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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

VENERDI'
28 FEBBRAIO 2003

pagina 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

LANCIO DELLA CAMPAGNA DI ADESIONE IN UNGHERIA : ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: CONSEGNA DELLE BANDIERE DELL'UE AI SINDACI UNGHERESI

Budapest, 28 febbraio 2003 Di seguito il discorso del presidente della Commissione europea Romano Prodi in occasione del lancio della campagna di adesione dell'Ungheria all' Ue: "Eccellenze, Signore e signori, Vi ringrazio della calorosa accoglienza e di avermi offerto la possibilità di essere con voi oggi. La consegna di queste bandiere ai sindaci delle vostre città dà il via all'ultima tappa della marcia che porterà l'Ungheria nell'Unione europea. In un momento così solenne, devo rendere omaggio alla saggezza e alla tenacia con le quali Peter Medgyessy ha difeso gli interessi dell'Ungheria e dei suoi cittadini. Il dibattito è stato serrato, ma ne sono uscite vincitrici sia l'Ungheria che l'Unione europea. Finora gran parte del lavoro è stato svolto dai diplomatici e dai funzionari nelle stanze dei ministeri. Adesso tocca a voi. Assieme a queste bandiere porterete il dibattito nelle piazze delle vostre città, nei bar, fin dentro le case e ovunque i vostri concittadini discutono del loro futuro. Dovrete rispondere alle domande della gente. Dovrete convincerli a esercitare i loro diritti democratici e partecipare al voto. In questo modo, darete il via a un dibattito che sarà una grande festa di partecipazione e di democrazia. Sin dall'inizio, il fine ultimo dell'integrazione europea è sempre stato la pace. Il senso profondo della Comunità del carbone e dell'acciaio, la prima Comunità, non erano le quote di produzione, i sussidi e i dazi. Il senso profondo era mettere le materie prime strategiche per l'industria bellica sotto il controllo di un'autorità internazionale. Dietro i nostri ultimi successi, come la moneta unica, c'è ancora la stessa idea. Certo, l'Unione monetaria fa bene all'economia; ma soprattutto l'integrazione economica rende la pace sul continente irreversibile. Per decenni, il processo di integrazione ha toccato solamente l'Europa occidentale. Tuttavia, la caduta della cortina di ferro ha dato a tutti noi l'occasione di unificare il continente intero. Non dimenticheremo mai che fu proprio l'Ungheria ad aprire il confine con l'Austria nel settembre del 1989. E questo ha permesso ai cittadini dell'Est di attraversare la cortina di ferro. Il processo ha preso il via in questo paese e questo è un segno della vostra volontà di contribuire alla costruzione dell'Europa e di farne parte. Noi europei siamo una sola famiglia. E sappiamo bene come sono le famiglie: ci assomigliamo un po' tutti, ma ciascuno ha caratteristiche uniche. Ciascuno di noi ha la sua propria identità e la sua storia. Ed è proprio questa diversità la nostra grande forza. La nostra Europa allargata avrà altri effetti positivi e il più importante è la stabilità duratura di tutto il continente. Basta pensare alle guerre dei Balcani di pochi anni fa per comprendere quanto ne abbiamo bisogno. Nell'Unione europea, la stabilità si costruisce su una serie di valori condivisi: democrazia, Stato di diritto, libertà, rispetto dei diritti delle minoranze e solidarietà. Grazie a essi abbiamo goduto del più lungo periodo di pace della storia moderna. Ora è arrivato il momento solenne della scelta: i cittadini ungheresi devono decidere. Nel vostro paese l'adesione gode di un grande consenso politico. Mi fa piacere osservare che tutti e quattro i partiti rappresentati in Parlamento sostengono la campagna a favore dell'adesione. Tuttavia, nessuna votazione si può dare per scontata. Mi auguro con tutto il cuore che gli ungheresi votino saggiamente e dicano 'sì' all'adesione. Quando sarete tornati nelle vostre città, vi chiedo di parlare ai vostri concittadini e di dire loro che siamo tutti impazienti di accogliervi nell'Unione europea. Perché sappiamo che l'Ungheria darà un grande contributo all'Unione. Grazie a voi, l'Unione diventerà più ricca sul piano intellettuale e culturale. E penso ai vostri grandi compositori, agli artisti e ai 16 premi Nobel ungheresi. Ci porterete i vostri architetti e gli stilisti di moda, che daranno un impulso alla creatività europea e ne miglioreranno l'immagine all'estero. Ci porterete la vostra economia della conoscenza che, secondo una recente classifica del Financial Times, supera quella di Francia e Germania. Le vostre università e i vostri centri di ricerca si confronteranno e collaboreranno con gli istituti di tutta l'Unione. E grazie a essi, l'Europa farà un altro passo verso gli obiettivi di Lisbona per diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010. L'Ungheria farà la differenza per l'Europa in tutti i campi: culturale, economico e politico. Peraltro, il vostro paese sta già partecipando a costruire l'Europa del ventunesimo secolo, grazie ai vostri delegati alla Convenzione e, fra breve, alla Conferenza intergovernativa che ne raccoglierà il testimone. Ma soprattutto, esprimo l'augurio che la nostra nuova vita in comune sia una festa nella democrazia ritrovata e che sia sempre gioiosa come questa magnifica cerimonia odierna. Contiamo su di voi per rafforzare la nostra Unione di pace, di libertà, di solidarietà. Signore e signori, La bandiera europea simboleggia la determinazione di quel piccolo gruppo di statisti visionari che, mezzo secolo fa, hanno deciso di unire l'Europa e di trasformarla in un continente di pace, di prosperità e di valori condivisi. Quel traguardo oggi è a portata di mano. È per me un grande privilegio consegnarvi queste bandiere europee e chiedervi di portarle con voi e di farle sventolare nelle vostre città".

BUSQUIN INVITA A COMPIERE UNO SFORZO COLLETTIVO A TUTTI I LIVELLI, PER AUMENTARE LA SPESA DI RICERCA E INNOVAZIONE IN EUROPA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - Secondo quanto dichiarato dal commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin durante una colazione di lavoro sullo Spazio europeo della ricerca (Ser), tenutasi il 24 febbraio, la Commissione europea non può lavorare da sola allo sviluppo di iniziative volte ad incrementare la spesa per la ricerca e l'innovazione in Europa. Nel discorso pronunciato presso l'"Institut Royal des Elites du Travail de Belgique", Busquin ha affermato che per incrementare la spesa in questi settori, l'unica soluzione possibile consiste in un grande sforzo collettivo da parte del settore pubblico e privato, e dei decisori a livello europeo, nazionale, regionale e locale, così come stabilito dalla strategia di Lisbona. "Occorre una forte volontà politica da parte di tutti gli Stati membri. Tale volontà è già visibile nell'ambito del settore privato e ritengo che prevalga anche nelle politiche della Commissione Prodi". Il Commissario ha colto l'occasione per fornire, a grandi linee, una descrizione preliminare del piano d'azione che verrà presentato dopo il Consiglio europeo di primavera. In tale piano, Busquin chiederà l'adattamento e il consolidamento dei diversi strumenti di finanziamento europei, al fine di contribuire più efficacemente all'integrazione della ricerca in Europa. "Oltre ai finanziamenti messi a disposizione nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), la revisione dei Fondi strutturali dovrebbe potenziare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione nelle regioni sottosviluppate", ha affermato Busquin. Il Commissario ha aggiunto che l'attuale analisi della Banca europea per gli investimenti (BEI), in merito alla strategia da adottare per portare avanti il successo del programma "Innovation 2000" (i2i), si rivelerà vantaggiosa anche per la ricerca e l'innovazione. Tuttavia, Busquin ha insistito sul fatto che, malgrado il sostegno finanziario dell'UE, è a livello nazionale che esiste ancora un potenziale inutilizzato: "I programmi nazionali rappresentano circa l'80 per cento dei finanziamenti pubblici in Europa. In un SER sempre più integrato, è nel nostro interesse reciproco consentire ai programmi nazionali di finanziare i partenariati, compresi i gruppi provenienti da altri Stati membri". "Dobbiamo sviluppare il settore pubblico, affinché possa sostenere la ricerca e l'innovazione. Vi è una notevole quantità di finanziamenti disponibili in questo settore, per una cifra pari al 14 per cento del prodotto interno lordo (PIL) europeo [...]. La sicurezza e la difesa sono ambiti nei quali il settore pubblico può promuovere la ricerca e l'innovazione", ha affermato il Commissario. Secondo Busquin, il coordinamento degli strumenti giuridici per la ricerca e l'innovazione è altrettanto essenziale per elevare la spesa. In particolare, il Commissario ha sottolineato la necessità di indicazioni più precise sul modo in cui determinati finanziamenti pubblici possono contribuire alla crescita futura nel contesto del patto di stabilità e crescita. Analogamente, "occorre riorientare gli aiuti di Stato verso gli obiettivi orizzontali come quelli della ricerca e sviluppo (R&S). Le DG Ricerca e Concorrenza stanno lavorando a stretto contatto al fine di [....] migliorare notevolmente il quadro del trasferimento tecnologico". Secondo Busquin, la rapida adozione del brevetto comunitario e la riduzione degli ostacoli normativi che osteggiano lo sviluppo di prodotti scientifici contribuirebbero anch'esse a garantire un ambiente più favorevole per la ricerca e l'innovazione. Infine, il Commissario ha concluso affermando che spetta al Consiglio europeo e agli Stati membri rispondere alle questioni sollevate nel piano d'azione che verrà presentato dopo il Consiglio europeo di primavera.

