NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MERCOLEDI'
8 GENNAIO 2003
pagina 4
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UN GRUPPO DI RICERCATORI DECODIFICA IL
CROMOSOMA UMANO PIÙ LUNGO FINO AD OGGI SEQUENZIATO
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Un gruppo internazionale di scienziati ha realizzato
la mappatura completa del cromosoma 14, il più lungo cromosoma umano a
tutt'oggi sequenziato, e ha pubblicato i risultati della ricerca su Internet. Il
cromosoma, il quarto ad essere decodificato, contiene geni chiave connessi al
funzionamento del sistema immunitario, nonché geni implicati in oltre 60
diverse malattie. Nel complesso, gli scienziati hanno decodificato 1.050 geni,
per un totale di circa 87 milioni di coppie di sostanze chimiche denominate
"basi". Roland Heilig, del Genoscope-Centre National de Séquençage
(Francia), avrebbe definito la mappatura del cromosoma 14 uno "standard di
riferimento", vista l'assenza di gap nella sequenziazione. Numerosi
scienziati, compreso Heilig, auspicano che quest'importante risultato conduca
allo sviluppo di nuove terapie per lottare contro malattie quali la precoce
insorgenza dell'Alzheimer e altri problemi neurodegenerativi. Sebbene fino ad
oggi le terapie geniche abbiano ottenuto solo un limitato successo, si pensa che
in futuro sia possibile sostituire un gene difettoso con una copia sana.
Nell'immediato, il lavoro dell'équipe di ricerca aiuterà i medici ad
individuare i geni associati alle malattie.
DUPONT ANNUNCIA TRE NUOVI MEMBRI PER IL
SUO COMITATO CONSULTIVO ESTERNO SULLE BIOTECNOLOGIE; DISPONIBILE IL PRIMO
RAPPORTO DEL COMITATO CONSULTIVO ESTERNO SULLE ATTIVITA' NELLE BIOTECNOLOGIE
Milano, 8 gennaio 2003 - Gennaio 2003 - DuPont ha annunciato tre nuovi membri
del suo comitato consultivo esterno sulle biotecnologie (Biotechnology Advisory
Panel). Il comitato e' ora composto da sette membri esterni, importanti
personalita' che portano differenti punti di vista nel campo delle biotecnologie
e delle loro applicazioni nei settori dell'agricoltura, dell'alimentazione e dei
materiali. Riunitosi per la prima volta nel febbraio 2000, il comitato si
incontra ogni sei mesi. I suoi lavori sono facilitati dal Keystone Center,
organizzazione senza fini di lucro con sede a Keystone, Colorado, Usa ( http://www.keystone.org
). Il comitato ha reso pubblico il suo primo rapporto pubblico sulle attivita'
di DuPont nelle biotecnologie. Copia del rapporto in lingua inglese e'
disponibile come file Pdf (dimensioni: 200 kilobytes). Per ricevere il file Pdf
contenente il rapporto, inviare una richiesta email a claudio.greco@dupont.com
fornendo nominativo e indirizzo postale e telefonico (Nb: i dati raccolti non
saranno oggetto di trattamento o archiviazione senza il consenso degli
interessati; non si dara' seguito a richieste prive dei dettagli sopra citati).
Nel settembre 1999, Charles Holliday, chairman e chief executive officer di
DuPont, aveva annunciato che DuPont avrebbe costituito un comitato consultivo
indipendente ''per guidarci nelle nostre azioni, per aiutarci a sviluppare la
nostra posizione su questioni di grande importanza, per indirizzarci e
confrontarsi con noi nello sviluppo, nella verifica e nella commercializzazione
di nuovi prodotti basati sulle biotecnologie.'' I tre nuovi membri del
Biotechnology Advisory Panel di DuPont sono: Pablo Eyzaguirre. Specialista in
antropologia sociale ed ecologica, sistemi agricoli tropicali e istituzioni
agrarie, Pablo Eyzaguirre e' senior scientist di antropologia e socio-economia
presso il Genetic Resources Science and Technology group dell'International
Plant Genetic Resources Institute (Ipgri, http://www.ipgri.cgiar.org
), con sede a Roma. In precedenza, Eyzaguirre ha operato come senior officer
presso l'International Service for National Agricultural Research (Isnar, http://www.isnar.cgiar.org
) a The Hague, Olanda, dove ha diretto un progetto globale sulle istituzioni di
ricerca per lo sviluppo agricolo e sulla gestione delle risorse naturali in 50
paesi in via di sviluppo. Eyzaguirre ha anche condotto programmi di ricerca
agricola in Africa Occientale e Centrale. Carol
Tucker Foreman. Nota sostenitrice dei diritti dei consumatori, Carol
Tucker Foreman e' distinguished fellow e direttore del Food Policy Institute
della Consumer Federation of America (Cfa, http://www.consumerfed.org
). Carol Tucker Foreman ha svolto un ruolo importante nella definizione delle
politiche dedicate alle diete alimentari e alla salute negli USA negli scorsi 25
anni. E' stata executive director di Cfa dal 1973 al 1977, organizzazione in cui
e' tornata nel marzo 1999. Dal 1977 al 1981 ha operato presso la sezione Food,
Nutrition and Consumer Services ( http://www.fns.usda.gov/fncs
) dell'United States Department of Agriculture ( http://www.usda.gov
), supervisionando lo sviluppo delle prime direttive emanate dal governo degli Usa
sull'alimentazione e occupandosi dei programmi nazionali di assistenza
alimentare, della definizione dei menu' delle scuole, del programma di
alimentazione integrativa per donne, infanti e bambini (Wic, Women, Infants and
Children S! upplemental Feeding Program), delle ispezioni di carni, pollame e
uova e dei sistemi di classificazione degli alimenti. - V. Prakash. Scienziato
noto a livello internazionale per il suo lavoro sull'alimentazione sostenibile e
la sicurezza alimentare, V. Prakash e' direttore del Central Food Technological
Research Institute ( Cftri, http://www.cftri.com
) di Mysore, citta' situata nello stato del Karnataka, India. Creato nel 1950,
il Cftri gode di grande apprezzamento a livello internazionale per le sue
attivita' di ricerca e sviluppo dedicate alle tecnologie e alla scienza
dell'alimentazione. Il Cftri opera per sviluppare e diffondere tecnologie
agricole sostenibili di post-raccolto per grandi produttori e coltivatori e
anche per le piccole imprese agricole. Prakash e' fellow dell'Indian Academy of Sciences,
della National Academy of Agricultural Sciences, della Association of Food
Scientists and Technologists in India e della International Union of Food
Science and Technology. Nell'area delle biotecnologie,
Prakash ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed e' membro di vari comitati
internazionali". ''Siamo onorati che questi importanti esperti abbiano
accettato di fare parte del nostro comitato consultivo esterno sulle tecnologie
e siamo estremamente interessati ai loro consigli e ai loro pareri. DuPont offre
pieno accesso ai suoi programmi e sforzi nelle biotecnologie ai membri del
comitato per consentire loro di portare al meglio a DuPont le loro conoscenze, i
loro punti di vista e l'ampiezza delle loro visioni prospettiche.'' ha
dichiarato Holliday. Gli altri membri del Biotechnology Advisory Panel di
DuPont sono: Arthur Caplan, Emanuel and Robert Hart Chair for Bioethics e
direttore del Center for Bioethics della University of Pennsylvania ( http://www.bioethcis.org
). Caplan e' un bioetico di fama
internazionale. Chunming
Chen, founding president del Chinese Center for Disease Control and Prevention (
http://www.capm.ac.cn/cdc/english/center.htm
). Chunming
Chen, scienziata esperta di nutrizione nota a livello mondiale, e' attualmente
senior advisor e professoressa di nutrizione. - Jonathan Lash, presidente del
World Resources Institute (con sede a Washington, D.C., Usa, ( http://www.wri.org
). Lash e' conosciuto in tutto il mondo per il suo importante ruolo nello
sviluppo di politiche pubbliche nel campo dell'ambiente. Florence Wambugu,
scienziato di fama internazionale, executive director dell'Harvest Biotech
Foundation International ( Ahbfi, http://www.ahbfi.org
), organizzazione che si batte contro la fame, la malnutrizione e la poverta' in
numerosi paesi dell'Africa e di altre regioni, assistendo gli agricoltori nella
produzione di raccolti abbondanti, sostenibili e di elevato valore nutritivo.
