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12 GIUGNO 2002
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SECONDO
BUSQUIN, GLI IMPRENDITORI DEI PAESI CANDIDATI HANNO UN RUOLO DA SVOLGERE NEL
RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI LISBONA
Bruxelles,
12 giugno 2002 - Il 7 giugno, in occasione del Vertice europeo delle
imprese, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha invitato gli
imprenditori dei paesi candidati a partecipare al dibattito sulla
realizzazione degli obiettivi di Lisbona. Di fronte ad una platea di 1.500
persone, fra cui responsabili politici e dirigenti d'impresa, il Commissario
ha affrontato la questione dell'imprenditorialità e dello sviluppo
sostenibile in un'Europa allargata. Egli ha chiesto ai partecipanti di
unirsi agli sforzi volti ad aumentare nell'Ue la spesa media per la ricerca
e sviluppo (R&S) del 3 per cento del prodotto interno lordo (Pil), come
stabilito dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002. "Gli Stati
membri, i paesi candidati e le istituzioni dell'UE, unitamente ai
responsabili politici e agli imprenditori, devono unire le proprie forze per
rispondere a questa sfida", ha dichiarato Busquin, Egli ha inoltre
evidenziato l'importanza della creazione di piattaforme tecnologiche in
vista di colmare il divario tra le imprese e le università ed ha invitato
tutti i partecipanti del vertice ad orientare l'edizione 2004 di questa
manifestazione verso la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione.
BUSQUIN
PRESENTERÀ UNA COMUNICAZIONE SULLA SPESA PER LA R&S DEL SETTORE PRIVATO
Bruxelles, 12 giugno 2002 - Il commissario per la Ricerca Philippe Busquin
ha annunciato la presentazione di una comunicazione volta a promuovere gli
investimenti privati a favore della ricerca e sviluppo (R&S).
Intervenendo al vertice europeo delle imprese tenutosi a Bruxelles il 7
giugno, Busquin ha affermato che la creazione dello Spazio europeo della
ricerca e dell'innovazione contribuirà al raggiungimento dell'obiettivo,
fissato al vertice di Lisbona del marzo 2000, di trasformare l'Europa
nell'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il
2010. Il Commissario, tuttavia, ha avvertito che gli investimenti delle
aziende europee nella ricerca rappresentano attualmente solo il 55 per cento
dell'impegno complessivo dell'UE in questo settore. Affinché le società
investano nella R&S, ha affermato Busquin, occorre aumentare il potere
d'attrattiva dell'Europa, poiché "non potrà esistere economia
allargata senza un forte impegno dell'UE nei confronti della ricerca".
Busquin ha reso noto che nelle prossime settimane presenterà una
comunicazione sulle possibilità di contribuire al raggiungimento
dell'obiettivo fissato al Consiglio europeo di Barcellona, ovvero elevare la
spesa per la R&S al 3 per cento del PIL (prodotto interno lordo) dell'UE
entro il 2010. Egli, inoltre, ha annunciato la propria intenzione di avviare
un dibattito pubblico su tale questione, coinvolgendo l'industria, la
comunità scientifica, il mondo finanziario, gli Stati membri e il
Parlamento europeo. Il Commissario ha affermato che è necessario impegnarsi
per incrementare il livello di spesa dell'Europa per la R&S, attualmente
fermo all'1,9 per cento del Pil, contro il 2,6 per cento degli Stati Uniti e
il 2,9 per cento del Giappone. Busquin ha attribuito il divario di spesa fra
l'UE e gli Usa ad una serie di fattori, fra cui il ridotto numero di Pmi
(piccole e medie imprese) ad alta tecnologia presenti nell'UE e la tendenza
delle grandi aziende europee nei settori ad alta intensità di ricerca (come
quello farmaceutico) ad effettuare la ricerca al di fuori dell'Unione
europea. Busquin ha affermato che la comunicazione e il dibattito pubblico
offriranno l'opportunità di definire condizioni generali più allettanti
per la ricerca finanziata dalle imprese e contribuiranno a migliorare i
meccanismi attualmente in vigore. "Il conseguimento dell'obiettivo del
tre per cento richiede uno sforzo congiunto da parte di tutti i soggetti
coinvolti", ha affermato il Commissario. "Dobbiamo collaborare con
l'industria e con le altre parti interessate affinché l'obiettivo di
Lisbona diventi realtà".
PIANO
D'AZIONE PER L'OCCUPAZIONE
Roma, 12 giugno 2002 - Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 6
giugno scorso, ha approvato il Piano Nazionale d'Azione per l'occupazione
2002 (Nap). Il piano prevede un aumento dei posti di lavoro al 2005 di
1.400.000 unita', pari ad una crescita percentuale di oltre il 4%. In
particolare, e' previsto che il tasso di occupazione passi dall'attuale 54%
al 58,5% nel 2005. http://www.governo.it/sez_dossier_nuovi/nap/index.html
DAL
22 LUGLIO 2002 INIZIANO LE NEGOZIAZIONI DEI FUTURES SU AZIONI SUL MERCATO
IDEM DI BORSA ITALIANA
Milano, 12 giugno 2002 - Partiranno il prossimo 22 luglio sul mercato Idem
della Borsa Italiana le negoziazioni dei contratti futures su singole azioni
di Borsa e Nuovo Mercato con un numero di titoli sottostanti pari a quelli
previsti per gli analoghi contratti di opzione. I titoli che, a partire dal
22 luglio, avranno un futures corrispondente sono cinque: Enel, Eni, Telecom
Italia, Tim e Unicredito, scelti secondo criteri di liquidità e settorialità.
Ma cosa sono gli stock futures? Gli stock futures sono contratti finanziari
che danno al compratore/venditore l'obbligo di comprare/vendere una quantità
determinata di un'attività finanziaria a un prezzo determinato e a una data
specifica. Si differenziano dalle opzioni che offrono invece la possibilità
e non l'obbligo di effettuare le medesime operazioni. Il valore del
contratto futures su azioni è dato dal prodotto tra il suo prezzo e il
numero di azioni sottostanti il singolo contratto. La relazione tra prezzo
dello stock futures e valore del titolo sottostante è di tipo diretto: al
variare del prezzo del titolo, quello dello stock futures varia nella stessa
direzione. Il contratto futures su azioni prevede la consegna degli
strumenti finanziari sottostanti con prezzo di liquidazione pari al prezzo
di apertura dell'azione sottostante il giorno di scadenza. I contratti
avranno scadenze trimestrali (marzo, giugno, settembre e dicembre) e mensili
e l'ultimo giorno di negoziazione è stabilito al terzo venerdì del mese di
scadenza. Gli orari di negoziazione - dalle 9.15 alle 17.40 - sono gli
stessi previsti per gli altri contratti derivati. La presenza di market
maker avrà il compito di fornire liquidità al mercato mediante
l'esposizione in via continuativa di proposte in acquisto e in vendita. Le
posizioni assunte saranno assicurate e liquidate dalla Cassa di
Compensazione e Garanzia del Gruppo Borsa Italiana. I futures sulle azioni
rappresentano un ampliamento della gamma di prodotti derivati negoziabili
sui mercati di Borsa Italiana dove sono già trattati il Fib - il futures
sull'indice Mib30 -, il futures sull'indice Midex, il minifib, le opzioni
sull'indice e su singole azioni. L'avvio delle negoziazioni su single stock
futures è stato reso possibile anche dalla recente introduzione della nuova
piattaforma tecnologica Om Click studiata specificamente per il Mercato dei
Derivati di Borsa Italiana. Sviluppata dalla società svedese Om, è stata
realizzata con la collaborazione di BIt Systems, società informatica
controllata da Borsa Italiana, e ha iniziato ad operare lo scorso 22 aprile.
Oltre a rendere più agevole l'accesso al mercato e ad offrire una maggiore
rapidità di collegamento attraverso linee ad alta velocità, questa nuova
piattaforma ha una capacità sei volte superiore alla precedente in termini
di quantità di ordini e di quotazioni gestiti nell'arco del periodo di
negoziazione.
LA
DIGITALIZZAZIONE DELLE PUBLIC UTILITIS SECONDO L'INDAGINE ASSINTEL LE
IMPRESE NON HANNO ANCORA MESSO A FUOCO LE PROPRIE ESIGENZE. D'ALTRA PARTE
NON ESISTE ANCORA UN'OFFERTA SPECIFICA PER QUESTO COMPARTO DEL MERCATO
Milano, 12 giugno 2002 - Sono stati presentati ieri a Milano i risultati di
un'indagine realizzata da Assintel, che ha analizzato la domanda e l'offerta
informatica nel settore delle Public Utilities. Sebbene le Public Utilies
rappresentino un mercato con forti potenzialità, ad oggi sono ancora molti
i bisogni inespressi da parte della domanda e non esistono ancora soluzioni
complete da parte dell'offerta. Per meglio comprendere la struttura di
questo mercato, Assintel ha realizzato l'indagine su due diversi fronti. Da
un lato sono state intervistate 218 imprese che operano sulla base di una
"rete" per la fornitura di gas, energia elettrica e acqua o che
sono impegnate nell'erogazione di servizi di trasporto pubblico, con
l'obiettivo di identificare il livello di utilizzo della tecnologia e di
impegno in attività innovative. D'altro, al fine di definire la struttura
dell'offerta in questo comparto, è stato intervistato un campione formato
da 800 terze parti quali Var, System Integrator, Rivenditori e Società di
Software e Servizi. Le Public Utilities intervistate sono prevalentemente di
dimensioni medio-piccole: circa l'80% di queste infatti conta meno di 200
dipendenti e il 61,5% di esse dichiara di aver realizzato nel 2001 un
fatturato inferiore a 12.5 milioni di Euro. I dati complessivi del campione
mostrano che soluzioni e applicazioni software quali Billing (45,7%), Erp
(34,9%), Crm (14,2%), Business Intelligence e DataWarehousing (10,1%),
e-Procurement (4,6%) sono poco diffuse e ciò è dovuto soprattutto al fatto
che le stesse imprese non hanno ancora percepito l'importanza di ottenere un
elevato livello di efficienza interna, né la possibilità di raggiungere
tale obiettivo grazie a soluzioni tecnologiche. Inoltre, nelle strutture
dove queste soluzioni sono presenti, vengono comunque prevalentemente
gestite da risorse interne, e sebbene l'83,9% delle imprese intervistate si
avvalga di dipendenti che operano all'esterno e che hanno dichiarato
utilizzare telefoni cellulari (91,2%), dispositivi per la lettura dei
consumi (52,4%) e i PC portatili, solo il 24,5% degli stessi è abilitato ad
accedere alle applicazioni aziendali attraverso queste tecnologie. La
diffusione del collegamento ad Internet nelle Public Utilities è ormai
abbastanza capillare (93,1%); mentre meno frequente è l'uso di reti
Intranet (44,5%) ed Extranet (9,6%). Il 58,7% delle imprese intervistate
possiede un sito Web, mentre il 19,7% ne prevede l'implementazione. Le
applicazioni presenti sui siti variano a seconda del particolare settore di
attività: in generale l'indagine ha evidenziato una maggiore presenza di
profili aziendali (73,7%), indirizzo e-mail per richiesta di informazioni
(71,9%) e presentazione dei servizi offerti (70,8%). L'uso di sezioni
protette da password è ancora poco diffuso (presenti circa nel 10% dei
casi), così come l'offerta di servizi on line (pagamento bollette nel 10,1%
dei casi; visualizzazione consumi nel 10,1%; calcolo del percorso nel 26,2%)
Esistono però alcuni tentativi di creare comunità on line attraverso
newsletter (28,6%) e di raccogliere informazioni generiche legate agli
interessi della internet community (38,6%). Solo il 3,5% delle imprese
intervistate ha dichiarato di essere in possesso della licenza per
realizzare attività di cablaggio e le restanti non hanno mostrato
l'intenzione di dotarsene nel breve periodo. L'1,8% ha invece già
perfezionato accordi con enti o società in possesso di tale licenza; questa
strategia è stata presa in considerazione anche da un ulteriore 10,8% che
dichiara di avere progetti in proposito. L'obiettivo finale delle Public
Utilities che hanno sviluppato un'attività di cablaggio è l'offerta di
servizi (53,6%) anche se non vengono sottovalutate né la posa della fibra
su richiesta (25%), né la rivendita di capacità di banda (25%). I
destinatari di questa offerta sono principalmente gli utenti finali (85,7%),
ma anche le società di Telecomunicazioni (14,3%) e altri clienti (14,3%).
