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26 GIUGNO 2002
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UNO
STUDIO MOSTRA CHE L'EUROPA STA COMPIENDO PROGRESSI SUL FRONTE DELL'EGOVERNMENT
Breuxelles,
26 giugno 2002 - L'ultimo studio della Commissione europea sull'eGovernment
in Europa mostra che sono stati compiuti evidenti progressi dall'ultima
rilevazione dell'ottobre 2001, fra cui l'aumento dal 10 al 55 per cento
della disponibilità e dell'interattività dei servizi pubblici su Internet.
Nell'ambito dello studio, condotto nell'aprile 2002 nel quadro
dell'iniziativa "Benchmarking eEurope" della Commissione europea,
sono stati misurati 20 servizi pubblici di base nei 15 Stati membri e in
Islanda, Norvegia e Svizzera. La fornitura on line dei servizi pubblici, uno
dei pilastri della società dell'informazione, ha costituito una priorità
dell'iniziativa comunitaria eEurope fin dal lancio del primo piano d'azione
eEurope nel 2000. Nei 18 paesi presi in esame è stato analizzato un
campione rappresentativo di oltre 10.000 fornitori di servizi pubblici.
L'indagine ha rivelato che oltre l'80 per cento dei fornitori è presente on
line, ovvero il 6,5 per cento in più rispetto ai risultati dell'inizio
ottobre 2001. In seguito, è stato analizzato il grado di interattività dei
servizi, ciascuno dei quali ha raggiunto uno dei quattro stadi di maturità:
"informazione", "interazione unidirezionale",
"interazione bidirezionale" o "transazione completa". Il
commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha
affermato: "L'eGovernment rappresenta attualmente una priorità in
Europa, anche se la mancanza di una vera e propria interattività
costituisce ancora un grave limite. Eppure quest'ultima rappresenta la
chiave ai servizi pubblici moderni. La messa in rete dei servizi pubblici
non è sufficiente ad ottenere benefici sotto il profilo dell'efficienza.
Come nel settore privato, il cambiamento nel 'front office' va di pari passo
con la riorganizzazione del 'back office' e gli investimenti nel capitale
umano". I risultati dello studio mostrano che il grado complessivo di
disponibilità on line dei servizi pubblici nei vari paesi è pari al 55 per
cento, rispetto al 45 per cento dell'ottobre 2001. Nel contempo, è
possibile notare delle considerevoli differenze fra i diversi tipi di
servizi pubblici. Fra i servizi analizzati, 12 si rivolgono ai cittadini e 8
alle imprese. Nel complesso, i servizi alle imprese sono più sviluppati di
quelli indirizzati ai cittadini. Fra le categorie dei servizi pubblici,
quelli relativi al reddito (imposte e contributi sociali) sono i più
sviluppati, seguiti dai servizi di immatricolazione (automobili e nuove
società) e di rimborso (previdenza sociale). I servizi relativi al rilascio
di documenti e permessi (patenti di guida, passaporti ecc.) sono i meno
sviluppati sul Web. Sebbene la quasi totalità dei paesi abbia compiuto
notevoli progressi, sussistono ampie differenze fra i risultati medi
registrati per ogni singola nazione, compresi fra il 22 e l'85 per cento.
Oltre ad effettuare un'analisi comparativa dei progressi compiuti e a
sostenere i progetti di e-government, la Commissione contribuisce allo
scambio delle migliori prassi attraverso l'iniziativa "eEurope awards
for innovation in e-government" (Premi eEurope per l'innovazione nell'e-government).
L'obiettivo è quello di promuovere l'eccellenza e la creatività delle
amministrazioni europee a livello nazionale e regionale nell'utilizzo delle
tecnologie della società dell'informazione al fine di migliorare la qualità
e l'accessibilità dei rispettivi servizi pubblici. La prima assegnazione
dei premi avverrà nel quadro delle conferenza sull'e-health e l'e-government
nel 2003.
"DA
COPENAGHEN A COPENAGHEN": PROGRAMMA DELLA PRESIDENZA DANESE
Bruxelles, 26 giugno 2002 - Dal 1° luglio 2002 la Presidenza dell'Unione
sarà affidata alla Danimarca, che dovrà affrontare questioni come la
chiusura dei capitoli negoziali ancora aperti con 10 paesi candidati, in
vista dell'ampliamento. Per questo, la Presidenza ha coniato lo slogan
"da Copenaghen a Copenaghen". Tra gli aspetti spinosi da risolvere
vi sono l'agricoltura, i fondi strutturali, il bilancio, la questione di
Cipro e, non ultimo, il secondo referendum in Irlanda sulla ratifica del
Trattato di Nizza, programmato per l'autunno, dopo il "no"
espresso in occasione di un primo referendum. Oltre all'allargamento, le
priorità della Presidenza danese riguarderanno lo spazio di libertà,
sicurezza e giustizia, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e la
responsabilità europea su scala globale. Riguardo alla sicurezza, l'Europa
è chiamata ad affrontare nuovi tipi di crimine, come il terrorismo, la
tratta di esseri umani e la pornografia infantile su Internet: questi
problemi superano le frontiere nazionali e vanno quindi trattati con una
maggiore cooperazione a livello europeo e mondiale. La Presidenza danese
intende poi dare priorità allo sviluppo sostenibile a livello economico,
sociale e ambientale: un'economia competitiva rappresenta il pre-requisito
per la crescita, il benessere, la piena occupazione e lo sviluppo
sostenibile. La Presidenza intende quindi realizzare il mercato unico in
particolare per quanto concerne i trasporti, l'ambiente, i servizi
finanziari, il pacchetto fiscale e la liberalizzazione del mercato
dell'energia. Nel semestre di Presidenza danese, verrà inoltre trattato il
nodo della sicurezza alimentare e inizierà la discussione sulla riforma
della politica agricola comune (Pac). La Presidenza darà anche priorità
alla preparazione di una nuova politica comune per la pesca (Pcp). Quanto
alla responsabilità globale dell'Europa, la Presidenza dà particolare
importanza agli impegni per combattere la povertà. Il vertice di
Johannesburg sullo sviluppo sostenibile, in programma a settembre, sarà un
appuntamento chiave in tal senso. La Danimarca intende poi sviluppare le
relazioni con i paesi asiatici e rafforzare quelle con la Russia, l'Ucraina,
la Bielorussia e la Moldavia. Il programma di lavoro della Presidenza danese
sarà disponibile dal 28 giugno sul sito Internet www.eu2002.dk/main
RELAZIONI
COMMERCIALI UE-USA AMICI O NEMICI? IL COMMISSARIO EUROPEO PER IL COMMERCIO
PASCAL LAMY DISCUTERÀ IN UNA CHAT SU INTERNET
Bruxelles, 26 giugno 2002 - Il 26 giugno 2002 il Commissario europeo per il
commercio Pascal Lamy discuterà in una chat su Internet dello stato attuale
delle relazioni Ue-Usa. Si tratta dell'8° dibattito on-line tra il
Commissario e gli utenti di Internet incentrato su questioni commerciali
importanti e d'attualità quali la Conferenza ministeriale dell'Omc a Doha o
il rapporto tra commercio e sviluppo. Nell'annunciare la chat su Internet il
Commissario Pascal Lamy ha detto: "Invito gli utenti di Internet in
tutto il mondo a partecipare alla chat e a scambiare opinioni sulle
relazioni transatlantiche. Poiché l'Ue e gli Usa sono i due maggiori
partner commerciali sulla scena mondiale, il nostro comportamento incide
senza alcun dubbio sulle relazioni commerciali a livello globale.
Partecipate al dibattito on-line del 26 giugno contribuendo con le vostre
opinioni su queste questioni". Nel novembre dello scorso anno, a Doha,
l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno messo da parte le loro divergenze
collaborando per consentire l'avvio di un nuovo ciclo di negoziati
commerciali a livello mondiale. Dopo il fallimento di Seattle nel 1999,
hanno unito i loro sforzi per imprimere un nuovo slancio ai negoziati
globali organizzati sotto l'egida dell'Organizzazione mondiale del
commercio. Si è quindi dato inizio ai lavori dell'agenda Sviluppo di Doha.
Da allora, nubi minacciose hanno continuato ad addensarsi sull'Atlantico.
Recentemente sono state al centro delle cronache una serie di importanti
vertenze commerciali sui meccanismi di salvaguardia dell'acciaio USA e su
una nuova legge in materia di agricoltura adottata dal governo statunitense
- benché tali dispute riguardino una minima parte degli scambi bilaterali
tra i due partner, che rappresentano un valore di oltre 1 miliardo di € al
giorno. Si tratta soltanto di una tempesta in un bicchier d'acqua o la
battaglia tra le due potenze rischia di farci perdere l'opportunità offerta
da un ciclo di negoziati commerciali globali finalizzato a un migliore
funzionamento degli scambi per tutte le parti interessate? L'Unione europea
e gli Stati Uniti dispongono ancora di un solido terreno d'intesa, o l'unilateralismo
rappresenta un ostacolo per il futuro del sistema commerciale multilaterale?
Esprimete le vostre opinioni su queste e altre questioni connesse agli
scambi. Partecipate a una chat con il Commissario europeo per il commercio
Pascal Lamy il prossimo mercoledì 26 giugno (dalle 18:00 alle 20:00, ora
dell'Europa centrale). Per noi è importante conoscere il vostro parere su
questi problemi. Domande da inviare in anticipo Le domande potranno essere
formulate nelle 11 lingue e inviate in anticipo all'indirizzo: Chat-Lamy@cec.eu.int
Le domande dovranno essere quanto più brevi possibile, sino a un massimo di
256 battute. Informazioni di carattere tecnico : Lingue - Nel corso della
chat le domande potranno essere formulate nelle 11 lingue dell'Unione
europea. Sul canale in inglese sarà possibile seguire l'intero dibattito in
tutte le lingue, mentre sugli altri canali sarà possibile seguire domande e
risposte unicamente nella lingua del canale stesso. Partecipare alla chat -
Potete partecipare alla chat in due modi: * utilizzando il client Irc sul
vostro computer, che vi consente di partecipare in maniera completamente
interattiva; o * collegandovi direttamente ad un chat server attraverso
l'interfaccia web sul vostro browser con modalità interattive ridotte. 1)
Utilizzare il client rc Potete scaricare, installare e configurare un client
Irc sul vostro computer. Sono disponibili vari programmi shareware.
Consigliamo mIrc (Pc) o Ircle (Mac). Per ulteriori informazioni sulla
configurazione, si prega di seguire la procedura da noi suggerita. Si
consiglia di scaricare e di provare il software prima di iniziare.
