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19 LUGLIO 2002

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LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN DIBATTITO SU UN CODICE DI BUONE PRATICHE RIGUARDANTE GLI IMPEGNI DI CESSIONE NEI CASI DI CONCENTRAZIONI 

Bruxelles, 19 luglio 2002 La Commissione europea ha pubblicato a fini di consultazione un progetto di modelli standard per gli impegni di cessione proposti dalle imprese che partecipano ad una concentrazione nei casi che sollevano problemi di concorrenza. Questi modelli standard - impegni di cessione e mandati dei fiduciari - devono fornire orientamenti in materia di buone pratiche destinati a facilitare le relazioni tra le imprese partecipanti alla concentrazione e i loro rappresentanti legali e la Commissione. Conformemente al regolamento sulle concentrazioni(1), adottato nel 1989 ed entrato in vigore nel settembre 1990, le imprese possono proporre impegni per permettere alla Commissione di autorizzare una concentrazione o un'acquisizione che altrimenti creerebbe o rafforzerebbe una posizione dominante. Visti i termini di tempo giuridicamente vincolanti fissati nel regolamento, il fattore tempo ha un'importanza determinante quando le imprese partecipanti alla concentrazione raggiungono la fase delle definizione delle misure correttive nella procedura di esame del loro progetto. Per rendere più efficace il processo di negoziazione e di attuazione degli impegni sia per le imprese partecipanti alla concentrazione che per la Commissione, quest'ultima ha deciso di mettere a punto modelli standard per gli impegni di cessione ed i mandati dei fiduciari conformemente al regolamento sulle concentrazioni. L'utilizzo di questi modelli standard ridurrà il dispendio di tempo e di risorse che sarebbe inevitabile, sia per le imprese che per la Commissione, qualora fosse necessario negoziare a partire da zero i termini e le condizioni degli impegni ed i mandati dei fiduciari entro termini molto rigorosi. Sia le imprese che la Commissione potranno pertanto concentrarsi maggiormente sugli aspetti sostanziali degli impegni e sulla loro attuazione. Questi progetti di modelli standard sono fondati sull'esperienza acquisita dalla Commissione nell'elaborazione delle misure correttive durante i dodici anni di attuazione del regolamento e tengono anche conto della comunicazione esplicativa della Commissione concernente le misure correttive nei casi di concentrazione adottata nel dicembre 2000. Come la comunicazione stessa, anche i modelli dovrebbero migliorare la trasparenza e la certezza giuridica per le imprese partecipanti ad una concentrazione che propongono degli impegni. Le imprese e gli operatori giuridici, come pure le altre parti interessate, possono trovare il modello standard di impegni di cessione ed il modello standard di mandato del fiduciario all'indirizzo Internet seguente: L'oggetto e la natura di questi due testi ed i loro aspetti salienti sono illustrati in una nota esplicativa che si trova nel sito: http://europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/
divestiture_commitments/index.html
  Il primo modello contempla tutte le condizioni necessarie per garantire il rispetto totale ed effettivo degli impegni di cessione. In particolare i) descrive chiaramente l'attività da cedere, la procedura di cessione e gli obblighi delle parti in relazione all'attività ceduta per il periodo transitorio fino al completamento della cessione e ii) indica i requisiti che l'acquirente potenziale dell'attività ceduta deve possedere perché la Commissione possa considerarlo accettabile. Il modello standard di mandato del fiduciario definisce il ruolo e le funzioni che quest'ultimo deve assumere, descrivendo in modo dettagliato ciò che egli deve fare per garantire il rispetto degli impegni. Le parti interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni riguardo ai predetti modelli alla Task force "Concentrazioni" della Commissione entro fine settembre 2002. Sulla base delle osservazioni ricevute, la Commissione ha l'intenzione di adottare testi standard per gli impegni di cessione ed i mandati dei fiduciari sotto forma di codice di buone pratiche alla fine del 2002. Queste osservazioni devono essere inviate all'indirizzo seguente: per posta: Commissione europea Direzione generale della concorrenza "Misure correttive in materia di concentrazioni" B-1049 Bruxelles Belgio, per posta elettronica: comp-merger-remedies@cec.eu.int  (1)Regolamento n. 4064/89 del Consiglio. 

BUDAPEST OSPITA UNA CONFERENZA SULL'IMPORTANZA DEL 6PQ PER LA SVIZZERA E I PAESI CANDIDATI 
Budapest, 19 luglio 2002 - Dal 21 al 23 novembre 2002 si svolgerà a Budapest (Ungheria) una conferenza sull'importanza del sesto programma quadro di ricerca (6PQ) per la Svizzera e i paesi dell'Europea centrale e orientale candidati all'adesione. La manifestazione, intitolata "Insieme per il futuro" e organizzata dal ministero della Scienza, della Ricerca e delle Arti del Land tedesco del Baden-Wurtemberg, discuterà le iniziative vote a rafforzare la cooperazione in materia di ricerca nell'ambito del 6PQ e il ruolo che svolgono i paesi associati nel trasformare lo Spazio europeo della ricerca (Ser) in realtà. La Svizzera partecipa a pieno titolo alle attività di ricerca dell'UE sin dal giugno 2002. I paesi candidati sono già associati al quinto programma quadro (5PQ) dell'UE e sono parimenti autorizzati a partecipare alle attività di ricerca europee. Sono previsti workshop per la presentazione dei progetti di cooperazione già in corso di svolgimento. Inoltre verranno offerte opportunità di collegamento in rete e di ricerca di partner per le future attività. Per informazioni : Elisabeth Frank Attempo Service GmBH Karlstr. D72072 Tübingen Germany Tel: +49-7071-910361 Fax: +49-7071-910366 E-mail: efrank@attempo-service.de 

LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) SOSTIENE IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO NEL LAND DEL MECLEMBURGO-POMERANIA 
Bruxelles, 19 luglio 2002- Il Land tedesco del Meclemburgo-Pomerania occidentale riceverà dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) un finanziamento di 225 milioni di euro per favorire il trasferimento tecnologico. Il Land del Meclemburgo-Pomerania è sede di numerosi centri di ricerca all'avanguardia. Grazie ai finanziamenti della BEI, verranno costruite diverse imprese in prossimità di questi centri, così da facilitare il trasferimento dei risultati della ricerca verso la creazione di nuovi prodotti e processi di produzione. Al momento di sottoscrivere l'accordo, il vicepresidente della Bei, Wolfgang Roth, ha sottolineato che il prestito offrirà alla regione condizioni vantaggiose e consentirà al Land del Meclemburgo-Pomerania occidentale di sviluppare sistemi di elevato interesse economico. Il finanziamento creerà inoltre le condizioni necessarie per incoraggiare ulteriormente gli investimenti, ha proseguito Roth. Per Informazioni: Tel.: +352-43-793139 E-mail: p.loeser@eib.org 

TREND E INNOVAZIONI NELLA FAMIGLIA CHE RISPARMIA E INVESTE NELL'ETÀ DELLA DIVERSIFICAZIONE EMERGONO NELLE FAMIGLIE ITALIANE NUOVI PROTAGONISTI, ISTANZE DI EDUCAZIONE FINANZIARIA E FORTI SPINTE ALL'INFORMAZIONE E ALLE TECNOLOGIE 
Milano, 19 luglio 2002 - Su 18 milioni 500 mila famiglie che in Italia posseggono attualmente investimenti finanziari, oggi più del 75% non detiene più Bot. Nel portafoglio profondamente diversificato rispetto al passato, 6 milioni di famiglie italiane detengono in via diretta azioni quotate nelle borse nazionali o internazionali, e 6 milioni di nuclei familiari posseggono fondi comuni di investimento. Queste alcune indicazioni del Monitor Nextra-Swg Osservatorio sui trend del risparmio nelle famiglie italiane, varato da Nextra Investment Management Sgr , società leader nella gestione del risparmio del Gruppo IntesaBci, e dall'istituto di ricerca Swg. Il Monitor -annunciato a Milano e di cui sono stati illustrati ieri i primi trend qualificanti - rileva con continuità e profondità territoriale le dinamiche emergenti nelle famiglie italiane che gestiscono risparmi e investimenti. Il monitoraggio viene condotto su un campione di 37.000 famiglie italiane rappresentativo della popolazione nazionale, con una rilevazione di 3 milioni di unità innovative in grado di cogliere nel tempo approfondimenti tematici in ogni singola provincia e regione italiana. Accanto alla profonda diversificazione di portafoglio compiutasi nelle famiglie italiane, il Monitor Nextra-Swg rivela una importante innovazione relativa al processo decisionale delle famiglie in tema di gestione del risparmio. Iniziano infatti a diversificarsi gli attori delle scelte di investimento. A compierle non è più soltanto il maschio "capo famiglia": oggi in Italia si ridistribuiscono le responsabilità decisionali, con un sostanziale coinvolgimento di donne e figli. Attualmente, nel 53% delle famiglie italiane le donne risultano coinvolte, direttamente o indirettamente, nella gestione degli investimenti: 5 milioni 500 mila donne partecipano in prima persona alle decisioni di investimento e 6 milioni di donne sono coinvolte indirettamente dal partner nel processo decisionale. Anche i giovani italiani iniziano a diventare protagonisti delle decisioni familiari: in 1 famiglia su 4 con prole maggiorenne i figli intervengono nella gestione del risparmio e degli investimenti, con una partecipazione che oggi, in Italia, ammonta a 2 milioni 800 mila giovani coinvolti. A fronte dell'allargamento del processo decisionale e del coinvolgimento di una nuova generazione di investitori, i risparmiatori esprimono istanze di educazione finanziaria. Dichiarano, in altri termini, di sapere ancora troppo poco in materia di finanza. Dovendo "dare un voto" alla propria competenza e capacità di investire, in scala da 1 a 10, gli italiani esprimono un'auto-valutazione media pari a 5,4. L'auto-valutazione si abbassa, e risulta inferiore a 5, tra i decisori di investimento con più di 64 anni. Al fine di colmare i vuoti di conoscenza in materia di investimenti, gli italiani esprimono una forte domanda di informazione su temi economico-finanziari. Oggi, il 70% delle famiglie segue abitualmente sui mezzi di informazione le notizie di carattere economico e finanziario. Elevato e diffuso si rivela anche il controllo dei risparmiatori sull'andamento del proprio portafoglio: il 77% delle famiglie si tiene aggiornato sull'andamento delle scelte di investimento effettuate. Accanto alla domanda di educazione e informazione finanziaria, il Monitor Nextra-Swg rivela una notevole spinta all'utilizzo delle tecnologie e delle nuove forme di comunicazione, con trend superiori alle medie generali. 8.500.000 decisori di investimento (il 46% dei 18.500.000 totali) si collegano ad Internet, percentuale che cresce fra i possessori di fondi (56%) e fra i decisori degli investimenti di età compresa fra i 25 ed i 45 anni (70%). Molto elevato è anche l'uso della posta elettronica (la utilizza il 42% della popolazione finanziaria), unitamente ai messaggi Sms (oggi in uso presso 9 milioni di investitori) Infolink: www.nextrasgr.com  www.intesabci.it  www.swg.it 

