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18 DICEMBRE 2002
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RAPPORTO PROMETEIA SULL'ANALISI DEI
BILANCI BANCARI ANCORA UN SEMESTRE DIFFICILE PER I BILANCI BANCARI FLESSIONE
DELLA REDDITIVITÀ BANCARIA DOVUTA ALL'ANDAMENTO INCERTO DEI MERCATI
FINANZIARI GENERALE INCREMENTO DEI COSTI E CONTRAZIONE DEGLI SPREAD
Milano, 18 dicembre 2002 Nel 2001 i
risultati economici hanno risentito dell'evoluzione sfavorevole dei mercati
finanziari, di cui hanno sofferto anche i risparmiatori. Gli utili delle
banche si sono mediamente ridotti per la flessione delle commissioni sui
servizi di amministrazione e gestione del risparmio e per le rilevanti
rettifiche e accantonamenti derivati sia da rischi paese, sia da rischi di
controparte relativamente a grandi gruppi internazionali. Il rendimento
medio del capitale è quindi sceso rispetto all'esercizio precedente. Nel
primo semestre dell'anno in corso l'evoluzione negativa e incerta dei
mercati finanziari ha contribuito ad una ulteriore flessione della
redditività bancaria. Tali eventi hanno impattato sui conti delle banche e
dei Gruppi italiani che hanno così interrotto il trend di crescita della
redditività ~ dell'efficienza che si era consolidato nel medio periodo. Il
Roe medio su base semestrale delle banche è passato dal 5.2% del giugno '01
al 4.6% del giugno '02, mentre quello dei Gruppi è sceso dal 5.2% al 3.0%1.
Analisi dei gruppi bancari. Con specifico riferimento ai soli Gruppi
Bancari, il calo ha interessato tutte le classi dimensionali, anche se è
sempre più evidente una crescente differenziazione tra le singole
situazioni aziendali. Questa differenziazione è solo in parte spiegabile da
elementi strutturali quali la dimensione, la forma giuridica o i mercati
territoriali presidiati, evidenziando invece come, soprattutto in contesti
di mercato competitivi e dinamici, diventi rilevante la capacità strategica
e realizzativa e, in generale, l'insieme dei fattori non tangibili e non
immediatamente identificabili dalle evidenze economico patrimoniali. Se si
scende nel dettaglio, oltre ad alcuni Gruppi Grandi, anche diversi Gruppi
Medi e Piccoli mostrano i migliori risultati in termini di stabilità a
medio termine della redditività netta; si ricorda peraltro che questi
ultimi non risultano di fatto investiti dalle conseguenze delle crisi
sudamericane e dagli eventi internazionali relativi agli scandali
finanziari. Infine nel corso dell'ultimo semestre il venir meno di
importanti fenomeni positivi ma straordinari che avevano caratterizzato il
biennio precedente ha influenzato notevolmente la dinamica della performance
bancaria. Una delle ragioni principali della contrazione della redditività
netta è da ricercarsi nella minore profittabilità dell'attività svolta (Roa).
In questo caso il peggioramento più accentuato li Roe semestrale medio di
fine giugno '02 è pari al 3.4% al netto dei gruppi che presentano valori
negativi. si evidenzia per gli Asset Manager che risultano quelli
maggiormente penalizzati data la composizione dei loro ricavi. Per quanto
riguarda i Gruppi Grandi la parte più significativa della riduzione del Roe
origina sia dalla redditività caratteristica sia dalle componenti di
bilancio "a valle" del risultato di gestione. Il cost/income
presenta valori in crescita rispetto ai dati di fine giugno '01 e ciò è
evidente in misura maggiore per gli Asset Manager e per i Gruppi Grandi; il
dato medio passa infatti dal 64.6% al 69.8%. Sono i gruppi Medi quelli che
mostrano, di contro, i migliori risultati in termini di tenuta del livello
di efficienza economica, essendo riusciti a incrementare i ricavi pur in
presenza di criticità congiunturali sui mercati finanziari. Per quanto
riguarda la rischiosità dell'attivo, il rapporto tra sofferenze e impieghi
(al netto delle svalutazioni) si è ulteriormente ridotto e si attesta a
fine giugno '02 all'1.9% per il totale dei Gruppi Bancari (era pari al 2.0%
dodici mesi prima). Guardando invece agli stock di sofferenze al lordo delle
svalutazioni, un segnale di attenzione può essere letto nella crescita di
circa il 18% attribuibile al solo deterioramento dei crediti
"vivi" .e sintomatica, pertanto, di un potenziale stato di
tensione sul fronte della qualità del credito, specie se in concomitanza
dei perdurare di una stagnazione economica. Sempre in termini di analisi dei
rischi si è voluto approfondire quanta parte dei margine di intermediazione
risulti attualmente assorbita dalle diverse tipologie di rischio (di
credito, finanziario e generico). A fine giugno '01 tale valore era pari al
9.7% mentre 12 mesi dopo cresce all'11.5% con un forte contributo a tale
crescita fornito dal rischio finanziario. In questo caso sono i Gruppi
Piccoli quelli che si muovono controcorrente riuscendo a ridurre
l'assorbimento dei ricavi lordi dal 9.3% al 7.4%. Un'ulteriore,,, importante
informazione è quella che origina dalla ripartizione "a valle"
del margine di intermediazione e quindi dalla quantificazione di quanta
parte dei ricavi venga assorbita dalle differenti voci di "costo".
In media gli oneri per il personale hanno assorbito circa il 37.2% dei
margine di intermediazione dei Gruppi a fine giugno '02 contro il 35% di un
anno prima, mentre si è ridotta la quota di margine assorbita
dall'autofinanziamento (e dividendi) che è passata dal 16.2% al 10.2%. Per
quanto riguarda invece l'assorbimento di margine da parte delle altre spese
amministrative va sottolineato come ciò risulti particolarmente rilevante
per i Gruppi Piccoli che risentono in misura maggiore di rigidità sul
fronte dei costi. Infine per quanto concerne il livello di
patrimonializzazione, a fine giugno 2002 alcuni Gruppi Bancari presentavano
un valore relativo al coefficiente di solvibilità complessivo inferiore ai
requisiti minimi di Vigilanza (8%), mentre oltre metà dei 37 Gruppi
analizzati presentava un coefficiente superiore al 10%. Passando dai Gruppi
alle singole banche, l'analisi dei margini economici conferma come anche per
queste il calo della redditività ordinaria trovi le sue spiegazioni in una
dinamica in crescita dei costi (+3.8% rispetto a giugno 2001), poco
correlata all'andamento dei ricavi totali, che invece mostrano un calo medio
dell'1.6%. A pesare negativamente su questa battuta d'arresto del margine di
intermediazione sono i profitti da operazioni in titoli (-36.6%) e scontano
la stagnazione dei mercati finanziari e soprattutto le rettifiche nette su
crediti, anch'esse in crescita media del 10% circa rispetto al giugno 2001.
In particolare sono le banche di maggiori dimensioni ad operare una più
severa politica di svalutazione dei propri impieghi: l'atteggiamento di
prudenza così manifestato riferisce del momento delicato che caratterizza
l'economia nazionale e, in particolare, della crisi che minaccia da vicino
alcuni settori produttivi. Si aggiunge a ciò il permanere di alcuni segnali
negativi che provengono dai mercati esteri e dalle economie di Paesi, tra
cui il Sudamerica, nei quali alcune banche italiane mantengono ancora
interessi economici di un certo rilievo. Nessun dato positivo sul fronte dei
ricavi da servizi, in particolare le commissioni nette che, pur non calando
rispetto all'anno precedente (segnano infatti un +0.9% rispetto a giugno
2001), non danno alcun segnale di inversione di tendenza rispetto al brusco
calo che avevano già messo a segno rispetto al giugno 2000 (-8.6%). Il dato
sulle commissioni è particolarmente condizionato dall'andamento dei mercato
della raccolta indiretta e soprattutto del risparmio gestito, che cala
mediamente del 7%. II margine del denaro, pur beneficiando di un favorevole
andamento dei volumi di raccolta (+9.5%) e crediti (+6.7%), sconta una
contrazione degli spread (-0.3% nel corso del solo 2002), che ne determinano
una sostanziale invarianza rispetto a quanto osservato nel giugno 2001. Come
anticipato risultano in crescita i volumi dei crediti (+6.7% rispetto al
giugno 2001) anche se con un tasso quasi dimezzato rispetto all'aumento
dell'anno precedente; sostanzialmente stabile invece è la dinamica relativa
al complesso della raccolta diretta e indiretta (+0.5%), soprattutto per
effetto della componente diretta che cresce in particolare nella forma
tecnica a vista e grazie al sempre crescente ricorso all'emissione di
prestiti obbligazionari. Un'analisi più specifica dell'efficienza tecnico
operativa ha messo in evidenza una riduzione del vantaggio, consolidatosi
nel passato, delle banche maggiori rispetto a quelle di minori dimensioni.
Tuttavia anche relativamente ai costi del personale si evidenziano per un
numero significativo di banche importanti margini di miglioramento; va
peraltro segnalato che si è quasi dimezzato il numero delle banche per cui
questo fattore risulta in eccesso rispetto al 2000, dando evidenza dei
risultatifidelle politiche sul personale portate avanti negli ultimi anni.
Un successivo sviluppo dell'analisi svolta ha evidenziato i margini di
recupero dal lato dei costi medi del personale una volta tenuto conto delle
diverse caratteristiche strutturali dell'organico delle singole banche e
delle loro produttività. In termini generali i risultati dell'analisi hanno
messo in luce come su 40 banche del campione che evidenziano margini di
miglioramento del cost-income 23 presentano probabili margini di
efficientamento nelle politiche di remunerazione del personale, mentre per
17 il miglioramento dei cost-income è soprattutto da ricercare agendo su
altre leve: lo sviluppo dei ricavi, il dimensionamento dell'organico e l'efficientamento
delle altre spese amministrative.
L'ASSEMBLEA ORDINARIA NOMINA
CONSIGLIERI RENE' CARRON, ANTOINE BERNHEIM E GIOVANNI PERISSINOTTO E APPROVA
LA DELIBERA SULLE AZIONI PROPRIE RIVENIENTI DALL'ESERCIZIO DEI WARRANT PUT
L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA APPROVA IL PIANO DI STOCK OPTION E IL CAMBIO DI
DENOMINAZIONE IN "BANCA INTESA"
Milano, 18 dicembre 2002 - L'Assemblea ordinaria di IntesaBci, riunitasi
ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha determinato in 25 il numero
dei componenti il Consiglio di Amministrazione e ha nominato consiglieri René
Carron, Antoine Bernheim e Giovanni Perissinotto, anche a seguito delle
dimissioni di Gianfranco Gutty e Christian Merle. L'Assemblea ha poi
esaminato il successivo punto all'ordine del giorno, riguardante
l'alienazione delle azioni proprie rivenienti dall'esercizio dei Warrant Put
IntesaBci e ha deliberato, in particolare: 1. di revocare la delibera
dell'Assemblea Ordinaria in data 1° marzo 2001 in punto modalità di
alienazione delle azioni proprie rivenienti dall'esercizio dei Warrant Put
IntesaBci; 2. di autorizzare il Consiglio di Amministrazione, ai sensi
dell'art. 2357 ter del codice civile e per un periodo di cinque anni dalla
data della delibera, a disporre delle azioni proprie ordinarie acquistate
per effetto dell'esercizio dei Warrant Put IntesaBci, secondo le forme
tecniche ritenute più opportune e ad un valore unitario non inferiore al
minore tra (a) la media dei prezzi ufficiali di borsa registrati dal titolo
nei trenta giorni precedenti il singolo atto di disposizione e (b) il valore
ottenuto applicando uno sconto non superiore al 5% al prezzo minimo
registrato dall'azione ordinaria IntesaBci il giorno di ciascun atto di
disposizione o, comunque, all'ultimo prezzo disponibile. Come già
annunciato in sede di presentazione del Piano d'Impresa, è stato
sottolineato che verranno scelte soluzioni idonee a minimizzare l'impatto
sul mercato. In sede straordinaria, l'Assemblea ha approvato un Piano di
stock option per il management del Gruppo IntesaBci, collegato
all'attuazione del Piano d'Impresa 2003-2005, deliberando in particolare: 1.
di attribuire al Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 2443
cod.civ., la facoltà di aumentare il capitale sociale, con esclusione del
diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, 8° comma cod.civ., in una o più
volte, per un periodo di cinque anni dalla data della presente delibera
assembleare, per un importo massimo di Euro 52.000.000,00 mediante emissione
di massime n. 100.000.000 di azioni ordinarie IntesaBci S.p.A. da nominali
0,52 euro ciascuna, da offrire in sottoscrizione a dipendenti di IntesaBci e
delle società dalla stessa controllate ad un prezzo determinato dal
Consiglio di Amministrazione in misura pari alla media aritmetica dei prezzi
delle azioni ordinarie di IntesaBci, rilevati sul mercato regolamentato
gestito dalla Borsa Italiana (Mta) nel periodo che va dalla data di
assegnazione allo stesso giorno del mese solare precedente; 2. di dare
mandato al Consiglio di Amministrazione di approvare il Regolamento che
disciplinerà il suddetto Piano di incentivazione nel rispetto delle linee
guida sottoposte all'Assemblea. Inoltre, l'Assemblea ha approvato il
progetto di fusione per incorporazione in IntesaBci S.p.A. di Bil Servizi
Finanziari S.p.A., di Finreme Sim S.p.A. e di Immobiliare Maram S.r.l.
mediante annullamento, senza sostituzione, delle azioni costituenti l'intero
capitale sociale delle incorporande di titolarità dell'incorporante.
