NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
28 FEBBRAIO 2003
pagina 1
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
LANCIO DELLA CAMPAGNA DI ADESIONE IN
UNGHERIA : ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: CONSEGNA DELLE
BANDIERE DELL'UE AI SINDACI UNGHERESI
Budapest, 28 febbraio 2003 Di seguito
il discorso del presidente della Commissione europea Romano Prodi in
occasione del lancio della campagna di adesione dell'Ungheria all' Ue:
"Eccellenze, Signore e signori, Vi ringrazio della calorosa accoglienza
e di avermi offerto la possibilità di essere con voi oggi. La consegna di
queste bandiere ai sindaci delle vostre città dà il via all'ultima tappa
della marcia che porterà l'Ungheria nell'Unione europea. In un momento così
solenne, devo rendere omaggio alla saggezza e alla tenacia con le quali
Peter Medgyessy ha difeso gli interessi dell'Ungheria e dei suoi cittadini.
Il dibattito è stato serrato, ma ne sono uscite vincitrici sia l'Ungheria
che l'Unione europea. Finora gran parte del lavoro è stato svolto dai
diplomatici e dai funzionari nelle stanze dei ministeri. Adesso tocca a voi.
Assieme a queste bandiere porterete il dibattito nelle piazze delle vostre
città, nei bar, fin dentro le case e ovunque i vostri concittadini
discutono del loro futuro. Dovrete rispondere alle domande della gente.
Dovrete convincerli a esercitare i loro diritti democratici e partecipare al
voto. In questo modo, darete il via a un dibattito che sarà una grande
festa di partecipazione e di democrazia. Sin dall'inizio, il fine ultimo
dell'integrazione europea è sempre stato la pace. Il senso profondo della
Comunità del carbone e dell'acciaio, la prima Comunità, non erano le quote
di produzione, i sussidi e i dazi. Il senso profondo era mettere le materie
prime strategiche per l'industria bellica sotto il controllo di un'autorità
internazionale. Dietro i nostri ultimi successi, come la moneta unica, c'è
ancora la stessa idea. Certo, l'Unione monetaria fa bene all'economia; ma
soprattutto l'integrazione economica rende la pace sul continente
irreversibile. Per decenni, il processo di integrazione ha toccato solamente
l'Europa occidentale. Tuttavia, la caduta della cortina di ferro ha dato a
tutti noi l'occasione di unificare il continente intero. Non dimenticheremo
mai che fu proprio l'Ungheria ad aprire il confine con l'Austria nel
settembre del 1989. E questo ha permesso ai cittadini dell'Est di
attraversare la cortina di ferro. Il processo ha preso il via in questo
paese e questo è un segno della vostra volontà di contribuire alla
costruzione dell'Europa e di farne parte. Noi europei siamo una sola
famiglia. E sappiamo bene come sono le famiglie: ci assomigliamo un po'
tutti, ma ciascuno ha caratteristiche uniche. Ciascuno di noi ha la sua
propria identità e la sua storia. Ed è proprio questa diversità la nostra
grande forza. La nostra Europa allargata avrà altri effetti positivi e il
più importante è la stabilità duratura di tutto il continente. Basta
pensare alle guerre dei Balcani di pochi anni fa per comprendere quanto ne
abbiamo bisogno. Nell'Unione europea, la stabilità si costruisce su una
serie di valori condivisi: democrazia, Stato di diritto, libertà, rispetto
dei diritti delle minoranze e solidarietà. Grazie a essi abbiamo goduto del
più lungo periodo di pace della storia moderna. Ora è arrivato il momento
solenne della scelta: i cittadini ungheresi devono decidere. Nel vostro
paese l'adesione gode di un grande consenso politico. Mi fa piacere
osservare che tutti e quattro i partiti rappresentati in Parlamento
sostengono la campagna a favore dell'adesione. Tuttavia, nessuna votazione
si può dare per scontata. Mi auguro con tutto il cuore che gli ungheresi
votino saggiamente e dicano 'sì' all'adesione. Quando sarete tornati nelle
vostre città, vi chiedo di parlare ai vostri concittadini e di dire loro
che siamo tutti impazienti di accogliervi nell'Unione europea. Perché
sappiamo che l'Ungheria darà un grande contributo all'Unione. Grazie a voi,
l'Unione diventerà più ricca sul piano intellettuale e culturale. E penso
ai vostri grandi compositori, agli artisti e ai 16 premi Nobel ungheresi. Ci
porterete i vostri architetti e gli stilisti di moda, che daranno un impulso
alla creatività europea e ne miglioreranno l'immagine all'estero. Ci
porterete la vostra economia della conoscenza che, secondo una recente
classifica del Financial Times, supera quella di Francia e Germania. Le
vostre università e i vostri centri di ricerca si confronteranno e
collaboreranno con gli istituti di tutta l'Unione. E grazie a essi, l'Europa
farà un altro passo verso gli obiettivi di Lisbona per diventare l'economia
basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010. L'Ungheria
farà la differenza per l'Europa in tutti i campi: culturale, economico e
politico. Peraltro, il vostro paese sta già partecipando a costruire
l'Europa del ventunesimo secolo, grazie ai vostri delegati alla Convenzione
e, fra breve, alla Conferenza intergovernativa che ne raccoglierà il
testimone. Ma soprattutto, esprimo l'augurio che la nostra nuova vita in
comune sia una festa nella democrazia ritrovata e che sia sempre gioiosa
come questa magnifica cerimonia odierna. Contiamo su di voi per rafforzare
la nostra Unione di pace, di libertà, di solidarietà. Signore e signori,
La bandiera europea simboleggia la determinazione di quel piccolo gruppo di
statisti visionari che, mezzo secolo fa, hanno deciso di unire l'Europa e di
trasformarla in un continente di pace, di prosperità e di valori condivisi.
Quel traguardo oggi è a portata di mano. È per me un grande privilegio
consegnarvi queste bandiere europee e chiedervi di portarle con voi e di
farle sventolare nelle vostre città".
BUSQUIN INVITA A COMPIERE UNO SFORZO
COLLETTIVO A TUTTI I LIVELLI, PER AUMENTARE LA SPESA DI RICERCA E
INNOVAZIONE IN EUROPA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - Secondo quanto dichiarato dal commissario
europeo per la Ricerca Philippe Busquin durante una colazione di lavoro
sullo Spazio europeo della ricerca (Ser), tenutasi il 24 febbraio, la
Commissione europea non può lavorare da sola allo sviluppo di iniziative
volte ad incrementare la spesa per la ricerca e l'innovazione in Europa. Nel
discorso pronunciato presso l'"Institut Royal des Elites du Travail de
Belgique", Busquin ha affermato che per incrementare la spesa in questi
settori, l'unica soluzione possibile consiste in un grande sforzo collettivo
da parte del settore pubblico e privato, e dei decisori a livello europeo,
nazionale, regionale e locale, così come stabilito dalla strategia di
Lisbona. "Occorre una forte volontà politica da parte di tutti gli
Stati membri. Tale volontà è già visibile nell'ambito del settore privato
e ritengo che prevalga anche nelle politiche della Commissione Prodi".
Il Commissario ha colto l'occasione per fornire, a grandi linee, una
descrizione preliminare del piano d'azione che verrà presentato dopo il
Consiglio europeo di primavera. In tale piano, Busquin chiederà
l'adattamento e il consolidamento dei diversi strumenti di finanziamento
europei, al fine di contribuire più efficacemente all'integrazione della
ricerca in Europa. "Oltre ai finanziamenti messi a disposizione
nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), la revisione dei Fondi
strutturali dovrebbe potenziare il sostegno europeo alle attività di
ricerca e innovazione nelle regioni sottosviluppate", ha affermato
Busquin. Il Commissario ha aggiunto che l'attuale analisi della Banca
europea per gli investimenti (BEI), in merito alla strategia da adottare per
portare avanti il successo del programma "Innovation 2000" (i2i),
si rivelerà vantaggiosa anche per la ricerca e l'innovazione. Tuttavia,
Busquin ha insistito sul fatto che, malgrado il sostegno finanziario
dell'UE, è a livello nazionale che esiste ancora un potenziale
inutilizzato: "I programmi nazionali rappresentano circa l'80 per cento
dei finanziamenti pubblici in Europa. In un SER sempre più integrato, è
nel nostro interesse reciproco consentire ai programmi nazionali di
finanziare i partenariati, compresi i gruppi provenienti da altri Stati
membri". "Dobbiamo sviluppare il settore pubblico, affinché possa
sostenere la ricerca e l'innovazione. Vi è una notevole quantità di
finanziamenti disponibili in questo settore, per una cifra pari al 14 per
cento del prodotto interno lordo (PIL) europeo [...]. La sicurezza e la
difesa sono ambiti nei quali il settore pubblico può promuovere la ricerca
e l'innovazione", ha affermato il Commissario. Secondo Busquin, il
coordinamento degli strumenti giuridici per la ricerca e l'innovazione è
altrettanto essenziale per elevare la spesa. In particolare, il Commissario
ha sottolineato la necessità di indicazioni più precise sul modo in cui
determinati finanziamenti pubblici possono contribuire alla crescita futura
nel contesto del patto di stabilità e crescita. Analogamente, "occorre
riorientare gli aiuti di Stato verso gli obiettivi orizzontali come quelli
della ricerca e sviluppo (R&S). Le DG Ricerca e Concorrenza stanno
lavorando a stretto contatto al fine di [....] migliorare notevolmente il
quadro del trasferimento tecnologico". Secondo Busquin, la rapida
adozione del brevetto comunitario e la riduzione degli ostacoli normativi
che osteggiano lo sviluppo di prodotti scientifici contribuirebbero
anch'esse a garantire un ambiente più favorevole per la ricerca e
l'innovazione. Infine, il Commissario ha concluso affermando che spetta al
Consiglio europeo e agli Stati membri rispondere alle questioni sollevate
nel piano d'azione che verrà presentato dopo il Consiglio europeo di
primavera.
