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29 MAGGIO 2002

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PER SOSTENERE LE PMI OCCORRONO PIÙ POLITICHE PENSATE "IN PICCOLO" 

Bruxelles, 29 maggio 2002 - Secondo quanto emerso da una conferenza tenutasi il 23 maggio a Bruxelles, sebbene la Carta europea per le piccole imprese abbia contribuito alla creazione di un ambiente più mirato nell'ambito del quale le Pmi (piccole e medie imprese) possono operare, occorre fare di più per sostenere "la spina dorsale dell'economica europea". Se non verrà dedicata maggiore attenzione alle esigenze delle Pmi, è altamente probabile che l'Europa manchi l'obiettivo di Lisbona, ovvero diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il 2010. Poiché in Europa le Pmi rappresentano una percentuale dell'economia molto più elevata rispetto a quella degli Stati Uniti e del Giappone, rafforzare la competitività di tali aziende significa rendere competitiva l'Europa, è stato affermato durante la conferenza. Secondo alcuni partecipanti, i cambiamenti politici non hanno prodotto effetti sufficienti. "Dobbiamo eliminare la distanza fra retorica e realtà", ha affermato l'europarlamentare britannico Nick Clegg. "Si è assistito ad un appesantimento degli obiettivi, fattore che non ha portato ad alcun cambiamento da parte dei governi o degli operatori commerciali". Clegg si è detto inoltre scettico circa la possibilità di risolvere i problemi delle Pmi dando loro del denaro. "Accesso al capitale, norme trasparenti in materia di fallimento, formazione e competenze: sono questi gli elementi essenziali per le Pmi. Non credo sia possibile creare Pmi competitive semplicemente stanziando cospicue dotazioni di bilancio". Secondo Clegg, la creazione di un'agenzia per la valutazione dell'impatto delle decisioni sulle imprese rappresenterebbe il cambiamento più importante. Allo stato attuale, tutte e tre le istituzioni europee mostrano un comportamento "irresponsabile" poiché approvano le leggi senza avere una chiara idea del potenziale impatto sulle imprese. Un'apposita agenzia invece sarebbe in grado di garantire che le norme esercitino l'effetto appropriato. A tal proposito, l'eurodeputato britannico ha citato l'esempio di un'agenzia nei Paesi Bassi, la quale ha facoltà di ritardare l'approvazione delle leggi fino ad un massimo di sei settimane, per consentire lo svolgimento delle valutazioni. Al termine di tale periodo, l'iter legislativo può riprendere, anche nel caso in cui l'agenzia non sia convinta dell'efficacia delle norme proposte, ma spetta al governo motivare la propria decisione a procedere. Le istituzioni comunitarie hanno dedicato particolare attenzione alla necessità di facilitare la creazione d'impresa in Europa. Negli Usa, per fondare un'azienda bastano sei ore, mentre in tutti gli Stati membri europei - malgrado sussistano delle differenze fra un paese e l'altro - occorre molto più tempo, nonostante i progressi recentemente compiuti. Tuttavia, secondo Rob van de Horst, esperto di questioni legate alle Pmi presso la divisione di ricerca politica e commerciale di Eim (Associazione delle piccole e medie imprese), in questo modo si rischia di concentrare l'attenzione sulla questione sbagliata. "Forse oggi sarà più economico creare un'impresa, ma gestirla non è mai stato così complesso", ha affermato Van de Horst, sottolineando che, sebbene il settore pubblico debba svolgere il proprio ruolo, è il settore privato a rivestire la funzione più importante per le Pmi. In base alle cifre illustrate da Van de Horst, negli ultimi cinque anni, solo il 20 per cento delle microimprese ha utilizzato i servizi di sostegno messi a disposizione dal settore pubblico. A suo avviso, occorre avere un quadro più chiaro delle abilità delle Pmi. Considerando che il 93 per cento di tali aziende dispone di un organico inferiore a 10 dipendenti, parlare di esportazioni e di forti investimenti nell'high-tech è spesso inopportuno. "Per tali imprese ciò che più conta è consolidare, essere innovative al fine di trovare mercati di nicchia e mirare alla qualità di prodotto", ha affermato Van de Horst. Uno dei principali contributi che il settore pubblico può fornire consiste in un quadro normativo più semplice e non soggetto a frequenti variazioni. Un altro europarlamentare britannico, Philip Bushell Matthews, ha affermato che l'applicazione e il rispetto delle regolamentazioni sono fra le principali cause di fallimento delle Pmi nel Regno Unito. I rappresentanti della Commissione europea presenti alla manifestazione hanno sottolineato i progressi compiuti nell'ambito delle iniziative europee. David White, della DG Imprese, ha evidenziato come, grazie alla Carta per le piccole e medie imprese, in 10 Stati membri sia possibile creare un'azienda in meno di due settimane. Alcuni di questi paesi, fra cui l'Italia, hanno abrogato leggi obsolete, mentre Germania, Grecia e Danimarca hanno istituito un sistema on line per espletare le procedure di partecipazione agli appalti pubblici. Inoltre, fattore di cruciale importanza, grazie alla Carta per le Pmi, è stato nominato un "Inviato per le PMI", nella persona di Timmo Summa. Jorge Costa David, anch'egli attivo nell'ambito della DG Imprese, ha posto l'accento sul successo degli incubatori d'impresa in termini di sostegno alle piccole società, ricordando che l'80 per cento di esse beneficia di una qualche forma di finanziamento pubblico. Chiudendo i lavori della conferenza, il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen si è dichiarato consapevole della necessità di lavorare maggiormente per raggiungere gli obiettivi fissati al vertice di Lisbona. Gli Stati membri devono puntare alla migliore prassi, ha affermato il Commissario, sottolineando come alcuni paesi stiano già imparando dagli altri. "Tuttavia, dobbiamo migliorare ulteriormente la nostra conoscenza delle piccole imprese e delle questioni che le riguardano", ha aggiunto Liikanen. "Le piccole imprese devono rimanere ai primi posti dell'agenda politica". 

IL REGNO UNITO OSPITA LA QUARTA EDIZIONE DELLA CONFERENZA "GIORNATE TECNOLOGICHE PER LE PMI" 
Leed, 29 maggio 2002 - Il 26 e 27 settembre 2002, si svolgerà a Leeds (Regno Unito) la quarta edizione della conferenza "Sme Technology Days" (Giornate tecnologiche per le Pmi). La manifestazione, che si terrà presso il Municipio di Leeds e sarà organizzata dalla Beta Technology Ltd in collaborazione con Anrt Europa e Eg Liaison, mira a pubblicizzare e promuovere l'imminente sesto programma quadro di ricerca (6PQ) della Commissione, nonché misure specifiche a favore delle Pmi. I partecipanti alla conferenza avranno l'opportunità di: ottenere le informazioni più recenti sul 6PQ da parte della Commissione europea; partecipare alla prima edizione dello "European Sme Framework Award", il premio dedicato alle Pmi; stabilire legami con organizzazioni provenienti da tutta Europa; osservare da vicino i successi e le esperienze della Pmi europee; partecipare ai gruppi di discussione; visitare gli stand espositivi; affiggere un poster relativo al proprio progetto europeo. La manifestazione prevede interventi da parte del commissario per la Ricerca Philippe Busquin, del ministro britannico della Scienza e dell'Innovazione Lord Sainsbury e dei rappresentanti della futura Presidenza danese dell'UE. Infolink: http://www.days4smes.org 

ELEZIONI, STANCA: "LE PROSSIME CON CARTA D'IDENTITÀ ELETTRONICA" 
Roma, 29 maggio 2002 - "La tessera elettorale è uno strumento antiquato e poco pratico. La soluzione di lungo periodo è certamente la Carta d'Identità elettronica". Questo il commento del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, dopo la chiusura delle operazioni di voto. "Questa volta - spiega Stanca - non ci sono state file ai seggi, ma solo agli sportelli degli uffici elettorali dove moltissimi cittadini sono andati a ritirare il duplicato della tessera per votare. Un fastidio per gli italiani e un carico di lavoro in più per gli impiegati comunali. Bisogna pensare subito un sistema alternativo perché anche alla persona più ordinata può capitare di non trovare un pezzo di carta che si usa in media una volta ogni due anni. In alcuni Comuni, sono stati duplicati il 10 per cento delle tessere. E chissà quanti italiani hanno desistito prima di andare a richiedere il duplicato". "Con la Carta d'Identità elettronica - aggiunge il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie - gli italiani potranno farsi riconoscere non solo fisicamente ma anche elettronicamente, quando grazie ad Internet si collegano agli sportelli della Pubblica Amministrazione per usufruire di tutti quei servizi che oggi sono disponibili solo allo sportello. Sulla Carta d'Identità elettronica sarà certamente possibile inserire i dati che oggi sono riportati sulla tessera elettorale cartacea. In attesa che questo documento raggiunga un buon livello di diffusione bisogna studiare soluzione temporanee analoghe ma che garantiscano gli stessi standard di sicurezza". "Già dalle prossime elezioni europee - conclude Stanca - si potrebbe decidere di sperimentare in maniera diffusa il voto elettronico che rende più veloce e sicuro l'accredito dell'elettore, l'esecuzione del voto e le operazioni di scrutinio. Non a caso, nella Dichiarazione conclusiva della Conferenza europea sull'e-Government che si è tenuta a Bruxelles lo scorso 30 novembre, i Ministri presenti si sono impegnati a 'esplorare come le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazioni possano contribuire ad aumentare la partecipazione ai processi democratici'".

CHI HA PAURA DELLA RETE? PER UN USO CONSAPEVOLE DI INTERNET IL 29 MAGGIO, CONVEGNO CON STANCA E BALDASSARRE. NELL'OCCASIONE SARANNO PRESENTATI IL "COMITATO PER L'USO CONSAPEVOLE DI INTERNET" E LA RICERCA "I BAMBINI ON LINE"
Roma, 29 maggio 2002 - Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, organizza una giornata di studio sulle tematiche relative ad un uso consapevole di Internet. La Rete fornisce un facile accesso a risorse educative, permette forme collaborative di apprendimento, offre opportunità di dialogo, facilita il contatto con il pluralismo delle culture. Tuttavia, fatti episodici - ma di particolare gravità - dimostrano che i minori sono molto vulnerabili ai pericoli di Internet. Per sviluppare il pieno potenziale educativo della Rete, dunque, queste preoccupazioni devono essere affrontate in modo serio e ragionevole. Il Convegno "Chi ha paura della Rete? - Per un uso consapevole di Internet" intende porre le basi per un'attiva collaborazione tra le istituzioni, il settore privato, le associazioni e gli esperti per affrontare gli aspetti di policy relativi alla Rete e studiare progetti di sensibilizzazione e di educazione offrendo anche soluzioni potenziali. Oltre a Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, interverranno Antonio Baldassarre, presidente della Rai, Grazia Sestini, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Maria Burani Procaccini, Presidente della Commissione parlamentare sull'Infanzia, Gaetano Rasi, Garante per la Protezione dei dati personali, Paolo Vigevano, Capo della Segreteria tecnica del Ministro per l'Innovazione, Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro, Monsignor Piero Monni, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione mondiale del Turismo, Renato Soru, Presidente di Tiscali. Modera il dibattito Bruno Vespa. Il programma completo è consultabile sul sito www.innovazione.gov.it Nel corso del Convegno sarà presentato il "Comitato Tecnico per l'uso consapevole di Internet" - istituito dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie e coordinato da Paolo Vigevano - e la ricerca "I bambini on line", uno studio che definisce abitudini e tendenze dei minori che navigano sulla Rete. 

ANALISI SULL'ATTUALE SITUAZIONE DEI MERCATI FINANZIARI E LORO PROSPETTIVE IL PARERE DI STAFANO VIGHI - DIRETTORE DEGLI INVESTIMENTI DI UNION INVESTMENT ITALIA 
Milano, 29 maggio 2002 - La situazione attuale dei mercati non é molto confortante: malgrado alcuni segnali indicanti una modesta ripresa degli Usa, i mercati stanno vivendo una fase abbastanza difficile gravata anche del peso di una situazione politica internazionale ancora complessa che teme nuovi possibili attentati terroristici. Una ripresa dei mercati, oltre che da fattori economici quali, ad esempio, una crescita dell'economia Usa, il miglioramento della situazione finanziaria delle aziende o l'evoluzione di crisi in atto in alcune regioni quali l'America Latina, é condizionata anche dal clima politico internazionale. Detto questo crediamo che nel breve periodo siano poche le possibilità di un trend rialzista dei mercati, potremo assistere a qualche rimbalzo di natura tecnica, ma il sentimento degli investitori (che sembra passato da un' eccesso di ottimismo ad un' eccesso di pessimismo) non ci aiuta a sperare in una pronta e duratura ripresa. Per ciò che riguarda gli Stati Uniti, osserviamo che mentre gli utili aziendali delle società locali sono ancora decisamente bassi, il livello di indebitamento di queste resta elevato, indicando che la spesa di capitali in grado di dare, nei prossimi mesi, spinta alla ripresa economica dovrebbe rivelarsi modesta; non siamo dunque d'accordo con le attese che danno per imminente un consistente rally dell'economia e dei mercati locali. Diversa potrebbe essere invece la situazione in un'ottica di medio periodo: é possibile che per la fine dell'anno in corso si possa assistere ad una fase di crescita dei mercati resa possibile da una ripresa del sistema economico; ripetiamo però che é necessario che non si verifichino gravi fatti di carattere politico internazionale tali da compromettere la fiducia degli investitori e di generare contraccolpi negativi su alcuni settori economici (pensiamo, ad esempio, a cosa potrebbe accadere ai titoli assicurativi o dei trasporti in caso di nuovi attentati terroristici). Il messaggio potrebbe quindi essere quello di acquistare approfittando di una prossima e probabile fase di ulteriore debolezza in un'ottica d'investimento di medio-lungo periodo. Tra i settori da preferire individuiamo le telecomunicazioni e i media, titoli che trattano a livelli decisamente bassi e che potrebbero, in caso di ripresa economica, beneficiare maggiormente del nuovo clima. Siamo invece ancora un po' prudenti circa i titoli assicurativi e finanziari i quali scontano la mancata ripresa dei mercati e sofferenze degli impieghi ancora elevate. 