SECONDO IL COMMISSARIO LIIKANEN, LA FUTURA PROSPERITÀ ECONOMICA RISIEDE NELL'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - I paesi che adottano con successo le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) tendono a svilupparsi più rapidamente: questo il messaggio espresso con chiarezza il 24 febbraio dal commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen. In un discorso pronunciato al Politecnico di Budapest sul tema "L'Ungheria in un'Europa allargata e la società dell'informazione", Liikanen ha espresso apprezzamento per l'adozione da parte dei paesi candidati del piano d'azione "eEurope+2003", che si ispira in larga misura all'iniziativa "eEurope" dell'UE, finalizzata ad incoraggiare lo sviluppo delle TIC in ogni settore dell'economia. Tuttavia, nonostante l'adozione del piano d'azione, soltanto cinque paesi sono riusciti finora a liberalizzare i mercati della comunicazione vocale tramite rete fissa, mentre gli altri otto paesi candidati rimangono ancora indietro. "La liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni nei paesi in fase di adesione non è completa ed alcuni di questi sono molto più avanti rispetto agli altri. Per tale motivo, stiamo monitorando attentamente i progressi compiuti verso l'attuazione della liberalizzazione in tutti i paesi in fase di adesione", ha sottolineato il Commissario. Fra i paesi che accusano un ritardo figura l'Ungheria: ciò è dovuto, secondo Liikanen, alla mancanza di competitività nell'ambito del mercato interno dell'UE ed al fatto che il prodotto interno lordo (PIL) del paese è più basso e maggiormente diversificato. Liikanen ha evidenziato nel contempo che il divario si è ulteriormente ampliato a causa dell'ottimo sviluppo delle reti mobili nell'Europa occidentale. "S'intuisce che le reti di comunicazione mobile giocano un ruolo importante nella realizzazione di un accesso economicamente conveniente a livello universale". "Tuttavia, il divario sarebbe altresì parzialmente imputabile a problemi di convenienza economica. Abbiamo appreso che, nel momento in cui i prezzi si sono nuovamente allineati ai costi, misura quest'ultima imposta dalla legislazione comunitaria, indispensabile in un mercato liberalizzato, alcuni abbonati sono stati costretti a rinunciare al servizio telefonico poiché non erano più in grado di sostenerne i costi", ha indicato Liikanen. Liikanen ha concluso ribadendo l'esigenza di colmare il divario economico ed ha invitato i paesi candidati ad "insistere nel perseguimento di una completa liberalizzazione delle comunicazioni, al fine di abbassare i prezzi ed aumentare la qualità, e ad impegnarsi inoltre in ogni modo possibile per apportare valore aggiunto all'economia della conoscenza".

DISCUSSIONE FRA ESPERTI SULLA PREPARAZIONE DELLE PMI ALLA NEW ECONOMY
Lussemburgo, 28 febbraio 2003 - Il 4 marzo un gruppo di esperti si riunirà a Lussemburgo per scambiare idee e pareri sul livello di preparazione delle piccole e medie imprese (Pmi) in vista di entrare a far parte della società dell'informazione. Gli esperti cercheranno di valutare la situazione attuale delle Pmi ed a formulare delle proposte per superare alcuni ostacoli. L'idea che sta alla base della manifestazione è di dotare tali imprese degli strumenti necessari per restare competitive nella new economy. Fra gli oratori che interverranno alla manifestazione figurano i rappresentanti di Cepros e MindForest. Infolink: http://www.firsttuesday.com/newErster/code/eventsignup.asp
?description=1&eid=1270

E-GOVERNMENT LA NUOVA SINERGIA TRA ISTITUZIONI CITTADINI E IMPRESE
Milano, 28 febbraio 2003 - E-government non significa sostituire con la tecnologia e l'organizzazione i compiti propri della politica, che rimangono tali e attengono le decisioni e le scelte, oltre che la garanzia del funzionamento democratico, degli organismi centrali e periferici dello Stato. Per e-government si intende un'organizzazione che facilita il funzionamento democratico delle istituzioni e della società civile come realtà integrata, ovvero un'organizzazione in rete di dati necessari per prendere decisioni politiche. L'esperienza degli ultimi anni in America, ma anche in Europa, dimostra che ciò è possibile. Le società sono diventate complicate, i singoli Stati operano sempre più in forma decentrata e inoltre, nel caso dell'Europa, avanza un processo d'integrazione che progressivamente investe i campi della politica e, quindi, gli stessi livelli di governo. Per decidere sono necessarie la progressiva realizzazione di reti sicure che assicurino l'omogeneità delle informazioni, l'integrazione delle stesse e la possibilità di realizzare sintesi di vari campi collegati, le indicazioni di scelte fattibili e l'individuazione di alternative credibili sulla base dei dati esaminati. Il tempo di risposta (leve essere immediato e, con le attuali tecnologie, si tratta di traguardi realizzabili. Naturalmente non si tratta di un lavoro puramente tecnico: è necessario che i punti di partenza definiscano le scelte esistenti oltre alla metodologia. Senza e-government si possono commettere errori fondamentali nelle decisioni politiche, proprio data la molteplicità delle organizzazioni decentrate. Il secondo aspetto dell'e-government è determinato dalla complessità delle cosiddette società civili: imprese, associazioni, istituzioni sociali. Realtà che entrano a pieno titolo nel discorso più ampio della governabilità. Il Ceiil, proseguendo nella sua più che ventennale attività convegnistica nel settore del rapporto tra tecnologia, società civile e istituzioni, ha organizzato un incontro-convegno altamente qualificato sull'argomento. Importanti enti e istituzioni hanno dato la loro adesione e importanti aziende hanno contribuito per rendere concreta l'iniziativa. 14 marzo 2003 ore 9 Sala Convegni Banca Intesa piazzetta Bossi 2 Milano. Confermare la partecipazione alla segreteria organizzativa At Comunicazione Globale d'Impresa Fax 02 86454173 e-mail atcomunicazione@iol.it

