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GIOVEDI'
3 OTTOBRE 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
ADOTTATI
DAL CONSIGLIO I PROGRAMMI DI RICERCA DELL'UNIONE EUROPEA
Milano,
3 ottobre 2002 - Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha approvato
i cinque programmi specifici che attuano il Sesto programma quadro di
ricerca dell'Unione europea (2003-2006), con un bilancio di 17,5 miliardi di
euro. Il Commissario responsabile per la ricerca, Philippe Busquin, ha
espresso soddisfazione per la decisione, dichiarando che tutto è ora pronto
per un rapido avvio dei programmi di ricerca: "Il primo invito a
presentare proposte sarà pubblicato alla fine del 2002. La rapida
conclusione del processo decisionale sui programmi di ricerca dell'Unione
europea fornisce una solida base per la creazione di un vero Spazio europeo
della ricerca". Le informazioni relative al Sesto programma quadro sono
pubblicate dalla Commissione europea in un sito web specifico: http://europa.eu.int/comm/research/fp6/index_en.html
Per rispondere a quesiti quali "Chi può richiedere un finanziamento
nell'ambito della ricerca comunitaria? Chi ha la possibilità concreta di
ottenerlo?" "L'Unione europea può veramente permettersi di
investire massicciamente nella costruzione e nella manutenzione di
infrastrutture di ricerca?" "Cosa sono gli inviti a presentare
proposte? E gli inviti a manifestare interesse?" i servizi della
Commissione hanno predisposto una serie di FAQ (risposte ai quesiti più
frequenti) nelle undici lingue comunitarie.
UNIONE
EUROPEA E DIRITTO SOCIETARIO: UN QUADRO TRASPARENTE PER LE OPA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha presentato oggi la sua
nuova proposta di direttiva che prevede norme comuni per le offerte
pubbliche di acquisto (Opa). Questa proposta mira ad offrire alle imprese
europee maggiore certezza giuridica per questo tipo di operazioni, a
vantaggio di tutte le parti interessate, compresi i lavoratori di queste
imprese, e a proteggere gli azionisti di minoranza in caso di trasferimento
del controllo. Per poter disciplinare tali ristrutturazioni, che coinvolgono
le legislazioni e le autorità di diversi Stati membri, è indispensabile
un'azione a livello di Unione. È per questo che, nonostante la bocciatura
della proposta precedente da parte del Parlamento europeo nel luglio 2001,
la Commissione ha continuato ad essere convinta della necessità di una
direttiva europea per le Opa e si è impegnata a fondo per presentare il più
rapidamente possibile una nuova proposta che possa essere approvata dal
Consiglio e dal Parlamento. Il commissario competente per il mercato
interno, Frits Bolkestein, ha dichiarato in questa occasione: "Lo scopo
di questa proposta è garantire che nell'Ue le Opa si svolgano nelle
migliori condizioni possibili per tutte le parti interessate. Questa
direttiva ha sempre costituito una tappa essenziale verso la completa
integrazione dei mercati finanziari europei entro il 2005. È un elemento
chiave nel progetto dell'Unione europea di trasformare l'Europa
nell'economia più competitiva del mondo entro il 2010. Questa nuova
proposta apporta risposte concrete alle preoccupazioni espresse dal
Parlamento europeo che l'anno scorso aveva bocciato la proposta precedente.
Sono fermamente convinto che questa proposta ha tutti i numeri per essere
adottata rapidamente dal Consiglio e dal Parlamento. È una proposta
equilibrata e ragionevole, che evita posizioni estreme che l'avrebbero fatta
arenare sine die ed è il risultato di un ampio esercizio di consultazioni
presso gli esperti europei e tutte le parti interessate. Dobbiamo ora andare
avanti e spero di poter contare su tutte le istanze decisionali perché si
avanzi rapidamente." Questa nuova proposta ha l'ambizione di rispondere
alle preoccupazioni del Parlamento europeo senza compromettere i principi
fondamentali che erano stati approvati all'unanimità nella posizione comune
del Consiglio relativa alla proposta precedente. Questi principi sono: parità
di trattamento per tutti i detentori di titoli della società emittente che
si trovano in situazioni identiche; le persone alle quali l'offerta è
indirizzata devono disporre dei termini e delle informazioni necessarie per
permettere loro di prendere una decisione sufficientemente fondata in merito
all'offerta; l'organo di amministrazione della società emittente deve agire
nell'interesse della società nel suo insieme; è vietato creare mercati
fittizi per i titoli della società emittente, della società offerente o di
qualsiasi altra società interessata dall'offerta; le società emittenti non
devono essere ostacolate nella conduzione dei loro affari per un periodo più
lungo di quello ragionevolmente richiesto per un'offerta di acquisto dei
loro titoli. Nuove idee - La nuova proposta persegue gli stessi obiettivi
della precedente. Oltre agli obiettivi generali di integrazione dei mercati
europei, conformemente al Piano d'azione per i servizi finanziari, e di
armonizzazione per le ristrutturazioni di imprese, mira, da un lato, a
rafforzare la certezza giuridica delle offerte pubbliche di acquisto, a
vantaggio di tutte le parti interessate, e, dall'altro, a garantire la
protezione degli azionisti di minoranza nel corso di tali operazioni. La
nuova proposta ha lo stesso ambito di applicazione e contiene gli stessi
principi fondamentali della precedente. In particolare, la norma secondo la
quale i dirigenti di una società oggetto di un'Opa devono chiedere
l'autorizzazione degli azionisti prima di adottare misure di difesa viene
mantenuta, poiché è considerato fondamentale che il futuro della società
sia deciso dai suoi proprietari. Tuttavia, la nuova proposta contiene
elementi supplementari atti a rispondere alle preoccupazioni del Parlamento.
Proprio per tenere conto di tali problemi, la proposta segue le
raccomandazioni rivolte alla Commissione nella relazione Winter (vedi oltre
e IP/02/24 ) per quanto riguarda una definizione comune di "prezzo
equo" per l'offerta obbligatoria e l'introduzione di un diritto di
cessione obbligatoria. Questo diritto permette ad un azionista che detenga
una maggioranza consistente di titoli di obbligare gli azionisti di
minoranza a vendergli i loro titoli. È abbinato nella nuova proposta ad un
diritto di riscatto obbligatorio che permette agli azionisti di minoranza di
obbligare un azionista che detenga una maggioranza consistente ad acquistare
i loro titoli, a seguito di un'offerta pubblica di acquisto. Per quanto
riguarda in particolare l'eliminazione degli ostacoli alle Opa in Europa, la
nuova proposta prevede, da un lato, una maggiore trasparenza della struttura
del capitale e di controllo, come pure dei meccanismi di difesa delle società
e, dall'altro, un meccanismo di "neutralizzazione delle misure di
difesa" strutturali ("break through rule") in caso di Opa.
Questo meccanismo di "neutralizzazione" si applicherebbe alle
restrizioni ai diritti di trasferimento di titoli ed ai diritti di voto e
non priva nessuno dei suoi diritti acquisiti, in modo da non sollevare
problemi giuridici, ed anche costituzionali, irrisolvibili per la maggior
parte degli Stati membri. Si noti d'altra parte che la proposta contiene un
riferimento ai diritti all'informazione dei lavoratori delle società
interessate, che restano inalterati. Questa proposta presenta un approccio
coerente, che è allo stato attuale il più realistico tra quelli possibili.
Il binomio maggiore trasparenza e inopponibilità delle misure atte a
determinare una protezione ingiustificata dei dirigenti rappresenta un
grande passo avanti verso l'eliminazione degli ostacoli alle OPA, come
richiesto dal Parlamento, senza peraltro compromettere la posizione
competitiva delle imprese europee rispetto a quella delle imprese dei paesi
terzi ed in particolare degli Stati Uniti. Ciò costituisce una prima tappa:
il riesame previsto permetterà di vedere in quale misura possano essere
prese altre iniziative per eliminare ostacoli alle OPA. La precedente
proposta di direttiva sulle Opa fu bocciata dal Parlamento nel luglio 2001,
dopo 12 anni di negoziato. Una procedura di conciliazione tra il Parlamento
ed il Consiglio dei ministri dell'Unione si concluse con un compromesso sul
quale tuttavia il Parlamento riunito in sessione plenaria si divise a metà
(273 favorevoli e 273 contrari) (cfr. IP/01/943 ). Questo voto fu dovuto in
gran parte : ai timori suscitati dall'obbligo imposto ai dirigenti di una
società oggetto di un'offerta di ottenere l'autorizzazione degli azionisti
prima di intraprendere qualsiasi misura di difesa contro tale offerta e alla
confusione tra questo dovere "di neutralità" dei dirigenti e
l'impossibilità per la società oggetto dell'offerta di difendersi e,
quindi, il timore di aprire le porte delle società europee in particolare
alle società americane o semplicemente alle società di altri Stati membri.
A seguito di questo voto, la Commissione ha dunque chiesto ad un gruppo ad
alto livello di esperti in materia di diritto societario, presieduto dal
professore Jaap Winter, di presentare proposte per rispondere ai problemi
sollevati dal Parlamento. Nella preparazione della proposta attuale la
Commissione ha tenuto conto in gran parte delle raccomandazioni formulate da
questo gruppo nella sua relazione sulle questioni riguardanti le Opa,
pubblicata nel mese di gennaio 2002 (IP/02/24 ). Il testo della nuova
proposta sarà disponibile sul sito Europa: Infolink: http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/company/company/news/index.htm
LE
MISURE FRANCESI A FAVORE DELL'OCCUPAZIONE GIOVANILE SONO STATE APPROVATE
DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha deciso che il
dispositivo di sostegno all'occupazione giovanile nelle imprese contemplato
dal governo francese non configura aiuto di Stato bensì costituisce una
misura generale, ai sensi della comunicazione della Commissione relativa al
controllo degli aiuti pubblici e alla riduzione del costo del lavoro(1).
