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24 GIUGNO 2002

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLE COMUNICAZIONI ELETTRONICHE

Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 18 giugno la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sui mercati dei prodotti e servizi nel settore delle comunicazioni elettroniche. La consultazione è incentrata su una raccomandazione formulata nell'ambito del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche in Europa, che verrà applicato dagli Stati membri a decorrere dal luglio 2003. La Commissione sostiene che il nuovo quadro aiuterà gli utenti ad ottenere condizioni vantaggiose, garantendo allo stesso tempo una maggiore certezza giuridica per gli operatori di mercato ed eliminando i regolamenti non più necessari. Il progetto di raccomandazione, pubblicato il 18 giugno, individua e definisce i mercati di prodotti e servizi pertinenti che le autorità di regolamentazione nazionali sarebbero tenute ad esaminare nell'ambito del nuovo quadro normativo, al fine di valutarne la competitività. La consultazione pubblica si protrarrà per un mese. Il 3 luglio la Commissione terrà inoltre un'audizione pubblica sull'argomento. La raccomandazione finale verrà adottata dalla Commissione a seguito di un'ulteriore consultazione con le autorità nazionali di regolamentazione e con le autorità nazionali in materia di concorrenza. Infolink: http://europa.eu.int/information_society/topics/telecoms/
regulatory/publiconsult/index_en.htm
 

IL CONSIGLIO "TELECOMUNICAZIONI" INVITA AD ACCELERARE LA REALIZZAZIONE DELL'IPV6 
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 18 giugno, in occasione del Consiglio "Trasporti e telecomunicazioni" dell'UE, i Ministri hanno convenuto che è necessario adottare ulteriori misure per accelerare l'introduzione della nuova versione 6 del protocollo Internet (IPv6). L'IPv6 sta sostituendo gradualmente l'attuale IPv4, che presenta un numero limitato di indirizzi disponibili. Nel febbraio 2002 la Commissione ha adottato una comunicazione, nella quale si chiedeva un piano d'azione europeo capace di accelerare l'attuazione della versione 6 del protocollo Internet. Nelle sue conclusioni, il Consiglio "Telecomunicazioni" ha insistito sulla necessità di eliminare tutti gli ostacoli all'introduzione dell'IPv6. I Ministri hanno sollecitato gli Stati membri a promuovere il lancio del protocollo attraverso campagne di sensibilizzazione e programmi educativi. Essi hanno chiesto altresì alla Commissione di esaminare l'impatto sociale del nuovo protocollo e le questioni di sicurezza. I ministri europei delle Telecomunicazioni e della Società dell'informazione hanno anche sostenuto il nuovo piano "eEurope 2005". La comunicazione della Commissione relativa al progetto, il cui obiettivo è di favorire l'accesso alla società dell'informazione da parte di tutti i cittadini europei, è stata presentata al Consiglio. Il ministro spagnolo della Scienza e della Tecnologia Anna Birulés ha dichiarato che il piano d'azione è un punto di partenza per favorire il raggiungimento dell'obiettivo fissato a Lisbona di fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo. Un altro argomento chiave affrontato nel corso del Consiglio "Telecomunicazioni" ha riguardato la governance internazionale di Internet. La Commissione è dell'avviso che il comitato consultivo governativo debba assumere un ruolo più decisivo nell'ambito dell'Icann, l'organismo che vigila sulla registrazione dei nomi di dominio su Internet, ma ritiene che i governi non debbano partecipare direttamente al processo decisionale di quest'ultimo. 

LA NSF INCORAGGIA I PARTENARIATI DEI CENTRI DI RICERCA FRA EUROPA E STATI UNITI 
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno, David Schindel, capo della divisione europea della Fondazione nazionale per la scienza degli Stati Uniti (Nsf), ha rivelato che la Nsf sta incoraggiando i centri di ricerca statunitensi a trovare partner europei in vista di collaborazioni, offrendo finanziamenti aggiuntivi a quei centri che individuano validi soci in Europa. In occasione di una colazione di lavoro con i rappresentanti del gruppo informale degli uffici di collegamento per la R&S (ricerca e sviluppo), con sede a Bruxelles, e gli esponenti della Commissione europea, il Dr. Schindel ha chiarito che gli inviti a presentare proposte saranno rivolti principalmente ai centri di ricerca statunitensi che già beneficiano di sovvenzioni. Tali centri saranno invitati ad inoltrare richieste per borse di studio supplementari che permetteranno ai ricercatori di viaggiare in vista di partecipare ai seminari che esaminano le possibili partnership in Europa. Secondo quanto stabilito dalla Nsf, le delegazioni dovranno includere studenti di livello postdottorato o postlaurea e le riunioni dovranno tenersi in Europa. In un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, il Dr. Schindel ha dichiarato che la Nsf ha adottato questo approccio nella convinzione che la sua collaborazione "sarà proficua, vista la qualità della ricerca svolta in Europa", aggiungendo che la Nsf ha accolto con particolare interesse la "nuova tradizione della mobilità". Alla domanda del Notiziario Cordis se ciò rappresenti un cambiamento della politica della Nsf, il Dr. Schindel ha replicato: "Negli ultimi cinque anni, ci siamo resi conto di aver trascurato le attività internazionali. La globalizzazione ha fatto progressi e desideriamo creare una forza lavoro competente a livello globale". Il Dr. Schindel ha parlato della riduzione del numero di ricercatori statunitensi che lavorano in Europa. Ciò, ha dichiarato, può essere motivato da due fattori: "La convinzione [da parte di alcune persone] che la maggior parte delle ricerche di qualità siano effettuate negli Stati Uniti, convinzione scaturita dalla presunzione [.], oppure il convincimento che le attività di ricerca svolte in Europa siano utili, ma troppo dispendiose in termini di tempo". Numerosi ricercatori ritengono che un periodo all'estero possa rallentare le loro carriere, ha sostenuto il Dr. Schindel. Egli ha aggiunto che gli scienziati statunitensi, al pari delle loro controparti europee, temono altresì il problema del rientro. La Nsf sta già sostenendo circa 250 centri di ricerca, comprendenti centri scientifici e tecnologici, centri di ricerca ingegneristica, centri di ricerca in materia di tecnologie dell'informazione e 25 centri virtuali per lo studio del genoma delle piante. La selezione dei centri avviene a seguito della presentazione di proposte nelle quali i proponenti devono delineare un argomento teorico ed i relativi approcci. "Deve trattarsi di qualcosa di più di un insieme di progetti, altrimenti la proposta sarà respinta per non essere riuscita a prospettare qualcosa che abbia più valore della somma delle singole parti", ha affermato il Dr. Schindel. Il prossimo passo della Nsf sarà la collaborazione su scala maggiore a livello internazionale. "La Nsf non vuole più rappresentare la cooperazione internazionale come un progetto a valore zero [nel quale soltanto una parte ottiene vantaggi]", ha affermato il Dr. Schindel. Egli ha quindi compilato una lista dei centri di ricerca europei e sta facendo circolare le informazioni nei centri statunitensi. Schindel ha ammesso di aver agevolato ulteriormente l'integrazione europea con la compilazione di tale documento ed ha affermato, in conclusione, che questo vuole essere il suo contributo al Ser (Spazio europeo della ricerca). Infolink: http://www.nsf.gov/home/int/europe/index.htm 

APPROVAZIONE DI UN COMPROMESSO SULLE NORME DI PARTECIPAZIONE AL 6PQ 
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno gli eurodeputati di una commissione parlamentare hanno approvato all'unanimità un compromesso sulle norme di partecipazione al sesto programma quadro. Il voto della commissione per l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo ha sancito l'approvazione di un compromesso raggiunto dal relatore Godelieve Quisthoudt-Rowohl e dalla Presidenza spagnola. Tale compromesso riguarda la maggior parte delle problematiche sollevate dagli europarlamentari. Avrà ora luogo una procedura in due fasi, in base alla quale verrà presentata e valutata una descrizione sintetica della proposta, prima di richiederne una più approfondita. Verranno modificati i criteri di valutazione dei progetti e delle proposte. L'aspetto più importante sarà rappresentato dell'eccellenza scientifica e tecnologica di ciascuna proposta, nonché dal suo grado di innovazione. Saranno poi presi in considerazione altri fattori, quali le sinergie con l'istruzione, la capacità di impegnarsi con i principali operatori al di fuori della comunità di ricerca e le attività che consentono di accrescere il ruolo delle donne. La relazione originale è stata depennata dalla sessione plenaria di giugno del Parlamento, per consentire che vengano apportate le modifiche tecniche e linguistiche, ma si prevede che il compromesso verrà presentato alla prossima sessione plenaria che inizierà il 1° luglio a Strasburgo. 

E-GOVERNMENT: INCONTRO STANCA-VELTRONI - ENTRO L'AUTUNNO, PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO-COMUNE 
Roma, 24 giugno 2002 - Il 20 giugno mattina, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, hanno avuto un incontro durante il quale sono stati esaminati i progetti innovativi del Comune nel campo dell'e-Government. Stanca e Veltroni hanno preso in esame possibili aree di collaborazione tra il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e il Comune di Roma, in particolare con riferimento alla Carta Nazionale dei Servizi (la smart card che serve per il riconoscimento digitale del cittadino che interagisce in rete con la Pubblica Amministrazione), all'infomobilità (i sistemi di gestione dei flussi stradali), alle nuove tecnologie applicate al turismo, all'alfabetizzazione digitale degli anziani e al superamento del divario digitale tra i giovani dei diversi Paesi del mondo (attraverso il Global Junior Challenge). Entro l'autunno, il Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e il Comune di Roma firmeranno un protocollo d'intesa. 

ASNAPOP AVVIA INIZIATIVE A LIVELLO EUROPEO PER MODIFICARE LA DISCIPLINA ITALIANA SULLE BANCHE POPOLARI 
Milano, 24 giugno 2002 - Il Presidente, Avv. Corso Bovio, e il Vicepresidente, Nicola Ribis, dell'Associazione Nazionale di Azionisti di Banche Popolari (Asnapop), hanno formalmente indirizzato alla Commissione Ue - Direzione Generale dei Mercato Unico la richiesta di avviare ogni opportuna indagine al fine di rimuovere la piena violazione dei diritto comunitario da parte dello Stato italiano sulla disciplina delle banche popolari, con particolare riguardo alle banche popolari quotate. L'iniziativa è stata presentata il 21 giugno alla stampa a Milano nel palazzo che ospita la Borsa. Assieme a Bovio e Ribis sono intervenuti il Prof. Umberto Mosetti di Deminor Italia, e il Prof. Fabrizio Gardi e l'Avv. Giovanni Giovannelli dei Comitato Scientifico Asnapop. L'iniziativa, che ha come obiettivo primario ed essenziale le banche popolari quotate, mira ad affermare l'incompatibilità della normativa nazionale in oggetto con il diritto comunitario e una governance attenta ai diritti di tutti i soci. La disciplina speciale italiana si pone in palese contrasto con il principio comunitario della libera circolazione dei capitali ostacolando di fatto, rendendolo più difficoltoso e scarsamente appetibile, il flusso dei capitale d'investimento straniero nelle banche popolari quotate. Il voto capitario, le clausole di gradimento e gli eccessivi limiti alle partecipazioni, secondo Bovio e Ribis, comprimono le legittime aspettative degli investitori ed i loro interessi economici e concorrono a determinare un pesante deprezzamento dei titoli. L'originario perseguimento di scopi mutualistici, la diffusione delle partecipazioni da parte di capitale "popolare" nonché il coinvolgimento dei dipendenti,delle banche popolari alla gestione, non giustificano il regime speciale di tali istituti. L'evoluzione subita dalle banche popolari ed, in particolare, da quelle quotate (di fatto, dei tutto equiparate ad aziende di credito ordinarie in virtù dell'attività e dei ruolo che concretamente svolgono sul mercato, nel quale, peraltro, hanno sovente acquisito consistenti dimensioni, tali da evidenziare un loro totale sganciamento dalla promozione di un dato territorio che, un tempo, era tipica e legittimante), impone la modifica delle norme sulla posizione dei socio. L'esposto di Asnapop si fonda su diverse prese di posizione della Commissione Europea e sulla giurisprudenza più volte confermata dall'Alta Corte di Giustizia.
Infolink:  www.asnapop.com 

CHIUSO ICON SUCCESSO IL COLLOCAMENTO DEL PRIMO EUROBOND EMESSO DA MEDIOBANCA
Milano, 24 giugno 2002 - Si è chiuso il 21 giugno 2002 con successo il collocamento del primo eurobond emesso da Mediobanca dopo l'assegnazione del rating AA- da parte di S&P. L'operazione, di nominali 500 milioni di Euro, collocata al prezzo di 99,896, avrà cedola trimestrale (Euribor più 12,5 basis point) e durata quinquennale. La domanda totale ha superato gli 800 milioni di Euro. 