STAR COMPANY RESULTS 2003 LE SOCIETÀ STAR PRESENTANO AD ANALISTI E INVESTITORI I RISULTATI DEL 2002
Milano, 28 febbraio 2003 - Le società Star, il segmento titoli con alti requisiti, incontrano oggi analisti e investitori in occasione del 2° Star Company Results, evento organizzato da Borsa Italiana che offre l'opportunità alle società e alla comunità finanziaria di fare il punto sui risultati raggiunti e sulle prospettive future. Dati di mercato - A quasi due anni dal suo avvio, il segmento Star si conferma un'importante vetrina per la valorizzazione delle società di piccola e media capitalizzazione. Operativo dal 2 aprile 2001, ha esordito con 20 società - oggi ne conta 40 - e dal lancio ha registrato un trend di crescita costante arrivando, alla fine del gennaio 2003, a una capitalizzazione di oltre 7 miliardi di euro con un controvalore di scambi nel mese di oltre 183 milioni di euro. La volatilità del segmento Star (7,6% in gennaio) si mantiene più contenuta rispetto a quella della Borsa (20,7%) e del Nuovo Mercato (30,2%). Dall'inizio del 2002, l'indice Mibstar registra ad oggi una performance migliore rispetto agli altri indici small cap del mercato europeo (+16,2 rispetto a Smax di Deutsche Börse, +21,7 rispetto a Ftse Small Cap del London Stock Exchange e +11,7 rispetto a Next Prime di Euronext) nonché all'indice Mib di Borsa Italiana. "Questi risultati confermano l'apprezzamento del mercato verso la nostra piccola e media industria, simbolo del made in Italy e spesso leader di settore che - in un periodo congiunturale difficile - ha saputo distinguersi sia sotto il profilo industriale che finanziario", ha commentato Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana. Dati società - Le 40 società appartenenti al segmento hanno un flottante superiore alla percentuale richiesta dal regolamento Star - 35% in caso di Ipo, 20% se già quotate -; infatti, 3 società hanno un flottante superiore al 50%, 7 tra il 40% e il 50%, 12 tra il 35% e il 40%, 6 tra il 30% e il 35% e 12 compreso tra il 20% e il 30% del capitale. Nel corso dell'esercizio 2002, l'87% delle società (*) ha distribuito un dividendo ai propri azionisti, con un dividend yield medio del 2,5%. Il 34% delle società presenta un total shareholders return medio positivo: una fra il 40% e il 50%, una fra il 20% e il 30%, 6 fra il 10% e il 20% e 5 sotto il 10%. Sotto il profilo degli indicatori di redditività, le società presentano una variazione percentuale dell'Ebit sull'anno precedente pari in media al -2,7%, dato significativo nell'attuale fase congiunturale. In termini di performance del titolo, nel 2002 il 32% delle società mostra un andamento positivo: fra queste Manuli (+48%), Mirato (+22,7%), Sabaf (+15,1%), Banca Popolare di Intra e Ima (entrambe +14,9%). (*) escluse Astaldi e Fiera di Milano, quotate nel corso del 2002 Corporate Governance e trasparenza - Il 68% delle 40 società Star ha un Consiglio di Amministrazione composto in maggioranza da Amministratori non esecutivi e/o indipendenti e il 58% conta un numero di membri indipendenti superiore al minimo richiesto. In media, i Consigli di Amministrazione delle società Star sono composti per 1/3 da amministratori indipendenti. Per quanto riguarda i membri indipendenti nel comitato di controllo interno, l'82% delle società Star ne possiede un numero superiore al 50%. In media le società Star hanno un comitato di controllo interno composto per 3/4 da membri indipendenti. Il 35% delle società inoltre ha adottato criteri più stringenti - in termini di soglia e di tempestività nella comunicazione - di quelli definiti dal Codice di Internal Dealing di Borsa Italiana. Modifiche regolamentari - L'Assemblea di Borsa Italiana il 16 dicembre 2002 ha approvato alcune modifiche - soggette all'approvazione di Consob - al Regolamento dei mercati, per tenere conto delle integrazioni apportate al Codice di Autodisciplina sulla composizione e sul funzionamento del comitato di controllo interno. Il nuovo Regolamento, per le società quotate sul segmento Star, ha recepito i nuovi criteri di composizione del comitato (maggioranza composta da amministratori indipendenti) e ha eliminato la possibilità di attribuire al Consiglio di Amministrazione le competenze in materia. Viene aumentato ad almeno 2 il numero degli amministratori indipendenti necessari per garantire la costituzione del Comitato e il suo regolare funzionamento. Per il Consiglio di Amministrazione si prevede la presenza di 2, 3 o 4 amministratori indipendenti a seconda che il numero dei componenti sia rispettivamente inferiore a 8, compreso tra 9 e 14, superiore a 14. Per la valutazione dell'indipendenza Borsa Italiana avrà riguardo dei rapporti - diretti e indiretti - che intercorrono tra l'amministratore e la società interessata. Borsa Italiana ha infatti definito la nozione di "relazioni economiche rilevanti", sia in riferimento ai rapporti commerciali che alle prestazioni professionali: rispetto ai primi, ha ristretto l'attuale disciplina, considerando rilevanti anche i rapporti di natura commerciale qualora eccedano il 5% del fatturato dell'impresa fornitrice o dell'impresa beneficiaria. Relativamente invece alle prestazioni professionali si considerano rilevanti i rapporti che eccedono il 5% del reddito dell'amministratore o, in ogni caso, i 200.000 euro. E' stato inoltre esplicitato il riferimento temporale delle prestazioni economiche rilevanti, riferendole all'attività svolta dall'amministratore nell'anno in corso e nell'esercizio precedente. Se tali prestazioni sono state rappresentate da rapporti di lavoro subordinato o da incarichi di amministratore esecutivo si fa riferimento agli ultimi tre esercizi. Ai fini della valutazione dell'indipendenza, il Codice raccomanda di tenere conto dei rapporti economici o partecipativi intrattenuti dall'amministratore anche in via indiretta. Pertanto, nel valutare l'indipendenza degli amministratori, Borsa Italiana avrà riguardo ai rapporti intercorrenti tra l'amministratore e: i suoi familiari, gli studi professionali di cui è socio, le società controllate anche indirettamente da lui o dai suoi familiari, le società di cui tali soggetti sono amministratori o dirigenti; la società interessata, gli azionisti che, anche indirettamente, la controllano, gli amministratori esecutivi o le società anche indirettamente controllate da tali soggetti. Per assicurare l'indipendenza degli amministratori, Borsa Italiana ha ristretto l'ambito di applicazione prevedendo che non possano essere nominati amministratori indipendenti: il coniuge (cui è equiparato il convivente), parenti e affini entro il secondo grado degli amministratori esecutivi o di un azionista che controlla la società; il coniuge, o convivente, e/o parente di primo grado dei soggetti potenzialmente idonei a influenzare le decisioni della società. La disciplina sarà direttamente applicabile alle società che chiedano l'ingresso in Star mentre viene introdotto un periodo di adeguamento - al più tardi, in occasione dell'assemblea di approvazione del bilancio di esercizio che si svolgerà nel corso dell'anno 2004 - per le società già presenti.

STANDARD AND POOR'S ASSSEGNA A UNION INVESTMENT IL PRIMO PREMIO QUALE MIGLIOR GESTORE DI FONDI NELLA CATEGORIA "SMALL GROUP A 5 ANNI"
Milano, 28 febbraio 2003 - Union Investment, nata nel 1956 e con sede a Francoforte, è la terza società tedesca di fondi d'investimento e gestisce un patrimonio totale di crca 100 miliardi di euro per conto di 3,7 milioni di investitori. Presente sul mercato italiano dal 1999, Union Investment ha conquistato un nuovo premio tutto italiano, che va ad aggiungersi al lungo elenco di riconoscimenti ottenuti in Germania e in altri Paesi europei. Nel corso della premiazione degli "Standard & Poor´s Fund Awards 2003 Italy", tenutasi il 25 febbraio 2003 a Milano, Union Investment è stata premiata quale migliore gestore a 5 anni nella categoria "small groups" di S&P. Union Investment ha conquistato per la prima volta nel nostro Paese gli importanti riconoscimenti grazie a due fondi: UniKapital, risultato, a 5 anni, primo di 95 prodotti concorrenti nella categoria "fondi obbligazionari euro a breve termine" e Liga-Pax-Rent-Union, fondo che ha invece conseguito il miglior piazzamento, a 5 anni, su un totale di 62 fondi nella categoria "fondi obbligazionari a reddito fisso area Europa". Questi nuovi riconoscimenti sono un ulteriore stimolo per la casa d'investimento tedesca a puntare sull'Italia e a intensificare la propria presenza e il proprio impegno nel nostro Paese dove il team italiano é riuscito a raddoppiare nel 2002 la raccolta complessiva rispetto all'anno precedente, registrando quasi 40 fondi per la distribuzione alla clientela retail italiana, e stringendo nuovi e importanti accordi di collaborazione che consentiranno a Union di essere sempre più vicina ai risparmiatori della Penisola. L'offerta di Union spazia da prodotti azionari di ogni segmento e area goegrafica disponibili a una altrettanto vasta e valida gamma di fondi obbligazionari, affiancata a strumenti di liquidità di elevato standard.

CRESCE IL MERCATO DEI FONDI ETICI NEL MONDO: IL PATRIMONIO GESTITO SUPERA I 235 MILIARDI DI EURO
Milano, 28 febbraio 2003 - Boom per i fondi etici nel mondo. Il patrimonio gestito supera i 235 miliardi di euro, circa il 2% degli asset totali dei fondi di investimento aperti nel mondo, con circa 600 prodotti. Il 75% di questo mercato,. tuttavia, è concentrato negli Stati Uniti che insieme al Canada, rappresenta il 90% del totale. E' quanto emerge da un'analisi condotta da Bipiemme Gestioni, presentata ieri a Milano in occasione del lancio di tre nuovi fondi socialmente responsabili. I fondi etici sono nati negli Stati Uniti alla fine degli anni 20 del secolo scorso, ma hanno cominciato a diffondersi negli Usa agli inizi degli anni 70. Solo 10 stagioni dopo si sono visti i primi esempi anche in Europa, poi in questi ultimi decenni lo sviluppo si è intensificato. In Italia si tratta di un mercato ancora molto giovane ma in forte espansione. Il mercato italiano dei prodotti di risparmio socialmente responsabili ha visto una forte crescita soprattutto nel corso dell'ultimo anno. Nel 2002 sono infatti nati il 30% dei prodotti di finanza etica attualmente distribuiti: tra fondi comuni di investimento, comparti di sicav e gestioni patrimoniali sono ormai 50, con un patrimonio di circa 3 miliardi dì euro. I prodotti etici si dividono sostanzialmente in due categorie: i fondi che devolvono una parte dei guadagni in beneficenza e quelli che selezionano, in base a crìterì etici, le società e gli Stati in cui investire. Nel primo caso ìl fondo devolve una parte delle commissioni che incassa in favore di enti o associazioni che abbiano a cuore argomenti come la tutela ambientale, culturale ed il sostegno alla ricerca in campo medico. Nel secondo caso invece il gestore investe tenendo conto anche di criteri etìcì. In altre parole sceglie ì titoli azionari di società "socialmente responsabili", che rispettano i rapporti di lavoro, l'ambiente e la comunità. In questo tipo di fondi esiste di solito un comitato etico, rappresentato da personalità di comprovata caratura morale che vigilano sul rispetto dei criteri etici. Etica e affari possono andare d'accordo. La conferma proviene dal Dow Jones Sustainability World Index, indice creato dal provider americano Dow Jones che raggruppa le 150 società quotate in Borsa più attente ai dei diritti dei lavoratori, alla salute e all'ecologia. Negli ultimi otto anni questo indice è cresciuto, ìn euro, del 70,94%, contro il 45,36% del mercato mondiale. La scelta di investire in maniera etica - mette in luce l'analisi di Bipiemme Gestioni - non è legata quindi solo ad un aspetto di tipo benefico caritatevole, ma ad una visione finanziaria di lungo periodo. Investire in finanza etica non significa, infatti, rinunciare a rendimenti interessanti. Un numero sempre più ampio di investitori istituzionali e di clientela privata, sta puntando decisamente verso questo settore, alla luce del fatto che una selezione rigorosamente etica dei titoli da inserire in portafoglio darà ì suoi frutti anche in termini di performance. Il concetto alla base di questo ragionamento è molto semplice: un'azienda che agisce in maniera socialmente responsabile è premiata dal mercato perché gode di una reputazione positiva che si ripercuote sul corso del titolo in Borsa.

