ( dal 9,7 al 13%). Tutte le banche hanno
comunque differenziato il loro portafoglio e la loro attività: crescono i
servizi non finanziari e quelli di alta tecnologia. Se ne deduce che dal
punto di vista di crescita, hanno ottenuto il miglior tasso di profitto le
banche che hanno operato con servizi innovativi: si vedrà in futuro se i
risultati saranno confermati, perché il costo della trasformazione è molto
alto. In Europa, solo il 20% delle operazioni ha riguardato il mercato
tradizionale, mentre sale al 26% la quantità delle operazioni dirette verso
la nuova tecnologia. E questa è la strada che porta ai maggiori risultati
nel prossimo futuro. Questo però può essere ottenuto solo attraverso delle
impegnative e costose riorganizzazioni." "Il fenomeno di
convergenza delle banche italiane, secondo Christian Merle, Amministratore
Delegato Intesa Bci , verso il sistema europeo è simile alle banche estere,
ma è partito in ritardo. La frammentazione delle banche italiane era troppo
estesa e questi elementi hanno imposto precise scelte al sistema bancario
italiano, che solo oggi si sta rinnovando. La dimensione non è di per sé
un elemento di efficienza o di difesa, ma serve per arrivare a determinati
scopi: ricerca di efficienza e miglioramento della qualità del servizio al
cliente. Aggregazione, specializzazione ed evoluzione tecnologica, questi-
sempre secondo Merle - sono i punti di forza per una radicale trasformazione
del sistema bancario italiano che, negli ultimi cinque anni, ha avuto una
evoluzione decisiva. I grandi gruppi,nel breve periodo, otterranno ottimi
risultati; anche se oggi subiscono gli effetti negativi della nuova
organizzazione, presto ritroveranno la loro efficacia commerciale."
" Sono necessarie - sostiene Roberto Mazzotta, Presidente della Banca
Popolare di Milano - le due figure sia della banca centralizzata che quella
della banca territoriale/ regionale , ovviamente con funzioni e vocazioni
diverse. Clienti, azionisti e dipendenti devono avere la loro centralità e
la strada del futuro deve passare attraverso una rivalutazione del concetto
di partecipazione. Nelle banche cooperative va introdotto il diritto di voto
dei lavoratori; è importante il contatto umano tra banca e piccola impresa
e ciò è compito precipuo delle banche territoriali, indispensabili per il
sistema nazionale". "In un contesto di estrema mutevolezza -
afferma Tiziano Treu, docente di diritto del lavoro Università Cattolica di
Milano - è necessario un salto di qualità del settore bancario e le
relazioni sindacali sono sempre più importanti così come lo è il cliente
e l'azionista. Il sindacato deve assumersi la responsabilità di essere
anche attore di questo cambiamento senza rinchiudersi nella difesa dello
status quo o nella sola rivendicazione. E' indispensabile rivedere anche i
modelli di contrattazione ridimensionando il ruolo del contratto nazionale e
aprirsi a spazi per la contrattazione diversificata, anche sulle aziende o
sul gruppo". "La moda delle fusioni oggi rappresenta una vera
epidemia in Europa - sostiene Bernadette Tèsch Sègol ,segretaria Uni
Europa- Tra il 1986 e il 1995 ci sono state circa 770 fusioni. Le risultanze
sono state negative. Nel settore bancario europeo ciò ha comportato la
perdita di circa 130.000 posti di lavoro. Da un'analisi condotta dall'Uni
emerge che solo il 15% delle fusioni ha prodotto effetti positivi, negli
altri casi le conseguenze sono sempre negative, e non solo per i
lavoratori." I motivi che avevano convinto la Falcri ad organizzare un
convegno di studi sui modelli strutturali e organizzativi emergenti nel
sistema creditizio italiano, hanno avuto un felice riscontro nelle analisi
svolte nel corso dei lavori. Sia la relazione di apertura che gli interventi
dei relatori impegnati nei processi di ristrutturazioni aziendali, hanno
sottolineato il carattere di estrema mutevolezza degli attuali assetti
organizzativi in una fase tuttora di ricerca e di comparazione di esperienze
di settore.
MEDIOBANCA
E UNIONCAMERE PRESENTANO L'INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI
ITALIANE
Milano, 13 maggio 2002 - L'Ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione con
il Centro Studi dell'Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci
delle medie imprese manifatturiere italiane. Si tratta di un volume di 170
pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle imprese di
media dimensione ubicate in tutte le regioni italiane ad esclusione di
quelle dell'Italia Nord Occidentale che si conta di aggiungere nel 2003.
Sono state individuate 1906 società per le quali si sono elaborati
aggregati sia per aree geografiche, sia per settori economici, evidenziando
inoltre le società appartenenti a distretti industriali. Infolink: www.mbres.it
BANCA
CRT NUOVO PROGETTO PER LE PMI
Torino, 13 maggio 2002 - 450 nuovi punti Piccola e media Impresa, 33 team di
professionisti, due nuovi prodotti e procedure più snelle. L'istituto
torinese ha completamente rivisto il modello organizzativo e la filosofia di
servizio per venire incontro alle esigenze delle Piccole e medie imprese e
confermare la propria leadership nel Nord Ovest. Secondo Sergio Pininfarina
è una rivoluzione epocale, un passo concreto, innovativo nei rapporti con
le Pmi del territorio, un progetto pilota per tutto il Gruppo Unicredito
Banca Crt (Gruppo Unicredito) punta decisamente sulle Pmi e vara il Progetto
Small Business dedicato alla Piccole e Medie Imprese nel Nord Ovest (396mila
solo in Piemonte). Una vera e propria rivoluzione nel modello dei rapporti
con lo "storico" cliente Pmi (95 mila imprese clienti di Banca Crt
in Piemonte) che poggia su tre linee guida principali: più vicinanza al
cliente, meno burocrazia, più consulenza personalizzata con nuovi prodotti
e servizi. Un cambiamento epocale - così lo ha definito il Presidente
Sergio Pininfarina - ad iniziare dal modello organizzativo. Banca Crt ha
infatti creato una nuova struttura interamente dedicata attraverso un canale
specializzato costituito da 33 team con 200 professionisti esperti di
problematiche specifiche per ciascun settore di attività, che si affianca
ai 450 punti Piccola Impresa realizzati presso le Agenzie dell'istituto.
L'obiettivo spiega il Direttore generale Edoardo Massaglia "è la
maggiore personalizzazione possibile nei rapporti con l'imprenditore che da
un lato avrà un referente unico, competente, completamente dedicato e
vicino anche dal punto di vista territoriale; dall'altro garantirà risposte
concrete alle esigenze di ciascun imprenditore e di ciascuna categoria
di'impresa". Il progetto, infatti, va incontro alle richieste delle Pmi
anche per quanto riguarda una maggiore attenzione verso i processi operativi
mirando a snellire le procedure di erogazione del credito e di affinare le
valutazioni. In questo modo, riducendo il rischio di credito, la banca può
mettere a disposizione del sistema economico locale maggiori risorse a
sostegno delle aziende e a costi inferiori. Novità anche per quanto
riguarda prodotti e servizi per offrire qualcosa di veramente nuovo alle
piccole imprese. Sul versante prodotti ci sono nuove forme di finanziamento
dei beni strumentali e di finanziamento del capitale circolante. Su quello
dei servizi c'è lo sviluppo dei canali telematici per l'e-banking sino a
forme di finanza innovativa come ad esempio la partnership con Ventura
Finance. Tutto questo ha dato vita ad un progetto che è diventato il
progetto pilota del Gruppo Unicredito. Una nuova proposta che si colloca
all'interno del più ampio processo di trasformazione della Banca basato su
modello organizzativo e operativo disegnato sulle nuove esigenze che stanno
emergendo dal mercato. Il progetto nasce un anno fa dopo un'attenta analisi,
da cui emergeva chiara la necessità di un modello nuovo che rivedesse
l'approccio al mercato finora caratterizzato da servizi troppo generalisti
rispetto alle specifiche esigenze di ogni categoria di impresa. Diversi sono
anche i fabbisogni finanziari e di consulenza a seconda del ciclo di vita
aziendale a seconda - cioè - che l'azienda si trovi in una fase di avvio,
di sviluppo o di maturità. Come ha sottolineato il Presidente Sergio
Pininfarina "il dare una risposta innovativa alle esigenze delle Pmi
era una delle promesse che avevo fatto al mio insediamento. Essendo la banca
di riferimento di un distretto così importante nell'economia del Paese ci
siamo chiesti se bastasse la sola competenza nel rapporto o se le imprese e
gli imprenditori volessero anche nuovi servizi, nuovi prodotti e soprattutto
un nuovo modello di rapporti". "Oggi - prosegue Pinifarina - le
imprese, tutte le imprese anche quelle piccole e medie, hanno bisogno di
efficienza nell'operatività quotidiana, di servizi di consulenza e di
assistenza finanziaria, di figure di riferimento che offrano soluzioni ai
loro problemi, che li aiutino a realizzare i loro progetti, di trovare nella
banca un interlocutore unico, un partner". Il primo passo in questo
senso è stata una nuova segmentazione del mercato basata principalmente su
parametri di tipo comportamentale e sull'analisi della situazione
strutturale dell'azienda (ciclo di vita, struttura economico/patrimoniale,
modalità di governo dell'azienda), che permette di meglio puntualizzare i
bisogni del binomio impresa-imprenditore. Da qui è poi partita la
riorganizzazione della struttura e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
Per Sergio Pinifarina quindi, "Il progetto Small Business è un passo
concreto, innovativo ed a mio parere vincente, nei rapporti con le PMI. Non
è solo un nuovo modello di servizio ma una nuova filosofia, un nuovo modo
di essere banca, un segnale chiaro di come l'azienda stia percorrendo con
decisione una nuova strada nel rapporto con le imprese". Il progetto -
conclude Edoardo Massaglia - è importante per due altri motivi. In primo
luogo perchè valorizza le competenze interne creando nuove e grandi
opportunità di crescita professionale. Inoltre perché è stato sviluppato
in un momento particolarmente positivo per Banca Cr, che ha chiuso il 2001
con un bilancio record e che poteva quindi adagiarsi su questi risultati. Ma
saper cambiare nei momenti di forza e prima degli altri è la condizione per
essere vincenti".
IL
RUOLO DELL'INFORMATION TECHNOLOGY NELLE ASPETTATIVE DI CRESCITA DELLE PMI
UNO STUDIO NETCONSULTING PROMOSSO DA MICROSOFT ITALIA E CONFCOMMERCIO
Milano, 13 maggio 2002 - Dalla nuova indagine condotta da NetConsulting per
conto di Microsoft e Confcommercio emerge un buon livello di
informatizzazione delle piccole e medie imprese italiane, che tra il 1995 e
il 2001 hanno investito in Information Technology circa 46 miliardi di Euro,
facendo registrare un incremento medio annuo di 4/5 punti percentuali in più
rispetto alla crescita del mercato It in generale. Questo andamento positivo
ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo del sistema economico
del nostro Paese: nel 2001 la spesa in It da parte delle Pmi ha inciso per
lo 0,89% sul Prodotto Interno Lordo, pari a quasi 9 miliardi di Euro.
Nell'arco di questi cinque anni, il Personal Computer e Internet, da
tecnologie di base a disposizione di pochi dipendenti, sono diventati
progressivamente strumenti diffusi e indispensabili per comunicare e
controllare in modo più attento e completo le attività dell'impresa, dagli
aspetti produttivi a quelli logistici e amministrativi, fino al rapporto con
i clienti e i fornitori. È indicativo il fatto che, tra il 1995 e il 2001,
nelle imprese che hanno maggiormente investito in tecnologie informatiche e
in ambiti strategici per il proprio business, la produttività per
dipendente sia aumentata di circa 10 punti percentuali in più rispetto a
quella del personale di aziende che non hanno pianificato e valutato la
spesa It in modo adeguato. La piccola e media impresa è da sempre una
componente fondamentale del sistema economico italiano. Storicamente però,
la Pmi - proprio per le sue caratteristiche strutturali e dimensionali - ha
scontato un certo ritardo nell'adozione degli strumenti informatici; aspetto
che si traduce in perdita di competitività su un mercato in rapida
evoluzione. Sulla base di queste motivazioni, Microsoft Italia e
Confcommercio hanno promosso la ricerca "Impatto dell'Information
Technology e del Personal Computer sulle Pmi Italiane", realizzata da
NetConsulting e presentata stamani nel corso della conferenza stampa
"Con l'innovazione crescono le Pmi?", svoltasi a Roma presso la
sede di Confcommercio. "I dati emersi dallo studio dimostrano che la
piccola e media impresa italiana ha saputo in questi anni trasformare il
proprio modo tradizionale di operare avviando un processo di rinnovamento
legato alle tecnologie informatiche", ha dichiarato Umberto Paolucci,
Vice President di Microsoft Corporation. "Per accelerare questa fase e,
soprattutto, per aiutare le aziende ancora caratterizzate da un
differenziale tecnologico negativo - il numero di addetti per PC in Italia
rimane ancora tra i più alti i in Europa: 3,6 contro 1,7 del Regno Unito -
è necessario fornire una formazione adeguata, infrastrutture e soluzioni IT
in linea con le loro reali esigenze di business. Come emerso dallo studio,
infatti, i finanziamenti e le agevolazioni fiscali già avviati con successo
dal Governo, da soli non sono più sufficienti per promuovere una completa
informatizzazione della Pmi". L'indagine, realizzata su un campione di
200 Pmi (con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 500) presenti su
tutto il territorio nazionale, dimostra come tra il 1995 e il 2001 gli
investimenti in tecnologie informatiche da parte della aziende di piccole e
medie dimensioni abbiano contribuito in maniera significativa alla crescita
dell'intero settore It. Il loro peso sul mercato totale è infatti passato
dal 37% del '95 al 45% del 2001. Il tasso di incidenza del mercato IT in
generale sul totale del Prodotto Interno Lordo a prezzi costanti è
cresciuto in cinque anni di quasi il 50%, passando dall'1,24% del 1995
all'1,99% del 2001; nello stesso arco temporale, il contributo degli
investimenti It delle Pmi sul Pil è quasi raddoppiato, passando
rispettivamente dallo 0,46% allo 0,89%. Dallo studio emerge che solo verso
la seconda metà degli anni '90 si registra un significativo processo di
informatizzazione delle piccole e medie imprese: la diffusione del Personal
Computer presso le Pmi, che nel 1995 era pari al 23,7%, ha raggiunto nel
2001 il 54,6%, con una previsione per il 2002 pari al 57,5%. Alla Rete, alla
fine del 2001, accedeva il 98,5% delle aziende intervistate. È interessante
notare che dal 1995 al 2002 la percentuale dei dipendenti in grado di
collegarsi autonomamente ad Internet è cresciuta dal 2,1% al 38,3% . Questo
processo di informatizzazione è stato agevolato da una standardizzazione
delle soluzioni disponibili sul mercato che hanno offerto alle PMI maggior
flessibilità e la possibilità di ridurre i rischi sulle scelte
architetturali. Sulla base di questi dati, sono stati analizzati i
principali effetti dell'introduzione di Internet e del Personal Computer
sulle attività e la produttività delle PMI italiane. In generale, tra i
principali benefici del processo di informatizzazione, emerge un aumento
della produttività dei dipendenti, la creazione di nuove competenze e un
miglior rapporto con i clienti e fornitori, a vantaggio della competitività
dell'azienda. La ricerca mostra infatti che le imprese che hanno investito
di più e più razionalmente nelle nuove tecnologie hanno visto crescere la
propria produttività in modo determinante: il fatturato per addetto
registra un aumento del 14% all'anno, contro un aumento del 4% riscontrato
da chi ha limitato al minimo indispensabile gli investimenti. Va tuttavia
evidenziato che gli investimenti IT da soli non sono sufficienti per
produrre in maniera automatica effetti positivi sulla produttività
aziendale: le imprese che hanno saputo pianificare la spesa in relazione
alle proprie strategie di business, comprendendo quale potesse essere
l'impatto delle nuove tecnologie sulla loro attività e, di conseguenza
operando scelte adeguate per raggiungere tali obiettivi, hanno registrato
benefici di gran lunga superiori (in termini di fatturato e produttività
per dipendente) di quelle che non sono state in grado di innovare il proprio
modo di operare. "È importante che i fornitori di tecnologie
comprendano le nuove esigenze delle piccole e medie imprese italiane e, di
conseguenza, sappiano adeguare la propria offerta IT, fornendo loro non più
solo prodotti, ma soluzioni in grado di supportare questo processo
evolutivo", ha concluso Paolucci. "Come Microsoft siamo impegnati
nella realizzazione della terza generazione di Internet, che consentirà
alle aziende di ogni dimensione di utilizzare una rete di risorse, servizi,
applicazioni software e dispositivi perfettamente integrati tra loro e in
grado di adattarsi alle specifiche esigenze del business
aziendale".
