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20 DICEMBRE  2002

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LA COMMISSIONE EUROPEA ESAMINA LA PROPRIA POLITICA INDUSTRIALE NEL CONTESTO DELL'ALLARGAMENTO 

Bruxelles, 20 dicembre 2002 - La Commissione ha pubblicato una comunicazione che analizza il ruolo e l'efficacia della politica industriale europea, auspicando che la relazione porti ad un riesame a livello europeo del quadro della politica industriale. La comunicazione "La politica industriale in un'Europa allargata" offre una rassegna dello stato attuale dell'industria e delle sfide che essa deve affrontare, esamina le implicazioni dell'allargamento e delinea gli obiettivi della Commissione in materia di industria ed i provvedimenti proposti per conseguirli. Il presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: "Questa comunicazione dimostra il nostro impegno a mantenere l'industria e la sua competitività al centro dell'attività politica della Commissione. Solo le imprese competitive possono creare l'occupazione ed il benessere di cui abbiamo bisogno per realizzare gli obiettivi strategici stabiliti dai vertici di Lisbona e Göteborg". Il futuro ampliamento dell'Unione europea è evidenziato nella relazione come "una grande fonte di opportunità per l'industria sia degli attuali sia dei prossimi Stati membri". Il documento avverte però che esistono ancora fortissime differenze tra l'industria manifatturiera dell'UE e quella dei paesi candidati, dove essa tende ad essere meno specializzata e più concentrata in settori a bassa tecnologia. La crescita dell'imprenditorialità e l'impatto delle piccole e medie imprese sull'industria sono stati inoltre meno significativi nei paesi candidati che nell'UE; la comunicazione suggerisce di porre in atto provvedimenti specifici al fine di aumentare il sostegno in tali settori. Nell'insieme, si afferma nella relazione, "l'obiettivo dei paesi candidati è sviluppare le competenze, nonché il quadro economico ed istituzionale, per migliorare le possibilità delle imprese locali d'integrarsi con successo nelle reti produttive internazionali". Esaminando i fattori che influenzano la competitività industriale in Europa nell'insieme, la relazione pone in risalto tre fattori decisivi: la conoscenza, l'innovazione e l'imprenditorialità. Al fine di migliorare le prestazioni dell'Europa in questi ambiti, e quindi di aumentare la competitività generale dell'industria, la comunicazione esorta ad una maggiore attenzione verso l'istruzione e la ricerca, la specializzazione ed il perfezionamento di prodotti, servizi e processi, nonché a stimolare maggiormente l'assunzione di rischi nell'attività economica. Poiché le prestazioni dell'industria dipendono da questa ampia gamma di fattori, il documento argomenta che molti degli strumenti di cui avvalersi sono strumenti propri di altri campi politici, quali la concorrenza, ricerca e sviluppo, l'istruzione, il commercio e lo sviluppo sostenibile. Esso afferma quindi che i responsabili della politica industriale in Europa devono inoltre provvedere affinché le politiche svolte in questi altri settori contribuiscano anch'esse alla competitività dell'industria. In conclusione, la Commissione propone una verifica in tre punti della politica industriale in Europa per dare seguito alla comunicazione. In primo luogo, essa invita le altre istituzioni dell'UE ed i soggetti interessati a discutere e reagire alla strategia delineata nella relazione; in secondo luogo, la Commissione annuncia l'intento di verificare l'efficacia delle proprie politiche industriali; in terzo luogo, l'Esecutivo sollecita gli Stati membri a riconsiderare i loro provvedimenti a sostegno della competitività industriale. Nell'annunciare la pubblicazione della comunicazione, il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha posto in rilievo le implicazioni più ampie della relazione e dei temi affrontati. Egli ha dichiarato che la comunicazione si poneva l'obiettivo di "mantenere il corretto equilibrio tra i tre pilastri (sociale, ambientale ed economico) dello sviluppo sostenibile. Se il pilastro economico non è abbastanza robusto diventerà impossibile conseguire i nostri ambiziosi obiettivi in tema di sviluppo sostenibile. Solo se l'industria europea è competitiva si possono generare le risorse finanziarie necessarie per raggiungere gli altri obiettivi". 

E-GOVERNMENT: FIRMATO PROTOCOLLO TRA STANCA E DOMINICI* - L'INTESA TRA MINISTERO E ANCI PONE LE BASI PER LO SVILUPPO DI STRATEGIE COMUNI NEL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 
Roma, 20 dicembre 2002 - Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e il Presidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Leonardo Dominici, hanno sottoscritto oggi a Roma, nella sede dell'Anci, un protocollo d'intesa per lo sviluppo e l'attuazione di strategie comuni nel processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione del Paese e per la promozione, a livello locale, della Società dell'Informazione. L'accordo prevede, tra l'altro, la stretta collaborazione tra Ministero e Anci per la creazione dello "Sportello elettronico per le imprese", che dovrà essere il punto d'incontro tra i processi innovativi già in corso, quali lo sportello unico per le attività produttive, il Portale nazionale per le imprese, i servizi previsti dai progetti di e-Government in via di realizzazione. Tra gli obiettivi del Protocollo, inoltre, la realizzazione di strategie per lo sviluppo dell'e-Learning per il personale comunale, del telelavoro, e per la diffusione di infrastrutture a banda larga nei territori comunali. In particolare tra gli ambiti di collaborazione nella Società dell'Informazione se ne segnalano due: lo sviluppo di servizi avanzati per la mobilità, che riguarda soprattutto le grandi aree metropolitane, e quello relativo alla "inclusione sociale", che riguarda i servizi per gli anziani, per i disabili, per gli abitanti dei centri minori. La firma del protocollo di oggi, è un nuovo e importante passo nella realizzazione di una "visione condivisa" nello sviluppo dell'e-Government, che rappresenta il riferimento complessivo delle future collaborazioni tra Governo, Regioni Comuni e Comunità Montane. Nell'ottica della nuova concezione di Stato federale - in cui l'architettura istituzionale del Paese non è più gerarchica ma di cooperazione paritaria fra le amministrazioni - questa nuova "visione" trova una straordinaria opportunità di cooperazione nelle nuove tecnologie. L'attuazione dell'e-Government, infatti, non è solo una risorsa per la competitività del Paese, ma è la premessa per migliorare il rapporto fra cittadini e istituzioni. L'intesa tra Ministero e Anci assume un'importanza ancora maggiore in vista della prossima apertura dei 138 "cantieri" - frutto del primo Avviso per il cofinanziamento da parte del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie dei progetti di e-Government presentati da Regioni, Province, Comuni e Comunità Montane - per la fornitura in rete di servizi ai cittadini e alle imprese. 

PREMIER ANNIVERSAIRE DES PIECES ET DES BILLETS EN EUROS 
Bruxelles, le 20 décembre 2002- Près d'un an après l'introduction des pièces et des billets, l'euro fait partie intégrante de la vie quotidienne des citoyens européens. La majorité des Européens sont satisfaits d'avoir l'euro comme monnaie et manipulent facilement les pièces et les billets. Selon M. Pedro Solbes, commissaire responsable des affaires économiques et monétaires, "le passage réussi à la monnaie unique a marqué le début d'une ère nouvelle pour l'Europe, une ère durant laquelle les Européens réaliseront plus de projets ensemble. Nous devons avant tout moderniser nos économies afin d'offrir une Union plus prospère à l'ensemble des citoyens". L'euro est de plus en plus utilisé comme moyen de paiement dans de nombreux pays en dehors de la zone euro, en particulier dans les grandes villes et les régions touristiques. Les commerçants sont encore nombreux à pratiquer le double affichage des prix. Bien qu'elle ait aidé un grand nombre de citoyens en 2002, cette pratique est également susceptible d'avoir retardé le passage "psychologique" à l'euro, qui est en cours mais qui est loin d'être achevé. La plupart des citoyens continuent à calculer en monnaie nationale, en particulier pour les achats importants. En accord avec Eurocommerce, la Commission recommande donc au secteur du commerce de détail de renoncer progressivement au double affichage des prix et de le supprimer entièrement d'ici le 30 juin 2003. Le commissaire responsable de la santé et de la protection des consommateurs, M. David Byrne, a déclaré: "Les consommateurs ont généralement bien réagi à la nouvelle monnaie. Nous connaissons tous désormais les pièces et les billets en euros qui se trouvent dans nos poches. Après un an, la compréhension des prix en euros est presque totale, mais des problèmes subsistent. Le cas échéant, nous devons faire un dernier effort pour rendre l'euro aussi réel dans nos têtes que dans nos poches". Les résultats de l'enquête Eurobaromètre du mois de novembre fournissent de nouvelles informations sur le passage réussi à l'euro. Seule une personne sur cinq éprouve encore quelques difficultés. La vaste majorité des citoyens s'est rapidement accoutumée aux espèces en euros: si plus des deux tiers (68,8 %) manipulent facilement les pièces, cette proportion est encore plus élevée pour les billets (92,8 %). La plupart des Européens estiment également que le nombre des valeurs choisies pour les billets et les pièces est le bon (83,7 % et 53,5 % respectivement). Il est intéressant de noter que 76 % des citoyens n'aimeraient pas avoir de billets d'un euro (cette proportion étant de 72 % pour les billets de deux euros). Les citoyens connaissent bien désormais les pièces des autres pays de la zone euro. Dans les régions frontalières, les grandes villes et les régions touristiques notamment, une proportion croissante des pièces en circulation sont d'origine "étrangère". Il est indéniable que les différentes faces nationales des pièces suscitent un grand intérêt et 92,6 % des personnes interrogées confirment que la diversité des pièces ne leur pose aucun problème. À vrai dire, nombreux sont les citoyens qui ont commencé à en faire collection. Les numismates se sont également intéressés aux 80 pièces de collection en euros qui ont été émises dans le courant de 2002 par différents États membres et qui ne sont pas destinées à des fins de paiement ordinaire. L'introduction des billets et des pièces en euros renforce l'intégration des marchés dans l'UE. La création d'une monnaie unique a non seulement éliminé le risque de change et le coût des opérations, mais elle a également supprimé une barrière psychologique au commerce transfrontalier, puisque la transparence des prix facilite les comparaisons. Depuis l'introduction des billets et des pièces en euros, 12 % des consommateurs européens sont plus intéressés par l'achat de biens dans un autre pays de l'UE, tandis que les entreprises sont 32 % en moyenne à être plus intéressées par la vente de leurs produits à l'étranger. L'introduction des pièces et des billets en euros a eu un impact manifeste sur l'utilisation de la monnaie unique en dehors de la zone euro, et ce, tant en Europe que dans d'autres régions du monde. Le comportement des voyageurs européens joue un rôle à cet égard, puisque 53 % des ressortissants de la zone euro voyageant en dehors de cette zone déclarent emporter des espèces en euros, alors que 16 % seulement se munissent de dollars. Il s'avère que les trois États membres n'appartenant pas à la zone euro (Danemark, Suède et Royaume-Uni) ainsi que les douze pays candidats acceptent parfois les paiements liquides en euros, même si cette pratique se limite généralement aux capitales et aux régions touristiques. Certains commerçants affichent même les prix en euros. L'introduction des pièces et des billets en euros a également eu un impact, bien que moindre, sur d'autres continents. Hormis les départements français d'outre-mer, qui bien que géographiquement situés en dehors de l'Europe, font partie intégrante de l'UE et ont adopté l'euro en remplacement du franc français, l'euro est également accepté comme moyen de paiement dans les régions touristiques de certains pays d'Amérique, d'Asie et d'Afrique, où l'on peut voir des prix affichés en euros. Dans la plupart des pays, les citoyens ont associé le passage à l'euro à des augmentations significatives de prix. Dans la pratique, l'analyse statistique réalisée par Eurostat au terme du premier mois, du premier trimestre et du premier semestre (Stat/84/2002) de cette année montre que les effets inflationnistes du passage à l'euro s'élèvent tout au plus à 0,2 %. Toutefois, il existe cette année un écart exceptionnellement marqué entre l'inflation perçue et l'inflation mesurée, ce qui s'explique par les hausses plus sensibles de certains biens et services fréquemment achetés qui marquent plus fortement l'esprit des consommateurs. La récente enquête Eurobaromètre confirme que les Européens commencent à penser en euros, mais que le chemin est encore long: si 42,2 % des consommateurs calculent déjà le plus souvent en euros, ce pourcentage chute à 12,5 % lorsqu'il s'agit d'achats importants, comme une maison ou une voiture, pour lesquels les citoyens pensent encore en monnaie nationale. Les détaillants continuent de pratiquer le double affichage des prix, ce qu'apprécient de nombreux consommateurs, notamment ceux qui calculent encore en monnaie nationale. Tandis qu'une majorité des personnes interrogées (50,6 %) ne souhaitent pas que les commerçants maintiennent le double affichage, 47,2 % sont d'un avis contraire. Dans le même temps, il faut bien reconnaître que la poursuite de cette pratique retarde le passage "psychologique" à l'euro et risque même d'aller à l'encontre du but recherché qui est d'assurer une transition sans heurts. En accord avec Eurocommerce, la Commission recommande donc au secteur du commerce de détail de renoncer progressivement au double affichage et de le supprimer entièrement d'ici le 30 juin 2003, en informant les consommateurs en temps utile. Cette recommandation s'applique aussi à d'autres secteurs où les montants et les prix continuent de figurer en euros et en monnaie nationale, par exemple, sur les factures de certaines entreprises ou les relevés de compte fournis par les banques à leurs clients. 

UN EURODEPUTATO CHIEDE DI ATTRIBUIRE MAGGIORE IMPORTANZA AL RUOLO SVOLTO DALLE DONNE E DAL CCR NELLA RICERCA COMUNITARIA 
Bruxelles, 20 dicembre 2002 - Il 17 dicembre il Parlamento europeo ha adottato due risoluzioni sulle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, nelle quali si sollecita un'ulteriore partecipazione delle donne ai programmi di ricerca dell'UE e si auspica che il Centro comune di ricerca (Ccr) possa svolgere un ruolo significativo nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). Le risoluzioni si basano su due relazioni presentate dall'europarlamentare francese Yves Piétrasanta in risposta a due documenti della Commissione: il rapporto annuale 2001 sulle attività di ricerca e sviluppo dell'Unione europea e il rapporto annuale del Ccr per il 2001. Secondo il deputato, il 2001 è stato "particolarmente importante", perché ha coinciso con l'ultimo anno del quinto programma quadro (5PQ) e con l'anno del varo del Ser. Il relatore si augura che l'obiettivo di partecipazione delle donne nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ) sia pari al 50 per cento e deplora nel contempo che l'auspicato tasso di partecipazione del 40 per cento, previsto per il 5PQ, non sia stato raggiunto. In base alla relazione, "l'estrema esiguità della rappresentanza femminile nel campo della ricerca mostra come l'UE non sia ancora in grado di utilizzare adeguatamente le sue risorse umane e quindi di impegnarsi nell'attuazione dell'obiettivo che si è prefissata e cioè di diventare "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo", come stabilito nella strategia di Lisbona." Nel documento, Piétrasanta insiste altresì affinché la Commissione imponga e sostenga fortemente un aumento dei finanziamenti a studi sulla parità tra uomini e donne e per la creazione di un Istituto europeo sui problemi di genere. Secondo la relazione dell'europarlamentare, la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca si basa su sei pilastri: la creazione di un brevetto comunitario, l'analisi comparativa dei risultati ("benchmarking") delle politiche nazionali di ricerca e di innovazione, la cartografia dell'eccellenza scientifica in Europa, l'allestimento delle reti dei programmi nazionali, il miglioramento della mobilità dei ricercatori individuando gli ostacoli che si frappongono a detta mobilità, il varo di un sistema di riferimento scientifico e tecnico che faccia capo al Ccr. In effetti, il documento sostiene che "quale organismo europeo dedicato alla ricerca, il Ccr partecipa alla creazione dello Spazio europeo della ricerca nella misura in cui può costituire una piattaforma che offre un vero e proprio valore aggiunto comunitario grazie al lavoro in rete e alla collaborazione scientifica." Inoltre Piétrasanta sostiene il potenziamento della funzione del Centro comune di ricerca: "il Ccr dovrebbe poter svolgere un ruolo più importante per i politici e per coloro che gestiscono l'UE, tramite la sua missione di sostegno scientifico e tecnico e tenendo conto del fatto che si tratta di uno strumento operativo in grado di compiere ricerche fondamentali nei suoi laboratori." 

