NOTIZIARIO
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ALIMENTAZIONE
E
BENESSERE
a
cura di
Franca D. Scotti
GIOVEDI'
27 GIUGNO 2002
pagina 6
La nostra vetrina dei
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UNA
FORMULA INVITANTE: ALLOGGIO IN BED AND BREAKFAST IN ITALIA CON LA NUOVA
GUIDA TCI
Il
piacere di scoprire città e centri minori con una formula familiare e
accattivante trova da oggi uno strumento prezioso nella nuova guida TCI Bed
& Breakfast Italia, il più completo repertorio di questo tipo di
ospitalità Sono oltre 1.200 i B&B censiti e valutati dal Tci con la
collaborazione del circuito Bed & Breakfast Italia, nella seconda
edizione della più completa guida all'ospitalità in famiglia. Un salto
notevole rispetto ai 470 esercizi registrati due anni fa nella prima
edizione e un indice significativo di quanto, anche in Italia, si stia
affermando questa forma di ospitalità ispirata al modello anglosassone e
storicamente diffusa in Nord Europa. Il successo di questa formula si spiega
facilmente se pensiamo ai vantaggi che comporta: flessibilità e sintonia
con le esigenze dei viaggiatori moderni, soggiorni brevi, viaggi suddivisi
in tappe numerose, ricerca del contatto con le realtà locali e -
soprattutto - atmosfera familiare associata a un ottimo rapporto qualità-prezzo.
La guida offre una organizzazione pratica che facilita al massimo la
consultazione efficace: spiegazione del significato della formula
(essenzialmente camera con servizi e prima colazione, solitamente abbondante
e sostanziosa); i vantaggi (tranquillità, relax, economicità, possibilità
di conoscere luoghi, usi e costumi "da dentro", grazie al dialogo
con i padroni di casa); i consigli per una felice convivenza tra gestori e
clienti (pulizia, cura dei particolari, chiarezza di regole e prezzi da una
parte, rispetto e buona educazione dall'altra). Segue una parte dedicata
agli aspetti normativi, utile sia al viaggiatore sia a chi intenda avviare
una cosiddetta "attività di servizio saltuario di alloggio e prima
colazione", regolata da Leggi regionali così come tutte quelle forme
di ricettività minore (dimore storiche, residenze d'epoca, borghi-albergo,
country houses etc) non previste dalla Legge Quadro sul turismo e che sempre
più incontrano il favore del pubblico. Il volume elenca infine i recapiti
delle diverse Associazioni e Circuiti - primo tra i quali proprio Bed &
Breakfast Italia - che raggruppano la maggior parte dei B&B italiani e,
fungendo da intermediari tra gestori e clienti, svolgono un ruolo sia di
promozione sia di garanzia degli standard qualitativi. La sezione dedicata
alle strutture, accuratamente selezionate dal Tci con l'abituale attenzione
alla qualità, segnala 1200 abitazioni private che dalla Valle d'Aosta alla
Sardegna propongono ospitalità. Di ciascuna vengono descritti posizione e
contesto ambientale (centro città o campagna, antico edificio o fattoria,
mansarda o pian terreno), stile e arredamento, tipo di prima colazione,
composizione e hobby della famiglia ospitante, servizi o attività
supplementari come biciclette, visite guidate, corsi di cucina; il tutto
illustrato con foto a colori e corredato dalle informazioni per prenotare
direttamente o attraverso l'associazione di cui il B&B fa parte. E per
raggiungere facilmente il B&B prescelto ci sono 16 pagine di atlante
cartografico. Guida
Touring BED & BREAKFAST IN ITALIA 466
pagine, formato cm 15 x 23, confezione olandese cucita. 1.200 strutture di
cui 400 prevedono sconti ai Soci Tci,1 atlante cartrografico d'Italia, 1200
foto a colori. Prezzo al pubblico EURO 20,00, ai Soci Tci EURO 16,00.