UNICREDITO ITALIANO:VIA LIBERA ALL'ATTO DI FUSIONE 
Milano, 24 giugno 2002 - E' stato stipulato il 19 Giugno l'atto di fusione che prevede - con efficacia dal 1 luglio 2002 - l'incorporazione in UniCredito Italiano delle banche Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona Banca S.p.A., Banca Cassa di Risparmio di Torino S.p.A., Cassamarca Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana S.p.A., Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto S.p.A., Cassa di Risparmio di Trieste Banca S.p.A., Rolo Banca 1473 S.p.A., nonché della finanziaria Credit Carimonte S.p.A. La fusione, pertanto, determinerà l'estinzione, fra le altre, di Rolo Banca 1473 S.p.A., le cui azioni, attualmente quotate in Borsa, saranno revocate dalla quotazione - come da accordi con Borsa Italiana - a far data dal giorno 1^ luglio 2002. In conseguenza della fusione, UniCredito Italiano procederà ad aumentare il proprio capitale di nominali euro 564.365.740,50, mediante emissione di 1.128.731.481 azioni ordinarie da nominali Euro 0,50 cadauna, destinate al concambio delle azioni delle società incorporate a mani di terzi, secondo i rapporti a suo tempo approvati dalle assemblee dei soci (e precisamente 3,80 azioni UniCredit per 1 azione Rolo Banca;·5,35 azioni UniCredit per 1 azione Cariverona Banca; 0,75 azioni UniCredit per 1 azione ordinaria o di risparmio Caritro;·3,82 azioni UniCredit per 1 azione CR Trieste; 0,68 azioni UniCredit per 1 azione Credit Carimonte). Il capitale sociale sottoscritto e versato di UniCredito Italiano post-fusione sarà, pertanto, di complessivi euro 3.129.916.130, diviso in numero 6.259.832.260 azioni da euro 0,50 cadauna, di cui numero 6.238.125.708 azioni ordinarie e numero 21.706.552 azioni di risparmio. Sempre con efficacia 1^ luglio 2002, UniCredit - in attuazione della delibera assunta dalla stessa assemblea sociale che ha approvato la fusione - procederà ad emettere 585.899 "Diritti di Sottoscrizione UniCredito Italiano S.p.A. - Ex Diritti di Sottoscrizione Rolo Banca 1473 S.p.A. 2001 - 2005" e 738.667 "Diritti di Sottoscrizione UniCredito Italiano S.p.A. - Ex Diritti di Sottoscrizione Rolo Banca 1473 S.p.A. 2002 - 2005" in sostituzione di un egual numero di diritti a suo tempo assegnati a Personale Direttivo di Rolo Banca, ciascuno dei quali attribuirà la facoltà di sottoscrivere, a far data dal 1^ gennaio 2003, quanto ai diritti "2001 - 2005", ed a far data dal 1 gennaio 2004, quanto ai diritti "2002 - 2005", 3,80 azioni UniCredit di nuova emissione. In conseguenza dell'esercizio dei predetti diritti, UniCredit procederà ad emettere un massimo di n. 5.033.352 azioni ordinarie, corrispondenti ad un aumento di capitale di massimi euro 2.516.676. E' prevista per la giornata di domani l'Assemblea Straordinaria del Credito Italiano che delibererà un aumento di capitale che la Capogruppo (e socio unico) UniCredito Italiano sottoscriverà contestualmente, conferendo con efficacia 1^ luglio 2002 il ramo d'azienda bancario costituito, nella sostanza, da attività, passività e situazioni soggettive di natura sostanziale inerenti ai rapporti instaurati presso la rete di sportelli domestica (o nell'interesse della stessa), così come risultante in capo ad UniCredit, anche in qualità di successore a titolo universale delle banche incorporate. Il Credito Italiano assumerà, sempre a decorrere dal 1^ luglio 2002, la nuova denominazione di UniCredit Banca S.p.A. La fusione delle banche sopra ricordate in UniCredit ed il conferimento a favore di UniCredit Banca S.p.A concludono la prima fase del progetto di riorganizzazione del Gruppo UniCredito Italiano denominato "S3", illustrato nel Documento Informativo redatto ai sensi delle vigenti disposizioni Consob e messo a disposizione degli azionisti e del pubblico presso la sede sociale e la Borsa Italiana, in occasione dell'assemblea di UniCredit del 6 maggio scorso, chiamata ad approvare il progetto di fusione propedeutico al predetto conferimento di ramo d'azienda. 

CELLI A CAPO DELLA NUOVA STRUTTURA DI CORPORATE IDENTITY 
Milano, 24 giugno 2002 - Il Consiglio d'Amministrazione ha oggi deciso di dar vita a una nuova Direzione, denominata Corporate Identity, con il compito di potenziare e meglio coordinare alcune attività strategiche per lo sviluppo del Gruppo in Italia e all'estero. Alla nuova direzione faranno capo le seguenti attività: Bilancio Sociale Ambientale, Coordinamento Brand, Relazioni Istituzionali, Relazioni Esterne e Comunicazione Interna. Responsabile della Direzione Corporate Identity sarà Pier Luigi Celli, laureato in sociologia a Trento, sposato con due figli. Nato a Verucchio (Rimini) nel 1942, Celli ha ricoperto importanti incarichi in molte delle maggiori imprese italiane, dalla Snamprogetti all'Eni, dall'Olivetti all'Enel, dalla Rai (dove è stato direttore generale) a Ipse 2000. E' autore di libri e docente di Organizzazione Industriale presso la facoltà di Scienze Politiche di Cagliari e presso la facoltà di Economia e Commercio della Luiss. 

COLLOCAMENTO EUROBOND MEDIOBANCA 
Milano 24 giugno 2002 Si è chiuso il 21 giugno con successo il collocamento del primo eurobond emesso da Mediobanca dopo l'assegnazione del rating AA- da parte di S&P. L'operazione, di nominali 500 milioni di Euro, collocata al prezzo di 99,896, avrá cedola trimestrale (Euribor più 12,5 basis point) e durata quinquennale. La domanda totale ha superato gli 800 milioni di Euro. 

NASCE IL CREDITO SICILIANO, UN NUOVO MARCHIO IN UNA GRANDE FAMIGLIA 
Palermo, 24 giugno 2002 - Mercoledì 19 giugno 2002 è nato il Credito Siciliano; è stato infatti firmato dai rispettivi rappresentanti legali l'atto di fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera Spa di Acireale e della Leasingroup Sicilia Spa nella Banca Regionale Sant'Angelo Spa. La fusione avrà decorrenza giuridica dal 29 giugno prossimo ed il Credito Siciliano, denominazione ottenuta con il contestuale cambio della ragione sociale, continuerà ad operare con sede legale in Sicilia. La mission del Credito Siciliano è quella di partecipare attivamente allo sviluppo dell'economia e della collettività dell'isola. Tra i punti di forza della nuova banca - oltre all'appartenenza al Gruppo Credito Valtellinese dal quale trae le moderne procedure operative ed un portafoglio prodotti altamente competitivo - si segnalano la rete distributiva capillare ed il consolidato rapporto con il territorio di riferimento, caratteristiche queste ultime che rafforzeranno la propria connotazione di banca locale. Il Credito Siciliano diventerà l'unica banca di riferimento del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia grazie alla propria rete territoriale composta da 133 filiali. Con l'atto ufficiale di quest'oggi - che giunge a poco meno di quattro settimane dall'approvazione delle rispettive Assemblee Straordinarie - si conclude la prima parte del progetto di riorganizzazione della presenza del Gruppo Credito Valtellinese in Sicilia. La tempistica del richiamato progetto prevede infatti che il 1° luglio il Credito Siciliano riceverà la dotazione di sportelli dell'altra controllata siciliana del Gruppo la Cassa San Giacomo Spa, che opera con 15 agenzie nella Sicilia orientale. A conclusione delle accennate operazioni, la Cassa San Giacomo continuerà ad operare come Società di Gestione Credito erogando i propri servizi a favore dell'intero Gruppo nelle aree della gestione del contenzioso, dell'amministrazione dei contratti di leasing e della consulenza legale. 

SSB, SI SERVIZI E ACI WORLDWIDE GUIDANO IN ITALIA L'ADOZIONE DEL PORTAFOGLIO VIRTUALE ATTRAVERSO SOCIETÀ PER I SERVIZI BANCARI E SI SERVIZI, LA SOLUZIONE VIRTUAL WALLET DI ACI È ORA A DISPOSIZIONE DI 200 BANCHE ITALIANE: DRIVER PER L'E-COMMERCE NEL NOSTRO PAESE 
Milano, 24 giugno 2002 - Aci Worldwide (Nasdaq: Tsai), azienda americana che sviluppa software per le transazioni con carte di credito/debito, annuncia di avere siglato un accordo per l'utilizzo della soluzione Virtual Wallet con SSB - Società per i Servizi Bancari - leader nel settore dei sistemi di pagamento (4 miliardi di transazioni gestite nel 2001), nella sicurezza in rete e nella realizzazione e gestione di sistemi informatici per le Banche e con SI Servizi, Service Provider del Gruppo Servizi Interbancari - la Società che emette CartaSi, leader in Italia per numero di carte di pagamento distribuite (oltre 7,5 milioni di carte attualmente in circolazione). Grazie a tale accordo, le banche italiane hanno ora la possibilità di proporre ad oltre 10 milioni di clienti consumer l'utilizzo del proprio portafoglio virtuale per effettuare transazioni sicure di e-commerce nell'ambito del servizio Bankpass Web, l'innovativo servizio di e-commerce promosso dall'ABI (Associazione Bancaria Italiana) nell'ambito del più ampio progetto di e-banking - mirato a rafforzare la competitività del Sistema Bancario Italiano nei servizi finanziari on-line. Attivo dal Gennaio 2002 Bankpass Web consente alle Banche aderenti di offrire alla clientela portafogli virtuali in grado di rendere gli acquisti on-line più semplici, più sicuri e tracciabili. Tale portafoglio virtuale, che contiene tutti gli elementi necessari per compiere transazioni commerciali, può essere scaricato sul personal computer del cliente, oppure può essere reso disponibile di volta in volta via Web. Ad ogni transazione, il portafoglio virtuale fornisce automaticamente i dati richiesti, firma elettronicamente la transazione e registra i dettagli della ricevuta d'acquisto per eventuali successive referenze dell'utilizzatore. Aci Virtual Wallet permette di ridurre i costi associati alle frodi e ai chargeback rendendo la tecnologia di sicurezza dei pagamenti direttamente disponibile ai clienti. Questo strumento consente inoltre agli istituti di credito di stabilire una maggiore interazione on-line con i propri clienti. Il portafoglio virtuale, che viene contrassegnato dalla banca che lo emette, fornisce al 'proprietario' informazioni aggiornate e consente alle Banche emittenti di effettuare azioni di marketing mirate ad ogni utilizzo da parte del cliente. Gianfranco Botti, General Manager di Aci Worldwide Italia, ha detto: "Aci Virtual Wallet è un portafoglio digitale consumer in grado di svolgere una funzione che va al di là della semplice compilazione di form nei siti Web o del ricordare le password. Virtual Wallet è un potente tool che dispone di un address book e che raccoglie le ricevute e ne tiene traccia. Il tutto attraverso un gateway che rende più sicuro e vantaggioso effettuare acquisti on line. Grazie al servizio attivato da Ssb, i consumatori italiani possono disporre della convenienza e della fiducia necessarie per fare acquisti su Internet in modo rapido e sicuro". Gian Bruno Mazzi, General Manager di Società per i Servizi Bancari, ha dichiarato: "E' stata una logica decisione quella di SSB di lavorare con ACI Worldwide per la sua lunga esperienza nelle soluzioni di e-payment. In Italia c'è una rapida e crescente domanda per i servizi di e-commerce da parte degli utenti e, nel contempo, le banche chiedono soluzioni di pagamento sicure e convenienti. Virtual Wallet risponde a entrambe queste necessità e fornisce una nuova piattaforma che interagisce con i clienti, permettendo di acquisirne di nuovi, di promuovere il brand e di realizzare opportunità di cross-sell". Paolo Cattaneo, General Manager di SI Servizi, ha dichiarato: "Con l'utilizzo del Virtual Wallet nell'ambito del servizio Bankpass, SI Servizi fornisce alle banche un servizio completo di gestione dei pagamenti elettronici, consentendo loro di presidiare l'area dei servizi innovativi di pagamento. La banca ha la possibilità di personalizzare la soluzione per una migliore integrazione con la propria offerta di servizi sui nuovi media." 

