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23 GENNAIO 2003
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LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN
DIBATTITO SULLA POLITICA SPAZIALE DELL'UE
Bruxelles, 23 gennaio 2003 - Il
Commissario europeo preposto alla ricerca, Philippe Busquin, ha presentato
il 21 gennaio a Bruxelles il Libro verde sulla politica spaziale dell'UE. Il
documento, preparato dalla Commissione in cooperazione con L'Agenzia
spaziale europea (European Space Agency - Esa), esamina i punti forti e le
debolezze dell'Europa in questo settore. Concepito come base per un'ampia
consultazione, il rapporto tratta questioni chiave come l'accesso
indipendente dell'UE allo spazio, l'eccellenza scientifica in questo campo,
la base industriale e tecnologica, i mercati interessati, le risorse umane,
il quadro giuridico e istituzionale, la cooperazione internazionale e gli
aspetti ambientali e di sicurezza. Mira a lanciare un dibattito con tutti i
soggetti interessati: organizzazioni nazionali e internazionali, l'industria
e gli utilizzatori dello spazio dell'UE, la comunità scientifica e i
cittadini. La consultazione contribuirà a delineare la risposta dell'UE
alle sfide di competitività e sicurezza in materia di spazio, che saranno
illustrate in dettaglio in un prossimo Libro bianco. Il direttore generale
dell'Esa, Antonio Rodotà, si unirà al commissario Philippe Busquin per una
presentazione ufficiale alla stampa del Libro verde a Bruxelles lunedì 27
gennaio alle 11. "Il successo economico e scientifico dell'Europa è
strettamente legato alla sua presenza nello spazio," ha dichiarato il
commissario Busquin. "Grazie all'Agenzia spaziale europea, l'Europa è
già una potenza spaziale. Lo spazio fa ora parte della nostra vita di ogni
giorno e rappresenta uno strumento strategico per l'UE con riferimento ad
alcune sue grandi finalità, come l'invito formulato dal Consiglio di
Lisbona (marzo 2000) a diventare l'economia basata sulle conoscenze più
competitiva del mondo. Un'altra finalità dell'UE è disporre degli
strumenti necessari per garantire la sicurezza dei suoi cittadini. È giunto
il momento di definire una politica spaziale globale dell'UE che si
rispecchi nel prossimo trattato dell'UE. Essere una potenza spaziale non
significa soltanto avere l'eccellenza tecnologica e industriale, ma anche la
volontà politica. Invito i membri della Convenzione sul futuro dell'Europa
a discutere questo aspetto e tutti i soggetti che trattano lo spazio ad
assicurarsi che il loro punto di vista sia ascoltato." Il Commissario
europeo Erkki Liikanen (Imprese e società dell'informazione) ha aggiunto:
"Occorre un'azione su scala UE per creare una politica spaziale
coerente. Lo spazio è importante per i cittadini europei in quanto
costituisce uno degli elementi fondamentali della società
dell'informazione. Il settore spaziale europeo dà attualmente lavoro a
circa 30 000 persone, ha prodotto diverse innovazioni applicate in altri
settori ed è quindi un'importante fonte di nuove tecnologie." Europa:
un leader nello spazio Grazie a decenni di ricerca spaziale e in gran parte
agli sforzi dell'Esa, l'Europa ha conseguito una buona autonomia nella
tecnologia spaziale ed è diventata un soggetto commerciale di primo piano,
soprattutto nei settori dei lanciatori e delle piattaforme. È in posizione
di avanguardia sul mercato delle applicazioni innovative del monitoraggio
via satellite. Messi in orbita da lanciatori europei, i satelliti europei
forniscono alle imprese, alle autorità pubbliche e alle persone servizi
come telediffusione, tecomunicazioni migliorate, mobilità e trasporti più
sostenibili, previsioni meteorologiche a breve e medio termine, monitoraggio
del cambiamento climatico e reazioni più pronte in caso di catastrofi
naturali. Una fertile base per la ricerca di avanguardia e l'innovazione
nella società delle conoscenze, le applicazioni spaziali incrementano la
crescita e la competitività delle imprese europee. Esse aprono nuovi
mercati alle imprese europee e apportano vantaggi ai cittadini europei in
settori come la pianificazione del territorio, la gestione dell'agricoltura
e della pesca, i trasporti sostenibili, la sicurezza civile e gli interventi
in caso di emergenza. Allo stesso tempo l'industria spaziale europea è
confrontata a sfide considerevoli. Le pressioni competitive a livello
mondiale portano ad una profonda ristrutturazione del settore spaziale in
Europa e a livello mondiale. Il delicato equilibrio in Europa tra servizi
spaziali commerciali e pubblici è esposto a crescenti pressioni. Le attuali
modalità di organizzazione e finanziamento registrano anche difficoltà.
L'Europa è soprattutto confrontata ad un crescente divario tra la sua spesa
nella ricerca rispetto agli Stati Uniti che vi investono quasi sei volte più
dell'Europa e rappresentano all'incirca l'80% della spesa mondiale in questo
settore (applicazioni civili e militari). Negli ultimi anni il fatturato
spaziale è rimasto praticamente costante - tra 5,5 e 6 miliardi di € per
l'Europa e circa 35 miliardi di € per gli Stati Uniti. L'intera catena di
valore per il mercato mondiale dei servizi commerciali spaziali (sistemi di
comunicazione e di navigazione via satellite) per il periodo 1998-2007
supera 400 miliardi di €. I cittadini traggono vantaggio dalle
applicazioni spaziali. Oltre al contributo alle previsioni meteorologiche,
oltre 1 250 canali televisivi sono distribuiti via satellite a circa 100
milioni di nuclei familiari nell'Unione europea. In Europa circa 30 000
persone lavorano, direttamente o indirettamente, nel settore spaziale. Da
solo il progetto di posizionamento e navigazione via satellite Galileo
potrebbe creare fino a 145 000 posti di lavoro. Galileo ha registrato alcuni
ritardi, ma la Commissione è fiduciosa che le questioni in sospeso possano
essere risolte in modo che l'iniziativa decolli nel 2008 come previsto. Una
politica spaziale più consolidata e coerente a livello UE permetterebbe di
evitare tali ritardi. Un nuovo ruolo per l'Unione europea Negli ultimi
decenni la politica spaziale è stata gestita a livello nazionale e
intergovernativo. L'Agenzia spaziale europea, con la sua base di conoscenze
senza pari ha svolto un ruolo importantissimo di coordinamento degli sforzi
dell'Europa volti a consolidare la sua base industriale e a conseguire
l'indipendenza tecnologica. Essa ha permesso all'Europa di consolidare la
sua capacità nel settore dei lanciatori e delle piattaforme e di diventare
un soggetto di primo piano in un settore commerciale estremamente
competitivo. Lo spazio è diventato una componente essenziale per realizzare
gli obiettivi e le politiche dell'Europa, soprattutto lo sviluppo
sostenibile, la protezione ambientale, i trasporti e la mobilità e la
società dell'informazione. Le applicazioni spaziali forniscono anche una
risposta alle nuove necessità nel campo della sicurezza, sia in termini
civili che di difesa, che sono trattate dalla Politica estera e di sicurezza
comune (Pesc) e dalla Politica europea comune in materia di sicurezza e
difesa (Pecsd). Il progetto Galileo e l'iniziativa Gmes (Global Monitoring
for the Environment and Security) illustrano questo nuovo approccio e
sottolineano la necessità di un ruolo potenziato dell'Unione nelle
questioni spaziali. Essi mostrano anche come sia possibile massimizzare i
grandi successi industriali e tecnologici realizzati dall'Esa grazie ad
iniziative spaziali congiunte. Questo è particolarmente il caso nei campi
dove la Commissione europea, oltre al suo potere di iniziativa politica e
alle funzioni di regolamentazione e negoziazione, ha progressivamente
sviluppato una solida competenza attraverso i suoi programmi di ricerca, in
particolare nel settore delle applicazioni per lo sviluppo sostenibile e, più
recentemente, in quello della sicurezza dei cittadini. La Commissione ha ad
esempio sviluppato efficaci sistemi di monitoraggio ambientale via satellite
per rilevare e contribuire a impedire maree nere e altri rischi. Un altro
esempio di progetti spaziali sponsorizzati dall'UE è la mappatura via
satellite di regioni remote, come in Afghanistan, dove le squadre di
soccorso e salvataggio dell'UE hanno potuto raggiungere villaggi isolati
dopo il terremoto del 2001, grazie a servizi precisi di posizionamento e
mappatura via satellite. La tecnologia spaziale può anche offrire soluzioni
di infrastruttura economicamente razionali per vaste zone geografiche; tutti
i cittadini europei, compresi quelli dei nuovi Stati membri, potranno
usufruire di servizi di alta qualità se l'UE realizza nuovi sistemi
spaziali a banda larga. È quindi logico sollevare la possibilità di
integrare lo spazio nelle competenze dell'Unione. Ciò consentirebbe di
elaborare un programma spaziale che consenta un'azione efficace dell'UE
nello spazio, tra cui un'ampia gamma di nuove applicazioni per l'industria e
i cittadini. Il programma potrebbe anche sfruttare al massimo le risorse
disponibili del settore pubblico e privato, contribuendo altresì a chiarire
varie questioni organizzative e istituzionali in sospeso e a centrare e
sostenere con decisione le attività spaziali. La consultazione È evidente
che nessuno Stato membro da solo è in grado di portare avanti una politica
spaziale nazionale indipendente, ma l'integrazione della politica spaziale
nelle competenze dell'Unione solleva alcuni questioni complesse e sensibili.