SECONDO IL COMMISSARIO LIIKANEN, LA
FUTURA PROSPERITÀ ECONOMICA RISIEDE NELL'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - I paesi che adottano con successo le
tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) tendono a
svilupparsi più rapidamente: questo il messaggio espresso con chiarezza il
24 febbraio dal commissario europeo per le Imprese e la Società
dell'informazione Erkki Liikanen. In un discorso pronunciato al Politecnico
di Budapest sul tema "L'Ungheria in un'Europa allargata e la società
dell'informazione", Liikanen ha espresso apprezzamento per l'adozione
da parte dei paesi candidati del piano d'azione "eEurope+2003",
che si ispira in larga misura all'iniziativa "eEurope" dell'UE,
finalizzata ad incoraggiare lo sviluppo delle TIC in ogni settore
dell'economia. Tuttavia, nonostante l'adozione del piano d'azione, soltanto
cinque paesi sono riusciti finora a liberalizzare i mercati della
comunicazione vocale tramite rete fissa, mentre gli altri otto paesi
candidati rimangono ancora indietro. "La liberalizzazione del settore
delle telecomunicazioni nei paesi in fase di adesione non è completa ed
alcuni di questi sono molto più avanti rispetto agli altri. Per tale
motivo, stiamo monitorando attentamente i progressi compiuti verso
l'attuazione della liberalizzazione in tutti i paesi in fase di
adesione", ha sottolineato il Commissario. Fra i paesi che accusano un
ritardo figura l'Ungheria: ciò è dovuto, secondo Liikanen, alla mancanza
di competitività nell'ambito del mercato interno dell'UE ed al fatto che il
prodotto interno lordo (PIL) del paese è più basso e maggiormente
diversificato. Liikanen ha evidenziato nel contempo che il divario si è
ulteriormente ampliato a causa dell'ottimo sviluppo delle reti mobili
nell'Europa occidentale. "S'intuisce che le reti di comunicazione
mobile giocano un ruolo importante nella realizzazione di un accesso
economicamente conveniente a livello universale". "Tuttavia, il
divario sarebbe altresì parzialmente imputabile a problemi di convenienza
economica. Abbiamo appreso che, nel momento in cui i prezzi si sono
nuovamente allineati ai costi, misura quest'ultima imposta dalla
legislazione comunitaria, indispensabile in un mercato liberalizzato, alcuni
abbonati sono stati costretti a rinunciare al servizio telefonico poiché
non erano più in grado di sostenerne i costi", ha indicato Liikanen.
Liikanen ha concluso ribadendo l'esigenza di colmare il divario economico ed
ha invitato i paesi candidati ad "insistere nel perseguimento di una
completa liberalizzazione delle comunicazioni, al fine di abbassare i prezzi
ed aumentare la qualità, e ad impegnarsi inoltre in ogni modo possibile per
apportare valore aggiunto all'economia della conoscenza".
DISCUSSIONE FRA ESPERTI SULLA
PREPARAZIONE DELLE PMI ALLA NEW ECONOMY
Lussemburgo, 28 febbraio 2003 - Il 4 marzo un gruppo di esperti si riunirà
a Lussemburgo per scambiare idee e pareri sul livello di preparazione delle
piccole e medie imprese (Pmi) in vista di entrare a far parte della società
dell'informazione. Gli esperti cercheranno di valutare la situazione attuale
delle Pmi ed a formulare delle proposte per superare alcuni ostacoli. L'idea
che sta alla base della manifestazione è di dotare tali imprese degli
strumenti necessari per restare competitive nella new economy. Fra gli
oratori che interverranno alla manifestazione figurano i rappresentanti di
Cepros e MindForest. Infolink: http://www.firsttuesday.com/newErster/code/eventsignup.asp
?description=1&eid=1270
E-GOVERNMENT LA NUOVA SINERGIA TRA
ISTITUZIONI CITTADINI E IMPRESE
Milano, 28 febbraio 2003 - E-government non significa sostituire con la
tecnologia e l'organizzazione i compiti propri della politica, che rimangono
tali e attengono le decisioni e le scelte, oltre che la garanzia del
funzionamento democratico, degli organismi centrali e periferici dello
Stato. Per e-government si intende un'organizzazione che facilita il
funzionamento democratico delle istituzioni e della società civile come
realtà integrata, ovvero un'organizzazione in rete di dati necessari per
prendere decisioni politiche. L'esperienza degli ultimi anni in America, ma
anche in Europa, dimostra che ciò è possibile. Le società sono diventate
complicate, i singoli Stati operano sempre più in forma decentrata e
inoltre, nel caso dell'Europa, avanza un processo d'integrazione che
progressivamente investe i campi della politica e, quindi, gli stessi
livelli di governo. Per decidere sono necessarie la progressiva
realizzazione di reti sicure che assicurino l'omogeneità delle
informazioni, l'integrazione delle stesse e la possibilità di realizzare
sintesi di vari campi collegati, le indicazioni di scelte fattibili e
l'individuazione di alternative credibili sulla base dei dati esaminati. Il
tempo di risposta (leve essere immediato e, con le attuali tecnologie, si
tratta di traguardi realizzabili. Naturalmente non si tratta di un lavoro
puramente tecnico: è necessario che i punti di partenza definiscano le
scelte esistenti oltre alla metodologia. Senza e-government si possono
commettere errori fondamentali nelle decisioni politiche, proprio data la
molteplicità delle organizzazioni decentrate. Il secondo aspetto dell'e-government
è determinato dalla complessità delle cosiddette società civili: imprese,
associazioni, istituzioni sociali. Realtà che entrano a pieno titolo nel
discorso più ampio della governabilità. Il Ceiil, proseguendo nella sua più
che ventennale attività convegnistica nel settore del rapporto tra
tecnologia, società civile e istituzioni, ha organizzato un
incontro-convegno altamente qualificato sull'argomento. Importanti enti e
istituzioni hanno dato la loro adesione e importanti aziende hanno
contribuito per rendere concreta l'iniziativa. 14 marzo 2003 ore 9 Sala
Convegni Banca Intesa piazzetta Bossi 2 Milano. Confermare la partecipazione
alla segreteria organizzativa At Comunicazione Globale d'Impresa Fax 02
86454173 e-mail atcomunicazione@iol.it
STAR COMPANY RESULTS 2003 LE SOCIETÀ
STAR PRESENTANO AD ANALISTI E INVESTITORI I RISULTATI DEL 2002
Milano, 28 febbraio 2003 - Le società Star, il segmento titoli con alti
requisiti, incontrano oggi analisti e investitori in occasione del 2° Star
Company Results, evento organizzato da Borsa Italiana che offre l'opportunità
alle società e alla comunità finanziaria di fare il punto sui risultati
raggiunti e sulle prospettive future. Dati di mercato - A quasi due anni dal
suo avvio, il segmento Star si conferma un'importante vetrina per la
valorizzazione delle società di piccola e media capitalizzazione. Operativo
dal 2 aprile 2001, ha esordito con 20 società - oggi ne conta 40 - e dal
lancio ha registrato un trend di crescita costante arrivando, alla fine del
gennaio 2003, a una capitalizzazione di oltre 7 miliardi di euro con un
controvalore di scambi nel mese di oltre 183 milioni di euro. La volatilità
del segmento Star (7,6% in gennaio) si mantiene più contenuta rispetto a
quella della Borsa (20,7%) e del Nuovo Mercato (30,2%). Dall'inizio del
2002, l'indice Mibstar registra ad oggi una performance migliore rispetto
agli altri indici small cap del mercato europeo (+16,2 rispetto a Smax di
Deutsche Börse, +21,7 rispetto a Ftse Small Cap del London Stock Exchange e
+11,7 rispetto a Next Prime di Euronext) nonché all'indice Mib di Borsa
Italiana. "Questi risultati confermano l'apprezzamento del mercato
verso la nostra piccola e media industria, simbolo del made in Italy e
spesso leader di settore che - in un periodo congiunturale difficile - ha
saputo distinguersi sia sotto il profilo industriale che finanziario",
ha commentato Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana.
