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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

MERCOLEDI'
8 GENNAIO 2003

pagina 4

 

 

UN GRUPPO DI RICERCATORI DECODIFICA IL CROMOSOMA UMANO PIÙ LUNGO FINO AD OGGI SEQUENZIATO

Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Un gruppo internazionale di scienziati ha realizzato la mappatura completa del cromosoma 14, il più lungo cromosoma umano a tutt'oggi sequenziato, e ha pubblicato i risultati della ricerca su Internet. Il cromosoma, il quarto ad essere decodificato, contiene geni chiave connessi al funzionamento del sistema immunitario, nonché geni implicati in oltre 60 diverse malattie. Nel complesso, gli scienziati hanno decodificato 1.050 geni, per un totale di circa 87 milioni di coppie di sostanze chimiche denominate "basi". Roland Heilig, del Genoscope-Centre National de Séquençage (Francia), avrebbe definito la mappatura del cromosoma 14 uno "standard di riferimento", vista l'assenza di gap nella sequenziazione. Numerosi scienziati, compreso Heilig, auspicano che quest'importante risultato conduca allo sviluppo di nuove terapie per lottare contro malattie quali la precoce insorgenza dell'Alzheimer e altri problemi neurodegenerativi. Sebbene fino ad oggi le terapie geniche abbiano ottenuto solo un limitato successo, si pensa che in futuro sia possibile sostituire un gene difettoso con una copia sana. Nell'immediato, il lavoro dell'équipe di ricerca aiuterà i medici ad individuare i geni associati alle malattie.

DUPONT ANNUNCIA TRE NUOVI MEMBRI PER IL SUO COMITATO CONSULTIVO ESTERNO SULLE BIOTECNOLOGIE; DISPONIBILE IL PRIMO RAPPORTO DEL COMITATO CONSULTIVO ESTERNO SULLE ATTIVITA' NELLE BIOTECNOLOGIE
Milano, 8 gennaio 2003 - Gennaio 2003 - DuPont ha annunciato tre nuovi membri del suo comitato consultivo esterno sulle biotecnologie (Biotechnology Advisory Panel). Il comitato e' ora composto da sette membri esterni, importanti personalita' che portano differenti punti di vista nel campo delle biotecnologie e delle loro applicazioni nei settori dell'agricoltura, dell'alimentazione e dei materiali. Riunitosi per la prima volta nel febbraio 2000, il comitato si incontra ogni sei mesi. I suoi lavori sono facilitati dal Keystone Center, organizzazione senza fini di lucro con sede a Keystone, Colorado, Usa ( http://www.keystone.org  ). Il comitato ha reso pubblico il suo primo rapporto pubblico sulle attivita' di DuPont nelle biotecnologie. Copia del rapporto in lingua inglese e' disponibile come file Pdf (dimensioni: 200 kilobytes). Per ricevere il file Pdf contenente il rapporto, inviare una richiesta email a claudio.greco@dupont.com  fornendo nominativo e indirizzo postale e telefonico (Nb: i dati raccolti non saranno oggetto di trattamento o archiviazione senza il consenso degli interessati; non si dara' seguito a richieste prive dei dettagli sopra citati). Nel settembre 1999, Charles Holliday, chairman e chief executive officer di DuPont, aveva annunciato che DuPont avrebbe costituito un comitato consultivo indipendente ''per guidarci nelle nostre azioni, per aiutarci a sviluppare la nostra posizione su questioni di grande importanza, per indirizzarci e confrontarsi con noi nello sviluppo, nella verifica e nella commercializzazione di nuovi prodotti basati sulle biotecnologie.'' I tre nuovi membri del Biotechnology Advisory Panel di DuPont sono: Pablo Eyzaguirre. Specialista in antropologia sociale ed ecologica, sistemi agricoli tropicali e istituzioni agrarie, Pablo Eyzaguirre e' senior scientist di antropologia e socio-economia presso il Genetic Resources Science and Technology group dell'International Plant Genetic Resources Institute (Ipgri, http://www.ipgri.cgiar.org  ), con sede a Roma. In precedenza, Eyzaguirre ha operato come senior officer presso l'International Service for National Agricultural Research (Isnar,  http://www.isnar.cgiar.org  ) a The Hague, Olanda, dove ha diretto un progetto globale sulle istituzioni di ricerca per lo sviluppo agricolo e sulla gestione delle risorse naturali in 50 paesi in via di sviluppo. Eyzaguirre ha anche condotto programmi di ricerca agricola in Africa Occientale e Centrale.
Carol Tucker Foreman. Nota sostenitrice dei diritti dei consumatori, Carol Tucker Foreman e' distinguished fellow e direttore del Food Policy Institute della Consumer Federation of America (Cfa, http://www.consumerfed.org  ). Carol Tucker Foreman ha svolto un ruolo importante nella definizione delle politiche dedicate alle diete alimentari e alla salute negli USA negli scorsi 25 anni. E' stata executive director di Cfa dal 1973 al 1977, organizzazione in cui e' tornata nel marzo 1999. Dal 1977 al 1981 ha operato presso la sezione Food, Nutrition and Consumer Services ( http://www.fns.usda.gov/fncs  ) dell'United States Department of Agriculture ( http://www.usda.gov  ), supervisionando lo sviluppo delle prime direttive emanate dal governo degli Usa sull'alimentazione e occupandosi dei programmi nazionali di assistenza alimentare, della definizione dei menu' delle scuole, del programma di alimentazione integrativa per donne, infanti e bambini (Wic, Women, Infants and Children S! upplemental Feeding Program), delle ispezioni di carni, pollame e uova e dei sistemi di classificazione degli alimenti. - V. Prakash. Scienziato noto a livello internazionale per il suo lavoro sull'alimentazione sostenibile e la sicurezza alimentare, V. Prakash e' direttore del Central Food Technological Research Institute ( Cftri, http://www.cftri.com  ) di Mysore, citta' situata nello stato del Karnataka, India. Creato nel 1950, il Cftri gode di grande apprezzamento a livello internazionale per le sue attivita' di ricerca e sviluppo dedicate alle tecnologie e alla scienza dell'alimentazione. Il Cftri opera per sviluppare e diffondere tecnologie agricole sostenibili di post-raccolto per grandi produttori e coltivatori e anche per le piccole imprese agricole. Prakash e' fellow dell'Indian Academy of Sciences, della National Academy of Agricultural Sciences, della Association of Food Scientists and Technologists in India e della International Union of Food Science and Technology. Nell'area delle biotecnologie, Prakash ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed e' membro di vari comitati internazionali". ''Siamo onorati che questi importanti esperti abbiano accettato di fare parte del nostro comitato consultivo esterno sulle tecnologie e siamo estremamente interessati ai loro consigli e ai loro pareri. DuPont offre pieno accesso ai suoi programmi e sforzi nelle biotecnologie ai membri del comitato per consentire loro di portare al meglio a DuPont le loro conoscenze, i loro punti di vista e l'ampiezza delle loro visioni prospettiche.'' ha dichiarato Holliday. Gli altri membri del Biotechnology Advisory Panel di DuPont sono: Arthur Caplan, Emanuel and Robert Hart Chair for Bioethics e direttore del Center for Bioethics della University of Pennsylvania ( http://www.bioethcis.org  ). Caplan e' un bioetico di fama internazionale. Chunming Chen, founding president del Chinese Center for Disease Control and Prevention ( http://www.capm.ac.cn/cdc/english/center.htm  ). Chunming Chen, scienziata esperta di nutrizione nota a livello mondiale, e' attualmente senior advisor e professoressa di nutrizione. - Jonathan Lash, presidente del World Resources Institute (con sede a Washington, D.C., Usa, ( http://www.wri.org   ). Lash e' conosciuto in tutto il mondo per il suo importante ruolo nello sviluppo di politiche pubbliche nel campo dell'ambiente. Florence Wambugu, scienziato di fama internazionale, executive director dell'Harvest Biotech Foundation International ( Ahbfi, http://www.ahbfi.org  ), organizzazione che si batte contro la fame, la malnutrizione e la poverta' in numerosi paesi dell'Africa e di altre regioni, assistendo gli agricoltori nella produzione di raccolti abbondanti, sostenibili e di elevato valore nutritivo. Infolink: http://www.dupont.com

VICENZAORO1: 12 GENNAIO INAUGURA GALAN PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO
Vicenza, 8 gennaio 2003 - Domenica 12 Gennaio alle ore 12.00 presso la Salla Palladio della Fiera di Vicenza, Giancarlo Galan, Presidente della Regione Veneto inaugurera' l'edizione 2003 di Vicenzaoro1 (12-19 Gennaio) la piu' importante fiera internazionale sull'oreficeria. Grande e' l'attesa per l'evento anche alla luce della flessione dell'export orafo-argentiero registrata nei primi dieci mesi del 2002 quantificata in un -7,1%. Dopo gli ottimi risultati messi a segno nel 1999 (+11,4%) e quelli irripetibili del 2000 (+23%), era d'altra parte da scontare - al di la' dell'avversa congiuntura - un fisiologico ridimensionamento del volume delle esportazioni. Il settore orafo ha mostrato comunque una tenuta dei mercati esteri relativamente superiore a quella denotata da altri importanti comparti del made in Italy. Tant'e' che l'export orafo dei primi dieci mesi del 2002 conserva ancora un vantaggio di circa il 15% nei confronti dei corrispondenti livelli del 1999. Va sottolineato inoltre che la flessione delle esportazioni di prodotti orafi si e' prodotta in un contesto di diffuso rallentamento della domanda mondiale di oreficeria, come evidenzia tra l'altro il World Gold Council. In questo contesto Vicenzaoro1 e' chiamata a dire una parola importante sullo stato di salute del comparto. A testimoniare l'importanza dell'evento sono intanto le cifre che parlano gia' di circa 30.000 pre-registrazioni di operatori giunte in Fiera.