DA UNA RICERCA FINANCIAL DYNAMIC E ACCENTO: MEDIOLANUM, RAS E SNAM RETE GAS: LE MIGLIORI DEL MIB30 PER LA QUALITA' DELLA COMUNICAZIONE FINANZIARIA E DELLE INVESTOR RELATIONS LONDRA GIOCA UN RUOLO STRATEGICO NELLA COPERTURA DELLE SOCIETÀ ITALIANE A MAGGIORE CAPITALIZZAZIONE. 
Milano, 29 maggio 2002. Ideata per verificare i punti di forza e di debolezza della comunicazione finanziaria delle società del Mib 30, la ricerca di Financial Dynamic e Accento, si è svolta nel periodo compreso tra aprile e maggio 2002 sottoponendo un questionario a 125 analisti delle prime 20 banche d'investimento in Europa. Obiettivo: arrivare a stilare una graduatoria delle società che comunicano meglio con il mercato, individuando anche quelle per le quali si impone un miglioramento. "Il problema centrale che le grandi società europee devono affrontare è come comunicare efficacemente con una comunità finanziaria sempre più sofisticata in termini di qualità e quantità di informazione" dichiara Scott Fulton, Direttore della divisione ricerca di Financial Dynamics, e continua "l' Italia, in particolare, deve fare i conti con il fatto che la maggioranza degli opinion formers chiave si trova a Londra. Dalla nostra ricerca emerge che alcune grandi società italiane hanno ottenuto un punteggio elevato in termini di comunicazione, ma quelle che si trovano in basso alla classifica hanno i mezzi e, più importante ancora, il background finanziario per realizzare una performance più alta nel medio termine". In particolare sono stati redatti una serie di rating settoriali relativi ai principali strumenti che rappresentano i pilastri su cui si regge l'insieme della comunicazione finanziaria e dell'attività di Investor Relations. In base al punteggio ottenuto rispetto a queste categorie, è stata stilata una graduatoria che mette in evidenza le prime 5 e le ultime 5 società del Mib 30 classificate. Per quanto riguarda la Divulgazione, ovvero la capacità delle aziende di fornire dati finanziari chiari e concisi in un unico momento piuttosto che in più stadi, è Mediolanum a occupare il primo posto seguita a ruota da Snam Rete Gas e San Paolo Imi, mentre gruppi come Mediobanca e Generali, sempre secondo gli analisti esteri interpellati, devono migliorare il loro livello di divulgazione dei dati. E' ancora Mediolanum a risultare tra le prime cinque nella categoria dedicata all'accesso, ossia la capacità dei responsabili della comunicazione, o addirittura del management, di rispondere alle richieste degli analisti. Buone anche le performance di Banca Fideuram e di Ras. Invece società ad alta capitalizzazione come Telecom Italia dimostrano di avere un ampio margine di miglioramento rispetto alla comunicazione internazionale. "I risultati della ricerca dimostrano, infatti, che non c'è nessuna relazione fra la capitalizzazione di mercato e il grado di efficacia della comunicazione finanziaria di un'azienda" spiega Davide Greco, Ceo di Accento "essere grandi non significa necessariamente saper comunicare bene a causa magari di un eccesso di burocratizzazione delle strutture interne addette alla comunicazione". Le migliori performance per quanto concerne la Strategia, intesa come strategia di comunicazione, sono ancora quelle di Mediolanum, Autostrade e Saipem. In effetti, molti analisti hanno suggerito che le strategie di base delle aziende posizionate tra le ultime risultavano di buon livello, ma la debole capacità di comunicarle all'esterno ha inficiato la loro performance all'interno della ricerca. Estremamente interessante la sezione dedicata alle investor relations. Data la distribuzione geografica del campione di riferimento - oltre il 70% degli analisti intervistati si trovano a Londra - la richiesta di efficacia delle Investor Relations si basa sullo stabilire una buona qualità della comunicazione a distanza. La questione critica all'interno di questa categoria riguarda la capacità di tali aziende di estendere la copertura anche agli analisti al di fuori dell'Italia. In questo contesto, le comunicazioni on-line (meglio se in doppia versione italiano-inglese) sono essenziali per quegli analisti che coprono le aziende del Mib 30 da Londra. Per gli analisti che coprono settori vasti e su scala mondiale, l'efficacia di questa funzione è un fattore critico determinante nella valutazione delle società che in tal caso devono essere capaci di una comunicazione tempestiva e in tempo reale. La prima conclusione della ricerca di Fd/Accento non può che essere ovvia: la copertura delle maggiori società italiane viene sempre più condotta da Londra che da Milano. Mentre questo dovrebbe risultare normale dato il forte livello di internazionalizzazione dei fondi di investimento e i conseguenti servizi offerti dalle banche, emerge una nuova tendenza da parte degli analisti ad analizzare le società in base al settore in cui operano e non al contesto nazionale a cui appartengono. Inoltre risulta che: I livelli di divulgazione finanziaria si stanno adeguando agli standard settoriali internazionali, anche se questa non è una regola universalmente applicabile a tutte le società analizzate. L'allineamento all' International Accounting Standards (Ias) o le eventuali appendici contenenti dati finanziari modulati secondo le aspettative internazionali, non sono normalmente fornite agli interlocutori esteri dalle società del Mib 30. Inoltre, per quelle aziende del Mib 30 che cercano di allargare la loro base di investitori internazionali, questa è una questione di primaria importanza. La questione della comunicazione di metriche finanziarie complesse a un pubblico incaricato di coprire un settore globale, premia la velocità e il contenuto della comunicazione. Le più basse performance ottenute - per quanto riguarda i migliori classificati nella ricerca - si trovavano all'interno delle Investor Relations on-line. Ciò suggerisce che le società del Mib 30 stanno cercando solo ora di sviluppare progressivamente lo strumento Internet per comunicare con gli opinion formers chiave. Rispondere a domande supplementari e fornire risposte in tempo ragionevole sono ancora oggi, nonostante la globalizzazione dei mercati finanziari, due fattori critici da implementare il più rapidamente possibile. Le aziende del MIB 30 devono, in buona sostanza, cercare di comunicare meglio in tempo reale con un pubblico distante e che non parla italiano. La chiave di volta per raggiungere questo obiettivo è fornire un accesso locale al management e alle funzioni di Investor Relations su una base più frequente e consistente. A tale proposito, vale la pena di sottolineare che la comunità degli analisti nel Regno Unito ha poche occasioni di contatto diretto con le società. Il testo integrale della ricerca Fd/Accento è disponibile in formato elettronico in www.fd.com/research 

DIRECTA LANCIA VISUAL TRADER INTEGRATO CON FLASH TRADING DIRECTA PERMETTE IL TRADING ONLINE INTEGRATO CON L'ANALISI TECNICA DI VISUAL TRADER.
Torino, 29 maggio 2002. Rispondendo alle esigenze dei trader più attivi, Directa, il primo intermediario in Italia e tra i primi nel mondo a offrire un servizio di trading online, presenta, in collaborazione con Traderlink, la soluzione che permette di tenere sott'occhio l'andamento dei mercati, tracciare "le linee" dell'analisi tecnica, inserire allarmi anche a inseguimento di trend e, contemporaneamente, immettere ordini in Borsa con la massima semplicità e velocità: Visual Trader con Flash Trading. E' durato più di un anno il lavoro di reingegnerizzazione di Visual Trader: il pacchetto è ora interamente a 32 bit e riceve ed elabora i dati di Borsa in "vero push" cioè "tick by tick". L'interfaccia è stata semplificata e razionalizzata e una lunga fase di test ha consentito di aumentarne sia l'affidabilità sia la velocità. Il nuovo Visual Trader, interamente in italiano, unisce alle quotazioni, ai grafici intraday, end of day, al book ed ai più svariati strumenti dell'analisi tecnica, la velocità del Flash Trading Directa, che permette di inviare al mercato, con un solo click, uno o più ordini in frazioni di secondo. Senza bisogno di perdere tempo nei continui spostamenti dalla piattaforma del broker al programma di analisi tecnica, si ottiene una visione chiara e analitica dell'andamento del mercato, ordinato secondo numerosi parametri e oscillatori, e diventa possibile immettere l'ordine d'acquisto o di vendita, sulla stessa schermata. La versione "Standard" della piattaforma viene offerta gratuitamente ai clienti Directa, mentre la versione "Pro" con analisi tecnica avanzata, è disponibile dietro pagamento di un canone mensile di 30 Euro. "Per poter offrire questo strumento" - ha dichiarato l'Ing. Fabbri, Amministratore Delegato di Directa - "abbiamo unito la nostra lunga esperienza nello sviluppo di funzionalità per i trader molto attivi con la ben nota competenza di Traderlink nella presentazione grafica dell'andamento dei mercati nell'analisi tecnica. Dopo questo rilascio anche i clienti Directa dispongono finalmente di una soluzione integrata client-grafico avanzato e trading di massimo livello, completa e competitiva con quanto di meglio offre il mercato. Il tutto mantenendo l'affidabilità e la leggerezza commissionale che ci hanno sempre contraddistinto." "TraderLink e Directa con questo rilascio intendono posizionarsi ai massimi livelli dell'offerta tecnologica di strumenti di trading online" - afferma Mauro Pratelli, Direttore Generale di Traderlink - " tenendo in conto le necessità primarie del normale investitore: chiarezza, rapidità nell'utilizzo, linguaggio comprensibile, affidabilità. Il Know-How di analisi tecnica e trading systems avanzati acquisito negli anni ed il supporto di Directa ci permettono oggi di offrire al mercato un sistema modulare, dalle funzionalità avanzate e creative, un sistema aperto, capace di adeguarsi ai rapidi sviluppi dei mercati finanziari." 

IFI: IL CDA APPROVA IL BILANCIO 2001: L'UTILE CONSOLIDATO DI COMPETENZA DEL GRUPPO AMMONTA A € 164 MILIONI (EURO 218,5 MILIONI NEL 2000). 
Torino, 29 maggio 2002 - L'Assemblea dell'IFI - Istituto Finanziario Industriale, tenutasi a Torino ieri e presieduta da Umberto Agnelli, ha approvato il bilancio dell'esercizio chiuso al 31/12/2001. L'utile consolidato di competenza del Gruppo ammonta a € 164 milioni (euro 218,5 milioni nel 2000). La variazione è determinata dal minor risultato di FIAT compensato in parte dagli incrementi di utili di Ifil, Exor Group e Juventus F.C. e dalle plusvalenze realizzate nell'esercizio. Il risultato della sola Ifi S.p.A. è positivo per euro 116,9 milioni ed evidenzia un incremento di euro 39,5 milioni (+51% rispetto al risultato di euro 77,4 milioni dell'anno precedente). Non essendo previste significative plusvalenze da movimenti di portafoglio, che hanno influito in misura rilevante sui risultati 2001 delle partecipate e della stessa Capogruppo Ifi S.p.A., il risultato consolidato del Gruppo Ifi nell'esercizio 2002 sarà inferiore a quello del 2001 (euro 164 milioni) e sarà naturalmente correlato con quello della principale partecipata Fiat. Anche per la Capogruppo Ifi S.p.A. si prevede nel 2002 un risultato inferiore a quello dell'esercizio 2001 ( euro 116,9 milioni). I risultati realizzati nell'esercizio consentono di mantenere invariato il dividendo rispetto a quello distribuito lo scorso anno. L'Assemblea ha pertanto deliberato la distribuzione di un dividendo (con credito di imposta senza limitazioni) di euro 0,63 per le azioni privilegiate (cedola n.° 24) e di euro 0,5783 per le azioni ordinarie (cedola n.° 24) in pagamento dal 27 giugno 2002. L'Assemblea ha rinnovato la delibera di acquisto di azioni proprie per un massimo di n.6 milioni di azioni ordinarie e/o privilegiate della società ad un corrispettivo unitario non inferiore ad euro 1, pari al valore nominale, e non superiore ad euro 50. 