MECCANICA VARIA: LA CRISI FRENA LA CRESCITA 
Milano, 20 dicembre 200 - Il settore risente meno di altri della congiuntura sfavorevole dei mercati, ma sta comunque attraversando una fase di stallo. La ripresa arriverà solo nel II semestre 2003. Lo dicono i preconsuntivi 2002 e le previsioni per il 2003 diffusi ieri da Anima. Nel corso dell'anno le imprese meccaniche hanno raggiunto un fatturato di 32.958 milioni di euro (+2,3% sul 2001). +5,2% l'export (16.386 milioni di euro, pari a 49,7% del totale), e -0,4% le vendite Italia (16.572 milioni di euro). Nel 2003 il giro d'affari dovrebbe raggiungere i 34.203 miliardi di euro (+3,8%). Secondo il Presidente Rizzio: "L'unico mezzo per confermare e migliorare le performance delle nostre aziende è investire nella ricerca, scientifica ed economica, che deve essere sostenuta ed applicata all'innovazione dei materiali, dei prodotti, dei processi, ma anche all'individuazione di nuovi possibili mercati di sbocco". Una meccanica varia in stallo, che risente tuttavia meno di altri settori della congiuntura sfavorevole che caratterizza i mercati. Per un'effettiva ripresa bisognerà tuttavia attendere il II semestre dell'anno venturo. E' questa la fotografia che emerge dal preconsuntivo 2002 e dalle previsioni per il 2003 diffuse questa mattina dall'Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio Studi di Anima, le imprese italiane nel 2002 hanno realizzato un fatturato pari a 32.958 milioni di euro (erano 32.202 nel 2001), con un incremento del 2,3% in valore (1,5% in volume). Si tratta di un aumento sostenuto principalmente dalla domanda estera che ha segnato un +5,2% passando dai 15.572 milioni di euro del 2001 ai 16.386 milioni di euro del 2002. Inferiore alle attese l'andamento del mercato nazionale, che, malgrado gli incentivi della legge Tremonti, ha accusato un calo dello 0,4% (contro le previsioni di un aumento sempre dello 0,4% formulate nel luglio scorso), passando dai 16.630 milioni di euro del 2001 ai 16.572 milioni di euro del 2002. L'occupazione ha mostrato una sostanziale stabilità (186.000 addetti circa). Le previsioni per il 2003 indicano una crescita della produzione dell'ordine del 3,8% in valore (pari a 1,9% in volume), raggiungendo i 34.203 miliardi di euro. Tale incremento dovrebbe essere sostenuto ancora una volta dalla domanda internazionale. I livelli occupazionali dovrebbero rimanere pressoché inalterati. Commentando l'andamento del settore il Presidente Rizzio ha sottolineato che "è arrivato il momento di superare le tecnologie correnti e di ricorrere alla ricerca economica e scientifica, da applicare sia all'individuazione di futuri mercati che ad una ricerca vera e propria da effettuare sui materiali, sui prodotti e sulle prestazioni che saranno richieste a breve e medio termine. Questa è una direzione non eludibile. Chi non capisce questa esigenza tra pochi anni scivolerà in un decoroso artigianato, ma non sarà più industria. Anche il Governo dovrebbe destinare maggiori risorse alla ricerca. Il rischio, lo ripeto, è che scompaia l'industria. Il nostro Paese si è di fatto ritirato dall'elettronica, dalla chimica: oggi è in dubbio su cosa fare dell'automobile.....Dio non voglia che debba ritirarsi anche dalla nostra meccanica."E necessario, comunque, muoversi lungo molteplici direttrici" - ha proseguito Rizzio - "per favorire la competitività delle nostre imprese. Ed è quanto stiamo facendo, attraverso attività di promozione e di formazione e tramite interventi a livello istituzionale. Abbiamo chiesto al Governo per il tramite dei massimi vertici della pubblica Amministrazione di dare un assetto alle direttive europee recepite in modo da agevolare l'attività delle nostre imprese". Da segnalare in questo senso l'intervento di Anima presso i ministeri interessati per accelerare l'emanazione del decreto che stabilisce i criteri per la notifica degli organismi in grado di rilasciare le certificazioni relative alla direttiva 89/106/CEE in materia di prodotti da costruzione (CPD). La Federazione è inoltre intervenuta presso la Commissione europea ed il Ministero delle attività produttive per fermare il processo di revisione della direttiva macchine, nella quale la Commissione sta introducendo modifiche che renderebbero vani tutti gli sforzi fatti dai costruttori negli ultimi anni per uniformarsi alla direttiva. Anima ha inoltre partecipato attivamente ai gruppi di lavoro creati all'interno dell'Ispesl e del Ministero delle Attività Produttive per la stesura della proposta del decreto relativo all'esercizio delle attrezzature a pressione, previsto dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 93/2000, esercitando inoltre forti pressioni affinché il documento, atteso da oltre un anno, venga finalmente pubblicato. Anima ha poi stipulato con Icim una convenzione che permette alle aziende associate di usufruire a condizioni vantaggiose dei servizi dell'ente, che da oltre dieci anni opera nel campo della certificazione di prodotto e di sistema e che rappresenta ormai il punto di riferimento delle aziende meccaniche. Nell'ambito della formazione, attraverso la sua società di servizi Formamec, Anima ha realizzato con il Politecnico di Milano un Progetto di "Assunzioni Programmate", che si giova del contributo del Fondo Sociale Europeo erogato tramite la Regione Lombardia. Il progetto ha finora coinvolto 130 laureati e 110 aziende, il 45% delle quali ha richiesto candidati nell'area ICT, il 25% candidati con specializzazione meccanica su temi di innovazione di processo e di prodotto, il 15% con specializzazione in industrial design, e il rimanente 15% con specializzazione nei campi della sperimentazione di processo nella gestione dei sistemi qualità aziendali, nel marketing e nella gestione della documentazione tecnica. Tra le iniziative di promozione messe in atto da Anima, con lo specifico obiettivo di sostenere l'internazionalizzazione delle imprese meccaniche, segnaliamo l'accordo di collaborazione con I.B. Market - società di servizi di commercio internazionale con sede a Roma e uffici a Tehran - per promuovere e assistere le nostre aziende interessate a introdursi o consolidarsi nel mercato iraniano. Dalle verifiche fatte sono infatti emerse interessanti opportunità per le imprese meccaniche in questo paese, tanto che nel 2001 il principale gruppo di prodotti che il nostro paese ha esportato in Iran era costituito da macchine e apparecchi meccanici, per un valore di 621 milioni di Euro (su un export complessivo di 1.163 milioni di Euro) con un incremento del 52% sul 2000. Tra gli altri mercati di potenziale interesse per le imprese italiane c'è l'area del Bacino Mediterraneo, anche per ovvie ragioni di prossimità geografica. Anima ha quindi ritenuto strategico contribuire con iniziative di formazione in aula al progetto promosso da Ministero degli Affari Esteri e Regione Sicilia e sviluppato da Mondimpresa per la formazione di 90 Quadri di Centri Servizi per lo sviluppo delle Pmi dei paesi del Bacino Mediterraneo, del medio e vicino oriente e dell'area balcanica. Obiettivo del progetto è la creazione e il rafforzamento di una rete di Centri Servizi tra ltalia e 22 paesi di queste aree per favorire lo sviluppo e la cooperazione transnazionale tra le piccole e medie imprese e tra sistemi economico-produttivi. Sempre nell'ambito delle iniziative di promozione del settore, la Federazione ha recentemente avviato insieme ad ItalianMec.com un Progetto di banca dati fiere, con l'obiettivo di individuare, nei vari paesi e per tutti i settori di interesse delle imprese meccaniche, le iniziative più importanti o significative, fornendo indicazioni che possano meglio orientare le loro scelte e i loro investimenti promozionali. La selezione contempla un migliaio di manifestazioni, selezionate tra le almeno 20.000 iniziative che si contano a livello mondiale ed è a disposizione degli utenti sul sito www.anima.it. Anche ItalianMec.com, nel rispetto della sua mission,ha avviato una serie di iniziative rivolte ai Soci Anima, che proseguiranno nel corso di tutto il 2003, e che mirano a rispondere alle effettive necessità rilevate dal contatto diretto con gli imprenditori, offrendo loro gli strumenti e le soluzioni più idonee per consentire un avanzamento verso l'innovazione, requisito fondamentale affinché le aziende italiane possano mantenere e migliorare il proprio posizionamentoed affacciarsi a nuovi potenziali mercati. Attraverso la collaborazione con il gruppo di lavoro marketing di Anima, sono stati messi a punto 3 progetti prioritari: un'indagine sulla gestione dei processi aziendali, un progetto rivolto alle selezione delle risorse umane e infine un'iniziativa mirata a risolvere le problematiche assicurative delle imprese.. L'indagine sulla gestione dei processi aziendali, attualmente in corso d'opera, è stata sottoposta alle aziende associate con l'obiettivo di rilevarne lo stato di informatizzazione. L'analisi dei dati raccolti permetterà di conoscere le reali esigenze connesse a tale argomento e sulla base di ciò Italianmec.com procederà alla ricerca di Partner qualificati con i quali avviare progetti capaci di integrare formazione, consulenza e fornitura di prodotti a condizioni economiche vantaggiose. Il Progetto Lavoro è un'iniziativa studiata e sviluppata per offrire servizi innovativi ed informazioni nell'ambito del recruiting alle imprese del settore meccanico, proponendo un panorama completo degli attori più qualificati nel campo delle risorse umane. Ad oggi i Partner che partecipano al progetto sono Stepstone, specializzata nell'acquisizione di personale online, e Start, una delle realtà più significative nel campo del lavoro temporaneo. A questi due partner si affiancherà a breve anche un'altra società di ricerca e selezione del personale tradizionale. Grazie al supporto di Consultass, partner specializzato nella consulenza assicurativa e finanziaria, Italianmec.com poi ha dato vita a un progetto in ambito assicurativo a diffusione nazionale, che offre alle associate Anima la possibilità di affidarsi per ogni tipo di problematica assicurativa ad esperti del settore, che offrono servizi e prodotti personalizzati a prezzi competitivi. Infolink: www.anima-it.com 

BANCHE: AL VIA LA MAPPA DEI PRODOTTI "A BASSO RISCHIO" ENTRO LA METÀ DEL 2003, PER I RISPARMIATORI SARÀ PIÙ FACILE PERCEPIRE SUBITO E VALUTARE APPROFONDITAMENTE LA RISCHIOSITÀ DEGLI INVESTIMENTI FINANZIARI 
Roma, 20 dicembre 2002 - Entro la prima metà del 2003 i risparmiatori potranno contare su un nuovo e agile strumento informativo per scegliere i propri investimenti. Il Comitato esecutivo dell'Associazione Bancaria Italiana ha infatti approvato oggi la bozza operativa del progetto "Individuazione di strumenti finanziari a basso rischio". Entra così nel vivo la costruzione della procedura diretta a selezionare i diversi strumenti finanziari in funzione della loro rischiosità, in modo da far emergere una classe che comprenda quei prodotti per i quali sia contenuto il rischio di perdita. Un ente esterno al sistema bancario in corso di identificazione, il Processor, si occuperà di raccogliere le informazioni e di applicare le regole stabilite per classificare una prima fascia di titoli veramente "a basso rischio". Il Processor attribuirà così solo ad alcuni strumenti finanziari la qualifica "a basso rischio" e produrrà una apposita lista, seguendo successive fasi di dirette a: 1. individuare gli strumenti in funzione dell'emittente, della natura del titolo e della sua quotazione; 2. raccogliere i rating assegnati ai titoli dalle società di rating; 3. escludere gli strumenti con un livello di rischio di mercato superiore ad un valore fissato in ottica prudenziale. Per rendere più immediata la percezione da parte degli investitori, i titoli "a basso rischio" saranno raggruppati in sottoclassi omogenee. Il Processor curerà la rilevazione e metterà a disposizione le informazioni sui "titoli a basso rischio" con cadenza giornaliera, consentendo agli intermediari finanziari l'accesso alle notizie attraverso un collegamento telematico. Il Processor renderà queste stesse informazioni disponibili per la predisposizione e l'aggiornamento di un apposito sito Internet, al quale il pubblico potrà accedere liberamente. Sul sito sarà assicurata massima evidenza alle variazioni che dovessero intervenire nell'attribuzione della qualifica "a basso rischio". Questo lo schema che verrà messo a punto per rendere concretamente operativa la procedura nel più breve tempo possibile. 

UNICREDITO ITALIANO: INTERNAL DEALING: APPROVATO IL CODICE DI COMPORTAMENTO 
Milano, 20 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di UniCredito Italiano ha approvato ieri un Codice di Comportamento in materia di internal dealing. Per internal dealing si intendono le operazioni di acquisto e vendita effettuate dagli amministratori e da quelle che il Codice definisce "persone rilevanti" sui titoli della società di appartenenza. In linea con quanto prescritto dal Regolamento di Borsa, il Codice di UniCredit contiene: l'identificazione delle "persone rilevanti" tenute alle necessarie comunicazioni nei confronti della società; la definizione degli obblighi di comportamento e informativi che queste persone devono rispettare nei confronti della società ai fini delle comunicazioni a cui essa è tenuta; la disciplina dei flussi informativi (tempi, contenuti e modalità di trasmissione) dalle "persone rilevanti" alla società; l'individuazione del soggetto preposto a ricevere, gestire e diffondere al mercato le informazioni ricevute. Il Codice approvato da UniCredit è più restrittivo delle indicazioni della Borsa Italiana. Per esempio sulla riduzione della soglia di rilevanza delle operazioni da comunicare al mercato. In determinati periodi dell'anno, inoltre, è fatto divieto alle "persone rilevanti" di effettuare qualsiasi operazione di negoziazione su titoli della propria società. In caso di mancata osservanza degli obblighi, come raccomandata da Borsa Italiana, sono previste diverse tipologie di sanzioni a carico degli inadempienti. Il nuovo Codice di Comportamento, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2003 affiancandosi al Codice Etico di Gruppo, si propone di migliorare la trasparenza e l'omogeneità informativa e si pone a complemento delle disposizioni normative e regolamentari sul trattamento delle informazioni price sensitive. 

CAPITALIA: APPROVATO IL CODICE DI COMPORTAMENTO PER L'INTERNAL DEALING PROPOSTA LA RICONFERMA DELL'INCARICO DI REVISORE A RECONTA ERNST & YOUNG 
Tripoli, 20 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi ieri sotto la Presidenza del Dr. Cesare Geronzi, ha approvato il Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing, in osservanza alle disposizioni regolamentari dettate da Borsa Italiana, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio 2003. Il codice approvato contiene alcune disposizioni più stringenti rispetto a quelle emanate in materia dalla Borsa Italiana, allo scopo di corrispondere al meglio all'interesse del mercato di disporre dell'informativa nei termini e con modalità più puntuali ed esaustivi e si caratterizza per i seguenti elementi qualificanti: dimezzamento della soglia di rilevanza a € 125.000 (da € 250.000 prevista dalla Borsa Italiana) delle "Operazioni Significative" eseguite da Persone Rilevanti da comunicare al mercato senza indugio e comunque entro due giorni di borsa aperta dal ricevimento delle informazioni. Resta ferma la soglia di € 50.000 relativa alle operazioni eseguite da Persone Rilevanti, da comunicare al mercato con periodicità trimestrale entro il decimo giorno di borsa aperta successivo all'ultimo giorno del trimestre; formano oggetto di comunicazione anche l'esercizio di eventuali diritti di opzione relativi agli Strumenti Finanziari definiti dal Codice; aggiornamento tempestivo sul sito internet Capitalia delle quantità di Strumenti Finanziari emessi da Capitalia posseduti da ciascun componente degli organi sociali e dal Direttore Generale di Capitalia, in raffronto con la fine del trimestre solare precedente e con il dettaglio delle operazioni effettuate nel trimestre solare in corso; divieto per le "persone rilevanti" di compiere operazioni (escluse le stock options) durante i seguenti "blocking periods": o nei 15 giorni precedenti l'approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, dei risultati trimestrali di ogni esercizio di Capitalia e FinecoGroup; o nei 30 giorni precedenti l'approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, del progetto di bilancio annuale e della relazione semestrale di Capitalia e FinecoGroup; E' inoltre previsto che l'Amministratore Delegato e il Direttore Generale, anche disgiuntamente tra loro, abbiano la facoltà di limitare o vietare il compimento delle operazioni in concomitanza di eventi particolari. Infine, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di sottoporre all'Assemblea degli Azionisti, chiamata ad approvare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2002, il conferimento dell'incarico professionale alla Reconta Ernst & Young per la revisione contabile del bilancio d'esercizio (individuale) e consolidato relativamente al triennio 2003/2005, nonché per la relazione semestrale individuale e consolidata al 30 giugno 2003, 2004 e 2005. 

