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LA
COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLE COMUNICAZIONI
ELETTRONICHE
Bruxelles,
24 giugno 2002 - Il 18 giugno la Commissione europea ha avviato una
consultazione pubblica sui mercati dei prodotti e servizi nel settore delle
comunicazioni elettroniche. La consultazione è incentrata su una
raccomandazione formulata nell'ambito del nuovo quadro normativo per le
comunicazioni elettroniche in Europa, che verrà applicato dagli Stati
membri a decorrere dal luglio 2003. La Commissione sostiene che il nuovo
quadro aiuterà gli utenti ad ottenere condizioni vantaggiose, garantendo
allo stesso tempo una maggiore certezza giuridica per gli operatori di
mercato ed eliminando i regolamenti non più necessari. Il progetto di
raccomandazione, pubblicato il 18 giugno, individua e definisce i mercati di
prodotti e servizi pertinenti che le autorità di regolamentazione nazionali
sarebbero tenute ad esaminare nell'ambito del nuovo quadro normativo, al
fine di valutarne la competitività. La consultazione pubblica si protrarrà
per un mese. Il 3 luglio la Commissione terrà inoltre un'audizione pubblica
sull'argomento. La raccomandazione finale verrà adottata dalla Commissione
a seguito di un'ulteriore consultazione con le autorità nazionali di
regolamentazione e con le autorità nazionali in materia di concorrenza.
Infolink: http://europa.eu.int/information_society/topics/telecoms/
regulatory/publiconsult/index_en.htm
IL
CONSIGLIO "TELECOMUNICAZIONI" INVITA AD ACCELERARE LA
REALIZZAZIONE DELL'IPV6
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 18 giugno, in occasione del Consiglio
"Trasporti e telecomunicazioni" dell'UE, i Ministri hanno
convenuto che è necessario adottare ulteriori misure per accelerare
l'introduzione della nuova versione 6 del protocollo Internet (IPv6). L'IPv6
sta sostituendo gradualmente l'attuale IPv4, che presenta un numero limitato
di indirizzi disponibili. Nel febbraio 2002 la Commissione ha adottato una
comunicazione, nella quale si chiedeva un piano d'azione europeo capace di
accelerare l'attuazione della versione 6 del protocollo Internet. Nelle sue
conclusioni, il Consiglio "Telecomunicazioni" ha insistito sulla
necessità di eliminare tutti gli ostacoli all'introduzione dell'IPv6. I
Ministri hanno sollecitato gli Stati membri a promuovere il lancio del
protocollo attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi educativi.
Essi hanno chiesto altresì alla Commissione di esaminare l'impatto sociale
del nuovo protocollo e le questioni di sicurezza. I ministri europei delle
Telecomunicazioni e della Società dell'informazione hanno anche sostenuto
il nuovo piano "eEurope 2005". La comunicazione della Commissione
relativa al progetto, il cui obiettivo è di favorire l'accesso alla società
dell'informazione da parte di tutti i cittadini europei, è stata presentata
al Consiglio. Il ministro spagnolo della Scienza e della Tecnologia Anna
Birulés ha dichiarato che il piano d'azione è un punto di partenza per
favorire il raggiungimento dell'obiettivo fissato a Lisbona di fare
dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo.
Un altro argomento chiave affrontato nel corso del Consiglio
"Telecomunicazioni" ha riguardato la governance internazionale di
Internet. La Commissione è dell'avviso che il comitato consultivo
governativo debba assumere un ruolo più decisivo nell'ambito dell'Icann,
l'organismo che vigila sulla registrazione dei nomi di dominio su Internet,
ma ritiene che i governi non debbano partecipare direttamente al processo
decisionale di quest'ultimo.
LA
NSF INCORAGGIA I PARTENARIATI DEI CENTRI DI RICERCA FRA EUROPA E STATI
UNITI
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno, David Schindel, capo della
divisione europea della Fondazione nazionale per la scienza degli Stati
Uniti (Nsf), ha rivelato che la Nsf sta incoraggiando i centri di ricerca
statunitensi a trovare partner europei in vista di collaborazioni, offrendo
finanziamenti aggiuntivi a quei centri che individuano validi soci in
Europa. In occasione di una colazione di lavoro con i rappresentanti del
gruppo informale degli uffici di collegamento per la R&S (ricerca e
sviluppo), con sede a Bruxelles, e gli esponenti della Commissione europea,
il Dr. Schindel ha chiarito che gli inviti a presentare proposte saranno
rivolti principalmente ai centri di ricerca statunitensi che già
beneficiano di sovvenzioni. Tali centri saranno invitati ad inoltrare
richieste per borse di studio supplementari che permetteranno ai ricercatori
di viaggiare in vista di partecipare ai seminari che esaminano le possibili
partnership in Europa. Secondo quanto stabilito dalla Nsf, le delegazioni
dovranno includere studenti di livello postdottorato o postlaurea e le
riunioni dovranno tenersi in Europa. In un'intervista rilasciata al
Notiziario Cordis, il Dr. Schindel ha dichiarato che la Nsf ha adottato
questo approccio nella convinzione che la sua collaborazione "sarà
proficua, vista la qualità della ricerca svolta in Europa",
aggiungendo che la Nsf ha accolto con particolare interesse la "nuova
tradizione della mobilità". Alla domanda del Notiziario Cordis se ciò
rappresenti un cambiamento della politica della Nsf, il Dr. Schindel ha
replicato: "Negli ultimi cinque anni, ci siamo resi conto di aver
trascurato le attività internazionali. La globalizzazione ha fatto
progressi e desideriamo creare una forza lavoro competente a livello
globale". Il Dr. Schindel ha parlato della riduzione del numero di
ricercatori statunitensi che lavorano in Europa. Ciò, ha dichiarato, può
essere motivato da due fattori: "La convinzione [da parte di alcune
persone] che la maggior parte delle ricerche di qualità siano effettuate
negli Stati Uniti, convinzione scaturita dalla presunzione [.], oppure il
convincimento che le attività di ricerca svolte in Europa siano utili, ma
troppo dispendiose in termini di tempo". Numerosi ricercatori ritengono
che un periodo all'estero possa rallentare le loro carriere, ha sostenuto il
Dr. Schindel. Egli ha aggiunto che gli scienziati statunitensi, al pari
delle loro controparti europee, temono altresì il problema del rientro. La
Nsf sta già sostenendo circa 250 centri di ricerca, comprendenti centri
scientifici e tecnologici, centri di ricerca ingegneristica, centri di
ricerca in materia di tecnologie dell'informazione e 25 centri virtuali per
lo studio del genoma delle piante. La selezione dei centri avviene a seguito
della presentazione di proposte nelle quali i proponenti devono delineare un
argomento teorico ed i relativi approcci. "Deve trattarsi di qualcosa
di più di un insieme di progetti, altrimenti la proposta sarà respinta per
non essere riuscita a prospettare qualcosa che abbia più valore della somma
delle singole parti", ha affermato il Dr. Schindel. Il prossimo passo
della Nsf sarà la collaborazione su scala maggiore a livello
internazionale. "La Nsf non vuole più rappresentare la cooperazione
internazionale come un progetto a valore zero [nel quale soltanto una parte
ottiene vantaggi]", ha affermato il Dr. Schindel. Egli ha quindi
compilato una lista dei centri di ricerca europei e sta facendo circolare le
informazioni nei centri statunitensi. Schindel ha ammesso di aver agevolato
ulteriormente l'integrazione europea con la compilazione di tale documento
ed ha affermato, in conclusione, che questo vuole essere il suo contributo
al Ser (Spazio europeo della ricerca). Infolink: http://www.nsf.gov/home/int/europe/index.htm
APPROVAZIONE
DI UN COMPROMESSO SULLE NORME DI PARTECIPAZIONE AL 6PQ
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno gli eurodeputati di una commissione
parlamentare hanno approvato all'unanimità un compromesso sulle norme di
partecipazione al sesto programma quadro. Il voto della commissione per
l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia del Parlamento
europeo ha sancito l'approvazione di un compromesso raggiunto dal relatore
Godelieve Quisthoudt-Rowohl e dalla Presidenza spagnola. Tale compromesso
riguarda la maggior parte delle problematiche sollevate dagli
europarlamentari. Avrà ora luogo una procedura in due fasi, in base alla
quale verrà presentata e valutata una descrizione sintetica della proposta,
prima di richiederne una più approfondita. Verranno modificati i criteri di
valutazione dei progetti e delle proposte. L'aspetto più importante sarà
rappresentato dell'eccellenza scientifica e tecnologica di ciascuna
proposta, nonché dal suo grado di innovazione. Saranno poi presi in
considerazione altri fattori, quali le sinergie con l'istruzione, la capacità
di impegnarsi con i principali operatori al di fuori della comunità di
ricerca e le attività che consentono di accrescere il ruolo delle donne. La
relazione originale è stata depennata dalla sessione plenaria di giugno del
Parlamento, per consentire che vengano apportate le modifiche tecniche e
linguistiche, ma si prevede che il compromesso verrà presentato alla
prossima sessione plenaria che inizierà il 1° luglio a Strasburgo.
E-GOVERNMENT:
INCONTRO STANCA-VELTRONI - ENTRO L'AUTUNNO, PROTOCOLLO D'INTESA
MINISTERO-COMUNE
Roma, 24 giugno 2002 - Il 20 giugno mattina, il Ministro per l'Innovazione e
le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, hanno
avuto un incontro durante il quale sono stati esaminati i progetti
innovativi del Comune nel campo dell'e-Government. Stanca e Veltroni hanno
preso in esame possibili aree di collaborazione tra il Ministero per
l'Innovazione e le Tecnologie e il Comune di Roma, in particolare con
riferimento alla Carta Nazionale dei Servizi (la smart card che serve per il
riconoscimento digitale del cittadino che interagisce in rete con la
Pubblica Amministrazione), all'infomobilità (i sistemi di gestione dei
flussi stradali), alle nuove tecnologie applicate al turismo, all'alfabetizzazione
digitale degli anziani e al superamento del divario digitale tra i giovani
dei diversi Paesi del mondo (attraverso il Global Junior Challenge). Entro
l'autunno, il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e il Comune di
Roma firmeranno un protocollo d'intesa.
ASNAPOP
AVVIA INIZIATIVE A LIVELLO EUROPEO PER MODIFICARE LA DISCIPLINA ITALIANA
SULLE BANCHE POPOLARI
Milano, 24 giugno 2002 - Il Presidente, Avv. Corso Bovio, e il
Vicepresidente, Nicola Ribis, dell'Associazione Nazionale di Azionisti di
Banche Popolari (Asnapop), hanno formalmente indirizzato alla Commissione Ue
- Direzione Generale dei Mercato Unico la richiesta di avviare ogni
opportuna indagine al fine di rimuovere la piena violazione dei diritto
comunitario da parte dello Stato italiano sulla disciplina delle banche
popolari, con particolare riguardo alle banche popolari quotate.
L'iniziativa è stata presentata il 21 giugno alla stampa a Milano nel
palazzo che ospita la Borsa. Assieme a Bovio e Ribis sono intervenuti il
Prof. Umberto Mosetti di Deminor Italia, e il Prof. Fabrizio Gardi e l'Avv.
Giovanni Giovannelli dei Comitato Scientifico Asnapop. L'iniziativa, che ha
come obiettivo primario ed essenziale le banche popolari quotate, mira ad
affermare l'incompatibilità della normativa nazionale in oggetto con il
diritto comunitario e una governance attenta ai diritti di tutti i soci. La
disciplina speciale italiana si pone in palese contrasto con il principio
comunitario della libera circolazione dei capitali ostacolando di fatto,
rendendolo più difficoltoso e scarsamente appetibile, il flusso dei
capitale d'investimento straniero nelle banche popolari quotate. Il voto
capitario, le clausole di gradimento e gli eccessivi limiti alle
partecipazioni, secondo Bovio e Ribis, comprimono le legittime aspettative
degli investitori ed i loro interessi economici e concorrono a determinare
un pesante deprezzamento dei titoli. L'originario perseguimento di scopi
mutualistici, la diffusione delle partecipazioni da parte di capitale
"popolare" nonché il coinvolgimento dei dipendenti,delle banche
popolari alla gestione, non giustificano il regime speciale di tali
istituti. L'evoluzione subita dalle banche popolari ed, in particolare, da
quelle quotate (di fatto, dei tutto equiparate ad aziende di credito
ordinarie in virtù dell'attività e dei ruolo che concretamente svolgono
sul mercato, nel quale, peraltro, hanno sovente acquisito consistenti
dimensioni, tali da evidenziare un loro totale sganciamento dalla promozione
di un dato territorio che, un tempo, era tipica e legittimante), impone la
modifica delle norme sulla posizione dei socio. L'esposto di Asnapop si
fonda su diverse prese di posizione della Commissione Europea e sulla
giurisprudenza più volte confermata dall'Alta Corte di Giustizia. Infolink:
www.asnapop.com
CHIUSO
ICON SUCCESSO IL COLLOCAMENTO DEL PRIMO EUROBOND EMESSO DA MEDIOBANCA
Milano, 24 giugno 2002 - Si è chiuso il 21 giugno 2002 con successo il
collocamento del primo eurobond emesso da Mediobanca dopo l'assegnazione del
rating AA- da parte di S&P. L'operazione, di nominali 500 milioni di
Euro, collocata al prezzo di 99,896, avrà cedola trimestrale (Euribor più
12,5 basis point) e durata quinquennale. La domanda totale ha superato gli
800 milioni di Euro.