Infolink: http://www.dupont.com
VICENZAORO1:
12 GENNAIO INAUGURA GALAN PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
Vicenza, 8 gennaio 2003 - Domenica 12 Gennaio alle ore 12.00 presso la Salla
Palladio della Fiera di Vicenza, Giancarlo Galan, Presidente della Regione
Veneto inaugurera' l'edizione 2003 di Vicenzaoro1 (12-19 Gennaio) la piu'
importante fiera internazionale sull'oreficeria. Grande e' l'attesa per l'evento
anche alla luce della flessione dell'export orafo-argentiero registrata nei
primi dieci mesi del 2002 quantificata in un -7,1%. Dopo gli ottimi risultati
messi a segno nel 1999 (+11,4%) e quelli irripetibili del 2000 (+23%), era
d'altra parte da scontare - al di la' dell'avversa congiuntura - un fisiologico
ridimensionamento del volume delle esportazioni. Il settore orafo ha mostrato
comunque una tenuta dei mercati esteri relativamente superiore a quella denotata
da altri importanti comparti del made in Italy. Tant'e' che l'export orafo dei
primi dieci mesi del 2002 conserva ancora un vantaggio di circa il 15% nei
confronti dei corrispondenti livelli del 1999. Va sottolineato inoltre che la
flessione delle esportazioni di prodotti orafi si e' prodotta in un contesto di
diffuso rallentamento della domanda mondiale di oreficeria, come evidenzia tra
l'altro il World Gold Council. In questo contesto Vicenzaoro1 e' chiamata a dire
una parola importante sullo stato di salute del comparto. A testimoniare
l'importanza dell'evento sono intanto le cifre che parlano gia' di circa 30.000
pre-registrazioni di operatori giunte in Fiera.
"LEGNO
& EDILIZIA" A VERONA DAL 20 AL 23 FEBBRAIO
Verona, 8 gennaio 2002 - A partire dal 2003 per la Fiera di Verona, febbraio
diventerà il mese della mostra professionale "Legno & Edilizia".
Lo spostamento di data, da giugno a febbraio, è stato sollecitato dagli stessi
operatori del settore, troppo impegnati nella stagione primaverile e più
disponibili invece ad inverno inoltrato, quando i lavori sono necessariamente
rallentati. La manifestazione, che nelle due precedenti edizioni ha dimostrato
una continua crescita negli spazi e nel numero di espositori e visitatori, si
apre sempre di più al mercato nazionale ed internazionale: lo fa anche grazie
ad aziende provenienti dall'intero continente europeo in particolare da Austria,
Germanie e Francia. Aziende che credono nelle potenzialità della Fiera di
Verona, al centro di un'area interregionale fortemente interessata al legno
nell'edilizia ed efficacemente collegata ai punti nevralgici d'Europa. Per
venire ulteriormente incontro alle aspettative dei professionisti del legno, la
manifestazione dalla prossima edizione assumerà una cadenza biennale, dando così
più tempo ai produttori per presentare con efficacia le loro novità in fatto
di materiali, sistemi e strategie per un settore in crescita anche nel nostro
Paese. I dati indicano infatti un aumento di domanda di coperture in legno per
costruzioni civili e di 'lamellare' nella realizzazione di impianti sportivi,
chiese, centri ricreativi che abbiano anche i requisiti di una buona acustica:
l'ultimo importante esempio viene dall'Auditorium di Roma progettato da Renzo
Piano. Così il consumo di legno per l'edilizia in Italia è passato dallo 0,08
al 0,13%, con previsione entro il 2004 di raggiungere la media europea che è
pari allo 0,20%. A fronte di una domanda crescente sale pure il fatturato del
comparto, che nel 2001 è stato del 3,1% superiore al precedente ed in crescita
prevista anche nel 2002. Restano ancora forti le importazioni: 419 milioni di
Euro nel 2001, contro un export di 305 milioni. Una rassegna professionale come
"Legno & Edilizia", con mostre, incontri tecnici e convegni
quotidiani, si candida quindi a diventare il punto di riferimento italiano per
gli operatori del settore: costruttori, progettisti, amministratori pubblici e
privati, aziende che impiegano per le costruzioni questo materiale sano e
"vivo". "Legno & Edilizia 2003" ospiterà, come nelle
precedenti edizioni, il legno quale materia prima, i semilavorati, le strutture,
macchine e utensili per la loro lavorazione. Un particolare risalto verrà dato
alle case prefabbricate in legno, viste - tra l'altro - anche le loro
caratteristiche anti-sismiche e alle grandi strutture da esterno. Completeranno
la parte espositiva tutti quei materiali quali coperture, isolamti, guaine e
rivestimenti che, abbinati alle strutture in legno, ne valorizzano l'uso e la
praticità. Sistemi di fissaggio, colle e vernici, studi e software di
progettazione offriranno le risposte più concrete ai problemi di utilizzo del
legno in edilizia. Infolink: www.legnoedilizia.it
www.pmtexpo.it
L'ESPOSIZIONE
INTERNAZIONALE DELLE INDUSTRIE DI MACCHINE PER L'AGRICOLTURA, L'AGROINDUSTRIA,
LA ZOOTECNIA, IL GIARDINAGGIO E IL VERDE PUBBLICO EIMA SI CONFERMA UNA
MANIFESTAZIONE DI ASSOLUTO VALORE E DI GRANDE RICHIAMO INTERNAZIONALE.
Bologna, 8 gennaio 2003 - Il successo di Eima 2002 si esprime in termini
numerici, con il record di espositori - 1755 di cui 422 esteri - la più alta
partecipazione di operatori stranieri - 9.100 su un totale di 115.600 visitatori
complessivi (erano stati 114.200 nel 2001) - un ammontare di 122.700 contatti
telematici sul sito ufficiale della rassegna, un totale di 26 delegazioni estere
ufficiali, un numero complessivo di 420 presenze stampa, delle quali 90 in
rappresentanza di testate estere; ma soprattutto si esprime nella qualità delle
tecnologie messe in mostra, nei risultati economici e promozionali conseguiti
dalle industrie espositrici, nei contenuti culturali sviluppati attraverso il
calendario di convegni e conferenze che ha animato la manifestazione. I
risultati premiano l'impegno di Unacoma Service srl, che organizza la
manifestazione in collaborazione con BolognaFiere, confermando l'utilità di una
rassegna squisitamente professionale, rivolta ad un pubblico di operatori
economici, agricoltori e contoterzisti, e il successo di una formula espositiva
che vede una suddivisione in 14 settori di specializzazione - fra i quali quello
denominato Eima Garden, relativo al giardinaggio e alla cura del verde - con una
rigorosa classificazione che conta oltre 1000 diverse voci merceologiche,
puntualmente riportate nei cataloghi ufficiali della -rassegna, stampati in
francese, inglese, spagnolo, tedesco e italiano, e offerti anche in Cd Rom per
facilitare la consultazione e l'archiviazione dei dati anche fuori dal momento
fieristico. Per tutte le esigenze professionali gli operatori hanno potuto
avvalersi dei servizi di documentazione, di interpretariato, di collegamento in
Rete, mentre l'intera struttura Unacoma Service, con i suoi uffici statistici,
economico-promozionali, amministrativi e di comunicazione, si è messa a
disposizione degli espositori e del pubblico per ogni richiesta di assistenza e
servizi. Il quartiere di BolognaFiere ha offerto, su una superficie complessiva
di 170.000 metri quadrati (150.000 all'interno delle strutture fisse della Fiera
e 20.000 ottenuti con la realizzazione di padiglioni provvisori per venire
incontro alla crescente richiesta di spazi espositivi), un panorama di 20 mila
modelli di macchine e attrezzature, specifiche per ogni tipo di lavorazione, e
in grado di operare nei vari contesti produttivi, realizzando quegli obiettivi
di efficienza, compatibilità ambientale, sicurezza ed ergonomia che
caratterizzano questo settore della meccanica e ne fanno uno fra i più dinamici
e innovativi.Un settore nel quale l'Italia ricopre un ruolo di primo piano,
ponendosi ai vertici mondiali per capacità produttiva e ampiezza di gamma, come
sottolineato nella tradizionale conferenza stampa di vigilia, tenutasi presso la
Fiera venerdì 15 novembre, con gli interventi di Aproniano Tassinari,
Presidente Unacoma, -Carlo Ambrogi, Direttore Unacoma, Giuseppe Fini, Direttore
BolognaFiere, Luigi Bidoia, Responsabile Area Settori Industriali di Prometeia.
I dati sulla produzione e sul mercato a livello nazionale e internazionale -
illustrati dal Presidente dell'Unacoma, Aproniano Tassinari - confermano infatti
il nostro Paese come primo produttore in Europa e secondo a livello mondiale
dopo gli Stati Uniti. Le previsioni a fine anno indicano una produzione di
macchine per l'agricoltura e il movimento terra pari a 1.476.000 tonnellate, per
un fatturato di 9 miliardi e 370 milioni di euro. Il macchinario agricolo, in
particolare, ha raggiunto una produzione di 919.000 tonnellate, per un valore di
6 miliardi e 480 milioni di euro, con incrementi rispetto al 2001 sia per le
trattrici, trattrici incomplete e parti (+2,3% in peso, +2,2% in valore), sia
per le altre tipologie di macchine (+2,1% in peso, +2,3% in valore).