LOFT:
DRINK, GOLOSITÀ E ARTE IN PIENO CENTRO DI MILANO
Chi vuole trovare nel pieno centro di Milano uno spazio grande, accogliente
e dinamico, da oggi sa dove andare. E' nato Loft, in Galleria De Cristoforis
3 a due passi da piazza San Babila, collegato con tutti i mezzi più comodi,
perfetto dopo un film in corso Vittorio Emanuele o uno shopping nelle
boutiques del quadrilatero d'oro. Come nella New York anni '80, Loft fa
respirare un'atmosfera alla Andy Warhol: i suoi ampi spazi confortevoli,
comunicanti ma allo stesso tempo indipendenti, sono ideati in modo da
rispondere a tante esigenze diverse. Da mezzogiorno alle tre è il posto più
indicato per un veloce pranzo di lavoro o per uno spuntino tra una riunione
e l'altra, un modo simpatico di fare break scegliendo tra i numerosi e
gustosi piatti della linea self service; nel tardo pomeriggio è il luogo
ideale per un allegro happy hour o un piacevole cocktail serale. Per cena,
poi, verso sera, l'ambiente si ravviva e si carica di energia e di musica.
Insomma andare a trascorrere una serata a Loft può farci scoprire un mondo
piacevole ed elegante che si potrebbe definire "fashion", anche se
categorie e appellativi stanno davvero stretti ad un locale che mira a
diventare una vera e propria fucina di nuovi modelli culturali e tendenze.
Qui si sperimentano confronti tra diverse etnie e provenienze, continui
scambi e fusioni di sensibilità artistiche. Il tutto sempre all'insegna
della creatività, della vitalità, della positività e dell'allegria. Anche
la disposizione dello spazio su tre piani risponde a un'idea di varietà e
di allegria. Al piano terra l'ingresso comunicante con un grande giardino
perfettamente arredato è ideale per un drink all'aria aperta, nel pieno
centro di Milano: più di 80 cocktails sono accompagnati, nell' happy hour,
da un ricchissimo buffet di stuzzicanti e sfiziosi manicaretti. Il tutto
accompagnato da giovani ed emergenti musicisti in collaborazione con il
Conservatorio di Milano e la Scuola Civica musicale. Al primo piano non
aspettiamoci il solito ristorante con gli antichi menù, ma un moderno
WINE-BAR che offre una selezioni di piatti tipici accompagnati da una ricca
carta di vini selezionati in tutto il mondo; in alcuni casi, una splendida
musica potrà dolcemente accompagnare un'intima cenetta, in altri casi un
concerto "live" potrà fare da sottofondo ad un piacevole ritrovo
tra amici. Al Piano interrato la LiveActRoom è un posto speciale che vuole
diventare un punto di riferimento culturale e musicale. La sua
programmazione sarà diversificata: musica, teatro, letteratura, moda,
pittura e scultura costituiranno un autentico polo d'attrazione, in un
ambiente dinamico. Un ambiente aperto a tutti i giovani talenti che avranno
a disposizione gratuitamente uno spazio per esporre le loro opere e
ambientare i loro allestimenti.
I
VALORI DI PRINCIPE: IL CODICE DI TRACCIABILITÀ, UNA COMUNICAZIONE VINCENTE
Forte del successo di fatturato e del dinamismo con cui lancia sul mercato
prodotti nuovi e diversificati, l'azienda Principe di Trieste ha puntato
l'attenzione anche su altri elementi che concorrono alla totale garanzia e
alla sensibilizzazione del consumatore. Ogni prosciutto Primo Principe, il
prosciutto cotto dall'aroma delicato e inconfondibile, riporta un codice
indelebile, "Il codice di tracciabilità", che identifica
l'origine della carne e dell'allevamento, assicurando il controllo di ogni
fase della lavorazione. Viene così garantita, con la genuinità e la
sicurezza dei cotti Principe, la tracciabilità, evidenziata dal marchio
Natura & Benessere. La scelta di Principe nell'adozione di questo
marchio conferma la cura prestata nella selezione dei fornitori, che devono
rispettare severi standard qualitativi riguardanti l'alimentazione dei
suini, i metodi di allevamento, le regole igieniche e sanitarie prima e dopo
la macellazione. Tutto ciò con il rigoroso sistema di controlli e di
analisi di laboratorio, assicurato da Principe. Poiché il Codice di
tracciabilità viene impresso sia sul bustone che sulla cotenna, chiamando
il numero verde 800-337560 è possibile conoscere l'allevamento di
provenienza. Il valore del marchio deriva anche dal fatto che Principe è
una tra le poche aziende in Italia, nel settore alimentare, ad aver ottenuto
la certificazione Iso 9001, cosa che garantisce elevati standard qualitativi
mediante il controllo dei processi operativi e gestionali. L'altra
iniziativa vincente si svolge sul piano della comunicazione e vede
protagonista Wulevù, la prestigiosa linea di wurstel, firmata Principe di
San Daniele, già in ottima posizione come trend di vendita e di immagine.