IL SITO SANPAOLO IMI PER LE IMPRESE PERMETTE DI SEGUIRE L'EVOLUZIONE DELLA NEW ECONOMY ITALIANA ATTRAVERSO I NET INDICATORI ELABORATI DA MATE 
Torino, 19 luglio 2002 - Il sito Sanpaolo Imi per le Imprese ha una nuova rubrica di aggiornamento all'interno della sezione Ict, dedicata agli operatori dell'Information Technology e a tutti coloro che per motivi di studio o lavoro o per puro interesse vogliono essere aggiornati sulle novita' del mercato e sulle evoluzioni delle nuove tecnologie. Con i Net Indicatori, Sanpaolo Imi offre infatti ai suoi utenti un punto di osservazione privilegiato sullo stato della New Economy in Italia, grazie all'accordo di infoproviding stipulato con Mate, societa' di ricerca e consulenza specializzata nell'It e rappresentante indipendente in Italia di Forrester Research. I Net Indicatori offrono ogni trimestre un'analisi aggiornata della situazione della New economy italiana e del suo grado di sviluppo: si tratta di misure quantitative e tendenziali, rappresentate con grafici di facile lettura, relative sia allo sviluppo tecnologico (grado di diffusione di internet, livello di utilizzo della banda larga e di altre modalita' di connessione veloce, tanto da parte degli utenti privati che delle Pmi, penetrazione della telefonia mobile,..) sia ai mercati finanziari (capitalizzazione e numero delle societa' quotate nel Nuovo Mercato). Naturalmente, queste indicazioni oggettive vengono integrate dalle valutazioni di Mate, la cui affidabilita' e' garantita dalle competenza specialistica che la societa' ha sviluppato su queste tematiche. Mate da diversi anni conduce, tra l'altro, l'Osservatorio Net Economy, un'indagine continuativa sul fenomeno e-Business in Italia. Accanto ai Net Indicatori, il sito Sanpaolo Imi per le imprese offrira' dei report tematici sempre attinenti all'e-Business, che andranno ad arricchire ulteriormente le Notizie e i Dossier sull'Ict, le aree di informazione e aggiornamento professionale del sito.

 DELOITTE CONSULTING ANNUNCIA LA SCELTA DEL NOME BRAXTON BRAXTON, DOPO LA SEPARAZIONE, SARÀ UNA DELLE PIÙ GRANDI SOCIETÀ DEL MONDO A CAPITALE PRIVATO PER TUTTI I SERVIZI DI CONSULENZA 
Milano, 19 luglio 2002 - Deloitte Consulting ha annunciato ieri che la sua ricerca di un nuovo nome si è conclusa con successo con una scelta che appartiene alla sua storia - con una chiara differenziazione rispetto a molti altri cambiamenti di denominazione da parte di aziende avvenuti nel recente passato. Il nuovo nome, Braxton, deriva da un marchio che la Società possiede dal 1984, quando fu acquistata la società internazionale di consulenza di direzione, Braxton Associates. Doug McCracken, Ceo di Deloitte Consulting spiega: "Siamo orgogliosi di adottare Braxton come nostro nuovo nome. È una soluzione pratica ed intelligente, in linea con i servizi che forniamo ai nostri clienti da oltre 57 anni. E' un nome vero, facilmente memorizzabile, e possiede il profilo richiesto per essere una delle più grandi società di consulenza del mondo. E' un nome contemporaneo, immediato e per il futuro. "Noi ci siamo già differenziati come la sola grande società di consulenza che sarà indipendente, a capitale privato ed interamente focalizzata sul business della consulenza di eccellenza. Inoltre, la nostra scelta del nome Braxton dimostra la volontà di segnare un punto di svolta. Mentre i nostri concorrenti si stanno allontanando dalle loro radici, noi riaffermiamo il nostro impegno come consulenti". Braxton è stato il suggerimento maggiormente indicato dai dipendenti della Società tramite un sondaggio condotto all'inizio di quest'anno. Separatamente, Interbrand, consulente di Deloitte Consulting per il nuovo marchio, ha fatto la medesima raccomandazione finale dopo l'esame di migliaia di possibilità. Brian Fugere, Chief Marketing Officer di Deloitte Consulting aggiunge: "Dobbiamo essere pratici - il mondo è stanco di nomi aziendali artefatti, inventati e stravaganti. Nello specifico, le nostre persone lo hanno chiaramente indicato quando è stato loro richiesto. "Tra una lista selezionata di 40 nomi che abbiamo testato sul mercato internazionale, Braxton è risultato il migliore in termini di accettazione linguistica e correlazione culturale. Per una società operante in 33 paesi, come la nostra, questo è stato di vitale importanza. Essendo un marchio esistente, Braxton ha già una visibilità positiva sul mercato, elemento che ci permetterà di sviluppare la nostra identità più velocemente e con meno investimenti dei nostri concorrenti. Infine, poiché possediamo il marchio, non dobbiamo seguire le procedure per ottenere i diritti per il suo utilizzo". 

OPA VOLONTARIA SULLE AZIONI CALP 
Milano, 19 luglio 2002 - In data 17 luglio 2002, il Consiglio di Amministrazione di Selfin S.p.A. ("Selfin"), società titolare di una partecipazione di circa il 53% nel capitale di Calp - Cristalleria Artistica La Piana S.p.A. ("Calp"), ha deliberato, in funzione di uno sviluppo aziendale, di dare avvio ad un'operazione di riorganizzazione del Gruppo Calp. La riorganizzazione è finalizzata a realizzare la fusione per incorporazione di Calp in Selfin e la revoca dalla quotazione delle azioni di Calp. L'operazione prevede, in particolare: (i) la promozione di un'OPA volontaria (l'"Offerta") da parte di Selfin su tutte le azioni di Calp non detenute da Selfin e (ii) il rafforzamento dell'attuale azionariato di Selfin mediante l'ingresso - tramite una società veicolo e per una quota complessiva post operazione pari a circa il 45% - di Athena Private Equity S.A. e del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso Prudentia gestito da Fidia-Fondo Interbancario di Investimento Azionario SGR S.p.A., che agiscono con prospettive di medio termine. Nella medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione di Selfin ha pertanto deliberato la promozione dell'Offerta: l'Offerta, che prenderà indicativamente avvio nel mese di settembre, ha ad oggetto tutte le azioni di Calp non detenute da Selfin, pari al 47% circa del capitale sociale e prevede un corrispettivo per azione di Euro 3,22, per un controvalore complessivo, nel caso di adesioni pari alla totalità delle azioni oggetto dell'Offerta, di 42,2 milioni di Euro. Il prezzo dell'Offerta rappresenta un premio del 14,5% sul prezzo ufficiale di borsa di martedì 16 luglio, del 19,5% sulla media aritmetica ponderata dei corsi di borsa dell'azione Calp degli ultimi dodici mesi, del 16,9% sulla media degli ultimi sei mesi e del 14,7% sulla media dell'ultimo mese. L'Offerta sarà condizionata al raggiungimento di un numero di adesioni tali da consentire a Selfin di detenere almeno il 66,67% del capitale di Calp, ferma restando la facoltà di Selfin di rinunciare a tale condizione. I soci di Selfin si sono impegnati ad aderire all'Offerta per le azioni Calp dagli stessi detenute (pari a circa lo 0,8% del capitale). Mediobanca è advisor finanziario di Selfin per l'operazione e arranger delle correlate operazioni di finanziamento. 

MARR (GRUPPO CREMONINI): DELIBERATO PROGETTO DI COLLOCAMENTO PRIVATO DI AZIONI PER UN CONTROVALORE DI CIRCA 125 MILIONI DI EURO. L'OPERAZIONE RIGUARDERÀ UNA QUOTA DI MINORANZA DEL CAPITALE. 
Castelvetro di Modena, 18 luglio 2002 - Marr S.p.a., società del Gruppo Cremonini, leader in Italia nel settore della vendita e distribuzione di prodotti alimentari e non alimentari al settore foodservice, e Cremonini S.p.a., società quotata presso il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.a., titolare del 100% del capitale di Marr S.p.a., hanno incaricato Rothschild Italia S.p.a. e Rothschild Inc. di assisterle nel collocamento privato di una quota di minoranza del capitale di Marr S.p.a. L'operazione, deliberata oggi dai Consigli di Amministrazione dell'azionista Cremonini S.p.a. e di Marr S.p.a., dovrebbe svolgersi secondo quanto indicato da un term sheet, che prevede il collocamento privato di azioni per un controvalore di circa 125 milioni di Euro presso investitori professionali selezionati. Il collocamento privato ha l'obiettivo, oltre che di diminuire l'indebitamento finanziario del Gruppo, di sostenere le strategie di sviluppo della società nel medio termine. I piani di crescita di Marr S.p.a. riguardano sia il mercato italiano che quello europeo, con riferimento al quale particolare attenzione verrà rivolta all'ulteriore sviluppo del processo di internazionalizzazione, già avviato in Spagna nel gennaio 2002, ad altri Paesi dell'area mediterranea. 

