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15 MAGGIO 2002
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RELAZIONE
2002 SULLE FINANZE PUBBLICHE: LA COMMISSIONE EUROPEA ESORTA GLI STATI MEMBRI
A CONSOLIDARE LA STABILITÀ E A METTERE MAGGIORMENTE L'ACCENTO SULLA
CRESCITA
Bruxelles,
15 maggio 2002 In una comunicazione sullo stato delle finanze pubbliche
nell'Uem, la Commissione europea conferma che una gestione di bilancio sana
è tra le massime priorità dell'UE e rappresenta un elemento essenziale per
il conseguimento degli obiettivi in materia di crescita e di occupazione
definiti a Lisbona. Inoltre, è essenziale allargare il dibattito sulla
politica di bilancio nell'Uem, incentrato sulla stabilità, per includervi
il contributo positivo che le finanze pubbliche possono dare alla crescita e
all'occupazione. Il rallentamento dell'attività economica ha determinato un
incremento del livello dei disavanzi nella maggior parte degli Stati membri
e all'interno dell'area dell'euro nel suo insieme. Ciò nonostante, il
quadro di sorveglianza delle situazioni di bilancio, ed in particolare il
Patto di stabilità e crescita (Psc), ha funzionato ragionevolmente bene.
Gli Stati membri hanno potuto disporre di un margine sufficiente per
consentire agli stabilizzatori automatici di operare liberamente ed
ammortizzare gli effetti del rallentamento economico e hanno evitato gli
errori passati astenendosi dal varare politiche espansionistiche
ingiustificate. Tuttavia, è fondamentale che il processo di risanamento di
bilancio riprenda, affinché tutti raggiungano l'obiettivo a medio termine
fissato nel Psc di "posizioni di bilancio prossime all'equilibrio o in
attivo". Ciò è particolarmente importante affinché gli Stati membri
possano far fronte in modo credibile ai costi di bilancio che deriveranno in
futuro dall'invecchiamento della popolazione. Commentando la relazione,
Pedro Solbes, commissario responsabile per gli affari economici e monetari,
ha dichiarato: "Esorto gli Stati membri che registrano tuttora
disavanzi consistenti a compiere un ultimo sforzo per raggiungere una
posizione di bilancio prossima all'equilibrio o in attivo entro il 2004. La
stabilità deve rientrare nel patrimonio di acquisizioni dell'area dell'euro
e dell'Europa. Nello stesso tempo la politica economica dell'Europa dovrebbe
essere incentrata sulla crescita. È essenziale prestare maggiore attenzione
alla qualità delle finanze pubbliche, affinché queste contribuiscano il più
possibile alla realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona. In
questo settore si sono registrati progressi, in termini sia di qualità che
di sostenibilità, ma scelte difficili ci attendono." E ancora:
"Il rallentamento economico ha evidenziato quanto sia importante
raggiungere posizioni di bilancio sane e mantenerle per poter lasciare agire
gli stabilizzatori automatici. Pur essendo soddisfatto, nell'insieme, del
modo in cui il meccanismo di sorveglianza di bilancio dell'UE ha superato
questa prima prova dall'introduzione dell'euro, occorre riconoscere che il
recente rallentamento dell'attività economica non è stato né
particolarmente grave né prolungato. A meno che tutti gli Stati membri
raggiungano nei tempi previsti gli obiettivi a medio termine fissati nei
loro programmi, questo meccanismo potrebbe essere messo a ben più dura
prova in caso di una futura grave recessione. Il processo di risanamento di
bilancio deve dunque riprendere non appena possibile. Non usciremo mai
altrimenti dal periodo transitorio e non potremo sfruttare appieno i
benefici della nostra politica economica." La comunicazione della
Commissione è pubblicata contemporaneamente alla terza relazione annuale
sulle finanze pubbliche nell'Uem elaborata dalla Direzione generale degli
affari economici e finanziari. Iscrivendosi nel quadro dell'azione condotta
dalla Commissione per perfezionare l'analisi e la sorveglianza delle
politiche di bilancio nell'Uem, la relazione tenta di allargare il dibattito
per estenderlo, al di là della stabilità, anche al contributo positivo che
le finanze pubbliche possono dare alla crescita e all'occupazione. Inoltre,
affronta una delle questioni fondamentali di questi prossimi anni, cioè
l'integrazione progressiva dei paesi candidati nel processo di sorveglianza
di bilancio a livello dell'UE. Secondo la relazione, le questioni di
bilancio più urgenti sono le seguenti: le politiche di bilancio devono
essere sane lungo tutto il ciclo economico, anche durante le fasi
ascendenti. Le riforme principali, ad esempio riduzioni di imposte o aumenti
di spese, devono trovare un finanziamento duraturo; non si può contare
semplicemente sulle ricadute automatiche della crescita. i quattro Stati
membri dell'area dell'euro che presentano ancora disavanzi importanti devono
rilanciare il processo di risanamento di bilancio e raggiungere posizioni
"prossime all'equilibrio o in attivo" entro tempi conformi ai loro
programmi di stabilità e agli impegni assunti nei confronti del Consiglio.
L'invecchiamento della popolazione pone un problema di bilancio serio a
tutti gli Stati membri e molti di loro rischiano di dover far fronte a
squilibri. Le riforme ambiziose e complete realizzate in molti paesi
contrastano con l'approccio frammentario scelto da altri, approccio che non
è all'altezza del compito. Le scelte di bilancio che saranno operate nei
prossimi anni determineranno ampiamente la capacità degli Stati membri di
fare fronte ai futuri costi legati all'invecchiamento della popolazione.
L'integrazione dei paesi candidati nel dispositivo di sorveglianza di
bilancio dell'UE dovrà effettuarsi tenendo conto delle profonde riforme
strutturali ed istituzionali che sono in atto. In vista dell'adesione, i
paesi candidati devono conformarsi ai criteri di Copenaghen piuttosto che ai
criteri di convergenza nominale di Maastricht. Tuttavia, l'importanza data
agli aspetti strutturali ed istituzionali non deve fare dimenticare
l'importanza di politiche di bilancio sane, che hanno un ruolo fondamentale
per la stabilità del quadro macroeconomico. Sviluppi recenti e prospettive
future in materia di bilancio - Il disavanzo di bilancio dell'area dell'euro
ha raggiunto l'1,3% del PIL, il che significa che per la prima volta dal
1993 la tendenza al risanamento delle finanze pubbliche si è invertita.
Quest'evoluzione si spiega in gran parte con il funzionamento degli
stabilizzatori automatici e con i tagli delle imposte che sono stati
compensati soltanto in parte da riduzioni delle spese. In quattro Stati
membri, il livello dei disavanzi resta elevato e lungi dall'obiettivo
previsto dal patto di stabilità e crescita. Scostamenti molto netti
rispetto agli obiettivi convenuti si sono prodotti in Germania ed in
Portogallo, paesi il cui disavanzo rischia di superare il valore di
riferimento del 3% del PIL. Ciò nonostante, vi sono ragioni per ritenere
che, globalmente, il quadro di politica di bilancio dell'UE abbia funzionato
ragionevolmente bene durante l'attuale rallentamento congiunturale. Gli
Stati membri, soprattutto quelli che avevano già raggiunto l'equilibrio di
bilancio o che presentavano un attivo, hanno potuto disporre di un margine
sufficiente per lasciare che gli stabilizzatori automatici ammortizzassero
lo shock negativo. Inoltre, i paesi non si sono lanciati in politiche
espansionistiche ingiustificate. Hanno potuto proseguire come previsto le
riforme fiscali volte ad eliminare le rigidità del lato dell'offerta,
sebbene alcuni abbiano sostenuto che le norme del Psc, a loro avviso
arbitrarie e rigide, legavano inutilmente le mani delle autorità. In breve,
le politiche di bilancio sono restate globalmente neutre, dando luogo ad un
dosaggio di politiche macroeconomiche equilibrato che ha sostenuto la
crescita pur garantendo la stabilità dei prezzi. Infine, i governi devono
riconoscere che i vincoli di bilancio che hanno condizionato le politiche di
diversi paesi dell'area dell'euro nel 2001 e nel 2002 hanno origine nelle
occasioni mancate del periodo di forte crescita degli anni 1998-2000. In
futuro le riduzioni di imposte e gli aumenti di spese dovranno essere
finanziati su base duratura e non contando soltanto sulle ricadute
automatiche della crescita economica. Inoltre, gli Stati membri devono
migliorare la compatibilità tra le loro norme di bilancio nazionali e gli
impegni che assumono a livello dell'Unione. Molti paesi, nei quali i livelli
d'amministrazione inferiori al governo centrale usufruiscono di
responsabilità estese in materia di bilancio, già adottano misure perché
tutti contribuiscano al conseguimento dell'obiettivo generale di finanze
pubbliche sane e sostenibili a lungo termine. Un certo miglioramento del
quadro di sorveglianza delle situazioni di bilancio Misure recenti hanno
rafforzato la qualità ed hanno esteso la portata della sorveglianza di
bilancio nell'Unione europea. Innanzitutto, un codice di condotta rivisto
sul contenuto e la presentazione dei programmi di stabilità e di
convergenza è stato adottato nel luglio 2001 ed attuato nei programmi in
corso, cosa che ha contribuito a migliorare la valutazione dei programmi e
ha permesso al Consiglio Ecofin di valutare l'incidenza aggregata degli
obiettivi di bilancio su tutta l'area dell'euro nel suo insieme. Poi, la
Commissione ed il Consiglio hanno registrato progressi considerevoli
nell'elaborazione di un metodo concertato per calcolare i saldi di bilancio
corretti per il ciclo. Infine, la sostenibilità delle finanze pubbliche
alla luce dell'invecchiamento della popolazione è stata valutata in base
alle informazioni contenute nei programmi di stabilità e di convergenza.
Esami di questa natura devono diventare una componente normale della
valutazione dei programmi di stabilità e di convergenza e fornire
indicazioni chiare sulla compatibilità delle scelte di politica di bilancio
a breve e medio termine degli Stati membri con l'obiettivo della
sostenibilità delle finanze pubbliche. Qualità e sostenibilità delle
finanze pubbliche: adempiere ai mandati dei Consigli europei di Lisbona e di
Stoccolma Sul piano della sostenibilità delle finanze pubbliche, progressi
apprezzabili sono stati realizzati. Tramite le proiezioni di bilancio a
lungo termine preparate dal Comitato di politica economica e dalla
Commissione, il Consiglio ha esaminato la sostenibilità delle finanze
pubbliche sulla base degli obiettivi di bilancio a medio termine fissati nei
programmi di stabilità e di convergenza. L'analisi mostra chiaramente che,
mantenendo le politiche attuali, un rischio di squilibri di bilancio non in
linea con il PSC appare in numerosi Stati membri, rischio che cresce se i
paesi interessati non raggiungono gli obiettivi a medio termine previsti nei
loro programmi di stabilità e di convergenza. Gli Stati membri hanno già
raccolto questa sfida politica, ma le riforme ampie ed ambiziose di alcuni
Stati membri contrastano con le misure piuttosto frammentarie adottate da
altri e l'incapacità di riconoscere pienamente la portata della sfida. La
relazione di quest'anno esamina anche la qualità della spesa pubblica. Un
dibattito approfondito a livello comunitario non ha potuto avere luogo a
questo riguardo a causa dell'assenza di una definizione comune di questa
nozione e di dati dettagliati sugli impieghi delle risorse pubbliche.
Dall'analisi emerge che gli Stati membri hanno potuto migliorare la
composizione della loro spesa pur contenendo nel contempo le dimensioni del
settore pubblico negli anni '90. Tuttavia, prima di trarre conclusioni
definitive sulla qualità della spesa pubblica, è necessario effettuare
un'analisi microeconomica complementare che tenga conto degli obiettivi
specifici dei programmi di spesa, della loro concezione e della loro
articolazione con altri strumenti d'azione. È un compito al quale sarà
necessario lavorare nel corso dei prossimi anni e che esigerà sforzi per
produrre dati allo stesso tempo comparabili ed aggiornati sulla spesa
pubblica. Le sfide di bilancio che attendono i paesi candidati all'adesione
La relazione esamina le sfide di bilancio cui debbono far fronte i paesi
candidati ed in particolare i paesi dell'Europa centrale ed orientale (Peco)
la cui transizione verso l'economia di mercato è in via di completamento.
Una volta che avranno aderito all'Unione europea, la totalità dell'acquis
comunitario in materia di bilancio sarà loro applicabile e dovranno
presentare programmi di convergenza. È essenziale, per interpretare la
situazione di bilancio dei paesi candidati, prendere in considerazione
debitamente i profondi cambiamenti strutturali ed istituzionali in corso.
Questi cambiamenti non sono soltanto legati al passaggio da un'economia
dirigista ad un'economia di mercato, ma anche alla liberalizzazione che
accompagnerà l'entrata nell'UE. Occorre prestare tutta l'attenzione voluta
alle restrizioni imposte dal fatto che i Peco sono caratterizzati in media
da un grado di volatilità più elevato dei livelli di produzione rispetto a
quello degli Stati membri dell'UE e che le loro sono piccole economie
aperte, molto dipendenti dai capitali stranieri per il finanziamento del
processo di recupero economico. In vista dell'adesione, i paesi candidati
sono tenuti a conformarsi ai criteri di Copenaghen piuttosto che a
soddisfare i criteri di convergenza nominale di Maastricht. La
preoccupazione principale, per il periodo di preadesione, deve essere di
garantire la stabilità macroeconomica a medio termine e non di raggiungere
un determinato saldo di bilancio. D'altra parte, la politica di bilancio a
medio termine deve tendere verso una struttura di uscite e di entrate che
sostenga effettivamente la crescita economica. Infine l'importanza data alle
riforme strutturali ed istituzionali non deve far dimenticare l'importanza
di politiche di bilancio sane. La vulnerabilità dei Peco agli shock
economici e le restrizioni esterne alle quali debbono far fronte evidenziano
la necessità di adottare politiche prudenti.
LA
COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA UN CONFRONTO SULLE PROPOSTE DI SOSTEGNO AL
COORDINAMENTO NELL'AMBITO DEL 6PQ
Bruxelles, 15 maggio 2002 - La Dg Ricerca della Commissione europea
sollecita un confronto sulle sue proposte relative al progetto
"Era-Net", il principale strumento di sostegno alla cooperazione
ed al coordinamento nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ) di ricerca
e sviluppo. La Commissione ha pubblicato un documento di lavoro su
"Era-Net" nell'intento di avviare un dibattito aperto sui
provvedimenti tesi a migliorare la cooperazione ed il coordinamento delle
attività di ricerca a livello nazionale e regionale. Si prevede che il
progetto contribuirà a strutturare lo Spazio europeo della ricerca (Ser),
intensificando la cooperazione ed il coordinamento attraverso il
collegamento in rete delle attività di ricerca e l'apertura dei programmi
di ricerca nazionali e regionali. I progetti Era-Net saranno attuati sotto
forma di "azioni di coordinamento" e verranno finanziati con un
contributo di 160 milioni di euro nell'ambito del programma specifico del
6PQ dal titolo "Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della
ricerca". Il collegamento in rete riguarda le attività di cooperazione
e coordinamento che si svolgono fra programmi di regioni diverse, con
ciascuna autorità nazionale o regionale che sostiene il costo della propria
partecipazione e delle proprie ricerche. La Commissione propone di
classificare le attività di rete nell'ambito di quattro sezioni: lo
"scambio sistematico di informazioni e di migliori prassi", che
includerà la creazione di forum per gli ideatori ed i gestori dei programmi
di ricerca e cessioni reciproche a breve termine dei responsabili di
programma; le "attività strategiche", che comprenderanno
l'individuazione delle attività di ricerca realizzate da programmi diversi,
ma tese al raggiungimento di obiettivi simili e che potrebbero essere
utilizzate per progettare futuri programmi multinazionali; la
"realizzazione di attività congiunte", che dovrebbe contemplare
il sostegno al raggruppamento dei progetti di ricerca finanziati a livello
nazionale o regionale, l'utilizzo di procedure di valutazione multinazionali
e di attività di formazione congiunte; infine, le "attività
transnazionali di ricerca" dovrebbero riguardare la realizzazione di un
programma di attività di ricerca transnazionali, nell'ambito di ciascun
paese o regione che pagherà le spese relative alla partecipazione dei
propri ricercatori. Ciò favorirebbe l'elaborazione di una strategia comune,
di un programma di lavoro congiunto, di inviti a presentare proposte comuni
e di procedure comuni di valutazione dei risultati. L'apertura reciproca dei
programmi di ricerca nazionali o regionali implica la condivisione dei fondi
nazionali o la creazione di un programma comune, strumenti che potrebbero
essere impiegati per finanziare azioni congiunte di un altro paese
nell'ambito di un accordo reciproco. Fra i possibili meccanismi tesi a
favorire l'apertura reciproca delle attività di ricerca nazionali e
regionali vi sono il finanziamento incrociato dei ricercatori di un paese da
parte dei programmi di un altro paese, la concessione di fondi a favore di
progetti multinazionali presentati a seguito di un invito pubblicato in
un'altra regione, la fornitura dell'accesso reciproco alle strutture ed ai
laboratori di un paese a scienziati provenienti da una regione diversa e la
condivisione dei fondi nazionali al fine di finanziare progetti inoltrati a
seguito di un invito congiunto a presentare proposte. Ciascun progetto
"Era-Net" deve comprendere attività di ricerca intraprese in
almeno cinque diversi Stati membri o associati al fine di ottenere un
significativo effetto di strutturazione a livello europeo. I partecipanti
saranno principalmente organismi pubblici responsabili del finanziamento o
della gestione delle attività di ricerca nazionali o regionali, le
associazioni di ricerca, le organizzazioni private di ricerca ed
innovazione, gli istituti di beneficenza e gli enti di finanziamento della
ricerca operanti a livello europeo che coordinano la ricerca finanziata con
contributi nazionali. Poiché si prevede che i progetti "Era-Net"
consistano in attività a lungo termine, la Commissione suggerisce che i
partner costituiscano una "struttura di gestione unificata". Tale
struttura potrebbe svolgere funzioni di direzione scientifica e
amministrativa, sviluppare attività strategiche, assicurare il mantenimento
di elevati standard di eccellenza scientifica come pure la promozione della
parità fra i sessi ed effettuare controlli sullo sviluppo delle attività
di ricerca. Trattandosi di una "azione di coordinamento"
nell'ambito del 6PQ, i finanziamenti da parte della Comunità si limiteranno
ai costi delle attività realizzate ai fini dell'attuazione di
"Era-Net". Non verrà dato alcun sostegno alle attività di
ricerca in sé stesse. Il finanziamento comunitario ammonta a due milioni di
euro ma può raggiungere un importo più elevato nel caso in cui un progetto
"Era-Net" riguardi numerosi settori di ricerca distinti. I primi
inviti a presentare proposte saranno pubblicati in fase di avvio del 6PQ,
con la prima scadenza prevista per gli inizi del 2003 ed uno stanziamento
pari a 40 milioni di euro. I termini di presentazione saranno in seguito
fissati approssimativamente ogni sei mesi, con stanziamenti di circa 20
milioni di euro per ciascun invito.
