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MARTEDI'
15 OTTOBRE 2002
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SUPERA IL MILIONE DI VISITATORI : UN GRAZIE A TUTTI I NOSTRI LETTORI
Milano,
15 ottobre 2002 - Ieri , per la nostra redazione, è stata una giornata
estremamente significativa che ha visto coronati gli sforzi di tutti. Nel
pomeriggio, erano le 14.30, è stata superata la soglia di 1 Milione di
visitatori. Da gennaio ad ottobre, infatti, le visite quotidiane al nostro
sito si aggirano dalle cinque alle oltre sei mila, i risultati sono
pubblicati quotidianamente nell'apposita sezione CONTROLLATE
LE VISITE DI MARKETPRESS esposta sulla home page del nostro quotidiano.
Il merito di questo risultato, è innegabile, va soprattutto ai nostri
lettori che ogni giorno ci seguono sempre piu' numerosi e ci stimolano a
ricercare informazioni e notizie interessanti, ma soprattutto utili. Un
anno, questo, che ha visto confermare la preferenza alla nostra linea
editoriale, che privilegia l'informazione " a base tecnologica" la
quale, dati i tempi ed i veloci sistemi di comunicazione, produce degli
effetti e delle sinergie, sino a qualche anno impensabili in particolare per
il sistema economico, produttivo e quindi sul sociale. Uno scenario
che Marketpress vuole fotografare tutti i giorni per dar modo a quanti lo
seguono di rimanere costantemente aggiornati, non solo sulle tecnologie, ma
anche sugli effetti ed i cambiamenti che esse producono all'interno della
nostra società. E.learning: insegnamento a distanza; Mms: scambio di foto,
testi e suoni, erano solo qualche anno fa parole inesistenti che sono state
inventate e dimostrano i repentini mutamenti del nostro modo di evolvere. Le
trasformazioni di oggi non hanno piu' nulla a che vedere con quelle del
recente passato per le quali da un modello all'altro di società era
necessario attendere il cambio di generazione (25 anni). Oggi la società è
invasa dalla tecnologia che però non è ancora stata ben compresa
dall'uomo, il quale la sfrutta solo in minima parte e spesso la
utilizza contro se stesso. Marketpress, vuole proseguire sulla strada
dell'informazione strettamente collegata alla realtà in continuo
cambiamento, fare quindi, da collegamento continuo fra i modelli di vita
attuali e quelli che nasceranno nel breve o brevissimo periodo. Per fare
questo si impegnerà, con i propri lettori, a fornire informazioni sempre più
mirate a questo contesto dove il cambiamento continuo è di fatto una realtà
che bisogna saper gestire e per poterlo fare l'informazione diventa un
elemento essenziale.
ENTRATE
TRIBUTARIE GENNAIO-AGOSTO 2002
Roma, 14 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che nel periodo gennaio - agosto 2002 sono state accertate entrate
tributarie dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza -
per un ammontare pari a 205.107 milioni di euro, in diminuzione di 5.205
milioni di euro (-2,5%) rispetto allo stesso periodo dell'anno 2001. Dopo il
calo dell'autotassazione registrato nel mese di luglio, nel mese di agosto
vi è stato un andamento particolarmente negativo dell'imposta sostitutiva
sulle plusvalenze da cessione di azienda o di partecipazioni di controllo o
collegamento che è diminuita di 1.442 milioni di euro (-97,0%), e
dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni che è calata, nello
stesso mese, di 1.185 milioni di euro (-94,9%). Al netto di queste due voci
di imposta la variazione delle entrate totali del periodo gennaio - agosto
non sarebbe stata del - 2,5%, ma del -0,2%. Imposte dirette. L'Irpef è
aumentata nel periodo gennaio - agosto di 1.427 milioni di euro (+1,8%),
attestandosi a 80.263 milioni di euro, mentre l'Irpeg è diminuita di 2.720
milioni di euro (-15,9%), a 14.389 milioni di euro. Le imposte sostitutive
diminuiscono nel periodo di 2.185 milioni di euro (-39,2%), e l'imposta
sostitutiva sulla rivalutazione dei beni è in calo di 3.417 milioni di euro
(-68,7%). Imposte indirette. Sono aumentate di 1.447 milioni di euro (+1,5%)
a quota 97.352 milioni di euro. Il gettito dell'Iva aumenta, rispetto allo
stesso periodo 2001, di 1.746 milioni di euro (+3,0%). La componente sugli
scambi interni (che nel solo mese di agosto cresce di 702 milioni di euro)
è in aumento di 2.439 milioni di euro (+4,9%), mentre la componente sulle
importazioni evidenzia una diminuzione di 673 milioni di euro (-8,5%).
PRESENTATI
I RISULATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO MARZOTTO RELATIVI AL PRIMO
SEMESTRE 2002 ED IL PIANO STRATEGICO VALENTINO
Milano, 15 ottobre 2002 - Su iniziativa dell'Associazione Italiana Analisti
Finanziari (AIAF), il top management del Gruppo Marzotto, composto da
Antonio Favrin (Vice Presidente e Amministratore Delegato Marzotto S.p.A. e
Presidente Valentino S.p.A.), Michele Norsa (Direttore Generale Settore
Abbigliamento Marzotto S.p.A. e Amministratore Delegato Valentino S.p.A.),
Stefano Sassi (Direttore Generale Settore Tessile Marzotto S.p.A.), Bruno E.
Sälzer (Presidente e Amministratore Delegato Hugo Boss AG), ha illustrato
ieri a Milano i risultati economico-finanziari del Gruppo relativi al primo
semestre 2002 ed il piano strategico Valentino. Tra gli elementi comunicati,
anche alcune interessanti anticipazioni sul fatturato dei primi nove mesi
del 2002, nonché alcuni dati previsionali di chiusura dell'esercizio 2002 e
di sviluppo futuro. Il fatturato consolidato del Gruppo Marzotto nei primi
nove mesi del 2002, a parità di perimetro con l'esercizio precedente, è
stato pari a 1.389 milioni di euro (- 3,1% rispetto al 30 settembre 2001).
Per l'intero esercizio 2002 è attesa una crescita del fatturato del 3%
(consolidando i 7 mesi di Valentino), mentre a parità di perimetro di
consolidamento si dovrebbe registrare una leggera flessione (-2%). Gli utili
operativi dell'intero esercizio sono previsti al 7/8% del fatturato
(esercizio 2001: 10,5%), in aumento rispetto al 4,7% del 1° semestre 2002.
Tenuto conto delle perdite del Gruppo Valentino e subordinatamente al
realizzo di cespiti immobiliari ed altri assets non strategici, l'utile
netto consolidato del 2002 non dovrebbe discostarsi da quello del 2001.
L'indebitamento finanziario netto a fine esercizio (per il medesimo
perimetro di consolidamento) è stimato in 630/650 milioni di euro (30
giugno 2002: 757 milioni). Il Gruppo Valentino dovrebbe realizzare
nell'esercizio 2002 un fatturato di circa 141 milioni di euro, con un
aumento del 6,4% rispetto al precedente esercizio, con margini di gestione
ordinaria percentualmente in linea con quelli del 2001, mentre il risultato
netto verrà influenzato da oneri straordinari. Di seguito è riportata la
relazione sulla gestione: l'economia mondiale, nel primo semestre del 2002,
ha registrato un recupero molto modesto, a seguito di una crescita inferiore
alle attese negli U.S.A. (+ 1,7%), di un marginale incremento nell'Unione
Europea (+ 0,5%) e ( buon andamento dei Paesi Asiatici, con lo sola
esclusione del Giappone interessato da una ulteriore contrazione (- 1,7%) Le
previsioni del secondo semestre appaiono incerte, con segnali di
indebolimento che si ripercuotono sull'andamento dei mercati finanziari. I
consumi di abbigliamento di interesse del Gruppo, nel semestre in esame,
sono stati nel complesso insoddisfecenti, specialmente per quanto riguardo
la fascio classico-formale uomo. Le produzioni, in tutte le aree
geografiche, hanno generalmente scontato un andamento negativo, o seguito di
forti flessioni registrate, in particolare, nel primo trimestre. Per il
secondo semestre non sono attesi miglioramenti tali che possono incidere
significativamente sulla situazione in atto. Pur nell'ambito di una
congiuntura poco favorevole, il gruppo Marzotto, nell'ottica strategica di
rafforzare la propria presenza nel Settore Abbigliamento, ha acquisito il
gruppo Valentino, marchio di prestigioso riferimento nell' ambito del
settore dei beni di alta gamma. L'acquisizione, perfezionato il 31 maggio,
è avvenuto sulla base di un valore di impreso di 240 milioni di euro, dei
quali 35,6 milioni sono stati corrisposti o fronte del patrimonio netto (al
31 dicembre 2001); a tale importo vanno aggiunti necessari di acquisto per
4,4 milioni, oltre all'accollo di perdite della Valentino, fino ad un
massimo di 5,6 milioni, relative al periodo 1.01-31.05.2002. I rendiconti
economici del mese di giugno di Valentino S.p.A. e delle Società do questa
controllate hanno concorso ai risultati del semestre del Gruppo, e sono
stati consolidati secondo il metodo della messa in equivalenza (equity).
L'andamento generale dei mercati di riferimento ha condizionato
negativamente i risultati del gruppo Marzotto il cui fatturato, ammontato
complessivamente a 832 milioni di euro, ha registrato una riduzione del 3,7%
rispetto al 30 giugno del precedente esercizio. Lo riduzione è conseguente
al calo del fatturato del Settore Tessile (- 44 milioni di euro, pari a -
20,8%), solo parzialmente compensata dall'aumento del fatturalo del Settore
Abbigliamento (+ 8 milioni di euro, pari o + 1,3%). Gli utili operativi del
Gruppo sono ammontati a 39 milioni di euro (4,7% del fatturato) contro gli
87 milioni al 30 giugno 2001 (10,1 %del fatturato) La forte riduzione del
risultato di periodo è stata determinata: dalla diminuzione del margine
operativo lordo, ridottosi o 90 milioni (10,8% sul fatturato) rispetto ai
124 milioni (14,4%sul fatturato) del primo semestre 2001, a seguito: della
contrazione della redditività del Settore Abbigliamento che, pur
mantenendosi su buoni livelli (12,6% del fatturato), ha risentito della
riduzione dei risultali della Hugo Boss, prevalentemente a seguito di
difficoltà negli U.S.A.; della negativa performance del Settore Tessile,
sia nel comporto laniero che nel comporto liniero, causata sia ( effetti
delle ristrutturazioni in otto, sia dalle perduranti difficoltà di mercato
che hanno comportato, pur in presenza di un aumento dei costi delle materie
prime, una riduzione dei prezzi unitari di vendita e dei margini; dallo
stanziamento prudenziale di maggiori accantonamenti al fondo svalutazione
crediti (16 milioni al 30 giugno 3 contro 4 milioni al 30 giugno 2001), pur
in presenza di uno diminuzione dei crediti (- 6%) più che proporzionale
rispetto alla riduzione del fatturato; dall'aumento degli ammortamenti
operativi per 2 milioni di euro L'utile consolidato pre-tax al 30 giugno
2002, al netto dei crediti d'imposto sui dividendi, è ammontoto o 26
milioni di auro (30 giugno 2001: 82 milioni) ed è stato influenzato, oltre
che dallo riduzione dell'utile operativo, dalle perdite (- 2,7 milioni)
contabilizzate dal gruppo Volentino nel mese di giugno (non rapportabili ad
anno), oltre che dal saldo negativo (1 milione di euro) degli oneri e
proventi straordinari (30 giugno 2001 : positivo per 6 milioni). L'utile
netto del Gruppo, comprensivo anche degli utili di competenza delle
minoranze azionarie, è ammontato a 17 milioni di euro, in diminuzione
rispetto ai 39 milioni del primo semestre 2001. L''utile netto di competenza
degli Azionisti della Capogruppo è ammontato a 1,7 milioni di euro (30
giugno 2001: 16 milioni). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30
giugno 2002, per area omogeneo di attività, è stato pari a 535 milioni di
euro, contro i 429 milioni al 30 giugno 2001 (+ 106 milioni). l'aumento ho
interessato: il gruppo Hugo Boss per 13 milioni, dopo aver finanziato
investimenti in attività fisse per 62 milioni (24 milioni nel primo
semestre 2002 e 38 nel secondo semestre 2001), l'aumento del capitale
circolante netto per 15 milioni e lo distribuzione di dividendi ordinori
agli Azionisti per 53 milioni; Il gruppo Linificio per 12 milioni, a fronte
di investimenti in attività fisse per 10 milioni (6 milioni nel primo
semestre 2002 e 2 milioni nel secondo semestre 2001) e di un aumento del
capitale circolante netto per 6 milioni; lo Capogruppo Morzotto e le sue
filiali per 8) milioni, o fronte di investimenti in attività fisse per 42
milioni (13 milioni nel primo semestre 2002 e 29 nel secondo semestre 2001),
dell'acquisizione dell'intero pacchetto di controllo della Valentino S.p.A
(35,6 milioni}, dell'aumento del capitale circolante netto per 11 milioni e
della distribuzione di dividendi agli Azionisti per 23 milioni. La
Capogruppo ho realizzato un fatturato netto di 266 milioni (-13% rispetto al
primo semestre 2001) prevalentemente per effetto del maggior peso della
riduzione del fatturato del Settore Tessile, con un utile netto di 18
milioni (30 giugno 2001: 39 milioni) anche per il venir meno di dividendi
straordinari distribuiti nel 2001 dalla controllata Marzotto GmbH (14,3
milioni). Riguardo all' andamento dei vari Settori del Gruppo si segnala
che, nell'ambito del Settore Abbigliamento, il raggruppamento Hugo Boss; pur
in presenza di uno generale contrazione dei consumi, ha aumentato il proprio
fatturato (+ 2,5%) più che compensando le difficoltà incontrate nelle
vendite dei propri prodotti negli U.S.A. (- 13%) ed in Germanio (- 5%),
principali mercati di riferimento, con apprezzabili aumenti negli altri
Paesi Europei (+ 9%) ed in Asia (+12%), oltre che con l'aumento dei ricavi
per rayalties (+ 26%). Il raggruppamento Abbigliamento Marzotto ha
conseguito uno leggero flessione dei ricavi (- 3%) in quanto, allo sviluppo
dei ricavi di Malboro Classics (+ 7%), che ha proseguito il proprio sviluppo
in Europa (+6%) ed in Asia (+ 40%), si sono contrapposte le sensibili
riduzioni dei comparti Classico Uomo e Donna, che hanno risentito in modo
particolare per fa generale contrazione dei consumi. Il Settore Tessile ha
registrato una sensibile riduzione del fatturato (- 21%), specie per la
vistosa contrazione segnata nel primo trimestre (- 26%). L'andamento
reddituale, negativo al 30 .giugno 2002, ha evidenziato un leggero utile
operativo nel secondo trimestre, o seguito degli interventi messi in otto
dal nuovo management, tesi a recuperare i livelli di qualità ed efficienza
degli stabilimenti ai livelli precedenti allo messa in opero del piano di
riassetto industriale, la cui realizzazione aveva incontrato una serie di
difficoltà.