Dati società - Le 40 società appartenenti al segmento hanno un flottante
superiore alla percentuale richiesta dal regolamento Star - 35% in caso di
Ipo, 20% se già quotate -; infatti, 3 società hanno un flottante superiore
al 50%, 7 tra il 40% e il 50%, 12 tra il 35% e il 40%, 6 tra il 30% e il 35%
e 12 compreso tra il 20% e il 30% del capitale. Nel corso dell'esercizio
2002, l'87% delle società (*) ha distribuito un dividendo ai propri
azionisti, con un dividend yield medio del 2,5%. Il 34% delle società
presenta un total shareholders return medio positivo: una fra il 40% e il
50%, una fra il 20% e il 30%, 6 fra il 10% e il 20% e 5 sotto il 10%. Sotto
il profilo degli indicatori di redditività, le società presentano una
variazione percentuale dell'Ebit sull'anno precedente pari in media al
-2,7%, dato significativo nell'attuale fase congiunturale. In termini di
performance del titolo, nel 2002 il 32% delle società mostra un andamento
positivo: fra queste Manuli (+48%), Mirato (+22,7%), Sabaf (+15,1%), Banca
Popolare di Intra e Ima (entrambe +14,9%). (*) escluse Astaldi e Fiera di
Milano, quotate nel corso del 2002 Corporate Governance e trasparenza - Il
68% delle 40 società Star ha un Consiglio di Amministrazione composto in
maggioranza da Amministratori non esecutivi e/o indipendenti e il 58% conta
un numero di membri indipendenti superiore al minimo richiesto. In media, i
Consigli di Amministrazione delle società Star sono composti per 1/3 da
amministratori indipendenti. Per quanto riguarda i membri indipendenti nel
comitato di controllo interno, l'82% delle società Star ne possiede un
numero superiore al 50%. In media le società Star hanno un comitato di
controllo interno composto per 3/4 da membri indipendenti. Il 35% delle
società inoltre ha adottato criteri più stringenti - in termini di soglia
e di tempestività nella comunicazione - di quelli definiti dal Codice di
Internal Dealing di Borsa Italiana. Modifiche regolamentari - L'Assemblea di
Borsa Italiana il 16 dicembre 2002 ha approvato alcune modifiche - soggette
all'approvazione di Consob - al Regolamento dei mercati, per tenere conto
delle integrazioni apportate al Codice di Autodisciplina sulla composizione
e sul funzionamento del comitato di controllo interno. Il nuovo Regolamento,
per le società quotate sul segmento Star, ha recepito i nuovi criteri di
composizione del comitato (maggioranza composta da amministratori
indipendenti) e ha eliminato la possibilità di attribuire al Consiglio di
Amministrazione le competenze in materia. Viene aumentato ad almeno 2 il
numero degli amministratori indipendenti necessari per garantire la
costituzione del Comitato e il suo regolare funzionamento. Per il Consiglio
di Amministrazione si prevede la presenza di 2, 3 o 4 amministratori
indipendenti a seconda che il numero dei componenti sia rispettivamente
inferiore a 8, compreso tra 9 e 14, superiore a 14. Per la valutazione
dell'indipendenza Borsa Italiana avrà riguardo dei rapporti - diretti e
indiretti - che intercorrono tra l'amministratore e la società interessata.
Borsa Italiana ha infatti definito la nozione di "relazioni economiche
rilevanti", sia in riferimento ai rapporti commerciali che alle
prestazioni professionali: rispetto ai primi, ha ristretto l'attuale
disciplina, considerando rilevanti anche i rapporti di natura commerciale
qualora eccedano il 5% del fatturato dell'impresa fornitrice o dell'impresa
beneficiaria. Relativamente invece alle prestazioni professionali si
considerano rilevanti i rapporti che eccedono il 5% del reddito
dell'amministratore o, in ogni caso, i 200.000 euro. E' stato inoltre
esplicitato il riferimento temporale delle prestazioni economiche rilevanti,
riferendole all'attività svolta dall'amministratore nell'anno in corso e
nell'esercizio precedente. Se tali prestazioni sono state rappresentate da
rapporti di lavoro subordinato o da incarichi di amministratore esecutivo si
fa riferimento agli ultimi tre esercizi. Ai fini della valutazione
dell'indipendenza, il Codice raccomanda di tenere conto dei rapporti
economici o partecipativi intrattenuti dall'amministratore anche in via
indiretta. Pertanto, nel valutare l'indipendenza degli amministratori, Borsa
Italiana avrà riguardo ai rapporti intercorrenti tra l'amministratore e: i
suoi familiari, gli studi professionali di cui è socio, le società
controllate anche indirettamente da lui o dai suoi familiari, le società di
cui tali soggetti sono amministratori o dirigenti; la società interessata,
gli azionisti che, anche indirettamente, la controllano, gli amministratori
esecutivi o le società anche indirettamente controllate da tali soggetti.
Per assicurare l'indipendenza degli amministratori, Borsa Italiana ha
ristretto l'ambito di applicazione prevedendo che non possano essere
nominati amministratori indipendenti: il coniuge (cui è equiparato il
convivente), parenti e affini entro il secondo grado degli amministratori
esecutivi o di un azionista che controlla la società; il coniuge, o
convivente, e/o parente di primo grado dei soggetti potenzialmente idonei a
influenzare le decisioni della società. La disciplina sarà direttamente
applicabile alle società che chiedano l'ingresso in Star mentre viene
introdotto un periodo di adeguamento - al più tardi, in occasione
dell'assemblea di approvazione del bilancio di esercizio che si svolgerà
nel corso dell'anno 2004 - per le società già presenti.
STANDARD AND POOR'S ASSSEGNA A UNION
INVESTMENT IL PRIMO PREMIO QUALE MIGLIOR GESTORE DI FONDI NELLA CATEGORIA
"SMALL GROUP A 5 ANNI"
Milano, 28 febbraio 2003 - Union Investment, nata nel 1956 e con sede a
Francoforte, è la terza società tedesca di fondi d'investimento e gestisce
un patrimonio totale di crca 100 miliardi di euro per conto di 3,7 milioni
di investitori. Presente sul mercato italiano dal 1999, Union Investment ha
conquistato un nuovo premio tutto italiano, che va ad aggiungersi al lungo
elenco di riconoscimenti ottenuti in Germania e in altri Paesi europei. Nel
corso della premiazione degli "Standard & Poor´s Fund Awards 2003
Italy", tenutasi il 25 febbraio 2003 a Milano, Union Investment è
stata premiata quale migliore gestore a 5 anni nella categoria "small
groups" di S&P. Union Investment ha conquistato per la prima volta
nel nostro Paese gli importanti riconoscimenti grazie a due fondi:
UniKapital, risultato, a 5 anni, primo di 95 prodotti concorrenti nella
categoria "fondi obbligazionari euro a breve termine" e
Liga-Pax-Rent-Union, fondo che ha invece conseguito il miglior piazzamento,
a 5 anni, su un totale di 62 fondi nella categoria "fondi
obbligazionari a reddito fisso area Europa". Questi nuovi
riconoscimenti sono un ulteriore stimolo per la casa d'investimento tedesca
a puntare sull'Italia e a intensificare la propria presenza e il proprio
impegno nel nostro Paese dove il team italiano é riuscito a raddoppiare nel
2002 la raccolta complessiva rispetto all'anno precedente, registrando quasi
40 fondi per la distribuzione alla clientela retail italiana, e stringendo
nuovi e importanti accordi di collaborazione che consentiranno a Union di
essere sempre più vicina ai risparmiatori della Penisola. L'offerta di
Union spazia da prodotti azionari di ogni segmento e area goegrafica
disponibili a una altrettanto vasta e valida gamma di fondi obbligazionari,
affiancata a strumenti di liquidità di elevato standard.
CRESCE IL MERCATO DEI FONDI ETICI NEL
MONDO: IL PATRIMONIO GESTITO SUPERA I 235 MILIARDI DI EURO
Milano, 28 febbraio 2003 - Boom per i fondi etici nel mondo. Il patrimonio
gestito supera i 235 miliardi di euro, circa il 2% degli asset totali dei
fondi di investimento aperti nel mondo, con circa 600 prodotti. Il 75% di
questo mercato,. tuttavia, è concentrato negli Stati Uniti che insieme al
Canada, rappresenta il 90% del totale. E' quanto emerge da un'analisi
condotta da Bipiemme Gestioni, presentata ieri a Milano in occasione del
lancio di tre nuovi fondi socialmente responsabili. I fondi etici sono nati
negli Stati Uniti alla fine degli anni 20 del secolo scorso, ma hanno
cominciato a diffondersi negli Usa agli inizi degli anni 70. Solo 10
stagioni dopo si sono visti i primi esempi anche in Europa, poi in questi
ultimi decenni lo sviluppo si è intensificato. In Italia si tratta di un
mercato ancora molto giovane ma in forte espansione. Il mercato italiano dei
prodotti di risparmio socialmente responsabili ha visto una forte crescita
soprattutto nel corso dell'ultimo anno. Nel 2002 sono infatti nati il 30%
dei prodotti di finanza etica attualmente distribuiti: tra fondi comuni di
investimento, comparti di sicav e gestioni patrimoniali sono ormai 50, con
un patrimonio di circa 3 miliardi dì euro. I prodotti etici si dividono
sostanzialmente in due categorie: i fondi che devolvono una parte dei
guadagni in beneficenza e quelli che selezionano, in base a crìterì etici,
le società e gli Stati in cui investire. Nel primo caso ìl fondo devolve
una parte delle commissioni che incassa in favore di enti o associazioni che
abbiano a cuore argomenti come la tutela ambientale, culturale ed il
sostegno alla ricerca in campo medico. Nel secondo caso invece il gestore
investe tenendo conto anche di criteri etìcì. In altre parole sceglie ì
titoli azionari di società "socialmente responsabili", che
rispettano i rapporti di lavoro, l'ambiente e la comunità. In questo tipo
di fondi esiste di solito un comitato etico, rappresentato da personalità
di comprovata caratura morale che vigilano sul rispetto dei criteri etici.