Sono interessati dal dispositivo posto in essere dalla legge del 1° agosto
2002 i giovani di età compresa fra i 16 e i 22 anni con un livello di
formazione inferiore a un diploma di insegnamento secondario del secondo
ciclo, generale, tecnologico o professionale. Le imprese di qualsiasi
dimensione e settore di attività che, a prescindere dalla loro ubicazione,
assumono un giovane così definito per una durata indeterminata, beneficiano
per tre anni di una sovvenzione pubblica il cui importo viene calcolato in
base agli oneri sociali a carico del datore di lavoro. L'importo mensile
della sovvenzione varia fra i 225 e i 292,5 euro per i primi due anni del
contratto e viene ridotto del 50 % al terzo anno. Il costo a carico del
bilancio della misura è stimato fra i 200 milioni di euro per il 2003 e i
650 milioni di euro per il 2006, anno in cui il dispositivo dovrebbe
produrre il suo pieno impatto. Il regime è tuttavia di durata illimitata,
poiché ogni impresa potrà avvalersi del dispositivo ogni qualvolta vorrà
assumere un giovane. La valutazione della Commissione si fonda sul carattere
generale, automatico e non discrezionale della misura diretta a ridurre i
costi extrasalariali della manodopera. Il fatto che la popolazione
destinataria sia una determinata categoria di lavoratori con particolari
difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro non modifica la
conclusione della Commissione, bensì la rafforza. La Commissione ha per di
più constatato che il dispositivo adempie alle condizioni poste dagli
orientamenti in materia di aiuti all'occupazione(2), soprattutto in quanto
è destinato a una delle categorie sociali verso cui gli Stati membri sono
sollecitati a dirigere le loro azioni. L'esenzione mirata dal pagamento dei
contributi sociali e previdenziali costituisce per l'appunto una delle
azioni citate à mo' di esempio negli stessi orientamenti.
COMMENTO
DEL COMMISSARIO PEDRO SOLBES SULLA FINANZIARIA PER IL 2003
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - Il Commissario Solbes ha detto : "In primo
luogo accolgo con favore la revisione delle previsioni macroeconomiche che
sono più in linea con gli sviluppi recenti. Inoltre apprezzo l'impegno a
raggiungere in ogni caso il pareggio di bilancio in termini nominali e
strutturali non oltre il 2006. Tuttavia il notevole scostamento tra
l'obiettivo di deficit per quest'anno e le ultime stime è motivo di
preoccupazione. La Commissione esprimerà la sua opinione sulla legge
finanziaria per il 2003 e sugli obiettivi di medio termine solo dopo aver
fatto una valutazione completa ed approfondita delle misure. La nostra
analisi si concentrerà sul progresso e sulla qualità del consolidamento di
bilancio. Particolare attenzione verrà data al livello elevato del debito
pubblico e all'entità delle misure a carattere transitorio. Incoraggio il
Governo Italiano a mettere in atto l'aggiustamento strutturale coerente con
l'obiettivo di deficit fissato per il 2003".
MICCICHÉ:
NESSUN INCONTRO SUL MEZZOGIORNO
Roma, 3 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rende noto
che il viceministro, Gianfranco Micciché, smentisce categoricamente le
illazioni giornalistiche relative ad una riunione con le Parti sociali,
fissata per domani mattina presso il Ministero e dedicata agli interventi
per il Mezzogiorno. "La Finanziaria presentata ieri", dichiara
inoltre Micciché, "è una Finanziaria che in termini di risorse reali
per il Sud non ha pari nella storia. Inoltre, la creazione del meccanismo di
gestione dei fondi è ulteriore garanzia di accelerazione e di efficienza
della spesa. Ritengo comunque che il Governo ascolterà le Parti sociali per
trovare, anche stavolta, un'intesa".
SUL
SITO IL QUADERNO CONGIUNTURALE DELL'ECONOMIA ITALIANA - VOLUME II
Roma, 2 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è disponibile sul sito www.tesoro.it
tra gli Ultimi documenti pubblicati, il secondo volume del Quaderno
Congiunturale dell'Economia Italiana
ROBERTO
CAPORALE NOMINATO CONSIGLIERE PER GLI AFFARI EUROPEI
Roma, 2 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che Roberto Caporale, finora Portavoce del Ministro, è stato nominato suo
Consigliere per gli Affari Europei. Caporale, economista esperto di
tematiche comunitarie ha pubblicato numerosi lavori sul federalismo per
l'Unione Europea.
ACCORDO
TELECOM ITALIA-NEWS CORPORATION - TELECOM ITALIA DETERRÀ IL 19,9% DELLA
NUOVA SOCIETÀ DI PAY-TV ITALIANA NATA DALL'INTEGRAZIONE DI STREAM E TELE+
Roma,3 ottobre 2002 - Telecom Italia ha raggiunto un accordo con News
Corporation per la creazione di un'unica società di pay-tv italiana
(piattaforma unica) che nasce dall'integrazione delle attività di Stream e
Tele+. In base a tale accordo, Telecom Italia deterrà il 19,9% della
piattaforma unica e News Corporation il rimanente 80,1%. E' previsto:che
Telecom Italia sottoscriva, insieme a News Corporation, il contratto di
acquisto di Tele+; un accordo con la sola News Corporation che disciplini i
rapporti tra i due partner della piattaforma unica. L'enterprise value di
Tele+ è stato fissato in 920 milioni di euro, di cui 450 milioni
rappresentati da indebitamento finanziario della società. Telecom Italia
pagherà al closing un prezzo pari a 31,84 milioni di euro per il 19,9% di
Tele+. Telecom Italia rinuncerà a crediti commerciali maturati a fine 2002
dalle società del Gruppo nei confronti di Stream per circa 147 milioni di
euro (cifra interamente accantonata nel bilancio 2001). Nel contempo News
Corporation rinuncerà a crediti commerciali e prestiti a soci di Stream per
pari importo. L'effetto economico dell'operazione per Telecom Italia
comporterà un onere complessivo lordo di circa 276 milioni di euro,
comprensivo della perdita pro quota di Stream prevista per l'esercizio 2002.
L'esecuzione del contratto è soggetta all'approvazione delle competenti
autorità.
ASSOCIAZIONE
ITALIANA BROKERS DI ASSICURAZIONE E RIASSICURAZIONE: PROPOSTE CONCRETE PER
LA SOLUZIONE DEL NODO RC AUTO
Roma, 3 ottobre 2002 "Rc Auto: dalla protesta alla proposta".
Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum; Mario Orio, Direttore Generale
Ania; Mario Valducci, Sottosegretario di Stato - Ministero delle Attività
Produttive; Giancarlo Giannini, Presidente Isvap; Francesco G. Paparella,
Presidente Aiba, per la prima volta a confronto in un dibattito pubblico,
organizzato dall'Aiba, sul testo di riforma dell'Rc Auto di imminente
approvazione. Dall'Aiba proposte concrete per la soluzione del nodo rc auto:
criterio unico per il calcolo della crescita tariffaria; estensione del
modello cid anche alle lesioni fisiche minori; ricalcolo della tariffa su
base regionale e non provinciale Urgenti anche, secondo il Presidente dell'Aiba
Francesco G. Paparella, ulteriori interventi: la possibilità di
comparazione diretta delle tariffe presso il sito Isvap; la creazione di una
Bad Company attraverso l'applicazione di una "Bad Rate";
l'equiparazione nell'Rc Auto del ruolo del Broker con gli altri operatori
del mercato. Una volta entrato in vigore il progetto di riforma presentato
dal Governo, le Compagnie saranno chiamate a ridurre i costi, aumentando la
qualità dei servizi offerti. Ma si tratta solo di un primo passo in
direzione del riordino dell'intero comparto auto che necessita anche, e
forse prima di tutto, di razionalizzare l'attuale meccanismo di liquidazione
dei sinistri. Il convegno "Rc Auto: dalla protesta alla proposta"
si apre con l'intervento del Presidente dell'Aiba Francesco G. Paparella
che, in sei punti, offre una possibile soluzione al problema Rc Auto:
Criterio unico per il calcolo della crescita tariffaria; Estensione del
modello Cid anche alle lesioni fisiche minori - non riconoscere spese legali
prima di 90 giorni alla data del sinistro - incentivazione utilizzo
carrozzerie convenzionate - Potenziamento del database presso l'Ania per il
monitoraggio sinistri; Ricalcolo della tariffa su base regionale e non
provinciale - pur mantenendo i criteri di personalizzazione e territoriali
delle tariffe, si potrebbe analizzare la formulazione di una tariffa per
Regione, così da riportare su un territorio più ampio, ma comunque
omogeneo, il criterio di solidarietà, base di ogni tariffa. Sito
comparativo presso Isvap - inserire nel sito internet Isvap una sezione per
la comparazione tariffaria, imponendo l'aggiornamento dei dati agli
Assicuratori; Ruolo del Broker equiparato agli altri Operatori - è
necessario consentire anche ai Broker di assistere la clientela che deciderà
di rivolgersi loro con le stesse modalità di tutti gli altri operatori del
mercato. Rischi sinistrati - si rende necessario estrapolare i rischi RC
particolarmente sinistrati e trattarli separatamente nell'ambito di una
"Bad Company" ovvero attraverso l'applicazione di una "Bad
Rate". In ogni caso ponendoli al di fuori delle tariffe Bonus/Malus
delle singole Compagnie. Il broker e l'rc auto - Seppure l'Rc Auto sia
attualmente marginale nell'attività del broker (meno del 13% rispetto alla
raccolta complessiva della categoria, secondo l'Isvap), per la propria
competenza tecnica, per l'indipendenza dalle Compagnie sancita dalla Legge,
il Broker è l'operatore professionale più qualificato a svolgere per conto
della clientela l'attività di selezione del mercato basata sul rapporto
costo-prestazione. A differenza di tutti gli altri operatori del mercato,
l'attuale interpretazione della Legge792/84 impedisce al broker di detenere
i documenti di assicurazione da rilasciare "in tempo reale" al
Cliente. Il ramo rc auto - La raccolta premi Rc Auto ha raggiunto i 15.344,1
milioni di Euro nel 2001 (+7,9% rispetto al 2000), incidendo sul totale del
ramo danni per oltre il 52% (Rc Auto + Ard). Ma nel 2001 il settore continua
a rimanere in perdita (-416 milioni di Euro), anche se in miglioramento
rispetto al 2000 (-1.313 milioni di Euro), grazie a una minore frequenza dei
sinistri. In aumento invece il loro costo medio, soprattutto per l'incidenza
delle lesioni fisiche (20%). In Italia le prime dieci assicurazioni Rc Auto
raccolgono il 52,72% dei premi (le prime 50, il 97,34%). "Risultano
quindi di difficile lettura le lamentele di un mercato che trae il proprio
principale alimento proprio dal ramo che sostiene essere la propria fonte di
perdita" afferma Francesco G. Paparella nel corso del convegno. Nel
solo periodo 1996-2000 il deficit delle Compagnie di assicurazione nel
comparto auto è stato stimato intorno ai 26 mila miliardi di vecchie lire,
a fronte di un fatturato medio di 21 mila miliardi di lire. I rincari delle
tariffe rc auto Dopo il blocco delle tariffe, congelate per un anno dal
precedente Governo, in tutte le città d'Italia si sono continuati a
registrare aumenti delle tariffe Rc Auto. L'ultima rilevazione della società
di consulenza Tillinghast-Towers Perrin ha registrato un rincaro dell'1% tra
aprile e luglio 2002, in misura inferiore rispetto al trimestre precedente
(+3,3%). Su base annua l'incremento stimato arriva però al 10,2%. Facendo
riferimento ai dati Istat il ministro delle Attività Produttive Antonio
Marzano ha invece registrato nel 2001 aumenti medi del 10,7%. Cifra
contestata dall'Ania che a sua volta ha valutato una crescita reale del
3,6%. Numeri poco convincenti per l'Isvap. Secondo l'Istituto di vigilanza i
premi sono aumentati del 6,6%, mentre i sinistri pagati relativi
all'esercizio sono cresciuti del 2,1%. Per porre fine a questo balletto di
cifre che hanno il solo risultato di sconcertare gli assicurati, l'Aiba
suggerisce di stabilire, in accordo tra Isvap e Ania, e con l'approvazione
del Ministero delle Attività Produttive e delle Associazioni dei
Consumatori, un criterio di calcolo unico.