"LEGNO & EDILIZIA" A VERONA DAL 20 AL 23 FEBBRAIO
Verona, 8 gennaio 2002 - A partire dal 2003 per la Fiera di Verona, febbraio diventerà il mese della mostra professionale "Legno & Edilizia". Lo spostamento di data, da giugno a febbraio, è stato sollecitato dagli stessi operatori del settore, troppo impegnati nella stagione primaverile e più disponibili invece ad inverno inoltrato, quando i lavori sono necessariamente rallentati. La manifestazione, che nelle due precedenti edizioni ha dimostrato una continua crescita negli spazi e nel numero di espositori e visitatori, si apre sempre di più al mercato nazionale ed internazionale: lo fa anche grazie ad aziende provenienti dall'intero continente europeo in particolare da Austria, Germanie e Francia. Aziende che credono nelle potenzialità della Fiera di Verona, al centro di un'area interregionale fortemente interessata al legno nell'edilizia ed efficacemente collegata ai punti nevralgici d'Europa. Per venire ulteriormente incontro alle aspettative dei professionisti del legno, la manifestazione dalla prossima edizione assumerà una cadenza biennale, dando così più tempo ai produttori per presentare con efficacia le loro novità in fatto di materiali, sistemi e strategie per un settore in crescita anche nel nostro Paese. I dati indicano infatti un aumento di domanda di coperture in legno per costruzioni civili e di 'lamellare' nella realizzazione di impianti sportivi, chiese, centri ricreativi che abbiano anche i requisiti di una buona acustica: l'ultimo importante esempio viene dall'Auditorium di Roma progettato da Renzo Piano. Così il consumo di legno per l'edilizia in Italia è passato dallo 0,08 al 0,13%, con previsione entro il 2004 di raggiungere la media europea che è pari allo 0,20%. A fronte di una domanda crescente sale pure il fatturato del comparto, che nel 2001 è stato del 3,1% superiore al precedente ed in crescita prevista anche nel 2002. Restano ancora forti le importazioni: 419 milioni di Euro nel 2001, contro un export di 305 milioni. Una rassegna professionale come "Legno & Edilizia", con mostre, incontri tecnici e convegni quotidiani, si candida quindi a diventare il punto di riferimento italiano per gli operatori del settore: costruttori, progettisti, amministratori pubblici e privati, aziende che impiegano per le costruzioni questo materiale sano e "vivo". "Legno & Edilizia 2003" ospiterà, come nelle precedenti edizioni, il legno quale materia prima, i semilavorati, le strutture, macchine e utensili per la loro lavorazione. Un particolare risalto verrà dato alle case prefabbricate in legno, viste - tra l'altro - anche le loro caratteristiche anti-sismiche e alle grandi strutture da esterno. Completeranno la parte espositiva tutti quei materiali quali coperture, isolamti, guaine e rivestimenti che, abbinati alle strutture in legno, ne valorizzano l'uso e la praticità. Sistemi di fissaggio, colle e vernici, studi e software di progettazione offriranno le risposte più concrete ai problemi di utilizzo del legno in edilizia. Infolink: www.legnoedilizia.it  www.pmtexpo.it