Il ruolo del Libro verde è quindi quello di lanciare un dibattito
approfondito tra tutti i soggetti interessati, con l'obiettivo di una
maggiore sensibilizzazione all'importanza strategica dello spazio e della
politica spaziale per l'Unione e i suoi cittadini, per definire zone di
consenso e trovare risposte concrete ai problemi in materia di accesso,
finanziamenti e accordi istituzionali. La consultazione si svolgerà dal 22
gennaio al 30 maggio 2003, a cura della Joint Task Force sullo spazio
Commissione/Esa che organizzerà una serie di seminari, workshop e audizioni
in tutta Europa per promuovere il dibattito. Si possono anche presentare
contributi on line tramite un forum web dedicato. Sulla base delle risposte
pervenute da tutti i soggetti interessati, la Commissione preparerà un
Libro bianco (pubblicato più avanti nel corso dell'anno) in cui presenterà
proposte concrete in un piano di azione. Il Libro verde sullo spazio e le
prospettive di ulteriore cooperazione tra la Commissione europea e l'Agenzia
spaziale europea saranno discusse in una prossima conferenza congiunta, con
la partecipazione del commissario europeo preposto alla ricerca, Philippe
Busquin, e del direttore generale dell'Esa, Antonio Rodotà.
IL
PORTALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SCOPRE MAXI-TRUFFA IN ARGENTINA AI
DANNI DEI NOSTRI CONNAZIONALI IL CASO IERI SERA A "MI MANDA RAITRE"
Roma, 23 gennaio '03 - Internet va fruttuosamente a caccia di truffatori di
pensionati italiani all'estero. Il portale Nazionale del Cittadino
www.italia.gov.it voluto dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie
Lucio Stanca, ha scoperto infatti una maxi-truffa ai danni non solo di
diverse decine di nostri connazionali in Argentina, ma anche del Ministero
dell'Economia e dell'Inps. Il ministro Lucio Stanca ha commentato che
"questa operazione di intelligence telematica è la prova di come
un'efficiente rete informatica pubblica può non solo essere costantemente
al servizio del cittadino, ovunque esso sia, ma soprattutto può fornire
utili elementi conoscitivi on line per illuminare le molte zone buie che la
mancanza di trasparenza e informazione a volte può creare nel complesso
mondo della burocrazia" . La trasmissione "Mi manda Raitre"
condotta da Piero Marrazzo ha raccontato ieri sera i retroscena e
intervistato i protagonisti di questa truffa internazionale. Tutto è
cominciato con una e-mail al servizio "Scrivimi" del portale
inviata da J.F., una nostra connazionale in Argentina,la quale rendeva noto
che, con una lettera, il "Ministero del Tesoro e della Guera" di
Roma le comunicava che aveva diritto alla pensione di guerra per il nonno,
militare nel conflitto mondiale del 1915/18 e poi emigrato in Argentina.
Simili lettere erano già giunte a molti altri italiani del paese
Sudamericano. Dall'istruttoria aperta dal Ministero per l'Innovazione e le
Tecnologie è emerso che le missive erano false, scritte in un italiano
improbabile, partite da Fiumicino e recavano il logo contraffatto del
"Ministero del Tesoro e della Guera" o dell'Inps. Il portale
www.italia.gov.it dopo alcune verifiche incrociate con gli organismi
competenti, ha così scoperto che uno studio legale di Buenos Aires, la cui
titolare conduce due rubriche radiofoniche di successo, in cambio di 150
pesos per ogni pratica aveva promesso ai nostri connazionali emigrati di
seguire in Italia le pratiche di pensione, di guerra o di anzianità, al di
là delle verifiche sui requisiti necessari. Il Ministero dell'Economia e l'Inps,
intanto, hanno già presentato un esposto alla Procura della Repubblica di
Roma ed all'autorità giudiziaria di Buenos Aires.
GRUPPO
GENERALI: PRESENTATO IERI ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL PIANO INDUSTRIALE
2003-2005 OBIETTIVO: LEADERSHIP EUROPEA PER PROFITTABILITÀ E SVILUPPO IN
SELEZIONATI PAESI AD ALTO POTENZIALE CONCENTRAZIONE SUL BUSINESS
ASSICURATIVO CRESCITA NEL MERCATO RETAIL E DELLE PMI TAGLIO DEI COSTI PER
OLTRE 617 MLN € RIDUZIONE DEL PERSONALE DI 2.800 UNITÀ
Milano, 22 gennaio 2003. Gli Amministratori Delegati del Gruppo Generali,
Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, presentano ieri alla comunità
finanziaria il piano industriale 2003-2005 del Gruppo, approvato dal
Consiglio di Amministrazione della Compagnia, nel.2 quale vengono illustrati
gli obiettivi di performance, le linee guida strategiche, la nuova struttura
organizzativa e le azioni di management richieste per la realizzazione del
Piano stesso. Il piano parte dall'individuazione della mission del Gruppo:
?affermarsi come il leader, in termini di profittabilità, nei Paesi europei
di maggiore operatività del Gruppo, e collocarsi fra i protagonisti nei
Paesi a forte potenziale, concentrandosi sul business assicurativo;
?crescere nel mercato retail e delle piccole e medie imprese, con una
strategia distributiva che punta principalmente sulle reti agenziali con un
approccio multi-brand e multi-local; ?centrare la gestione sulla costante
ricerca della redditività e della creazione di valore per gli azionisti. I
target più significativi contenuti nel piano riguardano gli indicatori di
performance, la riduzione dei costi e la composizione del conto economico,
redatto sulla base dei principi contabili italiani. Sono previsti in
crescita fra il 2001 e il 2005 : ?il Roev (Return On Embedded Value), dal
9,4% all'11,9%; ?l'Embedded Value, da 22,4 miliardi € a 25,7 miliardi €,
con un aumento medio annuo del 3,5%; ?il Valore della nuova produzione nel
vita da 416 a 660 milioni € (+12,2%). Si prevede un forte calo della
Combined Ratio da 108,4% a 100,3%. Sul versante dei costi, è prevista una
riduzione di 617 milioni € che deriverà sia da un ridimensionamento degli
organici (2.800 unità nel triennio), sia dalla razionalizzazione dei
processi. Un deciso miglioramento nella gestione industriale è poi indicato
dagli obiettivi in termini di qualità degli utili: il risultato tecnico
complessivo (da negativo per 656 milioni € nel 2001 a positivo per 1.210
milioni € nel 2005). Una parte chiave del piano è dedicata alla nuova
struttura organizzativa di Corporate, centrata, in particolare, sulle
funzioni di pianificazione strategica e controllo, cui viene assegnato un
ruolo determinante per la creazione di valore e di supporto alle attività
operative. Nello stesso ambito vengono anche valorizzate e coordinate le
politiche di Gruppo per la gestione e la formazione delle risorse umane.
Scenario macroeconomico di riferimento Il piano ipotizza uno scenario nei
Paesi di operatività del Gruppo caratterizzato dal prevedibile
prolungamento, almeno in una prima parte del triennio, dell'attuale fase di
instabilità economica e geopolitica. Si assisterà, secondo gli assunti del
piano, ad una lenta ripresa nei Paesi Oecd, in presenza di una perdurante
volatilità del mercato azionario, di regime di bassi tassi di interesse, di
rischi finanziari e pressione fiscale crescenti. Nel settore assicurativo,
gli ultimi due anni sono stati caratterizzati dal susseguirsi di fenomeni
drammatici e imprevedibili a livello mondiale che hanno sottoposto il
sistema assicurativo a sollecitazioni eccezionali. In questo quadro, i
fattori che, prevedib ilmente, caratterizzeranno ancora per i prossimi anni
il settore sono: l'esposizione a nuove tipologie di rischi su scala globale,
la crescente importanza del fattore dimensionale, il ritardo delle.3 riforme
pensionistiche, i vincoli imposti dalla regolamentazione e l'innovazione
tecnologica. Le ipotesi sui rendimenti degli attivi sono conservative: per
il triennio di riferimento è stato assunto un tasso del 5%, più che
compatibile con la qualità dell'attuale portafoglio investimenti e con le
previsioni di evoluzione delle curve dei tassi nelle principali economie in
cui il Gruppo opera. Mission, profilo e posizionamento del Gruppo Nella
scala di priorità del piano triennale la creazione di valore per gli
azionisti e la redditività precedono altri obiettivi come la quota di
mercato e il volume dei premi. In termini di posizionamento strategico sui
mercati il Gruppo si propone di operare principalmente nell'Europa
continentale. Saranno mantenute presenze selettive anche in altri Paesi, in
particolare in quei mercati che hanno dimostrato interessanti prospettive di
crescita, rivolgendosi alla clientela retail e Pmi e adottando una strategia
che consente di rispondere in modo mirato alle diverse esigenze nei diversi
mercati. Con i suoi 28,1 miliardi € di premi Vita, 17,5 miliardi € di
premi danni, 191 miliardi € di riserve a fine 2001, Generali è fra i
leader del settore assicurativo a livello europeo, con presenze di rilievo
in tutti i maggiori Paesi, eccetto il Regno Unito. La rete distributiva
comprende oltre 40.000 agenti, 42.000 promotori finanziari, 5.200 sportelli
bancari in virtù di accordi di bancassicurazione, senza contare i canali
rappresentati dagli accordi di partnership e dalle modalità di
distribuzione diretta. Generali vanta una forte patrimonializzazione, che si
riflette in un rating AA, un margine di solvibilità superiore al 190%, un
capitale eccedente di 2 miliardi € al 30 giugno 2002. La creazione di
valore Il piano assume come misura di creazione di valore per gli azionisti
il Return On Embedded Value (Roev). Per questo indice il piano pone
obiettivi di crescita dal 9,4% del 2001 all'11,9% nel 2005. Il piano prevede
obiettivi altrettanto significativi per i vari componenti che concorrono a
formare questo fondamentale indicatore: ?l'Embedded Value; ?il Valore della
nuova produzione per il ramo Vita (NBV, New Business Value); la Combined
Ratio per il ramo Danni; ?i premi lordi. In particolare, il valore della
nuova produzione nel vita è previsto salire dai 416 milioni di € del 2001
ai 660 milioni € del 2005 e per la Combined Ratio si prevede un forte calo
da quota 108,4% nel 2001 a 100,3% nel 2005 . Un altro obiettivo fondamentale
è il miglioramento della qualità dell'utile consolidato, con il crescente
cont ributo al risultato da parte della componente tecnica legata alla
gestione industriale, rispetto a quello proveniente, invece, dalla
componente non tecnica, legata all'andamento degli investimenti e alle
componenti straordinarie. La componente tecnica del risultato, negativa per
656 milioni € nel 2001, è prevista salire a 1.210 milioni € nel 2005.