TRASPARENZA INFORMATIVA: BANCAETRURIA ADOTTA IL CODICE SULL'INTERNAL DEALING 
Arezzo, 20 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di BancaEtruria, riunitosi in data odierna, ha approvato il "Codice di Comportamento sull'Internal Dealing", finalizzato a dare la massima trasparenza e omogeneità informativa alle operazioni di acquisto e di vendita sui titoli della società effettuate dagli Amministratori, dai Sindaci, dai Componenti della Direzione Generale e dal Responsabile della Finanza, identificati quali "persone rilevanti" ai sensi della specifica normativa di Borsa. Il "Codice entrerà in vigore il 1° gennaio 2003. BancaEtruria, scegliendo di perseguire una ulteriore trasparenza nelle comunicazioni, ha deciso di dimezzare la soglia degli importi prevista per le comunicazioni, stabilendo segnalazioni: - con cadenza trimestrale per le operazioni che, singolarmente o cumulate con altre effettuate in ciascun trimestre di riferimento, siano di ammontare pari o superiore a Euro 25.000 per dichiarante; - senza indugio per le operazioni, anche cumulate con altre del periodo di rilevazione e non precedentemente dichiarate, il cui ammontare sia pari o superi l'importo di Euro 125.000 per dichiarante. Gli obblighi di comunicazione non riguardano gli atti di esercizio di stock option o di diritti di opzione ed è inoltre introdotto il divieto al compimento di operazione sui titoli della società nei trenta giorni dell'anno che precedono l'approvazione del progetto di Bilancio e della relazione semestrale e nei quindici giorni che precedono l'approvazione delle relazioni trimestrali, con riserva di facoltà del Consiglio di Amministrazione di vietare o di limitare il compimento delle operazioni anche in altri periodi dell'anno. Il "Codice di comportamento sull'Internal Dealing è integralmente pubblicato sul sito internet della Banca www.bancaetruria.it nella sezione dedicata all'investor relation. 

LA TESORERIA DELLA PROVINCIA VA ALLA BANCA POPOLARE DI VICENZA 
Vicenza, 19 dicembre 2002 - Provincia di Vicenza e Banca Popolare di Vicenza hanno firmato ieri a Palazzo Nievo, la convenzione per il servizio di tesoreria dell'Ente. Questo sarà gestito, dal 1. Gennaio 2003 a tutto il 2005, dalla Banca Popolare di Vicenza che si è aggiudicata la pole position nella gara indetta dall'Amministrazione. La BPVI si è aggiudicata il servizio grazie alle migliori condizioni economiche per ciò che riguarda i tassi d'interesse e la disponibilità di una capillare rete di sportelli in grado di coprire in maniera omogenea il territorio provinciale. L'accordo ha un forte significato per il territorio e segna una svolta storica per l'Istituto di credito vicentino, per la prima volta responsabile di questo servizio, in precedenza condotto dal Gruppo Unicredito. Alla tesoreria provinciale targata BPVI spetterà l'intero complesso delle operazioni inerenti la gestione finanziaria dell'Ente ed in particolare la riscossione delle entrate ed il pagamento delle spese facenti capo alla Provincia stessa. A firmare la convenzione erano presenti per la Provincia il direttore generale Pio Saverio Porelli e il segretario generale Lorenzo Camarda, per la Banca Popolare di Vicenza il dirigente Fausto Gelati. Alla Presidente Manuela Dal Lago, Gelati ha espresso la disponibilità della Banca a fornire agevolazioni particolari per i dipendenti dell'Ente ed una serie di altre opportunità, sia in servizi, sia di consulenza, adeguate alla dimensione dell'"azienda" Provincia. Viva soddisfazione per l'intesa raggiunta è stata espressa dai contraenti. Il Presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin si è detto particolarmente lieto "che l'Amministrazione Provinciale e la BPVI si siano incontrati anche sul versante della tesoreria, a riprova che gli ottimi rapporti già esistenti tra le due realtà locali stanno assumendo sempre più i connotati di una vera e propria collaborazione a tutto campo e ciò nell'interesse di tutti i vicentini". Soddisfazione espressa anche dalla Presidente di Palazzo Nievo. "La convenzione firmata oggi - ha detto - rappresenta un importante passo in avanti nel cammino di una sempre più stretta cooperazione tra Enti pubblici e organismi privati che appartengono per storia e finalità operative alla città ed alla provincia di Vicenza." 

BANCO POPOLARE DI VERONA: DELIBERE DI FINE ANNO 
Verona, 20 dicembre 2002 - Aggiornamento Piano Triennale 2003/2005 Preliminare di vendita del complesso immobiliare L. Manfredini di Modena Adozione di nuovi criteri di valutazione dei titoli e delle operazioni fuori bilancio Verifica del requisito di indipendenza degli amministratori del Banco Aggiornamento del piano triennale 2003/2005 Il Consiglio di Amministrazione del Banco, a sette mesi dalla fusione e alla luce dei positivi risultati raggiunti nei primi nove mesi dell'anno, ha aggiornato il Piano Triennale 2003/2005 sulla base del nuovo scenario economico che si è venuto delineando sia a livello nazionale che internazionale. Sono confermati tutti gli elementi cardine del Piano presentato nel gennaio scorso: sinergie di costo e di ricavo; rafforzamento del radicamento territoriale nelle zone storiche; valorizzazione del settore retail; particolare attenzione nei confronti delle piccole e medie imprese e progressivo allineamento della redditività delle filiali del nord-ovest alla media del Gruppo. In maggior dettaglio il Piano 2003/2005 (dati consolidati di Gruppo) indica un aumento medio annuo degli impieghi del 7,1%, della raccolta diretta del 5,1% e di quella indiretta dell'8,9%. Il margine finanziario presenta una crescita media annua nel triennio dell'8,3%; il margine da servizi indica un incremento medio, nello stesso periodo, dell'8,5%. Per quanto riguarda i costi è previsto un decremento medio annuo dello 0,7%. Ne derivano, al 2005, un cost/income ratio (totale dei costi operativi sul margine di intermediazione) inferiore al 50% e un ROE rettificato nell'ordine del 20%. Il tier-one capital ratio raggiungerà l'8% e il coefficiente di solvibilità il 10% circa mentre l'indice delle sofferenze lorde su impieghi lordi è previsto migliorare costantemente sino a circa il 3,5% di fine triennio. Cessione del complesso immobiliare "L.Manfredini" di Modena Il CdA del Banco Popolare ha deliberato di sottoscrivere, con una qualificata controparte, un preliminare di vendita per il complesso immobiliare "L. Manfredini" sito in Modena, Viale Corassori 110, che da tempo non risultava più funzionale all'attività bancaria, per un ammontare di 32,5 milioni di Euro. La conclusione dell'operazione è prevista entro il 31 marzo 2003. Le attività della Banca proseguiranno, come attualmente, negli immobili di proprietà ubicati nel centro storico della città. L'operazione determinerà risparmi di rilevanti costi annui di gestione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, oltre ai connessi ammortamenti, e comporterà ricavi dall'investimento della liquidità derivante dalla cessione in grado di compensare, già nel 2003, la relativa minusvalenza. Adozione di nuovi criteri di valutazione dei titoli e delle operazioni "fuori bilancio" quotati in mercati regolamentati che non costituiscono immobilizzazioni finanziarie Il CdA ha deliberato di modificare l'attuale criterio di valutazione dei titoli e delle operazioni "fuori bilancio" quotati in mercati regolamentati che non costituiscono immobilizzazioni finanziarie, passando dal criterio "minore tra il costo di acquisto e valore di mercato" a quello di "valore di mercato" (mark to market). L'adozione di tale criterio comporta diversi vantaggi: anticipa le previsioni comunitarie in materia; semplifica le rilevazioni contabili dei risultati economici generati dalla finanza; allinea i criteri di rilevazione contabile a quelli gestionali; rappresenta puntualmente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria. Infine con tale modifica il Gruppo si allinea alla "best practice" in quanto questo criterio di valutazione è utilizzato dai principali concorrenti sia italiani che esteri. Verifica dei requisiti di indipendenza degli Amministratori del Banco Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare ha verificato la sussistenza del requisito di indipendenza in relazione ai criteri previsti in proposito dal Codice di Autodisciplina. Applicando la definizione fornita al riguardo dalla Borsa Italiana, tutti gli amministratori non esecutivi, e cioè non coinvolti in prima persona nella gestione della Società, sono indipendenti. Tale requisito di indipendenza è stato riconosciuto al Presidente Carlo Fratta Pasini, al Vice Presidente Vicario, Siro Lombardini, al Vice Presidente Alberto Bauli e ai Consiglieri: Gian Carlo Bellentani, Marco Boroli, Pietro Buzzi, Maurizio Comoli, Ugo Della Bella, Giuseppe Fedrigoni, Federico Guasti, Sergio Loro Piana, Aldo Marchi, Giuseppe Nicolò, Francesco Pasti, Claudio Rangoni Machiavelli, Maurizio Marino, Luigi Righetti, Gian Carlo Vezzalini e Franco Zanetta. In relazione ai poteri attribuitegli dal Consiglio di Amministrazione, al Consigliere Delegato Fabio Innocenzi è stato riconosciuta la qualità di Amministratore Esecutivo. 

EMISSIONE DI TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE 
Roma, 20 dicembre 2002 Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro:- settennali - decorrenza: 1° ottobre 2002; quinta tranche; scadenza: 1° ottobre 2009: tasso d'interesse semestrale lordo: pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all'asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la prima cedola, di scadenza 1° aprile 2003, è risultata pari a 1,65%. - Buoni del Tesoro Poliennali:- triennali - decorrenza: 15 settembre 2002; undicesima tranche; scadenza: 15 settembre 2005; tasso d'interesse annuo lordo: 3,50%. - "decennali" - decorrenza: 1° agosto 2002; settima tranche; scadenza: 1° febbraio 2013; tasso d'interesse annuo lordo: 4,75%. Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: 0,30% per i CCT settennali; 0,20% per i BTP triennali ; 0,40% per i BTP "decennali". Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: 

 

 CCT

BTP triennali

BTP decennali

Prenotazione da parte del pubblico entro il

27 dicembre 2002

27 dicembre 2002

27 dicembre 2002

Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 Del

30 dicembre 2002

30 dicembre 2002

30 dicembre 2002

Regolamento sottoscrizioni

2 gennaio 2003

2 gennaio 2003

2 gennaio 2003

Dietimi d'interesse da corrispondere

93 giorni

109 giorni

154 giorni

Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione; le domande per tali assegnazioni dovranno essere presentate entro le ore 17 del medesimo giorno 30 dicembre 2002. L'offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell'ammontare nominale . Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l'ammontare nominale dei titoli in emissione. 

PATRIMONIO SPA: EMANATA LA DIRETTIVA DEL CIPE 
Roma, 20 dicembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze informa che, in osservanza della legge istitutiva della Patrimonio S.p.A., il Cipe ha emanato la Direttiva propedeutica alla definizione degli indirizzi strategici, cui la società dovrà attenersi nel raggiungimento dei propri obiettivi. La direttiva si articola in sette punti. 1. Obiettivi E Vincoli: la società valorizzerà, gestirà con efficienza ed alienerà il patrimonio dello Stato rispettando requisiti, vincoli e finalità proprie dei beni pubblici e tutte le tutele esistenti su di essi. 2. Definizione dell'ambito dei beni trasferibili: potranno essere trasferiti alla Patrimonio S.P.A crediti, concessioni, beni immateriali, beni mobili ed immobili, ogni componente dell'attivo dello Stato incluse le partecipazioni in società nel caso in cui esse operino esclusivamente nel settore immobiliare. 3. Beni di particolare valore storico, artistico, culturale ed ambientale: il loro trasferimento alla società non modificherà in alcun modo i vincoli gravanti su di essi. La loro alienazione potrà avvenire esclusivamente se (e nelle modalità in cui) la legge vigente lo consente e in ogni caso previa autorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o del Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio. 4. Tutela Del Patrimonio: Patrimonio S.p.A osserverà tutte le forme di tutela previste per la difesa del demanio e del patrimonio indisponibile, rispettando in materia il ruolo di ogni Amministrazione competente. In particolare porrà particolare attenzione alla tutela dei beni di valore artistico, storico, paesistico ed ambientale, rispettando i ruoli e collaborando con i due Ministeri competenti, ai quali fornirà periodiche relazioni dettagliate. 5. Struttura operativa e principi: la struttura operativa della società sarà snella; inoltre Patrimonio S.p.A opererà seguendo i principi di imparzialità, trasparenza, efficienza ed economicità. 6. Codice etico e relazione annuale: la società si doterà di un proprio Codice Etico di comportamento. Inoltre, attraverso il Dipartimento del Tesoro, presenterà al Cipe, per il successivo inoltro al Parlamento, una relazione di sintesi annuale sull'attività svolta. 7. Collaborazione con le amministrazioni coinvolte: Patrimonio SpA manterrà una stretta collaborazione, per i rispettivi ambiti di competenza, con: Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero per l'Ambiente e la Tutela del Territorio, Amministrazioni centrali dello Stato, Agenzia del Demanio ed Enti locali coinvolti. 

CIPE: DELIBERA DEL 19/12/02 
Roma, 20 dicembre 2002 Il Ministero dell'Economia e Finanze comunica che nella riunione odierna il Cipe ha approvato, con conseguente delibera: La revisione degli indirizzi per la riduzione delle emissioni di gas serra (Protocollo di Kyoto) le direttive di massima a cui si dovrà attenere Patrimonio SpA; il programma quadro, predisposto da Sviluppo Italia, per realizzare gli obbiettivi indicati dal governo con il Documento di programmazione economica e finanziaria; la modifica del contratto di programma 1999-2002 con Poste SpA, riconoscendo all'azienda un maggior importo di 428,66 milioni di euro per l'anno in corso, a copertura di oneri per il servizio universale. La riunione del Cipe ha approfondito anche il problema del servizio idrico. Si è preso atto del piano di attività che la Sogesid, Società di gestione degli impianti idrici, ha avviato quest'anno e che svilupperà anche nel 2003. Alla Sogesid sono stati assegnati 25,8 milioni di euro, aggiuntivi alle risorse già definite. All'interno del programma Grandi opere, poi, il Comitato interministeriale ha approvato il finanziamento degli schemi idrici della Sicilia e della Puglia. All'acquedotto di Gela-Aragona andranno 53,57 milioni di euro, a fronte di un costo totale di 89,21 milioni di euro; a quello di Favara di Burgio è andato un finanziamento di 39,56 milioni di euro, a fronte di un costo complessivo di 65,90 milioni di euro. Per la Puglia, i finanziamenti riguardano l'adduttore del Sinni, con 18,4 milioni di euro, a fronte di un costo di 20 milioni di euro; l'acquedotto del Frida, Sinni e Pertusillo con 16 milioni di euro che coprono interamente il primo lotto funzionale; il completamento ed ammodernamento degli impianti riguardanti il comprensorio destro dell'Ofanto e destro del Rendina, con 20 milioni di euro che coprono interamente il costo previsto. 

TELECINCO: MEDIASET CONSOLIDA L'ALLEANZA CON CORREO, DA CUI ACQUISTA IL 12% DELLA TV SPAGNOLA 
Cologno Monzese, 20 dicembre 2002 - Mediaset e il gruppo editoriale spagnolo Correo rafforzano l'alleanza che li vede soci in Telecinco, la prima rete commerciale spagnola. Le due società hanno firmato oggi a Madrid un accordo che prevede l'avvio del progetto di quotazione in Borsa della società, da realizzarsi non appena la situazione dei mercati lo consentirà, e l'acquisto da parte di Mediaset del 12% in portafoglio a Correo di Gestevision Telecinco S.A. e di Publiespana S.A., cui fanno capo rispettivamente le attività televisive e pubblicitarie del Gruppo Telecinco. L' investimento per Mediaset sarà pari a 276 milioni di euro inclusivo del premio di maggioranza. L'accordo è coerente con i patti già siglati con Ice Finance che rimangono pertanto in vigore. L'operazione è naturalmente condizionata alla modifica della legge spagnola sulle tv private che dovrebbe quanto prima eliminare il limite massimo del 49% consentito ad ogni singolo azionista. Con questo accordo il Gruppo Mediaset porterà dal 40% al 52% la propria partecipazione in Gestevision e in Publiespana e contestualmente il Gruppo Correo passerà dal 25% al 13%. Non cambia invece il contributo di Correo alla conduzione della società; manterrà infatti la Presidenza del Gruppo, avrà diritto alla nomina di un consigliere di amministrazione in aggiunta al Presidente e continuerà ad avere la responsabilità dei rapporti istituzionali e della gestione dell'informazione giornalistica della rete televisiva. Restano così inalterate le caratteristiche nazionali dell'emittente. Telecinco nel 2001 ha registrato ricavi netti pari a 556 milioni di euro e un utile netto di 112,1 milioni di euro. Inoltre è leader nel target commerciale con un'audience pari al 23,9% e del mercato pubblicitario televisivo con il 28,4%. 

