NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MERCOLEDI'
8 GENNAIO 2003
pagina 1
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
MERCATO INTERNO: UN DECENNIO SENZA
FRONTIERE HA TRASFORMATO L'EUROPA - MA QUESTO È SOLO L'INIZIO
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Dall'apertura delle frontiere avvenuta il 1 gennaio
1993, grazie al mercato unico sono stati creati nell'Unione europea circa 2,5
milioni di posti di lavoro. Nel 2002 il Pil dell'Unione europea ha registrato un
incremento di 1,8 punti percentuali, pari a 164,5 milioni di euro in più di
quanto sarebbe avvenuto senza mercato interno. Si è altresì avuto un
incremento della ricchezza disponibile del valore di 877 milioni di euro,
calcolato sommando i Pil aggiuntivi generati ogni anni dal mercato interno a
partire dal 1992. Ciò significa in media 5,700 € in più per nucleo
familiare. La Commissione europea ha pubblicato questi dati, frutto peraltro di
calcoli molto cauti, come parte integrante del documento "Il mercato
interno dieci anni senza frontiere", una sintesi dei progressi consentiti
dal mercato interno nell'arco dell'ultimo decennio dopo che le frontiere interne
sono state abbattute liberando così l'economia europea da tutta una serie di
ostacoli. Il documento altresì ricerca e mette in risalto i settori nei quali
le potenzialità del mercato interno non sono state ancora sfruttate appieno,
identificando settori chiave per futuri interventi, segnatamente quello dei
servizi. Per avere il testo completo del documento "Il mercato interno
dieci anni senza frontiere" ed ulteriori informazioni sul mercato interno
dieci anni dopo la sua creazione, si consulti Memo/03/2 ed il sito http://europa.eu.int/comm/10years
Frits Bolkestein, commissario responsabile per il mercato interno ha affermato:
"In dieci anni il mercato interno ha trasformato l'Europa fino a renderla
quasi irriconoscibile, creando milioni di posti di lavoro e centinaia di
miliardi di euro di ricchezza aggiuntiva. Esso ha smantellato le frontiere ed
aperto molte porte. I cittadini europei possono oggi vivere, studiare, lavorare
ed andare in pensione in Europa laddove più desiderano. I consumatori hanno la
possibilità di scegliere tra una sempre più vasta gamma di prodotti di alta
qualità. Le imprese hanno accesso a mercati sempre più vasti. L'Europa è
maggiormente protetta dalle fluttuazioni dell'economia. Dobbiamo tuttavia far sì
che il mercato interno funzioni sempre meglio. Il prossimo decennio sarà
altrettanto decisivo e la Commissione affronterà con entusiasmo la nuova
sfida." Gli effetti positivi di un'Europa senza frontiere sono molteplici.
I modelli economici elaborati dalla Direzione generale per l'economia e la
finanza della Commissione stimano che grazie al mercato interno nel 2002 il Pil
europeo sia cresciuto dell'1,8%, ovvero 164,5 miliardi di euro. Analogamente
anche l'occupazione è cresciuta dell'1,46% per un totale di circa 2,5 milioni
di nuovi posti di lavoro. Nell'arco dell'ultimo decennio il mercato interno ha
consentito una crescita della ricchezza interna all'Unione pari a 877 miliardi
di euro corrispondente ad una crescita del reddito medio delle famiglie
dell'Unione di 5 700 euro. Tali statistiche probabilmente non rispecchiano
ancora interamente i benefici apportati dal mercato interno in quanto ad esempio
non prendono in debita considerazione le ripercussioni del mercato interno nel
settore dei servizi. Esistono nuove opportunità di mercato per le imprese negli
altri Stati membri. In generale, i prezzi di molti beni di consumo e degli
alimentari si attestano su livelli più bassi. Nei supermercati locali arriva
una maggior varietà di prodotti provenienti da tutta Europa. Milioni di persone
hanno varcato le frontiere nazionali per lavorare in settori che vanno
dall'assistenza sanitaria alle nuove tecnologie dell'informazione. L'esistenza
di un sistema unico consente alle imprese di paesi terzi di accedere più
facilmente al mercato, aumentando la concorrenzialità e dando al consumatore
maggiori possibilità di scelta. Nel corso degli ultimi dieci anni le
importazioni verso nell'UE hanno fatto registrare una crescita costante;
altrettanto dicasi per le esportazioni dall'Unione. Nel 2001 le nuove entrate di
investimenti esteri diretti (Ied) verso l'Unione europea sono quadruplicate
rispetto al 1992 benché il 2001 sia stato un anno difficile per gli Ied. I
governi stanno già approfittando di un sistema di appalti pubblici più aperto
e concorrenziale ed il denaro così risparmiato viene investito in settori,
quali la sanità e l'istruzione o nelle pensioni d'anzianità. Se la proposta di
un nuovo pacchetto legislativo sugli appalti pubblici della Commissione sarà
adottata senza ritardi si apriranno inoltre ancora nuove possibilità
d'integrazione nel settore. Nel corso dell'ultimo decennio, il mercato interno
si è esteso a nuovi settori. I costi dell'energia e delle telecomunicazioni
sono così diminuiti, in taluni casi anche drasticamente. Tariffe più basse
hanno consentito a molti di poter accedere ai viaggi aerei, un tempo fuori dalla
loro portata. È aumentata la protezione sociale e dei consumatori e man mano
che l'economia europea è divenuta più concorrenziale l'ambiente si è fatto più
pulito. Nonostante tali successi, il mercato interno resta nondimeno ancora un
cantiere aperto. Per poter costruire a partire dai successi fin qui raggiunti
occorrerà un impegno costante, vigilanza e un ammodernamento della
legislazione. I vantaggi potenziali sono infatti numerosi. Secondo un recente
studio, le ripercussioni macroeconomiche derivanti dall'integrazione finanziaria
si attestano su un valore pari all'1,1 % del Pil dell'UE rispetto ai prezzi del
2002, con una crescita dell'occupazione dello 0,5 % (vedere IP/02/1649). Vi è
certamente un dato di fatto conclusivo (vedere IP/02/1180 e Memo/02/178): in
generale, devono ancora cadere molte frontiere nel settore dei servizi, che
rappresenta da solo il 70% del Pil europeo e dell'occupazione. Esso sarà al
centro della nuova strategia a medio termine per il mercato interno della
Commissione, che verrà presentata nella primavera del 2003. Dopo l'allargamento
del maggio 2004, la sfida maggiore consisterà nel saper garantire la reale
funzionalità di un mercato interno con circa 452 milioni di cittadini. E'
probabile che vi sia un "secondo raccolto" nella misura in cui il
mercato interno si estende a tutto il continente. Ma le frontiere verranno
ancora più acutamente percepite e saranno di conseguenza più difficili da
rimuovere in un Unione con 25 Stati membri. La seconda sfida riguarda il
raggiungimento degli obiettivi di Lisbona: diventare entro il 2010 l'economia
basata sulla conoscenza più concorrenziale e dinamica al mondo. Per far questo
si renderanno necessarie riforme strutturali ed economiche ancora più profonde.
Tali riforme rivestono un'importanza vitale e non costituiscono un fine in se
stesse quanto piuttosto un mezzo per garantire il benessere in una società
esente da fenomeni di emarginazione. Ciò è fondamentale affinché l'UE possa
far fronte alle conseguenze di un progressivo invecchiamento della popolazione.
MERCATO INTERNO: LA COMMISSIONE EUROPEA
INTERVIENE NEI CONFRONTI DI TREDICI STATI MEMBRI CHE NON HANNO RECEPITO NEL
PROPRIO ORDINAMENTO LA LEGISLAZIONE DELL'UNIONE: CIRCOLAZIONE DI MONETA
ELETTRONICA, INVENZIONI BIOTECNOLOGICHE, COMMERCIO ELETTRONICO, ASSICURAZIONI
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - La Commissione europea ha deciso d'iniziare
procedimenti per infrazione contro 13 Stati membri che hanno mancato di recepire
nell'ordinamento nazionale una o più di cinque diverse direttive riguardanti il
mercato interno. La Commissione richiederà a Belgio, Danimarca, Grecia,
Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia e
Regno Unito di porre in vigore rapidamente la necessaria legislazione nel quadro
di ventisei procedimenti diversi attinenti a direttive riguardanti
l'assicurazione dei veicoli a motore, i beni culturali, il commercio elettronico
e l'emissione di moneta elettronica. Queste richieste assumeranno la forma di
pareri motivati. La Commissione può deferire alla Corte di giustizia ogni Stato
membro che dopo aver ricevuto un parere motivato non invii una risposta
soddisfacente nel giro di due mesi. Dopo aver inviato pareri motivati nel luglio
2002, conformemente a questo modo di procedere la Commissione deferirà alla
Corte europea di giustizia Belgio, Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi,
Austria e Portogallo per non aver attuato la direttiva sulla tutela giuridica di
disegni e modelli. Pareri motivati verranno anche inviati a nove Stati membri
per il mancato recepimento nelle legislazioni nazionali della direttiva 98/44/CE
sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche (vedere IP/02/1928).
Dall'ultimo quadro di valutazione del mercato interno pubblicato dalla
Commissione nel mese di novembre (vedere IP/02/1644), dieci anni esatti dopo
l'apertura delle frontiere europee, risulta che il numero delle direttive non
recepite tempestivamente nelle legislazioni nazionali degli Stati membri ha
ricominciato a crescere. Il fenomeno del "mancato recepimento"
registra una tendenza crescente, con una media passata dall'1,8% per Stato
membro nel maggio 2002 al 2,1% nel novembre dello stesso anno. Queste cifre si
riferiscono alla percentuale di atti legislativi pertinenti al mercato interno
dell'Unione attualmente in vigore che gli Stati membri non hanno ancora recepito
nelle legislazioni nazionali. Il recente aumento fa seguito ad un decennio di
continui miglioramenti, in cui si è registrato un costante calo di questo
fenomeno rispetto alla media del 21,4% per Stato membro registrata nel 1992.
Assicurazione dei veicoli a motore La Commissione invierà pareri motivati a
Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Regno
Unito perché questi Stati non hanno recepito la quarta direttiva assicurazione
autoveicoli (2000/26/CE) entro il termine convenuto del 20 luglio 2002. Soltanto
quattro Stati membri (Germania, Austria, Finlandia e Svezia) hanno rispettato
pienamente tale termine, cosicché quest'anno la Commissione ha inviato agli
altri undici Stati membri lettere di costituzione in mora. Nel frattempo anche
Danimarca e Spagna hanno portato a termine il recepimento della direttiva in
questione nelle rispettive legislazioni nazionali. Anche il Belgio ha già
adottato quasi tutti gli atti legislativi necessari per recepire la direttiva.
