QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

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di

MARTEDI'
15 OTTOBRE 2002

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MARKETPRESS SUPERA IL MILIONE DI VISITATORI : UN GRAZIE A TUTTI I NOSTRI LETTORI 

Milano, 15 ottobre 2002 - Ieri , per la nostra redazione, è stata una giornata estremamente significativa che ha visto coronati gli sforzi di tutti. Nel pomeriggio, erano le 14.30, è stata superata la soglia di 1 Milione di visitatori. Da gennaio ad ottobre, infatti, le visite quotidiane al nostro sito si aggirano dalle cinque alle oltre  sei mila, i risultati sono pubblicati quotidianamente nell'apposita sezione CONTROLLATE LE VISITE DI MARKETPRESS esposta sulla home page del nostro quotidiano. Il merito di questo risultato, è innegabile, va soprattutto ai nostri lettori che ogni giorno ci seguono sempre piu' numerosi e ci stimolano a ricercare informazioni e notizie interessanti, ma soprattutto utili. Un anno, questo, che ha visto confermare la preferenza alla nostra linea editoriale, che privilegia l'informazione " a base tecnologica" la quale, dati i tempi ed i veloci sistemi di comunicazione, produce degli effetti e delle sinergie, sino a qualche anno impensabili in particolare per il sistema economico, produttivo e quindi  sul sociale. Uno scenario che Marketpress vuole fotografare tutti i giorni per dar modo a quanti lo seguono di rimanere costantemente aggiornati, non solo sulle tecnologie, ma anche sugli effetti ed i cambiamenti che esse producono all'interno della nostra società. E.learning: insegnamento a distanza; Mms: scambio di foto, testi e suoni, erano solo qualche anno fa parole inesistenti che sono state inventate e dimostrano i repentini mutamenti del nostro modo di evolvere. Le trasformazioni di oggi non hanno piu' nulla a che vedere con quelle del recente passato per le quali da un modello all'altro di società era necessario attendere il cambio di generazione (25 anni). Oggi la società è invasa dalla tecnologia che però non è ancora stata ben compresa dall'uomo, il quale la sfrutta solo in  minima parte e spesso la utilizza contro se stesso. Marketpress, vuole proseguire sulla strada dell'informazione strettamente collegata alla realtà in continuo cambiamento, fare quindi, da collegamento continuo fra i modelli di vita attuali e quelli che nasceranno nel breve o brevissimo periodo. Per fare questo si impegnerà, con i propri lettori, a fornire informazioni sempre più mirate a questo contesto dove il cambiamento continuo è di fatto una realtà che bisogna saper gestire e per poterlo fare l'informazione diventa un elemento essenziale. 

ENTRATE TRIBUTARIE GENNAIO-AGOSTO 2002 
Roma, 14 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che nel periodo gennaio - agosto 2002 sono state accertate entrate tributarie dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza - per un ammontare pari a 205.107 milioni di euro, in diminuzione di 5.205 milioni di euro (-2,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2001. Dopo il calo dell'autotassazione registrato nel mese di luglio, nel mese di agosto vi è stato un andamento particolarmente negativo dell'imposta sostitutiva sulle plusvalenze da cessione di azienda o di partecipazioni di controllo o collegamento che è diminuita di 1.442 milioni di euro (-97,0%), e dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni che è calata, nello stesso mese, di 1.185 milioni di euro (-94,9%). Al netto di queste due voci di imposta la variazione delle entrate totali del periodo gennaio - agosto non sarebbe stata del - 2,5%, ma del -0,2%. Imposte dirette. L'Irpef è aumentata nel periodo gennaio - agosto di 1.427 milioni di euro (+1,8%), attestandosi a 80.263 milioni di euro, mentre l'Irpeg è diminuita di 2.720 milioni di euro (-15,9%), a 14.389 milioni di euro. Le imposte sostitutive diminuiscono nel periodo di 2.185 milioni di euro (-39,2%), e l'imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni è in calo di 3.417 milioni di euro (-68,7%). Imposte indirette. Sono aumentate di 1.447 milioni di euro (+1,5%) a quota 97.352 milioni di euro. Il gettito dell'Iva aumenta, rispetto allo stesso periodo 2001, di 1.746 milioni di euro (+3,0%). La componente sugli scambi interni (che nel solo mese di agosto cresce di 702 milioni di euro) è in aumento di 2.439 milioni di euro (+4,9%), mentre la componente sulle importazioni evidenzia una diminuzione di 673 milioni di euro (-8,5%). 

PRESENTATI I RISULATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO MARZOTTO RELATIVI AL PRIMO SEMESTRE 2002 ED IL PIANO STRATEGICO VALENTINO 
Milano, 15 ottobre 2002 - Su iniziativa dell'Associazione Italiana Analisti Finanziari (AIAF), il top management del Gruppo Marzotto, composto da Antonio Favrin (Vice Presidente e Amministratore Delegato Marzotto S.p.A. e Presidente Valentino S.p.A.), Michele Norsa (Direttore Generale Settore Abbigliamento Marzotto S.p.A. e Amministratore Delegato Valentino S.p.A.), Stefano Sassi (Direttore Generale Settore Tessile Marzotto S.p.A.), Bruno E. Sälzer (Presidente e Amministratore Delegato Hugo Boss AG), ha illustrato ieri a Milano i risultati economico-finanziari del Gruppo relativi al primo semestre 2002 ed il piano strategico Valentino. Tra gli elementi comunicati, anche alcune interessanti anticipazioni sul fatturato dei primi nove mesi del 2002, nonché alcuni dati previsionali di chiusura dell'esercizio 2002 e di sviluppo futuro. Il fatturato consolidato del Gruppo Marzotto nei primi nove mesi del 2002, a parità di perimetro con l'esercizio precedente, è stato pari a 1.389 milioni di euro (- 3,1% rispetto al 30 settembre 2001). Per l'intero esercizio 2002 è attesa una crescita del fatturato del 3% (consolidando i 7 mesi di Valentino), mentre a parità di perimetro di consolidamento si dovrebbe registrare una leggera flessione (-2%). Gli utili operativi dell'intero esercizio sono previsti al 7/8% del fatturato (esercizio 2001: 10,5%), in aumento rispetto al 4,7% del 1° semestre 2002. Tenuto conto delle perdite del Gruppo Valentino e subordinatamente al realizzo di cespiti immobiliari ed altri assets non strategici, l'utile netto consolidato del 2002 non dovrebbe discostarsi da quello del 2001. L'indebitamento finanziario netto a fine esercizio (per il medesimo perimetro di consolidamento) è stimato in 630/650 milioni di euro (30 giugno 2002: 757 milioni). Il Gruppo Valentino dovrebbe realizzare nell'esercizio 2002 un fatturato di circa 141 milioni di euro, con un aumento del 6,4% rispetto al precedente esercizio, con margini di gestione ordinaria percentualmente in linea con quelli del 2001, mentre il risultato netto verrà influenzato da oneri straordinari. Di seguito è riportata la relazione sulla gestione: l'economia mondiale, nel primo semestre del 2002, ha registrato un recupero molto modesto, a seguito di una crescita inferiore alle attese negli U.S.A. (+ 1,7%), di un marginale incremento nell'Unione Europea (+ 0,5%) e ( buon andamento dei Paesi Asiatici, con lo sola esclusione del Giappone interessato da una ulteriore contrazione (- 1,7%) Le previsioni del secondo semestre appaiono incerte, con segnali di indebolimento che si ripercuotono sull'andamento dei mercati finanziari. I consumi di abbigliamento di interesse del Gruppo, nel semestre in esame, sono stati nel complesso insoddisfecenti, specialmente per quanto riguardo la fascio classico-formale uomo. Le produzioni, in tutte le aree geografiche, hanno generalmente scontato un andamento negativo, o seguito di forti flessioni registrate, in particolare, nel primo trimestre. Per il secondo semestre non sono attesi miglioramenti tali che possono incidere significativamente sulla situazione in atto. Pur nell'ambito di una congiuntura poco favorevole, il gruppo Marzotto, nell'ottica strategica di rafforzare la propria presenza nel Settore Abbigliamento, ha acquisito il gruppo Valentino, marchio di prestigioso riferimento nell' ambito del settore dei beni di alta gamma. L'acquisizione, perfezionato il 31 maggio, è avvenuto sulla base di un valore di impreso di 240 milioni di euro, dei quali 35,6 milioni sono stati corrisposti o fronte del patrimonio netto (al 31 dicembre 2001); a tale importo vanno aggiunti necessari di acquisto per 4,4 milioni, oltre all'accollo di perdite della Valentino, fino ad un massimo di 5,6 milioni, relative al periodo 1.01-31.05.2002. I rendiconti economici del mese di giugno di Valentino S.p.A. e delle Società do questa controllate hanno concorso ai risultati del semestre del Gruppo, e sono stati consolidati secondo il metodo della messa in equivalenza (equity). L'andamento generale dei mercati di riferimento ha condizionato negativamente i risultati del gruppo Marzotto il cui fatturato, ammontato complessivamente a 832 milioni di euro, ha registrato una riduzione del 3,7% rispetto al 30 giugno del precedente esercizio. Lo riduzione è conseguente al calo del fatturato del Settore Tessile (- 44 milioni di euro, pari a - 20,8%), solo parzialmente compensata dall'aumento del fatturalo del Settore Abbigliamento (+ 8 milioni di euro, pari o + 1,3%). Gli utili operativi del Gruppo sono ammontati a 39 milioni di euro (4,7% del fatturato) contro gli 87 milioni al 30 giugno 2001 (10,1 %del fatturato) La forte riduzione del risultato di periodo è stata determinata: dalla diminuzione del margine operativo lordo, ridottosi o 90 milioni (10,8% sul fatturato) rispetto ai 124 milioni (14,4%sul fatturato) del primo semestre 2001, a seguito: della contrazione della redditività del Settore Abbigliamento che, pur mantenendosi su buoni livelli (12,6% del fatturato), ha risentito della riduzione dei risultali della Hugo Boss, prevalentemente a seguito di difficoltà negli U.S.A.; della negativa performance del Settore Tessile, sia nel comporto laniero che nel comporto liniero, causata sia ( effetti delle ristrutturazioni in otto, sia dalle perduranti difficoltà di mercato che hanno comportato, pur in presenza di un aumento dei costi delle materie prime, una riduzione dei prezzi unitari di vendita e dei margini; dallo stanziamento prudenziale di maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti (16 milioni al 30 giugno 3 contro 4 milioni al 30 giugno 2001), pur in presenza di uno diminuzione dei crediti (- 6%) più che proporzionale rispetto alla riduzione del fatturato; dall'aumento degli ammortamenti operativi per 2 milioni di euro L'utile consolidato pre-tax al 30 giugno 2002, al netto dei crediti d'imposto sui dividendi, è ammontoto o 26 milioni di auro (30 giugno 2001: 82 milioni) ed è stato influenzato, oltre che dallo riduzione dell'utile operativo, dalle perdite (- 2,7 milioni) contabilizzate dal gruppo Volentino nel mese di giugno (non rapportabili ad anno), oltre che dal saldo negativo (1 milione di euro) degli oneri e proventi straordinari (30 giugno 2001 : positivo per 6 milioni). L'utile netto del Gruppo, comprensivo anche degli utili di competenza delle minoranze azionarie, è ammontato a 17 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 39 milioni del primo semestre 2001. L''utile netto di competenza degli Azionisti della Capogruppo è ammontato a 1,7 milioni di euro (30 giugno 2001: 16 milioni). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno 2002, per area omogeneo di attività, è stato pari a 535 milioni di euro, contro i 429 milioni al 30 giugno 2001 (+ 106 milioni). l'aumento ho interessato: il gruppo Hugo Boss per 13 milioni, dopo aver finanziato investimenti in attività fisse per 62 milioni (24 milioni nel primo semestre 2002 e 38 nel secondo semestre 2001), l'aumento del capitale circolante netto per 15 milioni e lo distribuzione di dividendi ordinori agli Azionisti per 53 milioni; Il gruppo Linificio per 12 milioni, a fronte di investimenti in attività fisse per 10 milioni (6 milioni nel primo semestre 2002 e 2 milioni nel secondo semestre 2001) e di un aumento del capitale circolante netto per 6 milioni; lo Capogruppo Morzotto e le sue filiali per 8) milioni, o fronte di investimenti in attività fisse per 42 milioni (13 milioni nel primo semestre 2002 e 29 nel secondo semestre 2001), dell'acquisizione dell'intero pacchetto di controllo della Valentino S.p.A (35,6 milioni}, dell'aumento del capitale circolante netto per 11 milioni e della distribuzione di dividendi agli Azionisti per 23 milioni. La Capogruppo ho realizzato un fatturato netto di 266 milioni (-13% rispetto al primo semestre 2001) prevalentemente per effetto del maggior peso della riduzione del fatturato del Settore Tessile, con un utile netto di 18 milioni (30 giugno 2001: 39 milioni) anche per il venir meno di dividendi straordinari distribuiti nel 2001 dalla controllata Marzotto GmbH (14,3 milioni). Riguardo all' andamento dei vari Settori del Gruppo si segnala che, nell'ambito del Settore Abbigliamento, il raggruppamento Hugo Boss; pur in presenza di uno generale contrazione dei consumi, ha aumentato il proprio fatturato (+ 2,5%) più che compensando le difficoltà incontrate nelle vendite dei propri prodotti negli U.S.A. (- 13%) ed in Germanio (- 5%), principali mercati di riferimento, con apprezzabili aumenti negli altri Paesi Europei (+ 9%) ed in Asia (+12%), oltre che con l'aumento dei ricavi per rayalties (+ 26%). Il raggruppamento Abbigliamento Marzotto ha conseguito uno leggero flessione dei ricavi (- 3%) in quanto, allo sviluppo dei ricavi di Malboro Classics (+ 7%), che ha proseguito il proprio sviluppo in Europa (+6%) ed in Asia (+ 40%), si sono contrapposte le sensibili riduzioni dei comparti Classico Uomo e Donna, che hanno risentito in modo particolare per fa generale contrazione dei consumi. Il Settore Tessile ha registrato una sensibile riduzione del fatturato (- 21%), specie per la vistosa contrazione segnata nel primo trimestre (- 26%). L'andamento reddituale, negativo al 30 .giugno 2002, ha evidenziato un leggero utile operativo nel secondo trimestre, o seguito degli interventi messi in otto dal nuovo management, tesi a recuperare i livelli di qualità ed efficienza degli stabilimenti ai livelli precedenti allo messa in opero del piano di riassetto industriale, la cui realizzazione aveva incontrato una serie di difficoltà. 