L'indirizzo per accedere alla chat è: chat.europa.eu.int 2) Collegarsi
direttamente alla chat room Se preferite collegarvi direttamente dal vostro
browser, potete andare all'indirizzo: http://chat.europa.eu.int/chatapplet/chat_en.html
dove troverete istruzioni complete. Ulteriori informazioni pratiche sulle
modalità per partecipare alla chat sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/chat/lamy8/index_en.htm
SCUDO
FISCALE: AD OGGI RIENTRATI OLTRE 52 MILIARDI DI EURO
Roma, 25 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i
dati parziali e provvisori relativi alle entrate fiscali generate dallo
scudo fiscale. I dati, aggiornati agli incassi accertati fino ad oggi,
registrano un volume di entrate pari a 1.310,27 milioni di euro. In base a
questa cifra, parziale e provvisoria, i capitali rimpatriati e/o
regolarizzati ammontano a 52.410,66 milioni di euro, pari a 101.480 miliardi
di vecchie lire (il dato non comprende i capitali emersi attraverso la
sottoscrizione di titoli). Si tratta di un ammontare corrispondente ad oltre
il 4% del Prodotto interno lordo italiano.
SCUDO
FISCALE: PER TREMONTI IL DATO È UN SUCCESSO DEL GOVERNO
Roma, 26 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rende noto
il seguente commento del Ministro, Giulio Tremonti, sui dati diffusi ieri e
relativi allo scudo fiscale: "Il dato sul rientro dei capitali, per la
sua dimensione che integra le stime più positive, è un forte segnale di
fiducia nell'economia italiana. Esso, ancorché parziale, costituirà
certamente un ulteriore supporto alla crescita economica del Paese. E' un
successo del Governo, è un ritorno alla legalità".
ASSICURAZIONI:
GEYSER3: LA SOCIETÀ REALIZZA IL NUOVO PORTALE DEL CONCORDATO CAUZIONE
CREDITO
Milano, 26 giugno 2002 - Geyser3 - uno dei principali gruppi italiani
operanti nell'industria del software e dell'information & Communication
Technology - annuncia la realizzazione del nuovo portale Internet del
Concordato Cauzione Credito (in breve, Concordato). Il portale si articolerà
in due parti principali. La prima parte sarà riservata alle Compagnie
aderenti al Concordato, mentre la seconda conterrà informazioni di
interesse generale liberamente accessibili al pubblico (quali l'elenco delle
compagnie partecipanti, notizie sul mercato italiano cauzioni, prodotti
cauzioni e altro). In particolare la parte riservata del portale prevederà
la pubblicazione di documenti di varia natura (quali note informative,
verbali e report), funzioni di ricerca, forum tematici e la possibilità di
accedere ad una banca dati contenente dati relativi ad affidamenti ed
esposizioni su oltre 500.000 ditte contraenti. La soluzione applicativa
realizzata da Geyser3 per il nuovo portale, che sarà fruibile dagli utenti
tramite browser Internet, si basa su tecnologia Java secondo specifiche J2ee.
Java, infatti, consente di sviluppare soluzioni indipendenti dal sistema
operativo e dal WebServer utilizzato, oltre a garantire facilità di
manutenzione ed elevati livelli di scalabilità. La soluzione si
caratterizza, inoltre, per l'utilizzo di un proprio framework J2ee e dalla
integrazione con prodotti avanzati a tutela della sicurezza. Attualmente il
sistema è ospitato presso Swiss Re Italia ed è già predisposto per essere
eventualmente trasferito presso altre compagnie o società terze che
utilizzano tecnologie diverse. "Siamo lieti - ha dichiarato Leonardo
Rossiello, Direttore Generale di Geyser3 - di poter mettere la nostra
capacità progettuale e le nostre risorse, altamente specializzate e
qualificate, al servizio di un'iniziativa che andrà a vantaggio dell'intero
settore assicurativo nazionale".
AUTORIZZATO
IL PRIMO HEDGE FUND DI DIRITTO ITALIANO
Torino, 26 giugno 2002 - Con l'autorizzazione da parte di Banca d'Italia,
ottenuta il 21 giugno 2002, nasce il primo fondo hedge di diritto italiano,
come disciplinato dal decreto del '99 che per la prima volta ha introdotto i
"fondi speculativi" nel nostro paese. La normativa italiana
relativa a questi strumenti prevede lo stesso trattamento fiscale riservato
a qualsiasi fondo comune (ritenuta del 12,5%), una quota minima di ingresso
di 1 milione di Euro, un numero massimo di 100 investitori per fondo e il
divieto di sollecitazione del pubblico risparmio. Il gruppo Kairos conferma
la propria vocazione di leader nel settore degli strumenti alternativi -
sono targati Kairos anche i primi fondi di fondi hedge autorizzati
nell'aprile del 2001. Per il Kairos Partners Hedge Fund il Prime broker è
Goldman Sachs mentre Banca Intesa agirà in veste di banca depositaria. Il
Kairos Partners Hedge Fund, che sarà operativo dal mese di luglio e adotterà
una strategia long/short equity, sarà gestito da Alberto Conca, coadiuvato
dal senior analyst Alberto Altieri, entrato recentemente a far parte del
Gruppo. Conca, 35enne, laureato in economia e commercio all'Università di
Pavia, con esperienze presso la Borsa di Milano, l'Ara Portfolio Management
Company in Connecticut ed in Ras, è arrivato in Kairos da Gestielle, dove
ricopriva il ruolo di responsabile dei fondi azionari. Altieri, 31 anni,
laureato anch'egli in economia e commercio all'Università di Pavia,
proviene da Gestielle dove ha lavorato nel triennio 1999-2002, inizialmente
come assistente dello stesso Conca, poi come gestore del fondo Pharmatec.
FONDI.IT
E' SUPPORTER WEBSITE DELLE CONFERENZE INTERNAZIONALI: FUNDS OF FUNDS AND
MULTI-MANAGER FUNDS E BRINGING HEDGE FUNDS TO RETAIL AND MASS AFFLUENT
INVESTORS IN EUROPE
Torino, 26 giugno 2002 - Le conferenze sono organizzate da Ibc Global
Conferences, appartenente al gruppo "The Informa Group Plc"
quotato al London Stock Exchange sotto la sezione "Media" e
operante in diversi 14 paesi a livello mondiale. Grazie agli accordi stretti
con Ibc Global Conferences Fondi.it è in grado di offrire uno sconto del
10% sul costo di partecipazione alla conferenza sponsorizzata da fondi.it . Funds
of Funds and Multi-Manager Funds - sponsored by fondi.it 28 June 2002 *
London Il programma e' reperibile all'indirizzo: http://www.ibc-financial.com/bi1189
Bringing Hedge Funds to Retail and Mass Affluent Investors in Europe -
sponsored by fondi.it Simpsons In The Strand, London, 11th & 12th July
2002 First 5 Ifass to register receive a Free Place, 50% discount for
subsequent Ifas http://www.ibc-financial.com/bi1190/?src=fondi
INTESABCI:
RAFFORZATO IL MANAGEMENT E SEMPLIFICATA LA STRUTTURA
Milano, 25 giugno 2002. Il
Consiglio di amministrazione di Intesabci, presieduto da Giovanni Bazoli, ha
approvato la nuova struttura della capogruppo e la squadra di nuovi manager
che affiancherà l'amministratore delegato e Ceo Corrado Passera nelle
principali funzioni centrali e di coordinamento del Gruppo. Il modello
organizzativo di IntesaBci viene confermato nelle sue linee essenziali, ma
ulteriormente semplificato: il Centro di Governo, più snello rispetto al
precedente, continuerà a definire gli indirizzi strategici del Gruppo e a
coordinare l'attività delle divisioni, tre delle attuali divisioni (Corporate,
Rete Italia, Private) vengono raggruppate in una nuova Macro Divisione Rete
che dovrà assicurare un adeguato coordinamento sia al centro che sul
territorio. Vengono semplificate le strutture centrali. I responsabili
operativi individuati sono i seguenti: Affari Legali: Elisabetta Lunati;
Amministrazione: Ernesto Riva; Auditing interno: Bruno Dotti; Crediti: Pier
Francesco Saviotti, a cui è stata conferita dal Consiglio la carica di
direttore generale per l'area crediti; Finanza e Tesoreria: Vincenzo La Via;
Immobili e Acquisti: Renato Dalla Riva; Partecipazioni: Paolo Grandi;
Pianificazione e Controllo: Carlo Messina; Relazioni Esterne: Stefano
Lucchini; Risk Management: Vittorio Conti; Risorse Umane e Organizzazione:
Francesco Micheli. Le cinque direzioni (Affari Legali, Amministrazione,
Partecipazioni, Pianificazione e Controllo, Risk Management), anch'esse
dipendenti dal Ceo, sono coordinate dal direttore generale Roberto Brambilla.
Sono stati confermati ai vertici delle società di servizio Intesa Sistemi e
Servizi e Intesa Gestione Crediti rispettivamente Marcello Gasco e Vito
Faggella. Ad Armando Peres sono state confermate le deleghe riguardanti i
rapporti culturali e istituzionali, con riporto diretto sia al Ceo sia al
Presidente. Vengono inoltre riunite nella Macro Divisione Rete l'attuale
Divisione Rete Italia, che è stata affidata a Giovanni Boccolini, la
Divisione Corporate (Marco Paolillo) e la Divisione Private (Marco Silvani).
Riferiscono all'amministratore delegato Christian Merle, la divisione Banche
Italia affidata a Luigi Capuano e la divisione Banche Estero (Luigi Carnelli).
