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di

GIOVEDI'
3 OTTOBRE 2002

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ADOTTATI DAL CONSIGLIO I PROGRAMMI DI RICERCA DELL'UNIONE EUROPEA

Milano, 3 ottobre 2002 - Il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha approvato i cinque programmi specifici che attuano il Sesto programma quadro di ricerca dell'Unione europea (2003-2006), con un bilancio di 17,5 miliardi di euro. Il Commissario responsabile per la ricerca, Philippe Busquin, ha espresso soddisfazione per la decisione, dichiarando che tutto è ora pronto per un rapido avvio dei programmi di ricerca: "Il primo invito a presentare proposte sarà pubblicato alla fine del 2002. La rapida conclusione del processo decisionale sui programmi di ricerca dell'Unione europea fornisce una solida base per la creazione di un vero Spazio europeo della ricerca". Le informazioni relative al Sesto programma quadro sono pubblicate dalla Commissione europea in un sito web specifico: http://europa.eu.int/comm/research/fp6/index_en.html  Per rispondere a quesiti quali "Chi può richiedere un finanziamento nell'ambito della ricerca comunitaria? Chi ha la possibilità concreta di ottenerlo?" "L'Unione europea può veramente permettersi di investire massicciamente nella costruzione e nella manutenzione di infrastrutture di ricerca?" "Cosa sono gli inviti a presentare proposte? E gli inviti a manifestare interesse?" i servizi della Commissione hanno predisposto una serie di FAQ (risposte ai quesiti più frequenti) nelle undici lingue comunitarie.

UNIONE EUROPEA E DIRITTO SOCIETARIO: UN QUADRO TRASPARENTE PER LE OPA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha presentato oggi la sua nuova proposta di direttiva che prevede norme comuni per le offerte pubbliche di acquisto (Opa). Questa proposta mira ad offrire alle imprese europee maggiore certezza giuridica per questo tipo di operazioni, a vantaggio di tutte le parti interessate, compresi i lavoratori di queste imprese, e a proteggere gli azionisti di minoranza in caso di trasferimento del controllo. Per poter disciplinare tali ristrutturazioni, che coinvolgono le legislazioni e le autorità di diversi Stati membri, è indispensabile un'azione a livello di Unione. È per questo che, nonostante la bocciatura della proposta precedente da parte del Parlamento europeo nel luglio 2001, la Commissione ha continuato ad essere convinta della necessità di una direttiva europea per le Opa e si è impegnata a fondo per presentare il più rapidamente possibile una nuova proposta che possa essere approvata dal Consiglio e dal Parlamento. Il commissario competente per il mercato interno, Frits Bolkestein, ha dichiarato in questa occasione: "Lo scopo di questa proposta è garantire che nell'Ue le Opa si svolgano nelle migliori condizioni possibili per tutte le parti interessate. Questa direttiva ha sempre costituito una tappa essenziale verso la completa integrazione dei mercati finanziari europei entro il 2005. È un elemento chiave nel progetto dell'Unione europea di trasformare l'Europa nell'economia più competitiva del mondo entro il 2010. Questa nuova proposta apporta risposte concrete alle preoccupazioni espresse dal Parlamento europeo che l'anno scorso aveva bocciato la proposta precedente. Sono fermamente convinto che questa proposta ha tutti i numeri per essere adottata rapidamente dal Consiglio e dal Parlamento. È una proposta equilibrata e ragionevole, che evita posizioni estreme che l'avrebbero fatta arenare sine die ed è il risultato di un ampio esercizio di consultazioni presso gli esperti europei e tutte le parti interessate. Dobbiamo ora andare avanti e spero di poter contare su tutte le istanze decisionali perché si avanzi rapidamente." Questa nuova proposta ha l'ambizione di rispondere alle preoccupazioni del Parlamento europeo senza compromettere i principi fondamentali che erano stati approvati all'unanimità nella posizione comune del Consiglio relativa alla proposta precedente. Questi principi sono: parità di trattamento per tutti i detentori di titoli della società emittente che si trovano in situazioni identiche; le persone alle quali l'offerta è indirizzata devono disporre dei termini e delle informazioni necessarie per permettere loro di prendere una decisione sufficientemente fondata in merito all'offerta; l'organo di amministrazione della società emittente deve agire nell'interesse della società nel suo insieme; è vietato creare mercati fittizi per i titoli della società emittente, della società offerente o di qualsiasi altra società interessata dall'offerta; le società emittenti non devono essere ostacolate nella conduzione dei loro affari per un periodo più lungo di quello ragionevolmente richiesto per un'offerta di acquisto dei loro titoli. Nuove idee - La nuova proposta persegue gli stessi obiettivi della precedente. Oltre agli obiettivi generali di integrazione dei mercati europei, conformemente al Piano d'azione per i servizi finanziari, e di armonizzazione per le ristrutturazioni di imprese, mira, da un lato, a rafforzare la certezza giuridica delle offerte pubbliche di acquisto, a vantaggio di tutte le parti interessate, e, dall'altro, a garantire la protezione degli azionisti di minoranza nel corso di tali operazioni. La nuova proposta ha lo stesso ambito di applicazione e contiene gli stessi principi fondamentali della precedente. In particolare, la norma secondo la quale i dirigenti di una società oggetto di un'Opa devono chiedere l'autorizzazione degli azionisti prima di adottare misure di difesa viene mantenuta, poiché è considerato fondamentale che il futuro della società sia deciso dai suoi proprietari. Tuttavia, la nuova proposta contiene elementi supplementari atti a rispondere alle preoccupazioni del Parlamento. Proprio per tenere conto di tali problemi, la proposta segue le raccomandazioni rivolte alla Commissione nella relazione Winter (vedi oltre e IP/02/24 ) per quanto riguarda una definizione comune di "prezzo equo" per l'offerta obbligatoria e l'introduzione di un diritto di cessione obbligatoria. Questo diritto permette ad un azionista che detenga una maggioranza consistente di titoli di obbligare gli azionisti di minoranza a vendergli i loro titoli. È abbinato nella nuova proposta ad un diritto di riscatto obbligatorio che permette agli azionisti di minoranza di obbligare un azionista che detenga una maggioranza consistente ad acquistare i loro titoli, a seguito di un'offerta pubblica di acquisto. Per quanto riguarda in particolare l'eliminazione degli ostacoli alle Opa in Europa, la nuova proposta prevede, da un lato, una maggiore trasparenza della struttura del capitale e di controllo, come pure dei meccanismi di difesa delle società e, dall'altro, un meccanismo di "neutralizzazione delle misure di difesa" strutturali ("break through rule") in caso di Opa. Questo meccanismo di "neutralizzazione" si applicherebbe alle restrizioni ai diritti di trasferimento di titoli ed ai diritti di voto e non priva nessuno dei suoi diritti acquisiti, in modo da non sollevare problemi giuridici, ed anche costituzionali, irrisolvibili per la maggior parte degli Stati membri. Si noti d'altra parte che la proposta contiene un riferimento ai diritti all'informazione dei lavoratori delle società interessate, che restano inalterati. Questa proposta presenta un approccio coerente, che è allo stato attuale il più realistico tra quelli possibili. Il binomio maggiore trasparenza e inopponibilità delle misure atte a determinare una protezione ingiustificata dei dirigenti rappresenta un grande passo avanti verso l'eliminazione degli ostacoli alle OPA, come richiesto dal Parlamento, senza peraltro compromettere la posizione competitiva delle imprese europee rispetto a quella delle imprese dei paesi terzi ed in particolare degli Stati Uniti. Ciò costituisce una prima tappa: il riesame previsto permetterà di vedere in quale misura possano essere prese altre iniziative per eliminare ostacoli alle OPA. La precedente proposta di direttiva sulle Opa fu bocciata dal Parlamento nel luglio 2001, dopo 12 anni di negoziato. Una procedura di conciliazione tra il Parlamento ed il Consiglio dei ministri dell'Unione si concluse con un compromesso sul quale tuttavia il Parlamento riunito in sessione plenaria si divise a metà (273 favorevoli e 273 contrari) (cfr. IP/01/943 ). Questo voto fu dovuto in gran parte : ai timori suscitati dall'obbligo imposto ai dirigenti di una società oggetto di un'offerta di ottenere l'autorizzazione degli azionisti prima di intraprendere qualsiasi misura di difesa contro tale offerta e alla confusione tra questo dovere "di neutralità" dei dirigenti e l'impossibilità per la società oggetto dell'offerta di difendersi e, quindi, il timore di aprire le porte delle società europee in particolare alle società americane o semplicemente alle società di altri Stati membri. A seguito di questo voto, la Commissione ha dunque chiesto ad un gruppo ad alto livello di esperti in materia di diritto societario, presieduto dal professore Jaap Winter, di presentare proposte per rispondere ai problemi sollevati dal Parlamento. Nella preparazione della proposta attuale la Commissione ha tenuto conto in gran parte delle raccomandazioni formulate da questo gruppo nella sua relazione sulle questioni riguardanti le Opa, pubblicata nel mese di gennaio 2002 (IP/02/24 ). Il testo della nuova proposta sarà disponibile sul sito Europa: Infolink:
http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/company/company/news/index.htm

LE MISURE FRANCESI A FAVORE DELL'OCCUPAZIONE GIOVANILE SONO STATE APPROVATE DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha deciso che il dispositivo di sostegno all'occupazione giovanile nelle imprese contemplato dal governo francese non configura aiuto di Stato bensì costituisce una misura generale, ai sensi della comunicazione della Commissione relativa al controllo degli aiuti pubblici e alla riduzione del costo del lavoro(1). Sono interessati dal dispositivo posto in essere dalla legge del 1° agosto 2002 i giovani di età compresa fra i 16 e i 22 anni con un livello di formazione inferiore a un diploma di insegnamento secondario del secondo ciclo, generale, tecnologico o professionale. Le imprese di qualsiasi dimensione e settore di attività che, a prescindere dalla loro ubicazione, assumono un giovane così definito per una durata indeterminata, beneficiano per tre anni di una sovvenzione pubblica il cui importo viene calcolato in base agli oneri sociali a carico del datore di lavoro. L'importo mensile della sovvenzione varia fra i 225 e i 292,5 euro per i primi due anni del contratto e viene ridotto del 50 % al terzo anno. Il costo a carico del bilancio della misura è stimato fra i 200 milioni di euro per il 2003 e i 650 milioni di euro per il 2006, anno in cui il dispositivo dovrebbe produrre il suo pieno impatto. Il regime è tuttavia di durata illimitata, poiché ogni impresa potrà avvalersi del dispositivo ogni qualvolta vorrà assumere un giovane. La valutazione della Commissione si fonda sul carattere generale, automatico e non discrezionale della misura diretta a ridurre i costi extrasalariali della manodopera. Il fatto che la popolazione destinataria sia una determinata categoria di lavoratori con particolari difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro non modifica la conclusione della Commissione, bensì la rafforza. La Commissione ha per di più constatato che il dispositivo adempie alle condizioni poste dagli orientamenti in materia di aiuti all'occupazione(2), soprattutto in quanto è destinato a una delle categorie sociali verso cui gli Stati membri sono sollecitati a dirigere le loro azioni. L'esenzione mirata dal pagamento dei contributi sociali e previdenziali costituisce per l'appunto una delle azioni citate à mo' di esempio negli stessi orientamenti.