RVA
RASINI VIGANÒ ASSICURAZIONI FA IL PUNTO SUI RISCHI CLIMATICI, UN PERICOLO
CRESCENTE PER MOLTE AZIENDE
Milano, 3 ottobre 2002 -1 mutamenti climatici in atto, e in particolare
l'aumento delle temperature, hanno un impatto sull'80% delle attività
economiche: per evitare che la loro solidità sia messa in pericolo da
eventi di questo tipo le aziende devono ricorrere a strumenti di protezione,
come quelli offerti dai mercati finanziari. Il punto su questa tematica,
d'importanza crescente, è stato fatto oggi a Milano in un convegno su
Weather Derivalives: strumenti di controllo del rischio climatico.
L'incontro è stato organizzato da Rva Rasini Viganò Assicurazioni, uno dei
maggiori broker italiani. "La nostra missione", ha detto Giorgio
Viganò, presidente e amministratore delegato di Rva, "è di aiutare i
nostri clienti a migliorare in maniera sostanziale la gestione di tutti i
rischi, e questo significa anche mettere a punto soluzioni per il loro
trasferimento m modo diverso rispetto alle tradizionali coperture
assicurative. E' il caso dei weather derivatìves, i derivati climatici, che
nel nostro paese sono praticamente agli inizi: questi prodotti hanno come
obiettivo la protezione del conto economico delle aziende il cui andamento
è influenzato da variazioni nel duna". Un quadro del mercato è stato
delineato da Tamàs Haiman, responsabile marketing europeo di Société
Generale, uno dei gruppi finanziari leader in questo settore. "Il
numero dei contratti e le somme assicurate", ha detto, "hanno
registrato un forte incremento fra il 1998 e il 2001, con una crescita
sostenuta al di fuori degli Slati Uniti e in particolare in Europa".
"L'obiettivo di ridurre la volatilità degli utili e del cashflow può
essere vanificato da una cattiva analisi del rischio climatico", ha
sottolineato però Danilo Grillo, responsabile della divisione rischi
speciali di Rva, "è quindi necessaria un'attenta progettazione del
proprio profilo di rischio prima di procedere ali' hedging coi prodotti
derivati". I profili giuridici dei derivati climatici sono stati
approfonditi da Francesco Caputo Massetti, vicedirettore generale di Intesa
Bei, mentre Marcus Brokhof, del dipartimento commerciale di Wingas,
un'azienda tedesca del settore energetico, ha fornito la testimonianza su un
caso concreto del loro utilizzo. Il convegno è stato coordinato dal Prof.
Roberto Ruozi, direttore dell'Istituto di Economia dei Mercati degli
Intermediari Finanziari dell'Università Bocconi di Milano. Hanno
partecipato al convegno le primarie società del settore energetico. Rva
Rasini Viganò Assicurazioni è uno dei maggiori operatori italiani nel
brokeraggio assicurativo e riassicurativo, con un volume di premi
intermediati nel 2001 nella sola Italia pari a 108,71 milioni di euro.
LA
COMMISSIONE EUROPEA APPROVA TALUNI AIUTI E AVVIA UN'INDAGINE SU ALTRI, NEL
SETTORE DELL'ENERGIA RINNOVABILE E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN TOSCANA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - La Commissione europea ha avviato una procedura
di indagine approfondita in merito ad alcuni aiuti previsti dalla regione
Toscana in materia di protezione dell'ambiente. Si tratta di aiuti relativi
alla produzione di elettricità e di energia termica a partire da impianti
fotovoltaici e di aiuti relativi al risparmio energetico. Parallelamente,
essa ha approvato gli aiuti relativi alla produzione di elettricità e di
energia termica a partire da altre fonti di energia rinnovabile in quanto
conformi alla disciplina ambientale. Nel novembre 2001 le autorità italiane
hanno notificato alla Commissione un regime di aiuti all'investimento per
promuovere l'utilizzo di energia rinnovabile, nonché misure per ridurre il
consumo di energia. La Commissione ha potuto approvare gli aiuti
all'investimento per impianti, destinati al fabbisogno di piccole isole,
alimentati a partire dalla biomassa, dall'energia solare (esclusa quella
fotovoltaica) o da altre fonti di energia rinnovabile. Per quanto riguarda
gli aiuti relativi alla produzione di elettricità e di energia termica a
partire da impianti fotovoltaici, invece, le autorità italiane fino ad ora
non hanno chiarito perché sia necessaria l'intensità proposta del 75%. In
merito agli impianti ammissibili a titolo del risparmio energetico, la
Commissione ha concluso che non erano chiaramente definiti. Inoltre, non è
neppure provato che gli investimenti consentiranno effettivamente un
risparmio energetico. Infine, sembra che in alcuni casi venga superata
l'intensità degli aiuti ammessa dalla disciplina ambientale. Questi
elementi hanno imposto alla Commissione di avviare un procedimento
d'indagine formale. Si noti che in agosto le autorità italiane ritenevano
di avere fornito tutte le informazioni necessarie e hanno chiesto quindi
l'adozione di una decisione.
BERTRAND
BADIE: I CONFINI NEL BUSINESS
Torino, 3 ottobre 2002 - Grande attualità per il quarto e penultimo evento
del ciclo Incontri sul pianeta: un vocabolario di idee per il nuovo secolo,
iniziativa di formazione e comunicazione per il management di aziende e
istituzioni organizzato da Isvor Knowledge System in collaborazione con il
Centre for Business Innovation Cap Gemini Ernst&Young. Il 9 ottobre a
Torino (Centro Incontri Marentino, dalle ore 15.00) e il 10 a Roma (Sede
Confindustria, , sempre alle 15.00) Bertrand Badie, in Stato e sovranità,
presenterà lo studio delle mutazioni che il concetto politico di territorio
ha subito nel corso della storia moderna. Rivendicazioni politiche dei
gruppi etnici, motivazioni dei progetti secessionisti, ma soprattutto la
grande trasformazione economica attuale, che sta spezzando tutti i confini
nazionali nel corso di una marcia apparentemente inarrestabile verso il
mercato globale. Quali diritti, quali doveri? Chi decide le regole del
diritto in un mercato che potenzialmente non ha più confini, se non quelli
tracciati sulla carta? Bertrand Badie è docente di scienze politiche a
Parigi e politologo. Ha insegnato nelle università di Losanna, Genova,
Tunisi, Rabat, Fès, Porto-Alegre, Bologna, Firenze, Berlino, Istanbul,
Mosca, Il Cairo, Tokyo, Beirut, Le Cap, Amsterdam, Roma, Bonn, Tubinga,
Lipsia. Tra le sue pubblicazioni principali: Un mondo senza sovranità: gli
stati tra astuzia e responsabilità (Trieste, Asterios, 2000), La fine dei
territori: saggio sul disordine internazionale e sulla utilità sociale del
rispetto (Trieste, Asterios, 1996), Le défi migratoire (Paris, Presses de
Sciences Po, 1994), I due stati: società e potere in Islam (Genova,
Marietti, 1991). Dopo la relazione di Badie, i contenuti verranno
approfonditi con l'intervento di un panel scelto di discussant proveniente
dal mondo accademico e manageriale, per analizzare i temi trattati dal punto
di vista del business (tra cui Paolo Montalenti, Giacomo Vaciago, Gian
Giacomo Migone,). Il protagonista dell'ultimo evento a novembre sarà Felipe
Fernandez-Armesto (storia e civilizzazione). Sul sito www.incontrisulpianeta.it
nato parallelamente all'iniziativa, è possibile continuare il percorso
formativo iniziato con la partecipazione agli incontri.
IBM
E PRICEWATERHOUSECOOPERS PORTANO A TERMINE LA VENDITA DI PWC CONSULTINO LA
NUOVA UNITA' SI CHIAMERA' IBM BUSINESS CONSULTING SERVICES E AIUTERA' I
CLIENTI A INCREMENTARE I PROPRI RITORNI ECONOMICI
Armonk, Ny e New York, 3 ottobre 2002 - Ibm e PricewaterhouseCoopers hanno
annunciato ieri l'acquisizione da parte di Ibm di PwC Consulting, unita' di
PricewaterhouseCoopers dedicata ai servizi di consulenza globale di
management e tecnologici. L'accordo e' stato approvato a grande maggioranza
dai partner e dalle societa' facenti parte del gruppo PricewaterhouseCoopers
ed ha ricevuto tutte le autorizzazioni legali dagli Stati Uniti e
dall'Unione Europea. In base ai termini della transazione, Ibm ha
corrisposto a PricewaterhouseCoopers circa 3,5 miliardi di dollari in
contanti e azioni. Dall'accordo nasce Ibm Business Consulting Services, una
nuova business unit globale che comprende piu' di 30.000 consulenti Ibm e
altrettanti provenienti da Pwc Consulting. Ibm Business Consulting Services,
che fara' parte di Ibm Global Services, diventa cosi' la piu' grande
organizzazione di servizi di consulenza nel mondo, presente in piu' di 160
paesi. "Da questa unione nasce una nuova categoria di servizi di
consulenza. Abbiamo fuso due organizzazioni con competenze e culture
aziendali complementari, che condividono una comune filosofia orientata alla
integrazione della visione strategica di business con la tecnologia. Il
risultato si traduce in significativi vantaggi per i clienti," ha
affermato Ginni Rometty, General Manager, Ibm Business Consulting Services.
"Insieme possiamo offrire la gamma di servizi di consulenza piu'
completa del mondo, con l'obiettivo di massimizzare il valore che i clienti
richiedono ai propri investimenti It. La combinazione di questi fattori con
l'offerta completa di servizi It, infrastrutture, tecnologie e risorse
finanziarie di Ibm, porta a ottenere quelle soluzioni integrate di business
e tecnologia che i nostri clienti stanno attualmente chiedendo."