In funzione di staff, l'unità Supporto e Sviluppo banche è stata affidata
ad Alberto Crippa. In una seconda fase è previsto il ridisegno di dettaglio
delle strutture divisionali. Corrado Passera mantiene ad interim sia la
responsabilità della Macro Divisione Rete che della Divisione Banca
d'Affari. A rafforzare la struttura della Divisione Banca d'Affari è stato
chiamato sin d'ora Gaetano Micciché che prenderà la responsabilità della
nuova funzione di Merchant Banking. Il Consiglio di amministrazione ha
infine provveduto a nominare Ariberto Fassati membro del comitato esecutivo
dell'istituto in sostituzione di Gilles Gramat. Infolink: www.intesabci.it
ASM
BRESCIA: OPS DALL'1 AL 5 LUGLIO
Brescia, 26 giugno 2002 - Asm Brescia ha reso noti i termini dell'Offerta
Globale di azioni, finalizzata alla quotazione della Società sul Segmento
Bluechips del Mercato Telematico Azionario, organizzato e gestito dalla
Borsa Italiana. Sono oggetto dell'Offerta Globale un massimo di 180.000.000
Azioni, pari a circa il 25% del capitale sociale di Asm interamente
derivanti dall'Aumento di Capitale, deliberato dall'Assemblea Straordinaria
dei soci in data 24 aprile 2002. Qualora venisse esercitata integralmente la
Greenshoe, il numero delle Azioni complessivamente collocate, pari ad un
massimo di 207.000.000, rappresenterebbe circa il 27,75% del capitale
sociale di Asm, successivamente all'Aumento di Capitale di cui sopra. Gli
aderenti all'Offerta Pubblica, nell'ambito delle rispettive quote, che
conserveranno ininterrottamente per 6 mesi dalla data di pagamento, almeno
20 Azioni di quelle assegnate nell'ambito dell'Offerta Pubblica, avranno
diritto ad 1 Azione Aggiuntiva ogni n. 20 Azioni così conservate. Struttura
dell'Offerta Sono oggetto dell'Offerta Pubblica un minimo di n. 54.000.000
Azioni, pari al 30% circa dell'Offerta Globale. L'Offerta Pubblica
comprende: un'offerta riservata al pubblico indistinto. Delle Azioni
effettivamente assegnate al pubblico indistinto, una quota non superiore al
50% sarà destinata al soddisfacimento delle adesioni pervenute dal pubblico
indistinto per quantitativi pari al Lotto Minimo di Adesione Maggiorato o
suoi multipli; una quota pari a massime n. 3.500.000 Azioni riservate ai
Dipendenti e Pensionati; una quota pari a massime n. 2.500.000 Azioni
riservate ai Dipendenti e Pensionati del Comune di Brescia; una quota
riservata ai Residenti nel Comune di Brescia o negli altri comuni delle
province di Brescia, Mantova, Cremona e Trento, il cui territorio è servito
da Asm o da una delle società direttamente o indirettamente controllate o
ad essa collegate. L'Offerta Globale sarà coordinata e diretta da Intesabci
e Mediobanca quali Coordinatori dell'Offerta Globale. L'Offerta Pubblica avrà
luogo in Italia e sarà coordinata e diretta da Intesabci e Mediobanca che
agiranno in qualità di Joint Lead Manager; Responsabile del Collocamento
per l'Offerta Pubblica sarà Intesabci. L'Offerta Istituzionale, rivolta a
Investitori Professionali in Italia e ad investitori istituzionali
all'estero, avrà luogo in Italia e nei mercati internazionali, con
esclusione di Stati Uniti d'America e Canada in conformità al Regulation S
del U.S. Securities Act del 1933. Nell'ambito dell'Offerta Istituzionale,
Intesabci, Mediobanca e Ubs Warburg svolgeranno il ruolo di Joint Lead
Manager e Joint Bookrunner. Il Prospetto Informativo è stato depositato
presso la Consob in data 24 giugno 2002, a seguito di Nulla Osta comunicato
con nota n. 2044119 del 20 giugno 2002. Svolgimento dell'Offerta L'Offerta
Pubblica avrà inizio alle 9.00 del 1 luglio 2002 e terminerà alle 13.30
del 5 luglio 2002. Il lotto minimo di sottoscrizione è di 1.500 azioni, il
lotto minimo maggiorato è di 15.000 azioni. L'intervallo di Valorizzazione
Indicativo del capitale economico della Società, ante aumento di capitale,
che non sarà comunque vincolante per la determinazione del Prezzo Massimo e
del Prezzo d'Offerta, è stato individuato in un range compreso tra un
minimo di 1.131,6 milioni di euro e un massimo di 1.347,1 milioni di euro,
corrispondente ad un minimo di 2,1 euro e un massimo di 2,5 euro per azione.
Il Prezzo Massimo verrà determinato e comunicato entro il 30 giugno 2002,
mentre il Prezzo dell'Offerta verrà determinato e comunicato entro il 9
luglio 2002. Calendario dell'operazione: Bookbuilding istituzionale 26
giugno - 5 luglio 2002; Periodo di adesione all'Ops 1-5 luglio 2002;
Comunicazione Prezzo Massimo Entro il 30 giugno 2002; Comunicazione Prezzo
dell'Offerta Entro il 9 luglio 2002; Data di pagamento 12 luglio 2002;
Previsione di inizio delle negoziazioni 12 luglio 2002. Costituito nel 1908
come Azienda dei Servizi Municipalizzati del Comune di Brescia, Il Gruppo
Asm ha una gamma di attività che comprende tutti i principali servizi a
carattere industriale: area Energia, che si compone di tre divisioni:
energia elettrica (produzione, trasporto, distribuzione e vendita di energia
elettrica e gestione dell'illuminazione pubblica); gas (trasporto,
distribuzione e vendita di gas naturale) e teleriscaldamento; area Ciclo
Idrico Integrato (gestione acquedottistica, distribuzione idrica, fognatura
e depurazione); -area ambiente (raccolta, trasporto, trattamento, recupero e
smaltimento dei rifiuti, nonchè pulizia strade ed aree pubbliche).
ENI:
IN CORSO DI FINALIZZAZIONE L'OPERAZIONE GVS
Milano, 26 giugno 2002 - Eni e Enbw sono prossimi alla firma per
l'acquisizione del controllo (95,62%) della società tedesca Gvs.
L'operazione sarà finalizzata nei prossimi giorni. L'Amministratore
Delegato dell'Eni, Vittorio Mincato, lo ha affermato ieri nel corso della
presentazione di "World Oil & Gas Review" a Milano.
L'acquisizione di Gvs, alla quale è attribuito il valore complessivo di
circa 720 milioni di euro, avverrà attraverso la costituzione di una Newco
pariteticamente posseduta da Eni e Enbw. Con l'acquisto di Gvs insieme a
Enbw, prosegue l'espansione dell'Eni nel mercato europeo del gas naturale
dopo aver fatto già il suo ingresso in Spagna, Portogallo e Turchia. Ciò
per bilanciare sui mercati esteri il potenziale di crescita che non può
essere colto sul mercato domestico per i limiti imposti dall'apertura del
mercato in Italia.
ENI:
L'AMMINISTRATORE DELEGATO VITTORIO MINCATO PRESENTA A MILANO L'EDIZIONE 2002
DI "WORLD 0IL & GAS REVIEW"
Milano, 26 giugno 2002 - L'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato
ha presentato ieri a Milano "World 0il & Gas Review 2002"-
rassegna statistica mondiale su produzione, riserve, consumi, esportazioni e
importazioni di petrolio e di gas - giunta quest'anno alla sua seconda
edizione. La Review, la cui prima edizione lo scorso anno ha riscosso
notevole interesse, si presenta rinnovata e ampliata : i mercati dei
petrolio e dei gas naturale sono illustrati con numerosi indicatori sulla
produzione, le riserve, il consumo, le importazioni e le esportazioni. Tutto
ciò Paese per Paese, per area geografica e per area economica. Inoltre è
fornito un panorama completo dei commercio internazionale di gas naturale
sia attraverso le reti di gasdotti sia via nave. L'importante novità della
Review 2002 è la sezione monografica "Qualità della produzione di
petrolio", tema di particolare rilievo sul quale esistono informazioni
frammentarie. La raccolta e l'elaborazione dei dati classifica circa il 90%
dell'offerta mondiale di greggio. L'importanza di questa analisi risiede nel
fatto che le specifiche di qualità ambientale sui prodotti petroliferi sono
in aumento e diventano sempre più rigorose, talvolta determinando squilibri
tra l'offerta di greggio e le caratteristiche dei prodotti petroliferi
richiesti dal mercato. Tanto che il settore della raffinazione non sempre è
in grado di garantire l'equilibrio tra la domanda e l'offerta, causando
inevitabili conseguenze sulla volatilità dei prezzo dei petrolio. Molte
sono le domande cui la Review 2002 - di facile consultazione anche per i non
addetti ai lavori - consente di dare risposta, così come molte sono le
curiosità che attraverso di essa possono essere soddisfatte. Alla
concentrazione geografica delle riserve (e in misura minore della
produzione) di petrolio e di gas fa riscontro una forte concentrazione
geografica dei consumi di idrocarburi in Paesi che, per contro, hanno
riserve assai limitate. Si rileva che il Medio Oriente è la principale area
per produzione di petrolio e per riserve di petrolio e di gas; che l'Arabia
Saudita rimane il primo Paese dei mondo per produzione e riserve di
petrolio: nel 2001 ha estratto in media 8,5 milioni di barili al giorno e ha
riserve quasi di 262 miliardi di barili (oltre il 25% delle riserve
mondiali); che l'Iraq ha il rapporto più alto tra riserve e produzione:
secondo i dati dei 2001 ha riserve per 130 anni. Confrontando la graduatoria
della produzione di petrolio con quella dei gas si scopre che tra i primi
venti Paesi produttori di petrolio al mondo ben quattordici figurano tra i
primi venti Paesi produttori di gas. Il petrolio, la fonte energetica che ha
dominato il xx secolo, va a braccetto coi gas naturale, che dominerà il XXI
secolo. Nel gas naturale il primato produttivo è della Russia con 575
miliardi di metri cubi all'anno. Sempre la Russia ha le riserve più
consistenti, 46.052 miliardi di metri cubi, mentre il record di durata delle
riserve è dei Qatar, con 461 anni. Guardando i dati sul consumo si nota che
il Nord America è l'area dove si concentra la maggior parte dei consumi di
petrolio e di gas naturale. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno il
primato dei consumi di petrolio, in media circa 20 milioni di barili al
giorno, e di gas naturale, circa 645 miliardi di metri cubi all'anno. World
0il and Gas Review 2002 è disponibile anche in formato elettronico nel
Cd-rom allegato alla pubblicazione.
SNAM
RETE GAS: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PIANO DI INCENTIVAZIONE
PER I DIRIGENTI
San Donato Milanese, 26 giugno 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di
Snam Rete Gas, a seguito del mandato ricevuto dall'Assemblea degli Azionisti
dello scorso 24 aprile, ha varato nella riunione odierna il primo piano di
incentivazione e fidelizzazione per il triennio 2002-2004 costituito da
stock option e stock grant. Beneficiari sono i manager che sono investiti
delle più dirette responsabilità in termini di risultati strategici ed
economici. Piano di stock option Il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento, per l'ammontare
massimo di euro 608.500, con emissione di un numero massimo di 608.500
azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro, godimento regolare, da
offrire in opzione ai manager al prezzo di 2,977 euro, pari alla media
aritmetica dei prezzi ufficiali sul Mercato Telematico Azionario gestito
dalla Borsa Italiana S.p.A. rilevati nell'ultimo mese precedente la data
odierna. Il diritto di sottoscrizione potrà essere esercitato dopo tre anni
dalla attribuzione dell'opzione e per cinque anni. Piano di stock grant Il
Consiglio di Amministrazione ha altresì definito in 121.700 il numero
massimo di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro da assegnare al
Presidente e ai dirigenti individuati. Le azioni saranno offerte a titolo
gratuito dopo tre anni dall'attribuzione, sulla base del confronto del
T.S.R. (Total Shareholder Return) della Società nel triennio 2002-2004
rispetto a quello di un paniere di aziende italiane ed europee del settore
utility.