BILANCIO VODAFONE OMNITEL 2001/2002 RICAVI DA SERVIZI A 5.773 MILIONI DI EURO (+27%), EBITDA 2.792 MILIONI DI EURO (+24%), PARI AL 46% DEI RICAVI TOTALI. OMNITEL VODAFONE CAMBIA NOME E MARCHIO NUOVA CAMPAGNA MEDIA SUL BRAND 
Londra, 29 maggio 2002 - Sono stati annunciati ieri i risultati annuali del Gruppo Vodafone per il periodo dal 1 aprile 2001 al 31 marzo 2002. I dati di Vodafone Omnitel di questo comunicato, gli importi dei ricavi e dell'Ebitda (redatti in conformità ai principi contabili inglesi), sono stati calcolati trasformandoli in Euro e riproporzionando al 100% i valori comunicati dalla capogruppo. I risultati di Vodafone Omnitel al 31 marzo 2002 confermano l'ottimo andamento dell'azienda con un miglioramento di tutti i principali indicatori economico finanziari. Nel corso del 2001/2002 Vodafone Omnitel ha conseguito ricavi totali per 6.042 milioni di euro e ricavi da servizi per 5.773 milioni di euro in crescita del 27%, principalmente grazie all'incremento della base clienti. Su base omogenea, includendo nel calcolo dei ricavi anche per il 2000/2001 gli sconti ai dealer sulle carte ricaricabili, i ricavi da servizi sono cresciuti del 22%. I ricavi da Sms e dati sono aumentati complessivamente dell'83%, con un'incidenza pari al 9% dei ricavi da servizi. Tale risultato è riconducile principalmente al successo degli Sms legato ai nuovi servizi ed alle attività promozionali. L'ottimo risultato è il frutto di un anno caratterizzato da un notevole sforzo commerciale e innovativo, con l'introduzione di nuovi servizi via Sms, soprattutto nel campo dell'informazione e dell'entertainment. Inoltre, Vodafone Omnitel ha lanciato i servizi Gprs sia per il mondo corporate che consumer ed è l'unico operatore italiano a fornire il servizio Gprs roaming in tutti i paesi in cui è presente il Gruppo Vodafone. A conferma del positivo andamento della gestione, l'Ebitda (utili prima degli oneri finanziari, ammortamenti e tasse) è cresciuto del 24% raggiungendo i 2.792 milioni di euro. Il margine dell'Ebitda sui ricavi totali, includendo per omogeneità di confronto anche nei ricavi del 2000/2001 gli sconti riconosciuti ai dealer sulle carte ricaricabili, è cresciuto dal 43% al 46%. Tale risultato è stato ottenuto grazie all'incremento dei ricavi e alla continua attenzione al controllo dei costi. La media dei costi di acquisizione per cliente si è attestata intorno ai 35 euro in ulteriore diminuzione rispetto ai 37 euro dell'anno scorso. Vodafone Omnitel ha raggiunto i 17.711.000 di clienti (+13%), confermandosi secondo operatore nel mercato mobile italiano con una quota di mercato del 34%. Nel periodo il churn rate totale (tasso di abbandono dei clienti) è passato dal 14% al 19% in linea con le attese. Continua il successo del programma di loyalty, Omni One, che conta 6.900.000 iscritti e che premia i clienti di alto valore sia abbonati sia prepagati; il successo di Omni One ha contribuito alla stabilizzazione dell'Arpu confermando la leadership di Vodafone Omnitel in termini di customer satisfaction. Viene confermato il rallentamento del trend di riduzione dell'Arpu, grazie alla stabilizzazione del traffico voce per Sim ed all'aumento dei ricavi dati che hanno beneficiato del lancio, nel periodo in questione, di nuovi servizi. L'Arpu relativo al solo segmento abbonamenti è cresciuto da 756 euro a 769 euro, mentre l'Arpu relativo al segmento delle carte prepagate è rimasto stabile nonostante la riduzione volontaria da parte di Vodafone Omnitel delle tariffe fisso-mobile. L'Arpu totale, includendo per il 2000/2001 per omogeneità di confronto nel calcolo il valore gli sconti riconosciuti ai dealer sulle carte ricaricabili, è passato da 352 euro a 345 euro. Il personale di Vodafone Omnitel impiegato nelle diverse funzioni aziendali è ulteriormente aumentato nel periodo, attestandosi a 9578 unità. Per favorire una completa analisi, viene di seguito fornita una tabella comparativa dei principali indicatori di bilancio. 
Dati di sintesi - Bilancio 
Vodafone Omnitel  2001/2002           Anno2002/2001     Anno 2001/2000 
Numero Clienti    al 31/3/2002                  17.711.000               15.680.000 
Ricavi da servizi                             euro 5.773 milioni   euro 4.548 milioni 
Ebitda                                              euro 2.792 milioni    euro 2.252 milioni 
Ebitda in % dei ricavi totali                                  46%                         43% 
(*) Note: Valori in euro secondo i principi contabili inglesi e pari al 100% dei risultati (*) Per omogeneità di confronto, il margine dell' Ebitda sui ricavi totali include anche nei ricavi del 2000/2001 gli sconti riconosciuti ai dealer sulle carte ricaricabili Dal primo di giugno Omnitel Vodafone cambia denominazione sociale e marchio distintivo. Il nuovo nome della società passa da Omnitel Pronto Italia S.p.A. a Vodafone Omnitel S.p.A., mentre il nuovo brand mantiene l'impostazione di affiancamento del marchio Omnitel a quello della Capogruppo, invertendone le proporzioni e le posizioni, inserito nella Sim rossa già in uso per il marchio Vodafone. Entrata a far parte del Gruppo Vodafone nel 2000, Vodafone Omnitel rappresenta oggi una grande realtà industriale italiana, nonchè parte importante del più grande Gruppo internazionale di telefonia mobile, presente in 29 Paesi, 5 continenti, con oltre 100 milioni di clienti su base proporzionale, ma il cui impatto raggiunge 250 milioni di persone nel mondo. Dal 29 maggio il nuovo marchio dell'azienda sarà protagonista di una campagna TV, per poi essere estesa dal 3 giugno prossimo a tutti gli altri canali media. 

IL BILANCIO 2001 DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MARMOMACCHINE ALLA VIGILIA DELLA FIERA DI CARRARA BOOM DELL'EXPORT NEI PAESI ORIENTALI PER LE MACCHINE E LE ATTREZZATURE PER IL MARMO 
Milano, 29 maggio 2002 - A fronte di una tenuta nell'area europea, si sono registrati incrementi dal 55 al 526% in Giordania, Arabia Saudita, Israele, Iran e Malesia, fenomeno che ha compensato la flessione delle vendite soprattutto nei mercati dell'America centromeridionale. Cosi' il presidente dell'Associazione Italiana Marmomacchine, Flavio Marabelli: "Nel 2001 il settore ha mostrato una grande capacità di reazione e flessibilità. Per il 2002 c'è un moderato ottimismo, anche se pesano le note incognite internazionali". Iran +126%, Russia +89%, Grecia +52%, Arabia Saudita +108%, Israele +55%, Libia +63%, Malesia +132%. E ancora: Ucraina +528% Giordania +526%, Sudafrica +168% (nazioni che tuttavia partivano da quote 2001 particolarmente ridotte). Sono questi i numeri delle esportazioni italiane di macchine e attrezzature per la lavorazione del marmo resi noti dall'Associazione Italiana Marmomacchine nell'immediata vigilia della Fiera CarraraMarmotech (la grande manifestazione internazionale del settore che si terrà dal 29 maggio al 1 giugno prossimi), statistiche che hanno evidenziato incrementi record in alcuni importanti mercati di sbocco. Il boom - in particolare nell'Europa dell'Est e nel Medio Oriente - ha consentito alle aziende del settore di compensare le perdite registrate nei mercati che hanno risentito maggiormente della crisi post-11 settembre come quelli del centro-sudamerica, Messico e Brasile in testa. E' stato pertanto possibile chiudere in sostanziale stabilità il 2001 per un comparto come quello della tecnologia lapidea che vede l'Italia al primo posto nel mondo, con una produzione di 1.125 milioni di euro realizzata da 400 aziende con oltre 12 mila addetti, e un bilancio delle esportazioni che nel 2001 si è attestato intorno ai 652 milioni di euro. "I dati dimostrano che, grazie alla flessibilità delle Aziende italiane e alla loro rapida capacità di reazione alle varie congiunture internazionali, il nostro paese è in grado di mantenere una indiscussa leadership settoriale anche in momenti particolarmente difficili" - dichiara Flavio Marabelli, presidente dell'Associazione Italiana Marmomacchine - "e perciò riteniamo che si possa affrontare il 2002 con un moderato ottimismo, anche se i contraddittori indicatori macroeconomici internazionali non consentono ancora di intravedere uno scenario chiaro per il futuro". La dinamica delle esportazioni di macchine e attrezzature varie per la lavorazione del marmo riconferma sostanzialmente le posizioni dell'esercizio precedente per ciò che riguarda i principali Paesi destinatari di questo importante segmento del made in Italy. Al primo posto è la Spagna, con 91,1 milioni di euro di acquisti e una sostanziale conferma (-1,0%) dei risultati dell'anno precedente, seguita dagli Stati Uniti, con 65,8 milioni di valore e una riduzione dell'8,5%. Altri sette Paesi hanno registrato un giro di affari tra i 20 e i 30 milioni di euro ma con grandi differenze rispetto all'anno 2000: terza la Turchia, con 29,1 milioni di euro di acquisti e una flessione del 47,6%, poi la Germania, con 26 milioni e una perdita del 22,6%, l'Iran - vero e proprio "paese rivelazione" dell'anno 2001- che invece ha messo a segno un + 126,1% pari a 24,2 milioni di euro, il Portogallo (24,1 milioni, -33,4%), la Cina (23,5 milioni, -6,4%), Israele (21,0 milioni, +55,2%) e il Regno Unito (20,3 milioni, -1,5%). Buona la tenuta dell'Europa che con 258,3 milioni di euro continua a rappresentare la fetta più importante dell'export italiano. All'interno del continente europeo si può osservare una buona ripresa in alcuni Paesi dell'Est alternata a momenti riflessivi in altre nazioni importanti come la Spagna che, pur rimanendo il primo paese importatore, difficilmente manterrà nel medio periodo i ritmi di import degli ultimi anni, o la Turchia, la cui caduta potrebbe essere stata causata dalla grave crisi finanziaria interna dei primi mesi 2001 e dove ci si attende già per il 2002 una significativa inversione di tendenza. A livello di classifica fra continenti è l'Asia a mostrare una maggiore tendenza alla ripresa, con un incremento del 22,7% delle importazioni di macchine e attrezzature per la lavorazione della pietra naturale per un valore complessivo di 177,9 milioni di euro. "Un segnale incoraggiante soprattutto perché si registra una significativa inversione di tendenza nel Far East dopo la grande crisi a cavallo degli ultimi anni novanta" - commenta Marabelli - "Ora l'area si sta lentamente riprendendo, anche grazie a una nuova generazione di imprenditori più attenta e matura che sta costruendo una nuova e importante fase di crescita". Anche il mercato cinese, caduto fortemente negli ultimi anni, sta ora risalendo. "Sono ottimista sul futuro di questo grande Paese" - afferma il presidente dell'Associazione Italiana Marmomacchine - "anche perché la coltivazione locale delle cave sta passando da metodi antiquati, basati sull'utilizzo di grandi quantità di esplosivo, a uno sfruttamento più intelligente dei giacimenti grazie anche alle consistenti importazioni di tecnologie italiane". Per quanto riguarda il Medio Oriente, in passato un po' trascurato dagli esportatori italiani, si possono rilevare segnali particolarmente interessanti abbinati anche a stimoli di sviluppo economico. Fa eccezione l'Egitto che, arrivato nell'ultimo quinquennio ai vertici delle classifiche di settore, lo scorso anno ha praticamente dimezzato le proprie importazioni scendendo da 18,2 a 9,2 milioni di euro. Buona la prova dell'India la quale ha saputo valorizzare la propria produzione di cava con un indotto negli acquisti di macchine e attrezzature italiane per 9,4 milioni di euro, il 37,9% in più rispetto all'anno precedente. Sostanzialmente stabile l'Africa: 45,9 milioni di euro di giro d'affari, -2,3%. Netta caduta invece, come era prevedibile, per l'America Centro-Meridionale (21,2 milioni di euro, il 25,4% in meno) imputabile a una forte flessione del Brasile (un terzo del valore) e del Messico, -52%. In flessione anche il Nord America, dove le aziende italiane hanno esportato l'anno scorso per 89,9 milioni di euro con una flessione del 20,5% rispetto all'anno precedente. All'interno di quest'area conforta tuttavia il dato Usa (-8.5%) ben al di sopra della media dei paesi limitrofi e di buon auspicio per un imminente ripresa del Nuovo continente. Previsioni. La diffusa aspettativa di ripresa dell'economia internazionale si scontra periodicamente con i dati negativi provenienti dai vari contesti nazionali come, ad esempio, il recente dato Istat relativo alla contrazione della produzione industriale italiana nei primi mesi dell'anno. "Per quanto riguarda il nostro settore" - spiega Marabelli - "vorrei esprimere un sostanziale ottimismo circa un rilancio più marcato già a partire dal secondo semestre di quest'anno, soprattutto se il mercato mondiale imboccherà stabilmente la strada della crescita anticipata da molti autorevoli analisti. Il nostro comparto ha già reagito meglio di altri alle ripercussioni degli attentati dello scorso settembre e ci sono tutte le condizioni di fondo per cogliere le nuove opportunità indotte da una ripresa generalizzata". L'Associazione Italiana Marmomacchine (Associazione italiana di Costruttori e Utilizzatori di macchine e attrezzature varie per la lavorazione delle pietre naturali), cui aderiscono oltre 250 Aziende concentrate nei grandi poli produttivi del comparto, ha recentemente firmato un Accordo di Settore (e relativa Intesa Operativa) con il Ministero delle Attività Produttive che la identifica come referente privilegiato per quanto riguarda il comparto della tecnologia lapidea. Questo importante risultato istituzionale va ad aggiungersi alle numerose iniziative da anni svolte in collaborazione con l'Ice e volte all'Internazionalizzazione delle Aziende italiane. L'Associazione Italiana Marmomacchine aderisce al sistema Confindustria attraverso Federvarie ed è recentemente entrata in Intermeccanica, la federazione che riunisce le dieci associazioni più importanti della meccanica strumentale. A ciò si aggiunge la partecipazione a C.F.I, Comitato Fiere e Industria, e l'intensa attività organizzativa e promozionale svolta dall'Associazione nelle più importanti Fiere internazionali del settore. Fra queste manifestazioni espositive, l'Associazione Italiana Marmomacchine gestisce in toto l'organizzazione dell'Arabian Stone Fair di Dubai. 