NUOVO
MERCATO CIBERNETICO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Milano, 13 maggio 2002 - Gli opeartori commmerciali di tutto il mondo ora
troveranno più semplice che mai creare opportunità commerciali e avviare
contatti con produttori, fornitori di servizi e commercianti di Hong Kong
attraverso una nuova piattaforma commerciale via Internet lanciata il 16
aprile dal Hong Kong Trade Development Council (Tdc). L'indirizzo del nuovo
mercato cibernetico a finestra unica è www.hkenterprise.com Dotata della più
innovativa tecnologia in fatto di motori di ricerca, hkenterprise.com
consente un accesso rapido e semplice a prodotti, servizi, clienti e partner
attraverso le quattro categorie principali di servizi: Sourcing Guide,
Business Matching, Business Contacts e Trade Fairs. Sourcing Guide offre
agli acquirenti di tutto il mondo un servizio di ricerca rapida ed
economicamente vantaggiosa di prodotti, servizi e marchi di società di Hong
Kong. Gli acquirenti d'oltreoceano possono prendere visione delle fotografie
degli ultimi prodotti di fornitori di Hong Kong tramite una semplice
interfaccia presente sul sito che presenta archivi di prodotti e showroom
virtuali. Business Matching riunisce gli utenti con partner potenziali
attraverso un posting online di richieste e offerte che comprende prodotti,
servizi, agenzie, distributori, partnership, joint venture, trasferimenti di
tecnologia, licensing e investimenti. Gli utenti possono trasmettere al
sistema quello che cercano e il motore di collegamento invierà tutti i
destinatari di posta che rispondono ai requisiti richiesti alla pagina
"Preferiti" dell'utente. Il servizio può collegare
automaticamente ai destinatari di posta interessati e poi spedire una e-mail
per informare i potenziali partner che possono avviare da subito un reale
rapporto commerciale. Trade Fairs sul mercato cybernetico offre un centro
servizi clienti Internet per espositori e acquirenti che partecipano alle
fiere commerciali internazionali del Tdc a Hong Kong. I principali servizi
comprendono un elenco gratuito di espositori e prodotti, un calendario di
appuntamenti online per espositori e acquirenti, informazioni dettagliate
sulle fiere così come suggerimenti su viaggi, itinerari turistici e punti
di ristorazione. "Con hkenterprise.com, il Tdc è in grado di
aggiornare il proprio supporto di rete alle Piccole e Medie Imprese di Hong
Kong e ai loro partner commerciali in tutto il mondo", ha detto il
Senior Manager Publications del Tdc, Henry Ng. "Il Tdc ha assistito le
Piccole e Medie Imprese per oltre 35 anni. hkenterprise.com affianca a tutta
questa esperienza le più moderne tecnologie e funge da piattaforma
commerciale online per collegare acquirenti d'oltreoceano con fornitori di
Hong Kong, e fornitori di servizi di Hong Kong con clienti di tutto il
mondo. Speriamo che hkenterprise.com possa creare una rete di business
online di importanza cruciale per rafforzare la posizione di primo piano di
Hong Kong come piattaforma commerciale globale in Asia".
NORD-EST:
SUPERATO IL PUNTO DI MINIMO, IL CICLO RIPARTE CON POCO SLANCIO
Milano, 13 maggio 2002 - Il 2001 si è chiuso in uno scenario caratterizzato
da un diffuso deterioramento degli indicatori congiunturali. L'impatto
emotivo della crisi politica seguita agli eventi dell'11 settembre ha
causato, in un contesto che già presentava segnali di rallentamento
dell'economia, un crollo nella fiducia degli operatori. Superato lo shock
iniziale, è seguito un rimbalzo nell'andamento degli indicatori già nei
primi mesi di quest'anno. E' diminuito il pessimismo sull'andamento
dell'economia, sono migliorati i giudizi sui livelli di domanda e
produzione. Nel primo trimestre, l'indicatore coincidente del ciclo della
produzione del Nord-Est è risalito in misura contenuta, in linea con una
dinamica della domanda sia interna sia estera poco vivace. Complessivamente
migliore è lo scenario atteso per i mesi a venire. Il leading indicator,
che anticipa la dinamica del ciclo della produzione sino a giugno prossimo,
da inizio anno sta risalendo. Crescono i giudizi favorevoli sulla tendenza a
breve degli ordini e della produzione. Ritorna a puntare verso l'alto, dopo
la battuta d'arresto manifestatasi nella seconda parte dello scorso anno,
anche l'indicatore relativo alle prospettive di crescita della manodopera.
La fase peggiore sembra quindi ormai archiviata sebbene, sulla base delle
informazioni disponibili, risulti ancora difficile quantificare l'intensità
del recupero ciclico dei prossimi mesi. Da un lato la domanda interna, in
particolare di consumo, non sta mostrando particolari segni di recupero e
dall'altro rimane qualche incertezza sulla performance dei principali
mercati di sbocco di quest'area, soprattutto europei. Le imprese del
Nord-Est sono però ottimiste sulle prospettive di crescita dell'export. Nel
2001, nonostante il marcato rallentamento del commercio mondiale, le export
dell'area ha tenuto. In media d'anno le esportazioni in valore sono
aumentate del 4.2 per cento a fronte del 3.6 per cento della media
nazionale. Dopo il calo congiunturale del terzo trimestre, l'export ha
ripreso prontamente nel quarto mentre nelle altre ripartizioni territoriali
è diminuito ancora (Centro e Mezzogiorno) o ha recuperato solo parzialmente
(Nord-Ovest). Nell'ultimo scorcio del 2001 l'andamento delle principali
variabili creditizie nel Triveneto non si è discostato in modo
significativo da quello rilevato a livello nazionale, fatta eccezione per la
cosiddetta raccolta indiretta (titoli in deposito), le cui consistenze hanno
registrato un incremento tendenziale a fronte della contrazione accusata
dalla media del sistema bancario italiano. Gli impieghi destinati alle
attività produttive, pur in rallentamento rispetto agli elevati tassi di
crescita sperimentati nel 2000, hanno evidenziato una dinamica più
sostenuta della media nazionale, in particolare nei comparti delle
costruzioni e dei servizi. Più modesta rispetto alla media italiana, è
risultata invece la dinamica del credito erogato alle famiglie consumatrici,
che a fine 2001 rappresentava poco meno di un quarto del totale degli
impieghi di famiglie e imprese nella zona. Con riferimento alla qualità del
portafoglio impieghi, il Triveneto si conferma come una delle aree del Paese
con il più contenuto ammontare di sofferenze in rapporto al credito
erogato, inferiore, in alcune regioni, anche della metà rispetto alla media
italiana. Nell'ultimo trimestre del 2001, si è, infine, rilevata una
crescita soddisfacente ed in progressiva accelerazione dei depositi sia nel
comparto famiglie che nelle imprese, anche se leggermente inferiore alla
media italiana, a causa della riflessiva dinamica registrata in Friuli
Venezia Giulia. "Congiuntura Nord-Est", realizzato dal Settore
Studi e analisi finanziaria di IntesaBci con la collaborazione di Ricerche
per l'Economia e la Finanza (ref.),esamina le tendenze dell'economia reale
nelle regioni nordorientali, confrontandole con gli andamenti medi
nazionali. "Congiuntura Nord-Est" affianca ai rapporti di analisi
congiunturale, a cadenza trimestrale, volti ad analizzare l'evoluzione a
breve termine dell'attività economica del Nord-Est, rapporti monografici (4
all'anno) dedicati allo studio di variabili che completano l'analisi
congiunturale dell'area
QUATTRO
NUOVI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DALLA BANCA POPOLARE DI VERONA PER TUTTI I
RISPARMIATORI PER 230 MILIONI DI EURO.
Verona, 13 maggio 2002 - I risparmiatori hanno oggi quattro possibilità per
effettuare investimenti a medio termine, senza subire l'alea dei mercati
finanziari e potendo contare non solo su un rendimento sicuro ma anche su
buone possibilità di ulteriori guadagni. La Banca Popolare di Verona ha
infatti in emissione quattro nuovi prestiti obbligazionari strutturati per
complessivi 230 milioni di euro. Si tratta di un prestito legato
all'andamento di un basket composto da fondi Gestielle ed Arca denominato
Orione, due prestiti obbligazionari a tasso fisso con orizzonte
d'investimento a medio termine di durata tre e cinque anni ed uno "zero
coupon" di durata a 26 mesi. "E' un buon momento per pianificare
decisioni di investimento" ha dichiarato Cristiano Carrus, responsabile
Divisione Retail della Banca Popolare di Verona "e queste quattro nuove
proposte riteniamo possano essere vantaggiose per la nostra clientela".
Sino al 15 maggio sono in prenotazione presso tutti i 382 sportelli
dell'Istituto veronese i due prestiti obbligazionari a tasso fisso di
durata, come detto, rispettivamente pari a tre e cinque anni, così come lo
zero coupon con scadenza a ventisei mesi. I due prestiti a tasso fisso
offrono un rendimento effettivo annuo lordo pari al 3,42% ed al 3,83%.
L'importo minimo sottoscrivibile è di 1.000 euro. "Questi due prestiti
si aggiungono a prodotti analoghi e già interamente sottoscritti da una
clientela che ci ha chiesto di rioffrire il "tasso fisso" e
prodotti con un rendimento assicurato " afferma Carrus. Entrambi hanno
cedola semestrale con godimento a partire dal 16 maggio 2002 e sono offerti
alla pari. Il nuovo zero coupon, denominato in euro, viene proposto ad un
tasso annuo lordo del 3,36% ad un prezzo di emissione di 93,197/100. Il
prestito Orione è adatto a chi vuole fruire dei guadagni derivanti
dall'apprezzamento dei fondi azionari del basket, quali Gestielle Europa,
Gestielle America, Arca Far East, Gestielle WorldNet ed Arca MM, fondo
monetario. "La scelta dei fondi permette al sottoscrittore, nell'ottica
di un investimento quadriennale, una diversificazione molto interessante,
potendo contare sulla qualità di due società di gestione del livello di
Gestielle ed Arca" spiega Carrus. Orione presenta un rendimento
garantito alla scadenza del 4% ed offre una percentuale di partecipazione
alla performance del 100%. Orione è prenotabile sino al 31 maggio 2002 con
decorrenza degli interessi a partire dal 3 giugno 2002.
USA:
IL 15° MESE CONSECUTIVO DI RACCOLTA POSITIVA SEGNA UN NUOVO RECORD ASSOLUTO
PER PIONEER LINK: AD APRILE IL PATRIMONIO GESTITO AMMONTA A 111,9 MILIARDI
DI EURO
Milano, 13 maggio 2002 - Positivo per 838,5 milioni di Euro l'andamento
della raccolta di Pioneer Investments nel mese di aprile e per 2477,3
milioni di Euro dall'inizio dell'anno. Dopo il risultato ottenuto in
gennaio, la divisione americana ha realizzato il miglior risultato mensile
assoluto della sua storia con vendite nette pari a 806 milioni di Euro,
mentre le divisioni International e New Europe hanno raccolto
rispettivamente 70,1 e 39 milioni di Euro. L'andamento estremamente volatile
dei mercati finanziari e il forte apprezzamento dell'Euro nei confronti del
dollaro hanno avuto un impatto sul patrimonio gestito (pari alla fine del
mese a 111.904 milioni di Euro). Raccolta netta negativa per 85,6 milioni di
Euro per la divisione Italia, soprattutto a causa dei riscatti netti nel
settore retail per 213 milioni di Euro a seguito dei disinvestimenti
effettuati da alcuni collocatori storici entrati a far parte di un altro
gruppo bancario. Spicca comunque la buona raccolta del fondo Capital Italia
(oltre 70 milioni di Euro) che ha catalizzato l'attenzione degli
investitori. Positivi anche il settore Istituzionale (79,7 milioni di Euro),
le Gestioni Patrimoniali (+47,8 milioni di Euro) e i prodotti a capitale
garantito con una raccolta pari a 642,5 milioni di Euro. Il patrimonio della
divisione Italia a fine mese era pari a 84.698,1 milioni di Euro. La
divisione americana chiude il mese di aprile con il miglior risultato dalla
data di costituzione della società per vendite nette con una raccolta pari
a 806 milioni di Euro (+424 milioni di Euro rispetto al precedente record);
dall'inizio dell'anno il flusso netto complessivo è pari a +1.836,4 milioni
di Euro, superiore all'intero risultato dell'anno 2001. Il patrimonio di
questa divisione è tuttavia diminuito del 3,2% rispetto al valore di fine
marzo a seguito dell'andamento negativo dei mercati azionari e si è
attestato a 22.637,8 milioni di Euro. La divisione International ha ottenuto
flussi netti per 79,1 milioni di Euro portando così il dato complessivo
dall'inizio dell'anno a 670,9 milioni di Euro rispetto ai 114,3 milioni di
Euro dello stesso periodo dell'anno scorso. Questi risultati includono gli
effetti positivi dei nuovi mandati di gestione conclusi con terze parti
istituzionali in particolare nei paesi dell'america latina. Il patrimonio di
questa divisione si è attestato a 3.398,5 milioni di Euro con un incremento
nei primi quattro mesi dell'anno del 26,7%. La divisione New Europe continua
il trend positivo di raccolta: flussi netti per 39 milioni di Euro
rivenienti esclusivamente dall'area polacca. La divisione ha ottenuto cosi
dall'inizio dell'anno flussi netti per 110,7 milioni di Euro. Il patrimonio
della divisione New Europe si è incrementato del 3,67% rispetto al valore
di fine marzo (+12,02% rispetto a fine dicembre 2001) raggiungendo cosi il
valore di 1.170,03 milioni di Euro. Alternative Investment: raccolta
positiva per 15,2 milioni di Euro con un progressivo da inizio anno di
+104,02 milioni di Euro (i dati di raccolta e di AuM sono già compresi nei
dati delle diverse aree di business). Pioneer Alternative Investment alla
fine del mese di aprile ha raggiunto un patrimonio del valore di 503,4
milioni di Euro con un incremento del 29,1% rispetto all'inizio dell'anno.
LOCAT:
APPROVATA LA TRIMESTRALE: UTILE NETTO EURO 10,3 MILIONI (+ 28,4%)
Milano, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Locat S.p.A.,
presieduto da Francesco Mezzadri Majani, ha approvato oggi la Relazione
Trimestrale al 31 marzo 2002 dalla quale risulta che Locat ha concluso nuovi
contratti per complessivi euro 870,2 milioni, con un aumento del 10,5%
sull'analogo periodo dell'anno scorso, a fronte di un incremento del mercato
dell'1,4%. La società si conferma pertanto leader del mercato e porta la
sua quota al 12,2% contro l'11,9% del dicembre 2001. I risultati reddituali
conseguiti al marzo 2002 risultano in sensibile progresso rispetto
all'analogo periodo dell'anno precedente. Infatti, il margine di interesse
ed il margine di contribuzione migliorano rispettivamente dell'11,4% e del
12,3% rispetto all'analogo periodo del 2001. Limitato al 6,7% l'aumento dei
costi di struttura, per cui il cost/income della società si è ridotto dal
36,9% al 34,8%. L'utile ante imposte è aumentato del 29,7%, raggiungendo i
18,2 milioni di euro (contro i 14,0 milioni di euro del marzo 2001); l'utile
netto è stato di euro 10,3 milioni in confronto agli 8,0 milioni di euro
dell'analogo periodo dell'esercizio precedente (+ 28,4%). Il Consiglio di
Amministrazione ha altresì deliberato l'assegnazione di diritti di
sottoscrizione (stock option) agli Agenti ed al Top Management sulla base
dei risultati conseguiti nell'anno 2001. Complessivamente sono stati
assegnate n. 7.771.200 opzioni (pari all'1,43% del capitale sociale) di cui
n. 5.171.200 (pari allo 0,95% del capitale sociale) agli Agenti e n.
2.600.000 (pari allo 0,48% del capitale sociale) al Top Management. Tali
diritti, non cedibili, saranno esercitabili trascorsi almeno 18 mesi dalla
loro assegnazione, subordinatamente al raggiungimento dell'obiettivo di Roe
della Società relativo all'esercizio 2003, ad un prezzo di euro 0.779 che
corrisponde al valore normale dell'azione alla data odierna (media dei
trenta giorni precedenti).
A
PIONEER IL CONTROLLO DI MOMENTUM ASSET MANAGEMENT
Milano, 13 maggio 2002 - Pioneer Global Asset Management ("Pgam"),
unita' di asset management del gruppo UniCredito Italiano, annuncia
l'acquisizione del 100% di Momentum Asset Management ("Momentum"),
gruppo attivo nella gestione di fondi di fondi hedge, per un importo
complessivo di 110 milioni di dollari. L'acquisizione e' soggetta
all'approvazione da parte delle autorità di Vigilanza. Il gruppo Momentum
vanta una lunga tradizione nel mercato degli investimenti alternativi,
essendo operativo dal 1987. Gli assets in gestione si aggirano attorno ad un
miliardo e mezzo di euro e sono ripartiti su un vasto e differenziato numero
di fondi di fondi. Momentum ha uffici a Londra, Hong Kong, Israele, Bermuda,
Australia e New York e si avvale di un team di circa 40 professionisti. Il
gruppo Momentum sarà integrato all'interno della divisione Pioneer
Alternative Investments, già attiva a Dublino dal 1998 e a Milano dal 2001,
e guidata fin dalla sua origine da Alberto La Rocca. La strategia è quella
di focalizzarsi in una delle aree a più elevata crescita potenziale,
acquisendo un brand con più di dieci anni di presenza sui mercati
internazionali e ampliando la gamma di prodotti alternativi, particolarmente
adatti ai segmenti di clientela considerati strategici dal gruppo. La
leadership di Momentum è riconosciuta in particolare nel segmento di
mercato a forte a-ciclicità e bassa volatilità, in grado di attrarre
flussi di investimento anche e soprattutto nelle fasi in cui i mercati
finanziari tradizionali non offrono rendimenti positivi o sono estremamrnte
volatili. La gamma di fondi di fondi e di prodotti strutturati Momentum si
affianchera' a quella gia' disponibile di Pioneer Alternative Investments,
che offre da Dublino hedge funds a singola strategia e da Milano fondi
speculativi di diritto italiano multi-strategia. "Con questa
acquisizione il gruppo Pioneer punta alla leadership europea nel segmento
degli investimenti alternativi - afferma Dario Frigerio, amministratore
delegato di PGAM - con una offerta che copre tutte le combinazioni di
prodotto/mercato e di profilo rischio/rendimento; riteniamo peraltro di
essere ora molto ben attrezzati per conquistare importanti quote del mercato
degli Alternatives anche nell'area statunitense e asiatica".
Responsabile della nuova e allargata divisione Pioneer Alternative
Investments - patrimonio gestito di circa 2 miliardi di euro, con uffici in
Italia, Europa, Asia, Medio Oriente, Australia e Stati Uniti, per un totale
di circa 75 professionisti - sarà come detto Alberto La Rocca, al quale
riporterà il fondatore di Momentum Michael Goldman nel ruolo di direttore
dell'ufficio di Londra e di responsabile del team di gestione dei fondi
multi-strategy, garantendo così continuità al processo
d'investimento.