UN
SEMINARIO ESAMINERÀ LE PMI IN EUROPA
Maastricht, 15 maggio 2002 - Il 27 e 28 maggio si svolgerà a Maastricht
(Paesi Bassi) un seminario dal titolo: "Presentazione mediatica
dell'imprenditoria transnazionale: le piccole e medie imprese (Pmi) in
Europa". Il corso, organizzato dal Centro giornalistico europeo (Ejc) e
dall'iniziativa Europartner Nrw, darà ai partecipanti l'opportunità di
rivedere le politiche europee per lo sviluppo economico delle Pmi, di
scambiare esperienze con i colleghi di altri paesi europei e di ampliare la
loro rete di contatti. La bozza del programma prevede interventi da parte di
Rob van der Horst, direttore della Rete europea per la ricerca sulle Pmi,
Karl George Doutlik, consulente per le Pmi presso la Dg Imprese della
Commissione europea e Virginia Mercouri di Cordis, il servizio
d'informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione europea.
Infolink: http://www.ejc.nl
MINISTERO
DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE: SUL SITO LA NEWSLETTER QCS NEWS- APRILE
2002
Roma, 14 maggio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sul sito www.tesoro.it, tra gli ultimi documenti pubblicati, è
disponibile il nuovo numero della newsletter Qcs news, a cura del Servizio
per le Politiche dei Fondi Strutturali Comunitari. Questi i titoli
principali: Ripartizione delle risorse modello Ue; Campagna di comunicazione
sul Qcs; La valutazione dello sviluppo rurale; Innovazione: Italia leader in
Europa; Aumenta ancora l'occupazione al Sud.
SUL
SITO GLI ATTI DEL SEMINARIO "INFRASTRUTTURE E PATRIMONIO DELLO STATO
SPA"
Roma, 15 maggio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sono disponibili sul sito internet del Dipartimento del Tesoro,
all'indirizzo www.dt.tesoro.it/Aree-Docum/Eventi/index.htm
gli atti del Seminario "Infrastrutture e Patrimonio dello Stato S.p.A",
che si è tenuto ieri presso la sala del Parlamentino di via XX
Settembre.L'incontro è stato l'occasione per presentare alla comunità
finanziaria il progetto di valorizzazione del patrimonio dello Stato e di
finanziamento delle infrastrutture che si realizzerà attraverso le due
società istituite con il decreto legge 15 aprile 2002, n.63, attualmente in
fase di conversione. Al Seminario e al successivo dibattito, oltre ad
esponenti del Ministero, tra cui il Sottosegretario Vito Tanzi e il
Direttore Generale del Tesoro, Domenico Siniscalco, hanno dato il loro
contributo Sabino Cassese, Università "La Sapienza" di Roma,
Antonio Pedone, Presidente onorario Dexia-Crediop e Maurizio Sella,
Presidente Abi.
OPERAZIONE
DI CON CAMBIO PRESSO LA BANCA D'ITALIA
Roma, 14 maggio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che il prossimo 20 maggio si terrà un'operazione di concambio, che sarà
effettuata presso la Banca d'Italia con il metodo dell'asta marginale e con
determinazione discrezionale, e da Ministero dell'Economia del prezzo di
aggiudicazione e della quantità assegnata da parte del Ministero, che
escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base
delle condizioni di mercato. L'esclusione viene decisa unicamente in
relazione alla valutazione dei prezzi e delle quantità proposte in asta.
Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Sarà
offerto in asta un titolo in cambio di un solo titolo. Saranno ammessi a
partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di
Stato". I titoli oggetto dell'operazione saranno: Titolo ammesso al
concambio (oggetto del riacquisto) IT0001376141 BTP 1-9-02 cedola 3.75%
Titolo offerto in asta IT0003171946 BTP 1-03-07 cedola 4,50% Il giorno
stabilito per l'asta, alle ore 10, verrà annunciato il prezzo di riacquisto
del titolo ammesso al concambio. Il regolamento è previsto per il giorno 27
marzo.
CENSIMENTO:
I PRIMI DATI DELL'INDUSTRIA E DEI SERVIZI
Roma, 15 maggio 2002 - L'Istituto Nazionale di Statistica ha pubblicato
on-line i risultati provvisori dell'8° Censimento generale dell'industria e
dei servizi. Questi, in estrema sintesi, i dati salienti. Sono 4.138.219 le
unita' locali attive delle imprese e delle istituzioni. Il 23,9% appartiene
all'industria, il 32,2% al commercio, il 36,9% agli altri servizi e il 7,0%
alle istituzioni pubbliche e private. Nel complesso gli addetti alle unita'
locali sono 18.773.824, suddivisi tra industria (33,0%), commercio (17,8%),
altri servizi (29,5%), istituzioni pubbliche e private (19,7%). http://www.censimenti.it/html/ind_home.asp
OTTIMISMO
DEI BANCHIERI CENTRALI DEL G-10
Basilea, 15 maggio 2002 - Ottimismo sulle prospettive della crescita
globale, anche se rimangono incognite legate soprattutto ai tempi della
ripresa negli Stati Uniti. Lo hanno espresso, dopo la consueta riunione
mensile a Basilea, i banchieri centrali dei Paesi G-10, per bocca del loro
presidente di turno, il Governatore britannico Eddie George. Per quanto
riguarda gli Usa, in particolare, l'incertezza maggiore riguarda gli
investimenti "anche se la crescita della produttività - ha detto
George - lascia ben sperare". Sull'Europa, la ripresa economica si
prospetta graduale "non particolarmente rapida", con un tasso di
sviluppo che dovrebbe raggiungere il 2,5% annuo alla fine del 2002.
L'incognita più importante, in questo caso, è quella dell'inflazione che
appare sotto controllo ma leggermente superiore al previsto e con un
"rischio salari" derivante dalla possibilità di aumenti
contrattuali "troppo generosi" in Germania. Segnali incoraggianti
arrivano dal Giappone, dove tuttavia le prospettive di ripresa appaiono
legate, "quasi esclusivamente" all'export.
MEDIOBANCA
TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002: DECISO RALLENTAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI
INVESTMENT BANKING
Milano, 15 maggio 2002 - Si è riunito ieri, sotto la presidenza del dott.
Francesco Cingano, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha
approvato la Relazione trimestrale al 31 marzo 2002. I primi nove mesi
dell'esercizio chiudono con un margine consolidato al lordo di imposte di
€ 244 milioni (€ 178,1 milioni nel corrispondente periodo dello scorso
anno) dopo accantonamenti per € 13,8 milioni (€ 8,5 milioni). Il
risultato della gestione ordinaria coincide praticamente con quello
dell'anno precedente (€ 262,9 milioni contro € 262,1) e conferma
l'andamento già delineato nella relazione semestrale al 31 dicembre,
caratterizzato da un deciso rallentamento delle attività di investment
banking e da un tuttora contenuto livello dei tassi. Malgrado questo
contesto congiunturale e il minor flusso di dividendi (€ 8,9 milioni), il
margine di interesse aumenta nel periodo del 10% (da € 290,3 a € 319
milioni) e consente di compensare sia le minori commissioni incassate (€
25,2 milioni), sia l'incremento dei costi di struttura, peraltro limitato a
soli € 2,7 milioni. Quanto alla gestione straordinaria, gli smobilizzi di
titoli d'investimento hanno dato luogo a utili per € 465,4 milioni (contro
perdite per € 4,7 milioni); le svalutazioni su crediti, di importo
pressoché identico a quelle dello scorso esercizio, riguardano unicamente i
finanziamenti alle famiglie, il factoring e marginalmente il leasing; le
minusvalenze nette sul portafoglio di proprietà ammontano a € 419,8
milioni (€ 26,9 milioni) in base ai corsi medi dell'ultimo mese per i
titoli non immobilizzati e del semestre ottobre-marzo per quelli
immobilizzati. Ai corsi di ieri, tali minusvalenze si riducono a € 407,7
milioni. Al 31 marzo i mezzi di provvista saldano in € 17.815,4 milioni
(-3,6% rispetto al 31 dicembre), i finanziamenti e le anticipazioni in €
17.124,9 milioni (+0,9%) e gli investimenti in titoli e partecipazioni -
inclusi gli allineamenti - in € 3.117,9 milioni (+0,2%). Il patrimonio
netto del Gruppo ammonta a € 4.717,4 milioni (€ 4.716,7 milioni al 31
dicembre) senza tener conto del risultato di periodo e delle plusvalenze
nette sul portafoglio titoli d'investimento che, in base alle consistenze e
ai corsi di ieri, si ragguagliano a € 3.810,1 milioni tenuto conto degli
allineamenti stanziati al 31 marzo. Mediobanca chiude i nove mesi con un
risultato ante imposte di € 106,5 milioni (contro € 93,1 milioni al 31
marzo 2001), dopo aver accantonato € 60 milioni al Fondo rischi su crediti
(€ 62 milioni) e aver spesato € 26,1 milioni di "maxicanone"
sul nuovo contratto di leasing relativo al complesso immobiliare acquisito
dal Gruppo in via Filodrammatici (mq. 11.452 complessivi). Gli utili da
cessione di partecipazioni (€ 459,7 milioni) riguardano gli smobilizzi dei
possessi Montedison e Consortium, mentre gli allineamenti figurativi netti
sul portafoglio titoli - calcolati con gli usuali criteri - si attestano a
€ 419,1 milioni, ossia circa 100 milioni in più rispetto allo scorso
dicembre. La provvista si riduce di € 632,9 milioni rispetto al 31
dicembre; gli impieghi di tesoreria, incluse le operazioni in pronti contro
termine e le variazioni delle altre poste dell'attivo e del passivo, di €
828,3 milioni; i finanziamenti, invece, aumentano di € 181,4 milioni. Il
Consiglio, nell'odierna riunione, ha deliberato di:cooptare Amministratori i
Signori Carlo Buora, Mario Greco e Carlo Salvatori in sostituzione dei
Signori Francesco Cesarini, Angelo Marchiò e Marco Tronchetti Provera che
hanno rimesso i loro mandati nei giorni scorsi; nominare alla carica di Vice
Presidente il Signor Carlo Salvatori.
INTESABCI:
I RISULTATI DI BILANCIO DEL PRIMO TRIMESTRE 2002: UTILE NETTO DI 425 MILIONI
DI EURO CORRADO PASSERA NOMINATO AD E CHIEF EXECUTIVE OFFICER DEL
GRUPPO
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di amministrazione di Intesabci,
presieduto da Giovanni Bazoli, ha nominato amministratore delegato Corrado
Passera, conferendogli le deleghe di responsabile primario della gestione (Chief
executive officer) dell'istituto e di tutto il Gruppo. Il Consiglio ha
inoltre attribuito a Christian Merle, che continua a svolgere le funzioni di
amministratore delegato, la delega di sovrintendere alle partecipazioni
bancarie sia in Italia sia all'estero, oltre al settore internet (Intesa
e.lab e banca multimediale). Il bilancio consolidato del primo trimestre
Chiude con un utile netto di 425 milioni di euro la gestione del primo
trimestre 2002 del Gruppo Intesabci, la cui relazione è stata oggi
esaminata e approvata dal Consiglio di amministrazione della capogruppo. Il
risultato, seppure inferiore ai 553 milioni di euro registrati nel primo
trimestre 2001, rappresenta il ritorno del Gruppo alla redditività, dopo la
fase involutiva registrata nella seconda parte dell'anno, riconducibile alla
crisi economica e dei mercati finanziari indotta dai tragici eventi dello
scorso settembre. Nel confronto con il primo trimestre del 2001, occorre
tenere presente che in quell'anno erano stati contabilizzati un dividendo di
92 milioni di euro, riguardante parte dei proventi derivanti dalla cessione
di una partecipazione indiretta di Seat Pagine Gialle, e una plusvalenza di
124 milioni di euro relativa alla vendita della prima tranche di sportelli.
Nel dettaglio, la gestione degli interessi evidenzia una contenuta
diminuzione (-2,4%) che sconta una contrazione degli spread tra tassi medi
attivi e passivi in linea con quella del sistema; questo effetto è stato
solo in parte compensato dal notevole calo dell'indebitamento netto sul
mercato interbancario (nell'ordine del 30% su base annua), derivante da una
vivace dinamica della raccolta e da una sostanziale stazionarietà degli
impieghi, conseguente all'adozione di una politica di erogazione del credito
particolarmente selettiva. Più accentuata (-6,8%) invece la flessione del
margine degli interessi, pari a 1.539,8 milioni di euro, al cui risultato ha
concorso anche la componente dividendi per il venir meno del dividendo sopra
citato; al netto della componente non ricorrente, la diminuzione sarebbe
stata di circa l'1%. La perdurante fase non favorevole dei mercati
finanziari si è riflessa sulle commissioni nette, che registrano una
flessione del 9,4% a 863 milioni, derivante soprattutto dall'operatività in
titoli; al calo ha peraltro contribuito in misura significativa anche la
contrazione dei ricavi provenienti dall'attività esattoriale per la
modifica legislativa del sistema di remunerazione dei concessionari.
Scendono anche gli altri proventi di gestione per le minori plusvalenze
realizzate nell'attività di merchant banking. I profitti da operazioni
finanziarie evidenziano un aumento del 10,6% a 88 milioni di euro. Il
margine di intermediazione si posiziona pertanto a 2.603,8 milioni di euro
(- 8% circa). I costi operativi, esclusi gli ammortamenti del goodwill,
ammontano a 1.769,1 milioni di euro con una diminuzione complessiva dell'1%;
al loro interno le spese del personale lievitano dello 0,8%, mentre le altre
spese amministrative scendono del 2,7% e gli ammortamenti del 4,3%. Il
complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore, pari a 303,5
milioni di euro, evidenzia una diminuzione del 2,1%. L'utile straordinario
ammonta a 230,3 milioni di euro ed è in gran parte determinato dalla
ripresa a favore del conto economico di 183 milioni di euro (dei quasi 1,2
miliardi accantonati nell'esercizio 2001) della valutazione dei warrant put
per l'incremento della quotazione del titolo. Per quanto attiene ai dati
patrimoniali, gli impieghi con la clientela si sono attestati a 179.345
milioni di euro con un modesto arretramento (-2,2%) rispetto alla chiusura
del bilancio 2001. Con riferimento alle sole unità operanti in Italia, in
termini di media del primo trimestre rispetto al corrispondente periodo del
2001, gli impieghi si mantengono sostanzialmente invariati per effetto della
già citata selettiva politica di erogazione del credito. L'incidenza delle
sofferenze nette risulta invariata al 3%, con un grado di copertura delle
sofferenze del 60%. Sostanziale stabilità registra la massa amministrata
per conto della clientela (+0,2%), che ha superato i 511.584 milioni di euro
ed è composta da raccolta diretta per 184.204 milioni di euro e da raccolta
indiretta per quasi 327.380 milioni di euro. Con riferimento alle sole unità
operanti in Italia, la raccolta diretta cresce del 6,5% in termini di media
trimestrale rispetto al corrispondente periodo del 2001. La componente
gestita cresce del 3% e sfiora i 141.536 milioni di euro. Per quanto
riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 marzo 2002 il rapporto tra
patrimonio di base di Vigilanza e attività ponderate per il rischio (Tier 1
ratio) è pari al 6,25% (6,01% a fine 2001) e il rapporto concernente il
patrimonio totale di Vigilanza al 9,66% (9,33% a fine 2001). Alla fine del
primo trimestre, la struttura operativa del Gruppo Intesabci si articola in
4.223 sportelli bancari - di cui 3.296 in Italia e 927 all'estero - con
70.053 dipendenti, 129 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2001. I
risultati delle principali società del Gruppo Il conto economico della
capogruppo Intesabci, confrontato su basi omogenee, salda con un risultato
netto di 400,9 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto al 2001
(-1,3%). Dei principali aggregati patrimoniali, gli impieghi con la
clientela hanno evidenziato nel trimestre una flessione di circa il 3%,
mentre si è registrato uno sviluppo più dinamico sul fronte della
raccolta, soprattutto quella relativa alle unità operanti in Italia
(+4,2%). La Cassa Di Risparmio di Parma e Piacenza ha chiuso il primo
trimestre dell'anno con un utile netto di 32,6 milioni, non raffrontabile
con i 57,2 milioni dell'analogo periodo del 2001 in quanto a quel risultato
avevano concorso proventi straordinari per oltre 19 milioni di euro. E'
proseguito nel trimestre il trend di crescita dei più significativi
aggregati patrimoniali che confermano i traguardi raggiunti alla fine del
2001: gli impieghi si sono collocati a 8.525 milioni di euro, la raccolta
diretta a 10.535 milioni e quella indiretta a 22.160 milioni di euro. Anche
i dati patrimoniali di Banca Popolare Friulandria si attestano sui buoni
livelli raggiunti alla fine dello scorso esercizio con impieghi a 2.540
milioni di euro, raccolta diretta a 2.664 milioni di euro e raccolta
indiretta a 5.219 milioni di euro (+4% circa). La gestione del primo
trimestre si è chiusa con un utile netto di 8,7 milioni di euro, con un
arretramento del 12% rispetto al corrispondente trimestre 2001, peraltro
imputabile ai proventi straordinari allora realizzati dalla cessione di due
sportelli. Per quanto riguarda il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure
il primo trimestre del corrente anno si è chiuso con un utile di 4,3
milioni di euro in crescita di oltre il 16% rispetto all'analogo periodo del
2001. Dal punto di vista patrimoniale e rispetto alle consistenze di fine
anno, si registra il mantenimento del trend di crescita degli impieghi
(+1,2%) a 1.437 milioni di euro, il consolidamento della raccolta diretta
(+0,7%) a 1.682 milioni di euro e l'incremento di quella indiretta (4%
circa) a 3.248 milioni di euro. Positivi anche i risultati reddituali delle
altre banche italiane del Gruppo. Nonostante il difficile momento dei
mercati, Caboto Intesabci Sim, in cui è confluita Caboto Sim, ha continuato
nei primi tre mesi dell'anno, dopo il programma di riorganizzazione interna
che ha consentito di avviare la nuova attività di Retail Capital Market, a
rafforzare il proprio posizionamento competitivo con l'inserimento di nuove
e qualificate risorse. La società è al vertice dell'operatività sul Mta
con una quota di mercato del 6,8% mentre sul Num è salita dal quarto al
terzo posto. Il periodo si è chiuso con un utile netto di circa 15 milioni
da raffrontare su base omogenea con una perdita di circa 1 milione del
precedente periodo di confronto. A fine marzo 2002, il patrimonio gestito da
Nextra Investment Management Sgr era pari a 112,3 miliardi in crescita del
2% rispetto a dicembre 2001. La società, sorta dall'integrazione delle due
precedenti strutture di gestione del risparmio di Intesa e di Comit, ha
conseguito un utile di periodo di 11,5 milioni di euro. Positivi risultati
reddituali si riscontrano anche per Intesabci Mediocredito (13,1 milioni di
euro), che ha continuato l'attività precedentemente svolta nel settore del
credito industriale dell'incorporato Mediocredito Lombardo; per Intesa
Leasing (4,7 milioni di euro) che ha incrementato nel trimestre i nuovi
contratti del 20% per un valore di 596 milioni di euro; e per Mediofactoring
(7,7 milioni di euro) il cui turnover ha registrato uno sviluppo di circa
l'8%. Per quanto riguarda le consociate estere, la gestione del primo
trimestre del Gruppo Sudameris ha evidenziato un risultato netto negativo di
circa 6 milioni di euro, rispetto all'utile di 2 milioni del corrispondente
periodo del 2001, per effetto soprattutto di sensibili oneri straordinari
(circa 17 milioni) registrati nel periodo, cui si è aggiunta la forte
incidenza delle imposte sul reddito per alcune partecipate. I più
significativi aggregati patrimoniali del Gruppo denotano una contrazione sia
negli impieghi con la clientela (8.966 milioni di euro) sia nella raccolta
(10.222 milioni di euro), quale diretta conseguenza della svalutazione della
moneta argentina e della grave crisi economica che ha comportato un deflusso
di liquidità da quel Paese. Le società del Gruppo situate nell'Europa
Centro Orientale, grazie alle opportunità offerte dai rispettivi mercati,
hanno ulteriormente sviluppato la propria attività realizzando apprezzabili
risultati in termini patrimoniali ed economici. CIB (Central-European
International Bank) ha incrementato l'utile di circa il 17% a 11 milioni di
euro e gli impieghi del 4% ad oltre 1.900 milioni. Privredna Banka di
Zagabria ha confermato le proprie potenzialità reddituali conseguendo un
utile di periodo di circa 30 milioni, superiore del 40% rispetto al dato del
corrispondente periodo. Gli impieghi hanno superato i 1.900 milioni di euro
ed evidenziano una crescita di oltre l'8%.