MASSIMILIANO BIANCO E LORENZO VALENTINO DIRETTORI GENERALI DELLA GALLO & C. 
Milano, 24 giugno 2002 - Massimiliano Bianco e Lorenzo Valentino, già attivi da alcuni anni all'interno del Gruppo Meliorbanca, sono stati nominati Direttori Generali della Gallo & C., la società presieduta da Riccardo Riccardi attiva nella consulenza per le attività di merchant banking e corporate finance (M&A, Ipo, Lbo, Mbo, Private Equity, finanza straordinaria in genere). Massimiliano Bianco, nato nel 1971, laurea alla Bocconi e MBA alla York University di Toronto, Dottore Commercialista, è entrato in Meliorbanca nel 1997, dopo una esperienza biennale alla Arthur Andersen. Segue principalmente operazioni di M&A, Private Equity ed Equity Capital Market e ha sviluppato una particolare esperienza nel settore delle utilities e delle infrastrutture. Tra le operazioni seguite negli ultimi anni per conto del Gruppo, si segnalano l'assistenza a investitori istituzionali nella creazione di un polo di aggregazione, tra i principali in Italia, di società operanti nel settore della distribuzione gas (Colombo Gas) e l'assistenza nella successiva dismissione; l'assistenza a Enel nell'acquisizione di diverse società operanti nel settore della distribuzione gas; l'assistenza alla Fondazione C.R. Asti nella dismissione di una quota di minoranza della banca conferitaria Cassa di Risparmio di Asti, l'assistenza al Comune di Parma nel processo di privatizzazione del 35% della Amps (società ex municipalizzata) e l'assistenza alla stessa Amps nell'acquisizione da Enel della rete di distribuzione di energia elettrica nella città di Parma (prima operazione del genere fatta in Italia).; l'assistenza a El.En. per la quotazione al Nuovo Mercato; l'assistenza a Falck e Montedison, su incarico congiunto, in qualità di arbitratore per la deteminazione del prezzo di cessione di Tecnimont. Lorenzo Valentino, nato nel 1959, laurea alla Bocconi, Dottore Commercialista, è entrato nel Gruppo Meliorbanca nel 1996. Responsabile di progetti di M&A, Private Equity, IPO e finanza strutturata, ha seguito tra le altre le Ipo di Cassa di Risparmio di Firenze e Lottomatica; numerose operazioni di acquisizione e dismissione di partecipazioni (nei settori: telecomunicazioni, distribuzione, alimentare, aeronautico, sanità, tessile, meccanico), nonché attività di ristrutturazione e sindacazione di finanziamenti a medio termine (Parmalat, Finivest e altre). Valentino ha iniziato la propria carriera nel 1986 in qualità di auditor presso Coopers & Lybrand. Nel 1987 è approdato al Gruppo Bnl, prima presso la società di leasing del Gruppo bancario, come responsabile dell'ufficio fidi e quindi dell'area commerciale, successivamente (1990) presso Bnl olding Italia, nel servizio partecipazioni. Dal 1991 al 1996 è in Gemina Servizi Finanziari, dove ricopre la responsabilità dei rapporti con le società partecipate (settori leasing e factoring) e di specifici progetti riguardanti nuove iniziative societarie e joint-venture con primari partner bancari e industriali nel settore del factoring, leasing e credito al consumo. E' inoltre Direttore della Gemina Leasing e Vice-Direttore Generale della Gefactor

BANCA 121 PARTNER PERMANENTE DEL PROGRAMMA MILLEMIGLIA ALITALIA. 
Lecce, 24 giugno2002 - Banca 121 diventa partner permanente del Programma MilleMiglia Alitalia. Dopo una positiva fase sperimentale durata 6 mesi, la banca e la compagnia di bandiera hanno infatti deciso di confermare l'accordo che consente ai soci dei Club MilleMiglia, Ulisse e Freccia Alata, di accumulare miglia attraverso l'acquisto di prodotti/servizi offerti dalla banca. In particolare, Banca 121 offrirà 2.000 miglia ai soci MilleMiglia che apriranno un conto corrente "121 Club", conto a canone fisso con la formula "tutto compreso", disponibile nelle versioni Light, Silver e Gold. In particolare, il canone mensile è pari rispettivamente a 2,50, a 5,00 e a 7,50 euro; ma diventa pari a zero, qualunque sia la versione prescelta, per i clienti con oltre 12.500 euro di risparmio gestito. In futuro, l'assegnazione di miglia potrà riguardare anche altri prodotti/servizi della banca. L'accordo tra Banca 121 e Alitalia prevede, inoltre, lo sviluppo di attività e iniziative congiunte, on e off line, volte alla promozione dei rispetti servizi. In particolare, sono in programma azioni "incrociate" di mailing su specifici segmenti di clientela, la presenza dei marchi sui rispettivi siti web e, più in generale, l'utilizzo dei canali di comunicazione Alitalia e Banca 121 per la promozione di iniziative congiunte. "Siamo particolarmente soddisfatti di questo accordo - spiega Giampietro Gennaioli, Direttore Generale di Banca 121 - che, oltre ad offrire eccellenti prospettive commerciali su target particolarmente interessanti, riflette la volontà della banca di sviluppare efficaci sinergie con aziende di elevato standing e in linea con il nostro posizionamento". Il Programma MilleMiglia è un'iniziativa promozionale che consente, a chi sceglie di volare con la compagnia di bandiera, di accumulare miglia utilizzabili per biglietti premio e di accedere - a condizioni vantaggiose - a un'ampia gamma di prodotti e servizi. Il Programma MilleMiglia prevede tre Club di appartenenza - MilleMiglia, Ulisse e Freccia Alata - e conta attualmente oltre 1.400.000 iscritti. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi al Contact Center di Banca 121 (800. 121.121) e al Customer Service MilleMiglia (8488.65640; da Roma o da cellulari 06.65640), o visitare i siti www.banca121.it, www.alitalia.it  oppure
www.clubmillemiglia.it

 ALITALIA: INIZIA IL RINNOVO DELLA FLOTTA. PREVISTO UN INVESTIMENTO PARI A CIRCA 1800 MILIONI DI DOLLARI
Roma, 20 giugno 2002 - L'entrata in servizio ieri del primo Airbus A-319 segna l'inizio del programma di rinnovamento della flotta Alitalia. Già a partire dal prossimo luglio entreranno in servizio altri 4 A-319, cui seguiranno ulteriori 5 macchine nel corso del 2003 e 2 entro i primi del 2004, tutti equipaggiati con motori jet Cf mi. Complessivamente la flotta degli A-319 sarà costituita da 12 macchine che avranno una configurazione a 110 posti (di cui 75 in Business) e che verranno utilizzate prevalentemente sui collegamenti di medio raggio verso l'Europa, il Medio Oriente e il nord Africa, con particolare attenzione allo sviluppo del traffico d'affari. Nel corso dei prossimi mesi verrà contestualmente incrementata la flotta degli Embraer Erj 145 (di cui 8 già in servizio) con l'ingresso di 6 nuove macchine (3 entro fine 2002 e 3 nel corso del 2003) che avranno una configurazione di 48 posti e che verranno equipaggiati con motori jet Rolls-Royce. Queste macchine opereranno, integrando e accrescendo i servizi aerei già oggi operativi, sulle città più piccole dell'Unione Europea e verso alcune destinazioni dell'Europa dell'Est (in particolare Belgrado e Varsavia). A partire dalla prossima estate ed entro il 2003, la flotta Alitalia crescerà ulteriormente con l'ingresso di 6 Embraer Erj 170, una nuova tipologia di aeromobile di cui Alitalia - insieme ad un altro Vettore - è la prima Compagnia a dotarsi. Erj 170 è un aereo dalle soluzioni tecnologiche particolarmente avanzate che offre maggior comfort, con standard equiparabili agli aerei narrow-body di medio raggio. Questi aerei, con configurazione a 72 posti ed equipaggiati con motori jet General Electric, serviranno a rafforzare le frequenze già in servizio da Linate, da Malpensa e da Roma Fiumicino verso le principali destinazioni europee. La flotta regionale Alitalia si completerà inoltre con l'ingresso di 3 Atr 72-500 (che si aggiungono ai 7 già in servizio per un totale quindi di 10 aeromobili), il primo operativo nel dicembre 2002 e i restanti due nel primo trimestre del 2003. Avranno una configurazione a 66 posti, saranno equipaggiati con motori Pratt & Whitney e verranno utilizzati in servizio di fideraggio dalla provincia italiana ed europeea verso gli hub di Fiumicino e di Malpensa. Inoltre a partire dal prossimo ottobre, Alitalia inizierà a operare sui voli di lungo raggio con il Boeing B777-200 Er (con configurazione a 291 posti), la cui flotta sarà composta entro maggio 2003 da 6 aeromobili. In termini complessivi nel breve arco di 19 mesi, tra giugno 2002 e dicembre 2003, entreranno nella flotta Alitalia 31 nuovi aeromobili pari al 20% del parco macchine al servizio del traffico passeggeri. Si tratta in termini assoluti del maggior investimento mai sostenuto dalla Compagnia in un arco di tempo così breve, pari a circa 1.800 milioni di dollari, comprensivo delle parti di ricambio, dei motori di scorta, dell'attrezzatura tecnica e dell'addestramento del personale. L'ingresso in flotta dei nuovi aeromobili, tecnologicamente all'avanguardia anche dal punto di vista del risparmio energetico e della normativa ambientale, assicurerà un miglioramento complessivo dell'efficienza dell'intero network di Alitalia che si tradurrà in un atteso aumento della produttività, della redditività e soprattutto garantirà una qualità complessiva superiore per i clienti Alitalia. 

ATOS ORIGIN ACQUISISCE KPMG CONSULTING NEL REGNO UNITO E NEI PAESI BASSI 
Milano, 23 giugno 2002 - Atos Origin, uno dei principali provider europei di servizi It, ha annunciato di avere raggiunto l'accordo per l'acquisizione di Kpmg Consulting nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. La nuova societa' disporra' di 30.000 dipendenti che offriranno in oltre 30 paesi una gamma completa di servizi (consulenza aziendale, integrazione di sistemi ed outsourcing) ai propri clienti a livello europeo ed internazionale. Il risultato di tale accordo, da sottoporre all'approvazione di partner, azionisti ed organismi di controllo preposti, sara' un'azienda con un'offerta integrata di servizi di consulenza, progettazione, implementazione e gestione a vantaggio di entrambe le basi clienti. Grazie anche alla recente aggiudicazione di importanti appalti, questa acquisizione colloca Atos Origin in una posizione di vera e propria leadership nel mercato dei servizi IT. Significato e vantaggi commerciali dell'accordo Con ricavi annuali consolidati di 600 milioni di euro e 2.800 dipendenti, l'acquisizione di Kpmg Consulting nel Regno Unito (Ukc) e nei Paesi Bassi (Nlc) costituisce un'importante iniziativa strategica per Atos Origin. Grazie a questo accordo, l'azienda raggiungera' due fondamentali obiettivi. Innanzitutto, l'acquisizione arricchira' in modo significativo le capacita' consulenziali di Atos Origin, consentendole di fornire una gamma completa di servizi (consulenza, progettazione, implementazione e gestione) alla propria base clienti a livello internazionale. In secondo luogo, la societa' aumentera' notevolmente la propria presenza sul mercato del Regno Unito, arrivando a toccare i 550 milioni di Euro di ricavi all'anno. I principali vantaggi commerciali ed operativi dell'acquisizione derivano da: competenze solide e comprovate nell'ambito della consulenza; risorse potenziate per soddisfare le esigenze di importanti clienti a livello internazionale; una base complementare di clienti blue chip ; una piu' ampia quota di portafoglio sui clienti comuni; possibilita' di instaurare relazioni di altissimo livello con i clienti; competenze complementari per settori verticali; un potenziale piu' significativo per l'aggiudicazione di contratti di outsourcing ; competenze manageriali di alto livello. In virtu' di questa trasformazione, la struttura di Atos Origin risultera' bene equilibrata, grazie ad una consistente proposta di attivita' di consulenza, integrazione di sistemi, outsourcing e riconosciute capacita' specialistiche per i servizi on-line. Il 50% circa dei ricavi del gruppo e' di tipo ricorrente, grazie a contratti pluriennali; inoltre l'integrazione fra attivita' di consulenza e servizi IT e' destinata a produrre nuove opportunita', in particolare per quanto riguarda l'outsourcing. 