COMMENTO DEL COMMISSARIO PEDRO SOLBES SULLA FINANZIARIA PER IL 2003
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - Il Commissario Solbes ha detto : "In primo luogo accolgo con favore la revisione delle previsioni macroeconomiche che sono più in linea con gli sviluppi recenti. Inoltre apprezzo l'impegno a raggiungere in ogni caso il pareggio di bilancio in termini nominali e strutturali non oltre il 2006. Tuttavia il notevole scostamento tra l'obiettivo di deficit per quest'anno e le ultime stime è motivo di preoccupazione. La Commissione esprimerà la sua opinione sulla legge finanziaria per il 2003 e sugli obiettivi di medio termine solo dopo aver fatto una valutazione completa ed approfondita delle misure. La nostra analisi si concentrerà sul progresso e sulla qualità del consolidamento di bilancio. Particolare attenzione verrà data al livello elevato del debito pubblico e all'entità delle misure a carattere transitorio. Incoraggio il Governo Italiano a mettere in atto l'aggiustamento strutturale coerente con l'obiettivo di deficit fissato per il 2003".

MICCICHÉ: NESSUN INCONTRO SUL MEZZOGIORNO
Roma, 3 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze rende noto che il viceministro, Gianfranco Micciché, smentisce categoricamente le illazioni giornalistiche relative ad una riunione con le Parti sociali, fissata per domani mattina presso il Ministero e dedicata agli interventi per il Mezzogiorno. "La Finanziaria presentata ieri", dichiara inoltre Micciché, "è una Finanziaria che in termini di risorse reali per il Sud non ha pari nella storia. Inoltre, la creazione del meccanismo di gestione dei fondi è ulteriore garanzia di accelerazione e di efficienza della spesa. Ritengo comunque che il Governo ascolterà le Parti sociali per trovare, anche stavolta, un'intesa".

SUL SITO IL QUADERNO CONGIUNTURALE DELL'ECONOMIA ITALIANA - VOLUME II
Roma, 2 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è disponibile sul sito www.tesoro.it  tra gli Ultimi documenti pubblicati, il secondo volume del Quaderno Congiunturale dell'Economia Italiana

ROBERTO CAPORALE NOMINATO CONSIGLIERE PER GLI AFFARI EUROPEI
Roma, 2 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che Roberto Caporale, finora Portavoce del Ministro, è stato nominato suo Consigliere per gli Affari Europei. Caporale, economista esperto di tematiche comunitarie ha pubblicato numerosi lavori sul federalismo per l'Unione Europea.

ACCORDO TELECOM ITALIA-NEWS CORPORATION - TELECOM ITALIA DETERRÀ IL 19,9% DELLA NUOVA SOCIETÀ DI PAY-TV ITALIANA NATA DALL'INTEGRAZIONE DI STREAM E TELE+
Roma,3 ottobre 2002 - Telecom Italia ha raggiunto un accordo con News Corporation per la creazione di un'unica società di pay-tv italiana (piattaforma unica) che nasce dall'integrazione delle attività di Stream e Tele+. In base a tale accordo, Telecom Italia deterrà il 19,9% della piattaforma unica e News Corporation il rimanente 80,1%. E' previsto:che Telecom Italia sottoscriva, insieme a News Corporation, il contratto di acquisto di Tele+; un accordo con la sola News Corporation che disciplini i rapporti tra i due partner della piattaforma unica. L'enterprise value di Tele+ è stato fissato in 920 milioni di euro, di cui 450 milioni rappresentati da indebitamento finanziario della società. Telecom Italia pagherà al closing un prezzo pari a 31,84 milioni di euro per il 19,9% di Tele+. Telecom Italia rinuncerà a crediti commerciali maturati a fine 2002 dalle società del Gruppo nei confronti di Stream per circa 147 milioni di euro (cifra interamente accantonata nel bilancio 2001). Nel contempo News Corporation rinuncerà a crediti commerciali e prestiti a soci di Stream per pari importo. L'effetto economico dell'operazione per Telecom Italia comporterà un onere complessivo lordo di circa 276 milioni di euro, comprensivo della perdita pro quota di Stream prevista per l'esercizio 2002. L'esecuzione del contratto è soggetta all'approvazione delle competenti autorità.

ASSOCIAZIONE ITALIANA BROKERS DI ASSICURAZIONE E RIASSICURAZIONE: PROPOSTE CONCRETE PER LA SOLUZIONE DEL NODO RC AUTO
Roma, 3 ottobre 2002 "Rc Auto: dalla protesta alla proposta". Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum; Mario Orio, Direttore Generale Ania; Mario Valducci, Sottosegretario di Stato - Ministero delle Attività Produttive; Giancarlo Giannini, Presidente Isvap; Francesco G. Paparella, Presidente Aiba, per la prima volta a confronto in un dibattito pubblico, organizzato dall'Aiba, sul testo di riforma dell'Rc Auto di imminente approvazione. Dall'Aiba proposte concrete per la soluzione del nodo rc auto: criterio unico per il calcolo della crescita tariffaria; estensione del modello cid anche alle lesioni fisiche minori; ricalcolo della tariffa su base regionale e non provinciale Urgenti anche, secondo il Presidente dell'Aiba Francesco G. Paparella, ulteriori interventi: la possibilità di comparazione diretta delle tariffe presso il sito Isvap; la creazione di una Bad Company attraverso l'applicazione di una "Bad Rate"; l'equiparazione nell'Rc Auto del ruolo del Broker con gli altri operatori del mercato. Una volta entrato in vigore il progetto di riforma presentato dal Governo, le Compagnie saranno chiamate a ridurre i costi, aumentando la qualità dei servizi offerti. Ma si tratta solo di un primo passo in direzione del riordino dell'intero comparto auto che necessita anche, e forse prima di tutto, di razionalizzare l'attuale meccanismo di liquidazione dei sinistri. Il convegno "Rc Auto: dalla protesta alla proposta" si apre con l'intervento del Presidente dell'Aiba Francesco G. Paparella che, in sei punti, offre una possibile soluzione al problema Rc Auto: Criterio unico per il calcolo della crescita tariffaria; Estensione del modello Cid anche alle lesioni fisiche minori - non riconoscere spese legali prima di 90 giorni alla data del sinistro - incentivazione utilizzo carrozzerie convenzionate - Potenziamento del database presso l'Ania per il monitoraggio sinistri; Ricalcolo della tariffa su base regionale e non provinciale - pur mantenendo i criteri di personalizzazione e territoriali delle tariffe, si potrebbe analizzare la formulazione di una tariffa per Regione, così da riportare su un territorio più ampio, ma comunque omogeneo, il criterio di solidarietà, base di ogni tariffa. Sito comparativo presso Isvap - inserire nel sito internet Isvap una sezione per la comparazione tariffaria, imponendo l'aggiornamento dei dati agli Assicuratori; Ruolo del Broker equiparato agli altri Operatori - è necessario consentire anche ai Broker di assistere la clientela che deciderà di rivolgersi loro con le stesse modalità di tutti gli altri operatori del mercato. Rischi sinistrati - si rende necessario estrapolare i rischi RC particolarmente sinistrati e trattarli separatamente nell'ambito di una "Bad Company" ovvero attraverso l'applicazione di una "Bad Rate". In ogni caso ponendoli al di fuori delle tariffe Bonus/Malus delle singole Compagnie. Il broker e l'rc auto - Seppure l'Rc Auto sia attualmente marginale nell'attività del broker (meno del 13% rispetto alla raccolta complessiva della categoria, secondo l'Isvap), per la propria competenza tecnica, per l'indipendenza dalle Compagnie sancita dalla Legge, il Broker è l'operatore professionale più qualificato a svolgere per conto della clientela l'attività di selezione del mercato basata sul rapporto costo-prestazione. A differenza di tutti gli altri operatori del mercato, l'attuale interpretazione della Legge792/84 impedisce al broker di detenere i documenti di assicurazione da rilasciare "in tempo reale" al Cliente. Il ramo rc auto - La raccolta premi Rc Auto ha raggiunto i 15.344,1 milioni di Euro nel 2001 (+7,9% rispetto al 2000), incidendo sul totale del ramo danni per oltre il 52% (Rc Auto + Ard). Ma nel 2001 il settore continua a rimanere in perdita (-416 milioni di Euro), anche se in miglioramento rispetto al 2000 (-1.313 milioni di Euro), grazie a una minore frequenza dei sinistri. In aumento invece il loro costo medio, soprattutto per l'incidenza delle lesioni fisiche (20%). In Italia le prime dieci assicurazioni Rc Auto raccolgono il 52,72% dei premi (le prime 50, il 97,34%). "Risultano quindi di difficile lettura le lamentele di un mercato che trae il proprio principale alimento proprio dal ramo che sostiene essere la propria fonte di perdita" afferma Francesco G. Paparella nel corso del convegno. Nel solo periodo 1996-2000 il deficit delle Compagnie di assicurazione nel comparto auto è stato stimato intorno ai 26 mila miliardi di vecchie lire, a fronte di un fatturato medio di 21 mila miliardi di lire. I rincari delle tariffe rc auto Dopo il blocco delle tariffe, congelate per un anno dal precedente Governo, in tutte le città d'Italia si sono continuati a registrare aumenti delle tariffe Rc Auto. L'ultima rilevazione della società di consulenza Tillinghast-Towers Perrin ha registrato un rincaro dell'1% tra aprile e luglio 2002, in misura inferiore rispetto al trimestre precedente (+3,3%). Su base annua l'incremento stimato arriva però al 10,2%. Facendo riferimento ai dati Istat il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano ha invece registrato nel 2001 aumenti medi del 10,7%. Cifra contestata dall'Ania che a sua volta ha valutato una crescita reale del 3,6%. Numeri poco convincenti per l'Isvap. Secondo l'Istituto di vigilanza i premi sono aumentati del 6,6%, mentre i sinistri pagati relativi all'esercizio sono cresciuti del 2,1%. Per porre fine a questo balletto di cifre che hanno il solo risultato di sconcertare gli assicurati, l'Aiba suggerisce di stabilire, in accordo tra Isvap e Ania, e con l'approvazione del Ministero delle Attività Produttive e delle Associazioni dei Consumatori, un criterio di calcolo unico.