L'ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DELLE INDUSTRIE DI MACCHINE PER L'AGRICOLTURA, L'AGROINDUSTRIA, LA ZOOTECNIA, IL GIARDINAGGIO E IL VERDE PUBBLICO EIMA SI CONFERMA UNA MANIFESTAZIONE DI ASSOLUTO VALORE E DI GRANDE RICHIAMO INTERNAZIONALE.
Bologna, 8 gennaio 2003 - Il successo di Eima 2002 si esprime in termini numerici, con il record di espositori - 1755 di cui 422 esteri - la più alta partecipazione di operatori stranieri - 9.100 su un totale di 115.600 visitatori complessivi (erano stati 114.200 nel 2001) - un ammontare di 122.700 contatti telematici sul sito ufficiale della rassegna, un totale di 26 delegazioni estere ufficiali, un numero complessivo di 420 presenze stampa, delle quali 90 in rappresentanza di testate estere; ma soprattutto si esprime nella qualità delle tecnologie messe in mostra, nei risultati economici e promozionali conseguiti dalle industrie espositrici, nei contenuti culturali sviluppati attraverso il calendario di convegni e conferenze che ha animato la manifestazione. I risultati premiano l'impegno di Unacoma Service srl, che organizza la manifestazione in collaborazione con BolognaFiere, confermando l'utilità di una rassegna squisitamente professionale, rivolta ad un pubblico di operatori economici, agricoltori e contoterzisti, e il successo di una formula espositiva che vede una suddivisione in 14 settori di specializzazione - fra i quali quello denominato Eima Garden, relativo al giardinaggio e alla cura del verde - con una rigorosa classificazione che conta oltre 1000 diverse voci merceologiche, puntualmente riportate nei cataloghi ufficiali della -rassegna, stampati in francese, inglese, spagnolo, tedesco e italiano, e offerti anche in Cd Rom per facilitare la consultazione e l'archiviazione dei dati anche fuori dal momento fieristico. Per tutte le esigenze professionali gli operatori hanno potuto avvalersi dei servizi di documentazione, di interpretariato, di collegamento in Rete, mentre l'intera struttura Unacoma Service, con i suoi uffici statistici, economico-promozionali, amministrativi e di comunicazione, si è messa a disposizione degli espositori e del pubblico per ogni richiesta di assistenza e servizi. Il quartiere di BolognaFiere ha offerto, su una superficie complessiva di 170.000 metri quadrati (150.000 all'interno delle strutture fisse della Fiera e 20.000 ottenuti con la realizzazione di padiglioni provvisori per venire incontro alla crescente richiesta di spazi espositivi), un panorama di 20 mila modelli di macchine e attrezzature, specifiche per ogni tipo di lavorazione, e in grado di operare nei vari contesti produttivi, realizzando quegli obiettivi di efficienza, compatibilità ambientale, sicurezza ed ergonomia che caratterizzano questo settore della meccanica e ne fanno uno fra i più dinamici e innovativi.Un settore nel quale l'Italia ricopre un ruolo di primo piano, ponendosi ai vertici mondiali per capacità produttiva e ampiezza di gamma, come sottolineato nella tradizionale conferenza stampa di vigilia, tenutasi presso la Fiera venerdì 15 novembre, con gli interventi di Aproniano Tassinari, Presidente Unacoma, -Carlo Ambrogi, Direttore Unacoma, Giuseppe Fini, Direttore BolognaFiere, Luigi Bidoia, Responsabile Area Settori Industriali di Prometeia. I dati sulla produzione e sul mercato a livello nazionale e internazionale - illustrati dal Presidente dell'Unacoma, Aproniano Tassinari - confermano infatti il nostro Paese come primo produttore in Europa e secondo a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Le previsioni a fine anno indicano una produzione di macchine per l'agricoltura e il movimento terra pari a 1.476.000 tonnellate, per un fatturato di 9 miliardi e 370 milioni di euro. Il macchinario agricolo, in particolare, ha raggiunto una produzione di 919.000 tonnellate, per un valore di 6 miliardi e 480 milioni di euro, con incrementi rispetto al 2001 sia per le trattrici, trattrici incomplete e parti (+2,3% in peso, +2,2% in valore), sia per le altre tipologie di macchine (+2,1% in peso, +2,3% in valore). "L'aumento di produzione - ha spiegato Tassinari - è dovuto sostanzialmente alla crescita delle esportazioni, poiché il mercato interno risulta attestato sugli stessi livelli dell'anno precedente". Sulla base dei dati ISTAT relativi al primo semestre dell'anno, infatti, si prevede un aumento delle esportazioni per tutte le categorie di macchine, mentre sul fronte delle importazioni si dovrebbe verificare una flessione delle trattrici pari al 4,2% in peso e all' 1,9% in valore, e una crescita delle altre macchine nell'ordine del 3,5% sia in peso che in valore. Il rapporto tra il quantitativo di macchine esportate e la quota relativamente contenuta di macchine importate conferma un saldo nettamente positivo della bilancia commerciale di settore, che dovrebbe chiudere l'anno con un attivo di 2 miliardi e 632 milioni di euro, con un incremento del 3,7% sull'anno precedente. L'andamento del mercato per l'anno 2003 - valutato dall'Osservatorio previsionale UnacomaPrometeia, che peraltro ha descritto in dettaglio le metodologie previsionali in una conferenza tenutasi il giorno 18 - dovrebbe spingere la produzione ad una crescita ulteriore stimata in un 3%, per effetto di una migliore congiuntura economica internazionale e di un previsto recupero di redditività per il settore agricolo che dovrebbe favorire gli investimenti nella meccanizzazione. Il mercato del settore - ha osservato Tassinari - dipende dalla domanda di meccanizzazione espressa tanto dai Paesi maggiormente sviluppati, quanto dai Paesi in fase di prima meccanizzazione, ma dipende anche dalla spinta endogena, determinata dall'offerta di tecnologie sempre più perfezionate e convincenti, capaci di elevare gli standard di efficienza, sicurezza e compatibilità ambientale, determinando una cultura dell'innovazione che rappresenta una motivazione forte all'acquisto dei mezzi meccanici. Proprio per questo l'innovazione tecnologica si conferma il tema forte dell'Eima, che anche quest'anno ha riservato lo spazio del Quadriportico, al centro del quartiere fieristico, alla Mostra delle Novità Tecniche (complessivamente 14) riconosciute da un'apposita giuria d'esperti, e alla presentazione da parte dell'Enama l'Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola (presente in Fiera con uno sportello per l'informazione e la divulgazione) delle macchine certificate per prestazioni e sicurezza (22 in totale). Le caratteristiche dei moderni mezzi meccanici, i criteri con cui vengono progettati e realizzati, i sofisticati dispositivi elettronici e i sistemi informatici che presiedono alla ottimizzazione delle fasi di lavoro fanno della meccanizzazione un settore di alta tecnologia, strumento "sensibile" e "intelligente" per la gestione delle risorse naturali, sempre più proiettato verso il futuro. Questo costituisce la cifra tecnica ma anche culturale della rassegna dell'Eima, che quest'anno ha scelto di dedicare il suo primo appuntamento agli scenari futuribili dell'agricoltura, e del rapporto fra uomo e terra, con un incontro-dibattito sul tema "2050: ai confini dell'agricoltura". Introdotto con una scheda filmata ricca di sequenze tratte dalla cinematografia di fantascienza, il dibattito - condotto dal giornalista Giampiero Moncada - ha coinvolto il celebre scrittore di fantascienza Valerio Evangelisti e lo storico della scienza Domenico Gallo. Basandosi sull'evoluzione tecnologica e sulle scoperte scientifiche, la letteratura e il cinema propongono la visione di un'agricoltura che, alla metà del secolo, avrà completato il suo processo di industrializzazione: tutte la variabili legate alla componente climatica, ambientale e antropologica saranno sottoposte ad un rigoroso controllo, l'agricoltura verrà praticata all'interno di stabilimenti verdi anche in territori estremi, vedi le zone artiche, le aree desertiche, i planetoidi orbitanti, con l'impiego di robot intelligenti e l'apporto delle più avanzate metodologie. "Al di là degli aspetti drammatici tipici di ogni funzione narrativa - ha sostenuto Domenico Gallo - l'agricoltura di domani vedrà schierati sempre più biologi, chimici, e operatori informatici". La figura dell'agricoltore probabilmente scomparirà, anche se questo non significa che l'uomo si allontanerà dalla terra: "Quali che siano i cambiamenti nella struttura e nella funzionalità delle macchine - ha infatti sostenuto Valerio Evangelisti - saranno sempre gli uomini a progettarle, gestirle, controllarle, e soprattutto non si potrà rompere il legame fra l'uomo e la terra, momento fondamentale sul piano antropologico e psicologico". Un futuro meno remoto, ma altrettanto interessante per le sue valenze economiche e tecnologiche, è quello indagato nelle sessioni di lavoro del Club of Bologna, l'assise internazionale di esperti costituita quattordici anni fa per iniziativa dell'Unacoma e che tradizionalmente si riunisce in occasione dell'Eima per approfondire temi specifici e fornire indicazioni per una meccanizzazione coerente con le esigenze del mercato e dell'intera filiera agro-alimentare. L'argomento dei lavori di quest'anno è stato: "Meccanizzazione e tracciabilità della produzione agricola: una sfida per il futuro". Al temine delle sessioni, svoltesi nelle giornate di sabato 16 e domenica 17, il Presidente del Club Giuseppe Pellizzi ha richiamato la necessità di inserire la tracciabilità nel quadro di un più ampio concetto di certificazione delle aziende agricole "individuando nella meccanizzazione la chiave per la definizione della storia delle singole produzioni, che dall'azienda entrano nella catena alimentare e giungono alla mensa". Nelle conclusioni e raccomandazioni formulate dal Club of Bologna si evidenzia l'importanza dell'innovazione tecnologica, con lo sviluppo di biosensori e di nanotecnologie capaci di registrare la qualità delle colture, e delle produzioni animali, nei vari momenti del loro sviluppo. L'esistenza di queste tecnologie - sostengono gli esperti del Club - spingerà anche i consumatori a pretendere livelli d'informazione e di controllo sui prodotti sempre più elevati, innescando un processo virtuoso di qualificazione delle produzioni. La composizione del Club of Bologna, che nel meeting dell'Eima ha visto la partecipazione di 68 esperti da 35 Paesi e di rappresentanti di Fao, Cigr, Ait e Unido, conferisce particolare prestigio a questa istituzione, e si sposa con la politica dell'Esposizione, volta allo scambio di informazioni, al confronto e alla cooperazione su scala internazionale. Il carattere internazionale della rassegna è sottolineato, oltre che dal numero assoluto di espositori e di visitatori, dalla loro provenienza geografica: sono 47 i Paesi di origine delle case costruttrici, 94 i Paesi di provenienza dei visitatori, mentre le delegazioni estere ufficiali sono intervenute in rappresentanza di Algeria, Australia, Bahrain, Brasile, Camerun, Cina, Colombia, Costa D'Avorio, Egitto, Giordania, India, Libano, Lituania, Mali, Polonia, Siria, Stati Uniti, Sudan, Sudafrica, Tailandia, Turchia, Ungheria, Vietnam. La cooperazione tecnica e commerciale è stata promossa con un calendario di incontri e iniziative fra cui il Seminario organizzato dal Fewa (Farro Equipment Wholesalers Association - USA) in collaborazione con 1'Unacoma, tenutosi domenica 17 novembre, la Giornata Italo-Africana e la giornata Italo-Araba, promosse dall'Unacoma in collaborazione con le ambasciate africane e con la Camera di Commercio Italo-Araba, tenutesi rispettivamente domenica 17 e lunedì 18. Il primo incontro, dal titolo "Come affrontare il mercato nordamericano con l'ausilio dei distributori riuniti nella Fewa", presieduto da Patricia Collins, Executive Vice Presidente dell'Associazione, ha messo il luce l'importanza per gli esportatori di conoscere gli standard e i requisiti tecnici richiesti da un mercato così evoluto ed esigente. La giornata Italo-Africana, prima iniziativa nell'ambito dell'Eima specificamente dedicata alla meccanizzazione per il grande continente, ha visto la partecipazione, oltre che di Alessandro Laurenzi, responsabile del settore economico-promozionale di Unacoma, in qualità di coordinatore dei lavori, dei rappresentanti e ambasciatori dei Governi di Costa D'Avorio (Richard Zady e Sanogo Tediane) Camerun (Medi Moungui) e Mali (Ibrahim Daga e Modico Toure). Nel corso dell'incontro, che si è incentrato sulle relazioni di Theodor Friederich della Fao, Roberto Limongelli dell'Enama, Renato Delmastro del Cnr di Torino e Giancarlo Bertoni della Simest, sono stati analizzati i fabbisogni di meccanizzazione dei Paesi africani, e sono state illustrate le possibili forme di cooperazione tecnica e commerciale. Il deficit di meccanizzazione nei Paesi africani è molto evidente, ma l'acquisizione di mezzi meccanici deve essere calibrata sulle esigenze specifiche dell'agricoltura locale, e ispirata a tecniche di lavorazione conservativa e a basso impatto ambientale. Fra le proposte a conclusione dei lavori quella di istituzionalizzare la Giornata ItaloAfricana, facendola divenire un appuntamento fisso della rassegna bolognese, così come avviene con gli incontri dedicati ai Paesi arabi. La Giornata Italo-Araba si è imperniata prevalentemente sul tema dell'irrigazione, basilare per lo sviluppo dell'agricoltura nelle condizioni climatiche e ambientali dell'area, e ha visto la partecipazione di May Demachkie, rappresentante dell'Unione delle Camere di Commercio Arabe, e dei delegati Sadig Azrag (Sudan) Mohamed al Alou (Siria), Abdulrahman Al Janobi (Riyadh). L'ottimizzazione delle risorse idriche si inserisce comunque in un progetto di razionalizzazione dell'agricoltura, la quale, a causa di avversità ambientali, problemi fitosanitari, carenze tecnologiche vede ancora un alto tasso di perdite di prodotto, in taluni casi fino al 50%. Ma l'interesse per i mercati emergenti non mette in secondo piano l'area europea, che oltre ad essere la più dinamica per il mercato della meccanizzazione, esprime una domanda di tecnologie sempre più specializzate e innovative. Proprio agli scenari europei è stato dedicato il tradizionale incontro "Agricoltura in Rosa", organizzato dall'Unacoma in collaborazione con le rappresentanze femminili di Cia, Coldiretti e Confagricoltura sul tema "Allargamento dell'Unione Europea, nuove opportunità per l'imprenditoria femminile". Presieduto da Matilde Casa, presidente della Commissione femminile del Copa, l'incontro è stato introdotto da Philippe Tabary, responsabile dell'Unità Politiche dell'Informazione nella Direzione Generale Agricoltura della Commissione Europea, il quale ha messo in luce come il problema della politica agricola comunitaria non sia tanto l'allargamento quanto la capacità del settore primario di assolvere ad una funzione non più strettamente produttiva ma di servizio all'intera collettività, attraverso la più alta garanzia di qualità delle produzioni, le attività multifunzionali, il ruolo di salvaguardia ambientale. Il dibattito, al quale hanno preso parte Veronica Navarra, Presidente dell'Osservatorio nazionale imprenditoria e lavoro femminile del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, l'imprenditrice Luciana Breviglieri, Paola Ortensi della Cia, Daniela Santori della Coldiretti e Alexandra White della Confagricoltura, nonché Zdenka Hajnà, Presidente dell'Unione Donne della Repubblica Ceca, e Gabriela Kostencka del Centro di educazione e integrazione europea della Polonia, ha evidenziato la volontà di cooperazione sul piano economico e culturale, in considerazione anche del calendario serrato che vedrà già nel maggio 2004 l'adesione dei primi Paesi candidati. Incentrato sulla politica agricola comunitaria anche il convegno "Riforma Pac: professionalità ed impresa", organizzato dalla Confederazione dei dirigenti, tecnici e impiegati dell'agricoltura Confederdia per la mattina di sabato 16. Nell'aprire i lavori, moderati dalla giornalista Letizia Martirano, ai quali hanno preso parte Il Presidente della Confederdia Luciano Bozzato, il Presidente di Nomisma Paolo De Castro, l'Ordinario di Economia all'Università di Padova Vasco Boatto, il Presidente dell'Unacoma, Aproniano Tassinari, ha sottolineato "l'esigenza di un costante miglioramento culturale e professionale degli addetti, per fare fronte ad un'agricoltura che si prepara a grandi e profondi cambiamenti". Oltre ai temi di carattere socio-economico e politico, la 33ma edizione dell'Eima ha dedicato attenzione ai temi tecnici, con iniziative rivolte al pubblico dei ricercatori, degli esperti, degli operatori della meccanizzazione e delle tecnologie applicate all'agricoltura. Alla sicurezza è stato dedicato l'incontro, promosso da Unacoma e Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro), dal titolo "Ribaltamento accidentale dei trattori agricoli e forestali: adeguamento e stato dell'arte in relazione ai sistemi di ritenzione del conducente e ai telai di sicurezza", tenutosi lunedì 18. L'incontro, articolato in due sessioni rispettivamente presiedute da Roberto Cianotti del Dipartimento Tecnologie di Sicurezza dell'Ispesl e Massimo Zoli dell'Università di Firenze, ha preso in esame - attraverso le relazioni di Mario Alvino del Ministero del Lavoro, Vincenzo Laurendi dellIispesl, Paolo Turchetta del Ministero dei Trasporti, Fabio Ricci dell'Unacoma, Donato Rotundo di Confagricoltura, Marco Masi dell'Uoc, Beniamino Deidda della Procura di Prato, Ettore Gasparetto dell'Università di Milano, Luigi Mangialardi del Politecnico di Bari e Domenico Pessina dell'Università di Milano - le attuali normative a livello nazionale ed europeo, evidenziando uno stato di incertezza nell'interpretazione di alcune norme nonché punti di contraddizione nei due impianti normativi in particolare per quanto attiene al montaggio delle cinture di sicurezza sui trattori. Legata ai temi della sicurezza e della certificazione anche la conferenza stampa di Enama ed Isma (Istituto Sperimentale per la Meccanizzazione Agricola del Ministero), tenutasi nel pomeriggio dello stesso giorno con la partecipazione di Carlo Ambrogi in qualità di Presidente Enama, Sandro Liberatori Direttore Enama, Giovanni Santoro, Gianfranco Passalacqua Commissario Isma e Giovanni Santoro, Direttore Isma. Il Presidente Ambrogi, ha sottolineato l'importanza della collaborazione fra la struttura privata e l'Istituto ministeriale (l'Isma è socio Enama) finalizzata a migliorare costantemente la sicurezza dei mezzi meccanici, sulla base di un modello di studio e di certificazione che già si è dimostrato all'avanguardia tra i Paesi europei. Rivolto ad un pubblico di tecnici ed esperti, il convegno dal titolo "I reflui del sistema agricolo: le opportunità per i costruttori" - organizzato dall'Unacoma nella mattina di lunedì 18 - ha posto un tema di grande rilevanza dal punto di vista agricolo e ambientale, atteso che in un solo anno si producono 150 milioni di tonnellate di reflui zootecnici e 3 milioni di reflui dall'industria olearia. Prendendo le mosse dal programma sul riciclo dei reflui zootecnici del Cnr, l'incontro, al quale hanno preso parte i professori Giuseppe Pellizzi, Franco Sangiorgi, Fabrizio Mazzetto e Giorgio Provolo dell'Università di Milano, Umberto Tomatti del Cnr, Paolo Balsari dell'Università di Torino e Paolo Amirante dell'Università di Bari, ha fornito dati e aggiornamenti sullo stato della ricerca: "La quantità di reflui prodotti dall'agricoltura - ha spiegato Giuseppe Pellizzi - è tale dà fornire all'agricoltura 600 mila tonnellate di azoto totale, 160 mila tonnellate di fosforo, e 380 mila di potassio, coprendo il fabbisogno nutrizionale di circa 3 milioni di ettari a coltura. Il problema è applicare e sviluppare tecnologie che possano trasformare i liquami in prodotti fertilizzanti, con vantaggi evidenti sia per l'agricoltura sia per l'ambiente, e in questo senso - è stato illustrato nel corso dell'incontro - si registrano progressi significativi soprattutto negli ultimi anni. Sempre legato al tema della fertilità e della sostanza organica, si è svolto nella mattina di lunedì 18 l'incontro promosso dall'Associazione Italiana per la gestione agronomica e conservativa del suolo aigacos di presentazione di una "Guida pratica all'agricoltura "blu", che descrive tecniche colturali innovative che consentono di ridurre al massimo lo sfruttamento delle sostanze organiche del terreno, di conservare l'acqua, di ottenere raccolti con minori costi complessivi. Un abbinamento virtuoso fra conservazione dell'ambiente e ottimizzazione delle produzioni agricole che rispecchia la filosofia che ispira la moderna meccanizzazione agricola. L'ottimizzazione delle condizioni di lavoro è stato oggetto dell'incontro tenutosi nel pomeriggio di martedì 19 per presentare il "Progetto SicurA: produrre in sicurezza nelle filiere agroalimentari e forestali", curato dalle Università di Udine, Bari, Catania, Milano Reggio Calabria e Viterbo. Fra le iniziative promosse nell'ambito dell'Eima dalle case costruttrici, la conferenza di presentazione di OS Group (nuova società nata dall'unione di Storti, Frasto, Marmix e Generai Marmix), e la conferenza stampa della GoodYear Dunlop Tires Italia spa, tenutesi nella giornata di sabato 16. Nella giornata di lunedì 18 si sono svolte le conferenze stampa della Drip Research Technology Services, e della Pessl Instruments Gmbh; e si è tenuto l'incontro promosso da Ellebi Sr1 sul tema "L'uso del rimorchio stradale leggero nell'agricoltura e nel giardinaggio". L'esposizione internazionale dell'Eima, con la formidabile offerta di tecnologie per ogni tipo di lavorazione agricola, con la trattazione di argomenti tecnici ed economici di grande attualità, con la diffusione di informazioni e lo scambio di conoscenze fra esperti ed operatori di ogni parte del mondo, ha promosso un'immagine dell'agricoltura moderna e vincente, di grande presa anche per il pubblico di giovani, imprenditori, operatori della meccanizzazione, studenti delle scuole superiori e delle università. Significativo in questo contesto il convegno, svoltosi nel pomeriggio di sabato 16, promosso dall'Osservatorio per l'imprenditoria giovanile del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sul tema: "Giovani e Agricoltura: la realtà di oggi e le prospettive del domani". Il Presidente dell'Osservatorio, Gilberto Bucci, ha illustrato i principali strumenti legislativi di intervento a favore delle imprese condotte dai giovani. "Si tratta di una serie di opportunità ha spiegato il relatore Emilio Gatto - legate sia ai regolamenti comunitari, sia a leggi statali, sia a normative regionali. Fra i contributi statali buoni risultati ha avuto il "premio di primo insediamento", che ha già erogato 400 milioni di euro a beneficio di 30 mila giovani agricoltori. Nel prossimo futuro - è stato spiegato - saranno le Regioni la principale fonte di finanziamento per l'imprenditoria giovanile. Anche sul piano dell'informazione e della comunicazione la rassegna bolognese guarda alle nuove leve: nei giorni della manifestazione si è tenuto un soggiorno di studio per un gruppo di studenti del Master in Giornalismo dell'Università Guido Carli Luiss di Roma, e per un gruppo della Scuola di Specializzazione in Analisi e Gestione della Comunicazione dell'Università di Roma "Tor Vergata". Gli studenti, che già svolgono pratica giornalistica presso le redazioni di giornali economici, hanno così avuto modo di conoscere un settore della meccanica fra i più vari e innovativi, un settore che realizza prodotti di utilità primaria, con requisiti di efficienza, di compatibilità ambientale e di sicurezza, un settore ispirato ad un senso dell'etica e del bene comune. La prossima edizione dell'Eima si svolgerà dal 15 al 18 novembre 2003.