FERRETTI
S.P.A. (FERRETTI, RIVA, PERSHING, BERTRAM, CRN, CUSTOM LINE, MOCHI CRAFT,
APREAMARE): QUARTO TRIMESTRE DELL'ESERCIZIO 2001/2002 E I RISULTATI
DELL'ANDAMENTO ECONOMICO AL 31/8/2002
Forlì, 15 ottobre 2002 - Ricavi consolidati a 333,19 milioni di Euro
(+38,6%), valore della produzione a 370,60 milioni di Euro (+25,9%), Ebitda
a 68,86 milioni di Euro (+51%), utile netto a 28,3 milioni di Euro (+88%).
Il portafoglio ordini 2002/2005 al 30 settembre 2002 ha raggiunto
complessivamente i 383 milioni di Euro (+20,9%). Ricavi consolidati a 333,19
milioni di Euro (+38,6%), valore della produzione a 370,60 milioni di Euro
(+25,9%), Ebitda a 68,86 milioni di Euro (+51%), utile netto a 28,3 milioni
di Euro (+88%). Questi in sintesi i principali dati consolidati relativi
all'andamento economico dell'esercizio 2001/2002 approvati oggi dal
Consiglio di Amministrazione di Ferretti S.p.A., società tra i leader al
mondo nella progettazione, costruzione e vendita di motor yacht di lusso,
quotata al segmento STAR di Borsa Italiana. Il bilancio della Ferretti,
infatti, viene calcolato con decorrenza 1° settembre - 31 agosto essendo
legato all'anno nautico. Al 31 agosto 2002 i ricavi consolidati hanno
raggiunto i 333,19 milioni di Euro, in crescita del 38,6% rispetto ai 261,99
milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre il
valore della produzione, è stato pari a 370,60 milioni di Euro, in crescita
del 25,9% (294,3 milioni di Euro il dato al 31/8/2001). Il margine operativo
lordo (Ebitda) è pari a 68,86 milioni di Euro - in crescita del 51% sul
dato del medesimo periodo del passato esercizio - mentre l'utile netto ha
raggiunto i 28,3 milioni di Euro (+88% rispetto ai 15,04 milioni di Euro del
31/8/2001). Per ciò che riguarda i dati economici relativi al solo quarto
trimestre dell'esercizio 2001/2002, questi assumono significativo rilievo in
quanto la maggior parte delle consegne e dei relativi ricavi (con i
conseguenti margini), sono realizzate in quest'ultima parte dell'anno
nautico. Nello specifico, i ricavi consolidati del trimestre 1/6/2002
31/8/2002 sono stati di 140,01 milioni di Euro (+22,8% rispetto al dato del
medesimo periodo dell'esercizio precedente), il margine operativo lordo (Ebitda)
è pari a 33,98 milioni di Euro (in crescita del 38,4% sul dato del medesimo
periodo del passato esercizio) mentre l'utile netto consolidato è stato
pari a 8,06 milioni di Euro (+94,1% rispetto ai 4,16 milioni di Euro il dato
del medesimo periodo del passato esercizio). Per ciò che attiene alla
produzione a livello di Gruppo, nell'esercizio appena concluso sono state
consegnate 324 imbarcazioni, contro le 206 dell'esercizio precedente. Con
riferimento alla capogruppo Ferretti S.p.A., i risultati al 31/8/2002 vedono
ricavi per circa 168,19 milioni di Euro in crescita del 34,3% rispetto ai
125,2 milioni di Euro del dato dello scorso periodo mentre l'utile netto è
di circa 14,3 milioni di Euro contro i 14,28 milioni di Euro del medesimo
periodo dell'esercizio precedente. Si segnala infine, la forte crescita del
portafoglio ordini per il periodo 2002/2005 che, alla data del 30 settembre
2002, ha superato i 383 milioni di Euro (in crescita del 20,9% rispetto ai
317 milioni di Euro registrati al 30/9/2001) ai quali vanno sommate le
vendite registrate durante l'edizione dell'ultimo Salone Nautico di Genova,
svoltosi dal 5 al 13 ottobre scorsi. Ferretti S.p.A., dal 5 agosto al 13
settembre 2002, è stata oggetto d'Opa totalitaria da parte della
lussemburghese Impe Lux S.à r.l. e di Coci S.p.A., società controllate dal
fondo chiuso Permira Europe II, uno dei maggiori operatori europei nel campo
del private equity. L'Offerta, lanciata ad un prezzo di 4,35 Euro per
azione, ha registrato adesioni pari al 93,7% del capitale sociale della
Ferretti S.p.A. e, in seguito al successo dell'operazione, gli Offerenti
lanceranno a breve un'OPA residuale sulle restanti azioni in circolazione
della Ferretti al fine di procedere al delisting della società ed
implementare l'importante piano di sviluppo previsto. Le motivazioni alla
base dell'operazione, infatti, oltre ad essere perfettamente in linea con i
programmi futuri del Gruppo Ferretti, sono di natura industriale e
finalizzate a consolidare, in un arco temporale di 5/7 anni, la posizione di
leadership della società nel mercato mondiale delle imbarcazioni da diporto
a motore. Tale obiettivo sarà perseguito mantenendo inalterata l'attuale
struttura di management, garanzia e presupposto fondamentali per uno
sviluppo coerente a quanto dichiarato.
LA
COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI LEGRAND DA PARTE DI WENDEL E KKR
Bruxelles, 15 ottobre 2002 La Commissione europea ha autorizzato la
progettata acquisizione del produttore francese di materiale elettrico
Legrand Sa da parte della holding francese Wendel Investissement e della
società di partecipazioni mobiliari statunitense Kohlberg Kravis Roberts
& Co. L'operazione fa seguito al divieto imposto nell'ottobre 2001
all'acquisto di Legrand da parte di Schneider. La Commissione ha valutato la
vendita di Legrand a Wendel e Kkr giungendo alla conclusione che non vi
erano problemi sotto il profilo della concorrenza. Il 10 ottobre 2001, la
Commissione aveva vietato la fusione tra i due produttori francesi di
materiale elettrico Schneider Electric Sa e Legrand Sa. Poiché Schneider
aveva già acquisito il controllo di Legrand mediante offerta pubblica
d'acquisto, la Commissione, in una distinta decisione del 30 gennaio 2002,
ha ordinato lo scorporo di Legrand da Schneider. Il 12 settembre 2002, la
Commissione ha ricevuto una notifica secondo cui Wendel Investissement, una
holding francese quotata alla Borsa di Parigi, e la società di
partecipazioni statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co intendevano
acquisire il controllo in comune di Legrand. La Commissione ha valutato
attentamente se la progettata acquisizione di Legrand da parte di Wendel e
Kkr ponesse problemi sotto il profilo della concorrenza. L'analisi si è
concentrata sui sistemi d'illuminazione d'emergenza e sugli impianti
d'illuminazione professionale, settori in cui operano sia Legrand che Kkr,
quest'ultima attraverso la sua controllata austriaca Zumtobel. Tuttavia,
poiché l'operazione dà luogo a sovrapposizioni di scarsa entità e sui
mercati interessati rimane un numero sufficiente di concorrenti credibili,
la Commissione non ha ritenuto che vi fossero riserve da esprimere. La
Commissione ha esaminato attentamente anche le implicazioni verticali
dell'operazione: Wendel controlla in parte Bureau Veritas, che a sua volta
controlla Lcie, l'organismo francese di certificazione del materiale
elettrico. Questa integrazione verticale faceva sorgere l'interrogativo se
Lcie potesse favorire Legrand e Zumtobel nell'attribuzione del marchio di
qualità francese (il marchio "NF") a scapito degli altri
concorrenti. La Commissione ha però concluso che il vantaggio competitivo
che sarebbe derivato da una simile ipotetica discriminazione sarebbe stato
minimo, date le procedure di riconoscimento reciproco in vigore tra tutti
gli organismi di certificazione europei e la crescente importanza del
marchio CE e dei marchi commerciali dei produttori stessi.
LA
COMMISSIONE APPROVA L'ACQUISIZIONE DEL SETTORE DEI SISTEMI DI FISSAGGIO DI
FAIRCHILD DA PARTE DI ALCOA
Bruxelles, 15 ottobre 2002 - La Commissione europea ha autorizzato la
proposta di acquisizione del settore dei sistemi di fissaggio dell'impresa
statunitense Fairchild Corp. da parte di Alcoa Inc., un'altra impresa
statunitense operante nel settore dell'alluminio e dei sistemi di fissaggio.
La Commissione ha valutato attentamente l'operazione proposta, senza
individuare alcuna seria minaccia per la concorrenza nel territorio
dell'Unione europea. Fairchild Corp opera nella distribuzione di materiale
aerospaziale e nelle operazioni immobiliari. Con un accordo notificato alla
Commissione in data 11 settembre è stata decisa la cessione del settore dei
sistemi di fissaggio di Fairchild a Alcoa Inc. Alcoa è un'impresa che opera
principalmente nel settore dell'alluminio, ma attraverso la controllata Huck
International Inc. produce anche sistemi di fissaggio industriali e
aerospaziali ed apparecchiature per impianti di fissaggio. L'indagine della
Commissione ha rivelato che le sovrapposizioni a livello orizzontale tra le
attività di Fairchild e Huck sono relativamente limitate e che, per tutti i
prodotti interessati, l'impresa risultante dall'operazione continuerà a
dover affrontare una concorrenza decisa ed efficace da parte di altre
aziende che detengono considerevoli quote di mercato. Tra queste imprese
ricordiamo la francese Link Solutions for Industry (Lisi) e le aziende
statunitensi Sps, Air industries e Textron.
LA
COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DI BURGER KING DA PARTE DEGLI
INVESTITORI AMERICANI TPG III, GOLDMAN SACHS E BAIN CAPITAL INVESTORS
Bruxelles, 14 ottobre 2002 La Commissione europea ha autorizzato il progetto
di acquisizione della catena di fast-food Burger King Corp, con sede negli
Stati Uniti, da parte degli investitori americani Tpg Advisors III, Inc.,
The Goldman Sachs Group, Inc. e Bain Capital Fund VII, L.P. L'operazione farà
confluire nello stesso gruppo Domino's Pizza e Burger King, che continuerà
tuttavia a dover affrontare numerose catene concorrenti. Burger King,
l'impresa rilevata, opera a livello mondiale nel settore della ristorazione
rapida attraverso più di 10 000 ristoranti e punti vendita in franchising o
di proprietà della società. Si tratta di una controllata indiretta al 100%
di Diageo Plc, gruppo operante nel settore delle bevande con sede nel Regno
Unito. L'operazione è stata notificata alla Commissione il 12 settembre in
vista della sua autorizzazione in Europa. Delle nuove società madri, anche
Bain Capital ha interessi nello stesso settore, in quanto opera come socio
principale di un private equity fund, "Bain VI", che detiene una
partecipazione nella Domino's, società di consegna di pizza a domicilio. Se
si tiene conto della partecipazione di Bain Capital Investors' nei servizi
di consegna a domicilio di Domino's, le attività delle parti si
sovrappongono in numerosi Stati membri (Danimarca, Germania, Irlanda, Paesi
Bassi, Spagna e Regno Unito). La quota di mercato combinata delle parti
rimane tuttavia al di sotto del 15% in tutti i casi considerati. Burger King
continua a dover affrontare la concorrenza di Mc Donald's, Quick, Kfc e
Pizza Hut, nonché di svariati operatori nazionali della ristorazione
rapida. L'indagine di mercato della Commissione non ha pertanto fatto
emergere preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza. Il 19 agosto
2002, le autorità antitrust degli Stati Uniti hanno decretato la fine
anticipata del periodo di sospensione applicabile sulla base delle norme
statunitensi in materia di controllo delle concentrazioni, autorizzando in
tal modo l'operazione negli Stati Uniti. Tpg Advisors III gestisce diversi
fondi d'investimento, la cui attività primaria consiste nell'investire in
società diverse attraverso acquisizioni e ristrutturazioni. Goldman Sachs
è una società operante a livello mondiale nel settore degli investimenti,
dell'attività bancaria e dei valori mobiliari. Goldman Sachs partecipa
all'acquisizione attraverso diversi fondi azionari per i quali opera come
gestore. Bain Capital Investors gestisce diversi fondi d'investimento ed
investe in una serie di società diverse. Bain Capital Investors opera
inoltre come socio principale del private equity fund "Bain VI",
che detiene una partecipazione in Domino's. Domino's è una società
statunitense operante a livello mondiale nei servizi di consegna di pizza a
domicilio.
I
SISTEMI ALTERNATIVI DI NEGOZIAZIONE RILANCIANO LA SFIDA ALLE BORSE
TRADIZIONALI PRESENTAZIONE DEL SECONDO QUADERNO ASSIOM ATS/ECN - EVOLUZIONE.