PARMALAT FINANZIARIA SPA: IL GRUPPO CONTINUA A GODERE DI SOLIDITÀ ECONOMICO FINANZIARIA
Milano, 28 febbraio 2003 - In seguito alle recenti molteplici speculazioni circolate sui mercati relativamente alla solidità economica e finanziaria del Gruppo, Parmalat comunica quanto segue: Il Gruppo continua a godere di solidità economico - finanziaria come dimostrato dagli ultimi risultati pubblicati lo scorso settembre 2002. In questo contesto non si è registrato alcun deterioramento rispetto a quanto già noto al mercato. I risultati dell'esercizio 2002 di imminente pubblicazione (28 marzo p.v.) confermeranno i positivi trend delle attività del gruppo evidenziatisi praticamente in tutti i paesi del mondo. I primi mesi dell'esercizio 2003 hanno registrato livelli di volumi e di redditività al di sopra delle aspettative del Gruppo. L'attuale posizione finanziaria netta del Gruppo risulta ad oggi essere anche in miglioramento rispetto a quella pubblicata il 30 settembre 2002, pari a Euro 1,956 milioni. · L'operazione obbligazionaria annunciata al mercato è motivata dalla volontà di entrare sul mercato istituzionale - dopo un'impegnativa attività di comunicazione presso investitori istituzionali europei - e sarà portata a termine se le condizioni saranno giudicate convenienti dalla società. Il Gruppo si riserverà di perseguire vie legali contro chi ha messo in circolazione informazioni false e tendenziose relativamente alla solidità ed alla credibilità dell'azienda e dei suoi rappresentanti.

PARMALAT, DOPO AVER ESAMINATO LE CONDIZIONI CUI SAREBBE POSSIBILE EFFETTUARE L'OPERAZIONE NELLE SUBENTRATE DIFFICILI CONDIZIONI DI MERCATO
Milano 28 febbraio 2003 - Parmalat, dopo aver esaminato le condizioni cui sarebbe possibile effettuare l'operazione nelle subentrate difficili condizioni di mercato, non avendo necessità di raccogliere fondi, decide di non proseguire l'operazione. Questa decisione è stata adottata nonostante che la domanda di sottoscrizione da parte degli investitori istituzionali, a cui la proposta operazione di raccolta era per la prima volta totalmente dedicata, fosse fino a questo momento più che soddisfacente. Tuttavia, si è ritenuto che il costo dell'operazione, date le ricordate condizioni di mercato sfavorevoli e prevalenti sia sul mercato del debito sia sul mercato azionario, nonché speculazioni di mercato, non riflettesse la solidità dei fondamentali di credito del Gruppo.

PARMALAT LANCIA PRESTITO A SETTE ANNI
Milano, 28 febbraio 2003 - Il Gruppo Parmalat conferma che ieri ha avviato il lancio di un prestito obbligazionario, rivolto a investitori istituzionali, della durata di sette anni. Il prestito, che verrà emesso da una società controllata di diritto estero, avrà un rendimento annuo intorno al 7,75% e un importo di nominali 300 milioni di euro estendibili fino a 500 milioni di euro. Lead manager dell'operazione sono Morgam Stanley, Deutsche Bank , Ubm e Abaxbank.

LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN NUOVO REGOLAMENTO DI ESENZIONE DI DETERMINATI ACCORDI NEL SETTORE DELLE ASSICURAZIONI
Bruxelles, 28 febbraio 2003 La Commissione europea ha adottato, in applicazione delle regole di concorrenza, un regolamento che autorizza a determinate condizioni alcuni tipi di accordi di cooperazione tra imprese di assicurazione. Vi rientrano tra l'altro la fissazione di condizioni di assicurazione tipo non vincolanti, lo scambio di informazioni statistiche per il calcolo dei rischi e la costituzione di consorzi di assicurazione. Il nuovo regolamento di esenzione è stato messo a punto dopo un'ampia consultazione degli Stati membri e delle parti interessate e sostituisce, migliorandolo, il regolamento attualmente in vigore, che scade alla fine di marzo. In occasione dell'adozione del nuovo regolamento Mario Monti, commissario per la concorrenza, ha dichiarato: "Il nuovo regolamento di esenzione per categoria autorizza gli accordi tra assicuratori per l'effettuazione in comune di studi e di calcoli relativi ai rischi - purché non vengano poi concordati le condizioni di assicurazione ed i premi. La cooperazione, rimanendo nell'ambito autorizzato dal regolamento, accrescerà l'efficienza del settore a tutto vantaggio dei consumatori." Il nuovo regolamento di esenzione per categoria per le assicurazioni sostituirà il vigente regolamento della Commissione sulla stessa materia(1) alla sua scadenza, il 31 marzo 2003, e sarà valido per sette anni, ossia fino al 31 marzo 2010. Il regolamento esenta dal divieto generale di cui all'articolo 81, paragrafo 1 del trattato CE diverse categorie di accordi, a condizione che la cooperazione non vada al di là di quanto è utile nell'interesse dei consumatori e, in particolare, non riguardi la copertura, le condizioni o i premi praticati nelle polizze di assicurazione offerte ai consumatori. Nell'esenzione rientrano: il calcolo in comune dei rischi e gli studi in comune sui rischi futuri; la fissazione di condizioni tipo di assicurazione comuni; la costituzione e la gestione di consorzi di assicurazione e il collaudo e l'omologazione di dispositivi di sicurezza. Il nuovo regolamento contempera l'esigenza di dare certezza giuridica al settore delle assicurazioni e quella di esentare solo accordi chiaramente atti a produrre miglioramenti di efficienza e benefici per i consumatori. Esso è stato adottato dopo un'ampia consultazione su un primo progetto pubblicato nella Gazzetta ufficiale nel luglio 2002(2). In totale sono pervenuti 22 contributi, provenienti da associazioni del settore assicurativo, associazioni di consumatori ed organismi pubblici. I principali elementi del nuovo regolamento sono descritti qui di seguito, evidenziando soprattutto le modifiche rispetto al regolamento precedente. Calcolo in comune dei rischi e studi in comune sui rischi futuri (capo II del regolamento) Per gli assicuratori è importante disporre di dati accurati sui rischi che assicurano, compresi i rischi futuri. Le informazioni di cui può disporre internamente una compagnia spesso non sono sufficienti ed è quindi opportuno autorizzare scambi di dati statistici e il calcolo in comune dei rischi. Per questo aspetto il campo d'applicazione dell'esenzione è più o meno immutato. Condizioni tipo di assicurazione comuni non vincolanti (capo III del regolamento) Le associazioni nazionali preparano condizioni tipo di assicurazione per vari tipi di polizze di assicurazione. La portata dell'esenzione di categoria in questo campo è fondamentalmente immutata, anche se sono state aggiunte altre condizioni di esenzione. Nel mantenere l'esenzione la Commissione ha tenuto presente che le condizioni di assicurazione tipo non vincolanti accrescono l'efficienza delle imprese di assicurazione e possono essere utili alle organizzazioni dei consumatori e agli intermediari. Consorzi di assicurazione (capo IV del regolamento) La costituzione di consorzi tra più assicuratori è frequente quando si tratta di coprire rischi molto grandi o eccezionali, per esempio nei settori dell'aviazione, nucleare e ambientale, che le singole compagnie di assicurazione sono riluttanti a coprire interamente da sole. In questo settore la portata dell'esenzione per categoria è stata ampliata rispetto al regolamento 3932/92. Il primo luogo, le soglie espresse in termini di quote di mercato al di sotto delle quali i consorzi beneficiano dell'esenzione sono state innalzate (dal 10% al 20% nel caso dei consorzi di coassicurazione e dal 15% al 25% per i consorzi di assicurazione). In secondo luogo per i consorzi costituiti ex novo per coprire un nuovo rischio è stata introdotta un'esenzione di tre anni non subordinata ad alcuna soglia di mercato. Questo perché una cooperazione che dà origine a prodotti commerciali nuovi può essere esentata a prescindere dalla quota di mercato per un limitato periodo iniziale. La Commissione segue attentamente gli sviluppi sui mercati assicurativi, e in particolare le risposte date dagli assicuratori all'evoluzione di alcuni rischi esistenti, ad esempio al sensibile aumento del rischio di terrorismo. Il regolamento indica solo le forme di cooperazione tra gli assicuratori che possono beneficiare d'ufficio di un'esenzione; non è quindi escluso che possano essere autorizzate altre forme di cooperazione che si rendano necessarie per offrire prodotti assicurativi efficaci nell'interesse dei consumatori. Questo può accadere in particolare nel caso in cui il rischio diventi così elevato da poter essere coperto solo in comune da più assicuratori. Per stabilire orientamenti adeguati per affrontare simili casi di mutamento delle condizioni sul mercato, la Commissione sta attualmente esaminando una serie di casi individuali (che riguardano in particolare consorzi di assicurazione dei rischi di terrorismo) e spera di poterne trarre tra breve delle conclusioni. Dispositivi di sicurezza (capo V del regolamento) Nella maggior parte degli Stati membri esistono accordi tra gli assicuratori in materia di specifiche tecniche dei dispositivi di sicurezza, specifiche che vengono utilizzate per fare dei test e redigere elenchi di dispositivi omologati. A seguito di osservazioni ricevute in merito al progetto pubblicato, il campo d'applicazione del nuovo regolamento è ora in linea con le regole armonizzate del mercato interno applicabili ai dispositivi di sicurezza. Si è infatti considerato che, quando esiste una normativa comunitaria che armonizza le specifiche, gli accordi tra assicuratori che prescrivessero requisiti più rigorosi di quelli previsti dalla normativa avrebbero una notevole incidenza sul mercato dei dispositivi stessi, in quanto quelli in presenza dei quali gli assicuratori sarebbero riluttanti ad assicurare il rischio difficilmente troverebbero spazio sul mercato. Di conseguenza, si è deciso che accordi tra assicuratori che impongano requisiti superiori alle specifiche stabilite dalla legislazione di armonizzazione non possono beneficiare dell'esenzione. Base giuridica L'articolo 81, paragrafo 1 del trattato CE vieta gli accordi che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato comune. Ai sensi dell'articolo 81, paragrafo 3 la Commissione può esentare gli accordi che producano miglioramenti di efficienza i cui vantaggi superano gli effetti negativi delle restrizioni della concorrenza, a condizione che i consumatori beneficino di una congrua parte di tali vantaggi. La Commissione può esentare mediante regolamento (con una cosiddetta "esenzione per categoria") determinate categorie di accordi della medesima natura; essa lo aveva già fatto, per il settore assicurativo, nel 1992, con il regolamento n. 3932/92. Un regolamento di esenzione per categoria definisce solo il livello di cooperazione che è autorizzato d'ufficio. Il regolamento di esenzione per categoria in oggetto non pregiudica l'ammissibilità di altre forme di cooperazione tra assicuratori, purché siano soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 81, paragrafo 3 del trattato.

