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ROMANO PRODI : L'EUROPA È PIÙ GRANDE UNA POLITICA DI VICINATO COME CHIAVE DI STABILITÀ 

Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Di seguito riportiamo il discorso fatto da prodi al sixth ecsa-world conference "Peace, security and stability international dialogue and the role of eu": " I momenti di grande cambiamento sono anche momenti di grande responsabilità. In questo periodo la nostra responsabilità è altissima: l'Unione europea deve cercare di mantenersi al passo con un mondo in trasformazione che presenta nuove opportunità e nuove sfide. Inoltre l'Unione stessa cambierà la mappa politica del continente europeo fra molto meno di due anni. La prossima settimana, a Copenaghen, prenderemo la decisione storica di allargare l'Unione fino a dieci nuovi Stati membri. Questa decisione ci proietterà in una dimensione tutta nuova dell'Europa e in una nuova dimensione di responsabilità. La sesta conferenza mondiale dell'Associazione sugli Studi della Comunità Europea (Ecsa) ci offre l'opportunità di esaminare attentamente le questioni collegate alla pace, alla sicurezza e alla stabilità. Tutti i partecipanti avvertono la grande responsabilità che abbiamo nei confronti del mezzo miliardo di persone che nel 2007 faranno parte dell'Unione. Si tratta di 500 milioni di persone che non vogliono vivere ad un livello di sicurezza inferiore a quello della popolazione degli attuali 15 Stati membri dell'Unione europea. Essi vogliono godere dello stesso livello di protezione contro la criminalità organizzata ed il terrorismo internazionale che abbiamo ora nell'Unione. E insistono per ottenere gli stessi benefici per cui hanno scelto l'Unione quale riferimento politico: stabilità, prosperità, solidarietà, democrazia e libertà. Per tenere il passo con il mondo in trasformazione e per far fronte alla crescente responsabilità globale, noi, in quanto Unione, dobbiamo prendere le misure necessarie. Se vogliamo rispondere alle aspettative e alle speranze crescenti che ci provengono dai paesi esterni all'Unione e dalle popolazioni dell'Europa, dobbiamo diventare un autentico attore globale. Per ora siamo solo agli inizi. I Balcani, l'Afganistan e il Medio oriente sono solo tre esempi delle diverse questioni e sfide che mettono alla prova la comunità internazionale. Occorre che l'Unione assuma la sua parte di responsabilità per dare una risposta a ciascuna di queste. La politica estera dell'Unione deve essere in grado di far fronte a tutto questo. Dobbiamo parlare con una sola voce e questa deve avere a sua disposizione tutti gli strumenti necessari. Non c'è altro modo per garantire la nostra sicurezza a lungo termine. La Commissione ha appena presentato una sua seconda comunicazione alla Convenzione. Essa contiene proposte precise sulle necessarie riforme da apportare alle strutture dell'Unione per assicurarne il funzionamento. In questa comunicazione abbiamo avanzato la richiesta di una Commissione forte che, in quanto difensore unico degli interessi comunitari, potrà rafforzare l'Unione. Il metodo comunitario sarà preziosissimo anche nel campo delle relazioni esterne, con aggiustamenti specifici e soluzioni opportune. L'Unione ha ancora molto da fare per contribuire in modo efficace alla sicurezza internazionale. Voglio concentrarmi ora su un punto che ha tanto risalto nell'agenda di questa conferenza: la stabilità. Una stabilità duratura e sostenibile in questa regione del mondo che chiamiamo Europa, è stata, ad ogni passo, merito dell'Unione. In questo campo, se così posso esprimermi, diamo il meglio di noi. Stiamo proiettando la stabilità ben al di là dei Paesi candidati, coi quali già abbiamo iniziato a condividere la nostra prosperità. E' necessario comprendere che un tale successo suscita legittime aspettative tra i futuri Paesi vicini dell'Unione, anch'essi desiderosi di partecipare ai benefici dell'allargamento. Ma la nostra attuale politica di vicinato è in grado di affrontare le sfide connesse all'allargamento? Vorrei concentrarmi su questo tema perché penso che non abbiamo ancora trovato una risposta adeguata a tale questione. Oggi tratterò questo bisogno di dare una nuova prospettiva politica alle relazioni con tutti i nostri vicini a sud e ad est, per motivarli, per dare una dinamica nuova ai processi esistenti, che restano validi, e per sviluppare sulla loro base un partenariato aperto e in evoluzione. La politica di prossimità, fondata su vantaggi e obblighi reciproci, rappresenterà anche un contributo sostanziale dell'Unione alla governance globale. Lo ripeto, l'attuale processo di allargamento è uno dei più grandi contributi alla stabilità e alla sicurezza sostenibili sul continente europeo che l'Unione abbia mai dato. Esso ha reso possibile la più grande e riuscita transizione politica del XX secolo. E tutto questo è stato fatto in meno di un decennio. Tale successo è dovuto ad una decisione presa nell'Unione nel 1993 e all'impegno costante dell'Unione e dei paesi candidati sin da allora. La decisione iniziale ha dato a questi paesi una prospettiva. L'offerta dell'obiettivo di entrare nell'Unione ha consentito ai governi di attuare le riforme necessarie. Solo questo ha permesso ai riformatori di procedere e di superare le resistenze di natura nazionalista o d'altro tipo al cambiamento e alla modernizzazione. Una prospettiva nel senso che ho menzionato è strana. Ha molto in comune con il credito o con la fiducia riscossa presso gli altri. Determina il modo in cui osserviamo la gente e i processi. Come guarda un paese al proprio futuro quando non ha punti di orientamento né fiducia? Una prospettiva offre quest'orientamento e in questo modo ispira anche fiducia. Per svolgere questa funzione una prospettiva deve essere attraente. L'Unione non perderà il proprio potere d'attrazione verso i suoi vicini neanche dopo l'allargamento. Per molti paesi che stanno per diventare nostri vicini, l'Unione europea è la sola prospettiva. Molti di questi paesi hanno ricevuto un impegno formale dall'Unione. Benché la strada da fare sia ancora lunghissima, anche i Balcani hanno una prospettiva confermata di adesione: la loro strada europea crea una sorta di ponte fra l'allargamento e la politica di vicinato. Ogni allargamento crea nuovi vicini. In passato, molti di questi vicini sono poi divenuti membri. Non nego che questo processo funzioni estremamente bene. Ma non possiamo andare avanti per sempre ad estendere l'area di sicurezza, stabilità e prosperità nella nostra regione con il solo strumento dell'allargamento. Non possiamo diluire il progetto politico europeo e trasformare l'Unione semplicemente in una grande area di libero scambio di dimensioni continentali. Un dibattito sulle frontiere dell'Europa è necessario, per evitare che tali frontiere siano delineate da altri. Dobbiamo ammettere che a tutt'oggi non siamo in grado di spiegare alla popolazione europea perché dovremmo spingere i limiti dell'Unione ancora più ad est. E' pertanto una questione di responsabilità: dobbiamo elaborare un progetto di massima per la soluzione del problema che deriva direttamente dal successo dell'allargamento. Che cos'abbiamo da offrire ai nostri nuovi vicini? Quale prospettiva possiamo dare loro? Dove finisce l'Europa? Questa è la domanda cruciale alla quale dobbiamo rispondere. Dobbiamo farlo perché la pubblica opinione ci chiede di impegnarci in questo dibattito. Ne sono sicuro: questo dibattito si intensificherà dopo l'adesione dei paesi dell'Europa orientale, centrale e meridionale. Abbiamo quindi il dovere di dare alcune risposte e offrire alcune soluzioni. Voglio essere chiarissimo su questo punto: l'articolo 49 del trattato dell'Unione europea dispone che ogni Stato europeo che rispetti le libertà fondamentali dell'Unione può fare domanda d'adesione. Quindi, qualsiasi sia o sarà la nostra politica di vicinato, a nessuno Stato europeo è preclusa questa prospettiva finale. Ma per scansare ogni dubbio, vorrei aggiungere quanto segue: dare ad un paese la necessaria prospettiva in questo senso non significa promettere a questo paese la certezza dell'adesione all'Unione europea. L'adesione non è l'unico valore sulla faccia della terra. L'allargamento non porta dei benefici solo ai membri presenti e futuri. Anche i futuri vicini ne beneficeranno. Essere un vicino dell'Unione significa avere migliori opportunità di mercato in un ambiente politico ed economico più stabile. In molti casi, ad esempio, le future tariffe commerciali saranno più basse che quelle oggi esistenti nei paesi candidati. Tuttavia: l'allargamento metterà i nostri vicini anche di fronte a nuove sfide. Il riorientamento dei mercati esistenti solleverà alcuni problemi. Dobbiamo individuare soluzioni che ci consentiranno di condividere i vantaggi dell'allargamento con i nostri vicini. Anche questo richiede un approccio globale. Verso una politica di "prossimità". L'area geografica di questa strategia è il nostro vicinato in senso letterale, che comprende i vicini orientali e quelli del Mediterraneo, come ho avuto modo di indicare in un recente discorso a Lovanio: "Europa e Mediterraneo: passiamo ai fatti". Voglio vedere un "cerchio di amici" circondare l'Unione e i suoi vicini più immediati, dal Marocco alla Russia e al Mar Nero. Il cerchio di amici sarà composto da paesi molto diversi. Il tipo di relazioni dell'Unione con i rispettivi paesi dipenderà in gran parte dalle loro performance politiche e dalla loro volontà politica. Naturalmente, anche la geografia farà la sua parte. E' compito della Commissione pensare a come migliorare i rapporti con tutti questi Paesi. Lasciatemi spiegare quale idea dobbiamo seguire. Lo ammetto, vari elementi che mi vengono in mente derivano dal processo di allargamento. Ciò che mi colpisce, in particolare, é il dato seguente: già la sola prospettiva di adesione ha portato dei benefici ai paesi dell'Europa centrale e orientale. Ciò dimostra che: si può migliorare il clima per gli investimenti senza essere membro dell'Unione. Si possono allineare le proprie leggi senza essere membro. Si può avere un accesso limitato o anche illimitato al mercato interno senza essere membro. Si possono rafforzare i controlli di bilancio e favorire la crescita senza essere membro. Tuttavia: questi effetti si possono ottenere solo se e quando il processo è ben strutturato, quando gli obiettivi sono ben definiti e quando il quadro generale è giuridicamente e politicamente vincolante. E solo se c'è un chiaro accordo sui reciproci vantaggi e i reciproci obblighi. L'obbiettivo dell'adesione è indubbiamente la più potente motivazione per le riforme che ci sia dato di immaginare. Ma chi può dire che un obbiettivo meno vasto non produrrebbe alcun beneficio? Un concetto di vicinato ricco in spessore e concretezza avrebbe invece un impatto positivo. Gli strumenti esistenti della politica dell'Unione, che sono ben consolidati e funzionanti, sono la base di partenza ed il fondamento per qualsiasi nuovo approccio. Occorre impegnarsi per conciliare le nuove proposte con gli esistenti accordi di Partenariato e Cooperazione e con gli accordi di Associazione e di Stabilizzazione. Ma dobbiamo anche sfruttare ulteriormente il nostro potenziale e costruire su queste basi qualcosa di nuovo. Cerco solo una risposta alla domanda: entro quale quadro politico possiamo estendere al meglio l'area di stabilità senza allargare immediatamente l'Unione? Dobbiamo offrire più di un partenariato e meno dell'adesione, senza neppure escludere la seconda in modo categorico. Quali sarebbero i tratti di una vera politica di prossimità rivolta ai nostri vicini attuali e futuri ad est? Deve essere attraente. Deve offrire di più agli Stati di quanto venga offerto ora. Se ci si avventura in una trasformazione fondamentale della società e dell'economia di un paese, in quel paese c'è bisogno di sapere che vantaggi se ne possono trarre. Deve motivare una cooperazione più stretta con l'Unione. Più i paesi confinanti si avvicineranno meglio sarà per l'Unione e per i suoi vicini, in termini di stabilità, di crescita economica, di sicurezza e di prosperità. Più essi si avvicineranno, maggiori saranno i mutui vantaggi e benefici. Deve essere dinamica e proiettata nel futuro. Quindi deve essere basata su un approccio strutturato passo dopo passo. Il progresso è possibile solo sulla base degli obblighi reciproci e della capacità di mantenere gli impegni presi da ciascuno. Occorre stabilire la successione di tappe che i nostri vicini dovranno attraversare, sulla strada di un graduale progresso. Potremmo anche prendere in considerazione l'elaborazione di una sorta di "Criteri di Copenaghen sul Vicinato". Si possono fare passi in avanti solo a condizione che gli Stati adottino misure adeguate per adattare il relativo acquis. I benefici si sentirebbero direttamente; e così anche una mancanza di progressi. Una politica di prossimità non conterrà al suo inizio la promessa dell'adesione e non escluderà l'adesione alla fine del processo. Ciò potrebbe evitarci il dilemma di dover dire sì o no a un paese che chiede di aderire all'Unione in una fase prematura. Cerco di indovinare la prima domanda che potrebbe venirvi in mente: come rendere allettante questo modello? Qual è il vantaggio? La risposta è semplice. Ma per farla funzionare ci vuole un grande impegno e un po' di tempo: In diverse occasioni ho già dato un nome a questo concetto che ho descritto come "condividere tutto con l'Unione tranne le istituzioni". Tale concetto mira ad estendere un insieme di principi, di valori e di norme che definiscono l'essenza stessa dell'Unione. Il punto fondamentale di questa proposta è un mercato comune che unisca l'Unione europea e i suoi partner in un accordo di prossimità: libero scambio, regime aperto degli investimenti, convergenza della legislazione, connessione di reti e l'uso dell'euro come valuta di riserva e di riferimento nelle transazioni bilaterali. Dato che l'Unione è molto di più di un mercato comune altre dimensioni vanno altresì incluse: Se perseguiamo gli stessi obbiettivi dobbiamo anche essere pronti ad affrontare le stesse minacce, come la criminalità, il terrorismo, l'immigrazione illegale, i problemi ambientali. Dobbiamo insieme mettere la parola fine ai conflitti regionali sul nostro continente. Dobbiamo fare in modo che la nostra frontiera comune non diventi una barriera allo scambio culturale o alla cooperazione regionale, anche se non possiamo immaginare un movimento di persone e di forza lavoro completamente libero. Ma lasciatemi tornare sulla questione relativa alla necessità di creare nuovi strumenti o nuove strutture per dare un nuovo slancio politico. In generale sono abbastanza cauto rispetto a nuove strutture, fintantoché si possono raggiunge i propri obbiettivi con quelle esistenti. Tuttavia: la stessa idea di "condividere tutto tranne le istituzioni" vale per le istituzioni dell'Unione già esistenti. Ciò non esclude necessariamente che si possano creare, se necessario, nuove strutture coi nostri vicini in un momento successivo. Penso ad esempio, a concetti innovativi come istituzioni comuni (che danno attuazione concreta alla cosiddetta idea della co-ownership): la Banca Euro-mediterranea o la Fondazione per il Dialogo tra Culture e Civiltà, che abbiamo proposto, costituiscono dei buoni esempi, essendo concepiti come strumenti per rafforzare ulteriormente i processi in corso e non come un'alternativa ad essi. Intendo anche lanciare un nuovo dialogo politico sulla base "di principi e di valori condivisi" per approfittare al massimo di tutto il potenziale offerto dalle nostre politiche esterne comuni. Pensate, ad esempio, all'ambiente, ai trasporti, alla ricerca, all'istruzione, alla cultura e alle altre politiche. Pensate alle nuove forme di assistenza di cooperazione basate sul modello di coesione sociale oppure alle nuove misure congiunte per far fronte ai problemi che tutti abbiamo ai nostri confini. Vorrei dare un esempio concreto del significato di condividere tutto tranne le istituzioni. Ho già fatto una proposta simile riguardo alla Russia. Uno Spazio economico europeo comune, che certamente non sarà costruito completamente in un giorno solo, produrrebbe un quadro nel quale potremo condividere tutto tranne le istituzioni. Ma ovviamente ogni partner dovrà stabilire sino a che punto sia pronto e capace di adottare i nostri standard e i nostri modelli legislativi. Ciò costituisce comunque un primo parziale tentativo di costruire qualcosa di nuovo, di condiviso coi nostri vicini e di reciprocamente vantaggioso. Un Gruppo di alto livello Europa-Russia è stato istituito lo scorso anno per esplorare i possibili elementi sui quali tale spazio economico comune si potrebbe costruire: standard, dogane, servizi finanziari, trasporti, industria e telecomunicazioni per citare solo alcuni aspetti. Abbiamo almeno un altro esempio reale di uno spazio economico di questo tipo che contiene tutti gli elementi che ho ricordato e anche alcuni altri. L'area economica europea, basata sull'Accordo Aee, ha unito gli Stati Efta e l'Unione europea sotto un solo tetto. Abbiamo in comune un solo mercato unico, che risponde alle regole di un solo acquis comunitario. Il mercato unico presuppone tutte le quattro libertà in quanto si danno il libero movimento di persone, il libero movimento di merci, servizi e di capitali. Quando si raggiunge un livello simile, ci si trova al massimo grado di vicinanza all'Unione senza esserne membri. Siamo consapevoli che, per alcuni Paesi, questo programma potrebbe richiedere lunghi tempi di realizzazione. Li aiuterebbe però a portare avanti le riforme necessarie e ad adottare le misure adeguate, perché sarebbe loro chiara la direzione verso la quale stanno andando. Ciò porterebbe anche vantaggi reciproci e, di conseguenza, incentivi reciproci all'Unione e ai Paesi vicini. Il modello Aee non presuppone una prospettiva di adesione come elemento necessario. Ma, come insegna la storia, essere membro dell'Aee non esclude una adesione futura all'Unione, una volta raggiunto un livello adeguato. A mio modo di vedere, questa è una prospettiva attraente. Certo, la situazione di paesi come l'Ucraina, la Moldova e la Bielorussia è completamente diversa dalla situazione della Norvegia. Cionondimeno dovremo essere pronti ad offrire loro un concetto ragionevole di prossimità, senza per questo prendere una decisione immediata sulla questione di un'adesione futura. Si tratta di un compito urgente. Penso che valga la pena imparare qualcosa dal modo in cui è stata costruita l'Aee e di utilizzare tale modello per una relazione integrata con i Pesi vicini. Ho la sensazione che abbiamo bisogno di più tempo per elaborare tale concetto. Abbiamo già identificato i rapporti con i Paesi vicini come un obbiettivo strategico di questa Commissione nel febbraio 2000. Dobbiamo cogliere l'occasione per dare una risposta più ampia alla questione dei rapporti fra l'Unione e i suoi vicini. Questo è ciò che intendo con l'idea di "condividere tutto tranne che le istituzioni". In questa Europa allargata non ci possiamo limitare ad un approccio ad hoc, a iniziative bilaterali. Non possiamo semplicemente ignorare ciò che succede "al di là dei confini". Né possiamo risolvere problemi con i nuovi vicini solamente offrendo loro l'adesione all'Unione. Noi siamo tolleranti, aperti al dialogo, alla coesistenza, alla cooperazione. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità come attore globale. La politica di prossimità può diventare il primo strumento che abbiamo per definire un approccio regionale nuovo e più ampio che possa contribuire a mantenere e promuovere la pace, la stabilità e la sicurezza in tutto il continente e, quindi, il nascere di una governance globale migliore." 