REGOLAMENTAZIONE ED APPLICAZIONI
Milano, 15 ottobre 2002 - Nonostante le prolungate difficoltà che stanno
attraversando i mercati, i sistemi di negoziazione alternativi alle borse
tradizionali continuano a manifestare un'elevata dinamica. Assiom -
Associazione italiana Operatori Mercati dei Capitali - ha appena terminato
uno studio sul comparto Ecn/Ats, che sarà distribuito ai Soci in occasione
del prossimo Convegno Assiom che si terrà a Montecatìni Terme il prossimo
19 ottobre. Tali sistemi, che a seconda dei contesti vengono definiti Ats
(Alternative Trading Systems, Ecn (Etectronic Communication Network) o Sso
(Sistemi di Scambi Organizzati), sono promossi da intermediari finanziari,
information provider o società-mercato e si pongono sempre più in
concorrenza con le borse tradizionali. Ieri presso la sede dell'Associazione
si è svolto un incontro al quale hanno partecipato: Franco Valcarenghi -
Vice Presidente Vicario Assiom; Eugenio Vaccari - Responsabile Commissione
Assiom Innovazione Tecnologica e Nuovi Mercati, ed altri autori dello
studio: Giuseppe Bonini, Gherardo Lenti Capoduri, Marco Moretti, Luca
Mortillaro, Stefano Sardelli e Alessandro Zignani (Membri Commissione Assiom
Innovazione Tecnologica e Nuovi Mercati e Rappresentanti dei principali Ats/Ecn
italiani). Come già accennato in apertura, nonostante le perduranti
difficoltà dei mercati finanziari, gli Alternative Trading Systems
continuano a dimostrare un notevole dinamismo e cercano di reagire con
operazioni societarie, allargamento della gamma dei prodotti offerti,
segmentazione della clientela e innovazione tecnologica. Uno studio di
Assiom ha cercato di "fare il punto" sul comparto tramite il
secondo Quaderno Assiom, una monografia dedicata agli Ats/Ecn . I sistemi
alternativi di negoziazione da alcuni anni stanno infatti cercando di
ritagliarsi quote di mercato sempre più ampie, in concorrenza con gii stock
exchange tradizionali. E' un comparto che ha registrato una proliferazione
di iniziative a partire dalla metà degli anni novanta, supportato sìa da
una crescente domanda di efficienza nei sistemi di negoziazione sìa dalla
diffusione di interne! e, quindi, da una maggiore facilità ed economicità
delle interconnessioni telematiche. Anche in Italia, a partire dall'anno
2000, alcuni dei maggiori gruppi finanziari hanno lanciato le loro
iniziative. Su n'argomento mancavano tuttavia pubblicazioni sufficientemente
ampie ed approfondite. Assiom, attraverso la Commissione innovazione
Tecnologia e Nuovi Mercati, ha cercato dì colmare questa lacuna. Nel
Quaderno nr. 2 sono affrontati: i fattori che hanno determinato la nascita
degli Ats/Ecn, con particolare riferimento all'esperienza più rilevante,
quella degli Usa; le strutture e le forme organizzative di questi sistemi di
negoziazione; il quadro normativo e i profili di vigilanza, sia a livello
europeo sia a livello italiano; due modalità attraverso le quali i diversi
attori dei mercati - intermediari e clienti - possono trarre beneficio da
questi sistemi. Infine si è voluto riassumere una buona parte delle
informazioni raccolte in questi mesi dalla Commissione sui singoli Ats/Ecn
in una tabella nella quale sono schematizzate le principali caratteristiche
funzionali e tecniche di ben 39 Ats/Ecn di tutto il mondo. Allo studio hanno
partecipato i rappresentanti di tutti gli Ats italiani e questo ha
consentito una panoramica veramente globale del fenomeno. Oggi, pretendere
di scattare una fotografia sull'argomento è impossibile. Con questo
Quaderno Assiom si propone piuttosto di realizzare un "fermo
immagine" con la maggiore nitidezza possibile, perfettamente
consapevole che l'evoluzione tecnologica, lo sviluppo organizzativo e ie
riforme normative potranno rendere rapidamente superati alcuni aspetti
trattati. Ci si augura quindi che l'utilità di questo lavoro possa essere
rappresentata da! fornire agii operatori un primo supporto al non semplice
processo di selezione del sistema di negoziazione più adeguato alle
rispettive esigenze. Infolink:
www.assiom.it
FASTTRACK...
E
LE BANCHE DIVENTANO BORSE DISPONIBILE LA NUOVA PIATTAFORMA REALIZZATA DA
LIST GROUP CONSENTE AGLI ISTITUTI FINANZIARI DI CREARE CIRCUITI DI
CONTRATTAZIONE INTERNI E DI OFFRIRE A TUTTI AGLI OPERATORI E AI CLIENTI
CORPORATE STRUMENTI DI TRADING PROFESSIONALI
Pisa, 15 ottobre 2002 - Maggiore facilità di accesso ad un numero crescente
di mercati per un maggior numero di soggetti. Mercati più trasparenti,
strumenti più flessibili e professionali. Questo in sintesi quello che
chiede oggi il mercato finanziario, costituito da operatori, clienti
corporate e retail, istituti di vario genere. Questo quello che FastTrack,
la nuova piattaforma sviluppata da List Group, offre agli istituti di
credito e alle Sim consentendo di costruire sistemi di scambi organizzati e
di avere a disposizione strumenti di trading di livello professionale per i
propri operatori e per i clienti non professionali. Flessibile e scalabile,
FastTrack è di fatto alla portata di tutte le tipologie di istituti
finanziari, indipendentemente dalle dimensioni: la tecnologia fornita da
List Group permette ad un intermediario di implementare inizialmente un
singolo servizio (l'arbitraggio tra titoli finanziari ad esempio), ma anche
di far crescere il sistema con una perfetta continuità fino a creare un
network di scambi organizzato interno, collegandosi magari anche a piazze
internazionali. Le soluzioni attualmente disponibili sul mercato per la
contrattazione di prodotti finanziari sono pensate o per un numero ristretto
di operatori professionali (vedi le trading room), cui vengono offerti
sistemi di trading di alto livello, o per il grande pubblico, al quale
tuttavia non vengono spesso garantite funzionalità di controllo,
monitoraggio e gestione degli ordini. In molti casi, per la raccolta di
ordini di prodotti complessi come bond e derivati da parte del grande
pubblico, ancor oggi ci si trova di fronte a sistemi di routing costituiti
da call center o sales trader che si occupano di raccogliere le richieste e
inoltrarle al mercato spesso in modo pressochè manuale. Questo processo,
oltre ad offrire alla clientela ben poca visibilità sull'andamento del
mercato e sulle singole transazioni, impedisce di fatto soluzioni efficaci
di arbitraggio, di smart order routing o di automating trading e quoting. Il
crescere del numero di soggetti che operano sul mercato ha creato in modo
quasi automatico la necessità di circuiti di negoziazioni più ampi e più
flessibili. A questa necessità hanno risposto gli Sso (Sistemi di Scambi
Organizzati) o Ecn (Electronic Communication Network), ovvero circuiti
interni alle istituzioni finanziarie che, anche senza essere organizzati
come borsa, gestiscono sistemi automatici di proposte di acquisto e vendita
in base a regole prestabilite dal gestore del sistema. E' quindi in crescita
l'esigenza di strumenti tecnologici che permettano di offrire una soluzione
organica a tutta la comunità finanziaria: dalle borse regolamentate ai
circuiti di negoziazione alternativi, dai trader professionali agli
investitori istituzionali fino ai clienti finali. Con questo obiettivo è
nato FastTrack: una corsia preferenziale per creare ed accedere a circuiti
di negoziazione aperta a tutti gli attori, vecchi e nuovi, del settore
finanziario. In questo senso FastTrack può essere visto in modo diverso a
seconda del punto di osservazione: un mercato elettronico oppure un sistema
di accesso per i traders (professionali e non). La medesima tecnologia,
maturata da List Group negli oltre dieci anni di realizzazioni di mercati
elettronici e sistemi di trading professionali, consente agli intermediari
di diventare borse ed ai loro clienti di diventare aderenti. Grazie alla sua
architettura modulare, FastTrack si configura in base alle esigenze degli
utenti: prevede infatti un nucleo centrale su cui vengono innestati i
servizi di base per la connettività dall'esterno (access points) e verso
l'esterno (adapters) ed infine i servizi applicativi veri e propri (Enterprise
Services). La piattaforma FastTrack è in grado di integrarsi con sistemi
proprietari già presenti, sistemi di legacy o applicativi di terze parti
per mezzo di componenti specifiche che si interfacciano con sistemi diversi
in modo bidirezionale, cioè sia acquisendo sia inviando dati. Così
l'informazione, anche proveniente da fonti diverse, viene gestita in modo
uniforme, e i dati vengono convogliati alle zone di competenza realizzando
un flusso armonico e razionale tra le varie aree di lavoro: front, middle,
back office, legacy, amministrazione, trading floor. Flessibile e scalabile,
FastTrack è di fatto alla portata di tutte le tipologie di istituti
finanziari, indipendentemente dalle dimensioni: la tecnologia fornita da
List Group permette ad un intermediario di implementare inizialmente un
singolo servizio (l'arbitraggio tra titoli finanziari ad esempio), ma anche
di far crescere il sistema con una perfetta continuità fino a creare un
network di scambi organizzato interno, collegandosi magari anche a piazze
internazionali. I mercati elettronici gestiti dalla nuova piattaforma
realizzata da List Group spaziano dai mercati azionari a quelli
obbligazionari, per arrivare fino ai mercati derivati, sia per
contrattazioni telematiche che OTC: da questi grazie a FastTrack anche
l'operatore remoto, sia esso una filiale di banca o un cliente corporate, può
finalmente ricevere tutti i dati sull'andamento giornaliero e periodico dei
prodotti finanziari trattati, così come ottenere, in modo perfettamente
integrato, le informazioni sulla propria posizione, sui profitti e perdite
e, nel caso di prodotti derivati, sui margini da versare. L'utente,
attraverso un applicativo tradizionale o attraverso Internet, ha di fatto
una gestione completa degli ordini (immissione/cancellazione/modifica,
normali e care orders, gestione plurigiornaliera, contrattazioni Otc,
immissione/variazione ordini ed eseguiti, position keeping). La banca, dal
canto suo, può contare su una gestione dei flussi bidirezionale, con
integrate funzioni per l'auditing (profili di accesso, limiti operativi,
blocchi, allarmi, monitoraggio dell'operatività e dello stato delle
connessioni, del superamento dei limiti) collegabili con i sistemi di back
office e legacy già presenti nell'istituto. L'utilizzo di tecnologie
relazionali permettono inoltre viste personalizzate, reporting, storicità
del profilo e interoperatività con altri applicativi. La sicurezza e le
prestazioni della suite sono poi garantite da un sistema SSL (Secure
Transactions) e un sistema di directory Server che permette la
configurazione dei profili e dei limiti di accesso, oltre che da un sistema
di amministrazione e manutenzione ordinaria in linea disponibili 24 ore su
24 e 7 giorni su 7. Caratteristiche tecniche di FastTrack - FastTrack nasce
come evoluzione della tecnologia che si trova alla base di tutti i prodotti
List Group: rappresenta l'ultima generazione di infrastruttura (middleware)
per la realizzazione di sistemi distribuiti e transazionali. Le varie
componenti sono distinte in base al livello di servizio offerto in: Core;
Basic (Access-Point e Adapter); Engine. Core Level Il Core Level è il
nucleo centrale su cui è basata l'architettura modulare di FastTrack.
L'insieme dei moduli FastTrack che gestisce la comunicazione con le
componenti esterne costituiscono il Basic Level. In particolare a questo
livello si distinguono gli Adapter, che consentono a FastTrack di accedere
ad altri sistemi o circuiti di negoziazione, e gli Acces Point, che
permettono l'accesso a FastTrack dall'esterno. Infine la conoscenza
funzionale di un'applicazione FastTrack costituisce l'Enterprise Level (o
Engine Level). Le componenti FastTrack interagiscono in modo sia sincrono
che asincrono, utilizzando il paradigma publish-subscribe. Il processo
d'elaborazione, suddiviso in più passi, non è eseguito da un singolo
componente della piattaforma, ma è svolto da una serie di elementi (Application
Server) disegnati e realizzati per svolgere ognuno la propria specifica
parte del processo. Tutto questo favorisce: una maggiore capacità di
ricevere richieste provenienti dall'esterno; una maggiore capacità di
distribuire dati verso l'esterno; una maggiore scalabilità in orizzontale,
quindi possibilità di aumentare le performance del sistema affiancando alle
macchine pre-esistenti altre macchine; una maggiore riusabilità delle
componenti engine: queste conoscono solo l'entità sorgente del dato ma non
le modalità con cui il dato è entrato in FastTrack, quindi non hanno
necessità di adeguarsi ai protocolli con cui le applicazioni vogliono
interagire con FastTrack. Access Point Level - È l'unica interfaccia che
FastTrack offre all'esterno per utilizzare i servizi disponibili: dall'Access-Point
Level passano infatti sia le richieste rivolte verso la piattaforma sia le
risposte che la piattaforma invia all'esterno. L'Access Point Level:
fornisce l'accesso ad applicazioni esterne che utilizzano protocolli di
comunicazione anche molto diversi fra loro, garantendo l'accesso completo
alle funzionalità di FastTrack; gestisce le connessioni provenienti delle
applicazioni esterne; gestisce in modo centralizzato le sessioni aperte
verso FastTrack, dagli utenti interconnessi via applicazioni proprietarie,
Ft-Console, Web Browser e indipendentemente dal protocollo di comunicazione
utilizzato; fornisce tutte le funzionalità necessarie all'applicazione
esterna per utilizzare i servizi offerti dagli Engine interni, quali
transazioni per inviare richieste, meccanismi di distribuzione dati
Real-Time (per esempio push su Http), meccanismi per eseguire interrogazioni
puntuali (per esempio query). Adapter Level - Per utilizzare i servizi
offerti da altri applicativi FastTrack utilizza come unica interfaccia l'Adapter
Level: attraverso gli Adapter passano tutte le richieste rivolte da
FastTrack alle applicazioni esterne (viste in questo caso come risorse) e le
risposte inviate da tali applicazioni verso FastTrack. L'Adapter Level:
gestisce le connessioni verso le applicazioni esterne mascherando il tipo di
protocollo all'Engine con cui deve interagire, fornisce tutte le funzionalità
necessarie per utilizzare i servizi offerti dall'applicazione esterna. È
possibile che il flusso d'elaborazione segua il percorso diretto Adapter -
Access-Point e viceversa, senza coinvolgere l'Engine. Engine Level - L'Engine
Level costituisce il cuore di ogni applicazione FastTrack poichè realizza
le funzionalità della singola istanza di FastTrack. Ogni Engine può avere
a sua volta un'architettura distribuita, in modo da estendere i benefici
offerti da questo tipo di organizzazione. Ogni Engine è in grado di
elaborare dati resi omogenei dall'Access-Point Level e dall'Adapter Level
indipendentemente dalla sorgente del dato stesso e dalla modalità
d'ingresso in FastTrack. Dopo l'elaborazione, il dato è passato ai livelli
(Access-Point/Adapter) deputati alla comunicazione con l'esterno oppure
inviato ad un altro Engine, quando è necessario avere la composizione delle
funzionalità svolte dai singoli Engine coinvolti nel processo di
elaborazione.