BANCA
FIDEURAM SPA: APPROVATA LA PRIMA RELAZIONE TRIMESTRALE DELL'ANNO. UTILE
CONSOLIDATO 51,9 MILIONI DI EURO. MASSE AMMINISTRATE A 49,7 MILIARDI DI EURO
(+2%)
Milano, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram
(Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il 10 maggio la relazione che presenta i
dati economico-patrimoniali relativi al primo trimestre 2002. L'utile netto
consolidato del periodo è stato di 51,9 milioni di euro (58,3 milioni nel
primo trimestre 2001). Escludendo Fideuram Wargny, che ha subito l'impatto
della congiuntura internazionale nella tradizionale attività di brokeraggio,
l'utile netto è stato di 56,3 milioni di euro (59,5 milioni di euro nel
primo trimestre 2001). L'utile netto consolidato "pro-forma" del
periodo 1.4.2001-31.3.2002 è stato di 219,5 milioni di euro e si confronta
con i seguenti risultati dei periodi precedenti: 236,5 milioni di euro nel
periodo "pro-forma" 1.4.2000-31.3.2001; 241,9 milioni di euro nel
periodo "pro-forma" 1.7.2000-30.6.2001; 233,0 milioni di euro nel
periodo "pro-forma" 1.10.2000-30.9.2001; 225,9 milioni di euro
nell'esercizio 2001. Alla tenuta dei risultati reddituali si è accompagnata
quella dei risultati operativi, caratterizzati dalla forte espansione del
comparto assicurativo. La raccolta netta del primo trimestre 2002 è stata
di 1 miliardo di euro, identica a quella del corrispondente periodo del 2001
e superiore agli obiettivi linearizzati di budget 2002 di una raccolta netta
di almeno 3 miliardi. A questo risultato positivo ha contribuito il flusso
di raccolta dei capitali rientrati in Italia nell'ambito del cosiddetto
"scudo fiscale". In linea con l'andamento degli ultimi trimestri,
la raccolta si è concentrata nell'area del risparmio non gestito e nelle
assicurazioni vita, mentre è stata riflessiva negli altri comparti del
risparmio gestito. In particolare, i nuovi premi vita raccolti nel trimestre
sono stati pari a 0,6 miliardi, a fronte di uno specifico budget annuale di
1,5 miliardi di euro. A fine marzo 2002 le masse amministrate si sono
attestate a 49,7 miliardi di euro, in aumento del 2% sia rispetto al
31.3.2001 (48,6 miliardi) sia al 31.12.2001 (48,7 miliardi). L'incremento
degli assets under management nel primo trimestre dell'esercizio è dovuto
esclusivamente all'andamento della raccolta netta, positiva come già detto
per 1 miliardo di euro. Il risparmio gestito - costituito da fondi comuni,
gestioni patrimoniali, assicurazioni vita e fondi pensione - è ammontato a
complessivi 37,3 miliardi di euro, corrispondenti al 75% delle masse
amministrate (era di 39 miliardi al 31.3.2001 e di 37,5 miliardi al
31.12.2001). Al suo interno, gli assets under management delle gestioni
patrimoniali sono aumentati del 43%, passando dai 10,4 miliardi di euro del
31.3.2001 ai 14,9 miliardi del 31.3.2002 (14,7 miliardi al 31.12.2001), e
quelli delle assicurazioni vita del 20%, passando dai 5,8 miliardi del
31.3.2001 ai 7 miliardi del 31.3.2002 (6,5 miliardi al 31.12.2001). Effetto
diretto del persistere dell'incertezza della congiuntura finanziaria
internazionale è il fenomeno della temporanea ricomposizione del risparmio,
che ha visto la componente non gestita crescere nei confronti di quella
gestita, come dimostra l'incremento da 9,6 a 12,3 miliardi di euro avvenuto
durante gli ultimi dodici mesi nei titoli, pronti contro termine e conti
correnti. Alla fine di marzo i private banker di Banca Fideuram erano 3.524,
cui vanno aggiunti 212 produttori assicurativi, per un totale di 3.736
professionisti. L'analisi del Conto economico consolidato mostra i seguenti
principali aspetti della gestione: Il margine d'interesse, pari a 15,8
milioni di euro (di cui 0,8 milioni attribuibili al gruppo Fideuram Wargny
rispetto agli 1,2 milioni del primo trimestre 2001), è diminuito di 4,9
milioni principalmente per effetto della riduzione del livello dei tassi
d'interesse. Le commissioni nette, pari a 119,6 milioni di euro, sono
aumentate di 2,1 milioni (+2%) in quanto alle minori commissioni attive per
25,2 milioni si sono contrapposte minori commissioni passive ed altri
compensi alla Rete (essenzialmente costituiti da incentivi collegati alla
raccolta netta) per 27,3 milioni. In particolare: - Le commissioni nette di
gestione, pari a 118,4 milioni di euro, sono diminuite di 12,3 milioni
rispetto al primo trimestre 2001. Questo risultato è dovuto in primo luogo
al minore livello medio delle masse di risparmio gestito, diminuito di 2,4
miliardi rispetto al primo trimestre 2001, per effetto dell'andamento dei
mercati finanziari. Sull'andamento delle commissioni nette di gestione ha
pesato inoltre il minore contenuto azionario dei fondi comuni e delle
gestioni patrimoniali in fondi, passato in media dal 53% al 48%. - Le
commissioni nette di collocamento e intermediazioni titoli sono passate a
21,9 milioni di euro (di cui 6,6 milioni da Fideuram Wargny) dai 26,7
milioni nel primo trimestre 2001 (circa 9 milioni da Fideuram Wargny). La
differenza di 4,8 milioni di euro è riconducibile alla riduzione delle
commissioni d'intermediazione titoli di Fideuram Wargny e alle minori
commissioni di collocamento fondi e intermediazione titoli in Italia. - Le
altre commissioni nette presentano un saldo negativo di 20,7 milioni di
euro, diminuito di 19,2 milioni, e sono prevalentemente costituite da
incentivazioni alla Rete commisurate agli obiettivi di raccolta netta e
raccolta di nuovi premi vita. Tale importo va valutato tenendo conto di 17,5
milioni di euro di bonus annuali (erano stati 12,9 milioni nel primo
trimestre 2001, sul quale avevano gravato anche 20,5 milioni a fronte del
piano triennale 1999/2001). L'utile delle partecipazioni valutate al
patrimonio netto è stato di 9 milioni di euro. Il risultato è inferiore di
0,5 milioni di euro a quello registrato nel primo trimestre 2001,
essenzialmente a causa della modesta flessione dell'utile netto di Fideuram
Vita, passato da 8,9 a 8,1 milioni. I risultati operativi della Compagnia
sono stati comunque positivi: i premi vita emessi nel trimestre hanno
raggiunto 772 milioni di euro (il 167% in più rispetto al primo trimestre
2001), quasi totalmente connessi alla nuova produzione di unit linked. Il
risultato ante-imposte della Compagnia mette in evidenza sia il favorevole
andamento della gestione ordinaria, attestato dal saldo tecnico positivo per
12,7 milioni di euro (+3,2 milioni rispetto al primo trimestre 2001), sia le
minori minusvalenze sul portafoglio titoli non immobilizzato che sono state
pari a 4,7 milioni (erano state 16,5 milioni nel primo trimestre 2001).
Fideuram Vita, inoltre, non ha conseguito nel primo trimestre 2002 proventi
finanziari straordinari da negoziazione (erano stati 13,8 milioni di euro
nel corrispondente trimestre dello scorso esercizio). Le spese
amministrative sono state pari a 70,8 milioni di euro, in crescita di 1,3
milioni (+ 1,9%). I costi generali del gruppo Fideuram Wargny hanno inciso
per 10,8 milioni di euro (erano stati 9,6 milioni nel primo trimestre 2001).
L'aumento delle spese del personale, passate da 30,4 a 31,4 milioni di euro,
è conseguente al maggior costo del lavoro per 40 nuove risorse. Nelle altre
spese amministrative, pari a 39,4 milioni di euro (erano state 39,1 milioni
nel primo trimestre 2001), il più importante incremento di costo ha
riguardato la pubblicità per 2,3 milioni mentre i principali altri costi
hanno registrato una diminuzione. Gli accantonamenti per rischi ed oneri,
pari a 6,8 milioni di euro, sono aumentati di 1,5 milioni e sono dovuti per
circa 3 milioni all'iscrizione di accantonamenti per il rischio di mancato
recupero degli anticipi provvigionali finora corrisposti ai private banker
reclutati nell'ultimo triennio. Le imposte sul reddito, pari a 11,1 milioni
di euro, sono superiori di 3,5 milioni rispetto a quelle registrate nel
primo trimestre 2001, per effetto del differente concorso al carico fiscale
di Banca Fideuram e delle controllate estere.
BIPOP:
CONSUNTIVO RACCOLTA GESTITA, DIRETTA E AMMINISTRATA DEI CANALI CAPTIVE
Milano, 13 maggio 2002 - A partire da questo mese i dati relativi alla
raccolta gestita, diretta ed amministrata dei canali captive del Gruppo
saranno quelli a consuntivo e non più quelli preliminari. Per questo motivo
la comunicazione sarà effettuata nella seconda metà del mese. Tale
decisione è stata assunta al fine di garantire una maggiore completezza dei
dati. Di seguito riportiamo i dati a consuntivo relativi alla raccolta
gestita, diretta e amministrata dei canali captive del Gruppo dei primi tre
mesi 2002, che sostituiscono, quindi, quelli preliminari pubblicati in data
9 aprile 2002.
Raccolta gestita, diretta ed
amministrata dei canali captive – gen- mar 2002
Filiali Bipop
City Banca
Fineco Estero
Totale
Fondi Netti e GPF
(361,9)
(37,0) 51,3
(22,2)
(369,8)
Prodotti assicurativi
139,2
19,9
21,0
- 180,0
Raccolta diretta
169, 1
65,7
77,8 119,2
431,8
Raccolta amministrata
134,5
(0,2)
31,7
58,1 224,1
Totale raccolta
80,9
48,4
181,8 155,1
466,1
Dati in Euro ml
La modifica più significativa rispetto ai dati preliminari,
precedentemente comunicati, riguarda il dato della raccolta diretta delle
filiali dei primi tre mesi del 2002, pari, a consuntivo, a 169,1 milioni di
euro rispetto al dato preliminare, pari a -560,2 milioni di euro. La
significativa differenza è dovuta principalmente ad uno storno di titoli di
debito relativi ad controparti istituzionali erroneamente contabilizzati
nell'ambito della clientela retail. Si ricorda, infatti, che i dati di
raccolta del canale filiali fanno esclusivamente riferimento a tale
clientela.
RISULTATI
CONSOLIDATI DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE AL 31 MARZO 2002: CRESCITA DEL
MARGINE D'INTERESSE A 63,4 MILIONI DI EURO (+21,4%) E DEL MARGINE
D'INTERMEDIAZIONE A 101,1 MILIONI DI EURO (+21,2%)
Sondrio, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della capogruppo
Credito Valtellinese ha approvato nella riunione del 7 maggio i risultati
consolidati del primo trimestre 2002. La raccolta globale di Gruppo si è
attestata, al 31 marzo 2002, a 15.249 milioni di euro in progresso del 3%
rispetto al dato aggregato del 31 dicembre 2001. La raccolta indiretta al 31
marzo 2002 è risultata pari a 8.023,4 milioni di euro, in crescita del 3,6%
rispetto ai 7.744 milioni di euro di fine dicembre 2001. La raccolta diretta
si è attestata a 7.225,6 milioni di euro in crescita del 2,4% rispetto ai
7.056,6 di fine 2001. L'aggregato degli impieghi concessi alla Clientela è
rimasto sostanzialmente stabile (5.823 milioni di euro) rispetto alla
rilevazione di fine dicembre 2001. Anche il rapporto tra crediti in
sofferenza netti e il totale crediti verso clientela, al netto delle
rettifiche di valore, si è mantenuto stabile rispetto alla precedente
rilevazione. Nelle sue linee generali, la gestione consolidata del Gruppo
Credito Valtellinese nel primo trimestre dell'esercizio appare
contrassegnata da miglioramenti estesi ai margini intermedi che riflettono
la capacità del Gruppo di operare nelle tradizionali aree d'attività,
mentre il risultato finale rispetto al primo trimestre 2001, benché
ampiamente positivo, risente sia dell'ammortamento dell'avviamento della
Banca Regionale Sant'Angelo sia della politica prudenziale attuata sui
crediti. Nei primi tre mesi dell'esercizio corrente, il profilo reddituale
del Gruppo si è caratterizzato per l'espansione del margine di interesse,
salito di oltre il 21% rispetto all'analogo periodo del 2001, a 63,4 milioni
di euro anche in virtù della favorevole dinamica manifestata dai volumi
intermediati. Questo risultato conferma la solidità del trend di crescita
supportato dalla costante attenzione prestata dalle Banche del Gruppo alla
gestione denaro. Il margine d'intermediazione si è attestato, nella prima
frazione d'anno, a oltre 101 milioni di euro, +21,2% rispetto al medesimo
periodo dell'esercizio precedente. Le spese amministrative sono cresciute,
rispetto al primo trimestre del 2001, del 21,2% attestandosi a 69,5 milioni
di euro. L'incremento è dovuto alle ampliate dimensioni del Gruppo che è
passato da 219 filiali del 31 marzo 2001 alle 300 di fine marzo 2002 (61
dipendenze di pertinenza della Banca Regionale Sant'Angelo). Il risultato di
gestione - già al netto delle rettifiche di valore sulle immobilizzazioni
materiali ed immateriali che comprendono l'ammortamento dell'avviamento
delle Banche controllate - si è attestato a 21,1 milioni di euro, in
crescita del 12,4% rispetto all'analogo periodo del 2001. Il dato conferma
la capacità del Gruppo Credito Valtellinese di generare redditività nel
comparto del margine da servizi. L'utile di periodo, depurato delle
rettifiche su crediti, delle imposte di competenza, della variazione del
fondo rischi bancari generali e dell'utile di pertinenza di terzi, si
attesta nel trimestre a circa 5,3 milioni di euro, sostanzialmente stabile
(+0,1%) rispetto alla rilevazione nell'analogo periodo del 2001. Il numero
dei dipendenti al 31 marzo 2002 si attesta a 2.814 unità (dai 2.818 di fine
dicembre 2001), mentre il numero di agenzie ha raggiunto le 300 dipendenze
grazie all'apertura per la capogruppo Credito Valtellinese dell'agenzia 5 di
Como e dell'agenzia di Missaglia (LC); per il Credito Artigiano,
dell'agenzia di Campi Bisenzio (FI) e dell'agenzia 18 di Milano; per la
Banca Popolare di Rho dell'agenzia 2 situata nel comune di Rho. Al 31 marzo
2002, i Clienti del Gruppo che hanno aderito alla "linea banc@perta"
sono ulteriormente cresciuti attestandosi a 97.662 (+11,6% rispetto al 31
dicembre 2001).
FINDOMESTIC
BANCA: 50,3 MILIONI DI EURO L'UTILE NEL 2001. FINDOMESTIC BANCA: 50,3
MILIONI DI EURO L' UTILE NEL 2001. DIVIDENDO IN CRESCITA DEL 10,6%
Firenze, 13 maggio 2002 - L'Assemblea dei Soci presieduta da Edoardo
Speranza e con Carlo Fioravanti Amministratore Delegato ha approvato il
bilancio 2001 che si è chiuso con un utile netto di 50,3 milioni di Euro (+
61 % rispetto all'utile del precedente esercizio) pari a un R.O.E. del 23,3
% al netto delle imposte. Ha inoltre deliberato l'erogazione di un dividendo
pari a 8,57 Euro per azione (+ 10,6 % rispetto al precedente esercizio) per
un totale in pagamento di 30 milioni di Euro. A seguito della recente uscita
del Banco di Sardegna dalla compagine sociale, il Gruppo Cassa di Risparmio
di Firenze ed il Gruppo francese Bnp-Paribas hanno incrementato la propria
partecipazione che è ora ripartita pariteticamente, ciascuno detenendo il
50 % del capitale. Lino Moscatelli, Direttore Generale della Cassa di
Risparmio di Firenze e Bruno Salmon, membro del Direttorio di Cetelem (Gruppo-BNP
Paribas), sono stati cooptati al posto dei Consiglieri uscenti del Banco di
Sardegna. Sulla base dei dati forniti da Assofin, l'importo dei
finanziamenti erogati da Findomestic nel 2001 rappresenta il 13,9 % del
totale erogato dalle associate specializzate nel credito al consumo il che
porta la società in testa alla classifica non solo per numero di
finanziamenti erogati ma anche per importo degli stessi. Nel corso
dell'esercizio, Findomestic ha erogato finanziamenti rivolti esclusivamente
alle famiglie italiane per 3,66 miliardi di Euro(+ 15,8 %) a fronte di 6,5
milioni di operazioni (+42 %), attraverso 80.000 esercizi commerciali
convenzionati, prestiti personali e credito "revolving" tramite
Carta Aura. Quest'ultima, con oltre 2 milioni di titolari, si colloca in
terza posizione dietro a CartaSì e BankAmericard. Per quanto riguarda la
ripartizione del giro d'affari nel 2001, Carta Aura ha rappresentato, con
971 milioni di Euro (+19,4 %), il 26,5 % del totale. Nell'esercizio sono
stati inoltre finanziati veicoli per 1.053 milioni di Euro (+7,9 % ),
elettrodomestici mobili e Hi-Fi Tv per 867 milioni (+ 8,6 %), mentre 770
milioni (+34,3 %) sono stati erogati sotto forma di prestito personale. Gli
impieghi in gestione sono saliti ad oltre 4,55 miliardi di Euro. Per il 2000
si stima una crescita della produzione del 10 % per un giro d'affari
superiore ai 4 miliardi di Euro. Il personale di Findomestic, che è
presente in tutta Italia con 94 uffici, supera le 1.500 unità.
CREDIT:
TRIMESTRALE IN LINEA CON I DATI DI BUDGET
Milano, 13 maggio 2002 - Positiva l'evoluzione degli aggregati patrimoniali.
