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27 NOVEMBRE 2002
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IL CREATORE DI DOLLY CHIEDE UNA LICENZA
PER CLONARE GLI ESSERI UMANI
Bruxelles, 27 novembre 2002 - Ian
Wilmut, lo scienziato che ha guidato l'équipe britannica responsabile della
clonazione della pecora Dolly, ha inoltrato domanda di licenza per la
clonazione di embrioni umani. Il professor Wilmut ha chiesto alla Human
Fertilisation and Embryology Authority il rilascio di una licenza che gli
permetterebbe di prelevare un ovulo umano non fecondato per tentare di
indurne lo sviluppo ad un primo stadio embrionale, mediante una procedura
denominata partenogenesi. Questa tecnica consentirà di giungere alla
creazione di embrioni clonati in grado di svilupparsi, senza la necessità
di utilizzare dello sperma. Gli ovuli, tuttavia, non verranno impiantati
nell'utero, bensì utilizzati per l'estrazione di cellule a scopo di
ricerca. Il professor Wilmut afferma che il suo laboratorio, il Roslin
Institute (Scozia), non intende far sviluppare gli embrioni oltre lo stadio
di microscopico gruppo cellulare. Se avrà successo, l'esperimento di
clonazione degli embrioni umani finalizzato all'avanzamento della ricerca
sulle malattie, potrà rappresentare un'alternativa alla sperimentazione
animale. "Ciò che intendiamo fare è utilizzare questa tecnologia per
produrre cellule in grado di curare malattie come il diabete e i morbi di
Parkinson e di Alzheimer", sostiene il professor Wilmut. L'ovulo non
fecondato viene stimolato in laboratorio, inducendone la divisione e lo
sviluppo autonomo in embrione. In pratica, alla cellula uovo viene
"fatto credere" di essere stata fecondata e, pertanto, essa avvia
il processo di divisione cellulare. Analoghi esperimenti sono stati condotti
su ovuli animali, comprese le scimmie. Qualsiasi tipo di ricerca che preveda
la creazione di embrioni umani risulta profondamente controversa. Alcuni
scienziati non considerano gli "embrioni" creati mediante questo
processo veri e propri embrioni e vi è la possibilità che essi non vengano
considerati tali ai sensi della legge britannica del 1990 sull'embriologia
umana (Human Embryology Act). Raramente questi embrioni sopravvivono oltre
le prime fasi di sviluppo. Un gruppo di esperti che fornisce consulenza al
governo britannico ha raccomandato l'utilizzo "limitato" della
"clonazione terapeutica", sostenendo, quindi, che è consentito
ricorrere alla tecnologia di clonazione finalizzata allo sviluppo di
trattamenti medici.
PARLAMENTO E CONSIGLIO EUROPEI
DISCUTONO LA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLA BIOTECNOLOGIA
Bruxelles, 27 novembre 2002 - Il 21 novembre, il Parlamento europeo ha
adottato quella che ha definito una risoluzione "molto favorevole sotto
il profilo biotecnologico", basata sulla comunicazione della
Commissione in materia di scienze della vita e biotecnologia, documento che
il Consiglio "Competitività" discuterà alla sua prossima
riunione del 26 novembre. Nella votazione tenutasi durante la sessione
plenaria del Parlamento a Strasburgo, gli europarlamentari hanno respinto la
maggior parte degli emendamenti proposti principalmente dal gruppo dei
Verdi, sottolineando la necessità di elaborare un quadro giuridico
prevedibile ed etico per le società biotecnologiche e gli agricoltori. La
relazione conclude che un simile quadro dovrebbe mirare a garantire la
sicurezza dei consumatori e la competitività, nonché prevenire la
"fuga di cervelli" in questo settore e impedire una dipendenza
futura dall'importazione di prodotti biotecnologici. In particolare, il
documento invita la Commissione ad elaborare una politica "bEurope"
nel settore delle biotecnologie e sostiene: "Il Parlamento condivide
l'idea della Commissione di assumere un ruolo giuda nell'elaborazione di
orientamenti internazionali, ma lamenta il fatto che tale azione sia
incentrata principalmente sul settore alimentare". In merito alla
questione dei prodotti alimentari, tuttavia, il Parlamento "è
fermamente convinto che la moratoria in vigore de facto dal 1998 sugli
alimenti geneticamente modificati deve cessare, al fine di stimolare
l'innovazione". Gli eurodeputati hanno affermato, inoltre, che gli
Stati membri dovrebbero migliorare l'insegnamento nel settore della
biologia, ponendo in particolare l'accento sulla genomica e la
microbiologia. In termini più generali, la risoluzione sottolinea la
necessità di garantire a tutti i consumatori la possibilità di accedere ad
informazioni affidabili sugli organismi geneticamente modificati (Ogm), al
fine di promuovere la fiducia e la scelta informata. Infine, il Parlamento
ha reiterato un precedente appello a favore dell'imposizione di un divieto
universale e specifico a livello di Nazioni Unite sulla clonazione di esseri
umani in tutte le fasi di formazione e sviluppo. Nel frattempo, alla
riunione del Consiglio "Competitività", che si terrà il 26
novembre a Bruxelles, vi sarà uno scambio di opinioni sulla comunicazione
della Commissione prima di procedere all'adozione delle conclusioni e
definire così una "tabella di marcia operativa" per la strategia
in materia di biotecnologie. Nella bozza delle conclusioni si legge che
"il potenziale offerto dalle scienze della vita e dalla biotecnologia
in settori quali l'assistenza sanitaria, l'agricoltura e gli alimenti, i
prodotti e i processi industriali, e la protezione ambientale dovrebbe
essere oggetto di costante monitoraggio per valutarne i rischi e i benefici
ed anticiparne le conseguenze economiche, sociali ed ambientali, nonché gli
aspetti etici". Nelle conclusioni si sottolinea inoltre che lo sviluppo
di un'industria biotecnologica europea competitiva richiede delle politiche
complete e coordinate che contemplino tutti i principali ambiti di
applicazione delle biotecnologie. Il Consiglio porrà l'accento, inoltre,
sulla richiesta di intensa cooperazione indirizzata alla Commissione, al
fine di definire la tabella di marcia operativa, chiarire le responsabilità
dei vari attori coinvolti e fissare uno scadenziario per l'esercizio delle
funzioni assegnate.
LA BANCA CENTRALE EUROPEA BANDISCE UN
CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
Francoforte, 27 novembre 2002 La Banca centrale europea (Bce) ha indetto un
concorso internazionale di progettazione architettonica e urbanistica in
vista della costruzione della sua nuova sede. Gli obiettivi del concorso
sono la selezione delle migliori soluzioni progettuali e la designazione
dell'architetto a cui verrà affidato lo sviluppo dettagliato del progetto
nonché, se possibile, l'esecuzione dell'opera. La nuova sede sarà
edificata nel settore orientale di Francoforte sul Meno, su un'area di circa
120 mila m2 ubicata sul lungofiume, ove sorge la Großmarkthalle (mercato
all'ingrosso). La Bce ha acquistato il terreno dalla Città di Francoforte
nel marzo del 2002. Il complesso dovrà ospitare 2.500 postazioni di lavoro;
esso comprenderà uffici e aree speciali, che si estenderanno su una
superficie utilizzabile principale di circa 100 mila m2. Saranno inoltre
predisposte le necessarie aree tecniche e strutture di parcheggio. Il
concorso per progetti a procedura ristretta organizzato dalla Bce è rivolto
ad architetti di ogni paese del mondo; il termine ultimo per la
presentazione delle domande è fissato al 20 gennaio 2003. Nella Gazzetta
ufficiale delle Comunità europee e sul sito Internet della Bce è stato
pubblicato un bando di concorso aperto, in conformità del quale gli
interessati dovranno sottoporre la propria candidatura. In seguito alla
preselezione dei soggetti in possesso delle qualifiche richieste, la
procedura si articolerà in due fasi. Nella corso della prima, ottanta
architetti prescelti fra gli idonei saranno invitati a sviluppare un
progetto preliminare, tenendo conto del fatto che la Großmarkthalle è un
edificio di interesse storico ufficialmente riconosciuto. In seguito la
commissione giudicatrice, composta da architetti di fama internazionale e da
rappresentanti della Città di Francoforte e del Sistema europeo di banche
centrali (Sebc), selezionerà la rosa dei dodici candidati che verranno
ammessi alla seconda fase. Membri della commissione giudicatrice In
rappresentanza del Sebc : Lucas Papademos, Vicepresidente della Bce
(Presidente della commissione giudicatrice); Liam Barron, Direttore Generale
della Central Bank of Ireland; Sirkka Hämäläinen, Membro del Comitato
esecutivo della Bce; Yves Mersch, Governatore della Banque centrale du
Luxembourg; Hanspeter K. Scheller, Direttore Generale Amministrazione della
Bce; Ernst Welteke, Presidente della Deutsche Bundesbank. In rappresentanza
della Città di Francoforte : Edwin Schwarz, Assessore all'Urbanistica.
Architetti esterni: Françoise-Hélène Jourda, Parigi, Francia
(Vicepresidente della commissione giudicatrice); Oriol Bohigas, Barcellona,
Spagna; Kees Christiaanse, Rotterdam, Paesi Bassi; Massimiliano Fuksas,
Roma, Italia; Michael Wilford, Londra, Regno Unito. Membri supplenti In
rappresentanza del Sebc : Hans Georg Fabritius, Membro del Comitato
esecutivo della Deutsche Bundesbank; Klaus Gressenbauer, Direttore
Pianificazione e Controllo della Bce; Brian Halpin, Vicedirettore Generale
della Central Bank of Ireland; Thomas Rinderspacher, Capo Divisione Stabili
della Bce; Fernand Yasse, Capo di Organisation et gestion des risques della
Banque centrale du Luxembourg. In rappresentanza della Città di
Francoforte: Dirk Zimmermann, Capo del Dipartimento di Urbanistica.
Architetti esterni: Craig Dykers, Oslo, Norvegia; Martha Schwartz, Boston,
Stati Uniti. I dodici finalisti dovranno presentare progetti architettonici
dettagliati per ciascuno degli edifici da costruire. Al termine della
seconda fase la commissione giudicatrice designerà tre vincitori. È stato
stanziato un ammontare complessivo di 700.000 euro per il rimborso spese dei
dodici finalisti e l'assegnazione dei premi ai tre vincitori. La decisione
della commissione giudicatrice, a cui farà seguito la premiazione, è
prevista orientativamente per il primo trimestre del 2004. Informazioni
dettagliate sul concorso sono reperibili nella Gazzetta ufficiale delle
Comunità europee e sul sito Internet della Bce infolink: www.ecb.int
UNA RIFORMA STORICA CHE SEMPLIFICA E
RAFFORZA L'APPLICAZIONE DELLE NORME ANTITRUST
Bruxelles, 27 novembre 2002 - La Commissione europea accoglie con
soddisfazione l'adozione, da parte del Consiglio Competitività, della più
ampia riforma dell'antitrust adottata dal 1962 in poi. La riforma, proposta
dalla Commissione europea nel settembre 2000, semplificherà in maniera
fondamentale il modo in cui le norme antitrust del trattato vengono
applicate nell'Unione europea. Il nuovo regolamento di applicazione abolisce
soprattutto l'obbligo di notificare gli accordi alla Commissione, riducendo
in questo modo le spese burocratiche e legali per le imprese. L'adozione del
regolamento prima dello storico ampliamento dell'Unione permetterà
un'applicazione più energica delle norme antitrust attraverso una
ripartizione migliore e più efficiente dei compiti di applicazione tra la
Commissione e le autorità nazionali. Il regolamento consentirà alla
Commissione e alle autorità nazionali di concentrare le proprie risorse
nell'importante lotta agli accordi di fissazione dei prezzi e ad accordi di
altro tipo che sono realmente dannosi per la concorrenza. "La
Commissione si impegna a riformare in maniera radicale gli strumenti di
attuazione della politica di concorrenza comunitaria, in modo da renderli più
efficaci e da ridurre gli oneri burocratici per le imprese. L'approvazione
odierna da parte degli Consiglio del nuovo regolamento sull'antitrust è una
tappa fondamentale di questo processo. Ora concentreremo le nostre energie
sul completamento della riforma delle norme e delle procedure per il
controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato" ha dichiarato il
Commissario Mario Monti, responsabile della concorrenza, aggiungendo che
"questa riforma dimostra che la Commissione non esita ad associare
un'ampia rete di autorità nazionali all'applicazione di norme di
fondamentale competenza comunitaria quando ciò contribuisce chiaramente ad
un'applicazione più rigorosa della normativa UE". La riforma comporta
la modernizzazione di norme procedurali risalenti a 40 anni fa, stabilite
dal regolamento 17 del 1962, che disciplina l'applicazione delle
disposizioni del trattato UE sugli accordi tra imprese che possono limitare
la concorrenza (articolo 81) e sugli abusi di posizione dominante (articolo
82). La riforma, che rappresenta la revisione più completa delle norme
antitrust dell'UE da quarant'anni a questa parte, non altera il contenuto
sostanziale degli articoli 81 e 82 del trattato. Le nuove disposizioni
entreranno in vigore il 1° maggio 2004, dunque contemporaneamente
all'ingresso nell'Unione di 10 nuovi Stati membri. Le caratteristiche
principali della riforma sono: passaggio da un sistema di autorizzazione in
base al quale tutti gli accordi devono essere notificati alla Commissione
per ottenerne l'approvazione ad un sistema di esenzioni direttamente
applicabile. In questo modo le imprese assumono una maggiore responsabilità:
saranno loro stesse a dover garantire che i loro accordi non limitano la
concorrenza o, in caso contrario, che tali restrizioni possono beneficiare
delle deroghe previste dall'articolo 81, paragrafo 3. D'altro canto le
imprese non dovranno più sostenere costi burocratici e legali non
necessari; applicazione diretta dell'articolo 81, paragrafo 3, consentendo
in questo modo un'applicazione comune delle norme relative alle pratiche
restrittive da parte della Commissione, delle autorità nazionali
responsabili della concorrenza e dei giudici nazionali. Tutte le autorità
garanti della concorrenza attueranno una stretta collaborazione
nell'applicazione delle norme antitrust. La riforma del regolamento n. 17 va
distinta dalla prossima riforma delle norme relative al controllo delle
concentrazioni. Le concentrazioni di dimensione comunitaria come definite
nel vigente regolamento sulle concentrazioni continuano a dover essere
notificate alla Commissione prima della loro realizzazione. Motivazioni
della riforma Il sistema esistente era adeguato nel 1962, quando gli Stati
membri erano solamente sei e l'esperienza nell'applicazione delle norme
antitrust per la regolamentazione degli accordi tra imprese era scarsa. In
questi quarant'anni, tuttavia, sono state adottate numerose decisioni
individuali applicando i criteri di esenzione previsti dall'articolo 81,
paragrafo 3 del trattato. Le autorità della concorrenza e i giudici
nazionali conoscono dunque perfettamente le condizioni alle quali è
possibile concedere un'esenzione ai sensi di tale articolo. Le esenzioni
individuali decise dalla Commissione non sono quindi più indispensabili per
garantire un'applicazione uniforme dall'articolo 81, paragrafo 3 del
trattato. Un sistema di notifica non è più attuabile in quanto l'UE si
appresta ad accogliere 10 nuovi Stati membri. Come funzionerà in pratica
l'applicazione decentrata La Commissione e le autorità garanti della
concorrenza degli Stati membri costituiranno una rete di tutte le autorità
di concorrenza comunitarie, denominata Ecn (European Competition Network),
che rappresenterà un caposaldo del nuovo sistema di applicazione. Essa
consentirà una maggiore collaborazione tra la Commissione e le autorità
nazionali garanti della concorrenza, permettendo l'attribuzione dei casi
all'autorità che si trova nella posizione migliore per condurre l'indagine.