CONCLUSA L'OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI IT HOLDING 
Milano, 19 luglio 2002: Con l'offerta in Borsa dei diritti inoptati nei giorni 8, 9, 10, 11 e 12 luglio 2002, è stato interamente sottoscritto l'aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 3 giugno 2002 (in esecuzione della delibera conferita dall'Assemblea Straordinaria del 6 maggio 2002). Sono state sottoscritte complessivamente n. 45.744.000 azioni, al prezzo di 2,40 euro ciascuna, di cui 2,35 euro a titolo di sovrapprezzo. Il capitale sociale post-aumento ammonta oggi a 12.293.700 euro, suddiviso in n. 245.874.000 azioni ordinarie da nominali 0,05 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti, PA Investments S.A. ha sottoscritto n. 29.394.488 azioni corrispondenti al 64,26% delle azioni offerte, mentre l'architetto Gian Franco Ferré ha sottoscritto n. 1.295.312 azioni corrispondenti al 2,83% delle azioni offerte. All'esito dell'aumento di capitale, la percentuale di possesso di PA Investments S.A. è pari a 64,26%; la percentuale di possesso dell'architetto Gian Franco Ferré è pari al 2,83%. All'esito dell'offerta in borsa, Efibanca S.p.A. ha sottoscritto n. 8.025.424 azioni, corrispondenti al 3,26% del capitale sociale post-aumento. Sono state sottoscritte dal mercato le restanti n. 7.028.776 azioni. Insieme all'emissione di un Eurobond per 200 milioni di euro, l'aumento di capitale permette al Gruppo IT Holding di rafforzare la struttura patrimoniale e diversificare le fonti di finanziamento. 

PLUS DE 50 % DE CROISSANCE DANS LES BOUTIQUES CHRISTIAN DIOR AU PREMIER SEMESTRE 
Parigi, 19 luglio 2002 - Au premier semestre 2002, le chiffre d'affaires consolidé du Groupe Christian Dior progresse de 3% à 6.031 millions d'euros. Le chiffre d'affaires de Christian Dior Couture s'établit à 216 millions d'euros, en très forte croissance de 44%, soutenu par le formidable succès mondial des collections de prêt-à-porter et de maroquinerie. Les boutiques de Christian Dior, dont le nombre s'établit à 130, poursuivent leur croissance exceptionnelle et leurs ventes progressent de plus de 50% à la fin du mois de juin, confirmant l'extraordinaire succès de la marque. 

DAIMLERCHRYSLER: SIGNIFICANT IMPROVEMENT IN SECOND QUARTER EARNINGS DESPITE DIFFICULT MARKET CONDITIONS POSITIVE TREND AT MERCEDES-BENZ PASSENGER CARS & SMART CONTINUES (OPERATING PROFIT: EURO 0.8 BILLION) 
Stuttgart/Auburn Hills 19 luglio 2002 - In the second quarter of 2002, DaimlerChrysler (stock market code: Dc) continued the positive trend of the first quarter, despite the generally difficult market conditions. Operating Profit excluding one-time effects increased to euro1.9 billion (Q2 2001: euro0.7 billion). This was primarily due to the strong improvement in profitability at Chrysler Group. This good result is further evidence that DaimlerChrysler is on track with the implementation of its corporate strategy. Including one-time effects, Operating Profit of euro1.7 billion was 80% higher than in the second quarter of last year. The implementation of the Turnaround Plan at Chrysler Group necessitated additional restructuring expenditure of euro374 million, as DaimlerChrysler had announced in February 2001. At the Commercial Vehicles Division there was a one-time charge of euro39 million as a result of restructuring measures, particularly in Western Europe and Brazil. These restructuring measures also require manpower reductions. The sale of DaimlerChrysler's remaining 40% equity interest in Temic resulted in a one-time gain of euro156 million. Net Income excluding one-time effects rose to euro1.2 billion (Q2 2001: euro0.5 billion) and Earnings per Share improved to euro1.21 (Q2 2001: euro0.53). Including one-time effects, Net Income amounted to euro1.1 billion (Q2 2001: euro0.7 billion) and Earnings per Share reached euro1.10 (Q2 2001: euro0.73). In the first half of 2002, Operating Profit rose from euro-2.8 billion in H1 2001 to euro4.8 billion, adjusted for one-time effects from euro0.1 billion to euro3.0 billion. Net Income increased from euro-1.6 billion to euro3.8 billion, adjusted for one-time effects from euro0.2 billion to euro1.7 billion. Earnings per Share rose to euro3.75 (H1 2001: euro-1.62), adjusted for one-time effects to euro1.71 (H1 2001: euro0.16). 1.3 million vehicles sold worldwide Despite the generally weak level of demand in many key sales markets, DaimlerChrysler sold 1.3 million vehicles worldwide in the second quarter of this year, thus matching the high figures in the second quarter of 2001. DaimlerChrysler's Revenues decreased in the second quarter by 5% to euro39.3 billion. At June 30, 2002, DaimlerChrysler employed 374,059 people worldwide (June 30, 2001: 382,558). The main reason for the decrease in the size of workforce were the increases in efficiency at Chrysler Group and Freightliner. Divisional details for the second quarter of 2002 Positive trend at Mercedes-Benz Passenger Cars & smart continues Despite difficult market conditions, Mercedes-Benz Passenger Cars & smart achieved Unit Sales of 329,000 vehicles in the second quarter, thus equaling the peak recorded in the second quarter of last year. Revenues rose by 5% to euro13.1 billion, and Operating Profit excluding one-time effects increased by 2% to euro845 million. The sales trend for Mercedes-Benz cars continues to be better than that of the overall market. Thus Mercedes-Benz gained market share despite an unchanged negative market trend in Western Europe and the United States. A 5% decline in Unit Sales in Germany was offset by growth in Western Europe (excluding Germany) of 9%. Sales in the United States decreased slightly (-1%) reflecting the upcoming E-Class model changeover. There were very positive sales developments for the SL roadster (8,900 units, +205%) and the M-Class (30,100 units, +6%). In addition, C-Class sales rose (106,500 units, +5%), reflecting success with its station wagon and sport coupé versions. The company was able to achieve full production rates at the new E-Class within just three months, compared to fifteen months for the model's predecessor. As a result, more than 72,000 E-Class cars have been produced so far. Incoming orders are also very pleasing. At smart, second quarter Unit Sales were once again slightly higher than the same period last year (34,000 units; +1%). Significant profit improvement at Chrysler Group Retail sales at the Chrysler Group increased by 1% to 771,100 vehicles in the second quarter. The increase was led mainly by improved US Sales of minivans (+6%), the Dodge Ram pickup (+19%), the Chrysler PT Cruiser (+23%) and the Jeep Liberty, which set a second quarter sales record of 38,800 vehicles. Market share in the United States through June rose to 13.5% from 13.0% for total year 2001. Unit Sales (factory shipments) by Chrysler Group in the second quarter decreased slightly to 816,000 vehicles. Incoming orders remained strong. US dealer inventories of 505,700 units at the end of June were at targeted levels (June 30, 2001: 507,700). Due to lower Unit Sales and particularly due to the appreciation of the euro against the US dollar, second quarter Revenues declined by 10% (or -5% on a dollar basis) to euro16.4 billion. The positive earnings trend of the first quarter 2002, when Chrysler Group recorded an Operating Profit excluding one-time effects of euro127 million, continued into the second. Excluding one-time effects, Chrysler Group achieved an Operating Profit of euro788 million in the second quarter of 2002, compared to a loss of euro148 million in the second quarter of the previous year. This significant profit improvement is due to the effects of the Turnaround Program. Operating Profit excluding one-time effects at Commercial Vehicles Division with euro32 million again positive Unit Sales in the Commercial Vehicles Division increased by 1% to 129,100 vehicles. Revenues also rose by 1% to euro7.4 billion. However, mainly as a result of difficult market conditions in some of the markets of Western Europe and South America, Operating Profit (excluding one-time effects) of euro32 million was lower than the figure reported for the second quarter of last year. The Freightliner/Sterling/Thomas Built Buses business unit has returned to profitability already in the second quarter 2002. This is a result of cost reductions being achieved earlier than were originally projected in the Turnaround Plan together with a significant increase in Unit Sales (+5% to 29,900 vehicles). The sales increase was caused by vehicle purchases brought forward in connection with the new emission regulations (Epa 2002) that are to take effect in the United States in October. Unit Sales by the Mercedes-Benz Trucks business unit increased by 2% to 26,600 vehicles in the second quarter. Despite the difficult market environment, last year's figures were matched in Western Europe. In addition, Unit Sales in the markets of Eastern Europe were increased once more.Unit Sales of Mercedes-Benz Vans increased by 3% to 64,600 vehicles. Largely due to the market weakness in Western Europe, worldwide Unit Sales by the DaimlerChrysler Buses & Coaches business unit declined by 14% to 6,300 vehicles. Services Division achieves a significant increase in Operating Profit DaimlerChrysler Services' second quarter Revenues of euro4.0 billion were not as high as the prior-year figure. This decrease was primarily due to lower new business in the United States and a shift from leasing to sales financing. However, the more important measure of Operating Profit improved from euro101 million to euro227 million.With the acquisition of a full banking license, the DaimlerChrysler Bank has now added banking products to its traditional leasing and sales-financing activities. The new product range focuses on areas of business that meet the growing demand for banking services from automobile customers. DaimlerChrysler intends to use these services also to enhance customer loyalty to its automotive brands. DaimlerChrysler expects the expanded product range to deliver positive contributions to earnings. Other Activities In the Other Activities segment, the MTU Aero Engines business unit, due to account settlements and the ongoing weakness of global demand in the market for aircraft engines, recorded a decline in Revenues to euro472 million (-37%) in the second quarter 2002, as had been anticipated. Total incoming orders of euro758 million were 5% higher than in the second quarter of last year. EADS' results for the first quarter of 2002 confirm the forecasts made for full-year 2002. EADS will publish half-year results on July 25, 2002. Mitsubishi Motors' Unit Sales in Japan for the months of April through June declined slightly to 73,800 vehicles as had been expected for this generally weak market. However, in the important US market the company again increased its car sales, reaching a figure of 83,300 units, and thus strengthening its competitive position. Mitsubishi Motors continues to make much faster progress than expected with cutting material costs and fixed costs and with workforce reductions. Improvements of 137 billion yen (euro1.2 billion) were 37% better than the planned target. Mitsubishi Motors' contribution to DaimlerChrysler's earnings in the second quarter 2002 was positive. Outlook for full-year 2002 The Mercedes-Benz Passenger Cars & smart Division assumes that in 2002 it will match last year's high level of Unit Sales, Revenues and Earnings. Good progress with restructuring, high cost savings and efficiency improvements justify DaimlerChrysler's assumption that Chrysler Group should report a positive result in the second half of 2002, despite difficult market conditions, and should thus achieve a positive Operating Profit for the year as a whole. The Commercial Vehicles Division also anticipates a positive result excluding one-time effects in full-year 2002, higher than the figure for 2001. The Services Division expects its generally favorable business trend to continue in the second half of the year, and that Operating Profit for the full year will increase substantially. DaimlerChrysler's equity investment in EADS and the MTU Aero Engines business unit should also deliver positive contributions to the Group's Operating Profit in the 2002 financial year. Mitsubishi Motors assumes that it will improve its profitability in its current financial year, which ends on March 31, 2003. Its contribution to DaimlerChrysler Group Earnings should be positive and thus considerably exceed last year's level. The DaimlerChrysler Group as a whole expects Revenues of euro150 billion for full-year 2002 (2001: euro152.9 billion). DaimlerChrysler remains cautious as far as developments for the remainder of 2002 are concerned. To date DaimlerChrysler has made significant progress regarding the factors that can be influenced internally, and this should continue. That said, the signals that DaimlerChrysler is receiving from its main markets still show a rather growing uncertainty as far as political and economic developments are concerned. Against this background, the overall results of the first half of 2002 cannot just simply be transposed into the second half of the year. DaimlerChrysler recognizes, for instance, that the third quarter is traditionally weaker in the automotive industry. Nevertheless, DaimlerChrysler is lifting its outlook for the Group for 2002. So far the expectation was that Operating Profit excluding one-time effects would exceed twice the level of 2001 (euro1.35 billion) by a significant amount. DaimlerChrysler now expects that Operating Profit excluding one-time effects will be substantially more than three times the level of 2001. This document contains forward-looking statements that reflect the current views of DaimlerChrysler management with respect to future events. The words "anticipate," "believe," "estimate," "expect," "intend," "may," "plan," "project" and "should" and similar expressions are intended to identify forward-looking statements. Such statements are subject to risks and uncertainties, including, but not limited to: changes in general economic and business conditions, especially an economic downturn in Europe or North America; changes in currency exchange rates and interest rates; introduction of competing products; lack of acceptance of new products or services, including increased competitive pressures on the general level of sales incentives and pricing flexibility; inability to implement the Turnaround Plans for the Chrysler Group and Freightliner promptly and successfully, especially an inability to meet revenue enhancement, efficiency and cost reduction initiatives; the ability of Mitsubishi Motors to implement its restructuring plan successfully; and decline in resale prices of used vehicles. If any of these or other risks and uncertainties occur (some of which are described under the heading "Risk Factors" in DaimlerChrysler's most recent Annual Report on Form 20-F filed with the Securities and Exchange Commission), or if the assumptions underlying any of these statements prove incorrect, then actual results may be materially different from those expressed or implied by such statements. DaimlerChrysler does not intend or assume any obligation to update these forward-looking statements. Any forward-looking statement speaks only as of the date on which it is made. Outlook for full-year 2002 The Mercedes-Benz Passenger Cars & smart Division assumes that in 2002 it will match last year's high level of Unit Sales, Revenues and Earnings. Good progress with restructuring, high cost savings and efficiency improvements justify DaimlerChrysler's assumption that Chrysler Group should report a positive result in the second half of 2002, despite difficult market conditions, and should thus achieve a positive Operating Profit for the year as a whole. The Commercial Vehicles Division also anticipates a positive result excluding one-time effects in full-year 2002, higher than the figure for 2001. The Services Division expects its generally favorable business trend to continue in the second half of the year, and that Operating Profit for the full year will increase substantially. DaimlerChrysler's equity investment in EADS and the MTU Aero Engines business unit should also deliver positive contributions to the Group's Operating Profit in the 2002 financial year. Mitsubishi Motors assumes that it will improve its profitability in its current financial year, which ends on March 31, 2003. Its contribution to DaimlerChrysler Group Earnings should be positive and thus considerably exceed last year's level. The DaimlerChrysler Group as a whole expects Revenues of euro150 billion for full-year 2002 (2001: euro152.9 billion). DaimlerChrysler remains cautious as far as developments for the remainder of 2002 are concerned. To date DaimlerChrysler has made significant progress regarding the factors that can be influenced internally, and this should continue. That said, the signals that DaimlerChrysler is receiving from its main markets still show a rather growing uncertainty as far as political and economic developments are concerned. Against this background, the overall results of the first half of 2002 cannot just simply be transposed into the second half of the year. DaimlerChrysler recognizes, for instance, that the third quarter is traditionally weaker in the automotive industry. Nevertheless, DaimlerChrysler is lifting its outlook for the Group for 2002. So far the expectation was that Operating Profit excluding one-time effects would exceed twice the level of 2001 (euro1.35 billion) by a significant amount. DaimlerChrysler now expects that Operating Profit excluding one-time effects will be substantially more than three times the level of 2001. This document contains forward-looking statements that reflect the current views of DaimlerChrysler management with respect to future events. The words "anticipate," "believe," "estimate," "expect," "intend," "may," "plan," "project" and "should" and similar expressions are intended to identify forward-looking statements. Such statements are subject to risks and uncertainties, including, but not limited to: changes in general economic and business conditions, especially an economic downturn in Europe or North America; changes in currency exchange rates and interest rates; introduction of competing products; lack of acceptance of new products or services, including increased competitive pressures on the general level of sales incentives and pricing flexibility; inability to implement the Turnaround Plans for the Chrysler Group and Freightliner promptly and successfully, especially an inability to meet revenue enhancement, efficiency and cost reduction initiatives; the ability of Mitsubishi Motors to implement its restructuring plan successfully; and decline in resale prices of used vehicles. If any of these or other risks and uncertainties occur (some of which are described under the heading "Risk Factors" in DaimlerChrysler's most recent Annual Report on Form 20-F filed with the Securities and Exchange Commission), or if the assumptions underlying any of these statements prove incorrect, then actual results may be materially different from those expressed or implied by such statements. DaimlerChrysler does not intend or assume any obligation to update these forward-looking statements. Any forward-looking statement speaks only as of the date on which it is made. 