UNDICESIMO CONCORSO METRA 'SISTEMA D'AUTORE': SERRAMENTISTI E PROGETTISTI A CONFRONTO , LA PREMIAZIONE DELLE REALIZZAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE RISULTATE VINCITRICI SI TERRÀ A BOLOGNA IL PROSSIMO MARZO 2003, NELL'AMBITO DEL SAIEDUE
Rodengo Saiano, 8 gennaio 2003 - Torna, nella nuova formula biennalizzata, il tradizionale Concorso "Sistema d'Autore" Metra. L'evento è diventato un insostituibile punto di riferimento per il comparto, per quanto riguarda la tecnologia dei serramenti e delle finiture per l'edilizia ed ha assunto negli anni il ruolo di osservatore privilegiato di quanto l'architettura ha saputo esprimere con l'alluminio. Moltissimi i lavori giunti in Metra entro il termine ultimo per la partecipazione, fissato per fine dicembre 2003. Notevole l'incremento della partecipazione da tutta Italia, ma anche da tutta Europa, dove Metra è presente sia con realtà produttive sia commerciali. Nel mese di febbraio 2003 tutti i lavori passeranno al vaglio della giuria, formata da docenti universitari e personalità del mondo imprenditoriale e editoriale. Come sempre, cinque le sezioni previste: "Porte e Finestre", "Facciate Continue", "Persiane", "Altre Realizzazioni", "Esteri". Appuntamento a Bologna quindi dove, anticipa l'azienda bresciana, è prevista una kermesse unica, che presenterà quanto di più innovativo è stato progettato con i Sistemi in alluminio Metra.