ECN
IL PUNTO DI VISTA DI LIST GROUP
Milano, 15 ottobre 2002 - La tecnologia ha profondamente influenzato in
questi ultimi vent'anni l'essenza stessa del mondo delle contrattazioni
finanziarie, modificandone regole, strumenti, caratteristiche. Oggi con
l'avvento dei Sistemi di Scambi Organizzati (SSO), si è di fronte ad un
nuovo possibile e radicale mutamento nel settore, che sta destando
preoccupazioni non solo tra le Borse ufficiali, ma anche tra i vari
operatori, che temono di non vedere più tutelate le proprie prerogative nei
nuovi sistemi di contrattazione e di dover subire maggiori costi. Come
stanno realmente le cose? Risponde Enrico Dameri, amministratore delegato di
List Group. Il sistema FastTrack realizzato da List Group può essere
utilizzato da un broker per creare un SSO, oppure da una banca per scambiare
prodotti finanziari al proprio interno. Qual è quindi la vera anima di un
SSO? L'esperienza internazionale, in modo particolare quella americana, dove
questi mercati si sono sviluppati molto prima che da noi, credo ci possa
insegnare molte cose. Certamente l'avvento di quelle che loro definiscono
Electronic Communication Network (Ecn) ha portato una ventata di concorrenza
sul mercato statunitense. Ad essa, però, le Borse ufficiali americane,
rimaste ferme forse troppo a lungo, hanno risposto innovando, migliorando i
servizi e la trasparenza, diminuendo i costi. Si veda ad esempio il caso di
SuperMontage del Nasdaq e di Island-Instinet: è indubbio che la
realizzazione del nuovo sistema elettronico del Nasdaq sia stata in qualche
modo stimolata dalla crescita dei volumi scambiati nelle Ecn. Nello stesso
tempo, però, lo stesso Nasdaq ha annunciato con soddisfazione l'adesione di
Island a SuperMontage, riconoscendo in questo un'opportunità più che una
minaccia. In particolare se si usano le tecnologie "giuste", e
tale noi consideriamo il nostro FastTrack, si ha a disposizione un ampio
spettro di soluzioni per una pluralità di esigenze. FastTrack-Sso è una
piattaforma elettronica di trading funzionalmente completa e adattabile. Con
FastTrack-Sso possono essere realizzati veri e propri mercati finanziari -
sia borse regolamentate che circuiti alternativi (Ats) - con meccanismi di
negoziazione per mercati primari e secondari e matching automatico tramite
negoziazione continua. È inoltre possibile realizzare soluzioni più simili
agli Ecn americani: un circuito elettronico che raccoglie gli ordini degli
utenti e realizza il matching interno, se possibile, altrimenti li invia
all'esterno. Un terzo scenario di applicazione della piattaforma
FastTrack-Sso è quello del mercato interno: un'istituzione finanziaria può
decidere di realizzare un mercato elettronico su cui trattare emissioni
proprie (o strumenti quotati su altri mercati) da offrire alle banche del
proprio gruppo, alle filiali e ai clienti. Voi che avete lavorato a lungo
per i mercati istituzionali, vedete situazioni conflittuali? La posizione di
List Group verso tutti gli operatori finanziari è sempre stata molto
trasparente. La nostra missione è creare sistemi software affidabili,
scalabili, che rispettino le politiche di investimento dei clienti e che
nello stesso tempo permettano loro di operare sui mercati finanziari con i
migliori strumenti per ottenere i migliori risultati. La tecnologia che
abbiamo messo a punto permette oggi a tutti gli operatori, siano essi
mercati, intermediari o utenti finali, di usufruire di nuove opportunità:
la scelta politica e strategica di coglierle, però, non può essere nostra.
A noi compete investire per sviluppare nuova tecnologia utile - e lo abbiamo
fatto e continuiamo a farlo con soddisfazione in FastTrack - e rendere più
che mai evidenti agli occhi di tutto il settore i cambiamenti attualmente in
atto. Sta ai nostri clienti-partner coglierne le molte opportunità. In un
momento come questo di forte crisi, chiedete agli istituti finanziari di
continuare ad investire in tecnologia. Non temete di essere arrivati nel
momento sbagliato? No, questo è il momento giusto per perseguire due
obiettivi fondamentali: razionalizzare gli strumenti con conseguente
riduzione dei costi e cogliere nuove opportunità. Nei periodi di
"vacche grasse" ci si potevano permettere costi anche eccessivi,
dovuti a ridondanze inutili e a soluzioni "rabberciate" dettate
spesso dalla fretta di un mercato che non lasciava respiro. Questo è invece
il momento di scelte ragionate, anche perché certi costi non sono più
ammissibili: e allora tecnologie utili, efficaci ma anche efficienti, aperte
e scalabili, integrate e incrementali. Insomma FastTrack, e con costi
ragionevoli. D'altra parte in fase di "bolla speculativa" tutto
produceva denaro, mentre ora è necessario battere nuove strade dove trovare
margini sia per oggi, sia per la prossima fase di crescita. Ma la bolla
speculativa ha prodotto anche cambiamenti positivi, ha allargato la base
degli operatori, ha reso più esigente e più consapevole chi opera a
livello professionale e semi-professionale sui mercati finanziari. È questo
un patrimonio che può essere sfruttato per costruire da parte della "financial
industry" una strategia di offerta più ampia e innovativa. E
quest'offerta non può che basarsi su una tecnologia abilitante, potente e
flessibile. Chi investe oggi in FastTrack si sta dotando della tecnologia
giusta per ridurre i propri costi, diretti e indiretti, e aumentare la
produttività, migliorando in definitiva la propria redditività. E, in un
momento come questo, di che cosa si ha più bisogno?
INDUSTRIA
TIPOGRAFICA ED EDITORIALE: QUALCHE RISCHIO DI TROPPO LE AZIENDE ITALIANE DEL
SETTORE CHE OPERANO IN CONDIZIONI DI RISCHIO SUPERIORI AL NORMALE SONO IL
57,1 PER CENTO, CONTRO 54,7 DI TUTTE LE AZIENDE ITALIANE.
Milano, 15 ottobre 2002 - Le imprese tipografiche ed editoriali italiane
lasciano qualche punto sul terreno per solidità finanziaria, ma non
sfigurano sul fronte dei ritardi di pagamento. Lo afferma D&B, leader
mondiale della business information per il credito, gli acquisti e il
marketing, che ha analizzato gli indicatori di affidabilità di oltre 19
mila aziende italiane del settore: dalle piccole alle grandi, e per attività
che vanno dalla produzione a ciclo completo di giornali e periodici a quella
di libri e stampe commerciali. Due le analisi effettuate: sui livelli
d'affidabilità complessivi e sui comportamenti di pagamento ai fornitori.
Rischio d'impresa: sopra la media ... La prima analisi, sui livelli di
affidabilità complessiva (in pratica sul rischio di fallimento), si è
basata sugli indici che D&B correntemente attribuisce a più di 2
milioni di aziende italiane (combinando elementi che vanno dalla consistenza
patrimoniale alle dimensioni, alle performance del business e così via). E'
proprio da questa analisi è emersa una situazione media di rischio di poco
superiore al dato medio nazionale, relativo a tutte le aziende italiane. E
infatti, a fine giugno 2002, nell'intero settore dell'editoria e della
produzione a stampa, le imprese in condizioni di rischio minimo o basso (e
cioè che difficilmente rischiano di fallire) sono risultate essere il 42,9
per cento (contro il 45,3 medio nazionale), quelle in condizioni di rischio
superiore al normale il 36,9 per cento (contro il 37) e quelle in condizioni
di rischio elevato il 20,2 per cento (17,7). In sostanza le aziende italiane
del settore che operano in condizioni di rischio superiori al normale sono
il 57,1 per cento, contro 54,7 di tutte le aziende italiane. ... ma non i
tutti i comparti Il dato rilevato per l'intero settore nasconde tuttavia
situazioni diverse da comparto a comparto. Cosa del resto scontata vista
l'eterogeneità e la costante evoluzione del settore. Interessante è dunque
rilevare le oggettive divergenze tra i tre comparti principali: editoria
libraria, editoria di giornali e riviste e produzione di stampe e
pubblicazioni commerciali. Il primo dei comparti citati, quello
dell'editoria libraria, è quello che risulta meno esposto ai rischi di
insolvenza, con il 53,3 per cento di aziende a rischio minimo o basso, il
26,5 per cento con rischio sopra la normale e il 20 per cento di aziende a
rischio elevato. Contrastato, anche se non preoccupante, è invece il
panorama riscontrato per gli editori di giornali e riviste, con un buon 47
per cento di aziende in condizioni di rischio minimo, ma con 27,8 per cento
di aziende con rischio sopra al normale e il 25,2 di aziende a rischio
elevato. Altrettanto contrastato appare poi anche lo scenario delle aziende
produttrici di stampe e pubblicazioni commerciali, con il 43,2 per cento di
aziende a rischio basso o comunque minimo, il 39,6 in condizioni di rischio
al di sopra della normalità, ma con solo il 17,2 per cento di aziende in
condizioni di rischio elevato. Qualche lentezza in meno nei pagamenti La
seconda analisi, quella sui ritardi di pagamento ai fornitori, ha dato conto
di comportamenti di pagamento migliori, anche si poco, rispetto allo
standard nazionale. Per l'intero settore i giorni medi di ritardo (oltre la
scadenza della fattura) sono pari a 14,4, contro una dato medio nazionale,
riferito a tutte le imprese italiane di tutti i settori, di 16,1. Anche a
questo riguardo, tuttavia, il dato medio di ritardo copre pratiche diverse
da comparto a comparto: dai 12,8 giorni dei produttori di stampe commerciali
ai 13,4 degli editori librari, dai 17 giorni degli editori di giornali e
riviste ai 29,5 delle aziende fotolitografiche. Le valutazioni di
affidabilità commerciale D&B - Per esprimere il livello di affidabilità
delle imprese, D&B individua quattro classi di rischio (più quella
relativa alle aziende cessate o fallite): minimo (affidabilità elevata),
tipico di aziende con andamento in ascesa/regolare sotto l'aspetto
commerciale e reddituale, e con risorse finanziarie adeguate agli impegni;
basso (affidabilità buona), attribuito ad aziende con caratteristiche
vicine a quelle della classe di rischio minimo; sopra la media (affidabilità
inferiore alla media), caratteristico di aziende statiche e con risorse non
sempre commisurate agli impegni; elevato (affidabilità bassa), proprio di
aziende con parametri commerciali e reddituali in calo e che non dispongono
di mezzi adeguati al business. L'attribuzione di ciascuna impresa all'una o
all'altra classe di rischio (classe di rating), avviene sulla base dello
"score", il numero indice assegnato a ciascuna delle aziende
osservate per esprimere un giudizio di affidabilità proiettato al futuro.
Esso è una sorta di voto che va da 1 a 100, ove l'1 corrisponde alla
situazione di rischio assoluto e 100 a quella di rischio nullo. Risultato di
elaborazioni statistiche sperimentate e su variabili che vanno dalla
consistenza patrimoniale ai comportamenti di pagamento, dalle performance di
business all'assetto proprietario, e così via, esso ha il pregio di
sintetizzare un processo di valutazione complesso in un valore numerico di
immediata comprensione. - Il monitoraggio dei comportamenti di pagamento
D&B è unico nel suo genere. E' ad oggi il solo ad essere condotto sulla
più ampia scala internazionale e a offrire sin dal 1992 dati disaggregati
per paese, settori e dimensioni d'impresa. E soprattutto, esso è l'unico ad
essere alimentato da un servizio continuo di rilevazione e informazione,
denominato Dun Trade, e cui già accedono migliaia di imprese in Italia e
nel mondo. Infolink: www.dnb.com/it
ASSOCIAZIONE
COSTRUTTORI ITALIANI MACCHINE ED ACCESSORI PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO: IN
FRENATA LA "CADUTA DEGLI ORDINI". ANCORA INCERTEZZA PER IL
2003
Assago, 15 ottobre 2002 Ancora una volta i dati trimestrali elaborati
dall'Ufficio studi e promozione di Acimall - l'Associazione dei costruttori
italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno rivelano una
situazione "complessa" ma lentamente avviata a dare maggiori
soddisfazioni agli imprenditori a medio termine. Nel terzo trimestre 2002,
infatti, si è avuta una ulteriore conferma di quanto era emerso dall'ultima
analisi congiunturale, ovvero una nuova attenuazione della diminuzione degli
ordini. E si tratta di una riconferma molto attesa, dal momento che la
minore attenzione degli investitori dura oramai da un anno. Più in
particolare possiamo dire che tra luglio e settembre 2002 gli ordini totali
sono risultati sostanzialmente stabili (-0,2 per cento) rispetto all'analogo
periodo dell'anno precedente, e questo grazie soprattutto al mercato interno
(che mostra una crescita del 5 per cento), mentre le piazze straniere fanno
segnare un risultato ancora negativo (-2,5 per cento). Per quanto riguarda i
prezzi c'è da segnalare che dall'inizio dell'anno sono aumentati dell'1,8
per cento, mentre appare stazionario il carnet ordini con 2,7 mesi di
produzione assicurata. Ulteriori elementi di valutazione vengono dalla
elaborazione dei dati ricavati dall'indagine qualitativa. Secondo i pareri
espressi sul terzo trimestre 2002 dalle aziende del campione l'andamento
della produzione viene giudicato stazionario dal 59 per cento degli
intervistati, il 14 per cento lo giudica in crescita e il 27 per cento in
diminuzione. Le giacenze risultano stazionarie nell'80 per cento dei casi,
in diminuzione nel 7 per cento e in aumento nel restante 13 per cento.
L'occupazione - fattore di valutazione estremamente significativo - viene,
invece, indicata stabile dall'85 per cento del campione, in aumento dal 7
per cento e in diminuzione dall'8 per cento degli intervistati. Improntata a
un certo ottimismo, ma ancora con forti segnali di incertezza, è l'indagine
previsionale. I mercati esteri - che contribuiscono in larga misura al
raggiungimento del fatturato complessivo del nostro settore, pari a circa 2
miliardi di € annui - mostreranno maggiore interesse per le macchine e le
tecnologie italiane solo per il 14 per cento degli intervistati, mentre
rimarranno stabili per l'80 per cento. Per il 6 per cento degli intervistati
i buyer stranieri non ci daranno grandi soddisfazioni (saldo positivo + 20).
Per il mercato italiano le indicazioni tratte dalle elaborazioni
dell'Ufficio studi e promozione sui risultati delle interviste per il
prossimo periodo segnalano una situazione stabile nel 76 per cento dei casi,
una crescita nel 14 per cento e una diminuzione nel restante 10 per cento
(saldo positivo +4). Esaminando i dati congiunturali, Paolo Zanibon,
direttore di Acimall ha tratto alcune considerazioni, affermando che :
"... se è sicuramente prematuro affermare che siamo giunti a un punto
di svolta nella crisi che attanaglia il settore da circa un anno, è
comunque evidente che dall'analisi del nostro Ufficio studi sono emersi
alcuni segnali positivi, anche se è doveroso.- 2 - sottolineare che questi
non riguardano tutti i segmenti dell'offerta. A soffrire ancora sono, ad
esempio, le macchine tradizionali per falegnameria, che devono fare i conti,
oltre che con la contrazione del mercato, anche con l'aggressività dei
concorrenti asiatici ed est europei, che possono vantare un costo del lavoro
decisamente basso. Meglio vanno, invece, i segmenti dove il valore aggiunto
ha un peso superiore, come nel caso dei centri di lavoro a controllo
numerico. Per poter affermare - ha concluso Zanibon - di essere usciti dalla
crisi occorrerà comunque attendere almeno un semestre, seguendo con grande
attenzione gli andamenti di alcuni mercati, come gli Stati Uniti e la
Germania, anche per noi fondamentali e attualmente fortemente avari di
soddisfazioni."