ENI: AGIP PETROLI ACQUISISCE DA OILINVEST LE RETI DISTRIBUTIVE TAMOIL NELLA REPUBBLICA CECA, IN SLOVACCHIA E UNGHERIA. 
San Donato Milanese, 19 luglio 2002 - Eni: Agip Petroli acquisisce da Oilinvest le reti distributive Tamoil nella Repubblica Ceca, in Slovacchia e Ungheria. AgipPetroli, Società dell'Eni, ha acquisito dalla Società libico-olandese Oilinvest le Società Tamoil Praha, Tamoil Slovakia e Tamoil Hungaria. La Società Tamoil Praha gestisce nella Repubblica Ceca 23 impianti che erogano circa 45 milioni di litri all'anno, la Tamoil Slovakia gestisce in Slovacchia 6 impianti che erogano circa 11 milioni di litri all'anno, la Tamoil Hungaria gestisce in Ungheria 11 impianti che erogano circa 15 milioni di litri all'anno. La quota di mercato dell'AgipPetroli aumenta quindi nella Repubblica Ceca dal 4,1% al 5.7%, in Slovacchia dal 2,2% al 3.4%, in Ungheria dal 5% al 5,7%. Le operazioni sono in linea con l'obiettivo della Società dell'Eni di ampliare la presenza all'estero in aree regionali caratterizzate da significative prospettive di sviluppo. L'accordo tra AgipPetroli e Oilinvest, che verrà sottoposto all'approvazione dell'Antitrust, fa parte di una più ampia intesa di scambi con la Tamoil Italia. 

IL MERCATO DEL MOBILE PER UFFICIO DÀ I NUMERI: SEGNALI NEGATIVI, MOLTE ASPETTATIVE PER I PROSSIMI MESI 
Milano, 19 luglio 2002 - Muovono dai timidi, ma concreti segnali di ripresa espressi da Eimu.2002 le considerazioni che le aziende del settore del mobile per ufficio, riunite in occasione dell'annuale assemblea dei soci, hanno sviluppato attorno al futuro del comparto. Secondo il Presidente di assUfficio, Paolo Borsani - nel primo trimestre 2002 il mobile per ufficio (che rappresenta circa il 9% del settore mobili) ha registrato un tasso di crescita negativo, ad eccezione che nel segmento dei direzionali - peraltro di dimensioni molto ridotte- attestatosi attorno al 3%. Un trend negativo confermato dalla lettura dei dati riferiti ai mercati esteri, che rappresentano circa il 40% del fatturato del comparto, nei quali la domanda risulta essere in forte calo (circa il 30% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno). Questa sofferenza generalizzata abbraccia tutte le aree geografiche, perché la crisi coinvolge indistintamente sia i paesi extraeuropei che l'Unione Europea (con particolare gravità in Germania e Gran Bretagna), primo mercato di sbocco per le imprese italiane con una quota di circa il 58% (dati 2001) sul totale dell'export. Proprio nei mesi scorsi l'Italia aveva guadagnato il primato come esportatore di mobili per ufficio rappresentando il 22,7% delle esportazioni europee, seguita a breve distanza solo dalla Germania con il 20,6%, mentre gli altri paesi sono molto distanziati con circa il 9%. Per quanto riguarda il fatturato, il venduto è sostanzialmente (nel 2001 la cifra globale era 1.778 milioni di Euro), al di sotto del budget, e si riscontra una sensibile perdita di marginalità causata dall'esigenza di competere con una concorrenza, soprattutto asiatica, particolarmente aggressiva a causa della crisi. A differenza di quanto affermato per il mercato estero negativo nella generalità - continua Borsani - quello italiano, che nel 2001 aveva segnato un fatturato di 1.137 milioni di Euro, contrappone aree con risultato positivo di qualche punto positivo ad altre che rivelano segnali di forte criticità. Un certo conforto, in questa direzione, viene dall'andamento dell'ultimo periodo, in cui si è registrata una cospicua conclusione positiva di offerte già in essere e di nuove richieste, che fanno sperare in una ripresa, anche se non a breve termine. Segnali incoraggianti, nei rapporti con l'estero, si sono però avuti in occasione di Eimu 2002, che ha contribuito a rafforzare nuove forme di collaborazione laddove è maggiore l'interesse verso il comparto delle pareti divisorie ed attrezzate rispetto agli arredi. Da non dimenticare poi, che la riflessione sui dati relativi al mobile per ufficio si presta a più ampie e tutto sommato incoraggianti considerazioni se collocata nel contesto più ampio che riveste la generale congiuntura economica attraversata dal paese. Significativo, a questo proposito, è quanto emerge dal raffronto con altri settori trainanti, quali il mobile per la casa, che per il primo trimestre 2002 rivela un dato tendenziale con un calo del 7,8% rispetto al 2001 o, ancora, quello settore automobilistico, in forte crisi con un calo del 16%.