ISVAP:SEGNALAZIONE DELL'ISTITUTO SU UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA.
Roma, 24 giugno 2002-Sono pervenute a questo Istituto segnalazioni in merito all'emissione di polizze per la garanzia della responsabilità civile auto da parte della società "Link Assicurazioni" al riguardoviene reso noto che alla denominazione indicata non corrisponde alcuna impresa autorizzata allo svolgimento dell'attivita' assicurativa in italia. Si richiama l'attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che l'eventuale stipula di polizze recanti l'intestazione sopra indicata comporterebbe per i contraenti l'insussistenza della copertura obbligatoria r.c.auto e per gli intermediari lo svolgimento di un'attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. Questo Istituto raccomanda pertanto di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell'attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti ed informazioni potranno essere richiesti direttamente all'Isvap - via del Quirinale, 21, 00187 Roma - tel. 06421331, oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito Internet www.isvap.it 

RAS: ALLA FINE DI MAGGIO CONFERMATI I TREND DI CRESCITA DEL PRIMO TRIMESTRE 
Milano, 24 giugno 2002 - L'andamento delle attività di Ras nei primi cinque mesi del 2002 conferma i trend già evidenziati nei risultati del primo trimestre dell'anno in corso (comunicati al mercato il 29 aprile). La nuova produzione Vita dei canali agenti e promotori finanziari alla fine del maggio 2002 è stata pari a 175 milioni di euro, con un progresso dell'82% rispetto ai 96 milioni dello stesso periodo del 2001. A questo risultato contribuiscono premi ricorrenti per 47 milioni di euro (in crescita del 47% rispetto ai 32 milioni di euro di fine maggio 2001) e premi unici per 128 milioni di euro (+100% rispetto ai 64 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente). Alla fine di maggio 2002 la Bancassurance ha prodotto premi per un totale di 1.675 milioni di euro, in crescita del 28% rispetto ai 1.315 milioni del 31 maggio 2001. Nel risparmio gestito i flussi netti di raccolta al 31 maggio 2002 erano pari a 389 milioni di euro (225 nell'analogo periodo del 2001). Includendo anche la raccolta di risparmio amministrato, a fine maggio 2002, i flussi netti di raccolta hanno raggiunto i 573 milioni di euro (erano 299 al 31 maggio 2001). A fine maggio 2002 il patrimonio gestito e amministrato era pari a 11.423 milioni di euro (10.879 al 31 maggio 2001). 

ENRICO MAMBELLI NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA GIANFRANCO FERRÉ S.P.A. 
Milano, 24 giugno 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Gianfranco Ferré S.p.A. ha nominato il Dottor Enrico Mambelli Amministratore Delegato della Società, con delega piena ad operare in ogni settore, al fine di rafforzare ulteriormente il posizionamento del marchio Ferré a livello mondiale. Nato a Ravenna nel 1960, Enrico Mambelli si è laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna. Sposato e padre di due figli, Mambelli è stato Campione d'Italia di Football Americano nel 1985 e Campione d'Europa con la Nazionale Italiana nel 1987. Dal 1986 al 1992 Mambelli è stato Direttore Marketing e Vendite di Nike Italy. Sono poi seguite le collaborazioni con Benetton Sportsystem, tra il 1993 ed il 1996, in qualità di Direttore Commerciale Mondo per l'Abbigliamento e le Calzature e con Gft, dal 1997 al 2000, come Direttore Commerciale Europa per le linee Uomo e Donna Armani, Valentino, Ungaro, Antonio Fusco e Calvin Klein. Infine, dal 2000, Mambelli ha ricoperto l'incarico di Direttore Generale di Cerruti Group. 

SAIPEM SI AGGIUDICA IMPORTANTE CONTRATTO "CHIAVI IN MANO" NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI MARE 
San Donato Milanese, 24 giugno 2002 - Saipem, Società dell'Eni, ha acquisito il contratto "chiavi in mano" per la costruzione e l'installazione della piattaforma di produzione al largo delle coste occidentali della Libia per la produzione del gas che sarà importato in Italia attraverso il nuovo gasdotto mediterraneo. Il contratto ha un valore totale di circa 620 milioni di euro (di cui 420 in quota Saipem) ed è stato assegnato, a seguito di una gara internazionale, al Consorzio costituito da Saipem SpA (leader) e Hyundai HeavyIndustries. Il contratto comprende il project management, l'ingegneria, l'approvvigionamento, la costruzione, il trasporto, l'installazione, la messa in operatività e l'assistenza nella gestione operativa della piattaforma per sei mesi. L'intero progetto si concluderà nel Luglio 2005 (compreso il periodo di gestione operativa). Saipem realizzerà tutte le attività del progetto con l'esclusione dell'approvvigionamento dei materiali strutturali e della costruzione del deck che saranno eseguiti da Hyundai. La piattaforma sarà installata nel primo semestre 2004 in 190 metri di profondità d'acqua dal mezzo navale Saipem 7000, lo stesso che ha appena finito di posare il gasdotto Blue Stream nel Mar Nero. 

CALO DEGLI INVESTIMENTI IN EUROPA: ERNST & YOUNG ANALIZZA I PROGETTI AZIENDALI NEL 2001 IN ITALIA ARRIVA SOLO IL 2,6% DEGLI INVESTIMENTI 
Milano, 24 giugno 2002 - Rallentano gli investimenti nel Vecchio Continente: nel 2001, infatti, i nuovi progetti hanno subito una flessione del 12% rispetto al 2000. Lo rivelano i dati dell'European Investment Monitor 2002, uno studio pubblicato in questi giorni da Ernst & Young, leader internazionale nei servizi professionali. La Società, con sedi in oltre 130 paesi, promuove dal 1987 il Premio L'Imprenditore dell'Anno e può quindi godere di un punto privilegiato di osservazione sull'imprenditoria a livello mondiale. Complessivamente, nel 2001 i nuovi progetti diretti di investimento in Europa sono stati 1.974, contro i 2.243 del 2000, con una conseguente diminuzione del 9% sui posti di lavoro creati rispetto al 2000. I picchi negativi a livello di percentuale, soprattutto in Gran Bretagna, Francia, Irlanda, Svizzera e Olanda. Migliori, invece, le performance di Svezia, Finlandia e dell'Europa Centrale e dell'Est. In questo contesto caratterizzato dalla cautela si inserisce anche l'Italia, dove nel 2001 si è registrata una flessione degli investimenti pari al 13,3%. Nel dettaglio, le iniziative realizzate nel nostro Paese sono state maggiori, in termini percentuali, al nord (75%). Seguono Centro (23,1%) e Sud (1,9%). A livello settoriale è l'informatica - e in particolare il software - a catalizzare gli investimenti in Italia, con una crescita del 5% circa rispetto al 2000. Seguono i servizi (tuttavia con un calo del 6,5% sui valori dell'anno precedente). Spiccano, ancora, gli investimenti nei settori trasporti (+ 7,7%, valore assoluto) e farmaceutico (+ 5,8%, valore assoluto). Le aree di attività in cui le aziende straniere hanno investito nel nostro Paese sono soprattutto le vendite e il marketing (51,9%), seguite a distanza dal manufacturing (21,2%). Al terzo posto le attività di ricerca e sviluppo (13,5%). Lo studio di Ernst & Young evidenzia, inoltre, che investimenti effettuati sul nostro territorio provengono per il 40,4% del loro valore dagli Stati Uniti. Anche nell'ambito dei progetti realizzati in Europa L'Italia non brilla: solo il 2% di questi investimenti proviene, infatti, dal nostro Paese. I dati che emergono dall'European Investment Monitor di Ernst & Young evidenziano come i settori considerati "trainanti" nel corso del 2000, quali telecomunicazioni, informatica, elettronica, nonché i servizi, abbiano registrato un calo in termini di progetti di investimento pari, rispettivamente, al 48%, 49%, 22% e 18%. Un capitolo a parte sono gli investimenti effettuati in Europa dagli Stati Uniti, che nel 2001 hanno registrato un decremento del 26% rispetto al 2000. A risentirne, in particolare, sembrano essere stati paesi quali la Gran Bretagna, l'Irlanda l'Olanda e la Svizzera, di norma maggiormente interessati dai progetti statunitensi. Tuttavia, non sono solo segnali negativi quelli che individuati da Ernst & Young: "Ogni anno veniamo a conoscenza di realtà e progetti locali che, tuttavia, racchiudono in sé un elevato valore imprenditoriale, tanto da risultare esportabili anche a livello internazionale", commenta Giorgio Mosci, partner Ernst & Young. "Si è appena conclusa a Montecarlo la seconda edizione internazionale del Premio L'Imprenditore dell'Anno, il World Entrepreneur of the Year, dove abbiamo avuto modo di constatare la vivacità che caratterizza anche oggi il mondo imprenditoriale, nonostante la crisi economica in atto soprattutto nel mercato americano", continua Mosci. "E' convinzione di Ernst & Young che l'eccellenza imprenditoriale rappresenti il motore dell'economia a livello mondiale. Solo riconoscendola e coltivandola si riuscirà a favorire lo sviluppo a livello globale, premessa imprescindibile anche per un miglioramento sociale e culturale". Dallo studio di Ernst & Young risulta poi che, i settori che hanno reagito meglio al 2001 sono stati a livello Europeo il farmaceutico, con una crescita del 18% nel numero dei nuovi progetti di investimento, automotive, con un incremento del 9% e dei trasporti, che hanno registrato un aumento del 21%. Contrariamente alle aspettative, secondo i dati di Ernst & Young, l'introduzione dell'Euro non sembra essere stata tra le cause portanti del calo degli investimenti in Europa: per esempio, alcuni dei paesi che hanno adottato la nuova moneta, quali Portogallo e Finlandia, hanno registrato risultati positivi - mentre non altrettanto può dirsi per Irlanda, Belgio e Olanda. In generale, l'avvento dell'Euro sembra comunque aver influito in maniera più importante sulle attività manifatturiere come, per esempio, nel settore automotive. "L'Europa", conclude Mosci, "deve assicurasi che il proprio contesto economico continui ad essere flessibile. Le infrastrutture e il cosiddetto 'skill shortage', per esempio, sono problematiche da sempre aperte, che necessitano di una soluzione nel breve termine. Un modo per ripartire, potrebbe essere per esempio, l'identificazione e l'analisi dei reali asset economici ed industriali delle singole regioni europee, al fine di modellare i progetti di investimento su queste basi". Sono aperte in Italia le iscrizioni al Premio L'Imprenditore dell'Anno. Potenziali candidati sono imprenditori e imprenditrici alla guida di aziende che abbiano registrato nell'ultimo esercizio un fatturato compreso tra i 25 e i 600 milioni di Euro. L'adesione all'iniziativa è gratuita. Il termine di presentazione delle candidature è il prossimo 12 luglio; la cerimonia di premiazione si terrà a Milano il prossimo 7 novembre. Per ulteriori informazioni e per iscrizioni è possibile consultare il sito www.eypremio.com 

LA FOTOGRAFIA DEGLI ULTIMI DIECI ANNI COME E' CAMBIATO IL COMMERCIO IN ITALIA 
Roma, 24 giugno 2002 - Diminuiscono i negozi di vicinato, aumentano le medie superfici, cresce l'occupazione, si affacciano sul mercato nuove formule distributive, più concorrenza tra imprese, rischio di colonizzazione da parte delle grandi multinazionali della distribuzione: questi alcuni degli elementi più significativi contenuti nel rapporto sulla distribuzione in Italia degli ultimi dieci anni (1991-2001) elaborato dal Centro Studi Confcommercio e consultabile, in versione integrale, sul giornale on line www.confcommercio.it  La fotografia in sintesi - sono diminuite le unità locali del settore di circa 44mila esercizi (-3,2%) su tutto il territorio nazionale ; sono aumentati di oltre 29mila unità gli addetti al settore (+0,9%) ma, tra di essi, sono cresciuti i lavoratori dipendenti mentre sono diminuiti notevolmente i lavoratori indipendenti ; un significativo ridimensionamento strutturale, soprattutto nel settore alimentare, per gli esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa (tab. 3); i supermercati sono passati da 3.696 unità nel 1992 a 6.413 nel 2000 e gli ipermercati da 182 unità a 349; i discount introdotti in Italia nel 1992 oggi sono 2.600 (tab. 4); si è accentuata la diversificazione delle formule distributive in tutti i comparti come dimostra la nascita e la diffusione negli anni novanta degli hard discount, dei centri specializzati non alimentari, dei centri all'ingrosso non alimentari, dei centri commerciali, dei factory outlet (centri commerciali che vendono prodotti di marca a prezzi molto scontati); è aumentato il livello di concorrenza tra le imprese commerciali - siano esse piccole, medie o grandi - in funzione dei servizi offerti, della localizzazione, delle caratteristiche dell'assortimento (alta media bassa), del mix qualità/prezzo. Il trend di sviluppo del settore che era stato contraddistinto ormai da alcuni anni da una fuoriuscita dal mercato di numerose imprese, soprattutto di piccole dimensioni, dimostra negli ultimi anni un'inversione di tendenza e un innalzamento dei requisiti professionali necessari per operare sul mercato. Negli ultimi anni si è registrata una crescita significativa dei centri commerciali al dettaglio, in particolare nelle regioni del Nord (tab. 5). In questo periodo si sono registrate circa 180mila iscrizioni nel registro delle imprese e oltre 158mila cancellazioni, sottintendendo la forte dinamicità del mercato e la capacità di attrarre nuovi investimenti e nuova imprenditoria, soprattutto nel settore non alimentare. Da un punto di vista territoriale permane sostanzialmente un dualismo tra sistemi distributivi del Paese: nelle regioni del Centro-Nord, dove la ristrutturazione del settore è stata intensa; i sistemi operanti nelle regioni del Mezzogiorno, invece, sono caratterizzati da una diffusa presenza di esercizi e da una dinamica imprenditoriale molto positiva (il tasso di crescita nel 2001 è stato pari a 2,6 contro un tasso di crescita pari a 0 nel Nord) che vede protagonista soprattutto la piccola impresa. Gli andamenti strutturali del commercio evidenziano in sintesi un settore in piena trasformazione con diversi problemi insoluti da affrontare: se da un lato la piccola impresa denuncia soprattutto una pesante sottocapitalizzazione, un basso livello di innovazione e scarsa diffusione di forme associative, dall'altro le imprese a dimensione regionale e nazionale difficilmente riescono ad operare su scala europea. La rete degli esercizi al dettaglio in sede fissa nel 2001 - Alla fine del 2001 la rete commerciale era costituita da 619.518 esercizi, se a questo aggregato si aggiungono anche i distributori di carburante, le farmacie, le rivendite di tabacco e altri generi di monopolio il numero degli esercizi sale a 725.444 unità. 
Tab. 2 - La rete distributiva al dettaglio in sede fissa per settore merceologico (anno 2001) 

Settori

N.