EDISON:
OPERATIVI GLI ACCORDI DI ESPORTAZIONE DEL GAS NATURALE LIQUEFATTO EGIZIANO A
GAZ DE FRANCE FINALIZZATO ANCHE IL CONTRATTO DI COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO DI
LIQUEFAZIONE DI GAS NATURALE DI IDKU
Milano, 15 ottobre 2002 - Edison, l'inglese British Gas e le due compagnie
di stato egiziane Egpc (Egyptian General Petroleum Corporation) ed Egas (Egyptian
Natural Gas Holding Company) hanno dato il via agli accordi firmati nel
gennaio scorso con Gaz de France per la vendita oltralpe del gas naturale
rinvenuto in Egitto nel giacimento West Delta Deep Marine, situato al largo
del delta del Nilo. Il contratto con Gaz de France prevede la vendita
ventennale, a partire dalla fine del 2005, di circa 5 miliardi di metri cubi
l'anno di gas naturale liquefatto, che copriranno circa il 10% degli
approvvigionamenti dell'operatore francese. Il gas naturale utilizzato per
la liquefazione proverrà dai campi di Simian e Sienna, ubicati nella
concessione mineraria West Delta Deep Marine di cui Edison detiene una quota
di partecipazione pari al 50%, in joint Venture con British Gas. La
finalizzazione del contratto di vendita è avvenuta sabato scorso 12 ottobre
al Cairo e fa seguito alla recente firma del contratto per la realizzazione
dei lavori di ingegneria, approvvigionamento e costruzione dell'impianto di
liquefazione di Idku, che sorge sulla costa mediterranea 50 km. ad est di
Alessandria, per un valore complessivo di circa 900 milioni di dollari. Le
quote di partecipazione nelle 3 società di progetto, che cureranno la
costruzione e la gestione dell'intero impianto, sono detenute
rispettivamente da Edison (35,5%), British Gas (35,5%), Egpc/Egas (24%) e
Gaz de France (5%). Il progetto prevede la futura espansione del polo
industriale di Idku con la costruzione di altre unità di liquefazione, fino
ad un massimo di sei. Sono attualmente in corso contatti per la vendita del
gas naturale liquefatto prodotto da una possibile seconda unità. Giulio
Paini, Amministratore Delegato di Edison Gas, ha così commentato: "Si
tratta di un progetto green-field caratterizzato da un'eccezionale
contrazione dei tempi di realizzazione rispetto a progetti simili visti in
passato. L'intervallo tra la scoperta del gas nel giacimento di Simian, il
primo dei due giacimenti la cui produzione è allocata alla vendita a Gaz de
France, e l'inizio dell'esportazione sarà di soli 5 anni, rispetto ad una
media di oltre 10 anni per progetti analoghi. I vantaggi derivanti dalla
contrazione dei tempi realizzativi sono notevoli, sia da un punto di vista
strategico che economico. Ne è prova l'interesse dimostrato da Gaz de
France, uno dei principali operatori nel campo del gas in Europa, con la
firma del contratto di acquisto dell'intera produzione della prima unità di
liquefazione e la partecipazione con il 5% all'equity delle tre società di
progetto e l'interesse ad eventuali espansioni. La rapidità di
realizzazione permetterà inoltre di massimizzare il ritorno sugli
investimenti già effettuati da Edison e dal partner British Gas nel settore
dell'esplorazione".
MILANO
UN CONVEGNO SU " LA CITTÀ A IDROGENO "LE ENERGIE PRIMARIE E I
COSTI DELL'IDROGENO
Milano, Si è svolto ieri, presso la Fast un convegno sul tema " La
città a idrogeno" . L'idrogeno è un combustibile completamente pulito
e quindi il candidato numero uno per combattere l'inquinamento locale dei
centri delle città. Privo di carbonio, l'idrogeno emette come prodotto di
scarico vapore d'acqua. L'idrogeno non esiste liberamente in natura.
Costituito da molecole bi-atomiche, l'H2 non si trova sulla terra poiché,
essendo 14,4 volte più leggero dell'aria, non viene trattenuto da questa,
ma si disperde nello spazio. Per usare l'idrogeno sulla terra, deve essere
prodotto con un'energia primaria: combustibili fossili (idrocarburi) -
petrolio, carbone, metano - energia solare, energia nucleare. L'energia
primaria - Idrocarburi. Il modo più facile è di produrre l'idrogeno con
metano, tramite il processo di steam reforming. Produrre un combustibile
pulito con un combustibile che produce CO2, tuttavia, non risolve il
problema dell'effetto serra. Il CO2 emesso fino ad oggi in seguito all'uso
dei combustibili fossili sta già riscaldando la terra. In più, le molecole
di CO2 persistono più di cent'anni nell'atmosfera. Se sospendessimo di
colpo ogni combustione dei combustibili fossili, fra 35 anni rimarrebbe
nell'atmosfera ancora la metà di quel gas ad effetto serra di oggi. Energia
Solare. L'energia solare sarà un giorno l'energia primaria ideale: pulita e
rinnovabile. Il suo utilizzo oggi è ancora in fase iniziale e il suo costo
troppo alto per essere inserita in grande misura nel sistema energetico.
Fanno eccezione le biomasse, l'energia eolica e idroelettrica, entrambe
forme indirette dell'energia solare, che sono meno costose dell'energia
solare diretta. L'idrogeno generato con queste forme di energia solare
indiretta si avvicinerà fra poco alla competitivita con la benzina. Energia
Nucleare. Ci sono due tipi di nucleare, uno politico e uno tecnico.
Politicamente, il nucleare in Europa è sotto bando. Mondialmente è
diverso, 46 nuove centrali nucleari sono attualmente commissionate o in fase
di costruzione. La Russia si propone di costruire una trentina di centrali
nucleari entro il 2020, in parecchi paesi europei e negli Stati Uniti si
arriva alla conclusione che non si può fare a meno del nucleare. Infatti,
è difficile concepire un sistema energetico che risponda alle
rivendicazioni di ridurre le emissioni di anidride carbonica senza l'energia
nucleare. Per quanto riguarda le scorie radioattive - un problema che
riguarda non soltanto il futuro dell'energia nucleare ma anche il passato -
esiste un modo per smaltirle, cosi come per i prodotti radioattivi di lunga
vita, come il plutonio con il suo periodo di decadimento di 22000 anni e
altri prodotti di lunga vita. Con la tecnologia della transmutazione -
concepita da Carlo Rubbia - quelle scorie possono essere scomposte in
isotopi di vita di cento anni e anche meno. Tuttavia, la tecnologia non è
pronta, occorrerà almeno una ventina d'anni per la sua messa a punto, fatto
che ancora non si è verificato. Costi dell'idrogeno - Un giusto raffronto
dei costi dell'idrogeno con quelli dell'attuale energia da idrocarburi deve
considerare anche i costi esterni, ossia i costi provocati dalla combustione
dei combustibili fossili sull'ambiente e sulla salute nonché sul
cambiamento del clima. Se i costi sulla salute per l'inquinamento dovuto al
traffico urbano sono indicativamente noti, quelli dell'impatto negativo sul
clima sono del tutto imponderabili e quindi non cifrabili. E' disposto
l'uomo a pagare un tale prezzo per l'energia pulita? Oggi non ancora. un
domani l'uomo dovrà però abituarsi all'idea di un prezzo della benzina di
1.8 €/litro, e forse più. L'ambiente pulito ha il suo prezzo e. potendo
trascurare le oscillazioni dei prezzi dettati al momento dalle compagnie
petrolifere, il prezzo della benzina crescerà sempre.
L'ITALIA
E L'ENERGIA DI DOMANI
Roma, 15 ottobre 2002 - Cnr, Enea, Universita' di Roma "La
Sapienza", Ministero dell'Ambiente e Bmw promuovono insieme una
giornata di studio sulle Energie rinnovabili e l' idrogeno per spiegare le
potenzialità del nostro Paese. Giovedì 24 ottobre 2002, alle ore 10.00 si
svolgerà a Roma, presso la sala congressi del Cnr (Piazzale Aldo Moro, 7)
un importante incontro sulle energie rinnovabili e l'idrogeno, rivolto alla
stampa e al grande pubblico: Workshop scientifico con la Stampa "Roma
2002 H2" Fonti rinnovabili e idrogeno, Italia protagonista dell'energia
di domani Per la prima volta in assoluto Consiglio Nazionale delle Ricerche
(Cnr), Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente (Enea) e
Università di Roma "La Sapienza"- Centro interuniversitario di
ricerca per lo sviluppo sostenibile (Cirps) affronteranno - in
collaborazione con Bmw Ag e Ministero dell'Ambiente e della tutela del
territorio - il tema delle Energie rinnovabili e dell'idrogeno come
opportunità strategica per l'Italia. Parteciperanno all'incontro il
Presidente del Cnr, Lucio Bianco, e alcuni fra i maggiori specialisti della
materia, tra cui: Gaetano Cacciola, direttore dell'Istituto Tecnologie
Avanzate per l'Energia del Cnr di Messina; Raffaele Vellone, direttore del
progetto idrogeno e celle a combustibile dell'Enea; Vincenzo Naso, direttore
del Cirps e presidente di Ises Italia - sezione italiana dell'International
Solar Energy Society; Holger Braess della Bmw Ag; Bruno Agricola, direttore
generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.
Obiettivo di questo incontro è far dialogare direttamente giornalisti e
ricercatori per cercare di approfondire veramente argomenti di impellente
attualità come l'energia e l'ambiente. Nel corso dell'incontro il Cirps -
Università di Roma "La Sapienza" renderà noti i risultati di una
ricerca specifica del suo Gruppo Energia e Ambiente, che delinea le
potenzialità italiane in termini di fonti rinnovabili e produzione di
idrogeno pulito.
RISCALDAMENTO
A GAS METANO DA CUNEO A NAPOLI I RISPARMI CALCOLATI DA ALTROCONSUMO
Milano, 15 ottobre 2002 - Per riscaldare la propria abitazione, che si abiti
nelle zone più calde, come Napoli, o in quelle più fredde, come Cuneo, il
sistema più conveniente resta quello a gas metano, con caldaia a camera
stagna, nonostante l'imposizione fiscale continui ad essere iniqua e a
pesare per oltre il 40% sul costo finale all'utente. Altroconsumo,
associazione indipendente, ha messo a confronto i sistemi di riscaldamento
nelle diverse zone climatiche in Italia, prendendo ad esempio alcune città
campione, Cuneo, Milano, Roma, Napoli, e pubblicando un intero dossier sul
numero di ottobre della propria rivista. I risparmi calcolati da
Altroconsumo, su un costo annuale totale di spesa, che comprenda cioé i
costi fissi e di funzionamento, per acqua calda e per riscaldamento sono,
rispetto al sistema a gasolio, per un appartamento a Milano 427 euro; a Roma
433 euro; a Cuneo 494 euro; a Napoli 423 euro. Purtroppo, a fronte di tali
possibilità di grosso risparmio per una famiglia in un anno, continuano a
sussistere le imposizioni fiscali che fanno lievitare ingiustamente il
prezzo finale del metano. Altroconsumo, come già negli anni passati, torna
a chiedere, in vista della discussione della legge Finanziaria, di ridurre
il carico fiscale su un bene sempre più indispensabile nella vita
quotidiana di una famiglia. L'intervento legislativo deve: - introdurre
un'unica aliquota agevolata del 10% (nell'ambito dell'uso domestico) che si
estenda oltre all'utilizzo per cottura cibi e produzione acqua calda anche
all'utilizzo per riscaldamento; - eliminare l'eccessivo carico fiscale sulle
bollette aggravato anche dall'applicazione dell'iva sull'imposta di consumo
e sull'addizionale regionale. Inoltre Altroconsumo chiede, per quei
consumatori coinvolti, il ricalcolo e la restituzione delle somme
indebitamente pagate sui consumi fatturati nei mesi estivi, a causa
dell'applicazione della tariffa T II, al posto della tariffa TI, meno
conveniente e collegata al consumo del gas-metano per il riscaldamento.
Inchiesta altroconsumo costi riscaldamento e acqua calda
Sistema
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Appartamento (costi in euro)
|
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Villetta unifamiliare (costi in
euro)
|
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Zona C (Napoli)
|
Zona D (Roma)
|
Zona E (Milano)
|
Zona F (Cuneo)
|
Zona C (Napoli)
|
Zona D (Roma)
|
Zona E (Milano)
|
Zona F
(Cuneo)
|
|
Gasolio
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo fisso
|
562
|
570
|
582
|
592
|
|
716
|
726
|
743
|
771
|
|
|
Costo annuo funzionamento
|
866
|
1.006
|
1.115
|
1.305
|
|
1.414
|
1.912
|
2.198
|
2.822
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo totale
|
1.428
|
1.575
|
1.698
|
1.897
|
|
2.130
|
2.638
|
2.941
|
3.593
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gas naturale con caldaia ad alto rendimento
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo fisso
|
359
|
368
|
383
|
393
|
|
448
|
460
|
479
|
535
|
|
|
Costo annuo funzionamento
|
646
|
774
|
888
|
1.009
|
|
1.078
|
1.455
|
1.787
|
2.135
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo totale
|
1.005
|
1.142
|
1.271
|
1.403
|
|
1.526
|
1.914
|
2.266
|
2.669
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gas naturale con caldaia a condensazione
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo fisso
|
507
|
516
|
531
|
542
|
|
596
|
608
|
627
|
640
|
|
|
Costo annuo funzionamento
|
605
|
718
|
818
|
924
|
|
984
|
1.316
|
1.595
|
1.914
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo totale
|
1.112
|
1.234
|
1.349
|
1.466
|
|
1.581
|
1.924
|
2.222
|
2.554
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gpl in cisterna
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo fisso
|
359
|
368
|
383
|
393
|
|
445
|
455
|
472
|
483
|
|
|
Costo annuo funzionamento
|
662
|
1.150
|
1.261
|
1.158
|
|
1.133
|
2.286
|
2.816
|
3.115
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo totale
|
1.021
|
1.518
|
1.644
|
1.552
|
|
1.578
|
2.741
|
3.288
|
3.598
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gpl in bombola
|
|
|
|
|
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|
|
|
|
|
|
Costo annuo fisso
|
351
|
359
|
372
|
381
|
|
435
|
445
|
462
|
473
|
|
|
Costo annuo funzionamento
|
918
|
1.391
|
1.586
|
1.800
|
|
1.624
|
2.345
|
3.396
|
4.028
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Costo annuo totale
|
1.269
|
1.751
|
1.958
|
2.181
|
|
2.060
|
2.791
|
3.858
|
4.501
|
|
|
* La rilevazione dei costi è stata effettuata nelle
città di riferimento di ciascuna zona geografica
|
|
|
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|
geografica Fonte: Altroconsumo, ottobre 2002
ISTAT:
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO SETTEMBRE 2002: INDICI PROVVISORI
Roma, 15 ottobre 2002 - Sulla base dei dati pervenuti e in parte diffusi
autonomamente dagli uffici di statistica comunali, l'Istituto nazionale di
statistica stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera
collettività, relativo al mese di settembre 2002, presenti una variazione
pari a più 0,2 per cento rispetto al mese di agosto e a più 2,6 per cento
rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. L'indice dei prezzi al
consumo armonizzato, a partire da gennaio 2002 viene calcolato, secondo
quanto previsto dal Regolamento della Commissione europea, n. 2602/2000 del
17.11.2000, considerando anche i prezzi che presentano riduzioni temporanee
(sconti, saldi, vendite promozionali ecc.); la dinamica congiunturale,
quindi, può risultare differente da quella dell'indice nazionale dei prezzi
al consumo. In particolare, le differenze tra le variazioni congiunturali
dei due indici risultano più ampie nei mesi in cui si concentrano le
vendite promozionali e i saldi di fine stagione e nei mesi immediatamente
successivi. Sulla base della stima provvisoria, l'indice armonizzato ha
registrato nel mese di settembre una variazione del più 0,6 per cento
rispetto al mese precedente e del più 2,8 per cento rispetto allo stesso
mese dell'anno precedente. l dati definitivi saranno diffusi il prossimo 14
ottobre 2002.