"Con la chiusura di questo accordo, Pricewaterhousecoopers completa
efficacemente la propria riorganizzazione cominciata piu' di due anni fa e
tiene fede al proprio impegno di liberare l'unita' di consulenza dalle
restrizioni che derivano dalle normative del nostro settore. L'unione tra
Pwc Consulting e Ibm ci consente di raggiungere pienamente l'obiettivo che
avevamo stabilito per la separazione e fornisce a clienti e dipendenti
maggiori opportunita' di accesso a soluzioni innovative. Facciamo i migliori
auguri ai nostri ex colleghi" ha affermato Samuel A. DiPiazza, Jr.,
chief executive officer di PricewaterhouseCoopers. In seguito all'accordo
firmato il 30 luglio scorso, Ibm e PwC Consulting hanno creato un team di
transizione costituito da oltre 600 professionisti con l'obiettivo di
pianificare e gestire tutti gli aspetti relativi all'integrazione di uno
staff costituito da oltre 60.000 persone. Nell'ambito di questo processo, e
per semplificare e velocizzare l'integrazione, Business Consulting Services
ha deciso di seguire, i criteri di segmentazione settoriale e di mercato
adottati da Ibm e le aree strategiche delle soluzioni utilizzate da Pwc
Consulting. Contestualmente, Ibm ha nominato tre responsabili per le diverse
aree geografiche in cui opera la nuova struttura Business Consulting
Services: Mike Collins, General Manager, Business Consulting Services,
America; David Dockray, General Manager, Business Consulting Services,
Europa, Medio Oriente e Africa e Hideki Kurashige, General Manager, Business
Consulting Services, Asia-Pacifico. Collins e Dockray sono stati in
precedenza managing partner di Pwc Consulting, mentre Kurashige-san ha
ricoperto il ruolo di Ceo presso Pwc Consulting in Giappone; i tre leader
riferiranno direttamente a Ginny Rometty. "Ibm Business Consulting
Services fornira' servizi di consulenza aziendale ai massimi livelli del
mercato, supportata dalla potenza del piu' ricco portafoglio tecnologico
attualmente disponibile," ha affermato Collins. "L'attuale
tendenza a migrare verso modelli It che ridefiniscono in misura crescente i
processi di business aziendali coinvolge nelle fasi decisionali un numero
sempre piu' vasto di business manager e It manager; a loro si richiedono non
solo conoscenze ma anche competenze, know-how e strumenti capaci di fornire
valore al business." Sono in aumento le aziende che prendono in esame
nuove modalita' per la gestione del proprio business come ad esempio il
business transformation outsourcing e lo utility-based computing. I nuovi
modelli di business richiedono competenze di consulenza aziendale
strategica, specializzazioni per settori d'industria e conoscenze
approfondite in diverse aree che includono soluzioni Crm (customer
relationship management) e gestione della supply chain e delle transazioni,
tutti campi nei quali Pwc Consulting e' un leader riconosciuto. Queste
competenze devono essere associate a capacita' di implementazioni su vasta
scala, quali i grandi progetti di outsourcing, a competenze sulle
infrastrutture It, a tecnologie chiave e a finanziamenti, settori nei quali
Ibm ha sempre dominato il mercato. Ibm Business Consulting Services si trova
oggi in una posizione unica per fornire consulenze ai clienti e aiutarli a
sfruttare pienamente i nuovi modelli di business computing, migliorando i
propri ritorni sugli investimenti. Ibm intende rivolgersi a Ernst &
Young per le attivita' di revisione contabile di Business Consulting
Services.
ICT
E SERVIZI PUBBLICI: DOTAZIONI E STRATEGIE LA PRIMA RILEVAZIONE NAZIONALE
PRESENTATA AL FORUM ICT
Roma, 3 ottobre 2002 - Quali sono i progetti delle aziende di servizi
pubblici locali in materia di nuove tecnologie? Quante delle opportunità
offerte dall'Information and Communication Technology verranno usate dalle
stesse aziende per migliorare i propri servizi? Quanto investiranno le
aziende per contribuire alla diffusione della Larga Banda e dell'e-government?
Quanti servizi vengono attualmente distribuiti ai cittadini dalle aziende
tramite l'Ict? Sono alcune delle importanti domande cui risponderanno i
risultati della prima rilevazione nazionale su Ict e Public Utilities che
verrà presentata nel corso del Forum Ict (Roma 15-16 ottobre - Centro
Congressi "La Fornace" - www.forumict.it
Il dettagliato questionario, realizzato da Confservizi insieme con il
Dipartimento dell'Innovazione Tecnologica, ha infatti raccolto informazioni
sulle dotazioni e sulle strategie in materia di Ict per oltre 600 aziende di
servizi pubblici locali associate alla Confservizi ed alle federazioni di
settore. Si tratta della prima rilevazione approfondita svolta in Italia su
questo comparto. La ricerca verrà utilizzata anche dalle Istituzioni per
valutare le necessità nelle varie zone del Paese e gli strumenti
legislativi e fiscali da adottare per la diffusione delle nuove tecnologie e
dei nuovi servizi. I dati della ricerca saranno commentati - nelle due
giornate - da relatori come Paolo Vigevano, Responsabile della Segreteria
Tecnica del Ministro dell'Innovazione Tecnologica, e Francesco Chirichigno
Consulente del Ministro delle Comunicazioni, dall'economista Giacomo Vaciago
e dal presidente dello Smau Antonio Emmanueli. Il Forum Ict - al quale è
prevista anche la partecipazione del Ministro delle Comunicazioni, Maurizio
Gasparri - segna la prima forma di collaborazione tra ex-municipalizzate e
alcune delle più importanti aziende del settore Ict, come Telecom Italia,
Between, Wind, Ericsson Tlc, Elitel, Acantho, Fastweb, H3g ed Alcatel
Italia. Infolink: www.forumict.it
AKROS
INFORMATICA VINCE, IN POOL CON ALTRI GRANDI FORNITORI, DUE GARE PER
SVILUPPARE E MANUTENERE I SISTEMI INFORMATIVI DELLA RAGIONERIA GENERALE
DELLO STATO E DELL'ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA
Ravenna/Milano 3 ottobre 2002 - Akros Informatica, società italiana leader
nei sistemi e nei servizi per la Pa Centrale e Locale, ha vinto in pool con
altri partner del settore due importanti gare pubbliche. L'importo
complessivo dei bandi è di circa 18,6 milioni di Euro e vedrà la
partecipazione paritetica dei partner. Per i conti dello Stato La prima
gara, per forniture di servizi pari a 12,4 milioni di Euro è stata vinta da
Akros Informatica assieme a Eds Italia e Eds Italia Software. Essa riguarda
lo sviluppo, la manutenzione, il supporto e l'assistenza di una parte
consistente del sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato
(Ministero dell'Economia e delle Finanze). Più in particolare, il pool
prenderà in carico i Sistemi Conoscitivi di Finanza Pubblica - che rendono
disponibili i dati di Bilancio e Contabilità Finanziaria dello Stato - e i
Sistemi d'Ispettorato - che supportano le attività degli Ispettorati e
degli Uffici delle Ragionerie Provinciali dello Stato.Per la statistica La
seconda gara, per forniture di servizi pari a 7,2 milioni di Euro è stata
vinta da Akros Informatica assieme a Finsiel, Ibm e Sistemi Informativi. I
servizi in questione riguardano lo sviluppo e la manutenzione di
applicazioni per una parte significativa delle elaborazioni condotte dall'Istat.
Gli ambiti interessati sono quelli delle Statistiche Sociali (che
comprendono anche il censimento della popolazione e delle abitazioni), delle
Statistiche Economiche (congiuntura, occupazione e prezzi) e dei Sistemi
Speciali (documentazione, definizione e classificazione del patrimonio
informativo).
SYMBOLIC
CONFERMA IL SUO SOSTEGNO AD AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA
Parma, 3 Ottobre 2002 - Symbolic, azienda leader nel campo della Network
Security, conferma anche per il prossimo anno l'accordo di collaborazione
raggiunto nell'ottobre 2001 con la Sezione Italiana di Amnesty International.
Symbolic, dunque, si impegna ad appoggiare ancora l'attività umanitaria
portata avanti dall'associazione, mettendole a disposizione i software
Anti-Virus e di crittografia di F-Secure Corporation, dei quali l'azienda è
distributrice esclusiva per l'Italia. Symbolic contribuisce così a rendere
più sicure le comunicazioni in entrata ed in uscita dal network di Amnesty
International Italia, che dalla propria sede di Roma coordina e sviluppa
l'attività dei gruppi e dei soci singoli sul territorio nazionale.
Obiettivo di Amnesty International è quello di promuovere, con iniziative e
campagne di informazione e sensibilizzazione, la presa di coscienza da parte
dell'opinione pubblica sulle continue violazioni dei diritti umani; questa
attività si inserisce all'interno del più ampio contesto internazionale,
nell'ambito del quale Amnesty International si batte per il rispetto dei
diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata
dalle Nazioni Unite nel 1948. "Crediamo nell'impegno e nel lavoro che
Amnesty International svolge da più di trent'anni e siamo orgogliosi di
sostenere con i nostri mezzi la sua importantissima attività. Quello che
l'associazione fa per tutelare i diritti dell'uomo, laddove essi sono
purtroppo disattesi, è di fondamentale importanza; e noi, rinnovando
l'impegno a proteggere il flusso delle informazioni da e per il sito
italiano di Amnesty, vogliamo partecipare concretamente alla sua opera di
sensibilizzazione" afferma Martino Traversa, fondatore e Ceo di
Symbolic.