I crediti erogati alla clientela - che ammontano al 31 marzo 2002 a €
29.160 milioni, in linea rispetto al dato di chiusura al 31 dicembre 2001 -
registrano una crescita di oltre due punti percentuali rispetto all'analogo
periodo dell'esercizio precedente. In crescita i finanziamenti sotto forma
di mutui. Sempre su valori positivi il rapporto sofferenze nette su crediti
che si attesta a 1,93%, contro l'1,90% di fine 2001 e l'1,94% del primo
trimestre 2001. La raccolta diretta mostra una crescita di oltre il 6%
rispetto al marzo 2001. In incremento risulta anche la raccolta indiretta
espressa a valori di mercato: rispetto a fine 2001 l'aggregato, esclusi i
titoli di propria emissione o i titoli collegati alla funzione di banca
depositaria, registra una variazione positiva di € + 1.750 milioni (+
2,5%) derivante sia da un incremento dei titoli in deposito e
amministrazione (€ + 1.226 milioni) che da un incremento delle gestioni
patrimoniali (€ + 524 milioni). Cresce, conseguentemente, di € 1.678
milioni (+ 1,8%) il valore della massa amministrata che, al netto delle
obbligazioni sottoscritte dalla Capogruppo, ha superato i 95.000 milioni di
euro. L'attenta e costante sorveglianza sulla spesa ha consentito una
riduzione dei costi operativi (spese amministrative ed ammortamenti) di
circa l'1% sul corrispondente trimestre del 2001. Al 31 marzo 2002 i
dipendenti erano 10.501, con una riduzione di 75 unità sul dato di fine
2001. L'analisi dei dati reddituali evidenzia un utile netto pari a 141,7
milioni di euro, dato in linea con gli obiettivi di budget per il corrente
esercizio, ma non confrontabile con quello del primo trimestre 2001, a causa
del diverso perimetro operativo il cui effetto è stimabile in circa 10
milioni di euro.
BANCO
DI NAPOLI; TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002
Napoli 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Napoli
SpA, nella seduta del 7 maggio 2002, ha esaminato gli aggregati patrimoniali
e i risultati economici al 31 marzo 2002. E' proseguito nel primo trimestre
l'impegno della gestione per il riassetto organizzativo dell'azienda su di
un perimetro di attività più circoscritto e per il rilancio della
operatività con la clientela del Mezzogiorno. Per quanto riguarda gli
aggregati patrimoniali, i crediti alla clientela, considerati ai presunti
valori di realizzo, hanno fatto rilevare una diminuzione complessiva di
circa 450 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001(-2,5%), imputabile al
ridimensionamento operativo delle filiali estere e, sul versante nazionale,
alla diminuzione del credito verso la Sga. Di contro, gli impieghi delle
filiali italiane sono risultati sostanzialmente stabili nel loro complesso.
Le attività finanziarie della clientela, costituite dalla raccolta diretta
e da quella indiretta, sono risultate pari a circa 38.600 milioni di euro,
con un incremento di 613 milioni rispetto al 31 dicembre 2001 (+1,6%). In
particolare, lo stock di risparmio gestito si è attestato a circa 9.000
milioni con una crescita di 171 milioni rispetto a fine 2001. Il risultato
economico di periodo è stato determinato in primo luogo dal margine di
intermediazione di circa 240 milioni di euro, la cui diminuzione del 13,4%
rispetto a quello consuntivato al 31 marzo 2001 è sostanzialmente dovuta al
minor margine di interesse. La variazione registrata è riconducibile ad
elementi congiunturali, quale il minor livello dei tassi del mercato
monetario, e ad elementi duraturi, quali la restrizione del perimetro
operativo e la esternalizzazione della previdenza complementare.
Quest'ultima ha per contropartita una riduzione del costo riferibile al
personale. Del tutto strutturale, invece, è la riduzione del 9,6% dei costi
complessivi di gestione, a conferma di un trend ormai consolidato. In
particolare, le spese di personale sono diminuite del 12,4% e di circa 18
milioni, per effetto delle operazioni di esodo incentivato realizzate e per
il venire meno degli accantonamenti al fondo pensioni a seguito della
trasformazione già cennata del sistema previdenziale. Miglioramenti
ulteriori sono attesi nel prosieguo dell'anno con il completamento della
nuova operazione di esodo volontario definita a fine marzo ed attualmente in
corso. L'utile delle attività ordinarie si è attestato su un valore di
circa 15 milioni, cui va sommato quello di natura straordinaria che, per il
trimestre in chiusura, è stato positivo anch'esso per circa 15 milioni.
L'utile netto di periodo al 31 marzo 2002, pertanto, dopo le imposte si è
attestato a circa 14 milioni. Nel corso dell'esercizio continuerà l'impegno
del Banco nella razionalizzazione delle proprie strutture anche in vista
dell'adozione del nuovo sistema informativo - che sarà operativo nel 1°
trimestre del 2003 - e per la crescita operativa nel territorio di
riferimento. Napoli, 7 maggio 2002
BILANCIO
DA RECORD PER TECNOSISTEMI I RICAVI RAGGIUNGONO I 346 MILIONI DI EURO
(+68%). L' EBITDA QUADRUPLICA E SI ATTESTA A 22,4 MILIONI DI EURO.
Milano, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Tecnosistemi
Group (leader nella fornitura di soluzioni globali per la progettazione,
installazione e realizzazione di infrastrutture di rete per Tlc, Ict,
Facility Management e Safety Systems), riunitosi nei giorni scorsi sotto la
presidenza di Mario Mutti, ha approvato il progetto di bilancio al 31
dicembre 2001, il primo bilancio consolidato del Gruppo nella sua
conformazione definitiva. I ricavi raggiungono la cifra di 346 milioni di
Euro, in aumento del 68% rispetto al 2000. L'utile netto dopo le tasse è di
2,3 milioni di Euro (+156% rispetto al 2000), mentre l'Ebitda si è
attestato a 22,4 milioni di Euro (5,9 milioni di Euro nel 2000). L'Ebit
cresce di sei volte ed è pari a 12,7 milioni di Euro (2,2 milioni di Euro
nel 2000). In rialzo anche i principali indici di bilancio che mostrano un
Roi del 9,3% (5% nel 2000) e un Roe del 9% (6,9% del 2000). Infine, al
termine del 2001, il numero di dipendenti di Tecnosistemi Group ammonta a
circa 2.500 unità, contro i 2.226 di fine anno 2000, risultato in parte
dovuto allo sviluppo delle nuove attività, alle scelte di business e alle
acquisizioni effettuate nell'ultimo anno. Infatti, nel corso del 2001 è
stato avviato un piano strategico di sviluppo che ha portato Tecnosistemi
Group ad assumere l'attuale struttura con oltre trenta società operanti in
diversi paesi dell'Europa e del mondo. Fra le partnership industriali più
importanti, si ricordano le joint venture con Olivetti, Ericsson, Sitaf.
Inoltre, sono stati acquisiti, in Italia, un ramo di azienda di Italtel Spa
attivo nella realizzazione di sistemi di energia e, in Spagna, il pacchetto
di maggioranza di Intelsis, operatore spagnolo leader nel settore del
broadcasting, TV digitale e telemedicina. L'importanza del processo di
consolidamento e sviluppo avviato da Tecnosistemi Group nel 2001 è
confermata dai dati positivi che si sono riscontrati nel primo trimestre
dell'anno in corso: al 31 marzo 2002, i ricavi consolidati sono in aumento
del 79% rispetto all'analogo periodo del 2001. Il Gruppo, in forte crescita
industriale, intende proseguire il rafforzamento dei propri business diversi
ma sinergici anche in vista della quotazione in Borsa, prevista entro la
fine del 2002.
MARZOTTO:
RISULTATI DEL 1° TRIMESTRE 2002 FATTURATO NETTO CONSOLIDATO È AMMONTATO A
526 MILIONI DI EURO (-2,1%).
Valdagno, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto
S.p.A., riunitosi il 10 maggio, ha approvato la Relazione sul 1° trimestre
dell'esercizio 2002. In un mercato complessivamente debole, il fatturato
netto consolidato dei primi tre mesi del 2002 è ammontato a 526 milioni di
euro, contro i 537 milioni di euro del primo trimestre del 2001 (-2,1%). La
riduzione è dovuta al calo del fatturato del settore tessile (-26,1%),
mentre il settore abbigliamento ha registrato un aumento del 2,3%. Gli utili
operativi del Gruppo, pari a 79 milioni di euro, sono diminuiti di 16
milioni rispetto al periodo di raffronto e rappresentano il 15% del
fatturato (17,7% al 31 marzo 2001). Tale diminuzione è dovuta
principalmente all'andamento fortemente negativo del settore tessile. Al 31
marzo 2002: a) l'utile netto consolidato comprensivo delle minoranze
azionarie è stato di 50 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 54
milioni del 1° trimestre del 2001; b) l'utile netto di competenza degli
azionisti della Capogruppo ammonta a 23 milioni di euro (31 marzo 2001: 28
milioni). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 marzo 2002
ammontava a 431 milioni di euro, contro i 419 milioni al 31 dicembre 2001.
Il Consiglio di amministrazione della Marzotto, in esecuzione della delibera
Assembleare del 17 dicembre 2001, ha varato un piano di stock-options
riservato ai Dirigenti della società che occupano le posizioni più
direttamente responsabili dei risultati aziendali. L'assegnazione riguarda
complessivamente n. 548.000 azioni ordinarie del valore nominale di € 1
cadauna che verranno offerte al prezzo per azione corrispondente alla media
dei prezzi ufficiali rilevati nelle 30 sedute di Borsa precedenti l'odierna
riunione. Le opzioni sono esercitabili anche parzialmente dal 2004 al 2007.
CSP
INTERNATIONAL: I RISULTATI DI BILANCIO DEL PRIMO TRIMESTRE 2002
Torino, 13 maggio 2002 - Il C.d.A. di Csp International S.p.A., leader
italiano ed europeo nella produzione di calze, collant e intimo per donna e
uomo, ha approvato il 10 maggio la relazione sulla gestione nel 1°
trimestre 2002, che evidenzia un fatturato consolidato in crescita di circa
il 7% e un incremento della redditività in confronto con l'analogo periodo
dell'esercizio precedente. Il Gruppo Csp International ha registrato, a
chiusura del 1° trimestre, i seguenti risultati principali: Ricavi netti
consolidati pari a 46,1 milioni di euro, in crescita di circa il 7% in
confronto con l'analogo periodo dell'esercizio precedente; Margine operativo
lordo (Ebitda) pari a 8,89 milioni di euro, in crescita del 126,3 % in
confronto con i 3,93 milioni di euro registrati nel 1° trimestre 2001;
Risultato Operativo (Ebit) pari a 5,82 milioni di euro, il 564% in più
rispetto agli 0,88 milioni di euro registrati nello stesso periodo
dell'esercizio precedente; Risultato ante-imposte equivalente a 4,2 milioni
di euro, contro una perdita di 0,85 milioni di euro registrata alla fine del
1° trimestre dello scorso esercizio. I costi di vendita, generali e
amministrativi registrati a chiusura del 1° trimestre sono pari a 12,31
milioni di euro, ovvero il 26,7% dei ricavi netti, e mostrano una decisa
riduzione rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente
(37,6% dei ricavi netti). Il miglioramento della redditività va attribuito
principalmente a minori investimenti pubblicitari conseguenti a una
differente pianificazione delle campagne a sostegno dei marchi del Gruppo,
che nel corso dell'esercizio dovrebbero attestarsi su valori in linea con
quelli dell'esercizio precedente. La capogruppo Csp International ha chiuso
il 1° trimestre con un fatturato, al netto delle vendite intercompany, di
24,1 milioni di euro, oltre il 10% in più rispetto al corrispondente
periodo dell'esercizio precedente, grazie all'andamento positivo delle
vendite delle linee di intimo seamless e degli ottimi risultati conseguiti
nell'Europa dell'Est. Complessivamente, i risultati conseguiti nel 1°
trimestre 2002 dal Gruppo Csp International rappresentano l'esito, da un
lato, di sinergie produttive interne al Gruppo (testimoniate da una crescita
del 19% delle vendite intercompany) e, dall'altro, dal lancio di importanti
novità di prodotto che sono state accolte molto positivamente dalla
clientela. Tali novità riguardano sia il core business della calzetteria
sia quello dell'intimo, tradizionale e "seamless" (senza
cuciture). In particolare, ottimi riscontri a livello di raccolta ordini
sono pervenuti da una nuova collezione di lingerie sotto la marca Oroblù
(presentata nel gennaio 2002) e dalle nuove collezioni di Lepel Belseno.
Nello stesso trimestre è stata avviata una razionalizzazione degli
assortimenti, con la chiusura delle linee Star Way e Sanpellegrino Élite.
Disaggregando il fatturato per aree merceologiche, emerge che la calzetteria
ha contribuito alla formazione dei ricavi nel 1° trimestre 2002 in misura
pari al 72,5%, la corsetteria per circa il 17% e il "seamless" -
la principale area di innovazione di prodotto - in misura pari al 10,7%, in
forte crescita rispetto al 7,6% del corrispondente periodo dell'esercizio
precedente e all'8,8% relativo a tutto l'esercizio 2001. Considerando la
ripartizione dei ricavi per singole aree geografiche, si evidenzia in
particolare un incremento pari al 46,3% del fatturato realizzato nell'Europa
dell'Est: da un'incidenza sul fatturato complessivo del 12% al 16,5% nel 1°
trimestre di quest'anno. A chiusura del 1° trimestre scorso, Csp
International ha registrato una posizione finanziaria netta pari a (74,45)
milioni di euro, con un miglioramento di 6,7 milioni di euro rispetto al 31
Dicembre 2001. Massimiliano Retta, direttore generale di Csp International,
ha dichiarato: "I risultati del primo trimestre 2002 sono decisamente
positivi sia in termini di fatturato che di utile netto, anche se
influenzati favorevolmente da una pianificazione degli investimenti
pubblicitari diversa rispetto al 2001. Nello scorso mese di Aprile abbiamo
ripreso in misura consistente gli investimenti in comunicazione, che
sosterranno tutti i settori merceologici e saranno quindi sicuri
acceleratori delle rotazioni dei nostri prodotti nei punti vendita. Per
questi motivi ci attendiamo nei prossimi mesi quote di mercato e fatturato
in crescita rispetto al 2001".
PRIMO
TRIMESTRE 2002: UTILE NETTO CONSOLIDATO A 420 MILIONI DI EURO
L'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO CONSOLIDATO SI RIDUCE DA 7.985 MILIONI AL
31 DICEMBRE 2001 A 7.620 MILIONI AL 31 MARZO 2002
Milano, 13 maggio 2002 - Il Consiglio di amministrazione di Edison (già
Montedison), riunitosi oggi sotto la presidenza di Umberto Quadrino, ha
approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2002. Il periodo è stato
caratterizzato da alcune significative operazioni indirizzate allo sviluppo
del core business dell'energia e all'attuazione del piano di dismissioni
delle attività non strategiche. L'aggiudicazione della gara per Eurogen, la
maggiore delle Genco messe in vendita da Enel con oltre 7.000 MW, avvenuta
nel mese di marzo 2002 tramite Edipower (40% Edison, 13,4% Aem Milano, 13,3%
Aem Torino, 13,3% Atel e 20% investitori finanziari), consente alla Edison
di incrementare la disponibilità di capacità produttiva dagli attuali
6.200 MW a quasi 10.000 MW, avvicinandosi, con largo anticipo, agli
obiettivi di crescita previsti dal piano di sviluppo. Il programma di
dismissioni procede in linea con le previsioni. Nel mese di febbraio 2002,
il Gruppo ha completato la cessione del 22,2% di La Fondiaria Assicurazioni,
con un incasso, al netto della restituzione della caparra, di 554 milioni.
Nel mese di aprile 2002, è stata perfezionata la cessione del 56% di
Cerestar, con un miglioramento della posizione finanziaria netta del Gruppo
di 906 milioni, mentre Béghin-Say ha ceduto Eridania (beneficio finanziario
di circa 410 milioni). Nel mese di maggio, ottenute le autorizzazioni
antitrust, è stata completata la cessione di Agorà, società che possiede
il 100% di Ausimont, ed è a sua volta posseduta da Edison all'80%, con un
beneficio finanziario di Gruppo di 1.169 milioni. La somma degli incassi
derivanti dalle dismissioni ha quindi superato il 50% dell'intero programma
avviato nella seconda metà del 2001 e proseguito nel 2002. Sono in fase
avanzata le operazioni di stipula dei contratti di vendita delle società
Tecnimont e Carapelli, mentre continuano le trattative per la cessione delle
altre partecipazioni. I risultati del primo trimestre 2002 sono stati
influenzati positivamente dalla gestione straordinaria che contribuisce con
proventi netti per 425 milioni dovuti principalmente alla plusvalenza per la
citata dismissione della partecipazione in La Fondiaria Assicurazioni. Per
quanto riguarda la gestione ordinaria, il settore energia, nel primo
trimestre 2002, ha registrato un significativo incremento nei volumi di
vendita sia dell'energia elettrica (oltre il 15%, per l'entrata in esercizio
di nuova capacità produttiva a Jesi, Porto Marghera e nell'eolico), sia del
gas, (oltre il 60%, per le maggiori importazioni dalla Russia e dalla
Norvegia, oltre che per la produzione del campo di Rosetta in Egitto per
l'intero periodo). I ricavi del settore energia (1.082 milioni) sono
tuttavia aumentati solo del 3,4% rispetto al primo trimestre 2001, perché
la crescita dei volumi è stata compensata da minori prezzi di vendita
dovuti al calo del prezzo del Brent, che fa da riferimento per il prezzo del
gas naturale (da una media di 25,8 dollari al barile nel primo trimestre
2001 a una media di 21,1 dollari al barile nel primo trimestre 2002).
