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27 NOVEMBRE 2002

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IL CREATORE DI DOLLY CHIEDE UNA LICENZA PER CLONARE GLI ESSERI UMANI

Bruxelles, 27 novembre 2002 - Ian Wilmut, lo scienziato che ha guidato l'équipe britannica responsabile della clonazione della pecora Dolly, ha inoltrato domanda di licenza per la clonazione di embrioni umani. Il professor Wilmut ha chiesto alla Human Fertilisation and Embryology Authority il rilascio di una licenza che gli permetterebbe di prelevare un ovulo umano non fecondato per tentare di indurne lo sviluppo ad un primo stadio embrionale, mediante una procedura denominata partenogenesi. Questa tecnica consentirà di giungere alla creazione di embrioni clonati in grado di svilupparsi, senza la necessità di utilizzare dello sperma. Gli ovuli, tuttavia, non verranno impiantati nell'utero, bensì utilizzati per l'estrazione di cellule a scopo di ricerca. Il professor Wilmut afferma che il suo laboratorio, il Roslin Institute (Scozia), non intende far sviluppare gli embrioni oltre lo stadio di microscopico gruppo cellulare. Se avrà successo, l'esperimento di clonazione degli embrioni umani finalizzato all'avanzamento della ricerca sulle malattie, potrà rappresentare un'alternativa alla sperimentazione animale. "Ciò che intendiamo fare è utilizzare questa tecnologia per produrre cellule in grado di curare malattie come il diabete e i morbi di Parkinson e di Alzheimer", sostiene il professor Wilmut. L'ovulo non fecondato viene stimolato in laboratorio, inducendone la divisione e lo sviluppo autonomo in embrione. In pratica, alla cellula uovo viene "fatto credere" di essere stata fecondata e, pertanto, essa avvia il processo di divisione cellulare. Analoghi esperimenti sono stati condotti su ovuli animali, comprese le scimmie. Qualsiasi tipo di ricerca che preveda la creazione di embrioni umani risulta profondamente controversa. Alcuni scienziati non considerano gli "embrioni" creati mediante questo processo veri e propri embrioni e vi è la possibilità che essi non vengano considerati tali ai sensi della legge britannica del 1990 sull'embriologia umana (Human Embryology Act). Raramente questi embrioni sopravvivono oltre le prime fasi di sviluppo. Un gruppo di esperti che fornisce consulenza al governo britannico ha raccomandato l'utilizzo "limitato" della "clonazione terapeutica", sostenendo, quindi, che è consentito ricorrere alla tecnologia di clonazione finalizzata allo sviluppo di trattamenti medici.

PARLAMENTO E CONSIGLIO EUROPEI DISCUTONO LA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLA BIOTECNOLOGIA
Bruxelles, 27 novembre 2002 - Il 21 novembre, il Parlamento europeo ha adottato quella che ha definito una risoluzione "molto favorevole sotto il profilo biotecnologico", basata sulla comunicazione della Commissione in materia di scienze della vita e biotecnologia, documento che il Consiglio "Competitività" discuterà alla sua prossima riunione del 26 novembre. Nella votazione tenutasi durante la sessione plenaria del Parlamento a Strasburgo, gli europarlamentari hanno respinto la maggior parte degli emendamenti proposti principalmente dal gruppo dei Verdi, sottolineando la necessità di elaborare un quadro giuridico prevedibile ed etico per le società biotecnologiche e gli agricoltori. La relazione conclude che un simile quadro dovrebbe mirare a garantire la sicurezza dei consumatori e la competitività, nonché prevenire la "fuga di cervelli" in questo settore e impedire una dipendenza futura dall'importazione di prodotti biotecnologici. In particolare, il documento invita la Commissione ad elaborare una politica "bEurope" nel settore delle biotecnologie e sostiene: "Il Parlamento condivide l'idea della Commissione di assumere un ruolo giuda nell'elaborazione di orientamenti internazionali, ma lamenta il fatto che tale azione sia incentrata principalmente sul settore alimentare". In merito alla questione dei prodotti alimentari, tuttavia, il Parlamento "è fermamente convinto che la moratoria in vigore de facto dal 1998 sugli alimenti geneticamente modificati deve cessare, al fine di stimolare l'innovazione". Gli eurodeputati hanno affermato, inoltre, che gli Stati membri dovrebbero migliorare l'insegnamento nel settore della biologia, ponendo in particolare l'accento sulla genomica e la microbiologia. In termini più generali, la risoluzione sottolinea la necessità di garantire a tutti i consumatori la possibilità di accedere ad informazioni affidabili sugli organismi geneticamente modificati (Ogm), al fine di promuovere la fiducia e la scelta informata. Infine, il Parlamento ha reiterato un precedente appello a favore dell'imposizione di un divieto universale e specifico a livello di Nazioni Unite sulla clonazione di esseri umani in tutte le fasi di formazione e sviluppo. Nel frattempo, alla riunione del Consiglio "Competitività", che si terrà il 26 novembre a Bruxelles, vi sarà uno scambio di opinioni sulla comunicazione della Commissione prima di procedere all'adozione delle conclusioni e definire così una "tabella di marcia operativa" per la strategia in materia di biotecnologie. Nella bozza delle conclusioni si legge che "il potenziale offerto dalle scienze della vita e dalla biotecnologia in settori quali l'assistenza sanitaria, l'agricoltura e gli alimenti, i prodotti e i processi industriali, e la protezione ambientale dovrebbe essere oggetto di costante monitoraggio per valutarne i rischi e i benefici ed anticiparne le conseguenze economiche, sociali ed ambientali, nonché gli aspetti etici". Nelle conclusioni si sottolinea inoltre che lo sviluppo di un'industria biotecnologica europea competitiva richiede delle politiche complete e coordinate che contemplino tutti i principali ambiti di applicazione delle biotecnologie. Il Consiglio porrà l'accento, inoltre, sulla richiesta di intensa cooperazione indirizzata alla Commissione, al fine di definire la tabella di marcia operativa, chiarire le responsabilità dei vari attori coinvolti e fissare uno scadenziario per l'esercizio delle funzioni assegnate.

LA BANCA CENTRALE EUROPEA BANDISCE UN CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
Francoforte, 27 novembre 2002 La Banca centrale europea (Bce) ha indetto un concorso internazionale di progettazione architettonica e urbanistica in vista della costruzione della sua nuova sede. Gli obiettivi del concorso sono la selezione delle migliori soluzioni progettuali e la designazione dell'architetto a cui verrà affidato lo sviluppo dettagliato del progetto nonché, se possibile, l'esecuzione dell'opera. La nuova sede sarà edificata nel settore orientale di Francoforte sul Meno, su un'area di circa 120 mila m2 ubicata sul lungofiume, ove sorge la Großmarkthalle (mercato all'ingrosso). La Bce ha acquistato il terreno dalla Città di Francoforte nel marzo del 2002. Il complesso dovrà ospitare 2.500 postazioni di lavoro; esso comprenderà uffici e aree speciali, che si estenderanno su una superficie utilizzabile principale di circa 100 mila m2. Saranno inoltre predisposte le necessarie aree tecniche e strutture di parcheggio. Il concorso per progetti a procedura ristretta organizzato dalla Bce è rivolto ad architetti di ogni paese del mondo; il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato al 20 gennaio 2003. Nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee e sul sito Internet della Bce è stato pubblicato un bando di concorso aperto, in conformità del quale gli interessati dovranno sottoporre la propria candidatura. In seguito alla preselezione dei soggetti in possesso delle qualifiche richieste, la procedura si articolerà in due fasi. Nella corso della prima, ottanta architetti prescelti fra gli idonei saranno invitati a sviluppare un progetto preliminare, tenendo conto del fatto che la Großmarkthalle è un edificio di interesse storico ufficialmente riconosciuto. In seguito la commissione giudicatrice, composta da architetti di fama internazionale e da rappresentanti della Città di Francoforte e del Sistema europeo di banche centrali (Sebc), selezionerà la rosa dei dodici candidati che verranno ammessi alla seconda fase. Membri della commissione giudicatrice In rappresentanza del Sebc : Lucas Papademos, Vicepresidente della Bce (Presidente della commissione giudicatrice); Liam Barron, Direttore Generale della Central Bank of Ireland; Sirkka Hämäläinen, Membro del Comitato esecutivo della Bce; Yves Mersch, Governatore della Banque centrale du Luxembourg; Hanspeter K. Scheller, Direttore Generale Amministrazione della Bce; Ernst Welteke, Presidente della Deutsche Bundesbank. In rappresentanza della Città di Francoforte : Edwin Schwarz, Assessore all'Urbanistica. Architetti esterni: Françoise-Hélène Jourda, Parigi, Francia (Vicepresidente della commissione giudicatrice); Oriol Bohigas, Barcellona, Spagna; Kees Christiaanse, Rotterdam, Paesi Bassi; Massimiliano Fuksas, Roma, Italia; Michael Wilford, Londra, Regno Unito. Membri supplenti In rappresentanza del Sebc : Hans Georg Fabritius, Membro del Comitato esecutivo della Deutsche Bundesbank; Klaus Gressenbauer, Direttore Pianificazione e Controllo della Bce; Brian Halpin, Vicedirettore Generale della Central Bank of Ireland; Thomas Rinderspacher, Capo Divisione Stabili della Bce; Fernand Yasse, Capo di Organisation et gestion des risques della Banque centrale du Luxembourg. In rappresentanza della Città di Francoforte: Dirk Zimmermann, Capo del Dipartimento di Urbanistica. Architetti esterni: Craig Dykers, Oslo, Norvegia; Martha Schwartz, Boston, Stati Uniti. I dodici finalisti dovranno presentare progetti architettonici dettagliati per ciascuno degli edifici da costruire. Al termine della seconda fase la commissione giudicatrice designerà tre vincitori. È stato stanziato un ammontare complessivo di 700.000 euro per il rimborso spese dei dodici finalisti e l'assegnazione dei premi ai tre vincitori. La decisione della commissione giudicatrice, a cui farà seguito la premiazione, è prevista orientativamente per il primo trimestre del 2004. Informazioni dettagliate sul concorso sono reperibili nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee e sul sito Internet della Bce infolink: www.ecb.int

UNA RIFORMA STORICA CHE SEMPLIFICA E RAFFORZA L'APPLICAZIONE DELLE NORME ANTITRUST
Bruxelles, 27 novembre 2002 - La Commissione europea accoglie con soddisfazione l'adozione, da parte del Consiglio Competitività, della più ampia riforma dell'antitrust adottata dal 1962 in poi. La riforma, proposta dalla Commissione europea nel settembre 2000, semplificherà in maniera fondamentale il modo in cui le norme antitrust del trattato vengono applicate nell'Unione europea. Il nuovo regolamento di applicazione abolisce soprattutto l'obbligo di notificare gli accordi alla Commissione, riducendo in questo modo le spese burocratiche e legali per le imprese. L'adozione del regolamento prima dello storico ampliamento dell'Unione permetterà un'applicazione più energica delle norme antitrust attraverso una ripartizione migliore e più efficiente dei compiti di applicazione tra la Commissione e le autorità nazionali. Il regolamento consentirà alla Commissione e alle autorità nazionali di concentrare le proprie risorse nell'importante lotta agli accordi di fissazione dei prezzi e ad accordi di altro tipo che sono realmente dannosi per la concorrenza. "La Commissione si impegna a riformare in maniera radicale gli strumenti di attuazione della politica di concorrenza comunitaria, in modo da renderli più efficaci e da ridurre gli oneri burocratici per le imprese. L'approvazione odierna da parte degli Consiglio del nuovo regolamento sull'antitrust è una tappa fondamentale di questo processo. Ora concentreremo le nostre energie sul completamento della riforma delle norme e delle procedure per il controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato" ha dichiarato il Commissario Mario Monti, responsabile della concorrenza, aggiungendo che "questa riforma dimostra che la Commissione non esita ad associare un'ampia rete di autorità nazionali all'applicazione di norme di fondamentale competenza comunitaria quando ciò contribuisce chiaramente ad un'applicazione più rigorosa della normativa UE". La riforma comporta la modernizzazione di norme procedurali risalenti a 40 anni fa, stabilite dal regolamento 17 del 1962, che disciplina l'applicazione delle disposizioni del trattato UE sugli accordi tra imprese che possono limitare la concorrenza (articolo 81) e sugli abusi di posizione dominante (articolo 82). La riforma, che rappresenta la revisione più completa delle norme antitrust dell'UE da quarant'anni a questa parte, non altera il contenuto sostanziale degli articoli 81 e 82 del trattato. Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 1° maggio 2004, dunque contemporaneamente all'ingresso nell'Unione di 10 nuovi Stati membri. Le caratteristiche principali della riforma sono: passaggio da un sistema di autorizzazione in base al quale tutti gli accordi devono essere notificati alla Commissione per ottenerne l'approvazione ad un sistema di esenzioni direttamente applicabile. In questo modo le imprese assumono una maggiore responsabilità: saranno loro stesse a dover garantire che i loro accordi non limitano la concorrenza o, in caso contrario, che tali restrizioni possono beneficiare delle deroghe previste dall'articolo 81, paragrafo 3. D'altro canto le imprese non dovranno più sostenere costi burocratici e legali non necessari; applicazione diretta dell'articolo 81, paragrafo 3, consentendo in questo modo un'applicazione comune delle norme relative alle pratiche restrittive da parte della Commissione, delle autorità nazionali responsabili della concorrenza e dei giudici nazionali. Tutte le autorità garanti della concorrenza attueranno una stretta collaborazione nell'applicazione delle norme antitrust. La riforma del regolamento n. 17 va distinta dalla prossima riforma delle norme relative al controllo delle concentrazioni. Le concentrazioni di dimensione comunitaria come definite nel vigente regolamento sulle concentrazioni continuano a dover essere notificate alla Commissione prima della loro realizzazione. Motivazioni della riforma Il sistema esistente era adeguato nel 1962, quando gli Stati membri erano solamente sei e l'esperienza nell'applicazione delle norme antitrust per la regolamentazione degli accordi tra imprese era scarsa. In questi quarant'anni, tuttavia, sono state adottate numerose decisioni individuali applicando i criteri di esenzione previsti dall'articolo 81, paragrafo 3 del trattato. Le autorità della concorrenza e i giudici nazionali conoscono dunque perfettamente le condizioni alle quali è possibile concedere un'esenzione ai sensi di tale articolo. Le esenzioni individuali decise dalla Commissione non sono quindi più indispensabili per garantire un'applicazione uniforme dall'articolo 81, paragrafo 3 del trattato. Un sistema di notifica non è più attuabile in quanto l'UE si appresta ad accogliere 10 nuovi Stati membri. Come funzionerà in pratica l'applicazione decentrata La Commissione e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri costituiranno una rete di tutte le autorità di concorrenza comunitarie, denominata Ecn (European Competition Network), che rappresenterà un caposaldo del nuovo sistema di applicazione. Essa consentirà una maggiore collaborazione tra la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza, permettendo l'attribuzione dei casi all'autorità che si trova nella posizione migliore per condurre l'indagine. La Commissione, in quanto custode del trattato, avrà una responsabilità particolare all'interno della rete. La Commissione adotterà inoltre, nel corso del prossimo anno, una serie di comunicazioni che spiegheranno o chiariranno l'interpretazione di determinati concetti, allo scopo di fornire indicazioni generali e certezza giuridica alle imprese.