Alla crescita dei margini nel ramo Vita contribuirà in modo decisivo la
creazione di nuovi prodotti, determinanti per proteggere il valore del
portafoglio. Per quanto riguarda i rami Danni, particolare enfasi viene
posta sul controllo dei costi e sulle politiche sottoscrittive..4 Il deciso
miglioramento della performance che ci si attende nell'arco di tempo del
piano è confermato dagli obiettivi di utile consolidato (al netto delle
minorities): 1.508 milioni € nel 2005 (+8,2% CAGR), con utile per azione
di 1,18 € rispetto a 0,86 € nel 2001. Le principali linee strategiche
Return on Embedded Value e gestione del capitale- L'obiettivo di
massimizzare il Roev sarà raggiunto attraverso azioni per: ?l'aumento dei
profitti (focalizzazione sui segmenti di prodotto a più alto margine,
misure incisive riguardanti i business non redditizi, gestione ottimizzata
delle liquidazioni dei sinistri, sinergie di gruppo); la gestione
ottimizzata della base di capitale (allocazione strategica degli asset,
gestione delle garanzie, riassicurazioni). La gestione del capitale, in
particolare, sarà tesa a: ?minimizzare il capitale impiegato; ?allocare
correttamente il capitale in funzione della redditività dei vari business;
?monitorare la struttura del capitale per mantenerne il costo al livello più
basso possibile, compatibilmente con il rating AA, con i vincoli
regolamentari e con le necessità di finanziamento. Particolare attenzione
è dedicata all'impiego del capitale eccedente che potrà essere utilizzato
per finanziare la crescita, consentire una più flessibile politica di
allocazione, gestire il debito e ottimizzare la capacità di ritenzione dei
rischi. Risk management La gestione delle politiche di risk management si
articola lungo tre linee: ?gestione attiva degli investimenti, attraverso
l'integrazione con la gestione del capitale, l'adozione di politiche
centralizzate, il rapido adattamento alle condizioni di mercato;
riassicurazioni, sulla base di una politica di controllo centralizzato con
attuazione su base locale; controllo dei rischi, attraverso unità
specializzate di Asset Liability Management. Gestione delle minorities Il
Gruppo ha una storia di positive relazioni con le minorities. Detto ciò,
l'eventuale acquisizione del controllo totale di alcune partecipate e i
tempi di tali operazioni, saranno valutati di volta in volta in funzione del
carattere delle singole società e partecipazioni, delle opportunità che si
presenteranno e di considerazioni generali sull'impatto in termini di
creazione di valore. Bancassicurazione - Il piano del Gruppo prevede lo
sviluppo di partnership strategiche che comprendono anche accordi per la
distribuzione dei prodotti assicurativi da parte di banche o di altre
istituzioni dotate di una larga base di clientela. La distribuzione tramite
terzi si qualifica come una naturale estensione della capacità produttiva
delle compagnie del Gruppo. Asset Management - L'asset management viene
considerato una componente funzionale ed essenziale del business, che il
Gruppo intende gestire con competenze proprie, già disponibili e
strutturate. In particolare, lo sviluppo del Global Asset Management è
assicurato da tre centri di eccellenza in Italia, in Germania e in Francia.
L'Asset Management per conto terzi non è.5 visto come core business, ma può
rappresentare un'opportunità di nicchia nel quadro dell'ottimizzazione
degli investimenti. Nuova struttura organizzativa - Gli indirizzi strategici
del piano triennale presuppongono anche una profonda riorganizzazione
manageriale e operativa, basata su una nuova struttura, che fa perno sulle
funzioni centrali di pianificazione strategica e controllo, il cui ruolo
diventa essenziale all'interno di un Gruppo con un assetto organizzativo
decentralizzato e basato su una forte presenza locale in termini di
management e di brand. Le attività di linea sono ripartite in due grandi
settori: ?Italia, affidato a Giovanni Perissinotto, cui fanno capo Generali,
Alleanza, Ina, Banca Generali, Generali Am Sgr, Generali Properties, altre
compagnie minori e le società di servizi; ?Estero, affidato a Sergio
Balbinot, cui fanno capo le attività in Germania, Francia, Spagna,
Svizzera, Austria (con competenze sull'Est Europa) e negli altri Paesi. Le
funzioni di staff centrali saranno organizzate nel Corporate Centre, una
struttura manageriale e di governo strategico del Gruppo la cui sfida
operativa è generare valore aggiunto. Il Corporate Centre dispone di
competenze tecniche e manageriali in grado di supportare le società
operative in materia di: ?pianificazione strategica e controllo; ?impiego
efficiente del capitale; ?diversificazione del rischio. La struttura ha,
inoltre, un focus specifico sulla realizzazione di importanti economie di
scala e sull'ottimizzazione dei processi, ad esempio attraverso la
centralizzazione di particolari tipologie di acquisti e il coordinamento
delle risorse informatiche per un loro impiego più efficiente. Sviluppo
Risorse Umane - E' un capitolo fondamentale nel rafforzamento del
posizionamento competitivo del Gruppo, per il quale il piano prevede
numerose azioni riguardanti i vari aspetti: dal reperimento e retention di
talenti alla pianificazione e allo sviluppo delle carriere ; dalla
formazione (con potenziamento della Scuola internazionale del Gruppo)
all'attuazione di sistemi di compensation legati al raggiungimento di
obiettivi, attraverso opportune forme di incentivazione. In tema di
formazione e di sviluppo particolare rilievo sarà dato a programmi di tipo
internazionale che permettano scambio di esperienze e crescita
professionale. Riduzione dei costi e razionalizzazione dei processi e delle
strutture Nel triennio 2003-2005 è prevista una riduzione complessiva dei
costi pari a 617 milioni € che sarà ottenuta con investimenti in
tecnologia, ridisegno dei processi e ottimizzazione della struttura dei
sistemi informativi. La riduzione dei costi passerà anche attraverso la
razionalizzazione delle strutture: è previsto un ridimensionamento del
personale di circa 2.800 addetti a livello consolidato (600 in Italia, 2.200
all'estero). Strategia nel mercato immobiliare L'investimento immobiliare è
ritenuto dal Gruppo un'opportuna diversificazione dei propri attivi, che ha
dimostrato la propria validità nel corso degli anni e di differenti cicli.6
economici. Tali attivi sono, in via generale, utilizzati in gran parte a
copertura degli impegni tecnici. Per quanto riguarda il mercato italiano, il
piano prevede per Generali Properties, la società immobiliare del Gruppo
Generali nella quale è stata concentrata la quasi totalità del patrimonio
immobiliare italiano di Assicurazioni Generali e di Alleanza Assicurazioni,
un'attività di compravendita per circa 800 milioni € finalizzata a
ridurre la proporzione di beni ad uso residenziale rispetto a quelli ad alta
redditività. Tale attività, coerentemente con il piano triennale redatto
al momento della costituzione della società, garantirà una migliore
gestione delle attività immobiliari italiane. Il mercato italiano Nel
mercato nazionale il Gruppo ha tradizionalmente una posizione di leadership.
Si colloca infatti al primo posto nel ramo Vita e al secondo nei rami Danni,
e può contare su una rete distributiva ampia e differenziata, con 2.000
agenzie, 20.000 operatori commerciali della rete Alleanza, 3.000 consulenti
finanziari, oltre ai canali diretti in cui Generali è il primo operatore.