COMMERCIO
CON L'ESTERO : DATI DI APRILE E MAGGIO 2002
Roma, 26 giugno 2002 - Nel mese di maggio 2002 le esportazioni verso i paesi
extra UE sono aumentate rispetto allo stesso mese del 2001, del 5,5 per
cento, mentre le importazioni sono diminuite del 5,4 per cento. Si ricorda
che ad aprile 2002 le esportazioni e le importazioni hanno registrato,
rispettivamente, una diminuzione tendenziale del 3,3 per cento e dell'1,1
per cento. Nel mese di maggio il saldo commerciale con i paesi extra UE è
risultato positivo per 1.532 milioni di euro, rispetto a quello positivo per
358 milioni di euro registrato nello stesso mese dell'anno precedente. Nel
periodo gennaio-maggio 2002 il saldo è stato positivo per 2.210 milioni di
euro, a fronte di un valore positivo di 406 milioni di euro nello stesso
periodo del 2001. Rispetto ad aprile 2002, al netto della stagionalità, le
esportazioni sono aumentate del 6,8 per cento e le importazioni del 2,6 per
cento. Nel mese di aprile 2002, rispetto allo stesso mese del 2001, le
esportazioni verso i paesi UE sono aumentate dell'1,1 per cento, le
importazioni del 4,6 per cento. Il saldo commerciale è risultato negativo
per 332 milioni di euro, a fronte di un valore positivo di 95 milioni di
euro registrato nello stesso mese del 2001. Nel periodo gennaio-aprile 2002
il saldo è stato negativo per 1.023 milioni di euro, a fronte di un valore
positivo di 126 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2001.
Rispetto a marzo 2002 i dati destagionalizzati registrano un aumento
dell'1,9 per cento delle esportazioni e un aumento dello 0,5 per cento delle
importazioni. Considerando l'interscambio complessivo, nel mese di aprile
2002 le esportazioni sono diminuite dello 0,9 per cento e le importazioni
sono aumentate del 2,1 per cento, rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente. Il saldo commerciale è risultato negativo per 246 milioni di
euro, a fronte di un valore positivo di 409 milioni di euro registrato nello
stesso mese del 2001. Nel periodo gennaio-aprile 2002 il saldo è stato
negativo per 344 milioni di euro, rispetto a un valore positivo di 173
milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2001. Nel confronto con
marzo 2002 i dati destagionalizzati indicano un aumento dello 0,1 per cento
delle esportazioni e una flessione dello 0,6 per cento delle
importazioni.
LA
COMMISSIONE EUROPEA ILLUSTRA L'APPLICAZIONE DELLE NORME DI CONCORRENZA AI
SETTORI DEL CARBONE E DELL'ACCIAIO CON IL PASSAGGIO DAL TRATTATO CECA AL
TRATTATO CE
Bruxelles, 26 giugno 2002 Dopo la scadenza del trattato che istituisce la
Comunità europea del carbone e dell'acciaio (Ceca), il 23 luglio 2002,
questi due settori saranno soggetti alle normali regole applicabili al resto
dell'economia, ad eccezione del settore nucleare che è tuttora regolato dal
trattato Euratom. In una comunicazione la Commissione ha descritto come le
regole di concorrenza si applicheranno ai casi relativi ai settori del
carbone e dell'acciaio ancora in sospeso al momento del passaggio alle norme
del trattato che istituisce la Comunità europea (trattato Ce) al fine di
fornire la certezza del diritto agli operatori economici e agli Stati
membri. Nel corso degli anni la Commissione ha armonizzato l'applicazione
dei trattati Ceca e Ce ed è quindi improbabile che il passaggio al trattato
Ce provochi gravi problemi La Commissione ha tuttavia ritenuto che fosse
utile fornire una guida alle imprese, relativamente alle norme antitrust e
per il controllo delle concentrazioni, e agli Stati membri relativamente
alle norme sugli aiuti di Stato. La Commissione ha pertanto adottato una
comunicazione relativa ad alcuni aspetti del trattamento di casi in materia
di concorrenza a seguito della scadenza del trattato Ceca. La comunicazione
sintetizza i più importanti cambiamenti che il passaggio al regime Ce
comporta relativamente alle norme sostanziali e procedurali applicabili e
spiega come la Commissione intende affrontare questioni specifiche sollevate
da tale passaggio nei settori dell'antitrust, del controllo delle
concentrazioni e del controllo degli aiuti di Stato. La comunicazione si
sofferma in particolare sui casi che da un punto di vista legale o fattuale
hanno avuto inizio prima della scadenza del trattato Ceca e che in una
qualche maniera continuano dopo la scadenza. Per quanto riguarda le norme
procedurali, il principio di base per tutti e tre i settori (antitrust,
controllo delle concentrazioni, controllo degli aiuti di Stato) è che si
applicano le norme in vigore nel momento in cui è stata presa la misura
procedurale in questione. Ciò significa che a partire dal 24 luglio la
Commissione applicherà esclusivamente le norme procedurali CE per tutti i
casi nuovi e in sospeso. La Commissione informa inoltre le imprese dei
settori del carbone e dell'acciaio della sua intenzione di non avviare
procedimenti antitrust ai sensi del trattato CE nei confronti di accordi che
precedentemente godevano di un'esenzione ai sensi del trattato Ceca, a
condizione tuttavia che non emergano successivamente elementi fattuali o
legali nuovi che rimettano in discussione l'applicazione di un'esenzione a
tali accordi. Ciò è dovuto al timore che accordi restrittivi, che
beneficiavano di un'esenzione ai sensi del trattato Ceca e la cui esenzione
viene meno a causa della scadenza del trattato, vengano notificati
nuovamente in massa per ottenere un'autorizzazione formale. Ciò non sarebbe
auspicabile perché le norme relative alle esenzioni sono sostanzialmente
simili nei trattati Ce e Ceca e perché la Commissione nella sua azione
antitrust intende concentrarsi sui casi di divieto. Tale iniziativa non solo
fornisce alle imprese la certezza giuridica che i loro accordi continueranno
ad essere autorizzati sotto il profilo dell'antitrust ma evita i costi
legali e la burocrazia di un sistema di notificazione. Le concentrazioni
relative ai settori del carbone e dell'acciaio saranno soggette alle normali
regole stabilite nel regolamento comunitario sulle concentrazioni. Ciò
significa che mentre con il regime Ceca la Commissione aveva giurisdizione
su tutte le concentrazioni, acquisizioni e sulla maggior parte delle imprese
comuni che riguardavano i due settori a prescindere dalla loro dimensione,
in futuro essa valuterà solo le concentrazioni che coinvolgono imprese il
cui fatturato supera le soglie stabilite nel regolamento. Per quanto
riguarda le imprese comuni, la Commissione informa le imprese che i casi
ancora in sospeso al momento della scadenza del trattato Ceca possono essere
trasformati in notifiche di accordi di cooperazione ai sensi del trattato Ce
in particolare se le parti notificanti richiedono che si effettui tale
modifica. Il regolamento CE sulle concentrazioni si applica solo alle
imprese comuni esercitanti tutte le funzioni di una entità economica
autonoma, cioè alle operazioni che danno vita a entità economiche in grado
di operare in maniera indipendente e durevole e che sono fornite di risorse
finanziarie e umane sufficienti. Per quanto riguarda gli aiuti di Stato,
continueranno ad essere vietati gli aiuti agli investimenti regionali e gli
aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione al settore siderurgico anche
dopo la scadenza del trattato Ceca secondo la decisione della Commissione
del 13 febbraio 2002 (si veda IP/02/241). Per quanto riguarda l'aspetto
procedurale, gli aiuti concessi al settore siderurgico nel quadro di regimi
autorizzati dalla Commissione non saranno più soggetti all'obbligo di
notifica preventiva previsto dal codice degli aiuti alla siderurgia. Dal 24
luglio 2002 agli aiuti all'industria carboniera si applicherà, sia sotto il
profilo sostanziale che procedurale, un nuovo regolamento che sta per essere
adottato formalmente dopo che è stato raggiunto un accordo nell'ultimo
Consiglio Energia (si veda IP/02/835). La comunicazione sarà pubblicata
nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee (C 154 del 28.6.2002) e può
già essere consultata al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/index_en.html
ART'È
S.P.A. APRE IL SUO CAPITALE ALL'INGRESSO DI P.A. INVESTMENT CHE CONFERISCE
IL 100%DI FMR(FRANCO MARIA RICCI S.P.A).
Milano, 26 giugno 2002 - Art'è S.p.A., leader in Italia nel mercato dei
beni culturali di lusso, ha concluso in data odierna un accordo strategico
con P.A. investment, holding di controllo di una serie di attività che
spaziano dalla moda, ai servizi finanziari, al mondo dell'arte e della
cultura. L'accordo strategico prevede: il conferimento ad Art'è da parte di
P.A. Investment del 100% della partecipazione in Fmr e della sua controllata
francese Fmr France dietro aumento di capitale riservato per un totale di
699.839 azioni Art'è (pari al 19,55%). Le azioni sono soggette a lock up di
12 mesi sul 25%, di 18 mesi su di un ulteriore 25% e di 24 mesi sul
rimanente 50% delle azioni Art'è; l'accordo triennale per l'utilizzo del
database di Diners Club Italia da parte di Art'è; l'acquisto da parte di
Art'è di una partecipazione pari al 25,9% in Civita Servizi S.r.l.,
istituzione autorevole e di prestigio operante nell'organizzazione e
gestione di eventi culturali e museali in Italia. L'acquisto della
partecipazione sarà corrisposto a fronte di 51.927 azioni Art'è, oggi in
portafoglio della società come azioni proprie.cessione "pre-closing"
della partecipazione detenuta da Fmr in Edizioni Scientifiche Italiane SpA,
giudicata non strategica Al termine dell'operazione, il capitale sociale di
Art'è passa da 2.880.000 a 3.579.839 azioni e la composizione azionaria di
Art'è si modifica in modo sostanziale: gli azionisti fondatori scenderanno
al 43,4%, rendendo così la Società contendibile. Pa Investment raggiungerà
il 21 % del capitale, per effetto delle due operazioni Civita ed Fmr, con il
restante capitale sul mercato. Nata nel 1968, Fmr occupa una posizione di
assoluto rilievo nel mercato di riferimento, grazie all'ampio catalogo
prodotti, al pregio e all'eleganza delle proprie pubblicazioni e allo
straordinario patrimonio iconografico. Fmr conta su 17 "Librerie
Ricci" in Italia e all'estero e da vent'anni pubblica la "Rivista
Fmr" con oltre 25.000 abbonati in tutto il mondo. Nello scorso
esercizio, la Società e la sua controllata francese hanno raggiunto un
fatturato aggregato pari a 9,8 mln di €, con una quota export pari al
36,7%, a conferma della sua visibilità internazionale. Il Margine operativo
lordo aggregato è risultato pari a 1,3 milioni di euro. L'operazione
consente ad Art'è di consolidare la propria leadership nel settore dei
consumi culturali di lusso (arte, editoria di pregio, editoria di
formazione). L'acquisizione di Fmr permette di attivare forti
complementarietà e sinergie in termini di: ampliamento del portafoglio
prodotti; ampliamento del database clienti; allargamento della presenza
internazionale; allargamento dei canali distributivi e della copertura
territoriale; L'insieme di tutti questi elementi potenzierà in misura
determinante la capacità di Art'è acquisire nuovi clienti e di
massimizzare il potenziale d'acquisto della clientela esistente e futura. In
seguito alle recenti operazioni concluse da Art'è (Petochi 1884, Fmr S.p.A.,
"I Quindici"), il fatturato atteso pro-forma del Gruppo Art'è per
l'esercizio 2002 è pari a 55 milioni di Euro in crescita di oltre il 41%
rispetto ai risultati effettivi dell'esercizio precedente, con un MOL del
16%. Gli obiettivi dichiarati dalla Società per il 2005 prevedono una stima
di fatturato di 125 milioni di Euro, con un MOL intorno al 18%-20%, in linea
con la redditività storica del Gruppo. "Con questa importante
acquisizione - ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art'è S.p.A.-
rafforziamo la nostra presenza internazionale con il marchio Fmr, sinonimo
in tutto il mondo di eleganza e raffinatezza italiana e consolidiamo
ulteriormente la nostra leadership nel mercato dell'arte e dell'editoria di
pregio. La profonda compatibilità di Fmr con il business di Art'è permette
infatti di replicare il nostro modello di successo basato
sulla.identificazione e il soddisfacimento dei bisogni culturali, con un
utilizzo strategico delle leve più innovative del marketing applicato alla
cultura. In oltre trent'anni di attività, Fmr si è caratterizzata per la
coerenza e la qualità dei contenuti, con forti competenze editoriali
specifiche: tali fattori chiave si integrano perfettamente con la filosofia
artistica ed editoriale che da sempre ha caratterizzato Art'è e ne ha
decretato il successo, inoltre la presenza di un socio strategico come il
Gruppo Perna, leader nel settore del lusso, permette di rafforzare in modo
rilevante il potenziale di sviluppo del nuovo Gruppo Art'è." "
Questa operazione , ha dichiarato il Cavaliere Tonino Perna, Presidente di
P.A. Investment, consente di ottimizzare le capacità di sviluppo del Gruppo
P.A. Investment nel settore arte e cultura di alta gamma, sfruttando tutte
le sinergie esistenti tra Art'è e Fmr, rafforzando la presenza
internazionale di P.A. Investment e Art'è. Inoltre, il nostro conferimento
si connota come una alleanza strategica con una realtà imprenditoriale in
forte espansione ed in cui crediamo molto." L'advisor di Art'è
nell'operazione è stato E.Capital Partners S.p.A.