AGGIORNAMENTO DEL PROGRAMMA DI STABILITA' 2002
Roma, 27 novembre 2002 - Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato sul proprio sito Web il Programma di Stabilita' dell'Italia Aggiornamento Novembre 2002. Il Documento, inviato all'Unione Europea il 20 novembre scorso, ribadisce l'impegno a proseguire l'azione di consolidamento della finanza pubblica e mostra come il modificarsi di alcune ipotesi sottostanti il quadro macroeconomico di riferimento incide sugli obiettivi di finanza pubblica italiana dei prossimi anni. http://www.tesoro.it/Documentazione/patto_stabilita_2002/PSI_2002.pdf

IMPRESE: E' LEGGE IL DL FISCALE
Roma, 27 novembre 2002 - L'Aula della Camera, nella seduta del 20 novembre scorso, ha definitivamente approvato il decreto fiscale sull'imprese. I voti a favore sono stati 205, i contrari 131, 4 gli astenuti. Le novita' principali del provvedimento riguardano la Dual income tax (Dit), la tassazione delle riserve tecniche delle assicurazioni e la stretta alla deducibilita' fiscale delle partecipazioni. http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18639.htm

LAVORO: NUMERO VERDE PER COLLOCAMENTO DISABILI
Roma, 27 novembre 2002 - Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato vita al primo call center interamente dedicato al collocamento mirato dei disabili, per informare sugli strumenti e le iniziative in materia di occupazione offerti dalla Legge n. 68/99. Il numero verde 800 18 99 66 risponde tutti i giorni, dal lunedi' al venerdi', dalle ore 9,00 alle ore 17,00. Per maggiori informazioni:
http://www.minwelfare.it/aree+di+interesse/politiche+dei+lavori/occupazione+
e+mercato+del+lavoro/collocamento+obbligatorio+disabili/

http://www.minwelfare.it/normativa/1999/Legge12+marzo+1999%2c+n.+68.htm

FISCO: VIA LIBERA AL NUOVO CUD 2003 
Roma, 27 novembre 2002 - E' disponibile sul sito Internet dell'Agenzia delle Entrate il nuovo modello Cud 2003, con le relative istruzioni, che il datore di lavoro deve consegnare a ciascun dipendente entro il 31 marzo 2003. Il nuovo modello, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ricalca nei contenuti e nella semplice veste grafica quello approvato lo scorso anno, ma presenta alcune novita' che consentono al dipendente di ricevere informazioni piu' puntuali e trasparenti e gli mettono a disposizione una serie di dati utili per la presentazione della dichiarazione dei redditi. http://www.agenziaentrate.it/modulistica/dichiarazione/2003/cud/index.htm

L'AGENZIA EUROPEA DI INVESTIMENTI EMETTE IL RATING ETICO SULLE SOCIETÀ DEL SEGMENTO STAR
Milano, 27 novembre 2002 - La Agenzia Europea di Investimenti informa che la Seconda Sezione del Comitato Etico indipendente (Cet) ha provveduto ad emettere il Rating sulle società del Segmento Star in ordine a 5 Standard Etici valutati in base alle indicazioni e valori espressi dall'Onu, dall'Ocse, dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro e Ue (vedi nota). Il Rating sul Segmento Star è stato presentato oggi a Milano con conferenza stampa e segue quelli già pubblicati da Aei negli scorsi mesi sui Paesi Ocse, sulle Società del Mib 30 e su 35 Multinazionali. Segmento Star Rating Etico (percent. massima investibile consigliata rispetto a quanto consentito dalla legge): EEE (100%) (nessuna società); EEE- (75%) (nessuna società); EE+ (50%): Amga; Banca Popolare Etruria E Lazio; Banca Popolare Di Intra; Brembo; Centrale Del Latte Torino; Interpump Group; Emak; Meliorbanca; EE (25%) Aedes; Cembre; Gefran; Granitifiandre; Mariella Burani; EE- (12%) Giacomelli Sport; Ima; Mirato; Juventus Fc; Negri Bossi; Richard Ginori 1735; Terme Acqui; Vittoria Assicurazioni; E+ (4%) Astaldi; Biesse; Csp International; Ducati Motor Holding; Erg; Irce; Jolly Hotels La Doria; Navigazioni Montanari (*); Sabaf; Saeco International; Stefanel; E (1%) Cremonini (*); Cementir; Manuli Rubber Industries; Reno De Medici; Saes Getters Targetti Sankey; E- (0%) (nessuna società) (*) ancora sotto analisi in alcuni settori di attività. Dall'analisi dei risultati ottenuti emerge che più dei 90% delle Società Star rispettano il primo standard (ossia non hanno una posizione monopolistica o di cartello); il 75% non presenta capitale vincolato a norme o patti di sindacato; il 50% delle società hanno azionisti di controllo sostanzialmente privi di conflitti d'interesse divergenti da quelli della propria azienda; solamente il 5% del campione rispetta il quarto standard (il CdA indipendente dalla proprietà). Nel complesso le Società del Segmento Star dimostrano di avere quella trasparenza che Borsa Italia, con l'istituzione dei Segmento, ha voluto assicurare al mercato. Di contro, sembra essere ancora lontana la separazione di responsabilità tra proprietà ed il management nella conduzione aziendale, che è un elemento cruciale per la maturazione del sistema finanziario italiano. L'omogeneità del Segmento Star, rispetto al Mib 30, assicura all'investitore dei parametri di qualità più uniformi, seppure, nel caso dell'indice maggiore, sono riscontrabili rari casi di eccellenza ancora mancanti allo Star. Jacopo Gavazzoli Schettini, Amministratore Delegato di Agenzia Europea di Investimenti SpA commenta: "dare finalmente una chiara e concreta definizione alla nozione di Etica, applicarla richiamandosi ad un sistema di valori universale come quello delle Nazioni Unite, offrire il Rating gratuitamente al mercato, sono cose che rendono l'operato della AEI trasparente ed indipendente, e spiegano la ragione per cui il Rating è ben compreso, apprezzato e richiesto dalle stesse società". "Il lavoro del Comitato Etico e dei suoi analisti" - aggiunge - "che si fonda su documentazione ufficiale, rende il risultato autorevole e verificabile. Ogni singola E concessa dalla Aei ad una società valutata, poggia molto sui fatti e poco su opinioni o parametri di valutazione soggettivi. E' questa la grande novità che rende la pubblicazione del Rating etico un fatto d'interesse per i mercati." Alla conferenza sono inoltre intervenuti: Marco Guerrieri, Presidente di Agenzia Europea di Investimenti SpA, Cristina Popper, Segretario Generale del Comitato Etico di Aei e Giuseppe D'Ippolito, Membro della Seconda Sezione del Comitato Etico. L'Agenzia Europea di Investimenti è la prima società attiva nella finanza etica (o socialmente sostenibile) che rinuncia a definire il concetto di etica demandandone la definizione esclusivamente alle Nazioni Unite (Ocse, Oil, Ue), evitando un approccio morale e/o soggettivo, o derivante dalla proprietà; è la prima società ad introdurre il concetto di responsabilità, non sociale ma legale, degli emittenti verso l'Onu; emette attraverso la prima Sezione del Comitato Etico anche un rating "etico" sui paesi Ocse; evita ogni valutazione "pregiudiziale" verso gli emittenti, pertanto non utilizza panieri o indici "etici" o "socialmente sostenibili". A livello societario, l'Agenzia Europea di Investimenti è diretta da Amministratori indipendenti dalla proprietà, ad ogni livello e per Statuto; è la prima società europea a munirsi di un Codice di Condotta degli Investimenti e ad avere un ufficio di controllo interno (ufficio di compliance) che può agire direttamente sugli amministratori. Infolink: www.agenziaeuropea.it

I CINQUE STANDARD ETICI RICHIESTI
Milano, 27 novembre 2002 - I cinque standard etici richiesti dal Codice di Condotta degli Investimenti dell'Agenzia sono: 1. avere una posizione non monopolistica o essere parte di un cartello monopolistico. 2. avere un capitale, suddiviso in azioni, che non sia vincolato da norme o patti e sia liberamente acquistabile o cedibile; 3. avere una proprietà diffusa e priva d'azionisti di riferimento o, alternativamente, un azionista di controllo privo d'interessi potenzialmente divergenti da quelli della sua azienda; 4. avere tutti i consiglieri d'amministrazione ed il gruppo dirigente indipendenti anche dalla proprietà e sottoposti ad un Codice di Condotta - vigilato da un organo di controllo interno - che garantisca un operato trasparente e limiti i conflitti d'interesse; 5. avere una procedura atta a verificare che gli investimenti - propri o per conto di terzi - siano conformi agli standard internazionalmente riconosciuti più aggiornati in materia sociale ed ambientale, ovvero che dimostrino attenzione - anche con adeguati codici di comportamento interni all'azienda - ai processi d'approvvigionamento delle materie prime, alla produzione, alla distribuzione di beni e servizi, e che operino con la massima integrità e nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948 e delle principali norme internazionali che la completano e specificano. Onde assicurare la massima indipendenza delle opinioni individuali, i membri di cui è composta la Seconda Sezione del Comitato, hanno partecipato, e partecipano ai lavori, a titolo esclusivamente personale, non rappresentativo delle organizzazioni o strutture verso le quali hanno rapporti di collaborazione o legami professionali, e senza percepire compensi. La nomina dei membri della Seconda Sezione è stata effettuata sulla base delle esperienze di cui essi sono portatori Giulia Archetti (Asset Manager); Aldo Burresi (Professore Ordinario di Marketing alla Facoltà di Economia - Università di degli Studi di Firenze); Benedetta de Marsanich (Funzionario Det Norske Veritas); Giuseppe d'Ippolito (Presidente Associazione Consumatori Utenti - Acu); Andrea Ferretti (Direttore Tecnico Ecomag - Gruppo American Appraisal); Mauro Gatti (Professore Associato di Economia e Gestione delle Imprese alla Facoltà di Economia - Università degli Studi di Milano); Marco Lamonica (Presidente di Qualità Italia, Associazione per l'Agricoltura di Qualità e lo Sviluppo Sostenibile); Paolo Manzi (Presidente Ente Nazionale Protezione Animali); Amedeo Marino (Direttore Tecnologia Procontrol); Pietro Merli Brandini (Presidente del Cenform - centro formazione studi e ricerca, Condirettore Isril, già Segretario Confederale della Cisl); Claudio Stanzani (Presidente SindNova - Istituto per lo studio dell'innovazioni e delle trasformazioni produttive e del lavoro )

INTESABCI SU POSSIBILE CESSIONE DEL BANCO DI CHIAVARI
Milano, 27 novembre 2002 - In merito a notizie di stampa su una possibile cessione del Banco di Chiavari, Intesabci ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse che al momento sono in corso di valutazione. Qualsiasi riferimento a una conclusione di trattativa e' pertanto privo di fondamento.

BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE: BILANCIO DI TRE ANNI DI GESTIONE VARANO CHE FA IL PUNTO SUI SUOI TRE ANNI DI PRESIDENZA E ANNUNCIA CHE NON SI RICANDIDERÀ ALLE ELEZIONI DI DOMENICA 1 DICEMBRE
Busto Garolfo, 27 novembre 2002 - Giovanni Varano, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, illustra gli ideali, le convinzioni, le aspettative per il futuro e i risultati ottenuti in tre anni di gestione della banca, alla vigilia di un importante appuntamento, quello per il rinnovo degli organi direttivi della banca. Un fatto che avviene ogni tre anni e che riveste un ruolo fondamentale per la crescita della realtà della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. ³Io sono arrivato alla guida della banca tre anni fa, in un momento difficile, caratterizzato essenzialmente da due fatti: 1. truffa Della Bianca, gestita dal vecchio presidente in un modo che non mi ha visto concorde sin dall¹inizio (ero vice-presidente, ma con poca forza perché, fino a 6 anni fa, il presidente veniva eletto direttamente dall¹assemblea e, quindi, come comprensibile, aveva maggiori poteri). Anche perché, diciamocelo, delle responsabilità la presidenza precedente le aveva: non si può lasciare per anni una persona a guidare una filiale e non far girare i funzionari, come giustamente avviene in tutto il servizio bancario. 2. c¹era il delicato passaggio della fusione tra noi e Buguggiate: una strada imboccata e difesa con forza dal precedente presidente, che qualche malumore ha creato in paese. Malumori rafforzati poi dal fatto che, in seguito, dopo aver voluto la fusione, il vecchio presidente l¹ha rinnegata e ancora oggi ne parla male. E¹ questo un punto delicato, che deve essere spiegato bene per evitare ogni possibile fraintendimento. Lui ha voluto la fusione nella certezza di trovare nei soci di Buguggiate degli alleati per continuare a fare il presidente. Ma loro, quelli di Buguggiate, non potevano sostenere chi aveva una visione personalistica della banca e propugnava una gestione che aveva creato le basi perché una truffa come quella di Della Bianca, che aveva creato una banca nella banca, potesse prendere piede. Ecco allora che si delinea la mia presidenza, in riconoscimento di un impegno storico e dell¹importanza primaria che Busto Garolfo continua a rivestire nella nuova Bcc nata dalla fusione e con la certezza di poter mettere insieme una squadra che, cogliendo il meglio di Busto Garolfo e di Buguggiate, fosse in grado di rilanciare la banca. E questo ho fatto. In tre anni abbiamo rimesso in piedi la banca, creando una struttura di controllo interno assolutamente affidabile (certo, come in tutte le banche, la truffa messa in piedi nel giro di 24 ore da un impiegato infedele potrebbe anche accadere, anche se è davvero molto, molto difficile. Ma una truffa reiterata nel tempo, fosse anche solo di una settimana e non di sette anni come nel caso Della Bianca, non potrà mai più avvenire). Quindi, abbiamo rimesso in piedi la banca dal punto di vista dei controlli interni, abbiamo rilanciato l¹immagine della Bcc, abbiamo raggiunto risultati importanti (abbiamo vinto, ad esempio, il concorso delle oltre 400 Bcc italiane per quanto riguarda i traguardi commerciali: carte di credito, prodotti finanziari e così via, di cui avete parlato anche sui vostri giornali), abbiamo creato prodotti innovativi che in tanti hanno poi rilanciato e ci hanno dato una vasta eco e profonde soddisfazioni. Uno su tutti il mutuo Ad8, che ci è valso i complimenti del presidente del Consiglio ed il passaggio su moltissimi media nazionali: addirittura una special su RaiDue. Abbiamo concretamente operato a favore dello sviluppo del nostro territorio, distribuendo contributi a chi ne aveva bisogno. Ecco, questo è un altro punto importante di differenza rispetto alla passata gestione, quando si andava in giro a fare promesse di contributi miliardari che non si potevano certo mantenere, pena l¹intervento della banca d¹Italia. Noi abbiamo fatto il possibile. E anche di più. 100 milioni di vecchie lire all¹anno alla parrocchia di Busto Garolfo per la ristrutturazione, tanti contributi a molte delle parrocchie del nostro territorio, a una miriade di associazioni, l¹apparecchiatura all¹ospedale di Varese e interventi concreti, come l¹aver dato gratuitamente i locali della nostra vecchia sede di Villa Cortese al comune perché vi potesse mettere l¹ufficio postale. Insomma: ho fatto molto, ho lavorato molto. E il mio compito finisce qui. Mi avevano chiesto di rimettere in sesto la barca, e così ho fatto. Ora la nostra Bcc non sarà un¹ammiraglia, ma una corazzata sì. E, quindi, siccome al cadreghino non si deve essere attaccati e, soprattutto, qui si opera per spirito di servizio e non per soddisfare pruriti personali, come purtroppo qualcuno ha fatto in passato e tenta ancora oggi di fare, io lascio. Con la certezza che i soci che andranno in consiglio di amministrazione sapranno portare avanti con convinzione, forza, volontà, lealtà e sana passione la nostra banca. Lascio la mia eredità spirituale alle persone che in questi anni hanno lavorato con me: assieme siamo riusciti a sanare la situazione disastrosa lasciata dalla precedente presidenza". I numeri di tre anni di gestione Varano: numeri dei soci: 1.952; dipendenti della banca: 124; sportelli: 13; raccolta diretta: + 14,23% in tre anni; impieghi dei clienti: + 24,06% in tre anni; totale utilizzi: + 14,40% in tre anni; sofferenze nette sono passate dal 5,20% al 2,40% in tre anni; partite incagliate: sono passate dal 10,76% al 5,92% in tre anni, utilizzi/ totale raccolta diretta: sono passati 62,29% al 65,44% in tre anni; Mutui erogati in tre anni: 84 milioni di euro; Utile netto del 2002 al 31 ottobre 2002: 2,5 milioni di euro (con i vigenti criteri). L'assemblea di domenica 1 dicembre per il rinnovo delle cariche sociali numero candidati al consiglio di amministrazione: 30, ma c¹è la possibilità di presentare candidature dell'ultimo momento in assemblea. Modalità di votazione: assemblea chiusa, scrutinio segreto. Sforzo organizzativo: 4 postazioni di voto composte da 12 operatori con computer per verifica poteri e 24 cabine di voto. Modalità tecniche: si eleggono i membri del comitato, che sono 13, 8 dell'area di Busto Garolfo e 5 di quella di Buguggiate. Poi il consiglio elegge il nuovo presidente.

VERSO LA COSTITUZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI GIOVANI WELFARE E RIFORME, "I GIOVANI DEVONO CONTARE DI PIÙ" MATTEO COSTANTINI, GIOVANIEUROPEI.COM: "NON SOLO CRITICHE AL SISTEMA, MA ANCHE PROPOSTE CONCRETE"
Roma, 27 novembre 2002 - E' stata presentata ieri nella sala del Refettorio della Camera dei Deputati la prima proposta di legge d'iniziativa giovanile per la costituzione del Consiglio nazionale dei giovani, un organismo consultivo delle nuove generazioni al servizio del Governo e delle istituzioni italiane. A coordinare il dibattito, in cui sono intervenuti l'On. Michele Cossa, del gruppo Misto e l'On. Gianni Lolli, responsabile Welfare dei Ds, è stato Matteo Costantini, presidente di Giovanieuropei.com, primo partito virtuale in Italia, che ha spiegato: "Accanto ai giovani che contestano il sistema a priori scendendo in piazza cominciano a emergere realtà organizzate di giovani che pur condividendo molte delle critiche avanzate dai No global, non condividono nessuno dei metodi che essi adottano. Ci sono giovani che scelgono di elaborare proposte costruttive all'interno dei canali istituzionali piuttosto che cadere nella deriva contestatrice. Forse fanno meno rumore, ma non per questo hanno meno da dire". L'iniziativa si propone di garantire un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni nei processi decisionali del Paese, in particolare nelle trattative che riguardano la riforma del mercato del lavoro, delle pensioni e della sanità, nella convinzione che tali decisioni non possano essere adottate senza ascoltare, seppure con un ruolo meramente consultivo, le persone su cui le riforme incideranno maggiormente (i giovani appunto). La proposta di Legge sulla Costituzione del Consiglio Nazionale dei giovani, sarà depositata la settimana prossima alla Camera dall'on. Chiara Moroni, in qualità di parlamentare più giovane della Repubblica (28 anni). A sostegno della proposta di legge, partirà nei primi di dicembre la campagna "1000 firme per i giovani" una raccolta di sottoscrizioni in tutta Italia. Le firme raccolte saranno consegnate al Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ai sensi dell'articolo 50 della Costituzione. www.giovanieuropei.com  www.federgiovani.it

IL VICE PRIMO MINISTRO DEL VIETNAM, IN VISITA UFFICIALE A MILANO PER ILLUSTRARE LE POSSIBILITÀ DI PARTNERSHIP CON IL NOSTRO PAESE. AD ACCOGLIERLO ADOLFO URSO, VICE MINISTRO ATTIVITÀ PRODUTTIVE E UGO CALZONI, DIRETTORE GENERALE ICE.
Milano, 27 novembre 2002 - Il Vice Primo Ministro del Vietnam Vu Khoan, ha guidato ieri una delegazione ufficiale in visita nel nostro paese, affiancato dal Vice Ministro delle Finanze, del Commercio, del Piano e degli Investimenti, degli Affari Esteri, del Turismo: scopo della missione permettere una maggiore conoscenza del Vietnam e delle sue potenzialità ed incrementare i già ottimi rapporti con l'Italia. Al centro delle rotte marittime asiatiche ed in una posizione strategica nel mare della Cina Meridionale, il Vietnam rappresenta un vasto mercato in espansione. L'Italia esporta verso il Vietnam 281,62 milioni di Euro, collocandosi al terzo posto dopo la Francia e la Germania tra gli esportatori dell'Unione Europea. Nell'incontro, al quale hanno presenziato in rappresentanza dell'Italia anche il Vice Ministro delle Attività Produttive con delega per il Commercio Estero, Adolfo Urso sono stati presentati i progetti di investimento nei settori economici dell'agroindustria, della pesca, del legname, dei trasporti e delle telecomunicazioni, del tessile, delle costruzioni e del turismo. Aziende italiane di rilievo come la Perfetti spa e le acciaierie Danieli spa, già presenti con una propria filiale in Vietnam, hanno offerto una propria testimonianza a favore delle quasi 100 aziende che hanno già segnalato la propria partecipazione e che durante la giornata di martedì hanno avuto anche modo di confrontarsi direttamente, con incontri one-to-one, con imprenditori vietnamiti per possibili partnership.

KLM INAUGURA LA BIGLIETTERIA A MALPENSA
Milano, 27 novembre 2002 - Lunedì 2 dicembre alle ore 11.00 sarà inaugurata la nuova biglietteria Klm presso l'aeroporto di Milano Malpensa. Norbert Stiekema, direttore generale di Klm Italia, e Cristina Nardone, service manager Klm a Malpensa, presenzieranno al taglio del nastro. L'inaugurazione si terrà al terminal 1 dell'aeroporto di Malpensa, presso le partenze internazionali, vicino al check-in Klm. La biglietteria di Malpensa è stata voluta dalla compagnia aerea per offrire un nuovo servizio ed ulteriori vantaggi a chi sceglie di volare con Klm. Inoltre, per festeggiare il lancio del nuovo programma Flying Dutchman, rivolto ai frequent flyer, nel periodo compreso tra il 2 dicembre e il 31 marzo, i soci del programma che acquisteranno presso le biglietterie Klm di Milano Malpensa e Roma Fiumicino un biglietto con una destinazione europea riceveranno 500 miglia Fd di bonus, mentre per un biglietto intercontinentale avranno 1000 miglia Fd di bonus.

EASYJET SI PRESENTA E CONSIDERA L'ITALIA COME MERCATO PRIORITARIO PER IL CONTINUO SVILUPPO
Milano, 27 novembre 2002 - David Magliano - direttore marketing e vendite di easy3et - ha presentato oggi per la prima volta ai media italiani l'andamento della compagnia aerea in seguito alla fusione con Go, avvenuta lo scorso 1 agosto, fusione che ha dato vita alla compagnia aerea a basso costo numero 1 in Europa. David Magliano ha annunciato gli ottimi risultati finanziari relativi all'anno fiscale terminato il 30 settembre 2002, ha aggiornato i presenti sullo stato attuale del merger e illustrato i piani e le strategie delle "nuova" easyJet. L'integrazione di Go sta procedendo in linea con le aspettative di easyJet, con un management costituito da un insieme di manager di Go e di easyJet. L'ubicazione della nuova sede congiunta sarà a Luton e lo spostamento del personale delle due compagnie è già cominciato. La creazione di un unico marchio "easyJet" - il marchio Go andrà infatti scomparendo - e l'implementazione di un unico sistema di prenotazione e di gestione delle tariffe sono in fase avanzata e in linea con i tempi stabiliti. Si prevede infatti che già dal prossimo dicembre le prenotazioni saranno effettuate solamente da un unico sito, quello di easy3et, dato che quello di Go non sarà più attivo. Il network della nuova compagnia congiunta sta operando efficacemente e 12 nuovi aerei B737-700 sono stati integrati nelle attività operative di easy3et durante l'anno finanziario. Per quanto concerne il mercato italiano, l'operatività dei voli proseguirà come di consueto. La "nuova" compagnia opererà sul mercato con il marchio di easyJet e non più come Go, mantenendo le cinque rotte su cui vola attualmente la compagnia (Milano Linate, Roma Ciampino, Bologna, Venezia e Napoli, tutte verso Londra Stansted). A dimostrazione della volontà di continuare ad investire nel mercato italiano - che ha riscontrato un notevole successo in oltre quattro anni di attività con il marchio Go - easy3et ha recentemente lanciato due nuove rotte da Venezia verso Bristol e East Midlands. easy3et prevede di trasportare da e per l'Italia 1 milione di passeggeri entro settembre 2003.

