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ROMANO PRODI : L'EUROPA È PIÙ GRANDE
UNA POLITICA DI VICINATO COME CHIAVE DI STABILITÀ
Bruxelles,
9 dicembre 2002 - Di seguito riportiamo il discorso fatto da prodi al sixth
ecsa-world conference "Peace, security and stability international
dialogue and the role of eu": " I momenti di grande cambiamento
sono anche momenti di grande responsabilità. In questo periodo la nostra
responsabilità è altissima: l'Unione europea deve cercare di mantenersi al
passo con un mondo in trasformazione che presenta nuove opportunità e nuove
sfide. Inoltre l'Unione stessa cambierà la mappa politica del continente
europeo fra molto meno di due anni. La prossima settimana, a Copenaghen,
prenderemo la decisione storica di allargare l'Unione fino a dieci nuovi
Stati membri. Questa decisione ci proietterà in una dimensione tutta nuova
dell'Europa e in una nuova dimensione di responsabilità. La sesta
conferenza mondiale dell'Associazione sugli Studi della Comunità Europea (Ecsa)
ci offre l'opportunità di esaminare attentamente le questioni collegate
alla pace, alla sicurezza e alla stabilità. Tutti i partecipanti avvertono
la grande responsabilità che abbiamo nei confronti del mezzo miliardo di
persone che nel 2007 faranno parte dell'Unione. Si tratta di 500 milioni di
persone che non vogliono vivere ad un livello di sicurezza inferiore a
quello della popolazione degli attuali 15 Stati membri dell'Unione europea.
Essi vogliono godere dello stesso livello di protezione contro la criminalità
organizzata ed il terrorismo internazionale che abbiamo ora nell'Unione. E
insistono per ottenere gli stessi benefici per cui hanno scelto l'Unione
quale riferimento politico: stabilità, prosperità, solidarietà,
democrazia e libertà. Per tenere il passo con il mondo in trasformazione e
per far fronte alla crescente responsabilità globale, noi, in quanto
Unione, dobbiamo prendere le misure necessarie. Se vogliamo rispondere alle
aspettative e alle speranze crescenti che ci provengono dai paesi esterni
all'Unione e dalle popolazioni dell'Europa, dobbiamo diventare un autentico
attore globale. Per ora siamo solo agli inizi. I Balcani, l'Afganistan e il
Medio oriente sono solo tre esempi delle diverse questioni e sfide che
mettono alla prova la comunità internazionale. Occorre che l'Unione assuma
la sua parte di responsabilità per dare una risposta a ciascuna di queste.
La politica estera dell'Unione deve essere in grado di far fronte a tutto
questo. Dobbiamo parlare con una sola voce e questa deve avere a sua
disposizione tutti gli strumenti necessari. Non c'è altro modo per
garantire la nostra sicurezza a lungo termine. La Commissione ha appena
presentato una sua seconda comunicazione alla Convenzione. Essa contiene
proposte precise sulle necessarie riforme da apportare alle strutture
dell'Unione per assicurarne il funzionamento. In questa comunicazione
abbiamo avanzato la richiesta di una Commissione forte che, in quanto
difensore unico degli interessi comunitari, potrà rafforzare l'Unione. Il
metodo comunitario sarà preziosissimo anche nel campo delle relazioni
esterne, con aggiustamenti specifici e soluzioni opportune. L'Unione ha
ancora molto da fare per contribuire in modo efficace alla sicurezza
internazionale. Voglio concentrarmi ora su un punto che ha tanto risalto
nell'agenda di questa conferenza: la stabilità. Una stabilità duratura e
sostenibile in questa regione del mondo che chiamiamo Europa, è stata, ad
ogni passo, merito dell'Unione. In questo campo, se così posso esprimermi,
diamo il meglio di noi. Stiamo proiettando la stabilità ben al di là dei
Paesi candidati, coi quali già abbiamo iniziato a condividere la nostra
prosperità. E' necessario comprendere che un tale successo suscita
legittime aspettative tra i futuri Paesi vicini dell'Unione, anch'essi
desiderosi di partecipare ai benefici dell'allargamento. Ma la nostra
attuale politica di vicinato è in grado di affrontare le sfide connesse
all'allargamento? Vorrei concentrarmi su questo tema perché penso che non
abbiamo ancora trovato una risposta adeguata a tale questione. Oggi tratterò
questo bisogno di dare una nuova prospettiva politica alle relazioni con
tutti i nostri vicini a sud e ad est, per motivarli, per dare una dinamica
nuova ai processi esistenti, che restano validi, e per sviluppare sulla loro
base un partenariato aperto e in evoluzione. La politica di prossimità,
fondata su vantaggi e obblighi reciproci, rappresenterà anche un contributo
sostanziale dell'Unione alla governance globale. Lo ripeto, l'attuale
processo di allargamento è uno dei più grandi contributi alla stabilità e
alla sicurezza sostenibili sul continente europeo che l'Unione abbia mai
dato. Esso ha reso possibile la più grande e riuscita transizione politica
del XX secolo. E tutto questo è stato fatto in meno di un decennio. Tale
successo è dovuto ad una decisione presa nell'Unione nel 1993 e all'impegno
costante dell'Unione e dei paesi candidati sin da allora. La decisione
iniziale ha dato a questi paesi una prospettiva. L'offerta dell'obiettivo di
entrare nell'Unione ha consentito ai governi di attuare le riforme
necessarie. Solo questo ha permesso ai riformatori di procedere e di
superare le resistenze di natura nazionalista o d'altro tipo al cambiamento
e alla modernizzazione. Una prospettiva nel senso che ho menzionato è
strana. Ha molto in comune con il credito o con la fiducia riscossa presso
gli altri. Determina il modo in cui osserviamo la gente e i processi. Come
guarda un paese al proprio futuro quando non ha punti di orientamento né
fiducia? Una prospettiva offre quest'orientamento e in questo modo ispira
anche fiducia. Per svolgere questa funzione una prospettiva deve essere
attraente. L'Unione non perderà il proprio potere d'attrazione verso i suoi
vicini neanche dopo l'allargamento. Per molti paesi che stanno per diventare
nostri vicini, l'Unione europea è la sola prospettiva. Molti di questi
paesi hanno ricevuto un impegno formale dall'Unione. Benché la strada da
fare sia ancora lunghissima, anche i Balcani hanno una prospettiva
confermata di adesione: la loro strada europea crea una sorta di ponte fra
l'allargamento e la politica di vicinato. Ogni allargamento crea nuovi
vicini. In passato, molti di questi vicini sono poi divenuti membri. Non
nego che questo processo funzioni estremamente bene. Ma non possiamo andare
avanti per sempre ad estendere l'area di sicurezza, stabilità e prosperità
nella nostra regione con il solo strumento dell'allargamento. Non possiamo
diluire il progetto politico europeo e trasformare l'Unione semplicemente in
una grande area di libero scambio di dimensioni continentali. Un dibattito
sulle frontiere dell'Europa è necessario, per evitare che tali frontiere
siano delineate da altri. Dobbiamo ammettere che a tutt'oggi non siamo in
grado di spiegare alla popolazione europea perché dovremmo spingere i
limiti dell'Unione ancora più ad est. E' pertanto una questione di
responsabilità: dobbiamo elaborare un progetto di massima per la soluzione
del problema che deriva direttamente dal successo dell'allargamento. Che
cos'abbiamo da offrire ai nostri nuovi vicini? Quale prospettiva possiamo
dare loro? Dove finisce l'Europa? Questa è la domanda cruciale alla quale
dobbiamo rispondere. Dobbiamo farlo perché la pubblica opinione ci chiede
di impegnarci in questo dibattito. Ne sono sicuro: questo dibattito si
intensificherà dopo l'adesione dei paesi dell'Europa orientale, centrale e
meridionale. Abbiamo quindi il dovere di dare alcune risposte e offrire
alcune soluzioni. Voglio essere chiarissimo su questo punto: l'articolo 49
del trattato dell'Unione europea dispone che ogni Stato europeo che rispetti
le libertà fondamentali dell'Unione può fare domanda d'adesione. Quindi,
qualsiasi sia o sarà la nostra politica di vicinato, a nessuno Stato
europeo è preclusa questa prospettiva finale. Ma per scansare ogni dubbio,
vorrei aggiungere quanto segue: dare ad un paese la necessaria prospettiva
in questo senso non significa promettere a questo paese la certezza
dell'adesione all'Unione europea. L'adesione non è l'unico valore sulla
faccia della terra. L'allargamento non porta dei benefici solo ai membri
presenti e futuri. Anche i futuri vicini ne beneficeranno. Essere un vicino
dell'Unione significa avere migliori opportunità di mercato in un ambiente
politico ed economico più stabile. In molti casi, ad esempio, le future
tariffe commerciali saranno più basse che quelle oggi esistenti nei paesi
candidati. Tuttavia: l'allargamento metterà i nostri vicini anche di fronte
a nuove sfide. Il riorientamento dei mercati esistenti solleverà alcuni
problemi. Dobbiamo individuare soluzioni che ci consentiranno di condividere
i vantaggi dell'allargamento con i nostri vicini. Anche questo richiede un
approccio globale. Verso una politica di "prossimità". L'area
geografica di questa strategia è il nostro vicinato in senso letterale, che
comprende i vicini orientali e quelli del Mediterraneo, come ho avuto modo
di indicare in un recente discorso a Lovanio: "Europa e Mediterraneo:
passiamo ai fatti". Voglio vedere un "cerchio di amici"
circondare l'Unione e i suoi vicini più immediati, dal Marocco alla Russia
e al Mar Nero. Il cerchio di amici sarà composto da paesi molto diversi. Il
tipo di relazioni dell'Unione con i rispettivi paesi dipenderà in gran
parte dalle loro performance politiche e dalla loro volontà politica.
Naturalmente, anche la geografia farà la sua parte. E' compito della
Commissione pensare a come migliorare i rapporti con tutti questi Paesi.
Lasciatemi spiegare quale idea dobbiamo seguire. Lo ammetto, vari elementi
che mi vengono in mente derivano dal processo di allargamento. Ciò che mi
colpisce, in particolare, é il dato seguente: già la sola prospettiva di
adesione ha portato dei benefici ai paesi dell'Europa centrale e orientale.
Ciò dimostra che: si può migliorare il clima per gli investimenti senza
essere membro dell'Unione. Si possono allineare le proprie leggi senza
essere membro. Si può avere un accesso limitato o anche illimitato al
mercato interno senza essere membro. Si possono rafforzare i controlli di
bilancio e favorire la crescita senza essere membro. Tuttavia: questi
effetti si possono ottenere solo se e quando il processo è ben strutturato,
quando gli obiettivi sono ben definiti e quando il quadro generale è
giuridicamente e politicamente vincolante. E solo se c'è un chiaro accordo
sui reciproci vantaggi e i reciproci obblighi. L'obbiettivo dell'adesione è
indubbiamente la più potente motivazione per le riforme che ci sia dato di
immaginare. Ma chi può dire che un obbiettivo meno vasto non produrrebbe
alcun beneficio? Un concetto di vicinato ricco in spessore e concretezza
avrebbe invece un impatto positivo. Gli strumenti esistenti della politica
dell'Unione, che sono ben consolidati e funzionanti, sono la base di
partenza ed il fondamento per qualsiasi nuovo approccio. Occorre impegnarsi
per conciliare le nuove proposte con gli esistenti accordi di Partenariato e
Cooperazione e con gli accordi di Associazione e di Stabilizzazione. Ma
dobbiamo anche sfruttare ulteriormente il nostro potenziale e costruire su
queste basi qualcosa di nuovo. Cerco solo una risposta alla domanda: entro
quale quadro politico possiamo estendere al meglio l'area di stabilità
senza allargare immediatamente l'Unione? Dobbiamo offrire più di un
partenariato e meno dell'adesione, senza neppure escludere la seconda in
modo categorico. Quali sarebbero i tratti di una vera politica di prossimità
rivolta ai nostri vicini attuali e futuri ad est? Deve essere attraente.
Deve offrire di più agli Stati di quanto venga offerto ora. Se ci si
avventura in una trasformazione fondamentale della società e dell'economia
di un paese, in quel paese c'è bisogno di sapere che vantaggi se ne possono
trarre. Deve motivare una cooperazione più stretta con l'Unione. Più i
paesi confinanti si avvicineranno meglio sarà per l'Unione e per i suoi
vicini, in termini di stabilità, di crescita economica, di sicurezza e di
prosperità. Più essi si avvicineranno, maggiori saranno i mutui vantaggi e
benefici. Deve essere dinamica e proiettata nel futuro. Quindi deve essere
basata su un approccio strutturato passo dopo passo. Il progresso è
possibile solo sulla base degli obblighi reciproci e della capacità di
mantenere gli impegni presi da ciascuno. Occorre stabilire la successione di
tappe che i nostri vicini dovranno attraversare, sulla strada di un graduale
progresso. Potremmo anche prendere in considerazione l'elaborazione di una
sorta di "Criteri di Copenaghen sul Vicinato". Si possono fare
passi in avanti solo a condizione che gli Stati adottino misure adeguate per
adattare il relativo acquis. I benefici si sentirebbero direttamente; e così
anche una mancanza di progressi. Una politica di prossimità non conterrà
al suo inizio la promessa dell'adesione e non escluderà l'adesione alla
fine del processo. Ciò potrebbe evitarci il dilemma di dover dire sì o no
a un paese che chiede di aderire all'Unione in una fase prematura. Cerco di
indovinare la prima domanda che potrebbe venirvi in mente: come rendere
allettante questo modello? Qual è il vantaggio? La risposta è semplice. Ma
per farla funzionare ci vuole un grande impegno e un po' di tempo: In
diverse occasioni ho già dato un nome a questo concetto che ho descritto
come "condividere tutto con l'Unione tranne le istituzioni". Tale
concetto mira ad estendere un insieme di principi, di valori e di norme che
definiscono l'essenza stessa dell'Unione. Il punto fondamentale di questa
proposta è un mercato comune che unisca l'Unione europea e i suoi partner
in un accordo di prossimità: libero scambio, regime aperto degli
investimenti, convergenza della legislazione, connessione di reti e l'uso
dell'euro come valuta di riserva e di riferimento nelle transazioni
bilaterali. Dato che l'Unione è molto di più di un mercato comune altre
dimensioni vanno altresì incluse: Se perseguiamo gli stessi obbiettivi
dobbiamo anche essere pronti ad affrontare le stesse minacce, come la
criminalità, il terrorismo, l'immigrazione illegale, i problemi ambientali.
Dobbiamo insieme mettere la parola fine ai conflitti regionali sul nostro
continente. Dobbiamo fare in modo che la nostra frontiera comune non diventi
una barriera allo scambio culturale o alla cooperazione regionale, anche se
non possiamo immaginare un movimento di persone e di forza lavoro
completamente libero. Ma lasciatemi tornare sulla questione relativa alla
necessità di creare nuovi strumenti o nuove strutture per dare un nuovo
slancio politico. In generale sono abbastanza cauto rispetto a nuove
strutture, fintantoché si possono raggiunge i propri obbiettivi con quelle
esistenti. Tuttavia: la stessa idea di "condividere tutto tranne le
istituzioni" vale per le istituzioni dell'Unione già esistenti. Ciò
non esclude necessariamente che si possano creare, se necessario, nuove
strutture coi nostri vicini in un momento successivo. Penso ad esempio, a
concetti innovativi come istituzioni comuni (che danno attuazione concreta
alla cosiddetta idea della co-ownership): la Banca Euro-mediterranea o la
Fondazione per il Dialogo tra Culture e Civiltà, che abbiamo proposto,
costituiscono dei buoni esempi, essendo concepiti come strumenti per
rafforzare ulteriormente i processi in corso e non come un'alternativa ad
essi. Intendo anche lanciare un nuovo dialogo politico sulla base "di
principi e di valori condivisi" per approfittare al massimo di tutto il
potenziale offerto dalle nostre politiche esterne comuni. Pensate, ad
esempio, all'ambiente, ai trasporti, alla ricerca, all'istruzione, alla
cultura e alle altre politiche. Pensate alle nuove forme di assistenza di
cooperazione basate sul modello di coesione sociale oppure alle nuove misure
congiunte per far fronte ai problemi che tutti abbiamo ai nostri confini.
