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19 LUGLIO 2002
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LA
COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN DIBATTITO SU UN CODICE DI BUONE PRATICHE
RIGUARDANTE GLI IMPEGNI DI CESSIONE NEI CASI DI CONCENTRAZIONI
Bruxelles,
19 luglio 2002 La Commissione europea ha pubblicato a fini di consultazione
un progetto di modelli standard per gli impegni di cessione proposti dalle
imprese che partecipano ad una concentrazione nei casi che sollevano
problemi di concorrenza. Questi modelli standard - impegni di cessione e
mandati dei fiduciari - devono fornire orientamenti in materia di buone
pratiche destinati a facilitare le relazioni tra le imprese partecipanti
alla concentrazione e i loro rappresentanti legali e la Commissione.
Conformemente al regolamento sulle concentrazioni(1), adottato nel 1989 ed
entrato in vigore nel settembre 1990, le imprese possono proporre impegni
per permettere alla Commissione di autorizzare una concentrazione o
un'acquisizione che altrimenti creerebbe o rafforzerebbe una posizione
dominante. Visti i termini di tempo giuridicamente vincolanti fissati nel
regolamento, il fattore tempo ha un'importanza determinante quando le
imprese partecipanti alla concentrazione raggiungono la fase delle
definizione delle misure correttive nella procedura di esame del loro
progetto. Per rendere più efficace il processo di negoziazione e di
attuazione degli impegni sia per le imprese partecipanti alla concentrazione
che per la Commissione, quest'ultima ha deciso di mettere a punto modelli
standard per gli impegni di cessione ed i mandati dei fiduciari
conformemente al regolamento sulle concentrazioni. L'utilizzo di questi
modelli standard ridurrà il dispendio di tempo e di risorse che sarebbe
inevitabile, sia per le imprese che per la Commissione, qualora fosse
necessario negoziare a partire da zero i termini e le condizioni degli
impegni ed i mandati dei fiduciari entro termini molto rigorosi. Sia le
imprese che la Commissione potranno pertanto concentrarsi maggiormente sugli
aspetti sostanziali degli impegni e sulla loro attuazione. Questi progetti
di modelli standard sono fondati sull'esperienza acquisita dalla Commissione
nell'elaborazione delle misure correttive durante i dodici anni di
attuazione del regolamento e tengono anche conto della comunicazione
esplicativa della Commissione concernente le misure correttive nei casi di
concentrazione adottata nel dicembre 2000. Come la comunicazione stessa,
anche i modelli dovrebbero migliorare la trasparenza e la certezza giuridica
per le imprese partecipanti ad una concentrazione che propongono degli
impegni. Le imprese e gli operatori giuridici, come pure le altre parti
interessate, possono trovare il modello standard di impegni di cessione ed
il modello standard di mandato del fiduciario all'indirizzo Internet
seguente: L'oggetto e la natura di questi due testi ed i loro aspetti
salienti sono illustrati in una nota esplicativa che si trova nel sito: http://europa.eu.int/comm/competition/mergers/legislation/
divestiture_commitments/index.html Il primo modello contempla
tutte le condizioni necessarie per garantire il rispetto totale ed effettivo
degli impegni di cessione. In particolare i) descrive chiaramente l'attività
da cedere, la procedura di cessione e gli obblighi delle parti in relazione
all'attività ceduta per il periodo transitorio fino al completamento della
cessione e ii) indica i requisiti che l'acquirente potenziale dell'attività
ceduta deve possedere perché la Commissione possa considerarlo accettabile.
Il modello standard di mandato del fiduciario definisce il ruolo e le
funzioni che quest'ultimo deve assumere, descrivendo in modo dettagliato ciò
che egli deve fare per garantire il rispetto degli impegni. Le parti
interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni riguardo ai
predetti modelli alla Task force "Concentrazioni" della
Commissione entro fine settembre 2002. Sulla base delle osservazioni
ricevute, la Commissione ha l'intenzione di adottare testi standard per gli
impegni di cessione ed i mandati dei fiduciari sotto forma di codice di
buone pratiche alla fine del 2002. Queste osservazioni devono essere inviate
all'indirizzo seguente: per posta: Commissione europea Direzione generale
della concorrenza "Misure correttive in materia di concentrazioni"
B-1049 Bruxelles Belgio, per posta elettronica: comp-merger-remedies@cec.eu.int
(1)Regolamento n. 4064/89 del Consiglio.
BUDAPEST
OSPITA UNA CONFERENZA SULL'IMPORTANZA DEL 6PQ PER LA SVIZZERA E I PAESI
CANDIDATI
Budapest, 19 luglio 2002 - Dal 21 al 23 novembre 2002 si svolgerà a
Budapest (Ungheria) una conferenza sull'importanza del sesto programma
quadro di ricerca (6PQ) per la Svizzera e i paesi dell'Europea centrale e
orientale candidati all'adesione. La manifestazione, intitolata
"Insieme per il futuro" e organizzata dal ministero della Scienza,
della Ricerca e delle Arti del Land tedesco del Baden-Wurtemberg, discuterà
le iniziative vote a rafforzare la cooperazione in materia di ricerca
nell'ambito del 6PQ e il ruolo che svolgono i paesi associati nel
trasformare lo Spazio europeo della ricerca (Ser) in realtà. La Svizzera
partecipa a pieno titolo alle attività di ricerca dell'UE sin dal giugno
2002. I paesi candidati sono già associati al quinto programma quadro (5PQ)
dell'UE e sono parimenti autorizzati a partecipare alle attività di ricerca
europee. Sono previsti workshop per la presentazione dei progetti di
cooperazione già in corso di svolgimento. Inoltre verranno offerte
opportunità di collegamento in rete e di ricerca di partner per le future
attività. Per informazioni : Elisabeth Frank Attempo Service GmBH Karlstr.
D72072 Tübingen Germany Tel: +49-7071-910361 Fax: +49-7071-910366 E-mail: efrank@attempo-service.de
LA
BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) SOSTIENE IL TRASFERIMENTO
TECNOLOGICO NEL LAND DEL MECLEMBURGO-POMERANIA
Bruxelles, 19 luglio 2002- Il Land tedesco del Meclemburgo-Pomerania
occidentale riceverà dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) un
finanziamento di 225 milioni di euro per favorire il trasferimento
tecnologico. Il Land del Meclemburgo-Pomerania è sede di numerosi centri di
ricerca all'avanguardia. Grazie ai finanziamenti della BEI, verranno
costruite diverse imprese in prossimità di questi centri, così da
facilitare il trasferimento dei risultati della ricerca verso la creazione
di nuovi prodotti e processi di produzione. Al momento di sottoscrivere
l'accordo, il vicepresidente della Bei, Wolfgang Roth, ha sottolineato che
il prestito offrirà alla regione condizioni vantaggiose e consentirà al
Land del Meclemburgo-Pomerania occidentale di sviluppare sistemi di elevato
interesse economico. Il finanziamento creerà inoltre le condizioni
necessarie per incoraggiare ulteriormente gli investimenti, ha proseguito
Roth. Per Informazioni: Tel.: +352-43-793139 E-mail: p.loeser@eib.org
TREND
E INNOVAZIONI NELLA FAMIGLIA CHE RISPARMIA E INVESTE NELL'ETÀ DELLA
DIVERSIFICAZIONE EMERGONO NELLE FAMIGLIE ITALIANE NUOVI PROTAGONISTI,
ISTANZE DI EDUCAZIONE FINANZIARIA E FORTI SPINTE ALL'INFORMAZIONE E ALLE
TECNOLOGIE
Milano, 19 luglio 2002 - Su 18 milioni 500 mila famiglie che in Italia
posseggono attualmente investimenti finanziari, oggi più del 75% non
detiene più Bot. Nel portafoglio profondamente diversificato rispetto al
passato, 6 milioni di famiglie italiane detengono in via diretta azioni
quotate nelle borse nazionali o internazionali, e 6 milioni di nuclei
familiari posseggono fondi comuni di investimento. Queste alcune indicazioni
del Monitor Nextra-Swg Osservatorio sui trend del risparmio nelle famiglie
italiane, varato da Nextra Investment Management Sgr , società leader nella
gestione del risparmio del Gruppo IntesaBci, e dall'istituto di ricerca Swg.
Il Monitor -annunciato a Milano e di cui sono stati illustrati ieri i primi
trend qualificanti - rileva con continuità e profondità territoriale le
dinamiche emergenti nelle famiglie italiane che gestiscono risparmi e
investimenti. Il monitoraggio viene condotto su un campione di 37.000
famiglie italiane rappresentativo della popolazione nazionale, con una
rilevazione di 3 milioni di unità innovative in grado di cogliere nel tempo
approfondimenti tematici in ogni singola provincia e regione italiana.
Accanto alla profonda diversificazione di portafoglio compiutasi nelle
famiglie italiane, il Monitor Nextra-Swg rivela una importante innovazione
relativa al processo decisionale delle famiglie in tema di gestione del
risparmio. Iniziano infatti a diversificarsi gli attori delle scelte di
investimento. A compierle non è più soltanto il maschio "capo
famiglia": oggi in Italia si ridistribuiscono le responsabilità
decisionali, con un sostanziale coinvolgimento di donne e figli.
Attualmente, nel 53% delle famiglie italiane le donne risultano coinvolte,
direttamente o indirettamente, nella gestione degli investimenti: 5 milioni
500 mila donne partecipano in prima persona alle decisioni di investimento e
6 milioni di donne sono coinvolte indirettamente dal partner nel processo
decisionale. Anche i giovani italiani iniziano a diventare protagonisti
delle decisioni familiari: in 1 famiglia su 4 con prole maggiorenne i figli
intervengono nella gestione del risparmio e degli investimenti, con una
partecipazione che oggi, in Italia, ammonta a 2 milioni 800 mila giovani
coinvolti. A fronte dell'allargamento del processo decisionale e del
coinvolgimento di una nuova generazione di investitori, i risparmiatori
esprimono istanze di educazione finanziaria. Dichiarano, in altri termini,
di sapere ancora troppo poco in materia di finanza. Dovendo "dare un
voto" alla propria competenza e capacità di investire, in scala da 1 a
10, gli italiani esprimono un'auto-valutazione media pari a 5,4.