LOTTO,
CALZATURA UFFICIALE DI WIMBLEDON
Montebelluna (Tv), 26 giugno 2002.- In concomitanza con l'inizio del
prestigioso torneo di tennis, Lotto Sport Italia annuncia un importante e
storico accordo con Wimbledon che vede l'azienda italiana aggiudicarsi la
qualifica di "Official Footwear Supplier". Un accordo commerciale
e di immagine, che lega il nome e il marchio Lotto ad un evento che
identifica il grande tennis e la sua storia, che ribadisce, ancora una
volta, l'impegno di Lotto in questo sport, dove i 30 anni di esperienza
maturata garantiscono all'azienda un know-how incredibile. Un accordo che si
completa con i grandi investimenti di Lotto proprio nel tennis, che oltre a
questa importante partnership vanta anche una prestigiosa collaborazione con
Atp - di cui è partner ufficiale e licenziatario del marchio - e con molte
Federazioni Nazionali di Tennis. Fino a dicembre 2005, Lotto avrà la
licenza esclusiva di produrre e commercializzare scarpe con marchio
Wimbledon, la cui distribuzione è prevista a partire dalla collezione
primavera-estate 2003. Attualmente, in vendita esclusiva presso il "Pro
Shop" del torneo, è già disponibile il modello Final Wimbledon, la
scarpa fornita agli oltre 550 raccattapalle e membri dello staff impegnati
dal 24 giugno al 7 luglio 2002 - in quanto l'accordo prevede sia licenza del
marchio che sponsorizzazione tecnica. Caratterizzata dal "mitico"
logo Wimbledon verde-viola, la collezione di calzature Tennis
Lotto-Wimbledon prevede quattro modelli. Precise Wimbledon è il modello di
punta della collezione: realizzata in morbida pelle con intersuola in Eva
termoformata, Precise è una scarpa da tennis di ottimo livello, che oltre
alla specifica suola erba, viene proposta con suola Omni bicolore, adatta a
superfici in terra battuta e sintetiche. Il battistrada Dto (Double Traction
Outsole), a trazione differenziata sulla parte interna ed esterna,
garantisce una perfetta aderenza al terreno in ogni situazione o condizione.
Un modello versatile e funzionale per quanti amano il gioco del tennis e
vogliono distinguersi con una scarpa che abbina due marchi prestigiosi,
entrambi sinonimo di questo sport. Completano la collezione 2003 altri tre
modelli: Talent Wimbledon, "classico tennis-club" per l'uomo,
declinato anche in versione bambino - Talent Wimbledon JR - e T-Core
Wimbledon Lady, modello donna caratterizzato da uno stile nuovo, molto
curato ed originale. "The Wimbledon Championship" dal 1877 è il
torneo di tennis per eccellenza, un evento oggi capace di attirare oltre
450.000 spettatori nei vari campi da gioco, trasmesso dalla televisione in
157 Paesi con 4.400 ore di programmazione. Ma Wimbledon è anche un marchio
molto forte, conosciuto in tutto il mondo, garanzia di passione e
professionalità nel tennis, capace di certificare un accordo di partnership
importantissimo e significativo, destinato a segnare un altro traguardo
importante per l'Italian Sport Design di Lotto.
PITTI
IMMAGINE UOMO: MERCATI ESTERI IN AUMENTO DI OLTRE IL 25%
Firenze, 26 giugno 2002 - Dati di affluenza dei visitatori rilevati alle
12.00 del terzo giorno di manifestazione, sabato 22 giugno Il totale dei
compratori esteri registra un +27% rispetto alla stessa rilevazione di un
anno fa (giugno 2001), mentre i compratori italiani registrano un leggero ma
significativo aumento del 4% circa. La Germania aumenta di oltre il 30%,
ancora più marcata è la crescita per Gran Bretagna, Olanda e Turchia. Su
tassi di incremento del 20% circa viaggiano invece Giappone, Francia e
Belgio. Gli Stati Uniti, nonostante il raffreddamento dei consumi a maggio,
crescono di quasi il 10%. I dati sono relativi a un po' più di metà
percorso e quindi vanno presi con la dovuta prudenza - il segno positivo
dell'andamento è però molto solido. Raffaello Napoleone, amministratore
delegato di Pitti Immagine, torna sull'intervento di Adolfo Urso,
sottosegretario alle attività produttive, a proposito degli incentivi
all'innovazione nel settore moda: ''Per una fiera come Pitti Uomo, i cui
espositori ogni volta fanno i salti mortali per presentare i campionari in
tempo e con alti contenuti di qualità e di innovazione, i provvedimenti
annunciati dal Governo rappresentano un messaggio molto importante. Si è
aperto un nuovo capitolo di sostegno alle imprese, riconoscendo che anche
nella moda le imprese devono fare continui investimenti in ricerca per
restare competitive e vincenti. Proprio per questo i fondi andranno
aumentati in modo significativo e il prima possibile''.
VALENTINO:
RATIONALE DELL'ACQUISIZIONE
Milano, 26 giugno 2002 - Valentino si integra perfettamente nell'attuale
portfolio di marchi del Gruppo Marzotto, rafforzandone la presenza nel
settore lusso, in particolare femminile. A tre settimane dal closing si
possono sostanzialmente confermare le analisi e le valutazioni che hanno
condotto all'acquisizione; entro il mese di settembre sarà presentato un
piano analitico, che evidenzierà le opportunità di sviluppo e ne definirà
le relative priorità. Nel medesimo intervallo temporale verrà finalizzata
la struttura finanziaria dell'acquisizione, oggi supportata da un
bridge-financing. L'operazione non avrà effetti negativi sulla redditività
del Gruppo Marzotto in quanto le perdite della Valentino saranno compensate
dalle plusvalenze attese da cessioni di attività non strategiche. Cessioni
che permetteranno di finanziare gran parte dell'acquisizione senza ricorrere
ad aumenti di capitale o a modifiche della politica dei dividendi. Il Gruppo
Valentino La straordinaria brand awareness della griffe Valentino garantisce
una presenza globale ed estremamente equilibrata, con la conseguente
ripartizione geografica dei ricavi (stima 2002): Italia 30 % ; Nord America
25 %; Europa 30 % ; Asia + R d M 15%. Il retail diretto rappresenta un
patrimonio fondamentale, con diciotto tra flagships boutiques nelle strade
più prestigiose delle capitali della moda. Al 31 maggio i ricavi delle
boutiques, a parità di perimetro, sono in crescita del 23 % rispetto
all'anno precedente. Per l'intero esercizio 2002, sulla base degli elementi
ad oggi disponibili, stimiamo una crescita dei ricavi del gruppo Valentino
superiore al 5%. Linee Guida: mantenere il posizionamento della griffe nel
segmento lusso. Accrescere gli investimenti in comunicazione sinergicamente
con i grandi licenziatari. Acquisire il controllo diretto dei principali
mercati asiatici, in particolare tramite joint-venture maggioritarie.
Sviluppare la strategia del retail sia diretto che in franchising. In
particolare è prevista l'apertura di nuove boutiques: nel novembre 2002 a
Las Vegas, nel 2003 due flagships in Europa, tre boutiques in Asia e una
negli Stati Uniti. Maggiore impegno strategico negli accessori, che
continueranno ad essere gestiti direttamente e che raggiungeranno nei
prossimi due anni almeno il 30% dei ricavi del Gruppo. Politica di licenze
estremamente selettiva, per categoria di prodotto e standing di licenziatari.
È stato risolto il rapporto con la Hemmond di Perugia per la linea jeans,
mentre sono in fase di presentazione le nuove collezioni di intimo e
beachwear prodotto da Albisetti.
LUCIANO
BENETTON E MANUEL PUIG NEL CDA DI PRADA
Milano, 26 giugno 2002 - Il Gruppo Prada comunica che Luciano Benetton,
Presidente del Benetton Group S.p.A.e Manuel Puig, Presidente della
Divisione Prestige Beauty del Gruppo PUIG (Spagna), entrano a far parte del
Consiglio di Amministrazione di Prada Holding N.V. Pertanto il Consiglio di
Amministrazione risulta così composto: Patrizio Bertelli, Presidente e
Amministratore Delegato; Miuccia Prada, Vice Presidente e Amministratore
Delegato; Luciano Benetton; Jacob Meint Buit; Francesco Gianni; Jens Peter
Howaldt; Roberto Massardi; Manuel Puig; Marco Salomoni; Riccardo Stilli;
Franco Tatò.
