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26 GIUGNO 2002

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UNO STUDIO MOSTRA CHE L'EUROPA STA COMPIENDO PROGRESSI SUL FRONTE DELL'EGOVERNMENT 

Breuxelles, 26 giugno 2002 - L'ultimo studio della Commissione europea sull'eGovernment in Europa mostra che sono stati compiuti evidenti progressi dall'ultima rilevazione dell'ottobre 2001, fra cui l'aumento dal 10 al 55 per cento della disponibilità e dell'interattività dei servizi pubblici su Internet. Nell'ambito dello studio, condotto nell'aprile 2002 nel quadro dell'iniziativa "Benchmarking eEurope" della Commissione europea, sono stati misurati 20 servizi pubblici di base nei 15 Stati membri e in Islanda, Norvegia e Svizzera. La fornitura on line dei servizi pubblici, uno dei pilastri della società dell'informazione, ha costituito una priorità dell'iniziativa comunitaria eEurope fin dal lancio del primo piano d'azione eEurope nel 2000. Nei 18 paesi presi in esame è stato analizzato un campione rappresentativo di oltre 10.000 fornitori di servizi pubblici. L'indagine ha rivelato che oltre l'80 per cento dei fornitori è presente on line, ovvero il 6,5 per cento in più rispetto ai risultati dell'inizio ottobre 2001. In seguito, è stato analizzato il grado di interattività dei servizi, ciascuno dei quali ha raggiunto uno dei quattro stadi di maturità: "informazione", "interazione unidirezionale", "interazione bidirezionale" o "transazione completa". Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato: "L'eGovernment rappresenta attualmente una priorità in Europa, anche se la mancanza di una vera e propria interattività costituisce ancora un grave limite. Eppure quest'ultima rappresenta la chiave ai servizi pubblici moderni. La messa in rete dei servizi pubblici non è sufficiente ad ottenere benefici sotto il profilo dell'efficienza. Come nel settore privato, il cambiamento nel 'front office' va di pari passo con la riorganizzazione del 'back office' e gli investimenti nel capitale umano". I risultati dello studio mostrano che il grado complessivo di disponibilità on line dei servizi pubblici nei vari paesi è pari al 55 per cento, rispetto al 45 per cento dell'ottobre 2001. Nel contempo, è possibile notare delle considerevoli differenze fra i diversi tipi di servizi pubblici. Fra i servizi analizzati, 12 si rivolgono ai cittadini e 8 alle imprese. Nel complesso, i servizi alle imprese sono più sviluppati di quelli indirizzati ai cittadini. Fra le categorie dei servizi pubblici, quelli relativi al reddito (imposte e contributi sociali) sono i più sviluppati, seguiti dai servizi di immatricolazione (automobili e nuove società) e di rimborso (previdenza sociale). I servizi relativi al rilascio di documenti e permessi (patenti di guida, passaporti ecc.) sono i meno sviluppati sul Web. Sebbene la quasi totalità dei paesi abbia compiuto notevoli progressi, sussistono ampie differenze fra i risultati medi registrati per ogni singola nazione, compresi fra il 22 e l'85 per cento. Oltre ad effettuare un'analisi comparativa dei progressi compiuti e a sostenere i progetti di e-government, la Commissione contribuisce allo scambio delle migliori prassi attraverso l'iniziativa "eEurope awards for innovation in e-government" (Premi eEurope per l'innovazione nell'e-government). L'obiettivo è quello di promuovere l'eccellenza e la creatività delle amministrazioni europee a livello nazionale e regionale nell'utilizzo delle tecnologie della società dell'informazione al fine di migliorare la qualità e l'accessibilità dei rispettivi servizi pubblici. La prima assegnazione dei premi avverrà nel quadro delle conferenza sull'e-health e l'e-government nel 2003. 

"DA COPENAGHEN A COPENAGHEN": PROGRAMMA DELLA PRESIDENZA DANESE 
Bruxelles, 26 giugno 2002 - Dal 1° luglio 2002 la Presidenza dell'Unione sarà affidata alla Danimarca, che dovrà affrontare questioni come la chiusura dei capitoli negoziali ancora aperti con 10 paesi candidati, in vista dell'ampliamento. Per questo, la Presidenza ha coniato lo slogan "da Copenaghen a Copenaghen". Tra gli aspetti spinosi da risolvere vi sono l'agricoltura, i fondi strutturali, il bilancio, la questione di Cipro e, non ultimo, il secondo referendum in Irlanda sulla ratifica del Trattato di Nizza, programmato per l'autunno, dopo il "no" espresso in occasione di un primo referendum. Oltre all'allargamento, le priorità della Presidenza danese riguarderanno lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e la responsabilità europea su scala globale. Riguardo alla sicurezza, l'Europa è chiamata ad affrontare nuovi tipi di crimine, come il terrorismo, la tratta di esseri umani e la pornografia infantile su Internet: questi problemi superano le frontiere nazionali e vanno quindi trattati con una maggiore cooperazione a livello europeo e mondiale. La Presidenza danese intende poi dare priorità allo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale: un'economia competitiva rappresenta il pre-requisito per la crescita, il benessere, la piena occupazione e lo sviluppo sostenibile. La Presidenza intende quindi realizzare il mercato unico in particolare per quanto concerne i trasporti, l'ambiente, i servizi finanziari, il pacchetto fiscale e la liberalizzazione del mercato dell'energia. Nel semestre di Presidenza danese, verrà inoltre trattato il nodo della sicurezza alimentare e inizierà la discussione sulla riforma della politica agricola comune (Pac). La Presidenza darà anche priorità alla preparazione di una nuova politica comune per la pesca (Pcp). Quanto alla responsabilità globale dell'Europa, la Presidenza dà particolare importanza agli impegni per combattere la povertà. Il vertice di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile, in programma a settembre, sarà un appuntamento chiave in tal senso. La Danimarca intende poi sviluppare le relazioni con i paesi asiatici e rafforzare quelle con la Russia, l'Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia. Il programma di lavoro della Presidenza danese sarà disponibile dal 28 giugno sul sito Internet www.eu2002.dk/main 

RELAZIONI COMMERCIALI UE-USA AMICI O NEMICI? IL COMMISSARIO EUROPEO PER IL COMMERCIO PASCAL LAMY DISCUTERÀ IN UNA CHAT SU INTERNET 
Bruxelles, 26 giugno 2002 - Il 26 giugno 2002 il Commissario europeo per il commercio Pascal Lamy discuterà in una chat su Internet dello stato attuale delle relazioni Ue-Usa. Si tratta dell'8° dibattito on-line tra il Commissario e gli utenti di Internet incentrato su questioni commerciali importanti e d'attualità quali la Conferenza ministeriale dell'Omc a Doha o il rapporto tra commercio e sviluppo. Nell'annunciare la chat su Internet il Commissario Pascal Lamy ha detto: "Invito gli utenti di Internet in tutto il mondo a partecipare alla chat e a scambiare opinioni sulle relazioni transatlantiche. Poiché l'Ue e gli Usa sono i due maggiori partner commerciali sulla scena mondiale, il nostro comportamento incide senza alcun dubbio sulle relazioni commerciali a livello globale. Partecipate al dibattito on-line del 26 giugno contribuendo con le vostre opinioni su queste questioni". Nel novembre dello scorso anno, a Doha, l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno messo da parte le loro divergenze collaborando per consentire l'avvio di un nuovo ciclo di negoziati commerciali a livello mondiale. Dopo il fallimento di Seattle nel 1999, hanno unito i loro sforzi per imprimere un nuovo slancio ai negoziati globali organizzati sotto l'egida dell'Organizzazione mondiale del commercio. Si è quindi dato inizio ai lavori dell'agenda Sviluppo di Doha. Da allora, nubi minacciose hanno continuato ad addensarsi sull'Atlantico. Recentemente sono state al centro delle cronache una serie di importanti vertenze commerciali sui meccanismi di salvaguardia dell'acciaio USA e su una nuova legge in materia di agricoltura adottata dal governo statunitense - benché tali dispute riguardino una minima parte degli scambi bilaterali tra i due partner, che rappresentano un valore di oltre 1 miliardo di € al giorno. Si tratta soltanto di una tempesta in un bicchier d'acqua o la battaglia tra le due potenze rischia di farci perdere l'opportunità offerta da un ciclo di negoziati commerciali globali finalizzato a un migliore funzionamento degli scambi per tutte le parti interessate? L'Unione europea e gli Stati Uniti dispongono ancora di un solido terreno d'intesa, o l'unilateralismo rappresenta un ostacolo per il futuro del sistema commerciale multilaterale? Esprimete le vostre opinioni su queste e altre questioni connesse agli scambi. Partecipate a una chat con il Commissario europeo per il commercio Pascal Lamy il prossimo mercoledì 26 giugno (dalle 18:00 alle 20:00, ora dell'Europa centrale). Per noi è importante conoscere il vostro parere su questi problemi. Domande da inviare in anticipo Le domande potranno essere formulate nelle 11 lingue e inviate in anticipo all'indirizzo: Chat-Lamy@cec.eu.int  Le domande dovranno essere quanto più brevi possibile, sino a un massimo di 256 battute. Informazioni di carattere tecnico : Lingue - Nel corso della chat le domande potranno essere formulate nelle 11 lingue dell'Unione europea. Sul canale in inglese sarà possibile seguire l'intero dibattito in tutte le lingue, mentre sugli altri canali sarà possibile seguire domande e risposte unicamente nella lingua del canale stesso. Partecipare alla chat - Potete partecipare alla chat in due modi: * utilizzando il client Irc sul vostro computer, che vi consente di partecipare in maniera completamente interattiva; o * collegandovi direttamente ad un chat server attraverso l'interfaccia web sul vostro browser con modalità interattive ridotte. 1) Utilizzare il client rc Potete scaricare, installare e configurare un client Irc sul vostro computer. Sono disponibili vari programmi shareware. Consigliamo mIrc (Pc) o Ircle (Mac). Per ulteriori informazioni sulla configurazione, si prega di seguire la procedura da noi suggerita. Si consiglia di scaricare e di provare il software prima di iniziare. L'indirizzo per accedere alla chat è: chat.europa.eu.int 2) Collegarsi direttamente alla chat room Se preferite collegarvi direttamente dal vostro browser, potete andare all'indirizzo: http://chat.europa.eu.int/chatapplet/chat_en.html  dove troverete istruzioni complete. Ulteriori informazioni pratiche sulle modalità per partecipare alla chat sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/chat/lamy8/index_en.htm 

SCUDO FISCALE: AD OGGI RIENTRATI OLTRE 52 MILIARDI DI EURO 
Roma, 25 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i dati parziali e provvisori relativi alle entrate fiscali generate dallo scudo fiscale. I dati, aggiornati agli incassi accertati fino ad oggi, registrano un volume di entrate pari a 1.310,27 milioni di euro. In base a questa cifra, parziale e provvisoria, i capitali rimpatriati e/o regolarizzati ammontano a 52.410,66 milioni di euro, pari a 101.480 miliardi di vecchie lire (il dato non comprende i capitali emersi attraverso la sottoscrizione di titoli). Si tratta di un ammontare corrispondente ad oltre il 4% del Prodotto interno lordo italiano.