La Commissione, in quanto custode del trattato, avrà una responsabilità
particolare all'interno della rete. La Commissione adotterà inoltre, nel
corso del prossimo anno, una serie di comunicazioni che spiegheranno o
chiariranno l'interpretazione di determinati concetti, allo scopo di fornire
indicazioni generali e certezza giuridica alle imprese.
AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA DI
STABILITA' 2002
Roma, 27 novembre 2002 - Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha
pubblicato sul proprio sito Web il Programma di Stabilita' dell'Italia
Aggiornamento Novembre 2002. Il Documento, inviato all'Unione Europea il 20
novembre scorso, ribadisce l'impegno a proseguire l'azione di consolidamento
della finanza pubblica e mostra come il modificarsi di alcune ipotesi
sottostanti il quadro macroeconomico di riferimento incide sugli obiettivi
di finanza pubblica italiana dei prossimi anni. http://www.tesoro.it/Documentazione/patto_stabilita_2002/PSI_2002.pdf
IMPRESE: E' LEGGE IL DL FISCALE
Roma, 27 novembre 2002 - L'Aula della Camera, nella seduta del 20 novembre
scorso, ha definitivamente approvato il decreto fiscale sull'imprese. I voti
a favore sono stati 205, i contrari 131, 4 gli astenuti. Le novita'
principali del provvedimento riguardano la Dual income tax (Dit), la
tassazione delle riserve tecniche delle assicurazioni e la stretta alla
deducibilita' fiscale delle partecipazioni. http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18639.htm
LAVORO: NUMERO VERDE PER COLLOCAMENTO
DISABILI
Roma, 27 novembre 2002 - Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
ha dato vita al primo call center interamente dedicato al collocamento
mirato dei disabili, per informare sugli strumenti e le iniziative in
materia di occupazione offerti dalla Legge n. 68/99. Il numero verde 800 18
99 66 risponde tutti i giorni, dal lunedi' al venerdi', dalle ore 9,00 alle
ore 17,00. Per maggiori informazioni: http://www.minwelfare.it/aree+di+interesse/politiche+dei+lavori/occupazione+
e+mercato+del+lavoro/collocamento+obbligatorio+disabili/
http://www.minwelfare.it/normativa/1999/Legge12+marzo+1999%2c+n.+68.htm
FISCO: VIA LIBERA AL NUOVO CUD 2003
Roma, 27 novembre 2002 - E' disponibile sul sito Internet dell'Agenzia delle
Entrate il nuovo modello Cud 2003, con le relative istruzioni, che il datore
di lavoro deve consegnare a ciascun dipendente entro il 31 marzo 2003. Il
nuovo modello, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ricalca
nei contenuti e nella semplice veste grafica quello approvato lo scorso
anno, ma presenta alcune novita' che consentono al dipendente di ricevere
informazioni piu' puntuali e trasparenti e gli mettono a disposizione una
serie di dati utili per la presentazione della dichiarazione dei redditi. http://www.agenziaentrate.it/modulistica/dichiarazione/2003/cud/index.htm
L'AGENZIA EUROPEA DI INVESTIMENTI
EMETTE IL RATING ETICO SULLE SOCIETÀ DEL SEGMENTO STAR
Milano, 27 novembre 2002 - La Agenzia Europea di Investimenti informa che la
Seconda Sezione del Comitato Etico indipendente (Cet) ha provveduto ad
emettere il Rating sulle società del Segmento Star in ordine a 5 Standard
Etici valutati in base alle indicazioni e valori espressi dall'Onu, dall'Ocse,
dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro e Ue (vedi nota). Il Rating
sul Segmento Star è stato presentato oggi a Milano con conferenza stampa e
segue quelli già pubblicati da Aei negli scorsi mesi sui Paesi Ocse, sulle
Società del Mib 30 e su 35 Multinazionali. Segmento Star Rating Etico (percent.
massima investibile consigliata rispetto a quanto consentito dalla legge):
EEE (100%) (nessuna società); EEE- (75%) (nessuna società); EE+ (50%):
Amga; Banca Popolare Etruria E Lazio; Banca Popolare Di Intra; Brembo;
Centrale Del Latte Torino; Interpump Group; Emak; Meliorbanca; EE (25%)
Aedes; Cembre; Gefran; Granitifiandre; Mariella Burani; EE- (12%) Giacomelli
Sport; Ima; Mirato; Juventus Fc; Negri Bossi; Richard Ginori 1735; Terme
Acqui; Vittoria Assicurazioni; E+ (4%) Astaldi; Biesse; Csp International;
Ducati Motor Holding; Erg; Irce; Jolly Hotels La Doria; Navigazioni
Montanari (*); Sabaf; Saeco International; Stefanel; E (1%) Cremonini (*);
Cementir; Manuli Rubber Industries; Reno De Medici; Saes Getters Targetti
Sankey; E- (0%) (nessuna società) (*) ancora sotto analisi in alcuni
settori di attività. Dall'analisi dei risultati ottenuti emerge che più
dei 90% delle Società Star rispettano il primo standard (ossia non hanno
una posizione monopolistica o di cartello); il 75% non presenta capitale
vincolato a norme o patti di sindacato; il 50% delle società hanno
azionisti di controllo sostanzialmente privi di conflitti d'interesse
divergenti da quelli della propria azienda; solamente il 5% del campione
rispetta il quarto standard (il CdA indipendente dalla proprietà). Nel
complesso le Società del Segmento Star dimostrano di avere quella
trasparenza che Borsa Italia, con l'istituzione dei Segmento, ha voluto
assicurare al mercato. Di contro, sembra essere ancora lontana la
separazione di responsabilità tra proprietà ed il management nella
conduzione aziendale, che è un elemento cruciale per la maturazione del
sistema finanziario italiano. L'omogeneità del Segmento Star, rispetto al
Mib 30, assicura all'investitore dei parametri di qualità più uniformi,
seppure, nel caso dell'indice maggiore, sono riscontrabili rari casi di
eccellenza ancora mancanti allo Star. Jacopo Gavazzoli Schettini,
Amministratore Delegato di Agenzia Europea di Investimenti SpA commenta:
"dare finalmente una chiara e concreta definizione alla nozione di
Etica, applicarla richiamandosi ad un sistema di valori universale come
quello delle Nazioni Unite, offrire il Rating gratuitamente al mercato, sono
cose che rendono l'operato della AEI trasparente ed indipendente, e spiegano
la ragione per cui il Rating è ben compreso, apprezzato e richiesto dalle
stesse società". "Il lavoro del Comitato Etico e dei suoi
analisti" - aggiunge - "che si fonda su documentazione ufficiale,
rende il risultato autorevole e verificabile. Ogni singola E concessa dalla
Aei ad una società valutata, poggia molto sui fatti e poco su opinioni o
parametri di valutazione soggettivi. E' questa la grande novità che rende
la pubblicazione del Rating etico un fatto d'interesse per i mercati."
Alla conferenza sono inoltre intervenuti: Marco Guerrieri, Presidente di
Agenzia Europea di Investimenti SpA, Cristina Popper, Segretario Generale
del Comitato Etico di Aei e Giuseppe D'Ippolito, Membro della Seconda
Sezione del Comitato Etico. L'Agenzia Europea di Investimenti è la prima
società attiva nella finanza etica (o socialmente sostenibile) che rinuncia
a definire il concetto di etica demandandone la definizione esclusivamente
alle Nazioni Unite (Ocse, Oil, Ue), evitando un approccio morale e/o
soggettivo, o derivante dalla proprietà; è la prima società ad introdurre
il concetto di responsabilità, non sociale ma legale, degli emittenti verso
l'Onu; emette attraverso la prima Sezione del Comitato Etico anche un rating
"etico" sui paesi Ocse; evita ogni valutazione
"pregiudiziale" verso gli emittenti, pertanto non utilizza panieri
o indici "etici" o "socialmente sostenibili". A livello
societario, l'Agenzia Europea di Investimenti è diretta da Amministratori
indipendenti dalla proprietà, ad ogni livello e per Statuto; è la prima
società europea a munirsi di un Codice di Condotta degli Investimenti e ad
avere un ufficio di controllo interno (ufficio di compliance) che può agire
direttamente sugli amministratori. Infolink: www.agenziaeuropea.it
I CINQUE STANDARD ETICI RICHIESTI
Milano, 27 novembre 2002 - I cinque standard etici richiesti dal Codice di
Condotta degli Investimenti dell'Agenzia sono: 1. avere una posizione non
monopolistica o essere parte di un cartello monopolistico. 2. avere un
capitale, suddiviso in azioni, che non sia vincolato da norme o patti e sia
liberamente acquistabile o cedibile; 3. avere una proprietà diffusa e priva
d'azionisti di riferimento o, alternativamente, un azionista di controllo
privo d'interessi potenzialmente divergenti da quelli della sua azienda; 4.
avere tutti i consiglieri d'amministrazione ed il gruppo dirigente
indipendenti anche dalla proprietà e sottoposti ad un Codice di Condotta -
vigilato da un organo di controllo interno - che garantisca un operato
trasparente e limiti i conflitti d'interesse; 5. avere una procedura atta a
verificare che gli investimenti - propri o per conto di terzi - siano
conformi agli standard internazionalmente riconosciuti più aggiornati in
materia sociale ed ambientale, ovvero che dimostrino attenzione - anche con
adeguati codici di comportamento interni all'azienda - ai processi
d'approvvigionamento delle materie prime, alla produzione, alla
distribuzione di beni e servizi, e che operino con la massima integrità e
nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani approvata
dalle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948 e delle principali norme
internazionali che la completano e specificano. Onde assicurare la massima
indipendenza delle opinioni individuali, i membri di cui è composta la
Seconda Sezione del Comitato, hanno partecipato, e partecipano ai lavori, a
titolo esclusivamente personale, non rappresentativo delle organizzazioni o
strutture verso le quali hanno rapporti di collaborazione o legami
professionali, e senza percepire compensi. La nomina dei membri della
Seconda Sezione è stata effettuata sulla base delle esperienze di cui essi
sono portatori Giulia Archetti (Asset Manager); Aldo Burresi (Professore
Ordinario di Marketing alla Facoltà di Economia - Università di degli
Studi di Firenze); Benedetta de Marsanich (Funzionario Det Norske Veritas);
Giuseppe d'Ippolito (Presidente Associazione Consumatori Utenti - Acu);
Andrea Ferretti (Direttore Tecnico Ecomag - Gruppo American Appraisal);
Mauro Gatti (Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese alla
Facoltà di Economia - Università degli Studi di Milano); Marco Lamonica
(Presidente di Qualità Italia, Associazione per l'Agricoltura di Qualità e
lo Sviluppo Sostenibile); Paolo Manzi (Presidente Ente Nazionale Protezione
Animali); Amedeo Marino (Direttore Tecnologia Procontrol); Pietro Merli
Brandini (Presidente del Cenform - centro formazione studi e ricerca,
Condirettore Isril, già Segretario Confederale della Cisl); Claudio
Stanzani (Presidente SindNova - Istituto per lo studio dell'innovazioni e
delle trasformazioni produttive e del lavoro )
INTESABCI SU POSSIBILE CESSIONE DEL
BANCO DI CHIAVARI
Milano, 27 novembre 2002 - In merito a notizie di stampa su una possibile
cessione del Banco di Chiavari, Intesabci ha ricevuto diverse manifestazioni
di interesse che al momento sono in corso di valutazione. Qualsiasi
riferimento a una conclusione di trattativa e' pertanto privo di fondamento.
BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE:
BILANCIO DI TRE ANNI DI GESTIONE VARANO CHE FA IL PUNTO SUI SUOI TRE ANNI DI
PRESIDENZA E ANNUNCIA CHE NON SI RICANDIDERÀ ALLE ELEZIONI DI DOMENICA 1
DICEMBRE
Busto Garolfo, 27 novembre 2002 - Giovanni Varano, presidente della Banca di
Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, illustra gli ideali, le
convinzioni, le aspettative per il futuro e i risultati ottenuti in tre anni
di gestione della banca, alla vigilia di un importante appuntamento, quello
per il rinnovo degli organi direttivi della banca. Un fatto che avviene ogni
tre anni e che riveste un ruolo fondamentale per la crescita della realtà
della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. ³Io sono arrivato alla guida della
banca tre anni fa, in un momento difficile, caratterizzato essenzialmente da
due fatti: 1. truffa Della Bianca, gestita dal vecchio presidente in un modo
che non mi ha visto concorde sin dall¹inizio (ero vice-presidente, ma con
poca forza perché, fino a 6 anni fa, il presidente veniva eletto
direttamente dall¹assemblea e, quindi, come comprensibile, aveva maggiori
poteri). Anche perché, diciamocelo, delle responsabilità la presidenza
precedente le aveva: non si può lasciare per anni una persona a guidare una
filiale e non far girare i funzionari, come giustamente avviene in tutto il
servizio bancario. 2. c¹era il delicato passaggio della fusione tra noi e
Buguggiate: una strada imboccata e difesa con forza dal precedente
presidente, che qualche malumore ha creato in paese. Malumori rafforzati poi
dal fatto che, in seguito, dopo aver voluto la fusione, il vecchio
presidente l¹ha rinnegata e ancora oggi ne parla male. E¹ questo un punto
delicato, che deve essere spiegato bene per evitare ogni possibile
fraintendimento. Lui ha voluto la fusione nella certezza di trovare nei soci
di Buguggiate degli alleati per continuare a fare il presidente. Ma loro,
quelli di Buguggiate, non potevano sostenere chi aveva una visione
personalistica della banca e propugnava una gestione che aveva creato le
basi perché una truffa come quella di Della Bianca, che aveva creato una
banca nella banca, potesse prendere piede. Ecco allora che si delinea la mia
presidenza, in riconoscimento di un impegno storico e dell¹importanza
primaria che Busto Garolfo continua a rivestire nella nuova Bcc nata dalla
fusione e con la certezza di poter mettere insieme una squadra che,
cogliendo il meglio di Busto Garolfo e di Buguggiate, fosse in grado di
rilanciare la banca. E questo ho fatto. In tre anni abbiamo rimesso in piedi
la banca, creando una struttura di controllo interno assolutamente
affidabile (certo, come in tutte le banche, la truffa messa in piedi nel
giro di 24 ore da un impiegato infedele potrebbe anche accadere, anche se è
davvero molto, molto difficile. Ma una truffa reiterata nel tempo, fosse
anche solo di una settimana e non di sette anni come nel caso Della Bianca,
non potrà mai più avvenire). Quindi, abbiamo rimesso in piedi la banca dal
punto di vista dei controlli interni, abbiamo rilanciato l¹immagine della
Bcc, abbiamo raggiunto risultati importanti (abbiamo vinto, ad esempio, il
concorso delle oltre 400 Bcc italiane per quanto riguarda i traguardi
commerciali: carte di credito, prodotti finanziari e così via, di cui avete
parlato anche sui vostri giornali), abbiamo creato prodotti innovativi che
in tanti hanno poi rilanciato e ci hanno dato una vasta eco e profonde
soddisfazioni. Uno su tutti il mutuo Ad8, che ci è valso i complimenti del
presidente del Consiglio ed il passaggio su moltissimi media nazionali:
addirittura una special su RaiDue. Abbiamo concretamente operato a favore
dello sviluppo del nostro territorio, distribuendo contributi a chi ne aveva
bisogno. Ecco, questo è un altro punto importante di differenza rispetto
alla passata gestione, quando si andava in giro a fare promesse di
contributi miliardari che non si potevano certo mantenere, pena l¹intervento
della banca d¹Italia. Noi abbiamo fatto il possibile. E anche di più. 100
milioni di vecchie lire all¹anno alla parrocchia di Busto Garolfo per la
ristrutturazione, tanti contributi a molte delle parrocchie del nostro
territorio, a una miriade di associazioni, l¹apparecchiatura all¹ospedale
di Varese e interventi concreti, come l¹aver dato gratuitamente i locali
della nostra vecchia sede di Villa Cortese al comune perché vi potesse
mettere l¹ufficio postale. Insomma: ho fatto molto, ho lavorato molto. E il
mio compito finisce qui. Mi avevano chiesto di rimettere in sesto la barca,
e così ho fatto. Ora la nostra Bcc non sarà un¹ammiraglia, ma una
corazzata sì. E, quindi, siccome al cadreghino non si deve essere attaccati
e, soprattutto, qui si opera per spirito di servizio e non per soddisfare
pruriti personali, come purtroppo qualcuno ha fatto in passato e tenta
ancora oggi di fare, io lascio. Con la certezza che i soci che andranno in
consiglio di amministrazione sapranno portare avanti con convinzione, forza,
volontà, lealtà e sana passione la nostra banca. Lascio la mia eredità
spirituale alle persone che in questi anni hanno lavorato con me: assieme
siamo riusciti a sanare la situazione disastrosa lasciata dalla precedente
presidenza". I numeri di tre anni di gestione Varano: numeri dei soci:
1.952; dipendenti della banca: 124; sportelli: 13; raccolta diretta: +
14,23% in tre anni; impieghi dei clienti: + 24,06% in tre anni; totale
utilizzi: + 14,40% in tre anni; sofferenze nette sono passate dal 5,20% al
2,40% in tre anni; partite incagliate: sono passate dal 10,76% al 5,92% in
tre anni, utilizzi/ totale raccolta diretta: sono passati 62,29% al 65,44%
in tre anni; Mutui erogati in tre anni: 84 milioni di euro; Utile netto del
2002 al 31 ottobre 2002: 2,5 milioni di euro (con i vigenti criteri).
L'assemblea di domenica 1 dicembre per il rinnovo delle cariche sociali
numero candidati al consiglio di amministrazione: 30, ma c¹è la possibilità
di presentare candidature dell'ultimo momento in assemblea. Modalità di
votazione: assemblea chiusa, scrutinio segreto. Sforzo organizzativo: 4
postazioni di voto composte da 12 operatori con computer per verifica poteri
e 24 cabine di voto. Modalità tecniche: si eleggono i membri del comitato,
che sono 13, 8 dell'area di Busto Garolfo e 5 di quella di Buguggiate. Poi
il consiglio elegge il nuovo presidente.
VERSO LA COSTITUZIONE DEL CONSIGLIO
NAZIONALE DEI GIOVANI WELFARE E RIFORME, "I GIOVANI DEVONO CONTARE DI
PIÙ" MATTEO COSTANTINI, GIOVANIEUROPEI.COM: "NON SOLO CRITICHE AL
SISTEMA, MA ANCHE PROPOSTE CONCRETE"
Roma, 27 novembre 2002 - E' stata presentata ieri nella sala del Refettorio
della Camera dei Deputati la prima proposta di legge d'iniziativa giovanile
per la costituzione del Consiglio nazionale dei giovani, un organismo
consultivo delle nuove generazioni al servizio del Governo e delle
istituzioni italiane. A coordinare il dibattito, in cui sono intervenuti
l'On. Michele Cossa, del gruppo Misto e l'On. Gianni Lolli, responsabile
Welfare dei Ds, è stato Matteo Costantini, presidente di Giovanieuropei.com,
primo partito virtuale in Italia, che ha spiegato: "Accanto ai giovani
che contestano il sistema a priori scendendo in piazza cominciano a emergere
realtà organizzate di giovani che pur condividendo molte delle critiche
avanzate dai No global, non condividono nessuno dei metodi che essi
adottano. Ci sono giovani che scelgono di elaborare proposte costruttive
all'interno dei canali istituzionali piuttosto che cadere nella deriva
contestatrice. Forse fanno meno rumore, ma non per questo hanno meno da
dire". L'iniziativa si propone di garantire un maggiore coinvolgimento
delle giovani generazioni nei processi decisionali del Paese, in particolare
nelle trattative che riguardano la riforma del mercato del lavoro, delle
pensioni e della sanità, nella convinzione che tali decisioni non possano
essere adottate senza ascoltare, seppure con un ruolo meramente consultivo,
le persone su cui le riforme incideranno maggiormente (i giovani appunto).
La proposta di Legge sulla Costituzione del Consiglio Nazionale dei giovani,
sarà depositata la settimana prossima alla Camera dall'on. Chiara Moroni,
in qualità di parlamentare più giovane della Repubblica (28 anni). A
sostegno della proposta di legge, partirà nei primi di dicembre la campagna
"1000 firme per i giovani" una raccolta di sottoscrizioni in tutta
Italia. Le firme raccolte saranno consegnate al Presidente della Camera,
Pier Ferdinando Casini, ai sensi dell'articolo 50 della Costituzione. www.giovanieuropei.com
www.federgiovani.it
IL VICE PRIMO MINISTRO DEL VIETNAM, IN
VISITA UFFICIALE A MILANO PER ILLUSTRARE LE POSSIBILITÀ DI PARTNERSHIP CON
IL NOSTRO PAESE. AD ACCOGLIERLO ADOLFO URSO, VICE MINISTRO ATTIVITÀ
PRODUTTIVE E UGO CALZONI, DIRETTORE GENERALE ICE.
Milano, 27 novembre 2002 - Il Vice Primo Ministro del Vietnam Vu Khoan, ha
guidato ieri una delegazione ufficiale in visita nel nostro paese,
affiancato dal Vice Ministro delle Finanze, del Commercio, del Piano e degli
Investimenti, degli Affari Esteri, del Turismo: scopo della missione
permettere una maggiore conoscenza del Vietnam e delle sue potenzialità ed
incrementare i già ottimi rapporti con l'Italia. Al centro delle rotte
marittime asiatiche ed in una posizione strategica nel mare della Cina
Meridionale, il Vietnam rappresenta un vasto mercato in espansione. L'Italia
esporta verso il Vietnam 281,62 milioni di Euro, collocandosi al terzo posto
dopo la Francia e la Germania tra gli esportatori dell'Unione Europea.
Nell'incontro, al quale hanno presenziato in rappresentanza dell'Italia
anche il Vice Ministro delle Attività Produttive con delega per il
Commercio Estero, Adolfo Urso sono stati presentati i progetti di
investimento nei settori economici dell'agroindustria, della pesca, del
legname, dei trasporti e delle telecomunicazioni, del tessile, delle
costruzioni e del turismo. Aziende italiane di rilievo come la Perfetti spa
e le acciaierie Danieli spa, già presenti con una propria filiale in
Vietnam, hanno offerto una propria testimonianza a favore delle quasi 100
aziende che hanno già segnalato la propria partecipazione e che durante la
giornata di martedì hanno avuto anche modo di confrontarsi direttamente,
con incontri one-to-one, con imprenditori vietnamiti per possibili
partnership.
KLM INAUGURA LA BIGLIETTERIA A MALPENSA
Milano, 27 novembre 2002 - Lunedì 2 dicembre alle ore 11.00 sarà
inaugurata la nuova biglietteria Klm presso l'aeroporto di Milano Malpensa.
Norbert Stiekema, direttore generale di Klm Italia, e Cristina Nardone,
service manager Klm a Malpensa, presenzieranno al taglio del nastro.
L'inaugurazione si terrà al terminal 1 dell'aeroporto di Malpensa, presso
le partenze internazionali, vicino al check-in Klm. La biglietteria di
Malpensa è stata voluta dalla compagnia aerea per offrire un nuovo servizio
ed ulteriori vantaggi a chi sceglie di volare con Klm. Inoltre, per
festeggiare il lancio del nuovo programma Flying Dutchman, rivolto ai
frequent flyer, nel periodo compreso tra il 2 dicembre e il 31 marzo, i soci
del programma che acquisteranno presso le biglietterie Klm di Milano
Malpensa e Roma Fiumicino un biglietto con una destinazione europea
riceveranno 500 miglia Fd di bonus, mentre per un biglietto
intercontinentale avranno 1000 miglia Fd di bonus.
EASYJET SI PRESENTA E CONSIDERA L'ITALIA
COME MERCATO PRIORITARIO PER IL CONTINUO SVILUPPO
Milano, 27 novembre 2002 - David Magliano - direttore marketing e vendite di
easy3et - ha presentato oggi per la prima volta ai media italiani
l'andamento della compagnia aerea in seguito alla fusione con Go, avvenuta
lo scorso 1 agosto, fusione che ha dato vita alla compagnia aerea a basso
costo numero 1 in Europa. David Magliano ha annunciato gli ottimi risultati
finanziari relativi all'anno fiscale terminato il 30 settembre 2002, ha
aggiornato i presenti sullo stato attuale del merger e illustrato i piani e
le strategie delle "nuova" easyJet. L'integrazione di Go sta
procedendo in linea con le aspettative di easyJet, con un management
costituito da un insieme di manager di Go e di easyJet. L'ubicazione della
nuova sede congiunta sarà a Luton e lo spostamento del personale delle due
compagnie è già cominciato. La creazione di un unico marchio "easyJet"
- il marchio Go andrà infatti scomparendo - e l'implementazione di un unico
sistema di prenotazione e di gestione delle tariffe sono in fase avanzata e
in linea con i tempi stabiliti. Si prevede infatti che già dal prossimo
dicembre le prenotazioni saranno effettuate solamente da un unico sito,
quello di easy3et, dato che quello di Go non sarà più attivo. Il network
della nuova compagnia congiunta sta operando efficacemente e 12 nuovi aerei
B737-700 sono stati integrati nelle attività operative di easy3et durante
l'anno finanziario. Per quanto concerne il mercato italiano, l'operatività
dei voli proseguirà come di consueto. La "nuova" compagnia opererà
sul mercato con il marchio di easyJet e non più come Go, mantenendo le
cinque rotte su cui vola attualmente la compagnia (Milano Linate, Roma
Ciampino, Bologna, Venezia e Napoli, tutte verso Londra Stansted). A
dimostrazione della volontà di continuare ad investire nel mercato italiano
- che ha riscontrato un notevole successo in oltre quattro anni di attività
con il marchio Go - easy3et ha recentemente lanciato due nuove rotte da
Venezia verso Bristol e East Midlands. easy3et prevede di trasportare da e
per l'Italia 1 milione di passeggeri entro settembre 2003.
EASYJET DOPO L'ACQUISIZIONE DI GO FLY: UTILI IN AUMENTO
DEL 78% A 72 MILIONI DI STERLINE
Milano, 27 novembre 2002 - easyJet plc, la linea aerea a basso costo numero
1 in Europa, ha comunicato ieri risultati record per l'esercizio conclusosi
il 30 settembre 2002. Questi i risultati in sintesi: Gli utili ante imposte
in crescita a 71,6 milioni di sterline, pari ad una crescita del 78% (2001:
£40,1 milioni di sterline); Il fatturato si è attestato a 552 milioni di
sterline con un aumento del 55% (2001: 357 milioni di sterline); 11,4
milioni di passeggeri trasportati, pari a un incremento del 60% (2001: 7,1
milioni); Il costo per Ask (Available Seat Kilometre), ovvero il costo per
posto disponibile al chilometro, è sceso a 4,46 centesimi di sterlina, pari
ad una riduzione dell' 1,3% (2001: 4,52 centesimi di sterlina); Riduzione
del 4% della tariffa netta media pari a 46 sterline (2001: 48 sterline);
Utili al lordo delle imposte, avviamento e proventi straordinari* di 81,8
milioni di sterline, pari ad un aumento dell'86% (2001: 44,1 milioni di
sterline). Nell'esercizio in esame, easyJet è riuscita a trarre vantaggio
dai problemi del settore aereo tradizionale. La società è cresciuta
complessivamente di oltre il 40%, ha aggiunto ben otto nuove rotte operanti
dall'aeroporto di Londra Gatwick, portando a undici il numero di voli (nello
stesso periodo British Airways ha ridotto progressivamente le sue attività)
e ha conquistato una testa di ponte negli aeroporti parigini di Charles de
Gaulle e di Orly dai quali opera attualmente su quattro destinazioni.
