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La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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LA
SOCIETÀ CIVILE SI ESPRIME SULL'INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI: CONVEGNO AL CESE
IL 9 E 10 SETTEMBRE Bruxelles,
6 settembre 2002 - Il 9 e 10 settembre il Comitato economico e sociale europeo (Cese)
organizzerà un importante convegno sull'immigrazione e in particolare sul ruolo
svolto dalla società civile nel promuovere l'integrazione. L'obiettivo di tale
evento è quello di coinvolgere le parti sociali e le organizzazioni della
società civile nelle iniziative volte a promuovere l'integrazione degli
immigrati e dei rifugiati nella società europea. Le parti interessate avranno
inoltre la possibilità di esprimere il proprio punto di vista nel quadro del
processo avviato dalla Commissione europea per definire una politica comunitaria
in materia d'immigrazione ed elaborare eventualmente un programma quadro a
favore dell'integrazione. Il convegno riunirà i rappresentanti di 100
organizzazioni della società civile degli Stati membri e dei paesi candidati,
molte delle quali si occupano specificamente dell'integrazione degli immigrati.
Parteciperanno anche le organizzazioni europee ed internazionali che si occupano
di questioni relative all'immigrazione e all'asilo (tra cui la Croce Rossa, l'Acnur
e Amnesty International). Interverranno, tra gli altri, Vitorino, Commissario
per la Giustizia e gli Affari interni, e Haarder, Ministro danese per i
rifugiati, l'immigrazione e l'integrazione. Il convegno prevede anche tre
workshop tematici sui seguenti temi: lavoro e relazioni professionali, politiche
d'integrazione sociale, cittadinanza e diritti politici. Ulteriori informazioni
sono disponibili sul sito web del Cese www.esc.eu.int Il 21 marzo 2002 il Cese
ha adottato un parere d'iniziativa sul tema "Immigrazione, integrazione e
ruolo della società civile organizzata", nel quale l'integrazione viene
definita come "integrazione civile" fondata "sulla progressiva
equiparazione degli immigranti al resto della popolazione, per quanto riguarda
diritti e doveri, l'accesso ai beni, ai servizi e alle basi di partecipazione
civile in condizioni di parità di opportunità e di trattamento."
ICE:L'ECONOMIA
USA - PER ORA - E' SOSTENUTA PRINCIPALMENTE DAI CONSUMI New
York, 6 settembre 2002 - In un clima molto pesante che alcuni analisti
definiscono da prossima "Grande Recessione" e caratterizzato da un
calo borsistico sempre piu' evidente, da una riduzione della fiducia dei
managers del settore manifatturiero, da una crescita del tasso di disoccupazione
previsto e da un corrispondente incremento dei licenziamenti (+46% in agosto),
uno spiraglio di ottimismo emerge sul fronte dei consumi (+1% in luglio), dove
dopo nove mesi consecutivi affiorano segnali quantomeno in controtendenza
rispetto al panorama generale. Del resto e' noto che i consumi negli USA
rappresentano oltre i 2/3 dell'economia reale e una tenuta generale in questo
campo consente di tirare un sospiro di sollievo. Si ricorda in proposito che
giusto un anno orsono i consumi "salvarono" l' economia statunitense -
ma non solo - da un aggravamento della recessione avviatasi nell'inverno del
2001. La politica della Fed di drastici tagli del costo del denaro (ora 1,75%),
sembra non poter piu' ulteriormente facilitare un'espansione dei consumi, ma
rende stabile le opportunita' di acquisto per i consumatori. La vitalita' dei
consumi - peraltro mitigata da un calo generalizzato delle importazioni - e'
spinta p.e. da un aumento del numero delle coppie che lavorando generano un
reddito piu' consistente rispetto alle famiglie monoreddito (nel 2000 le coppie
con doppio reddito sono state il 56% del totale, contro il 50% del 1986). Molti
analisti peraltro stigmatizzano il fatto che la perdita di potere d' acquisto
delle famiglie dovuta alla crisi borsistica in atto, purtuttavia e' ancora
inferiore ai guadagni ottenuti nel lungo periodo di "bonanza" dell'
economia Usa. Uno scenario dunque complesso, fluido e di difficile
interpretazione che pero' deve essere attentamente monitorato affinche' si
possano porre in essere adeguate azioni promozionali a sostegno del "Made
in Italy" (-5,4% export nel primo semestre '02) in questo strategico ed
unico mercato che sono gli Usa. LA
COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA CONCENTRAZIONE TRA ERNST & YOUNG E ANDERSEN
FRANCE Bruxelles,
6 settembre 2002 La Commissione europea ha concesso l'autorizzazione al progetto
di concentrazione tra Ernst & Young France e la maggior parte delle attività
di Andersen France. La Commissione ha esaminato l'impatto della concentrazione
in particolare per i servizi di revisione dei conti e di contabilità per le
grandi società quotate aventi sede in Francia che devono ricorrere ad una delle
Big Five (cinque grandi società di revisione) per la revisione dei loro conti.
La Commissione è giunta alla conclusione che la concentrazione non darà luogo
a problemi di concorrenza in questo mercato. In data 7 luglio 2002 Ernst &
Young e Andersen France hanno chiesto alla Commissione europea di autorizzare la
loro concentrazione. L'operazione consiste nella fusione della maggior parte
delle attività di Andersen France, incluse quelle di revisione dei conti e
contabilità, di consulenza fiscale e legale e di servizi finanziari per le
imprese con quelle di Ernst & Young, ma non riguarda il comparto di
consulenza alle imprese di Andersen France. La Commissione ha esaminato
l'impatto della concentrazione in Francia, in particolare sul mercato dei
servizi di revisione dei conti e contabilità per le grandi imprese quotate che
si avvalgono dei servizi di revisione e consulenza delle Big Five. Oltre a Ernst & Young e
Andersen, le Big Five comprendono PriceWaterhouseCoopers (PwC), Kpmg e Deloitte
Touche Tohmatsu. Sebbene
la concentrazione dia vita al maggiore operatore francese sul mercato della
revisione dei conti e della contabilità per le grandi imprese quotate, la
Commissione ha accertato che non vi è alcun pericolo che si crei una posizione
dominante individuale. Già prima della concentrazione, le parti avevano visto
allontanarsi numerosi grandi clienti a causa della perdita di reputazione della
Andersen Worldwide e perderanno inevitabilmente altre attività di rilievo,
poiché le norme francesi impongono che i conti di una società siano soggetti
alla revisione da parte di due revisori indipendenti (cosiddetta revisione
congiunta). Ciò ridurrà il divario tra l'entità risultante dalla
concentrazione e le altre quattro grandi società di revisione (Big Four). Ad
ogni modo, l'indagine di mercato ha mostrato che le grandi imprese francesi
designano di norma il loro revisore dei conti sulla base di gare e che tutte le
Big Four sono considerate offerenti credibili. In linea con le precedenti
decisioni relative al mercato britannico e tedesco (cfr. IP/02/968 e
IP/02/1241), la Commissione ha inoltre incentrato la sua indagine sul rischio
della possibile creazione o del rafforzamento di una posizione dominante
collettiva, dato che l'operazione comporterà la riduzione delle grandi società
di revisione da cinque a quattro. Questa problematica era già stata analizzata
nel 1998 in relazione alla concentrazione tra Price Waterhouse e Coopers &
Lybrand, prima della quale le grandi società di revisione erano sei. Un'analisi
attenta ha rivelato che, nonostante Andersen France possa essere in grado di
continuare ad operare come società di revisione e contabilità indipendente per
i piccoli clienti, essa non sarebbe più in grado di svolgere questa attività
per i grandi clienti. Questi richiedono infatti una rete mondiale, un grado
elevato di competenza internazionale ed una reputazione che solo le restanti
quattro grandi società possono offrire. Andersen Worldwide poteva assicurare
queste condizioni, ma Andersen France, da sola, non è in grado di farlo.
Inoltre, un'ipotetica acquisizione di Andersen France da parte di società di
revisione francesi minori, come Mazars & Guérard o Salustro-Reydel, non
potrebbe ricostruire la rete globale e la reputazione richieste per entrare nel
mercato delle grandi società quotate. Per tali ragioni, per quanto riguarda i
clienti quotati, una riduzione a quattro operatori era inevitabile e sarebbe
avvenuta sia in caso di acquisizione, sia in caso di scioglimento di Andersen
France. Sulla base di questa analisi, la Commissione è giunta alla conclusione
che non vi sono ragioni per avviare un'indagine approfondita e ha autorizzato
l'operazione. SUL
SITO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA IL TESTO DEL DECRETO- LEGGE"BLOCCA
SPESE" Roma
5 settembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è
disponibile sulla home page www.tesoro.it
tra gli ultimi documenti pubblicati, il testo del decreto-legge sulle misure
urgenti per il controllo, la trasparenza e il contenimento della spesa pubblica,
presentato oggi al Consiglio dei Ministri.