MEDIASET ACQUISTA DA FINGRUPPO IL 2,73% DI HOPA 
Cologno Monzese, 20 dicembre 2002 Come annunciato nei giorni scorsi, Mediaset ha il 18 dicembre ha acquistato n. 37.289.973 azioni di Hopa S.p.A. pari al 2,73% del capitale sociale, al prezzo di 2,583 euro per azione. 

MEDIASET: STIPULATO L'ATTO DI CESSIONE D'AZIENDA MEDIADIGIT 
Cologno Monzese, 20 dicembre 2002 - Ieri è stato stipulato l'atto di cessione dell'azienda Mediadigit da Mediadigit S.p.A. a R.T.I. S.p.A., società interamente controllata da Mediaset S.p.A., i cui effetti decorreranno dal prossimo 31 dicembre 2002. Si tratta di un'operazione prevista nell'ambito del progetto di evoluzione dell'assetto societario, che riguarda alcune realtà aziendali del Gruppo, varato dal Consiglio di Amministrazione di Mediaset S.p.A. in data 2 luglio 2002. 

HDP - STIPULATO L'ATTO DI SCISSIONE CON EFFETTO DAL PRIMO GENNAIO 
Milano, 20 dicembre 2002 - HdP, Rcs Editori ed Rcs Pubblicità hanno firmato ieri l'atto di scissione parziale di Rcs Editori già annunciata lo scorso 25 ottobre. Tale operazione, che si è stabilito abbia efficacia dal prossimo primo gennaio, prevede la scissione da Rcs Editori S.p.A. del ramo d'azienda Pubblicità a beneficio di Rcs Pubblicità S.p.A (già controllata da HdP) e a beneficio di HdP S.p.A. delle partecipazioni nelle società: Rcs Libri S.p.A., Rcs Periodici S.p.A., altre società partecipate nell'area periodici, Rcs Diffusione S.p.A, nonché delle partecipazioni finanziarie. La scissione realizza la modifica della struttura del Gruppo che permette di configurare ogni "business unit" in forma societaria. 

HDP APPROVA IL "CODICE DI COMPORTAMENTO" SULL' INTERNAL DEALING. GAETANO MELE DIRETTORE GENERALE HDP.
Milano, 18 dicembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di HdP, riunitosi il 18 dicembre , sotto la presidenza di Franco Tatò, ha approvato il "Codice di Comportamento" in materia di Internal Dealing, ai sensi degli articoli 2.6.3 e 2.6.4 del Regolamento di Borsa, volto a disciplinare gli obblighi informativi e di comportamento in relazione alle operazioni su titoli della società, o ad essa collegati, effettuate dalle persone rilevanti e l'informativa di tali operazioni al mercato a cui la Società è tenuta. Il "Codice" approvato, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2003, in particolare disciplina i termini per le comunicazioni al mercato: entro dieci giorni di borsa aperta dalla chiusura di ciascun trimestre, per le operazioni aventi un controvalore anche cumulato pari o superiore a € 30.000; tempestivamente e comunque entro due giorni di borsa aperta dalla relativa comunicazione da parte della persona rilevante, per quelle di controvalore, anche cumulato, superiore a €150.000 e non in precedenza comunicate. Dalle operazioni soggette agli obblighi di comunicazione sono esclusi gli atti di esercizio di stock options o di diritti di opzione attribuiti nell'ambito di piani di assegnazione adottati da HdP o società da essa controllate. Il "Codice", inoltre, vieta alle persone rilevanti il compimento delle operazioni, indipendentemente dal loro ammontare, dal quindicesimo giorno precedente le riunioni di Consiglio di Amministrazione di HdP aventi nell'ordine del giorno l'approvazione di dati economico - finanziari di periodo e sino alla diffusione del previsto comunicato al pubblico in merito ai medesimi. Il "Codice di Comportamento" della Società sarà disponibile sul sito della Società www.hdp.it  a partire da gennaio 2003. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha dato seguito al progetto di integrazione delle attività di HdP e Rcs Editori che prevede, tra l'altro, l'attribuzione in capo alla Holding di tutte le funzioni "corporate", con la nomina di Gaetano Mele a Direttore Generale di HdP, con efficacia dal prossimo 1 gennaio. 

SNAM RETE GAS: IL CONSIGLIO APPROVA IL CODICE SULL'INTERNAL DEALING, LA PROCEDURA DI COMUNICAZIONE AL MERCATO, INDIVIDUA GLI AMMINISTRATORI NON ESECUTIVI INDIPENDENTI E DEFINISCE IL CALENDARIO DELLE PRINCIPALI ADUNANZE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 
San Donato Milanese, 20 dicembre 2002 - Internal dealing Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri , in ottemperanza alle disposizioni contenute nel Regolamento dei mercati organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., nel testo modificato dalla delibera Consob n. 13655 del 9 luglio 2002, ha approvato il Codice in materia di negoziazione di strumenti finanziari emessi da Snam Rete Gas S.p.A. ("Internal dealing"). Il Codice entra in vigore il 1° gennaio 2003 e contiene le disposizioni che disciplinano gli obblighi informativi e le limitazioni inerenti le operazioni sugli strumenti finanziari emessi da Snam Rete Gas S.p.A. effettuate per conto proprio dalle persone rilevanti, e cioè il Presidente, gli Amministratori, i Sindaci effettivi di Snam Rete Gas S.p.A., nonché i Direttori Generali ed i responsabili delle funzioni direttamente dipendenti da loro e dal Presidente, il Responsabile Amministrazione, il Responsabile Budget e Controllo, il Responsabile Finanza ed il Responsabile Segreteria Societaria. Il Codice, per le persone rilevanti che hanno effettuato operazioni su strumenti finanziari emessi da Snam Rete Gas, determina in 35.000 euro, a fronte del limite di 50.000 euro stabilito dal Regolamento di Borsa, il controvalore delle operazioni compiute in ciascun trimestre solare il cui superamento comporta l'obbligo di comunicazione al mercato e in 175.000 euro, a fronte del limite di 250.000 euro stabilito dal Regolamento di Borsa, il controvalore delle operazioni compiute nel trimestre solare il cui superamento comporta la comunicazione senza indugio. Il Codice comprende tra le operazioni da considerare ai fini della verifica delle soglie sopra indicate l'esercizio del diritto di opzione a fronte di piani di stock option e la cessione di azioni acquisite a fronte di piani di stock option e di stock grant. Il Codice, infine, vieta alle persone rilevanti di eseguire operazioni sugli strumenti finanziari emessi da Snam Rete Gas S.p.A. nei quindici giorni lavorativi che precedono le adunanze consiliari di Snam Rete Gas S.p.A. nelle quali sono esaminati i rendiconti periodici obbligatori e il preconsuntivo nonché, il giorno in cui viene definita la proposta di dividendo all'assemblea. Il divieto non si applica all'esercizio dei diritti attribuiti nell'ambito di piani di stock option e di stock grant, fermo restando l'obbligo di non procedere alla vendita delle azioni nei periodi indicati (il Codice è pubblicato sul sito internet di Snam Rete Gas www.snamretegas.it). Procedura di comunicazione al mercato Il Consiglio, in ottemperanza alle disposizioni contenute nel Testo Unico della Finanza e nel Codice di autodisciplina delle società quotate (al quale Snam Rete Gas ha aderito con delibera del 27 luglio 2001) ha approvato la Procedura di comunicazione al mercato di documenti e informazioni riguardanti le attività del Gruppo. La procedura accoglie le indicazioni formulate nella "Guida per l'informazione al mercato" emessa nel giugno 2002 dal Forum ref sull'informativa societaria (la Procedura è pubblicata sul sito internet di Snam Rete Gas www.snamretegas.it  ). Amministratori indipendenti Il Consiglio, in ottemperanza alle indicazioni contenute nel Codice di autodisciplina, ha provveduto a individuare come indipendenti i seguenti Amministratori non esecutivi: prof. Giuseppe Airoldi, dott. Giuseppe Colaiacovo e dott. Roberto Lugano, sulla base delle dichiarazioni rese dagli stessi. Il Consiglio comunicherà al mercato le eventuali future modifiche della situazione presente. Intervento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato L'Autorità ha completamente prosciolto la Società, il 21 novembre 2002, da qualsiasi addebito relativo all'istruttoria avviata in data 25 ottobre 2001 su segnalazione di Blugas S.p.A. anche nei confronti di Snam Rete Gas per accertare un presunto abuso di posizione dominante nel settore del trasporto del gas. Calendario delle principali adunanze Le date previste di diffusione al mercato dei dati economico-finanziari che saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione nel corso del 2003 sono le seguenti: 24 febbraio: bilancio preconsuntivo di Snam Rete Gas al 31 dicembre 2002; 18 marzo: bilancio consolidato e bilancio di esercizio di Snam Rete Gas S.p.A. al 31 dicembre 2002; 7 maggio: relazione trimestrale al 31 marzo 2003; 30 luglio: relazione trimestrale al 30 giugno 2003; 15 settembre: relazione semestrale al 30 giugno 2003; 11 novembre: relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Snam Rete Gas comunica altresì che l'Assemblea che esaminerà il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002 e delibererà l'attribuzione dell'utile è fissata il 29 e 30 aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Ai sensi dell'art. 82, comma 2, della deliberazione Consob 11971/99, il bilancio al 31 dicembre 2002 sarà reso pubblico il 18 marzo 2003; la Società è pertanto esonerata dalla pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla fine dell'anno 2002. Eventuali variazioni alle date indicate saranno comunicate tempestivamente. 

ENI: GILBERTO CALLERA È STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DELLA DIVISIONE REFINING & MARKETING 
San Donato Milanese, 20 dicembre 2002 L'Eni comunica che l'atto di fusione nell'Eni dell'AgipPetroli sarà stipulato il 20 dicembre 2002, con efficacia 1° gennaio 2003 e che da questa data diventerà operativa la Divisione R & M (Refining and Marketing) alla quale è affidata la gestione delle attività di raffinazione e commercializzazione rete ed extra rete di prodotti petroliferi; Gilberto Callera, attuale Presidente dell'AgipPetroli, ne è stato nominato Direttore Generale. 

CONSOB SU VICENDA SAI-FONDIARIA 
Roma, 20 dicembre 2002 - 1. In data 10 agosto 2001, la Consob, con riguardo al contratto di compravendita del 28,7% circa del capitale ordinario di Fondiaria stipulato il 1° luglio 2001 tra la Montedison S.p.A. e la Sai S.p.A., aveva reso noto che le modalità con cui era avvenuta la transazione facevano desumere, al momento, l'esistenza di un patto parasociale, anche in forma non scritta, rilevante ai sensi dell'art. 122, comma 5, lett. c) e d), del d.lgs. 58/98 (Tuf), fra Sai e Mediobanca per l'acquisto di azioni Fondiaria e per la gestione di quella società. Pertanto, rendeva noto la Consob, se e quando si fosse concluso il trasferimento da Montedison a Sai della predetta partecipazione, Sai e Mediobanca, che a sua volta possedeva il 13,78% di Fondiaria, si sarebbero trovate a detenere complessivamente oltre il 30% di Fondiaria determinando così un obbligo solidale di opa secondo quanto previsto dall'art. 109 Tuf. 2. In data 17 maggio 2002 la Consob, in un contesto significativamente modificato, nell'esaminare i successivi comportamenti delle parti interessate - per quanto era stato possibile conoscere - non aveva rinvenuto indizi gravi, precisi e concordanti tali da poter affermare che il citato patto parasociale tra Sai e Mediobanca potesse essere considerato ancora vigente, ovvero idoneo a configurare altri patti rilevanti ai sensi dell'art. 122 Tuf. 3. In data 10 ottobre 2002 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, avendo acquisito elementi documentali aventi ad oggetto l'operazione Sai/Fondiaria, ha ritenuto necessario avviare un'istruttoria su siffatta operazione nei confronti di tutte le imprese che ne erano parte (Premafin, Mediobanca, Sai e Fondiaria). 4. La Consob ha reputato necessario riaprire la relativa istruttoria nello svolgimento della quale è stato possibile acquisire nuova documentazione individuabile nel provvedimento di detta Autorità Garante utile ai fini degli accertamenti di competenza. Nel corso dell'istruttoria sono stati anche auditi i soggetti che lo avevano espressamente richiesto. Avendo debitamente valutati i nuovi documenti, quanto dichiarato dalle parti audite nonché le memorie presentate al riguardo dalle stesse, la Commissione ha ritenuto di avere acquisito elementi circostanziati prima non disponibili circa l'effettivo comportamento delle parti, i quali oggi le consentono di valutare altresì in una diversa prospettiva i fatti esaminati in occasione della decisione del 17 maggio. A conclusione dell'avvenuto esame degli elementi documentali e di quanto rappresentato dalle parti la Commissione ha ritenuto che: dai nuovi documenti acquisiti sono emersi indizi gravi, precisi e concordanti tali da poter desumere che un patto occulto fra Sai e Mediobanca, rilevante ai sensi dell'articolo 122, comma 5, lett. c) e d), Tuf, rilevato dalla Consob nell'agosto 2001, ha continuato a produrre effetti; dai nuovi documenti sono emersi, inoltre, elementi tali da configurare la partecipazione a tale patto anche da parte di Premafin S.p.A.; dai nuovi documenti acquisiti sono emersi indizi gravi, precisi e concordanti tali da poter desumere che i cinque investitori a cui, in data 18 febbraio 2002 sono state trasferite le azioni Fondiaria ancora in possesso di Montedison nonché le azioni Fondiaria in possesso di Sai, sono da considerare soggetti interposti della Sai nell'acquisto delle azioni Fondiaria; la partecipazione complessiva posseduta dai predetti investitori come soggetti interposti è quindi, ai sensi dell'art. 105 del Tuf, da attribuire indirettamente alla stessa Sai. Pertanto, sin dal 18 febbraio 2002, data in cui le azioni Fondiaria sono state trasferite agli investitori, Sai/Premafin e Mediobanca, unite dal predetto patto parasociale, hanno congiuntamente superato la soglia del 30% in Fondiaria divenendo pertanto obbligate in solido a promuovere entro trenta giorni un'opa totalitaria sulle azioni Fondiaria secondo quanto previsto dagli artt. 106 e 109 Tuf. Riguardo all'obbligo di promuovere l'offerta, le condizioni e le modalità temporali di adempimento sono da considerare non derogabili, non essendo previsto in capo all'Autorità di controllo alcun potere di intervento rispetto a tali profili: nel sistema delineato dal Tuf, infatti, l'obbligo di promuovere l'offerta entro trenta giorni discende, in capo ai soggetti tenuti, direttamente dalla legge e non può in alcun modo derivare da determinazioni della Consob. Quanto sopra, trova conferma oltrechè nel dettato letterale della norma anche nella ratio sottesa all'istituto dell'opa successiva totalitaria, considerando che: per poter rispettare le finalità dell'istituto, l'offerta promossa dopo i trenta giorni stabiliti dall'art. 106, comma 1, del Tuf, dovrebbe essere in grado di garantire il medesimo risultato di un'opa effettuata tempestivamente, ossia dovrebbe poter essere realizzata a condizioni del tutto analoghe a quelle che si sarebbero avute in caso di effettuazione nei termini, con particolare riferimento al prezzo e ai destinatari dell'offerta; detta equivalenza non è realizzabile con riguardo a quegli ipotetici destinatari dell'offerta originaria che abbiano nel frattempo dismesso la propria partecipazione nella società interessata, e che verrebbero pertanto a trovarsi nella materiale impossibilità di apportare i titoli ad un'offerta successivamente promossa. La Consob ha inoltre rilevato che, essendo decorso fin dal 21.3.2002 il citato termine di trenta giorni previsto per la promozione dell'opa obbligatoria, si applicano sin dal precedente 18 febbraio le disposizioni di cui all'art. 110 del Testo Unico. Per cui, a decorrere dal 18 febbraio 2002, opera la sospensione del diritto di voto relativo alle azioni Fondiaria detenute da Sai - anche indirettamente tramite i soggetti interposti - e Mediobanca; sussiste inoltre l'obbligo di alienare le azioni eccedenti la soglia del 30% rispetto alla partecipazione complessivamente posseduta dalle parti interessate entro i dodici mesi dall'insorgere dell'obbligo. Avuto riguardo alle assemblee tenutesi successivamente all'insorgere dell'obbligo di opa solidale (18.2.2002), rispettivamente, in data 30 maggio 2002 e 19 settembre 2002, per le quali deve essere considerata operante la sospensione del diritto di voto, dall'esame dei verbali assembleari è risultato che le relative delibere sono state assunte senza che il voto dei destinatari del divieto sia stato determinante: non ricorre, pertanto, il presupposto richiesto dall'art. 14, comma 5 (richiamato dall'art. 110 Tuf) per l'esercizio del potere di impugnativa da parte della Consob. 