SISTEMA MODA ITALIA (SMI) A COMO NASCE IL CONSIGLIO DEL RAGGRUPPAMENTO SERICO: FORMAZIONE, RICERCA E NUOVA IMMAGINE PER LE AZIENDE DELLA SETA 
Como, 19 luglio 2002 - E' stato costituito il Consiglio del Raggruppamento Serico all'interno di Sistema Moda Italia. Il Consiglio è l'organismo che riunisce le aziende dell'Associazione Nazionale di categoria provenienti dalla ex Associazione Serica Italiana. Ne fanno parte il Presidente Claudio Taiana (Tessitura Taiana Virgilio S.p.a) , il Vice Presidente Giulio Balossi ( Boselli & C. S.p.a) , il Past President Alessandro Tessuto ed i Consiglieri Giancarlo Butti, Francesca Canepa, Mario Cantaluppi, Paolo Caronti, Franco Ghiringhelli, Moritz Mantero, Beppe Pisani, Francesco Pozzi, Donatella Ratti, Daniele Roncoroní, Lorenzo Tettamanti e Matteo Uliassi, in rappresentanza delle diverse merceologie seriche (tessuti abbigliamento, tessuti cravatteria, tessuti greggi, fodere, foulards e tessuti stampati mare), di Ideacomo, Comocravatta e di alcune delle principali aziende seriche. Nei lavori del Consiglio sono stati coinvolti anche Graziano Brenna, Presidente dei Gruppo Tessili dell'Unione Industriali di Como ed un rappresentante dell'anima comasca" dell'Associazione Tessile Italiana, che verrà ufficializzato a breve. Il Consiglio sarà una sorta di "parlamentino" dell'imprenditoria tessile comasca nel processo di riorganizzazione del sistema associativo. In tale contesto il Raggruppamento Serico cerca il coinvolgimento di tutte le principali componenti del settore, anche quelle che non si riconoscono in Sistema Moda Italia. Lo stesso Guppo Tessili dell'Unione Industriali di Como condivide appieno l'operazione e la sostiene fattivamente, con il coinvolgimento del suo Presidente e di alcuni suoi esponenti. Il nuovo organismo avrà un ruolo fondamentale per il settore, perché servirà a catalizzare l'elaborazione, da parte dell' imprenditoria, delle strategie del Distretto Comasco, in tutti gli aspetti relativi al tessile-abbigliamento: la formazione tessile per i giovani; la ricerca dei nuovi mercati con partecipazione a fiere o a missioni esplorative; la comunicazione dell'immagine del Distretto ( il marchio Seri. Co ); la qualità e le problematiche di servizio interne alla filiera e nei riguardi dei confezionisti; le tematiche del commercio internazionale dei prodotti serici., con il crescente problema delle " importazioni selvagge" dai paesi asiatici (per esempio, per prodotti etichettati in maniera fraudolenta con il " Made in italy") IL consiglio mira ad identificare, su ciascuno argomento, una serie di azioni concrete destinate a sostenere l'attività tessile del distretto ed a rilanciare il prodotto comasco. 

SIGLATO ACCORDO DI LICENZA LOCMAN-PINEIDER: LOCMAN ENTRA NEL MONDO DELLA PELLETTERIA E DEGLI STRUMENTI DA SCRITTURA DI ALTA GAMMA 
Milano, 19 luglio 2002 - Debutterà l'anno prossimo la nuova linea di oggetti in pelle e strumenti da scrittura di Locman, affermata azienda italiana con sede all'Isola d'Elba, famosa nel mondo per i maxi orologi colorati e tempestati di diamanti. La nuova collezione nasce dall'accordo firmato nei giorni scorsi con Pineider, storica azienda italiana nata nel 1774 ed entrata a far parte dal 2001 del Gruppo Hopa. L'azienda produrrà e distribuirà in licenza i prodotti a partire dalla primavera del 2003. Questo ampliamento delle attività di Locman che oltre a mille punti vendita nel settore dell'orologeria italiana annovera società collegate in tutto il mondo, sarà commercializzato attraverso i negozi Pineider e altri punti vendita d'alta gamma legati allo storico marchio. L'accordo segna quindi l'incontro tra due importanti realtà italiane: quella di Pineider, fatta di un'esperienza, una cura artigianale e un'attenzione allo stile maturata nel corso di oltre 200 anni di storia, e quella di Locman, azienda vivace e dinamica che abbina la più avanzata tecnologia meccanica ai più raffinati contenuti del design italiano. 

LAR: TRA I PRIMI A SCEGLIERE TARGET CROSS PER REALIZZARE UNA COMPLETA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE 
Milano, 19 luglio 2002 - Lar S.p.a., società modenese fondata negli anni cinquanta da un nucleo iniziale esistente a Milano fin dal 1939, è tra le più importanti aziende a livello europeo nella trasformazione delle resine termoplastiche in articoli per la casa e per l'industria, nonché nella produzione di articoli per il campeggio. Lo stabilimento di Formigine (Mo) si sviluppa su un'area di 58.000 mq di cui ben 40.000 coperti e una capillare rete di distribuzione copre tutto il territorio nazionale, tramite agenti e rivenditori. Il mercato estero è rappresentato da clienti direzionali. Numerosi marchi di risonanza nazionale e internazionale spiccano tra i clienti della Lar, la cui produzione è eseguita in piena conformità ai requisiti dettati da leggi e norme relative al contatto alimentare, al trasporto e al rispetto dell'ambiente. Nel corso del 2000 la nuova proprietà ha intrapreso una strategia globale per portare l'azienda alla quotazione in borsa e contestualmente ha dato il via a una totale ristrutturazione e riorganizzazione. In quest'occasione la Lar, a fronte della necessità dell'adozione di un nuovo sistema gestionale in sostituzione di quello obsoleto presente in azienda e operante in ambiente Unix, ha scelto Target Cross, gestionale di produzione svizzera distribuito in Italia dal Gruppo Four Bytes & Isp, per integrare tutti i processi aziendali. Il sistema informativo doveva essere in grado di gestire in modo controllato tutti i processi dalla commercializzazione e realizzazione dei prodotti, fino alla loro spedizione e consegna e offrire nel contempo strumenti e metodologie utili alla crescita professionale degli addetti e delle maestranze. La produzione dell'azienda è molto ampia: deve gestire circa settemila codici, comprensivi di prodotti finiti, semilavorati, componenti e accessori, con articoli personalizzati e la necessità di monitorare la scelta e l'acquisto dei materiali, la loro gestione, la miscelazione delle materie prime, le percentuali di utilizzo e molto altro ancora. Per quotarsi in Borsa inoltre la società aveva la necessità di acquisire la certificazione Uni En Iso 9001 nonché il controllo della gestione economico-finanziaria. Era quindi necesssario un software che permettesse di organizzare, monitorare e controllare tutti i processi aziendali, compresa la pianificazione e la programmazione della produzione, la produzione stessa, la costruzione delle attrezzature, l'approvvigionamento delle materie prime, la gestione dei magazzini prodotti finiti e la spedizione. Serviva un sistema flessibile, al quale fosse possibile apportare modifiche a basso costo, tenendo conto che il mercato attuale inoltre, caratterizzato da una forte competitività e da margini abbastanza bassi, presenta una normativa in continua evoluzione e sempre più restrittiva per quanto riguarda i materiali dannosi o potenzialmente pericolosi per la salute e per l'ambiente. La scelta di Target Cross nel 2000 poteva sembrare azzardata, dato che il software era stato presentato a Smau 1999 e che nei primi mesi del 2000 l'installato in Italia era solo nell'ordine di qualche decina di aziende. "Ma la tecnologia ci aveva entusiasmato" spiega l'Ing. Mantovani, direttore generale di Lar. "Oggi siamo a regime o in fase di ottimizzazione in tutte le aree aziendali. Sono gestiti tutti i processi della produzione sino allo schedulatore a capacità finita, il sistema qualità (Lar è certificata Uni En Iso 9001 e sta adeguandosi all'aggiornamento della normativa Edizione 2000) nonché la parte Finance e Distribution". Target Cross integrato con il mondo Microsoft Windows, copre tutte le aree aziendali e in Lar ora si sta sviluppando anche il modulo qualità che consentirà di gestire il Sistema Qualità certificato En Iso 9001. A breve anche il monitoraggio della produzione sarà completo. Un rete di quasi 80 client ed un server multiprocessore con tecnologia Raid 5, sistema operativo Windows 2000 Server e il database Sql 2000 hanno consentito all'azienda di raggiungere gli obiettivi nei tempi e nei costi previsti. "Grazie a questa scelta tecnologica Lar può guardare al futuro, prevedendo di entrare in nuovi mercati anche con nuove tipologie di prodotti senza che si renda necessario acquistare sistemi più potenti " conclude Mantovani" e possiamo gestire il sistema senza l'onere di una struttura informatica fissa e specializzata che graverebbe sui costi aziendali complessivi".