133 SPECIALISTI PER IL PREMIO INTERNAZIONALE "L'ARCHITETTURA AUTOMATICA"INGRESSI AUTOMATICI, AUTOMATISMI PER APERTURE, PER IL CONTROLLO DELLA LUCE ED ALTRE AUTOMAZIONI "INTELLIGENTI".
Milano, 8 gennaio 2003 - Si sono chiuse iscrizioni al concorso internazionale "L'Architettura Automatica", promossa da Ditec S.p.A., azienda leader nel settore e specialista degli ingressi automatici, e Faenza Editore al fine di incentivare l'uso di componenti e di sistemi automatici nelle realizzazioni d'architettura. I concorrenti ammessi sono 133 e provengono sia dall'Europa (Grecia, Francia, Inghilterra, Svizzera, Irlanda, Danimarca, Polonia, Austria e Lituania) sia da Stati Uniti, Australia, Brasile, Cina, India, Messico e Giappone. L'Italia, in particolare, vede una partecipazione territorialmente suddivisa nel seguente modo: 24% degli iscritti provenienti dal Nord, 33% dal Centro e 32% dal Sud. Il premio si propone di segnalare e premiare le migliori architetture che abbiano impiegato, nella loro realizzazione, ingressi automatici e/o automatismi per aperture, per il controllo della luce naturale e/o altre automazioni intelligenti nella gestione di facciate e serramenti. La Manifestazione "L'Architettura Automatica" si sviluppa attraverso un Premio Internazionale in due sezioni. La prima è stata riservata ad architetti, industrial-designer e progettisti in genere, professionisti, iscritti agli ordini professionali e/o associazioni di categoria. La seconda sezione è stata invece riservata a studenti, scuole, istituti o università per architettura o disegno industriale. La Giuria, che si riunirà per il verdetto a Venezia il 24 gennaio 2003 presso la sede di Quarto d'Altino, sarà così composta: Dr. Ing. Gabriele Del Mese (Ove Arup), esperto in tecnologia delle costruzioni; Prof. Arch. Eric Dubosc (Dubosc&Landowski) dell'Ecole d'Architecture de Paris; Prof. Arch. Giancarlo Rosa, della Facoltà d'Architettura "La Sapienza" di Roma; Prof. Ing. Marco Imperadori, della Facoltà d'Ingegneria di Lecco del Politecnico di Milano; Dr. Arch. Fabrizio Bianchetti, Direttore della rivista Frames; Dr. Armando Vecchi, Consigliere Delegato DitecS.p.A. A tutti i 133 partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione. Sono previste targhe per tutti i vincitori. "L'automazione, in particolare nel mondo dei serramenti, introduce nuove possibilità per il reale raggiungimento di un'architettura aperta ad una larga fascia d'utenti - ha affermato Renato Calza, amministratore delegato di DitecS.p.A. -. In quest'inizio di millennio molto ci si aspetta dall'Architettura: la possibilità di viaggiare rimanendo in casa o in ufficio non si basa solo sulla presenza di internet o di un televisore; il primo "viaggio" dell'uomo parte dal rapporto con l'ambiente che lo circonda e fondamentale in tale senso è il ruolo dell'architettura, sia essa si occupi di costruzioni residenziali, commerciali, terziarie o industriali. L'adeguamento delle abitazioni attraverso l'automazione di alcune funzioni, oltre che rispondere ad ambizioni di miglioramento dell'immagine architettonica complessiva può aprire nuove prospettive di mercato affrontando anche il tema della progettazione integrata per l'utenza ampliata. Da queste considerazioni è nata l'idea del Premio Internazionale L'Architettura Automatica ha concluso Calza -." "La nostra azienda non a caso si richiama nel suo stesso nome ha ripreso l'Amministratore Delegato - al significato di Diffusione di Tecnologia: diffondere sempre di più le automazioni per ingressi e serramenti è il nostro primario obiettivo, inteso sia come positiva espansione sia come progressivo miglioramento del comfort delle persone negli edifici pubblici e privati. Questo Premio Internazionale di Architettura per noi rappresenta una seria possibilità di ricerca di nuove forze e tendenze che potrebbero essere utili alla nostra stessa azienda". "L'edificio viene abitualmente progettato, anche dai protagonisti più talentuosi, come uno Spazio Passivo all'interno del quale e con il quale l'utente interagisce in fasi successive sono parole dell'Architetto Fabrizio Bianchetti -. L'introduzione dei sistemi automatici può rendere l'edificio Attivo e capace di interazione con l'attività che vi si svolge. Controllo delle facciate, degli accessi e del contenimento energetico - ha detto Bianchetti - sono solo alcuni degli scenari possibili: dai progettisti che parteciperanno al premio ci aspettiamo di vederli tradotti in realtà." www.faenza.com  www.ditec.it

