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di
GIOVEDI'
3 APRILE 2003
pagina 1
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LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UNA
RELAZIONE SULLE FINANZE PUBBLICHE DELLA FRANCIA COME PRIMO PASSO DELLA
PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Ieri la
Commissione europea ha adottato una relazione sullo stato delle finanze
pubbliche della Francia. Questa relazione costituisce il primo passo della
procedura per i disavanzi eccessivi prevista dall'articolo 104, paragrafo 3
del trattato. La Commissione ha avviato la procedura per i disavanzi
eccessivi nei confronti della Francia giacché dai primi dati riguardanti il
debito e il disavanzo per il 2002 comunicati da Eurostat emerge che il
disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 3,1% del PIL,
oltrepassando così il valore di riferimento del 3% previsto dal trattato.
La relazione valuta gli sviluppi recenti e attuali della situazione della
finanza pubblica in Francia ed esamina le prospettive a breve termine nel
quadro delle condizioni economiche globali e della politica adottata dal
governo. Nella relazione la Commissione europea rileva in particolare che il
superamento del massimale del 3% del Pil non deriva da un evento
eccezionale, ai sensi del trattato, sul quale le autorità francesi non
avrebbero potuto esercitare alcun controllo, né è il risultato di una
grave recessione economica. Inoltre il superamento del massimale del 3% del
Pil probabilmente non sarà temporaneo: le autorità francesi prevedono un
ulteriore aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche che nel 2003
dovrebbe salire al 3,4% del Pil. Sempre secondo le autorità francesi, nel
2003 anche il debito lordo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe
oltrepassare il valore di riferimento del 60% del Pil previsto dal trattato.
Nel quadro di questo primo passo della procedura, la Commissione analizza
nella sua relazione la situazione della finanza pubblica in Francia senza
elaborare raccomandazioni specifiche. Come secondo passo della procedura la
Commissione può presentare una raccomandazione al Consiglio dei ministri
dell'economia e delle finanze affinché esso prenda una decisione. Avviando
la procedura prevista dall'articolo 104, come già avvenuto nei confronti
della Germania e del Portogallo, la Commissione onora gli impegni assunti
nel quadro della risoluzione del Consiglio europeo relativa al patto di
stabilità e crescita al fine di garantire l'applicazione rigorosa, rapida
ed efficace di tale patto. Le principali conclusioni della relazione della
Commissione sono riportate in appresso. In Francia il disavanzo delle
amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 3,1% del PIL nel 2002. Il
deterioramento della situazione di bilancio nel 2002 è dovuto
essenzialmente: 1) all'impatto della congiuntura sfavorevole; 2) alle
eccessive spese delle amministrazioni pubbliche, soprattutto nel settore
dello Stato e della sicurezza sociale; 3) all'attuazione di tagli delle
imposte per un importo pari a circa 1/2 punto percentuale del PIL e 4)
all'integrazione nel disavanzo di un trasferimento di capitali a favore
dell'impresa Rff (Réseau Ferré de France). Nel complesso, dai calcoli
della Commissione risulta che il deterioramento della posizione di bilancio
della Francia nel 2002 è dovuto per circa i due terzi all'aumento del
disavanzo corretto per il ciclo e per la parte restante alla debolezza
dell'attività economica. Lo sfondamento del massimale del 3% del Pil nel
2002 è da imputare altresì alla battuta d'arresto subita dal processo di
risanamento del bilancio nel 1999, che ha lasciato la finanza pubblica
francese in condizioni di vulnerabilità. Secondo le previsioni più recenti
delle autorità francesi, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche
crescerà ulteriormente nel 2003 raggiungendo il 3,4% del Pil. Inoltre, a
seguito dell'incremento del disavanzo e della crescita modesta del Pil, il
rapporto debito/Pil continuerà a salire rapidamente ed oltrepasserà molto
probabilmente nel 2003 il valore di riferimento del 60% del Pil previsto dal
trattato. Il Consiglio ha adottato nel gennaio 2003 una raccomandazione che
rivolge un avvertimento alla Francia, nel quadro della procedura di allarme
preventivo, al fine di evitare un disavanzo eccessivo nel 2003. A tutt'oggi
le autorità francesi non hanno adottato provvedimenti sufficienti a ridurre
nel 2003 il disavanzo corretto per il ciclo. La relazione adottata oggi
dalla Commissione è puramente descrittiva e fornisce analisi ed
informazioni sulla situazione della finanza pubblica in Francia. Il Comitato
economico e finanziario formulerà un parere sul suo contenuto entro due
settimane. In seguito la Commissione dovrebbe trasmettere un parere al
Consiglio, al quale spetta decidere, su raccomandazione della Commissione,
se esista un disavanzo eccessivo. Se il Consiglio decide che esiste una
situazione di disavanzo eccessivo, su raccomandazione della Commissione
formula raccomandazioni alla Francia al fine di far cessare tale situazione.
Trattato che istituisce la Comunità europea (versione consolidata di
Amsterdam) Trattato che istituisce la Comunità europea (versione
consolidata Maastricht) Articolo 104 1. Gli Stati membri devono evitare
disavanzi pubblici eccessivi. 2. La Commissione sorveglia l'evoluzione della
situazione di bilancio e dell'entità del debito pubblico negli Stati
membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la
conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti:
a) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il
prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che - il
rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto
un livello che si avvicina al valore di riferimento; - oppure, in
alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e
temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento; b) se il
rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo superi un valore di
riferimento, a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura
sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato. I
valori di riferimento sono specificati nel protocollo sulla procedura per i
disavanzi eccessivi allegato al presente trattato. 3. Se uno Stato membro
non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri menzionati, la
Commissione prepara una relazione. La relazione della Commissione tiene
conto anche dell'eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa
pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori
significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine
dello Stato membro. La Commissione può inoltre preparare una relazione se
ritiene che in un determinato Stato membro, malgrado i criteri siano
rispettati, sussista il rischio di un disavanzo eccessivo. 4. Il comitato
previsto dall'articolo 114 formula un parere in merito alla relazione della
Commissione. 5. La Commissione, se ritiene che in uno Stato membro esista o
possa determinarsi in futuro un disavanzo eccessivo, trasmette un parere al
Consiglio. 6. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su
raccomandazione della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato
membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione
globale, se esiste un disavanzo eccessivo. 7. Se, ai sensi del paragrafo 6,
viene deciso che esiste un disavanzo eccessivo, il Consiglio formula
raccomandazioni allo Stato membro in questione al fine di far cessare tale
situazione entro un determinato periodo. Fatto salvo il disposto del
paragrafo 8, dette raccomandazioni non sono rese pubbliche. 8. Il Consiglio,
qualora determini che nel periodo prestabilito non sia stato dato seguito
effettivo alle sue raccomandazioni, può rendere pubbliche dette
raccomandazioni. 9. Qualora uno Stato membro persista nel disattendere le
raccomandazioni del Consiglio, quest'ultimo può decidere di intimare allo
Stato membro di prendere, entro un termine stabilito, le misure volte alla
riduzione del disavanzo che il Consiglio ritiene necessaria per correggere
la situazione. In tal caso il Consiglio può chiedere allo Stato membro in
questione di presentare relazioni secondo un calendario preciso, al fine di
esaminare gli sforzi compiuti da detto Stato membro per rimediare alla
situazione. 10. I diritti di esperire le azioni di cui agli articoli 226 e
227 non possono essere esercitati nel quadro dei paragrafi da 1 a 9 del
presente articolo. 11. Fintantoché uno Stato membro non ottempera ad una
decisione presa in conformità del paragrafo 9, il Consiglio può decidere
di applicare o, a seconda dei casi, di intensificare una o più delle
seguenti misure: - chiedere che lo Stato membro interessato pubblichi
informazioni supplementari, che saranno specificate dal Consiglio, prima
dell'emissione di obbligazioni o altri titoli; - invitare la Banca europea
per gli investimenti a riconsiderare la sua politica di prestiti verso lo
Stato membro in questione; - richiedere che lo Stato membro in questione
costituisca un deposito infruttifero di importo adeguato presso la Comunità,
fino a quando, a parere del Consiglio, il disavanzo eccessivo non sia stato
corretto; - infliggere ammende di entità adeguata. Il presidente del
Consiglio informa il Parlamento europeo delle decisioni adottate. 12. Il
Consiglio abroga alcune o tutte le decisioni di cui ai paragrafi da 6 a 9 e
11 nella misura in cui ritiene che il disavanzo eccessivo nello Stato membro
in questione sia stato corretto. Se precedentemente aveva reso pubbliche le
sue raccomandazioni, il Consiglio dichiara pubblicamente, non appena sia
stata abrogata la decisione di cui al paragrafo 8, che non esiste più un
disavanzo eccessivo nello Stato membro in questione. 13. Nell'adottare le
decisioni di cui ai paragrafi da 7 a 9, 11 e 12, il Consiglio delibera su
raccomandazione della Commissione alla maggioranza dei due terzi dei voti
dei propri membri conformemente all'articolo 205, paragrafo 2, ed escludendo
i voti del rappresentante dello Stato membro in questione. 14. Ulteriori
disposizioni concernenti l'attuazione della procedura descritta nel presente
articolo sono precisate nel protocollo sulla procedura per i disavanzi
eccessivi allegato al presente trattato. Il Consiglio, deliberando
all'unanimità su proposta della Commissione e previa consultazione del
Parlamento europeo e della BCE, adotta le opportune disposizioni che
sostituiscono detto protocollo. Fatte salve le altre disposizioni del
presente paragrafo, anteriormente al 1o gennaio 1994, il Consiglio,
deliberando a maggioranza qualificata su proposta della Commissione e previa
consultazione del Parlamento europeo, precisa le modalità e le definizioni
per l'applicazione delle disposizioni di detto protocollo
IL PARLAMENTO PROPONE L'ISTITUZIONE DI
UN'AGENZIA EUROPEA PER GLI ARMAMENTI E LA RICERCA
Milano, 3 aprile 2003 - Il 27 marzo, la commissione per gli affari esteri
del Parlamento europeo ha adottato una relazione concernente la creazione di
un'agenzia per gli armamenti e la ricerca. L'istituzione di tale organismo
concorrerebbe all'obiettivo generale di gettare le basi per una nuova
architettura di difesa europea. Secondo la relazione, la proposta agenzia
avrebbe il compito di valutare e rafforzare gli impegni degli Stati membri
per la sicurezza, analizzando l'entità della loro spesa per la difesa in
rapporto al Pil, ed in particolare, la percentuale di tale bilancio dedicata
alle apparecchiature e alla ricerca. Nel quadro del suo mandato, l'Agenzia
dovrebbe valutare il livello di preparazione militare dell'UE in termini di
capacità di dispiegamento delle forze e di interoperabilità delle stesse.