E' importante però notare che l'unica tipologia di imprese che già offre o
offrirà servizi basati su infrastrutture di fibra ottica è quella delle
multiutilities, società che registrano di norma più di 200 dipendenti e i
cui principali servizi sono: fonia, trasmissione dati, Internet e servizi
multimediali. La fornitura di tali servizi avviene o avverrà in modo
diretto nel 20% dei casi ed indiretto nel 40%; il rimanente 40% delle
imprese non ha ancora pianificato la modalità con cui effettuerà la
fornitura. A conferma del fatto che ci troviamo di fronte ad un mercato
ancora in evoluzione, solo il 15,6% delle aziende intervistate che
sviluppano software o erogano servizi, ha dichiarato di possedere competenze
specifiche nel settore delle Public Utilities. Il business di tali aziende
inoltre è più frequentemente focalizzato in attività quali la fornitura
di servizi It/Ict (94,4%), la rivendita di tecnologie Ict (75,2%) e lo
sviluppo di software proprio (24%). Le tipologie di software offerte in
prevalenza da questi operatori sono quelle verticalizzate per settore
applicativo (73,3%) e quelle di gestione d'impresa (33,3%). Per quanto
riguarda i servizi, invece, quelli principalmente offerti sono lo sviluppo
software nell'88,1% dei casi e la manutenzione/assistenza/supporto nel
42,8%. Dall'indagine emerge che le aziende che offrono soluzioni per le
Public Utilities focalizzano la propria offerta o solo per settore (53,6%) o
sia per settore che per area applicativa (46,4%). Le conclusioni che si
possono trarre da questi dati confermano che nelle Public Utilities è
ancora piuttosto basso il grado di adozione della tecnologia, sebbene si
possano rilevare alcuni casi isolati di implementazione significative. Quasi
la metà di queste aziende è sprovvista di applicazioni Erp, Billing, Crm,
Data Warehouse e Business Intelligence. Il fatto stesso di operare in un
mercato che fino ad oggi era poco concorrenziale, ha portato queste aziende
a non comprendere appieno la strategicità delle tecnologie informatiche per
rendere le attività interne più efficienti e quindi più competitive.
Diverso invece è lo scenario se si considerano le attività realizzate
tramite Web, in questo caso infatti la presenza dei siti, anche se
utilizzati solo per presentare l'azienda e i servizi offerti, supera quella
dei diversi applicativi aziendali. I progetti di cablaggio, infine, non
rappresentano ancora una priorità di queste imprese.
BEN
CONOSCIUTI, MA NON SEMPRE ...APPLICATI, GLI "ACRONIMI" DELL'ICT I
MAGGIORI GRATTACAPI DEI TOP MANAGER EUROPEI: COSTO DELLA QUALITÀ, RITORNO
SUGLI INVESTIMENTI IT E SERVIZIO AI CLIENTI
Milano, 12 giugno 2002 - Il costo della qualità e un rapido ritorno sugli
investimenti in IT continuano a costituire le maggiori sfide di business per
le imprese europee, in base a un sondaggio commissionato da Manugistics,
primo fornitore mondiale di soluzioni di Enterprise Profit Optimization (Epo).
Il 57% degli intervistati ha risposto che la maggiore preoccupazione è il
costo della qualità, mentre il problema del ritorno sugli investimenti
tecnologici e del costo del servizio ai clienti sono stati citati
rispettivamente dal 39% e dal 45% delle aziende. L'indagine è stata
condotta su un campione composto da 345 aziende in 13 paesi europei,
intervistando il top management, cioè i Ceo e i Coo (30%), la prima linea
dirigenziale (45%) e i responsabili tecnici (25%). Realizzate fra gennaio e
febbraio scorsi, le interviste sono durate in media 18 minuti e sono state
condotte in inglese, francese, tedesco e italiano, su un campione costituito
per il 35% da clienti Manugistics e per il restante 65% da non clienti. Il
risultato è dunque da considerare piuttosto significativo data l'ampiezza
del campione e il profilo degli intervistati. Molto interessanti sono anche
i dati relativi alla conoscenza e all'utilizzo dei sistemi di Supply Chain
Management (Scm), Supplier Relationship Management (Srm), Pricing Revenue
Optimization (Pro) e Enterprise Profit Optimization (Epo). Se l'Scm, Supply
Chain Management, è conosciuto e utilizzato dall'81% delle aziende, gli
altri acronimi sono stati citati dalla metà circa degli intervistati,
dimostrando come si tratti di sigle più nuove. Più in dettaglio, il Supply
Chain Management (Scm), oltre a essere correntemente utilizzato in più di 8
aziende su 10, viene anche definito in maniera precisa dal 58% degli
intervistati, per i quali "ottimizza il flusso dei prodotti e delle
forniture", e in maniera molto prossima alla definizione corretta dal
restante 42% (per il 21% "è un processo logistico", per il 15%
"gestisce le relazioni con i fornitori" e per il 6%
"controlla il flusso delle informazioni lungo la supply chain").
Un dato particolarmente interessante è la diffusione della conoscenza dell'Scm
anche ai livelli più elevati della gerarchia aziendale, che dimostra come,
almeno in Europa, la gestione della catena del valore sia una decisione
strategica che coinvolge sempre più i vertici aziendali. Dal sondaggio
commissionato da Manugistics si ricava anche che le aziende europee medie e
grandi hanno apprezzato e compreso la necessità di ottimizzare i profitti
lungo l'intera organizzazione: infatti, l'Epo, Enterprise Profit
Optimization, cioè l'ottimizzazione simultanea delle informazioni, della
logistica e quindi dei margini di profitto, è oggi compresa dal 46% delle
organizzazioni. Sorprendente è il fatto che nonostante la disponibilità di
soluzioni collaborative di Srm (Supplier Relationship Management) basate su
Internet, l'e-mail, il fax e il telefono continuano a essere il modo in cui
la maggioranza delle grandi aziende europee comunica le richieste ai
fornitori. Ma questa non è l'unica sorpresa. Infatti, il 55% degli
intervistati ha risposto che attualmente non c'è collegamento tra
pianificazione della domanda e dei prezzi all'interno dell'azienda. Più
incoraggiante il fatto che il 45% degli intervistati ha risposto che la
propria azienda utilizza o prevede di utilizzare le soluzioni di Pricing e
Revenue Optimization (Pro) per supportare le proprie decisioni riguardanti i
prezzi. Terry Austin, Presidente di Manugistics Europe, ha commentato:
"L'indicazione principale che si ricava da questo sondaggio è che i
fornitori devono continuare a proporre soluzioni in grado di dare un rapido
ritorno sull'investimento in tutti gli stadi dell'implementazione e anche
oltre".
LA
COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE AMMENDE A OTTO BANCHE AUSTRIACHE NEL CASO
"LOMBARD CLUB" PER LA COSTITUZIONE DI UN CARTELLO
Bruxelles, 12 giugno 2002 La Commissione ha inflitto oggi ammende per un
totale di 124,26 milioni di euro a otto banche austriache per avere
partecipato a un cartello di prezzi di ampie dimensioni. Nell'ambito di un
programma di fissazione dei prezzi estremamente istituzionalizzato i
direttori generali delle banche si incontravano ogni mese, ad eccezione del
mese di agosto, nel quadro del cosiddetto "Lombard club", un
cartello che copriva l'intero territorio austriaco - "fino al più
piccolo paese", secondo l'espressione utilizzata da una banca, allo
scopo di fissare i vari tassi, tra cui quelli di deposito e di prestito, a
danno dell'attività economica e dei consumatori austriaci. Il cartello ha
avuto inizio molto prima dell'adesione dell'Austria al See avvenuta nel
1994, ma la Commissione può infliggere ammende solo per il periodo che va
dal 1995, anno di adesione dell'Austria all'UE, al giugno 1998, mese in cui
la Commissione ha effettuato ispezioni a sorpresa nelle sedi delle banche e
ha posto fine al cartello. Mario Monti, Commissario per la concorrenza, ha
dichiarato: "Per il suo carattere istituzionalizzato e per la sua
ampiezza, sia in termini di servizi bancari interessati che di dimensione
geografica, il cartello appare uno dei più perversi tra quelli scoperti
dalla Commissione. Le banche non devono nutrire alcun dubbio sul fatto che
le regole di concorrenza dell'Unione europea si applicano al loro settore
così come a qualsiasi altro settore d'attività. In realtà è
particolarmente importante mantenere la concorrenza nel settore bancario
data l'importanza che tale settore riveste per i consumatori, per le imprese
e per un'efficace allocazione delle risorse nel complesso
dell'economia." Le ammende inflitte alle banche sono ripartite come segue
(in milioni di euro): Erste Bank der österreichischen Sparkassen Ag ( Erste)
37,69; Bank Austria Aktiengesellschaft (Ba) 30,38; Raiffeisen Zentralbank Österreich
Ag (Rzb) 30,38; Bank für Arbeit und Wirtschaft Aktiengesellschaft (Bawag)
7,59; Österreichische Postsparkasse Aktiengesellschaft (Psk) 7,59; Österreichische
Volksbanken Ag (Övag) 7,59; NÖ Landesbank-Hypothekenbank Ag (NÖ Hypo)
1,52; Raiffeisenlandesbank Niederösterreich-Wien reg Gen mbH (Rlb) 1,52. Prove schiaccianti - A seguito di notizie apparse sulla
stampa austriaca la Commissione, accompagnata da funzionari del Ministero
per gli affari economici austriaco, ha effettuato nel giugno 1998 ispezioni
simultanee a sorpresa in una serie di banche austriache. Le centinaia di
documenti ritrovati quali i verbali delle riunioni, i memoriali, le
registrazioni di conversazioni telefoniche, la corrispondenza ecc., hanno
svelato una rete di comitati di cartello che coprivano l'intero territorio
austriaco e interessavano tutti i prodotti e servizi bancari nonché la
pubblicità, o meglio la sua inesistenza. I membri del cartello fissavano i
tassi d'interesse per i prestiti e i risparmi per la clientela privata e per
le imprese nonché le commissioni che i clienti dovevano pagare per
determinati servizi. Il cartello si estendeva anche ai bonifici e al
finanziamento delle esportazioni. L'obiettivo del cartello Lombard è
espresso sinteticamente dal rappresentante di una banca ospitante uno degli
incontri illeciti nel febbraio 1995, il quale ha accolto gli altri
partecipanti con le seguenti parole(1): "Lo scambio di esperienze tra
banche sui tassi d'interesse si è rivelato in più occasioni un mezzo utile
per evitare una concorrenza sui prezzi incontrollata. Su questa linea la
riunione di oggi [...] dovrebbe analogamente assicurare un atteggiamento
convergente e ragionevole da parte di tutte le banche per quanto riguarda la
fissazione dei prezzi. La maniera in cui vengono fissati attualmente i tassi
d'interesse dimostra con molta chiarezza che ancora una volta è necessario
sedersi assieme attorno a un tavolo per contrastare le evoluzioni dei prezzi
che risultano problematiche. [...] Nell'interesse dei vostri istituti spero
che si troveranno soluzioni costruttive". I documenti sequestrati
mostravano che le banche erano consapevoli delle conseguenze che il loro
comportamento poteva avere sotto il profilo dell'antitrust. Ad esempio un
partecipante ad una riunione del cartello ha proposto che per precauzione
"non si tengano più verbali di simili riunioni". Il dipartimento
legale di una banca consultato al riguardo aveva consigliato "la
distruzione di tutti i documenti esistenti". La Commissione ha ritenuto
che il comportamento delle banche austriache costituisse un'infrazione molto
grave delle regole di concorrenza di cui all'articolo 81 del trattato UE.