SCUDO FISCALE: PER TREMONTI IL DATO È UN SUCCESSO DEL GOVERNO
Roma, 26 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rende noto il seguente commento del Ministro, Giulio Tremonti, sui dati diffusi ieri e relativi allo scudo fiscale: "Il dato sul rientro dei capitali, per la sua dimensione che integra le stime più positive, è un forte segnale di fiducia nell'economia italiana. Esso, ancorché parziale, costituirà certamente un ulteriore supporto alla crescita economica del Paese. E' un successo del Governo, è un ritorno alla legalità". 

ASSICURAZIONI: GEYSER3: LA SOCIETÀ REALIZZA IL NUOVO PORTALE DEL CONCORDATO CAUZIONE CREDITO 
Milano, 26 giugno 2002 - Geyser3 - uno dei principali gruppi italiani operanti nell'industria del software e dell'information & Communication Technology - annuncia la realizzazione del nuovo portale Internet del Concordato Cauzione Credito (in breve, Concordato). Il portale si articolerà in due parti principali. La prima parte sarà riservata alle Compagnie aderenti al Concordato, mentre la seconda conterrà informazioni di interesse generale liberamente accessibili al pubblico (quali l'elenco delle compagnie partecipanti, notizie sul mercato italiano cauzioni, prodotti cauzioni e altro). In particolare la parte riservata del portale prevederà la pubblicazione di documenti di varia natura (quali note informative, verbali e report), funzioni di ricerca, forum tematici e la possibilità di accedere ad una banca dati contenente dati relativi ad affidamenti ed esposizioni su oltre 500.000 ditte contraenti. La soluzione applicativa realizzata da Geyser3 per il nuovo portale, che sarà fruibile dagli utenti tramite browser Internet, si basa su tecnologia Java secondo specifiche J2ee. Java, infatti, consente di sviluppare soluzioni indipendenti dal sistema operativo e dal WebServer utilizzato, oltre a garantire facilità di manutenzione ed elevati livelli di scalabilità. La soluzione si caratterizza, inoltre, per l'utilizzo di un proprio framework J2ee e dalla integrazione con prodotti avanzati a tutela della sicurezza. Attualmente il sistema è ospitato presso Swiss Re Italia ed è già predisposto per essere eventualmente trasferito presso altre compagnie o società terze che utilizzano tecnologie diverse. "Siamo lieti - ha dichiarato Leonardo Rossiello, Direttore Generale di Geyser3 - di poter mettere la nostra capacità progettuale e le nostre risorse, altamente specializzate e qualificate, al servizio di un'iniziativa che andrà a vantaggio dell'intero settore assicurativo nazionale". 

AUTORIZZATO IL PRIMO HEDGE FUND DI DIRITTO ITALIANO 
Torino, 26 giugno 2002 - Con l'autorizzazione da parte di Banca d'Italia, ottenuta il 21 giugno 2002, nasce il primo fondo hedge di diritto italiano, come disciplinato dal decreto del '99 che per la prima volta ha introdotto i "fondi speculativi" nel nostro paese. La normativa italiana relativa a questi strumenti prevede lo stesso trattamento fiscale riservato a qualsiasi fondo comune (ritenuta del 12,5%), una quota minima di ingresso di 1 milione di Euro, un numero massimo di 100 investitori per fondo e il divieto di sollecitazione del pubblico risparmio. Il gruppo Kairos conferma la propria vocazione di leader nel settore degli strumenti alternativi - sono targati Kairos anche i primi fondi di fondi hedge autorizzati nell'aprile del 2001. Per il Kairos Partners Hedge Fund il Prime broker è Goldman Sachs mentre Banca Intesa agirà in veste di banca depositaria. Il Kairos Partners Hedge Fund, che sarà operativo dal mese di luglio e adotterà una strategia long/short equity, sarà gestito da Alberto Conca, coadiuvato dal senior analyst Alberto Altieri, entrato recentemente a far parte del Gruppo. Conca, 35enne, laureato in economia e commercio all'Università di Pavia, con esperienze presso la Borsa di Milano, l'Ara Portfolio Management Company in Connecticut ed in Ras, è arrivato in Kairos da Gestielle, dove ricopriva il ruolo di responsabile dei fondi azionari. Altieri, 31 anni, laureato anch'egli in economia e commercio all'Università di Pavia, proviene da Gestielle dove ha lavorato nel triennio 1999-2002, inizialmente come assistente dello stesso Conca, poi come gestore del fondo Pharmatec. 

FONDI.IT E' SUPPORTER WEBSITE DELLE CONFERENZE INTERNAZIONALI: FUNDS OF FUNDS AND MULTI-MANAGER FUNDS E BRINGING HEDGE FUNDS TO RETAIL AND MASS AFFLUENT INVESTORS IN EUROPE 
Torino, 26 giugno 2002 - Le conferenze sono organizzate da Ibc Global Conferences, appartenente al gruppo "The Informa Group Plc" quotato al London Stock Exchange sotto la sezione "Media" e operante in diversi 14 paesi a livello mondiale. Grazie agli accordi stretti con Ibc Global Conferences Fondi.it è in grado di offrire uno sconto del 10% sul costo di partecipazione alla conferenza sponsorizzata da fondi.it .
Funds of Funds and Multi-Manager Funds - sponsored by fondi.it 28 June 2002 * London Il programma e' reperibile all'indirizzo: http://www.ibc-financial.com/bi1189  Bringing Hedge Funds to Retail and Mass Affluent Investors in Europe - sponsored by fondi.it Simpsons In The Strand, London, 11th & 12th July 2002 First 5 Ifass to register receive a Free Place, 50% discount for subsequent Ifas http://www.ibc-financial.com/bi1190/?src=fondi

INTESABCI: RAFFORZATO IL MANAGEMENT E SEMPLIFICATA LA STRUTTURA 
Milano, 25 giugno 2002.
Il Consiglio di amministrazione di Intesabci, presieduto da Giovanni Bazoli, ha approvato la nuova struttura della capogruppo e la squadra di nuovi manager che affiancherà l'amministratore delegato e Ceo Corrado Passera nelle principali funzioni centrali e di coordinamento del Gruppo. Il modello organizzativo di IntesaBci viene confermato nelle sue linee essenziali, ma ulteriormente semplificato: il Centro di Governo, più snello rispetto al precedente, continuerà a definire gli indirizzi strategici del Gruppo e a coordinare l'attività delle divisioni, tre delle attuali divisioni (Corporate, Rete Italia, Private) vengono raggruppate in una nuova Macro Divisione Rete che dovrà assicurare un adeguato coordinamento sia al centro che sul territorio. Vengono semplificate le strutture centrali. I responsabili operativi individuati sono i seguenti: Affari Legali: Elisabetta Lunati; Amministrazione: Ernesto Riva; Auditing interno: Bruno Dotti; Crediti: Pier Francesco Saviotti, a cui è stata conferita dal Consiglio la carica di direttore generale per l'area crediti; Finanza e Tesoreria: Vincenzo La Via; Immobili e Acquisti: Renato Dalla Riva; Partecipazioni: Paolo Grandi; Pianificazione e Controllo: Carlo Messina; Relazioni Esterne: Stefano Lucchini; Risk Management: Vittorio Conti; Risorse Umane e Organizzazione: Francesco Micheli. Le cinque direzioni (Affari Legali, Amministrazione, Partecipazioni, Pianificazione e Controllo, Risk Management), anch'esse dipendenti dal Ceo, sono coordinate dal direttore generale Roberto Brambilla. Sono stati confermati ai vertici delle società di servizio Intesa Sistemi e Servizi e Intesa Gestione Crediti rispettivamente Marcello Gasco e Vito Faggella. Ad Armando Peres sono state confermate le deleghe riguardanti i rapporti culturali e istituzionali, con riporto diretto sia al Ceo sia al Presidente. Vengono inoltre riunite nella Macro Divisione Rete l'attuale Divisione Rete Italia, che è stata affidata a Giovanni Boccolini, la Divisione Corporate (Marco Paolillo) e la Divisione Private (Marco Silvani). Riferiscono all'amministratore delegato Christian Merle, la divisione Banche Italia affidata a Luigi Capuano e la divisione Banche Estero (Luigi Carnelli). In funzione di staff, l'unità Supporto e Sviluppo banche è stata affidata ad Alberto Crippa. In una seconda fase è previsto il ridisegno di dettaglio delle strutture divisionali. Corrado Passera mantiene ad interim sia la responsabilità della Macro Divisione Rete che della Divisione Banca d'Affari. A rafforzare la struttura della Divisione Banca d'Affari è stato chiamato sin d'ora Gaetano Micciché che prenderà la responsabilità della nuova funzione di Merchant Banking. Il Consiglio di amministrazione ha infine provveduto a nominare Ariberto Fassati membro del comitato esecutivo dell'istituto in sostituzione di Gilles Gramat. Infolink: www.intesabci.it 