%

Altri esercizi non alimentari

185.318

29,9

Abbigliamento e calzature

158.056

25,5

Alimentari e bevande

115.507

18,6

Esercizi non specializzati alimentari

77.289

12,5

Mobili e casalinghi

46.625

7,5

Elettrodomestici

23.835

3,8

Non specializzati non alimentari

6.773

1,1

Non classificato

6.115

1,0

Totale Italia

619.518

100

 
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio


Dal punto di vista merceologico il peso dell'alimentare supera nel complesso di poco il 30%, ripartendosi per il 18,6% tra gli esercizi specializzati e per il 12,5% tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare che comprendono tipologie quali le superette, discount, supermercati, ipermercati. Nel non alimentare un settore molto consistente è rappresentato dalla voce abbigliamento e calzature con una quota pari al 25,5% del totale, mentre la voce "altri esercizi non alimentari" pesa per il 30% sul totale comprendendo settori diversificati tra i quali articoli medicali e ortopedici, cosmetici e profumeria, ferramenta, giardinaggio, articoli di seconda mano. L'Evoluzione degli esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa. Il ridimensionamento dal punto di vista strutturale è stato significativo: rispetto al 1991, lo stock degli esercizi in sede fissa (esclusi i distributori di carburante) risulta diminuito di circa 60mila unità (-7,8%), sintesi di un calo generalizzato di diversi comparti merceologici soprattutto nel settore alimentare (tab. 3). Sono stati proprio gli esercizi specializzati alimentari, ovvero i piccoli punti vendita a conduzione familiare, unilocalizzati, con un raggio d'azione a livello di vicinato, a registrare nel complesso la variazione negativa più consistente (-23,8%) che ha raggiunto valori più elevati per quanto riguarda la voce "altro commercio al dettaglio alimentare" (-33,6%), il commercio di bevande (-31,2%), i negozi di frutta e verdura e le macellerie (rispettivamente -26% e -25%); in controtendenza gli esercizi che vendono pesce e crostacei che presentano una dinamica positiva (+8,1%). 
Tab. 3 - Evoluzione degli esercizi del commercio al dettaglio in sede fissa (var. %)

 

2001/1991

Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati

-8,4

 - Con prevalenza di prodotti alimentari

-13,1

 - Con prevalenza di prodotti non alimentari

139,6

Commercio al dettaglio di prodotti alimentari in esercizi specializzati

-23,8

 - Commercio al dettaglio di frutta e verdura

-26,0

 - Commercio al dettaglio di carne e prodotti a base di carne

-25,0

 - Commercio al dettaglio di pesci, crostacei e molluschi

8,1

 - Commercio al dettaglio di pane, pasticceria e dolciumi

-23,2

 - Commercio al dettaglio di bevande (vini, oli, birra ed altre bevande)

-31,2

- Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco e altri generi di monopolio

-12,2

 - Altro commercio al dettaglio di prodotti alimentari

-33,6

Commercio al dettaglio di prodotti farmaceutici, articoli di profumeria

10,5

 - Farmacie

4,4

 - Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici

9,6

 - Commercio al dettaglio di cosmetici e articoli di profumeria

15,6

Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati

-2,2

 - Commercio al dettaglio di tessili

-6,6

 - Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento

-4,5

 - Commercio al dettaglio di calzature e articoli in cuoio

-17,1

 - Commercio al dettaglio di mobili e articoli di illuminazione

-0,7

 - Commercio al dettaglio di elettrodomestici, apparecchi radio e televisori

-7,0

 - Commercio al dettaglio ferramenta, colori e vernici, vetro

-12,0

 - Commercio al dettaglio di libri, giornali, riviste e articoli di cartoleria

7,0

 - Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati

5,4

Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano

-36,0

TOTALE

-7,8

Fonte: elaborazione Centro Studi Confcommercio 

Più attenuato il calo degli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare (-13,1%), ma bisogna tener conto che il comparto è costituito da diverse tipologie di vendita alcune delle quali (supermercati, iper) hanno registrato un'espansione maggiore rispetto ad altre (minimercati, negozi di prodotti surgelati). Nel comparto non alimentare si distinguono settori molto più dinamici di altri. Nel primo gruppo ci sono gli esercizi non specializzati (+140%), categoria che comprende punti vendita di medio/grande dimensione tra cui i grandi magazzini, ma anche i negozi di articoli medicali e ortopedici (+9,6%), i negozi di cosmesi e profumeria (15,6%), i punti vendita di libri, giornali e cartoleria (+7%); nel secondo gruppo va sottolineato il ridimensionamento degli esercizi di calzature (-17,1%), di ferramenta (-12%), i negozi di elettrodomestici (-7%), i negozi di tessili (-6,6%) e dell'abbigliamento (-4,5%). Le tendenze della distribuzione moderna. L'andamento degli insediamenti della grande distribuzione evidenzia al 1° gennaio 2001 una continua crescita in termini di punti vendita, superficie e addetti. In particolare, a fine 2000 si è registrato un incremento rispetto all'anno precedente del 3,3% del numero dei supermercati (passati da 6.206 unità a 6.413), del 14,8% del numero degli ipermercati (da 304 a 349 unità) e dell'8,9% dei grandi magazzini (da 984 a 1072 unità). Complessivamente (tab. 4), tra il 1992 e il 2000, il numero totale di strutture della Gdo è aumentato di 3.118 unità passando da 4.716 a 7.834 (+66,1%). La crescita numerica ha comportato conseguentemente la crescita della superficie complessiva di vendita con valori molto accentuati nel canale iper dove si è passati da 1.794.262 a 2.066.318 mq. (+15,2% rispetto all'anno precedente), mentre incrementi più modesti si sono riscontrati nel settore dei grandi magazzini (+6,9%) e nel canale supermercati la cui superficie totale di vendita è passata da 5.329.557 a 5.439.695 mq. (+2,1%). 
Tab. 4 - Sviluppo della grande distribuzione al dettaglio (2000/1992) 

Supermercati

Grandi Magazzini

Ipermercati

Numero di esercizi

1992

2000

Var. ass.

Var. %

1992

2000

Var. ass.

Var. %

1992

2000

Var. ass.

Var. %

Nord-Ovest

915

1.687

772

84,4

225

275

50

22,2

78

153

75

96,2

Nord-Est

1.135

1.736

601

53,0

146

178

32

21,9

23

68

45

195,7

Centro

721

1.300

579

80,3

195

305

110

56,4

58

83

25

43,1

Sud e Isole

925

1.690

765

82,7

272

314

42

15,4

23

45

22

95,7

ITALIA

3.696

6.413

2.717

73,5

838

1.072

234

27,9

182

349

167

91,8


Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio 
In termini di superficie, il 65% dei supermercati ha una dimensione che varia tra i 400 e gli 800 mq., mentre solo l'8%, ubicato prevalentemente al Nord, ha una superficie che supera i 1.500 mq.; tra i grandi magazzini si registra una distribuzione equilibrata tra le classi di superficie con una leggera prevalenza delle classi dimensionali più elevate, in particolare il 37% rientra nella classe tra gli 800 e 1.500 mq. e il 35% in quella oltre i 1.500 mq. Quanto agli ipermercati, oltre la metà ha dimensioni piccole rientrando nella classe 2.500-5.000 mq. e solo 39, ubicati quasi tutti al Nord, superano i 10mila mq. Rispetto alla popolazione, attualmente esistono in termini di superficie di vendita complessiva della grande distribuzione circa 16.383 mq. ogni 100mila abitanti a livello nazionale, con una differenziazione tra le diverse aree del Paese. Il grafico seguente evidenzia come ad un Nord-Est con il più alto valore di dotazione di strutture di grande distribuzione (21.850 mq. ogni 100mila abitanti) si contrappongono le regioni del Sud dove la densità si avvicina ai 10mila mq. ogni 100mila abitanti, valore comunque in crescita rispetto agli anni precedenti grazie soprattutto allo sviluppo di nuovi iper. 

Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio 

I centri commerciali in italia Pur in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, l'Italia ha registrato negli ultimi anni una crescita significativa dei centri commerciali al dettaglio che, al 1° gennaio 2001, risultano essere 537 (nel 1999 erano 473). 
Tab. 5 - I centri commerciali in Italia (2001/1999) 

 

Numero

G.L.A. (mq.)*

1999

2001

var. ass.

1999

2001

var. ass.

Nord-Ovest

171

198

27

2.208.133

2.531.318

323.185

Nord-Est

150

157

7

1.768.253

1.813.876

45.623

Centro

94

109

15

1.041.983

1.199.521

157.538

Sud

58

73

15

775.997

985.339

209.342

ITALIA

473

537

64

5.794.366

6.530.054

735.688

*G.L.A.: si intende la superficie a disposizione degli operatori a titolo di proprietà o altro titolo di godimento non gratuito, per l'esercizio della propria attività di vendita o di servizio Fonte: elaborazioni Centro Studi Confcommercio Nell'insieme questi centri sviluppano una superficie destinata alle attività di vendita e di servizio (G.L.A.) pari 6,5 milioni di mq.(+13% rispetto al 1999). Il 66% dei centri commerciali è situato nel Nord, di cui il 37% nel Nord-Ovest, il 20% nelle regioni centrali e solo il 14% nel Sud; anche se il Nord registra il maggior numero di centri commerciali il loro peso sul totale nazionale è diminuito di un punto percentuale a vantaggio soprattutto delle regioni del Mezzogiorno dove ci sono state molte nuove aperture. Le dimensioni medie dei centri non sono elevate: il 22,3% (nel 1999 era il 23%) si colloca nella fascia fino a 5.000 mq., una percentuale elevata dovuta anche all'inclusione nell'indagine dei centri di dimensioni minori quali gallerie commerciali o centri di via; il 32,6% (33% nel 1999) si colloca nella fascia compresa tra 5.000 e 10.000 mq., il 28,7% (27% nel 1999) nella fascia compresa tra 10.000 e 20.000, mentre i centri di grandi dimensioni con oltre 20.000 mq. di G.L.A. superano di poco il 16%. 