L'auto-valutazione si abbassa, e risulta inferiore a 5, tra i decisori di
investimento con più di 64 anni. Al fine di colmare i vuoti di conoscenza
in materia di investimenti, gli italiani esprimono una forte domanda di
informazione su temi economico-finanziari. Oggi, il 70% delle famiglie segue
abitualmente sui mezzi di informazione le notizie di carattere economico e
finanziario. Elevato e diffuso si rivela anche il controllo dei
risparmiatori sull'andamento del proprio portafoglio: il 77% delle famiglie
si tiene aggiornato sull'andamento delle scelte di investimento effettuate.
Accanto alla domanda di educazione e informazione finanziaria, il Monitor
Nextra-Swg rivela una notevole spinta all'utilizzo delle tecnologie e delle
nuove forme di comunicazione, con trend superiori alle medie generali.
8.500.000 decisori di investimento (il 46% dei 18.500.000 totali) si
collegano ad Internet, percentuale che cresce fra i possessori di fondi
(56%) e fra i decisori degli investimenti di età compresa fra i 25 ed i 45
anni (70%). Molto elevato è anche l'uso della posta elettronica (la
utilizza il 42% della popolazione finanziaria), unitamente ai messaggi Sms
(oggi in uso presso 9 milioni di investitori) Infolink: www.nextrasgr.com
www.intesabci.it www.swg.it
IL
SITO SANPAOLO IMI PER LE IMPRESE PERMETTE DI SEGUIRE L'EVOLUZIONE DELLA NEW
ECONOMY ITALIANA ATTRAVERSO I NET INDICATORI ELABORATI DA MATE
Torino, 19 luglio 2002 - Il sito Sanpaolo Imi per le Imprese ha una nuova
rubrica di aggiornamento all'interno della sezione Ict, dedicata agli
operatori dell'Information Technology e a tutti coloro che per motivi di
studio o lavoro o per puro interesse vogliono essere aggiornati sulle
novita' del mercato e sulle evoluzioni delle nuove tecnologie. Con i Net
Indicatori, Sanpaolo Imi offre infatti ai suoi utenti un punto di
osservazione privilegiato sullo stato della New Economy in Italia, grazie
all'accordo di infoproviding stipulato con Mate, societa' di ricerca e
consulenza specializzata nell'It e rappresentante indipendente in Italia di
Forrester Research. I Net Indicatori offrono ogni trimestre un'analisi
aggiornata della situazione della New economy italiana e del suo grado di
sviluppo: si tratta di misure quantitative e tendenziali, rappresentate con
grafici di facile lettura, relative sia allo sviluppo tecnologico (grado di
diffusione di internet, livello di utilizzo della banda larga e di altre
modalita' di connessione veloce, tanto da parte degli utenti privati che
delle Pmi, penetrazione della telefonia mobile,..) sia ai mercati finanziari
(capitalizzazione e numero delle societa' quotate nel Nuovo Mercato).
Naturalmente, queste indicazioni oggettive vengono integrate dalle
valutazioni di Mate, la cui affidabilita' e' garantita dalle competenza
specialistica che la societa' ha sviluppato su queste tematiche. Mate da
diversi anni conduce, tra l'altro, l'Osservatorio Net Economy, un'indagine
continuativa sul fenomeno e-Business in Italia. Accanto ai Net Indicatori,
il sito Sanpaolo Imi per le imprese offrira' dei report tematici sempre
attinenti all'e-Business, che andranno ad arricchire ulteriormente le
Notizie e i Dossier sull'Ict, le aree di informazione e aggiornamento
professionale del sito.
DELOITTE
CONSULTING ANNUNCIA LA SCELTA DEL NOME BRAXTON BRAXTON, DOPO LA SEPARAZIONE,
SARÀ UNA DELLE PIÙ GRANDI SOCIETÀ DEL MONDO A CAPITALE PRIVATO PER TUTTI
I SERVIZI DI CONSULENZA
Milano, 19 luglio 2002 - Deloitte Consulting ha annunciato ieri che la sua
ricerca di un nuovo nome si è conclusa con successo con una scelta che
appartiene alla sua storia - con una chiara differenziazione rispetto a
molti altri cambiamenti di denominazione da parte di aziende avvenuti nel
recente passato. Il nuovo nome, Braxton, deriva da un marchio che la Società
possiede dal 1984, quando fu acquistata la società internazionale di
consulenza di direzione, Braxton Associates. Doug McCracken, Ceo di Deloitte
Consulting spiega: "Siamo orgogliosi di adottare Braxton come nostro
nuovo nome. È una soluzione pratica ed intelligente, in linea con i servizi
che forniamo ai nostri clienti da oltre 57 anni. E' un nome vero, facilmente
memorizzabile, e possiede il profilo richiesto per essere una delle più
grandi società di consulenza del mondo. E' un nome contemporaneo, immediato
e per il futuro. "Noi ci siamo già differenziati come la sola grande
società di consulenza che sarà indipendente, a capitale privato ed
interamente focalizzata sul business della consulenza di eccellenza.
Inoltre, la nostra scelta del nome Braxton dimostra la volontà di segnare
un punto di svolta. Mentre i nostri concorrenti si stanno allontanando dalle
loro radici, noi riaffermiamo il nostro impegno come consulenti".
Braxton è stato il suggerimento maggiormente indicato dai dipendenti della
Società tramite un sondaggio condotto all'inizio di quest'anno.
Separatamente, Interbrand, consulente di Deloitte Consulting per il nuovo
marchio, ha fatto la medesima raccomandazione finale dopo l'esame di
migliaia di possibilità. Brian Fugere, Chief Marketing Officer di Deloitte
Consulting aggiunge: "Dobbiamo essere pratici - il mondo è stanco di
nomi aziendali artefatti, inventati e stravaganti. Nello specifico, le
nostre persone lo hanno chiaramente indicato quando è stato loro richiesto.
"Tra una lista selezionata di 40 nomi che abbiamo testato sul mercato
internazionale, Braxton è risultato il migliore in termini di accettazione
linguistica e correlazione culturale. Per una società operante in 33 paesi,
come la nostra, questo è stato di vitale importanza. Essendo un marchio
esistente, Braxton ha già una visibilità positiva sul mercato, elemento
che ci permetterà di sviluppare la nostra identità più velocemente e con
meno investimenti dei nostri concorrenti. Infine, poiché possediamo il
marchio, non dobbiamo seguire le procedure per ottenere i diritti per il suo
utilizzo".
OPA
VOLONTARIA SULLE AZIONI CALP
Milano, 19 luglio 2002 - In data 17 luglio 2002, il Consiglio di
Amministrazione di Selfin S.p.A. ("Selfin"), società titolare di
una partecipazione di circa il 53% nel capitale di Calp - Cristalleria
Artistica La Piana S.p.A. ("Calp"), ha deliberato, in funzione di
uno sviluppo aziendale, di dare avvio ad un'operazione di riorganizzazione
del Gruppo Calp. La riorganizzazione è finalizzata a realizzare la fusione
per incorporazione di Calp in Selfin e la revoca dalla quotazione delle
azioni di Calp. L'operazione prevede, in particolare: (i) la promozione di
un'OPA volontaria (l'"Offerta") da parte di Selfin su tutte le
azioni di Calp non detenute da Selfin e (ii) il rafforzamento dell'attuale
azionariato di Selfin mediante l'ingresso - tramite una società veicolo e
per una quota complessiva post operazione pari a circa il 45% - di Athena
Private Equity S.A. e del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso
Prudentia gestito da Fidia-Fondo Interbancario di Investimento Azionario SGR
S.p.A., che agiscono con prospettive di medio termine. Nella medesima
seduta, il Consiglio di Amministrazione di Selfin ha pertanto deliberato la
promozione dell'Offerta: l'Offerta, che prenderà indicativamente avvio nel
mese di settembre, ha ad oggetto tutte le azioni di Calp non detenute da
Selfin, pari al 47% circa del capitale sociale e prevede un corrispettivo
per azione di Euro 3,22, per un controvalore complessivo, nel caso di
adesioni pari alla totalità delle azioni oggetto dell'Offerta, di 42,2
milioni di Euro. Il prezzo dell'Offerta rappresenta un premio del 14,5% sul
prezzo ufficiale di borsa di martedì 16 luglio, del 19,5% sulla media
aritmetica ponderata dei corsi di borsa dell'azione Calp degli ultimi dodici
mesi, del 16,9% sulla media degli ultimi sei mesi e del 14,7% sulla media
dell'ultimo mese. L'Offerta sarà condizionata al raggiungimento di un
numero di adesioni tali da consentire a Selfin di detenere almeno il 66,67%
del capitale di Calp, ferma restando la facoltà di Selfin di rinunciare a
tale condizione. I soci di Selfin si sono impegnati ad aderire all'Offerta
per le azioni Calp dagli stessi detenute (pari a circa lo 0,8% del
capitale). Mediobanca è advisor finanziario di Selfin per l'operazione e
arranger delle correlate operazioni di finanziamento.
MARR
(GRUPPO CREMONINI): DELIBERATO PROGETTO DI COLLOCAMENTO PRIVATO DI AZIONI
PER UN CONTROVALORE DI CIRCA 125 MILIONI DI EURO. L'OPERAZIONE RIGUARDERÀ
UNA QUOTA DI MINORANZA DEL CAPITALE.
Castelvetro di Modena, 18 luglio 2002 - Marr S.p.a., società del Gruppo
Cremonini, leader in Italia nel settore della vendita e distribuzione di
prodotti alimentari e non alimentari al settore foodservice, e Cremonini
S.p.a., società quotata presso il Mercato Telematico Azionario gestito da
Borsa Italiana S.p.a., titolare del 100% del capitale di Marr S.p.a., hanno
incaricato Rothschild Italia S.p.a. e Rothschild Inc. di assisterle nel
collocamento privato di una quota di minoranza del capitale di Marr S.p.a.
L'operazione, deliberata oggi dai Consigli di Amministrazione dell'azionista
Cremonini S.p.a. e di Marr S.p.a., dovrebbe svolgersi secondo quanto
indicato da un term sheet, che prevede il collocamento privato di azioni per
un controvalore di circa 125 milioni di Euro presso investitori
professionali selezionati. Il collocamento privato ha l'obiettivo, oltre che
di diminuire l'indebitamento finanziario del Gruppo, di sostenere le
strategie di sviluppo della società nel medio termine. I piani di crescita
di Marr S.p.a. riguardano sia il mercato italiano che quello europeo, con
riferimento al quale particolare attenzione verrà rivolta all'ulteriore
sviluppo del processo di internazionalizzazione, già avviato in Spagna nel
gennaio 2002, ad altri Paesi dell'area mediterranea.