FALSE COPERTURE RAMO R.C.AUTO
Roma, 20 dicembre 2002 - E' stato segnalato a questo Istituto dalla Rappresentanza Generale per l'Italia della Chubb Insurance Company of Europe s.a. che, da parte di ignoti, sono state messe in circolazione garanzie per l'assicurazione della responsabilità civile auto intestate Chubb Insurance Company S.A. Viene precisato che la citata Rappresentanza Generale per l'Italia, autorizzata all'esercizio dell'attività assicurativa in Italia, non è abilitata al ramo Responsabilità Civile Auto ed ha comunicato di ritenere falsi gli eventuali contrassegni in circolazione recanti la propria denominazione, non riconoscendoli come propri. Conseguentemente la stipula di polizze R.C.Auto recanti tale intestazione comporta per l'utenza il mancato assolvimento dell'obbligo assicurativo e per gli intermediari coinvolti lo svolgimento di un'attività non consentita. Questo Istituto raccomanda, pertanto, di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell'attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti ed informazioni potranno essere richiesti direttamente all'Isvap (Via del Quirinale, 21 - 00187 Roma - tel. 06.42.13.31 - telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito Internet www.isvap.it 

AUSTRIAN AIRLINES HA STIPULATO UN'ASSICURAZIONE DI RESPONSABILITÀ CIVILE PER RISCHI DI GUERRA E DI TERRORISMO NEL SETTORE PRIVATO LO STATO AUSTRIACO, A PARTIRE DALLA FINE DI NOVEMBRE 2002, NON GARANTISCE LA SUA RESPONSABILITÁ REALTIVA ALLA RESPONSABILITÁ CIVILE PER I RISCHI DI GUERRA E DI TERRORISMO
Milano, 20 dicembre 2002 - Dal 1 dicembre 2002, l'Austrian Airlines si è assicurata contro i rischi di guerra e terrorismo insieme a Sas Scandinavian Airlines, Klm e Finnair, appartenenti al Ksaf, uno dei maggiori pool al mondo nel settore del traffico aereo. I rischi complessivi della navigazione aerea delle compagnie citate vengono coperti dalle seguenti compagnie di assicurazioni dirette e di riassicurazione: Aig, Ace, Allianz, Francona, Swiss Re, La Reunion Arienne, ecc. In percentuale minore partecipano anche Wr.
Städtische e Uniqa. La copertura del rischio di responsabilità civile verso terzi per atti terroristici ammonta complessivamente a 750 milioni di dollari americani per sinistro, anche se dopo l'11 settembre 2001, l'Austrian Airlines aveva già stipulato privatamente un'assicurazione con copertura massima fino a 150 milioni di dollari americani. A fronte del pagamento di un premio, lo stato austriaco si era assunto la responsabilità della differenza d'importo fino a fine novembre 2002. Complessivamente la copertura assicurativa ora acquistata sul libero mercato è più favorevole rispetto alla combinazione citata in precedenza. Questo tipo di polizza assicurativa, inoltre, assume una maggiore importanza dopo i tragici fatti dell'11 settembre. Il dott. Thomas Kleibl, Chief Financial Officer di Austrian Airlines, commenta così l'attuale situazione assicurativa nel settore della navigazione aerea: "Anche se gli assicuratori diretti o riassicuratori vorrebbero ora recuperare gli elevati pagamenti per sinistri versati in seguito agli eventi dell'11 settembre e a svariate catastrofi naturali, con la nuova combinazione siamo in grado di ridurre facilmente le nostre spese assicurative complessive che nell'anno 2002 sono state di circa 30 milioni di Euro. È però un dato di fatto che negli ultimi due anni le spese di copertura assicurativa sono più che triplicate!" (Spese assicurative annue dell'Austrian Airlines prima dell'11 settembre 2001: circa 8 milioni di Euro). 

ASSEMBLEA AZIONISTI EUROFLY 2 EVIDENZIA UNA PERDITA PARI AD € 3.806.339 
Roma, 20 dicembre 2002 - L'Assemblea degli Azionisti di Eurofly, riunitasi ieri , ha approvato la situazione patrimoniale al 31 ottobre 2002 che evidenzia una perdita pari ad € 3.806.339, sostanzialmente riconducibile ad eventi contingenti ed ha deliberato, ai sensi dell'art. 2446 del codice civile, di rinviare l'adozione di provvedimenti sul capitale sociale. In particolare l'indisponibilità di aeromobili di lungo raggio nel periodo di transizione tra l'utilizzo dei B767 Alitalia e quello dei nuovi A320 di Eurofly ha causato necessarie riprotezioni del traffico commerciale con un aggravio di costi pari ad € 2.438.000. A questo si aggiunge la mancata disponibilità di un aeromobile A320 per un lungo periodo di tempo in un momento di massimo traffico commerciale che ha causato un ulteriore aggravio di costi pari ad € 2.100.000. Inoltre le variazioni intervenute negli accordi tra Alitalia ed Eurofly in materia di code sharing, hanno comportato minori proventi rispetto alle previsioni per circa € 2.800.000. Pertanto alla luce dei fatti sopra esposti e in previsione delle conseguenze che detti fatti avranno sulla chiusura di bilancio, l'Assemblea ha approvato la situazione patrimoniale al 31 ottobre 2002 rinviando, così come consentito dall'articolo 2446 C.C., l'adozione dei provvedimenti sul capitale sociale. 

VOLA A LONDRA CON RYANAIR A PARTIRE DA ? 19,99 (SOLO ANDATA TASSE ESCLUSE) E SCOPRI IL GIARDINO SPAZIALE DI STAR TREK 
Milano, 20 dicembre 2002 - Ryanair, la più grande compagnia aerea a tariffe basse d'Europa, ha ottenuto incredibili successi sulle sue dodici rotte dall'Italia a Londra trasportando negli ultimi mesi milioni di passeggeri e riconfermandosi la compagnia aerea N°.1 operante tra l'Italia e l'Inghilterra. Londra, come è noto, è sempre stata la culla di eventi e manifestazioni di grande interesse e suggestione. Nella moltitudine di avvenimenti londinesi, Ryanair vi consiglia la visita del gigantesco giardino spaziale allestito ad Hide Park in occasione della mostra dedicata alla saga di Star Trek per il lancio del film Nemesis. La Paramount Pictures di Hollywood ha trasportato oltreoceano per l'occasione un'enorme quantità di materiale di scena, allestimenti di set, cimeli, costumi e riproduzioni in realtà virtuale della serie fantascientifica divenuta un ¨cult¨ per milioni di fans in tutto il mondo. La mostra resterà a Londra fino al 31 gennaio 2003. Grazie ai voli a bassa tariffa Ryanair, anche i fan italiani della fortunata serie potranno raggiungere Londra usufruendo del servizio a tariffe basse insieme alla cordialità, all'efficienza e alla puntualità di Ryanair. Sempre più italiani volano con Ryanair quando viaggiano verso l'Inghilterra ed il sito Internet www.ryanair.com offre, oltre alle vantaggiose tariffe basse e speciali promozioni, ulteriori servizi quali il noleggio auto, l'assicurazione di viaggio e la sistemazione alberghiera. Rotte Ryanair dall'Italia: Ancona, Brescia, Genova, Pescara, Trieste, Torino, Treviso, Forlì, Pisa, Alghero, Roma, Milano. Dal 6 febbraio 2003 sarà inoltre possibile volare sulla tratta Milano Orio - Londra Luton. Il servizio andrà ad aggiungersi alla rotta già esistente Milano Orio - Londra Stansted aumentando così ulteriormente la frequenza dei voli Ryanair tra la Lombardia e Londra. 

BIANCO (CNR) REPLICA AL VICEMINISTRO POSSA (MIUR) "ANCORA UNA VOLTA CRITICHE INGIUSTIFICATE" 
Roma, 20 dicembre 2002 - In merito alla dichiarazione rilasciata dal Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca On. Guido Possa, secondo cui sarebbe necessario riorganizzare il Consiglio Nazionale delle Ricerche per "affiancare alle buone conoscenze scientifiche una managerialità che è stata finora scarsa", il Presidente dell'Ente Lucio Bianco si chiede su quali basi l'On. Possa fondi una simile opinione. "Resto ancora una volta strabiliato - replica Bianco - dalla semplificazione dei problemi della ricerca scientifica italiana fatta dal Viceministro e mi convinco ogni giorno di più che c'è da parte sua un grave pregiudizio verso il Cnr. Sono pronto comunque a qualsiasi tipo di confronto per valutare obiettivamente le capacità manageriali esistenti all'interno dell'Ente, a meno che queste critiche non siano strumentali e servano solo a giustificare altri disegni sul futuro assetto di vertice". 

NICOLA CORDONE ASSUME LA CARICA DI VICE DIRETTORE GENERALE DI SSB LA NOMINA DECISA NELL'AMBITO DEL RIASSETTO ORGANIZZATIVO DELLA SOCIETÀ 
Milano, 20 dicembre 2002 - Nicola Cordone è il nuovo Vice Direttore Generale di SSB, società leader nel settore dei sistemi di pagamento - con 4 miliardi di transazioni gestite nel 2001 - nella sicurezza in rete e nella realizzazione e gestione di sistemi informatici per le Banche. Classe '66, Cordone intraprende la sua carriera professionale nel 1990 (anno in cui si laurea con lode in Ingegneria Elettronica) seguendo progetti di sviluppo nell'area IT per diverse aziende tra cui Ansaldo, Unisource Italia, Siemens Telecomunicazioni, Italtel, fino ad approdare, nel 1997 in Servizi Interbancari, dove si occupa dello sviluppo e dell'avviamento del Servizio di Call Center. Nel 2000 entra nel Gruppo Ssb come Direttore della Divisione Issuing con la responsabilità di un business che raggiunge nel 2001 29 milioni di carte e 1.600 milioni di transazioni. Consegue inoltre nel 2001 il Master in Business Administration presso la Scuola di Direzione Aziendale dell'Università Bocconi. La carica nasce a completamento di una riorganizzazione aziendale che prevede l'allocazione dei ruoli secondo logiche di processo e concentra le responsabilità su tre strutture di linea che riferiscono direttamente a Gian Bruno Mazzi, Direttore Generale di Ssb: 'Marketing e Vendite', 'Sviluppo Offerta', 'Gestione Operativa e Produzione'. A Nicola Cordone viene affidato inoltre il ruolo di interlocutore unico per le attività di delivery progettuale nella sua nuova funzione di Direttore della nuova struttura 'Sviluppo Offerta'. 

GLI INDICI DELLA PROPENSIONE AL CONSUMO E DELLA FIDUCIA ECONOMICA DEGLI EUROPEI SONO IN CALO.
Milano, 20 dicembre 2002 - Gli indici della propensione al consumo e della fiducia economica dei cittadini europei sono in calo: è questa in estrema sintesi la conclusione dell'ultima edizione del Barometro Agos Ipsos, la prima ricerca - condotta dall'Istituto Ipsos per Sofinco su circa 6.662 persone con più di 15 anni - in grado di analizzare la propensione al consumo dei cittadini europei, in particolare di Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Portogallo, un campione rappresentativo del 89% dei consumatori del Vecchio Continente. Il Barometro Agos Ipsos attraverso l'Indice Europeo del Consumo permette di individuare le tendenze di fondo e di anticipare l'evoluzione del clima dei consumi in Europa. Se la rilevazione del maggio 2002 indicava un indice stabile (110) rispetto al febbraio dello stesso anno, la rilevazione a novembre 2002 registra il valore più basso (indice 103: -7 punti) dalla nascita del Barometro, dimostrando una sensazione di malumore generale tra tutti i cittadini europei, senza eccezioni. Gli italiani si confermano i cittadini europei con la maggior voglia di spendere (74% degli intervistati, comunque in calo di 5 punti percentuali dal maggio scorso), ma con le minori capacità di esaudire i propri desideri. Il 74% dichiara infatti di non aver mezzi sufficienti per soddisfare la propria voglia di consumo, e questa percentuale rimane stabile nel corso del semestre. A questa insoddisfazione si aggiunge la difficoltà nella capacità di risparmiare: negli ultimi sei mesi infatti la forbice tra chi ha mantenuto e chi ha diminuito la propria capacità di risparmio si è allargata sempre di più. Questi dati spiegano ampiamente come il potenziale di consumo nel nostro paese risulti diminuito di una percentuale rilevante (-13%). Se poi si aggiungono le difficoltà derivanti dall'aumento dei prezzi al consumo, si comprende come possano giustificarsi le risposte del 56% dei nostri connazionali nel dichiararsi pessimisti rispetto alla situazione economica attuale ed al proprio tenore di vita. Uno scenario di questo genere lascia ampi spazi di manovra per il settore del credito al consumo, rivelatosi negli ultimi anni uno strumento di gestione delle finanze personali sempre più gradito dai cittadini italiani. Alfredo Defilippi, Amministratore Delegato Agos Itafinco, ha commentato: "I risultati del Barometro letti con attenzione lasciano intuire come il credito al consumo in Italia sia un mercato in grado di esprimere ancora ampi margini di crescita. Il desiderio di consumo degli italiani è infatti sempre elevato, anzi risulta tra i più elevati nel panorama europeo, ma è frenato dalle difficoltà di avere oggi un reddito disponibile. In realtà la quasi totalità dei consumatori italiani ha una potenziale capacità di ricorso al credito che ancora oggi non è pienamente utilizzata, se raffrontata agli altri paesi europei. Da alcuni anni ormai osserviamo che sempre più consumatori si sono abituati al credito al consumo come strumento di acquisto facilitato e rimborso programmato. Secondo Agos Itafinco questo trend, al di là delle contingenze economiche, continuerà per molti anni. I gusti e le preferenze degli Italiani, in relazione ai consumi, sono in continua evoluzione ed è per questo che Agos sviluppa da sempre prodotti finanziari per soddisfare gli acquisti in tutti i settori merceologici". L'analisi merceologica della ricerca Agos - Ipsos dimostra come gli Italiani riscoprano il piacere di fare acquisti per la casa, dichiarando che nei prossimi tre mesi vorrebbero spendere per l'arredamento (+33,3%), per la televisione ed il videoregistratore (+15,38%) e per gli elettrodomestici (+5,88%), a fronte di un calo nel settore dei viaggi (-44%). Il Barometro Agos dipinge un panorama europeo molto cambiato. Se infatti le rilevazioni precedenti facevano emergere il contrasto tra la buona situazione in Gran Bretagna e Francia e le difficoltà di Germania e Italia, dall'ultima indagine questa sensazione di un' Europa a due velocità risulta notevolmente attenuata. Tutti i paesi europei, seppur a gradi diversi, convergono oggi verso il basso e appaiono similarmente meno fiduciosi nella situazione economica. In questo scenario l'Euro diventa la cassa di risonanza del malumore dei consumatori europei. A poco meno di un anno dalla sua introduzione gli europei non si sono ancora affezionati alla moneta unica. Dalle indagini è infatti emerso che lo scetticismo nei confronti della nuova valuta comunitaria, registrato nel maggio scorso, si è ulteriormente diffuso. La maggioranza degli europei (56%, +9 punti percentuali) ritiene che l'Euro abbia portato ai consumatori più inconvenienti che vantaggi, mentre solo il 34% difende l'idea opposta. 