Infine, l'Assemblea ha deliberato di modificare, con effetto dal 1° gennaio
2003, la denominazione sociale in "Banca Intesa S.p.A." o, in
forma abbreviata, "Intesa S.p.A." e, conseguentemente, quella del
Gruppo in "Gruppo Banca Intesa" o, in forma abbreviata,
"Gruppo Intesa". Il Consiglio di Amministrazione riunitosi al
termine dell'Assemblea ha approvato il Regolamento del Piano di stock option,
che prevede in particolare quanto segue: 1 il Piano potrà interessare
complessivamente fino a un massimo di 250 posizioni in due cicli di
assegnazione, il primo entro il 31 gennaio 2003 e il secondo entro il 31
luglio 2003. Le opzioni assegnate saranno riferite per un terzo ciascuno
agli esercizi 2003, 2004 e 2005; 2 le Opzioni sono suddivise in due diverse
categorie, in funzione dei diversi obiettivi di performance al conseguimento
dei quali è condizionato l'esercizio delle Opzioni stesse: nella prima
categoria, "Opzioni di Classe A", rientrano i diritti da assegnare
a tutti i Beneficiari del Piano; nella seconda, "Opzioni di Classe
B" aggiuntive rispetto a quelle di Classe A, rientrano i diritti da
assegnare all'Amministratore Delegato e ad altri manager individuati dal
Consiglio di Amministrazione, su proposta dell'Amministratore Delegato di
IntesaBci; 3 l'esercizio delle Opzioni è sottoposto alla condizione che,
negli anni di riferimento dei diritti (2003, 2004, 2005), siano stati
raggiunti i seguenti obiettivi di performance: 3.1 Opzioni di classe A: il
rendimento dell'azione ordinaria IntesaBci per l'esercizio di riferimento
sia almeno pari alla media dei rendimenti Btp a 3 anni rilevati in sede
d'asta nell'esercizio di riferimento; 3.2 Opzioni di classe B: il rendimento
dell'azione ordinaria IntesaBci per l'esercizio di riferimento sia almeno
pari al doppio della media dei rendimenti BTP a 3 anni rilevati in sede
d'asta nell'esercizio di riferimento; inoltre, per entrambe le classi di
Opzioni, ulteriore requisito minimo per l'esercizio dei diritti riferiti
agli anni 2004 e 2005 è che l'indicatore finanziario "Eva" nel
2004 sia positivo e nel 2005 sia superiore rispetto al 2004; 4. le Opzioni
saranno esercitabili per tranches solo a partire dall'anno 2005. Il
Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il Codice di Comportamento
disciplinante gli obblighi informativi in materia di Internal Dealing in
vigore dal 1° gennaio 2003, in conformità alle vigenti prescrizioni del
Regolamento di Borsa Italiana S.p.A.. Il Codice prevede che le operazioni
sugli strumenti finanziari quotati di IntesaBci S.p.A. e del Gruppo compiute
dalle "Persone Rilevanti" debbano formare oggetto di comunicazione
nei tempi previsti nel citato Regolamento di Borsa ma con limiti ancora più
restrittivi, poiché IntesaBci ha deciso di dimezzare la soglia prevista per
le comunicazione, al fine di una maggiore trasparenza, stabilendo
segnalazioni: con cadenza trimestrale per le operazioni che, singolarmente o
cumulate con altre effettuate in ciascun trimestre di riferimento, siano di
ammontare pari o superiore a Euro 25.000,00 per dichiarante; senza indugio,
per le operazioni il cui ammontare superi l'importo di Euro 125.000,00 per
dichiarante. Gli atti di esercizio di stock option o di diritti di opzione
sono compresi negli obblighi di comunicazione. Per le operazioni di vendita
di azioni, dovrà essere segnalato se le azioni vendute rivengono da
contestuale esercizio di stock option. Il Codice di Comportamento ha inoltre
posto il divieto al compimento delle citate operazioni nei 30 giorni
precedenti il Consiglio di Amministrazione convocato per l'approvazione del
progetto di bilancio e della relazione semestrale e nei 15 giorni precedenti
il Consiglio convocato per l'approvazione della relazione trimestrale. Il
Regolamento del Piano di stock option e il Codice di Comportamento in
materia di Internal Dealing saranno resi disponibili sul sito Internet della
società: www.intesabci.it
INTESABCI ADERISCE ALL'OPA PROMOSSA DA
CREDIT AGRICOLE SU CREDIT LYONNAIS
Milano, 18 dicembre 2002 - IntesaBci ha comunicato a Crédit Agricole il
proprio impegno ad aderire all'OPA promossa sulla totalità delle azioni
ordinarie componenti il capitale sociale di Crédit Lyonnais e a consegnare
l'intera propria quota di partecipazione - pari a 12.701.280 azioni
ordinarie, corrispondenti al 3,691% del capitale - iscritta in bilancio a un
valore di carico di circa 395 milioni di euro. Tenendo anche conto della
quotazione dell'azione Crédit Agricole al 13 dicembre 2002 considerata
nelle condizioni dell'Offerta, la consegna della quota di partecipazione in
Crédit Lyonnais consentirebbe al Gruppo IntesaBci di conseguire una
plusvalenza stimata di circa 300 milioni di euro.
IL GRUPPO BANCA ETICA HA PRESENTATO A
MILANO LE PRINCIPALI NOVITÀ PER IL 2003: LA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL
RISPARMIO ETICA SGR ; "VALORI RESPONSABILI", I PRIMI FONDI
SOCIALMENTE RESPONSABILI SUL MERCATO ITALIANO; SEFEA, LA SOCIETÀ DI FINANZA
ETICA EUROPEA COSTITUITA DAGLI ISTITUTI DI CREDITO ALTERNATIVI ED ETICI DEI
DIVERSI PAESI DELL'UE
Milano, 18 dicembre 2002 - Ieri mattina a Milano Fabio Salviato, presidente
del gruppo Banca popolare Etica ha illustrato durante un conferenza stampa
le novità per il 2003 del Gruppo Banca Etica. Innanzitutto alcuni dati
circa Banca Popolare Etica. II gruppo nasce a quasi quattro anni dall'inizio
delle attività di Banca popolare Etica. L'istituto di credito, che al
31/10/2002 contava su un capitale sociale di 13.700.000 euro e 19500 soci
organizzati in Circoscrizioni, è appena stato premiato dall'Abi con il
premio speciale "Bilancio della sostenibilità piccole e medie
imprese" per il bilancio sociale 2001 supervisionato, come il bilancio
di esercizio, dalla società PricewaterhouseCoopers. Banca Popolare Etica ha
costruito in questi anni un bagaglio unico di esperienza e un'ampia rete di
relazioni nella finanza etica e nel settore non profit italiano ed europeo.
Tra i soci di Banca Etica figurano i principali stakeholder, portatori di
interesse, delle imprese italiane: i sindacati Cgil, Cisl, Uil, i movimenti
ambientalisti WWF e Legambiente e numerosi Enti Locali (regioni, province,
comuni ecc...). Sempre al 31 ottobre 2002 i finanziamenti ammontavano a
84.500.000 euro, i fidi erano 1026. La raccolta di 185.000.000 euro. I
settori che Banca Etica finanzia sono compresi tra: servizi socio-sanitari
educativi, lotta all'esclusione sociale e inserimento lavorativo di soggetti
deboli; tutela ambientale e salvaguardia dei beni culturali; cooperazione
allo sviluppo, volontariato internazionale, commercio equo e solidale;
qualità della vita, promozione dello sport per tutti ed iniziative
culturali. Del Gruppo Banca Etica, realtà nuova nel panorama della finanza
socialmente responsabile italiana, saranno membri, oltre a Banca Popolare
Etica, il consorzio Etimos (microcredito), la fondazione Choros (ricerca e
formazione sullo sviluppo sostenibile) e la Cooperativa Editoriale Etica ed
Etica sgr. Etica sgr - Da un'idea di Banca Popolare Etica, con la
collaborazione di Banca Popolare di Milano, è nata Etica sgr per realizzare
e promuovere fondi comuni di investimento con un elevato profilo di
trasparenza e di responsabilità socia fondi di Etica Sgr si chiameranno
"Valori responsabili monetario", "Valori responsabili
obbligazionario misto" e "Valori responsabili bilanciato" e
saranno i primi fondi socialmente responsabili in Italia ad essere
controllati esternamente certificati da un marchio di qualità europeo. II
progetto di Etica Sgr copre tutti gli aspetti del Sri - asset management,
coinvolgimento degli stakeholder (associazioni, ong, sindacati...) ,
azionariato critico; microcredito (con la devoluzione di parte della quota
sottoscritta e della commissione di gestione a un Fondo di Garanzia per
progetti di microcredito in Italia) - e si pone come modello trasparente ed
altamente innovativo nel mercato italiano ed europeo. Etica Sgr ha ottenuto
l'autorizzazione di Banca d'Italia; sarà operativa a partire da gennaio
2003. I soci di Etica Sgr (Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Milano,
Banca Popolare di Sondrio, Iccrea Holding) sono coinvolti attivamente nella
progettazione e nello sviluppo della società. Il presidente di Banca
Popolare Etica Fabio Salviato presiede anche il CdA di Etica Sgr, che è
composto dal vice presidente di Banca Popolare di Milano e presidente di
Bipiemme Gestioni Sgr (asset manager di Etica Sgr) prof. Marco Vitale, dal
direttore generale della Banca Popolare di Sondrio dott. Mario Alberto
Pedranzini, dal direttore generale di Iccrea Holding dott. Luigi Dante, e
dal vice direttore di Banca Etica dott. Gabriele Giuglietti. Gli altri soci
di Etica Sgr, e in particolare Banca Popolare di Milano che per prima dopo
Banca Etica ha creduto nel progetto, sono stati scelti per la loro
attenzione allo sviluppo delle economie locali e la loro sensibilità nei
confronti delle tematiche sociali e ambientali. Nessuno dei soci di Etica
Sgr figura nella lista delle banche coinvolte nell'export di armi resa
pubblica nella relazione al Parlamento italiano del 31 marzo 2002. I piani
della società sono elaborati in base ad aspettative e indicazioni di
stakeholder coinvolti in un dialogo aperto. I principali stakeholder di
riferimento di Etica Sgr sono i soci di Banca Popolare Etica (associazioni,
enti locali, privati) organizzati in Circoscrizioni. Le Circoscrizioni
vengono consultate costantemente. Ethibel e un metodo innovativo Il partner
principale è Ethibel, società belga che si occupa della selezione dei
titoli nei quali investiranno i fondi socialmente responsabili di Etica Sgr,
in base a criteri di responsabilità sociale. Ethibel è stata selezionata
in virtù della sua esperienza decennale, delle sue origini non profit
(finanza etica, azionariato critico, cooperazione) e della sua indipendenza
dagli intermediari finanziari: ancora oggi Ethibel è controllata dalle
associazioni non profit che avevano contribuito a fondarla. La metodologia
di ricerca e di valutazione di Ethibel si basa su un approccio rigoroso e
sperimentato che risponde a degli standard di qualità elevati. Nel 2001
Ethibel è stata dichiarata dalla Fondazione svedese Mistra, che per prima
ha fatto l'analisi delle società di rating sulla responsabilità sociale,
best practice in Europa. Etica Sgr ha collaborato e continuerà a
collaborare con Ethibel nell'analisi di responsabilità sociale sulle
imprese italiane. I criteri di ricerca, selezione e approvazione dei titoli
1) La selezione degli emittenti L'advisor etico Ethibel seleziona gli
emittenti nei quali possono investire i fondi di Etica Sgr in base a criteri
di responsabilità sociale. a) La ricerca sulle Imprese e gli Organismi
Sovranazionali si basa su quattro ambiti diversi: politica sociale interna,
politica ambientale, politica sociale esterna, politica economica. I quattro
ambiti vengono a loro volta declinati in temi ed aspetti d'indagine per un
totale di più di 60 aspetti. Prima di procedere con l'analisi si identifica
e giudica il grado di coinvolgimento dell'impresa in scandali o pratiche
lesive della dignità umana, degli animali e della natura. b) La ricerca
sugli Stati prende invece in considerazione cinque ambiti di responsabilità:
responsabilità politica, responsabilità economica, responsabilità sociale
e culturale, responsabilità ambientale e responsabilità per lo sviluppo
internazionale. Per ogni ambito di responsabilità vengono valutati un
totale di circa 40 indicatori che si basano su ricerche di Ethibel e sui
rapporti delle principali Ong e Istituzioni Internazionali. Nel processo di
ricerca è di vitale importanza il coinvolgimento degli stakeholder. Oltre a
raccogliere informazioni dalle imprese e dai documenti aziendali Ethibel
contatta direttamente i portatori di interesse delle imprese, in particolare
i sindacati. Per garantire un certo grado di imparzialità, la fase di
ricerca, di cui si occupa la società controllata da Ethibel "Stock at
Stake", è separata dalla fase di valutazione, di cui si occupa la
Commissione di Registro, organismo indipendente composto da esperti in tutti
gli ambiti della responsabilità sociale (sindacalisti, docenti
universitari, ecc...). 2) La funzione consultiva e propositiva del Comitato
Etico Al Comitato Etico di Etica Sgr spetta, quale organismo di garanzia e
di rappresentanza etica nei confronti degli investitori, una funzione
consultiva e propositiva, affinché Etica Sgr si sviluppi nell'ambito dei
criteri di responsabilità sociale. Il Comitato Etico formula le proprie
opinioni circa l'eticità degli investimenti e suggerisce ulteriori criteri
per la valutazione delle imprese, degli Organismi Sovranazionali e degli
Stati. Ethibel comunica preventivamente al Comitato Etico, attraverso Etica
Sgr, il settore merceologico di volta in volta interessato dalle sue analisi
di responsabilità sociale. In questo modo il Comitato Etico ha la
possibilità di intervenire come stakeholder nel corso della ricerca della
società belga, esprimendo pareri sui settori o sulle imprese interessati.
II Comitato Etico di Etica Sgr è composto da membri di alto profilo morale
e di riconosciuta esperienza nel campo della responsabilità sociale (tra
gli altri il presidente Gianni Calligaris, Don Virginio Colmegna - direttore
Caritas Ambrosiana, Sabina Siniscalchi - Manitese). 3) La gestione degli
strumenti finanziari Il Cda di Etica sgr approva i Registri di Ethibel
tenendo conto delle modifiche suggerite dal Comitato Etico e li trasferisce
a Bipiemme Gestioni Sgr (asset manager) società di gestione del Gruppo Bpm
- Banca Popolare di Milano, che si occupa dello stock picking e dell'analisi
finanziaria degli emittenti. Bipiemme Gestioni può selezionare e negoziare
titoli solo all'interno dell'universo definito da Ethible e dal Comitato
Etico. 4) La certificazione esterna dei fondi Il profilo di responsabilità
sociale dei fondi di Etica Sgr viene controllato esternamente da Ethibel e
certificato dal marchio europeo di qualità etica della società belga.
