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2003 anno 6°  

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3 APRILE 2003

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LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UNA RELAZIONE SULLE FINANZE PUBBLICHE DELLA FRANCIA COME PRIMO PASSO DELLA PROCEDURA PER I DISAVANZI ECCESSIVI

Bruxelles, 3 aprile 2003 - Ieri la Commissione europea ha adottato una relazione sullo stato delle finanze pubbliche della Francia. Questa relazione costituisce il primo passo della procedura per i disavanzi eccessivi prevista dall'articolo 104, paragrafo 3 del trattato. La Commissione ha avviato la procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti della Francia giacché dai primi dati riguardanti il debito e il disavanzo per il 2002 comunicati da Eurostat emerge che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 3,1% del PIL, oltrepassando così il valore di riferimento del 3% previsto dal trattato. La relazione valuta gli sviluppi recenti e attuali della situazione della finanza pubblica in Francia ed esamina le prospettive a breve termine nel quadro delle condizioni economiche globali e della politica adottata dal governo. Nella relazione la Commissione europea rileva in particolare che il superamento del massimale del 3% del Pil non deriva da un evento eccezionale, ai sensi del trattato, sul quale le autorità francesi non avrebbero potuto esercitare alcun controllo, né è il risultato di una grave recessione economica. Inoltre il superamento del massimale del 3% del Pil probabilmente non sarà temporaneo: le autorità francesi prevedono un ulteriore aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche che nel 2003 dovrebbe salire al 3,4% del Pil. Sempre secondo le autorità francesi, nel 2003 anche il debito lordo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe oltrepassare il valore di riferimento del 60% del Pil previsto dal trattato. Nel quadro di questo primo passo della procedura, la Commissione analizza nella sua relazione la situazione della finanza pubblica in Francia senza elaborare raccomandazioni specifiche. Come secondo passo della procedura la Commissione può presentare una raccomandazione al Consiglio dei ministri dell'economia e delle finanze affinché esso prenda una decisione. Avviando la procedura prevista dall'articolo 104, come già avvenuto nei confronti della Germania e del Portogallo, la Commissione onora gli impegni assunti nel quadro della risoluzione del Consiglio europeo relativa al patto di stabilità e crescita al fine di garantire l'applicazione rigorosa, rapida ed efficace di tale patto. Le principali conclusioni della relazione della Commissione sono riportate in appresso. In Francia il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ha raggiunto il 3,1% del PIL nel 2002. Il deterioramento della situazione di bilancio nel 2002 è dovuto essenzialmente: 1) all'impatto della congiuntura sfavorevole; 2) alle eccessive spese delle amministrazioni pubbliche, soprattutto nel settore dello Stato e della sicurezza sociale; 3) all'attuazione di tagli delle imposte per un importo pari a circa 1/2 punto percentuale del PIL e 4) all'integrazione nel disavanzo di un trasferimento di capitali a favore dell'impresa Rff (Réseau Ferré de France). Nel complesso, dai calcoli della Commissione risulta che il deterioramento della posizione di bilancio della Francia nel 2002 è dovuto per circa i due terzi all'aumento del disavanzo corretto per il ciclo e per la parte restante alla debolezza dell'attività economica. Lo sfondamento del massimale del 3% del Pil nel 2002 è da imputare altresì alla battuta d'arresto subita dal processo di risanamento del bilancio nel 1999, che ha lasciato la finanza pubblica francese in condizioni di vulnerabilità. Secondo le previsioni più recenti delle autorità francesi, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche crescerà ulteriormente nel 2003 raggiungendo il 3,4% del Pil. Inoltre, a seguito dell'incremento del disavanzo e della crescita modesta del Pil, il rapporto debito/Pil