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17 DICEMBRE 2002

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LA COMMISSIONE EUROPE PONE LA POLITICA INDUSTRIALE AL CENTRO DEL SUO PROGRAMMA D'ATTIVITÀ 

Bruxelles, 17 dicembre 2002 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione in cui sono descritti i punti critici della politica industriale che l'Europa deve affrontare ora se intende soddisfare le crescenti aspettative dei cittadini europei nel settore dell'ambiente, dell'occupazione, in ambito sociale e per quanto riguarda la salute pubblica. Con la comunicazione sulla politica industriale nell'Europa allargata la Commissione intende avviare un dibattito paneuropeo sugli interventi più idonei ad accrescere la vivacità, la dinamicità e la concorrenzialità mondiale dell'industria, in modo da ottenere una crescita equilibrata dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Tutti i soggetti interessati sono invitati a partecipare al dibattito. Il Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha affermato: "Questa comunicazione dimostra il nostro impegno a mantenere l'industria e la sua concorrenzialità al centro dell'attività politica della Commissione. Solo le imprese concorrenziali possono creare l'occupazione ed il benessere di cui abbiamo bisogno per realizzare gli obiettivi strategici stabiliti dai vertici di Lisbona e Göteborg." Erkki Liikanen, commissario europeo per le imprese, ha dichiarato: "La comunicazione sottolinea la necessità di essere sempre attenti a mantenere il corretto equilibrio tra i tre pilastri (sociale, ambientale ed economico) dello sviluppo sostenibile. Se il pilastro economico non è abbastanza robusto diventerà impossibile conseguire i nostri ambiziosi obiettivi in tema di sviluppo sostenibile. Solo se l'industria europea è concorrenziale si possono generare le risorse finanziarie necessarie per raggiungere gli altri obiettivi." L'obiettivo di migliorare la concorrenzialità dell'Europa entro il 2010 è stato approvato dai capi di Stato e di governo al vertice di Lisbona del marzo 2000. Si è subito iniziato ad elaborare, testare e migliorare regolarmente le politiche volte ad ottimizzare il contesto in cui operano le imprese. Le politiche stanno già fornendo risultati promettenti in tutta l'UE; nonostante tali progressi l'Unione deve tuttavia impegnarsi maggiormente ad aumentare la crescita della produttività e a diventare più concorrenziale per non perdere terreno nei confronti dei suoi principali concorrenti, vista l'asprezza dell'attuale clima economico. Per realizzare tale obiettivo ci si può avvalere delle opportunità offerte dall'ampliamento. La comunicazione evidenzia i punti forti e quelli deboli dell'industria comunitaria, ne analizza la struttura nell'Europa allargata ed individua le sfide che si presenteranno nei prossimi anni. Essa traccia inoltre orientamenti futuri per la politica industriale dell'UE e dimostra che, per garantire un progresso sostenibile, occorre garantire l'equilibrio tra la politica economica, la politica sociale e quella ambientale nella fase di attuazione. Migliorare il contesto operativo delle imprese ed agevolare i processi di adeguamento resteranno obiettivi centrali della politica industriale dell'UE. La Commissione sta tuttavia cercando di stabilire come migliorare l'efficienza e l'efficacia dei provvedimenti nell'ambito della politica industriale, ad esempio con un sostegno proattivo alla diffusione dell'innovazione e dello spirito imprenditoriale (elementi cruciali della concorrenzialità industriale), esaminando sistematicamente gli effetti di tutte le norme aventi un impatto sulle imprese, accertandosi del corretto funzionamento delle regole che disciplinano il mercato interno, coordinando in modo più efficace le politiche comunitarie volte ad accrescere la concorrenzialità dell'industria e garantendo che la politica delle imprese tenga maggiormente conto delle esigenze specifiche dei vari settori industriali. La comunicazione indica soluzioni equilibrate, integrate e sostenibili. Per dare seguito alla comunicazione è previsto quanto segue: innanzitutto, per aiutare l'UE a raggiungere un corretto equilibrio della politica per le imprese la Commissione invita le altre istituzioni dell'UE e i soggetti interessati a discutere e a reagire alla strategia delineata nella comunicazione; in secondo luogo la Commissione effettuerà una verifica dell'efficacia delle sue politiche più importanti ai fini del sostegno alla concorrenzialità delle imprese; in terzo luogo, poiché la maggior parte dei provvedimenti di politica industriale competono agli Stati membri la Commissione li invita a riconsiderare tali provvedimenti alla luce della comunicazione. Il metodo aperto di coordinamento istituito dal Consiglio europeo di Lisbona rappresenta uno strumento collaudato per discutere, elaborare e migliorare i risultati delle politiche nazionali. La Commissione invita le parti interessate a contribuire a tale processo e riferirà in merito ai risultati ottenuti entro la fine del 2003. Il testo completo della relazione può essere consultato al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/industry/index.htm  La politica per le imprese in un'Europa allargata - Conferenza del 21 gennaio 2003 Ispirandosi ai contenuti della comunicazione la conferenza avvierà un ampio dibattito pubblico sulle sfide future nell'ambito della politica per le imprese. Il dibattito sarà inaugurato dal Presidente della Commissione europea Romano Prodi e continuerà in due fasi, alle quali parteciperanno illustri rappresentanti del mondo industriale, importanti soggetti istituzionali degli Stati membri nonché il commissario responsabile per le imprese Erkki Liikanen. Per u informazioni : http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/industry/conference/index.htm 

CONSIGLIO EUROPEO DI COPENAGHEN (12-13 DICEMBRE 2002) 
Roma, 17 dicembre 2002 - "A Copenaghen si e' vissuta una giornata storica che chiude un capitolo importante della storia europea e ne apre uno nuovo". Il Presidente del Consiglio ha così commentato la conclusione del vertice Ue che ha dato il via libera all'allargamento a 10 nuovi membri dell'est europeo e del Mediterraneo dal primo maggio 2004. Concludendo con successo, a Copenaghen i contratti di adesione con Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia, l'Unione Europea ha mantenuto gli impegni con questi Stati che potranno così partecipare alle elezioni del Parlamento europeo nel 2004 in qualità di membri. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/cons_europeo_copenaghen/index.html  http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/cons_europeo_
copenaghen/conclusioni.pdf?d=17800
 

REPUBBLICA ITALIANA - PROGRAMMA DI EMISSIONI SUI MERCATI INTERNAZIONALI PER IL 2003 
Roma, 17 dicembre 2002 - La Repubblica Italiana (Aa2/AA) annuncia il programma di finanziamento sui mercati internazionali per il 2003. La Repubblica intende raccogliere almeno 12 miliardi di euro equivalenti nel corso del 2003 articolando le emissioni nel modo seguente: 1. Programma global di emissioni benchmark in dollari Usa. A seguito della favorevole esecuzione del programma nel 2002, la Repubblica conferma il proprio impegno sul mercato del dollaro nel 2003, con un programma atteso di emissioni pari ad almeno 10 miliardi di dollari. I titoli global in dollari verranno emessi su scadenze benchmark, con l'obiettivo di migliorare la curva dei titoli in dollari della Repubblica. Nell'ambito del programma in dollari, i titoli benchmark liquidi sono scambiati dai desk sulle agenzie dei vari Dealer e sono quotati sulle principali piattaforme elettroniche. I Dealers del programma sono: Abn Amro, Csfb, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase, Lehman Brothers, Merrill Lynch, Morgan Stanley, Sssb e Ubs Warburg. 2. Attività di finanziamento in altri mercati. La Repubblica Italiana intende emettere anche su altri mercati internazionali per mezzo del programma Mtn, nell'ambito del quale può operare in maniera flessibile e su un ampio numero di valute, incluse transazioni non benchmark in eurodollari. Uno degli obiettivi principali del programma di raccolta di raccolta internazionale è di continuare nell'internazionalizzazione della base di investitori in titoli italiani. Il Tesoro continuerà ad attuare un programma di relazioni con gli investitori globalmente nel 2003. Nei prossimi giorni verrà lanciata una nuova sezione sul sito del Tesoro dedicata al programma di raccolta in valuta all'indirizzo www.tesoro.it/publicdebt

GETTITO DI CASSA AUTOLIQUIDAZIONE - NOVEMBRE 2002 
Roma, 17 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il gettito di cassa riferito all'autoliquidazione di novembre è stato pari a 31,7 miliardi. Nel 2001, il corrispondente gettito è stato pari a 32,5 miliardi. Con le seguenti specifiche: a. il gettito dell'autoliquidazione 2002 non contiene i versamenti tributari per i redditi derivanti dalle collaborazioni coordinate e continuative. Nel 2001, questi versamenti (pari a circa 1,2 miliardi) erano invece ricompresi nell'autoliquidazione. Nel 2002 gli stessi sono operati direttamente, mediante le ritenute mensili; b. al dato di cassa 2002 mancano i versamenti tributari sospesi a seguito delle calamità naturali d'autunno; c. la caduta dell'Irpeg manifestatasi in agosto (-15,9%) risulta significativamente rallentata per effetto del d.l. 209/2002. In sintesi, anche in considerazione del generale rallentamento dell'economia, si tratta di un dato che dimostra la sostanziale tenuta dei conti pubblici italiani. 