ASM BRESCIA: OPS DALL'1 AL 5 LUGLIO 
Brescia, 26 giugno 2002 - Asm Brescia ha reso noti i termini dell'Offerta Globale di azioni, finalizzata alla quotazione della Società sul Segmento Bluechips del Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito dalla Borsa Italiana. Sono oggetto dell'Offerta Globale un massimo di 180.000.000 Azioni, pari a circa il 25% del capitale sociale di Asm interamente derivanti dall'Aumento di Capitale, deliberato dall'Assemblea Straordinaria dei soci in data 24 aprile 2002. Qualora venisse esercitata integralmente la Greenshoe, il numero delle Azioni complessivamente collocate, pari ad un massimo di 207.000.000, rappresenterebbe circa il 27,75% del capitale sociale di Asm, successivamente all'Aumento di Capitale di cui sopra. Gli aderenti all'Offerta Pubblica, nell'ambito delle rispettive quote, che conserveranno ininterrottamente per 6 mesi dalla data di pagamento, almeno 20 Azioni di quelle assegnate nell'ambito dell'Offerta Pubblica, avranno diritto ad 1 Azione Aggiuntiva ogni n. 20 Azioni così conservate. Struttura dell'Offerta Sono oggetto dell'Offerta Pubblica un minimo di n. 54.000.000 Azioni, pari al 30% circa dell'Offerta Globale. L'Offerta Pubblica comprende: un'offerta riservata al pubblico indistinto. Delle Azioni effettivamente assegnate al pubblico indistinto, una quota non superiore al 50% sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico indistinto per quantitativi pari al Lotto Minimo di Adesione Maggiorato o suoi multipli; una quota pari a massime n. 3.500.000 Azioni riservate ai Dipendenti e Pensionati; una quota pari a massime n. 2.500.000 Azioni riservate ai Dipendenti e Pensionati del Comune di Brescia; una quota riservata ai Residenti nel Comune di Brescia o negli altri comuni delle province di Brescia, Mantova, Cremona e Trento, il cui territorio è servito da Asm o da una delle società direttamente o indirettamente controllate o ad essa collegate. L'Offerta Globale sarà coordinata e diretta da Intesabci e Mediobanca quali Coordinatori dell'Offerta Globale. L'Offerta Pubblica avrà luogo in Italia e sarà coordinata e diretta da Intesabci e Mediobanca che agiranno in qualità di Joint Lead Manager; Responsabile del Collocamento per l'Offerta Pubblica sarà Intesabci. L'Offerta Istituzionale, rivolta a Investitori Professionali in Italia e ad investitori istituzionali all'estero, avrà luogo in Italia e nei mercati internazionali, con esclusione di Stati Uniti d'America e Canada in conformità al Regulation S del U.S. Securities Act del 1933. Nell'ambito dell'Offerta Istituzionale, Intesabci, Mediobanca e Ubs Warburg svolgeranno il ruolo di Joint Lead Manager e Joint Bookrunner. Il Prospetto Informativo è stato depositato presso la Consob in data 24 giugno 2002, a seguito di Nulla Osta comunicato con nota n. 2044119 del 20 giugno 2002. Svolgimento dell'Offerta L'Offerta Pubblica avrà inizio alle 9.00 del 1 luglio 2002 e terminerà alle 13.30 del 5 luglio 2002. Il lotto minimo di sottoscrizione è di 1.500 azioni, il lotto minimo maggiorato è di 15.000 azioni. L'intervallo di Valorizzazione Indicativo del capitale economico della Società, ante aumento di capitale, che non sarà comunque vincolante per la determinazione del Prezzo Massimo e del Prezzo d'Offerta, è stato individuato in un range compreso tra un minimo di 1.131,6 milioni di euro e un massimo di 1.347,1 milioni di euro, corrispondente ad un minimo di 2,1 euro e un massimo di 2,5 euro per azione. Il Prezzo Massimo verrà determinato e comunicato entro il 30 giugno 2002, mentre il Prezzo dell'Offerta verrà determinato e comunicato entro il 9 luglio 2002. Calendario dell'operazione: Bookbuilding istituzionale 26 giugno - 5 luglio 2002; Periodo di adesione all'Ops 1-5 luglio 2002; Comunicazione Prezzo Massimo Entro il 30 giugno 2002; Comunicazione Prezzo dell'Offerta Entro il 9 luglio 2002; Data di pagamento 12 luglio 2002; Previsione di inizio delle negoziazioni 12 luglio 2002. Costituito nel 1908 come Azienda dei Servizi Municipalizzati del Comune di Brescia, Il Gruppo Asm ha una gamma di attività che comprende tutti i principali servizi a carattere industriale: area Energia, che si compone di tre divisioni: energia elettrica (produzione, trasporto, distribuzione e vendita di energia elettrica e gestione dell'illuminazione pubblica); gas (trasporto, distribuzione e vendita di gas naturale) e teleriscaldamento; area Ciclo Idrico Integrato (gestione acquedottistica, distribuzione idrica, fognatura e depurazione); -area ambiente (raccolta, trasporto, trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonchè pulizia strade ed aree pubbliche). 

ENI: IN CORSO DI FINALIZZAZIONE L'OPERAZIONE GVS 
Milano, 26 giugno 2002 - Eni e Enbw sono prossimi alla firma per l'acquisizione del controllo (95,62%) della società tedesca Gvs. L'operazione sarà finalizzata nei prossimi giorni. L'Amministratore Delegato dell'Eni, Vittorio Mincato, lo ha affermato ieri nel corso della presentazione di "World Oil & Gas Review" a Milano. L'acquisizione di Gvs, alla quale è attribuito il valore complessivo di circa 720 milioni di euro, avverrà attraverso la costituzione di una Newco pariteticamente posseduta da Eni e Enbw. Con l'acquisto di Gvs insieme a Enbw, prosegue l'espansione dell'Eni nel mercato europeo del gas naturale dopo aver fatto già il suo ingresso in Spagna, Portogallo e Turchia. Ciò per bilanciare sui mercati esteri il potenziale di crescita che non può essere colto sul mercato domestico per i limiti imposti dall'apertura del mercato in Italia. 

ENI: L'AMMINISTRATORE DELEGATO VITTORIO MINCATO PRESENTA A MILANO L'EDIZIONE 2002 DI "WORLD 0IL & GAS REVIEW" 
Milano, 26 giugno 2002 - L'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato ha presentato ieri a Milano "World 0il & Gas Review 2002"- rassegna statistica mondiale su produzione, riserve, consumi, esportazioni e importazioni di petrolio e di gas - giunta quest'anno alla sua seconda edizione. La Review, la cui prima edizione lo scorso anno ha riscosso notevole interesse, si presenta rinnovata e ampliata : i mercati dei petrolio e dei gas naturale sono illustrati con numerosi indicatori sulla produzione, le riserve, il consumo, le importazioni e le esportazioni. Tutto ciò Paese per Paese, per area geografica e per area economica. Inoltre è fornito un panorama completo dei commercio internazionale di gas naturale sia attraverso le reti di gasdotti sia via nave. L'importante novità della Review 2002 è la sezione monografica "Qualità della produzione di petrolio", tema di particolare rilievo sul quale esistono informazioni frammentarie. La raccolta e l'elaborazione dei dati classifica circa il 90% dell'offerta mondiale di greggio. L'importanza di questa analisi risiede nel fatto che le specifiche di qualità ambientale sui prodotti petroliferi sono in aumento e diventano sempre più rigorose, talvolta determinando squilibri tra l'offerta di greggio e le caratteristiche dei prodotti petroliferi richiesti dal mercato. Tanto che il settore della raffinazione non sempre è in grado di garantire l'equilibrio tra la domanda e l'offerta, causando inevitabili conseguenze sulla volatilità dei prezzo dei petrolio. Molte sono le domande cui la Review 2002 - di facile consultazione anche per i non addetti ai lavori - consente di dare risposta, così come molte sono le curiosità che attraverso di essa possono essere soddisfatte. Alla concentrazione geografica delle riserve (e in misura minore della produzione) di petrolio e di gas fa riscontro una forte concentrazione geografica dei consumi di idrocarburi in Paesi che, per contro, hanno riserve assai limitate. Si rileva che il Medio Oriente è la principale area per produzione di petrolio e per riserve di petrolio e di gas; che l'Arabia Saudita rimane il primo Paese dei mondo per produzione e riserve di petrolio: nel 2001 ha estratto in media 8,5 milioni di barili al giorno e ha riserve quasi di 262 miliardi di barili (oltre il 25% delle riserve mondiali); che l'Iraq ha il rapporto più alto tra riserve e produzione: secondo i dati dei 2001 ha riserve per 130 anni. Confrontando la graduatoria della produzione di petrolio con quella dei gas si scopre che tra i primi venti Paesi produttori di petrolio al mondo ben quattordici figurano tra i primi venti Paesi produttori di gas. Il petrolio, la fonte energetica che ha dominato il xx secolo, va a braccetto coi gas naturale, che dominerà il XXI secolo. Nel gas naturale il primato produttivo è della Russia con 575 miliardi di metri cubi all'anno. Sempre la Russia ha le riserve più consistenti, 46.052 miliardi di metri cubi, mentre il record di durata delle riserve è dei Qatar, con 461 anni. Guardando i dati sul consumo si nota che il Nord America è l'area dove si concentra la maggior parte dei consumi di petrolio e di gas naturale. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno il primato dei consumi di petrolio, in media circa 20 milioni di barili al giorno, e di gas naturale, circa 645 miliardi di metri cubi all'anno. World 0il and Gas Review 2002 è disponibile anche in formato elettronico nel Cd-rom allegato alla pubblicazione. 

SNAM RETE GAS: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PIANO DI INCENTIVAZIONE PER I DIRIGENTI 
San Donato Milanese, 26 giugno 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Snam Rete Gas, a seguito del mandato ricevuto dall'Assemblea degli Azionisti dello scorso 24 aprile, ha varato nella riunione odierna il primo piano di incentivazione e fidelizzazione per il triennio 2002-2004 costituito da stock option e stock grant. Beneficiari sono i manager che sono investiti delle più dirette responsabilità in termini di risultati strategici ed economici. Piano di stock option Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento, per l'ammontare massimo di euro 608.500, con emissione di un numero massimo di 608.500 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro, godimento regolare, da offrire in opzione ai manager al prezzo di 2,977 euro, pari alla media aritmetica dei prezzi ufficiali sul Mercato Telematico Azionario gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. rilevati nell'ultimo mese precedente la data odierna. Il diritto di sottoscrizione potrà essere esercitato dopo tre anni dalla attribuzione dell'opzione e per cinque anni. Piano di stock grant Il Consiglio di Amministrazione ha altresì definito in 121.700 il numero massimo di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro da assegnare al Presidente e ai dirigenti individuati. Le azioni saranno offerte a titolo gratuito dopo tre anni dall'attribuzione, sulla base del confronto del T.S.R. (Total Shareholder Return) della Società nel triennio 2002-2004 rispetto a quello di un paniere di aziende italiane ed europee del settore utility.