Essa, inoltre, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri ad adottare una
politica uniforme in materia di commesse e a condurre progetti pilota di
cooperazione. Sotto il profilo finanziario, la relazione sostiene che
l'Agenzia dovrebbe disporre anche di un bilancio proprio, inizialmente
utilizzabile solo per attività di ricerca e sviluppo concernenti nuove
tecnologie, le cui applicazioni per l'industria civile siano già note. La
relazione chiede, inoltre, che le disposizioni pratiche sul funzionamento
dell'agenzia vengano stilate in consultazione con il Parlamento europeo,
oppure mediante la procedura di codecisione. Fra le altre proposte avanzate
figura il dispiegamento, a partire dal 2004, di una forza di 5.000 uomini,
pronta ad essere impiegata in qualsiasi momento per operazioni umanitarie e
di soccorso. Il documento suggerisce di inserire una clausola per la difesa
collettiva simile a quella sancita dalla Nato, la quale si applicherebbe a
qualsiasi Stato membro partecipante. La relazione, stilata dall'europarlamentare
francese Philippe Morillon, ha stimolato un acceso dibattito, durante il
quale sono stati presentati circa 200 emendamenti, prima di giungere al
voto.
IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE
BRITANNICO SOTTOLINEA IL RUOLO DELLE REGIONI NELL'AMBITO DELLE POLITICHE DI
RICERCA
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Il cancelliere dello Scacchiere britannico,
Gordon Brown, ha riferito che il governo darà maggiore risalto al ruolo
delle regioni nell'ambito delle politiche di ricerca ed innovazione del
paese. In occasione del suo intervento alla conferenza annuale della Camera
di commercio britannica, Brown ha affermato che il governo del Regno Unito
sta privilegiando la devoluzione alle regioni delle responsabilità in
materia di ricerca e formazione delle competenze, rispetto all'adozione di
un "approccio nazionale uniforme". "Il nostro approccio
regionale e locale dimostra che stiamo già rinunciando ad
un'amministrazione centralizzata delle politiche di R&S [ricerca e
sviluppo], a favore del trasferimento tecnologico locale fra le università
e le imprese e dello sviluppo di raggruppamenti regionali di
specializzazione", ha dichiarato Brown. Tali politiche sono
perfettamente in linea con l'orientamento adottato dalla Commissione nella
sua comunicazione sulla dimensione regionale dello Spazio europeo della
ricerca, che sottolineava l'esigenza per tutte le regioni europee di
prendere l'iniziativa di sviluppare le proprie capacità di ricerca ed
innovazione, preparandosi in tal modo all'economia della conoscenza che si
va delineando per il futuro. Il Cancelliere ha sottolineato che, se da un
lato alcune regioni del Regno Unito stanno raggiungendo senza fatica
l'obiettivo fissato a Barcellona di elevare la spesa per la ricerca al tre
per cento del loro PIL, dall'altro alcune regioni stanno investendo nella
ricerca soltanto lo 0,5 per cento del proprio PIL annuo. Brown ha invitato
ad impegnarsi maggiormente per sviluppare partenariati scientifici ed
industriali a livello locale, attraverso la promozione di raggruppamenti di
imprese, università ed altre agenzie regionali. Fra le misure adottate dal
governo britannico a sostegno di tali iniziative, il Cancelliere ha citato i
nuovi crediti d'imposta alle imprese per le spese sostenute in attività di
R&S, con un investimento aggiuntivo nel settore scientifico pari a 1,8
miliardi di euro, e l'aumento degli investimenti per la ricerca nel settore
dell'istruzione superiore fino a 725 milioni di euro all'anno. Egli ha
ammonito che, vista l'apertura delle economie alla concorrenza agguerrita di
numerosi continenti, avvenuta a seguito della globalizzazione, il vantaggio
competitivo del Regno Unito consiste nel conservare un livello più elevato
di competenze e nel promuovere l'imprenditorialità. "La cultura
imprenditoriale, che tanta importanza riveste per il futuro della Gran
Bretagna, non può essere creata con successo negli esecutivi aziendali se
non la si promuove sin dalla scuola", ha concluso Brown.
"3° EURO P.A." STANCA:
GETTATO IL PONTE PER L'AMMODERNAMENTO DEL PAESE SULLA STRADA DEL
"FEDERALISMO EFFICIENTE", BEN 119 PROGETTI DI E-GOVERNMENT
Rimini, 3 aprile 2003 - Il "ponte" per l'ammodernamento del Paese
è stato gettato aprendo così la strada al "federalismo
efficiente". Ben 119 dei 138 progetti che costituiscono l'asse portante
del piano di e-Government del Governo hanno concluso il loro iter
amministrativo, mentre per gli altri le procedure sono a buon punto.
Inaugurando la terza edizione di "Euro P.A.", a Rimini, il
ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha così posto in
evidenza come "sia in fase molto avanzata la creazione delle condizioni
per instaurare nel nostro Paese un nuovo rapporto tra Stato e cittadini,
alimentato da efficienza, trasparenza, semplificazione ed improntato non
solo nell'applicazione degli strumenti dell'Information & Communication
Technologies (Ict), ma anche in un nuovo modello di pubblica amministrazione
in cui si passi dalla cultura dell'adempimento alla cultura del
risultato". Stanca ha ricordato che nel piano di e-Government lanciato
dal Governo sono impegnate 19 Regioni, 95 Province, 3.574 tra Comuni e
unioni di Comuni e 218 Comunità Montane, con un investimento di 360 milioni
di €, "il più rilevante sinora disposto per la digitalizzazione
della pubblica amministrazione locale per ammontare, capillarità
territoriale e per ampiezza di applicazioni". In sostanza, "si è
chiusa la prima fase dell'e-Government negli enti locali, caratterizzata
dalla necessità sia di avviare in modo pragmatico e rapido i processi
innovativi, che di promuovere la convergenza delle realizzazioni, con
economie di scala, senza duplicazioni e, invece, favorendo la loro
integrazione". Anzi, "stimolando l'aggregazione delle
amministrazioni e fornendo un quadro di riferimento tecnico ed organizzativo
comune". Il ministro Stanca ha inoltre posto in evidenza come
"obiettivo di questo complesso processo innovativo è l'attuazione di
un federalismo efficiente, portando in Rete ad oltre 20 milioni di cittadini
ed alle imprese ben 80 servizi pubblici considerati prioritari". E
l'elenco dei servizi che in futuro saranno disponibili è molto vario: 18
milioni di italiani in 9 Regioni potranno scegliere in rete il medico di
famiglia; 14 milioni di cittadini in 400 Comuni prenotare visite mediche o
altre prestazioni sanitarie; 5 milioni di cittadini in 310 Comuni richiedere
l'assistenza residenziale per gli anziani; cittadini e imprese di 40
Province calcolare e pagare l'Ici in rete; in 12 Regioni si potrà
effettuare in Rete visure catastali e di piani regolatori; in 40 Province le
imprese richiedere la concessione edilizia per nuove opere o per
ristrutturazioni; le imprese di 4 Regioni per una popolazione coperta di 12
milioni di cittadini potranno comunicare assunzioni, trasformazioni o
cessazioni dei rapporti di lavoro. Si tratta, ha concluso il ministro
Stanca, di "un nuovo e importante passo nella realizzazione di una
'visione condivisa' nello sviluppo dell'e-Government, che rappresenta il
riferimento complessivo delle collaborazioni tra Governo, Regioni, Comuni e
Comunità Montane. Nell'ottica della nuova concezione di pubblica
amministrazione e della riforma federale - in cui l'architettura
istituzionale del Paese non è più gerarchica, ma di cooperazione paritaria
fra le amministrazioni - questa nuova 'visione' trova infatti una
straordinaria opportunità di cooperazione proprio nelle nuove
tecnologie".
BCE:NUOVE REGOLE RELATIVE ALLA
RIPRODUZIONE E SOSTITUZIONE DELLE BANCONOTE IN EURO
Francoforte, 3 aprile 2003 - La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato
il 25 marzo le nuove regole tese a chiarire le condizioni alle quali: 1è
consentita la riproduzione di banconote in euro; 2 è ammessa la
sostituzione delle banconote in euro danneggiate. Le nuove regole sulla
riproduzione delle banconote in euro sono volte a garantirne un adeguato
livello di tutela e a evitare che le riproduzioni siano confondibili con le
banconote autentiche. Le regole sulla riproduzione delle banconote pongono i
criteri in conformità dei quali le riproduzioni sono permesse e vietano le
riproduzioni dei biglietti in euro potenzialmente confondibili. Criteri
rigorosi sono dettati, in particolare, per le riproduzioni non tangibili
disponibili su siti web poiché le stampe di tali riproduzioni potrebbero
essere confondibili con le banconote autentiche. In caso di dubbio, è
possibile chiedere conferma alla Bce o alle banche centrali nazionali
dell'area dell'euro circa le riproduzioni consentite. In base alle regole
relative alla sostituzione delle banconote in euro così come modificate, è
ora possibile sostituire anche le banconote in euro intenzionalmente
danneggiate, se presentate da richiedenti in buona fede, o i biglietti che
presentino solo danni minori quali, ad esempio, scarabocchi. Il nuovo corpo
di norme è stato formulato con la Decisione relativa a tagli, specifiche,
riproduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro e con
l'Indirizzo relativo all'applicazione dei provvedimenti diretti a
contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla
sostituzione e al ritiro di banconote in euro, tali atti sono stati adottati
dal Consiglio direttivo della BCE nella sua riunione del 20.03.03 e
pubblicati oggi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Essi
entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione.