FERRETTI S.P.A. (FERRETTI, RIVA, PERSHING, BERTRAM, CRN, CUSTOM LINE, MOCHI CRAFT, APREAMARE): QUARTO TRIMESTRE DELL'ESERCIZIO 2001/2002 E I RISULTATI DELL'ANDAMENTO ECONOMICO AL 31/8/2002 
Forlì, 15 ottobre 2002 - Ricavi consolidati a 333,19 milioni di Euro (+38,6%), valore della produzione a 370,60 milioni di Euro (+25,9%), Ebitda a 68,86 milioni di Euro (+51%), utile netto a 28,3 milioni di Euro (+88%). Il portafoglio ordini 2002/2005 al 30 settembre 2002 ha raggiunto complessivamente i 383 milioni di Euro (+20,9%). Ricavi consolidati a 333,19 milioni di Euro (+38,6%), valore della produzione a 370,60 milioni di Euro (+25,9%), Ebitda a 68,86 milioni di Euro (+51%), utile netto a 28,3 milioni di Euro (+88%). Questi in sintesi i principali dati consolidati relativi all'andamento economico dell'esercizio 2001/2002 approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione di Ferretti S.p.A., società tra i leader al mondo nella progettazione, costruzione e vendita di motor yacht di lusso, quotata al segmento STAR di Borsa Italiana. Il bilancio della Ferretti, infatti, viene calcolato con decorrenza 1° settembre - 31 agosto essendo legato all'anno nautico. Al 31 agosto 2002 i ricavi consolidati hanno raggiunto i 333,19 milioni di Euro, in crescita del 38,6% rispetto ai 261,99 milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il valore della produzione, è stato pari a 370,60 milioni di Euro, in crescita del 25,9% (294,3 milioni di Euro il dato al 31/8/2001). Il margine operativo lordo (Ebitda) è pari a 68,86 milioni di Euro - in crescita del 51% sul dato del medesimo periodo del passato esercizio - mentre l'utile netto ha raggiunto i 28,3 milioni di Euro (+88% rispetto ai 15,04 milioni di Euro del 31/8/2001). Per ciò che riguarda i dati economici relativi al solo quarto trimestre dell'esercizio 2001/2002, questi assumono significativo rilievo in quanto la maggior parte delle consegne e dei relativi ricavi (con i conseguenti margini), sono realizzate in quest'ultima parte dell'anno nautico. Nello specifico, i ricavi consolidati del trimestre 1/6/2002 31/8/2002 sono stati di 140,01 milioni di Euro (+22,8% rispetto al dato del medesimo periodo dell'esercizio precedente), il margine operativo lordo (Ebitda) è pari a 33,98 milioni di Euro (in crescita del 38,4% sul dato del medesimo periodo del passato esercizio) mentre l'utile netto consolidato è stato pari a 8,06 milioni di Euro (+94,1% rispetto ai 4,16 milioni di Euro il dato del medesimo periodo del passato esercizio). Per ciò che attiene alla produzione a livello di Gruppo, nell'esercizio appena concluso sono state consegnate 324 imbarcazioni, contro le 206 dell'esercizio precedente. Con riferimento alla capogruppo Ferretti S.p.A., i risultati al 31/8/2002 vedono ricavi per circa 168,19 milioni di Euro in crescita del 34,3% rispetto ai 125,2 milioni di Euro del dato dello scorso periodo mentre l'utile netto è di circa 14,3 milioni di Euro contro i 14,28 milioni di Euro del medesimo periodo dell'esercizio precedente. Si segnala infine, la forte crescita del portafoglio ordini per il periodo 2002/2005 che, alla data del 30 settembre 2002, ha superato i 383 milioni di Euro (in crescita del 20,9% rispetto ai 317 milioni di Euro registrati al 30/9/2001) ai quali vanno sommate le vendite registrate durante l'edizione dell'ultimo Salone Nautico di Genova, svoltosi dal 5 al 13 ottobre scorsi. Ferretti S.p.A., dal 5 agosto al 13 settembre 2002, è stata oggetto d'Opa totalitaria da parte della lussemburghese Impe Lux S.à r.l. e di Coci S.p.A., società controllate dal fondo chiuso Permira Europe II, uno dei maggiori operatori europei nel campo del private equity. L'Offerta, lanciata ad un prezzo di 4,35 Euro per azione, ha registrato adesioni pari al 93,7% del capitale sociale della Ferretti S.p.A. e, in seguito al successo dell'operazione, gli Offerenti lanceranno a breve un'OPA residuale sulle restanti azioni in circolazione della Ferretti al fine di procedere al delisting della società ed implementare l'importante piano di sviluppo previsto. Le motivazioni alla base dell'operazione, infatti, oltre ad essere perfettamente in linea con i programmi futuri del Gruppo Ferretti, sono di natura industriale e finalizzate a consolidare, in un arco temporale di 5/7 anni, la posizione di leadership della società nel mercato mondiale delle imbarcazioni da diporto a motore. Tale obiettivo sarà perseguito mantenendo inalterata l'attuale struttura di management, garanzia e presupposto fondamentali per uno sviluppo coerente a quanto dichiarato. 

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI LEGRAND DA PARTE DI WENDEL E KKR 
Bruxelles, 15 ottobre 2002 La Commissione europea ha autorizzato la progettata acquisizione del produttore francese di materiale elettrico Legrand Sa da parte della holding francese Wendel Investissement e della società di partecipazioni mobiliari statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co. L'operazione fa seguito al divieto imposto nell'ottobre 2001 all'acquisto di Legrand da parte di Schneider. La Commissione ha valutato la vendita di Legrand a Wendel e Kkr giungendo alla conclusione che non vi erano problemi sotto il profilo della concorrenza. Il 10 ottobre 2001, la Commissione aveva vietato la fusione tra i due produttori francesi di materiale elettrico Schneider Electric Sa e Legrand Sa. Poiché Schneider aveva già acquisito il controllo di Legrand mediante offerta pubblica d'acquisto, la Commissione, in una distinta decisione del 30 gennaio 2002, ha ordinato lo scorporo di Legrand da Schneider. Il 12 settembre 2002, la Commissione ha ricevuto una notifica secondo cui Wendel Investissement, una holding francese quotata alla Borsa di Parigi, e la società di partecipazioni statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co intendevano acquisire il controllo in comune di Legrand. La Commissione ha valutato attentamente se la progettata acquisizione di Legrand da parte di Wendel e Kkr ponesse problemi sotto il profilo della concorrenza. L'analisi si è concentrata sui sistemi d'illuminazione d'emergenza e sugli impianti d'illuminazione professionale, settori in cui operano sia Legrand che Kkr, quest'ultima attraverso la sua controllata austriaca Zumtobel. Tuttavia, poiché l'operazione dà luogo a sovrapposizioni di scarsa entità e sui mercati interessati rimane un numero sufficiente di concorrenti credibili, la Commissione non ha ritenuto che vi fossero riserve da esprimere. La Commissione ha esaminato attentamente anche le implicazioni verticali dell'operazione: Wendel controlla in parte Bureau Veritas, che a sua volta controlla Lcie, l'organismo francese di certificazione del materiale elettrico. Questa integrazione verticale faceva sorgere l'interrogativo se Lcie potesse favorire Legrand e Zumtobel nell'attribuzione del marchio di qualità francese (il marchio "NF") a scapito degli altri concorrenti. La Commissione ha però concluso che il vantaggio competitivo che sarebbe derivato da una simile ipotetica discriminazione sarebbe stato minimo, date le procedure di riconoscimento reciproco in vigore tra tutti gli organismi di certificazione europei e la crescente importanza del marchio CE e dei marchi commerciali dei produttori stessi. 

LA COMMISSIONE APPROVA L'ACQUISIZIONE DEL SETTORE DEI SISTEMI DI FISSAGGIO DI FAIRCHILD DA PARTE DI ALCOA 
Bruxelles, 15 ottobre 2002 - La Commissione europea ha autorizzato la proposta di acquisizione del settore dei sistemi di fissaggio dell'impresa statunitense Fairchild Corp. da parte di Alcoa Inc., un'altra impresa statunitense operante nel settore dell'alluminio e dei sistemi di fissaggio. La Commissione ha valutato attentamente l'operazione proposta, senza individuare alcuna seria minaccia per la concorrenza nel territorio dell'Unione europea. Fairchild Corp opera nella distribuzione di materiale aerospaziale e nelle operazioni immobiliari. Con un accordo notificato alla Commissione in data 11 settembre è stata decisa la cessione del settore dei sistemi di fissaggio di Fairchild a Alcoa Inc. Alcoa è un'impresa che opera principalmente nel settore dell'alluminio, ma attraverso la controllata Huck International Inc. produce anche sistemi di fissaggio industriali e aerospaziali ed apparecchiature per impianti di fissaggio. L'indagine della Commissione ha rivelato che le sovrapposizioni a livello orizzontale tra le attività di Fairchild e Huck sono relativamente limitate e che, per tutti i prodotti interessati, l'impresa risultante dall'operazione continuerà a dover affrontare una concorrenza decisa ed efficace da parte di altre aziende che detengono considerevoli quote di mercato. Tra queste imprese ricordiamo la francese Link Solutions for Industry (Lisi) e le aziende statunitensi Sps, Air industries e Textron. 

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI BURGER KING DA PARTE DEGLI INVESTITORI AMERICANI TPG III, GOLDMAN SACHS E BAIN CAPITAL INVESTORS 
Bruxelles, 14 ottobre 2002 La Commissione europea ha autorizzato il progetto di acquisizione della catena di fast-food Burger King Corp, con sede negli Stati Uniti, da parte degli investitori americani Tpg Advisors III, Inc., The Goldman Sachs Group, Inc. e Bain Capital Fund VII, L.P. L'operazione farà confluire nello stesso gruppo Domino's Pizza e Burger King, che continuerà tuttavia a dover affrontare numerose catene concorrenti. Burger King, l'impresa rilevata, opera a livello mondiale nel settore della ristorazione rapida attraverso più di 10 000 ristoranti e punti vendita in franchising o di proprietà della società. Si tratta di una controllata indiretta al 100% di Diageo Plc, gruppo operante nel settore delle bevande con sede nel Regno Unito. L'operazione è stata notificata alla Commissione il 12 settembre in vista della sua autorizzazione in Europa. Delle nuove società madri, anche Bain Capital ha interessi nello stesso settore, in quanto opera come socio principale di un private equity fund, "Bain VI", che detiene una partecipazione nella Domino's, società di consegna di pizza a domicilio. Se si tiene conto della partecipazione di Bain Capital Investors' nei servizi di consegna a domicilio di Domino's, le attività delle parti si sovrappongono in numerosi Stati membri (Danimarca, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito). La quota di mercato combinata delle parti rimane tuttavia al di sotto del 15% in tutti i casi considerati. Burger King continua a dover affrontare la concorrenza di Mc Donald's, Quick, Kfc e Pizza Hut, nonché di svariati operatori nazionali della ristorazione rapida. L'indagine di mercato della Commissione non ha pertanto fatto emergere preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza. Il 19 agosto 2002, le autorità antitrust degli Stati Uniti hanno decretato la fine anticipata del periodo di sospensione applicabile sulla base delle norme statunitensi in materia di controllo delle concentrazioni, autorizzando in tal modo l'operazione negli Stati Uniti. Tpg Advisors III gestisce diversi fondi d'investimento, la cui attività primaria consiste nell'investire in società diverse attraverso acquisizioni e ristrutturazioni. Goldman Sachs è una società operante a livello mondiale nel settore degli investimenti, dell'attività bancaria e dei valori mobiliari. Goldman Sachs partecipa all'acquisizione attraverso diversi fondi azionari per i quali opera come gestore. Bain Capital Investors gestisce diversi fondi d'investimento ed investe in una serie di società diverse. Bain Capital Investors opera inoltre come socio principale del private equity fund "Bain VI", che detiene una partecipazione in Domino's. Domino's è una società statunitense operante a livello mondiale nei servizi di consegna di pizza a domicilio. 