Pratici, veloci e soprattutto buoni, i wùrstel Wulevù piacciono a tutte le
ore del giorno: a merenda, per l'aperitivo, a pranzo, a cena, grazie ai
tanti e innovativi abbinamenti di sapori, selezionati in base ai nuovi gusti
dei consumatori, in particolare dei giovani e dei bambini. Per consolidarne
e incrementarne il successo, Principe ha pianificato all'inizio del periodo
di massima stagionalità per i wùrstel, una massiccia campagna
pubblicitaria a livello nazionale. Il nuovo pay-off: "Si chiamano Wulevù
ma li vuoi tutti per tu", prosegue la tradizione della comunicazione
pubblicitaria Principe, sempre allegra e ironica. Con l'arrivo dell'estate,
Wulevù si propone come un appetitoso ingrediente per merende, picnic e
cene, anche perché la varietà della sua composizione, dal puro suino, al
pollo, passando attraverso i piccanti e i leggerissimi o con Grana Padano
(un'esclusiva Principe) consente una grande varietà di ricette. E per i
momenti in compagnia, Wulevù Fiesta, wùrstel formato cocktail, nei gusti
Chili Pepper, Dell'Orto, Puro Suino e Formaggio Grana.
IN
CRESCITA LA RICHIESTA DI PRODOTTI TIPICI E PRODOTTI BIOLOGICI - RISTORAZIONE
CERTIFICATA PER QUALITÀ E TIPICITÀ
Nell'ambito di Cibus Tour, la fiera del turismo enogastronomico programmata
a Parma dal 7 al 10 novembre 2002, grande spazio viene riservato ai prodotti
tipici e ai prodotti biologici, sempre più ricercati dal consumatore
evoluto, come espressione diretta di un territorio. Il paesaggio agrario
attuale propone nuovi e antichi protagonisti: il vino autoctono, i formaggi
e i salumi tipici, gli extra vergine derivati dalle cultivar rare e di più
antica storia, la ristorazione tipica. E in questo paesaggio riemergono
forme e tipologie antiche di ospitalità: il baglio siciliano, la masseria
pugliese, la corte padana. Una recente ricerca evidenzia come quasi un
italiano su tre (il 31%) compri il vino direttamente dal produttore,
mettendo in testa alle motivazioni d'acquisto la fiducia per il produttore
(91,4%) e l'importanza della marca (69,9%). La stessa produzione di olio
extravergine d'oliva, forte di ben 24 prodotti Dop e 1 Igp, continua a
crescere caratterizzandosi come prodotto dal vissuto naturale e salutistico;
l'aumento delle produzioni a Denominazione di Origine Protetta dai 12.000
quintali del '98 ai 35.000 dello scorso anno unita alla nascita di 5 Strade
dell'Olio nei mesi scorsi evidenzia l'attenzione dei consumatori e dei
turisti verso questo comparto, portando al 41% la predilezione di acquisto
direttamente al frantoio. Un filone che lascia intuire un ancora grande
spazio di crescita nella creazione di nuove strade dell'olio. In generale
per i prodotti tipici si assiste ad un trend positivo che, secondo i recenti
dati ISMEA, ha superato nel 2001 la soglia dei 2.500 milioni di euro di
fatturato; una quota di spesa assorbita per il 60% dalla distribuzione
moderna. A questo dato va aggiunto, sempre da rilevazioni ISMEA, l'incidenza
che riveste il biologico sulla spesa media delle famiglie italiane, che
sfiora i 62 euro al mese rappresentando il 2,4% dei consumi alimentari.