EASYJET DOPO L'ACQUISIZIONE DI GO FLY: UTILI IN AUMENTO DEL 78% A 72 MILIONI DI STERLINE
Milano, 27 novembre 2002 - easyJet plc, la linea aerea a basso costo numero 1 in Europa, ha comunicato ieri risultati record per l'esercizio conclusosi il 30 settembre 2002. Questi i risultati in sintesi: Gli utili ante imposte in crescita a 71,6 milioni di sterline, pari ad una crescita del 78% (2001: £40,1 milioni di sterline); Il fatturato si è attestato a 552 milioni di sterline con un aumento del 55% (2001: 357 milioni di sterline); 11,4 milioni di passeggeri trasportati, pari a un incremento del 60% (2001: 7,1 milioni); Il costo per Ask (Available Seat Kilometre), ovvero il costo per posto disponibile al chilometro, è sceso a 4,46 centesimi di sterlina, pari ad una riduzione dell' 1,3% (2001: 4,52 centesimi di sterlina); Riduzione del 4% della tariffa netta media pari a 46 sterline (2001: 48 sterline); Utili al lordo delle imposte, avviamento e proventi straordinari* di 81,8 milioni di sterline, pari ad un aumento dell'86% (2001: 44,1 milioni di sterline). Nell'esercizio in esame, easyJet è riuscita a trarre vantaggio dai problemi del settore aereo tradizionale. La società è cresciuta complessivamente di oltre il 40%, ha aggiunto ben otto nuove rotte operanti dall'aeroporto di Londra Gatwick, portando a undici il numero di voli (nello stesso periodo British Airways ha ridotto progressivamente le sue attività) e ha conquistato una testa di ponte negli aeroporti parigini di Charles de Gaulle e di Orly dai quali opera attualmente su quattro destinazioni. L'acquisizione di Go Fly (ultimata il 31 luglio 2002) ha consentito a easyJet di raggiungere i risultati ottenibili in molti anni di sviluppo graduale in un colpo solo, diventando così la linea aerea a basso costo numero 1 in Europa. La scelta di fondere due linee aeree, con strategie e culture aziendali pressoché identiche si è rivelata vincente. L'integrazione delle due attività commerciali è ormai a un livello avanzato. Due step fondamentali sono ormai, ad esempio, prossimi alla conclusione: l'unificazione del marchio e l'ottenimento del UK Air Operator's Certificate. L'opzione di acquisto su Deutsche BA, che può essere esercitata fino al mese di agosto 2003, offre a easyJet la possibilità di valutare, e eventualmente decidere di entrare, nel mercato tedesco con ridotti investimenti e a rischio minimo. Nel mese di marzo Stelios Haji-Ioannou ha reso nota la propria intenzione di dimettersi dalla carica di Presidente di easyJet plc. Il suo sostituto, Sir Colin Chandler, è subentrato ufficialmente ieri, 26 novembre 2002. Nel mese di ottobre 2002 easyJet ha scelto Airbus come azienda fornitrice privilegiata per una commessa di 240 nuovi velivoli, modello Airbus A319. Si prevede che l'operazione apporterà a easyJet notevoli vantaggi finanziari. L'accordo è stato annunciato formalmente nel nuovo anno finanziario e le negoziazioni con Airbus sono ad uno stadio avanzato. La società si aspetta di firmare formalmente il contratto e di cercare l'approvazione degli azionisti nell'immediato futuro. Nel momento in cui Stelios ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi, la società ha dichiarato che avrebbe rivisto i Brand and Relationship Agreements con easyGroup. La società ha deciso di non modificare questi documenti e le attuali disposizioni rimarranno invariate. Ray Webster, Ceo di easyJet, ha dichiarato: "Questa straordinaria performance ottenuta nel secondo anno dopo la quotazione in Borsa è il perfetto regalo di addio per Stelios. La creazione di easyJet è stata possibile grazie alla sua visione lungimirante ed è nostra intenzione continuare a conseguire simili risultati anche in futuro." I risultati dell'esercizio di easyJet plc includono due mesi di dati finanziari derivanti da Go Fly. Escludendo il contributo apportato da Go Fly, in modo tale da ottenere cifre comparabili direttamente con quelle dell'anno scorso, i principali risultati di easyJet sono i seguenti: Aumento del 36% del fatturato che si è attestato a 486 milioni di sterline (2001: 357 milioni di sterline); Incremento del 49% dell'utile operativo a 57 milioni di sterline (2001: 38 milioni di sterline); Incremento del 43% del numero di passeggeri a 10,2 milioni (2001: 7,1 milioni di sterline) Attualmente easyJet, inclusa Go Fly, gestisce una flotta di 64 Boeing 737 su 88 rotte in 36 aeroporti e si avvale di un organico di 3.100 dipendenti.
I proventi straordinari nel 2002 si riferiscono ai 7,2 milioni di sterline di accantonamento per l'investimento nella The Airline Group Limited "

LA CREATION DU MARCHE EUROPEEN DE L'ENERGIE EST UNE REVOLUTION " DECLARE LOYOLA DE PALACIO
Bruxelles, le 27 novembre 2002 - Les Ministres de l'énergie se sont accordés le 25 novembre sur une ouverture totale des marchés du gaz et de l'électricité dès 2004 pour les professionnels et 2007 pour les ménages. " C'est un changement majeur qui a vu passer les Etats européens de situations nationales de monopoles à la libéralisation complète en quelques années " a commenté Loyola de Palacio, vice-présidente de la Commission européenne, en charge des transports et de l'énergie. " La création du marché européen de l'énergie est une révolution qui favorisera la compétitivité des entreprises européennes et bénéficiera à l'ensemble des citoyens " a-t-elle ajouté. L'accord obtenu entre les Etats européens vise également à conforter les obligations de service public, notamment le service universel et la protection des consommateurs. Cette ouverture passe par la mise en place de fonctions régulatrices indépendantes et la séparation des fonctions de transport et de distribution de celles de production et de fourniture de services. Le Conseil s'est également accordé sur le règlement organisant la tarification transfrontalière et le développement d'infrastructures transeuropéennes d'énergie. " Le marché unique de l'énergie est une garantie supplémentaire d'approvisionnement sûr et durable " a conclu Loyola de Palacio. Les principaux points de l'accord recouvrent les domaines suivants : Dates d'ouverture : Le marché de l'électricité et du gaz sera pleinement ouvert en juillet 2004 pour les professionnels, tandis que l'ouverture totale aux consommateurs domestiques (ménages) devra être réalisée au plus tard le 1er juillet 2007. La protection des consommateurs finaux et de l'étiquetage de l'énergie: Comme proposé par la Commission, l'ouverture des marchés de l'énergie sera accompagnée de claires obligations de service public à un niveau très élevé (protection du consommateur final, service universel, possibilité de péréquation sur la transport, sécurité d'approvisionnement, obligation de prévisions en matière d'investissements...). L'obligation de service universel s'appliquera notamment à tous les ménages et les petites entreprises qui auront le droit d'être approvisionnés en permanence avec de l'électricité de qualité à un prix raisonnable. En outre, les dispositions sur l'étiquetage de l'énergie exigent que figurent sur les factures la contribution de chaque source d'énergie et, au moins, les informations sur l'impact environnemental en termes d'émissions de CO2 et de déchets radioactifs. Séparation des activités : La proposition de la Commission, avec l'appui du Parlement européen, requiert la séparation des activités de transport et de distribution d'une part, de production et de fourniture de service d'autres part. Les Ministres se sont accordés sur l'obligation de la séparation juridique du transport en juillet 2004, alors que celle de la distribution aura lieu en juillet 2007. Cette obligation de séparation juridique n'implique en aucun cas une séparation de propriété au sein d'une compagnie verticalement intégrée. Dans l'intervalle, la Commission devra soumettre un rapport au Conseil et au Parlement européen qui considérera l'expérience acquise dans l'application de la directive ainsi que l'indépendance des opérateurs de réseaux dans les compagnies intégrées. Si nécessaire, la Commission pourra soumettre plus tôt que prévu toutes les propositions qui permettront d'assurer une indépendance pleine et effective des opérateurs de distribution. D'autre part, si elle constate que les mêmes objectifs ont pu être pleinement respectés par une séparation moins stricte, la Commission peut, à la demande d'un Etat membre, adopter une opinion et, éventuellement, faire une proposition au Conseil et au Parlement pour permettre le maintien de cette expérience dans l'Etat membre concerné. Accès au stockage : L'accès aux stockages de gaz est garanti. Il pourra être régulé ou négocié. Par ailleurs, le Conseil est parvenu à un accord sur le projet de règlement sur les échanges transfrontaliers d'électricité, condition indispensable à la création d'un véritable marché unique, et non la juxtaposition de 15 marchés libéralisés. Cette proposition vise principalement à adopter des règles de tarification transfrontalière et de gestion des congestions pour l'électricité. Développement des réseaux transeuropéens d'énergie : Le Conseil est également parvenu à un accord sur la proposition de décision pour promouvoir l'interconnexion, l'interopérabilité et le développement des Réseaux Transeuropéens-Energie (Rte-E), ainsi que l'accès aux réseaux. L'objectif est notamment d'atteindre un niveau de 10% de la capacité d'interconnexion pour l'électricité entre les Etats membres. Ce projet de première importance a été reconnu comme crucial par le Conseil européen de Barcelone qui a demandé son adoption pour la fin de l'année 2002. Les principales caractéristiques de ce plan sont: Optimiser l'utilisation des infrastructures existantes, notamment au moyen de règles transparentes de gestion de la congestion et de tarification; Encourager la construction de nouvelles infrastructures sur la base d'un cadre réglementaire transparent favorisant les investissements; Concentrer les efforts sur une nouvelle liste de projets prioritaires en procédant à une révision des orientations pour les réseaux transeuropéens d'énergie et en recentrant l'aide financière communautaire sur une liste de douze projets dans le domaine de l'électricité et du gaz qui devraient être déclarés "projets d'intérêt européen", comme le prévoit le Livre vert sur la sécurité d'approvisionnement énergétique, qui souligne la nécessité d'aller au-delà des réserves au niveau local, le cas échéant. La Commission propose aussi de faire passer de 10 à 20% le taux maximal de cofinancement pour les projets prioritaires; Accroître la sensibilisation des milieux politiques et l'engagement à tous les niveaux en ce qui concerne les infrastructures énergétiques; Garantir la sécurité de l'approvisionnement en gaz de l'Europe. Le Conseil a repris la liste des 12 projets prioritaires d'intérêt européen à développer dans les prochaines années (annexe 1 ) : sept goulets d'étranglement critiques dans le secteur de l'électricité (il s'agit des frontières entre la France et l'Espagne, entre l'Allemagne et l'Ouest du Danemark, des frontières du Bénélux et de celles de l'Italie, de l'interconnexion entre le Royaume-Uni et l'Europe continentale, de la Grèce et de l'Irlande) et cinq projets essentiels pour l'approvisionnement de l'Europe en gaz. Annexe 1 Réseaux transeuropéens d'énergie Projets prioritaires d'intérêt européen: Réseaux électriques : EL 1. :France Belgique Pays-Bas Allemagne : renforcement des réseaux électriques nécessaires pour résoudre les fréquents problèmes de congestion au Bénélux. EL.2. :Frontières de l'Italie avec la France, l'Autriche et la Suisse : augmentation des capacités d'interconnexion électrique. EL.3. :France Espagne Portugal : augmentation des capacités d'interconnexion électrique entre ces pays et pour la péninsule ibérique. EL.4. :Grèce Pays balkaniques réseau Ucte : développement de l'infrastructure électrique pour connecter la Grèce au réseau Ucte. EL.5. :Royaume-Uni Europe continentale et Europe du Nord: établissement/augmentation des capacités d'interconnexion électrique. EL.6. :Irlande Irlande du Nord Royaume-Uni : augmentation des capacités d'interconnexion électrique. EL.7. :Danemark Allemagne : augmentation de la capacité d'interconnexion électrique. Réseaux gaziers : NG.1. :Royaume-Uni Pays-Bas Allemagne Russie : gazoducs connectant les principales sources de gaz en Europe, améliorant l'interopérabilité des réseaux et augmentant la sécurité de l'approvisionnement. NG.2. :Algérie Espagne France : construction d'un nouveau gazoduc à partir de l'Algérie vers l'Espagne et la France et augmentation des capacités des réseaux en Espagne et en France. NG.3. :Pays de la Mer Caspienne Moyen Orient Union européenne : nouveaux réseaux de gazoducs vers l'Union européenne, à partir de nouvelles sources, y compris les gazoducs Grèce Turquie et Italie-Grèce. NG.4. :Terminaux GNL en France, en Espagne, au Portugal, en Italie : diversification des sources d'approvisionnement et des points d'entrée. NG.5. :Stockages souterrains en Espagne, au Portugal, en Grèce : augmentation de la capacité en Espagne et construction des premières installations au Portugal et en Grèce.

CONFERENZA SULLE RETI ELETTRICHE DEL FUTURO
Madrid, 27 novembre 2002 - L'Unità "Produzione energetica e sistemi di distribuzione" della DG Ricerca sta organizzando un incontro informativo e di partenariato, che si svolgerà a Madrid (Spagna) il 15 gennaio 2003, dal titolo "Reti elettriche per il futuro". Secondo le aspettative, le fonti di energia rinnovabili e la generazione distribuita per il riscaldamento, il raffreddamento e l'elettricità, svolgeranno un importante ruolo per il futuro approvvigionamento energetico sostenibile dell'Europa. I benefici di un contributo così importante saranno avvertiti in termini di protezione ambientale (lotta contro l'effetto serra e riduzione dell'inquinamento atmosferico), sicurezza e diversificazione dell'approvvigionamento energetico, maggiore competitività industriale e coesione socioeconomica, tutti fattori che rappresentano importanti obiettivi politici dell'UE. La conferenza si concentrerà sull'imponente sfida futura di integrare tali risorse distribuite nei sistemi energetici esistenti. La conferenza mira ad ottimizzare il processo di preparazione e presentazione delle proposte alla Commissione nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ) nel settore delle fonti energetiche distribuite e nel contesto dello Spazio europeo della ricerca e delle politiche comunitarie attinenti. Dai discorsi di apertura pronunciati dai funzionari della Commissione, alle discussioni parallele sulle potenziali proposte relative ai nuovi concetti e componenti per la trasmissione, la distribuzione e l'accumulo dell'elettricità, emergerà l'importanza della creazione di un vero e proprio Spazio europeo della ricerca in questo settore. Per informazioni : Dr Pedro Martínez Cid Tel: +34 94 415 14 11 E-mail: pedro.mcid@iberdrola.es