I SISTEMI ALTERNATIVI DI NEGOZIAZIONE RILANCIANO LA SFIDA ALLE BORSE TRADIZIONALI PRESENTAZIONE DEL SECONDO QUADERNO ASSIOM ATS/ECN - EVOLUZIONE. REGOLAMENTAZIONE ED APPLICAZIONI 
Milano, 15 ottobre 2002 - Nonostante le prolungate difficoltà che stanno attraversando i mercati, i sistemi di negoziazione alternativi alle borse tradizionali continuano a manifestare un'elevata dinamica. Assiom - Associazione italiana Operatori Mercati dei Capitali - ha appena terminato uno studio sul comparto Ecn/Ats, che sarà distribuito ai Soci in occasione del prossimo Convegno Assiom che si terrà a Montecatìni Terme il prossimo 19 ottobre. Tali sistemi, che a seconda dei contesti vengono definiti Ats (Alternative Trading Systems, Ecn (Etectronic Communication Network) o Sso (Sistemi di Scambi Organizzati), sono promossi da intermediari finanziari, information provider o società-mercato e si pongono sempre più in concorrenza con le borse tradizionali. Ieri presso la sede dell'Associazione si è svolto un incontro al quale hanno partecipato: Franco Valcarenghi - Vice Presidente Vicario Assiom; Eugenio Vaccari - Responsabile Commissione Assiom Innovazione Tecnologica e Nuovi Mercati, ed altri autori dello studio: Giuseppe Bonini, Gherardo Lenti Capoduri, Marco Moretti, Luca Mortillaro, Stefano Sardelli e Alessandro Zignani (Membri Commissione Assiom Innovazione Tecnologica e Nuovi Mercati e Rappresentanti dei principali Ats/Ecn italiani). Come già accennato in apertura, nonostante le perduranti difficoltà dei mercati finanziari, gli Alternative Trading Systems continuano a dimostrare un notevole dinamismo e cercano di reagire con operazioni societarie, allargamento della gamma dei prodotti offerti, segmentazione della clientela e innovazione tecnologica. Uno studio di Assiom ha cercato di "fare il punto" sul comparto tramite il secondo Quaderno Assiom, una monografia dedicata agli Ats/Ecn . I sistemi alternativi di negoziazione da alcuni anni stanno infatti cercando di ritagliarsi quote di mercato sempre più ampie, in concorrenza con gii stock exchange tradizionali. E' un comparto che ha registrato una proliferazione di iniziative a partire dalla metà degli anni novanta, supportato sìa da una crescente domanda di efficienza nei sistemi di negoziazione sìa dalla diffusione di interne! e, quindi, da una maggiore facilità ed economicità delle interconnessioni telematiche. Anche in Italia, a partire dall'anno 2000, alcuni dei maggiori gruppi finanziari hanno lanciato le loro iniziative. Su n'argomento mancavano tuttavia pubblicazioni sufficientemente ampie ed approfondite. Assiom, attraverso la Commissione innovazione Tecnologia e Nuovi Mercati, ha cercato dì colmare questa lacuna. Nel Quaderno nr. 2 sono affrontati: i fattori che hanno determinato la nascita degli Ats/Ecn, con particolare riferimento all'esperienza più rilevante, quella degli Usa; le strutture e le forme organizzative di questi sistemi di negoziazione; il quadro normativo e i profili di vigilanza, sia a livello europeo sia a livello italiano; due modalità attraverso le quali i diversi attori dei mercati - intermediari e clienti - possono trarre beneficio da questi sistemi. Infine si è voluto riassumere una buona parte delle informazioni raccolte in questi mesi dalla Commissione sui singoli Ats/Ecn in una tabella nella quale sono schematizzate le principali caratteristiche funzionali e tecniche di ben 39 Ats/Ecn di tutto il mondo. Allo studio hanno partecipato i rappresentanti di tutti gli Ats italiani e questo ha consentito una panoramica veramente globale del fenomeno. Oggi, pretendere di scattare una fotografia sull'argomento è impossibile. Con questo Quaderno Assiom si propone piuttosto di realizzare un "fermo immagine" con la maggiore nitidezza possibile, perfettamente consapevole che l'evoluzione tecnologica, lo sviluppo organizzativo e ie riforme normative potranno rendere rapidamente superati alcuni aspetti trattati. Ci si augura quindi che l'utilità di questo lavoro possa essere rappresentata da! fornire agii operatori un primo supporto al non semplice processo di selezione del sistema di negoziazione più adeguato alle rispettive esigenze.
Infolink: www.assiom.it 

FASTTRACK... E LE BANCHE DIVENTANO BORSE DISPONIBILE LA NUOVA PIATTAFORMA REALIZZATA DA LIST GROUP CONSENTE AGLI ISTITUTI FINANZIARI DI CREARE CIRCUITI DI CONTRATTAZIONE INTERNI E DI OFFRIRE A TUTTI AGLI OPERATORI E AI CLIENTI CORPORATE STRUMENTI DI TRADING PROFESSIONALI 
Pisa, 15 ottobre 2002 - Maggiore facilità di accesso ad un numero crescente di mercati per un maggior numero di soggetti. Mercati più trasparenti, strumenti più flessibili e professionali. Questo in sintesi quello che chiede oggi il mercato finanziario, costituito da operatori, clienti corporate e retail, istituti di vario genere. Questo quello che FastTrack, la nuova piattaforma sviluppata da List Group, offre agli istituti di credito e alle Sim consentendo di costruire sistemi di scambi organizzati e di avere a disposizione strumenti di trading di livello professionale per i propri operatori e per i clienti non professionali. Flessibile e scalabile, FastTrack è di fatto alla portata di tutte le tipologie di istituti finanziari, indipendentemente dalle dimensioni: la tecnologia fornita da List Group permette ad un intermediario di implementare inizialmente un singolo servizio (l'arbitraggio tra titoli finanziari ad esempio), ma anche di far crescere il sistema con una perfetta continuità fino a creare un network di scambi organizzato interno, collegandosi magari anche a piazze internazionali. Le soluzioni attualmente disponibili sul mercato per la contrattazione di prodotti finanziari sono pensate o per un numero ristretto di operatori professionali (vedi le trading room), cui vengono offerti sistemi di trading di alto livello, o per il grande pubblico, al quale tuttavia non vengono spesso garantite funzionalità di controllo, monitoraggio e gestione degli ordini. In molti casi, per la raccolta di ordini di prodotti complessi come bond e derivati da parte del grande pubblico, ancor oggi ci si trova di fronte a sistemi di routing costituiti da call center o sales trader che si occupano di raccogliere le richieste e inoltrarle al mercato spesso in modo pressochè manuale. Questo processo, oltre ad offrire alla clientela ben poca visibilità sull'andamento del mercato e sulle singole transazioni, impedisce di fatto soluzioni efficaci di arbitraggio, di smart order routing o di automating trading e quoting. Il crescere del numero di soggetti che operano sul mercato ha creato in modo quasi automatico la necessità di circuiti di negoziazioni più ampi e più flessibili. A questa necessità hanno risposto gli Sso (Sistemi di Scambi Organizzati) o Ecn (Electronic Communication Network), ovvero circuiti interni alle istituzioni finanziarie che, anche senza essere organizzati come borsa, gestiscono sistemi automatici di proposte di acquisto e vendita in base a regole prestabilite dal gestore del sistema. E' quindi in crescita l'esigenza di strumenti tecnologici che permettano di offrire una soluzione organica a tutta la comunità finanziaria: dalle borse regolamentate ai circuiti di negoziazione alternativi, dai trader professionali agli investitori istituzionali fino ai clienti finali. Con questo obiettivo è nato FastTrack: una corsia preferenziale per creare ed accedere a circuiti di negoziazione aperta a tutti gli attori, vecchi e nuovi, del settore finanziario. In questo senso FastTrack può essere visto in modo diverso a seconda del punto di osservazione: un mercato elettronico oppure un sistema di accesso per i traders (professionali e non). La medesima tecnologia, maturata da List Group negli oltre dieci anni di realizzazioni di mercati elettronici e sistemi di trading professionali, consente agli intermediari di diventare borse ed ai loro clienti di diventare aderenti. Grazie alla sua architettura modulare, FastTrack si configura in base alle esigenze degli utenti: prevede infatti un nucleo centrale su cui vengono innestati i servizi di base per la connettività dall'esterno (access points) e verso l'esterno (adapters) ed infine i servizi applicativi veri e propri (Enterprise Services). La piattaforma FastTrack è in grado di integrarsi con sistemi proprietari già presenti, sistemi di legacy o applicativi di terze parti per mezzo di componenti specifiche che si interfacciano con sistemi diversi in modo bidirezionale, cioè sia acquisendo sia inviando dati. Così l'informazione, anche proveniente da fonti diverse, viene gestita in modo uniforme, e i dati vengono convogliati alle zone di competenza realizzando un flusso armonico e razionale tra le varie aree di lavoro: front, middle, back office, legacy, amministrazione, trading floor. Flessibile e scalabile, FastTrack è di fatto alla portata di tutte le tipologie di istituti finanziari, indipendentemente dalle dimensioni: la tecnologia fornita da List Group permette ad un intermediario di implementare inizialmente un singolo servizio (l'arbitraggio tra titoli finanziari ad esempio), ma anche di far crescere il sistema con una perfetta continuità fino a creare un network di scambi organizzato interno, collegandosi magari anche a piazze internazionali. I mercati elettronici gestiti dalla nuova piattaforma realizzata da List Group spaziano dai mercati azionari a quelli obbligazionari, per arrivare fino ai mercati derivati, sia per contrattazioni telematiche che OTC: da questi grazie a FastTrack anche l'operatore remoto, sia esso una filiale di banca o un cliente corporate, può finalmente ricevere tutti i dati sull'andamento giornaliero e periodico dei prodotti finanziari trattati, così come ottenere, in modo perfettamente integrato, le informazioni sulla propria posizione, sui profitti e perdite e, nel caso di prodotti derivati, sui margini da versare. L'utente, attraverso un applicativo tradizionale o attraverso Internet, ha di fatto una gestione completa degli ordini (immissione/cancellazione/modifica, normali e care orders, gestione plurigiornaliera, contrattazioni Otc, immissione/variazione ordini ed eseguiti, position keeping). La banca, dal canto suo, può contare su una gestione dei flussi bidirezionale, con integrate funzioni per l'auditing (profili di accesso, limiti operativi, blocchi, allarmi, monitoraggio dell'operatività e dello stato delle connessioni, del superamento dei limiti) collegabili con i sistemi di back office e legacy già presenti nell'istituto. L'utilizzo di tecnologie relazionali permettono inoltre viste personalizzate, reporting, storicità del profilo e interoperatività con altri applicativi. La sicurezza e le prestazioni della suite sono poi garantite da un sistema SSL (Secure Transactions) e un sistema di directory Server che permette la configurazione dei profili e dei limiti di accesso, oltre che da un sistema di amministrazione e manutenzione ordinaria in linea disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Caratteristiche tecniche di FastTrack - FastTrack nasce come evoluzione della tecnologia che si trova alla base di tutti i prodotti List Group: rappresenta l'ultima generazione di infrastruttura (middleware) per la realizzazione di sistemi distribuiti e transazionali. Le varie componenti sono distinte in base al livello di servizio offerto in: Core; Basic (Access-Point e Adapter); Engine. Core Level Il Core Level è il nucleo centrale su cui è basata l'architettura modulare di FastTrack. L'insieme dei moduli FastTrack che gestisce la comunicazione con le componenti esterne costituiscono il Basic Level. In particolare a questo livello si distinguono gli Adapter, che consentono a FastTrack di accedere ad altri sistemi o circuiti di negoziazione, e gli Acces Point, che permettono l'accesso a FastTrack dall'esterno. Infine la conoscenza funzionale di un'applicazione FastTrack costituisce l'Enterprise Level (o Engine Level). Le componenti FastTrack interagiscono in modo sia sincrono che asincrono, utilizzando il paradigma publish-subscribe. Il processo d'elaborazione, suddiviso in più passi, non è eseguito da un singolo componente della piattaforma, ma è svolto da una serie di elementi (Application Server) disegnati e realizzati per svolgere ognuno la propria specifica parte del processo. Tutto questo favorisce: una maggiore capacità di ricevere richieste provenienti dall'esterno; una maggiore capacità di distribuire dati verso l'esterno; una maggiore scalabilità in orizzontale, quindi possibilità di aumentare le performance del sistema affiancando alle macchine pre-esistenti altre macchine; una maggiore riusabilità delle componenti engine: queste conoscono solo l'entità sorgente del dato ma non le modalità con cui il dato è entrato in FastTrack, quindi non hanno necessità di adeguarsi ai protocolli con cui le applicazioni vogliono interagire con FastTrack. Access Point Level - È l'unica interfaccia che FastTrack offre all'esterno per utilizzare i servizi disponibili: dall'Access-Point Level passano infatti sia le richieste rivolte verso la piattaforma sia le risposte che la piattaforma invia all'esterno. L'Access Point Level: fornisce l'accesso ad applicazioni esterne che utilizzano protocolli di comunicazione anche molto diversi fra loro, garantendo l'accesso completo alle funzionalità di FastTrack; gestisce le connessioni provenienti delle applicazioni esterne; gestisce in modo centralizzato le sessioni aperte verso FastTrack, dagli utenti interconnessi via applicazioni proprietarie, Ft-Console, Web Browser e indipendentemente dal protocollo di comunicazione utilizzato; fornisce tutte le funzionalità necessarie all'applicazione esterna per utilizzare i servizi offerti dagli Engine interni, quali transazioni per inviare richieste, meccanismi di distribuzione dati Real-Time (per esempio push su Http), meccanismi per eseguire interrogazioni puntuali (per esempio query). Adapter Level - Per utilizzare i servizi offerti da altri applicativi FastTrack utilizza come unica interfaccia l'Adapter Level: attraverso gli Adapter passano tutte le richieste rivolte da FastTrack alle applicazioni esterne (viste in questo caso come risorse) e le risposte inviate da tali applicazioni verso FastTrack. L'Adapter Level: gestisce le connessioni verso le applicazioni esterne mascherando il tipo di protocollo all'Engine con cui deve interagire, fornisce tutte le funzionalità necessarie per utilizzare i servizi offerti dall'applicazione esterna. È possibile che il flusso d'elaborazione segua il percorso diretto Adapter - Access-Point e viceversa, senza coinvolgere l'Engine. Engine Level - L'Engine Level costituisce il cuore di ogni applicazione FastTrack poichè realizza le funzionalità della singola istanza di FastTrack. Ogni Engine può avere a sua volta un'architettura distribuita, in modo da estendere i benefici offerti da questo tipo di organizzazione. Ogni Engine è in grado di elaborare dati resi omogenei dall'Access-Point Level e dall'Adapter Level indipendentemente dalla sorgente del dato stesso e dalla modalità d'ingresso in FastTrack. Dopo l'elaborazione, il dato è passato ai livelli (Access-Point/Adapter) deputati alla comunicazione con l'esterno oppure inviato ad un altro Engine, quando è necessario avere la composizione delle funzionalità svolte dai singoli Engine coinvolti nel processo di elaborazione. 