IL
RAPPORTO ANNUALE DELL'ASSOCIAZIONE LOMBARDA COOPERATIVE DI CONSUMATORI EVIDENZIA
NEL 2002 UN'INFLAZIONE GENERALE NEL PAESE AL 2,9% E UN RALLENTAMENTO DEI CONSUMI
(-0,6% NEL PRIMO SEMESTRE 2002). Milano,
6 settembre 2002 - Prezzi: quelli Coop crescono meno della metà (1,8%) rispetto
agli aumenti registrati dall'Istat (4%). Coop ha i prezzi più convenienti tra
le grandi catene. Si propone di abrogare o sospendere la legge sul sottocosto
per contenere l'inflazione. Questi i principali dati emersi nel corso della
Conferenza stampa promossa a Mílano dal l'Associazione Lombarda Cooperative di
Consumatori e presentanti da: Giorgio Riccìoni - Presidente Associazione
Nazionale Cooperative di Consumatori/Coop (Ancc/Coop), Vincenzo Tassinari -
Presidente Coop Italia, e Enrico Migliavacca - Presidente dell'Associazione
Lombarda Cooperative di Consumatori/Coop (Al-Cc/C00p). "Rispetto alla
rilevazione Istat che da gennaio a luglio di quest'anno registra un aumento dei
4% dei prezzi degli alimentari, i prezzi Coop sono cresciuti dell'1,8%. Non solo
quindi c'è una minor lievitazione, ma il confronto di mercato con le maggiori
realtà distributive conferma che Coop è la catena più conveniente, con un
differenziale prezzi di due punti per gli iper (su 2.700 prodotti) e un punto
per i super (su 1.500 prodotti)". Lo ha affermato il Presidente di Coop
Italia, Vincenzo Tassinari. Coop prevede che a fine anno i propri prezzi di
vendita avranno subito una lievitazione complessiva al di sotto dei 2%. Questa
previsione si basa su una valutazione delle tendenze dei listini delle industrie
agroalimentari e di produzione, dove non si registrano ad oggi previsioni di
aumenti preoccupanti nei prossimi mesi, escludendo quelli temporanei legati alla
stagionalità o a particolari fattori produttivi (esempi: +4,2% carni bovine,
+2,9% pesce, +4,8% frutta, +20% miele, +5% succhi di frutta, ma anche -12,5%
carni suine). "Proprio la convenienza e l'affidabilità che i consumatori
riconoscono a Coop - ha sostenuto Tassinari - hanno permesso di accrescere dei
6,6% le vendite nei primi mesi di quest'anno (e +8% ad agosto). Coop cresce più
dei mercato, sia nell'alimentare che nel non food: a luglio H fatturato dei
gruppo è stato di 5.412 milioni di euro, con una proiezione a fine anno pari a
9.800 milioni di euro, con un incremento dei 7% sul 2001". La crescita
dell'infiazione - ha concluso Tassinari - è stata alimentata dall'entrata in
vigore della legge che vieta le vendite sottocosto: nei settori più toccati da
questo divieto Coop ha registrato un "aumento forzato" dei propri
prezzi e valuta che circa lo 0,5% dell'infiazione interna è dovuto
all'applicazione di questa legge. Un non senso in un periodo caratterizzato da
forti tensioni sui prodotti essenziali per i consumatori. Enrico Migliavacca,
Presidente dell' Alccicoop, ha illustrato il rapporto annuale su "Consumi,
prezzi e distribuzione". Nel rapporto si documenta che le tensioni sui
prezzi sono una realtà e che è prevedibile nella media dei 2002 una inflazione
totale intorno al 2,9% e quella alimentare al 3,7%. Una serie di eventi ha
mantenuto alta l'inflazione nei primi sei mesi dell'anno. Sono infatti
proseguite le tensioni sui mercati dell'ortofrutta cominciate a fine 2001, e si
sono registrati forti incrementi nel comparto alimentare (+ 4,1% nei primi sei
mesi secondo l'Istat e +6,1% secondo Iha). Gli aumenti tariffari, di canoni vari
e delle assicurazioni (quest'ultime dei 18,4%) ad inizio anno, sono stati
successivamente seguiti dalla crescita delle bollette dei gas e dell'elettricità
e di nuovo delle tariffe Rc auto; mentre è venuto meno il contributo
disinfiazionistico della discesa dei prezzo dei petrolio. La scomposizione dell'infiazione
alimentare nei due gruppi principali (freschi e confezionati), denuncia sia il
rincaro dei prodotti freschi (8,4%), sia l'ulteriore crescita dei livello medio
dell'infiazione dei prodotti grocery (3,7%). Nel comparto non alimentare sono i
servizi che continuano a fornire il maggior carburante all'inflazione, anche se
purtroppo la maggior parte di essi non è monitorata congiunturalmente. Spicca
comunque un poco reclamizzato 12,1% di libri e giornali e il 5,3% dei servizi di
alloggio. E' logico a questo punto affermare che il rientro dell'inflazione
intorno al 2,4% è rimandato al biennio 2003-2004. E' importante che le tensioni
inflazionistiche si riducano per restituire potere d'acquisto alle famiglie e
favorire la ripresa della domanda. Un altro aspetto da evidenziare in materia di
inflazione - che ha caratterizzato il recente passato e che ci si attende
influenzi anche il prossimo futuro - è quello relativo alla maggiore inerzia
che si riscontra sul mercato italiano in termini di riassorbimento degli shock
esogeni. Ad esempio, i rincari registrati nei primi mesi dell'anno sui mercati
dell'ortofrutta hanno interessato, con la stessa intensità, la Francia e la
Germania. Ma mentre in questi due paesi le tensioni erano rientrate già
all'inizio di marzo e il livello dei prezzi dei paniere alimentare era tornato
sui livelli pre-crisi, in Italia la situazione è stata ben diversa, con
strascichi per tutto l'anno in corso. Inoltre, un elemento tipico dei settore
dei servizi nel nostro paese, che mantiene l'inflazione di questo comparto sei
decimi al di sopra dell'infiazione totale e che giustifica le nostre previsioni
per il biennio 2003-2004, è costituito dalla carenza strutturale dell'offerta e
dalla mancanza di una reale competizione. In termini di grandi aggregati di
spesa, il tempo libero si conferma il principale generatore di inflazione (3%
come previsione annua nel periodo in esame). I consumi - Per quanto riguarda i
consumi, sono andate deluse le previsioni di crescita dell'economia e quindi i
consumi sono quest'anno in ulteriore rallentamento (-0,6% nel 1° semestre
2002). Nelle nostre stime di chiusura per il 2002 si indica una crescita della
spesa delle famiglie pari allo 0,5% in termini reali, qualora però si registri
effettivamente una sostenuta ripresa economica nel secondo semestre dell'anno.
Comunque il dato relativo ai primi tre mesi dei 2002 (Istat) e la nostra
valutazione per il secondo trimestre, pongono l'andamento di questa prima parte
dell'anno tra i peggiori dell'ultimo decennio. Occorre risalire addirittura al
1993 per avere una successione di dati negativi sui consumi delle famiglie, ma
erano i tempi dei sacrifici per la crisi della lira e per riaddrizzare i conti
pubblici. Oggi invece le tensioni infiazionistiche che tardano a rientrare, gli
effetti dell'introduzione dell'euro e l'ancora lenta crescita dei reddito
disponibile non restituiscono risorse al potere d'acquisto delle famiglie, le
quali rinviano i consumi e si pongono in posizione d'attesa. Per quanto riguarda
il comparto alimentare, il primo semestre dei 2002 fa registrare un incremento
della spesa in volume dell'1,9%. L'articolazione delle informazioni per grandi
aggregati mostra come siano ancora i consumi di bevande a sostenere la domanda
alimentare, seguiti da quelli dei prodotti confezionati., La rete distributiva
In Italia, la tipologia supermercati è passata dai 6.750 negozi dei 2000 ai
7.100 dei giugno 2002 (stima Coop); gli ipermercati da 456 a 515; i discount da
2.250 a 2.400. Dopo i grandi sommovimenti dei 2001, tutto sembra essere
ritornato alla normalità e le imprese fanno i conti delle alleanze veramente
andate in porto e di quelle che rischiano ancora di dissolversi alla prima
verifica operativa. Il 1 0 semestre dei 2002 ha visto ancora qualche piccola
operazione di acquisizione o di semplice aggregazione, ma il quadro complessivo
è rimasto più o meno lo stesso e sulla scena dominano ormai pochi
protagonisti. In questo quadro in Lombardia la ripresa dell'attività
autorizzatoria da parte della Regione e la definizione dei piani urbanistici
commerciali da parte dei Comuni, conseguenti alla fase attuativa dei Regolamento
Regionale 312000, hanno iniziato a "ridisegnare" il trend evolutivo
della medio-grande distribuzione alimentare. Dopo un triennio di progressivo
declino, il numero delle aperture inverte la rotta e questa tendenza si
manifesta con particolare evidenza nelle strutture di maggiore dimensione, gli
ipermercati, che crescono in un anno di quasi il 10% frutto anche di un'opera di
trasformazione e ampliamento delle strutture esistenti. La Lombardia si conferma
in questo modo l'area privilegiata della competizione infrasettoriale,
competizione che ormai nei food si svolge quasi interamente tra le tipologie dei
moderno e che è motore di un processo di riaggregazione spaziale che investe
l'intero settore distributivo attraverso la formula dei centro commerciale. 1 Le
previsioni a breve, formulate sulla base dei dati ufficiali (autorizzazioni e
richieste giacenti) forniti dalla Regione Lombardia accentuano questa tendenza.
Giorgio Riccíoni, Presidente dell'Anccicoop, commentando i dati emersi nel
corso della conferenza, ha sottolineato che Coop e la Grande Distribuzione nel
suo insieme sono riuscite a tenere sotto controllo i prezzi e, quindi,
l'inflazione. Questo è un dato di fatto che il Governo dovrebbe tenere in
considerazione, sollecitando e promuovendo di conseguenza lo sviluppo della rete
della moderna distribuzione in Italia. E' infatti incontestabile che una
maggiore presenza della Gdo nel nostro Paese contribuirebbe sensibilmente a
tenere sotto controllo l'inflazione. Ma anche garantendo alla distribuzione la
più ampia libertà nelle politiche di formazione dei prezzo dalle quali possono
scaturire situazioni di contenimento dell'infiazione e di incentivazione sui
consumi. E' per questa ragione che la Coop si è sempre battuta contro la legge
sul sottocosto e chiede al Governo di rivedere questo strumento lesivo della
concorrenza, come sostenuto dalla stessa Autorità Antitrust. AIR
FRANCE: ESERCIZIO FISCALE 2002-03 PRIMO TRIMESTRE (APRILE-GIUGNO 2002) BUONA
RESISTENZA DELL'ATTIVITÀ MALGRADO IL DEGRADO CONGIUNTURALE UN UTILE OPERATIVO A
165 MILIONI DI EURO Milano, 6 settembre 2002 - Malgrado un contesto particolarmente difficile, Air France é riuscita ad ottenere risultati molto positivi, anche se in diminuzione rispetto all'eccellente performance dell'anno scorso.