NUOVA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SUI PREZZI DELLE AUTOMOBILI NELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - L'ultima relazione sui prezzi delle automobili pubblicata dalla Commissione europea rileva che i prezzi delle autovetture nuove continuano a presentare grandi differenze, anche se si è potuta registrare una qualche convergenza, soprattutto nell'area dell'euro. Dai dati al 1° novembre 2002 risulta che molti consumatori europei possono tuttora realizzare risparmi significativi acquistando un'automobile in un altro Stato membro e che la concorrenza e gli scambi transfrontalieri non hanno ancora determinato una convergenza significativa dei prezzi. I prezzi delle automobili - imposte escluse - sono al livello più basso in Danimarca, Grecia e nei Paesi Bassi. La Germania, che rappresenta il maggiore mercato, e l'Austria continuano ad essere tra i paesi che registrano i prezzi più alti dell'area dell'euro. I prezzi del Regno Unito restano comunque i più elevati di tutta l'Unione europea. La nuova relazione si basa sui prezzi delle automobili al 1° novembre 2002. Le differenze di prezzo menzionate nel presente comunicato stampa si basano sui prezzi al dettaglio al netto delle imposte consigliati dai costruttori. La relazione integrale contiene i prezzi al netto e al lordo delle imposte. Vengono messi a confronto i prezzi di un totale di 84 modelli, che rappresentano le auto più vendute di 26 costruttori automobilistici. Situazione complessiva nell'Unione europea - Secondo la relazione, le divergenze di prezzo sono meno estreme rispetto a quanto registrato nelle relazioni precedenti. La deviazione standard dei prezzi tra mercati nazionali è scesa dal 10,6% al 10,1% rispetto alla precedente relazione del 1° maggio 2002. Questa convergenza si è registrata contestualmente ad un calo generale dello 0,2% dei prezzi delle auto. Il differenziale tra lo Stato membro con i prezzi più contenuti e quello con i prezzi più elevati rimane considerevole in casi singoli ed è pari al 20% dei prezzi di vendita consigliati per il 18% dei modelli esaminati nella relazione. Il differenziale di prezzo più ampio registrato nella relazione riguarda la Fiat Seicento, il cui prezzo nel Regno Unito è superiore del 59,5% a quello praticato in Spagna. In termini assoluti - più indicativi per i consumatori finali rispetto alle percentuali - un'auto del "segmento centrale" - quale la Peugeot 406 del segmento D - costa nello Stato meno caro 5 100 € in meno rispetto allo Stato più caro dell'area dell'euro. Il differenziale tra lo Stato membro meno caro e quello più caro nell'Unione europea è pari a 6 500 € euro. Questi dati confermano che i consumatori possono realizzare dei buoni affari sfruttando le differenze di prezzo esistenti nell'Unione europea, ma dimostrano nel contempo che la concorrenza tra i rivenditori dei vari Stati membri e gli acquisti transfrontalieri non condizionano ancora il comportamento concorrenziale dei costruttori e che i mercati rimangono relativamente frammentati. Le nuove norme applicabili alla distribuzione degli autoveicoli dovrebbero aumentare la pressione della concorrenza e, una volta pienamente operative, integrare maggiormente i mercati. Le nuove norme dovrebbero semplificare gli acquisti transfrontalieri, fatti direttamente dai consumatori oppure attraverso un intermediario che acquisti per loro conto. Stati membri più e meno cari - All'interno dell'area dell'euro, la Germania e, in misura minore, l'Austria restano i mercati più cari. In Germania, nel complesso 37 modelli fanno registrare i prezzi in assoluto più elevati dell'area dell'euro e 31 di essi sono venduti ad un prezzo superiore a quello praticato sul mercato meno caro dell'area dell'euro, con differenziali che vanno dal 20 al 42%. Differenziali superiori al 20% si registrano anche per 19 modelli in Austria. Il numero di modelli con differenziali di prezzo così elevati è tuttavia sceso rispetto alla precedente relazione, che segnalava questa situazione per 41 modelli in Germania e per 23 modelli in Austria. I mercati con i prezzi più bassi sono la Finlandia, con differenziali inferiori al 20% per i modelli oggetto dell'inchiesta, la Grecia e i Paesi Bassi con, rispettivamente, tre e quattro differenziali superiori al 20%. I prezzi del Regno Unito restano i più elevati dell'Unione per una parte considerevole dei modelli esaminati, nonostante le riduzioni registrate negli ultimi sei mesi. Nel Regno Unito i prezzi comprendono tuttavia i costi aggiuntivi per conformare i modelli ai requisiti del mercato britannico, in particolare la guida a destra, e riflettono le fluttuazioni sterlina/euro. La relazione sottolinea inoltre che il supplemento per la guida a destra, nel caso dei consumatori britannici e irlandesi che acquistano un'auto in un altro Stato membro, risulta generalmente inferiore per i modelli giapponesi (+/ 4%), mentre per i veicoli del gruppo Volkswagen (VW, Audi e Seat) si registra il sovraccosto massimo (+/- 10%). Alcuni esempi nell'area dell'euro - Vengono riportate qui di seguito le differenze di prezzo registrate al 1° novembre 2002 per alcuni dei modelli di automobili più diffusi (differenze espresse in % dei prezzi in euro, imposte escluse, tra i paesi dell'area dell'euro che presentano rispettivamente il prezzo più elevato e quello più basso). 

Auto piccole:

Segmenti A e B

1/11/2002

1/5/2002

1/11/2001

Opel Corsa

13,3%

18,1%

36,9%

Ford Fiesta

25,8%

n.d.