Qualora la direttiva non venga adeguatamente applicata negli altri otto Stati
membri sopra indicati il guidatore proveniente da uno Stato membro che sia
coinvolto in un incidente con una vettura immatricolata ed assicurata in un
altro Stato membro continuerà ad incontrare serie difficoltà per ottenere
rapidamente un indennizzo. A differenza delle prime tre direttive che
disciplinano questo campo, la quarta direttiva assicurazione autoveicoli copre
incidenti che abbiano luogo in Stati membri diversi da quello di residenza della
vittima (vittime in visita). Tale direttiva si applica altresì nella quarantina
di paesi coperti dal sistema della carta verde ad incidenti in cui le parti in
causa provengano entrambe dall'Unione. Essa mira così ad agevolare ed
accelerare la liquidazione dei danni consentendo alle vittime di indirizzarsi
direttamente all'assicuratore della parte in colpa piuttosto che alla parte in
colpa stessa. Ogni compagnia d'assicurazione è tenuta a nominare un
rappresentante in ogni Stato membro dell'Unione cosicché la vittima di un
incidente sia in grado di trattare nel proprio Stato membro e nella propria
lingua con un rappresentante della compagnia d'assicurazione in causa.
Nell'ambito della direttiva agli Stati membri è anche prescritto di: imporre
sanzioni per accelerare la liquidazione del danno nel caso in cui le compagnie
d'assicurazione chiamate in causa impieghino più di tre mesi per inviare una
risposta ragionata ad una richiesta d'indennizzo; stabilire centri
d'informazione per affrontare in generale le questioni pertinenti
all'assicurazione dei veicoli a motore, per agevolare alle vittime d'incidenti
il compito d'individuare la compagnia presso la quale è assicurata la parte in
colpa; istituire un organismo di compensazione per liquidare i danni nei casi in
cui non vi siano rappresentanti appositi o la compagnia d'assicurazione sia
troppo lenta a farlo. Tale organismo esigerà in un secondo momento un rimborso
dall'organismo di compensazione dello Stato membro in cui ha sede la compagnia
d'assicurazione in questione. Beni culturali La Commissione ha deciso d'inviare
pareri motivati a Belgio, Francia e Lussemburgo poiché questi Stati membri non
hanno notificato alla Commissione i provvedimenti presi a livello nazionale per
applicare la direttiva 2001/38/CE del 5 giugno 2001, che modifica la direttiva
del Consiglio 93/7/CEE relativa alla restituzione dei beni culturali usciti
illecitamente dal territorio di uno Stato membro. Gli Stati membri avevano
concordato di applicare tale direttiva entro il 31 dicembre 2001. La direttiva
2001/38/CE stabilisce che la qualifica di culturale attribuita ad un bene non
dipende dal suo valore finanziario. Sotto questo aspetto essa modifica
l'allegato della direttiva 93/7/CEE, nell'intento di chiarire che determinati
beni culturali, quali incunaboli o manoscritti, vanno considerati beni culturali
indipendentemente dal loro valore monetario. La direttiva 2001/38/CE converte
inoltre in euro le precedenti somme in ECU delle soglie di valore al di sopra
delle quali i beni culturali rientrano nel campo d'applicazione della precedente
direttiva 93/7/CE. Per gli Stati membri che non fanno parte dell'area dell'euro
essa provvede a fissare soglie di valore basate sui tassi di cambio del 31
dicembre 2001 e soggette a revisione periodica ed automatica. Commercio
elettronico La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati a Belgio,
Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Portogallo perché questi Stati
non hanno notificato i provvedimenti nazionali destinati ad attuare la direttiva
2000/31/CE sul commercio elettronico. Tale direttiva prescrive agli Stati membri
porre in essere un contesto giuridico atto a garantire la libera circolazione di
servizi pertinenti alla società dell'informazione in tutta l'Unione europea ed
a consentire che il commercio elettronico tragga pienamente vantaggio delle
disposizioni relative al mercato interno. La direttiva è entrata in vigore il
17 luglio 2000 ed il termine entro il quale gli Stati membri dovevano recepirla
nelle rispettive legislazioni nazionali è stato fissato al 17 gennaio 2002. Gli
Stati membri hanno approvato un periodo d'attuazione così breve poiché
concordavano nel ritenere che fosse urgente stabilire un contesto giuridico in
cui inquadrare il commercio elettronico. La Commissione è consapevole del fatto
che gli Stati membri interessati stanno compiendo considerevoli sforzi per
accelerare quanto più possibile il recepimento di tale direttiva nelle
rispettive legislazioni nazionali e che in tutti gli Stati membri in questione
sono in discussione appositi progetti di legge. In assenza tuttavia di
un'adozione formale di tali atti la Commissione ha tuttavia deciso di proseguire
sulla strada del procedimenti per infrazione. Enti connessi alla circolazione di
moneta elettronica La Commissione invierà pareri motivati a Belgio, Finlandia,
Francia e Grecia perché questi Stati non hanno preso i provvedimenti necessari
ad uniformarsi alla direttiva 2000/28/CE ed alla direttiva 2000/46/CE
riguardante l'avvio, l'esercizio e la vigilanza prudenziale delle attività
degli istituti di moneta elettronica (vedere IP/98/727). Per moneta elettronica
s'intende un sistema in grado di sostituire monete e banconote incentrato su un
dispositivo elettronico (di norma una carta intelligente, un borsellino
elettronico quale il sistema belga Proton ovvero la memoria di un computer),
accettato da imprese diverse dall'emittente e destinato a consentire il
pagamento per via elettronica d'importi limitati. Per garantire la fiducia del
portatore in tale sistema occorre che la moneta elettronica sia rimborsabile; in
questo contesto s'intende che il rimborso debba sempre avvenire alla pari. La
direttiva mira ad agevolare lo sviluppo del commercio elettronico all'interno
dell'Unione stabilendo norme di minima per garantire che gli enti che emettono
moneta elettronica siano stabili e finanziariamente solidi, così da promuovere
la fiducia d'imprese e consumatori. Le direttive mirano parimenti ad impedire
qualsiasi distorsione della concorrenza tra gli emittenti di moneta elettronica,
in particolare tra gli istituti di credito tradizionali e le altre imprese che
emettono tale moneta. Per parare i rischi specifici connessi all'emissione di
moneta elettronica la vigilanza prudenziale deve risultare mirata e di
conseguenza meno ponderosa di quella che si applica agli istituti di credito. Il
termine di recepimento concordato era il 27 aprile 2002. Protezione giuridica di
disegni e modelli La Commissione ha deciso di deferire alla Corte di giustizia
Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna giacché
questi paesi non hanno recepito nelle rispettive legislazioni nazionali la
direttiva 98/71/CE sulla protezione giuridica di disegni e modelli. Tale
direttiva è stata adottata nel 1998 egli stessi Stati membri hanno concordato
di attuarla entro il 28 ottobre 2001. Il fatto di garantire un elevato livello
di protezione per la proprietà industriale in tutto il mercato interno è
d'importanza fondamentale per incoraggiare gli investimenti in attività
produttive. La direttiva mira a garantire la coerenza tra le disposizioni
nazionali in tema di normativa su disegni e modelli che hanno ripercussioni più
dirette sul funzionamento del mercato interno. In particolare la direttiva:
definisce cosa costituisca un "disegno" o "modello";
stabilisce i criteri in funzione dei quali è accordata la protezione (un
disegno deve presentare un carattere di novità e di originalità); fissa la
durata della protezione (da un minimo di 5 anni ad un massimo di 25 anni);
stabilisce il campo d'applicazione della protezione (il titolare del diritto
gode del diritto esclusivo di utilizzare il disegno o modello e d'impedire a
qualunque terzo di utilizzarlo); stabilisce i limiti della normativa dei disegni
o modelli (la quale ad esempio di norma non copre i collegamenti tra
componenti); stabilisce norme che disciplinano la nullità della registrazione
di un disegno o modello. I titolari di un disegno o modello potranno scegliere
di registrare il loro disegno o modello nell'ambito della legislazione
nazionale, quale armonizzata dalla direttiva, o di avvalersi di un'unica
procedura per ottenere la protezione nell'intera Unione registrando disegni o
modelli in quanto "Disegni o modelli comunitari" presso l'Ufficio per
l'armonizzazione nel mercato interno di Alicante, conformemente al regolamento
su disegni e modelli comunitari adottato nel dicembre 2001 (vedere IP/01/1803).
In una lettera di costituzione in mora datata 5 dicembre 2001 la Commissione ha
ricordato agli Stati membri che non avevano ancora recepito la direttiva nella
propria legislazione nazionale la necessità di prendere provvedimenti per
adempiere ai loro obblighi. Alcuni Stati membri hanno dato applicazione alla
direttiva nel primo semestre del 2020. L'1 luglio 2002 la Commissione ha deciso
d'inviare una richiesta formale agli Stati membri che non avevano ancora
provveduto. Oggi la Commissione ha iniziato l'ultima fase del procedimento per
infrazione deferendo alla Corte europea di giustizia i sette Stati membri sopra
indicati. Informazioni relative ai procedimenti d'infrazione in corso contro
tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito Web Europa: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
NOVEMBRE 2002 : LA DISOCCUPAZIONE NELLA
ZONA EURO STABILE ALL'8,4% NELL'UE15 STABILE AL 7,7% - IN ITALIA, 8,9%
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Il tasso di disoccupazione della zona euro, corretto
per tener conto delle variazioni stagionali, era pari all'8,4% nel novembre
2002, invariato rispetto al mese di ottobre, secondo i dati pubblicati oggi da
Eurostat, l'Ufficio statistico delle Comunità europee a Lussemburgo. Nel
novembre 2001 si elevava all'8,0%. Nel novembre 2002 il tasso di disoccupazione
dell'UE15 era del 7,7%; nel novembre 2001, del 7,4%. Nel novembre 2002, i tassi
più bassi sono stati registrati da Lussemburgo (2,6%), Paesi Bassi (2,9% in
ottobre), Austria (4,1%), Irlanda (4,4%) e Danimarca (4,7% in ottobre). Il tasso
della Spagna resta il più elevato dell'UE (11,8%). Per l'Italia, il tasso è
passato dal 9,3% nell'ottobre 2001 all'8,9% nell'ottobre 2002.