UNICREDITO
ITALIANO:VIA LIBERA ALL'ATTO DI FUSIONE
Milano, 24 giugno 2002 - E' stato stipulato il 19 Giugno l'atto di fusione
che prevede - con efficacia dal 1 luglio 2002 - l'incorporazione in
UniCredito Italiano delle banche Cassa di Risparmio di Verona Vicenza
Belluno e Ancona Banca S.p.A., Banca Cassa di Risparmio di Torino S.p.A.,
Cassamarca Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana S.p.A., Cassa di
Risparmio di Trento e Rovereto S.p.A., Cassa di Risparmio di Trieste Banca
S.p.A., Rolo Banca 1473 S.p.A., nonché della finanziaria Credit Carimonte
S.p.A. La fusione, pertanto, determinerà l'estinzione, fra le altre, di
Rolo Banca 1473 S.p.A., le cui azioni, attualmente quotate in Borsa, saranno
revocate dalla quotazione - come da accordi con Borsa Italiana - a far data
dal giorno 1^ luglio 2002. In conseguenza della fusione, UniCredito Italiano
procederà ad aumentare il proprio capitale di nominali euro 564.365.740,50,
mediante emissione di 1.128.731.481 azioni ordinarie da nominali Euro 0,50
cadauna, destinate al concambio delle azioni delle società incorporate a
mani di terzi, secondo i rapporti a suo tempo approvati dalle assemblee dei
soci (e precisamente 3,80 azioni UniCredit per 1 azione Rolo Banca;·5,35
azioni UniCredit per 1 azione Cariverona Banca; 0,75 azioni UniCredit per 1
azione ordinaria o di risparmio Caritro;·3,82 azioni UniCredit per 1 azione
CR Trieste; 0,68 azioni UniCredit per 1 azione Credit Carimonte). Il
capitale sociale sottoscritto e versato di UniCredito Italiano post-fusione
sarà, pertanto, di complessivi euro 3.129.916.130, diviso in numero
6.259.832.260 azioni da euro 0,50 cadauna, di cui numero 6.238.125.708
azioni ordinarie e numero 21.706.552 azioni di risparmio. Sempre con
efficacia 1^ luglio 2002, UniCredit - in attuazione della delibera assunta
dalla stessa assemblea sociale che ha approvato la fusione - procederà ad
emettere 585.899 "Diritti di Sottoscrizione UniCredito Italiano S.p.A.
- Ex Diritti di Sottoscrizione Rolo Banca 1473 S.p.A. 2001 - 2005" e
738.667 "Diritti di Sottoscrizione UniCredito Italiano S.p.A. - Ex
Diritti di Sottoscrizione Rolo Banca 1473 S.p.A. 2002 - 2005" in
sostituzione di un egual numero di diritti a suo tempo assegnati a Personale
Direttivo di Rolo Banca, ciascuno dei quali attribuirà la facoltà di
sottoscrivere, a far data dal 1^ gennaio 2003, quanto ai diritti "2001
- 2005", ed a far data dal 1 gennaio 2004, quanto ai diritti "2002
- 2005", 3,80 azioni UniCredit di nuova emissione. In conseguenza
dell'esercizio dei predetti diritti, UniCredit procederà ad emettere un
massimo di n. 5.033.352 azioni ordinarie, corrispondenti ad un aumento di
capitale di massimi euro 2.516.676. E' prevista per la giornata di domani
l'Assemblea Straordinaria del Credito Italiano che delibererà un aumento di
capitale che la Capogruppo (e socio unico) UniCredito Italiano sottoscriverà
contestualmente, conferendo con efficacia 1^ luglio 2002 il ramo d'azienda
bancario costituito, nella sostanza, da attività, passività e situazioni
soggettive di natura sostanziale inerenti ai rapporti instaurati presso la
rete di sportelli domestica (o nell'interesse della stessa), così come
risultante in capo ad UniCredit, anche in qualità di successore a titolo
universale delle banche incorporate. Il Credito Italiano assumerà, sempre a
decorrere dal 1^ luglio 2002, la nuova denominazione di UniCredit Banca
S.p.A. La fusione delle banche sopra ricordate in UniCredit ed il
conferimento a favore di UniCredit Banca S.p.A concludono la prima fase del
progetto di riorganizzazione del Gruppo UniCredito Italiano denominato
"S3", illustrato nel Documento Informativo redatto ai sensi delle
vigenti disposizioni Consob e messo a disposizione degli azionisti e del
pubblico presso la sede sociale e la Borsa Italiana, in occasione
dell'assemblea di UniCredit del 6 maggio scorso, chiamata ad approvare il
progetto di fusione propedeutico al predetto conferimento di ramo
d'azienda.
CELLI
A CAPO DELLA NUOVA STRUTTURA DI CORPORATE IDENTITY
Milano, 24 giugno 2002 - Il Consiglio d'Amministrazione ha oggi deciso di
dar vita a una nuova Direzione, denominata Corporate Identity, con il
compito di potenziare e meglio coordinare alcune attività strategiche per
lo sviluppo del Gruppo in Italia e all'estero. Alla nuova direzione faranno
capo le seguenti attività: Bilancio Sociale Ambientale, Coordinamento
Brand, Relazioni Istituzionali, Relazioni Esterne e Comunicazione Interna.
Responsabile della Direzione Corporate Identity sarà Pier Luigi Celli,
laureato in sociologia a Trento, sposato con due figli. Nato a Verucchio
(Rimini) nel 1942, Celli ha ricoperto importanti incarichi in molte delle
maggiori imprese italiane, dalla Snamprogetti all'Eni, dall'Olivetti all'Enel,
dalla Rai (dove è stato direttore generale) a Ipse 2000. E' autore di libri
e docente di Organizzazione Industriale presso la facoltà di Scienze
Politiche di Cagliari e presso la facoltà di Economia e Commercio della
Luiss.
COLLOCAMENTO
EUROBOND MEDIOBANCA
Milano 24 giugno 2002 Si è chiuso il 21 giugno con successo il collocamento
del primo eurobond emesso da Mediobanca dopo l'assegnazione del rating AA-
da parte di S&P. L'operazione, di nominali 500 milioni di Euro,
collocata al prezzo di 99,896, avrá cedola trimestrale (Euribor più 12,5
basis point) e durata quinquennale. La domanda totale ha superato gli 800
milioni di Euro.
NASCE
IL CREDITO SICILIANO, UN NUOVO MARCHIO IN UNA GRANDE FAMIGLIA
Palermo, 24 giugno 2002 - Mercoledì 19 giugno 2002 è nato il Credito
Siciliano; è stato infatti firmato dai rispettivi rappresentanti legali
l'atto di fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera Spa
di Acireale e della Leasingroup Sicilia Spa nella Banca Regionale
Sant'Angelo Spa. La fusione avrà decorrenza giuridica dal 29 giugno
prossimo ed il Credito Siciliano, denominazione ottenuta con il contestuale
cambio della ragione sociale, continuerà ad operare con sede legale in
Sicilia. La mission del Credito Siciliano è quella di partecipare
attivamente allo sviluppo dell'economia e della collettività dell'isola.
Tra i punti di forza della nuova banca - oltre all'appartenenza al Gruppo
Credito Valtellinese dal quale trae le moderne procedure operative ed un
portafoglio prodotti altamente competitivo - si segnalano la rete
distributiva capillare ed il consolidato rapporto con il territorio di
riferimento, caratteristiche queste ultime che rafforzeranno la propria
connotazione di banca locale. Il Credito Siciliano diventerà l'unica banca
di riferimento del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia grazie alla
propria rete territoriale composta da 133 filiali. Con l'atto ufficiale di
quest'oggi - che giunge a poco meno di quattro settimane dall'approvazione
delle rispettive Assemblee Straordinarie - si conclude la prima parte del
progetto di riorganizzazione della presenza del Gruppo Credito Valtellinese
in Sicilia. La tempistica del richiamato progetto prevede infatti che il 1°
luglio il Credito Siciliano riceverà la dotazione di sportelli dell'altra
controllata siciliana del Gruppo la Cassa San Giacomo Spa, che opera con 15
agenzie nella Sicilia orientale. A conclusione delle accennate operazioni,
la Cassa San Giacomo continuerà ad operare come Società di Gestione
Credito erogando i propri servizi a favore dell'intero Gruppo nelle aree
della gestione del contenzioso, dell'amministrazione dei contratti di
leasing e della consulenza legale.
SSB,
SI SERVIZI E ACI WORLDWIDE GUIDANO IN ITALIA L'ADOZIONE DEL PORTAFOGLIO
VIRTUALE ATTRAVERSO SOCIETÀ PER I SERVIZI BANCARI E SI SERVIZI, LA
SOLUZIONE VIRTUAL WALLET DI ACI È ORA A DISPOSIZIONE DI 200 BANCHE
ITALIANE: DRIVER PER L'E-COMMERCE NEL NOSTRO PAESE
Milano, 24 giugno 2002 - Aci Worldwide (Nasdaq: Tsai), azienda americana che
sviluppa software per le transazioni con carte di credito/debito, annuncia
di avere siglato un accordo per l'utilizzo della soluzione Virtual Wallet
con SSB - Società per i Servizi Bancari - leader nel settore dei sistemi di
pagamento (4 miliardi di transazioni gestite nel 2001), nella sicurezza in
rete e nella realizzazione e gestione di sistemi informatici per le Banche e
con SI Servizi, Service Provider del Gruppo Servizi Interbancari - la Società
che emette CartaSi, leader in Italia per numero di carte di pagamento
distribuite (oltre 7,5 milioni di carte attualmente in circolazione). Grazie
a tale accordo, le banche italiane hanno ora la possibilità di proporre ad
oltre 10 milioni di clienti consumer l'utilizzo del proprio portafoglio
virtuale per effettuare transazioni sicure di e-commerce nell'ambito del
servizio Bankpass Web, l'innovativo servizio di e-commerce promosso dall'ABI
(Associazione Bancaria Italiana) nell'ambito del più ampio progetto di
e-banking - mirato a rafforzare la competitività del Sistema Bancario
Italiano nei servizi finanziari on-line. Attivo dal Gennaio 2002 Bankpass
Web consente alle Banche aderenti di offrire alla clientela portafogli
virtuali in grado di rendere gli acquisti on-line più semplici, più sicuri
e tracciabili. Tale portafoglio virtuale, che contiene tutti gli elementi
necessari per compiere transazioni commerciali, può essere scaricato sul
personal computer del cliente, oppure può essere reso disponibile di volta
in volta via Web. Ad ogni transazione, il portafoglio virtuale fornisce
automaticamente i dati richiesti, firma elettronicamente la transazione e
registra i dettagli della ricevuta d'acquisto per eventuali successive
referenze dell'utilizzatore. Aci Virtual Wallet permette di ridurre i costi
associati alle frodi e ai chargeback rendendo la tecnologia di sicurezza dei
pagamenti direttamente disponibile ai clienti. Questo strumento consente
inoltre agli istituti di credito di stabilire una maggiore interazione
on-line con i propri clienti. Il portafoglio virtuale, che viene
contrassegnato dalla banca che lo emette, fornisce al 'proprietario'
informazioni aggiornate e consente alle Banche emittenti di effettuare
azioni di marketing mirate ad ogni utilizzo da parte del cliente. Gianfranco
Botti, General Manager di Aci Worldwide Italia, ha detto: "Aci Virtual
Wallet è un portafoglio digitale consumer in grado di svolgere una funzione
che va al di là della semplice compilazione di form nei siti Web o del
ricordare le password. Virtual Wallet è un potente tool che dispone di un
address book e che raccoglie le ricevute e ne tiene traccia. Il tutto
attraverso un gateway che rende più sicuro e vantaggioso effettuare
acquisti on line. Grazie al servizio attivato da Ssb, i consumatori italiani
possono disporre della convenienza e della fiducia necessarie per fare
acquisti su Internet in modo rapido e sicuro". Gian Bruno Mazzi,
General Manager di Società per i Servizi Bancari, ha dichiarato: "E'
stata una logica decisione quella di SSB di lavorare con ACI Worldwide per
la sua lunga esperienza nelle soluzioni di e-payment. In Italia c'è una
rapida e crescente domanda per i servizi di e-commerce da parte degli utenti
e, nel contempo, le banche chiedono soluzioni di pagamento sicure e
convenienti. Virtual Wallet risponde a entrambe queste necessità e fornisce
una nuova piattaforma che interagisce con i clienti, permettendo di
acquisirne di nuovi, di promuovere il brand e di realizzare opportunità di
cross-sell". Paolo Cattaneo, General Manager di SI Servizi, ha
dichiarato: "Con l'utilizzo del Virtual Wallet nell'ambito del servizio
Bankpass, SI Servizi fornisce alle banche un servizio completo di gestione
dei pagamenti elettronici, consentendo loro di presidiare l'area dei servizi
innovativi di pagamento. La banca ha la possibilità di personalizzare la
soluzione per una migliore integrazione con la propria offerta di servizi
sui nuovi media."
MASSIMILIANO
BIANCO E LORENZO VALENTINO DIRETTORI GENERALI DELLA GALLO & C.