Inoltre, la scarsa piovosità del periodo ha ridotto in modo considerevole
la disponibilità di energia idroelettrica. Tali fattori esogeni si sono
riflessi anche sul margine operativo lordo (222 milioni contro 284 milioni
nel primo trimestre 2001). L'aumento del prezzo del Brent, ritornato in
questi ultimi mesi ai livelli dell'esercizio precedente, fa prevedere un
recupero dei margini del settore energia nei prossimi trimestri. Per gli
altri settori, si segnala: in miglioramento il margine operativo lordo di
zucchero e derivati (+11,8%), amido e derivati (+39,4%), semi oleosi e oli
alimentari (+20,3%), nutrizione animale (+15,4%) e chimica per la salute
(+87,5%); in flessione il margine operativo lordo del settore chimica del
fluoro e perossidi che ha risentito della congiuntura non favorevole, per
l'assenza della ripresa dell'economia degli Stati Uniti nei perossidi e nei
materiali fluorurati (-30,4%). I ricavi netti del Gruppo del primo trimestre
2002 ammontano a 3.781 milioni, sostanzialmente in linea rispetto allo
stesso periodo del 2001; il margine operativo lordo è pari a 443 milioni
(489 milioni nel primo trimestre 2001). Dedotti gli interessi di terzi, il
Gruppo chiude il trimestre con un utile netto di gruppo di 420 milioni,
contro una perdita di 2 milioni nei primi tre mesi del 2001. L'indebitamento
finanziario netto al 31 marzo 2002 scende a 7.620 milioni da 7.985 milioni a
fine 2001 (-4,6%). Un'ulteriore significativa riduzione dell'indebitamento
si è verificata nei mesi di aprile e maggio in seguito alle dismissioni
realizzate successivamente al 31 marzo, come precedentemente indicato. Il
Consiglio di amministrazione ha convocato l'assemblea della società per il
giorno 27 giugno 2002 alle ore 10,30, in prima convocazione, e per il 28
giugno alle ore 15, in seconda convocazione, presso la sede sociale di Foro
Buonaparte 31 a Milano. All'ordine del giorno: l'approvazione dei bilanci al
31 dicembre 2001 di Montedison (oggi Edison) e delle incorporate Edison,
Fiat Energia e Sondel; il conferimento dell'incarico di revisione dei
bilanci per il triennio 2002-2004; la nomina del collegio sindacale. A
proposito di quest'ultimo punto, si ricorda che, come previsto dallo statuto
della società, si procederà alla elezione dei sindaci sulla base delle
liste che potranno essere presentate da azionisti che rappresentino
complessivamente almeno il 3% delle azioni con diritto di voto. La Relazione
trimestrale al 31 marzo 2002 sarà depositata entro il 15 maggio 2002 presso
la sede sociale in Foro Buonaparte 31, Milano e presso la Borsa Italiana Spa
a disposizione di chi ne farà richiesta e sarà consultabile nel sito
Internet www.edison.it
ANIMA:
RIPRESA INCERTA PER LA MECCANICA VARIA
Milano, 13 maggio 2002 - E' passato da +15,1 % a -3,2 % il saldo tra le
aziende che denunciano un fatturato migliorato e quelle che lo giudicano
peggiorato. In calo in particolare l'estero. Positive le previsioni per il
trimestre in corso. Lo rivela l'indagine trimestrale Anima. Per il
Presidente Rizzio: "I dati rilevati nel trimestre appena concluso sono
probabilmente dovuti alle. consuete. ciclicità della domanda. I segnali
positivi che provengono dai mercati internazìonali fanno prevedere un
graduale miglioramento". Rimane incerta la ripresa per le aziende della
meccanica varia italiana. E' quanto emerge dai risultati dell'indagine
trimestrale sull'andamento del settore resi noti dall'Anima(Federazione
delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine),
secondo i quali, dopo un quarto trimestre 2001 che aveva segnato un
miglioramento rispetto ai contraccolpi dovuti all'11 settembre, il I
trimestre 2002 mostra nuovamente saldi negativi per quanto riguarda il
fatturato. Analizzando i dati elaborati dalla Federazione su un campione di
281 imprese associate, emerge che tra gennaio e marzo il saldo tra le
aziende che denunciano una situazione di fatturato "migliorata" e
quelle che invece la giudicano "peggiorata" è diventato negativo,
passando da +15,1% del IV trimestre 2001 a -3,2% del I trimestre 2002. Il
fatturato complessivo rispetto al periodo ottobre dicembre 2001 è aumentato
per il 28,1% delle aziende (38% nel IV trimestre 2001 ed è rimasto stabile
per il 40,6%, aumentano le aziende che dichiarano peggiorata la situazione:
dal 22,9% del periodo precedente al 31,3%. Situazione meno sfavorevole sul
mercato interno, con un saldo negativo pari a -1.5% (era +16,4% nel
trimestre precedente), che sui mercati esteri, che hanno fatto registrare un
saldo pari a -5,4% (-4,4% del IV trimestre). Le aziende che dichiarano
infatti migliorato il fatturato Italia sono il 27% (37,3% nel IV trimestre
2001), contro il 28,5% che lo indica peggiorato (era il 20,9% nel trimestre
precedente), mentre per quanto riguarda i mercati esteri le imprese che nel
periodo gennaio - marzo giudicano migliorato il fatturato sono il 24,3%
(27,2% nel IV trimestre 2001) contro il 29,7% che invece registra un
peggioramento (22,8% nel periodo precedente). La situazione ordini e bassa
con un carnet che copre mediamente 2,8 mesi di lavoro (12.9 nel trimestre
precedente). L'occupazione ha mostrato una sostanziale stabilità. Più
favorevoli le prospettive economiche, sebbene permangano preoccupazioni
connesse all'evoluzione del prezzo del petrolio, al comportamento dell'
economia americana e alle tensioni in medio oriente. A partire dal II
trimestre è infatti attesa una ripresa della donianda che dovrebbe
interessare sia il mercato interno che le esportazioni. Si prevedono
riflessi positivi sull occupazione e sugli investimenti, attesi in crescita
dal 23,6% delle aziende che probabilmente trarranno slancio
dall'applicazione della Legge Tremonti. Per il periodo aprile - giugno si
prospetta un incremento della domanda per il 38,4% delle aziende. mentre il
54,8% non prevede variazioni di rilievo. Diminuisce sensibilmente (da 12% a
6,8%) il numero di chi si attende un calo, Le aspettative sono positive sia
sul mercato interno che su quello estero. Il 35,2% delle aziende si attende
un aumento della domanda in Italia ed 34,6% sul mercato internazionale.
Sostanzialmente stabile la previsione relativa all'occupazione (per il 79,7%
delle aziende intervistate). Cauto ottimismo da parte di Savino Rizzio,
Presidente Anima che ha cosi commentato: "I dati rilevati nel
triniestre appena trascorso sono probabi1mente dovuti alle consuete ciclicità
della domanda. Gli imprenditori vivono ancora una fase di incertezza che i
numeri non possono non riflettere. Stanno prevedendo segnali positivì dai
mercati internazionali e ciò ci consente, pur senza vedere riprese
eclatanti, di credere in un lento graduale miglioramento ". Situazioni
leggerniente differenziate contraddistinguono i vari settori: Il comparto
"sistemi di sollevamento e movimentazione" è stato caratterizzato
nel primo trimestre 2002 da una fase di rallentamento del fatturato, con
saldi negativi sia per quanto riguarda l'Italia che l'estero. Le previsioni
sono tuttavia fàvorevoli. La. domanda. è attesa riprendere slancio nel
secondo trimestre e. stimolare una crescita degli investimenti e.
dell'occupazione. Ancora positiva, anche se meno brillante che nel periodo
precedente, anche la situazione degli operatori del comparto "macchine
edili, stradali, minerarie ed affini ". Il canret ordini è passato da
3 a 3,7 mesi e il 40% del campione intervistato manifesta un'attesa di
crescita della domanda. Trend differenziati contraddistinguono l'andamento
delle aziende del coniparto "macchine per l'industria alimentare"
(il fatturato è cresciuto per il 33,3%delle aziende, è rimasto invariato
per il 27,8% ed è calato per il 38,9%). La situazione ordini sul mercato
nazionale appare negativa a fine marzo (il saldo indica un -38,9%); gli
imprenditori tuttavia forniscono giudizi positivi per il secondo triniestre
e. programniano maggiori investimenti. Una congiuntura negativa ha
contraddistinto i comparti "affettatrici elettriche"e
"macchine per la lavorazione delle carni". Rispettivarnente
mostrano per l'Italia e per l'estero i seguenti saldi -55,6 % e -22,3%; 1
4,3% e - 14,3 %. La situazione è attesa però volgere leggermente al
meglio. Il comparto "Macchine per caffè espresso" ha goduto di un
inizio anno favorevole (il 50% delle aziende censite denuncia una crescita
del fatturato) con un carnet ordini passato da 1,2 a 1,6 mesi. Gli operatori
guardano con cauto ottimismo al futuro confidando in un' evo1uzione.
positiva sia dalla domanda interna che di quella estera. Le
"attrezzature frigorifere per il commercio" hanno realizzato
ancora buone performances nel primo trimestre dell'anno con saldi di
fatturato positivi. La domanda potrebbe tuttavia mostrare qualche segnale di
rallentamento nei prossimi mesi. Invariati i livelli occupazionali. in
crescita gli investimenti. Una ripresa dell'attività in particolare sui
mercati esteri ha sostenuto i soddisfacenti risultati delle
"apparecchiature aerauliche". Con una situazione ordini ancora
positiva e con un carnet di lavoro assicurato pari a 2,6 mesi, le aziende
guardano con fiducia al prossimo filtro. Hanno confermato purtroppo le
previsioni negative i dati relativi al settore "apparecchi e componenti
per impianti tecnici con un saldo pari a -17,3 % per l'Italia e -32% per
l'estero. La situazione dovrebbe però risollevarsi nel prossimi mesi. Una
battuta d"arresto ha frenato la crescita del settore "serrature e
ferramenta" che a fine 2001 era stato caratterizzato da un trend
abbastanza favorevole. Il carnet ordini si è ridotto a 1,7 mesi ma per il
secondo trimestre sono previsti segnali di ripresa. Una situazione analoga
ha caratterizzato il settore "casseforti, porte corazzate e cassetti di
sicurezza". Il fatturato del comparto "posateria, coltelleria,
vasellame, pentolame ed affini" ha registrato un saldo positivo del
33,3% sostenuto da un buon sviluppo dell'attività, in Italia. -.Non così
positive le performances sul mercati esteri. Un peggioramento della
situazione. sui mercati internazionali ha penalizzato il settore
"impianti di finitura". Le previsioni mostrano tuttavia saldi
positivi. Le risposte delle imprese dei comparti "rubinetteria
sanitaria" e "valvolame in bronzo e ottone" mostrano che è
in atto una fase di ripresa del inercato nazionale. I mercati esteri invece
dovrebbero offrire buone opportunità in particolare a partire dal secondo
trimestre. Infine, in generale soddisfacente anche il trend del comparto
"valvolame per uso industriale".
CLASS
EDITORI: BILANCIO 2001 UTILE NETTO PARI A 11,042 MILIONI DI EURO
Milano, 13 maggio 2002 - Si è tenuta, in seconda convocazione, presieduta
dal professor Victor Uckmar, l'Assemblea ordinaria degli azionisti di Class
Editori Spa, che ha approvato il bilancio della società e il bilancio
consolidato relativi all'esercizio 2001, i cui dati sono già stati
comunicati dopo la riunione del Consiglio di amministrazione del 25 marzo
2002. Class Editori Spa e le società controllate hanno chiuso il 2001, un
anno particolarmente negativo per il settore editoriale, con un utile netto
pari a 11,042 milioni di euro (21,477 milioni di euro nel 2000, il miglior
esercizio nella storia della società) e ricavi pari a 122,395 milioni di
euro(128,177 milioni di euro, nel 2000). Il margine operativo lordo
consolidato è stato di 19,989 milioni di euro, pari al 16,33% dei ricavi
(42,675 milioni di euro nell'anno precedente). Il risultato operativo è
stato pari a 12,664 milioni di euro, ovvero il 10,34% dei ricavi (29,8% dei
ricavi, nel 2000). Il decremento dei margini è dovuto in buona misura alla
crescita dei costi (+16,9 milioni di euro) in seguito al rafforzamento della
struttura attuato nella seconda parte del 2000, al forte aumento degli
investimenti (+14,603 milioni di euro), che ha comportato maggiori
ammortamenti per 2,846 milioni di euro, ai rincari della carta nel periodo e
al forte aumento delle tariffe di Borsa Italiana Spa, per l'acquisizione dei
dati delle quotazioni. La posizione finanziaria netta consolidata della Casa
Editrice al 31 dicembre 2001 è risultata negativa per 74 mila euro (+4,759
milioni di euro nel 2000). Il patrimonio netto di competenza del gruppo, è
pari a 85,755 milioni di euro (78,0 milioni di euro nel 2000). Risultati
della capogruppo - Class Editori Spa ha chiuso l'esercizio 2001 con un utile
netto di 10,694 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi (61,404 milioni
di euro) del 17,4%, contro il 28% del 2000, anno in cui utile netto e
fatturato sono stati pari, rispettivamente, a 20,786 e 74,175 milioni di
euro. L'Assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione di un
dividendo di 0,044 euro per azione, invariato rispetto al 2000, a fronte di
un numero di azioni aumentato di 912.000 unità. Sul dividendo, che sarà
messo in pagamento dal 16 maggio, contro stacco della cedola n°4 che avverrà
in data 13 maggio, gli azionisti beneficeranno di un credito di imposta
pieno. L'Assemblea degli azionisti, inoltre, ha deliberato di rinnovare al
Consiglio di amministrazione la delega (valida per un periodo di 18 mesi)
per l'acquisto e l'alienazione di azioni proprie, ai sensi dell'articolo
2357 cc., quindi entro il limite del 10% del capitale sociale, attualmente
pari a n°9.229.526 di azioni. Il prezzo unitario di acquisto è determinato
in un minimo di 0,10 euro (pari al valore nominale), con un prezzo massimo
non superiore al 20% della media aritmetica del prezzo ufficiale di borsa,
nei tre giorni di trattazione precedenti a quello in cui viene effettuata
l'operazione di acquisto. Rispondendo alle domande degli azionisti, il vice
presidente Paolo Panerai ha delineato le direttrici di sviluppo del gruppo
nel 2002, nell'area della televisione interattiva, nell'informazione
professionale e nelle alleanze internazionali.
SAECO:
NESSUN DIVIDENDO PER L'ANNO 2001
Milano, 13 maggio 2002 - Saeco International Group S.p.A., produttore leader
europeo di macchine per caffè ad uso domestico, ha annunciato oggi che il
Tribunale Provinciale di Valencia (Spagna) ha emesso sentenza a favore di
Saeco in merito alla causa intentata contro la società spagnola Vendematic
S.L., riguardante l'uso del gruppo erogatore estraibile per macchine da caffè.
Vendematic S.L. ha tentato d'utilizzare nelle proprie macchine da caffè un
gruppo erogatore estraibile simile a quello brevettato da Saeco, non
rispettando così il diritto che Saeco ha relativamente a questo componente.
Saeco ha chiamato in giudizio Vendematic S.L. davanti al tribunale ottenendo
il riconoscimento delle proprie ragioni sia in prima che in seconda istanza.
Questa causa non avrà alcun effetto materiale sui costi di Saeco. La
proposta presentata dal Consiglio di Amministrazione di Saeco all'Assemblea
Generale degli Azionisti di non pagare alcun dividendo in considerazione dei
risultati di fine esercizio conclusosi al 31 dicembre 2001 (vedere
comunicato stampa del 14 marzo 2002 sui risultati di fine esercizio), è
stata approvata.
INDAGINE
ASSOLOMBARDA: IMPRENDITORIALITÀ, RISORSE UMANE, INVESTIMENTI: QUESTE LE
CARTE VINCENTI DEL TERZIARIO INNOVATIVO A MILANO L'OSSERVATORIO DEL CENTRO
STUDI DI ASSOLOMBARDA HA PASSATO AI "RAGGI X" LE SOCIETÀ DI
INFORMATICA, ENGINEERING, RICERCA E PROGETTAZIONE, CONSULENZA ORGANIZZATIVA
E DIREZIONALE, RICERCHE DI MERCATO E PUBBLICITÀ.
Milano, 10 maggio 2002 - La provincia milanese si conferma, anche nel 2001,
la capitale del terziario e in particolare dei servizi avanzati alle
imprese. In provincia di Milano le imprese attive del settore dei servizi
alle imprese rappresentano il 12,3% di tutte le attività economiche
milanesi, mentre la stessa quota in Lombardia è dell'8,4% e in Italia del
5,2%. A Milano poi si concentrano il 61,9% delle imprese lombarde del
settore e il 15,5% di quelle italiane. Per ciò che riguarda la forma
giuridica il 33,6% delle imprese milanesi del settore in esame sono ditte
individuali, il 26,8% società di persone e il 36,6% società di capitali.
Un dato quest'ultimo importante che segnala un'organizzazione di queste
imprese strutturata e abbastanza solida. "Con l'Osservatorio dei
servizi avanzati alle imprese che presentiamo oggi", dichiara Michele
Perini Presidente di Assolombarda, "abbiamo compiuto un ulteriore passo
in avanti nell'analisi di una realtà importante dell'economia milanese qual
è quella del comparto del terziario avanzato. Proprio nella nostra città,
del resto, l'industria manifatturiera e i servizi si integrano in un vero
sistema che rappresenta il maggior punto di forza e di attrattività del
nostro territorio". Ma cosa prevedono i principali indicatori
congiunturali di questo comparto? "Nel primo trimestre 2002",
afferma Alfonso Lavanna Consigliere incaricato per il Centro Studi
Assolombarda, "il terziario innovativo milanese ha fatto registrare una
riduzione del buon rimbalzo congiunturale segnalato nell'ultimo trimestre
del 2001. Le imprese hanno segnalato la riduzione delle commesse nazionali e
una tendenza negativa del fatturato. Tuttavia", sostiene Lavanna,
"il rallentamento congiunturale potrebbe rivelarsi di breve durata dal
momento che le imprese prefigurano un secondo trimestre 2002
complessivamente positivo. Secondo le indicazioni che emergono dall'indagine
congiunturale trimestralmente condotta dal Centro Studi Assolombarda, le
imprese interpellate prevedono per i prossimi mesi un possibile
miglioramento del portafoglio ordini complessivo e un certo ottimismo è
stato segnalato anche per il fatturato e l'occupazione. Il saldo tra opposte
indicazioni degli imprenditori di tipo qualitativo sono risultate, infatti,
positive per il portafoglio ordini +25%, per il fatturato +26% e anche per
l'occupazione +13%. Le nostre analisi", conclude Lavanna,
"evidenziano luci, ma anche ombre come i prezzi stabilmente contenuti e
il basso tasso di internazionalizzazione, soprattutto delle piccole aziende.