"Fino al più piccolo paese" La rete del cartello era completa nei
contenuti, estremamente istituzionalizzata, strettamente collegata e copriva
l'intera nazione "fino al più piccolo paese", secondo le parole
usate da una banca. Per ogni prodotto bancario vi era un comitato separato
di cui facevano parte i relativi dirigenti del secondo o terzo livello. Ogni
mese, con l'eccezione del mese di agosto, i direttori generali delle
maggiori banche austriache si riunivano in un comitato di massimo livello
denominato "Lombard Club". A un livello inferiore vi erano i
comitati distinti per gli specifici prodotti. I più importanti erano i
"comitati per i tassi di prestito", i "comitati per i tassi
di deposito" e un comitato per tutta l'Austria denominato
"comitato federale per i tassi di prestito e di deposito" in cui i
rappresentanti delle banche di Vienna si incontravano con i loro omologhi
provenienti dal resto del paese. Tra i vari comitati e tra i comitati e il
Lombard Club vi erano scambi continui di informazioni. Se sorgevano delle
divergenze si attendeva l'indicazione proveniente dal Lombard Club mentre
per le decisioni di minore importanza la conferma "da parte dei
direttori generali nel prossimo Lombard [...] non [era] considerata
necessaria". Tra il gennaio 1994 e la fine del giugno 1998 nella sola
Vienna si sono svolte almeno 300 riunioni. Spesso un comitato si riuniva a
seguito di un cambiamento dei tassi d'interesse da parte della Banca
centrale austriaca e le banche si incontravano prontamente "per una
riflessione comune sulle misure da adottare". In tali occasioni ciascun
partecipante per prima cosa ricordava i tassi applicati in quel particolare
momento e indicava quale reazione riteneva adeguata (ad esempio determinate
riduzioni o aumenti dei tassi d'interesse). La maggior parte delle banche
austriache ha partecipato al cartello ma da un'attenta analisi delle
riunioni del cartello risulta che le otto banche a cui vengono inflitte le
sanzioni hanno svolto un ruolo fondamentale. Contesto - Per calcolare le
ammende da infliggere per l'adozione di un comportamento di cartello la
Commissione tiene conto della gravità dell'infrazione, della sua durata e
dell'esistenza di circostanze aggravanti o attenuanti. Essa tiene conto
inoltre della capacità dell'impresa di pregiudicare la concorrenza in un
determinato mercato. Se vi sono notevoli disparità quanto alle dimensioni
delle imprese coinvolte, la Commissione le suddivide in gruppi in modo che
le imprese con quote di mercato grosso modo simili siano condannate a pagare
ammende di importo analogo. Il calcolo delle ammende quindi non viene
effettuato solo sulla base del fatturato dell'impresa, anche se ai sensi del
regolamento 17/62 l'ammenda non può mai essere superiore al 10% del
fatturato totale annuale dell'impresa. La Commissione ha ridotto le ammende
al fine di tenere conto della cooperazione che le imprese le hanno offerto
mentre essa conduceva la sua indagine (in base alla comunicazione sulla non
imposizione o sulla riduzione delle ammende del 1996). Dato che le banche
non hanno contestato i fatti descritti nella comunicazione degli addebiti,
è stata concessa una riduzione del 10%. Le imprese dispongono di tre mesi
per pagare le ammende, che saranno iscritte al bilancio generale dell'Unione
europea. Dato che il bilancio dell'UE è finanziato dai contributi degli
Stati membri sono in ultima istanza i contribuenti europei che traggono
beneficio da tali ammende. (1)Tutte le citazioni sono tratte da documenti
sequestrati nelle sedi delle banche.
INAUGURATA UFFICIALMENTE LA SEDE
ITALIANA DI ING DIRECT
Milano, 12 giugno 2002 - Ing Direct è la banca diretta del Gruppo Ing che
commercializza prodotti finanziari tramite call center e internet. E' un
progetto su scala mondiale partito nel 1997 dal Canada e poi approdato in
Spagna, Australia, Francia, Stati Uniti, Italia e Germania. La mission di
ING Direct è di fornire prodotti finanziari semplici e innovativi in paesi
ad economia matura, offrendo il miglior rendimento operando esclusivamente
attraverso canali diretti e senza intermediari finanziari. Ing Direct Italia
è attiva nel nostro paese dall'aprile 2001 e commercializza Conto Arancio,
l'innovativo conto di deposito che offre il 4,30% di interesse. Tutte le
operazioni - apertura, depositi, trasferimenti e chiusura - sono a costo
zero, non si paga nemmeno l'imposta di bollo annuale del conto corrente di
25,56 euro. Non c'è un importo minimo per l'apertura, c'è solo un limite
di giacenza di 1,5 milioni di euro e gli interessi vengono calcolati
giornalmente con accredito a fine anno. I soldi depositati sono sempre
disponibili e si possono trasferire al conto predefinito con una semplice
telefonata o navigando sul sito www.ingdirect.it . Innovativa per il mercato
finanziario è anche la strategia di marketing di Ing Direct. Infatti, in
assenza di sportelli e filiali, la comunicazione rappresenta l'unica
possibilità di contatto verso il potenziale cliente. Per le sue
caratteristiche, Conto Arancio risulta essere il primo prodotto finanziario
di 'largo consumo' con un target potenziale di 18 milioni di individui, pari
al 55% della popolazione bancarizzata. I risultati sono sorprendenti: 160.00
clienti attivi con una raccolta di 2,7 miliardi di euro. Per festeggiare
l'inaugurazione ufficiale della sede italiana Ing Direct ha aperto, lunedì
10 giugno, i battenti dell'Arena Civica di Milano a 15.000 persone che hanno
avuto la possibilità di partecipare gratuitamente a "Concerto
Arancio", grande evento musicale e di intrattenimento condotto da
Cristina Parodi e Franco Nisi di Radio Italia, la radio ufficiale
dell'evento che ha trasmesso l'intero concerto sulle proprie frequenze e su
Video Italia. Tra gli ospiti artisti di calibro internazionale come la
cantante Randy Crawford, mito della musica soul, e tra gli italiani Gigi
D'Alessio, Valeria Rossi, Sirya, il gruppo delle Lollipop, Neffa, Edoardo
Vianello e altri ancora. La scenografia, del tutto insolita, aveva come
protagonista la zucca, simbolo di Conto Arancio, in dimensioni macro, dal
diametro di 28 metri.