L'acquisizione di Go Fly (ultimata il 31 luglio 2002) ha consentito a
easyJet di raggiungere i risultati ottenibili in molti anni di sviluppo
graduale in un colpo solo, diventando così la linea aerea a basso costo
numero 1 in Europa. La scelta di fondere due linee aeree, con strategie e
culture aziendali pressoché identiche si è rivelata vincente.
L'integrazione delle due attività commerciali è ormai a un livello
avanzato. Due step fondamentali sono ormai, ad esempio, prossimi alla
conclusione: l'unificazione del marchio e l'ottenimento del UK Air
Operator's Certificate. L'opzione di acquisto su Deutsche BA, che può
essere esercitata fino al mese di agosto 2003, offre a easyJet la possibilità
di valutare, e eventualmente decidere di entrare, nel mercato tedesco con
ridotti investimenti e a rischio minimo. Nel mese di marzo Stelios
Haji-Ioannou ha reso nota la propria intenzione di dimettersi dalla carica
di Presidente di easyJet plc. Il suo sostituto, Sir Colin Chandler, è
subentrato ufficialmente ieri, 26 novembre 2002. Nel mese di ottobre 2002
easyJet ha scelto Airbus come azienda fornitrice privilegiata per una
commessa di 240 nuovi velivoli, modello Airbus A319. Si prevede che
l'operazione apporterà a easyJet notevoli vantaggi finanziari. L'accordo è
stato annunciato formalmente nel nuovo anno finanziario e le negoziazioni
con Airbus sono ad uno stadio avanzato. La società si aspetta di firmare
formalmente il contratto e di cercare l'approvazione degli azionisti
nell'immediato futuro. Nel momento in cui Stelios ha annunciato la sua
intenzione di ritirarsi, la società ha dichiarato che avrebbe rivisto i
Brand and Relationship Agreements con easyGroup. La società ha deciso di
non modificare questi documenti e le attuali disposizioni rimarranno
invariate. Ray Webster, Ceo di easyJet, ha dichiarato: "Questa
straordinaria performance ottenuta nel secondo anno dopo la quotazione in
Borsa è il perfetto regalo di addio per Stelios. La creazione di easyJet è
stata possibile grazie alla sua visione lungimirante ed è nostra intenzione
continuare a conseguire simili risultati anche in futuro." I risultati
dell'esercizio di easyJet plc includono due mesi di dati finanziari
derivanti da Go Fly. Escludendo il contributo apportato da Go Fly, in modo
tale da ottenere cifre comparabili direttamente con quelle dell'anno scorso,
i principali risultati di easyJet sono i seguenti: Aumento del 36% del
fatturato che si è attestato a 486 milioni di sterline (2001: 357 milioni
di sterline); Incremento del 49% dell'utile operativo a 57 milioni di
sterline (2001: 38 milioni di sterline); Incremento del 43% del numero di
passeggeri a 10,2 milioni (2001: 7,1 milioni di sterline) Attualmente
easyJet, inclusa Go Fly, gestisce una flotta di 64 Boeing 737 su 88 rotte in
36 aeroporti e si avvale di un organico di 3.100 dipendenti. I proventi straordinari nel 2002 si riferiscono ai 7,2
milioni di sterline di accantonamento per l'investimento nella The Airline
Group Limited "
LA CREATION DU MARCHE EUROPEEN DE
L'ENERGIE EST UNE REVOLUTION " DECLARE LOYOLA DE PALACIO
Bruxelles, le 27 novembre 2002 - Les Ministres de l'énergie se sont accordés
le 25 novembre sur une ouverture totale des marchés du gaz et de l'électricité
dès 2004 pour les professionnels et 2007 pour les ménages. " C'est un
changement majeur qui a vu passer les Etats européens de situations
nationales de monopoles à la libéralisation complète en quelques années
" a commenté Loyola de Palacio, vice-présidente de la Commission
européenne, en charge des transports et de l'énergie. " La création
du marché européen de l'énergie est une révolution qui favorisera la
compétitivité des entreprises européennes et bénéficiera à l'ensemble
des citoyens " a-t-elle ajouté. L'accord obtenu entre les Etats européens
vise également à conforter les obligations de service public, notamment le
service universel et la protection des consommateurs. Cette ouverture passe
par la mise en place de fonctions régulatrices indépendantes et la séparation
des fonctions de transport et de distribution de celles de production et de
fourniture de services. Le Conseil s'est également accordé sur le règlement
organisant la tarification transfrontalière et le développement d'infrastructures
transeuropéennes d'énergie. " Le marché unique de l'énergie est une
garantie supplémentaire d'approvisionnement sûr et durable " a conclu
Loyola de Palacio. Les principaux points de l'accord recouvrent les domaines
suivants : Dates d'ouverture : Le marché de l'électricité et du gaz sera
pleinement ouvert en juillet 2004 pour les professionnels, tandis que
l'ouverture totale aux consommateurs domestiques (ménages) devra être réalisée
au plus tard le 1er juillet 2007. La protection des consommateurs finaux et
de l'étiquetage de l'énergie: Comme proposé par la Commission,
l'ouverture des marchés de l'énergie sera accompagnée de claires
obligations de service public à un niveau très élevé (protection du
consommateur final, service universel, possibilité de péréquation sur la
transport, sécurité d'approvisionnement, obligation de prévisions en matière
d'investissements...). L'obligation de service universel s'appliquera
notamment à tous les ménages et les petites entreprises qui auront le
droit d'être approvisionnés en permanence avec de l'électricité de
qualité à un prix raisonnable. En outre, les dispositions sur l'étiquetage
de l'énergie exigent que figurent sur les factures la contribution de
chaque source d'énergie et, au moins, les informations sur l'impact
environnemental en termes d'émissions de CO2 et de déchets radioactifs. Séparation
des activités : La proposition de la Commission, avec l'appui du Parlement
européen, requiert la séparation des activités de transport et de
distribution d'une part, de production et de fourniture de service d'autres
part. Les Ministres se sont accordés sur l'obligation de la séparation
juridique du transport en juillet 2004, alors que celle de la distribution
aura lieu en juillet 2007. Cette obligation de séparation juridique n'implique
en aucun cas une séparation de propriété au sein d'une compagnie
verticalement intégrée. Dans l'intervalle, la Commission devra soumettre
un rapport au Conseil et au Parlement européen qui considérera l'expérience
acquise dans l'application de la directive ainsi que l'indépendance des opérateurs
de réseaux dans les compagnies intégrées. Si nécessaire, la Commission
pourra soumettre plus tôt que prévu toutes les propositions qui
permettront d'assurer une indépendance pleine et effective des opérateurs
de distribution. D'autre part, si elle constate que les mêmes objectifs ont
pu être pleinement respectés par une séparation moins stricte, la
Commission peut, à la demande d'un Etat membre, adopter une opinion et, éventuellement,
faire une proposition au Conseil et au Parlement pour permettre le maintien
de cette expérience dans l'Etat membre concerné. Accès au stockage : L'accès
aux stockages de gaz est garanti. Il pourra être régulé ou négocié. Par
ailleurs, le Conseil est parvenu à un accord sur le projet de règlement
sur les échanges transfrontaliers d'électricité, condition indispensable
à la création d'un véritable marché unique, et non la juxtaposition de
15 marchés libéralisés. Cette proposition vise principalement à adopter
des règles de tarification transfrontalière et de gestion des congestions
pour l'électricité. Développement des réseaux transeuropéens d'énergie
: Le Conseil est également parvenu à un accord sur la proposition de décision
pour promouvoir l'interconnexion, l'interopérabilité et le développement
des Réseaux Transeuropéens-Energie (Rte-E), ainsi que l'accès aux réseaux.
L'objectif est notamment d'atteindre un niveau de 10% de la capacité d'interconnexion
pour l'électricité entre les Etats membres. Ce projet de première
importance a été reconnu comme crucial par le Conseil européen de
Barcelone qui a demandé son adoption pour la fin de l'année 2002. Les
principales caractéristiques de ce plan sont: Optimiser l'utilisation des
infrastructures existantes, notamment au moyen de règles transparentes de
gestion de la congestion et de tarification; Encourager la construction de
nouvelles infrastructures sur la base d'un cadre réglementaire transparent
favorisant les investissements; Concentrer les efforts sur une nouvelle
liste de projets prioritaires en procédant à une révision des
orientations pour les réseaux transeuropéens d'énergie et en recentrant
l'aide financière communautaire sur une liste de douze projets dans le
domaine de l'électricité et du gaz qui devraient être déclarés "projets
d'intérêt européen", comme le prévoit le Livre vert sur la sécurité
d'approvisionnement énergétique, qui souligne la nécessité d'aller
au-delà des réserves au niveau local, le cas échéant. La Commission
propose aussi de faire passer de 10 à 20% le taux maximal de cofinancement
pour les projets prioritaires; Accroître la sensibilisation des milieux
politiques et l'engagement à tous les niveaux en ce qui concerne les
infrastructures énergétiques; Garantir la sécurité de l'approvisionnement
en gaz de l'Europe. Le Conseil a repris la liste des 12 projets prioritaires
d'intérêt européen à développer dans les prochaines années (annexe 1 )
: sept goulets d'étranglement critiques dans le secteur de l'électricité
(il s'agit des frontières entre la France et l'Espagne, entre l'Allemagne
et l'Ouest du Danemark, des frontières du Bénélux et de celles de l'Italie,
de l'interconnexion entre le Royaume-Uni et l'Europe continentale, de la Grèce
et de l'Irlande) et cinq projets essentiels pour l'approvisionnement de l'Europe
en gaz. Annexe 1 Réseaux transeuropéens d'énergie Projets prioritaires d'intérêt
européen: Réseaux électriques : EL 1. :France Belgique Pays-Bas Allemagne
: renforcement des réseaux électriques nécessaires pour résoudre les fréquents
problèmes de congestion au Bénélux. EL.2. :Frontières de l'Italie avec
la France, l'Autriche et la Suisse : augmentation des capacités d'interconnexion
électrique. EL.3. :France Espagne Portugal : augmentation des capacités d'interconnexion
électrique entre ces pays et pour la péninsule ibérique. EL.4. :Grèce
Pays balkaniques réseau Ucte : développement de l'infrastructure électrique
pour connecter la Grèce au réseau Ucte. EL.5. :Royaume-Uni Europe
continentale et Europe du Nord: établissement/augmentation des capacités
d'interconnexion électrique. EL.6. :Irlande Irlande du Nord Royaume-Uni :
augmentation des capacités d'interconnexion électrique. EL.7. :Danemark
Allemagne : augmentation de la capacité d'interconnexion électrique. Réseaux
gaziers : NG.1. :Royaume-Uni Pays-Bas Allemagne Russie : gazoducs connectant
les principales sources de gaz en Europe, améliorant l'interopérabilité
des réseaux et augmentant la sécurité de l'approvisionnement. NG.2. :Algérie
Espagne France : construction d'un nouveau gazoduc à partir de l'Algérie
vers l'Espagne et la France et augmentation des capacités des réseaux en
Espagne et en France. NG.3. :Pays de la Mer Caspienne Moyen Orient Union
européenne : nouveaux réseaux de gazoducs vers l'Union européenne, à
partir de nouvelles sources, y compris les gazoducs Grèce Turquie et
Italie-Grèce. NG.4. :Terminaux GNL en France, en Espagne, au Portugal, en
Italie : diversification des sources d'approvisionnement et des points d'entrée.
NG.5. :Stockages souterrains en Espagne, au Portugal, en Grèce :
augmentation de la capacité en Espagne et construction des premières
installations au Portugal et en Grèce.
CONFERENZA
SULLE RETI ELETTRICHE DEL FUTURO
Madrid, 27 novembre 2002 - L'Unità "Produzione energetica e sistemi di
distribuzione" della DG Ricerca sta organizzando un incontro
informativo e di partenariato, che si svolgerà a Madrid (Spagna) il 15
gennaio 2003, dal titolo "Reti elettriche per il futuro". Secondo
le aspettative, le fonti di energia rinnovabili e la generazione distribuita
per il riscaldamento, il raffreddamento e l'elettricità, svolgeranno un
importante ruolo per il futuro approvvigionamento energetico sostenibile
dell'Europa. I benefici di un contributo così importante saranno avvertiti
in termini di protezione ambientale (lotta contro l'effetto serra e
riduzione dell'inquinamento atmosferico), sicurezza e diversificazione
dell'approvvigionamento energetico, maggiore competitività industriale e
coesione socioeconomica, tutti fattori che rappresentano importanti
obiettivi politici dell'UE. La conferenza si concentrerà sull'imponente
sfida futura di integrare tali risorse distribuite nei sistemi energetici
esistenti. La conferenza mira ad ottimizzare il processo di preparazione e
presentazione delle proposte alla Commissione nell'ambito del Sesto
programma quadro (6PQ) nel settore delle fonti energetiche distribuite e nel
contesto dello Spazio europeo della ricerca e delle politiche comunitarie
attinenti. Dai discorsi di apertura pronunciati dai funzionari della
Commissione, alle discussioni parallele sulle potenziali proposte relative
ai nuovi concetti e componenti per la trasmissione, la distribuzione e
l'accumulo dell'elettricità, emergerà l'importanza della creazione di un
vero e proprio Spazio europeo della ricerca in questo settore. Per
informazioni : Dr Pedro Martínez Cid Tel: +34 94 415 14 11 E-mail: pedro.mcid@iberdrola.es
NASCE
ASSOBIODIESEL.IT LA NUOVA FINESTRA INTERATTIVA SUL MONDO DEL BIODIESEL
Milano, 27 novembre 2002 - E' on line da ieri il nuovo sito di Assobiodiesel,
l'Associazione Italiana dei produttori di Biodiesel operante all'interno di
Assitol, l'Associazione italiana olearia aderente a Confindustria. Il sito
è organizzato in due sezioni. La prima contiene, oltre al profilo
dell'Associazione e delle imprese che di essa fanno parte, informazioni
dettagliate sull'utilizzo del Biodiesel nella trazione e nel riscaldamento,
sul mercato dei biocombustibili in Italia e sui vantaggi ambientali
derivanti dall'utilizzo di questa forma di energia, grafici e tabelle
relativi alla produzione e all'utilizzo del Biodiesel in Italia e in Europa,
i link relativi e un'area nella quale l'utente - compilando una scheda - può
chiedere maggiori dettagli. La seconda area invece contiene una sezione
dedicata alla stampa e agli addetti ai lavori dove si possono scaricare i
comunicati stampa dell'Associazione, le fotografie del processo produttivo
del Biodiesel, informazioni sulle leggi che ne regolamentano l'utilizzo in
Italia e in Europa, la cartella stampa Assobiodiesel e la rassegna stampa
del settore. www.assobiodiesel.it - realizzato da Softentity srl - vuole
essere un punto di riferimento per addetti ai lavori, istituzioni,
ricercatori e, in generale, per tutti coloro che hanno interesse verso il
Biodiesel e le energie rinnovabili. Il Biodiesel è l'unica fonte di energia
rinnovabile in forma liquida effettivamente disponibile sul mercato.