ECN IL PUNTO DI VISTA DI LIST GROUP 
Milano, 15 ottobre 2002 - La tecnologia ha profondamente influenzato in questi ultimi vent'anni l'essenza stessa del mondo delle contrattazioni finanziarie, modificandone regole, strumenti, caratteristiche. Oggi con l'avvento dei Sistemi di Scambi Organizzati (SSO), si è di fronte ad un nuovo possibile e radicale mutamento nel settore, che sta destando preoccupazioni non solo tra le Borse ufficiali, ma anche tra i vari operatori, che temono di non vedere più tutelate le proprie prerogative nei nuovi sistemi di contrattazione e di dover subire maggiori costi. Come stanno realmente le cose? Risponde Enrico Dameri, amministratore delegato di List Group. Il sistema FastTrack realizzato da List Group può essere utilizzato da un broker per creare un SSO, oppure da una banca per scambiare prodotti finanziari al proprio interno. Qual è quindi la vera anima di un SSO? L'esperienza internazionale, in modo particolare quella americana, dove questi mercati si sono sviluppati molto prima che da noi, credo ci possa insegnare molte cose. Certamente l'avvento di quelle che loro definiscono Electronic Communication Network (Ecn) ha portato una ventata di concorrenza sul mercato statunitense. Ad essa, però, le Borse ufficiali americane, rimaste ferme forse troppo a lungo, hanno risposto innovando, migliorando i servizi e la trasparenza, diminuendo i costi. Si veda ad esempio il caso di SuperMontage del Nasdaq e di Island-Instinet: è indubbio che la realizzazione del nuovo sistema elettronico del Nasdaq sia stata in qualche modo stimolata dalla crescita dei volumi scambiati nelle Ecn. Nello stesso tempo, però, lo stesso Nasdaq ha annunciato con soddisfazione l'adesione di Island a SuperMontage, riconoscendo in questo un'opportunità più che una minaccia. In particolare se si usano le tecnologie "giuste", e tale noi consideriamo il nostro FastTrack, si ha a disposizione un ampio spettro di soluzioni per una pluralità di esigenze. FastTrack-Sso è una piattaforma elettronica di trading funzionalmente completa e adattabile. Con FastTrack-Sso possono essere realizzati veri e propri mercati finanziari - sia borse regolamentate che circuiti alternativi (Ats) - con meccanismi di negoziazione per mercati primari e secondari e matching automatico tramite negoziazione continua. È inoltre possibile realizzare soluzioni più simili agli Ecn americani: un circuito elettronico che raccoglie gli ordini degli utenti e realizza il matching interno, se possibile, altrimenti li invia all'esterno. Un terzo scenario di applicazione della piattaforma FastTrack-Sso è quello del mercato interno: un'istituzione finanziaria può decidere di realizzare un mercato elettronico su cui trattare emissioni proprie (o strumenti quotati su altri mercati) da offrire alle banche del proprio gruppo, alle filiali e ai clienti. Voi che avete lavorato a lungo per i mercati istituzionali, vedete situazioni conflittuali? La posizione di List Group verso tutti gli operatori finanziari è sempre stata molto trasparente. La nostra missione è creare sistemi software affidabili, scalabili, che rispettino le politiche di investimento dei clienti e che nello stesso tempo permettano loro di operare sui mercati finanziari con i migliori strumenti per ottenere i migliori risultati. La tecnologia che abbiamo messo a punto permette oggi a tutti gli operatori, siano essi mercati, intermediari o utenti finali, di usufruire di nuove opportunità: la scelta politica e strategica di coglierle, però, non può essere nostra. A noi compete investire per sviluppare nuova tecnologia utile - e lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo con soddisfazione in FastTrack - e rendere più che mai evidenti agli occhi di tutto il settore i cambiamenti attualmente in atto. Sta ai nostri clienti-partner coglierne le molte opportunità. In un momento come questo di forte crisi, chiedete agli istituti finanziari di continuare ad investire in tecnologia. Non temete di essere arrivati nel momento sbagliato? No, questo è il momento giusto per perseguire due obiettivi fondamentali: razionalizzare gli strumenti con conseguente riduzione dei costi e cogliere nuove opportunità. Nei periodi di "vacche grasse" ci si potevano permettere costi anche eccessivi, dovuti a ridondanze inutili e a soluzioni "rabberciate" dettate spesso dalla fretta di un mercato che non lasciava respiro. Questo è invece il momento di scelte ragionate, anche perché certi costi non sono più ammissibili: e allora tecnologie utili, efficaci ma anche efficienti, aperte e scalabili, integrate e incrementali. Insomma FastTrack, e con costi ragionevoli. D'altra parte in fase di "bolla speculativa" tutto produceva denaro, mentre ora è necessario battere nuove strade dove trovare margini sia per oggi, sia per la prossima fase di crescita. Ma la bolla speculativa ha prodotto anche cambiamenti positivi, ha allargato la base degli operatori, ha reso più esigente e più consapevole chi opera a livello professionale e semi-professionale sui mercati finanziari. È questo un patrimonio che può essere sfruttato per costruire da parte della "financial industry" una strategia di offerta più ampia e innovativa. E quest'offerta non può che basarsi su una tecnologia abilitante, potente e flessibile. Chi investe oggi in FastTrack si sta dotando della tecnologia giusta per ridurre i propri costi, diretti e indiretti, e aumentare la produttività, migliorando in definitiva la propria redditività. E, in un momento come questo, di che cosa si ha più bisogno? 

INDUSTRIA TIPOGRAFICA ED EDITORIALE: QUALCHE RISCHIO DI TROPPO LE AZIENDE ITALIANE DEL SETTORE CHE OPERANO IN CONDIZIONI DI RISCHIO SUPERIORI AL NORMALE SONO IL 57,1 PER CENTO, CONTRO 54,7 DI TUTTE LE AZIENDE ITALIANE. 
Milano, 15 ottobre 2002 - Le imprese tipografiche ed editoriali italiane lasciano qualche punto sul terreno per solidità finanziaria, ma non sfigurano sul fronte dei ritardi di pagamento. Lo afferma D&B, leader mondiale della business information per il credito, gli acquisti e il marketing, che ha analizzato gli indicatori di affidabilità di oltre 19 mila aziende italiane del settore: dalle piccole alle grandi, e per attività che vanno dalla produzione a ciclo completo di giornali e periodici a quella di libri e stampe commerciali. Due le analisi effettuate: sui livelli d'affidabilità complessivi e sui comportamenti di pagamento ai fornitori. Rischio d'impresa: sopra la media ... La prima analisi, sui livelli di affidabilità complessiva (in pratica sul rischio di fallimento), si è basata sugli indici che D&B correntemente attribuisce a più di 2 milioni di aziende italiane (combinando elementi che vanno dalla consistenza patrimoniale alle dimensioni, alle performance del business e così via). E' proprio da questa analisi è emersa una situazione media di rischio di poco superiore al dato medio nazionale, relativo a tutte le aziende italiane. E infatti, a fine giugno 2002, nell'intero settore dell'editoria e della produzione a stampa, le imprese in condizioni di rischio minimo o basso (e cioè che difficilmente rischiano di fallire) sono risultate essere il 42,9 per cento (contro il 45,3 medio nazionale), quelle in condizioni di rischio superiore al normale il 36,9 per cento (contro il 37) e quelle in condizioni di rischio elevato il 20,2 per cento (17,7). In sostanza le aziende italiane del settore che operano in condizioni di rischio superiori al normale sono il 57,1 per cento, contro 54,7 di tutte le aziende italiane. ... ma non i tutti i comparti Il dato rilevato per l'intero settore nasconde tuttavia situazioni diverse da comparto a comparto. Cosa del resto scontata vista l'eterogeneità e la costante evoluzione del settore. Interessante è dunque rilevare le oggettive divergenze tra i tre comparti principali: editoria libraria, editoria di giornali e riviste e produzione di stampe e pubblicazioni commerciali. Il primo dei comparti citati, quello dell'editoria libraria, è quello che risulta meno esposto ai rischi di insolvenza, con il 53,3 per cento di aziende a rischio minimo o basso, il 26,5 per cento con rischio sopra la normale e il 20 per cento di aziende a rischio elevato. Contrastato, anche se non preoccupante, è invece il panorama riscontrato per gli editori di giornali e riviste, con un buon 47 per cento di aziende in condizioni di rischio minimo, ma con 27,8 per cento di aziende con rischio sopra al normale e il 25,2 di aziende a rischio elevato. Altrettanto contrastato appare poi anche lo scenario delle aziende produttrici di stampe e pubblicazioni commerciali, con il 43,2 per cento di aziende a rischio basso o comunque minimo, il 39,6 in condizioni di rischio al di sopra della normalità, ma con solo il 17,2 per cento di aziende in condizioni di rischio elevato. Qualche lentezza in meno nei pagamenti La seconda analisi, quella sui ritardi di pagamento ai fornitori, ha dato conto di comportamenti di pagamento migliori, anche si poco, rispetto allo standard nazionale. Per l'intero settore i giorni medi di ritardo (oltre la scadenza della fattura) sono pari a 14,4, contro una dato medio nazionale, riferito a tutte le imprese italiane di tutti i settori, di 16,1. Anche a questo riguardo, tuttavia, il dato medio di ritardo copre pratiche diverse da comparto a comparto: dai 12,8 giorni dei produttori di stampe commerciali ai 13,4 degli editori librari, dai 17 giorni degli editori di giornali e riviste ai 29,5 delle aziende fotolitografiche. Le valutazioni di affidabilità commerciale D&B - Per esprimere il livello di affidabilità delle imprese, D&B individua quattro classi di rischio (più quella relativa alle aziende cessate o fallite): minimo (affidabilità elevata), tipico di aziende con andamento in ascesa/regolare sotto l'aspetto commerciale e reddituale, e con risorse finanziarie adeguate agli impegni; basso (affidabilità buona), attribuito ad aziende con caratteristiche vicine a quelle della classe di rischio minimo; sopra la media (affidabilità inferiore alla media), caratteristico di aziende statiche e con risorse non sempre commisurate agli impegni; elevato (affidabilità bassa), proprio di aziende con parametri commerciali e reddituali in calo e che non dispongono di mezzi adeguati al business. L'attribuzione di ciascuna impresa all'una o all'altra classe di rischio (classe di rating), avviene sulla base dello "score", il numero indice assegnato a ciascuna delle aziende osservate per esprimere un giudizio di affidabilità proiettato al futuro. Esso è una sorta di voto che va da 1 a 100, ove l'1 corrisponde alla situazione di rischio assoluto e 100 a quella di rischio nullo. Risultato di elaborazioni statistiche sperimentate e su variabili che vanno dalla consistenza patrimoniale ai comportamenti di pagamento, dalle performance di business all'assetto proprietario, e così via, esso ha il pregio di sintetizzare un processo di valutazione complesso in un valore numerico di immediata comprensione. - Il monitoraggio dei comportamenti di pagamento D&B è unico nel suo genere. E' ad oggi il solo ad essere condotto sulla più ampia scala internazionale e a offrire sin dal 1992 dati disaggregati per paese, settori e dimensioni d'impresa. E soprattutto, esso è l'unico ad essere alimentato da un servizio continuo di rilevazione e informazione, denominato Dun Trade, e cui già accedono migliaia di imprese in Italia e nel mondo. Infolink: www.dnb.com/it 

ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ITALIANI MACCHINE ED ACCESSORI PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO: IN FRENATA LA "CADUTA DEGLI ORDINI". ANCORA INCERTEZZA PER IL 2003 
Assago, 15 ottobre 2002 Ancora una volta i dati trimestrali elaborati dall'Ufficio studi e promozione di Acimall - l'Associazione dei costruttori italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno rivelano una situazione "complessa" ma lentamente avviata a dare maggiori soddisfazioni agli imprenditori a medio termine. Nel terzo trimestre 2002, infatti, si è avuta una ulteriore conferma di quanto era emerso dall'ultima analisi congiunturale, ovvero una nuova attenuazione della diminuzione degli ordini. E si tratta di una riconferma molto attesa, dal momento che la minore attenzione degli investitori dura oramai da un anno. Più in particolare possiamo dire che tra luglio e settembre 2002 gli ordini totali sono risultati sostanzialmente stabili (-0,2 per cento) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, e questo grazie soprattutto al mercato interno (che mostra una crescita del 5 per cento), mentre le piazze straniere fanno segnare un risultato ancora negativo (-2,5 per cento). Per quanto riguarda i prezzi c'è da segnalare che dall'inizio dell'anno sono aumentati dell'1,8 per cento, mentre appare stazionario il carnet ordini con 2,7 mesi di produzione assicurata. Ulteriori elementi di valutazione vengono dalla elaborazione dei dati ricavati dall'indagine qualitativa. Secondo i pareri espressi sul terzo trimestre 2002 dalle aziende del campione l'andamento della produzione viene giudicato stazionario dal 59 per cento degli intervistati, il 14 per cento lo giudica in crescita e il 27 per cento in diminuzione. Le giacenze risultano stazionarie nell'80 per cento dei casi, in diminuzione nel 7 per cento e in aumento nel restante 13 per cento. L'occupazione - fattore di valutazione estremamente significativo - viene, invece, indicata stabile dall'85 per cento del campione, in aumento dal 7 per cento e in diminuzione dall'8 per cento degli intervistati. Improntata a un certo ottimismo, ma ancora con forti segnali di incertezza, è l'indagine previsionale. I mercati esteri - che contribuiscono in larga misura al raggiungimento del fatturato complessivo del nostro settore, pari a circa 2 miliardi di € annui - mostreranno maggiore interesse per le macchine e le tecnologie italiane solo per il 14 per cento degli intervistati, mentre rimarranno stabili per l'80 per cento. Per il 6 per cento degli intervistati i buyer stranieri non ci daranno grandi soddisfazioni (saldo positivo + 20). Per il mercato italiano le indicazioni tratte dalle elaborazioni dell'Ufficio studi e promozione sui risultati delle interviste per il prossimo periodo segnalano una situazione stabile nel 76 per cento dei casi, una crescita nel 14 per cento e una diminuzione nel restante 10 per cento (saldo positivo +4). Esaminando i dati congiunturali, Paolo Zanibon, direttore di Acimall ha tratto alcune considerazioni, affermando che : "... se è sicuramente prematuro affermare che siamo giunti a un punto di svolta nella crisi che attanaglia il settore da circa un anno, è comunque evidente che dall'analisi del nostro Ufficio studi sono emersi alcuni segnali positivi, anche se è doveroso.- 2 - sottolineare che questi non riguardano tutti i segmenti dell'offerta. A soffrire ancora sono, ad esempio, le macchine tradizionali per falegnameria, che devono fare i conti, oltre che con la contrazione del mercato, anche con l'aggressività dei concorrenti asiatici ed est europei, che possono vantare un costo del lavoro decisamente basso. Meglio vanno, invece, i segmenti dove il valore aggiunto ha un peso superiore, come nel caso dei centri di lavoro a controllo numerico. Per poter affermare - ha concluso Zanibon - di essere usciti dalla crisi occorrerà comunque attendere almeno un semestre, seguendo con grande attenzione gli andamenti di alcuni mercati, come gli Stati Uniti e la Germania, anche per noi fondamentali e attualmente fortemente avari di soddisfazioni." 