"L'aumento di produzione - ha spiegato Tassinari - è dovuto
sostanzialmente alla crescita delle esportazioni, poiché il mercato interno
risulta attestato sugli stessi livelli dell'anno precedente". Sulla base
dei dati ISTAT relativi al primo semestre dell'anno, infatti, si prevede un
aumento delle esportazioni per tutte le categorie di macchine, mentre sul fronte
delle importazioni si dovrebbe verificare una flessione delle trattrici pari al
4,2% in peso e all' 1,9% in valore, e una crescita delle altre macchine
nell'ordine del 3,5% sia in peso che in valore. Il rapporto tra il quantitativo
di macchine esportate e la quota relativamente contenuta di macchine importate
conferma un saldo nettamente positivo della bilancia commerciale di settore, che
dovrebbe chiudere l'anno con un attivo di 2 miliardi e 632 milioni di euro, con
un incremento del 3,7% sull'anno precedente. L'andamento del mercato per l'anno
2003 - valutato dall'Osservatorio previsionale UnacomaPrometeia, che peraltro ha
descritto in dettaglio le metodologie previsionali in una conferenza tenutasi il
giorno 18 - dovrebbe spingere la produzione ad una crescita ulteriore stimata in
un 3%, per effetto di una migliore congiuntura economica internazionale e di un
previsto recupero di redditività per il settore agricolo che dovrebbe favorire
gli investimenti nella meccanizzazione. Il mercato del settore - ha osservato
Tassinari - dipende dalla domanda di meccanizzazione espressa tanto dai Paesi
maggiormente sviluppati, quanto dai Paesi in fase di prima meccanizzazione, ma
dipende anche dalla spinta endogena, determinata dall'offerta di tecnologie
sempre più perfezionate e convincenti, capaci di elevare gli standard di
efficienza, sicurezza e compatibilità ambientale, determinando una cultura
dell'innovazione che rappresenta una motivazione forte all'acquisto dei mezzi
meccanici. Proprio per questo l'innovazione tecnologica si conferma il tema
forte dell'Eima, che anche quest'anno ha riservato lo spazio del Quadriportico,
al centro del quartiere fieristico, alla Mostra delle Novità Tecniche
(complessivamente 14) riconosciute da un'apposita giuria d'esperti, e alla
presentazione da parte dell'Enama l'Ente Nazionale per la Meccanizzazione
Agricola (presente in Fiera con uno sportello per l'informazione e la
divulgazione) delle macchine certificate per prestazioni e sicurezza (22 in
totale). Le caratteristiche dei moderni mezzi meccanici, i criteri con cui
vengono progettati e realizzati, i sofisticati dispositivi elettronici e i
sistemi informatici che presiedono alla ottimizzazione delle fasi di lavoro
fanno della meccanizzazione un settore di alta tecnologia, strumento
"sensibile" e "intelligente" per la gestione delle risorse
naturali, sempre più proiettato verso il futuro. Questo costituisce la cifra
tecnica ma anche culturale della rassegna dell'Eima, che quest'anno ha scelto di
dedicare il suo primo appuntamento agli scenari futuribili dell'agricoltura, e
del rapporto fra uomo e terra, con un incontro-dibattito sul tema "2050: ai
confini dell'agricoltura". Introdotto con una scheda filmata ricca di
sequenze tratte dalla cinematografia di fantascienza, il dibattito - condotto
dal giornalista Giampiero Moncada - ha coinvolto il celebre scrittore di
fantascienza Valerio Evangelisti e lo storico della scienza Domenico Gallo.
Basandosi sull'evoluzione tecnologica e sulle scoperte scientifiche, la
letteratura e il cinema propongono la visione di un'agricoltura che, alla metà
del secolo, avrà completato il suo processo di industrializzazione: tutte la
variabili legate alla componente climatica, ambientale e antropologica saranno
sottoposte ad un rigoroso controllo, l'agricoltura verrà praticata all'interno
di stabilimenti verdi anche in territori estremi, vedi le zone artiche, le aree
desertiche, i planetoidi orbitanti, con l'impiego di robot intelligenti e
l'apporto delle più avanzate metodologie. "Al di là degli aspetti
drammatici tipici di ogni funzione narrativa - ha sostenuto Domenico Gallo -
l'agricoltura di domani vedrà schierati sempre più biologi, chimici, e
operatori informatici". La figura dell'agricoltore probabilmente scomparirà,
anche se questo non significa che l'uomo si allontanerà dalla terra:
"Quali che siano i cambiamenti nella struttura e nella funzionalità delle
macchine - ha infatti sostenuto Valerio Evangelisti - saranno sempre gli uomini
a progettarle, gestirle, controllarle, e soprattutto non si potrà rompere il
legame fra l'uomo e la terra, momento fondamentale sul piano antropologico e
psicologico". Un futuro meno remoto, ma altrettanto interessante per le sue
valenze economiche e tecnologiche, è quello indagato nelle sessioni di lavoro
del Club of Bologna, l'assise internazionale di esperti costituita quattordici
anni fa per iniziativa dell'Unacoma e che tradizionalmente si riunisce in
occasione dell'Eima per approfondire temi specifici e fornire indicazioni per
una meccanizzazione coerente con le esigenze del mercato e dell'intera filiera
agro-alimentare. L'argomento dei lavori di quest'anno è stato:
"Meccanizzazione e tracciabilità della produzione agricola: una sfida per
il futuro". Al temine delle sessioni, svoltesi nelle giornate di sabato 16
e domenica 17, il Presidente del Club Giuseppe Pellizzi ha richiamato la
necessità di inserire la tracciabilità nel quadro di un più ampio concetto di
certificazione delle aziende agricole "individuando nella meccanizzazione
la chiave per la definizione della storia delle singole produzioni, che
dall'azienda entrano nella catena alimentare e giungono alla mensa". Nelle
conclusioni e raccomandazioni formulate dal Club of Bologna si evidenzia
l'importanza dell'innovazione tecnologica, con lo sviluppo di biosensori e di
nanotecnologie capaci di registrare la qualità delle colture, e delle
produzioni animali, nei vari momenti del loro sviluppo. L'esistenza di queste
tecnologie - sostengono gli esperti del Club - spingerà anche i consumatori a
pretendere livelli d'informazione e di controllo sui prodotti sempre più
elevati, innescando un processo virtuoso di qualificazione delle produzioni. La
composizione del Club of Bologna, che nel meeting dell'Eima ha visto la
partecipazione di 68 esperti da 35 Paesi e di rappresentanti di Fao, Cigr, Ait e
Unido, conferisce particolare prestigio a questa istituzione, e si sposa con la
politica dell'Esposizione, volta allo scambio di informazioni, al confronto e
alla cooperazione su scala internazionale. Il carattere internazionale della
rassegna è sottolineato, oltre che dal numero assoluto di espositori e di
visitatori, dalla loro provenienza geografica: sono 47 i Paesi di origine delle
case costruttrici, 94 i Paesi di provenienza dei visitatori, mentre le
delegazioni estere ufficiali sono intervenute in rappresentanza di Algeria,
Australia, Bahrain, Brasile, Camerun, Cina, Colombia, Costa D'Avorio, Egitto,
Giordania, India, Libano, Lituania, Mali, Polonia, Siria, Stati Uniti, Sudan,
Sudafrica, Tailandia, Turchia, Ungheria, Vietnam. La cooperazione tecnica e
commerciale è stata promossa con un calendario di incontri e iniziative fra cui
il Seminario organizzato dal Fewa (Farro Equipment Wholesalers Association -
USA) in collaborazione con 1'Unacoma, tenutosi domenica 17 novembre, la Giornata
Italo-Africana e la giornata Italo-Araba, promosse dall'Unacoma in
collaborazione con le ambasciate africane e con la Camera di Commercio
Italo-Araba, tenutesi rispettivamente domenica 17 e lunedì 18. Il primo
incontro, dal titolo "Come affrontare il mercato nordamericano con
l'ausilio dei distributori riuniti nella Fewa", presieduto da Patricia
Collins, Executive Vice Presidente dell'Associazione, ha messo il luce
l'importanza per gli esportatori di conoscere gli standard e i requisiti tecnici
richiesti da un mercato così evoluto ed esigente. La giornata Italo-Africana,
prima iniziativa nell'ambito dell'Eima specificamente dedicata alla
meccanizzazione per il grande continente, ha visto la partecipazione, oltre che
di Alessandro Laurenzi, responsabile del settore economico-promozionale di
Unacoma, in qualità di coordinatore dei lavori, dei rappresentanti e
ambasciatori dei Governi di Costa D'Avorio (Richard Zady e Sanogo Tediane)
Camerun (Medi Moungui) e Mali (Ibrahim Daga e Modico Toure). Nel corso
dell'incontro, che si è incentrato sulle relazioni di Theodor Friederich della
Fao, Roberto Limongelli dell'Enama, Renato Delmastro del Cnr di Torino e
Giancarlo Bertoni della Simest, sono stati analizzati i fabbisogni di
meccanizzazione dei Paesi africani, e sono state illustrate le possibili forme
di cooperazione tecnica e commerciale. Il deficit di meccanizzazione nei Paesi
africani è molto evidente, ma l'acquisizione di mezzi meccanici deve essere
calibrata sulle esigenze specifiche dell'agricoltura locale, e ispirata a
tecniche di lavorazione conservativa e a basso impatto ambientale. Fra le
proposte a conclusione dei lavori quella di istituzionalizzare la Giornata
ItaloAfricana, facendola divenire un appuntamento fisso della rassegna
bolognese, così come avviene con gli incontri dedicati ai Paesi arabi. La
Giornata Italo-Araba si è imperniata prevalentemente sul tema dell'irrigazione,
basilare per lo sviluppo dell'agricoltura nelle condizioni climatiche e
ambientali dell'area, e ha visto la partecipazione di May Demachkie,
rappresentante dell'Unione delle Camere di Commercio Arabe, e dei delegati Sadig
Azrag (Sudan) Mohamed al Alou (Siria), Abdulrahman Al Janobi (Riyadh).