Attività -Trasporto passeggeri Nel
corso del primo trimestre, l'offerta espressa in posto/chilometri offerto (Ask)
é stata ridotta dell'1,8% ed il traffico espresso in passeggero/ chilometro
trasportato é in diminuzione del 4,2%. Il load factor, in discesa di 1,9 punti,
rimane ad un livello elevato (77,1%). La resistenza dell'attività, soprattutto
grazie alla crescita del traffico in coincidenza, ha permesso ad Air France di
conquistare nuove quote di mercato e di diventare, sul primo trimestre, la prima
compagnia aerea dell'Aea con il 17,5% di quota di traffico. Il ricavo unitario
espresso in posto/chilometro offerto risulta in leggera progressione rispetto al
1° trimestre 2001-02 a +0,3%. In termini di passeggero/chilometro trasportato,
aumenta significativamente: +2,8% et +2,2% dopo correzione dell'effetto di
cambio negativo e dell'effetto network misto positivo. Trasporto merci L'attività
merci ha conosciuto una situazione più favorevole, grazie essenzialmente alla
ripresa della crescita in Asia. Infatti sul trimestre, il traffico misurato in
tonnellata/chilometro trasportata progredisce del 4,7% per un aumento della
capacità del 3,3%. Di conseguenza, il load factor ha guadagnato 0,8 punti a
64,6%. Il ricavo unitario per Atk é aumentato dell'1,7% e del 3,5% escluso
l'effetto cambio. Risultati - Il fatturato consolidato si stabilisce a 3,315
miliardi di euro, vale a dire una leggera regressione dell'1,7%. 1% é
imputabile alla sostituzione delle capacità di vendita sulle linee
transatlantiche in code share con Delta sulla base di un sistema di commissioni
"free flow". Questo effetto, negativo per gli altri ricavi, trova la
sua controparte nel ribasso dei costi di locazione. Il deprezzamento del dollaro
e dello yen, rispetto all'euro, comporta un calo nel fatturato dello 0,4%. Le
filiali regionali (Brit Air, City Jet e Régional) hanno contribuito al
fatturato per 215,2 milioni di euro (+12,4%). I costi operativi ammontano a 3,16
miliardi di euro, in calo dello 0,5%. Tale calo é dovuto principalmente ai
seguenti fattori: il costo del carburante é sceso del 9,9% dovuto ad una
diminuzione nella consumazione del 2,5%, del prezzo d'acquisto del cherosene
(-7,2%) e del dollaro (-1,1%) ; i costi commerciali sono in regressione
dell'1,3% a causa del leggero calo nel fatturato, cosi come i costi di handling
(-3,1%) e del catering (-7,7%) ; i costi di locazione diminuiscono fortemente
(-46,4%). Tale calo é dovuto principalmente alla sospensione degli acquisti
" seat block " a bordo dei voli Delta per passare al " free flow
", e delle operazioni one-off di locazione, dopo l'11 settembre. Sull'altro
versante, le seguenti voci sono in aumento: le tasse aeronautiche progrediscono
del 7,6% a causa dei sostanziali aumenti decisi dagli organismi di controllo
aereo e dagli aeroporti; i noleggi operativi sono aumentati del 18,3% a 142
milioni di euro a causa del ricorso sempre più frequente a tali forme dopo gli
attentati del mese di settembre 2001 ; la voce assicurazioni é passata da 11 a
37 milioni di euro dato l'aumento del premio per i rischi di guerra; i costi del
personale risultano in aumento del 6,6% a 995 milioni di euro. Questo aumento
deriva da una progressione dell'1,9% degli effettivi, da un effetto calendario
nell'accantonamento per ferie pagate (1,2 punti nella crescita dei costi del
personale) e dalla rivalutazione delle retribuzioni dei piloti, dopo tre anni di
blocco, in virtù degli accordi raggiunti che saldano provvisoriamente il
periodo 1999-2002. I costi unitari per Eask progrediscono dell'1,9% di cui 1,8%
imputabili ai costi extra d'assicurazione e di tasse aeronautiche. Dopo
correzione di questo effetto e a tasso di cambio e prezzo del petrolio costanti,
l'aumento dei costi unitari ammonta comunque a 1,9%. L'Ebitdar ammonta a 539
milioni di euro contro i 557 milioni dell'anno scorso, vale a dire un calo
moderato del 3,2%. Il margine dell'Ebitdar si stabilisce a 16,3%, una
performance paragonabile a quella dell'anno scorso (16,5%). L'utile operativo,
prima delle cessioni aeronautiche, ammonta a 152 milioni di euro (-22,1%). La
Compagnia ha realizzato 13 milioni di euro derivante da prodotti di cessioni
aeronautiche (contro i 58 milioni dell'anno scorso). Dopo le cessioni, l'utile
operativo si attesta a 165 milioni di euro, in calo del 34,8% rispetto al 1°
trimestre 2001-02. L'utile operativo si ripartisce come segue: l'attività
trasporto passeggeri ha prodotto un utile operativo di 105 milioni di euro (di
cui circa 7 milioni di euro per il polo regionale) contro i 162 milioni del 1°
trimestre 2001-02; l'attività trasporto merci ha generato un profitto operativo
di 2 milioni di euro contro una perdita di 5 milioni l'anno scorso; la
manutenzione mostra un profitto operativo di 36 milioni di euro contro i 39
milioni al 30 giugno 2001; il saldo, vale a dire 22 milioni di euro, riprende
principalmente i prodotti derivanti da cessioni di aeromobili ed il risultato
delle altre attività del Gruppo. Il risultato finanziario é leggermente
negativo (-4 milioni di euro contro -60 milioni di euro dell'anno scorso) grazie
alla solida struttura finanziaria ed al risultato di cambio positivo. Escluso
l'effetto cambio, l'onere finanziario netto si stabilisce a 31 milioni di euro
(30 milioni al 1° trimestre 2001-02). Nel corso del 1° trimestre, la compagnia
ha registrato un onere eccezionale di ristrutturazione di 12 milioni di euro per
preparare il trasferimento dello scalo di Nouméa a Air Calédonie International.
In totale, il risultato netto consolidato si stabilisce a 159 milioni di euro
contro i 195 al 1° trimestre 2001-02 (-18,5%). Situazione finanziaria - Il
tasso d'indebitamento del Gruppo si stabilisce a 0,69 al 30 giugno 2002, in
miglioramento rispetto al 31 marzo 2002 (0,73). L'indebitamento netto rimane
stabile a 2,87 miliardi di euro per fondi propri di 4,14 miliardi di euro. Il
cash flow operativo é stato equivalente a quello dell'anno scorso (350 milioni
di euro rispetto a 359 milioni. Ha permesso di finanziare gli investimenti netti
del trimestre (355 milioni di euro) senza aumentare l'indebitamento. Al 30
giugno 2002, la tesoreria ammontava a 1,1 miliardi di euro. La linea di credito
interbancaria di 1 miliardo di euro é interamente disponibile dopo rimborso dei
300 milioni prelevati a novembre del 2001. Prospettive - Per quanto riguarda
l'attività, dopo una diminuzione del 2,8% a luglio contro 4,2% del primo
trimestre, il traffico ha ritrovato, nel corso del mese di agosto, il livello
dell'anno scorso. Sul piano sociale, hanno avuto inizio, da parecchi mesi, i
negoziati con il personale navigante tecnico per saldare il precedente accordo
pluriennale e firmarne uno nuovo per i prossimi anni. Non é stato possibile
trovare un accordo su basi economicamente accettabili. La direzione ha reso note
le sue proposte sottolineando che é pronta, in qualsiasi momento, a riprendere
i negoziati. I sindacati dei piloti hanno deposto un preavviso di sciopero per
quattro giorni, da venerdì 6 a lunedì 9 settembre incluso.
MELIORBANCA
APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 GIUGNO 2002 UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL
SEMESTRE PARI A 10,7 MILIONI DI EURO. MASSA IN GESTIONE: +16% DA INIZIO ANNO Milano,
6 settembre 2002 - Il Comitato Esecutivo di Meliorbanca SpA ha approvato il 9
agosto i dati del secondo trimestre 2002 che chiudono con un utile netto della
capogruppo di 4,1 milioni di euro e con un utile netto consolidato di 5,2
milioni di euro. Con riferimento ai primi sei mesi dell'anno, l'utile della
capogruppo si è attestato a 7,6 milioni di euro (+6% rispetto al primo semestre
dell'esercizio precedente) mentre quello consolidato è pari a 10,7 milioni di
euro (16,3 milioni di euro nel primo semestre del 2001). L'utile dell'esercizio
precedente peraltro includeva una partita straordinaria di importo significativo
(plusvalenza sul fondo Kiwi incassata dalla controllata Gallo & C. pari a
oltre 12 milioni di euro). Depurando le risultanze economiche dagli effetti di
tale ricavo, l'utile consolidato del primo semestre 2002 risulterebbe in
crescita del 24% rispetto a quello del 2001. In un'ottica prudenziale
Meliorbanca ha ritenuto di effettuare svalutazioni sul portafoglio titoli per un
importo totale di oltre 10 milioni di euro, svalutazioni dovute allo sfavorevole
andamento dei mercati e peraltro più che compensate da riprese di valore della
attività creditizia. Pur in un contesto di mercato molto difficile, le
commissioni nette consolidate del semestre (inclusi ricavi "non
interest" aventi natura commissionale), pari a 25,6 milioni di euro, sono
in crescita del 20% rispetto a quelle del corrispondente periodo del 2001,
sempre al netto del ricordato ricavo Kiwi. Il margine di interesse del semestre
è in calo del 17% rispetto al primo semestre del 2001, in conseguenza
principalmente della progressiva contrazione dell'attività storica di credito
agrario. I ricavi "non interest" dell'area creditizia, pari a 5,8
milioni di euro, sono più che raddoppiati rispetto al primo semestre
dell'esercizio precedente. Per quanto riguarda le aree di business, si evidenzia
l'ottima performance del settore della consulenza, con oltre 9 milioni di euro
di commissioni (+50% rispetto al primo semestre del 2001) in controtendenza con
l'andamento del mercato. Significativa la crescita della massa in gestione (+16%
da inizio anno) che ha superato 1 miliardo di euro, nonostante la svalutazione
degli stock dovuta al trend del mercato; sostanzialmente invariate invece le
commissioni nette pari a 2,8 milioni di euro. I ricavi del capital market aventi
natura commissionale sono pari a 4 milioni di euro, rispetto ai 5,8 milioni di
euro del primo semestre 2001; nei giorni scorsi è stata chiusa un'importante
operazione di cartolarizzazione. I costi operativi del semestre si attestano nel
complesso a 26,6 milioni di euro (+24% rispetto ai 21,4 del primo semestre 2001)
di cui 12,9 milioni di euro a titolo di spese del personale. La crescita dei
costi è in linea con il programma di sviluppo del Gruppo che, nel corso del
trimestre, ha proseguito l'espansione territoriale, aprendo 2 investment center
(Napoli e Firenze) ed ha attuato importanti investimenti organizzativi ed
informatici. In particolare i costi amministrativi sono stati influenzati dalle
spese sostenute per la messa in opera dei nuovi uffici di Roma e di Milano. Il
patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2002 è pari a 197,5 milioni di euro
mentre il totale dell'attivo è pari a 2.612 milioni di euro. La qualità degli
impieghi, nonostante il difficile contesto economico, è buona: il rapporto tra
le sofferenze nette e gli impieghi è pari all'1,1%. In conseguenza dell'aumento
dei segnali di debolezza e di difficoltà provenienti da alcune delle aree di
business in cui Meliorbanca opera, è da ritenere che il risultato del Gruppo
per l'intero 2002 sarà presumibilmente inferiore a quello dell'esercizio 2001,
anche se, grazie al modello di business integrato, tale flessione, sulla base di
informazioni di mercato, sarà nettamente inferiore a quella delle grandi Banche
di Investimento. Tra gli eventi principali del trimestre si ricorda: Meliorbanca
ha effettuato una cartolarizzazione di propri crediti garantiti dallo Stato
Italiano per circa 247 milioni di euro; sono state avviate le attività
finalizzate alla costituzione di Banca della Nuova Terra, una nuova banca
specializzata nell'offerta di servizi bancari e finanziari al settore
agro-industriale che nascerà da una scissione parziale proporzionale di
Meliorbanca SpA. Il 9 luglio si è tenuto il Consiglio di Amministrazione che ha
approvato il Progetto di scissione. L'operazione è comunque soggetta
all'autorizzazione delle Autorità competenti; nel mese di giugno Meliorbanca ha
raggiunto un'intesa con Banca Popolare Commercio e Industria per l'acquisto del
17,5% di Arca Vita e del 5% di Arca Assicurazioni per un controvalore
complessivo di 29 milioni di Euro. L'operazione è all'esame delle Autorità di
Vigilanza. ASSEMBLEA
MELIORBANCA: APPROVATO IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE Milano,
6 settembre 2002 - Si è riunita il 6 agosto, sotto la Presidenza di Pier
Domenico Gallo, l'Assemblea Straordinaria di Meliorbanca S.p.A. che ha approvato
il trasferimento della sede legale della società da Via Turati 16/18 a Via
Borromei 5, sempre in Milano. La Nuova sede si trova nel centro storico e
finanziario di Milano, a due passi dalla Borsa Italiana. Nel corso delle opere
di ristrutturazione, sono stati rinvenuti muri perimetrali dell'antico palazzo
imperiale di epoca romana, che ancora oggi è possibile ammirare. Disposta su 7
piani, la nuova sede risponde meglio alle esigenze generate dalla rapida
crescita del Gruppo Meliorbanca. Massima attenzione è stata posta
all'implementazione dei sistemi informatici e tecnologici che permetteranno, tra
l'altro, di migliorare la qualità dei servizi offerti alla clientela.