Ottenuto da oli vegetali di colza, soia o girasole può essere utilizzato da
subito come sostituto dell'olio combustibile e del gasolio nella trazione e
nel riscaldamento senza modificare motori e caldaie. Obiettivo di
Assobiodiesel è quello di conferire maggiore dinamismo all'associazione dei
produttori che è chiamata a confrontarsi con un mercato, quello dei
biocombustibili, in rapida espansione, con crescenti impegni di confronto
istituzionale verso il Governo, il Parlamento e gli Amministratori locali e,
infine, per migliorare la propria visibilità comunicativa. Le imprese
associate ad AssobiodieseL sono: Bakelite Italia, Comlube, De.Fi.Lu.,
Estereco, Fox Petroli, Novaol, Ital Bi-Oil. Presidente dell'Assobiodiesel è
Claudio Rocchietta (Novaol). Vice Presidenti sono Luigi Frigerio (Bakelite),
Pietro Silva (Estereco), Mario Renna (Ital Bi-Oil). Infolink: www.assobiodiesel.it
"LA
BENZINA POTRA' ESSERE VENDUTA DA STAZIONI DI SERVIZIO COL MARCHIO DELLA
GRANDE DISTRIBUZIONE" CONVEGNO A MILANO IN CUI GLI OPERATORI DEL
SETTORE SI DICHIARANO D'ACCORDO CON L'ENTRATA DI NUOVI SOGGETTI NEL MERCATO
Milano 27 novembre 2002 - Si è tenuto ieri a Milano, presso il Palazzo
Affari ai Giureconsulti, il Convegno intitolato "Carburanti, una
liberalizzazione mai attuata", promosso da alcune aziende della grande
distribuzione, Auchan-Gruppo Rinascente, Carrefour, Coop, Finiper. II
Convegno si è aperto con un indirizzo di saluto di Carlo Andrea Bollino,
Consigliere per l'Energia del Ministro per le Attività Produttive, Antonio
Marzano. Di seguito, Bollino ha esposto la posizione del Ministero sulle
problematiche del settore, in vista di una reale liberalizzazione del
mercato italiano, che porti ad una riduzione del costo dell'energia. La
posizione della grande distribuzione è stata riassunta da Luigi Predeval,
rappresentante le imprese promotrici del Convegno. "La grande
distribuzione - ha dichiarato Predeval - da anni chiede di poter aprire in
Italia distributori di carburante a proprio marchio, così come avviene in
altri Paesi europei. Purtroppo, nonostante sia stata varata la legge 32/98
che liberalizza il mercato delle benzine, l'ingresso di nuovi operatori è
ostacolato da regolamenti regionali e comunali che, spesso, contrastano
apertamente con lo spirito della legge". Predeval ha citato l'esempio
dell'unico distributore a marchio operante in Italia, il distributore
Carrefour di Nichelino, alla periferia di Torino, dove la benzina viene
venduta ad un prezzo inferiore di 6 centesimi al litro rispetto a quelli
mediamente praticati in Italia, con grande soddisfazione dei consumatori.
"La mancata liberalizzazione - ha aggiunto Predeval - è stata due
volte denunciata dall'Antitrust che ha sottolineato come l'assenza di una
vera concorrenza penalizzi i cittadini, che pagano un prezzo della benzina
che è il più alto d'Europa". Predeval ha quindi concluso chiedendo
alle Regioni, cui spetta la definizione dei Regolamenti attuativi della
Legge, di abolire il sistema delle licenze tale per cui "in alcune
Regioni è richiesta la chiusura di 2/3 impianti ed il conseguente ritiro
delle licenze per poter ottenere una nuova licenza ad aprire un nuovo
impianto, mentre in altre vige un numero chiuso di impianti per bacino
geografico. Questo sistema delle licenze è illegittimo perché legato alla
fase transitoria, terminata nel 2000, mentre occorre ottemperare al
principio della libera concorrenza e permettere alla grande distribuzione,
ed ad altri nuovi operatori, di entrare nel mercato". Su questi temi,
l'Astra/Demoskopea ha svolto una ricerca per conoscere il pensiero degli
italiani in merito, presentata al Convegno da Enrico Finzi. "Secondo la
grande maggioranza degli italiani - ha detto Finzi - i prezzi dei carburanti
sono 'troppo alti' (il 77%), 'più alti che negli altri Paesi europei' (47%)
anche perché 'malgrado la legge, i prezzi sono mantenuti uguali o molto
simili dalle Case petrolifere e dai benzinai che hanno paura della vera
concorrenza che li farebbe scendere-. Secondo la ricerca di Astra/Demoskopea,
18 milioni di italiani adulti (pari al 56%) ritiene che `i prezzi dei
carburanti dovrebbero essere liberalizzati sul serio'. "Molti
consumatori - ha fatto notare Finzi - si sono accorti che nei centri
commerciali 'di solito i prezzi dei carburanti sono più bassi' (25%),
mentre la maggioranza plaude alla proposta della grande distribuzione
ritenendola 'ottima, davvero valida' (il 55% di coloro che fanno spesso
rifornimento di benzina), e `positiva perché farà risparmiare'
(54%)". Inoltre, la ricerca segnala che, oltre al fattore risparmio,
molti ritengono che l'iniziativa `favorirà un'effettiva concorrenza,
contribuendo a liberalizzare davvero il mercato' (42% dei facenti benzina),
che darà un contributo al `contenimento dell'inflazione' (39%) e finirà
per imporre anche la `liberalizzazione degli orari delle stazioni di
servizio nei centri commerciali' (36%). "Gli italiani saranno disposti
a cambiare la propria stazione di servizio in favore di quelle più
economiche della grande distribuzione?" si è chiesto Finzi alla fine
del suo intervento. "La ricerca ci dice che sono 11.7 milioni gli
italiani adulti che si dicono `orientati a cambiare stazione di servizio'
migrando verso le stazioni di servizio a marchio d'insegna presso gli
ipermercati, pari al 32% di coloro che fanno benzina più o meno
spesso". Nel corso della tavola rotonda, condotta dal giornalista Piero
Marrazzo, la posizione dei consumatori italiani è stata illustrata anche da
Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori: "Noi abbiamo
sempre sostenuto che nel settore della distribuzione dei carburanti sia
necessario aprire un profondo processo di liberalizzazione per poter
abbattere i prezzi e conseguire una maggiore efficienza del settore stesso.
Tutto ciò presuppone il superamento del cartello delle compagnie, già
denunciato dall'Antitrust, le quali temono una perdita di mercato con
l'ingresso di nuovi operatori e il superamento di resistenze all'interno
delle organizzazioni professionali e di interesse nella distribuzione".
Concetti analoghi sono stati espressi da Pieraldo Isolani, responsabile del
settore Energia/ambiente di Adiconsum: "Riteniamo che la distribuzione
delle benzine presso i centri commerciali possa rappresentare un elemento
oggettivo di concorrenzialità reale, a tutto vantaggio dei consumatori. In
Italia, il costo industriale della benzina è più elevato rispetto a quello
di altri Paesi europei di circa 30/40 centesimi al litro e ciò è dovuto
alla scarsa concorrenza tra le imprese petrolifere, già sanzionata
dall'Antitrust, ed alla assenza di soggetti in grado di sviluppare una
effettiva concorrenza". L'esperienza francese è stata presentata da
Reine-Claude Mader, segretario generale dell'Associazione dei consumatori
francesi Ci-Cv e rappresentante dei consumatori francesi presso la
Commissione Europa. "Da noi gli ipermercati sono stati autorizzati a
vendere la benzina sin dagli anni settanta - ha detto Mader - ma il mercato
si è davvero sviluppato solo quando, nel 1985, sono stati liberalizzati i
prezzi dei carburanti ed è stato soppresso l'obbligo di rifornirsi per
l'80% presso i raffinatori francesi. Oggi il 50% delle vendite di carburante
è realizzata dalla grande distribuzione (Casino-Cora, Auchan, Intermarché,
Carrefour, Centres Leclerc) che dispone di circa 4.300 punti vendita, contro
i 9.000 delle società petrolifere. Non si è verificato, come molti
temevano, la chiusura delle stazioni di servizio nelle zone rurali ed oggi
la copertura di impianti di distribuzione sul territorio è ben assicurata
ovunque. I prezzi più competitivi delle stazioni di servizio della grande
distribuzione, poi, hanno spinto le compagnie petrolifere ad abbassare i
propri, a tutto vantaggio dei consumatori". Infine, hanno preso la
parola anche il Sen. Umberto Carpi, già Sottosegretario all'industria e
Commercio, il quale ha ricordato come sia anacronistico parlare ancora oggi
di licenze, dopo la riforma del commercio varata dall'allora Ministro
dell'Industria Pierluigi Bersani; il Direttore dell'Unione Petrolifera,
Marina Barbanti, che ha ricordato la disponibilità delle Compagnie
petrolifere ad un entrata di nuovi operatori nel mercato, citando le aste
pubbliche in cui sono state messe all'incanto centinaia di licenze; Lorenzo
Miozzi, Presidente del Movimento Consumatori, che ha espresso la convinzione
che la modernizzazione della rete distributiva possa essere realizzata a
vantaggio dei consumatori, senza ledere i legittimi interessi di tutte le
parti interessate
GLI ITALIANI, I
PREZZI DEI CARBURANTI E GLI IPERMERCATI SINTESI DELLA RICERCA ASTRA/DEMOSKOPEA
SVOLTA DAL PROF. ENRICO FINZI
Milano, 27 novembre 2002 - A fine settembre 2002 Astra/Demoskopea ha
realizzato una ricerca basata su 1.003 interviste telefoniche Cati
somministrate ad un campione rappresentativo della popolazione italiana
adulta, pari a 47.4 milioni di 14-79enni: ricerca commissionata da alcune
delle maggiori catene di ipermercati (Auchan/Rinascente, Coop, Iper,
Carrefour). Ecco i principali risultati dell'indagine: il 73% dei 14-79enni
guida (auto, moto, ciclomotori, camion, ecc.) e fa benzina più o meno
spesso personalmente: si tratta di 32.6 milioni di adulti, più della media
gli uomini, i 2554enni, i diplomati ed i laureati, coloro che lavorano fuori
casa, i soggetti di classe media, i residenti nel Triveneto, in
EmiliaRomagna, in Toscana ed in Umbria, nelle Marche, in Lazio oltre che
nelle aree urbane (più che metropolitane); coloro che fanno rifornimento di
carburante hanno una frequenza media pari a 7.6 volte al mese: in un caso su
tre 2 o più volte alla settimana; in più della metà dei casi da 2 a 4
volte al mese; in un decimo dei casi più raramente; i fedeli che fanno
benzina sempre presso lo stesso benzinaio sono i due terzi (specie
casalinghe e pensionati, con la licenza media o elementare, ultra45enni); più
infedeli della media sono i men che 35enni, i residenti nelle aree urbane
non metropolitane oltre che nelle regioni centrali ed insulari, i laureati;
il 24% dei facenti benzina sceglie a caso il posto ove fare benzina (specie
gli uomini, i men che 35enni, i residenti nel nord-est); gli altri - tra i
criteri di scelta della stazione di servizio - optano per la comodità
(vicinanza a casa o al luogo di lavoro oppure collocazione su un percorso
abituale: 68%); per la qualità del personale (addetti cordiali e simpatici
45%, ai quali si è affezionati 41%, esperti e competenti 31% che
garantiscono ordine e pulizia 31%); per i prezzi (convenienti in generale
33% e/o grazie al self-service che costa un po' meno 27%); per gli orari
adeguati alle proprie esigenze (32%); per l'assenza di file (29%); per la
marca che fa promozioni gradite e seguite (22%) oppure semplicemente la
preferita (17%); per i servizi aggiuntivi (lavaggio-auto, officina, bar,
ristorante, toilette, shop 19%); i prezzi dei carburanti in Italia sono
giudicati "troppo alti" dal 77% (specie dai salariati e dai
pensionati) e - "anche al netto delle tasse/accise - più alti che in
quasi tutti gli altri Paesi europei" dal 47% (solo il 13% lo nega e il
40% non ha informazioni in merito): di più, "i prezzi secondo il 49%
(il 30% non sa rispondere) sono "uguali o molto simili in quasi tutte
le stazioni di servizio" e "per tutte le marche", il che
avviene perché "malgrado la legge sono mantenuti molto simili dalle
Case petrolifere e dai benzinai che hanno paura della vera concorrenza che
farebbe scendere i prezzi" a parere del 47% dei facenti benzina (col
solito terzo che non è in grado di pronunciarsi); un'unica eccezione - nota
al 25% - vale per i centri commerciali, ove "di solito i prezzi sono più
bassi" di alcune decine di lire "perché qui le stazioni di
servizio vendono moltissimo"; in effetti, il 56% sostiene che "i
prezzi dei carburanti dovrebbero essere liberalizzati sul serio in modo che
la concorrenza faccia scendere i prezzi": una tesi cara a 18.1 milioni
di adulti (specie uomini, 25-34enni, residenti nei comuni medio-piccoli,
lavoratori più vari pensionati); ed il 38% (12.4 milioni) si dice
"disposto ad andare a fare benzina in una seria stazione di servizio se
lì trovassi uno sconto di almeno 5 centesimi di euro, pari a circa 100 lire
al litro" (specie i salariati, i soggetti poco scolarizzati, i
residenti nei comuni medio-piccoli, i membri di famiglie grandi); una volta
letta agli intervistati una breve scheda descrittiva del progetto `benzina
presso gli ipermercati a marchio d'insegna scontata di almeno 5 centesimi di
euro', la reazione è stata assai positiva, dato che - con un terzo poco
interessato - ben il 55% di coloro che più o meno spesso fanno rifornimento
ha definito l'iniziativa "ottima, davvero valida" (specie i
giovani, i residenti nelle aree metropolitane e nelle due isole maggiori, i
soggetti con la licenza media, i salariati ma anche gli
imprenditori/dirigenti/liberi professionisti); "positiva perché farà
risparmiare" (54%); "interessante in particolare per i clienti
degli ipermercati, dei centri commerciali" (43%) ma anche per
moltissimi automobilisti, motociclisti, camionisti, ecc. che oggi non
frequentano gli iper (secondo il 42%, con le consuete accentuazioni per
l'Italia più `bassa' e giovane /giovane adulta) : sempre, ovviamente, che
"lo sconto sia quello indicato e cioè assai superiore a quello massimo
attuale, incondizionato e per benzine di ottima qualità, con la garanzia di
aziende serie come Auchan/Rinascente, Coop, Carrefour, Iper"; ma c'è
di più: questo progetto viene considerato assai interessante non solo perché
per il 54% "consentirà un risparmio" specifico per nulla
irrilevante ed interessante gli intervistati (43%: come a dire 13.8 milioni
di adulti); ma anche - più in generale - in quanto "favorirà
un'effettiva concorrenza, contribuendo a liberalizzare davvero il
mercato" (per il 42%: 13.6 milioni di facenti benzina); renderà
l'Italia più moderna ed europea (per il 40%: 12.9 milioni) e più moderna
la distribuzione, il mercato delle benzine (per il 37%: 12.0 milioni); darà
un contributo al contenimento dell'inflazione (per il 39%: 12.5 milioni di
adulti); finirà per l'imporre anche la liberalizzazione degli orari delle
stazioni di servizio nei centri commerciali (per il 36%: 11.7 milioni);
oltre un terzo dei facenti benzina è convinto che il progetto sia
ostacolato sia dalle Case petrolifere, che "non sono favorevoli alla
liberalizzazione del mercato ed al calo dei prezzi delle benzine" (10.4
milioni: specie i 25-34enni, i meridionali, il ceto medio impiegatizio); sia
dai politici, "che difendono gli interessi delle Case petrolifere e dei
benzinai tradizionali" (9.8 milioni : in particolare i 25-34enni, i
siciliani ed i sardi, i salariati ed i lavoratori autonomi); la tipologia
`ad hoc'- costruita utilizzando l'analisi fattoriale e la `cluster analysis'
- mostra che il 34% dei facenti benzina non è ostile a questo progetto ma
appare poco interessato (si tratta in genere di donne, ultra45enni,
settentrionali, di classe media); il 25% lo apprezza assai ma non ne verrà
coinvolto (ancora una volta donne, qui anche giovani oltre che tardoadulte,
residenti nel nord-est e nei comuni più piccoli o più grandi, diplomati,
di classe media); il 22% lo valuta con vivissimo apprezzamento specie per le
valenze liberalizzatrici e modernizzanti il mercato ed il Paese, solo in
parte essendone personalmente coinvolto (specie maschi, giovani, residenti
nel nord-est, appartenenti al ceto medio impiegatizio); il 19% si dichiara
fan entusiasta (in particolare i residenti al sud e nella ricca provincia, i
35-54enni, anche i ceti 'up'); in conclusione, sono 11.7 milioni gli
italiani adulti che si dicono orientati a cambiare stazione di servizio
`migrando' verso le stazioni di servizio presso gli iper a marchio
d'insegna: cioè il 32% dei 14-79enni che fanno personalmente benzina più o
meno spesso (specie i 35-44enni, i residenti al centrosud e nei comuni tra i
30mila ed i 250mila abitanti): gli altri continueranno a preferire l'offerta
attuale per la sua maggiore comodità oppure - sempre più - per la qualità
del servizio fornito (il vero fattore-chiave di successo dei benzinai capaci
di reggere alla sfida dell'effettiva liberalizzazione del mercato).