LA
COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN'INDAGINE FORMALE SU UN AIUTO, PROPOSTO DAL
REGNO UNITO, AL PRODUTTORE DI CARTA DA GIORNALE SHOTTON
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha deciso oggi di avviare
una procedura formale di indagine su un aiuto previsto di 35 milioni di euro
(23 milioni di Gbp) a favore di Shotton, un produttore di carta da giornale
di proprietà di Upm-Kymmene ubicato nel Galles del Nord. L'aiuto previsto
verrà concesso nel quadro del programma d'azione "rifiuti e
risorse" (Wrap), che è stato istituito per promuovere la gestione
sostenibile dei rifiuti. Obiettivo dell'aiuto è l'adeguamento dei
macchinari di Shotton per produrre carta da giornale da carta di recupero
anziché da pasta vergine. Per quanto riconosca i vantaggi ambientali del
progetto, la Commissione nutre dubbi quanto al fatto che esso possa essere
giustificato alla luce della disciplina ambientale. Il progetto riguarda un
aiuto all'investimento notificato di 35 milioni di euro a favore di Shotton
per l'adeguamento dei macchinari per produrre carta da giornale da carta di
recupero anziché da pasta vergine. Il costo totale del progetto ammonta a
200 milioni di euro. Il Regno Unito sostiene che, di tale importo, 137
milioni di euro sarebbero ammissibili a beneficiare dell'aiuto a titolo
della disciplina ambientale. Dopo la detrazione dei benefici connessi
all'investimento, l'intensità dell'aiuto sarebbe del 26,3%. L'investimento
di Shotton comporterà un aumento del consumo di carta di recupero di circa
321 000 tonnellate all'anno. Shotton è di proprietà di Upm-Kymmene ed è
ubicato a Shotton, Galles del Nord, Regno Unito. È stato selezionato
mediante bando di gara pubblicato nel quadro del programma d'azione del
Regno Unito "Rifiuti e risorse" (Wrap). Obiettivo dell'aiuto è
aumentare la quota di riutilizzo di carta di recupero in conformità con gli
obiettivi della politica UE sulla gestione dei rifiuti. Attualmente nel
Regno Unito la percentuale di riutilizzo è particolarmente bassa. L'aiuto
è concesso nel quadro del programma d'azione rifiuti e risorse (Wrap),
notificato separatamente alla Commissione in luglio e anch'esso in fase di
valutazione. Il motivo principale dell'avvio dell'indagine formale sul
previsto sostegno a Shotton è che la Commissione nutre dubbi quanto al
fatto che esso possa essere giustificato alla luce della disciplina
ambientale. Attualmente la Commissione ritiene che il progetto possa
qualificarsi come normale investimento in quanto l'utilizzo della carta di
recupero per la produzione di carta da giornale sembra essere ora una prassi
corrente. Anche se si applicasse la disciplina ambientale, in questa fase la
Commissione nutre dubbi quanto al fatto che i costi ammissibili siano stati
calcolati in conformità di detta disciplina. Secondo quest'ultima, infatti,
i costi ammissibili dovrebbero limitarsi esclusivamente ai costi di
investimento supplementari necessari per soddisfare gli obiettivi di natura
ambientale. Nel calcolo dal Regno Unito invece si tiene conto anche dei
costi generali di investimento e non è chiaro se i benefici netti siano
stati calcolati separatamente. L'avvio della procedura ai sensi
dell'articolo 88, paragrafo 2 del trattato UE non pregiudica l'esito
dell'indagine, ma consentirà ai terzi interessati di formulare le loro
osservazioni sul progetto.
RYANAIR:GRANDE
ESPANSIONE SUL MERCATO ITALIANO NUOVE ROTTE ROMA CIAMPINO - FRANCOFORTE HAHN E FORLÌ -
FRANCOFORTE HAHN
Milano, 3 ottobre 2002 - Ryanair, l'unica compagnia aerea a bassa tariffa
d'Europa, ha annunciato ieri una grande espansione che porta ad una crescita
significativa all'interno dell'importante mercato italiano: le nuove rotte
tra Roma Ciampino e Forlì con Francoforte Hahn che porteranno il numero
complessivo di rotte Ryanair sull'Italia da 18 a 20, La grande crescita
sulle rotte italiane è dovuta al successo della nuova base di Ryanair a
Francoforte Hahn e alla costante crescita nel mercato italiano. Con
l'introduzione di due nuovi aeromobili, Ryanair opererà dal 1 dicembre due
servizi giornalieri da Roma Ciampino a Francoforte Hahn, e con un servizio
da Forti a Francoforte Hahn.
Le nuove rotte che opereranno da Francoforte
Hahn
Destinazione
Francoforte Hahn
|
Frequenza Ryanair
|
Tariffa Ryanair
a partire da solo
andata
|
Tariffa Alitalia
solo andata
|
Risparmio %
|
Roma Ciampino
|
2 servizi giornalieri
|
Euro 14.50
|
Euro 569.44
|
97,5%
|
Destinazione
Francoforte
Hahn
|
Frequenza Ryanair
|
Tariffa Ryanair a
partire da
solo andata
|
Tariffa Lufthansa
solo andata
|
Risparmio %
|
Forlì
|
1 servizo giornaliero
|
Euro 29.99
|
Euro 510,46
|
94%
|
Annunciando
ieri i nuovi voli, Peter Sherrard,
Coordinatore Marketing e Vendite Ryanair per l'Italia, ha detto:
"Questo è un giorno storico per il rafforzamento dei collegamenti a
bassa tariffa tra l'italia e la base di Francoforte Hahn. Mentre le altre
compagnie aeree incluse Alitalia e Lufhansa trasmettono comunicati stampa
circa la possibilità di applicare tariffe basse sulle rotte verso la
Germania, Ryanair le applica! Noi di Ryanair e i nostri partner nei dodici
aeroporti dai quali operiamo in Italia continueremo a lavorare insieme per
aprire nuove rotte e rafforzare il nostro prodotto unico a bassa tariffa sul
mercato italiano. Queste nuove rotte da Roma Ciampino e Forlì si aggiungono
alle rotte che collegano Francoforte con Milano Orio, Pisa e Pescara. Il
successo di Ryanair si fonda sull'incomparabile servizio al passeggero in
termini di basse tariffe, puntualità e servizio a bordo. Il traffico record
in Italia (Ryanair quest'anno prevede di trasportare 4 milioni dì
passeggeri), continuerà a crescere e slamo felici di poter offrire una
scelta ancora più ampia, più destinazioni (ad oggi 20 rotte Ryanair
dall'Italia) e soprattutto di liberare gli italiani dalle compagnie aeree ad
alta tariffa grazie alle eccezionali tariffe basse su tutte le nostre rotte
verso Francoforte Hahn, Bruxelles Charlerof e Londra Stansted"
SALMOIRAGHI
& VIGANO' CRESCE IN EMILIA ROMAGNA
Milano, 3 ottobre 2002 - Salmoiraghi & Viganò S.p.A., importante ed
estesa catena di negozi capillarmente distribuiti su tutto il territorio
nazionale, continua la propria fase di espansione portando a termine
l'acquisizione dell'Istituto Ottico Perris, importante catena locale con
sede a Ravenna e marchio storico dell'ottica in Emilia Romagna.
L'acquisizione è relativa a 4 punti vendita. I negozi hanno sede a Ravenna
in Via Cavour, 84/86 e presso il Centro Commerciale Esp in Via Bussato 56 ,
a Riccione presso il Centro Commerciale "Boschetto", V.le Veneto
43 e a Milano Marittima in Viale Romagna 137. Con questo importante accordo
il gruppo Salmoiraghi & Viganò rafforza la sua presenza nella regione
con 17 punti vendita e balza a oltre 200 negozi in tutta Italia. La
filosofia di crescita di Salmoiraghi & Viganò ha come obiettivo quello
di riuscire ad integrare la propria competenza e professionalità con quelle
di realtà già leader a livello locale, mantenendo inalterata la tradizione
di attenzione e cortesia che l'Istituto Ottico Perris vanta nei confronti
della propria clientela locale. A pochi mesi dall'acquisizione di
Salmoiraghi&Viganò da parte dell'Ing. Dino Tabacchi, Presidente della
società, la sottoscrizione di questo importante accordo rappresenta il
primo passo della nuova ed annunciata strategia di crescita.
QUANDO
LO STILE INCONTRA LA TECNOLOGIA; IMPIANTI DI FINITURA IN VETRINA ALLA BIMU
SONO 250 LE AZIENDE (SOPRATTUTTO PICCOLE E MEDIE) CHE FORNISCONO IMPIANTI A
SETTORI STRATEGICI DEL MADE IN ITALY, COME ARREDAMENTO, AUTOMOTIVE, MODA,
OCCHIALI, AGGETTISTICA, INDUSTRIA AEROSPAZIALE
Milano, 3 ottobre 2002 - Un settore con un ruolo determinante nel successo
del made in Italy nel mondo: sono gli impianti di finitura, riuniti nell'Ucif
- l'Unione Costruttori Impianti di Finitura aderente ad Anima (Federazione
delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica l'aria ed Affine)-
Ucif sarà presente alla 23ema edizione di Bimu (Biennale Internazionale
delle Macchine Utensili, Robot, Automazione) che si svolgerà a Fiera Milano
dal 3 all'8 ottobre prossimi. Il comparto, al primo posto in Europa per
numero di imprese, è costituito da 250 aziende prevalentemente di piccole o
medie dimensioni, per un totale di 2900 addetti. II settore realizza una
produzione di 490 milioni di euro, contendendosi la leadership in Europa con
la Germania. Un solo impianto realizzato ad hoc con specifiche
caratteristiche è di norma sufficiente a soddisfare le esigenze di
un'azienda manifatturiera, il che spiega i numeri relativamente contenuti
che caratterizzano il settore, che pure concorre in modo sostanziale al
successo delle imprese italiane nel mondo in ambiti strategici quali
l'arredamento, l'automobile, gli accessori per la moda, gli occhiali,
l'oggettistica, passando anche attraverso la cantieristica e t'industria
aerospaziale. Gli impianti di finitura attuano infatti tutte quelle
lavorazioni (verniciatura, lucidatura, sabbiatura di superfici, brunitura di
metalli, lavaggio industriale ecc.) utilizzate nella fase finale della
realizzazione di oggetti in metallo, legno ed oggi anche plastica, che
consentono ai nostri prodotti di raggiungere livelli di eccellenza anche sul
piano estetico, oltre che funzionale, contribuendo a rendere i prodotti
italiani vincenti sul mercato mondiale. Il settore impianti di finitura
realizza un export pari al 37% dell'intera produzione (oltre Iso milioni di
euro). Le importazioni equivalgono a circa un terzo delle esportazioni, a
conferma di come le aziende italiane facciano maggior affidamento sugli
impianti di finitura di produzione nazionale - in termini sia di qualità
del prodotto che di capacità delle imprese di adeguarsi con flessibilità
alle specifiche richieste della clientela. Principali aree di esportazione
delle aziende italiane sono l'Europa (63,8%) e l'America del Nord (19,3%).