IL
C.D.A DI FREEDOMLAND APPROVA LA TRIMESTRALE AL 30 GIUGNO 2002 RICAVI PARI A €
6,7 MILIONI Milano,
4 settembre 2002. Si è riunito il 10 agosto, sotto la Presidenza di Fabrizio
Gardi, il Consiglio di Amministrazione di Freedomland - Itn S.p.A., che ha
approvato i risultati della Società relativi al 4° trimestre dell'esercizio
2001-2002, chiuso al 30 giugno 2002. I dodici mesi di esercizio hanno registrato
ricavi pari a € 6,7 milioni circa (€ 1,1 milioni circa nel trimestre) ed
erano stati pari a € 7,1 milioni circa nello stesso periodo dell'esercizio
precedente (€ 2,2 milioni circa nel trimestre). Il risultato operativo (Ebit)
dei dodici mesi si colloca a € -25,3 milioni circa in forte miglioramento
rispetto al risultato operativo dello stesso periodo dell'esercizio precedente
pari a € -114,9 milioni circa. Gli stessi dati relativi al trimestre di
chiusura dell'esercizio sono anch'essi in forte miglioramento e pari
rispettivamente a € -5,9 milioni circa e € -55,6 milioni circa. Analogamente
il risultato netto passa da € -110,6 milioni circa a € -11,9 milioni circa
nei dodici mesi e da € -61,8 milioni circa a € -2,2 milioni circa nel
trimestre. La posizione finanziaria netta al 30/06/2002 risulta essere positiva
per € 198,7 milioni circa rispetto a € 196,8 milioni circa al 31/03/2002. Al
30/06/2002 la liquidità per azione ammontava quindi a € 13,79 circa mentre il
patrimonio netto per azione a € 15,20 circa calcolato sulle n. 14.411.115
azioni emesse. Nel trimestre il Consiglio ha completato con l'ausilio di una
primaria Società di consulenza internazionale il nuovo piano strategico ed ha
proceduto alla conseguente riorganizzazione aziendale ed all'individuazione sul
mercato delle imprese idonee all'integrazione in Freedomland per l'attuazione
del piano stesso. Le attività operative correlate al modello di business
originario sono state dimensionate a costi compatibili con l'odierno mercato di
riferimento; per le stesse si prevede un pareggio operativo nel prossimo
esercizio. In seguito alla comunicazione ricevuta dalla Società in data
24/06/2002, relativa a un'Offerta Pubblica di Acquisto volontaria sulla totalità
del Capitale Sociale di Freedomland da parte di Interactive Group ed al nulla
osta di Consob del 10/07/2002 alla pubblicazione del relativo documento di
Offerta, il Consiglio di Amministrazione, in ossequio al disposto dell'Art. 104
del T.U.F. (Passivity Rule), ha ritenuto di limitare il proprio operato
all'effettuazione dei programmi relativi alla sola attività caratteristica. Pur
con la limitazione di cui sopra il Consiglio ha previsto, tenuto conto dei
benefici effetti della ristrutturazione, di conseguire nel prossimo esercizio
sociale ricavi consolidati pari a circa 20 milioni di Euro e un Ebitda
consolidato positivo per circa 1 milione di Euro. Peraltro, la concomitanza tra
la sopravvenuta Offerta Pubblica di Acquisto e le trattative in corso ha per ora
impedito il programmato avanzamento del Piano di Sviluppo adottato e rischia di
compromettere sia i risultati sia la definizione dell'accordo con la Società
Intertainer Inc. Pertanto, non risulta possibile, allo stato attuale,
quantificare gli effetti che la prolungata situazione d'incertezza, legata ai
tempi dell'ingresso di un nuovo socio di riferimento, potrà determinare sulle
previsioni di risultato relative all'attività caratteristica elaborate per il
nuovo esercizio. BANKNORD
SIM RAFFORZA LA SQUADRA: MARIO SPREAFICO NUOVO DIRETTORE DEGLI INVESTIMENTI
RAGGIUNTO UN PATRIMONIO GESTITO DI CIRCA 300 MILIONI DI EURO DALLA GIOVANE SIM
CHE OPERA A MILANO, TORINO E LONDRA Milano,
6 settembre 2002 - E' Mario Spreafico il nuovo responsabile degli investimenti
di Banknord Sim, la società di intermediazione mobiliare presieduta
dall'economista Francesco Brioschi, docente di Finanza Aziendale al Politecnico
di Milano. Spreafico, milanese, 37 anni, Laurea in economia in Cattolica
proviene da Bipielle Fondicri s.g.r (8mld di euro tra Fondi e gestioni
patrimoniali) dove era Direttore investimenti. In precedenza è stato
Responsabile investimenti Royal Sun Alliance (Sgr e Sim acquisite dal Gruppo
Banca Popolare di Lodi nel maggio 2000) Spreafico ha iniziato la propria
carriera presso una banca d'investimento internazionale, per approdare poi in
Centrosim (sim delle banche popolari italiane) come Responsabile delle gestioni
patrimoniali. Con Mario Spreafico, si rafforza così il team della Sim
specializzata nelle gestioni patrimoniali personalizzate per clienti di alta
fascia, su titoli azionari e obbligazionari, che opera con sedi a Milano, Torino
e Londra, e che è passata da una massa gestita di 200 milioni di Euro nel 2001
ai quasi 300 milioni attuali. Spreafico è l'ultimo ingresso, in ordine
temporale, di un gruppo di giovani ma esperti manager della finanza approdato
negli ultimi mesi in Banknord, tra cui Giuseppe Dessì, 39 anni, Laurea alla
Bocconi, per 13 anni private banker di Goldman Sachs a Zurigo e Londra, e
Elisabetta Bianchi, 34 anni, Laurea in Bocconi, già Responsabile Gestioni
Corporate Pioneer Investments (5 anni), e prima in Eptasim, dopo un inizio di
carriera in qualità di analista macroeconomica presso alcune societa' di
ricerca. Amministratore Delegato della Sim è Massimiliano Cagliero, 34 anni,
torinese, laurea alla Bocconi e Master alla Harvard Business School e precedente
esperienza in Goldman Sachs, che è anche tra i fondatori della Sim. Direttore
Generale è Guido Salvini, mentre Antonio Razza è il Responsabile della sede
torinese. AL
"PROSEG ITALIA - SALONE PROFESSIONALE DEL FACILITY MANAGEMENT E GLOBAL
SERVICE" CONVEGNO SU: "LA GESTIONE DEGLI IMMOBILI: COME MIGLIORARE LA
REDDITIVITÀ CON IL FACILITY E IL PROPERTY MANAGEMENT". Torino,
6 settembre 2002 - Dal 18 al 20 settembre p.v. presso il Lingotto Fiere di
Torino Sala Berlino, 18/9 ore 15,00 avrà luogo il "Proseg Italia - Salone
Professionale del Facility Management e Global Service" www.prosegitalia.it
Nel corso della manifestazione è prevista la presenza di Assogesti -
Associazione Gestori Patrimoni Immobiliari all'interno del convegno organizzato
da Fita-Confindustria: "La gestione degli immobili: come migliorare la
redditività con il Facility e il Property Management". Chi volesse
partecipare al convegno, potrà richiedere l'invito via mail a: info@assogesti.it
ASSOGESTI
SPONSOR DI EPIC 2002 Milano,
6 settembre 2002 - ASSOGESTI - Associazione Gestori Patrimoni Immobiliari, sarà
presente in qualità di sponsor, all'Epic 2002 - la Conferenza Europea del
Mercato Immobiliare - che si svolgerà a Roma il 3 e 4 ottobre www.epic.it
GIUSEPPE
BENCINI RICONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI CONFSERVIZI LOMBARDIA Sondrio,
6 settembre 2002. Seconda elezione per Giuseppe Bencini (presidente Amsa Milano)
alla presidenza di Confservizi Lombardia. Nominati alla vice presidenza Renzo
Capra (presidente ASM Brescia) e Silvio Bosetti (amministratore delegato Agam
Monza). Nel corso dell'assemblea sono stati eletti in qualità di membri della
Giunta Confservizi Bruno Soresina (presidente Atm Milano); Giovanni Bordoni
(vice presidente Csl Milano); Gianandrea Gandola (presidente Spt Como); Enrico
Malnati (presidente Aspem Varese); Delio Todeschini (consigliere Asm Voghera);
Giuseppe Tiranti (presidente Aem Cremona); Gerardo Russo (presidente Asf San
Giuliano Milanese); Roberto Colombo (presidente Consorzio Nord Milano); e
Giuseppe Taini (consigliere Cogeme Rovato). Il sistema imprenditoriale
rappresentato da Confservizi Lombardia conta 244 imprese di servizi di pubblica
utilità per un fatturato complessivo di circa 4 miliardi di Euro, con 2
miliardi di Euro come valore aggiunto lordo ed impiega oltre 25.000 addetti
rappresentando la più importante aggregazione nell'ambito di Confservizi
nazionale. "Le aziende di servizi pubblici locali associate a Confservizi
Lombardia rappresentano il 22% del fatturato italiano delle aziende italiane di
questo comparto delle utility pubbliche - ha detto Giuseppe Bencini - Il
bilancio di ogni singolo ambito di attività risulta in utile o in pareggio
fatte salve alcune eccezioni che mostrano un continuo recupero di efficienza.