Etica e affari possono andare d'accordo. La conferma proviene dal Dow Jones
Sustainability World Index, indice creato dal provider americano Dow Jones
che raggruppa le 150 società quotate in Borsa più attente ai dei diritti
dei lavoratori, alla salute e all'ecologia. Negli ultimi otto anni questo
indice è cresciuto, ìn euro, del 70,94%, contro il 45,36% del mercato
mondiale. La scelta di investire in maniera etica - mette in luce l'analisi
di Bipiemme Gestioni - non è legata quindi solo ad un aspetto di tipo
benefico caritatevole, ma ad una visione finanziaria di lungo periodo.
Investire in finanza etica non significa, infatti, rinunciare a rendimenti
interessanti. Un numero sempre più ampio di investitori istituzionali e di
clientela privata, sta puntando decisamente verso questo settore, alla luce
del fatto che una selezione rigorosamente etica dei titoli da inserire in
portafoglio darà ì suoi frutti anche in termini di performance. Il
concetto alla base di questo ragionamento è molto semplice: un'azienda che
agisce in maniera socialmente responsabile è premiata dal mercato perché
gode di una reputazione positiva che si ripercuote sul corso del titolo in
Borsa.
PARMALAT FINANZIARIA SPA: IL GRUPPO
CONTINUA A GODERE DI SOLIDITÀ ECONOMICO FINANZIARIA
Milano, 28 febbraio 2003 - In seguito alle recenti molteplici speculazioni
circolate sui mercati relativamente alla solidità economica e finanziaria
del Gruppo, Parmalat comunica quanto segue: Il Gruppo continua a godere di
solidità economico - finanziaria come dimostrato dagli ultimi risultati
pubblicati lo scorso settembre 2002. In questo contesto non si è registrato
alcun deterioramento rispetto a quanto già noto al mercato. I risultati
dell'esercizio 2002 di imminente pubblicazione (28 marzo p.v.) confermeranno
i positivi trend delle attività del gruppo evidenziatisi praticamente in
tutti i paesi del mondo. I primi mesi dell'esercizio 2003 hanno registrato
livelli di volumi e di redditività al di sopra delle aspettative del
Gruppo. L'attuale posizione finanziaria netta del Gruppo risulta ad oggi
essere anche in miglioramento rispetto a quella pubblicata il 30 settembre
2002, pari a Euro 1,956 milioni. · L'operazione obbligazionaria annunciata
al mercato è motivata dalla volontà di entrare sul mercato istituzionale -
dopo un'impegnativa attività di comunicazione presso investitori
istituzionali europei - e sarà portata a termine se le condizioni saranno
giudicate convenienti dalla società. Il Gruppo si riserverà di perseguire
vie legali contro chi ha messo in circolazione informazioni false e
tendenziose relativamente alla solidità ed alla credibilità dell'azienda e
dei suoi rappresentanti.
PARMALAT, DOPO AVER ESAMINATO LE
CONDIZIONI CUI SAREBBE POSSIBILE EFFETTUARE L'OPERAZIONE NELLE SUBENTRATE
DIFFICILI CONDIZIONI DI MERCATO
Milano 28 febbraio 2003 - Parmalat, dopo aver esaminato le condizioni cui
sarebbe possibile effettuare l'operazione nelle subentrate difficili
condizioni di mercato, non avendo necessità di raccogliere fondi, decide di
non proseguire l'operazione. Questa decisione è stata adottata nonostante
che la domanda di sottoscrizione da parte degli investitori istituzionali, a
cui la proposta operazione di raccolta era per la prima volta totalmente
dedicata, fosse fino a questo momento più che soddisfacente. Tuttavia, si
è ritenuto che il costo dell'operazione, date le ricordate condizioni di
mercato sfavorevoli e prevalenti sia sul mercato del debito sia sul mercato
azionario, nonché speculazioni di mercato, non riflettesse la solidità dei
fondamentali di credito del Gruppo.
PARMALAT LANCIA PRESTITO A SETTE ANNI
Milano, 28 febbraio 2003 - Il Gruppo Parmalat conferma che ieri ha avviato
il lancio di un prestito obbligazionario, rivolto a investitori
istituzionali, della durata di sette anni. Il prestito, che verrà emesso da
una società controllata di diritto estero, avrà un rendimento annuo
intorno al 7,75% e un importo di nominali 300 milioni di euro estendibili
fino a 500 milioni di euro. Lead manager dell'operazione sono Morgam Stanley,
Deutsche Bank , Ubm e Abaxbank.
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN NUOVO
REGOLAMENTO DI ESENZIONE DI DETERMINATI ACCORDI NEL SETTORE DELLE
ASSICURAZIONI
Bruxelles, 28 febbraio 2003 La Commissione europea ha adottato, in
applicazione delle regole di concorrenza, un regolamento che autorizza a
determinate condizioni alcuni tipi di accordi di cooperazione tra imprese di
assicurazione. Vi rientrano tra l'altro la fissazione di condizioni di
assicurazione tipo non vincolanti, lo scambio di informazioni statistiche
per il calcolo dei rischi e la costituzione di consorzi di assicurazione. Il
nuovo regolamento di esenzione è stato messo a punto dopo un'ampia
consultazione degli Stati membri e delle parti interessate e sostituisce,
migliorandolo, il regolamento attualmente in vigore, che scade alla fine di
marzo. In occasione dell'adozione del nuovo regolamento Mario Monti,
commissario per la concorrenza, ha dichiarato: "Il nuovo regolamento di
esenzione per categoria autorizza gli accordi tra assicuratori per
l'effettuazione in comune di studi e di calcoli relativi ai rischi - purché
non vengano poi concordati le condizioni di assicurazione ed i premi. La
cooperazione, rimanendo nell'ambito autorizzato dal regolamento, accrescerà
l'efficienza del settore a tutto vantaggio dei consumatori." Il nuovo
regolamento di esenzione per categoria per le assicurazioni sostituirà il
vigente regolamento della Commissione sulla stessa materia(1) alla sua
scadenza, il 31 marzo 2003, e sarà valido per sette anni, ossia fino al 31
marzo 2010. Il regolamento esenta dal divieto generale di cui all'articolo
81, paragrafo 1 del trattato CE diverse categorie di accordi, a condizione
che la cooperazione non vada al di là di quanto è utile nell'interesse dei
consumatori e, in particolare, non riguardi la copertura, le condizioni o i
premi praticati nelle polizze di assicurazione offerte ai consumatori.
Nell'esenzione rientrano: il calcolo in comune dei rischi e gli studi in
comune sui rischi futuri; la fissazione di condizioni tipo di assicurazione
comuni; la costituzione e la gestione di consorzi di assicurazione e il
collaudo e l'omologazione di dispositivi di sicurezza. Il nuovo regolamento
contempera l'esigenza di dare certezza giuridica al settore delle
assicurazioni e quella di esentare solo accordi chiaramente atti a produrre
miglioramenti di efficienza e benefici per i consumatori. Esso è stato
adottato dopo un'ampia consultazione su un primo progetto pubblicato nella
Gazzetta ufficiale nel luglio 2002(2). In totale sono pervenuti 22
contributi, provenienti da associazioni del settore assicurativo,
associazioni di consumatori ed organismi pubblici. I principali elementi del
nuovo regolamento sono descritti qui di seguito, evidenziando soprattutto le
modifiche rispetto al regolamento precedente. Calcolo in comune dei rischi e
studi in comune sui rischi futuri (capo II del regolamento) Per gli
assicuratori è importante disporre di dati accurati sui rischi che
assicurano, compresi i rischi futuri. Le informazioni di cui può disporre
internamente una compagnia spesso non sono sufficienti ed è quindi
opportuno autorizzare scambi di dati statistici e il calcolo in comune dei
rischi. Per questo aspetto il campo d'applicazione dell'esenzione è più o
meno immutato. Condizioni tipo di assicurazione comuni non vincolanti (capo
III del regolamento) Le associazioni nazionali preparano condizioni tipo di
assicurazione per vari tipi di polizze di assicurazione. La portata
dell'esenzione di categoria in questo campo è fondamentalmente immutata,
anche se sono state aggiunte altre condizioni di esenzione. Nel mantenere
l'esenzione la Commissione ha tenuto presente che le condizioni di
assicurazione tipo non vincolanti accrescono l'efficienza delle imprese di
assicurazione e possono essere utili alle organizzazioni dei consumatori e
agli intermediari. Consorzi di assicurazione (capo IV del regolamento) La
costituzione di consorzi tra più assicuratori è frequente quando si tratta
di coprire rischi molto grandi o eccezionali, per esempio nei settori
dell'aviazione, nucleare e ambientale, che le singole compagnie di
assicurazione sono riluttanti a coprire interamente da sole. In questo
settore la portata dell'esenzione per categoria è stata ampliata rispetto
al regolamento 3932/92. Il primo luogo, le soglie espresse in termini di
quote di mercato al di sotto delle quali i consorzi beneficiano
dell'esenzione sono state innalzate (dal 10% al 20% nel caso dei consorzi di
coassicurazione e dal 15% al 25% per i consorzi di assicurazione). In
secondo luogo per i consorzi costituiti ex novo per coprire un nuovo rischio
è stata introdotta un'esenzione di tre anni non subordinata ad alcuna