DINAMICA, "INTELLIGENTE" ED AFFASCINANTE IN TUTTI I SENSI: LA NUOVA STATION-WAGON DELLA CLASSE E MERCEDES-BENZ PREMIÈRE INTERNAZIONALE NEL GENNAIO 2003 ALL'AUTOSALONE DI DETROIT
Detroit, 8 gennaio 2003 - La nuova station-wagon della Classe E, che verrà presentata in anteprima mondiale all'inizio di gennaio 2003 al North American International Auto Show di Detroit, vanta una tecnologia pionieristica, un design affascinante, allestimenti pregiati ed una straordinaria funzionalità dell'abitacolo. Con questa station-wagon dinamica ed elegante, Mercedes-Benz completa la gamma di modelli della nuova Classe E lanciata nella primavera del 2002. La nuova station-wagon sarà disponibile sul mercato nel marzo 2003, e si riallaccia al successo del modello precedente che, dal 1996 in poi, ha entusiasmato più di 266.000 acquirenti, appartenendo così di diritto alla ristretta cerchia delle station-wagon più vendute della sua categoria. Analogamente alla berlina, anche la nuova station-wagon della Classe E è nata all'insegna dell'esclusività tecnologica ai massimi livelli. Infatti la berlina è equipaggiata di serie con vere e proprie pietre miliari della tecnologia automobilistica: ad esempio il sistema frenante elettroidraulico Sensotronic Brake Control (Sbc) con le nuove funzioni Comfort (fra cui il sistema di assistenza in coda e in fase di spunto), la regolazione del livello con sospensioni pneumatiche sull'asse posteriore, gli airbag regolabili per i passeggeri anteriori, i limitatori della forza di ritenuta a due stadi ed i windowbag di grandi dimensioni, per citare solo alcune delle oltre venti innovazioni disponibili di serie. La nuova station-wagon è disponibile a richiesta con altri sistemi all'avanguardia, fra cui le sospensioni pneumatiche Airmatic Dc, il sistema di comando e visualizzazione Comand con lettore Dvd, il climatizzatore automatico Comfort Matic a quattro zone oppure il sedile Multicontour dinamico, che si adatta automaticamente alla situazione di marcia del momento. Anche il sistema di fari attivi bixeno (Active Light System), che seguono i movimenti di sterzata del guidatore in curva e migliorano sensibilmente l'illuminazione della carreggiata, sono presentati in anteprima nella nuova station-wagon della Classe E, insieme al nuovo portellone posteriore Easy-Pack con comando elettroidraulico per garantire apertura e chiusura più comode, premendo semplicemente un pulsante. Con il termine Easy-Pack, Mercedes-Benz indica una gamma di soluzioni finalizzate alla gestione intelligente del vano di carico, per ottimizzare la versatilità, la funzionalità e la sicurezza della station-wagon. Il sistema Easy-Pack comprende, fra l'altro, il sedile posteriore frazionabile asimmetricamente di nuova concezione, ribaltabile in avanti completamente con pochi gesti. In questo modo, nel vano posteriore nasce una superficie di carico piana, ampiamente dimensionata. A seconda della posizione dei sedili posteriori, il volume del bagagliaio varia tra i 690 ed i 1950 litri (secondo il metodo di misurazione Vda) e, con le varianti di carico più frequentemente utilizzate ed impegnando il vano portaoggetti nell'alloggiamento della ruota di scorta, supera di ben 90 litri (15%) quello del modello precedente. Un'altra novità in questa classe di vetture è il pianale di carico Easy-Pack a comando elettroidraulico (a richiesta) che, azionando un pulsante, fuoriesce di 400 millimetri ed agevola così le operazioni di carico e scarico di oggetti particolarmente pesanti. Per la separazione personalizzata del vano di carico ed il fissaggio sicuro degli oggetti trasportati, Mercedes-Benz ha realizzato anche uno speciale pacchetto Easy-Pack per il fissaggio dei bagagli nel vano di carico con barra telescopica, cinghia avvolgibile e quattro occhielli di fissaggio, arrestabili su due guide in alluminio con l'ausilio dei pratici elementi di base. Grazie alla sua abitabilità generosa e variabile ed alla straordinaria funzionalità, la nuova station-wagon copre brillantemente le esigenze più svariate in termini di trasporto e si dimostra una compagna ideale per il lavoro e il tempo libero, i viaggi, lo sport e lo shopping. Il carico utile è pari a 575 chilogrammi. La station-wagon misura 4850 millimetri in lunghezza e, a causa del maggiore sbalzo sul retrotreno, supera di 32 millimetri la berlina di questa Serie Mercedes, pur presentando lo stesso passo (2854 millimetri). Rispetto al modello precedente invece, la nuova station-wagon acquisisce 11 millimetri in lunghezza e 23 millimetri in larghezza, mentre il passo è aumentato di 21 millimetri. In una prima fase, la nuova berlina Mercedes station-wagon sarà disponibile con tre motori a benzina e tre motorizzazioni diesel CDI, con potenze che vanno da 110 kW/150 CV a 150 kW/204 CV. I propulsori dei modelli E 220 CDI, E 270 CDI e E 320 CDI appartengono alla seconda generazione dei moderni motori common rail che offrono, rispetto ai motori Cdi del modello precedente, fino all'8% in più in termini di coppia e circa il 5% in più di potenza. Contemporaneamente, il consumo di carburante si riduce di circa 0,6 litri ogni 100 chilometri. Il modello di punta della gamma diesel, la E 320 Cdi, sviluppa la notevole coppia di 500 Nm già a partire da 1800 giri/min. Fra le motorizzazioni a benzina, accanto ai sei cilindri dei modelli E 240 ed E 320, Mercedes-Benz offre un propulsore a quattro cilindri di nuova concezione, caratterizzato dallo speciale sistema Twinpulse che, grazie alla combinazione di tecnologie come la sovralimentazione con compressore, l'intercooler, la tecnica delle quattro valvole, gli alberi a camme a fasatura variabile e l'albero controrotante Lanchester offre il massimo piacere di guida ed una straordinaria silenziosità di marcia abbinati a consumi minimi. Nel ciclo di marcia europeo, infatti, il nuovo propulsore della E 200 Kompressor da 120 kW/163 CV consuma soli 9,1 litri di benzina super ogni 100 chilometri, battendo il modello precedente di 0,5 litri. Il telaio della nuova station-wagon è basato essenzialmente sui moderni assali adottati anche nella berlina della Classe E per garantire il massimo grado di sicurezza, agilità e comfort. L'asse posteriore a bracci multipli, integralmente realizzato in alluminio, è equipaggiato di serie con una regolazione del livello che, contrariamente al tradizionale sistema idropneumatico usato finora, si basa su sospensioni pneumatiche integralmente portanti. Queste consentono una regolazione del livello in funzione del carico: la corsa delle molle sul retrotreno rimane identica in tutte le situazioni di carico, garantendo un comfort di marcia esemplare in qual- siasi condizione. A richiesta, la station-wagon della Classe E è disponibile con il sofisticato sistema di sospensioni pneumatiche Airmatic Dc, in grado di adattare la forza degli ammortizzatori e l'escursione delle molle ad ogni situazione di marcia. Le tre versioni Classic, Elegance ed Avantgarde, con design ed equipag-giamenti differenziati, soddisfano le più diverse esigenze dei Clienti. Già il modello di base Classic adotta di serie autoradio con Cd, climatizzatore automatico, Sensotronic Brake Control (Sbc), sidebag e windowbag, modanature in legno pregiato, cerchi in lega e numerosi altri dettagli ideati per garantire sicurezza e comfort. Il modello Elegance fa onore al proprio nome, tra l'altro, grazie alle discrete applicazioni cromate su paraurti, modanature laterali e maniglie, e dalla mascherina con lamelle verniciate in grigio atlante; la versione Avantgarde invece si distingue per i rivestimenti degli interni in pelle, per il design dei paraurti e dei sottoporta dinamico e originale, e per la particolare strumentazione del cockpit con quadranti bianchi. Questa versione presenta anche potenti fari bixeno e luci di arresto a Led di serie.