L'efficacia del sistema d'impresa trova riscontro anche a livello associativo:
Confservizi, infatti, vede in continuo aumento il numero degli iscritti
(nell'aprile scorso è stato registrato un 22% in più rispetto al 2000) trend
positivo che conferma l'alta qualità dei servizi offerti e il loro continuo
potenziamento in risposta alle esigenze delle associate". PRECISAZIONI
DI EPLANET Milano,
6 settembre 2002 - La società ePlanet dichiara che non si sono evidenziati né
fatti nuovi sul fronte della possibile integrazione con la società Elitel né
altre novità rilevanti relativi alla attività societaria, utili a spiegare
l'andamento della quotazione del titolo di questi ultimi giorni.
FIDIA
- FONDO INTERBANCARIO D'INVESTIMENTO AZIONARIO: SEMESTRALE 30 GIUGNO 2002 Milano,
30 luglio 2002. Fidia - Fondo Interbancario D'Investimento Azionario SGR S.p.A.
- comunica che il 30 luglio è stata approvata la Relazione semestrale al 30
giugno 2002 di Prudentia - Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso. Nel
primo semestre dell'esercizio, l'intensa attività di individuazione ed analisi
di società non quotate possibile oggetto di investimento ha portato a
perfezionare, in linea con la politica di diversificazione del portafoglio, tre
nuovi investimenti in società non quotate per complessivi 23.907.306 euro e ad
incrementare la partecipazione nella Aive S.p.A. per ulteriori 3.182.135 euro.
E' stata, inoltre, ceduta la partecipazione in Fillattice S.p.A. al prezzo di
6.429.888 euro. I valori mobiliari non quotati (partecipazioni ed obbligazioni
convertibili in società non quotate) al 30 giugno 2002 ammontano a 129.804.448
euro, rappresentati da investimenti nel capitale di 12 società. E' continuato
il consistente impegno nell'attività di gestione delle partecipazioni
attualmente in portafoglio, che peraltro in alcuni casi hanno risentito del
rallentamento che ha segnato l'economia mondiale dal secondo semestre del 2001.
Al 30 giugno 2002 il valore complessivo netto del Fondo è pari a 240.585.560
euro per un valore unitario delle n. 5.000 quote in circolazione di 48.117 euro,
con un decremento, nel semestre, pari a 1.657.866 euro, principalmente da
ricondurre al comparto degli strumenti finanziari non quotati. Per
un'informativa più ampia e dettagliata si segnala che la Relazione semestrale
di Prudentia - Fondo Comune di Investimento Mobiliare Chiuso é disponibile
presso la Sede sociale e, da domani 31 luglio, presso Borsa Italiana.
GRUPPO
ARVEDI APPROVATO IL BILANCIO 2001 L'ESERCIZIO 2001 CHIUDE CON UTILI PER 6
MILIONI DI EURO E RICAVI PER 518 MILIONI DI EURO Milano,
6 settembre 2002 - Si è svolta nei giorni scorsi, sotto la presidenza di
Giovanni Arvedi, l'Assemblea degli Azionisti del Gruppo Arvedi che ha approvato
il bilancio di esercizio al 31 Dicembre 2001. Il Bilancio consolidato chiude con
un utile di circa 6 milioni di euro, un risultato positivo anche se in calo
rispetto ai 26 milioni di euro del 2000; occorre infatti sottolineare che
l'esercizio 2000 aveva comportato proventi straordinari per oltre 10 milioni di
euro e che l'anno scorso il Gruppo Arvedi aveva potuto contare anche su di una
situazione congiunturale favorevole che ha coinvolto tutto il comparto acciaio e
ha determinato una considerevole dilatazione dei margini. Nel 2001 il Gruppo
Arvedi ha realizzato ricavi per 518 milioni di euro ed un margine operativo
lordo pari a circa il 13% del fatturato; il risultato dell'esercizio è comunque
soddisfacente considerando l'andamento negativo del settore e la situazione di
difficoltà che stanno interessando tutti i principali operatori della filiera
dell'acciaio. In crescita il patrimonio netto che sale a 74 milioni di euro
contro i 68 milioni di euro dell'anno scorso. Tutte le società del Gruppo hanno
fatto registrare un risultato positivo e sono stati realizzati importanti
investimenti sugli impianti per 59 milioni di euro con l'obiettivo di espandere
la capacità produttiva delle società controllate Arinox, Ata, Css, Ilta Inox
oltre che per il miglioramento del mix dell'Acciaieria ISP di Cremona dove sono
stati investiti 30 milioni di euro di cui 18 destinati alla realizzazione di una
nuova linea di zincatura e di uno slitter collegato a quest'ultima per la
produzione di nastri zincati. Nel corso dell'esercizio è inoltre proseguita
l'attività di sviluppo del know-how e della tecnologia ISP di cui il Gruppo
Arvedi è unico titolare dall'esercizio 2000. Gli investimenti realizzati nel
2001, a completamento di un piano pluriennale, hanno lo scopo, in una fase
delicata come quella attuale, di favorire il miglioramento dei risultati anche
in momenti di congiuntura negativa, accrescendo la competitività di tutte le
società del Gruppo attraverso l'arricchimento del mix produttivo e la riduzione
dei costi di trasformazione. Il forte aumento dei prezzi in atto nel settore
(soprattutto dei laminati piani al carbonio e dei laminati piani inossidabili) e
la ripresa economica in atto, fanno ritenere che il periodo negativo del mercato
sia in fase di superamento e ci si attende un consolidamento della fase positiva
nel corso del II semestre del 2002. PRIMA
INDUSTRIE SPA :APPROVATA DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE LA RELAZIONE
SEMESTRALE AL 30/06/2002 FATTURATO 29,7 MILIONI DI EURO, EBIT 0,7 MILIONI DI
EURO EXPORT OLTRE IL 74% - BUONA TENUTA DEL PORTAFOGLIO ORDINI A 32 MILIONI DI
EURO Collegno
(Torino), 6 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Prima Industrie,
società attiva nel settore ad alta tecnologia dei sistemi laser per
applicazioni industriali, quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, si è
riunito il 28 agosto per approvare la relazione semestrale al 30/06/2002. Il
primo semestre si è chiuso con un fatturato consolidato pari a 46,2 milioni di
euro (51,1 al 30/06/2001). La contrazione è da mettere in relazione alla minore
domanda del mercato per i beni d'investimento che ha influenzato il mix di
prodotti venduti rispetto allo scorso esercizio; il fatturato comprende infatti
un maggior numero di macchine per il taglio bidimensionale destinate a mercati
industriali di sbocco molto diversificati e di valore unitario inferiore
rispetto alle macchine 3D rivolte principalmente ai mercati automobilistico ed
aerospaziale. La crescita conseguita nel segmento 2D è peraltro un fatto
positivo in quanto ottenuta in congiuntura negativa, a conferma della vitalità
aziendale. In termini di distribuzione geografica l'andamento è stato simile a
quello del 1° semestre 2001 con una prevalenza dei mercati europei (43% circa
al 30/06/02) rispetto a quello italiano (26% circa al 30/06/02) e nordamericano
(20% circa al 30/06/02). Rilevante è stato anche l'incremento (+23% circa
rispetto al 30/06/01) nelle vendite realizzate nei Paesi "Overseas" ed
in particolare in Cina, Russia e Brasile, meno soggetti al ciclo economico
sfavorevole di questi ultimi mesi e con buone prospettive di crescita futura
(Cina e Russia). Il risultato economico di Gruppo, Ebitda a -0,9 milioni di euro
(contro i +3,3 milioni di euro al 30/06/01) ed Ebit a -2,2 milioni di euro
(contro i +2,1 milioni di euro al 30/06/01), risulta ancora pesantemente
influenzata dall'andamento delle aziende americane, Convergent Prima e Laserdyne
Prima, che si trovano ad operare in un contesto molto critico tanto in termini
geografici che in termini di mercati di riferimento. Ad oggi nelle due società
è stato attuato un drastico processo di ristrutturazione che ha portato il
personale dalle 171 unità al 30/06/01 alle attuali 122 con una riduzione di
oltre il 28%. Il completamento della riorganizzazione, che prevede la fusione
delle due società e la loro rilocalizzazione, si completerà nel 1° trimestre
del 2003 e permetterà in ogni caso un notevole ridimensionamento dei costi di
struttura. Il risultato ante imposte di periodo (-4,1 milioni di euro contro i
+2,3 milioni di euro al 30/06/01) sconta anche il deprezzamento del dollaro nei
confronti dell'euro per circa 0,4 milioni di euro e l'azzeramento della
partecipazione, acquisita ad inizio '99, nella Rambaudi Industriale S.p.A.