TELECOM ITALIA: SUL SITO LA RELAZIONE SULL'ESITO DELLA CESSIONE 
Roma, 17 dicembre 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è disponibile sul sito www.tesoro.it  tra gli ultimi documenti pubblicati, la relazione circa sull'esito dell'offerta istituzionale "accelerata" della quota residua detenuta in Telecom Italia, offerta lanciata e conclusasi il 9 dicembre 2002. 

BANK OF AMERICA - RAPPORTO ECONOMICO 2002 E PREVISIONI 2003......ANDANTE ADAGIO. 
Milano, 16 dicembre. Il team di studi economici della Bank of America guidato dal 'senior economist' Peter Kretmer proseguendo nel suo tour delle principali piazze finanziarie europee ha presentato anche presso la sede milanese della Banca il rapporto sulla situazione economica dell'anno in corso e le previsioni per il 2003. La tabella allegata può, meglio di molte parole, riassumere la situazione della situazione economica generale considerando il Prodotto Interno Lordo (GDP) nelle zone mondiali da mettere a paragone, definitive per il 2001, stimate per il 2002 e previste per il 2003. (vedi tabella allegata)


GLOBAL ECONOMIC OUTLOOK:REAL GDP 

 

2001

2002 (Est)

2003 (Forecast)

U.S.

0.3

2.4

2.4

Japan

-0.6

-0.5

0.7

Non Japan Asia

3.8

5.0

5.3

Eurozone

1.4

0.7

1.3

Germany

0.7

0.2

0.9

France

1.8

0.9

1.4

Italy

1.8

0.4

1.1

United Kigdom

2.0

1.6

2.2

Americas

 

 

 

Canada

1.5

3.5

3.1

Latin America

0.1

-0.8

2.6

Si può chiaramente vedere che la recessione iniziata nel 2001 e proseguita, aggravata in Europa, è prevista attenuarsi nel 2003. Partendo dagli Stati Uniti -dove è già iniziata - una ripresa si profila all'orizzonte, anche se moderata (si potrebbe definire... "andante adagio"). I tassi di interesse, scesi in misura notevole in questi ultimi tempi - specie negli U.S. - dovrebbero riprendere un graduale andamento al rialzo, dato che il timore inflazione è ormai lontano e una cosiddetta deflazione non è 'nelle carte'. Si deve considerare che mentre l'inflazione viene generata da un eccesso di domanda rispetto alle capacità di produzione, la 'deflazione' deriva da una insufficiente domanda, che invece si prevede in rialzo sia pur lento. Naturalmente sulle previsioni gravano, a questo momento, incertezze dovute al rischio di guerra, alla possibilità di attentati e quindi di instabilità politica che potrebbero gravare sui prezzi di petrolio e di materie prime. Copia del rapporto e informazioni più dettagliate si possono ottenere dalla sede di Milano della Bank of America. Info: Marinella Conti tel.02.76069223 e-mail: marinella.conti@bankofamerica.com   Infolink: www.bankofamerica.com 