COMMERCIO CON L'ESTERO : DATI DI APRILE E MAGGIO 2002 
Roma, 26 giugno 2002 - Nel mese di maggio 2002 le esportazioni verso i paesi extra UE sono aumentate rispetto allo stesso mese del 2001, del 5,5 per cento, mentre le importazioni sono diminuite del 5,4 per cento. Si ricorda che ad aprile 2002 le esportazioni e le importazioni hanno registrato, rispettivamente, una diminuzione tendenziale del 3,3 per cento e dell'1,1 per cento. Nel mese di maggio il saldo commerciale con i paesi extra UE è risultato positivo per 1.532 milioni di euro, rispetto a quello positivo per 358 milioni di euro registrato nello stesso mese dell'anno precedente. Nel periodo gennaio-maggio 2002 il saldo è stato positivo per 2.210 milioni di euro, a fronte di un valore positivo di 406 milioni di euro nello stesso periodo del 2001. Rispetto ad aprile 2002, al netto della stagionalità, le esportazioni sono aumentate del 6,8 per cento e le importazioni del 2,6 per cento. Nel mese di aprile 2002, rispetto allo stesso mese del 2001, le esportazioni verso i paesi UE sono aumentate dell'1,1 per cento, le importazioni del 4,6 per cento. Il saldo commerciale è risultato negativo per 332 milioni di euro, a fronte di un valore positivo di 95 milioni di euro registrato nello stesso mese del 2001. Nel periodo gennaio-aprile 2002 il saldo è stato negativo per 1.023 milioni di euro, a fronte di un valore positivo di 126 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2001. Rispetto a marzo 2002 i dati destagionalizzati registrano un aumento dell'1,9 per cento delle esportazioni e un aumento dello 0,5 per cento delle importazioni. Considerando l'interscambio complessivo, nel mese di aprile 2002 le esportazioni sono diminuite dello 0,9 per cento e le importazioni sono aumentate del 2,1 per cento, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il saldo commerciale è risultato negativo per 246 milioni di euro, a fronte di un valore positivo di 409 milioni di euro registrato nello stesso mese del 2001. Nel periodo gennaio-aprile 2002 il saldo è stato negativo per 344 milioni di euro, rispetto a un valore positivo di 173 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2001. Nel confronto con marzo 2002 i dati destagionalizzati indicano un aumento dello 0,1 per cento delle esportazioni e una flessione dello 0,6 per cento delle importazioni. 

LA COMMISSIONE EUROPEA ILLUSTRA L'APPLICAZIONE DELLE NORME DI CONCORRENZA AI SETTORI DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO CON IL PASSAGGIO DAL TRATTATO CECA AL TRATTATO CE 
Bruxelles, 26 giugno 2002 Dopo la scadenza del trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (Ceca), il 23 luglio 2002, questi due settori saranno soggetti alle normali regole applicabili al resto dell'economia, ad eccezione del settore nucleare che è tuttora regolato dal trattato Euratom. In una comunicazione la Commissione ha descritto come le regole di concorrenza si applicheranno ai casi relativi ai settori del carbone e dell'acciaio ancora in sospeso al momento del passaggio alle norme del trattato che istituisce la Comunità europea (trattato Ce) al fine di fornire la certezza del diritto agli operatori economici e agli Stati membri. Nel corso degli anni la Commissione ha armonizzato l'applicazione dei trattati Ceca e Ce ed è quindi improbabile che il passaggio al trattato Ce provochi gravi problemi La Commissione ha tuttavia ritenuto che fosse utile fornire una guida alle imprese, relativamente alle norme antitrust e per il controllo delle concentrazioni, e agli Stati membri relativamente alle norme sugli aiuti di Stato. La Commissione ha pertanto adottato una comunicazione relativa ad alcuni aspetti del trattamento di casi in materia di concorrenza a seguito della scadenza del trattato Ceca. La comunicazione sintetizza i più importanti cambiamenti che il passaggio al regime Ce comporta relativamente alle norme sostanziali e procedurali applicabili e spiega come la Commissione intende affrontare questioni specifiche sollevate da tale passaggio nei settori dell'antitrust, del controllo delle concentrazioni e del controllo degli aiuti di Stato. La comunicazione si sofferma in particolare sui casi che da un punto di vista legale o fattuale hanno avuto inizio prima della scadenza del trattato Ceca e che in una qualche maniera continuano dopo la scadenza. Per quanto riguarda le norme procedurali, il principio di base per tutti e tre i settori (antitrust, controllo delle concentrazioni, controllo degli aiuti di Stato) è che si applicano le norme in vigore nel momento in cui è stata presa la misura procedurale in questione. Ciò significa che a partire dal 24 luglio la Commissione applicherà esclusivamente le norme procedurali CE per tutti i casi nuovi e in sospeso. La Commissione informa inoltre le imprese dei settori del carbone e dell'acciaio della sua intenzione di non avviare procedimenti antitrust ai sensi del trattato CE nei confronti di accordi che precedentemente godevano di un'esenzione ai sensi del trattato Ceca, a condizione tuttavia che non emergano successivamente elementi fattuali o legali nuovi che rimettano in discussione l'applicazione di un'esenzione a tali accordi. Ciò è dovuto al timore che accordi restrittivi, che beneficiavano di un'esenzione ai sensi del trattato Ceca e la cui esenzione viene meno a causa della scadenza del trattato, vengano notificati nuovamente in massa per ottenere un'autorizzazione formale. Ciò non sarebbe auspicabile perché le norme relative alle esenzioni sono sostanzialmente simili nei trattati Ce e Ceca e perché la Commissione nella sua azione antitrust intende concentrarsi sui casi di divieto. Tale iniziativa non solo fornisce alle imprese la certezza giuridica che i loro accordi continueranno ad essere autorizzati sotto il profilo dell'antitrust ma evita i costi legali e la burocrazia di un sistema di notificazione. Le concentrazioni relative ai settori del carbone e dell'acciaio saranno soggette alle normali regole stabilite nel regolamento comunitario sulle concentrazioni. Ciò significa che mentre con il regime Ceca la Commissione aveva giurisdizione su tutte le concentrazioni, acquisizioni e sulla maggior parte delle imprese comuni che riguardavano i due settori a prescindere dalla loro dimensione, in futuro essa valuterà solo le concentrazioni che coinvolgono imprese il cui fatturato supera le soglie stabilite nel regolamento. Per quanto riguarda le imprese comuni, la Commissione informa le imprese che i casi ancora in sospeso al momento della scadenza del trattato Ceca possono essere trasformati in notifiche di accordi di cooperazione ai sensi del trattato Ce in particolare se le parti notificanti richiedono che si effettui tale modifica. Il regolamento CE sulle concentrazioni si applica solo alle imprese comuni esercitanti tutte le funzioni di una entità economica autonoma, cioè alle operazioni che danno vita a entità economiche in grado di operare in maniera indipendente e durevole e che sono fornite di risorse finanziarie e umane sufficienti. Per quanto riguarda gli aiuti di Stato, continueranno ad essere vietati gli aiuti agli investimenti regionali e gli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione al settore siderurgico anche dopo la scadenza del trattato Ceca secondo la decisione della Commissione del 13 febbraio 2002 (si veda IP/02/241). Per quanto riguarda l'aspetto procedurale, gli aiuti concessi al settore siderurgico nel quadro di regimi autorizzati dalla Commissione non saranno più soggetti all'obbligo di notifica preventiva previsto dal codice degli aiuti alla siderurgia. Dal 24 luglio 2002 agli aiuti all'industria carboniera si applicherà, sia sotto il profilo sostanziale che procedurale, un nuovo regolamento che sta per essere adottato formalmente dopo che è stato raggiunto un accordo nell'ultimo Consiglio Energia (si veda IP/02/835). La comunicazione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee (C 154 del 28.6.2002) e può già essere consultata al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/index_en.html 

ART'È S.P.A. APRE IL SUO CAPITALE ALL'INGRESSO DI P.A. INVESTMENT CHE CONFERISCE IL 100%DI FMR(FRANCO MARIA RICCI S.P.A).
Milano, 26 giugno 2002 - Art'è S.p.A., leader in Italia nel mercato dei beni culturali di lusso, ha concluso in data odierna un accordo strategico con P.A. investment, holding di controllo di una serie di attività che spaziano dalla moda, ai servizi finanziari, al mondo dell'arte e della cultura. L'accordo strategico prevede: il conferimento ad Art'è da parte di P.A. Investment del 100% della partecipazione in Fmr e della sua controllata francese Fmr France dietro aumento di capitale riservato per un totale di 699.839 azioni Art'è (pari al 19,55%). Le azioni sono soggette a lock up di 12 mesi sul 25%, di 18 mesi su di un ulteriore 25% e di 24 mesi sul rimanente 50% delle azioni Art'è; l'accordo triennale per l'utilizzo del database di Diners Club Italia da parte di Art'è; l'acquisto da parte di Art'è di una partecipazione pari al 25,9% in Civita Servizi S.r.l., istituzione autorevole e di prestigio operante nell'organizzazione e gestione di eventi culturali e museali in Italia. L'acquisto della partecipazione sarà corrisposto a fronte di 51.927 azioni Art'è, oggi in portafoglio della società come azioni proprie.cessione "pre-closing" della partecipazione detenuta da Fmr in Edizioni Scientifiche Italiane SpA, giudicata non strategica Al termine dell'operazione, il capitale sociale di Art'è passa da 2.880.000 a 3.579.839 azioni e la composizione azionaria di Art'è si modifica in modo sostanziale: gli azionisti fondatori scenderanno al 43,4%, rendendo così la Società contendibile. Pa Investment raggiungerà il 21 % del capitale, per effetto delle due operazioni Civita ed Fmr, con il restante capitale sul mercato. Nata nel 1968, Fmr occupa una posizione di assoluto rilievo nel mercato di riferimento, grazie all'ampio catalogo prodotti, al pregio e all'eleganza delle proprie pubblicazioni e allo straordinario patrimonio iconografico. Fmr conta su 17 "Librerie Ricci" in Italia e all'estero e da vent'anni pubblica la "Rivista Fmr" con oltre 25.000 abbonati in tutto il mondo. Nello scorso esercizio, la Società e la sua controllata francese hanno raggiunto un fatturato aggregato pari a 9,8 mln di €, con una quota export pari al 36,7%, a conferma della sua visibilità internazionale. Il Margine operativo lordo aggregato è risultato pari a 1,3 milioni di euro. L'operazione consente ad Art'è di consolidare la propria leadership nel settore dei consumi culturali di lusso (arte, editoria di pregio, editoria di formazione). L'acquisizione di Fmr permette di attivare forti complementarietà e sinergie in termini di: ampliamento del portafoglio prodotti; ampliamento del database clienti; allargamento della presenza internazionale; allargamento dei canali distributivi e della copertura territoriale; L'insieme di tutti questi elementi potenzierà in misura determinante la capacità di Art'è acquisire nuovi clienti e di massimizzare il potenziale d'acquisto della clientela esistente e futura. In seguito alle recenti operazioni concluse da Art'è (Petochi 1884, Fmr S.p.A., "I Quindici"), il fatturato atteso pro-forma del Gruppo Art'è per l'esercizio 2002 è pari a 55 milioni di Euro in crescita di oltre il 41% rispetto ai risultati effettivi dell'esercizio precedente, con un MOL del 16%. Gli obiettivi dichiarati dalla Società per il 2005 prevedono una stima di fatturato di 125 milioni di Euro, con un MOL intorno al 18%-20%, in linea con la redditività storica del Gruppo. "Con questa importante acquisizione - ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art'è S.p.A.- rafforziamo la nostra presenza internazionale con il marchio Fmr, sinonimo in tutto il mondo di eleganza e raffinatezza italiana e consolidiamo ulteriormente la nostra leadership nel mercato dell'arte e dell'editoria di pregio. La profonda compatibilità di Fmr con il business di Art'è permette infatti di replicare il nostro modello di successo basato sulla.identificazione e il soddisfacimento dei bisogni culturali, con un utilizzo strategico delle leve più innovative del marketing applicato alla cultura. In oltre trent'anni di attività, Fmr si è caratterizzata per la coerenza e la qualità dei contenuti, con forti competenze editoriali specifiche: tali fattori chiave si integrano perfettamente con la filosofia artistica ed editoriale che da sempre ha caratterizzato Art'è e ne ha decretato il successo, inoltre la presenza di un socio strategico come il Gruppo Perna, leader nel settore del lusso, permette di rafforzare in modo rilevante il potenziale di sviluppo del nuovo Gruppo Art'è." " Questa operazione , ha dichiarato il Cavaliere Tonino Perna, Presidente di P.A. Investment, consente di ottimizzare le capacità di sviluppo del Gruppo P.A. Investment nel settore arte e cultura di alta gamma, sfruttando tutte le sinergie esistenti tra Art'è e Fmr, rafforzando la presenza internazionale di P.A. Investment e Art'è. Inoltre, il nostro conferimento si connota come una alleanza strategica con una realtà imprenditoriale in forte espansione ed in cui crediamo molto." L'advisor di Art'è nell'operazione è stato E.Capital Partners S.p.A. 