E-GOVERNMENT: AL VIA IL PROTOCOLLO INFORMATICO ENTRO IL PRIMO GENNAIO 2004, TUTTE LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOVRANNO ADOTTARE IL SISTEMA DI GESTIONE ELETTRONICA DEI DOCUMENTI 
Roma, 9 dicembre 2002 - A margine del Consiglio dei ministri di oggi, il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha annunciato - in pieno accordo con le indicazioni del Ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Mazzella - l'emanazione della direttiva sulla "Trasparenza dell'azione amministrativa e la gestione dei flussi documentali", ovvero il cosiddetto protocollo informatico. Dal primo gennaio 2004, dunque, la gestione e l'archiviazione di tutti i documenti della P.A. avverrà in via elettronica: questo consentirà di trasformare le pratiche presentate agli uffici pubblici in documenti digitali, permettendo la trasmissione e la gestione interna della pratica per via telematica ed eliminando il trasferimento fisico del fascicolo cartaceo. La Direttiva - che rappresenta il primo frutto concreto della stretta collaborazione tra i due Ministeri - ha dunque lo scopo di promuovere l'adozione del protocollo informatico in tutte le amministrazioni centrali e gli Enti pubblici non economici, favorendo così l'utilizzo esteso di documenti informatici e l'erogazione di servizi in rete a cittadini e imprese. Inoltre, in accordo con il "Piano nazionale di e-Government", la Direttiva intende assicurare il più rapido e proficuo utilizzo della firma elettronica nello scambio di documenti e atti tra le amministrazioni. Grazie al protocollo informatico sarà quindi possibile migliorare l'efficienza interna degli uffici attraverso l'eliminazione dei registri cartacei e la razionalizzazione dei flussi documentali. In questo modo anche cittadini e imprese - collegandosi in rete ai siti della Pubblica Amministrazione - avranno la possibilità di verificare lo stato delle pratiche. "La diffusione del protocollo elettronico - hanno commentato Stanca e Mazzella - rappresenta un passaggio di fondamentale importanza sulla via della digitalizzazione dell'attività amministrativa, uno degli obiettivi prioritari del programma di Governo per la legislatura". 

LA DISOCCUPAZIONE IN EUROLANDIA RESTA STABILE A QUOTA 8,3% 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il tasso di disoccupazione della zona euro nel mese di settembre 2002 resta stabile all'8,3%, invariato rispetto ad agosto. E' quanto emerge da un comunicato diffuso oggi da Eurostat, l'Ufficio statistico della UE, secondo il quale prendendo come riferimento i 15 Stati membri dell'Unione, il livello di disoccupazione si attesterebbe al 7,6%, invariato rispetto ad agosto e leggermente superiore, era il 7,3%, rispetto a settembre 2001. I livelli di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Lussemburgo (2,5%), nei Paesi Bassi (2,9% ad agosto), in Austria (4,2%), in Danimarca (4,3% ad agosto), in Irlanda (4,5%) e in Portogallo (4,7%); mentre la Spagna, con una percentuale pari all'11,2%, è rimasto il paese con il tasso più alto. Tra i dodici Stati dell'Unione per i quali sono disponibili i dati relativi agli ultimi due mesi, ben dieci nell'ultimo anno hanno visto aumentare il loro livello di disoccupazione. Gli aumenti più significativi si sono avuti in Lussemburgo (dal 2% al 2,5%), nei Paesi Bassi (dal 2,4% dell'agosto 2001 al 2,9% dell'agosto 2002), in Irlanda (dal 3,9% al 4,5%), in Portogallo (dal 4,1% al 4,7%) e in Austria (dal 3,7% al 4,2%); mentre in Danimarca il tasso di disoccupazione negli ultimi dodici mesi è rimasto stabile a quota 4,3% e in Finlandia è sceso dal 9,1% all'8,9%. Nel settembre 2002, in rapporto allo stesso mese del 2001, il tasso di senza lavoro di sesso maschile è cresciuto dal 6,8% al 7,2% nella zona euro e dal 6,5% al 6,9% nell'Unione a 15; stessa sorte per le donne, che hanno registrato un aumento dal 9,6% al 9,7% nella zona euro e dall'8,5% all'8,6% nell'Unione nel suo complesso. Per quanto riguarda infine le persone al di sotto dei 25 anni di età, il tasso di disoccupazione è passato per la zona euro dal 15,6% al 16,1%, e per l'Europa dei Quindici dal 14,6% al 15,1%.

BCE: NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA DI STATISTICHE MONETARIE E BANCARIE 
Milano, 9 dicembre 2002 - Nella riunione tenuta il 21 novembre 2002 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha adottato un nuovo regolamento relativo al bilancio consolidato del settore delle istituzioni finanziarie monetarie, che modifica il Regolamento BCE/2001/13. Esso entrerà in vigore il 1° maggio 2003. Il nuovo atto giuridico prevede la raccolta di statistiche mensili sui detentori di quote o partecipazioni in fondi comuni monetari con una disaggregazione in base alla residenza del detentore, ampliando in tal modo l'insieme degli obblighi statistici fissati dal regolamento attualmente in vigore. La modifica della normativa è tesa a migliorare la qualità dei dati sui detentori di quote o partecipazioni in fondi comuni monetari, che vengono utilizzati nel calcolo dell'aggregato monetario M3. L'intento di introdurre questo requisito di segnalazione aggiuntivo era già stato espresso nel comunicato stampa del 22 novembre 2001 con cui la Bce annunciava l'adozione del Regolamento Bce/2001/13. Il nuovo obbligo statistico si applica ai fondi comuni monetari, in qualità di soggetti emittenti di quote o partecipazioni, nonché alle altre istituzioni finanziarie monetarie e agli altri intermediari finanziari, nella misura in cui essi detengono in custodia quote o partecipazioni emesse da fondi comuni monetari residenti oppure negoziano, per conto proprio o di terzi, quote o partecipazioni in fondi comuni monetari. 

TASSI: ABI, TAGLIO BCE CONDIVISIBILE E OPPORTUNO 
Roma, 9 dicembre 2002 - "Una misura del tutto condivisibile e opportuna". L'Abi accoglie positivamente la decisione della Banca Centrale Europea, che ha tagliato di mezzo punto i tassi di interesse. "Si tratta di un segnale forte perché sta innanzitutto a significare che l'inflazione è sotto controllo e che quindi, in questo momento, non rappresenta un motivo di forte preoccupazione in Eurolandia. D'altro canto - secondo l'Associazione Bancaria Italiana - il provvedimento contribuisce a dare all'economia europea un impulso per i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese". "Il taglio dei tassi - prosegue l'Abi - va nella direzione di sostenere la ripresa, anche attraverso il settore bancario, ed è un messaggio importante per la fiducia degli operatori. Per aumentare gli standard di competitività dei Paesi europei la misura decisa dalla Bce dovrà essere naturalmente accompagnata - conclude l'Abi - da una serie di riforme strutturali". 

L'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA: PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI PER DIECI PAESI IN VIA DI ADESIONE
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Nel prossimo Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo che si terrà il 12 e 13 dicembre a Copenhagen, si dovrebbero concludere i negoziati relativi all'allargamento con dieci paesi (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia). Eurostat, l'Ufficio Statistico delle Comunità Europee a Lussemburgo, pubblica oggi gli ultimi dati disponibili relativamente ad una serie di indicatori congiunturali per tali paesi, unitamente ai dati aggregati per l'Ue15 e la zona euro. Tenuto conto dei lavori di armonizzazione in corso, i dati potrebbero non essere ancora totalmente compatibili con i dati comunitari. Alcuni esempi: Tasso di inflazione per l'ottobre 2002: Cipro 2,7; Repubblica ceca 0,2; Estonia 3,1; Ungheria 4,9; Lettonia 1,6; Lituania -0,9; Slovenia 7,0; Malta 1,3 (sett. 2002); Polonia 1,4 (sett. 2002); Slovacchia 2,0 (luglio 2002). Tasso di crescita del Pil: Cipro 0,6; Repubblica ceca 2,5; Estonia 7,1; Ungheria 3,1; Lettonia 4,9; Lituania 6,9; Malta 2,2; Polonia 1,0; Slovacchia 4,0; Slovenia 3,2. Tasso di disoccupazione: Cipro 5,1; Repubblica ceca - non pervenuto; Estonia 9,2; Ungheria 5,8; Lettonia 12,8; Lituania 12,6; Malta 7,6; Polonia 20,2; Slovacchia 19,5; Slovenia 6,1. 

FINALMENTE UN SEGNALE CHIARO DALLA BCE 
Waltham, Massachusetts (Stati Uniti) e Londra (Gran Bretagna) 9 dicembre 2002 - Global Insight, Inc., societa' privata nata dalla fusione di Dri e Wefa, i due piu' prestigiosi centri di ricerca economica e finanziaria e previsioni di mercato a livello mondiale, ha espresso le proprie considerazioni sulla decisione adottata oggi dalla Banca Centrale Europea in un editoriale di Global Insight appena pubblicato nella sezione ''Our Perspective'' del suo sito Internet. La Banca Centrale Europea (BCE) ha finalmente deciso di dare respiro alla sua rigida politica monetaria, riducendo nella giornata odierna, 5 dicembre, i tassi di interesse di mezzo punto percentuale al 2,75%. Si tratta della prima iniziativa adottata dalla BCE dal novembre 2001, quando aveva ridotto di mezzo punto percentuale i tassi di interesse, portandoli al 3,25%. Nei mesi scorsi, Global Insight aveva ripetutamente invitato i responsabili delle politiche, sia monetarie che fiscali, dei paesi dell'Europa occidentale a dare un segnale forte all'evidente frenata che dall'inizio dell'estate ha caratterizzato il quadro della gia' modesta ripresa economica della regione. ''La decisione presa dalla Banca Centrale Europea di tagliare i tassi di interessi di mezzo punto percentuale e' forse audace ma senza dubbio molto gradita'', ha commentato Howard Archer, direttore generale delle ricerche macroeconomiche di Global Insight. ''Noi di Global Insight'', ha aggiunto Archer ''siamo dell'opinione che la Bce era nelle condizioni e avrebbe dovuto agire prima. Cionondimeno, apprezziamo il fatto che abbia tagliato i tassi di mezzo punto percentuale, invece che limitarsi a una riduzione di un quarto di punto''. Commentando il tono generale della conferenza stampa con cui e' stato annunciato il taglio dei tassi di interesse, in cui si e' lasciato intendere che se sara' necessario la Bce potrebbe ridurre ulteriormente i tassi nel lungo periodo ma non nell'immediato, Archer ha dichiarato: ''riteniamo che sia assolutamente vitale che la Bce adotti un approccio flessibile sulle decisioni future riguardo i tassi di interesse, alla luce soprattutto del quadro di grande incertezza del panorama economico e geopolitico mondiale''. Global Insight ritiene che questa situazione di incertezza potrebbe caratterizzare il quadro economico per molto tempo, in particolare se la questione irachena non dovesse trovare uno sbocco in tempi rapidi. In tal caso, il prezzo del greggio sarebbe soggetto a facili e significative impennate, i mercati azionari sarebbero caratterizzati da una forte volatilita', malgrado la ripresa dai minimi annuali toccati il 5-6 ottobre, con la fiducia dei consumatori e delle imprese che continuerebbe ad essere sotto pressione e il conseguente clima di grande prudenza per quanto concerne i consumi e investimenti. Inoltre, malgrado gli ultimi dati, decisamente piu' favorevoli, esiste tuttora una significativa incertezza sulla solidita' dell'economia americana. ''Il difficile quadro dell'area dell'euro'', ha concluso Archer ''richiede una forte e stabile risposta politica. E' necessario allentare in qualche modo le politiche monetaria e fiscale per poter dare la spinta iniziale alla ripresa economica, mentre per incentivare la crescita occorre mettere in atto gradualmente nel lungo periodo riforme strutturali''. Archer suggerisce che Global Insight e' fermamente convinta della necessita' di rivedere l'intera struttura fiscale e monetaria, compresa l'adeguatezza della decisione della Bce di aver fissato il tetto dell'inflazione al 2%, cosi' come l'opportunita' di apportare modifiche al Patto di crescita e di stabilita' per renderlo piu' flessibile. In tal senso le proposte avanzate dalla Commissione Europea lo scorso 27 novembre rappresentano un punto di partenza del processo riformista, ma non un punto di arrivo. E' possibile leggere il testo integrale dell'editoriale dal titolo ''European Central Bank Finally Takes a Bold Step'' accedendo alla sezione ''Our Perspective'' del sito Internet di Global Insight, all'indirizzo: http://ww.globalinsight.com 

BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE: 2 MILIONI DI EURO A NOVEMBRE. RACCOLTA NETTA ASSICURATIVA: 167 MILIONI DI EURO. NUOVA PRODUZIONE ASSICURATIVA: 158 MILIONI DI EURO. MASSE AMMINISTRATE PARI A 47,5 MILIARDI DI EURO. 
Roma, 9 dicembre 2002 - A novembre la raccolta netta totale di Banca Fideuram (fondi e gestioni, assicurazioni, titoli e conti correnti) è stata positiva per 2 milioni di euro. Per il periodo gennaio-novembre 2002 la raccolta netta totale è stata di 2.290 milioni di euro, a fronte di un obiettivo annuale (fissato a fine 2001) di 3 miliardi di euro che appare pertanto difficilmente raggiungibile. Nel mese di novembre la raccolta netta del risparmio gestito (fondi, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita) ha registrato un saldo positivo per 7 milioni di euro. Al suo interno è da segnalare la raccolta netta assicurativa, positiva per 167 milioni di euro . Le polizze vita hanno complessivamente incassato a novembre premi per 211 milioni di euro. In particolare la nuova produzione assicurativa è stata pari a 158 milioni di euro. Per il periodo gennaio-novembre 2002, la nuova produzione è stata di 1,9 miliardi di euro, in crescita del 123,2% rispetto allo stesso periodo di un anno fa e già significativamente al di sopra dell'obiettivo annuale di 1,5 miliardi di euro. A novembre il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato negativo per 5 milioni di euro. Al 30 novembre le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) erano pari a 33,8 miliardi di euro. Il patrimonio dei fondi comuni di Banca Fideuram, incluse le gestioni patrimoniali, ammontava a 25,1 miliardi di euro. A fine novembre il totale delle masse amministrate da Banca Fideuram era di circa 47,5 miliardi di euro. Al 30 novembre 2002 i private banker 1 di Banca Fideuram erano 3.487, a cui vanno aggiunti 87 produttori assicurativi per un totale di 3.574 professionisti. In allegato sono riportate le tabelle relative a raccolta netta, masse amministrate e dimensioni della rete relative a novembre 2002. 

CAPITALIA : SARANNO CEDUTE ALLA BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA ULTERIORI 10 AGENZIE, CON UNA PLUSVALENZA ATTESA DI € 22 MLN 
Roma, 9 dicembre 2002 - Capitalia rende noto che è stata ricevuta un'Offerta Vincolante da parte della Banca Popolare di Puglia e Basilicata per l'acquisizione di un ulteriore pacchetto di 10 sportelli, dislocati nel Sud del Paese. La plusvalenza prevista derivante da tale cessione sarà di circa € 22 milioni, pari all'8% della raccolta complessiva, diretta e indiretta. Con il perfezionamento di questa operazione, salirà così a 145 il numero totale degli sportelli interessati dal processo di razionalizzazione delle reti di vendita, con una plusvalenza attesa complessiva pari a € 378 milioni, equivalente al 9,5% della raccolta globale di circa € 4.000 milioni di cui diretta € 1.350 milioni e indiretta € 2.620 milioni. Il personale associato agli sportelli è pari a 1.139 unità. Gli impieghi collegati ai 145 sportelli ammontano a circa € 1.800 milioni; la riduzione stimata del Risk Weighted Assets (Attivo Ponderato per il Rischio) ammonterà complessivamente a circa €1.700 milioni. 

IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DI PIANO INDUSTRIALE 2002-2005 RAZIONALIZZAZIONE RETI, SARANNO CEDUTI 135 SPORTELLI: INCASSO PREVISTO: CIRCA € 800 MLN FRANCESCO TORRI NOMINATO NUOVO VICE PRESIDENTE DI CAPITALIA 
Roma, 4 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Capitalia, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e selezionato, in anticipo rispetto alla tempistica del Piano Industriale presentato alla Comunità Finanziaria, le offerte vincolanti relative alla cessione di 135 sportelli, dislocati nelle aree Nord Est, Nord Ovest e Sud del Paese. Tale cessione, che avverrà nel quadro del processo di razionalizzazione delle proprie reti, comporterebbe un incasso di circa € 800 milioni (sulla base dei dati patrimoniali al 30 giugno 2002) e una plusvalenza complessiva di € 356,4 milioni (pari a 9,7% della raccolta), a valere sull'esercizio in corso. In particolare, saranno ceduti: a Unipol Banca 59 sportelli, dislocati principalmente nel Nord Ovest del Paese, con una plusvalenza prevista di € 163,4 milioni; al Consorzio Carige (Banca Carige, CR Rimini e Veneto Banca) 76 sportelli, dislocati nel Nord Est e nel Sud del Paese, con una plusvalenza prevista di € 193 milioni. La raccolta totale riferita agli sportelli oggetto della cessione ammonta a circa € 3.700 milioni. Il personale associato agli sportelli è pari a 1.053 unità. La cessione, per la quale Capitalia si è avvalsa della consulenza di Mcc e Kpmg Corporate Finance, comporterà anche una riduzione del Risk Weighted Assets (Attivo Ponderato per il Rischio) di circa € 1.600 milioni, in linea con le previsioni del Piano Industriale. 1.Nell'ambito del piano di dismissioni di attività non-core, il Consiglio ha anche approvato la cessione, deliberata oggi dal Consiglio di Amministrazione del Banco di Sicilia, della partecipazione da esso detenuta in Banca Finnat Euramerica S.p.A., banca di intermediazione e di servizi di investimento, e ha deliberato la cessione della partecipazione detenuta direttamente in Finaref S.A, finanziaria francese attiva nel settore del consumer credit. La quota del 49% in Finnat sarà ceduta alla Società Terme Demaniali di Acqui S.p.A., facente parte del Gruppo Nattino che già ne controlla il 51%. Tale cessione darà luogo a un incasso, in più rate, di complessivi € 50 milioni e a una plusvalenza di € 32,5 milioni. La partecipazione del 5,4% in Finaref sarà ceduta al Gruppo Pinault Printemps-Redoute, controllante della stessa Finaref, con un incasso di € 170 milioni. Tale cessione è neutra sotto il profilo economico. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto delle dimissioni dal Consiglio del Vice Presidente Prof. Antonio Longo, al quale vanno i ringraziamenti della Società per l'importante contributo offerto. Il Consiglio ha nominato Vice Presidente il Consigliere Francesco Torri, Amministratore Delegato del Gruppo Toro Assicurazioni, mentre Francesco Arietti è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione e nominato membro del Comitato Esecutivo. Il Consiglio, infine, ha colto l'occasione per ribadire la centralità e la valenza strategica dell'alleanza con il Gruppo Toro. 

SILVANO CAGLIO È STATO ACCLAMATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE OTTAVO PRESIDENTE DELLA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE 
Busto Garolfo, 9 dicembre 2002 - Giovedì 5 dicembre, in ottemperanza alle norme statutarie e in presenza del notaio Sormani che aveva svolto funzioni di segretario nell'assemblea di rinnovo delle cariche sociali tenutasi domenica 1 dicembre a Malpensa Fiere, si è riunito il consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate eletto in tale occasione. Per acclamazione, è stato scelto ottavo presidente della Bcc Silvano Caglio. Sempre per acclamazione, sono stati eletti Ignazio Parrinello, quale vice presidente vicario, e Lidio Clementi, nella carica di vice presidente. Nuovamente all'unanimità, è stato eletto il comitato esecutivo, che risulta composto, oltre che dal presidente e dai due vice presidenti, da Mario Pozzi e Gian Luigi Goria. Le prime deliberazioni del neo insediato consiglio di amministrazione danno il senso dell'operato che gli amministratori intendono seguire nel prossimo triennio, ponendo l'accento sui capisaldi di solidarietà, corretta, rigorosa e attenta gestione della banca, ed attenzione ai bisogni sociali e del territorio che caratterizzeranno la presidenza di Caglio: I. Erogazione benefica di l0 mila euro a favore della Bcc della Valsassina colpita dall'alluvione dei giorni scorsi; 2. Partecipazione al corso di formazione per amministratori di banca che si terrà sabato 14 e che è organizzato dalla Federazione Lombarda delle Bcc; 3. Approvazione di pratica di affidamento a favore di una cooperativa sociale di solidarietà e lavoro. Le schede - Silvano Caglio, 46 anni, è il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate dal 2002. Imprenditore, eletto amministratore della Bcc di Busto Garolfo nel 1997, dal 1999 (anno della fusione tra Busto Garolfo e Buguggiate) al dicembre 2002 è stato vice-presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Ignazio Parrinello, 60 anni, commercialista, dal 1994 al 1997 è stato vice presidente nazionale di Iccrea banca, è consigliere della Federazione lombarda delle Bcc, socio fondatore della Bcc di Buguggiate, dal 1999 al 2002 è stato membro del comitato esecutivo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Lidio Clementi, 56 anni, imprenditore, dal 1988 al 1991 è stato amministratore della Cassa Rurale ed Artigiana di Busto Garolfo, dal maggio 2000 al dicembre 2002 è stato membro del comitato esecutivo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Mario Pozzi, 62 anni, imprenditore artigiano, è stato socio fondatore nonché presidente dal 1984 al 1999 della Bcc Buguggiate, dal 1999 al 2002 è stato vice presidente vicario della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Gian Luigi Gorla, 62 anni, pensionato, dal 1983 al 1990 è stato amministratore della Cassa Rurale ed Artigiana di Busto Garolfo, dal 1997 al 1999 amministratore della Bcc di Busto Garolfo, dal 1999 al 2002 amministratore della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. 

BPV: ADOTTATO IL CODICE DI COMPORTAMENTO ("INTERNAL DEALING") E LA PROCEDURA PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI RISERVATE 
Verona, 9 dicembre 2002 - Il Consiglio di amministrazione del Banco ha adottato un Codice di Comportamento ("Internal Dealing") sulla base delle osservazioni espresse dalla Borsa Italiana, da Assonime e dalla Commissione Giuridica del Banco. Esso prevede per i soggetti definiti quali "persone rilevanti" (Consiglieri di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i Sindaci effettivi, il Direttore Generale, il Segretario del Consiglio, i Responsabili delle Divisioni e delle seguenti funzioni: Integrazione, Audit di Gruppo, Comunicazione e Marketing Strategico di Gruppo, Pianificazione, Controllo di Gestione, Risk Management, Investor Relations, Partecipazioni e Segreteria Generale, Amministrazione e Fiscale nonché altri dirigenti espressamente individuati dal Consiglio di Amministrazione) l'obbligo di comunicare al Banco le operazioni (strumenti finanziari quotati emessi dall'emittente o da sue controllate) il cui ammontare, cumulato, con le altre operazioni compiute nel periodo di riferimento (rappresentato dal trimestre solare) e non precedentemente comunicate, superi i limiti indicati nel Codice stesso e in particolare: sia uguale o superiore ai 25.000 Euro per dichiarante, entro il quinto giorno di Borsa aperta successivo alla scadenza di ciascun trimestre solare; sia superiore ai 125.000 Euro per dichiarante (operazione di ammontare significativo) entro il secondo giorno di Borsa aperta dal superamento del predetto limite. Questi limiti sono inferiori a quelli raccomandati dalla Borsa Italiana. Il mancato rispetto dei termini informativi prevede l'applicazione di uno specifico sistema sanzionatorio. Tali informazioni verranno comunicate al mercato con le modalità e i tempi previsti dalla normativa. Procedura per le informazioni riservate Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato su tale materia, anche sulla scorta della "Guida per l'informazione al Mercato" recentemente emanata dalla Borsa Italiana. In proposito sono stati definiti i criteri da osservare nel trattamento delle informazioni rilevanti e le procedure interne per la comunicazione all'esterno di informazioni rilevanti, documenti ed informazioni di carattere aziendale. Anche su questo argomento è stato previsto un sistema sanzionatorio per la mancata osservanza delle disposizioni. Codice di Autodisciplina Il Banco ha introdotto innovazioni e modifiche che hanno in particolare riguardato, con riferimento ai temi di maggior interesse: una( più stringente definizione della figura dell'amministratore indipendente e unitamente alla sua periodica verifica da parte del Consiglio di Amministrazione; il trattamento delle informazioni riservate; la costituzione di un Comitato per le stock options che si aggiunge al Comitato per la remunerazione: quest'ultimo avrà competenza anche in materia di remunerazione nei confronti delle principali società controllate; le operazioni con parti correlate per le quali si è adottata la nozione prevista dalla Consob con sua comunicazione del 30/9/2002. Le deliberazioni assunte in proposito dal Consiglio di Amministrazione vengono trasmesse alle autorità del mercato e, avuto il necessario riscontro, verranno rese integralmente disponibili sul sito del Banco www.bpv.it 

LA BANCA POPOLARE DI SONDRIO (SUISSE) SA APRE A MONTECARLO AUTORIZZATA DALLA BANCA DI FRANCIA 
Monaco, 9 dicembre 2002 - La Banca Popolare di Sondrio (Suisse) SA è stata autorizzata dalla Banca di Francia a istituire la succursale di Monaco nell'omonimo Principato. L'importante riconoscimento attesta le professionalità conseguite dal Gruppo Bps in ambito internazionale e la validità del progetto di espansione territoriale sui mercati esteri. Dopo la costituzione nel 1995 della predetta controllata elvetica con sede a Lugano - che a oggi conta dodici dipendenze in quattro cantoni e due rappresentanze -, Monaco, dove operano migliaia di connazionali, costituisce una naturale linea di continuità. L'attenzione è rivolta, in particolare, alle famiglie e alle piccole e medie imprese, nel rispetto del modello di banca popolare cooperativa proprio della casa madre. La determinazione di avviare la succursale di Monaco, che verrà resa operativa in tempi ragionevolmente brevi, consegue alla positiva esperienza maturata sulla piazza dall'ufficio di rappresentanza attivo dal 1° agosto dello scorso anno, proficuo osservatorio che ha confermato le concrete opportunità di lavoro presenti in terra monegasca. Tra i pochissimi istituti di credito di emanazione italiana operativi nel Principato, espressione di grandi istituzioni nazionali, la succursale del Gruppo Bps è l'unica riconducibile a una banca popolare italiana. 