FORMULA SPONSOR DEL CONVEGNO B2I-
BANCA, INTERNET, IMPRESA IL CONVEGNO DEDICATO AL PROCESSO DI GENERAZIONE DEL
VALORE
Torino, 12 Giugno 2002 Formula, il principale produttore italiano di
software applicativo, sarà major sponsor del convegno " B2I - Banca,
Internet, Impresa", l'unica manifestazione informatica destinata alle
Imprese che si tiene nel Nord Ovest (Piemonte, Val D'Aosta, Liguria) e si
propone di diventare un incontro annuale. Il convegno, organizzato da Duke
Italia e dall'Istituto Bancario San Paolo Imi, ha come finalità quella di
presentare la finanza aziendale e le soluzioni informatiche come strumenti
di potenziamento ed ottimizzazione della gestione d'impresa. L'evento si
rivolge ai titolari d'azienda, agli amministratori e alle direzioni
aziendali delle Pmi. Il convegno vedrà la partecipazione di esponenti
rappresentativi del mondo produttivo piemontese, del mondo accademico, del
mondo bancario ed una rappresentanza dei principali operatori del settore
informatico. Sono previste due sessioni plenarie, al mattino, dedicate ad
una analisi delle prospettive e dello scenario generlae presentato dalle
autorità cittadine, dai vertici di San Paolo Imi, dagli esponenti del mondo
accademico; le sessioni pomeridiane saranno invece a tema. Formula
parteciperà ad una sessione pomeridiana del convegno con un intervento dal
titolo: "La proposta di Formula per le piccole e medie imprese",
relatore Carlo Berneri, Responsabile Marketing di Formula. L'intervento di
Berneri è previsto per il giorno 14 giugno alle ore 16.00. Formula vi
aspetta inoltre presso il proprio stand all'interno dell'ampia area
espositiva dedicata all'approfondimento sulle ultime soluzioni disponibili
sul mercato. Torino - 13,14 Giugno - Museo dell'Automobile, C.so Unità
d'Italia 40
NOKIA REGISTRA UN AUMENTO DELLA QUOTA
DI MERCATO E PROFITTI PER IL SECONDO TRIMESTRE IN LINEA CON IL CALO DELLE
VENDITE
Milano 12 giugno 2002 - Nokia ha presentato ieri il previsto aggiornamento
di metà periodo della prospettiva di business della società per il secondo
trimestre 2002. In base agli sviluppi osservati nel corso di aprile e
maggio, la società registra un calo del fatturato netto intorno al 2-6%,
fino a circa 6,9-7,2 miliardi di euro, rispetto a una precedente previsione
di crescita anno su anno del 2-7%. Il fatturato del secondo trimestre di
Nokia Mobile Phones dovrebbe aumentare dello 0-4% anno su anno, anziché del
5-10% come precedentemente indicato. Il fatturato di Nokia Networks dovrebbe
diminuire del 20-25% rispetto a una precedente previsione di calo del 5-10%
anno su anno. Gli utili per azione proforma (diluiti) dovrebbero rientrare
nel range precedentemente indicato di 0,18-0,20 euro, rispetto a 0,17 euro
un anno fa. Nel settore dei telefoni cellulari, Nokia prevede per il secondo
trimestre un aumento della quota di mercato (sia in sequenza sia anno su
anno), fino a raggiungere il 38% nel corso del trimestre, con una crescita
anno su anno del volume superiore al 10%. La società prevede un aumento del
volume del mercato dei telefoni cellulari in generale intorno al 5% per il
secondo trimestre, rispetto a 89 milioni nel primo. I margini operativi
proforma di Nokia Mobile Phones per il secondo trimestre dovrebbero superare
il 20%, dimostrando così la costante competitività dei prodotti di Nokia
in questo mercato. Il fatturato di Nokia Networks dovrebbe essere inferiore
alle stime, soprattutto come conseguenza della cautela posta negli
investimenti dagli operatori clienti della società. Si ricorda che alcune
delle affermazioni contenute nel presente documento non riguardano fatti
storici, come per esempio, senza alcun limite, quelle relative a A) tempi di
consegna dei prodotti, B) capacità della Società di sviluppare e lanciare
nuovi prodotti e tecnologie; C) aspettative di crescita e sviluppo del
mercato; D) aspettative di crescita e redditività; ed E) affermazioni
precedute da "crede", "attende", "anticipa",
"prevede" o espressioni simili, che sono affermazioni
lungimiranti. Poiché tali affermazioni comportano rischi e incertezze, i
risultati effettivi potranno differire sostanzialmente dai risultati
attualmente previsti dalla Società. I fattori che possono provocare tali
differenze comprendono, tra l'altro 1) sviluppi del mercato delle
comunicazioni mobili, compresi il progressivo sviluppo del mercato
sostitutivo e il successo della Società nel mercato del 3G; 2) domanda di
prodotti e servizi; 3) accettazione dei nuovi prodotti e servizi da parte
del mercato; 4) disponibilità di nuovi e prodotti e servizi forniti dagli
operatori; 5) indebolimento delle condizioni economiche in alcuni dei
principali mercati della Società; 6) pressioni sui prezzi; 7) intensità
della concorrenza; 8) impatto dei mutamenti tecnologici; 9) consolidamento o
altre modifiche strutturali del mercato delle comunicazioni mobili; 10)
successo e condizione finanziaria dei partner, dei fornitori e dei clienti
della Società; 11) gestione dell'esposizione finanziaria dei clienti della
Società; 12) successo continuo delle attività di sviluppo prodotti della
Società; 13) successo continuo delle attività di produzione della Società
in termini di efficienza di costo, efficacia e flessibilità; 14) capacità
della Società di alimentare la produzione di componenti e l'attività di
ricerca e sviluppo senza interruzioni e a prezzi accettabili; 15) rischi di
gestione scorte risultanti dalle variazioni della domanda di mercato; 16)
fluttuazioni dei tassi di cambio, soprattutto relativamente al dollaro
americano e allo yen giapponese; 17) impatto delle variazioni delle
politiche, delle leggi o dei regolamenti di governo; 18) fattori di rischio
specificati alle pagine 10-16 del Modulo 20-F della Società per l'anno
concluso il 31 dicembre 2000.
GRANITIFIANDRE: TECHGEO È LA NUOVA
SOCIETÀ DEL GRUPPO PER IL MERCATO SPAGNOLO OBIETTIVO RADDOPPIARE IN 3 ANNI
IL FATTURATO IN SPAGNA MONARI, PRIMARIO DISTRIBUTORE MODENESE DI PAVIMENTI E
RIVESTIMENTI, PARTNER IN "GEOLOGICA CASTELLARANO"
Milano, 12 giugno 2002 - Granitifiandre - leader mondiale nella produzione
di lastre in grès porcellanato a tutta massa di alta qualità quotata al
segmento Star della Borsa di Milano - fonda Techgeo, la nuova società per
la commercializzazione sul mercato spagnolo dei prodotti del Gruppo. La
nuova società, che ha sede a Castillon de la Plana all'interno del secondo
distretto mondiale dopo quello di Sassuolo, si occuperà di commercializzare
i prodotti Granitifiandre fornendo - come già Tecnopose, altra società del
Gruppo in Francia - tutti i servizi complementari (progettazione, posa,
ecc.) volti ad offrire un servizio "chiavi in mano". Attraverso
Techgeo Granitifiandre affronta un mercato dove vengono consumati ogni anno
oltre 40 milioni di metri quadri di lapideo (la Spagna è il quarto mercato
contendibile mondiale dopo Usa, Germania e Italia) con l'obiettivo di
raddoppiare nel giro di 3 anni il giro d'affari in Spagna, che si attesta ad
oggi a 2 milioni di euro. Recentemente è stata, inoltre, fondata
"Geologica Castellarano", altra società del Gruppo costituita in
partnership con la Monari, il principale distributore operante nella zona di
Modena e Reggio. L'attività della nuova società sarà indirizzata alla
commercializzazione nelle aree di Modena e Reggio Emilia di lastre in gres
porcellanato di alto di gamma oltre ad adesivi, collanti e materiali
complementari in generale. Nella zona attualmente Granitifiandre sviluppa un
fatturato d 1,5 milioni di euro e l'obiettivo della nuova società anche in
questo è il raddoppio del giro d'affari in 3 anni.
LE PICCOLE IMPRESE MILANESI SBARCANO A
CHICAGO PER CELEBRARE I 550 ANNI DALLA NASCITA DI LEONARDO DA VINCI E PER
FARE CONOSCERE NEGLI USA L'INGEGNOSITA' E LA QUALITA' DELLE PRODUZIONI
ITALIANE
Milano, 12 giugno 2002 - Oggi alle ore 17,30 sarà inaugurata presso la
Fondazione John David Mooney di Chicago, la mostra "L'ingegno del
fare" promossa dalla Piccola Industria di Assolombarda per celebrare
Leonardo Da Vinci, genio precursore della capacità innovativa delle imprese
lombarde. Da Milano arriverà anche una missione commerciale di imprenditori
operanti in tutti i settori produttivi, per fare affari e per far conoscere
alle imprese americane la qualità e l'ingegnosità delle produzioni
italiane Milano, 10 giugno 2002 - Quest'anno ricorrono i 550 anni dalla
nascita di Leonardo Da Vinci, avvenuta il 15 aprile 1452. Per celebrarla la
Piccola Industria di Assolombarda porterà a Chicago, città gemellata con
Milano, quattro straordinarie macchine leonardesche insieme alla Mostra
L'Ingegno del fare, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia di Milano. La mostra sarà inaugurata il
giorno 12 giugno, alle ore 17,30 alla Fondazione Mooney di Chicago alla
presenza, tra gli altri, dell'Assessore all'industria, piccola e media
impresa, cooperazione e turismo della Regione Lombardia Massimo Zanello.
www.ingegnodelfare.it Accanto a questa iniziativa culturale arriverà negli
Stati Uniti anche una missione commerciale di piccole imprese milanesi che
avrà un ricco programma di incontri bilaterali business to business con
aziende americane organizzato in collaborazione con il Consolato Italiano e
l'Ufficio Ice di Chicago. Un'iniziativa volta ad aiutare concretamente
l'affermarsi sul difficile mercato americano del Made in Italy, a cominciare
dal Panettone dolce tipico della città di Milano. E' una delle prime
macchine da lavoro disegnate da Leonardo ancora prima di arrivare a Milano.
La lima viene incisa dai colpi di un martello tagliente, il cui movimento è
coordinato a quello del sostegno della lima stessa attraverso un ingranaggio
e una vite azionati dalla caduta graduale di un peso. Una ruota esterna
serviva per ricaricare il tamburo dove si avvolgeva la corda che sosteneva
il peso "Abbiamo pensato", ha affermato Carlo Moretti, Presidente
della Piccola Industria di Assolombarda, presentando l'iniziativa alla
stampa insieme a Giuseppe Castelli, Consigliere incaricato Assolombarda per
l'Internazionalizzazione, al Direttore generale Michele Porcelli e a
Fiorenzo Galli, Direttore generale del Museo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia di Milano "che ricordare il grande genio, padre della
cultura innovativa e progettuale italiana, sarebbe stato il modo migliore
per presentare al pubblico americano le imprese milanesi. Imprese che, forti
dell'esempio di Leonardo, hanno costruito la propria storia e il proprio
futuro sull'innovazione e l'alta qualità delle produzioni". Il foglio
1103 v. del Codice Atlantico, disegnato da Leonardo nel 1513, durante
l'ultima permanenza a Roma, e' interamente dedicato a macchine per la
lavorazione degli specchi: sei figure di macchine per la lavorazione di
specchi piani e concavi. Dalla lettura dei vari codici difficilmente è
possibile associare l'uso degli specchi con i problemi di ottica che
Leonardo si pone, e che in gran parte sembrano finalizzati a risolvere le
non poche questioni che si riscontravano nella rappresentazione pittorica
attraverso la tecnica della prospettiva o dell'uso dell'ombra o della
penombra che egli chiama" ombre primitive ed ombre derivate".
Anche alcune frasi che piu' specificatamente si riferiscono all'uso di lenti
sembrano seguire una logica più di tipo intuitivo che dettata da verifiche
effettuate attraverso la costruzione e l'uso di specchi, occhiali o altri
dispositivi ottici. Leonardo vi accenna a proposito della realizzazione di
un grande progetto consistente nella costruzione di un grande specchio
parabolico capace di sfruttare l'energia solare per far bollire l'acqua
delle caldaie di una grande tintoria. "La mostra, ideata da Fabio
Alessandro Filè, oggi Vicepresidente di Assolombarda, ha lo scopo proprio
di far conoscere a chi la visita quanto lavoro, impegno e progettualità
stiano dietro a ogni oggetto di uso comune", ha aggiunto Moretti.