AIR TRAVEL SECURITY: ALL STAKEHOLDERS TO MEET ON 24 JUNE TO ASSESS POST SEPTEMBER 11 INITIATIVES
Bruselles, on 24 june 2002, an international symposium will bring together for the first time alla major stakeholders to discuss the crucial issues in air travel security. The on-day evento will be under the patronage of Loyola de Palacio, Vice President of the European Commission in charge of Trasport and Energy who will deliver a keynote speech at the conference. The high-level meeting will offer an opportunity to take stock of the situation since September 11, and to revive the initiatives taken by all actors whether officials or industrialists. Its aim is to provide answers and sketch out solutions to air security challenges. The event is co-organised by Aea ( Association of European Airlines), Aecmba ( European Association of Aerospace Industries) Aci Europe ( Airports Council International, European Region), Eurocontrol and the European commission. The highest degree of security is the precondition to fully restore public confidence in air transport. As security measures are all interrelated, actors need to work together globally on common standards and measures. The Symposium will provide a broad forum of international scope as it involves the EU, the US and Asian countries. Speakers will include high-level representatives from the aviation sector, authorities and regulatory bodies. The speeches, presentations and discussions will: identify and analyse new, emerging and potential threats to civil aviation; propose and develop strategies to deal with the threats today and future, modular applications (for example, airport terminal, air traffic control, aircraft design, cabin, cockpit, etc.), and priorities for the actions; develop proposals for strengthening international partnership in aviation security; assess security and economic measures already in force and those foreseen by governments and international bodies.
General: For press-related information: Julien Feugier, Project Manager Marc Haese, Press and Pr Officer Eads Representation Brussels Aecma Tel: +32 2 504 7815 Tel: +32 2 775 81 33 Email: julien.feugier@eads.net  Email: marc.haese@aecma.org 

PROPOSTE PER GLI ACCERTAMENTI DELLA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI A GAS NUOVI COMPITI PER I DISTRIBUTORI DI GAS 
Milano, 24 giugno 2002 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso oggi un documento per la consultazione sulla regolazione degli accertamenti della sicurezza degli impianti di utenza a gas (domestici, centralizzati, di imprese commerciali e artigianali) a valle del contatore. Le proposte dell'Autorità, come previsto dal decreto legislativo di liberalizzazione del mercato del gas, regolamentano le modalità di effettuazione degli accertamenti di sicurezza da parte dei distributori nel rispetto della concorrenza e la copertura dei relativi costi. Il termine per l'invio di osservazioni e proposte da parte di tutti i soggetti interessati è stato fissato al 15 settembre 2002. Il documento per la consultazione è disponibile sul sito internet www.autorita.energia.it. Gli accertamenti riguarderanno tutti gli impianti a gas e saranno svolti dal distributore locale mediante personale tecnico dipendente o esterno; saranno realizzati con modalità differenti per gli impianti nuovi, modificati o già in esercizio. Gli accertamenti saranno di norma svolti attraverso il controllo delle dichiarazioni, previste per legge, che le ditte o i soggetti abilitati all'installazione degli impianti sono tenuti a redigere. Qualora la documentazione presentata dal cliente finale su richiesta del distributore risulti assente o incompleta o incongruente, il distributore provvederà, con adeguato preavviso, ad effettuare un accertamento con sopralluogo sull'impianto. In tal caso, il costo dell'accertamento sarà a carico del cliente finale, che sarà così stimolato ad utilizzare ditte abilitate in grado di fornire in modo completo le dichiarazioni che la legge prevede. In ogni caso il distributore, al fine di verificare la veridicità della documentazione fornita, effettuerà anche accertamenti a campione con verifica diretta dell'impianto. Le proposte dell'Autorità introducono per il distributore obblighi di registrazione e di comunicazione in modo da lasciare traccia degli accertamenti eseguiti e nel contempo informare l'ente locale territorialmente competente per evitare inutili duplicazioni di azioni di sorveglianza che provocano disagi e costi aggiuntivi ai clienti finali. L'attuazione del regolamento proposto dall'Autorità comporterà ogni anno la verifica del rispetto delle leggi vigenti in tema di sicurezza per circa 2 milioni di impianti, pari a oltre il 10% di tutti gli impianti a gas. Il costo degli accertamenti, che costituiscono per i distributori compiti non previsti in passato, verrà recuperato in tariffa mediante la definizione di costi unitari efficienti. Nell'ipotesi dell'Autorità l'incidenza media in bolletta per il cliente finale sarà pari a circa 4 euro all'anno, gravando così per circa lo 0,7% sulla tariffa media. Al fine di valorizzare il ruolo degli installatori abilitati, il documento propone una nuova procedura di attivazione della fornitura di gas che, consentendo lo svolgimento delle prove di funzionamento degli impianti, permette agli installatori di redigere la dichiarazione di conformità alle leggi vigenti. 

LAVORO: VENTURI, SEGUIRE STRADA IMBOCCATA MA EVITARE APPESANTIMENTI PER PMI 
Roma, 24 giugno 2002 - "Finalmente è stata imboccata la strada che può portare alla realizzazione di un accordo in grado di superare la situazione di stallo creatasi.". E' quanto afferma il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, all'indomani dell'incontro tra Governo e parti sociali a Palazzo Chigi. "L'impianto dell'ipotesi di accordo è condivisibile - sottolinea Venturi - anche se ci sono ancora diversi punti da verificare. In particolare, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, occorre evitare che la riforma venga realizzata sulle spalle delle piccole e medie imprese. Per avere chiarimenti su questo ed altri temi chiederemo, insieme alle altre organizzazioni del commercio e dell'artigianato, un incontro al Governo per la prossima settimana. Resta comunque la nostra volontà - conclude il presidente della Confesercenti - di portare avanti il cammino avviato, lasciando una porta aperta alla Cgil nella speranza di un rientro al tavolo della trattativa, certamente impoverita dall'assenza del principale sindacato italiano." 

GIUGNO 2002: I PRIMI 100 ANNI DI 3M. 50.000 IDEE INNOVATIVE PER UN SECOLO DI ATTIVITA'. 
Milano, 24 giugno 2002. Giugno 2002 è un mese importante per 3M, che raggiunge un importante traguardo della sua storia: 100 anni di attività e di presenza ininterrotta sul mercato mondiale. E' stato un secolo caratterizzato da una molteplicità di brevetti e di prodotti "rivoluzionari" che portano il nome 3M. Un secolo di attività in cui 3M ha sviluppato continuamente prodotti e servizi innovativi e affidabili, soluzioni funzionali e creative che contribuiscono ogni giorno al successo di chi le utilizza. 3M, infatti, è un gruppo internazionale che riserva per missione aziendale il 7% del fatturato agli investimenti in ricerca, che ha come obiettivo realizzare il 35% del giro d'affari globale attraverso la vendita di prodotti introdotti sul mercato negli ultimi quattro anni, che incoraggia tecnici e ricercatori a destinare il 15% del proprio tempo lavoro allo sviluppo di nuovi progetti. Il primo prodotto a marchio 3M è del 1902: una confezione di carta abrasiva da 20 fogli. Da allora 3M ha sempre seguito una strategia basata in prevalenza sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico con una forte propensione all'innovazione. Oggi il mondo 3M è un mondo complesso e vasto: i suoi prodotti sono destinati a settori molto diversificati tra di loro. 3M produce infatti circa 50.000 prodotti e si trova spesso a monte di quanto il consumatore finale riesce a vedere. I prodotti a marchio 3M più conosciuti dal grande pubblico sono senz'altro il nastro adesivo Scotch (1930) ed i foglietti adesivi Post-it Note (1980), ma la serie delle sue innovazioni spazia in ogni campo, da quello della segnaletica e sicurezza stradale a quello dei prodotti per l'ufficio, dall'assistenza sanitaria alle telecomunicazioni. La storia dei prodotti 3M è tanto ricca da renderne problematica una sintesi. Le invenzioni di 3M hanno risolto numerosi problemi della vita di ogni giorno nei più svariati settori e hanno contribuito al successo di numerose iniziative. L'astronauta Neil Armstrong mise piede sulla luna indossando stivali spaziali le cui suole erano state realizzate in materiale sintetico prodotto da 3M. Michael Johnson vinse la medaglia d'oro nei 400 metri sprint alle Olimpiadi del 2000 indossando scarpe realizzate con tessuto retroriflettente Scotchlite in oro 4 carati messo a punto da 3M. Questi sono solo alcuni esempi, ma la lista potrebbe continuare. 3M nasce nel 1902 a St Paul, nello stato americano del Minnesota, con l'obiettivo di sfruttare una miniera di corindone per produrre carta vetrata. Da qui il nome dell'azienda: Minnesota Mining and Manifacturing Company (3M). Più tardi gli obiettivi cambiano e, a cavallo della prima guerra mondiale, 3M produce panni abrasivi per automobili. Nel 1925 arriva la scoperta più importante: il nastro Scotch, pensato per risolvere i problemi della verniciatura delle automobili in due tonalità. Da quel momento, la storia di 3M, è un succedersi di invenzioni e di prodotti di successo. Poche aziende possono vantare una longevità e una costante capacità innovativa come 3M. L'aver scelto, fin dall'inizio, di puntare sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico, sulla creatività e la competenza dei propri tecnici, è il segreto del successo di 3M e della sua "eterna" giovinezza, che da cento anni le permette di affrontare con fiducia le sfide di ogni giorno con nuove innovazioni. Prima della seconda guerra mondiale si affermano i nuovi materiali retroriflettenti Scotchlite, col prototipo delle prime strisce stradali rifrangenti di notte, grazie all'invenzione di un composto a base di gocce di vetro. Negli anni della guerra la ricerca viene ulteriormente diversificata: nascono l'isolante termico Thinsulate, applicato ai capi sportivi per la protezione dal freddo e la fibra sintetica Scotch Brite, che darà origine ad una intera linea di prodotti per la pulizia della casa. Sempre in quegli anni, 3M produce i primi nastri magnetici audio, sperimentati per la prima volta dal cantante Bing Crosby. Nel dopoguerra, lo sviluppo tecnologico presenta ritmi sempre più intensi e 3M si espande in tutti i mercati mondiali: sono sue invenzioni la prima fotocopiatrice, i nastri Scotch per la videoregistrazione, un composto che permette ai tessuti di ridurre l'assorbimento di sostanze oleose ed acqua, prevenendo quindi macchie e danneggiamenti (Scotchgard), i cerotti ipoallergenici Micropore. Il settore medico/farmacologico è un campo in cui 3M è presente da sempre: ricordiamo i teli chirurgici, cioè fogli di plastica adesiva che aderiscono alla pelle fino alla ferita, riducendo il rischio di infezione (1948); il primo spray inalante monodose, studiato per gli asmatici (1956); i primi nastri adesivi speciali per i pannolini dei bambini (1985); la crema Aldara, a base di imiquimod, farmaco che modifica la risposta immunitaria, in grado di combattere il virus dei condilomi (1997). 3M è ora un'azienda specializzata in tecnologie diversificate, con un fatturato di 16 miliardi di dollari e clienti in circa 200 paesi; inoltre, è uno dei 30 titoli azionari che formano il Dow Jones Industrial Average. I dirigenti attuali di 3M ritengono che alla base della straordinaria crescita e del costante successo dell'azienda vi sia lo spirito imprenditoriale e la grande perseveranza dei suoi padri fondatori. E per il futuro? 3M continuerà a focalizzare la produzione sulla qualità e sull'affidabilità della propria tecnologia per continuare a essere simbolo di innovazione e per risolvere i problemi di ogni giorno. 