Etica Sgr trasmette ogni mese la composizione del portafoglio dei suoi fondi
a Ethibel: se i fondi investono al di fuori dell'universo individuato dalla
società belga il marchio di qualità viene ritirato. 5) 11 monitoraggio
degli emittenti Gli emittenti selezionati da Ethibel sono costantemente
monitorati: se non rispettano più i criteri di responsabilità sociale
possono venire esclusi dall'universo investibile. In tal caso i fondi di
Etica Sgr hanno tre mesi di tempo per liberarsi dei loro titoli. 6) II ruolo
di Etica Sgr Etica Sgr promuove e amministra i fondi, cura i rapporti con i
sottoscrittori e con i soggetti coinvolti nel progetto e partecipa agli
incontri di Bipiemme Gestioni Sgr nel corso dei quali vengono definite le
politiche di investimento. Etica Sgr si impegna, dopo il lancio dei fondi, a
rappresentare gli interessi etici ed economici degli investitori alle
assemblee degli azionisti delle imprese nelle quali i fondi investono e a
pubblicare sul suo sito www.eticasgr.it la composizione aggiornata del
portafoglio dei fondi e i profili delle società, in un'ottica di massima
trasparenza. Tutte le attività relative alla responsabilità sociale delle
imprese e degli Stati sono organizzate da Etica sgr. 7) Azioni e
obbligazioni Le imprese selezionate da Ethibel e incluse nel suo
"Registro delle imprese" sono circa 230. Il Comitato Etico di
Etica Sgr ha deciso, almeno per il momento, di escludere dai fondi
"Valori responsabili" le imprese che fanno parte dei settori
petrolifero, bancario e assicurativo. a) Azioni Ecco alcune aziende del
Registro di Ethibel che potrebbero entrare nei fondi di Etica Sgr:
Volkswagen (Germania, automobili), che ha la politica di risorse umane più
socialmente responsabile nel settore automobilistico europeo e un impatto
ambientale inferiore alla media; Nokia (Finlandia, telefoni cellulari), che
è pioniere nella politica ambientale e ha una cultura aziendale condivisa
che si basa su principi etici; Novo Nordisk (Danimarca, medicinali), che è
leader mondiale nella cura dei diabete ed è pioniere nella responsabilità
sociale; Tomra (Norvegia, attrezzature per il riciclaggio di bottiglie,
lattine ecc...), che è pioniere nel riciclaggio dei materiali e non produce
emissioni nocive per l'ambiente; The body shop (Gran Bretagna, cosmetici),
che produce cosmetici e prodotti per la cura del corpo senza far uso di test
sugli animali; Merloni Elettrodomestici (Italia, elettrodomestici), che
contribuisce allo sviluppo economico e sociale delle regioni nelle quali è
presente e ha un buon livello di comunicazione e contrattazione con i
sindacati. b) Bond Solo i 17 Stati con il punteggio più alto vengono
promossi e inclusi nel "Registro degli Stati" di Ethibel. Ciò
significa che i fondi certifcati da Ethibel possono investire solo in questi
17 Stati. Per ora l'Italia non fa parte dei 17 Stati promossi. I fondi di
Etica Sgr non potranno quindi investire in titoli di Stato italiani. I
motivi principali dell'esclusione del nostro Paese sono un punteggio basso
nella responsabilità politica (corruzione, concentrazione dei media in capo
a pochi soggetti) e un punteggio molto basso nella responsabilità per lo
sviluppo internazionale (percentuale relativamente bassa del PIL destinata
agli aiuti allo sviluppo). Tra gli Stati nei cui titoli potranno investire i
fondi "Valori responsabili" ci sono la Norvegia, la Germania, la
Finlandia, l'Olanda, la Svezia e il Canada. I tempi del collocamento dei
fondi "Valori responsabili" I tre fondi comuni di investimento di
Etica Sgr "Valori responsabili monetario", "Valori
responsabili obbligazionario misto" e "Valori responsabili
bilanciato" saranno collocati sul mercato nel gennaio del 2003. La
distribuzione avverrà attraverso le reti delle banche associate e di altri
soggetti interessati e coinvolgerà da subito tutti gli sportelli di Banca
Popolare Etica, Banca Popolare di Milano e Banca Popolare di Sondrio. A
questi soggetti si aggiungeranno in un secondo momento le Banche di Credito
Cooperativo, diffuse capillarmente su tutto il territorio italiano. Etica
Sgr può contare sull'esperienza dell'asset manager Bipiemme Gestioni Sgr, i
cui fondi sono presenti ai primi posti in Italia in tutte le classifiche
della stampa specializzata. I fondi di Etica Sgr si caratterizzano anche per
un aspetto di devoluzione: i sottoscrittori devolvono lo 0,1% del capitale
investito a un Fondo di Garanzia per progetti di microcredito in Italia
gestito da Banca Popolare Etica. Al fondo di garanzia potrà contribuire
anche Etica Sgr devolvendo fino allo 0,1% delle commissioni di gestione
percepite. Microcredito All'interno del gruppo Banca Etica il consorzio
Etimos raccoglie risparmio e donazioni a sostegno di esperienze
microimprenditoriali e programmi di microfinanza nei paesi del sud del
mondo. Nato nel 1989 come Ctm-Mag, ha potuto erogare, grazie alle risorse
fornite da cinquemila risparmiatori, oltre 31 milioni di euro di crediti al
commercio equo e solidale e all'economia sociale in Italia. Dal 1999, come
naturale conseguenza alla nascita di Banca Etica, Etimos ha spostato la
propria attenzione dal contesto nazionale a quello internazionale,
consapevole che il microcredito rappresenta uno straordinario strumento di
lotta alla povertà, nel pieno rispetto delle risorse ambientali, delle
tradizioni culturali e dei diritti umani. Come consorzio cooperativo, Etimos
può raccogliere risparmio ed erogare finanziamenti soltanto tra i propri
soci, che attualmente sono circa 170, in Italia e nei paesi in via di
sviluppo: cooperative del commercio equo e solidale, ong, associazioni,
fondazioni ed enti religiosi. Dall'America del sud a quella centrale,
dall'Africa ai Balcani, gli scenari economici e sociali dei programmi di
microcredito finanziati sono molteplici ma le attività di Etimos sono
legate da un unico filo conduttore: dare sostegno a quelle forme di economia
popolare che, nei paesi più poveri, rappresentano la principale fonte di
reddito per milioni di persone, escluse dai circuiti finanziari
tradizionali. Le competenze di gruppo dell'ambito della microfinanza sono
rafforzate dalla forte sinergia tra la struttura operativa del Consorzio
Etimos e quella della Fondazione Choros. Questo permette di aggiungere ai
prodotti finanziari offerti anche una vasta gamma di servizi di formazione,
assistenza e accompagnamento, nonché di supportare l'attività nei paesi in
via di sviluppo con analisi e valutazioni sull'impatto socioambientale dei
programmi finanziati e studi sui temi dello sviluppo sostenibile e della
finanza etica. II progetto di una banca centrale etica europea Etimos è
socio fondatore di Sefea, Società Europea di Finanza Etica ed Alternativa,
La Società,frutt odella collaborazione poroficua di nulmerosi istituti di
credito alternativi ed etici europei, nasce per promuovere lo sviluppo
dell'economia solidale e della finanza etica in Europa, per favorire uno
sviluppo economico, umano e sociale fondato sui valori della solidarietà
civile. A questo fine la Società fornirà supporto finanziario e consulenza
agli Istituti di credito etici e solidali europei attualmente esistenti.
Sefea finanzierà attività, che contribuiscono ad uno sviluppo economico e
sociale che valorizza e tutela il patrimonio naturale, culturale ed umano in
tutti i Paesi dell'Unione Europea. Sefea ha, inoltre, l'obiettivo di
costituire una "Banca Centrale Europea", ovvero un organismo
capace di coordinare e sostenere le politiche finanziarie delle realtà
europee che si riconoscono nei principi della finanza etica. Sefea è la
risposta della finanza etica alle istanze che nascono in tutta l'Unione in
questa delicata fase di integrazione tra i Paesi membri e quelli che
entreranno nel 2004. Il ruolo di Sefea si colloca nell'ambito del
rafforzamento della coesione sociale e culturale, che deve affiancare
un'integrazione economica e finanziaria, improntata alla valorizzazione
delle comunità locali. Fabio Salviato, Presidente della Banca Popolare
Etica, è il presidente della Società.
EUROPEAN E-BUSINESS SURVEY: I
MARKETPLACE IN EUROPA E IN ITALIA NON TUTTI SONO SOPRAVVISSUTI ALLA CRISI DI
INTERNET, MA SONO ANCORA OLTRE UN MIGLIAIO IN TUTTO IL MONDO E QUELLI
VERTICALI SONO ANCORA IN OTTIMA FORMA
Milano, 18 dicembre 2002 - Secondo lo European e-Business Survey 2002,
un'indagine realizzata su un campione di oltre 9000 aziende da e-Business W@tch,
l'osservatorio permanente sull'e-business creato dalla Commisione Europea,
in tutto il mondo si contano circa un migliaio di marketplace di cui circa
la metà in Europa. Esplosi numericamente tra il 1999 e il 2001 i markeplace
hanno seguito in modo parallelo la vicenda di molte dot.com: tra aprile e
agosto 2002 si è visto così diminuire il numero di piattaforme attive del
20% negli Stati Uniti e del 8% in Europa. Il numero delle aziende che
operano attraverso queste piattaforme non è certamente entusiasmante:
secondo l'e-Business Survey 2002 solo il 6,5% delle aziende europee utilizza
attualmente un e-marketplace e il 4,6% pensa di usufruirne nei prossimi 12
mesi. Ciò nonostante vi sono settori industriali, spesso pionieri
nell'utilizzo di queste piattaforme, che stanno dimostrando una notevole
vitalità: è il caso del comparto della chimica e dei trasporti, dove il
15% delle aziende già sfrutta le opportunità offerte da questi strumenti,
o della meccanica e delle industrie manifatturiere (11,4%). Dato
interessante è anche il fatto che sono poi settori non leader nell'utilizzo
dei marketplace a dimostrare un maggiore interesse per l'uso in futuro di
queste piattaforme: in particolare il campo della distribuzione (il 7,2%
delle aziende europee conta di utilizzarle nei prossimi 12 mesi), della
stampa e dei servizi audiovisivi (6,6%), della finanza e delle
telecomunicazioni (5,0). In generale, a quanto risulta dall'e-Business
Survey 2002, sono le grandi aziende ad osare di più (oltre il 10% afferma
di utilizzare un e-marketplace per vendere o acquistare prodotti), mentre le
piccole e medie imprese decisamente non sembrano fidarsi. L'Italia, in buona
posizione Con i suoi 75 marketplace l'Italia si classifica al quarto posto
in Europa, dopo Regno Unito, Paesi Scandinavi e Germania. Distribuiti al 75%
nel nord del paese, sono in genere orientati a settori particolari (solo nel
20% dei casi sono portali generalisti). Secondo i dati forniti da e-Market
Services, progetto internazionale cui aderiscono dieci tra le più
innovative Trade Promotion Organizations, tra cui per l'Italia l'Ice, il
settore nel quale i marketplace hanno conosciuto maggior fortuna è
indubbiamente quello del tessile e della pelle (12 piattaforme): dato
certamente riferibile alla grande attività del nostro paese in questo
comparto e in notevole controtendenza rispetto allo scenario internazionale
dove proprio questa tipologia di marketplace ha registrato il terzo più
alto tasso di fallimento (9 su 33). In Italia sembrano aver ottenuto il
favore delle aziende anche le piattaforme dedicate all'alimentare (9) e
dalle costruzioni e ceramiche (7) oltre ovviamente ai marketplace
generalisti. In senso negativo invece, in questo ultimo anno, il tasso di
mortalità nel nostro paese ha colpito maggiormente i marketplace verticali
dedicati alla pubblicità (75%) e ai farmaci (50%).
European e-Business
Survey 2002
Numero stimato di
Marketplace B2B attivi per aree operative
Attivo in
|
|
eMarketServices (8/02)
|
Mondo
|
|
966
|
Nord America
|
|
497
|
Europa
|
|
496
|
Fonte: Database di
e-MarketServices del 19 agosto 2002
|
Settore
|
Aziende operanti sui
Marketplace
% rispetto al totale
|
Prevedono di operare sui Marketplace nei
prossimi 12 mesi
% rispetto al totale
|
Alimentare, bevande
e tabacco
|
3.8
|
3.08
|
Editoria, stampa e
servizi audiovisivi
|
6.9
|
6.6
|
Industria chimica
|
17.2
|
2.1
|
Prodotti metallici
|
4.9
|
3.1
|
Macchinari ed
attrezzature
|
11.4
|
1.4
|
Macchine elettriche
e elettroniche
|
7.6
|
8.7
|
Trasporto di
attrezzature manifatturieri
|
14.1
|
4.9
|
Dettagli
|
5.7
|
7.2
|
Turismo
|
8.5
|
3.9
|
Settore finanziario
|
2.0
|
5.0
|
Assicurazioni e
servizi di fondi pensionari
|
6.1
|
3.7
|
Beni immobiliari
|
3.1
|
1.7
|
Servizi business
|
4.5
|
4.1
|
Telecomunicazioni e
Servizi di computer
|
8.6
|
5.1
|
Servizi sanitari e
sociali
|
3.4
|
|
Totale
|
6.5
|
4.6
|
Fonte: e-Business
Watch (e- Business Survey 2002) risultati preliminari
|
Tipologia di Marketplace
|
Numero
|
Generi orizzontali
|
77
|
Equipaggiamento
industriale e servizi
|
60
|
Trasporti e
logistica
|
44
|
Alimentari e
bevande
|
39
|
Strutture e
costruzioni
|
37
|
Agricoltura
|
32
|
Prodotti It e
servizi
|
32
|
Servizi e
educazione
|
22
|
Metalli e industria
mineraria
|
20
|
Tessile e
pellami
|
20
|
Chimico
|
19
|
Sanità e
farmaceutico
|
19
|
Elettronica e
prodotti elettrici
|
18
|
Finanza e
assicurazione
|
18
|
Automobilistico
|
17
|
Plastica e gomma
|
17
|
Telecomunicazioni e
bande
|
17
|
Energia e
combustibile
|
15
|
Accessori da
ufficio
|
15
|
Imballaggio e carta
|
14
|
Nautico
|
13
|
Beni di consumo
|
13
|
Scienza ed
ingegneria
|
13
|
Stampa
|
11
|
Foresta e boschi
|
10
|
Amministrazione
|
10
|
Ambiente
|
9
|
Focus geografico
|
9
|
Viaggi e tempo
libero
|
9
|
Beni di lusso e
beni di seconda mano
|
9
|
Pubblicità e media
|
8
|
Aviazione
|
5
|
Arte e d
intrattenimento
|
4
|
Difesa
|
4
|
Manifatturiero
|
4
|
Altri verticali
|
25
|
Fonte: ricerca
realizzata da eMarketServices (19 agosto 2002)
|
Dimensione
|
Aziende operanti sugli
e-Marketplace
|
Prevedono di operare sugli eMarketplace nei
prossimi
12 mesi
|
Piccole aziende
|
4.5
|
3.3
|
Medie aziende
|
5.4
|
3.9
|
Grandi aziende
|
10.1
|
5.1
|
Fonte: e-Business
Watch ( e-Business Survey 2002) – risultati preliminari
|
Attività svolte sui Marketplace
|
Ammontare delle partecipazioni
|
Offerta del
catalogo base
|
48.3
|
Acquisto del
catalogo base
|
44.3
|
Vendite all’asta
|
14.9
|
Offerte all’asta
|
16.1
|
Fonte: e-Business
Watch (Eureopean e-Business Survey 2002) risultati preliminari
|
CORDIS INAUGURA IL SERVIZIO DEDICATO
AGLI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE PER IL 6PQ
Bruxelle, 18 dicembre 2002 - I primi inviti a presentare proposte per il
sesto programma quadro (6PQ) saranno pubblicati il 17 dicembre. Tre di
questi inviti verranno aperti nell'ambito dei programmi specifici
"Integrare lo Spazio europeo della ricerca [Ser]",
"Strutturare il Ser" ed "Euratom", ciascuno dei quali
comprende diversi inviti per un totale di 49 opportunità di finanziamento.