RVA RASINI VIGANÒ ASSICURAZIONI FA IL PUNTO SUI RISCHI CLIMATICI, UN PERICOLO CRESCENTE PER MOLTE AZIENDE
Milano, 3 ottobre 2002 -1 mutamenti climatici in atto, e in particolare l'aumento delle temperature, hanno un impatto sull'80% delle attività economiche: per evitare che la loro solidità sia messa in pericolo da eventi di questo tipo le aziende devono ricorrere a strumenti di protezione, come quelli offerti dai mercati finanziari. Il punto su questa tematica, d'importanza crescente, è stato fatto oggi a Milano in un convegno su Weather Derivalives: strumenti di controllo del rischio climatico. L'incontro è stato organizzato da Rva Rasini Viganò Assicurazioni, uno dei maggiori broker italiani. "La nostra missione", ha detto Giorgio Viganò, presidente e amministratore delegato di Rva, "è di aiutare i nostri clienti a migliorare in maniera sostanziale la gestione di tutti i rischi, e questo significa anche mettere a punto soluzioni per il loro trasferimento m modo diverso rispetto alle tradizionali coperture assicurative. E' il caso dei weather derivatìves, i derivati climatici, che nel nostro paese sono praticamente agli inizi: questi prodotti hanno come obiettivo la protezione del conto economico delle aziende il cui andamento è influenzato da variazioni nel duna". Un quadro del mercato è stato delineato da Tamàs Haiman, responsabile marketing europeo di Société Generale, uno dei gruppi finanziari leader in questo settore. "Il numero dei contratti e le somme assicurate", ha detto, "hanno registrato un forte incremento fra il 1998 e il 2001, con una crescita sostenuta al di fuori degli Slati Uniti e in particolare in Europa". "L'obiettivo di ridurre la volatilità degli utili e del cashflow può essere vanificato da una cattiva analisi del rischio climatico", ha sottolineato però Danilo Grillo, responsabile della divisione rischi speciali di Rva, "è quindi necessaria un'attenta progettazione del proprio profilo di rischio prima di procedere ali' hedging coi prodotti derivati". I profili giuridici dei derivati climatici sono stati approfonditi da Francesco Caputo Massetti, vicedirettore generale di Intesa Bei, mentre Marcus Brokhof, del dipartimento commerciale di Wingas, un'azienda tedesca del settore energetico, ha fornito la testimonianza su un caso concreto del loro utilizzo. Il convegno è stato coordinato dal Prof. Roberto Ruozi, direttore dell'Istituto di Economia dei Mercati degli Intermediari Finanziari dell'Università Bocconi di Milano. Hanno partecipato al convegno le primarie società del settore energetico. Rva Rasini Viganò Assicurazioni è uno dei maggiori operatori italiani nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo, con un volume di premi intermediati nel 2001 nella sola Italia pari a 108,71 milioni di euro.

LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA TALUNI AIUTI E AVVIA UN'INDAGINE SU ALTRI, NEL SETTORE DELL'ENERGIA RINNOVABILE E DEL RISPARMIO ENERGETICO IN TOSCANA
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - La Commissione europea ha avviato una procedura di indagine approfondita in merito ad alcuni aiuti previsti dalla regione Toscana in materia di protezione dell'ambiente. Si tratta di aiuti relativi alla produzione di elettricità e di energia termica a partire da impianti fotovoltaici e di aiuti relativi al risparmio energetico. Parallelamente, essa ha approvato gli aiuti relativi alla produzione di elettricità e di energia termica a partire da altre fonti di energia rinnovabile in quanto conformi alla disciplina ambientale. Nel novembre 2001 le autorità italiane hanno notificato alla Commissione un regime di aiuti all'investimento per promuovere l'utilizzo di energia rinnovabile, nonché misure per ridurre il consumo di energia. La Commissione ha potuto approvare gli aiuti all'investimento per impianti, destinati al fabbisogno di piccole isole, alimentati a partire dalla biomassa, dall'energia solare (esclusa quella fotovoltaica) o da altre fonti di energia rinnovabile. Per quanto riguarda gli aiuti relativi alla produzione di elettricità e di energia termica a partire da impianti fotovoltaici, invece, le autorità italiane fino ad ora non hanno chiarito perché sia necessaria l'intensità proposta del 75%. In merito agli impianti ammissibili a titolo del risparmio energetico, la Commissione ha concluso che non erano chiaramente definiti. Inoltre, non è neppure provato che gli investimenti consentiranno effettivamente un risparmio energetico. Infine, sembra che in alcuni casi venga superata l'intensità degli aiuti ammessa dalla disciplina ambientale. Questi elementi hanno imposto alla Commissione di avviare un procedimento d'indagine formale. Si noti che in agosto le autorità italiane ritenevano di avere fornito tutte le informazioni necessarie e hanno chiesto quindi l'adozione di una decisione.

BERTRAND BADIE: I CONFINI NEL BUSINESS
Torino, 3 ottobre 2002 - Grande attualità per il quarto e penultimo evento del ciclo Incontri sul pianeta: un vocabolario di idee per il nuovo secolo, iniziativa di formazione e comunicazione per il management di aziende e istituzioni organizzato da Isvor Knowledge System in collaborazione con il Centre for Business Innovation Cap Gemini Ernst&Young. Il 9 ottobre a Torino (Centro Incontri Marentino, dalle ore 15.00) e il 10 a Roma (Sede Confindustria, , sempre alle 15.00) Bertrand Badie, in Stato e sovranità, presenterà lo studio delle mutazioni che il concetto politico di territorio ha subito nel corso della storia moderna. Rivendicazioni politiche dei gruppi etnici, motivazioni dei progetti secessionisti, ma soprattutto la grande trasformazione economica attuale, che sta spezzando tutti i confini nazionali nel corso di una marcia apparentemente inarrestabile verso il mercato globale. Quali diritti, quali doveri? Chi decide le regole del diritto in un mercato che potenzialmente non ha più confini, se non quelli tracciati sulla carta? Bertrand Badie è docente di scienze politiche a Parigi e politologo. Ha insegnato nelle università di Losanna, Genova, Tunisi, Rabat, Fès, Porto-Alegre, Bologna, Firenze, Berlino, Istanbul, Mosca, Il Cairo, Tokyo, Beirut, Le Cap, Amsterdam, Roma, Bonn, Tubinga, Lipsia. Tra le sue pubblicazioni principali: Un mondo senza sovranità: gli stati tra astuzia e responsabilità (Trieste, Asterios, 2000), La fine dei territori: saggio sul disordine internazionale e sulla utilità sociale del rispetto (Trieste, Asterios, 1996), Le défi migratoire (Paris, Presses de Sciences Po, 1994), I due stati: società e potere in Islam (Genova, Marietti, 1991). Dopo la relazione di Badie, i contenuti verranno approfonditi con l'intervento di un panel scelto di discussant proveniente dal mondo accademico e manageriale, per analizzare i temi trattati dal punto di vista del business (tra cui Paolo Montalenti, Giacomo Vaciago, Gian Giacomo Migone,). Il protagonista dell'ultimo evento a novembre sarà Felipe Fernandez-Armesto (storia e civilizzazione). Sul sito www.incontrisulpianeta.it  nato parallelamente all'iniziativa, è possibile continuare il percorso formativo iniziato con la partecipazione agli incontri.