Vorrei dare un esempio concreto del significato di condividere tutto tranne
le istituzioni. Ho già fatto una proposta simile riguardo alla Russia. Uno
Spazio economico europeo comune, che certamente non sarà costruito
completamente in un giorno solo, produrrebbe un quadro nel quale potremo
condividere tutto tranne le istituzioni. Ma ovviamente ogni partner dovrà
stabilire sino a che punto sia pronto e capace di adottare i nostri standard
e i nostri modelli legislativi. Ciò costituisce comunque un primo parziale
tentativo di costruire qualcosa di nuovo, di condiviso coi nostri vicini e
di reciprocamente vantaggioso. Un Gruppo di alto livello Europa-Russia è
stato istituito lo scorso anno per esplorare i possibili elementi sui quali
tale spazio economico comune si potrebbe costruire: standard, dogane,
servizi finanziari, trasporti, industria e telecomunicazioni per citare solo
alcuni aspetti. Abbiamo almeno un altro esempio reale di uno spazio
economico di questo tipo che contiene tutti gli elementi che ho ricordato e
anche alcuni altri. L'area economica europea, basata sull'Accordo Aee, ha
unito gli Stati Efta e l'Unione europea sotto un solo tetto. Abbiamo in
comune un solo mercato unico, che risponde alle regole di un solo acquis
comunitario. Il mercato unico presuppone tutte le quattro libertà in quanto
si danno il libero movimento di persone, il libero movimento di merci,
servizi e di capitali. Quando si raggiunge un livello simile, ci si trova al
massimo grado di vicinanza all'Unione senza esserne membri. Siamo
consapevoli che, per alcuni Paesi, questo programma potrebbe richiedere
lunghi tempi di realizzazione. Li aiuterebbe però a portare avanti le
riforme necessarie e ad adottare le misure adeguate, perché sarebbe loro
chiara la direzione verso la quale stanno andando. Ciò porterebbe anche
vantaggi reciproci e, di conseguenza, incentivi reciproci all'Unione e ai
Paesi vicini. Il modello Aee non presuppone una prospettiva di adesione come
elemento necessario. Ma, come insegna la storia, essere membro dell'Aee non
esclude una adesione futura all'Unione, una volta raggiunto un livello
adeguato. A mio modo di vedere, questa è una prospettiva attraente. Certo,
la situazione di paesi come l'Ucraina, la Moldova e la Bielorussia è
completamente diversa dalla situazione della Norvegia. Cionondimeno dovremo
essere pronti ad offrire loro un concetto ragionevole di prossimità, senza
per questo prendere una decisione immediata sulla questione di un'adesione
futura. Si tratta di un compito urgente. Penso che valga la pena imparare
qualcosa dal modo in cui è stata costruita l'Aee e di utilizzare tale
modello per una relazione integrata con i Pesi vicini. Ho la sensazione che
abbiamo bisogno di più tempo per elaborare tale concetto. Abbiamo già
identificato i rapporti con i Paesi vicini come un obbiettivo strategico di
questa Commissione nel febbraio 2000. Dobbiamo cogliere l'occasione per dare
una risposta più ampia alla questione dei rapporti fra l'Unione e i suoi
vicini. Questo è ciò che intendo con l'idea di "condividere tutto
tranne che le istituzioni". In questa Europa allargata non ci possiamo
limitare ad un approccio ad hoc, a iniziative bilaterali. Non possiamo
semplicemente ignorare ciò che succede "al di là dei confini". Né
possiamo risolvere problemi con i nuovi vicini solamente offrendo loro
l'adesione all'Unione. Noi siamo tolleranti, aperti al dialogo, alla
coesistenza, alla cooperazione. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità
come attore globale. La politica di prossimità può diventare il primo
strumento che abbiamo per definire un approccio regionale nuovo e più ampio
che possa contribuire a mantenere e promuovere la pace, la stabilità e la
sicurezza in tutto il continente e, quindi, il nascere di una governance
globale migliore."
E-GOVERNMENT:
AL VIA IL PROTOCOLLO INFORMATICO ENTRO IL PRIMO GENNAIO 2004, TUTTE LE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DOVRANNO ADOTTARE IL SISTEMA DI GESTIONE
ELETTRONICA DEI DOCUMENTI
Roma, 9 dicembre 2002 - A margine del Consiglio dei ministri di oggi, il
Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha annunciato - in
pieno accordo con le indicazioni del Ministro per la Funzione Pubblica,
Luigi Mazzella - l'emanazione della direttiva sulla "Trasparenza
dell'azione amministrativa e la gestione dei flussi documentali",
ovvero il cosiddetto protocollo informatico. Dal primo gennaio 2004, dunque,
la gestione e l'archiviazione di tutti i documenti della P.A. avverrà in
via elettronica: questo consentirà di trasformare le pratiche presentate
agli uffici pubblici in documenti digitali, permettendo la trasmissione e la
gestione interna della pratica per via telematica ed eliminando il
trasferimento fisico del fascicolo cartaceo. La Direttiva - che rappresenta
il primo frutto concreto della stretta collaborazione tra i due Ministeri -
ha dunque lo scopo di promuovere l'adozione del protocollo informatico in
tutte le amministrazioni centrali e gli Enti pubblici non economici,
favorendo così l'utilizzo esteso di documenti informatici e l'erogazione di
servizi in rete a cittadini e imprese. Inoltre, in accordo con il
"Piano nazionale di e-Government", la Direttiva intende assicurare
il più rapido e proficuo utilizzo della firma elettronica nello scambio di
documenti e atti tra le amministrazioni. Grazie al protocollo informatico
sarà quindi possibile migliorare l'efficienza interna degli uffici
attraverso l'eliminazione dei registri cartacei e la razionalizzazione dei
flussi documentali. In questo modo anche cittadini e imprese - collegandosi
in rete ai siti della Pubblica Amministrazione - avranno la possibilità di
verificare lo stato delle pratiche. "La diffusione del protocollo
elettronico - hanno commentato Stanca e Mazzella - rappresenta un passaggio
di fondamentale importanza sulla via della digitalizzazione dell'attività
amministrativa, uno degli obiettivi prioritari del programma di Governo per
la legislatura".
LA
DISOCCUPAZIONE IN EUROLANDIA RESTA STABILE A QUOTA 8,3%
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il tasso di disoccupazione della zona euro nel
mese di settembre 2002 resta stabile all'8,3%, invariato rispetto ad agosto.
E' quanto emerge da un comunicato diffuso oggi da Eurostat, l'Ufficio
statistico della UE, secondo il quale prendendo come riferimento i 15 Stati
membri dell'Unione, il livello di disoccupazione si attesterebbe al 7,6%,
invariato rispetto ad agosto e leggermente superiore, era il 7,3%, rispetto
a settembre 2001. I livelli di disoccupazione più bassi sono stati
registrati in Lussemburgo (2,5%), nei Paesi Bassi (2,9% ad agosto), in
Austria (4,2%), in Danimarca (4,3% ad agosto), in Irlanda (4,5%) e in
Portogallo (4,7%); mentre la Spagna, con una percentuale pari all'11,2%, è
rimasto il paese con il tasso più alto. Tra i dodici Stati dell'Unione per
i quali sono disponibili i dati relativi agli ultimi due mesi, ben dieci
nell'ultimo anno hanno visto aumentare il loro livello di disoccupazione.
Gli aumenti più significativi si sono avuti in Lussemburgo (dal 2% al
2,5%), nei Paesi Bassi (dal 2,4% dell'agosto 2001 al 2,9% dell'agosto 2002),
in Irlanda (dal 3,9% al 4,5%), in Portogallo (dal 4,1% al 4,7%) e in Austria
(dal 3,7% al 4,2%); mentre in Danimarca il tasso di disoccupazione negli
ultimi dodici mesi è rimasto stabile a quota 4,3% e in Finlandia è sceso
dal 9,1% all'8,9%. Nel settembre 2002, in rapporto allo stesso mese del
2001, il tasso di senza lavoro di sesso maschile è cresciuto dal 6,8% al
7,2% nella zona euro e dal 6,5% al 6,9% nell'Unione a 15; stessa sorte per
le donne, che hanno registrato un aumento dal 9,6% al 9,7% nella zona euro e
dall'8,5% all'8,6% nell'Unione nel suo complesso. Per quanto riguarda infine
le persone al di sotto dei 25 anni di età, il tasso di disoccupazione è
passato per la zona euro dal 15,6% al 16,1%, e per l'Europa dei Quindici dal
14,6% al 15,1%.
BCE:
NUOVO REGOLAMENTO IN MATERIA DI STATISTICHE MONETARIE E BANCARIE
Milano, 9 dicembre 2002 - Nella riunione tenuta il 21 novembre 2002 il
Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha adottato un nuovo
regolamento relativo al bilancio consolidato del settore delle istituzioni
finanziarie monetarie, che modifica il Regolamento BCE/2001/13. Esso entrerà
in vigore il 1° maggio 2003. Il nuovo atto giuridico prevede la raccolta di
statistiche mensili sui detentori di quote o partecipazioni in fondi comuni
monetari con una disaggregazione in base alla residenza del detentore,
ampliando in tal modo l'insieme degli obblighi statistici fissati dal
regolamento attualmente in vigore. La modifica della normativa è tesa a
migliorare la qualità dei dati sui detentori di quote o partecipazioni in
fondi comuni monetari, che vengono utilizzati nel calcolo dell'aggregato
monetario M3. L'intento di introdurre questo requisito di segnalazione
aggiuntivo era già stato espresso nel comunicato stampa del 22 novembre
2001 con cui la Bce annunciava l'adozione del Regolamento Bce/2001/13. Il
nuovo obbligo statistico si applica ai fondi comuni monetari, in qualità di
soggetti emittenti di quote o partecipazioni, nonché alle altre istituzioni
finanziarie monetarie e agli altri intermediari finanziari, nella misura in
cui essi detengono in custodia quote o partecipazioni emesse da fondi comuni
monetari residenti oppure negoziano, per conto proprio o di terzi, quote o
partecipazioni in fondi comuni monetari.
TASSI:
ABI, TAGLIO BCE CONDIVISIBILE E OPPORTUNO
Roma, 9 dicembre 2002 - "Una misura del tutto condivisibile e
opportuna". L'Abi accoglie positivamente la decisione della Banca
Centrale Europea, che ha tagliato di mezzo punto i tassi di interesse.
"Si tratta di un segnale forte perché sta innanzitutto a significare
che l'inflazione è sotto controllo e che quindi, in questo momento, non
rappresenta un motivo di forte preoccupazione in Eurolandia. D'altro canto -
secondo l'Associazione Bancaria Italiana - il provvedimento contribuisce a
dare all'economia europea un impulso per i consumi delle famiglie e gli
investimenti delle imprese". "Il taglio dei tassi - prosegue l'Abi
- va nella direzione di sostenere la ripresa, anche attraverso il settore
bancario, ed è un messaggio importante per la fiducia degli operatori. Per
aumentare gli standard di competitività dei Paesi europei la misura decisa
dalla Bce dovrà essere naturalmente accompagnata - conclude l'Abi - da una
serie di riforme strutturali".
L'ALLARGAMENTO
DELL'UNIONE EUROPEA: PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI PER DIECI PAESI IN
VIA DI ADESIONE
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Nel prossimo Consiglio europeo dei capi di
Stato e di governo che si terrà il 12 e 13 dicembre a Copenhagen, si
dovrebbero concludere i negoziati relativi all'allargamento con dieci paesi
(Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta,
Polonia, Slovacchia e Slovenia). Eurostat, l'Ufficio Statistico delle
Comunità Europee a Lussemburgo, pubblica oggi gli ultimi dati disponibili
relativamente ad una serie di indicatori congiunturali per tali paesi,
unitamente ai dati aggregati per l'Ue15 e la zona euro. Tenuto conto dei
lavori di armonizzazione in corso, i dati potrebbero non essere ancora
totalmente compatibili con i dati comunitari. Alcuni esempi: Tasso di
inflazione per l'ottobre 2002: Cipro 2,7; Repubblica ceca 0,2; Estonia 3,1;
Ungheria 4,9; Lettonia 1,6; Lituania -0,9; Slovenia 7,0; Malta 1,3 (sett.
2002); Polonia 1,4 (sett. 2002); Slovacchia 2,0 (luglio 2002). Tasso di
crescita del Pil: Cipro 0,6; Repubblica ceca 2,5; Estonia 7,1; Ungheria 3,1;
Lettonia 4,9; Lituania 6,9; Malta 2,2; Polonia 1,0; Slovacchia 4,0; Slovenia
3,2. Tasso di disoccupazione: Cipro 5,1; Repubblica ceca - non pervenuto;
Estonia 9,2; Ungheria 5,8; Lettonia 12,8; Lituania 12,6; Malta 7,6; Polonia
20,2; Slovacchia 19,5; Slovenia 6,1.
FINALMENTE
UN SEGNALE CHIARO DALLA BCE
Waltham, Massachusetts (Stati Uniti) e Londra (Gran Bretagna) 9 dicembre
2002 - Global Insight, Inc., societa' privata nata dalla fusione di Dri e
Wefa, i due piu' prestigiosi centri di ricerca economica e finanziaria e
previsioni di mercato a livello mondiale, ha espresso le proprie
considerazioni sulla decisione adottata oggi dalla Banca Centrale Europea in
un editoriale di Global Insight appena pubblicato nella sezione ''Our
Perspective'' del suo sito Internet. La Banca Centrale Europea (BCE) ha
finalmente deciso di dare respiro alla sua rigida politica monetaria,
riducendo nella giornata odierna, 5 dicembre, i tassi di interesse di mezzo
punto percentuale al 2,75%. Si tratta della prima iniziativa adottata dalla
BCE dal novembre 2001, quando aveva ridotto di mezzo punto percentuale i
tassi di interesse, portandoli al 3,25%. Nei mesi scorsi, Global Insight
aveva ripetutamente invitato i responsabili delle politiche, sia monetarie
che fiscali, dei paesi dell'Europa occidentale a dare un segnale forte
all'evidente frenata che dall'inizio dell'estate ha caratterizzato il quadro
della gia' modesta ripresa economica della regione. ''La decisione presa
dalla Banca Centrale Europea di tagliare i tassi di interessi di mezzo punto
percentuale e' forse audace ma senza dubbio molto gradita'', ha commentato
Howard Archer, direttore generale delle ricerche macroeconomiche di Global
Insight. ''Noi di Global Insight'', ha aggiunto Archer ''siamo dell'opinione
che la Bce era nelle condizioni e avrebbe dovuto agire prima. Cionondimeno,
apprezziamo il fatto che abbia tagliato i tassi di mezzo punto percentuale,
invece che limitarsi a una riduzione di un quarto di punto''. Commentando il
tono generale della conferenza stampa con cui e' stato annunciato il taglio
dei tassi di interesse, in cui si e' lasciato intendere che se sara'
necessario la Bce potrebbe ridurre ulteriormente i tassi nel lungo periodo
ma non nell'immediato, Archer ha dichiarato: ''riteniamo che sia
assolutamente vitale che la Bce adotti un approccio flessibile sulle
decisioni future riguardo i tassi di interesse, alla luce soprattutto del
quadro di grande incertezza del panorama economico e geopolitico mondiale''.