E I GIOVANI IMPRENDITORI MILANESI COPIANO I "VU CUMPRA'" 
Milano, 20 dicembre 2002. Non sono solo ambulanti extracomunitari a vendere bonghi, djambé e ganzà. La più bella idea milanese d'impresa è quella di un giovane musicista che vorrebbe vendere strumenti musicali etnici e costruirne di antichi. Sempre in tema di musica la giovane impresa milanese premiata è quella che ha inventato un sistema interattivo per imparare a suonare: il computer corregge gli errori e in breve tempo si suona una filastrocca europea. Sono queste alcune delle diciassette idee ed imprese premiate - per un totale di 41.500,00 euro - in Lombardia. Il Comitato Punto Nuova Impresa - Formaper azienda speciale della Camera di commercio di Milano ha premiato, per le "Imprese già avviate", Claudio Sedazzari che gestisce la società Opto Engineering a Mantova, una società che si occupa di produzione di sistemi ottici industriali; per la sezione "Idea di impresa" ha vinto invece Simone Conca che si occupa di artigianato e servizi a Milano. I secondi posti vanno rispettivamente a Massioli Andrea di Milano che ha una società Informatica e a Massimo Damiani di Milano per una liuteria e commercio di strumenti musicali etnici. Si è tenuta ieri mattina in Camera di Commercio di Milano la cerimonia conclusiva del concorso, alla sua quinta edizione, che premia le migliori idee d'impresa proposte da giovani neo-imprenditori lombardi scelti tra gli utenti del servizio regionale Punto Nuova Impresa. Un evento organizzato dal Comitato Punto Nuova Impresa, iniziativa promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, in collaborazione con Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, Assolombarda, Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Milano. "Il Comitato Punto Nuova Impresa - ha dichiarato Paolo Galimberti, Presidente del Comitato Punto Nuova Impresa - è nato nel 1992 con l'obiettivo principale di sviluppare la cultura di impresa e il lavoro autonomo come positiva opportunità di ingresso nel mondo del lavoro e per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica nei confronti delle tematiche legate alla creazione di impresa. Il nostro ruolo istituzionale è stimolare e supportare la nascita di nuove imprese attraverso strumenti quali l'orientamento, l'informazione, la formazione, l'assistenza. E' fondamentale aiutare l'aspirante imprenditore a capire la fattibilità dell'idea imprenditoriale. Ma anche seguirlo con un tutor nei primi 6/12 mesi di attività. Ai nostri utenti inoltre diamo la possibilità di avere un riferimento per le pratiche burocratiche. Una componente sempre più importante del nostro servizio sono i servizi specifici per il lavoro autonomo. Così come l' informazione anche attraverso Internet". I vincitori - I premi del Comitato Punto Nuova Impresa, per la categoria "imprese già avviate" vanno a: Sedazzari Claudio della società Opto Engineering srl di Mantova, per la produzione di sistemi ottici industriali, che si aggiudica il primo posto; Massioli Andrea di Milano, con la società informatica E-farma group, secondo posto e Tarditi Maria che a Milano, ha la società Immagine che si occupa di artigianato artistico è la terza. Per quanto riguarda la categoria "idea di impresa", vince Conca Simone, di Milano, con Artigianato e servizi seguito, al secondo posto, da Damiani Massimo, sempre di Milano con la liuteria e commercio di strumenti musicali etnici. Al terzo posto troviamo Cretti Elena di Lovere (Bg) con l'idea sui servizi per il settore edile e delle costruzioni. I premi delle Camere di Commercio di Milano, Varese, Pavia, Sondrio, Brescia e Lodi vanno a: Milano - per le "imprese già avviate" a Kithratzis Nicola, per la fornitura software e consulenza informatica ed inoltre per un nuovo metodo per imparare a suonare il piano; per le "idee di impresa" a Fata Anna, di Monza con l'idea Fad Psicologi. Varese - per le "imprese già avviate" a Pasquali Chiara di Laveno per la società Capra e cavoli, zootecnico allevamento di caprini; per le "idee di impresa" Fornelli Federica di Gavirate con l'idea di servizi di consulenza area ambiente e E-marketing. Pavia - per le "imprese già avviate" a Martinelli Alessandra, con la società Arianna Piccola, Cooperativa di servizi culturali; per le "idee di impresa" Ferrari Germana, di Castana per l'idea di produzione e vendita sensori. Sondrio - per le "imprese già avviate" a Branchimi Gigliola, di Caiolo, artigiana, con la società Ma.Gi.; per le "idee di impresa" Signorelli Roberto, per l'idea di apicoltura e coltivazione mirtilli. Brescia - per le "imprese già avviate" a Leoni Victoria, di Roncadelle, per una società di editoria musicale e servizi discografici; per le "idee di impresa" Piccinelli Antonio, di Bagnolo Mella con un birrificio artigianale. Lodi - per le "le idee di impresa", il premio va a Mori Paola, di Cervignano D'Adda, dell'azienda "La chiocciola", si occupa di Agricoltura. Premi importanti. Sono stati assegnati dal Comitato Punto Nuova Impresa sei premi, tre da 3.500,00 Euro per la sezione "Nuove imprese" e tre da 1.500,00 Euro per la sezione "Idea d'impresa". Le Camere di Commercio di Milano, Varese, Pavia, Sondrio, Brescia e Lodi hanno dato undici premi: cinque da 3.500,00 Euro per la sezione "Nuove Imprese", cinque da 1.500,00 Euro per la sezione "Idea d'impresa" e la Camera di Lodi un premio di 1.500,00 Euro per la sezione "Idea d'impresa". Il servizio Punto Nuova Impresa. Sono 15 gli sportelli del Pni presenti in Lombardia. A Milano e Provincia sono 5 gli sportelli Punto Nuova Impresa il cui coordinamento tecnico è affidato a Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. A Milano dal 1994 ad oggi sono stati 30.735 gli utenti che si sono rivolti allo sportello PNI; in provincia l'affluenza è stata di 50.000 utenti. Solo quest'anno ci sono stati 3.500 utenti a Milano e 6.000 in provincia. Le idee imprenditoriali assistite dal Punto Nuova Impresa-Formaper - Le idee imprenditoriali più "gettonate" presso i Punto nuova impresa interessano per il 20% attività imprenditoriali nel campo del tempo libero e dello sport, per il 20% in servizi di assistenza, asili nido e ludoteche, il 10% servizi della cura della persona, il 9% agenti immobiliari, il 6% bed & breakfast. I dati - Le imprese attive in Lombardia passano da 645.351 del '94 a 751.638 nel 2001. La Lombardia mantiene un elevato turnover imprenditoriale: i tassi di creazione (66.951 nuove nate nel 2001) e di cessazione (48.752 cessate nel 2001) delle imprese sono tra i più alti, testimoniando una realtà economica molto vivace. E' aumentata la propensione imprenditoriale le donne e gli immigrati. La natalità di imprese ha interessato soprattutto i servizi alle imprese e sociali, le produzioni legate alle traiettorie dell'informatica (sia nella manifattura sia nei servizi) e dell'ambiente, le attività di intermediazione (nel commercio, nei trasporti, nella finanza e assicurazioni). 

CUSCUS E PANETTONE COS'È CAMBIATO NEL MODO DI FESTEGGIARE IL NATALE NELLE PICCOLE E MEDIA AZIENDE ITALIANE "IL PICCOLO IMPRENDITORE TROPPO SOLO NELL'AFFRONTARE LE DIFFERENZE RELIGIOSE. IL CONTRATTO DI LAVORO NON PREVEDE QUESTA SITUAZIONE." 
Milano, 20 dicembre 2002 - Al panettone di Natale non dice no nemmeno chi non riconosce il Natale come una festa. La presenza di un elevato numero di extracomunitari di religione non cattolica nelle piccole e medie imprese italiane non ha modificato di una virgola il modo di festeggiare la festa più tradizionale dell'anno. Dopo una "schiscetta" di cuscus, insomma, una fetta di panettone non guasta. E all'approccio magari freddino rispetto al contenuto religioso del festeggiamento, si abbina l'allegria che porta con sé la ricorrenza. Lo conferma George S. May International, società americana, leader nella consulenza alle piccole e medie imprese italiane e che contatta 400 aziende a settimana. "Nonostante le profonde differenze culturali - spiega Carmine Tarsitano dirigente della George S. May International - che a volte portano a piccole e grandi incomprensioni, queste feste rappresentano un momento di incontro e scambio culturale importante, che arricchiscono l'azienda. Non dimentichiamo però che durante l'anno le differenze religiose portano ad un confronto molto forte, tra colleghi. I mussulmani, per esempio, chiedono di vivere la loro religione rispettandone le ricorrenze in un paese come l'Italia che ha già un calendario di festività religiose abbastanza serrato. Il piccolo imprenditore italiano si trova a dover accontentare un po' tutti conciliando le esigenze di business. Il problema è che si trova ad affrontare queste differenze troppo da solo, non è sostenuto da normative e regolamenti, che possano aiutarlo a gestire questa situazione. Chi vuole prendere le ferie per consacrare una sua festa religiosa che cade in un altro periodo dell'anno rispetto alla nostra, naturalmente lo può fare. Si è creato un tantino di confusione, forse vale la pena rivedere il contratto di lavoro, che prevede l'esigenze di un popolo ormai multirazziale e con esigenze e religioni differenti. 

LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L'ACQUISIZIONE DELLA BIRRERIA TEDESCA BRAUERGILDE DA PARTE DI INTERBREW
Bruxelles, 20 dicembre 2002 - La Commissione europea ha autorizzato a norma del regolamento sulle concentrazioni l'acquisizione della birreria tedesca Brauergilde Hannover S.A. da parte della società belga Interbrew S.A.. L'operazione non suscita preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza in alcun mercato della birra nell'Unione europea. L'operazione riguarda la produzione e distribuzione di birra in Germania e in minor misura nel Regno Unito, in Italia ed in Belgio. In questi ultimi tre paesi l'impatto dell'operazione sul mercato è comunque trascurabile. Dall'indagine della Commissione sull'impatto dell'operazione è risultato che l'acquisizione non avrebbe dato origine a problemi di concorrenza neppure in Germania in quanto sul mercato tedesco, altamente frammentato, rimane un elevato numero di concorrenti. Interbrew opera principalmente nella produzione, commercializzazione e fornitura di birra nelle Americhe, nell'Europa occidentale, centrale ed orientale e nell'Asia del Pacifico. Brauergilde è la holding cui fa capo il gruppo Gilde di birrerie tradizionali in Germania 

VARATE LE NORME CHE REGOLANO L'ATTIVITA' DELLE STRUTTURE SANITARIE PER I DISABILI 
Milano, 20 dicembre 2002 - Non sempre, purtroppo, le strutture sanitarie pubbliche e private che si occupano dell'assistenza ai disabili e delle attività riabilitative di portatori di handicap sono organizzate in modo tale da garantire uno standard minimo della qualità dei servizi necessari. E' un problema complesso che nel nostro Paese riguarda direttamente milioni di portatori di handicap e di disabili (compresi quelli temporanei, da infortuni) e diverse migliaia di strutture di assistenza e di riabilitazione, sia pubbliche che private. Per migliorare le prestazioni delle singole strutture e garantire, quindi, un'elevata qualità del servizio di assistenza ai portatori di handicap, l'Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, ha pubblicato di recente la norma Uni 11010 "Servizi residenziali e diurni per persone con disabilità - Requisiti del servizio". La norma riguarda tutte le strutture pubbliche e private che operano nell'ambito dei servizi sociali, educativi, assistenziali e socio riabilitativi (sia di tipo residenziale che di tipo diurno) proponendosi come un valido aiuto per razionalizzare funzioni e operatività a beneficio degli ospiti. Per essere a norma, la struttura di assistenza deve essere dotata di personale adeguato. Gli operatori, infatti, devono avere capacità relazionali, esperienza specifica nel settore delle disabilità. competenze organizzativo-gestionali, competenze specifiche sul lavoro di gruppo e sul coordinamento di gruppi di lavoro. Ciascun ente deve preparare un documento tecnico che descriva le pratiche, le procedure e le strategie per l'erogazione dei servizi; deve coordinarsi ed integrarsi con gli enti Locali (Asl, scuole, uffici pubblici, eccetera) promuovere attività di ricerca in ambito riabilitativo; essere attrezzato per garantire sia i servizi generali sia quelli specifici per ciascun ospite. In particolare, la nuova norma Uni prevede da parte della struttura sanitaria, per ogni singolo ospite, la definizione di un "progetto individualizzato" che per tutta la durata della degenza sarà sottoposto a fasi di riesame, verifiche e controlli. La nuova norma definisce tutto ciò che deve essere fatto durante le fasi della permanenza del disabile nella struttura sanitaria: dall'ammissione (occorre tracciare un profilo completo del paziente e, in funzione dei suoi bisogni, stabilire il grado di recupero compatibile con l'handicap), all'l'inserimento nella struttura (definizione e gestione del progetto individualizzato con l'indicazione degli strumenti e dei metodi d'intervento, tempi indicativi di realizzazione, modalità di verifica, eccetera); dal trattamento (vengono individuati i responsabili e gli operatori che dovranno seguire il paziente e assicurare lo sviluppo progressivo del trattamento) fino alla dimissione (perché sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati oppure per necessità e/o volere dei famigliari o del paziente stesso). 

FORUM DEGLI ASSESSORATI ALLE POLITICHE SOCIALI PRESENTAZIONE DELLE SCHEDE DEMOGRAFICHE E DEI SERVIZI SOCIALI DELLA PROVINCIA DI AVELLINO 
Avellino, 20 dicembre 2002 - Un'esigenza fondamentale di ogni Ammi-nistrazione provinciale è quella di acquisi-re una base certa di informazione sulle caratteristiche del territorio in ordine alla programmazione delle attività e alla ge-stione razionale delle risorse disponibili. Questo principio è oggi riconosciuto e so-stenuto dalla Legge 328/00, che all'art. 21 prevede la costituzione del Sistema Infor-mativo dei Servizi Sociali. Il Forum, fin dal 1995, cura la costituzione di Osservatori che hanno la funzione di affiancare gli As-sessorati alle Politiche Sociali nella defini-zione di strategie comuni nel settore delle politiche sociali e nella delineazione di li-nee guida per la promozione e la garanzia della qualità degli interventi e dei servizi. Come è noto, l'Osservatorio effettua il monitoraggio su tutti i servizi sociali presenti sul territorio provinciale afferenti a tutta la popolazione della Provincia e rileva, aggiornandoli, i principali indici e indicatori demografici. L'Obiettivo oltre a quello di monitorare costantemente la realtà provinciale relativamente alla situazione demografica e alla presenza dei servizi e delle strutture sociali è quella di consentire alla amministrazione provinciale di ottemperare a quanto indicato dalla Legge Quadro sui Servizi Sociali (L.328/00) in tema politiche sociali. Le schede demografiche sono state rea-lizzate con l'obiettivo di conoscere per ciascun Comune afferente alla Provincia di Avellino la situazione in ordine alla po-polazione residente per sesso, classi d'età e stato civile. Le schede relative alla presenza sul territorio avellinese dei servi-zi sociali, invece, hanno come obiettivo quello di presentare la realtà territoriale della Provincia come sommatoria delle realtà comunali in ordine alla allocazione e alle caratteristiche dei servizi sociali per gli anziani, minori, portatori di handicap, tossicodipendenti, donne in difficoltà e co-sì via. Venerdì 20 dicembre alle ore 12:00 c/o la Sala Grasso della Provincia- Palazzo Caracciolo, Piazza Libertà. 

SIGLATO L'ACCORDO TRA VALENTINO E SINV PER UNA NUOVA LINEA GIOVANE 
Milano, 20 dicembre 2002 - Valentino S.p.A. e Sinv S.p.A. hanno firmato un contratto per la produzione e distribuzione di una nuova linea giovane con orientamento leisurewear. Il contratto, che si estende all'intero territorio mondiale, prevede di superare nei prossimi cinque anni i 300 milioni di Euro di fatturato retail con investimenti in comunicazione di oltre 15 milioni di Euro. La prima collezione donna e uomo sarà presentata a Milano nel gennaio 2003 e verrà distribuita nel prossimo autunno/inverno in un limitato numero di punti vendita, selezionati nei principali mercati. La nuova linea, pur nel rispetto dei valori profondi che appartengono da sempre al marchio Valentino, sarà moderna, giovane e fashion e si posizionerà nella fascia alta del segmento di mercato di riferimento. "Io ed il mio team creativo ci siamo divertiti ad applicare i più classici elementi couture di Valentino ad una linea fatta per giovani e destinata ad una fascia prezzi sportswear. Vedrete pizzi, rasi, ricami, tipici del mio lavoro, su jeans, parkas, T-shirts" ha affermato Valentino Garavani. " Questo progetto è il primo nel campo dell'abbigliamento realizzato dalla nuova gestione di Valentino e rappresenta una grande opportunità per rendere più accessibile il marchio ad un pubblico giovane e attento all'evoluzione della moda. L'esperienza, la sensibilità ed il personale coinvolgimento del Presidente Sinv Ambrogio Dalla Rovere saranno di sicuro supporto e contribuiranno a garantire un accurato posizionamento della linea in un mercato molto competitivo ma in significativa crescita in questo particolare segmento" ha dichiarato Michele Norsa, Amministratore Delegato Valentino S.p.A. "Siamo contenti di poter collaborare con Valentino a questo nuovo progetto di abbigliamento giovane. Abbiamo condiviso sin dall'inizio la volontà di offrire un prodotto di grande qualità attraverso una distribuzione che ne sottolinei l'esclusività, consapevoli del fatto che la creatività di Valentino e il prestigio del suo marchio, uniti alla competenza del suo team e al nostro know how, possano posizionare in breve tempo questa linea tra i player di riferimento" ha sottolineato Ambrogio Dalla Rovere. 