NASCE ASSOBIODIESEL.IT LA NUOVA FINESTRA INTERATTIVA SUL MONDO DEL BIODIESEL
Milano, 27 novembre 2002 - E' on line da ieri il nuovo sito di Assobiodiesel, l'Associazione Italiana dei produttori di Biodiesel operante all'interno di Assitol, l'Associazione italiana olearia aderente a Confindustria. Il sito è organizzato in due sezioni. La prima contiene, oltre al profilo dell'Associazione e delle imprese che di essa fanno parte, informazioni dettagliate sull'utilizzo del Biodiesel nella trazione e nel riscaldamento, sul mercato dei biocombustibili in Italia e sui vantaggi ambientali derivanti dall'utilizzo di questa forma di energia, grafici e tabelle relativi alla produzione e all'utilizzo del Biodiesel in Italia e in Europa, i link relativi e un'area nella quale l'utente - compilando una scheda - può chiedere maggiori dettagli. La seconda area invece contiene una sezione dedicata alla stampa e agli addetti ai lavori dove si possono scaricare i comunicati stampa dell'Associazione, le fotografie del processo produttivo del Biodiesel, informazioni sulle leggi che ne regolamentano l'utilizzo in Italia e in Europa, la cartella stampa Assobiodiesel e la rassegna stampa del settore. www.assobiodiesel.it - realizzato da Softentity srl - vuole essere un punto di riferimento per addetti ai lavori, istituzioni, ricercatori e, in generale, per tutti coloro che hanno interesse verso il Biodiesel e le energie rinnovabili. Il Biodiesel è l'unica fonte di energia rinnovabile in forma liquida effettivamente disponibile sul mercato. Ottenuto da oli vegetali di colza, soia o girasole può essere utilizzato da subito come sostituto dell'olio combustibile e del gasolio nella trazione e nel riscaldamento senza modificare motori e caldaie. Obiettivo di Assobiodiesel è quello di conferire maggiore dinamismo all'associazione dei produttori che è chiamata a confrontarsi con un mercato, quello dei biocombustibili, in rapida espansione, con crescenti impegni di confronto istituzionale verso il Governo, il Parlamento e gli Amministratori locali e, infine, per migliorare la propria visibilità comunicativa. Le imprese associate ad AssobiodieseL sono: Bakelite Italia, Comlube, De.Fi.Lu., Estereco, Fox Petroli, Novaol, Ital Bi-Oil. Presidente dell'Assobiodiesel è Claudio Rocchietta (Novaol). Vice Presidenti sono Luigi Frigerio (Bakelite), Pietro Silva (Estereco), Mario Renna (Ital Bi-Oil). Infolink: www.assobiodiesel.it

"LA BENZINA POTRA' ESSERE VENDUTA DA STAZIONI DI SERVIZIO COL MARCHIO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE" CONVEGNO A MILANO IN CUI GLI OPERATORI DEL SETTORE SI DICHIARANO D'ACCORDO CON L'ENTRATA DI NUOVI SOGGETTI NEL MERCATO
Milano 27 novembre 2002 - Si è tenuto ieri a Milano, presso il Palazzo Affari ai Giureconsulti, il Convegno intitolato "Carburanti, una liberalizzazione mai attuata", promosso da alcune aziende della grande distribuzione, Auchan-Gruppo Rinascente, Carrefour, Coop, Finiper. II Convegno si è aperto con un indirizzo di saluto di Carlo Andrea Bollino, Consigliere per l'Energia del Ministro per le Attività Produttive, Antonio Marzano. Di seguito, Bollino ha esposto la posizione del Ministero sulle problematiche del settore, in vista di una reale liberalizzazione del mercato italiano, che porti ad una riduzione del costo dell'energia. La posizione della grande distribuzione è stata riassunta da Luigi Predeval, rappresentante le imprese promotrici del Convegno. "La grande distribuzione - ha dichiarato Predeval - da anni chiede di poter aprire in Italia distributori di carburante a proprio marchio, così come avviene in altri Paesi europei. Purtroppo, nonostante sia stata varata la legge 32/98 che liberalizza il mercato delle benzine, l'ingresso di nuovi operatori è ostacolato da regolamenti regionali e comunali che, spesso, contrastano apertamente con lo spirito della legge". Predeval ha citato l'esempio dell'unico distributore a marchio operante in Italia, il distributore Carrefour di Nichelino, alla periferia di Torino, dove la benzina viene venduta ad un prezzo inferiore di 6 centesimi al litro rispetto a quelli mediamente praticati in Italia, con grande soddisfazione dei consumatori. "La mancata liberalizzazione - ha aggiunto Predeval - è stata due volte denunciata dall'Antitrust che ha sottolineato come l'assenza di una vera concorrenza penalizzi i cittadini, che pagano un prezzo della benzina che è il più alto d'Europa". Predeval ha quindi concluso chiedendo alle Regioni, cui spetta la definizione dei Regolamenti attuativi della Legge, di abolire il sistema delle licenze tale per cui "in alcune Regioni è richiesta la chiusura di 2/3 impianti ed il conseguente ritiro delle licenze per poter ottenere una nuova licenza ad aprire un nuovo impianto, mentre in altre vige un numero chiuso di impianti per bacino geografico. Questo sistema delle licenze è illegittimo perché legato alla fase transitoria, terminata nel 2000, mentre occorre ottemperare al principio della libera concorrenza e permettere alla grande distribuzione, ed ad altri nuovi operatori, di entrare nel mercato". Su questi temi, l'Astra/Demoskopea ha svolto una ricerca per conoscere il pensiero degli italiani in merito, presentata al Convegno da Enrico Finzi. "Secondo la grande maggioranza degli italiani - ha detto Finzi - i prezzi dei carburanti sono 'troppo alti' (il 77%), 'più alti che negli altri Paesi europei' (47%) anche perché 'malgrado la legge, i prezzi sono mantenuti uguali o molto simili dalle Case petrolifere e dai benzinai che hanno paura della vera concorrenza che li farebbe scendere-. Secondo la ricerca di Astra/Demoskopea, 18 milioni di italiani adulti (pari al 56%) ritiene che `i prezzi dei carburanti dovrebbero essere liberalizzati sul serio'. "Molti consumatori - ha fatto notare Finzi - si sono accorti che nei centri commerciali 'di solito i prezzi dei carburanti sono più bassi' (25%), mentre la maggioranza plaude alla proposta della grande distribuzione ritenendola 'ottima, davvero valida' (il 55% di coloro che fanno spesso rifornimento di benzina), e `positiva perché farà risparmiare' (54%)". Inoltre, la ricerca segnala che, oltre al fattore risparmio, molti ritengono che l'iniziativa `favorirà un'effettiva concorrenza, contribuendo a liberalizzare davvero il mercato' (42% dei facenti benzina), che darà un contributo al `contenimento dell'inflazione' (39%) e finirà per imporre anche la `liberalizzazione degli orari delle stazioni di servizio nei centri commerciali' (36%). "Gli italiani saranno disposti a cambiare la propria stazione di servizio in favore di quelle più economiche della grande distribuzione?" si è chiesto Finzi alla fine del suo intervento. "La ricerca ci dice che sono 11.7 milioni gli italiani adulti che si dicono `orientati a cambiare stazione di servizio' migrando verso le stazioni di servizio a marchio d'insegna presso gli ipermercati, pari al 32% di coloro che fanno benzina più o meno spesso". Nel corso della tavola rotonda, condotta dal giornalista Piero Marrazzo, la posizione dei consumatori italiani è stata illustrata anche da Rosario Trefiletti, Presidente della Federconsumatori: "Noi abbiamo sempre sostenuto che nel settore della distribuzione dei carburanti sia necessario aprire un profondo processo di liberalizzazione per poter abbattere i prezzi e conseguire una maggiore efficienza del settore stesso. Tutto ciò presuppone il superamento del cartello delle compagnie, già denunciato dall'Antitrust, le quali temono una perdita di mercato con l'ingresso di nuovi operatori e il superamento di resistenze all'interno delle organizzazioni professionali e di interesse nella distribuzione". Concetti analoghi sono stati espressi da Pieraldo Isolani, responsabile del settore Energia/ambiente di Adiconsum: "Riteniamo che la distribuzione delle benzine presso i centri commerciali possa rappresentare un elemento oggettivo di concorrenzialità reale, a tutto vantaggio dei consumatori. In Italia, il costo industriale della benzina è più elevato rispetto a quello di altri Paesi europei di circa 30/40 centesimi al litro e ciò è dovuto alla scarsa concorrenza tra le imprese petrolifere, già sanzionata dall'Antitrust, ed alla assenza di soggetti in grado di sviluppare una effettiva concorrenza". L'esperienza francese è stata presentata da Reine-Claude Mader, segretario generale dell'Associazione dei consumatori francesi Ci-Cv e rappresentante dei consumatori francesi presso la Commissione Europa. "Da noi gli ipermercati sono stati autorizzati a vendere la benzina sin dagli anni settanta - ha detto Mader - ma il mercato si è davvero sviluppato solo quando, nel 1985, sono stati liberalizzati i prezzi dei carburanti ed è stato soppresso l'obbligo di rifornirsi per l'80% presso i raffinatori francesi. Oggi il 50% delle vendite di carburante è realizzata dalla grande distribuzione (Casino-Cora, Auchan, Intermarché, Carrefour, Centres Leclerc) che dispone di circa 4.300 punti vendita, contro i 9.000 delle società petrolifere. Non si è verificato, come molti temevano, la chiusura delle stazioni di servizio nelle zone rurali ed oggi la copertura di impianti di distribuzione sul territorio è ben assicurata ovunque. I prezzi più competitivi delle stazioni di servizio della grande distribuzione, poi, hanno spinto le compagnie petrolifere ad abbassare i propri, a tutto vantaggio dei consumatori". Infine, hanno preso la parola anche il Sen. Umberto Carpi, già Sottosegretario all'industria e Commercio, il quale ha ricordato come sia anacronistico parlare ancora oggi di licenze, dopo la riforma del commercio varata dall'allora Ministro dell'Industria Pierluigi Bersani; il Direttore dell'Unione Petrolifera, Marina Barbanti, che ha ricordato la disponibilità delle Compagnie petrolifere ad un entrata di nuovi operatori nel mercato, citando le aste pubbliche in cui sono state messe all'incanto centinaia di licenze; Lorenzo Miozzi, Presidente del Movimento Consumatori, che ha espresso la convinzione che la modernizzazione della rete distributiva possa essere realizzata a vantaggio dei consumatori, senza ledere i legittimi interessi di tutte le parti interessate

GLI ITALIANI, I PREZZI DEI CARBURANTI E GLI IPERMERCATI SINTESI DELLA RICERCA ASTRA/DEMOSKOPEA SVOLTA DAL PROF. ENRICO FINZI
Milano, 27 novembre 2002 - A fine settembre 2002 Astra/Demoskopea ha realizzato una ricerca basata su 1.003 interviste telefoniche Cati somministrate ad un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, pari a 47.4 milioni di 14-79enni: ricerca commissionata da alcune delle maggiori catene di ipermercati (Auchan/Rinascente, Coop, Iper, Carrefour). Ecco i principali risultati dell'indagine: il 73% dei 14-79enni guida (auto, moto, ciclomotori, camion, ecc.) e fa benzina più o meno spesso personalmente: si tratta di 32.6 milioni di adulti, più della media gli uomini, i 2554enni, i diplomati ed i laureati, coloro che lavorano fuori casa, i soggetti di classe media, i residenti nel Triveneto, in EmiliaRomagna, in Toscana ed in Umbria, nelle Marche, in Lazio oltre che nelle aree urbane (più che metropolitane); coloro che fanno rifornimento di carburante hanno una frequenza media pari a 7.6 volte al mese: in un caso su tre 2 o più volte alla settimana; in più della metà dei casi da 2 a 4 volte al mese; in un decimo dei casi più raramente; i fedeli che fanno benzina sempre presso lo stesso benzinaio sono i due terzi (specie casalinghe e pensionati, con la licenza media o elementare, ultra45enni); più infedeli della media sono i men che 35enni, i residenti nelle aree urbane non metropolitane oltre che nelle regioni centrali ed insulari, i laureati; il 24% dei facenti benzina sceglie a caso il posto ove fare benzina (specie gli uomini, i men che 35enni, i residenti nel nord-est); gli altri - tra i criteri di scelta della stazione di servizio - optano per la comodità (vicinanza a casa o al luogo di lavoro oppure collocazione su un percorso abituale: 68%); per la qualità del personale (addetti cordiali e simpatici 45%, ai quali si è affezionati 41%, esperti e competenti 31% che garantiscono ordine e pulizia 31%); per i prezzi (convenienti in generale 33% e/o grazie al self-service che costa un po' meno 27%); per gli orari adeguati alle proprie esigenze (32%); per l'assenza di file (29%); per la marca che fa promozioni gradite e seguite (22%) oppure semplicemente la preferita (17%); per i servizi aggiuntivi (lavaggio-auto, officina, bar, ristorante, toilette, shop 19%); i prezzi dei carburanti in Italia sono giudicati "troppo alti" dal 77% (specie dai salariati e dai pensionati) e - "anche al netto delle tasse/accise - più alti che in quasi tutti gli altri Paesi europei" dal 47% (solo il 13% lo nega e il 40% non ha informazioni in merito): di più, "i prezzi secondo il 49% (il 30% non sa rispondere) sono "uguali o molto simili in quasi tutte le stazioni di servizio" e "per tutte le marche", il che avviene perché "malgrado la legge sono mantenuti molto simili dalle Case petrolifere e dai benzinai che hanno paura della vera concorrenza che farebbe scendere i prezzi" a parere del 47% dei facenti benzina (col solito terzo che non è in grado di pronunciarsi); un'unica eccezione - nota al 25% - vale per i centri commerciali, ove "di solito i prezzi sono più bassi" di alcune decine di lire "perché qui le stazioni di servizio vendono moltissimo"; in effetti, il 56% sostiene che "i prezzi dei carburanti dovrebbero essere liberalizzati sul serio in modo che la concorrenza faccia scendere i prezzi": una tesi cara a 18.1 milioni di adulti (specie uomini, 25-34enni, residenti nei comuni medio-piccoli, lavoratori più vari pensionati); ed il 38% (12.4 milioni) si dice "disposto ad andare a fare benzina in una seria stazione di servizio se lì trovassi uno sconto di almeno 5 centesimi di euro, pari a circa 100 lire al litro" (specie i salariati, i soggetti poco scolarizzati, i residenti nei comuni medio-piccoli, i membri di famiglie grandi); una volta letta agli intervistati una breve scheda descrittiva del progetto `benzina presso gli ipermercati a marchio d'insegna scontata di almeno 5 centesimi di euro', la reazione è stata assai positiva, dato che - con un terzo poco interessato - ben il 55% di coloro che più o meno spesso fanno rifornimento ha definito l'iniziativa "ottima, davvero valida" (specie i giovani, i residenti nelle aree metropolitane e nelle due isole maggiori, i soggetti con la licenza media, i salariati ma anche gli imprenditori/dirigenti/liberi professionisti); "positiva perché farà risparmiare" (54%); "interessante in particolare per i clienti degli ipermercati, dei centri commerciali" (43%) ma anche per moltissimi automobilisti, motociclisti, camionisti, ecc. che oggi non frequentano gli iper (secondo il 42%, con le consuete accentuazioni per l'Italia più `bassa' e giovane /giovane adulta) : sempre, ovviamente, che "lo sconto sia quello indicato e cioè assai superiore a quello massimo attuale, incondizionato e per benzine di ottima qualità, con la garanzia di aziende serie come Auchan/Rinascente, Coop, Carrefour, Iper"; ma c'è di più: questo progetto viene considerato assai interessante non solo perché per il 54% "consentirà un risparmio" specifico per nulla irrilevante ed interessante gli intervistati (43%: come a dire 13.8 milioni di adulti); ma anche - più in generale - in quanto "favorirà un'effettiva concorrenza, contribuendo a liberalizzare davvero il mercato" (per il 42%: 13.6 milioni di facenti benzina); renderà l'Italia più moderna ed europea (per il 40%: 12.9 milioni) e più moderna la distribuzione, il mercato delle benzine (per il 37%: 12.0 milioni); darà un contributo al contenimento dell'inflazione (per il 39%: 12.5 milioni di adulti); finirà per l'imporre anche la liberalizzazione degli orari delle stazioni di servizio nei centri commerciali (per il 36%: 11.7 milioni); oltre un terzo dei facenti benzina è convinto che il progetto sia ostacolato sia dalle Case petrolifere, che "non sono favorevoli alla liberalizzazione del mercato ed al calo dei prezzi delle benzine" (10.4 milioni: specie i 25-34enni, i meridionali, il ceto medio impiegatizio); sia dai politici, "che difendono gli interessi delle Case petrolifere e dei benzinai tradizionali" (9.8 milioni : in particolare i 25-34enni, i siciliani ed i sardi, i salariati ed i lavoratori autonomi); la tipologia `ad hoc'- costruita utilizzando l'analisi fattoriale e la `cluster analysis' - mostra che il 34% dei facenti benzina non è ostile a questo progetto ma appare poco interessato (si tratta in genere di donne, ultra45enni, settentrionali, di classe media); il 25% lo apprezza assai ma non ne verrà coinvolto (ancora una volta donne, qui anche giovani oltre che tardoadulte, residenti nel nord-est e nei comuni più piccoli o più grandi, diplomati, di classe media); il 22% lo valuta con vivissimo apprezzamento specie per le valenze liberalizzatrici e modernizzanti il mercato ed il Paese, solo in parte essendone personalmente coinvolto (specie maschi, giovani, residenti nel nord-est, appartenenti al ceto medio impiegatizio); il 19% si dichiara fan entusiasta (in particolare i residenti al sud e nella ricca provincia, i 35-54enni, anche i ceti 'up'); in conclusione, sono 11.7 milioni gli italiani adulti che si dicono orientati a cambiare stazione di servizio `migrando' verso le stazioni di servizio presso gli iper a marchio d'insegna: cioè il 32% dei 14-79enni che fanno personalmente benzina più o meno spesso (specie i 35-44enni, i residenti al centrosud e nei comuni tra i 30mila ed i 250mila abitanti): gli altri continueranno a preferire l'offerta attuale per la sua maggiore comodità oppure - sempre più - per la qualità del servizio fornito (il vero fattore-chiave di successo dei benzinai capaci di reggere alla sfida dell'effettiva liberalizzazione del mercato).