NOVEMBRE 2002: I PREZZI ALLA PRODUZIONE
INDUSTRIALE DIMINUISCONO DELLO 0,3% NELLA ZONA EURO DIMINUZIONE DELLO 0,1%
NELL'UE
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Nel novembre 2002, i prezzi alla produzione
industriale nella zona euro sono diminuiti dello 0,3% in rapporto al mese
precedente, secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, l'Ufficio statistico
delle Comunità europee a Lussemburgo. I prezzi nell'UE15 sono diminuiti dello
0,1%. Il dato fa seguito ad un rialzo dello 0,2% nell'ottobre 2002 nelle due
zone. Nel novembre 2002 e rispetto al novembre 2001, I prezzi alla produzione
industriale sono aumentati dell'1,1% nella zona euro e dell'1,0% nell'UE15.
BORSA ITALIANA SPA COMPIE CINQUE ANNI
Milano, 8 gennaio 2003 - Cinque anni fa, il 2 gennaio 1998, iniziava a operare
come gestore dei mercati regolamentati italiani - azionari, obbligazionari e
derivati - Borsa Italiana Spa, la società responsabile dell'organizzazione e
della gestione dei mercati finanziari, nata dalla privatizzazione del Consiglio
di Borsa realizzata dal Ministero del Tesoro. "In questi anni la Borsa si
è affermata come una componente fondamentale dell'infrastruttura finanziaria
dei Paese, offrendo un importante contributo a livello regolamentare e servizi
innovativi - ha affermato Angelo Tantazzi, Presidente di Borsa Italiana. Le
Borse, pur nella loro ciclicità, sono ormai un fattore imprescindibile
dell'economia di un Paese e Borsa Italiana ha saputo assumere negli anni un
rilievo sempre maggiore, diventando un importante Interlocutore, a livello
nazionale e internazionale, per lo sviluppo e l'evoluzione dei mercati
finanziari." "Borsa Italiana, oggi quinta in Europa e nona nel mondo
per capitalizzazione, è diventata negli anni sempre più conosciuta e
apprezzata nella financial community nazionale e internazionale - ha dichiarato
Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa italiana. Il mercato é'cresciuto,
gli intermediari hanno migliorato i propri servizi, le istituzioni finanziarie
italiane hanno significativamente sviluppato l'attività di investment banking,
il risparmio gestito è cresciuto a ritmi molto elevati, la clientela retaali è
diventata più sofisticata e attenta. Borsa Italiana è oggi una realtà
importante nella financial industry nazionale ed è pronta a proporsi a livello
internazionale. Borsa Italiana Spa controlla attualmente un Gruppo - passato dai
58 dipendenti del 1° gennaio 1998 ai circa 400 a fine 2002 - formato da Monte
Titoli, che svolge le funzioni di depositario centrale di strumenti finanziari e
di regolamento delle operazioni in titoli, Cassa di Compensazione e Garanzia,
responsabile del servizio di controparte centrale per i contratti stipulati sui
mercati derivati e della gestione dei Fondi di garanzia per il mercato
azionario, 87t Systems, società di Ict in joint venture con Sia e Piazza Affari
Gestione e Servizi, che gestisce gli spazi di Palazzo Mezzanotte, la prestigiosa
sede della Borsa italiana. il bilancio della capogruppo Borsa Italiana Spa si è
chiuso nel 2001 con un utile netto di 34 milioni di euro, con un incremento del
218% rispetto al 1998 e con un fatturato di oltre 140 milioni di euro, + 83%. Il
dividendo è passato da 0,43 euro nel 1998 a 1,80 euro nel 2001. Tra le
principali Borse europee Borsa Italiana ha presentato nel 2001 íl più elevato
margine Ebit (39,0%) e il più basso rapporto tra costi e ricavi, pari al 61,0%.
In questi primi cinque anni di vita, Borsa Italiana ha dato forte impulso al
mercato borsistico italiano: dal 1998 sono state ammesse 139 nuove società,
portando il listino ai massimi storici, la capitalizzazione - nonostante il calo
degli ultimi due anni - è cresciuta al ritmo annuo dell'8°!o mentre il
controvalore degli scambi azionari è cresciuto annualmente del 29%. Gli scambi
azionari complessivi 1998-2002 superano i 3.000 miliardi di curo. L'efficienza
dei mercato italiano è sottolineata anche dai dati del mercato primario; nei
cinque anni sono stati infatti raccolti 107 miliardi di euro per mezzo di oltre
200 operazioni, mentre 111 Offerte Pubbliche di Acquisto hanno restituito agli
investitori 77 miliardi di euro. Uinteresse per la piazza finanziaria italiana
è testimoniato anche dagli intermediari esteri collegati in remoto: i sei
aderenti del 1998 sono diventati infatti trenta alla fine del 2002. Il mercato
italiano dei derivati azionari, grazie alle innovazioni in termini di
microstruttura, tecnologia e nuovi prodotti, risulta li quarto in Europa per
controvalore nozionale scambiato, pur in un contesto di crescente competizione
internazionale, mentre il mercato dei covered warrant - terzo per numero di
strumenti quotati - è il primo in Europa per scambi sui sistemi telematici. In
particolare, rispetto al 1997 i contratti standard scambiati sull'Idem sono
cresciuti a un tasso annuo del 13% mentre per i covered warrant - nati nel 1998
- il controvalore è cresciuto ad un tasso annuo del 44%. La promozione della
cultura della quotazione ,- con i road shows organizzati da Borsa Italiana in
collaborazione con le associazioni degli industriali nei distretti italiani - ha
avvicinato finanza e impresa e ha contributo al cambiamento della mentalità
dell'imprenditore, che oggi inserisce nella propria visione strategica la
quotazione quale elemento da approfondire come opportunità di crescita. Con
l'obiettivo di aumentare il livello dei servizi offerti ai suoi clienti, Borsa
Italiana ha acquisito, creato e sviluppato nuove società, consolidando il
proprio business systern, ha razionalizzato la filiera operativa e ha effettuato
ingenti investimenti in tecnologia: il Gruppo Borsa Italiana è quindi oggi
strutturato per poter svolgere un ruolo di primo piano nella competizione
internazionale". Borsa Italiana ha introdotto sul mercato azionario
importanti innovazioni regolamentari previste dal Market Model europeo per
assicurare maggiore flessibilità operativa, ha ridefinito negli anni la
segmentazione dei mercati, differenziandoli per rispondere- alle diverse
categorie di emittenti e ha modificato progressivamente i propri regolamenti dei
mercati per assicurarne lo sviluppo, la liquidità e la competitività, Nel 1998
ha avviato le negoziazioni dei covered warrant, nel 1999 ha dato vita al Nuovo
Mercato, nel 2000 ha inaugurato il Trading After Hours e I'Euromot, ha
introdotto la nuova piattaforma di negoziazione per il mercato dei covered
warrant e ha lanciato il minifib. Nel 2001 ha creato il segmento Star mentre nel
2002 ha avviato la nuova piattaforma tecnologica per il mercato dei derivati e
ha introdotto gli Idem stock futures e gli Etf. Per migliorare la trasparenza
dei mercati, Borsa Italiana è stata promotrice dei Codice di autodisciplina per
le società quotate, ha inserito nel contesto ìtaliano la disciplina sull'internal
dealing e ha collaborato alla stesura della "Guida per l'informazione al
mercato", che integra le disposizioni legislative e regolamentari con
principi di comportamento per migliorare l'informazione delle società quotate.
Con il Network Information System (Nis), il circuito telematico creato per
gestire con tempestività e sicurezza la diffusione al pubblico delle
informazioni price sensitive delle società quotate, Borsa Italiana garantisce
un servizio quotidiano che vede operativi 335 collegamenti tra società
emittenti, agenzie di stampa, Consob e Borsa. L'Italian Exchange Academy (Iea),
il centro di formazione di Borsa Italiana, ha sviluppato 150 programmi di
education in ambito finanziario e manageriale, coinvolgendo oltre 2.000
partecipanti e contribuendo alla diffusione della cultura dei mercati, mentre il
sito dl Borsa Italiana www.borsa italia si è progressivamente affermato, grazie
ai suoi prodotti di informazione, tra i primi siti finanziari italiani.
CONCLUSO PROGETTO S3: SCISSIONE PARZIALE
DI UNICREDIT BANCA A FAVORE DELLA BANCA CORPORATE, DELLA BANCA PRIVATE E DI
XELION BANCA. ON BANCA: STIPULATA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN UNICREDITO
ITALIANO
Milano, 8 gennaio 2003 - Il 27 dicembre si è concluso, ad un anno dal suo avvio
e nei tempi previsti, il percorso societario del progetto di riorganizzazione
del Gruppo UniCredito Italiano. Venerdì scorso è stato stipulato ed iscritto
in data odierna l'atto di scissione parziale di UniCredit Banca S.p.A. a favore
di UniCredit Servizi Corporate S.p.A. e di UniCredit Servizi Private S.p.A. -
che dal 1° gennaio 2003 assumeranno la denominazione, rispettivamente, di
UniCredit Banca d'Impresa S.p.A. ed UniCredit Private Banking S.p.A. - nonché a
favore di Xelion Banca S.p.A. La scissione in argomento - che avrà effetto il 1
gennaio 2003 - rappresenta la fase conclusiva del progetto di riorganizzazione
del Gruppo UniCredito Italiano, denominato "S3", volto alla creazione
di 3 banche nazionali specializzate per segmento di clientela: ad UniCredit
Banca d'Impresa (Banca Corporate) verrà, infatti, affidata la gestione dei
rapporti intrattenuti con clientela costituita sostanzialmente da aziende,
private e pubbliche, e da enti, le cui dimensioni, strutture societarie e
comportamenti organizzativi implicano una necessità di servizi specialistici e
di assistenza dedicata per l'attività d'impresa; spetterà ad UniCredit Private
Banking (Banca Private) la gestione dei rapporti intrattenuti sostanzialmente
con clientela privata dall'elevata disponibilità patrimoniale nonché con enti
ed organizzazioni non commerciali o produttive aventi esigenze comparabili a
quelle dei clienti privati con analoghe disponibilità, che richiedono prodotti
e servizi per la gestione del loro patrimonio, la cui offerta deve essere
accompagnata da una capacità di consulenza altamente qualificata; UniCredit
Banca (Banca Retail) continuerà, infine, a presidiare il mercato costituito
dalle famiglie e dalle piccole attività economiche, a gestire i servizi di
tesoreria e/o di cassa degli Enti pubblici ed a fornire i servizi di base (transazionali
e di supporto operativo) alla clientela delle altre due banche attraverso i suoi
oltre 2700 sportelli in tutta Italia. L'operazione di scissione prevede altresì
il trasferimento - sempre con efficacia dal 1° gennaio 2003 - del ramo
d'azienda di UniCredit Banca S.p.A. rappresentato dalla rete dei promotori
finanziari a favore di Xelion Banca S.p.A., nell'ambito del processo di
riorganizzazione del canale distributivo di Gruppo che presidia, specificamente,
l'offerta di prodotti e servizi fuori sede. E' stato anche stipulato l'atto di
fusione per incorporazione in UniCredito Italiano S.p.A. di ON Banca S.p.A., con
efficacia giuridica 31 dicembre 2002, data dell'ultima delle iscrizioni ai sensi
dell'art. 2504 bis, secondo comma, del Codice Civile. In tale data, UniCredito
Italiano S.p.A., procederà a: 1. annullare senza sostituzione le azioni
rappresentanti il capitale sociale di On Banca S.p.A. da essa possedute; 2.
