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18 DICEMBRE 2002

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RAPPORTO PROMETEIA SULL'ANALISI DEI BILANCI BANCARI ANCORA UN SEMESTRE DIFFICILE PER I BILANCI BANCARI FLESSIONE DELLA REDDITIVITÀ BANCARIA DOVUTA ALL'ANDAMENTO INCERTO DEI MERCATI FINANZIARI GENERALE INCREMENTO DEI COSTI E CONTRAZIONE DEGLI SPREAD 

Milano, 18 dicembre 2002 Nel 2001 i risultati economici hanno risentito dell'evoluzione sfavorevole dei mercati finanziari, di cui hanno sofferto anche i risparmiatori. Gli utili delle banche si sono mediamente ridotti per la flessione delle commissioni sui servizi di amministrazione e gestione del risparmio e per le rilevanti rettifiche e accantonamenti derivati sia da rischi paese, sia da rischi di controparte relativamente a grandi gruppi internazionali. Il rendimento medio del capitale è quindi sceso rispetto all'esercizio precedente. Nel primo semestre dell'anno in corso l'evoluzione negativa e incerta dei mercati finanziari ha contribuito ad una ulteriore flessione della redditività bancaria. Tali eventi hanno impattato sui conti delle banche e dei Gruppi italiani che hanno così interrotto il trend di crescita della redditività ~ dell'efficienza che si era consolidato nel medio periodo. Il Roe medio su base semestrale delle banche è passato dal 5.2% del giugno '01 al 4.6% del giugno '02, mentre quello dei Gruppi è sceso dal 5.2% al 3.0%1. Analisi dei gruppi bancari. Con specifico riferimento ai soli Gruppi Bancari, il calo ha interessato tutte le classi dimensionali, anche se è sempre più evidente una crescente differenziazione tra le singole situazioni aziendali. Questa differenziazione è solo in parte spiegabile da elementi strutturali quali la dimensione, la forma giuridica o i mercati territoriali presidiati, evidenziando invece come, soprattutto in contesti di mercato competitivi e dinamici, diventi rilevante la capacità strategica e realizzativa e, in generale, l'insieme dei fattori non tangibili e non immediatamente identificabili dalle evidenze economico patrimoniali. Se si scende nel dettaglio, oltre ad alcuni Gruppi Grandi, anche diversi Gruppi Medi e Piccoli mostrano i migliori risultati in termini di stabilità a medio termine della redditività netta; si ricorda peraltro che questi ultimi non risultano di fatto investiti dalle conseguenze delle crisi sudamericane e dagli eventi internazionali relativi agli scandali finanziari. Infine nel corso dell'ultimo semestre il venir meno di importanti fenomeni positivi ma straordinari che avevano caratterizzato il biennio precedente ha influenzato notevolmente la dinamica della performance bancaria. Una delle ragioni principali della contrazione della redditività netta è da ricercarsi nella minore profittabilità dell'attività svolta (Roa). In questo caso il peggioramento più accentuato li Roe semestrale medio di fine giugno '02 è pari al 3.4% al netto dei gruppi che presentano valori negativi. si evidenzia per gli Asset Manager che risultano quelli maggiormente penalizzati data la composizione dei loro ricavi. Per quanto riguarda i Gruppi Grandi la parte più significativa della riduzione del Roe origina sia dalla redditività caratteristica sia dalle componenti di bilancio "a valle" del risultato di gestione. Il cost/income presenta valori in crescita rispetto ai dati di fine giugno '01 e ciò è evidente in misura maggiore per gli Asset Manager e per i Gruppi Grandi; il dato medio passa infatti dal 64.6% al 69.8%. Sono i gruppi Medi quelli che mostrano, di contro, i migliori risultati in termini di tenuta del livello di efficienza economica, essendo riusciti a incrementare i ricavi pur in presenza di criticità congiunturali sui mercati finanziari. Per quanto riguarda la rischiosità dell'attivo, il rapporto tra sofferenze e impieghi (al netto delle svalutazioni) si è ulteriormente ridotto e si attesta a fine giugno '02 all'1.9% per il totale dei Gruppi Bancari (era pari al 2.0% dodici mesi prima). Guardando invece agli stock di sofferenze al lordo delle svalutazioni, un segnale di attenzione può essere letto nella crescita di circa il 18% attribuibile al solo deterioramento dei crediti "vivi" .e sintomatica, pertanto, di un potenziale stato di tensione sul fronte della qualità del credito, specie se in concomitanza dei perdurare di una stagnazione economica. Sempre in termini di analisi dei rischi si è voluto approfondire quanta parte dei margine di intermediazione risulti attualmente assorbita dalle diverse tipologie di rischio (di credito, finanziario e generico). A fine giugno '01 tale valore era pari al 9.7% mentre 12 mesi dopo cresce all'11.5% con un forte contributo a tale crescita fornito dal rischio finanziario. In questo caso sono i Gruppi Piccoli quelli che si muovono controcorrente riuscendo a ridurre l'assorbimento dei ricavi lordi dal 9.3% al 7.4%. Un'ulteriore,,, importante informazione è quella che origina dalla ripartizione "a valle" del margine di intermediazione e quindi dalla quantificazione di quanta parte dei ricavi venga assorbita dalle differenti voci di "costo". In media gli oneri per il personale hanno assorbito circa il 37.2% dei margine di intermediazione dei Gruppi a fine giugno '02 contro il 35% di un anno prima, mentre si è ridotta la quota di margine assorbita dall'autofinanziamento (e dividendi) che è passata dal 16.2% al 10.2%. Per quanto riguarda invece l'assorbimento di margine da parte delle altre spese amministrative va sottolineato come ciò risulti particolarmente rilevante per i Gruppi Piccoli che risentono in misura maggiore di rigidità sul fronte dei costi. Infine per quanto concerne il livello di patrimonializzazione, a fine giugno 2002 alcuni Gruppi Bancari presentavano un valore relativo al coefficiente di solvibilità complessivo inferiore ai requisiti minimi di Vigilanza (8%), mentre oltre metà dei 37 Gruppi analizzati presentava un coefficiente superiore al 10%. Passando dai Gruppi alle singole banche, l'analisi dei margini economici conferma come anche per queste il calo della redditività ordinaria trovi le sue spiegazioni in una dinamica in crescita dei costi (+3.8% rispetto a giugno 2001), poco correlata all'andamento dei ricavi totali, che invece mostrano un calo medio dell'1.6%. A pesare negativamente su questa battuta d'arresto del margine di intermediazione sono i profitti da operazioni in titoli (-36.6%) e scontano la stagnazione dei mercati finanziari e soprattutto le rettifiche nette su crediti, anch'esse in crescita media del 10% circa rispetto al giugno 2001. In particolare sono le banche di maggiori dimensioni ad operare una più severa politica di svalutazione dei propri impieghi: l'atteggiamento di prudenza così manifestato riferisce del momento delicato che caratterizza l'economia nazionale e, in particolare, della crisi che minaccia da vicino alcuni settori produttivi. Si aggiunge a ciò il permanere di alcuni segnali negativi che provengono dai mercati esteri e dalle economie di Paesi, tra cui il Sudamerica, nei quali alcune banche italiane mantengono ancora interessi economici di un certo rilievo. Nessun dato positivo sul fronte dei ricavi da servizi, in particolare le commissioni nette che, pur non calando rispetto all'anno precedente (segnano infatti un +0.9% rispetto a giugno 2001), non danno alcun segnale di inversione di tendenza rispetto al brusco calo che avevano già messo a segno rispetto al giugno 2000 (-8.6%). Il dato sulle commissioni è particolarmente condizionato dall'andamento dei mercato della raccolta indiretta e soprattutto del risparmio gestito, che cala mediamente del 7%. II margine del denaro, pur beneficiando di un favorevole andamento dei volumi di raccolta (+9.5%) e crediti (+6.7%), sconta una contrazione degli spread (-0.3% nel corso del solo 2002), che ne determinano una sostanziale invarianza rispetto a quanto osservato nel giugno 2001. Come anticipato risultano in crescita i volumi dei crediti (+6.7% rispetto al giugno 2001) anche se con un tasso quasi dimezzato rispetto all'aumento dell'anno precedente; sostanzialmente stabile invece è la dinamica relativa al complesso della raccolta diretta e indiretta (+0.5%), soprattutto per effetto della componente diretta che cresce in particolare nella forma tecnica a vista e grazie al sempre crescente ricorso all'emissione di prestiti obbligazionari. Un'analisi più specifica dell'efficienza tecnico operativa ha messo in evidenza una riduzione del vantaggio, consolidatosi nel passato, delle banche maggiori rispetto a quelle di minori dimensioni. Tuttavia anche relativamente ai costi del personale si evidenziano per un numero significativo di banche importanti margini di miglioramento; va peraltro segnalato che si è quasi dimezzato il numero delle banche per cui questo fattore risulta in eccesso rispetto al 2000, dando evidenza dei risultatifidelle politiche sul personale portate avanti negli ultimi anni. Un successivo sviluppo dell'analisi svolta ha evidenziato i margini di recupero dal lato dei costi medi del personale una volta tenuto conto delle diverse caratteristiche strutturali dell'organico delle singole banche e delle loro produttività. In termini generali i risultati dell'analisi hanno messo in luce come su 40 banche del campione che evidenziano margini di miglioramento del cost-income 23 presentano probabili margini di efficientamento nelle politiche di remunerazione del personale, mentre per 17 il miglioramento dei cost-income è soprattutto da ricercare agendo su altre leve: lo sviluppo dei ricavi, il dimensionamento dell'organico e l'efficientamento delle altre spese amministrative. 

L'ASSEMBLEA ORDINARIA NOMINA CONSIGLIERI RENE' CARRON, ANTOINE BERNHEIM E GIOVANNI PERISSINOTTO E APPROVA LA DELIBERA SULLE AZIONI PROPRIE RIVENIENTI DALL'ESERCIZIO DEI WARRANT PUT L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA IL PIANO DI STOCK OPTION E IL CAMBIO DI DENOMINAZIONE IN "BANCA INTESA" 
Milano, 18 dicembre 2002 - L'Assemblea ordinaria di IntesaBci, riunitasi ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha determinato in 25 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione e ha nominato consiglieri René Carron, Antoine Bernheim e Giovanni Perissinotto, anche a seguito delle dimissioni di Gianfranco Gutty e Christian Merle. L'Assemblea ha poi esaminato il successivo punto all'ordine del giorno, riguardante l'alienazione delle azioni proprie rivenienti dall'esercizio dei Warrant Put IntesaBci e ha deliberato, in particolare: 1. di revocare la delibera dell'Assemblea Ordinaria in data 1° marzo 2001 in punto modalità di alienazione delle azioni proprie rivenienti dall'esercizio dei Warrant Put IntesaBci; 2. di autorizzare il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2357 ter del codice civile e per un periodo di cinque anni dalla data della delibera, a disporre delle azioni proprie ordinarie acquistate per effetto dell'esercizio dei Warrant Put IntesaBci, secondo le forme tecniche ritenute più opportune e ad un valore unitario non inferiore al minore tra (a) la media dei prezzi ufficiali di borsa registrati dal titolo nei trenta giorni precedenti il singolo atto di disposizione e (b) il valore ottenuto applicando uno sconto non superiore al 5% al prezzo minimo registrato dall'azione ordinaria IntesaBci il giorno di ciascun atto di disposizione o, comunque, all'ultimo prezzo disponibile. Come già annunciato in sede di presentazione del Piano d'Impresa, è stato sottolineato che verranno scelte soluzioni idonee a minimizzare l'impatto sul mercato. In sede straordinaria, l'Assemblea ha approvato un Piano di stock option per il management del Gruppo IntesaBci, collegato all'attuazione del Piano d'Impresa 2003-2005, deliberando in particolare: 1. di attribuire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443 cod.civ., la facoltà di aumentare il capitale sociale, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, 8° comma cod.civ., in una o più volte, per un periodo di cinque anni dalla data della presente delibera assembleare, per un importo massimo di Euro 52.000.000,00 mediante emissione di massime n. 100.000.000 di azioni ordinarie IntesaBci S.p.A. da nominali 0,52 euro ciascuna, da offrire in sottoscrizione a dipendenti di IntesaBci e delle società dalla stessa controllate ad un prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in misura pari alla media aritmetica dei prezzi delle azioni ordinarie di IntesaBci, rilevati sul mercato regolamentato gestito dalla Borsa Italiana (Mta) nel periodo che va dalla data di assegnazione allo stesso giorno del mese solare precedente; 2. di dare mandato al Consiglio di Amministrazione di approvare il Regolamento che disciplinerà il suddetto Piano di incentivazione nel rispetto delle linee guida sottoposte all'Assemblea. Inoltre, l'Assemblea ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in IntesaBci S.p.A. di Bil Servizi Finanziari S.p.A., di Finreme Sim S.p.A. e di Immobiliare Maram S.r.l. mediante annullamento, senza sostituzione, delle azioni costituenti l'intero capitale sociale delle incorporande di titolarità dell'incorporante. Infine, l'Assemblea ha deliberato di modificare, con effetto dal 1° gennaio 2003, la denominazione sociale in "Banca Intesa S.p.A." o, in forma abbreviata, "Intesa S.p.A." e, conseguentemente, quella del Gruppo in "Gruppo Banca Intesa" o, in forma abbreviata, "Gruppo Intesa". Il Consiglio di Amministrazione riunitosi al termine dell'Assemblea ha approvato il Regolamento del Piano di stock option, che prevede in particolare quanto segue: 1 il Piano potrà interessare complessivamente fino a un massimo di 250 posizioni in due cicli di assegnazione, il primo entro il 31 gennaio 2003 e il secondo entro il 31 luglio 2003. Le opzioni assegnate saranno riferite per un terzo ciascuno agli esercizi 2003, 2004 e 2005; 2 le Opzioni sono suddivise in due diverse categorie, in funzione dei diversi obiettivi di performance al conseguimento dei quali è condizionato l'esercizio delle Opzioni stesse: nella prima categoria, "Opzioni di Classe A", rientrano i diritti da assegnare a tutti i Beneficiari del Piano; nella seconda, "Opzioni di Classe B" aggiuntive rispetto a quelle di Classe A, rientrano i diritti da assegnare all'Amministratore Delegato e ad altri manager individuati dal Consiglio di Amministrazione, su proposta dell'Amministratore Delegato di IntesaBci; 3 l'esercizio delle Opzioni è sottoposto alla condizione che, negli anni di riferimento dei diritti (2003, 2004, 2005), siano stati raggiunti i seguenti obiettivi di performance: 3.1 Opzioni di classe A: il rendimento dell'azione ordinaria IntesaBci per l'esercizio di riferimento sia almeno pari alla media dei rendimenti Btp a 3 anni rilevati in sede d'asta nell'esercizio di riferimento; 3.2 Opzioni di classe B: il rendimento dell'azione ordinaria IntesaBci per l'esercizio di riferimento sia almeno pari al doppio della media dei rendimenti BTP a 3 anni rilevati in sede d'asta nell'esercizio di riferimento; inoltre, per entrambe le classi di Opzioni, ulteriore requisito minimo per l'esercizio dei diritti riferiti agli anni 2004 e 2005 è che l'indicatore finanziario "Eva" nel 2004 sia positivo e nel 2005 sia superiore rispetto al 2004; 4. le Opzioni saranno esercitabili per tranches solo a partire dall'anno 2005. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Codice di Comportamento disciplinante gli obblighi informativi in materia di Internal Dealing in vigore dal 1° gennaio 2003, in conformità alle vigenti prescrizioni del Regolamento di Borsa Italiana S.p.A.. Il Codice prevede che le operazioni sugli strumenti finanziari quotati di IntesaBci S.p.A. e del Gruppo compiute dalle "Persone Rilevanti" debbano formare oggetto di comunicazione nei tempi previsti nel citato Regolamento di Borsa ma con limiti ancora più restrittivi, poiché IntesaBci ha deciso di dimezzare la soglia prevista per le comunicazione, al fine di una maggiore trasparenza, stabilendo segnalazioni: con cadenza trimestrale per le operazioni che, singolarmente o cumulate con altre effettuate in ciascun trimestre di riferimento, siano di ammontare pari o superiore a Euro 25.000,00 per dichiarante; senza indugio, per le operazioni il cui ammontare superi l'importo di Euro 125.000,00 per dichiarante. Gli atti di esercizio di stock option o di diritti di opzione sono compresi negli obblighi di comunicazione. Per le operazioni di vendita di azioni, dovrà essere segnalato se le azioni vendute rivengono da contestuale esercizio di stock option. Il Codice di Comportamento ha inoltre posto il divieto al compimento delle citate operazioni nei 30 giorni precedenti il Consiglio di Amministrazione convocato per l'approvazione del progetto di bilancio e della relazione semestrale e nei 15 giorni precedenti il Consiglio convocato per l'approvazione della relazione trimestrale. Il Regolamento del Piano di stock option e il Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing saranno resi disponibili sul sito Internet della società: www.intesabci.it