(marchio storico nel settore delle macchine utensili in Italia) per un valore di
circa 0,8 milioni di euro, a seguito dell'ammissione di tale società a
procedura concorsuale avvenuta nel mese di luglio. Al termine del periodo il
Gruppo presenta una posizione finanziaria netta di 33 milioni di euro (per il
67% a medio-lungo termine), con un rapporto di 1,1 rispetto ai mezzi propri. A
livello di capogruppo Prima Industrie S.p.A. il Consiglio ha preso atto del
fatturato pari a 29,7 milioni di euro (31 milioni al 30/06/01) e della
contrazione in termini di margini di profitto (Ebitda a 1,1 milioni di euro pari
al 3,7% del fatturato contro 2,4 milioni di euro al 30/06/01 ed Ebit a 0,7
milioni di euro pari al 2,3% del fatturato contro 2,0 milioni di euro al
30/06/01) dovuta al mix di prodotti laser venduti ove si è assistito al già
citato calo di domanda per i sistemi 3D a più elevata redditività ma
maggiormante sensibili al ciclo "automotive". Commentando i risultati
di questa prima parte dell'esercizio l'Amministratore Delegato di Prima
Industrie, Ing. Gianfranco Carbonato, ha osservato che "Dopo sei anni
consecutivi di crescita e di profitti, la relazione semestrale evidenzia agli
Azionisti un risultato negativo dovuto essenzialmente alla ben nota situazione
USA. Restiamo molto confidenti sulle prospettive future del Gruppo come
dimostrato dai risultati accettabili conseguiti dalle Società italiane in un
periodo difficile. Ciò grazie anche alla diversificazione dei nostri mercati di
sbocco, sia geografica che di destinazione, e al forte contenuto tecnologico dei
nostri prodotti che stiamo tuttora incrementando, avendo spesato nel semestre
oltre 3 milioni di euro di investimenti in Ricerca e Sviluppo. Il buon
portafoglio ordini, confermato anche dalla positiva acquisizione del mese di
agosto, e la riduzione di costi effettuata nelle Società U.S.A., consentono
ragionevolmente di ritenere che il risultato del secondo semestre possa essere
positivo". TECNOSISTEMI
GROUP ANCORA IN CRESCITA APPROVATI I DATI DI BILANCIO CONSOLIDATO AL 30 GIUGNO
2002 I RICAVI DEL GRUPPO SI ATTESTANO SUI 167,5 MILIONI DI EURO (+51%) Milano,
6 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Tecnosistemi Group (leader
nella fornitura di soluzioni globali per la progettazione, installazione e
realizzazione di infrastrutture di rete per Tlc, Ict, Facility Management,
Safety and Security e telemedicina), sotto la presidenza di Mario Mutti, ha
approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2002. I ricavi sono
in aumento, passando dai 110,6 ai 167,5 milioni di euro registrati al 30 giugno
2002 (+51%). Il valore della produzione, nel primo semestre 2002, si attesta a
179,6 milioni di euro, realizzando il 33% in più rispetto al primo semestre del
2001 quando il Gruppo aveva fatto registrare 134,9 milioni di euro. Forte
crescita anche per Ebitda (dai 7,6 milioni di euro del 2001 ai 15,5 milioni di
euro attuali con un rialzo del 104%) ed Ebit, che evidenzia un incremento del
169% attestandosi a 9,7 milioni di euro contro i 3,6 milioni di euro del 30
giugno 2001. La posizione finanziaria netta è passata dai 26,8 ai 27,8 milioni
di euro attuali. Il Gruppo può contare su di un organico di circa 2.600
tecnici. Tecnosistemi Group, inoltre, nel corso del 2001, ha realizzato
importanti acquisizioni (come la società spagnola Intelsis, società leader nel
settore del broadcasting Tv digitale e della telemedicina), joint venture (con
Ericsson e Olivetti Tecnost in Messico) e accordi strategici (con Anas, Atm
Brescia, Telefonica) che hanno contribuito alla crescita del Gruppo. "Siamo
convinti che la nostra espansione sia motivata dalla capacità di creare valore
aggiunto per le imprese clienti; infatti, possiamo contare su di una core
competence che si è sviluppata dalla vasta esperienza maturata nel campo delle
telecomunicazioni e che utilizziamo applicandola a diversi settori dell'
hi-tech", ha affermato Mario Mutti, Presidente di Tecnosistemi Group. FINALIZZATO
L'ACCORDO DE AGOSTINI - UTET Torino,
4 settembre 2002 - E' stato perfezionato, dopo il nulla-osta dell'Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato, l'accordo già siglato in data 13 marzo
che prevedeva l'acquisizione da parte del Gruppo De Agostini del pacchetto di
controllo di Utet. Nel corso dell'Assemblea, Cesare Merlini ha dichiarato che,
oltre ai soci finanziari, anche i rappresentanti dei soci storici hanno
interamente ceduto al Gruppo De Agostini la quota da loro detenuta nel capitale
"allo scopo di accelerare il processo di integrazione del Gruppo Utet con
le attività del Gruppo De Agostini e favorire il successo industriale
dell'operazione". L'Assemblea, preso atto della nuova struttura azionaria
della società, controllata quindi al 78% da De Agostini, ha nominato quali
consiglieri di amministrazione i signori: Antonio Belloni, Pietro Boroli, Paolo
Boroli, Marco Boroli, Gianni Crespi, Michele Lessona, Sergio Colleoni, Giuseppe
Carocchi, Paola Bottero e Paolo Picchio. Successivamente il Consiglio di
Amministrazione della società ha nominato Antonio Belloni Presidente, Pietro
Boroli Vicepresidente e Gianni Crespi Amministratore Delegato. "Siamo lieti
ed orgogliosi - afferma Antonio Belloni, Amministratore Delegato di De Agostini
S.p.A - di raccogliere, nella continuità, l'eredità di un'azienda di grande
prestigio, che conferisce ulteriore valore alla nostra offerta editoriale in
un'ottica di sviluppo". IL
GRUPPO MARCOLIN, TRA I PRINCIPALI PLAYER DEL SETTORE EYEWEAR, CONFERMA IL
SODALIZIO CON FASHION BOX GROUP PER LA PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE A LIVELLO
MONDIALE DELLA LINEA REPLAY EYES Longarone,
6 settembre 2002 - Prosegue la collaborazione tra il Gruppo Marcolin e la
Fashion Box Group, per la produzione e commercializzazione di occhiali da sole e
da vista della linea Replay Eyes, iniziata nel 1997 con la stipula dell'accordo
di licenza. Gli ottimi risultati raggiunti negli ultimi anni hanno spinto le
parti a rinnovare anticipatamente rispetto alla naturale scadenza del contratto
prevista per fine 2002 e siglare un'intesa che si estenderà fino alla fine del
2006 e rinnovabile poi per altri tre anni. L'accordo tra il Gruppo Marcolin, una
delle migliori aziende dell'eyewear, e la Fashion Box Group, azienda trevigiana
proprietaria della brand Replay, conferma l'ottima sinergia che si è venuta a
creare tra le due aziende che già negli anni passati hanno conseguito
importanti risultati. I futuri obiettivi saranno quello di lavorare di comune
accordo per poter capitalizzare l'importante crescita degli ultimi anni
soprattutto nel segmento vista e incrementare sensibilmente la componente
occhiali da sole. Nei piani delle due aziende, l'obiettivo di fatturato per
l'arco temporale 2003-2006 è di raggiungere i 29 mln di euro. Secondo Maurizio
Marcolin, Ceo per l'area business development and licencing del Gruppo Marcolin,
"la prosecuzione della collaborazione sottoscritta oggi non fa altro che
confermare l'ottima scelta fatta nel 1997 di puntare su una linea innovativa e
di grande appeal quale Replay Eyes. Per noi significa anche" continua
Maurizio Marcolin, "mantenere la forte complementarietà dei vari brand del
portafoglio licenze, dove Replay ha una sua specifica identità e rimane una
griffe di riferimento". "Marcolin" ha detto l'Amministratore
Delegato di Fashion Box Group, Marco Bortoletti "è un Gruppo che ha
raggiunto una dimensione internazionale di tutto rispetto e questo traguardo è
stato ottenuto anche con il nostro contributo, ciò ci permette di programmare
il futuro con grande tranquillità, sicuri che la qualità del lavoro Marcolin
soddisferà le nostre esigenze e le richieste del mercato".
GRUPPO
RIVA - ILVA S.P.A.: INCONTRO CON I RAPPRESENANTI DELLE SEGRETERIE NAZIONALI E
GENERALI DI TARANTO FIM-FIOM E UILM Milano,
6 settembre 2002 - La Direzione dell'ilva S.p.A. ha incontrato il 25 luglio i
rappresentanti delle Segreterie Nazionali e delle Segreterie Generali di Taranto
di Fim-Fiom e Uilm. Nel corso della riunione la Direzione ha ricordato come
l'esercizio della batterie di forni a coke 3, 4, 5, 6 sia stato oggetto di
un'ordinanza di sospensione immediata da parte del Comune di Taranto e che la
Procura della Repubblica di Taranto ne aveva disposto il sequestro indicando
anche la procedura concernente le operazioni di attuazione mediante riduzione
della produzione di carbon coke nella prospettiva della completa fermata.
L'azienda ha preso atto delle decisioni della Magistratura ma ritiene che tali
procedure siano incompatibili con il soddisfacente funzionamento delle batterie
tale da fornire materiale di qualità idoneo alla produzione dei prodotti
finiti, nè intende venir meno agli standard qualitativi che le hanno consentito
il raggiungimento degli importanti risultati conseguiti sui mercati di tutti il
mondo. L'azienda rileva inoltre come il protocollo d'intesa, siglato il 22
maggio con tutti gli Enti locali (Regione, Provincia e Comune) e che prevedeva
gli interventi necessari da attuare per il risanamento delle cokerie e la
tempistica per la loro realizzazione, sia stato nella realtà vanificato dal non
ritiro da parte del Comune dell'ordinanza di sospensione e dalle recenti
disposizioni della Magistratura. La dirigenza Ilva ha quindi informato le Oo.Ss.
di aver richiesto alla Magistratura l'autorizzazione alla chiusura delle cokerie
nei tempi necessari affinchè questa possa avvenire in regime di sicurezza per
le persone e gli impianti. Tale decisione comporterà a seguire la fermata di
altri impianti e la conseguente riduzione della produzione complessiva dello
stabilimento. La necessità di procedere alla chiusura in oggetto e il contesto
in cui essa è maturata hanno indotto la proprietà a rivedere le linee
strategiche di crescita del Gruppo, fino ad ora centrata in gran parte sullo
stabilimento di Taranto che è stato oggetto di interventi di miglioramento
ambientale e sviluppo industriale per oltre un miliardo di Euro negli ultimi
cinque anni. L'azienda ha quindi comunicato la decisione di annullare il piano
degli investimenti che prevedeva un impegno finanziario, al netto degli
interventi ecologici, di circa 500 milioni di euro per il triennio di 2002-2005.
L'azienda ha infine reso noto che, pur a fronte della riduzione dell'attività,
non intende far ricorso alla procedura di mobilità ma che avvierà da subito,
in modo progressivo, il blocco del turn-over e procederà a una significativa
riduzione dei contratti cosiddetti non stabili.
IL
GRUPPO PAM E IL GRUPPO STEFANEL PERFEZIONANO L'ACQUISIZIONE DEL 100% DEL GRUPPO
NUANCE LEADER MONDIALE DEL RETAIL AEROPORTUALE Milano
6 settembre 2002 - E' stata definita il 31 luglio l'acquisizione del 100% del
Gruppo Nuance, il più grande operatore mondiale nel settore del retail
aeroportuale, da parte di Noel International Sa, società di diritto
lussemburghese posseduta in quote paritarie da Stefanel spa e Gecos spa, società
holding del Gruppo Pam. L'operazione in esecuzione del contratto preliminare di
acquisto firmato il 15 aprile 2002 è stata effettuata tramite la controllata
Noel 2002 Ag, società di diritto svizzero. Il contratto è stato perfezionato
sulla base del valore d'impresa di 403,5 milioni di franchi svizzeri (circa 278
milioni di Euro), di cui 202 milioni (circa 139 milioni di euro) sono
rappresentati da debiti. Sulla base di questa operazione l'impegno finanziario
di ciascuno socio ammonta a 139 milioni di euro a cui i Gruppi hanno fatto
fronte utilizzando linee finanziarie a medio termine. Inoltre entro 45 giorni
lavorativi e con riferimento alla situazione del Gruppo alla data odierna, sarà
redatto un bilancio sulla base del quale verranno calcolati gli eventuali
aggiustamenti di prezzo previsti contrattualmente. Nel corso della negoziazione
il Gruppo Pam e il Gruppo Stefanel sono stati assistiti dall'advisor finanziario
Lazard e dallo studio legale Grimaldi Clifford Chance. Un pool di banche, con a
capofila Unicredit Banca S.p.A, ha organizzato il finanziamento del debito.