REENGINEERING DELLE COMPETENZE NEL SETTORE ENERGIA
Brescia, 27 novembre 2002 - Si svolge a Brescia in data 5 dicembre presso la sede di Isfor 2000, in via Nenni 30, un workshop mirato per aziende di servizi (elettricità, gas, acqua, trasporti, igiene urbana). E' indirizzato a operatori qualificati e punta al confronto sulle metodologie e sugli strumenti da impiegare per facilitare il cambiamento nel mondo dei servizi di pubblica utilità sia nella formazione, che nell'innovazione. Sarà distribuito un documento sui finanziamenti comunitari nel settore energia in Europa. Per informazioni e iscrizioni , contattare Prem1er, tel. 030 - 2119511 e-mail: gastaldi@prem1er

DIGITAL BROS: GAME NETWORK SIGLA ACCORDO CON ANDROMEDA ENTERTAINMENT. AL VIA LE ATTIVITÀ DI TELE-SHOPPING DI VIDEOGIOCHI NEL REGNO UNITO GRAZIE ALL'ALLEANZA STRATEGICA CON UNO DEI PIÙ AUTOREVOLI OPERATORI INGLESI
Milano, 27 novembre 2002 - Game Network, televisione digitale del Gruppo Digital Bros completamente dedicata al mondo dei videogame, si allea con Andromeda Entertainment, distributore inglese di videogiochi, e dà il via nel Regno Unito alle attività di tele-shopping di videogame. In seguito a tale accordo, Game Network, visibile nel Regno Unito ad oltre 6 milioni di famiglie inglesi, ha inserito nel proprio palinsesto un programma televisivo dedicato al tele-shopping di software e hardware per tutte le piattaforme di gioco, Sony PlayStation, Nintendo Gamecube, Nintendo Game Boy Advance, Microsoft Xbox. Grazie a questa partnership, Andromeda Entertainment si occuperà di gestire, attraverso la sua organizzazione logistica interna, gli ordini di acquisto di videogiochi che i telespettatori inglesi di Game Network inoltreranno per mezzo del call-centre dedicato. Attraverso l'alleanza con Andromeda Entertainment, Digital Bros entra nel mercato inglese della distribuzione di videogiochi con prodotti specifici e localizzati per il pubblico anglosassone. Il mezzo televisivo risulta essere particolarmente efficace per la promozione di videogiochi in quanto consente un immediato giudizio da parte del telespettatore sui contenuti e sulla qualità del titolo favorendo un acquisto consapevole dello stesso. "Dopo il recente lancio delle applicazioni interattive - ha dichiarato Raphael Galante, Amministratore Delegato di Digital Bros SpA - questo accordo rappresenta un ulteriore passo in avanti nella nostra strategia volta a posizionare Game Network come un canale europeo, interattivo e commerciale. Quello inglese - ha concluso Raphael Galante - è per l'Europa il mercato di riferimento sia per i videogiochi, rappresentando oltre il 50% del giro di affari europeo, sia per la Tv digitale, registrando il più alto tasso di penetrazione di Tv digitale in rapporto alle abitazioni". Il Gruppo Digital Bros, quotato sul Nuovo Mercato dal 20 ottobre 2000, è uno dei primi gruppi in Europa con un'offerta integrata di contenuti di Digital Entertainment prodotti e diffusi sia on-line (Internet), che on-air (Tv Digitale Satellitare) e off-line (publishing e distribuzione di videogame). Game Network è il canale televisivo tematico, completamente dedicato al mondo dei Videogame e del Multimedia Entertainment, che trasmette 24 ore su 24 via satellite in Europa. In Italia è visibile agli abbonati D+ e Stream ed in Inghilterra a quelli Bsky-B. Game Network è anche il marchio attraverso il quale il Gruppo gestisce le proprie attività di on-line gaming pay per play ed in particolare i giochi di ruolo massive multiplayer "Legend of Mir" e "Myth of Soma".

CONFERMATA LA LEADERSHIP DI TENCEL LTD PER LA TECNOLOGIA DELLA FIBRA LYOCELL
Milano, 27 novembre 2002 - Tencel Ltd ha annunciato un'ulteriore vittoria definendo la propria tecnologia leader nella manifattura, con il proprio brand per la fibra lyocell Tencel. Zimmer AG, una azienda di ingegneria tedesca, ha presentato opposizione alla applicazione brevettata di Tencel relativa alla parte cruciale del suo processo della filatura della fibra. Come ultima battuta, nell'Opposition Division dell'European Patent Office di Monaco, in data 12 novembre 2002, questa "sfida" al brevetto Tencel è stata totalmente respinta ed il brevetto è stato pienamente approvato. Patrick White, Technical Director di Tencel, ha dichiarato "Dopo una caduta della ricerca e dello sviluppo nella tecnologia lyocell, la decisione dell'Epo ha confermato la nostra posizione come leader nella lavorazione di questa fibra."

NOMINATO IL PRIMO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI TK ALUMINUM
Southfield, Michigan, 26 novembre 2002 - Ieri Aluminum Ltd., controllante di Teksid Aluminum, leader mondiale nel settore della componentistica auto in alluminio, ha annunciato la nomina del suo primo consiglio di amministrazione. Tk Aluminum è stata costituita mesi fa da parte di un gruppo di investimento che ha acquistato la business unit Teksid Aluminum da Teksid S.p.A., società controllata da Fiat. L'operazione si è conclusa il 30 settembre 2002. Il gruppo di investimento in questione è guidato da Questor Management Company, Llc; da Jpmorgan Partners, la divisione di J.P. Morgan Chase & Co. preposta al private equity; da Private Equity Partners, S.p.A.; e, infine, da fondi gestiti da una controllata di American International Group (Aig). Per quanto riguarda i membri appena eletti del Consiglio di amministrazione di Tk Aluminum Ltd: Miguel Ferro, director di Jpmorgan Partners. John A. Janitz, già presidente e direttore generale di Textron Inc.
Arvin F. Mueller, già vice presidente di Powertrain of General Motors Corporation. John M.B. O'Connor, executive partner di Jpmorgan Partners. David B. Pinkerton, managing director di Aig Global Investment Corp. Francesco Rangoni, presidente and Chief Executive Officer di Teksid Aluminum. Fabio L. Sattin, presidente di Private Equity Partners. Robert E. Shields, direttore generale di Questor Management Company, Llc. Albert E. Suter, senior advisor e già vice presidente e direttore amministrativo di Emerson Electric Co. Terry M. Theodore, managing director di Questor Management Company. Robert Shields è stato eletto presidente del consiglio di amministrazione, mentre Francesco Rangoni è stato eletto amministratore delegato e direttore generale di Tk Aluminum. Teksid Aluminum - che ha sede principale a Torino (Italia) - presenta un fatturato annuo pari a circa 1 miliardo di euro ed è il maggiore produttore al mondo di componentistica in alluminio per il settore automobilistico. La società annovera tra i propri clienti DaimlerChrysler, Fiat, Ford, General Motors, Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Toyota, Volkswagen e Volvo.

AMBIENTE: IN ITALIA ANCORA EMERGENZA AMIANTO
Roma, 27 novembre 2002 - I quantitativi di materiali contenenti amianto ancora presenti sul territorio italiano si aggirano intorno ai 32 milioni di tonnellate, per un totale di 8 milioni di metri cubi. A fornire questa drammatica stima è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) che a 10 anni dalla legge 257/92 ha organizzato a Roma un incontro - da oggi al 28 novembre - per fare il punto della situazione. Greci e romani ne facevano abbondante uso, ignorandone la pericolosità. Oggi il problema dell'amianto è riuscire a smaltirlo, visto che sulla nocività di questo materiale "incorruttibile, inestinguibile e resistente al fuoco" non ci sono più dubbi. Un problema grave, se si considera che sul territorio italiano ci sono ancora 2,5 miliardi di metri quadri di coperture di eternit pari a 32 milioni di tonnellate di cemento amianto e molte tonnellate di amianto friabile, per un totale di amianto puro di circa 8 milioni di mc, di cui l'80% crisotilo e il 20% altri minerali. A lanciare l'allarme è un convegno promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche nell'ambito dei lavori della Commissione di Studio per il coordinamento delle iniziative del Cnr nel campo dell'amianto e della sua dismissione e sostituzione: "Era assolutamente necessario - spiega Anna Marabini, coordinatrice della Commissione - analizzare quanto resta da fare in Italia a 10 anni dall'approvazione della legge 257/92, che lo ha messo al bando, perché la situazione è ancora a rischio. L'amianto ha infatti determinato un forte incremento delle malattie respiratorie quali asbestosi, mesotelioma pleurico e carcinoma, polmonari e bronchiali: questi ultimi, in particolare sono oltre 1500/anno e si presume aumenteranno fino a 20-30.000 nei prossimi cinque anni tra le persone precedentemente esposte nell'ambiente di lavoro o nell'ambiente di vita". Quando ancora non se conoscevano le conseguenze dannose, l'amianto è stato usato in maniera indiscriminata: basti pensare che entra nella composizione di oltre 3000 prodotti, alcuni di uso molto comune come tramezzi, tetti, condutture di acqua potabile, intercapedini e stucchi, mastici, sigillanti, pasticche dei freni, corde e tessuti. Una situazione che coinvolge tutto il territorio nazionale, con punte in Piemonte (regione che ha registrato negli anni la maggiore produzione europea di amianto) e in Val d'Aosta, così come in molti poli industriali delle grandi città e in quelli dismessi dove esistevano impianti della Società Eternit. "Per fortuna - sottolinea la Marabini - esistono procedure di rimozione, impianti di smaltimento e processi chimico-fisici di trattamento, ma occorre un grande sforzo congiunto del sistema ricerca e delle industrie per procedere alla sperimentazione e industrializzazione di processi di inertizzazione e riciclo dei materiali contenenti amianto e alla progettazione mirata di quelli sostitutivi innocui ed economicamente commerciabili".