BPS: FINANZIAMENTI: UNA NUOVA FUNZIONALITÀ DI SCRIGNOBPS 
Sondrio, 9 dicembre 2002 - Scrigno Internet Banking si arricchisce di una nuova funzionalità, l'area 'Finanziamenti', composta da due sezioni: InfoFinanziamenti (Informazioni di carattere generale e Piano di Ammortamento); La nostra offerta. La prima sezione è rivolta esclusivamente agli intestatari (e cointestatari) di finanziamenti contratti presso la Banca Popolar edi Sondrio ; mentre la seconda, 'La nostra offerta', è accessibile a tutta la clientela di Scrignobps. Quest'ultima sezione è ricca di contenuti informativi, particolarmente utili per approfondire la conoscenza di ogni particolare 'dell'universo Mutui' (aspetti fiscali, iter operativo delle richieste, percorso guidato, glossario); essa, inoltre, offre una panoramica dell' offerta complessiva in tale comparto e propone una serie di "calcolatori" per effettuare simulazioni. 

RAGGIUNTO L'ACCORDO PER LA CESSIONE DEL BANCO DI CHIAVARI 
Milano, 9 dicembre 2002 - E' stato firmato il 6 dicembre il contratto per la cessione dell'intera partecipazione posseduta da IntesaBci in Banco di Chiavari e della Riviera Ligure - pari a n. 48.735.000 azioni ordinarie, corrispondenti al 69,62% del capitale sociale - alla Banca Popolare di Lodi al prezzo di 405 milioni di euro in contanti. La cessione della partecipazione consente al Gruppo IntesaBci di conseguire una plusvalenza di circa 270 milioni di euro. A IntesaBci erano pervenute tre offerte di acquisto. La Banca Popolare di Lodi direttamente o tramite società del proprio Gruppo provvederà a lanciare l'Opa obbligatoria sul restante 30,38% del capitale, ai sensi dell'articolo 106 del testo unico 58/1998. Alla data 30 settembre 2002, Banco di Chiavari e della Riviera Ligure aveva una raccolta da clientela complessiva di 4.848 milioni (composta da 1.340 milioni di raccolta diretta e da 3.108 milioni di raccolta indiretta) impieghi verso clientela per 1.434 milioni, un patrimonio netto di 211 milioni, incluso un risultato netto di periodo di 14milioni. IntesaBci, dopo la cessione manterrà in Liguria 97 sportelli, pari a una quota di mercato dell'11% (sulla base dei dati al 30 giugno 2002).Il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure è stato fondato nel 1870, si avvale di 820 dipendenti e di una rete commerciale composta da 78 sportelli: 76 in Liguria, nelle province di Savona, Genova e La Spezia e 2 in Piemonte nella provincia di Alessandria. Il perfezionamento dell'operazione è soggetto all'approvazione delle autorità competenti. Alla luce di questa operazione il Gruppo Bipielle supera il tetto delle 800 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale con significative quote di mercato soprattutto in Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, e porta avanti con coerenza un progetto di crescita realizzato attraverso l'aggregazione di banche fortemente radicate sul territorio di riferimento. La rete del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure SpA consentirà al Gruppo Bipielle di estendere ulteriormente e in modo significativo la propria operatività in una area di grande interesse strategico come la dorsale ligure e tirrenica, senza alcuna sovrapposizione geografica. Il Banco di Chiavari si integra infatti perfettamente con la rete del Gruppo ed in modo particolare con quella delle ex Casse del Tirreno acquisite alla fine del 1999 (Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno e Cassa di Risparmi di Pisa). Con questa acquisizione le filiali della Bipielle presenti in Liguria salgono da 4 a 78, mentre in Piemonte da 8 a 10, e si affiancano alle 230 presenti in Toscana. Al termine dell'operazione il Gruppo Bipielle potrà contare su un margine libero consolidato superiore ad 1 miliardo di euro, garantendo al contempo il totale rispetto del coefficiente Tier one. 

LA BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE S.P.A. PRESENTA UN'OFFERTA PER L'EVENTUALE ACQUISTO DELLA PARTECIPAZIONE NEL BANCO DI CHIAVARI E DELLA RIVIERA LIGURE S.P.A.
Brescia, 9 dicembre 2002 - La Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. comunica di aver presentato un'offerta per l'eventuale acquisto della partecipazione di controllo detenuta da IntesaBci S.p.A. nel Banco di Chiavari e della Riviera Ligure S.p.A.. 

INTERBANCA ENTRA IN COMIPAC 
Milano, 9 dicembre 2002 - Interbanca SpA ha annunciato il 3 dicembre l'ingresso con una quota dell'8% nel capitale di Comipac SpA, holding finanziaria con sede a Torino, volto a sostenere il piano di sviluppo industriale dell'azienda che prevede l'espansione del core business a livello Nazionale. Comipac SpA costituita nel 2001 e guidata da Nicola Loccisano è a capo di un gruppo di aziende storiche (tra cui Gruppo Progetto) distributrici di autoveicoli, ricambi ed assistenza per diversi marchi automobilistici di rilevanza mondiale. Comipac SpA, con l'entrata nel capitale di Interbanca, cogliendo le opportunità che il Mercato Europeo offrirà a partire dal 2005 attraverso la totale attuazione della Legge Monti che offre, tra l'altro, la possibilità di generare una totalità di offerta attraverso l'aggregazione di marchi e prodotti, aumenterà le proprie concessionarie, implementerà l'attività di assistenza post vendita ed amplierà l'offerta di servizi globali ( usato, renting, leasing, finanziamenti) . 

TERME ACQUI AL 100% IN BANCA FINNAT TERME DEMANIALI DI ACQUI (FAMIGLIA NATTINO) PERFEZIONA L'ACQUISTO DEL RESTANTE68,5% DEL CAPITALE DI BANCA FINNAT EURAMERICA 
Roma, 9 dicembre 2002 - Lo scorso 4 dicembre , il Consiglio di Amministrazione di Terme Demaniali di Acqui S.p.A., società appartenente al segmento Star, che fa capo alla famiglia Nattino, ha approvato l'acquisto dal Banco di Sicilia S.p.A.(Gruppo Capitalia) di una partecipazione pari al 49% del capitale sociale di Banca Finnat Euramerica S.p.A. Tale acquisto sarà pagato in più tranche per un corrispettivo complessivo di ˜ 50 milioni e quindi ad un prezzo di ˜ 12,2 per azione. Il Consiglio di Amministrazione di Terme Acqui ha anche deliberato, avvalendosi dei diritti spettanti alla società sulla base dei contratti a suo tempo stipulati, di rilevare dal Dott. Giampietro Nattino (che è parte della famiglia Nattino titolare complessivamente del 68,89% della società) la residua partecipazione del 19,5% del capitale sociale di Banca Finnat al medesimo corrispettivo unitario e così per un corrispettivo complessivo di ˜ 19,9 milioni. Tale acquisto sarà pagato entro il 30 giugno 2003. Il Gruppo Terme di Acqui, al completamento delle suddette operazioni di acquisizione, che restano subordinate all'autorizzazione della Banca d'Italia, diventerà così titolare (direttamente e attraverso la controllata Finnat Investment S.p.A.) dell'intero capitale sociale di Banca Finnat. Nella medesima seduta il Consiglio di Amministrazione di Terme Acqui ha infine deliberato di procedere alla convocazione dell'assemblea straordinaria degli azionisti per deliberare un aumento di capitale di ˜ 45,4 milioni, dando mandato al presidente del CdA di procedere alla convocazione dell'assemblea stessa entro il mese di gennaio 2003. Tale aumento di capitale sarà proposto al valore nominale con il rapporto di sottoscrizione di 10 nuove azioni ord./risp. ogni 6 vecchie azioni ord./risp. possedute. La famiglia Nattino ha manifestato l'intenzione di sottoscrivere la quota di tale aumento di capitale ad essa spettante. Il pagamento del prezzo complessivo, supportato anche da un parere di congruità sarà soddisfatto grazie ai mezzi propri di Terme Acqui, anche considerando il suddetto aumento di capitale, e con l'eventuale ricorso a strumenti finanziari, anche di debito. 

BANCA POPOLARE DI BERGAMO - CREDITO VARESINO: INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE E DELLE IMPRESE COLPITE DALLE CALAMITA' NATURALI 
Bergamo, 9 dicembre 2002 - La Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino, in considerazione della situazione di grave difficoltà che si è venuta a creare in alcuni centri del nord Italia a seguito delle frane e delle alluvioni dei giorni scorsi, ha deciso di intervenire con azioni concrete che consentano di affrontare l'emergenza e la ricostruzione. Il piano predisposto dalla Banca intende operare contemporaneamente su due fronti: sul piano sociale, a sostegno delle famiglie che hanno subito danni materiali e dei lavoratori che potrebbero vedere ridotta la lora attività in conseguenza delle difficoltà di viabilità stradale; sul piano economico, per il rilancio delle attività imprenditoriali e per il ripristino delle infrastrutture e del territorio. E` stato anzitutto messo a disposizione un plafond di 50 milioni di euro per finanziamenti agevolati a beneficio di privati, imprese ed aziende agricole di qualsiasi centro del nord Italia che abbiano subito danni: privati - prestito fino a 75.000 euro in 60 mesi per ripristino delle proprietà danneggiate; mutuo casa fino a 150.000 euro in 15 anni per ristrutturazione e manutenzione straordinaria dell'abitazione. Imprese: prestito fino a 1.500.000 euro in 60 mesi per ripristino impianti, macchinari, scorte e per interventi di recupero dell'immobile destinato all'attività produttiva; mutuo fino a 1.500.000 euro in 15 anni con le stesse finalità. Aziende agricole: sconto di cambiale agraria con durata 6 mesi, in attesa dell'ammissione al prestito pluriennale agevolato previsto da specifico decreto governativo Si tratta di finanziamenti a tasso agevolato, che possono raggiungere il 100% del preventivo di spesa, esenti da commissioni di istruttoria. Sono stati inoltre resi immediatamente operativi alcuni interventi aggiuntivi a favore degli abitanti del comune e delle frazioni di Brembilla, particolarmente colpiti dalle calamità naturali, con lo scopo di consentire a famiglie ed imprese di fare fronte all'emergenza finanziaria impiegando le risorse disponibili nelle attività di ripristino e di ricostruzione: le competenze nette passive maturate sui rapporti di conto corrente alle date di chiusura del 31/12/02 e del 31/03/03 non saranno capitalizzate ed il loro addebito avverra' il 30 giugno 2003; il pagamento di qualsiasi rata relativa a prestiti e mutui delle famiglie in scadenza nei prossimi mesi viene automaticamente prorogato al 30 giugno 2003, senza applicazione di spese o interessi di mora; allo stesso modo per le imprese il pagamento di rate per prestiti, mutui e leasing in corso, nonche' i nuovi finanziamenti erogati nell'ambito del plafond di 50 milioni di euro, e' posticipato al 1^ gennaio 2004. Oltre a strutturare questi interventi finanziari, la Banca si rende ovviamente disponibile ad analizzare le singole esigenze personali o aziendali nell'intento di risolvere nel più breve tempo possibile situazioni specifiche di difficoltà. Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino ha deciso inoltre di appoggiare concretamente la sottoscrizione promossa da L'Eco di Bergamo e dalla Caritas Diocesana di Bergamo a favore degli alluvionati delle valli bergamasche, devolvendo la somma di 100.000 Euro. Con questi interventi la Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino connota nuovamente la propria impronta territoriale e la vocazione di fulcro finanziario delle economie locali. Ma è molto di più di un doveroso impegno istituzionale: è un segno di vicinanza e di solidarietà verso tutti i centri colpiti ed in particolare verso la comunita' di Brembilla, di cui essa stessa è parte attiva da oltre novant'anni. 

FIERA MILANO: IN BORSA DA GIOVEDÌ 12 DICEMBRE. AL COLLOCAMENTO RICHIESTE PARI A 4 VOLTE L'OFFERTA
Milano, 9 dicembre 2002 - Si saprà lunedi 9 dicembre il prezzo delle azioni di Fiera Milano. Il mercato sembra scommettere per 7,5 Euro per azione. Chiuso il collocamento, è tempo di bilanci. I preconsuntivi per l'ormai imminente sbarco in Borsa di Fiera Milano, fissato per giovedì 12 dicembre, sono molto incoraggianti: le stime indicano una vera e propria ondata di richieste da parte dei piccoli risparmiatori, pari a quattro volte l'offerta (inizialmente limitata a 2,6 milioni di azioni per il pubblico, ma che di fronte a tanto interesse potrebbe essere aumentata) con oltre 30.000 sottoscrizioni. Si tratta di un dato ufficioso, tutto da confermare dalle cifre ufficiali. Così come il possibile prezzo che sarà comunicato ufficialmente lunedì, ma che comunque il mercato stima vicino a 7,5 Euro per azione, al minimo del 'range' fissato inizialmente (7,5 - 8,75 Euro). Secondo il giudizio di alcuni addetti ai lavori, questo potrebbe essere il giusto riconoscimento nei confronti di quanti hanno deciso di scommettere e investire su questo titolo, in un momento non certo brillante dei mercati azionari. Infatti, da almeno un anno non si vedevano tante richieste per un collocamento in Borsa. www.fieramilano.it

OPA RESIDUALE SULLE AZIONI CALP: DETERMINAZIONE DEL PREZZO E NULLA-OSTA AL DOCUMENTO D'OFFERTA 
Milano, 9 dicembre 2002 - La Consob ha fissato in 3,22 euro per azione il prezzo dell'opa residuale che la Selfin spa è tenuta ad effettuare, ai sensi dell'art. 108 del Tuf, sulle azioni ordinarie della Calp spa. A seguito dell'offerta pubblica di acquisto volontaria svoltasi nel periodo 11 settembre 11 ottobre 2002, infatti, l'offerente è venuto a detenere una partecipazione del 92,04% del capitale sociale, circostanza che ha determinato l'obbligo di offerta pubblica residuale. All'opa pubblica volontaria è stato conferito il 46,88% del capitale ordinario, pari all'83,2% delle azioni oggetto di tale offerta. Poiché risulta conferito un quantitativo superiore al 70% delle azioni che costituivano oggetto dell'offerta, la Consob ha determinato il prezzo dell'opa residuale in misura pari al corrispettivo della precedente opa, ai sensi dell'art. 50, comma 4, del regolamento emittenti. Il testo integrale della delibera n. 13841 del 3 dicembre 2002 è disponibile nel sito internet della Consob www.consob.it  La Commissione ha contestualmente rilasciato il nulla-osta alla pubblicazione del documento informativo relativo all'offerta pubblica di acquisto residuale sulle azioni ordinarie Calp. 