Per questo chiediamo che si operi per aiutare le imprese a competere
migliorando il rapporto con i centri di ricerca e formazione, creando linee
di credito idonee e favorendo gli start up di nuove società". Sotto il
profilo strutturale l'Osservatorio ha fornito numerose utili indicazioni per
quanto riguarda le caratteristiche delle imprese, il mercato, gli
investimenti e l'occupazione. "Va evidenziato che la nostra
indagine", commenta Michele Porcelli, Direttore generale di
Assolombarda, "ha diviso il campione di aziende in due sottosistemi in
base alla soglia dei 20 dipendenti perché i risultati sono profondamente
diversi a seconda della variabile dimensionale". Le caratteristiche
delle imprese. Per ciò che riguarda le caratteristiche delle imprese è
emerso che la gran parte delle aziende ha dichiarato di essere nata da
un'idea imprenditoriale. "E' interessante rilevare", afferma
Perini, "che una quota significativa di quelle con più di 20
dipendenti è nata come spin off da un'attività del settore manifatturiero
(7,7%); viceversa una percentuale rilevante di aziende di dimensioni minori
ha dichiarato di essere nata dalla terziarizzazione di una funzione
aziendale già esistente nel terziario innovativo (4,2%)". L'indagine
ha, inoltre, rilevato che l'imprenditoria femminile ha un peso importante
soprattutto nelle imprese più piccole dove è pari al 28%, contro il 13% in
quelle maggiori. Le imprese del campione hanno manifestato una significativa
propensione a lavorare in networking. Il Mercato. "Sotto il profilo del
mercato, dalla ricerca del Centro Studi di Assolombarda è emerso che nel
biennio 2000-2001 il fatturato è complessivamente cresciuto maggiormente
nelle imprese minori, che hanno però dovuto registrare un certo
ridimensionamento nel corso dell'ultimo anno", spiega Porcelli. Un
altro elemento che distingue le classi dimensionali è la quota di fatturato
proveniente dai mercati stranieri: 3,9% per le imprese con meno di 20
dipendenti e 12,2% per quelle più grandi. I principali settori clienti
risultano essere quello manifatturiero e quello dei servizi avanzati alle
imprese. Più del 90% del fatturato è, inoltre, stato prodotto nel settore
privato. Investimenti. Sul fronte degli investimenti le imprese che hanno
collaborato all'indagine hanno dichiarato di averli incrementati nel 2001
rispetto a quelli realizzati nell'anno precedente. Si osserva, inoltre, che
una considerevole percentuale del fatturato è stata investita nella
formazione delle risorse umane, la componente più importante della
struttura produttiva di queste imprese. Risorse Umane. Per quanto concerne
l'occupazione nel 2001 si osservano due andamenti differenti nelle classi
dimensionali: gli occupati sono cresciuti nelle imprese con meno di 20
dipendenti, mentre sono diminuiti in quelle di dimensioni maggiori. Le
assunzioni riguardano prevalentemente il personale più giovane; per il 67%
delle assunzioni è, infatti, richiesta un'età inferiore a 35 anni. I
profili professionali più richiesti in questo comparto sono i seguenti:
specialisti in informatica e telematica (29,1%), tecnici di vendita e
distribuzione (9%), impiegati in campo amministrativo, di gestione, del
personale, finanziario (8,5%), tecnici addetti all'amministrazione,
contabilità e servizi generali (8,3%), tecnici e operatori informatici
(4,7%), installatori e riparatori apparati telefonici e linee elettriche
(4,4%), specialisti in selezione, formazione e problemi del personale
(3,8%), operatori di call center, intervistatori e simili (3%), impiegati
nella gestione degli stocks, magazzini e assimilati (2,9%).
"L'IMPRESA
IN MUTAMENTO" AZIENDE ITALIANE, NUOVE OPPORTUNITÀ, NUOVI MODELLI DI
BUSINESS" - MILANO, 24 MAGGIO
Milano, 13 maggio 2002 - Presso l'Auditorium di Assolombarda, Via Pantano 9,
Milano dalle ore 9.30 alle 13.00 del giorno 24 maggio si terrà, organizzato
da Sirmi, il convegno "L'Impresa in mutamento - Aziende Italiane, nuove
opportunità, nuovi modelli di business" che intende portare
all'attenzione delle PMI italiane "come recuperare competitività,
sfruttando la tecnologia, in un mercato sempre più complesso". La
manifestazione, di particolare interesse, viene realizzata con il contributo
del Politecnico di Milano, de "Il Sole/24 Ore", di A.N.I.M.A.
(Federazione Industrie Meccanica Varia), di ItalianMec.com (il portale
dell'industria meccanica), Compaq, Intel, Banca Popolare di Bergamo -
Credito Varesino, Business Ojects e altri organismi vari. La partecipazione
è gratuita, previa registrazione. Tel. 02.874461 Fax verde 800.013494
e-mail: roadshow@sirmi.it
BANCHE,
RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: ARRIVANO LE LINEE GUIDA ABI SELLA ALLA
PRESENTAZIONE: "INNOVAZIONE IMPORTANTE E FLESSIBILE. UTILE A TUTTI.
"
Roma, 13 maggio 2002 Definizione delle attività a rischio, con indicazione
dei reati "peculiari" e delle procedure atte ad evitarli;
creazione di un organismo di controllo in grado di vigilare anche
sull'attività dei consigli di amministrazione; introduzione di un sistema
di sanzioni differenziate a seconda dei soggetti che hanno realizzato i
comportamenti vietati. Sono questi alcuni dei punti principali contenuti
nelle Linee Guida predisposte dall'Abi per l'Adozione di Modelli
Organizzativi delle Banche in materia di responsabilità amministrativa
degli enti introdotta recentemente nell'ordinamento italiano. L'Abi, prima
tra le organizzazioni bancarie europee a predisporre un codice di
autodisciplina per i suoi associati in questa materia, intende così
ispirare un modello organizzativo che ciascuna banca potrà adattare alle
sue esigenze. Per Maurizio Sella, Presidente dell'Abi, "le linee guida
sono un'innovazione importante e flessibile, perché propongono modelli per
la prevenzione dei reati utili a diversi tipi di banche, dalla grande
quotata al piccolo istituto di credito cooperativo. Si tratta di un
contributo importante del nostro mondo - ha proseguito Sella -
all'amministrazione della giustizia in Italia. Senza sostituirsi - ha
concluso - all'autonomia organizzativa e gestionale delle singole
imprese". Più in dettaglio, i reati peculiari previsti dalle linee
guida sono quelli che rischiano tipicamente di verificarsi nell'attività
bancaria, come illeciti corruttivi nell'ambito dell'erogazione di credito
agevolato o nella partecipazione a gare di appalto che comportano contatti
con la pubblica amministrazione o la gestione di denaro pubblico. I reati
generali sono invece quelli solo occasionalmente riconducibili all'attività
bancaria, come tutti i reati societari. L'organismo di controllo delineato
dall'Abi si potrà articolare in funzione delle dimensioni della banca, da
semplice internal auditing per le strutture più piccole, all'istituzione di
un vero e proprio comitato "indipendente" cui potrà partecipare
anche un amministratore. Il capitolo sanzioni delle linee guida è suddiviso
tra quelle dirette agli amministratori e quelle per gli altri dipendenti.
Per i primi, le sanzioni sono conseguenti alla violazione del contratto alla
base dell'incarico. Per i dipendenti, devono essere in linea con quanto
previsto dallo Statuto dei Lavoratori. In ogni caso, le singole banche
potranno studiare soluzioni specifiche al loro interno. Al Convegno dell'Abi
di presentazione delle Linee Guida hanno partecipato, tra gli altri, il
sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti e i professori Paola Severino,
Paolo Ferro Luzzi e Roberto Pessi.
BNL
MULTISERVIZI ALLA GIORNATA PER LA SICUREZZA, IL CONVEGNO PROMOSSO DAL
FORUMPA
Roma 13 maggio 2002 - Bnl Multiservizi, società del Gruppo Bnl impegnata
nella progettazione, realizzazione e gestione di servizi integrati
telematico-finanziari per il gruppo stesso e per la P.A., ha partecipato al
convegno "La Giornata delle Sicurezza" con Massimo Sciarra,
responsabile E-Security Solution Center. L'E-Security Solution Center Bnl
Multiservizi, struttura che valorizza il nuovo modello di business della
società presentato ieri sempre in ambito Forum Pa, h la risposta concreta
alle esigenze dell'intero mercato della sicurezza: l'esperienza e la
competenza maturate al servizio di un grande gruppo bancario, sono oggi a
disposizione di un mercato, come quello della P.A., che pone la sicurezza
alla base di tutte le azioni a tutela dei cittadini. Partendo dalle
strategie in elaborazione presso il Ministero dell'Innovazione e tecnologie,
il confronto durante il convegno si sviluppato sull'importanza della
sicurezza e sul ruolo fondamentale delle Ict all'interno di questo tema
nell'ambito della Pubblica Amministrazione. Massimo Sciarra, ha illustrato
la lunga esperienza di partnership con numerose amministrazioni pubbliche
italiane attraverso la presentazione di prodotti e servizi sviluppati dall'E-Security
Solution Center. Bnl Multiservizi, infatti, svolge da tempo con le
amministrazioni pubbliche un ruolo attivo che non si limita alla fornitura
di prodotti e soluzioni, ma si estende ad una vera e propria partnership che
prevede l'offerta di formazione all'uso della firma digitale e dei relativi
prodotti/servizi. Oltre che dalla scelta di proporsi come partner per la P.A.,
Il valore aggiunto dell'offerta di Bnl Multiservizi deriva dalla scelta di
fare della sicurezza uno dei principali asset strategici aziendali:
consistenti investimenti in risorse tecniche e umane, le certificazioni di
qualità e di sicurezza conseguite sono la testimonianza di un impegno
preciso in questa direzione.
LA
FINANZA DI PROGETTO IN ITALIA
Napoli, 13 maggio 2002 - "La finanza di progetto in Italia" è il
titolo della pubblicazione, frutto della collaborazione tra l'Ordine degli
Ingegneri della Provincia di Napoli, il Banco di Napoli e l'Acen, l'
Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli, presentata l'8
maggio 2002 presso la sala Miraglia del Banco di Napoli, in via Toledo 177.
Una monografia per illustrare il Project Financing, per inquadrarlo nella
legislazione italiana sulle opere pubbliche, per spiegare le azioni e le
funzioni dei singoli attori coinvolti e l'intero iter procedurale previsto
nella nostra legislazione. Lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, la
valorizzazione delle risorse, il rilancio dell'economia, la competitività
tra le imprese, l' insediamento di nuove unità produttive, e tutto ciò che
concorre al benessere dei cittadini, legato essenzialmente alle
infrastrutture di cui ciascuna Regione dispone e all'efficienza
amministrativa delle proprie istituzioni, sono stati solo alcuni dei temi
dei quali si è discusso nel corso della presentazione della pubblicazione
che mira ad avvicinare il maggior numero di operatori a comprendere la
fattibilità di questo nuovo sistema, aiutandoli a percepire la necessità
di un nuovo modo di fare impresa, e non soltanto nel settore delle
costruzioni. La pubblicazione, che vede la luce in un momento in cui si
profilano numerosi cambiamenti normativi, è stata presentata dal Presidente
del Banco di Napoli, Federico Pepe, che in apertura della conferenza stampa
ha spiegato come "Le competenze tecniche e l'esperienza maturata dal
Banco in questi ultimi anni sono oggi parte del volume che presentiamo, in
felice sintesi con le competenze e la visione del problema di altre
fondamentali componenti: ingegneri e costruttori". Sulla stessa
lunghezza d'onda anche Maurizio Guglielmini, Capo dell' Ente Finanza
Terriroriale dell'Istituto bancario napoletano, che nel suo intervento, ha
illustrato il ruolo della banca nelle operazioni di project financing ed i
motivi che hanno spinto il Banco di Napoli a collaborare attivamente alla
stesura di questo manuale, essenzialmente rivolto a professionisti e
amministratori di Enti locali. Il Presidente dell'Ordine degli Ingegneri,
Luigi Vinci, ha invece puntato sulle motivazioni che spingono alla politica
di diffusione di questo strumento innovativo capace di ridurre il gap
infrastrutturale con gli altri paesi europei."Il Project financing"
ha detto Vinci, " è stato ideato proprio per affiancare alle
Amministrazioni quegli operatori privati in grado di apportare esperienza,
efficienza e provvista economica contribuendo alla realizzazione di
infrastrutture altrimenti impossibili per insufficienza di risorse
economiche ed organizzative". Il Presidente dei Costruttori Edili della
provincia di Napoli, Riccardo Giustino, ha infine espresso il ruolo degli
imprenditori. "Le aziende edili" ha spiegato, "dovranno
essere sempre più in grado di predisporre ed attuare progetti complessi e
sviluppare capacità di investimento. Sia con risorse proprie, sia
ricorrendo al mercato dei capitali. Le tecniche della finanza di
progetto" ha concluso Giustino, " rappresentano il futuro prossimo
dell'evoluzione del mercato delle costruzioni che consentirà di ampliare il
valore globale degli investimenti in edilizia, permettendo un'adeguata
infrastrutturazione del territorio, attirando nuovi capitali e generando
nuova occupazione". La conferenza stampa è stata chiusa da Luigi De
Pierris, Coordinatore dell'Unità Tecnica Finanza di Progetto del Ministero
dell' Economia e delle Finanze. "Questa pubblicazione rappresenta uno
sforzo divulgativo enorme, considerato soprattutto la difficoltà di potersi
districare in un quadro normativo in evoluzione" ha spiegato De Pierris,
"il numero delle iniziative in esame fa però pensare che si stia
cominciando a comprendere la validità e l'importanza di questo nuovo
strumento".
SNAM
RETE GAS SMENTISCE L'ESISTENZA DI UN TRIBUTO AMBIENTALE AL MOMENTO DEL
DEPOSITO DEL PROSPETTO INFORMATIVO
San Donato Milanese, 13 maggio 2002 - Snam Rete Gas smentisce l'esistenza
del rischio di un tributo ambientale al momento del deposito del prospetto
informativo Snam Rete Gas smentisce la dichiarazione dell'esistenza di un
"rischio non dichiarato" contenuta nell'articolo apparso oggi su
La Repubblica. In particolare la Società contesta l'affermazione secondo
cui Snam Rete Gas non avrebbe deliberatamente fornito notizia alcuna
"del rischio siciliano" nel proprio prospetto informativo del 13
novembre 2001, in quanto il tributo ambientale è stato inserito dalla
Giunta Regionale Siciliana nel testo della Finanziaria, in data successiva,
cioè il 14 dicembre 2001 per poi essere approvato nel marzo 2002. Si
precisa, inoltre, che nella Finanziaria della Regione Sicilia del 3 maggio
2001, art. 5, successivamente bocciato dal Commissario dello Stato, si
faceva riferimento a un tributo da applicare sul "possesso del gas
metano vettoriato". Snam Rete Gas svolge una pura attività di
trasporto, senza avere alcuna relazione con il possesso del gas
metano.
ALIMENTAZIONE:
A ROMA UN FORUM EUROPEO SULL'AGRICOLTURA PER LO SVILUPPO
Roma, 10 maggio 2002 - Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ospiterà dal
15 al 17 maggio il "Forum Europeo sulla Ricerca in Agricoltura per lo
Sviluppo". L'obiettivo è dare risposta a problemi quali la fame e la
povertà, la conservazione e la gestione sostenibile delle risorse naturali
e la sicurezza dei prodotti alimentari nei Paesi in via di sviluppo. Ne
discuteranno funzionari dell'Unione Europea, ricercatori e rappresentanti
delle organizzazioni internazionali del settore (Fao, Gfar, Cgiar), di
quelle non governative e dei Paesi in via di sviluppo. Se la fame e la
povertà sono i problemi più assillanti del pianeta, non si possono
dimenticare anche questioni come la sicurezza dei prodotti alimentari, la
conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse
naturali. E proprio a queste tematiche è dedicato il Forum europeo sulla
ricerca in agricoltura per lo sviluppo, in programma presso il Consiglio
Nazionale delle Ricerche dal 15 al 17 maggio 2002 (Roma - Piazzale Aldo
Moro, 7), al quale prenderanno parte funzionari dell'Unione Europea,
ricercatori, rappresentanti delle organizzazioni internazionali del settore
(Fao, Gfar, Cgiar), di quelle non governative e dei Paesi in via di
sviluppo. Obiettivo prioritario del Forum è quello di creare una struttura
operativa unica, formata da tutti gli attori coinvolti in questo settore,
che studi la questione sotto ogni profilo: genetica, agroecologia,
produzione e sicurezza alimentare, innovazione agricola, biotecnologie e così
via. E che, anche grazie all'incontro di Roma, sia in grado di tracciare un
programma degli interventi prioritari da adottare a livello internazionale
mediante opportuni progetti di ricerca. Al Forum parteciperanno, tra gli
altri, P. Busquin, European Commissioner for Research; B. Njobe, Director
General, South Africa Ministry of Agriculture; L. Fresco, Fao Adg; A.
Perlini, Iao Director General; D. Manuel De Hermenegildo, Director of
Research for the Spanish Ministry of Science and Technology; E. Bulmahn,
German Federal Minister of Education and Research; C. Magliano, Direttore
Generale per la Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri.
EPLANET:
CONVOCA L'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI
Milano, 13 maggio 2002. ePlanet informa che è stata convocata l'assemblea
ordinaria e straordinaria degli azionisti per il giorno 7 Giugno 2002, alle
ore 9.00 presso il Palazzo delle Stelline in Milano, C.so Magenta 61, ed in
eventuale seconda convocazione per il giorno 10 GIUGNO 2002, stesso luogo ed
ora, per deliberare sul seguente Ordine del giorno Parte Ordinaria 1.