INTESABCI ADERISCE ALL'OPA PROMOSSA DA CREDIT AGRICOLE SU CREDIT LYONNAIS 
Milano, 18 dicembre 2002 - IntesaBci ha comunicato a Crédit Agricole il proprio impegno ad aderire all'OPA promossa sulla totalità delle azioni ordinarie componenti il capitale sociale di Crédit Lyonnais e a consegnare l'intera propria quota di partecipazione - pari a 12.701.280 azioni ordinarie, corrispondenti al 3,691% del capitale - iscritta in bilancio a un valore di carico di circa 395 milioni di euro. Tenendo anche conto della quotazione dell'azione Crédit Agricole al 13 dicembre 2002 considerata nelle condizioni dell'Offerta, la consegna della quota di partecipazione in Crédit Lyonnais consentirebbe al Gruppo IntesaBci di conseguire una plusvalenza stimata di circa 300 milioni di euro. 

IL GRUPPO BANCA ETICA HA PRESENTATO A MILANO LE PRINCIPALI NOVITÀ PER IL 2003: LA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO ETICA SGR ; "VALORI RESPONSABILI", I PRIMI FONDI SOCIALMENTE RESPONSABILI SUL MERCATO ITALIANO; SEFEA, LA SOCIETÀ DI FINANZA ETICA EUROPEA COSTITUITA DAGLI ISTITUTI DI CREDITO ALTERNATIVI ED ETICI DEI DIVERSI PAESI DELL'UE
Milano, 18 dicembre 2002 - Ieri mattina a Milano Fabio Salviato, presidente del gruppo Banca popolare Etica ha illustrato durante un conferenza stampa le novità per il 2003 del Gruppo Banca Etica. Innanzitutto alcuni dati circa Banca Popolare Etica. II gruppo nasce a quasi quattro anni dall'inizio delle attività di Banca popolare Etica. L'istituto di credito, che al 31/10/2002 contava su un capitale sociale di 13.700.000 euro e 19500 soci organizzati in Circoscrizioni, è appena stato premiato dall'Abi con il premio speciale "Bilancio della sostenibilità piccole e medie imprese" per il bilancio sociale 2001 supervisionato, come il bilancio di esercizio, dalla società PricewaterhouseCoopers. Banca Popolare Etica ha costruito in questi anni un bagaglio unico di esperienza e un'ampia rete di relazioni nella finanza etica e nel settore non profit italiano ed europeo. Tra i soci di Banca Etica figurano i principali stakeholder, portatori di interesse, delle imprese italiane: i sindacati Cgil, Cisl, Uil, i movimenti ambientalisti WWF e Legambiente e numerosi Enti Locali (regioni, province, comuni ecc...). Sempre al 31 ottobre 2002 i finanziamenti ammontavano a 84.500.000 euro, i fidi erano 1026. La raccolta di 185.000.000 euro. I settori che Banca Etica finanzia sono compresi tra: servizi socio-sanitari educativi, lotta all'esclusione sociale e inserimento lavorativo di soggetti deboli; tutela ambientale e salvaguardia dei beni culturali; cooperazione allo sviluppo, volontariato internazionale, commercio equo e solidale; qualità della vita, promozione dello sport per tutti ed iniziative culturali. Del Gruppo Banca Etica, realtà nuova nel panorama della finanza socialmente responsabile italiana, saranno membri, oltre a Banca Popolare Etica, il consorzio Etimos (microcredito), la fondazione Choros (ricerca e formazione sullo sviluppo sostenibile) e la Cooperativa Editoriale Etica ed Etica sgr. Etica sgr - Da un'idea di Banca Popolare Etica, con la collaborazione di Banca Popolare di Milano, è nata Etica sgr per realizzare e promuovere fondi comuni di investimento con un elevato profilo di trasparenza e di responsabilità socia fondi di Etica Sgr si chiameranno "Valori responsabili monetario", "Valori responsabili obbligazionario misto" e "Valori responsabili bilanciato" e saranno i primi fondi socialmente responsabili in Italia ad essere controllati esternamente certificati da un marchio di qualità europeo. II progetto di Etica Sgr copre tutti gli aspetti del Sri - asset management, coinvolgimento degli stakeholder (associazioni, ong, sindacati...) , azionariato critico; microcredito (con la devoluzione di parte della quota sottoscritta e della commissione di gestione a un Fondo di Garanzia per progetti di microcredito in Italia) - e si pone come modello trasparente ed altamente innovativo nel mercato italiano ed europeo. Etica Sgr ha ottenuto l'autorizzazione di Banca d'Italia; sarà operativa a partire da gennaio 2003. I soci di Etica Sgr (Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Iccrea Holding) sono coinvolti attivamente nella progettazione e nello sviluppo della società. Il presidente di Banca Popolare Etica Fabio Salviato presiede anche il CdA di Etica Sgr, che è composto dal vice presidente di Banca Popolare di Milano e presidente di Bipiemme Gestioni Sgr (asset manager di Etica Sgr) prof. Marco Vitale, dal direttore generale della Banca Popolare di Sondrio dott. Mario Alberto Pedranzini, dal direttore generale di Iccrea Holding dott. Luigi Dante, e dal vice direttore di Banca Etica dott. Gabriele Giuglietti. Gli altri soci di Etica Sgr, e in particolare Banca Popolare di Milano che per prima dopo Banca Etica ha creduto nel progetto, sono stati scelti per la loro attenzione allo sviluppo delle economie locali e la loro sensibilità nei confronti delle tematiche sociali e ambientali. Nessuno dei soci di Etica Sgr figura nella lista delle banche coinvolte nell'export di armi resa pubblica nella relazione al Parlamento italiano del 31 marzo 2002. I piani della società sono elaborati in base ad aspettative e indicazioni di stakeholder coinvolti in un dialogo aperto. I principali stakeholder di riferimento di Etica Sgr sono i soci di Banca Popolare Etica (associazioni, enti locali, privati) organizzati in Circoscrizioni. Le Circoscrizioni vengono consultate costantemente. Ethibel e un metodo innovativo Il partner principale è Ethibel, società belga che si occupa della selezione dei titoli nei quali investiranno i fondi socialmente responsabili di Etica Sgr, in base a criteri di responsabilità sociale. Ethibel è stata selezionata in virtù della sua esperienza decennale, delle sue origini non profit (finanza etica, azionariato critico, cooperazione) e della sua indipendenza dagli intermediari finanziari: ancora oggi Ethibel è controllata dalle associazioni non profit che avevano contribuito a fondarla. La metodologia di ricerca e di valutazione di Ethibel si basa su un approccio rigoroso e sperimentato che risponde a degli standard di qualità elevati. Nel 2001 Ethibel è stata dichiarata dalla Fondazione svedese Mistra, che per prima ha fatto l'analisi delle società di rating sulla responsabilità sociale, best practice in Europa. Etica Sgr ha collaborato e continuerà a collaborare con Ethibel nell'analisi di responsabilità sociale sulle imprese italiane. I criteri di ricerca, selezione e approvazione dei titoli 1) La selezione degli emittenti L'advisor etico Ethibel seleziona gli emittenti nei quali possono investire i fondi di Etica Sgr in base a criteri di responsabilità sociale. a) La ricerca sulle Imprese e gli Organismi Sovranazionali si basa su quattro ambiti diversi: politica sociale interna, politica ambientale, politica sociale esterna, politica economica. I quattro ambiti vengono a loro volta declinati in temi ed aspetti d'indagine per un totale di più di 60 aspetti. Prima di procedere con l'analisi si identifica e giudica il grado di coinvolgimento dell'impresa in scandali o pratiche lesive della dignità umana, degli animali e della natura. b) La ricerca sugli Stati prende invece in considerazione cinque ambiti di responsabilità: responsabilità politica, responsabilità economica, responsabilità sociale e culturale, responsabilità ambientale e responsabilità per lo sviluppo internazionale. Per ogni ambito di responsabilità vengono valutati un totale di circa 40 indicatori che si basano su ricerche di Ethibel e sui rapporti delle principali Ong e Istituzioni Internazionali. Nel processo di ricerca è di vitale importanza il coinvolgimento degli stakeholder. Oltre a raccogliere informazioni dalle imprese e dai documenti aziendali Ethibel contatta direttamente i portatori di interesse delle imprese, in particolare i sindacati. Per garantire un certo grado di imparzialità, la fase di ricerca, di cui si occupa la società controllata da Ethibel "Stock at Stake", è separata dalla fase di valutazione, di cui si occupa la Commissione di Registro, organismo indipendente composto da esperti in tutti gli ambiti della responsabilità sociale (sindacalisti, docenti universitari, ecc...). 2) La funzione consultiva e propositiva del Comitato Etico Al Comitato Etico di Etica Sgr spetta, quale organismo di garanzia e di rappresentanza etica nei confronti degli investitori, una funzione consultiva e propositiva, affinché Etica Sgr si sviluppi nell'ambito dei criteri di responsabilità sociale. Il Comitato Etico formula le proprie opinioni circa l'eticità degli investimenti e suggerisce ulteriori criteri per la valutazione delle imprese, degli Organismi Sovranazionali e degli Stati. Ethibel comunica preventivamente al Comitato Etico, attraverso Etica Sgr, il settore merceologico di volta in volta interessato dalle sue analisi di responsabilità sociale. In questo modo il Comitato Etico ha la possibilità di intervenire come stakeholder nel corso della ricerca della società belga, esprimendo pareri sui settori o sulle imprese interessati. II Comitato Etico di Etica Sgr è composto da membri di alto profilo morale e di riconosciuta esperienza nel campo della responsabilità sociale (tra gli altri il presidente Gianni Calligaris, Don Virginio Colmegna - direttore Caritas Ambrosiana, Sabina Siniscalchi - Manitese). 3) La gestione degli strumenti finanziari Il Cda di Etica sgr approva i Registri di Ethibel tenendo conto delle modifiche suggerite dal Comitato Etico e li trasferisce a Bipiemme Gestioni Sgr (asset manager) società di gestione del Gruppo Bpm - Banca Popolare di Milano, che si occupa dello stock picking e dell'analisi finanziaria degli emittenti. Bipiemme Gestioni può selezionare e negoziare titoli solo all'interno dell'universo definito da Ethible e dal Comitato Etico. 4) La certificazione esterna dei fondi Il profilo di responsabilità sociale dei fondi di Etica Sgr viene controllato esternamente da Ethibel e certificato dal marchio europeo di qualità etica della società belga. Etica Sgr trasmette ogni mese la composizione del portafoglio dei suoi fondi a Ethibel: se i fondi investono al di fuori dell'universo individuato dalla società belga il marchio di qualità viene ritirato. 5) 11 monitoraggio degli emittenti Gli emittenti selezionati da Ethibel sono costantemente monitorati: se non rispettano più i criteri di responsabilità sociale possono venire esclusi dall'universo investibile. In tal caso i fondi di Etica Sgr hanno tre mesi di tempo per liberarsi dei loro titoli. 6) II ruolo di Etica Sgr Etica Sgr promuove e amministra i fondi, cura i rapporti con i sottoscrittori e con i soggetti coinvolti nel progetto e partecipa agli incontri di Bipiemme Gestioni Sgr nel corso dei quali vengono definite le politiche di investimento. Etica Sgr si impegna, dopo il lancio dei fondi, a rappresentare gli interessi etici ed economici degli investitori alle assemblee degli azionisti delle imprese nelle quali i fondi investono e a pubblicare sul suo sito www.eticasgr.it la composizione aggiornata del portafoglio dei fondi e i profili delle società, in un'ottica di massima trasparenza. Tutte le attività relative alla responsabilità sociale delle imprese e degli Stati sono organizzate da Etica sgr. 7) Azioni e obbligazioni Le imprese selezionate da Ethibel e incluse nel suo "Registro delle imprese" sono circa 230. Il Comitato Etico di Etica Sgr ha deciso, almeno per il momento, di escludere dai fondi "Valori responsabili" le imprese che fanno parte dei settori petrolifero, bancario e assicurativo. a) Azioni Ecco alcune aziende del Registro di Ethibel che potrebbero entrare nei fondi di Etica Sgr: Volkswagen (Germania, automobili), che ha la politica di risorse umane più socialmente responsabile nel settore automobilistico europeo e un impatto ambientale inferiore alla media; Nokia (Finlandia, telefoni cellulari), che è pioniere nella politica ambientale e ha una cultura aziendale condivisa che si basa su principi etici; Novo Nordisk (Danimarca, medicinali), che è leader mondiale nella cura dei diabete ed è pioniere nella responsabilità sociale; Tomra (Norvegia, attrezzature per il riciclaggio di bottiglie, lattine ecc...), che è pioniere nel riciclaggio dei materiali e non produce emissioni nocive per l'ambiente; The body shop (Gran Bretagna, cosmetici), che produce cosmetici e prodotti per la cura del corpo senza far uso di test sugli animali; Merloni Elettrodomestici (Italia, elettrodomestici), che contribuisce allo sviluppo economico e sociale delle regioni nelle quali è presente e ha un buon livello di comunicazione e contrattazione con i sindacati. b) Bond Solo i 17 Stati con il punteggio più alto vengono promossi e inclusi nel "Registro degli Stati" di Ethibel. Ciò significa che i fondi certifcati da Ethibel possono investire solo in questi 17 Stati. Per ora l'Italia non fa parte dei 17 Stati promossi. I fondi di Etica Sgr non potranno quindi investire in titoli di Stato italiani. I motivi principali dell'esclusione del nostro Paese sono un punteggio basso nella responsabilità politica (corruzione, concentrazione dei media in capo a pochi soggetti) e un punteggio molto basso nella responsabilità per lo sviluppo internazionale (percentuale relativamente bassa del PIL destinata agli aiuti allo sviluppo). Tra gli Stati nei cui titoli potranno investire i fondi "Valori responsabili" ci sono la Norvegia, la Germania, la Finlandia, l'Olanda, la Svezia e il Canada. I tempi del collocamento dei fondi "Valori responsabili" I tre fondi comuni di investimento di Etica Sgr "Valori responsabili monetario", "Valori responsabili obbligazionario misto" e "Valori responsabili bilanciato" saranno collocati sul mercato nel gennaio del 2003. La distribuzione avverrà attraverso le reti delle banche associate e di altri soggetti interessati e coinvolgerà da subito tutti gli sportelli di Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare di Sondrio. A questi soggetti si aggiungeranno in un secondo momento le Banche di Credito Cooperativo, diffuse capillarmente su tutto il territorio italiano. Etica Sgr può contare sull'esperienza dell'asset manager Bipiemme Gestioni Sgr, i cui fondi sono presenti ai primi posti in Italia in tutte le classifiche della stampa specializzata. I fondi di Etica Sgr si caratterizzano anche per un aspetto di devoluzione: i sottoscrittori devolvono lo 0,1% del capitale investito a un Fondo di Garanzia per progetti di microcredito in Italia gestito da Banca Popolare Etica. Al fondo di garanzia potrà contribuire anche Etica Sgr devolvendo fino allo 0,1% delle commissioni di gestione percepite. Microcredito All'interno del gruppo Banca Etica il consorzio Etimos raccoglie risparmio e donazioni a sostegno di esperienze microimprenditoriali e programmi di microfinanza nei paesi del sud del mondo. Nato nel 1989 come Ctm-Mag, ha potuto erogare, grazie alle risorse fornite da cinquemila risparmiatori, oltre 31 milioni di euro di crediti al commercio equo e solidale e all'economia sociale in Italia. Dal 1999, come naturale conseguenza alla nascita di Banca Etica, Etimos ha spostato la propria attenzione dal contesto nazionale a quello internazionale, consapevole che il microcredito rappresenta uno straordinario strumento di lotta alla povertà, nel pieno rispetto delle risorse ambientali, delle tradizioni culturali e dei diritti umani. Come consorzio cooperativo, Etimos può raccogliere risparmio ed erogare finanziamenti soltanto tra i propri soci, che attualmente sono circa 170, in Italia e nei paesi in via di sviluppo: cooperative del commercio equo e solidale, ong, associazioni, fondazioni ed enti religiosi. Dall'America del sud a quella centrale, dall'Africa ai Balcani, gli scenari economici e sociali dei programmi di microcredito finanziati sono molteplici ma le attività di Etimos sono legate da un unico filo conduttore: dare sostegno a quelle forme di economia popolare che, nei paesi più poveri, rappresentano la principale fonte di reddito per milioni di persone, escluse dai circuiti finanziari tradizionali. Le competenze di gruppo dell'ambito della microfinanza sono rafforzate dalla forte sinergia tra la struttura operativa del Consorzio Etimos e quella della Fondazione Choros. Questo permette di aggiungere ai prodotti finanziari offerti anche una vasta gamma di servizi di formazione, assistenza e accompagnamento, nonché di supportare l'attività nei paesi in via di sviluppo con analisi e valutazioni sull'impatto socioambientale dei programmi finanziati e studi sui temi dello sviluppo sostenibile e della finanza etica. II progetto di una banca centrale etica europea Etimos è socio fondatore di Sefea, Società Europea di Finanza Etica ed Alternativa, La Società,frutt odella collaborazione poroficua di nulmerosi istituti di credito alternativi ed etici europei, nasce per promuovere lo sviluppo dell'economia solidale e della finanza etica in Europa, per favorire uno sviluppo economico, umano e sociale fondato sui valori della solidarietà civile. A questo fine la Società fornirà supporto finanziario e consulenza agli Istituti di credito etici e solidali europei attualmente esistenti. Sefea finanzierà attività, che contribuiscono ad uno sviluppo economico e sociale che valorizza e tutela il patrimonio naturale, culturale ed umano in tutti i Paesi dell'Unione Europea. Sefea ha, inoltre, l'obiettivo di costituire una "Banca Centrale Europea", ovvero un organismo capace di coordinare e sostenere le politiche finanziarie delle realtà europee che si riconoscono nei principi della finanza etica. Sefea è la risposta della finanza etica alle istanze che nascono in tutta l'Unione in questa delicata fase di integrazione tra i Paesi membri e quelli che entreranno nel 2004. Il ruolo di Sefea si colloca nell'ambito del rafforzamento della coesione sociale e culturale, che deve affiancare un'integrazione economica e finanziaria, improntata alla valorizzazione delle comunità locali. Fabio Salviato, Presidente della Banca Popolare Etica, è il presidente della Società. 