IBM E PRICEWATERHOUSECOOPERS PORTANO A TERMINE LA VENDITA DI PWC CONSULTINO LA NUOVA UNITA' SI CHIAMERA' IBM BUSINESS CONSULTING SERVICES E AIUTERA' I CLIENTI A INCREMENTARE I PROPRI RITORNI ECONOMICI
Armonk, Ny e New York, 3 ottobre 2002 - Ibm e PricewaterhouseCoopers hanno annunciato ieri l'acquisizione da parte di Ibm di PwC Consulting, unita' di PricewaterhouseCoopers dedicata ai servizi di consulenza globale di management e tecnologici. L'accordo e' stato approvato a grande maggioranza dai partner e dalle societa' facenti parte del gruppo PricewaterhouseCoopers ed ha ricevuto tutte le autorizzazioni legali dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. In base ai termini della transazione, Ibm ha corrisposto a PricewaterhouseCoopers circa 3,5 miliardi di dollari in contanti e azioni. Dall'accordo nasce Ibm Business Consulting Services, una nuova business unit globale che comprende piu' di 30.000 consulenti Ibm e altrettanti provenienti da Pwc Consulting. Ibm Business Consulting Services, che fara' parte di Ibm Global Services, diventa cosi' la piu' grande organizzazione di servizi di consulenza nel mondo, presente in piu' di 160 paesi. "Da questa unione nasce una nuova categoria di servizi di consulenza. Abbiamo fuso due organizzazioni con competenze e culture aziendali complementari, che condividono una comune filosofia orientata alla integrazione della visione strategica di business con la tecnologia. Il risultato si traduce in significativi vantaggi per i clienti," ha affermato Ginni Rometty, General Manager, Ibm Business Consulting Services. "Insieme possiamo offrire la gamma di servizi di consulenza piu' completa del mondo, con l'obiettivo di massimizzare il valore che i clienti richiedono ai propri investimenti It. La combinazione di questi fattori con l'offerta completa di servizi It, infrastrutture, tecnologie e risorse finanziarie di Ibm, porta a ottenere quelle soluzioni integrate di business e tecnologia che i nostri clienti stanno attualmente chiedendo." "Con la chiusura di questo accordo, Pricewaterhousecoopers completa efficacemente la propria riorganizzazione cominciata piu' di due anni fa e tiene fede al proprio impegno di liberare l'unita' di consulenza dalle restrizioni che derivano dalle normative del nostro settore. L'unione tra Pwc Consulting e Ibm ci consente di raggiungere pienamente l'obiettivo che avevamo stabilito per la separazione e fornisce a clienti e dipendenti maggiori opportunita' di accesso a soluzioni innovative. Facciamo i migliori auguri ai nostri ex colleghi" ha affermato Samuel A. DiPiazza, Jr., chief executive officer di PricewaterhouseCoopers. In seguito all'accordo firmato il 30 luglio scorso, Ibm e PwC Consulting hanno creato un team di transizione costituito da oltre 600 professionisti con l'obiettivo di pianificare e gestire tutti gli aspetti relativi all'integrazione di uno staff costituito da oltre 60.000 persone. Nell'ambito di questo processo, e per semplificare e velocizzare l'integrazione, Business Consulting Services ha deciso di seguire, i criteri di segmentazione settoriale e di mercato adottati da Ibm e le aree strategiche delle soluzioni utilizzate da Pwc Consulting. Contestualmente, Ibm ha nominato tre responsabili per le diverse aree geografiche in cui opera la nuova struttura Business Consulting Services: Mike Collins, General Manager, Business Consulting Services, America; David Dockray, General Manager, Business Consulting Services, Europa, Medio Oriente e Africa e Hideki Kurashige, General Manager, Business Consulting Services, Asia-Pacifico. Collins e Dockray sono stati in precedenza managing partner di Pwc Consulting, mentre Kurashige-san ha ricoperto il ruolo di Ceo presso Pwc Consulting in Giappone; i tre leader riferiranno direttamente a Ginny Rometty. "Ibm Business Consulting Services fornira' servizi di consulenza aziendale ai massimi livelli del mercato, supportata dalla potenza del piu' ricco portafoglio tecnologico attualmente disponibile," ha affermato Collins. "L'attuale tendenza a migrare verso modelli It che ridefiniscono in misura crescente i processi di business aziendali coinvolge nelle fasi decisionali un numero sempre piu' vasto di business manager e It manager; a loro si richiedono non solo conoscenze ma anche competenze, know-how e strumenti capaci di fornire valore al business." Sono in aumento le aziende che prendono in esame nuove modalita' per la gestione del proprio business come ad esempio il business transformation outsourcing e lo utility-based computing. I nuovi modelli di business richiedono competenze di consulenza aziendale strategica, specializzazioni per settori d'industria e conoscenze approfondite in diverse aree che includono soluzioni Crm (customer relationship management) e gestione della supply chain e delle transazioni, tutti campi nei quali Pwc Consulting e' un leader riconosciuto. Queste competenze devono essere associate a capacita' di implementazioni su vasta scala, quali i grandi progetti di outsourcing, a competenze sulle infrastrutture It, a tecnologie chiave e a finanziamenti, settori nei quali Ibm ha sempre dominato il mercato. Ibm Business Consulting Services si trova oggi in una posizione unica per fornire consulenze ai clienti e aiutarli a sfruttare pienamente i nuovi modelli di business computing, migliorando i propri ritorni sugli investimenti. Ibm intende rivolgersi a Ernst & Young per le attivita' di revisione contabile di Business Consulting Services.

ICT E SERVIZI PUBBLICI: DOTAZIONI E STRATEGIE LA PRIMA RILEVAZIONE NAZIONALE PRESENTATA AL FORUM ICT
Roma, 3 ottobre 2002 - Quali sono i progetti delle aziende di servizi pubblici locali in materia di nuove tecnologie? Quante delle opportunità offerte dall'Information and Communication Technology verranno usate dalle stesse aziende per migliorare i propri servizi? Quanto investiranno le aziende per contribuire alla diffusione della Larga Banda e dell'e-government? Quanti servizi vengono attualmente distribuiti ai cittadini dalle aziende tramite l'Ict? Sono alcune delle importanti domande cui risponderanno i risultati della prima rilevazione nazionale su Ict e Public Utilities che verrà presentata nel corso del Forum Ict (Roma 15-16 ottobre - Centro Congressi "La Fornace" - www.forumict.it  Il dettagliato questionario, realizzato da Confservizi insieme con il Dipartimento dell'Innovazione Tecnologica, ha infatti raccolto informazioni sulle dotazioni e sulle strategie in materia di Ict per oltre 600 aziende di servizi pubblici locali associate alla Confservizi ed alle federazioni di settore. Si tratta della prima rilevazione approfondita svolta in Italia su questo comparto. La ricerca verrà utilizzata anche dalle Istituzioni per valutare le necessità nelle varie zone del Paese e gli strumenti legislativi e fiscali da adottare per la diffusione delle nuove tecnologie e dei nuovi servizi. I dati della ricerca saranno commentati - nelle due giornate - da relatori come Paolo Vigevano, Responsabile della Segreteria Tecnica del Ministro dell'Innovazione Tecnologica, e Francesco Chirichigno Consulente del Ministro delle Comunicazioni, dall'economista Giacomo Vaciago e dal presidente dello Smau Antonio Emmanueli. Il Forum Ict - al quale è prevista anche la partecipazione del Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri - segna la prima forma di collaborazione tra ex-municipalizzate e alcune delle più importanti aziende del settore Ict, come Telecom Italia, Between, Wind, Ericsson Tlc, Elitel, Acantho, Fastweb, H3g ed Alcatel Italia. Infolink:
www.forumict.it

AKROS INFORMATICA VINCE, IN POOL CON ALTRI GRANDI FORNITORI, DUE GARE PER SVILUPPARE E MANUTENERE I SISTEMI INFORMATIVI DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO E DELL'ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA
Ravenna/Milano 3 ottobre 2002 - Akros Informatica, società italiana leader nei sistemi e nei servizi per la Pa Centrale e Locale, ha vinto in pool con altri partner del settore due importanti gare pubbliche. L'importo complessivo dei bandi è di circa 18,6 milioni di Euro e vedrà la partecipazione paritetica dei partner. Per i conti dello Stato La prima gara, per forniture di servizi pari a 12,4 milioni di Euro è stata vinta da Akros Informatica assieme a Eds Italia e Eds Italia Software. Essa riguarda lo sviluppo, la manutenzione, il supporto e l'assistenza di una parte consistente del sistema informativo della Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell'Economia e delle Finanze). Più in particolare, il pool prenderà in carico i Sistemi Conoscitivi di Finanza Pubblica - che rendono disponibili i dati di Bilancio e Contabilità Finanziaria dello Stato - e i Sistemi d'Ispettorato - che supportano le attività degli Ispettorati e degli Uffici delle Ragionerie Provinciali dello Stato.Per la statistica La seconda gara, per forniture di servizi pari a 7,2 milioni di Euro è stata vinta da Akros Informatica assieme a Finsiel, Ibm e Sistemi Informativi. I servizi in questione riguardano lo sviluppo e la manutenzione di applicazioni per una parte significativa delle elaborazioni condotte dall'Istat. Gli ambiti interessati sono quelli delle Statistiche Sociali (che comprendono anche il censimento della popolazione e delle abitazioni), delle Statistiche Economiche (congiuntura, occupazione e prezzi) e dei Sistemi Speciali (documentazione, definizione e classificazione del patrimonio informativo).

SYMBOLIC CONFERMA IL SUO SOSTEGNO AD AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA
Parma, 3 Ottobre 2002 - Symbolic, azienda leader nel campo della Network Security, conferma anche per il prossimo anno l'accordo di collaborazione raggiunto nell'ottobre 2001 con la Sezione Italiana di Amnesty International. Symbolic, dunque, si impegna ad appoggiare ancora l'attività umanitaria portata avanti dall'associazione, mettendole a disposizione i software Anti-Virus e di crittografia di F-Secure Corporation, dei quali l'azienda è distributrice esclusiva per l'Italia. Symbolic contribuisce così a rendere più sicure le comunicazioni in entrata ed in uscita dal network di Amnesty International Italia, che dalla propria sede di Roma coordina e sviluppa l'attività dei gruppi e dei soci singoli sul territorio nazionale. Obiettivo di Amnesty International è quello di promuovere, con iniziative e campagne di informazione e sensibilizzazione, la presa di coscienza da parte dell'opinione pubblica sulle continue violazioni dei diritti umani; questa attività si inserisce all'interno del più ampio contesto internazionale, nell'ambito del quale Amnesty International si batte per il rispetto dei diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948. "Crediamo nell'impegno e nel lavoro che Amnesty International svolge da più di trent'anni e siamo orgogliosi di sostenere con i nostri mezzi la sua importantissima attività. Quello che l'associazione fa per tutelare i diritti dell'uomo, laddove essi sono purtroppo disattesi, è di fondamentale importanza; e noi, rinnovando l'impegno a proteggere il flusso delle informazioni da e per il sito italiano di Amnesty, vogliamo partecipare concretamente alla sua opera di sensibilizzazione" afferma Martino Traversa, fondatore e Ceo di Symbolic.

LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN'INDAGINE FORMALE SU UN AIUTO, PROPOSTO DAL REGNO UNITO, AL PRODUTTORE DI CARTA DA GIORNALE SHOTTON
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha deciso oggi di avviare una procedura formale di indagine su un aiuto previsto di 35 milioni di euro (23 milioni di Gbp) a favore di Shotton, un produttore di carta da giornale di proprietà di Upm-Kymmene ubicato nel Galles del Nord. L'aiuto previsto verrà concesso nel quadro del programma d'azione "rifiuti e risorse" (Wrap), che è stato istituito per promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti. Obiettivo dell'aiuto è l'adeguamento dei macchinari di Shotton per produrre carta da giornale da carta di recupero anziché da pasta vergine. Per quanto riconosca i vantaggi ambientali del progetto, la Commissione nutre dubbi quanto al fatto che esso possa essere giustificato alla luce della disciplina ambientale. Il progetto riguarda un aiuto all'investimento notificato di 35 milioni di euro a favore di Shotton per l'adeguamento dei macchinari per produrre carta da giornale da carta di recupero anziché da pasta vergine. Il costo totale del progetto ammonta a 200 milioni di euro. Il Regno Unito sostiene che, di tale importo, 137 milioni di euro sarebbero ammissibili a beneficiare dell'aiuto a titolo della disciplina ambientale. Dopo la detrazione dei benefici connessi all'investimento, l'intensità dell'aiuto sarebbe del 26,3%. L'investimento di Shotton comporterà un aumento del consumo di carta di recupero di circa 321 000 tonnellate all'anno. Shotton è di proprietà di Upm-Kymmene ed è ubicato a Shotton, Galles del Nord, Regno Unito. È stato selezionato mediante bando di gara pubblicato nel quadro del programma d'azione del Regno Unito "Rifiuti e risorse" (Wrap). Obiettivo dell'aiuto è aumentare la quota di riutilizzo di carta di recupero in conformità con gli obiettivi della politica UE sulla gestione dei rifiuti. Attualmente nel Regno Unito la percentuale di riutilizzo è particolarmente bassa. L'aiuto è concesso nel quadro del programma d'azione rifiuti e risorse (Wrap), notificato separatamente alla Commissione in luglio e anch'esso in fase di valutazione. Il motivo principale dell'avvio dell'indagine formale sul previsto sostegno a Shotton è che la Commissione nutre dubbi quanto al fatto che esso possa essere giustificato alla luce della disciplina ambientale. Attualmente la Commissione ritiene che il progetto possa qualificarsi come normale investimento in quanto l'utilizzo della carta di recupero per la produzione di carta da giornale sembra essere ora una prassi corrente. Anche se si applicasse la disciplina ambientale, in questa fase la Commissione nutre dubbi quanto al fatto che i costi ammissibili siano stati calcolati in conformità di detta disciplina. Secondo quest'ultima, infatti, i costi ammissibili dovrebbero limitarsi esclusivamente ai costi di investimento supplementari necessari per soddisfare gli obiettivi di natura ambientale. Nel calcolo dal Regno Unito invece si tiene conto anche dei costi generali di investimento e non è chiaro se i benefici netti siano stati calcolati separatamente. L'avvio della procedura ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2 del trattato UE non pregiudica l'esito dell'indagine, ma consentirà ai terzi interessati di formulare le loro osservazioni sul progetto.

RYANAIR:GRANDE ESPANSIONE SUL MERCATO ITALIANO NUOVE ROTTE ROMA CIAMPINO - FRANCOFORTE HAHN E FORLÌ - FRANCOFORTE HAHN
Milano, 3 ottobre 2002 - Ryanair, l'unica compagnia aerea a bassa tariffa d'Europa, ha annunciato ieri una grande espansione che porta ad una crescita significativa all'interno dell'importante mercato italiano: le nuove rotte tra Roma Ciampino e Forlì con Francoforte Hahn che porteranno il numero complessivo di rotte Ryanair sull'Italia da 18 a 20, La grande crescita sulle rotte italiane è dovuta al successo della nuova base di Ryanair a Francoforte Hahn e alla costante crescita nel mercato italiano. Con l'introduzione di due nuovi aeromobili, Ryanair opererà dal 1 dicembre due servizi giornalieri da Roma Ciampino a Francoforte Hahn, e con un servizio da Forti a Francoforte Hahn. 
Le nuove rotte che opereranno da Francoforte Hahn 

Destinazione Francoforte Hahn

Frequenza Ryanair

Tariffa Ryanair

a partire da solo andata

 

Tariffa Alitalia

solo andata

Risparmio %

Roma Ciampino

2 servizi giornalieri

Euro 14.50

Euro 569.44

97,5%  

Destinazione Francoforte

Hahn

Frequenza Ryanair

Tariffa Ryanair a partire da

solo andata

Tariffa Lufthansa

solo andata

 

Risparmio %

 

Forlì

1 servizo giornaliero

Euro 29.99

Euro 510,46

94%

Annunciando ieri i nuovi voli, Peter Sherrard, Coordinatore Marketing e Vendite Ryanair per l'Italia, ha detto: "Questo è un giorno storico per il rafforzamento dei collegamenti a bassa tariffa tra l'italia e la base di Francoforte Hahn. Mentre le altre compagnie aeree incluse Alitalia e Lufhansa trasmettono comunicati stampa circa la possibilità di applicare tariffe basse sulle rotte verso la Germania, Ryanair le applica! Noi di Ryanair e i nostri partner nei dodici aeroporti dai quali operiamo in Italia continueremo a lavorare insieme per aprire nuove rotte e rafforzare il nostro prodotto unico a bassa tariffa sul mercato italiano. Queste nuove rotte da Roma Ciampino e Forlì si aggiungono alle rotte che collegano Francoforte con Milano Orio, Pisa e Pescara. Il successo di Ryanair si fonda sull'incomparabile servizio al passeggero in termini di basse tariffe, puntualità e servizio a bordo. Il traffico record in Italia (Ryanair quest'anno prevede di trasportare 4 milioni dì passeggeri), continuerà a crescere e slamo felici di poter offrire una scelta ancora più ampia, più destinazioni (ad oggi 20 rotte Ryanair dall'Italia) e soprattutto di liberare gli italiani dalle compagnie aeree ad alta tariffa grazie alle eccezionali tariffe basse su tutte le nostre rotte verso Francoforte Hahn, Bruxelles Charlerof e Londra Stansted"

SALMOIRAGHI & VIGANO' CRESCE IN EMILIA ROMAGNA
Milano, 3 ottobre 2002 - Salmoiraghi & Viganò S.p.A., importante ed estesa catena di negozi capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale, continua la propria fase di espansione portando a termine l'acquisizione dell'Istituto Ottico Perris, importante catena locale con sede a Ravenna e marchio storico dell'ottica in Emilia Romagna. L'acquisizione è relativa a 4 punti vendita. I negozi hanno sede a Ravenna in Via Cavour, 84/86 e presso il Centro Commerciale Esp in Via Bussato 56 , a Riccione presso il Centro Commerciale "Boschetto", V.le Veneto 43 e a Milano Marittima in Viale Romagna 137. Con questo importante accordo il gruppo Salmoiraghi & Viganò rafforza la sua presenza nella regione con 17 punti vendita e balza a oltre 200 negozi in tutta Italia. La filosofia di crescita di Salmoiraghi & Viganò ha come obiettivo quello di riuscire ad integrare la propria competenza e professionalità con quelle di realtà già leader a livello locale, mantenendo inalterata la tradizione di attenzione e cortesia che l'Istituto Ottico Perris vanta nei confronti della propria clientela locale. A pochi mesi dall'acquisizione di Salmoiraghi&Viganò da parte dell'Ing. Dino Tabacchi, Presidente della società, la sottoscrizione di questo importante accordo rappresenta il primo passo della nuova ed annunciata strategia di crescita.

QUANDO LO STILE INCONTRA LA TECNOLOGIA; IMPIANTI DI FINITURA IN VETRINA ALLA BIMU SONO 250 LE AZIENDE (SOPRATTUTTO PICCOLE E MEDIE) CHE FORNISCONO IMPIANTI A SETTORI STRATEGICI DEL MADE IN ITALY, COME ARREDAMENTO, AUTOMOTIVE, MODA, OCCHIALI, AGGETTISTICA, INDUSTRIA AEROSPAZIALE
Milano, 3 ottobre 2002 - Un settore con un ruolo determinante nel successo del made in Italy nel mondo: sono gli impianti di finitura, riuniti nell'Ucif - l'Unione Costruttori Impianti di Finitura aderente ad Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica l'aria ed Affine)- Ucif sarà presente alla 23ema edizione di Bimu (Biennale Internazionale delle Macchine Utensili, Robot, Automazione) che si svolgerà a Fiera Milano dal 3 all'8 ottobre prossimi. Il comparto, al primo posto in Europa per numero di imprese, è costituito da 250 aziende prevalentemente di piccole o medie dimensioni, per un totale di 2900 addetti. II settore realizza una produzione di 490 milioni di euro, contendendosi la leadership in Europa con la Germania. Un solo impianto realizzato ad hoc con specifiche caratteristiche è di norma sufficiente a soddisfare le esigenze di un'azienda manifatturiera, il che spiega i numeri relativamente contenuti che caratterizzano il settore, che pure concorre in modo sostanziale al successo delle imprese italiane nel mondo in ambiti strategici quali l'arredamento, l'automobile, gli accessori per la moda, gli occhiali, l'oggettistica, passando anche attraverso la cantieristica e t'industria aerospaziale. Gli impianti di finitura attuano infatti tutte quelle lavorazioni (verniciatura, lucidatura, sabbiatura di superfici, brunitura di metalli, lavaggio industriale ecc.) utilizzate nella fase finale della realizzazione di oggetti in metallo, legno ed oggi anche plastica, che consentono ai nostri prodotti di raggiungere livelli di eccellenza anche sul piano estetico, oltre che funzionale, contribuendo a rendere i prodotti italiani vincenti sul mercato mondiale. Il settore impianti di finitura realizza un export pari al 37% dell'intera produzione (oltre Iso milioni di euro). Le importazioni equivalgono a circa un terzo delle esportazioni, a conferma di come le aziende italiane facciano maggior affidamento sugli impianti di finitura di produzione nazionale - in termini sia di qualità del prodotto che di capacità delle imprese di adeguarsi con flessibilità alle specifiche richieste della clientela. Principali aree di esportazione delle aziende italiane sono l'Europa (63,8%) e l'America del Nord (19,3%).

LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN'INDAGINE SULL'AIUTO PROPOSTO DALL'AUSTRIA IN FAVORE DELLO STABILIMENTO DI FABBRICAZIONE DEI MOTORI BMW A STEYR
Bruxelles, 3 ottobre 2002 - La Commissione europea ha deciso di avviare un procedimento d'indagine approfondita su un aiuto di 40,25 milioni di euro destinato allo stabilimento BMW a Steyr, nell'Austria superiore. A questo stadio la Commissione non è stata in grado di stabilire che l'aiuto progettato è compatibile con i criteri previsti dalla disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato all'industria automobilistica ed ha chiesto all'Austria di trasmettere le sue eventuali osservazioni entro un mese. Nell'aprile del 2002 l'Austria ha notificato dei progetti di concessione di aiuti per lo sviluppo regionale come pure per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, l'innovazione e la protezione ambientale nell'ambito di un investimento effettuato da Bmw Motoren GmbH presso il proprio stabilimento di fabbricazione dei motori a Steyr, nella regione dell'Austria superiore. L'aiuto proposto ammonta a circa 40,25 milioni di euro, che sarebbero destinati a diversi investimenti nello stabilimento, che fabbrica motori a 4 e 6 cilindri a benzina e diesel, e sviluppa tecnologie per motori diesel. L'aiuto regionale all'investimento è destinato alla fabbricazione di banchi e basamenti motore. L'investimento ammissibile notificato corrisponde a 111,7 milioni di euro, e l'aiuto regionale previsto ammonterebbe a 18,99 milioni di euro. Le principali riserve da parte della Commissione riguardano la proporzionalità dell'aiuto. A questo stadio la Commissione non è convinta che lo svantaggio regionale dichiarato (ossia la differenza di costo per la realizzazione del progetto a Steyr anziché nel sito alternativo di Landshut in Germania) e di conseguenza il livello del progettato aiuto siano debitamente giustificati. L'Austria intende concedere aiuti alla formazione per un totale di 6,86 milioni di euro, destinati ad un progetto di formazione nello stabilimento. Il costo ammissibile di tale progetto, che comporta misure di formazione generali e specifiche, corrisponde a 17,9 milioni di euro. A questo stadio, la Commissione non può escludere che l'Austria abbia applicato una definizione eccessivamente ampia di formazione generale onde poter concedere un aiuto maggiore. La Commissione dubita inoltre che il notificato aiuto alla R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie per motori diesel, come pure l'aiuto all'innovazione e l'aiuto ambientale per la parte restante dei costi di investimento siano compatibili con l'attuale disciplina in materia di aiuti di Stato all'industria automobilistica. La vigente disciplina per gli aiuti di Stato all'industria automobilistica scadrà nel dicembre del 2002. A partire dal 2004 il settore automobilistico sarà interamente integrato nella nuova disciplina multisettoriale degli aiuti regionali destinati ai grandi progetti d'investimento, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2004. Le norme contenute nella nuova disciplina multisettoriale diventano progressivamente più rigorose in conformità della portata dell'investimento. Progetti di vaste dimensioni continueranno ad essere ammissibili agli aiuti di Stato, ma il massimale sarà inferiore rispetto a quello attuale. Nel frattempo, ossia nel 2003, verranno applicate al settore delle norme di transizione molto semplici, in base alle quali i progetti relativi al settore automobilistico saranno ammissibili agli aiuti fino al 30% del massimale stabilito per ogni regione (mentre in base alle norme vigenti potevano esserlo fino al 100%).

OK PER L'ACQUISIZIONE DI KWIK-FIT (AUTORIPARAZIONI )DA PARTE DI CVC
Bruxelles, 3 ottobre 2002 La Commissione europea ha concesso la sua autorizzazione alla progettata acquisizione della catena britannica di autoriparazioni Kwik-Fit da parte del Cvc Group, un gruppo con sede nel Regno Unito. L'operazione non dà adito a riserve sotto il profilo della concorrenza in quanto non vi sono sovrapposizioni significative tra Kwik-Fit e le imprese di proprietà di Cvc. Il gruppo Cvc presta servizi di consulenza in materia di investimento e di management a una serie di fondi d'investimento e gestisce investimenti per conto di alcuni di essi. I fondi di Cvd che partecipano all'operazione hanno sede nel Regno Unito. Il gruppo Kwik-Fit è una catena britannica di officine, in parte di proprietà dell'impresa, in parte in franchising, specializzate nella riparazione e manutenzione di autoveicoli. Essa è al momento di proprietà di Ford Motor Co. Si tratta della seconda acquisizione in tempi recenti di una società operante nel settore automobilistico da parte di Cvd, dopo il suo acquisto di Halfords nell'agosto scorso. Cvc è proprietaria anche di un'altra società, il gruppo di concessionari Dutton-Forshaw, che opera nel settore della manutenzione di autoveicoli. Non vi sono tuttavia sovrapposizioni significative tra le attività di manutenzione del gruppo Dutton-Forshaw e quelle di Kwik-Fit. La Commissione è quindi giunta alla conclusione che l'operazione notificata è compatibile con il mercato comune e con l'accordo sullo Spazio economico europeo.

"TECNOLOGIE E SERVIZI PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE"
Milano, 3 ottobre 2002 - I Servizi Commerciali dell'Ambasciata di Francia organizzano una giornata di incontri franco-italiani dedicata al settore delle "Tecnologie e servizi per il Trattamento delle Acque". La manifestazione ha lo scopo di favorire i contatti commerciali tra le imprese dei due Paesi. Programma della Manifestazione. La manifestazione si svolgerà il 24 ottobre p.v. al Palazzo ai Giureconsulti, a due passi dal Duomo di Milano. Alla manifestazione hanno aderito 8 società ubicate in Francia per i quali si stanno selezionando partners locali interessati ai prodotti e/o tecnologie proposti. Si tratta infatti di colloqui personalizzati che si terranno durante l'arco di una sola giornata ed in un'unica sede. La partecipazione degli operatori italiani è gratuita. La registrazione di questi ultimi è tuttavia indispensabile per consentire agli organizzatori la preparazione degli appuntamenti individuali che si svolgeranno secondo i seguenti orari: 10 - 13 e 14.30 - 17. Un buffet sarà offerto a tutti i partecipanti. Sono disponibili elenco e presentazione delle aziende partecipanti. Nel caso si volesse incontrare alcune delle società presenti, si possono consultare i loro siti internet onde valutare in modo più adeguato le loro offerte. Gli Uffici Commerciali dell'Ambasciata di Francia a Milano invitano a segnalare al più presto (se possibile entro l'11/10 p.v.) i nominativi delle società prescelte onde organizzare gli incontri individuali. Fax 02.4812774 e-mail: chantal.violet@dree.org  internet: www.dree.org/italie  24 ottobre 2002 Palazzo ai Giureconsulti Via Mercanti n°2 Milano

GLI STATI UNITI AL PRIMO POSTO NELL'IMPORT DALL'ITALIA DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER MARMO
Milano, 3 ottobre 2002 - La difficile congiuntura economica non intacca la leadership mondiale delle industrie italiane produttrici di macchine e attrezzature per il marmo, uno dei settori strategici del made in Italy, con una quota di mercato globale superiore al 60%. Alla caduta di alcuni buyers europei tradizionalmente forti come Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, corrisponde una diffusa crescita delle vendite in altre aree geografiche che in questo modo contengono gli effetti complessivi della recessione. Significativi, in particolare, i risultati delle vendite in Iran (+213%), Algeria (+134%), Messico (+118%), Bolivia, Portogallo, Belgio, Grecia, Indonesia, Libia e Tunisia, mentre il dato "incredibile" dell'Uzbekistan (+2.942%) sembra dovuto soprattutto alle sue irrisorie quote di partenza nell'import di tecnologia lapidea italiana e - seppur molto positivo - è comunque un dato da prendere con le dovute cautele. Paese "rivelazione" di questi primi cinque mesi sono indubbiamente gli Stati Uniti, che passano al primo posto nella classifica dell'export italiano con 30,5 milioni di importazioni in valore, equivalenti a un incremento percentuale del 13,7% rispetto all'anno precedente. E' questo il primo bilancio 2002 del comparto stilato dall'Associazione italiana Marmomacchine, che come di consuetudine ha elaborato i dati dell'export settoriale per i primi cinque mesi dell'anno alla vigilia dell'importante appuntamento fieristico della 37ª Marmomacc, in programma a Verona dal 3 al 6 ottobre. Leadership mondiale. Dai dati delle esportazioni nei primi cinque mesi dell'anno emerge una forte dinamica del sistema produttivo italiano di macchine e attrezzature per la lavorazione del marmo. Complessivamente, il settore ha realizzato vendite all'estero per 234,9 milioni di euro, con una flessione del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2001 (sul mercato interno le prime stime parlano di una riduzione del 5% circa). Nell'intero 2001, le vendite all'estero di tecnologie erano state di 652,1 milioni di euro, un risultato raggiunto grazie a un'infrastruttura produttiva nazionale di 400 aziende con 12 mila addetti, capaci di realizzare un fatturato complessivo di 1.126 milioni di euro e un saldo commerciale di 598. A livello continentale, l'Europa continua a rappresentare il principale mercato di sbocco del made in Italy, con importazioni per 95,8 milioni di euro, ma è anche è l'unica area geografica a registrare una flessione (-31,7%) rispetto ai primi cinque mesi del 2001. Negli altri continenti, invece, i produttori italiani stanno registrando trend incoraggianti: +57% in Oceania, +27% in Africa, +13% in Asia e +8% in America. Le aziende italiane hanno adottato un'efficace strategia di diversificazione dei mercati e una flessibilità nell'offerta e nell'adattamento dei prodotti alle singole aree di sbocco. "Questa strategia - commenta il presidente dell'Associazione Flavio Marabelli - ha consentito alle aziende del nostro settore di attenuare l'impatto della caduta di alcuni mercati importanti, soprattutto europei, sul trend dell'export complessivo del settore." Frenata europea. La Spagna in particolare, dopo un boom espansivo che negli ultimi anni l'aveva portata stabilmente in testa nella classifica dei maggiori importatori di tecnologia dall'Italia fino a un valore di 92 milioni di euro nel 2000, ha registrato un sostanziale dimezzamento dell'import di made in Italy almeno stando ai dati di questi primi cinque mesi 2002. "E' probabilmente la conseguenza - spiega Marabelli - di una flessione dell'export di materiali lapidei lavorati dalla Spagna e probabilmente della fine di un ciclo di forte espansione economica del Paese". Caduta ancora maggiore, del 60%, per la Germania, che è scesa dal 4° al 15° posto acquistando nei primi mesi del 2002 macchine e attrezzature per la lavorazione del marmo per 4,5 milioni di euro, contro gli 11,7 milioni dello stesso periodo del 2001. La Francia è scesa dal 9° al 14° posto (5,1 milioni di import) e il Regno Unito ha perso il 24,9% (6,9 milioni di euro). In controtendenza, invece, Portogallo (9,4 milioni di euro, + 10%), Grecia (5,8 milioni, +13%) e Belgio (6,4 milioni, +35%). Un paese particolarmente influente per il made in Italy è poi la Turchia che, dal quarto posto del 2001, è precipitata nei primi cinque mesi di quest'anno al decimo, con un import di 6,4 milioni di euro equivalente a una flessione del 68%. "La Turchia è un paese dalle enormi potenzialità e tradizionalmente strategico per l'Italia, ma continua a scontare le pesanti crisi politiche finanziarie interne. La svalutazione ha spinto le esportazioni turche di materiali finiti ma nello stesso tempo ha reso molto onerose le importazioni di macchinari: siamo comunque certi che, non appena si troverà una certa stabilità, il Paese tornerà ad essere quel partner commerciale importante per le nostre produzioni che conosciamo da anni". Riscossa americana. "Gli imprenditori italiani si stanno organizzando per essere flessibili, spostarsi velocemente e riposizionarsi per sostituire mercati che non garantiscono più gli stessi risultati del passato" , aggiunge il presidente Aimm, che sottolinea anche l'ottimo dato degli Stati Uniti: nei primi cinque mesi del 2002 gli Usa hanno aumentato del 13,7% il loro import di macchine per marmo italiane (con 30,5 milioni di euro di acquisti nei primi cinque mesi 2002) collocandosi al primo posto assoluto nella classifica dei buyers internazionali. E, trattandosi di macchine ordinate in genere sei mesi prima della consegna (l'attuale periodo medio tra commessa e consegna in questo settore), questo significa che l'impatto dell'11 settembre non ha riservato conseguenze drammatiche al comparto. Sorprese positive anche dal Messico che ha acquistato macchinari italiani per 5,8 milioni, più del doppio di un anno prima, mentre il Canada ha registrato una forte flessione (3,5 milioni, -35,44%) Dalla Russia alla Cina. Uzbekistan, con 11 milioni di euro di import e un + 2.942% rispetto allo stesso periodo del 2001, Iran con 10,5 milioni e un + 213%, Algeria con 10,3 milioni e il 134% di incremento: sono tra i Paesi a forte dinamica di crescita per le tecnologie italiane. E in classifica si posizionano nei primi cinque posti. Così come sono in forte espansione Indonesia, Tunisia e Libia, con balzi intorno al 50%. La Cina è saldamente al settimo posto con import a 8,7 milioni. E la Russia è stabile al nono posto con 6,4 milioni. Le prospettive. "Il 2001 si era chiuso in sostanziale pareggio e giustificava un moderato ottimismo di inizio anno" - commenta Marabelli - "Ora, anche se è ancora presto per fare previsioni per l'intero 2002, sulla base dei primi mesi ci attendiamo un contenimento delle esportazioni in una forbice tra il 10 e il 15% rispetto al passato esercizio, un risultato in linea con gli altri comparti della meccanica strumentale italiana. E' una situazione generale che tiene conto della difficile congiuntura internazionale e che non può non coinvolgere anche le macchine per la lavorazione del marmo, un settore di nicchia che ovviamente segue i cicli macro-economici. Tuttavia, nonostante la fase non brillante dei mercati internazionali sono convinto che la mentalità 'mordi e fuggi' che molte volte è stata rimproverata agli imprenditori italiani è quella al momento che consente le maggiori possibilità di sopravvivenza e di sviluppo, anche per il nostro settore. La capacità di adattarsi, la flessibilità di un approccio commerciale dinamico, la forza di una supremazia tecnologica ancora indiscussa, sono le qualità che hanno consentito alle nostre aziende di proporsi in maniera efficace in tutti i business environment mondiali e che ancora oggi costituiscono la migliore assicurazione contro qualunque periodo di flessione economica."