LOTTO, CALZATURA UFFICIALE DI WIMBLEDON 
Montebelluna (Tv), 26 giugno 2002.- In concomitanza con l'inizio del prestigioso torneo di tennis, Lotto Sport Italia annuncia un importante e storico accordo con Wimbledon che vede l'azienda italiana aggiudicarsi la qualifica di "Official Footwear Supplier". Un accordo commerciale e di immagine, che lega il nome e il marchio Lotto ad un evento che identifica il grande tennis e la sua storia, che ribadisce, ancora una volta, l'impegno di Lotto in questo sport, dove i 30 anni di esperienza maturata garantiscono all'azienda un know-how incredibile. Un accordo che si completa con i grandi investimenti di Lotto proprio nel tennis, che oltre a questa importante partnership vanta anche una prestigiosa collaborazione con Atp - di cui è partner ufficiale e licenziatario del marchio - e con molte Federazioni Nazionali di Tennis. Fino a dicembre 2005, Lotto avrà la licenza esclusiva di produrre e commercializzare scarpe con marchio Wimbledon, la cui distribuzione è prevista a partire dalla collezione primavera-estate 2003. Attualmente, in vendita esclusiva presso il "Pro Shop" del torneo, è già disponibile il modello Final Wimbledon, la scarpa fornita agli oltre 550 raccattapalle e membri dello staff impegnati dal 24 giugno al 7 luglio 2002 - in quanto l'accordo prevede sia licenza del marchio che sponsorizzazione tecnica. Caratterizzata dal "mitico" logo Wimbledon verde-viola, la collezione di calzature Tennis Lotto-Wimbledon prevede quattro modelli. Precise Wimbledon è il modello di punta della collezione: realizzata in morbida pelle con intersuola in Eva termoformata, Precise è una scarpa da tennis di ottimo livello, che oltre alla specifica suola erba, viene proposta con suola Omni bicolore, adatta a superfici in terra battuta e sintetiche. Il battistrada Dto (Double Traction Outsole), a trazione differenziata sulla parte interna ed esterna, garantisce una perfetta aderenza al terreno in ogni situazione o condizione. Un modello versatile e funzionale per quanti amano il gioco del tennis e vogliono distinguersi con una scarpa che abbina due marchi prestigiosi, entrambi sinonimo di questo sport. Completano la collezione 2003 altri tre modelli: Talent Wimbledon, "classico tennis-club" per l'uomo, declinato anche in versione bambino - Talent Wimbledon JR - e T-Core Wimbledon Lady, modello donna caratterizzato da uno stile nuovo, molto curato ed originale. "The Wimbledon Championship" dal 1877 è il torneo di tennis per eccellenza, un evento oggi capace di attirare oltre 450.000 spettatori nei vari campi da gioco, trasmesso dalla televisione in 157 Paesi con 4.400 ore di programmazione. Ma Wimbledon è anche un marchio molto forte, conosciuto in tutto il mondo, garanzia di passione e professionalità nel tennis, capace di certificare un accordo di partnership importantissimo e significativo, destinato a segnare un altro traguardo importante per l'Italian Sport Design di Lotto. 

PITTI IMMAGINE UOMO: MERCATI ESTERI IN AUMENTO DI OLTRE IL 25% 
Firenze, 26 giugno 2002 - Dati di affluenza dei visitatori rilevati alle 12.00 del terzo giorno di manifestazione, sabato 22 giugno Il totale dei compratori esteri registra un +27% rispetto alla stessa rilevazione di un anno fa (giugno 2001), mentre i compratori italiani registrano un leggero ma significativo aumento del 4% circa. La Germania aumenta di oltre il 30%, ancora più marcata è la crescita per Gran Bretagna, Olanda e Turchia. Su tassi di incremento del 20% circa viaggiano invece Giappone, Francia e Belgio. Gli Stati Uniti, nonostante il raffreddamento dei consumi a maggio, crescono di quasi il 10%. I dati sono relativi a un po' più di metà percorso e quindi vanno presi con la dovuta prudenza - il segno positivo dell'andamento è però molto solido. Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, torna sull'intervento di Adolfo Urso, sottosegretario alle attività produttive, a proposito degli incentivi all'innovazione nel settore moda: ''Per una fiera come Pitti Uomo, i cui espositori ogni volta fanno i salti mortali per presentare i campionari in tempo e con alti contenuti di qualità e di innovazione, i provvedimenti annunciati dal Governo rappresentano un messaggio molto importante. Si è aperto un nuovo capitolo di sostegno alle imprese, riconoscendo che anche nella moda le imprese devono fare continui investimenti in ricerca per restare competitive e vincenti. Proprio per questo i fondi andranno aumentati in modo significativo e il prima possibile''. 

VALENTINO: RATIONALE DELL'ACQUISIZIONE 
Milano, 26 giugno 2002 - Valentino si integra perfettamente nell'attuale portfolio di marchi del Gruppo Marzotto, rafforzandone la presenza nel settore lusso, in particolare femminile. A tre settimane dal closing si possono sostanzialmente confermare le analisi e le valutazioni che hanno condotto all'acquisizione; entro il mese di settembre sarà presentato un piano analitico, che evidenzierà le opportunità di sviluppo e ne definirà le relative priorità. Nel medesimo intervallo temporale verrà finalizzata la struttura finanziaria dell'acquisizione, oggi supportata da un bridge-financing. L'operazione non avrà effetti negativi sulla redditività del Gruppo Marzotto in quanto le perdite della Valentino saranno compensate dalle plusvalenze attese da cessioni di attività non strategiche. Cessioni che permetteranno di finanziare gran parte dell'acquisizione senza ricorrere ad aumenti di capitale o a modifiche della politica dei dividendi. Il Gruppo Valentino La straordinaria brand awareness della griffe Valentino garantisce una presenza globale ed estremamente equilibrata, con la conseguente ripartizione geografica dei ricavi (stima 2002): Italia 30 % ; Nord America 25 %; Europa 30 % ; Asia + R d M 15%. Il retail diretto rappresenta un patrimonio fondamentale, con diciotto tra flagships boutiques nelle strade più prestigiose delle capitali della moda. Al 31 maggio i ricavi delle boutiques, a parità di perimetro, sono in crescita del 23 % rispetto all'anno precedente. Per l'intero esercizio 2002, sulla base degli elementi ad oggi disponibili, stimiamo una crescita dei ricavi del gruppo Valentino superiore al 5%. Linee Guida: mantenere il posizionamento della griffe nel segmento lusso. Accrescere gli investimenti in comunicazione sinergicamente con i grandi licenziatari. Acquisire il controllo diretto dei principali mercati asiatici, in particolare tramite joint-venture maggioritarie. Sviluppare la strategia del retail sia diretto che in franchising. In particolare è prevista l'apertura di nuove boutiques: nel novembre 2002 a Las Vegas, nel 2003 due flagships in Europa, tre boutiques in Asia e una negli Stati Uniti. Maggiore impegno strategico negli accessori, che continueranno ad essere gestiti direttamente e che raggiungeranno nei prossimi due anni almeno il 30% dei ricavi del Gruppo. Politica di licenze estremamente selettiva, per categoria di prodotto e standing di licenziatari. È stato risolto il rapporto con la Hemmond di Perugia per la linea jeans, mentre sono in fase di presentazione le nuove collezioni di intimo e beachwear prodotto da Albisetti. 

LUCIANO BENETTON E MANUEL PUIG NEL CDA DI PRADA 
Milano, 26 giugno 2002 - Il Gruppo Prada comunica che Luciano Benetton, Presidente del Benetton Group S.p.A.e Manuel Puig, Presidente della Divisione Prestige Beauty del Gruppo PUIG (Spagna), entrano a far parte del Consiglio di Amministrazione di Prada Holding N.V. Pertanto il Consiglio di Amministrazione risulta così composto: Patrizio Bertelli, Presidente e Amministratore Delegato; Miuccia Prada, Vice Presidente e Amministratore Delegato; Luciano Benetton; Jacob Meint Buit; Francesco Gianni; Jens Peter Howaldt; Roberto Massardi; Manuel Puig; Marco Salomoni; Riccardo Stilli; Franco Tatò. 