soglia di mercato. Questo perché una cooperazione che dà origine a
prodotti commerciali nuovi può essere esentata a prescindere dalla quota di
mercato per un limitato periodo iniziale. La Commissione segue attentamente
gli sviluppi sui mercati assicurativi, e in particolare le risposte date
dagli assicuratori all'evoluzione di alcuni rischi esistenti, ad esempio al
sensibile aumento del rischio di terrorismo. Il regolamento indica solo le
forme di cooperazione tra gli assicuratori che possono beneficiare d'ufficio
di un'esenzione; non è quindi escluso che possano essere autorizzate altre
forme di cooperazione che si rendano necessarie per offrire prodotti
assicurativi efficaci nell'interesse dei consumatori. Questo può accadere
in particolare nel caso in cui il rischio diventi così elevato da poter
essere coperto solo in comune da più assicuratori. Per stabilire
orientamenti adeguati per affrontare simili casi di mutamento delle
condizioni sul mercato, la Commissione sta attualmente esaminando una serie
di casi individuali (che riguardano in particolare consorzi di assicurazione
dei rischi di terrorismo) e spera di poterne trarre tra breve delle
conclusioni. Dispositivi di sicurezza (capo V del regolamento) Nella maggior
parte degli Stati membri esistono accordi tra gli assicuratori in materia di
specifiche tecniche dei dispositivi di sicurezza, specifiche che vengono
utilizzate per fare dei test e redigere elenchi di dispositivi omologati. A
seguito di osservazioni ricevute in merito al progetto pubblicato, il campo
d'applicazione del nuovo regolamento è ora in linea con le regole
armonizzate del mercato interno applicabili ai dispositivi di sicurezza. Si
è infatti considerato che, quando esiste una normativa comunitaria che
armonizza le specifiche, gli accordi tra assicuratori che prescrivessero
requisiti più rigorosi di quelli previsti dalla normativa avrebbero una
notevole incidenza sul mercato dei dispositivi stessi, in quanto quelli in
presenza dei quali gli assicuratori sarebbero riluttanti ad assicurare il
rischio difficilmente troverebbero spazio sul mercato. Di conseguenza, si è
deciso che accordi tra assicuratori che impongano requisiti superiori alle
specifiche stabilite dalla legislazione di armonizzazione non possono
beneficiare dell'esenzione. Base giuridica L'articolo 81, paragrafo 1 del
trattato CE vieta gli accordi che possano pregiudicare il commercio tra
Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire,
restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato
comune. Ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 3 la Commissione può esentare
gli accordi che producano miglioramenti di efficienza i cui vantaggi
superano gli effetti negativi delle restrizioni della concorrenza, a
condizione che i consumatori beneficino di una congrua parte di tali
vantaggi. La Commissione può esentare mediante regolamento (con una
cosiddetta "esenzione per categoria") determinate categorie di
accordi della medesima natura; essa lo aveva già fatto, per il settore
assicurativo, nel 1992, con il regolamento n. 3932/92. Un regolamento di
esenzione per categoria definisce solo il livello di cooperazione che è
autorizzato d'ufficio. Il regolamento di esenzione per categoria in oggetto
non pregiudica l'ammissibilità di altre forme di cooperazione tra
assicuratori, purché siano soddisfatte le condizioni di cui all'articolo
81, paragrafo 3 del trattato.
NUOVA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SUI
PREZZI DELLE AUTOMOBILI NELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - L'ultima relazione sui prezzi delle automobili
pubblicata dalla Commissione europea rileva che i prezzi delle autovetture
nuove continuano a presentare grandi differenze, anche se si è potuta
registrare una qualche convergenza, soprattutto nell'area dell'euro. Dai
dati al 1° novembre 2002 risulta che molti consumatori europei possono
tuttora realizzare risparmi significativi acquistando un'automobile in un
altro Stato membro e che la concorrenza e gli scambi transfrontalieri non
hanno ancora determinato una convergenza significativa dei prezzi. I prezzi
delle automobili - imposte escluse - sono al livello più basso in
Danimarca, Grecia e nei Paesi Bassi. La Germania, che rappresenta il
maggiore mercato, e l'Austria continuano ad essere tra i paesi che
registrano i prezzi più alti dell'area dell'euro. I prezzi del Regno Unito
restano comunque i più elevati di tutta l'Unione europea. La nuova
relazione si basa sui prezzi delle automobili al 1° novembre 2002. Le
differenze di prezzo menzionate nel presente comunicato stampa si basano sui
prezzi al dettaglio al netto delle imposte consigliati dai costruttori. La
relazione integrale contiene i prezzi al netto e al lordo delle imposte.
Vengono messi a confronto i prezzi di un totale di 84 modelli, che
rappresentano le auto più vendute di 26 costruttori automobilistici.
Situazione complessiva nell'Unione europea - Secondo la relazione, le
divergenze di prezzo sono meno estreme rispetto a quanto registrato nelle
relazioni precedenti. La deviazione standard dei prezzi tra mercati
nazionali è scesa dal 10,6% al 10,1% rispetto alla precedente relazione del
1° maggio 2002. Questa convergenza si è registrata contestualmente ad un
calo generale dello 0,2% dei prezzi delle auto. Il differenziale tra lo
Stato membro con i prezzi più contenuti e quello con i prezzi più elevati
rimane considerevole in casi singoli ed è pari al 20% dei prezzi di vendita
consigliati per il 18% dei modelli esaminati nella relazione. Il
differenziale di prezzo più ampio registrato nella relazione riguarda la
Fiat Seicento, il cui prezzo nel Regno Unito è superiore del 59,5% a quello
praticato in Spagna. In termini assoluti - più indicativi per i consumatori
finali rispetto alle percentuali - un'auto del "segmento centrale"
- quale la Peugeot 406 del segmento D - costa nello Stato meno caro 5 100
€ in meno rispetto allo Stato più caro dell'area dell'euro. Il
differenziale tra lo Stato membro meno caro e quello più caro nell'Unione
europea è pari a 6 500 € euro. Questi dati confermano che i consumatori
possono realizzare dei buoni affari sfruttando le differenze di prezzo
esistenti nell'Unione europea, ma dimostrano nel contempo che la concorrenza
tra i rivenditori dei vari Stati membri e gli acquisti transfrontalieri non
condizionano ancora il comportamento concorrenziale dei costruttori e che i
mercati rimangono relativamente frammentati. Le nuove norme applicabili alla
distribuzione degli autoveicoli dovrebbero aumentare la pressione della
concorrenza e, una volta pienamente operative, integrare maggiormente i
mercati. Le nuove norme dovrebbero semplificare gli acquisti
transfrontalieri, fatti direttamente dai consumatori oppure attraverso un
intermediario che acquisti per loro conto. Stati membri più e meno cari -
All'interno dell'area dell'euro, la Germania e, in misura minore, l'Austria
restano i mercati più cari. In Germania, nel complesso 37 modelli fanno
registrare i prezzi in assoluto più elevati dell'area dell'euro e 31 di
essi sono venduti ad un prezzo superiore a quello praticato sul mercato meno
caro dell'area dell'euro, con differenziali che vanno dal 20 al 42%.
Differenziali superiori al 20% si registrano anche per 19 modelli in
Austria. Il numero di modelli con differenziali di prezzo così elevati è
tuttavia sceso rispetto alla precedente relazione, che segnalava questa
situazione per 41 modelli in Germania e per 23 modelli in Austria. I mercati
con i prezzi più bassi sono la Finlandia, con differenziali inferiori al
20% per i modelli oggetto dell'inchiesta, la Grecia e i Paesi Bassi con,
rispettivamente, tre e quattro differenziali superiori al 20%. I prezzi del
Regno Unito restano i più elevati dell'Unione per una parte considerevole
dei modelli esaminati, nonostante le riduzioni registrate negli ultimi sei
mesi. Nel Regno Unito i prezzi comprendono tuttavia i costi aggiuntivi per
conformare i modelli ai requisiti del mercato britannico, in particolare la
guida a destra, e riflettono le fluttuazioni sterlina/euro. La relazione
sottolinea inoltre che il supplemento per la guida a destra, nel caso dei
consumatori britannici e irlandesi che acquistano un'auto in un altro Stato
membro, risulta generalmente inferiore per i modelli giapponesi (+/ 4%),
mentre per i veicoli del gruppo Volkswagen (VW, Audi e Seat) si registra il
sovraccosto massimo (+/- 10%). Alcuni esempi nell'area dell'euro - Vengono
riportate qui di seguito le differenze di prezzo registrate al 1° novembre
2002 per alcuni dei modelli di automobili più diffusi (differenze espresse
in % dei prezzi in euro, imposte escluse, tra i paesi dell'area dell'euro
che presentano rispettivamente il prezzo più elevato e quello più
basso).