OBIETTIVO LAVORO PRESENTA IL PROPRIO BILANCIO 2001: OLTRE 198.000.000 DI EURO IL FATTURATO CHE REGISTRA UN INCREMENTO DEL 26% SUL 2000 
Milano, 29 maggio 2002 - Un bilancio che chiude con un attivo significativo, grazie ad un efficace bilanciamento fra centralità dello sviluppo territoriale e costante attenzione gestionale. La più grande società italiana nel lavoro temporaneo ha accresciuto la consistenza del proprio corpo sociale: oggi sono 437 le imprese socie, in rappresentanza di un panorama imprenditoriale ricco e distribuito. Questi sono i principali numeri 2001 di Obiettivo Lavoro. Oltre 198.000.000 di Euro il fatturato che registra un incremento del 26% rispetto all'anno 2000 con un utile pari a oltre 488.000 Euro. Le Filiali sono passate da 103 a 149, raggiungendo la piena copertura del territorio nazionale. I lavoratori avviati sono stati 38.087, con un incremento del 40,9% rispetto al 2000. Circa il 33% di essi è stato assunto a tempo indeterminato dall'impresa utilizzatrice, al termine della missione. Le ore lavorate si sono collocate stabilmente oltre la soglia del milione/mese, ed hanno registrato un incremento del 29,6% rispetto all'anno precedente. Lo sviluppo della società ha dimostrato di saper creare occupazione non solo interinale: i dipendenti diretti infatti sono saliti a 442, rispetto ai 339 del 2000. Nella relazione del Presidente, Mauro Gori, sono stati affrontati gli scenari che l'intreccio fra situazione economica e normativa di legge sul mercato del lavoro presentano - oggi - come sfida e come opportunità imprenditoriale. "Nello strutturare la nostra Casa del Lavoro - afferma Gori - stiamo impostando una pluralità di offerta di servizi, alle imprese ed ai lavoratori potenziali, che integri e sostenga il pur indispensabile e continuo sviluppo territoriale. A fine anno le nostre Filiali saranno almeno 180, ma soprattutto saremo concretamente attrezzati per rispondere a nuovi bisogni. Sono infatti in avvio due nuove società che si occuperanno di collocamento privato e di organizzazione di pacchetti formativi, da proporre alle imprese nostre clienti. Stiamo inoltre progettando altre società specializzate nei servizi amministrativi e gestionali e nei processi di selezione". Per raggiungere questi obiettivi sono indispensabili almeno tre fattori di successo: la conclusione della riorganizzazione interna, il rilancio dell'apporto commerciale proveniente dai Soci, ed il completamento della riforma legislativa delineata nel "Libro Bianco" sul mercato del lavoro. L'Assemblea ha commemorato la figura del prof. Marco Biagi, che del "Libro Bianco" è stato estensore, e che soprattutto ha costituito per Obiettivo Lavoro un punto di riferimento e di indirizzo fondamentale, accompagnando la Società fin dalla sua costituzione con il proprio costante contributo professionale. All'assemblea sono intervenuti Ivano Barberini, presidente di Legacoop, e Luigi Marino, presidente di Confcooperative. 