ACCORDO SULLE CONDIZIONI PER LA
PROGRESSIVA ELIMINAZIONE DELLE GARANZIE STATALI A FAVORE DI BANCHE
AUSTRIACHE
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Il 1° aprile è stato raggiunto un accordo con
le autorità austriache sul calendario della progressiva eliminazione delle
garanzie statali ("Ausfallhaftung") a favore di una serie di
banche pubbliche austriache. Le garanzie statali concesse dalle autorità
regionali o locali agli istituti creditizi - banche regionali di credito
ipotecario ("Landeshypothekenbanken") e alcune casse di risparmio
- hanno consentito ai beneficiari di espandere la loro attività bancaria a
spese dei concorrenti poiché riducevano i costi del rifinanziamento sui
mercati dei capitali. "L'accordo di ieri è positivo per la concorrenza
e per tutte le banche austriache. Rilancia tutte le banche austriache e
consente loro di integrare il concetto di credito dell'azionista ("shareholder
value") nei rispettivi modelli d'affari" è stato il commento del
commissario per la concorrenza Mario Monti sull'accordo raggiunto con le
autorità austriache. L'accordo concluso ieri prevede la progressiva
eliminazione delle garanzie a favore delle banche regionali di credito
ipotecario e delle casse di risparmio. Il calendario dell'eliminazione
prevede un periodo transitorio di quattro anni da quando la Commissione e le
autorità austriache hanno concluso l'accordo, cioè fino al 1° aprile
2007. Durante tale periodo le garanzie esistenti possono continuare ad
applicarsi alle operazioni che scadono prima del 30 settembre 2017. Dal 1°
aprile 2007 non potranno essere avviate operazioni coperte dalla
Ausfallshaftung. Le garanzie saranno tuttavia salvaguardate come diritti
acquisiti per gli impegni esistenti al 2 aprile 2003 fino alla loro
scadenza. Tutti gli impegni assunti nel periodo transitorio fino al 1°
aprile 2007 sono coperti dalle garanzie se scadono prima del 30 settembre
2017. Per quelli che scadono dopo il 30 settembre 2017 le garanzie non
saranno mantenute. Contesto Il 2 aprile 2002 la Commissione ha informato
l'Austria che riteneva che le garanzie statali concesse dalle autorità
regionali o locali agli istituti creditizi costituissero un aiuto di Stato
poiché esse consentivano ai beneficiari di espandere le loro attività
bancarie a spese dei concorrenti. Le garanzie statali riducono i costi del
rifinanziamento sui mercati dei capitali e permettono quindi ai beneficiari
di godere di condizioni migliori quando devono raccogliere fondi per avviare
nuove iniziative commerciali. Esse conferiscono inoltre anche altri tipi di
vantaggi. Dato che le garanzie statali si basano su risorse pubbliche,
favoriscono alcuni gruppi di imprese rispetto ai concorrenti, provocano
distorsioni della concorrenza e incidono sugli scambi all'interno della
Comunità era necessario intervenire per apportare modifiche per il futuro.
Il 21 gennaio 2003 la Commissione mediante decisione formale ha invitato
l'Austria ad abolire le garanzie statali a favore di alcune banche pubbliche
austriache. Che cos'è la "Ausfallshaftung"? La "Ausfallshaftung"
è una forma di garanzia statale a favore delle banche pubbliche austriache.
Essa obbliga lo Stato, a livello di enti regionali o locali, ad intervenire
qualora la banca sia insolvente. I creditori della banca possono far valere
i loro crediti direttamente nei confronti dello Stato. È possibile
ricorrere allo Stato, tuttavia, solo se le attività della banca si rivelano
insufficienti a soddisfare i creditori. Le garanzie non hanno né limiti di
tempo né di importo. Tutte le Landeshypothekenbanken versano un premio per
la garanzia mentre le casse di risparmio non pagano alcuna remunerazione.
Tali premi potrebbero ridurre l'elemento di aiuto ma non lo eliminano. La
Commissione calcola che attualmente beneficino della garanzia le sette
Landeshypothekenbanken e circa 27 casse di risparmio. La Ausfallshaftung
austriaca è simile alla cosiddetta "Gewährträgerhaftung", la
garanzia statale tedesca a favore delle banche pubbliche regionali e delle
casse di risparmio pubbliche. Il sistema tedesco di garanzie statali sarà
abolito definitivamente alla fine del periodo transitorio il 18 luglio 2005
(si veda IP/03/49 del 15 gennaio 2002). Ciò apre la strada a un'equa
concorrenza nel settore bancario tedesco ed europeo.
CONSOB: PRIMA INIZIATIVA DEL CESR PER
UNA PIÙ RIGOROSA VIGILANZA SUGLI STANDARD CONTABILI IN EUROPA
Parigi, 3 aprile 2003 - Nel corso della riunione tenutasi a Parigi il 21
marzo 2003 il Cesr, Committee of European Securities Regulators, cui
partecipa anche la Consob, ha approvato il primo standard sull'informazione
contabile, dal titolo La vigilanza sugli standard contabili in Europa (Ref.:
Cesr/03-073). I principi vengono resi pubblici oggi, unitamente a un
documento che sintetizza le risposte raccolte nel corso del processo di
consultazione (Ref.: Cesr/03-074). Lo standard rappresenta un significativo
contributo del Cesr allo sviluppo e alla realizzazione di un approccio
comune alla vigilanza sull'applicazione degli International Financial
Reporting Standards (IFSR) in Europa. Il documento definisce 21 principi
generali che riguardano diverse aree dell'attività di vigilanza. In
particolare, lo standard evidenzia che: · Gli Stati membri devono
individuare le autorità amministrative indipendenti competenti che devono
essere direttamente responsabili della vigilanza sugli standard contabili;
è tuttavia prevista la possibilità del ricorso alla delega; · il
campionamento dei documenti da sottoporre a controllo dovrà tenere conto
dei rischi associabili all'emittente (non sono accettabili controlli
effettuati unicamente a cadenze periodiche pluriennali, ovvero solo a
seguito di segnalazioni esterne); · le autorità di vigilanza dovrebbero
essere in grado di effettuare interventi adeguati, in particolare
richiedendo la correzione delle informazioni errate; · si dovrà attuare un
coordinamento internazionale delle decisioni prese, sia ex-ante che ex-post,
dalle autorità di vigilanza. Lo standard è stato predisposto dal comitato
permanente del Cesr (Cesr-Fin) per l'area della comunicazione finanziaria,
presieduto da Henrik Bjerre-Nielsen, direttore generale della Danish
Financial Supervisory Authority, e più specificamente dal sottocomitato per
l'enforcement (Sce), presieduto da Angelo Apponi, responsabile dell'ufficio
regole contabili della Consob. Lo standard definitivo è stato messo a punto
dopo un'accurata valutazione dei commenti ricevuti nel corso del periodo di
consultazione e a seguito dell'audizione pubblica tenutasi a Parigi lo
scorso 7 gennaio. Commentando la pubblicazione dello standard, il presidente
del Cesr, Arthur Docters van Leeuwen, ha detto: Lo standard pubblicato oggi
delinea i principi chiave per l'armonizzazione dei sistemi di vigilanza
europei sull'informazione contabile. La finalità dell'armonizzazione è
duplice: proteggere l'integrità del mercato e gli investitori nell'Unione
europea e facilitare l'accesso ai mercati internazionali dei capitali da
parte delle società europee. Si tratta di obiettivi importanti, che
rappresentano una sfida a fronte dei più recenti avvenimenti che hanno
scosso la fiducia nei mercati finanziari.
RECORD STORICO DI SCAMBI PER IL MERCATO
DEI DERIVATI IDEM DI BORSA ITALIANA 1.898.296 CONTRATTI SCAMBIATI IN
MARZO
Milano, 3 aprile 2003 - Il mercato italiano dei derivati ha registrato in
marzo un nuovo record di scambi, con un totale complessivo di 1.898.296
contratti (+ 65,2% rispetto a marzo 2002) e una media giornaliera di 90.395
(+57.3%). Il record precedente era stato registrato a maggio 2001. Nel primo
trimestre del 2003 sono stati scambiati complessivamente sull'Idem 4.819.863
contratti, con un incremento del 32% rispetto allo stesso trimestre del
2002. Il miniFib, primo contratto future europeo pensato e realizzato per
gli investitori individuali, ha raggiunto in marzo un record assoluto di
scambi, con un totale di 289.949 contratti, equivalenti a una media
giornaliera di 13.807 contratti. Il 18 marzo, con 18.562 contratti, ha
segnato il record assoluto di scambi in una singola giornata. Rispetto al
marzo 2002 il miniFib ha registrato in assoluto la crescita maggiore tra i
prodotti derivati quotati, con un incremento del 102% degli scambi. Anche
gli Idem Stock Futures - lanciati nel luglio 2002 su 5 sottostanti e
negoziati oggi su 10 blue-chips del Mib30 - hanno fatto registrare un record
di scambi, con 1.289 contratti medi giornalieri. I volumi sono cresciuti del
54% nei primi tre mesi del 2003, rispetto ai primi sei mesi di negoziazione.
Per il Fib30, con 501.875 contratti, equivalenti a una media giornaliera di
23.899 contratti si registra una crescita dei volumi del 28% rispetto a
marzo 2002; per le opzioni sull'indice Mib30, che hanno registrato un totale
di 270.036 contratti pari a 12.859 contratti medi giornalieri, l'incremento
è stato dell'85% mentre gli scambi medi giornalieri di opzioni su azioni,
con un totale di 809.169 contratti, equivalenti a una media giornaliera di
38.532, risultano in crescita del 72%. L'open interest complessivo su tutti
i prodotti è di 1.005.497. La crescita dei volumi dell'Idem, è stata
sostenuta anche dal crescente interesse degli investitori individuali,
particolarmente attivi sul miniFib. Il successo del miniFib e degli altri
prodotti quotati sul mercato Idem presso gli investitori retail è
testimoniato dalla presenza di ben 20 broker che offrono questo prodotto
online (6 dei quali hanno attivato questo servizio nel corso del 2003) e che
rappresentano più del 40% dei volumi scambiati sul miniFib. Nell'ultimo
anno il mercato Idem ha conosciuto un forte sviluppo in termini di
efficienza operativa grazie all'introduzione di una nuova e più potente
piattaforma di negoziazione, fra le più avanzate nell'Exchange Industry
internazionale. Questa nuova piattaforma ha consentito l'introduzione dei
futures su singole azioni, l'incremento nel numero delle stock options,
quotate oggi su 34 sottostanti e l'aumento del numero di operatori esteri,
ad oggi 18, collegati al mercato in forma remota.
BPM: LE LISTE DEI CANDIDATI PER CONSIGLIO E COLLEGIO
SINDACALE
Milano, 3 aprile 2003 - Con riferimento ai punti n. 3 e 4 all'ordine del
giorno dell'Assemblea ordinaria della Banca Popolare di Milano Soc. Coop. a
r. l. - convocata per i giorni 11 e 12 aprile 2003, rispettivamente in prima
e seconda convocazione - si rende noto, in conformità al disposto dell'art.
7 del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, che, nel termine
previsto nell'avviso di convocazione, sono pervenute alla Segreteria di
Presidenza della Banca le seguenti tre Liste, contenenti ciascuna in ordine
progressivo i nominativi dei candidati per il Consiglio di Amministrazione e
il Collegio Sindacale della Bipiemme: Consiglio di Amministrazione; 1. Dott.
Roberto Mazzotta, 2. Avv. Paolo Manzato, 3. Prof. Dott. Marco Vitale, 4.
Dott. Mario Artali, 5. Prof. Dott. Alberto Banfi, 6. Dott. Giorgio Bianchini
Scudellari, 7. Dott. Emilio Castelnuovo, 8. Sig. Giuseppe Coppini, 9. Prof.
Dott. Rocco Corigliano, 10. Sig. Eugenio Crosta, 11. Prof. Dott. Renzo
Grassi Catapano, 12. Prof.ssa Dott.ssa Maria Martellini, 13. Dott. Michele Motterlini, 14. Dott. Jean-Jacques
Tamburini, 15. Avv. Graziano Tarantini, 16. Prof. Avv. Valerio Tavormina.