L'ottimizzazione delle risorse idriche si inserisce comunque in un progetto di
razionalizzazione dell'agricoltura, la quale, a causa di avversità ambientali,
problemi fitosanitari, carenze tecnologiche vede ancora un alto tasso di perdite
di prodotto, in taluni casi fino al 50%. Ma l'interesse per i mercati emergenti
non mette in secondo piano l'area europea, che oltre ad essere la più dinamica
per il mercato della meccanizzazione, esprime una domanda di tecnologie sempre
più specializzate e innovative. Proprio agli scenari europei è stato dedicato
il tradizionale incontro "Agricoltura in Rosa", organizzato dall'Unacoma
in collaborazione con le rappresentanze femminili di Cia, Coldiretti e
Confagricoltura sul tema "Allargamento dell'Unione Europea, nuove
opportunità per l'imprenditoria femminile". Presieduto da Matilde Casa,
presidente della Commissione femminile del Copa, l'incontro è stato introdotto
da Philippe Tabary, responsabile dell'Unità Politiche dell'Informazione nella
Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, il quale ha messo in
luce come il problema della politica agricola comunitaria non sia tanto
l'allargamento quanto la capacità del settore primario di assolvere ad una
funzione non più strettamente produttiva ma di servizio all'intera collettività,
attraverso la più alta garanzia di qualità delle produzioni, le attività
multifunzionali, il ruolo di salvaguardia ambientale. Il dibattito, al quale
hanno preso parte Veronica Navarra, Presidente dell'Osservatorio nazionale
imprenditoria e lavoro femminile del Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali, l'imprenditrice Luciana Breviglieri, Paola Ortensi della Cia, Daniela
Santori della Coldiretti e Alexandra White della Confagricoltura, nonché Zdenka
Hajnà, Presidente dell'Unione Donne della Repubblica Ceca, e Gabriela Kostencka
del Centro di educazione e integrazione europea della Polonia, ha evidenziato la
volontà di cooperazione sul piano economico e culturale, in considerazione
anche del calendario serrato che vedrà già nel maggio 2004 l'adesione dei
primi Paesi candidati. Incentrato sulla politica agricola comunitaria anche il
convegno "Riforma Pac: professionalità ed impresa", organizzato dalla
Confederazione dei dirigenti, tecnici e impiegati dell'agricoltura Confederdia
per la mattina di sabato 16. Nell'aprire i lavori, moderati dalla giornalista
Letizia Martirano, ai quali hanno preso parte Il Presidente della Confederdia
Luciano Bozzato, il Presidente di Nomisma Paolo De Castro, l'Ordinario di
Economia all'Università di Padova Vasco Boatto, il Presidente dell'Unacoma,
Aproniano Tassinari, ha sottolineato "l'esigenza di un costante
miglioramento culturale e professionale degli addetti, per fare fronte ad
un'agricoltura che si prepara a grandi e profondi cambiamenti". Oltre ai
temi di carattere socio-economico e politico, la 33ma edizione dell'Eima ha
dedicato attenzione ai temi tecnici, con iniziative rivolte al pubblico dei
ricercatori, degli esperti, degli operatori della meccanizzazione e delle
tecnologie applicate all'agricoltura. Alla sicurezza è stato dedicato
l'incontro, promosso da Unacoma e Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione
e la Sicurezza del Lavoro), dal titolo "Ribaltamento accidentale dei
trattori agricoli e forestali: adeguamento e stato dell'arte in relazione ai
sistemi di ritenzione del conducente e ai telai di sicurezza", tenutosi
lunedì 18. L'incontro, articolato in due sessioni rispettivamente presiedute da
Roberto Cianotti del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'Ispesl e Massimo
Zoli dell'Università di Firenze, ha preso in esame - attraverso le relazioni di
Mario Alvino del Ministero del Lavoro, Vincenzo Laurendi dellIispesl, Paolo
Turchetta del Ministero dei Trasporti, Fabio Ricci dell'Unacoma, Donato Rotundo
di Confagricoltura, Marco Masi dell'Uoc, Beniamino Deidda della Procura di
Prato, Ettore Gasparetto dell'Università di Milano, Luigi Mangialardi del
Politecnico di Bari e Domenico Pessina dell'Università di Milano - le attuali
normative a livello nazionale ed europeo, evidenziando uno stato di incertezza
nell'interpretazione di alcune norme nonché punti di contraddizione nei due
impianti normativi in particolare per quanto attiene al montaggio delle cinture
di sicurezza sui trattori. Legata ai temi della sicurezza e della certificazione
anche la conferenza stampa di Enama ed Isma (Istituto Sperimentale per la
Meccanizzazione Agricola del Ministero), tenutasi nel pomeriggio dello stesso
giorno con la partecipazione di Carlo Ambrogi in qualità di Presidente Enama,
Sandro Liberatori Direttore Enama, Giovanni Santoro, Gianfranco Passalacqua
Commissario Isma e Giovanni Santoro, Direttore Isma. Il Presidente Ambrogi, ha
sottolineato l'importanza della collaborazione fra la struttura privata e
l'Istituto ministeriale (l'Isma è socio Enama) finalizzata a migliorare
costantemente la sicurezza dei mezzi meccanici, sulla base di un modello di
studio e di certificazione che già si è dimostrato all'avanguardia tra i Paesi
europei. Rivolto ad un pubblico di tecnici ed esperti, il convegno dal titolo
"I reflui del sistema agricolo: le opportunità per i costruttori" -
organizzato dall'Unacoma nella mattina di lunedì 18 - ha posto un tema di
grande rilevanza dal punto di vista agricolo e ambientale, atteso che in un solo
anno si producono 150 milioni di tonnellate di reflui zootecnici e 3 milioni di
reflui dall'industria olearia. Prendendo le mosse dal programma sul riciclo dei
reflui zootecnici del Cnr, l'incontro, al quale hanno preso parte i professori
Giuseppe Pellizzi, Franco Sangiorgi, Fabrizio Mazzetto e Giorgio Provolo
dell'Università di Milano, Umberto Tomatti del Cnr, Paolo Balsari
dell'Università di Torino e Paolo Amirante dell'Università di Bari, ha fornito
dati e aggiornamenti sullo stato della ricerca: "La quantità di reflui
prodotti dall'agricoltura - ha spiegato Giuseppe Pellizzi - è tale dà fornire
all'agricoltura 600 mila tonnellate di azoto totale, 160 mila tonnellate di
fosforo, e 380 mila di potassio, coprendo il fabbisogno nutrizionale di circa 3
milioni di ettari a coltura. Il problema è applicare e sviluppare tecnologie
che possano trasformare i liquami in prodotti fertilizzanti, con vantaggi
evidenti sia per l'agricoltura sia per l'ambiente, e in questo senso - è stato
illustrato nel corso dell'incontro - si registrano progressi significativi
soprattutto negli ultimi anni. Sempre legato al tema della fertilità e della
sostanza organica, si è svolto nella mattina di lunedì 18 l'incontro promosso
dall'Associazione Italiana per la gestione agronomica e conservativa del suolo
aigacos di presentazione di una "Guida pratica all'agricoltura
"blu", che descrive tecniche colturali innovative che consentono di
ridurre al massimo lo sfruttamento delle sostanze organiche del terreno, di
conservare l'acqua, di ottenere raccolti con minori costi complessivi. Un
abbinamento virtuoso fra conservazione dell'ambiente e ottimizzazione delle
produzioni agricole che rispecchia la filosofia che ispira la moderna
meccanizzazione agricola. L'ottimizzazione delle condizioni di lavoro è stato
oggetto dell'incontro tenutosi nel pomeriggio di martedì 19 per presentare il
"Progetto SicurA: produrre in sicurezza nelle filiere agroalimentari e
forestali", curato dalle Università di Udine, Bari, Catania, Milano Reggio
Calabria e Viterbo. Fra le iniziative promosse nell'ambito dell'Eima dalle case
costruttrici, la conferenza di presentazione di OS Group (nuova società nata
dall'unione di Storti, Frasto, Marmix e Generai Marmix), e la conferenza stampa
della GoodYear Dunlop Tires Italia spa, tenutesi nella giornata di sabato 16.