continuerà a salire rapidamente ed oltrepasserà molto probabilmente nel 2003 il valore di riferimento del 60% del Pil previsto dal trattato. Il Consiglio ha adottato nel gennaio 2003 una raccomandazione che rivolge un avvertimento alla Francia, nel quadro della procedura di allarme preventivo, al fine di evitare un disavanzo eccessivo nel 2003. A tutt'oggi le autorità francesi non hanno adottato provvedimenti sufficienti a ridurre nel 2003 il disavanzo corretto per il ciclo. La relazione adottata oggi dalla Commissione è puramente descrittiva e fornisce analisi ed informazioni sulla situazione della finanza pubblica in Francia. Il Comitato economico e finanziario formulerà un parere sul suo contenuto entro due settimane. In seguito la Commissione dovrebbe trasmettere un parere al Consiglio, al quale spetta decidere, su raccomandazione della Commissione, se esista un disavanzo eccessivo. Se il Consiglio decide che esiste una situazione di disavanzo eccessivo, su raccomandazione della Commissione formula raccomandazioni alla Francia al fine di far cessare tale situazione. Trattato che istituisce la Comunità europea (versione consolidata di Amsterdam) Trattato che istituisce la Comunità europea (versione consolidata Maastricht) Articolo 104 1. Gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi. 2. La Commissione sorveglia l'evoluzione della situazione di bilancio e dell'entità del debito pubblico negli Stati membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti: a) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e il prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che - il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento; - oppure, in alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento; b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato. I valori di riferimento sono specificati nel protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al presente trattato. 3. Se uno Stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri menzionati, la Commissione prepara una relazione. La relazione della Commissione tiene conto anche dell'eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro. La Commissione può inoltre preparare una relazione se ritiene che in un determinato Stato membro, malgrado i criteri siano rispettati, sussista il rischio di un disavanzo eccessivo. 4. Il comitato previsto dall'articolo 114 formula un parere in merito alla relazione della Commissione. 5. La Commissione, se ritiene che in uno Stato membro esista o possa determinarsi in futuro un disavanzo eccessivo, trasmette un parere al Consiglio. 6. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su raccomandazione della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo. 7. Se, ai sensi del paragrafo 6, viene deciso che esiste un disavanzo eccessivo, il Consiglio formula raccomandazioni allo Stato membro in questione al fine di far cessare tale situazione entro un determinato periodo. Fatto salvo il disposto del paragrafo 8, dette raccomandazioni non sono rese pubbliche. 8. Il Consiglio, qualora determini che nel periodo prestabilito non sia stato dato seguito effettivo alle sue raccomandazioni, può rendere pubbliche dette raccomandazioni. 9. Qualora uno Stato membro persista nel disattendere le raccomandazioni del Consiglio, quest'ultimo può decidere di intimare allo Stato membro di prendere, entro un termine stabilito, le misure volte alla riduzione del disavanzo che il Consiglio ritiene necessaria per correggere la situazione. In tal caso il Consiglio può chiedere allo Stato membro in questione di presentare relazioni secondo un calendario preciso, al fine di esaminare gli sforzi compiuti da detto Stato membro per rimediare alla situazione. 10. I diritti di esperire le azioni di cui agli articoli 226 e 227 non possono essere esercitati nel quadro dei paragrafi da 1 a 9 del presente articolo. 