SOSPESO L'AGENTE DI CAMBIO RAIMONDO MARIA SMARGIASSI 
Milano, 9 dicembre 2002 - Il Presidente della Consob ha sospeso in via cautelare per 60 giorni l'agente di Cambio Raimondo Maria Smargiassi dall'esercizio delle attività svolte. (Disposizione n. 22/2002 del 2 dicembre 2002). Con lo stesso provvedimento, il Presidente della Consob ha disposto che il dott. Marco Fabio Pulsoni assuma, in qualità di commissario, la gestione delle attività svolte da Smargiassi per tutta la durata della sospensione, secondo quanto previsto dal Testo Unico della finanza a tutela dell'interesse dei clienti e dei mercati. Il provvedimento urgente nei confronti dell'agente di cambio è motivato da ipotesi di gravi violazioni di legge e regolamentari emerse nel corso degli accertamenti di vigilanza effettuati dalla Consob. 

CARTOLARIZZAZIONE PER AEROPORTI DI ROMA 
Milano, 9 Dicembre 2002 - Barclays Capital e Mediobanca organizzeranno una cartolarizzazione di Euro 1.350 milioni su parte del finanziamento stipulato in data 2 agosto 2001 tra Aeroporti di Roma ed un sindacato di banche organizzato da Barclays Capital e Mediobanca. L´operazione prevede la cessione "pro soluto" di una quota del finanziamento in essere da parte delle banche finanziatrici ad una società veicolo, non collegata ad Adr, costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione. La società veicolo procederà all´emissione di titoli con rating AAA/Aaa garantiti da Ambac Assurance UK Limited per Euro 1.200 milioni con tranche a diverse scadenze da collocare presso investitori istituzionali. 

EMISSIONE B.O.T. 
Roma, 6 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 11 dicembre 2002, con regolamento 16 dicembre 2002, un'asta di B.O.T.: Annuali importo (in milioni di Euro) 6.000; scadenza 15.12.2003; gg 364. E' da tener presente che il 16 dicembre 2002 vengono a scadere B.O.T. per 12.000 milioni di Euro (ml.4.000 trimestrali e ml. 8.000 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 11 febbraio 2002. In attuazione di quanto disposto nella Sez. II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 dicembre 2002, con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 11 febbraio 2002. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 29 novembre 2002 era pari a 132.940 milioni di Euro, di cui ml. 2.000 a 267 gg., ml. 2.000 a 234 gg., ml. 1.500 a 81 gg., ml. 10.750 trimestrali, ml. 45.940 semestrali e ml. 70.750 annuali. 

DISPONIBILI SU CORDIS LE PRESENTAZIONI SULLA FORMAZIONE AL SESTO PROGRAMMA QUADRO DEI RAPPRESENTANTI DEGLI PCN 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Nell'ottobre 2002, oltre 700 rappresentanti dei Punti di contatto nazionali (Pcn) hanno frequentato sessioni di formazione intensive, riguardanti tutti gli aspetti del sesto programma quadro (6PQ) e le attività correlate. Cordis, il servizio d'informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione europea, mette ora a disposizione sul suo sito le versioni scaricabili di tutte le presentazioni generali e di quelle relative a priorità specifiche. Le varie presentazioni completeranno il servizio "Fp6 step-by-step" che offre informazioni chiare e di facile comprensione sulle opportunità di ottenere finanziamenti comunitari. Le presentazioni forniscono notizie importanti sulla struttura, gli stanziamenti ed i metodi di lavoro riguardanti tutte le attività ed i programmi tematici, descrivendo i nuovi approcci e le principali funzioni (strumenti nuovi e tradizionali) come pure le procedure di presentazione delle proposte e gli strumenti di sostegno. Vengono chiarite altresì le questioni contrattuali e i metodi di valutazione. Tutte le presentazioni si possono scaricare dalla sezione Pcn del servizio Cordis dedicato al 6PQ. Tale sezione consente agli utenti di individuare facilmente il loro Pcn locale per ricevere sostegno, consulenza ed assistenza personalizzati sulla partecipazione al 6PQ. Per scaricare le presentazioni generali, consultare il sito: http://www.cordis.lu/fp6/ncp_training.htm  Per scaricare le presentazioni sulle priorità specifiche visitare il sito: http://www.cordis.lu/fp6/ncp_specific.htm 

LA COMMISSIONE RICERCA ESPERTI PER VALUTARE I PROGETTI DEL 6PQ 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - La Commissione ha pubblicato due inviti a presentare candidature di esperti che saranno incaricati di assisterla nella valutazione e nella selezione delle proposte di progetti di ricerca finanziati nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). Durante lo svolgimento del 6PQ, le proposte continueranno ad essere valutate e selezionate per un finanziamento con l'aiuto di scienziati esterni indipendenti. Tale sistema di valutazione tra pari sarà ulteriormente semplificato per assicurare che la procedura divenga ancora più trasparente ed efficiente. "I nostri programmi si basano sull'eccellenza", ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "Il concetto di Spazio europeo della ricerca, un vero e proprio mercato interno della conoscenza e della scienza, si basa sulla condivisione in ambito europeo delle migliori prassi nel settore scientifico. Per individuare i progetti migliori e premiare i risultati più significativi, dobbiamo affidarci alla consulenza di esperti qualificati. Chiedo alle istituzioni di ricerca di metterci in contatto con i migliori scienziati ed invito i ricercatori stessi a presentare le proprie candidature, per aiutarci a far conoscere e sostenere i progetti di ricerca innovativi, in vista di migliorare la competitività e la qualità della vita in Europa". Il primo invito a presentare candidature è rivolto ad esperti individuali, mentre il secondo è destinato ad istituzioni di ricerca e ad altre organizzazioni con uno spiccato interesse nei confronti della ricerca, in vista di proporre gli elenchi dei candidati. È la prima volta che viene chiesto a tali organizzazioni di suggerire nominativi di esperti. L'obiettivo della Commissione è di destinare le limitate risorse del 6PQ ad un numero più ristretto di progetti ben definiti, al fine di generare valore aggiunto e raggiungere una massa critica a livello dell'UE. Ciò richiederà competenze di alta qualità scientifica. I valutatori dovranno altresì alternarsi con regolarità ed è previsto che almeno il 25 per cento di quelli impegnati su una priorità specifica siano sostituiti con frequenza annuale. Gli esperti indipendenti possono anche non appartenere agli Stati membri dell'UE o agli Stati associati al 6PQ. Al fine di applicare una politica di pari opportunità, la Commissione cercherà di garantire che i gruppi di valutazione siano composti per il 40 per cento da donne. Le candidature possono essere presentate on line. I candidati saranno in seguito contattati personalmente. Gli esperti nominati dalla Commissione la assisteranno nella valutazione delle proposte e potranno essere nominati anche per il monitoraggio dei progetti. Per visionare i due inviti consultare il seguente sito Internet: http://www.cordis.lu/experts/fp6_candidature.htm 

LIIKANEN CHIEDE UNA DIMOSTRAZIONE PIÙ AMPIA DEI RISULTATI DELLA RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA DEI VEICOLI
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha chiesto una maggiore diffusione, sul mercato, delle nuove tecnologie per la sicurezza dei veicoli. Intervenendo ad un simposio internazionale sui sistemi avanzati di sicurezza per i passeggeri delle automobili, tenutasi il 4 dicembre a Karlsruhe, Liikanen ha illustrato gli sviluppi tecnologici già realizzati nel settore della sicurezza dei veicoli e, in particolare, dei sistemi di sicurezza integrati intelligenti. Secondo il Commissario, i progetti di ricerca hanno già dimostrato il contributo che tali tecnologie possono fornire, ma non hanno ancora raggiunto un numero sufficientemente elevato di persone. "Dobbiamo riconoscere che per sfruttare appieno i vantaggi offerti dai nuovi sistemi occorrerà diffonderli ampiamente sul mercato. Questa, infatti, è una condizione essenziale: solo nel momento in cui un significativo numero di veicoli in circolazione sarà dotato di tali tecnologie avanzate potremo raggiungere un 'effetto di sistema' critico", ha affermato Liikanen. "Purtroppo, in numerosi casi si registra ancora un divario molto ampio tra lo sviluppo della tecnologia e la sua diffusione ad un costo ragionevole", ha aggiunto il Commissario, il quale ha chiesto l'adozione di un "approccio realistico in grado di trovare un punto d'equilibrio fra la tecnologia e gli aspetti economici". Liikanen, tuttavia, ha dichiarato di confidare in un abbassamento dei costi, poiché la produzione basata sulle tecnologie dell'informazione e la fabbricazione di automobili sono entrambe caratterizzate dalla creazione di economie di scala. Il Commissario è restio a garantire il rispetto delle nuove disposizioni di sicurezza mediante norme coercitive, poiché "queste nuove tecnologie si evolvono così rapidamente che, nella maggior parte dei casi, una normativa risulterebbe troppo restrittiva e diverrebbe ben presto obsoleta". Nell'ambito del programma "Tecnologie della società dell'informazione" (Tsi), facente parte del quinto programma quadro, sono stati finanziati numerosi progetti di ricerca sui sistemi di sicurezza intelligenti e sui sistemi avanzati di assistenza alla guida. Il cluster (raggruppamento) per i veicoli intelligenti riunisce oltre 40 progetti e beneficia di un finanziamento totale pari ad oltre 150 milioni di euro. La ricerca in questo campo proseguirà nell'ambito del sesto programma quadro di ricerca. Nel 2000, gli incidenti stradali hanno causato oltre 40.000 vittime e quasi due milioni di feriti nell'UE. La ricerca ha permesso di ridurre il numero degli incidenti mortali sulle strade europee, nonostante l'aumento del volume di traffico. Il numero dei feriti, tuttavia, è cresciuto. Nel settembre 2001, la Commissione ha pubblicato il Libro bianco sulla politica europea dei trasporti fino al 2010, data entro la quale, secondo il documento, il numero di incidenti mortali dovrà essere dimezzato. "Dobbiamo fare progressi, non solo riducendo ulteriormente la quantità delle vittime, ma anche diminuendo il numero di incidenti" ha dichiarato Liikanen. 

IL MERCATO ASSICURATIVO RC AUTO E LE OPINIONI DEGLI ITALIANI 
Milano, 9 dicembre 2002 - Premiata la capacítà delle Compagnie di Assicurazìóni di soddisfare e fidelizzare i clienti del mercato "Auto". Ormai, da otto anni Databank analizza attraverso il rapporto "Bicsi" - Barometro Italiano dei Customer Satisfaction Index e della Qualità percepita - le principali tendenze evolutive del Mercato Assicurativo italiano in termini di soddisfazione, comportamentale e atteggiamenti dei clienti Rc Auto. Le compagnie mostrano una buona capacità di soddisfare le aspettative dei clienti e soprattutto, una crescente capacità di fidelizzazione della loro clientela (che torna livelli degli anni '90). Risulta quasi dei tutto eliminato il forte divario nord-sud che negli anni scorsi caratterizzava gli indici dl customer satisfaction. Rallenta il potenziale di espansione del canale telefonico "In definitiva dichiara il Dr. Girelli, responsabile del Settore Assicurativo, sembra che le dinamiche competitive - viste con gli occhi dei clienti - si siano attenuate". Il rapporto, realizzato ogni anno su un campione di oltre 4000 casi, propone, un sistema articolale di indicatori per la "qualità della relazione con i clienti": i Customer Satisfaction index e i Customer Performances Index. E' !'analisi di questi indicatori che ha consentito a Sergio Meacci, amministratore delegato di Data Bank, il premiare le Compagnie all'interno del convegno del 29 novembre. Sono premiati: Premio Bicsi -Rc Auto" 2002 a Genialloyd e Zurigo ex equo alle 2 Compagnie che nel 2002 hanno realizzato il più elevato Csi (Customer Sactsfation Indax) Complessivo. Hanno ritirato il premio il Dr. Alessandro Santoliquido - AD di Genialloyd - e Franco Foglizzo Responsabile della divisione Consumer, Operations and Claims di Zurigo Premio speciale Databank-Rc Auto" 2002 Alla Compagnia che nel 2002 ha minimizzato la quota di clienti a "a rischio di abbandono" e massimizzato la quota di clienti "tendenzialmente fedeli".Hanno ritirato il premio il Dr. Oreste Porreca - Responsabile Marketing di Reale Mutua 

RC AUTO: BLOCCATA LA TARIFFA UNICA, LA LOBBIE DELLE ASSICURAZIONI SCONFIGGE GOVERNO E PARLAMENTO 
Roma, 9 dicembre 2002 - Brutto colpo per gli automobilisti di tutta Italia. Per il 2003, infatti, la tariffa unica sull'Rc Auto verrà bloccata. La commissione Bilancio di palazzo Madama ha dato il via libera ad un emendamento del governo messo a punto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Una vittoria per la lobbie delle imprese assicuratrici, che ha sconfitto Governo e Parlamento e ottenuto garanzie per continuare ad aumentare le tariffe. L'Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) critica duramente il blocco della tariffa unica: con questo provvedimento, gravemente lesivo degli interessi degli automobilisti, è stata eliminata l'unica garanzia di equità per gli assicurati! L'Intesa annuncia l'intenzione di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la riforma rc auto che rappresenta un enorme e vergognoso regalo alle assicurazioni. Le compagnie, inoltre, ricorreranno alla Corte di Cassazione contro la multa dell'Antitrust inflitta loro per il cartello anti-concorrenza (che ha danneggiato milioni di automobilisti) e riconosciuta anche dal Consiglio di Stato. L'Unico modo per sconfiggere le compagnie di assicurazione, fanno sapere i consumatori, è sommergerle di ricorsi dinanzi al Giudice di pace per ottenere il rimborso delle somme ingiustamente versate loro durante gli anni del cartello (1995-2000). Infatti i giudici, con clamorose sentenze, stanno riconoscendo i diritti lesi degli assicurati. Per fare ricorso è sufficiente utilizzare i modelli disponibili gratuitamente sui siti internet di Codacons www.codacons.it  e Adusbef www.adusbef.it 