Italia - Strategia di prodotto Le linee guida a livello di gruppo si
riassumono in: ?focus sul business assicurativo e sul servizio al cliente;
?attenzione rivolta alla redditività dei prodotti; ?investimenti in
training nell'ottica dello sviluppo del mercato previdenziale. Nei singoli
comparti la strategia si svilupperà coerentemente, con obiettivi e azioni
differenziate in funzione delle potenzialità delle reti e dei segmenti di
clientela serviti. Nei rami Vita e Malattia si punterà al consolidamento
della redditività con rafforzamento della presenza nei prodotti più
redditizi, crescente attenzione alla customer care e sfruttamento delle
opportunità rappresentate dalle riforme del welfare. Il Business dei
Personal Financial Services è ritenuto strategico e complementare al core
business assicurativo e Banca Generali lo gestirà in una logica sia di
servizio specializzato verso la clientela affluent, sia di supporto alle
reti assicurative. Attraverso i suoi Promotori Finanziari specializzati il
Gruppo conta inoltre di potenziare significativamente la capacità
distributiva nel settore vita/previdenza. Nei rami Danni si punterà ad una
crescita della redditività cogliendo le opportunità offerte dall'attuale
ciclo positivo e perseguendo obiettivi di equilibrio tecnico (Combined Ratio
100,2% nel 2005). Italia - Strategia di canale Le linee guida a livello di
Gruppo si riassumono in: ?un approccio multi-brand e multi-channel per
rispondere alle esigenze differenziate dei vari segmenti di mercato; ?la
definizione di accordi di partnership o joint venture con partners bancari
in presenza di prospettive di margini interessanti. Nei singoli canali la
strategia si svilupperà coerentemente, con specifici obiettivi e azioni
mirate..7 La rete agenti, che rimane il canale fondamentale, sarà
rafforzata con la possibilità di trattare differenti brand e con
investimenti in marketing, supporto commerciale e formazione. Le attività
di Bancassicurazione saranno sviluppate principalmente mediante l'accordo in
via di perfezionamento con Banca Intesa, che è il partner bancario
privilegiato del Gruppo Generali in Italia, e che porterà alla costituzione
di uno dei principali player del settore. I canali diretti verranno
utilizzati come ulteriore strumento per la distribuzione dei prodotti
assicurativi del Gruppo. In questo quadro si lavorerà per consolidare la
posizione di leadership di Genertel nei prodotti Rc auto. Italia - I target
principali Il piano fissa i seguenti obiettivi per i principali indicatori
di performance: ?Roec, da 10,0% nel 2001 a 12,7% nel 2005; ?Valore della
nuova produzione Vita, da 183 milioni € nel 2001 a 336 milioni nel 2005,
con una crescita media annua del 16,4%; ?Combined Ratio, da 110,1% nel 2001
a 100,2.% nel 2005, con un calo di 9,9 punti percentuali. Italia - Obiettivi
gestionali - Sotto il profilo gestionale il piano è centrato su: ?il
rafforzamento delle capacità di distribuzio ne attraverso la creazione di
un coordinamento centrale di Marketing, l'accelerazione del processo di
innovazione di prodotto e di servizio, interventi di formazione
tecnico-commerciale e l'integrazione dell'offerta Personal Financial
Services nella rete di agenzie; ?l'aumento della produttività e
dell'efficienza attraverso il ridisegno e la standardizzazione dei
principali processi operativi e l'accentramento di attività di back-office
comuni; ?la valorizzazione delle sinergie derivanti dalle società di
servizio del Gruppo. Il mercato estero Generali ha una forte presenza a
livello internazionale e si colloca nelle prime posizioni, in particolare,
in Germania, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Israele. Nel corso del
prossimo triennio, il Gruppo Generali intende adottare una strategia
differenziata per Paese, con un rafforzamento dell'approccio multi- local,
focalizzando le risorse umane ed economiche sui mercati a maggior potenziale
di generazione di valore. Il Gruppo intende confermare la propria vocazione
europea continentale, valorizzando la propria presenza, in particolare, in
Germania e in Francia - mercati dai quali prevede di trarre in futuro la
maggior parte dei propri profitti e che presentano un ulteriore upside
legato alle riforme dei sistemi previdenziali ed assistenziali - e
intervenendo radicalmente per migliorare la redditività di quei Paesi in
cui non è ancora soddisfacente. Nel contempo proseguirà il rafforzamento
della presenza del Gruppo in aree con significative prospettive di crescita
e di redditività. In tal senso attenzione crescente verrà dedicata
all'Europa Orientale, alla Cina e ad altri Paesi asiatici, caratterizzati da
bassa penetrazione dei prodotti assicurativi e/o da alti tassi di risparmio.
In tutte le altre aree il Gruppo valuterà le possibilità di investimento
in modo opportunistico e selettivo in un'ottica di massimizzazione della
redditività, anche esaminando eventuali dismissioni..8 Coerentemente con
l'approccio multi- local, il Gruppo prevede di valorizzare i propri
principali brand locali, caratterizzandoli in funzione del target di
clientela di riferimento, della gamma di offerta e dei canali distributivi.
La priorità strategica del Gruppo è infatti quella di agire come operatore
locale in tutti i mercati dove è presente. In tal senso verranno
privilegiate le strategie di distribuzione maggiormente in linea con le
caratteristiche del singolo Paese. In particolare, per quanto attiene la
strategia territoriale, il Gruppo rafforzerà il proprio approccio multi-
local basato sulla responsabilizzazione del management locale sui risultati.
I Paesi esteri in cui Generali opera vengono raggruppati in specifiche
categorie in base alle diverse priorità strategiche. Key countries: sono
Francia e Germania, mercati importanti e con una forte presenza del Gruppo,
che Generali conta di valorizzare pienamente nel triennio. ?In Germania si
prevede il rafforzamento della già importante posizione di mercato
attraverso la crescita nella previdenza integrativa; la leadership nella
nuova produzione dei premi vita ricorrenti; il focus sui rami Danni retail;
l'uscita dalle linee industriali; il rafforzamento della posizione nel
settore Malattia e il miglioramento dei risultati tecnici. ?In Francia si
opererà per la crescita della massa critica e per il miglioramento della
profittabilità nei Danni, per il posizionamento tra i primi tre operatori
Vita non Bancassicurazione e per il completamento dell'integrazione delle
strutture di supporto, mantenendo la specializzazione delle singole società
sui diversi canali di vendita. Turnaround countries: Paesi con priorità di
ristrutturazione e rilancio, finalizzati ad una progressiva trasformazione
in key country. In particolare: ?in Spagna si prevede un miglioramento della
redditività attraverso il completamento del risanamento del portafoglio
Danni e la riduzione strutturale della base di costo. E' inoltre prevista
una crescita nel ramo Vita individuale e la concentrazione del mix sui
prodotti ad alto margine, anche attraverso investimenti sulla rete agenziale
e la ricerca di specifici accordi di bancassicurazione; ?in Austria si
opererà per il miglioramento della redditività attraverso una severa
politica assuntiva e di riduzione dei costi gestionali. La crescita dei
premi vita verrà sostenuta anche attraverso collaborazioni con banche
regionali e promotori finanziari. Growth options: sono aree, come l'Asia e
l'Europa Orientale, con tassi di sviluppo elevati e con una bassa
penetrazione dei prodotti assicurativi, nelle quali Generali intende
cogliere le nuove opportunità di crescita anche attraverso importanti
partnership locali. Tactical holdings : Paesi in cui sarà effettuata una
gestione opportunistica delle partecipazioni dando priorità alla
massimizzazione del valore, anche tramite possibili dismissioni. Estero - I
target principali Il piano fissa i seguenti obiettivi per i principali
indicatori di performance del business internazionale: Roec, da 10,2% nel
2001 a 12,8% nel 2005; Valore Nuova Produzione Vita, da 233 milioni € nel
2001 a 324 milioni ne l 2005, con una crescita media annua dell'8,6%;.9;Combined
Ratio, da 108,2% nel 2001 a 100,5% nel 2005, con un calo di 7,7 punti
percentuali.
AUTORIZZATI
50 MILIONI DI EURO DI AIUTI AL SALVATAGGIO PER MOBILCOM AVVIATE INDAGINI
APPROFONDITE SU ALTRI 112 MILIONI DI EURO
Bruxelles, 23 gennaio 2003 - La Commissione europea ha autorizzato in data
odierna aiuti al salvataggio per 50 milioni di € a favore di MobilCom AG,
un fornitore tedesco di servizi di telecomunicazione. Gli aiuti erano stati
concessi nel settembre 2002 sotto forma di prestito garantito dallo Stato.