Cordis, il servizio d'informazione in materia di ricerca e sviluppo della
Commissione europea, si sta organizzando per l'occasione e ha già fornito,
attraverso il servizio "Calls" del 6PQ un elenco completo dei
prossimi inviti a presentare proposte. Gli utenti potranno usufruire di una
rapida panoramica degli inviti, con la possibilità di accedere ad
informazioni essenziali quali il bilancio, il calendario e le possibili
restrizioni, nonché gli strumenti principali. Dal 17 dicembre, il servizio
offrirà un accesso diretto a documenti importanti: testi di inviti a
presentare proposte, programmi di lavoro, guida dei proponenti e ulteriori
chiarimenti sul 6PQ. Tali documenti potranno essere scaricati e/o spediti
direttamente via e-mail. In aggiunta, gli utenti potranno accedere
rapidamente alle funzioni di ricerca per individuare partner che operano
nello stesso settore e i Punti di contatto nazionali a livello locale.
Ulteriori notizie saranno aggiunte successivamente per assistere i
potenziali partecipanti a passare in rassegna le opportunità di
finanziamento disponibili e gli inviti in programma. Sarà accessibile anche
un link diretto verso lo strumento di presentazione on line. Il servizio
"Calls" sarà indispensabile per seguire le nuove aperture degli
inviti e ottenere informazioni precise e documenti chiave scaricabili. In
considerazione dei numerosi inviti a presentare proposte e del grande
interesse suscitato dalle opportunità di finanziamento, Cordis raccomanda
agli utenti di essere pazienti al momento di scaricare le informazioni in
seguito alla pubblicazione dei primi inviti. Tutti gli inviti pubblicati il
17 dicembre figureranno nel primo numero del 2003 di Cordis focus. http://www.cordis.lu/fp6/calls
BREMBO : CALENDARIO DEGLI EVENTI
SOCIETARI PER L'ANNO 2003
Milano, 18 dicembre 2002 - Brembo ha reso noto oggi il calendario delle date
relative ai principali eventi societari per l'anno 2003: 14 febbraio C.d.A.
- Relazione 4° trimestre 2002 ;27 febbraio Presentazione "2002 Star
Company Results' organizzata da Borsa Italiana; 21 marzo C.d.A. - Progetto
di bilancio 2002 e proposta di dividendo; 28 aprile Assemblea Ordinaria a
Curno, sede sociale - 1aconvocazione; 13 maggio C.d.A. - Relazione 1°
trimestre 2003; 31 luglio C.d.A. - Relazione 2° trimestre 2003; 24
settembre C.d.A. - Relazione Semestrale al 30.6.2003; 13 novembre C.d.A. -
Relazione 3° trimestre 2003.
GRUPPO MARCOLIN IL CDA ESPRIME PARERE
POSITIVO SUL CODICE DI COMPORTAMENTO DI "INTERNAL DEALING" E
APPROVA IL CALENDARIO DI BORSA DEL 2003
Longarone, 18 dicembre 2002Il Consiglio di Amministrazione di Marcolin S.p.A.,
riunitosi il 16 dicembre sotto la presidenza di Giovanni Marcolin Coffen, ha
approvato nuove misure riguardanti gli obblighi di trasparenza in materia di
internal dealing, in osservanza alle disposizioni regolamentari dettate da
Borsa Italiana e richiamate nel Codice di Autodisciplina. Si ricorda che
tali disposizioni regolamentari, a partire dal 1° gennaio 2003, pongono a
carico delle società con azioni quotate un obbligo di trasparenza nei
confronti del mercato circa le operazioni di rilievo, aventi ad oggetto
strumenti finanziari delle medesime società o di proprie controllate,
compiute da persone (cosiddette "Persone Rilevanti") che, in virtù
degli incarichi ricevuti e dell'attività svolta, abbiano accesso ad
informazioni price sensitive. Rispetto alla disciplina di riferimento
dettata da Borsa Italiana, il codice di comportamento del Gruppo Marcolin si
caratterizza per i seguenti elementi qualificanti: applicazione degli
obblighi di trasparenza in materia di internal dealing ad alcune
"Persone Rilevanti" nell'ambito del Gruppo (in aggiunta agli
Amministratori, ai Sindaci effettivi ed al Direttore Generale della
Capogruppo). Al fine di garantire un'adeguata flessibilità nel procedimento
di individuazione delle "Persone Rilevanti" è inoltre prevista la
possibilità di un'estensione degli indicati obblighi di trasparenza ad
altri soggetti, la cui individuazione viene rimessa a ciascuna "Persona
Rilevante"; riduzione delle soglie di rilevanza, con riferimento alle
Operazioni Significative da comunicare al mercato senza indugio dopo la
relativa effettuazione (da 250.000 a 150.000 euro); applicazione degli
obblighi di trasparenza anche alle operazioni di esercizio di eventuali
stock options o diritti di opzione compiute dalle "Persone
Rilevanti"; divieto per le "Persone Rilevanti" di compiere
operazioni nel corso dei 15 giorni che precedono l'approvazione del progetto
di bilancio di esercizio e della relazione semestrale da parte del Consiglio
di Amministrazione della Capogruppo. E' inoltre previsto che il Consiglio
medesimo possa individuare ulteriori blocking periods nel corso dell'anno,
in concomitanza di particolari eventi; previsione di un adeguato sistema
sanzionatorio a carico delle "Persone Rilevanti" che violano le
disposizioni del codice di comportamento. Sempre nel corso della medesima
riunione il Consiglio di Amministrazione, al fine di agevolare l'attività
degli operatori del mercato finanziario, ha approvato, sotto forma di
periodi di tempo settimanali, il calendario degli eventi societari 2003:
settimana del 17 marzo 2003 riunione del Consiglio di Amministrazione per
l'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2002; settimana del
21 aprile 2003 riunione dell'Assemblea per l'approvazione del bilancio
dell'esercizio 2002; settimana del 12 maggio 2003 riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'approvazione della relazione relativa al primo
trimestre 2003; settimana del 8 settembre 2003 riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'approvazione della relazione semestrale dell'esercizio
2003; settimana del 10 novembre 2003 riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'approvazione della relazione relativa al terzo
trimestre 2003. La Società provvederà a comunicare al mercato, non appena
disponibili, le date puntuali delle riunioni sopra elencate e ad effettuare
tempestive comunicazioni in caso di variazione del proprio calendario
2003.
ANCI: PER LE CALZATURE LA RIPRESA SOLO
NEL 2004 GIÀ PRONTA UNA STRATEGIA PROMOZIONALE CHE NEI PROSSIMI MESI
RILANCERÀ GLI INVESTIMENTI SUI NUOVI MERCATI
Milano, 18 dicembre 2002 - A conclusione di un anno difficile per l'economia
internazionale e per il settore calzaturiero, l'Anci, Associazione Nazionale
Calzaturifici Italiani, illustra la congiuntura attraverso i dati
dell'indagine presso gli associati, riferiti ai primi nove mesi dell'anno.
"L'evoluzione della congiuntura nell'industria calzaturiera per la
seconda parte del 2002, - spiega una nota dell'Ufficio Studi - non può che
consolidare l'andamento negativo di fondo che ha caratterizzato le
performance del settore negli ultimi dodici mesi". L'intonazione della
rilevazione dell'Anci non è molto diversa da quella precedente, nonostante
le attese fossero per una ripresa che seppure lentamente avrebbe dovuto far
sentire i propri effetti sul finire di quest'anno. "Invece - spiega
Antonio Brotini, presidente di Anci - la produzione, relativamente al
campione interpellato, è scesa, nei primi 9 mesi 2002 del 4,2% in quantità
e dell'1,1% in valore rispetto all'analogo periodo 2001. Tali risultati
confermano in negativo il trend discendente già evidenziato nella
rilevazione del I° semestre, presentata a settembre." La tanto attesa
inversione di tendenza quindi non c'è stata. Il 64% delle imprese
interpellate nell'indagine ha lamentato una riduzione dei volumi produttivi
rispetto all'analogo periodo 2001 (anno, peraltro, non positivo) che, nel
36% dei casi, è stata superiore ad un -5%. Uno scenario, quello configurato
dall'indagine Anci, che sembra peggiorare il quadro già negativo del primo
semestre. Questo momento congiunturale è soprattutto legato alla crisi sui
mercati esteri: i dati Istat elaborati da Anci, sui primi otto mesi di
quest'anno, indicano esportazioni in calo del 9,7% in volume e del 6,5% in
valore. Si tratta, in termini di quantità, del peggior risultato degli
ultimi 10 anni. Se il momento congiunturale di quasi tutti i mercati esteri
non è positivo, sono soprattutto due le aree commerciali che condizionano
fortemente il risultato dell'export italiano di calzature. "Nell'ambito
del dato generale - spiega il presidente di Anci - non possiamo non rilevare
un forte rallentamento della Germania (-20,3% in quantità e -18,3% in
valore), da sempre il primo acquirente di calzature italiane in termini di
volume, e degli Stati Uniti (-15,8% in volume e -18% in valore), primo
mercato in valore per i nostri operatori. Questi due grandi mercati
rappresentano, sul totale delle nostre esportazioni, ben il 32,8% in quantità
e il 33,5% in valore." "Eppure - continua Brotini - non tutti i
mercati sono negativi. Ad attenuare in parte la situazione dell'export hanno
contribuito gli altri due grandi paesi europei di riferimento delle nostre
aziende: la Francia, che a fronte di un contenuto aumento in termini di
volume (+2%) registra una sensibile crescita in valore (+9,5%), e il Regno
Unito, che nonostante una leggera flessione in quantità (-2,6%) cresce in
valore (+3,3%)." Il mercato interno invece non appare così negativo. I
dati anzi dimostrano una certa crescita dei consumi finali interni che
rappresentano da alcuni mesi uno dei pochi segnali positivi della dinamica
congiunturale. Nei primi otto mesi del 2002 gli acquisti delle famiglie
italiane sono cresciuti del +3,9% in quantità e del 5,7% in valore.
All'interno di questo quadro, le calzature "relax" (+4,9% in
volume) e quelle per donna (+5,3%) mettono in evidenza le dinamiche più
premianti. "I consumi interni - spiega Brotini - seppure quest'anno
sempre più positivi della dinamica dell'export, hanno avuto una contrazione
nei mesi di luglio-agosto. Il dato quindi andrà riverificato nei prossimi
mesi. Ciò che preoccupa - continua Brotini - è la crescita delle
importazioni in quantità (+9,6%) accompagnata da un aumento in valore del
6,9%. In particolare Cina (+16,1% in volume) e Vietnam, (+12,8%) sono i due
paesi con le politiche commerciali più aggressive." "La
complessità e la difficoltà del momento che stiamo vivendo - spiega il
presidente dell'Anci - sono dimostrate dai due record negativi conquistati
in questo periodo: mai negli ultimi dieci anni si era esportato un numero di
paia di scarpe così basso e mai si era importato un numero così
alto". Sul fronte delle previsioni, le analisi economiche non sono
orientate all'ottimismo. Il dato forse più negativo viene però
dall'analisi del portafoglio ordini degli ultimi tre mesi, la cui
intonazione di fondo, non positiva, allunga il "tunnel" della
congiuntura nel quale il settore calzaturiero sembra inserito. Nel trimestre
settembre/novembre 2002, complessivamente, gli ordini raccolti si sono
ridotti ulteriormente dell'1,8% in quantità, con una contrazione più
marcata a livello nazionale (del -2,3%) rispetto all'andamento
internazionale (-1,6%). "Per quanto riguarda le previsioni - spiega il
presidente di Anci - è molto difficile effettuare delle valutazioni. Lo
scenario potrebbe essere completamente stravolto in peggio se gli eventi
bellici che si profilano nei primi mesi del 2003 dovessero veramente
realizzarsi." Di fronte a questo scenario di mercato, la risposta degli
imprenditori passa necessariamente attraverso la ricerca di nicchie
prodotto/mercato che possano nel breve-medio termine risultare profittevoli.