aumentare il proprio capitale sociale di Euro 8.772.219,00, mediante emissione
di n° 17.544.438 azioni ordinarie da nominali Euro 0,50 cadauna, aventi
godimento regolare, destinate al concambio di n. 1.949.382 azioni On Banca
S.p.A. secondo il rapporto di 9 azioni ordinarie UniCredito Italiano S.p.A.
(codice Isin It0000064854) per 1 azione ordinaria On Banca S.p.A. Le azioni di
On Banca S.p.A. detenute dagli aderenti al circuito Monte Titoli saranno
concambiate d'iniziativa, sulla base del rapporto sopra riportato, accreditando
sui conti degli Intermediari interessati il numero di azioni UniCredito Italiano
S.p.A. derivanti. Le azioni ordinarie On Banca S.p.A. saranno revocate dalla
quotazione al Nuovo Mercato a far data dal giorno 2 gennaio 2003. Il capitale
sociale di UniCredito Italiano S.p.A. post-fusione sarà di complessivi euro
3.148.070.110,00 diviso in numero 6.296.140.220 azioni da euro 0,50 cadauna, di
cui numero 6.274.433.668 azioni ordinarie e numero 21.706.552 azioni di
risparmio.
DIRECTA: SUPERATI I 3 MILIONI DI ESEGUITI
NEL 2002
Torino, 8 gennaio 2003. Directa, la sim pioniere del trading online in Italia,
nel 2002 ha eseguito 3.214.266 ordini, su 6.592.379 ordini processati, in
crescita del 26% rispetto al 2001 (in cui gli eseguiti erano stati 2.541.464) e
dell'8% rispetto al 2000 (in cui gli eseguiti erano stati 2.957.000), che era
stato finora per Directa l'anno record per i volumi. E' stato in particolare
l'ultimo trimestre dell'anno a segnalarsi per gli ottimi risultati, con una
media di oltre 300.000 eseguiti al mese. L'intermediato complessivo del 2002 è
stato di 26.050 milioni di euro (+14% rispetto al 2001), senza contare i volumi
relativi a Fib e miniFib, strumenti sui quali Directa permette di operare dal 16
ottobre scorso. "Avere oltrepassato i 3 milioni di eseguiti in un anno è
un passaggio significativo - ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Directa,
Ing. Mario Fabbri - che ci conforta sulla correttezza del nostro profilo di
business, disegnato sui traders molto attivi. Anche aver superato verso la fine
dell'anno, per la prima volta e ripetutamente, i 20.000 eseguiti al giorno, e
aver stretto 8 nuovi accordi con istituti di credito, sono segnali di crescita
positivi, che ci fanno sperare in un buon 2003, anno in cui non mancheremo di
proporre ulteriori innovazioni."
EMISSIONE B.O.T.
Roma, 8 gennaio 2003. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto
un'emissione, con regolamento 15 gennaio 2003, da effettuarsi tramite asta il
giorno 10 gennaio 2003, di 10.000 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti:
Trimestrali: importo (in ml. di Euro) 3.500; scadenza 15.04.2003, gg 90;
Annuali: importo (in ml. di Euro) 6.500, scadenza 15.01.2004, gg 365; E' da
tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 10.000 milioni di Euro, (ml.
3.500 trimestrali e ml. 6.500 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il
sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo
base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro.
Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi
indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini
percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo
di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta
non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei
B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del
D.M. 11 febbraio 2002. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V
del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione,
in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del
Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto.
Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà
riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato
in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli
operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i
sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna
tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete
nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 gennaio 2003
con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 11
febbraio 2002. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature
che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di
partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le
richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti
di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste
sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione
solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8.
Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino
l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da
quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La
circolazione dei B.O.T. al 2 gennaio 2003 era pari a 122.612,877 milioni di
Euro, di cui ml. 6.750 trimestrali, ml. 47.112,877 semestrali e ml. 68.750
annuali.
CON IL SUPPORTO GALGANO SUL FRONTE DELLE
VISION 2000 TRIS DI CERTIFICAZIONI NEI COMUNI ITALIANI: CORREGGIO, FIDENZA,
VENEZIA TRE TRAGUARDI TAGLIATI NEL GIRO DI UNA SOLA SETTIMANA, A DICEMBRE
Milano, 7 gennaio 2003 - Tre "assi" della Pubblica Amministrazione
tagliano il traguardo della Certificazione ISO 9000 Vision 2000, nell'arco di
una sola settimana, a dicembre, con il supporto del Gruppo Galgano. I Comuni di
Correggio, Fidenza e Venezia hanno infatti ottenuto il prestigioso
"bollino" dimostrando come il tema della Certificazione della Qualità
degli Enti Locali sia tra i fenomeni di punta che si sta diffondendo negli
ultimi anni in Italia. "Sono prevalentemente tre gli aspetti di questa
nuova esigenza - dichiara Bruno Susio, partner del Gruppo Galgano e direttore
dell'area Pubblica Amministrazione - Il Sistema Qualità all'interno di un
Comune permette, infatti, di mettere a fuoco bene: il chi fa cosa quando, con
responsabilità chiare - di rafforzare il legame con il cittadino e le imprese
avvicinando i linguaggi e le sensibilità in ottica di esigenze di territorio -
di valorizzare le risorse umane". Ma entriamo nel merito delle singole
esperienze (dettagliate nelle schede allegate) per individuarne alcune
peculiarità. La certificazione di qualità Uni En Iso 9001 ottenuta dal
Correggio (RE) da parte dell'Ente Det Norske Veritas Italia il 18 dicembre,
riguarda i servizi forniti dall'Urp - Ufficio Relazioni con il Pubblico. Lo
sviluppo del sistema di gestione per la qualità e relativa certificazione, come
già avvenuto per lo Sportello Unico, è considerato dall'Amministrazione una
condizione fondamentale per accrescere la propria efficienza e per rafforzare la
propria leadership nell'ambito della Pubblica Amministrazione. "Siamo molto
soddisfatti per il risultato che abbiamo raggiunto - commenta il sindaco Claudio
Ferrari - Si tratta di uno sforzo ulteriore compiuto da questa amministrazione,
supportata dai propri funzionari, per uscire da una situazione di
autoreferenzialità. La scelta è infatti quella di sottoporre a un giudizio di
terzi la qualità dei nostri servizi e anche questa volta il risultato raggiunto
ci rende assolutamente orgogliosi e sicuri delle scelte fatte fino ad oggi"
Il Comune di Fidenza, invece, è il primo comune italiano di queste dimensioni
che ha ottenuto la certificazione Iso 9001:2000, conferito da Imq spa, marchio Csq
il 13 dicembre, nell'intera amministrazione, ovvero tutti i servizi erogati dal
Comune. Interessante la complessità e la dimensione del progetto: 80 processi
mappati, 150 indicatori di qualità inseriti nella Carta dei Servizi, 170
persone coinvolte, vale a dire tutto il personale comunale, Sindaco e Giunta
Comunale compresi. E proprio per sottolineare la specificità del lavoro di team
è stata organizzata la Campagna di affissioni "La qualità è in
Comune" che riporta, nei manifesti appesi in tutta la città, i nomi di
tutti i collaboratori, i veri protagonisti del progetto, che, insieme, hanno
contribuito al raggiungimento del risultato. Il sindaco Massimo Tedeschi,
particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto sottolinea che "adottare
un sistema qualità non richiede soltanto di migliorare il modo di fornire i
servizi, ma anche individuare politiche e obiettivi chiave da raggiungere
attraverso il sistema stesso. Noi vogliamo creare un sistema che funzioni e
risolva i problemi della città. La sua funzionalità deve essere indipendente
dal colore politico dell'amministrazione. Noi vogliamo contribuire a costruire
una società più prospera, più sicura e più solidale, attraverso un Comune
che sia attento alle esigenze del cittadino e che realizzi strutture, servizi ed
opportunità innovative; che promuova uno sviluppo rispettoso dell'ambiente; che
creda nella collaborazione come strumento per fornire risposte efficaci; che
utilizzi il sistema qualità come base per un miglioramento continuo dei
servizi". Anche al Comune di Venezia, nell'ambito del percorso intrapreso
dalla nuova Amministrazione (eletta nell'aprile 2000, sindaco Paolo Costa) si è
concluso il progetto certificazione di qualità ISO 9001:2000. Quattro i servizi
certificati: Entrate Tributarie, Legge Speciale Contributi per l'acquisto e il
restauro della prima casa, Formazione del Personale come servizio interno e
l'intera Direzione Lavori Pubblici. Nel 2003 sono già in programma estensioni
della certificazione ad altri servizi. Ilaria Bramezza, direttore generale del
Comune, così sottolinea l'importante traguardo ufficialmente riconosciuto
dall'Organismo di Certificazione Rina: "Si è partiti con una radicale
riorganizzazione dell'Ente, che ha permesso di ridurre funzioni ridondanti
all'interno dell'Amministrazione e di crearne di nuove resesi necessarie
nell'ambito del cammino intrapreso. Si è successivamente proceduto a
responsabilizzare maggiormente la dirigenza, affiancando al Peg (budget) un
altro strumento di lavoro: il Piano Dettagliato degli Obiettivi (Pdo), che
contiene gli obiettivi strategici dati dalla Giunta. Molti di questi obiettivi -
puntualizza Bramezza - sono stati raggiunti infatti anche perché sono stati
scritti nero su bianco nel Pdo, affidato ai responsabili, pianificati nei tempi
di perseguimento e quantificati in ottica di indicatori di risultato". Il
direttore generale afferma inoltre che il risultato ottenuto deve considerarsi
però solo un punto di partenza in vista di un miglioramento costante del
servizio ai cittadini, "La certificazione di qualità - ha affermato
Bramezza - pone il cittadino - cliente al primo posto. Questo processo ha
rimesso in gioco alcune abitudini consolidate della macchina pubblica, che oggi
invece deve essere improntata sul principio di trasparenza" Il Gruppo
Galgano, con i suoi 40 anni di esperienza, rappresenta una delle più affermate
realtà italiane di consulenza di direzione al servizio dell'economia nazionale
con forte orientamento ai risultati. I servizi offerti dal Gruppo al Management
dell'Industria, dei Servizi e della Pubblica Amministrazione, coprono vasti
settori della Consulenza di Direzione e della Formazione Manageriale. Il Gruppo
è formato da oltre 100 consulenti che operano con uffici a Milano, Roma,
Napoli, Madrid, Barcellona e Parigi.