ALITALIA
FLOTTA: ACQUISITI IN LOCAZIONE TRE ULTERIORI B777
Roma, 10 ottobre 2002 - Il Comitato Esecutivo di Alitalia, nella seduta del
10 ottobre ha esaminato lo stato degli studi relativi alla flotta di lungo
raggio in vista della scelta della seconda macchina, scelta che sarà
sottoposta al Comitato delle Strategie ed al Consiglio di Amministrazione
nelle prossime settimane. In tale contesto, si è deciso che verranno
acquisiti in locazione tre ulteriori aeromobili della tipologia B777.
GRUPPO
INTERDIS ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RICONFERMATO IL
PRESIDENTE LUIGI NOTO
Milano, 15 ottobre 2002 - Interdis, Gruppo della Grande Distribuzione
Organizzata, con oltre 2.590 punti vendita su tutto il territorio italiano,
nell'Assemblea generale dei Soci, tenutasi a Milano lo scorso 9 luglio, ha
rinnovato le cariche sociali per il prossimo triennio. Sono stati
riconfermati come Presidente il dottor Luigi Noto, come Vicepresidente il
signor Angelo Pozzi e, come Amministratore Delegato, il signor Gianpaolo
Pagani. A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione sono stati inoltre
eletti come Consiglieri: Paolo Barberini, Roberto Barbon, Maria D'Amico,
Marco Franchini, Walter Mion, Giovanni Muscas, Luciano Pozzolini, Emanuele
Sgarioto, Bartolomeo Tatò e Angelo Villani. Il Presidente Luigi Noto è il
Titolare e il Direttore Commerciale della società AZ, gruppo distributivo
leader in Calabria con 72 punti di vendita a insegna Ipersidis, Maxisidis,
Sidis e Sosty, per circa 55.000 metri quadrati di superficie di vendita. Il
Gruppo Interdis, composto da 21 imprese, ha chiuso l'anno 2001 con un
fatturato al consumo di 4.450 milioni di euro e un incremento rispetto al
2000 dell'6,42%. E' importante sottolineare la capacità di sviluppo del
Gruppo in quest'ultimo biennio. Nel corso nel 2001 e del primo semestre del
2002, le nuove unità di vendita, tra aperture e acquisizioni, hanno
raggiunto quota 232 per oltre 163.000 metri quadrati di superficie di
vendita. La missione principale del Gruppo di ricercare l'eccellenza verso i
clienti dei punti vendita è ulteriormente avvalorata dai numeri del
progetto loyalty management: con 20 imprese su 21 e circa 490 punti di
vendita attivi con le carte fedeltà, il Gruppo Interdis è la realtà della
Distribuzione Organizzata che dimostra la propensione alla conoscenza del
comportamento e al contestuale soddisfacimento delle esigenze di ciascun
cliente. Interdis, con Sintesi, Metro e Sisa, fa parte della centrale
acquisti Mecades, che a fine 2002 genererà un fatturato al consumo di
12.500 milioni di euro con una quota di mercato (Iper + Super + Superettes +
C&C) del 15,61% ( Fonte Iri - Infoscan).
SEBASTIANO
CACCIALANZA ASSUME IL RUOLO DI DIRETTORE COMMERCIALE DALLA CARAT INTERACTIVE
PER DARE ULTERIORE FORZA AL PROCESSO DI SVILUPPO DI LYCOS ITALIA
Milano, 15 ottobre 200 2- Sebastiano Caccialanza, 37 anni, assume la carica
di Direttore Commerciale di Lycos Italia. Sergio Pirotta, in Lycos dal 1999
in qualità di Direttore Business Development e successivamente di Direttore
Commerciale, lascia l'azienda per cogliere una nuova opportunità
professionale. Sebastiano Caccialanza, che risponderà direttamente a
Michele Casucci, AD di Lycos Italia, avrà la responsabilità della vendita
e della gestione della pubblicità on-line sui siti appartenenti al Lycos
Network; saranno di sua competenza la politica e la strategia commerciale di
Lycos per il mercato italiano oltre che la gestione della forza vendita su
tutto il territorio nazionale. Il nuovo Direttore Commerciale si occuperà,
inoltre, di sviluppare l'area dei servizi a pagamento di Lycos, delle
partnership e dei prodotti commerciali per gli utenti pubblicitari
interessati al mercato italiano ed internazionale attraverso l'impiego di
tutti i siti di proprietà di Lycos nel mondo. "Con Sebastiano
Caccialanza Lycos aggiunge alla propria squadra un professionista dotato di
un forte expertise non solo di Internet ma in generale di media ed
advertising. Sono convinto che Sebastiano contribuirà in maniera
significativa al processo di crescita che sta caratterizzando Lycos
Italia." - ha affermato Michele Casucci, Amministratore Delegato di
Lycos Italia. "Esprimo la mia profonda riconoscenza a Sergio Pirotta
per il lavoro svolto che in tre anni ha consentito all'azienda di affermarsi
sul mercato e di diventare una delle principali media property della Rete in
Italia". Sebastiano Caccialanza ha svolto una lunga esperienza
manageriale all'interno del gruppo Mondadori nel quale, dopo 12 anni di
esperienze, ha ricoperto il ruolo di Direttore Commerciale del portale
Mondadori.com. Nel 2001 entra in Carat Interactive in qualità di Direttore
Generale dove contribuisce allo sviluppo della media agency dedicata
all'advertising online.
QUELLI
CHE LAVORANO ANCHE IL WEEK END E SONO PURE CONTENTI UN PROFILO DEL TRENTENNE
IMPRENDITORE E PROFESSIONISTA IN ITALIA, DA MILANO A TREVISO, DA ROMA A
NAPOLI, A BARI TUTTI LAVORO, FAMIGLIA E LOCALI PUBBLICI
Milano, 15 ottobre 2002. Una vita per il lavoro: quasi 10 ore nei giorni
feriali e quasi 6 ore nel week end. E come fedele compagno il telefonino:
per uno su tre suona dalle 10 alle 30 volte al giorno. Spinti da un
obiettivo: la realizzazione personale (49%). Ma, c'era da aspettarselo, il
62% è stressato e di questi la metà fuma per tranquillizzarsi. E anche il
tempo libero diventa un momento di attività: amici (53,1%), fitness
(38,1%), ma soprattutto famiglia (66%). Anche perché quasi la metà è
sposato e ha in media 1,6 figli. E crede proprio che la famiglia sia il
valore più importante (76,8%), insieme a salute e amicizia. Per le vacanze?
Finalmente si trova un po' di riposo, meglio tranquilli in appartamento o a
divertirsi in un villaggio turistico, per uno su tre. Senza sapere dove
mettere l'affezionato compagno di casa: uno su tre ha un animale domestico.
Soprattutto cani e gatti, ma anche serpenti e furetti... Emerge da
un'indagine della Camera di Commercio di Milano realizzata su un campione di
250 soggetti a Milano, Roma, Napoli, Treviso e Bari attraverso il Lab.Mim,
che traccia il profilo dell'imprenditore e del professionista trentenne
milanese tipo. L'occasione è stata la presentazione dell'iniziativa
"Milano ama far crescere nuove imprese" da parte del Comune di
Milano, della Camera di Commercio di Milano in collaborazione con l'azienda
speciale Formaper, volta a promuovere e realizzare un'azione di sviluppo
locale attraverso il sostegno economico, finanziario e formativo a favore
delle nuove imprese - con meno di due anni di attività - operanti nelle
zone della periferia metropolitana. Le giovani aziende che vorranno
beneficiare del contributo fino a 25.000 Euro, dovranno presentare la
domanda entro il 21 ottobre 2002 in Camera di commercio, via Meravigli 9/b
www.mi.camcom.it, tel. 85154521-4359 "Gli imprenditori trentenni
rappresentano - ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di
Commercio di Milano - il motore sociale dell'economia. Prova ne è il fatto
che in un anno delle imprese iscritte il 38% abbia un'età intorno ai
trent'anni. Un mondo attivo e lavoratore, ma che crede ancora ai valori più
saldi. Una prospettiva sociale ben riposta in una forza importante per il
futuro della nostra economia. L'iniziativa che presentiamo oggi sottolinea
proprio questo punto, con la convinzione che si possa davvero ripartire dai
giovani imprenditori per lo sviluppo delle periferie delle nostre città".
Milanesi, romani, napoletani, baresi e trevigiani a confronto. Il più
lavoratore e il più stressato? Senza dubbi il milanese, attivo 10 ore e
mezza al giorno, al telefonino per 30-50 volte al giorno (14,4%), dinamico
su tutti i fronti anche nel tempo libero, ma che spezza il week end e si
riposa ben più dei colleghi nelle altre città. E con un must: l'aperitivo
per il 10%, mentre altrove si va al ristorante (i romani soprattutto in
centro, a Trastevere e Testaccio, i napoletani sul lungo mare o a Pozzuoli).
A Treviso anche calcio e divertimento sono tra gli obiettivi del tempo
libero. Mentre a Napoli e Bari si dorme di meno a Roma si dà più spazio
nel tempo libero a cultura e viaggi. Mentre a Roma, Napoli e Treviso il
sogno è avere una bella barca e per alcuni un palmare ultimo modello. Più
modesti i baresi che non hanno un vero e proprio status symbol. I più
religiosi? A Milano e Treviso. I più sposati? A Bari, anche se i figli
prevalgono a Napoli e Milano. Giovani imprenditori trentenni in Italia. In
Italia sono più di 850.000 i titolari di ditte individuali che hanno dai 30
ai 40 anni, e rappresentano il 25% del totale delle ditte individuali
italiane. Sono 93.421 i nuovi imprenditori italiani intorno ai 30 anni nati
in un anno e sono loro il vero motore dell'economia: da loro arriva il 38%
delle nuove attività. Con percentuali più elevate al nord, a Torino
(39,6%), Milano (38,6%), Trento (40,1%), Venezia (39,4%), Trieste (39,9%),
Bologna (39,6%). Ma anche al centro: sono alte a Firenze (38,8%) e Roma
(39,8%), anche se sono più basse della media a Perugia (34,4%), Ancona
(34,2%). Più elevate a Napoli (39%) e Bari (39,3%), meno a Reggio Calabria
(32,1%) e Palermo (35,8%). Di seguito tutti i dati della ricerca in Italia.
Perché aprire un'attività in proprio? Gli imprenditori trentenni italiani
scelgono di aprire un'attività in proprio spinti soprattutto dalla ricerca
di soddisfazione personale (49%) e dal richiamo di allettanti guadagni
(32,5%). Ma c'è anche chi lo fa per continuare la tradizione di famiglia
(19,1%) o perché coinvolto da amici (2,6%). Tra il 13,9% di chi ha dato
altre risposte si trovano invece quanti hanno aperto un'attività in proprio
per essere più indipendenti, per aiutare l'ambiente, per passione o per
necessità, per avere più tempo, e chi ha trasformato in impresa il proprio
hobby. La percentuale di giovani imprenditori che hanno aperto la propria
attività per soddisfazione personale è maggiore soprattutto a Milano
(60,6%), il doppio rispetto a Napoli (25%), Roma (28,9%), Treviso (22,2%) e
Bari (30%). L'aumento dei guadagni è stato invece un incentivo per il 37,5%
dei giovani milanesi, per il 30% dei baresi, per 28,9% dei romani, per il
25% dei partenopei e per il 22,2% dei trevigiani. La tradizione di famiglia
è stata la molla del 44,4% degli imprenditori di Treviso, del 30% di quelli
di Bari, del 28,9% di quelli di Roma, del 25% di quelli di Napoli e solo
dell'8,7% dei giovani milanesi. Come passa la giornata? Intense le 24 ore
dei giovani imprenditori italiani, che trascorrono in media 9,8 ore sul
luogo di lavoro durante i giorni feriali, e, per il 55,7%, 5,9 ore anche il
week-end. Restano così 6,9 da dedicare al riposo notturno e poco più di
un'ora e mezza per i pasti. I più stakanovisti i milanesi (10 ore e mezza
di lavoro), anche se solo il 46,2% lavora anche il week end, contro il 68,4%
dei romani, che però nei giorni feriali è impegnato "solo" 8 ore
e 40 minuti. Quasi come i baresi attivi per 8,6 ore al giorno e, nell'80%
dei casi, anche il week end, ma solo per 4 per e 60 minuti. Nella media
nazionale i napoletani, con 9 ore di attività al giorno e 6 ore nei fine
settimana. Ma, come i baresi, con solo 6 ore di sonno rispetto alle 7 di
romani e milanesi e trevigiani. A Treviso si torna a ritmi quasi milanesi
con 9 ore e mezza di lavoro tutti i giorni, ma con ben più impegno il week
end: bel il 66,7% lavora comunque più di 7 ore. Il telefonino. La maggior
parte degli imprenditori trentenni italiani usa il telefono cellulare meno
di 10 volte al giorno, il 36,1% parla al telefonino ogni giorno dalle 10
alle 30 volte, il 10,3% dalle 30 alle 50 e solo il 3,6% supera le 50
conversazioni al giorno. L'1,5% non risponde alla domanda. Si usa di più a
Milano: il 14,4% chiama addirittura dalle 30 alle 50 volte e a Roma il
10,5%. A Napoli e Treviso prevale chi fa meno di 10 e da 10 a 30 telefonate
(33%). E a Bari il 70% fa meno di 10 telefonate. Stress? Sigaretta? Lo
stress è compagno inseparabile dei giovani imprenditori. Il 61,9% dei
giovani imprenditori intervistati dichiara di sentirsi spesso sotto
pressione e stressato a causa del lavoro e di questi, la metà, il 32% del
totale, combatte lo stress con la sigaretta. I più stressati a Milano e
Bari (intorno al 65%) e i più fumatori a Bari (la metà), Milano e Roma (un
terzo). Attività del tempo libero. Stare con la famiglia (66,5% di
preferenze), con gli amici (53,1%) e praticare il fitness (38,1%) sono tra
le attività preferite dai giovani imprenditori italiani. Seguono nella
classifica delle preferenze le attività culturali (17,5%), i viaggi
(13,9%), il divertimento (8,8%), l'aperitivo (5,7%), lo shopping (4,6%), il
calcio (4,1%) e il volontariato (1,5%). Dopo di che resta un 8,2% di altre
attività del tempo libero, uno spazio costellato da hobby e passioni quali
la pittura, il collezionismo, la musica, la TV, la pesca, il ballo, lo
squash, ecc. Alla famiglia, all'amicizia e al fitness sono più legati i
milanesi (76% e 59,6%, 48,1%) che tra l'altro mostrano tassi di attività e
impegni in tutti i settori, rispetto ai connazionali che hanno percentuali
decisamente più basse. Ma per i viaggi fa meglio Roma (21,1%) e per la
cultura Roma (21,1%), Napoli (20,8%) e Treviso (22,2%). Mentre più patiti
per il calcio, lo shopping, il divertimento in generale sono a Treviso
(5,6%, 11,1% e 22,2%). L'aperitivo è un'usanza immancabile, ma solo per il
milanese (10,6%). Vacanze. Gli imprenditori trentenni italiani trascorrono
in media quasi 23 giorni in vacanza ogni anno e la meta preferita sono gli
appartamenti (30,1% delle preferenze). Il 27,8% sceglie invece i villaggi
turistici, il 18,2% gli hotel e il 5,2% i campeggi. Nel 18,2% di chi
risponde alla domanda indicando altre soluzioni per le ferie è invece
compreso chi è attratto dal viaggio avventuroso ai limiti e chi, al
contrario, si dedica al completo relax a casa. Se a Milano e a Napoli
prevale chi sceglie l'appartamento (38,4% e 20,4%) a Roma e Bari
preferiscono i villaggi turistici (42,1% e 40%). A Treviso è lo stesso (in
entrambi i casi 27,8%). Il campeggio piace solo a baresi (10%) e milanesi
(9,3%), meno ai napoletani (4,2%). Vita privata. Il trentenne imprenditore
è solitamente sposato (45,7%) e ha, in media, 1,6 figli. Il 26,8% è invece
single, il 23,2% fidanzato e il 4,3% divorziato. Tra i fidanzati e i single
il 41,5% vive ancora in casa con i genitori. Più di 1 imprenditore su 3,
sposato o no, con o senza figli, ha in casa con sé un animale domestico:
soprattutto cani e gatti, ma anche serpenti e furetti. Ci sono più single a
Treviso (44%), a Napoli (29,2%), a Roma (28,9%) e più sposati a Bari (60%).