MERCEDES-BENZ : TELEGRAMMA DAIMLERCHRYSLER CLASSIC GENNAIO '03
Milano, 8 gennaio 2003 - 1938: Caracciola a caccia di record tra Francoforte e Darmstadt La scena dell'automobilismo sportivo era ancora avvolta dal sonno invernale, quando il 28 gennaio 1938 Rudolf Caracciola si lanciò sul tratto autostradale tra Francoforte e Darmstadt, già a caccia di record mondiali. Al volante di una vettura da record W 125 totalmente carenata e dotata di motore da 5,66 litri e 12 cilindri, che vantava più di 700 CV di potenza ed un valore di Cx pari a 0,157, il pilota stabilì due nuovi "record internazionali di Classe B (5-8 litri di cilindrata) su una strada di normale traffico" percorrendo un chilometro lanciato in 8,32 secondi (a 432,692 km/h) ed un miglio lanciato in 13,40 secondi (a 432,360 km/h). Questi record sono rimasti imbattuti fino ad oggi. 1963: la coppia Rosqvist / Wirth vince il trofeo femminile al Rally di Monte Carlo Nell'anno successivo alla sensazionale vittoria assoluta al Gran Premio per auto da turismo in Argentina, il fortunato team femminile composto da Ewy Rosqvist / Ursula Wirth vince anche la "Coupe des Dames" al leggendario rally invernale di Monte Carlo, tenuto dal 19 al 26 gennaio 1963. Al volante della loro vettura di fabbrica modello 220 SE Mercedes-Benz, la bionda svedese, assistita dalla sua esperta copilota, riesce a superare egregiamente tutte le difficoltà dovute al maltempo e al percorso prevalentemente caratterizzato da tornanti, battendosi con una schiera di professionisti internazionali delle gare su lunghi percorsi, ed arriva perfino a conquistare uno dei posti più alti nella classifica generale. 1968: momenti magici sul circuito di Hockenheim Nell'ambito di una grande manifestazione riservata ai mass media, il 9/10 gennaio Daimler-Benz inaugura il model year 1968 con la première mondiale della "Nuova Generazione Mercedes-Benz". In quest'occasione vengono presentati in anteprima i nuovi modelli di autovetture 200 D, 220 D, 200, 220 (W 115), 230 e 250 (W114). A causa del suffisso "/8", apposto alla denominazione del modello da parte delle autorità come riferimento all'anno 1968, in seguito queste vetture verranno soprannominate dai clienti tedeschi "Strich-Acht" (barra otto). Contemporaneamente, la Casa presenta i modelli della serie W 108, ovvero la Classe S, denominati 280 S e 280 SE, come pure le versioni Cabriolet e Coupé 280 SE (W111) e la variante Roadster 280 SL. 1983: doppia vittoria Mercedes-Benz al Rally del Deserto Parigi-Dakar Dopo un tour de force di tre settimane attraverso le zone desertiche dell'Africa più inospitali sia dal punto di vista climatico che sotto l'aspetto geografico, che ha messo a dura prova la resistenza di uomini e macchine, il 20 gennaio 1983 il rally Parigi - Dakar giunge finalmente al traguardo in Senegal. I vincitori assoluti di questa estenuante competizione su lunghi percorsi sono Jacky Ickx, pilota belga di Formula Uno ed auto sportive, ed il suo copilota Claude Brasseur che hanno gareggiato su un fuoristrada 280 GE Mercedes-Benz. La classifica integrata per gli autocarri viene vinta da un ribaltabile a trazione integrale Mercedes-Benz modificato, modello 1936 AK. Informazioni dal Mercedes-Benz Classic Center - Riedizione dell'opera di Andy Warhol "cars" Su 152 pagine con 100 illustrazioni a colori, nella riedizione dell'opera di Andy Warhol "cars" in formato tabloid da 30 x 30 cm, oltre ad una serie di celebri immagini di Andy Warhol, Vi aspettano anche numerosi contributi di artisti che si trovano in particolare rapporto con DaimlerChrysler e al tempo stesso hanno offerto interessanti spunti di collaborazione a Warhol. Con la sua serie di immagini "cars", che l'artista ha realizzato nel biennio 1986/87 in occasione del Centenario dell'Automobile, in qualità di figura leader della scena artistica newyorchese degli anni Settanta, Andy Warhol è rappresentato in primo piano nella collezione DaimlerChrysler. L'opera "cars" rappresenta l'ultima serie significativa di immagini realizzate da Andy Warhol, che a causa della sua prematura dipartita è rimasta incompiuta. Delle 80 illustrazioni previste, e che dovevano riguardare le diverse tipologie di autoveicoli del Gruppo, sono risultate 35 immagini e 12 disegni di grandi dimensioni con la rappresentazione di otto diversi modelli. Numero d'ordine: B 66 05 03 23.

DA PICASSO A BARCELÓ, GLI ARTISTI SPAGNOLI 31 GENNAIO - 9 GIUGNO 2003
Martigny, 8 gennaio 2003 - La Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera) inaugurerà il 31 gennaio 2003 una grande mostra dedicata all'opera dei 18 artisti spagnoli più significativi del XX secolo. Intitolata "Da Picasso a Barceló, gli artisti spagnoli", essa punta a mettere a fuoco, l'importante ruolo svolto dagli artisti di origine spagnola nella nascita e nello sviluppo dell'arte moderna e poi nella sua evoluzione lungo tutto il XX secolo, fino ai nostri giorni. La presentazione delle oltre 70 opere in cui si articola la rassegna non solo offre una panoramica generale delle tendenze più significative dell'arte contemporanea, ma nello stesso tempo sottolinea la coerenza dell'evoluzione delle forme nell'arte spagnola, testimoniando una logica unitaria che si è mantenuta malgrado il trasferimento di numerosi artisti fuori del territorio nazionale. In effetti la decisione di alcuni di essi, all'inizio del secolo passato, di trasferire il loro luogo di attività a Parigi e il fatto che la loro creazione abbia avuto diffusione là, hanno contribuito a indebolire all'estero la percezione del percorso compiuto dall'arte spagnola del XX secolo. Una visione d'assieme dell'arte realizzata da questi 18 artisti inquadrerà, in un contesto internazionale, tanto le loro creazioni individuali quanto i legami esistenti tra le opere degli uni e degli altri. L'ampiezza cronologica della mostra ha indubbiamente condotto ad una drastica selezione delle opere. I criteri che hanno guidato la costruzione del percorso attraverso il XX secolo sono stati nel contempo la valenza specifica di ciascuno dipinto e di ciascuna scultura e la volontà di dare l'idea più completa possibile dell'iter creativo degli artisti, tenuto conto dei limiti di una rassegna collettiva. Per questo si sono scelti lavori che documentino i momenti forti dell'esperienza di ciascuno, esemplificando la produzione dei momenti iniziali della loro ricerca, quando però il loro "vocabolario" plastico era già definito, e poi quella della maturità e degli anni conclusivi, o - per gli artisti viventi - proponendo opere recenti al fine di illustrare la loro creatività fino ad oggi. La prima sezione è dedicata agli artisti delle avanguardie storiche : Pablo Picasso, Juan Gris, Joan Miró, Salvador Dalí e Julio González. La mostra si apre sul cubismo di Picasso e Gris, si sofferma poi sul periodo "classico" degli anni Venti (Picasso, Dalì, Miró e Gris), quindi sul surrealismo di Dalí e Miró e il Picasso attorno agli anni Trenta, anni del suo contatto con la scultura in ferro saldato di Julio González. Uno dei momenti forti riguarda la guerra civile spagnola (1936-39) cui si riferiscono le opere di Picasso in preparazione di Guernica, i Miró del 1936 così come le opere di González di quegli anni, prima di passare al Miró degli anni Cinquanta e all'ultima e intensa stagione creativa di Picasso e Miró, rispettivamente negli anni Sessanta e Settanta. La seconda sezione è rappresentata dalla tappa storica delle Nuove avanguardie con sei artisti - quattro pittori e due scultori - che hanno lavorato lungo vari versanti dell'astrazione. Per ciò che concerne la pittura: l'astrazione materica di Antóni Tapies, il gestualismo di Antonio Saura, il dramma delle tele di sacco strappate di Manolo Millares e l'ordine controllato e geometrico di Pablo Palazuelo. La scultura offre due versioni dell'astrazione: una che affronta il problema del vuoto con lo studio rigoroso di Jorge Oteiza e l'altra che affronta lo spazio e la "risonanza" dei materiali con i lavori di Eduardo Chillida. Le opere esposte coprono la ricerca compiuta dai loro inizi degli anni Cinquanta in poi con lavori che mettono in luce uno sviluppo che ha continuato a progredire con grande coerenza sulla base dei principi originariamente stabiliti. La terza sezione mostra due generazioni di artisti apparsi negli anni Sessanta e Settanta, che hanno segnato una svolta fondamentale grazie al loro sorriso ironico e all'uso di colori stridenti e piatti. Gli artisti che avevano fatto parte di Equipo Cronica, gruppo poi dissolto, e Eduardo Arroyo, hanno operato una revisione delle avanguardie attraverso un linguaggio plastico che utilizzava in maniera molto personale gli "à-plats" e una lettura immediata dell'immagine artistica, molto vicina alla pop art. Tutto questo condurrà agli artisti che hanno rinnovato il vocabolario formale degli anni Settanta, con Luis Gordillo, come capofila, e Carlos Alcolea. Eredi entrambi della pop art, essi adottano dapprima una figurazione poco conformista, ma mentre Gordillo evolve verso forme chiaramente astratte, Alcolea, scomparso più giovane, non ha mai tradito il suo gusto per una narrazione post-pop. La quarta e ultima sezione offre una selezione di opere realizzate nel corso degli ultimi due decenni del secolo con i tre artisti di respiro internazionale - José María Sicilia, Juan Muñoz e Miquel Barceló - dai percorsi divergenti, ma inquadrabili nell'ambito storico del post-moderno. Sicilia lavora mediante le cere una pittura che sottomette all'esperienza la visibilità e l'invisibilità dell'immagine plastica; Barceló, il più giovane dei tre, utilizza la materia nei suoi dipinti e nelle sue sculture, in modo da estrarne il contenuto "tellurico" più vicino alle sue origini. Al contrario, Juan Muñoz, sfortunatamente già scomparso, è il simbolo di una nuova maniera in cui la forma scultorea si mette al servizio di una interpretazione dell'umano posta in relazione ravvicinata con la violenza del mondo d'oggi, I limiti imposti dagli spazi disponibili e la coerenza interna della mostra hanno condizionato la scelta che comprende lavori di Pablo Picasso (1881-1973), Juan Gris (1887-1927), Joan Miró (1893-1983), Julio González (1876-1942), Salvador Dalí (1904-1989), Antonio Saura (1930-1998), Jorge Oteiza (1908), Pablo Palazuelo (1916), Antóni Tapies (1923), Eduardo Chillida (1924-2002), Manolo Millares (1926-1972), Equipo Crónica (Rafael Solbes 1940-1981 e Manolo Valdés 1942), Eduardo Arroyo (1937), Luis Gordillo (1934), Carlos Alcolea (1949-1992), José María Sicilia (1954), Juan Muñoz (1953-2001) e Miquel Barceló (1957). Tra le istituzioni e i musei che prestano le opere sono da ricordare: in Spagna il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, Artium de Alava-Vitoria-Gasteiz, la Fundació Pilar i Joan Miró di Maiorca, la Collection d'Art Contemporain de la Fondation la Caixa di Barcellona, la Banco Zaragozano, la Collection Bbva, l'Ivam Instituto Valenciano de Arte Moderno - Generalitat Valenciana, la Fundació Gala-Salvador Dalí di Girona, la Collection della Fundación Juan March di Madrid, la Colección ICO, la Collection Banco Guipuzcoano di San Sebastián; in Francia il Musée Picasso di Parigi, il Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou di Parigi, la Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence; in Svizzera il Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra e il Kunstmuseum di Berna. Numerose sono anche le importanti collezioni private coinvolte nella mostra, principalmente spagnole, ma anche francesi, tedesche e svizzere. Esposizione a cura di: Maria Antonia de Castro, storica dell'arte. Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0041.27.7223978 - fax 0041.27.7225285 Infolink: www.gianadda.ch Il pedaggio di ritorno in Italia per chi giunge a Martigny in auto attraverso il tunnel del Gran San Bernardo è gratuito, dietro presentazione della ricevuta di andata e di un biglietto di ingresso alla Fondation Gianadda, purché il rientro avvenga entro tre giorni.