CONVEGNO AL CIRCOLO DI LETTURA "TEMPI DI VITA, TEMPI DI LAVORO: PROPOSTE PER UN EQUILIBRIO POSSIBILE INTERVERRANNO TRA GLI ALTRI LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE PARI OPPORTUNITÀ MARINA PIAZZA E LA PSICOTERAPEUTA MARIA RITA PARSI
Parma, 26 novembre 2002 - E' possibile oggi conciliare lavoro e vita? E soprattutto, come? Se ne parlerà al Convegno "Tempi di vita, tempi di lavoro: proposte per un equilibrio possibile", organizzato dall'assessorato alla Formazione professionale, Politiche del lavoro, Pari opportunità della Provincia di Parma. Un seminario di approfondimento, riflessione e confronto lungo un'intera giornata - in programma per giovedì, 28 novembre, a partire dalle 9 nella cornice del Salone San Paolo del Circolo di Lettura di Parma (via Melloni, 2) - sul tema del nuovo equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, che pare essere uno dei fattori che, anche nel territorio parmense, più fortemente incide sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro. "Il tema costituisce uno degli elementi fondamentali in ordine alle questioni riguardanti il lavoro - spiega l'assessore provinciale Manuela Amoretti - Secondo una recente indagine Istat, le donne dell'Emilia Romagna sono quelle che lavorano di più, impegnate a gestire il lavoro professionale e il lavoro di cura dei figli, dei genitori anziani, della casa. Pensare a nuove politiche e a nuovi progetti che affrontino il problema e che si propongano di trovare un equilibrio tra tempi e forme di organizzazione del lavoro, da un lato, e del lavoro di cura dall'altro, fa parte del ruolo delle parti sociali prima di tutto. Un ruolo rispetto al quale le istituzioni e le leggi possono mettere a disposizione supporti e strumenti. Per questo abbiamo pensato ad una giornata di riflessione sul tema". Mettere a punto sistemi di conciliazione tra lavoro e famiglia risulta oggi una necessità imprescindibile e in questi anni, anche in Italia, sono stati sviluppati progetti, azioni e sperimentazioni, nati da accordi fra le parti sociali e rivolti ad armonizzare i tempi di vita e di lavoro. Un tema che però non interessa solo le donne, ma esteso anche agli uomini, riguardando il sistema sociale nel suo complesso: i progetti avviati negli ultimi anni hanno ben evidenziato quanto sia necessaria la collaborazione fra i soggetti coinvolti, lavoratrici, lavoratori e parti sociali. La giornata: Il Convegno "Tempi di vita, tempi di lavoro: proposte per un equilibrio possibile" vuole offrire alla riflessione e alla discussione fra gli attori locali alcuni dei progetti già sperimentati a livello regionale e nazionale e dare conto delle risorse legislative utili per ottenere finanziamenti e supporti specifici che Regione e Provincia possono mettere a disposizione. Il programma della mattinata prevede alle 9 un momento di approfondimento sulle attuali politiche con gli interventi dell'assessore provinciale Manuela Amoretti, che introdurrà i lavori della giornata con uno spaccato sulla situazione del territorio parmense; di Gilberto Seravalli, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell'assessorato la cui relazione tratterà del mercato del lavoro ed in particolare della condizione delle donne; Marina Mauro Piazza, Presidente della Commissione Nazionale Parità e Pari Opportunità che dedicherà il suo intervento ai nuovi equilibri possibili ed auspicabili tra tempi di vita e di lavoro; Donata Gottardi, vice consigliera Nazionale di Parità, che parlerà delle risorse legislative che riguardano le azioni positive e i congedi parentali; di Mariangela Bastico, assessore regionale alla Scuola, Formazione Professionale, Università, Lavoro, Pari Opportunità la cui relazione tratterà delle politiche regionali finalizzate alla conciliazione. Nel corso della mattinata è previsto alle 11 un secondo momento, dedicato alle parti sociali: interverranno il direttore dell'Unione parmense industriali Cesare Azzali, il direttore della Cna Domenico Capitelli, il segretario generale della Cisl Daniela Incerti, il segretario generale del Gruppo imprese artigiane Guidumberto Chiari, il direttore di Apindustria Roberto Dallavalle, il segretario Confederale della Cgil Patrizia Maestri, la responsabile Provinciale Cifem della Coldiretti Rosa Demaldè, la responsabile Settore Servizi Confcooperative Silvana Melegari, il rappresentante della Legacoop Ugo Ranzieri, la rappresentante del Dipartimento Politiche Contrattuali ed Industriali Uil Stefania Sidoli, il direttore della Confesercenti Luca Vedrini. Il pomeriggio invece si svolgerà, a partire dalle 14.45, con la messa in opera di due workshop dedicati alla presentazione di progetti avviati nelle piccole e medie imprese e alla presentazione di sperimentazioni dedicate all'innovazione e alla riorganizzazione degli orari di lavoro. Alle 17.15 è prevista una tavola rotonda dal titolo "Tempi moderni: donne e uomini tra vita e lavoro", coordinata dalla psicoterapeuta Maria Rita Parsi, con la partecipazione del dirigente pubblico Rita Amabile, della lavoratrice dipendente Liana Avanzini, della scrittrice Carla Cerati, del sociologo Marco Deriu, della giornalista Anna Maria Ferrari e del dirigente Armando Marchi.

IN EUROPA INFORMATI O FORMATI ?
Milano, 27 novembre 2002 - Per i giovani tre novità :il test europeo Sibilla on line gratuito per la valutazione delle proprie inclinazioni e capacità ;il progetto Etabeta della Commissione europea sulle nuove professioni dell' Information technology e l'e-Learning;nove corsi del Fondo Sociale Europeo sulle nuove professioni Ict. Le iscrizioni sono gratuite e si possono fare entro il giorno 8 dicembre. "Alle aziende" dice Laura Colombo, presidente di Etass, società di formazione e consulenza europea sulle nuove professioni avanzate," non bastano conoscenze, servono competenze. Per affrontare la sfida del mondo del lavoro i giovani devono poter capire innanzitutto molto presto quali siano le proprie inclinazioni formative, poi scegliere e frequentare un Master valido , che sia, da un lato, mirato per loro, e dall'altro, perfettamente in linea con le reali esigenze del mercato del lavoro , con annesso stage in azienda. Ecco perchè ", prosegue Laura Colombo," presentiamo : nove Nuovi corsi 2003 del Fondo sociale europeo per i giovani e le aziende nel settore Ict, sulle nuove professioni emergenti e con opportunità di stage in imprese che ci richiedono già questi profili. Sibilla , un innovativo test per i giovani, su standard europei, per individuare le proprie attitudini, gratuito, e i cui risultati saranno inviati gratuitamente, dopo l'elaborazione dei dati da parte degli esperti di settore, da Etass ai giovani presenti. il progetto Eta Beta, cofinanziato dalla Commissione europea che evidenzia I dati ultimi tra aziende , giovani e le nuove tecnologie. materiale informativo sugli strumenti di agevolazione per la formazione italiani ed europei e, a disposizione per la stampa, anche un cd Focus Formazione, inerente le best practices della formazione: dossier, master e consulenza aziendale approvati dalla Regione Lombardia con le relative schede di iscrizione. Etass è una organizzazione finalizzata allo sviluppo delle risorse umane attraverso azioni di ricerca, selezione di personale, progetti di formazione, di aggiornamento e di specializzazione. Gli ambiti di eccellenza di Etass sono il Process Management, il Marketing e la Comunicazione, l'Informatica e E-business. Etass ha una Ict Academy , divisione dedicata allo sviluppo di progetti formativi e iniziative collegate, studiate in modo specifico sulla realtà tipica del settore dell' Information Communication Technology. Etass è un ente di formazione certificato dalla Commissione Europea e dalla Regione Lombardia.Per i corsi del Fondo sociale europeo, le iscrizioni sono aperte le iscrizioni sino al giorno 8 dicembre . Sono gratuiti e destinati a giovani diplomati e laureati. Riguardano i seguenti percorsi formativi: Esperto in marketing e vendite nell'area e-business; Tecnico sistemista di rete e gestione di siti Web; Esperto in organizzazione di eventi e promozione multimediale nel settore dei beni culturali; Esperto in Internet Marketing; Tecnico della gestione delle risorse umane; Esperto in comunicazione integrata e New media; Corso di specializzazione in tecniche di Designer per il Web; Corso di specializzazione in tecniche di programmazione siti Web; Corso di specializzazione in tecniche di vendita e visual merchandising. Le posizioni di stage disponibili per i nostri corsisti sono più di 200 Al progetto - cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Lombardia - hanno già aderito importanti aziende quali Abb Group Service Center s.r.l.; Aluc-Onlus; Avon Cosmetics; Bbmr Trading Company s.r.l; B-Human; Bonucchi & Associati; C.a.p.a.c; Cbcr S.r.l.; Confor Informatica; Cooperativa Sociale Alekos; Cordata; Decathlon Italia; Dedi Company Europe; Dgt World; Epicom; Espero; Fondazione Mondadori; Fondazione Pistoletto; Fujitsu Siemens; Hint ; HiveTech; Inprogress; Intesa Bci; Italgas Più; Jinglebell Comunication; Lega Italiana per la lotta contro i tumori; Libreria "Pestuggia Danilo"; More Interactive; Musei Civici di Como; Net Weight; Omnia; Professional System; Push Pull; Reti ; Richmond Italia; Sidi Tecnomatica; Sintesi Consulting; Sisal ; Soccer Age; Somedia; Sony Italia; Spiders; String; Viganò; World Wide Tours. Al termine di ogni corso verrà rilasciato un attestato di Qualifica o Specializzazione riconosciuto dalla Regione Lombardia.I corsi si terranno presso Etass - C.so Matteotti, 38 - 20038 Seregno. Altre aziende interessate a stagisti Etass possono fare domanda entro il 28 febbraio 2003. Il corso è co-finanziato da Fondo Sociale Europeo, Regione Lombardia, Ministero del Lavoro, Comunità Europea. Per maggiori informazioni visita il sito www.etass.org  Per iscrizioni contattare: Dott.ssa Alessandra Gerosa - Dott.ssa Sara Bondesani e-mail: segreteriamaster@etass.org  oppure tel. 0362/231231

A MILANO PREZZI SOTTO CONTROLLO NASCE LA BORSA DELLA SPESA DEI MILANESI
Milano, 27 novembre 2002. Una crescita dei prezzi sotto controllo quella milanese (2,3%) e al di sotto della media nazionale (2,7%). E' quanto emerge dall'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del Comune e della Camera di Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione dati e proposte nato lo scorso mese per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei prezzi per i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al Commercio del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei consumatori. All'incontro di ieri è stata inaugurata la borsa della spesa del milanese, che contiene prodotti alimentari e non. La borsa della spesa milanese a novembre mostra che verdura, frutta e pesce hanno le variazioni più forti e discontinue dei prezzi: si tratta infatti di prodotti deperibili, soggetti all'andamento della stagione. Ad esempio, le acciughe diminuiscono del-12,5%, le sarde del -5,1%, le bietole del -4,1, le zucchine del -3,7%, i pomodori ciliegini del -3,1%. A fronte di crescite ben più contenute: trote +2,8%, pomodori da sugo tondo rosso +1,1%, ovetto di cioccolata con sorpresa +1,1%, panino al crudo +1,1%. L'Osservatorio ha anche proposto il caso "ortofrutta", con un confronto tra prezzi all'ingrosso e al dettaglio. Le più stabili mele, pere e banane chiquita: si tratta di prodotti stoccati e conservati per tutto l'anno, o di importazione, che risentono poco dei cambiamenti climatici. Variano, in linea coi prezzi all'ingrosso, i prezzi al dettaglio di lattuga, in ribasso, pomodori, in leggera ascesa, fagiolini, in rialzo, cavolfiori, in diminuzione, peperoni, tendenti al ribasso, melanzane, tendenti all'alto. "Sono convinto - ha detto Roberto Predolin Presidente dell'Osservatorio e assessore al Commercio del Comune - che l'istituzione dell'Osservatorio abbia rappresentato un contributo importante al controllo dei prezzi. L'aver realizzato una sede istituzionale e con la piena partecipazione del mondo imprenditoriale e consumeristico e la continua opera di confronto e sensibilizzazione di tutte le categorie, rappresenta uno strumento utile di chiarezza e trasparenza attraverso la verifica dei prezzi". "Siamo soddisfatti che a Milano - ha concluso l'assessore Predolin - la situazione sia diversa rispetto ad altre città. Questo significa che l'amministrazione comunale sta svolgendo un buon lavoro e che esiste una sinergia tra chi lavora, chi consuma e chi governa". "Il fatto che i prezzi siano maggiormente sotto controllo a Milano è dovuto a diversi fattori - ha dichiarato Renato Borghi vice Presidente dell'Osservatorio e membro di giunta della Camera di commercio - A partire dalla intensa concorrenza presente nella piazza milanese, dove c'è una presenza forte, diffusa e variegata degli imprenditori commerciali. In tutto il territorio comunale la realtà commerciale è in grado di garantire l'offerta più vasta a livello nazionale". "I consumatori - ha detto Angela Alberti, membro dell'Osservatorio e rappresentante dei consumatori in Camera di commercio - hanno la possibilità di fermarsi di più a scegliere per fare gli acquisti in una piazza ampia come quella milanese. Il consiglio è di confrontare per premiare quell'esercizio che per qualità prezzo risulti migliore. La borsa della spesa può essere poi un indicatore importante per il consumatore conoscere i prezzi minimi e massimi dei prodotti e avere un punto di riferimento". La borsa della spesa. E' stata inaugurata per la prima volta dall'Osservatorio prezzi. Contiene una serie di prodotti alimentari (da salumi a formaggi, pasta, pesce, pizza, riso, pane, vino, etc.), ma anche di abbigliamento (jeans, mutande e body), altri prodotti (benzina) e servizi (cinema). Viene rilevato per ogni prodotto il prezzo minimo, massimo, medio e in più la variazione percentuale del prezzo medio rispetto al mese precedente. Una rilevazione su un campione di negozi al dettaglio: tradizionali e moderni, questi ultimi suddivisi tra discount, superette, supermercati, ipermercati. Una borsa della spesa che varierà nel tempo, per dare la possibilità di approfondire la variabilità dei prezzi relativi ad altri prodotti e servizi di uso comune. Confronto ingrosso-dettaglio prodotti ortofrutticoli. Ortaggi e frutta, esaminati dalla Camera di commercio, settimana per settimana, a partire dalla quarta di agosto fino alla prima di novembre, mostrano un picco tra agosto e settembre, dovuto alle condizioni climatiche negative, che ha portato a una produzione più scarsa e di peggiore qualità. Il prodotto di qualità elevata è così diventato più raro e costoso. Il cattivo tempo ha poi conseguenze sui consumi tipicamente stagionali: la domanda risulta inferiore. Nella forbice tra prezzi all'ingrosso e al dettaglio, in cui va considerata anche l'iva (10%) e almeno un 10% di spreco, non si rilevano tendenze speculative da parte della distribuzione: c'è una correlazione tra l'andamento dei prezzi all'ingrosso e al dettaglio. E Milano in questo settore è una piazza di distribuzione e non di produzione.