LA POLITICA DELLA PESCA DELL'UNIONE EUROPEA: LA COMMISSIONE ILLUSTRA LA RIFORMA PER DARE UN FUTURO AL SETTORE DELLA PESCA NELL'UNIONE EUROPEA 
Bruxelles, 29 maggio 2002 - Depauperamento delle risorse ittiche, diminuzione delle catture, troppi pescherecci per un numero insufficiente di pesci, emorragia continua di posti di lavoro e una mancanza di controlli e sanzioni efficaci..., la politica comune della pesca (Pcp) ha bisogno di cambiamenti fondamentali. Dopo intense consultazioni con i diretti interessati, la Commissione europea ha reso noto oggi un ambizioso pacchetto di riforme. La Commissione propone di abolire il rituale annuo che consisteva nel fissare i contingenti di pesca a livelli troppo elevati. In futuro i Tac dovrebbero essere stabiliti nel quadro di un piano di gestione pluriennale e sulla base delle valutazioni scientifiche più recenti per garantire la presenza in mare di una popolazione ittica sufficiente per costituire gli stock. La Commissione intende affrontare il problema della sovraccapacità della flotta mettendo fine agli aiuti pubblici concessi per l'acquisto di nuovi pescherecci e aumentando i fondi EU a disposizione dei pescatori, per consentire loro di trovare alternative occupazionali, e per la ristrutturazione del settore. La Commissione raccomanda inoltre l'adozione di sanzioni uniformi e più severe in tutta l'UE. I controlli dovranno essere rafforzati mediante l'istituzione di una struttura d'ispezione comune dell'UE. Per rendere i pescatori, gli operatori del settore, le Ong, le regioni e gli altri diretti interessati più partecipi alla Pcp, la Commissione propone la creazione di Consigli consultivi regionali. Rispetto all'obiettivo di una pesca sostenibile al di fuori delle acque territoriali UE sulla base di una maggiore cooperazione internazionale, il pacchetto di riforme contiene un piano d'azione contro la pesca illegale e una strategia per lo sviluppo di partenariati tra il settore della pesca europea e i paesi terzi. "Per la pesca comunitaria è giunto il momento di scelte decisive. Se vogliamo dare un futuro ai nostri pescatori ci serve una nuova Pcp. Se non abbiamo il coraggio di adottare ora audaci misure di riforma, nei prossimi anni saremo costretti ad assistere al declino del nostro settore della pesca. È necessario mettere termine a un tipo di pesca ormai forsennato. La sovraccapacità è il nemico non solo degli stock ittici ma anche del futuro dei nostri pescatori. La UE deve operare per la conservazione e non contro di essa. Ciò significa più fondi comunitari per aiutare i pescatori, più fondi per la demolizione dei pescherecci, niente fondi per la costruzione di nuove navi. Solo il giusto equilibrio tra la nostra flotta e le riserve ittiche disponibili potrà garantire stabilità economica alla flotta UE e mantenere l'occupazione nelle zone costiere. La Commissione è determinata a mettere fine alla fissazione di contingenti annui di pesca a livelli irrealistici e vuole una strategia di lungo termine che permetta agli stock in declino di ricostituirsi e garantisca ai pescatori maggiore stabilità e quindi la possibilità di pianificare il loro futuro. E per colpire chi non rispetta le regole, la Commissione propone controlli più efficienti e sanzioni più rigide e uniformi. È previsto inoltre un piano di azione per combattere la pesca illegale e garantire una pesca sostenibile anche al di fuori delle acque comunitarie. Oggi abbiamo posto le fondamenta per costruire un settore comunitario della pesca efficiente sul piano sociale, economico e ambientale", ha dichiarato il commissario Franz Fischler, responsabile per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca. L'obiettivo: ottenere una flotta comunitaria più piccola ma efficiente ... Data la necessità urgente di ridurre lo sforzo di pesca, la concessione di aiuti pubblici per l'acquisto di nuove navi o per l'ammodernamento di quelle esistenti è controproducente e non trova più alcuna giustificazione. Gli aiuti pubblici non devono più essere destinati all'ammodernamento della flotta, che è già sovradimensionata, bensì riguardare esclusivamente le misure per migliorare la sicurezza a bordo che non aumentano la capacità in termini di stazza o potenza. Anziché destinare denaro alla costruzione di nuove navi che andrebbero ad aggiungersi a una flotta già affetta da sovraccapacità, la Commissione preferisce utilizzare i fondi pubblici per eliminare la capacità di pesca in eccesso e per favorire il pensionamento o la ricerca di un'attività alternativa dei pescatori che abbandonano il settore. Sulla scorta dei più attuali pareri scientifici relativi ai principali stock ittici della Comunità e delle stime sull'attività della flotta in questione, la necessaria riduzione dello sforzo di pesca (fino a un massimo compreso tra il 30 e il 60% a seconda della situazione degli stock e delle regioni) nel quadro dei piani di gestione pluriennali dovrebbe comportare il ritiro di circa 8.600 pescherecci, pari all'8,5% dei pescherecci comunitari, e di una stazza di circa 350.000 GT, pari al 18% della stazza lorda totale. Per incoraggiare la necessaria demolizione delle navi, la Commissione propone di riprogrammare i fondi attualmente disponibili per la creazione di capacità, l'esportazione di pescherecci o l'istituzione di imprese a capitale misto nel quadro dello strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop), destinando, a complemento dei fondi Sfop, 272 milioni di € alla misura di emergenza per la demolizione dei pescherecci nel periodo 2003-2006. I pescherecci costretti a ridurre la propria attività di più del 25% nel quadro di un piano pluriennale di gestione potranno fruire di un aumento del 20% dell'importo dei premi alla demolizione attualmente disponibili nel quadro dello Sfop. ... aiutando i pescatori con un piano d'azione sociale Gli aiuti pubblici all'ammodernamento della flotta peschereccia, da tempo disponibili, hanno favorito l'instaurarsi di una situazione di sovraccapacità. Eppure, tra il 1991 e il 1998, quasi un quarto dei posti di lavoro in totale 66.000 è andato perso nel settore delle catture. Ci si trova attualmente in una situazione in cui nelle acque comunitarie 10 pescherecci cercano di accaparrarsi un numero di pesci che solo cinque o sei navi potrebbero catturare senza danneggiare gli stock ittici o l'ambiente. La Commissione è ben consapevole del fatto che la riduzione della flotta e la ristrutturazione del settore avranno un impatto in termini di occupazione e propone pertanto di riprogrammare gli aiuti attualmente destinati dallo Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop) al rinnovo e all'ammodernamento della flotta nel periodo 2003-2006. In questo modo si renderebbero disponibili circa 460,6 milioni di € che potrebbero essere utilizzati per aiutare i pescatori a riconvertirsi in altri ambiti occupazionali. La Commissione ritiene che in una fase successiva potrebbero essere necessarie ulteriori risorse per le misure di tipo sociale, quantificabili in 88 milioni di €. Grazie alla riforma saranno disponibili maggiori fondi comunitari per cofinanziare i regimi nazionali di prepensionamento, concedere pagamenti compensativi individuali ai pescatori in caso di ritiro definitivo della loro nave, concedere pagamenti ai pescatori per aiutarli a riconvertire o diversificare le loro attività fuori dal settore della pesca marittima o consente agli Stati membri di varare misure di accompagnamento a carattere sociale per i pescatori, finanziate a livello nazionale, per promuovere l'interruzione temporanea delle attività di pesca nel quadro dei piani di protezione delle risorse acquatiche. Nell'Unione europea l'80% delle zone che dipendono dalla pesca si trovano in regioni dell'obiettivo 1 o dell'obiettivo 2. Aiuti comunitari per i pescatori che optano per il prepensionamento o per una formazione che permetta loro di lavorare al di fuori del settore della pesca sono disponibili anche nel quadro del Fondo sociale europeo (Fse). Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) finanzia misure per la diversificazione dell'attività economica. La Commissione intende organizzare consultazioni bilaterali con gli Stati membri al fine di verificare i probabili effetti sull'occupazione delle misure proposte e di esaminare in che misura adeguare i fondi in questione e lo Sfop, tenendo in debito conto le necessità delle regioni ultraperiferiche. Sulla base di tali consultazioni, la Commissione presenterà un piano d'azione per contrastare le ripercussioni a livello socioeconomico della ristrutturazione del settore della pesca. In questo piano verrà esaminato il fabbisogno finanziario. Se, dopo la riprogrammazione, dovessero rivelarsi necessari ulteriori aiuti, la Commissione cercherà di individuare le possibili fonti di sostegno supplementare nel bilancio per il 2004 o per gli anni successivi. Un sistema più semplice per limitare la flotta peschereccia comunitaria Gli Stati membri saranno tenuti a mantenere la capacità delle loro flotte entro i limiti di riferimento fissati nel programma d'orientamento pluriennale (Pop IV) per il 31 dicembre 2002. E anche il sistema dei Pop sarà accantonato. Questi limiti saranno corretti al ribasso per le capacità ritirate grazie ad aiuti pubblici. Gli Stati membri dovranno garantire che le capacità ritirate grazie ad aiuti pubblici non siano sostituite. Inoltre, nessun peschereccio sarà ammesso nella flotta finché non sia stata effettivamente ritirata una capacità equivalente senza aiuti pubblici. Tali misure avranno come risultato una flotta di dimensioni più ridotte ma con uno sforzo di pesca molto più in linea con le risorse disponibili. Una strategia di lungo termine per conservare gli stock e proteggere l'ambiente L'adozione di misure di breve termine altro non fa che rimandare decisioni inevitabili e permettere che si continui a pescare in eccesso rispetto alle risorse, con conseguente degradazione dell'ambiente marino. La Commissione propone pertanto di adottare piani di gestione di lungo termine per gli stock ittici sulla base di valutazioni scientifiche attendibili, per mettere fine al mercanteggiamento politico cui si assiste ogni anno al momento di fissare il totale ammissibile di catture (Tac), e di sostituire quest'ultimo parametro con obiettivi di cattura pluriennali fissati all'interno di limiti biologici di sicurezza, adeguando di conseguenza lo sforzo di pesca. Il Consiglio fisserà i limiti delle catture e dello sforzo di pesca per la prima campagna di pesca sulla base degli obiettivi fissati nel piano e dei più recenti pareri scientifici sullo stato degli stock. Negli anni successivi, la gestione del piano verrà affidata alla Commissione, coadiuvata da un comitato di gestione, che si baserà sui più recenti pareri scientifici. In termini pratici ciò significa che le catture saranno calcolate in relazione al quantitativo massimo di pesci che può essere pescato garantendo che nello stock in questione rimanga un quantitativo prestabilito di pesci adulti ben al di sopra dei livelli minimi biologici accettabili. Una tale strategia dovrebbe permettere di evitare drastici mutamenti nei Tac da un anno all'altro che non consentono ai pescatori di pianificare adeguatamente le loro attività di pesca. Al fine di potenziare la conservazione delle risorse alieutiche nel Mediterraneo, la Commissione intende invitare gli Stati membri a coordinarsi per istituire aree protette più ampie (attualmente la maggior parte degli Stati mediterranei non rivendica la propria giurisdizione oltre le 12 miglia delle acque territoriali). La Commissione proporrà inoltre l'adozione di misure comunitarie a favore degli stock altamente migratori e di altri stock condivisi con flotte non comunitarie e adotterà inoltre iniziative per rafforzare la cooperazione con i suoi partner internazionali al fine di promuovere l'adozione di misure di gestione a livello panmediterraneo. Una migliore protezione per il novellame, i delfini e gli squali Le catture accessorie e i rigetti in mare hanno un impatto negativo sull'ecosistema marino. Il novellame e le specie vulnerabili come i delfini, gli squali e gli uccelli marini sono stati colpiti in modo particolare dalle attività di pesca. Per far fonte a tali problemi, la Commissione intende proporre misure di tutela delle specie vulnerabili. A breve saranno presentate misure per garantire la protezione degli squali comprendenti il divieto del cosiddetto "finning" nelle acque comunitarie (la pesca degli squali al solo scopo di ottenerne le pinne rigettando in mare le carcasse) nonché misure per ridurre le catture accessorie di delfini e un programma di conservazione per gli uccelli marini. La Commissione propugna inoltre l'introduzione di attrezzi di pesca più selettivi, come reti a maglie più larghe o munite di pezze a maglie quadrate, di restrizioni alla pesca per proteggere il novellame, le specie non bersaglio e gli habitat sensibili, di taglie minime di sbarco commisurate al grado di selettività dell'attrezzo utilizzato, di "test di divieto di rigetto" che prevedono, mediante la concessione di incentivi economici, di incoraggiare campioni rappresentativi di pescherecci a mantenere a bordo tutte le catture e di incentivi economici volti a incoraggiare l'uso di tecniche di pesca più selettive. Migliore controllo del rispetto delle norme mediante l'istituzione di una struttura comunitaria d'ispezione comune e sanzioni più rigorose Le regole della PCP devono essere rispettate all'interno di tutta la UE. Tuttavia, la probabilità di individuare chi infrange le regole e le sanzioni comminate in questi casi variano notevolmente a seconda dello Stato membro cui compete far applicare tali regole, con il risultato di rendere meno efficaci le attività di controllo e monitoraggio e suscitare malcontento tra i pescatori che vorrebbero parità di condizioni per tutti gli operatori del settore. La Commissione propone pertanto di istituire una struttura d'ispezione comune dell'UE che metta in comune, a fini di controllo, risorse e mezzi disponibili a livello UE e nazionale, In questo contesto verrebbero costituite squadre d'ispezione multinazionali, che opererebbero sia nelle acque dell'UE che in quelle internazionali. La Commissione propone inoltre di estendere ai pescherecci più piccoli l'uso delle nuove tecnologie, tra cui il sistema di controllo dei pescherecci via satellite (SCP) e il giornale di bordo elettronico (in cui i comandanti devono inserire le informazioni relative alle catture). Queste misure dovrebbero ridurre le opportunità di commettere infrazioni. Poiché l'esecuzione delle misure citate dipende dagli Stati membri, la Commissione propone di sanzionare gli Stati membri che vengano meno ai loro obblighi, ad esempio riducendo i contingenti loro assegnati. Il pacchetto di riforme prevede un approccio assolutamente trasparente per quanto riguarda l'applicazione della PCP da parte degli Stati membri. Si propone pertanto di istituire un processo di "valutazione inter pares" tra Stati membri, in modo che essi possano valutare le rispettive politiche di attuazione delle norme della PCP. Le informazioni su questo processo, come pure una tabella di conformità, saranno disponibili su Internet. Garantire una pesca sostenibile al di fuori delle acque comunitarie Una parte della flotta UE opera in alto mare o nelle acque di paesi terzi con i quali la UE ha concluso accordi di pesca. Il pacchetto di riforme definisce un nuovo quadro integrato che dimostra l'impegno dell'UE a favore di una pesca responsabile. La Commissione propone di migliorare il dialogo politico tra l'UE e i paesi in via di sviluppo, allo scopo di aiutare questi ultimi a definire una politica della pesca che consenta loro gradualmente di mettere in atto una pesca sostenibile, perseguendo al contempo i propri obiettivi di sviluppo, tra cui: il mantenimento della qualità, diversità e disponibilità delle risorse della pesca nel quadro della sicurezza alimentare, della riduzione della povertà e dello sviluppo sostenibile. Per combattere la pesca illegale e garantire una pesca sostenibile al di fuori delle acque comunitarie, la Commissione intende proporre un piano d'azione volto a: rafforzare e completare il quadro giuridico internazionale per eliminare sia l'uso di navi battenti bandiere di comodo e la pratica degli sbarchi in porto senza adeguati controlli; migliorare la valutazione degli stock accessibili ai pescatori della UE al di fuori delle acque comunitarie; ottenere migliori valutazioni scientifiche sullo stato degli stock prima di concludere nuovi accordi di partenariato con i paesi terzi in questione e riformare il quadro UE per il controllo delle attività di pesca al di fuori delle acque comunitarie. http://europa.eu.int/comm/fisheries  Le informazioni sulla possibilità di dialogare via Internet il 17 giugno 2002 con il Commissario Fischler sulla riforma della politica comune della pesca sono disponibili sul sito: http://europa.eu.int/comm/chat/fischler2/index_en.htm 

IL FUTURO DEI TRASPORTI DI SUPERFICIE SOSTENIBILI: IL NOTIZIARIO CORDIS INCONTRA IL DIRETTORE DELL'UNITÀ COMPETENTE 
Bruxelles, 29 maggio 2002 - La modifica dell'incidenza delle diverse modalità di trasporto finalizzata ad alleggerire il trasporto su strada non è attuabile ricorrendo unicamente alla tecnologia o alle politiche. È quanto ha dichiarato in un'intervista al Notiziario Cordis il direttore dell'unità "Trasporti terrestri e tecnologie marine" Christos Tokamanis. Mirando alla sostenibilità, la Commissione sovvenziona attività in diversi campi: infrastrutture energetiche, tecnologie per veicoli, intermodalità, iniziative educative per gli utenti della strada, servizi di mobilità, infrastrutture stradali e navigazione dinamica. Tali temi saranno in discussione a Valencia dal 4 al 6 giugno nel corso della conferenza "Le tecnologie dei trasporti di superficie per lo sviluppo sostenibile", organizzata dalla Commissione. L'obiettivo della manifestazione, ha spiegato Tokamanis, è di consolidare i progressi ottenuti nello sviluppo della nuova generazione di tecnologie automobilistiche, ferroviarie, di cantieristica navale e trasporto intermodale. La conferenza esaminerà altresì il futuro delle tecnologie per i trasporti di superficie nell'ambito dello Spazio europeo della ricerca (Ser) e dell'innovazione. Oltre che al futuro immediato, Tokamanis ha affermato che la conferenza guarderà altresì ad una prospettiva a più lungo termine. Sono già stati istituiti consigli consultivi al fine di aiutare la Commissione a proiettare le proprie riflessioni fino al 2020 e 2030. "La conferenza costituisce una sorta di lancio anticipato del sesto programma quadro [6PQ] all'interno dello Spazio europeo della ricerca e, allo stesso tempo, una rassegna della politica ambientale", ha dichiarato Tokamanis. Sebbene si possa dubitare dell'opportunità di affrontare i problemi dei trasporti su strada, su ferrovia e marittimi nell'ambito della stessa manifestazione, Tokamanis sostiene l'esistenza, tra le diverse modalità di trasporto, di sinergie tali da poter costituire le basi del lavoro successivo. La sostenibilità ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel programma "Crescita competitiva e sostenibile" del 5PQ. Ma la dichiarazione di Lisbona e il più recente Consiglio di Göteborg, nell'affermare che lo sviluppo sostenibile deve costituire una delle principali politiche future della Commissione, hanno attribuito a tale argomento un nuovo valore, ha riferito Tokamanis al Notiziario Cordis. Alla domanda se la Commissione debba dissuadere i cittadini europei dal ricorso al trasporto su strada quale modalità di trasporto meno sostenibile, Tokamanis ha risposto che il termine giusto non è "dissuadere". "Oggi stiamo avvertendo le conseguenze del successo di una modalità di trasporto sulle altre: è un fenomeno che si trova in stretto rapporto con le preferenze individuali. Le persone apprezzano la mobilità privata, acquistano automobili e le trattano come parte del loro ambiente domestico, mentre l'aumento della prosperità e del livello di vita portano ad acquistarne due o tre. La politica della Commissione, espressa nel Libro bianco sui trasporti e nel Libro verde sull'energia, propugna una modifica dell'attuale combinazione di modalità di trasporto e quella delle fonti energetiche", ha dichiarato Tokamanis. La Commissione favorisce quindi una riduzione del trasporto su strada, sia per i passeggeri sia per le merci, con la conversione alle ferrovie ed al trasporto marittimo, unitamente alla diminuzione dell'impiego dei combustibili fossili tradizionali a vantaggio delle fonti rinnovabili e dell'idrogeno. È però la Commissione in grado di influenzare le abitudini di trasporto con le proprie scelte in materia di finanziamento della ricerca? "Non è possibile farlo con i soli mezzi offerti dalle politiche, né è possibile ricorrendo unicamente alla tecnologia", è la convinzione di Tokamanis. Questi si dice comunque persuaso che, utilizzando tutte le tecnologie disponibili, si possa modificare l'equilibrio attuale. "L'approccio contemporaneo poggia su una base tecnologica molto limitata, mentre abbiamo invece a disposizione un gran numero di tecnologie", ha dichiarato. "Vogliamo che queste tecnologie siano utilizzate in maniera più equilibrata, riducendo la pressione su uno dei sistemi e spostandola su un altro, diminuendo quindi la domanda di trasporto nell'area urbana [...] e trasferendola verso altre modalità". Esistono dei lati negativi nelle altre modalità di trasporto, quali i problemi di interoperabilità ed interconnettività su rotaia, ma sono appunto questi alcuni dei temi sui quali si è indirizzata la ricerca finanziata dalla Commissione. La ricerca svolta nell'ambito del 5PQ sul trasporto ferroviario si è occupata di sicurezza passiva, resistenza agli urti, nuovi sistemi di propulsione, efficienza energetica e riduzione del rumore. La ricerca sui trasporti marittimi ha contemporaneamente avviato la riflessione su un nuovo tipo di bastimento, che "non si baserà su norme costruttive empiriche, bensì su regole fondate sulla valutazione dei rischi", ha dichiarato Tokamanis. Il sostegno della Commissione non si limita alla fase di ricerca. "Non solo stiamo sviluppando tecnologie individuali, ma anche tecnologie critiche, che stiamo cercando di integrare in piattaforme tecnologiche simili al prodotto o processo finale (è appunto quello che illustreremo a Valencia) ovvero all'intero processo innovativo, dalla concezione alla realizzazione, passando per la ricerca ed il nuovo prodotto", ha dichiarato al Notiziario Cordis Tokamanis. Volgendo lo sguardo al futuro, il direttore dell'unità ha già ricevuto riscontri dalla comunità della ricerca relativamente ai settori che potrebbero essere inseriti in un progetto integrato o rete di eccellenza. La sicurezza integrata sarà verosimilmente l'oggetto di un progetto integrato, mentre le reti di eccellenza potrebbero riunire istituti di ricerca sul trasporto ferroviario, al fine di sviluppare nuovi metodi standardizzati di misurazione e produzione. Un'altra rete di eccellenza sarà destinata ai 3.500 progettisti e costruttori navali che operano in piccoli gruppi in tutta l'Europa. Tokamanis ritiene che il programma "Crescita" non subirà alcuna riduzione nella transizione al 6PQ. "Il programma Crescita resterà più o meno invariato", ha dichiarato, evidenziando che il settore dei trasporti sarà ampliato. La dotazione di bilancio complessiva per l'aeronautica, il settore aerospaziale e la ricerca sui trasporti terrestri supera largamente la cifra di 2,7 miliardi di euro disponibili per il 5PQ. "Nell'insieme, abbiamo ottenuto di più", afferma Tokamanis. 