BANCA POPOLARE DI BERGAMO-CREDITO VARESINO ("BPB"), BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDUSTRIA ("BPCI") BANCA POPOLARE DI LUINO E DI VARESE ("BPLV") APPROVANO ALL'UNANIMITÀ LA CREAZIONE DEL 7° GRUPPO BANCARIO ITALIANO CIRCA 1.200 SPORTELLI , 2,5 MILIONI DI CLIENTI, 60 MILIARDI DI EURO DI ATTIVO, 48 MILIARDI DI EURO DI RACCOLTA DIRETTA, 45 MILIARDI DI EURO DI RACCOLTA INDIRETTA, 39 MILIARDI DI EURO DI IMPIEGHI 
Bergamo, Milano e Varese, 17 dicembre 2002 - I Consigli di Amministrazione di Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino ("Bpb"), di Banca Popolare Commercio e Industria ("Bpci") e della propria controllata Banca Popolare di Luino e di Varese ("Bplv") hanno deliberato all'unanimità di sottoscrivere un accordo quadro per la fusione dei tre istituti in una nuova Banca Popolare. L'operazione di aggregazione, che sarà attuata su basi di pari dignità, prevede la realizzazione di un progetto industriale ad elevata valenza strategica, caratterizzato da una forte complementarità dei gruppi bancari in termini di zone di operatività, canali distributivi, prodotti e clientela. Il Nuovo Gruppo si prefigge di: mantenere l'originaria matrice cooperativistica; adottare un modello federale caratterizzato da: ?un forte radicamento territoriale nelle aree di presenza delle rispettive banche; ?una struttura organizzativa "modulare" che permetta future aggregazioni; migliorare le prospettive di generazione di valore per gli azionisti..2 Il Nuovo Gruppo sarà il settimo operatore bancario italiano, con una capitalizzazione di borsa di circa 3,8 miliardi di Euro (in base ai prezzi di chiusura al 13 dicembre 2002 e fully diluted) e disporrà, sulla base dei dati pro-forma al 30 giugno 2002, di: 1.197 sportelli, il 66% dei quali concentrati nel Centro-Nord del Paese; circa 2,5 milioni di clienti, prevalentemente famiglie e piccole-medie imprese; 48 miliardi di Euro di raccolta diretta; 45 miliardi di Euro di raccolta indiretta di cui 22 miliardi di Euro di risparmio gestito; 39 miliardi di Euro di impieghi a clientela ordinaria; 3,8 miliardi di Euro di patrimonio netto (fully diluted); 2,8 miliardi di Euro di patrimonio base core (core tier 1 capital) equivalente a un core tier 1 ratio del 6,5% (fully diluted). L'aggregazione consentirà la costituzione di un polo bancario con caratteristiche tali da valorizzare i due gruppi di origine. In particolare, il Nuovo Gruppo sarà fortemente radicato nei territori di presidio storico e in grado di conseguire benefici di costo e economie di scala attraverso l'accentramento di servizi e attività di supporto. La formazione del Nuovo Gruppo presenta le seguenti valenze: compatibilità dei modelli di business: entrambi i Gruppi si rivolgono ad una clientela di famiglie e piccole medie imprese localizzate nei territori più ricchi del Paese e dispongono di 'fabbriche prodotto' integrabili, in grado di rafforzare la gamma di prodotti e servizi offerti; equilibrata struttura patrimoniale: il Nuovo Gruppo avrà un solido livello di patrimonializzazione, adeguato alle nuove dimensioni, alla politica di dividendo e alla crescita futura; adeguata redditività e remunerativa politica dei dividendi: il Nuovo Gruppo avrà un adeguato profilo reddituale che consentirà di perseguire una remunerativa politica dei dividendi; complementarità territoriale e elevata penetrazione dei mercati serviti: le reti distributive sono dislocate su territori contigui e complementari, senza sostanziali sovrapposizioni. La nuova realtà sarà presente nelle principali regioni italiane con una quota di mercato a livello nazionale del 4,1% in termini di sportelli. Il Nuovo Gruppo sarà particolarmente radicato in Lombardia dove disporrà di 500 sportelli con una quota di mercato del 8,8%; mantenimento di un'ottima qualità dell'attivo: l'aggregato si presenterà con una qualità dell'attivo superiore alla media del sistema. Le sofferenze e gli incagli rappresenteranno rispettivamente il 1,61% (al netto degli interessi di mora) e il 1,18% degli impieghi a clienti; possibile inserimento nel MIB 30: il titolo della Nuova Capogruppo avrà una concreta possibilità di essere inserito nell'indice Mib 30..3 Le linee del piano industriale del Nuovo Gruppo stimano sinergie lorde da integrazione pari a 180 milioni di Euro annui a regime nel 2006. Tali sinergie derivano per 67 milioni di Euro da maggiori ricavi e per 113 milioni di Euro da risparmi di costo. Le sinergie da ricavo saranno conseguibili principalmente attraverso l'internalizzazione dei margini per i prodotti di risparmio gestito e assicurativi, la messa a fattor comune delle best practice di Gruppo e lo sviluppo del cross-selling. Le sinergie da costo deriveranno principalmente dalla razionalizzazione dei costi legati alla macchina operativa (accentramento dei back office, unificazione dei sistemi informativi, dei servizi generali, della logistica e della funzione acquisti) e dal miglioramento dell'efficienza della struttura delle banche rete e delle fabbriche prodotto. I costi di integrazione, da intendersi una tantum, sono stati stimati complessivamente in circa 160 milioni di Euro e saranno sostenuti nel periodo 2003-2006. L'integrazione dei due gruppi consentirà di perseguire un miglioramento della redditività con obiettivi al 2006 di un Roe adjusted (escluso il goodwill) di oltre il 16%, una riduzione del cost/income ratio al di sotto del 50% e un Tier 1 ratio superiore al 7%. Struttura dell'operazione e nuovo modello di business - L'aggregazione avverrà attraverso la fusione di Bpb, Bpci e Bplv in una nuova banca popolare quotata avente la natura di società cooperativa. Presso la capogruppo, che avrà sede legale e amministrativa a Bergamo, verranno accentrate le funzioni di governo ed indirizzo, la gestione delle partecipazioni, la finanza e tesoreria e le funzioni operative relative ai sistemi informativi, all'organizzazione, ai back-office, agli acquisti e alla logistica. E' prevista l'ubicazione a Milano delle funzioni della capogruppo relativamente ad area finanza, area risorse umane, auditing e private banking e delle società prodotto di wealth management (asset management e bancassurance), investment banking, e-commerce e consumer finance. Prima della fusione e subordinatamente alla realizzazione della stessa, è previsto che Bpb, Bpci e Bplv scorporino le aziende bancarie, costituite dalla rete di sportelli, a favore rispettivamente, per Bpb, di una nuova società per azioni interamente controllata (la Banca Popolare di Bergamo S.p.A.) e per Bpci e Bplv, a favore di una società per azioni di nuova costituzione (la Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A.). La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. e la Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A., allo stesso modo di Banca Carime e Banca Popolare di Ancona, avranno la struttura di banche rete non quotate e controllate dalla capogruppo. Esse opereranno al fine di rafforzare il presidio sul territorio di vocazione con la necessaria autonomia commerciale, nell'ambito delle direttive della capogruppo. E' inoltre confermata la previsione di fusione per incorporazione di Banca Carime in Popolare Commercio e Industria Finanziaria S.p.A. con la nascita della nuova Banca Carime S.p.A. Corporate Governance Il Consiglio di Amministrazione della Nuova Capogruppo sarà formato da ventuno Consiglieri, di cui otto nominati dal Consiglio di Amministrazione di Bpci. Primo Presidente sarà il Cav. Lav. Emilio Zanetti, Vice Presidente Vicario il Cav. Lav. Giuseppe Vigorelli e Amministratore.4 Delegato Giampiero Auletta Armenise. Il Direttore Generale sarà designato da Bpb fra i membri dell'attuale Direzione Generale. I Consigli di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. e della Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. saranno formati da esponenti di entrambe le banche. Presidente della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. sarà il Cav. Lav. Emilio Zanetti. Presidente della Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. sarà il Cav. Lav. Giuseppe Vigorelli e Amministratore Delegato Carlo Porcari. Le condizioni finanziarie, che saranno soggette ad una due diligence confirmatoria, prevedono un rapporto di cambio individuato in 1,5 azioni della Nuova Capogruppo ogni azione Bpb, 0,825 azioni della Nuova Capogrupo ogni azione Bpci e 0,660 azioni della Nuova Capogruppo ogni azione Bplv. La composizione del capitale post fusione sarà rappresentata per circa il 67% da azioni detenute da ex azionisti Bpb, per circa il 32% da azioni detenute da ex azionisti Bpci e per circa l'1% da azioni detenute da ex azionisti Bplv (ad esclusione delle azioni già possedute da Bpci). A scopo illustrativo, si evidenzia che tali rapporti di cambio corrispondono a 0,55 azioni Bpb ogni azione Bpci (ovvero circa 1,818 azioni Bpci ogni azione Bpb) e a 0,44 azioni Bpb ogni azione Bplv. Le azioni della Nuova Capogruppo (di valore nominale di 2 Euro ciascuna) emesse a seguito della fusione avranno godimento 1° gennaio 2003. Tempistica indicativa dell'operazione Il progetto di aggregazione prevede i seguenti principali momenti: 16 dicembre 2002: presentazione dell'operazione al mercato entro marzo 2003: approvazione da parte dei Consigli di Amministrazione dei bilanci d'esercizio e del progetto di fusione aprile / maggio 2003: assemblee ordinarie per l'approvazione del bilancio di esercizio; assemblee straordinarie per i) approvazione del progetto di fusione comprensivo dello scorporo delle reti bancarie e della fusione tra Bpb, Bpci e Bplv e ii) atto costitutivo della Nuova Capogruppo entro 30 giugno 2003: efficacia della fusione 1° luglio 2003: quotazione della Nuova Capogruppo I Consigli di Amministrazione di Bpb e di Bpci nella stessa riunione hanno deliberato di attribuire ai portatori dei prestiti obbligazionari "Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino.5 Subordinato Convertibile 1997-2004 a Tasso Misto con Warrant" e "Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999-2004 Convertibile Subordinato cum Warrant" la facoltà di convertire i loro titoli entro il termine di un mese dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'avviso di cui all'art.
2503 bis cod. civ.. Analogamente, hanno deliberato di dare facoltà di esercizio anticipato ai "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino 2002/2004" e ai "Warrant Banca Popolare Commercio e Industria 1999-2004" entro il medesimo termine. Il progetto è soggetto all'autorizzazione di Banca d'Italia e degli altri organi competenti. Consulenti finanziari dell'operazione sono Mediobanca per Bpci e Lazard per Bpb. Consulenti legali sono il prof. Piergaetano Marchetti per Bpci e lo studio Pedersoli-Lombardi e Associati per Bpb. Consulente industriale per l'aggregazione è Bain & Company. 

INTESABCI ADERISCE ALL'OPA PROMOSSA DA CREDIT AGRICOLE SU CREDIT LYONNAIS 
Milano, 17 dicembre 2002 - IntesaBci ha comunicato a Crédit Agricole il proprio impegno ad aderire all'OPA promossa sulla totalità delle azioni ordinarie componenti il capitale sociale di Crédit Lyonnais e a consegnare l'intera propria quota di partecipazione - pari a 12.701.280 azioni ordinarie, corrispondenti al 3,691% del capitale - iscritta in bilancio a un valore di carico di circa 395 milioni di euro. Tenendo anche conto della quotazione dell'azione Crédit Agricole al 13 dicembre 2002 considerata nelle condizioni dell'Offerta, la consegna della quota di partecipazione in Crédit Lyonnais consentirebbe al Gruppo IntesaBci di conseguire una plusvalenza stimata di circa 300 milioni di euro. 