L'ESPERIENZA DEL COMUNE DI FIDENZA QUALITÀ:
IL COMUNE DI FIDENZA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE
Fidenza, 8 gennaio 2003 - Il Comune di Fidenza torna a far parlare di sé. Dopo
l'Oscar per il bilancio e la comunicazione, ottenuto nel 2001, oggi il municipio
dell'antico Borgo San Donnino - incoronata da Telethon come la cittadina più
generosa d'Italia - ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001:2000.
Fidenza è il primo comune di queste dimensioni a raggiungere il prestigioso
obiettivo, un risultato che Sindaco e Giunta attribuiscono innanzitutto
all'intera struttura impegnata per quasi un anno, sotto la guida del Direttore
Generale, a tracciare il percorso verso obiettivi più consueti per le aziende
che per gli Enti pubblici, un lavoro che ha portato ad un sistema qualità che
si concretizza giorno dopo giorno in una macchina comunale sempre più orientata
ad essere al servizio del cittadino. E per sottolineare come questo risultato
appartenga a tutti, il conferimento del certificato, attribuito da IMQ s.pa.
marchio CSQ di Milano, avverrà il 23 dicembre in occasione dell'incontro
augurale che il sindaco Massimo Tedeschi avrà con i cittadini e il personale
del comune nella bellissima scenografia del Magnani, il teatro fidentino. La
Galgano & Associati, azienda leader in questo campo, ha assolto il compito
di consulente esterno che ha fornito il metodo per arrivare alla certificazione
di qualità e che si è articolato in tre passaggi fondamentali: mappatura dei
processi, miglioramento degli stessi, costruzione del manuale della qualità. La
Carta dei Servizi non è che il naturale e visibile prodotto di questa attività.
Il vantaggio che il cittadino avrà dalla certificazione lo spiega Pietro
Massobrio, direttore generale del Comune da circa quattro anni, con un mandato a
spingere sul pedale dell'innovazione e dell'efficienza. E Massobrio ha attuato
un progetto di cambiamento che ha fatto della qualità totale la propria
bandiera. Complessivamente il cittadino avrà un rapporto più facile con l'Ente
pubblico. Sarà più semplice l'approccio, più facile la risposta, più
efficaci le prestazioni. Il processo a cui abbiamo dato corso ha cambiato, e
soprattutto continuerà a cambiare, il modo di lavorare dell'intera struttura.
La metodologia della qualità infatti spinge gli enti pubblici ad uscire dagli
uffici, a cercare di mettersi nei panni del cittadino e a riorganizzarsi. A
Fidenza il sistema qualità è operativo dal 1° agosto. Dopo la fase scandita
dal lavoro di mappatura, revisione e codifica delle modalità con cui vengono
eseguite dagli uffici le varie attività, si è cominciato ad eseguire le
diverse procedure così come sono state ridefinite. La mappa dei processi,
completa delle modalità corrette e migliori dal punto di vista del cittadino
per svolgere un preciso compito, costituisce ora l'esclusivo riferimento per lo
svolgimento di ogni attività comunale. Ora tutta la documentazione si trova in
forma di documento navigabile, una vera e propria "intranet", una rete
interna a disposizione di tutta la struttura operativa consultabile da ciascuno
dei 120 computer in uso. Fra gli strumenti prodotti anche il "manuale
qualità", che offre una sintesi di tutto il sistema di qualità e che è
consultabile dall'esterno. Responsabile del progetto qualità è Daniele
Cristoforetti, che ha anche guidato il "Gruppo dei facilitatori",
sedici dipendenti di diversi livelli e settori di provenienza che hanno portato
all'interno dei singoli uffici il progetto, agevolando il modo di lavorare e
riducendo la conflittualità. A sovrintendere il progetto il "Gruppo
Guida", formato dai dirigenti dei servizi e coordinato dal Direttore
Generale Massobrio, con l'aggiunta di Cristoforetti. Nominata anche una figura
politica di riferimento, l'assessore Amedeo Tosi, con funzione di raccordo fra
il lavoro gestionale e quello della Giunta. Nella primavera 2003 sarà
consegnata a tutti i cittadini la Carta dei Servizi, ovvero il manuale d'uso per
tutto il lavoro svolto dal Comune, un libro aperto con cui il cittadino sarà
messo in condizione di sapere tempi, modalità e responsabilità nell'esecuzione
di ogni prestazione. La Carta di un Comune che vuole stare dalla parte del
cittadino. Il sindaco Massimo Tedeschi è particolarmente orgoglioso del
risultato raggiunto da un comune sempre più dinamico e al servizio della
collettività, ma come lui stesso sottolinea "adottare un sistema qualità
non richiede soltanto di migliorare il modo di fornire i servizi, ma anche
individuare politiche e obiettivi chiave da raggiungere attraverso il sistema
stesso. Noi vogliamo creare un sistema che funzioni e risolva i problemi della
città. La sua funzionalità deve essere indipendente dal colore politico
dell'amministrazione. Noi vogliamo contribuire a costruire una società più
prospera, più sicura e più solidale, attraverso un comune che sia attento alle
esigenze del cittadino e che realizza strutture, servizi ed opportunità
innovative; che promuove uno sviluppo rispettoso dell'ambiente; che crede nella
collaborazione come strumento per fornire risposte efficaci; che utilizza il
sistema qualità come base per un miglioramento continuo dei servizi".
Questa "politica della qualità" è stata collocata in ogni ufficio
comunale per rendere evidente al cittadino e al personale comunale dove
l'Amministrazione vuole andare e che tipo di futuro si intende costruire a
Fidenza. Il percorso verso la certificazione del Comune di Venezia Premessa - Il
direttore generale (dott.ssa Ilaria Bramezza) sottolinea, durante la cerimonia
di consegna del certificato, da parte dell'Organismo di Certificazione Rina, il
percorso innovativo intrapreso dalla nuova Amministrazione (eletta nell'aprile
2000, sindaco: Paolo Costa). Dopo due anni, grazie all'importante sforzo da
parte di tutti, si sono raggiunti risultati impensabili durante la fase di
avvio. "Come molti ricordano si è partiti con una radicale
riorganizzazione dell'Ente, che ha permesso di ridurre funzioni ridondanti
all'interno dell'Amministrazione e di crearne di nuove resesi necessarie
nell'ambito del cammino intrapreso (ad es. la Direzione Programmazione e
Controllo, ed all'interno il servizio Qualità). Si è successivamente proceduto
a responsabilizzare maggiormente la dirigenza affiancando al Peg (budget) un
altro strumento di lavoro: il Piano Dettagliato degli Obiettivi (Pdo), che
contiene gli obiettivi strategici dati dalla Giunta. Infatti molti di questi
obiettivi sono stati raggiunti anche perché sono stati "scritti nero su
bianco" nel Pdo, affidati ai responsabili e sono stati fissati i tempi per
il loro perseguimento, nonché quantificati gli indicatori di risultato.
Naturalmente per il raggiungimento di questi obiettivi tutti hanno dovuto
lavorare tenendo presente i seguenti principi: - Orientamento ai risultati,
all'efficacia e all'efficienza attraverso: 1. la programmazione ed il controllo
dei processi e delle attività; 2. la definizione di obiettivi chiari ed
espliciti da raggiungere; 3. la responsabilizzazione della dirigenza; 4. la
razionalizzazione delle risorse; 5. la valorizzazione delle risorse umane; 6. la
promozione di forme di lavoro flessibili. - Orientamento ai cittadini
attraverso: 1. lo snellimento dei tempi e delle procedure; 2. maggiore
trasparenza ed accesso alle informazioni; 3. il conseguente miglioramento della
relazione "PA-cittadino"; 4. il miglioramento della Qualità dei
servizi. - Orientamento alla modernizzazione attraverso: 1. la riorganizzazione
dei flussi informativi; 2. l'integrazione dei sistemi; 3. l'informatizzazione
degli strumenti di lavoro (accesso ad internet, e-mail ...); 4.
l'informatizzazione dei servizi (servizi on-line) - Portale I risultati ottenuti
finora non costituiscono una soluzione di facciata, ma sono il frutto
dell'analisi e razionalizzazione dei processi di produzione ed erogazione dei
servizi, con l'obiettivo di semplificarli, renderli trasparenti, ridurre lo
spreco e migliorare la qualità del servizio reso alla cittadinanza.