REENGINEERING
DELLE COMPETENZE NEL SETTORE ENERGIA
Brescia, 27 novembre 2002 - Si svolge a Brescia in data 5 dicembre presso la
sede di Isfor 2000, in via Nenni 30, un workshop mirato per aziende di
servizi (elettricità, gas, acqua, trasporti, igiene urbana). E' indirizzato
a operatori qualificati e punta al confronto sulle metodologie e sugli
strumenti da impiegare per facilitare il cambiamento nel mondo dei servizi
di pubblica utilità sia nella formazione, che nell'innovazione. Sarà
distribuito un documento sui finanziamenti comunitari nel settore energia in
Europa. Per informazioni e iscrizioni , contattare Prem1er, tel. 030 -
2119511 e-mail: gastaldi@prem1er
DIGITAL BROS:
GAME NETWORK SIGLA ACCORDO CON ANDROMEDA ENTERTAINMENT. AL VIA LE ATTIVITÀ
DI TELE-SHOPPING DI VIDEOGIOCHI NEL REGNO UNITO GRAZIE ALL'ALLEANZA
STRATEGICA CON UNO DEI PIÙ AUTOREVOLI OPERATORI INGLESI
Milano, 27 novembre 2002 - Game Network, televisione digitale del Gruppo
Digital Bros completamente dedicata al mondo dei videogame, si allea con
Andromeda Entertainment, distributore inglese di videogiochi, e dà il via
nel Regno Unito alle attività di tele-shopping di videogame. In seguito a
tale accordo, Game Network, visibile nel Regno Unito ad oltre 6 milioni di
famiglie inglesi, ha inserito nel proprio palinsesto un programma televisivo
dedicato al tele-shopping di software e hardware per tutte le piattaforme di
gioco, Sony PlayStation, Nintendo Gamecube, Nintendo Game Boy Advance,
Microsoft Xbox. Grazie a questa partnership, Andromeda Entertainment si
occuperà di gestire, attraverso la sua organizzazione logistica interna,
gli ordini di acquisto di videogiochi che i telespettatori inglesi di Game
Network inoltreranno per mezzo del call-centre dedicato. Attraverso
l'alleanza con Andromeda Entertainment, Digital Bros entra nel mercato
inglese della distribuzione di videogiochi con prodotti specifici e
localizzati per il pubblico anglosassone. Il mezzo televisivo risulta essere
particolarmente efficace per la promozione di videogiochi in quanto consente
un immediato giudizio da parte del telespettatore sui contenuti e sulla
qualità del titolo favorendo un acquisto consapevole dello stesso.
"Dopo il recente lancio delle applicazioni interattive - ha dichiarato
Raphael Galante, Amministratore Delegato di Digital Bros SpA - questo
accordo rappresenta un ulteriore passo in avanti nella nostra strategia
volta a posizionare Game Network come un canale europeo, interattivo e
commerciale. Quello inglese - ha concluso Raphael Galante - è per l'Europa
il mercato di riferimento sia per i videogiochi, rappresentando oltre il 50%
del giro di affari europeo, sia per la Tv digitale, registrando il più alto
tasso di penetrazione di Tv digitale in rapporto alle abitazioni". Il
Gruppo Digital Bros, quotato sul Nuovo Mercato dal 20 ottobre 2000, è uno
dei primi gruppi in Europa con un'offerta integrata di contenuti di Digital
Entertainment prodotti e diffusi sia on-line (Internet), che on-air (Tv
Digitale Satellitare) e off-line (publishing e distribuzione di videogame).
Game Network è il canale televisivo tematico, completamente dedicato al
mondo dei Videogame e del Multimedia Entertainment, che trasmette 24 ore su
24 via satellite in Europa. In Italia è visibile agli abbonati D+ e Stream
ed in Inghilterra a quelli Bsky-B. Game Network è anche il marchio
attraverso il quale il Gruppo gestisce le proprie attività di on-line
gaming pay per play ed in particolare i giochi di ruolo massive multiplayer
"Legend of Mir" e "Myth of Soma".
CONFERMATA LA
LEADERSHIP DI TENCEL LTD PER LA TECNOLOGIA DELLA FIBRA LYOCELL
Milano, 27 novembre 2002 - Tencel Ltd ha annunciato un'ulteriore vittoria
definendo la propria tecnologia leader nella manifattura, con il proprio
brand per la fibra lyocell Tencel. Zimmer AG, una azienda di ingegneria
tedesca, ha presentato opposizione alla applicazione brevettata di Tencel
relativa alla parte cruciale del suo processo della filatura della fibra.
Come ultima battuta, nell'Opposition Division dell'European Patent Office di
Monaco, in data 12 novembre 2002, questa "sfida" al brevetto
Tencel è stata totalmente respinta ed il brevetto è stato pienamente
approvato. Patrick White, Technical Director di Tencel, ha dichiarato
"Dopo una caduta della ricerca e dello sviluppo nella tecnologia
lyocell, la decisione dell'Epo ha confermato la nostra posizione come leader
nella lavorazione di questa fibra."
NOMINATO IL PRIMO CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE DI TK ALUMINUM
Southfield, Michigan, 26 novembre 2002 - Ieri Aluminum Ltd., controllante di
Teksid Aluminum, leader mondiale nel settore della componentistica auto in
alluminio, ha annunciato la nomina del suo primo consiglio di
amministrazione. Tk Aluminum è stata costituita mesi fa da parte di un
gruppo di investimento che ha acquistato la business unit Teksid Aluminum da
Teksid S.p.A., società controllata da Fiat. L'operazione si è conclusa il
30 settembre 2002. Il gruppo di investimento in questione è guidato da
Questor Management Company, Llc; da Jpmorgan Partners, la divisione di J.P.
Morgan Chase & Co. preposta al private equity; da Private Equity
Partners, S.p.A.; e, infine, da fondi gestiti da una controllata di American
International Group (Aig). Per quanto riguarda i membri appena eletti del
Consiglio di amministrazione di Tk Aluminum Ltd: Miguel Ferro, director di
Jpmorgan Partners. John A. Janitz, già presidente e direttore generale di
Textron Inc. Arvin F. Mueller, già vice presidente di Powertrain of
General Motors Corporation. John M.B. O'Connor, executive partner di
Jpmorgan Partners. David B. Pinkerton, managing director di Aig Global
Investment Corp. Francesco
Rangoni, presidente and Chief Executive Officer di Teksid Aluminum. Fabio L.
Sattin, presidente di Private Equity Partners. Robert E. Shields, direttore
generale di Questor Management Company, Llc. Albert E. Suter, senior advisor
e già vice presidente e direttore amministrativo di Emerson Electric Co. Terry M. Theodore, managing director di Questor
Management Company. Robert Shields è stato eletto
presidente del consiglio di amministrazione, mentre Francesco Rangoni è
stato eletto amministratore delegato e direttore generale di Tk Aluminum.
Teksid Aluminum - che ha sede principale a Torino (Italia) - presenta un
fatturato annuo pari a circa 1 miliardo di euro ed è il maggiore produttore
al mondo di componentistica in alluminio per il settore automobilistico. La
società annovera tra i propri clienti DaimlerChrysler, Fiat, Ford, General
Motors, Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Toyota, Volkswagen e Volvo.
AMBIENTE: IN
ITALIA ANCORA EMERGENZA AMIANTO
Roma, 27 novembre 2002 - I quantitativi di materiali contenenti amianto
ancora presenti sul territorio italiano si aggirano intorno ai 32 milioni di
tonnellate, per un totale di 8 milioni di metri cubi. A fornire questa
drammatica stima è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) che a 10
anni dalla legge 257/92 ha organizzato a Roma un incontro - da oggi al 28
novembre - per fare il punto della situazione. Greci e romani ne facevano
abbondante uso, ignorandone la pericolosità. Oggi il problema dell'amianto
è riuscire a smaltirlo, visto che sulla nocività di questo materiale
"incorruttibile, inestinguibile e resistente al fuoco" non ci sono
più dubbi. Un problema grave, se si considera che sul territorio italiano
ci sono ancora 2,5 miliardi di metri quadri di coperture di eternit pari a
32 milioni di tonnellate di cemento amianto e molte tonnellate di amianto
friabile, per un totale di amianto puro di circa 8 milioni di mc, di cui
l'80% crisotilo e il 20% altri minerali. A lanciare l'allarme è un convegno
promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nell'ambito dei lavori della
Commissione di Studio per il coordinamento delle iniziative del Cnr nel
campo dell'amianto e della sua dismissione e sostituzione: "Era
assolutamente necessario - spiega Anna Marabini, coordinatrice della
Commissione - analizzare quanto resta da fare in Italia a 10 anni
dall'approvazione della legge 257/92, che lo ha messo al bando, perché la
situazione è ancora a rischio. L'amianto ha infatti determinato un forte
incremento delle malattie respiratorie quali asbestosi, mesotelioma pleurico
e carcinoma, polmonari e bronchiali: questi ultimi, in particolare sono
oltre 1500/anno e si presume aumenteranno fino a 20-30.000 nei prossimi
cinque anni tra le persone precedentemente esposte nell'ambiente di lavoro o
nell'ambiente di vita". Quando ancora non se conoscevano le conseguenze
dannose, l'amianto è stato usato in maniera indiscriminata: basti pensare
che entra nella composizione di oltre 3000 prodotti, alcuni di uso molto
comune come tramezzi, tetti, condutture di acqua potabile, intercapedini e
stucchi, mastici, sigillanti, pasticche dei freni, corde e tessuti. Una
situazione che coinvolge tutto il territorio nazionale, con punte in
Piemonte (regione che ha registrato negli anni la maggiore produzione
europea di amianto) e in Val d'Aosta, così come in molti poli industriali
delle grandi città e in quelli dismessi dove esistevano impianti della
Società Eternit. "Per fortuna - sottolinea la Marabini - esistono
procedure di rimozione, impianti di smaltimento e processi chimico-fisici di
trattamento, ma occorre un grande sforzo congiunto del sistema ricerca e
delle industrie per procedere alla sperimentazione e industrializzazione di
processi di inertizzazione e riciclo dei materiali contenenti amianto e alla
progettazione mirata di quelli sostitutivi innocui ed economicamente
commerciabili".