DISCORSO
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II: ECOTURISMO, CHIAVE DELLO SVILUPPO
SOSTENIBILE
Roma, 26 giugno 2002 - Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i
Migranti e gli Itineranti trasmette il testo del Messaggio Autografo del
Santo Padre per la XXIII Giornata Mondiale del Turismo 2002, sul tema:
"Ecoturismo, chiave dello sviluppo sostenibile". La Giornata
Mondiale del Turismo è celebrata il 27 settembre di ogni anno. Tale
celebrazione è stata istituita nel 1980 dall'Organizzazione Mondiale del
Turismo (Omt), presso la quale la Santa Sede ha una Missione di Osservazione
Permanente. Da parte sua, la Chiesa fin dall'inizio ha appoggiato tale
iniziativa dell' Omt. Scopo della celebrazione è richiamare l'attenzione
della comunità internazionale sull'importanza del fenomeno turistico, in
continua crescita, (nel 2001 i turisti che hanno visitato altri paesi sono
stati quasi 697 milioni) evidenziando i suoi valori sociali, culturali,
politici, economici ed i rischi impliciti. Il Messaggio Pontificio di
quest'anno aiuta dunque a riflettere sul tema dell'ecoturismo. Il Santo
Padre infatti auspica: "che la celebrazione della prossima Giornata
Mondiale del Turismo aiuti a riscoprire i valori insiti in questa esperienza
umana di contatto con il creato e spinga ciascuno al rispetto dell'habitat
naturale e delle locali culture".
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II per la 23ª Giornata Mondiale
del Turismo
1. La celebrazione della Giornata Mondiale del Turismo, che si terrà il
prossimo 27 settembre sul tema "Ecoturismo, chiave dello sviluppo
sostenibile", mi offre la gradita opportunità di richiamare alcune
riflessioni sul fenomeno della mobilità umana, che si è molto sviluppato
nei recenti decenni, coinvolgendo ormai milioni di persone. Il turismo
consente di impiegare parte del tempo libero per contemplare la bontà e la
bellezza di Dio nella sua creazione e, grazie al contatto con gli altri,
aiuta ad approfondire il dialogo e la reciproca conoscenza. Il tempo libero
e la pratica del turismo possono in tal modo colmare le carenze di umanità,
che spesso si sperimentano nell'esistenza quotidiana. La Sacra Scrittura
considera l'esperienza del viaggio come una peculiare opportunità di
conoscenza e di sapienza, poiché pone la persona a contatto con popoli,
culture, costumi e terre diversi. Afferma infatti: "Chi ha viaggiato
conosce molte cose, chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza. Chi
non ha avuto delle prove, poco conosce; chi ha viaggiato ha accresciuto
l'accortezza. Ho visto molte cose nei miei viaggi, il mio sapere è più che
le mie parole" (Sir 34,9-11). Nella Genesi, e poi nella visione
rinnovatrice dei Profeti, nella contemplazione sapienziale di Giobbe o
dell'autore del libro della Sapienza, come pure nelle esperienze di fede
testimoniate nei Salmi, la bellezza del creato costituisce un segno
rivelatore della grandezza e della bontà di Dio. Gesù, nelle parabole,
invita a contemplare la natura circostante per apprendere come la fiducia
nel Padre celeste debba essere totale (cfr Lc 12, 22-28) e la fede costante
(cfr Lc 17,6). Il creato è affidato all'uomo perché, coltivandolo e
custodendolo (cfr Gn 2, 15), provveda alle sue necessità e si procuri il
"pane quotidiano", dono che lo stesso Padre celeste destina a
tutti i suoi figli. Occorre imparare a contemplare il creato con occhi
limpidi e pieni di stupore. Capita, purtroppo, che talora venga meno il
rispetto dovuto alla creazione, ma quando da custodi si diventa tiranni
della natura, questa prima o poi si ribella all'incuria dell'uomo (cfr
Giovanni Paolo II, Omelia per il Giubileo degli Agricoltori, 12 novembre
2000). 2. Fra gli innumerevoli turisti che ogni anno "girano il
mondo", ve ne sono non pochi che si pongono in viaggio con l'esplicito
scopo di andare alla scoperta della natura, esplorandola fino negli angoli
più reconditi. Un turismo intelligente tende a valorizzare le bellezze del
creato ed orienta l 'uomo ad accostarsi ad esse con rispetto, godendone ma
senza alterarne l' equilibrio. Come negare però che l'umanità stia oggi
vivendo, purtroppo, un'emergenza ecologica? Un certo turismo selvaggio ha
contribuito, e tuttora contribuisce, a tale scempio, per via anche di
impianti turistici costruiti senza una pianificazione rispettosa
dell'impatto ambientale. Come osservavo nel Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace 1990, è "necessario risalire alle origini e
affrontare nel suo insieme la profonda crisi morale, di cui il degrado
ambientale è uno degli aspetti preoccupanti" (n. 5: Insegnamenti
X11/2, 1466). Il dissesto ambientale, in effetti, mostra con evidenza alcune
delle conseguenze delle scelte operate secondo interessi particolaristici,
non rispondenti alle esigenze proprie della dignità dell' uomo. Prevale
spesso la sfrenata bramosia di accumulare ricchezze, che impedisce di
ascoltare l'allarmante grido di povertà di popoli interi. In altre parole,
l'egoistica ricerca del proprio benessere induce ad ignorare le legittime
aspettative delle generazioni presenti e di quelle future. La verità è
che, quando ci si distacca dai progetti di Dio sul creato, molto spesso
viene meno l'attenzione per i fratelli e il rispetto per la natura. 3. Non
mancano tuttavia ragioni di speranza. Molte persone, sensibili a questo
problema, da tempo si stanno impegnando a porvi rimedio. Esse si preoccupano
innanzitutto di ricuperare la dimensione spirituale del rapporto con il
creato, grazie alla riscoperta del compito originariamente affidato da Dio
all'umanità (cfr Gn 2, 15). L'"ecologia interiore" favorisce
infatti 1'"ecologia esteriore", con immediate conseguenze positive
non soltanto per la lotta alla povertà e alla fame degli altri, ma anche
per la salute ed il benessere personali. È una linea che va incoraggiata
per far emergere sempre più la cultura della vita e per sconfiggere la
cultura della morte. Si dovranno pertanto favorire forme di turismo più
rispettose dell'ambiente, più moderate nell'uso delle risorse naturali e più
solidali verso le culture locali. Sono forme che sottendono, com'è chiaro,
una forte motivazione etica poggiante sulla convinzione che l'ambiente è la
casa di tutti, e che pertanto i beni naturali sono destinati a quanti
attualmente vi si trovano, come pure alle generazioni future. 4. Si va
inoltre affermando una nuova sensibilità, comunemente conosciuta col nome
di "ecoturismo". Nei suoi presupposti essa è certamente buona. Si
dovrà tuttavia vigilare perché non si snaturi e non diventi un veicolo di
sfruttamento e di discriminazione. Infatti, qualora si promuovesse la tutela
dell'ambiente come fine a se stante, si correrebbe il rischio di vedere
nascere forme moderne di colonialismo, che danneggerebbero i tradizionali
diritti delle comunità residenti in un determinato territorio. Verrebbero
ostacolati la sopravvivenza e lo sviluppo delle culture locali e sarebbero
sottratte risorse economiche all'autorità dei governi locali, primi
responsabili degli ecosistemi e delle ricche biodiversità presenti nei
rispettivi territori. Ogni intervento in un'area dell'ecosistema non può
prescindere dal considerare le conseguenze che da esso deriveranno in altre
aree e, più in generale, gli effetti che esso avrà sul benessere delle
future generazioni. L'ecoturismo porta in genere le persone in luoghi,
ambienti o regioni il cui equilibrio naturale è bisognoso di cure costanti
per non essere compromesso. Vanno, pertanto, incoraggiati studi e rigorosi
controlli miranti a combinare il rispetto della natura e il diritto
dell'uomo ad usufruirne per il suo personale sviluppo. 5. "Noi
aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova" (2Pt 3,13). Di fronte allo
sfruttamento sconsiderato della creazione, originato dall'insensibilità
dell 'uomo, la società odierna non troverà soluzione adeguata, se non
rivedrà seriamente il suo stile di vita, giungendo a poggiarne le basi su
"saldi punti di riferimento e di ispirazione: la coscienza chiara della
creazione come opera della sapienza provvida di Dio, e la coscienza della
dignità e responsabilità dell'uomo nel disegno creazionale" (Giovanni
Paolo II, Discorso al Convegno "Ambiente e salute", 24 marzo 1997,
6: Insegnamenti XX/1, 523). Il turismo può essere strumento efficace per
formare questa coscienza. Un approccio meno aggressivo all'ambiente naturale
aiuterà a scoprire e ad apprezzare meglio i beni affidati alla
responsabilità di tutti e di ciascuno. Conoscere da vicino la fragilità di
molti aspetti della natura conferirà una maggiore consapevolezza
dell'urgenza di adeguate misure di protezione, per porre fine allo
sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali. L'attenzione e il rispetto
per la natura potranno favorire sentimenti di solidarietà verso uomini e
donne, il cui ambiente umano viene costantemente aggredito dallo
sfruttamento, dalla povertà, dalla fame o dalla mancanza di educazione e di
salute. Spetta a tutti, ma soprattutto agli operatori del settore turistico,
agire in modo tale che questi obiettivi diventino realtà. Il credente trae
dalla fede un'efficace spinta orientatrice nel suo rapporto con l'ambiente e
nell'impegno a conservarne l'integrità a vantaggio dell' uomo di oggi e di
domani. Mi rivolgo pertanto specialmente ai cristiani, perché facciano del
turismo anche un'occasione di contemplazione e d' incontro con Dio, Creatore
e Padre di tutti, e siano così corroborati nel servizio alla giustizia e
alla pace in fedeltà a Colui che ha promesso cieli nuovi e terra nuova (cfr
Ap 21,1). Auspico che la celebrazione della prossima Giornata Mondiale del
Turismo aiuti a riscoprire i valori insiti in questa esperienza umana di
contatto con il creato e spinga ciascuno al rispetto dell'habitat naturale e
delle locali culture. Affido all'intercessione di Maria, Madre di Cristo,
quanti s 'interessano a questo settore specifico della vita umana, su tutti
invocando la benedizione di Dio onnipotente. Dal Vaticano, 24 Giugno 2002
IOANNES PAULUS II
SUCCESSO
DI PUBBLICO E DI INTERESSE PER IL WORKSHOP EBBF SULLE RISORSE UMANE HA PRESO
IL VIA IL CICLO DI INCONTRI PROMOSSI DA EBBF ITALIA. AD OTTOBRE IL PROSSIMO
APPUNTAMENTO
Milano, 26 giugno 2002 - Si è svolto il 24 giugno sera in Accademia di
Comunicazione il primo di una serie di workshop sull'etica d'impresa,
organizzati da Ebbf, il forum internazionale di manager e imprenditori che
individua nell'applicazione di principi etici Baha'í e nella piena
valorizzazione del patrimonio umano i fattori fondamentali del successo
delle imprese. A dare il benvenuto al workshop, che ha riscontrato una
partecipazione di pubblico superiore alle aspettative con 40 interventuti,
è Giuseppe Robiati, co-fondatore di Ebbf, che esordisce osservando:
"la selezione e la valutazione delle risorse umane sono generalmente
basate su due leve: aspetto fisico e intellettuale, ma chiunque viva a
contatto con gli esseri umani, si accorge che spesso altri elementi fanno la
differenza, elementi che non vengono quasi mai presi in considerazione e che
possono decretare il successo o il fallimento di un'impresa: emozioni,
volontà e qualità interiori, come affidabilità, capacità di amare ed
essere amati, giustizia, pazienza, gioia, generosità, lealtà, sincerità,
abnegazione". L'ospite della serata, Iscander Micael Tinto, consulente
e formatore d' azienda, affronta diversi aspetti che riguardano la gestione
delle risorse umane. Durante il suo intervento afferma: "in futuro, le
organizzazioni che riusciranno effettivamente ad eccellere saranno quelle
che avranno scoperto come utilizzare l'impegno dei singoli e la capacità di
apprendere a tutti i livelli". Molti i commenti positivi tra il
pubblico: "C'è una grande sintonia con le idee che stiamo portando
avanti - ha commentato Marzio Bonferroni, vice presidente di Rapp Collins,
agenzia di comunicazione leader mondiale nella comunicazione relazionale -
perché, nella comunicazione di marca, la centralità dell'essere umano potrà
determinare il successo delle imprese se verrà considerata come primo
elemento di soddisfazione". "Questo workshop - aggiunge Federico
Versace, socio di Avanzi Sri Research - è uno degli elementi che fanno
pensare che c'è un cambiamento in atto nella gestione dell'impresa.