La Commissione ha nel contempo avviato un procedimento d'indagine formale su
un altro prestito garantito dallo Stato per un importo di 112 milioni di
€, concesso a MobilCom nel novembre 2002. La Commissione ritiene che il
prestito iniziale di 50 milioni di € sia in effetti necessario per
mantenere MobilCom in attività per un periodo transitorio; tuttavia, le
autorità tedesche non hanno ancora potuto dimostrare che il secondo
prestito di 112 milioni di € è indispensabile a questo scopo. La
Commissione ha di conseguenza avviato un procedimento formale d'indagine su
questo secondo prestito. Il 19 settembre 2002, lo Stato tedesco ha garantito
un prestito per 50 milioni di € (la "prima misura di aiuto") a
MobilCom. Il prestito è stato versato dalla banca di sviluppo di proprietà
statale KfW. Il 20 novembre 2002 lo Stato tedesco ha concesso una garanzia
dell'80% per un nuovo prestito di 112 milioni di € (la "seconda
misura di aiuto"). Il secondo prestito è stato concesso da un
consorzio di banche pubbliche e private. Le indagini preliminari della
Commissione hanno rivelato che, al momento della concessione del prestito di
50 milioni di €, MobilCom registrava in effetti una riduzione del cash
flow a causa della cessazione del sostegno finanziario del suo maggiore
azionista, France Télécom (FT). Il ritiro di FT aveva messo MobilCom in
una grave crisi di liquidità. Viste le circostanze, l'impresa può essere
considerata un'impresa in difficoltà. La Commissione ha concluso che la
prima misura di aiuto si configura come aiuto al salvataggio ai sensi degli
orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la
ristrutturazione di imprese in difficoltà (gli "orientamenti
comunitari"). Ai sensi di tali orientamenti, i prestiti a breve termine
o le garanzie sui prestiti possono essere approvati come aiuti per il
salvataggio di una impresa in difficoltà se l'aiuto si limita all'importo
necessario per mantenere l'impresa in attività fino all'elaborazione di un
piano di ristrutturazione. Le autorità tedesche hanno dimostrato che il
prestito di 50 milioni di € era in effetti necessario per coprire le spese
di gestione corrente di MobilCom e si sono impegnate a presentare un piano
di ristrutturazione entro sei mesi dall'approvazione da parte della
Commissione del prestito destinato al salvataggio. Per quanto riguarda
l'ulteriore garanzia di Stato di 112 milioni di €, a questo stadio la
Commissione nutre seri dubbi sul fatto che la misura possa essere
considerata un aiuto al salvataggio. In base alle informazioni presentate
dalle autorità tedesche, risulta che il secondo prestito è stato
utilizzato non solo per coprire le spese correnti, ma anche per finanziare
una serie di misure di ristrutturazione. Tuttavia, poiché finora non è
stato presentato alcun piano di ristrutturazione, la Commissione non dispone
delle informazioni necessarie per valutare se gli ulteriori aiuti si possano
considerare aiuti alla ristrutturazione ai sensi degli orientamenti
comunitari. Di conseguenza, anche se le autorità tedesche sostengono che le
due misure di aiuto devono essere considerate come un singolo aiuto al
salvataggio, la Commissione ha valutato le due misure separatamente in
quanto soggette a condizioni diverse e destinate apparentemente a scopi
differenti. Una valutazione più approfondita della seconda misura di aiuto
ai sensi degli orientamenti comunitari rende inevitabile l'avvio di un
procedimento di indagine formale.
TELECOM
ITALIA: RINNOVATA PRIMA TRANCHE CARTOLARIZZAZIONE 2001
Roma, 23 gennaio 2003 - Telecom Italia informa dell'avvenuto rinnovo,
attraverso la società TI Securitisation Vehicle, della prima tranche da 100
milioni di euro di titoli Asset Backed emessi il 29 giugno 2001 nell'ambito
del Programma di Cartolarizzazione delle bollette telefoniche di Telecom
Italia SpA. Il pagamento è previsto per il 24 gennaio prossimo. L'ammontare
complessivo in circolazione nell'ambito del Programma quindi non varia.
L'emissione iniziale era strutturata su tre tranche per complessivi 700
milioni di euro; la prima a scadenza 18 mesi per 100 milioni di euro -
rinnovata oggi e che giungerà in scadenza il prossimo 25 gennaio -, la
seconda a 3 anni per 150 milioni di euro e la terza a 5 anni per 450 milioni
di euro. Il rimborso del capitale della nuova emissione, che ha ottenuto il
massimo rating da parte di Moody's, Standard & Poor's e Fitch, è
previsto il 26 luglio 2004 (18 mesi). L'operazione ha incontrato un forte
interesse da parte degli investitori, e prevede un rendimento all-in di
Euribor 3M + 24 punti base. Joint Lead Managers e Bookrunners
dell'operazione sono BNP Paribas e WestLB.
PROGETTO
DI GESTIONE DEL SETTORE ROSSO CIRIO
Milano, 23 gennaio 2003 - Sono tre le aziende che rappresentano il pool
imprenditoriale che, in questi giorni, ha avanzato al gruppo Cirio una
proposta per la gestione del settore trasformati dei pomodoro relativo allo
stabilimento di Podenzano (Piacenza). Si tratta di aziende del bacino padano
che vantano una comprovata e consolidata esperienza nel comparto
agroindustriale ed hanno già all'attivo azioni congiunte di gestione
aziendale: Gruppo Mantua Surgelati con sede a Mantova, Steriltom srl con
sede a Piacenza, Columbus srl con sede a Parma. Le tre aziende hanno
evidenziato, nel corso di una conferenza stampa svoltasi Mercoledì 22
Gennaio, gli obiettivi che stanno alla base della loro proposta ponendo al
centro la possibilità di consentire la continuita' produttiva dello
stabilimento Cirio di trasformazione del pomodoro di Podenzano (Pc),
salvaguardando senza discontinuità il mantenimento delle posizioni di
mercato dei prodotti a marchio Cirio nel settore dei trasformati e derivati
del pomodoro. A questi obiettivi prioritari vengono affiancate, grazie alle
competenze professionali interne alla cordata, la possibilità di sfruttare
sinergie operative garantendo il pieno sfruttamento delle potenzialità
dello stabilimento di Podenzano sommando alle produzioni a marchio Cirio le
produzioni gia' in essere all'intemo della cordata (Columbus dì Parma)
potenzialmente incrementabili introducendo e sviluppando prodotti innovativi
nel settore, sia nei formulati sia nel packaging. Questo consente la
salvaguardia piena dei livelli occupazionali degli addetti operativi dello
stabilimento di Podenzano e offre garanzie di continuità in termini di
accordi di fornitura per i produttori agricoli locali di Piacenza e Parma.
Grande importanza viene data dalle tre aziende al mantenimento del marchio
Cirio all'interno dello stesso gruppo con una soluzione "ponte"
che consenta nei prossimi anni una definizione più precisa degli assetti
della holding senza traumi irreversibili nel breve periodo, unitamente al
mantenimento della rete commerciale e distributiva esistente. Il
raggiungimento di questi obiettivi passa attraverso un piano di cui, in
conferenza stampa, i tre rapprentanti della cordata hanno fornito
spiegazioni dettagliate sia in merito alle azioni che ai tempi di
esecuzione. Mantua, Steriltom e Columbus avanzano la proposta dell'affitto
del ramo d'azienda costituito dal complesso produttivo di Podenzano, la
stipula di un accordo commerciale, con una durata dai quattro ai sei anni,
che lasciando la titolarità del marchio Cirio in capo all'attuale Holding,
assicuri la produzione dei prodotti derivati e trasformati dei pomodoro
affidando al nuovo Gestore la qualifica di "coopacker" in via
esclusiva o comunque privilegiata. Tra le azioni la cordata di imprenditori
prevede nuovi investimenti per la produzione di prodotti innovativi con
salvaguardia di ammortamento sui 10 anni; la stipula di un accordo di
filiera con le Associazioni dei Produttori e le organiz7s zioni sindacali
dei lavoratori che garantisca la continuità produttiva, lo sviluppo delle
politiche di rintracciabilità e qualità e il coinvolgimento operativo
delle stesse all'interno della gestione. Unitamente all'accordo di filiera
verrà sottoscritto un accordo di programma con tutti i soggetti Nuovo
Gestore, Associazione dei Produttori Agricoli, Organizzazioni sindacali dei
lavoratori, Enti Pubblici (Comune, Provincia, Regione) che garantisca la
scelta del sito industriale di Podenzano come elemento di qualità e punto
di forza del sistema territoriale locale/regionale; questo anche ai fini
delle priorità programmatorie e finanziarie degli strumenti amministrativi.
La realizzazione del piano di gestione passa attraverso una duplice
strategia: un accordo quadro con gli Istituti Bancari in particolare quelli
locali, per ottenere l'appoggio all'iniziativa e la possibilità di ingresso
del nuovo soggetto gestore nel futuro definitivo assetto del gruppo Cirio. I
tempi del progetto, indicati dagli imprenditori in conferenza, sono: la
sottoscrizione degli accordi industriali e commerciali tra il pool e il
gruppo Cirio entro il mese di Febbraio, la successiva stipula degli accordi
con tutti i soggetti interessati entro Aprile, l'avvio del piano relativo
all'affitto d'azienda entro Maggio per garantire la campagna produttiva
2003-2004. Nel periodo l'attivazione di tutte le procedure e degli atti da
parte di Cirio, con l'ausilio del soggetto gestore, che salvaguardino la
continuità aziendale e le relative garanzie ai soggetti coinvolti.
ART'È
S.P.A.: SIGLATO IMPORTANTE ACCORDO STRATEGICO CON PORRO & C.