Collegio Sindacale: 1. Avv. Giovanni Giunta, 2. Dott. Marco Baccani, 3.
Dott. Ezio Maria Simonelli, 4. Dott. Marcello Priori, 5. Dott. Enrico
Radice. Consiglio di Amministrazione: 1. Sig. Enrico Airaghi , 2. Prof. Avv.
Alberto Santa Maria , 3. Dott. Carlo Bazzana, 4. Sig. Luca Caniato, 5. Sig.
Giulio Palumbo, 6. Sig. Giordano Pelosato. Collegio Sindacale: 1. Dott.
Ettore Maria Tosi, 2. Dott. Carlo Radaelli, 3. Dott. Giuseppe Chiacchio, 4.
Dott. Massimo Rho. Consiglio di Amministrazione: 1. Dott. Piero Lonardi, 2.
Dott. Roberto Fusilli, 3. Dott. Claudio Danelon, 4. Dott. Ing. Leonardo
Savini. Collegio Sindacale: 1. Dott. Emilio Cherubini, 2. Dott. Salvatore
Rino Messina.
POSITIVI I RISULTATI 2002 DI WINTERTHUR
ASSICURAZIONI E WINTERTHUR VITA IN CRESCITA (+14,6%) LA RACCOLTA PREMI
AGGREGATA CHE RAGGIUNGE I 2.039 MILIONI DI EURO, UTILE COMPLESSIVO A 101,7
MILIONI DI EURO (+33,1%)
Milano, 3 aprile 2003 - I Consigli di Amministrazione di Winterthur
Assicurazioni e Winterthur Vita hanno approvato nei giorni scorsi i bilanci
2002 delle due società. La raccolta premi globale ha raggiunto i 2.039
milioni di euro, con una crescita rispetto all'anno precedente del 14,6%;
l'utile netto complessivo è stato di 101,7 milioni di euro (+33,1%). I
principali indicatori attestano performance positive per entrambe le società;
in particolare per quanto riguarda Winterthur Assicurazioni, è cresciuta la
raccolta premi (+7,2%) ed è aumentato l'utile netto, da 75,4 a 91,3 milioni
di euro (+21%). E' migliorata la combined ratio (96,8%) mentre il Roe
(28,4%) si conferma ai vertici del mercato. Per quanto concerne Winterthur
Vita, si evidenzia l'ottima performance della raccolta premi (+31,2%),
trainata dal grande sviluppo dei prodotti tradizionali. L'utile conseguito
passa da 1,6 a 10,4 milioni di euro. Fabrizio Rindi, che sulla base della
nuova strategia di riunificazione adottata da Winterthur Group a livello
internazionale ha ripreso la delega operativa di Winterthur Vita e quindi
oggi è Amministratore Delegato e Presidente di entrambe le società, ha
espresso soddisfazione per i risultati dello scorso esercizio.
"Nonostante il 2002 sia stato un anno particolarmente difficile per i
gruppi assicurativi e finanziari - ha dichiarato Rindi - Winterthur in
Italia ha rafforzato i già positivi risultati dei due anni precedenti.
Stiamo consolidando i ritorni dei forti investimenti compiuti negli anni
scorsi, in particolare quella reingegnerizzazione dei processi che ci ha
portato a realizzare la piattaforma tecnologica web-based grazie alla quale
abbiamo raggiunto un livello di servizio e un'efficienza gestionale fino a
ieri impensabili, come dimostrato soprattutto dal ritorno all'utile
registrato da Winterthur Assicurazioni nei rami auto, fondamentali per la
compagnia e fonte in passato di perdite consistenti. Winterthur Vita ha
evidenziato una serie di indicatori positivi, dalla raccolta premi al
contenimento dei costi, e deve ora rafforzare il proprio posizionamento in
un mercato nel quale si assiste ad una forte riduzione dei margini e ad una
forte evoluzione della distribuzione. Con l'estensione della nostra
piattaforma tecnologica dall'auto ai rami elementari e ai rami vita,
Winterthur sta diventando la compagnia totalmente interconnessa. Questo fa
prevedere interessanti prospettive in termini di prezzi delle polizze e di
servizio". Winterthur Assicurazioni Il risultato più immediatamente
evidente è l'utile dell'esercizio, passato da 75,4 a 91,3 milioni di euro
(+21%) ed è la sintesi del buon andamento della gestione tecnica, che, se
si esclude l'attribuzione dei proventi finanziari, ha realizzato un utile di
21 milioni di euro rispetto ai 14 dell'anno precedente, e del positivo
apporto della gestione degli investimenti, che, nonostante il negativo
andamento dei mercati finanziari, ha fatto registrare un utile netto di 88
milioni di euro (contro i 127,2 del 2001) con una redditività sul
portafoglio pari al 4,3%. Raccolta premi. E' stata pari a 1.317 milioni di
euro, con un incremento del 7,2% rispetto al 2001. Nel rami Auto la crescita
complessiva è stata del 5,7% (6,4% RCA e 2,6% Ard). I rami del comparto
Salute crescono complessivamente dell'8,3% (8,6% il ramo Infortuni e 7,2% il
ramo Malattia). Positivi anche i risultato del ramo Rc Generale (+12%),
Altri danni ai beni (+13%), Incendio (+7,8%). Sinistri. Il rapporto sinistri
a premi complessivo dell'esercizio è migliorato in maniera significativa
attestandosi a 73,2% (75,8% del 2001) grazie soprattutto all'attenta
politica assuntiva degli ultimi anni e ad una maggiore efficienza dei
processi liquidativi. Lieve incremento (2%) del carico complessivo dei
sinistri (pagato e riservato). Osservando i singoli rami, si nota un netto
miglioramento del costo complessivo dei sinistri nei rami auto mentre i rami
elementari scontano alcuni sinistri gravi che hanno colpito i rami Incendio
e Infortuni. Costi gestionali. L'incidenza sui premi è diminuita passando
dal 25,5% del 2001 al 24,8%. Complessivamente i costi hanno registrato un
incremento pari al 4,5%, dovuto principalmente alle spese sostenute per i
progetti finalizzati a garantire maggiore efficienza ai sistemi gestionali
interni e a cogliere nuove opportunità di business supportando le nuove
iniziative (NewWin e Winterthur Sim). Combined ratio. Migliora ulteriormente
rispetto allo scorso anno (99,4%) passando a 96,8%. Roe. Si attesta a 28,4%,
rimanendo sostanzialmente invariato rispetto a quello del 2001, e
riconfermandosi ai vertici del mercato. Winterthur Vita - Nonostante un
quadro economico sfavorevole, la società ha raggiunto un utile di 10,4
milioni di euro, con una crescita significativa rispetto al 2001. Da
sottolineare che il 40% della raccolta è stata ottenuta attraverso i
Personal Banker di Credit Suisse Italy. Raccolta premi. Nel corso del 2002
la raccolta premi è stata pari a 722 milioni di euro, con un incremento del
31,2% rispetto al 2001. Il mix dei prodotti indica un forte contributo verso
le polizze tradizionali (498,8 milioni di euro, +23,2%), frutto di un
duplice effetto: da un lato l'attrattività di questo tipo di prodotti,
cresciuta parallelamente al persistente declino dei mercati azionari,
dall'altro i buoni rendimenti delle Gestioni Separate che hanno evidenziato
rendimenti ai vertici del mercato. Particolarmente positiva è stata la
raccolta raggiunta dalle polizze di capitalizzazione pari a 135,9 milioni di
euro (+ 504%). In frenata invece la vendita di prodotti di tipo linked. In
crescita la raccolta del fondo pensione aperto che si attesta a 2,2 milioni
di euro (+114%). Costi di gestione. Le spese generali, attestatesi a 12,9
milioni di euro, si sono ridotte del 9,4% con un'incidenza sui premi che
diminuisce al 1,8% (nel 2001 era al 2,6%). La variazione del mix di
portafoglio, con premi unici di importo elevato che evidenziano minori
commissioni, ha generato una diminuzione dei costi provvigionali (-14,3%)
che sono passati da 20,3 a 17,4 milioni di euro. Di conseguenza l'incidenza
delle spese sui premi è scesa al 2,4% rispetto al 3,7% dell'esercizio
precedente. Gestione finanziaria. Buoni i risultati conseguiti dalla società
nel corso dell'anno; i proventi finanziari netti ammontano a 144,6 milioni
di euro e il rendimento netto è del 5,9%. Il rendimento lordo delle
gestioni separate, invece, è oscillato tra il 6,97% e il 5,31%. Pagamenti.
Il volume delle prestazioni liquidate nel corso del 2002 è stato di 219,8
milioni di euro (+ 4,2%); grazie invece alla realizzazione di specifiche
azioni di contenimento la società ha potuto registrare una diminuzione dei
riscatti (-12,7%) che passano da 127,5 a 111,3 milioni di euro Le principali
iniziative nel corso del 2002 - Nel corso dell'anno le società Winterthur
hanno implementato una serie di azioni con l'obiettivo di rendere più
efficiente la gestione operativa e di sfruttare le opportunità offerte dal
mercato. Sul fronte interno, è stata completata la centralizzazione della
gestione dei sinistri Rc Auto, che già ha evidenziato una maggiore
efficacia e velocità del processo di liquidazione, mentre, per quanto
riguarda le attività Vita, è stato portato a termine il processo di
migrazione dei portafogli individuali su una piattaforma unica. Si sta
procedendo ora al completamento della piattaforma tecnologica, che consentirà
al fondamentale sistema distributivo agenziale un'efficienza ancora maggiore
nel servizio ai clienti. Sul fronte distributivo, attraverso NewWin
Assicurazioni - ex Multiass, compagnia acquisita da Generali e preposta allo
sviluppo di nuovi modelli di business e nuovi canali distributivi -, sono
stati conclusi accordi commerciali con partner di rilievo (Enel.si,
Mitsubishi, Agos Itafinco) che prevedono l'offerta a gruppi omogenei di
clientela di specifici prodotti e servizi assicurativi. Nel mese di marzo è
stato lanciato il progetto Intersicura, Joint-venture commerciale tra NewWin
e InterActive, con l'obiettivo di offrire ai tifosi interisti prodotti e
servizi innovativi. Winterthur ha inoltre costituito Winterthur Sim, società
di intermediazione mobiliare che si avvale di una rete di promotori
all'interno delle agenzie e che mira ad inserirsi nel mercato del risparmio
gestito e dei servizi bancari e finanziari; recentemente Winterthur Sim ha
concluso un accordo per la distribuzione di mutui Abbey National Bank. Nel
mese di maggio Winterthur ha acquisito il 40% di Car Flash, la nuova
carrozzeria ad alto contenuto tecnologico realizzata a Milano in
collaborazione con Car World Italia, uno fra i maggiori gruppi italiani
operanti nella distribuzione di autoveicoli (Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Ford)
nuovi e usati, e dei relativi servizi. Tramite Car Flash Winterthur offre
servizi esclusivi ai propri assicurati riducendo i tempi di riparazione del
veicolo, di liquidazione del sinistro e consentendo un contenimento dei
costi.