CONVEGNO AL
CIRCOLO DI LETTURA "TEMPI DI VITA, TEMPI DI LAVORO: PROPOSTE PER UN
EQUILIBRIO POSSIBILE INTERVERRANNO TRA GLI ALTRI LA PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE NAZIONALE PARI OPPORTUNITÀ MARINA PIAZZA E LA PSICOTERAPEUTA
MARIA RITA PARSI
Parma, 26 novembre 2002 - E' possibile oggi conciliare lavoro e vita? E
soprattutto, come? Se ne parlerà al Convegno "Tempi di vita, tempi di
lavoro: proposte per un equilibrio possibile", organizzato
dall'assessorato alla Formazione professionale, Politiche del lavoro, Pari
opportunità della Provincia di Parma. Un seminario di approfondimento,
riflessione e confronto lungo un'intera giornata - in programma per giovedì,
28 novembre, a partire dalle 9 nella cornice del Salone San Paolo del
Circolo di Lettura di Parma (via Melloni, 2) - sul tema del nuovo equilibrio
tra tempi di vita e di lavoro, che pare essere uno dei fattori che, anche
nel territorio parmense, più fortemente incide sulla partecipazione delle
donne al mercato del lavoro. "Il tema costituisce uno degli elementi
fondamentali in ordine alle questioni riguardanti il lavoro - spiega
l'assessore provinciale Manuela Amoretti - Secondo una recente indagine
Istat, le donne dell'Emilia Romagna sono quelle che lavorano di più,
impegnate a gestire il lavoro professionale e il lavoro di cura dei figli,
dei genitori anziani, della casa. Pensare a nuove politiche e a nuovi
progetti che affrontino il problema e che si propongano di trovare un
equilibrio tra tempi e forme di organizzazione del lavoro, da un lato, e del
lavoro di cura dall'altro, fa parte del ruolo delle parti sociali prima di
tutto. Un ruolo rispetto al quale le istituzioni e le leggi possono mettere
a disposizione supporti e strumenti. Per questo abbiamo pensato ad una
giornata di riflessione sul tema". Mettere a punto sistemi di
conciliazione tra lavoro e famiglia risulta oggi una necessità
imprescindibile e in questi anni, anche in Italia, sono stati sviluppati
progetti, azioni e sperimentazioni, nati da accordi fra le parti sociali e
rivolti ad armonizzare i tempi di vita e di lavoro. Un tema che però non
interessa solo le donne, ma esteso anche agli uomini, riguardando il sistema
sociale nel suo complesso: i progetti avviati negli ultimi anni hanno ben
evidenziato quanto sia necessaria la collaborazione fra i soggetti
coinvolti, lavoratrici, lavoratori e parti sociali. La giornata: Il Convegno
"Tempi di vita, tempi di lavoro: proposte per un equilibrio
possibile" vuole offrire alla riflessione e alla discussione fra gli
attori locali alcuni dei progetti già sperimentati a livello regionale e
nazionale e dare conto delle risorse legislative utili per ottenere
finanziamenti e supporti specifici che Regione e Provincia possono mettere a
disposizione. Il programma della mattinata prevede alle 9 un momento di
approfondimento sulle attuali politiche con gli interventi dell'assessore
provinciale Manuela Amoretti, che introdurrà i lavori della giornata con
uno spaccato sulla situazione del territorio parmense; di Gilberto Seravalli,
Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell'assessorato la cui
relazione tratterà del mercato del lavoro ed in particolare della
condizione delle donne; Marina Mauro Piazza, Presidente della Commissione
Nazionale Parità e Pari Opportunità che dedicherà il suo intervento ai
nuovi equilibri possibili ed auspicabili tra tempi di vita e di lavoro;
Donata Gottardi, vice consigliera Nazionale di Parità, che parlerà delle
risorse legislative che riguardano le azioni positive e i congedi parentali;
di Mariangela Bastico, assessore regionale alla Scuola, Formazione
Professionale, Università, Lavoro, Pari Opportunità la cui relazione
tratterà delle politiche regionali finalizzate alla conciliazione. Nel
corso della mattinata è previsto alle 11 un secondo momento, dedicato alle
parti sociali: interverranno il direttore dell'Unione parmense industriali
Cesare Azzali, il direttore della Cna Domenico Capitelli, il segretario
generale della Cisl Daniela Incerti, il segretario generale del Gruppo
imprese artigiane Guidumberto Chiari, il direttore di Apindustria Roberto
Dallavalle, il segretario Confederale della Cgil Patrizia Maestri, la
responsabile Provinciale Cifem della Coldiretti Rosa Demaldè, la
responsabile Settore Servizi Confcooperative Silvana Melegari, il
rappresentante della Legacoop Ugo Ranzieri, la rappresentante del
Dipartimento Politiche Contrattuali ed Industriali Uil Stefania Sidoli, il
direttore della Confesercenti Luca Vedrini. Il pomeriggio invece si svolgerà,
a partire dalle 14.45, con la messa in opera di due workshop dedicati alla
presentazione di progetti avviati nelle piccole e medie imprese e alla
presentazione di sperimentazioni dedicate all'innovazione e alla
riorganizzazione degli orari di lavoro. Alle 17.15 è prevista una tavola
rotonda dal titolo "Tempi moderni: donne e uomini tra vita e
lavoro", coordinata dalla psicoterapeuta Maria Rita Parsi, con la
partecipazione del dirigente pubblico Rita Amabile, della lavoratrice
dipendente Liana Avanzini, della scrittrice Carla Cerati, del sociologo
Marco Deriu, della giornalista Anna Maria Ferrari e del dirigente Armando
Marchi.
IN EUROPA
INFORMATI O FORMATI ?
Milano, 27 novembre 2002 - Per i giovani tre novità :il test europeo
Sibilla on line gratuito per la valutazione delle proprie inclinazioni e
capacità ;il progetto Etabeta della Commissione europea sulle nuove
professioni dell' Information technology e l'e-Learning;nove corsi del Fondo
Sociale Europeo sulle nuove professioni Ict. Le iscrizioni sono gratuite e
si possono fare entro il giorno 8 dicembre. "Alle aziende" dice
Laura Colombo, presidente di Etass, società di formazione e consulenza
europea sulle nuove professioni avanzate," non bastano conoscenze,
servono competenze. Per affrontare la sfida del mondo del lavoro i giovani
devono poter capire innanzitutto molto presto quali siano le proprie
inclinazioni formative, poi scegliere e frequentare un Master valido , che
sia, da un lato, mirato per loro, e dall'altro, perfettamente in linea con
le reali esigenze del mercato del lavoro , con annesso stage in azienda.
Ecco perchè ", prosegue Laura Colombo," presentiamo : nove Nuovi
corsi 2003 del Fondo sociale europeo per i giovani e le aziende nel settore
Ict, sulle nuove professioni emergenti e con opportunità di stage in
imprese che ci richiedono già questi profili. Sibilla , un innovativo test
per i giovani, su standard europei, per individuare le proprie attitudini,
gratuito, e i cui risultati saranno inviati gratuitamente, dopo
l'elaborazione dei dati da parte degli esperti di settore, da Etass ai
giovani presenti. il progetto Eta Beta, cofinanziato dalla Commissione
europea che evidenzia I dati ultimi tra aziende , giovani e le nuove
tecnologie. materiale informativo sugli strumenti di agevolazione per la
formazione italiani ed europei e, a disposizione per la stampa, anche un cd
Focus Formazione, inerente le best practices della formazione: dossier,
master e consulenza aziendale approvati dalla Regione Lombardia con le
relative schede di iscrizione. Etass è una organizzazione finalizzata allo
sviluppo delle risorse umane attraverso azioni di ricerca, selezione di
personale, progetti di formazione, di aggiornamento e di specializzazione.
Gli ambiti di eccellenza di Etass sono il Process Management, il Marketing e
la Comunicazione, l'Informatica e E-business. Etass ha una Ict Academy ,
divisione dedicata allo sviluppo di progetti formativi e iniziative
collegate, studiate in modo specifico sulla realtà tipica del settore dell'
Information Communication Technology. Etass è un ente di formazione
certificato dalla Commissione Europea e dalla Regione Lombardia.Per i corsi
del Fondo sociale europeo, le iscrizioni sono aperte le iscrizioni sino al
giorno 8 dicembre . Sono gratuiti e destinati a giovani diplomati e
laureati. Riguardano i seguenti percorsi formativi: Esperto in marketing e
vendite nell'area e-business; Tecnico sistemista di rete e gestione di siti
Web; Esperto in organizzazione di eventi e promozione multimediale nel
settore dei beni culturali; Esperto in Internet Marketing; Tecnico della
gestione delle risorse umane; Esperto in comunicazione integrata e New
media; Corso di specializzazione in tecniche di Designer per il Web; Corso
di specializzazione in tecniche di programmazione siti Web; Corso di
specializzazione in tecniche di vendita e visual merchandising. Le posizioni
di stage disponibili per i nostri corsisti sono più di 200 Al progetto -
cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Lombardia - hanno già
aderito importanti aziende quali Abb Group Service Center s.r.l.; Aluc-Onlus;
Avon Cosmetics; Bbmr Trading Company s.r.l; B-Human; Bonucchi &
Associati; C.a.p.a.c; Cbcr S.r.l.; Confor Informatica; Cooperativa Sociale
Alekos; Cordata; Decathlon Italia; Dedi Company Europe; Dgt World; Epicom;
Espero; Fondazione Mondadori; Fondazione Pistoletto; Fujitsu Siemens; Hint ;
HiveTech; Inprogress; Intesa Bci; Italgas Più; Jinglebell Comunication;
Lega Italiana per la lotta contro i tumori; Libreria "Pestuggia
Danilo"; More Interactive; Musei Civici di Como; Net Weight; Omnia;
Professional System; Push Pull; Reti ; Richmond Italia; Sidi Tecnomatica;
Sintesi Consulting; Sisal ; Soccer Age; Somedia; Sony Italia; Spiders;
String; Viganò; World Wide Tours. Al termine di ogni corso verrà
rilasciato un attestato di Qualifica o Specializzazione riconosciuto dalla
Regione Lombardia.I corsi si terranno presso Etass - C.so Matteotti, 38 -
20038 Seregno. Altre aziende interessate a stagisti Etass possono fare
domanda entro il 28 febbraio 2003. Il corso è co-finanziato da Fondo
Sociale Europeo, Regione Lombardia, Ministero del Lavoro, Comunità Europea.
Per maggiori informazioni visita il sito www.etass.org
Per iscrizioni contattare: Dott.ssa Alessandra Gerosa - Dott.ssa Sara
Bondesani e-mail: segreteriamaster@etass.org
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A MILANO PREZZI
SOTTO CONTROLLO NASCE LA BORSA DELLA SPESA DEI MILANESI
Milano, 27 novembre 2002. Una crescita dei prezzi sotto controllo quella
milanese (2,3%) e al di sotto della media nazionale (2,7%). E' quanto emerge
dall'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del Comune e della Camera di
Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione dati e proposte nato lo
scorso mese per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei prezzi per
i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al Commercio
del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con il
coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei
consumatori. All'incontro di ieri è stata inaugurata la borsa della spesa
del milanese, che contiene prodotti alimentari e non. La borsa della spesa
milanese a novembre mostra che verdura, frutta e pesce hanno le variazioni
più forti e discontinue dei prezzi: si tratta infatti di prodotti
deperibili, soggetti all'andamento della stagione. Ad esempio, le acciughe
diminuiscono del-12,5%, le sarde del -5,1%, le bietole del -4,1, le zucchine
del -3,7%, i pomodori ciliegini del -3,1%. A fronte di crescite ben più
contenute: trote +2,8%, pomodori da sugo tondo rosso +1,1%, ovetto di
cioccolata con sorpresa +1,1%, panino al crudo +1,1%. L'Osservatorio ha
anche proposto il caso "ortofrutta", con un confronto tra prezzi
all'ingrosso e al dettaglio. Le più stabili mele, pere e banane chiquita:
si tratta di prodotti stoccati e conservati per tutto l'anno, o di
importazione, che risentono poco dei cambiamenti climatici. Variano, in
linea coi prezzi all'ingrosso, i prezzi al dettaglio di lattuga, in ribasso,
pomodori, in leggera ascesa, fagiolini, in rialzo, cavolfiori, in
diminuzione, peperoni, tendenti al ribasso, melanzane, tendenti all'alto.
"Sono convinto - ha detto Roberto Predolin Presidente dell'Osservatorio
e assessore al Commercio del Comune - che l'istituzione dell'Osservatorio
abbia rappresentato un contributo importante al controllo dei prezzi. L'aver
realizzato una sede istituzionale e con la piena partecipazione del mondo
imprenditoriale e consumeristico e la continua opera di confronto e
sensibilizzazione di tutte le categorie, rappresenta uno strumento utile di
chiarezza e trasparenza attraverso la verifica dei prezzi". "Siamo
soddisfatti che a Milano - ha concluso l'assessore Predolin - la situazione
sia diversa rispetto ad altre città. Questo significa che l'amministrazione
comunale sta svolgendo un buon lavoro e che esiste una sinergia tra chi
lavora, chi consuma e chi governa". "Il fatto che i prezzi siano
maggiormente sotto controllo a Milano è dovuto a diversi fattori - ha
dichiarato Renato Borghi vice Presidente dell'Osservatorio e membro di
giunta della Camera di commercio - A partire dalla intensa concorrenza
presente nella piazza milanese, dove c'è una presenza forte, diffusa e
variegata degli imprenditori commerciali. In tutto il territorio comunale la
realtà commerciale è in grado di garantire l'offerta più vasta a livello
nazionale". "I consumatori - ha detto Angela Alberti, membro
dell'Osservatorio e rappresentante dei consumatori in Camera di commercio -
hanno la possibilità di fermarsi di più a scegliere per fare gli acquisti
in una piazza ampia come quella milanese. Il consiglio è di confrontare per
premiare quell'esercizio che per qualità prezzo risulti migliore. La borsa
della spesa può essere poi un indicatore importante per il consumatore
conoscere i prezzi minimi e massimi dei prodotti e avere un punto di
riferimento". La borsa della spesa. E' stata inaugurata per la prima
volta dall'Osservatorio prezzi. Contiene una serie di prodotti alimentari
(da salumi a formaggi, pasta, pesce, pizza, riso, pane, vino, etc.), ma
anche di abbigliamento (jeans, mutande e body), altri prodotti (benzina) e
servizi (cinema). Viene rilevato per ogni prodotto il prezzo minimo,
massimo, medio e in più la variazione percentuale del prezzo medio rispetto
al mese precedente. Una rilevazione su un campione di negozi al dettaglio:
tradizionali e moderni, questi ultimi suddivisi tra discount, superette,
supermercati, ipermercati. Una borsa della spesa che varierà nel tempo, per
dare la possibilità di approfondire la variabilità dei prezzi relativi ad
altri prodotti e servizi di uso comune. Confronto ingrosso-dettaglio
prodotti ortofrutticoli. Ortaggi e frutta, esaminati dalla Camera di
commercio, settimana per settimana, a partire dalla quarta di agosto fino
alla prima di novembre, mostrano un picco tra agosto e settembre, dovuto
alle condizioni climatiche negative, che ha portato a una produzione più
scarsa e di peggiore qualità. Il prodotto di qualità elevata è così
diventato più raro e costoso. Il cattivo tempo ha poi conseguenze sui
consumi tipicamente stagionali: la domanda risulta inferiore. Nella forbice
tra prezzi all'ingrosso e al dettaglio, in cui va considerata anche l'iva
(10%) e almeno un 10% di spreco, non si rilevano tendenze speculative da
parte della distribuzione: c'è una correlazione tra l'andamento dei prezzi
all'ingrosso e al dettaglio. E Milano in questo settore è una piazza di
distribuzione e non di produzione.