Villanova di Castenaso, 23 gennaio 2003 - Art'è S.p.A., leader in Italia
nel mercato dei beni culturali di alta gamma, ha annunciato oggi di aver
firmato una lettera di intenti per l'acquisizione di una partecipazione
azionaria pari al 20% di Porro & C. S.r.l.. Porro & C. è la società
operante nel mercato dell'arte e nel settore dei servizi culturali, nata nel
febbraio scorso per volontà di Casimiro Porro, fondatore ed ex presidente
di Finarte, che ha per anni rivestito la carica di Presidente
dell'Associazione delle Case d'Aste Italiane (A.N.C.A) e della Federazione
Europea delle Case d'Aste (E.F.A.). Porro & C. può contare su un team
di esperti, che vanta profonde competenze e significative relazioni con i più
grandi collezionisti e storici d'arte, forte degli oltre quarant'anni di
attività nel settore delle case d'asta del suo fondatore Casimiro Porro. La
Società è posseduta, oltre che da Porro, che ne detiene la maggioranza, da
alcuni soci che provengono da una significativa esperienza nel settore, e da
alcuni esponenti del mondo finanziario. Advisor dell'operazione è stata la
Petricca merchant bank, banca d'affari con sede a New York specializzata nel
settore lusso ed high tech. Nel dettaglio, l'operazione prevede la
sottoscrizione da parte di Art'è di un aumento di capitale pari a 1,4
milioni di euro di Porro & C. corrispondenti a circa il 20% del capitale
sociale post aumento. Dall'altra parte, Porro & C., si impegna ad
acquistare da Art'è un pacchetto di azioni della stessa, attualmente in
portafoglio come azioni proprie, per un controvalore massimo di 0,7 milioni
di euro, al prezzo di 30 euro per azione. L'accordo prevede inoltre la
possibilità di stabilire successivamente ulteriori opzioni per l'aumento
della partecipazione di Art'è in Porro & C...L'attuale management di
Porro & C. rimarrà alla guida della società. La partnership con Porro
& C. ha una forte rilevanza strategica, in quanto permette ad Art'è di
consolidare la propria leadership nel mercato dei beni culturali di alta
gamma, entrando, in particolare, nell'importante segmento delle case d'asta,
nonché di completare la gamma dei prodotti e servizi culturali, affiancando
all'arte contemporanea anche quella antica e moderna. Dall'altro lato,
l'operazione consente a Porro & C. di poter contare su di un partner
solido e autorevole, per sostenere i propri progetti di crescita e sviluppo
in ambito nazionale e internazionale. "L'accordo con Porro & C. -
ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art'è - rappresenta un
ulteriore importante passo nel rafforzamento della leadership di Art'è, in
quanto apporta al nostro Gruppo straordinarie competenze nei servizi
culturali e ci consente di entrare in un fondamentale settore quale quello
delle case d'asta. Casimiro Porro è, infatti, uno dei più autorevoli e
stimati conoscitori del mercato dell'arte, sia antica che moderna, con oltre
40 anni di esperienza. La storia e l'attività svolta dai fondatori di Porro
& C. è, quindi, la migliore garanzia per presidiare al meglio questo
segmento e raggiungere importanti obiettivi." "Siamo molto
soddisfatti dell'alleanza strategica siglata con il Gruppo Art'è, realtà
consolidata nel settore dei beni culturali di alta gamma, che vanta al suo
interno marchi di assoluto prestigio. - ha dichiarato Casimiro Porro,
Presidente di Porro & C. - E' nostra convinzione che la serietà e la
forte professionalità del nostro partner ci permetteranno di valorizzare al
meglio le risorse e le competenze interne a Porro & C, aprendo nuove
importanti prospettive in Italia e, soprattutto, a livello internazionale.
"
DISPONIBILE IN TUTTI GLI UFFICI POSTALI L'OBBLIGAZIONE "MIX BANCOPOSTA
1º BIMESTRE 2003" CAPITALE E RENDIMENTO MINIMO GARANTITI: 5% NEI PRIMI
DUE ANNI
Roma, 23 gennaio 2003 - Fino al 27 febbraio in tutti gli uffici postali è
possibile sottoscrivere l'obbligazione "Mix BancoPosta 1º bimestre
2003" distribuita in esclusiva da Poste Italiane. La nuova obbligazione
mantiene le caratteristiche che hanno contribuito al grande successo delle
precedenti obbligazioni "Mix BancoPosta". "Mix BancoPosta 1º
bimestre 2003" garantisce un rendimento annuo prefissato al quale si
aggiunge, a partire dal terzo anno, un rendimento annuo variabile. Inoltre,
garantisce a scadenza la restituzione del capitale investito. La durata
dell'obbligazione è di 5 anni; l'investimento minimo è di soli 1.000 euro.
"MIX BancoPosta 1º bimestre 2003" è stata ideata per
fronteggiare nel migliore dei modi le oscillazioni dei mercati azionari.
L'obbligazione è costruita "su misura" per i risparmiatori che
desiderano avere, senza mettere a rischio il capitale investito, un
interesse prestabilito e un premio variabile legato alla performance di
medio periodo di 20 azioni di grandi aziende quotate sui mercati azionari
internazionali. Più in dettaglio "Mix BancoPosta 1º bimestre
2003" offre: - il pagamento per i primi due anni di una cedola fissa
garantita del 5% lordo del tutto indipendente dall'andamento dei mercati
azionari - il pagamento annuale, a partire dal terzo anno, di una cedola
fissa garantita dell1,5% lordo, cui si aggiunge il pagamento di una cedola
premio variabile il cui ammontare è legato all'andamento di 20 azioni
internazionali, selezionate per affidabilità e capacità patrimoniale,
appartenenti a quattro settori economici protettivi: alimentare,
assicurativo, farmaceutico, tempo libero. I titoli che compongono il paniere
di riferimento sono: Accor Group; Alleanza; American International Group;
Generali; Aventis; Axa; Carnival; Coca Cola; GlaxoSmithKline; Home Depot;
Johnson & Johnson; Nestlé; Novartis; Pfizer; Prudential; Sony; Unilever;
Viacom; Wal-Mart Storse; Walt Disney. Il premio variabile può arrivare fino
ad un massimo del 7,5% annuo lordo se alla fine di ogni periodo di
riferimento (terzo, quarto e quinto anno) il valore di ciascuna delle venti
azioni sarà uguale o maggiore al 90% di quello iniziale. Tale meccanismo
rende particolarmente protettivo il prodotto, poiché anche in presenza di
una perdita per ciascuna azione pari al 10%, il risparmiatore percepirebbe
interamente la cedola premio variabile. Nel caso in cui il valore a fine
periodo di una delle 20 azioni fosse inferiore al 90% di quello iniziale
l'ammontare della cedola variabile di quell'anno verrebbe ridotto di un
punto e mezzo (e quindi sarebbe del 6 per cento). Nel caso in cui le azioni
con una perdita superiore al 10% fossero due la riduzione della cedola
premio variabile sarebbe di tre punti e così via. Il pagamento della cedola
a premio variabile a partire dal terzo anno (18 marzo 2006) consente di
puntare sulla crescita di medio periodo dei mercati azionari senza subire
l'impatto negativo delle oscillazioni di breve periodo, beneficiando nei
primi due anni di un rendimento certo e significativo. Il rendimento lordo
dell'obbligazione "Mix BancoPosta 1º bimestre 2003" è
esemplificato nella tabella.
Data
pagamento cedole di interesse
|
Ammontare
Cedola fissa
|
Ammontare
massimo della cedola premio variabile
|
Rendimento
massimo lordo dell'obbligazione
|
18
marzo 2004
|
5%
|
non
prevista
|
5%
|
18
marzo 2005
|
5%
|
non
prevista
|
5%
|
18
marzo 2006
|
1,5%
|
Max
7,5%
|
Max
9,00%
|
18
marzo 2007
|
1,5%
|
Max
7,5%
|
Max
9,00%
|
18
marzo 2008
|
1,5%
|
Max
7,5%
|
Max
9,00%
|
Totale
interessi nominali alla scadenza dell'investimento
|
14,5%
|
Max
22,5%
|
Max
37,00%
|
|
Alla scadenza dell'obbligazione, quindi, indipendentemente
dall'andamento dei mercati, il sottoscrittore ha la certezza di conseguire,
oltre al capitale investito, cinque cedole fisse per un interesse nominale
complessivo del 14,5% lordo (pari ad un interesse semplice medio annuo del
2,9%). Inoltre, grazie alle cedole premio variabili, l'interesse nominale
complessivo può arrivare al 37% lordo (pari ad un interesse semplice medio
annuo del 7,4%). L'obbligazione "Mix BancoPosta 1º bimestre 2003"
può essere prenotata anche dal sito Internet di Poste Italiane www.poste.it
dai titolari di un conto BancoPosta che utilizzano il servizio "BancoPosta
Online". L'istituto emittente, Capitalia S.p.A., chiederà l'ammissione
dell'obbligazione alla quotazione ufficiale sul Mercato Telematico delle
Obbligazioni e dei Titoli di Stato (M.O.T). In attesa della quotazione i
titoli potranno comunque essere negoziati presso gli Uffici Postali, sulla
base dei prezzi fissati giornalmente da Credit Suisse First Boston, partner
di Poste Italiane nella strutturazione dell'obbligazione. La quotazione
giornaliera del titolo sarà pubblicata sui quotidiani economici e sarà
rilevabile dal sito Internet di Poste Italiane. Per maggiori informazioni è
possibile rivolgersi a qualsiasi ufficio postale e consultare il sito
internet di Poste Italiane www.poste.it
LUFTHANSA
RIDUCE LA CAPACITÀ DI TRAFFICO IN EUROPA
Milano, 23 gennaio 2003 - La crisi economica richiede un'azione tempestiva:
il Consiglio di Amministrazione sta vagliando contromisure volte a garantire
risultati sicuri . Il debole andamento dell'economia mondiale e i
conseguenti, sostanziali effetti negativi sul mercato dei viaggi d'affari
hanno spinto il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Lufthansa a varare
tempestivi provvedimenti. Ieri il Consiglio di Amministrazione del Gruppo ha
pertanto deciso di ridurre la capacità offerta in Europa mettendo a terra
nove aeromobili così da adeguare la capacità alla continua debolezza della
domanda. Tale riduzione nell'offerta porterà, a partire dal 1 Aprile 2003,
a 21 il numero complessivo degli aeromobili Lufthansa messi a terra che si
aggiungono ai 15 dei suoi partner regionali in servizio su tratte europee e
tedesche. L' adattamento annunciato riguarderà i velivoli della flotta
Lufthansa a corto e medio raggio, tre Canadair jet della Lufthansa CityLine
e tre aeromobili a turboelica dei partner regionali di Lufthansa. Inoltre il
Gruppo Lufthansa adotterà ulteriori misure per adattarsi alle costanti
difficoltà del mercato. A causa della grave situazione economica mondiale e
del debole andamento della domanda in Germania, le prime settimane del 2003
hanno confermato un continuo declino del turismo d'affari e del trasporto
merci. Allo stesso tempo, a causa della possibile guerra in Iraq e del nuovo
sistema di tassazione previsto dal governo federale tedesco ci sono segni di
nuovi aggravi su larga scala. Pertanto, verranno esaminate entro la metà di
febbraio 2003 contromisure volte a salvaguardare i risultati previsti dalla
compagnia.