Milano, 24 giugno 2002 - Massimiliano Bianco e Lorenzo Valentino, già
attivi da alcuni anni all'interno del Gruppo Meliorbanca, sono stati
nominati Direttori Generali della Gallo & C., la società presieduta da
Riccardo Riccardi attiva nella consulenza per le attività di merchant
banking e corporate finance (M&A, Ipo, Lbo, Mbo, Private Equity, finanza
straordinaria in genere). Massimiliano Bianco, nato nel 1971, laurea alla
Bocconi e MBA alla York University di Toronto, Dottore Commercialista, è
entrato in Meliorbanca nel 1997, dopo una esperienza biennale alla Arthur
Andersen. Segue principalmente operazioni di M&A, Private Equity ed
Equity Capital Market e ha sviluppato una particolare esperienza nel settore
delle utilities e delle infrastrutture. Tra le operazioni seguite negli
ultimi anni per conto del Gruppo, si segnalano l'assistenza a investitori
istituzionali nella creazione di un polo di aggregazione, tra i principali
in Italia, di società operanti nel settore della distribuzione gas (Colombo
Gas) e l'assistenza nella successiva dismissione; l'assistenza a Enel
nell'acquisizione di diverse società operanti nel settore della
distribuzione gas; l'assistenza alla Fondazione C.R. Asti nella dismissione
di una quota di minoranza della banca conferitaria Cassa di Risparmio di
Asti, l'assistenza al Comune di Parma nel processo di privatizzazione del
35% della Amps (società ex municipalizzata) e l'assistenza alla stessa Amps
nell'acquisizione da Enel della rete di distribuzione di energia elettrica
nella città di Parma (prima operazione del genere fatta in Italia).;
l'assistenza a El.En. per la quotazione al Nuovo Mercato; l'assistenza a
Falck e Montedison, su incarico congiunto, in qualità di arbitratore per la
deteminazione del prezzo di cessione di Tecnimont. Lorenzo Valentino, nato
nel 1959, laurea alla Bocconi, Dottore Commercialista, è entrato nel Gruppo
Meliorbanca nel 1996. Responsabile di progetti di M&A, Private Equity,
IPO e finanza strutturata, ha seguito tra le altre le Ipo di Cassa di
Risparmio di Firenze e Lottomatica; numerose operazioni di acquisizione e
dismissione di partecipazioni (nei settori: telecomunicazioni,
distribuzione, alimentare, aeronautico, sanità, tessile, meccanico), nonché
attività di ristrutturazione e sindacazione di finanziamenti a medio
termine (Parmalat, Finivest e altre). Valentino ha iniziato la propria
carriera nel 1986 in qualità di auditor presso Coopers & Lybrand. Nel
1987 è approdato al Gruppo Bnl, prima presso la società di leasing del
Gruppo bancario, come responsabile dell'ufficio fidi e quindi dell'area
commerciale, successivamente (1990) presso Bnl olding Italia, nel servizio
partecipazioni. Dal 1991 al 1996 è in Gemina Servizi Finanziari, dove
ricopre la responsabilità dei rapporti con le società partecipate (settori
leasing e factoring) e di specifici progetti riguardanti nuove iniziative
societarie e joint-venture con primari partner bancari e industriali nel
settore del factoring, leasing e credito al consumo. E' inoltre Direttore
della Gemina Leasing e Vice-Direttore Generale della Gefactor
BANCA
121 PARTNER PERMANENTE DEL PROGRAMMA MILLEMIGLIA ALITALIA.
Lecce, 24 giugno2002 - Banca 121 diventa partner permanente del Programma
MilleMiglia Alitalia. Dopo una positiva fase sperimentale durata 6 mesi, la
banca e la compagnia di bandiera hanno infatti deciso di confermare
l'accordo che consente ai soci dei Club MilleMiglia, Ulisse e Freccia Alata,
di accumulare miglia attraverso l'acquisto di prodotti/servizi offerti dalla
banca. In particolare, Banca 121 offrirà 2.000 miglia ai soci MilleMiglia
che apriranno un conto corrente "121 Club", conto a canone fisso
con la formula "tutto compreso", disponibile nelle versioni Light,
Silver e Gold. In particolare, il canone mensile è pari rispettivamente a
2,50, a 5,00 e a 7,50 euro; ma diventa pari a zero, qualunque sia la
versione prescelta, per i clienti con oltre 12.500 euro di risparmio
gestito. In futuro, l'assegnazione di miglia potrà riguardare anche altri
prodotti/servizi della banca. L'accordo tra Banca 121 e Alitalia prevede,
inoltre, lo sviluppo di attività e iniziative congiunte, on e off line,
volte alla promozione dei rispetti servizi. In particolare, sono in
programma azioni "incrociate" di mailing su specifici segmenti di
clientela, la presenza dei marchi sui rispettivi siti web e, più in
generale, l'utilizzo dei canali di comunicazione Alitalia e Banca 121 per la
promozione di iniziative congiunte. "Siamo particolarmente soddisfatti
di questo accordo - spiega Giampietro Gennaioli, Direttore Generale di Banca
121 - che, oltre ad offrire eccellenti prospettive commerciali su target
particolarmente interessanti, riflette la volontà della banca di sviluppare
efficaci sinergie con aziende di elevato standing e in linea con il nostro
posizionamento". Il Programma MilleMiglia è un'iniziativa promozionale
che consente, a chi sceglie di volare con la compagnia di bandiera, di
accumulare miglia utilizzabili per biglietti premio e di accedere - a
condizioni vantaggiose - a un'ampia gamma di prodotti e servizi. Il
Programma MilleMiglia prevede tre Club di appartenenza - MilleMiglia, Ulisse
e Freccia Alata - e conta attualmente oltre 1.400.000 iscritti. Per
ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi al Contact Center
di Banca 121 (800. 121.121) e al Customer Service MilleMiglia (8488.65640;
da Roma o da cellulari 06.65640), o visitare i siti www.banca121.it, www.alitalia.it
oppure www.clubmillemiglia.it
ALITALIA:
INIZIA IL RINNOVO DELLA FLOTTA. PREVISTO UN INVESTIMENTO PARI A CIRCA 1800
MILIONI DI DOLLARI
Roma, 20 giugno 2002 - L'entrata in servizio ieri del primo Airbus A-319
segna l'inizio del programma di rinnovamento della flotta Alitalia. Già a
partire dal prossimo luglio entreranno in servizio altri 4 A-319, cui
seguiranno ulteriori 5 macchine nel corso del 2003 e 2 entro i primi del
2004, tutti equipaggiati con motori jet Cf mi. Complessivamente la flotta
degli A-319 sarà costituita da 12 macchine che avranno una configurazione a
110 posti (di cui 75 in Business) e che verranno utilizzate prevalentemente
sui collegamenti di medio raggio verso l'Europa, il Medio Oriente e il nord
Africa, con particolare attenzione allo sviluppo del traffico d'affari. Nel
corso dei prossimi mesi verrà contestualmente incrementata la flotta degli
Embraer Erj 145 (di cui 8 già in servizio) con l'ingresso di 6 nuove
macchine (3 entro fine 2002 e 3 nel corso del 2003) che avranno una
configurazione di 48 posti e che verranno equipaggiati con motori jet
Rolls-Royce. Queste macchine opereranno, integrando e accrescendo i servizi
aerei già oggi operativi, sulle città più piccole dell'Unione Europea e
verso alcune destinazioni dell'Europa dell'Est (in particolare Belgrado e
Varsavia). A partire dalla prossima estate ed entro il 2003, la flotta
Alitalia crescerà ulteriormente con l'ingresso di 6 Embraer Erj 170, una
nuova tipologia di aeromobile di cui Alitalia - insieme ad un altro Vettore
- è la prima Compagnia a dotarsi. Erj 170 è un aereo dalle soluzioni
tecnologiche particolarmente avanzate che offre maggior comfort, con
standard equiparabili agli aerei narrow-body di medio raggio. Questi aerei,
con configurazione a 72 posti ed equipaggiati con motori jet General
Electric, serviranno a rafforzare le frequenze già in servizio da Linate,
da Malpensa e da Roma Fiumicino verso le principali destinazioni europee. La
flotta regionale Alitalia si completerà inoltre con l'ingresso di 3 Atr
72-500 (che si aggiungono ai 7 già in servizio per un totale quindi di 10
aeromobili), il primo operativo nel dicembre 2002 e i restanti due nel primo
trimestre del 2003. Avranno una configurazione a 66 posti, saranno
equipaggiati con motori Pratt & Whitney e verranno utilizzati in
servizio di fideraggio dalla provincia italiana ed europeea verso gli hub di
Fiumicino e di Malpensa. Inoltre a partire dal prossimo ottobre, Alitalia
inizierà a operare sui voli di lungo raggio con il Boeing B777-200 Er (con
configurazione a 291 posti), la cui flotta sarà composta entro maggio 2003
da 6 aeromobili. In termini complessivi nel breve arco di 19 mesi, tra
giugno 2002 e dicembre 2003, entreranno nella flotta Alitalia 31 nuovi
aeromobili pari al 20% del parco macchine al servizio del traffico
passeggeri. Si tratta in termini assoluti del maggior investimento mai
sostenuto dalla Compagnia in un arco di tempo così breve, pari a circa
1.800 milioni di dollari, comprensivo delle parti di ricambio, dei motori di
scorta, dell'attrezzatura tecnica e dell'addestramento del personale.
L'ingresso in flotta dei nuovi aeromobili, tecnologicamente all'avanguardia
anche dal punto di vista del risparmio energetico e della normativa
ambientale, assicurerà un miglioramento complessivo dell'efficienza
dell'intero network di Alitalia che si tradurrà in un atteso aumento della
produttività, della redditività e soprattutto garantirà una qualità
complessiva superiore per i clienti Alitalia.
ATOS
ORIGIN ACQUISISCE KPMG CONSULTING NEL REGNO UNITO E NEI PAESI BASSI
Milano, 23 giugno 2002 - Atos Origin, uno dei principali provider europei di
servizi It, ha annunciato di avere raggiunto l'accordo per l'acquisizione di
Kpmg Consulting nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. La nuova societa'
disporra' di 30.000 dipendenti che offriranno in oltre 30 paesi una gamma
completa di servizi (consulenza aziendale, integrazione di sistemi ed
outsourcing) ai propri clienti a livello europeo ed internazionale. Il
risultato di tale accordo, da sottoporre all'approvazione di partner,
azionisti ed organismi di controllo preposti, sara' un'azienda con
un'offerta integrata di servizi di consulenza, progettazione,
implementazione e gestione a vantaggio di entrambe le basi clienti. Grazie
anche alla recente aggiudicazione di importanti appalti, questa acquisizione
colloca Atos Origin in una posizione di vera e propria leadership nel
mercato dei servizi IT. Significato e vantaggi commerciali dell'accordo Con
ricavi annuali consolidati di 600 milioni di euro e 2.800 dipendenti,
l'acquisizione di Kpmg Consulting nel Regno Unito (Ukc) e nei Paesi Bassi (Nlc)
costituisce un'importante iniziativa strategica per Atos Origin. Grazie a
questo accordo, l'azienda raggiungera' due fondamentali obiettivi.
Innanzitutto, l'acquisizione arricchira' in modo significativo le capacita'
consulenziali di Atos Origin, consentendole di fornire una gamma completa di
servizi (consulenza, progettazione, implementazione e gestione) alla propria
base clienti a livello internazionale. In secondo luogo, la societa'
aumentera' notevolmente la propria presenza sul mercato del Regno Unito,
arrivando a toccare i 550 milioni di Euro di ricavi all'anno. I principali
vantaggi commerciali ed operativi dell'acquisizione derivano da: competenze
solide e comprovate nell'ambito della consulenza; risorse potenziate per
soddisfare le esigenze di importanti clienti a livello internazionale; una
base complementare di clienti blue chip ; una piu' ampia quota di
portafoglio sui clienti comuni; possibilita' di instaurare relazioni di
altissimo livello con i clienti; competenze complementari per settori
verticali; un potenziale piu' significativo per l'aggiudicazione di
contratti di outsourcing ; competenze manageriali di alto livello. In virtu'
di questa trasformazione, la struttura di Atos Origin risultera' bene
equilibrata, grazie ad una consistente proposta di attivita' di consulenza,
integrazione di sistemi, outsourcing e riconosciute capacita' specialistiche
per i servizi on-line. Il 50% circa dei ricavi del gruppo e' di tipo
ricorrente, grazie a contratti pluriennali; inoltre l'integrazione fra
attivita' di consulenza e servizi IT e' destinata a produrre nuove
opportunita', in particolare per quanto riguarda l'outsourcing.
ISVAP:SEGNALAZIONE
DELL'ISTITUTO SU UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITÀ
ASSICURATIVA IN ITALIA.