IL
CDA DELLA BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA APPROVA LA RELAZIONE
TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002 E RINNOVA GLI ORGANI SOCIALI.
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca
Popolare Commercio e Industria, riunitosi il 13 maggio ha approvato la
Relazione trimestrale consolidata 1 al 31 marzo 2002. Nel corso del primo
trimestre dell'anno, la redditività è stata condizionata dalla persistente
incertezza del quadro congiunturale economico-finanziario nazionale e
internazionale. Il margine di interesse ammonta a 124,1 milioni di euro,
contro i 134,2 milioni di euro riportati nello schema pro-forma relativo al
primo trimestre 2001. Tale risultato consegue alla dinamica differenziata
del margine da clientela (60,3 milioni) all'interno delle Banche del Gruppo
e al minor rendimento della cospicua liquidità del Gruppo (a fine marzo
2002 il contributo fornito dagli interessi maturati sul portafoglio titoli
di proprietà risultava pari a 54,6 milioni di euro, mentre il risultato
netto conseguito sul mercato interbancario si quantificava in circa 9
milioni di euro). Le principali componenti del margine da servizi (72,2
milioni di euro nel periodo gennaio-marzo 2002) sono state influenzate
dall'andamento instabile dei mercati finanziari e soprattutto dal clima di
generale incertezza riflessosi sui risparmiatori. Le commissioni nette hanno
sfiorato i 57 milioni (60,8 milioni nel primo trimestre 2001 pro-forma) e
sintetizzano in primis la stasi dei volumi operativi con la clientela nel
comparto "titoli", con conseguente minor contributo delle voci
"negoziazione titoli" e "raccolta ordini", ed inoltre
l'andamento riflessivo degli altri redditi commissionali, riconducibile
principalmente a Banca Carime e all'attuale fase di riposizionamento
commerciale della stessa. La voce "Profitti e perdite da operazioni
finanziarie" ha registrato a fine marzo 2002 una perdita pari a 1,2
milioni di euro (-2,2 milioni al 31 marzo 2001 pro-forma). Su tale risultato
hanno gravato in particolare 7,1 milioni di euro di svalutazioni relative
prevalentemente al portafoglio titoli obbligazionari di proprietà riferito
alla Capogruppo. La voce "Altri proventi netti" - nella quale
confluiscono tutti i recuperi di spese da clientela inerenti ai servizi
offerti - si è quantificata in 16,2 milioni di euro a marzo 2002 (19,4
milioni di euro al 31 marzo 2001 pro-forma). Per effetto degli andamenti
sopra descritti il margine di intermediazione si è attestato a 196,2
milioni di euro (212,1 milioni al 31 marzo 2001 pro-forma). Il primo
trimestre dell'anno ha invece mostrato, dopo il rallentamento registrato nel
corso del 2001, una decisa inversione nella dinamica dei costi, scesi da 163
a 155,7 milioni di euro. Le spese per il personale sono scese a 98,8 milioni
(104 milioni nel trimestre di raffronto), quale riflesso di una politica di
contenimento delle risorse che ha manifestato gli effetti maggiori in Banca
Carime; mentre le altre spese amministrative sono diminuite a 56,9 milioni
(59 milioni un anno prima), quale conseguenza di quella revisione
complessiva della struttura di spesa che la Capogruppo ha avviato per se
stessa e per tutte le altre Banche del Gruppo. Le rettifiche di valore su
immobilizzazioni materiali e immateriali si sono portate a fine trimestre a
28,2 milioni di euro e includono gli ammortamenti, per un importo pari a
13,5 milioni di euro, relativi agli avviamenti delle società acquisite
(tutti decennali, tranne che per Banca Carime). Il risultato lordo di
gestione, calcolato già al netto delle rettifiche di valore sulle
immobilizzazioni materiali e immateriali, ammonta a 12,2 milioni di euro
(22,1 milioni nel primo trimestre 2001). Nel periodo in esame sono state
effettuate rettifiche nette di valore su crediti ed accantonamenti ai fondi
rischi su crediti per complessivi 13,2 milioni. Oltre alle consuete
rettifiche proporzionate alle dimensioni del portafoglio prestiti di Gruppo
ed effettuate utilizzando l'intero spazio di deduzione fiscale consentito
(0,60%), l'importo comprende anche 5,6 milioni di riprese di valore su
crediti riferite a Banca Carime Spa. 1 L'area di consolidamento non presenta
variazioni rispetto a quella riportata nel Bilancio Consolidato al 31
dicembre 2001, con l'unica eccezione dell'inserimento della società
Immobiliare Panda Srl, divenuta operativa ad inizio 2002. In esso figurano
anche le rettifiche di valore relative a "crediti non graditi" di
ammontare inferiore a 12.911 euro (25 milioni di lire) - per complessivi
9.296 mila euro - che Banca Carime non ha ceduto ad IntesaBci, a seguito
degli accordi conclusi nel gennaio u.s.. A fronte di tale rinuncia al
diritto di cessione, IntesaBci ha rimborsato l'identico importo registrato
tra le rettifiche, che figura fra i proventi straordinari del conto
economico consolidato trimestrale, garantendo in tal modo la totale
neutralità dell'operazione contabile. Il Gruppo BPCI ha effettuato nel
trimestre accantonamenti per rischi ed oneri per complessivi 4,6 milioni di
euro, contro i 5 milioni registrati nel marzo 2001 pro-forma. Dopo imposte
sul reddito per 12 milioni, il trimestre si è chiuso con una perdita netta
consolidata di circa 9 milioni di euro. In relazione all'impatto delle
imposte sul risultato dell'esercizio 2002, si precisa che una volta
perfezionata la preannunciata fusione per incorporazione di Banca Carime in
Popolare Commercio e Industria Finanziaria, l'esercizio potrà beneficiare
di un miglioramento del tax rate collegato alla piena deducibilità fiscale
del complessivo avviamento di Banca Carime. Con riferimento alle principali
grandezze patrimoniali al 31 marzo 2002, viene rilevato che: la raccolta
diretta da clientela si è attestata a 14.483 milioni di euro, in crescita
del 2,5% rispetto ai 14.129 miliardi evidenziati al 31 marzo 2001 grazie
alla dinamica delle forme tecniche più liquide, conti correnti e pronti
contro termine; la flessione che risulta invece rispetto al dato di dicembre
2001 è sostanzialmente da ascriversi al venir meno di una giacenza
temporanea di carattere straordinario di 626 milioni di euro di un cliente
istituzionale della Capogruppo, presente al 31 dicembre 2001. ? crediti
verso clientela risultano pari a 9.393 milioni di euro, senza variazioni di
rilievo rispetto alla fine dell'anno, ma in crescita del 2,8% rispetto a
marzo 2001. L'evoluzione nei dodici mesi è la risultante degli andamenti
contrapposti registrati dalla Capogruppo (+8,6%), da Banca Popolare di Luino
e di Varese (+14,4%) e da Banca Carime (-12,4%). Il portafoglio crediti di
quest'ultima si è infatti contratto a seguito della cessione contrattuale
di "crediti non graditi" a IntesaBCI, per un valore netto di
bilancio di 190,1 milioni di euro e a minori utilizzi sia da parte della
Pubblica Amministrazione che del settore delle Società Finanziarie Il
rapporto sofferenze/impieghi - al netto delle rettifiche di valore - è pari
allo 0,64% e si raffronta con lo 0,61% di fine dicembre e lo 0,80% di marzo
2001. Si ricorda che tutti i crediti in sofferenza di Banca Carime sono
stati ceduti a IntesaBCI nell'ultimo trimestre del 2001, per un valore netto
di bilancio di 62,5 milioni di euro. Viene precisato, inoltre che, per
quanto riguarda il complesso dei crediti dubbi - e sempre in base agli
accordi contrattuali stipulati con IntesaBci per l'acquisizione di Banca
Carime -, nel corso del secondo trimestre verrà ceduta a IntesaBci
un'ulteriore quota di 54 milioni di euro di "crediti non graditi".
L'esposizione netta verso il sistema bancario si presenta positiva per 618
milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 1.464 milioni di fine 2001; tale
contrazione è da attribuirsi al venir meno di un deposito in giacenza
temporanea di carattere straordinario in essere al 31 dicembre 2001 per 626
milioni di euro e all'incremento dello stock di titoli immobilizzati, con
conseguente aumento dell'investimento in titoli del Gruppo a complessivi
5.423 milioni di euro. La raccolta indiretta del Gruppo, valorizzata a
prezzi di mercato, ammonta a 51.768 milioni di euro (44.393 milioni al 31
dicembre 2001). Lo stock di pertinenza della clientela privata è pari a
20.275 milioni (+ 1 miliardo di euro rispetto al 31 dicembre 2001), di cui
9.364 relativi al risparmio gestito, mentre quello facente capo alla
clientela istituzionale si quantifica in 31.493 milioni (+7 miliardi di euro
rispetto al 31 dicembre 2002).
CREDEM
- CONTINUA A CRESCERE LA RACCOLTA COMPLESSIVA: 48.425 MILIONI DI EURO (MN.
E) +15,6% RISPETTO A MARZO 2001. MIGLIORA IL MARGINE DA SERVIZI CHE SI
ATTESTA A 126,5 MN. E NEI PRIMI TRE MESI DEL 2002 (+3,3%).
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Credem ha
approvato ieri la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2002. Il margine
finanziario si è attestato a 75,2 Mn. E in linea con i 75,8 Mn. E dello
stesso periodo dell'esercizio precedente. Il margine da servizi ha
registrato una crescita del 3,3%, attestandosi a 126,5 Mn. E contro i 122,4
Mn. E del primo trimestre 2001, grazie alla soddisfacente tenuta delle
commissioni nette ed alla crescita della contribuzione dell'area titoli e
cambi. I costi operativi sono saliti a 123 Mn. E rispetto ai 117,4 Mn. E
dello scorso esercizio (+4,8%). Tale incremento è dovuto all'aumento dei
costi connessi allo sviluppo delle reti di vendita ed agli effetti del
rinnovo del Ccnl. L'utile netto consolidato a fine marzo 2002 si è
attestato a 30,8 Mn. E, rispetto ai 32,8 Mn. E del primo trimestre dell'anno
precedente. La raccolta complessiva ha raggiunto i 48.425 Mn. E, in crescita
del 15,6% rispetto ai 41.906 Mn. E del primo trimestre 2001. La raccolta
diretta è salita a 12.234 Mn. E contro 10.539 Mn. E dello stesso periodo
dell'anno precedente. L'aggregato è fortemente influenzato dall'operatività
in pronti contro termine, al netto di tale componente la variazione rispetto
all'anno precedente è del 2,6%. Le negative performance dei mercati non
hanno rallentato lo sviluppo della raccolta indiretta, che si è attestata a
36.191 Mn. E rispetto ai 31.367 Mn. E del marzo 2001 (+15,4%). In
particolare, il risparmio gestito è cresciuto nel complesso del 16%. I
crediti verso clientela (inclusi i pronti contro termine attivi), hanno
registrato una crescita del 19%, attestandosi a 9.048 Mn. E rispetto ai
7.603 del primo trimestre del 2001, in contrasto con l'andamento del sistema
sostanzialmente invariato rispetto al 2001. Particolarmente apprezzabili
sono i risultati relativi a finanziamenti a medio lungo termine alle
famiglie ed alle operazioni di leasing. Le sofferenze nette sugli impieghi
per cassa netti si sono attestate a 0,13%
OLIVETTI:
RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002
Ivrea, 15 maggio 2002 - Olivetti informa che a partire dalla oggi la
relazione trimestrale al 31 marzo 2002 è a disposizione del pubblico presso
la Sede Legale della Società e presso la Borsa Italiana S.p.A. di Milano
nonché sul sito web all'indirizzo www.olivetti.it Per eventuali
informazioni Numero verde: 800149941
HDP:
I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2002: I RICAVI NETTI PASSANO DA 841,0 A
770,2 MILIONI DI EURO, IN FLESSIONE DELL' 8,4%.
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Holding di
Partecipazioni Industriali S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di
Nicolò Nefri, ha approvato i risultati consolidati relativi al primo
trimestre dell'esercizio in corso. L'andamento economico-finanziario del
primo trimestre è influenzato dalla stagionalità dell'attività dei vari
settori che determina complessivamente effetti negativi. A tale fattore si
aggiunge l'andamento del mercato pubblicitario, meno favorevole che nel pari
periodo del 2001 in cui era ancora caratterizzato da un tasso di crescita
significativo. I dati risentono inoltre della variazione del perimetro di
consolidamento. I ricavi netti passano da 841,0 a 770,2 milioni di euro, in
flessione dell' 8,4%. La perdita operativa di 39,3 milioni di euro registra
un miglioramento di 8,2 milioni rispetto al pari periodo dello scorso
esercizio. Gli ammortamenti e svalutazioni diminuiscono da 36,6 a 30,7
milioni, principalmente per l'interruzione dell'ammortamento del marchio
Valentino. Gli oneri finanziari netti passano da 13,8 a 9,9 milioni. In tale
voce, che nel trimestre ammonta a 24,9 milioni, sono contabilizzate perdite
su cambi non realizzate di Fila Argentina per 15,0 milioni, maturate a
fronte di debiti in valuta in quanto, a seguito della normativa valutaria
argentina, non è stato più possibile rinnovare le coperture di cambio. Il
risultato netto di competenza è di 56,8 milioni, in linea con il trimestre
2001. Le principali variazioni delle voci patrimoniali rispetto al 31
dicembre scorso, sono: - il capitale investito netto diminuisce di 118,8
milioni passando da 1.939,9 a 1.821,1, soprattutto per la riduzione delle
rimanenze in Gft Net e in Fila e per i crediti commerciali in Rcs; -
l'indebitamento finanziario netto passa da 594,4 a 545,8 milioni per
effetto, da un lato, di uscite di consolidamento e disinvestimenti, e
dall'altro degli investimenti in Sper e azioni proprie; - il patrimonio
netto di competenza è di 1.088,3 contro 1.138,8 milioni. Fila I ricavi
netti, in linea con lo scorso anno, sono di 259,6 milioni, con una crescita
negli Stati Uniti e in Estremo Oriente (rispettivamente 22,2% e 16,2%) e una
flessione in Europa e nel resto del mondo (rispettivamente 18,3% e 25,3%);
l'abbigliamento cresce del 2,2%, mentre le calzature registrano una
flessione del 4,5%. I ricavi da royalties aumentano del 7,4% (da 5,9 a 6,4
milioni). In Italia le vendite aumentano dello 0,9% (0,2% l'abbigliamento e
1,7% le calzature), mentre nel resto d'Europa diminuiscono del 24,7% anche a
causa del non favorevole andamento del mercato nella stagione invernale.
Negli Stati Uniti crescono sia le calzature (41,9%) sia l'abbigliamento
(6,9%), grazie anche alla crescita del 55,6% del brand Enyce. In Sud America
la diminuzione del 45,5% è riconducibile alle difficoltà in Argentina e
Messico (rispettivamente 75,3% e 40,4%), solo in parte bilanciate dalla
crescita del 4,9% in Brasile. In Estremo Oriente il fatturato aumenta del
16,2%, grazie al miglioramento del 27,1% delle vendite della Corea. Il
risultato operativo passa da una perdita di 6,8 ad un utile di 2,2 milioni,
anche per la riduzione dei costi di struttura (10,6 milioni) a seguito delle
azioni di ristrutturazione messe in atto nello scorso esercizio.