LA
COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN'INDAGINE SULL'AIUTO PROPOSTO DALL'AUSTRIA IN
FAVORE DELLO STABILIMENTO DI FABBRICAZIONE DEI MOTORI BMW A STEYR
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - La Commissione europea ha deciso di avviare un
procedimento d'indagine approfondita su un aiuto di 40,25 milioni di euro
destinato allo stabilimento BMW a Steyr, nell'Austria superiore. A questo
stadio la Commissione non è stata in grado di stabilire che l'aiuto
progettato è compatibile con i criteri previsti dalla disciplina
comunitaria per gli aiuti di Stato all'industria automobilistica ed ha
chiesto all'Austria di trasmettere le sue eventuali osservazioni entro un
mese. Nell'aprile del 2002 l'Austria ha notificato dei progetti di
concessione di aiuti per lo sviluppo regionale come pure per la formazione,
la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione e la protezione ambientale
nell'ambito di un investimento effettuato da Bmw Motoren GmbH presso il
proprio stabilimento di fabbricazione dei motori a Steyr, nella regione
dell'Austria superiore. L'aiuto proposto ammonta a circa 40,25 milioni di
euro, che sarebbero destinati a diversi investimenti nello stabilimento, che
fabbrica motori a 4 e 6 cilindri a benzina e diesel, e sviluppa tecnologie
per motori diesel. L'aiuto regionale all'investimento è destinato alla
fabbricazione di banchi e basamenti motore. L'investimento ammissibile
notificato corrisponde a 111,7 milioni di euro, e l'aiuto regionale previsto
ammonterebbe a 18,99 milioni di euro. Le principali riserve da parte della
Commissione riguardano la proporzionalità dell'aiuto. A questo stadio la
Commissione non è convinta che lo svantaggio regionale dichiarato (ossia la
differenza di costo per la realizzazione del progetto a Steyr anziché nel
sito alternativo di Landshut in Germania) e di conseguenza il livello del
progettato aiuto siano debitamente giustificati. L'Austria intende concedere
aiuti alla formazione per un totale di 6,86 milioni di euro, destinati ad un
progetto di formazione nello stabilimento. Il costo ammissibile di tale
progetto, che comporta misure di formazione generali e specifiche,
corrisponde a 17,9 milioni di euro. A questo stadio, la Commissione non può
escludere che l'Austria abbia applicato una definizione eccessivamente ampia
di formazione generale onde poter concedere un aiuto maggiore. La
Commissione dubita inoltre che il notificato aiuto alla R&S per lo
sviluppo di nuove tecnologie per motori diesel, come pure l'aiuto
all'innovazione e l'aiuto ambientale per la parte restante dei costi di
investimento siano compatibili con l'attuale disciplina in materia di aiuti
di Stato all'industria automobilistica. La vigente disciplina per gli aiuti
di Stato all'industria automobilistica scadrà nel dicembre del 2002. A
partire dal 2004 il settore automobilistico sarà interamente integrato
nella nuova disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai
grandi progetti d'investimento, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2004.
Le norme contenute nella nuova disciplina multisettoriale diventano
progressivamente più rigorose in conformità della portata
dell'investimento. Progetti di vaste dimensioni continueranno ad essere
ammissibili agli aiuti di Stato, ma il massimale sarà inferiore rispetto a
quello attuale. Nel frattempo, ossia nel 2003, verranno applicate al settore
delle norme di transizione molto semplici, in base alle quali i progetti
relativi al settore automobilistico saranno ammissibili agli aiuti fino al
30% del massimale stabilito per ogni regione (mentre in base alle norme
vigenti potevano esserlo fino al 100%).
OK
PER L'ACQUISIZIONE DI KWIK-FIT (AUTORIPARAZIONI )DA PARTE DI CVC
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha concesso la sua
autorizzazione alla progettata acquisizione della catena britannica di
autoriparazioni Kwik-Fit da parte del Cvc Group, un gruppo con sede nel
Regno Unito. L'operazione non dà adito a riserve sotto il profilo della
concorrenza in quanto non vi sono sovrapposizioni significative tra Kwik-Fit
e le imprese di proprietà di Cvc. Il gruppo Cvc presta servizi di
consulenza in materia di investimento e di management a una serie di fondi
d'investimento e gestisce investimenti per conto di alcuni di essi. I fondi
di Cvd che partecipano all'operazione hanno sede nel Regno Unito. Il gruppo
Kwik-Fit è una catena britannica di officine, in parte di proprietà
dell'impresa, in parte in franchising, specializzate nella riparazione e
manutenzione di autoveicoli. Essa è al momento di proprietà di Ford Motor
Co. Si tratta della seconda acquisizione in tempi recenti di una società
operante nel settore automobilistico da parte di Cvd, dopo il suo acquisto
di Halfords nell'agosto scorso. Cvc è proprietaria anche di un'altra società,
il gruppo di concessionari Dutton-Forshaw, che opera nel settore della
manutenzione di autoveicoli. Non vi sono tuttavia sovrapposizioni
significative tra le attività di manutenzione del gruppo Dutton-Forshaw e
quelle di Kwik-Fit. La Commissione è quindi giunta alla conclusione che
l'operazione notificata è compatibile con il mercato comune e con l'accordo
sullo Spazio economico europeo.
"TECNOLOGIE
E SERVIZI PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE"
Milano, 3 ottobre 2002 - I Servizi Commerciali dell'Ambasciata di Francia
organizzano una giornata di incontri franco-italiani dedicata al settore
delle "Tecnologie e servizi per il Trattamento delle Acque". La
manifestazione ha lo scopo di favorire i contatti commerciali tra le imprese
dei due Paesi. Programma della Manifestazione. La manifestazione si svolgerà
il 24 ottobre p.v. al Palazzo ai Giureconsulti, a due passi dal Duomo di
Milano. Alla manifestazione hanno aderito 8 società ubicate in Francia per
i quali si stanno selezionando partners locali interessati ai prodotti e/o
tecnologie proposti. Si tratta infatti di colloqui personalizzati che si
terranno durante l'arco di una sola giornata ed in un'unica sede. La
partecipazione degli operatori italiani è gratuita. La registrazione di
questi ultimi è tuttavia indispensabile per consentire agli organizzatori
la preparazione degli appuntamenti individuali che si svolgeranno secondo i
seguenti orari: 10 - 13 e 14.30 - 17. Un buffet sarà offerto a tutti i
partecipanti. Sono disponibili elenco e presentazione delle aziende
partecipanti. Nel caso si volesse incontrare alcune delle società presenti,
si possono consultare i loro siti internet onde valutare in modo più
adeguato le loro offerte. Gli Uffici Commerciali dell'Ambasciata di Francia
a Milano invitano a segnalare al più presto (se possibile entro l'11/10 p.v.)
i nominativi delle società prescelte onde organizzare gli incontri
individuali. Fax 02.4812774 e-mail: chantal.violet@dree.org
internet: www.dree.org/italie
24 ottobre 2002 Palazzo ai Giureconsulti Via Mercanti n°2 Milano
GLI
STATI UNITI AL PRIMO POSTO NELL'IMPORT DALL'ITALIA DI MACCHINE E
ATTREZZATURE PER MARMO
Milano, 3 ottobre 2002 - La difficile congiuntura economica non intacca la
leadership mondiale delle industrie italiane produttrici di macchine e
attrezzature per il marmo, uno dei settori strategici del made in Italy, con
una quota di mercato globale superiore al 60%. Alla caduta di alcuni buyers
europei tradizionalmente forti come Germania, Francia, Regno Unito e Spagna,
corrisponde una diffusa crescita delle vendite in altre aree geografiche che
in questo modo contengono gli effetti complessivi della recessione.
Significativi, in particolare, i risultati delle vendite in Iran (+213%),
Algeria (+134%), Messico (+118%), Bolivia, Portogallo, Belgio, Grecia,
Indonesia, Libia e Tunisia, mentre il dato "incredibile" dell'Uzbekistan
(+2.942%) sembra dovuto soprattutto alle sue irrisorie quote di partenza
nell'import di tecnologia lapidea italiana e - seppur molto positivo - è
comunque un dato da prendere con le dovute cautele. Paese
"rivelazione" di questi primi cinque mesi sono indubbiamente gli
Stati Uniti, che passano al primo posto nella classifica dell'export
italiano con 30,5 milioni di importazioni in valore, equivalenti a un
incremento percentuale del 13,7% rispetto all'anno precedente. E' questo il
primo bilancio 2002 del comparto stilato dall'Associazione italiana
Marmomacchine, che come di consuetudine ha elaborato i dati dell'export
settoriale per i primi cinque mesi dell'anno alla vigilia dell'importante
appuntamento fieristico della 37ª Marmomacc, in programma a Verona dal 3 al
6 ottobre. Leadership mondiale. Dai dati delle esportazioni nei primi cinque
mesi dell'anno emerge una forte dinamica del sistema produttivo italiano di
macchine e attrezzature per la lavorazione del marmo. Complessivamente, il
settore ha realizzato vendite all'estero per 234,9 milioni di euro, con una
flessione del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2001 (sul mercato
interno le prime stime parlano di una riduzione del 5% circa). Nell'intero
2001, le vendite all'estero di tecnologie erano state di 652,1 milioni di
euro, un risultato raggiunto grazie a un'infrastruttura produttiva nazionale
di 400 aziende con 12 mila addetti, capaci di realizzare un fatturato
complessivo di 1.126 milioni di euro e un saldo commerciale di 598. A
livello continentale, l'Europa continua a rappresentare il principale
mercato di sbocco del made in Italy, con importazioni per 95,8 milioni di
euro, ma è anche è l'unica area geografica a registrare una flessione
(-31,7%) rispetto ai primi cinque mesi del 2001. Negli altri continenti,
invece, i produttori italiani stanno registrando trend incoraggianti: +57%
in Oceania, +27% in Africa, +13% in Asia e +8% in America. Le aziende
italiane hanno adottato un'efficace strategia di diversificazione dei
mercati e una flessibilità nell'offerta e nell'adattamento dei prodotti
alle singole aree di sbocco. "Questa strategia - commenta il presidente
dell'Associazione Flavio Marabelli - ha consentito alle aziende del nostro
settore di attenuare l'impatto della caduta di alcuni mercati importanti,
soprattutto europei, sul trend dell'export complessivo del settore."