INAUGURATO A SASSARI IL NUOVO NEGOZIO ROBERTO BIAGINI 
Sassari, 20 dicembre 2002 - In uno spazio accogliente, distribuito su tre piani su una superficie di 300 mq, dove la clientela troverà tutto il total-look maschile proposto dalla griffe, è stato inaugurato ieri il nuovo punto vendita. L'azienda nasce agli inizi degli anni Ottanta dall'iniziativa del suo fondatore, l'allora ventenne Roberto Biagini. L'ambizione del giovane imprenditore toscano è quella di soddisfare la richiesta del mercato dell'abbigliamento di capi "moderni". La produzione di tipo industriale, con richiami stilistici alle ultime tendenze provenienti dal Nuovo Continente. Roberto Biagini si occupa della parte stilistica per le collezioni Uomo e Donna, e del coordinamento del processo di produzione. La rete di vendita copre l'intero territorio italiano attraverso un compatto insieme di rappresentanti. Nel 1994 la svolta. Cessa la produzione delle collezioni Donna. La ditta si specializza nella produzione di capi Uomo accostandosi alla tradizione sartoriale toscana e al Made in Italy. Roberto Biagini inizia la penetrazione dei mercati esteri con la firma del significativo accordo di collaborazione con un distributore americano per la diffusione della griffe sull'intero mercato statunitense. Viene aperto il primo negozio monomarca di proprietà Roberto Biagini a Montecatini Terme. Il fatturato, cresciuto costantemente nel giro di dieci anni del 30%, decolla. La strategia è quella vincente, Roberto Biagini inizia a realizzare la sua ambizione di creare una griffe che porta il suo nome, rinomata a livello internazionale. Dal 1994 al 1998 l'Azienda cresce su tutti i fronti. Il fatturato ha un incremento del 1000%. Vengono aperti ulteriori quattro negozi monomarca di proprietà Roberto Biagini nei centri storici di città molto importanti e strategiche quali Firenze, Montecatini, Padova ai quali si aggiungono Pescara e Livorno nel 1999, Imperia, Cosenza e ora Sassari. In particolare l'inaugurazione del negozio di Firenze suscita la maggiore attenzione da parte del pubblico. Roberto Biagini può adesso confrontarsi con i marchi che lo circondano. L'esigenza adesso è quella di potenziare le capacità di vendita attraverso una politica di lancio del marchio ad alti livelli. Dal 1997 Roberto Biagini fa parte della Camera Nazionale della Moda, è presente su riviste e periodici specializzati con redazionali, pagine pubblicitarie, articoli che parlano della sua griffe. Ogni anno effettua a Milano e Firenze due presentazioni delle nuove collezioni presso Hotel o Location di prima categoria. Come le prossime di Venerdì 10 Gennaio 03 a Firenze, in occasione del Pitti, presso l'hotel Savoy dalle 17 alle 20 e la presentazione durante Milano Collezioni Uomo presso il Grand Hotel et de Milan in Via Manzoni al 29 dalle 10 alle 20 decisa per il 12 Gennaio 03 Negli ultimi anni Roberto Biagini attua la differenziazione del prodotto con l'introduzione dell'intera linea di accessori, camicie, cravatte, cinture, scarpe, borse, portachiavi, ecc. tutti rigorosamente Made in Italy. Attualmente, dopo aver rafforzato la produzione di capi spalla maschili di alta qualità di tipo sartoriale, è in atto il potenziamento del servizio Atelier prestato direttamente presso i punti vendita monomarca. Servizio inizialmente rivolto alla cerimonia che in seguito si è gradualmente ampliato fino ad arrivare a coprire l'intera gamma di prodotti, accessori inclusi. Ancora alla prima generazione, l'Azienda vanta un'indiscussa crescita effettiva, nonché stabilità di strategie di marketing. I prossimi passi, ormai imminenti, saranno l'apertura di ulteriori negozi monomarca di proprietà, corner-shop in grandi magazzini di tutto il mondo, la creazione di una rete di franchising, il potenziamento della comunicazione dell'immagine attraverso l'organizzazione di eventi e una presenza maggiore sulla stampa. D'altronde i punti di forza sui quali si basa, tra i quali prima di tutto una struttura globale organizzata per seguire tutte le fasi delle collezioni dalla creazione alla distribuzione compreso anche il processo produttivo, senza dimenticare l'offerta completa che si snoda in tutte le direzioni, le permettono di guardare al futuro con lungimiranza e solidità. Largo Cavallotti 1 Sassari Tel 079231078. 

PIANI DI STUDIO DELLA NUOVA SCUOLA SECONDARIA: AL LAVORO 250 ESPERTI DEL MONDO DELLA SCUOLA, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA CULTURA 
Roma, 20 dicembre 2002 - Letizia Moratti, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca ha aperto i lavori del convegno "Il profilo dello studente al termine del secondo ciclo di istruzione e formazione" cui hanno partecipato 250 esperti del mondo della scuola, università, cultura e del lavoro incaricati di fornire indicazioni e suggerimenti per la stesura dei piani di studio. Il ministro nell'indirizzo di saluto ai partecipanti ha sottolineato i punti fondamentali del lavoro che attende gli esperti: "Un profilo che abbiamo voluto unitario, perché siamo convinti che il sistema di istruzione e formazione debba consistere di due percorsi comunicanti che, ancorché distinti, abbiano obiettivi e valori di riferimento comuni. Abbiamo voluto in tal modo riconoscere in concreto la legittimità, anzi, la necessità di istituire nell'ordinamento una pluralità di percorsi, di tempi, di contenuti, di modalità, di metodologie di insegnamento e di apprendimento, ed anche di sedi in cui potrà svolgersi l'attività formativa. Questa scelta mette al centro lo studente, i suoi progetti, le sue doti e capacità, l'autonomia delle sue scelte e le sue responsabilità." Il Ministro ha aggiunto: "Dopo un prolungato periodo di sperimentazione, che ha prodotto una proliferazione enciclopedica di materie e un conseguente aumento del carico delle lezioni, è necessario - pur tenendo conto delle opportune innovazioni - ritornare al più prezioso messaggio della tradizione liceale e cioè quello di "insegnare poche cose, ma insegnarle molto bene", lasciando ai ragazzi tutto il tempo necessario per la rielaborazione personale, l'approfondimento, l'autonoma costruzione del proprio percorso di crescita culturale e umana. Ci aspettiamo, per questo, che il liceo riconquisti la sua dimensione unitaria, essenziale, centrata sull'elaborazione critica e sull'apertura mentale." Il Ministro ha concluso: " A voi chiediamo di individuare gli obiettivi generali e specifici di ciascun liceo all'interno del quadro stabilito dal documento di base e di validare la coerenza interna del sistema, dal primo al secondo ciclo, e quella esterna riferita alla spendibilità ed efficacia dei profili in uscita nelle Università, nell'Istruzione e Formazione Superiore e nell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. La presenza qui oggi di esperti del primo e del secondo ciclo vuole significare proprio questo: la volontà di costruire un sistema scolastico che ha nella continuità verticale ed orizzontale e nella coerenza complessiva i suoi punti di forza e di garanzia di unitarietà e di flessibilità per i ragazzi e le loro famiglie. Oggi avviamo i lavori che prevedono un grande dibattito sulla definizione dei profili, cui seguirà un forum dedicato. Ci sarà poi una seconda fase per approfondire i profili dei singoli licei. Subito dopo comincerà il confronto con le Associazioni dei genitori, con i docenti, i sindacati e gli editori. Infine, in una terza fase istituzionale, il documento sarà presentato al CnpiI, al Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari." Il sottosegretario Valentina Aprea ha poi condotto i lavori della giornata di studi, svolgendo una relazione per illustrare i contenuti e gli effetti del disegno di legge sulla riforma degli ordinamenti scolastici attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. 

ARCHEOLOGIA: SCOPERTO A CIPRO ANTICHISSIMO OLEIFICIO 
Roma, 20 dicembre 2002 - Un oleificio preistorico risalente al II millennio a.C., capace di produrre enormi quantitativi di olio d'oliva con una tecnologia all'avanguardia: una scoperta di straordinaria rilevanza archeologica fatta dall'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) nel sito di Pyrgos/Mavroraka, a Cipro. "L'impianto industriale - spiega la ricercatrice del Cnr Maria Rosaria Belgiorno, direttrice dello scavo - copre un'area di 600 metri quadri e fa parte di un vasto edificio risalente all'inizio del II millennio a.C. Strutturato scientificamente con approvvigionamento idrico costante, dispone di un sistema di recupero dell'olio per tracimazione in vasche scavate nel terreno a diversi livelli, del diametro complessivo di 3 metri e mezzo, in grado di produrre ingenti quantità di olio d'oliva, conservato in preziose giare (pithoi) di terracotta collocate al lato dell'impianto". Un impianto di notevoli dimensioni, come dimostra l'ampiezza dell'ambiente, che misura più di quindici metri per sei; inoltre una delle giare restaurate poteva contenere fino a 500 litri di olio d'oliva: una misura eccezionale per l'epoca, che testimonia l'esistenza di un'altra tecnologia avanzata, quella della ceramica, attraverso la quale, senza l'uso del tornio, si riusciva a costruire e cuocere vasi di enormi dimensioni, mai rinvenuti precedentemente sull'isola. "La connessione tra le due attività industriali - prosegue Maria Rosaria Belgiorno - non è casuale e fa pensare che ci si trovi di fronte alla più antica testimonianza dell'uso dello scarto della lavorazione dell'oliva, "la sansa", come combustibile ad alto potenziale calorico per la lavorazione dei metalli". Di elevata fattura sono anche le decine di vasi rinvenuti nell'area e affidati per il restauro all'Istituto per l'Arte ed il Restauro "Palazzo Spinelli" di Firenze. La scoperta apre nuovi orizzonti storici sull'evoluzione della tecnologia nell'Egeo insulare e pone Cipro, per la prima volta, a un livello di parità nei confronti delle coeve civiltà, che all'inizio del II millennio a.C. si affacciavano nel bacino del Mediterraneo Orientale. 