Global Insight ritiene che questa situazione di incertezza potrebbe
caratterizzare il quadro economico per molto tempo, in particolare se la
questione irachena non dovesse trovare uno sbocco in tempi rapidi. In tal
caso, il prezzo del greggio sarebbe soggetto a facili e significative
impennate, i mercati azionari sarebbero caratterizzati da una forte
volatilita', malgrado la ripresa dai minimi annuali toccati il 5-6 ottobre,
con la fiducia dei consumatori e delle imprese che continuerebbe ad essere
sotto pressione e il conseguente clima di grande prudenza per quanto
concerne i consumi e investimenti. Inoltre, malgrado gli ultimi dati,
decisamente piu' favorevoli, esiste tuttora una significativa incertezza
sulla solidita' dell'economia americana. ''Il difficile quadro dell'area
dell'euro'', ha concluso Archer ''richiede una forte e stabile risposta
politica. E' necessario allentare in qualche modo le politiche monetaria e
fiscale per poter dare la spinta iniziale alla ripresa economica, mentre per
incentivare la crescita occorre mettere in atto gradualmente nel lungo
periodo riforme strutturali''. Archer suggerisce che Global Insight e'
fermamente convinta della necessita' di rivedere l'intera struttura fiscale
e monetaria, compresa l'adeguatezza della decisione della Bce di aver
fissato il tetto dell'inflazione al 2%, cosi' come l'opportunita' di
apportare modifiche al Patto di crescita e di stabilita' per renderlo piu'
flessibile. In tal senso le proposte avanzate dalla Commissione Europea lo
scorso 27 novembre rappresentano un punto di partenza del processo
riformista, ma non un punto di arrivo. E' possibile leggere il testo
integrale dell'editoriale dal titolo ''European Central Bank Finally Takes a
Bold Step'' accedendo alla sezione ''Our Perspective'' del sito Internet di
Global Insight, all'indirizzo: http://ww.globalinsight.com
BANCA
FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE: 2 MILIONI DI EURO A NOVEMBRE. RACCOLTA
NETTA ASSICURATIVA: 167 MILIONI DI EURO. NUOVA PRODUZIONE ASSICURATIVA: 158
MILIONI DI EURO. MASSE AMMINISTRATE PARI A 47,5 MILIARDI DI EURO.
Roma, 9 dicembre 2002 - A novembre la raccolta netta totale di Banca
Fideuram (fondi e gestioni, assicurazioni, titoli e conti correnti) è stata
positiva per 2 milioni di euro. Per il periodo gennaio-novembre 2002 la
raccolta netta totale è stata di 2.290 milioni di euro, a fronte di un
obiettivo annuale (fissato a fine 2001) di 3 miliardi di euro che appare
pertanto difficilmente raggiungibile. Nel mese di novembre la raccolta netta
del risparmio gestito (fondi, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita) ha
registrato un saldo positivo per 7 milioni di euro. Al suo interno è da
segnalare la raccolta netta assicurativa, positiva per 167 milioni di euro .
Le polizze vita hanno complessivamente incassato a novembre premi per 211
milioni di euro. In particolare la nuova produzione assicurativa è stata
pari a 158 milioni di euro. Per il periodo gennaio-novembre 2002, la nuova
produzione è stata di 1,9 miliardi di euro, in crescita del 123,2% rispetto
allo stesso periodo di un anno fa e già significativamente al di sopra
dell'obiettivo annuale di 1,5 miliardi di euro. A novembre il saldo
complessivo del risparmio non gestito è stato negativo per 5 milioni di
euro. Al 30 novembre le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e
assicurazioni) erano pari a 33,8 miliardi di euro. Il patrimonio dei fondi
comuni di Banca Fideuram, incluse le gestioni patrimoniali, ammontava a 25,1
miliardi di euro. A fine novembre il totale delle masse amministrate da
Banca Fideuram era di circa 47,5 miliardi di euro. Al 30 novembre 2002 i
private banker 1 di Banca Fideuram erano 3.487, a cui vanno aggiunti 87
produttori assicurativi per un totale di 3.574 professionisti. In allegato
sono riportate le tabelle relative a raccolta netta, masse amministrate e
dimensioni della rete relative a novembre 2002.
CAPITALIA
: SARANNO CEDUTE ALLA BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA ULTERIORI 10
AGENZIE, CON UNA PLUSVALENZA ATTESA DI € 22 MLN
Roma, 9 dicembre 2002 - Capitalia rende noto che è stata ricevuta
un'Offerta Vincolante da parte della Banca Popolare di Puglia e Basilicata
per l'acquisizione di un ulteriore pacchetto di 10 sportelli, dislocati nel
Sud del Paese. La plusvalenza prevista derivante da tale cessione sarà di
circa € 22 milioni, pari all'8% della raccolta complessiva, diretta e
indiretta. Con il perfezionamento di questa operazione, salirà così a 145
il numero totale degli sportelli interessati dal processo di
razionalizzazione delle reti di vendita, con una plusvalenza attesa
complessiva pari a € 378 milioni, equivalente al 9,5% della raccolta
globale di circa € 4.000 milioni di cui diretta € 1.350 milioni e
indiretta € 2.620 milioni. Il personale associato agli sportelli è pari a
1.139 unità. Gli impieghi collegati ai 145 sportelli ammontano a circa €
1.800 milioni; la riduzione stimata del Risk Weighted Assets (Attivo
Ponderato per il Rischio) ammonterà complessivamente a circa €1.700
milioni.
IN
LINEA CON GLI OBIETTIVI DI PIANO INDUSTRIALE 2002-2005 RAZIONALIZZAZIONE
RETI, SARANNO CEDUTI 135 SPORTELLI: INCASSO PREVISTO: CIRCA € 800 MLN
FRANCESCO TORRI NOMINATO NUOVO VICE PRESIDENTE DI CAPITALIA
Roma, 4 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Capitalia,
riunitosi oggi sotto la Presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e
selezionato, in anticipo rispetto alla tempistica del Piano Industriale
presentato alla Comunità Finanziaria, le offerte vincolanti relative alla
cessione di 135 sportelli, dislocati nelle aree Nord Est, Nord Ovest e Sud
del Paese. Tale cessione, che avverrà nel quadro del processo di
razionalizzazione delle proprie reti, comporterebbe un incasso di circa €
800 milioni (sulla base dei dati patrimoniali al 30 giugno 2002) e una
plusvalenza complessiva di € 356,4 milioni (pari a 9,7% della raccolta), a
valere sull'esercizio in corso. In particolare, saranno ceduti: a Unipol
Banca 59 sportelli, dislocati principalmente nel Nord Ovest del Paese, con
una plusvalenza prevista di € 163,4 milioni; al Consorzio Carige (Banca
Carige, CR Rimini e Veneto Banca) 76 sportelli, dislocati nel Nord Est e nel
Sud del Paese, con una plusvalenza prevista di € 193 milioni. La raccolta
totale riferita agli sportelli oggetto della cessione ammonta a circa €
3.700 milioni. Il personale associato agli sportelli è pari a 1.053 unità.
La cessione, per la quale Capitalia si è avvalsa della consulenza di Mcc e
Kpmg Corporate Finance, comporterà anche una riduzione del Risk Weighted
Assets (Attivo Ponderato per il Rischio) di circa € 1.600 milioni, in
linea con le previsioni del Piano Industriale. 1.Nell'ambito del piano di
dismissioni di attività non-core, il Consiglio ha anche approvato la
cessione, deliberata oggi dal Consiglio di Amministrazione del Banco di
Sicilia, della partecipazione da esso detenuta in Banca Finnat Euramerica
S.p.A., banca di intermediazione e di servizi di investimento, e ha
deliberato la cessione della partecipazione detenuta direttamente in Finaref
S.A, finanziaria francese attiva nel settore del consumer credit. La quota
del 49% in Finnat sarà ceduta alla Società Terme Demaniali di Acqui S.p.A.,
facente parte del Gruppo Nattino che già ne controlla il 51%. Tale cessione
darà luogo a un incasso, in più rate, di complessivi € 50 milioni e a
una plusvalenza di € 32,5 milioni. La partecipazione del 5,4% in Finaref
sarà ceduta al Gruppo Pinault Printemps-Redoute, controllante della stessa
Finaref, con un incasso di € 170 milioni. Tale cessione è neutra sotto il
profilo economico. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto
delle dimissioni dal Consiglio del Vice Presidente Prof. Antonio Longo, al
quale vanno i ringraziamenti della Società per l'importante contributo
offerto. Il Consiglio ha nominato Vice Presidente il Consigliere Francesco
Torri, Amministratore Delegato del Gruppo Toro Assicurazioni, mentre
Francesco Arietti è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione e
nominato membro del Comitato Esecutivo. Il Consiglio, infine, ha colto
l'occasione per ribadire la centralità e la valenza strategica
dell'alleanza con il Gruppo Toro.
SILVANO
CAGLIO È STATO ACCLAMATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE OTTAVO PRESIDENTE
DELLA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE
Busto Garolfo, 9 dicembre 2002 - Giovedì 5 dicembre, in ottemperanza alle
norme statutarie e in presenza del notaio Sormani che aveva svolto funzioni
di segretario nell'assemblea di rinnovo delle cariche sociali tenutasi
domenica 1 dicembre a Malpensa Fiere, si è riunito il consiglio di
amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e
Buguggiate eletto in tale occasione. Per acclamazione, è stato scelto
ottavo presidente della Bcc Silvano Caglio. Sempre per acclamazione, sono
stati eletti Ignazio Parrinello, quale vice presidente vicario, e Lidio
Clementi, nella carica di vice presidente. Nuovamente all'unanimità, è
stato eletto il comitato esecutivo, che risulta composto, oltre che dal
presidente e dai due vice presidenti, da Mario Pozzi e Gian Luigi Goria. Le
prime deliberazioni del neo insediato consiglio di amministrazione danno il
senso dell'operato che gli amministratori intendono seguire nel prossimo
triennio, ponendo l'accento sui capisaldi di solidarietà, corretta,
rigorosa e attenta gestione della banca, ed attenzione ai bisogni sociali e
del territorio che caratterizzeranno la presidenza di Caglio: I. Erogazione
benefica di l0 mila euro a favore della Bcc della Valsassina colpita
dall'alluvione dei giorni scorsi; 2. Partecipazione al corso di formazione
per amministratori di banca che si terrà sabato 14 e che è organizzato
dalla Federazione Lombarda delle Bcc; 3. Approvazione di pratica di
affidamento a favore di una cooperativa sociale di solidarietà e lavoro. Le
schede - Silvano Caglio, 46 anni, è il presidente della Bcc di Busto
Garolfo e Buguggiate dal 2002. Imprenditore, eletto amministratore della Bcc
di Busto Garolfo nel 1997, dal 1999 (anno della fusione tra Busto Garolfo e
Buguggiate) al dicembre 2002 è stato vice-presidente della Bcc di Busto
Garolfo e Buguggiate. Ignazio Parrinello, 60 anni, commercialista, dal 1994
al 1997 è stato vice presidente nazionale di Iccrea banca, è consigliere
della Federazione lombarda delle Bcc, socio fondatore della Bcc di
Buguggiate, dal 1999 al 2002 è stato membro del comitato esecutivo della
Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Lidio Clementi, 56 anni, imprenditore,
dal 1988 al 1991 è stato amministratore della Cassa Rurale ed Artigiana di
Busto Garolfo, dal maggio 2000 al dicembre 2002 è stato membro del comitato
esecutivo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Mario Pozzi, 62 anni,
imprenditore artigiano, è stato socio fondatore nonché presidente dal 1984
al 1999 della Bcc Buguggiate, dal 1999 al 2002 è stato vice presidente
vicario della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Gian Luigi Gorla, 62 anni,
pensionato, dal 1983 al 1990 è stato amministratore della Cassa Rurale ed
Artigiana di Busto Garolfo, dal 1997 al 1999 amministratore della Bcc di
Busto Garolfo, dal 1999 al 2002 amministratore della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate.
BPV:
ADOTTATO IL CODICE DI COMPORTAMENTO ("INTERNAL DEALING") E LA
PROCEDURA PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI RISERVATE
Verona, 9 dicembre 2002 - Il Consiglio di amministrazione del Banco ha
adottato un Codice di Comportamento ("Internal Dealing") sulla
base delle osservazioni espresse dalla Borsa Italiana, da Assonime e dalla
Commissione Giuridica del Banco. Esso prevede per i soggetti definiti quali
"persone rilevanti" (Consiglieri di Amministrazione,
l'Amministratore Delegato, i Sindaci effettivi, il Direttore Generale, il
Segretario del Consiglio, i Responsabili delle Divisioni e delle seguenti
funzioni: Integrazione, Audit di Gruppo, Comunicazione e Marketing
Strategico di Gruppo, Pianificazione, Controllo di Gestione, Risk
Management, Investor Relations, Partecipazioni e Segreteria Generale,
Amministrazione e Fiscale nonché altri dirigenti espressamente individuati
dal Consiglio di Amministrazione) l'obbligo di comunicare al Banco le
operazioni (strumenti finanziari quotati emessi dall'emittente o da sue
controllate) il cui ammontare, cumulato, con le altre operazioni compiute
nel periodo di riferimento (rappresentato dal trimestre solare) e non
precedentemente comunicate, superi i limiti indicati nel Codice stesso e in
particolare: sia uguale o superiore ai 25.000 Euro per dichiarante, entro il
quinto giorno di Borsa aperta successivo alla scadenza di ciascun trimestre
solare; sia superiore ai 125.000 Euro per dichiarante (operazione di
ammontare significativo) entro il secondo giorno di Borsa aperta dal
superamento del predetto limite. Questi limiti sono inferiori a quelli
raccomandati dalla Borsa Italiana. Il mancato rispetto dei termini
informativi prevede l'applicazione di uno specifico sistema sanzionatorio.
Tali informazioni verranno comunicate al mercato con le modalità e i tempi
previsti dalla normativa. Procedura per le informazioni riservate Il
Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato su tale materia, anche
sulla scorta della "Guida per l'informazione al Mercato"
recentemente emanata dalla Borsa Italiana. In proposito sono stati definiti
i criteri da osservare nel trattamento delle informazioni rilevanti e le
procedure interne per la comunicazione all'esterno di informazioni
rilevanti, documenti ed informazioni di carattere aziendale. Anche su questo
argomento è stato previsto un sistema sanzionatorio per la mancata
osservanza delle disposizioni. Codice di Autodisciplina Il Banco ha
introdotto innovazioni e modifiche che hanno in particolare riguardato, con
riferimento ai temi di maggior interesse: una( più stringente definizione
della figura dell'amministratore indipendente e unitamente alla sua
periodica verifica da parte del Consiglio di Amministrazione; il trattamento
delle informazioni riservate; la costituzione di un Comitato per le stock
options che si aggiunge al Comitato per la remunerazione: quest'ultimo avrà
competenza anche in materia di remunerazione nei confronti delle principali
società controllate; le operazioni con parti correlate per le quali si è
adottata la nozione prevista dalla Consob con sua comunicazione del
30/9/2002. Le deliberazioni assunte in proposito dal Consiglio di
Amministrazione vengono trasmesse alle autorità del mercato e, avuto il
necessario riscontro, verranno rese integralmente disponibili sul sito del
Banco www.bpv.it
LA
BANCA POPOLARE DI SONDRIO (SUISSE) SA APRE A MONTECARLO AUTORIZZATA DALLA
BANCA DI FRANCIA
Monaco, 9 dicembre 2002 - La Banca Popolare di Sondrio (Suisse) SA è stata
autorizzata dalla Banca di Francia a istituire la succursale di Monaco
nell'omonimo Principato. L'importante riconoscimento attesta le
professionalità conseguite dal Gruppo Bps in ambito internazionale e la
validità del progetto di espansione territoriale sui mercati esteri. Dopo
la costituzione nel 1995 della predetta controllata elvetica con sede a
Lugano - che a oggi conta dodici dipendenze in quattro cantoni e due
rappresentanze -, Monaco, dove operano migliaia di connazionali, costituisce
una naturale linea di continuità. L'attenzione è rivolta, in particolare,
alle famiglie e alle piccole e medie imprese, nel rispetto del modello di
banca popolare cooperativa proprio della casa madre. La determinazione di
avviare la succursale di Monaco, che verrà resa operativa in tempi
ragionevolmente brevi, consegue alla positiva esperienza maturata sulla
piazza dall'ufficio di rappresentanza attivo dal 1° agosto dello scorso
anno, proficuo osservatorio che ha confermato le concrete opportunità di
lavoro presenti in terra monegasca. Tra i pochissimi istituti di credito di
emanazione italiana operativi nel Principato, espressione di grandi
istituzioni nazionali, la succursale del Gruppo Bps è l'unica riconducibile
a una banca popolare italiana.