LEGGERA
CRESCITA PER TERME DI SIRMIONE: DATI SEMESTRALI POSITIVI IL 2002 È CONSIDERATO
DA TERME DI SIRMIONE COME UN ANNO DI CONSOLIDAMENTO DEI RISULTATI Sirmione,
6 settembre 2002 - Terme di Sirmione commenta positivamente ma con un cauto
ottimismo i primi sei mesi di attività del 2002 che registrano un segno
favorevole sia per il settore termale sia per la divisione alberghiera.
Soddisfacente il settore termale che ha visto aumentare gli arrivi del 5%;
15.800 persone che hanno sviluppato 189.600 presenze nei primi sei mesi
dell'anno. Particolarmente frequentato è stato il Centro di Sordità Rinogena
che con 2.900 arrivi incrementa del 7,5%, rispetto allo stesso periodo del 2001,
il numero delle presenze, 34.800. Bene anche il nuovo Centro Broncopneumologico;
superati, infatti, i piccoli disagi incontrati durante il primo periodo dopo lo
spostamento del Centro dallo Stabilimento Catullo, situato nella zona storica di
Sirmione, allo Stabilimento Virgilio in Colombare di Sirmione, gli arrivi sono
incrementati del 13%. I clienti dimostrano aver apprezzato l'offerta di un
Centro Broncopneumologico più moderno, facilmente raggiungibile in macchina o
attraverso il comodo servizio navetta messo a disposizione dalla Società e la
possibilità di poter contare su terapie concentrate nella stessa struttura e
con lo stesso personale medico e paramedico. Bene anche il Centro Estetico
Termale dello Stabilimento Catullo che, inaugurato da meno di un anno, grazie
all'offerta di numerosi pacchetti di trattamenti e programmi di cure estetiche,
vede crescere di mese in mese la propria clientela. Viene, particolarmente,
apprezzato l'effetto che l'acqua termale di Sirmione sviluppa associata ai
trattamenti estetici: una generale sensazione di benessere ed un recupero della
forma psico-fisica. Risultato soddisfacente per la divisione alberghiera che
trae beneficio dal perseguimento della politica della Società di
destagionalizzare le attività ampliando il periodo di apertura delle proprie
strutture. La Società mostra un cauto ottimismo, constatando che i risultati
ottenuti fino ad oggi sono in linea con le previsioni fatte lo scorso anno. La
stagione turistico termale 2002 è incentrata, in particolare, al consolidamento
dei risultati raggiunti durante il 2001, al continuo miglioramento del servizio
offerto e alla destagionalizzazione delle proprie attività, sia nel settore
termale sia nella divisione alberghiera, diluendo così nell'intero arco
dell'anno l'afflusso di presenze a Sirmione. Sono previsti investimenti nella
ristrutturazione di Villa Arduino ed in nuove piscine termali, ma al momento
bloccati in attesa di un dialogo costruttivo tra la Società e il Comune. La
realizzazione dei progetti produrrebbe un vantaggio per l'intera comunità; dal
buon andamento delle attività della Società Terme di Sirmione deriva, infatti,
un contributo sostanziale al turismo della cittadina. ITEMA
GROUP: SIGLATA ALLEANZA FRA PROMATECH E CAMPAIOLI S.R.L. PER LA DISTRIBUZIONE IN
ESCLUSIVA DEI TELAI A MARCHIO SOMET E VAMATEX NELLA REGIONE TOSCANA. Milano,
6 settembre 2002 - Promatech S.p.A., azienda appartenente a Itema Group, leader
mondiale nel settore meccanotessile (roccatrici, telai, accessori ed
elettronica), specializzata nella produzione dei telai a marchio Somet e Vamatex,
ha siglato una joint-venture con Campaioli S.r.l., azienda di
commercializzazione e assistenza nel settore dei telai per tessitura. L'accordo
consiste in un'alleanza commerciale per la distribuzione in Toscana di tutta la
gamma dei prodotti Promatech. In particolare Campaioli, si occuperà in
esclusiva della commercializzazione dei telai a marchio Somet e Vamatex, della
distribuzione dei ricambi e del servizio di post vendita. Campaioli S.r.l., con
sede a Prato, guidata dalla famiglia Campaioli, conta un organico di 25 persone
fra personale amministrativo e tecnico. Con l'approvazione da parte della
Commissione Europea dell'acquisizione del ramo meccanotessile di Sulzer Textil
da parte di Itema Group, il gruppo fa oggi capo ad un network di 15 aziende
controllate con 13 poli di produzione, 3.710 dipendenti ed un fatturato 2001 di
1 miliardo e 3 milioni di Euro. Nel corso del 2001 Itema Group - area telai -,
con un parco macchine installato di 200.000 telai, ha commercializzato oltre
10.060 telai. EMIRATES
VOLA NEL PARADISO DI MAURITIUS: INAUGURATO LO SCALO AI TROPICI Miano
6 settembre 2002 - Emirates
ha inaugurato ufficialmente l'operativo voli sull'isola Mauritius, perla
dell'Oceano Indiano, rinomata come ideale meta di vacanza dall'elevato standard
di servizio. Il volo inaugurale su Airbus A330-200, presieduto dal presidente di
Emirates, Sua Altezza lo Sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoun, ha fatto scalo ieri
ed è stato accolto dalla delegazione ufficiale locale, per celebrare l'apertura
della 60° destinazione di Emirates nel mondo. L'Italia, come tutti gli scali
europei, godrà di un rapido e conveniente collegamento no-stop via Dubai con
volo, operativo 3 volte a settimana, su aeromobili A330-200 con 2 classi di
viaggio, da 34 posti in classe Business e 251 in Economy. Emirates, una delle
compagnie aeree dalla crescita più rapida nel mondo, detiene una flotta
esclusiva di aeromobili Boeing e Airbus dall'età media di soli 3 anni; con
l'aggiunta degli scali inaugurati nel corso del 2002, Emirates copre ben 60
destinazioni in 42 paesi in 4 continenti. Con la recente apertura degli scali su
Perth in Australia (dal 2 agosto) e su Mauritius (da oggi) e con la prossima
inaugurazione del volo non-stop per Osaka in Giappone (1 Ottobre), Emirates
conferma l'eccezionale performance della compagnia, con un trend straordinario.
I piani per i prossimo anno vedono Emirates, la migliore compagnia aerea del
mondo (fonte: Skytrax Research) impegnata nello sviluppo delle operazioni in
Nord-America, alla consegna dell'Airbus A 340 -500. SCIOPERO
DI ALCUNI DEI SINDACATI DEI PILOTI AIR FRANCE IL PROGRAMMA DEI VOLI AIR FRANCE
SARA MOLTO PERTURBATO Roma,
6 settembre 2002 - I sindacati dei piloti di Air France hanno presentato un
preavviso di sciopero per le giornate del 6, 7, 8 e 9 settembre. Tale movimento
toccherà il programma dei voli a medio e lungo raggio previsto da Air France
nel corso di questi 4 giorni. Air France deplora questa situazione ed assicura
alla sua clientela che sarà fatto tutto il possibile per minimizzare le
conseguenze. Le informazioni sul programma dei voli saranno disponibili su
Internet www.airfrance.com, o chiamando il call center al numero 848 -88 44 66
(per i privati) o 848 - 88 22 55 (per le agenzie) a partire dalle ore 13.00 del
5 settembre. PROCEDURA
COMMERCIALE ADOTTATA DA AIR FRANCE DURANTE LO SCIOPERO DEI PILOTI Roma,
6 settembre 2002 - La compagnia, nell'intento di aiutare i suoi clienti durante
lo sciopero dei piloti, ha preso le seguenti misure : La riprotezione del più
grande numero di passeggeri grazie ad accordi di noleggio e di report su altre
compagnie, Nel caso in cui tale riprotezione non sia possibile nell'immediato,
é previsto il pernottamento del passeggero in coincidenza, in attesa del
prossimo volo. L'estensione della validità dei biglietti e delle tariffe
assoggettate a condizioni di vendita particolari se il volo previsto é
annullato. Air France raccomanda fortemente alla sua clientela di chiamare fin
d'ora il numero 848 - 88 44 66 per i privati e 848 - 88 22 55 per le agenzie di
viaggio e ricorda che tutte le informazioni riguardo il programma dei voli sono
disponibili anche su Internet www.airfrance.com
RYANAIR
PRESENTA L'ORARIO INVERNALE RADDOPPIA IL NUMERO DEI POSTI DA ROMA E MILANO VERSO
LONDRA AGGIUNGE UNA NUOVA ROTTA LONDRA -STRASBURGO Milano,
6 settembre 2002 - Ryanair, l'Unica vera compagnia aerea europea a bassa
tariffa, ha presentando oggi (5 settembre, 2002) l'orario invernale 2002
(dettagli disponibili sul sito www.ryanair.com
), con più di 4 milioni di posti a bassa tariffa disponibili da e per
l'Italia. Il nuovo orario invernale dimostra come Ryanair abbia continuato la
propria espansione in Italia con il raddoppio dei posti sulle rotte da Milano
Orio al Serio e Roma Ciampino a Londra Stansted. Ryanair vola attualmente da 12
destinazioni in Italia offrendo voli giornalieri a bassa tariffa verso Londra,
Francoforte e Bruxelles. Ryanair continuerà ad offrire tariffe imbattibili su
tutte. le rotte verso e dall'Italia offrendo aì passeggeri una scelta ancora più
ampia e un risparmio annuale di milioni di Euro in confronto alle alte tariffe
che Alitalia ed altri vettori continuano a praticare. Ryanair ha inoltre
annunciato un nuovo servizio due volte al giorno da Londra Stansted a Strasburgo
offrendo tariffe che arrivano ad essere inferiori dei 70% rispetto ai
concorrenti. Commentando la notizia il direttore marketing e vendite Ryanair per
l'Europa Sinead Finn ha detto: "Siamo entusiasti della nostra continua
espansione in Italia e della possibilità di offrire 4 milioni di posti da e per
l'Italia quest'anno, Questo rende Ryanair il più grande vettore tra l'Italia e
il Regno Unito. La frequenza dei voli sulle nostre rotte da Milano e Roma verso
Londra offre non solo le tariffè più basse su ciascuna rotta dalla quale
operiamo ma anche la scelta più ampia per i consumatori dimostrando di essere
la sola, vera compagnia a bassa tariffa in Europa. La nostra nuova rotta su
Strasburgo dimostra inoltre la continua crescita di Ryanair in Francía.