"Le prospettive sono oggi legate alla ripresa del mercato europeo e di
quello americano che però tardano ad arrivare. E' il momento quindi per
rilanciare politiche promozionali efficaci, che sappiano coniugare la
capacità di fare massa critica dell'Associazione e di esaltare le
peculiarità dei singoli prodotti delle imprese." Nei primi 5 mesi del
prossimo anno Anci realizzerà, sia con ICE che autonomamente, ben 15
iniziative promozionali all'estero, che testimoniano lo sforzo di rilancio
promozionale che l'Associazione ha avviato sia sui mercati tradizionali che
su quelli nuovi. "Tra le consuete attività promozionali, - spiega
Brotini - nel 2003 abbiamo aggiunto una importante e significativa
partecipazione di aziende alla manifestazione Moda Calzado di Madrid di fine
marzo. Il mercato spagnolo negli ultimi anni è diventato sempre più
importante per le nostre esportazioni, ed è passato dai 4,5 milioni di paia
del 1997 ai 6,6 milioni di paia del 2001. Anche nei primi 8 mesi 2002 ha
avuto un notevole incremento, sia in quantità (+9,7%) che in valore
(+13,1%)." Oltre ai tradizionali eventi fieristici a Las Vegas, Hong
Kong, Mosca e Monaco, Anci sta inoltre realizzando progetti specifici per
l'Europa orientale attraverso l'estensione dei workshop e sul mercato russo
dove è stata avviata una seconda campagna pubblicitaria a favore delle
calzature italiane sulle principali testate di moda. L'attività associativa
inoltre si è concentrata su due ambiti particolarmente importanti e che
seguono di pari passo la promozione commerciale. "Sul fronte della
lobby istituzionale - spiega il Presidente di Anci - abbiamo ottenuto un
importante risultato per quanto riguarda gli sgravi fiscali sui costi
aziendali per l'attività creativa, stilistica e campionario attraverso la
creazione di un apposito Fondo." Sulla difesa del made-in-Italy infine
Anci si sta adoprando affinché sia recepita dalle autorità competenti
l'urgenza di una forte azione di tutela per il marchio di origine che
affianchi quella in difesa dei marchi aziendali, della proprietà
intellettuale e dei brevetti. In particolare, Anci ha proseguito con gli
incontri presso l'Agenzia delle Dogane arrivando alla firma di un Memorandum
di Intesa per combattere i traffici illeciti di prodotti contraffatti sul
tema del marchio made-in-Italy. www.anci-calzature..com
ART'È S.P.A.:RICAVI 4° TRIMESTRE +50%
RICAVI DEL 4° TRIMESTRE PREVISTI PER 15,6 MILIONI DI EURO: +50% RISPETTO AL
2001
Villanova di Castenaso, 18 dicembre 2002Art'è, leader in Italia nel mercato
dei beni culturali di alta gamma, ha annunciato oggi i dati previsionali
relativi al quarto trimestre dell'esercizio 2002. La raccolta ordini del
mese di novembre della capogruppo Art'è S.p.A. ha superato i 5,2 milioni di
euro, in crescita di oltre il 100% rispetto a novembre 2001. Questo
risultato consente di stimare un incremento degli ordini per il quarto
trimestre superiore del 50% rispetto al medesimo periodo dello scorso
esercizio 2001, a oltre 13,7 milioni di euro. Sulla base dell'andamento
registrato finora si prevedono, per la capogruppo Art'è S.p.A., ricavi di
vendita nel quarto trimestre per circa 15,6 milioni di euro, in crescita di
oltre il 50% rispetto all'analogo periodo del 2001. I risultati attesi per
il quarto trimestre permettono di confermare gli obiettivi di fine
esercizio, che vedono una crescita del fatturato consolidato rispetto al
2001 intorno al 20%.
LA COMMISSIONE INFLIGGE AMMENDE A OTTO
IMPRESE PER AVERE PARTECIPATO A UN CARTELLO SUI TONDINI PER CEMENTO ARMATO
IN ITALIA
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione europea ha inflitto oggi a otto
imprese italiane un'ammenda dall'importo totale di più di 85 milioni di
euro per avere organizzato tra il 1989 e il 2000 un cartello nel mercato dei
tondini per cemento armato, un prodotto utilizzato nella costruzione degli
edifici. Al termine di un'indagine approfondita che ha comportato
l'effettuazione di ispezioni nel 2000, la Commissione europea ha stabilito
che otto imprese, con l'aiuto dell'associazione di categoria italiana
Federacciai, hanno partecipato a un'intesa volta a fissare i prezzi dei
tondi per cemento armato in barre o rotoli in Italia. Il prodotto in
questione consiste in barre tonde di acciaio nervate usate nell'edilizia per
rafforzare i pilastri ed altre strutture in cemento armato. Tra le imprese
che hanno partecipato al cartello vi sono Alfa Acciai SpA, Feralpi
Siderurgica SpA, Ferriere Nord SpA, Iro Industrie Riunite Odolesi SpA, Riva
Acciaio SpA e Siderpotenza SpA, quest'ultima è controllata da Lucchini SpA.
Altre due imprese, Leali SpA ed Acciaierie e Ferriere Leali Luigi SpA,
vengono considerate insieme poiché costituivano un'unica impresa prima
della scissione avvenuta nel 1998 e Acciaierie ora in liquidazione. Lo
stesso dicasi per Valsabbia Investimenti SpA e Ferriera Valsabbia SpA che
sono il risultato di una scissione avvenuta all'inizio del 2000. Queste
imprese producevano nel 1989 circa il 30% dei tondi per cemento armato
fabbricati in Italia. Nel 2000 tale percentuale è salita a più dell'80%
dopo che il numero delle imprese presenti sul mercato è sceso da circa 40 a
meno di una dozzina. La Commissione di norma non effettua indagini sui
cartelli nazionali ma il prodotto in questione rientra nel campo di
applicazione del trattato della Comunità economica del carbone e
dell'acciaio (Ceca) e pertanto la Commissione ne ha la competenza esclusiva.
Il trattato Ceca è scaduto il 23 luglio 2002 ma la Commissione ha il
diritto di adottare una decisione poiché i fatti sono precedenti a tale
data. (1) L'indagine della Commissione ha dimostrato che per un periodo di
10 anni e mezzo tra il 1989 e il 2000 uno degli aspetti dell'intesa
consisteva nel fissare il supplemento di prezzo da aggiungere al prezzo di
base per ogni prodotto. I tondi per cemento armato possono avere una ventina
di diametri diversi che vanno dai cinque ai 40 millimetri. Da aprile-maggio
1992 al 2000 l'intesa ha anche riguardato la fissazione del prezzo di base.
A ciò si è anche aggiunta, fino al settembre 1995, la fissazione dei
termini dei pagamenti. Infine, tra il 1995 e il 2000 un'ultima parte
dell'intesa ha riguardato la limitazione e/o il controllo della produzione
e/o delle vendite. Non tutte le imprese hanno partecipato a tutte le
infrazioni citate o per tutto il periodo. Ferriere Nord, ad esempio, vi ha
partecipato a partire dal 1993. I comportamenti attribuiti alle imprese
interessate e all'associazione Federacciai costituiscono violazioni molto
gravi dell'articolo 65, paragrafo 1 del trattato Ceca. Conformemente alla
giurisprudenza Eurofer la Commissione tuttavia non ha inflitto un'ammenda a
Federacciai. L'articolo 65, paragrafo 5 del trattato Ceca, infatti, non
prevede che si possano infliggere ammende ad un'associazione di categoria.
La Commissione ha inflitto le seguenti ammende (in milioni di euro): Riva
Acciaio SpA: 26.90; Lucchini SpA e Siderpotenza SpA: 16.14; Feralpi
Siderurgica SpA: 10.25; Valsabbia Investimenti SpA e Ferriera Valsabbia SpA:
10.25; Alfa Acciai SpA: 7.175; Leali SpA e Acciaierie e Ferriere Leali Luigi
SpA in liquidazione: 7.175; Iro industrie Riunite Odolesi SpA: 3.58;
Ferriere Nord SpA: 3.57 ; Calcolo delle ammende Per calcolare le ammende, la
Commissione tiene conto della gravità dell'infrazione, della sua durata e
dell'esistenza di eventuali circostanze aggravanti o attenuanti. Tiene anche
conto della parte di mercato detenuta dalle imprese interessate e della loro
dimensione globale per garantire che l'ammenda abbia un effetto deterrente.
A prescindere dal carattere molto grave dell'infrazione, la Commissione ha
tenuto conto delle caratteristiche specifiche del caso che riguarda un
mercato nazionale sottoposto nel periodo in questione al regime particolare
del trattato Ceca e nel quale le imprese destinatarie hanno rappresentato,
nella prima parte dell'infrazione, una parte limitata del mercato in
questione. Le ammende inflitte a Riva e a Lucchini riflettono la loro
dimensione globale di gran lunga superiore a quella delle altre imprese. Nel
quantificare l'ammenda da infliggere a Ferriere Nord si è tenuto conto di
più elementi: se da un lato l'infrazione commessa ha avuto una durata più
breve, dall'altro però il fatto che l'impresa fosse già stata oggetto di
una decisione nell'agosto del 1989 per avere partecipato ad un'intesa nel
mercato della rete saldata ha costituito una circostanza aggravante. Infine,
Ferriere che è stata la sola a comunicare alla Commissione informazioni che
le hanno permesso di comprendere meglio il funzionamento dell'intesa, ha
beneficiato di una riduzione del 20% conformemente alle disposizioni della
comunicazione del 1996 sulla non imposizione o riduzione delle ammende. Le
imprese hanno tre mesi di tempo per pagare l'ammenda.
LA COMMISSIONE INFLIGGE AMMENDE A SETTE SOCIETÀ ADERENTI
A DEI CARTELLI NEL SETTORE DELLE GRAFITI SPECIALI.
Bruxelles, 18 dicembre 2002 In data odierna la Commissione europea ha
inflitto ammende per l'importo complessivo di 60.6 milioni di Euro a sette
imprese per aver aderito a due intese aventi per oggetto la fissazione dei
prezzi nel mercato delle grafiti speciali, utilizzate per produrre utensili
industriali destinati all'industria aerospaziale, elettronica e ad altri
settori. L'indagine è iniziata nella primavera del 1999, allorché, nel
corso dell'inchiesta riguardante il cartello relativo agli elettrodi di
grafite (cfr. IP/01/1010), GraphTech (già Ucar) - in cambio della garanzia
d'immunità prevista nell'ambito della politica adottata nel 1996 dalla
Commissione in materia - rivelò informazioni circa l'esistenza di pratiche
contrarie alle regole della concorrenza anche nel mercato affine dei
prodotti a base di grafiti speciali. Sulla base di tali rivelazioni, nel
marzo 2000 la Commissione ha avviato una nuova indagine, conclusasi in data
odierna con la constatazione che nel periodo tra il 1993 e il 1998 otto
imprese hanno aderito a un'intesa di portata mondiale, avente per oggetto la
fissazione dei prezzi dei prodotti in grafite speciale isostatica, lo
scambio di informazioni commerciali sensibili e in taluni casi la
ripartizione del mercato. Le otto imprese in discorso sono: la tedesca Sgl
Carbon AG, la francese Carbone-Lorraine S.A., le giapponesi Ibiden Co. Ltd.,
Tokai Carbon Co. Ltd, Toyo Tanso Co. Ltd. e Nippon
Steel Chemical Co. Ltd, l'americana GrafTech International, Ltd. e
l'olandese Intech Edm B.V. Si è inoltre accertato che Sgl e GrafTech hanno
aderito ad un'intesa parallela per la fissazione dei prezzi di prodotti in
grafite estrusa. Per "grafiti speciali" s'intende un gruppo di
prodotti a base di grafite per applicazioni disparate. La grafite isostatica
(prodotta mediante stampaggio isostatico), è impiegata negli elettrodi per
processi Edm (Electrical Discharge Machining ossia elettroerosione), in
stampi per colata continua, in stampi per processi di stampaggio a caldo
nonché per applicazioni in semiconduttori; la grafite estrusa (prodotta
mediante estrusione) è impiegata in anodi e catodi per processi
elettrolitici, navicelle, piatti di sinterizzazione, crogioli. Nel periodo
di riferimento dei comportamenti collusivi, le imprese in causa detenevano
la maggior parte del mercato di entrambi i prodotti all'interno del See. Il
cartello della grafite isostatica prese l'avvio il 23 luglio 1993 con un
"Incontro ad altissimo livello" a Gotenba (vicino a Tokyo) in
Giappone; in tale occasione i più importanti produttori concordarono i
principi essenziali per la regolazione del mercato mondiale. Si istituì un
regime di controllo e applicazione, che implicava l'organizzazione a cadenza
regolare di incontri multilaterali di vario livello, dai vertici aziendali
(sempre in Giappone) ai dirigenti regionali o nazionali. L'intesa è stata
operativa fino al 1998, per un periodo superiore ai quattro anni e mezzo.
Una riunione svoltasi a Parigi il 24-25 febbraio 1993 ha anche segnato
l'avvio di comportamenti collusivi in materia di prezzi tra UCAR e SGL nel
mercato dei prodotti speciali estrusi non lavorati. Per tutta la durata
dell'intesa, le parti hanno regolarmente discusso i prezzi, stabilendo tra
l'altro quali imprese avrebbero annunciato quali prezzi ed in quali date.
Tali accordi sono stati applicati per più di tre anni e mezzo. In ciascun
caso la condotta dell'impresa ha costituito una gravissima violazione delle
regole della concorrenza, ai sensi dell'articolo 81 del trattato dell'Unione
europea. Entità delle singole ammende (in milioni di EUR): Sgl : 27.75
(compresi 18.94 di Eur per la grafite isostatica e 8.81 per la grafite
estrusa); Toyo Tanso: 10.79 ; Carbone-Lorraine: 6.97 ; Tokai Carbon: 6.97 ;
Ibiden: 3.58 ; Nippon Steel Chemical: 3.58 ; Intech: 0.98. Per tre delle
suddette imprese - segnatamente Sgl, Tokai Carbon e GraphTech - si tratta
della seconda violazione da loro commessa, scoperta dalla Commissione dopo
la decisione del 2001 relativa agli elettrodi di grafite. Essendo tuttavia
le infrazioni avvenute contemporaneamente, la Commissione non ha ritenuto di
ravvisare in esse un comportamento recidivo e non ha inasprito le ammende
inflitte a Sgl e Tokai Carbon. A GraphTech è stata concessa la piena
immunità, avendo l'impresa rivelato l'esistenza del cartello alla
Commissione. L'ammenda irrogata a Sgl è stata tuttavia maggiorata del 50%
rispetto all'importo di base calcolato dalla Commissione, avendo l'impresa
svolto un ruolo primario nell'ambito dell'intesa riguardante le grafiti
isostatiche. Nell'ammenda è anche incorporata una riduzione del 35% per la
cooperazione dell'impresa nell'ambito dell'indagine, ancor prima dell'invio
della comunicazione degli addebiti. Lcl, Ibiden, Tokai, Toyo Tanso e Nippon
Steel Chemical hanno anch'esse fruito di una riduzione del 35%, in quanto
hanno fornito informazioni supplementari, prima dell'invio della
comunicazione degli addebiti. Nel caso di Intech, la Commissione ha
stabilito che l'impresa ha operato in grande misura ubbidendo a istruzioni
impartite da Ibiden, di cui è il principale distributore in Europa, per cui
ha beneficiato di una riduzione del 40 % dell'importo di base dell'ammenda.