L'indebitamento finanziario netto è pari a 370,9 milioni, in aumento di
11,8 milioni rispetto ai 359,1 milioni al 31 dicembre scorso. Gft Net A
partire da questo trimestre i dati di Valentino e Revedi non sono inclusi
nel perimetro del Gruppo. I ricavi netti passano da 115,9 a 61,2 milioni;
tale contrazione è attribuibile, oltre che all'uscita di Valentino e Revedi,
alla cessione del ramo d'azienda Sahzà e alla sensibile diminuzione dei
ricavi relativi alle licenze Calvin Klein Usa ed Europa in fase di chiusura,
mentre migliorano del 3% i risultati di Joseph Abboud nonostante la
perdurante criticità del mercato dell'abbigliamento negli Stati Uniti. Il
risultato operativo, pur rimanendo negativo, migliora da 9,3 a 0,4 milioni,
a seguito del contenimento dei costi di struttura, del sensibile progresso
di Joseph Abboud e dell'uscita del gruppo Valentino. L'indebitamento
finanziario netto al 31 marzo è di 82,3 milioni (70,9 considerando la
situazione nel pro-forma) rispetto ai 272,8 milioni alla fine del pari
periodo dello scorso esercizio; il miglioramento è dovuto principalmente
alla cessione del gruppo Valentino. HdPnet I ricavi netti ammontano a 0,2
milioni. Il risultato operativo, negativo per 3,4 milioni, sconta i costi di
nuovi progetti i cui ricavi si manifesteranno nel prosieguo dell'esercizio.
La posizione finanziaria netta è positiva per 7,1 milioni (11,6 milioni al
31 dicembre scorso). br> Fatti di rilievo del 1° trimestre Le operazioni
rilevanti portate a termine dal Gruppo, sono: - nel mese di gennaio RCS
Periodici ha ceduto la partecipazione in Edif, joint venture paritetica tra
Rcs e Hachette, con una plusvalenza pari a 26,4 milioni; - nel mese di
febbraio Gft Net ha ceduto il 100% delle società Revedi SpA e Revedi SA a
Mariella Burani Fashion Group per un controvalore di 3,7 milioni; - nel mese
di febbraio Rcs Libri ha acquistato da Il Sole 24 Ore le attività di
editoria scolastica Calderini ed Edagricole; - nel mese di marzo Gft Net ha
raggiunto un accordo con il gruppo Marzotto per la cessione dell'intera
partecipazione nella Valentino, il cui attivo netto è stato valutato 240
milioni inclusi i debiti finanziari (di cui 155 milioni verso il gruppo HdP)
che verranno integralmente rimborsati al closing. Il perfezionamento
dell'operazione è soggetto all'approvazione dell'Autorità Antitrust; - nel
mese di marzo HdP ha acquisito da Il Sole 24 Ore il gruppo Sper, nel cui
perimetro di transazione rientrano Finwork (Radio Italia Network), Cnr e Agr,
per un valore di 44,5 milioni. Eventi successivi al 31 marzo Nel mese di
aprile HdP ha raggiunto un accordo con Monrif e la famiglia Monti Riffeser
per acquisire il 5% del capitale di Poligrafici Editoriale, nell'ambito di
un'intesa che prevede di aumentare la partecipazione sino al 10%. HdP ha
attualmente acquisito n. 10,4 milioni di azioni, pari al 7,85 del capitale
di Poligrafici Editoriale, con un investimento di circa 25 milioni. Sono
inoltre proseguiti gli acquisti di azioni HdP. Al 10 maggio le azioni
proprie in portafoglio sono n. 21,9 milioni, pari al 2,99% del capitale
ordinario. Alla stessa data l'investimento complessivo ammonta a 74,4
milioni. Prevedibile evoluzione dell'attività per l'esercizio in corso In
merito alla prevedibile evoluzione dell'andamento nella parte residua
dell'esercizio, si segnala che il primo trimestre indica che i negativi
trend del mercato per la raccolta pubblicitaria, già manifestatisi nello
scorso esercizio, non mostrano ancora segnali di attenuazione. A questi si
sommano, da un lato, gli effetti della riduzione delle diffusioni di
quotidiani e periodici cui si contrappongono, dall'altro, i benefici
derivanti dalla prosecuzione del trend positivo della vendita dei libri.
Considerato l'avanzamento delle trattative per la dismissione di Fila e
delle attività residue di Gft Net, ove queste dovessero trovare una
positiva conclusione, si confermerebbe, come già anticipato, la previsione
di miglioramento del risultato.
TRIMESTRALE
DADA: FATTURATO CONSOLIDATO PROFORMA (INCLUDENDO CLARENCE) PARI A CIRCA 7,3
MILIONI DI EURO PESA L'EFFETTO STAGIONALITÀ SUI RISULTATI ECONOMICI
Firenze, 14 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Dada S.p.A
(Nuovo Mercato, Milano: DA), una delle principali Internet Company Italiane,
in occasione del C.d.A. del 26 aprile 2002 ha esaminato ed approvato la
Relazione Trimestrale al 31 marzo 2002, i cui dati di sintesi erano già
stati esaminati e comunicati come preconsuntivo in occasione del Cda
precedente l'assemblea ordinaria e straordinaria del 26 aprile 2002. Il
Gruppo Dada ha registrato nei primi tre mesi del 2002 un Fatturato
Consolidato Proforma (includendo Clarence) pari a circa 7,3 milioni di Euro.
L'analisi del breakdown del fatturato totale del primo trimestre 2002
evidenzia il ruolo importante dell'area di affari B2B che ha prodotto circa
4,6 milioni di Euro di fatturato, unitamente al mercato consumer B2C il cui
fatturato è stato di oltre 2 milioni di Euro. Nello stesso trimestre del
precedente esercizio il fatturato di Dada S.p.A è stato di 6,6 milioni di
Euro. Il Mol consolidato proforma (includendo Clarence ) al 31/3/2002 è
stato di -1,66 milioni di Euro, in miglioramento rispetto al quarto
trimestre 2001 (-2,2 milioni di Euro). La Posizione Finanziaria netta
consolidata al 31 marzo 2002 risulta positiva per oltre 19,5 milioni di
Euro. Questi in sintesi i dati economici: Ricavi Consolidati a 6,7 milioni
di Euro (Proforma a 7,3 milioni di Euro includendo Clarence) Ebitda
consolidato pari a circa -1,7 milioni di Euro (Proforma a -1,6 milioni di
Euro includendo Clarence) in miglioramento rispetto al precedente trimestre
(-2,2 milioni di Euro) Divisione Application Portal, incentrata sul network
di portali che ruota intorno a superEva e Clarence, con oltre 500.000
visitatori diversi ogni giorno e oltre 7 milioni di unique visitors mensili,
si conferma tra i leader di mercato. DADad, lanuova concessionaria
pubblicitaria del Gruppo, consolida la sua presenza nel mercato dell'IP-
Advertising Divisione E-Business Solutions: consolidamento dell'Area
Consulting, focalizzata sull'elaborazione di progetti innovativi, in
particolare Intranet e Community per grandi Gruppi In crescita il numero dei
clienti, tra cui importanti Multinazionali nei settori del largo consumo,
della finanza e dell'editoria Divisione ASP Services: si conferma leader di
mercato in Italia e uno dei principali player in Europa, con oltre 17.000
nuovi domini registrati nel primo trimestre 2002 e una base di oltre 140.000
domini registrati. Divisione Mobile Services: al lancio da parte di Tim la
commercializzazione della soluzione wireless email GPRS Blackberry prodotta
da Rim grazie alla collaborazione e allo sviluppo di Wireless Solutions del
Gruppo
DADA.
REPLY S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO LA RELAZIONE
TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002. IL PRIMO TRIMESTRE SI CHIUDE CON RISULTATI IN
CRESCITA PER TUTTI I PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI.
Milano, 15 maggio 2002 - Fatturato per 18 milioni di Euro (+40% rispetto ai
12,9 milioni di euro al 31 marzo 2001), Ebitda per 2,9 milioni di Euro (+29%
rispetto a 2,2 milioni di euro nel primo trimestre 2001), Ebit per 2,2
milioni di Euro (+29% rispetto a 1,7 milioni di euro nel primo trimestre
2001). Il Consiglio di Amministrazione di Reply S.p.A (Milano, Nuovo
Mercato: Rey), si è riunito oggi per esaminare ed approvare i dati relativi
al primo trimestre dell'anno 2002. Reply, società leader in Italia nel
settore dell'E-Business, ha conseguito al 31 marzo 2002 un fatturato
consolidato pari a 18 milioni di Euro, in aumento del 40% rispetto ai 12,9
milioni di euro nel primo trimestre del 2001, un Margine Operativo Lordo per
2,9 milioni di Euro (+29% rispetto a 2,2 milioni di euro), e un Ebit, al
netto dell'ammortamento dei costi di quotazione, per 2,2 milioni di Euro
(+29% rispetto a 1,7 milioni di euro). La posizione finanziaria netta al 31
Marzo 2002 è di 15,9 milioni di Euro. "I primi mesi del 2002,
caratterizzati da condizioni di mercato piuttosto difficili per tutti gli
operatori, si sono conclusi in modo positivo per Reply - ha commentato al
termine del CdA il Presidente di Reply, Mario Rizzante - Questo ci permette
di presentare agli azionisti buoni risultati trimestrali. Da gennaio ad oggi
abbiamo consolidato i nostri rapporti con grandi clienti e gruppi
industriali, sviluppando, tra gli altri, nuovi e importanti progetti con
e-Biscom, H3G, Mediaset, Omnitel-Vodafone, SAI, Reale Assicurazioni,Telecom,Toro
Assicurazioni, Tnt e Wind." "Riteniamo che le strategie di
sviluppo che abbiamo impostato sulle aree del Crm, Scm e nell'ambito della
realizzazione e gestione di applicazioni multicanale - ha continuato il
Presidente di Reply - ci consentiranno di consolidare e migliorare
ulteriormente la nostra posizione nel mercato dei servizi per l'E-Business.
Per quanto riguarda le nuove iniziative stiamo già ottenendo dei buoni
risultati dalla recente linea dedicata al settore Bancario e Assicurativo.''
''A medio termine - ha concluso Mario Rizzante - crediamo nello sviluppo che
avranno le soluzioni Mobile. E' questo infatti un mercato che si preannuncia
sempre più interessante e promettente, e per cui Reply sta strutturando una
offerta specifica in termini di applicazioni e servizi dedicati.'' Fondata
nel giugno del 1996 Reply opera con una struttura a rete di società,
ciascuna specializzata per linea di offerta. Le attività del Gruppo si
concentrano nelle aree dell'e-business consulting (consulenza strategica,
organizzativa e di processo), dell'e-business communication (comunicazione
multimediale e servizi di web-marketing) e dell'e-business implementation
(progettazione e implementazione di sistemi internet, portali, siti e
applicazioni mission critical in architettura multicanale). Reply ha inoltre
sviluppato sistemi di software proprietario e stipulato parallelamente
significativi accordi di collaborazione con alcuni dei maggiori
"software vendor" mondiali. Reply è quotata al Nuovo Mercato di
Borsa Italiana dal 6 dicembre 2000.
APPROVATA
LA TRIMESTRALE DI AIR DOLOMITI: FATTURATO: 32,8 MILIONI DI EURO; RISULTATO
OPERATIVO: -0,6 MILIONI DI EURO. APRILE ANCORA IN CRESCITA: ASK + 27,8%,
PASSEGGERI + 18,8%
Milano, 15 maggio 2002 - In data odierna il Consiglio di Amministrazione di
Air Dolomiti S.p.A. Linee Aeree Regionali Europee ha approvato la relazione
trimestrale al 31 marzo 2002, che evidenza un fatturato di 32,8 milioni di
Euro. I costi operativi totali risultano pari a 25,1 milioni di Euro, mentre
L'Ebitdar (Margine operativo al lordo degli ammortamenti, accantonamenti e
canoni di leasing), del trimestre è pari a 8,8 milioni di Euro. La
riduzione rispetto all'intero anno 2001 della sua incidenza sul fatturato è
contenuta in 3,2 p.p., (dal 29,9% al 26,7%), nonostante la stagionalità
renda strutturalmente il primo trimestre quello caratterizzato da minori
margini di redditività operativa. L'Ebit chiude in negativo di 0,6 milioni
di Euro; gli oneri finanziari (pari a 0,5 milioni di Euro), la cui incidenza
sul fatturato diminuisce all'1,6% dal 4,3% dello scorso esercizio portano il
risultato ante imposte ad attestarsi per 1 milione di Euro in territorio
negativo, esclusivamente a causa dei già richiamati fattori legati alla
stagionalità. Nel primo trimestre 2002 il volume dei passeggeri di linea ha
segnato un aumento del 17,4% rispetto al primo trimestre 2001, mentre
l'attività produttiva totale in termini di ore volate è cresciuta del
18,5%. Il Load factor di linea del trimestre è stato pari al 49,9%, in
leggera diminuzione rispetto lo stesso periodo del 2001, principalmente a
seguito di fattori meteorologici che hanno influenzato l'operatività nel
mese di gennaio, nonché dell'introduzione di nuove rotte e alla conseguente
forte crescita della capacità offerta. Alcide Leali, Presidente di Air
Dolomiti, ha così commentato i buoni risultati ottenuti: "I dati
operativi ed economici del primo trimestre 2002 premiano ancora una volta la
strategia lungimirante di Air Dolomiti che dopo l'11 settembre ha saputo
reagire prontamente al mutato scenario di mercato, aumentando la capacità
offerta in controtendenza rispetto al mercato e sfruttando agilmente le
nuove opportunità competitive. Il fatturato del primo trimestre, che non può
essere rapportato in misura proporzionale all'intero esercizio 2001 a causa
della forte stagionalità che caratterizza la Società, è in linea con le
nostre previsioni e ci permette di confermare i target per l'anno in corso:
ad oggi è quindi possibile prevedere per il 2002 il raggiungimento di un
numero totale di passeggeri sui voli di linea di oltre 1.050.000, un
fatturato di oltre 160 milioni di Euro, un Ebitdar e un Ebit in crescita.
Inoltre, un ridotto impatto della gestione finanziaria ed una consistente
riduzione del carico fiscale, benefici della legge Tremonti, portano a
prevedere che il 2002 si chiuderà con un risultato netto positivo". La
Compagnia diffonde i dati preliminari di traffico per il mese di
aprile.
Dati preliminari di traffico aprile 2001 2002
|
|
|
|
|
aprile
|
|
2001
|
2002
|
Variazione %
|
|
|
|
|
Voli
di Linea
|
|
|
|
Passeggeri
|
73.559
|
87.447
|
18,8%
|
Load Factor
|
57,2%
|
55,2%
|
- 2 p. p.
|
Voli
|
2.437
|
2.984
|
22,4%
|
Ore volate
|
3.787
|
4.621
|
22%
|
ASK (000)
|
84.001
|
107.386
|
27,8%
|
RPK (000)
|
48.128
|
59.367
|
23,3%
|
Attività
Complessiva
|
|
|
|
Voli
|
2.499
|
3.054
|
22,2%
|
Ore Volate
|
3.884
|
4.727
|
21,7%
|
Passeggeri
|
75.427
|
89.437
|
|
Durante
il mese di aprile 2002 Air Dolomiti mostra dati di crescita ancora una volta
molto positivi: i passeggeri di linea sono aumentati del 18,8% rispetto allo
stesso mese dell'anno precedente e la domanda misurata in Rpk (Revenue
Passengers Kilometres) ha segnato un ragguardevole +23,3% rispetto allo
stesso mese dell'anno scorso. Il dato più interessante del mese appena
trascorso riguarda l'offerta, espressa in Ask (Available Seat Kilometres)
che ha raggiunto una crescita pari a + 27,8% rispetto al dato aprile 2001.
La forte crescita degli Ask conferma la strategia di sviluppo e la
diminuzione momentanea del load factor: rispetto allo stesso mese dell'anno
passato, Air Dolomiti ha incrementato la flotta jet di 4 unità (portando a
5 i Crj attualmente operativi) con un evidente impatto sugli Ask e il
conseguente calo del coefficiente di riempimento. Il dato, che segna
comunque una crescita rispetto al mese di marzo 2002 di ben 3 punti
percentuali, è quindi da imputarsi allo sviluppo del progetto jet ed è in
linea con il piano di crescita. Il 31 marzo inoltre è partito l'orario
estivo con novità operative: l'8 aprile è decollato il primo collegamento
diretto tra Verona e Madrid ed il 13 aprile è partito il volo Venezia -
Berlino. Sono stati inoltre perfezionati ed incrementati orari e frequenze
di molti voli già operati. Il 2002 si è aperto all'insegna di nuovi
riconoscimenti internazionali. Dopo i due Diamond Awards ricevuti a gennaio,
il Gold Mercury e l'Overall Award a febbraio, dalla Germania è appena
giunta un'altra buona notizia: il 18 aprile i lettori di Capital hanno
assegnato ad Air Dolomiti il primo posto assoluto per quel che riguarda il
servizio di bordo e il terzo posto per la qualità in generale tra tutte le
compagnie operanti in Europa.