BPS:
FINANZIAMENTI: UNA NUOVA FUNZIONALITÀ DI SCRIGNOBPS
Sondrio, 9 dicembre 2002 - Scrigno Internet Banking si arricchisce di una
nuova funzionalità, l'area 'Finanziamenti', composta da due sezioni:
InfoFinanziamenti (Informazioni di carattere generale e Piano di
Ammortamento); La nostra offerta. La prima sezione è rivolta esclusivamente
agli intestatari (e cointestatari) di finanziamenti contratti presso la
Banca Popolar edi Sondrio ; mentre la seconda, 'La nostra offerta', è
accessibile a tutta la clientela di Scrignobps. Quest'ultima sezione è
ricca di contenuti informativi, particolarmente utili per approfondire la
conoscenza di ogni particolare 'dell'universo Mutui' (aspetti fiscali, iter
operativo delle richieste, percorso guidato, glossario); essa, inoltre,
offre una panoramica dell' offerta complessiva in tale comparto e propone
una serie di "calcolatori" per effettuare simulazioni.
RAGGIUNTO
L'ACCORDO PER LA CESSIONE DEL BANCO DI CHIAVARI
Milano, 9 dicembre 2002 - E' stato firmato il 6 dicembre il contratto per la
cessione dell'intera partecipazione posseduta da IntesaBci in Banco di
Chiavari e della Riviera Ligure - pari a n. 48.735.000 azioni ordinarie,
corrispondenti al 69,62% del capitale sociale - alla Banca Popolare di Lodi
al prezzo di 405 milioni di euro in contanti. La cessione della
partecipazione consente al Gruppo IntesaBci di conseguire una plusvalenza di
circa 270 milioni di euro. A IntesaBci erano pervenute tre offerte di
acquisto. La Banca Popolare di Lodi direttamente o tramite società del
proprio Gruppo provvederà a lanciare l'Opa obbligatoria sul restante 30,38%
del capitale, ai sensi dell'articolo 106 del testo unico 58/1998. Alla data
30 settembre 2002, Banco di Chiavari e della Riviera Ligure aveva una
raccolta da clientela complessiva di 4.848 milioni (composta da 1.340
milioni di raccolta diretta e da 3.108 milioni di raccolta indiretta)
impieghi verso clientela per 1.434 milioni, un patrimonio netto di 211
milioni, incluso un risultato netto di periodo di 14milioni. IntesaBci, dopo
la cessione manterrà in Liguria 97 sportelli, pari a una quota di mercato
dell'11% (sulla base dei dati al 30 giugno 2002).Il Banco di Chiavari e
della Riviera Ligure è stato fondato nel 1870, si avvale di 820 dipendenti
e di una rete commerciale composta da 78 sportelli: 76 in Liguria, nelle
province di Savona, Genova e La Spezia e 2 in Piemonte nella provincia di
Alessandria. Il perfezionamento dell'operazione è soggetto all'approvazione
delle autorità competenti. Alla luce di questa operazione il Gruppo
Bipielle supera il tetto delle 800 filiali distribuite su tutto il
territorio nazionale con significative quote di mercato soprattutto in
Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, e porta avanti
con coerenza un progetto di crescita realizzato attraverso l'aggregazione di
banche fortemente radicate sul territorio di riferimento. La rete del Banco
di Chiavari e della Riviera Ligure SpA consentirà al Gruppo Bipielle di
estendere ulteriormente e in modo significativo la propria operatività in
una area di grande interesse strategico come la dorsale ligure e tirrenica,
senza alcuna sovrapposizione geografica. Il Banco di Chiavari si integra
infatti perfettamente con la rete del Gruppo ed in modo particolare con
quella delle ex Casse del Tirreno acquisite alla fine del 1999 (Cassa di
Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmi di Livorno e Cassa di Risparmi di
Pisa). Con questa acquisizione le filiali della Bipielle presenti in Liguria
salgono da 4 a 78, mentre in Piemonte da 8 a 10, e si affiancano alle 230
presenti in Toscana. Al termine dell'operazione il Gruppo Bipielle potrà
contare su un margine libero consolidato superiore ad 1 miliardo di euro,
garantendo al contempo il totale rispetto del coefficiente Tier one.
LA
BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE S.P.A. PRESENTA UN'OFFERTA PER L'EVENTUALE
ACQUISTO DELLA PARTECIPAZIONE NEL BANCO DI CHIAVARI E DELLA RIVIERA LIGURE
S.P.A.
Brescia, 9 dicembre 2002 - La Banca Lombarda e Piemontese S.p.A. comunica di
aver presentato un'offerta per l'eventuale acquisto della partecipazione di
controllo detenuta da IntesaBci S.p.A. nel Banco di Chiavari e della Riviera
Ligure S.p.A..
INTERBANCA
ENTRA IN COMIPAC
Milano, 9 dicembre 2002 - Interbanca SpA ha annunciato il 3 dicembre
l'ingresso con una quota dell'8% nel capitale di Comipac SpA, holding
finanziaria con sede a Torino, volto a sostenere il piano di sviluppo
industriale dell'azienda che prevede l'espansione del core business a
livello Nazionale. Comipac SpA costituita nel 2001 e guidata da Nicola
Loccisano è a capo di un gruppo di aziende storiche (tra cui Gruppo
Progetto) distributrici di autoveicoli, ricambi ed assistenza per diversi
marchi automobilistici di rilevanza mondiale. Comipac SpA, con l'entrata nel
capitale di Interbanca, cogliendo le opportunità che il Mercato Europeo
offrirà a partire dal 2005 attraverso la totale attuazione della Legge
Monti che offre, tra l'altro, la possibilità di generare una totalità di
offerta attraverso l'aggregazione di marchi e prodotti, aumenterà le
proprie concessionarie, implementerà l'attività di assistenza post vendita
ed amplierà l'offerta di servizi globali ( usato, renting, leasing,
finanziamenti) .
TERME
ACQUI AL 100% IN BANCA FINNAT TERME DEMANIALI DI ACQUI (FAMIGLIA NATTINO)
PERFEZIONA L'ACQUISTO DEL RESTANTE68,5% DEL CAPITALE DI BANCA FINNAT
EURAMERICA
Roma, 9 dicembre 2002 - Lo scorso 4 dicembre , il Consiglio di
Amministrazione di Terme Demaniali di Acqui S.p.A., società appartenente al
segmento Star, che fa capo alla famiglia Nattino, ha approvato l'acquisto
dal Banco di Sicilia S.p.A.(Gruppo Capitalia) di una partecipazione pari al
49% del capitale sociale di Banca Finnat Euramerica S.p.A. Tale acquisto sarà
pagato in più tranche per un corrispettivo complessivo di ˜ 50 milioni e
quindi ad un prezzo di ˜ 12,2 per azione. Il Consiglio di Amministrazione
di Terme Acqui ha anche deliberato, avvalendosi dei diritti spettanti alla
società sulla base dei contratti a suo tempo stipulati, di rilevare dal
Dott. Giampietro Nattino (che è parte della famiglia Nattino titolare
complessivamente del 68,89% della società) la residua partecipazione del
19,5% del capitale sociale di Banca Finnat al medesimo corrispettivo
unitario e così per un corrispettivo complessivo di ˜ 19,9 milioni. Tale
acquisto sarà pagato entro il 30 giugno 2003. Il Gruppo Terme di Acqui, al
completamento delle suddette operazioni di acquisizione, che restano
subordinate all'autorizzazione della Banca d'Italia, diventerà così
titolare (direttamente e attraverso la controllata Finnat Investment S.p.A.)
dell'intero capitale sociale di Banca Finnat. Nella medesima seduta il
Consiglio di Amministrazione di Terme Acqui ha infine deliberato di
procedere alla convocazione dell'assemblea straordinaria degli azionisti per
deliberare un aumento di capitale di ˜ 45,4 milioni, dando mandato al
presidente del CdA di procedere alla convocazione dell'assemblea stessa
entro il mese di gennaio 2003. Tale aumento di capitale sarà proposto al
valore nominale con il rapporto di sottoscrizione di 10 nuove azioni ord./risp.
ogni 6 vecchie azioni ord./risp. possedute. La famiglia Nattino ha
manifestato l'intenzione di sottoscrivere la quota di tale aumento di
capitale ad essa spettante. Il pagamento del prezzo complessivo, supportato
anche da un parere di congruità sarà soddisfatto grazie ai mezzi propri di
Terme Acqui, anche considerando il suddetto aumento di capitale, e con
l'eventuale ricorso a strumenti finanziari, anche di debito.
BANCA
POPOLARE DI BERGAMO - CREDITO VARESINO: INTERVENTI A FAVORE DELLE FAMIGLIE E
DELLE IMPRESE COLPITE DALLE CALAMITA' NATURALI
Bergamo, 9 dicembre 2002 - La Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino,
in considerazione della situazione di grave difficoltà che si è venuta a
creare in alcuni centri del nord Italia a seguito delle frane e delle
alluvioni dei giorni scorsi, ha deciso di intervenire con azioni concrete
che consentano di affrontare l'emergenza e la ricostruzione. Il piano
predisposto dalla Banca intende operare contemporaneamente su due fronti:
sul piano sociale, a sostegno delle famiglie che hanno subito danni
materiali e dei lavoratori che potrebbero vedere ridotta la lora attività
in conseguenza delle difficoltà di viabilità stradale; sul piano
economico, per il rilancio delle attività imprenditoriali e per il
ripristino delle infrastrutture e del territorio. E` stato anzitutto messo a
disposizione un plafond di 50 milioni di euro per finanziamenti agevolati a
beneficio di privati, imprese ed aziende agricole di qualsiasi centro del
nord Italia che abbiano subito danni: privati - prestito fino a 75.000 euro
in 60 mesi per ripristino delle proprietà danneggiate; mutuo casa fino a
150.000 euro in 15 anni per ristrutturazione e manutenzione straordinaria
dell'abitazione. Imprese: prestito fino a 1.500.000 euro in 60 mesi per
ripristino impianti, macchinari, scorte e per interventi di recupero
dell'immobile destinato all'attività produttiva; mutuo fino a 1.500.000
euro in 15 anni con le stesse finalità. Aziende agricole: sconto di
cambiale agraria con durata 6 mesi, in attesa dell'ammissione al prestito
pluriennale agevolato previsto da specifico decreto governativo Si tratta di
finanziamenti a tasso agevolato, che possono raggiungere il 100% del
preventivo di spesa, esenti da commissioni di istruttoria. Sono stati
inoltre resi immediatamente operativi alcuni interventi aggiuntivi a favore
degli abitanti del comune e delle frazioni di Brembilla, particolarmente
colpiti dalle calamità naturali, con lo scopo di consentire a famiglie ed
imprese di fare fronte all'emergenza finanziaria impiegando le risorse
disponibili nelle attività di ripristino e di ricostruzione: le competenze
nette passive maturate sui rapporti di conto corrente alle date di chiusura
del 31/12/02 e del 31/03/03 non saranno capitalizzate ed il loro addebito
avverra' il 30 giugno 2003; il pagamento di qualsiasi rata relativa a
prestiti e mutui delle famiglie in scadenza nei prossimi mesi viene
automaticamente prorogato al 30 giugno 2003, senza applicazione di spese o
interessi di mora; allo stesso modo per le imprese il pagamento di rate per
prestiti, mutui e leasing in corso, nonche' i nuovi finanziamenti erogati
nell'ambito del plafond di 50 milioni di euro, e' posticipato al 1^ gennaio
2004. Oltre a strutturare questi interventi finanziari, la Banca si rende
ovviamente disponibile ad analizzare le singole esigenze personali o
aziendali nell'intento di risolvere nel più breve tempo possibile
situazioni specifiche di difficoltà. Banca Popolare di Bergamo - Credito
Varesino ha deciso inoltre di appoggiare concretamente la sottoscrizione
promossa da L'Eco di Bergamo e dalla Caritas Diocesana di Bergamo a favore
degli alluvionati delle valli bergamasche, devolvendo la somma di 100.000
Euro. Con questi interventi la Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino
connota nuovamente la propria impronta territoriale e la vocazione di fulcro
finanziario delle economie locali. Ma è molto di più di un doveroso
impegno istituzionale: è un segno di vicinanza e di solidarietà verso
tutti i centri colpiti ed in particolare verso la comunita' di Brembilla, di
cui essa stessa è parte attiva da oltre novant'anni.
FIERA MILANO: IN BORSA DA GIOVEDÌ 12 DICEMBRE. AL
COLLOCAMENTO RICHIESTE PARI A 4 VOLTE L'OFFERTA
Milano, 9 dicembre 2002 - Si saprà lunedi 9 dicembre il prezzo delle azioni
di Fiera Milano. Il mercato sembra scommettere per 7,5 Euro per azione.
Chiuso il collocamento, è tempo di bilanci. I preconsuntivi per l'ormai
imminente sbarco in Borsa di Fiera Milano, fissato per giovedì 12 dicembre,
sono molto incoraggianti: le stime indicano una vera e propria ondata di
richieste da parte dei piccoli risparmiatori, pari a quattro volte l'offerta
(inizialmente limitata a 2,6 milioni di azioni per il pubblico, ma che di
fronte a tanto interesse potrebbe essere aumentata) con oltre 30.000
sottoscrizioni. Si tratta di un dato ufficioso, tutto da confermare dalle
cifre ufficiali. Così come il possibile prezzo che sarà comunicato
ufficialmente lunedì, ma che comunque il mercato stima vicino a 7,5 Euro
per azione, al minimo del 'range' fissato inizialmente (7,5 - 8,75 Euro).
Secondo il giudizio di alcuni addetti ai lavori, questo potrebbe essere il
giusto riconoscimento nei confronti di quanti hanno deciso di scommettere e
investire su questo titolo, in un momento non certo brillante dei mercati
azionari. Infatti, da almeno un anno non si vedevano tante richieste per un
collocamento in Borsa. www.fieramilano.it
OPA
RESIDUALE SULLE AZIONI CALP: DETERMINAZIONE DEL PREZZO E NULLA-OSTA AL
DOCUMENTO D'OFFERTA
Milano, 9 dicembre 2002 - La Consob ha fissato in 3,22 euro per azione il
prezzo dell'opa residuale che la Selfin spa è tenuta ad effettuare, ai
sensi dell'art. 108 del Tuf, sulle azioni ordinarie della Calp spa. A
seguito dell'offerta pubblica di acquisto volontaria svoltasi nel periodo 11
settembre 11 ottobre 2002, infatti, l'offerente è venuto a detenere una
partecipazione del 92,04% del capitale sociale, circostanza che ha
determinato l'obbligo di offerta pubblica residuale. All'opa pubblica
volontaria è stato conferito il 46,88% del capitale ordinario, pari
all'83,2% delle azioni oggetto di tale offerta. Poiché risulta conferito un
quantitativo superiore al 70% delle azioni che costituivano oggetto
dell'offerta, la Consob ha determinato il prezzo dell'opa residuale in
misura pari al corrispettivo della precedente opa, ai sensi dell'art. 50,
comma 4, del regolamento emittenti. Il testo integrale della delibera n.