Prevediamo di trasportare su questa nuova rotta più di 20.000 passeggeri nel
primo anno. Per la prima volta i passeggeri che voleranno sulla rotta Londra -
Strasburgo avranno la possibilità di beneficiare delle basse tariffè di
Ryanair che arrivano ad essere inferiori del 70% rispetto alle attuali tariffe
applicate da Air France, Continueremo nella nostra politica offrendo possibilità
di scelta e la concorrenza delle basse tariffe ai vettori Europei ad alta
tariffa. Ancora una volta offriamo un valore imbattibile per i consumatori che
volano da e verso l'Italia, la Francia ed il resto d'Europa "
PRESENTATI
I RISULTATI DELL'INDAGINE COMMISSIONATA DA PFIZER SUL TEMA "ENERGICI E
SOTTVALUTATI: ECCO COME INVECCHIANO GLI EUROPEI" CONDOTTA SUGLI OVER 55 IN
INGHILTERRA, FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA E ITALIA Roma,
6 settembre 2002 - I loro modelli sono Raimondo Vianello, Rita Levi Montalcini,
Sophia Loren, Lino Banfi e Nilla Pizzi. Volti noti di un nuovo prototipo di
anziano: professionalmente ancora attivo e in buona salute. Tant'è. In Italia
il 54 % degli over 55 si sente "più attivo" dei suoi genitori alla
stessa età e l'11 % dichiara di continuare a svolgere un'attività lavorativa,
retribuita o volontaria, anche se in pensione. Questi sono soltanto alcuni dei
dati italiani che emergono da un'indagine paneuropea, commissionata da Pfizer al
centro di ricerca Taylor Nelson Sofres per confrontare stili di vita e
atteggiamenti degli europei che hanno superato i 55 anni di età. Stili di vita
e atteggiamenti che spesso non coincidono con la percezione tendenzialmente
negativa che la società ha di loro, e questo vale tanto per gli italiani quanto
per inglesi, francesi, tedeschi e spagnoli. Quasi due anziani su tre - su un
campione di 2.500 over 55 proporzionalmente suddivisi tra i cinque Paesi
coinvolti nella ricerca - si sentono infatti sottovalutati dalla società e
sempre più isolati dalle famiglie. L'indagine, presentata ieri a Roma a Palazzo
Rospigliosi in occasione del "Primo Pfizer Silver Summit", mette
infatti in evidenza che una delle preoccupazioni principali è quella di non
essere ritratti come un peso per la società (17 %), seguita dal desiderio di
non essere trattati con condiscendenza e messi a tacere (14 %). "Obiettivo
dell'indagine e del Silver Summit è stimolare il dibattito sull'idea che
l'invecchiamento può e dovrebbe essere un'esperienza positiva" afferma
Jack Watters, Pfizer's European Medical Vice President, intervenuto al Summit.
"Le persone in avanti con l'età possono vivere una vita sana, attiva e
felice, riconoscendo il loro contributo alle famiglie, alla società e al mondo
del lavoro". In particolare, quasi i due terzi del campione del Regno Unito
(66 %) e di quello della Germania (64 %) ritengono più attiva la loro
generazione rispetto a quella dei loro genitori. Alla domanda se praticano
attività fisica regolare, ben due terzi degli intervistati (69 %) rispondono
affermativamente. I più "pigri" sono gli italiani, che si attestano
al 40 %, mentre il record europeo va ai tedeschi, che sostengono di mantenersi
in forma nell'81 % dei casi. In linea con la maggior tendenza alla pratica
dell'esercizio fisico, i tedeschi appaiono più consapevoli dell'importanza
della dieta: il 65 % controlla sempre ciò che mangia, contro meno della metà
dei soggetti (il 46 %) in Italia. Si dichiarano invece più attivi sessualmente
italiani e francesi (un quarto del campione). Sempre più attenti alla
prevenzione, alla salute e al suo mantenimento, circa due terzi degli europei
interpellati assume farmaci su prescrizione. Nel 55 % dei casi (il 65 % tra gli
italiani intervistati) si rivolgono al medico per consigli e informazioni sulla
propria salute, ma il 25 % (24 % degli italiani) risponde di fare affidamento
anche su tv e riviste. Un terzo del campione vorrebbe comunque uno stato di
salute migliore e un altro 7 % auspica una migliore assistenza sanitaria,
percentuale, quest'ultima, che sale al 13 % nel nostro Paese. GIORNATA
DELLE CARRIERE 2002 ATTITUDINI, PROFESSIONI ED OPPORTUNITÀ A CONFRONTO Piacenza,
6 settembre 2002 - Mercoledì 27 novembre 2002 presso la sede piacentina
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore avrà luogo la "Giornata della
Carriere 2002- Attitudini, Professioni ed Opportunità a confronto",
organizzata a cura del Servizio Laureati, Servizio stage e placement della
stessa sede. Con le finalità di agevolare l'incontro diretto tra studenti,
diplomati, laureati e il mondo produttivo per aiutarli a progettare la propria
carriera professionale in maniera coerente e consapevole la manifestazione
prevede la possibilità di: allestire stand aziendali, dove avverranno i
contatti fra studenti e laureati e responsabili del personale; presentare,
congiuntamente, con la collaborazione di rappresentanti aziendali, docenti ed ex
laureati della nostra università in carriera, il contenuto e le peculiarità di
alcune aree professionali, sbocchi occupazionali naturali per i laureati e
diplomati della nostra sede; effettuare in salette riservate colloqui di
selezione individuali e di gruppo con partecipanti pre-selezionati.
http://www.unicatt.it/giornatacarriere LOMBARDIA:
BOOM DI ASILI PRIVATI (+33%) TRAINA MILANO COL +39%. ANCHE IN ITALIA CRESCITA
SOSTENUTA (+9%). ABRUZZO +29%, VENETO +27%, CALABRIA +26%, BASILICATA +20%. MA
È NAPOLI LA CAPITALE (33% ITALIANO) Milano,
6 settembre 2002. E' la Lombardia la regione in Italia dove gli asili crescono
di più: sono aumentati di un terzo negli ultimi due anni, contro una crescita
media nazionale, comunque molto alta, del 9%. Ma la regione più attrezzata con
imprese del settore è la Campania (33% del totale italiano). Solo a Napoli ci
sono 397 asili, contro i 78 di Roma, i 53 di Milano, i 66 di Palermo, i 37 di
Torino. Un asilo sempre più impegnativo: a Milano si apprende già l'inglese,
l'informatica, si sviluppa il corpo con l'educazione fisica e si organizzano
visite culturali. Ci sono servizi anche a domicilio e in alcuni casi il servizio
di scuolabus. E nell'80% dei casi tra i compagni c'è almeno un bambino
straniero. Emerge dai dati del registro delle imprese della Camera di commercio
e da un'indagine sugli asili privati milanesi condotta dalla Camera di commercio
di Milano attraverso il Lab-Mim. Asili privati per città in Italia. E' Napoli
la provincia in Italia con più asili privati: 397, uno su cinque in Italia,
seguita, ma a distanza da Caserta, Catania, Foggia, Salerno, Bari, tutte intorno
al 4% del dato nazionale. Il Mezzogiorno si assegna così i primi posti nelle
imprese nazionali del settore. Roma con 78 asili, il 4% italiano, si piazza in
settima posizione, seguita da Palermo e anche Cuneo, che superano il 3%. Milano
arriva solo in decima posizione, con 53 imprese nel settore. Torino con 37
asili, 1,9%, è in tredicesima posizione, Genova con 18 strutture private in 23°.
E a Bologna ci sono solo 6 privati nel settore. Dal 2000 al 2002 le città dove
il settore è cresciuto di più sono: Milano (+39%, da 38 a 53), Bari (+12%, da
73 a 82), Caserta (+10%, da 144 a 159), Firenze da 7 a 11, +57%), Reggio
Calabria (+33%, da 30 a 40), Rovigo (da 1 a 9, +800%), Vicenza (da 27 a 35,
+30%). Asili privati per Regione in Italia. E' la Campania da sola ad avere un
terzo di imprese nel settore degli asili italiani, 653 su 1953, seguita dalla
Sicilia (256, 13,1%), dalla Puglia (237, 12,1%), dal Piemonte (122, 6,2%), dalla
Calabria (115, 5,9%), dalla Lombardia (106, 5,4%) a parimerito col Lazio (105,
5,4%), seguite da Emilia Romagna (84, 4,3%) e Veneto (79, 4%). La regione in cui
gli asili privati crescono di più negli ultimi due anni è la Lombardia (+33%),
seguita dagli Abruzzi (+29%), il Veneto (+27%), la Calabria (+26%), la
Basilicata (+20%). Crescite record in queste regioni, contro un aumento del
settore a livello nazionale del +9%. Asili privati in Lombardia. Sono 106 gli
asili privati in Lombardia, il 5% del totale nazionale: la Lombardia è la
regione italiana che ha visto la crescita maggiore del settore negli ultimi due
anni, addirittura del 33%. Ta le province con più attività Milano (53, 50% del
totale lombardo), Brescia (17, 16%), Varese (11, 10%), Bergamo (10, 9%), Como
(5, 5%), seguite da Pavia (3, 3%), Lecco (3, 3%), Cremona (2, 2%), Mantova (2,
2%). Le province che hanno visto un maggiore incremento del comparto in due anni
sono Milano (+39%), Varese (+38%), Como (+25%), Brescia (+21%), ma anche Pavia
(da 1 a 3 asili, +200%), Mantova (da 1 a 2 asili, +100%), Lecco (da 2 a 3,
+50%). L'asilo privato a Milano: i servizi. Il 50% degli asili privati costa
fino a 200 euro, il 29% da 210 a 400 euro, il 21% oltre 410. Sono iscritti da 0
a 25 bambini nel 29% dei casi, da 21 a 50 nel 32%, da 51 a 80 (32%), oltre 81
(7%). Ci sono da 0 a 5 bambini per classe (15%), da 6 a 15 (56%), da 16 a 35
(30%). Non ci sono bambini stranieri (20%), ce ne sono da 1 a 5 (64%), da 5 a 10
(12%), oltre 11 (4%). Le iscrizioni sono cresciute (61%), non lo sono (39%).
Sono in lista d'attesa da 0 a 5 famiglie (27%), da 6 a 10 (45%), oltre 10 (27%).
I servizi offerti vanno dalla ludoteca, alla mensa, alle attività didattiche in
tutti i casi. Qualcuno offre anche lo scuolabus (7%), attività sportiva (64%),
musica (64%), servizi per handicap (18%), attività extrascolastiche (21%),
lingua inglese (54%), informatica (18%), assistenza a domicilio (21%). L'orario
va dalle 7,45 alle 19 (29%), dalle 8 alle 18 (71%). Pagina 1 Pagina 2 Pagina 3 Pagina 4 Pagina 5
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