Certificazione Iso 9001:2000 Nell'ambito del percorso intrapreso, uno dei
progetti iniziati l'anno scorso, e conclusosi il 16 dicembre 2002, è la
certificazione di qualità, ai sensi della normativa Iso 9001:2000, dei servizi:
Entrate Tributarie: ed in particolare i canoni Cimp e Cosap; Legge Speciale
Contributi per l'acquisto ed il restauro della prima casa; Formazione del
Personale, come servizio interno; Lavori Pubblici: certificazione del processo
di realizzazione dell'opera pubblica, dal preliminare al collaudo. Il progetto,
realizzato, sin dai primi passi, con l'indispensabile collaborazione della
società Galgano & Associati srl (esclusa la certificazione delle opere
pubbliche, che è stata preparata con solo personale interno alla direzione), si
è articolato nelle sotto elencate fasi: Lancio del progetto: "giornata di
sensibilizzazione sulla qualità", il 23 ottobre 2001 La costituzione di un
comitato guida (composto dai direttori, dai responsabili di servizio e dal
responsabile del sistema qualità), che ha avuto il compito di seguire
l'andamento del progetto e di assumere decisione organizzative rilevanti, per il
buon fine del progetto; un audit iniziale per mettere in luce i punti di forza e
i punti di debolezza dell'organizzazione, rispetto ai requisiti della normativa;
la formazione dei facilitatori della qualità (persone che hanno avuto il
compito di diffondere le metodologie apprese all'interno del servizio); i lavori
di gruppo, che hanno visto il coinvolgimento di tutto il personale dei servizi;
l'analisi di tutti i processi necessari all'erogazione dei servizi e la loro
razionalizzazione, eliminando doppi passaggi e colli di bottiglia; la redazione
del manuale della qualità, documento guida per i tre servizi; il lancio del
sistema (settembre 2002) per la sperimentazione delle procedure così disegnate,
per verificarne la rispondenza alla pratica quotidiana o la necessità di
apportare alcuni aggiustamenti; * la misurazione della qualità dei servizi
erogati attraverso l'individuazione il monitoraggio degli indicatori individuati
(qualità tecnica); l'analisi della customer satisfaction dell'utente (qualità
percepita); infine, il pre-audit e la verifica ispettiva finale da parte
dell'organismo di certificazione Rina, che il 16 dicembre 2002 ha valutato
positivamente il sistema qualità implementato. È da sottolineare: la capacità
che hanno avuto i dipendenti dei servizi di mettere in discussione la loro
pratica lavorativa, frutto dell'esperienza passata e di consuetudini createsi
nel tempo, al fine di riprogettare e migliorare le modalità di erogazione del
servizio; il passaggio da un atteggiamento scettico ad uno positivo, durante i
lavori (al tal proposito si riporta il testo di un mail del responsabile qualità
del servizio tributi: dirigente dott.ssa Eliana Zuliani, "All'inizio il
lavoro da svolgere sembrava difficile e pesante, ma via via è diventato
coinvolgente e a volte anche entusiasmante. Per me è stata un'esperienza molto
positiva perché oltre ad aver coordinato un gruppo di lavoro, ho/abbiamo
imparato un metodo di lavoro. Questo resterà acquisito nel nostro patrimonio
professionale"; * l'aver coinvolto servizi così diversi tra loro, ha fatto
si che personale di diverse direzioni abbia lavorato insieme e si sia
confrontato su tematiche comuni, dando ognuno il proprio valore aggiunto per il
raggiungimento del risultato finale: la certificazione. Infine: Il direttore
della Programmazione e Controllo dott. Vincenzo Sabato, illustra i progetti
futuri del comune di Venezia, nell'ambito del miglioramento della qualità dei
servizi: "Oltre al progetto certificazione di alcuni servizi, ne abbiamo in
piedi un altro: la realizzazione di alcune carte dei servizi Nel 2001 ne sono
state realizzate 5 nell'ambito dei servizi dell'area politiche sociali,
educative e sportive (ad es. refezioni scolastiche, piscine, infanzia ed
adolescenza, assistenza agli immigrati e osservatorio alle politiche sociali).
Quest'anno, oltre ad ulteriori tre carte dell'area politiche sociali educative e
sportive (cittadinanza delle donne, marginalità urbane e trasporti scolastici),
si sono aggiunti due nuovi servizi: musei civici e l'anagrafe e stato civile
(saranno pronte a fine gennaio 2003). Entrambi i progetti (certificazione e
carte dei servizi) saranno estesi ad altri servizi comunali e rientreranno tra
gli obiettivi 2003, insieme al monitoraggio delle carte dei servizi esistenti e
al mantenimento delle certificazioni conseguite. Si prefigura così la base per
l'adozione di un sistema in continuo miglioramento. Un particolare
ringraziamento va alla società (Galgano) che ci ha supportato nella
realizzazione del progetto di Certificazione, ma il merito principale per il
raggiungimento dell'obiettivo è delle persone che si sono impegnate nei due
progetti, pur essendo già oberati dalla quotidianità del loro lavoro. L'Urp
del Comune di Correggio ottiene la certificazione di qualità L'Ufficio
Relazioni con il Pubblico del Comune di Correggio ha ottenuto la certificazione
di qualità Uni En Iso 9001 dall'ente Det Norske Veritas Italia, dopo un
percorso organizzativo supportato dalla consulenza del gruppo Galgano. A un anno
di distanza dall'ottenimento di questo riconoscimento da parte dello Sportello
Unico per le Imprese, si conferma la capacità messa in campo dai servizi
rivolti al cittadino di essere completamente orientati al cliente, che ha fatto
del concetto di marketing, cioè portare il cittadino - utente all'interno dei
processi e dei meccanismi del Comune, una leva per riprogettare la struttura
organizzativa e i ruoli delle persone. La cultura dell'innovazione e
dell'attenzione al rapporto con i cittadini, messa in campo dall'Amministrazione
Comunale, si è estesa in modo graduale all'interno della struttura, proprio con
l'obiettivo di avvicinare il cittadino alla Pubblica Amministrazione
focalizzando quindi l'attività del Comune, in particolare il ruolo e la
funzione degli amministratori, maggiormente sulle politiche di governo della
città piuttosto che sull'attività di gestione. La prima scelta fondamentale
fatta dal comune di Correggio in questa direzione è stata la riforma degli
assetti organizzativi dell'ente. Utilizzando infatti gli strumenti della legge
142/90, già a partire dal 1993 l'Amministrazione ha immesso nei livelli
dirigenziali competenze tecniche e professionali provenienti dall'esterno della
Pubblica Amministrazione. È interessante il percorso evolutivo attuato dal
Comune che, a partire già dal 1996, ha utilizzato due leve fondamentali per
riformare l'ente: la formazione e un sistema incentivante che ha come obiettivo
proprio quello di favorire il cambiamento. "Siamo molto soddisfatti per il
risultato che abbiamo raggiunto - commenta il Sindaco Claudio Ferrari - Si
tratta di uno sforzo ulteriore compiuto da questa amministrazione, supportata
dai propri funzionari, per uscire da una situazione di autoreferenzialità. La
scelta è infatti quella di sottoporre a un giudizio di terzi la qualità dei
nostri servizi e anche questa volta il risultato raggiunto ci rende
assolutamente orgogliosi e sicuri delle scelte fatte fino ad oggi".
AVVICENDAMENTO AL VERTICE DI DAEWOO MOTOR
ITALIA INCARICO IN COREA PER AN SOO CHOI E NUOVO PRESIDENTE PER LA FILIALE
ITALIANA
Milano, 8 gennaio 2003 - Dopo un lungo periodo trascorso alla guida di Daewoo
Motor Italia, An Soo Choi è stato chiamato dalla GM Daewoo Auto &
Technology Co. a svolgere una nuova importante missione in Corea: sarà
Amministratore Delegato con la responsabilità delle vendite nel mercato
domestico. A far data dal 2 gennaio 2003, An Soo Choi lascia il testimone di
Presidente di Daewoo Motor Italia a Sung Koo Rha, classe 1952, laureato in
Economia all'Università di Sungkyunkwan, Corea. Sposato, ha due figlie che
studiano rispettivamente architettura e arte a Londra. Sung Koo Rha inizia la
sua carriera in seno a Daewoo Corporation nel marzo del 1975 quando si occupa
del settore export dei prodotti tessili per Sears Roebuck. Nel '78, a settembre,
viene inviato a Londra presso Daewoo UK Ltd con incarichi nella stessa area.
Esattamente due anni dopo viene trasferito a San Francisco alla Daewoo
International (America) Corp. con responsabilità di manager nel settore delle
costruzioni navali e delle vendite. Nel maggio dell'84 Daewoo Corp. lo richiama
ai quartieri generali di Seoul dove è a capo di uno dei team incaricati dello
sviluppo di prodotti tessili con la carica di Vice Direttore Generale. Tre anni
dopo, e fino a marzo 1990, è revisore dei conti del gruppo. Poi è la volta di
Daewoo Australia Pty, Ltd, dove è Direttore Generale. Dal febbraio '93 viene
nuovamente richiamato in Corea per far parte del team che si occupa della
pianificazione dei veicoli per il nord America, finchè, nel 1994 approda in
Spagna, a Madrid, dove fonda Daewoo Motor Iberia di cui è Presidente e
Direttore Esecutivo fino allo scorso dicembre. Sotto la sua guida la Spagna è
divenuto il secondo Paese europeo per volume di vendite dopo l'Italia. Una
carriera costellata di esperienze in ogni parte del mondo, che lo ha portato
oggi a prendere le redini del principale mercato europeo per Daewoo. "Una
sfida veramente entusiasmante - a detto Rha - che affronterò con il consueto
impegno. Sono certo che i programmi di Daewoo per il futuro mi faciliteranno il
compito di aumentare ulteriormente il prestigio di questa azienda che il mio
predecessore, An Soo Choi, ha brillantemente condotto finora".