PAVIMENTI "IMPERIALI" AL PRIMO VISITOR CENTER DI ROMA: LA TECNOLOGIA 3M PER IL PATRIMONIO ARTISTICO 
Roma, 19 luglio 2002. Quando storia, tradizione e innovazione si uniscono, non può non esserci il nome di 3M. Da 100 anni presente sul mercato mondiale, 3M è artefice di una molteplicità di brevetti e prodotti "rivoluzionari" che hanno davvero aiutato la vita di chiunque. Non solo privati, ma anche professionisti, aziende e Amministrazioni Pubbliche si sono serviti dei prodotti 3M per sostenere i propri progetti. Da sempre 3M partecipa attivamente alla conservazione e alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio culturale italiano mettendo a disposizione la propria innovazione e le proprie tecnologie a favore del bene collettivo. Così, in occasione dell'inaugurazione del primo Visitor Center romano (area espositiva che permetterà al turista di avere una visione completa della struttura dei Fori Imperiali) il Comune di Roma ha scelto come pavimentazione quella realizzata con l'innovativa pellicola per pavimenti Scotchprint(r) Graphics di 3M: una riproduzione grafica esatta della pavimentazione originaria dei Fori Imperiali, per ricreare lo stesso effetto magico e la stessa atmosfera che si respira tra le rovine dei fori. La pellicola che è stata utilizzata per i 150 mq di pavimentazione del Visitor Center, Scotchprint Graphics per pavimenti esterni, è una pellicola vinilica autoadesiva, rimovibile, non sdrucciolevole e con un ottimo potere coprente. Grazie a questa particolare tecnologia, 3M contribuisce ad avvicinare chiunque al mondo dell'arte facilitandone la lettura e quindi la comprensione. Su una grafica Scotchprint Graphic può essere impresso qualsiasi messaggio, senza limiti di forma e dimensione. Un valido aiuto per creare supporti didascalici ai siti artistici/culturali diversi da quelli abituali. La pellicola Scotchprint Graphic da pavimenti per esterni è particolarmente adatta per la realizzazione di grafiche calpestabili di aree con un elevato flusso di passaggio pedonale, su pavimentazioni esterne di tipo non sigillato, come cemento, asfalto, mattonelle da pavimento. E' già stata utilizzata con successo in occasione di eventi culturali, sportivi e di spettacolo (come maratone e parate). Questa del Visitor Center di Roma non è la prima occasione in cui 3M sostiene progetti promossi dalle Sovrintendenze ai Beni Culturali: nel 1999 3M ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica di Pompei per l'allestimento della mostra "Homo Faber: natura, scienza e tecnica nell'antica Pompei". Sempre nel '99 a Milano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici, 3M ha partecipato attivamente alla mostra "I Tarocchi: il caso e la fortuna". 

L'ITALIA DEGLI SPRECHI: ACQUA, LUCE, OSPEDALI, FORMAZIONE, IN DIECI ANNI BRUCIATI 65 MILIARDI DI EURO. VENTURI, IMPORTANTI RISORSE SOTTRATTE ALLO SVILUPPO 
Roma, 18 luglio 2002 - L'emergenza idrica che in questi giorni sta investendo l'Italia rappresenta soltanto un aspetto della più generale ed inquietante "emergenza sprechi" che caratterizza il nostro Paese. Una sempre più preoccupante situazione che la Confesercenti, così come altre volte in passato, ha voluto fotografare anche quest'anno evidenziando i "Cento casi di spreco nella spesa pubblica" più significativi, più clamorosi o più paradossali. A cominciare, per stare all'attualità, dalla disastrosa situazione delle infrastrutture idriche, la cui inadeguatezza e fatiscenza provoca la dispersione del 40% dell' acqua disponibile, con punte dell'80% nel Sud, contro una media europea del 13%. In altre parole, ogni italiano, pur disponendo di 383 litri di acqua al giorno, se ne vede erogati quotidianamente soltanto 278, mentre gli altri 105 litri vanno perduti. E se da una parte la rete idrica nazionale fa acqua da tutte le parti, dall'altra lo Stato continua a spendere migliaia di miliardi per costruire dighe che dopo anni di lavori in corso rappresentano spesso monumenti miliardari allo spreco ed all'inutilità. È il caso della diga realizzata in Calabria sul fiume Alaco: data di ultimazione prevista il 23 settembre del 1987, costo preventivato 7,6 miliardi di lire. Ad oggi, ancora incompiuta, l'opera è costata 103 miliardi di lire, mentre il costo finale dovrebbe attestarsi intorno ai 153 miliardi, oltre venti volte più del previsto. Così vale anche per le dighe di Gioia Tauro e di Lentini (Catania) costate rispettivamente 390 e 1200 miliardi a fronte dei 39 e 120 previsti. Dalla prima, in particolare, non è ancora sgorgata una sola goccia d'acqua. Dall'acqua alla luce, lo spreco non cambia: in Italia il 95% delle sorgenti luminose utilizzate per l'illuminazione privata e pubblica impiegano sistemi inadeguati ed obsoleti disperdendo il 45% della luce verso l'alto. In questo modo si erogano inutilmente 250 milioni di euro l'anno. E ancora, scorrendo i casi più eclatanti, si arriva alla voce "Ospedali infiniti", un record tutto italiano: 126 strutture ospedaliere mai completate su tutto il territorio nazionale (delle quali 34 in Sicilia, 22 in Puglia e 10 nel Lazio), costate 16 mila miliardi senza mai aver creato nuovi posti letto e nuova occupazione. Tra i paradossi spicca invece l'attenzione del ministero della Pubblica Istruzione per la formazione dei docenti, tanto da autorizzarne il ricorso per le materie più disparate, dalla vela alla danza antica e dal Qi-Gong al golf, allo sci o, irrinunciabile per un docente, al bridge. Considerando che nell'ultimo decennio il flusso di spesa per investimenti pubblici è stato di circa 26 miliardi di euro l'anno, possiamo stimare che senza gli incrementi di tempi e costi di realizzazione, le opere mai terminate e quelle terminate ma non utilizzate, circa il 25% di tale ammontare si sarebbe potuto risparmiare per una cifra complessiva che negli ultimi dieci anni avrebbe raggiunto i 65 miliardi di euro. "La consistenza degli sprechi che emerge da questo sintetico spaccato è davvero inquietante", commenta il presidente della Confesercenti, Marco Venturi. "Si tratta di sperperi che crescono e cambiano nel tempo, come dimostra il capitolo riservato agli enti locali: con il decentramento amministrativo gli sprechi si stanno spostando dal centro alla periferia, seguendo il flusso dei soldi. Dal cattivo Governo centrale di tangentopoli si è passati al cattivo governo degli enti locali che, spesso, rinnovano vecchie pratiche, come attestano i numerosi casi di comuni commissariati per mafia. La legge "Obiettivo uno" del ministro Lunardi, con il tentativo di concentrare al centro la gestione della spesa pubblica, pone il rischio che un "general contractor" riduca la possibilità di controllo sulla qualità, il tempo e la sicurezza dei lavori in appalto, lasciando pericolosi spazi all'inserimento delle mafie. Quello che proponiamo - precisa Venturi - è una legge "Obiettivo due" che permetta di controllare la legalità, lo svolgimento e la realizzazione nei tempi previsti dei lavori in appalto per la realizzazione di infrastrutture. Occorre una task force regionale che a fianco degli enti locali veda la presenza delle Regioni e delle parti sociali incaricate di monitorare e denunciare". "Il documento che abbiamo realizzato - conclude il presidente della Confesercenti - rappresenta soltanto la punta di un iceberg: segnalare tutti i casi di spreco che quotidianamente si realizzano nel nostro Paese sarebbe impossibile. Il nostro vuole soltanto essere l'ennesimo tentativo di denunciare le follie di una spesa pubblica spesso incontrollata e dispersa in mille rivoli che lascia sempre maggiori spazi di intervento alla criminalità organizzata e sottrae risorse fondamentali per il rilancio della nostra economia". 

LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA DIVERSI PROGETTI SULLE TECNOLOGIE PULITE 
Bruxelles, 19 luglio 2002 - Il 16 luglio, la Commissione europea ha illustrato la propria attività volta a promuovere una produzione industriale sostenibile, l'impiego di tecnologie pulite e il riciclaggio, mediante la presentazione di vari progetti finanziati dall'UE. Aprendo i lavori della manifestazione, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato: "A dieci anni da Rio e a poche settimane dal prossimo Vertice mondiale di Johannesburg, la seguente domanda appare ancora di grande attualità: Come possiamo garantire il benessere materiale e la qualità della vita delle attuali popolazioni e delle generazioni future? [...] La risposta risiede sostanzialmente nella tecnologia. Le tecnologie pulite e i processi di riciclaggio saranno essenziali per realizzare progressi verso lo sviluppo sostenibile". Busquin ha stimato che circa il 30 per cento del quinto programma quadro (5PQ) sia stato dedicato alle tecnologie pulite e ha promesso che tale tendenza sarà mantenuta anche nel sesto programma quadro (6PQ). Il Commissario, inoltre, ha sottolineato che potrebbero trascorrere molti anni prima che gli sforzi di ricerca producano dei risultati concreti, tuttavia ha posto l'accento sulla creazione del primo impianto al mondo di lavorazione dei minerali dai quali si ricava l'ossido di zinco, aperto quest'anno in Sud Africa e frutto di un progetto finanziato 10 anni fa nell'ambito del programma "Materie prime". Jacques Halut, ingegnere chimico presso la Scuola nazionale superiore di chimica (Francia) ha presentato il progetto Tozeliwa, finanziato nell'ambito del programma "Crescita" del 5PQ. Tale progetto ha avuto per obiettivo lo sviluppo di tecniche per la depurazione dei residui prodotti dagli impianti di placcatura e trattamenti superficiali, cercando, innanzitutto, di ridurre questo tipo di inquinamento. Gli studi condotti dal ministero francese dell'Ambiente mostrano che l'industria europea dei rivestimenti metallici contribuisce per il 40 per cento alla contaminazione delle acque naturali dovuta a metalli pesanti tossici. Il progetto triennale, lanciato nel 2001, coinvolge 12 partner provenienti da quattro paesi dell'UE. Il consorzio sta esaminando varie combinazioni di evaporazione e nanofiltrazione od osmosi inversa come mezzi per eliminare i prodotti di degradazione prima del riciclaggio. Pur confidando nel fatto che il progetto permetterà alle officine di placcatura di operare eliminando la necessità di scaricare gli effluenti, di procedere ad operazioni di depurazione utilizzando impianti di trattamento fisico-chimico dell'acqua o di ricorrere a tecnologie di riduzione dei residui basate sull'utilizzo di sostanze chimiche, Halut ammette che la commercializzazione delle nuova tecnologia incontra degli ostacoli. A suo avviso, l'industria non si mostra realmente interessata poiché non ha dimestichezza con i nuovi macchinari. Ciò significa che la domanda continua ad essere bassa e i prezzi elevati. Tuttavia, afferma Halut, il consorzio sta cominciando a dimostrare ai laboratori i vantaggi che essi potrebbero ricavare da questo sistema. Maria Janssen ha presentato i risultati ottenuti nell'ambito di Progres, la rete tematica istituita nel 1998 in seno al programma Brite Euram III. Tale rete funge da forum di discussione per le questioni relative all'utilizzo dei residui vetrosi della combustione per la fabbricazione di nuovi prodotti. Ogni anno, la generazione di elettricità e l'attività d'incenerimento dei rifiuti producono nell'UE circa 60 milioni di tonnellate di residui vetrosi derivanti dalla combustione. Una parte di essi viene riutilizzata, con percentuali che variano dal 15 al 100 per cento, a seconda dei paesi. Nel corso degli ultimi 40 anni, l'industria cementizia è diventata l'unico grande utilizzatore dei residui della combustione, ma la rete Progres si propone di sviluppare nuove applicazioni. Tali residui potrebbero essere impiegati, per esempio, per ottenere cariche inerti e funzionali, sostanze adsorbenti, materiali da costruzione, zeolite e additivi per l'immobilizzazione degli inquinanti. Il principale ostacolo alla commercializzazione del sistema è rappresentato dalla percezione della clientela nei confronti di tale materiale, concepito come un rifiuto, ha affermato la dott.ssa Janssen. "Evidentemente dobbiamo lavorare ancora molto all'identificazione degli ostacoli all'ottenimento del consenso. Occorre specificare chiaramente le condizioni che determinano l'accettazione commerciale dei residui della combustione come surrogati di materie prime scarse e costose", ha affermato la dottoressa. Dal 1998, un consorzio composto da 28 partner di 10 paesi diversi lavora al progetto Ecolife (chiusura del ciclo dei prodotti elettrici/elettronici e degli elettrodomestici), il quale contempla una serie di attività che vanno dalla pianificazione di prodotto alle tecnologie utilizzabili "a fine percorso". Si tratta di una rete tematica creata allo scopo di coordinare le attività di ricerca europee, nazionali e regionali, a partire dalla progettazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, fino al trattamento delle stesse al termine della loro vita utile. Secondo Bernd Kopacek della Società austriaca per l'ingegneria e l'automazione di sistema, tale rete opera in vista della prossima entrata in vigore di una normativa comunitaria sulla riduzione dei rifiuti elettronici e dell'impiego di cromo ed altri metalli pesanti. La rete si concentra su quattro aspetti chiave: l'ecoprogettazione, la chiusura del ciclo, il trattamento di "fine percorso" e il continuo aggiornamento dello stato dell'arte. Nell'ambito della rete è già stata compilata una guida di migliore prassi per l'ecoprogettazione, contenente numerosi studi di casi. Un esempio di progettazione ecologica è dato dal telefono verde Motorola, realizzato con saldature prive di piombo e plastica riciclata, e dotato di un caricabatteria ad efficienza energetica. Secondo il dott. Kopacek, il fattore chiave per il successo di tale approccio sarà costituito dalla capacità di trovare impieghi alternativi per i componenti usati, per esempio l'utilizzo dei chip di memoria dei laptop nelle auto o nei giocattoli. Infine, Edorta Larrauri ha presentato il primo centro europeo virtuale di riciclaggio (Verc), che ha tenuto la sua riunione inaugurale il 1° luglio 2002. Tale centro è stato concepito come fornitore di informazioni e soluzioni per l'industria, soprattutto per le piccole e medie imprese (Pmi), i ricercatori, i politici e altri organismi interessati. La rete è gestita da 17 partner provenienti da 10 paesi europei. Per ulteriori informazioni sui progetti rivolgersi a: Tozeliwa E-mail: protection.des.metaux@wanadoo.fr  Progres http://www.dct.tudelft.nl/progres/welcome.htm  Ecolife http://www.ihrt.tuwien.ac.at/sat/ecolife  Verc http://www.gaiker.es

DSM SVILUPPA UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER IL DISINQUINAMENTO DI TERRENI CONTAMINATI COSTITUITA UNA NUOVA SOCIETÀ PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO
Milano, 19 luglio 2002 - Si chiama PuriSoil la nuova tecnologia messa a punto dal gruppo Dsm per il disinquinamento di terreni contaminati . Il processo di disinquinamento, che non è dannoso per l'ambiente, prevede l'utilizzo di uno strato di microrganismi integrato nel terreno (biolayer), una sorta di "microtappeto biotecnologico" , in grado di assorbire e distruggere le sostanze inquinanti. Queste vengono "aspirate" tramite getti d'aria immessi nel terreno attraverso tubature, spinte verso la superficie da cui fuoriescono , fatte "esplodere" in aria e poi assorbite e distrutte dal biolayer di microrganismi integrato nel terreno. La nuova tecnologia è molto sicura, consente di ripulire e disinquinare aree molto vaste e, soprattutto, permette di effettuare il disinquinamento senza abbattere eventuali costruzioni erette su quel terreno. Questo la rende economicamente molto vantaggiosa, confermando le eccellenti prospettive di sviluppo di questo settore. La tecnologia PuriSoil , che la stessa Dsm ha utilizzato in molti dei propri impianti laddove si rendessero necessarie opere di ripulitura e ripristino del terreno, non rientra attualmente nel core business del Gruppo e verrà pertanto commercializzata dalla Terreco, società espressamente costituita. Il nuovo trattamento è stato messo a punto da Dsm Venturing & Business Development, settore responsabile dello sviluppo di nuove aree di mercato ed ha ricevuto il premio " New Venture 2002" da parte di De Baak, Management Centre della Confederation of Nederlands Industry and Employees. Infolink: www.dsm.com 

 

INNOVAZIONE NEL PROBLEM SOLVING 
Milano, 19 luglio 2002 - In data 26 settembre si terrà a Brescia un seminario sul processo di problem solving in Europa. E' organizzato dalla società Prem1er, specialista nello sviluppo di tematiche formative innovative. Si svolgerà presso il Centro Formazione Prem1er in Via A. Moro, 10 dalle ore 9.30 alle 17.30. Il seminario è rivolto ai quadri e ai manager che all'interno di aziende private e pubbliche devono confrontarsi in modo innovativo con dinamiche di problem solving, saranno approfonditi strumenti e gli approcci metodologici alla soluzione di problemi nel settore delle risorse umane , nel marketing in particolare. Innovare significa saper trasformare in maniera positiva il concetto tradizionale di problema come idea per la soluzione, in quello evoluto di problema come leva di crescita potente collegata ad un nuovo modo di pensare e di agire. Per adesioni e informazioni , . contattare Prem1er ,Business Development Manager fax 030-2219522 e-mail prandoni@prem1er.it 

MANAGER DEI BENI CULTURALI Milano, 19 luglio 2002 - Entro il 20 Settembre 2002 si può fare domanda per iscriversi al nuovo master per manager dei beni culturali in Europa .Organizzato dall'ente di formazione Etass certificato a livello regionale ed europeo, ha tra le materie di studio : il sistema dei beni culturali in Europa, modelli e tecniche di gestione di un ente no-profit, i finanziamenti agevolati a sostegno dello sviluppo, banche dati e analisi dei bandi e delle procedure di adesione, organizzazione di eventi culturali, information technology nel settore beni culturali. La scheda di iscrizione è disponibile on line all'indirizzo www.etass.org/mabe. Per iscrizioni contattare la tutor del corso Dott.ssa Alessandra Gerosa, e-mail alessandra.gerosa@etass.org  tel. 0362-231231 interno 230 (orari di segreteria: 10,00-13,00 /14,00-19,00). 