All'impresa è stato accordato un ulteriore sconto del 10% per non aver
contestato i fatti addebitati. Le imprese sono tenute a pagare le ammende
entro tre mesi.
PRESENTAZIONE DELLA RICERCA LE
FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA IN PROVINCIA DI MODENA
Modena, 18 dicembre 2002 - Si terrà giovedì 19 dicembre, dalle 16 alle 18,
presso l'Aula Magna Ovest della Facoltà di Economia dell'Università di
Modena e Reggio Emilia in Via Berengario, la presentazione della ricerca
"Le fondazioni di origine bancaria in provincia di modena", terzo
volume della collana "Quaderni Associazione Mario Del Monte" . A
presentarla saranno gli Autori, i professori Cesare Bisoni - ordinario di
Economia delle aziende di credito presso l'Università di Modena e Reggio
Emilia - e Andrea Landi, preside della Facoltà di Economia. L'incontro,
presieduto da Stefano Stagi per l'Associazione Mario Del Monte, sarà
concluso dall'intervento dell'Avvocato Giuseppe Guzzetti, presidente della
Fondazione Cariplo e dell'Associazione Casse di Risparmio Italiane. La
ricerca - che rappresenta un approfondimento dell'analisi sulle Fondazioni
bancarie modenesi realizzata dagli stessi Autori in occasione del
"Rapporto 2000" sulla situazione economica e sociale di Modena -
si inserisce in una fase particolare della storia istituzionale delle
Fondazioni di origine bancaria: l'attuazione della legge Ciampi e la loro
trasformazione in soggetti privati con una propria autonomia di intervento
in diversi ambiti della vita sociale, culturale ed economica del territorio
ne hanno comportato una ridefinizione delle finalità e delle modalità di
intervento. Attraverso l'analisi dell'esperienza compiuta, negli ultimi
anni, dalle quattro Fondazioni bancarie della provincia di Modena -
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di
Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e Fondazione Cassa di
Risparmio di Vignola - la ricerca intende, da un lato, rendere patrimonio
comune l'attività compiuta dalle stesse; dall'altro fornire spunti e
indicazioni utili per un rapporto sempre più proficuo ed efficace fra le
stesse e la comunità politica, economica e sociale del territorio.
NASCE IN BICOCCA L'"OSSERVATORIO
PER LO STUDIO DELLA MOBILITÀ" DELL'AREA MILANESE DA UNA PRIMA INDAGINE
SUGLI ORARI, LA MOBILITÀ E QUALITÀ DEI TRASPORTI NELL'AREA BICOCCA RISULTA
CHE L'AUTO È IL MEZZO PREFERITO PERCHÉ PERCEPITO COME MENO
"STRESSANTE"
Milano, 18 dicembre 2002 - L'Ufficio del Mobility Manager dell'Università
degli Studi di Milano - Bicocca ha presentato oggi l'innovativo progetto di
un "Osservatorio sullo studio della Mobilità" degli abitanti di
Milano e hinterland, guidato da un comitato di ricerca all'interno del
Dipartimento di Sociologia dell'Ateneo. "La società urbana
contemporanea - ha dichiarato aprendo i lavori Guido Martinotti, Prorettore
dell'Università degli Studi di Milano - Bicocca e sociologo urbano - è
ancora largamente sconosciuta, ed è nostra intenzione, con il progetto che
andiamo oggi a presentare, sperimentare nuove forme osservative con la messa
appunto di nuovi modelli di analisi". L'Osservatorio nasce quindi con
l'obiettivo di descrivere i principali fattori alla base dell'incremento
della mobilità urbana e periurbana milanese, analizzare le differenti
tipologie di mobilità presenti sul territorio urbano, identificare la
scelta dei mezzi utilizzati per spostarsi e le motivazioni che ne sono alla
base, definire le traiettorie spazio-temporali della mobilità quotidiana,
in funzione delle principali variabili temporali (giorno della settimana e
periodo dell'anno), territoriali (tipologia comunale di residenza) e delle
caratteristiche socio-anagrafiche e strutturali degli attori. Le attività
dell'Osservatorio saranno molteplici. Innanzitutto, sarà approntata una
ricostruzione della mappa delle fonti e dei dati esistenti a livello locale.
Particolare attenzione sarà dedicata a più fonti di dati, sia
amministrative sia conoscitive, e alle differenti tipologie di unità di
analisi a cui le informazioni territoriali si riferiscono (in collaborazione
con l'Adpss del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale). In secondo
luogo, l'Osservatorio si occuperà della progettazione e realizzazione di
survey, a cadenza annuale, finalizzate a rilevare caratteristiche,
tipologia, mezzi e motivazioni della mobilità di campioni di residenti,
lavoratori (locali e pendolari) e di utilizzatori dei servizi metropolitani
urbani (city users, turisti e businessmen, in collaborazione con il Labsma
del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale). Infine, si costruiranno
profili spazio-temporali della mobilità di campioni mirati di soggetti,
contattati in occasione della seconda indagine sull'uso del tempo in Italia
dell'Istat e in inchieste locali attivate annualmente con il supporto del
Laboratorio C.A.T.I. del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale.
Durante l'incontro sono stati presentati anche i risultati di una prima
indagine conoscitiva sui tempi, i mezzi di trasporto e la modalità di
spostamento di tutto il personale (un campione di 358 persone) che opera
nell'Università degli Studi di Milano - Bicocca. La situazione che emerge
è piuttosto critica: molti intervistati trovano difficoltà nell'usufruire
dei servizi (negozi, scuole, banche, ecc.) a causa degli orari di apertura
di questi ultimi che mal si conciliano con gli orari di lavoro. Il tempo è
percepito come una risorsa scarsa, tanto che la maggior parte del campione
non riesce a svolgere tutte le attività come dovrebbe nell'arco della
giornata e comunque, se ci riesce, deve sacrificare il proprio tempo libero.
I servizi più problematici sono i trasporti pubblici, gli uffici pubblici,
le banche e i servizi sociosanitari. Le difficoltà sono dovute maggiormente
ai tempi per gli spostamenti e agli orari di apertura dei servizi. Ben il
44,2% dei rispondenti dichiara di non riuscire a svolgere tutte le attività
che dovrebbe nell'arco della giornata, mentre il 18,8% ci riesce ma non ha
tempo libero. In particolare, è emerso che le donne si accollano più
responsabilità familiari degli uomini, che tendono invece ad affidare al
coniuge o ad altre persone lo svolgimento di tali incarichi (accompagnare i
figli a scuola, fare la spesa, ecc.). Il mezzo di gran lunga preferito per
recarsi al lavoro è l'automobile. Le motivazioni sono il minor tempo di
viaggio o il fatto che si tratti di un'alternativa "meno
stressante" (31,4%). Questo ci dice che, in fondo, usare l'automobile
per recarsi in Bicocca non è poi così snervante come può esserlo girare
per il centro di Milano, ed evidentemente lo è meno di affrontare il
viaggio coi mezzi pubblici (questo comporterebbe svegliarsi prima,
affrontare le incertezze dovute all'irregolarità dei trasporti pubblici,
fronteggiare situazioni di sovraffollamento sicuramente poco rilassanti,
cambiare a volte tre o quattro mezzi o fare lunghi tratti di collegamento a
piedi). La tesi della scarsa disponibilità di alternative all'uso dell'auto
è confermata anche dall'alta percentuale registrata dalla risposta:
"Mancanza di un collegamento diretto casa-lavoro" (23,2%).
L'OSSERVATORIO DI TELEFONO BLU CHE
CONDUCE QUOTIDIANAMENTE INDAGINE SUI CONSUMI HA DATO UN OCCHIATA AI GRANDI
MOVIMENTI DI QUESTI GIORNI
Milano, 18 dicembre 2002 - Ancora grandi corse agli ultimi acquisti negozi
pieni, e spese oculate i consumatori hanno scelto la regole del 3 ,tre posti
diversi e 3 confronti dei prezzi.Molti addobbi , acquisti sicuramente
superiori allo scorso anno in cui l'attesa per l'€uro aveva ridotto la
propensione al consumo. .Un aumento dovuto anche agli aumenti dei prezzi
stimabile intorno al 5-8% ,bene gli ipermercati anche grazie le innumerevoli
promozioni.Pochi i tentativi ,quasi tutti falliti di alzare i prezzi nei
negozi ,commercianti quindi attenti alla scelte dei consumatori . Trionfano
comunque i giocattoli irrinunciabili con un 3,5% dei circa 30 milioni di
€uro a disposizione (la metà in tredicesima) Il pranzo di Natale sarà
ovviamente in base alle regioni di cucina tipica.Soltanto il 5% (+1%)
rispetto lo scorso anno si recherà in un ristorante e spenderà mediamente
per persona 40 €uro (con un incremento medio di oltre il 5%) .Una famiglia
di tre persone arriverà pertanto a spendere come maximo 120 €uro
.Discrete le prenotazioni ma sostanzialmente in linea con lo scorso anno
(infatti oltre 15 mila ristoranti rimarranno chiusi ) .Invece nelle case non
si supererà la spesa media di 75-80 €uro a famiglia. In totale poco sopra
gli 1,5 milioni di €uro (conto i 2600 miliardi anno scorso ) .Con un
discreto incremento rispetto lo scorso anno. Il panettone vincerà ancora la
sfida con il pandoro arrivando a circa 90 milioni di confezioni (oltre 500
miliardi)vendute il torrone si attesterà sulle 12 mila tonnellate oltre 160
milioni di €uro .Nelle tavole degli italiani per tutte le vacanze 150
milioni di bottiglie di vino (piu' rosso che bianco) almeno 300 milioni d9i
€uro . Vince ancora una volta la carne suina oltre il doppio di quella
bovina ,segue il pesce poi gallinaci ed ovini .I preferiti :bollito ,cappone
,arrosto ,zampone e cotechino . Bene molto bene i " last minute",
o comunque le prenotazioni ultime visto che gli italiani non organizzano
piu' con grande anticipo i viaggi (almeno 1 su 3) .A questo punto ancora il
60% degli italiani non ha ancora trovato dove andare per l'ultimo dell'anno
e fra chi vuole affrontare un viaggio siamo fermi alla metà con tante
incertezze . Ponte lungo dicevamo per raggiungere soprattutto i parenti . Un
Natale nella tradizione .Pertanto gli spostamenti saranno soprattutto legati
al raggiungimento dei parenti , e la parte da leone la farà l'auto secondo
le nostre previsioni confermate. Circa 8 ,5 milioni gli italiani in
movimento (qualcosa di piu' dello scorso anno con spostamenti significativi
oltre i 150 km)fra sabato e domenica (il 75% in auto-attenzione al traffico
e la ghiaccio ) il 20% in treno e solo il 5% in aereo) per approdare il 45%
dalle famiglie(con un flusso prevalente Nord Sud ,regioni principali di
partenza Piemonte e Lombardia ,di arrivo Campania e Puglia) il 25% seglierà
la montagna ,di questi l'85% le Alpi ( Trentino Alto Adige il 52% il resto
fra Valleè' -in crescita-Piemonte Veneto , Friuli ,Lombardia) il 15%
l'Appennino (in testa il Tosco Emiliano). Fra l'8 ed il 10 % in crescita di
2% rispetto lo scorso annno partirà per un viaggio all'estero (gli
aeroporti iniziano a trafficarsi ) e saranno in testa Lombardi ,Emiliani e
Romani.Mete prossime ,medie ma anche lunghe Il Giorno di Natale saranno
tutti arrivati.Infatti 9 italiani su 10 saranno a casa (anche nella
seconda)loro -compresi i flussi migratori- 1 su 18 sarà all'estero(ripresa)
e 1 su 10 sarà in montagna e in seconda casa (soprattutto in alberghi e
residence). Pierre Orsoni presidente di TelBlu "sostiene che sarà un
Natale all'insegna della famiglia come non si vedeva da almeno 10 anni.Una
importante ripresa dei consumi ,anche dopo le "sventole "
dell'introduzione dell'€uro .Ovviamente un occhiatina a cosa accade nel
mondo .I maggiori timori :il terrorismo e la crisi economica mondiale. Un
Natale che riserva anche sotto l'albero una cifra fra cene,giochi
,abbigliamento e profumi,libri e riviste una cifra come 9 miliardi di €uro
.
ORARIO DI LAVORO DEI MARINAI: LA
COMMISSIONE AVVIA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO FRANCIA, LUSSEMBURGO,
BELGIO, ITALIA E PORTOGALLO
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione ha inviato ieri lettere di parere
motivato a Francia, Lussemburgo, Belgio, Italia e Portogallo per mancato
recepimento nel diritto nazionale delle regole europee sulla durata del
lavoro dei marinai a bordo delle navi che fanno scalo in porti dell'Unione
europea Le regole europee sull'orario di lavoro dei marinai rientrano nel
quadro della strategia comunitaria volte a rafforzare la sicurezza marittima
e a migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi delle navi.
L'obiettivo delle misure in causa è applicare ad ogni nave che fa scalo in
un porto dell'Unione lo stesso regime di orario di lavoro o di riposo
conformemente alle regole internazionali stabilite dalla Convenzione
internazionale dell'Organizzazione internazionale del lavoro Questi Stati
membri avrebbero dovuto attuare queste regole entro il 30 giugno 2002.
L'invio di un parere motivato è l'ultima tappa prima di adire la Corte di
giustizia.
LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE
DEL CONTROLLO IN COMUNE DEL DISTRIBUTORE REGIONALE ALL'INGROSSO DI GAS GVS
DA PARTE DI ENBW ED ENI A DETERMINATE CONDIZIONI
Bruxelles, 18 dicembre 2002 La Commissione europea ha autorizzato, a
determinate condizioni, l'acquisizione del controllo in comune della società
tedesca di distribuzione regionale di gas all'ingrosso Gas Versorgung Süddeutschland
(Gvs) da parte dell'azienda elettrica tedesca Energie Baden-Württemberg Ag
(Enbw) e della società italiana del settore del gas e del petrolio Eni
S.p.A. Nella forma in cui era stata inizialmente notificata alla
Commissione, l'operazione avrebbe rafforzato la posizione dominante di Gvs
nel mercato all'ingrosso del gas del Baden-Württemberg (Germania
sud-occidentale), in particolare consolidando il controllo di Gvs sui
distributori locali di Enbw. Per ovviare alle preoccupazioni per la
concorrenza, le parti si sono impegnate a permettere la risoluzione
anticipata dei contratti di fornitura a lungo termine in corso tra i
distributori locali di gas e Gvs o le attuali controllate di Enbw
Neckarwerke Stuttgart Ag (Nws) ed Enbw Gas GmbH. Enbw e Gvs hanno entrambe
sede nel Baden-Württemberg, nel Sud-Ovest della Germania. Enbw è attiva
nei settori della generazione, trasmissione, distribuzione, fornitura e
commercio di energia elettrica nonché del gas e del teleriscaldamento. Gvs
gestisce nella medesima regione un sistema di trasporto di gas mediante il
quale fornisce il gas alle aziende di distribuzione locali e ad un piccolo
numero di industrie. Eni è attiva nell'esplorazione e produzione di
petrolio e gas naturale su scala mondiale e detiene partecipazioni in società
di trasporto che gestiscono gasdotti transnazionali per la fornitura di gas
naturale, tra l'altro in Germania. La Commissione ha ricevuto il 14 agosto
2002 una notifica secondo la quale Enbw e Eni avrebbero acquisito ciascuna
il 50% di Gvs, e quindi il controllo in comune dell'impresa, dal Land del
Baden-Württemberg e da una serie di aziende di distribuzione locali. Il 16
settembre 2002, la Commissione ha aperto un'indagine approfondita per
valutare le conseguenze dell'operazione progettata. Dall'indagine è emerso
che Gvs controlla il 90% circa del mercato della fornitura all'ingrosso a
livello regionale di gas nel Baden-Württemberg. Ruhrgas e Wingas si
suddividono il 10% rimanente. Questa forte posizione dovrebbe essere messa
in forse prossimamente, quando Wingas, che possiede una propria rete di
gasdotti in Germania, porterà a termine, prima della fine del 2004, la
costruzione di un nuovo gasdotto che attraverserà il Baden-Württemberg da
oriente ad occidente, dandole accesso alla zona di Stoccarda, caratterizzata
da un elevato consumo. La Commissione si è quindi proposta di rendere meno
forte la posizione di Gvs nei confronti dei clienti della regione con cui
aveva concluso contratti di fornitura all'ingrosso a lungo termine. La
concentrazione progettata, infatti, rafforzerebbe la posizione dominante di
Gvs nel Baden-Württemberg attraverso le attività di Enbw sul mercato a
valle. Enbw detiene partecipazioni in numerosi distributori locali di gas,
che a loro volta sono riforniti da Gvs e rappresentano una parte sostanziale
dei clienti di Gvs. Senza l'operazione in questione Enbw avrebbe un forte
incentivo a trarre profitto dagli sviluppi che si produrranno nei prossimi
anni, come il completamento del gasdotto a lunga distanza di Wingas. Come
azionista di Gvs, invece, Enbw sarà più interessata alla redditività di
Gvs ed è quindi probabile che sfrutterà la sua influenza per convogliare
la domanda verso Gvs. Per eliminare le preoccupazioni della Commissione,
Enbw ed Eni hanno offerto, all'inizio dell'indagine approfondita, di
acconsentire alla risoluzione anticipata di tutti i contratti di fornitura a
lungo termine stipulati tra i distributori locali di gas, da una parte, e
Gvs o le controllate di Enbw Nws ed Enbw Gas, dall'altra. La facoltà di
risoluzione anticipata dei contratti potrà essere esercitata una volta
sola, in due date possibili, con un preavviso di sei mesi. Gli impegni
proposti possono potenzialmente liberare una domanda di sostanziale entità.
Nell'eventualità che Nws ed Enbw Gas non cambino fornitore in quanto sono
controllate da Enbw, gli impegni consentirebbero comunque ai loro clienti,
ossia le aziende locali di distribuzione, di passare ad altri fornitori di
gas all'ingrosso. I tempi di esecuzione degli impegni corrispondono
chiaramente a quelli dell'aumento della concorrenza nel Baden-Württemberg
grazie al completamento del gasdotto di Wingas.
IMPORT DI ENERGIA ELETTRICA: ASSEGNATI
600 MW DI ENERGIA ALLE IMPRESE DISPONIBILI ALL'INTERRUZIONE ISTANTANEA DELLA
FORNITURA DI ELETTRICITA'
Roma, 18 dicembre 2002 - Il Gestore della rete ha concluso l'assegnazione di
complessivi 600 megawatt di energia di provenienza estera destinata, per gli
anni 2003-2004, alle imprese italiane che accettano interruzioni della
fornitura di elettricità, senza alcun preavviso, per assicurare la
continuità del servizio elettrico in Italia. I 450 megawatt disponibili
sulle frontiere di Francia e Svizzera sono stati assegnati a 77 imprese. I
restanti 150 megawatt disponibili sulla frontiera slovena sono stati,
invece, assegnati a 57 aziende. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it
sono consultabili gli elenchi delle società risultate assegnatarie e le
rispettive capacità aggiudicate.
CORRENTE ELETTRICA GRATIS DALL'IMPIANTO
DI RISCALDAMENTO
Lugano, 18 dicembre 2002 La Dias Disenco International As (Distributed
Energy Companies) leader nel settore del riscaldamento e della produzione di
energia elettrica, rappresentata dalla società svizzera Synergy
International Partners di Lugano, annuncia una rivoluzione nei sistemi di
riscaldamento domestico grazie alla diffusione su larga scala della
tecnologia Mchp o Micro Combined Heat Power System. Questa nuova soluzione
(un cogeneratore per uso domestico) ha riscosso l'interesse concreto delle
maggiori aziende italiane nel settore della produzione e della distribuzione
d'energia che si apprestano a lanciarlo sul mercato. Il prodotto risponde
anche alla forte spinta da parte dei governi europei alla ricerca di nuovi
sistemi di produzione di riscaldamento e di energia a bassa emissione di
Co2. L'unità applicata in diverse unità abitative rappresenterà
l'alternativa alle grandi centrali elettriche e ai danni ecologici a loro
connesse. Le unità "Dias Mchp" o "Dias Heat And Power Unit"
utilizzano tutti i sistemi energetici convenzionali e sono già adattate ad
utilizzare le "fuel cells" (cellule a combustibile idrogeno). La
Dias produce e commercializza unità Mchp da 3 Kwe e 9 KWth utilizzando un
sistema rivoluzionario definito"Pcp technology". Si tratta di un
convertitore di energia, di minime dimensioni, pari a una normale
lavastoviglie, che genera un'emissione elettrica di 3 Kw e produce acqua
calda pari a 9 Kw. L'elevatissimo livello di efficienza (90%) raggiunto dal
sistema si accompagna a un bassissimo livello di emissioni nell'ambiente.
Non necessita di manutenzione, non ha vibrazioni e non genera rumore.
Utilizzando congiuntamente un motore a combustione continua del tipo "Stirling"
e il Pcp che utilizza combustibili convenzionali (gas, propano, metano...)
si crea contemporaneamente il calore necessario al riscaldamento e alla
produzione di energia elettrica per l'abitazione. Il convertitore di energia
"Dias Mchp" è: un'alternativa definitiva ai boiler che abbatte i
costi di riscaldamento, producendo nel contempo energia elettrica gratuita;
di facile installazione (poche ore), non necessita di particolari permessi
di allacciamento né di concessioni per quanto riguarda le emissioni,
essendo quasi inesistente lo scarico di Co2; particolarmente interessante
per i proprietari di immobili, per le società immobiliari, per chi desidera
rimpiazzare boiler e impianti di riscaldamento, per le società fornitrici
di gas, per i governi impegnati in programmi di risanamento dell'ambiente;
l'unico sistema con riscaldamento ad energia progettato specificatamente per
il mercato domestico da 3 Kwe (elettrico) e da 9 Kwth (termico); genera
energia in loco e quindi rimpiazza le grandi centrali elettriche,
permettendo alle unità abitative di diventare a loro volta venditrici
dell'energia elettrica in eccesso. il convertitore di energia attualmente più
efficiente al mondo, è il sistema di generazione dell'energia più
flessibile al mondo ed è il più efficiente ed economico sistema Mchp sul
mercato; garantisce 10'000 ore (3 anni) d'attività senza manutenzione; il
più efficiente in termini di energia generata (90% contro gli attuali
30-40%), convertendo gli alti costi elettrici per Kw/ora nei bassi costi del
gas naturale; può essere costruito su misura per unità abitative
individuali, multi-residence e strutture commerciali, producendo
l'elettricità e/o l'acqua calda necessarie per il riscaldamento. l'unico
che genera calore d'inverno e aria climatizzata d'estate. l'unità può
essere connessa ad una mini griglia di distribuzione di energia tra
appartamenti contigui, garantendo quindi la continuità dell'erogazione
dell'energia alle altre unità abitative, anche durante possibili black-out
in singole abitazioni. Altri settori di applicazione oltre a quello del
riscaldamento domestico sono: motori per autovetture, motori marini, energia
per attività ricreative, energia per attività agricole, energia in zone
disagiate, disastrate o terremotate . Il "Dias Mchp è totalmente
compatibile con gli standard stabiliti dagli accordi di Kyoto, secondo i
quali l'Unione Europea dovrà installare 1 milione di unità Mchp entro il
2005 e 11,5 milioni per il 2010, con un risparmio di 150 milioni di
tonnellate di Co2 nel 2005. L'Europa ha assunto l'impegno di raddoppiare la
quantità di energia elettrica generata dagli Mchp entro il 2010. Per altre
informazioni: Synergy International Partners, Lugano, Tel: +41 91 9122760,
e-mail: synergy@europe.com
NATALE & CONSUMI: DAL COMMERCIO I
SEGNALI PER UN "BUON" NATALE SANGALLI: "IN UN PERIODO IN CUI
LA CRISI INTERNAZIONALE INVESTE DIRETTAMENTE ANCHE LE ECONOMIE LOCALI
RIAVVIARE I CONSUMI IN OCCASIONE DEL NATALE DIVENTA IMPORTANTE"
Milano, 18 dicembre 2002. Un buon Natale? Sei commercianti su dieci dicono
di sì. E per un uno su cinque, le vendite andranno anche meglio degli altri
anni. Buone le prospettive per le assunzioni: il 5% dei negozi cerca
collaboratori. E tra i regali che andranno di più: i cristalli, gli
ombrelli più stravaganti, i Dvd, i calendari, i giocattoli, i carillon, i
profumi, gli stivali e le ciabatte, sciarpe e maglie, ma anche la lingerie.
Mentre non mancano prospettive allettanti per le tavole del cenone di Natale
2002: salmone affumicato e affettati come antipasto, vitello e oche per
secondo, e come dessert l'immancabile panettone, lo spumante, le arance e le
clementine, il torrone e i cioccolatini. E se i negozi si preparano ad
offrire novità invitanti per i loro clienti - uno su quattro sta facendo
lavori di ammodernamento - solo in pochi casi, uno su cinque, sarebbero
disposti a tenere aperto di più. Mentre temono il traffico, anche in vista
del Natale: se per la metà la colpa è della presenza di troppe macchine,
per uno su quattro andrebbe migliorata la viabilità e, sempre per uno su
quattro, ci vorrebbero più parcheggi. L'altra paura è il carico scarico in
orari vincolati: l'80% non approva e per uno su quattro rappresenta un vero
e proprio costo. Emerge dall'indagine svolta su un campione rappresentativo
di 310 imprenditori commerciali dell'area milanese, attraverso la consueta
congiuntura commerciale svolta dalla Camera di commercio di Milano. "In
un periodo in cui la crisi internazionale - ha dichiarato Carlo Sangalli,
presidente della Camera di commercio di Milano - investe direttamente anche
le economie locali riavviare i consumi in occasione del Natale diventa
importante. Perché rimette in moto l'economia diffusa, infonde coraggio
agli imprenditori. E proprio le piccole imprese, in particolare dei servizi
e del commercio sono le protagoniste in questi giorni di acquisti. Anche sui
prezzi il mondo del commercio milanese ha dato prova di responsabilità, con
un'inflazione inferiore al resto del paese. Tre negozi su cinque prevedono
un andamento delle vendite positivo e comunque in linea con gli altri anni.