CONCLUSA
L'OFFERTA IN BORSA DEI DIRITTI IT HOLDING
Milano, 19 luglio 2002: Con l'offerta in Borsa dei diritti inoptati nei
giorni 8, 9, 10, 11 e 12 luglio 2002, è stato interamente sottoscritto
l'aumento di capitale deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 3
giugno 2002 (in esecuzione della delibera conferita dall'Assemblea
Straordinaria del 6 maggio 2002). Sono state sottoscritte complessivamente
n. 45.744.000 azioni, al prezzo di 2,40 euro ciascuna, di cui 2,35 euro a
titolo di sovrapprezzo. Il capitale sociale post-aumento ammonta oggi a
12.293.700 euro, suddiviso in n. 245.874.000 azioni ordinarie da nominali
0,05 euro ciascuna. In virtù degli impegni assunti, PA Investments S.A. ha
sottoscritto n. 29.394.488 azioni corrispondenti al 64,26% delle azioni
offerte, mentre l'architetto Gian Franco Ferré ha sottoscritto n. 1.295.312
azioni corrispondenti al 2,83% delle azioni offerte. All'esito dell'aumento
di capitale, la percentuale di possesso di PA Investments S.A. è pari a
64,26%; la percentuale di possesso dell'architetto Gian Franco Ferré è
pari al 2,83%. All'esito dell'offerta in borsa, Efibanca S.p.A. ha
sottoscritto n. 8.025.424 azioni, corrispondenti al 3,26% del capitale
sociale post-aumento. Sono state sottoscritte dal mercato le restanti n.
7.028.776 azioni. Insieme all'emissione di un Eurobond per 200 milioni di
euro, l'aumento di capitale permette al Gruppo IT Holding di rafforzare la
struttura patrimoniale e diversificare le fonti di finanziamento.
PLUS
DE 50 % DE CROISSANCE DANS LES BOUTIQUES CHRISTIAN DIOR AU PREMIER
SEMESTRE
Parigi, 19 luglio 2002 - Au premier semestre 2002, le chiffre d'affaires
consolidé du Groupe Christian Dior progresse de 3% à 6.031 millions d'euros.
Le chiffre d'affaires de Christian Dior Couture s'établit à 216 millions
d'euros, en très forte croissance de 44%, soutenu par le formidable succès
mondial des collections de prêt-à-porter et de maroquinerie. Les boutiques
de Christian Dior, dont le nombre s'établit à 130, poursuivent leur
croissance exceptionnelle et leurs ventes progressent de plus de 50% à la
fin du mois de juin, confirmant l'extraordinaire succès de la marque.
DAIMLERCHRYSLER:
SIGNIFICANT IMPROVEMENT IN SECOND QUARTER EARNINGS DESPITE DIFFICULT MARKET
CONDITIONS POSITIVE TREND AT MERCEDES-BENZ PASSENGER CARS & SMART
CONTINUES (OPERATING PROFIT: EURO 0.8 BILLION)
Stuttgart/Auburn Hills 19 luglio 2002 - In the second quarter of 2002,
DaimlerChrysler (stock market code: Dc) continued the positive trend of the
first quarter, despite the generally difficult market conditions. Operating
Profit excluding one-time effects increased to euro1.9 billion (Q2 2001:
euro0.7 billion). This was primarily due to the strong improvement in
profitability at Chrysler Group. This good result is further evidence that
DaimlerChrysler is on track with the implementation of its corporate
strategy. Including one-time effects, Operating Profit of euro1.7 billion
was 80% higher than in the second quarter of last year. The implementation
of the Turnaround Plan at Chrysler Group necessitated additional
restructuring expenditure of euro374 million, as DaimlerChrysler had
announced in February 2001. At the Commercial Vehicles Division there was a
one-time charge of euro39 million as a result of restructuring measures,
particularly in Western Europe and Brazil. These restructuring measures also
require manpower reductions. The sale of DaimlerChrysler's remaining 40%
equity interest in Temic resulted in a one-time gain of euro156 million. Net
Income excluding one-time effects rose to euro1.2 billion (Q2 2001: euro0.5
billion) and Earnings per Share improved to euro1.21 (Q2 2001: euro0.53).
Including one-time effects, Net Income amounted to euro1.1 billion (Q2 2001:
euro0.7 billion) and Earnings per Share reached euro1.10 (Q2 2001:
euro0.73). In the first half of 2002, Operating Profit rose from euro-2.8
billion in H1 2001 to euro4.8 billion, adjusted for one-time effects from
euro0.1 billion to euro3.0 billion. Net Income increased from euro-1.6
billion to euro3.8 billion, adjusted for one-time effects from euro0.2
billion to euro1.7 billion. Earnings per Share rose to euro3.75 (H1 2001:
euro-1.62), adjusted for one-time effects to euro1.71 (H1 2001: euro0.16).
1.3 million vehicles sold worldwide Despite the generally weak level of
demand in many key sales markets, DaimlerChrysler sold 1.3 million vehicles
worldwide in the second quarter of this year, thus matching the high figures
in the second quarter of 2001. DaimlerChrysler's Revenues decreased in the
second quarter by 5% to euro39.3 billion. At June 30, 2002, DaimlerChrysler
employed 374,059 people worldwide (June 30, 2001: 382,558). The main reason
for the decrease in the size of workforce were the increases in efficiency
at Chrysler Group and Freightliner. Divisional details for the second
quarter of 2002 Positive trend at Mercedes-Benz Passenger Cars & smart
continues Despite difficult market conditions, Mercedes-Benz Passenger Cars
& smart achieved Unit Sales of 329,000 vehicles in the second quarter,
thus equaling the peak recorded in the second quarter of last year. Revenues
rose by 5% to euro13.1 billion, and Operating Profit excluding one-time
effects increased by 2% to euro845 million. The sales trend for
Mercedes-Benz cars continues to be better than that of the overall market.
Thus Mercedes-Benz gained market share despite an unchanged negative market
trend in Western Europe and the United States. A 5% decline in Unit Sales in
Germany was offset by growth in Western Europe (excluding Germany) of 9%.
Sales in the United States decreased slightly (-1%) reflecting the upcoming
E-Class model changeover. There were very positive sales developments for
the SL roadster (8,900 units, +205%) and the M-Class (30,100 units, +6%). In
addition, C-Class sales rose (106,500 units, +5%), reflecting success with
its station wagon and sport coupé versions. The company was able to achieve
full production rates at the new E-Class within just three months, compared
to fifteen months for the model's predecessor. As a result, more than 72,000
E-Class cars have been produced so far. Incoming orders are also very
pleasing. At smart, second quarter Unit Sales were once again slightly
higher than the same period last year (34,000 units; +1%). Significant
profit improvement at Chrysler Group Retail sales at the Chrysler Group
increased by 1% to 771,100 vehicles in the second quarter. The increase was
led mainly by improved US Sales of minivans (+6%), the Dodge Ram pickup
(+19%), the Chrysler PT Cruiser (+23%) and the Jeep Liberty, which set a
second quarter sales record of 38,800 vehicles. Market share in the United
States through June rose to 13.5% from 13.0% for total year 2001. Unit Sales
(factory shipments) by Chrysler Group in the second quarter decreased
slightly to 816,000 vehicles. Incoming orders remained strong. US dealer
inventories of 505,700 units at the end of June were at targeted levels (June
30, 2001: 507,700). Due to lower Unit Sales and particularly due to the
appreciation of the euro against the US dollar, second quarter Revenues
declined by 10% (or -5% on a dollar basis) to euro16.4 billion. The positive
earnings trend of the first quarter 2002, when Chrysler Group recorded an
Operating Profit excluding one-time effects of euro127 million, continued
into the second. Excluding one-time effects, Chrysler Group achieved an
Operating Profit of euro788 million in the second quarter of 2002, compared
to a loss of euro148 million in the second quarter of the previous year.
This significant profit improvement is due to the effects of the Turnaround
Program. Operating Profit excluding one-time effects at Commercial Vehicles
Division with euro32 million again positive Unit Sales in the Commercial
Vehicles Division increased by 1% to 129,100 vehicles. Revenues also rose by
1% to euro7.4 billion. However, mainly as a result of difficult market
conditions in some of the markets of Western Europe and South America,
Operating Profit (excluding one-time effects) of euro32 million was lower
than the figure reported for the second quarter of last year. The
Freightliner/Sterling/Thomas Built Buses business unit has returned to
profitability already in the second quarter 2002. This is a result of cost
reductions being achieved earlier than were originally projected in the
Turnaround Plan together with a significant increase in Unit Sales (+5% to
29,900 vehicles). The sales increase was caused by vehicle purchases brought
forward in connection with the new emission regulations (Epa 2002) that are
to take effect in the United States in October. Unit Sales by the
Mercedes-Benz Trucks business unit increased by 2% to 26,600 vehicles in the
second quarter. Despite the difficult market environment, last year's
figures were matched in Western Europe. In addition, Unit Sales in the
markets of Eastern Europe were increased once more.Unit Sales of
Mercedes-Benz Vans increased by 3% to 64,600 vehicles. Largely due to the
market weakness in Western Europe, worldwide Unit Sales by the
DaimlerChrysler Buses & Coaches business unit declined by 14% to 6,300
vehicles. Services Division achieves a significant increase in Operating
Profit DaimlerChrysler Services' second quarter Revenues of euro4.0 billion
were not as high as the prior-year figure. This decrease was primarily due
to lower new business in the United States and a shift from leasing to sales
financing. However, the more important measure of Operating Profit improved
from euro101 million to euro227 million.With the acquisition of a full
banking license, the DaimlerChrysler Bank has now added banking products to
its traditional leasing and sales-financing activities. The new product
range focuses on areas of business that meet the growing demand for banking
services from automobile customers. DaimlerChrysler intends to use these
services also to enhance customer loyalty to its automotive brands.
DaimlerChrysler expects the expanded product range to deliver positive
contributions to earnings. Other Activities In the Other Activities segment,
the MTU Aero Engines business unit, due to account settlements and the
ongoing weakness of global demand in the market for aircraft engines,
recorded a decline in Revenues to euro472 million (-37%) in the second
quarter 2002, as had been anticipated. Total incoming orders of euro758
million were 5% higher than in the second quarter of last year. EADS'
results for the first quarter of 2002 confirm the forecasts made for
full-year 2002. EADS will publish half-year results on July 25, 2002.