Nella giornata di lunedì 18 si sono svolte le conferenze stampa della Drip
Research Technology Services, e della Pessl Instruments Gmbh; e si è tenuto
l'incontro promosso da Ellebi Sr1 sul tema "L'uso del rimorchio stradale
leggero nell'agricoltura e nel giardinaggio". L'esposizione internazionale
dell'Eima, con la formidabile offerta di tecnologie per ogni tipo di lavorazione
agricola, con la trattazione di argomenti tecnici ed economici di grande
attualità, con la diffusione di informazioni e lo scambio di conoscenze fra
esperti ed operatori di ogni parte del mondo, ha promosso un'immagine
dell'agricoltura moderna e vincente, di grande presa anche per il pubblico di
giovani, imprenditori, operatori della meccanizzazione, studenti delle scuole
superiori e delle università. Significativo in questo contesto il convegno,
svoltosi nel pomeriggio di sabato 16, promosso dall'Osservatorio per
l'imprenditoria giovanile del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,
sul tema: "Giovani e Agricoltura: la realtà di oggi e le prospettive del
domani". Il Presidente dell'Osservatorio, Gilberto Bucci, ha illustrato i
principali strumenti legislativi di intervento a favore delle imprese condotte
dai giovani. "Si tratta di una serie di opportunità ha spiegato il
relatore Emilio Gatto - legate sia ai regolamenti comunitari, sia a leggi
statali, sia a normative regionali. Fra i contributi statali buoni risultati ha
avuto il "premio di primo insediamento", che ha già erogato 400
milioni di euro a beneficio di 30 mila giovani agricoltori. Nel prossimo futuro
- è stato spiegato - saranno le Regioni la principale fonte di finanziamento
per l'imprenditoria giovanile. Anche sul piano dell'informazione e della
comunicazione la rassegna bolognese guarda alle nuove leve: nei giorni della
manifestazione si è tenuto un soggiorno di studio per un gruppo di studenti del
Master in Giornalismo dell'Università Guido Carli Luiss di Roma, e per un
gruppo della Scuola di Specializzazione in Analisi e Gestione della
Comunicazione dell'Università di Roma "Tor Vergata". Gli studenti,
che già svolgono pratica giornalistica presso le redazioni di giornali
economici, hanno così avuto modo di conoscere un settore della meccanica fra i
più vari e innovativi, un settore che realizza prodotti di utilità primaria,
con requisiti di efficienza, di compatibilità ambientale e di sicurezza, un
settore ispirato ad un senso dell'etica e del bene comune. La prossima edizione
dell'Eima si svolgerà dal 15 al 18 novembre 2003.
UNDICESIMO
CONCORSO METRA 'SISTEMA D'AUTORE': SERRAMENTISTI E PROGETTISTI A CONFRONTO , LA
PREMIAZIONE DELLE REALIZZAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE RISULTATE VINCITRICI SI TERRÀ
A BOLOGNA IL PROSSIMO MARZO 2003, NELL'AMBITO DEL SAIEDUE
Rodengo Saiano, 8 gennaio 2003 - Torna, nella nuova formula biennalizzata, il
tradizionale Concorso "Sistema d'Autore" Metra. L'evento è diventato
un insostituibile punto di riferimento per il comparto, per quanto riguarda la
tecnologia dei serramenti e delle finiture per l'edilizia ed ha assunto negli
anni il ruolo di osservatore privilegiato di quanto l'architettura ha saputo
esprimere con l'alluminio. Moltissimi i lavori giunti in Metra entro il termine
ultimo per la partecipazione, fissato per fine dicembre 2003. Notevole
l'incremento della partecipazione da tutta Italia, ma anche da tutta Europa,
dove Metra è presente sia con realtà produttive sia commerciali. Nel mese di
febbraio 2003 tutti i lavori passeranno al vaglio della giuria, formata da
docenti universitari e personalità del mondo imprenditoriale e editoriale. Come
sempre, cinque le sezioni previste: "Porte e Finestre", "Facciate
Continue", "Persiane", "Altre Realizzazioni",
"Esteri". Appuntamento a Bologna quindi dove, anticipa l'azienda
bresciana, è prevista una kermesse unica, che presenterà quanto di più
innovativo è stato progettato con i Sistemi in alluminio Metra.
133
SPECIALISTI PER IL PREMIO INTERNAZIONALE "L'ARCHITETTURA
AUTOMATICA"INGRESSI AUTOMATICI, AUTOMATISMI PER APERTURE, PER IL CONTROLLO
DELLA LUCE ED ALTRE AUTOMAZIONI "INTELLIGENTI".
Milano, 8 gennaio 2003 - Si sono chiuse iscrizioni al concorso internazionale
"L'Architettura Automatica", promossa da Ditec S.p.A., azienda leader
nel settore e specialista degli ingressi automatici, e Faenza Editore al fine di
incentivare l'uso di componenti e di sistemi automatici nelle realizzazioni
d'architettura. I concorrenti ammessi sono 133 e provengono sia dall'Europa
(Grecia, Francia, Inghilterra, Svizzera, Irlanda, Danimarca, Polonia, Austria e
Lituania) sia da Stati Uniti, Australia, Brasile, Cina, India, Messico e
Giappone. L'Italia, in particolare, vede una partecipazione territorialmente
suddivisa nel seguente modo: 24% degli iscritti provenienti dal Nord, 33% dal
Centro e 32% dal Sud. Il premio si propone di segnalare e premiare le migliori
architetture che abbiano impiegato, nella loro realizzazione, ingressi
automatici e/o automatismi per aperture, per il controllo della luce naturale
e/o altre automazioni intelligenti nella gestione di facciate e serramenti. La
Manifestazione "L'Architettura Automatica" si sviluppa attraverso un
Premio Internazionale in due sezioni. La prima è stata riservata ad architetti,
industrial-designer e progettisti in genere, professionisti, iscritti agli
ordini professionali e/o associazioni di categoria. La seconda sezione è stata
invece riservata a studenti, scuole, istituti o università per architettura o
disegno industriale. La Giuria, che si riunirà per il verdetto a Venezia il 24
gennaio 2003 presso la sede di Quarto d'Altino, sarà così composta: Dr. Ing.
Gabriele Del Mese (Ove Arup), esperto in tecnologia delle costruzioni; Prof.
Arch. Eric Dubosc (Dubosc&Landowski) dell'Ecole d'Architecture de Paris;
Prof. Arch. Giancarlo Rosa, della Facoltà d'Architettura "La
Sapienza" di Roma; Prof. Ing. Marco Imperadori, della Facoltà d'Ingegneria
di Lecco del Politecnico di Milano; Dr. Arch. Fabrizio Bianchetti, Direttore
della rivista Frames; Dr. Armando Vecchi, Consigliere Delegato DitecS.p.A. A
tutti i 133 partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. Sono
previste targhe per tutti i vincitori. "L'automazione, in particolare nel
mondo dei serramenti, introduce nuove possibilità per il reale raggiungimento
di un'architettura aperta ad una larga fascia d'utenti - ha affermato Renato
Calza, amministratore delegato di DitecS.p.A. -. In quest'inizio di millennio
molto ci si aspetta dall'Architettura: la possibilità di viaggiare rimanendo in
casa o in ufficio non si basa solo sulla presenza di internet o di un
televisore; il primo "viaggio" dell'uomo parte dal rapporto con
l'ambiente che lo circonda e fondamentale in tale senso è il ruolo
dell'architettura, sia essa si occupi di costruzioni residenziali, commerciali,
terziarie o industriali. L'adeguamento delle abitazioni attraverso l'automazione
di alcune funzioni, oltre che rispondere ad ambizioni di miglioramento
dell'immagine architettonica complessiva può aprire nuove prospettive di
mercato affrontando anche il tema della progettazione integrata per l'utenza
ampliata. Da queste considerazioni è nata l'idea del Premio Internazionale
L'Architettura Automatica ha concluso Calza -." "La nostra azienda non
a caso si richiama nel suo stesso nome ha ripreso l'Amministratore Delegato - al
significato di Diffusione di Tecnologia: diffondere sempre di più le
automazioni per ingressi e serramenti è il nostro primario obiettivo, inteso
sia come positiva espansione sia come progressivo miglioramento del comfort
delle persone negli edifici pubblici e privati. Questo Premio Internazionale di
Architettura per noi rappresenta una seria possibilità di ricerca di nuove
forze e tendenze che potrebbero essere utili alla nostra stessa azienda".
"L'edificio viene abitualmente progettato, anche dai protagonisti più
talentuosi, come uno Spazio Passivo all'interno del quale e con il quale
l'utente interagisce in fasi successive sono parole dell'Architetto Fabrizio
Bianchetti -. L'introduzione dei sistemi automatici può rendere l'edificio
Attivo e capace di interazione con l'attività che vi si svolge. Controllo delle
facciate, degli accessi e del contenimento energetico - ha detto Bianchetti -
sono solo alcuni degli scenari possibili: dai progettisti che parteciperanno al
premio ci aspettiamo di vederli tradotti in realtà." www.faenza.com
www.ditec.it
DINAMICA,
"INTELLIGENTE" ED AFFASCINANTE IN TUTTI I SENSI: LA NUOVA
STATION-WAGON DELLA CLASSE E MERCEDES-BENZ PREMIÈRE INTERNAZIONALE NEL GENNAIO
2003 ALL'AUTOSALONE DI DETROIT
Detroit, 8 gennaio 2003 - La nuova station-wagon della Classe E, che verrà
presentata in anteprima mondiale all'inizio di gennaio 2003 al North American
International Auto Show di Detroit, vanta una tecnologia pionieristica, un
design affascinante, allestimenti pregiati ed una straordinaria funzionalità
dell'abitacolo. Con questa station-wagon dinamica ed elegante, Mercedes-Benz
completa la gamma di modelli della nuova Classe E lanciata nella primavera del
2002. La nuova station-wagon sarà disponibile sul mercato nel marzo 2003, e si
riallaccia al successo del modello precedente che, dal 1996 in poi, ha
entusiasmato più di 266.000 acquirenti, appartenendo così di diritto alla
ristretta cerchia delle station-wagon più vendute della sua categoria.