E soprattutto le previsioni di occupazione per il futuro sono in aumento. Ci
sono i segnali per un "buon" Natale". Tutti i dati della
ricerca - Previsioni sull'andamento delle vendite natalizie. L'andamento sarà
positivo per il 62,1% delle imprese. In particolare sarà buono per il 17,1%
dei negozianti (il 16,4% ha un atteggiamento positivo e lo 0,7% addirittura
molto positivo), come gli altri anni per il 45%. Il 31,4% dimostra invece un
atteggiamento meno favorevole (per il 29,3% e per il 2,1% molto negativo),
mentre il 6,4% non sa come esprimersi sull'argomento. I volumi delle
vendite. Negli ultimi sei mesi il 32,9% degli intervistati ha registrato
vendite uguali all'ultimo semestre del 2001, il 10,7% superiori, mentre il
56,4% è andato incontro a una diminuzione degli affari. Le previsioni di
vendita per il primo semestre del 2003 sono di stabilizzazione per il 29,3%
e di aumento per il 25%, mentre il 28,6% prevede diminuzioni e il 17,1% non
si pronuncia sul futuro. Lavori nel punto vendita. Ha compiuto lavori di
ammodernamento all'interno dei propri punti vendita il 25,7% degli
intervistati. Di questi il 63,9% ha modificato il proprio assortimento di
prodotti indirizzandosi verso una maggiore specializzazione, il 33,3% ha
provveduto a sostituire il materiale espositivo, il 22,2% ha sostituito
l'arredamento, il 5,6% ha attivato la connessione a Internet presso il
proprio punto vendita, la stessa percentuale (5,6%) ha realizzato il sito
Internet dell'attività, il 2,8% ha ampliato il punto vendita e un altro
2,8% ha cambiato sede. Il 2,8% ha anche compiuto lavori di altro genere
(imbiancatura, illuminazioni, ecc.). Il 18,6% degli intervistati sta invece
pensando di compiere dei lavori nei corso del prossimo semestre. Di questi
il 34,6% si dirigerà verso una maggiore specializzazione dei prodotti, il
30,8% ha deciso di sostituire il materiale espositivo, il 19,2% cambierà
l'arredamento, l'11,5% pensa a un ampliamento del punto vendita in generale,
il 7,7% intende connettersi a Internet e, in uguale percentuale (7,7%), di
creare il sito Internet della propria attività, mentre il 3,8% vuole
trasformare un'area self-service in area assistita. Impiegati nei punti
vendita. Nel corso degli ultimi sei mesi il numero di persone impiegate nei
punti vendita intervistati è rimasto invariato nell'87,1% dei casi, ha
subito una diminuzione nel 7,9% ed è aumentato nel 5%. Maggiori diminuzioni
rispetto alla media per gli articoli per la persona (9%, contro 88% di
stabilità e 3% di aumento). La previsione per il primo semestre 2003 è che
il numero di impiegati rimarrà invariato per il 90,7%, aumenterà per il 5%
e diminuirà per il 4,3%. Favorevoli alle aperture aggiuntive? La
maggioranza dei commercianti (82,1%) non è favorevole a tenere aperto il
negozio di più, mentre il 17,1% sarebbe disponibile ad ampliare il proprio
orario di apertura. Il 9,3% resterebbe aperto durante la pausa pranzo, il
5,7% la domenica e il 2,9% di sera. Per poter tenere aperto di più il
proprio negozio, il 64,3% degli intervistati trarrebbe un valido aiuto da
una maggiore flessibilità negli orari degli uffici pubblici (22,1%), delle
banche (13,6%), dei trasporti (13,6%), dei servizi sanitari (6,4%), dei
servizi culturali (5%), delle scuole (3,6%), delle poste (3,6%), dei cinema
e dei teatri (2,1%) e degli impianti sportivi (1,4%). Come giudicate le
aperture aggiuntive (serali, festive, etc.)? Per il 43,6% degli intervistati
le aperture aggiuntive sono comunque un costo, per il 20,7% sono di
difficile organizzazione: Il 13,6% pensa invece che non abbiano senso per
una realtà come quella milanese, per il 12,9% hanno ragione di esserci se
affiancate da altre attività ricreative sul territorio e per il 10%
avrebbero senso se restassero aperti anche i servizi pubblici e privati
(come banche, ecc.). Ultimamente il traffico a Milano è... ..aumentato per
il 69,3% degli intervistati. Tra questi il 50,5% pensa che troppe persone
usano la macchina, il 26,8% ritiene che la viabilità non sia adeguata, il
23,7% ritiene che ci siano pochi parcheggi... ...diminuito per il 10% degli
intervistati. Tra questi le impressioni più diffuse sono che si prende di
più il mezzo pubblico (14,3%), che è buono il controllo dei vigili
(14,3%), che è migliorata la viabilità (14,3%) e che sono diminuite le
persone che arrivano dall'interland (14,3%). ...rimasto uguale per il 16,4%,
mentre il restante 4,3% dice di non saper rispondere. Cosa ne pensa del
"carico/scarico" in orari vincolati? Solo per il 20% è una misura
che può aiutare il problema del traffico: gli altri contrari, tra l'altro:
per 26,4% il "carico/scarico" in orari vincolati è solo un costo
per le attività e per il 16,4% colpisce maggiormente alcuni tipi di attività
(alimentari, ecc.).
TDC: "FABBRICA DEL MONDO" PER
ALIMENTARE LA CRESCITA DEL COMMERCIO DI HONG KONG NEL 2003
Milano, 18 dicembre 2002 - Le esportazioni di Hong Kong continueranno ad
aumentare nel 2003, e la crescita del commercio sarà alimentata
dall'emergere della Cina come "fabbrica del mondo", ha dichiarato
Edward Leung, Chief Economist del Trade Development Council (Tdc).
Presentando il 12 dicembre il rapporto del Tdc intitolato Hong Kong's Trade
Outlook 2003 (prospettive del commercio di Hong Kong per il 2003), Edward
Leung ha affermato che il prossimo anno si prevede un aumento pari al 4,5%
in valore e al 6,5% in volume delle esportazioni totali di merchandise.
Edward Leung ha dichiarato: "La dislocazione della produzione verso
centri con minori costi di produzione, in particolare la Cina, è il
risultato della maggiore competizione derivante dal rallentamento
dell'economia globale. "Sicuramente il processo di dislocazione
continuerà il prossimo anno, quando la Cina continentale liberalizzerà
ulteriormente la sua economia sotto la Omc". Secondo il rapporto,
l'applicazione dell'Agreement of Textiles and Clothing (Atc - accordo per
l'industria tessile e dell'abbigliamento) incoraggerà maggiormente la
dislocazione della produzione verso la Cina continentale, mentre la
creazione di gruppi industriali di sostegno contribuirà ad attirare la
produzione di articoli di elettronica verso centri nella Cina continentale.
Il processo di dislocazione verso la "fabbrica del mondo" si è
riflesso nelle cifre del commercio di Hong Kong. Nel 2002, le
ri-esportazioni di Hong Kong di attrezzature e apparecchiature
elettriche/elettroniche dalle economie asiatiche (Corea del Sud, Taiwan,
Singapore, Malesia, Tailandia, Filippine e Indonesia) verso la Cina
continentale sono aumentate del 26%. Edward Leung ha dichiarato: "Si
prevede che i flussi commerciali attraverso Hong Kong saranno gonfiati dalle
esportazioni di prodotti finiti verso oltreoceano, così come dalle
importazioni nelle economie nazionali di società multinazionali. "Come
centro logistico e commerciale preferito che serve la Cina continentale e il
mondo intero, la crescente tendenza alla dislocazione di attività di
produzione verso la Cina continentale procurerà un sicuro vantaggio alla
crescita del commercio di Hong Kong nel 2003". La continua dislocazione
della produzione di abbigliamento e prodotti elettronici verso la Cina
continentale porterà inevitabilmente a una contrazione delle esportazioni
nazionali. Il rapporto del Tdc afferma che le esportazioni nazionali il
prossimo anno dovrebbero calare del 10,5% in valore o del 7,5% in termini
reali. Edward Leung ha sottolineato che il valore unitario delle
esportazioni di mechandise di Hong Kong calerà ulteriormente in vista della
maggiore competitività del contesto commerciale globale. Dal lato dei
servizi, Edward Leung è ottimista in vista della più rapida crescita
commerciale in Asia. Attualmente, oltre il 60% delle esportazioni di servizi
di Hong Kong è direttamente collegato ad attività commerciali attraverso
Hong Kong o gestito da società di Hong Kong, e la maggior parte delle
attività commerciali è legata alla Cina. Secondo il rapporto, il settore
degli aerei cargo dovrebbe superare di gran lunga il settore delle navi
cargo a causa della maggiore quota di prodotti elettronici nelle
esportazioni totali di Hong Kong. La continua dislocazione della produzione
di articoli elettronici verso l'Asia, specialmente nella Cina continentale,
incrementerà ulteriormente le esportazioni di Hong Kong di prodotti
elettronici verso i paesi industrializzati, e di componenti verso altri
centri produttivi asiatici. L'entrata della Cina nella Omc e la tendenza
globale alla produzione e distribuzione globalizzate ha già portato a un
incremento significativo nel commercio esterno cinese (Us$500 miliardi nei
primi dieci mesi del 2002, +19,7%). Il Chief Economist del Tdc ha affermato:
"Le esportazioni di servizi legati al commercio di Hong Kong sono per
prima cosa collegati ad attività commerciali d'oltremare associate a
esportazioni da e importazioni verso la Cina, l'aumento nel commercio
esterno cinese alimenterà ulteriormente la crescita del commercio di Hong
Kong nel 2003". Per quanto riguarda il commercio globale nel prossimo
anno, il rapporto ha sottolineato che la crescita sarà moderata: Stati
Uniti: Le tensioni geopolitiche rimangono enormi, ma la ripresa economica
globale guidata dagli Stati Uniti continuerà nel 2003, sebbene a ritmo
piuttosto lento. Unione europea: L'economia dell'Unione europea crescerà
solo lentamente a causa dell'elevato livello di disoccupazione e i sempre più
ampi deficit nei budget. Il Regno Unito sarà un'eccezione. Giappone:
Sebbene ci siano segni di depressione, non sono previste drastiche svolte.
Nei primi dieci mesi del 2002, le esportazioni totali di Hong Kong è
cresciuto del 3%. In termini di settore, l'elettronica è il più grande
beneficiario di Hong Kong delle esportazioni (38%), seguita da tessile &
abbigliamento (17%) e giocattoli (5%). In termini di regione, il 57% delle
esportazioni totali di Hong Kong si muove verso l'Asia, seguita da Nord
America (23%) ed Europa occidentale (14%).
UN ASSEGNO DI 21.000 DOLLARI DONATO DA
UNISYS ALL'UNIVERSITÀ CATTANEO PER BORSE DI STUDIO AD ALLIEVI DI INGEGNERI
UN ESEMPIO SIGNIFICATIVO DI SOSTEGNO ALL'UNIVERSITÀ DA PARTE DEL SETTORE
PRIVATO, IN UN MOMENTO CRITICO DI TAGLI PUBBLICI ALLA RICERCA.
Castellanza, 18 dicembre 2002 - Si è svolta oggi all'Università Carlo
Cattaneo - Liuc la cerimonia di consegna dell'assegno che Unisys ha
destinato alle attività didattiche e di ricerca nell'ambito della Facoltà
di Ingegneria dell'Ateneo castellanzese. Si tratta di una somma di 21.000
dollari da utilizzare per cinque borse di studio, di cui quattro, del valore
di 2.000 euro ciascuna, rivolte a studenti del corso di Ingegneria
Gestionale (laurea specialistica in Ingegneria Gestionale per la Produzione
Industriale) e una, del valore di 12.000 euro, a un laureato che porterà a
termine presso la Liuc il dottorato di ricerca in Management Information
System & Supply Chain. "In un momento di tagli da parte dello Stato
alla ricerca e all'università - ha commentato il Rettore della Liuc
Gianfranco Rebora - l'iniziativa di Unisys è molto significativa perché
testimonia l'interesse di una impresa privata a sostenere le attività
accademiche ed è particolarmente gradita per l'Università Cattaneo in
quanto si inquadra nelle molteplici forme di collaborazione che la nostra
Università intrattiene, da sempre, con il settore produttivo".
"Siamo consapevoli che Unisys non avrebbe futuro senza una integrazione
forte con il mondo dell'università e della ricerca - ha dichiarato Paolo
Donzella, Presidente e Amministratore Delegato di Unisys Italia - e per tale
ragione la nostra società sviluppa costantemente iniziative di
collaborazione con il mondo accademico in molti Paesi, nel mondo, destinando
alle università una quota delle risorse disponibili sulla base di un
vincolo, volontariamente assunto, a cui teniamo fede". www.liuc.it
PC, INTERNET E FORMAZIONE: LA FORMULA
PER LA SCUOLA DIGITALE
Milano, 18 dicembre 2002 - Dal sondaggio promosso da Microsoft su tutti i
partecipanti a Progetto Docente, il corso di formazione online sulle nuove
tecnologie realizzato dalla società in collaborazione con il Ministero
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, emerge che le nuove
tecnologie sono entrate a pieno titolo nella didattica ma per aumentare il
livello di informatizzazione della scuola italiana gli insegnati chiedono più
formazione sull'utilizzo del PC e di Internet. Per il 69% del campione,
infatti, il principale ostacolo alla diffusione degli strumenti informatici
nella scuola è la mancanza di corsi di formazione IT adeguati (per il 69%
del campione), seguito dalla carenza di fondi (per il 52%), da resistenze
culturali (22%) e dalla mancanza di attrezzature adeguate (41%). Inoltre, il
72% dichiara di utilizzare il PC da più di 5 anni (il 56% addirittura da
oltre 10) e nel 74% dei casi di averne imparato le funzionalità di base da
autodidatta. Il 92% utilizza abitualmente a scuola il personal computer e
Internet a supporto delle attività didattiche, pur dichiarando che le
conoscenze informatiche degli insegnanti sono in media inferiori a quelle
degli studenti. "Questi dati confermano che la formazione IT degli
insegnanti ricopre un ruolo fondamentale nel processo di informatizzazione
della scuola italiana", ha dichiarato Paolo Valcher, Direttore del
Mercato Education di Microsoft Italia. "In quest'ottica l'e-learning può
costituire una grande opportunità per sviluppare iniziative di formazione
strutturate ed efficaci per migliaia di docenti, abbattendo le barriere e
favorendo la collaborazione e lo scambio di esperienze didattiche".
Alla fase di selezione di Progetto Docente si sono iscritti oltre 9.500
insegnanti delle scuole medie superiori, di cui il 40% provenienti dal Sud
Italia o dalle Isole. Nonostante per il 75% fosse la prima esperienza di
formazione online, tutti (il 99%) ritengono l'e-learning uno strumento utile
ed efficace per l'aggiornamento del corpo docente. Progetto Docente, che
terminerà a fine dicembre, è strutturato in modo flessibile in 8 moduli,
suddivisi in un livello base e uno intermedio e caratterizzato da
un'interfaccia semplice e intuitiva. Personale esperto e qualificato
affianca ogni classe, composta da 33 insegnanti ciascuna, fornendo non solo
supporto tecnico e didattico sui contenuti proposti , ma anche indicazioni
metodologiche per una corretta fruizione dei corsi e verifica costantemente
il livello delle competenze acquisite. Al termine del percorso formativo gli
insegnanti potranno sostenere gli esami per certificare, secondo standard
internazionali, le proprie competenze sull'utilizzo di programmi di
produttività personale e di gruppo più diffusi sul mercato. Inoltre, tutti
i partecipanti riceveranno in regalo un kit di prodotti Microsoft (composto
da Microsoft Office Xp Professional e Microsoft Publisher 2002 versione
education) e l'attestato di "Docente di Tecnologia
Applicata".
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