16,4%

Renault Clio

13,8%

19,5%

26,4%

Peugeot 106

26,8%

24,4%

20,3%

VW Polo

18,0%

22,6%

14,7%

 

Auto medie: segmento C

1/11/2002

1/5/2002

1/11/2001

VW Golf

32,2%

30,5%

34,5%

Opel Astra

25,6%

21,4%

32,2%

Ford Focus

26,6%

24,4%

21,0%

Renault Mégane

11,5%

26,5%

22,9%

Peugeot 307

23,1%

27,2%

29,6%

 

Auto grandi:

Segmenti D, E e F

1/11/2002

1/5/2002

1/11/2001

BMW 318I

10,4%

11,2%

11,6%

Audi A 4

13,2%

11,9%

13,5%

Ford Mondeo

22,7%

21,5%

20,5%

Opel Vectra

22,7%

28%

41%

VW Passat

26,9%

27,3%

23,1%

Differenze di prezzo nell'insieme dei segmenti - Nel complesso, la convergenza dei prezzi per i modelli più venduti all'interno dei vari segmenti non ha registrato variazioni di rilievo rispetto all'ultima relazione. Gli esempi riportati sopra mostrano che per 7 modelli i differenziali di prezzo sono aumentati, mentre sono diminuiti per altri 8 modelli. Tuttavia, contrariamente alla relazione precedente, la Commissione ha constatato che nei primi tre segmenti (da A a C), che sono quelli con il maggior volume di vendite e il maggior numero di modelli, le differenze medie di prezzo nella zona euro si stanno allineando a quelle dei segmenti più cari D, E, F e G. Le politiche di prezzo dei costruttori - Nell'intera area dell'euro, General Motors (Opel-Vauxhall, Saab), malgrado alcuni recenti allineamenti dei prezzi nella marca Opel, il gruppo PSA (Peugeot, Citroën) e Honda sono i gruppi per i quali si registrano le maggiori differenze di prezzo all'interno dei gruppi stessi. D'altro canto, in generale, alcuni costruttori tedeschi (ad esempio Bmw e DaimlerChrysler) e, in misura minore, Renault limitano le differenze di prezzo all'interno dell'area dell'euro al 15% o ad un livello inferiore. Metodo di indagine - Il metodo utilizzato è il medesimo delle relazioni precedenti: 18 produttori europei e 8 giapponesi hanno comunicato alla Commissione i prezzi di listino consigliati al 1° novembre 2002 per 84 dei loro modelli più venduti. Il prezzo di riferimento per calcolare i differenziali è quello del paese dell'area dell'euro più economico per il modello in questione. I prezzi formano oggetto di una ponderazione per tener conto delle differenze di allestimento e sono espressi in euro e, ove applicabile, in valuta locale, al netto e al lordo delle imposte. Vengono inoltre forniti i prezzi per i principali optional e la guida a destra, nonché altre informazioni. In alcuni mercati nazionali, determinati modelli possono comportare ulteriori optional e presentare differenze nell'allestimento di base. Va notato che i prezzi di vendita effettivi possono differire dai prezzi di listino consigliati, poiché i rivenditori sono liberi di stabilire i propri prezzi e di offrire ai clienti vantaggi finanziari supplementari a seconda del mercato. Informazioni per il pubblico - Onde aumentare la trasparenza ed informare meglio il pubblico, la Direzione generale della concorrenza ha deciso di agevolare l'accesso ai dati, mettendo a disposizione la relazione sul proprio sito web: comunicato stampa, sintesi della relazione in versione elettronica e listini prezzi dei produttori, all'indirizzo seguente: http://europa.eu.int/comm/competition/car_sector/ La copia su carta dell'intera relazione: è disponibile presso gli uffici della Commissione nei vari Stati membri, i cui indirizzi possono essere consultati sul sito web: http://europa.eu.int/comm/offices.htm  I numeri telefonici dei centri di informazione per gli acquirenti di autoveicoli sono disponibili all'indirizzo: http://europa.eu.int/comm/competition/car_sector/  1 Le nuove regole di concorrenza stabilite dal regolamento della Commissione n. 1400/2002 concernente il settore degli autoveicoli prevedono un periodo di transizione fino al 1° ottobre 2003 per talune disposizioni e fino al 1° ottobre 2005 per altre. Per ulteriori informazioni sulle nuove norme, cfr. IP/02/1073 e MEMO/02/174 del 17.7.2002. 2 I tassi di conversione dell'euro sono quelli pubblicati nella Gazzetta ufficiale C 269 del 5.11.2002, pag. 2.

 CARDNET GROUP: FATTURATO DEL SEMESTRE A 12 MILIONI DI EURO (+114%) PRODOTTE NEL PERIODO OLTRE 74 MILIONI DI CARD
Milano, 28 Febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di CardNet Group , il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo, personalizzazione e produzione di Card, e delle soluzioni informatiche per la loro emissione e gestione, ha approvato oggi nel tardo pomeriggio la relazione semestrale per il periodo 1° luglio 2002 - 31 dicembre 2002, che corrisponde per il Gruppo al primo semestre dell'esercizio 2002-2003. A livello consolidato, i ricavi totali sono stati pari ad oltre 12,2 milioni di euro, in aumento del 114% anno su anno (al 31 dicembre 2001 il fatturato relativo ai primi sei mesi dell'esercizio 2001-2002 è stato di ca. € 5,7 milioni) anche grazie alla variazione dell'area di consolidamento. A parità di perimetro, il fatturato risulta essere di ca. € 6,5 milioni (+15%). Il Card management, core business del Gruppo, produce oggi l'82,7% del fatturato complessivo, contro il 60% di un anno prima. Questo risultato è ritenuto particolarmente soddisfacente anche alla luce del perdurare della stagnazione nel settore della telefonia e del rallentamento nell'adozione dei progetti nel campo dell'e-government nel nostro paese. Per la chiusura dell'esercizio al 30 giugno 2003 si ribadisce quindi l'obiettivo di una crescita del fatturato di circa il 50%. Il margine operativo lordo è stato negativo per € 2,88 milioni (a fronte di € 1,43 milioni al 31 dicembre 2001). Il risultato netto è stato negativo per € 6,57 milioni (-3,39 milioni al 31 dicembre 2001); su questo valore hanno pesato notevolmente gli ammortamenti e i costi una tantum sostenuti per l'avvio della produzione nello stabilimento della controllata CardNet SpA di Iglesias ed i relativi costi per lo sviluppo e la formazione del personale locale. Sono in utile le altre società del gruppo (Ipm, CardNet Swiss e Matica Systems). I dipendenti della fabbrica erano 149 al 31 dicembre 2002, tra cui 89 operai; a livello di gruppo la media dei dipendenti nel semestre è stata di 213 dipendenti a fronte dei 132 del semestre chiuso al 31 dicembre 2001. L'organico di gruppo risulta quindi pressochè raddoppiato dai 118 di fine 2001 ai 222 di fine 2002. In calo risulta la posizione finanziaria netta, negativa al 31 dicembre 2002 per € 27,6 milioni a fronte dei € 24,2 milioni registrati al 30 giugno 2002 e dei € 27,0 milioni al 30 settembre 2002. Nel semestre sono state oltre 74 milioni le card prodotte nei due stabilimenti di Iglesias e di Zug (Svizzera), e sempre nel periodo la Cardnet SpA ha ottenuto la certificazione per produrre carte di credito da parte di MasterCard. Il portafoglio ordini al 31 dicembre era di circa € 7,6 milioni. Per quanto riguarda la CardNet Group S.p.A., la società capogruppo quotata al Nuovo Mercato, il semestre chiude con un buon livello di fatturato (€ 5,2milioni) superiore del 42% a quello raggiunto al 31 dicembre 2001. L'Ebitda è negativo per €0,8 milioni (-14,8% del fatturato), ma con un segnale positivo rispetto a quello del semestre chiuso al 31 dicembre 2001, quando l'Ebitda aveva raggiunto un livello negativo di €1,2 milioni, e rappresentava il -32%del fatturato. Il semestre di CardNet Group S.p.A. si è chiuso con risultato negativo di €2,5milioni, di poco superiore alla perdita subita al 31 dicembre 2001 (€ 2,3 milioni). Sul risultato al 31 dicembre 2002 hanno pesato gli oneri finanziari che sono passati da € 0,2milioni a € 0,5milioni, ed il protrarsi della congiuntura negativa di mercato. Il Consiglio di Amministrazione ha dato una indicazione anche dei dati di Gruppo a fine gennaio 2003: il fatturato Consolidato del mese è stato di circa €2,1 milioni, il portafoglio ordini registra una lieve flessione stagionale, e si attesta a 7,2 milioni, mentre la Posizione finanziaria netta risulta essere di circa €27,4milioni al 31 gennaio 2003. In relazione alla tempistica per il perfezionamento degli accordi con Mercatus la società informa che sarà necessario attendere il completamento delle operazioni di due diligence contabile sulla situazione di CardNet S.p.A. al 31 dicembre 2002 presentata in data odierna al Consiglio di Amministrazione, nonché un aggiornamento della due diligence legale a suo tempo svolta. Le suddette operazioni di una recente due diligence costituiscono il presupposto necessario per la conclusione dell'operazione. I nostri consulenti finanziari e legali ritengono che la due diligence possa ragionevolmente concludersi entro marzo 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato la cooptazione di due consiglieri (dott Umberto Bazan ed il dott. Fabio Lazzerini), in sostituzione di due consiglieri dimissionari, ed il varo del Codice di comportamento interno (Internal dealing) secondo i dettami e con soglie e tempistiche di comunicazione analoghe a quelle indicate da Borsa Italiana. Tale codice è entrato in vigore a partire dal 1 gennaio 2003.