EDISON: OPERATIVI GLI ACCORDI DI ESPORTAZIONE DEL GAS NATURALE LIQUEFATTO EGIZIANO A GAZ DE FRANCE FINALIZZATO ANCHE IL CONTRATTO DI COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE DI GAS NATURALE DI IDKU 
Milano, 15 ottobre 2002 - Edison, l'inglese British Gas e le due compagnie di stato egiziane Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation) ed Egas (Egyptian Natural Gas Holding Company) hanno dato il via agli accordi firmati nel gennaio scorso con Gaz de France per la vendita oltralpe del gas naturale rinvenuto in Egitto nel giacimento West Delta Deep Marine, situato al largo del delta del Nilo. Il contratto con Gaz de France prevede la vendita ventennale, a partire dalla fine del 2005, di circa 5 miliardi di metri cubi l'anno di gas naturale liquefatto, che copriranno circa il 10% degli approvvigionamenti dell'operatore francese. Il gas naturale utilizzato per la liquefazione proverrà dai campi di Simian e Sienna, ubicati nella concessione mineraria West Delta Deep Marine di cui Edison detiene una quota di partecipazione pari al 50%, in joint Venture con British Gas. La finalizzazione del contratto di vendita è avvenuta sabato scorso 12 ottobre al Cairo e fa seguito alla recente firma del contratto per la realizzazione dei lavori di ingegneria, approvvigionamento e costruzione dell'impianto di liquefazione di Idku, che sorge sulla costa mediterranea 50 km. ad est di Alessandria, per un valore complessivo di circa 900 milioni di dollari. Le quote di partecipazione nelle 3 società di progetto, che cureranno la costruzione e la gestione dell'intero impianto, sono detenute rispettivamente da Edison (35,5%), British Gas (35,5%), Egpc/Egas (24%) e Gaz de France (5%). Il progetto prevede la futura espansione del polo industriale di Idku con la costruzione di altre unità di liquefazione, fino ad un massimo di sei. Sono attualmente in corso contatti per la vendita del gas naturale liquefatto prodotto da una possibile seconda unità. Giulio Paini, Amministratore Delegato di Edison Gas, ha così commentato: "Si tratta di un progetto green-field caratterizzato da un'eccezionale contrazione dei tempi di realizzazione rispetto a progetti simili visti in passato. L'intervallo tra la scoperta del gas nel giacimento di Simian, il primo dei due giacimenti la cui produzione è allocata alla vendita a Gaz de France, e l'inizio dell'esportazione sarà di soli 5 anni, rispetto ad una media di oltre 10 anni per progetti analoghi. I vantaggi derivanti dalla contrazione dei tempi realizzativi sono notevoli, sia da un punto di vista strategico che economico. Ne è prova l'interesse dimostrato da Gaz de France, uno dei principali operatori nel campo del gas in Europa, con la firma del contratto di acquisto dell'intera produzione della prima unità di liquefazione e la partecipazione con il 5% all'equity delle tre società di progetto e l'interesse ad eventuali espansioni. La rapidità di realizzazione permetterà inoltre di massimizzare il ritorno sugli investimenti già effettuati da Edison e dal partner British Gas nel settore dell'esplorazione". 

MILANO UN CONVEGNO SU " LA CITTÀ A IDROGENO "LE ENERGIE PRIMARIE E I COSTI DELL'IDROGENO 
Milano, Si è svolto ieri, presso la Fast un convegno sul tema " La città a idrogeno" . L'idrogeno è un combustibile completamente pulito e quindi il candidato numero uno per combattere l'inquinamento locale dei centri delle città. Privo di carbonio, l'idrogeno emette come prodotto di scarico vapore d'acqua. L'idrogeno non esiste liberamente in natura. Costituito da molecole bi-atomiche, l'H2 non si trova sulla terra poiché, essendo 14,4 volte più leggero dell'aria, non viene trattenuto da questa, ma si disperde nello spazio. Per usare l'idrogeno sulla terra, deve essere prodotto con un'energia primaria: combustibili fossili (idrocarburi) - petrolio, carbone, metano - energia solare, energia nucleare. L'energia primaria - Idrocarburi. Il modo più facile è di produrre l'idrogeno con metano, tramite il processo di steam reforming. Produrre un combustibile pulito con un combustibile che produce CO2, tuttavia, non risolve il problema dell'effetto serra. Il CO2 emesso fino ad oggi in seguito all'uso dei combustibili fossili sta già riscaldando la terra. In più, le molecole di CO2 persistono più di cent'anni nell'atmosfera. Se sospendessimo di colpo ogni combustione dei combustibili fossili, fra 35 anni rimarrebbe nell'atmosfera ancora la metà di quel gas ad effetto serra di oggi. Energia Solare. L'energia solare sarà un giorno l'energia primaria ideale: pulita e rinnovabile. Il suo utilizzo oggi è ancora in fase iniziale e il suo costo troppo alto per essere inserita in grande misura nel sistema energetico. Fanno eccezione le biomasse, l'energia eolica e idroelettrica, entrambe forme indirette dell'energia solare, che sono meno costose dell'energia solare diretta. L'idrogeno generato con queste forme di energia solare indiretta si avvicinerà fra poco alla competitivita con la benzina. Energia Nucleare. Ci sono due tipi di nucleare, uno politico e uno tecnico. Politicamente, il nucleare in Europa è sotto bando. Mondialmente è diverso, 46 nuove centrali nucleari sono attualmente commissionate o in fase di costruzione. La Russia si propone di costruire una trentina di centrali nucleari entro il 2020, in parecchi paesi europei e negli Stati Uniti si arriva alla conclusione che non si può fare a meno del nucleare. Infatti, è difficile concepire un sistema energetico che risponda alle rivendicazioni di ridurre le emissioni di anidride carbonica senza l'energia nucleare. Per quanto riguarda le scorie radioattive - un problema che riguarda non soltanto il futuro dell'energia nucleare ma anche il passato - esiste un modo per smaltirle, cosi come per i prodotti radioattivi di lunga vita, come il plutonio con il suo periodo di decadimento di 22000 anni e altri prodotti di lunga vita. Con la tecnologia della transmutazione - concepita da Carlo Rubbia - quelle scorie possono essere scomposte in isotopi di vita di cento anni e anche meno. Tuttavia, la tecnologia non è pronta, occorrerà almeno una ventina d'anni per la sua messa a punto, fatto che ancora non si è verificato. Costi dell'idrogeno - Un giusto raffronto dei costi dell'idrogeno con quelli dell'attuale energia da idrocarburi deve considerare anche i costi esterni, ossia i costi provocati dalla combustione dei combustibili fossili sull'ambiente e sulla salute nonché sul cambiamento del clima. Se i costi sulla salute per l'inquinamento dovuto al traffico urbano sono indicativamente noti, quelli dell'impatto negativo sul clima sono del tutto imponderabili e quindi non cifrabili. E' disposto l'uomo a pagare un tale prezzo per l'energia pulita? Oggi non ancora. un domani l'uomo dovrà però abituarsi all'idea di un prezzo della benzina di 1.8 €/litro, e forse più. L'ambiente pulito ha il suo prezzo e. potendo trascurare le oscillazioni dei prezzi dettati al momento dalle compagnie petrolifere, il prezzo della benzina crescerà sempre. 

L'ITALIA E L'ENERGIA DI DOMANI 
Roma, 15 ottobre 2002 - Cnr, Enea, Universita' di Roma "La Sapienza", Ministero dell'Ambiente e Bmw promuovono insieme una giornata di studio sulle Energie rinnovabili e l' idrogeno per spiegare le potenzialità del nostro Paese. Giovedì 24 ottobre 2002, alle ore 10.00 si svolgerà a Roma, presso la sala congressi del Cnr (Piazzale Aldo Moro, 7) un importante incontro sulle energie rinnovabili e l'idrogeno, rivolto alla stampa e al grande pubblico: Workshop scientifico con la Stampa "Roma 2002 H2" Fonti rinnovabili e idrogeno, Italia protagonista dell'energia di domani Per la prima volta in assoluto Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea) e Università di Roma "La Sapienza"- Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Cirps) affronteranno - in collaborazione con Bmw Ag e Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio - il tema delle Energie rinnovabili e dell'idrogeno come opportunità strategica per l'Italia. Parteciperanno all'incontro il Presidente del Cnr, Lucio Bianco, e alcuni fra i maggiori specialisti della materia, tra cui: Gaetano Cacciola, direttore dell'Istituto Tecnologie Avanzate per l'Energia del Cnr di Messina; Raffaele Vellone, direttore del progetto idrogeno e celle a combustibile dell'Enea; Vincenzo Naso, direttore del Cirps e presidente di Ises Italia - sezione italiana dell'International Solar Energy Society; Holger Braess della Bmw Ag; Bruno Agricola, direttore generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio. Obiettivo di questo incontro è far dialogare direttamente giornalisti e ricercatori per cercare di approfondire veramente argomenti di impellente attualità come l'energia e l'ambiente. Nel corso dell'incontro il Cirps - Università di Roma "La Sapienza" renderà noti i risultati di una ricerca specifica del suo Gruppo Energia e Ambiente, che delinea le potenzialità italiane in termini di fonti rinnovabili e produzione di idrogeno pulito.

RISCALDAMENTO A GAS METANO DA CUNEO A NAPOLI I RISPARMI CALCOLATI DA ALTROCONSUMO 
Milano, 15 ottobre 2002 - Per riscaldare la propria abitazione, che si abiti nelle zone più calde, come Napoli, o in quelle più fredde, come Cuneo, il sistema più conveniente resta quello a gas metano, con caldaia a camera stagna, nonostante l'imposizione fiscale continui ad essere iniqua e a pesare per oltre il 40% sul costo finale all'utente. Altroconsumo, associazione indipendente, ha messo a confronto i sistemi di riscaldamento nelle diverse zone climatiche in Italia, prendendo ad esempio alcune città campione, Cuneo, Milano, Roma, Napoli, e pubblicando un intero dossier sul numero di ottobre della propria rivista. I risparmi calcolati da Altroconsumo, su un costo annuale totale di spesa, che comprenda cioé i costi fissi e di funzionamento, per acqua calda e per riscaldamento sono, rispetto al sistema a gasolio, per un appartamento a Milano 427 euro; a Roma 433 euro; a Cuneo 494 euro; a Napoli 423 euro. Purtroppo, a fronte di tali possibilità di grosso risparmio per una famiglia in un anno, continuano a sussistere le imposizioni fiscali che fanno lievitare ingiustamente il prezzo finale del metano. Altroconsumo, come già negli anni passati, torna a chiedere, in vista della discussione della legge Finanziaria, di ridurre il carico fiscale su un bene sempre più indispensabile nella vita quotidiana di una famiglia. L'intervento legislativo deve: - introdurre un'unica aliquota agevolata del 10% (nell'ambito dell'uso domestico) che si estenda oltre all'utilizzo per cottura cibi e produzione acqua calda anche all'utilizzo per riscaldamento; - eliminare l'eccessivo carico fiscale sulle bollette aggravato anche dall'applicazione dell'iva sull'imposta di consumo e sull'addizionale regionale. Inoltre Altroconsumo chiede, per quei consumatori coinvolti, il ricalcolo e la restituzione delle somme indebitamente pagate sui consumi fatturati nei mesi estivi, a causa dell'applicazione della tariffa T II, al posto della tariffa TI, meno conveniente e collegata al consumo del gas-metano per il riscaldamento. Inchiesta altroconsumo costi riscaldamento e acqua calda 

Sistema

Appartamento (costi in euro)

 

Villetta unifamiliare (costi in euro)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Zona C (Napoli)

Zona D (Roma)

Zona E (Milano)

Zona F (Cuneo)

Zona C (Napoli)

Zona D (Roma)

Zona E (Milano)

Zona F

(Cuneo)

 

Gasolio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo fisso

562

570

582

592

 

716

726

743

771

 

 

Costo annuo funzionamento

866

1.006

1.115

1.305

 

1.414

1.912

2.198

2.822

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo totale

1.428

1.575

1.698

1.897

 

2.130

2.638

2.941

3.593

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gas naturale con caldaia ad alto rendimento

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo fisso

359

368

383

393

 

448

460

479

535

 

 

Costo annuo funzionamento

646

774

888

1.009

 

1.078

1.455

1.787

2.135

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo totale

1.005

1.142

1.271

1.403

 

1.526

1.914

2.266

2.669

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gas naturale con caldaia a condensazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo fisso

507

516

531

542

 

596

608

627

640

 

 

Costo annuo funzionamento

605

718

818

924

 

984

1.316

1.595

1.914

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo totale

1.112

1.234

1.349

1.466

 

1.581

1.924

2.222

2.554

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gpl in cisterna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo fisso

359

368

383

393

 

445

455

472

483

 

 

Costo annuo funzionamento

662

1.150

1.261

1.158

 

1.133

2.286

2.816

3.115

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo totale

1.021

1.518

1.644

1.552

 

1.578

2.741

3.288

3.598

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gpl in bombola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo fisso

351

359

372

381

 

435

445

462

473

 

 

Costo annuo funzionamento

918

1.391

1.586

1.800

 

1.624

2.345

3.396

4.028

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costo annuo totale

1.269

1.751

1.958

2.181

 

2.060

2.791

3.858

4.501

 

 

* La rilevazione dei costi è stata effettuata nelle città di riferimento di ciascuna zona geografica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                     

geografica Fonte: Altroconsumo, ottobre 2002 

ISTAT: INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO SETTEMBRE 2002: INDICI PROVVISORI 
Roma, 15 ottobre 2002 - Sulla base dei dati pervenuti e in parte diffusi autonomamente dagli uffici di statistica comunali, l'Istituto nazionale di statistica stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, relativo al mese di settembre 2002, presenti una variazione pari a più 0,2 per cento rispetto al mese di agosto e a più 2,6 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. L'indice dei prezzi al consumo armonizzato, a partire da gennaio 2002 viene calcolato, secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione europea, n. 2602/2000 del 17.11.2000, considerando anche i prezzi che presentano riduzioni temporanee (sconti, saldi, vendite promozionali ecc.); la dinamica congiunturale, quindi, può risultare differente da quella dell'indice nazionale dei prezzi al consumo. In particolare, le differenze tra le variazioni congiunturali dei due indici risultano più ampie nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e i saldi di fine stagione e nei mesi immediatamente successivi. Sulla base della stima provvisoria, l'indice armonizzato ha registrato nel mese di settembre una variazione del più 0,6 per cento rispetto al mese precedente e del più 2,8 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. l dati definitivi saranno diffusi il prossimo 14 ottobre 2002. 