IL BIODIESEL PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Ravenna, 3 ottobre 2002 - Il Convegno nazionale sulle prospettive del Biodiesel in Italia si tiene non per caso a Ravenna, una città che è stata insignita del Premio "Città Sostenibile" dal Ministero dell'Ambiente proprio per il suo vasto ricorso al Biodiesel sia per autotrazione che per il riscaldamento degli edifici, nel settore pubblico. Il caso di Ravenna (si tratta del primo protocollo d'intesa in Italia per la sperimentazione dell'utilizzo del Biodiesel siglato da Comune di Ravenna, Provincia di Ravenna, Area -Azienda Ravennate Energia Ambiente, Iacp - Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Ravenna, Novaol, Arpa - Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia Romagna, Te.Am) verrà dunque analizzato come modello per le tante Amministrazioni locali che stanno considerando l'opportunità di ricorrere all'impiego di questo biocombustibile (come noto, prodotto da olii vegetali) che comporta cospicui vantaggi nella battaglia contro l'inquinamento dell'aria e per lo sviluppo agricolo. I produttori italiani di Biodiesel sono pronti a fronteggiare la nuova richiesta in virtù del fatto che il Consiglio d'Europa ha concesso all'Italia di raddoppiare, nel 2002 e nei prossimi anni, la propria produzione di Biodiesel in esenzione d'accise. Il sostegno esplicito dell'Europa al Biodiesel sta per manifestarsi in una Direttiva europea che impegnerà gli Stati membri a portare l'impiego dei biocarburanti fino al 2% del mercato europeo dei carburanti, entro il 2005. Il Biodiesel è un carburante ricavato da olii vegetali ad elevata biodegradabilità. Per ogni litro di gasolio sostituito con Biodiesel, è stato stimato che vengano emessi in atmosfera 2,1 kg di anidride carbonica in meno. Tutti gli olii vegetali possono dare origine a carburanti utilizzabili nei motori diesel. Da una superficie di un ettaro di terreno coltivato a colza si ottengono 2.3 tonnellate di semi, la cui spremitura fornisce circa una tonnellata di olioed una quantità circa equivalente di combustibile, da utilizzarsi per il riscaldamento o l'autotrazione.La trasformazione degli olii vegetali in carburante avviene facendo reagire l'olio prodotto con etanolo o metanolo, per ottenere glicerina ed un estere dell'olio vegetale: il Biodiesel. Un ettaro di terreno coltivato a colza fornisce quindi circa 1000 kg di Biodiesel. Il Comune di Ravenna, la Provincia di Ravenna, Area, Iacp e Novaol srl (gruppo Cereol), sono dal giugno 1999 sottoscrittori del primo protocollo d'intesa in Italia per la sperimentazione dell'utilizzo del Biodiesel. Il protocollo - con il coinvolgimento di Arpa e, successivamente, di Te.Am - prevede l'impiego di questo carburante ecologico come carburante per autotrazione e come combustibile (fonte di energia rinnovabile) per alcune utenze di riscaldamento in edifici pubblici. L'utilizzo del Biodiesel si pone in linea con il protocollo di Kyoto per quanto riguarda la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra in atmosfera. Alla luce dell'esperienza ravennate, il convegno si propone di focalizzare l'attenzione sulla situazione italiana, nonché puntualizzare e fornire motivi di discussione per promuovere l'utilizzo del biocarburante. Venerdì, 11 ottobre 2002 Centro Congressi Largo Firenze - Ravenna

IMPRENDITORI E MANAGER DA TUTTO IL MONDO IN OLANDA A PARLARE DI BUSINESS E ETICA
Milano, 3 ottobre 2002 - Più di cento imprenditori e manager provenienti da tutto il mondo si sono riuniti a Groesbeek, in Olanda, per assistere a "The Wellness of Humankind", tredicesima conferenza internazionale di Ebbf, il forum internazionale di manager e imprenditori che individua nell'applicazione di principi etici Baha'i e nella piena valorizzazione del patrimonio umano i fattori fondamentali del successo delle imprese. Il programma ha visto alternarsi imprenditori a professionisti della finanza, delle risorse umane e della comunicazione, offrendo la possibilità di approfondire le problematiche della responsabilità sociale d'impresa e della leadership etica. Numerosi i workshop, studiati per rendere la partecipazione il più possibile attiva e coinvolgente. Nel centro congressuale di De Poort, immerso nel verde olandese, ha parlato tra gli altri Simon Zadek, Ceo dell'Institute of Social and Ethical Accountability, che ha esordito suggerendo di giudicare con severità i progetti ispirati all'etica, esortando il pubblico a creare il business etico e a non accontentarsi di viverlo da semplici spettatori. Dar Gillett, fondatore e presidente di Gillett Associates, ha introdotto il concetto di "light worker", colui che in ambiente lavorativo si distingue per intraprendenza e capacità di creare uno spirito di gruppo. L'onorevole Mosé Tjitendero, portavoce del parlamento della Namibia, e vice presidente del forum interparlamentare che raggruppa leader parlamentari di oltre 160 nazioni, ha parlato della situazione socio-economica del suo paese, dello sviluppo democratico ed etico del business all'interno dello stesso. Nutrita la rappresentanza italiana, tra gli altri Giuseppe Robiati, presidente del gruppo Scac, che ha proposto un nuovo modello decisionale basato sulla consultazione; Denise Cumella, Consultant in comunicazione d'impresa di Hopscotch Milano e membro neo-eletto del Consiglio Europeo dei Giovani Professionisti, che ha parlato della propria esperienza nella comunicazione etica, ed Enrico Giraudi, Strategic Planner di J. Walter Thompson, che ha presentato Ethico, nuova business unit, nata all'interno di Thompson Brand Communication Company, dedicata allo svilpuppo di progetti cause related marketing. Soddisfazione è stata espressa dal board Ebbf, in particolare da Arthur Dahl, membro delle Nazioni Unite, il quale ha raccontato la sua esperienza al vertice di Johannesburg enfatizzando l'importanza della presenza di Ebbf in ambito internazionale e precisando che, perché la situazione economica internazionale migliori, è essenziale l'applicazione di un'etica che vada ben oltre le leggi e le regole sociali.