Mitsubishi Motors' Unit Sales in Japan for the months of April through June
declined slightly to 73,800 vehicles as had been expected for this generally
weak market. However, in the important US market the company again increased
its car sales, reaching a figure of 83,300 units, and thus strengthening its
competitive position. Mitsubishi Motors continues to make much faster
progress than expected with cutting material costs and fixed costs and with
workforce reductions. Improvements of 137 billion yen (euro1.2 billion) were
37% better than the planned target. Mitsubishi Motors' contribution to
DaimlerChrysler's earnings in the second quarter 2002 was positive. Outlook
for full-year 2002 The Mercedes-Benz Passenger Cars & smart Division
assumes that in 2002 it will match last year's high level of Unit Sales,
Revenues and Earnings. Good progress with restructuring, high cost savings
and efficiency improvements justify DaimlerChrysler's assumption that
Chrysler Group should report a positive result in the second half of 2002,
despite difficult market conditions, and should thus achieve a positive
Operating Profit for the year as a whole. The Commercial Vehicles Division
also anticipates a positive result excluding one-time effects in full-year
2002, higher than the figure for 2001. The Services Division expects its
generally favorable business trend to continue in the second half of the
year, and that Operating Profit for the full year will increase
substantially. DaimlerChrysler's equity investment in EADS and the MTU Aero
Engines business unit should also deliver positive contributions to the
Group's Operating Profit in the 2002 financial year. Mitsubishi Motors
assumes that it will improve its profitability in its current financial year,
which ends on March 31, 2003. Its contribution to DaimlerChrysler Group
Earnings should be positive and thus considerably exceed last year's level.
The DaimlerChrysler Group as a whole expects Revenues of euro150 billion for
full-year 2002 (2001: euro152.9 billion). DaimlerChrysler remains cautious
as far as developments for the remainder of 2002 are concerned. To date
DaimlerChrysler has made significant progress regarding the factors that can
be influenced internally, and this should continue. That said, the signals
that DaimlerChrysler is receiving from its main markets still show a rather
growing uncertainty as far as political and economic developments are
concerned. Against this background, the overall results of the first half of
2002 cannot just simply be transposed into the second half of the year.
DaimlerChrysler recognizes, for instance, that the third quarter is
traditionally weaker in the automotive industry. Nevertheless,
DaimlerChrysler is lifting its outlook for the Group for 2002. So far the
expectation was that Operating Profit excluding one-time effects would
exceed twice the level of 2001 (euro1.35 billion) by a significant amount.
DaimlerChrysler now expects that Operating Profit excluding one-time effects
will be substantially more than three times the level of 2001. This document
contains forward-looking statements that reflect the current views of
DaimlerChrysler management with respect to future events. The words
"anticipate," "believe," "estimate," "expect,"
"intend," "may," "plan," "project"
and "should" and similar expressions are intended to identify
forward-looking statements. Such statements are subject to risks and
uncertainties, including, but not limited to: changes in general economic
and business conditions, especially an economic downturn in Europe or North
America; changes in currency exchange rates and interest rates; introduction
of competing products; lack of acceptance of new products or services,
including increased competitive pressures on the general level of sales
incentives and pricing flexibility; inability to implement the Turnaround
Plans for the Chrysler Group and Freightliner promptly and successfully,
especially an inability to meet revenue enhancement, efficiency and cost
reduction initiatives; the ability of Mitsubishi Motors to implement its
restructuring plan successfully; and decline in resale prices of used
vehicles. If any of these or other risks and uncertainties occur (some of
which are described under the heading "Risk Factors" in
DaimlerChrysler's most recent Annual Report on Form 20-F filed with the
Securities and Exchange Commission), or if the assumptions underlying any of
these statements prove incorrect, then actual results may be materially
different from those expressed or implied by such statements.
DaimlerChrysler does not intend or assume any obligation to update these
forward-looking statements. Any forward-looking statement speaks only as of
the date on which it is made. Outlook for full-year 2002 The Mercedes-Benz
Passenger Cars & smart Division assumes that in 2002 it will match last
year's high level of Unit Sales, Revenues and Earnings. Good progress with
restructuring, high cost savings and efficiency improvements justify
DaimlerChrysler's assumption that Chrysler Group should report a positive
result in the second half of 2002, despite difficult market conditions, and
should thus achieve a positive Operating Profit for the year as a whole. The
Commercial Vehicles Division also anticipates a positive result excluding
one-time effects in full-year 2002, higher than the figure for 2001. The
Services Division expects its generally favorable business trend to continue
in the second half of the year, and that Operating Profit for the full year
will increase substantially. DaimlerChrysler's equity investment in EADS and
the MTU Aero Engines business unit should also deliver positive
contributions to the Group's Operating Profit in the 2002 financial year.
Mitsubishi Motors assumes that it will improve its profitability in its
current financial year, which ends on March 31, 2003. Its contribution to
DaimlerChrysler Group Earnings should be positive and thus considerably
exceed last year's level. The DaimlerChrysler Group as a whole expects
Revenues of euro150 billion for full-year 2002 (2001: euro152.9 billion).
DaimlerChrysler remains cautious as far as developments for the remainder of
2002 are concerned. To date DaimlerChrysler has made significant progress
regarding the factors that can be influenced internally, and this should
continue. That said, the signals that DaimlerChrysler is receiving from its
main markets still show a rather growing uncertainty as far as political and
economic developments are concerned. Against this background, the overall
results of the first half of 2002 cannot just simply be transposed into the
second half of the year. DaimlerChrysler recognizes, for instance, that the
third quarter is traditionally weaker in the automotive industry.
Nevertheless, DaimlerChrysler is lifting its outlook for the Group for 2002.
So far the expectation was that Operating Profit excluding one-time effects
would exceed twice the level of 2001 (euro1.35 billion) by a significant
amount. DaimlerChrysler now expects that Operating Profit excluding one-time
effects will be substantially more than three times the level of 2001. This
document contains forward-looking statements that reflect the current views
of DaimlerChrysler management with respect to future events. The words
"anticipate," "believe," "estimate," "expect,"
"intend," "may," "plan," "project"
and "should" and similar expressions are intended to identify
forward-looking statements. Such statements are subject to risks and
uncertainties, including, but not limited to: changes in general economic
and business conditions, especially an economic downturn in Europe or North
America; changes in currency exchange rates and interest rates; introduction
of competing products; lack of acceptance of new products or services,
including increased competitive pressures on the general level of sales
incentives and pricing flexibility; inability to implement the Turnaround
Plans for the Chrysler Group and Freightliner promptly and successfully,
especially an inability to meet revenue enhancement, efficiency and cost
reduction initiatives; the ability of Mitsubishi Motors to implement its
restructuring plan successfully; and decline in resale prices of used
vehicles. If any of these or other risks and uncertainties occur (some of
which are described under the heading "Risk Factors" in
DaimlerChrysler's most recent Annual Report on Form 20-F filed with the
Securities and Exchange Commission), or if the assumptions underlying any of
these statements prove incorrect, then actual results may be materially
different from those expressed or implied by such statements.
DaimlerChrysler does not intend or assume any obligation to update these
forward-looking statements. Any forward-looking statement speaks only as of
the date on which it is made.
ENI:
AGIP PETROLI ACQUISISCE DA OILINVEST LE RETI DISTRIBUTIVE TAMOIL NELLA
REPUBBLICA CECA, IN SLOVACCHIA E UNGHERIA.
San Donato Milanese, 19 luglio 2002 - Eni: Agip Petroli acquisisce da
Oilinvest le reti distributive Tamoil nella Repubblica Ceca, in Slovacchia e
Ungheria. AgipPetroli, Società dell'Eni, ha acquisito dalla Società
libico-olandese Oilinvest le Società Tamoil Praha, Tamoil Slovakia e Tamoil
Hungaria. La Società Tamoil Praha gestisce nella Repubblica Ceca 23
impianti che erogano circa 45 milioni di litri all'anno, la Tamoil Slovakia
gestisce in Slovacchia 6 impianti che erogano circa 11 milioni di litri
all'anno, la Tamoil Hungaria gestisce in Ungheria 11 impianti che erogano
circa 15 milioni di litri all'anno. La quota di mercato dell'AgipPetroli
aumenta quindi nella Repubblica Ceca dal 4,1% al 5.7%, in Slovacchia dal
2,2% al 3.4%, in Ungheria dal 5% al 5,7%. Le operazioni sono in linea con
l'obiettivo della Società dell'Eni di ampliare la presenza all'estero in
aree regionali caratterizzate da significative prospettive di sviluppo.
L'accordo tra AgipPetroli e Oilinvest, che verrà sottoposto
all'approvazione dell'Antitrust, fa parte di una più ampia intesa di scambi
con la Tamoil Italia.
IL
MERCATO DEL MOBILE PER UFFICIO DÀ I NUMERI: SEGNALI NEGATIVI, MOLTE
ASPETTATIVE PER I PROSSIMI MESI
Milano, 19 luglio 2002 - Muovono dai timidi, ma concreti segnali di ripresa
espressi da Eimu.2002 le considerazioni che le aziende del settore del
mobile per ufficio, riunite in occasione dell'annuale assemblea dei soci,
hanno sviluppato attorno al futuro del comparto. Secondo il Presidente di
assUfficio, Paolo Borsani - nel primo trimestre 2002 il mobile per ufficio
(che rappresenta circa il 9% del settore mobili) ha registrato un tasso di
crescita negativo, ad eccezione che nel segmento dei direzionali - peraltro
di dimensioni molto ridotte- attestatosi attorno al 3%. Un trend negativo
confermato dalla lettura dei dati riferiti ai mercati esteri, che
rappresentano circa il 40% del fatturato del comparto, nei quali la domanda
risulta essere in forte calo (circa il 30% rispetto all'analogo periodo
dello scorso anno). Questa sofferenza generalizzata abbraccia tutte le aree
geografiche, perché la crisi coinvolge indistintamente sia i paesi
extraeuropei che l'Unione Europea (con particolare gravità in Germania e
Gran Bretagna), primo mercato di sbocco per le imprese italiane con una
quota di circa il 58% (dati 2001) sul totale dell'export. Proprio nei mesi
scorsi l'Italia aveva guadagnato il primato come esportatore di mobili per
ufficio rappresentando il 22,7% delle esportazioni europee, seguita a breve
distanza solo dalla Germania con il 20,6%, mentre gli altri paesi sono molto
distanziati con circa il 9%. Per quanto riguarda il fatturato, il venduto è
sostanzialmente (nel 2001 la cifra globale era 1.778 milioni di Euro), al di
sotto del budget, e si riscontra una sensibile perdita di marginalità
causata dall'esigenza di competere con una concorrenza, soprattutto
asiatica, particolarmente aggressiva a causa della crisi. A differenza di
quanto affermato per il mercato estero negativo nella generalità - continua
Borsani - quello italiano, che nel 2001 aveva segnato un fatturato di 1.137
milioni di Euro, contrappone aree con risultato positivo di qualche punto
positivo ad altre che rivelano segnali di forte criticità. Un certo
conforto, in questa direzione, viene dall'andamento dell'ultimo periodo, in
cui si è registrata una cospicua conclusione positiva di offerte già in
essere e di nuove richieste, che fanno sperare in una ripresa, anche se non
a breve termine. Segnali incoraggianti, nei rapporti con l'estero, si sono
però avuti in occasione di Eimu 2002, che ha contribuito a rafforzare nuove
forme di collaborazione laddove è maggiore l'interesse verso il comparto
delle pareti divisorie ed attrezzate rispetto agli arredi. Da non
dimenticare poi, che la riflessione sui dati relativi al mobile per ufficio
si presta a più ampie e tutto sommato incoraggianti considerazioni se
collocata nel contesto più ampio che riveste la generale congiuntura
economica attraversata dal paese. Significativo, a questo proposito, è
quanto emerge dal raffronto con altri settori trainanti, quali il mobile per
la casa, che per il primo trimestre 2002 rivela un dato tendenziale con un
calo del 7,8% rispetto al 2001 o, ancora, quello settore automobilistico, in
forte crisi con un calo del 16%.