EUROPEAN E-BUSINESS SURVEY: I MARKETPLACE IN EUROPA E IN ITALIA NON TUTTI SONO SOPRAVVISSUTI ALLA CRISI DI INTERNET, MA SONO ANCORA OLTRE UN MIGLIAIO IN TUTTO IL MONDO E QUELLI VERTICALI SONO ANCORA IN OTTIMA FORMA 
Milano, 18 dicembre 2002 - Secondo lo European e-Business Survey 2002, un'indagine realizzata su un campione di oltre 9000 aziende da e-Business W@tch, l'osservatorio permanente sull'e-business creato dalla Commisione Europea, in tutto il mondo si contano circa un migliaio di marketplace di cui circa la metà in Europa. Esplosi numericamente tra il 1999 e il 2001 i markeplace hanno seguito in modo parallelo la vicenda di molte dot.com: tra aprile e agosto 2002 si è visto così diminuire il numero di piattaforme attive del 20% negli Stati Uniti e del 8% in Europa. Il numero delle aziende che operano attraverso queste piattaforme non è certamente entusiasmante: secondo l'e-Business Survey 2002 solo il 6,5% delle aziende europee utilizza attualmente un e-marketplace e il 4,6% pensa di usufruirne nei prossimi 12 mesi. Ciò nonostante vi sono settori industriali, spesso pionieri nell'utilizzo di queste piattaforme, che stanno dimostrando una notevole vitalità: è il caso del comparto della chimica e dei trasporti, dove il 15% delle aziende già sfrutta le opportunità offerte da questi strumenti, o della meccanica e delle industrie manifatturiere (11,4%). Dato interessante è anche il fatto che sono poi settori non leader nell'utilizzo dei marketplace a dimostrare un maggiore interesse per l'uso in futuro di queste piattaforme: in particolare il campo della distribuzione (il 7,2% delle aziende europee conta di utilizzarle nei prossimi 12 mesi), della stampa e dei servizi audiovisivi (6,6%), della finanza e delle telecomunicazioni (5,0). In generale, a quanto risulta dall'e-Business Survey 2002, sono le grandi aziende ad osare di più (oltre il 10% afferma di utilizzare un e-marketplace per vendere o acquistare prodotti), mentre le piccole e medie imprese decisamente non sembrano fidarsi. L'Italia, in buona posizione Con i suoi 75 marketplace l'Italia si classifica al quarto posto in Europa, dopo Regno Unito, Paesi Scandinavi e Germania. Distribuiti al 75% nel nord del paese, sono in genere orientati a settori particolari (solo nel 20% dei casi sono portali generalisti). Secondo i dati forniti da e-Market Services, progetto internazionale cui aderiscono dieci tra le più innovative Trade Promotion Organizations, tra cui per l'Italia l'Ice, il settore nel quale i marketplace hanno conosciuto maggior fortuna è indubbiamente quello del tessile e della pelle (12 piattaforme): dato certamente riferibile alla grande attività del nostro paese in questo comparto e in notevole controtendenza rispetto allo scenario internazionale dove proprio questa tipologia di marketplace ha registrato il terzo più alto tasso di fallimento (9 su 33). In Italia sembrano aver ottenuto il favore delle aziende anche le piattaforme dedicate all'alimentare (9) e dalle costruzioni e ceramiche (7) oltre ovviamente ai marketplace generalisti. In senso negativo invece, in questo ultimo anno, il tasso di mortalità nel nostro paese ha colpito maggiormente i marketplace verticali dedicati alla pubblicità (75%) e ai farmaci (50%). 


European e-Business Survey 2002 

Numero stimato di Marketplace B2B attivi per aree operative

Attivo in

 

eMarketServices (8/02)

Mondo

 

966

Nord America

 

497

Europa

 

496

Fonte: Database di e-MarketServices del 19 agosto 2002

Aziende operanti su Marketplace B2B per settore

Settore

Aziende operanti sui
Marketplace % rispetto al totale

Prevedono di operare sui Marketplace nei prossimi 12 mesi % rispetto al totale

Alimentare, bevande e tabacco

3.8

3.08

Editoria, stampa e servizi audiovisivi

6.9

6.6

Industria chimica

17.2

2.1

Prodotti metallici

4.9

3.1

Macchinari ed attrezzature

11.4

1.4

Macchine elettriche e elettroniche

7.6

8.7

Trasporto di attrezzature manifatturieri

14.1

4.9

Dettagli

5.7

7.2

Turismo

8.5

3.9

Settore finanziario

2.0

5.0

Assicurazioni e servizi di fondi pensionari

6.1

3.7

Beni immobiliari

3.1

1.7

Servizi business

4.5

4.1

Telecomunicazioni e Servizi di computer

8.6

5.1

Servizi sanitari e sociali

3.4

 

Totale

6.5

4.6

Fonte: e-Business Watch (e- Business Survey 2002) risultati preliminari

 

Numero stimato di Marketplace B2B attivi in Europa per settore

Tipologia di Marketplace

Numero

Generi orizzontali

77

Equipaggiamento industriale e servizi

60

Trasporti e logistica

44

Alimentari e bevande

39

Strutture e costruzioni

37

Agricoltura

32

Prodotti It e servizi

32

Servizi e educazione

22

Metalli e industria mineraria

20

Tessile e  pellami

20

Chimico

19

Sanità e farmaceutico

19

Elettronica e prodotti elettrici

18

Finanza e assicurazione

18

Automobilistico

17

Plastica e gomma

17

Telecomunicazioni e bande

17

Energia e combustibile

15

Accessori da ufficio

15

Imballaggio e carta

14

Nautico

13

Beni di consumo

13

Scienza ed ingegneria

13

Stampa

11

Foresta e boschi

10

Amministrazione

10

Ambiente

9

Focus geografico

9

Viaggi e tempo libero

9

Beni di lusso e beni di seconda mano

9

Pubblicità e media

8

Aviazione

5

Arte e d intrattenimento

4

Difesa

4

Manifatturiero

4

Altri verticali

25

Fonte: ricerca realizzata da eMarketServices (19 agosto 2002)