LA
COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA UNA RIFORMA CHE OFFRE AGLI AGRICOLTORI UNA
PROSPETTIVA A LUNGO TERMINE PER UN'AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Bruxelles, 23 gennaio 2003 - Oggi la Commissione europea ha adottato un
pacchetto di proposte di riforma della politica agricola comune (Pac). La
proposta della Commissione offre agli agricoltori europei una prospettiva
chiara, che accompagna il quadro finanziario per la spesa agricola deciso
fino al 2013 dai Capi di Stato e di Governo al vertice di Bruxelles
nell'ottobre 2002. Gli obiettivi sono quello di rendere l'agricoltura
europea più competitiva e maggiormente orientata al mercato, di portare
avanti una semplificazione sostanziale della Pac, di facilitare il processo
di allargamento e di difendere meglio la politica agricola in ambito Omc.
Gli adattamenti proposti lasciano agli agricoltori la massima flessibilità
circa le scelte di produzione da compiere e garantisce loro la stabilità
dei redditi. L'attuazione della riforma della Commissione permetterà di
eliminare gli attuali incentivi che hanno un impatto ambientale negativo e
incoraggerà maggiormente pratiche agricole più sostenibili. Si tratta di
adattamenti necessari per permettere all'Unione Europea di proporre un
quadro strategico sostenibile e prevedibile per il modello agricolo europeo
degli anni a venire. Le nuove prospettive finanziarie rendono ancora più
urgenti queste modifiche, che dovranno permettere all'Unione Europea di
garantire una distribuzione trasparente e più equa del sostegno al reddito
degli agricoltori e di rispondere maggiormente alle aspettative dei
consumatori e dei contribuenti europei. Le proposte odierne fanno seguito
alle misure contenute nella revisione intermedia della politica agricola
presentata dalla Commissione nel luglio 2002. Nel commentare la proposta, il
Commissario europeo all'agricoltura, Franz Fischler, ha affermato: "La
riforma ha un solo obiettivo: dare un senso alle sovvenzioni agricole - sia
per i nostri agricoltori, che per i consumatori e i contribuenti. Le riforme
sono necessarie e dobbiamo deciderle ora. I progetti che abbiamo presentato
offrono agli agricoltori una prospettiva chiara, che permetterà loro di
programmare il futuro senza obbligarli più a produrre in perdita per poter
ricevere sovvenzioni. Gli agricoltori avranno l'opportunità di ottimizzare
il reddito sui loro mercati. Gli studi compiuti dimostrano che la riforma
permetterà di migliorare i redditi agricoli. Aspettare senza fare nulla non
sarebbe certo nell'interesse degli agricoltori, perché non farebbe che
aggravarsi il divario tra la politica agricola e le aspettative della società.
La società è disposta infatti a sostenere l'agricoltura a condizione che
gli agricoltori offrano quello che la gente si aspetta: cibi sicuri,
benessere degli animali ed un ambiente sano. " "Oggi gli
agricoltori possono contare su una nuova serie di misure di sostegno che li
aiuteranno ad adattarsi alle norme rigorose imposte in materia di
ambiente,di sicurezza alimentare e di benessere degli animali e a promuovere
la produzione di alimenti di qualità e di prodotti tradizionali. A seguito
delle decisioni adottate dai capi di Stato e di Governo al vertice europeo
di Bruxelles, sarà necessario compiere risparmi riducendo i pagamenti
diretti erogati alle aziende di grandi dimensioni, il che significa che
potremo trasferire meno risorse al sostegno dello sviluppo rurale. Questo è
un primo passo. Confido però che gli Stati membri terranno fede agli
impegni assunti durante il vertice di Bruxelles e intensificheranno
ulteriormente il sostegno allo sviluppo rurale nel corso del prossimo
periodo di programmazione. Il nuovo pagamento unico per azienda non sarà
distorsivo degli scambi internazionali, né risulterà quindi
pregiudizievole per i paesi in via di sviluppo. La posizione negoziale
dell'Unione europea in ambito OMC ne risulterà significativamente
rafforzata, il che le permetterà di difendere il modello agricolo
europeo." I tratti salienti della riforma sono i seguenti: un pagamento
unico per azienda, slegato dalla produzione ("disaccoppiamento");
tale pagamento è subordinato al rispetto di norme in materia ambientale, di
sicurezza alimentare, di benessere degli animali, di igiene e di sicurezza
sul lavoro, nonché all'obbligo di mantenere i terreni agricoli in buone
condizioni ("condizionalità ecologica"); una politica di sviluppo
rurale più forte, con maggiori dotazioni finanziarie, nuove misure di
promozione della qualità, del benessere degli animali ed intese ad aiutare
i conduttori agricoli a conformarsi alle norme di produzione dell'Unione
europea; una riduzione dei pagamenti diretti ("riduzione
progressiva") per le aziende di grandi dimensioni in modo da ricavarne
risorse supplementari da mettere a disposizione dello sviluppo rurale e da
poter destinare i risparmi al finanziamento di ulteriori riforme; revisione
della politica di mercato della Pac, che prevede: la riduzione finale del 5%
del prezzo di intervento dei cereali parzialmente compensata da un aumento
dei pagamenti diretti a favore dei produttori di seminativi; una riforma più
profonda e rapida nel settore del latte, con riduzioni differenziate dei
prezzi del burro e del latte scremato in polvere e il mantenimento del
sistema delle quote latte fino al 2014/15; riforme nei settori del riso, del
frumento duro, della frutta a guscio, della fecola di patate e dei foraggi
essiccati. Infolink: http://europa.eu.int/comm/agriculture/mtr/index_en.htm
PREZZI:
VENTURI, EURISPES CAMBIA IDEA E ACCUSA SOLO PMI COMMERCIALI. GRANDE
DISTRIBUZIONE ASSOLTA IN SECONDO GRADO INSIEME ALLA PRODUZIONE. STOP A
DIFFAMAZIONE
Roma, 21 gennaio 2003 - "L'Eurispes non finisce davvero mai di stupire.
Non soddisfatto delle accuse di inattendibilità raccolte con l'indagine
sugli aumenti dei prezzi realizzata in 180 punti vendita andando a
consultare gli scontrini fiscali, il suo Presidente torna alla carica".
"Ma questa volta - sottolinea il Presidente della Confesercenti, Marco
Venturi - la fa ancora più grossa, attribuendo ai soli esercizi commerciali
al dettaglio la responsabilità dei rialzi ed assolvendo invece la
produzione, nonostante gli aumenti riportati dall'Ismea e, in secondo grado,
addirittura la grande distribuzione che nella precedente versione era
indicata dall'Eurispes quale rea degli aumenti più consistenti (+30% nei
discount e nei supermercati)". "Fara rivendica giustamente il
diritto a diffondere informazioni diverse da quelle ufficiali - precisa
ancora Venturi - ma a quanto pare anche diverse da quelle precedentemente
diffuse dal suo istituto. Dimentica però il dovere di dimostrare la
veridicità di dati e notizie e soprattutto il diritto da parte delle
piccole imprese commerciali di non essere continuamente additate come
speculatrici e truffaldine, salvando invece, non si sa su quale base, i
produttori e valutando con alterni criteri le grandi catene
distributive". "Fino ad ora - conclude il Presidente della
Confesercenti - abbiamo semplicemente stigmatizzato il comportamento
dell'istituto di Fara, segnalando il rischio di inasprimento della guerra
dei prezzi e soprattutto della crisi dei consumi. A questo punto, diffidiamo
il Presidente dell'Eurispes dal fornire dichiarazioni generiche ed
affrettate che, non avendo alcuna riprova scientifica recano un danno
concreto all'immagine e all'attività dei piccoli imprenditori
commerciali".
UNICREDIT
BANCA D'IMPRESA E UBM STABILIZZANO LA BOLLETTA ENERGETICA DEL COMUNE DI
MILANO
Milano, 23 gennaio 2003 - Il Comune di Milano ha concluso con UniCredit
Banca d'Impresa un'innovativa operazione di Financial Risk Management volta
a sterilizzare l'impatto della variabilità del costo della bolletta
energetica sul bilancio comunale. Si tratta della prima operazione
finanziaria di questo genere conclusa in Italia da una pubblica
amministrazione. Il Comune conferma la propria sensibilità verso il
contenimento delle principali voci di spesa, la cui gestione contempla anche
l'impiego di strumenti finanziari derivati. L'operazione (tecnicamente uno
swap) è stata possibile grazie alla consulenza di Qes (Quality Energy
Solutions), l'unità di UniCredit Banca Mobiliare specializzata nell'attività
di Energy Risk Management per le imprese e gli enti pubblici. La soluzione
individuata è stata selezionata a conclusione di una procedura cui sono
state invitate investment bank internazionali e banche italiane. Il
contratto ha per oggetto l'indice Ct, il parametro stabilito dall'Autorità
per l'energia elettrica e il gas che regola le variazioni della tariffa
elettrica in Italia, riflettendo l'andamento dei prezzi dei combustibili
utilizzati per la produzione termoelettrica. L'operazione di swap ha
consentito di fissare un livello dell'indice elettrico per tutto il 2003. A
fronte di variazioni del parametro di riferimento, il Comune di Milano e
UniCredit Banca d'Impresa si scambieranno differenziali monetari che
consentiranno di stabilizzare il costo complessivo della bolletta elettrica.