ALITALIA FLOTTA: ACQUISITI IN LOCAZIONE TRE ULTERIORI B777 
Roma, 10 ottobre 2002 - Il Comitato Esecutivo di Alitalia, nella seduta del 10 ottobre ha esaminato lo stato degli studi relativi alla flotta di lungo raggio in vista della scelta della seconda macchina, scelta che sarà sottoposta al Comitato delle Strategie ed al Consiglio di Amministrazione nelle prossime settimane. In tale contesto, si è deciso che verranno acquisiti in locazione tre ulteriori aeromobili della tipologia B777. 

GRUPPO INTERDIS ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RICONFERMATO IL PRESIDENTE LUIGI NOTO 
Milano, 15 ottobre 2002 - Interdis, Gruppo della Grande Distribuzione Organizzata, con oltre 2.590 punti vendita su tutto il territorio italiano, nell'Assemblea generale dei Soci, tenutasi a Milano lo scorso 9 luglio, ha rinnovato le cariche sociali per il prossimo triennio. Sono stati riconfermati come Presidente il dottor Luigi Noto, come Vicepresidente il signor Angelo Pozzi e, come Amministratore Delegato, il signor Gianpaolo Pagani. A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione sono stati inoltre eletti come Consiglieri: Paolo Barberini, Roberto Barbon, Maria D'Amico, Marco Franchini, Walter Mion, Giovanni Muscas, Luciano Pozzolini, Emanuele Sgarioto, Bartolomeo Tatò e Angelo Villani. Il Presidente Luigi Noto è il Titolare e il Direttore Commerciale della società AZ, gruppo distributivo leader in Calabria con 72 punti di vendita a insegna Ipersidis, Maxisidis, Sidis e Sosty, per circa 55.000 metri quadrati di superficie di vendita. Il Gruppo Interdis, composto da 21 imprese, ha chiuso l'anno 2001 con un fatturato al consumo di 4.450 milioni di euro e un incremento rispetto al 2000 dell'6,42%. E' importante sottolineare la capacità di sviluppo del Gruppo in quest'ultimo biennio. Nel corso nel 2001 e del primo semestre del 2002, le nuove unità di vendita, tra aperture e acquisizioni, hanno raggiunto quota 232 per oltre 163.000 metri quadrati di superficie di vendita. La missione principale del Gruppo di ricercare l'eccellenza verso i clienti dei punti vendita è ulteriormente avvalorata dai numeri del progetto loyalty management: con 20 imprese su 21 e circa 490 punti di vendita attivi con le carte fedeltà, il Gruppo Interdis è la realtà della Distribuzione Organizzata che dimostra la propensione alla conoscenza del comportamento e al contestuale soddisfacimento delle esigenze di ciascun cliente. Interdis, con Sintesi, Metro e Sisa, fa parte della centrale acquisti Mecades, che a fine 2002 genererà un fatturato al consumo di 12.500 milioni di euro con una quota di mercato (Iper + Super + Superettes + C&C) del 15,61% ( Fonte Iri - Infoscan). 

SEBASTIANO CACCIALANZA ASSUME IL RUOLO DI DIRETTORE COMMERCIALE DALLA CARAT INTERACTIVE PER DARE ULTERIORE FORZA AL PROCESSO DI SVILUPPO DI LYCOS ITALIA 
Milano, 15 ottobre 200 2- Sebastiano Caccialanza, 37 anni, assume la carica di Direttore Commerciale di Lycos Italia. Sergio Pirotta, in Lycos dal 1999 in qualità di Direttore Business Development e successivamente di Direttore Commerciale, lascia l'azienda per cogliere una nuova opportunità professionale. Sebastiano Caccialanza, che risponderà direttamente a Michele Casucci, AD di Lycos Italia, avrà la responsabilità della vendita e della gestione della pubblicità on-line sui siti appartenenti al Lycos Network; saranno di sua competenza la politica e la strategia commerciale di Lycos per il mercato italiano oltre che la gestione della forza vendita su tutto il territorio nazionale. Il nuovo Direttore Commerciale si occuperà, inoltre, di sviluppare l'area dei servizi a pagamento di Lycos, delle partnership e dei prodotti commerciali per gli utenti pubblicitari interessati al mercato italiano ed internazionale attraverso l'impiego di tutti i siti di proprietà di Lycos nel mondo. "Con Sebastiano Caccialanza Lycos aggiunge alla propria squadra un professionista dotato di un forte expertise non solo di Internet ma in generale di media ed advertising. Sono convinto che Sebastiano contribuirà in maniera significativa al processo di crescita che sta caratterizzando Lycos Italia." - ha affermato Michele Casucci, Amministratore Delegato di Lycos Italia. "Esprimo la mia profonda riconoscenza a Sergio Pirotta per il lavoro svolto che in tre anni ha consentito all'azienda di affermarsi sul mercato e di diventare una delle principali media property della Rete in Italia". Sebastiano Caccialanza ha svolto una lunga esperienza manageriale all'interno del gruppo Mondadori nel quale, dopo 12 anni di esperienze, ha ricoperto il ruolo di Direttore Commerciale del portale Mondadori.com. Nel 2001 entra in Carat Interactive in qualità di Direttore Generale dove contribuisce allo sviluppo della media agency dedicata all'advertising online.