13841 del 3 dicembre 2002 è disponibile nel sito internet della Consob
www.consob.it La Commissione ha contestualmente rilasciato il nulla-osta
alla pubblicazione del documento informativo relativo all'offerta pubblica
di acquisto residuale sulle azioni ordinarie Calp.
SOSPESO
L'AGENTE DI CAMBIO RAIMONDO MARIA SMARGIASSI
Milano, 9 dicembre 2002 - Il Presidente della Consob ha sospeso in via
cautelare per 60 giorni l'agente di Cambio Raimondo Maria Smargiassi
dall'esercizio delle attività svolte. (Disposizione n. 22/2002 del 2
dicembre 2002). Con lo stesso provvedimento, il Presidente della Consob ha
disposto che il dott. Marco Fabio Pulsoni assuma, in qualità di
commissario, la gestione delle attività svolte da Smargiassi per tutta la
durata della sospensione, secondo quanto previsto dal Testo Unico della
finanza a tutela dell'interesse dei clienti e dei mercati. Il provvedimento
urgente nei confronti dell'agente di cambio è motivato da ipotesi di gravi
violazioni di legge e regolamentari emerse nel corso degli accertamenti di
vigilanza effettuati dalla Consob.
CARTOLARIZZAZIONE
PER AEROPORTI DI ROMA
Milano, 9 Dicembre 2002 - Barclays Capital e Mediobanca organizzeranno una
cartolarizzazione di Euro 1.350 milioni su parte del finanziamento stipulato
in data 2 agosto 2001 tra Aeroporti di Roma ed un sindacato di banche
organizzato da Barclays Capital e Mediobanca. L´operazione prevede la
cessione "pro soluto" di una quota del finanziamento in essere da
parte delle banche finanziatrici ad una società veicolo, non collegata ad
Adr, costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione. La società
veicolo procederà all´emissione di titoli con rating AAA/Aaa garantiti da
Ambac Assurance UK Limited per Euro 1.200 milioni con tranche a diverse
scadenze da collocare presso investitori istituzionali.
EMISSIONE
B.O.T.
Roma, 6 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha
disposto per il giorno 11 dicembre 2002, con regolamento 16 dicembre 2002,
un'asta di B.O.T.: Annuali importo (in milioni di Euro) 6.000; scadenza
15.12.2003; gg 364. E' da tener presente che il 16 dicembre 2002 vengono a
scadere B.O.T. per 12.000 milioni di Euro (ml.4.000 trimestrali e ml. 8.000
annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento
dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono
essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse
all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli
operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini
percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo
di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad
un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei
confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 11 febbraio 2002. In
attuazione di quanto disposto nella Sez. II - Tit. V del decreto legislativo
24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla
dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono
rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il
capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà
riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito
accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle
assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti
intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo
di tre - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la
rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11
dicembre 2002, con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8
del D.M. 11 febbraio 2002. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle
apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le
richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo
trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di
volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione.
Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono
prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai
sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore,
anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno
prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a
concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 29 novembre
2002 era pari a 132.940 milioni di Euro, di cui ml. 2.000 a 267 gg., ml.
2.000 a 234 gg., ml. 1.500 a 81 gg., ml. 10.750 trimestrali, ml. 45.940
semestrali e ml. 70.750 annuali.
DISPONIBILI
SU CORDIS LE PRESENTAZIONI SULLA FORMAZIONE AL SESTO PROGRAMMA QUADRO DEI
RAPPRESENTANTI DEGLI PCN
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Nell'ottobre 2002, oltre 700 rappresentanti dei
Punti di contatto nazionali (Pcn) hanno frequentato sessioni di formazione
intensive, riguardanti tutti gli aspetti del sesto programma quadro (6PQ) e
le attività correlate. Cordis, il servizio d'informazione in materia di
ricerca e sviluppo della Commissione europea, mette ora a disposizione sul
suo sito le versioni scaricabili di tutte le presentazioni generali e di
quelle relative a priorità specifiche. Le varie presentazioni completeranno
il servizio "Fp6 step-by-step" che offre informazioni chiare e di
facile comprensione sulle opportunità di ottenere finanziamenti comunitari.
Le presentazioni forniscono notizie importanti sulla struttura, gli
stanziamenti ed i metodi di lavoro riguardanti tutte le attività ed i
programmi tematici, descrivendo i nuovi approcci e le principali funzioni
(strumenti nuovi e tradizionali) come pure le procedure di presentazione
delle proposte e gli strumenti di sostegno. Vengono chiarite altresì le
questioni contrattuali e i metodi di valutazione. Tutte le presentazioni si
possono scaricare dalla sezione Pcn del servizio Cordis dedicato al 6PQ.
Tale sezione consente agli utenti di individuare facilmente il loro Pcn
locale per ricevere sostegno, consulenza ed assistenza personalizzati sulla
partecipazione al 6PQ. Per scaricare le presentazioni generali, consultare
il sito: http://www.cordis.lu/fp6/ncp_training.htm
Per scaricare le presentazioni sulle priorità specifiche visitare il sito: http://www.cordis.lu/fp6/ncp_specific.htm
LA
COMMISSIONE RICERCA ESPERTI PER VALUTARE I PROGETTI DEL 6PQ
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - La Commissione ha pubblicato due inviti a
presentare candidature di esperti che saranno incaricati di assisterla nella
valutazione e nella selezione delle proposte di progetti di ricerca
finanziati nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). Durante lo
svolgimento del 6PQ, le proposte continueranno ad essere valutate e
selezionate per un finanziamento con l'aiuto di scienziati esterni
indipendenti. Tale sistema di valutazione tra pari sarà ulteriormente
semplificato per assicurare che la procedura divenga ancora più trasparente
ed efficiente. "I nostri programmi si basano sull'eccellenza", ha
dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "Il
concetto di Spazio europeo della ricerca, un vero e proprio mercato interno
della conoscenza e della scienza, si basa sulla condivisione in ambito
europeo delle migliori prassi nel settore scientifico. Per individuare i
progetti migliori e premiare i risultati più significativi, dobbiamo
affidarci alla consulenza di esperti qualificati. Chiedo alle istituzioni di
ricerca di metterci in contatto con i migliori scienziati ed invito i
ricercatori stessi a presentare le proprie candidature, per aiutarci a far
conoscere e sostenere i progetti di ricerca innovativi, in vista di
migliorare la competitività e la qualità della vita in Europa". Il
primo invito a presentare candidature è rivolto ad esperti individuali,
mentre il secondo è destinato ad istituzioni di ricerca e ad altre
organizzazioni con uno spiccato interesse nei confronti della ricerca, in
vista di proporre gli elenchi dei candidati. È la prima volta che viene
chiesto a tali organizzazioni di suggerire nominativi di esperti.
L'obiettivo della Commissione è di destinare le limitate risorse del 6PQ ad
un numero più ristretto di progetti ben definiti, al fine di generare
valore aggiunto e raggiungere una massa critica a livello dell'UE. Ciò
richiederà competenze di alta qualità scientifica. I valutatori dovranno
altresì alternarsi con regolarità ed è previsto che almeno il 25 per
cento di quelli impegnati su una priorità specifica siano sostituiti con
frequenza annuale. Gli esperti indipendenti possono anche non appartenere
agli Stati membri dell'UE o agli Stati associati al 6PQ. Al fine di
applicare una politica di pari opportunità, la Commissione cercherà di
garantire che i gruppi di valutazione siano composti per il 40 per cento da
donne. Le candidature possono essere presentate on line. I candidati saranno
in seguito contattati personalmente. Gli esperti nominati dalla Commissione
la assisteranno nella valutazione delle proposte e potranno essere nominati
anche per il monitoraggio dei progetti. Per visionare i due inviti
consultare il seguente sito Internet: http://www.cordis.lu/experts/fp6_candidature.htm
LIIKANEN
CHIEDE UNA DIMOSTRAZIONE PIÙ AMPIA DEI RISULTATI DELLA RICERCA IN MATERIA
DI SICUREZZA DEI VEICOLI
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il commissario europeo per le Imprese e la
Società dell'informazione Erkki Liikanen ha chiesto una maggiore
diffusione, sul mercato, delle nuove tecnologie per la sicurezza dei
veicoli. Intervenendo ad un simposio internazionale sui sistemi avanzati di
sicurezza per i passeggeri delle automobili, tenutasi il 4 dicembre a
Karlsruhe, Liikanen ha illustrato gli sviluppi tecnologici già realizzati
nel settore della sicurezza dei veicoli e, in particolare, dei sistemi di
sicurezza integrati intelligenti. Secondo il Commissario, i progetti di
ricerca hanno già dimostrato il contributo che tali tecnologie possono
fornire, ma non hanno ancora raggiunto un numero sufficientemente elevato di
persone. "Dobbiamo riconoscere che per sfruttare appieno i vantaggi
offerti dai nuovi sistemi occorrerà diffonderli ampiamente sul mercato.
Questa, infatti, è una condizione essenziale: solo nel momento in cui un
significativo numero di veicoli in circolazione sarà dotato di tali
tecnologie avanzate potremo raggiungere un 'effetto di sistema'
critico", ha affermato Liikanen. "Purtroppo, in numerosi casi si
registra ancora un divario molto ampio tra lo sviluppo della tecnologia e la
sua diffusione ad un costo ragionevole", ha aggiunto il Commissario, il
quale ha chiesto l'adozione di un "approccio realistico in grado di
trovare un punto d'equilibrio fra la tecnologia e gli aspetti
economici". Liikanen, tuttavia, ha dichiarato di confidare in un
abbassamento dei costi, poiché la produzione basata sulle tecnologie
dell'informazione e la fabbricazione di automobili sono entrambe
caratterizzate dalla creazione di economie di scala. Il Commissario è
restio a garantire il rispetto delle nuove disposizioni di sicurezza
mediante norme coercitive, poiché "queste nuove tecnologie si evolvono
così rapidamente che, nella maggior parte dei casi, una normativa
risulterebbe troppo restrittiva e diverrebbe ben presto obsoleta".
Nell'ambito del programma "Tecnologie della società
dell'informazione" (Tsi), facente parte del quinto programma quadro,
sono stati finanziati numerosi progetti di ricerca sui sistemi di sicurezza
intelligenti e sui sistemi avanzati di assistenza alla guida. Il cluster
(raggruppamento) per i veicoli intelligenti riunisce oltre 40 progetti e
beneficia di un finanziamento totale pari ad oltre 150 milioni di euro. La
ricerca in questo campo proseguirà nell'ambito del sesto programma quadro
di ricerca. Nel 2000, gli incidenti stradali hanno causato oltre 40.000
vittime e quasi due milioni di feriti nell'UE. La ricerca ha permesso di
ridurre il numero degli incidenti mortali sulle strade europee, nonostante
l'aumento del volume di traffico. Il numero dei feriti, tuttavia, è
cresciuto. Nel settembre 2001, la Commissione ha pubblicato il Libro bianco
sulla politica europea dei trasporti fino al 2010, data entro la quale,
secondo il documento, il numero di incidenti mortali dovrà essere
dimezzato. "Dobbiamo fare progressi, non solo riducendo ulteriormente
la quantità delle vittime, ma anche diminuendo il numero di incidenti"
ha dichiarato Liikanen.
IL
MERCATO ASSICURATIVO RC AUTO E LE OPINIONI DEGLI ITALIANI
Milano, 9 dicembre 2002 - Premiata la capacítà delle Compagnie di
Assicurazìóni di soddisfare e fidelizzare i clienti del mercato
"Auto". Ormai, da otto anni Databank analizza attraverso il
rapporto "Bicsi" - Barometro Italiano dei Customer Satisfaction
Index e della Qualità percepita - le principali tendenze evolutive del
Mercato Assicurativo italiano in termini di soddisfazione, comportamentale e
atteggiamenti dei clienti Rc Auto. Le compagnie mostrano una buona capacità
di soddisfare le aspettative dei clienti e soprattutto, una crescente
capacità di fidelizzazione della loro clientela (che torna livelli degli
anni '90). Risulta quasi dei tutto eliminato il forte divario nord-sud che
negli anni scorsi caratterizzava gli indici dl customer satisfaction.
Rallenta il potenziale di espansione del canale telefonico "In
definitiva dichiara il Dr. Girelli, responsabile del Settore Assicurativo,
sembra che le dinamiche competitive - viste con gli occhi dei clienti - si
siano attenuate". Il rapporto, realizzato ogni anno su un campione di
oltre 4000 casi, propone, un sistema articolale di indicatori per la
"qualità della relazione con i clienti": i Customer Satisfaction
index e i Customer Performances Index. E' !'analisi di questi indicatori che
ha consentito a Sergio Meacci, amministratore delegato di Data Bank, il
premiare le Compagnie all'interno del convegno del 29 novembre. Sono
premiati: Premio Bicsi -Rc Auto" 2002 a Genialloyd e Zurigo ex equo
alle 2 Compagnie che nel 2002 hanno realizzato il più elevato Csi (Customer
Sactsfation Indax) Complessivo. Hanno ritirato il premio il Dr. Alessandro
Santoliquido - AD di Genialloyd - e Franco Foglizzo Responsabile della
divisione Consumer, Operations and Claims di Zurigo Premio speciale
Databank-Rc Auto" 2002 Alla Compagnia che nel 2002 ha minimizzato la
quota di clienti a "a rischio di abbandono" e massimizzato la
quota di clienti "tendenzialmente fedeli".Hanno ritirato il premio
il Dr. Oreste Porreca - Responsabile Marketing di Reale Mutua
RC
AUTO: BLOCCATA LA TARIFFA UNICA, LA LOBBIE DELLE ASSICURAZIONI SCONFIGGE
GOVERNO E PARLAMENTO
Roma, 9 dicembre 2002 - Brutto colpo per gli automobilisti di tutta Italia.
Per il 2003, infatti, la tariffa unica sull'Rc Auto verrà bloccata. La
commissione Bilancio di palazzo Madama ha dato il via libera ad un
emendamento del governo messo a punto dal sottosegretario alla presidenza
del Consiglio, Gianni Letta. Una vittoria per la lobbie delle imprese
assicuratrici, che ha sconfitto Governo e Parlamento e ottenuto garanzie per
continuare ad aumentare le tariffe. L'Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef,
Codacons e Federconsumatori) critica duramente il blocco della tariffa
unica: con questo provvedimento, gravemente lesivo degli interessi degli
automobilisti, è stata eliminata l'unica garanzia di equità per gli
assicurati! L'Intesa annuncia l'intenzione di ricorrere alla Corte
Costituzionale contro la riforma rc auto che rappresenta un enorme e
vergognoso regalo alle assicurazioni. Le compagnie, inoltre, ricorreranno
alla Corte di Cassazione contro la multa dell'Antitrust inflitta loro per il
cartello anti-concorrenza (che ha danneggiato milioni di automobilisti) e
riconosciuta anche dal Consiglio di Stato. L'Unico modo per sconfiggere le
compagnie di assicurazione, fanno sapere i consumatori, è sommergerle di
ricorsi dinanzi al Giudice di pace per ottenere il rimborso delle somme
ingiustamente versate loro durante gli anni del cartello (1995-2000).