FINCANTIERI: IL C.D.A. ESAMINA IL
PROGETTO DI BILANCIO 2002 CRESCE L'UTILE
Genova, 3 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Fincantieri,
riunitosi il 24 marzo a Roma, ha esaminato il progetto di bilancio per
l'esercizio 2002 che presenta un utile netto di 76,9 mln. di Euro contro i
46 mln. di Euro del precedente esercizio. A livello di Gruppo l'utile netto
consolidato ammonta a 80,2 mln. di Euro (50,1 nel bilancio 2001), il valore
della produzione è pari a 2.187,8 mln. di Euro (+ 12,2%), mentre sono stati
acquisiti ordini per 1.054,5 mln. di Euro che fanno attestare il portafoglio
a circa 6.000 mln. di Euro. Il Consiglio ha espresso piena soddisfazione per
il miglior risultato economico finora conseguito dalla società, che si
accompagna ad importanti traguardi raggiunti sul piano industriale nel
quadro delle azioni individuate per il progressivo efficientamento e per
l'incremento della competitività aziendale.
UNIPOL: UTILE NETTO CONSOLIDATO IN
FORTE CRESCITA A € 102,1 MILIONI (+63,8%). PREMI CONSOLIDATI: € 6.046
MILIONI (+22,3%); NEL VITA +33,6% E NEI DANNI +7,7%.
Bologna, 3 aprile 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Unipol
Assicurazioni ha approvato il bilancio della Capogruppo ed il bilancio
consolidato dell'esercizio 2002. Bilancio consolidato: nel 2002 la raccolta
premi complessiva è salita a € 6.045,8 milioni, con un tasso di sviluppo
del 22,3%, di cui € 3.721,8 milioni (+33,6%), pari al 61,6% della raccolta
nei rami Vita e € 2.324 milioni (+7,7%) nei rami Danni. Il risultato della
gestione tecnica (positivo per € 120,6 milioni) ha registrato un netto
miglioramento rispetto all'esercizio precedente (€ 35,1 milioni), grazie
ad un "combined ratio" (rapporto che comprende tasso di
sinistralità e incidenza delle spese di gestione), nei rami Danni, che si
è portato al 95,7% dei premi di competenza (99,1% nel 2001). Nel corso
dell'esercizio è proseguita l'integrazione tecnologica e organizzativa
delle imprese del Gruppo, che ha consentito la razionalizzazione dei
processi e delle strutture ed il contenimento delle spese di gestione. I
pagamenti effettuati per sinistri, scadenze, riscatti e rendite (incluse
spese di liquidazione) sono ammontati complessivamente a € 2.804,4 milioni
(+16,6%). Le riserve tecniche, con una progressione del 18,6%, sono
ammontate a € 17.353,1 milioni (€ 14.626,3 milioni nel 2001) e gli
investimenti e le disponibilità liquide hanno raggiunto € 17.686 milioni
(+19,3%), di cui € 5.161,7 milioni relativi a impieghi con rischio a
carico degli assicurati (+29,9%). I risultati della gestione patrimoniale e
finanziaria, nonostante un contesto congiunturale in peggioramento ed un
andamento sfavorevole dei mercati finanziari, si sono attestati sugli stessi
valori dell'esercizio precedente. I redditi ed i profitti netti degli
investimenti sono ammontati a € 579,1 milioni contro € 581,9 milioni nel
2001, mentre le rettifiche nette di valore rilevate al termine
dell'esercizio sono state pari a € 149,6 milioni (€ 148,2 milioni nel
2001). Per quanto concerne i proventi e gli oneri relativi agli investimenti
il cui rischio è a carico degli assicurati, il risultato è stato negativo
per € 73,8 milioni (€ -125,1 milioni nel 2001), principalmente a causa
dell'andamento dei mercati azionari. Il risultato dell'attività ordinaria
ha raggiunto € 192,4 milioni (€ 54,8 milioni nel 2001), mentre l'utile
netto consolidato è stato di € 102,1 milioni, con una progressione del
63,8% rispetto al 2001 ed il ROE è passato dal 5,8% all'8,7%. A fine 2002
il Gruppo Unipol si colloca in 4° posizione nella graduatoria dei
principali Gruppi Assicurativi operanti in Italia. Bilancio della Capogruppo
Unipol Assicurazioni chiude l'esercizio 2002 (40° dall'inizio dell'attività)
con un utile netto di € 103,1 milioni, a fronte di € 83,2 milioni al
termine del 2001 (+23,9%). I premi acquisiti sono risultati pari ad €
1.901,7 milioni (+10,5%), dei quali € 1.828,8 milioni nel lavoro diretto
(+11%) e € 72,9 milioni nel lavoro indiretto. Nei rami Vita i premi
diretti raccolti sono stati di € 616,8 milioni (+15%) e nei rami Danni di
€ 1.211,9 milioni (+9,1%). La gestione assicurativa è migliorata anche
nel 2002, tant'è che il risultato tecnico è salito a € 139,2 milioni
(€ 84 milioni nel 2001), a seguito di una diminuzione, nei rami Danni, del
tasso di sinistralità (dal 74,4% al 70,9%) e del "combined ratio"
(dal 96% al 92,1%), che ha beneficiato anche del contenimento delle spese di
gestione. I pagamenti effettuati per sinistri, scadenze, riscatti e rendite,
incluse spese di liquidazione, sono ammontati a € 1.199,9 milioni (+8,7%).
Le riserve tecniche sono salite a € 5.122 milioni (+8,2%), di cui € 494
milioni relativi a impieghi con rischio a carico degli assicurati (+17,9%).
La consistenza degli investimenti e della liquidità si è attestata a €
6.474,3 milioni (+8,2%). I proventi ed i profitti netti della gestione
patrimoniale e finanziaria ammontano a € 261,7 milioni (€ 274 milioni
nel 2001). Il risultato netto degli investimenti il cui rischio è a carico
degli assicurati è stato di segno negativo per € 20,6 milioni (€ -20,5
milioni nel 2001). Le rettifiche nette di valore, inclusi gli ammortamenti,
sono ammontate a € 64,5 milioni (€ 73,9 milioni nel 2001). Sul risultato
dell'attività ordinaria, che ha raggiunto € 154,7 milioni (+70,6%), si è
riflesso il miglioramento conseguito nella gestione caratteristica; più
contenuto, invece, il risultato dell'attività straordinaria. Il patrimonio
netto, incluso l'utile d'esercizio, ammonta a € 1.387,7 milioni (€
1.170,9 milioni al termine del 2001), cui ha concorso anche la conversione
anticipata di Warrant per € 162,5 milioni. Nel primo trimestre 2003
l'andamento della raccolta evidenzia per Unipol e per il Gruppo un tasso di
crescita sensibilmente più sostenuto rispetto ai primi mesi del 2002,
dovuto soprattutto ai rami Vita, che registrano inoltre il contributo
eccezionale derivante dalla sottoscrizione di alcuni importanti contratti.
Dividendo Ai Soci di Unipol Assicurazioni - convocati in Assemblea Ordinaria
e Straordinaria nei giorni 29 e 30 aprile (in prima e seconda convocazione)
- verrà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di € 0,1152
per le azioni privilegiate e di € 0,1100 per le azioni ordinarie
(rispettivamente € 0,1002 e € 0,0950 nell'esercizio precedente), in
pagamento dal 22 maggio 2003 (stacco della cedola 19 maggio 2003). Il monte
dividendi sale a € 56,8 milioni (+16,4%). In seduta ordinaria l'Assemblea
sarà chiamata, inoltre, a rinnovare l'autorizzazione all'acquisto di azioni
proprie e della società controllante nonché a procedere all'integrazione
del Consiglio. In seduta straordinaria verrà proposto un adeguamento delle
deleghe già attribuite al Consiglio di Amministrazione dall'Assemblea del
30 aprile 2002, ai sensi degli articoli 2443 e 2420 ter del C.C.. La
proposta è di elevare rispettivamente a nominali € 400 milioni ed a €
500 milioni la facoltà massima attribuita al Consiglio con riguardo
all'aumento di capitale sociale (gratuitamente e/o a pagamento) e
all'emissione di obbligazioni, entro un periodo di 5 anni. La proposta è
finalizzata a sostenere, con la necessaria flessibilità, i programmi di
sviluppo del Gruppo e l'ulteriore rafforzamento della sua posizione
competitiva, sia nel comparto assicurativo sia nel comparto bancario e del
merchant banking.