ASSOGESTI
( ASSOCIAZIONE GESTORI PATRIMONI IMMOBILIARI) BILANCIO 2001CON ATTIVAZIONE
DEL SITO WEB ASSOGESTI.IT
Roma, 15 maggio 2002 - Nel corso dell'assemblea Assorgesti, il presidente
prof. Cesare Ferrero ha illustrato i principali avvenimenti che hanno
caratterizzato la vita associativa del 2001.Compagine associativa. Nei primi
mesi dell'anno il Consiglio Direttivo ha preso atto delle dimissioni di 5
Soci (Nuova Ciemme, Geis, Gefi - fiduciaria romana, L'immobiliare, Progetti
Europa & Global) ai quali si sono aggiunte in seguito Aler di Milano ed
Arte di Genova. Nei mesi di ottobre e dicembre vi è stato un nuovo sviluppo
della compagine associativa con l'ingresso di alcuni dei principali
operatori del mercato (Aedes, Consap, Norman 95). E' stato, inoltre,
espresso un orientamento favorevole alla manifestazione di interesse ad
associarsi avanzata da parte dei Gruppi Romeo e Condotte. Sulla base di uno
studio sul mercato immobiliare elaborato dalla Sda Bocconi l'Associazione ha
predisposto un proprio documento programatico qui riassunto in estrema
sintesi: attività informative: raccolta, elaborazione e diffusione delle
informazioni riguardanti la gestione dei patrimoni immobiliari ed i
patrimoni stessi; attività promozionali: iniziative volte a sviluppare la
funzione di rappresentanza dell'Associazione ed indirettamente degli
Associati; azioni volte alla difesa degli interessi del settore e degli
Associati; attività operative: centro servizi per gli Associati. Nel mese
di maggio il pof Cesare Ferrero subentrava all'avv. Migliore. Modifiche
statutarie Proprio nel corso della citata Assemblea dell' 8 maggio 2001 fu
decisa la possibilità di iscrizione anche ai soggetti privati
Proprietari/Gestori di grandi patrimoni immobiliari. Fu anche introdotta la
possibilità di iscrizione quali Soci aderenti di quelle Imprese che - pur
non operando in modo globale ed integrato - svolgessero significativamente
una o più delle attività che rientrano nella gestione. Il Consiglio
Direttivo di luglio, nel confermare nell'incarico di Segretario delle
riunioni il Sig. Coizet, ha condiviso la necessità di ricostituire una
struttura operativa che potesse dare il giusto apporto allo sviluppo
dell'Associazione. E' stato, quindi, nominato quale Segretario Generale il
dott. Crisafi che da subito si è messo all'opera ponendo in essere una
serie di azioni che hanno contribuito a rifondere in molti Soci il senso di
appartenenza all'Associazione ed a recuperare l'attenzione di altri
operatori. Lo stesso, inoltre, è stato designato quale rappresentante
Assogesti in Fita-Confindustria, andando ad affiancare l'ing. Triglia Ct. Da
luglio sino alla fine dell'anno sono apparsi articoli/notizie sia sulle
principali agenzie di stampa (Adnkronos, Asca, ecc.), sia sui quotidiani
(Sole 24 Ore, Stampa, Corsera, Mf, ecc.) sia sui periodici (Mondo,
Costruire, ecc.). Particolare successo ha riscosso il convegno "sulle
regole ed i servizi del mercato immobiliare" organizzato insieme a
Nomisma nel corso del Proseg Italia tenutosi a Lingotto Fiere di Torino
(settembre). L'associazione ha partecipato ed stato distribuito il materiale
illustrativo nel corso del consueto Rapporto sul Mercato Immobiliare
organizzato a S. Margherita Ligure da Scenari Immobiliari (settembre);
inoltre, nel mese di novembre Assorgesti è stata presente alla Rassegna
Immobiliare di Roma - Rimi 2001. E' stato devoluto un contributo all'Airc -
l'Associazione per la ricerca sul cancro (oltre, all'aspetto di solidarietà
vi è stato un ritorno di immagine in quanto l'Airc ha provveduto a
pubblicizzare la circostanza nei messaggi augurali di fine anno). Piano
operativo 2002 Il Consiglio Direttivo ha approntato e, quindi, sottoposto
all'Assemblea il piano operativo 2002 contenete le azioni per realizzare le
attività previste nel documento programmatico (attività informative:
report informativi, convegni , monitoraggio e segnalazione gare,
aggiornamenti normativi, ecc; attività promozionali: collaborazioni con
associazioni/università/strutture private, rapporti con la stampa e le
istituzioni, ecc. attività operative: costituzione di una struttura
operativa per l'erogazione dei servizi agli Associati, ecc.). Sono stati
rinnovati i Membri del Consiglio Direttivo (dott. Benedetti, dott. Camerani,
dott. Cimatti, dott. Milone, prof. Nassi, dott. Pendoli, avv. Romeo, ing.
Triglia; Past Presidente: avv. Migliore) e del Collegio dei Revisori (prof.
Potito - Presidente; dott.ssa Falappa, dott. Tagliavia; supplenti: dott.ssa
Attardi e rag. Giugliano). Sono state avviate le azioni per il recupero
crediti nei confronti di alcuni Soci e/o ex Soci (Agied, Arte Genova, Csc -
centro servizi casa, Geis, Immobiliare, Romana Amministrazione Immobiliare).
La previsione di bilancio per il 2002 è stata contenuta nell'iniziale somma
di euro 154937,06 / lire 300.000.000 (con precisazione che l'attivo di
bilancio 2001 andrà ad implementare detto budget per il perseguimento delle
azioni associative previste per il c.a.). Il processo riorganizzativo
dell'Associazione è proseguito con l'individuazione di una sede autonoma
per Assogesti (ospite prima di Risanamento Napoli e, quindi, di Ipi).
Attraverso un contratto di domiciliazione legale con uso dei locali si è
stata trovata una soluzione a basso contenuto di spesa per le strutture
operative associative (Piazza Cola di Rienzo n. 92). Proprio a fine anno,
sempre per la migliore visibilità di Assogesti, è stato attivato il nuovo
sito www.assogesti.it /com in
lingua italiana ed inglese (in forma ridotta per essere implementato nel
2002).
DIGITAL
BROS SPA: APPROVATI DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE I DATI DELLA
TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2002 CON RICAVI CONSOLIDATI PARI A 11,667 MILIONI DI
EURO (+39% SUI RICAVI DELLO STESSO PERIODO 2001).
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Digital Bros,
Gruppo di Digital Entertainment quotato al Nuovo Mercato, ha oggi approvato
la relazione trimestrale al 31 marzo 2002. Il primo trimestre 2002 si è
chiuso con ricavi consolidati pari a 11,667 milioni di Euro:+39%
l'incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In
particolare, l'attività distributiva italiana ha segnato un progresso dei
ricavi del 68% attestandosi a 11,256 milioni di Euro contro i 6,692 milioni
di Euro dell'anno precedente. Dal punto di vista reddituale l'Ebitda
consolidato positivo è pari a 0,333 Milioni di Euro in aumento rispetto ai
meno 1,71 milioni di Euro dell'anno precedente. Il trend positivo è stato
registrato anche a livello di Ebit che risulta essere a meno 0,086 Milioni
di Euro in netta crescita rispetto all'anno precedente (-2,369 Milioni di
Euro). Il positivo andamento è riflesso dal forte incremento della
redditività della attività tradizionale di distribuzione italiana di
videogiochi che passa da un Ebit negativo di 1,19 Milioni di Euro nel primo
trimestre 2001 ad un Ebit positivo di 0,536 Milioni di Euro. Tale margine
compensa le perdite dovute agli investimenti, per altro attese dal piano
industriale, generate dall'attività di televisione digitale Game Network.
Quasi a break even a livello di Ebit le attività di on-line gaming che non
hanno potuto interamente esprimere il proprio potenziale (il secondo gioco
on-line a pagamento "Myth of Soma" è entrato in fase commerciale
nel corso dello scorso aprile). L'utile prima delle imposte è a meno 0,597
Milioni di Euro in crescita rispetto ai meno 2,335 Milioni di Euro dello
stesso periodo del 2001. Posizione finanziaria netta consolidata invariata
rispetto al 31 dicembre 2001 e pari a meno 11,091 milioni di Euro.
L'Amministratore Delegato, Raffaele Galante ha così commentato:
"Questi risultati rappresentano i primi frutti del progetto di
contenimento dei costi posto in essere a partire dal secondo semestre 2001 e
la vivacità del mercato ben prima del lancio delle nuove consolle Microsoft
Xbox (marzo 2002) e Nintendo GameCube (maggio 2002) e dell'allargamento
della base istallata di Sony Playstation 2. Tale vivacità sarà
ulteriormente stimolata nel corso del secondo semestre dalla politica
commerciale delle case produttrici di hardware di riposizionamento del
prezzo delle console".
GRUPPO
CREMONINI: RICAVI CONSOLIDATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2002 IN CRESCITA DEL 23,1%
(336 MILIONI DI EURO). EBITDA +64% E EBIT A 3,2 MILIONI DI EURO ( -2,3
MILIONI DI EURO NEL 2001). FORTE CRESCITA IN TUTTI I SETTORI OPERATIVI DEL
GRUPPO.
Castelvetro di Modena, 14 Maggio 2002 - Il Gruppo Cremonini ha chiuso
positivamente il primo trimestre 2002 con ricavi totali consolidati pari a
336 milioni di Euro, in crescita del 23,1% rispetto ai 273 milioni di Euro
del 1° trimestre 2001. L'Ebitda ha registrato un incremento del 64%
rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, raggiungendo i 16,1
milioni di Euro, contro i 9,8 milioni di Euro del 1° trimestre 2001. L'Ebit
si é attestato a 3,2 milioni di Euro, rispetto ai -2,3 milioni di Euro
dell'esercizio precedente, con un incremento pari a 5,5 milioni di Euro.
Tali risultati, ottenuti in un contesto di mercato contraddistinto da una
generale stasi dei consumi alimentari, derivano da una forte crescita di
tutti i settori operativi del Gruppo, distribuzione, produzione e
ristorazione e confermano l'elevata competitività raggiunta da tutte le
aziende nei relativi business. Il settore della produzione ha contribuito in
maniera determinante ai risultati raggiunti con ricavi totali pari a 173,4
milioni di Euro, in crescita del 37,9% rispetto a 125,7 milioni di Euro del
1° trimestre 2001. La netta ripresa del settore produzione è
particolarmente evidente se si esamina il margine operativo lordo che ha
raggiunto 8,1 milioni di Euro nel 1° trimestre 2002, in crescita del
+552,1%, rispetto a 1,2 milioni di Euro del 1° trimestre dell'esercizio
precedente. Il risultato operativo è ritornato positivo per 1,5 milioni di
Euro, rispetto ai -5,1 milioni di Euro dello stesso periodo del 2001, con un
incremento di 6,6 milioni di Euro. Superata definitivamente la crisi "Bse"
il Gruppo ha saputo cogliere le nuove opportunità di sviluppo derivanti
dall'evoluzione del mercato, caratterizzato da una domanda qualitativamente
più esigente, grazie soprattutto alle infrastrutture tecnologiche e di
processo, tra le più moderne in Europa, che lo rendono un interlocutore di
riferimento del settore. I ricavi del settore distribuzione sono cresciuti
del 13,2%, attestandosi a 127,8 milioni di Euro rispetto ai 112,9 milioni di
Euro del 2001. Il margine operativo lordo è aumentato del 35,4%, portandosi
a 5,3 milioni di Euro, rispetto ai 3,9 milioni di Euro del 1° trimestre
2001. Il risultato operativo ha raggiunto i 2,0 milioni di Euro nel 1°
trimestre 2002, contro i 0,7 milioni di Euro del periodo precedente. Il
settore della ristorazione ha fatto registrare un incremento dei ricavi del
3,5% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, passando da
40,1 milioni di Euro a 41,5 milioni di Euro. Il margine operativo lordo si
è attestato a 3,2 milioni di Euro contro i 4,0 milioni di Euro del 2001 (-
21,4 %), mentre il risultato operativo è passato da 2,6 milioni di Euro del
1° trimestre 2001 a 1,4 milioni di Euro nel 2002. L'andamento della
marginalità risente principalmente dell'effetto legato al rinnovo di alcuni
contratti mirante soprattutto a favorire l'allungamento della durata delle
concessioni connesse all'attività di ristorazione nelle stazioni
ferroviarie. Nella ristorazione on-board si segnala l'importante
aggiudicazione della gara per i servizi di ristorazione a bordo dei treni ad
alta velocità Thalys che collegano la Francia con il Belgio, l'Olanda e la
Germania, la cui gestione inizierà dal prossimo mese di giugno. Il Gruppo,
grazie a tale aggiudicazione, si colloca al secondo posto in Europa nel
mercato della ristorazione a bordo treno. Questi, in sintesi, i principali
dati contenuti nella relazione trimestrale al 31/3/2002, che il Consiglio di
Amministrazione di Cremonini S.p.A. ha approvato oggi a Castelvetro di
Modena. Cremonini, con oltre 4.300 dipendenti, è uno dei più importanti
gruppi alimentari in Europa, con attività focalizzate in tre aree di
business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il
Gruppo, con ricavi totali per 1.364,9 milioni di Euro nel 2001, è leader
assoluto in Italia nella commercializzazione e distribuzione al foodservice
di prodotti alimentari e nella produzione di carni bovine e prodotti
trasformati a base di carne. Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore
della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella
ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie.
ZUCCHI
LA TRIMESTRALE: FATTURATO CONSOLIDATO DI TALE 91 MILIONI DI EURO (92,2
MILIONI DI EURO IL PERIODO PRECEDENTE)
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo
Zucchi S.p.A. leader europeo nella produzione e distribuzione di biancheria
per la casa, ha approvato ieri la relazione sull'andamento della gestione
del primo trimestre 2002. Il fatturato consolidato di tale periodo è stato
di 91 milioni di Euro (92,2 milioni di Euro quello dello stesso periodo del
precedente esercizio). L'utile operativo consolidato è risultato di 2,7
milioni di Euro rispetto a 6,4 milioni di Euro del primo trimestre 2001.
L'utile operativo è risultato di 2,7 milioni di Euro, in netta riduzione
rispetto ai 6,4 milioni di Euro del primo trimestre 2001, principalmente a
causa della diminuita redditività del settore nobilitazione e del settore
prodotti finiti, quest'ultimo limitatamente al mercato francese. Il
trimestre ha registrato una perdita di 1,2 milioni di Euro contro un utile
netto di 1 milione di Euro nel corrispondente periodo del 2001. Gli
investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali del periodo sono
ammontati a 6 milioni di Euro (5,5 milioni di Euro nel primo trimestre 2001.
L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31.3.2002 si è ridotto
rispetto al 31.12.2001 passando da 82,8 milioni di Euro a 80,7 milioni di
Euro. L'andamento stagionale del fatturato, tradizionalmente più elevato
nel quarto trimestre dell'anno, fa rilevare risultati infrannuali
scarsamente rappresentativi del prevedibile andamento annuale. Il buon
portafoglio ordini prodotti finiti e semilavorati aumenterà il fatturato in
Europa, compensando le difficoltà di mercato in Francia e nell'attività di
nobilitazione. "La buona presenza dei nostri marchi in Italia e in
Francia dove il Gruppo ha quote di mercato rilevanti - ha dichiarato il
Presidente Giordano Zucchi - ci inducono a sviluppare le esportazioni in
aree più ampie dove vediamo maggiori possibilità di crescita. Da qui la
decisione di concludere - come abbiamo fatto nei mesi scorsi - dei contratti
di licenza mondiali con Armani e Ferrari, due nomi mitici del "Made in
Italy", e con Philippe Starck, alfiere del nuovo design europeo, che ha
progettato una linea completa di biancheria per la casa e complementi di
arredo che consentiranno uno sbocco di mercato complementare alla
tradizionale distribuzione del Gruppo. In sostanza, ci siamo assicurati tre
nomi molto noti e carismatici per crescere là dove i marchi del Gruppo sono
meno conosciuti. Questi progetti si svilupperanno negli ultimi mesi
dell'anno per consolidarsi nel prossimo esercizio spostando una ulteriore
parte del fatturato nell'area dei prodotti di alta gamma".
TRIMESTRALE
CARDNET: CORE BUSINESS VERSO IL CONSOLIDAMENTO, RISULTATI DI FINE ESERCIZIO
PREVISTI IN LINEA CON LE ATTESE RICAVI A 5,1 MILIONI DI EURO (+ 10% RISPETTO
AL PRIMO TRIMESTRE 2001)
Arese, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di CardNet Group
(NM:CDN), il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo e
personalizzazione di soluzioni informatiche per la emissione e gestione di
Card, ha approvato ieri i dati relativi all'andamento della società nel
primo trimestre del 2002. I ricavi consolidati per il trimestre appena
concluso sono stati pari a 5,4 milioni di euro, (+10% rispetto allo stesso
periodo del 2001 e +36% rispetto al periodo 1 ottobre - 31 dicembre 2002),
con un Ebitda negativo per 1,4 milioni di euro essenzialmente a causa degli
acquisti e dei costi necessari all'avviamento dello stabilimento in
Sardegna. La posizione finanziaria netta è risultata negativa per 22,5
milioni di euro a fronte dei 15,9 milioni di euro registrati al 31 dicembre
2001. Il Gruppo attende entro qualche mese il versamento della seconda parte
del contributo Legge 662 per un importo di circa 4 milioni di euro ed un
altro pari a 2,3 milioni di euro relativo al contributo Legge 488. Il
risultato netto, negativo per 3 milioni di euro, è fortemente condizionato
(per oltre un terzo) dagli ammortamenti che il Gruppo sostiene per il nuovo
stabilimento oltre che dagli oneri della quotazione. Si ritiene quindi che
per la fine dell'esercizio, in presenza di un fatturato maggiore, questi
saranno più facilmente assorbiti. Il fatturato cresce, in controtendenza
rispetto ai competitor ed arrivando quasi a raggiungere in tre mesi quanto
realizzato nell'intero secondo semestre del 2001 (i ricavi per il periodo 1
luglio - 31 dicembre 2001 erano infatti pari a 5,9 milioni di euro); questo
testimonia come stiano giungendo i primi risultati del lavoro di
trasformazione del gruppo, grazie all'avvenuta partenza della produzione di
card (e all'aggiudicazione di importanti commesse con operatori di telefonia
cellulare in paesi extra UE, a riprova del nuovo ruolo internazionale di
CardNet). Sui conti ha tuttavia pesato il persistere del momento negativo
che riguarda il settore della telefonia e dei semiconduttori a livello
mondiale, ma con un impatto attenuato dalla struttura dei costi del Gruppo
CardNet. In momenti di domanda in calo il Gruppo si avvantaggia anche in
rapporto ai suoi principali concorrenti di una struttura particolarmente
snella e flessibile, ed alla concentrazione della produzione in due unità
produttive di card. Il conto economico di CardNet S.p.A., la società del
Gruppo che controlla l'impianto produttivo, è stato fortemente influenzato
dagli ammortamenti che hanno pesato sul trimestre. Positive a livello di
margine operativo e di utili sono invece le altre realtà del Gruppo: la IPM,
CardNet Swiss e Matica. La produzione in Sardegna è comunque una voce
importante, con circa 3 milioni di carte prodotte al 31 marzo; alla stessa
data il portafoglio ordini ammontava a circa 7,5 milioni di euro. Per il
2002 l'azienda ribadisce l'obiettivo di chiudere l'esercizio sociale a fine
giugno (dal momento che CardNet adotta l'esercizio 1° luglio - 30 giugno)
con ricavi consolidati per circa 20 milioni di euro. Nella seconda metà
dell'anno poi, con il miglioramento dei settori di riferimento per le
attività del Gruppo si dovrebbero avere benefici in linea con le previsioni
del management, che restano quelle di una crescita (come già avvenuto in
questo quarter) con percentuali a doppia cifra trimestre sul trimestre.