L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI BORSA ITALIANA SPA APPROVA MODIFICHE AL REGOLAMENTO DEI MERCATI 
Milano, 17 dicembre 2002 - L'Assemblea degli Azionisti di Borsa Italiana Spa, riunitasi oggi, ha approvato alcune modifiche al Regolamento dei mercati che verranno ora sottoposte all'approvazione della Consob. Le principali modifiche riguardano: A) Regolamento del Nuovo Mercato 1. Modifiche dei requisiti di listing: innalzamento del flottante dal 20 al 30%; innalzamento del patrimonio netto, anche consolidato, da 1,5 a 3 milioni di euro; per le società che svolgono la propria attività da meno di 3 anni, viene richiesta la presenza di investitori istituzionali o di altri partner nel capitale delle società. La partecipazione deve essere pari almeno al 10% del capitale e deve essere acquisita almeno 12 mesi prima della presentazione della domanda di ammissione (6 mesi per le società start up). Anche a questi azionisti viene applicata la disciplina relativa al lock up. Viene inoltre prevista la possibilità di deroga al requisito della presenza di questi soggetti in caso di società derivanti da operazioni straordinarie o ammesse alle negoziazioni in un altro mercato regolamentato. 1. Introduzione di requisiti di corporate governance Viene estesa alle società del Nuovo Mercato - già quotate e quotande - l'adozione di alcuni principi di Corporate Governance contenuti nel Codice di Autodisciplina delle società quotate. Vengono richiesti, quali requisiti di ammissione a quotazione, la presenza di: un consiglio di amministrazione composto da un numero adeguato di amministratori non esecutivi e indipendenti; per le società di nuova ammissione, la presenza - per almeno tre anni - di un amministratore indipendente che abbia una comprovata esperienza in materie attinenti all'attività dell'emittente; un comitato per il controllo interno composto da amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali indipendenti; un comitato per la remunerazione. Per le società già quotate l'adeguamento alla nuova disciplina dovrà avvenire entro e non oltre l'assemblea di approvazione del bilancio che si terrà nel corso del 2004. B) Modifiche al Regolamento dei Mercati 1. Requisiti di ammissione Per migliorare il regolare funzionamento del mercato viene aumentato il requisito della capitalizzazione minima che passa da 5 a 20 milioni di Euro. 2. Obblighi informativi degli emittenti Viene introdotto l'obbligo di diffusione dei comunicati in inglese per gli emittenti le cui azioni fanno parte dell'indice Mib30 in seguito alla progressiva internazionalizzazione del mercato e al crescente interesse da parte di investitori esteri. 3. Obblighi di spread per covered warrant e certificates Il Regolamento in vigore prevede che l'emittente i covered warrant o i certificates esponga in via continuativa - su tutte le serie quotate - prezzi denaro e prezzi lettera per i quantitativi minimi fissati nel provvedimento di ammissione a quotazione. Al fine di migliorare l'attività svolta dall'emittente (o dal soggetto incaricato da quest'ultimo) a supporto della liquidità dei covered warrant e dei certificates negoziati sul mercato, si prevede che Borsa Italiana possa stabilire uno spread massimo delle proposte immesse in adempimento degli obblighi di quotazione. 4. Modifica delle modalità di calcolo del prezzo ufficiale nel mercato MOT Il Regolamento attuale prevede che il prezzo ufficiale nel mercato Mot sia dato dal prezzo di apertura. A seguito delle modifiche apportate alle Istruzioni nel corso del 2002, con cui è stata ridotta la durata delle fasi di asta a favore della fase di negoziazione continua, viene sostituito il prezzo di apertura con la media, ponderata per le relative quantità, dei prezzi dei contratti conclusi durante l'intera seduta. 5. Sponsor Viene eliminato l'attuale obbligo di nominare lo sponsor nel caso di domanda di quotazione di obbligazioni, covered warrant, certificates e Oicr (Organismi Investimento Collettivo del Risparmio) aperti indicizzati. 6. Segmento Star A seguito delle recenti modifiche apportate al Codice di Autodisciplina per le società quotate viene modificata l'attuale disciplina regolamentare del segmento Star che si allinea a quanto di nuovo previsto in tema di composizione e funzionamento del comitato di controllo interno. Vengono quindi recepiti i nuovi criteri di composizione del comitato (maggioranza composta da amministratori indipendenti) e viene eliminata la possibilità di attribuire al Consiglio di Amministrazione le competenze in materia. Per la valutazione dell'indipendenza, l'attuale disciplina viene integrata prevedendo che Borsa Italiana avrà riguardo dei rapporti - diretti e indiretti - intercorrenti tra l'amministratore e la società interessata. Nel Regolamento sono state esplicitate le funzioni del comitato di controllo interno. La disciplina sarà direttamente applicabile alle nuove società che chiedano l'ingresso in STAR mentre viene introdotto un periodo di adeguamento per le società già presenti (applicazione, al più tardi, in occasione dell'assemblea di approvazione del bilancio di esercizio che si svolgerà nel corso dell'anno 2004). Ingresso in Star delle società quotate Il Regolamento attuale prevede che le società quotate, qualora non abbiano optato per il segmento Star in fase di Ipo, possano accedere al segmento Star solo dopo un anno dalla loro quotazione. Viene invece prevista la possibilità per le società quotate da meno di 1 anno di accedere al segmento Star qualora le stesse soddisfino tutti i requisiti di ammissione al segmento. C) Chiusura del Mercato Italiano dei Futures su Titoli di Stato Borsa Italiana ha stabilito la chiusura del Mercato Mif "Mercato dei contratti uniformi a termine dei titoli di stato", con effetto dal 31 dicembre 2002, considerata l'assenza prolungata delle negoziazioni sui contratti ammessi su questo mercato. 

ALEXANDER KARPOV - GESTORE DI UNION INVESTMENT SUI TITOLI E SETTORI INTERESSANTI NEI PAESI DELL'EST PER IL 2003
Milano, 17 dicembre 2002 - Se esaminiamo le prospettive dei mercati per il 2003 siamo convinti che, per ciò che riguarda i Paesi convergenti UE, vi sia ancora un potenziale di crescita del 15%, e questo grazie alle valutazioni relativamente basse e ad opportunità di crescita superiori rispetto a quelle offerte dagli Stati membri UE; parlando della Russia, qui il potenziale di crescita si attesta addirittura al 20-30%. Attualmente stiamo soprappesando il settore bancario di Ungheria e Repubblica Ceca. Nei Paesi convergenti, il peso nel PIL dei consumer loans é molto contenuto e nell'ambito dell'Union Europea il calo dei tassi d'interesse dovrebbe rendere possibile una crescita superiore alla media per il settore bancario, soprattutto per le cosidette retail banks. Unica eccezione é rappresentata dalla Polonia dove sottopesiamo le banche, a causa della debolezza della crescita economica locale che ha un forte impatto negativo anche sulla qualità del credito. Restiamo però ancora positiivi sul settore dell'energia in Russia dove il potenziale derivante da importanti ristrutturazioni di alcune società, da interessi strategici di importanti gruppi petroliferi internazionali, da un'elevata crescita della produzione e, infine, da una favorevole situazione geo-politica (USA-Iraq-Asia) daranno stimolo e supporto a questo settore. Altro interessante settore russo é il machinery sector. Restando nell'area dell'Europa dell'Est i nostri titoli preferiti sono: Otp Bank in Ungheria - E' la più grande banca retail in Ungheria, per la quale ci aspettiamo una crescita degli impieghi 2002 superiore al 30%. Ciò dovrebbe dipendere principalmente dall'aumento dei mutui, attività che vanta margini e qualità di credito superiori alla media. Stimiamo cheap il titolo (P/E 8.5) se comparato alle potenzialità di crescita che offre e che sono circa del 20%. La banca è diretta da un management valido e può rappresentare un buon target per nuove possibili acquisizioni internazionali nell'Europa dell'Est. Mol Oil and Gas Company in Ungheria - Costituisce la più grande raffineria e distributrice di gas presente sul territorio ungherese e dispone di uno tra i migliori impianti di lavorazione del greggio presenti nell'Europa orientale. Il management della società ha recentemente annunciato i nuovi piani strategici per i prossimi 3 anni e sta preparando importanti tagli dei costi. Inoltre, una sempre migliore efficienza, l'aumento dei margini derivanti dall'attività della raffineria e un nuovo sistema dei prezzi nel segmento gas dovrebbero determinare una crescita superiore alla media per quanto riguarda il 2003. Secondo le nostre stime, per l'anno prossimo il titolo avrà un P/E di 6. Prokom in Polonia - E' considerato il principale system integrator dell'Europa dell'Est e dovrebbe beneficiare in modo consistente dell'ingresso del Paese nell'Unione Europea. In Polonia sia da parte dei gruppi privati che di quelli che operano nel del settore pubblico, nei prossimi anni sono previsti importanti investimenti nei nuovi sistemi software a causa della scarsa penetrazione dell'informatica (decisamente molto al di sotto della media europea), anche grazie ai fondi per finanziamenti UE volti a favorire l'informatizzazione. Se a tutto questo si aggiunge che Prokom è supportata da un buon management, da ottimi contatti e da una valida gamma di prodotti, é facile prevedere che il titolo avrà considerevoli opportunità di aggiudicarsi in futuro nuovi e importanti contratti, rendendo così possibile una forte crescita del volume delle vendite. Prokom evidenzia un P/E ratio simile a quello dei suoi competitors europei ma con una crescita superiore e un bilancio assolutamente positivo. Komercni Banka nella Repubblica Ceca - Grazie al processo di ristrutturazione operato di recente da questa banca e alla buona qualità del suo credito, per il 2003 ci aspettiamo una crescita della profittabilità di circa il 15 %. Dato che il titolo tratta con un P/E ratio di solo 8.5 riteniamo assolutamente credibile un nuovo potenziale di crescita del prezzo nel corso del prossimo anno. Lukoil-Oil in Russia - Questa società presenta un elevato potenziale derivante dalla ristrutturazione, dall'espansione verso l'Europa occidentale e da una piena integrazione verticale. Inoltre tratta a livelli cheap. Yukos - Oil in Russia - Offre una buona corporate governance, accompagnata da una forte crescita della produzione e ha un ottimo management. Uralmash-Machinery in Russia - Ha una produzione diversificata per strumenti di trivellazione e scavo (drilling equipment), reattori nucleari, cantieristica navale ed è molto cheap. 