"L'ingegno del fare è il frutto della somma di mille piccole abilità,
di tanti piccoli brevetti e originalità nati dalla pratica della vita
quotidiana di produzione, dalla capacità degli uomini di costruire il
futuro". La scenografia della Mostra si ispirerà totalmente all'opera
di Leonardo Da Vinci, ai suoi cartigli, alle sue invenzioni e alle sue
macchine. Saranno esposte infatti: la macchina intaglialime, la macchina per
la produzione degli specchi concavi, il cuscinetto a 8 sfere e una macchina
tessile che gli artigiani italiani hanno scrupolosamente costruito basandosi
sulle indicazioni contenute nei Codici e nei manoscritti che Leonardo ci ha
lasciato. Oltre alla parte dedicata a Leonardo, il percorso della Mostra si
snoderà poi in vari altri momenti dedicati all'innovazione e alla storia di
alcune piccole aziende italiane di successo e dei protagonisti che le hanno
fondate e gestite. L'utilizzo di video proiezioni e di tecnologie digitali
consentiranno di moltiplicare le possibilità esplorative della mostra e
lasceranno spazio a scoperte individuali. I video sono stati pensati per
dare l'opportunità ai visitatori di avere una breve ma incisiva
presentazione delle aziende milanesi interessate al mercato del Mid West
americano: le loro produzioni e specializzazioni, le tecnologie utilizzate,
i mercati di sbocco. Insieme, dunque, nel nome di Leonardo, passato e
futuro, e anche cultura e business. "Per far conoscere queste
caratteristiche di progettualità e di innovazione delle imprese milanesi
oltre alla mostra abbiamo pensato fosse utile organizzare anche degli
incontri di affari tra le nostre imprese associate e le aziende americane
che hanno dimostrato interesse per le nostre produzioni", ha spiegato
il Presidente della Piccola Industria di Assolombarda Moretti. Negli stessi
giorni della mostra si terranno così a Chicago numerosi incontri business
to business tra aziende italiane e americane per dar vita a iniziative
commerciali, tecnologiche e di partnership. Prima di approdare a Chicago la
navicella dell'ingegno aveva già fatto rotta negli anni scorsi verso altre
importanti mete. A Milano la mostra forum era stata ospitata al Museo della
Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", dal 16 maggio al
31 ottobre 2000, e si era rivolta soprattutto agli studenti e ai giovani per
proporre loro un atteggiamento positivo nei confronti del fare impresa e del
diventare imprenditore. A Spoleto, dall'11 luglio al 30 settembre 2001 in
occasione del Festival dei Due Mondi, la mostra era stata l'ideale trait
d'union tra cultura e impresa. Allestita a Palazzo Collicola era ricca di
filmati, di foto d'epoca, di esempi di tecnologia avanzata, di opere
artistiche realizzate da imprenditori, di documentazione dei Musei d'Impresa
e di prodotti di tante aziende lombarde e umbre. A Tokyo, dal 30 ottobre al
2 novembre 2001, L'ingegno del fare era stata invece affiancata dalla prima
missione commerciale di piccole imprese organizzata da Assolombarda
all'estero. L'iniziativa prevedeva una serie d'incontri business to business
tra piccole aziende italiane e giapponesi per dar vita a iniziative
commerciali, tecnologiche e di partnership e il seminario internazionale
"Italia e Giappone due sistemi di Piccole e Medie Imprese a
confronto" cui parteciparono molti esponenti della business community
giapponese. Il progetto è stato realizzato da Assolombarda in partnership
con: Museo della Scienza e Tecnologia di Milano, Regione Lombardia,
Consolato Generale d'Italia Chicago, Ice Chicago, Istituto Italiano di
Cultura a Chicago, Ime, Fiera Milano, Sea SpA, Rinaldi l'Espresso Srl,
Alitalia SpA, Banca di Roma e con il sostegno delle seguenti aziende:
Alluminio Spoleto SpA, Angelantoni Industrie SpA, Autovie Sud Milano Sila
SpA, Bomisa SpA, Botta SpA, Bugnion SpA, Co.Me.Te. SpA, Continuus Properzi
SpA, Coo.Be.C., Dal Cin Gildo SpA Didael Srl, Ente Ducale "Le Vaite",
Euronil SpA, Fabbriche Misuratori Sacofgas SpA, Fondazione Lungarotti,
Franco Tosi Alluminio SpA, Gasparotto Fondal Sas, Gruppo Novelli SpA, Gruppo
Tessile Arnaldo Caprai SpA, Imic SpA, Leu Locati Srl, Lpe SpA, Mastro
Raphael SpA, Meccanotecna Umbra SpA, Monini SpA, Officine Meccaniche
Galletti Srl, Prefer Srl, Premium Srl, P.R.T. Progetto Ricerche Terziario
Srl, Radio e Reti Srl, Sagsa SpA, Sangemini SpA, S.U.S.T.A. SpA.
BANDE ORARIE NEGLI AEROPORTI DELLA
COMUNITÀ
Bruxelles, 12 giugno 2002 - Il Parlamento europeo ha approvato a grande
maggioranza e con qualche modifica la proposta della Commissione relativa
alle nuove regole di assegnazione di bande orarie negli aeroporti. I
deputati hanno espresso ampio consenso all'idea che le nuove compagnie aeree
debbano beneficiare di eque opportunità di accesso al 'mercato delle bande
orarie'. Gli emendamenti adottati sono volti a rafforzare la formulazione
della proposta, a garantire alle compagnie flessibilità e sicurezza nella
pianificazione, nonché a chiarire e consolidare i poteri discrezionali
degli Stati membri in materia di ambiente e trasporti.
OLTRE 150 ARTISTI ITALIANI LANCIANO UN
APPELLO AL GOVERNO PER ABBASSARE L'IVA SUI CD UNA LETTERA APERTA, CHE VERRA'
PUBBLICATA OGGI A TUTTA PAGINA SU DUE QUOTIDIANI ITALIANI.
Milano, 12 giugno 2002 L'Ufficio Stampa F.I.M.I. (fimi.it) ha diffuso via
internet, il seguente comunicato - lettera aperta, che verra' pubblicata
domani a tutta pagina su due quotidiani italiani: oltre 150 artisti
italiani, rappresentativi di tutti i generi musicali, dalla classica, alla
musica popolare, al rock, ecc. hanno lanciato un appello al Presidente del
Consiglio, Berlusconi, ed ai ministri dell'economia e dei beni culturali
Tremonti e Urbani, affinche' la finanziaria in discussione al Parlamento
preveda un emendamento per ridurre l'Iva sui dischi, oggi al 20%,
un'aliquota tra le piu' elevate nell'Unione Europea. Le normativa sull'Iva
consente oggi ad uno Stato membro dell'UE di intervenire prevedendo
un'aliquota temporanea in attesa che l'Unione Europea modifichi la normativa
prevedendo un'aliquota ridotta per i cd simile a quella in vigore per il
libri (in Italia al 4%). In poco piu' di dieci anni l'Iva in Italia e'
raddoppiata (l'ultimo balzo dal 16% al 20% e' avvenuto nel 1997). La
situazione di crisi del mercato italiano, che nel 2001 ha perso quasi il 10
% proseguendo in una discesa iniziata nel 1999 e che in tre anni ha portato
alla scomparsa di quasi dieci milioni di pezzi, rischia di compromettere lo
sviluppo della musica in Italia, un settore che offre lavoro ad un indotto
di oltre 115 mila persone. L'appello lanciato dagli artisti al Presidente
del Consiglio giunge in un momento fondamentale per la programmazione
economica del Paese, la discussione sulla prossima finanziaria. Ecco il
testo della lettera e l'elenco degli artisti firmatari: "Appello degli
artisti italiani per la riduzione dell'iva sui dischi - al Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi; al Ministro dell'economia e delle Finanze
Giulio Tremonti; al Ministro Per i Beni e le Attivita' Culturali Giuliano
Urbani. Noi firmatari siamo artisti italiani che ogni giorno scrivono,
compongono e interpretano la musica che accompagna la vita quotidiana di
tante persone nel nostro Paese e nel Mondo. La nostra musica viene incisa e
diventa patrimonio di tutti grazie ai dischi. I dischi trasmettono emozioni
e sensazioni che possono essere ripetute all'infinito e sono un veicolo di
promozione della cultura del nostro Paese nel Mondo. Oggi, in Italia, su un
disco posto in commercio pesa un'imposta sul valore aggiunto (Iva) del 20 %.
In poco piu' di dieci anni e' passata dal 9 % al 20 % incidendo in maniera
sensibile sul prezzo finale al consumatore. Ma se il disco e' un bene
culturale come lo sono altri prodotti intellettuali, quali ad esempio i
libri, perche' deve ancora sussistere una disparita' di trattamento cosi'
palesemente penalizzante per la musica ? Sembra una paradosso, ma ad un
libro che racconta la vita di Giuseppe Verdi si applica il 4 % di Iva,
tuttavia, se volessimo acquistare un disco che contiene l'opera del grande
compositore italiano, dovremmo pagare un' Iva del 20 %. E' giusto? Questo
importante riconoscimento garantirebbe non solo di offrire piu' possibilita'
di accesso alla musica a tanti consumatori, rilanciando un settore che
genera un indotto che coinvolge oltre 115 mila persone, ma si rivelerebbe
anche un'arma per combattere piu' efficacemente la pirateria, che nel nostro
Paese oggi copre oltre il 25% del mercato con gravi danni per autori,
artisti, case discografiche e lo Stato. Abbassare l'Iva sui dischi si puo'.