Ha più figli il napoletano e il milanese (1,8 e 1,7). Più di un milanese
su tre ha un animale domestico (42,3%) e uno su tre a Roma e Treviso (34% e
33%). Status Symbol. Una bella casa (33,5%), una macchina costosa e potente
(32%) e la barca attraccata al porto, meglio se in una località alla moda,
(25,8%) gli oggetti maggiormente nominati fra gli Status Symbol dai giovani
imprenditori. Vengono poi il telefonino e la motocicletta (9,8% di
preferenze per entrambi), il computer (6,7%), il palmare (5,2%) e
l'abbigliamento di tendenza (5,7%) o classico (5,2%). Per il 16,5% invece
nessuno di questi oggetti rappresenta uno Status Symbol. Nonostante il
traffico a Milano è più importante la macchina (40,4%), la moto (14,4%) e
naturalmente il telefonino (15,4%) e l'abbigliamento di tendenza (9,6%). A
Napoli e Treviso il palmare (16,7% e 11,1%). A Roma, Napoli e Treviso vince
di gran lunga la barca (42,1%, 41,7%, 38,9%). Mentre a Bari è meglio un bel
capo classico (10%), anche se non si dà molta importanza alle apparenze
(50%). Valori. Discendendo la scala dei valori in cui credono i giovani
imprenditori italiani incontriamo sul gradino più alto la famiglia (76,8%),
la salute (50,5%), l'amicizia (38,1%) e la realizzazione professionale
(34%). Seguono l'aiutare il prossimo (11,3%), la religione (5,7%), il
guadagno (5,7%), il senso civico (4,1%) e il successo (1%). La famiglia è
la preferita soprattutto a Milano (84,6%) e Bari (80%), A Treviso si dà
molta importanza alla salute (61,1%). Solo a Treviso e Milano alla religione
(5,6% e 9,6%). A Milano - Perché aprire un'attività in proprio? Gli
imprenditori trentenni milanesi aprono la propria attività soprattutto per
soddisfazione personale (60,6% degli intervistati). Il 37,5% ha scelto
l'attività in proprio con la speranza di aumentare i propri guadagni. Il
4,8%, invece, diventa imprenditore perché coinvolto da amici. Il 27%,
infine, adduce altre motivazioni quali la tradizione di famiglia (8,7% del
totale) e l'indipendenza (3,8%). Come passa la giornata? Le 24 ore della
giornata di un giovane scorrono mediamente con circa 10 ore e mezza di
lavoro, con 7 ore circa di sonno a notte e dedicano ai pasti solo 1 ora e
mezza circa, concentrata soprattutto alla sera. Durante il week-end sono
invece 6,2 le ore dedicate al lavoro dagli imprenditori (è il 46,2% degli
intervistati che lavora anche durante i fine settimana). Il telefonino. Il
97,1% degli imprenditori usa quotidianamente il telefonino. Il 42,3% degli
imprenditori utilizza il telefonino dalle 10 alle 30 volte, il 34,6% meno di
10 volte e il 14,4% dalle 30 alle 50 volte, mentre solo il 5,8% utilizza il
telefonino più di 50 volte al giorno. Stress? Sigaretta? Tra i trentenni
milanesi è il 65,4% a sentirsi stressato. La sigaretta, invece, è un vizio
che schiavizza 1 imprenditore su 3 (31,7%). Attività del tempo libero.
Famiglia (76% di preferenze), amicizia (59,6%) e fitness (48,1%) sono le
attività preferite dai giovani imprenditori milanesi. Eventi culturali
(16,3%) e viaggi (13,5%) si collocano al quarto e quinto posto. Si fa strada
lo spazio per l'aperitivo, appuntamento irrinunciabile per il 10,6% degli
imprenditori. Vacanze. Gli imprenditori in media trascorrono 25,2 giorni di
vacanza all'anno e prediligono gli appartamenti (38,4%). Il 23,3% preferisce
invece passare le vacanze in villaggi turistici e il 17,4% in hotel. Il
campeggio è frequentato dal 9,3% degli imprenditori. Vita privata. Il
giovane imprenditore milanese tipo è sposato (52,7%) e ha, in media, 1,7
figli. Il 23% è invece single e il 21,6% fidanzato: tra questi ultimi, 1 su
4 vive ancora in famiglia. Il 42,3% ha con sé un animale domestico. Status
Symbol. Una bella casa (44,2%), la macchina (40,4%), il telefonino (15,4%),
la barca e la motocicletta (14,4%) sono gli oggetti che gli imprenditori
trentenni identificano maggiormente come status symbol. Seguono
l'abbigliamento di tendenza (9,6%), il computer (8,7%), i vestiti classici
(7,7%) e il palmare (3,8%). Per il 13,5% invece nessuno di questi oggetti
rappresenta uno Status Symbol. Valori. A Milano. Al primo posto nella scala
dei valori degli imprenditori milanesi c'è la famiglia (84,6%), al secondo
la salute (56,7%), al terzo la realizzazione professionale (55,8%), al
quarto l'amicizia (46,2%) e al quinto l'aiutare il prossimo (12,5%). Seguono
la religione e il denaro (paradossalmente entrambe al 9,6%), il senso civico
(7,7%) e il successo (1,9%). I luoghi d'incontro. A Milano. Tra le zone più
frequentate dai trentenni milanesi durante il tempo libero il Centro si
conferma senz'altro la più gettonata. In Centro i giovani milanesi
preferiscono frequentare palestre e impianti sportivi e i cinema e i teatri
(soprattutto in zona Duomo e P.zza S. Babila). I quartieri scelti per gli
aperitivi e le cene sono invece Brera e i Navigli. Ma non si disdegna la
frequentazione anche di locali ai quali si è particolarmente affezionati
ubicati in altre zone di Milano. A Roma - Perché aprire un'attività in
proprio? A Roma il 36,8% degli intervistati si dedica a una attività in
proprio per sentirsi più soddisfatto, il 28,9% pensa ai maggiori guadagni,
una percentuale identica (28,9%) segue la tradizione familiare e il 5,3%
adduce altre motivazioni. Come passa la giornata? I giovani imprenditori
romani passano in media 8 ore e 40 minuti ogni giorno, dormono in media
quasi 7 ore a notte e dedicano ai pasti poco più di un'ora e mezza. Il
68,4% lavora anche durante i week-end con una media di poco superiore alle 5
ore. Il telefonino. Il 63,2% dei romani usa il telefonino meno di 10 volte
al giorno, il 26,3% lo usa dalle 10 alle 30 volte, il 10,5% dalle 30 alle
50. Stress? Sigaretta? A Roma poco più di 1 imprenditore trentenne su 2
(55,3%) lamenta segni di stress, mentre il 31,6% non riesce a fare a meno
della sigaretta. Attività del tempo libero. I giovani imprenditori romani
trascorrono il tempo libero soprattutto con la famiglia (59,3%) e gli amici
(47,4%). Il 28,9% pratica il fitness, il 21,1% viaggia e partecipa a eventi
culturali (21,1%), mentre al 15,8% piace divertirsi, al 2,6% gioca a calcio
e fa compere (2,6%). Vacanze. I giovani titolari di attività romani
riescono ad andare in vacanza quasi 3 settimane all'anno e preferiscono come
meta i villaggi turistici (42,1%), non disdegnando appartamenti (23,7%),
hotel (21,1%) e improvvisando (13,2%). Vita privata. Sono sposati i giovani
imprenditori di Roma (36,8%) e hanno in media 1,4 bambini. Il 28,9% è
single e hanno la stessa percentuale quelli fidanzati (28,9%). Tra questi il
45,5% vive ancora in famiglia. Il 16,7% ha un animale domestico. Status
Symbol. La barca (42,1%), una bella casa (28,9%) e la macchina (23,7%) sono
simboli del proprio status sociale secondo gli imprenditori trentenni romani
Seguono il computer (5,3%), la moto (2,6%) e il telefonino (2,6%), mente
nessuno di questi oggetti rappresenta uno Statu Symbol per il 10,55 degli
intervistati. Valori. Al primo posto nella scala dei valori degli
imprenditori romani c'è la famiglia (63,2%), al secondo la salute (47,4%),
al terzo l'amicizia (28,9%), al quarto l'aiutare il prossimo (15,8%) e al
quinto la realizzazione professionale (10,5%). I luoghi d'incontro. Tra le
zone più frequentate dai trentenni romani durante il tempo libero il Centro
si conferma senz'altro la più frequentata. In Centro i giovani romani
preferiscono frequentare palestre e impianti sportivi e i cinema e i teatri
e fare shopping. I quartieri più cercati per le cene e i divertimenti sono
invece Trastevere e Testaccio. A Napoli - Perché aprire un'attività in
proprio? I giovani imprenditori napoletani sperano soprattutto a raggiungere
una soddisfazione personale (37,5%), di aumentare i propri guadagni (25%),
per tradizione di famiglia (25%) e per motivi vari (essere più
indipendenti, per necessità oppure per trasformare in lavoro un proprio
hobby). Come passa la giornata? Sul Golfo di Napoli le giornate dei giovani
titolari trascorrono tra 9 ore di lavoro, quasi sei dedicate al sonno e 1
ore e mezza a mangiare. Tra i napoletani il 58,3% lavora anche il fine
settimana, in media quasi 6 ore. Il telefonino. Tra i giovani titolari
napoletani il 62,5% usa il telefonino meno di 10 volte al giorno, il 26,3%
lo usa dalle 10 alle 30 volte, il 10,5% dalle 30 alle 50. Stress? Sigaretta?
Il 58,3% dei giovani titolari partenopei si dichiara stressato e il 29,2%
fuma abitualmente. Attività del tempo libero. Gli imprenditori trentenni
napoletani nel tempo libero amano soprattutto stare con la famiglia (62,5%)
e con gli amici (50%), ma pensano anche alla cura del corpo (29,2%), alla
cultura (20,8%) e al divertimento (16,7%). L'8,3% ama viaggiare e il 4,2% si
dedica allo shopping o a partite di calcio (4,2%). Vacanze. I giorni di
vacanza per un imprenditore trentenne napoletano sono in media 22.
Preferiscono affittare appartamenti (20,8%), oppure andare in villaggi
turistici (16,7%) e hotel (16,7%). Ma tra il 41,7% di chi risponde
"altro" troviamo il 12,5% di quanti amano restare a Napoli, a casa
propria, per le ferie. Vita privata. Il giovane imprenditore napoletano è
single (44,4%) e nel 61,5% dei casi vive ancora in famiglia. Il 27,8% è
fidanzato e il 22,2% è sposato e ha in media 1,5 figli. Fra tutti il 33,3%
ha un animale domestico. Status Symbol. La barca (41,7%), la macchina (25%),
una bella casa (16,7%) e il palmare (16,7%) fra gli Status Symbol dei
giovani imprenditori napoletani. Seguono la motocicletta (8,3%), il PC
(4,2%), il telefono cellulare (4,2%). Per il 12,5% invece nessuno di questi
oggetti è uno Status Symbol. Valori. Al primo posto nella scala dei valori
degli imprenditori partenopei c'è la famiglia (66,7%), al secondo e al
terzo la salute e l'amicizia (33,3%), al quarto la realizzazione
professionale (12,5%), al quinto l'aiutare il prossimo (8,3%) e al sesto il
guadagno (4,2%). I luoghi d'incontro. Tra le zone più frequentate dai
trentenni napoletani durante il tempo libero il Centro è senz'altro la più
frequentata. In Centro i giovani partenopei frequentano palestre e impianti
sportivi e i cinema e i teatri. Per fare shopping è invece apprezzata la
zona del Vomero. Oltre al Centro Storico, per la cena si ritrovano anche sul
Lungo Mare e a Pozzuoli. A Treviso - Perché aprire un'attività in proprio?