LEGISLAZIONE IN MATERIA DI RIFIUTI: LA COMMISSIONE APRE PROCEDIMENTI NEI CONFRONTI DI NOVE STATI MEMBRI
Bruxelles, 20 dicembre 2002 - La Commissione europea interviene a protezione dell'ambiente in Europa avviando procedimenti di infrazione nei confronti di nove Stati membri per mancata osservanza della normativa UE in materia di rifiuti. Mediante una lettera di costituzione in mora trasmessa ai sensi dell'articolo 228 del trattato Ce la Commissione ha ingiunto ad Italia, Francia e Lussemburgo di conformarsi a precedenti sentenze della Corte di giustizia europea. La Commissione ha inoltre adito la Corte di giustizia nei confronti di Italia, Grecia (per due casi distinti) e Svezia. Infine, la Commissione ha trasmesso un parere motivato a Italia, Grecia, Spagna, Austria, Irlanda e Belgio. I procedimenti in questione vertono sulla violazione di un regolamento sulle spedizioni di rifiuti e di una serie di direttive relative alla gestione generale dei rifiuti, ai rifiuti pericolosi, alle discariche, all'eliminazione degli oli usati, allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili (Pcb/Pct) e ai rifiuti di imballaggio. I suddetti strumenti legislativi stabiliscono che le operazioni di smaltimento debbano svolgersi in modo sicuro, avvengano solo se debitamente autorizzate e non comportino rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente. Fissano inoltre una serie di requisiti per la sicurezza del trasporto di rifiuti, prevedono condizioni rigorose per il funzionamento delle discariche e mirano a ridurre il volume dei rifiuti di imballaggio. La Commissione teme che un'applicazione inadeguata delle suddette disposizioni esponga gli Stati membri a problemi quali le discariche abusive o inefficienti. Queste discariche causano infatti gravi disturbi alle popolazioni locali, in particolare problemi legati alle montagne di rifiuti, che possono avere conseguenze perniciose per la salute dell'uomo e per l'ambiente, e problemi dovuti allo scarso controllo esercitato sul trasporto dei rifiuti. Commentando le decisioni della Commissione, Margot Wallström, Commissario per l'ambiente, ha affermato che la legislazione dell'UE in materia di rifiuti è finalizzata ad impedire danni all'ambiente e alla salute dell'uomo e che tale obiettivo essenziale potrà essere realizzato solo se gli Stati membri si adegueranno alla legislazione da essi stessi sottoscritta. Procedimenti aperti nei confronti dei singoli Stati membri Italia Il 24 gennaio 2002 la Corte di giustizia europea ha stabilito che l'Italia non aveva assolto all'obbligo di comunicare alla Commissione le necessarie informazioni in merito ai programmi di gestione dei rifiuti normali e pericolosi in Sicilia e Basilicata. L'Italia ha inoltre omesso di comunicare i piani di gestione nazionali per gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (Causa C-466/99). Da quella data l'Italia ha trasmesso alla Commissione alcune informazioni relative alle misure prese ma non ha ancora comunicato il piano di gestione dei rifiuti relativo alla Sicilia. Numerose regioni italiane, inoltre, non hanno ancora adottato o comunicato i piani di gestione dei rifiuti previsti dalle norme in materia di imballaggi e rifiuti di imballaggio. La Commissione ha pertanto deciso di avviare un secondo procedimento di infrazione ai sensi dell'articolo 228 del trattato CE nei confronti dell'Italia per mancata esecuzione della sentenza della Corte. I procedimenti di questo tipo possono dar luogo all'imposizione di notevoli sanzioni pecuniarie nei confronti degli Stati membri che non danno esecuzione alle sentenze della Corte. In una causa distinta la Corte di giustizia verrà adita perché l'Italia non ha pienamente osservato una disposizione della direttiva quadro sui rifiuti. Tale disposizione stabilisce che le imprese che procedono alla raccolta o al trasporto dei rifiuti o provvedono allo smaltimento o al recupero dei rifiuti per conto terzi (commercianti o intermediari) e non dispongono di un'autorizzazione devono essere iscritte presso le competenti autorità. La legge italiana dispone che gli operatori che raccolgono o trasportano i propri rifiuti non devono essere iscritti (per i rifiuti pericolosi sono previsti quantitativi massimi autorizzati). La Commissione ritiene che la norma italiana faccia sì che i controlli sulla raccolta e il trasporto di rifiuti siano meno rigorosi di quelli stabiliti dalla direttiva. La Commissione trasmetterà infine all'Italia un parere motivato relativo alle norme nazionali che escludono dalla definizione di rifiuti i terreni e le pietre risultanti da escavazione destinati ad essere riutilizzati per fini di bonifica, rinterro, terrapieni e operazioni di triturazione. Tale disposizione non è conforme al diritto comunitario sui rifiuti e in particolare alla direttiva quadro sui rifiuti. Francia Il 6 giugno 2002 la Corte di giustizia europea ha stabilito che la Francia non aveva comunicato alla Commissione le misure necessarie per l'applicazione della direttiva sullo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili (Pcb/Pct). Le misure in questione consistono in una sintesi degli inventari degli apparecchi contenenti elevati volumi di Pcb, un piano per la decontaminazione degli apparecchi inventariati nonché una bozza di piano per la raccolta e il successivo smaltimento degli apparecchi non soggetti ad inventario ma contemplati dalla direttiva (Causa C-177/01). Dall'esame effettuato dalla Commissione dei provvedimenti comunicati dalle autorità francesi dopo la sentenza della Corte risulta che la Francia ha fornito la sintesi richiesta ma non ancora adottato, pur avendo già presentato progetti al riguardo, il piano di decontaminazione e la bozza di piano di raccolta e smaltimento. La Commissione ha pertanto deciso di avviare, nei confronti della Francia, un secondo procedimento di infrazione ai sensi dell'articolo 228 del trattato per mancata esecuzione della sentenza della Corte. Lussemburgo Il 15 gennaio 2002 la Corte di giustizia europea ha stabilito che il Lussemburgo era venuto meno all'obbligo di adottare l'elenco dei rifiuti previsto dalla direttiva sui rifiuti pericolosi (Causa C-196/01). Poiché dalla data della sentenza della Corte le autorità lussemburghesi non hanno comunicato ulteriori informazioni la Commissione ha trasmesso al Lussemburgo una lettera di messa in mora, avviando in tal modo il procedimento di infrazione ai sensi dell'articolo 228 del trattato per mancata esecuzione della sentenza della Corte. Grecia Preoccupata dal gran numero di discariche abusive o non controllate esistenti in Grecia, la Commissione ha deciso di avviare un procedimento nei confronti di questo paese. Le autorità elleniche stanno applicando nuovi programmi regionali di riduzione del numero di discariche che operano abusivamente ed hanno affermato che, tra la fine del 2001 e il maggio 2002, il numero di tali discariche era passato da 2 810 a 1 458. Malgrado l'impegno delle autorità, tuttavia, il problema persiste e grandi quantitativi di rifiuti continuano ad essere scaricati abusivamente mettendo a repentaglio la salute dell'uomo e l'ambiente. La Commissione trasmetterà pertanto un parere motivato alla Grecia. Nel quadro di una causa distinta, la Commissione adirà la Corte per la mancata realizzazione, da parte della Grecia, di un piano adeguato di gestione dei rifiuti pericolosi nella regione di Thriassio Pedio (vicino Atene). Il ricorso alla Corte di giustizia verte anche sul fatto che la Grecia è venuta meno all'obbligo, stabilito dalla direttiva sui rifiuti pericolosi, di evitare l'inquinamento delle acque freatiche da parte di rifiuti pericolosi. La Commissione adirà inoltre la Corte perché la Grecia non ha dato piena attuazione a diverse disposizioni della direttiva sugli oli usati. In particolare, le autorità elleniche non hanno preso provvedimenti sufficienti per la sicurezza delle operazioni di raccolta e smaltimento ed omesso di dare precedenza alla rigenerazione degli oli usati quando non vi sono ostacoli di tipo tecnico, economico od organizzativo che la impediscano. Svezia La Commissione adirà la Corte di giustizia per inadempienza, da parte della Svezia, all'obbligo di ricorrere prioritariamente alla rigenerazione previsto dalla direttiva sugli oli usati. Tra il 1995 e il 2000 il tasso di rigenerazione di oli usati in Svezia è stato dello 0% e non vi sono impianti di rigenerazione attualmente in servizio. Inoltre, non sono stati concessi aiuti o incentivi per la rigenerazione degli oli usati. Le autorità svedesi stanno esaminando la situazione ma non hanno preso al momento alcun provvedimento concreto. Spagna La Commissione trasmetterà alla Spagna un parere motivato relativo ad una discarica di Olvera (Cadice) che, essendo sprovvista di impianto di trattamento dei rifiuti, causa il filtraggio dell'acqua, attraverso le caverne, fino al corso del fiume Salado. Dati concreti dimostrano che ciò minaccia la qualità della falda freatica. Si osservano inoltre inadempienze per quanto riguarda gli obblighi in materia di autorizzazioni ed ispezioni stabiliti dalla direttiva quadro sui rifiuti. La Commissione ritiene che la discarica debba essere chiusa e che debba essere posto in essere un piano di decontaminazione del sito. Il procedimento di infrazione è stato avviato a seguito di un reclamo. La Commissione trasmetterà inoltre alla Spagna un parere motivato relativo ad un sito abusivo situato a La Gomera, nelle Isole Canarie, dove sono stati scaricati anche rifiuti pericolosi. Anche in questo caso il procedimento di infrazione è stato avviato a seguito di un reclamo. Austria L'Austria sarà destinataria di un parere motivato della Commissione per il mancato adeguamento della legislazione nazionale alla disposizione della direttiva sui rifiuti di imballaggio relativa alla definizione di "riciclaggio organico". Poiché la legislazione austriaca non definisce tale concetto, il riciclaggio organico potrebbe comprendere anche l'interramento in discarica, allorché la direttiva esclude esplicitamente tale possibilità. L'interramento è una forma di smaltimento e in quanto tale rappresenta la forma meno opportuna di gestione del flusso di rifiuti. L'interramento di rifiuti organici presenta inoltre effetti nocivi per l'ambiente; è particolarmente difficile, in particolare, garantire un trattamento sicuro di gas quali il metano e il solfuro di idrogeno, prodotti dalla decomposizione di tali rifiuti. Il riciclaggio di rifiuti organici può presentare invece vantaggi sotto il profilo ambientale, in particolare se realizzato sotto forma di compostaggio. Occorre pertanto provvedere ad un completo e corretto recepimento di questa definizione nella legislazione nazionale per garantire un'adeguata gestione dei rifiuti organici di imballaggio e ottemperare agli obblighi di informazione sulla realizzazione degli obiettivi di riciclaggio stabiliti dalla direttiva. Belgio La Commissione trasmetterà al Belgio un parere motivato per il rifiuto delle autorità belghe di autorizzare il trasporto di rifiuti oltre frontiera. Nella fattispecie si trattava di autorizzare l'esportazione di rifiuti biologici dalle Fiandre ai Paesi Bassi. I motivi addotti dalle autorità fiamminghe a sostegno del loro rifiuto non sono conformi alle disposizioni del regolamento sulle spedizioni di rifiuti che disciplina le spedizioni transfrontaliere di rifiuti. La decisione delle autorità fiamminghe viola inoltre le disposizioni del trattato CE. Infatti, le spedizioni di rifiuti possono essere vietate solo se è dimostrata l'esistenza di un rischio potenziale per la salute umana o per l'ambiente. Irlanda La Commissione trasmetterà un parere motivato all'Irlanda per la mancata applicazione di talune disposizioni della direttiva sui rifiuti di imballaggio e per le lacune della legislazione irlandese che dà attuazione alla legislazione UE relativa a questo tipo di rifiuti. La direttiva stabilisce che entro il 2005 gli Stati membri debbano raggiungere determinati obiettivi minimi in materia di recupero dei rifiuti di imballaggio. Per realizzare i suddetti obiettivi l'Irlanda dovrà raddoppiare i livelli di recupero attuali. Non sono stati tuttavia posti in essere i necessari provvedimenti legislativi a livello nazionale. Antefatti La legislazione dell'UE in materia di rifiuti La direttiva quadro sui rifiuti(1) stabilisce gli obblighi principali in materia di trattamento dei rifiuti. Gli Stati membri devono provvedere affinché le operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti non presentino rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la flora e la fauna. Devono inoltre evitare che lo smaltimento causi inconvenienti dovuti al rumore eccessivo o a odori sgradevoli o provochi danni alla natura e al paesaggio. Gli Stati membri devono vietare lo scarico e lo smaltimento incontrollato di rifiuti, creare una rete integrata ed efficace di impianti di smaltimento, elaborare piani di gestione dei rifiuti, garantire che i detentori di rifiuti li gestiscano in modo adeguato e provvedere affinché le operazioni di trattamento dei rifiuti siano soggette ad autorizzazione. Gli operatori addetti alla raccolta dei rifiuti devono essere soggetti ad autorizzazione o registrazione. Le imprese incaricate della raccolta o dello smaltimento devono altresì essere sottoposte a regolari ispezioni e mantenere un registro dei rifiuti trattati. Il termine di attuazione della direttiva originaria era stato fissato al 1977 mentre le modifiche adottate per rafforzarne e chiarificarne la portata sono entrate in vigore nel 1993. La direttiva sui rifiuti pericolosi(2) fissa un quadro di riferimento per le norme UE in materia di gestione dei rifiuti pericolosi. Essa integra la direttiva quadro sui rifiuti che stabilisce il quadro legislativo per tutti i tipi di rifiuti, pericolosi e non, e definisce concetti fondamentali quali quelli di rifiuti, smaltimento e recupero. Il concetto di rifiuti pericolosi è invece definito dall'omonima direttiva ed è collegato ad un elenco vincolante detto elenco dei rifiuti pericolosi. La direttiva sulle discariche di rifiuti(3) fissa una serie di precisi requisiti che devono soddisfare le discariche. La direttiva contribuisce ad evitare od attenuare gli effetti negativi di discariche abusive e inaccettabili sull'ambiente, quali l'inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo e dell'atmosfera; le ripercussioni sull'ambiente globale, ad esempio l'effetto serra, nonché i rischi per la salute umana. La direttiva vieta la discarica di determinati rifiuti, ad esempio le gomme usate, ed impone agli Stati membri l'obbligo di ridurre i rifiuti biodegradabili messi a discarica al 35% dei rifiuti biodegradabili prodotti nel 1995. Questa misura contribuirà a ridurre gli effetti negativi delle discariche ed a promuovere le operazioni di recupero. La data per il recepimento della direttiva era stata fissata al 16 luglio 2001. La direttiva sugli oli usati(4) istituisce un sistema armonizzato per la raccolta, il trattamento, la conservazione e lo smaltimento di oli usati quali i lubrificanti di veicoli e motori e mira a proteggere l'ambiente dagli effetti nocivi di tali operazioni. Gli oli usati sono rifiuti pericolosi perché cancerogeni. Gli oli usati che finiscono in fiumi, laghi e torrenti minacciano la vita acquatica mentre quelli riversati sul terreno possono contaminare il suolo. La direttiva obbliga gli Stati membri a dare precedenza alla rigenerazione degli oli usati rispetto ad altre forme di smaltimento. La direttiva su policlorodifenili e policlorotrifenili (Pcb/Pct)(5) verte su una serie di sostanze chimiche pericolose che rappresentano una grave minaccia per l'ambiente a causa della loro tossicità, durata d'azione e tendenza al bioaccumulo (accumulo di organismi viventi). La direttiva intende semplificare la normativa degli Stati membri in materia di decontaminazione o smaltimento di apparecchiature contenenti PCB per garantire la totale eliminazione di tali sostanze. La direttiva sui rifiuti di imballaggi(6) si propone di ridurre l'incidenza degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio sull'ambiente. Fissa obiettivi precisi in termini di recupero e riciclaggio di tali rifiuti ed impone agli Stati membri l'obbligo di elaborare programmi di raccolta, riciclaggio e recupero di questo flusso di rifiuti. Il regolamento sulle spedizioni di rifiuti(7) impone l'obbligo di applicare severi criteri ambientali nelle operazioni di sorveglianza e controllo delle spedizioni di rifiuti all'interno dell'Unione europea, nonché in entrata e in uscita dal suo territorio. Scopo del regolamento è garantire un alto livello di protezione dell'ambiente e della salute umana tutelando nel contempo i diritti commerciali nel mercato interno. Il regolamento opera una distinzione tra rifiuti destinati allo smaltimento e rifiuti destinati al recupero. Iter giuridico L'articolo 226 del trattato autorizza la Commissione ad avviare un procedimento giuridico nei confronti di uno Stato membro inadempiente. Se la Commissione ritiene che il comportamento dello Stato membro costituisce una violazione del diritto comunitario che giustifichi l'apertura di un procedimento di infrazione invia allo Stato membro in questione una "lettera di costituzione in mora" chiedendogli di presentare le proprie osservazioni entro un termine generalmente fissato a due mesi. Alla luce della risposta o della mancata risposta, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato membro un "parere motivato" nel quale chiarisce in modo chiaro ed inequivocabile perché ritiene che il diritto comunitario sia stato violato ed invita lo Stato membro a conformarvisi entro un preciso termine, in genere di due mesi. Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato, la Commissione può adire la Corte di giustizia europea. L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si conforma ad una precedente sentenza della Corte di giustizia europea. L'articolo consente anche alla Commissione di chiedere alla Corte di comminare una sanzione finanziaria allo Stato membro inadempiente. 

NASCE A BOLOGNA IL PADIGLIONE INFORMATIVO SUI PROGETTI PER LA CITTÀ SI ISPIRA AL MODELLO DELL'URBAN CENTER DI MILANO CHE È STATO IL PRIMO AD APRIRE IN ITALIA 
Milano, 20 dicembre 2002 - L'assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga, insieme al ViceSindaco di Bologna Giovanni Salizzoni e a Mario Cucinella, autore del progetto architettonico e direttore dello studio Mca., ha presentato ieri all'Urban Center il Padiglione informativo sui progetti per la città del Comune di Bologna. Si tratta di un grande contenitore di informazioni in grado di soddisfare l'esigenza dei cittadini di essere informati sugli interventi infrastrutturali e architettonici in fase di realizzazione e che saranno realizzati in futuro a Bologna. Esperienze analoghe in Europa si trovano a Berlino e a Parigi, ma soprattutto a Milano con l'Urban Center di Galleria Vittorio Emanuele che, a poco più di un anno dalla sua nascita, è un centro di informazione e discussione sullo sviluppo urbano e sui 'contenuti'della città. Uno spazio, il primo in Italia, dedicato alla comunicazione e al dibattito sui progetti di sviluppo urbano e sul grande patrimonio culturale e architettonico della città che ha come obiettivo primario non solo favorire il rapporto tra Amministrazione comunale e cittadini sulla base di una crescente informazione sui piani di trasformazione urbana, ma anche promuovere il dibattito pubblico attorno ai progetti in corso e valorizzare il patrimonio architettonico di Milano. L'Urban Center è oggi il luogo privilegiato per conoscere la città e la sua storia, per promuovere l'efficacia delle politiche territoriali, per migliorare la qualità urbana e per intessere una rete di scambi di esperienze, di confronto e di collaborazione con altre realtà territoriali. Proprio a sottolineare il rapporto di proficua collaborazione tra il Comune di Bologna e il Comune di Milano, l'Urban Center, oltre alla conferenza di presentazione del Padiglione informativo sui progetti per Bologna, ospiterà anche una piccola esposizione del progetto. E' inoltre proprio in questi giorni in fase di aggiudicazione il premio "il Principe e l'Architetto", coordinato dall'Urban Center in collaborazione con il Comune di Bologna. Il Padiglione informativo sui progetti per la città del Comune di Bologna. Progettata dall'architetto Mario Cucinella, la struttura, moderna e funzionale, sarà facilmente raggiungibile e chiaramente visibile. Un luogo dove ricevere informazioni chiare e immediate; un luogo al servizio della città, dove i cittadini possono conoscere in tempo reale i progetti e lo stato di avanzamento dei lavori. Il Padiglione informativo sui progetti per la città sorgerà in piazza Re Enzo, nel 'cuore' del centro storico di Bologna. Il Comune di Bologna fa da capofila coinvolgendo le realtà che hanno investito ed investiranno su Bologna con progetti in grado di cambiare il volto della città, concependo il Padiglione di Piazza Re Enzo come una galleria espositiva in continuo divenire dove immagini, modelli, video, installazioni, animazioni multimediali e software di visualizzazione tridimensionale d'avanguardia raccontano nel dettaglio quello che accade e accadrà in città. I cittadini potranno così seguire passo dopo passo il percorso individuato per migliorare Bologna scoprendo numerosi ed importanti progetti, quali, ad esempio, la realizzazione del sistema integrato del trasporto urbano (dalla Tramvia alla Metropolitana, dall'Alta Velocità al Servizio Ferroviario Metropolitano), lo sviluppo dell'ex Mercato ortofrutticolo che comprenderà l'edificazione della sede unica degli uffici comunali e la riqualificazione dell'area della Manifattura Tabacchi destinata a diventare un grande comparto culturale (dalla Cineteca, alla Galleria d'arte moderna, dalla sede del Dams a quella di Scienze della Comunicazione). Il Padiglione sarà gestito e realizzato da un Comitato, costituito su iniziativa del Comune di Bologna cui partecipano Seabo srl (Società energia e ambiente Bologna), Atc spa (Azienda trasporto pubblico) e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Il Comitato - aperto all'adesione di soggetti, pubblici e privati, interessati a promuovere attività di informazione e comunicazione su progetti rilevanti per lo sviluppo del territorio - si avvarrà della struttura e dell'esperienza operativa di Finanziaria Bologna Metropolitana spa. Il Comune di Bologna partecipa al Comitato senza sostenere oneri finanziari diretti, ma mettendo a disposizione dello stesso l'area di Piazza Re Enzo. I lavori di realizzazione del Padiglione, che resterà in funzione almeno quattro anni, termineranno entro marzo del 2003 e avranno un costo di circa 1,6 milioni di euro. 

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