Infolink: www.cardnetgroup.com
PROGETTO
DI RISTRUTTURAZIONE GRUPPO BIPIELLE
Lodi, 15 maggio 2002 - Il progetto di ristrutturazione del Gruppo Bipielle,
approvato dal consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Lodi lo
scorso 20 marzo, prosegue il proprio iter. Come comunicato al mercato in
data 21 marzo, il piano finalizzato ad aumentare la redditività e creare
valore per tutti gli azionisti porterà alla costituzione di due società,
Bipielle Retail, che deterrà il controllo di tutte le società che svolgono
attività bancaria tradizionale, e Bipielle Investimenti che sarà attiva
nell'Investment Banking, con Efibanca e Bipielle Santander Sim; nel Consumer
Banking, con Bipielle.Net, Bipielle Ducato, Bipielle Fondicri Sgr e Bipielle
Ducato Leasing; e nell'Estate Services, con Bipielle Real Estate.
L'accentramento delle partecipazioni non bancarie del Gruppo Bipielle avverrà
dapprima mediante l'acquisizione da parte di Banca Popolare di Lodi del
controllo maggioritario del capitale sociale di Investimenti Immobiliari
Lombardi Spa - società quotata in borsa - attraverso il lancio di un'OPA al
prezzo di euro 4,38 e successiva fusione per incorporazione della stessa con
Iccri - Bfe, società risultante dalla fusione per incorporazione di
Bipielle Center, Bipielle Ducato e Iccri-Banca Federale Europea nella Banca
Popolare Di Crema, già approvata dalle rispettive assemblee. IIL rimarrà
quotata in borsa anche dopo la fusione e sarà controllata da Banca Popolare
di Lodi assumendo la denominazione di Bipielle Investimenti S.p.A. . In
relazione a questa operazione i consigli di amministrazione della Banca
Popolare Di Crema e di Investimenti Immobiliari Lombardi hanno approvato
nelle rispettive sedute di ieri il rapporto di cambio, sulla base delle
situazioni patrimoniali al 31 dicembre 2001 e tenuto conto delle relazioni
predisposte dai rispettivi advisor (Jp Morgan per Investimenti Immobiliari
Lombardi e Lehman Brothers per il Gruppo Bipielle), stabilendo: n. 13 azioni
Iil, da nominali Euro 1,04 cadauna, per ogni n. 1 azione Iccri-Banca
Federeale Europea, da nominali Euro 2,58, intendendosi per Iccri-Bfe la
società risultante dalla fusione per incorporazione di Bipielle Center,
Bipielle Ducato e dell'attuale Iccri-Banca Federale Europea nell'attuale
Banca Popolare Di Crema; un conseguente aumento di capitale di Iil per
massimi Euro 433.307.658,16 (a fronte degli attuali Euro 49.400.000)
rappresentato da massime n. 416.641.979 azioni ordinarie da nominali Euro
1,04 cadauna (contro le n. 47.500.000 attuali). Contestualmente il consiglio
di amministrazione di Iccri-Banca Federale Europea ha dichiarato unanime la
propria adesione, per quanto di sua competenza, alle linee del progetto di
ristrutturazione, ivi incluso il progetto di fusione.
CAD
IT PRIMO TRIMESTRE 2002 : PROSEGUE IL PERCORSO DI CRESCITA DEL GRUPPO
INFORMATICO VERONESE, NONOSTANTE IL RALLENTAMENTO DELLA DOMANDA DI
INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA INFORMATICA NEL PRIMO TRIMESTRE DI QUEST'ANNO
Verona, 15 maggio 2002 - Cad It chiude il primo trimestre 2002 con un valore
della produzione pari a 14,3 milioni di euro, il 9,5% in più rispetto al
primo trimestre 2001 In crescita la posizione finanziaria netta, pari a 41,4
milioni di euro, nonostante l'acquisizione di partecipazioni ed investimenti
in beni strumentali Il Consiglio di Amministrazione di Cad It SpA, società
leader nel mercato italiano del software finanziario, ha approvato ieri in
tarda serata la prima relazione trimestrale del 2002, che mostra una
crescita del valore della produzione del 9,5% nonostante un contesto di
mercato ancora condizionato da una contrazione della domanda di investimenti
in tecnologia informatica da parte delle banche e delle istituzioni
finanziarie. La relazione trimestrale approvata dal CdA riporta i seguenti
dati consolidati: un valore della produzione pari a 14,3 milioni di euro, in
crescita del 9,5% rispetto al primo trimestre 2001; un margine operativo
lordo pari a 2,7 milioni di euro, corrispondente al 19% del valore della
produzione; un utile ante imposte pari a 1,8 milioni di euro (12,9% del
valore della produzione). Nel corso del primo trimestre 2002 il Gruppo ha
incrementato notevolmente il livello di investimenti in attività di ricerca
e sviluppo, destinati ad arricchire la gamma di prodotti offerti. In
particolare gli investimenti in R&S, principalmente costituiti da costo
del personale, sono stati interamente imputati al conto economico del
periodo. Cad It rende noto, inoltre, che la posizione finanziaria netta
consolidata al 31 marzo 2002 ammonta a 41,4 milioni di euro, in crescita
dello 0,94% rispetto al valore registrato alla fine dell'esercizio
precedente, nonostante l'acquisizione di partecipazioni per un valore
complessivo di 180 mila euro ed investimenti in beni strumentali che hanno
comportato una spesa di 1,2 milioni di euro. Giuseppe Dal Cortivo,
Presidente di Cad It, ha dichiarato: "Nel corso del primo trimestre di
quest'anno abbiamo riscontrato un comportamento prudenziale da parte delle
banche italiane nei confronti degli investimenti in tecnologia informatica
ma, nonostante ciò, il valore della produzione a livello di Gruppo è
cresciuto in modo significativo. Questo risultato, unito alla visibilità e
credibilità che abbiamo oggi sul mercato, ci consente di mantenere
inalterate le nostre previsioni di un'ulteriore crescita dei ricavi nel
corso dell'anno, in modo particolare nel secondo semestre. Prevediamo
infatti per quel periodo una forte richiesta di alcuni nuovissimi prodotti
che stiamo proponendo in questi giorni alla clientela, tra i quali il
software Easyset, studiato per gestire una nuova generazione di messaggi
Swift, e Babele, software di business intelligence per il controllo di
gestione".
GRUPPO
ENGINEERING TRIMESTRE 2002: DECISO INCREMENTO DI RICAVI E PORTAFOGLIO
ORDINI, CHE RAGGIUNGONO RISPETTIVAMENTE I 57 MILIONI DI EURO (+23%) E I 140
MILIONI DI EURO (+30%).
Milano, 15 maggio 2002 - Il consiglio di amministrazione di Engineering
Ingegneria Informatica ha approvato ieri i dati al 31 marzo 2002. Il
fatturato di Gruppo, pari a 57 milioni di Euro, è cresciuto del 22,8 %
rispetto al corrispondente periodo del 2001. Il portafoglio ordini ha
superato i 140 milioni di Euro nel trimestre, con un incremento di oltre il
30% rispetto al 30 marzo 2001. In termini di budget annuale i contratti
acquisiti ad aprile superano i 180 milioni di Euro, e costituiscono oltre il
50% delle vendite programmate per l'intero anno. Il margine operativo lordo
- pari a 6,5 milioni di Euro - risulta in linea con i primi tre mesi
dell'anno precedente nonostante gli oneri per la ristrutturazione di
Engisanità. L'utile netto di pertinenza si attesta a 2,9 milioni di Euro
dopo aver effettuato accantonamenti per imposte pari a 2,4 milioni di Euro.
La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2002, positiva per 51,8 milioni
di Euro, è in diminuzione rispetto ai 53,1 milioni di Euro al 31 dicembre
2001 per effetto sia dell'acquisizione di azioni proprie per un controvalore
di circa 590.000 Euro, sia dell'ulteriore versamento a capitale sociale di
Famula on-line per circa 800.000 Euro. I risultati confermano la capacità
del gruppo di crescere a ritmi doppi rispetto al mercato.
BREMBO:
UN BUON TRIMESTRE PER BREMBO
Milano, 15 maggio 2002 - Il CdA della società ha esaminato nella riunione
odierna i risultati consolidati relativi ai primi tre mesi dell'esercizio. I
ricavi sono in crescita del 5,8% sul medesimo periodo dell'anno precedente,
e a parità di perimetro di consolidamento la crescita è di circa il 9%. Il
margine operativo lordo è del 16,8%, in crescita rispetto al 15,5%
dell'intero anno 2001, ed in calo rispetto al 18,3% del primo trimestre
dello scorso anno. Utile netto al 4,7% dei ricavi, invariato in valore
assoluto rispetto al primo trimestre 2001. In incremento anche il cash-flow
(utile netto più ammortamenti) che è di 17,9 milioni di euro, con una
incidenza sui ricavi del 12,1%, incrementato di circa il 6% in valore
rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Sviluppo dell'attività I
diversi segmenti di attività hanno conosciuto tendenze differenti tra loro
nel periodo in esame, nel loro complesso previste nel budget aziendale. Il
settore più dinamico è risultato quello dei freni per veicoli commerciali,
a seguito dell'introduzione di un progetto significativo nell'ultima parte
dello scorso esercizio. Buono anche lo sviluppo del settore dei freni per
autovetture di alta gamma, compensato parzialmente dal minore impulso dato
dalla società alle vendite di dischi freno al primo impianto. Positivo
sviluppo delle vendite al mercato del ricambio di dischi freno, mentre il
settore delle competizioni mostra ricavi in linea con lo scorso esercizio.
In rallentamento in questo primo trimestre il settore delle motociclette,
che risente dell'ulteriore aggiustamento dei livelli di produzione europei.
I livelli di attività delle diverse società operative sono risultati buoni
nel trimestre, con un elevato tasso di utilizzo dei mezzi produttivi. Nel
trimestre Brembo ha incrementato la partecipazione nella società messicana
Brembo Rassini, portandola al 76% dal precedente 51%, in linea con la
strategia di medio periodo. Attualmente Brembo opera con sette stabilimenti
in Italia e dodici all'estero, ai quali si aggiungono quattro società
tecnico-commerciali. I risultati della gestione I ricavi aumentano del 5,8%,
del 9% a parità di perimetro di consolidamento, a 147,5 milioni di euro. Si
rimanda ai prospetti allegati per l'analisi dei ricavi per area geografica e
per segmento di applicazione. Il costo del lavoro ha un'incidenza sui ricavi
del 18,4%, 27,2 milioni di euro in valore assoluto, simile a quella del
medesimo periodo dello scorso anno. Alla fine del trimestre risultavano
impiegati 3366 collaboratori, invariati rispetto al 31 dicembre 2001. Il
costo del venduto è pari al 64,8% dei ricavi, 95,6 milioni di euro,
incrementato rispetto al 63,3% del primo trimestre 2001. L'aumentata
incidenza trova la sua origine soprattutto nell'effetto della dismissione
della fonderia di ghisa intervenuta lo scorso anno. L'Ebit al lordo del
goodwill e degli altri elementi immateriali (Ebita) è pari al 10,6% dei
ricavi. Il margine operativo netto è pari a 13,8 milioni di euro, con
un'incidenza sui ricavi del 9,4%. In calo gli oneri finanziari rispetto al
primo trimestre dell'anno scorso, con un importo di 2 milioni di euro, 1,4%
sui ricavi, che si raffronta con l'1,8% di un anno fa. Le imposte sul
reddito previste per il periodo sono pari a 4,8 milioni di euro, con
un'incidenza del 41,4% sull'utile pretasse. L'utile netto, dopo interessi di
terzi per 0,1 milioni di euro, è pari a 6,9 milioni di euro, con una
incidenza sui ricavi del 4,7%, uguale a quella dell'intero esercizio 2001.
Gli investimenti in macchinari ed impianti nel periodo sono di circa 15
milioni di euro, mentre invariate risultano le immobilizzazioni finanziarie
rispetto al 31 dicembre 2001. In calo del 3% il livello delle scorte
rispetto al 31 dicembre, mentre le attività correnti registrano l'abituale
effetto stagionale del saldo clienti, in decisa crescita nel primo
trimestre, a 183,5 milioni di euro, rispetto ai 149 milioni di euro del fine
anno 2001. Tale importo, sostanzialmente motivato dall'aumentato fatturato
nei primi mesi dell'anno è infatti solo marginalmente superiore a quello
del primo trimestre dello scorso anno, pari a 171 milioni di euro. In
crescita pertanto anche l'indebitamento netto rispetto al 31 dicembre 2001,
che è a fine marzo pari a 175,4 milioni di euro, con un rapporto sul
patrimonio netto intorno all'unità. Prevedibile evoluzione dell'attività
Dopo un primo trimestre caratterizzato da una ulteriore crescita delle
vendite rispetto al pari periodo dell'anno precedente, anche nel corso del
mese di aprile si è registrato un positivo andamento degli ordini
complessivi ricevuti dai clienti. Si ritiene che nei prossimi mesi le
previsioni macroeconomiche di crescita dei tassi di interesse e di
inflazione inaspriranno ulteriormente la competizione e la pressione sui
prezzi. In questo contesto si ritiene comunque che Brembo possa raggiungere,
anche nei prossimi mesi, gli obiettivi pianificati, consolidando così la
crescita rispetto al precedente esercizio.
GRUPPO
CARRARO PRIMO TRIMESTRE 2002 : FATTURATO A 93,4 MILIONI DÌ EURO. UTILE
OPERATIVO IN CRESCITA A 4,2 MILIONI DI EURO
Campodarsego (Padova), 15 maggio 2002. Si è riunito oggi, sotto la
presidenza di Mario Carraro, il Consiglio di Amministrazione di Carraro SpA,
società leader mondìale nei sistemi per l'autotrazione, che ha esaminato
ì risultati dei primo trimestre 2002. In linea con le previsioni, con il
protrarsi della fase di debolezza dei principali mercati e settori di
riferimento, il fatturato consolidato dei Gruppo Carraro registra nei primi
tre mesi dell'esercizìo 2002 una flessione dei 3,3%, attestandosi a 93,4 mìlionì
di Euro, rispetto aì 96,6 milioni di Euro dello stesso periodo
dell'esercizio 2001. Particolarmente significativo nel primo trimestre è il
miglioramento della redditività operativa, effetto dei piano di razional
izzazio ne dei costi avviato già nello scorso esercizio e dei recupero di
efficienza della controllata Carraro Argentina, a seguito della riduzione
dei costi operativi e della ríacquistata competitívità delle espartazioni.
In dettaglio, l'utile operativo è pari a 4,2 milioni di Euro, con un'incídenza
sul fatturato dei 4,5%, in leggero incremento rispetto ai livelli raggìunti
nel primo trimestre 2001 (3,9 milioni di Euro, pari al 4,1 % dei fatturato)
e soprattutto in significativo migliorarnento rispetto al rìsultato
operativo percentuale di fine esercizio 2001 (2,4% del fatturato). Gli
ammortamenti (7,3 milioni di Euro) e glì ìnvestimenti (5,8 milioni di
Euro), rivolti principalmente ad attìvità dí mantenimento, sono rimasti
stabili. La posizione finanziaria netta registra un lieve incremento, per
effetto di un transitorio ìncremento dei capitale cìrcolante, ed è pari a
136,9 milioni di Euro (125 milioni di Euro al 31/12/2001). Per quanto
riguarda l'andamento dei singoli mercati, all'interno dei settore
off-highway crescono le vendite nel mercato agricolo, mentre in quello
on-highway regístrano un significativo incremento sia i prodotti destinati
ad automobili che quelli per camion. Il 79,5% delle vendite è stato
realizzato all'estero; nel dettaglio, le esportazioni hanno riguardato per
il 23,4% il Nordamerica, che resta il principale mercato di riferimento, per
i; 13,7% il mercato tedesco e per il 10,8% quello britannico. La produzione
destinata all'area europea, ltaha compresa, si attesta al 63,6%. In
particolare ìn ripresa sono le esportazioni dì Carraro Argentina verso il
Brasile e il Nord Amerìca, conseguenza positiva della svalutazione dei Peso
che ha permesso un importante recupero d'i competitività dei Gruppo
nell'area. Per quanto riguarda l'intero esercizio 2002, il portafoglio
ordini mostra un andamento positivo, legato princìpalmente alla dinamícità
e all'aumento dei volumì nel segmento agricolo, a cui fa riscontro la
debolezza della domanda nel construction equipment. Proseguirà nei prossimi
mesi il piano di riorganizzazione delle attività in corso in tutti gli
stabilimenti dei Gruppo, in fase avanzata in Italia e sostanzialmente
completato in Argentina, e l'implementazione dei nuovi sistemi di gestione
della supply chaín e degli a pprovvigíona menti (Carraro Privato Network),
che consentirà un ulteriore miglioramento della redditività, ottimizzando
i flussi tra gli attori della catena produttiva (fornitorì, clienti, Gruppo
Carraro). "Per i prossimi mesi " ha dichiarato Tiziana Votta,
Direttore Generale del Gruppo Carraro," prevediamo che, a fronte di un
leggero incremento del fatturato, in un contesto di mercato ancora debole,
vi sia una costante crescita della redditività, in linea con il primo
trimestre". "Come avevamo previsto` ha commentato Mario Carraro,
Presìdente del Gruppo , cominciano a vedersi i risultati positivi della
riorganizzazione e i primi segnali di una inversione di tendenza ín alcuni
settori di riferimento, destinata ad avere effetti più profondi. "Il
nostro obiettivo a breve" ha proseguito Mario Carraro "ò
continuare a recuperare efficienza e sviluppare ulteriormente la nostra
presenza in settori non tradizionali e ad alto valore aggíunto, come il
material handling, i componenti per ascensorí e scale mobili, te
piattaforme aereo e i veicoli industriali, in cui abbiamo cominciato a
registrare un significativo íncremento delle vendite già nel
2001".
RECORDATI:
FATTURATO RECORD NEL PRIMO TRIMESTRE 2002. VENDITE FARMACEUTICHE +25.6%.