A Treviso i giovani diventano imprenditori soprattutto per continuare la
tradizione di famiglia (44,4%), per soddisfazione personale (33,3%) e per
guadagnare di più (22,2%). Come passa la giornata? A Treviso i giovani
imprenditori lavorano quasi 9 e mezza al giorno, dormono 7 ore a notte e
superano 1 e mezza per i pasti. È il 66,7% a dover lavorare anche durante
il week-end, con una media di poco più di 7 ore. Il telefonino. Il 66,7%
degli imprenditori trentenni di Treviso usa il cellulare meno di 10 volte al
giorno, il 33,3% invece dalle 10 alle 30 volte. Stress? Sigaretta? Fra gli
imprenditori trentenni trevigiani il 55,6% accusa i sintomi dello stress e
il 27,8% ha il vizio del fumo. Attività del tempo libero. A Treviso i
giovani imprenditori preferiscono trascorrere il proprio tempo libero in
compagnia degli amici (55,6%) e della famiglia (50%). Il 22,2% coltiva la
propria cultura, una percentuale uguale (22,2%) cerca di divertirsi, il
16,7% si tiene in forma e parte per viaggi lontani, l'11,1% esce per fare
compere e il 5,6% si dedica al calcio. Vacanze. I giovani imprenditori
intervistati a Treviso prendono mediamente quasi 3 settimane di vacanza
all'anno. A pari merito quanti si dirigono verso i villaggi vacanze (27,8%),
preferiscono affittare appartamenti (27,8%) e scelgono mete alternative
(27,8%). Il 16,7% si riposa invece in hotel. Vita privata. I giovani
titolari trevigiani sono nel 60% dei casi sposati con in media 1,3 figli Il
20% è fidanzato e il 10% single: di questi il 33,3% vive in famiglia. 1 su
5 ospita in casa un animale domestico. Status Symbol. Barca (38,9%), la
macchina (22,2%), una bella casa (16,7%) il palmare (11,1%) gli oggetti
Status Symbol per gli imprenditori trentenni di Treviso. Ma troviamo anche a
pari merito la moto (5,6%), il computer (5,6%), il telefonino (5,6%),
l'abbigliamento di tendenza (5,6%) e classico (5,6%). 1 intervistato su 3
(33,3%), invece, non identifica in nessuno di questi oggetti degli Status
Symbol. Valori. Al primo posto nella scala dei valori degli imprenditori
trentenni trevigiani troviamo la famiglia (72,2%), al secondo la salute
(61,1%), al terzo l'amicizia (27,8%), al quarto e al quinto la realizzazione
professionale e la religione (5,6%). A Bari - Perché aprire un'attività in
proprio? Equilibrate a Bari le percentuali di coloro che diventano titolari
per soddisfazione personale (30%), per guadagnare di più (30%) e per
continuare la tradizione di famiglia (30%). Il 10% invece diventa
imprenditore per necessità. Come passa la giornata? I trentenni baresi
lavorano in media 8,6 ore al giorno, dormono 6 ore e un quarto e dedicano ai
pasti poco più di un'ora e mezza. L'80% lavora anche durante i week-end, in
media, per 4,6 ore. Il telefonino. Tra i baresi prevale il 70% di
imprenditori che parlano al telefonino meno di 10 volte. Il 20% lo usa
invece dalle 10 alle 30 e il 10% più di 50 volte. Stress? Sigaretta? A Bari
fra gli imprenditori trentenni 7 su 10 soffrono lo stress (70%) e 1 su 2
(50%) fuma. Attività del tempo libero. I giovani imprenditori baresi
preferiscono passare il tempo libero in famiglia (50%), il 30% pratica uno
sport e il 10% si incontra con gli amici. Tra il 20% di chi ha risposto con
altre attività c'è chi va a pescare e gioca a squash. Vacanze. Solo 12,3
giorni di vacanza all'anno per i giovani imprenditori baresi. Il 40% sceglie
i villaggi turistici, il 20% gli hotel, mentre un 10% sta in campeggio
oppure in appartamento (10%). 1 su 5 vuole vacanze alternative. Status
Symbol. La barca, con il 20% delle scelte, è il bene con il quale i giovani
imprenditori baresi identificano il proprio Status. Per il 10% è la
macchina, una bella casa (10%) e un altro 10% l'abbigliamento elegante
classico. Ma 1 su 5 non ritiene che nessuno di questi si possa definire
Status Symbol.
ULTIME
ISCRIZIONI PER IL MASTER IN GESTIONE AZIENDALE SOGEA FINO AL 25 OTTOBRE
L'ISCRIZIONE AL CORSO CHE È VALSO A SOGEA L'ACCREDITAMENTO ASFOR E LA
CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ ISO 9001
Genova, 15 ottobre 2002. Ultimi giorni di iscrizione per partecipare alla
XII° edizione del Master in Gestione Aziendale di Sogea. In conformità con
le norme Asfor, la scelta dei partecipanti al corso si baserà su tre
momenti: analisi del curriculum, colloquio individuale ed una prova scritta.
Gli studenti interessati a partecipare a questa sessione autunnale di
selezione avranno tempo per candidarsi fino al 25 ottobre prossimo. L'inizio
del Master è fissato per il 4 novembre 2002. Il Master: Il Master in
Gestione Aziendale si propone di formare manager che sappiano usare le nuove
tecnologie per innovare l'organizzazione delle aziende. Il corso è
suddiviso in tre parti: nella prima si impara a decifrare il contesto
organizzativo e l'ambiente in cui l'azienda opera attraverso lo studio delle
funzioni e dei processi aziendali. Nella seconda parte del corso si studiano
gli ambienti tecnologici per comprendere meglio i processi di innovazione
tecnologica e le opportunità che essi offrono. Nell'ultima fase si
affrontano i sistemi gestionali integrati. La loro conoscenza è
indispensabile per proporre soluzioni innovative - personalizzate o
standardizzate - per le singole organizzazioni. La durata complessiva è di
1600 ore, di cui 900 in aula e 120 di project work . 480 ore sono dedicate
allo stage in azienda. Il project work è un intervento di gruppo su un
progetto aziendale. È uno strumento didattico che permette agli allievi dei
master Sogea di mettere in pratica quanto hanno appreso in aula.
Accreditamenti & Certificazioni: Il Master in Gestione Aziendale è il
fiore all'occhiello nell'offerta formativa di Sogea: giunto quest'anno alla
dodicesima edizione, il corso gode dell'accreditamento Asfor ed ha
consentito a Sogea di ottenere la certificazione di qualità Iso 9001 per
gli elevatissimi standard di insegnamento raggiunti. Il 95% degli allievi
che hanno partecipato alle precedenti edizioni del Master in Gestione
Aziendale di Sogea ha trovato lavoro. Iscrizioni. Il master è rivolto a
tutti i laureati e ai diplomati in lauree brevi. Per inviare il proprio
curriculum ed iscriversi alle selezioni è possibile utilizzare il modulo
disponibile sul sito Internet www.sogeamaster.it. In alternativa si può
indirizzare la propria richiesta all'indirizzo e-mail infomast@sogeamaster.it
o al numero di fax 010 57 67 835. Sede e agevolazioni. Il master si svolge
nella sede di Sogea, in Via Interiano 1, a Genova. Il numero di telefono per
informazioni è 010 57 67 811. Sogea potrà venire in aiuto degli allievi in
trasferta, fornendo assistenza logistica nella ricerca di un alloggio.
A
ROMA NEL CONVEGNO PROMOSSO DA GRANAROLO-GRANLATTE: "LATTE FRESCO. DALLA
TRACCIABILITÀ ALLA CERTIFICAZIONE DI FILIERA CONTROLLATA: NUOVI STRUMENTI
DI SICUREZZA ALIMENTARE"
Roma, 14 ottobre 2002. Cos'è cambiato nella percezione del consumatore,
nelle procedure adottate dalle aziende, negli allevamenti, negli strumenti
legislativi e di controllo, a due anni esatti dalla crisi della Bse? Cosa è
accaduto, dopo che i media hanno spento i riflettori sul tema? C'è stata
una reale evoluzione nel nostro Paese, in materia di sistemi di controllo?
Se ne parlerà domani, nell¹ambito del convegno 'Latte fresco. Dalla
tracciabilità alla certificazione di filiera controllata: nuovi strumenti
di sicurezza alimentare², che si terrà a Roma, martedì 15 ottobre, ore
10.30-13.30, al Grand Hotel De La Minerve (Piazza della Minerva 69). Nutrito
il parterre dei relatori: il sottosegretario al Ministero delle Politiche
Agricole e Forestali, Gianpaolo Dozzo; il presidente di Eurisko, Giovanni
Minoia (che presenterà i primi risultati della ricerca ³L¹Italia del
latte fresco²); il sottotenente del Comando Carabinieri per la Sanità di
Roma, Dario Praturlon; il direttore esecutivo del Csqa, Pietro Bonato; il
direttore generale acquisti di Coop Italia, Mario Cifiello; il presidente di
Federagroalimentare-Confcooperative, Giovenale Gerbaudo; il presidente di
Granarolo Spa, Luciano Sita; l¹amministratore delegato del Consorzio
Granlatte, Valerio Orlandini. Nell'ambito del convegno sarà presentata
l'esperienza condotta da Granlatte (consorzio che controlla Granarolo Spa),
che recentemente (il 20 settembre 2002) ha ottenuto dal Csqa di Thiene - uno
tra i più autorevoli organismi di certificazione operanti nel settore
agro-alimentare la certificazione dei sistemi di autocontrollo di filiera
volontariamente adottati per le produzioni di latte di alta qualità e
biologico. Si tratta del primo 'Certificato di filiera controllata'
rilasciato per il latte in Europa.
4A
GIORNATA DEL BOSCO ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA - ROMA, TENUTA
PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO, 24 OTTOBRE.
Roma, 15 ottobre. Il giorno 24 ottobre, alle ore 11, nella Tenuta
Presidenziale di Castelporziano si terrà un incontro, promosso
dall'Associazione Forestale Italiana congiuntamente con Consulta Nazionale
per le Foreste e il Legno e Società Italiana degli Agricoltori, per
presentare un documento in cui vengono affrontate tutte le tematiche più
importanti, tanto ambientali e sociali quanto economico-produttivem del
sistema bosco-legno. All'incontro è prevista la presenza dei Ministri delle
Politiche Agricole e Forestali, dell'Ambiente, delle Attività Produttive,
del Presidente della Conferenza Stato-Regioni nonchè di esponenti
istituzionali del mondo politico. Info: Associazione Forestale Italiana -
tel.06.4200681 fax 06.42817391 e-mail: flaroma@federlegno.it
CORPO
FORESTALE DELLO STATO - FRANCOBOLLO CELEBRATIVO DEL 180°ANNIVERSARIO
Roma, 15 ottobre 2002 - In occasione del 180° annuale della fondazione del
Corpo Forestale dello Stato è stata curata curata l'emissione di un
francobollo celebrativo. che verrà presentato a Roma dal Ministro delle
Comunicazioni On Maurizio Gasparri, dal Ministro delle Politiche Agricole e
Forestali On Giovanni Alemanno e dal Presidente di Poste Italiane Prof. Enzo
Cardi. La cerimonia di presentazione avrà luogo martedì 22 ottobre (ore
11) a Villa Doria Pamphilj - Casino dell'Algardi (ingresso da via Aurelia
Antica 111 o 183). Si prega di voler comunicare la propria adesione entro il
18 ottobre al tel. 06.46657061 o fax 06.48904001.
POSTE
ITALIANE: SCIOPERO NAZIONALE PER L'INTERA GIORNATA DI VENERDÌ 18 OTTOBRE
2002
Roma, 15 ottobre 2002Poste Italiane informa che l'organizzazione sindacale
Slc-Cgil ha proclamato per l'intera giornata di venerdì 18 ottobre uno
sciopero nazionale di categoria, in adesione allo sciopero generale di tutte
le organizzazioni indetto dalla Segreteria Confederale della Cgil. Uno
sciopero di 24 ore è stato indetto, sempre per venerdì 18 ottobre, dalle
organizzazioni sindacali Confederazione dei Comitati di Base (Cobas),
Confederazione Unitaria di Base (Cub), Sin.-Cobas, Slai-Cobas, Unione
Sindacale Italiana (Usi-Ait) e Cobas Pt-Cub. Poste Italiane garantirà
comunque i seguenti servizi essenziali: Accettazione e trasmissione
telegrammi e telefax; Accettazione delle Raccomandate e delle Assicurate;
Pagamento, anticipato al giorno precedente, dei ratei di pensione in
scadenza.
"SICUREZZA
SUL LAVORO": PRIMI PASSI A SCUOLA CONCORSO NAZIONALE PREMIO EMILIO
ROSSINI" RIVOLTO A TUTTE LE SCUOLE CHE VOGLIONO SENSIBILIZZARE GLI
STUDENTI SUL TEMA DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO.
Milano, 15 ottobre 2002 - Tre sono le persone che ogni giorno muoiono in
Italia a causa di incidenti sul lavoro: un numero che da solo dice molto più
di tante parole. Un monito drammatico che deve far riflettere tutti. In
questo senso, la prevenzione assume un¹importanza decisiva che non può
rimanere confinata ad un concetto astratto ma deve essere insegnata e
divulgata a tutti i livelli. "Primi in Sicurezza" è un'idea
innovativa che persegue proprio questo scopo. Quale miglior occasione di un
concorso rivolto alle scuole come mezzo di sensibilizzazione dei ragazzi,
lavoratori e datori di lavoro di domani? Il progetto, nato dalla stretta
collaborazione della rivista Okay! e la Rossini Trading SpA, Azienda che da
trent'anni opera nel settore dell'abbigliamento da lavoro e
dell'antinfortunistica, ha immediatamente raccolto l¹entusiastico appoggio
di molte istituzioni. Sarà assegnata una medaglia del Presidente della
Repubblica, mentre la Commissione Europea, la Regione Lombardia, la
Provincia di Bergamo e l'Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi
sul Lavoro) non si sono lasciate sfuggire l¹occasione di offrire il loro
patrocinio all¹iniziativa. Possono partecipare al concorso tutte le scuole
materne, elementari, medie e medie superiori d'Italia che presenteranno i
propri lavori alla redazione di Okay! (via Corti 51, 24124 - Bergamo) entro
il 15 marzo 2003. L¹unico requisito è che il messaggio enunciato dallo
slogan "Primi in Sicurezza" sia espresso in tutta libertà, dando
ampio sfogo alla fantasia e alla collaborazione attiva tra studenti,
insegnanti e genitori. Saranno accettati i più svariati modi d'espressione:
dai lavori più tradizionali quali disegni, poster, album fotografici,
testi, favole, articoli, giochi di società, sondaggi fino ai più moderni
video, spot, cd-rom, audiocassette, t-shirt. Tutto il materiale sarà
visionato e giudicato da una commissione che deciderà quali saranno i
vincitori. I primi tre classificati di ogni ordine scolastico si
contenderanno rispettivamente un computer (1.i classificati), un televisore
o un videoregistratore (2.i classificati) e un impianto audio (3.i
classificati). Un¹iniziativa importante, intitolata alla memoria di Emilio
Rossini, un "uomo" ancor prima che un imprenditore, che, oltre a
costruire un¹azienda ha saputo tramandare una vera e propria cultura del
lavoro. Un modo nuovo, diverso e anche divertente per far avvicinare i
ragazzi ad una riflessione su una realtà drammatica cui dovranno far fronte
nel loro prossimo futuro e che appresa ³banalmente² dalle pagine di un
libro potrebbe non lasciare alcuna traccia.
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