FIRMATO IL DECRETO SULLA SEMPLIFICAZIONE DEGLI ELENCHI INTRASTAT 
Roma, 17 dicembre 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è stato firmato il decreto del Capo del Dipartimento delle Politiche Fiscali, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, con il quale vengono previste significative semplificazioni in merito alla presentazione e compilazione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni (Intra-1 E Intra-2). Queste semplificazioni, che avranno effetto sui primi modelli da presentare relativamente all'anno 2003, non implicano alcun adeguamento dei record da parte degli operatori. In particolare vengono introdotte le seguenti novità: 1. Periodicità degli elenchi - Per le cessioni, la soglia di presentazione dei modelli è stata elevata a 200.000,00 euro per i contribuenti mensili ed a 40.000,00 euro per i contribuenti trimestrali. - Per gli acquisti, è stata soppressa la periodicità trimestrale degli elenchi e, per i contribuenti mensili, la soglia di presentazione è stata elevata a 150.000,00 euro. Con tali modifiche si riduce notevolmente il numero degli elenchi da presentare mensilmente e trimestralmente. 2. Contenuto degli elenchi - Per la presentazione degli elenchi mensili, vengono elevate a 4.300.000,00 euro e a 2.500.000,00 euro le soglie di valore delle cessioni e degli acquisti intracomunitari che i soggetti hanno realizzato nell'anno precedente (o che intendono realizzare in caso di inizio di attività), oltre le quali è obbligatoria la compilazione dei dati riguardanti il valore statistico, le condizioni di consegna e la modalità del trasporto. Si ricorda, infine, che anche le istruzioni relative alla compilazione dei modelli sono state adeguate alle modifiche introdotte. 

MERCATO DELL'ENERGIA: GEMELLAGGIO TESORO - LITUANIA 
Roma, 16 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro - comunica l'avvio di un progetto di gemellaggio istituzionale con la Lituania per l'adeguamento del mercato dell'energia al quadro normativo comunitario, in vista della prossima adesione del Paese baltico all'Unione Europea, prevista per il 2004. Il gemellaggio, finanziato dalla Commissione Europea con fondi del programma Phare, durerà due anni e sarà rivolto alla liberalizzazione del mercato elettrico e del gas, attraverso il rafforzamento delle funzioni di regolazione dell'autorità nazionale di settore. Il Tesoro, che si è aggiudicato il Progetto in una gara aperta a tutti gli stati membri dell'UE, sarà partner della "National control commission for prices and energy" e si gioverà della collaborazione dell'Autorità italiana per l'energia elettrica e il gas. Il team di esperti italiani sarà guidato da Roberto Ulissi, dirigente generale della Direzione IV del Dipartimento del Tesoro, che svolgerà la funzione di Project Leader e dal dott. Alessandro Rivera, dirigente dell'ufficio IV della stessa Direzione, come vice Project Leader. Il coordinamento verrà effettuato in loco da un "Consigliere pre-adesione", la dott.ssa Francesca Davoli, messo a disposizione dal Dipartimento per l'intera durata del Progetto. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.tesoro.it  tra gli Ultimi documenti pubblicati. 

FIRMATA LA CONVENZIONE TRA DIRECTA E BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SAN MARZANO DI S.G. (TA) LA SIM TORINESE, LEADER NEL TRADING ONLINE, SI RAFFORZA NEL SUD 
Torino, 17 dicembre 2002 - Directa, pioniere del trading online in Italia, ha firmato un accordo con la Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di S.G. (Ta) per estendere i propri servizi ai clienti dell'istituto di credito. Sale così a 32 il numero delle banche italiane convenzionate con la Sim torinese: attraverso queste convenzioni, gli istituti bancari possono offrire ai loro clienti un servizio di trading online sia sul mercato italiano, compresi Covered Warrants, Fib e minifib, sia sui mercati Usa, efficiente e competitivo dal punto di vista della sicurezza e della velocità di esecuzione degli ordini, dai costi estremamente contenuti. "Siamo particolarmente lieti di aver raggiunto questo accordo con la Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di S.G. - ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Directa, ing. Mario Fabbri - perché permette per la prima volta agli investitori pugliesi di usufruire congiuntamente dei nostri servizi di trading e di quelli di un importante istituto di credito della regione". "L'accordo con Directa - ha affermato il dott. Francesco Cavallo, Presidente della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di S.G. (Ta) - è una dimostrazione del dinamismo e dello spirito di iniziativa della nostra banca e ci consente di rispondere alla richiesta dei numerosi trader di operare online utilizzando il conto corrente aperto presso la nostra banca a condizioni favorevoli". Le commissioni di intermediazione applicate sono tra le più basse del mercato. Per il mercato azionario italiano le commissioni scendono di un euro ad ogni eseguito nella stessa giornata, da 9 sino a 3 euro. In alternativa, il cliente può scegliere la commissione dell' 1,9 per mille (che diventa dell'1,3 per mille, dopo un intermediato pari a 2,5 milioni di euro), senza costi minimi per eseguito. Per il mercato dei derivati le commissioni scendono da 14 a 7 euro per i contratti Fib, da 8 a 4 euro per il minifib, diminuendo di un euro a ogni eseguito nella stessa giornata. Il calcolo della degressività è fatto tenendo conto degli eseguiti giornalieri su Mta, Mcw, Mtf e Idem. Per i mercati americani le commissioni sono pari a 10 dollari per eseguito oppure 9 dollari più un quarto di cent per azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il principale Ecn del Nasdaq, senza costi di cambio. 

CINECITTA' HOLDING: NOMINATI IL PRESIDENTE E I CONSIGLIERI 
Roma, 17 dicembre 2002 - L'assemblea di Cinecittà Holding su indicazione dell'azionista, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, ha nominato ieri il Presidente e i membri del consiglio di amministrazione. Presidente Giuseppe Avati in arte Pupi Avati, consiglieri Francesco Alberoni, Gaetano Blandini, Ubaldo Livolsi , Michele Lo Foco, Angelo Maria Petroni, Francesco Pionati, Alessandro Usai e Marcello Veneziani. 