Aziende operanti sui Marketplace B2B per dimensione

Dimensione

Aziende operanti sugli
e-Marketplace

% rispetto al totale

Prevedono di operare sugli eMarketplace nei prossimi
12 mesi

% rispetto al totale

Piccole aziende

4.5

3.3

Medie aziende

5.4

3.9

Grandi aziende

10.1

5.1

Fonte: e-Business Watch ( e-Business Survey 2002) – risultati preliminari

Attività dei Marketplace B2B

Attività svolte sui Marketplace

Ammontare delle partecipazioni

100% = aziende operanti nei Marketplace

Offerta del catalogo base

48.3

Acquisto del catalogo base

44.3

Vendite all’asta

14.9

Offerte all’asta

16.1

Fonte: e-Business Watch (Eureopean e-Business Survey 2002) risultati preliminari

CORDIS INAUGURA IL SERVIZIO DEDICATO AGLI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE PER IL 6PQ 
Bruxelle, 18 dicembre 2002 - I primi inviti a presentare proposte per il sesto programma quadro (6PQ) saranno pubblicati il 17 dicembre. Tre di questi inviti verranno aperti nell'ambito dei programmi specifici "Integrare lo Spazio europeo della ricerca [Ser]", "Strutturare il Ser" ed "Euratom", ciascuno dei quali comprende diversi inviti per un totale di 49 opportunità di finanziamento. Cordis, il servizio d'informazione in materia di ricerca e sviluppo della Commissione europea, si sta organizzando per l'occasione e ha già fornito, attraverso il servizio "Calls" del 6PQ un elenco completo dei prossimi inviti a presentare proposte. Gli utenti potranno usufruire di una rapida panoramica degli inviti, con la possibilità di accedere ad informazioni essenziali quali il bilancio, il calendario e le possibili restrizioni, nonché gli strumenti principali. Dal 17 dicembre, il servizio offrirà un accesso diretto a documenti importanti: testi di inviti a presentare proposte, programmi di lavoro, guida dei proponenti e ulteriori chiarimenti sul 6PQ. Tali documenti potranno essere scaricati e/o spediti direttamente via e-mail. In aggiunta, gli utenti potranno accedere rapidamente alle funzioni di ricerca per individuare partner che operano nello stesso settore e i Punti di contatto nazionali a livello locale. Ulteriori notizie saranno aggiunte successivamente per assistere i potenziali partecipanti a passare in rassegna le opportunità di finanziamento disponibili e gli inviti in programma. Sarà accessibile anche un link diretto verso lo strumento di presentazione on line. Il servizio "Calls" sarà indispensabile per seguire le nuove aperture degli inviti e ottenere informazioni precise e documenti chiave scaricabili. In considerazione dei numerosi inviti a presentare proposte e del grande interesse suscitato dalle opportunità di finanziamento, Cordis raccomanda agli utenti di essere pazienti al momento di scaricare le informazioni in seguito alla pubblicazione dei primi inviti. Tutti gli inviti pubblicati il 17 dicembre figureranno nel primo numero del 2003 di Cordis focus. http://www.cordis.lu/fp6/calls 

BREMBO : CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI PER L'ANNO 2003 
Milano, 18 dicembre 2002 - Brembo ha reso noto oggi il calendario delle date relative ai principali eventi societari per l'anno 2003: 14 febbraio C.d.A. - Relazione 4° trimestre 2002 ;27 febbraio Presentazione "2002 Star Company Results' organizzata da Borsa Italiana; 21 marzo C.d.A. - Progetto di bilancio 2002 e proposta di dividendo; 28 aprile Assemblea Ordinaria a Curno, sede sociale - 1aconvocazione; 13 maggio C.d.A. - Relazione 1° trimestre 2003; 31 luglio C.d.A. - Relazione 2° trimestre 2003; 24 settembre C.d.A. - Relazione Semestrale al 30.6.2003; 13 novembre C.d.A. - Relazione 3° trimestre 2003. 

GRUPPO MARCOLIN IL CDA ESPRIME PARERE POSITIVO SUL CODICE DI COMPORTAMENTO DI "INTERNAL DEALING" E APPROVA IL CALENDARIO DI BORSA DEL 2003 
Longarone, 18 dicembre 2002Il Consiglio di Amministrazione di Marcolin S.p.A., riunitosi il 16 dicembre sotto la presidenza di Giovanni Marcolin Coffen, ha approvato nuove misure riguardanti gli obblighi di trasparenza in materia di internal dealing, in osservanza alle disposizioni regolamentari dettate da Borsa Italiana e richiamate nel Codice di Autodisciplina. Si ricorda che tali disposizioni regolamentari, a partire dal 1° gennaio 2003, pongono a carico delle società con azioni quotate un obbligo di trasparenza nei confronti del mercato circa le operazioni di rilievo, aventi ad oggetto strumenti finanziari delle medesime società o di proprie controllate, compiute da persone (cosiddette "Persone Rilevanti") che, in virtù degli incarichi ricevuti e dell'attività svolta, abbiano accesso ad informazioni price sensitive. Rispetto alla disciplina di riferimento dettata da Borsa Italiana, il codice di comportamento del Gruppo Marcolin si caratterizza per i seguenti elementi qualificanti: applicazione degli obblighi di trasparenza in materia di internal dealing ad alcune "Persone Rilevanti" nell'ambito del Gruppo (in aggiunta agli Amministratori, ai Sindaci effettivi ed al Direttore Generale della Capogruppo). Al fine di garantire un'adeguata flessibilità nel procedimento di individuazione delle "Persone Rilevanti" è inoltre prevista la possibilità di un'estensione degli indicati obblighi di trasparenza ad altri soggetti, la cui individuazione viene rimessa a ciascuna "Persona Rilevante"; riduzione delle soglie di rilevanza, con riferimento alle Operazioni Significative da comunicare al mercato senza indugio dopo la relativa effettuazione (da 250.000 a 150.000 euro); applicazione degli obblighi di trasparenza anche alle operazioni di esercizio di eventuali stock options o diritti di opzione compiute dalle "Persone Rilevanti"; divieto per le "Persone Rilevanti" di compiere operazioni nel corso dei 15 giorni che precedono l'approvazione del progetto di bilancio di esercizio e della relazione semestrale da parte del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. E' inoltre previsto che il Consiglio medesimo possa individuare ulteriori blocking periods nel corso dell'anno, in concomitanza di particolari eventi; previsione di un adeguato sistema sanzionatorio a carico delle "Persone Rilevanti" che violano le disposizioni del codice di comportamento. Sempre nel corso della medesima riunione il Consiglio di Amministrazione, al fine di agevolare l'attività degli operatori del mercato finanziario, ha approvato, sotto forma di periodi di tempo settimanali, il calendario degli eventi societari 2003: settimana del 17 marzo 2003 riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2002; settimana del 21 aprile 2003 riunione dell'Assemblea per l'approvazione del bilancio dell'esercizio 2002; settimana del 12 maggio 2003 riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione della relazione relativa al primo trimestre 2003; settimana del 8 settembre 2003 riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione della relazione semestrale dell'esercizio 2003; settimana del 10 novembre 2003 riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione della relazione relativa al terzo trimestre 2003. La Società provvederà a comunicare al mercato, non appena disponibili, le date puntuali delle riunioni sopra elencate e ad effettuare tempestive comunicazioni in caso di variazione del proprio calendario 2003. 

ANCI: PER LE CALZATURE LA RIPRESA SOLO NEL 2004 GIÀ PRONTA UNA STRATEGIA PROMOZIONALE CHE NEI PROSSIMI MESI RILANCERÀ GLI INVESTIMENTI SUI NUOVI MERCATI 
Milano, 18 dicembre 2002 - A conclusione di un anno difficile per l'economia internazionale e per il settore calzaturiero, l'Anci, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani, illustra la congiuntura attraverso i dati dell'indagine presso gli associati, riferiti ai primi nove mesi dell'anno. "L'evoluzione della congiuntura nell'industria calzaturiera per la seconda parte del 2002, - spiega una nota dell'Ufficio Studi - non può che consolidare l'andamento negativo di fondo che ha caratterizzato le performance del settore negli ultimi dodici mesi". L'intonazione della rilevazione dell'Anci non è molto diversa da quella precedente, nonostante le attese fossero per una ripresa che seppure lentamente avrebbe dovuto far sentire i propri effetti sul finire di quest'anno. "Invece - spiega Antonio Brotini, presidente di Anci - la produzione, relativamente al campione interpellato, è scesa, nei primi 9 mesi 2002 del 4,2% in quantità e dell'1,1% in valore rispetto all'analogo periodo 2001. Tali risultati confermano in negativo il trend discendente già evidenziato nella rilevazione del I° semestre, presentata a settembre." La tanto attesa inversione di tendenza quindi non c'è stata. Il 64% delle imprese interpellate nell'indagine ha lamentato una riduzione dei volumi produttivi rispetto all'analogo periodo 2001 (anno, peraltro, non positivo) che, nel 36% dei casi, è stata superiore ad un -5%. Uno scenario, quello configurato dall'indagine Anci, che sembra peggiorare il quadro già negativo del primo semestre. Questo momento congiunturale è soprattutto legato alla crisi sui mercati esteri: i dati Istat elaborati da Anci, sui primi otto mesi di quest'anno, indicano esportazioni in calo del 9,7% in volume e del 6,5% in valore. Si tratta, in termini di quantità, del peggior risultato degli ultimi 10 anni. Se il momento congiunturale di quasi tutti i mercati esteri non è positivo, sono soprattutto due le aree commerciali che condizionano fortemente il risultato dell'export italiano di calzature. "Nell'ambito del dato generale - spiega il presidente di Anci - non possiamo non rilevare un forte rallentamento della Germania (-20,3% in quantità e -18,3% in valore), da sempre il primo acquirente di calzature italiane in termini di volume, e degli Stati Uniti (-15,8% in volume e -18% in valore), primo mercato in valore per i nostri operatori. Questi due grandi mercati rappresentano, sul totale delle nostre esportazioni, ben il 32,8% in quantità e il 33,5% in valore." "Eppure - continua Brotini - non tutti i mercati sono negativi. Ad attenuare in parte la situazione dell'export hanno contribuito gli altri due grandi paesi europei di riferimento delle nostre aziende: la Francia, che a fronte di un contenuto aumento in termini di volume (+2%) registra una sensibile crescita in valore (+9,5%), e il Regno Unito, che nonostante una leggera flessione in quantità (-2,6%) cresce in valore (+3,3%)." Il mercato interno invece non appare così negativo. I dati anzi dimostrano una certa crescita dei consumi finali interni che rappresentano da alcuni mesi uno dei pochi segnali positivi della dinamica congiunturale. Nei primi otto mesi del 2002 gli acquisti delle famiglie italiane sono cresciuti del +3,9% in quantità e del 5,7% in valore. All'interno di questo quadro, le calzature "relax" (+4,9% in volume) e quelle per donna (+5,3%) mettono in evidenza le dinamiche più premianti. "I consumi interni - spiega Brotini - seppure quest'anno sempre più positivi della dinamica dell'export, hanno avuto una contrazione nei mesi di luglio-agosto. Il dato quindi andrà riverificato nei prossimi mesi. Ciò che preoccupa - continua Brotini - è la crescita delle importazioni in quantità (+9,6%) accompagnata da un aumento in valore del 6,9%. In particolare Cina (+16,1% in volume) e Vietnam, (+12,8%) sono i due paesi con le politiche commerciali più aggressive." "La complessità e la difficoltà del momento che stiamo vivendo - spiega il presidente dell'Anci - sono dimostrate dai due record negativi conquistati in questo periodo: mai negli ultimi dieci anni si era esportato un numero di paia di scarpe così basso e mai si era importato un numero così alto". Sul fronte delle previsioni, le analisi economiche non sono orientate all'ottimismo. Il dato forse più negativo viene però dall'analisi del portafoglio ordini degli ultimi tre mesi, la cui intonazione di fondo, non positiva, allunga il "tunnel" della congiuntura nel quale il settore calzaturiero sembra inserito. Nel trimestre settembre/novembre 2002, complessivamente, gli ordini raccolti si sono ridotti ulteriormente dell'1,8% in quantità, con una contrazione più marcata a livello nazionale (del -2,3%) rispetto all'andamento internazionale (-1,6%). "Per quanto riguarda le previsioni - spiega il presidente di Anci - è molto difficile effettuare delle valutazioni. Lo scenario potrebbe essere completamente stravolto in peggio se gli eventi bellici che si profilano nei primi mesi del 2003 dovessero veramente realizzarsi." Di fronte a questo scenario di mercato, la risposta degli imprenditori passa necessariamente attraverso la ricerca di nicchie prodotto/mercato che possano nel breve-medio termine risultare profittevoli. "Le prospettive sono oggi legate alla ripresa del mercato europeo e di quello americano che però tardano ad arrivare. E' il momento quindi per rilanciare politiche promozionali efficaci, che sappiano coniugare la capacità di fare massa critica dell'Associazione e di esaltare le peculiarità dei singoli prodotti delle imprese." Nei primi 5 mesi del prossimo anno Anci realizzerà, sia con ICE che autonomamente, ben 15 iniziative promozionali all'estero, che testimoniano lo sforzo di rilancio promozionale che l'Associazione ha avviato sia sui mercati tradizionali che su quelli nuovi. "Tra le consuete attività promozionali, - spiega Brotini - nel 2003 abbiamo aggiunto una importante e significativa partecipazione di aziende alla manifestazione Moda Calzado di Madrid di fine marzo. Il mercato spagnolo negli ultimi anni è diventato sempre più importante per le nostre esportazioni, ed è passato dai 4,5 milioni di paia del 1997 ai 6,6 milioni di paia del 2001. Anche nei primi 8 mesi 2002 ha avuto un notevole incremento, sia in quantità (+9,7%) che in valore (+13,1%)." Oltre ai tradizionali eventi fieristici a Las Vegas, Hong Kong, Mosca e Monaco, Anci sta inoltre realizzando progetti specifici per l'Europa orientale attraverso l'estensione dei workshop e sul mercato russo dove è stata avviata una seconda campagna pubblicitaria a favore delle calzature italiane sulle principali testate di moda. L'attività associativa inoltre si è concentrata su due ambiti particolarmente importanti e che seguono di pari passo la promozione commerciale. "Sul fronte della lobby istituzionale - spiega il Presidente di Anci - abbiamo ottenuto un importante risultato per quanto riguarda gli sgravi fiscali sui costi aziendali per l'attività creativa, stilistica e campionario attraverso la creazione di un apposito Fondo." Sulla difesa del made-in-Italy infine Anci si sta adoprando affinché sia recepita dalle autorità competenti l'urgenza di una forte azione di tutela per il marchio di origine che affianchi quella in difesa dei marchi aziendali, della proprietà intellettuale e dei brevetti. In particolare, Anci ha proseguito con gli incontri presso l'Agenzia delle Dogane arrivando alla firma di un Memorandum di Intesa per combattere i traffici illeciti di prodotti contraffatti sul tema del marchio made-in-Italy. www.anci-calzature..com 