QATAR AIRWAYS: UNA DELLE COMPAGNIE AEREE MAGGIORMENTE IN CRESCITA AL MONDO 
Milano, 29 maggio 2002 - Compagnia di bandiera dello stato del Qatar (penisola che si affaccia sul Golfo e confinante con l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi e il Bahrain), Qatar Airways si pone come una delle compagnie aeree maggiormente in crescita al mondo, in grado di collegare, attraverso l'hub di Doha, un network di 35 destinazioni europee e asiatiche. Nata nel 1994 come vettore regionale arabo per le destinazioni del Golfo, con l'arrivo del nuovo Ceo (Chief Executive Officer), Akbar Al Baker, nel 1996, è stata varata una nuova strategia con l'obiettivo di ridefinire lo status della compagnia, conferendole portata internazionale. Focalizzata sul principio di eccellenza (claim della compagnia è di fatto "Excellence in Everything That We Do"), la rinnovata strategia di Qatar Airways pone l'accento sull'assistenza al passeggero (customer service), sull'investimento nelle infrastrutture e sul sostanziale sviluppo delle rotte - con un prodotto di alto profilo in Europa e in Oriente. Il risultato di una tale politica si concretizza in una flotta estremamente moderna, composta esclusivamente da aeromobili della famiglia Airbus, quanto di meglio si possa concepire a livello di comfort per i passeggeri e di ridotto impatto ambientale. Tale politica "espansionistica" ha inoltre consentito l'articolazione della linea aerea propriamente detta in una serie di sussidiarie: Qatar Aviation Services Company; Qatar Duty Free Company ; Qatar Distribution Company ; Qatar Amiri Flight ; Qatar Airways Holidays (Discover Qatar); Qatar Aircraft Catering Company . contribuendo al progressivo sviluppo di Doha, sia come hub che come destinazione a se stante. Milano Doha 16 giugno 2002 nuovo volo Qatar Airways Confermando la sua politica di espansione, la Compagnia ha annunciato tra le altre una nuova rotta Milano- Doha 4 volte la settimana. Le operazioni saranno effettuate con Airbus A300-600R con una configurazione di 12 posti in First Class, 18 posti in Business e 194 posti in Economy Class, con il seguente operativo: 
QR36 - Milano Doha - 11.45 - 19.00 - Mercoledì e Domenica; 
QR34 - Milano Doha - 22.15 - 05.30 - Lunedì e Venerdì; 
QR35 - Doha Milano - 01.45 - 07.25 - Mercoledì e Domenica; 
QR33 - Doha Milano - 12.45 - 18.30 - Lunedì e Venerdì- 
Già con l'orario invernale è previsto l'utilizzo su Milano del nuovissimo A330/200 equipaggiato con i nuovi interni, video individuali in tutte le classi, più spazio in Economy, e "pitch" di 55 pollici in Business. Grazie agli orari del volo di Milano, espressamente studiati per ottimizzare il network di Qatar Airways attraverso il suo Hub di Doha, ci sono ottime coincidenze per tutte le maggiori destinazioni nel Golfo, ma anche Maldive (3 volte la settimana), Nepal ( Katmandu 4 volte alla settimana), Sri Lanka (Colombo due volte la settimana), e India, Bangladesh, Pakistan e Thailandia. Il progetto dell'organizzazione Italiana è stato affidato a Massimo Vesentini, che in qualità di Direttore per l'Italia, dalla nuova Direzione Commerciale di Viale Montenero 6 a Milano, ha disegnato la struttura iniziale con il servizio prenotazioni centralizzato presso l'Airconsult di Roma, già GSA nel periodo off-line della Compagnia, Sandro Magnetta e Antonio De Caro, responsabili vendite del Nord Italia e Roberta Sala Responsabile Marketing e PR. Lo staff aeroportuale presso lo scalo di Milano Malpensa è composto da Franco Cristofaro, Airport Manager, e Katja Birkenbach, Customer Service Agent. Il network Qatar Airways conta ad oggi 35 destinazioni, in Europa, Medio Oriente ed Africa, Oceano Indiano e Asia: Europa: Londra Heathrow, Monaco, Parigi, Francoforte (dal 13 giugno 2002), Milano (dal 16 giugno 2002) (in code share con Lufthansa) Amsterdam, Stoccolma, Roma, Ginevra, Manchester, Vienna, Zurigo, Dresda, Dusseldorf e Hannover Medio Oriente e Africa: Abu Dhabi, Amman, Bahrain, Beirut, Cairo, Casablanca (dal 31 maggio 2002), Damasco, Dubai, Dammam, Jeddah, Khartoum, Kuwait, Muscat, Riyadh, Doha Oceano Indiano: Colombo, Karachi, Kathmandu, Dhaka, Lahore, Peshawar, Trivandrum, Male, Bombay Asia: Bangkok, Kuala Lumpur, Jakarta e Manila La flotta attuale è composta da 7 Airbus A300-600R, 6 Airbus A320, 1 Airbus Corporate Jetliner ACJ319, per un totale di 14 aeromobili. Tale quota è destinata a raddoppiare nei prossimi due anni, con le prime consegne di Airbus A330-200 previste a partire dal mese di maggio 2002. La flotta verrà poi progressivamente integrata con l'arrivo di 11 Airbus A320 e 2 Airbus A380. Analogamente, entro il 2004 le destinazioni servite da Qatar Aiways raggiungeranno quota 50. Il servizio di bordo - L'obiettivo di Qatar Airways è rendere indimenticabile qualsiasi esperienza di viaggio. Sin dall'arrivo all'aeroporto di partenza, fino a destinazione, il personale Qatar Airways è in grado di garantire un'assistenza completa, in grado di soddisfare tutte le necessità dei passeggeri, siano esse una dieta particolare o semplice supporto. In ogni classe di servizio, per tutte le tipologie di clientela. First Class - Qualsiasi siano le necessità degli ospiti (riposo, relax o un pranzo da gourmet), troveranno nella First Class di Qatar Airways quanto di meglio si possa richiedere. Le poltrone sono reclinabili elettronicamente fino a trasformarsi in un vero letto; una selezione dei film più recenti è disponibile su un supporto Sony Watchman personale; ed ai passeggeri viene proposto un menù a la carte in grado di soddisfare i palati più esigenti. Business Class - Composta da sole 18 poltrone, la Business Class offre ai propri ospiti un servizio personalizzato ed elitario. E, proprio in considerazione della richiesta di continua flessibilità tipica della clientela business, il personale di bordo Qatar Airways è in grado di garantire un'assistenza articolata ed estremamente accurata. Economy Class - Grazie alle confortevoli poltrone Recaro associate alla tradizionale ospitalità medio orientale ed a tariffe competitive, l'Economy Class Qatar Airways si caratterizza per l'ottimo rapporto qualità prezzo. L'offerta di piatti regionali e internazionali, serviti da personale multi-lingue, sottolineano ulteriormente la cura ed il taglio "personalizzato" del servizio di bordo Qatar Airways. L'hub di Doha - Per supportare il progressivo e rapido sviluppo che ha investito la compagnia operante su Doha, l'Aeroporto Internazionale di Doha è stato recentemente rinnovato e modernizzato, raggiungendo un'estensione doppia rispetto quella originaria. Composta da un unico terminal, l'aerostazione si caratterizza per un design arioso e moderno, con strutture in grado di soddisfare i viaggiatori più esigenti ed un'ampia scelta di ristoranti e duty free in grado di rendere assai piacevole l'attesa dei passeggeri in transito. I passeggeri di Business e First Class, nonché i soci Privilege Club, possono inoltre fruire della rilassante atmosfera e del comfort delle moderne e lussuose lounges Qatar Airways. Le lounges - Ad uso esclusivo dei passeggeri Business e First Class Qatar Airways e dei soci Privilege Club, le lounges sono in grado di offrire un servizio in linea con i principi di eccellenza che caratterizzano la compagnia. La lounge dedicata ai passeggeri di First Class offre una spettacolare panoramica della pista di decollo/atterraggio, mentre gli ospiti possono scegliere di cenare, continuare a lavorare in un attrezzato ufficio o semplicemente godere di un po' di relax. Le poltrone in cuoio italiano a disposizione dei passeggeri sono totalmente reclinabili, fino a trasformarsi in un comodo letto; e per garantire un relax ancora più completo, suite con bagno e doccia. Per uno snack prima del volo, sono inoltre disponibili una selezione di piatti caldi, frutta fresca e succhi, specialità continentali ed arabe, con menù variati giornalmente affinché anche il viaggiatore più assiduo possa godere di una sorprendente varietà culinaria. E per i viaggiatori d'affari, l'attrezzato business center, completo di internet points, scanner, fax , telefono, fotocopiatrice e stampante. La Business Class lounge offre un'atmosfera calda e rilassante, creata dai lussuosi divani in pelle blu e verde e dalle luci soffuse, dove è possibile godere di un appetitoso buffet con panoramica sull'aeroporto. Un discreta pannellatura sia nella lounge che nel business center garantisce la privacy più assoluta, sia che gli ospiti decidano di riposare o di lavorare. Analogamente alla First Class lounge, è possibile usufruire gratuitamente delle suites con doccia. In entrambe le lounges, sono inoltre disponibili aree fumatori, sala lettura, deposito bagagli e guardaroba. Ed un servizio personalizzato: l'assistenza fornita dagli assistenti di volo Qatar Airways nel disbrigo di tutte le formalità aeroportuali dall'arrivo alla partenza. Altre lounges Qatar Airways nelle diverse destinazioni: Amman, Abu Dhabi, Bahrain, Beirut, Bangkok, Cairo, Colombo, Dhaka, Damasco, Dammam, Dubai, Jakarta, Jeddah, Karachi, Khartoum, Kathmandu, Kuala Lumpur, Kuwait, Lahore, Londra Heathrow, Muscat, Male, Manila, Bombay, Monaco, Parigi, Peshawar, Trivandrum. Privilege Club è il programma di fidelizzazione Qatar Airways introdotto nel maggio 2000 e appositamente realizzato per soddisfare le necessità di chi viaggia frequentemente per affari, offre ai soci e alle loro famiglie una serie di vantaggi all'interno di un club esclusivo . Qatar Airways ha di fatto riunito diverse compagnie di primaria importanza come partner di Privilege Club, rappresentanti i diversi segmenti del viaggio internazionale, con l'obiettivo di semplificarne tutte le fasi per i passeggeri e offrendo diverse tipologie di benefici, anche quando i soci non sono a bordo di Quatar Airways. I vantaggi offerti da Qatar Airways e dai suoi partners includono un network di circa 300 destinazioni sulle quali utilizzare le proprie miglia, da Glasgow a Los Angeles, dai Carabi a Rio de Janeiro. Infolink:
www.qmiles.com