DI NUOVO IN FLESSIONE L'EXPORT ORAFO-ARGENTIERO NEL TERZO TRIMESTRE DEL 2002 
Vicenza, 17 dicembre 2002 - La crisi internazionale riacutizzatasi nel corso del secondo semestre del 2002 si e' riflessa naturalmente sulle esportazioni italiane in generale e su quelle orafo argentiere in particolare. Secondo i dati elaborati dalla Fiera di Vicenza su base Istat, le vendite di preziosi italiani all'estero, dopo il recupero - sia pure limitato - del secondo trimestre 2002 (+0,4% rispetto al corrispondente trimestre 2001), hanno registrato nel terzo un nuovo calo del -14,4%. Nel complesso dei primi nove mesi, la flessione risulta del -7,8%; una flessione che si inquadra nella difficile situazione di rallentamenti - rilevata da World Gold Council- della domanda di oreficeria nel mondo. Grazie ai favorevoli risultati ereditati dal 2000 (+23% in termini annuali), l'export orafo dei primi nove mesi conserva tuttavia ancora un vantaggio di quasi il 6% nei confronti del corrispondente livello del 1999. Sul nuovo rallentamento delle esportazioni nel terzo trimestre 2002 ha giocato anche l'apprezzamento dell'euro sul dollaro. In sostanza, i prodotti orafi italiani avrebbero subito un'erosione della loro competitivita' di prezzo. In dettaglio, il calo complessivo del 7,8% e' la risultante di un'ampia diffusione di ribassi; anche se non sono mancati casi di aumento connessi, in genere, alla specificita' dalla domanda di consumo dei singoli sistemi. Cosi', a fronte delle performance del gruppo dei paesi Nafta (Messico +28,5%; Canada +21,8%; sostanziale tenuta degli Stati Uniti -0,7%), si sono contrapposte generalizzate flessioni di vendite nell'area europea. In particolare, rimane frenato l'export orafo verso i paesi dell'area dell'Euro: nel complesso, -10%. Sono di nuovo in flessione gli acquisti di oggetti preziosi italiani da parte di Germania (-12,6%) e Portogallo (-5,5%); continuano a ridursi le vendite in: Austria (-37,3%), Belgio (-22,5%), Finlandia (-10,6%), Francia (-10,4%), Spagna (-7,9%), Irlanda (-5,7%), Paesi Bassi (-5,6%). Quasi stazionarie le vendite alla Grecia. Le vendite agli otto paesi dell'est europeo che aderiranno all'Unione Europea a partire dopo il 2004 sono cresciute, nel complesso, di un +8,2%. Ma anche qui con andamenti differenziati. Si notano aumenti per Polonia (+20,7%), Repubblica Ceca (+9,7%). Per contro, in arretramento gli acquisti dell'Ungheria (-31,3%). Al di la' degli andamenti evidenziati dei mesi piu' recenti, va sottolineato come il complesso di questi Paesi costituisca un'area di sbocco commerciale dalle potenzialita' notevoli. Stime recenti indicano al riguardo come il tasso di variazione del Pil, dopo l'accelerazione del 2001, dovrebbe collocarsi nel 2002 - eccezione fatta per la Polonia - entro un campo di variazione compreso tra il 2% di Malta ed il 5% della Lettonia. Tra i paesi comunitari ''non Euro'', dopo un prolungato trend di crescita, le esportazioni verso il Regno Unito hanno segnato una battuta d'arresto (-5,2%). Ciononostante, il Regno Unito si e' portato in terza posizione nella graduatoria dei ! piu' importanti acquirenti, dopo Stati Uniti ed Emirati Arabi. Sensibile recupero per le esportazioni dirette in Svezia (+9,4%); mentre quelle verso la Danimarca hanno continuato a perdere terreno (-15,9%). Quasi generalizzati sono i cali di importazioni di prodotti orafi italiani anche da parte dei paesi produttori di petrolio (nel complesso, -15%) e dei paesi di smistamento (attraverso i quali transita circa un quarto delle esportazioni italiane di oreficeria), i cui buyers, con buona probabilita', hanno continuato ad usufruire delle residue scorte accumulate nel precedente periodo di boom (1999-2000), riducendo cosi' gli acquisti all'estero. Tra i casi di aumento figurano le spedizioni alle Isole Vergini Britanniche (+24,2%), Singapore (+9,8%), Hong Kong (+13,3%) un aumento che va a compensare il regresso fatto registrare dalla Cina (-21,6%). Diffuse flessioni anche per altri paesi del vicino e lontano oriente: Barhain (-63,5%), Tailandia (-39,8%), Libano (-26%), Kuwait (15,1%), Giappone (-5,6%), Israele (-8%). Per contro, in recupero gli acquisti da parte della Corea del Sud (+41,6%), Australia (+9,8%), Cipro (+2,6%). La perdurante crisi economico finanziaria dei paesi del Mercosur ha comportato evidenti ripercussioni negative sull'export dell'area. Di conseguenza, nei primi nove mesi del 2002 hanno continuato a manifestarsi cali diffusi delle vendite, ripiegatesi nel complesso del 33,1%. In tale ambito, l'Argentina ha pressoche' azzerato gli acquisti di oreficeria italiana; dimezzati o piu' che dimezzati sono risultati i valori delle esportazioni di preziosi italiani verso il Brasile, il Cile e il Venezuela. Flessioni anche per Uruguay (-25,4%) e la Repubblica Dominicana (-7,4%). Al momento, i pochi casi di limitato recupero hanno riguardato il Paraguay e il Peru'. Dopo l'eccezionale risalita del 2000, nuove consistenti flessioni degli acquisti di oreficeria sono segnalate per Malta (-57,5%) e per la Libia (-19,1%). Mentre la Turchia (+60,9%) ha recuperato gran parte del terreno perduto nel passato. In progresso, altresi', l'export verso la Russia (+35,7%) e il Sud Africa (+33,6%). 

MISURE PER FAVORIRE L'INIZIATIVA PRIVATA E LO SVILUPPO DELLA CONCORRENZA 
Roma, 17 dicembre 2002 - Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre scorso, si conclude l'iter della legge sulla concorrenza durato oltre un anno. Il provvedimento, infatti, era stato approvato dal Consiglio dei ministri nel novembre 2001 nell'ambito dei collegati alla legge finanziaria di quest'anno. La legge n. 273 del 12 dicembre 2002, entrerà in vigore il 29 dicembre 2002. Tra le innovazioni più significate la riforma della Rc auto, i fondi per l'installazione di alimentazione a metano e gpl su auto a benzina, gli incentivi per l'acquisto di biciclette, la riforma dei brevetti e gli incentivi per la promozione di Internet tra le piccole e medie imprese. http://www.governo.it/Governo/Provvedimenti/dettaglio.asp?d=17805 

AGEVOLAZIONI PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE 
Roma, 17 dicembre 2002 - Pubblicata nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 12 dicembre 2002 la circolare esplicativa relativa al 5° bando della legge 215/92 (incentivi per l'imprenditoria femminile) emanata dal Ministro delle attività produttive in data 22 novembre 2002. Ai sensi del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre 2002, le domande per l'accesso alle agevolazioni possono essere presentate dal 13 dicembre 2002 al 12 marzo 2003. Le risorse messe complessivamente a disposizione ammontano a euro 154.560.864. Per la presentazione delle domande le imprese hanno a disposizione novanta giorni a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione della circolare sulla Gazzetta Ufficiale. Sia il decreto, sia la circolare, compresa la modulistica per la compilazione delle domande sono disponibili sul sito del ministero delle attività produttive. http://www.minindustria.it/organigramma/documento.php?
id=2015&sezione=organigramma&tema_dir=tema2
 

CONCORSO DI IDEE PER L'UFFICIO IDEALE 
Roma, 17 dicembre 2002 - Il Dipartimento della Funzione Pubblica, d'intesa con l'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia e con il patrocinio del C.N.A., ha bandito un concorso nazionale di idee per la progettazione di un "ufficio ideale", rivolto alle professioni specializzate nell'organizzazione e qualificazione dello spazio: architetti, ingegneri, designer, grafici. L'obiettivo è fornire, in prospettiva, alle amministrazioni, esempi di un "ufficio ideale", attento a variabili quali accessibilità, riconoscibilità, trasparenza, accoglienza, funzionalità, flessibilità, serialità e soprattutto qualità. http://www.funzionepubblica.it/intranet/news/bandouffide.pdf 

LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DELL'IMPRESA TEDESCA EDSCHA DA PARTE DI CARLYLE (CERNIERE PER AUTO) 
Bruxelles, 17 dicembre 2002 - La Commissione europea ha autorizzato l'acquisizione dell'impresa tedesca Edscha, produttrice di componenti per autoveicoli, da parte del gruppo Carlyle, un'impresa statunitense di investimento che opera a livello mondiale. Edscha opera principalmente nella produzione di sistemi di cerniere e tetti da utilizzare nella produzione di autoveicoli. Carlyle è un'impresa di investimento nel capitale di società non quotate in borsa che opera a livello mondiale con investimenti in una serie di settori diversi. Non vi è una sovrapposizione orizzontale tra le attività delle parti. A livello verticale il rapporto è molto limitato: una delle imprese del portafoglio di Carlyle fornisce componenti in alluminio per sistemi di cerniere per auto, ma la quota dell'impresa su questo mercato a monte è trascurabile a livello del SEE. La Commissione ha di conseguenza deciso di non opporsi all'operazione. 