Roma, 24 giugno 2002-Sono pervenute a questo Istituto segnalazioni in merito
all'emissione di polizze per la garanzia della responsabilità civile auto
da parte della società "Link Assicurazioni" al riguardoviene reso
noto che alla denominazione indicata non corrisponde alcuna impresa
autorizzata allo svolgimento dell'attivita' assicurativa in italia. Si
richiama l'attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza
che l'eventuale stipula di polizze recanti l'intestazione sopra indicata
comporterebbe per i contraenti l'insussistenza della copertura obbligatoria
r.c.auto e per gli intermediari lo svolgimento di un'attività non
consentita dalle vigenti disposizioni normative. Questo Istituto raccomanda
pertanto di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere
siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento
dell'attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti ed informazioni
potranno essere richiesti direttamente all'Isvap - via del Quirinale, 21,
00187 Roma - tel. 06421331, oppure acquisiti attraverso la consultazione del
sito Internet www.isvap.it
RAS:
ALLA FINE DI MAGGIO CONFERMATI I TREND DI CRESCITA DEL PRIMO TRIMESTRE
Milano, 24 giugno 2002 - L'andamento delle attività di Ras nei primi cinque
mesi del 2002 conferma i trend già evidenziati nei risultati del primo
trimestre dell'anno in corso (comunicati al mercato il 29 aprile). La nuova
produzione Vita dei canali agenti e promotori finanziari alla fine del
maggio 2002 è stata pari a 175 milioni di euro, con un progresso dell'82%
rispetto ai 96 milioni dello stesso periodo del 2001. A questo risultato
contribuiscono premi ricorrenti per 47 milioni di euro (in crescita del 47%
rispetto ai 32 milioni di euro di fine maggio 2001) e premi unici per 128
milioni di euro (+100% rispetto ai 64 milioni dello stesso periodo dell'anno
precedente). Alla fine di maggio 2002 la Bancassurance ha prodotto premi per
un totale di 1.675 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto ai 1.315
milioni del 31 maggio 2001. Nel risparmio gestito i flussi netti di raccolta
al 31 maggio 2002 erano pari a 389 milioni di euro (225 nell'analogo periodo
del 2001). Includendo anche la raccolta di risparmio amministrato, a fine
maggio 2002, i flussi netti di raccolta hanno raggiunto i 573 milioni di
euro (erano 299 al 31 maggio 2001). A fine maggio 2002 il patrimonio gestito
e amministrato era pari a 11.423 milioni di euro (10.879 al 31 maggio
2001).
ENRICO
MAMBELLI NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA GIANFRANCO FERRÉ S.P.A.
Milano, 24 giugno 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Gianfranco
Ferré S.p.A. ha nominato il Dottor Enrico Mambelli Amministratore Delegato
della Società, con delega piena ad operare in ogni settore, al fine di
rafforzare ulteriormente il posizionamento del marchio Ferré a livello
mondiale. Nato a Ravenna nel 1960, Enrico Mambelli si è laureato in
Economia e Commercio all'Università di Bologna. Sposato e padre di due
figli, Mambelli è stato Campione d'Italia di Football Americano nel 1985 e
Campione d'Europa con la Nazionale Italiana nel 1987. Dal 1986 al 1992
Mambelli è stato Direttore Marketing e Vendite di Nike Italy. Sono poi
seguite le collaborazioni con Benetton Sportsystem, tra il 1993 ed il 1996,
in qualità di Direttore Commerciale Mondo per l'Abbigliamento e le
Calzature e con Gft, dal 1997 al 2000, come Direttore Commerciale Europa per
le linee Uomo e Donna Armani, Valentino, Ungaro, Antonio Fusco e Calvin
Klein. Infine, dal 2000, Mambelli ha ricoperto l'incarico di Direttore
Generale di Cerruti Group.
SAIPEM
SI AGGIUDICA IMPORTANTE CONTRATTO "CHIAVI IN MANO" NEL SETTORE
DELLE COSTRUZIONI MARE
San Donato Milanese, 24 giugno 2002 - Saipem, Società dell'Eni, ha
acquisito il contratto "chiavi in mano" per la costruzione e
l'installazione della piattaforma di produzione al largo delle coste
occidentali della Libia per la produzione del gas che sarà importato in
Italia attraverso il nuovo gasdotto mediterraneo. Il contratto ha un valore
totale di circa 620 milioni di euro (di cui 420 in quota Saipem) ed è stato
assegnato, a seguito di una gara internazionale, al Consorzio costituito da
Saipem SpA (leader) e Hyundai HeavyIndustries. Il contratto comprende il
project management, l'ingegneria, l'approvvigionamento, la costruzione, il
trasporto, l'installazione, la messa in operatività e l'assistenza nella
gestione operativa della piattaforma per sei mesi. L'intero progetto si
concluderà nel Luglio 2005 (compreso il periodo di gestione operativa).
Saipem realizzerà tutte le attività del progetto con l'esclusione
dell'approvvigionamento dei materiali strutturali e della costruzione del
deck che saranno eseguiti da Hyundai. La piattaforma sarà installata nel
primo semestre 2004 in 190 metri di profondità d'acqua dal mezzo navale
Saipem 7000, lo stesso che ha appena finito di posare il gasdotto Blue
Stream nel Mar Nero.
CALO
DEGLI INVESTIMENTI IN EUROPA: ERNST & YOUNG ANALIZZA I PROGETTI
AZIENDALI NEL 2001 IN ITALIA ARRIVA SOLO IL 2,6% DEGLI INVESTIMENTI
Milano, 24 giugno 2002 - Rallentano gli investimenti nel Vecchio Continente:
nel 2001, infatti, i nuovi progetti hanno subito una flessione del 12%
rispetto al 2000. Lo rivelano i dati dell'European Investment Monitor 2002,
uno studio pubblicato in questi giorni da Ernst & Young, leader
internazionale nei servizi professionali. La Società, con sedi in oltre 130
paesi, promuove dal 1987 il Premio L'Imprenditore dell'Anno e può quindi
godere di un punto privilegiato di osservazione sull'imprenditoria a livello
mondiale. Complessivamente, nel 2001 i nuovi progetti diretti di
investimento in Europa sono stati 1.974, contro i 2.243 del 2000, con una
conseguente diminuzione del 9% sui posti di lavoro creati rispetto al 2000.
I picchi negativi a livello di percentuale, soprattutto in Gran Bretagna,
Francia, Irlanda, Svizzera e Olanda. Migliori, invece, le performance di
Svezia, Finlandia e dell'Europa Centrale e dell'Est. In questo contesto
caratterizzato dalla cautela si inserisce anche l'Italia, dove nel 2001 si
è registrata una flessione degli investimenti pari al 13,3%. Nel dettaglio,
le iniziative realizzate nel nostro Paese sono state maggiori, in termini
percentuali, al nord (75%). Seguono Centro (23,1%) e Sud (1,9%). A livello
settoriale è l'informatica - e in particolare il software - a catalizzare
gli investimenti in Italia, con una crescita del 5% circa rispetto al 2000.
Seguono i servizi (tuttavia con un calo del 6,5% sui valori dell'anno
precedente). Spiccano, ancora, gli investimenti nei settori trasporti (+
7,7%, valore assoluto) e farmaceutico (+ 5,8%, valore assoluto). Le aree di
attività in cui le aziende straniere hanno investito nel nostro Paese sono
soprattutto le vendite e il marketing (51,9%), seguite a distanza dal
manufacturing (21,2%). Al terzo posto le attività di ricerca e sviluppo
(13,5%). Lo studio di Ernst & Young evidenzia, inoltre, che investimenti
effettuati sul nostro territorio provengono per il 40,4% del loro valore
dagli Stati Uniti. Anche nell'ambito dei progetti realizzati in Europa
L'Italia non brilla: solo il 2% di questi investimenti proviene, infatti,
dal nostro Paese. I dati che emergono dall'European Investment Monitor di
Ernst & Young evidenziano come i settori considerati
"trainanti" nel corso del 2000, quali telecomunicazioni,
informatica, elettronica, nonché i servizi, abbiano registrato un calo in
termini di progetti di investimento pari, rispettivamente, al 48%, 49%, 22%
e 18%. Un capitolo a parte sono gli investimenti effettuati in Europa dagli
Stati Uniti, che nel 2001 hanno registrato un decremento del 26% rispetto al
2000. A risentirne, in particolare, sembrano essere stati paesi quali la
Gran Bretagna, l'Irlanda l'Olanda e la Svizzera, di norma maggiormente
interessati dai progetti statunitensi. Tuttavia, non sono solo segnali
negativi quelli che individuati da Ernst & Young: "Ogni anno
veniamo a conoscenza di realtà e progetti locali che, tuttavia, racchiudono
in sé un elevato valore imprenditoriale, tanto da risultare esportabili
anche a livello internazionale", commenta Giorgio Mosci, partner Ernst
& Young. "Si è appena conclusa a Montecarlo la seconda edizione
internazionale del Premio L'Imprenditore dell'Anno, il World Entrepreneur of
the Year, dove abbiamo avuto modo di constatare la vivacità che
caratterizza anche oggi il mondo imprenditoriale, nonostante la crisi
economica in atto soprattutto nel mercato americano", continua Mosci.
"E' convinzione di Ernst & Young che l'eccellenza imprenditoriale
rappresenti il motore dell'economia a livello mondiale. Solo riconoscendola
e coltivandola si riuscirà a favorire lo sviluppo a livello globale,
premessa imprescindibile anche per un miglioramento sociale e
culturale". Dallo studio di Ernst & Young risulta poi che, i
settori che hanno reagito meglio al 2001 sono stati a livello Europeo il
farmaceutico, con una crescita del 18% nel numero dei nuovi progetti di
investimento, automotive, con un incremento del 9% e dei trasporti, che
hanno registrato un aumento del 21%. Contrariamente alle aspettative,
secondo i dati di Ernst & Young, l'introduzione dell'Euro non sembra
essere stata tra le cause portanti del calo degli investimenti in Europa:
per esempio, alcuni dei paesi che hanno adottato la nuova moneta, quali
Portogallo e Finlandia, hanno registrato risultati positivi - mentre non
altrettanto può dirsi per Irlanda, Belgio e Olanda. In generale, l'avvento
dell'Euro sembra comunque aver influito in maniera più importante sulle
attività manifatturiere come, per esempio, nel settore automotive.
"L'Europa", conclude Mosci, "deve assicurasi che il proprio
contesto economico continui ad essere flessibile. Le infrastrutture e il
cosiddetto 'skill shortage', per esempio, sono problematiche da sempre
aperte, che necessitano di una soluzione nel breve termine. Un modo per
ripartire, potrebbe essere per esempio, l'identificazione e l'analisi dei
reali asset economici ed industriali delle singole regioni europee, al fine
di modellare i progetti di investimento su queste basi". Sono aperte in
Italia le iscrizioni al Premio L'Imprenditore dell'Anno. Potenziali
candidati sono imprenditori e imprenditrici alla guida di aziende che
abbiano registrato nell'ultimo esercizio un fatturato compreso tra i 25 e i
600 milioni di Euro. L'adesione all'iniziativa è gratuita. Il termine di
presentazione delle candidature è il prossimo 12 luglio; la cerimonia di
premiazione si terrà a Milano il prossimo 7 novembre. Per ulteriori
informazioni e per iscrizioni è possibile consultare il sito www.eypremio.com
LA
FOTOGRAFIA DEGLI ULTIMI DIECI ANNI COME E' CAMBIATO IL COMMERCIO IN ITALIA
Roma, 24 giugno 2002 - Diminuiscono i negozi di vicinato, aumentano le medie
superfici, cresce l'occupazione, si affacciano sul mercato nuove formule
distributive, più concorrenza tra imprese, rischio di colonizzazione da
parte delle grandi multinazionali della distribuzione: questi alcuni degli
elementi più significativi contenuti nel rapporto sulla distribuzione in
Italia degli ultimi dieci anni (1991-2001) elaborato dal Centro Studi
Confcommercio e consultabile, in versione integrale, sul giornale on line
www.confcommercio.it La fotografia in sintesi - sono diminuite le unità
locali del settore di circa 44mila esercizi (-3,2%) su tutto il territorio
nazionale ; sono aumentati di oltre 29mila unità gli addetti al
settore (+0,9%) ma, tra di essi, sono cresciuti i lavoratori dipendenti
mentre sono diminuiti notevolmente i lavoratori indipendenti ; un significativo
ridimensionamento strutturale, soprattutto nel settore alimentare, per gli
esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa (tab. 3); i supermercati
sono passati da 3.696 unità nel 1992 a 6.413 nel 2000 e gli ipermercati da
182 unità a 349; i discount introdotti in Italia nel 1992 oggi sono 2.600
(tab. 4); si è accentuata la diversificazione delle formule distributive in
tutti i comparti come dimostra la nascita e la diffusione negli anni novanta
degli hard discount, dei centri specializzati non alimentari, dei centri
all'ingrosso non alimentari, dei centri commerciali, dei factory outlet
(centri commerciali che vendono prodotti di marca a prezzi molto scontati);
è aumentato il livello di concorrenza tra le imprese commerciali - siano
esse piccole, medie o grandi - in funzione dei servizi offerti, della
localizzazione, delle caratteristiche dell'assortimento (alta media bassa),
del mix qualità/prezzo. Il trend di sviluppo del settore che era stato
contraddistinto ormai da alcuni anni da una fuoriuscita dal mercato di
numerose imprese, soprattutto di piccole dimensioni, dimostra negli ultimi
anni un'inversione di tendenza e un innalzamento dei requisiti professionali
necessari per operare sul mercato. Negli ultimi anni si è registrata una
crescita significativa dei centri commerciali al dettaglio, in particolare
nelle regioni del Nord (tab. 5). In questo periodo si sono registrate circa
180mila iscrizioni nel registro delle imprese e oltre 158mila cancellazioni,
sottintendendo la forte dinamicità del mercato e la capacità di attrarre
nuovi investimenti e nuova imprenditoria, soprattutto nel settore non
alimentare. Da un punto di vista territoriale permane sostanzialmente un
dualismo tra sistemi distributivi del Paese: nelle regioni del Centro-Nord,
dove la ristrutturazione del settore è stata intensa; i sistemi operanti
nelle regioni del Mezzogiorno, invece, sono caratterizzati da una diffusa
presenza di esercizi e da una dinamica imprenditoriale molto positiva (il
tasso di crescita nel 2001 è stato pari a 2,6 contro un tasso di crescita
pari a 0 nel Nord) che vede protagonista soprattutto la piccola impresa. Gli
andamenti strutturali del commercio evidenziano in sintesi un settore in
piena trasformazione con diversi problemi insoluti da affrontare: se da un
lato la piccola impresa denuncia soprattutto una pesante
sottocapitalizzazione, un basso livello di innovazione e scarsa diffusione
di forme associative, dall'altro le imprese a dimensione regionale e
nazionale difficilmente riescono ad operare su scala europea. La rete degli
esercizi al dettaglio in sede fissa nel 2001 - Alla fine del 2001 la rete
commerciale era costituita da 619.518 esercizi, se a questo aggregato si
aggiungono anche i distributori di carburante, le farmacie, le rivendite di
tabacco e altri generi di monopolio il numero degli esercizi sale a 725.444
unità.