Vi chiediamo quindi di intervenire gia' dai prossimi giorni, in sede di
programmazione economico finanziaria del prossimo bilancio, prevedendo
l'introduzione di un'aliquota temporanea per il nostro settore. Vogliamo che
la musica italiana continui ad esistere generando sempre nuove emozioni e
garantendo allo stesso tempo lo sviluppo di nuovi talenti. Lista artisti
firmatari (all' 11/06/2002) 883; 99 Posse; Salvatore Accardo, Afterhours,
Albano, Alexia, Almamegretta, Danilo Amerio, Biagio Antonacci, Articolo 31,
Audio2 , Avion Travel , Claudio Baglioni, Luca Barbarossa, Barrio Latino ,
Franco Battiato, Bedroom Rockers, Paolo Belli, Samuele Bersani, Bluvertigo,
Andrea Bocelli, Alessio Bonomo, Angelo Branduardi, Breakfast, Alex Britti,
Francesco - C, Franco Califano, Camaleonti , Silvia Cappellini Sinopoli,
Caravane De Ville, Luca Carboni, Casa Del Vento, Cecilia Chailly, Riccardo
Chailly, David Circus, Riccardo Cocciante, Giorgio Colombo Taccani, Carmen
Consoli, Paolo Conte, Azio Corghi, C.S.I. , Gigi D'alessio, Lucio Dalla,
Nino D'angelo, Pino Daniele, Cristiano De Andre', Delta V, Tullio De Piscopo,
Peppino Di Capri, Massimo Di Cataldo, Django Fett, Cristina Dona', Ludovico
Einaudi, Elisa, Estranea , Niccolo' Fabi, Giorgio Faletti, Franco Fasano,
Andrea Febo, Tiziano Ferro, Eugenio Finardi, Fiordaliso, Lando Fiorini,
Riccardo Fogli, Formula 3 , Ivano Fossati, Garbo, Gazosa , Max Gazze',
Gemelli Diversi, Stefano Gervasoni, Filippa Giordano, Giorgia, Charlie
Gnocchi, Augusta Gori, Gianluca Grignani, Andrea Griminelli, Francesco
Guccini, Den Harrow, Isola Song , Enzo Jannacci, Jovanotti, La Crus, La
Sintesi, Ligabue, Linea 77, Litfiba, Mimmo Locasciulli, Madaski, Mambassa,
Mango, Fiorella Mannoia, Mao, Matia Bazar , Meganoidi, Paolo Meneguzzi,
Mietta, Amedeo Minghi, Modena City Ramblers, Modho, Monovox, Gianni Morandi,
Marco Morandi, Ennio Morricone, Roberto Murolo, Gianna Nannini, Neffa,
Negrita , Nek, Neri Per Caso , Anna Oxa, Pacifico, Gatto Panceri, Paola E
Chiara, Claudio Paradiso, Laura Pausini, Piero Pelu', Pfm , Pooh , Patty
Pravo, Prozac+ , Raf, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Marina Rei,
Francesco Renga, Ridillo, Fausto Romitelli, Ron, Valeria Rossi, Vasco Rossi,
Enrico Ruggeri, Antonella Ruggiero, Giuni Russo, Alessandro Safina, Daniele
Silvestri, Skywalker, Soerba, Stadio , Daniele Stefani, Sushi, Timoria ,
Tiromancino , Tosca, Traccia Mista , Francesco Tricarico, Uto Ughi, Paolo
Vallesi, Roberto Vecchioni, Velvet , Antonello Venditti, Gil Ventura,
Verdena , Yo Yo Mundi, Yuyu, Michele Zarrillo, Renato Zero, Zucchero.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,4% A
MAGGIO IN CRESCITA LE IMPORTAZIONI (+3,3%). DA GENNAIO A MAGGIO LA DOMANDA
SALE DELL'1,9%. I DATI CONTENUTI NEL "RAPPORTO MENSILE" RINNOVATO
NEI CONTENUTI.
Roma, 12 giugno 2002 - Più 1,4% è l'aumento della domanda di energia
elettrica nel mese di maggio 2002 rispetto al corrispondente mese dell'anno
2001. 25,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta in
Italia. Il risultato, a parità di giorni lavorativi rispetto a maggio 2001,
è stato influenzato da fattori climatici (temperatura media mensile
inferiore di circa due gradi e mezzo rispetto a quella del corrispondente
mese dell'anno scorso). Depurata da questo effetto, la variazione della
domanda è risultata pari a +0,5%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della
Rete emerge che la crescita della domanda, registrata a maggio 2002 rispetto
a maggio 2001, ha avuto un andamento pressoché uniforme sul territorio
nazionale: +1,3% al Nord, +1,7% al Centro, +1,5% al Sud. I 25,8 miliardi di
kWh richiesti nel mese di maggio 2002 risultano distribuiti per il 47,5% al
Nord, per il 29% al Centro e per il 23,5% al Sud. Rispetto a maggio 2001, la
dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio,
nel maggio 2002, registra una forte crescita con il +2,3% di Abruzzo, Lazio,
Marche, Molise, Umbria e con il +2,8% di Toscana e Emilia Romagna. La
potenza massima richiesta nel mese di maggio 2002, pari a 45.997 megawatt,
è stata raggiunta giovedì 23 alle ore 10. Il profilo congiunturale della
richiesta elettrica di maggio 2002 evidenzia una ripresa dello 0,9%,
rispetto al precedente mese di aprile. Nei primi cinque mesi del 2002 la
richiesta di energia elettrica è cresciuta complessivamente dell'1,9%
rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Nel mese di maggio
2002 il fabbisogno di energia elettrica è stato coperto per l'84,4% con la
produzione nazionale e per la quota restante (15,6%) facendo ricorso alle
importazioni. In particolare si è avuta a maggio una crescita della
produzione termoelettrica (+6,7%) ed eolica (+107,5%), e un calo della
produzione idroelettrica (-13,7%) e geotermoelettrica (-2,8%).
Complessivamente la produzione nazionale è aumentata dell'1,3% rispetto a
maggio 2001. In crescita le importazioni (+3,3%). Queste ed altre
informazioni sono disponibili nella pubblicazione "Rapporto
Mensile" che, rinnovata nella grafica e nei contenuti, commenta in modo
analitico l'andamento dei consumi elettrici mensili. Il "Rapporto
Mensile" può essere consultato alla voce "dati statistici"
del sito web www.grtn.it
INTERSICURA: 20% DI SCONTO ALLO STADIO
PER I TIFOSI NEROAZZURRI CHI SOTTOSCRIVE UNA POLIZZA DRIVE&GO POTRÀ
OTTENERE UNO SCONTO DEL 20% SULL'ABBONAMENTO A SAN SIRO PER SÉ O PER I
PROPRI FAMILIARI
Milano, 12 giugno 2002 - Il 20% di sconto sul prezzo dell'abbonamento allo
stadio per il campionato 2002/2003: questa è l'esclusiva offerta di
Intersicura - l'iniziativa nata dalla collaborazione tra F.C. Internazionale
e Winterthur che propone prodotti assicurativi ai tifosi neroazzurri.
Riservata agli interisti che acquistano una polizza auto Drive&go di
Intersicura, la promozione è valida a partire dal 3 giugno per tutto il
periodo della campagna abbonamenti. Per usufruire dello sconto è necessario
recarsi presso la filiale della Banca Popolare di Milano di Piazza Meda con
l'originale della polizza Drive&go e la card Intersicura (rilasciata al
momento dell'acquisto della polizza). Se l'intestatario della polizza
decidesse di non usufruire personalmente dell'offerta, avrà comunque la
possibilità di regalare il proprio sconto ad un familiare (mogli/mariti,
figli, fratelli/sorelle) presentando, oltre ai documenti richiesti, lo stato
di famiglia. Lo sconto offerto è cumulabile con le altre agevolazioni
previste dalla campagna abbonamenti Inter. Per fare alcuni esempi, se una
tifosa neroazzurra assicura la propria auto con Intersicura*, potrà
acquistare l'abbonamento per la prossima stagione al prezzo scontato di
347,20 euro risparmiando 86,80 euro; mentre un tifoso di oltre 65 anni
assicurato con Intersicura** potrà godersi il prossimo campionato nel primo
anello arancione a 248,00 euro, con un risparmio di 62,00 euro. Per
richiedere un preventivo online o per avere maggiori informazioni
sull'iniziativa è possibile contattare il numero verde 800 - 00 - 1908 o
collegarsi al sito www.intersicura.it Intersicura è l'iniziativa
appositamente pensata per gli interisti, nata dalla collaborazione tra F.C.
Internazionale e Winterthur. L'acquisto di uno dei prodotti assicurativi
proposti da Intersicura (Drive&go, Allsport e 100stadi) dà diritto ad
una Card personalizzata che offre ai tifosi interisti vantaggi esclusivi. *
Donna 30 anni, residente a Milano; Auto: Fiat Punto 1.2 16v, 5 porte Hlx,
data di immatricolazione 01/2002, valore 14.740 euro; Classe di
appartenenza: 1; Tariffa Rca: 342 euro; Tariffa Rca + Furto Incendio: 761
euro. ** Uomo over 65, residente a Milano; Auto: Fiat Punto 1.2 16v, 5 porte
Hlx, data di immatricolazione 01/2002, valore 14.740 euro; Classe di
appartenenza: 1; Tariffa Rca: 285 euro; Tariffa Rca + Furto Incendio: 704
euro.
UN NUOVO PARTNER E DUE DIRECTOR IN
DELOITTE CONSULTING ITALIA
Milano, 12 Giugno 2002 - Deloitte Consulting Italia ha nominato Alessandro
Macciardi nuovo Partner e Bruno Perboni e Gianni Perelli nuovi Director.
Alessandro Macciardi, ingegnere, 41 anni, lavora in Deloitte Consulting dal
1997. Opera nell'industry Communications (telecom/media), occupandosi di
tematiche di Strategy & Operations con forti legami con le nuove
tecnologie. E' il nuovo partner. Gianni Perelli Ercolini, 42 anni, laurea in
Ingegneria al Politecnico di Milano, è entrato in Deloitte Consulting nel
1994, dopo esperienze professionali internazionali in Pirelli, Bancalmi e
Barclays Bank. Opera nell'area Strategy & Operations, con una
focalizzazione sui settori Energy e Manufacturing. Bruno Perboni, 51 anni,
lavora in Deloitte Consulting dal 1999. Con una consolidata esperienza nella
consulenza, nell'Information Technology e nella Gestione Aziendale,
attualmente è focalizzato sul settore Energy, area Gas e Petrolio, dove
coordina le attività di IT. Oltre al lato più propriamente tecnico, ha
maturato esperienza nel Change Management, nella motivazione e nella
formazione del personale.
SECONDO IL CONSIGLIO
"INDUSTRIA", L'INNOVAZIONE NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE
ECOCOMPATIBILI PUÒ AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ
Bruxelles, 12 giugno 2002 - Per promuovere la competitività e lo sviluppo
sostenibile, è indispensabile incoraggiare l'innovazione nell'ambito delle
tecnologie ecocompatibili: è quanto dichiarato nelle conclusioni del
Consiglio "Industria", riunitosi a Lussemburgo il 6 giugno.
L'applicazione delle nuove tecnologie al perseguimento dello sviluppo
sostenibile può offrire nuove opportunità per valorizzare il potenziale
competitivo dell'Europa, hanno convenuto i ministri. È indispensabile
offrire sostegno all'innovazione mirata alla diffusione delle tecnologie
ecocompatibili, in quanto essa condurrà ad un uso più efficiente delle
risorse ed alla riduzione delle emissioni, rendendo al contempo l'UE più
competitiva. I ministri hanno altresì riconosciuto l'esigenza di provvedere
affinché la nuova strategia comunitaria in materia di prodotti chimici
promuova l'innovazione e salvaguardi la competitività delle industrie,
senza imporre loro costi, obblighi di convalida oppure oneri amministrativi
che le porrebbero in svantaggio rispetto ai concorrenti. I ministri hanno
chiesto l'istituzione di un quadro normativo volto a sostenere e stimolare
lo sviluppo delle tecnologie ecocompatibili e gli investimenti in tale
settore, come ad esempio avviene nel sesto programma quadro comunitario di
ricerca e sviluppo. È stato altresì concordato che il Consiglio
"Industria" esaminerà ad intervalli regolari le proposte e le
iniziative che potrebbero avere un impatto sulla competitività delle
imprese europee e costituire un ostacolo di natura economica allo sviluppo
sostenibile. Il Consiglio s'impegna a "valutare con regolarità
l'effettivo mantenimento di un equilibrio tra i tre pilastri dello sviluppo
sostenibile, particolarmente in merito alla competitività delle imprese
europee, nonché a trarre le conclusioni appropriate circa i provvedimenti
correttivi che si renderanno eventualmente necessari", si afferma nelle
conclusioni.