Analogamente alla berlina, anche la nuova station-wagon della Classe E è nata
all'insegna dell'esclusività tecnologica ai massimi livelli. Infatti la berlina
è equipaggiata di serie con vere e proprie pietre miliari della tecnologia
automobilistica: ad esempio il sistema frenante elettroidraulico Sensotronic
Brake Control (Sbc) con le nuove funzioni Comfort (fra cui il sistema di
assistenza in coda e in fase di spunto), la regolazione del livello con
sospensioni pneumatiche sull'asse posteriore, gli airbag regolabili per i
passeggeri anteriori, i limitatori della forza di ritenuta a due stadi ed i
windowbag di grandi dimensioni, per citare solo alcune delle oltre venti
innovazioni disponibili di serie. La nuova station-wagon è disponibile a
richiesta con altri sistemi all'avanguardia, fra cui le sospensioni pneumatiche
Airmatic Dc, il sistema di comando e visualizzazione Comand con lettore Dvd, il
climatizzatore automatico Comfort Matic a quattro zone oppure il sedile
Multicontour dinamico, che si adatta automaticamente alla situazione di marcia
del momento. Anche il sistema di fari attivi bixeno (Active Light System), che
seguono i movimenti di sterzata del guidatore in curva e migliorano
sensibilmente l'illuminazione della carreggiata, sono presentati in anteprima
nella nuova station-wagon della Classe E, insieme al nuovo portellone posteriore
Easy-Pack con comando elettroidraulico per garantire apertura e chiusura più
comode, premendo semplicemente un pulsante. Con il termine Easy-Pack,
Mercedes-Benz indica una gamma di soluzioni finalizzate alla gestione
intelligente del vano di carico, per ottimizzare la versatilità, la funzionalità
e la sicurezza della station-wagon. Il sistema Easy-Pack comprende, fra l'altro,
il sedile posteriore frazionabile asimmetricamente di nuova concezione,
ribaltabile in avanti completamente con pochi gesti. In questo modo, nel vano
posteriore nasce una superficie di carico piana, ampiamente dimensionata. A
seconda della posizione dei sedili posteriori, il volume del bagagliaio varia
tra i 690 ed i 1950 litri (secondo il metodo di misurazione Vda) e, con le
varianti di carico più frequentemente utilizzate ed impegnando il vano
portaoggetti nell'alloggiamento della ruota di scorta, supera di ben 90 litri
(15%) quello del modello precedente. Un'altra novità in questa classe di
vetture è il pianale di carico Easy-Pack a comando elettroidraulico (a
richiesta) che, azionando un pulsante, fuoriesce di 400 millimetri ed agevola
così le operazioni di carico e scarico di oggetti particolarmente pesanti. Per
la separazione personalizzata del vano di carico ed il fissaggio sicuro degli
oggetti trasportati, Mercedes-Benz ha realizzato anche uno speciale pacchetto
Easy-Pack per il fissaggio dei bagagli nel vano di carico con barra telescopica,
cinghia avvolgibile e quattro occhielli di fissaggio, arrestabili su due guide
in alluminio con l'ausilio dei pratici elementi di base. Grazie alla sua
abitabilità generosa e variabile ed alla straordinaria funzionalità, la nuova
station-wagon copre brillantemente le esigenze più svariate in termini di
trasporto e si dimostra una compagna ideale per il lavoro e il tempo libero, i
viaggi, lo sport e lo shopping. Il carico utile è pari a 575 chilogrammi. La
station-wagon misura 4850 millimetri in lunghezza e, a causa del maggiore sbalzo
sul retrotreno, supera di 32 millimetri la berlina di questa Serie Mercedes, pur
presentando lo stesso passo (2854 millimetri). Rispetto al modello precedente
invece, la nuova station-wagon acquisisce 11 millimetri in lunghezza e 23
millimetri in larghezza, mentre il passo è aumentato di 21 millimetri. In una
prima fase, la nuova berlina Mercedes station-wagon sarà disponibile con tre
motori a benzina e tre motorizzazioni diesel CDI, con potenze che vanno da 110
kW/150 CV a 150 kW/204 CV. I propulsori dei modelli E 220 CDI, E 270 CDI e E 320
CDI appartengono alla seconda generazione dei moderni motori common rail che
offrono, rispetto ai motori Cdi del modello precedente, fino all'8% in più in
termini di coppia e circa il 5% in più di potenza. Contemporaneamente, il
consumo di carburante si riduce di circa 0,6 litri ogni 100 chilometri. Il
modello di punta della gamma diesel, la E 320 Cdi, sviluppa la notevole coppia
di 500 Nm già a partire da 1800 giri/min. Fra le motorizzazioni a benzina,
accanto ai sei cilindri dei modelli E 240 ed E 320, Mercedes-Benz offre un
propulsore a quattro cilindri di nuova concezione, caratterizzato dallo speciale
sistema Twinpulse che, grazie alla combinazione di tecnologie come la
sovralimentazione con compressore, l'intercooler, la tecnica delle quattro
valvole, gli alberi a camme a fasatura variabile e l'albero controrotante
Lanchester offre il massimo piacere di guida ed una straordinaria silenziosità
di marcia abbinati a consumi minimi. Nel ciclo di marcia europeo, infatti, il
nuovo propulsore della E 200 Kompressor da 120 kW/163 CV consuma soli 9,1 litri
di benzina super ogni 100 chilometri, battendo il modello precedente di 0,5
litri. Il telaio della nuova station-wagon è basato essenzialmente sui moderni
assali adottati anche nella berlina della Classe E per garantire il massimo
grado di sicurezza, agilità e comfort. L'asse posteriore a bracci multipli,
integralmente realizzato in alluminio, è equipaggiato di serie con una
regolazione del livello che, contrariamente al tradizionale sistema
idropneumatico usato finora, si basa su sospensioni pneumatiche integralmente
portanti. Queste consentono una regolazione del livello in funzione del carico:
la corsa delle molle sul retrotreno rimane identica in tutte le situazioni di
carico, garantendo un comfort di marcia esemplare in qual- siasi condizione. A
richiesta, la station-wagon della Classe E è disponibile con il sofisticato
sistema di sospensioni pneumatiche Airmatic Dc, in grado di adattare la forza
degli ammortizzatori e l'escursione delle molle ad ogni situazione di marcia. Le
tre versioni Classic, Elegance ed Avantgarde, con design ed equipag-giamenti
differenziati, soddisfano le più diverse esigenze dei Clienti. Già il modello
di base Classic adotta di serie autoradio con Cd, climatizzatore automatico,
Sensotronic Brake Control (Sbc), sidebag e windowbag, modanature in legno
pregiato, cerchi in lega e numerosi altri dettagli ideati per garantire
sicurezza e comfort. Il modello Elegance fa onore al proprio nome, tra l'altro,
grazie alle discrete applicazioni cromate su paraurti, modanature laterali e
maniglie, e dalla mascherina con lamelle verniciate in grigio atlante; la
versione Avantgarde invece si distingue per i rivestimenti degli interni in
pelle, per il design dei paraurti e dei sottoporta dinamico e originale, e per
la particolare strumentazione del cockpit con quadranti bianchi. Questa versione
presenta anche potenti fari bixeno e luci di arresto a Led di serie.
MERCEDES-BENZ
: TELEGRAMMA DAIMLERCHRYSLER CLASSIC GENNAIO '03
Milano, 8 gennaio 2003 - 1938: Caracciola a caccia di record tra Francoforte e
Darmstadt La scena dell'automobilismo sportivo era ancora avvolta dal sonno
invernale, quando il 28 gennaio 1938 Rudolf Caracciola si lanciò sul tratto
autostradale tra Francoforte e Darmstadt, già a caccia di record mondiali. Al
volante di una vettura da record W 125 totalmente carenata e dotata di motore da
5,66 litri e 12 cilindri, che vantava più di 700 CV di potenza ed un valore di
Cx pari a 0,157, il pilota stabilì due nuovi "record internazionali di
Classe B (5-8 litri di cilindrata) su una strada di normale traffico"
percorrendo un chilometro lanciato in 8,32 secondi (a 432,692 km/h) ed un miglio
lanciato in 13,40 secondi (a 432,360 km/h). Questi record sono rimasti imbattuti
fino ad oggi. 1963: la coppia Rosqvist / Wirth vince il trofeo femminile al
Rally di Monte Carlo Nell'anno successivo alla sensazionale vittoria assoluta al
Gran Premio per auto da turismo in Argentina, il fortunato team femminile
composto da Ewy Rosqvist / Ursula Wirth vince anche la "Coupe des Dames"
al leggendario rally invernale di Monte Carlo, tenuto dal 19 al 26 gennaio 1963.