Tab. 2 - La rete distributiva al dettaglio in sede fissa per settore
merceologico (anno 2001)
Settori
|
N.
|
%
|
Altri esercizi non alimentari
|
185.318
|
29,9
|
Abbigliamento e calzature
|
158.056
|
25,5
|
Alimentari e bevande
|
115.507
|
18,6
|
Esercizi non specializzati alimentari
|
77.289
|
12,5
|
Mobili e casalinghi
|
46.625
|
7,5
|
Elettrodomestici
|
23.835
|
3,8
|
Non specializzati non alimentari
|
6.773
|
1,1
|
Non classificato
|
6.115
|
1,0
|
Totale Italia
|
619.518
|
100
|
Fonte: elaborazioni Centro
Studi Confcommercio
Dal punto di vista merceologico il
peso dell'alimentare supera nel complesso di poco il 30%, ripartendosi per
il 18,6% tra gli esercizi specializzati e per il 12,5% tra gli esercizi non
specializzati a prevalenza alimentare che comprendono tipologie quali le
superette, discount, supermercati, ipermercati. Nel non alimentare un
settore molto consistente è rappresentato dalla voce abbigliamento e
calzature con una quota pari al 25,5% del totale, mentre la voce "altri
esercizi non alimentari" pesa per il 30% sul totale comprendendo
settori diversificati tra i quali articoli medicali e ortopedici, cosmetici
e profumeria, ferramenta, giardinaggio, articoli di seconda mano. L'Evoluzione
degli esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa. Il
ridimensionamento dal punto di vista strutturale è stato significativo:
rispetto al 1991, lo stock degli esercizi in sede fissa (esclusi i
distributori di carburante) risulta diminuito di circa 60mila unità
(-7,8%), sintesi di un calo generalizzato di diversi comparti merceologici
soprattutto nel settore alimentare (tab. 3). Sono stati proprio gli esercizi
specializzati alimentari, ovvero i piccoli punti vendita a conduzione
familiare, unilocalizzati, con un raggio d'azione a livello di vicinato, a
registrare nel complesso la variazione negativa più consistente (-23,8%)
che ha raggiunto valori più elevati per quanto riguarda la voce "altro
commercio al dettaglio alimentare" (-33,6%), il commercio di bevande
(-31,2%), i negozi di frutta e verdura e le macellerie (rispettivamente -26%
e -25%); in controtendenza gli esercizi che vendono pesce e crostacei che
presentano una dinamica positiva (+8,1%).
Tab. 3 - Evoluzione degli esercizi
del commercio al dettaglio in sede fissa (var. %)
|
2001/1991
|
Commercio
al dettaglio in esercizi non specializzati
|
-8,4
|
-
Con prevalenza di prodotti alimentari
|
-13,1
|
-
Con prevalenza di prodotti non alimentari
|
139,6
|
Commercio
al dettaglio di prodotti alimentari in esercizi specializzati
|
-23,8
|
-
Commercio al dettaglio di frutta e verdura
|
-26,0
|
-
Commercio al dettaglio di carne e prodotti a base di carne
|
-25,0
|
-
Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi
|
8,1
|
-
Commercio al dettaglio di pane, pasticceria e dolciumi
|
-23,2
|
-
Commercio al dettaglio di bevande (vini, oli, birra ed altre bevande)
|
-31,2
|
-
Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco e altri generi di
monopolio
|
-12,2
|
-
Altro commercio al dettaglio di prodotti alimentari
|
-33,6
|
Commercio
al dettaglio di prodotti farmaceutici, articoli di profumeria
|
10,5
|
-
Farmacie
|
4,4
|
-
Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici
|
9,6
|
-
Commercio al dettaglio di cosmetici e articoli di profumeria
|
15,6
|
Commercio
al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati
|
-2,2
|
-
Commercio al dettaglio di tessili
|
-6,6
|
-
Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento
|
-4,5
|
-
Commercio al dettaglio di calzature e articoli in cuoio
|
-17,1
|
-
Commercio al dettaglio di mobili e articoli di illuminazione
|
-0,7
|
-
Commercio al dettaglio di elettrodomestici, apparecchi radio e
televisori
|
-7,0
|
-
Commercio al dettaglio ferramenta, colori e vernici, vetro
|
-12,0
|
-
Commercio al dettaglio di libri, giornali, riviste e articoli di
cartoleria
|
7,0
|
-
Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati
|
5,4
|
Commercio
al dettaglio di articoli di seconda mano
|
-36,0
|
TOTALE
|
-7,8
|
Fonte: elaborazione Centro Studi
Confcommercio
Più attenuato il calo degli esercizi non specializzati a
prevalenza alimentare (-13,1%), ma bisogna tener conto che il comparto è
costituito da diverse tipologie di vendita alcune delle quali (supermercati,
iper) hanno registrato un'espansione maggiore rispetto ad altre
(minimercati, negozi di prodotti surgelati). Nel comparto non alimentare si
distinguono settori molto più dinamici di altri. Nel primo gruppo ci sono
gli esercizi non specializzati (+140%), categoria che comprende punti
vendita di medio/grande dimensione tra cui i grandi magazzini, ma anche i
negozi di articoli medicali e ortopedici (+9,6%), i negozi di cosmesi e
profumeria (15,6%), i punti vendita di libri, giornali e cartoleria (+7%);
nel secondo gruppo va sottolineato il ridimensionamento degli esercizi di
calzature (-17,1%), di ferramenta (-12%), i negozi di elettrodomestici
(-7%), i negozi di tessili (-6,6%) e dell'abbigliamento (-4,5%). Le tendenze
della distribuzione moderna. L'andamento degli insediamenti della grande
distribuzione evidenzia al 1° gennaio 2001 una continua crescita in termini
di punti vendita, superficie e addetti. In particolare, a fine 2000 si è
registrato un incremento rispetto all'anno precedente del 3,3% del numero
dei supermercati (passati da 6.206 unità a 6.413), del 14,8% del numero
degli ipermercati (da 304 a 349 unità) e dell'8,9% dei grandi magazzini (da
984 a 1072 unità). Complessivamente (tab. 4), tra il 1992 e il 2000, il
numero totale di strutture della Gdo è aumentato di 3.118 unità passando
da 4.716 a 7.834 (+66,1%). La crescita numerica ha comportato
conseguentemente la crescita della superficie complessiva di vendita con
valori molto accentuati nel canale iper dove si è passati da 1.794.262 a
2.066.318 mq. (+15,2% rispetto all'anno precedente), mentre incrementi più
modesti si sono riscontrati nel settore dei grandi magazzini (+6,9%) e nel
canale supermercati la cui superficie totale di vendita è passata da
5.329.557 a 5.439.695 mq. (+2,1%).
Tab. 4 - Sviluppo della grande
distribuzione al dettaglio (2000/1992)
|
Supermercati
|
Grandi Magazzini
|
Ipermercati
|
Numero
di esercizi
|
1992
|
2000
|
Var.
ass.
|
Var.
%
|
1992
|
2000
|
Var.
ass.
|
Var.
%
|
1992
|
2000
|
Var.
ass.
|
Var.
%
|
Nord-Ovest
|
915
|
1.687
|
772
|
84,4
|
225
|
275
|
50
|
22,2
|
78
|
153
|
75
|
96,2
|
Nord-Est
|
1.135
|
1.736
|
601
|
53,0
|
146
|
178
|
32
|
21,9
|
23
|
68
|
45
|
195,7
|
Centro
|
721
|
1.300
|
579
|
80,3
|
195
|
305
|
110
|
56,4
|
58
|
83
|
25
|
43,1
|
Sud
e Isole
|
925
|
1.690
|
765
|
82,7
|
272
|
314
|
42
|
15,4
|
23
|
45
|
22
|
95,7
|
ITALIA
|
3.696
|
6.413
|
2.717
|
73,5
|
838
|
1.072
|
234
|
27,9
|
182
|
349
|
167
|
91,8
|
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio
In termini di
superficie, il 65% dei supermercati ha una dimensione che varia tra i 400 e
gli 800 mq., mentre solo l'8%, ubicato prevalentemente al Nord, ha una
superficie che supera i 1.500 mq.; tra i grandi magazzini si registra una
distribuzione equilibrata tra le classi di superficie con una leggera
prevalenza delle classi dimensionali più elevate, in particolare il 37%
rientra nella classe tra gli 800 e 1.500 mq. e il 35% in quella oltre i
1.500 mq. Quanto agli ipermercati, oltre la metà ha dimensioni piccole
rientrando nella classe 2.500-5.000 mq. e solo 39, ubicati quasi tutti al
Nord, superano i 10mila mq. Rispetto alla popolazione, attualmente esistono
in termini di superficie di vendita complessiva della grande distribuzione
circa 16.383 mq. ogni 100mila abitanti a livello nazionale, con una
differenziazione tra le diverse aree del Paese. Il grafico seguente
evidenzia come ad un Nord-Est con il più alto valore di dotazione di
strutture di grande distribuzione (21.850 mq. ogni 100mila abitanti) si
contrappongono le regioni del Sud dove la densità si avvicina ai 10mila mq.
ogni 100mila abitanti, valore comunque in crescita rispetto agli anni
precedenti grazie soprattutto allo sviluppo di nuovi iper.
Fonte:
elaborazioni Centro Studi Confcommercio
I centri commerciali in italia Pur
in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, l'Italia ha registrato negli
ultimi anni una crescita significativa dei centri commerciali al dettaglio
che, al 1° gennaio 2001, risultano essere 537 (nel 1999 erano 473).
Tab. 5
- I centri commerciali in Italia (2001/1999)
|
Numero
|
G.L.A.
(mq.)*
|
1999
|
2001
|
var. ass.
|
1999
|
2001
|
var. ass.
|
Nord-Ovest
|
171
|
198
|
27
|
2.208.133
|
2.531.318
|
323.185
|
Nord-Est
|
150
|
157
|
7
|
1.768.253
|
1.813.876
|
45.623
|
Centro
|
94
|
109
|
15
|
1.041.983
|
1.199.521
|
157.538
|
Sud
|
58
|
73
|
15
|
775.997
|
985.339
|
209.342
|
ITALIA
|
473
|
537
|
64
|
5.794.366
|
6.530.054
|
735.688
|
*G.L.A.: si intende la superficie a
disposizione degli operatori a titolo di proprietà o altro titolo di
godimento non gratuito, per l'esercizio della propria attività di vendita o
di servizio Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio Nell'insieme
questi centri sviluppano una superficie destinata alle attività di vendita
e di servizio (G.L.A.) pari 6,5 milioni di mq.(+13% rispetto al 1999). Il
66% dei centri commerciali è situato nel Nord, di cui il 37% nel
Nord-Ovest, il 20% nelle regioni centrali e solo il 14% nel Sud; anche se il
Nord registra il maggior numero di centri commerciali il loro peso sul
totale nazionale è diminuito di un punto percentuale a vantaggio
soprattutto delle regioni del Mezzogiorno dove ci sono state molte nuove
aperture. Le dimensioni medie dei centri non sono elevate: il 22,3% (nel
1999 era il 23%) si colloca nella fascia fino a 5.000 mq., una percentuale
elevata dovuta anche all'inclusione nell'indagine dei centri di dimensioni
minori quali gallerie commerciali o centri di via; il 32,6% (33% nel 1999)
si colloca nella fascia compresa tra 5.000 e 10.000 mq., il 28,7% (27% nel
1999) nella fascia compresa tra 10.000 e 20.000, mentre i centri di grandi
dimensioni con oltre 20.000 mq. di G.L.A. superano di poco il 16%.