GRAZIE AGLI ECO-INCENTIVI, NOVEMBRE CHIUDE A +1,3% E L'ANNO SI AVVIA VERSO I 2,2 MILIONI DI IMMATRICOLAZIONI
Roma, 9 dicembre 2002 - Nel corso del mese di novembre, in Italia sono state immatricolate, secondo le proiezioni elaborate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 181.100 vetture, con una crescita dell'1,26% rispetto alle 178.838 immatricolate nel novembre del 2001. Si tratta di un sia pur lieve incremento che sottolinea l'efficacia degli eco-incentivi: "Se il mercato propone soluzioni valide - ha affermato Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae - il consumatore ne trae le conseguenze reagendo in modo positivo. Il risultato cumulato del periodo settembre-novembre, con immatricolazioni pari allo stesso periodo dello scorso anno, che si concluse con il record di oltre 2,4 milioni di immatricolazioni, ne è una conferma". Nel totale degli 11 mesi di quest'anno, dunque, in Italia sono state immatricolate 2.072.300 vetture, per cui alla luce della previsione di dicembre che è almeno 130.000 immatricolazioni, il consuntivo finale sarà del tutto in linea con la previsione di 2.200.000 vetture formulata dall'Unrae all'indomani del varo degli eco-incentivi.E, a proposito delle agevolazioni all'acquisto con rottamazione dell'usato non catalizzato, il Presidente Pistola ha richiamato l'attenzione sul dovere che si garantisca pari opportunità a tutti gli italiani che vogliono usufruire degli eco-incentivi, provvedendo a stabilire che la convalida dell'acquisto entro i termini previsti dal Decreto Legge (vale a dire il 31 dicembre), non sia l'immatricolazione, che può ritardare per vari motivi, bensì il contratto d'acquisto. Alla luce di un Pil che non supererà lo 0,3-0,4% invece del 2,0% previsto ad inizio d'anno, si evidenzia la validità del sostegno all'eliminazione delle auto non catalizzate. Infatti, con un Pil così contenuto, il mercato dell'auto non avrebbe superato, nel 2002, le 2.050.000 immatricolazioni, il che significa che gli eco-incentivi hanno generato circa 150.000 vendite aggiuntive, con un gettito di Iva supplementare che ha ampiamente compensato il mancato introito per Ipt, tasse, bolli e 3 anni di tassa di possesso. "I nostri calcoli - ha affermato il Presidente dell'Unrae - hanno trovato ampia conferma nelle cifre. Ricordo che la nostra associazione aveva previsto che gli eco-incentivi sarebbero stati a costo zero per lo Stato. Ciò giustifica ampiamente - ha concluso Pistola - la richiesta di proseguire anche nel 2003 con l'incentivazione alla rottamazione per le auto non catalizzate".E intanto il diesel continua a battere record. Il 45,49% di vetture a gasolio immatricolate in novembre si colloca ai livelli eccezionali del giugno scorso, mentre il cumulato gennaio-novembre pari al 43,28% di tutte le vetture targate, supera di oltre 7 punti la quota diesel dei primi 11 mesi del 2001.In base alle cifre rese note dal Ministero, infine, le Case estere hanno ottenuto nel mese il 71,78% di quota (+15,07% rispetto al novembre 2001) e il 69,47% nel cumulato degli undici mesi (-3,46% rispetto al gen-nov dell'anno scorso). 

A CATANIA IL MEETING INTERGOVERNATIVO PROGRAMMA AMBIENTE DELLE NAZINI UNITE "IN DIFESA DELL'AMBIENTE E DELLE ZONE COSTIERE DEL MEDITERRANEO" 
Catania, 9 dicembre 2002 - Il 9 dicembre si apre a Catania, presso l'Hotel Sheraton, il Meeting Intergovernativo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite "In difesa dell'ambiente marino e delle zone costiere del Mediterraneo", organizzato dalla Onlus Amici per la Vita in collaborazione con il Comune di Catania. All'apertura dei lavori, oltre ai delegati dei Governi europei e mediterranei, Agenzie specializzate delle Nazioni Unite, Organizzazioni Internazionali e Ngo ambientaliste, partecipano: Umberto Scapagnini, Sindaco Comune di Catania; Lucien Chabason, Coordinatore Programma Ambiente delle Nazioni Unite - Piano d'Azione Mediterraneo; Saverio Civili, Coordinatore Programma MedPol Unep/Map; Aldo Iacomelli, Servizio Protezione Internazionale Ambiente del Ministero dell'Ambiente; Sergio Illuminato, Presidente Amici per la Vita Onlus. Evento importante per Catania - Capitale Ambientale Mediterranea poiché la riunione servirà a preparare il Vertice Onu dei Ministri degli Affari Esteri e dell'Ambiente dei Governi Mediterranei che si terrà, sempre a Catania, dal 2 al 5 dicembre 2003, nel corso del semestre della Presidenza italiana dell'Unione Europea. Tra i punti all'ordine del giorno del Meeting di Catania, che segue di pochi mesi il summit mondiale delle Nazioni Unite sull'Ambiente di Johannesburg, ci sono le importanti risoluzioni concernenti il "Budget Nazionale" del Programma di Azione Strategico (Sap) contro l'inquinamento da Fonti Terrestri su cui il Gef (Global Environment Facility) ha già stanziato oltre 12 milioni di dollari. Il Programma del Sap è piuttosto ampio e comprende l'inquinamento urbano e industriale, l'alterazione delle zone costiere e la distruzione degli habitat, il monitoraggio dell'inquinamento ed un programma d'informazione e trasparenza rivolto al pubblico e soprattutto ai giovani. Il Meeting Intergovernativo del Programma Ambiente delle Nazioni Unite, previsto dal 9 al 12 dicembre a Catania, servirà soprattutto a definite le opzioni tecniche ed istituzionali necessarie a garantire in prima battuta nel 2005, e in modo definitivo entro il 2025, l'eliminazione dal Mediterraneo di oltre due milioni di tonnellate di scarichi civili ed industriali inquinanti. Ma al centro del dibattito ci sarà anche l'emergenza acqua. Rispetto a trenta anni fa l'acqua sulla Terra è diminuita del 40 per cento, e nel 2020, sotto la spinta della crescita demografica e per effetto dell'inquinamento, tre miliardi di persone resteranno senza approvvigionamento idrico. Già oggi oltre 200 milioni non possono contare su una quantità sufficiente di acqua. Il Mediterraneo è ancora in grave emergenza, piccole e medie industrie sono le principali cause del suo degrado, insieme alla scandalosa insufficienza dei depuratori urbani, e alla contaminazione delle falde acquifere per l'uso di prodotti chimici in agricoltura. Ed ancora, tra le maggiori cause d'inquinamento del Mediterraneo, vanno annoverate: l'urbanizzazione delle coste, lo sviluppo incontrollato dell'industria turistica e l'estendersi della desertificazione. A Catania si aprono dunque prospettive positive che vanno ad alimentare il già crescente impegno dei paesi coinvolti e la chiara volontà di agire per il controllo dell'inquinamento del suolo, attitudine che aiuta a mobilitare ulteriori fondi regionali e internazionali per una soluzione definitiva delle problematiche più urgenti. Inoltre occasione preziosa poiché, beneficiando del ruolo di città ospitante del prestigioso meeting, Catania e l'intera Sicilia potrebbero ambire ad avere un ruolo attivo e specifico nell'ambito delle politiche ambientali nazionali ed internazionali. La collaborazione tecnica è dell'Università di Catania, del Gruppo Il Sole 24 ore e Bound. 

SI RAFFORZA L'IMPEGNO DI FINCANTIERI IN SICILIA 
Trieste, 9 dicembre 2002 Nell'intento di consolidare il ruolo dello stabilimento di Palermo nel tessuto economico e sociale della realtà siciliana, la Fincantieri ha acquisito la quota azionaria ESPI nella Società Bacini di Palermo (50% del capitale sociale), divenendo così azionista totalitario della più importante realtà operativa al centro del Mediterraneo, dedicata al settore delle riparazioni e delle trasformazioni navali. La Bacini di Palermo dispone infatti di tre bacini con capacità di ospitare navi con stazza, rispettivamente, fino a 400 mila, 50mila, e 19 mila tonnellate; a tali dotazioni si aggiungerà presto un nuovo bacino in muratura, in fase di costruzione per navi fino a 150 mila tonnellate di stazza. In occasione del passaggio della suddetta quota è stato sottoscritto un Protocollo di intesa tra il Governo della Regione Siciliana - rappresentato dal Presidente Salvatore Cuffaro e dell'Assessore Marina Noè - e la Fincantieri - rappresentata dall'Amministratore Delegato Giuseppe Bono - in cui sono state definite una serie di iniziative che le parti intendono realizzare per proiettare lo Stabilimento palermitano verso il consolidamento di un ruolo unico in Italia: viene infatti confermato il potenziamento a Palermo delle riparazioni navali ed il mantenimento delle linee di costruzioni. La polivalenza di tale assetto produttivo consentirà di rispondere con tempestività ed efficienza ad un mercato in continua evoluzione e di cogliere ogni possibile spazio per un rilancio della produzione e dell'occupazione. In tale quadro la Fincantieri, oltre agli obblighi assunti con l'Espi a garanzia dell'occupazione e degli investimenti, è altresì impegnata ad assorbire nel proprio organico tutti i dipendenti attualmente in forza alla Società Bacini di Palermo, garantendo agli stessi i livelli retributivi individuali, nonché ad assumere nello Stabilimento di Palermo, nel corso del 2003, nuove unità lavorative, coerentemente al nuovo carico di lavoro e previa partecipazione a corsi di formazione realizzati dalle Istituzioni della Regione siciliana, su programmi concordati con Fincantieri. E' altresì in fase di definizione un progetto di possibile potenziamento della struttura allocata a Palermo di ricerca per studi su mezzi e impianti per la difesa del mare e dell'ambiente, con l'utilizzo di risorse umane prevalentemente locali. La Regione siciliana, da parte sua, è impegnata a superare la situazione di stallo nel quale si trova la costruzione del nuovo bacino in muratura da 150 mila tonnellate ed a realizzare con l'Autorità Portuale, nei tempi più brevi possibili, le necessarie azioni per rendere finalmente operativa la stazione di degasificazione delle navi destinate a lavori di riparazione o trasformazione nello stabilimento siciliano. 

UN PROGETTO FINANZIATO DALL'UE LANCIA UN SONDAGGIO INTERNAZIONALE ON LINE SULL'ENERGIA 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Un sito web finanziato dall'UE ed istituito per promuovere un dibattito informato sulle fonti energetiche del futuro ha lanciato, questa settimana, un sondaggio multilingue per valutare l'atteggiamento e la conoscenza del pubblico in merito alle principali questioni energetiche. Il sito web Intuser è un nuovo forum on line volto a consentire al pubblico in generale e agli esperti del settore energetico di comunicare sulle questioni in materia di energia: dall'energia nucleare e il riscaldamento globale, alle fonti alternative di energia come l'energia solare e quella del moto ondoso. Il progetto triennale Intuser (Information network on the technology of utilisation and sustainability of energy resources - Rete d'informazione sulle tecnologie per l'utilizzo e la sostenibilità delle risorse energetiche) dispone di un finanziamento complessivo di 450.000 euro, stanziato nell'ambito della sezione "Accrescere il potenziale umano" del quinto programma quadro dell'Unione europea. Il consorzio responsabile del progetto è formato da partner universitari, industriali e istituzionali di Regno Unito, Ungheria, Slovacchia, Portogallo, Grecia, Austria e Belgio. Esso mira a sensibilizzare l'opinione pubblica circa i benefici e i possibili svantaggi legati all'utilizzo di varie risorse energetiche, e a colmare il divario fra la scienza e il pubblico. L'Università di Sheffield è uno dei partecipanti al progetto e Robin Saunders, esperto di energie rinnovabili presso il Dipartimento di Ingegneria meccanica dell'ateneo, ha contribuito allo sviluppo dei contenuti del sito. "In Europa vi è uno scarso coinvolgimento dell'opinione pubblica nel processo decisionale in materia di energia e i cittadini hanno una limitata conoscenza delle principali questioni energetiche. Ciò è dovuto, in parte, al fatto che le notizie diffuse dai mezzi di comunicazione in merito ai controversi dibattiti sull'energia sono talmente lacunose da causare danni, piuttosto che apportare benefici. La lotta, a colpi di propaganda, fra i gruppi di ambientalisti e i grandi distributori di energia non ha fatto che intorbidire ulteriormente le acque", ha affermato Saunders. "Pertanto, attraverso il progetto Intuser, cerchiamo di indurre ad una riflessione razionale sui benefici, i costi, gli svantaggi e i rischi connessi alle varie fonti energetiche. Vogliamo mettere in dubbio le convinzioni ed incoraggiare gli scienziati ed altri esperti a comunicare più efficacemente con i cittadini in merito alle questioni energetiche. È essenziale coinvolgere un numero molto più elevato di persone nel processo di assunzione di decisioni strategiche ed informate sull'energia che incideranno sul futuro, non solo dell'Europa, ma dell'intero pianeta". Il sondaggio multilingue pone domande quali: "Può esistere un'energia nucleare sicura?", "I cittadini sono disposti a pagare un importo aggiuntivo per l'energia generata da fonti rinnovabili?", e "Quali sviluppi tecnologici sono necessari per giungere ad una combinazione di fonti energetiche sicura e sostenibile a beneficio delle generazioni future?". Per rispondere al questionario consultare il seguente indirizzo web: http://www.intuser.net 

MAP: AUTORIZZATA LA COSTRUZIONE DI TRE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE 
Roma, 6 dicembre 2002 - Il ministro delle Attività produttive, on. Antonio Marzano, ha dato via libera al rilascio di tre autorizzazioni per la realizzazione di nuove centrali di produzione di energia elettrica. La prima riguarda la centrale di Energia SpA, da realizzare nell'area industriale di Termoli (Cb), della potenza elettrica di circa 750 Mw. Si tratta della prima autorizzazione emanata con la nuova procedura semplificata introdotta con la legge 9 aprile 2002, n. 55 (il c.d. decreto sblocca-centrali). La valutazione del progetto, comprensivo della centrale e delle opere connesse, è stata effettuata nell'ambito di una Conferenza dei servizi, che ha svolto i suoi lavori dal 13 maggio al 9 ottobre 2002, con la partecipazione di tutte le amministrazioni centrali e locali competenti.Le altre due autorizzazioni, emanate secondo la normativa precedente, riguardano la centrale della Sef srl (Società EniPower Ferrara), della potenza elettrica di circa 800 Mw, da realizzare all'interno dello stabilimento petrolchimico di Ferrara, e della centrale Edison Termoelettrica SpA, della potenza di circa 250 Mw, da realizzare nell'area del Polo integrato di sviluppo di Settimo Torinese (To). L'entrata in esercizio della nuova potenza è prevista tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006. Sale così a circa 7.800 Mw la nuova potenza elettrica autorizzata dall'inizio del 2002, distribuita tra Nord (35%), Centro (circa 20%) e Sud (circa 45%) del Paese. Un riepilogo aggiornato delle richieste di autorizzazione e delle autorizzazioni rilasciate sarà disponibile a breve sul sito internet del ministero, all'indirizzo Infolink: www.minindustria.it 