Frenata europea. La Spagna in particolare, dopo un boom espansivo che negli
ultimi anni l'aveva portata stabilmente in testa nella classifica dei
maggiori importatori di tecnologia dall'Italia fino a un valore di 92
milioni di euro nel 2000, ha registrato un sostanziale dimezzamento
dell'import di made in Italy almeno stando ai dati di questi primi cinque
mesi 2002. "E' probabilmente la conseguenza - spiega Marabelli - di una
flessione dell'export di materiali lapidei lavorati dalla Spagna e
probabilmente della fine di un ciclo di forte espansione economica del
Paese". Caduta ancora maggiore, del 60%, per la Germania, che è scesa
dal 4° al 15° posto acquistando nei primi mesi del 2002 macchine e
attrezzature per la lavorazione del marmo per 4,5 milioni di euro, contro
gli 11,7 milioni dello stesso periodo del 2001. La Francia è scesa dal 9°
al 14° posto (5,1 milioni di import) e il Regno Unito ha perso il 24,9%
(6,9 milioni di euro). In controtendenza, invece, Portogallo (9,4 milioni di
euro, + 10%), Grecia (5,8 milioni, +13%) e Belgio (6,4 milioni, +35%). Un
paese particolarmente influente per il made in Italy è poi la Turchia che,
dal quarto posto del 2001, è precipitata nei primi cinque mesi di
quest'anno al decimo, con un import di 6,4 milioni di euro equivalente a una
flessione del 68%. "La Turchia è un paese dalle enormi potenzialità e
tradizionalmente strategico per l'Italia, ma continua a scontare le pesanti
crisi politiche finanziarie interne. La svalutazione ha spinto le
esportazioni turche di materiali finiti ma nello stesso tempo ha reso molto
onerose le importazioni di macchinari: siamo comunque certi che, non appena
si troverà una certa stabilità, il Paese tornerà ad essere quel partner
commerciale importante per le nostre produzioni che conosciamo da
anni". Riscossa americana. "Gli imprenditori italiani si stanno
organizzando per essere flessibili, spostarsi velocemente e riposizionarsi
per sostituire mercati che non garantiscono più gli stessi risultati del
passato" , aggiunge il presidente Aimm, che sottolinea anche l'ottimo
dato degli Stati Uniti: nei primi cinque mesi del 2002 gli Usa hanno
aumentato del 13,7% il loro import di macchine per marmo italiane (con 30,5
milioni di euro di acquisti nei primi cinque mesi 2002) collocandosi al
primo posto assoluto nella classifica dei buyers internazionali. E,
trattandosi di macchine ordinate in genere sei mesi prima della consegna
(l'attuale periodo medio tra commessa e consegna in questo settore), questo
significa che l'impatto dell'11 settembre non ha riservato conseguenze
drammatiche al comparto. Sorprese positive anche dal Messico che ha
acquistato macchinari italiani per 5,8 milioni, più del doppio di un anno
prima, mentre il Canada ha registrato una forte flessione (3,5 milioni,
-35,44%) Dalla Russia alla Cina. Uzbekistan, con 11 milioni di euro di
import e un + 2.942% rispetto allo stesso periodo del 2001, Iran con 10,5
milioni e un + 213%, Algeria con 10,3 milioni e il 134% di incremento: sono
tra i Paesi a forte dinamica di crescita per le tecnologie italiane. E in
classifica si posizionano nei primi cinque posti. Così come sono in forte
espansione Indonesia, Tunisia e Libia, con balzi intorno al 50%. La Cina è
saldamente al settimo posto con import a 8,7 milioni. E la Russia è stabile
al nono posto con 6,4 milioni. Le prospettive. "Il 2001 si era chiuso
in sostanziale pareggio e giustificava un moderato ottimismo di inizio
anno" - commenta Marabelli - "Ora, anche se è ancora presto per
fare previsioni per l'intero 2002, sulla base dei primi mesi ci attendiamo
un contenimento delle esportazioni in una forbice tra il 10 e il 15%
rispetto al passato esercizio, un risultato in linea con gli altri comparti
della meccanica strumentale italiana. E' una situazione generale che tiene
conto della difficile congiuntura internazionale e che non può non
coinvolgere anche le macchine per la lavorazione del marmo, un settore di
nicchia che ovviamente segue i cicli macro-economici. Tuttavia, nonostante
la fase non brillante dei mercati internazionali sono convinto che la
mentalità 'mordi e fuggi' che molte volte è stata rimproverata agli
imprenditori italiani è quella al momento che consente le maggiori
possibilità di sopravvivenza e di sviluppo, anche per il nostro settore. La
capacità di adattarsi, la flessibilità di un approccio commerciale
dinamico, la forza di una supremazia tecnologica ancora indiscussa, sono le
qualità che hanno consentito alle nostre aziende di proporsi in maniera
efficace in tutti i business environment mondiali e che ancora oggi
costituiscono la migliore assicurazione contro qualunque periodo di
flessione economica."
IL
BIODIESEL PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Ravenna, 3 ottobre 2002 - Il Convegno nazionale sulle prospettive del
Biodiesel in Italia si tiene non per caso a Ravenna, una città che è stata
insignita del Premio "Città Sostenibile" dal Ministero
dell'Ambiente proprio per il suo vasto ricorso al Biodiesel sia per
autotrazione che per il riscaldamento degli edifici, nel settore pubblico.
Il caso di Ravenna (si tratta del primo protocollo d'intesa in Italia per la
sperimentazione dell'utilizzo del Biodiesel siglato da Comune di Ravenna,
Provincia di Ravenna, Area -Azienda Ravennate Energia Ambiente, Iacp -
Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Ravenna, Novaol,
Arpa - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia Romagna, Te.Am)
verrà dunque analizzato come modello per le tante Amministrazioni locali
che stanno considerando l'opportunità di ricorrere all'impiego di questo
biocombustibile (come noto, prodotto da olii vegetali) che comporta cospicui
vantaggi nella battaglia contro l'inquinamento dell'aria e per lo sviluppo
agricolo. I produttori italiani di Biodiesel sono pronti a fronteggiare la
nuova richiesta in virtù del fatto che il Consiglio d'Europa ha concesso
all'Italia di raddoppiare, nel 2002 e nei prossimi anni, la propria
produzione di Biodiesel in esenzione d'accise. Il sostegno esplicito
dell'Europa al Biodiesel sta per manifestarsi in una Direttiva europea che
impegnerà gli Stati membri a portare l'impiego dei biocarburanti fino al 2%
del mercato europeo dei carburanti, entro il 2005. Il Biodiesel è un
carburante ricavato da olii vegetali ad elevata biodegradabilità. Per ogni
litro di gasolio sostituito con Biodiesel, è stato stimato che vengano
emessi in atmosfera 2,1 kg di anidride carbonica in meno. Tutti gli olii
vegetali possono dare origine a carburanti utilizzabili nei motori diesel.
Da una superficie di un ettaro di terreno coltivato a colza si ottengono 2.3
tonnellate di semi, la cui spremitura fornisce circa una tonnellata di
olioed una quantità circa equivalente di combustibile, da utilizzarsi per
il riscaldamento o l'autotrazione.La trasformazione degli olii vegetali in
carburante avviene facendo reagire l'olio prodotto con etanolo o metanolo,
per ottenere glicerina ed un estere dell'olio vegetale: il Biodiesel. Un
ettaro di terreno coltivato a colza fornisce quindi circa 1000 kg di
Biodiesel. Il Comune di Ravenna, la Provincia di Ravenna, Area, Iacp e
Novaol srl (gruppo Cereol), sono dal giugno 1999 sottoscrittori del primo
protocollo d'intesa in Italia per la sperimentazione dell'utilizzo del
Biodiesel. Il protocollo - con il coinvolgimento di Arpa e, successivamente,
di Te.Am - prevede l'impiego di questo carburante ecologico come carburante
per autotrazione e come combustibile (fonte di energia rinnovabile) per
alcune utenze di riscaldamento in edifici pubblici. L'utilizzo del Biodiesel
si pone in linea con il protocollo di Kyoto per quanto riguarda la riduzione
delle emissioni dei gas ad effetto serra in atmosfera. Alla luce
dell'esperienza ravennate, il convegno si propone di focalizzare
l'attenzione sulla situazione italiana, nonché puntualizzare e fornire
motivi di discussione per promuovere l'utilizzo del biocarburante. Venerdì,
11 ottobre 2002 Centro Congressi Largo Firenze - Ravenna
IMPRENDITORI
E MANAGER DA TUTTO IL MONDO IN OLANDA A PARLARE DI BUSINESS E ETICA
Milano, 3 ottobre 2002 - Più di cento imprenditori e manager provenienti da
tutto il mondo si sono riuniti a Groesbeek, in Olanda, per assistere a
"The Wellness of Humankind", tredicesima conferenza internazionale
di Ebbf, il forum internazionale di manager e imprenditori che individua
nell'applicazione di principi etici Baha'i e nella piena valorizzazione del
patrimonio umano i fattori fondamentali del successo delle imprese. Il
programma ha visto alternarsi imprenditori a professionisti della finanza,
delle risorse umane e della comunicazione, offrendo la possibilità di
approfondire le problematiche della responsabilità sociale d'impresa e
della leadership etica. Numerosi i workshop, studiati per rendere la
partecipazione il più possibile attiva e coinvolgente. Nel centro
congressuale di De Poort, immerso nel verde olandese, ha parlato tra gli
altri Simon Zadek, Ceo dell'Institute of Social and Ethical Accountability,
che ha esordito suggerendo di giudicare con severità i progetti ispirati
all'etica, esortando il pubblico a creare il business etico e a non
accontentarsi di viverlo da semplici spettatori. Dar Gillett, fondatore e
presidente di Gillett Associates, ha introdotto il concetto di "light
worker", colui che in ambiente lavorativo si distingue per
intraprendenza e capacità di creare uno spirito di gruppo. L'onorevole Mosé
Tjitendero, portavoce del parlamento della Namibia, e vice presidente del
forum interparlamentare che raggruppa leader parlamentari di oltre 160
nazioni, ha parlato della situazione socio-economica del suo paese, dello
sviluppo democratico ed etico del business all'interno dello stesso. Nutrita
la rappresentanza italiana, tra gli altri Giuseppe Robiati, presidente del
gruppo Scac, che ha proposto un nuovo modello decisionale basato sulla
consultazione; Denise Cumella, Consultant in comunicazione d'impresa di
Hopscotch Milano e membro neo-eletto del Consiglio Europeo dei Giovani
Professionisti, che ha parlato della propria esperienza nella comunicazione
etica, ed Enrico Giraudi, Strategic Planner di J. Walter Thompson, che ha
presentato Ethico, nuova business unit, nata all'interno di Thompson Brand
Communication Company, dedicata allo svilpuppo di progetti cause related
marketing. Soddisfazione è stata espressa dal board Ebbf, in particolare da
Arthur Dahl, membro delle Nazioni Unite, il quale ha raccontato la sua
esperienza al vertice di Johannesburg enfatizzando l'importanza della
presenza di Ebbf in ambito internazionale e precisando che, perché la
situazione economica internazionale migliori, è essenziale l'applicazione
di un'etica che vada ben oltre le leggi e le regole sociali.
RINNOVI
IN CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO SORDI CONFERMATO VICEPRESIDENTE ERMOLLI
ALLA PROMOS E BORGHI AL FORMAPER E LE DONNE IMPRENDITRICI RADDOPPIANO
Milano, 3 ottobre 2002. Con le sue otto aziende speciali e 20 sedi estere la
Camera di commercio di Milano è la più grande d'Europa. Carlo Sangalli,
presidente da poco confermato all'unanimità, nel rinnovare le aziende
speciali ha puntato su un forte cambiamento, coinvolgendo tutti i principali
settori imprenditoriali: sono così cambiate 5 presidenze su 8. Due
vicepresidenze - per la prima volta - alle "consigliere camerali".