AIR
TRAVEL SECURITY: ALL STAKEHOLDERS TO MEET ON 24 JUNE TO ASSESS POST
SEPTEMBER 11 INITIATIVES
Bruselles, on 24 june 2002, an international symposium will bring together
for the first time alla major stakeholders to discuss the crucial issues in
air travel security. The on-day evento will be under the patronage of Loyola
de Palacio, Vice President of the European Commission in charge of Trasport
and Energy who will deliver a keynote speech at the conference. The
high-level meeting will offer an opportunity to take stock of the situation
since September 11, and to revive the initiatives taken by all actors
whether officials or industrialists. Its aim is to provide answers and
sketch out solutions to air security challenges. The event is co-organised
by Aea ( Association of European Airlines), Aecmba ( European Association of
Aerospace Industries) Aci Europe ( Airports Council International, European
Region), Eurocontrol and the European commission. The highest degree of
security is the precondition to fully restore public confidence in air
transport. As security measures are all interrelated, actors need to work
together globally on common standards and measures. The Symposium will
provide a broad forum of international scope as it involves the EU, the US
and Asian countries. Speakers will include high-level representatives from
the aviation sector, authorities and regulatory bodies. The speeches,
presentations and discussions will: identify and analyse new, emerging and
potential threats to civil aviation; propose and develop strategies to deal
with the threats today and future, modular applications (for example,
airport terminal, air traffic control, aircraft design, cabin, cockpit, etc.),
and priorities for the actions; develop proposals for strengthening
international partnership in aviation security; assess security and economic
measures already in force and those foreseen by governments and
international bodies. General:
For press-related information: Julien Feugier, Project Manager Marc Haese,
Press and Pr Officer Eads Representation Brussels Aecma Tel: +32 2 504 7815
Tel: +32 2 775 81 33 Email: julien.feugier@eads.net
Email: marc.haese@aecma.org
PROPOSTE
PER GLI ACCERTAMENTI DELLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI A GAS NUOVI COMPITI PER
I DISTRIBUTORI DI GAS
Milano, 24 giugno 2002 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
diffuso oggi un documento per la consultazione sulla regolazione degli
accertamenti della sicurezza degli impianti di utenza a gas (domestici,
centralizzati, di imprese commerciali e artigianali) a valle del contatore.
Le proposte dell'Autorità, come previsto dal decreto legislativo di
liberalizzazione del mercato del gas, regolamentano le modalità di
effettuazione degli accertamenti di sicurezza da parte dei distributori nel
rispetto della concorrenza e la copertura dei relativi costi. Il termine per
l'invio di osservazioni e proposte da parte di tutti i soggetti interessati
è stato fissato al 15 settembre 2002. Il documento per la consultazione è
disponibile sul sito internet www.autorita.energia.it. Gli accertamenti
riguarderanno tutti gli impianti a gas e saranno svolti dal distributore
locale mediante personale tecnico dipendente o esterno; saranno realizzati
con modalità differenti per gli impianti nuovi, modificati o già in
esercizio. Gli accertamenti saranno di norma svolti attraverso il controllo
delle dichiarazioni, previste per legge, che le ditte o i soggetti abilitati
all'installazione degli impianti sono tenuti a redigere. Qualora la
documentazione presentata dal cliente finale su richiesta del distributore
risulti assente o incompleta o incongruente, il distributore provvederà,
con adeguato preavviso, ad effettuare un accertamento con sopralluogo
sull'impianto. In tal caso, il costo dell'accertamento sarà a carico del
cliente finale, che sarà così stimolato ad utilizzare ditte abilitate in
grado di fornire in modo completo le dichiarazioni che la legge prevede. In
ogni caso il distributore, al fine di verificare la veridicità della
documentazione fornita, effettuerà anche accertamenti a campione con
verifica diretta dell'impianto. Le proposte dell'Autorità introducono per
il distributore obblighi di registrazione e di comunicazione in modo da
lasciare traccia degli accertamenti eseguiti e nel contempo informare l'ente
locale territorialmente competente per evitare inutili duplicazioni di
azioni di sorveglianza che provocano disagi e costi aggiuntivi ai clienti
finali. L'attuazione del regolamento proposto dall'Autorità comporterà
ogni anno la verifica del rispetto delle leggi vigenti in tema di sicurezza
per circa 2 milioni di impianti, pari a oltre il 10% di tutti gli impianti a
gas. Il costo degli accertamenti, che costituiscono per i distributori
compiti non previsti in passato, verrà recuperato in tariffa mediante la
definizione di costi unitari efficienti. Nell'ipotesi dell'Autorità
l'incidenza media in bolletta per il cliente finale sarà pari a circa 4
euro all'anno, gravando così per circa lo 0,7% sulla tariffa media. Al fine
di valorizzare il ruolo degli installatori abilitati, il documento propone
una nuova procedura di attivazione della fornitura di gas che, consentendo
lo svolgimento delle prove di funzionamento degli impianti, permette agli
installatori di redigere la dichiarazione di conformità alle leggi
vigenti.
LAVORO:
VENTURI, SEGUIRE STRADA IMBOCCATA MA EVITARE APPESANTIMENTI PER PMI
Roma, 24 giugno 2002 - "Finalmente è stata imboccata la strada che può
portare alla realizzazione di un accordo in grado di superare la situazione
di stallo creatasi.". E' quanto afferma il presidente della
Confesercenti, Marco Venturi, all'indomani dell'incontro tra Governo e parti
sociali a Palazzo Chigi. "L'impianto dell'ipotesi di accordo è
condivisibile - sottolinea Venturi - anche se ci sono ancora diversi punti
da verificare. In particolare, per quanto riguarda gli ammortizzatori
sociali, occorre evitare che la riforma venga realizzata sulle spalle delle
piccole e medie imprese. Per avere chiarimenti su questo ed altri temi
chiederemo, insieme alle altre organizzazioni del commercio e
dell'artigianato, un incontro al Governo per la prossima settimana. Resta
comunque la nostra volontà - conclude il presidente della Confesercenti -
di portare avanti il cammino avviato, lasciando una porta aperta alla Cgil
nella speranza di un rientro al tavolo della trattativa, certamente
impoverita dall'assenza del principale sindacato italiano."
GIUGNO
2002: I PRIMI 100 ANNI DI 3M. 50.000 IDEE INNOVATIVE PER UN SECOLO DI
ATTIVITA'.
Milano, 24 giugno 2002. Giugno 2002 è un mese importante per 3M, che
raggiunge un importante traguardo della sua storia: 100 anni di attività e
di presenza ininterrotta sul mercato mondiale. E' stato un secolo
caratterizzato da una molteplicità di brevetti e di prodotti
"rivoluzionari" che portano il nome 3M. Un secolo di attività in
cui 3M ha sviluppato continuamente prodotti e servizi innovativi e
affidabili, soluzioni funzionali e creative che contribuiscono ogni giorno
al successo di chi le utilizza. 3M, infatti, è un gruppo internazionale che
riserva per missione aziendale il 7% del fatturato agli investimenti in
ricerca, che ha come obiettivo realizzare il 35% del giro d'affari globale
attraverso la vendita di prodotti introdotti sul mercato negli ultimi
quattro anni, che incoraggia tecnici e ricercatori a destinare il 15% del
proprio tempo lavoro allo sviluppo di nuovi progetti. Il primo prodotto a
marchio 3M è del 1902: una confezione di carta abrasiva da 20 fogli. Da
allora 3M ha sempre seguito una strategia basata in prevalenza sulla ricerca
e sullo sviluppo tecnologico con una forte propensione all'innovazione. Oggi
il mondo 3M è un mondo complesso e vasto: i suoi prodotti sono destinati a
settori molto diversificati tra di loro. 3M produce infatti circa 50.000
prodotti e si trova spesso a monte di quanto il consumatore finale riesce a
vedere. I prodotti a marchio 3M più conosciuti dal grande pubblico sono
senz'altro il nastro adesivo Scotch (1930) ed i foglietti adesivi Post-it
Note (1980), ma la serie delle sue innovazioni spazia in ogni campo, da
quello della segnaletica e sicurezza stradale a quello dei prodotti per
l'ufficio, dall'assistenza sanitaria alle telecomunicazioni. La storia dei
prodotti 3M è tanto ricca da renderne problematica una sintesi. Le
invenzioni di 3M hanno risolto numerosi problemi della vita di ogni giorno
nei più svariati settori e hanno contribuito al successo di numerose
iniziative. L'astronauta Neil Armstrong mise piede sulla luna indossando
stivali spaziali le cui suole erano state realizzate in materiale sintetico
prodotto da 3M. Michael Johnson vinse la medaglia d'oro nei 400 metri sprint
alle Olimpiadi del 2000 indossando scarpe realizzate con tessuto
retroriflettente Scotchlite in oro 4 carati messo a punto da 3M. Questi sono
solo alcuni esempi, ma la lista potrebbe continuare. 3M nasce nel 1902 a St
Paul, nello stato americano del Minnesota, con l'obiettivo di sfruttare una
miniera di corindone per produrre carta vetrata. Da qui il nome
dell'azienda: Minnesota Mining and Manifacturing Company (3M). Più tardi
gli obiettivi cambiano e, a cavallo della prima guerra mondiale, 3M produce
panni abrasivi per automobili. Nel 1925 arriva la scoperta più importante:
il nastro Scotch, pensato per risolvere i problemi della verniciatura delle
automobili in due tonalità. Da quel momento, la storia di 3M, è un
succedersi di invenzioni e di prodotti di successo. Poche aziende possono
vantare una longevità e una costante capacità innovativa come 3M. L'aver
scelto, fin dall'inizio, di puntare sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico,
sulla creatività e la competenza dei propri tecnici, è il segreto del
successo di 3M e della sua "eterna" giovinezza, che da cento anni
le permette di affrontare con fiducia le sfide di ogni giorno con nuove
innovazioni. Prima della seconda guerra mondiale si affermano i nuovi
materiali retroriflettenti Scotchlite, col prototipo delle prime strisce
stradali rifrangenti di notte, grazie all'invenzione di un composto a base
di gocce di vetro. Negli anni della guerra la ricerca viene ulteriormente
diversificata: nascono l'isolante termico Thinsulate, applicato ai capi
sportivi per la protezione dal freddo e la fibra sintetica Scotch Brite, che
darà origine ad una intera linea di prodotti per la pulizia della casa.
Sempre in quegli anni, 3M produce i primi nastri magnetici audio,
sperimentati per la prima volta dal cantante Bing Crosby. Nel dopoguerra, lo
sviluppo tecnologico presenta ritmi sempre più intensi e 3M si espande in
tutti i mercati mondiali: sono sue invenzioni la prima fotocopiatrice, i
nastri Scotch per la videoregistrazione, un composto che permette ai tessuti
di ridurre l'assorbimento di sostanze oleose ed acqua, prevenendo quindi
macchie e danneggiamenti (Scotchgard), i cerotti ipoallergenici Micropore.
Il settore medico/farmacologico è un campo in cui 3M è presente da sempre:
ricordiamo i teli chirurgici, cioè fogli di plastica adesiva che aderiscono
alla pelle fino alla ferita, riducendo il rischio di infezione (1948); il
primo spray inalante monodose, studiato per gli asmatici (1956); i primi
nastri adesivi speciali per i pannolini dei bambini (1985); la crema Aldara,
a base di imiquimod, farmaco che modifica la risposta immunitaria, in grado
di combattere il virus dei condilomi (1997). 3M è ora un'azienda
specializzata in tecnologie diversificate, con un fatturato di 16 miliardi
di dollari e clienti in circa 200 paesi; inoltre, è uno dei 30 titoli
azionari che formano il Dow Jones Industrial Average. I dirigenti attuali di
3M ritengono che alla base della straordinaria crescita e del costante
successo dell'azienda vi sia lo spirito imprenditoriale e la grande
perseveranza dei suoi padri fondatori. E per il futuro? 3M continuerà a
focalizzare la produzione sulla qualità e sull'affidabilità della propria
tecnologia per continuare a essere simbolo di innovazione e per risolvere i
problemi di ogni giorno.
ARRIVA
UN PROGETTO DI FORMAPER PER LOMBARDIA FARE IMPRESA? A MILANO E IN LOMBARDIA
E' "COSA DA UOMINI"
Milano, 24 giugno 2002 - Sorpresa: a Milano e in Lombardia le donne
imprenditrici sono meno diffuse che in Italia. Al 31 marzo di quest'anno
solo una impresa su cinque a Milano è guidata da una titolare donna. Poco
meglio va per la Lombardia: le donne raggiungono appena il 22%. Fa meglio
l'Italia, dove più di un'impresa su quattro è al femminile. Dai dati
elaborati dalla Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab-Mim risulta
che nel 2001 le donne imprenditrici nella provincia di Milano sono il 70,4%
in più rispetto al 1996, arrivando a toccare le 36.665 unità.
L'imprenditoria femminile cresce, ma la 'fetta rosa' delle imprese milanesi
rimane ad una percentuale costante: nel 1996, infatti, la percentuale delle
donne imprenditrici era di una su cinque sul totale degli imprenditori
milanesi, pari a 21.515 imprenditrici. Un progetto per far crescere le donne
imprenditrici. Per far crescere l'imprenditorialità femminile parte il
progetto "La risorsa femminile per accompagnare la creazione d'impresa
e lo sviluppo locale", presentato questa mattina in un convegno.