ENI: ACQUISTATO IL 50% DI UNION FENOSA GAS 
San Donato Milanese, 9 dicembre 2002 - L'ingresso in Union Fenosa Gas rappresenta un passo importante - ha dichiarato l'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato - nella strategia di crescita nel settore del gas naturale a livello internazionale ed europeo. Eni ha firmato il 5 dicembre a Madrid con Union Fenosa S.A. l'accordo per acquisire il 50% di Union Fenosa Gas. L'operazione sarà eseguita attraverso l'aumento di capitale della Union Fenosa Gas di 440 milioni di euro che sarà integralmente sottoscritto dall'Eni.Il valore attribuito agli asset di Union Fenosa Gas è di 930 milioni di euro. Eni porta nella joint venture il suo contributo strategico di operatore internazionale nel settore gas , di primo produttore di idrocarburi in Egitto e di maggiore distributore di gas in Europa. In particolare nella penisola Iberica Eni è già attiva nelle vendite di gas in Spagna con il volume complessivo che nel 2004 raggiungerà 1,7 miliardi di metri cubi di gas all'anno; inoltre è partner strategico di Galpenergia, con la partecipazione del 33,4%. Ciò consentirà lo sviluppo di sinergie potenziali tra Union Fenosa Gas e Galpenergia alla quale è data la possibilità di partecipare a progetti comuni.Union Fenosa Gas, la Società del Gruppo Union Fenosa, svolge attività di approvvigionamento e vendita di gas all'utenza finale e per la generazione di energia elettrica. Union Fenosa Gas beneficerà della liberalizzazione del mercato spagnolo del gas che nei prossimi 5 anni crescerà in media di oltre il 10% all'anno, raggiungendo nel 2010 il consumo totale di 42 miliardi di metri cubi di gas. Union Fenosa Gas è titolare di un contratto di approvvigionamento venticinquennale (con opzione di ulteriori 25 anni) di 4 miliardi di metri cubi di gas all'anno con EGAS (Egyptian Natural Gas Holding Company) e sta costruendo l'impianto di liquefazione della capacità di oltre 7 miliardi di metri cubi l'anno in località Damietta sulla costa egiziana. Inoltre Union Fenosa Gas ha sottoscritto nel maggio 2002 con il governo dell' Oman l'accordo per lo sviluppo di una joint venture nel settore gas per la partecipazione alla costruzione di un nuovo impianto di liquefazione gas in Oman entro il 2006. Da tale data un contratto di approvvigionamento di gas di lungo termine fornirà il volume di 2,2 miliardi di metri cubi all'anno per 20 anni. Union Fenosa Gas dispone di un contratto di noleggio di due navi metaniere della durata di 25 anni e disporrà di ingenti capacità di rigassificazione. La Società detiene infatti la quota del 21% dell'impianto di rigassificazione di Reganosa e una quota del 50 % dell'impianto di Sagunto,:entrambi in esercizio dal 2005. Union Fenosa Gas ha l'obiettivo di raggiungere la quota di mercato del 15% in Spagna e di sviluppare l'attività sui mercati internazionali. In particolare la Società venderà circa 2,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno agli impianti a ciclo combinato della Union Fenosa SA. "L'ingresso in Union Fenosa Gas rappresenta un passo importante - ha dichiarato l'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato - nella strategia di crescita nel settore del gas naturale a livello internazionale ed europeo, consentendo di rafforzare la nostra presenza anche nel mercato del gas naturale liquefatto. L'impianto di liquefazione di Damietta svolgerà un importante ruolo contribuendo alla rapida valorizzazione delle riserve di gas Eni in Egitto. Inoltre l'accordo rafforza la posizione di Eni in Spagna ed è complementare all'alleanza strategica che abbiamo in Galpenergia". "Eni è risultato il miglior partner - ha dichiarato Honorato Lopez Isla, Ceo di Union Fenosa - per lo sviluppo della nostra strategia nel settore gas sia in Spagna sia sui mercati internazionali per la sua visione strategica, per la sua solida posizione finanziaria e per la sua notevole esperienza nel settore del gas naturale. L'accordo fa parte della strategia di Union Fenosa di focalizzazione nel core business nel mercato iberico, avvantaggiandosi della liberalizzazione e della convergenza dei business gas ed elettrico. Tutto ciò finalizzato alla creazione di valore per i nostri azionisti". L'accordo è soggetto all'approvazione delle Autorità Antitrust dell'Unione Europea. 

ENI: CEDUTE A SHELL 86 STAZIONI AGIP IN ITALIA E ACQUISITI 91 IMPIANTI SHELL IN FRANCIA E GERMANIA. PROSEGUE IL RIPOSIZIONAMENTO DELLE QUOTE DI MERCATO IN ITALIA E ALL'ESTERO DELLA RETE CARBURANTI. 
San Donato Milanese, 9 dicembre 2002 - AgipPetroli, Società dell'Eni, ha firmato l'accordo per la cessione a Shell di 86 stazioni di servizio Agip in Italia e per l'acquisizione di 91 impianti Shell all'estero. Le 86 stazioni di servizio Agip (di cui 3 autostradali) sono localizzate prevalentemente nell'area centro-nord Italia e hanno un erogato complessivo di circa 119 milioni di litri. Dei 91 impianti acquisiti da AgipPetroli, 56 sono localizzati nel Sud della Germania (con un erogato complessivo di 180 milioni di litri) e 35 nella regione centro-orientale della Francia (con erogato complessivo di 92,5 milioni di litri). La posizione degli impianti acquisiti è in piena sinergia con le aree dove la presenza del marchio Agip è caratterizzata dal rafforzamento delle quote di mercato e da elevate redditività economiche. Per l'AgipPetroli l'accordo si inquadra nel programma di riequilibrio della propria presenza commerciale in Italia e all'estero attraverso la cessione di quote di attività di distribuzione sul territorio nazionale e l'acquisizione di una maggiore presenza nei mercati europei di interesse. Le operazioni saranno sottoposte all'approvazione delle Autorità Garanti della Concorrenza e del Mercato. 

ALITALIA E IL FAI INSIEME PER AIUTARE L'ITALIA AD ESSERE ANCORA PIU' BELLA 
Roma, 9 dicembre 2002 - Immaginate un'antica abbazia medievale, riportata al suo fascino originario attraverso un'attenta opera di restauro, incastonata in un'incantevole caletta posta tra dirupi coperti dalla macchia mediterranea a ridosso del mare. Tutto questo esiste: è il gioiello paesaggistico e artistico di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino, che il Fai, Fondo per l' Ambiente Italiano, ha restaurato e consolidato tra il 1985 e il 1991. Immaginate adesso di potervi trascorrere un esclusivo fine settimana in buona compagnia. Anche questo è possibile: grazie al concorso "Italia 6 bella!", il grande progetto di Alitalia a sostegno del Fai. Ogni mese, da dicembre 2002 a maggio 2003, Ulisse, la rivista di bordo Alitalia, dedica un articolo ad uno splendido monumento italiano salvato dal Fai nel corso della sua più che ventennale attività. Basta leggere con attenzione l'articolo, rispondere alle domande su di esso contenute nel coupon che si trova in fondo alla rivista, spedire il coupon, con allegata la carta d'imbarco, a "Italia 6 bella!" c/o Promotions Italia, C.P. 1180 - 20185 Milano. Per ogni coupon ricevuto Alitalia verserà un euro alla Fondazione: un modo semplice, ma concreto, per aiutare il Fai nella sua missione di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e paesaggistico italiano. Il numero di Ulisse di dicembre presenta l'Abbazia di San Fruttuoso, ad esso seguiranno la Baia di Ieranto, il Castello di Avio, Villa del Balbianello, il Castello di Masino e Villa Panza. Ogni mese sono messi in palio 3 week end per due persone nella località Fai del mese e 10 oggetti offerti dalla Panasonic. Il Presidente di Alitalia, Fausto Cereti, ha così commentato l'iniziativa: "Alitalia - per vocazione e cultura aziendale - è alleata naturale di tutti coloro che operano a favore dell'ambiente e della cultura italiana, contribuendo in tal modo a farne il principale elemento connotativo della sua immagine nel mondo. (...) Il concorso "Italia 6 bella!" stabilisce un legame di collaborazione e di solidarietà tra la nostra clientela e gli obiettivi di un'attività così preziosa come quella che svolge il Fai." Il regolamento completo del concorso è visibile su www.alitalia.it, sezione "Conoscere Alitalia". 

CONDIZIONI OPERATIVE DELL'AEROPORTO DI CATANIA 
Catania, 9 dicembre 2002 - In relazione alle operazioni di atterraggio e decollo sull'aeroporto di Catania, Alitalia informa che le condizioni metereologiche, caratterizzate dalla presenza di nubi stratificate, non permettono il costante e necessario accertamento della posizione, della dimensione e dell'estensione della nube vulcanica. Pertanto, nel rispetto della sicurezza delle operazioni e a tutela e garanzia della clientela, Alitalia informa che saranno possibili variazioni dell'operativo con l'utilizzo di scali alternativi. 

AVIOLINEE GO: STATISTICHE PASSEGGERI NOVEMBRE 2002 
Milano, 9 dicembre 2002 - Di seguito le statistiche dei passeggeri trasportati da easyJet e Go Fly nel mese di novembre 2002. Questi dati vengono pubblicati il quinto giorno lavorativo di ogni mese. Le informazioni qui sotto riportate rappresentano le statistiche combinate di easyJet e Go Fly in seguito all' acquisizione avvenuta il 31 luglio 2002. Statistiche passeggeri1 di easyJet: novembre 2002 - 1,482,275 novembre 2001- 690,928; incremento annuo 114.5%; anno terminante il 30/11/2002 - 13,056,645. Load Factor2 di easyJet: novembre 2002 - 80.5%; novembre 2001 - 85.2%; anno terminante il 30/11/2002 - 84.8%. A novembre 2001, easyJet e Go Fly unite hanno trasportato 1.073.758 passeggeri con un load factor pari a 81.5% ed una crescita annuale del 38.0%. Go Fly, come compagnia indipendente, a novembre 2001 ha trasportato 382.830 passeggeri con un load factor pari a 75.6%, mentre easyJet, nello stesso periodo, ha trasportato 690.928 passeggeri con un load factor pari a 85.2%. 1. Rappresenta il numero di posti venduti. I posti venduti includono anche quei passeggeri che non si sono presentati all'imbarco poiché sia easyJet che Go Fly non rimborsano i biglietti acquistati e i passeggeri no-show non hanno diritto a cambiare il proprio biglietto o a chiedere un rimborso dopo che il volo é giá partito. Questi dati includono anche i posti assegnati a scopi promozionali e i posti utilizzati dallo staff per motivi di lavoro. 2. Rappresenta il numero di passeggeri proporzionalmente al numero di posti disponibile per passeggero. Il load factor non é in grado di riconoscere gli effetti dovuti alla lunghezza dei voli. 

CHRISTIAN LACROIX SCELTO PER CREARE LE NUOVE DIVISE DI AIR FRANCE 
Roma, 9 dicembre 2002 - Air France ha scelto lo stilista Christian Lacroix per creare le nuove divise della Compagnia al termine di una consultazione iniziata alla fine di giugno. I bozzetti consegnati sono stati sottoposti alla valutazione del personale della compagnia (panel rappresentativo), dei clienti e di esperti. Il Presidente Mr. Jean-Cyril Spinetta e la Direzione della Compagnia hanno tenuto conto delle varie valutazioni prima di prendere la decisione finale. La divisa é destinata all'insieme del personale Air France a contatto diretto con la clientela, circa 35.000 persone in totale, che svolgono 17 differenti attività. La divisa é, allo stesso tempo, uno strumento di lavoro che deve, in quanto tale, rispondere alle caratteristiche di confort e limiti di utilizzo ma anche un simbolo dell'azienda. Deve essere facilmente identificabile, affermare l'appartenenza alla Compagnia e ai suoi valori ma anche rispondere alle attese dei clienti. Forte simbolo di appartenenza, la divisa é l'ambasciatrice per eccellenza dell'immagine. Il progetto presentato da Christian Lacroix risponde perfettamente alle aspettative di Air France, alla ricerca di una divisa che sia rappresentativa dell'eleganza francese e dell'apertura alle culture del mondo, visto che il 55% della clientela é internazionale. Per Mr Jean-Cyril Spinetta, "la scelta di Christian Lacroix si inserisce perfettamente nella storia di Air France, associata spesso a grandi nomi della moda francese. Più ancora che simbolo d'eleganza, rappresentativo della qualità del servizio offerto, questa attenzione alla scelta dimostra a che punto il personale é al centro della strategia d'impresa." La nuova divisa sarà concepita per una durata di vita di 10 anni e sarà indossata a partire dalla primavera 2005. Nel corso dei prossimi sei mesi Christian Lacroix concepirà pezzo per pezzo il nuovo abbigliamento. Questo lavoro sarà svolto in collaborazione con l'equipe dedicata al progetto ed un panel di personale Air France. Il risultato sarà presentato nel mese di giugno 2003. Il principo adottato é quello di avere numerosi pezzi abbinabili fra di loro con la possibilità di offrire un gran numero di insiemi possibili. La scelta per le donne sarà fra due tipi di giacche, due tipi di gonne e due di pantaloni. Gli uomini potranno scegliere fra due tipi di pantaloni e due di giacche (una ad un solo petto ed un'altra a doppio petto). Il colore di base resterà il bleu marine, colore di Air France da 70 anni. Per Christian Lacroix, " questo invito alla creazione di una divisa per Air France, Compagnia ambasciatrice dell'immagine della Francia, decisamente aperta alle culture del mondo, é una grande opportunità. Impegnandomi in questa avventura, il mio desiderio é quello di inventare un nuovo universo, all'incrocio fra due mondi fortemente associati al sogno, quello del trasporto aereo e quello della moda. " 

BENETTON E TECNICA ACCORDO A FINE ANNO 
Ponzano, 9 dicembre 2002 - Benetton Group rende noto di avere in atto trattative avanzate con il Gruppo Tecnica per quanto riguarda il marchio Nordica. Queste trattative potrebbero portare ad un accordo entro la fine dell'anno. 

TENCEL ACCRESCE LA PRODUZIONE NEGLI USA 
Milano, 9 dicembre 2002 - Durante il 2002 Tencel ha riscontrato una forte e crescente domanda per quanto concerne i suoi marchi tessili ed un incremento di crescita per il mercato dei nontessuti. Anche per quanto riguarda Grimbsy, struttura inglese che ha raggiunto livelli di produzione record e Mobile, potenza degli Usa portata in produzione all'inizio dell'anno, la domanda continua a superare l'offerta. Come risultato Tencel ha annunciato che accrescerà la produzione della propria fibra lyocell per quello che riguarda Mobile, il suo stabilimento degli Usa, nel secondo trimestre del 2003, portando l'impianto SL2 alla piena capacità operativa. David Hoyland, Business Director dei nonwovenvens ha detto: "Questa è una notizia eccellente e ci permetterà di capitalizzare ulteriormente il forte progresso raggiunto questo anno per confermare Tencel come fibra alternativa nel mercato dei nontessuti". 