SISTEMA
MODA ITALIA (SMI) A COMO NASCE IL CONSIGLIO DEL RAGGRUPPAMENTO SERICO:
FORMAZIONE, RICERCA E NUOVA IMMAGINE PER LE AZIENDE DELLA SETA
Como, 19 luglio 2002 - E' stato costituito il Consiglio del Raggruppamento
Serico all'interno di Sistema Moda Italia. Il Consiglio è l'organismo che
riunisce le aziende dell'Associazione Nazionale di categoria provenienti
dalla ex Associazione Serica Italiana. Ne fanno parte il Presidente Claudio
Taiana (Tessitura Taiana Virgilio S.p.a) , il Vice Presidente Giulio Balossi
( Boselli & C. S.p.a) , il Past President Alessandro Tessuto ed i
Consiglieri Giancarlo Butti, Francesca Canepa, Mario Cantaluppi, Paolo
Caronti, Franco Ghiringhelli, Moritz Mantero, Beppe Pisani, Francesco Pozzi,
Donatella Ratti, Daniele Roncoroní, Lorenzo Tettamanti e Matteo Uliassi, in
rappresentanza delle diverse merceologie seriche (tessuti abbigliamento,
tessuti cravatteria, tessuti greggi, fodere, foulards e tessuti stampati
mare), di Ideacomo, Comocravatta e di alcune delle principali aziende
seriche. Nei lavori del Consiglio sono stati coinvolti anche Graziano
Brenna, Presidente dei Gruppo Tessili dell'Unione Industriali di Como ed un
rappresentante dell'anima comasca" dell'Associazione Tessile Italiana,
che verrà ufficializzato a breve. Il Consiglio sarà una sorta di
"parlamentino" dell'imprenditoria tessile comasca nel processo di
riorganizzazione del sistema associativo. In tale contesto il Raggruppamento
Serico cerca il coinvolgimento di tutte le principali componenti del
settore, anche quelle che non si riconoscono in Sistema Moda Italia. Lo
stesso Guppo Tessili dell'Unione Industriali di Como condivide appieno
l'operazione e la sostiene fattivamente, con il coinvolgimento del suo
Presidente e di alcuni suoi esponenti. Il nuovo organismo avrà un ruolo
fondamentale per il settore, perché servirà a catalizzare l'elaborazione,
da parte dell' imprenditoria, delle strategie del Distretto Comasco, in
tutti gli aspetti relativi al tessile-abbigliamento: la formazione tessile
per i giovani; la ricerca dei nuovi mercati con partecipazione a fiere o a
missioni esplorative; la comunicazione dell'immagine del Distretto ( il
marchio Seri. Co ); la qualità e le problematiche di servizio interne alla
filiera e nei riguardi dei confezionisti; le tematiche del commercio
internazionale dei prodotti serici., con il crescente problema delle "
importazioni selvagge" dai paesi asiatici (per esempio, per prodotti
etichettati in maniera fraudolenta con il " Made in italy") IL
consiglio mira ad identificare, su ciascuno argomento, una serie di azioni
concrete destinate a sostenere l'attività tessile del distretto ed a
rilanciare il prodotto comasco.
SIGLATO
ACCORDO DI LICENZA LOCMAN-PINEIDER: LOCMAN ENTRA NEL MONDO DELLA PELLETTERIA
E DEGLI STRUMENTI DA SCRITTURA DI ALTA GAMMA
Milano, 19 luglio 2002 - Debutterà l'anno prossimo la nuova linea di
oggetti in pelle e strumenti da scrittura di Locman, affermata azienda
italiana con sede all'Isola d'Elba, famosa nel mondo per i maxi orologi
colorati e tempestati di diamanti. La nuova collezione nasce dall'accordo
firmato nei giorni scorsi con Pineider, storica azienda italiana nata nel
1774 ed entrata a far parte dal 2001 del Gruppo Hopa. L'azienda produrrà e
distribuirà in licenza i prodotti a partire dalla primavera del 2003.
Questo ampliamento delle attività di Locman che oltre a mille punti vendita
nel settore dell'orologeria italiana annovera società collegate in tutto il
mondo, sarà commercializzato attraverso i negozi Pineider e altri punti
vendita d'alta gamma legati allo storico marchio. L'accordo segna quindi
l'incontro tra due importanti realtà italiane: quella di Pineider, fatta di
un'esperienza, una cura artigianale e un'attenzione allo stile maturata nel
corso di oltre 200 anni di storia, e quella di Locman, azienda vivace e
dinamica che abbina la più avanzata tecnologia meccanica ai più raffinati
contenuti del design italiano.
LAR:
TRA I PRIMI A SCEGLIERE TARGET CROSS PER REALIZZARE UNA COMPLETA
RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE
Milano, 19 luglio 2002 - Lar S.p.a., società modenese fondata negli anni
cinquanta da un nucleo iniziale esistente a Milano fin dal 1939, è tra le
più importanti aziende a livello europeo nella trasformazione delle resine
termoplastiche in articoli per la casa e per l'industria, nonché nella
produzione di articoli per il campeggio. Lo stabilimento di Formigine (Mo)
si sviluppa su un'area di 58.000 mq di cui ben 40.000 coperti e una
capillare rete di distribuzione copre tutto il territorio nazionale, tramite
agenti e rivenditori. Il mercato estero è rappresentato da clienti
direzionali. Numerosi marchi di risonanza nazionale e internazionale
spiccano tra i clienti della Lar, la cui produzione è eseguita in piena
conformità ai requisiti dettati da leggi e norme relative al contatto
alimentare, al trasporto e al rispetto dell'ambiente. Nel corso del 2000 la
nuova proprietà ha intrapreso una strategia globale per portare l'azienda
alla quotazione in borsa e contestualmente ha dato il via a una totale
ristrutturazione e riorganizzazione. In quest'occasione la Lar, a fronte
della necessità dell'adozione di un nuovo sistema gestionale in
sostituzione di quello obsoleto presente in azienda e operante in ambiente Unix,
ha scelto Target Cross, gestionale di produzione svizzera distribuito in
Italia dal Gruppo Four Bytes & Isp, per integrare tutti i processi
aziendali. Il sistema informativo doveva essere in grado di gestire in modo
controllato tutti i processi dalla commercializzazione e realizzazione dei
prodotti, fino alla loro spedizione e consegna e offrire nel contempo
strumenti e metodologie utili alla crescita professionale degli addetti e
delle maestranze. La produzione dell'azienda è molto ampia: deve gestire
circa settemila codici, comprensivi di prodotti finiti, semilavorati,
componenti e accessori, con articoli personalizzati e la necessità di
monitorare la scelta e l'acquisto dei materiali, la loro gestione, la
miscelazione delle materie prime, le percentuali di utilizzo e molto altro
ancora. Per quotarsi in Borsa inoltre la società aveva la necessità di
acquisire la certificazione Uni En Iso 9001 nonché il controllo della
gestione economico-finanziaria. Era quindi necesssario un software che
permettesse di organizzare, monitorare e controllare tutti i processi
aziendali, compresa la pianificazione e la programmazione della produzione,
la produzione stessa, la costruzione delle attrezzature,
l'approvvigionamento delle materie prime, la gestione dei magazzini prodotti
finiti e la spedizione. Serviva un sistema flessibile, al quale fosse
possibile apportare modifiche a basso costo, tenendo conto che il mercato
attuale inoltre, caratterizzato da una forte competitività e da margini
abbastanza bassi, presenta una normativa in continua evoluzione e sempre più
restrittiva per quanto riguarda i materiali dannosi o potenzialmente
pericolosi per la salute e per l'ambiente. La scelta di Target Cross nel
2000 poteva sembrare azzardata, dato che il software era stato presentato a
Smau 1999 e che nei primi mesi del 2000 l'installato in Italia era solo
nell'ordine di qualche decina di aziende. "Ma la tecnologia ci aveva
entusiasmato" spiega l'Ing. Mantovani, direttore generale di Lar.
"Oggi siamo a regime o in fase di ottimizzazione in tutte le aree
aziendali. Sono gestiti tutti i processi della produzione sino allo
schedulatore a capacità finita, il sistema qualità (Lar è certificata Uni
En Iso 9001 e sta adeguandosi all'aggiornamento della normativa Edizione
2000) nonché la parte Finance e Distribution". Target Cross integrato
con il mondo Microsoft Windows, copre tutte le aree aziendali e in Lar ora
si sta sviluppando anche il modulo qualità che consentirà di gestire il
Sistema Qualità certificato En Iso 9001. A breve anche il monitoraggio
della produzione sarà completo. Un rete di quasi 80 client ed un server
multiprocessore con tecnologia Raid 5, sistema operativo Windows 2000 Server
e il database Sql 2000 hanno consentito all'azienda di raggiungere gli
obiettivi nei tempi e nei costi previsti. "Grazie a questa scelta
tecnologica Lar può guardare al futuro, prevedendo di entrare in nuovi
mercati anche con nuove tipologie di prodotti senza che si renda necessario
acquistare sistemi più potenti " conclude Mantovani" e possiamo
gestire il sistema senza l'onere di una struttura informatica fissa e
specializzata che graverebbe sui costi aziendali complessivi".