ART'E' S.P.A: INCONTRA LA COMUNITÀ
FINANZIARIA E PRESENTA IL NUOVO PIANO TRIENNALE (2003-2005) NEL 2003
PREVISTO FATTURATO CONSOLIDATO A 66 MILIONI DI EURO CON UN'INCIDENZA DEL MOL
PARI AL 15%
Milano, 3 aprile 2003 - Nel corso dell'incontro con la comunità finanziaria
tenutosi oggi a Milano, il management di Art'e' S.p.A., leader in Italia nel
mercato dei beni culturali di alta gamma, ha commentato i risultati
dell'esercizio appena chiuso e l'andamento del mercato di riferimento. Sono
state inoltre illustrate le linee guida del Business Plan per il prossimo
triennio (2003-2005). "Il 2002 è stato un anno molto importante per il
Gruppo Art'e', in quanto ha visto la finalizzazione di importanti
acquisizioni e lo sviluppo di nuovi progetti mirati a consolidare la nostra
leadership nel segmento dei beni culturali di alta gamma. - Ha dichiarato
Marilena Ferrari, Presidente di Art'e' S.p.A. - A tre anni dalla quotazione
sul Nuovo Mercato, Art'e' ha acquisito un'identità ben definita: è una
realtà in grado di produrre contenuti culturali ed editoriali di assoluto
livello, garantendo nel contempo la capacità di mantenere inalterati i
parametri di crescita." I dati dell'esercizio 2002 e primo trimestre
2003 Questi i principali dati a livello consolidato registrati nello scorso
esercizio: Fatturato a 46,5 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al
2001; Margine Operativo Lordo a 7,1 milioni di euro; Reddito Operativo a 3,4
milioni di euro; Utile Netto pari a 2,1 milioni di euro; Posizione
finanziaria positiva per 9,5 milioni di euro; Proposta di dividendo pari a
0,40 euro per azione. L'esercizio 2002 è stato caratterizzato da una
concentrazione degli investimenti nella prima parte dell'anno, che ha già
dato i suoi frutti a partire dal secondo semestre. Il primo trimestre 2003
conferma che la crescita registrata è strutturale: il fatturato consolidato
è stato di 12,7 milioni di euro (+43% rispetto all'omologo periodo
dell'esercizio precedente), anche per effetto di Fmr, mentre il fatturato
registrato dalla Capogruppo Art'e' S.p.A. è stato pari a 11 milioni di
euro, in crescita del 27%. Il piano triennale (2003-2005) e i dati
previsionali 2003 Nel corso dell'incontro il management di Art'e' ha inoltre
illustrato il piano triennale, che prevede il raddoppio del fatturato
consolidato per il 2005 rispetto al fatturato consolidato proforma 20021,
raggiungendo i 110 milioni di euro. Sempre nel 2005, il piano prevede il
raggiungimento di un MOL con un'incidenza pari al 18%. Nel 2004 il fatturato
consolidato è stimato a 86 milioni di euro circa, con un'incidenza del Mol
pari al 16%. Entro i prossimi tre anni Art'e' prevede inoltre di raggiungere
una base clienti pari a oltre 160.000 clienti in Italia e una rete di oltre
1000 promotori. Sempre nel 2005 la quota di fatturato realizzato all'estero
dovrebbe salire al 10% del totale. Per quanto concerne i dati previsionali
per la chiusura dell'esercizio 2003, il Gruppo Art'e' stima di raggiungere
un fatturato consolidato di circa 66 milioni di euro (+18% rispetto al
fatturato consolidato proforma del 2002), con un Mol pari al 15% a circa 10
milioni di euro (+45% rispetto al consolidato pro-forma 2002). Le linee
guida del piano triennale 2003-2005 prevedono interventi mirati nelle tre
aree, "artistico editoriale", "comunicazione e marketing
strategico", "distribuzione", il cui equilibrio è alla base
del successo recente e prospettico del Gruppo, oltre a un programma di
razionalizzazione dei costi e di sviluppo organizzativo e societario. Le
ulteriori opportunità per il prossimo triennio sono rappresentate dai nuovi
canali di vendita (punti fisici sul territorio e sviluppo canale corporate),
l'ingresso in nuove e contigue aree di business, quali il settore
paraeditoriale a marchio Fmr e l'art consulting, mediante l'accordo con
Porro & C, e lo sviluppo della presenza internazionale, in particolare
mediante le controllate Fmr France e Fmr Spagna. Nel dettaglio, gli
interventi inerenti all'area artistico editoriale mirano a un rafforzamento
strutturale della capacità di aggregare e generare contenuti innovativi e
proprietari, al rilancio editoriale di Fmr e allo sviluppo delle attività
di innovazione e ricerca (con Didart e il "Laboratorio della
Ragione"); verrà inoltre potenziata la rete relazionale con artisti,
autori ed esponenti del mondo della cultura a livello internazionale. Per
quanto concerne il progetto Ta Matete e il settore delle opere d'arte, il
Gruppo diverrà sempre più soggetto artistico propositivo oltre che
distributore di opere d'arte. Relativamente all'area comunicazione e
marketing strategico, le attività previste nei prossimi tre anni riguardano
soprattutto l'affermazione dei marchi del Gruppo, mediante programmi
differenziati, mentre nell'area distribuzione, il Gruppo intende puntare a
nuovi accordi di co-marketing, per arricchire il database con prospect di
alto profilo, e all'aumento della base clienti, facendo leva anche sulla
Rivista Fmr. Per quanto concerne l'attuale rete distributiva, essa si
focalizzerà sulla clientela acquisita, mentre verrà affiancata una nuova
rete destinata esclusivamente all'acquisizione di nuovi clienti, attraverso
l'abbonamento alla Rivista Fmr e alla distribuzione di prodotti
differenziati. "Con il piano triennale intendiamo rafforzare la
posizione di assoluto rilievo - ha proseguito Ferrari - sia nel mercato
dell'arte contemporanea sia in quello dell'editoria di pregio, facendo leva
anche sulle sinergie con Fmr, specie per quanto concerne i canali
distributivi e l'espansione internazionale."
"INTERBANCA INVESTIMENTI SUD"
DI 50 MILIONI IL NUOVO FONDO CHIUSO PER IL MEZZOGIORNO DÀ
IL VIA ALLA FASE DI INVESTIMENTI
Napoli, 3 aprile 2003 - Mauro Gambaro (Direttore Generale Interbanca S.p.A e
Presidente Interbanca Gestione Investimenti Sgr), Enrico Palandri (Direttore
Generale Interbanca Gestione Investimenti Sgr S.p.A.) e Amedeo Giurazza
(Amministratore Delegato Vertis S.p.A.) hanno annunciato ieri a Napoli, in
una conferenza stampa tenutasi presso il Grand Hotel Vesuvio, la chiusura
della raccolta, esclusivamente presso investitori qualificati, del nuovo
fondo di investimento mobiliare chiuso "Interbanca Investimenti
Sud" e l'inizio della fase di investimento nel capitale delle aziende.
Il nuovo fondo chiuso investirà il capitale raccolto in aziende operanti
nell'area del Mezzogiorno, operative in tutti i settori di attività ad
esclusione del settore immobiliare, con un interessante posizionamento
competitivo, gestite da una proprietà e da un management qualificato e con
un serio progetto di sviluppo. Per le imprese partecipate l'ingresso di
Interbanca Investimenti Sud nella compagine sociale consente di
razionalizzare ed accelerare il processo di sviluppo attraverso:
l'acquisizione di risorse finanziarie, l'utilizzo delle competenze
professionali dei rappresentanti del fondo, nonché la risoluzione delle
problematiche di ristrutturazione dell'assetto proprietario. L'ammontare del
Fondo è di 50 milioni di Euro e la durata è di 7 anni, eventualmente
prorogabili di altri 3 per completare lo smobilizzo degli investimenti. Il
Fondo Chiuso per il Sud è stato lanciato circa un anno fa e l'iniziativa ha
suscitato particolare interesse tra gli investitori qualificati, che hanno
individuato in questo progetto una Banca disposta a investire nelle Medie
Imprese del Mezzogiorno, per accompagnarle negli investimenti e seguirle
nella loro crescita. Interbanca Gestione Investimenti Sgr ha concluso in
Marzo 2003 la raccolta del capitale presso gli investitori, quali il Fei -
Fondo Europeo per gli Investimenti (braccio operativo della Banca Europea
per gli Investimenti), che hanno voluto aderire a quest'ambizioso ed unico
progetto rivolto interamente alle imprese del Sud. Interbanca Investimenti
Sud sta già esaminando alcune operazioni di investimento e può contare
inoltre sul Gruppo Antonveneta che ha una forte presenza territoriale. Gli
ideatori del fondo sono Interbanca S.p.A., Interbanca Investimenti Sgr
S.p.A. e Vertis S.p.A., realtà operative da anni nel panorama italiano con
consolidati successi nel settore del Private Equity .
PROSEGUE L'ATTIVITA' DI VALORIZZAZIONE
DEL PORTAFOGLIO TERZIARIO GESTITO DA PIRELLI & C. REAL ESTATE CHE CEDE
GLI ASSET IMMBILIARI
Milano, 3 aprile 2003: Pirelli & C. Real Estate ha concluso una serie di
operazioni nell'ambito dell'attività di acquisizione, valorizzazione e
cessione di immobili a destinazione terziaria posseduti in comproprietà con
The Morgan Stanley Real Estate Funds e di cui Pirelli & C. Real Estate
ha la gestione strategica. In particolare le operazioni concluse sono le
seguenti. E' stata ceduta la partecipazione del 50% in Prime Properties,
società proprietaria di un portafoglio immobiliare di un valore di circa
150 milioni ubicato a Milano e Roma, ad Aedes, già proprietaria dell'altra
quota del 50%. L'operazione avvenuta per un importo pari a 25 milioni di
euro ha permesso di generare una plusvalenza lorda di circa 7,7 milioni di
euro, di cui circa 2 milioni di euro sono di competenza di Pirelli & C.
Real Estate. E' stata perfezionata la cessione ai fondi immobiliari del
Gruppo Deka di un portafoglio di quattro immobili di pregio ubicati nel
centro di Milano, a prevalente destinazione uffici e con una superficie
complessiva di oltre 30.000 mq, facenti parte del patrimonio immobiliare ex
Ras acquisito nel corso del 2002. L'operazione è avvenuta per un importo di
circa 130 milioni di euro, con una plusvalenza lorda di circa 20 milioni di
euro, di cui 6,6 milioni di euro di competenza di Pirelli & C. Real
Estate. Sono stati infine ceduti ad investitori privati locali due immobili
a uso uffici, uno situato nel centro di Napoli e facente parte del
portafoglio acquisito da Ras, l'altro proveniente dal portafoglio ex Toro
Assicurazioni e situato a Torino. Il controvalore complessivo delle due
cessioni è stato di circa 25 milioni di euro, con una pluvalenza di 7
milioni di euro, di cui 2 milioni di euro di competenza di Pirelli & C.
Real Estate.
SNIA STUDIA PROGETTO DI SCISSIONE
Milano, 3 aprile 2003: Il C.d.A. di Snia, riunitosi sotto la presidenza di
Umberto Rosa, ha esaminato la situazione del Gruppo e ha valutato i
risultati del ciclo di dismissioni e acquisizioni, per un controvalore
complessivo di oltre 1000 milioni €, iniziato nel 1999 e conclusosi
positivamente con l'acquisizione di CarboMedics nello scorso gennaio. Come
effetto di queste operazioni, che hanno anche riequilibrato la situazione
finanziaria, Snia è oggi costituita da due aree di attività: quelle
"storiche" nella chimica e nelle fibre, oggetto di un consistente
piano di investimenti avviato a fine anni '90 e tuttora in corso (i cui
effetti si manifesteranno appieno a partire dal 2004-2005), e quelle nelle
Tecnologie Medicali, che hanno raggiunto una dimensione di circa 800 milioni
€ di fatturato ed un significativo posizionamento internazionale. Al fine
di favorire la migliore utilizzazione delle potenzialità di ciascuna delle
due aree, che richiedono strategie del tutto differenti, il Consiglio ha
preso in esame un progetto preliminare di scissione parziale e proporzionale
della capogruppo Snia SpA. Secondo il progetto preliminare presentato al
Consiglio, l'operazione darebbe origine a due società quotate: la Snia, già
quotata, e una società di nuova costituzione (cui verranno attribuite le
attività Snia nell'area Tecnologie Medicali), che dovrà presentare domanda
di ammissione alla quotazione. Ciascuna sarebbe caratterizzata da una
missione industriale ben focalizzata, e dotata di strutture patrimoniali,
attività industriali, tecnologie e risorse umane adeguate per sostenerne lo
sviluppo. La Snia, dopo la separazione delle attività nelle Tecnologie
Medicali, ritroverebbe la vocazione originale di azienda chimica nei due
settori delle specialità, attraverso la Caffaro, e delle fibre sintetiche,
attraverso Nylstar (joint venture con Rhodia, secondo produttore mondiale di
filo nylon tessile con un fatturato di circa 500 milioni €). Quest'ultima
sta realizzando una profonda ristrutturazione industriale, con l'obiettivo
di valorizzare il sito di Torviscosa come polo chimico di rilevanza
nazionale, dove la stessa Caffaro sta investendo in un nuovo impianto
cloro-soda a membrana, la Edison realizzerà entro il 2005 una centrale
elettrica da 800 MW e la Bracco ha avviato nel 2002 un nuovo impianto per la
produzione di intermedi a destinazione farmaceutica. La Snia, secondo il
progetto preliminare esaminato dal Consiglio, una volta separate le attività
nelle Tecnologie Medicali disporrà dei mezzi finanziari necessari per il
completamento del piano investimenti della chimica, che vedrà migliorare
mix prodotti, produttività e redditività, e per assicurare lo sviluppo di
Nylstar. L'area delle Tecnologie Medicali negli ultimi 4 anni, ha
raddoppiato dimensioni e flusso di cassa gestionale, e dispone oggi di un
portafoglio tecnologico consistente, di strutture commerciali globali e di
un assetto produttivo con forte presenza negli USA oltre che in Europa. Come
"pure player" e tra i principali concorrenti del settore su scala
internazionale, la nuova azienda potrà disporre di più ampie opzioni nel
mercato dei capitali per accelerare, se necessario/opportuno attraverso
ulteriori acquisizioni, la propria crescita, in particolare nel mercato USA.