NETWORK ASSOCIATES SI AGGIUDICA UN NUOVO CONTRATTO PER LA PROTEZIONE DEI SISTEMI DELL'AVIAZIONE AMERICANA
Milano, 28 febbraio 2003 - Network Associates, Inc. leader mondiale nella ricerca per la sicurezza e lo sviluppo di tecnologia informatica ha recentemente ottenuto l'incarico per i prossimi due anni e mezzo da parte dell'Afrl, i Laboratori di Ricerca dell'Aviazione Americana, di sviluppare nuove tecnologie per i sistemi di sicurezza informatici. L'accordo rientra nella Software Protection Initiative (Spi), un programma governativo che è stato sviluppato per concentrare gli sforzi e proteggere il software strategico che supporta le risorse nazionali e della difesa. Il focus del primo dei progetti di ricerca commissionati è quello di produrre un repository di sviluppo protetto e sicuro. Obiettivo di questo progetto è quello di creare e sviluppare tecniche a garanzia delle informazioni e funzionalità di scanning per codice maligno per i sistemi di produzione software. Tali tecniche e funzionalità miglioreranno la sicurezza delle attività di sviluppo del software riducendo le vulnerabilità del software stesso. I Laboratori di Network Associates effettueranno ricerche complete sino al mese di Dicembre 2003. Il secondo progetto sarà focalizzato sulla protezione del software da attività di reversed engineering. Attraverso tali tecniche, strumenti come disassemblatori e decompilatori possono estrarre e sfruttare informazioni relative alla struttura progettuale e alle funzioni operative del software. I Laboratori di Network Associates studieranno la possibilità di costruire e integrare delle difese contro il reverse engineering all'interno del software più critico, aiutando a proteggere lo stesso da attacchi di pirateria o modifiche dannose. Le attività di ricerca procederanno sino al prossimo Settembre 2003. "I Laboratori continuano a collaborare con le agenzie governative per garantire che il software venga sviluppato con la protezione necessaria contro pirateria e modifiche dannose", ha affermato Terry Benzel, vice president of advanced security research e responsabile dei Network Associates Laboratories. "Questi contratti dimostrano piena fiducia in Network Associates e nelle capacità del nostro team di ricerca nello sviluppo delle tecnologie richieste per la sicurezza delle informazioni nazionali".

PRECISAZIONI ALITALIA
Roma, 28 febbraio 2003 - Si e' riunito ieri il Consiglio d'Amministrazione dell'Alitalia. Nel corso della riunione, l'Amministratore Delegato, anche in relazione a recenti malaccorte notizie apparse sulla stampa di documenti di lavori aziendali aventi natura strettamente tecnica, ha fornito una prima illustrazione dell'andamento economico dell'esercizio 2002 da cui si evidenzia un forte miglioramento, rispetto all'esercizio precedente, del margine industriale prima degli oneri finanziari, delle imposte, delle svalutazioni e degli ammortamenti (Ebitda), ormai ampiamente positivo e sostanzialmente in linea con le previsioni di Piano non ostante il venir meno di importanti presupposti economici dello stesso. Il dottor Mengozzi ha altresì evidenziato che anche il margine prima dei soli oneri finanziari e le imposte (Ebit) appare sostanzialmente allineato a quello di Piano e si conferma un risultato economico netto positivo (a Piano era prevista una perdita di 53 €/mil e nel 2001 si era registrata una perdita di 907 €/mil) ovviamente anche grazie al concorso di partite straordinarie correlate sia alla vicenda Klm sia alle dismissione realizzate per ristrutturare il perimetro del Gruppo. Quanto sopra, ha sottolineato l'Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, da inserire in un quadro finanziario e patrimoniale della Compagnia che, nel 2002, ha compiuto un efficace percorso di risanamento attestandosi ad un livello di mezzi propri pari a circa 1.7 €/mld a fronte di debiti netti di 0.9 €/mld (senza considerare l'esecuzione del lodo KLM), manifestando così una struttura patrimoniale sostanzialmente in linea con quella dei maggiori competitori europei. Quanto sopra, ha comunque evidenziato il dott. Mengozzi, non attenua le problematiche del nuovo scenario di settore né può costituire un fattore di diminuzione della tensione verso il pieno risanamento industriale che, all'interno di aspettative di mercato molto più rassicuranti, il Piano aveva articolato sul biennio 2002-03 ..2 In tale contesto, anche per contenere, per quanto possibile, la fortissima levitazione dei costi esterni non direttamente gestiti dall'azienda (fuel, assicurazioni, atc) i programmi di riduzione dei costi operativi sono stati recentemente rivisitati e ulteriormente sviluppati nell'intento di conseguire anche nel 2003 un gettito di savings in linea con le aspettative di piano (più che conseguite nel 2002). Il Consiglio d'Amministrazione, poi, ha deliberato di dare mandato all'Amministratore Delegato di avviare un approfondimento della fattibilità (e delle relative modalità) di un'alleanza strategica con Meridiana tramite un periodo di esclusiva negoziale reciproca finalizzato alla definizione di un piano industriale congiunto entro il 15 aprile 2003 . Il Consiglio di Amministrazione, quindi, ha definitivamente deliberato in ordine alla rinuncia del ricorso per danni presentato al Tribunale di Primo Grado delle Comunità Europee in relazione all'annullamento della decisione della Commissione Europea del 15 luglio 1997 da parte dello stesso Tribunale di Primo Grado delle Comunità Europee con sentenza del 12-12-2000 e ha preso atto della cessazione del conto deposito in garanzia costituito ai sensi della legge 640 del 1996 sulle cui conseguenze. è stato promosso un approfondimento con i rappresentati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti teso anche alla definizione di tale contestata partita. In ultimo, il Consiglio ha autorizzato l'acquisizione in leasing del decimo aeromobile B777, deliberando la contestuale uscita dalla flotta di un aeromobile B767.

AIR DOLOMITI SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA A MONACO DI BAVIERA: QUINTA FREQUENZA GIORNALIERA DA VERONA
Milano, 28 febbraio 2003 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale partner di Lufthansa e quotata al MTA, dal 3 marzo intensifica l'offerta per Monaco di Baviera con l'inaugurazione della quinta frequenza giornaliera. La nuova frequenza completa il prodotto di Air Dolomiti sulla tratta e si inserisce perfettamente nella strategia Star Alliance in partenza dallo scalo bavarese: grazie al nuovo volo infatti i passeggeri in partenza da Verona possono beneficiare di ulteriori connessioni garantite dai partner Star in partenza da Monaco nella fascia oraria del mattino. Gli orari del collegamento, operato in collaborazione con Lufthansa sono i seguenti:
Verona - Monaco di Baviera 
123456- 07.25/08.25 nuova frequenza
1234567 08.20/09.30
12345-7 12.50/14.00
12345-- 16.50/18.00 
-------67 17.00/18.10
12345-7 18.20/19.30
Monaco di Baviera - Verona
123456- 09.25/10.35
1234567 11.15/12.25
12345-7 15.15/16.30
1234567 19.35/20.45
12345-7 20.50/22.00 nuova frequenza 
Perseguendo nella propria strategia, Air Dolomiti sta intensificando le frequenze sullo scalo bavarese in modo da permettere all'utenza di beneficiare ancor più dell'offerta Star Alliance: lo scalo sta vivendo infatti un momento molto importante vista la prossima apertura del nuovo Terminal 2 che, progettato per grande capacità, permetterà alla Star Alliance di rendere Monaco di Baviera un hub di primissimo piano nello sviluppo del network planetario dell'alleanza. Per informazioni e prenotazioni consultare il Customer Service Center di Air Dolomiti al numero verde 800013366 oppure visitare il sito www.airdolomiti.it

ENERGIA ELETTRICA DA IMPIANTI CIP 6: ASSEGNATI 200 MEGAWATT PER I MESI DI MARZO E APRILE 2003
Roma, 28 febbraio 2003 - Il Gestore della rete ha concluso la gara per l'assegnazione, su base mensile, dell'energia Cip 6 (energia prodotta da impianti che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate) destinata alle imprese per l'anno 2003. Per il mese di marzo, i 200 megawatt disponibili sono stati assegnati alle società Edison Energia e Dalmine Energia. Per il mese di aprile, invece, la stessa capacità è stata assegnata alla sola Edison Energia. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it  è disponibile l'elenco delle società aggiudicatrici e delle relative bande assegnate di quest'ultima asta, ed anche di tutte le aste precedenti.