"E' la sfida di una nuova istituzione - ha detto Carlo Sangalli,
presidente della Camera di commercio - quella di far partecipare nel modo più
ampio i rappresentanti del mondo delle imprese. E' il primo passo per
affermare l'incompatibilità tra componenti della giunta e presidenze delle
aziende speciali, che può essere omologato al dibattito negli altri enti
locali per il rapporto tra consiglieri ed assessori. Per noi significa
soprattutto coinvolgere il più possibile il consiglio camerale che
rappresenta il sistema economico milanese, dall'industria al commercio, dai
servizi al credito, dai consumatori ai sindacati". Ma veniamo alle
conferme. Confermato Massimo Sordi alla vice presidenza dell'istituzione di
via Meravigli. Confermati alla guida di Promos Bruno Ermolli (industria) e a
quella di Formaper Renato Borghi (commercio), oltre che Guido Duccio
Castellotti (agricoltura) ad Agriteam. I nuovi presidenti sono invece
Giuseppe Carlo Pastore (artigianato) all'Osmi - Borsa Immobiliare, Guido
Galardi (cooperazione) all'Euro Info Centre, Pier Ugo Andreini
(assicurazioni-credito) alla Camera Arbitrale, Mauro Comolli (Servizi) a
Cedcamera, Dario Bossi Migliavacca (commercio), al Cisgem. Chi sono i
presidenti delle aziende speciali. Bruno Ermolli - imprenditore del settore
consulenza, presidente di Sinergetica - viene confermato alla Promos,
azienda speciale per l'internazionalizzazione. Così come Renato Borghi -
vice presidente dell'Unione del Commercio e presidente di Ascomoda - al
Formaper, azienda speciale volta alla formazione d'impresa. Guido Duccio
Castellotti (al vertice della Coldiretti) resta all'Agriteam, azienda
speciale per la promozione del settore agro-ambientale. Alla Borsa
Immobiliare-Osmi, azienda speciale per il mercato immobiliare, entra Antonio
Pastore (imprenditore artigiano, past president della Cna). All'Euro Info
Centre - azienda speciale legata ai rapporti con l'Unione europea - arriva
Guido Galardi (al vertice della Lega delle Cooperative, ex assessore
regionale). Ugo Piero Andreini (del settore assicurativo, già ai vertici
della Duomo assicurazioni) va alla Camera Arbitrale - azienda speciale per
la regolazione del mercato. A Cedcamera, azienda speciale per i servizi
informativi, si insedia Mauro Comolli (Servizi, responsabile della direzione
clienti Executive Finance di Telecom Italia). Al Cisgem - l'unica realtà
pubblica di certificazione di preziosi in Italia - arriva Dario Bossi
Migliavacca (presidente di Ascofoto, associazione italiana di imprenditori
fotografiche). Le donne. Due le donne indicate alle vicepresidenze: Angela
Alberti (Adiconsum) diventa vicepresidente di Agriteam e Gianna Martinengo
(presidente della Didael la prima "Web Knowledge company
italiana") è ora vicepresidente di Euro Info Centre. Nel complesso, le
donne coinvolte nei consigli di amministrazione delle aziende speciali
passano da 3 a 7. Alcuni consiglieri. Tra i consiglieri ci sono molte figure
di spicco della realtà economica e imprenditoriale milanese, come Leonardo
Vesely, amministratore delegato della Yomo, Roberto Brambilla, direttore
generale di Banca Intesa, Carlo Camerana Presidente del Museo della Scienza
e della Tecnica, i "gioiellieri" Paola Marletta (Pomellato) e
Luciano Calderoni, Emilio Biffi (Pirelli Real Estate), Paolo Galimberti (Galimberti-elettrodomestici),
Giovanni Nasi (direttore di Infocamere). Entrambi da Assolombarda, ci sono
poi Carlo Moretti presidente della "piccola" e Massimo Perini.
Sandro Bicocchi (direttore della Compagnia delle opere) è indicato come
vice presidente di Promos.
"ASIA
UN'ECONOMIA IN ACCELERAZIONE: LE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE LOMBARDE"
Milano ,3 ottobre 2002 - Il 10 ottobre 2002 si svolgerà a Milano presso la
sede centrale della Banca Popolare di Milano in Via San Paolo la seconda e
ultima parte di un ciclo di seminari realizzati per informare le imprese sui
recenti sviluppi dell'economia del Sud Est Asiatico, sulle opportunità di
business dell'area e sui programmi attuati dalla Comunità Europea. Tale
seminario si focalizzerà, grazie all'intervento di relatori altamente
qualificati (esponenti governativi dei paesi di riferimento, docenti
universitari, consoli e imprenditori operanti nelle suddette aree), sui
seguenti paesi: Tailandia, Filippine e Indocina. In particolare ci si
soffermerà ad analizzare la situazione di settori quali: l'arredamento, il
tessile abbigliamento, il food e food processing . Infolink: http://www.ccisea.com
GRANDE
SUCCESSO DELL'INIZIATIVA PILOTA "SPORT, SCUOLE E VALORI DEGLI IDEALI
OLIMPICI" CON LA PARTECIPAZIONE DI 150.000 STUDENTI
Bruxelles, 3 ottobre 2002 Avviata nel settembre 2001 (Cfr. IP/01/1269 del 14
settembre 2001) dalla Commissione europea e dal Comitato olimpico
internazionale, l'iniziativa "Sport, scuole e valori degli ideali
olimpici" ha coinvolto circa 6.000 classi e 150.000 studenti di età
compresa tra i 10 e i 12 anni in tre paesi europei: Francia, Italia e Paesi
Bassi. L'iniziativa ha assunto diverse forme: dibattiti nel quadro del
normale curricolo (storia, geografia, ecc.), organizzazione di gare
sportive, rappresentazioni grafiche. L'obiettivo era quello di insegnare a
questi giovani europei i veri valori dello sport e degli ideali olimpici,
mentre la cronaca presenta loro talune aberrazioni dello sport. Di fronte al
successo dell'iniziativa pilota, la Commissione europea e il Comitato
olimpico internazionale auspicano che la loro cooperazione possa continuare
in tutti gli Stati membri durante l'anno scolastico 2003 2004 nell'ambito
dell'Anno europeo dell'istruzione mediante lo sport. "Legata ai valori
sociali ed educativi dello sport, a uno sport portatore di etica e di
cittadinanza, sono convinta che per trasmettere tale modello europeo dello
sport si debba partire dalla scuola. È per tale motivo che ho il piacere di
ricevere oggi a Bruxelles coloro che hanno contribuito al grande successo di
questa iniziativa pilota. Ringrazio i comitati olimpici nazionali e i
ministeri dell'Istruzione e dello sport dei tre Stati membri nei quali si è
svolta l'azione, nonché gli insegnanti e gli studenti che hanno apportato
le loro idee e le loro iniziative all'azione pilota. Ho inoltre potuto
contare sul sostegno e l'appoggio del Presidente del Comitato olimpico
internazionale, Jacques Rogge, e su quello di Mario Pescante, Presidente dei
Comitati olimpici europei", ha dichiarato Viviane Reding, commissario
europeo incaricato dell'Istruzione e dello sport. Il commissario ha inoltre
aggiunto: "Sono convinta che il successo di questa iniziativa dimostri
la fondatezza di un partenariato tra le organizzazioni sportive e le
istituzioni educativi e mi auguro che l'Anno europeo dell'istruzione
mediante lo sport 2004 potrà riscuotere un grande successo". Cerimonia
di chiusura a Bruxelles Viviane Reding e Mario Pescante hanno ricevuto ieri
a Bruxelles (Centro Borschette, a partire dalle ore 15.00 aperto alla
stampa) i responsabili di tale iniziativa pilota, in particolare al fine di
prepararne l'introduzione nei quindici Stati membri dell'Unione europea a
partire dal 2003. Il progetto aveva una dotazione di 750.000 euro,
assicurati dal Cio, dalla Commissione europea e dalle organizzazioni
sportive dei paesi partner. Il bilancio dell'iniziativa "Sport, scuole
e valori degli ideali olimpici" Durante l'anno pilota sono stati
conseguiti, in particolare, i seguenti obiettivi: l'individuazione e la
promozione dei valori di generosità comuni allo sport, agli ideali olimpici
e alla scuola e la loro integrazione nel curricolo scolastico; l'attuazione
di un progetto avente obiettivi comuni in tre paesi dalle culture
differenti; ciò consente di prevederne l'introduzione in tutti i paesi
dell'Unione; l'impiego di Internet quale strumento di diffusione del
materiale pedagogico, ma anche quale strumento di comunicazione tra i
partner; tale aspetto avvicina l'iniziativa alle altre iniziative della
Commissione in tale settore (eLearning, Netd@ys). Sulla base di strumenti
comuni, i comitati olimpici francese (Cnosf), italiano (Coni) e olandese (Noc*Nsf)
hanno ricevuto l'incarico di sviluppare programmi specifici per la
promozione dei valori olimpici, in collaborazione con i rispettivi ministeri
dell'Istruzione e dello sport, nonché con la Commissione europea e
l'ufficio di collegamento dei comitati olimpici europei a Bruxelles. I Paesi
Bassi hanno organizzato iniziative importanti in materia di informazione
degli insegnanti, con la messa a punto di strumenti (manuale, poster,
filmati, quiz) destinati ad aiutarli ad insegnare i diversi valori legati
allo sport. Il progetto ha visto la partecipazione di 1.800 scuole. L'Italia
(in particolare il Piemonte, ma anche la Liguria e la Lombardia) si è
concentrata sull'organizzazione di numerosi eventi, quale la Giornata degli
ideali olimpici, ai quali sono stati invitati gli alunni delle classi
interessate e le loro famiglie. Sono state coinvolte circa 360 scuole. In
Francia si è scelto di far produrre, nell'ambito della normale attività
scolastica, delle rappresentazioni grafiche dei valori oggetto
dell'iniziativa, nonché di tradurre tali valori in comportamenti durante la
pratica sportiva. Le 340 classi che hanno partecipato a questa iniziativa
pilota hanno inoltre organizzato mostre dei disegni degli alunni a livello
dei dipartimenti e delle regioni. È stato inoltre creato un sito Web
contenente le informazioni destinate al grande pubblico e utilizzato quale
piattaforma di comunicazione circa le varie iniziative: http://www.eu-sportvalues.net
Per ottenere le coordinate dei responsabili di questa iniziativa pilota nei
tre Stati membri interessati è possibile rivolgersi al portavoce.
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