Nell'ambito di questa tendenza la ristorazione sta assumendo grande rilievo,
tanto che é stato sottoscritto dalla Fipe e dal Ministero della Salute un
protocollo per un sistema di certificazione del ristorante che si affianca
all'iniziativa della qualificazione del ristorante tipico. Ecco dunque la
presenza a Cibus Tour di una tipologia di offerta di turismo enogastronomico
che ha delle enormi potenzialità: la ristorazione di qualità, la
ricettività agrituristica che viaggia verso i 2,27 milioni di arrivi (+10%
rispetto aI 2001), l'hotellerie di charme, sempre più diffusa in castelli e
dimore storiche, e le antiche tipologie dell'architettura rurale. Oggi sono
7,2 milioni i viaggiatori golosi, secondo la recente indagine
Astra-Demoskopea, che si considerano a tutti gli effetti dei pionieri che
amano scoprire luoghi che non rientrano nei loro viaggi e vacanze abituali
(90%), che pretendono di mangiare e bere bene quando si spostano (78%), che
fanno una o due vacanze lunghe all'anno e numerosi viaggi brevi nei weekend,
definiti dalla ricerca allegri, ottimisti, estroversi, curiosi, dinamici e
innovativi. In questo filone diventano nuovi anche i luoghi di consumo. La
cantina si trasforma da luogo di lavorazione e produzione a luogo di
accoglienza e vetrina aziendale, dove l'enoturista scopre il mondo del vino
attraverso il racconto del produttore; l'albergo diventa tematico, con
stanze dedicate ai vini, ai paesaggi, alle erbe tradizionali del luogo; il
wine-bar diventa il luogo sperimentale di nuovi stili di consumo tra il
tipico e il fusion, con abbinamenti tra vini, produzioni tipiche ma anche
piatti etnici; il ristorante propone i piatti della tradizione ma espone la
madia dei sapori e di prodotti di nicchia che si possono acquistare
direttamente; i negozi e le botteghe diventano luoghi iperspecializzati in
cui si riscopre la naturalità; gli agriturismì selezionano i prodotti
della fattoria ad uso esclusivo degli ospiti; i grandi centri commerciali
garantiscono linee di prodotto che portano sull'intero territorio nazionale,
a portata di tutti, specialità che diversamente andrebbero perdute.
GASTRONOMIA
E TERRITORIO PROTAGONISTI A CIBUS TOUR
Torna per la terza edizione il Salone Cibus Tour, in programma a Parma daI 7
al 10 Novembre 2002, che ha dimostrato di conquistarsi successo e notorietà
con i numeri delle passate edizioni: oltre 350 espositori e diverse migliaia
di visitatori professionali. Nato dal successo mondiale di Cibus come fiera
dell'alimentazione di alta gamma, anche Cibus Tour è un marchio dovuto alla
intuizione del Dott. Zeraschi, direttore marketing di Fiere di Parma. L'idea
che lo guida è l'abbinamento di prodotti enogastronomici tipici ad
itinerari che conducano il visitatore a scoprire i prodotti direttamente sul
posto. Proprio a Cibus Tour nelle passate edizioni sono stati lanciati
format di offerte territoriali, avviati progetti di qualità nei settori del
tipico alimentare e della ristorazione, proposte Strade del Vino e dei
Sapori che si sono poi strutturate con precisione. Il fenomeno da cui
origina Cibus Tour e a cui il salone stesso dà nuovo slancio è sotto gli
occhi di tutti. Negli ultimi due anni sono nate in Italia 75 Strade dei Vini
e dei Sapori, oltre 500 wine-bar in gran parte orientati alla valorizzazione
di vitigni autoctoni, la distribuzione moderna negli ultimi due anni ha
sviluppato decine di linee di prodotti dedicati al tipico, sono nate le
Associazioni delle Città dei Sapori, delle Città Slow, delle Città del
Castagno, delle Città del Miele, delle Città del Pesce di Mare, dei Borghi
del Pane, oltre alle già note Città del Vino, Città dell'Olio e Città