PAVIMENTI
"IMPERIALI" AL PRIMO VISITOR CENTER DI ROMA: LA TECNOLOGIA 3M PER
IL PATRIMONIO ARTISTICO
Roma, 19 luglio 2002. Quando storia, tradizione e innovazione si uniscono,
non può non esserci il nome di 3M. Da 100 anni presente sul mercato
mondiale, 3M è artefice di una molteplicità di brevetti e prodotti
"rivoluzionari" che hanno davvero aiutato la vita di chiunque. Non
solo privati, ma anche professionisti, aziende e Amministrazioni Pubbliche
si sono serviti dei prodotti 3M per sostenere i propri progetti. Da sempre
3M partecipa attivamente alla conservazione e alla valorizzazione del
ricchissimo patrimonio culturale italiano mettendo a disposizione la propria
innovazione e le proprie tecnologie a favore del bene collettivo. Così, in
occasione dell'inaugurazione del primo Visitor Center romano (area
espositiva che permetterà al turista di avere una visione completa della
struttura dei Fori Imperiali) il Comune di Roma ha scelto come
pavimentazione quella realizzata con l'innovativa pellicola per pavimenti
Scotchprint(r) Graphics di 3M: una riproduzione grafica esatta della
pavimentazione originaria dei Fori Imperiali, per ricreare lo stesso effetto
magico e la stessa atmosfera che si respira tra le rovine dei fori. La
pellicola che è stata utilizzata per i 150 mq di pavimentazione del Visitor
Center, Scotchprint Graphics per pavimenti esterni, è una pellicola
vinilica autoadesiva, rimovibile, non sdrucciolevole e con un ottimo potere
coprente. Grazie a questa particolare tecnologia, 3M contribuisce ad
avvicinare chiunque al mondo dell'arte facilitandone la lettura e quindi la
comprensione. Su una grafica Scotchprint Graphic può essere impresso
qualsiasi messaggio, senza limiti di forma e dimensione. Un valido aiuto per
creare supporti didascalici ai siti artistici/culturali diversi da quelli
abituali. La pellicola Scotchprint Graphic da pavimenti per esterni è
particolarmente adatta per la realizzazione di grafiche calpestabili di aree
con un elevato flusso di passaggio pedonale, su pavimentazioni esterne di
tipo non sigillato, come cemento, asfalto, mattonelle da pavimento. E' già
stata utilizzata con successo in occasione di eventi culturali, sportivi e
di spettacolo (come maratone e parate). Questa del Visitor Center di Roma
non è la prima occasione in cui 3M sostiene progetti promossi dalle
Sovrintendenze ai Beni Culturali: nel 1999 3M ha collaborato con la
Soprintendenza Archeologica di Pompei per l'allestimento della mostra
"Homo Faber: natura, scienza e tecnica nell'antica Pompei". Sempre
nel '99 a Milano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni
Artistici e Storici, 3M ha partecipato attivamente alla mostra "I
Tarocchi: il caso e la fortuna".
L'ITALIA
DEGLI SPRECHI: ACQUA, LUCE, OSPEDALI, FORMAZIONE, IN DIECI ANNI BRUCIATI 65
MILIARDI DI EURO. VENTURI, IMPORTANTI RISORSE SOTTRATTE ALLO SVILUPPO
Roma, 18 luglio 2002 - L'emergenza idrica che in questi giorni sta
investendo l'Italia rappresenta soltanto un aspetto della più generale ed
inquietante "emergenza sprechi" che caratterizza il nostro Paese.
Una sempre più preoccupante situazione che la Confesercenti, così come
altre volte in passato, ha voluto fotografare anche quest'anno evidenziando
i "Cento casi di spreco nella spesa pubblica" più significativi,
più clamorosi o più paradossali. A cominciare, per stare all'attualità,
dalla disastrosa situazione delle infrastrutture idriche, la cui
inadeguatezza e fatiscenza provoca la dispersione del 40% dell' acqua
disponibile, con punte dell'80% nel Sud, contro una media europea del 13%.
In altre parole, ogni italiano, pur disponendo di 383 litri di acqua al
giorno, se ne vede erogati quotidianamente soltanto 278, mentre gli altri
105 litri vanno perduti. E se da una parte la rete idrica nazionale fa acqua
da tutte le parti, dall'altra lo Stato continua a spendere migliaia di
miliardi per costruire dighe che dopo anni di lavori in corso rappresentano
spesso monumenti miliardari allo spreco ed all'inutilità. È il caso della
diga realizzata in Calabria sul fiume Alaco: data di ultimazione prevista il
23 settembre del 1987, costo preventivato 7,6 miliardi di lire. Ad oggi,
ancora incompiuta, l'opera è costata 103 miliardi di lire, mentre il costo
finale dovrebbe attestarsi intorno ai 153 miliardi, oltre venti volte più
del previsto. Così vale anche per le dighe di Gioia Tauro e di Lentini
(Catania) costate rispettivamente 390 e 1200 miliardi a fronte dei 39 e 120
previsti. Dalla prima, in particolare, non è ancora sgorgata una sola
goccia d'acqua. Dall'acqua alla luce, lo spreco non cambia: in Italia il 95%
delle sorgenti luminose utilizzate per l'illuminazione privata e pubblica
impiegano sistemi inadeguati ed obsoleti disperdendo il 45% della luce verso
l'alto. In questo modo si erogano inutilmente 250 milioni di euro l'anno. E
ancora, scorrendo i casi più eclatanti, si arriva alla voce "Ospedali
infiniti", un record tutto italiano: 126 strutture ospedaliere mai
completate su tutto il territorio nazionale (delle quali 34 in Sicilia, 22
in Puglia e 10 nel Lazio), costate 16 mila miliardi senza mai aver creato
nuovi posti letto e nuova occupazione. Tra i paradossi spicca invece
l'attenzione del ministero della Pubblica Istruzione per la formazione dei
docenti, tanto da autorizzarne il ricorso per le materie più disparate,
dalla vela alla danza antica e dal Qi-Gong al golf, allo sci o,
irrinunciabile per un docente, al bridge. Considerando che nell'ultimo
decennio il flusso di spesa per investimenti pubblici è stato di circa 26
miliardi di euro l'anno, possiamo stimare che senza gli incrementi di tempi
e costi di realizzazione, le opere mai terminate e quelle terminate ma non
utilizzate, circa il 25% di tale ammontare si sarebbe potuto risparmiare per
una cifra complessiva che negli ultimi dieci anni avrebbe raggiunto i 65
miliardi di euro. "La consistenza degli sprechi che emerge da questo
sintetico spaccato è davvero inquietante", commenta il presidente
della Confesercenti, Marco Venturi. "Si tratta di sperperi che crescono
e cambiano nel tempo, come dimostra il capitolo riservato agli enti locali:
con il decentramento amministrativo gli sprechi si stanno spostando dal
centro alla periferia, seguendo il flusso dei soldi. Dal cattivo Governo
centrale di tangentopoli si è passati al cattivo governo degli enti locali
che, spesso, rinnovano vecchie pratiche, come attestano i numerosi casi di
comuni commissariati per mafia. La legge "Obiettivo uno" del
ministro Lunardi, con il tentativo di concentrare al centro la gestione
della spesa pubblica, pone il rischio che un "general contractor"
riduca la possibilità di controllo sulla qualità, il tempo e la sicurezza
dei lavori in appalto, lasciando pericolosi spazi all'inserimento delle
mafie. Quello che proponiamo - precisa Venturi - è una legge
"Obiettivo due" che permetta di controllare la legalità, lo
svolgimento e la realizzazione nei tempi previsti dei lavori in appalto per
la realizzazione di infrastrutture. Occorre una task force regionale che a
fianco degli enti locali veda la presenza delle Regioni e delle parti
sociali incaricate di monitorare e denunciare". "Il documento che
abbiamo realizzato - conclude il presidente della Confesercenti -
rappresenta soltanto la punta di un iceberg: segnalare tutti i casi di
spreco che quotidianamente si realizzano nel nostro Paese sarebbe
impossibile. Il nostro vuole soltanto essere l'ennesimo tentativo di
denunciare le follie di una spesa pubblica spesso incontrollata e dispersa
in mille rivoli che lascia sempre maggiori spazi di intervento alla
criminalità organizzata e sottrae risorse fondamentali per il rilancio
della nostra economia".
LA
COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA DIVERSI PROGETTI SULLE TECNOLOGIE PULITE
Bruxelles, 19 luglio 2002 - Il 16 luglio, la Commissione europea ha
illustrato la propria attività volta a promuovere una produzione
industriale sostenibile, l'impiego di tecnologie pulite e il riciclaggio,
mediante la presentazione di vari progetti finanziati dall'UE. Aprendo i
lavori della manifestazione, il commissario europeo per la Ricerca Philippe
Busquin ha affermato: "A dieci anni da Rio e a poche settimane dal
prossimo Vertice mondiale di Johannesburg, la seguente domanda appare ancora
di grande attualità: Come possiamo garantire il benessere materiale e la
qualità della vita delle attuali popolazioni e delle generazioni future?
[...] La risposta risiede sostanzialmente nella tecnologia. Le tecnologie
pulite e i processi di riciclaggio saranno essenziali per realizzare
progressi verso lo sviluppo sostenibile". Busquin ha stimato che circa
il 30 per cento del quinto programma quadro (5PQ) sia stato dedicato alle
tecnologie pulite e ha promesso che tale tendenza sarà mantenuta anche nel
sesto programma quadro (6PQ). Il Commissario, inoltre, ha sottolineato che
potrebbero trascorrere molti anni prima che gli sforzi di ricerca producano
dei risultati concreti, tuttavia ha posto l'accento sulla creazione del
primo impianto al mondo di lavorazione dei minerali dai quali si ricava
l'ossido di zinco, aperto quest'anno in Sud Africa e frutto di un progetto
finanziato 10 anni fa nell'ambito del programma "Materie prime".