Al volante della loro vettura di fabbrica modello 220 SE Mercedes-Benz, la
bionda svedese, assistita dalla sua esperta copilota, riesce a superare
egregiamente tutte le difficoltà dovute al maltempo e al percorso
prevalentemente caratterizzato da tornanti, battendosi con una schiera di
professionisti internazionali delle gare su lunghi percorsi, ed arriva perfino a
conquistare uno dei posti più alti nella classifica generale. 1968: momenti
magici sul circuito di Hockenheim Nell'ambito di una grande manifestazione
riservata ai mass media, il 9/10 gennaio Daimler-Benz inaugura il model year
1968 con la première mondiale della "Nuova Generazione Mercedes-Benz".
In quest'occasione vengono presentati in anteprima i nuovi modelli di
autovetture 200 D, 220 D, 200, 220 (W 115), 230 e 250 (W114). A causa del
suffisso "/8", apposto alla denominazione del modello da parte delle
autorità come riferimento all'anno 1968, in seguito queste vetture verranno
soprannominate dai clienti tedeschi "Strich-Acht" (barra otto).
Contemporaneamente, la Casa presenta i modelli della serie W 108, ovvero la
Classe S, denominati 280 S e 280 SE, come pure le versioni Cabriolet e Coupé
280 SE (W111) e la variante Roadster 280 SL. 1983: doppia vittoria Mercedes-Benz
al Rally del Deserto Parigi-Dakar Dopo un tour de force di tre settimane
attraverso le zone desertiche dell'Africa più inospitali sia dal punto di vista
climatico che sotto l'aspetto geografico, che ha messo a dura prova la
resistenza di uomini e macchine, il 20 gennaio 1983 il rally Parigi - Dakar
giunge finalmente al traguardo in Senegal. I vincitori assoluti di questa
estenuante competizione su lunghi percorsi sono Jacky Ickx, pilota belga di
Formula Uno ed auto sportive, ed il suo copilota Claude Brasseur che hanno
gareggiato su un fuoristrada 280 GE Mercedes-Benz. La classifica integrata per
gli autocarri viene vinta da un ribaltabile a trazione integrale Mercedes-Benz
modificato, modello 1936 AK. Informazioni dal Mercedes-Benz Classic Center -
Riedizione dell'opera di Andy Warhol "cars" Su 152 pagine con 100
illustrazioni a colori, nella riedizione dell'opera di Andy Warhol "cars"
in formato tabloid da 30 x 30 cm, oltre ad una serie di celebri immagini di Andy
Warhol, Vi aspettano anche numerosi contributi di artisti che si trovano in
particolare rapporto con DaimlerChrysler e al tempo stesso hanno offerto
interessanti spunti di collaborazione a Warhol. Con la sua serie di immagini
"cars", che l'artista ha realizzato nel biennio 1986/87 in occasione
del Centenario dell'Automobile, in qualità di figura leader della scena
artistica newyorchese degli anni Settanta, Andy Warhol è rappresentato in primo
piano nella collezione DaimlerChrysler. L'opera "cars" rappresenta
l'ultima serie significativa di immagini realizzate da Andy Warhol, che a causa
della sua prematura dipartita è rimasta incompiuta. Delle 80 illustrazioni
previste, e che dovevano riguardare le diverse tipologie di autoveicoli del
Gruppo, sono risultate 35 immagini e 12 disegni di grandi dimensioni con la
rappresentazione di otto diversi modelli. Numero d'ordine: B 66 05 03 23.
DA
PICASSO A BARCELÓ, GLI ARTISTI SPAGNOLI 31 GENNAIO - 9 GIUGNO 2003
Martigny, 8 gennaio 2003 - La Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera)
inaugurerà il 31 gennaio 2003 una grande mostra dedicata all'opera dei 18
artisti spagnoli più significativi del XX secolo. Intitolata "Da Picasso a
Barceló, gli artisti spagnoli", essa punta a mettere a fuoco, l'importante
ruolo svolto dagli artisti di origine spagnola nella nascita e nello sviluppo
dell'arte moderna e poi nella sua evoluzione lungo tutto il XX secolo, fino ai
nostri giorni. La presentazione delle oltre 70 opere in cui si articola la
rassegna non solo offre una panoramica generale delle tendenze più
significative dell'arte contemporanea, ma nello stesso tempo sottolinea la
coerenza dell'evoluzione delle forme nell'arte spagnola, testimoniando una
logica unitaria che si è mantenuta malgrado il trasferimento di numerosi
artisti fuori del territorio nazionale. In effetti la decisione di alcuni di
essi, all'inizio del secolo passato, di trasferire il loro luogo di attività a
Parigi e il fatto che la loro creazione abbia avuto diffusione là, hanno
contribuito a indebolire all'estero la percezione del percorso compiuto
dall'arte spagnola del XX secolo. Una visione d'assieme dell'arte realizzata da
questi 18 artisti inquadrerà, in un contesto internazionale, tanto le loro
creazioni individuali quanto i legami esistenti tra le opere degli uni e degli
altri. L'ampiezza cronologica della mostra ha indubbiamente condotto ad una
drastica selezione delle opere. I criteri che hanno guidato la costruzione del
percorso attraverso il XX secolo sono stati nel contempo la valenza specifica di
ciascuno dipinto e di ciascuna scultura e la volontà di dare l'idea più
completa possibile dell'iter creativo degli artisti, tenuto conto dei limiti di
una rassegna collettiva. Per questo si sono scelti lavori che documentino i
momenti forti dell'esperienza di ciascuno, esemplificando la produzione dei
momenti iniziali della loro ricerca, quando però il loro
"vocabolario" plastico era già definito, e poi quella della maturità
e degli anni conclusivi, o - per gli artisti viventi - proponendo opere recenti
al fine di illustrare la loro creatività fino ad oggi. La prima sezione è
dedicata agli artisti delle avanguardie storiche : Pablo Picasso, Juan Gris,
Joan Miró, Salvador Dalí e Julio González. La mostra si apre sul cubismo di
Picasso e Gris, si sofferma poi sul periodo "classico" degli anni
Venti (Picasso, Dalì, Miró e Gris), quindi sul surrealismo di Dalí e Miró e
il Picasso attorno agli anni Trenta, anni del suo contatto con la scultura in
ferro saldato di Julio González. Uno dei momenti forti riguarda la guerra
civile spagnola (1936-39) cui si riferiscono le opere di Picasso in preparazione
di Guernica, i Miró del 1936 così come le opere di González di quegli anni,
prima di passare al Miró degli anni Cinquanta e all'ultima e intensa stagione
creativa di Picasso e Miró, rispettivamente negli anni Sessanta e Settanta. La
seconda sezione è rappresentata dalla tappa storica delle Nuove avanguardie con
sei artisti - quattro pittori e due scultori - che hanno lavorato lungo vari
versanti dell'astrazione. Per ciò che concerne la pittura: l'astrazione
materica di Antóni Tapies, il gestualismo di Antonio Saura, il dramma delle
tele di sacco strappate di Manolo Millares e l'ordine controllato e geometrico
di Pablo Palazuelo. La scultura offre due versioni dell'astrazione: una che
affronta il problema del vuoto con lo studio rigoroso di Jorge Oteiza e l'altra
che affronta lo spazio e la "risonanza" dei materiali con i lavori di
Eduardo Chillida. Le opere esposte coprono la ricerca compiuta dai loro inizi
degli anni Cinquanta in poi con lavori che mettono in luce uno sviluppo che ha
continuato a progredire con grande coerenza sulla base dei principi
originariamente stabiliti. La terza sezione mostra due generazioni di artisti
apparsi negli anni Sessanta e Settanta, che hanno segnato una svolta
fondamentale grazie al loro sorriso ironico e all'uso di colori stridenti e
piatti. Gli artisti che avevano fatto parte di Equipo Cronica, gruppo poi
dissolto, e Eduardo Arroyo, hanno operato una revisione delle avanguardie
attraverso un linguaggio plastico che utilizzava in maniera molto personale gli
"à-plats" e una lettura immediata dell'immagine artistica, molto
vicina alla pop art. Tutto questo condurrà agli artisti che hanno rinnovato il
vocabolario formale degli anni Settanta, con Luis Gordillo, come capofila, e
Carlos Alcolea. Eredi entrambi della pop art, essi adottano dapprima una
figurazione poco conformista, ma mentre Gordillo evolve verso forme chiaramente
astratte, Alcolea, scomparso più giovane, non ha mai tradito il suo gusto per
una narrazione post-pop. La quarta e ultima sezione offre una selezione di opere
realizzate nel corso degli ultimi due decenni del secolo con i tre artisti di
respiro internazionale - José María Sicilia, Juan Muñoz e Miquel Barceló -
dai percorsi divergenti, ma inquadrabili nell'ambito storico del post-moderno.