Infatti i giudici, con clamorose sentenze, stanno riconoscendo i diritti
lesi degli assicurati. Per fare ricorso è sufficiente utilizzare i modelli
disponibili gratuitamente sui siti internet di Codacons www.codacons.it
e Adusbef www.adusbef.it
GRAZIE
AGLI ECO-INCENTIVI, NOVEMBRE CHIUDE A +1,3% E L'ANNO SI AVVIA VERSO I 2,2
MILIONI DI IMMATRICOLAZIONI
Roma, 9 dicembre 2002 - Nel corso del mese di novembre, in Italia sono state
immatricolate, secondo le proiezioni elaborate dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, 181.100 vetture, con una crescita dell'1,26%
rispetto alle 178.838 immatricolate nel novembre del 2001. Si tratta di un
sia pur lieve incremento che sottolinea l'efficacia degli eco-incentivi:
"Se il mercato propone soluzioni valide - ha affermato Salvatore
Pistola, Presidente dell'Unrae - il consumatore ne trae le conseguenze
reagendo in modo positivo. Il risultato cumulato del periodo
settembre-novembre, con immatricolazioni pari allo stesso periodo dello
scorso anno, che si concluse con il record di oltre 2,4 milioni di
immatricolazioni, ne è una conferma". Nel totale degli 11 mesi di
quest'anno, dunque, in Italia sono state immatricolate 2.072.300 vetture,
per cui alla luce della previsione di dicembre che è almeno 130.000
immatricolazioni, il consuntivo finale sarà del tutto in linea con la
previsione di 2.200.000 vetture formulata dall'Unrae all'indomani del varo
degli eco-incentivi.E, a proposito delle agevolazioni all'acquisto con
rottamazione dell'usato non catalizzato, il Presidente Pistola ha richiamato
l'attenzione sul dovere che si garantisca pari opportunità a tutti gli
italiani che vogliono usufruire degli eco-incentivi, provvedendo a stabilire
che la convalida dell'acquisto entro i termini previsti dal Decreto Legge
(vale a dire il 31 dicembre), non sia l'immatricolazione, che può ritardare
per vari motivi, bensì il contratto d'acquisto. Alla luce di un Pil che non
supererà lo 0,3-0,4% invece del 2,0% previsto ad inizio d'anno, si
evidenzia la validità del sostegno all'eliminazione delle auto non
catalizzate. Infatti, con un Pil così contenuto, il mercato dell'auto non
avrebbe superato, nel 2002, le 2.050.000 immatricolazioni, il che significa
che gli eco-incentivi hanno generato circa 150.000 vendite aggiuntive, con
un gettito di Iva supplementare che ha ampiamente compensato il mancato
introito per Ipt, tasse, bolli e 3 anni di tassa di possesso. "I nostri
calcoli - ha affermato il Presidente dell'Unrae - hanno trovato ampia
conferma nelle cifre. Ricordo che la nostra associazione aveva previsto che
gli eco-incentivi sarebbero stati a costo zero per lo Stato. Ciò giustifica
ampiamente - ha concluso Pistola - la richiesta di proseguire anche nel 2003
con l'incentivazione alla rottamazione per le auto non catalizzate".E
intanto il diesel continua a battere record. Il 45,49% di vetture a gasolio
immatricolate in novembre si colloca ai livelli eccezionali del giugno
scorso, mentre il cumulato gennaio-novembre pari al 43,28% di tutte le
vetture targate, supera di oltre 7 punti la quota diesel dei primi 11 mesi
del 2001.In base alle cifre rese note dal Ministero, infine, le Case estere
hanno ottenuto nel mese il 71,78% di quota (+15,07% rispetto al novembre
2001) e il 69,47% nel cumulato degli undici mesi (-3,46% rispetto al gen-nov
dell'anno scorso).
A
CATANIA IL MEETING INTERGOVERNATIVO PROGRAMMA AMBIENTE DELLE NAZINI UNITE
"IN DIFESA DELL'AMBIENTE E DELLE ZONE COSTIERE DEL
MEDITERRANEO"
Catania, 9 dicembre 2002 - Il 9 dicembre si apre a Catania, presso l'Hotel
Sheraton, il Meeting Intergovernativo del Programma Ambiente delle Nazioni
Unite "In difesa dell'ambiente marino e delle zone costiere del
Mediterraneo", organizzato dalla Onlus Amici per la Vita in
collaborazione con il Comune di Catania. All'apertura dei lavori, oltre ai
delegati dei Governi europei e mediterranei, Agenzie specializzate delle
Nazioni Unite, Organizzazioni Internazionali e Ngo ambientaliste,
partecipano: Umberto Scapagnini, Sindaco Comune di Catania; Lucien Chabason,
Coordinatore Programma Ambiente delle Nazioni Unite - Piano d'Azione
Mediterraneo; Saverio Civili, Coordinatore Programma MedPol Unep/Map; Aldo
Iacomelli, Servizio Protezione Internazionale Ambiente del Ministero
dell'Ambiente; Sergio Illuminato, Presidente Amici per la Vita Onlus. Evento
importante per Catania - Capitale Ambientale Mediterranea poiché la
riunione servirà a preparare il Vertice Onu dei Ministri degli Affari
Esteri e dell'Ambiente dei Governi Mediterranei che si terrà, sempre a
Catania, dal 2 al 5 dicembre 2003, nel corso del semestre della Presidenza
italiana dell'Unione Europea. Tra i punti all'ordine del giorno del Meeting
di Catania, che segue di pochi mesi il summit mondiale delle Nazioni Unite
sull'Ambiente di Johannesburg, ci sono le importanti risoluzioni concernenti
il "Budget Nazionale" del Programma di Azione Strategico (Sap)
contro l'inquinamento da Fonti Terrestri su cui il Gef (Global Environment
Facility) ha già stanziato oltre 12 milioni di dollari. Il Programma del Sap
è piuttosto ampio e comprende l'inquinamento urbano e industriale,
l'alterazione delle zone costiere e la distruzione degli habitat, il
monitoraggio dell'inquinamento ed un programma d'informazione e trasparenza
rivolto al pubblico e soprattutto ai giovani. Il Meeting Intergovernativo
del Programma Ambiente delle Nazioni Unite, previsto dal 9 al 12 dicembre a
Catania, servirà soprattutto a definite le opzioni tecniche ed
istituzionali necessarie a garantire in prima battuta nel 2005, e in modo
definitivo entro il 2025, l'eliminazione dal Mediterraneo di oltre due
milioni di tonnellate di scarichi civili ed industriali inquinanti. Ma al
centro del dibattito ci sarà anche l'emergenza acqua. Rispetto a trenta
anni fa l'acqua sulla Terra è diminuita del 40 per cento, e nel 2020, sotto
la spinta della crescita demografica e per effetto dell'inquinamento, tre
miliardi di persone resteranno senza approvvigionamento idrico. Già oggi
oltre 200 milioni non possono contare su una quantità sufficiente di acqua.
Il Mediterraneo è ancora in grave emergenza, piccole e medie industrie sono
le principali cause del suo degrado, insieme alla scandalosa insufficienza
dei depuratori urbani, e alla contaminazione delle falde acquifere per l'uso
di prodotti chimici in agricoltura. Ed ancora, tra le maggiori cause
d'inquinamento del Mediterraneo, vanno annoverate: l'urbanizzazione delle
coste, lo sviluppo incontrollato dell'industria turistica e l'estendersi
della desertificazione. A Catania si aprono dunque prospettive positive che
vanno ad alimentare il già crescente impegno dei paesi coinvolti e la
chiara volontà di agire per il controllo dell'inquinamento del suolo,
attitudine che aiuta a mobilitare ulteriori fondi regionali e internazionali
per una soluzione definitiva delle problematiche più urgenti. Inoltre
occasione preziosa poiché, beneficiando del ruolo di città ospitante del
prestigioso meeting, Catania e l'intera Sicilia potrebbero ambire ad avere
un ruolo attivo e specifico nell'ambito delle politiche ambientali nazionali
ed internazionali. La collaborazione tecnica è dell'Università di Catania,
del Gruppo Il Sole 24 ore e Bound.
SI
RAFFORZA L'IMPEGNO DI FINCANTIERI IN SICILIA
Trieste, 9 dicembre 2002 Nell'intento di consolidare il ruolo dello
stabilimento di Palermo nel tessuto economico e sociale della realtà
siciliana, la Fincantieri ha acquisito la quota azionaria ESPI nella Società
Bacini di Palermo (50% del capitale sociale), divenendo così azionista
totalitario della più importante realtà operativa al centro del
Mediterraneo, dedicata al settore delle riparazioni e delle trasformazioni
navali. La Bacini di Palermo dispone infatti di tre bacini con capacità di
ospitare navi con stazza, rispettivamente, fino a 400 mila, 50mila, e 19
mila tonnellate; a tali dotazioni si aggiungerà presto un nuovo bacino in
muratura, in fase di costruzione per navi fino a 150 mila tonnellate di
stazza. In occasione del passaggio della suddetta quota è stato
sottoscritto un Protocollo di intesa tra il Governo della Regione Siciliana
- rappresentato dal Presidente Salvatore Cuffaro e dell'Assessore Marina Noè
- e la Fincantieri - rappresentata dall'Amministratore Delegato Giuseppe
Bono - in cui sono state definite una serie di iniziative che le parti
intendono realizzare per proiettare lo Stabilimento palermitano verso il
consolidamento di un ruolo unico in Italia: viene infatti confermato il
potenziamento a Palermo delle riparazioni navali ed il mantenimento delle
linee di costruzioni. La polivalenza di tale assetto produttivo consentirà
di rispondere con tempestività ed efficienza ad un mercato in continua
evoluzione e di cogliere ogni possibile spazio per un rilancio della
produzione e dell'occupazione. In tale quadro la Fincantieri, oltre agli
obblighi assunti con l'Espi a garanzia dell'occupazione e degli
investimenti, è altresì impegnata ad assorbire nel proprio organico tutti
i dipendenti attualmente in forza alla Società Bacini di Palermo,
garantendo agli stessi i livelli retributivi individuali, nonché ad
assumere nello Stabilimento di Palermo, nel corso del 2003, nuove unità
lavorative, coerentemente al nuovo carico di lavoro e previa partecipazione
a corsi di formazione realizzati dalle Istituzioni della Regione siciliana,
su programmi concordati con Fincantieri. E' altresì in fase di definizione
un progetto di possibile potenziamento della struttura allocata a Palermo di
ricerca per studi su mezzi e impianti per la difesa del mare e
dell'ambiente, con l'utilizzo di risorse umane prevalentemente locali. La
Regione siciliana, da parte sua, è impegnata a superare la situazione di
stallo nel quale si trova la costruzione del nuovo bacino in muratura da 150
mila tonnellate ed a realizzare con l'Autorità Portuale, nei tempi più
brevi possibili, le necessarie azioni per rendere finalmente operativa la
stazione di degasificazione delle navi destinate a lavori di riparazione o
trasformazione nello stabilimento siciliano.
UN
PROGETTO FINANZIATO DALL'UE LANCIA UN SONDAGGIO INTERNAZIONALE ON LINE
SULL'ENERGIA
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Un sito web finanziato dall'UE ed istituito per
promuovere un dibattito informato sulle fonti energetiche del futuro ha
lanciato, questa settimana, un sondaggio multilingue per valutare
l'atteggiamento e la conoscenza del pubblico in merito alle principali
questioni energetiche. Il sito web Intuser è un nuovo forum on line volto a
consentire al pubblico in generale e agli esperti del settore energetico di
comunicare sulle questioni in materia di energia: dall'energia nucleare e il
riscaldamento globale, alle fonti alternative di energia come l'energia
solare e quella del moto ondoso. Il progetto triennale Intuser (Information
network on the technology of utilisation and sustainability of energy
resources - Rete d'informazione sulle tecnologie per l'utilizzo e la
sostenibilità delle risorse energetiche) dispone di un finanziamento
complessivo di 450.000 euro, stanziato nell'ambito della sezione
"Accrescere il potenziale umano" del quinto programma quadro
dell'Unione europea. Il consorzio responsabile del progetto è formato da
partner universitari, industriali e istituzionali di Regno Unito, Ungheria,
Slovacchia, Portogallo, Grecia, Austria e Belgio. Esso mira a sensibilizzare
l'opinione pubblica circa i benefici e i possibili svantaggi legati
all'utilizzo di varie risorse energetiche, e a colmare il divario fra la
scienza e il pubblico. L'Università di Sheffield è uno dei partecipanti al
progetto e Robin Saunders, esperto di energie rinnovabili presso il
Dipartimento di Ingegneria meccanica dell'ateneo, ha contribuito allo
sviluppo dei contenuti del sito. "In Europa vi è uno scarso
coinvolgimento dell'opinione pubblica nel processo decisionale in materia di
energia e i cittadini hanno una limitata conoscenza delle principali
questioni energetiche. Ciò è dovuto, in parte, al fatto che le notizie
diffuse dai mezzi di comunicazione in merito ai controversi dibattiti
sull'energia sono talmente lacunose da causare danni, piuttosto che
apportare benefici. La lotta, a colpi di propaganda, fra i gruppi di
ambientalisti e i grandi distributori di energia non ha fatto che
intorbidire ulteriormente le acque", ha affermato Saunders.
"Pertanto, attraverso il progetto Intuser, cerchiamo di indurre ad una
riflessione razionale sui benefici, i costi, gli svantaggi e i rischi
connessi alle varie fonti energetiche. Vogliamo mettere in dubbio le
convinzioni ed incoraggiare gli scienziati ed altri esperti a comunicare più
efficacemente con i cittadini in merito alle questioni energetiche. È
essenziale coinvolgere un numero molto più elevato di persone nel processo
di assunzione di decisioni strategiche ed informate sull'energia che
incideranno sul futuro, non solo dell'Europa, ma dell'intero pianeta".
Il sondaggio multilingue pone domande quali: "Può esistere un'energia
nucleare sicura?", "I cittadini sono disposti a pagare un importo
aggiuntivo per l'energia generata da fonti rinnovabili?", e "Quali
sviluppi tecnologici sono necessari per giungere ad una combinazione di
fonti energetiche sicura e sostenibile a beneficio delle generazioni
future?". Per rispondere al questionario consultare il seguente
indirizzo web: http://www.intuser.net
MAP:
AUTORIZZATA LA COSTRUZIONE DI TRE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE
Roma, 6 dicembre 2002 - Il ministro delle Attività produttive, on. Antonio
Marzano, ha dato via libera al rilascio di tre autorizzazioni per la
realizzazione di nuove centrali di produzione di energia elettrica. La prima
riguarda la centrale di Energia SpA, da realizzare nell'area industriale di
Termoli (Cb), della potenza elettrica di circa 750 Mw. Si tratta della prima
autorizzazione emanata con la nuova procedura semplificata introdotta con la
legge 9 aprile 2002, n. 55 (il c.d. decreto sblocca-centrali). La
valutazione del progetto, comprensivo della centrale e delle opere connesse,
è stata effettuata nell'ambito di una Conferenza dei servizi, che ha svolto
i suoi lavori dal 13 maggio al 9 ottobre 2002, con la partecipazione di
tutte le amministrazioni centrali e locali competenti.Le altre due
autorizzazioni, emanate secondo la normativa precedente, riguardano la
centrale della Sef srl (Società EniPower Ferrara), della potenza elettrica
di circa 800 Mw, da realizzare all'interno dello stabilimento petrolchimico
di Ferrara, e della centrale Edison Termoelettrica SpA, della potenza di
circa 250 Mw, da realizzare nell'area del Polo integrato di sviluppo di
Settimo Torinese (To). L'entrata in esercizio della nuova potenza è
prevista tra la fine del 2005 e l'inizio del 2006. Sale così a circa 7.800
Mw la nuova potenza elettrica autorizzata dall'inizio del 2002, distribuita
tra Nord (35%), Centro (circa 20%) e Sud (circa 45%) del Paese. Un riepilogo
aggiornato delle richieste di autorizzazione e delle autorizzazioni
rilasciate sarà disponibile a breve sul sito internet del ministero,
all'indirizzo Infolink: www.minindustria.it
ENI:
ACQUISTATO IL 50% DI UNION FENOSA GAS
San Donato Milanese, 9 dicembre 2002 - L'ingresso in Union Fenosa Gas
rappresenta un passo importante - ha dichiarato l'Amministratore Delegato
dell'Eni Vittorio Mincato - nella strategia di crescita nel settore del gas
naturale a livello internazionale ed europeo. Eni ha firmato il 5 dicembre a
Madrid con Union Fenosa S.A. l'accordo per acquisire il 50% di Union Fenosa
Gas. L'operazione sarà eseguita attraverso l'aumento di capitale della
Union Fenosa Gas di 440 milioni di euro che sarà integralmente sottoscritto
dall'Eni.Il valore attribuito agli asset di Union Fenosa Gas è di 930
milioni di euro. Eni porta nella joint venture il suo contributo strategico
di operatore internazionale nel settore gas , di primo produttore di
idrocarburi in Egitto e di maggiore distributore di gas in Europa. In
particolare nella penisola Iberica Eni è già attiva nelle vendite di gas
in Spagna con il volume complessivo che nel 2004 raggiungerà 1,7 miliardi
di metri cubi di gas all'anno; inoltre è partner strategico di Galpenergia,
con la partecipazione del 33,4%. Ciò consentirà lo sviluppo di sinergie
potenziali tra Union Fenosa Gas e Galpenergia alla quale è data la
possibilità di partecipare a progetti comuni.Union Fenosa Gas, la Società
del Gruppo Union Fenosa, svolge attività di approvvigionamento e vendita di
gas all'utenza finale e per la generazione di energia elettrica. Union
Fenosa Gas beneficerà della liberalizzazione del mercato spagnolo del gas
che nei prossimi 5 anni crescerà in media di oltre il 10% all'anno,
raggiungendo nel 2010 il consumo totale di 42 miliardi di metri cubi di gas.