Auto
piccole:
Segmenti A
e B
|
1/11/2002
|
1/5/2002
|
1/11/2001
|
Opel Corsa
|
13,3%
|
18,1%
|
36,9%
|
Ford Fiesta
|
25,8%
|
n.d.
|
16,4%
|
Renault
Clio
|
13,8%
|
19,5%
|
26,4%
|
Peugeot
106
|
26,8%
|
24,4%
|
20,3%
|
VW Polo
|
18,0%
|
22,6%
|
14,7%
|
Auto
medie: segmento C
|
1/11/2002
|
1/5/2002
|
1/11/2001
|
VW
Golf
|
32,2%
|
30,5%
|
34,5%
|
Opel
Astra
|
25,6%
|
21,4%
|
32,2%
|
Ford Focus
|
26,6%
|
24,4%
|
21,0%
|
Renault Mégane
|
11,5%
|
26,5%
|
22,9%
|
Peugeot 307
|
23,1%
|
27,2%
|
29,6%
|
Auto
grandi:
Segmenti
D, E e F
|
1/11/2002
|
1/5/2002
|
1/11/2001
|
BMW 318I
|
10,4%
|
11,2%
|
11,6%
|
Audi A 4
|
13,2%
|
11,9%
|
13,5%
|
Ford Mondeo
|
22,7%
|
21,5%
|
20,5%
|
Opel Vectra
|
22,7%
|
28%
|
41%
|
VW Passat
|
26,9%
|
27,3%
|
23,1%
|
Differenze di prezzo nell'insieme dei
segmenti - Nel complesso, la convergenza dei prezzi per i modelli più
venduti all'interno dei vari segmenti non ha registrato variazioni di
rilievo rispetto all'ultima relazione. Gli esempi riportati sopra mostrano
che per 7 modelli i differenziali di prezzo sono aumentati, mentre sono
diminuiti per altri 8 modelli. Tuttavia, contrariamente alla relazione
precedente, la Commissione ha constatato che nei primi tre segmenti (da A a
C), che sono quelli con il maggior volume di vendite e il maggior numero di
modelli, le differenze medie di prezzo nella zona euro si stanno allineando
a quelle dei segmenti più cari D, E, F e G. Le politiche di prezzo dei
costruttori - Nell'intera area dell'euro, General Motors (Opel-Vauxhall,
Saab), malgrado alcuni recenti allineamenti dei prezzi nella marca Opel, il
gruppo PSA (Peugeot, Citroën) e Honda sono i gruppi per i quali si
registrano le maggiori differenze di prezzo all'interno dei gruppi stessi.
D'altro canto, in generale, alcuni costruttori tedeschi (ad esempio Bmw e
DaimlerChrysler) e, in misura minore, Renault limitano le differenze di
prezzo all'interno dell'area dell'euro al 15% o ad un livello inferiore.
Metodo di indagine - Il metodo utilizzato è il medesimo delle relazioni
precedenti: 18 produttori europei e 8 giapponesi hanno comunicato alla
Commissione i prezzi di listino consigliati al 1° novembre 2002 per 84 dei
loro modelli più venduti. Il prezzo di riferimento per calcolare i
differenziali è quello del paese dell'area dell'euro più economico per il
modello in questione. I prezzi formano oggetto di una ponderazione per tener
conto delle differenze di allestimento e sono espressi in euro e, ove
applicabile, in valuta locale, al netto e al lordo delle imposte. Vengono
inoltre forniti i prezzi per i principali optional e la guida a destra,
nonché altre informazioni. In alcuni mercati nazionali, determinati modelli
possono comportare ulteriori optional e presentare differenze
nell'allestimento di base. Va notato che i prezzi di vendita effettivi
possono differire dai prezzi di listino consigliati, poiché i rivenditori
sono liberi di stabilire i propri prezzi e di offrire ai clienti vantaggi
finanziari supplementari a seconda del mercato. Informazioni per il pubblico
- Onde aumentare la trasparenza ed informare meglio il pubblico, la
Direzione generale della concorrenza ha deciso di agevolare l'accesso ai
dati, mettendo a disposizione la relazione sul proprio sito web: comunicato
stampa, sintesi della relazione in versione elettronica e listini prezzi dei
produttori, all'indirizzo seguente: http://europa.eu.int/comm/competition/car_sector/
La copia su carta dell'intera relazione: è disponibile presso gli uffici
della Commissione nei vari Stati membri, i cui indirizzi possono essere
consultati sul sito web: http://europa.eu.int/comm/offices.htm
I numeri telefonici dei centri di informazione per gli acquirenti di
autoveicoli sono disponibili all'indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/car_sector/
1 Le nuove regole di concorrenza stabilite dal regolamento della Commissione
n. 1400/2002 concernente il settore degli autoveicoli prevedono un periodo
di transizione fino al 1° ottobre 2003 per talune disposizioni e fino al 1°
ottobre 2005 per altre. Per ulteriori informazioni sulle nuove norme, cfr.
IP/02/1073 e MEMO/02/174 del 17.7.2002. 2 I tassi di conversione dell'euro
sono quelli pubblicati nella Gazzetta ufficiale C 269 del 5.11.2002, pag. 2.
CARDNET GROUP: FATTURATO DEL
SEMESTRE A 12 MILIONI DI EURO (+114%) PRODOTTE NEL PERIODO OLTRE 74 MILIONI
DI CARD
Milano, 28 Febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di CardNet Group
, il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo, personalizzazione
e produzione di Card, e delle soluzioni informatiche per la loro emissione e
gestione, ha approvato oggi nel tardo pomeriggio la relazione semestrale per
il periodo 1° luglio 2002 - 31 dicembre 2002, che corrisponde per il Gruppo
al primo semestre dell'esercizio 2002-2003. A livello consolidato, i ricavi
totali sono stati pari ad oltre 12,2 milioni di euro, in aumento del 114%
anno su anno (al 31 dicembre 2001 il fatturato relativo ai primi sei mesi
dell'esercizio 2001-2002 è stato di ca. € 5,7 milioni) anche grazie alla
variazione dell'area di consolidamento. A parità di perimetro, il fatturato
risulta essere di ca. € 6,5 milioni (+15%). Il Card management, core
business del Gruppo, produce oggi l'82,7% del fatturato complessivo, contro
il 60% di un anno prima. Questo risultato è ritenuto particolarmente
soddisfacente anche alla luce del perdurare della stagnazione nel settore
della telefonia e del rallentamento nell'adozione dei progetti nel campo
dell'e-government nel nostro paese. Per la chiusura dell'esercizio al 30
giugno 2003 si ribadisce quindi l'obiettivo di una crescita del fatturato di
circa il 50%. Il margine operativo lordo è stato negativo per € 2,88
milioni (a fronte di € 1,43 milioni al 31 dicembre 2001). Il risultato
netto è stato negativo per € 6,57 milioni (-3,39 milioni al 31 dicembre
2001); su questo valore hanno pesato notevolmente gli ammortamenti e i costi
una tantum sostenuti per l'avvio della produzione nello stabilimento della
controllata CardNet SpA di Iglesias ed i relativi costi per lo sviluppo e la
formazione del personale locale. Sono in utile le altre società del gruppo
(Ipm, CardNet Swiss e Matica Systems). I dipendenti della fabbrica erano 149
al 31 dicembre 2002, tra cui 89 operai; a livello di gruppo la media dei
dipendenti nel semestre è stata di 213 dipendenti a fronte dei 132 del
semestre chiuso al 31 dicembre 2001. L'organico di gruppo risulta quindi
pressochè raddoppiato dai 118 di fine 2001 ai 222 di fine 2002. In calo
risulta la posizione finanziaria netta, negativa al 31 dicembre 2002 per €
27,6 milioni a fronte dei € 24,2 milioni registrati al 30 giugno 2002 e
dei € 27,0 milioni al 30 settembre 2002. Nel semestre sono state oltre 74
milioni le card prodotte nei due stabilimenti di Iglesias e di Zug
(Svizzera), e sempre nel periodo la Cardnet SpA ha ottenuto la
certificazione per produrre carte di credito da parte di MasterCard. Il
portafoglio ordini al 31 dicembre era di circa € 7,6 milioni. Per quanto
riguarda la CardNet Group S.p.A., la società capogruppo quotata al Nuovo
Mercato, il semestre chiude con un buon livello di fatturato (€
5,2milioni) superiore del 42% a quello raggiunto al 31 dicembre 2001. L'Ebitda
è negativo per €0,8 milioni (-14,8% del fatturato), ma con un segnale
positivo rispetto a quello del semestre chiuso al 31 dicembre 2001, quando
l'Ebitda aveva raggiunto un livello negativo di €1,2 milioni, e
rappresentava il -32%del fatturato. Il semestre di CardNet Group S.p.A. si
è chiuso con risultato negativo di €2,5milioni, di poco superiore alla
perdita subita al 31 dicembre 2001 (€ 2,3 milioni). Sul risultato al 31
dicembre 2002 hanno pesato gli oneri finanziari che sono passati da €
0,2milioni a € 0,5milioni, ed il protrarsi della congiuntura negativa di
mercato. Il Consiglio di Amministrazione ha dato una indicazione anche dei
dati di Gruppo a fine gennaio 2003: il fatturato Consolidato del mese è
stato di circa €2,1 milioni, il portafoglio ordini registra una lieve
flessione stagionale, e si attesta a 7,2 milioni, mentre la Posizione
finanziaria netta risulta essere di circa €27,4milioni al 31 gennaio 2003.
In relazione alla tempistica per il perfezionamento degli accordi con
Mercatus la società informa che sarà necessario attendere il completamento
delle operazioni di due diligence contabile sulla situazione di CardNet
S.p.A. al 31 dicembre 2002 presentata in data odierna al Consiglio di
Amministrazione, nonché un aggiornamento della due diligence legale a suo
tempo svolta. Le suddette operazioni di una recente due diligence
costituiscono il presupposto necessario per la conclusione dell'operazione.