LAUDA AIR S.P.A.: ESAME SITUAZIONE
ECONOMICA PRE-CONSUNTIVO AL 31 OTTOBRE 2002 FATTURATO A 120 MILIONI DI EURO,
MARGINE DI CONTRIBUZIONE E RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA POSITIVI E
PARI RISPETTIVAMENTE AL 9,5% E AL 2,4% DEL FATTURATO
Milano, 7 gennaio 2003: il Consiglio di Amministrazione di Lauda Air S.p.A.,
presieduto dall'Ing. Luciano Di Fazio, ha esaminato ieri la situazione economica
pre-consuntiva caratterizzata da buone performance reddituali. Complessivamente
l'esercizio 2001/2002 chiude con un fatturato di 120 milioni di Euro. I costi
totali operativi ammontano a 72,65 Milioni di Euro, il margine di contribuzione
è pari a 11,43 Milioni di Euro, mentre il risultato della gestione
caratteristica è positivo e pari a 2,87 Milioni di Euro. Luciano Di Fazio,
Presidente della Compagnia Aerea, ha cosi commentato i positivi risultati della
società alla chiusura dell'esercizio 2001/2002: "Questi risultati assumono
un significato particolare tenuto conto del settore e del contesto generale che
stiamo vivendo. Inoltre, la consapevolezza di potenziali ulteriori risparmi
conseguibili attraverso interventi sulla struttura dei costi industriali, ci
incentiva a migliorare le performance della nostra Compagnia soprattutto in
relazione agli investimenti in nuovi aeromobili e in qualità del servizio che
abbiamo appena deciso di intraprendere". Andrea Molinari, Amministratore
Delegato, ha inoltre aggiunto: "L'esercizio 2001/2002 ci ha permesso di
comprendere i margini di miglioramento possibili in termini economici e
finanziari e in termini di servizio. Abbiamo innanzitutto preservato i valori
industriali, tangibili e intangibili, della Compagnia unitamente al
conseguimento di soddisfacenti risultati economici e finanziari. Adesso ci
prepariamo a una vera operazione di rilancio." A riprova di ciò, Lauda Air
Italia acquisirà (da oggi alla fine del 2004) due A321 a corridoio singolo e
tre wide-body A330-200 nel quadro del programma di rinnovo totale della flotta,
divenendo il primo operatore con base a Milano Malpensa ad operare con una
flotta di velivoli Airbus di nuova generazione. Lauda Air Italia riceverà il
primo A321 nella primavera del 2003 in leasing dalla Singapore Aircraft Leasing
Enterprise (SALE) con propulsori International Aero Engines V2500 in
configurazione 196 passeggeri in classe unica. Gli Airbus A321 verranno
utilizzati sulle rotte di corto e medio raggio che la Compagnia opererà a
partire dalla prossima primavera. L' Airbus A321 è il maggiore tra i velivoli a
corridoio singolo della famiglia, oggi leader, che include anche l'A318, l'A319
e l'A320 . I velivoli A330-200, con i quali Lauda Air Italia inizierà ad
operare a partire dall'autunno 2003, saranno ceduti in leasing dal gruppo
International Lease Finance Corporation (Ilfc) e saranno equipaggiati con motori
Rolls Royce Trent 700. Questi nuovi aeromobili saranno impiegati sulle rotte di
lungo raggio operate dalla Compagnia. Lauda Air Italia utilizzerà i velivoli in
una spaziosa configurazione a 274 posti suddivisi in due classi (24 business e
250 economy), offrendo nuovi standard per gli interni che accresceranno il
comfort dei passeggeri attraverso la disponibilità di sistemi di
intrattenimento sia individuali che dalla cabina.
LAUDA AIR ITALIA SCEGLIE UNA FLOTTA TUTTA
AIRBUS
Vizzola Ticino, 8 gennaio 2003 - Lauda Air Italia acquisirà due A321 a
corridoio singolo e tre wide-body A330-200 nel quadro del programma di rinnovo
totale della flotta, divenendo il primo operatore con base a Milano Malpensa ad
operare con una flotta di velivoli Airbus di nuova generazione. Lauda Air Italia
riceverà il primo A321 nella primavera del 2003 in leasing dalla Singapore
Aircraft Leasing Enterprise (Sale) con propulsori International Aero Engines
V2500 in configurazione 196 passeggeri in classe unica. Gli Airbus A321 verranno
utilizzati sulle rotte di corto e medio raggio che la Compagnia opererà a
partire dalla prossima primavera. L' Airbus A321 è il maggiore tra i velivoli a
corridoio singolo della famiglia, oggi leader, che include anche l'A318, l'A319
e l'A320 . I velivoli A330-200, con i quali Lauda Air Italia inizierà ad
operare a partire dall'autunno 2003, saranno ceduti in leasing dal gruppo
International Lease Finance Corporation (Ilfc) e saranno equipaggiati con motori
Rolls Royce Trent 700. Questi nuovi aeromobili saranno impiegati sulle rotte di
lungo raggio operate dalla Compagnia. Lauda Air Italia utilizzerà i velivoli in
una spaziosa configurazione a 274 posti suddivisi in due classi (24 business e
250 economy), offrendo nuovi standard per gli interni che accresceranno il
comfort dei passeggeri attraverso la disponibilità di sistemi di
intrattenimento sia individuali che dalla cabina. Entrambe le famiglie dei
velivoli A320 ed A330-200 offrono il maggior spazio in cabina oggi disponibile
su qualsiasi velivolo a jetto nelle rispettive categorie. La disponibilità di
sedili più larghi e di corridoi più ampi consente un più facile accesso per i
passeggeri, mentre lo stato dell'arte dei sistemi di comunicazione utilizzati a
bordo dei velivoli Airbus consente la creazione di una atmosfera di maggior
comfort nella cabina. La moderna configurazione della loro struttura e la loro
economicità costituiscono la chiave di volta per la loro scelta sia da parte
dei vettori che da parte degli operatori finanziari. Le famiglie A320 ed
A330/340 beneficiano della filosofia Airbus fly by-wire basata sulla comunalità
dei sistemi. Tutti i membri della famiglia (a partire dai A318 a 107 posti fino
ai 389 posti dell'A340-600) utilizzano la stessa configurazione di cockpit ed,
attraverso la gestione dei comandi con la tecnologia fly-by-wire, consentono di
avere sempre le stesse caratteristiche di volo per cui il pilota può volare su
qualsiasi dei suddetti modelli con un addestramento aggiuntivo molto ridotto. I
vettori charter Europei hanno fatto affidamento sui velivoli Airbus per poter
dare ai propri passeggeri il maggior livello possibile di comfort, affidabilità,
efficienza e profittabilità per questo specifico settore dell'industria del
turismo. Allo stato attuale sono 220 i velivoli della famiglia A320 in servizio
presso 28 operatori charter, mentre sono 45 i velivoli A330 in servizio presso
15 operatori tra cui un crescente numero di vettori che utilizzano i velivoli
Airbus di nuova generazione sia a corridoio singolo sia wide-body.
LA GRANDE MUSICA "SOPRA LE
NUVOLE" DI LAUDA AIR ITALIA
Vizzola Ticino, 8 gennaio 2003 - A partire dal 1 gennaio 2003, l'intrattenimento
musicale di bordo di Lauda Air Italia sarà curato da Augusto Enriquez, celebre
cantante, musicista, compositore e produttore cubano che vanta un'esperienza
ventennale nel campo musicale internazionale. Grazie a questa prestigiosa
collaborazione, Lauda Air Italia ha messo a punto un programma d'intrattenimento
musicale innovativo ed unico nel suo genere. Ogni poltrona dei Boeing 767-300ER,
sia in Amadeus Class (la Business Class di Lauda Air Italia) che in Economy
Class, è dotata di un monitor a colori personale e di un telecomando grazie al
quale i passeggeri possono accedere al sistema di intrattenimento di bordo
(video, audio, Airshow). I dieci canali musicali sono stati appositamente
studiati per accontentare tutti i gusti ed abbracciare tutti i generi musicali.
Radio Classic: una selezione dei più grandi compositori di tutti i tempi
diretti dai più grandi Maestri al mondo. Radio Jazz: tutti i mostro sacri di
questo genere per circumnavigare il pianeta Jazz. Radio Hits: le Top Charts del
momento con i più grandi successi italiani ed internazionali. Radio Emotions:
un viaggio tra parole, pensieri e note dei cantautori della canzone italiana.
Radio Kids' Club: un canale dedicato ai passeggeri più giovani con tanta
musica, giochi e divertimento. Radio Caribe: il trionfo della "fiesta
latina": salsa, merengue, mambo... Radio Gold: i successi degli anni '60,
'70 e '80 in un caleidoscopio di ricordi e pietre miliari della storia della
musica. Radio For your Soul: suoni, atmosfere e sensazioni catturate dalla
Natura per viaggiare nel più totale relax. Radio Love: canzoni a forma di cuore
per sentire questo forte sentimento in musica e parole. Radio Italy: musica
italiana di oggi e di ieri che ha segnato e che ancora segna mode e costumi.
L'ULTIMO MESE DEGLI ECO-INCENTIVI FA
VOLARE IL MERCATO (+51,4%) STRAORDINARIO DICEMBRE CON 198.600 IMMATRICOLAZIONI
LO STATO INCASSA 150 MILIONI DI EURO NON PREVISTI
Roma, 8 gennaio 2003 - E' stato un gradito imprevisto, per le casse dello Stato,
l'immatricolazione delle 198.600 nuove auto nel corso del mese di dicembre.
Tenendo conto anche delle più rosee previsioni, che indicavano 145.000 nuove
targhe, le 53.600 immatricolazioni in più hanno consentito al fisco di
incassare, per sola IVA, oltre 150 milioni di euro decisamente inattesi. Ed è
l'ultima evidente conferma di quanto gli eco-incentivi siano a costo zero per lo
Stato. Afferma, infatti, Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae: "Anche
in questa occasione i conti tornano. I mancati introiti per l'IPT, bolli e tasse
riferite al Pra e per il triennio di tassa di possesso, sono ampiamente ripagati
dal gettito supplementare di Iva che ha provocato, nel corso del secondo
semestre dell'anno, un saldo attivo per l'erario derivante dalle 200 mila
vendite aggiuntive che la manovra incentivante ha assicurato al mercato."
La perdurante attesa di una conferma anche per il 2003 per una misura ritenuta
essenziale per il definitivo rinnovo del parco circolante, ancora caratterizzato
dalla presenza di oltre 8,5 milioni di auto non catalizzate e quindi più
inquinanti e meno sicure di quelle oggi in produzione, "potrà avere -
sottolinea il Presidente Pistola - come primo effetto quello di incidere molto
pesantemente sulle immatricolazioni sia di gennaio, con una perdita che l'Unrae
valuta superiore al 20%, sia dei mesi successivi, annullando oltretutto
l'effetto principale, che è - appunto - quello di aver avviato un circolo
virtuoso con molteplici benefici effetti". In assenza degli strumenti che
hanno permesso al mercato di ben esprimersi nel secondo semestre dello scorso
anno, l'Unrae prevede per il 2003 un mercato non superiore ai 2.000.000 di nuove
immatricolazioni, con una flessione tra il 10 e il 15% rispetto al 2002.
"un rilancio degli stessi - afferma Salvatore Pistola - otterrebbe, per
contro, una spinta del mercato che potrebbe far registrare nel nuovo anno
2.300.000 unità". Sul fronte puramente statistico, le 198.600
immatricolazioni registrate in dicembre, frutto delle proiezioni comunicate dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno cancellato il precedente
record riferito ai mesi di dicembre, che, con 159.091 consegne resisteva dal
lontano 1991. Con il risultato di dicembre, la validità degli eco-incentivi,
adottati a partire dall'8 luglio 2002, ha trovato ampia e comprovata conferma.