Union Fenosa Gas è titolare di un contratto di approvvigionamento
venticinquennale (con opzione di ulteriori 25 anni) di 4 miliardi di metri
cubi di gas all'anno con EGAS (Egyptian Natural Gas Holding Company) e sta
costruendo l'impianto di liquefazione della capacità di oltre 7 miliardi di
metri cubi l'anno in località Damietta sulla costa egiziana. Inoltre Union
Fenosa Gas ha sottoscritto nel maggio 2002 con il governo dell' Oman
l'accordo per lo sviluppo di una joint venture nel settore gas per la
partecipazione alla costruzione di un nuovo impianto di liquefazione gas in
Oman entro il 2006. Da tale data un contratto di approvvigionamento di gas
di lungo termine fornirà il volume di 2,2 miliardi di metri cubi all'anno
per 20 anni. Union Fenosa Gas dispone di un contratto di noleggio di due
navi metaniere della durata di 25 anni e disporrà di ingenti capacità di
rigassificazione. La Società detiene infatti la quota del 21% dell'impianto
di rigassificazione di Reganosa e una quota del 50 % dell'impianto di
Sagunto,:entrambi in esercizio dal 2005. Union Fenosa Gas ha l'obiettivo di
raggiungere la quota di mercato del 15% in Spagna e di sviluppare l'attività
sui mercati internazionali. In particolare la Società venderà circa 2,5
miliardi di metri cubi di gas all'anno agli impianti a ciclo combinato della
Union Fenosa SA. "L'ingresso in Union Fenosa Gas rappresenta un passo
importante - ha dichiarato l'Amministratore Delegato dell'Eni Vittorio
Mincato - nella strategia di crescita nel settore del gas naturale a livello
internazionale ed europeo, consentendo di rafforzare la nostra presenza
anche nel mercato del gas naturale liquefatto. L'impianto di liquefazione di
Damietta svolgerà un importante ruolo contribuendo alla rapida
valorizzazione delle riserve di gas Eni in Egitto. Inoltre l'accordo
rafforza la posizione di Eni in Spagna ed è complementare all'alleanza
strategica che abbiamo in Galpenergia". "Eni è risultato il
miglior partner - ha dichiarato Honorato Lopez Isla, Ceo di Union Fenosa -
per lo sviluppo della nostra strategia nel settore gas sia in Spagna sia sui
mercati internazionali per la sua visione strategica, per la sua solida
posizione finanziaria e per la sua notevole esperienza nel settore del gas
naturale. L'accordo fa parte della strategia di Union Fenosa di
focalizzazione nel core business nel mercato iberico, avvantaggiandosi della
liberalizzazione e della convergenza dei business gas ed elettrico. Tutto ciò
finalizzato alla creazione di valore per i nostri azionisti". L'accordo
è soggetto all'approvazione delle Autorità Antitrust dell'Unione
Europea.
ENI:
CEDUTE A SHELL 86 STAZIONI AGIP IN ITALIA E ACQUISITI 91 IMPIANTI SHELL IN
FRANCIA E GERMANIA. PROSEGUE IL RIPOSIZIONAMENTO DELLE QUOTE DI MERCATO IN
ITALIA E ALL'ESTERO DELLA RETE CARBURANTI.
San Donato Milanese, 9 dicembre 2002 - AgipPetroli, Società dell'Eni, ha
firmato l'accordo per la cessione a Shell di 86 stazioni di servizio Agip in
Italia e per l'acquisizione di 91 impianti Shell all'estero. Le 86 stazioni
di servizio Agip (di cui 3 autostradali) sono localizzate prevalentemente
nell'area centro-nord Italia e hanno un erogato complessivo di circa 119
milioni di litri. Dei 91 impianti acquisiti da AgipPetroli, 56 sono
localizzati nel Sud della Germania (con un erogato complessivo di 180
milioni di litri) e 35 nella regione centro-orientale della Francia (con
erogato complessivo di 92,5 milioni di litri). La posizione degli impianti
acquisiti è in piena sinergia con le aree dove la presenza del marchio Agip
è caratterizzata dal rafforzamento delle quote di mercato e da elevate
redditività economiche. Per l'AgipPetroli l'accordo si inquadra nel
programma di riequilibrio della propria presenza commerciale in Italia e
all'estero attraverso la cessione di quote di attività di distribuzione sul
territorio nazionale e l'acquisizione di una maggiore presenza nei mercati
europei di interesse. Le operazioni saranno sottoposte all'approvazione
delle Autorità Garanti della Concorrenza e del Mercato.
ALITALIA
E IL FAI INSIEME PER AIUTARE L'ITALIA AD ESSERE ANCORA PIU' BELLA
Roma, 9 dicembre 2002 - Immaginate un'antica abbazia medievale, riportata al
suo fascino originario attraverso un'attenta opera di restauro, incastonata
in un'incantevole caletta posta tra dirupi coperti dalla macchia
mediterranea a ridosso del mare. Tutto questo esiste: è il gioiello
paesaggistico e artistico di San Fruttuoso, tra Camogli e Portofino, che il
Fai, Fondo per l' Ambiente Italiano, ha restaurato e consolidato tra il 1985
e il 1991. Immaginate adesso di potervi trascorrere un esclusivo fine
settimana in buona compagnia. Anche questo è possibile: grazie al concorso
"Italia 6 bella!", il grande progetto di Alitalia a sostegno del
Fai. Ogni mese, da dicembre 2002 a maggio 2003, Ulisse, la rivista di bordo
Alitalia, dedica un articolo ad uno splendido monumento italiano salvato dal
Fai nel corso della sua più che ventennale attività. Basta leggere con
attenzione l'articolo, rispondere alle domande su di esso contenute nel
coupon che si trova in fondo alla rivista, spedire il coupon, con allegata
la carta d'imbarco, a "Italia 6 bella!" c/o Promotions Italia,
C.P. 1180 - 20185 Milano. Per ogni coupon ricevuto Alitalia verserà un euro
alla Fondazione: un modo semplice, ma concreto, per aiutare il Fai nella sua
missione di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico e paesaggistico
italiano. Il numero di Ulisse di dicembre presenta l'Abbazia di San
Fruttuoso, ad esso seguiranno la Baia di Ieranto, il Castello di Avio, Villa
del Balbianello, il Castello di Masino e Villa Panza. Ogni mese sono messi
in palio 3 week end per due persone nella località Fai del mese e 10
oggetti offerti dalla Panasonic. Il Presidente di Alitalia, Fausto Cereti,
ha così commentato l'iniziativa: "Alitalia - per vocazione e cultura
aziendale - è alleata naturale di tutti coloro che operano a favore
dell'ambiente e della cultura italiana, contribuendo in tal modo a farne il
principale elemento connotativo della sua immagine nel mondo. (...) Il
concorso "Italia 6 bella!" stabilisce un legame di collaborazione
e di solidarietà tra la nostra clientela e gli obiettivi di un'attività
così preziosa come quella che svolge il Fai." Il regolamento completo
del concorso è visibile su www.alitalia.it, sezione "Conoscere
Alitalia".
CONDIZIONI
OPERATIVE DELL'AEROPORTO DI CATANIA
Catania, 9 dicembre 2002 - In relazione alle operazioni di atterraggio e
decollo sull'aeroporto di Catania, Alitalia informa che le condizioni
metereologiche, caratterizzate dalla presenza di nubi stratificate, non
permettono il costante e necessario accertamento della posizione, della
dimensione e dell'estensione della nube vulcanica. Pertanto, nel rispetto
della sicurezza delle operazioni e a tutela e garanzia della clientela,
Alitalia informa che saranno possibili variazioni dell'operativo con
l'utilizzo di scali alternativi.
AVIOLINEE
GO: STATISTICHE PASSEGGERI NOVEMBRE 2002
Milano, 9 dicembre 2002 - Di seguito le statistiche dei passeggeri
trasportati da easyJet e Go Fly nel mese di novembre 2002. Questi dati
vengono pubblicati il quinto giorno lavorativo di ogni mese. Le informazioni
qui sotto riportate rappresentano le statistiche combinate di easyJet e Go
Fly in seguito all' acquisizione avvenuta il 31 luglio 2002. Statistiche
passeggeri1 di easyJet: novembre 2002 - 1,482,275 novembre 2001- 690,928;
incremento annuo 114.5%; anno terminante il 30/11/2002 - 13,056,645. Load
Factor2 di easyJet: novembre 2002 - 80.5%; novembre 2001 - 85.2%; anno
terminante il 30/11/2002 - 84.8%. A novembre 2001, easyJet e Go Fly unite
hanno trasportato 1.073.758 passeggeri con un load factor pari a 81.5% ed
una crescita annuale del 38.0%. Go Fly, come compagnia indipendente, a
novembre 2001 ha trasportato 382.830 passeggeri con un load factor pari a
75.6%, mentre easyJet, nello stesso periodo, ha trasportato 690.928
passeggeri con un load factor pari a 85.2%. 1. Rappresenta il numero di
posti venduti. I posti venduti includono anche quei passeggeri che non si
sono presentati all'imbarco poiché sia easyJet che Go Fly non rimborsano i
biglietti acquistati e i passeggeri no-show non hanno diritto a cambiare il
proprio biglietto o a chiedere un rimborso dopo che il volo é giá partito.
Questi dati includono anche i posti assegnati a scopi promozionali e i posti
utilizzati dallo staff per motivi di lavoro. 2. Rappresenta il numero di
passeggeri proporzionalmente al numero di posti disponibile per passeggero.
Il load factor non é in grado di riconoscere gli effetti dovuti alla
lunghezza dei voli.
CHRISTIAN
LACROIX SCELTO PER CREARE LE NUOVE DIVISE DI AIR FRANCE
Roma, 9 dicembre 2002 - Air France ha scelto lo stilista Christian Lacroix
per creare le nuove divise della Compagnia al termine di una consultazione
iniziata alla fine di giugno. I bozzetti consegnati sono stati sottoposti
alla valutazione del personale della compagnia (panel rappresentativo), dei
clienti e di esperti. Il Presidente Mr. Jean-Cyril Spinetta e la Direzione
della Compagnia hanno tenuto conto delle varie valutazioni prima di prendere
la decisione finale. La divisa é destinata all'insieme del personale Air
France a contatto diretto con la clientela, circa 35.000 persone in totale,
che svolgono 17 differenti attività. La divisa é, allo stesso tempo, uno
strumento di lavoro che deve, in quanto tale, rispondere alle
caratteristiche di confort e limiti di utilizzo ma anche un simbolo
dell'azienda. Deve essere facilmente identificabile, affermare
l'appartenenza alla Compagnia e ai suoi valori ma anche rispondere alle
attese dei clienti. Forte simbolo di appartenenza, la divisa é
l'ambasciatrice per eccellenza dell'immagine. Il progetto presentato da
Christian Lacroix risponde perfettamente alle aspettative di Air France,
alla ricerca di una divisa che sia rappresentativa dell'eleganza francese e
dell'apertura alle culture del mondo, visto che il 55% della clientela é
internazionale. Per Mr Jean-Cyril Spinetta, "la scelta di Christian
Lacroix si inserisce perfettamente nella storia di Air France, associata
spesso a grandi nomi della moda francese. Più ancora che simbolo
d'eleganza, rappresentativo della qualità del servizio offerto, questa
attenzione alla scelta dimostra a che punto il personale é al centro della
strategia d'impresa." La nuova divisa sarà concepita per una durata di
vita di 10 anni e sarà indossata a partire dalla primavera 2005. Nel corso
dei prossimi sei mesi Christian Lacroix concepirà pezzo per pezzo il nuovo
abbigliamento. Questo lavoro sarà svolto in collaborazione con l'equipe
dedicata al progetto ed un panel di personale Air France. Il risultato sarà
presentato nel mese di giugno 2003. Il principo adottato é quello di avere
numerosi pezzi abbinabili fra di loro con la possibilità di offrire un gran
numero di insiemi possibili. La scelta per le donne sarà fra due tipi di
giacche, due tipi di gonne e due di pantaloni. Gli uomini potranno scegliere
fra due tipi di pantaloni e due di giacche (una ad un solo petto ed un'altra
a doppio petto). Il colore di base resterà il bleu marine, colore di Air
France da 70 anni. Per Christian Lacroix, " questo invito alla
creazione di una divisa per Air France, Compagnia ambasciatrice
dell'immagine della Francia, decisamente aperta alle culture del mondo, é
una grande opportunità. Impegnandomi in questa avventura, il mio desiderio
é quello di inventare un nuovo universo, all'incrocio fra due mondi
fortemente associati al sogno, quello del trasporto aereo e quello della
moda. "
BENETTON
E TECNICA ACCORDO A FINE ANNO
Ponzano, 9 dicembre 2002 - Benetton Group rende noto di avere in atto
trattative avanzate con il Gruppo Tecnica per quanto riguarda il marchio
Nordica. Queste trattative potrebbero portare ad un accordo entro la fine
dell'anno.
TENCEL
ACCRESCE LA PRODUZIONE NEGLI USA
Milano, 9 dicembre 2002 - Durante il 2002 Tencel ha riscontrato una forte e
crescente domanda per quanto concerne i suoi marchi tessili ed un incremento
di crescita per il mercato dei nontessuti. Anche per quanto riguarda Grimbsy,
struttura inglese che ha raggiunto livelli di produzione record e Mobile,
potenza degli Usa portata in produzione all'inizio dell'anno, la domanda
continua a superare l'offerta. Come risultato Tencel ha annunciato che
accrescerà la produzione della propria fibra lyocell per quello che
riguarda Mobile, il suo stabilimento degli Usa, nel secondo trimestre del
2003, portando l'impianto SL2 alla piena capacità operativa. David Hoyland,
Business Director dei nonwovenvens ha detto: "Questa è una notizia
eccellente e ci permetterà di capitalizzare ulteriormente il forte
progresso raggiunto questo anno per confermare Tencel come fibra alternativa
nel mercato dei nontessuti".