Delibere ai sensi dell'art. 2364 C.C. comma 1 punti 2 - 3. Parte
straordinaria 1. Proposta di attribuzione a ciascun Warrant Azioni ePlanet
2002-2004 'Categoria 1', 'Categoria 2' e 'Categoria 3', della facoltà di
esercitare anticipatamente, nel periodo che va dal 14.06.2002 al 04.07.2002
nel caso in cui l'assemblea si tenesse in seconda convocazione, il diritto
di sottoscrizione di Azioni ordinarie ePlanet, in ragione di una nuova
Azione ordinaria da nominali Euro 0,52 per ogni Warrant presentato per
l'esercizio, ad un prezzo di Euro 0,8, di cui Euro 0,28 a titolo di
sovrapprezzo. 2. Deliberazioni relative e consequenziali: approvazione
dell'integrazione dei Regolamenti "Warrant Azioni ePlanet 2002-2004
'Categoria 1', 'Categoria 2' e 'Categoria 3'"; conferimento di poteri
al Consiglio di Amministrazione per l'esecuzione delle deliberazioni di cui
al precedente punto. Si comunica inoltre che quindici giorni prima
dell'assemblea sarà depositata, presso la sede sociale e presso la società
di gestione del mercato, la documentazione relativa alla parte straordinaria
prevista all'ordine del giorno.
LA
FINAL FOUR D'EUROLEGA ARRICCHISCE DI 5,4 MILIONI DI EURO I CITTADINI DELL'EMILIA
ROMAGNA
Bologna, 13 maggio 2002 - Investire da parte degli enti locali nelle
manifestazioni sportive di vertice è un affare. Il dato emerge dallo studio
esclusivo effettuato con il modello GeoSport da StageUp.com, il portale
italiano dello sport business, sulla ricchezza generata nel territorio
dell'Emilia Romagna dalle Final Four di Eurolega di Basket organizzate a
Bologna dal 3 al 5 maggio 2002. L'investimento degli enti promotori (Regione
Emilia Romagna, Comune di Bologna, Camera di Commercio, Aeroporto di
Bologna), pari a 150.000 Euro, ha infatti generato una ricchezza sulla
cittadinanza 36 volte superiore e precisamente stimabile in 5,4 milioni di
Euro (Lit. 10.456.000.000). Il dato quantifica sia la spesa nel mercato
business to consumer che nel mercato business to business. In altre parole
la spesa a favore di soggetti con sede in Emilia-Romagna effettuata da
individui, istituzioni e organizzazioni interessate all'Evento. Nella spesa
del mercato business to consumer rientrano i costi di acquisto dei biglietti
per le diverse competizioni, per vitto e alloggio sul territorio, di
trasporto e spese varie degli individui interessati all'Evento (spettatori,
italiani e stranieri, organizzatori, giornalisti, vip, ...). Essa è
valutata in 4.290.000 Euro. La ricchezza prodotta nel mercato business to
business, stimata in 1.110.000 Euro, include i costi di organizzazione
dell'evento, per logistica e allestimenti, gli investimenti degli sponsor,
le spese di promozione dell'Evento e le spese riconducibili ai club
partecipanti. All'indotto economico deve poi aggiungersi l'impatto mediatico
e il conseguente ritorno in termini di immagine e di notorietà nel Mondo di
Bologna e dell'Emilia Romagna. La competizione agonistica ha ricevuto
copertura in Italia su due emittenti televisive nazionali (Tele+ e Rai) e su
televisioni locali, oltre che su varie emittenti radiofoniche nazionali e
sui principali quotidiani. L'evento ha riscosso inoltre un'ampia copertura
televisiva a livello internazionale. Le partite sono state trasmesse in
televisione in 20 Paesi, tra questi Spagna, Israele, Francia, Polonia,
Grecia, Croazia, Slovenia, Russia, Svezia, Brasile, Argentina, Ungheria,
Lituania, Turchia e Stati Uniti. Complessivamente una proiezione StageUp.com
stima in oltre 100 ore i passaggi televisivi in diretta e differita connessi
all'Evento in Italia ed all'estero. Infolink: www.stageup.com/chisiamo.asp
LA
SESSIONE PLENARIA DEL 15 E 16 MAGGIO: SOTTO IL SEGNO DEI TRASPORTI,
DELL'IMMIGRAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Bruxelles, 13 maggio 2002 - Il 15 e 16 maggio prossimi si svolgerà la
sessione plenaria del Comitato delle regioni. L'invitato sarà il Presidente
del Comitato economico e sociale Göke Frerichs che interverrà sul ruolo
della società civile organizzata nell'Europa di domani (mercoledi 15 maggio
alle ore 17). Sono all'ordine del giorno tredici progetti di parere, di cui
quattro riguardano i trasporti (biocarburanti e trasporti, Rte trasporti,
cielo unico europeo, trasporti e ambiente). Da notare anche il parere
sull'immigrazione, l'asilo e lo status di rifugiato, e due pareri relativi
alla formazione (educazione attraverso lo sport e formazione permanente). La
sessione si svolgerà presso il Parlamento europeo Phs, sala 3C50; mercoledì
15 maggio dalle ore14.30 alle ore 19.30 e giovedì 16 dalle ore 9.00 alle
ore 13.00. Elenco dei progetti di parere all'ordine del giorno La dimensione
regionale dello Spazio europeo della ricerca" Relatore: Peter Müller
(Primo ministro del Land Saarland, D/Ppe) Costituzione dell'impresa comune
Galileo" Relatore: Tabakídis (Sindaco di Aghii Anarghyri , El, Pse)
Orientamenti comunitari per lo sviluppo della rete transeuropea di
trasporto" Relatore: Valcárcel Siso (Presidente della Comunità
autonoma della Regione di Murcia E/Ppe) Programma di azione per la
realizzazione del cielo unico europeo Relatore: Verburg (Membro del
Consiglio provinciale dell'Olanda Settentrionale Nl, Ppe) Migliorare le
prestazioni ambientali del sistema di trasporto merci Relatrice generale: du
Granrut (Consigliere regionale della Piccardia e vicesindaco di Senlis,
F-Ppe) Anno europeo dell'educazione attraverso lo sport 2004" Relatori:
Susie Kemp (Leader dell'opposizione - Consiglio della Contea del Berkshire
occidentale, Uk-Ppe)) Udo Mientus (Presidente della Commissione "Affari
federali ed europei" del Parlamento della Bassa Sassonia, D-Pse))
eEurope 2002: accessibilità e contenuto dei siti Internet delle
amministrazioni pubbliche"Relatore: Ervelä, (Presidente del Consiglio
Comunale di Sauvo Presidente del Consiglio regionale della Finlandia
sudoccidentale (Fin/Eldr) ) Comunicazione della Commissione - Realizzare uno
spazio europeo dell'apprendimento permanente" Relatrice: Tallberg
(Primo vicepresidente del Consiglio della Contea di Stoccolma S-Pes)
Etichettatura degli organismi geneticamente modificati - Tracciabilità di
prodotti alimentari e mangimi prodotti a partire da organismi geneticamente
modificati - Movimenti transfrontalieri degli organismi geneticamente
modificati" Relatore: Bertrand (Sindaco di Saint-Silvain-Bellegarde F/Ppe)
Promozione dell'uso dei biocarburanti nei trasporti" Relatore: Bocklet
(Ministro per gli affari federali ed europei della Cancelleria del Land
Baviera D/Ppe) Orientamenti relativi alle reti transeuropee nel settore
dell'energia" Relatore generale: Mauro Pili (Presidente della Regione
Autonoma della Sardegna I/ppe) Quadro finanziario comune 2004-2006 per i
negoziati d'adesione" Relatore: Lord Hanningfield (Membro del Consiglio
della Contea di Essex, Uk/Ppe ) politica comune in materia di immigrazione
illegale - Cooperazione amministrativa nei settori delle frontiere esterne-
Coordinamento della politica comunitaria in materia di immigrazione norme
minime sul contenuto dello status di protezione - La relazione tra la
salvaguardia della sicurezza interna ed il rispetto degli obblighi e
strumenti internazionali in materia di protezione Politica comune in materia
di asilo Relatrice: Ruth Bagnall (Consiglio della città di Cambridge Uk-
LA
GRECIA OSPITA UN SEMINARIO SULLE MISURE D'ACCOMPAGNAMENTO PER LA R&S NEL
SETTORE DELLE STATISTICHE
Rodi, 13 maggio 2002 - Il 27 e 28 maggio si svolgerà a Rodi (Grecia) un
workshop sui recenti sviluppi nelle serie cronologiche, le metodologie e gli
strumenti, organizzato nell'ambito di un progetto del quinto programma
quadro (5PQ) volto a facilitare il trasferimento di tecnologia e di know-how
all'interno del sistema europeo di statistiche. La manifestazione,
organizzata nell'ambito del progetto Amrads (Accompanying measure to
research and development in official statistics) finanziato a titolo del
programma Ist (Tecnologie della società dell'informazione) che a sua volta
rientra nel 5PQ, intende riunire utenti e personalità del mondo accademiche
interessati nell'analisi di serie cronologiche destinata agli statistici
ufficiali, al fine di incoraggiare lo scambio di idee e di proposte in vista
degli sviluppi futuri. Il workshop presenterà altresì i recenti sviluppi
ottenuti nel mondo accademico e nel settore degli strumenti software, che
possono essere valorizzati nell'ambito dei programmi di statistiche
ufficiali. http://amrads.jrc.cec.eu.int
SICUREZZA
ALIMENTARE E PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL TURISMO NEL CONVEGNO
"COMMERCIO, TURISMO E AMBIENTE ALLA PROVA DEL FEDERALISMO"
Roma, 13 maggio 2002 - La riforma federalista sta attuando una progressiva
devoluzione di compiti e poteri agli enti di governo territoriali con un
impatto anche sul sistema delle imprese. Nell'ambito di questo nuovo e
diverso contesto, assume rilevanza una corretta gestione dei rapporti tra
autonomie locali e realtà imprenditoriali per la salvaguardia e lo sviluppo
delle specificità territoriali legate al turismo, all'ambiente, alla
sicurezza alimentare. Per questo motivo, Confcommercio ha promosso il
convegno "Commercio, turismo e ambiente alla prova del
federalismo", una giornata di confronto e approfondimento su questi
temi che verranno affrontati in due specifiche sessioni: "Turismo,
ambiente e territorio" e "Sicurezza alimentare". Al convegno
parteciperanno, tra gli altri, oltre al Presidente di Confcommercio, Sergio
Billè, il Ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, il Ministro della
Salute, Girolamo Sirchia, il direttore Generale del Touring Club, Guido
Venturini, il Presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, e della
Liguria, Sandro Biasotti, i Presidenti di Federalberghi, Fida e Fiavet
(alberghi, imprese alimentari, agenzie di viaggio), il Presidente di
McDonald's Italia, Mario Resca, l'europarlamentare Adriana Poli Bortone, e
Giustino Trincia del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti.
Interverranno, inoltre, amministratori locali, docenti universitari,
imprenditori. L'appuntamento è per oggi a Villa Bottini (Lucca), via Elisa,
alle ore 10,15. La chiusura dei lavori è prevista intorno alle ore 17,00.
ALITALIA:
AEROPORTO DI VENEZIA
Roma, 13 maggio 2002 - Alitalia rende noto che, al fine di fornire un
servizio migliore alla Clientela, a partire da lunedì 13 maggio 2002
l'agenzia passeggeri Alitalia situata presso l'aeroporto Marco Polo di
Venezia estenderà l'attuale orario di apertura. L'agenzia osserverà il
seguente nuovo orario: Lunedi' - Sabato: dalle ore 06.00 alle ore
21.00.
POLIEDRA
E AGENZIA SVILUPPO NORD NIILANO IN SIEME PER INSEGNARE LA RIGENERAZIONE
URBANA
Sesto San Giovanni, 13 maggio 2002 - Agenzia Sviluppo Nord Milano collabora
con Poliedra, il centro di servizio gestionale che organizza e coordina le
attività, di educazione permanente del Politecnico di Milano, nella
realizzazione del corso universitario "Rigenerazione urbana",
parte integrante del programnia Formazione Permanente 2002. Il percorso di
studi fornirà ai partecipanti gli strunienti tecnici necessari ad
inniescare processi di rigenerazione urbana e accompagnerà gli studenti
nell'elaborazione di un progetto concreto. Il corso si rivolge tanto ad
esperti nel campo della progettazione urbanistica e delle polifiche
territoriali quanto al laureati in architettura, Pianificazione
territoriale, Urbana e ambientale, Sociologia, indirizzo urbano e/o
territoriale, Economia, indirizzo urbano. Il corso èstrutturato in 2 modulì
didattici di due settimane, 3-7 giugno e 16-20 settembre 2002, ogni modulo
prevede presentazioni di casi studio, lezioni ex cathedra, esercitazione
d"aula. Gli studenti approfondiranno il tema della norinaliva di
rifefimento e degIi strumenti di finanziamento, le tecniche di gestione dei
processi complessi., la costruzione dei processi decisiemali interattivi. la
riqualificazione urbana, le politiche temporali. urbane, la cartografia Gis,
la valutazione dell'efficacia delle azioni d'intervento, gli indirizzi per
il futuro. Le iscrizioni devono essere inoltrate entro il 24 maggio 2002 Per
inforniazioni: Paola Di Carlo (Polimi), tel. 02-2399-5465, sandra.bonfiglioli@polimi.it
Elisabetta Caregnato (Asnm), tel. 02-26266507 caregnato@asnm.com
CULTURA,
OSTERIE E MODA: TURISTI AMERICANI ALLA SCOPERTA DI MILANO
Milano, 13 maggio 2002. Tour operator nord americani a Milano e Provincia.
Dal 17 al 22 giugno, un gruppo di operatori turistici statunitensi e
canadesi soggiorneranno per una settimana a Milano. Un evento, per sostenere
il flusso turistico e d'affari nordamericano, affidato dalla Provincia di
Milano a Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per
l'internazionalizzazione. Si tratta di un progetto che prevede di
valorizzare l'offerta delle strutture turistiche e d'affari presenti nel
territorio provinciale milanese, sostenere l'immagine di Milano e del suo
territorio sia come meta d'affari, sia per il suo patrimonio
storico-culturale, architettonico e artistico, promuovere i prodotti
enogastronomici, attraverso l'organizzazione di degustazioni di piatti e
prodotti tipici milanesi. L'educational tour. L'evento, affidato dalla
Provincia di Milano a Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di
Milano, si aprirà con un incontro ufficiale presso Palazzo Isimbardi. Un
gruppo di tour operator americani visiterà il centro della città e i
principali monumenti storici, chiese e musei, ma anche la Borsa come simbolo
dell'economia e della finanza. Nei dintorni della città vedranno il
Naviglio, l'area di Chiaravalle, l'Arcimboldi. Non mancherà uno spazio
dedicato allo shopping nelle vie della moda. L'itinerario. Si partirà da
Villa Reale per passare in Via Manzoni in cui si potranno ammirare diversi
palazzi tra cui Palazzo Borromeo, con visita del Museo Poldi Pezzoli. Ci sarà
la visita del famoso Teatro alla Scala, la visita al Duomo, a
Sant'Eustorgio, alla Cappella Portinari, al Parco delle Basiliche e alla
chiesa di Sant'Ambrogio, la visita alla cattedrale e alla chiesa di Santa
Maria presso San Satiro, per ammirare l'affresco absidale del Bramante.
Seguirà la visita al Cenacolo e alla Chiesa di S. Maria delle Grazie, una
passeggiata nella Milano medioevale, e davanti alla Borsa di Milano. Fuori
Milano si visiteranno le Abbazie di Chiaravalle e Morimondo. E' prevista una
tappa anche presso una cascina agriturismo a Besate, dove gli americani
potranno degustare piatti tipici di Milano. Il giro proseguirà a
Abbiategrasso, Robecco e Cassinetta di Lugagnano e quindi lungo il Naviglio
con la visita dei luoghi di delizia, dove l'aristocrazia milanese costruì
meravigliose ville. Ci sarà poi la visita di importanti cantine del Comune
San Colombano e la cena presso l'Osteria del Castello, situata nel
bellissimo castello della città. Si visiterà quindi una bottega artigiana
dove vengono decorate ceramiche in stile '700 e ceramiche di Lodi. Infine ci
sarà la visita al Castello Sforzesco, alla Pinacoteca di Brera, al Teatro
degli Arcimboldi e alla Fiera di Milano. Altra tappa culinaria presso il
ristorante da "Berti" rinomato per la cucina milanese. Il tour si
concluderà con la visita del "Triangolo della moda" per lo
shopping.
AMBIENTE,
IL PROCESSO PRODUTTIVO DIVENTA "DOC". ACCORDO MINISTERO DELL'AMBIENTE-CONFINDUSTRIA
PER PROMUOVERE LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE TRA LE IMPRESE: IN CAMPO RISORSE
PER 25 MILIONI DI EURO.
Roma, 13 maggio 2002 - Ambiente, il processo produttivo diventa
"d'origine controllata". Promuovere la diffusione e la
certificazione di sistemi di gestione che tengano conto della protezione
dell'ambiente e coniughino le esigenze dello sviluppo delle imprese e della
crescita della competitività del sistema- Paese con un maggior livello di
sensibilità sociale verso il territorio: è questo l'obiettivo del
Protocollo di intesa sulla certificazione ambientale firmato dal Ministro
dell'Ambiente Altero Matteoli e dal Vice presidente di Confindustria Nicola
Tognana. Per aiutare le piccole e medie imprese ad affrontare i costi della
certificazione il Ministero metterà in campo risorse pari a 25 milioni di
euro per il biennio 2002-2003. I contenuti dell'intesa sono stati illustrati
oggi dal sottosegretario all'Ambiente Francesco Nucara e dal Vice Presidente
di Confindustria Nicola Tognana, in occasione di un convegno sul tema, cui
hanno partecipato anche il Presidente della Commissione Sviluppo Sostenibile
di Confindustria Hans Peter Kleefuss, Corrado Passera di IntesaBci, il
Presidente di Legambiente Ermete Realacci, il Presidente del Comitato Emas
Italia Giuseppe Bianchi. Con l'accordo, Confindustria si impegna alla
realizzazione del "Progetto ecoimpresa" , un piano, sostenuto da
IntesaBci, per promuovere l'adozione dei sistemi di gestione ambientale da
parte di un numero sempre maggiore di imprese, e che vede il coinvolgimento
delle Associazioni industriali, degli organismi pubblici, dell'Agenzia
Nazionale per l'Ambiente, del mondo universitario, bancario, assicurativo e
dei consumatori. Il progetto prevede la realizzazione, a livello nazionale e
regionale, di iniziative per informare le imprese sugli strumenti di
ecogestione e sui vantaggi della certificazione ambientale e la formazione
delle figure professionali necessarie. Il Ministero studierà agevolazioni
amministrative e burocratiche alle imprese che si certificheranno. La
collaborazione di IntesaBci prevede un pacchetto di servizi e prodotti per
le imprese che comprende, tra l'altro, finanziamenti a condizioni di favore
e consulenza specialistica in materia di certificazione ambientale.