SECONDO LA BIRULÉS, SVILUPPO
SOSTENIBILE DEI TRASPORTI E QUALITÀ DELLA VITA VANNO DI PARI PASSO
Bruxelles, 12 giugno 2002 - Secondo il ministro spagnolo della Scienza e
della Tecnologia Anna Birulés, un approccio migliore e più sostenibile in
materia di trasporti si tradurrà in un miglioramento della qualità di vita
per i cittadini europei. Intervenendo alla conferenza europea sulle
tecnologie marittime e terrestri per uno sviluppo sostenibile, tenutasi a
Valencia il 4 giugno, la Birulés ha evidenziato che sviluppo sostenibile e
qualità della vita sono concetti analoghi e che la creazione di nuove
tecnologie rappresenta la chiave per garantire una maggiore sostenibilità
ed efficienza dei trasporti. Secondo il Ministro, le politiche connesse ai
trasporti a livello nazionale e comunitario devono riflettere tale esigenza.
In particolare, i singoli paesi devono tener conto delle proprie
caratteristiche in fase di sviluppo dei sistemi di trasporto. Per quanto
concerne la Spagna, la Birulés ha fatto riferimento alle potenzialità del
suo paese in campo marittimo, alle possibilità di incrementare l'utilizzo
dell'energia solare e agli investimenti nazionali nel trasporto ferroviario
ad alta velocità. Le politiche volte a sostenere il primato mondiale delle
imprese rappresentano una delle possibili azioni destinate ad assicurare una
maggiore sostenibilità dei trasporti. Garantire un collegamento fra tali
società e i ricercatori costituisce un elemento altrettanto importante, così
come un attivo coinvolgimento delle Pmi (piccole e medie imprese). Fra le
azioni comunitarie che si riveleranno vantaggiose per lo sviluppo
sostenibile figura la decisione di dedicare a tale settore una delle otto
priorità del prossimo programma quadro dell'UE, nonché la priorità
tematica "Aeronautica e spazio". La ricerca nel settore dei
trasporti beneficerà altresì di un aumento del 21 per cento dello
stanziamento ad essa dedicato nell'ambito del prossimo programma quadro, a
fronte di un incremento complessivo della linea di bilancio del programma
pari al 17 per cento. Anche gli impegni assunti su scala europea sono stati
rilevanti. Durante il vertice di Barcellona, i leader europei si sono
impegnati ad elaborare un piano d'azione per affrontare gli ostacoli allo
sviluppo di tecnologie ecologiche, aumentare l'efficienza energetica entro
il 2010 e accelerare le modifiche normative in materia di tariffe e imposte
sui trasporti. Lo sviluppo dei trasporti non coinvolge solo l'aspetto
ecologico, ma anche quello economico, ha affermato la Birulés, citando, a
dimostrazione di ciò, un recente sondaggio d'opinione effettuato in Spagna,
dal quale è emerso che il 47 per cento degli intervistati ritiene che anche
l'atteggiamento di un singolo commerciante nei confronti dello sviluppo
sostenibile sia importante.
LE INDUSTRIE NEL SETTORE DEI TRASPORTI
DI SUPERFICIE SOSTENGONO I PARTENARIATI DI RICERCA
Milano, 12 giugno 2002 - I vantaggi derivanti dai partenariati di ricerca
sono stati illustrati dai rappresentanti di ciascuna industria del settore
dei trasporti di superficie durante una conferenza tenutasi a Valencia dal 4
al 6 giugno. La forza numerica di fronte all'agguerrita concorrenza
proveniente dall'esterno dell'UE e l'eliminazione dei "doppioni"
nella ricerca sono alcune delle motivazioni addotte a favore della
partecipazione ai partenariati di ricerca dai rappresentanti dell'industria
automobilistica, marittima e da quanti intendono elevare il profilo dell'interoperabilità
fra il trasporto marittimo e quello ferroviario. Paul Suinat dei "Chantiers
de l'Atlantique" ha sottolineato come l'intensa collaborazione fra i
gli attori europei rappresenti un vantaggio per l'Europa, alla luce della
forte concorrenza proveniente dall'esterno dell'UE, per esempio dal
Giappone, dalla Corea del Sud e dalla Cina. Il settore europeo della ricerca
marittima ha dovuto dotarsi di una struttura adeguata alla partecipazione ai
programmi quadro dell'UE, ha affermato Suinat, spiegando che la
collaborazione si è intensificata a partire dal quarto programma quadro,
consentendo la creazione di varie associazioni. "Oggi disponiamo di
circa 85 piattaforme e progetti tecnologici nell'ambito del quinto programma
quadro (5PQ) e proseguiremo nel 6PQ", ha affermato Suinat. "Ciò
ha permesso alle industrie marittime europee di ottenere un vantaggio
competitivo". Suinat ha tuttavia posto l'accento sulla necessità di
maggiore collaborazione. Tale affermazione è giustificata dal fatto che il
settore intende presentare circa 200 manifestazioni d'interesse alla
Commissione europea, contenenti le aree nelle quali la comunità di ricerca
vorrebbe lavorare durante il 6PQ. Secondo Suinat, le altre industrie stanno
preparando un numero di manifestazioni d'interesse pari a circa la metà di
quelle dell'industria marittima. Impegnato sul fronte della promozione dell'interoperabilità,
Carlo Camisetti del Cetena ha espresso il proprio interesse ad un'ulteriore
cooperazione fra il settore marittimo e quello ferroviario. Egli inoltre ha
affermato che la cooperazione consente ai ricercatori di "osservare il
problema da un ampio punto di vista". Il dott. Ulf Palmquist,
responsabile presso l'Eucar del programma di R&S (ricerca e sviluppo)
sull'anidride carbonica, ha fatto notare come le tendenze in fatto di
collaborazione nella ricerca automobilistica siano cambiate. Mentre in
passato i partenariati si concentravano sulla R&S di base, oggi sono
sempre più incentrati sui prodotti e i servizi commerciali. Il dott.
Palmquist ha sottolineato il fatto che i progetti integrati rappresentano il
tipo di collaborazione previsto dalla Commissione per il 6PQ (sesto
programma quadro). Tali progetti prevedono una stratificazione e
distribuzione delle responsabilità e saranno costituiti da svariati
progetti, ciascuno dei quali destinato a contribuire al raggiungimento di un
obiettivo generale, per esempio la sicurezza sulle strade. In un progetto
integrato sul tema della sicurezza stradale, ha affermato il dott. Palmquist,
i singoli progetti potrebbero concentrarsi sulla sicurezza preventiva,
attiva o passiva, contribuendo nel contempo all'obiettivo generale di
ridurre gli incidenti dovuti al traffico.
LA DEVOLUTION ALL'ITALIANA TOGLIE
RISORSE ALLE IMPRESE: AUMENTANO GLI "SPAZI DISCREZIONALI" DELLE
BUROCRAZIE REGIONALI MA LA LOMBARDIA FA ECCEZIONE: AUMENTA TRA IL 1996 E IL
2000 LA SPESA DESTINATA DALLA REGIONE AL SETTORE "ECONOMIA"
Milano, 12 giugno 2002 - Nell'ultimo decennio le Regioni italiane sono state
oggetto di riforme strutturali che hanno profondamente cambiato il loro
funzionamento economico-finanziario, organizzativo, gestionale e
istituzionale. Oggi è tempo di bilanci e l'analisi del Cerst dell'Università
Cattaneo evidenzia, sul lato degli investimenti in attività economiche, una
realtà incontrovertibile: il massiccio trasferimento di funzioni e compiti
amministrativi dallo Stato alle Regioni, ha prodotto risultati modesti per
lo sviluppo delle economie locali e situazioni differenziate anche tra
Regioni apparentemente vicine dal punto di vista reddituale e geografico.
Analizzare oggi gli effetti dell'ampio spazio strategico delle
amministrazioni regionali diviene un esercizio molto difficile se
preventivamente non si procede a un duplice chiarimento: il sistema attuale
italiano non è un sistema federale (come alcuni forse pensano) ma un
sistema basato sul modello regionalista- inoltre è necessario distinguere
in questo sistema regionale il riconoscimento dell'autonomia dall'effettivo
esercizio della stessa. Con il federalismo reale i governi rientrano
nell'orbita esclusiva degli stati federati. Vi è quindi un sistema
solitamente dualistico articolato su due sfere: da un lato il governo
federale e dall'altro gli Stati federati (non le regioni!) con i loro
governi locali. Viceversa il regionalismo poggia sempre su Stati unitari
(come per il caso italiano); il governo centrale mantiene pertanto un
rapporto con i governi locali (li finanzia con modelli perequativi ad hoc,
assegna loro le competenze, esercita funzioni di controllo), mentre le
regioni svolgono funzioni di coordinamento e programmazione delle attività
nei confronti degli enti locali che si trovano sul territorio. Ed è proprio
su questo terreno che emergono alcune forti contraddizioni tra il nuovo
spazio strategico delle regioni e gli effetti delle politiche su imprese e
cittadini. Le regioni italiane vivono infatti una sorta di overdose da
decentramento e tendono ad assumere ogni giorno di più la piena
responsabilità dei rispettivi governi locali, diventando gli unici
interlocutori dello Stato centrale, raccogliendo però poco e male le
istanze di imprese e sistemi economici locali. Come dimostrano i dati sulle
spese regionali per grandi settori (tabella in allegato, elaborazioni
Cerst-Liuc su dati Isr-Cnr), quella attuale è una realtà caratterizzata da
una significativa parte delle Regioni che diminuiscono sensibilmente
l'ammontare di risorse destinate alle attività economiche e alle imprese
(per esempio, in quattro anni, dal 1996 al 2000, la spesa sostenuta dalla
Regione Liguria per il grande settore "Economia" - che comprende,
tra gli altri, Industria, Commercio interno, Mercati, Artigianato e
Agricoltura - è diminuita del 4,35%; quella dell'Umbrìa del 6,18%, quella
della Valle d'Aosta del 4,5% e quella Sardegna di ben il 9,6%). Mentre una
parte considerevole di Regioni, tranne qualche isolata eccezione, mantiene
sostanzialmente inalterati gli equilibri tra risorse investite nei settori
economici e risorse disponibili (come per esempio l'Emilia Romagna e il
Friuli Venezia Giulia, che nel 2000 hanno speso per il settore Economia
rispettivamente lo 0,14% e lo 0,17% in più rispetto al 1996). Eccezione
significativa è costituita dalla Regione Lombardia, che destina maggiori
risorse al settore Economia, passando dall'8,27% del '96 all'1 1,07% del
2000. In termini percentuali sì riduce invece del 4,74% la quota destinata
alla Sanità. Pressoché stabile il sostegno della Regione all'Education e
all'Amministrazione Generale. L'attuale sistema ci presenta quindi regioni
con ampi poteri ma con scarsa capacità d'incisione sull'economia
territoriale. La ragione di questo insuccesso non può più essere
giustificata nell'ulteriore ricerca di nuovi poteri delle regioni, ma è da
ricercarsi nella diversa capacità delle Regioni di rispondere al
decentramento della spesa, imposto dai criteri di convergenza comunitari, e
soprattutto dall'incapacità d'intercettare nella fase di programmazione le
reali esigenze dei soggetti economici regionali. Il tessuto economico
italiano dell'ultimo decennio è cambiato con le proprie istituzioni, e i
cambiamenti, che si potrebbero definire epocali, hanno dato vita ad un nuovo
modello di sviluppo basato su due colonne portanti: una forte competizione
di sistema a stretta connotazione territoriale, il cui successo è
determinato dalla capacità di attrarre nuovi investimenti e nuove
localizzazioni; e la fine dello sviluppo spontaneo del sistema produttivo
locale che necessita d'interfacciarsi continuamente con le politiche di
programmazione economico-territoriale delle regioni. E' evidente quindi, che
se le Regioni con nuovi strumenti e nuovi poteri, continueranno a
raccogliere le istanze di imprese e cittadini con vecchi meccanismi di
programmazione basati su tecniche da finanza derivata e con ripartizioni
delle risorse a pioggia, non solo non ci accorgeremo mai delle riforme
compiute, ma le stesse Regioni, diventeranno l'ostacolo principale per la
costruzione di quel modello economico regionale (che inseguiamo da anni)
basato su sistemi locali in grado di cooperare all'interno per competere
all'esterno.