AL
PROGETTO "FORNAIO&MUGNAIO" DEL MOLINO DI VIGEVANO IL PREMIO
"ADICO-IL MARKETER DEL 2001"
Milano, 9 dicembre 2002 - È stato consegnato il 20 novembre a Milano il
riconoscimento "Adico-Il marketer del 2001" a Franco Varvello,
amministratore unico de Il Mulino di Vigevano S.p.a., azienda leader nel
settore molitorio. Franco Varvello è stato selezionato per il progetto
"Fornaio&Mugnaio", il marchio di una linea di panetteria
fresca prodotta direttamente dai fornai utilizzando materie prime
selezionate, fornite da un partner di tradizione come, appunto, il Molino di
Vigevano. Una vera partnership, insomma, tra il "mugnaio" ed il
"fornaio" artigiano. L'iniziativa, tra l'altro, è sostenuta anche
da supporti di merchandising e pubblicitari, trasmessi su radio e
televisioni locali e regionali, che pubblicizzano alcuni pani speciali.
L'attività di marketing è uno dei punti cardine del progetto: i negozi si
abbelliscono di materiale da interno e da vetrina, diventando sempre più
accoglienti grazie anche a insegne interne ed esterne che rendono
immediatamente riconoscibili i fornai appartenenti al gruppo. Oggi i fornai
partner aderenti all'iniziativa sono più di 300, di cui 8 full concept, con
arredamento completo, caratterizzato da soluzioni architettoniche in grado
di esaltare la produzione fresca dell'artigiano. I fornai partner possono
anche disporre di una selezione esclusiva di specialità gastronomiche,
prodotte artigianalmente e personalizzate dall'etichetta "Dispensa del
Fornaio". "Fornaio & Mugnaio" rappresenta il primo
partenariato d'insegna nel settore dell'industria molitoria e della
panificazione. Con una grande sensibilità al marketing ed alle esigenze di
mercato, la 'squadra' di Franco Varvello ha saputo offrire una opportunità
concreta ai panificatori artigiani che intendono specializzare la propria
professione per poter reggere il confronto con la nuova concorrenza sul
piano della qualità e del servizio. Il premio Adico, giunto alla sua quinta
edizione, ha portato alla ribalta aziende e uomini protagonisti di brillanti
operazioni di marketing e che hanno consentito il confronto con idee di
successo. Voluto dal 1998 dall'Associazione direttori commerciali e
marketing, in collaborazione con la società di consulenza Valdani Vicari
& associati e con il mensile Espansione, proprio per mettere in luce le
più interessanti case history del panorama italiano delle imprese, oggi
testimonia la giustezza dell'intuizione iniziale: premiare i manager che,
all'interno delle aziende, hanno elaborato, guidato, sviluppato piani
vincenti di marketing. Nel corso della quinta edizione del premio Adico, i
"cervelli" del Marketing italiano si sono scambiati pareri e
opinioni sulla necessità di rinnovamento del Marketing e sul rilancio della
funzione commerciale nelle Aziende. Opinione emergente è l'apertura verso
nuovi orizzonti: non più e non solo marketing strategico e operativo, bensì
marketing innovativo, una perfetta sinergia tra le funzioni classiche, le
leve fornite dallo sviluppo tecnologico, la fondamentale attenzione ai
valori etici ed il rispetto dell'ambiente.
I
MAGGIORI STUDIOSI DEI PROBLEMI IDROGEOLOGICI S'INCONTRERANNO AD ASSISI PER
AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO DEL PAESE E SVILUPPARE
UN'EFFICACE POLITICA DI PREVENZIONE AMBIENTALE.
Roma, 9 dicembre 2002 - L'Accademia Nazionale dei Lincei, insieme con
l'Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna
(Inrm) e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (Irpi) del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel quadro delle attività promosse
nell'anno internazionale della Montagna (2002) e dell'Acqua (2003), ha
organizzato un Convegno Nazionale intitolato "Conservazione
dell'ambiente e rischio idrogeologico", in programma ad Assisi l'11 e
12 dicembre 2002, presso il Sacro Convento di San Francesco in Assisi. La
manifestazione, promossa d'intesa col Gruppo Nazionale per la Difesa dalle
Catastrofi Idrogeologiche (Gndci) del Cnr, l'Ital Cid, L'ihp dell'Unesco, il
Corpo forestale dello Stato, la Federazione Italiana Scienze della Terra (Fist),
il Consiglio Nazionale dei Geologi, la Società Geologica Italiana e
l'Associazione Italiana di Geologia Applicata (Aiga), è patrocinata dal
Club Alpino Italiano (Cai). Presiederanno Lucio Ubertini, Direttore dell'Irpi
e Presidente del Gndci del Cnr, Annibale Mottana, Uberto Crescenti, Giuseppe
Di Croce, Gabriele Bianchi, Pietro De Paola, Edoardo Mensi e Guglielmo
Benfratello. Nel corso del convegno si discuterà di protezione del
territorio e monitoraggio ambientale: dalle alluvioni alle frane, dalla
difesa delle coste ai cambiamenti climatici, all' utilizzo di moderne
tecnologie nelle scienze idrogeologiche e idrauliche.
FIRMATO
UN ACCORDO RELATIVO ALLA FORMAZIONE NEL SETTORE AGRICOLO
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - Il 5 dicembre le parti sociali del comitato per
il dialogo sociale (settore Agricoltura) hanno raggiunto un accordo su un
importante documento relativo alla formazione professionale nel settore
agricolo: l'"Agreement on Vocational Training in Agriculture".
L'accordo è inteso ad elevare il livello di qualifiche dei lavoratori
agricoli e ad agevolare la mobilità e la libera circolazione dei lavoratori
nell'Unione europea. Il documento propone alle associazioni sindacali e dei
datori di lavoro del settore, alle pubbliche autorità degli Stati membri e
alla Commissione una serie di iniziative connesse alla formazione
professionale dei lavoratori agricoli nell'UE. I principali partner del
dialogo sociale nel settore sono l'Effat e il Copa-Geopa.
DENOMINAZIONE
D'ORIGINE DI PRODOTTI AGRICOLI
Bruxelles, 9 dicembre 2002 - La relazione di Jean-Claude Fruteau (Pse, F)
approvata dal Parlamento con 387 voti favorevoli, 41 contrari e 15
astensioni, sostiene la proposta dell'Esecutivo per l'aggiornamento della
legislazione comunitaria sulla protezione della denominazione d'origine dei
prodotti agricoli tradizionali e di qualità, allineandola alle regole
internazionali del commercio. Alcuni emendamenti apportati al testo
propongono di estendere la gamma di prodotti a cui il regolamento si applica
e di rendere più severe le misure relative ai prodotti non comunitari. Fra
i prodotti da inserire fra quelli Dop (Denominazione di origine protetta) e
Igp (Indicazioni geografiche protette) figurano: pasta di mostarda; paste
alimentari non cotte, non farcite, né altrimenti preparate (composte quasi
esclusivamente da prodotti semplici appartenenti all'allegato I del
trattato: oltre il 20% di uova e semola di grano duro); lana; vetrice e
prodotti derivati dal tabacco; birre; bevande a base di estratti di piante;
prodotti della panetteria, pasticceria, confetteria e biscotteria; gomme e
resine naturali; aceto di vino, aceto di uva di Corinto, vino di bacche o
bevande preparate con bacche fermentate, diverse dal sidro e dal sidro di
pere; salsa di senape; fieno; oli essenziali e vimine. I deputati insistono
anche per un periodo di transizione di dieci anni, invece dei cinque
proposti dalla Commissione, per escludere le acque minerali e le acque di
fonte dal regolamento. Per quanto riguarda i prodotti provenienti da Paesi
terzi gli emendamenti affermano che il regolamento possa essere applicato
anche a questi, a condizione che l'equivalenza e la reciprocità siano
rigorosamente applicate. Per valutare il rispetto di queste condizioni ogni
volta che un Paese terzo chiede il riconoscimento da parte dell'Unione di
una o varie denominazioni d'origine, la Commissione dovrebbe elaborare una
relazione che consentirebbe anche di rafforzare i controlli.
LISBONA
OSPITERÀ IL SECONDO SIMPOSIO INTERNAZIONALE SULLA PATOLOGIA EDILIZIA
Lisbona, 9 dicembre 2002 - Il Consiglio internazionale di ricerca ed
innovazione nell'edilizia e nella costruzione (Cib) ospiterà dal 6 all'8
novembre 2003, a Lisbona, il secondo simposio internazionale sulla patologia
edilizia. Lungi dal diminuire, la frequenza e la gravità dei casi di
deterioramento delle costruzioni sono invece in aumento. Gli edifici, i
sistemi e le strutture edilizie sono più sofisticati, tecniche e materiali
nuovi sono costantemente introdotti ed i tempi di costruzione diventano
sempre più brevi. Il simposio "W086 Building Pathology" del Cib
riunisce ricercatori e professionisti provenienti da oltre venti paesi con
competenze nei seguenti settori: degrado edilizio, individuazione delle
cause, indagine sul dissesto degli edifici e possibili azioni correttive. La
manifestazione si propone, da un lato, di esaminare gli errori commessi in
precedenti casi di degrado edilizio cercando di trarne insegnamenti e,
dall'altro, di trasferire la conoscenza dai ricercatori ai professionisti.
Le parti interessate come l'industria edile, i fabbricanti di materiali da
costruzione, gli organismi di controllo, le società di assicurazione e gli
architetti avranno a disposizione un forum aperto per discutere le
problematiche ed individuare il modo di evitarle in futuro. La
manifestazione è rivolta a tutti i professionisti del settore edile, come
pure ai gestori ed agli utenti degli edifici che desiderano conoscere meglio
i fattori che determinano la durata di una costruzione. Le lingue ufficiali
del simposio saranno il portoghese e l'inglese e verrà reso disponibile un
servizio di interpretazione simultanea. Infolink: http://www-ext.lnec.pt/cib_symposium_lisboa03/eng/introe.html
"1ª
GIORNATA DELLA FORMAZIONE MANAGERIALE ASFOR INCONTRO CON LE BUSINESS SCHOOL,
CORPORATE UNIVERSITY E ISTITUZIONI FORMATIVE ASSOCIATE AD ASFOR"
Milano, 9 dicembre 2002 - mercoledì 11 dicembre 2002 dalle ore 10.00 alle
ore 18.00 presso Palazzo Mezzanotte Congress and Training Centre, Piazza
Affari, 6 Milano si svolgerà la "1ª giornata della formazione
manageriale Asfor incontro con le business school, corporate university e
istituzioni formative associate ad Asfor", Una opportunità originale
per assicurare una panoramica del Sistema formativo manageriale italiano,
verificandone dimensioni, qualità e livello di soddisfazione da parte dei
clienti, alla luce della esperienza di Asfor, dei suoi soci e delle più
importanti istituzioni e organizzazioni pubbliche e private, anche
attraverso la realizzazione di una apposita area espositiva riservata ai
soci Asfor e aperta in permanenza dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Il
programma della giornata, che vede un percorso riflessivo articolato in tre
seminari successivi e completato da una Tavola Rotonda, intende creare un
efficace confronto fra i diversi attori del sistema formativo - anche
attraverso la presentazione di ricerche originali sviluppate a cura di Asfor,
per elaborare nuove proposte in grado di contribuire allo sviluppo e al
rafforzamento della competitività del sistema Paese. Infolink: www.asfor.it
NATALE
2002: MENO ACQUISTI DA TREDICESIME (-2,8%), PIU' SOLDI PER MUTUI E TASSE. MA
A FESTEGGIARE NON SI RINUNCIA. VENTURI, "FUTURO INCERTO, PREOCCUPANO
CRISI ECONOMICA E CONTI PUBBLICI"
Roma, 9 dicembre 2002 - Gli italiani non rinunciano a festeggiare il Natale
ed il Capodanno, ma tirano la cinghia e spendono meno per acquisti,
destinando maggiori risorse al pagamento dei conti in sospeso. Così
quest'anno 14,7 miliardi di euro dei 29,5 distribuiti con le tredicesime
finiranno nei negozi, contro i 15,2 miliardi di euro del 2001, con una
riduzione quindi di quasi il 3%. A frenare le spese - secondo l'indagine
condotta dalla Swg per conto della Confesercenti, su un campione
rappresentativo di consumatori - sarà soprattutto la peggiore situazione
economica familiare, indicata dal 46 per cento degli intervistati come
l'elemento più condizionante, ma anche la crisi internazionale, il rischio
di una guerra in Iraq e la crisi della Fiat, vissuta con particolare
preoccupazione dal 12% del campione. I tagli più significativi
riguarderanno le spese per la casa e la famiglia (-5%) dirottate verso il
pagamento di conti in sospeso (tasse, rate di mutuo per la casa,
finanziamenti) in aumento del 5%, mentre scenderà la percentuale dei
risparmiatori. Aumenta del 2% il numero di coloro che prevedono di
acquistare più regali, ma saranno il 6% in più quelli che spenderanno meno
per strenne. A scartare i doni saranno soprattutto i bambini, mentre amici e
parenti saranno ancora una volta ed ancora di più i principali destinatari
dei tagli di spesa (rispettivamente -1% e -3%), mentre aumenta del 3% la
disponibilità all'acquisto di strenne per i più piccoli e dell'1% quella
per il coniuge o il partner. Quanto ai prodotti più gettonati per gli
acquisti natalizi, aumentano libri ed elettrodomestici, mentre perdono
terreno le nuove tecnologie che in molti casi, come computers, telefonini,
impianti satellitari e play station, mostrano un mercato ormai saturo.
Rispetto ai luoghi prescelti per passare il Natale, l'indagine mostra una
situazione sostanzialmente immutata rispetto allo scorso anno, con una forte
propensione a restare in casa propria o di parenti e amici (94% contro il
95% del 2001), mentre aumenta dall'1 al 2% la quota di coloro che
trascorreranno le feste natalizie al lavoro. Intoccabili invece restano il
cenone della vigilia ed il pranzo del 25 dicembre: la spesa media sarà
quest'anno di 108 euro, rispetto ai 93 dello scorso Natale. Stesso discorso
anche per il Capodanno, sia per quanto riguarda i luoghi, che mostrano
ancora una preferenza verso la propria casa o quella di parenti ed amici con
un leggero incremento per i ristoranti, sia per quanto riguarda la spesa
media prevista per il cenone che resta immutata a 103 euro. A diminuire sarà
invece la spesa per fuochi d'artificio: gli italiani non rinunceranno ad
esorcizzare le preoccupazioni per il nuovo anno, ma per farlo spenderanno un
po' meno (55 euro contro i 61 dell'anno scorso). "Il prossimo Natale -
sottolinea il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi - troverà gli
italiani più sfiduciati per la propria situazione finanziaria e per le
prospettive dell'economia italiana ed internazionale. Preoccupa la paura di
una nuova guerra, così come, sul versante interno, la crisi della Fiat,
percepita come un problema collettivo. Ma preoccupano anche i conti pubblici
negativi, l'andamento dell'inflazione che rende sempre più difficile ridare
fiato ai consumi e la situazione di difficoltà in cui versano le imprese
italiane, soprattutto piccole e medie. Una preoccupazione alimentata
dall'assenza di interventi da parte del Governo in grado di rilanciare i
consumi e restituire alle imprese la forza per tornare ad investire nella
modernizzazione". "Per questo - sottolinea Venturi - noi non
rivolgiamo ai cittadini inviti a consumare di più: non servono a nulla.
Invitiamo piuttosto l'esecutivo a realizzare specifici ed immediati
interventi. Lo abbiamo già fatto chiedendo al Governo di anticipare la
riforma fiscale concedendo un bonus da 150 euro da far trovare negli
stipendi e nelle pensioni di novembre. Si potrebbe ancora fare in tempo -
conclude il Presidente della Confesercenti - intervenendo sulle tredicesime
per dare una spinta significativa ai consumi in un periodo tradizionalmente
dedicato agli acquisti. Sarebbe un primo segnale significativo".
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