Il Consiglio, preso atto della natura preliminare della proposta e della
necessità di valutarne le conseguenze e gli eventuali benefici per gli
azionisti, ha dato mandato al Presidente di approfondirne l'elaborazione e
di presentarne una versione definitiva al prossimo Consiglio di
Amministrazione, la cui convocazione è prevista per il 13 maggio p.v.
SAIPEM ACQUISISCE LA SOCIETÀ DI
INGEGNERIA IDPE
San Donato Milanese, 3 aprile 2003 - Si è concluso il procedimento
autorizzativo in India che consente a Saipem di perfezionare l'acquisto
della Società indiana di ingegneria International Development Process and
Engineering (Idpe) con sede a Chennai, nello Stato di Tamil Nadu. Il valore
complessivo dell'acquisizione è di circa 3 milioni di dollari Usa. Si
tratta di una operazione che Bouygues Offshore aveva già negoziato prima
dell'acquisto da parte di Saipem della stessa Bouygues Offshore (oggi Saipem
s.a.). Idpe è una società che si avvale della competenza di 210 ingegneri
ed è specializzata nell'offerta di servizi ingegneria di base e di
dettaglio, di servizi di approvvigionamento, di supervisione delle
costruzioni e di tutte le operazioni necessarie alla messa in esercizio di
condotte o impianti per progetti Oil and Gas. L'acquisizione di Idpe
consente a Saipem di rafforzare ulteriormente le proprie competenze
ingegneristiche, attraverso la crescita della propria presenza in Paesi che
integrano una solida tradizione ingegneristica con strutture di costo
efficienti.
DEFINITE LE REGOLE PER L'IMPORT-EXPORT
DI ELETTRICITA' DALLA GRECIA
Milano, 3 aprile 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
definito le regole per le importazioni ed esportazioni di elettricità
attraverso l'elettrodotto sottomarino che collega l'Italia alla Grecia, di
cui sta terminando l'utilizzo sperimentale. Il provvedimento è disponibile
sul sito internet www.autorita.energia.it
In base agli accordi sottoscritti tra l'Autorità italiana e la Regulatory
Authority for Energy of Greece (Rae) ciascuna Autorità stabilisce le regole
di assegnazione della capacità di trasporto per il 50% della capacità
totale dell'elettrodotto per il periodo da aprile a dicembre 2003. La
capacità disponibile, destinata al mercato libero, è di 500 MW verso la
Grecia e di 300 Mw verso l'Italia. I differenziali di prezzo e le capacità
produttive nazionali rendono conveniente l'esportazione verso la Grecia nei
mesi estivi, il contrario negli altri mesi dell'anno. La diversa capacità
nei due flussi è determinata da vincoli di rete in Italia tra la Puglia e
Campania. Poiché la domanda di importazione in Italia supera la capacità
di trasporto disponibile, l'Autorità italiana ha definito un sistema di
assegnazione pro-quota sulla base delle quantità che saranno richieste.
L'assegnazione sarà organizzata dal Gestore della Rete di Trasmissione
Nazionale analogamente a quanto fatto ad inizio anno per le assegnazioni
sulle frontiere del Nord Italia. I bandi saranno pubblicati dal Gestore
della Rete entro il prossimo 7 aprile. La quota del 50% di capacità di
competenza italiana potrà essere utilizzata anche per importare energia
elettrica in Italia proveniente dai Paesi balcanici e non solo quella
prodotta e commercializzata in Grecia, nella misura complessiva che potrà
essere accordata dal Gestore della rete greca. Le regole definite
dall'Autorità prevedono, inoltre, che la capacità di trasporto aggiuntiva
o non utilizzata che si rendesse disponibile su base mensile, o per porzioni
di mese, venga utilizzata per l'importazione di energia elettrica da
destinare al mercato vincolato.
LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE
UN'AMMENDA AD ALCUNE FEDERAZIONI FRANCESI PER UN'INTESA NEL SETTORE DELLA
CARNE BOVINA
Bruxelles, 3 aprile 2003 - La Commissione europea ha inflitto ieri ammende
per un importo totale di 16.7 milioni di euro a sei federazioni francesi del
settore della carne bovina, sanzionate per aver partecipato ad un'intesa
volta alla fissazione di un prezzo minimo per talune categorie di carne
bovina e alla sospensione o, almeno, alla limitazione delle importazioni di
qualsiasi tipo di carne bovina in Francia. Il commissario europeo
responsabile della Concorrenza, Mario Monti, ha dichiarato: "Le regole
della concorrenza si applicano anche al settore agricolo come ribadisce con
forza la presente decisione. Ciononostante, la Commissione ha tenuto conto
del difficile contesto in cui si è trovato il settore della carne bovina,
reso più fragile da crisi successive. Per quanto concerne le aziende di
macellazione, la Commissione ha inoltre tenuto conto del fatto che hanno
agito sotto la minaccia e la violenza esercitata dagli agricoltori". Il
24 ottobre 2001 sei federazioni francesi hanno stipulato un'intesa nel
settore della carne bovina. Quattro di queste federazioni rappresentavano
gli agricoltori, due le aziende di macellazione. In base a tale accordo le
federazioni hanno stabilito un prezzo minimo in comune e si sono inoltre
impegnate a sospendere o come minimo a limitare le importazioni di qualsiasi
tipo di carne bovina. Questo accordo è rimasto in vigore oltre la fine del
novembre 2001, data in cui avrebbe dovuto cessare e ciò malgrado
l'avvertimento della Commissione alle federazioni del 25 novembre 2001 che
ne segnalava l'illegalità. Gli accordi sui prezzi e le restrizioni alle
importazioni rientrano tra le violazioni più gravi del diritto della
concorrenza. È indubbio che le organizzazioni in questione fossero al
corrente dell'illegalità del loro comportamento. In occasione delle
ispezioni effettuate dalla Commissione nel dicembre 2001, sono stati trovati
documenti in cui si legge che l'accordo era "un po' al di fuori della
legge, ma tanto peggio" oppure "è possibile aiutarsi a vicenda
senza essere colti in flagrante dai servizi della concorrenza
francese?". Le ammende inflitte dalla Commissione alle organizzazioni
professionali di cui sopra mostrano chiaramente che il settore agricolo è
tenuto a rispettare le regole della concorrenza. La normativa europea in
questo settore prevede infatti un certo numero di eccezioni a tali regole,
ma l'accordo in questione non rientra in nessuna di esse. Le ammende La
Commissione ha inflitto le seguenti ammende: Federazione nazionale dei
sindacati delle aziende agricole (Fnsea): € 12 millioni ; Giovani
agricoltori (Ja): € 600.000 ; Federazione nazionale bovina (Fnb): €
1.440.000; Federazione nazionale dei produttori di latte: € 1.440.000;
Federazione nazionale dell'industria e del commercio all'ingrosso delle
carni: € 720.000; Federazione nazionale della cooperazione bestiame e
carne (Fncbv): € 480.000. Il calcolo delle ammende tiene conto di un certo
numero di circostanze aggravanti e attenuanti che si applicano a tutte o
solo a talune delle parti coinvolte. Sono stati considerati come circostanze
aggravanti il fatto che tre federazioni (Fnsa, Fnb e Ja) erano state
coinvolte in atti di violenza nei confronti delle aziende di macellazione al
fine di costringerle a concludere l'accordo e di controllare e garantire
l'attuazione del medesimo. Inoltre, tutte le parti hanno continuato ad
applicare segretamente l'accordo controverso pur avendo ricevuto una lettera
di avvertimento della Commissione e aver garantito per iscritto che
l'accordo non sarebbe stato rinnovato. Infine una delle federazioni
agricole, la FNB (Associazione del settore bovino) è stata l'iniziatrice
dell'infrazione. Tra le circostanze attenuanti la Commissione ritiene che il
ruolo svolto dal ministro dell'Agricoltura, che ha esercitato pressioni
affinché le imprese di macellazione accettassero l'accordo del 24 ottobre
2001 e che in seguito ha definito l'accordo "un atto di civismo",
giustifica il fatto che le imprese di macellazione beneficino di una
riduzione delle ammende. Ciò non vale per le federazioni agricole giacché
le manifestazioni violente di alcuni dei loro membri sono state all'origine
dell'intervento del ministro. Inoltre le imprese di macellazione hanno
concluso l'accordo sotto la minaccia delle azioni violente degli agricoltori
e non di loro propria volontà. Peraltro, le imprese di macellazione non
avevano alcun interesse a fissare un prezzo (di acquisto) minimo e a
stabilire la sospensione delle importazioni. Esse erano essenzialmente
interessate allo sblocco dei loro stabilimenti industriali da parte degli
agricoltori, in cambio della firma dell'accordo. Infine una delle
federazioni agricole (Fnpl) ha svolto un ruolo passivo nella vicenda. È la
prima volta che la Commissione infligge ammende ai sindacati agricoli. La
Commissione riconosce l'importanza della libertà sindacale, ma i sindacati
esulano dalla loro missione quando concorrono alla conclusione e
all'attuazione di intese che ignorano le regole di ordine pubblico, come le
regole di concorrenza. A questo proposito va precisato che le intese sui
prezzi in generale sono considerate come distorsioni molto gravi della
concorrenza e che l'ammontare di base dell'ammenda si aggira, di norma, sui
20 milioni di euro maggiorabile in funzione della durata e di altri fattori.