ART'È S.P.A.:RICAVI 4° TRIMESTRE +50% RICAVI DEL 4° TRIMESTRE PREVISTI PER 15,6 MILIONI DI EURO: +50% RISPETTO AL 2001 
Villanova di Castenaso, 18 dicembre 2002Art'è, leader in Italia nel mercato dei beni culturali di alta gamma, ha annunciato oggi i dati previsionali relativi al quarto trimestre dell'esercizio 2002. La raccolta ordini del mese di novembre della capogruppo Art'è S.p.A. ha superato i 5,2 milioni di euro, in crescita di oltre il 100% rispetto a novembre 2001. Questo risultato consente di stimare un incremento degli ordini per il quarto trimestre superiore del 50% rispetto al medesimo periodo dello scorso esercizio 2001, a oltre 13,7 milioni di euro. Sulla base dell'andamento registrato finora si prevedono, per la capogruppo Art'è S.p.A., ricavi di vendita nel quarto trimestre per circa 15,6 milioni di euro, in crescita di oltre il 50% rispetto all'analogo periodo del 2001. I risultati attesi per il quarto trimestre permettono di confermare gli obiettivi di fine esercizio, che vedono una crescita del fatturato consolidato rispetto al 2001 intorno al 20%. 

LA COMMISSIONE INFLIGGE AMMENDE A OTTO IMPRESE PER AVERE PARTECIPATO A UN CARTELLO SUI TONDINI PER CEMENTO ARMATO IN ITALIA 
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione europea ha inflitto oggi a otto imprese italiane un'ammenda dall'importo totale di più di 85 milioni di euro per avere organizzato tra il 1989 e il 2000 un cartello nel mercato dei tondini per cemento armato, un prodotto utilizzato nella costruzione degli edifici. Al termine di un'indagine approfondita che ha comportato l'effettuazione di ispezioni nel 2000, la Commissione europea ha stabilito che otto imprese, con l'aiuto dell'associazione di categoria italiana Federacciai, hanno partecipato a un'intesa volta a fissare i prezzi dei tondi per cemento armato in barre o rotoli in Italia. Il prodotto in questione consiste in barre tonde di acciaio nervate usate nell'edilizia per rafforzare i pilastri ed altre strutture in cemento armato. Tra le imprese che hanno partecipato al cartello vi sono Alfa Acciai SpA, Feralpi Siderurgica SpA, Ferriere Nord SpA, Iro Industrie Riunite Odolesi SpA, Riva Acciaio SpA e Siderpotenza SpA, quest'ultima è controllata da Lucchini SpA. Altre due imprese, Leali SpA ed Acciaierie e Ferriere Leali Luigi SpA, vengono considerate insieme poiché costituivano un'unica impresa prima della scissione avvenuta nel 1998 e Acciaierie ora in liquidazione. Lo stesso dicasi per Valsabbia Investimenti SpA e Ferriera Valsabbia SpA che sono il risultato di una scissione avvenuta all'inizio del 2000. Queste imprese producevano nel 1989 circa il 30% dei tondi per cemento armato fabbricati in Italia. Nel 2000 tale percentuale è salita a più dell'80% dopo che il numero delle imprese presenti sul mercato è sceso da circa 40 a meno di una dozzina. La Commissione di norma non effettua indagini sui cartelli nazionali ma il prodotto in questione rientra nel campo di applicazione del trattato della Comunità economica del carbone e dell'acciaio (Ceca) e pertanto la Commissione ne ha la competenza esclusiva. Il trattato Ceca è scaduto il 23 luglio 2002 ma la Commissione ha il diritto di adottare una decisione poiché i fatti sono precedenti a tale data. (1) L'indagine della Commissione ha dimostrato che per un periodo di 10 anni e mezzo tra il 1989 e il 2000 uno degli aspetti dell'intesa consisteva nel fissare il supplemento di prezzo da aggiungere al prezzo di base per ogni prodotto. I tondi per cemento armato possono avere una ventina di diametri diversi che vanno dai cinque ai 40 millimetri. Da aprile-maggio 1992 al 2000 l'intesa ha anche riguardato la fissazione del prezzo di base. A ciò si è anche aggiunta, fino al settembre 1995, la fissazione dei termini dei pagamenti. Infine, tra il 1995 e il 2000 un'ultima parte dell'intesa ha riguardato la limitazione e/o il controllo della produzione e/o delle vendite. Non tutte le imprese hanno partecipato a tutte le infrazioni citate o per tutto il periodo. Ferriere Nord, ad esempio, vi ha partecipato a partire dal 1993. I comportamenti attribuiti alle imprese interessate e all'associazione Federacciai costituiscono violazioni molto gravi dell'articolo 65, paragrafo 1 del trattato Ceca. Conformemente alla giurisprudenza Eurofer la Commissione tuttavia non ha inflitto un'ammenda a Federacciai. L'articolo 65, paragrafo 5 del trattato Ceca, infatti, non prevede che si possano infliggere ammende ad un'associazione di categoria. La Commissione ha inflitto le seguenti ammende (in milioni di euro): Riva Acciaio SpA: 26.90; Lucchini SpA e Siderpotenza SpA: 16.14; Feralpi Siderurgica SpA: 10.25; Valsabbia Investimenti SpA e Ferriera Valsabbia SpA: 10.25; Alfa Acciai SpA: 7.175; Leali SpA e Acciaierie e Ferriere Leali Luigi SpA in liquidazione: 7.175; Iro industrie Riunite Odolesi SpA: 3.58; Ferriere Nord SpA: 3.57 ; Calcolo delle ammende Per calcolare le ammende, la Commissione tiene conto della gravità dell'infrazione, della sua durata e dell'esistenza di eventuali circostanze aggravanti o attenuanti. Tiene anche conto della parte di mercato detenuta dalle imprese interessate e della loro dimensione globale per garantire che l'ammenda abbia un effetto deterrente. A prescindere dal carattere molto grave dell'infrazione, la Commissione ha tenuto conto delle caratteristiche specifiche del caso che riguarda un mercato nazionale sottoposto nel periodo in questione al regime particolare del trattato Ceca e nel quale le imprese destinatarie hanno rappresentato, nella prima parte dell'infrazione, una parte limitata del mercato in questione. Le ammende inflitte a Riva e a Lucchini riflettono la loro dimensione globale di gran lunga superiore a quella delle altre imprese. Nel quantificare l'ammenda da infliggere a Ferriere Nord si è tenuto conto di più elementi: se da un lato l'infrazione commessa ha avuto una durata più breve, dall'altro però il fatto che l'impresa fosse già stata oggetto di una decisione nell'agosto del 1989 per avere partecipato ad un'intesa nel mercato della rete saldata ha costituito una circostanza aggravante. Infine, Ferriere che è stata la sola a comunicare alla Commissione informazioni che le hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento dell'intesa, ha beneficiato di una riduzione del 20% conformemente alle disposizioni della comunicazione del 1996 sulla non imposizione o riduzione delle ammende. Le imprese hanno tre mesi di tempo per pagare l'ammenda. 

LA COMMISSIONE INFLIGGE AMMENDE A SETTE SOCIETÀ ADERENTI A DEI CARTELLI NEL SETTORE DELLE GRAFITI SPECIALI. 
Bruxelles, 18 dicembre 2002 In data odierna la Commissione europea ha inflitto ammende per l'importo complessivo di 60.6 milioni di Euro a sette imprese per aver aderito a due intese aventi per oggetto la fissazione dei prezzi nel mercato delle grafiti speciali, utilizzate per produrre utensili industriali destinati all'industria aerospaziale, elettronica e ad altri settori. L'indagine è iniziata nella primavera del 1999, allorché, nel corso dell'inchiesta riguardante il cartello relativo agli elettrodi di grafite (cfr. IP/01/1010), GraphTech (già Ucar) - in cambio della garanzia d'immunità prevista nell'ambito della politica adottata nel 1996 dalla Commissione in materia - rivelò informazioni circa l'esistenza di pratiche contrarie alle regole della concorrenza anche nel mercato affine dei prodotti a base di grafiti speciali. Sulla base di tali rivelazioni, nel marzo 2000 la Commissione ha avviato una nuova indagine, conclusasi in data odierna con la constatazione che nel periodo tra il 1993 e il 1998 otto imprese hanno aderito a un'intesa di portata mondiale, avente per oggetto la fissazione dei prezzi dei prodotti in grafite speciale isostatica, lo scambio di informazioni commerciali sensibili e in taluni casi la ripartizione del mercato. Le otto imprese in discorso sono: la tedesca Sgl Carbon AG, la francese Carbone-Lorraine S.A., le giapponesi Ibiden Co. Ltd., Tokai Carbon Co.
Ltd, Toyo Tanso Co. Ltd. e Nippon Steel Chemical Co. Ltd, l'americana GrafTech International, Ltd. e l'olandese Intech Edm B.V. Si è inoltre accertato che Sgl e GrafTech hanno aderito ad un'intesa parallela per la fissazione dei prezzi di prodotti in grafite estrusa. Per "grafiti speciali" s'intende un gruppo di prodotti a base di grafite per applicazioni disparate. La grafite isostatica (prodotta mediante stampaggio isostatico), è impiegata negli elettrodi per processi Edm (Electrical Discharge Machining ossia elettroerosione), in stampi per colata continua, in stampi per processi di stampaggio a caldo nonché per applicazioni in semiconduttori; la grafite estrusa (prodotta mediante estrusione) è impiegata in anodi e catodi per processi elettrolitici, navicelle, piatti di sinterizzazione, crogioli. Nel periodo di riferimento dei comportamenti collusivi, le imprese in causa detenevano la maggior parte del mercato di entrambi i prodotti all'interno del See. Il cartello della grafite isostatica prese l'avvio il 23 luglio 1993 con un "Incontro ad altissimo livello" a Gotenba (vicino a Tokyo) in Giappone; in tale occasione i più importanti produttori concordarono i principi essenziali per la regolazione del mercato mondiale. Si istituì un regime di controllo e applicazione, che implicava l'organizzazione a cadenza regolare di incontri multilaterali di vario livello, dai vertici aziendali (sempre in Giappone) ai dirigenti regionali o nazionali. L'intesa è stata operativa fino al 1998, per un periodo superiore ai quattro anni e mezzo. Una riunione svoltasi a Parigi il 24-25 febbraio 1993 ha anche segnato l'avvio di comportamenti collusivi in materia di prezzi tra UCAR e SGL nel mercato dei prodotti speciali estrusi non lavorati. Per tutta la durata dell'intesa, le parti hanno regolarmente discusso i prezzi, stabilendo tra l'altro quali imprese avrebbero annunciato quali prezzi ed in quali date. Tali accordi sono stati applicati per più di tre anni e mezzo. In ciascun caso la condotta dell'impresa ha costituito una gravissima violazione delle regole della concorrenza, ai sensi dell'articolo 81 del trattato dell'Unione europea. Entità delle singole ammende (in milioni di EUR): Sgl : 27.75 (compresi 18.94 di Eur per la grafite isostatica e 8.81 per la grafite estrusa); Toyo Tanso: 10.79 ; Carbone-Lorraine: 6.97 ; Tokai Carbon: 6.97 ; Ibiden: 3.58 ; Nippon Steel Chemical: 3.58 ; Intech: 0.98. Per tre delle suddette imprese - segnatamente Sgl, Tokai Carbon e GraphTech - si tratta della seconda violazione da loro commessa, scoperta dalla Commissione dopo la decisione del 2001 relativa agli elettrodi di grafite. Essendo tuttavia le infrazioni avvenute contemporaneamente, la Commissione non ha ritenuto di ravvisare in esse un comportamento recidivo e non ha inasprito le ammende inflitte a Sgl e Tokai Carbon. A GraphTech è stata concessa la piena immunità, avendo l'impresa rivelato l'esistenza del cartello alla Commissione. L'ammenda irrogata a Sgl è stata tuttavia maggiorata del 50% rispetto all'importo di base calcolato dalla Commissione, avendo l'impresa svolto un ruolo primario nell'ambito dell'intesa riguardante le grafiti isostatiche. Nell'ammenda è anche incorporata una riduzione del 35% per la cooperazione dell'impresa nell'ambito dell'indagine, ancor prima dell'invio della comunicazione degli addebiti. Lcl, Ibiden, Tokai, Toyo Tanso e Nippon Steel Chemical hanno anch'esse fruito di una riduzione del 35%, in quanto hanno fornito informazioni supplementari, prima dell'invio della comunicazione degli addebiti. Nel caso di Intech, la Commissione ha stabilito che l'impresa ha operato in grande misura ubbidendo a istruzioni impartite da Ibiden, di cui è il principale distributore in Europa, per cui ha beneficiato di una riduzione del 40 % dell'importo di base dell'ammenda. All'impresa è stato accordato un ulteriore sconto del 10% per non aver contestato i fatti addebitati. Le imprese sono tenute a pagare le ammende entro tre mesi. 