TRASPORTI PUBBLICI: MERCOLEDÌ 5 MARZO 2003 SCIOPERO NAZIONALE DI 8 ORE DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA FILT- FIT - UILT - UGL - FAISA CISAL
Milano 28 febbraio 2003 - Mercoledì 5 marzo 2003, le organizzazioni sindacali Filt - Fit - Uilt- Ugl - Faisa Cisal hanno dichiarato uno sciopero nazionale di 8 ore a sostegno della vertenza per il rinnovo del biennio economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, di superficie, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all'agitazione si asterrà dal lavoro dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è prevedibile la riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie che in metropolitana. Infolink: www.atm-mi.it.

RIFORMA MORATTI: IL COMITATO DI CONSULENZA SCIENTIFICA CNR LAMENTA PERDITA AUTONOMIA ENTE
Roma, 28 febbraio 2003 - Il Comitato di Consulenza Scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche riunito a Roma in data 26 febbraio 2003 ha esaminato lo schema di decreto legislativo presentato dal Ministro Moratti ed ha approvato all'unanimità il seguente parere: 1. Il "decreto legislativo di riordino del Cnt" rivela, ad una attenta lettura, una impostazione che si discosta dal criterio fondamentale dell'autonomia dell'Ente: e ciò, in modo ancor più accentuato rispetto alla precedente normativa di riordino (D.L.vo 19/99). 2. La legge 168/1989, tuttora in vigore ma non esplicitamente richiamata nei prescritti del decreto, prevede in modo limpido che tratto fondamentale del Cnt sia la sua natura "non strumentale". Si ritiene perciò doveroso, a questo proposito, ribadire che tratto caratteristico di un ente non strumentale sia la capacità di autoprogrammare la sua attività di ricerca, certo nell'ambito di linee di indirizzo politico, nonché l'incidenza e la capacità di autorappresentazione da parte della comunità scientifica. Ciò comporta per il Cnt la piena autonomia nel campo suo proprio di promozione della ricerca nel solco di quanto previsto dall'art. 33 ultimo comma della Carta Costituzionale. 3. Inoltre, intervenendo quando il riordino della rete è appena decollato, il "decreto legislativo" appare come un provvedimento che ovviamente non può tenere conto degli elementi necessari per giudicare gli effetti di quanto appena varato. 4. Il decreto nel suo complesso finisce col delineare in prospettiva un Cnt ancor più subalterno alle decisioni ministeriali nonostante quanto si legge nell'articolo 2 dello stesso decreto. 5. Si chiede pertanto al legislatore di ripristinare il richiamo preliminare alla legge 168/1989 proprio per le fondamentali sue implicazioni e di concepire conseguentemente un testo di decreto coerente con quanto previsto dalla suddetta legge. A conclusione il Comitato, su questa base, si dichiara disponibile a collaborare nelle sedi istituzionali competenti per arrivare a modifiche migliorative del decreto stesso.

CUOA: PARTONO I CORSI GRATUITI PER GIOVANI
Altavilla Vicentina, 28 febbraio 2003 - Partono il 17 marzo i primi quattro corsi FSE per giovani, a partecipazione gratuita, promossi dalla Fondazione Cuoa (www.cuoa.it). I corsi, che prevedono un impegno a tempo pieno per circa sei mesi: 4 di teoria in aula, presso la Fondazione Cuoa, e due di stage in azienda, portano al conseguimento delle seguenti qualifiche professionali: Esperto per l'internazionalizzazione d'impresa; Addetto alla gestione amministrativa del personale; Esperto in sistemi di qualità integrata; Tecnico in marketinge sviluppo nuovi prodotti. Le prove attitudinali e le selezioni si svolgeranno il 4 marzo. Complessivamente, i corsi gratuiti del Cuoa previsti per il 2003, sono 12. Per informazioni: Segreteria Fse - e-mail fse@cuoa.it tel. 0444333764

INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER IL PROGRAMMA DI RETI UNIVERSITARIE ASEAN-UE (AUNP)
Bruxelles, 28 febbraio 2003 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per un'ampia gamma di attività nell'ambito del programma di reti universitarie Asean-Ue (Aunp), il cui obiettivo è promuovere la comprensione e la sensibilizzazione ai problemi reciproci, nonché gli scambi di esperienze e di competenze tra le due regioni. Il programma Aunp si propone di rafforzare la cooperazione nel settore dell'istruzione superiore tra l'Unione europea e i paesi dell'Asean (Brunei Darussalam, Cambogia, Indonesia, Repubblica democratica popolare del Laos, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia, Vietnam), nonché di promuovere l'integrazione regionale tra gli stessi paesi dell'Asean. Le attività sostenute nell'ambito del presente invito sono: - facilitare progetti di partenariato tra istituti di istruzione superiore degli Stati membri dell'Unione europea e dei paesi Asean ammissibili, al fine di avviare/rafforzare relazioni coordinate e durature nel settore dell'istruzione superiore; - promuovere attività accademiche comuni, come l'elaborazione di programmi di studio e corsi comuni e lo sviluppo di materiale didattico; -aggiornare le competenze degli studenti di corsi postuniversitari, del personale docente e amministrativo degli istituti di istruzione superiore mediante azioni di formazione in patria e all'estero, come pure attraverso lo scambio di esperienze; - facilitare il reciproco accesso all'istruzione superiore; - incoraggiare la mutua comprensione e il reciproco riconoscimento dei programmi di studio, accordi sul trasferimento dei crediti formativi e il reciproco riconoscimento dei titoli di studio; - incentivare collaborazioni nel campo della ricerca applicata incentrate su settori di studio di dimostrabile interesse reciproco UE-Asean, con la conseguente condivisione dei risultati delle ricerche e relative pubblicazioni. Per consultare il testo dell'invito, visitare: http://europa.eu.int/eur-lex/it/dat/2003/c_043/c_04320030222it00130015.pdf  Termine ultimo per la presentazione delle proposte: 19 giugno 2003.

GLI INSEGNANTI IMPARANO A FAR AMARE LA MATEMATICA IL CORSO È RIVOLTO AI DOCENTI DI MATEMATICA DI TUTTE LE SCUOLE SUPERIORI LOMBARDE
Milano, 28 febbraio 2003: l'Università Bocconi e l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia promuovono la "Settimana della matematica". Si tratta di un'iniziativa, rivolta a 100 insegnanti di matematica delle scuole medie superiori della Lombardia, che si propone, attraverso una serie di attività formative e di aggiornamento, di fornire spunti didattici per l'insegnamento della matematica nelle scuole, in funzione delle nuove modalità di tale disciplina. Oggi, infatti, l'insegnamento della matematica presenta aree di forte criticità, dovute alle difficoltà di apprendimento della materia da parte degli studenti, che stentano a coglierne la valenza culturale e le possibilità di applicazione in altre discipline. La "Settimana della matematica" si inserisce in un sistema articolato di iniziative di formazione che l'Università Bocconi e l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia propongono alle scuole nell'ambito della Convenzione, siglata nell'aprile 2000, per la collaborazione diretta sui temi dell'orientamento, della formazione dei docenti, della valutazione e della formazione manageriale. "La collaborazione tra l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Università Bocconi dice il Rettore Carlo Secchi nasce dalla necessità di assicurare una visione coordinata delle iniziative di orientamento e formazione, che la riforma universitaria dichiara tra i suoi principi, e che la Bocconi promuove già da tempo. L'orientamento che inizia dalle scuole medie superiori permette allo studente di giungere all'università già con idee più chiare sulle aspirazioni di ciascuno e avere coscienza delle proprie attitudini". "In linea con le raccomandazioni dell'Unione Europea in materia di istruzione scientifica, - dice il Direttore Generale Mario Giacomo Dutto - l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha incluso tra le proprie priorità l'obiettivo di sostenere azioni formative rivolte ai docenti orientate al rinnovamento dell'insegnamento delle discipline scientifiche e tecnologiche. La "Settimana della matematica" promossa in partnership con l'Università Bocconi, all'interno di una collaborazione articolata ed efficace, intende costituire un'opportunità qualificata di sviluppo professionale per i docenti di scuola superiore". Il programma prevede sia attività d'aula - cinque seminari tenuti da docenti di matematica dell'Università Bocconi - sia momenti più interattivi e di lavoro di gruppo. I partecipanti, infatti, saranno invitati, a partire dalle proprie esperienze, ad assumere un ruolo propositivo e progettuale di sviluppo e di analisi delle tematiche in questione. Le iscrizioni al corso sono già aperte e si chiuderanno il 3 marzo; saranno accettate in ordine cronologico, fino a copertura dei 100 posti disponibili. Le iscrizioni possono essere effettuate via e-mail all'indirizzo: settimana.matematica@uni-bocconi.it  oppure via fax al numero 02/5836.5822. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione se saranno stati frequentati almeno quattro moduli su cinque. I dettagli del programma sono disponibili su www.uni-bocconi.it/orientamento

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