AIR ONE COLLEGA NUOVAMENTE CROTONE E ROMA CON UN VOLO QUOTIDIANO. 
Roma, 17 dicembre 2002 - Da ieri il volo decolla dall'aeroporto di Crotone S.Anna tutte le mattine alle 6.40 per arrivare a Roma Fiumicino alle 7.45. Il volo di rientro parte invece alle ore 20 da Fiumicino con arrivo a Crotone alle 21.05. La maggiore compagnia aerea privata italiana è pertanto l'unico vettore che opera in tutti e tre gli scali calabresi. "E' stata Air One a riaprire lo scalo di S. Anna sei anni fa, con significativi benefici per lo sviluppo del turismo e dell'economia locale. Questo volo invernale rappresenta per noi una sfida: generare traffico anche al di fuori della stagione turistica e dare una risposta adeguata alle esigenze dei cittadini e delle imprese crotonesi. Ed è per questa ragione che offriamo un orario che permette di rientrare a Crotone in giornata", commenta Giorgio De Roni, Direttore Divisione Passeggeri di Air One. La tariffa promozionale è di 60 euro solo andata (tasse aeroportuali e surcharge assicurativa escluse). Air One opera un network nazionale di 21 scali in 12 regioni italiane. Nei primi nove mesi del 2002 ha trasportato oltre tre milioni di passeggeri, registrando una crescita dell'80,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La compagnia ha circa 1.800 dipendenti, compresi quelli della consociata Eas (società di handling aeroportuale) ed una flotta che comprende 27 Boeing 737, tra cui quattro Boeing 737-800 Next Generation. Infolink: www.flyairone.it  

MEETING "GRANITIFIANDRE AI FORI" 
Roma, 17 dicembre 2002 - Nella cornice della Grande Aula, all'interno dei Mercati di Traiano, nel foro Romano, immersi in un contesto ineguagliabile, la GranitiFiandre, in collaborazione con il suo concessionario Cetus, ha voluto festeggiare il primo anniversario dell'apertura del Geologica Megastore della capitale, punto di riferimento dei progettisti di Roma. L'avvenimento al quale erano presenti oltre 250 architetti sezionali dell'Italia centrale, si è svolto in concomitanza con la mostra "I marmi colorati della Roma Imperiale", organizzata dalla sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, in collaborazione con l'Università degli Studi "La Sapienza" e con l'istituto universitario di Venezia. La mostra, che si chiuderà il 19 Gennaio 2003 e che ha già visto oltre 40.000 persone dal 28 Settembre 2002 con un successo che va al di la di ogni previsione, è dedicata in maniera specifica alle tematiche che riguardano i marmi colorati: dall'estrazione nelle cave al loro trasporto, dalle tecniche di lavorazione alla realizzazione dell'opera finita, fino a considerare il valore metaforico da essi ricoperto. All'interno della mostra, in una "taberna" lungo la via Biberatica e sulla terrazza del Belvedere, è esposta la nuova collezione NewMarmi della GranitiFiandre, azienda italiana leader mondiale nel settore della produzione di lastre in gres porcellanato tecnico alto di gamma. La dott.ssa Lucrezia Ungaro, direttrice dei Mercati di Traiano, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come la GranitiFiandre è certamente l'azienda più vicina al contenuto, al messaggio, allo spirito della mostra perché unica in grado di riproporre in modo così fedele i marmi, graniti e pietre di cava ormai non più reperibili sul mercato, causa l'estinzione delle fonti di approvvigionamento; inoltre, gli standard tecnici più elevati dovuti alla costante ricerca tecnologica li rendono particolarmente adatti ad ogni tipo di applicazione architettonica. Proprio grazie alla propria ricerca sui materiali, GranitiFiandre ha saputo riconoscere il vero valore delle tipologie marmoree più gradite nell'antichità, ponendosi quindi in sinergia con le sovrintendenze, non come partner commerciale, bensì come sostegno per le iniziative culturali per l'architettura, di ampio respiro, quali la conservazione di monumenti prestigiosi. Il prof. Dario Del Bufalo, docente universitario fra i massimi esperti nel campo dei marmi antichi, ha ribadito quanto affermato dalla dott.ssa Ungaro, confermando il suo supporto tecnico culturale alle relative esperienze pratiche, aggiungendo che è un bene che proprio GranitiFiandre, in quanto leader mondiale, abbia intrapreso questo percorso con ottimi risultati. Ha preso quindi la parola il sig. Graziano Verdi, presidente della Granitifiandre S.p.A., il quale, nell'intervento conclusivo, ha evidenziato come l'attenzione verso l'ambiente è prerogativa dell'azienda sia dal punto di vista dell'ottimizzazione delle rese intese come rapporto, tendente ad uno, materie prime / prodotto finito, sia come certificazione Emas di qualità ambientale per i propri stabilimenti. Dopo il convegno gli ospiti, guidati da archeologi, hanno potuto visitare la mostra e percorrere in una serata resa più limpida dalle piogge del mattino, le aree archeologiche esterne, calpestando lo stesso basolato che ha visto, oltre 2000 anni or sono, il trionfo dei cesari. 

AUMENTANO DEL 4,5 PER CENTO GLI IMMATRICOLATI SUL SITO WWW.MIUR.IT I DATI DI TUTTE LE UNIVERSITÀ 
Roma, 17 dicembre 2002- Sono disponibili on line da domani, 17 dicembre, i dati relativi alle immatricolazioni nelle università italiane, rilevati ed elaborati dall'Ufficio di statistica del Miur. I dati sono aggiornati al 25 novembre 2002. Complessivamente gli immatricolati aumentano del 4,5 per cento, passando da 331.368 dell'anno accademico 2001-2002 a 346.428 del 2002-2003, con forti differenziazioni tra i singoli atenei. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.miur.it attraverso le pagine dell'Ufficio di Statistica. Sono consultabili le situazioni suddivise per ateneo e per classe di laurea. L'intera banca dati è inoltre consultabile attraverso interrogazioni personalizzate. E' il secondo anno che il Ministero pubblica tempestivamente la situazione delle immatricolazioni: l'aver utilizzato applicazioni con tecnologia avanzata ha dato la possibilità all'Ufficio di statistica di rendere le informazioni immediatamente fruibili. Infolink: www.miur.it 