DISCORSO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II: ECOTURISMO, CHIAVE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 
Roma, 26 giugno 2002 - Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti trasmette il testo del Messaggio Autografo del Santo Padre per la XXIII Giornata Mondiale del Turismo 2002, sul tema: "Ecoturismo, chiave dello sviluppo sostenibile". La Giornata Mondiale del Turismo è celebrata il 27 settembre di ogni anno. Tale celebrazione è stata istituita nel 1980 dall'Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt), presso la quale la Santa Sede ha una Missione di Osservazione Permanente. Da parte sua, la Chiesa fin dall'inizio ha appoggiato tale iniziativa dell' Omt. Scopo della celebrazione è richiamare l'attenzione della comunità internazionale sull'importanza del fenomeno turistico, in continua crescita, (nel 2001 i turisti che hanno visitato altri paesi sono stati quasi 697 milioni) evidenziando i suoi valori sociali, culturali, politici, economici ed i rischi impliciti. Il Messaggio Pontificio di quest'anno aiuta dunque a riflettere sul tema dell'ecoturismo. Il Santo Padre infatti auspica: "che la celebrazione della prossima Giornata Mondiale del Turismo aiuti a riscoprire i valori insiti in questa esperienza umana di contatto con il creato e spinga ciascuno al rispetto dell'habitat naturale e delle locali culture". 
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II per la 23ª Giornata Mondiale del Turismo 
1. La celebrazione della Giornata Mondiale del Turismo, che si terrà il prossimo 27 settembre sul tema "Ecoturismo, chiave dello sviluppo sostenibile", mi offre la gradita opportunità di richiamare alcune riflessioni sul fenomeno della mobilità umana, che si è molto sviluppato nei recenti decenni, coinvolgendo ormai milioni di persone. Il turismo consente di impiegare parte del tempo libero per contemplare la bontà e la bellezza di Dio nella sua creazione e, grazie al contatto con gli altri, aiuta ad approfondire il dialogo e la reciproca conoscenza. Il tempo libero e la pratica del turismo possono in tal modo colmare le carenze di umanità, che spesso si sperimentano nell'esistenza quotidiana. La Sacra Scrittura considera l'esperienza del viaggio come una peculiare opportunità di conoscenza e di sapienza, poiché pone la persona a contatto con popoli, culture, costumi e terre diversi. Afferma infatti: "Chi ha viaggiato conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. Chi non ha avuto delle prove, poco conosce; chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza. Ho visto molte cose nei miei viaggi, il mio sapere è più che le mie parole" (Sir 34,9-11). Nella Genesi, e poi nella visione rinnovatrice dei Profeti, nella contemplazione sapienziale di Giobbe o dell'autore del libro della Sapienza, come pure nelle esperienze di fede testimoniate nei Salmi, la bellezza del creato costituisce un segno rivelatore della grandezza e della bontà di Dio. Gesù, nelle parabole, invita a contemplare la natura circostante per apprendere come la fiducia nel Padre celeste debba essere totale (cfr Lc 12, 22-28) e la fede costante (cfr Lc 17,6). Il creato è affidato all'uomo perché, coltivandolo e custodendolo (cfr Gn 2, 15), provveda alle sue necessità e si procuri il "pane quotidiano", dono che lo stesso Padre celeste destina a tutti i suoi figli. Occorre imparare a contemplare il creato con occhi limpidi e pieni di stupore. Capita, purtroppo, che talora venga meno il rispetto dovuto alla creazione, ma quando da custodi si diventa tiranni della natura, questa prima o poi si ribella all'incuria dell'uomo (cfr Giovanni Paolo II, Omelia per il Giubileo degli Agricoltori, 12 novembre 2000). 2. Fra gli innumerevoli turisti che ogni anno "girano il mondo", ve ne sono non pochi che si pongono in viaggio con l'esplicito scopo di andare alla scoperta della natura, esplorandola fino negli angoli più reconditi. Un turismo intelligente tende a valorizzare le bellezze del creato ed orienta l 'uomo ad accostarsi ad esse con rispetto, godendone ma senza alterarne l' equilibrio. Come negare però che l'umanità stia oggi vivendo, purtroppo, un'emergenza ecologica? Un certo turismo selvaggio ha contribuito, e tuttora contribuisce, a tale scempio, per via anche di impianti turistici costruiti senza una pianificazione rispettosa dell'impatto ambientale. Come osservavo nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1990, è "necessario risalire alle origini e affrontare nel suo insieme la profonda crisi morale, di cui il degrado ambientale è uno degli aspetti preoccupanti" (n. 5: Insegnamenti X11/2, 1466). Il dissesto ambientale, in effetti, mostra con evidenza alcune delle conseguenze delle scelte operate secondo interessi particolaristici, non rispondenti alle esigenze proprie della dignità dell' uomo. Prevale spesso la sfrenata bramosia di accumulare ricchezze, che impedisce di ascoltare l'allarmante grido di povertà di popoli interi. In altre parole, l'egoistica ricerca del proprio benessere induce ad ignorare le legittime aspettative delle generazioni presenti e di quelle future. La verità è che, quando ci si distacca dai progetti di Dio sul creato, molto spesso viene meno l'attenzione per i fratelli e il rispetto per la natura. 3. Non mancano tuttavia ragioni di speranza. Molte persone, sensibili a questo problema, da tempo si stanno impegnando a porvi rimedio. Esse si preoccupano innanzitutto di ricuperare la dimensione spirituale del rapporto con il creato, grazie alla riscoperta del compito originariamente affidato da Dio all'umanità (cfr Gn 2, 15). L'"ecologia interiore" favorisce infatti 1'"ecologia esteriore", con immediate conseguenze positive non soltanto per la lotta alla povertà e alla fame degli altri, ma anche per la salute ed il benessere personali. È una linea che va incoraggiata per far emergere sempre più la cultura della vita e per sconfiggere la cultura della morte. Si dovranno pertanto favorire forme di turismo più rispettose dell'ambiente, più moderate nell'uso delle risorse naturali e più solidali verso le culture locali. Sono forme che sottendono, com'è chiaro, una forte motivazione etica poggiante sulla convinzione che l'ambiente è la casa di tutti, e che pertanto i beni naturali sono destinati a quanti attualmente vi si trovano, come pure alle generazioni future. 4. Si va inoltre affermando una nuova sensibilità, comunemente conosciuta col nome di "ecoturismo". Nei suoi presupposti essa è certamente buona. Si dovrà tuttavia vigilare perché non si snaturi e non diventi un veicolo di sfruttamento e di discriminazione. Infatti, qualora si promuovesse la tutela dell'ambiente come fine a se stante, si correrebbe il rischio di vedere nascere forme moderne di colonialismo, che danneggerebbero i tradizionali diritti delle comunità residenti in un determinato territorio. Verrebbero ostacolati la sopravvivenza e lo sviluppo delle culture locali e sarebbero sottratte risorse economiche all'autorità dei governi locali, primi responsabili degli ecosistemi e delle ricche biodiversità presenti nei rispettivi territori. Ogni intervento in un'area dell'ecosistema non può prescindere dal considerare le conseguenze che da esso deriveranno in altre aree e, più in generale, gli effetti che esso avrà sul benessere delle future generazioni. L'ecoturismo porta in genere le persone in luoghi, ambienti o regioni il cui equilibrio naturale è bisognoso di cure costanti per non essere compromesso. Vanno, pertanto, incoraggiati studi e rigorosi controlli miranti a combinare il rispetto della natura e il diritto dell'uomo ad usufruirne per il suo personale sviluppo. 5. "Noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova" (2Pt 3,13). Di fronte allo sfruttamento sconsiderato della creazione, originato dall'insensibilità dell 'uomo, la società odierna non troverà soluzione adeguata, se non rivedrà seriamente il suo stile di vita, giungendo a poggiarne le basi su "saldi punti di riferimento e di ispirazione: la coscienza chiara della creazione come opera della sapienza provvida di Dio, e la coscienza della dignità e responsabilità dell'uomo nel disegno creazionale" (Giovanni Paolo II, Discorso al Convegno "Ambiente e salute", 24 marzo 1997, 6: Insegnamenti XX/1, 523). Il turismo può essere strumento efficace per formare questa coscienza. Un approccio meno aggressivo all'ambiente naturale aiuterà a scoprire e ad apprezzare meglio i beni affidati alla responsabilità di tutti e di ciascuno. Conoscere da vicino la fragilità di molti aspetti della natura conferirà una maggiore consapevolezza dell'urgenza di adeguate misure di protezione, per porre fine allo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali. L'attenzione e il rispetto per la natura potranno favorire sentimenti di solidarietà verso uomini e donne, il cui ambiente umano viene costantemente aggredito dallo sfruttamento, dalla povertà, dalla fame o dalla mancanza di educazione e di salute. Spetta a tutti, ma soprattutto agli operatori del settore turistico, agire in modo tale che questi obiettivi diventino realtà. Il credente trae dalla fede un'efficace spinta orientatrice nel suo rapporto con l'ambiente e nell'impegno a conservarne l'integrità a vantaggio dell' uomo di oggi e di domani. Mi rivolgo pertanto specialmente ai cristiani, perché facciano del turismo anche un'occasione di contemplazione e d' incontro con Dio, Creatore e Padre di tutti, e siano così corroborati nel servizio alla giustizia e alla pace in fedeltà a Colui che ha promesso cieli nuovi e terra nuova (cfr Ap 21,1). Auspico che la celebrazione della prossima Giornata Mondiale del Turismo aiuti a riscoprire i valori insiti in questa esperienza umana di contatto con il creato e spinga ciascuno al rispetto dell'habitat naturale e delle locali culture. Affido all'intercessione di Maria, Madre di Cristo, quanti s 'interessano a questo settore specifico della vita umana, su tutti invocando la benedizione di Dio onnipotente. Dal Vaticano, 24 Giugno 2002 IOANNES PAULUS II