CENTRO
STUDI CONFCOMMERCIO SU DATI BANCA D'ITALIA
Roma, 13 maggio 2002 - I dati del bollettino statistico della Banca d'Italia
indicano una riduzione, nel primo trimestre del 2002, del 7,7% delle entrate
con un calo di circa 5.158 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre
dell'anno precedente e un aumento dello stock del debito pubblico del 2,11%
rispetto al dicembre del 2000, segnali che evidenziano un ciclo economico
sostanzialmente stagnante ed in flessione rispetto ai già poco brillanti
risultati raggiunti nel 2001. Questo il commento del Centro Studi
Confcommercio ai dati resi noti oggi dalla Banca d'Italia. E' quindi urgente
- prosegue la nota del Centro Studi - l'adozione di misure che consentano di
realizzare, in tempi brevi, una politica che sia maggiormente proiettata
verso un sostanziale e più coordinato sviluppo di tutto il quadro
economico. E ciò sarà possibile - conclude Confcommercio - se, da un
lato,verrà posta in essere, per il sostegno e il rilancio dei consumi, una
più efficace politica fiscale e, dall'altro, si definiranno politiche, in
materia di investimenti e di ammortizzatori sociali che, garantendo
maggiormente sia le imprese che i lavoratori, riducano gli attuali e
sensibili fattori di rischio.
FISCO:
VENTURI, SULLA RIFORMA ORA TOCCA A NOI ESSERE COINVOLTI
Roma, 13 maggio 2002 - Fondamentali, per la riforma fiscale, sono i tempi di
applicazione e la reale praticabilità legata ai costi che si scaricheranno
sul bilancio dello Stato. "Ovviamente, ha dichiarato il presidente
della Confesercenti Marco Venturi, vorremmo conoscere i contenuti e gli
effetti della riforma dalla viva voce del Ministro Tremonti, invece di
apprendere obiettivi e finalità dal resoconto di un incontro svolto solo
con i sindacati." "Per noi - continua Venturi - è fondamentale
sapere se le deduzioni varranno nello stesso modo per dipendenti e autonomi
o se permarrà una ingiustificata discriminazione; se i redditi medi avranno
adeguati benefici e se si procederà ad una indiscriminata abolizione dell'IRAP
mettendo sullo stesso piano piccole e grandi imprese. Infine è fondamentale
capire se si intende frenare il deflusso dal centro alla periferia che di
fatto lascia invariato il prelievo dalle tasche dei cittadini e dei piccoli
imprenditori. Sono anni che insistiamo sulla necessità di stabilire un
tetto complessivo nella sede della Conferenza Stato - Regioni - Enti locali,
senza il quale tutto rischia di trasformarsi in una grande
farsa."
"COLPO
DI FRUSTA": CAMPIONI D'EUROPA! IN ITALIA: OGNI 100 SINISTRI, 18
RECLAMANO RISARCIMENTI PER DANNI ALLE PERSONE IL 66% SONO "COLPI DI
FRUSTA": CONSEGUENZE FISICHE PERMANENTI NELL'83% DEI CASI COSTO
ASSICURATIVO: 2.44 MILIARDI DI EURO L'ANNO!
Milano, 13 maggio 2002 - Ogni cento sinistri, in Italia, per ben il 18%
vengono richiesti risarcimenti per danni alla persona. Una percentuale
sensibilmente più alta rispetto a quella degli altri Paesi europei:
Germania 11,1%, Spagna 10%, Francia 8,7%, Regno Unito 8%. Nel 66% dei
sinistri con danni alle persone, inoltre, le lesioni vengono ascritte al
cosiddetto "colpo di frusta", con lamentate conseguenze di
invalidità permanenti nella quasi totalità dei casi che comportano un
costo complessivo per il settore assicurativo di 2.44 miliardi di euro.
Anche nel colpo di frusta, dunque, l'Italia è al primo posto in Europa,
seguita -ma molto da distante- da Germania (40% sul totale dei sinistri con
danni alle persone), Olanda (35%) e Spagna (15%), mentre paesi come Francia
(6%), Norvegia (5%) e Danimarca (4,8%) si attestano ben al di sotto del 10%.
Questo, in estrema sintesi, quanto emerge da uno studio sull'eccesso di
microlesioni per "colpo di frusta", realizzato -per conto di Aci e
Ania- dalla Società Italiana di Traumatologia della Strada e dal Centro
Studi Auto Riparazioni, con l'intento di individuare le ragioni di questo
stato di cose e indicare alcune strade, scientificamente corrette e
pienamente percorribili, per riportare la situazione alla normalità. La
maggior parte delle lesioni è dovuta ai tamponamenti, che rappresentano il
30% degli incidenti stradali. Secondo le statistiche, i più a rischio sono
i conducenti (61%), seguiti dal passeggero (30%) e il restante 9% dai
pedoni. Più esposte alle conseguenze, le donne: in media si ha il 40% di
donne traumatizzate in più rispetto agli uomini. Metodologie per fare
chiarezza : Lo studio suggerisce, inoltre, alcuni metodi scientifici che
consentirebbero una più rigorosa valutazione dei danni: l'utilizzazione,
anche in sede giudiziale, di perizie ergonomiche ricostruttive che
consentano, dallo studio della dinamica di un sinistro, di verificare la
probabilità che un incidente abbia provocato invalidità permanente;
l'adozione di una metodologia diagnostica (Wad = Whiplash Associated
Disorders) messa a punto in Canada, che consente ai medici di pronto
soccorso di stabilire, in base a sintomatologia e segni obiettivi
rilevabili, se si sia effettivamente in presenza di una lesione che può
causare danni permanenti. Un test di applicazione della Wad, effettuato
presso il Policlinico Umberto I di Roma su 200 traumatizzati, ha dimostrato
come, nell'85% dei casi, sia possibile ottenere una guarigione completa
entro venti giorni. Alle case: realizzate poggiatesta più efficaci Dallo
studio Socitras-Cestar un appello anche per le case automobilistiche,
invitate ad una maggiore serietà nella realizzazione dei poggiatesta
(alcuni risultano quasi "ornamentali"), che possano essere
facilmente posizionati e bloccati nella posizione corretta, in funzione
delle particolari esigenze di chi siede in auto. Cosa fare, per ridurre i
rischi del colpo di frusta? 1Non guidare troppo vicini al volante; 2
Regolare l'altezza del poggiatesta (la parte superiore del poggiatesta deve
superare di almeno 10 centimetri il condotto uditivo del passeggero); 3
Mantenere il dorso ben appoggiato allo schienale e la testa ad una distanza
inferiore ai 6 centimetri dal poggiatesta. In merito alla questione
"Colpo di frusta": campioni d'Europa! " di seguito sono
riportati i pareri di Lucchesi (Aci e Desiata ( Ania). Lucchesi (Aci):
"Investire in sicurezza. Per risolvere "questione assicurativa:
riequilibrare risarcimenti e premi, ridurre oneri fiscali, polizze
personalizzate e collegate alla patente a punti". Desiata (Ania):
"Criteri scientifici di accertamento per ridurre i fenomeni speculativi
nelle micro-lesioni. Approvare la tabella dei valori medico-legali delle
invalidità per apprezzare le lesioni reali e non quelle simulate: il colpo
di frusta non può trasformarsi in colpo di fortuna". La soluzione del
problema incidentalità stradale e della "questione assicurativa",
passa per una "significativa riduzione della sinistrosità". Lo ha
dichiarato il Presidente dell'Aci, Franco Lucchesi, intervenendo alla
presentazione dello studio Socitras-Cestar sulle microlesioni dovute al
"colpo di frusta cervicale". "In Italia -ha rilevato
Lucchesi- ci sono troppi incidenti che costano troppo cari alle famiglie e
alla collettività. Senza una politica forte della sicurezza stradale,
attuata con risorse adeguate, scandita da obiettivi e scadenze
raggiungibili, continueremo a pagare un prezzo intollerabile in termini di
vite umane e avremo sempre un costo allarmante dei risarcimenti e un sistema
assicurativo caro e squilibrato". Secondo Lucchesi, Governo,
Parlamento, l'associazione degli automobilisti e Compagnie assicuratrici
devono "investire e impegnarsi di più e meglio nella sicurezza
stradale". Il Presidente dell'Aci ha, inoltre, denunciato, ancora una
volta, il ritardo nella soluzione della "questione assicurativa",
caratterizzata da un pesante squilibrio fra costi dei risarcimenti e premi
pagati dagli automobilisti. Squilibrio che -ha sottolineato Lucchesi- non si
può pensare di risolvere ricorrendo sistematicamente all'aumento delle
tariffe. Governo, Parlamento, Compagnie di assicurazione e addetti ai
lavori, debbono impegnarsi per riportare la situazione alla normalità,
altrimenti gli automobilisti corretti e prudenti, che costituiscono la
maggioranza, continueranno a pagare oltre il dovuto per colpa di quanti
corretti e prudenti non sono affatto". C'è, poi, da ridurre
l'incidenza (la più alta in Europa) degli oneri fiscali e parafiscali sul
costo delle polizze; personalizzare le polizze, per premiare con tariffe più
basse gli automobilisti migliori; estendere l'indennizzo diretto anche ai
danni alle persone; ridurre i costi delle riparazioni, utilizzando officine
collegate alle Compagnie, capaci di garantire un servizio rapido e corretto
e, soprattutto, collegare la patente a punti alla polizza, perché chi
trasgredisce non rischi soltanto di vedersi ritirare la patente, ma anche di
pagare più cara l'assicurazione. Secondo il Presidente dell'Ania, Alfonso
Desiata, "le cause di questo primato tutto italiano vanno individuate
nei comportamenti scorretti alla guida dei veicoli, ma anche, ed in misura
preponderante, nei criteri di accertamento e misurazione di queste lesioni
che agevolano la diffusione di atteggiamenti speculativi". La
dimensione del fenomeno si regge su due equazioni sulle quali sembra basarsi
il sistema risarcitorio italiano: tamponamento=colpo di frusta e colpo di
frusta=postumi invalidanti di natura permanente. Gli studi compiuti da Aci e
Ania -ha evidenziato Desiata- "intendono richiamare l'attenzione dei
protagonisti dell'accertamento e della liquidazione dei danni alla persona
su sistemi scientifici in grado di consentire un'analisi critica del caso e,
quindi, di apprezzare solo le lesioni reali e non quelle simulate". Il
Presidente dell'Ania ha sottolineato come "i danni di lieve entità, in
particolare i traumi del collo, si prestino ad una molteplicità di fenomeni
speculativi, talvolta generati dalla convinzione che l'incidente stradale
possa trasformarsi da evento "sinistro" ad evento
"fortunato", consentendo il recupero di una parte dei premi
assicurativi pagati nel corso degli anni (colpo di frusta=colpo di
fortuna?)". Secondo Desiata, i provvedimenti sin qui adottati dal
Legislatore "non incidono direttamente sulle cause di questa
situazione" e "non sono sufficienti a ricondurla a livelli di
normalità". "Andrebbe, al più presto, approvata la tabella dei
valori medico-legali delle invalidità, in modo da poter contare su uno
strumento applicativo incontrovertibile nella valutazione del danno, con
effetti deflattivi del contenzioso". Il problema riguarda, soprattutto,
le conseguenze delle micro-lesioni, "la cui valutazione spesso risulta
condizionata dalle dichiarazioni del soggetto leso e senza che si pongano in
essere attività per la constatazione obiettiva del danno subito". Per
questi casi, che sono la maggioranza -il Presidente dell'Ania- ha suggerito
di "operare con indagini che spazino anche sulle circostanze e sulle
modalità in cui è accaduto il sinistro, verificando, ad esempio, se la
velocità d'impatto risulti verosimilmente idonea a provocare il danno al
rachide cervicale".
MILANO
BATTE ROMA NELLA PULIZIA DELLE TOILETTES DEI TRENI I RISULTATI DI
UN'INDAGINE SVOLTA DAL CODACONS SULLE CARROZZE DELLE FS PER FORTUNA
"SOLO" 15 PASSEGGERI SU CENTO SONO COSTRETTI A PULIRSI IL SEDERE
CON I GIORNALI O CON LE MANI...!!
Roma, 13 maggio 2002 - Il Codacons ha svolto una curiosa indagine nelle
scorse settimane sullo stato di pulizia e agibilità delle toilettes dei
treni. La ricerca, svolta su Roma e Milano, e correttamente preavvertita
alle FF.SS alcuni giorni prima, ha voluto verificare lo stato delle
toilettes della carrozze in riferimento ai seguenti parametri: agibilità,
presenza di carta igienica, acqua, sapone, funzionamento dello scarico e
stato di pulizia. I risultati sono davvero sorprendenti. Si scopre infatti
che Milano, capitale finanziaria d'Italia, batte decisamente Roma almeno per
quanto riguarda lo stato delle toilettes dei treni in partenza alle
stazioni. Gli ispettori del Codacons hanno controllato, in diversi giorni,
le carrozze di ben 12 treni in partenza alla Stazione Termini di Roma, ed
hanno scoperto, interpellando anche direttamente i passeggeri, che nessuna
(lo 0%) delle toilettes risulta a giudizio dei passeggeri assolutamente
pulita, mentre il 25% dei bagni è "mediamente sporco", il 32%
"mediamente pulito", il 33% "sporco" e il 10%
"sporchissimo". Il 60% dei treni in stazione a Milano, risulta
invece pulito, mentre il restante 40% è mediamente sporco. Nella capitale
il 20% dei bagni sono definiti "non agibili", contro l'8% di
quelli milanesi. A Roma gli ispettori Codacons hanno schedato le carrozze
ispezionate e la carta igienica mancava addirittura nel 15% delle toilettes,
cosicché gli sfortunati passeggeri sono costretti a pulirsi....con i
giornali se non addirittura con le mani, ma va ancora peggio per quanto
riguarda il sapone, che invece risulta assente nel 24% dei bagni. In quasi 2
bagni su 10 (18%) non funziona invece lo scarico, quindi si può facilmente
immaginare l'odore che proviene dai Wc. A Milano carta, sapone e acqua si
trovano in quasi tutti i bagni, e anche lo scarico funziona regolarmente in
quasi tutte le carrozze. All'apparenza questi numeri non appaiono certo
clamorosi o altissimi, ma analizzando con attenzione l'indagine emerge che
la situazione è tutt'altro che rosea, almeno per Roma. Anche se le
percentuali fossero risultate la metà di queste, non saremmo stati in grado
di dare un voto positivo alle Fs. Le toilettes, infatti, sono indispensabili
al passeggero soprattutto quando affronta lunghi viaggi, e proprio per tale
motivo devono risultare sempre agibili, funzionanti e pulite. Ma la realtà,
come dimostrato, è purtroppo diversa.
TRONY
NUOVA APERTURA NELLA CAPITALE UN MAXISTORE NEL QUARTIERE PARIOLI
Milano, 13 maggio 2002 - Dopo l'inaugurazione del grande punto vendita di
via Appia Nuova, avvenuta lo scorso 10 aprile, Trony riafferma la sua
presenza a Roma con una nuova importante apertura nel quartiere Parioli. L'
8 maggio viene inaugurato in Largo di Vigna Stelluti, un nuovo punto vendita
Trony: 1000 mq di prodotti delle marche più prestigiose proposti dal
personale altamente specializzato di Trony, pronto a guidare il cliente
verso l'esplorazione delle ultimissime novità tecnologiche. Le proposte
spaziano dall' ampia gamma dei grandi e piccoli elettrodomestici, all' audio
e hi-fi, all' informatica e alla telefonia; oltre all' offerta di Tv, video,
cd e dvd, pronti a rispondere ad ogni tipo di esigenza e offerti alla
propria clientela con la garanzia di una 'convenienza senza paragoni'. In
particolare, pensando a tutti gli appassionati di calcio Trony, in vista dei
prossimi Mondiali di Calcio, ha lanciato strepitose offerte su tutti i
prodotti che garantiscono ai tifosi la certezza di non perdere neanche un'
immagine delle performances della Nazionale: i televisori a grande schermo,
i videoregistratori dalle molteplici funzioni e, per chi dovrà seguire le
azioni di gioco in viaggio, i car stereo di elevata potenza, per vivere,
partita dopo partita, tutte le emozioni dei Campionati del Mondo attraverso
le migliori risoluzioni tecnologiche. La vasta gamma di prodotti in vendita
da Trony non trascura però neppure le esigenze di chi, non interessato al
calcio, desidera trascorrere a casa, nel massimo relax, il proprio tempo
libero, grazie alle proposte dei nuovi lettori Dvd audio/video, in grado di
ricreare la stessa atmosfera della sala cinematografica, e quelle relative
agli impianti hi-fi di ultima generazione, caratterizzati da una
straordinaria qualità del suono. Trony consente inoltre di non farsi
cogliere impreparati dall'arrivo dell'estate scegliendo, per tempo, tra gli
ultimi modelli di frigoriferi, climatizzatori e ventilatori, utili alleati
per affrontare la stagione più calda. Questo e tanto altro ancora è il
mondo Trony! Come in tutti gli store Trony, anche nel nuovo punto vendita di
Roma, per effettuare i propri acquisti nella massima tranquillità e
sicurezza, è possibile richiedere la Trony Gold, la Card che offre
eccezionali vantaggi assicurativi, oltre ad essere una vera e propria carta
di credito Visa. L'orario d'apertura del negozio è dalle 9.00 alle 13.00 e
dalle 16.00 alle 20.00. Gli indirizzi di tutti i punti vendita Trony in
Italia sono consultabili on-line sul sito www.trony.it
e sulle Pagine Gialle.
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