ARRIVA UN PROGETTO DI FORMAPER PER LOMBARDIA FARE IMPRESA? A MILANO E IN LOMBARDIA E' "COSA DA UOMINI" 
Milano, 24 giugno 2002 - Sorpresa: a Milano e in Lombardia le donne imprenditrici sono meno diffuse che in Italia. Al 31 marzo di quest'anno solo una impresa su cinque a Milano è guidata da una titolare donna. Poco meglio va per la Lombardia: le donne raggiungono appena il 22%. Fa meglio l'Italia, dove più di un'impresa su quattro è al femminile. Dai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab-Mim risulta che nel 2001 le donne imprenditrici nella provincia di Milano sono il 70,4% in più rispetto al 1996, arrivando a toccare le 36.665 unità. L'imprenditoria femminile cresce, ma la 'fetta rosa' delle imprese milanesi rimane ad una percentuale costante: nel 1996, infatti, la percentuale delle donne imprenditrici era di una su cinque sul totale degli imprenditori milanesi, pari a 21.515 imprenditrici. Un progetto per far crescere le donne imprenditrici. Per far crescere l'imprenditorialità femminile parte il progetto "La risorsa femminile per accompagnare la creazione d'impresa e lo sviluppo locale", presentato questa mattina in un convegno. L'evento è organizzato da Formaper, Sviluppo Italia e ISRI in partnership con Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. Obiettivo è formare con un apposito corso 60 esperti di imprenditorialità femminile nelle istituzioni in tutta la Lombardia. I corsi sono indirizzati a: dirigenti e funzionari operanti all'interno di pubbliche amministrazioni, istituzioni pubbliche e private e mondo associativo. Con una possibilità in più: 20 ore ai partecipanti di assistenza specialistica per partire con iniziative concrete. Informazioni ai tel. 02/85155768. "Formaper - ha dichiarato Renato Borghi, Presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio - è da sempre attenta al costante aumento delle donne imprenditrici. Per questo promuoviamo una nuova iniziativa per attivare nuove azioni a livello locale, per favorire la diffusione di nuove occasioni d'impresa al femminile. D'altra parte occorre far fronte al divario tra lavoratrici- le donne sono il 40% dei dipendenti totali - e lavoratrici autonome - dove le donne scendono al 28,6%-." Donne in azienda a Milano, in Lombardia e in Italia. Se le titolari milanesi e lombarde sono una su cinque e quelle italiane una su quattro, la situazione si ribalta per le socie. In questo caso quasi la metà a Milano sono donne (46%), che scendono al 41% in Lombardia e al 38% in Italia. Tra gli amministratori d'impresa la situazione è univoca in tutt'Italia: solo uno su cinque è una donna. Così come per le altre cariche aziendali: le donne rappresentano solo il 16-18%, a Milano Lombardia e Italia. Donne & impresa: alcuni dati - L'imprenditoria - Il numero delle donne in provincia di Milano imprenditrici dal 1996 al 2001 è aumentato del 70,4%, arrivando a 36.665 imprenditrici. La parte maschile ha vissuto invece un aumento percentuale di poco inferiore (68,9%) ma che in valore assoluto significa un aumento di 53.208 unità, che fanno contare nel 2001 130.416 imprenditori. Nella provincia di Milano l'imprenditoria conta 167.081 unità, e le donne ne rappresentano il 21,9%. La stessa percentuale si ritrova però anche nel 1996, quando le imprenditrici in rosa erano 21.515, rappresentando il 21,8% del totale degli imprenditori (98.723). L'aumento riscontrato in questi cinque anni non altera la composizione nel mondo dell'imprenditoria: come nel '96 anche nel 2001 1 imprenditore su 5 veste in tailleur. Più imprenditrici a Milano o in provincia? - Nella provincia milanese ci sono più imprenditrici tra le "donna di città". Il 41,5% di tutte le donne imprenditrici di Milano e provincia sono a Milano città. Seguono poi a distanza le brianzole con il 16,8% e le imprenditrici della cintura a nord di Milano. A pari merito con il 7,4% si piazzano al quarto posto le donne imprenditrici del Magentino e della zona sud. Agli ultimi posti la direttrice est e la zona dell'Altomilanese con rispettivamente il 6,6 e il 6,1%. La socia d'affari - Essere socia è una caratteristica propria di 102.402 donne milanesi. Un dato che dal '96 ad oggi è cresciuto del 26,9%, con una variazione positiva di 21.717 unità. Soci zona per zona - La sola città di Milano conta il 51,2% delle socie milanesi. In questa classifica al secondo posto si colloca la Brianza con il 17,2%, al terzo troviamo con l'11,1% la zona della cintura nord. 

Seguono poi in coda il 

Peso % donne in provincia di Milano

 

DONNE

UOMINI

TOTALE

% DONNE

MAGENTINO-ABBIATENSE

2695

10134

12829

21%

ALTO MILANESE

2232

7576

9808

23%

CINTURA NORD

5237

21525

26762

20%

BRIANZADIRETTRICE EST

6155

24553

30708

20%

SUD MILANO

2423

9205

11628

21%

DIRETTRICE EST

2702

9750

12452

22%

MILANO CITTÀ

15221

47673

62894

24%

TOTALE PROVINCIA MILANO

36665

130416

167081

21%

Elaborazione Camera di Commercio di Milano  attraverso il  Lab Mim

PREVISIONI UNIONCAMERE-INDIS SULLE TENDENZE DEI PREZZI 

Roma, 24 giugno 2002 - L'inflazione 2002 al 2.4% ma nel 2003 scenderà Roma, 20 giugno 2002 - Nei mesi di giugno e luglio, l'inflazione si attesterà attorno a un 2,2% per avere, poi, nella seconda parte dell'anno, una moderata accelerazione, realizzando una media annua del 2,4%. Più positivo il dato del 2003, secondo il quale l'inflazione scenderà al 2%. Questo, in estrema sintesi, è l'aggiornamento delle previsioni sull'inflazione contenute nel numero di giugno dal Bollettino Tendenze dei Prezzi di Unioncamere-Indis (il documento integrale è disponibile sul sito www.indisunioncamere.it ). Il rapporto evidenzia come tra marzo 2000 e marzo 2002 abbia costituito un passaggio difficile per l'inflazione italiana, così come per gli altri paesi dell'area dell'euro. A dispetto di una tendenza di fondo che avrebbe giustificato un sostanziale rispetto dei target della banca centrale, l'inflazione è rimasta pressoché stabilmente al di sopra del 2%. I fattori che, nell'ultimo biennio, hanno contribuito maggiormente all'innalzamento dei prezzi sono stati: l'impennata delle quotazioni del greggio, la Bse, le recenti gelate invernali, gli effetti del changeover. Se la situazione sui mercati ortofrutticoli è in via di normalizzazione, preoccupa invece la diffusa reattività nei listini dei servizi privati: nonostante la fase non facile attraversata dalla domanda di consumo, l'inflazione di questo comparto rimane sostenuta, nell'ordine del 4%. In prospettiva si presenta, tuttavia, l'eventualità che siano proprio i fattori che hanno maggiormente contribuito ad alzare l'inflazione negli ultimi mesi, ad agevolarne una decelerazione nel 2003. Quotazioni degli orgaggi verso la normalizzazione.Per gli ortaggi, il percorso di rientro dei prezzi appare tracciato e la situazione, anche rispetto alle tensioni connesse alle avversità climatiche, è da considerarsi ormai normalizzata. L'impatto del Changeover Tra aprile e maggio l'inflazione di fondo, misurata dall'indice, che esclude le componenti degli alimentari freschi e gli energetici, ha preso a rallentare passando dal 2.7% di gennaio al 2.4% di maggio. Una decelerazione più decisa è stata impedita, come detto, dalla marcata reattività dei listini dei servizi privati, a causa delle spinte al rialzo connesse al changeover. Tra i servizi l'anomalia è evidente, e coinvolge soprattutto i segmenti degli alberghi, i ristoranti e i pubblici esercizi. Le previsioni per il  2002. Il profilo della previsione per il 2002 mostra, dunque, un'inflazione in aumento, condizionato, nella prima parte dell'anno, da elementi accidentali e sostenuto, nella seconda, dall'avvio della ripresa economica. Per la seconda metà dell'anno, infatti, nonostante il rientro delle tensioni di fondo sui prezzi dei servizi, l'inversione di rotta dei prezzi alla produzione e il crescente contributo inflativo del comparto energetico costituiranno le componenti principali dell'aumento dell'inflazione. Dopo un punto di minimo, al 2.2% a cavallo dei mesi di giugno e luglio, seguirà, pertanto, una moderata accelerazione che porterà la media dell'anno 2002 al 2.4%. Inflazione al 2% nel 2003 Nonostante l'inversione di tendenza dei prezzi del petrolio e l'andamento del cambio dell'euro, è presto per stabilire se sia innescato uno scenario più favorevole sul versante internazionale. Se le tendenze dovessero rafforzarsi nel corso dell'estate si aprirebbe la strada ad un rientro di tutti quegli elementi di tensione che ci hanno penalizzato nel passato biennio, e si potrebbe pervenire ad uno scenario apparentemente contraddittorio: una dinamica dei prezzi che decelera mentre il ciclo viene attraversato da una fase di ripresa. Le previsioni, in questo senso, si sostanziano a partire da ipotesi di apprezzamento graduale del cambio, da un lato, e di prezzo del petrolio stabile sui 25 dollari al barile, dall'altro. Sulla base di tali previsioni è possibile prefigurare un abbassamento dell'inflazione al 2% per il dato medio del 2003. Sul fronte dei costi interni al sistema economico, questa previsione incorpora una dinamica delle retribuzioni pro-capite nel settore dell'industria che non evidenzia significativi sintomi di rallentamento, dopo il 2.7% previsto per l'anno in corso. Questo percorso è coerente con il fatto che diversi segnali, anche sul versante europeo, indicano una qualche resistenza dei rinnovi contrattuali a riportarsi in linea con l'inflazione programmata. 
Andamento (consuntivi e previsioni) dei prezzi in Italia dal 1998 al 2003

 

ANDAMENTO (CONSUNTIVI E PREVISIONI) DEI PREZZI IN ITALIA DAL 1998 AL 2003 LA COMMISSIONE ITRE ADOTTA UNA RELAZIONE SUI BIOCOMBUSTIBILI 
Bruxelles, 24 giugno 2002 - Il 19 giugno la commissione per l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia (Itre) del Parlamento europeo ha adottato una relazione che auspica interventi al fine di aumentare l'utilizzo dei biocombustibili in Europa. La relazione, a cura dell'europarlamentare spagnola María del Pilar Ayuso González, invita gli Stati membri a garantire che i biocombustibili possano rappresentare il 2 per cento del mercato dei carburanti entro la fine del 2005 ed il 5,75 per cento entro il 2010. Essa inoltre prevede che la Commissione presenti una relazione sui progressi compiuti nell'introduzione dei biocombustibili, entro la fine del 2006. I biocombustibili, ovvero quelli derivanti da colture quali il girasole e la colza, possono sostituire i combustibili tradizionali oppure essere miscelati a questi ultimi al fine di ridurre le emissioni di biossido e monossido di carbonio. La commissione auspica inoltre interventi volti a stimolare la produzione di biocombustibili nell'UE, poiché la domanda supererà presto l'offerta. Secondo gli eurodeputati, anche i consumatori, mediante le loro preferenze, possono contribuire a promuovere l'utilizzo dei biocombustibili, più rispettosi dell'ambiente. Infine la commissione auspica l'introduzione di standard qualitativi per il biodiesel, al fine di eliminare il rischio di interferenze con il funzionamento del motore ed invita gli Stati membri ad incoraggiare l'utilizzo dei biocombustibili nei trasporti pubblici. La relazione sarà messa ai voti in occasione della sessione plenaria del Parlamento europeo che si terrà in luglio a Strasburgo. 

GALÀ DELLA MODA 2002: IL ROTARACT DEVOLVE OLTRE 25MILA EURO ; PER I BAMBINI VITTIME DELLE GUERRE 
Milano, 24 giugno 2002 - Il Galà della Moda 2002 sosterrà i progetti di solidarietà di Unicef, Emergency, Camp dell'Amicizia, Polioplus Rotary Foundation e di Coopi grazie al ricavato della prestigiosa serata che, quest'anno, ha consentito di raccogliere oltre 25mila euro; per beneficenza. Raffaella Curiel, Escada, Iceberg, Missoni, Acquachiara, Atil Kutoglu, Mounira, Kutahya e Jean Baptiste Caumont. Questi i nomi internazionali della Moda che ha sfilato nella splendida cornice di Villa Erba a Como per l?edizione 2002 del prestigioso appuntamento con il Galà della Moda, organizzato dai giovani del Rotaract Zona lariano-orobica Distretto 2040. L'evento, presentato da Clarissa Burt, è stato promosso con il patrocinio di Camera nazionale della Moda e di Ideacomo rappresentati rispettivamente dal cav. Mario Boselli e da Beppe Pisani che, in occasione del Galà della Moda 2002, sono stati riconosciuti soci onorari del Rotaract. Siamo molto soddisfatti del nostro impegno - commenta Massimo Campa, rappresentante distrettuale del Comitato Galà della Moda-Rotaract ? perchè il Galà della Moda 2002 ha richiamato oltre mille persone, ci ha portato importanti attestazioni da parte di stilisti di fama internazionale e ci consentirà di sostenere con oltre 25mila euro; i progetti delle associazioni che operano in favore di bambini vittime delle guerre. Un pensiero particolare va dedicato a tutti i soci che si sono impegnati nell'organizzazione e che, come giovani sensibili sociale, sono il valore aggiunto di questo evento. Il nostro desiderio è quello di ripeterci per il 2003, legando sempre più il Galà della Moda alla solidarietà e alla realtà comasca. Roberto Cavalli, intervenuto in qualità di ospite d'onore ha ricevuto il premio Galà della Moda 2002? per l'interpretazione che ha saputo dare alla moda diventando, questa la motivazione ufficiale del premio, Light for young. Parterre d'eccezione per l'evento benefico. In prima fila la principessa Camilla von Habsburg testimonial d'eccezione di Atil Kutoglu, Denny Mendez, il principe Serge di Yugoslavia, Paola Marzotto, Stefano Salvi. Sul palco, per una performance apprezzata da tutto il pubblico in sala, Fausto Leali e, a chiudere la sfilata, la letterina di Passaparola Alessia Fabiani con uno splendido gioiello di Carlo Riva. 