PRESENTAZIONE DELLA RICERCA LE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA IN PROVINCIA DI MODENA
Modena, 18 dicembre 2002 - Si terrà giovedì 19 dicembre, dalle 16 alle 18, presso l'Aula Magna Ovest della Facoltà di Economia dell'Università di Modena e Reggio Emilia in Via Berengario, la presentazione della ricerca "Le fondazioni di origine bancaria in provincia di modena", terzo volume della collana "Quaderni Associazione Mario Del Monte" . A presentarla saranno gli Autori, i professori Cesare Bisoni - ordinario di Economia delle aziende di credito presso l'Università di Modena e Reggio Emilia - e Andrea Landi, preside della Facoltà di Economia. L'incontro, presieduto da Stefano Stagi per l'Associazione Mario Del Monte, sarà concluso dall'intervento dell'Avvocato Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo e dell'Associazione Casse di Risparmio Italiane. La ricerca - che rappresenta un approfondimento dell'analisi sulle Fondazioni bancarie modenesi realizzata dagli stessi Autori in occasione del "Rapporto 2000" sulla situazione economica e sociale di Modena - si inserisce in una fase particolare della storia istituzionale delle Fondazioni di origine bancaria: l'attuazione della legge Ciampi e la loro trasformazione in soggetti privati con una propria autonomia di intervento in diversi ambiti della vita sociale, culturale ed economica del territorio ne hanno comportato una ridefinizione delle finalità e delle modalità di intervento. Attraverso l'analisi dell'esperienza compiuta, negli ultimi anni, dalle quattro Fondazioni bancarie della provincia di Modena - Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola - la ricerca intende, da un lato, rendere patrimonio comune l'attività compiuta dalle stesse; dall'altro fornire spunti e indicazioni utili per un rapporto sempre più proficuo ed efficace fra le stesse e la comunità politica, economica e sociale del territorio. 

NASCE IN BICOCCA L'"OSSERVATORIO PER LO STUDIO DELLA MOBILITÀ" DELL'AREA MILANESE DA UNA PRIMA INDAGINE SUGLI ORARI, LA MOBILITÀ E QUALITÀ DEI TRASPORTI NELL'AREA BICOCCA RISULTA CHE L'AUTO È IL MEZZO PREFERITO PERCHÉ PERCEPITO COME MENO "STRESSANTE" 
Milano, 18 dicembre 2002 - L'Ufficio del Mobility Manager dell'Università degli Studi di Milano - Bicocca ha presentato oggi l'innovativo progetto di un "Osservatorio sullo studio della Mobilità" degli abitanti di Milano e hinterland, guidato da un comitato di ricerca all'interno del Dipartimento di Sociologia dell'Ateneo. "La società urbana contemporanea - ha dichiarato aprendo i lavori Guido Martinotti, Prorettore dell'Università degli Studi di Milano - Bicocca e sociologo urbano - è ancora largamente sconosciuta, ed è nostra intenzione, con il progetto che andiamo oggi a presentare, sperimentare nuove forme osservative con la messa appunto di nuovi modelli di analisi". L'Osservatorio nasce quindi con l'obiettivo di descrivere i principali fattori alla base dell'incremento della mobilità urbana e periurbana milanese, analizzare le differenti tipologie di mobilità presenti sul territorio urbano, identificare la scelta dei mezzi utilizzati per spostarsi e le motivazioni che ne sono alla base, definire le traiettorie spazio-temporali della mobilità quotidiana, in funzione delle principali variabili temporali (giorno della settimana e periodo dell'anno), territoriali (tipologia comunale di residenza) e delle caratteristiche socio-anagrafiche e strutturali degli attori. Le attività dell'Osservatorio saranno molteplici. Innanzitutto, sarà approntata una ricostruzione della mappa delle fonti e dei dati esistenti a livello locale. Particolare attenzione sarà dedicata a più fonti di dati, sia amministrative sia conoscitive, e alle differenti tipologie di unità di analisi a cui le informazioni territoriali si riferiscono (in collaborazione con l'Adpss del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale). In secondo luogo, l'Osservatorio si occuperà della progettazione e realizzazione di survey, a cadenza annuale, finalizzate a rilevare caratteristiche, tipologia, mezzi e motivazioni della mobilità di campioni di residenti, lavoratori (locali e pendolari) e di utilizzatori dei servizi metropolitani urbani (city users, turisti e businessmen, in collaborazione con il Labsma del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale). Infine, si costruiranno profili spazio-temporali della mobilità di campioni mirati di soggetti, contattati in occasione della seconda indagine sull'uso del tempo in Italia dell'Istat e in inchieste locali attivate annualmente con il supporto del Laboratorio C.A.T.I. del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. Durante l'incontro sono stati presentati anche i risultati di una prima indagine conoscitiva sui tempi, i mezzi di trasporto e la modalità di spostamento di tutto il personale (un campione di 358 persone) che opera nell'Università degli Studi di Milano - Bicocca. La situazione che emerge è piuttosto critica: molti intervistati trovano difficoltà nell'usufruire dei servizi (negozi, scuole, banche, ecc.) a causa degli orari di apertura di questi ultimi che mal si conciliano con gli orari di lavoro. Il tempo è percepito come una risorsa scarsa, tanto che la maggior parte del campione non riesce a svolgere tutte le attività come dovrebbe nell'arco della giornata e comunque, se ci riesce, deve sacrificare il proprio tempo libero. I servizi più problematici sono i trasporti pubblici, gli uffici pubblici, le banche e i servizi sociosanitari. Le difficoltà sono dovute maggiormente ai tempi per gli spostamenti e agli orari di apertura dei servizi. Ben il 44,2% dei rispondenti dichiara di non riuscire a svolgere tutte le attività che dovrebbe nell'arco della giornata, mentre il 18,8% ci riesce ma non ha tempo libero. In particolare, è emerso che le donne si accollano più responsabilità familiari degli uomini, che tendono invece ad affidare al coniuge o ad altre persone lo svolgimento di tali incarichi (accompagnare i figli a scuola, fare la spesa, ecc.). Il mezzo di gran lunga preferito per recarsi al lavoro è l'automobile. Le motivazioni sono il minor tempo di viaggio o il fatto che si tratti di un'alternativa "meno stressante" (31,4%). Questo ci dice che, in fondo, usare l'automobile per recarsi in Bicocca non è poi così snervante come può esserlo girare per il centro di Milano, ed evidentemente lo è meno di affrontare il viaggio coi mezzi pubblici (questo comporterebbe svegliarsi prima, affrontare le incertezze dovute all'irregolarità dei trasporti pubblici, fronteggiare situazioni di sovraffollamento sicuramente poco rilassanti, cambiare a volte tre o quattro mezzi o fare lunghi tratti di collegamento a piedi). La tesi della scarsa disponibilità di alternative all'uso dell'auto è confermata anche dall'alta percentuale registrata dalla risposta: "Mancanza di un collegamento diretto casa-lavoro" (23,2%). 

L'OSSERVATORIO DI TELEFONO BLU CHE CONDUCE QUOTIDIANAMENTE INDAGINE SUI CONSUMI HA DATO UN OCCHIATA AI GRANDI MOVIMENTI DI QUESTI GIORNI 
Milano, 18 dicembre 2002 - Ancora grandi corse agli ultimi acquisti negozi pieni, e spese oculate i consumatori hanno scelto la regole del 3 ,tre posti diversi e 3 confronti dei prezzi.Molti addobbi , acquisti sicuramente superiori allo scorso anno in cui l'attesa per l'€uro aveva ridotto la propensione al consumo. .Un aumento dovuto anche agli aumenti dei prezzi stimabile intorno al 5-8% ,bene gli ipermercati anche grazie le innumerevoli promozioni.Pochi i tentativi ,quasi tutti falliti di alzare i prezzi nei negozi ,commercianti quindi attenti alla scelte dei consumatori . Trionfano comunque i giocattoli irrinunciabili con un 3,5% dei circa 30 milioni di €uro a disposizione (la metà in tredicesima) Il pranzo di Natale sarà ovviamente in base alle regioni di cucina tipica.Soltanto il 5% (+1%) rispetto lo scorso anno si recherà in un ristorante e spenderà mediamente per persona 40 €uro (con un incremento medio di oltre il 5%) .Una famiglia di tre persone arriverà pertanto a spendere come maximo 120 €uro .Discrete le prenotazioni ma sostanzialmente in linea con lo scorso anno (infatti oltre 15 mila ristoranti rimarranno chiusi ) .Invece nelle case non si supererà la spesa media di 75-80 €uro a famiglia. In totale poco sopra gli 1,5 milioni di €uro (conto i 2600 miliardi anno scorso ) .Con un discreto incremento rispetto lo scorso anno. Il panettone vincerà ancora la sfida con il pandoro arrivando a circa 90 milioni di confezioni (oltre 500 miliardi)vendute il torrone si attesterà sulle 12 mila tonnellate oltre 160 milioni di €uro .Nelle tavole degli italiani per tutte le vacanze 150 milioni di bottiglie di vino (piu' rosso che bianco) almeno 300 milioni d9i €uro . Vince ancora una volta la carne suina oltre il doppio di quella bovina ,segue il pesce poi gallinaci ed ovini .I preferiti :bollito ,cappone ,arrosto ,zampone e cotechino . Bene molto bene i " last minute", o comunque le prenotazioni ultime visto che gli italiani non organizzano piu' con grande anticipo i viaggi (almeno 1 su 3) .A questo punto ancora il 60% degli italiani non ha ancora trovato dove andare per l'ultimo dell'anno e fra chi vuole affrontare un viaggio siamo fermi alla metà con tante incertezze . Ponte lungo dicevamo per raggiungere soprattutto i parenti . Un Natale nella tradizione .Pertanto gli spostamenti saranno soprattutto legati al raggiungimento dei parenti , e la parte da leone la farà l'auto secondo le nostre previsioni confermate. Circa 8 ,5 milioni gli italiani in movimento (qualcosa di piu' dello scorso anno con spostamenti significativi oltre i 150 km)fra sabato e domenica (il 75% in auto-attenzione al traffico e la ghiaccio ) il 20% in treno e solo il 5% in aereo) per approdare il 45% dalle famiglie(con un flusso prevalente Nord Sud ,regioni principali di partenza Piemonte e Lombardia ,di arrivo Campania e Puglia) il 25% seglierà la montagna ,di questi l'85% le Alpi ( Trentino Alto Adige il 52% il resto fra Valleè' -in crescita-Piemonte Veneto , Friuli ,Lombardia) il 15% l'Appennino (in testa il Tosco Emiliano). Fra l'8 ed il 10 % in crescita di 2% rispetto lo scorso annno partirà per un viaggio all'estero (gli aeroporti iniziano a trafficarsi ) e saranno in testa Lombardi ,Emiliani e Romani.Mete prossime ,medie ma anche lunghe Il Giorno di Natale saranno tutti arrivati.Infatti 9 italiani su 10 saranno a casa (anche nella seconda)loro -compresi i flussi migratori- 1 su 18 sarà all'estero(ripresa) e 1 su 10 sarà in montagna e in seconda casa (soprattutto in alberghi e residence). Pierre Orsoni presidente di TelBlu "sostiene che sarà un Natale all'insegna della famiglia come non si vedeva da almeno 10 anni.Una importante ripresa dei consumi ,anche dopo le "sventole " dell'introduzione dell'€uro .Ovviamente un occhiatina a cosa accade nel mondo .I maggiori timori :il terrorismo e la crisi economica mondiale. Un Natale che riserva anche sotto l'albero una cifra fra cene,giochi ,abbigliamento e profumi,libri e riviste una cifra come 9 miliardi di €uro . 

ORARIO DI LAVORO DEI MARINAI: LA COMMISSIONE AVVIA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO FRANCIA, LUSSEMBURGO, BELGIO, ITALIA E PORTOGALLO 
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione ha inviato ieri lettere di parere motivato a Francia, Lussemburgo, Belgio, Italia e Portogallo per mancato recepimento nel diritto nazionale delle regole europee sulla durata del lavoro dei marinai a bordo delle navi che fanno scalo in porti dell'Unione europea Le regole europee sull'orario di lavoro dei marinai rientrano nel quadro della strategia comunitaria volte a rafforzare la sicurezza marittima e a migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi delle navi. L'obiettivo delle misure in causa è applicare ad ogni nave che fa scalo in un porto dell'Unione lo stesso regime di orario di lavoro o di riposo conformemente alle regole internazionali stabilite dalla Convenzione internazionale dell'Organizzazione internazionale del lavoro Questi Stati membri avrebbero dovuto attuare queste regole entro il 30 giugno 2002. L'invio di un parere motivato è l'ultima tappa prima di adire la Corte di giustizia. 

LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DEL CONTROLLO IN COMUNE DEL DISTRIBUTORE REGIONALE ALL'INGROSSO DI GAS GVS DA PARTE DI ENBW ED ENI A DETERMINATE CONDIZIONI
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione europea ha autorizzato, a determinate condizioni, l'acquisizione del controllo in comune della società tedesca di distribuzione regionale di gas all'ingrosso Gas Versorgung Süddeutschland (Gvs) da parte dell'azienda elettrica tedesca Energie Baden-Württemberg Ag (Enbw) e della società italiana del settore del gas e del petrolio Eni S.p.A. Nella forma in cui era stata inizialmente notificata alla Commissione, l'operazione avrebbe rafforzato la posizione dominante di Gvs nel mercato all'ingrosso del gas del Baden-Württemberg (Germania sud-occidentale), in particolare consolidando il controllo di Gvs sui distributori locali di Enbw. Per ovviare alle preoccupazioni per la concorrenza, le parti si sono impegnate a permettere la risoluzione anticipata dei contratti di fornitura a lungo termine in corso tra i distributori locali di gas e Gvs o le attuali controllate di Enbw Neckarwerke Stuttgart Ag (Nws) ed Enbw Gas GmbH. Enbw e Gvs hanno entrambe sede nel Baden-Württemberg, nel Sud-Ovest della Germania. Enbw è attiva nei settori della generazione, trasmissione, distribuzione, fornitura e commercio di energia elettrica nonché del gas e del teleriscaldamento. Gvs gestisce nella medesima regione un sistema di trasporto di gas mediante il quale fornisce il gas alle aziende di distribuzione locali e ad un piccolo numero di industrie. Eni è attiva nell'esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale su scala mondiale e detiene partecipazioni in società di trasporto che gestiscono gasdotti transnazionali per la fornitura di gas naturale, tra l'altro in Germania. La Commissione ha ricevuto il 14 agosto 2002 una notifica secondo la quale Enbw e Eni avrebbero acquisito ciascuna il 50% di Gvs, e quindi il controllo in comune dell'impresa, dal Land del Baden-Württemberg e da una serie di aziende di distribuzione locali. Il 16 settembre 2002, la Commissione ha aperto un'indagine approfondita per valutare le conseguenze dell'operazione progettata. Dall'indagine è emerso che Gvs controlla il 90% circa del mercato della fornitura all'ingrosso a livello regionale di gas nel Baden-Württemberg. Ruhrgas e Wingas si suddividono il 10% rimanente. Questa forte posizione dovrebbe essere messa in forse prossimamente, quando Wingas, che possiede una propria rete di gasdotti in Germania, porterà a termine, prima della fine del 2004, la costruzione di un nuovo gasdotto che attraverserà il Baden-Württemberg da oriente ad occidente, dandole accesso alla zona di Stoccarda, caratterizzata da un elevato consumo. La Commissione si è quindi proposta di rendere meno forte la posizione di Gvs nei confronti dei clienti della regione con cui aveva concluso contratti di fornitura all'ingrosso a lungo termine. La concentrazione progettata, infatti, rafforzerebbe la posizione dominante di Gvs nel Baden-Württemberg attraverso le attività di Enbw sul mercato a valle. Enbw detiene partecipazioni in numerosi distributori locali di gas, che a loro volta sono riforniti da Gvs e rappresentano una parte sostanziale dei clienti di Gvs. Senza l'operazione in questione Enbw avrebbe un forte incentivo a trarre profitto dagli sviluppi che si produrranno nei prossimi anni, come il completamento del gasdotto a lunga distanza di Wingas. Come azionista di Gvs, invece, Enbw sarà più interessata alla redditività di Gvs ed è quindi probabile che sfrutterà la sua influenza per convogliare la domanda verso Gvs. Per eliminare le preoccupazioni della Commissione, Enbw ed Eni hanno offerto, all'inizio dell'indagine approfondita, di acconsentire alla risoluzione anticipata di tutti i contratti di fornitura a lungo termine stipulati tra i distributori locali di gas, da una parte, e Gvs o le controllate di Enbw Nws ed Enbw Gas, dall'altra. La facoltà di risoluzione anticipata dei contratti potrà essere esercitata una volta sola, in due date possibili, con un preavviso di sei mesi. Gli impegni proposti possono potenzialmente liberare una domanda di sostanziale entità. Nell'eventualità che Nws ed Enbw Gas non cambino fornitore in quanto sono controllate da Enbw, gli impegni consentirebbero comunque ai loro clienti, ossia le aziende locali di distribuzione, di passare ad altri fornitori di gas all'ingrosso. I tempi di esecuzione degli impegni corrispondono chiaramente a quelli dell'aumento della concorrenza nel Baden-Württemberg grazie al completamento del gasdotto di Wingas. 

IMPORT DI ENERGIA ELETTRICA: ASSEGNATI 600 MW DI ENERGIA ALLE IMPRESE DISPONIBILI ALL'INTERRUZIONE ISTANTANEA DELLA FORNITURA DI ELETTRICITA' 
Roma, 18 dicembre 2002 - Il Gestore della rete ha concluso l'assegnazione di complessivi 600 megawatt di energia di provenienza estera destinata, per gli anni 2003-2004, alle imprese italiane che accettano interruzioni della fornitura di elettricità, senza alcun preavviso, per assicurare la continuità del servizio elettrico in Italia. I 450 megawatt disponibili sulle frontiere di Francia e Svizzera sono stati assegnati a 77 imprese. I restanti 150 megawatt disponibili sulla frontiera slovena sono stati, invece, assegnati a 57 aziende. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it  sono consultabili gli elenchi delle società risultate assegnatarie e le rispettive capacità aggiudicate. 

CORRENTE ELETTRICA GRATIS DALL'IMPIANTO DI RISCALDAMENTO 
Lugano, 18 dicembre 2002 La Dias Disenco International As (Distributed Energy Companies) leader nel settore del riscaldamento e della produzione di energia elettrica, rappresentata dalla società svizzera Synergy International Partners di Lugano, annuncia una rivoluzione nei sistemi di riscaldamento domestico grazie alla diffusione su larga scala della tecnologia Mchp o Micro Combined Heat Power System. Questa nuova soluzione (un cogeneratore per uso domestico) ha riscosso l'interesse concreto delle maggiori aziende italiane nel settore della produzione e della distribuzione d'energia che si apprestano a lanciarlo sul mercato. Il prodotto risponde anche alla forte spinta da parte dei governi europei alla ricerca di nuovi sistemi di produzione di riscaldamento e di energia a bassa emissione di Co2. L'unità applicata in diverse unità abitative rappresenterà l'alternativa alle grandi centrali elettriche e ai danni ecologici a loro connesse. Le unità "Dias Mchp" o "Dias Heat And Power Unit" utilizzano tutti i sistemi energetici convenzionali e sono già adattate ad utilizzare le "fuel cells" (cellule a combustibile idrogeno). La Dias produce e commercializza unità Mchp da 3 Kwe e 9 KWth utilizzando un sistema rivoluzionario definito"Pcp technology". Si tratta di un convertitore di energia, di minime dimensioni, pari a una normale lavastoviglie, che genera un'emissione elettrica di 3 Kw e produce acqua calda pari a 9 Kw. L'elevatissimo livello di efficienza (90%) raggiunto dal sistema si accompagna a un bassissimo livello di emissioni nell'ambiente. Non necessita di manutenzione, non ha vibrazioni e non genera rumore. Utilizzando congiuntamente un motore a combustione continua del tipo "Stirling" e il Pcp che utilizza combustibili convenzionali (gas, propano, metano...) si crea contemporaneamente il calore necessario al riscaldamento e alla produzione di energia elettrica per l'abitazione. Il convertitore di energia "Dias Mchp" è: un'alternativa definitiva ai boiler che abbatte i costi di riscaldamento, producendo nel contempo energia elettrica gratuita; di facile installazione (poche ore), non necessita di particolari permessi di allacciamento né di concessioni per quanto riguarda le emissioni, essendo quasi inesistente lo scarico di Co2; particolarmente interessante per i proprietari di immobili, per le società immobiliari, per chi desidera rimpiazzare boiler e impianti di riscaldamento, per le società fornitrici di gas, per i governi impegnati in programmi di risanamento dell'ambiente; l'unico sistema con riscaldamento ad energia progettato specificatamente per il mercato domestico da 3 Kwe (elettrico) e da 9 Kwth (termico); genera energia in loco e quindi rimpiazza le grandi centrali elettriche, permettendo alle unità abitative di diventare a loro volta venditrici dell'energia elettrica in eccesso. il convertitore di energia attualmente più efficiente al mondo, è il sistema di generazione dell'energia più flessibile al mondo ed è il più efficiente ed economico sistema Mchp sul mercato; garantisce 10'000 ore (3 anni) d'attività senza manutenzione; il più efficiente in termini di energia generata (90% contro gli attuali 30-40%), convertendo gli alti costi elettrici per Kw/ora nei bassi costi del gas naturale; può essere costruito su misura per unità abitative individuali, multi-residence e strutture commerciali, producendo l'elettricità e/o l'acqua calda necessarie per il riscaldamento. l'unico che genera calore d'inverno e aria climatizzata d'estate. l'unità può essere connessa ad una mini griglia di distribuzione di energia tra appartamenti contigui, garantendo quindi la continuità dell'erogazione dell'energia alle altre unità abitative, anche durante possibili black-out in singole abitazioni. Altri settori di applicazione oltre a quello del riscaldamento domestico sono: motori per autovetture, motori marini, energia per attività ricreative, energia per attività agricole, energia in zone disagiate, disastrate o terremotate . Il "Dias Mchp è totalmente compatibile con gli standard stabiliti dagli accordi di Kyoto, secondo i quali l'Unione Europea dovrà installare 1 milione di unità Mchp entro il 2005 e 11,5 milioni per il 2010, con un risparmio di 150 milioni di tonnellate di Co2 nel 2005. L'Europa ha assunto l'impegno di raddoppiare la quantità di energia elettrica generata dagli Mchp entro il 2010. Per altre informazioni: Synergy International Partners, Lugano, Tel: +41 91 9122760, e-mail: synergy@europe.com 

NATALE & CONSUMI: DAL COMMERCIO I SEGNALI PER UN "BUON" NATALE SANGALLI: "IN UN PERIODO IN CUI LA CRISI INTERNAZIONALE INVESTE DIRETTAMENTE ANCHE LE ECONOMIE LOCALI RIAVVIARE I CONSUMI IN OCCASIONE DEL NATALE DIVENTA IMPORTANTE" 
Milano, 18 dicembre 2002. Un buon Natale? Sei commercianti su dieci dicono di sì. E per un uno su cinque, le vendite andranno anche meglio degli altri anni. Buone le prospettive per le assunzioni: il 5% dei negozi cerca collaboratori. E tra i regali che andranno di più: i cristalli, gli ombrelli più stravaganti, i Dvd, i calendari, i giocattoli, i carillon, i profumi, gli stivali e le ciabatte, sciarpe e maglie, ma anche la lingerie. Mentre non mancano prospettive allettanti per le tavole del cenone di Natale 2002: salmone affumicato e affettati come antipasto, vitello e oche per secondo, e come dessert l'immancabile panettone, lo spumante, le arance e le clementine, il torrone e i cioccolatini. E se i negozi si preparano ad offrire novità invitanti per i loro clienti - uno su quattro sta facendo lavori di ammodernamento - solo in pochi casi, uno su cinque, sarebbero disposti a tenere aperto di più. Mentre temono il traffico, anche in vista del Natale: se per la metà la colpa è della presenza di troppe macchine, per uno su quattro andrebbe migliorata la viabilità e, sempre per uno su quattro, ci vorrebbero più parcheggi. L'altra paura è il carico scarico in orari vincolati: l'80% non approva e per uno su quattro rappresenta un vero e proprio costo. Emerge dall'indagine svolta su un campione rappresentativo di 310 imprenditori commerciali dell'area milanese, attraverso la consueta congiuntura commerciale svolta dalla Camera di commercio di Milano. "In un periodo in cui la crisi internazionale - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - investe direttamente anche le economie locali riavviare i consumi in occasione del Natale diventa importante. Perché rimette in moto l'economia diffusa, infonde coraggio agli imprenditori. E proprio le piccole imprese, in particolare dei servizi e del commercio sono le protagoniste in questi giorni di acquisti. Anche sui prezzi il mondo del commercio milanese ha dato prova di responsabilità, con un'inflazione inferiore al resto del paese. Tre negozi su cinque prevedono un andamento delle vendite positivo e comunque in linea con gli altri anni. E soprattutto le previsioni di occupazione per il futuro sono in aumento. Ci sono i segnali per un "buon" Natale". Tutti i dati della ricerca - Previsioni sull'andamento delle vendite natalizie. L'andamento sarà positivo per il 62,1% delle imprese. In particolare sarà buono per il 17,1% dei negozianti (il 16,4% ha un atteggiamento positivo e lo 0,7% addirittura molto positivo), come gli altri anni per il 45%. Il 31,4% dimostra invece un atteggiamento meno favorevole (per il 29,3% e per il 2,1% molto negativo), mentre il 6,4% non sa come esprimersi sull'argomento. I volumi delle vendite. Negli ultimi sei mesi il 32,9% degli intervistati ha registrato vendite uguali all'ultimo semestre del 2001, il 10,7% superiori, mentre il 56,4% è andato incontro a una diminuzione degli affari. Le previsioni di vendita per il primo semestre del 2003 sono di stabilizzazione per il 29,3% e di aumento per il 25%, mentre il 28,6% prevede diminuzioni e il 17,1% non si pronuncia sul futuro. Lavori nel punto vendita. Ha compiuto lavori di ammodernamento all'interno dei propri punti vendita il 25,7% degli intervistati. Di questi il 63,9% ha modificato il proprio assortimento di prodotti indirizzandosi verso una maggiore specializzazione, il 33,3% ha provveduto a sostituire il materiale espositivo, il 22,2% ha sostituito l'arredamento, il 5,6% ha attivato la connessione a Internet presso il proprio punto vendita, la stessa percentuale (5,6%) ha realizzato il sito Internet dell'attività, il 2,8% ha ampliato il punto vendita e un altro 2,8% ha cambiato sede. Il 2,8% ha anche compiuto lavori di altro genere (imbiancatura, illuminazioni, ecc.). Il 18,6% degli intervistati sta invece pensando di compiere dei lavori nei corso del prossimo semestre. Di questi il 34,6% si dirigerà verso una maggiore specializzazione dei prodotti, il 30,8% ha deciso di sostituire il materiale espositivo, il 19,2% cambierà l'arredamento, l'11,5% pensa a un ampliamento del punto vendita in generale, il 7,7% intende connettersi a Internet e, in uguale percentuale (7,7%), di creare il sito Internet della propria attività, mentre il 3,8% vuole trasformare un'area self-service in area assistita. Impiegati nei punti vendita. Nel corso degli ultimi sei mesi il numero di persone impiegate nei punti vendita intervistati è rimasto invariato nell'87,1% dei casi, ha subito una diminuzione nel 7,9% ed è aumentato nel 5%. Maggiori diminuzioni rispetto alla media per gli articoli per la persona (9%, contro 88% di stabilità e 3% di aumento). La previsione per il primo semestre 2003 è che il numero di impiegati rimarrà invariato per il 90,7%, aumenterà per il 5% e diminuirà per il 4,3%. Favorevoli alle aperture aggiuntive? La maggioranza dei commercianti (82,1%) non è favorevole a tenere aperto il negozio di più, mentre il 17,1% sarebbe disponibile ad ampliare il proprio orario di apertura. Il 9,3% resterebbe aperto durante la pausa pranzo, il 5,7% la domenica e il 2,9% di sera. Per poter tenere aperto di più il proprio negozio, il 64,3% degli intervistati trarrebbe un valido aiuto da una maggiore flessibilità negli orari degli uffici pubblici (22,1%), delle banche (13,6%), dei trasporti (13,6%), dei servizi sanitari (6,4%), dei servizi culturali (5%), delle scuole (3,6%), delle poste (3,6%), dei cinema e dei teatri (2,1%) e degli impianti sportivi (1,4%). Come giudicate le aperture aggiuntive (serali, festive, etc.)? Per il 43,6% degli intervistati le aperture aggiuntive sono comunque un costo, per il 20,7% sono di difficile organizzazione: Il 13,6% pensa invece che non abbiano senso per una realtà come quella milanese, per il 12,9% hanno ragione di esserci se affiancate da altre attività ricreative sul territorio e per il 10% avrebbero senso se restassero aperti anche i servizi pubblici e privati (come banche, ecc.). Ultimamente il traffico a Milano è... ..aumentato per il 69,3% degli intervistati. Tra questi il 50,5% pensa che troppe persone usano la macchina, il 26,8% ritiene che la viabilità non sia adeguata, il 23,7% ritiene che ci siano pochi parcheggi... ...diminuito per il 10% degli intervistati. Tra questi le impressioni più diffuse sono che si prende di più il mezzo pubblico (14,3%), che è buono il controllo dei vigili (14,3%), che è migliorata la viabilità (14,3%) e che sono diminuite le persone che arrivano dall'interland (14,3%). ...rimasto uguale per il 16,4%, mentre il restante 4,3% dice di non saper rispondere. Cosa ne pensa del "carico/scarico" in orari vincolati? Solo per il 20% è una misura che può aiutare il problema del traffico: gli altri contrari, tra l'altro: per 26,4% il "carico/scarico" in orari vincolati è solo un costo per le attività e per il 16,4% colpisce maggiormente alcuni tipi di attività (alimentari, ecc.). 