L'evento è organizzato da Formaper, Sviluppo Italia e ISRI in partnership
con Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. Obiettivo è formare con un
apposito corso 60 esperti di imprenditorialità femminile nelle istituzioni
in tutta la Lombardia. I corsi sono indirizzati a: dirigenti e funzionari
operanti all'interno di pubbliche amministrazioni, istituzioni pubbliche e
private e mondo associativo. Con una possibilità in più: 20 ore ai
partecipanti di assistenza specialistica per partire con iniziative
concrete. Informazioni ai tel. 02/85155768. "Formaper - ha dichiarato
Renato Borghi, Presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di
Commercio - è da sempre attenta al costante aumento delle donne
imprenditrici. Per questo promuoviamo una nuova iniziativa per attivare
nuove azioni a livello locale, per favorire la diffusione di nuove occasioni
d'impresa al femminile. D'altra parte occorre far fronte al divario tra
lavoratrici- le donne sono il 40% dei dipendenti totali - e lavoratrici
autonome - dove le donne scendono al 28,6%-." Donne in azienda a
Milano, in Lombardia e in Italia. Se le titolari milanesi e lombarde sono
una su cinque e quelle italiane una su quattro, la situazione si ribalta per
le socie. In questo caso quasi la metà a Milano sono donne (46%), che
scendono al 41% in Lombardia e al 38% in Italia. Tra gli amministratori
d'impresa la situazione è univoca in tutt'Italia: solo uno su cinque è una
donna. Così come per le altre cariche aziendali: le donne rappresentano
solo il 16-18%, a Milano Lombardia e Italia. Donne & impresa: alcuni
dati - L'imprenditoria - Il numero delle donne in provincia di Milano
imprenditrici dal 1996 al 2001 è aumentato del 70,4%, arrivando a 36.665
imprenditrici. La parte maschile ha vissuto invece un aumento percentuale di
poco inferiore (68,9%) ma che in valore assoluto significa un aumento di
53.208 unità, che fanno contare nel 2001 130.416 imprenditori. Nella
provincia di Milano l'imprenditoria conta 167.081 unità, e le donne ne
rappresentano il 21,9%. La stessa percentuale si ritrova però anche nel
1996, quando le imprenditrici in rosa erano 21.515, rappresentando il 21,8%
del totale degli imprenditori (98.723). L'aumento riscontrato in questi
cinque anni non altera la composizione nel mondo dell'imprenditoria: come
nel '96 anche nel 2001 1 imprenditore su 5 veste in tailleur. Più
imprenditrici a Milano o in provincia? - Nella provincia milanese ci sono più
imprenditrici tra le "donna di città". Il 41,5% di tutte le donne
imprenditrici di Milano e provincia sono a Milano città. Seguono poi a
distanza le brianzole con il 16,8% e le imprenditrici della cintura a nord
di Milano. A pari merito con il 7,4% si piazzano al quarto posto le donne
imprenditrici del Magentino e della zona sud. Agli ultimi posti la
direttrice est e la zona dell'Altomilanese con rispettivamente il 6,6 e il
6,1%. La socia d'affari - Essere socia è una caratteristica propria di
102.402 donne milanesi. Un dato che dal '96 ad oggi è cresciuto del 26,9%,
con una variazione positiva di 21.717 unità. Soci zona per zona - La sola
città di Milano conta il 51,2% delle socie milanesi. In questa classifica
al secondo posto si colloca la Brianza con il 17,2%, al terzo troviamo con
l'11,1% la zona della cintura nord.
Seguono poi in coda il
Peso % donne in provincia di Milano
|
DONNE
|
UOMINI
|
TOTALE
|
% DONNE
|
MAGENTINO-ABBIATENSE
|
2695
|
10134
|
12829
|
21%
|
ALTO MILANESE
|
2232
|
7576
|
9808
|
23%
|
CINTURA NORD
|
5237
|
21525
|
26762
|
20%
|
BRIANZADIRETTRICE EST
|
6155
|
24553
|
30708
|
20%
|
SUD MILANO
|
2423
|
9205
|
11628
|
21%
|
DIRETTRICE EST
|
2702
|
9750
|
12452
|
22%
|
MILANO CITTÀ
|
15221
|
47673
|
62894
|
24%
|
TOTALE PROVINCIA MILANO
|
36665
|
130416
|
167081
|
21%
|
Elaborazione Camera di Commercio di Milano
attraverso il Lab Mim
PREVISIONI UNIONCAMERE-INDIS SULLE
TENDENZE DEI PREZZI
Roma,
24 giugno 2002 - L'inflazione 2002 al 2.4% ma nel 2003 scenderà Roma, 20
giugno 2002 - Nei mesi di giugno e luglio, l'inflazione si attesterà
attorno a un 2,2% per avere, poi, nella seconda parte dell'anno, una
moderata accelerazione, realizzando una media annua del 2,4%. Più positivo
il dato del 2003, secondo il quale l'inflazione scenderà al 2%. Questo, in
estrema sintesi, è l'aggiornamento delle previsioni sull'inflazione
contenute nel numero di giugno dal Bollettino Tendenze dei Prezzi di
Unioncamere-Indis (il documento integrale è disponibile sul sito www.indisunioncamere.it
). Il rapporto evidenzia come tra marzo 2000 e marzo
2002 abbia costituito un passaggio difficile per l'inflazione italiana, così
come per gli altri paesi dell'area dell'euro. A dispetto di una tendenza di
fondo che avrebbe giustificato un sostanziale rispetto dei target della
banca centrale, l'inflazione è rimasta pressoché stabilmente al di sopra
del 2%. I fattori che, nell'ultimo biennio, hanno contribuito maggiormente
all'innalzamento dei prezzi sono stati: l'impennata delle quotazioni del
greggio, la Bse, le recenti gelate invernali, gli effetti del changeover. Se
la situazione sui mercati ortofrutticoli è in via di normalizzazione,
preoccupa invece la diffusa reattività nei listini dei servizi privati:
nonostante la fase non facile attraversata dalla domanda di consumo,
l'inflazione di questo comparto rimane sostenuta, nell'ordine del 4%. In
prospettiva si presenta, tuttavia, l'eventualità che siano proprio i
fattori che hanno maggiormente contribuito ad alzare l'inflazione negli
ultimi mesi, ad agevolarne una decelerazione nel 2003. Quotazioni degli
orgaggi verso la normalizzazione.Per gli ortaggi, il percorso di rientro dei
prezzi appare tracciato e la situazione, anche rispetto alle tensioni
connesse alle avversità climatiche, è da considerarsi ormai normalizzata.
L'impatto del Changeover Tra aprile e maggio l'inflazione di fondo, misurata
dall'indice, che esclude le componenti degli alimentari freschi e gli
energetici, ha preso a rallentare passando dal 2.7% di gennaio al 2.4% di
maggio. Una decelerazione più decisa è stata impedita, come detto, dalla
marcata reattività dei listini dei servizi privati, a causa delle spinte al
rialzo connesse al changeover. Tra i servizi l'anomalia è evidente, e
coinvolge soprattutto i segmenti degli alberghi, i ristoranti e i pubblici
esercizi. Le previsioni per il 2002. Il profilo della previsione per il 2002
mostra, dunque, un'inflazione in aumento, condizionato, nella prima parte
dell'anno, da elementi accidentali e sostenuto, nella seconda, dall'avvio
della ripresa economica. Per la seconda metà dell'anno, infatti, nonostante
il rientro delle tensioni di fondo sui prezzi dei servizi, l'inversione di
rotta dei prezzi alla produzione e il crescente contributo inflativo del
comparto energetico costituiranno le componenti principali dell'aumento
dell'inflazione. Dopo un punto di minimo, al 2.2% a cavallo dei mesi di
giugno e luglio, seguirà, pertanto, una moderata accelerazione che porterà
la media dell'anno 2002 al 2.4%. Inflazione al 2% nel 2003 Nonostante
l'inversione di tendenza dei prezzi del petrolio e l'andamento del cambio
dell'euro, è presto per stabilire se sia innescato uno scenario più
favorevole sul versante internazionale. Se le tendenze dovessero rafforzarsi
nel corso dell'estate si aprirebbe la strada ad un rientro di tutti quegli
elementi di tensione che ci hanno penalizzato nel passato biennio, e si
potrebbe pervenire ad uno scenario apparentemente contraddittorio: una
dinamica dei prezzi che decelera mentre il ciclo viene attraversato da una
fase di ripresa. Le previsioni, in questo senso, si sostanziano a partire da
ipotesi di apprezzamento graduale del cambio, da un lato, e di prezzo del
petrolio stabile sui 25 dollari al barile, dall'altro. Sulla base di tali
previsioni è possibile prefigurare un abbassamento dell'inflazione al 2%
per il dato medio del 2003. Sul fronte dei costi interni al sistema
economico, questa previsione incorpora una dinamica delle retribuzioni
pro-capite nel settore dell'industria che non evidenzia significativi
sintomi di rallentamento, dopo il 2.7% previsto per l'anno in corso. Questo
percorso è coerente con il fatto che diversi segnali, anche sul versante
europeo, indicano una qualche resistenza dei rinnovi contrattuali a
riportarsi in linea con l'inflazione programmata.
Andamento (consuntivi e previsioni) dei prezzi in Italia dal 1998 al 2003
ANDAMENTO
(CONSUNTIVI E PREVISIONI) DEI PREZZI IN ITALIA DAL 1998 AL 2003 LA
COMMISSIONE ITRE ADOTTA UNA RELAZIONE SUI BIOCOMBUSTIBILI
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno la commissione per l'industria, il
commercio esterno, la ricerca e l'energia (Itre) del Parlamento europeo ha
adottato una relazione che auspica interventi al fine di aumentare
l'utilizzo dei biocombustibili in Europa. La relazione, a cura dell'europarlamentare
spagnola María del Pilar Ayuso González, invita gli Stati membri a
garantire che i biocombustibili possano rappresentare il 2 per cento del
mercato dei carburanti entro la fine del 2005 ed il 5,75 per cento entro il
2010. Essa inoltre prevede che la Commissione presenti una relazione sui
progressi compiuti nell'introduzione dei biocombustibili, entro la fine del
2006. I biocombustibili, ovvero quelli derivanti da colture quali il
girasole e la colza, possono sostituire i combustibili tradizionali oppure
essere miscelati a questi ultimi al fine di ridurre le emissioni di biossido
e monossido di carbonio. La commissione auspica inoltre interventi volti a
stimolare la produzione di biocombustibili nell'UE, poiché la domanda
supererà presto l'offerta. Secondo gli eurodeputati, anche i consumatori,
mediante le loro preferenze, possono contribuire a promuovere l'utilizzo dei
biocombustibili, più rispettosi dell'ambiente. Infine la commissione
auspica l'introduzione di standard qualitativi per il biodiesel, al fine di
eliminare il rischio di interferenze con il funzionamento del motore ed
invita gli Stati membri ad incoraggiare l'utilizzo dei biocombustibili nei
trasporti pubblici. La relazione sarà messa ai voti in occasione della
sessione plenaria del Parlamento europeo che si terrà in luglio a
Strasburgo.
GALÀ
DELLA MODA 2002: IL ROTARACT DEVOLVE OLTRE 25MILA EURO ; PER I BAMBINI
VITTIME DELLE GUERRE
Milano, 24 giugno 2002 - Il Galà della Moda 2002 sosterrà i progetti di
solidarietà di Unicef, Emergency, Camp dell'Amicizia, Polioplus Rotary
Foundation e di Coopi grazie al ricavato della prestigiosa serata che,
quest'anno, ha consentito di raccogliere oltre 25mila euro; per beneficenza.
Raffaella Curiel, Escada, Iceberg, Missoni, Acquachiara, Atil Kutoglu,
Mounira, Kutahya e Jean Baptiste Caumont. Questi i nomi internazionali della
Moda che ha sfilato nella splendida cornice di Villa Erba a Como per
l?edizione 2002 del prestigioso appuntamento con il Galà della Moda,
organizzato dai giovani del Rotaract Zona lariano-orobica Distretto 2040.
L'evento, presentato da Clarissa Burt, è stato promosso con il patrocinio
di Camera nazionale della Moda e di Ideacomo rappresentati rispettivamente
dal cav. Mario Boselli e da Beppe Pisani che, in occasione del Galà della
Moda 2002, sono stati riconosciuti soci onorari del Rotaract. Siamo molto
soddisfatti del nostro impegno - commenta Massimo Campa, rappresentante
distrettuale del Comitato Galà della Moda-Rotaract ? perchè il Galà della
Moda 2002 ha richiamato oltre mille persone, ci ha portato importanti
attestazioni da parte di stilisti di fama internazionale e ci consentirà di
sostenere con oltre 25mila euro; i progetti delle associazioni che operano
in favore di bambini vittime delle guerre. Un pensiero particolare va
dedicato a tutti i soci che si sono impegnati nell'organizzazione e che,
come giovani sensibili sociale, sono il valore aggiunto di questo evento. Il
nostro desiderio è quello di ripeterci per il 2003, legando sempre più il
Galà della Moda alla solidarietà e alla realtà comasca. Roberto Cavalli,
intervenuto in qualità di ospite d'onore ha ricevuto il premio Galà della
Moda 2002? per l'interpretazione che ha saputo dare alla moda diventando,
questa la motivazione ufficiale del premio, Light for young. Parterre
d'eccezione per l'evento benefico. In prima fila la principessa Camilla von
Habsburg testimonial d'eccezione di Atil Kutoglu, Denny Mendez, il principe
Serge di Yugoslavia, Paola Marzotto, Stefano Salvi. Sul palco, per una
performance apprezzata da tutto il pubblico in sala, Fausto Leali e, a
chiudere la sfilata, la letterina di Passaparola Alessia Fabiani con uno
splendido gioiello di Carlo Riva.
GUARDIA
DI FINANZA. SEQUESTRATI NUMEROSI CAPI DI ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI RECANTI
MARCHI CONTRAFFATTI PER UN VALORE DI OLTRE 6 MILIONI DI EURO. DENUNCIATI 3
RESPONSABILI.