MARCHIO DI QUALITA' NEI BAR E
RISTORANTI
Roma, 12 giugno 2002 - E' stato firmato la settimana scorsa il
"Protocollo d'intesa in tema di salute e sicurezza alimentare" tra
il Ministero della Salute e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe).
L'accordo prevede, tra l'altro, la nascita nei bar e ristoranti del marchio
di qualita' (bollino blu). Secondo il documento gli esercizi di ristorazione
che avranno i requisiti di conformita', potranno esporre un marchio apposito
con i loghi del Ministero, dell'Ente di certificazione e della Fipe. http://www.confcommercio.it/home/protocollo-d-intesa-MINSALUTE-FIPE.doc_cvt.htm
http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPiano.jsp?id=48
CONGIUNTURE ECONOMICHE. TECNOLOGIE. NUOVE PROFESSIONI E
TIPOLOGIE DI LAVORO. TEMPO LIBERO E TEMPO LAVORATIVO. HUMAN RESOURCES E JOB SATISFACTION. ECCO
I NUOVI SCENARI RILEVATI DA RICERCHE INTERNAZIONALI PROMOSSE DA DOCKERS
EUROPE PER VERIFICARE IL RUOLO DELL'ABBIGLIAMENTO IN AMBITO
LAVORATIVO.
Milano, 12 giugno 2002 - Dockers brand ha commissionato due indagini di
mercato internazionali che riconoscono allo Smart Casual Wear un ruolo
sempre più significativo nei contesti lavorativi europei. Le indagini
analizzano le relazioni tra i fattori della psicologia umana e i
comportamenti in ambito lavorativo, definiscono il concetto di libertà
all'interno di una nuova concezione etica applicata al lavoro e creano uno
strumento accurato per misurare tutti questi elementi. Il risultato delle
ricerche si spiega attraverso il cambiamento in atto nello scenario
lavorativo contemporaneo sotto diversi aspetti: congiunture economiche,
nuove tipologie di lavoro, contesto socio-culturale di maggiore mobilità e
flessibilità, strutture aziendali maggiormente orientate alla motivazione
dei lavoratori. Una causa, quella del Casual Businesswear, che lo
specialista dell'abbigliamento informale continua a perseguire coerentemente
con la missione e la storia dell'azienda americana Dockers. Dall'approdo
oltre-atlantico nel '93 infatti, Dockers brand s'impegna a creare e offrire
il massimo comfort fisico e mentale attraverso un'offerta di prodotto
pratica, versatile e informalmente elegante anche per gli ambiti lavorativi.
Non solo, il marchio si fa garante del benessere psico-fisico anche
all'interno della propria azienda che, per organizzazione, é volta ad
accrescere la comunicazione, l'interattività e quindi la motivazione del
lavoratore. Con questo know how non può essere che Dockers brand a
promuovere nel '96 verso numerose multinazionali la politica del Dress Down
Friday, che ha già precedentemente diffuso con successo in America. Ma nel
Vecchio Continente i tempi non sono ancora maturi e la rivoluzione del
Casual Businesswear resta circoscritta alla concessione troppo decontratta
del pre-week end. Oggi però, come dimostrano le ricerche, i tempi sono
profondamente cambiati e l'esperienza maturata negli Stati Uniti insegna che
l'adozione di un abbigliamento comodo sul posto di lavoro contribuisce
indirettamente ad aumentare l'efficienza e la produttività. Il nuovo mondo
del lavoro europeo appare dunque sufficientemente pronto ad accogliere la
grande transizione rappresentata dallo Smart Casual Wear che evolve dal
Casual Friday con profonde differenze: "dal Casual al Comfort" e
"dall'abbigliamento decontratto-trascurato all'abbigliamento
informalmente inappuntabile". Il trend é stato rilevato e analizzato
da due ricerche internazionali quanti-qualitative. La prima indagine é
stata realizzata dalla società londinese di ricerca sulle tendenze
socio-culturali Think Tank, per verificare l'influenza motivazionale
generata dall'introduzione dello Smart Casual Wear in ambito lavorativo.
Questa, in particolare, si avvale del contributo dei membri del Progetto
Equus che raccoglie un gruppo multidisciplinare di esperti per studiare da
più punti di vista lo stesso fenomeno: psicologi, sociologi, economisti,
storici, fashion editor, esperti di marketing, giornalisti, artisti. Equus
rileva che in Europa diverse leve agiscono nella direzione dello Smart
Casual Wear: economica, manageriale, socioculturale, motivazionale. Secondo
infatti la teoria economica dei flussi, circa ogni dieci anni i cicli della
moda mutano perché sono legati ai rispettivi cicli economici di crescita e
recessione. L'attuale recessione quindi, si collega a determinati codici di
abbigliamento che in questo momento storico corrispondono appunto alla
categoria dell' informale. Il mondo del lavoro, d'altra parte, annovera un
ventaglio di professioni, ruoli e ritmi lavorativi sempre più flessibili
(free-lance, lavoro a tempo determinato, tele-lavoro, prestazioni a maggior
contenuto creativo etc.) e conta una nuova organizzazione manageriale
interessata a creare un ambiente di lavoro più rilassato che accresce la
motivazione e la soddisfazione dei propri lavoratori e collaboratori.
Seguono le leve socio-culturali di valorizzazione della socialità, tra cui
la diffusione del team-working e della maggiore percezione del tempo libero
post-lavorativo come di un bene prezioso, che certamente necessitano di
soluzioni abbigliative più informali. Infine, secondo la psicologia delle
motivazioni individuali, l'adozione di un abbigliamento confortevole
rassicura il lavoratore, ne aumenta l'autostima e ne mette a frutto la
creatività. Tutti elementi oggi riconosciuti indispensabili per svolgere al
meglio il proprio compito. La seconda indagine é stata invece condotta
dalla società inglese di ricerche integrate di mercato BMRB International,
per verificare il consumo di abbigliamento in ambito lavorativo. Sette paesi
europei sono stati intervistati telefonicamente su un campione di 1000
lavoratori per nazione ed é emerso che "in tutta Europa, la maggior
parte di coloro che lavorano negli uffici preferisce un abbigliamento
casual, perché gli consente di sentirsi a proprio agio e di essere più
efficienti, adattandosi anche maggiormente al loro stile di vita". "Dressing up casually" dunque. Questo
il significato dello Smart Casual Wear su cui Dockers(r) brand ha fatto
chiarezza con l'obiettivo di proporlo alle Human Resources delle principali
aziende europee. Un vestire casual che veste e valorizza la persona
bandendo, come predica la moda attuale, ogni divisa e total look. Il
lavoratore é considerato sia come individuo sia come parte integrante
dell'agire sociale e una politica aziendale improntata sullo Smart Casual
Wear risulta una delle leve più adatte per realizzare la motivazione e
quindi una produttività superiore di tutti i lavoratori. Risultati:
"Il trend dello Smart Casual Wear": Smart Casual non significa
vestirsi in modo trascurato, ma vestirsi in modo informalmente
inappuntabile. l'abbigliamento Casual migliora l'autostima sul posto di
lavoro e porta indirettamente a un incremento della produttività. Perché
l'adozione di codici d'abbigliamento informale aumenta l'efficienza e la
soddisfazione di tutti i lavoratori. i codici d'abbigliamento informale
creano un'atmosfera rilassata nell'ambiente di lavoro che aiuta a diminuire
lo stress, perché permette ai lavoratori di esprimere la propria emotività.
l'abbigliamento informale è il più adatto alle nuove professioni, alle
nuove mansioni e ai nuovi ritmi lavorativi: call center e tele-lavoro,
meetings e"hot desking", free-lance e secondo-lavoro. E'
necessario sentirsi comodi se si sta un intero giorno al telefono. Non solo,
le politiche delle nuove professioni saranno prese ad esempio anche da altri
settori industriali. l'attuale recessione segna un cambiamento anche nei
codici d'abbigliamento con il passaggio dal completo
giacca-cravatta-pantalone a un abbigliamento meno caro e più confortevole.
Inoltre, lo Smart Casual non porta all'adozione di una "nuova
divisa", ma di un abbigliamento che consente di distinguersi e di
sentirsi nello stesso tempo a proprio agio. l'obbligatorietà di giacca e
cravatta è ormai percepita come un'imposizione legata a un vecchio modo di
pensare e vestire. I lavoratori di tutte le categorie oggi, infatti, sono
molto più critici che in passato. il tempo libero e le attività ad esso
legate sono destinati ad avere un ruolo sempre più importante nell'agenda
dei lavoratori e lo Smart Casual risponde alla duplice esigenza di indossare
capi che si adattano sia al lavoro che alla socialità. la "libertà"
del lavoratore è la nuova missione dei datori illuminati. Il termine
"libertà" si riferisce a una nuova etica del lavoro secondo cui
il lavoratore è libero di esprimersi come individuo e di realizzare il suo
personale bilancio di vita-lavoro.
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