TRASPORTI
PUBBLICI: VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2002 SCIOPERO NAZIONALE DALLE ORE 8,45 ALLE
ORE 15 E DALLE ORE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA FILT CGIL- FIT
CISL - UILT UIL - FAISA CISAL - UGL
Milano, 27 novembre 2002 - Per la giornata di venerdì 29 novembre 2002, le
organizzazioni sindacali Filt Cgil- Fit Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Ugl
hanno dichiarato uno sciopero nazionale per il rinnovo del Contratto
Collettivo Nazionale degli autoferrotranvieri. Il personale Atm addetto alla
guida dei treni delle tre linee metropolitane, delle linee di superficie e
gli operai che aderisce all'agitazione si asterrà dal lavoro come indicato:
dalle ore 8,45 alle ore 15. Atm informa che sulle linee metropolitane il
ritorno alla normalità del servizio è previsto dopo circa 45 minuti dal
termine dello sciopero; dalle ore 18 al termine del servizio. In seguito
alla delibera del 20 novembre 2002, n.°02/183, della Commissione di
Garanzia e alle indicazioni del 25 novembre 2002 del Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti, deve essere assicurato il 30% del servizio di
trasporto pubblico locale nelle fasce orarie garantite.
IL COMUNE DI
MILANO SI RIAPPROPRIA DI 3.573.421 METRI QUADRATI L'AREA, A SUD EST DI
MILANO, COSTITUISCE QUASI IL 2% DELL'INTERO TERRITORIO COMUNALE
Milano 27 novembre 2002 Il Comune di Milano, su proposta dell'assessore allo
Sviluppo del Territorio Gianni Verga, ha deliberato ieri l'acquisizione del
patrimonio immobiliare in Milano di proprietà del "Consorzio del
Canale Milano Cremona Po". Il patrimonio è costituito in prevalenza da
aree e che occupano una superficie complessiva di mq 3.573.421, pari a poco
meno del 2% dell'intero territorio comunale. Una superficie di circa mq
2.250.000 risulta compresa nel perimetro del "Parco Agricolo Sud
Milano". Questi 3.573.421 mq sono costituiti da aree coltivate, aree in
stato di abbandono, di fabbricati generalmente vetusti, adibiti ad usi
impropri o poco produttivi, di impianti industriali od artigianali ormai
obsoleti in minima parte di infrastrutture di recente costruzione o di
qualche pregio. I beni nel loro insieme rappresentano un patrimonio di
considerevole interesse per molte ragioni, che giustificano ampiamente -
anche al di là delle contingenze connesse alla realizzazione del depuratore
di Nosedo, del prolungamento della strada statale "Paullese",
ecc.- l'acquisizione in blocco da parte del Comune di Milano. Con
l'acquisizione di queste aree il Comune di Milano raggiunge importanti
obiettivi: Il settore sud-orientale della città è oggetto di preminente
interesse nel contesto della politica di sviluppo perseguita
dall'Amministrazione: ciò è dovuto in primo luogo alle caratteristiche di
alta accessibilità della zona, sotto l'aspetto sia viabilistico (quel
settore è innervato dalla Tangenziale Est, dall'Autostrada A1,
prossimamente dal prolungamento della strada statale "Paullese",
sia del trasporto pubblico (il settore è sede della stazione di San Donato
Milanese della linea 3 della Metropolitana, del previsto terminale del
Passante ferroviario, della stazione ferroviaria di Rogoredo, posta alla
confluenza delle linee per Genova e per Roma, del previsto attestamento
urbano della linea ferroviaria ad alta velocità, ecc.). Le favorevolissime
condizioni d'accesso hanno indotto, come è noto, l'insediamento di
importanti funzioni urbane ed il recupero di estese aree dismesse (si
ricordano, fra gli altri, i progetti riguardanti "Montecity",
Rogoredo, il nuovo centro congressi), interventi tutti dislocati nelle
immediate adiacenze del comprensorio in esame. Com'è evidente l'intero
processo di riqualificazione e di sviluppo di quel contesto metropolitano,
nonché di decentramento di funzioni d'eccellenza, può essere favorito e
implementato avvalendosi di una tale rilevante riserva fondiaria.
L'acquisizione del compendio da parte del Comune consente di evitare il
ricorso a lunghe, defatiganti, onerose procedure di espropriazione, la
difficoltà della cui conduzione rischierebbero di ritardare o, tout court,
impedire la realizzazione delle importanti opere infrastrutturali necessarie
per assicurare l'attuazione degli interventi di trasformazione, in corso, in
progetto, allo studio e in previsione. Non meno rilevante risulta la
particolare qualità ambientale, paesaggistica, storica e testimoniale di
taluni immobili di proprietà del Consorzio, quali le aree coinvolte nel
progetto di inserimento ambientale dell'insediamento tecnologico di Nosedo.
Progetti urbanistici e progetti di opere pubbliche previsti in queste aree .
1) Il depuratore di Nosedo Parte di queste aree sono necessarie per la
realizzazione del polo di depurazione di Nosedo e sono investite sia dal
vero e proprio impianto sia dalle opere di immissione e di deflusso delle
acque. La proprietà del Consorzio ne è incisa per complessivi mq 494.950.
Di questi il Comune di Milano ha sino ad ora proceduto all'occupazione
d'urgenza di una frazione pari a circa mq 459.143 (in forza di decreto
commissariale 16 ottobre 2000 n. 4). Pende tuttora la definizione
dell'indennizzo. Questi immobili rappresentano, allo stato, il cespite
consortile di maggior interesse per l'Amministrazione. L'acquisto da parte
del Comune comporta un enorme semplificazione dell'iter, già estremamente
impegnativo, di realizzazione del depuratore. 2) Bonifica e recupero
ambientale delle aree di "Porto di Mare" Le aree note come
"Porto di Mare", hanno una superficie complessiva di mq 413.959 e
sono interessate, in quanto adibite (dallo stesso Comune) a discarica di
rifiuti, da un piano di bonifica e recupero ambientale approvato dal
Consiglio Comunale nel luglio 1984. L'antico utilizzo a discarica ha
condizionato fino ad oggi le potenzialità del compendio, che risultano
considerevoli sotto l'aspetto sia delle dimensioni sia dell'accessibilità
(le aree sono adiacenti al nodo d'interscambio Rogoredo Fs/capolinea sud
della linea 3 della Metropolitana) sia della contiguità con altre, vaste
aree, possibile oggetto di riqualificazione. 3) Realizzazione della pista
ciclabile Duomo - abbazia di Chiaravalle Ulteriori terreni per complessivi
mq 17.138 sono destinate all'allargamento della via San Dionigi e alla
realizzazione dell'itinerario ciclabile che congiungerà il Duomo
all'abbazia di Chiaravalle. 4) Riqualificazione di via Camaldoli e via
Marignano Aree per altri mq 8.694 circa sono state occupate dal Comune di
Milano e dovranno essere espropriate per la ristrutturazione delle vie
Camaldoli e Marignano. 5) Prolungamento della strada statale Paullese Il 6
ottobre 2000 è stata infine richiesta dal Settore Viabilità l'acquisizione
di aree per complessivi mq 40.203 circa, necessarie per la realizzazione del
già citato asse di penetrazione urbana a prolungamento della strada statale
"Paullese". Il Comune di Milano attualmente affitta dal Consorzio
mq 322.571. Con l'acquisto l'Amministrazione si trova ad essere alleggerita
di questo onere. 6) Villaggio dello Sport (vedere documento in allegato)
Studi urbanistici in corso - Nelle adiacenze della via San Dionigi e, sul
lato opposto, del parco "G.B. Cassinis" si trova un complesso
fondiario in stato di profondo degrado, nel cui contesto impianti sportivi
coesistono con precari insediamenti adibiti a depositi, laboratori
artigianali, impianti produttivi, e con aree incolte o abbandonate. Il
comprensorio, è funzionalmente destinato dal Prg a VC ("Aree per spazi
pubblici a parco, per il gioco e lo sport di livello comunale") e, per
una porzione, a Zone industriali e artigianali". Parte del compendio è
compreso entro il perimetro del Parco Agricolo Milano Sud. La superficie
complessiva è pari a circa mq 607.000. Nell'insieme questo complesso di
aree, adiacente all'ex discarica denominata "Porto di Mare",
rappresenta una risorsa territoriale di rilevante interesse, sia ai fini
della ricomposizione di una frangia della città urbanisticamente ancora
irrisolta sia ai fini dell'eventuale dislocazione di insediamenti di
interesse pubblico, che potrebbero configurarsi nel ruolo di
"porta" della città in corrispondenza della storica direttrice
della via Emilia, approdo autostradale dal Centro-Sud. Risulta poi un corpo
di aree agricole posto in fregio alla via San Dionigi, interessante una
superficie di circa mq 360.247, per la maggior parte coltivata, nel cui
contesto ricadono alcuni insediamenti di carattere rurale, quali la
"Cascina Grande" e la "Cascina Nosedo". E' allo studio,
in proposito, da parte del consorzio di imprese incaricato della
progettazione del depuratore di Nosedo, l'incorporazione di un tale
comprensorio nella cintura di "mitigazione ambientale" a corredo
del polo tecnologico. L'acquisto comprende anche le aree della superficie
complessiva di circa mq 372.000 che si trovano fra la Tangenziale Est ed il
nucleo di Ponte Lambro. Trattasi di terreni ad uso prevalentemente agricolo,
già destinati dal Prg alla ricollocazione del Policlinico. Anche in questo
caso molteplici sono gli interessi della Civica Amministrazione in ordine
alla disponibilità a pieno titolo del cespite, in considerazione, ancora,
dell'accessibilità e della contiguità con settori urbani in via di
sviluppo.
ECCEZIONALE
INSTALLAZIONE DI ILLUMINATORI MARTIN PER FIBRE OTTICHE AL FULLERTON HOTEL DI
SINGAPORE
Gorle, 27 novembre 2002 - A Singapore lo storico edificio Fullerton
Building, costruito nel 1928, ha recentemente aperto un nuovo capitolo della
sua illustre vicenda con la conclusione del restauro che lo ha trasformato
nell'albergo simbolo della città, il Fullerton. Si tratta di uno dei più
prestigiosi alberghi a Singapore, considerato come uno dei migliori al
mondo. Un elemento di particolare rilievo nel restauro del Fullerton è
costituito dai tre nuovi lampadari a fibra ottica per la sala da ballo
dell'albergo, che occupa un'area di 699 mq. Il rivenditore regionale di
sistemi di illuminazione architetturali Martin, Pacific Technical Products
Pte Ltd (Ptp), si è occupato del progetto per l'illuminazione, con una
massiccia installazione di fibre ottiche per i tre speciali lampadari. Le
eleganti luci sono azionate da dodici Martin FiberSource Qfx 150. Di Hirsch
Bedner Associates è il design esclusivo dei lampadari, curato secondo le
specifiche dell'albergo, per realizzare un impianto eccezionale degno dello
standard "sei stelle" del Fullerton. I lampadari sono stati
prodotti da Ricardo Lighting (Hk) Ltd ed il progetto dell'illuminazione è
stato condotto da Project Lighting Design (Stephen Gough). Un impianto
impegnativo che produce risultati eccellenti. Spiega Cy Fun di Ptp: "I
lampadari sono di due dimensioni: uno ha un diametro di 6 metri e gli altri
due di 3 metri. Quello più grande è azionato da 8 Martin FiberSource Qfx
150 e contiene 2.080 punti di luce a fibra ottica; quelli con diametro tre
metri sono azionati da 2 FiberSource Qfx 150 ciascuno e dispongono di 740
punti di luce a fibra ottica. La lunghezza media della fibra varia da 1,5 e
3 metri. La montatura del lampadario è in ottone e rifinita in nichel
lucidato, mentre i pannelli, che, date le dimensioni del lampadario, sono
stati consegnati a segmenti, sono di alabastro. Il lampadario è stato
montato a strati, cominciando dall'interno. L'ottica è stata inserita nei
pannelli già forati in fabbrica. Durante l'assemblaggio è stata posta
particolare attenzione per evitare di aggrovigliare o rompere le fibre e per
assicurare che le lampade surriscaldate non toccassero la fibra. Ogni lotto
di fibre fornite dal produttore doveva essere delle giuste dimensioni: se il
cavo era troppo lungo, lasciava la fibra lenta; se troppo corto, lasciava
spazi fra i punti nell'alabastro. Tutto sommato, è stata un'installazione
molto impegnativa e dobbiamo complementarci con Ricardo Lighting per
l'eccellente lavoro." Nel passato il Fullerton Building, con la sua
posizione strategica alla foce del super trafficato fiume di Singapore, ha
sempre rappresentato un nevralgico centro di affari. Ospitando nel corso
degli anni alcuni dei più importanti uffici di Singapore, esso ha avuto un
ruolo di primo piano nello sviluppo e nel consolidamento di Singapore come
grande centro commerciale del sud-est asiatico. I tre anni di meticoloso
restauro sono valsi al Fullerton Hotel nel 2001 il premio Ura Architectural
Heritage Award e nel 2002 il Business Traveller Asia Pacific Award per il
migliore nuovo albergo per uomini d'affari nell'area. Il Fullerton è stato
inoltre indicato come uno dei più prestigiosi alberghi nel mondo
dall'indagine annuale di Institutional Investor e appare nella "Hot
List" di Condé Nast Traveler come uno dei migliori nuovi alberghi nel
mondo.
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