Sicilia lavora mediante le cere una pittura che sottomette all'esperienza la
visibilità e l'invisibilità dell'immagine plastica; Barceló, il più giovane
dei tre, utilizza la materia nei suoi dipinti e nelle sue sculture, in modo da
estrarne il contenuto "tellurico" più vicino alle sue origini. Al
contrario, Juan Muñoz, sfortunatamente già scomparso, è il simbolo di una
nuova maniera in cui la forma scultorea si mette al servizio di una
interpretazione dell'umano posta in relazione ravvicinata con la violenza del
mondo d'oggi, I limiti imposti dagli spazi disponibili e la coerenza interna
della mostra hanno condizionato la scelta che comprende lavori di Pablo Picasso
(1881-1973), Juan Gris (1887-1927), Joan Miró (1893-1983), Julio González
(1876-1942), Salvador Dalí (1904-1989), Antonio Saura (1930-1998), Jorge Oteiza
(1908), Pablo Palazuelo (1916), Antóni Tapies (1923), Eduardo Chillida
(1924-2002), Manolo Millares (1926-1972), Equipo Crónica (Rafael Solbes
1940-1981 e Manolo Valdés 1942), Eduardo Arroyo (1937), Luis Gordillo (1934),
Carlos Alcolea (1949-1992), José María Sicilia (1954), Juan Muñoz (1953-2001)
e Miquel Barceló (1957). Tra le istituzioni e i musei che prestano le opere
sono da ricordare: in Spagna il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di
Madrid, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, Artium de Alava-Vitoria-Gasteiz,
la Fundació Pilar i Joan Miró di Maiorca, la Collection d'Art Contemporain de
la Fondation la Caixa di Barcellona, la Banco Zaragozano, la Collection Bbva, l'Ivam
Instituto Valenciano de Arte Moderno - Generalitat Valenciana, la Fundació
Gala-Salvador Dalí di Girona, la Collection della Fundación Juan March di
Madrid, la Colección ICO, la Collection Banco Guipuzcoano di San Sebastián; in
Francia il Musée Picasso di Parigi, il Musée National d'Art Moderne Centre
Georges Pompidou di Parigi, la Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence; in
Svizzera il Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra e il Kunstmuseum di Berna.
Numerose sono anche le importanti collezioni private coinvolte nella mostra,
principalmente spagnole, ma anche francesi, tedesche e svizzere. Esposizione a
cura di: Maria Antonia de Castro, storica dell'arte. Informazioni e prenotazioni
gruppi: tel. 0041.27.7223978 - fax 0041.27.7225285 Infolink: www.gianadda.ch Il
pedaggio di ritorno in Italia per chi giunge a Martigny in auto attraverso il
tunnel del Gran San Bernardo è gratuito, dietro presentazione della ricevuta di
andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, purché il rientro
avvenga entro tre giorni.
A
NAVE (BRESCIA) LA MOSTRA DELL'ARCHITETTO MAREK NESTER PIOTROWSKI
Nave (Bs) 8 gennaio 2003 - E' in preparazione alla Galleria della Giuseppe
Rivadossi Officina a Nave (Brescia) la mostra dell'architetto Marek Nester
Piotrowski - Teoria e pratica nell'architettura fieristica che dal 18 gennaio al
12 aprile documenterà, attraverso l'esposizione di progetti, disegni, modelli e
fotografie l'intensa attività di questo importante esponente dell'architettura
europea, recentemente scomparso a Milano. Il percorso espositivo, curato da
Domenico Montalto, metterà soprattutto in risalto il grande merito di
Piotrowski di aver fatto emergere una nuova dimensione del "progetto
fieristico" e di aver compreso che per l'ampiezza delle problematiche da
gestire e risolvere, per le specificità dei procedimenti metodologici e
operativi necessari, tale progetto non fosse più riconducibile a semplice
settore di applicazione del design, ma necessitasse di una sua autonoma ed
originale definizione. Secondo Piotrowski "lo spazio della fiera non è più
confinabile a ruolo di neutro contenitore, ma deve veicolare nel suo complesso
un'immagine autonoma e unitaria della manifestazione, in grado di integrare e di
dialogare con i singoli fatti espositivi ". La mostra, promossa dal nuovo
Polo Fieristico di Brescia, dall'Ordine degli Architetti di Brescia e dalla
Giuseppe Rivadossi Officina, presenterà alcuni progetti dell'architetto
polacco: il Parco de La Villette a Parigi (1983), il Padiglione Sud, Fiera
Milano, Lacchiarella (1986), la Fiera di Buenos Aires (1993), lo studio di
funzionalità fieristica per l'Esposizione Internazionale "Cristoforo
Colombo" a Genova (1992), l'Esposizione Internazionale a Lisbona (1993), la
Fiera di Milano (1993), la Fiera di Tian Jin, Cina (1996), la Fiera di Varese
(1999), il polo esterno di Fiera Milano (1999) e la nuova Fiera di Brescia
(1996), progetto vincitore del concorso. II primo lotto del nuovo quartiere
fieristico di Brescia è stato ultimato nel marzo 2002. Marek Nester Piotrowski
(Zamosc 1947 - Milano 2002) ottiene nel 1970 una borsa di studio presso la
cattedra di Piero Bottoni e collabora con Nizzoli Associati, aprendo
contemporaneamento un proprio studio. Nel 1971 si laurea alla Facoltà di
Architettura di Cracovia dove, nel 1982, consegue il dottorato di ricerca sul
tema della post-avanguardia degli anni '70.Dal 1982 al 1986 collabora con CDM -
Castelli Design Milano. Docente alla Facoltà di Architettura di Cracovia,
visiting professor alle Facoltà di Architettura di Venezia (dove consegue il
dottorato di ricerca nel 1987) e Milano, e all'Istituto di Design e Domus
Academy di Milano. Oltre all'attività professionale nel campo della
progettazione architettonica, riveste l'incarico di direttore artistico di Fiera
Milano (1986 - 1990) e di Expo cts (1990 - 1997), realizzando grandi impianti
allestitivi per i settori moda, arte, antiquariato e turismo. E' fondatore di
Dolmen Italia e di KR studio. Con questa mostra si inaugurano i nuovi spazi
espositivi di Nave (Brescia) della Giuseppe Rivadossi Officina. La Giuseppe
Rivadossi Officina è nata nel 2001 dalla trasformazione dello storico marchio
Officina Rivadossi, creato nel 1975 dall'artista e scultore Giuseppe Rivadossi,
modificando la falegnameria, fondata nel lontano 1920 dal padre Clemente, in
un'azienda creativa ispirata alla tradizione dei grandi artieri moderni (Hoffmann,
Mackintosh, Bugatti, Mollino). Sull'opera di Rivadossi hanno scritto negli anni
critici, tra i quali, Giovanni Testori, Roberto Tassi, Vittorio Sgarbi, Rossana
Bossaglia, Gianfranco Bruno, Giorgio Cortenova. Il prossimo appuntamento d'arte
a Nave prevede a maggio una mostra dedicata all'architetto ticinese Mario Botta.
Per Informazioni tel. 030.2532773 - fax 030.2532774 e-mail: info@rivadossi.net
UNA
RICCA STAGIONE DI MOSTRE 2003 IN PROGRAMMA A PALAZZO MAGNANI, SEDE ESPOSITIVA
DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA.
Reggio Emilia, 7 gennaio 2002 Dopo l'antologica dedicata a"Fernand Leger.
lo spirito del moderno", 100 opere dal Musee national Fernand Leger di Biot
(Francia) ancora in corso fino al 19 gennaio 2003, importanti appuntamenti
segneranno tutto il 2003, in particolare: Stanislao Farri, 250 fotografie 25
gennaio - 16 marzo 2003; Maria Elena Vieira da Silva Gerard castello Lopes,
fotografo 23 marzo - 18 maggio 2003; Camille Claudel - Auguste Rodin 25 maggio -
27 luglio 2003; Arnold Newman, 150 ritratti settembre novembre 2003. Infolink: www.palazzomagnani.it
ILARY
A CENA MA SENZA TOTTI!
Milano Marittima, 8 gennaio 2003 L'altro ieri sera Ilary Blasy (compagna del
calciatore Francesco Totti) "sola"a cena al Cafe della Rotonda.Befana
con sorpresa e un po' di mistero ieri sera a Milano Marittima. Si sono
presentate a cena al Cafè della Rotonda due bellissime Letterine: Ilary Blasy e
Cosmanna Ardillo completamente sole!. E toccato quindi al titolare del locale
Massimo Natali il difficile compito di fargli compagnia a cena. "Una cena
molto rilassante in un bel locale a detto la IIary che ha anche aggiunto che con
il suo Totti va tutto bene anzi benissimo". Cosmanna invece amica del cuore
di Ilary si dichiara singol e forse è in zona per qualche secondo fine ci dice
visto che la località e battuta spesso da vip e calciatori. In serata le due
belle letterine sono ripartite per Milano.
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