SUCCESSO DI PUBBLICO E DI INTERESSE PER IL WORKSHOP EBBF SULLE RISORSE UMANE HA PRESO IL VIA IL CICLO DI INCONTRI PROMOSSI DA EBBF ITALIA. AD OTTOBRE IL PROSSIMO APPUNTAMENTO 
Milano, 26 giugno 2002 - Si è svolto il 24 giugno sera in Accademia di Comunicazione il primo di una serie di workshop sull'etica d'impresa, organizzati da Ebbf, il forum internazionale di manager e imprenditori che individua nell'applicazione di principi etici Baha'í e nella piena valorizzazione del patrimonio umano i fattori fondamentali del successo delle imprese. A dare il benvenuto al workshop, che ha riscontrato una partecipazione di pubblico superiore alle aspettative con 40 interventuti, è Giuseppe Robiati, co-fondatore di Ebbf, che esordisce osservando: "la selezione e la valutazione delle risorse umane sono generalmente basate su due leve: aspetto fisico e intellettuale, ma chiunque viva a contatto con gli esseri umani, si accorge che spesso altri elementi fanno la differenza, elementi che non vengono quasi mai presi in considerazione e che possono decretare il successo o il fallimento di un'impresa: emozioni, volontà e qualità interiori, come affidabilità, capacità di amare ed essere amati, giustizia, pazienza, gioia, generosità, lealtà, sincerità, abnegazione". L'ospite della serata, Iscander Micael Tinto, consulente e formatore d' azienda, affronta diversi aspetti che riguardano la gestione delle risorse umane. Durante il suo intervento afferma: "in futuro, le organizzazioni che riusciranno effettivamente ad eccellere saranno quelle che avranno scoperto come utilizzare l'impegno dei singoli e la capacità di apprendere a tutti i livelli". Molti i commenti positivi tra il pubblico: "C'è una grande sintonia con le idee che stiamo portando avanti - ha commentato Marzio Bonferroni, vice presidente di Rapp Collins, agenzia di comunicazione leader mondiale nella comunicazione relazionale - perché, nella comunicazione di marca, la centralità dell'essere umano potrà determinare il successo delle imprese se verrà considerata come primo elemento di soddisfazione". "Questo workshop - aggiunge Federico Versace, socio di Avanzi Sri Research - è uno degli elementi che fanno pensare che c'è un cambiamento in atto nella gestione dell'impresa. D'altronde anche gli investitori guardano con sempre maggiore interesse alle aziende attive nella responsabilità sociale, ritenendole non soltanto più etiche, ma soprattutto più capaci di creare valore". Giuseppe Robiati - Ingegnere, presidente del gruppo SCAC. Ha lavorato nei cinque continenti e pubblicato opere di economia internazionale, relative alle tematiche che connettono l'economia al nascente ordine mondiale, in italiano, inglese e altre lingue dell'est europeo. Co-fondatore di Ebbf, membro della comunità baha'i, conferenziere, lecturer universitario. Iscander Micael Tinto - Ha conseguito la laurea internazionale in "World Order Studies" presso l'istituto svizzero per lo sviluppo delle risorse umane "Landegg Academy", studiando, in particolare, economia e psicologia. Laureando alla facoltà di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, è consulente e formatore presso importanti aziende. Insegna gli aspetti che riguardano la gestione delle risorse umane. 

NASCE L'OSSERVATORIO NEOLOGICO DELLA LINGUA ITALIANA (ONLI) CATTURATE 5.000 PAROLE NUOVE 
Roma, 26 giugno 2002 - "Ho chattato tutto il giorno per cercare un farmaco killer che ha scatenato risarcimenti record, ma il mio pc è andato in tilt e l'ho dovuto resettare. Poi ho risposto ad alcune domande sulla fine del baby boom e l'esplosione della fivetteria (studio medico nel quale si pratica la fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione, Ndr). Ora ti lascio per andare ad un chocoparty in un locale molto trendy: un vero e proprio vippaio." La lingua italiana è anche questo, un miscuglio di neologismi e forestierismi talvolta difficili da digerire, ma presenti nel linguaggio comune, come trapattonizzare, mobbizzare, killerare, gadgetteria, casalinghizzare, genitorialità, spottone, vamposo; nelle vetture è spuntato il vano marsupiato, gli Azzurri sono stati colpiti dalla nikefobia, la paura di vincere, e i nostri giovani sono affetti dalla sindrome da nido. Ma come reagire a questa invasione e come stabilire quali parole accettare e quali no? A studiare l'evoluzione del lessico italiano ci penserà ora l'Osservatorio Neologico della Lingua Italiana (Onli), coordinato da Giovanni Adamo, linguista e ricercatore del Cnr e da Valeria Della Valle, docente di linguistica italiana all'Università di Roma La Sapienza in collaborazione con l'Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Cnr, diretto da Tullio Gregory. "Il nostro lessico - spiega Giovanni Adamo - è effettivamente molto vivo e reattivo, perché assorbe moltissimi termini nuovi dalla politica, dalla scienza o dal giornalismo. Pensiamo alla genomica, o a parole quali aennino (appartenente ad Alleanza Nazionale), pippino (da Ppi), o udierrino (da Udr) ai derivati di Tangentopoli, inventato da Pietro Colaprico di Repubblica, come concorsopoli, premiopoli, assentopoli, affittopoli ecc. Ci sono poi i dipietrizzati, seguagi del famoso magistrato, e margheritici o margheriti, fulminati da Rutelli. Certo, molte espressioni si rivelano effimere e di breve durata: il nostro compito è proprio quello di registrare e verificare quei neologismi che appaiono in grado di affermarsi nella lingua d'uso". Il materiale raccolto - sino ad oggi 5.000 parole nuove - viene registrato in una banca dati, che ha raggiunto attualmente 10.000 contesti giornalistici, dove i neologismi sono classificati per temi e analizzati in base alle caratteristiche morfologiche, sintattiche e semantiche: un lungo elenco di forestierismi, tecnicismi e neologismi d'autore che non compaiono nei più importanti vocabolari in circolazione, quali il Treccani di Aldo Duro e il Grande Dizionario Utet di Tullio De Mauro. "I termini più recenti che abbiamo classificato - osserva Valeria Della Valle - sono girotondino, giottino e antigiottino, seattlino, e addirittura nannista, dal regista di Palombella Rossa, a conferma della continua capacità della lingua di produrre nuove parole capaci di esprimere realtà sociali emergenti. Al tempo stesso, la duttilità tipica della nostra lingua permette anche di coniare nuove parole che, attraverso l'uso di un diminutivo dai toni scherzosi e familiari, contribuisce a sdrammatizzare anche forti tensioni sociali". Dei neologismi, e più in generale dei fenomeni che coinvolgono l'innovazione lessicale nella società globalizzata del plurilinguismo, parleranno studiosi italiani e stranieri, tra i quali Bernard Quemada, Teresa Cabré, Ignazio Baldelli, Francesco Sabatini, Luca Serianni e Tullio Gregory, nei giorni 27 e 28 giugno 2002 in occasione del Convegno "Innovazione Lessicale e terminologie specialistiche nella società del plurilinguismo", organizzato a Roma (Accademia Nazionale dei Lincei, via della Lungara 10, ore 9,30) dall'Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo del Cnr, dall'Associazione Italiana per la Terminologia e dall'Unione latina.