AL PROGETTO "FORNAIO&MUGNAIO" DEL MOLINO DI VIGEVANO IL PREMIO "ADICO-IL MARKETER DEL 2001" 
Milano, 9 dicembre 2002 - È stato consegnato il 20 novembre a Milano il riconoscimento "Adico-Il marketer del 2001" a Franco Varvello, amministratore unico de Il Mulino di Vigevano S.p.a., azienda leader nel settore molitorio. Franco Varvello è stato selezionato per il progetto "Fornaio&Mugnaio", il marchio di una linea di panetteria fresca prodotta direttamente dai fornai utilizzando materie prime selezionate, fornite da un partner di tradizione come, appunto, il Molino di Vigevano. Una vera partnership, insomma, tra il "mugnaio" ed il "fornaio" artigiano. L'iniziativa, tra l'altro, è sostenuta anche da supporti di merchandising e pubblicitari, trasmessi su radio e televisioni locali e regionali, che pubblicizzano alcuni pani speciali. L'attività di marketing è uno dei punti cardine del progetto: i negozi si abbelliscono di materiale da interno e da vetrina, diventando sempre più accoglienti grazie anche a insegne interne ed esterne che rendono immediatamente riconoscibili i fornai appartenenti al gruppo. Oggi i fornai partner aderenti all'iniziativa sono più di 300, di cui 8 full concept, con arredamento completo, caratterizzato da soluzioni architettoniche in grado di esaltare la produzione fresca dell'artigiano. I fornai partner possono anche disporre di una selezione esclusiva di specialità gastronomiche, prodotte artigianalmente e personalizzate dall'etichetta "Dispensa del Fornaio". "Fornaio & Mugnaio" rappresenta il primo partenariato d'insegna nel settore dell'industria molitoria e della panificazione. Con una grande sensibilità al marketing ed alle esigenze di mercato, la 'squadra' di Franco Varvello ha saputo offrire una opportunità concreta ai panificatori artigiani che intendono specializzare la propria professione per poter reggere il confronto con la nuova concorrenza sul piano della qualità e del servizio. Il premio Adico, giunto alla sua quinta edizione, ha portato alla ribalta aziende e uomini protagonisti di brillanti operazioni di marketing e che hanno consentito il confronto con idee di successo. Voluto dal 1998 dall'Associazione direttori commerciali e marketing, in collaborazione con la società di consulenza Valdani Vicari & associati e con il mensile Espansione, proprio per mettere in luce le più interessanti case history del panorama italiano delle imprese, oggi testimonia la giustezza dell'intuizione iniziale: premiare i manager che, all'interno delle aziende, hanno elaborato, guidato, sviluppato piani vincenti di marketing. Nel corso della quinta edizione del premio Adico, i "cervelli" del Marketing italiano si sono scambiati pareri e opinioni sulla necessità di rinnovamento del Marketing e sul rilancio della funzione commerciale nelle Aziende. Opinione emergente è l'apertura verso nuovi orizzonti: non più e non solo marketing strategico e operativo, bensì marketing innovativo, una perfetta sinergia tra le funzioni classiche, le leve fornite dallo sviluppo tecnologico, la fondamentale attenzione ai valori etici ed il rispetto dell'ambiente. 

I MAGGIORI STUDIOSI DEI PROBLEMI IDROGEOLOGICI S'INCONTRERANNO AD ASSISI PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO DEL PAESE E SVILUPPARE UN'EFFICACE POLITICA DI PREVENZIONE AMBIENTALE. 
Roma, 9 dicembre 2002 - L'Accademia Nazionale dei Lincei, insieme con l'Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna (Inrm) e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel quadro delle attività promosse nell'anno internazionale della Montagna (2002) e dell'Acqua (2003), ha organizzato un Convegno Nazionale intitolato "Conservazione dell'ambiente e rischio idrogeologico", in programma ad Assisi l'11 e 12 dicembre 2002, presso il Sacro Convento di San Francesco in Assisi. La manifestazione, promossa d'intesa col Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (Gndci) del Cnr, l'Ital Cid, L'ihp dell'Unesco, il Corpo forestale dello Stato, la Federazione Italiana Scienze della Terra (Fist), il Consiglio Nazionale dei Geologi, la Società Geologica Italiana e l'Associazione Italiana di Geologia Applicata (Aiga), è patrocinata dal Club Alpino Italiano (Cai). Presiederanno Lucio Ubertini, Direttore dell'Irpi e Presidente del Gndci del Cnr, Annibale Mottana, Uberto Crescenti, Giuseppe Di Croce, Gabriele Bianchi, Pietro De Paola, Edoardo Mensi e Guglielmo Benfratello. Nel corso del convegno si discuterà di protezione del territorio e monitoraggio ambientale: dalle alluvioni alle frane, dalla difesa delle coste ai cambiamenti climatici, all' utilizzo di moderne tecnologie nelle scienze idrogeologiche e idrauliche. 

FIRMATO UN ACCORDO RELATIVO ALLA FORMAZIONE NEL SETTORE AGRICOLO 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il 5 dicembre le parti sociali del comitato per il dialogo sociale (settore Agricoltura) hanno raggiunto un accordo su un importante documento relativo alla formazione professionale nel settore agricolo: l'"Agreement on Vocational Training in Agriculture". L'accordo è inteso ad elevare il livello di qualifiche dei lavoratori agricoli e ad agevolare la mobilità e la libera circolazione dei lavoratori nell'Unione europea. Il documento propone alle associazioni sindacali e dei datori di lavoro del settore, alle pubbliche autorità degli Stati membri e alla Commissione una serie di iniziative connesse alla formazione professionale dei lavoratori agricoli nell'UE. I principali partner del dialogo sociale nel settore sono l'Effat e il Copa-Geopa. 

DENOMINAZIONE D'ORIGINE DI PRODOTTI AGRICOLI 
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - La relazione di Jean-Claude Fruteau (Pse, F) approvata dal Parlamento con 387 voti favorevoli, 41 contrari e 15 astensioni, sostiene la proposta dell'Esecutivo per l'aggiornamento della legislazione comunitaria sulla protezione della denominazione d'origine dei prodotti agricoli tradizionali e di qualità, allineandola alle regole internazionali del commercio. Alcuni emendamenti apportati al testo propongono di estendere la gamma di prodotti a cui il regolamento si applica e di rendere più severe le misure relative ai prodotti non comunitari. Fra i prodotti da inserire fra quelli Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazioni geografiche protette) figurano: pasta di mostarda; paste alimentari non cotte, non farcite, né altrimenti preparate (composte quasi esclusivamente da prodotti semplici appartenenti all'allegato I del trattato: oltre il 20% di uova e semola di grano duro); lana; vetrice e prodotti derivati dal tabacco; birre; bevande a base di estratti di piante; prodotti della panetteria, pasticceria, confetteria e biscotteria; gomme e resine naturali; aceto di vino, aceto di uva di Corinto, vino di bacche o bevande preparate con bacche fermentate, diverse dal sidro e dal sidro di pere; salsa di senape; fieno; oli essenziali e vimine. I deputati insistono anche per un periodo di transizione di dieci anni, invece dei cinque proposti dalla Commissione, per escludere le acque minerali e le acque di fonte dal regolamento. Per quanto riguarda i prodotti provenienti da Paesi terzi gli emendamenti affermano che il regolamento possa essere applicato anche a questi, a condizione che l'equivalenza e la reciprocità siano rigorosamente applicate. Per valutare il rispetto di queste condizioni ogni volta che un Paese terzo chiede il riconoscimento da parte dell'Unione di una o varie denominazioni d'origine, la Commissione dovrebbe elaborare una relazione che consentirebbe anche di rafforzare i controlli. 

LISBONA OSPITERÀ IL SECONDO SIMPOSIO INTERNAZIONALE SULLA PATOLOGIA EDILIZIA 
Lisbona, 9 dicembre 2002 - Il Consiglio internazionale di ricerca ed innovazione nell'edilizia e nella costruzione (Cib) ospiterà dal 6 all'8 novembre 2003, a Lisbona, il secondo simposio internazionale sulla patologia edilizia. Lungi dal diminuire, la frequenza e la gravità dei casi di deterioramento delle costruzioni sono invece in aumento. Gli edifici, i sistemi e le strutture edilizie sono più sofisticati, tecniche e materiali nuovi sono costantemente introdotti ed i tempi di costruzione diventano sempre più brevi. Il simposio "W086 Building Pathology" del Cib riunisce ricercatori e professionisti provenienti da oltre venti paesi con competenze nei seguenti settori: degrado edilizio, individuazione delle cause, indagine sul dissesto degli edifici e possibili azioni correttive. La manifestazione si propone, da un lato, di esaminare gli errori commessi in precedenti casi di degrado edilizio cercando di trarne insegnamenti e, dall'altro, di trasferire la conoscenza dai ricercatori ai professionisti. Le parti interessate come l'industria edile, i fabbricanti di materiali da costruzione, gli organismi di controllo, le società di assicurazione e gli architetti avranno a disposizione un forum aperto per discutere le problematiche ed individuare il modo di evitarle in futuro. La manifestazione è rivolta a tutti i professionisti del settore edile, come pure ai gestori ed agli utenti degli edifici che desiderano conoscere meglio i fattori che determinano la durata di una costruzione. Le lingue ufficiali del simposio saranno il portoghese e l'inglese e verrà reso disponibile un servizio di interpretazione simultanea. Infolink: http://www-ext.lnec.pt/cib_symposium_lisboa03/eng/introe.html 

"1ª GIORNATA DELLA FORMAZIONE MANAGERIALE ASFOR INCONTRO CON LE BUSINESS SCHOOL, CORPORATE UNIVERSITY E ISTITUZIONI FORMATIVE ASSOCIATE AD ASFOR"
Milano, 9 dicembre 2002 - mercoledì 11 dicembre 2002 dalle ore 10.00 alle ore 18.00 presso Palazzo Mezzanotte Congress and Training Centre, Piazza Affari, 6 Milano si svolgerà la "1ª giornata della formazione manageriale Asfor incontro con le business school, corporate university e istituzioni formative associate ad Asfor", Una opportunità originale per assicurare una panoramica del Sistema formativo manageriale italiano, verificandone dimensioni, qualità e livello di soddisfazione da parte dei clienti, alla luce della esperienza di Asfor, dei suoi soci e delle più importanti istituzioni e organizzazioni pubbliche e private, anche attraverso la realizzazione di una apposita area espositiva riservata ai soci Asfor e aperta in permanenza dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Il programma della giornata, che vede un percorso riflessivo articolato in tre seminari successivi e completato da una Tavola Rotonda, intende creare un efficace confronto fra i diversi attori del sistema formativo - anche attraverso la presentazione di ricerche originali sviluppate a cura di Asfor, per elaborare nuove proposte in grado di contribuire allo sviluppo e al rafforzamento della competitività del sistema Paese. Infolink: www.asfor.it 

NATALE 2002: MENO ACQUISTI DA TREDICESIME (-2,8%), PIU' SOLDI PER MUTUI E TASSE. MA A FESTEGGIARE NON SI RINUNCIA. VENTURI, "FUTURO INCERTO, PREOCCUPANO CRISI ECONOMICA E CONTI PUBBLICI" 
Roma, 9 dicembre 2002 - Gli italiani non rinunciano a festeggiare il Natale ed il Capodanno, ma tirano la cinghia e spendono meno per acquisti, destinando maggiori risorse al pagamento dei conti in sospeso. Così quest'anno 14,7 miliardi di euro dei 29,5 distribuiti con le tredicesime finiranno nei negozi, contro i 15,2 miliardi di euro del 2001, con una riduzione quindi di quasi il 3%. A frenare le spese - secondo l'indagine condotta dalla Swg per conto della Confesercenti, su un campione rappresentativo di consumatori - sarà soprattutto la peggiore situazione economica familiare, indicata dal 46 per cento degli intervistati come l'elemento più condizionante, ma anche la crisi internazionale, il rischio di una guerra in Iraq e la crisi della Fiat, vissuta con particolare preoccupazione dal 12% del campione. I tagli più significativi riguarderanno le spese per la casa e la famiglia (-5%) dirottate verso il pagamento di conti in sospeso (tasse, rate di mutuo per la casa, finanziamenti) in aumento del 5%, mentre scenderà la percentuale dei risparmiatori. Aumenta del 2% il numero di coloro che prevedono di acquistare più regali, ma saranno il 6% in più quelli che spenderanno meno per strenne. A scartare i doni saranno soprattutto i bambini, mentre amici e parenti saranno ancora una volta ed ancora di più i principali destinatari dei tagli di spesa (rispettivamente -1% e -3%), mentre aumenta del 3% la disponibilità all'acquisto di strenne per i più piccoli e dell'1% quella per il coniuge o il partner. Quanto ai prodotti più gettonati per gli acquisti natalizi, aumentano libri ed elettrodomestici, mentre perdono terreno le nuove tecnologie che in molti casi, come computers, telefonini, impianti satellitari e play station, mostrano un mercato ormai saturo. Rispetto ai luoghi prescelti per passare il Natale, l'indagine mostra una situazione sostanzialmente immutata rispetto allo scorso anno, con una forte propensione a restare in casa propria o di parenti e amici (94% contro il 95% del 2001), mentre aumenta dall'1 al 2% la quota di coloro che trascorreranno le feste natalizie al lavoro. Intoccabili invece restano il cenone della vigilia ed il pranzo del 25 dicembre: la spesa media sarà quest'anno di 108 euro, rispetto ai 93 dello scorso Natale. Stesso discorso anche per il Capodanno, sia per quanto riguarda i luoghi, che mostrano ancora una preferenza verso la propria casa o quella di parenti ed amici con un leggero incremento per i ristoranti, sia per quanto riguarda la spesa media prevista per il cenone che resta immutata a 103 euro. A diminuire sarà invece la spesa per fuochi d'artificio: gli italiani non rinunceranno ad esorcizzare le preoccupazioni per il nuovo anno, ma per farlo spenderanno un po' meno (55 euro contro i 61 dell'anno scorso). "Il prossimo Natale - sottolinea il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi - troverà gli italiani più sfiduciati per la propria situazione finanziaria e per le prospettive dell'economia italiana ed internazionale. Preoccupa la paura di una nuova guerra, così come, sul versante interno, la crisi della Fiat, percepita come un problema collettivo. Ma preoccupano anche i conti pubblici negativi, l'andamento dell'inflazione che rende sempre più difficile ridare fiato ai consumi e la situazione di difficoltà in cui versano le imprese italiane, soprattutto piccole e medie. Una preoccupazione alimentata dall'assenza di interventi da parte del Governo in grado di rilanciare i consumi e restituire alle imprese la forza per tornare ad investire nella modernizzazione". "Per questo - sottolinea Venturi - noi non rivolgiamo ai cittadini inviti a consumare di più: non servono a nulla. Invitiamo piuttosto l'esecutivo a realizzare specifici ed immediati interventi. Lo abbiamo già fatto chiedendo al Governo di anticipare la riforma fiscale concedendo un bonus da 150 euro da far trovare negli stipendi e nelle pensioni di novembre. Si potrebbe ancora fare in tempo - conclude il Presidente della Confesercenti - intervenendo sulle tredicesime per dare una spinta significativa ai consumi in un periodo tradizionalmente dedicato agli acquisti. Sarebbe un primo segnale significativo". 

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