TDC: "FABBRICA DEL MONDO" PER ALIMENTARE LA CRESCITA DEL COMMERCIO DI HONG KONG NEL 2003 
Milano, 18 dicembre 2002 - Le esportazioni di Hong Kong continueranno ad aumentare nel 2003, e la crescita del commercio sarà alimentata dall'emergere della Cina come "fabbrica del mondo", ha dichiarato Edward Leung, Chief Economist del Trade Development Council (Tdc). Presentando il 12 dicembre il rapporto del Tdc intitolato Hong Kong's Trade Outlook 2003 (prospettive del commercio di Hong Kong per il 2003), Edward Leung ha affermato che il prossimo anno si prevede un aumento pari al 4,5% in valore e al 6,5% in volume delle esportazioni totali di merchandise. Edward Leung ha dichiarato: "La dislocazione della produzione verso centri con minori costi di produzione, in particolare la Cina, è il risultato della maggiore competizione derivante dal rallentamento dell'economia globale. "Sicuramente il processo di dislocazione continuerà il prossimo anno, quando la Cina continentale liberalizzerà ulteriormente la sua economia sotto la Omc". Secondo il rapporto, l'applicazione dell'Agreement of Textiles and Clothing (Atc - accordo per l'industria tessile e dell'abbigliamento) incoraggerà maggiormente la dislocazione della produzione verso la Cina continentale, mentre la creazione di gruppi industriali di sostegno contribuirà ad attirare la produzione di articoli di elettronica verso centri nella Cina continentale. Il processo di dislocazione verso la "fabbrica del mondo" si è riflesso nelle cifre del commercio di Hong Kong. Nel 2002, le ri-esportazioni di Hong Kong di attrezzature e apparecchiature elettriche/elettroniche dalle economie asiatiche (Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Malesia, Tailandia, Filippine e Indonesia) verso la Cina continentale sono aumentate del 26%. Edward Leung ha dichiarato: "Si prevede che i flussi commerciali attraverso Hong Kong saranno gonfiati dalle esportazioni di prodotti finiti verso oltreoceano, così come dalle importazioni nelle economie nazionali di società multinazionali. "Come centro logistico e commerciale preferito che serve la Cina continentale e il mondo intero, la crescente tendenza alla dislocazione di attività di produzione verso la Cina continentale procurerà un sicuro vantaggio alla crescita del commercio di Hong Kong nel 2003". La continua dislocazione della produzione di abbigliamento e prodotti elettronici verso la Cina continentale porterà inevitabilmente a una contrazione delle esportazioni nazionali. Il rapporto del Tdc afferma che le esportazioni nazionali il prossimo anno dovrebbero calare del 10,5% in valore o del 7,5% in termini reali. Edward Leung ha sottolineato che il valore unitario delle esportazioni di mechandise di Hong Kong calerà ulteriormente in vista della maggiore competitività del contesto commerciale globale. Dal lato dei servizi, Edward Leung è ottimista in vista della più rapida crescita commerciale in Asia. Attualmente, oltre il 60% delle esportazioni di servizi di Hong Kong è direttamente collegato ad attività commerciali attraverso Hong Kong o gestito da società di Hong Kong, e la maggior parte delle attività commerciali è legata alla Cina. Secondo il rapporto, il settore degli aerei cargo dovrebbe superare di gran lunga il settore delle navi cargo a causa della maggiore quota di prodotti elettronici nelle esportazioni totali di Hong Kong. La continua dislocazione della produzione di articoli elettronici verso l'Asia, specialmente nella Cina continentale, incrementerà ulteriormente le esportazioni di Hong Kong di prodotti elettronici verso i paesi industrializzati, e di componenti verso altri centri produttivi asiatici. L'entrata della Cina nella Omc e la tendenza globale alla produzione e distribuzione globalizzate ha già portato a un incremento significativo nel commercio esterno cinese (Us$500 miliardi nei primi dieci mesi del 2002, +19,7%). Il Chief Economist del Tdc ha affermato: "Le esportazioni di servizi legati al commercio di Hong Kong sono per prima cosa collegati ad attività commerciali d'oltremare associate a esportazioni da e importazioni verso la Cina, l'aumento nel commercio esterno cinese alimenterà ulteriormente la crescita del commercio di Hong Kong nel 2003". Per quanto riguarda il commercio globale nel prossimo anno, il rapporto ha sottolineato che la crescita sarà moderata: Stati Uniti: Le tensioni geopolitiche rimangono enormi, ma la ripresa economica globale guidata dagli Stati Uniti continuerà nel 2003, sebbene a ritmo piuttosto lento. Unione europea: L'economia dell'Unione europea crescerà solo lentamente a causa dell'elevato livello di disoccupazione e i sempre più ampi deficit nei budget. Il Regno Unito sarà un'eccezione. Giappone: Sebbene ci siano segni di depressione, non sono previste drastiche svolte. Nei primi dieci mesi del 2002, le esportazioni totali di Hong Kong è cresciuto del 3%. In termini di settore, l'elettronica è il più grande beneficiario di Hong Kong delle esportazioni (38%), seguita da tessile & abbigliamento (17%) e giocattoli (5%). In termini di regione, il 57% delle esportazioni totali di Hong Kong si muove verso l'Asia, seguita da Nord America (23%) ed Europa occidentale (14%). 

UN ASSEGNO DI 21.000 DOLLARI DONATO DA UNISYS ALL'UNIVERSITÀ CATTANEO PER BORSE DI STUDIO AD ALLIEVI DI INGEGNERI UN ESEMPIO SIGNIFICATIVO DI SOSTEGNO ALL'UNIVERSITÀ DA PARTE DEL SETTORE PRIVATO, IN UN MOMENTO CRITICO DI TAGLI PUBBLICI ALLA RICERCA.
Castellanza, 18 dicembre 2002 - Si è svolta oggi all'Università Carlo Cattaneo - Liuc la cerimonia di consegna dell'assegno che Unisys ha destinato alle attività didattiche e di ricerca nell'ambito della Facoltà di Ingegneria dell'Ateneo castellanzese. Si tratta di una somma di 21.000 dollari da utilizzare per cinque borse di studio, di cui quattro, del valore di 2.000 euro ciascuna, rivolte a studenti del corso di Ingegneria Gestionale (laurea specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione Industriale) e una, del valore di 12.000 euro, a un laureato che porterà a termine presso la Liuc il dottorato di ricerca in Management Information System & Supply Chain. "In un momento di tagli da parte dello Stato alla ricerca e all'università - ha commentato il Rettore della Liuc Gianfranco Rebora - l'iniziativa di Unisys è molto significativa perché testimonia l'interesse di una impresa privata a sostenere le attività accademiche ed è particolarmente gradita per l'Università Cattaneo in quanto si inquadra nelle molteplici forme di collaborazione che la nostra Università intrattiene, da sempre, con il settore produttivo". "Siamo consapevoli che Unisys non avrebbe futuro senza una integrazione forte con il mondo dell'università e della ricerca - ha dichiarato Paolo Donzella, Presidente e Amministratore Delegato di Unisys Italia - e per tale ragione la nostra società sviluppa costantemente iniziative di collaborazione con il mondo accademico in molti Paesi, nel mondo, destinando alle università una quota delle risorse disponibili sulla base di un vincolo, volontariamente assunto, a cui teniamo fede". www.liuc.it 

PC, INTERNET E FORMAZIONE: LA FORMULA PER LA SCUOLA DIGITALE 
Milano, 18 dicembre 2002 - Dal sondaggio promosso da Microsoft su tutti i partecipanti a Progetto Docente, il corso di formazione online sulle nuove tecnologie realizzato dalla società in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, emerge che le nuove tecnologie sono entrate a pieno titolo nella didattica ma per aumentare il livello di informatizzazione della scuola italiana gli insegnati chiedono più formazione sull'utilizzo del PC e di Internet. Per il 69% del campione, infatti, il principale ostacolo alla diffusione degli strumenti informatici nella scuola è la mancanza di corsi di formazione IT adeguati (per il 69% del campione), seguito dalla carenza di fondi (per il 52%), da resistenze culturali (22%) e dalla mancanza di attrezzature adeguate (41%). Inoltre, il 72% dichiara di utilizzare il PC da più di 5 anni (il 56% addirittura da oltre 10) e nel 74% dei casi di averne imparato le funzionalità di base da autodidatta. Il 92% utilizza abitualmente a scuola il personal computer e Internet a supporto delle attività didattiche, pur dichiarando che le conoscenze informatiche degli insegnanti sono in media inferiori a quelle degli studenti. "Questi dati confermano che la formazione IT degli insegnanti ricopre un ruolo fondamentale nel processo di informatizzazione della scuola italiana", ha dichiarato Paolo Valcher, Direttore del Mercato Education di Microsoft Italia. "In quest'ottica l'e-learning può costituire una grande opportunità per sviluppare iniziative di formazione strutturate ed efficaci per migliaia di docenti, abbattendo le barriere e favorendo la collaborazione e lo scambio di esperienze didattiche". Alla fase di selezione di Progetto Docente si sono iscritti oltre 9.500 insegnanti delle scuole medie superiori, di cui il 40% provenienti dal Sud Italia o dalle Isole. Nonostante per il 75% fosse la prima esperienza di formazione online, tutti (il 99%) ritengono l'e-learning uno strumento utile ed efficace per l'aggiornamento del corpo docente. Progetto Docente, che terminerà a fine dicembre, è strutturato in modo flessibile in 8 moduli, suddivisi in un livello base e uno intermedio e caratterizzato da un'interfaccia semplice e intuitiva. Personale esperto e qualificato affianca ogni classe, composta da 33 insegnanti ciascuna, fornendo non solo supporto tecnico e didattico sui contenuti proposti , ma anche indicazioni metodologiche per una corretta fruizione dei corsi e verifica costantemente il livello delle competenze acquisite. Al termine del percorso formativo gli insegnanti potranno sostenere gli esami per certificare, secondo standard internazionali, le proprie competenze sull'utilizzo di programmi di produttività personale e di gruppo più diffusi sul mercato. Inoltre, tutti i partecipanti riceveranno in regalo un kit di prodotti Microsoft (composto da Microsoft Office Xp Professional e Microsoft Publisher 2002 versione education) e l'attestato di "Docente di Tecnologia Applicata". 

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