del Tartufo per un totale complessivo di oltre 600 comuni italiani
coinvolti. Tutto ciò mette in moto una serie di iniziative complesse che
coinvolgono tutto un territorio, non solo le aziende di produzione
alimentare. Le Strade dei Vini e dei Sapori, i Consorzi turistici e
agroalimentari, gli Assessorati al Turismo e all'Agricoltura, le Camere di
Commercio e gli Enti di promozione e di sviluppo agricolo, le associazioni
delle città, degli agriturismi e del biologico, le aziende turistiche ma
anche artigianali, agricole e agroindustriali presenti a Cibus Tour sono
promotori e organizzatori di itinerari e proposte di turismo enogastronomico
che affida ai sensi la presentazione di un territorio. Il viaggiatore
moderno desidera un incontro totale che recuperi non solo cultura ed
estetica, ma anche gusto, sapori e profumi in una esperienza multisensoriale
e radicata nella tradizione. Ecco dunque l'importanza, in un mondo che vive
sempre più la globalizzazione, di recuperare l'autenticità irripetibile di
alcune lavorazioni artigiane, di ricette antiche, di ingredienti che sono
decisamente ed esclusivamente locali. Basti pensare ai dati del secondo
rapporto sul turismo del vino, realizzato dall'Associazione Nazionale Città
del Vino: sono oltre 14 milioni, per un totale di 57 milioni di presenze, i
turisti che nel 2001 hanno percorso l'Italia alla scoperta dei vini e dei
prodotti tipici, con una netta prevalenza (59%), di stranieri. Dal rapporto
emerge inoltre che sono circa 150 i T.O. e le agenzie di viaggio che hanno
inserito pacchetti sull'enogastronomia nella loro programmazione.
Confortante è il dato diffuso da Enit secondo cui il 30% dell'introito
turistico proveniente dall'estero arriva dal settore enogastronomico.
UN
PANIERE COLMO DI TIPICITÀ A CIBUS TOUR
L'esposizione dei prodotti tipici all'interno di Cibus Tour, programmato
alla Fiera di Parma dal 7 al 10 novembre 2002, prevede accanto a Podium,
palcoscenico ideale da dove amministratori, produttori, tour operator e
protagonisti dell'alimentare illustrano i loro progetti, la tradizionale e
originale vetrina del Food Basket Show che permette ai visitatori
professionali di abbracciare, con uno sguardo, la straordinaria offerta di
prodotti tipici italiani; un susseguirsi di composizioni, contenenti
ciascuno le tipicità alimentari di un percorso che si snoda tra frutti
della terra, salumi, formaggi e specialità alimentari, che diventa
autentica vetrina di delizie. Lo spazio del Food Basket Show, con i suoi
panieri colmi di tipicità, è un dizionario gastronomico dell'Italia che
offre ai titolari delle boutiques gastronomiche, ai responsabili acquisti
del settore alimentare, ai ristoratori l'opportunità per scoprire nuovi
prodotti, conoscere l'immagine del territorio, confrontare le differenti
tipologie e cultivar di origine, capire come organizzare al meglio una madia
dei sapori nel punto vendita. La scorsa edizione di Cibus Tour ha visto la
nascita di New Olive Oil Award - Gran Novello, come un importante e
qualificante momento di analisi, conoscenza e promozione dell'olio
extravergine d'oliva novello italiano. La nascita di questo premio in seno a
Cibus Tour, manifestazione-sistema di scambi tra cultura del cibo e
territorio, porta finalmente alla luce la nuova sensibilità dei
viaggiatori-turisti verso le produzioni tipiche tradizionali e nuove, ma
comunque di qualità. L'edizione 2002 di Cibus Tour vedrà la premiazione di
AcetoMagno, un concorso riservato all'aceto balsamico tradizionale di Modena
e di Reggio Emilia, uniche aree di produzione a denominazione di Origine
Protetta.
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