I nostri consulenti finanziari e legali ritengono che la due diligence possa
ragionevolmente concludersi entro marzo 2003. Il Consiglio di
Amministrazione ha inoltre deliberato la cooptazione di due consiglieri (dott
Umberto Bazan ed il dott. Fabio Lazzerini), in sostituzione di due
consiglieri dimissionari, ed il varo del Codice di comportamento interno (Internal
dealing) secondo i dettami e con soglie e tempistiche di comunicazione
analoghe a quelle indicate da Borsa Italiana. Tale codice è entrato in
vigore a partire dal 1 gennaio 2003.
NETWORK ASSOCIATES SI AGGIUDICA UN
NUOVO CONTRATTO PER LA PROTEZIONE DEI SISTEMI DELL'AVIAZIONE AMERICANA
Milano, 28 febbraio 2003 - Network Associates, Inc. leader mondiale nella
ricerca per la sicurezza e lo sviluppo di tecnologia informatica ha
recentemente ottenuto l'incarico per i prossimi due anni e mezzo da parte
dell'Afrl, i Laboratori di Ricerca dell'Aviazione Americana, di sviluppare
nuove tecnologie per i sistemi di sicurezza informatici. L'accordo rientra
nella Software Protection Initiative (Spi), un programma governativo che è
stato sviluppato per concentrare gli sforzi e proteggere il software
strategico che supporta le risorse nazionali e della difesa. Il focus del
primo dei progetti di ricerca commissionati è quello di produrre un
repository di sviluppo protetto e sicuro. Obiettivo di questo progetto è
quello di creare e sviluppare tecniche a garanzia delle informazioni e
funzionalità di scanning per codice maligno per i sistemi di produzione
software. Tali tecniche e funzionalità miglioreranno la sicurezza delle
attività di sviluppo del software riducendo le vulnerabilità del software
stesso. I Laboratori di Network Associates effettueranno ricerche complete
sino al mese di Dicembre 2003. Il secondo progetto sarà focalizzato sulla
protezione del software da attività di reversed engineering. Attraverso
tali tecniche, strumenti come disassemblatori e decompilatori possono
estrarre e sfruttare informazioni relative alla struttura progettuale e alle
funzioni operative del software. I Laboratori di Network Associates
studieranno la possibilità di costruire e integrare delle difese contro il
reverse engineering all'interno del software più critico, aiutando a
proteggere lo stesso da attacchi di pirateria o modifiche dannose. Le
attività di ricerca procederanno sino al prossimo Settembre 2003. "I
Laboratori continuano a collaborare con le agenzie governative per garantire
che il software venga sviluppato con la protezione necessaria contro
pirateria e modifiche dannose", ha affermato Terry Benzel, vice
president of advanced security research e responsabile dei Network
Associates Laboratories. "Questi contratti dimostrano piena fiducia in
Network Associates e nelle capacità del nostro team di ricerca nello
sviluppo delle tecnologie richieste per la sicurezza delle informazioni
nazionali".
PRECISAZIONI ALITALIA
Roma, 28 febbraio 2003 - Si e' riunito ieri il Consiglio d'Amministrazione
dell'Alitalia. Nel corso della riunione, l'Amministratore Delegato, anche in
relazione a recenti malaccorte notizie apparse sulla stampa di documenti di
lavori aziendali aventi natura strettamente tecnica, ha fornito una prima
illustrazione dell'andamento economico dell'esercizio 2002 da cui si
evidenzia un forte miglioramento, rispetto all'esercizio precedente, del
margine industriale prima degli oneri finanziari, delle imposte, delle
svalutazioni e degli ammortamenti (Ebitda), ormai ampiamente positivo e
sostanzialmente in linea con le previsioni di Piano non ostante il venir
meno di importanti presupposti economici dello stesso. Il dottor Mengozzi ha
altresì evidenziato che anche il margine prima dei soli oneri finanziari e
le imposte (Ebit) appare sostanzialmente allineato a quello di Piano e si
conferma un risultato economico netto positivo (a Piano era prevista una
perdita di 53 €/mil e nel 2001 si era registrata una perdita di 907 €/mil)
ovviamente anche grazie al concorso di partite straordinarie correlate sia
alla vicenda Klm sia alle dismissione realizzate per ristrutturare il
perimetro del Gruppo. Quanto sopra, ha sottolineato l'Amministratore
Delegato al Consiglio di Amministrazione, da inserire in un quadro
finanziario e patrimoniale della Compagnia che, nel 2002, ha compiuto un
efficace percorso di risanamento attestandosi ad un livello di mezzi propri
pari a circa 1.7 €/mld a fronte di debiti netti di 0.9 €/mld (senza
considerare l'esecuzione del lodo KLM), manifestando così una struttura
patrimoniale sostanzialmente in linea con quella dei maggiori competitori
europei. Quanto sopra, ha comunque evidenziato il dott. Mengozzi, non
attenua le problematiche del nuovo scenario di settore né può costituire
un fattore di diminuzione della tensione verso il pieno risanamento
industriale che, all'interno di aspettative di mercato molto più
rassicuranti, il Piano aveva articolato sul biennio 2002-03 ..2 In tale
contesto, anche per contenere, per quanto possibile, la fortissima
levitazione dei costi esterni non direttamente gestiti dall'azienda (fuel,
assicurazioni, atc) i programmi di riduzione dei costi operativi sono stati
recentemente rivisitati e ulteriormente sviluppati nell'intento di
conseguire anche nel 2003 un gettito di savings in linea con le aspettative
di piano (più che conseguite nel 2002). Il Consiglio d'Amministrazione,
poi, ha deliberato di dare mandato all'Amministratore Delegato di avviare un
approfondimento della fattibilità (e delle relative modalità) di
un'alleanza strategica con Meridiana tramite un periodo di esclusiva
negoziale reciproca finalizzato alla definizione di un piano industriale
congiunto entro il 15 aprile 2003 . Il Consiglio di Amministrazione, quindi,
ha definitivamente deliberato in ordine alla rinuncia del ricorso per danni
presentato al Tribunale di Primo Grado delle Comunità Europee in relazione
all'annullamento della decisione della Commissione Europea del 15 luglio
1997 da parte dello stesso Tribunale di Primo Grado delle Comunità Europee
con sentenza del 12-12-2000 e ha preso atto della cessazione del conto
deposito in garanzia costituito ai sensi della legge 640 del 1996 sulle cui
conseguenze. è stato promosso un approfondimento con i rappresentati del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti teso anche alla definizione
di tale contestata partita. In ultimo, il Consiglio ha autorizzato
l'acquisizione in leasing del decimo aeromobile B777, deliberando la
contestuale uscita dalla flotta di un aeromobile B767.
AIR DOLOMITI SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA A
MONACO DI BAVIERA: QUINTA FREQUENZA GIORNALIERA DA VERONA
Milano, 28 febbraio 2003 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale partner di
Lufthansa e quotata al MTA, dal 3 marzo intensifica l'offerta per Monaco di
Baviera con l'inaugurazione della quinta frequenza giornaliera. La nuova
frequenza completa il prodotto di Air Dolomiti sulla tratta e si inserisce
perfettamente nella strategia Star Alliance in partenza dallo scalo
bavarese: grazie al nuovo volo infatti i passeggeri in partenza da Verona
possono beneficiare di ulteriori connessioni garantite dai partner Star in
partenza da Monaco nella fascia oraria del mattino. Gli orari del
collegamento, operato in collaborazione con Lufthansa sono i seguenti:
Verona - Monaco di Baviera
123456- 07.25/08.25 nuova frequenza
1234567 08.20/09.30
12345-7 12.50/14.00
12345-- 16.50/18.00
-------67 17.00/18.10
12345-7 18.20/19.30
Monaco di Baviera - Verona
123456- 09.25/10.35
1234567 11.15/12.25
12345-7 15.15/16.30
1234567 19.35/20.45
12345-7 20.50/22.00 nuova frequenza
Perseguendo nella propria strategia, Air Dolomiti sta intensificando le
frequenze sullo scalo bavarese in modo da permettere all'utenza di
beneficiare ancor più dell'offerta Star Alliance: lo scalo sta vivendo
infatti un momento molto importante vista la prossima apertura del nuovo
Terminal 2 che, progettato per grande capacità, permetterà alla Star
Alliance di rendere Monaco di Baviera un hub di primissimo piano nello
sviluppo del network planetario dell'alleanza. Per informazioni e
prenotazioni consultare il Customer Service Center di Air Dolomiti al numero
verde 800013366 oppure visitare il sito www.airdolomiti.it
ENERGIA ELETTRICA DA IMPIANTI CIP 6:
ASSEGNATI 200 MEGAWATT PER I MESI DI MARZO E APRILE 2003
Roma, 28 febbraio 2003 - Il Gestore della rete ha concluso la gara per
l'assegnazione, su base mensile, dell'energia Cip 6 (energia prodotta da
impianti che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate) destinata alle
imprese per l'anno 2003. Per il mese di marzo, i 200 megawatt disponibili
sono stati assegnati alle società Edison Energia e Dalmine Energia. Per il
mese di aprile, invece, la stessa capacità è stata assegnata alla sola
Edison Energia. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it
è disponibile l'elenco delle società aggiudicatrici e delle relative bande
assegnate di quest'ultima asta, ed anche di tutte le aste precedenti.