LA SICUREZZA SI FA STRADA ALL'IPERMERCATO GRAZIE ALLA CAMPAGNA PROMOSSA DA ZURITEL E FINIPER, PRESSO I 20 CENTRI COMMERCIALI IPER, 
Milano, 24 maggio 2002 - La sicurezza stradale è un tema che interessa ogni famiglia italiana. Il codice della strada è un linguaggio universale che consente di viaggiare in sicurezza in tutto il mondo. Per questo è importante imparare a riconoscerlo e rispettarlo fin da piccoli ma anche "ripassarlo", ogni tanto, da grandi. Per sensibilizzare adulti e bambini al tema della sicurezza stradale Zuritel (compagnia di assicurazioni attiva nel settore delle polizze auto online e via telefono) e Iper (la catena di ipermercati presenti in 20 centri italiani) hanno creato l'iniziativa "La sicurezza si fa strada", che, in modo facile e divertente, consente ai bambini di familiarizzare, insieme ai burattini Vigilino e Priscilla, con il codice della strada, mentre gli adulti potranno, con il gioco interattivo "Gioca sul sicuro", conoscere meglio il nuovo sistema della patente a punti. La manifestazione "La Sicurezza si fa strada" sarà presente negli ipermercati Iper, dal 24 maggio al 6 luglio, in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte e Veneto. I numeri degli incidenti . Si calcola che solo nel 2000 gli incidenti stradali in Italia sono stati 212.000 di cui più di 6.000 con conseguenze mortali. Secondo un'indagine dell'Istat, nel 2000, il 77% degli incidenti stradali è stato determinato da errati comportamenti di guida da parte del conducente. Tra le cause più frequenti la guida distratta e l'andamento indeciso con oltre 42.000 sinistri (pari al 20% del totale), seguite dall'eccesso di velocità (11,9%) e dal mancato rispetto della distanza di sicurezza (11,1%). Le città si confermano i luoghi dove avvengono il maggior numero di incidenti stradali: nel 2000 sono state teatro di oltre 158.000 sinistri (74,7%) mentre sulle autostrade si sono verificati 13.396 incidenti (6,3%). Sempre nelle città le stagioni più a rischio sono la primavera e l'estate - in particolare i mesi di maggio, giugno e luglio - mentre i giorni della settimana in cui si verificano il maggior numero di sinistri sono il venerdì e il sabato. Ma tu sei preparato per la nuova patente a punti? In base al nuovo codice stradale, che entrerà in vigore dal gennaio 2003, le violazioni verranno punite, di volta in volta, grazie al sistema della "patente a punti". In pratica ad ogni automobilista verrà attribuito un bonus di 20 punti che verranno via via decurtati ad ogni infrazione grave, fino all'azzeramento del bonus e alla conseguente sospensione della patente a tempo determinato. Avete superato il limite di velocità, siete passati con il rosso o sulla corsia d'emergenza dell'autostrada? A questo punto è molto importante sapere cosa vi aspetta con le nuove norme del codice stradale. Per scoprirlo, Zuritel, in collaborazione con Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) ha realizzato il gioco interattivo "Gioca sul sicuro", con il quale tutti gli automobilisti potranno cimentarsi, per mettere alla prova le proprie capacità di guida in rapporto al nuovo codice della strada. Metti alla prova la tua assicurazione RC auto Inoltre, presso il chiosco Zuritel, chi lo desidera potrà richiedere un preventivo gratuito per una polizza RC Auto, da ricevere subito o successivamente a casa propria. Tutti coloro che consegneranno il coupon compilato presso il chiosco riceveranno in omaggio il CD contenente il test "Gioca sul sicuro" e parteciperanno al concorso che mette in palio numerosi e utili premi. Tutte le informazioni relative a date e modalità di svolgimento dell'operazione "La sicurezza si fa strada" saranno a disposizione del pubblico presso i punti vendita Iper. Inoltre i clienti Iper in possesso di Carta Vantaggi potranno contare su tariffe convenzionate particolarmente vantaggiose per le polizze RC Auto di Zuritel. Giocando s'impara la sicurezza Sempre a partire dal 24 maggio 2002 (e fino al 6 luglio), presso i punti vendita Iper in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Veneto Zuritel gestirà anche un laboratorio didattico dedicato ai più piccoli in visita ai punti vendita Iper. I genitori potranno dedicarsi alla spesa in assoluta tranquillità, mentre i ragazzi potranno divertirsi e socializzare presso l'Area Bimbi creata ad hoc per loro: un teatrino di burattini, gestito da operatori specializzati della Burattingegno di Bologna, sarà l'occasione per imparare - giocando - sul tema dell'educazione stradale. Vigilino e Priscilla, i protagonisti della storia, proporranno situazioni legate al codice della strada, coinvolgendo i bambini nell'azione scenica: questi potranno infatti costruire il proprio "burattino", intervenendo così in prima persona nell'attività ludico-educativa. Ai ragazzi verrà inoltre distribuito un libro stacca-attacca, dove Vigilino e Priscilla spiegano che il codice della strada è un linguaggio universale, importante da conoscere e rispettare per poter comunicare con tutti, in tutto il mondo. I piccoli "apprendisti" del codice della strada potranno quindi continuare a giocare anche a casa con la viabilità e le sue norme. All'interno del libro sono contenuti anche alcuni preziosi suggerimenti di gioco per evitare la noia durante i lunghi tragitti in auto. Un buon passatempo per tenere impegnati i bambini, permettendo al genitore di guidare più tranquillo e sereno ed aumentando la sicurezza di tutti. Nota: per le date e le località dell'iniziativa si prega consultare la scheda/calendario sotto riportata. Calaendario Operazione Zuritel - Finiper 31 maggio - 1 giugno: Udine Orio al Serio (Bg) ,Brembate (Bg); 7-8 giugno: Pesaro, Solbiate Olona (Va); 8-9 giugno Varese; 14-15 giugno: Savignano S/R (Fo) , Montebello B. (Pv), Rozzano (Mi); 21-22 giugno: Colonnella (Te) ; Grandate (Co); Magenta (Mi); 28-29 giugno: Pescara, Pozzolo F. (Al , Busnago (Mi); 5-6 luglio Ortona (Ch) ,Tortona (Al) 

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE: IL MARKETING TERRITORIALE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Milano, 29 maggio 2002 -  Si tratta di un corso di specializzazione sulle politiche di gestione e di sviluppo del territorio (marketing territoriale) caratterizzato dalla presenza e dalle testimonianze di autorevoli rappresentanti di agenzie di sviluppo, di policy makers e di esperti esponenti del mondo accademico, a livello nazionale ed internazionale. Il corso rappresenta un'occasione unica per approfondire, in tre giorni di formazione intensiva, le principali tematiche del marketing territoriale grazie alla presenza di interlocutori privilegiati e direttamente impegnati nelle politiche di sviluppo del territorio. Quali sono gli obiettivi: Rispondere alla crescente esigenza di formazione in marketing territoriale che sta caratterizzando sempre di più il personale degli enti pubblici coinvolto nei processi di valorizzazione e promozione dei rispettivi territori, attraverso gli interventi dei massimi esperti nazionali ed internazionali di marketing territoriale con i quali i partecipanti potranno interagire apprendendo dalla loro esperienza diretta. Si rivolge a tutti i funzionari degli enti pubblici coinvolti nei processi di sviluppo, valorizzazione e promozione dei rispettivi territori e delle proprie realtà urbane. Si svolge a Milano, 1 - 2 - 3 luglio 2002, ore 10.30 - 13.00 ore 14.30 - 17.00 Palazzo Affari ai Giureconsulti - Piazza Mercanti, 2 - Milano Per informazioni: tel. 02 - 8515.5266 fax 02 8515 5227 email:
mkt@mi.camcom.it

"COACHING" IL PRIMO WORKSHOP GRATUITO PER IMPARARE AD ALLENARE SE STESSI ED I PROPRI COLLABORATORI AL COSTANTE E CONTINUO MIGLIORAMENTO 
Milano, 29 maggio 2002 - Hrd Training Group, società leader in Italia nella formazione, terrà presso la sua sede di Milano in C.so XXII Marzo 19 "Coaching", il primo workshop gratuito per imparare ad allenare se stessi ed i propri collaboratori al costante e continuo miglioramento. " Un buon coach non ha tutte le risposte - afferma Roberto Re, fondatore e Master Trainer di Hrd Training Group, che può vantare oltre quattordici anni di esperienza "sul campo", più di 30.000 partecipanti ai suoi corsi, migliaia di giornate d'aula e clienti come Ibm, Omnitel, Lancome, Kerastase, L'Oreal, Banca Mps, Mondadori Pubblicità, McDonalds', Ina, Mediolanum, Tecnocasa - ma ha le giuste domande per farti trovare le risposte giuste. ". Il seminario, previsto per il giorno 4 giugno alle ore 10.00, avrà una durata di tre ore nell'arco delle quali verranno affrontati i seguenti argomenti: Cos'è il Coaching, come funziona, e quali sono le sue potenzialità; Metodi per gestire al meglio il proprio comportamento e le proprie emozioni, accrescendo il potere decisionale e motivazionale; Strumenti più all'avanguardia nel settore dello sviluppo personale; Come H ha applicato con successo la metodologia americana di Anthony Robbins alla realtà culturale e aziendale italiana; Quale tipo di ritorno ci si può aspettare da investimenti sul Coaching: case-histories e testimonials. 

OPENGATE GROUP S.p.A.: RAGGIUNTO L'ACCORDO PER L'ACQUISIZIONE DELLA FERRARI SRL SOCIETA' ATTIVA NELLA DISTRIBUZIONE DEL MATERIALE ELETTRICO. 
Malnate, 29 maggio 2002 - Opengate Group S.p.A. prosegue nella strategia di sviluppo nel comparto della distribuzione del materiale elettrico, settore nel quale intende applicare direttamente il proprio modello distributivo integrato. L'operazione si configura nell'acquisizione del 100% della Ferrari S.r.l da parte di Netric S.p.A. (società controllata da Opengate Group S.p.A.). La Ferrari S.r.l. è attiva nella distribuzione di materiale elettrico e nel comparto dell'illuminazione, con sede a Vigevano (Pv) e proprie filiali localizzate in Codevilla (Pv), Fizzonasco (Mi) e Piacenza. Ferrari S.r.l. ha realizzato nell'esercizio conclusosi al 31/12/2000 un fatturato pari a circa 9,8 milioni di Euro con un Ebit del 3%. L'investimento complessivo ammonta a 1,52 milioni di Euro. I soci, Domenico e Angelo Ferrari, manterranno il loro impegno nella gestione reinvestendo 0,7 milioni di Euro in Netric S.p.A. mediante la sottoscrizione di nuove azioni. Netric S.p.A., al termine della suddetta operazione, sarà controllata al 59% (dal precedente 61%) da Opengate Group S.p.A. "Questa operazione rappresenta un ulteriore passo in direzione del raggiungimento di una sufficiente massa critica che possa consentire la massima efficacia ed efficienza nell'applicazione del nostro modello distributivo nell'ambito del settore della distribuzione dei materiali elettrici" - afferma Pietro Pozzobon Ceo di Opengate Group S.p.A. - "La validità e la credibilità di cui gode il nostro progetto, che prevede la creazione di un network distributivo altamente innovativo per il settore, è stata ancora una volta apprezzata dagli imprenditori coinvolti nell'operazione che hanno deciso di reinvestire nell'iniziativa parte di quanto pattuito come corrispettivo per finanziare il progetto condividendone appieno obiettivi e strategie." Il vantaggio strategico che deriva dal raggiungimento dell'accordo per l'acquisizione della Ferrari S.r.l. è duplice: in primo luogo permetterà a Netric di consolidare la propria forza distributiva nel milanese ampliando al contempo la copertura geografica di nuove zone, in particolare il novarese ed il piacentino. Attraverso la stessa operazione Netric disporrà di un proprio punto di snodo logistico e distributivo a Piacenza, garantendo una omogenea copertura della dorsale che partendo da Torino raggiunge Modena..In secondo luogo i prodotti distribuiti dalla Ferrari S.r.l. porteranno ad un rafforzamento sui principali marchi già oggi distribuiti da Netric agevolando il raggiungimento di importanti volumi di acquisto, al contempo confluiranno in Netric anche nuovi contratti che permetteranno l'incremento della gamma di prodotti offerti ai clienti. Tramite questa operazione Netric conferma l'intenzione di voler rafforzare e consolidare le competenze già acquisite nel campo dell'automazione industriale e della distribuzione dell'energia, pensando per il futuro ad un piu' importante presidio nelle aree del civile e dell'illuminotecnica. 