QUELLI CHE LAVORANO ANCHE IL WEEK END E SONO PURE CONTENTI UN PROFILO DEL TRENTENNE IMPRENDITORE E PROFESSIONISTA IN ITALIA, DA MILANO A TREVISO, DA ROMA A NAPOLI, A BARI TUTTI LAVORO, FAMIGLIA E LOCALI PUBBLICI 
Milano, 15 ottobre 2002. Una vita per il lavoro: quasi 10 ore nei giorni feriali e quasi 6 ore nel week end. E come fedele compagno il telefonino: per uno su tre suona dalle 10 alle 30 volte al giorno. Spinti da un obiettivo: la realizzazione personale (49%). Ma, c'era da aspettarselo, il 62% è stressato e di questi la metà fuma per tranquillizzarsi. E anche il tempo libero diventa un momento di attività: amici (53,1%), fitness (38,1%), ma soprattutto famiglia (66%). Anche perché quasi la metà è sposato e ha in media 1,6 figli. E crede proprio che la famiglia sia il valore più importante (76,8%), insieme a salute e amicizia. Per le vacanze? Finalmente si trova un po' di riposo, meglio tranquilli in appartamento o a divertirsi in un villaggio turistico, per uno su tre. Senza sapere dove mettere l'affezionato compagno di casa: uno su tre ha un animale domestico. Soprattutto cani e gatti, ma anche serpenti e furetti... Emerge da un'indagine della Camera di Commercio di Milano realizzata su un campione di 250 soggetti a Milano, Roma, Napoli, Treviso e Bari attraverso il Lab.Mim, che traccia il profilo dell'imprenditore e del professionista trentenne milanese tipo. L'occasione è stata la presentazione dell'iniziativa "Milano ama far crescere nuove imprese" da parte del Comune di Milano, della Camera di Commercio di Milano in collaborazione con l'azienda speciale Formaper, volta a promuovere e realizzare un'azione di sviluppo locale attraverso il sostegno economico, finanziario e formativo a favore delle nuove imprese - con meno di due anni di attività - operanti nelle zone della periferia metropolitana. Le giovani aziende che vorranno beneficiare del contributo fino a 25.000 Euro, dovranno presentare la domanda entro il 21 ottobre 2002 in Camera di commercio, via Meravigli 9/b www.mi.camcom.it, tel. 85154521-4359 "Gli imprenditori trentenni rappresentano - ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano - il motore sociale dell'economia. Prova ne è il fatto che in un anno delle imprese iscritte il 38% abbia un'età intorno ai trent'anni. Un mondo attivo e lavoratore, ma che crede ancora ai valori più saldi. Una prospettiva sociale ben riposta in una forza importante per il futuro della nostra economia. L'iniziativa che presentiamo oggi sottolinea proprio questo punto, con la convinzione che si possa davvero ripartire dai giovani imprenditori per lo sviluppo delle periferie delle nostre città". Milanesi, romani, napoletani, baresi e trevigiani a confronto. Il più lavoratore e il più stressato? Senza dubbi il milanese, attivo 10 ore e mezza al giorno, al telefonino per 30-50 volte al giorno (14,4%), dinamico su tutti i fronti anche nel tempo libero, ma che spezza il week end e si riposa ben più dei colleghi nelle altre città. E con un must: l'aperitivo per il 10%, mentre altrove si va al ristorante (i romani soprattutto in centro, a Trastevere e Testaccio, i napoletani sul lungo mare o a Pozzuoli). A Treviso anche calcio e divertimento sono tra gli obiettivi del tempo libero. Mentre a Napoli e Bari si dorme di meno a Roma si dà più spazio nel tempo libero a cultura e viaggi. Mentre a Roma, Napoli e Treviso il sogno è avere una bella barca e per alcuni un palmare ultimo modello. Più modesti i baresi che non hanno un vero e proprio status symbol. I più religiosi? A Milano e Treviso. I più sposati? A Bari, anche se i figli prevalgono a Napoli e Milano. Giovani imprenditori trentenni in Italia. In Italia sono più di 850.000 i titolari di ditte individuali che hanno dai 30 ai 40 anni, e rappresentano il 25% del totale delle ditte individuali italiane. Sono 93.421 i nuovi imprenditori italiani intorno ai 30 anni nati in un anno e sono loro il vero motore dell'economia: da loro arriva il 38% delle nuove attività. Con percentuali più elevate al nord, a Torino (39,6%), Milano (38,6%), Trento (40,1%), Venezia (39,4%), Trieste (39,9%), Bologna (39,6%). Ma anche al centro: sono alte a Firenze (38,8%) e Roma (39,8%), anche se sono più basse della media a Perugia (34,4%), Ancona (34,2%). Più elevate a Napoli (39%) e Bari (39,3%), meno a Reggio Calabria (32,1%) e Palermo (35,8%). Di seguito tutti i dati della ricerca in Italia. Perché aprire un'attività in proprio? Gli imprenditori trentenni italiani scelgono di aprire un'attività in proprio spinti soprattutto dalla ricerca di soddisfazione personale (49%) e dal richiamo di allettanti guadagni (32,5%). Ma c'è anche chi lo fa per continuare la tradizione di famiglia (19,1%) o perché coinvolto da amici (2,6%). Tra il 13,9% di chi ha dato altre risposte si trovano invece quanti hanno aperto un'attività in proprio per essere più indipendenti, per aiutare l'ambiente, per passione o per necessità, per avere più tempo, e chi ha trasformato in impresa il proprio hobby. La percentuale di giovani imprenditori che hanno aperto la propria attività per soddisfazione personale è maggiore soprattutto a Milano (60,6%), il doppio rispetto a Napoli (25%), Roma (28,9%), Treviso (22,2%) e Bari (30%). L'aumento dei guadagni è stato invece un incentivo per il 37,5% dei giovani milanesi, per il 30% dei baresi, per 28,9% dei romani, per il 25% dei partenopei e per il 22,2% dei trevigiani. La tradizione di famiglia è stata la molla del 44,4% degli imprenditori di Treviso, del 30% di quelli di Bari, del 28,9% di quelli di Roma, del 25% di quelli di Napoli e solo dell'8,7% dei giovani milanesi. Come passa la giornata? Intense le 24 ore dei giovani imprenditori italiani, che trascorrono in media 9,8 ore sul luogo di lavoro durante i giorni feriali, e, per il 55,7%, 5,9 ore anche il week-end. Restano così 6,9 da dedicare al riposo notturno e poco più di un'ora e mezza per i pasti. I più stakanovisti i milanesi (10 ore e mezza di lavoro), anche se solo il 46,2% lavora anche il week end, contro il 68,4% dei romani, che però nei giorni feriali è impegnato "solo" 8 ore e 40 minuti. Quasi come i baresi attivi per 8,6 ore al giorno e, nell'80% dei casi, anche il week end, ma solo per 4 per e 60 minuti. Nella media nazionale i napoletani, con 9 ore di attività al giorno e 6 ore nei fine settimana. Ma, come i baresi, con solo 6 ore di sonno rispetto alle 7 di romani e milanesi e trevigiani. A Treviso si torna a ritmi quasi milanesi con 9 ore e mezza di lavoro tutti i giorni, ma con ben più impegno il week end: bel il 66,7% lavora comunque più di 7 ore. Il telefonino. La maggior parte degli imprenditori trentenni italiani usa il telefono cellulare meno di 10 volte al giorno, il 36,1% parla al telefonino ogni giorno dalle 10 alle 30 volte, il 10,3% dalle 30 alle 50 e solo il 3,6% supera le 50 conversazioni al giorno. L'1,5% non risponde alla domanda. Si usa di più a Milano: il 14,4% chiama addirittura dalle 30 alle 50 volte e a Roma il 10,5%. A Napoli e Treviso prevale chi fa meno di 10 e da 10 a 30 telefonate (33%). E a Bari il 70% fa meno di 10 telefonate. Stress? Sigaretta? Lo stress è compagno inseparabile dei giovani imprenditori. Il 61,9% dei giovani imprenditori intervistati dichiara di sentirsi spesso sotto pressione e stressato a causa del lavoro e di questi, la metà, il 32% del totale, combatte lo stress con la sigaretta. I più stressati a Milano e Bari (intorno al 65%) e i più fumatori a Bari (la metà), Milano e Roma (un terzo). Attività del tempo libero. Stare con la famiglia (66,5% di preferenze), con gli amici (53,1%) e praticare il fitness (38,1%) sono tra le attività preferite dai giovani imprenditori italiani. Seguono nella classifica delle preferenze le attività culturali (17,5%), i viaggi (13,9%), il divertimento (8,8%), l'aperitivo (5,7%), lo shopping (4,6%), il calcio (4,1%) e il volontariato (1,5%). Dopo di che resta un 8,2% di altre attività del tempo libero, uno spazio costellato da hobby e passioni quali la pittura, il collezionismo, la musica, la TV, la pesca, il ballo, lo squash, ecc. Alla famiglia, all'amicizia e al fitness sono più legati i milanesi (76% e 59,6%, 48,1%) che tra l'altro mostrano tassi di attività e impegni in tutti i settori, rispetto ai connazionali che hanno percentuali decisamente più basse. Ma per i viaggi fa meglio Roma (21,1%) e per la cultura Roma (21,1%), Napoli (20,8%) e Treviso (22,2%). Mentre più patiti per il calcio, lo shopping, il divertimento in generale sono a Treviso (5,6%, 11,1% e 22,2%). L'aperitivo è un'usanza immancabile, ma solo per il milanese (10,6%). Vacanze. Gli imprenditori trentenni italiani trascorrono in media quasi 23 giorni in vacanza ogni anno e la meta preferita sono gli appartamenti (30,1% delle preferenze). Il 27,8% sceglie invece i villaggi turistici, il 18,2% gli hotel e il 5,2% i campeggi. Nel 18,2% di chi risponde alla domanda indicando altre soluzioni per le ferie è invece compreso chi è attratto dal viaggio avventuroso ai limiti e chi, al contrario, si dedica al completo relax a casa. Se a Milano e a Napoli prevale chi sceglie l'appartamento (38,4% e 20,4%) a Roma e Bari preferiscono i villaggi turistici (42,1% e 40%). A Treviso è lo stesso (in entrambi i casi 27,8%). Il campeggio piace solo a baresi (10%) e milanesi (9,3%), meno ai napoletani (4,2%). Vita privata. Il trentenne imprenditore è solitamente sposato (45,7%) e ha, in media, 1,6 figli. Il 26,8% è invece single, il 23,2% fidanzato e il 4,3% divorziato. Tra i fidanzati e i single il 41,5% vive ancora in casa con i genitori. Più di 1 imprenditore su 3, sposato o no, con o senza figli, ha in casa con sé un animale domestico: soprattutto cani e gatti, ma anche serpenti e furetti. Ci sono più single a Treviso (44%), a Napoli (29,2%), a Roma (28,9%) e più sposati a Bari (60%). Ha più figli il napoletano e il milanese (1,8 e 1,7). Più di un milanese su tre ha un animale domestico (42,3%) e uno su tre a Roma e Treviso (34% e 33%). Status Symbol. Una bella casa (33,5%), una macchina costosa e potente (32%) e la barca attraccata al porto, meglio se in una località alla moda, (25,8%) gli oggetti maggiormente nominati fra gli Status Symbol dai giovani imprenditori. Vengono poi il telefonino e la motocicletta (9,8% di preferenze per entrambi), il computer (6,7%), il palmare (5,2%) e l'abbigliamento di tendenza (5,7%) o classico (5,2%). Per il 16,5% invece nessuno di questi oggetti rappresenta uno Status Symbol. Nonostante il traffico a Milano è più importante la macchina (40,4%), la moto (14,4%) e naturalmente il telefonino (15,4%) e l'abbigliamento di tendenza (9,6%). A Napoli e Treviso il palmare (16,7% e 11,1%). A Roma, Napoli e Treviso vince di gran lunga la barca (42,1%, 41,7%, 38,9%). Mentre a Bari è meglio un bel capo classico (10%), anche se non si dà molta importanza alle apparenze (50%). Valori. Discendendo la scala dei valori in cui credono i giovani imprenditori italiani incontriamo sul gradino più alto la famiglia (76,8%), la salute (50,5%), l'amicizia (38,1%) e la realizzazione professionale (34%). Seguono l'aiutare il prossimo (11,3%), la religione (5,7%), il guadagno (5,7%), il senso civico (4,1%) e il successo (1%). La famiglia è la preferita soprattutto a Milano (84,6%) e Bari (80%), A Treviso si dà molta importanza alla salute (61,1%). Solo a Treviso e Milano alla religione (5,6% e 9,6%). A Milano - Perché aprire un'attività in proprio? Gli imprenditori trentenni milanesi aprono la propria attività soprattutto per soddisfazione personale (60,6% degli intervistati). Il 37,5% ha scelto l'attività in proprio con la speranza di aumentare i propri guadagni. Il 4,8%, invece, diventa imprenditore perché coinvolto da amici. Il 27%, infine, adduce altre motivazioni quali la tradizione di famiglia (8,7% del totale) e l'indipendenza (3,8%). Come passa la giornata? Le 24 ore della giornata di un giovane scorrono mediamente con circa 10 ore e mezza di lavoro, con 7 ore circa di sonno a notte e dedicano ai pasti solo 1 ora e mezza circa, concentrata soprattutto alla sera. Durante il week-end sono invece 6,2 le ore dedicate al lavoro dagli imprenditori (è il 46,2% degli intervistati che lavora anche durante i fine settimana). Il telefonino. Il 97,1% degli imprenditori usa quotidianamente il telefonino. Il 42,3% degli imprenditori utilizza il telefonino dalle 10 alle 30 volte, il 34,6% meno di 10 volte e il 14,4% dalle 30 alle 50 volte, mentre solo il 5,8% utilizza il telefonino più di 50 volte al giorno. Stress? Sigaretta? Tra i trentenni milanesi è il 65,4% a sentirsi stressato. La sigaretta, invece, è un vizio che schiavizza 1 imprenditore su 3 (31,7%). Attività del tempo libero. Famiglia (76% di preferenze), amicizia (59,6%) e fitness (48,1%) sono le attività preferite dai giovani imprenditori milanesi. Eventi culturali (16,3%) e viaggi (13,5%) si collocano al quarto e quinto posto. Si fa strada lo spazio per l'aperitivo, appuntamento irrinunciabile per il 10,6% degli imprenditori. Vacanze. Gli imprenditori in media trascorrono 25,2 giorni di vacanza all'anno e prediligono gli appartamenti (38,4%). Il 23,3% preferisce invece passare le vacanze in villaggi turistici e il 17,4% in hotel. Il campeggio è frequentato dal 9,3% degli imprenditori. Vita privata. Il giovane imprenditore milanese tipo è sposato (52,7%) e ha, in media, 1,7 figli. Il 23% è invece single e il 21,6% fidanzato: tra questi ultimi, 1 su 4 vive ancora in famiglia. Il 42,3% ha con sé un animale domestico. Status Symbol. Una bella casa (44,2%), la macchina (40,4%), il telefonino (15,4%), la barca e la motocicletta (14,4%) sono gli oggetti che gli imprenditori trentenni identificano maggiormente come status symbol. Seguono l'abbigliamento di tendenza (9,6%), il computer (8,7%), i vestiti classici (7,7%) e il palmare (3,8%). Per il 13,5% invece nessuno di questi oggetti rappresenta uno Status Symbol. Valori. A Milano. Al primo posto nella scala dei valori degli imprenditori milanesi c'è la famiglia (84,6%), al secondo la salute (56,7%), al terzo la realizzazione professionale (55,8%), al quarto l'amicizia (46,2%) e al quinto l'aiutare il prossimo (12,5%). Seguono la religione e il denaro (paradossalmente entrambe al 9,6%), il senso civico (7,7%) e il successo (1,9%). I luoghi d'incontro. A Milano. Tra le zone più frequentate dai trentenni milanesi durante il tempo libero il Centro si conferma senz'altro la più gettonata. In Centro i giovani milanesi preferiscono frequentare palestre e impianti sportivi e i cinema e i teatri (soprattutto in zona Duomo e P.zza S. Babila). I quartieri scelti per gli aperitivi e le cene sono invece Brera e i Navigli. Ma non si disdegna la frequentazione anche di locali ai quali si è particolarmente affezionati ubicati in altre zone di Milano. A Roma - Perché aprire un'attività in proprio? A Roma il 36,8% degli intervistati si dedica a una attività in proprio per sentirsi più soddisfatto, il 28,9% pensa ai maggiori guadagni, una percentuale identica (28,9%) segue la tradizione familiare e il 5,3% adduce altre motivazioni. Come passa la giornata? I giovani imprenditori romani passano in media 8 ore e 40 minuti ogni giorno, dormono in media quasi 7 ore a notte e dedicano ai pasti poco più di un'ora e mezza. Il 68,4% lavora anche durante i week-end con una media di poco superiore alle 5 ore. Il telefonino. Il 63,2% dei romani usa il telefonino meno di 10 volte al giorno, il 26,3% lo usa dalle 10 alle 30 volte, il 10,5% dalle 30 alle 50. Stress? Sigaretta? A Roma poco più di 1 imprenditore trentenne su 2 (55,3%) lamenta segni di stress, mentre il 31,6% non riesce a fare a meno della sigaretta. Attività del tempo libero. I giovani imprenditori romani trascorrono il tempo libero soprattutto con la famiglia (59,3%) e gli amici (47,4%). Il 28,9% pratica il fitness, il 21,1% viaggia e partecipa a eventi culturali (21,1%), mentre al 15,8% piace divertirsi, al 2,6% gioca a calcio e fa compere (2,6%). Vacanze. I giovani titolari di attività romani riescono ad andare in vacanza quasi 3 settimane all'anno e preferiscono come meta i villaggi turistici (42,1%), non disdegnando appartamenti (23,7%), hotel (21,1%) e improvvisando (13,2%). Vita privata. Sono sposati i giovani imprenditori di Roma (36,8%) e hanno in media 1,4 bambini. Il 28,9% è single e hanno la stessa percentuale quelli fidanzati (28,9%). Tra questi il 45,5% vive ancora in famiglia. Il 16,7% ha un animale domestico. Status Symbol. La barca (42,1%), una bella casa (28,9%) e la macchina (23,7%) sono simboli del proprio status sociale secondo gli imprenditori trentenni romani Seguono il computer (5,3%), la moto (2,6%) e il telefonino (2,6%), mente nessuno di questi oggetti rappresenta uno Statu Symbol per il 10,55 degli intervistati. Valori. Al primo posto nella scala dei valori degli imprenditori romani c'è la famiglia (63,2%), al secondo la salute (47,4%), al terzo l'amicizia (28,9%), al quarto l'aiutare il prossimo (15,8%) e al quinto la realizzazione professionale (10,5%). I luoghi d'incontro. Tra le zone più frequentate dai trentenni romani durante il tempo libero il Centro si conferma senz'altro la più frequentata. In Centro i giovani romani preferiscono frequentare palestre e impianti sportivi e i cinema e i teatri e fare shopping. I quartieri più cercati per le cene e i divertimenti sono invece Trastevere e Testaccio. A Napoli - Perché aprire un'attività in proprio? I giovani imprenditori napoletani sperano soprattutto a raggiungere una soddisfazione personale (37,5%), di aumentare i propri guadagni (25%), per tradizione di famiglia (25%) e per motivi vari (essere più indipendenti, per necessità oppure per trasformare in lavoro un proprio hobby). Come passa la giornata? Sul Golfo di Napoli le giornate dei giovani titolari trascorrono tra 9 ore di lavoro, quasi sei dedicate al sonno e 1 ore e mezza a mangiare. Tra i napoletani il 58,3% lavora anche il fine settimana, in media quasi 6 ore. Il telefonino. Tra i giovani titolari napoletani il 62,5% usa il telefonino meno di 10 volte al giorno, il 26,3% lo usa dalle 10 alle 30 volte, il 10,5% dalle 30 alle 50. Stress? Sigaretta? Il 58,3% dei giovani titolari partenopei si dichiara stressato e il 29,2% fuma abitualmente. Attività del tempo libero. Gli imprenditori trentenni napoletani nel tempo libero amano soprattutto stare con la famiglia (62,5%) e con gli amici (50%), ma pensano anche alla cura del corpo (29,2%), alla cultura (20,8%) e al divertimento (16,7%). L'8,3% ama viaggiare e il 4,2% si dedica allo shopping o a partite di calcio (4,2%). Vacanze. I giorni di vacanza per un imprenditore trentenne napoletano sono in media 22. Preferiscono affittare appartamenti (20,8%), oppure andare in villaggi turistici (16,7%) e hotel (16,7%). Ma tra il 41,7% di chi risponde "altro" troviamo il 12,5% di quanti amano restare a Napoli, a casa propria, per le ferie. Vita privata. Il giovane imprenditore napoletano è single (44,4%) e nel 61,5% dei casi vive ancora in famiglia. Il 27,8% è fidanzato e il 22,2% è sposato e ha in media 1,5 figli. Fra tutti il 33,3% ha un animale domestico. Status Symbol. La barca (41,7%), la macchina (25%), una bella casa (16,7%) e il palmare (16,7%) fra gli Status Symbol dei giovani imprenditori napoletani. Seguono la motocicletta (8,3%), il PC (4,2%), il telefono cellulare (4,2%). Per il 12,5% invece nessuno di questi oggetti è uno Status Symbol. Valori. Al primo posto nella scala dei valori degli imprenditori partenopei c'è la famiglia (66,7%), al secondo e al terzo la salute e l'amicizia (33,3%), al quarto la realizzazione professionale (12,5%), al quinto l'aiutare il prossimo (8,3%) e al sesto il guadagno (4,2%). I luoghi d'incontro. Tra le zone più frequentate dai trentenni napoletani durante il tempo libero il Centro è senz'altro la più frequentata. In Centro i giovani partenopei frequentano palestre e impianti sportivi e i cinema e i teatri. Per fare shopping è invece apprezzata la zona del Vomero. Oltre al Centro Storico, per la cena si ritrovano anche sul Lungo Mare e a Pozzuoli. A Treviso - Perché aprire un'attività in proprio? A Treviso i giovani diventano imprenditori soprattutto per continuare la tradizione di famiglia (44,4%), per soddisfazione personale (33,3%) e per guadagnare di più (22,2%). Come passa la giornata? A Treviso i giovani imprenditori lavorano quasi 9 e mezza al giorno, dormono 7 ore a notte e superano 1 e mezza per i pasti. È il 66,7% a dover lavorare anche durante il week-end, con una media di poco più di 7 ore. Il telefonino. Il 66,7% degli imprenditori trentenni di Treviso usa il cellulare meno di 10 volte al giorno, il 33,3% invece dalle 10 alle 30 volte. Stress? Sigaretta? Fra gli imprenditori trentenni trevigiani il 55,6% accusa i sintomi dello stress e il 27,8% ha il vizio del fumo. Attività del tempo libero. A Treviso i giovani imprenditori preferiscono trascorrere il proprio tempo libero in compagnia degli amici (55,6%) e della famiglia (50%). Il 22,2% coltiva la propria cultura, una percentuale uguale (22,2%) cerca di divertirsi, il 16,7% si tiene in forma e parte per viaggi lontani, l'11,1% esce per fare compere e il 5,6% si dedica al calcio. Vacanze. I giovani imprenditori intervistati a Treviso prendono mediamente quasi 3 settimane di vacanza all'anno. A pari merito quanti si dirigono verso i villaggi vacanze (27,8%), preferiscono affittare appartamenti (27,8%) e scelgono mete alternative (27,8%). Il 16,7% si riposa invece in hotel. Vita privata. I giovani titolari trevigiani sono nel 60% dei casi sposati con in media 1,3 figli Il 20% è fidanzato e il 10% single: di questi il 33,3% vive in famiglia. 1 su 5 ospita in casa un animale domestico. Status Symbol. Barca (38,9%), la macchina (22,2%), una bella casa (16,7%) il palmare (11,1%) gli oggetti Status Symbol per gli imprenditori trentenni di Treviso. Ma troviamo anche a pari merito la moto (5,6%), il computer (5,6%), il telefonino (5,6%), l'abbigliamento di tendenza (5,6%) e classico (5,6%). 1 intervistato su 3 (33,3%), invece, non identifica in nessuno di questi oggetti degli Status Symbol. Valori. Al primo posto nella scala dei valori degli imprenditori trentenni trevigiani troviamo la famiglia (72,2%), al secondo la salute (61,1%), al terzo l'amicizia (27,8%), al quarto e al quinto la realizzazione professionale e la religione (5,6%). A Bari - Perché aprire un'attività in proprio? Equilibrate a Bari le percentuali di coloro che diventano titolari per soddisfazione personale (30%), per guadagnare di più (30%) e per continuare la tradizione di famiglia (30%). Il 10% invece diventa imprenditore per necessità. Come passa la giornata? I trentenni baresi lavorano in media 8,6 ore al giorno, dormono 6 ore e un quarto e dedicano ai pasti poco più di un'ora e mezza. L'80% lavora anche durante i week-end, in media, per 4,6 ore. Il telefonino. Tra i baresi prevale il 70% di imprenditori che parlano al telefonino meno di 10 volte. Il 20% lo usa invece dalle 10 alle 30 e il 10% più di 50 volte. Stress? Sigaretta? A Bari fra gli imprenditori trentenni 7 su 10 soffrono lo stress (70%) e 1 su 2 (50%) fuma. Attività del tempo libero. I giovani imprenditori baresi preferiscono passare il tempo libero in famiglia (50%), il 30% pratica uno sport e il 10% si incontra con gli amici. Tra il 20% di chi ha risposto con altre attività c'è chi va a pescare e gioca a squash. Vacanze. Solo 12,3 giorni di vacanza all'anno per i giovani imprenditori baresi. Il 40% sceglie i villaggi turistici, il 20% gli hotel, mentre un 10% sta in campeggio oppure in appartamento (10%). 1 su 5 vuole vacanze alternative. Status Symbol. La barca, con il 20% delle scelte, è il bene con il quale i giovani imprenditori baresi identificano il proprio Status. Per il 10% è la macchina, una bella casa (10%) e un altro 10% l'abbigliamento elegante classico. Ma 1 su 5 non ritiene che nessuno di questi si possa definire Status Symbol. 