D'altronde anche gli investitori guardano con sempre maggiore interesse alle
aziende attive nella responsabilità sociale, ritenendole non soltanto più
etiche, ma soprattutto più capaci di creare valore". Giuseppe Robiati
- Ingegnere, presidente del gruppo SCAC. Ha lavorato nei cinque continenti e
pubblicato opere di economia internazionale, relative alle tematiche che
connettono l'economia al nascente ordine mondiale, in italiano, inglese e
altre lingue dell'est europeo. Co-fondatore di Ebbf, membro della comunità
baha'i, conferenziere, lecturer universitario. Iscander Micael Tinto - Ha
conseguito la laurea internazionale in "World Order Studies"
presso l'istituto svizzero per lo sviluppo delle risorse umane "Landegg
Academy", studiando, in particolare, economia e psicologia. Laureando
alla facoltà di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, è consulente
e formatore presso importanti aziende. Insegna gli aspetti che riguardano la
gestione delle risorse umane.
NASCE
L'OSSERVATORIO NEOLOGICO DELLA LINGUA ITALIANA (ONLI) CATTURATE 5.000 PAROLE
NUOVE
Roma, 26 giugno 2002 - "Ho chattato tutto il giorno per cercare un
farmaco killer che ha scatenato risarcimenti record, ma il mio pc è andato
in tilt e l'ho dovuto resettare. Poi ho risposto ad alcune domande sulla
fine del baby boom e l'esplosione della fivetteria (studio medico nel quale
si pratica la fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione, Ndr).
Ora ti lascio per andare ad un chocoparty in un locale molto trendy: un vero
e proprio vippaio." La lingua italiana è anche questo, un miscuglio di
neologismi e forestierismi talvolta difficili da digerire, ma presenti nel
linguaggio comune, come trapattonizzare, mobbizzare, killerare, gadgetteria,
casalinghizzare, genitorialità, spottone, vamposo; nelle vetture è
spuntato il vano marsupiato, gli Azzurri sono stati colpiti dalla nikefobia,
la paura di vincere, e i nostri giovani sono affetti dalla sindrome da nido.
Ma come reagire a questa invasione e come stabilire quali parole accettare e
quali no? A studiare l'evoluzione del lessico italiano ci penserà ora
l'Osservatorio Neologico della Lingua Italiana (Onli), coordinato da
Giovanni Adamo, linguista e ricercatore del Cnr e da Valeria Della Valle,
docente di linguistica italiana all'Università di Roma La Sapienza in
collaborazione con l'Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia
delle idee del Cnr, diretto da Tullio Gregory. "Il nostro lessico -
spiega Giovanni Adamo - è effettivamente molto vivo e reattivo, perché
assorbe moltissimi termini nuovi dalla politica, dalla scienza o dal
giornalismo. Pensiamo alla genomica, o a parole quali aennino (appartenente
ad Alleanza Nazionale), pippino (da Ppi), o udierrino (da Udr) ai derivati
di Tangentopoli, inventato da Pietro Colaprico di Repubblica, come
concorsopoli, premiopoli, assentopoli, affittopoli ecc. Ci sono poi i
dipietrizzati, seguagi del famoso magistrato, e margheritici o margheriti,
fulminati da Rutelli. Certo, molte espressioni si rivelano effimere e di
breve durata: il nostro compito è proprio quello di registrare e verificare
quei neologismi che appaiono in grado di affermarsi nella lingua
d'uso". Il materiale raccolto - sino ad oggi 5.000 parole nuove - viene
registrato in una banca dati, che ha raggiunto attualmente 10.000 contesti
giornalistici, dove i neologismi sono classificati per temi e analizzati in
base alle caratteristiche morfologiche, sintattiche e semantiche: un lungo
elenco di forestierismi, tecnicismi e neologismi d'autore che non compaiono
nei più importanti vocabolari in circolazione, quali il Treccani di Aldo
Duro e il Grande Dizionario Utet di Tullio De Mauro. "I termini più
recenti che abbiamo classificato - osserva Valeria Della Valle - sono
girotondino, giottino e antigiottino, seattlino, e addirittura nannista, dal
regista di Palombella Rossa, a conferma della continua capacità della
lingua di produrre nuove parole capaci di esprimere realtà sociali
emergenti. Al tempo stesso, la duttilità tipica della nostra lingua
permette anche di coniare nuove parole che, attraverso l'uso di un
diminutivo dai toni scherzosi e familiari, contribuisce a sdrammatizzare
anche forti tensioni sociali". Dei neologismi, e più in generale dei
fenomeni che coinvolgono l'innovazione lessicale nella società globalizzata
del plurilinguismo, parleranno studiosi italiani e stranieri, tra i quali
Bernard Quemada, Teresa Cabré, Ignazio Baldelli, Francesco Sabatini, Luca
Serianni e Tullio Gregory, nei giorni 27 e 28 giugno 2002 in occasione del
Convegno "Innovazione Lessicale e terminologie specialistiche nella
società del plurilinguismo", organizzato a Roma (Accademia Nazionale
dei Lincei, via della Lungara 10, ore 9,30) dall'Istituto per il Lessico
Intellettuale Europeo del Cnr, dall'Associazione Italiana per la
Terminologia e dall'Unione latina.
LA
COSTANTE CRESCITA DEI CONSUMI DI SURGELATI IN ITALIA SINTESI DELLA RICERCA
ASTRA/DERMOSKOPEA PER I'IIAS (APRILE 2002)
Milano, 26 giugno 2002 - La crescita dei consumi di prodotti alimentari
surgelati in Italia continua con decisione. Questo il principale risultato
dell'ultima estesa indagine commissionata dall'istituto italiano Alimenti
Surgelati e realizzata da Astra/Demoskopea ad aprile 2002: le interviste
'face to face' (cioè personali e non telefoniche) realizzate per la ricerca
sono state oltre 2000, suddivise in 160 comuni italiani e proposte ad un
campione rappresentativo della popolazione 14 - 79enne, pari ad un universo
di 47.4 milioni di persone. I surgelati sono ormai entrati a far parte
dell'orizzonte di esperienza dei nostri connazionali: infatti, ben il 94%
degli adulti dichiara di conoscerli, di sapere cosa si intende quando si
parla di essi (fanno eccezione pochi rappresentanti della popolazione
maschile identificabili come anziani, indigenti, con licenza elementare o
nessun titolo di studio). Solo un italiano su sette non consuma mai alimenti
surgelati (ancora una volta in particolare anziani, persone poco abbienti o
poco istruite ma anche - seppur più sporadicamente -qualche imprenditore,
dirigente, libero professionista). In effetti, ben l'85% consuma surgelati
più o meno spesso. Il 70%, poi, acquista alimenti surgelati con intensità
e frequenza assai diverse. Dei restante 30% che non ne compra (mai o quasi
mai) in tre casi su quattro ciò avviene perché non fa mai la spesa (in
prevalenza uomini, anziani e giovanissimi che vivono ancora in famiglia, ma
anche studenti, salariati fissi oltre a lavoratori autonomi e pensionati).