"LA SAPIENZA" PROMUOVE LA PRIMA CONFERENZA EURO ARABA DOPO LA RECENTE CRISI INTERNAZIONALE PER AVVIARE UN NUOVO PROGRAMMA DI COOPERAZIONE UNIVERSITARIA A FAVORE DELLA PACE 
Roma, 29 maggio 2002 - Si aprirà a Roma la prima Conferenza Euro Araba tra Rettori e Diplomatici di alcuni Paesi dell'Area Mediterranea sul tema "The role of University for a new culture of solidarity. Scientific development and human progress in the Euro Mediterranean area" in cui si discuterà di come l'Università può sostenere il dialogo e la cooperazione tra i popoli ed aiutare lo sviluppo della società umana soprattutto in quei Paesi colpiti dal dramma della guerra e dalla povertà. Durante l'incontro, promosso dall'Università "La Sapienza" e dal Ministero degli Affari Esteri (Direzione Generale Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente), Patrocinato dal Parlamento Europeo, sarà proposto dal Prof. Giuseppe D'Ascenzo un Documento d'Intenti come base di lavoro comune per i futuri programmi di cooperazione tra le Università dei Paesi Arabi ed Europei dell'area mediterranea. Questo programma nasce dall'esperienza di questi ultimi anni delle Relazioni Internazionali dell'Università La Sapienza di Roma nel settore delle problematiche internazionali legate a situazioni di crisi umanitaria ed emergenze complesse, come nel recente intervento a favore delle popolazioni del Sud Est Europa nei Balcani colpite dal conflitto. Grazie infatti ad un programma dell'Università La Sapienza, il Ministero degli Affari Esteri Italiano e le Nazioni Unite con l'appoggio delle Forze di Pace italiane, oggi le due università di Sarajevo e Belgrado stanno lavorando assieme per un Master in Gestione dello Stato e Affari Umanitari frequentato da laureati di diverse culture e religioni. Le consultazioni preliminari per la stesura di questo programma pilota Euro Arabo sono infatti state portate avanti dalle Relazioni Internazionali de "La Sapienza" coordinate dal Prof. Dino Guerritore con il supporto Dott. Massimo Caneva nel corso di diverse missioni nei Paesi Arabi volte conoscere le diverse realtà locali e ad incontrare i Rettori delle Università coinvolte nell'iniziativa, tra le quali quelle di Beirut, Damasco, Il Cairo, ed Amman, con strettissimi contatti anche con le Università di Al Quds a Gerusalemme e Betlemme. Nel corso della conferenza del 31 maggio avverrà la consegna simbolica delle bandiere dell'Unione Europea ai Rettori e Prorettori delle diverse Università presenti per sottolineare l'importante ruolo dell'Europa in questo programma internazionale. Verrà a questo proposito letto e consegnato ai Rettori un messaggio del Presidente del Parlamento Europeo, Pat Cox, il quale afferma che: "..... ripensare l'Università, valorizzare il suo ruolo al servizio della società e alla soluzione delle più urgenti necessità della comunità internazionale, è espressione di questa innovativa tipologia di programmi di cooperazione universitaria che il Rettore dell'Università di Roma "La Sapienza", Prof. Giuseppe D'Ascenzo sta promuovendo da tempo con gli auspici del Parlamento Europeo anche in altre aree nel mondo ....". Venerdì 31 Maggio - ore 10.00 Istituto Diplomatico Del Ministero Degli Affari Esteri; Sabato 1 Giugno - ore 10.00 Università "La Sapienza" - Rettorato - Sala Del Senato Accademico P.le Aldo Moro, 5 - Roma 

GIORNATA NAFTA PRESSO PROMOS/CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO - 8 LUGLIO. 
Milano, 29 maggio 2002 - L'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano Promos, che si occupa come dice il nome di promozione degli affari particolarmente verso l'estero informa che il giorno 8 luglio prossimo, i responsabili degli uffici Promos dell'area Nafta (Usa, Canada, Messico) saranno a Milano per incontrare le aziende lombarde ed illustrare gli sviluppi delle rispettive zone. Per approfondire la conoscenza di questi promettenti mercati e dei servizi offerti in loco basta mettersi in contatto con gli uffici di Milano della Promos per fissare un appuntamento. Gli incontri si svolgeranno presso le sale di Palazzo Affari in Piazza Mercanti di Milano. Info: Elena Salmoiraghi Tel. 02.85155260 fax 02.85155277 e-mail: salmoiraghi@mi.camcom.it 

NORTH AMERICAN FREE TRADE AGREEMENT GLI EFFETTI DEL TRATTATO SULL'ECONOMIA DI MESSICO E CANADA 
Milano, 29 maggio 2002 - L'Accordo di libero commercio tra Canada, Messico e Stati Uniti è entrato in vigore il 1 gennaio del 1994, sulla base di una revisione e di un approfondimento di un precedente accordo commerciale fra Canada e Stati Uniti. Il Trattato è stato concepito per aumentare gli scambi commerciali e il flusso di investimenti intra-area attraverso la progressiva eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie e per risolvere eventuali controversie e contenziosi in materia commerciale. Il Nafta ha cercato di aggregare economie di paesi con livelli di reddito e di sviluppo molto diversi, ha allargato il suo raggio d'azione oltre che allo scambio di merci a quello dei servizi, agli investimenti, alla protezione della proprietà intellettuale e ai servizi statali. E' stato assunto come modello per un numero considerevole di accordi commerciali di tipo bilaterale fra paesi del continente americano ad eccezione del Mercosur che si ispira di più al modello di integrazione europeo. Il Nafta è un accordo di integrazione "leggero" che comporta impegni di liberalizzazione commerciale in senso ampio, ma non coinvolge altre sfere delle politiche governative. Si situa ad un livello più basso rispetto ad un'Unione Doganale, che prevede una tariffa esterna comune (Tec) fra i paesi membri come è attualmente il Mercosur e ancor più al mercato unico che prevede la libera circolazione dei beni, dei capitali e delle persone. Il Nafta prevede l'eliminazione delle tariffe virtualmente su tutti i prodotti entro 10 anni dalla sua entrata in vigore (quindi dal gennaio 2005) con poche eccezioni. Le regole di origine - L'importanza delle regole di origine è determinante e la regolamentazione minuziosa e severa. Questo per impedire a produttori ed investitori extra - area di fare finti investimenti o assemblare parti terminali della produzione per poter esportare, a condizioni vantaggiose, nei mercati dei tre paesi membri. Per avere il trattamento nazionale e l'accesso all'area Nafta il bene deve essere prodotto in uno dei tre paesi per una percentuale variabile che non può essere inferiore al 30% per beni come componenti elettroniche, fino al 75% per automobili e loro componenti. I produttori europei che vogliono esportare negli Stati Uniti devono creare delle filiali che producano in loco gran parte del valor aggiunto. Le certificazioni d'origine sono a carico del produttore, i controlli e le verifiche molto severe. Messico - Per Canada e Stati Uniti le tariffe sono già state eliminate a partire dal gennaio 2001, mentre per il Messico è stato previsto un calendario più articolato e graduale di reciproche riduzioni tariffarie e per il Messico margini tariffari preferenziali. A partire dal gennaio 2000, le tariffe messicane per l'importazione di beni dagli Stati Uniti sono cadute dal 10 all'1,3%, mentre le tariffe per i prodotti messicani esportati negli USA sono state ridotte dal 4% allo 0,4%. Un'importante concessione fatta al Messico riguarda l'uso del meccanismo "duty drawback", in base al quale ai produttori messicani è stato concesso di esportare il bene finale senza pagare le tasse sugli input importati da paesi terzi. Questo ha favorito la crescita delle esportazioni degli impianti di assemblaggio denominati "maquiladoras". Ora tale concessione è stata eliminata. Per sostenere l'industria maquiladora, dislocata nella fascia di confine con gli Usa, nel novembre 2000 il Messico, che imponeva alte tasse sulle importazioni degli inputs provenienti da stati terzi, concede riduzioni tariffarie applicando la clausola della nazione più favorita sulle importazioni di beni capitali per dare la possibilità agli imprenditori messicani di accedere agli input importati a prezzi competitivi. Canada - Dopo l'entrata in vigore del Nafta il tasso di crescita medio annuo dell'economia canadese è stato dell'3,8%. Nel 2000 il commercio di beni con gli Stati Uniti ha raggiunto i 588 miliardi di US $. L'interscambio commerciale tra Canada e Messico è raddoppiato dal 1994 al 2000 anno in cui ha raggiunto i 14 miliardi di US $. Attualmente l'86% delle esportazioni di beni canadesi è diretto verso gli altri due partner NAFTA. Dal 1 gennaio 2001 le tariffe messicane sono state eliminate su certi prodotti farmaceutici e chimici mentre per gli altri prodotti variano dallo 0 al 4%. Entro la fine del 2003 verranno eliminate tutte le tariffe rimaste. Gli investimenti esteri diretti in Canada hanno raggiunto nel 2000 i 292 miliardi di US$. Più del 64% di questi provengono dai due partner Nafta (186 miliardi dagli USA e 132 dal Messico). Il Canada nel 2000 ha investito negli Stati Uniti 154 miliardi di US$ (+127% rispetto al 1993) e 3,2 miliardi in Messico. Moody's Investors Service classifica il Canada come un paese Aaa per gli investimenti. Anche se il rapporto debito pubblico e prodotto interno lordo non ha ancora raggiunto I livelli degli altri paesi Aaa. le ragioni della promozione sono state le seguenti: il miglioramento dello stato finanziario sia a livello provinciale che federale; I'attivo registrato nella bilancia dei pagamenti; l'appianarsi della situazione relativa alle questioni costituzionali inerenti la provincia del Quebec.
Moody's ha anche recentemente accreditato le seguenti istituzioni canadesi: Business Development Bank of Canada, Canada Mortgage and Housing Corporation, Export Development Canada, Farm Credit Canada, Petro Canada Ltd. and Strait Crossing Finance, Inc. Moody's é un'agenzia internazionale per l'identificazione e classificazione del rischio paese per gli investimenti e per l'attribuzione di rating a imprese, organizzazioni e istituzioni finanziarie. Attualmente, i rating di Moody's in Italia sono stati assegnati a 9 medie e grandi aziende, 39 istituzioni finanziarie, 24 amministrazioni regionali, 1 gruppo assicurativo e 8 fondi d'investimento. 

CENTRI STORICI DELL'ITALIA CENTRALE: UN'IDENTITÀ IN PERICOLO PERUGIA E FIRENZE 
Perugia, 29 maggio 2002 - Regola numero uno: fermate il soffocamento, forse sarebbe meglio dire la distruzione, dei centri storici. L'imperativo è diventato d'obbligo per chi tiene a cuore la propria città. Poco importa se sia il privato cittadino o qualche associazione, non necessariamente ambientalista, a tenere alto il livello di guardia: ciò che conta, di fronte ad un progressivo e sempre più allarmante degrado e depauperamento, è fare qualcosa, smuovere le acque, sensibilizzare l'opinione pubblica per tutelare i "cuori" delle città dal degrado, dai rischi ambientali, dal traffico, dal rumore, dalla micro-criminalità, dall'uso improprio degli spazi comuni, dagli obbrobri architettonici. Con queste premesse, scatta da Perugia al grido di "centro storico di tutti e non centro storico per tutto" la nuova crociata in difesa delle acropoli dell'Italia centrale, risorse preziose perché ricche di tesori d'arte, centri di incontro e di comunicazione sociale e civica. Primo passo, una tavola rotonda in grado di dare nuovi input alle istituzioni e agli stessi cittadini, con la speranza che dal parlato si gettino le basi per qualcosa di più concreto. A farsi carico del progetto, la Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation, istituzione culturale perugina, che per l'occasione ha stretto un gemellaggio di prim'ordine con l'Associazione per la difesa di Firenze. Giovedì 30 maggio p.v., alle ore 16.15, presso i locali della Fondazione in piazza Piccinino 9, per l'incontro "Centri storici dell'Italia centrale: un'identità in pericolo - Perugia e Firenze", si sederanno intorno ad un tavolo Ernesto Galli della Loggia (docente di Storia dei partiti e dei movimenti politici all'Università di Perugia) che parlerà dell'Italia centrale tra retaggio storico e problemi contemporanei; l'Architetto Giovanna Chiuini con approfondimenti su "Paesaggio Urbano e struttura collettiva"; Manfredi Piccolomini (Vice-presidente dell'Associazione per la Difesa di Firenze che traccerà il punto della situazione su "Il progressivo degrado del centro storico di Firenze"; Pietro Scarpellini (docente di Storia Medievale - Università di Perugia) che ricorderà "40 anni di Italia Nostra a Perugia" e suggellerà il deposito presso la Fondazione Sorbello dell'Archivio della sezione perugina di Italia Nostra. A coordinare il dibattito il Giudice del Consiglio di Stato Giuseppe Severini. "La perdita irrimediabile di identità delle nostre città - spiegano gli organizzatori - e del loro carattere originario è testimoniata dalla chiusura di esercizi commerciali storici, da uno scadimento dei servizi, dalla fuga dei residenti, dalla concentrazione di manifestazioni improprie in aree che sarebbero invece da proteggere, dal decadimento di monumenti, palazzi storici e piazze. Da qui l'esigenza della difesa di questo autentico patrimonio dell'umanità non come operazione conservatrice, ma premessa per lo sviluppo urbanistico e civile secondo canoni consoni pur senza chiudere a idee e progettualità volte al futuro". Nel corso dell'incontro verranno anche proiettate immagini e fotografie sul tema del degrado dei centri storici e delle campagne ambientali. 

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