A NAVE (BRESCIA) LA MOSTRA DELL'ARCHITETTO MAREK NESTER PIOTROWSKI
Nave (Bs) 8 gennaio 2003 - E' in preparazione alla Galleria della Giuseppe Rivadossi Officina a Nave (Brescia) la mostra dell'architetto Marek Nester Piotrowski - Teoria e pratica nell'architettura fieristica che dal 18 gennaio al 12 aprile documenterà, attraverso l'esposizione di progetti, disegni, modelli e fotografie l'intensa attività di questo importante esponente dell'architettura europea, recentemente scomparso a Milano. Il percorso espositivo, curato da Domenico Montalto, metterà soprattutto in risalto il grande merito di Piotrowski di aver fatto emergere una nuova dimensione del "progetto fieristico" e di aver compreso che per l'ampiezza delle problematiche da gestire e risolvere, per le specificità dei procedimenti metodologici e operativi necessari, tale progetto non fosse più riconducibile a semplice settore di applicazione del design, ma necessitasse di una sua autonoma ed originale definizione. Secondo Piotrowski "lo spazio della fiera non è più confinabile a ruolo di neutro contenitore, ma deve veicolare nel suo complesso un'immagine autonoma e unitaria della manifestazione, in grado di integrare e di dialogare con i singoli fatti espositivi ". La mostra, promossa dal nuovo Polo Fieristico di Brescia, dall'Ordine degli Architetti di Brescia e dalla Giuseppe Rivadossi Officina, presenterà alcuni progetti dell'architetto polacco: il Parco de La Villette a Parigi (1983), il Padiglione Sud, Fiera Milano, Lacchiarella (1986), la Fiera di Buenos Aires (1993), lo studio di funzionalità fieristica per l'Esposizione Internazionale "Cristoforo Colombo" a Genova (1992), l'Esposizione Internazionale a Lisbona (1993), la Fiera di Milano (1993), la Fiera di Tian Jin, Cina (1996), la Fiera di Varese (1999), il polo esterno di Fiera Milano (1999) e la nuova Fiera di Brescia (1996), progetto vincitore del concorso. II primo lotto del nuovo quartiere fieristico di Brescia è stato ultimato nel marzo 2002. Marek Nester Piotrowski (Zamosc 1947 - Milano 2002) ottiene nel 1970 una borsa di studio presso la cattedra di Piero Bottoni e collabora con Nizzoli Associati, aprendo contemporaneamento un proprio studio. Nel 1971 si laurea alla Facoltà di Architettura di Cracovia dove, nel 1982, consegue il dottorato di ricerca sul tema della post-avanguardia degli anni '70.Dal 1982 al 1986 collabora con CDM - Castelli Design Milano. Docente alla Facoltà di Architettura di Cracovia, visiting professor alle Facoltà di Architettura di Venezia (dove consegue il dottorato di ricerca nel 1987) e Milano, e all'Istituto di Design e Domus Academy di Milano. Oltre all'attività professionale nel campo della progettazione architettonica, riveste l'incarico di direttore artistico di Fiera Milano (1986 - 1990) e di Expo cts (1990 - 1997), realizzando grandi impianti allestitivi per i settori moda, arte, antiquariato e turismo. E' fondatore di Dolmen Italia e di KR studio. Con questa mostra si inaugurano i nuovi spazi espositivi di Nave (Brescia) della Giuseppe Rivadossi Officina. La Giuseppe Rivadossi Officina è nata nel 2001 dalla trasformazione dello storico marchio Officina Rivadossi, creato nel 1975 dall'artista e scultore Giuseppe Rivadossi, modificando la falegnameria, fondata nel lontano 1920 dal padre Clemente, in un'azienda creativa ispirata alla tradizione dei grandi artieri moderni (Hoffmann, Mackintosh, Bugatti, Mollino). Sull'opera di Rivadossi hanno scritto negli anni critici, tra i quali, Giovanni Testori, Roberto Tassi, Vittorio Sgarbi, Rossana Bossaglia, Gianfranco Bruno, Giorgio Cortenova. Il prossimo appuntamento d'arte a Nave prevede a maggio una mostra dedicata all'architetto ticinese Mario Botta. Per Informazioni tel. 030.2532773 - fax 030.2532774 e-mail: info@rivadossi.net

UNA RICCA STAGIONE DI MOSTRE 2003 IN PROGRAMMA A PALAZZO MAGNANI, SEDE ESPOSITIVA DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA.
Reggio Emilia, 7 gennaio 2002 Dopo l'antologica dedicata a"Fernand Leger. lo spirito del moderno", 100 opere dal Musee national Fernand Leger di Biot (Francia) ancora in corso fino al 19 gennaio 2003, importanti appuntamenti segneranno tutto il 2003, in particolare: Stanislao Farri, 250 fotografie 25 gennaio - 16 marzo 2003; Maria Elena Vieira da Silva Gerard castello Lopes, fotografo 23 marzo - 18 maggio 2003; Camille Claudel - Auguste Rodin 25 maggio - 27 luglio 2003; Arnold Newman, 150 ritratti settembre novembre 2003. Infolink: www.palazzomagnani.it

ILARY A CENA MA SENZA TOTTI!
Milano Marittima, 8 gennaio 2003 L'altro ieri sera Ilary Blasy (compagna del calciatore Francesco Totti) "sola"a cena al Cafe della Rotonda.Befana con sorpresa e un po' di mistero ieri sera a Milano Marittima. Si sono presentate a cena al Cafè della Rotonda due bellissime Letterine: Ilary Blasy e Cosmanna Ardillo completamente sole!. E toccato quindi al titolare del locale Massimo Natali il difficile compito di fargli compagnia a cena. "Una cena molto rilassante in un bel locale a detto la IIary che ha anche aggiunto che con il suo Totti va tutto bene anzi benissimo". Cosmanna invece amica del cuore di Ilary si dichiara singol e forse è in zona per qualche secondo fine ci dice visto che la località e battuta spesso da vip e calciatori. In serata le due belle letterine sono ripartite per Milano.

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