TRASPORTI PUBBLICI: VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2002 SCIOPERO NAZIONALE DALLE ORE 8,45 ALLE ORE 15 E DALLE ORE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA FILT CGIL- FIT CISL - UILT UIL - FAISA CISAL - UGL
Milano, 27 novembre 2002 - Per la giornata di venerdì 29 novembre 2002, le organizzazioni sindacali Filt Cgil- Fit Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Ugl hanno dichiarato uno sciopero nazionale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale degli autoferrotranvieri. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle tre linee metropolitane, delle linee di superficie e gli operai che aderisce all'agitazione si asterrà dal lavoro come indicato: dalle ore 8,45 alle ore 15. Atm informa che sulle linee metropolitane il ritorno alla normalità del servizio è previsto dopo circa 45 minuti dal termine dello sciopero; dalle ore 18 al termine del servizio. In seguito alla delibera del 20 novembre 2002, n.°02/183, della Commissione di Garanzia e alle indicazioni del 25 novembre 2002 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, deve essere assicurato il 30% del servizio di trasporto pubblico locale nelle fasce orarie garantite.

IL COMUNE DI MILANO SI RIAPPROPRIA DI 3.573.421 METRI QUADRATI L'AREA, A SUD EST DI MILANO, COSTITUISCE QUASI IL 2% DELL'INTERO TERRITORIO COMUNALE
Milano 27 novembre 2002 Il Comune di Milano, su proposta dell'assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga, ha deliberato ieri l'acquisizione del patrimonio immobiliare in Milano di proprietà del "Consorzio del Canale Milano Cremona Po". Il patrimonio è costituito in prevalenza da aree e che occupano una superficie complessiva di mq 3.573.421, pari a poco meno del 2% dell'intero territorio comunale. Una superficie di circa mq 2.250.000 risulta compresa nel perimetro del "Parco Agricolo Sud Milano". Questi 3.573.421 mq sono costituiti da aree coltivate, aree in stato di abbandono, di fabbricati generalmente vetusti, adibiti ad usi impropri o poco produttivi, di impianti industriali od artigianali ormai obsoleti in minima parte di infrastrutture di recente costruzione o di qualche pregio. I beni nel loro insieme rappresentano un patrimonio di considerevole interesse per molte ragioni, che giustificano ampiamente - anche al di là delle contingenze connesse alla realizzazione del depuratore di Nosedo, del prolungamento della strada statale "Paullese", ecc.- l'acquisizione in blocco da parte del Comune di Milano. Con l'acquisizione di queste aree il Comune di Milano raggiunge importanti obiettivi: Il settore sud-orientale della città è oggetto di preminente interesse nel contesto della politica di sviluppo perseguita dall'Amministrazione: ciò è dovuto in primo luogo alle caratteristiche di alta accessibilità della zona, sotto l'aspetto sia viabilistico (quel settore è innervato dalla Tangenziale Est, dall'Autostrada A1, prossimamente dal prolungamento della strada statale "Paullese", sia del trasporto pubblico (il settore è sede della stazione di San Donato Milanese della linea 3 della Metropolitana, del previsto terminale del Passante ferroviario, della stazione ferroviaria di Rogoredo, posta alla confluenza delle linee per Genova e per Roma, del previsto attestamento urbano della linea ferroviaria ad alta velocità, ecc.). Le favorevolissime condizioni d'accesso hanno indotto, come è noto, l'insediamento di importanti funzioni urbane ed il recupero di estese aree dismesse (si ricordano, fra gli altri, i progetti riguardanti "Montecity", Rogoredo, il nuovo centro congressi), interventi tutti dislocati nelle immediate adiacenze del comprensorio in esame. Com'è evidente l'intero processo di riqualificazione e di sviluppo di quel contesto metropolitano, nonché di decentramento di funzioni d'eccellenza, può essere favorito e implementato avvalendosi di una tale rilevante riserva fondiaria. L'acquisizione del compendio da parte del Comune consente di evitare il ricorso a lunghe, defatiganti, onerose procedure di espropriazione, la difficoltà della cui conduzione rischierebbero di ritardare o, tout court, impedire la realizzazione delle importanti opere infrastrutturali necessarie per assicurare l'attuazione degli interventi di trasformazione, in corso, in progetto, allo studio e in previsione. Non meno rilevante risulta la particolare qualità ambientale, paesaggistica, storica e testimoniale di taluni immobili di proprietà del Consorzio, quali le aree coinvolte nel progetto di inserimento ambientale dell'insediamento tecnologico di Nosedo. Progetti urbanistici e progetti di opere pubbliche previsti in queste aree . 1) Il depuratore di Nosedo Parte di queste aree sono necessarie per la realizzazione del polo di depurazione di Nosedo e sono investite sia dal vero e proprio impianto sia dalle opere di immissione e di deflusso delle acque. La proprietà del Consorzio ne è incisa per complessivi mq 494.950. Di questi il Comune di Milano ha sino ad ora proceduto all'occupazione d'urgenza di una frazione pari a circa mq 459.143 (in forza di decreto commissariale 16 ottobre 2000 n. 4). Pende tuttora la definizione dell'indennizzo. Questi immobili rappresentano, allo stato, il cespite consortile di maggior interesse per l'Amministrazione. L'acquisto da parte del Comune comporta un enorme semplificazione dell'iter, già estremamente impegnativo, di realizzazione del depuratore. 2) Bonifica e recupero ambientale delle aree di "Porto di Mare" Le aree note come "Porto di Mare", hanno una superficie complessiva di mq 413.959 e sono interessate, in quanto adibite (dallo stesso Comune) a discarica di rifiuti, da un piano di bonifica e recupero ambientale approvato dal Consiglio Comunale nel luglio 1984. L'antico utilizzo a discarica ha condizionato fino ad oggi le potenzialità del compendio, che risultano considerevoli sotto l'aspetto sia delle dimensioni sia dell'accessibilità (le aree sono adiacenti al nodo d'interscambio Rogoredo Fs/capolinea sud della linea 3 della Metropolitana) sia della contiguità con altre, vaste aree, possibile oggetto di riqualificazione. 3) Realizzazione della pista ciclabile Duomo - abbazia di Chiaravalle Ulteriori terreni per complessivi mq 17.138 sono destinate all'allargamento della via San Dionigi e alla realizzazione dell'itinerario ciclabile che congiungerà il Duomo all'abbazia di Chiaravalle. 4) Riqualificazione di via Camaldoli e via Marignano Aree per altri mq 8.694 circa sono state occupate dal Comune di Milano e dovranno essere espropriate per la ristrutturazione delle vie Camaldoli e Marignano. 5) Prolungamento della strada statale Paullese Il 6 ottobre 2000 è stata infine richiesta dal Settore Viabilità l'acquisizione di aree per complessivi mq 40.203 circa, necessarie per la realizzazione del già citato asse di penetrazione urbana a prolungamento della strada statale "Paullese". Il Comune di Milano attualmente affitta dal Consorzio mq 322.571. Con l'acquisto l'Amministrazione si trova ad essere alleggerita di questo onere. 6) Villaggio dello Sport (vedere documento in allegato) Studi urbanistici in corso - Nelle adiacenze della via San Dionigi e, sul lato opposto, del parco "G.B. Cassinis" si trova un complesso fondiario in stato di profondo degrado, nel cui contesto impianti sportivi coesistono con precari insediamenti adibiti a depositi, laboratori artigianali, impianti produttivi, e con aree incolte o abbandonate. Il comprensorio, è funzionalmente destinato dal Prg a VC ("Aree per spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport di livello comunale") e, per una porzione, a Zone industriali e artigianali". Parte del compendio è compreso entro il perimetro del Parco Agricolo Milano Sud. La superficie complessiva è pari a circa mq 607.000. Nell'insieme questo complesso di aree, adiacente all'ex discarica denominata "Porto di Mare", rappresenta una risorsa territoriale di rilevante interesse, sia ai fini della ricomposizione di una frangia della città urbanisticamente ancora irrisolta sia ai fini dell'eventuale dislocazione di insediamenti di interesse pubblico, che potrebbero configurarsi nel ruolo di "porta" della città in corrispondenza della storica direttrice della via Emilia, approdo autostradale dal Centro-Sud. Risulta poi un corpo di aree agricole posto in fregio alla via San Dionigi, interessante una superficie di circa mq 360.247, per la maggior parte coltivata, nel cui contesto ricadono alcuni insediamenti di carattere rurale, quali la "Cascina Grande" e la "Cascina Nosedo". E' allo studio, in proposito, da parte del consorzio di imprese incaricato della progettazione del depuratore di Nosedo, l'incorporazione di un tale comprensorio nella cintura di "mitigazione ambientale" a corredo del polo tecnologico. L'acquisto comprende anche le aree della superficie complessiva di circa mq 372.000 che si trovano fra la Tangenziale Est ed il nucleo di Ponte Lambro. Trattasi di terreni ad uso prevalentemente agricolo, già destinati dal Prg alla ricollocazione del Policlinico. Anche in questo caso molteplici sono gli interessi della Civica Amministrazione in ordine alla disponibilità a pieno titolo del cespite, in considerazione, ancora, dell'accessibilità e della contiguità con settori urbani in via di sviluppo.

ECCEZIONALE INSTALLAZIONE DI ILLUMINATORI MARTIN PER FIBRE OTTICHE AL FULLERTON HOTEL DI SINGAPORE
Gorle, 27 novembre 2002 - A Singapore lo storico edificio Fullerton Building, costruito nel 1928, ha recentemente aperto un nuovo capitolo della sua illustre vicenda con la conclusione del restauro che lo ha trasformato nell'albergo simbolo della città, il Fullerton. Si tratta di uno dei più prestigiosi alberghi a Singapore, considerato come uno dei migliori al mondo. Un elemento di particolare rilievo nel restauro del Fullerton è costituito dai tre nuovi lampadari a fibra ottica per la sala da ballo dell'albergo, che occupa un'area di 699 mq. Il rivenditore regionale di sistemi di illuminazione architetturali Martin, Pacific Technical Products Pte Ltd (Ptp), si è occupato del progetto per l'illuminazione, con una massiccia installazione di fibre ottiche per i tre speciali lampadari. Le eleganti luci sono azionate da dodici Martin FiberSource Qfx 150. Di Hirsch Bedner Associates è il design esclusivo dei lampadari, curato secondo le specifiche dell'albergo, per realizzare un impianto eccezionale degno dello standard "sei stelle" del Fullerton. I lampadari sono stati prodotti da Ricardo Lighting (Hk) Ltd ed il progetto dell'illuminazione è stato condotto da Project Lighting Design (Stephen Gough). Un impianto impegnativo che produce risultati eccellenti. Spiega Cy Fun di Ptp: "I lampadari sono di due dimensioni: uno ha un diametro di 6 metri e gli altri due di 3 metri. Quello più grande è azionato da 8 Martin FiberSource Qfx 150 e contiene 2.080 punti di luce a fibra ottica; quelli con diametro tre metri sono azionati da 2 FiberSource Qfx 150 ciascuno e dispongono di 740 punti di luce a fibra ottica. La lunghezza media della fibra varia da 1,5 e 3 metri. La montatura del lampadario è in ottone e rifinita in nichel lucidato, mentre i pannelli, che, date le dimensioni del lampadario, sono stati consegnati a segmenti, sono di alabastro. Il lampadario è stato montato a strati, cominciando dall'interno. L'ottica è stata inserita nei pannelli già forati in fabbrica. Durante l'assemblaggio è stata posta particolare attenzione per evitare di aggrovigliare o rompere le fibre e per assicurare che le lampade surriscaldate non toccassero la fibra. Ogni lotto di fibre fornite dal produttore doveva essere delle giuste dimensioni: se il cavo era troppo lungo, lasciava la fibra lenta; se troppo corto, lasciava spazi fra i punti nell'alabastro. Tutto sommato, è stata un'installazione molto impegnativa e dobbiamo complementarci con Ricardo Lighting per l'eccellente lavoro." Nel passato il Fullerton Building, con la sua posizione strategica alla foce del super trafficato fiume di Singapore, ha sempre rappresentato un nevralgico centro di affari. Ospitando nel corso degli anni alcuni dei più importanti uffici di Singapore, esso ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo e nel consolidamento di Singapore come grande centro commerciale del sud-est asiatico. I tre anni di meticoloso restauro sono valsi al Fullerton Hotel nel 2001 il premio Ura Architectural Heritage Award e nel 2002 il Business Traveller Asia Pacific Award per il migliore nuovo albergo per uomini d'affari nell'area. Il Fullerton è stato inoltre indicato come uno dei più prestigiosi alberghi nel mondo dall'indagine annuale di Institutional Investor e appare nella "Hot List" di Condé Nast Traveler come uno dei migliori nuovi alberghi nel mondo.

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