EBIT +25.0%. PRESENTATI ALLA COMUNITA' FINANZIARIA OBIETTIVI 2002-2005
Milano, 15 maggio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Recordati
S.p.A. ha esaminato ieri i risultati consolidati relativi al primo trimestre
2002. Il fatturato del periodo risulta essere il più elevato realizzato in
un trimestre nella storia della società. Le vendite nette sono state pari a
euro 129,3 milioni, in crescita del 22,0 % rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente, sia per lo sviluppo dell'attuale portafoglio prodotti
(+13,7%) sia per il consolidamento della società Sophartex. Le vendite
internazionali hanno registrato un incremento del 18,8% e continuano a
costituire circa il 60% del totale. La crescita è stata particolarmente
significativa nel settore farmaceutico (+ 25,6%) sia per le vendite
realizzate in Italia che per quelle internazionali. Escludendo Sophartex
l'incremento sarebbe stato del 16,9 %. Hanno contribuito al positivo
andamento di questo settore i principali prodotti ed il successo nel lancio
di nuovi farmaci innovativi. Zanidip (lercanidipina), calcioantagonista
antiipertensivo originale, si è ulteriormente affermato sia in Italia,
Spagna e Francia, paesi nei quali Recordati ha presenze dirette, sia negli
altri paesi dove il prodotto è commercializzato. Il settore chimica
farmaceutica è cresciuto dell'1,1 % grazie all'incremento dei volumi in un
mercato che continua ad essere caratterizzato da una forte pressione sui
prezzi. Le spese di ricerca e sviluppo sono state pari a euro 10,0 milioni,
in incremento del 21,7% rispetto al 2001, soprattutto per le nuove attività
di sviluppo clinico di fase III dell'associazione fissa fra la lercanidipina
ed un altro farmaco antiipertensivo. L'ebitda, pari al 21,4% delle vendite,
è cresciuto da euro 22,6 milioni a euro 27,6 milioni (+22,0%), grazie
all'aumento della redditività del settore farmaceutico. L'utile operativo (Ebit),
pari al 14,2% delle vendite, è stato di euro 18,4 milioni con una crescita
del 25,0% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'utile netto,
pari al 7,6% delle vendite, è cresciuto da euro 8,3 milioni a euro 9,9
milioni con un incremento del 18,1%, meno elevato di quello della redditività
operativa essenzialmente per la maggiore incidenza fiscale. La situazione
patrimoniale è migliorata ulteriormente rispetto al 31 dicembre 2001 grazie
al cash flow generato dalla gestione. L'indebitamento netto al 31 marzo si
è ridotto a euro 36,3 milioni e il patrimonio netto ha raggiunto euro 223,2
milioni. Recordati ha presentato ieri agli analisti e operatori finanziari
ed alla stampa specializzata i risultati del primo trimestre 2002, le
previsioni per l'intero 2002 ed il piano per il periodo 2003-2005. Il gruppo
prevede di chiudere il 2002 con un fatturato superiore a euro 500 milioni,
raggiungendo quindi in anticipo di un anno l'obiettivo di crescita
comunicato nel maggio del 2000, tenuto anche conto dei recenti provvedimenti
di legge adottati in Italia in tema di prezzo dei farmaci. Questa
previsione, che si basa sull'attuale portafoglio prodotti e sull'attuale
struttura societaria, comprende anche la stima delle forniture iniziali per
Zanidip(r) negli U.S.A. Il gruppo delinea inoltre il piano di sviluppo per i
prossimi anni, nella previsione di un lancio di Zanidip(r) negli U.S.A. nel
2003, formulando un obiettivo di fatturato 2005 pari a euro 640 milioni, con
un ulteriore sensibile miglioramento dei risultati. Documentazione relativa
all'incontro è disponibile nelle sezioni Investor Relations e Sala Stampa
del sito www.recordati.it Commenti alla gestione - "I risultati del
primo trimestre 2002 confermano il positivo andamento del gruppo degli
ultimi anni determinato dall'attuazione di una politica di sviluppo basata
su internazionalizzazione e ricerca", ha affermato Giovanni Recordati,
Presidente. "La nostra presenza nei mercati internazionali - oggi il
60% del fatturato del gruppo è realizzato all'estero - ci svincola
dall'incertezza del mercato italiano e ci permette di continuare con
determinazione nell'espansione del gruppo e nell'attività di ricerca e
sviluppo di farmaci innovativi. Proprio in questi giorni stiamo compiendo
importanti passi avanti per l' affermazione del nostro farmaco
antiipertensivo Zanidip(r) in U.S.A. e Giappone, i due principali mercati
farmaceutici mondiali. Ieri abbiamo siglato due importanti accordi di
licenza per la sua commercializzazione in Giappone. Nei prossimi giorni,
nell'ambito del XVII Congresso Scientifico dell'American Society of
Hypertension, che si terrà a New York, saranno presentati i risultati di
diversi studi clinici su lercanidipina che ne sottolineano l'eccellente
profilo, soprattutto in termini di tollerabilità, rispetto ad altri
calciontagonisti."
BANCA
DI CREDITO COOPERATIVO DI BUSTO GAROLFO E BUGUGIATE CONVOCA
L'ASSEMBLEA
Milano, 15 maggio 2002 - Sono 1828 i soci chiamati ad approvare il bilancio
della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Bugugiate. L'assemblea
è stata fissata per domenica 19 maggio, ore 9,15, presso il cinema Galleria
di Legnano, in Galleria Ina, con il seguente ordine del giorno: approvazione
del bilancio 2001; conferimento a società di revisione dell¹incarico per
il biennio 2002/2003 di certificazione bilancio; regolamento elettorale /
comitato elettorale; nomina del collegio sindacale per il triennio 2002/2004
e determinazione emolumenti. Gianni Macchi, Direttore Generale Bcc di Busto
Garolfo e Buguggiate ha così commentato: "Il 2001 è stato un anno
intenso, che ha portato risultati lusinghieri. Il consiglio di
amministrazione ha già approvato il bilancio 2001, e ora lo sottopone
all'assemblea dei soci prevista per domenica 19 maggio. L'impegno del
Credito Cooperativo si concentra nel soddisfare i bisogni finanziari dei
soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e
della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. L¹obiettivo è
produrre utilità e vantaggi, creare valore economico, sociale e culturale a
beneficio dei soci e della comunità locale. Da ultimo, ritengo essenziale
sottolineare che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate investe il denaro nel
territorio dove lo raccoglie: in tal modo contribuendo direttamente alla
crescita dell'economia locale".
MACCHINE
PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE: NASCE ASSOFOODTEC LA NUOVA ASSOCIAZIONE
RAPPRESENTA IN SENO AD ANIMA UN SETTORE CHE FATTURA 3100 MILIONI DI
EURO
Milano, 15 maggio 2002 - Nasce in seno ad Anima Assofoodtec (Associazione
Italiana Costruttori Macchine, Impianti, Attrezzature per la Produzione, la
Lavorazione e la Conservazione Alimentare) che riunisce Comaca - Unione
Costruttori macchine per la lavorazione delle carni, Ucimac - Unione
Costruttori Italiani Macchine per il Caffè espresso ed Attrezzature per
bar, Unione Costruttori Affettatrici, Tritacarne ed Affini, Unione
Costruttori Impiantì Frigoriferi ed Ucma - Unione Costruttori Macchine per
l'Industria Alimentare. Il raggruppamento delle 5 unioni in un'unica realtà
associativa è la risposta ai costanti mutamenti dei mercati e alle sempre
più frequenti variazioni negli assetti societari delle imprese, che spesso
si concretizzano in accorpamenti di produzioni differenziate. Gli obiettivi
della neonata associazione sono una maggiore visibilità presso i pubblici
di riferimento, un ulteriore allargamento della rappresentatività a settori
e imprese attualmente esterni al sistema e una presenza più organica e
completa nei consessi nazionali ed internazionali. Obiettivi che si pensa di
raggiungere attraverso una considerevole attività negli ambiti
tecnico-normativo, economico - statistico, fieristico-promozionali e
comunicazione. Presidente di Assofoodtec è stato nominato Giacomo Togno,
che sarà affiancato dal Vice Presidente Enùlía Arosio. Gli altri membri
del Consiglio Direttivo sono Nereo Marzaro, Marco Nocivelli e Pietro Osnato.
Il settore degli impianti e attrezzature per la produzione, la lavorazione e
la conservazione alimentare, nel suo complesso, ha realizzato nel 2001 un
fatturato annuo di 3 100 milioni di euro, con una quota destinata all'export
pari a oltre 1900 milioni di euro (+4, 1 % sull'anno precedente) che
posiziona il nostro Paese al primo posto tra gli esportatori a livello
mondiale, davanti a Germania e Stati Uniti. Principale area di destinazione
delle esportazioni è l'Europa (63,5%), seguita da Asia (12%), Africa
(9,7%), America del Nord (8%), America del Centro Sud (5,1%) e Oceania
(1,7%). Il valore dell'export è pari a circa tre volte quello dell'import.
Si tratta di risultati ottenuti con un'offerta di prodotti variegata - si va
da macchine relativamente semplici a linee di produzione estremamente
sofisticate che non trovano concorrenza a livello mondiale - realizzata, da
imprese dalle dimensioni piuttosto diversificate (dalle multinazionali a
strutture di livello artigianale), tutte però in grado di garantire un
elevato grado di eccellenza in termini di innovazione tecnologica, qualità
del prodotto e servizio, e che puntano a divenire sempre più fornitori di
soluzioni per la clientela. "La nascita di Assofoodied' - sottolinea il
Presidente Giacomo Togno - "è il risultato di un ampio confrontofra
gli associati nell'intento di individuare soluzioni e creare sinergie che
consentano alle aziende italiane del comparto di affrontare con successo le
sfide del mercato globale ".
ENI:
AL VIA LA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE ELETTRICA ENIPOWER
A FERRERA ERBOGNONE (PV), LA PRIMA NUOVA CENTRALE IN ITALIA DOPO L'APERTURA
DEL MERCATO ELETTRICO ITALIANO.
San Donato Milanese, 15 maggio 2002 - E' stato inaugurato ieri a Ferrera
Erbognone, in provincia di Pavia, il cantiere per la costruzione della nuova
centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower. Si tratta della prima
nuova centrale realizzata in Italia dopo l'apertura del mercato elettrico
italiano. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il Presidente e
l'Amministratore Delegato dell'Eni, Gian Maria Gros-Pietro e Vittorio
Mincato, il Presidente e l'Amministratore Delegato di Enipower, Alfredo
Moroni e Giovanni Locanto. Le competenze progettuali del Gruppo Eni e
l'impiego di soluzioni all'avanguardia consentiranno di realizzare un
impianto di ridotto impatto ambientale e di elevata efficienza. La nuova
centrale, avrà una potenza di circa 1.000 megawatt e produrrà, a regime,
circa 8 miliardi di chilowattora all'anno. La centrale, inoltre, produrrà
energia termica (vapore) destinata ad uso industriale. L'impianto sarà
alimentato prevalentemente a gas naturale, ma utilizzerà come combustibile,
oltre al metano, anche il gas di raffineria prodotto dal vicino stabilimento
dell'Agip Petroli. La realizzazione della centrale comporta l'investimento
di 550 milioni di euro più 170 milioni di euro per l'impianto di
gassificazione di olii combustibili da realizzarsi nell'adiacente
raffineria. Il completamento della prima delle tre unità e la sua messa in
esercizio è programmato per la fine del 2003. Importanti i vantaggi
ambientali: la realizzazione della centrale elettrica è inserita in un
ampio programma di investimenti mirato a ridurre l'impatto ambientale degli
stabilimenti del gruppo Eni presenti nell'area tra Ferrera Erbogonone e
Sannazzaro de' Burgondi. Infatti, grazie all'utilizzo di tecnologie
innovative e alla riorganizzazione dell'area, le emissioni di ossidi di
zolfo verranno ridotte di circa 3.700 tonnellate l'anno. Inoltre l'impianto
di gassificazione porterà una riduzione del traffico veicolare di circa
20.000 autobotti all'anno. " L'apertura di questo cantiere - ha
dichiarato l'Amministratore Delegato dell'Eni, Vittorio Mincato - segna per
l'Eni l'inizio di una avventura in un settore di attività in un certo senso
nuovo, ma complementare al core business oil & gas del Gruppo. La strada
prescelta è di realizzare nei nostri siti industriali nuova capacità di
produzione di energia elettrica, facendo leva soprattutto sulla possibilità
di operare in regime di cogenerazione con nuovi gruppi a ciclo combinato
alimentati a gas ad alta efficienza e cioè con un rendimento energetico
pari a circa una volta e mezza quello degli impianti tradizionali, circa il
55-57 per cento contro il 38 per cento".
COMUNITÀ
EUROPEA CARBONE E ACCIAIO: 1952 - 2002" CONFERENZA NAZIONALE - TERNI,
VIDEOCENTRO, 16-17 MAGGIO 2002
Terni 15 maggio 2002 - Un appuntamento con la storia. Quella dell'Europa,
quella di un Trattato in grado cinquant'anni fa di rilanciare l'economia di
molti paesi orientando la crescita e lo sviluppo delle industrie del carbone
e dell'acciaio, quella di migliaia di lavoratori che dall'immediato
dopoguerra in avanti hanno visto riconosciuti i propri diritti e beneficiato
della "scelta di pace" di molte nazioni attraverso la
riconversione di industrie di guerra. E' la storia della Ceca (Comunità
europea del carbone e dell'acciaio) che il 16 e 17 maggio p.v. verrà
rivisitata a Terni, presso il Videocentro di Piazzale Bosco, in un convegno
che, proprio nei giorni in cui il Trattato giunge a naturale scadenza,
intende ricordare le sue principali tappe e i suoi maggiori risultati con
una particolare attenzione all'Italia, uno dei paesi fondatori insieme a
Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Una sorta di commiato
ufficiale che vuole essere la celebrazione di una delle pietre miliari nella
costruzione europea, pronta adesso a lasciare spazio ai nuovi Trattati
Europei dopo aver mostrato la propria vitalità in mezzo secolo durante il
quale ha creato regole europee nel settore del carbone e della siderurgia al
servizio di industriali, consumatori e lavoratori. A Terni, città prescelta
per la sua ricca tradizione carbo-siderurgica e per essere tutt'oggi uno dei
centri europei della produzione di acciaio, confluiranno i massimi esperti
della materia, rappresentanti della Comunità europea, studiosi e politici
che andranno a dibattere, a partire dall'istituzione della cosiddetta
"Europa dei Sei", sul ruolo della Ceca nel processo di
integrazione europea, sugli aspetti economici e politico-istituzionali
nell'ambito del rapporto tra Italia e Ceca, sul passaggio ai nuovi Trattati
Europei, sulle prospettive comunitarie nell'ambito della siderurgia e dell'approvigionamento
energetico. Il convegno, che verrà preceduto mercoledì 15 dalla penultima
seduta della storia del Comitato consultivo della Ceca attualmente
presieduto da Enrico Gibellieri, è stato organizzato dalla Regione
dell'Umbria, dall'Icsim (Istituto per la cultura e la storia d'impresa), dal
Comune e dalla Provincia di Terni, dal Comitato Consultivo Ceca, sotto la
direzione scientifica del professor Luciano Tosi dell'Università degli
Studi di Perugia e del professor Ruggero Ranieri dell'Università di
Manchester e presidente della "Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation"
di Perugia. Quest'ultima istituzione culturale, particolarmente sensibile ai
temi della Seconda Guerra Mondiale e della storia dell'integrazione europea,
figura insieme alla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea tra i
soggetti che hanno voluto fornire un significativo contributo a questo
incontro di caratura internazionale. "L'obiettivo - hanno spiegato in
sede di presentazione dell'evento il presidente del Comitato consultivo
Ceca, Enrico Gibellieri, e il presidente dell'Icsim, Franco Giustinelli -
oltre a delineare un primo bilancio dei risultati di questo organismo in
Europa ed in Italia, è quello di offrire uno spunto di riflessione
politico-istituzionale sui nuovi traguardi della costruzione europea e sugli
sforzi che questi richiedono alle realtà regionali e locali, non senza
tralasciare un doveroso tributo a coloro che hanno voluto e fondato la
Ceca".
TECNIMONT
E PROTECMA CEDUTE A FALCK PER 250 MILIONI DI EURO
Milano, 15 maggio 2002 - E' stato firmato ieri il contratto di vendita a
Falck dell'intero capitale sociale di Tecnimont al prezzo di 244,1 milioni
di euro. Al momento del trasferimento, Tecnimont avrà acquistato da Edison
il 100% di Protecma al prezzo di 5,9 milioni di euro. Il pagamento avverrà
in tre rate: la prima rata di 15 milioni di euro è stata versata al momento
della sottoscrizione del contratto; la seconda rata, pari a 129,1 milioni di
euro, verrà pagata alla data del trasferimento di Tecnimont; la terza rata,
pari all'importo residuo di 100 milioni di euro, verrà versata alla
scadenza del secondo anno successivo al trasferimento delle azioni. Tale
pagamento sarà garantito da una fideiussione bancaria a prima richiesta. Il
contratto è condizionato all'autorizzazione dell'antitrust. Al netto degli
accantonamenti e degli oneri accessori, Edison realizzerà una plusvalenza
pari a circa 30 milioni di euro nel bilancio d'esercizio e di circa 90
milioni di euro nel bilancio consolidato. Tali plusvalenze saranno
registrate nei bilanci dell'esercizio 2002. Con questa operazione Edison
migliora la sua posizione finanziaria netta di circa 210 milioni di euro,
tenendo conto del deconsolidamento delle disponibilità finanziarie di
Tecnimont e di Protecma. Tecnimont è una società di ingegneria presente
nei principali mercati mondiali nel campo dell'impiantistica e delle
infrastrutture e nella tecnologia del gas. In 25 anni di attività, ha
realizzato oltre 350 impianti in 67 paesi nei cinque continenti. Attualmente
la società dispone di un portafoglio ordini di circa 1.500 milioni di euro
e di circa 1.800 dipendenti. Protecma è una società di ingegneria
specializzata nello sviluppo di progetti energetici e nella costruzione di
centrali termoelettriche. Nel 2001 ha occupato 48 addetti.