MABE MASTER IN TECNICHE DI MANAGEMENT E SISTEMI DI GESTIONE DEI BENI CULTURALI 
Milano, 19 luglio 2002 - Il Master Mabe - Tecniche di management e sistemi di gestione dei beni culturali, propone un percorso formativo basato sulla trasmissione di conoscenze e di esperienze rispondenti alle nuove esigenze e ai nuovi modelli di valorizzazione dei beni culturali e territoriali. Oggi è indispensabile possedere una rigorosa e attenta preparazione in ambito economico-gestionale ed economico-finanziario, accompagnata a una formazione specialistica sul sistema dei beni culturali per poter assumere un ruolo professionale efficace in seno alle associazioni ed alle organizzazioni di settore. Non si tratta semplicemente di sfruttare - con obiettivi meramente turistici - le risorse artistiche e culturali legate a uno specifico territorio, ma di inserirle in un progetto complessivo che valorizzi l'intero sistema di offerta. L'Italia vanta un patrimonio storico-culturale unico al mondo per varietà e ricchezza, che costituisce una risorsa occupazionale per chi ha competenze nel settore e una formazione adeguata. Tuttavia, chi opera nelle organizzazioni di settore non può più essere solo un professionista culturalmente preparato: occorre oggi una figura professionale con buone competenze gestionali, in grado di essere stratega del mercato, un vero e proprio manager dei beni culturali. Perche' Partecipare - La professione del Manager dei Beni Culturali non si può certo improvvisare da un giorno all'altro, richiede qualificazione ed esperienza sul campo. Il manager dei Beni Culturali deve saper gestire al meglio il budget, cercando nuove fonti di finanziamento pubblico o privato (agevolazioni finanziarie e sponsorship). Inoltre, deve possedere ottime competenze nella gestione delle relazioni pubbliche, dei rapporti istituzionali con gli enti, e nella gestione amministrativa e finanziaria, sostenendo e sviluppando il marketing (istituzionale e di progetto). Attualmente, pochi operatori possiedono competenze di tipo economico-organizzativo, poiché provenienti soprattutto da studi umanistici. Per inserirsi e sviluppare una carriera in questo settore, occorre quindi non solo una buona preparazione umanistica, ma anche un'ottima conoscenza della tipicità del sistema dei beni culturali e delle pratiche manageriali. Tali nuove figure professionali saranno in grado di innovare il tessuto economico del sistema dei servizi legati alle risorse culturali del territorio. Obiettivi - Il Master, suddiviso su due livelli, intende preparare i candidati ad assumere ruoli chiave per lo sviluppo di organizzazioni operanti nel settore culturale. Il percorso formativo prevede un Corso Base al termine del quale i partecipanti acquisiranno le competenze nell'area manageriale a integrazione dei percorsi formativi di ingresso. In particolare i corsisti saranno in grado di: conoscere il sistema organizzativo del settore beni culturali; analizzare lo scenario di riferimento degli enti a livello locale, regionale e nazionale; conoscere le tematiche del marketing dei beni culturali; conoscere le recenti modifiche del sistema legislativo circa la gestione dei beni culturali; utilizzare gli strumenti di project e time management; conoscere le tematiche legate alla comunicazione e alla gestione di un team di lavoro; assumere un approccio attivo e creativo rispetto alla risoluzione dei problemi legati al contesto professionale; Oltre alle conoscenze manageriali di base i candidati potranno ampliare le loro competenze attraverso il Corso Avanzato, che permetterà loro di: Apprendere nozioni e abilità per la gestione economico finanziaria dei beni culturali e delle realtà organizzative del no profit; Approfondire la disciplina legislativa dei beni culturali; Gestire la relazione con i soggetti istituzionali e i responsabili dei servizi del settore; Gestire il management dei processi secondo metodologie e tecnologie di internet; Reperire finanziamenti pubblici e privati. Destinatari - Il Master intende formare o riqualificare figure professionali destinate a inserirsi a livello dirigenziale e manageriale sia negli enti pubblici che nel sistema associativo e privato della cultura e del turismo culturale. Le conoscenze acquisite saranno immediatamente spendibili nella ideazione e gestione dei progetti, in situazioni in cui è necessario operare delle scelte e prendere delle decisioni per lo sviluppo dell'ente. Il corso è rivolto a: Laureati e neolaureati, interessati a specializzarsi nella gestione dei beni e dei servizi culturali e nello sviluppo di progetti connessi alla valorizzazione del settore; Operatori del settore dei servizi culturali e del turismo, sia nel pubblico che nel privato; Organizzazioni (enti e aziende) interessate alla preparazione di figure professionali da inserire in iniziative di progettazione, programmazione, organizzazione e controllo di progetti di valenza culturale; Fondazioni di origine bancaria impegnate nel sostegno dei settori di utilità sociale e culturale; Insegnanti di storia dell'arte, economia e diritto. Il percorso formativo prevede inoltre una particolare attenzione alla crescita di capacità legate all'orientamento al risultato, alle metodologie di pianificazione e al sistematico monitoraggio di tutti gli elementi che concorrono alla realizzazione degli obiettivi (finanziamenti agevolati e strategie di sviluppo e gestione). Programma del corso corso base contenuti : Analisi e gestione dei sistemi organizzativi 24 ore; Il sistema dei beni culturali 4 ore; Il sistema legislativo relativo alla gestione dei Beni Culturali 12 ore; Creazione e valorizzazione di un gruppo di lavoro: il Team Building 8 ore; Il marketing dei servizi e dei prodotti culturali 16 ore; Affrontare e gestire le problematiche professionali: il problem solvine 8 ore; La gestione delle risorse del sistema dei beni culturali: project management e time management 8 ore. Project Work : Al termine della formazione in aula, i candidati realizzeranno un Project Work in auto apprendimento, attraverso metodologie innovative di formazione sotto la guida e con il monitoraggio costante da parte di un Tutor. Corso Avanzato: Il sistema dei beni culturali: corso avanzato 8 ore; Modelli e tecniche di gestione di un ente no-profit 8 ore; I finanziamenti agevolati a sostegno dello sviluppo: banche dati, analisi dei bandi e procedure di partecipazione 24 ore; L'organizzazione di eventi culturali 8 ore; Information Technology: stato dell'arte e prospettive nel settore dei beni culturali 24 ore. Orientamento alla professione e Counseling individuale - 8 ore Durante il percorso formativo, i corsisti sosterranno colloqui individuali con Esperti di Counseling per evidenziare un proprio percorso di sviluppo professionale attraverso l'esame delle proprie competenze, attitudini e abilità. Stage - 352 ore (2 mesi) Lo stage è rivolto principalmente ai neolaureati e a coloro che sono in cerca di occupazione. E' lasciata ai singoli corsisti la facoltà di godere di questa opportunità formativa. Il periodo di stage rappresenta la fase di applicazione delle conoscenze e delle abilità acquisite on the job, attraverso l'inserimento progressivo in "situazioni" operative. ETAss in base a ricerche e contatti effettuati sulle realtà rappresentative del settore, individuerà le migliori opportunità di stage. Al termine del periodo formativo è previsto un feedback attraverso l'analisi e il confronto delle esperienze, utile ai fini dell'orientamento professionale. Durata - Corso Base - 80 Ore - 10 giornate d'aula con sessioni didattiche di otto ore (9,00/13,00 - 14,00/18,00), dal 30 Settembre all'11 Ottobre 2002. Project Work dal 14 al 17 Ottobre 2002 Corso Avanzato - 80 Ore - 10 giornate d'aula con sessioni didattiche di otto ore (9,00/13,00 - 14,00/18,00), dal 18 al 31 Ottobre 2002 Stage dal 4 Novembre 2002 al 17 Gennaio 2003 Certificato Delle Competenze Formative - Il corso prevede il rilascio di un Certificato delle competenze formative acquisite a superamento dell'esame finale (secondo il modello delle Unità Formative Capitalizzabili). Tale certificato costituisce un documento fondamentale per il placement e per lo sviluppo professionale che dà valore aggiunto al percorso formativo sostenuto. Inoltre la valutazione delle conoscenze e competenze acquisite verrà effettuata, in itinere, tramite test di apprendimento al termine dei singoli moduli: ai candidati che non otterranno esiti positivi, verrà fornita assistenza didattica per colmare i gap formativi. Investimento Corso Base € 990,00 + Iva A Persona; Corso Avanzato € 1.100,00 + Iva A Persona; Corso Base + Avanzato € 1.800,00 + Iva A Persona. Sono previste agevolazioni per organizzazioni che iscrivono al corso più partecipanti. E' inoltre previsto uno sconto pari a € 100 sull'intera quota relativa alla formula completa (corso base + corso avanzato) per coloro che si iscriveranno entro il 31/07/02. Sede - Seregno (Mi) - Etass Aule C.so Matteotti, 38. Iscrizioni e Ammissione - Iscrizioni a partire dall' 8 Luglio al 20 Settembre 2002 per il corso completo (corso base + corso avanzato), all'11 Ottobre per il corso avanzato e comunque fino ad esaurimento posti disponibili. L'ammissione al corso è subordinata al pagamento della quota di iscrizione pari a € 250 + Iva. Il saldo verrà effettuato il 30 Settembre per il Corso Base e il 18 Ottobre per il Corso Avanzato. La scheda di iscrizione è disponibile on line all'indirizzo www.etass.org/mabe  Per iscrizioni contattare la tutor del corso Dott.ssa Alessandra Gerosa. alessandra.gerosa@etass.org  tel. 0362/231231 interno 230 (orari di segreteria: 10,00-13,00 /14,00-19,00). Per informazioni: Project Manager: Dr.ssa Patrizia Bega patrizia.bega@etass.org  tel. 0362/231231 interno 228. 

TRONY ANNUNCIA L'APERTURA DI 8 PUNTI VENDITA IN VENETO.
Milano, 19 luglio 2002 - Trony, la grande catena che opera nella distribuzione specializzata al dettaglio di piccoli e grandi elettrodomestici, prodotti di telefonia, informatica ed elettronica di consumo, consolida la sua presenza in Veneto con l'inaugurazione di 8 nuove realtà commerciali dislocate nelle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo. I negozi hanno infatti avviato, dal 10 luglio scorso, il processo di sostituzione dell'insegna locale a favore dell'insegna Trony. L'annessione degli 8 nuovi punti vendita del Veneto viene così ad intensificare il processo di espansione della catena Trony che, in atto da diversi mesi sull'intero territorio nazionale, ha portato all'inaugurazione di altri 10 negozi. Le nuove realtà commerciali Trony del Veneto, in linea con la filosofia commerciale della Catena, sono in grado di offrire alla clientela un vasto assortimento di prodotti delle marche più prestigiose, accuratamente selezionate, ed offerte con la garanzia di una 'convenienza senza paragoni'. Le proposte spaziano, come sempre, dai grandi e piccoli elettrodomestici, all'audio e hi-fi, dall'informatica alla telefonia; oltre alle offerte di Tv, video, cd e dvd e quelle relative al settore dedicato alla 'Lista Nozze'. La cortesia e la competenza del personale sono inoltre a disposizione del cliente in ogni fase dell'acquisto, supportandolo nella scelta e illustrando i numerosi servizi che Trony gli dedica. Tra questi la Trony Gold, la Card che offre eccezionali vantaggi assicurativi, oltre ad essere una vera e propria carta di credito Visa, per effettuare i propri acquisti nella massima tranquillità e sicurezza. Gli indirizzi di tutti i punti vendita Trony in Italia sono consultabili on-line sul sito www.trony.it e sulle Pagine Gialle. 

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