Pur considerando che si tratta di un'infrazione molto grave, la Commissione
ha tenuto conto dello specifico contesto economico che, dal 1996, ha scosso
il mondo agricolo e ha comportato un cambiamento di mentalità dei
consumatori e ha messo in rilievo la questione della sicurezza alimentare.
Questa situazione del tutto eccezionale ha indotto la Commissione a
concedere una riduzione supplementare dell'ammenda. La destinazione delle
ammende Le federazioni dispongono di tre mesi per pagare l'ammenda. Le
ammende sono iscritte nel bilancio generale dell'Unione europea non appena
diventano definitive. Poiché il bilancio globale dell'Unione è
prestabilito, qualsiasi entrata imprevista è dedotta dai contributi degli
Stati membri al bilancio comunitario il che, in fin dei conti, torna a
vantaggio del contribuente europeo.
INDUSTRIA ALIMENTARE LOMBARDA: ARRIVANO
I FINANZIAMENTI EUROPEI
Milano, 3 aprile 2003. Nuovi aiuti in vista per l'industria alimentare
lombarda: le imprese regionali possono migliorare la propria capacità
produttiva, acquistando nuove attrezzature, macchine e impianti,
ristrutturare gli immobili o acquistarne di nuovi, introdurre sistemi di
gestione per la qualità con un sostegno fino al 30% dei costi, per spese da
2 a 6 milioni di euro. Vale per tutti coloro che operano nei settori della
carne, lattiero - caseario, vini e alcoli, ortofrutta, cereali, olio
d'oliva, uova, funghi e piante officinali, florovivaismo e alimenti per
animali. Grazie ai finanziamenti dell'Unione Europea: la misura 1.7 del
Piano di Sviluppo Rurale della Commissione, per il periodo 2000-2006, è
volta a migliore le condizioni di trasformazione e commercializzazione di
prodotti agricoli e a valorizzare i prodotti tipici e biologici. Scadenza:
12 maggio 2003. Per le richieste l'Euro Info Centre, azienda speciale della
Camera di Commercio di Milano, che opera dal 1987 per fornire servizi di
informazione e assistenza alle piccole e medie imprese sui temi comunitari,
assiste nella presentazione delle candidature (tel 02 8515 5234/5232, e mail
eic@mi.camcom.it sito internet http://www.eurosportello.com ). Tra i
potenziali beneficiari: Al quarto trimestre 2002 in Lombardia risultano
attive 9871 imprese nel settore dell'industria alimentare e delle bevande,
il 10,7% sul totale nazionale. Un settore che cresce per numero di imprese,
secondo i dati del registro delle imprese della Camera di Commercio (+3,5%
tra il 2001 e il 2002). Dove Milano prevale per la lavorazione delle carni
(23,2% sul totale lombardo) e l'industria lattiero casearia (28,1%), Bergamo
per la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi (25%), Brescia per la
fabbricazione di oli e grassi (41,7%) e di alimenti per animali (20%), Pavia
per la lavorazione delle granaglie (19,7%). Gli interventi ammessi. Quelli
che favoriscono la realizzazione di nuove tecnologie di produzione, creano
nuovi sbocchi per la produzione agricola, migliorano la qualità e la
sicurezza dei prodotti alimentari, valorizzano i prodotti tipici e
biologici, migliorano e razionalizzano i circuiti di commercializzazione. A
condizione che almeno il 60% della materia prima lavorata, di provenienza
comunitaria, sia di provenienza extra aziendale (con contratti triennali di
fornitura). "Il settore alimentare - ha dichiarato Guido Galardi,
presidente di Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio
di Milano - è un settore che unisce tradizione ed innovazione. E, senza
dimenticare le origini, è proprio l'innovazione che può rappresentare il
futuro di questo settore, soprattutto in un'area come quella lombarda da
sempre all'avanguardia nei processi e negli strumenti di produzione. E per
aiutare le imprese milanesi e lombarde a prepararsi alle nuove sfide e
opportunità nella realtà europea che cambia l'Euro Info Centre, anche in
collaborazione con i relay delle Camere di Bergamo, Como, Lecco, Pavia e
Varese, ha attivato uno sportello informativo. Per offrire assistenza sugli
aspetti normativi e sui finanziamenti anche nel settore
agricolo".
IMPRESE IN MISSIONE... DA E VERSO L'ASIA
COREA DEL SUD, VIETNAM E THAILANDIA SONO I PAESI DEL SUD-EST ASIATICO CHE
OFFRONO OPPORTUNITÀ PER GLI IMPORTATORI ED ESPORTATORI LOMBARDI
Milano, 3 aprile 2003. Per conoscere meglio il settore della Information
Tecnology coreana o intraprendere viaggi d'affari nelle regioni Ho Chi Minh
e Bangkok (in Vietnam e Thailandia) alla ricerca di nuovi partner
commerciali. Sono due gli appuntamenti importanti da segnalare alle imprese
lombarde interessate al mercato asiatico: 11 aprile 2003, dalle ore 14.30
presso Palazzo Affari ai Giureconsulti: una delegazione di aziende coreane
del settore IT (Information Tecnology) incontra gli importatori, agenti e
distributori italiani alla ricerca di partnership. L'evento è organizzato
da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per
l'internazionalizzazione, in collaborazione con la Small Business
Corporation. Per informazioni e adesioni, contattare Promos -tel.
02.8515.5310. dal 10 al 17 maggio 2003: missione in Vietnam e Thailandia (Ho
Chi Minh City e Bangkok), proposta da Promos, azienda speciale della Camera
di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione. Sono previsti incontri
personalizzati e visite ad aziende locali selezionate. La missione si svolge
in coincidenza con IIME, Metaltech Vietnam e Plastic Fair Ho Chi Minh,
importanti eventi fieristici nel settore dei macchinari industriali,
tecnologie e materie prime per la plastica: per cui le imprese appartenenti
a questi settori possono trovare particolarmente interessante la
partecipazione. Per informazioni e adesioni, contattare Promos -tel.
02.8515.5248. "In questa fase così delicata a livello internazionale -
ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della
Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione - va garantita
soprattutto l'apertura dei mercati. Iniziative come queste si collocano in
un vasto programma che riguarda il Sud-Est asiatico, un'area in crescente
sviluppo che rappresenta un interlocutore molto interessante per il sistema
delle piccole e medie imprese lombarde. L'obiettivo è quello di sviluppare,
attraverso l'incontro con selezionate controparti, progetti di
collaborazione commerciale e industriale e di trasferimento di know-how e
tecnologie". Dati sull'interscambio. Attualmente sono 1767 le aziende
lombarde che svolgono attività di import - export con quest'area del
sud-est asiatico: 1242 commerciano con la Corea del Sud, 374 con la
Thailandia e 151 con il Vietnam. L'interscambio tra la Lombardia e la Corea
del Sud rappresenta nel 2002 ben il 50% del totale italiano dell'import e il
34% dell'export. Le provincie più attive sono: Milano che rappresenta da
sola ben l'89% dell'import regionale (44% di quello italiano) e il 62%
dell'export ((21% del totale nazionale), Bergamo e Varese entrambe con il 2%
dell'import e l'8% dell'export. Variazioni positive rispetto al 2001 sono
state rilevate principalmente sull'import a Sondrio (+131,6%) e Milano
(+6%), sull'export a Mantova (+72,4%) e Pavia (+52%). Anche per quanto
riguarda il commercio con Vietnam e Thailandia, la Lombardia si distingue
con un 42% sul totale dell'import italiano e un 30% sull'export. E ancora
una volta Milano registra la maggior quota regionale con l'83% sull'import e
il 57% sull'export, seguita a lunga distanza da Bergamo che rappresenta
circa il 3% dell'import e quasi l'11% sull'export. Vengono poi Varese (3%
import e 8% export) e Brescia (2,3% e 7,9%). Aumenti nel 2002 nell'import
Pavia (+43,3%), Lodi (+35,6%) e Lecco (+26,9), nell'export sempre di Lodi
(+116%), Cremona (+51%) e Varese (+28%).
IN BOCCONI I DOCENTI DELLE SUPERIORI A
LEZIONE DI ECONOMIA VENERDÌ 4 E 11 APRILE DUE GIORNATE DI AGGIORNAMENTO PER
I DOCENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI
Milano, 3 aprile 2003: si svolgeranno i primi due venerdì del mese di
aprile gli incontri di aggiornamento su tematiche economiche per docenti
delle scuole medie superiori organizzati dal Servizio orientamento
pre-universitario dell'Università Bocconi in collaborazione con Aeee,
l'Associazione Europea per l'Educazione Economica. Con l'obiettivo di
avviare insieme un lavoro di lettura e di riflessione motivata e consapevole
sui grandi fenomeni che caratterizzano la società contemporanea, il primo
incontro prende avvio da una lettura in chiave economica della storia del
"secolo breve", ovvero del novecento secondo la definizione di
Eric Hobsbawn, e di quanto il passato abbia pesato su di esso. Saranno così
esplorate le relazioni tra i fatti storici che hanno contraddistinto il XX
secolo e gli andamenti dell'economia italiana e internazionale. La seconda
giornata di aggiornamento affronta le tematiche dello sviluppo economico
mondiale dal punto di vista della compatibilità fra ritmo di crescita,
tasso di utilizzo delle risorse ambientali e crescita della popolazione. Le
analisi teoriche e pratiche individuano i nessi fra questi aspetti, che
devono essere oggetto di riflessione al fine di stabilire adeguate misure di
politica economica e sociale, rese ancora più urgenti dalla presenza di
ampie disparità di reddito e benessere fra le varie aree del mondo. Ai
docenti saranno forniti materiali di supporto e di approfondimento per
iniziare a trattare e discutere in classe, insieme agli studenti, gli
argomenti affrontati durante gli incontri di aggiornamento. Programma:
Venerdì 4 aprile 2003 dalle ore 9.30 alle ore 12.30, Tema: Uno sguardo sul
secolo breve, Relatori: Marco Cattini e Marzio Romani, docenti di Storia
Economica, Università Bocconi; Venerdì 11 aprile dalle ore 9.30 alle ore
12.30, Tema: Lo sviluppo sostenibile del pianeta. Risorse e popolazione del
XXI secolo, Relatori: Andrea Beltratti, docente di Economia Politica,
Università Bocconi, Francesco Billari, docente di Demografia, Università
Bocconi. Gli incontri si svolgono presso l'Università Bocconi, via Sarfatti
25. La partecipazione è libera e gratuita, ma per ragioni organizzative si
prega di segnalare la propria adesione al numero 02-5836.5820.
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