GUARDIA DI FINANZA. SEQUESTRATI NUMEROSI CAPI DI ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI RECANTI MARCHI CONTRAFFATTI PER UN VALORE DI OLTRE 6 MILIONI DI EURO. DENUNCIATI 3 RESPONSABILI. 
Padova, 24 giugno 2002. - I finanzieri del Comando Provinciale Padova hanno portato a termine una vasta operazione che ha permesso di sgominare un traffico illecito di abbigliamento e accessori recanti marchi contraffatti delle più note case di moda. Le indagini hanno preso avvio a Padova, ove diversi venditori ambulanti smerciavano prodotti recanti marchi contraffatti risultati provenire dalla Campania, dove si recavano spesso per approvvigionarsi della nuova merce da vendere. E' così stata individuata, a S. Giovanni Teduccio (Napoli), un'azienda clandestina operante nel settore e completamente sconosciuta al Fisco, mediante uso di nominativi falsi cui erano intestati vari contratti di utenze (elettricità, telefoni e locazione). All'interno dell'azienda sono stati rinvenuti numerosissimi pezzi contraffatti, soprattutto borse, e sequestrati 12 macchinari per la lavorazione e 2 punzoni. Tra i vari marchi falsi rinvenuti, "Gucci", "Prada", "Fendi" e "Cavalli", "Louis Vuitton", "Tod's" e "Chanel". Sono stati, inoltre, scovati altri 2 locali adibiti a magazzino ove all'interno sono stati trovati ulteriori capi contraffatti. In totale, sono stati sequestrati 320.791 pezzi contraffatti, di cui circa 11.800 articoli finiti (in prevalenza borse), 6.235 mq di tessuti e tele stampate con griffes contraffatte e 1000 mq di carta da imballaggio griffata. Il rinvenimento di falsi certificati di garanzia in lingua giapponese dimostrano come il commercio di tale merce illegale era destinato, oltre al mercato italiano, anche al Paese del Sol Levante. Il valore delle materie prime contraffatte (stoffe ed accessori) ammonta a circa 5 milioni di euro, a cui si sommano altri 1.250.000 euro di prodotti finiti. Tre soggetti, responsabili dell'illecito traffico, sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria. 

LA COMMISSIONE PROPONE MISURE PER UNA RIFORMA DEL MONOPOLIO TEDESCO DELL'ACQUAVITE DI CEREALI (KORNBRANNTWEIN)
Bruxelles, 24 giugno 2002 - La Commissione europea ha adottato una raccomandazione che richiede alla Germania di adottare le misure ritenute opportune per una riforma della legge sul monopolio degli alcool per quanto riguarda l'acquavite a base di cereali ("Kornbranntwein"). Il regime attualmente in vigore costituisce un aiuto ai produttori tedeschi di cui non beneficiano i produttori degli altri Stati membri e che non può più essere giustificato dopo il 1989, anno in cui un regolamento comunitario ha definito l'acquavite di cereali un prodotto industriale. In una raccomandazione adottata quest'oggi, la Commissione ha richiesto alle autorità tedesche di adottare le misure ritenute opportune affinché i produttori agricoli ed i produttori industriali di acquavite di cereali non siano più autorizzati a ricevere aiuti al funzionamento da parte delle autorità tedesche. Questi produttori non dovranno inoltre essere autorizzati a ricevere aiuti, di qualsiasi natura, per compensare la loro eventuale uscita anticipata dal monopolio. Le modifiche legislative dovranno essere effettuate il più rapidamente possibile a partire dall'anno di produzione 2002/2003 ed entrare in vigore al più tardi il 1° gennaio 2004. La questione è stata sollevata, in origine, da un reclamo presentato da sei produttori industriali tedeschi di acquavite di cereali per segnalare che i loro concorrenti, i produttori agricoli, avrebbero potuto continuare a beneficiare di aiuti di Stato incompatibili con le disposizioni del trattato dell'Unione europea. Questo reclamo è stato presentato dopo l'entrata in vigore della legge tedesca del 22 dicembre 1999 denominata "Haushaltssanierungsgezetz", il cui obiettivo è la ristrutturazione del monopolio tedesco degli alcool, e a causa della quale i produttori industriali in questione si sono visti completamente esclusi a partire dal 2006. In base all'articolo 88, paragrafo 1 del trattato UE, la Commissione deve procedere con gli Stati membri all'esame " dei regimi di aiuti esistenti"; se dopo tale analisi si constata che un regime non è o non è più compatibile con le norme del trattato, il regime deve essere soppresso o modificato. L'analisi della questione ha permesso alla Commissione di constatare che gli aiuti materia del reclamo erano già stati oggetto di una notifica presentata alla Commissione nel 1976 in base alle norme applicabili ai prodotti agricoli. Tale notifica era stata presentata in seguito alla trasformazione da parte della Germania del suo monopolio di importazione dell'alcool in monopolio di commercializzazione. Il nuovo regime consisteva in particolare nell'acquisto da parte del monopolio di acquavite di cereali a prezzi notevolmente superiori a quelli di rivendita sul mercato. All'epoca la Commissione non aveva sollevato obiezioni. In realtà è stato riconosciuto, in particolare nel regolamento 1576/89, che l'acquavite di cereali non è un prodotto agricolo ai sensi del trattato, bensì un prodotto industriale. Di conseguenza, le misure in questione devono essere analizzate in base alle regole comunitarie di concorrenza. Le misure oggetto del reclamo costituiscono chiaramente aiuti non compatibili con il trattato. Le autorità tedesche sono pertanto invitate ad informare la Commissione delle misure utili adottate per modificare o abolire il regime; dispongono di un mese per far valere la propria posizione ed accettare se del caso le suddette misure. In caso contrario la Commissione sarà autorizzata a ricorrere alla procedura prevista dall'articolo 88, paragrafo 2 del trattato CE, avviando cioè una procedura formale.

 HEINEKEN JAMMIN' FESTIVAL E CIAL INSIEME PER... 
Imola, 24 giugno 200 2- Heineken Jammin' Festival e Cial insieme per uno 'sviluppo sostenibile' Realizzate due grandi opere con lattine di birra per promuovere la raccolta differenziata e il riciclo dell'alluminio Imola, giugno 2002. Il pubblico e i partecipanti dell'Heineken Jammin' Festival, che si è tenuto a Imola il 15 e il 16 giugno scorsi, all'ingresso dell'autodromo, hanno trovato ad accoglierli due grandi opere d'arte che avevano per filo conduttore l'utilizzo e la valorizzazione di lattine di birra post consumo. L'esposizione delle due opere, una lattina e una poltrona giganti, realizzate interamente con lattine di birra in alluminio, oltre a testimoniare efficacemente la capacità di questo materiale di riproporsi anche trasmettendo messaggi ed emozioni attraverso la rappresentazione nell'arte, ha l'obiettivo di promuovere presso il grande pubblico i temi della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio. L'iniziativa, in collaborazione con Heineken, è stata ideata da Cial, il Consorzio Imballaggi Alluminio, costituito nel 1997 dai produttori, fabbricanti e utilizzatori di imballaggi in alluminio, che ha per finalità il recupero e riciclo dei materiali di imballaggio post consumo nella logica della salvaguardia dell'ambiente e delle sue risorse. 

ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE: I NUOVI TITOLI EQUIPARATI ALLE LAUREE DI PRIMO LIVELLO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI UNO SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE 
Roma, 24 giugno 2002 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, uno schema di disegno di legge finalizzato a riordinare il sistema dei titoli rilasciati dalle istituzioni di Alta formazione artistica e musicale. Questi nuovi enti sono previsti dalla legge 508/99 che, in attuazione dell'articolo 33 della Costituzione, ha attribuito ad Accademie e Conservatori natura di istituzioni di alta formazione. Il testo adegua le norme della legge 508/99 alla riforma universitaria e alla nuova disciplina vigente in materia di accesso ai pubblici concorsi. In particolare: - viene stabilito il valore legale dei nuovi titoli che verranno rilasciati dalle istituzioni di alta formazione (diplomi accademici di primo livello), equiparati alle nuove lauree universitarie di primo livello; identico valore legale viene attribuito ai vecchi titoli rilasciati dalle stesse istituzioni, senza necessità di alcun corso integrativo. Questo significa che i possessori dei vecchi titoli e dei nuovi diplomi triennali rilasciati da Accademie e Conservatori potranno iscriversi ai corsi di secondo livello sia presso gli stessi istituti sia presso le università. Inoltre essi potranno accedere al pubblico impiego alle medesime condizioni previste per i possessori delle nuove lauree triennali; - viene consentito a tutti i possessori dei vecchi titoli, indipendentemente dalla data del rilascio, l'accesso all'insegnamento; - viene consentito ai diplomati non inseriti nelle graduatorie per le assunzioni di concorrere alle supplenze. Da ultimo il disegno di legge, in considerazione della specificità del sistema, prevede che i relativi corsi non possano essere attivati dalle università e rimette ad un decreto ministeriale la determinazione delle caratteristiche peculiari dell'alta formazione artistica e musicale. Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di un secondo disegno di legge concernente "Disposizioni per l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione artistica e musicale", con il quale si prevede l'utilizzazione di 10 milioni di euro da destinare alle università ed istituti universitari non statali legalmente riconosciuti per assicurare l'uniformità di trattamento sul diritto agli studi, e di un milione di euro per i primi e urgenti interventi sugli immobili che ospitano le Accademie e i Conservatori. 

OSSERVATORIO DEI PRODOTTI E SERVIZI FORESTALI. 
Milano, 24 giugno 2002 - Si è insediato a Villa Lubin - Roma, l'Osservatorio Nazionale del Mercato dei Prodotti e dei Servizi Forestali, istituito presso il Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) dal Decreto Legislativo 227/01 "Orientamento e modernizzazione del sistema forestale". Compito del nuovo organismo è l'individuazione e la promozione di azioni per lo sviluppo del mercato dei prodotti e dei servizi forestali e la formulazione di proposte e suggerimenti ai diversi livelli di Governo del sistema e a tutte le amministrazioni competenti. Un importante strumento per contribuire a far emergere una visione sistemica e integrata dei problemi del settore, sia sul versante ambientale sia su quello economico e produttivo, attraverso una politica condivisa di sviluppo, sostegno e tutela del sistema forestale. Nell'Osservatorio, che si articolerà in Gruppi di Lavoro e si riunirà almeno due volte l'anno, saranno rappresentate tutte le parti sociali, amministrazioni ed istituzioni interessate. L'attività si concentrerà su tre grandi aree tematiche: boschi, territorio e ambiente; produzione di materie e prodotti del sottobosco; settori di seconda trasformazione del legno. Particolare attenzione sarà dedicata alla salvaguardia del patrimonio boschivo che rappresenta il 30 percento del territorio nazionale; alla prevenzione degli incendi, a un'azione sistematica e ordinaria di manutenzione del territorio, nonchà al sostegno di un settore produttivo che vede il nostro Paese al primo posto come esportatore: quello della trasformazione del legno e dell'arredamento, con un fatturato complessivo medio di circa 40 milioni di euro e un'occupazione di oltre 500mila persone. "Il Cnel offrirà il massimo contributo per garantire il funzionamento dell'Osservatorio, proseguendo nel suo costante impegno che negli anni ha portato all'elaborazione di numerose ricerche e di osservazioni e proposte in materia" Il Presidente del Cnel, Pietro Larizza, ha commentato così l'insediamento dell'Osservatorio di cui assumerà la presidenza, coadiuvato dal Consigliere del Cnel Roberto Confalonieri che avrà la funzione di vicepresidente vicario e dal presidentedella Commissione Attività Produttive e Risorse Ambientali del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. 

FESTIVAL INTERNAZIONALE CINEMAMBIENTE 
Torino, 24 giugno 2002 - La 5a edizione del Festival Internazionale CinemAmbiente avrà luogo a Torino nelle sale del Cinema Massimo dal 18 al 25 ottobre 2002. Le competizioni internazionali saranno due: una per film di durata inferiore a 40 minuti e una per film di durata superiore. Tutti i film devono essere stati prodotti dopo il 1° Gennaio 2000. Le opere devono essere inviate entro il 31 luglio 2002. accompagnate dal seguente materiale: una videocassetta Vhs del film; tre foto del film e una del regista; i testi integrali dei dialoghi e del commento del film, sia nella lingua originale che tradotti in italiano o inglese o francese o spagnolo; I partecipanti saranno informati della selezione entro il 31 Agosto 2002 Infolink: www.cinemambiente.it 

ICMQ IN ASCOTECO 
Milano, 24 Giugno 2002 - Icmq S.p.A conferma ancora una volta la sua presenza nel settore costruzioni annunciando l'avvenuta nomina a Consigliere in seno ad Ascoteco del suo Direttore Generale Ing. Lorenzo Orsenigo. L'Ascoteco è l'Associazione per il controllo tecnico sulle costruzioni, che riunisce gli Organismi di certificazione, accreditati per la verifica dei progetti ai fini della loro validazione, ai sensi dell'art. 30 comma C della Legge Merloni,. La nomina è stata ratificata durante l'ultima riunione avvenuta il 14/06/2002 a Milano. 

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