Dopo un primo semestre chiusosi con un allarmante -13,4%, il secondo semestre,
grazie alla misura varata dal Governo e sostenuta dalle iniziative delle Case,
si è chiuso con un beneaugurante +4,8% che ha portato nel complesso il 2002 a
un -5,9% rispetto al 2001 che, lo ricordiamo, fu l'anno-record del mercato
italiano. Oltre 200.000 le vendite incentivate Nel corso del secondo semestre le
vetture immatricolate grazie agli eco-incentivi hanno superato le 150.000 unità
indicate sin dall'inizio dall'Unrae e probabilmente a consuntivo saranno oltre
200.000. A beneficiare dell'incentivo sono state, in particolare, le vetture dei
primi tre segmenti, quelle delle auto più economiche, che rappresentano
rispettivamente il 14,7%, il 37,4% e il 28,5% e - insieme - oltre l'80% del
mercato, dove il costruttore nazionale ha una quota proporzionalmente più alta
rispetto alla sua quota sul mercato totale, visto che l'azione incentivante
interviene sul circolante superiore ai 10 anni di anzianità e quindi riferito
ad una struttura del mercato diversa da quella odierna. Sulla base del risultato
di dicembre, il mercato italiano nel 2002 ha registrato 2.270.900
immatricolazioni. Proiettando il risultato del solo secondo semestre, quello
incentivato, il trend espresso è di 2.450.000 immatricolazioni su base annua.
Quanto agli ordini, evidentemente influenzati in modo determinante dalla spinta
dei consumatori che desideravano trarre vantaggio dagli eco-incentivi in vigore
per l'ultimo mese del 2002, la raccolta - frutto dello scambio di informazioni
fra Anfia e UNRAE - indica 205.300 ordini, che si confrontano con i 194.820 del
dicembre 2001 (+ 5,4%). Per il diesel più vicino il 50% del mercato Particolare
attenzione, poi, merita la rilevante presenza delle motorizzazioni diesel, in
crescita grazie al continuo arricchimento dell'offerta sul mercato dei common
rail da parte di molti costruttori. La quota del diesel sul totale delle
immatricolazioni del 2002 si assesta al 43,6%, 7 punti in più rispetto all'anno
precedente. E' con ragionevole certezza, secondo l'Unrae, che nel corso del 2003
verrà avvicinato il 50%, grazie all'ampliamento dell'offerta dei piccoli diesel
nel segmento B. E intanto, continua a modificarsi la struttura geografica della
domanda di nuove auto, favorita dagli eco-incentivi: nel nord si è registrato
un calo di quasi un punto (dal 52 al 51,2%), il centro è lievemente cresciuto
(dal 27,2 al 27,4%) mentre nel sud (dal 13,2 al 13,5%) e nelle isole (dal 7,7 al
7,8%) la domanda è in progressione essendosi verificato in quelle aree d'Italia
un più evidente rinnovo del parco circolante, più anziano rispetto a quello
del nord del Paese. La presenza delle Case estere in Italia sfiora il 70% Le
immatricolazioni di vetture prodotte dalle marche estere in Italia, nel corso
del 2002, hanno raggiunto il 69,7%, con un aumento di 4,3 punti rispetto al
2001. Va sottolineato che sul mercato italiano sono presenti tutti i costruttori
del mondo, con una offerta che è in grado di soddisfare le più disparate
esigenze, confermando la buona risposta dei consumatori alla gran varietà di
prodotti offerti, specie nei segmenti più attraenti, come station wagon,
monovolume medi e grandi, multispazio, fuoristrada, Suv. L'Unrae ricorda che
oggi le aree di mercato con i prodotti più innovativi hanno raggiunto il 30%
del totale, con una crescita costante rispetto alle berline convenzionali. Anche
per l'usato vantaggi dagli eco-incentivi (+4%) Anche il mercato dell'usato ha
tratto vantaggio dalle misure ad esso riservate nell'ambito degli eco-incentivi,
con un aumento del 4,02%. La stima dell'Unrae per il 2003, qualora si possa
sfruttare l'effetto congiunto della prosecuzione degli eco-incentivi e
dell'entrata in vigore della garanzia europea di un anno, indica quasi 3 milioni
di transazioni (+8%), con una crescita dovuta soprattutto all'azione degli
operatori, concessionari e commercianti, i soli a poter offrire la garanzia
annuale agli acquirenti.
SALDI: SOLO SE SONO UN BUON AFFARE I
CONSIGLI DI ALTROCONSUMO
Milano, 8 gennaio 2003 - Si apre la stagione delle grandi offerte in saldo, dopo
un anno caratterizzato da rincari. Maggiore cautela, dunque, perché prendere un
abbaglio, quest'anno, potrebbe costare particolarmente caro. Ma quando iniziano
i saldi? Rispetto alla durata tradizionale (60 giorni, dal 7 gennaio al 7 marzo)
l'anno scorso molte Regioni hanno ridotto il periodo e in linea di massima lo
hanno spostato in avanti. Dal 2001, infatti, la durata del periodo dei saldi,
regolamentata per legge, può cambiare Regione per Regione. Lo slittamento dei
saldi, secondo Altroconsumo, è doppiamente svantaggioso per il consumatore:
comporta un aumento del periodo di alta stagione, quello in cui i prezzi sono più
alti, e può penalizzare gli acquisti: un paio di stivali o un cappotto più
tardi si acquistano, meno si utilizzano, dato l'avvicinarsi della buona
stagione. Altroconsumo rinnova anche per questa stagione i consigli per i
consumatori che volessero fare dei buon affari acquistando durante questo
periodo: · Approfittate dei giorni che mancano all'inizio dei saldi per
controllare i prezzi delle vetrine che vi interessano di più. Potrà essere
utile per verificare quanto gli enormi cartelli che presto vedrete fiorire
dappertutto siano veritieri. · Diffidate dei negozi che espongono cartelli con
i nuovi prezzi senza indicare il prezzo di partenza né la percentuale di
sconto. La legge prevede esplicitamente che lo sconto debba essere espresso in
percentuale e che anche il prezzo normale sia indicato. · I prezzi esposti
devono essere quelli effettivamente praticati. Alla cassa non possono farvi uno
sconto inferiore. · Se su un prodotto o su uno scaffale ci sono due prezzi
diversi, vale la regola per cui quello che dovete pagare è il più evidente.
Se, una volta arrivati alla cassa, il codice a barre dà un prezzo diverso (più
alto), avete il diritto a pagare comunque il prezzo esposto (a meno che non ci
sia un'alterazione evidente, per esempio si è cancellato uno zero in fondo).
L'esposizione del prezzo, infatti, dal punto di vista legale si configura come
una vera e propria "offerta al pubblico", parte del contratto di
compravendita, che non può più essere modificato. Anche le promesse fatte dal
negoziante con cartelli o volantini sono un impegno vincolante (per esempio:
"La merce si cambia entro una settimana"). · Fate attenzione alla
confusione tra prodotti in sconto e prodotti a prezzo pieno: la legge prevede
che debbano essere distinti chiaramente, ma nelle proprie inchieste Altroconsumo
ha verificato che spesso sono invece mescolati. Prima di decidere l'acquisto,
accertatevi del prezzo reale del prodotto. · Il negoziante deve sempre esporre,
per legge, la durata dei saldi (date di inizio e fine) e avvertire con un
cartello visibile dall'esterno se parte della merce è esaurita. · Spesso
durante il periodo dei saldi i negozianti dichiarano di non essere disponibili a
eventuali cambi della merce. Non c'è mai nessun obbligo di legge che obblighi
il negoziante a cambiare i prodotti non difettosi, né durante i saldi né
durante le vendite normali: la consuetudine, però, prevede che normalmente i
cambi siano effettuati. Se la merce è difettosa, il cliente ha allora sempre il
diritto di riavere indietro i soldi (se il difetto è grave) o chiedere un'
ulteriore riduzione di prezzo, saldi o non saldi. La nuova legge sul diritto di
garanzia vi dà 60 giorni dal momento in cui avete scoperto il difetto per far
valere i vostri diritti, fino a due anni dall'acquisto. Questo, ovviamente, non
vale se il difetto del prodotto era dichiarato o comunque molto evidente o
magari il motivo stesso del ribasso di prezzo. · Spesso la merce in saldo non
può essere provata. In effetti, il negoziante non ha l'obbligo di far provare
gli indumenti, né nei periodi normali, né durante i saldi. Valutate con molta
attenzione l'opportunità di acquistare un capo di vestiario che non potete
provare: successivamente potreste scoprire che non vi va o non vi sta bene. ·
Se volete segnalare scorrettezze o incidenti durante le vendite speciali,
rivolgetevi (per telefono o per iscritto) ai Vigili urbani. Se il comportamento
scorretto viene accertato, il negoziante può prendere una multa. · Valutate
con molta attenzione il rapporto tra qualità e prezzo. L'euforia da saldo è un
tipico male di stagione. Ma non è detto che un prodotto scontato sia realmente
conveniente: magari il prezzo di partenza era talmente alto che il prodotto
finale resta comunque caro. · Controllate con cura particolare che la merce sia
in buone condizioni, prima di pagare. Spesso c'è un motivo, se alcuni capi sono
rimasti in negozio: per esempio un'imperfezione o una macchia. · Ricordatevi di
conservare lo scontrino, indispensabile per esibirlo in caso riscontraste un
difetto nel prodotto dopo averlo acquistato. · Non comprate vestiti se, oltre
all'etichetta di composizione, non hanno anche quella di manutenzione: in questo
modo saprete come evitare incidenti durante la pulizia. E controllate sempre
l'etichetta di composizione, elemento utile per valutare la qualità dei
tessuti. · Insistete sempre per provare gli indumenti prima di acquistarli: non
esiste alcuna regola che impedisca al negoziante di farveli provare durante i
saldi, è solo una sua scelta, che vi priva di un elemento importante per
scegliere. · In periodo di saldi spesso i negozianti rifiutano la carta di
credito, perché sono più restìi a pagare la solita commissione (circa il 3%)
all'ente titolare della carta utilizzata. Come reagire? Si può ricordare
all'esercente che, per contratto, ha l'obbligo di accettare la carta se espone
il simbolo in vetrina o sulla porta o comunque se la accetta per gli articoli
non scontati. Se questi insiste nel suo rifiuto, si può informarlo che
denuncerete questo comportamento all'ente che ha emesso la carta. Il negoziante
rischia così di perdere la convenzione con il circuito della carta.
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