ULTIME ISCRIZIONI PER IL MASTER IN GESTIONE AZIENDALE SOGEA FINO AL 25 OTTOBRE L'ISCRIZIONE AL CORSO CHE È VALSO A SOGEA L'ACCREDITAMENTO ASFOR E LA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ ISO 9001
Genova, 15 ottobre 2002. Ultimi giorni di iscrizione per partecipare alla XII° edizione del Master in Gestione Aziendale di Sogea. In conformità con le norme Asfor, la scelta dei partecipanti al corso si baserà su tre momenti: analisi del curriculum, colloquio individuale ed una prova scritta. Gli studenti interessati a partecipare a questa sessione autunnale di selezione avranno tempo per candidarsi fino al 25 ottobre prossimo. L'inizio del Master è fissato per il 4 novembre 2002. Il Master: Il Master in Gestione Aziendale si propone di formare manager che sappiano usare le nuove tecnologie per innovare l'organizzazione delle aziende. Il corso è suddiviso in tre parti: nella prima si impara a decifrare il contesto organizzativo e l'ambiente in cui l'azienda opera attraverso lo studio delle funzioni e dei processi aziendali. Nella seconda parte del corso si studiano gli ambienti tecnologici per comprendere meglio i processi di innovazione tecnologica e le opportunità che essi offrono. Nell'ultima fase si affrontano i sistemi gestionali integrati. La loro conoscenza è indispensabile per proporre soluzioni innovative - personalizzate o standardizzate - per le singole organizzazioni. La durata complessiva è di 1600 ore, di cui 900 in aula e 120 di project work . 480 ore sono dedicate allo stage in azienda. Il project work è un intervento di gruppo su un progetto aziendale. È uno strumento didattico che permette agli allievi dei master Sogea di mettere in pratica quanto hanno appreso in aula. Accreditamenti & Certificazioni: Il Master in Gestione Aziendale è il fiore all'occhiello nell'offerta formativa di Sogea: giunto quest'anno alla dodicesima edizione, il corso gode dell'accreditamento Asfor ed ha consentito a Sogea di ottenere la certificazione di qualità Iso 9001 per gli elevatissimi standard di insegnamento raggiunti. Il 95% degli allievi che hanno partecipato alle precedenti edizioni del Master in Gestione Aziendale di Sogea ha trovato lavoro. Iscrizioni. Il master è rivolto a tutti i laureati e ai diplomati in lauree brevi. Per inviare il proprio curriculum ed iscriversi alle selezioni è possibile utilizzare il modulo disponibile sul sito Internet www.sogeamaster.it. In alternativa si può indirizzare la propria richiesta all'indirizzo e-mail infomast@sogeamaster.it  o al numero di fax 010 57 67 835. Sede e agevolazioni. Il master si svolge nella sede di Sogea, in Via Interiano 1, a Genova. Il numero di telefono per informazioni è 010 57 67 811. Sogea potrà venire in aiuto degli allievi in trasferta, fornendo assistenza logistica nella ricerca di un alloggio. 

A ROMA NEL CONVEGNO PROMOSSO DA GRANAROLO-GRANLATTE: "LATTE FRESCO. DALLA TRACCIABILITÀ ALLA CERTIFICAZIONE DI FILIERA CONTROLLATA: NUOVI STRUMENTI DI SICUREZZA ALIMENTARE" 
Roma, 14 ottobre 2002. Cos'è cambiato nella percezione del consumatore, nelle procedure adottate dalle aziende, negli allevamenti, negli strumenti legislativi e di controllo, a due anni esatti dalla crisi della Bse? Cosa è accaduto, dopo che i media hanno spento i riflettori sul tema? C'è stata una reale evoluzione nel nostro Paese, in materia di sistemi di controllo? Se ne parlerà domani, nell¹ambito del convegno 'Latte fresco. Dalla tracciabilità alla certificazione di filiera controllata: nuovi strumenti di sicurezza alimentare², che si terrà a Roma, martedì 15 ottobre, ore 10.30-13.30, al Grand Hotel De La Minerve (Piazza della Minerva 69). Nutrito il parterre dei relatori: il sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Gianpaolo Dozzo; il presidente di Eurisko, Giovanni Minoia (che presenterà i primi risultati della ricerca ³L¹Italia del latte fresco²); il sottotenente del Comando Carabinieri per la Sanità di Roma, Dario Praturlon; il direttore esecutivo del Csqa, Pietro Bonato; il direttore generale acquisti di Coop Italia, Mario Cifiello; il presidente di Federagroalimentare-Confcooperative, Giovenale Gerbaudo; il presidente di Granarolo Spa, Luciano Sita; l¹amministratore delegato del Consorzio Granlatte, Valerio Orlandini. Nell'ambito del convegno sarà presentata l'esperienza condotta da Granlatte (consorzio che controlla Granarolo Spa), che recentemente (il 20 settembre 2002) ha ottenuto dal Csqa di Thiene - uno tra i più autorevoli organismi di certificazione operanti nel settore agro-alimentare la certificazione dei sistemi di autocontrollo di filiera volontariamente adottati per le produzioni di latte di alta qualità e biologico. Si tratta del primo 'Certificato di filiera controllata' rilasciato per il latte in Europa. 

4A GIORNATA DEL BOSCO ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - ROMA, TENUTA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO, 24 OTTOBRE.
Roma, 15 ottobre. Il giorno 24 ottobre, alle ore 11, nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano si terrà un incontro, promosso dall'Associazione Forestale Italiana congiuntamente con Consulta Nazionale per le Foreste e il Legno e Società Italiana degli Agricoltori, per presentare un documento in cui vengono affrontate tutte le tematiche più importanti, tanto ambientali e sociali quanto economico-produttivem del sistema bosco-legno. All'incontro è prevista la presenza dei Ministri delle Politiche Agricole e Forestali, dell'Ambiente, delle Attività Produttive, del Presidente della Conferenza Stato-Regioni nonchè di esponenti istituzionali del mondo politico. Info: Associazione Forestale Italiana - tel.06.4200681 fax 06.42817391 e-mail: flaroma@federlegno.it 

CORPO FORESTALE DELLO STATO - FRANCOBOLLO CELEBRATIVO DEL 180°ANNIVERSARIO 
Roma, 15 ottobre 2002 - In occasione del 180° annuale della fondazione del Corpo Forestale dello Stato è stata curata curata l'emissione di un francobollo celebrativo. che verrà presentato a Roma dal Ministro delle Comunicazioni On Maurizio Gasparri, dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali On Giovanni Alemanno e dal Presidente di Poste Italiane Prof. Enzo Cardi. La cerimonia di presentazione avrà luogo martedì 22 ottobre (ore 11) a Villa Doria Pamphilj - Casino dell'Algardi (ingresso da via Aurelia Antica 111 o 183). Si prega di voler comunicare la propria adesione entro il 18 ottobre al tel. 06.46657061 o fax 06.48904001. 

POSTE ITALIANE: SCIOPERO NAZIONALE PER L'INTERA GIORNATA DI VENERDÌ 18 OTTOBRE 2002 
Roma, 15 ottobre 2002Poste Italiane informa che l'organizzazione sindacale Slc-Cgil ha proclamato per l'intera giornata di venerdì 18 ottobre uno sciopero nazionale di categoria, in adesione allo sciopero generale di tutte le organizzazioni indetto dalla Segreteria Confederale della Cgil. Uno sciopero di 24 ore è stato indetto, sempre per venerdì 18 ottobre, dalle organizzazioni sindacali Confederazione dei Comitati di Base (Cobas), Confederazione Unitaria di Base (Cub), Sin.-Cobas, Slai-Cobas, Unione Sindacale Italiana (Usi-Ait) e Cobas Pt-Cub. Poste Italiane garantirà comunque i seguenti servizi essenziali: Accettazione e trasmissione telegrammi e telefax; Accettazione delle Raccomandate e delle Assicurate; Pagamento, anticipato al giorno precedente, dei ratei di pensione in scadenza. 

"SICUREZZA SUL LAVORO": PRIMI PASSI A SCUOLA CONCORSO NAZIONALE PREMIO EMILIO ROSSINI" RIVOLTO A TUTTE LE SCUOLE CHE VOGLIONO SENSIBILIZZARE GLI STUDENTI SUL TEMA DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. 
Milano, 15 ottobre 2002 - Tre sono le persone che ogni giorno muoiono in Italia a causa di incidenti sul lavoro: un numero che da solo dice molto più di tante parole. Un monito drammatico che deve far riflettere tutti. In questo senso, la prevenzione assume un¹importanza decisiva che non può rimanere confinata ad un concetto astratto ma deve essere insegnata e divulgata a tutti i livelli. "Primi in Sicurezza" è un'idea innovativa che persegue proprio questo scopo. Quale miglior occasione di un concorso rivolto alle scuole come mezzo di sensibilizzazione dei ragazzi, lavoratori e datori di lavoro di domani? Il progetto, nato dalla stretta collaborazione della rivista Okay! e la Rossini Trading SpA, Azienda che da trent'anni opera nel settore dell'abbigliamento da lavoro e dell'antinfortunistica, ha immediatamente raccolto l¹entusiastico appoggio di molte istituzioni. Sarà assegnata una medaglia del Presidente della Repubblica, mentre la Commissione Europea, la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo e l'Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) non si sono lasciate sfuggire l¹occasione di offrire il loro patrocinio all¹iniziativa. Possono partecipare al concorso tutte le scuole materne, elementari, medie e medie superiori d'Italia che presenteranno i propri lavori alla redazione di Okay! (via Corti 51, 24124 - Bergamo) entro il 15 marzo 2003. L¹unico requisito è che il messaggio enunciato dallo slogan "Primi in Sicurezza" sia espresso in tutta libertà, dando ampio sfogo alla fantasia e alla collaborazione attiva tra studenti, insegnanti e genitori. Saranno accettati i più svariati modi d'espressione: dai lavori più tradizionali quali disegni, poster, album fotografici, testi, favole, articoli, giochi di società, sondaggi fino ai più moderni video, spot, cd-rom, audiocassette, t-shirt. Tutto il materiale sarà visionato e giudicato da una commissione che deciderà quali saranno i vincitori. I primi tre classificati di ogni ordine scolastico si contenderanno rispettivamente un computer (1.i classificati), un televisore o un videoregistratore (2.i classificati) e un impianto audio (3.i classificati). Un¹iniziativa importante, intitolata alla memoria di Emilio Rossini, un "uomo" ancor prima che un imprenditore, che, oltre a costruire un¹azienda ha saputo tramandare una vera e propria cultura del lavoro. Un modo nuovo, diverso e anche divertente per far avvicinare i ragazzi ad una riflessione su una realtà drammatica cui dovranno far fronte nel loro prossimo futuro e che appresa ³banalmente² dalle pagine di un libro potrebbe non lasciare alcuna traccia. 

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