In tal modo, il Comune di Milano, grazie a un'innovativa politica di
monitoraggio della propria gestione finanziaria, consegue l'obiettivo di
assicurare un efficace controllo di una delle principali voci componenti le
spese fisse del bilancio comunale.
ENEL:
SUL CONTATORE ELETTRONICO, DIALOGO CON LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
Roma, 23 gennaio 2003 - Enel ha proseguito i colloqui con le principali
associazioni dei consumatori a proposito del contatore elettronico. Nei
prossimi giorni, incontrerà in un'apposita riunione tutte le associazioni
dei consumatori riconosciute dal Ministero delle Attività Produttive che
compongono il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti e in quella
sede verranno ulteriormente definiti i temi introdotti nei precedenti
incontri. Negli incontri, le associazioni dei consumatori hanno chiesto
maggiori informazioni e aggiornamenti sul progetto e sulle sue
caratteristiche tecniche. Si sono inoltre fatte portavoce delle
problematiche che alcuni clienti hanno incontrato con il nuovo contatore e,
dopo aver richiesto spiegazioni sulle caratteristiche tecniche del nuovo
contatore, hanno avanzato una serie di proposte per ridurre tali
problematiche. Le proposte delle Associazioni dei consumatori vanno nella
direzione di allungare il periodo di "tolleranza" oltre l'ora
prevista; formulare una proposta di tariffa bioraria, già oggi offerta ai
clienti con contratto da 6,6 kW ai quali sia stato sostituito il contatore,
anche ai clienti con contratto da 3 kW, a seguito dell'emanazione della
nuova tariffa per la fascia sociale da parte dell'Autorità; sviluppare una
campagna informativa; consentire anche a tecnici delle associazioni di
partecipare alla verifica del buon funzionamento del contatore presso
clienti che hanno lamentato disagi, unitamente ai tecnici Enel. Enel ha dato
la sua piena disponibilità a discutere su tutti questi temi, riservandosi
di valutare la fattibilità tecnica delle proposte, previa verifica con
l'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Enel sta sostituendo in tutta
Italia i vecchi contatori elettromeccanici con i nuovi contatori
elettronici, indispensabili per poter realizzare la telegestione e la
telelettura. Ad oggi ne sono già stati sostituiti circa 6 milioni. Entro il
2005 tutti i 30 milioni di clienti Enel ne potranno disporre. Da subito il
nuovo contatore può essere utilizzato per verificare l'effettiva potenza
richiesta da ogni elettrodomestico e per conoscere i propri consumi nel
bimestre in corso e in quello precedente. Da febbraio, sarà attiva la
telegestione, che consentirà progressivamente sui nuovi contatori già
installati di realizzare allacci, volture e aumenti di potenza senza
necessità che intervenga in casa un operatore Enel. Da luglio, sarà attiva
la telelettura, che consentirà di leggere a distanza i consumi, senza più
dover pagare bollette di acconto e conguaglio e studiare tariffe particolari
per le diverse esigenze. Enel ribadisce che i nuovi contatori misurano
correttamente la potenza erogata: ad esempio nel caso di contratti d 3 kW
viene resa disponibile per un tempo illimitato una potenza di 3,3 kW e per
62 minuti una potenza sino a 3,8 kW. Oltre tale soglia il contatore scatta
dopo due minuti. A quanto risulta dalle telefonate ricevute ai propri call
center, solo lo 0,5% di chi ha il nuovo contatore elettronico ha avuto dei
disagi dovuti all'abitudine contratta nel tempo ad utilizzare
contemporaneamente più elettrodomestici per una potenza superiore a quella
disponibile contrattualmente. Questo è dovuto al fatto che una minima parte
dei vecchi contatori elettromeccanici, per l'usura o per particolari
condizioni climatiche, consentiva un prelievo di potenza superiore a quella
contrattuale.
A
SCUOLA DI JAVA 1000 NUOVI SVILUPPATORI JAVA GRAZIE AL PROGRAMMA PROMOSSO DA
SUN CON IL MIUR E JIA
Milano, 23 gennaio 2003 - Sun Microsystems, in collaborazione con il
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e con Java
Italian Association (JIA), ha presentato un programma che prevede la
formazione gratuita sulla tecnologia Java per circa 500 studenti e 500
insegnanti delle scuole medie superiori italiane pubbliche e parificate. A
diretta testimonianza del fatto che Java è ormai una realtà consolidata,
l'obiettivo della collaborazione tra Sun e il Ministero è quello di
ampliarne la diffusione, rispondendo a una crescente esigenza del mercato
che richiede sempre più specialisti con conoscenze specifiche di questo
linguaggio. La tecnologia Java, sviluppata da Sun nel 1995 e definita come
una 'rivoluzione' nell'ambito della programmazione e dell'Information e
Communication Technology, consente una reale indipendenza dalla piattaforma
hardware e dal sistema operativo e permette agli sviluppatori di creare
applicazioni che funzionano indipendentemente dal tipo di computer e di
sistema operativo. Java, grazie al proprio codice universale, è infatti già
ampiamente diffusa su tutti i diversi dispositivi di accesso alla Rete, dai
telefoni cellulari ai PDA, dai set-top box ai sistemi telematici, automobili
e altro ancora. "Coerentemente con la visione Sun, che da sempre
collabora con il mondo accademico e universitario", - ha commentato
Franco Roman, Direttore Marketing e Partner Sales Sun Microsystems Italia -
"Sun e JIA, con il Ministero, hanno voluto mettere a disposizione degli
studenti e dei docenti delle scuole medie superiori italiane la propria
competenza in modo da offrire una concreta possibilità di essere
maggiormente competitivi sul mercato, che oggi richiede sempre più
professionalità legate al mondo dell'informatica". Oggi, la comunità
di sviluppatori Java conta oltre 3 milioni di persone in tutto il mondo; in
Italia gli iscritti sono più di 45.000 e l'insegnamento del liguaggio Java
è diventato parte integrante del piano di studi di molte Università
italiane. "Questo programma contribuisce ad ampliare le opportunità di
apprendimento per gli studenti italiani nell'ambito delle nuove
tecnologie" ha aggiunto Alessandro Musumeci, consigliere per le
politiche di innovazione tecnologica del Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti e Direttore Generale dei
sistemi informativi dello stesso Ministero. "Esso è inoltre coerente
con la strategia di e-learning del Ministero per la formazione sulle
tecnologie di docenti e studenti". Grazie al supporto di Sun
Educational Services, la struttura interna di Sun dedicata alla formazione,
i corsi - completamente gratuiti - verranno erogati via web e saranno
organizzati secondo tre differenti livelli; nel primo corso - "Getting
Started with the Java Technology" - verranno presentati gli elementi
fondamentali della tecnologia Java, nel secondo corso - "Understanding
the Building of Java Technology" - verranno presentati la sintassi di
base per la creazione di variabili e oggetti e saranno identificati keywords
e data-types usati nel liguaggio Java. Il corso più avanzato, "Designing
Object-Oriented Classes" - è invece consigliato a studenti e docenti
con una buona conoscenza informatica o che abbiano partecipato ai primi
corsi e tratterà più nel dettaglio la creazione di applicazioni in Java
che utilizzano le funzionalità object-oriented. "Crediamo molto in
questa iniziativa e per questo motivo abbiamo deciso di collaborare con Sun"
ha aggiunto Daniela Ruggeri, Presidente di Java Italian Assotiation.
"In particolare, la nostra associazione metterà a disposizione dei
docenti un servizio di Tutoring in italiano, per una migliore comprensione
dei corsi erogati in lingua inglese, un Forum ed una sessione dedicata alle
risposte alle domande più frequenti". Per iscriversi ed effettuare una
pre-registrazione basta semplicemente collegarsi al link: www.jia.it/progettoscuola;
i primi 1000 iscritti (500 studenti e 500 docenti) avranno diritto ad
accedere gratuitamente al corso. Le pre-registrazioni al primo livello di
corso saranno aperte dal 15 gennaio al 15 febbraio 2003; il corso sarà
accessibile dal 16 febbraio e la password rilasciata ad ogni iscritto avrà
validità 90 giorni. Gli altri due corsi, sempre della durata di 90 giorni,
sono stati programmati per i mesi di maggio e di luglio; modalità e
tempistiche più precise circa i termini per effetture la pre-registrazione
verranno comunicate in seguito. Altri servizi offerti saranno il Tutoring in
lingua inglese e tutti quelli già messi a disposizione gratuitamente da Sun
attraverso la JDC Membership (Java Developer Connection di Sun Microsystems
Inc.). Inoltre, per supportare maggiormente i partecipanti nella
comprensione della sintassi e della semantica del linguaggio di
programmazione Java, nella seconda e terza fase dei corsi, studenti e
docenti, potranno utilizzare, sempre in forma gratuita, ObjectTool, un nuovo
strumento di apprendimento sviluppato da Sun che permette di verificare
rapidamente i concetti basilari della programmazione Java.
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