TRASPORTI PUBBLICI: MERCOLEDÌ 5 MARZO
2003 SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO
DA FILT- FIT - UILT - UGL - FAISA CISAL
Milano 28 febbraio 2003 - Mercoledì 5 marzo 2003, le organizzazioni
sindacali Filt - Fit - Uilt- Ugl - Faisa Cisal hanno dichiarato uno sciopero
nazionale di 8 ore a sostegno della vertenza per il rinnovo del biennio
economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il personale Atm
addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, di superficie, dei
parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale
San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all'agitazione si
asterrà dal lavoro dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà
di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non
appartenente alla organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è
prevedibile la riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete
di superficie che in metropolitana. Infolink: www.atm-mi.it.
RIFORMA MORATTI: IL COMITATO DI
CONSULENZA SCIENTIFICA CNR LAMENTA PERDITA AUTONOMIA ENTE
Roma, 28 febbraio 2003 - Il Comitato di Consulenza Scientifica del Consiglio
Nazionale delle Ricerche riunito a Roma in data 26 febbraio 2003 ha
esaminato lo schema di decreto legislativo presentato dal Ministro Moratti
ed ha approvato all'unanimità il seguente parere: 1. Il "decreto
legislativo di riordino del Cnt" rivela, ad una attenta lettura, una
impostazione che si discosta dal criterio fondamentale dell'autonomia
dell'Ente: e ciò, in modo ancor più accentuato rispetto alla precedente
normativa di riordino (D.L.vo 19/99). 2. La legge 168/1989, tuttora in
vigore ma non esplicitamente richiamata nei prescritti del decreto, prevede
in modo limpido che tratto fondamentale del Cnt sia la sua natura "non
strumentale". Si ritiene perciò doveroso, a questo proposito, ribadire
che tratto caratteristico di un ente non strumentale sia la capacità di
autoprogrammare la sua attività di ricerca, certo nell'ambito di linee di
indirizzo politico, nonché l'incidenza e la capacità di
autorappresentazione da parte della comunità scientifica. Ciò comporta per
il Cnt la piena autonomia nel campo suo proprio di promozione della ricerca
nel solco di quanto previsto dall'art. 33 ultimo comma della Carta
Costituzionale. 3. Inoltre, intervenendo quando il riordino della rete è
appena decollato, il "decreto legislativo" appare come un
provvedimento che ovviamente non può tenere conto degli elementi necessari
per giudicare gli effetti di quanto appena varato. 4. Il decreto nel suo
complesso finisce col delineare in prospettiva un Cnt ancor più subalterno
alle decisioni ministeriali nonostante quanto si legge nell'articolo 2 dello
stesso decreto. 5. Si chiede pertanto al legislatore di ripristinare il
richiamo preliminare alla legge 168/1989 proprio per le fondamentali sue
implicazioni e di concepire conseguentemente un testo di decreto coerente
con quanto previsto dalla suddetta legge. A conclusione il Comitato, su
questa base, si dichiara disponibile a collaborare nelle sedi istituzionali
competenti per arrivare a modifiche migliorative del decreto stesso.
CUOA: PARTONO I CORSI GRATUITI PER
GIOVANI
Altavilla Vicentina, 28 febbraio 2003 - Partono il 17 marzo i primi quattro
corsi FSE per giovani, a partecipazione gratuita, promossi dalla Fondazione
Cuoa (www.cuoa.it). I corsi, che prevedono un impegno a tempo pieno per
circa sei mesi: 4 di teoria in aula, presso la Fondazione Cuoa, e due di
stage in azienda, portano al conseguimento delle seguenti qualifiche
professionali: Esperto per l'internazionalizzazione d'impresa; Addetto alla
gestione amministrativa del personale; Esperto in sistemi di qualità
integrata; Tecnico in marketinge sviluppo nuovi prodotti. Le prove
attitudinali e le selezioni si svolgeranno il 4 marzo. Complessivamente, i
corsi gratuiti del Cuoa previsti per il 2003, sono 12. Per informazioni:
Segreteria Fse - e-mail fse@cuoa.it tel.
0444333764
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER IL
PROGRAMMA DI RETI UNIVERSITARIE ASEAN-UE (AUNP)
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - La Commissione europea ha pubblicato un invito
a presentare proposte per un'ampia gamma di attività nell'ambito del
programma di reti universitarie Asean-Ue (Aunp), il cui obiettivo è
promuovere la comprensione e la sensibilizzazione ai problemi reciproci,
nonché gli scambi di esperienze e di competenze tra le due regioni. Il
programma Aunp si propone di rafforzare la cooperazione nel settore
dell'istruzione superiore tra l'Unione europea e i paesi dell'Asean (Brunei
Darussalam, Cambogia, Indonesia, Repubblica democratica popolare del Laos,
Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia, Vietnam), nonché di promuovere
l'integrazione regionale tra gli stessi paesi dell'Asean. Le attività
sostenute nell'ambito del presente invito sono: - facilitare progetti di
partenariato tra istituti di istruzione superiore degli Stati membri
dell'Unione europea e dei paesi Asean ammissibili, al fine di
avviare/rafforzare relazioni coordinate e durature nel settore
dell'istruzione superiore; - promuovere attività accademiche comuni, come
l'elaborazione di programmi di studio e corsi comuni e lo sviluppo di
materiale didattico; -aggiornare le competenze degli studenti di corsi
postuniversitari, del personale docente e amministrativo degli istituti di
istruzione superiore mediante azioni di formazione in patria e all'estero,
come pure attraverso lo scambio di esperienze; - facilitare il reciproco
accesso all'istruzione superiore; - incoraggiare la mutua comprensione e il
reciproco riconoscimento dei programmi di studio, accordi sul trasferimento
dei crediti formativi e il reciproco riconoscimento dei titoli di studio; -
incentivare collaborazioni nel campo della ricerca applicata incentrate su
settori di studio di dimostrabile interesse reciproco UE-Asean, con la
conseguente condivisione dei risultati delle ricerche e relative
pubblicazioni. Per consultare il testo dell'invito, visitare: http://europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2003/c_043/c_04320030222it00130015.pdf
Termine ultimo per la presentazione delle proposte: 19 giugno 2003.
GLI INSEGNANTI IMPARANO A FAR AMARE LA
MATEMATICA IL CORSO È RIVOLTO AI DOCENTI DI MATEMATICA DI TUTTE LE SCUOLE
SUPERIORI LOMBARDE
Milano, 28 febbraio 2003: l'Università Bocconi e l'Ufficio Scolastico
Regionale per la Lombardia promuovono la "Settimana della
matematica". Si tratta di un'iniziativa, rivolta a 100 insegnanti di
matematica delle scuole medie superiori della Lombardia, che si propone,
attraverso una serie di attività formative e di aggiornamento, di fornire
spunti didattici per l'insegnamento della matematica nelle scuole, in
funzione delle nuove modalità di tale disciplina. Oggi, infatti,
l'insegnamento della matematica presenta aree di forte criticità, dovute
alle difficoltà di apprendimento della materia da parte degli studenti, che
stentano a coglierne la valenza culturale e le possibilità di applicazione
in altre discipline. La "Settimana della matematica" si inserisce
in un sistema articolato di iniziative di formazione che l'Università
Bocconi e l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia propongono alle
scuole nell'ambito della Convenzione, siglata nell'aprile 2000, per la
collaborazione diretta sui temi dell'orientamento, della formazione dei
docenti, della valutazione e della formazione manageriale. "La
collaborazione tra l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Università Bocconi
dice il Rettore Carlo Secchi nasce dalla necessità di assicurare una
visione coordinata delle iniziative di orientamento e formazione, che la
riforma universitaria dichiara tra i suoi principi, e che la Bocconi
promuove già da tempo. L'orientamento che inizia dalle scuole medie
superiori permette allo studente di giungere all'università già con idee
più chiare sulle aspirazioni di ciascuno e avere coscienza delle proprie
attitudini". "In linea con le raccomandazioni dell'Unione Europea
in materia di istruzione scientifica, - dice il Direttore Generale Mario
Giacomo Dutto - l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha incluso
tra le proprie priorità l'obiettivo di sostenere azioni formative rivolte
ai docenti orientate al rinnovamento dell'insegnamento delle discipline
scientifiche e tecnologiche. La "Settimana della matematica"
promossa in partnership con l'Università Bocconi, all'interno di una
collaborazione articolata ed efficace, intende costituire un'opportunità
qualificata di sviluppo professionale per i docenti di scuola
superiore". Il programma prevede sia attività d'aula - cinque seminari
tenuti da docenti di matematica dell'Università Bocconi - sia momenti più
interattivi e di lavoro di gruppo. I partecipanti, infatti, saranno
invitati, a partire dalle proprie esperienze, ad assumere un ruolo
propositivo e progettuale di sviluppo e di analisi delle tematiche in
questione. Le iscrizioni al corso sono già aperte e si chiuderanno il 3
marzo; saranno accettate in ordine cronologico, fino a copertura dei 100
posti disponibili. Le iscrizioni possono essere effettuate via e-mail
all'indirizzo: settimana.matematica@uni-bocconi.it
oppure via fax al numero 02/5836.5822. Al termine del corso verrà
rilasciato un attestato di partecipazione se saranno stati frequentati
almeno quattro moduli su cinque. I dettagli del programma sono disponibili
su www.uni-bocconi.it/orientamento
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