RINNOVI IN CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO SORDI CONFERMATO VICEPRESIDENTE ERMOLLI ALLA PROMOS E BORGHI AL FORMAPER E LE DONNE IMPRENDITRICI RADDOPPIANO
Milano, 3 ottobre 2002. Con le sue otto aziende speciali e 20 sedi estere la Camera di commercio di Milano è la più grande d'Europa. Carlo Sangalli, presidente da poco confermato all'unanimità, nel rinnovare le aziende speciali ha puntato su un forte cambiamento, coinvolgendo tutti i principali settori imprenditoriali: sono così cambiate 5 presidenze su 8. Due vicepresidenze - per la prima volta - alle "consigliere camerali". "E' la sfida di una nuova istituzione - ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio - quella di far partecipare nel modo più ampio i rappresentanti del mondo delle imprese. E' il primo passo per affermare l'incompatibilità tra componenti della giunta e presidenze delle aziende speciali, che può essere omologato al dibattito negli altri enti locali per il rapporto tra consiglieri ed assessori. Per noi significa soprattutto coinvolgere il più possibile il consiglio camerale che rappresenta il sistema economico milanese, dall'industria al commercio, dai servizi al credito, dai consumatori ai sindacati". Ma veniamo alle conferme. Confermato Massimo Sordi alla vice presidenza dell'istituzione di via Meravigli. Confermati alla guida di Promos Bruno Ermolli (industria) e a quella di Formaper Renato Borghi (commercio), oltre che Guido Duccio Castellotti (agricoltura) ad Agriteam. I nuovi presidenti sono invece Giuseppe Carlo Pastore (artigianato) all'Osmi - Borsa Immobiliare, Guido Galardi (cooperazione) all'Euro Info Centre, Pier Ugo Andreini (assicurazioni-credito) alla Camera Arbitrale, Mauro Comolli (Servizi) a Cedcamera, Dario Bossi Migliavacca (commercio), al Cisgem. Chi sono i presidenti delle aziende speciali. Bruno Ermolli - imprenditore del settore consulenza, presidente di Sinergetica - viene confermato alla Promos, azienda speciale per l'internazionalizzazione. Così come Renato Borghi - vice presidente dell'Unione del Commercio e presidente di Ascomoda - al Formaper, azienda speciale volta alla formazione d'impresa. Guido Duccio Castellotti (al vertice della Coldiretti) resta all'Agriteam, azienda speciale per la promozione del settore agro-ambientale. Alla Borsa Immobiliare-Osmi, azienda speciale per il mercato immobiliare, entra Antonio Pastore (imprenditore artigiano, past president della Cna). All'Euro Info Centre - azienda speciale legata ai rapporti con l'Unione europea - arriva Guido Galardi (al vertice della Lega delle Cooperative, ex assessore regionale). Ugo Piero Andreini (del settore assicurativo, già ai vertici della Duomo assicurazioni) va alla Camera Arbitrale - azienda speciale per la regolazione del mercato. A Cedcamera, azienda speciale per i servizi informativi, si insedia Mauro Comolli (Servizi, responsabile della direzione clienti Executive Finance di Telecom Italia). Al Cisgem - l'unica realtà pubblica di certificazione di preziosi in Italia - arriva Dario Bossi Migliavacca (presidente di Ascofoto, associazione italiana di imprenditori fotografiche). Le donne. Due le donne indicate alle vicepresidenze: Angela Alberti (Adiconsum) diventa vicepresidente di Agriteam e Gianna Martinengo (presidente della Didael la prima "Web Knowledge company italiana") è ora vicepresidente di Euro Info Centre. Nel complesso, le donne coinvolte nei consigli di amministrazione delle aziende speciali passano da 3 a 7. Alcuni consiglieri. Tra i consiglieri ci sono molte figure di spicco della realtà economica e imprenditoriale milanese, come Leonardo Vesely, amministratore delegato della Yomo, Roberto Brambilla, direttore generale di Banca Intesa, Carlo Camerana Presidente del Museo della Scienza e della Tecnica, i "gioiellieri" Paola Marletta (Pomellato) e Luciano Calderoni, Emilio Biffi (Pirelli Real Estate), Paolo Galimberti (Galimberti-elettrodomestici), Giovanni Nasi (direttore di Infocamere). Entrambi da Assolombarda, ci sono poi Carlo Moretti presidente della "piccola" e Massimo Perini. Sandro Bicocchi (direttore della Compagnia delle opere) è indicato come vice presidente di Promos.

"ASIA UN'ECONOMIA IN ACCELERAZIONE: LE OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE LOMBARDE"
Milano ,3 ottobre 2002 - Il 10 ottobre 2002 si svolgerà a Milano presso la sede centrale della Banca Popolare di Milano in Via San Paolo la seconda e ultima parte di un ciclo di seminari realizzati per informare le imprese sui recenti sviluppi dell'economia del Sud Est Asiatico, sulle opportunità di business dell'area e sui programmi attuati dalla Comunità Europea. Tale seminario si focalizzerà, grazie all'intervento di relatori altamente qualificati (esponenti governativi dei paesi di riferimento, docenti universitari, consoli e imprenditori operanti nelle suddette aree), sui seguenti paesi: Tailandia, Filippine e Indocina. In particolare ci si soffermerà ad analizzare la situazione di settori quali: l'arredamento, il tessile abbigliamento, il food e food processing . Infolink:
http://www.ccisea.com

GRANDE SUCCESSO DELL'INIZIATIVA PILOTA "SPORT, SCUOLE E VALORI DEGLI IDEALI OLIMPICI" CON LA PARTECIPAZIONE DI 150.000 STUDENTI
Bruxelles, 3 ottobre 2002 Avviata nel settembre 2001 (Cfr. IP/01/1269 del 14 settembre 2001) dalla Commissione europea e dal Comitato olimpico internazionale, l'iniziativa "Sport, scuole e valori degli ideali olimpici" ha coinvolto circa 6.000 classi e 150.000 studenti di età compresa tra i 10 e i 12 anni in tre paesi europei: Francia, Italia e Paesi Bassi. L'iniziativa ha assunto diverse forme: dibattiti nel quadro del normale curricolo (storia, geografia, ecc.), organizzazione di gare sportive, rappresentazioni grafiche. L'obiettivo era quello di insegnare a questi giovani europei i veri valori dello sport e degli ideali olimpici, mentre la cronaca presenta loro talune aberrazioni dello sport. Di fronte al successo dell'iniziativa pilota, la Commissione europea e il Comitato olimpico internazionale auspicano che la loro cooperazione possa continuare in tutti gli Stati membri durante l'anno scolastico 2003 2004 nell'ambito dell'Anno europeo dell'istruzione mediante lo sport. "Legata ai valori sociali ed educativi dello sport, a uno sport portatore di etica e di cittadinanza, sono convinta che per trasmettere tale modello europeo dello sport si debba partire dalla scuola. È per tale motivo che ho il piacere di ricevere oggi a Bruxelles coloro che hanno contribuito al grande successo di questa iniziativa pilota. Ringrazio i comitati olimpici nazionali e i ministeri dell'Istruzione e dello sport dei tre Stati membri nei quali si è svolta l'azione, nonché gli insegnanti e gli studenti che hanno apportato le loro idee e le loro iniziative all'azione pilota. Ho inoltre potuto contare sul sostegno e l'appoggio del Presidente del Comitato olimpico internazionale, Jacques Rogge, e su quello di Mario Pescante, Presidente dei Comitati olimpici europei", ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo incaricato dell'Istruzione e dello sport. Il commissario ha inoltre aggiunto: "Sono convinta che il successo di questa iniziativa dimostri la fondatezza di un partenariato tra le organizzazioni sportive e le istituzioni educativi e mi auguro che l'Anno europeo dell'istruzione mediante lo sport 2004 potrà riscuotere un grande successo". Cerimonia di chiusura a Bruxelles Viviane Reding e Mario Pescante hanno ricevuto ieri a Bruxelles (Centro Borschette, a partire dalle ore 15.00 aperto alla stampa) i responsabili di tale iniziativa pilota, in particolare al fine di prepararne l'introduzione nei quindici Stati membri dell'Unione europea a partire dal 2003. Il progetto aveva una dotazione di 750.000 euro, assicurati dal Cio, dalla Commissione europea e dalle organizzazioni sportive dei paesi partner. Il bilancio dell'iniziativa "Sport, scuole e valori degli ideali olimpici" Durante l'anno pilota sono stati conseguiti, in particolare, i seguenti obiettivi: l'individuazione e la promozione dei valori di generosità comuni allo sport, agli ideali olimpici e alla scuola e la loro integrazione nel curricolo scolastico; l'attuazione di un progetto avente obiettivi comuni in tre paesi dalle culture differenti; ciò consente di prevederne l'introduzione in tutti i paesi dell'Unione; l'impiego di Internet quale strumento di diffusione del materiale pedagogico, ma anche quale strumento di comunicazione tra i partner; tale aspetto avvicina l'iniziativa alle altre iniziative della Commissione in tale settore (eLearning, Netd@ys). Sulla base di strumenti comuni, i comitati olimpici francese (Cnosf), italiano (Coni) e olandese (Noc*Nsf) hanno ricevuto l'incarico di sviluppare programmi specifici per la promozione dei valori olimpici, in collaborazione con i rispettivi ministeri dell'Istruzione e dello sport, nonché con la Commissione europea e l'ufficio di collegamento dei comitati olimpici europei a Bruxelles. I Paesi Bassi hanno organizzato iniziative importanti in materia di informazione degli insegnanti, con la messa a punto di strumenti (manuale, poster, filmati, quiz) destinati ad aiutarli ad insegnare i diversi valori legati allo sport. Il progetto ha visto la partecipazione di 1.800 scuole. L'Italia (in particolare il Piemonte, ma anche la Liguria e la Lombardia) si è concentrata sull'organizzazione di numerosi eventi, quale la Giornata degli ideali olimpici, ai quali sono stati invitati gli alunni delle classi interessate e le loro famiglie. Sono state coinvolte circa 360 scuole. In Francia si è scelto di far produrre, nell'ambito della normale attività scolastica, delle rappresentazioni grafiche dei valori oggetto dell'iniziativa, nonché di tradurre tali valori in comportamenti durante la pratica sportiva. Le 340 classi che hanno partecipato a questa iniziativa pilota hanno inoltre organizzato mostre dei disegni degli alunni a livello dei dipartimenti e delle regioni. È stato inoltre creato un sito Web contenente le informazioni destinate al grande pubblico e utilizzato quale piattaforma di comunicazione circa le varie iniziative: http://www.eu-sportvalues.net  Per ottenere le coordinate dei responsabili di questa iniziativa pilota nei tre Stati membri interessati è possibile rivolgersi al portavoce.

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