NASCE
SAME DEUTZ-FAHR INDIA IL GRUPPO DI TREVIGLIO RILEVA IL 100% DELL'AZIENDA
INDIANA SAME GREAVES LTD
Treviglio, 14 maggio 2002 - Same Deutz-Fahr Group, quarto gruppo al mondo e
leader in Italia nel mercato dei trattori agricoli con i marchi Same,
Lamborghini, Hürlimann e Deutz-Fahr, già partner al 50% nell'azienda
indiana Same Greaves Ltd., specializzata nella produzione di trattori e
motori diesel, ha rilevato l'intero pacchetto azionario prendendone il pieno
controllo. Same Deutz-Fahr Group ha incrementato negli ultimi due anni le
proprie quote di mercato arrivando nel 2001 al 14% in Europa e al 26% in
Italia, dove è diventata leader nei primi mesi del 2002. Di conseguenza
l'ulteriore sviluppo delle attività commerciali ed industriali nei mercati
extra europei consolida l'obiettivo strategico del Gruppo di Trevigio per
una ulteriore fase di crescita. La Same Deutz-Fahr India consente
all'azienda di confermare la propria vocazione internazionale rafforzando la
sua presenza nel sub continente indiano che rappresenta uno dei più
importanti mercati per i trattori agricoli. L'operazione India si è
realizzata con un investimento di 13 milioni di Euro in un mercato di circa
150.000 trattori, equivalente come volumi al mercato europeo. Il pieno
controllo permetterà di sfruttare la potenzialità dell'azienda,
permettendo di raggiungere nei prossimi 5 anni una produzione di circa
10.000 unità all'anno. I prodotti copriranno una gamma che va dai 30 ai 60
cavalli pienamente in grado di soddisfare le esigenze del mercato indiano,
centrato tra i 30 e i 35 CV, segmento che da solo rappresenta circa l'80%
della richiesta. Lo stabilimento di produzione, situato a Ranipet, nella
regione del Tamil nel sud dell'India, ha circa 160 dipendenti ed è diretto
da Marco Plebani, già da due anni a capo della Same Greaves Ltd. "La
nascita della Same Deutz-Fahr India - ha dichiarato il Presidente Vittorio
Carozza - sottolinea la nostra volontà di accelerare l'espansione sui
mercati extraeuropei. Un ulteriore investimento che conferma la azienda come
riferimento nel settore ". La Same Deutz-Fahr India produrrà trattori
e motori diesel oltre che per l'India, per il Nepal, per lo Sri Lanka e per
l'Indonesia. "L'India è infatti il punto di riferimento per il mercato
asiatico sia da un punto di vista produttivo che commerciale - ha affermato
Massimo Bordi, Amministratore Delegato del Gruppo - L'acquisizione del 100%
della Same Greaves ci permetterà di realizzare le strategie di sviluppo di
mercato e di prodotto fino ad ora inespresse. L'obiettivo è quello di
raggiungere una quota sul mercato indiano del 5% nei prossimi tre anni
". La Same Deutz-Fahr Group ha compiuto 75 anni, ha un fatturato nel
2001 di 820 milioni di Euro. Produce oltre 28.000 trattori annui in quattro
stabilimenti: in Italia (a Treviglio), in Germania (a Lauingen), in Polonia
(nei pressi di Lublino) e in India (a Ranipet). Il 90% del fatturato è
realizzato in Europa; ha 2.500 addetti, 9 consociate estere e una rete di
vendita e assistenza di 3.000 dealers.
SAME
DEUTZ-FAHR IL PROFILO
Treviglio, 15 maggio 2002 - Same Deutz-Fahr ha compiuto nel 2002 75 anni.
Fondata a Treviglio nel 1927 dall'ing. Francesco Cassani appartiene alla
famiglia Carozza. Con i marchi Same, Lamborghini, Hürlimann e Deutz-Fahr è
la quarta società al mondo e leader in Italia nel mercato di trattori
agricoli. La società inoltre progetta, costruisce e vende motori diesel in
tutto il mondo. La strategia del Gruppo, da sempre basata sulla capillarità
distributiva internazionale e sulla efficace dislocazione produttiva nel
mondo, produce la propria gamma in quattro stabilimenti: in Italia a
Treviglio, in Germania a Lauingen, in Polonia nei pressi di Lublino e in
India a Ranipet. La presenza diffusa permette all'azienda di Treviglio di
essere a contatto diretto con i mercati per progettare e produrre trattori
in grado di soddisfare tutte le esigenze e sviluppare le richieste degli
operatori agricoli. L'innovazione tecnologica proposta nel corso degli anni
e premiata presso le più importanti fiere internazionali del settore ha
saputo garantire la principale priorità del cliente finale: l'affidabilità
e la funzionalità del trattore e del motore diesel. Motorizzazioni moderne,
cabine autolivellanti, cambi automatici e trasmissioni a variazione continua
hanno permesso un forte sviluppo dei quattro marchi, salvaguardando il
corretto posizionamento di ognuno di essi nel rispetto di una complementare
presenza sul mercato. Investimenti nell'area dei servizi e dell'assistenza
per un totale di circa 7 milioni di Euro negli ultimi due anni hanno portato
ad una ristrutturazione del sistema ricambi alla luce delle più recenti
tecnologie logistiche. Un chiaro segnale di una maggiore attenzione al
livello di servizio nei confronti del cliente finale. Il pieno controllo
della Same Greaves Ltd in India e l'investimento negli USA con la creazione
di una Filiale commerciale confermano la strategia di sviluppo nei paesi
extra europei. Le alleanze con le tedesche ZF e Deutz, aziende leader
mondiali specializzate rispettivamente nella tecnologia delle trasmissioni e
dei motori diesel, rafforzano il progetto dell'elevato livello qualitativo
alla base dei trattori del Gruppo Same Deutz-Fahr. Tecnologia, innovazione,
affidabilità, qualità e un elevato standard di servizi al cliente sono
alla base dello sviluppo come priorità strategica. La gamma prodotto è
completa e comprende modelli da 25 a 260 cavalli per qualsiasi tipo di
utilizzo compresi i trattori specialistici e cingolati. La vocazione
all'innovazione porta il Gruppo ad un costante impegno di investimenti in
R&D fino a raggiungere il 3% del fatturato con l'impiego di 170 addetti.
Il fatturato nel 2001 è stato di 820 milioni di Euro con la produzione di
oltre 28.000 trattori. Il fatturato si realizza per il 90% in Europa dove
Same Deutz-Fahr ha raggiunto una penetrazione del 14% del mercato nel 2001
con una crescita di circa 2 punti nei primi mesi del 2002 pur in presenza di
un mercato in calo di oltre il 7%. In Italia le quote di mercato sono state
sempre in crescita dall'anno 2000 passando dal 24% al 25% nel 2001 fino a
raggiungere nei primi 3 mesi del 2002 il 28%, ponendo Same Deutz-Fahr quale
leader del mercato. Il Gruppo impiega 2.500 addetti, ha 9 Consociate Estere,
circa 100 Importatori che coprono tutti i 5 i continenti con una rete di
vendita e assistenza di 3.000 dealers. Presidente è il dott. Vittorio
Carozza, Amministratore Delegato l' ing. Massimo Bordi e il Consiglio di
Amministrazione è composto dal Prof. Marco Vitale, dal dott. Marzio Saà,
dal dott. Fabio Virgilii, dal dott. Otgerus
Van Der Nap e dall'ing. Gerald
Hampel.
FISCO:
NUOVO MODELLO PER EMERSIONE DEL LAVORO IRREGOLARE
Roma, 15 maggio 2002 - Il ministero dell'Economia ha pubblicato on-line il
nuovo modello per la ''Dichiarazione di emersione automatica del lavoro
irregolare''. Il modello, sostituisce quello approvato con il decreto del 15
novembre 2001, puo' essere presentato dai titolari di reddito d'impresa e di
reddito di lavoro autonomo che, per lo svolgimento delle proprie attivita',
hanno impiegato lavoratori non adempiendo agli obblighi previsti dalla
normativa fiscale e contributiva. http://www.agenziaentrate.it/documentazione/emersione/index.htm
ALESSANDRA
GRIMALDI RICEVE LA "MELA D'ORO".
Milano, 15 maggio. Alessandra Grimaldi, figlia dell'armatore Aldo e
responsabile marketing di Gnv - Grandi Navi Veloci, ha ricevuto la
"Mela d'Oro", riconoscimento assegnato dal premio Marisa
Bellisario alle donne che si sono distinte nella vita politica, economica e
sociale del Paese. Tra le 24 donne insignite, Alessandra Grimaldi è l'unica
esponente del mondo dello "shipping" o armatori di navi.
IL
LIBRO BIANCO DELLA DIFESA
Roma, 15 maggio 2002 - Il ministero della Difesa ha pubblicato sul proprio
sito web il Libro bianco 2002 della Difesa. Il volume nasce dalla volonta'
del Governo di fare il punto sulla situazione delle Forze Armate e
dell'intero settore della Difesa in funzione del nuovo quadro geo-politico
delineatosi dopo gli attentati dell'11 settembre contro gli Stati Uniti
d'America. Infolink: http://www.difesa.it/librobianco/2002/indice.htm
SERVIZIO
CIVILE: UNA SCELTA CHE CAMBIA LA VITA
Roma, 15 maggio 2002 - "Servizio civile nazionale: Una scelta che
cambia la vita. Tua e degli altri", e' questo lo slogan della campagna
informativa realizzata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri sul tema
del Servizio civile. L'obiettivo della campagna e' quello di informare i
giovani sulla possibilita' di investire un anno della loro vita, in Italia o
all'estero, nel volontariato, da quello ambientale, nel settore della
forestale o dei vigili del fuoco, all'assistenza ai tossicodipendenti e
malati di Aids. Per maggiori informazioni: http://www.serviziocivile.it/
http://www.palazzochigi.it/servizi/conferenze/ram/07-05-2002-1200.ram
MILANO:
ALMENO L'ACQUA NON È CARA... TRA I COMUNI MAGGIORI PIÙ CARI: MONZA (802
LIRE/M3), DESIO (690), SEREGNO (617)
Milano, 15 maggio 2002. L'acqua a Milano costa meno. Monza è tra le più
care della provincia: nella bolletta del 2000, un consumo medio annuale di
200 m3 costava più di 280.000£, 80.000£ in più rispetto a Milano. Le
tariffe dell'acqua e l'attuale situazione che questo settore sta vivendo
sono stati trattati al convegno su "I Servizi Idrici, gestioni e
tariffe fra regime transitorio delle deliberazioni Cipe e Legge Galli"
che si è svolto alla Camera di Commercio di Milano. E ora col progetto
Acquachiara della Camera di Commercio arriva un software per il controllo
delle tariffe idriche e il sito internet www.acquachiara.camcom.it. "Il
progetto Acquachiara - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, Segretario
Generale della Camera di Commercio di Milano - vuole essere il primo passo
per creare una rete di supporto sul tema delle tariffe idriche. Una rete che
in prospettiva potrà arricchirsi delle esperienze di tutte le Camere di
Commercio, e potrà contribuire ad informare il consumatore e soprattutto
consentire un miglior dialogo con gli enti e le imprese che gestiscono il
servizio idrico, e con le Autorità che concorreranno alla piena
applicazione della Legge Galli, innovativa del settore". L'acqua a
Milano e Provincia - A sorpresa a Milano l'acqua costa meno che in
provincia. In base ai dati della Camera di Commercio di Milano relativi alle
tariffe di 158 comuni (su 188) riferite all'anno 2000, l'acqua a Milano è
tra le meno care. Milano si classifica al quinto posto con una tariffa media
di 287 Lire/ m3, che rimane invariata dal 1995. Tra le tariffe medie più
salate tra i comuni della provincia con più di 30.000 abitanti, quella
stabilita a Monza (802 Lire/m3, cresciuta del 141%, da 566 Lire/ m3, nel
1995), ma anche a Desio (690), Seregno (617), Cesano Maderno (608), Lissone
(588), seguita da Corsico e Limbiate (475). La tariffa si abbassa a Sesto,
Cinisello, Cologno, Paderno, Bollate, Rozzano, Pioltello, Segrate, Donato e
Bresso (431). Per economicità, includendo i comuni con meno di 30.000
abitanti, troviamo al primo posto il Comune di Gaggiano (187 Lire/m3),
seguito da San Vittore Olona (217 Lire/ m3), Vittuone (242 Lire/ m3) e
Turbigo (279 Lire/ m3). Il controllo della Camera di Commercio - Tra i
compiti di controllo del mercato svolti dalla Camera di Commercio, c'è
anche il controllo delle tariffe applicate per l'acqua potabile, le
fognature e la depurazione. Il Cipe (Comitato Interministeriale per la
Programmazione Economica) stabilisce il valore massimo applicabile alle
tariffe, e le Camere di Commercio, nelle provincie di competenza,
controllano che tali limiti non vengano superati. Il "Progetto
Acquachiara" - La Camera di Commercio di Milano, insieme alle Camere di
Commercio di Bergamo, Bologna e Viterbo, con il Patrocinio di Unioncamere,
ha creato il "Progetto Acquachiara". Un sistema che ha visto
queste quattro Camere impegnate per realizzare una rete che consenta il
controllo delle tariffe dell'acqua venendo incontro alle esigenze del
consumatore e delle imprese. Il "Progetto Acquachiara" ha già
realizzato un software per il controllo delle tariffe idriche e un sito
internet: www.acquachiara.camcom.it, con anche i prezzi dell'acqua comune
per comune negli ultimi cinque anni, divenuto punto di riferimento per le
Camere di Commercio di tutte le provincie italiane e per gli operatori del
settore.
DA
ECOELIT ARRIVA UN IMPORTANTE CONTRIBUTO PER L'AMBIENTE: 32 TONNELLATE DI
BATTERIE E PRODOTTI ELETTRICI ED ELETTRONICI SOTTRATTE ALLO SMALTIMENTO IN
DISCARICA.
Milano, 15 maggio 2002 - Ecoelit, nato nel 1996 ad opera di un gruppo di
Aziende del settore elettroutensili, è il Consorzio che in Italia si occupa
del recupero e riciclaggio di batterie ricaricabili e di prodotti elettrici
ed elettronici giunti a fine vita. Ecoelit ha creato una struttura in grado
di facilitare al massimo la raccolta di questi prodotti esausti nel totale
rispetto delle normative vigenti. A tal fine, al personale dei Centri
Raccolta è stata fornita un'adeguata informazione, in modo che ogni
operatore coinvolto nell'attività del Consorzio possa conoscere tutti gli
aspetti normativi relativi alla gestione dei rifiuti pericolosi. Ad oggi il
Consorzio ha istituito numerosi punti di raccolta dislocati sul territorio
nazionale e precisamente: 154 sono rappresentati da centri che producono,
nella loro attività, rifiuti pericolosi quali le batterie (per esempio, i
riparatori); 12.000 sono esercizi che svolgono la sola funzione di rendere
disponibile per i loro clienti/utilizzatori il cassonetto dove depositare
gli accumulatori scarichi. Si tratta, quindi, di negozi e grande
distribuzione della catena di vendita di apparecchi e batterie. Lo
stoccaggio - Una volta terminata la fase di raccolta, il Consorzio si
incarica di trasportare i rifiuti pericolosi presso i centri autorizzati per
lo stoccaggio, da dove le batterie vengono periodicamente inviate alla
società francese S.N.A.M., un impianto industriale specializzato nel
recupero di metalli da riutilizzare nella produzione di nuovi accumulatori.
Il recupero dei metalli - Attraverso opportuni processi, infatti, cadmio,
nickel e litio presenti negli accumulatori raccolti da Ecoelit, possono
essere estratti e purificati in modo da essere riutilizzati per la
produzione di batterie nuove. Questo è ciò che la S.N.A.M., società
francese, è in grado di fare, con elevata efficienza. Non solo, quindi,
grandi quantità di metalli pericolosi non raggiungono, attraverso vie
scorrette di smaltimento, suoli e corpi idrici: il riciclaggio comporta
anche un vantaggioso risparmio in termini di risorse naturali. I prodotti
elettrici ed elettronici giunti alla fine del loro ciclo di vita vengono
raccolti presso i 154 Centri Raccolta e da qui inviati al disassemblaggio,
al fine di separare le componenti fondamentali (plastica, ferro, rame) e
avviarle al recupero. Metalli e plastiche possono, infatti, rientrare come
materie prime secondarie in alcuni processi produttivi. Questa operazione è
stata affidata a una cooperativa sociale di Liscate, "Vita Vera",
che fornisce assistenza a ragazzi portatori di handicap. Sono questi stessi
ragazzi che, con l'aiuto e la sorveglianza di volontari, disassemblano, in
tutta sicurezza, i prodotti, seguendo dei percorsi guidati. Per il loro
lavoro, Ecoelit riconosce un compenso adeguato. L'impegno ambientale sposa
l'impegno sociale. Marco Arnaboldi, presidente di Ecoelit, dichiara:
"Le batterie ricaricabili smaltite in modo improprio rappresentano un
pericolo per l'ambiente, perché possiedono elevati contenuti di metalli
tossici, quali cadmio, nickel e litio; inoltre, sono presenti altre
componenti inerti ma assolutamente non biodegradabili. Grazie al lavoro di
Ecoelit, 24 tonnellate di accumulatori esausti e circa 8 di prodotti
elettrici ed elettronici giunti a fine vita sono state sottratte allo
smaltimento in discarica. E non è che l'inizio: questo dato, infatti,
rappresenta solo il 10% di quanto si potrebbe recuperare se ci fosse una
maggiore attenzione e consapevolezza del problema".
IL
CANADA FA PRESSIONE PER LE CONCESSIONI RELATIVE AL PROTOCOLLO DI KYOTO
Madrid, 15 maggio 2002 - Il Canada potrebbe seguire gli Usa e ritirarsi dal
Protocollo di Kyoto sul cambiamento climatico, se non vengono accordate le
principali concessioni respinte dall'Unione europea. Nel corso di un
incontro dei ministri dell'UE, tenutosi il 9 maggio a Madrid, il primo
ministro canadese Jean Chrétien ha dichiarato che non può ratificare il
trattato "fino a che non saranno chiariti alcuni punti". Tra di
essi figura la richiesta del Canada di ottenere "carbon credits"
in base al protocollo sull'esportazione di gas naturale ed energia
idroelettrica verso gli USA, concessione respinta dall'Unione europea. Il
Canada sostiene che tali esportazioni sostituiranno l'utilizzo di carbone
nelle centrali elettriche statunitensi. Secondo il Canada, poiché la
combustione del gas produce meno biossido di carbonio rispetto a quella del
carbone, ciò comporterebbe un minore apporto al riscaldamento globale da
parte degli USA. Una portavoce del commissario europeo per l'Ambiente Margot
Wallström ha dichiarato che l'UE in questa fase si oppone a qualsiasi
rinegoziato, affermando: "Riteniamo che si tratti di una strada
estremamente pericolosa ed equivarrebbe a rimettere in discussione l'intero
accordo". La portavoce ha asserito che l'UE inviterà il Canada a
sottoscrivere l'accordo il più presto possibile, aggiungendo che solo così
sarà possibile trarre vantaggio dai meccanismi degli scambi previsti dal
protocollo. Inoltre ha dichiarato che l'Ue è "fiduciosa" che il
Canada non si unirà agli Usa nel rifiuto del protocollo di Kyoto e potrà
ratificare l'accordo che ha contribuito a negoziare. La portavoce ha
aggiunto che il Canada, assieme a Russia e Giappone, riveste un ruolo
importante al fine di raggiungere il tetto della ratifica da parte di 55
paesi che rappresentano il 55 per cento delle emissioni, senza il quale il
protocollo non può entrare in vigore.
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