Jacques Halut, ingegnere chimico presso la Scuola nazionale superiore di
chimica (Francia) ha presentato il progetto Tozeliwa, finanziato nell'ambito
del programma "Crescita" del 5PQ. Tale progetto ha avuto per
obiettivo lo sviluppo di tecniche per la depurazione dei residui prodotti
dagli impianti di placcatura e trattamenti superficiali, cercando,
innanzitutto, di ridurre questo tipo di inquinamento. Gli studi condotti dal
ministero francese dell'Ambiente mostrano che l'industria europea dei
rivestimenti metallici contribuisce per il 40 per cento alla contaminazione
delle acque naturali dovuta a metalli pesanti tossici. Il progetto
triennale, lanciato nel 2001, coinvolge 12 partner provenienti da quattro
paesi dell'UE. Il consorzio sta esaminando varie combinazioni di
evaporazione e nanofiltrazione od osmosi inversa come mezzi per eliminare i
prodotti di degradazione prima del riciclaggio. Pur confidando nel fatto che
il progetto permetterà alle officine di placcatura di operare eliminando la
necessità di scaricare gli effluenti, di procedere ad operazioni di
depurazione utilizzando impianti di trattamento fisico-chimico dell'acqua o
di ricorrere a tecnologie di riduzione dei residui basate sull'utilizzo di
sostanze chimiche, Halut ammette che la commercializzazione delle nuova
tecnologia incontra degli ostacoli. A suo avviso, l'industria non si mostra
realmente interessata poiché non ha dimestichezza con i nuovi macchinari.
Ciò significa che la domanda continua ad essere bassa e i prezzi elevati.
Tuttavia, afferma Halut, il consorzio sta cominciando a dimostrare ai
laboratori i vantaggi che essi potrebbero ricavare da questo sistema. Maria
Janssen ha presentato i risultati ottenuti nell'ambito di Progres, la rete
tematica istituita nel 1998 in seno al programma Brite Euram III. Tale rete
funge da forum di discussione per le questioni relative all'utilizzo dei
residui vetrosi della combustione per la fabbricazione di nuovi prodotti.
Ogni anno, la generazione di elettricità e l'attività d'incenerimento dei
rifiuti producono nell'UE circa 60 milioni di tonnellate di residui vetrosi
derivanti dalla combustione. Una parte di essi viene riutilizzata, con
percentuali che variano dal 15 al 100 per cento, a seconda dei paesi. Nel
corso degli ultimi 40 anni, l'industria cementizia è diventata l'unico
grande utilizzatore dei residui della combustione, ma la rete Progres si
propone di sviluppare nuove applicazioni. Tali residui potrebbero essere
impiegati, per esempio, per ottenere cariche inerti e funzionali, sostanze
adsorbenti, materiali da costruzione, zeolite e additivi per
l'immobilizzazione degli inquinanti. Il principale ostacolo alla
commercializzazione del sistema è rappresentato dalla percezione della
clientela nei confronti di tale materiale, concepito come un rifiuto, ha
affermato la dott.ssa Janssen. "Evidentemente dobbiamo lavorare ancora
molto all'identificazione degli ostacoli all'ottenimento del consenso.
Occorre specificare chiaramente le condizioni che determinano l'accettazione
commerciale dei residui della combustione come surrogati di materie prime
scarse e costose", ha affermato la dottoressa. Dal 1998, un consorzio
composto da 28 partner di 10 paesi diversi lavora al progetto Ecolife
(chiusura del ciclo dei prodotti elettrici/elettronici e degli
elettrodomestici), il quale contempla una serie di attività che vanno dalla
pianificazione di prodotto alle tecnologie utilizzabili "a fine
percorso". Si tratta di una rete tematica creata allo scopo di
coordinare le attività di ricerca europee, nazionali e regionali, a partire
dalla progettazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, fino al
trattamento delle stesse al termine della loro vita utile. Secondo Bernd
Kopacek della Società austriaca per l'ingegneria e l'automazione di
sistema, tale rete opera in vista della prossima entrata in vigore di una
normativa comunitaria sulla riduzione dei rifiuti elettronici e dell'impiego
di cromo ed altri metalli pesanti. La rete si concentra su quattro aspetti
chiave: l'ecoprogettazione, la chiusura del ciclo, il trattamento di
"fine percorso" e il continuo aggiornamento dello stato dell'arte.
Nell'ambito della rete è già stata compilata una guida di migliore prassi
per l'ecoprogettazione, contenente numerosi studi di casi. Un esempio di
progettazione ecologica è dato dal telefono verde Motorola, realizzato con
saldature prive di piombo e plastica riciclata, e dotato di un
caricabatteria ad efficienza energetica. Secondo il dott. Kopacek, il
fattore chiave per il successo di tale approccio sarà costituito dalla
capacità di trovare impieghi alternativi per i componenti usati, per
esempio l'utilizzo dei chip di memoria dei laptop nelle auto o nei
giocattoli. Infine, Edorta Larrauri ha presentato il primo centro europeo
virtuale di riciclaggio (Verc), che ha tenuto la sua riunione inaugurale il
1° luglio 2002. Tale centro è stato concepito come fornitore di
informazioni e soluzioni per l'industria, soprattutto per le piccole e medie
imprese (Pmi), i ricercatori, i politici e altri organismi interessati. La
rete è gestita da 17 partner provenienti da 10 paesi europei. Per ulteriori
informazioni sui progetti rivolgersi a: Tozeliwa E-mail: protection.des.metaux@wanadoo.fr
Progres http://www.dct.tudelft.nl/progres/welcome.htm
Ecolife http://www.ihrt.tuwien.ac.at/sat/ecolife
Verc http://www.gaiker.es
DSM
SVILUPPA UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA PER IL DISINQUINAMENTO DI TERRENI
CONTAMINATI COSTITUITA UNA NUOVA SOCIETÀ PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL
TRATTAMENTO
Milano, 19 luglio 2002 - Si chiama PuriSoil la nuova tecnologia messa a
punto dal gruppo Dsm per il disinquinamento di terreni contaminati . Il
processo di disinquinamento, che non è dannoso per l'ambiente, prevede
l'utilizzo di uno strato di microrganismi integrato nel terreno (biolayer),
una sorta di "microtappeto biotecnologico" , in grado di assorbire
e distruggere le sostanze inquinanti. Queste vengono "aspirate"
tramite getti d'aria immessi nel terreno attraverso tubature, spinte verso
la superficie da cui fuoriescono , fatte "esplodere" in aria e poi
assorbite e distrutte dal biolayer di microrganismi integrato nel terreno.
La nuova tecnologia è molto sicura, consente di ripulire e disinquinare
aree molto vaste e, soprattutto, permette di effettuare il disinquinamento
senza abbattere eventuali costruzioni erette su quel terreno. Questo la
rende economicamente molto vantaggiosa, confermando le eccellenti
prospettive di sviluppo di questo settore. La tecnologia PuriSoil , che la
stessa Dsm ha utilizzato in molti dei propri impianti laddove si rendessero
necessarie opere di ripulitura e ripristino del terreno, non rientra
attualmente nel core business del Gruppo e verrà pertanto commercializzata
dalla Terreco, società espressamente costituita. Il nuovo trattamento è
stato messo a punto da Dsm Venturing & Business Development, settore
responsabile dello sviluppo di nuove aree di mercato ed ha ricevuto il
premio " New Venture 2002" da parte di De Baak, Management Centre
della Confederation of Nederlands Industry and Employees. Infolink: www.dsm.com
INNOVAZIONE
NEL PROBLEM SOLVING
Milano, 19 luglio 2002 - In data 26 settembre si terrà a Brescia un
seminario sul processo di problem solving in Europa. E' organizzato dalla
società Prem1er, specialista nello sviluppo di tematiche formative
innovative. Si svolgerà presso il Centro Formazione Prem1er in Via A. Moro,
10 dalle ore 9.30 alle 17.30. Il seminario è rivolto ai quadri e ai manager
che all'interno di aziende private e pubbliche devono confrontarsi in modo
innovativo con dinamiche di problem solving, saranno approfonditi strumenti
e gli approcci metodologici alla soluzione di problemi nel settore delle
risorse umane , nel marketing in particolare. Innovare significa saper
trasformare in maniera positiva il concetto tradizionale di problema come
idea per la soluzione, in quello evoluto di problema come leva di crescita
potente collegata ad un nuovo modo di pensare e di agire. Per adesioni e
informazioni , . contattare Prem1er ,Business Development Manager fax
030-2219522 e-mail prandoni@prem1er.it
MANAGER
DEI BENI CULTURALI Milano, 19 luglio 2002 - Entro il 20 Settembre 2002 si può
fare domanda per iscriversi al nuovo master per manager dei beni culturali
in Europa .Organizzato dall'ente di formazione Etass certificato a livello
regionale ed europeo, ha tra le materie di studio : il sistema dei beni
culturali in Europa, modelli e tecniche di gestione di un ente no-profit, i
finanziamenti agevolati a sostegno dello sviluppo, banche dati e analisi dei
bandi e delle procedure di adesione, organizzazione di eventi culturali,
information technology nel settore beni culturali. La scheda di iscrizione
è disponibile on line all'indirizzo www.etass.org/mabe. Per iscrizioni
contattare la tutor del corso Dott.ssa Alessandra Gerosa, e-mail alessandra.gerosa@etass.org
tel. 0362-231231 interno 230 (orari di segreteria: 10,00-13,00
/14,00-19,00).
MABE
MASTER IN TECNICHE DI MANAGEMENT E SISTEMI DI GESTIONE DEI BENI
CULTURALI
Milano, 19 luglio 2002 - Il Master Mabe - Tecniche di management e sistemi
di gestione dei beni culturali, propone un percorso formativo basato sulla
trasmissione di conoscenze e di esperienze rispondenti alle nuove esigenze e
ai nuovi modelli di valorizzazione dei beni culturali e territoriali. Oggi
è indispensabile possedere una rigorosa e attenta preparazione in ambito
economico-gestionale ed economico-finanziario, accompagnata a una formazione
specialistica sul sistema dei beni culturali per poter assumere un ruolo
professionale efficace in seno alle associazioni ed alle organizzazioni di
settore. Non si tratta semplicemente di sfruttare - con obiettivi meramente
turistici - le risorse artistiche e culturali legate a uno specifico
territorio, ma di inserirle in un progetto complessivo che valorizzi
l'intero sistema di offerta. L'Italia vanta un patrimonio storico-culturale
unico al mondo per varietà e ricchezza, che costituisce una risorsa
occupazionale per chi ha competenze nel settore e una formazione adeguata.