SCUOLA ITALIANA, SCUOLA EUROPEA? DATI, CONFRONTI E QUESTIONI APERTE 
Bologna, 17 dicembre 2002 - Presentato ieri lunedì 16 dicembre in Conferenza stampa -presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e alla presenza del Presidente della Fondazione, Fabio Roversi-Monaco, e del Presidente esecutivo TreeLLLe, Attilio Oliva- il Quaderno n.1 dell'Associazione TreeLLLe, dedicato a 'Scuola Italiana, scuola europea? Dati, confronti e questioni aperte'. Il Quaderno rappresenta un'indagine ricca di dati e analisi comparative tra il nostro sistema scolastico e quello di altri paesi dell'Ocse. È il risultato del lavoro di un gruppo di esperti nazionali e internazionali passato al vaglio di autorevoli reviewers nonché del Forum delle Personalità e degli Esperti di TreeLLLe (TreeLLLe deriva da 'Life-Long-Learning', inteso come 'Apprendimento continuo'). Alcuni risultati dell'indagine: Il livello di istruzione della popolazione adulta (25-64 anni) è tra i più bassi dell'Unione Europea; un quarto della popolazione adulta ha abbandonato la scuola con la sola licenza elementare; il 30% della popolazione tra i 15-19 anni ha già lasciato la scuola, contro una media europea del 20%; solo il 42% ha conseguito un diploma contro una media europea del 59%; In Italia solo il 10% ha conseguito un titolo universitario contro una media europea del 26%; Le copie di quotidiani diffusi ogni 1000 abitanti sono 102 per l'Italia e oltre 300 per la Germania, Gran Bretagna, Austria, Paesi Scandinavi; le persone che dichiarano di aver letto almeno un libro all'anno sono il 38% in Italia contro una media europa di oltre il 70%; Il 5% della popolazione (16-65 anni) è da considerarsi analfabeta funzionale e il 66% è in condizioni di alto o medio rischio alfabetico; in una recente indagine Ocse-P.I.S.A. (Programme for International Student Assessment) gli studenti quindicenni italiani hanno evidenziato risultati significativamente inferiori ala media Ocse in competenza funzionale di lettura (ventesimi su trentadue paesi) Gli studenti in media costano circa 5000 Euro ciascuno all'anno, e sono attivi attualmente in Italia circa 800.000 insegnanti. La ricerca è stata oggetto di una Tavola Rotonda nel pomeriggio, Aula Giorgio Prodi - Università degli Studi di Bologna, alla presenza di: Fabio Roversi-Monaco, Attilio Oliva, Angelo Panebianco (Comitato Operativo del Forum TreeLLLe), Mariangela Bastico (Assessore alla Scuola Regione Emilia-Romagna), Pier Ugo Calzolari (Magnifico Rettore Università di Bologna), Beatrice Draghetti (Assessore all'Istruzione Provincia di Bologna), Claudio Gentili (Dirigente Scuola e Formazione Confindustria), Franco Pannuti (Assessore Servizi Sociali Comune di Bologna), Lucrezia Stellacci (Dirigente Scolastico Regionale) e moderatore Giancarlo Mazzuca (Direttore Responsabile de "Il Resto del Carlino"). Il quaderno in sintesi - Come si spiega che paesi come la Finlandia o la Corea che hanno una spesa per studente ben inferiore alla nostra ottengano risultati superiori a quelli italiani in termini di apprendimento? Come far crescere nell'opinione pubblica la consapevolezza che l'ignoranza è una malattia che esclude dai diritti di cittadinanza e dal lavoro? Come garantire a tutti il successo formativo? Come far si che nessun giovane lasci il sistema dell'istruzione formazione senza un diploma o una qualifica? Il Quaderno evidenzia che Va riconosciuto che negli ultimi quarant'anni l'Italia ha ottenuto risultati straordinari in termini di tassi di conseguimento del diploma secondario; lo sforzo e i progressi fatti sono stati maggiori che in tutti gli altri paesi europei ad eccezione della Spagna; mentre in questo lasso di tempo in Europa la percentuale è duplicata, in Italia è più che triplicata. Tutto ciò ha implicato una notevole allocazione di risorse economiche e professionali. Questioni aperte: si può mantenere un alto sviluppo con un il persistere di un livello comparativamente basso di istruzione-formazione della popolazione? Nel quadro della competizione globale si può continuare ad essere ricchi e ignoranti per più di una generazione? Dagli anni '60, a seguito del noto calo demografico nel nostro paese, la popolazione studentesca della scuola elementare è diminuita del 37%, mentre il numero degli insegnanti è cresciuto del 40%. Globalmente in Italia abbiamo oggi un insegnante ogni 11 studenti mentre la media europea è di 16 studenti. Ne consegue che nonostante gli stipendi degli insegnanti siano inferiori alla media europea, i costi dell'istruzione per studente sono invece nettamente più elevati sia della media europea che di quella dell'Ocse. Inoltre va rilevato che gli insegnanti ultracinquantenni sono il 45% in Italia e circa il 30% in Europa. Ne consegue che tra il 1996 e il 2006 in Ialia un insegnante su tre è andato o andrà in pensione contro uno su cinque in Europa . Questioni aperte: come approfittare della cosiddetta "gobba pensionistica" per ridurre il soprannumero di insegnanti senza peraltro bloccare per anni l'accesso alla professione di nuove generazioni di insegnanti in possesso dei titoli recentemente introdotti (laurea e specializzazione per tutti)? Si può evitare di trattare tutti gli insegnanti allo stesso modo premiando invece le capacità e l'impegno dei singoli, verificati e ben riconosciuti nell'ambiente scolastico? È opinione generale condivisa dagli esperti che i principali fattori che possono migliorare la qualità dell'istruzione sono: la preparazione e la selezione degli insegnanti, le metodologie didattiche adottate, i curricula, la diffusione delle nuove tecnologie didattiche, l'autonomia delle scuole e la responsabilizzazione dei suoi protagonisti, la quantità delle risorse allocate e, più in generale, il livello culturale della comunità e delle famiglie, un clima generale in cui le scuole siano spinte a confrontarsi e ad adottare i metodi più collaudati per migliorare i risultati. Questione aperta: le enormi risorse attualmente assorbite dal soprannumero di personale scolastico non potrebbero essere meglio utilizzate distribuendole sui fattori di successo sopra elencati? 

LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIA UN ACCORDO DI COOPERAZIONE FRA REGNO UNITO E RUSSIA IN MATERIA DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO 
Bruxelles, 17 dicembre 2002 - Oggi gli scienziati dell'Università statale Lomonosov di Mosca visiteranno l'Università di Warwick per apprendere dall'esperienza britannica in materia di trasferimento della ricerca scientifica e tecnologica in imprese commerciali. Warwick Ventures è il dipartimento all'interno dell'ateneo britannico che si occupa di sviluppare i risultati della ricerca e garantirne la piena commercializzazione. Alla luce del recente passaggio ad un'economia di libero mercato, la Russia avverte la necessità di nuove fonti di innovazione e imprenditorialità. Pertanto, la delegazione russa, finanziata nell'ambito del programma "Tempus" della Commissione europea, si propone di osservare e applicare il modello di trasferimento tecnologico impiegato con successo dall'Università di Warwick. Il dott. Ederyn Williams, direttore di Warwick Ventures, ha dichiarato: "Grazie alla creazione di nuove società spin-off, il trasferimento tecnologico fornisce un impulso essenziale all'economia, in un momento in cui l'industria manifatturiera tradizionale è in declino. Con oltre 20 società spin-off al suo attivo, la Warwick Ventures ha già dimostrato la propria capacità di trarre i massimi benefici dall'applicazione commerciale della ricerca condotta presso l'ateneo. E ora l'Università statale di Mosca ha intenzione di seguire i nostri passi". La delegazione russa, coordinata dal dott. Georgy Laptev, visiterà il Gruppo industriale e il dipartimento di Scienze biologiche dell'Università di Warwick, nonché diverse società spin-off dell'ateneo. Tale visita viene considerata dagli scienziati dell'università britannica una straordinaria opportunità di sviluppo dei rapporti fra Regno Unito e Russia. Alcuni rappresentanti della Warwick Ventures ricambieranno la visita nell'anno nuovo, recandosi in Russia per contribuire alla creazione di un simile dipartimento all'ateneo di Stato moscovita. Il dott. Laptev ha così commentato l'imminente visita: "Avremo la straordinaria opportunità di discutere di cooperazione fra l'Università statale di Mosca e l'Università di Warwick nel settore della scienza e dell'istruzione". Per ulteriori informazioni su Warwick Ventures consultare il seguente sito web: http://www.ventures.warwick.ac.uk/  Per ulteriori informazioni sul programma "Tempus" della Commissione visitare il sito: http://www.etf.eu.int/tempus.nsf 

L'EUROPA LANCIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLE PIATTAFORME APERTE PER LA TV DIGITALE E LA COMUNICAZIONE 3G 
Bruxelles, 17 dicembre 2002 - La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulle barriere che continuano ad ostacolare l'accesso ai servizi e alle informazioni attraverso le piattaforme aperte per la televisione digitale (Dtv) e le comunicazioni mobili di terza generazione (3G). L'obiettivo "una società dell'informazione per tutti" mira a trasformare i servizi elettronici in una realtà quotidiana per tutti i cittadini e a far entrare nell'era digitale le amministrazioni, le imprese, i cittadini, le famiglie e le scuole. La relazione sulla quale si basa la consultazione esamina i provvedimenti che occorre adottare per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo nel settore della TV digitale e delle comunicazioni mobili 3G, ed illustra le azioni di follow-up che gli Stati membri e la Commissione dovranno intraprendere, fra le quali rientra la presente consultazione pubblica. Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato: "In futuro tutte le piattaforme per le comunicazioni digitali saranno in grado di fornire servizi elettronici e della società dell'informazione. Ma le specifiche capacità di fornitura di tali servizi varieranno da una piattaforma all'altra. Pertanto, le piattaforme aperte per la televisione digitale e le comunicazioni mobili 3G miglioreranno la scelta per l'utente e l'interoperabilità". La relazione prende atto delle iniziative adottate volontariamente dalle organizzazioni che operano sui mercati della TV digitale e delle comunicazioni 3G al fine di raggiungere l'interoperabilità. Tuttavia, la Commissione propone di monitorare attentamente i risultati ed è pronta ad intervenire nel caso in cui gli utenti non potessero accedere ai servizi della società dell'informazione a causa della mancanza di interoperabilità. Il documento identifica altri fattori che incidono sulla disponibilità dei servizi della società dell'informazione sulle piattaforme per la TV digitale e le comunicazioni 3G. Esso, infatti, attribuisce analoga importanza a elementi quali lo sviluppo di servizi "accattivanti" per il consumatore, la creazione di un ambiente sicuro che ispiri la fiducia dell'utente ed un chiaro quadro normativo per i nuovi servizi elettronici. Una volta completato il processo di consultazione, verrà adottata una relazione finale sotto forma di comunicazione indirizzata al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato delle Regioni e al Comitato economico e sociale. La consultazione terminerà il 15 febbraio 2003 e per il 4 febbraio è prevista un'audizione pubblica a Bruxelles. Per informazioni: http://europa.eu.int/information_society/topics/
telecoms/regulatory/publiconsult/index_en.htm
 

 

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