Padova, 24 giugno 2002. - I finanzieri del Comando Provinciale Padova hanno
portato a termine una vasta operazione che ha permesso di sgominare un
traffico illecito di abbigliamento e accessori recanti marchi contraffatti
delle più note case di moda. Le indagini hanno preso avvio a Padova, ove
diversi venditori ambulanti smerciavano prodotti recanti marchi contraffatti
risultati provenire dalla Campania, dove si recavano spesso per
approvvigionarsi della nuova merce da vendere. E' così stata individuata, a
S. Giovanni Teduccio (Napoli), un'azienda clandestina operante nel settore e
completamente sconosciuta al Fisco, mediante uso di nominativi falsi cui
erano intestati vari contratti di utenze (elettricità, telefoni e
locazione). All'interno dell'azienda sono stati rinvenuti numerosissimi
pezzi contraffatti, soprattutto borse, e sequestrati 12 macchinari per la
lavorazione e 2 punzoni. Tra i vari marchi falsi rinvenuti, "Gucci",
"Prada", "Fendi" e "Cavalli", "Louis
Vuitton", "Tod's" e "Chanel". Sono stati, inoltre,
scovati altri 2 locali adibiti a magazzino ove all'interno sono stati
trovati ulteriori capi contraffatti. In totale, sono stati sequestrati
320.791 pezzi contraffatti, di cui circa 11.800 articoli finiti (in
prevalenza borse), 6.235 mq di tessuti e tele stampate con griffes
contraffatte e 1000 mq di carta da imballaggio griffata. Il rinvenimento di
falsi certificati di garanzia in lingua giapponese dimostrano come il
commercio di tale merce illegale era destinato, oltre al mercato italiano,
anche al Paese del Sol Levante. Il valore delle materie prime contraffatte
(stoffe ed accessori) ammonta a circa 5 milioni di euro, a cui si sommano
altri 1.250.000 euro di prodotti finiti. Tre soggetti, responsabili
dell'illecito traffico, sono stati denunciati alla competente Autorità
Giudiziaria.
LA
COMMISSIONE PROPONE MISURE PER UNA RIFORMA DEL MONOPOLIO TEDESCO
DELL'ACQUAVITE DI CEREALI (KORNBRANNTWEIN)
Bruxelles, 24 giugno 2002 - La Commissione europea ha adottato una
raccomandazione che richiede alla Germania di adottare le misure ritenute
opportune per una riforma della legge sul monopolio degli alcool per quanto
riguarda l'acquavite a base di cereali ("Kornbranntwein"). Il
regime attualmente in vigore costituisce un aiuto ai produttori tedeschi di
cui non beneficiano i produttori degli altri Stati membri e che non può più
essere giustificato dopo il 1989, anno in cui un regolamento comunitario ha
definito l'acquavite di cereali un prodotto industriale. In una
raccomandazione adottata quest'oggi, la Commissione ha richiesto alle
autorità tedesche di adottare le misure ritenute opportune affinché i
produttori agricoli ed i produttori industriali di acquavite di cereali non
siano più autorizzati a ricevere aiuti al funzionamento da parte delle
autorità tedesche. Questi produttori non dovranno inoltre essere
autorizzati a ricevere aiuti, di qualsiasi natura, per compensare la loro
eventuale uscita anticipata dal monopolio. Le modifiche legislative dovranno
essere effettuate il più rapidamente possibile a partire dall'anno di
produzione 2002/2003 ed entrare in vigore al più tardi il 1° gennaio 2004.
La questione è stata sollevata, in origine, da un reclamo presentato da sei
produttori industriali tedeschi di acquavite di cereali per segnalare che i
loro concorrenti, i produttori agricoli, avrebbero potuto continuare a
beneficiare di aiuti di Stato incompatibili con le disposizioni del trattato
dell'Unione europea. Questo reclamo è stato presentato dopo l'entrata in
vigore della legge tedesca del 22 dicembre 1999 denominata "Haushaltssanierungsgezetz",
il cui obiettivo è la ristrutturazione del monopolio tedesco degli alcool,
e a causa della quale i produttori industriali in questione si sono visti
completamente esclusi a partire dal 2006. In base all'articolo 88, paragrafo
1 del trattato UE, la Commissione deve procedere con gli Stati membri
all'esame " dei regimi di aiuti esistenti"; se dopo tale analisi
si constata che un regime non è o non è più compatibile con le norme del
trattato, il regime deve essere soppresso o modificato. L'analisi della
questione ha permesso alla Commissione di constatare che gli aiuti materia
del reclamo erano già stati oggetto di una notifica presentata alla
Commissione nel 1976 in base alle norme applicabili ai prodotti agricoli.
Tale notifica era stata presentata in seguito alla trasformazione da parte
della Germania del suo monopolio di importazione dell'alcool in monopolio di
commercializzazione. Il nuovo regime consisteva in particolare nell'acquisto
da parte del monopolio di acquavite di cereali a prezzi notevolmente
superiori a quelli di rivendita sul mercato. All'epoca la Commissione non
aveva sollevato obiezioni. In realtà è stato riconosciuto, in particolare
nel regolamento 1576/89, che l'acquavite di cereali non è un prodotto
agricolo ai sensi del trattato, bensì un prodotto industriale. Di
conseguenza, le misure in questione devono essere analizzate in base alle
regole comunitarie di concorrenza. Le misure oggetto del reclamo
costituiscono chiaramente aiuti non compatibili con il trattato. Le autorità
tedesche sono pertanto invitate ad informare la Commissione delle misure
utili adottate per modificare o abolire il regime; dispongono di un mese per
far valere la propria posizione ed accettare se del caso le suddette misure.
In caso contrario la Commissione sarà autorizzata a ricorrere alla
procedura prevista dall'articolo 88, paragrafo 2 del trattato CE, avviando
cioè una procedura formale.
HEINEKEN
JAMMIN' FESTIVAL E CIAL INSIEME PER...
Imola, 24 giugno 200 2- Heineken Jammin' Festival e Cial insieme per uno
'sviluppo sostenibile' Realizzate due grandi opere con lattine di birra per
promuovere la raccolta differenziata e il riciclo dell'alluminio Imola,
giugno 2002. Il pubblico e i partecipanti dell'Heineken Jammin' Festival,
che si è tenuto a Imola il 15 e il 16 giugno scorsi, all'ingresso
dell'autodromo, hanno trovato ad accoglierli due grandi opere d'arte che
avevano per filo conduttore l'utilizzo e la valorizzazione di lattine di
birra post consumo. L'esposizione delle due opere, una lattina e una
poltrona giganti, realizzate interamente con lattine di birra in alluminio,
oltre a testimoniare efficacemente la capacità di questo materiale di
riproporsi anche trasmettendo messaggi ed emozioni attraverso la
rappresentazione nell'arte, ha l'obiettivo di promuovere presso il grande
pubblico i temi della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio.
L'iniziativa, in collaborazione con Heineken, è stata ideata da Cial, il
Consorzio Imballaggi Alluminio, costituito nel 1997 dai produttori,
fabbricanti e utilizzatori di imballaggi in alluminio, che ha per finalità
il recupero e riciclo dei materiali di imballaggio post consumo nella logica
della salvaguardia dell'ambiente e delle sue risorse.
ALTA
FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE: I NUOVI TITOLI EQUIPARATI ALLE LAUREE DI
PRIMO LIVELLO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI UNO SCHEMA DI DISEGNO DI
LEGGE
Roma, 24 giugno 2002 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su
proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
Letizia Moratti, uno schema di disegno di legge finalizzato a riordinare il
sistema dei titoli rilasciati dalle istituzioni di Alta formazione artistica
e musicale. Questi nuovi enti sono previsti dalla legge 508/99 che, in
attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, ha attribuito ad Accademie e
Conservatori natura di istituzioni di alta formazione. Il testo adegua le
norme della legge 508/99 alla riforma universitaria e alla nuova disciplina
vigente in materia di accesso ai pubblici concorsi. In particolare: - viene
stabilito il valore legale dei nuovi titoli che verranno rilasciati dalle
istituzioni di alta formazione (diplomi accademici di primo livello),
equiparati alle nuove lauree universitarie di primo livello; identico valore
legale viene attribuito ai vecchi titoli rilasciati dalle stesse
istituzioni, senza necessità di alcun corso integrativo. Questo significa
che i possessori dei vecchi titoli e dei nuovi diplomi triennali rilasciati
da Accademie e Conservatori potranno iscriversi ai corsi di secondo livello
sia presso gli stessi istituti sia presso le università. Inoltre essi
potranno accedere al pubblico impiego alle medesime condizioni previste per
i possessori delle nuove lauree triennali; - viene consentito a tutti i
possessori dei vecchi titoli, indipendentemente dalla data del rilascio,
l'accesso all'insegnamento; - viene consentito ai diplomati non inseriti
nelle graduatorie per le assunzioni di concorrere alle supplenze. Da ultimo
il disegno di legge, in considerazione della specificità del sistema,
prevede che i relativi corsi non possano essere attivati dalle università e
rimette ad un decreto ministeriale la determinazione delle caratteristiche
peculiari dell'alta formazione artistica e musicale. Il Consiglio dei
Ministri ha approvato lo schema di un secondo disegno di legge concernente
"Disposizioni per l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e
l'alta formazione artistica e musicale", con il quale si prevede
l'utilizzazione di 10 milioni di euro da destinare alle università ed
istituti universitari non statali legalmente riconosciuti per assicurare
l'uniformità di trattamento sul diritto agli studi, e di un milione di euro
per i primi e urgenti interventi sugli immobili che ospitano le Accademie e
i Conservatori.
OSSERVATORIO
DEI PRODOTTI E SERVIZI FORESTALI.
Milano, 24 giugno 2002 - Si è insediato a Villa Lubin - Roma,
l'Osservatorio Nazionale del Mercato dei Prodotti e dei Servizi Forestali,
istituito presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel)
dal Decreto Legislativo 227/01 "Orientamento e modernizzazione del
sistema forestale". Compito del nuovo organismo è l'individuazione e
la promozione di azioni per lo sviluppo del mercato dei prodotti e dei
servizi forestali e la formulazione di proposte e suggerimenti ai diversi
livelli di Governo del sistema e a tutte le amministrazioni competenti. Un
importante strumento per contribuire a far emergere una visione sistemica e
integrata dei problemi del settore, sia sul versante ambientale sia su
quello economico e produttivo, attraverso una politica condivisa di
sviluppo, sostegno e tutela del sistema forestale. Nell'Osservatorio, che si
articolerà in Gruppi di Lavoro e si riunirà almeno due volte l'anno,
saranno rappresentate tutte le parti sociali, amministrazioni ed istituzioni
interessate. L'attività si concentrerà su tre grandi aree tematiche:
boschi, territorio e ambiente; produzione di materie e prodotti del
sottobosco; settori di seconda trasformazione del legno. Particolare
attenzione sarà dedicata alla salvaguardia del patrimonio boschivo che
rappresenta il 30 percento del territorio nazionale; alla prevenzione degli
incendi, a un'azione sistematica e ordinaria di manutenzione del territorio,
nonchà al sostegno di un settore produttivo che vede il nostro Paese al
primo posto come esportatore: quello della trasformazione del legno e
dell'arredamento, con un fatturato complessivo medio di circa 40 milioni di
euro e un'occupazione di oltre 500mila persone. "Il Cnel offrirà il
massimo contributo per garantire il funzionamento dell'Osservatorio,
proseguendo nel suo costante impegno che negli anni ha portato
all'elaborazione di numerose ricerche e di osservazioni e proposte in
materia" Il Presidente del Cnel, Pietro Larizza, ha commentato così
l'insediamento dell'Osservatorio di cui assumerà la presidenza, coadiuvato
dal Consigliere del Cnel Roberto Confalonieri che avrà la funzione di
vicepresidente vicario e dal presidentedella Commissione Attività
Produttive e Risorse Ambientali del Consiglio Nazionale dell'Economia e del
Lavoro.
FESTIVAL
INTERNAZIONALE CINEMAMBIENTE
Torino, 24 giugno 2002 - La 5a edizione del Festival Internazionale
CinemAmbiente avrà luogo a Torino nelle sale del Cinema Massimo dal 18 al
25 ottobre 2002. Le competizioni internazionali saranno due: una per film di
durata inferiore a 40 minuti e una per film di durata superiore. Tutti i
film devono essere stati prodotti dopo il 1° Gennaio 2000. Le opere devono
essere inviate entro il 31 luglio 2002. accompagnate dal seguente materiale:
una videocassetta Vhs del film; tre foto del film e una del regista; i testi
integrali dei dialoghi e del commento del film, sia nella lingua originale
che tradotti in italiano o inglese o francese o spagnolo; I partecipanti
saranno informati della selezione entro il 31 Agosto 2002 Infolink: www.cinemambiente.it
ICMQ
IN ASCOTECO
Milano, 24 Giugno 2002 - Icmq S.p.A conferma ancora una volta la sua
presenza nel settore costruzioni annunciando l'avvenuta nomina a Consigliere
in seno ad Ascoteco del suo Direttore Generale Ing. Lorenzo Orsenigo. L'Ascoteco
è l'Associazione per il controllo tecnico sulle costruzioni, che riunisce
gli Organismi di certificazione, accreditati per la verifica dei progetti ai
fini della loro validazione, ai sensi dell'art. 30 comma C della Legge
Merloni,. La nomina è stata ratificata durante l'ultima riunione avvenuta
il 14/06/2002 a Milano.
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