Tuttavia, chi opera nelle organizzazioni di settore non può più essere
solo un professionista culturalmente preparato: occorre oggi una figura
professionale con buone competenze gestionali, in grado di essere stratega
del mercato, un vero e proprio manager dei beni culturali. Perche'
Partecipare - La professione del Manager dei Beni Culturali non si può
certo improvvisare da un giorno all'altro, richiede qualificazione ed
esperienza sul campo. Il manager dei Beni Culturali deve saper gestire al
meglio il budget, cercando nuove fonti di finanziamento pubblico o privato
(agevolazioni finanziarie e sponsorship). Inoltre, deve possedere ottime
competenze nella gestione delle relazioni pubbliche, dei rapporti
istituzionali con gli enti, e nella gestione amministrativa e finanziaria,
sostenendo e sviluppando il marketing (istituzionale e di progetto).
Attualmente, pochi operatori possiedono competenze di tipo
economico-organizzativo, poiché provenienti soprattutto da studi
umanistici. Per inserirsi e sviluppare una carriera in questo settore,
occorre quindi non solo una buona preparazione umanistica, ma anche
un'ottima conoscenza della tipicità del sistema dei beni culturali e delle
pratiche manageriali. Tali nuove figure professionali saranno in grado di
innovare il tessuto economico del sistema dei servizi legati alle risorse
culturali del territorio. Obiettivi - Il Master, suddiviso su due livelli,
intende preparare i candidati ad assumere ruoli chiave per lo sviluppo di
organizzazioni operanti nel settore culturale. Il percorso formativo prevede
un Corso Base al termine del quale i partecipanti acquisiranno le competenze
nell'area manageriale a integrazione dei percorsi formativi di ingresso. In
particolare i corsisti saranno in grado di: conoscere il sistema
organizzativo del settore beni culturali; analizzare lo scenario di
riferimento degli enti a livello locale, regionale e nazionale; conoscere le
tematiche del marketing dei beni culturali; conoscere le recenti modifiche
del sistema legislativo circa la gestione dei beni culturali; utilizzare gli
strumenti di project e time management; conoscere le tematiche legate alla
comunicazione e alla gestione di un team di lavoro; assumere un approccio
attivo e creativo rispetto alla risoluzione dei problemi legati al contesto
professionale; Oltre alle conoscenze manageriali di base i candidati
potranno ampliare le loro competenze attraverso il Corso Avanzato, che
permetterà loro di: Apprendere nozioni e abilità per la gestione economico
finanziaria dei beni culturali e delle realtà organizzative del no profit;
Approfondire la disciplina legislativa dei beni culturali; Gestire la
relazione con i soggetti istituzionali e i responsabili dei servizi del
settore; Gestire il management dei processi secondo metodologie e tecnologie
di internet; Reperire finanziamenti pubblici e privati. Destinatari - Il
Master intende formare o riqualificare figure professionali destinate a
inserirsi a livello dirigenziale e manageriale sia negli enti pubblici che
nel sistema associativo e privato della cultura e del turismo culturale. Le
conoscenze acquisite saranno immediatamente spendibili nella ideazione e
gestione dei progetti, in situazioni in cui è necessario operare delle
scelte e prendere delle decisioni per lo sviluppo dell'ente. Il corso è
rivolto a: Laureati e neolaureati, interessati a specializzarsi nella
gestione dei beni e dei servizi culturali e nello sviluppo di progetti
connessi alla valorizzazione del settore; Operatori del settore dei servizi
culturali e del turismo, sia nel pubblico che nel privato; Organizzazioni
(enti e aziende) interessate alla preparazione di figure professionali da
inserire in iniziative di progettazione, programmazione, organizzazione e
controllo di progetti di valenza culturale; Fondazioni di origine bancaria
impegnate nel sostegno dei settori di utilità sociale e culturale;
Insegnanti di storia dell'arte, economia e diritto. Il percorso formativo
prevede inoltre una particolare attenzione alla crescita di capacità legate
all'orientamento al risultato, alle metodologie di pianificazione e al
sistematico monitoraggio di tutti gli elementi che concorrono alla
realizzazione degli obiettivi (finanziamenti agevolati e strategie di
sviluppo e gestione). Programma del corso corso base contenuti : Analisi e
gestione dei sistemi organizzativi 24 ore; Il sistema dei beni culturali 4
ore; Il sistema legislativo relativo alla gestione dei Beni Culturali 12
ore; Creazione e valorizzazione di un gruppo di lavoro: il Team Building 8
ore; Il marketing dei servizi e dei prodotti culturali 16 ore; Affrontare e
gestire le problematiche professionali: il problem solvine 8 ore; La
gestione delle risorse del sistema dei beni culturali: project management e
time management 8 ore. Project Work : Al termine della formazione in aula, i
candidati realizzeranno un Project Work in auto apprendimento, attraverso
metodologie innovative di formazione sotto la guida e con il monitoraggio
costante da parte di un Tutor. Corso Avanzato: Il sistema dei beni
culturali: corso avanzato 8 ore; Modelli e tecniche di gestione di un ente
no-profit 8 ore; I finanziamenti agevolati a sostegno dello sviluppo: banche
dati, analisi dei bandi e procedure di partecipazione 24 ore;
L'organizzazione di eventi culturali 8 ore; Information Technology: stato
dell'arte e prospettive nel settore dei beni culturali 24 ore. Orientamento
alla professione e Counseling individuale - 8 ore Durante il percorso
formativo, i corsisti sosterranno colloqui individuali con Esperti di
Counseling per evidenziare un proprio percorso di sviluppo professionale
attraverso l'esame delle proprie competenze, attitudini e abilità. Stage -
352 ore (2 mesi) Lo stage è rivolto principalmente ai neolaureati e a
coloro che sono in cerca di occupazione. E' lasciata ai singoli corsisti la
facoltà di godere di questa opportunità formativa. Il periodo di stage
rappresenta la fase di applicazione delle conoscenze e delle abilità
acquisite on the job, attraverso l'inserimento progressivo in
"situazioni" operative. ETAss in base a ricerche e contatti
effettuati sulle realtà rappresentative del settore, individuerà le
migliori opportunità di stage. Al termine del periodo formativo è previsto
un feedback attraverso l'analisi e il confronto delle esperienze, utile ai
fini dell'orientamento professionale. Durata - Corso Base - 80 Ore - 10
giornate d'aula con sessioni didattiche di otto ore (9,00/13,00 -
14,00/18,00), dal 30 Settembre all'11 Ottobre 2002. Project Work dal 14 al
17 Ottobre 2002 Corso Avanzato - 80 Ore - 10 giornate d'aula con sessioni
didattiche di otto ore (9,00/13,00 - 14,00/18,00), dal 18 al 31 Ottobre 2002
Stage dal 4 Novembre 2002 al 17 Gennaio 2003 Certificato Delle Competenze
Formative - Il corso prevede il rilascio di un Certificato delle competenze
formative acquisite a superamento dell'esame finale (secondo il modello
delle Unità Formative Capitalizzabili). Tale certificato costituisce un
documento fondamentale per il placement e per lo sviluppo professionale che
dà valore aggiunto al percorso formativo sostenuto. Inoltre la valutazione
delle conoscenze e competenze acquisite verrà effettuata, in itinere,
tramite test di apprendimento al termine dei singoli moduli: ai candidati
che non otterranno esiti positivi, verrà fornita assistenza didattica per
colmare i gap formativi. Investimento Corso Base € 990,00 + Iva A Persona;
Corso Avanzato € 1.100,00 + Iva A Persona; Corso Base + Avanzato €
1.800,00 + Iva A Persona. Sono previste agevolazioni per organizzazioni che
iscrivono al corso più partecipanti. E' inoltre previsto uno sconto pari a
€ 100 sull'intera quota relativa alla formula completa (corso base + corso
avanzato) per coloro che si iscriveranno entro il 31/07/02. Sede - Seregno
(Mi) - Etass Aule C.so Matteotti, 38. Iscrizioni e Ammissione - Iscrizioni a
partire dall' 8 Luglio al 20 Settembre 2002 per il corso completo (corso
base + corso avanzato), all'11 Ottobre per il corso avanzato e comunque fino
ad esaurimento posti disponibili. L'ammissione al corso è subordinata al
pagamento della quota di iscrizione pari a € 250 + Iva. Il saldo verrà
effettuato il 30 Settembre per il Corso Base e il 18 Ottobre per il Corso
Avanzato. La scheda di iscrizione è disponibile on line all'indirizzo www.etass.org/mabe
Per iscrizioni contattare la tutor del corso Dott.ssa Alessandra Gerosa. alessandra.gerosa@etass.org
tel. 0362/231231 interno 230 (orari di segreteria: 10,00-13,00
/14,00-19,00). Per informazioni: Project Manager: Dr.ssa Patrizia Bega patrizia.bega@etass.org
tel. 0362/231231 interno 228.
TRONY
ANNUNCIA L'APERTURA DI 8 PUNTI VENDITA IN VENETO.
Milano, 19 luglio 2002 - Trony, la grande catena che opera nella
distribuzione specializzata al dettaglio di piccoli e grandi
elettrodomestici, prodotti di telefonia, informatica ed elettronica di
consumo, consolida la sua presenza in Veneto con l'inaugurazione di 8 nuove
realtà commerciali dislocate nelle province di Padova, Treviso, Venezia e
Rovigo. I negozi hanno infatti avviato, dal 10 luglio scorso, il processo di
sostituzione dell'insegna locale a favore dell'insegna Trony. L'annessione
degli 8 nuovi punti vendita del Veneto viene così ad intensificare il
processo di espansione della catena Trony che, in atto da diversi mesi
sull'intero territorio nazionale, ha portato all'inaugurazione di altri 10
negozi. Le nuove realtà commerciali Trony del Veneto, in linea con la
filosofia commerciale della Catena, sono in grado di offrire alla clientela
un vasto assortimento di prodotti delle marche più prestigiose,
accuratamente selezionate, ed offerte con la garanzia di una 'convenienza
senza paragoni'. Le proposte spaziano, come sempre, dai grandi e piccoli
elettrodomestici, all'audio e hi-fi, dall'informatica alla telefonia; oltre
alle offerte di Tv, video, cd e dvd e quelle relative al settore dedicato
alla 'Lista Nozze'. La cortesia e la competenza del personale sono inoltre a
disposizione del cliente in ogni fase dell'acquisto, supportandolo nella
scelta e illustrando i numerosi servizi che Trony gli dedica. Tra questi la
Trony Gold, la Card che offre eccezionali vantaggi assicurativi, oltre ad
essere una vera e propria carta di credito Visa, per effettuare i propri
acquisti nella massima tranquillità e sicurezza. Gli indirizzi di tutti i
punti vendita Trony in Italia sono consultabili on-line sul sito
www.trony.it e sulle Pagine Gialle.
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