Ma il dato più straordinario riguarda l'uso di surgelati per preparare i
pasti per sé o per altri. Fenomeno che coinvolge il 55% dei 14 - 79enni, in
un Paese in cui oggigiorno non più dei 24% degli adulti prepara
quotidianamente da mangiare per sé e/o per i familiari. Questo dato si
concentra nelle fasce d'età tra i 35 ed i 64 anni (prima di tale fascia
d'età molti vivono ancora nella famiglia d'origíne, mentre dopo scatta il
rigetto tradizionalista nei confronti di tutto ciò che denota modernità,
nell'alimentazione e non). Quindi, su 47.4 milioni di 14 - 79enni, 44.6
milioni affermano di conoscere i prodotti alimentari surgelati, 40.3 li
mangiano più o meno spesso, 33.2 milioni li acquistano personalmente con
frequenza diversa, 26 milioni li utilizzano per far da mangiare. Si tratta
di dati rilevantissimi ed assai cresciuti negli ultimi anni. Ecco, infatti,
il trend dell'uso dì surgelati nell'ultimo quinquennio. Sono 7.6 milioni
gli adulti che affermano di averne aumentato il consumo. Il riferimento è
soprattutto alle classi medie e medio - alte (impiegati, quadri, docenti,
studenti, professionisti, dirigenti, piccoli imprenditori), ai laureati e ai
lettori regolari di quotidiani, agli abitanti dei comuni più piccoli
(spesso da poco godenti di un'offerta adeguata di banchi frigo nei punti
vendita e/o più frequentatori di ipermercati) una conrerma viene dai dati
di frequenza: oltre 13 milioni di adulti, cioè più della metà di coloro
che utilizzano i surgelati per preparare i pasti, ne fanno uso una o più
volte alla settimana (molti anche una volta al giorno, o quasi). Gli users
più frequenti si incontrano in massima misura nel nord, nelle aree urbano -
metropolitane, tra individui al di sotto dei 55 anni, tra i diplomati e i
laureati, tra i soggetti con elevata forza della personalità (cioè con
forte capacità di influenzare gli altri e di fare tendenza). I dati, però,
non segnalano solo tendenze 'verticalì' di incremento dei consumo
personale, dell'acquisto o dell'uso. Essi indicano anche un'estensione dei
consumo 'orizzontale', nel senso delle gamme di surgelati già conosciuti,
assaggiati e usati per preparare i pasti. Ecco qualche esempio: 25.6 milioni
di adulti mangiano verdure/ortaggi surgelati; 21.9 pesce, molluschi,
crostacei; 16.6 patate, comprese quelle fritte ed i purè; 11.9 pizze e
pizzette; 10.6 milioni carne di pollo e bovina; 9.8 contorni pronti; 8,4
primi piatti pronti; 7.9 secondi piatti pronti; 4.2 milioni brioches, dolci,
dessert. Con un'importante aggiunta: il consumatore di una sola categoria di
prodotto è ormai raro. Sono tre, in media, le macro - categorie
singolarmente consumate. Un terzo dei consumatori, inoltre, consuma sei o più
categorie spaziando dalle verdure ai piatti pronti, dal pesce alla carne,
dalle patate alle brioches. E' questa una delle vere chiavi di lettura dei
sempre maggior gradimento mostrato dai consumatori italiani nei confronti
degli alimenti surgelati: l'allargamento e la straordinaria qualificazione
dell'offerta. 20.6 milioni di adulti dicono che "da qualche anno ci
sono molti più tipi di surgelati"; 16.4 milioni riconoscono che
"da qualche anno vengono lanciate continue novità, specie
ricette/piatti pronti"; 5.7 milioni dichiarano d'aver recentemente
sperimentato Vimolti più tipi di surgelati, specie ricette/piatti
pronti", affezionandosi ad essi in tre casi su quattro. Tutti fenomeni
registrati in modo evidente nel nord, nelle aree urbano -metropolitane ma
anche nei piccoli comuni tra i diplomati e i laureati, nelle classi medie e
medio - alte; con forza presso i salariati (operai, braccianti, commesse)
tra i 25 - 34enni, nelle nuove coppie così come tra i singles e tra i
soggetti con elevatissima forza della personalità. Il risultato è che oggi
18.0 milioni di italiani usano verdure/ortaggi surgelati per preparare i
pasti; 14.2 milioni pesce, molluschi, crostacei; 9.1 patate in varie forme;
6.5 pizze; 6.0 contorni pronti; 5.6 primi piatti pronti, 4.4 secondi piatti
pronti; 3.9 milioni paste per preparare torte dolci e salate; 2.6 carne di
pollo e bovina; 1.3 brioches, dolci e desserts (come a dire circa tre
categorie di prodotto per ogni persona che utilizza surgelati per far da
mangiare). La vera novità, che evídenzia per molti aspetti i tratti di una
vera e propria 'rivoluzione' ' nell'alimentazione, è stata determinata dai
piatti pronti, più consumati della media dai 25 -54enni, al nord, nella
provincia ricca e nelle città maggiori; nelle classi medie e medio - alte;
nelle famiglie di 1-3 componenti; tra i lettori di quotidiani ed i
diplomati/lau reati e infine tra i soggetti che fanno tendenza nei loro
ambiti di attività. Tale rivoluzione, destinata ad ampliarsi e
intensificarsi nel prossimo futuro, ha iniziato a determinare il cambiamento
dell'immagine dei surgelati. Da un lato, infatti, si conferma e si rafforza
il giudizio sui tradizionali punti di forza di tali prodotti: facili da
preparare (per 20.6 milioni di adulti); disponibili tutto l'anno in ogni
stagione (18.7); molto utili per quelli che non sanno o non amano cucinare
(18.6); preziosi perché fanno risparmiar tempo (17.8); efficaci quando non
si ha voglia di far da mangiare (16.9), igienici e puliti (14.5), senza
scarti e parti da buttar via (14.1). Ai vantaggi enumerati si aggiungono
nuovi plus largamente riconosciuti: l'ottima distribuzione e reperibilità
territoriale (16.7 milioni di 14-79enni), la varietà di confezioni piccole,
medie e grandi anche richiudibili (11.8); l'ampia scelta di tipi e ricette
(11.7), l'accresciuta rapidità di preparazione rispetto a pochi anni fa
grazie alle nuove tecnologie di produzione (11.5) e ora anche la bontà
(10.5); la qualità straordinaria (8.4) con un ottimo rapporto prezzo/qualità
(7.6), le tante ricette che rendono possibile l'accesso a piatti delle
tradizioni regionali e straniere (5.7); persino l'allegria e la simpatia
suscitata (5.1) e la bellezza una volta serviti in tavola (5.0). Non ultima,
la raffinatezza di molte ricette insolite (5.0), tanto che per un'ampia
platea (4.0 milioni) sono addirittura adatti per occasioni speciali quali
feste, inviti ad amici, ecc.. A favore dei sur_gelati giocano anche altri
fattori. Ad esempio il forte sostegno pubblicitario riconosciuto da 15.9
milioni di adulti; le garanzie di sicurezza e controllo (13.7); l'utilizzo
di confezioni che garantiscono l'igiene (12.6); la ceffificazione da parte
di marche serie ed affidabili (11.8), la completezza informativa delle
confezioni (11.7); il grande favore riscosso presso bambini e ragazzi (9.5);
la qualità dei processi produttivi (7.7) e l'eccellenza delle materie prime
(5.0). Il risultato è che per 8.8 milioni di 14-79enni i prodotti surgelati
hanno costituito e continuano a costituire "una rivoluzione
nell'alimentazione" e per 3.6 milioni "un nuovo modo per avere
un'alimentazione moderna ed equilibrata". Convinzioni che si ritrovano
in modo evidente anche al sud, nei ceti medio bassi e tra la popolazione
maschile (in via di tardiva crescita negli orientamenti di consumo). La
conseguenza è che coloro che usano surgelati per la preparazione dei pasti
risultano più attenti alla sicurezza degli alimenti rispetto alla media e
orientati a cercare la garanzia dell'industria qualificata. Al di là delle
diverse aspettative, i consumatori più assidui di surgelati risultano
allegri, ottimisti, attivi, dinamici e desiderosi di provare cose nuove
anche in cucina e a tavola. Tra questi rientrano sia coloro che amano far da
mangiare (con preferenza per piatti semplici e veloci) che gli amanti dei
buon cibo e dei buon bere. Un profilo, dunque, non di tradizionalisti ma di
amanti della vita, della cucina e della sicurezza alimentare. Edonisti ed
estroversi, positivi, soddisfatti della loro situazione e senza alcuna
tendenza al sacrificio. Gente, insomma, che - al di là di molti stereotipi
- a volte va di fretta ma spesso consuma tutti i pasti seduta e di tre -
quattro portate. A volte mangioni 'classici' (specie maschi) a volte attenti
alla linea ma sempre desiderosi di provar piacere a tavola senza troppe
rinunce. Gente, tra l'altro, che attribuisce ai consumatori di specialità
gastronomiche surgelate più piacere di mangiare che disordine alimentare,
più allegria e senso di festa che tristezza e senso di colpa. La
conclusione è in un altro dato-chiave: 14 milioni di italiani 14-79enni in
futuro useranno elo consumeranno più surgelati (14-24enni e studenti,
casalinghe, soggetti di classe medio -alta ma anche membri dì famiglie
numerose, al nord come al centro-sud). Condizioni necessarie affinché
questa ascesa continui sono un'offerta sempre maggiore di nuovi prodotti
(specie piatti pronti); una distribuzione sempre più capiliare sul
territorio; la garanzia di imprese serie ed affidabili e un sempre più
efficace mix di servizio e qualità gustativa dei prodotti. Tutto ciò
rappresenta la risposta più adeguata alla duplice necessità di mangiar
bene con sempre mìnor tempo dedicato alla preparazione dei piatti.
SECONDO
UN SONDAGGIO DELLA COMMISSIONE, "I CITTADINI DELL'UE CHIEDONO ALLA
POLITICA AGRICOLA ALIMENTI SICURI E UN AMBIENTE SANO"
Bruxelles, 26 giugno 2002 - La maggioranza degli europei chiede alla
politica agricola comune (Pac) di cambiare le modalità di sovvenzione degli
agricoltori dell'UE. Secondo l'ultimo sondaggio d'opinione Eurobarometro,
oltre il 60% dei cittadini dell'UE considera che il passaggio dalle
sovvenzioni alla produzione al sostegno diretto agli agricoltori e alle zone
rurali sia "un'ottima soluzione" o "una cosa abbastanza
positiva". I pareri favorevoli fra le persone interrogate sul sostegno
diretto ai produttori agricoli erano mediamente del 62%, con un incremento
del 6% rispetto all'ultimo sondaggio Eurobarometro che risale alla metà del
2001. Il sondaggio ha inoltre messo in evidenza che i cittadini chiedono
alla politica agricola dell'UE di garantire che i prodotti agricoli siano
sani e sicuri. Sempre secondo il sondaggio, per i cittadini dell'UE la
priorità della PAC deve essere di garantire che i prodotti agricoli siano
sani e sicuri, di promuovere il rispetto dell'ambiente, di tutelare le
piccole e medie imprese agricole e di aiutare infine gli agricoltori ad
adattare la loro produzione in funzione delle aspettative dei consumatori.
"Il messaggio dei nostri cittadini è chiarissimo: sono disposti a
sostenere i nostri agricoltori e le zone rurali dell'Europa a condizione di
ottenere garanzie per l'ambiente, sicurezza e qualità degli alimenti e
benessere degli animali. E proprio questa la strada che intendo seguire con
il riesame della PAC nel mese di luglio" ha dichiarato Franz Fischler,
Commissario responsabile per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca.
La fiducia dei cittadini dell'UE nella capacità della Pac di fornire
prodotti agricoli sicuri è ristabilita ed è passata dal 37% (2001) al 42 %
di coloro che hanno risposto al sondaggio: a loro avviso, la Pac garantisce
prodotti agricoli sani. È questo il settore in cui la Pac consegue in
misura ottimale i suoi obiettivi. La mancanza di informazione continua ad
essere un problema: le risposte "non so" vanno dal 24 al 35%.
Soltanto il 20% di coloro che hanno risposto, ad esempio, ritenevano di
essere sufficientemente informati sulle modalità di produzione e di
trattamento delle alimenti. Le persone intervistate erano decisamente
favorevoli ai seguenti obiettivi di politica agricola elencati nel
sondaggio: Garantire prodotti agricoli sani e sicuri 90 %; Promuovere il
rispetto dell'ambiente 88 %; Tutelare le piccole e medie imprese agricole 81
%; Aiutare i produttori agricoli ad adeguare la loro produzione in funzione
delle aspettative dei consumatori 80 %; Favorire il miglioramento della vita
nelle campagne 77 %; Rendere più competitiva l'agricoltura europea sui
mercati mondiali 77 %; Garantire redditi stabili ed appropriati ai
produttori agricoli 77 %; Incoraggiare la diversificazione dei prodotti
agricoli e delle attività agricole 73 %; Favorire metodi di produzione
biologica 72 %; Tutelare il gusto dei prodotti agricoli europei 73 %;
Proteggere la specificità dei prodotti agricoli europei 73 %; Ridurre le
disparità di sviluppo fra regioni 72 %; Difendere gli interessi dei
produttori agricoli nelle transazioni con intermediari e distributori 71 %.
Sul grado di conseguimento degli obiettivi da parte della P.A.C., le
risposte positive andavano dal 41% (garantire prodotti agricoli sani e
sicuri) al 25 % (difendere gli interessi dei produttori agricoli nelle
transazioni con intermediari e distributori). Il sondaggio ha interessato
16041 persone nei 15 Stati membri. La relazione completa, inclusi i
risultati per ciascuno Stato membro, è disponibile sul sito web della
Direzione generale agricoltura. http://europa.eu.int/comm/agriculture/survey/index_en.htm
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