LA COSTANTE CRESCITA DEI CONSUMI DI SURGELATI IN ITALIA SINTESI DELLA RICERCA ASTRA/DERMOSKOPEA PER I'IIAS (APRILE 2002)
Milano, 26 giugno 2002 - La crescita dei consumi di prodotti alimentari surgelati in Italia continua con decisione. Questo il principale risultato dell'ultima estesa indagine commissionata dall'istituto italiano Alimenti Surgelati e realizzata da Astra/Demoskopea ad aprile 2002: le interviste 'face to face' (cioè personali e non telefoniche) realizzate per la ricerca sono state oltre 2000, suddivise in 160 comuni italiani e proposte ad un campione rappresentativo della popolazione 14 - 79enne, pari ad un universo di 47.4 milioni di persone. I surgelati sono ormai entrati a far parte dell'orizzonte di esperienza dei nostri connazionali: infatti, ben il 94% degli adulti dichiara di conoscerli, di sapere cosa si intende quando si parla di essi (fanno eccezione pochi rappresentanti della popolazione maschile identificabili come anziani, indigenti, con licenza elementare o nessun titolo di studio). Solo un italiano su sette non consuma mai alimenti surgelati (ancora una volta in particolare anziani, persone poco abbienti o poco istruite ma anche - seppur più sporadicamente -qualche imprenditore, dirigente, libero professionista). In effetti, ben l'85% consuma surgelati più o meno spesso. Il 70%, poi, acquista alimenti surgelati con intensità e frequenza assai diverse. Dei restante 30% che non ne compra (mai o quasi mai) in tre casi su quattro ciò avviene perché non fa mai la spesa (in prevalenza uomini, anziani e giovanissimi che vivono ancora in famiglia, ma anche studenti, salariati fissi oltre a lavoratori autonomi e pensionati). Ma il dato più straordinario riguarda l'uso di surgelati per preparare i pasti per sé o per altri. Fenomeno che coinvolge il 55% dei 14 - 79enni, in un Paese in cui oggigiorno non più dei 24% degli adulti prepara quotidianamente da mangiare per sé e/o per i familiari. Questo dato si concentra nelle fasce d'età tra i 35 ed i 64 anni (prima di tale fascia d'età molti vivono ancora nella famiglia d'origíne, mentre dopo scatta il rigetto tradizionalista nei confronti di tutto ciò che denota modernità, nell'alimentazione e non). Quindi, su 47.4 milioni di 14 - 79enni, 44.6 milioni affermano di conoscere i prodotti alimentari surgelati, 40.3 li mangiano più o meno spesso, 33.2 milioni li acquistano personalmente con frequenza diversa, 26 milioni li utilizzano per far da mangiare. Si tratta di dati rilevantissimi ed assai cresciuti negli ultimi anni. Ecco, infatti, il trend dell'uso dì surgelati nell'ultimo quinquennio. Sono 7.6 milioni gli adulti che affermano di averne aumentato il consumo. Il riferimento è soprattutto alle classi medie e medio - alte (impiegati, quadri, docenti, studenti, professionisti, dirigenti, piccoli imprenditori), ai laureati e ai lettori regolari di quotidiani, agli abitanti dei comuni più piccoli (spesso da poco godenti di un'offerta adeguata di banchi frigo nei punti vendita e/o più frequentatori di ipermercati) una conrerma viene dai dati di frequenza: oltre 13 milioni di adulti, cioè più della metà di coloro che utilizzano i surgelati per preparare i pasti, ne fanno uso una o più volte alla settimana (molti anche una volta al giorno, o quasi). Gli users più frequenti si incontrano in massima misura nel nord, nelle aree urbano - metropolitane, tra individui al di sotto dei 55 anni, tra i diplomati e i laureati, tra i soggetti con elevata forza della personalità (cioè con forte capacità di influenzare gli altri e di fare tendenza). I dati, però, non segnalano solo tendenze 'verticalì' di incremento dei consumo personale, dell'acquisto o dell'uso. Essi indicano anche un'estensione dei consumo 'orizzontale', nel senso delle gamme di surgelati già conosciuti, assaggiati e usati per preparare i pasti. Ecco qualche esempio: 25.6 milioni di adulti mangiano verdure/ortaggi surgelati; 21.9 pesce, molluschi, crostacei; 16.6 patate, comprese quelle fritte ed i purè; 11.9 pizze e pizzette; 10.6 milioni carne di pollo e bovina; 9.8 contorni pronti; 8,4 primi piatti pronti; 7.9 secondi piatti pronti; 4.2 milioni brioches, dolci, dessert. Con un'importante aggiunta: il consumatore di una sola categoria di prodotto è ormai raro. Sono tre, in media, le macro - categorie singolarmente consumate. Un terzo dei consumatori, inoltre, consuma sei o più categorie spaziando dalle verdure ai piatti pronti, dal pesce alla carne, dalle patate alle brioches. E' questa una delle vere chiavi di lettura dei sempre maggior gradimento mostrato dai consumatori italiani nei confronti degli alimenti surgelati: l'allargamento e la straordinaria qualificazione dell'offerta. 20.6 milioni di adulti dicono che "da qualche anno ci sono molti più tipi di surgelati"; 16.4 milioni riconoscono che "da qualche anno vengono lanciate continue novità, specie ricette/piatti pronti"; 5.7 milioni dichiarano d'aver recentemente sperimentato Vimolti più tipi di surgelati, specie ricette/piatti pronti", affezionandosi ad essi in tre casi su quattro. Tutti fenomeni registrati in modo evidente nel nord, nelle aree urbano -metropolitane ma anche nei piccoli comuni tra i diplomati e i laureati, nelle classi medie e medio - alte; con forza presso i salariati (operai, braccianti, commesse) tra i 25 - 34enni, nelle nuove coppie così come tra i singles e tra i soggetti con elevatissima forza della personalità. Il risultato è che oggi 18.0 milioni di italiani usano verdure/ortaggi surgelati per preparare i pasti; 14.2 milioni pesce, molluschi, crostacei; 9.1 patate in varie forme; 6.5 pizze; 6.0 contorni pronti; 5.6 primi piatti pronti, 4.4 secondi piatti pronti; 3.9 milioni paste per preparare torte dolci e salate; 2.6 carne di pollo e bovina; 1.3 brioches, dolci e desserts (come a dire circa tre categorie di prodotto per ogni persona che utilizza surgelati per far da mangiare). La vera novità, che evídenzia per molti aspetti i tratti di una vera e propria 'rivoluzione' ' nell'alimentazione, è stata determinata dai piatti pronti, più consumati della media dai 25 -54enni, al nord, nella provincia ricca e nelle città maggiori; nelle classi medie e medio - alte; nelle famiglie di 1-3 componenti; tra i lettori di quotidiani ed i diplomati/lau reati e infine tra i soggetti che fanno tendenza nei loro ambiti di attività. Tale rivoluzione, destinata ad ampliarsi e intensificarsi nel prossimo futuro, ha iniziato a determinare il cambiamento dell'immagine dei surgelati. Da un lato, infatti, si conferma e si rafforza il giudizio sui tradizionali punti di forza di tali prodotti: facili da preparare (per 20.6 milioni di adulti); disponibili tutto l'anno in ogni stagione (18.7); molto utili per quelli che non sanno o non amano cucinare (18.6); preziosi perché fanno risparmiar tempo (17.8); efficaci quando non si ha voglia di far da mangiare (16.9), igienici e puliti (14.5), senza scarti e parti da buttar via (14.1). Ai vantaggi enumerati si aggiungono nuovi plus largamente riconosciuti: l'ottima distribuzione e reperibilità territoriale (16.7 milioni di 14-79enni), la varietà di confezioni piccole, medie e grandi anche richiudibili (11.8); l'ampia scelta di tipi e ricette (11.7), l'accresciuta rapidità di preparazione rispetto a pochi anni fa grazie alle nuove tecnologie di produzione (11.5) e ora anche la bontà (10.5); la qualità straordinaria (8.4) con un ottimo rapporto prezzo/qualità (7.6), le tante ricette che rendono possibile l'accesso a piatti delle tradizioni regionali e straniere (5.7); persino l'allegria e la simpatia suscitata (5.1) e la bellezza una volta serviti in tavola (5.0). Non ultima, la raffinatezza di molte ricette insolite (5.0), tanto che per un'ampia platea (4.0 milioni) sono addirittura adatti per occasioni speciali quali feste, inviti ad amici, ecc.. A favore dei sur_gelati giocano anche altri fattori. Ad esempio il forte sostegno pubblicitario riconosciuto da 15.9 milioni di adulti; le garanzie di sicurezza e controllo (13.7); l'utilizzo di confezioni che garantiscono l'igiene (12.6); la ceffificazione da parte di marche serie ed affidabili (11.8), la completezza informativa delle confezioni (11.7); il grande favore riscosso presso bambini e ragazzi (9.5); la qualità dei processi produttivi (7.7) e l'eccellenza delle materie prime (5.0). Il risultato è che per 8.8 milioni di 14-79enni i prodotti surgelati hanno costituito e continuano a costituire "una rivoluzione nell'alimentazione" e per 3.6 milioni "un nuovo modo per avere un'alimentazione moderna ed equilibrata". Convinzioni che si ritrovano in modo evidente anche al sud, nei ceti medio bassi e tra la popolazione maschile (in via di tardiva crescita negli orientamenti di consumo). La conseguenza è che coloro che usano surgelati per la preparazione dei pasti risultano più attenti alla sicurezza degli alimenti rispetto alla media e orientati a cercare la garanzia dell'industria qualificata. Al di là delle diverse aspettative, i consumatori più assidui di surgelati risultano allegri, ottimisti, attivi, dinamici e desiderosi di provare cose nuove anche in cucina e a tavola. Tra questi rientrano sia coloro che amano far da mangiare (con preferenza per piatti semplici e veloci) che gli amanti dei buon cibo e dei buon bere. Un profilo, dunque, non di tradizionalisti ma di amanti della vita, della cucina e della sicurezza alimentare. Edonisti ed estroversi, positivi, soddisfatti della loro situazione e senza alcuna tendenza al sacrificio. Gente, insomma, che - al di là di molti stereotipi - a volte va di fretta ma spesso consuma tutti i pasti seduta e di tre - quattro portate. A volte mangioni 'classici' (specie maschi) a volte attenti alla linea ma sempre desiderosi di provar piacere a tavola senza troppe rinunce. Gente, tra l'altro, che attribuisce ai consumatori di specialità gastronomiche surgelate più piacere di mangiare che disordine alimentare, più allegria e senso di festa che tristezza e senso di colpa. La conclusione è in un altro dato-chiave: 14 milioni di italiani 14-79enni in futuro useranno elo consumeranno più surgelati (14-24enni e studenti, casalinghe, soggetti di classe medio -alta ma anche membri dì famiglie numerose, al nord come al centro-sud). Condizioni necessarie affinché questa ascesa continui sono un'offerta sempre maggiore di nuovi prodotti (specie piatti pronti); una distribuzione sempre più capiliare sul territorio; la garanzia di imprese serie ed affidabili e un sempre più efficace mix di servizio e qualità gustativa dei prodotti. Tutto ciò rappresenta la risposta più adeguata alla duplice necessità di mangiar bene con sempre mìnor tempo dedicato alla preparazione dei piatti. 

SECONDO UN SONDAGGIO DELLA COMMISSIONE, "I CITTADINI DELL'UE CHIEDONO ALLA POLITICA AGRICOLA ALIMENTI SICURI E UN AMBIENTE SANO" 
Bruxelles, 26 giugno 2002 - La maggioranza degli europei chiede alla politica agricola comune (Pac) di cambiare le modalità di sovvenzione degli agricoltori dell'UE. Secondo l'ultimo sondaggio d'opinione Eurobarometro, oltre il 60% dei cittadini dell'UE considera che il passaggio dalle sovvenzioni alla produzione al sostegno diretto agli agricoltori e alle zone rurali sia "un'ottima soluzione" o "una cosa abbastanza positiva". I pareri favorevoli fra le persone interrogate sul sostegno diretto ai produttori agricoli erano mediamente del 62%, con un incremento del 6% rispetto all'ultimo sondaggio Eurobarometro che risale alla metà del 2001. Il sondaggio ha inoltre messo in evidenza che i cittadini chiedono alla politica agricola dell'UE di garantire che i prodotti agricoli siano sani e sicuri. Sempre secondo il sondaggio, per i cittadini dell'UE la priorità della PAC deve essere di garantire che i prodotti agricoli siano sani e sicuri, di promuovere il rispetto dell'ambiente, di tutelare le piccole e medie imprese agricole e di aiutare infine gli agricoltori ad adattare la loro produzione in funzione delle aspettative dei consumatori. "Il messaggio dei nostri cittadini è chiarissimo: sono disposti a sostenere i nostri agricoltori e le zone rurali dell'Europa a condizione di ottenere garanzie per l'ambiente, sicurezza e qualità degli alimenti e benessere degli animali. E proprio questa la strada che intendo seguire con il riesame della PAC nel mese di luglio" ha dichiarato Franz Fischler, Commissario responsabile per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca. La fiducia dei cittadini dell'UE nella capacità della Pac di fornire prodotti agricoli sicuri è ristabilita ed è passata dal 37% (2001) al 42 % di coloro che hanno risposto al sondaggio: a loro avviso, la Pac garantisce prodotti agricoli sani. È questo il settore in cui la Pac consegue in misura ottimale i suoi obiettivi. La mancanza di informazione continua ad essere un problema: le risposte "non so" vanno dal 24 al 35%. Soltanto il 20% di coloro che hanno risposto, ad esempio, ritenevano di essere sufficientemente informati sulle modalità di produzione e di trattamento delle alimenti. Le persone intervistate erano decisamente favorevoli ai seguenti obiettivi di politica agricola elencati nel sondaggio: Garantire prodotti agricoli sani e sicuri 90 %; Promuovere il rispetto dell'ambiente 88 %; Tutelare le piccole e medie imprese agricole 81 %; Aiutare i produttori agricoli ad adeguare la loro produzione in funzione delle aspettative dei consumatori 80 %; Favorire il miglioramento della vita nelle campagne 77 %; Rendere più competitiva l'agricoltura europea sui mercati mondiali 77 %; Garantire redditi stabili ed appropriati ai produttori agricoli 77 %; Incoraggiare la diversificazione dei prodotti agricoli e delle attività agricole 73 %; Favorire metodi di produzione biologica 72 %; Tutelare il gusto dei prodotti agricoli europei 73 %; Proteggere la specificità dei prodotti agricoli europei 73 %; Ridurre le disparità di sviluppo fra regioni 72 %; Difendere gli interessi dei produttori agricoli nelle transazioni con intermediari e distributori 71 %. Sul grado di conseguimento degli obiettivi da parte della P.A.C., le risposte positive andavano dal 41% (garantire prodotti agricoli sani e sicuri) al 25 % (difendere gli interessi dei produttori agricoli nelle transazioni con intermediari e distributori). Il sondaggio ha interessato 16041 persone nei 15 Stati membri. La relazione completa, inclusi i risultati per ciascuno Stato membro, è disponibile sul sito web della Direzione generale agricoltura.
http://europa.eu.int/comm/agriculture/survey/index_en.htm

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