11. Fintantoché uno Stato membro non ottempera ad una decisione presa in conformità del paragrafo 9, il Consiglio può decidere di applicare o, a seconda dei casi, di intensificare una o più delle seguenti misure: - chiedere che lo Stato membro interessato pubblichi informazioni supplementari, che saranno specificate dal Consiglio, prima dell'emissione di obbligazioni o altri titoli; - invitare la Banca europea per gli investimenti a riconsiderare la sua politica di prestiti verso lo Stato membro in questione; - richiedere che lo Stato membro in questione costituisca un deposito infruttifero di importo adeguato presso la Comunità, fino a quando, a parere del Consiglio, il disavanzo eccessivo non sia stato corretto; - infliggere ammende di entità adeguata. Il presidente del Consiglio informa il Parlamento europeo delle decisioni adottate. 12. Il Consiglio abroga alcune o tutte le decisioni di cui ai paragrafi da 6 a 9 e 11 nella misura in cui ritiene che il disavanzo eccessivo nello Stato membro in questione sia stato corretto. Se precedentemente aveva reso pubbliche le sue raccomandazioni, il Consiglio dichiara pubblicamente, non appena sia stata abrogata la decisione di cui al paragrafo 8, che non esiste più un disavanzo eccessivo nello Stato membro in questione. 13. Nell'adottare le decisioni di cui ai paragrafi da 7 a 9, 11 e 12, il Consiglio delibera su raccomandazione della Commissione alla maggioranza dei due terzi dei voti dei propri membri conformemente all'articolo 205, paragrafo 2, ed escludendo i voti del rappresentante dello Stato membro in questione. 14. Ulteriori disposizioni concernenti l'attuazione della procedura descritta nel presente articolo sono precisate nel protocollo sulla procedura per i disavanzi eccessivi allegato al presente trattato. Il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo e della BCE, adotta le opportune disposizioni che sostituiscono detto protocollo. Fatte salve le altre disposizioni del presente paragrafo, anteriormente al 1o gennaio 1994, il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo, precisa le modalità e le definizioni per l'applicazione delle disposizioni di detto protocollo 

IL PARLAMENTO PROPONE L'ISTITUZIONE DI UN'AGENZIA EUROPEA PER GLI ARMAMENTI E LA RICERCA 
Milano, 3 aprile 2003 - Il 27 marzo, la commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo ha adottato una relazione concernente la creazione di un'agenzia per gli armamenti e la ricerca. L'istituzione di tale organismo concorrerebbe all'obiettivo generale di gettare le basi per una nuova architettura di difesa europea. Secondo la relazione, la proposta agenzia avrebbe il compito di valutare e rafforzare gli impegni degli Stati membri per la sicurezza, analizzando l'entità della loro spesa per la difesa in rapporto al Pil, ed in particolare, la percentuale di tale bilancio dedicata alle apparecchiature e alla ricerca. Nel quadro del suo mandato, l'Agenzia dovrebbe valutare il livello di preparazione militare dell'UE in termini di capacità di dispiegamento delle forze e di interoperabilità delle stesse. Essa, inoltre, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri ad adottare una politica uniforme in materia di commesse e a condurre progetti pilota di cooperazione. Sotto il profilo finanziario, la relazione sostiene che l'Agenzia dovrebbe disporre anche di un bilancio proprio, inizialmente utilizzabile solo per attività di ricerca e sviluppo concernenti nuove tecnologie, le cui applicazioni per l'industria civile siano già note. La relazione chiede, inoltre, che le disposizioni pratiche sul funzionamento dell'agenzia vengano stilate in consultazione con il Parlamento europeo, oppure mediante la procedura di codecisione. Fra le altre proposte avanzate figura il dispiegamento, a partire dal 2004, di una forza di 5.000 uomini, pronta ad essere impiegata in qualsiasi momento per operazioni umanitarie e di soccorso. Il documento suggerisce di inserire una clausola per la difesa collettiva simile a quella sancita dalla Nato, la quale si applicherebbe a qualsiasi Stato membro partecipante. La relazione, stilata dall'europarlamentare francese Philippe Morillon, ha stimolato un acceso dibattito, durante il quale sono stati presentati circa 200 emendamenti, prima di giungere al voto. 

IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE BRITANNICO SOTTOLINEA IL RUOLO DELLE REGIONI NELL'AMBITO DELLE POLITICHE DI RICERCA 
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Il cancelliere dello Scacchiere britannico, Gordon Brown, ha riferito che il governo darà maggiore risalto al ruolo delle regioni nell'ambito delle politiche di ricerca ed innovazione del paese. In occasione del suo intervento alla conferenza annuale della Camera di commercio britannica, Brown ha affermato che il governo del Regno Unito sta privilegiando la devoluzione alle regioni delle responsabilità in materia di ricerca e formazione delle competenze, rispetto all'adozione di un "approccio nazionale uniforme". "Il nostro approccio regionale e locale dimostra che stiamo già rinunciando ad un'amministrazione centralizzata delle politiche di R&S [ricerca e sviluppo], a favore del trasferimento tecnologico locale fra le università e le imprese e dello sviluppo di raggruppamenti regionali di specializzazione", ha dichiarato Brown. Tali politiche sono perfettamente in linea con l'orientamento adottato dalla Commissione nella sua comunicazione sulla dimensione regionale dello Spazio europeo della ricerca, che sottolineava l'esigenza per tutte le regioni europee di prendere l'iniziativa di sviluppare le proprie capacità di ricerca ed innovazione, preparandosi in tal modo all'economia della conoscenza che si va delineando per il futuro. Il Cancelliere ha sottolineato che, se da un lato alcune regioni del Regno Unito stanno raggiungendo senza fatica l'obiettivo fissato a Barcellona di elevare la spesa per la ricerca al tre per cento del loro PIL, dall'altro alcune regioni stanno investendo nella ricerca soltanto lo 0,5 per cento del proprio PIL annuo. Brown ha invitato ad impegnarsi maggiormente per sviluppare partenariati scientifici ed industriali a livello locale, attraverso la promozione di raggruppamenti di imprese, università ed altre agenzie regionali. Fra le misure adottate dal governo britannico a sostegno di tali iniziative, il Cancelliere ha citato i nuovi crediti d'imposta alle imprese per le spese sostenute in attività di R&S, con un investimento aggiuntivo nel settore scientifico pari a 1,8 miliardi di euro, e l'aumento degli investimenti per la ricerca nel settore dell'istruzione superiore fino a 725 milioni di euro all'anno. Egli ha ammonito che, vista l'apertura delle economie alla concorrenza agguerrita di numerosi continenti, avvenuta a seguito della globalizzazione, il vantaggio competitivo del Regno Unito consiste nel conservare un livello più elevato di competenze e nel promuovere l'imprenditorialità. "La cultura imprenditoriale, che tanta importanza riveste per il futuro della Gran Bretagna, non può essere creata con successo negli esecutivi aziendali se non la si promuove sin dalla scuola", ha concluso Brown. 

"3° EURO P.A." STANCA: GETTATO IL PONTE PER L'AMMODERNAMENTO DEL PAESE SULLA STRADA DEL "FEDERALISMO EFFICIENTE", BEN 119 PROGETTI DI E-GOVERNMENT 
Rimini, 3 aprile 2003 - Il "ponte" per l'ammodernamento del Paese è stato gettato aprendo così la strada al "federalismo efficiente". Ben 119 dei 138 progetti che costituiscono l'asse portante del piano di e-Government del Governo hanno concluso il loro iter amministrativo, mentre per gli altri le procedure sono a buon punto. Inaugurando la terza edizione di "Euro P.A.", a Rimini, il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha così posto in evidenza come "sia in fase molto avanzata la creazione delle condizioni per instaurare nel nostro Paese un nuovo rapporto tra Stato e cittadini, alimentato da efficienza, trasparenza, semplificazione ed improntato non solo nell'applicazione degli strumenti dell'Information & Communication Technologies (Ict), ma anche in un nuovo modello di pubblica amministrazione in cui si passi dalla cultura dell'adempimento alla cultura del risultato". Stanca ha ricordato che nel piano di e-Government lanciato dal Governo sono impegnate 19 Regioni, 95 Province, 3.574 tra Comuni e unioni di Comuni e 218 Comunità Montane, con un investimento di 360 milioni di €, "il più rilevante sinora disposto per la digitalizzazione della pubblica amministrazione locale per ammontare, capillarità territoriale e per ampiezza di applicazioni". In sostanza, "si è chiusa la prima fase dell'e-Government negli enti locali, caratterizzata dalla necessità sia di avviare in modo pragmatico e rapido i processi innovativi, che di promuovere la convergenza delle realizzazioni, con economie di scala, senza duplicazioni e, invece, favorendo la loro integrazione". Anzi, "stimolando l'aggregazione delle amministrazioni e fornendo un quadro di riferimento tecnico ed organizzativo comune". Il ministro Stanca ha inoltre posto in evidenza come "obiettivo di questo complesso processo innovativo è l'attuazione di un federalismo efficiente, portando in Rete ad oltre 20 milioni di cittadini ed alle imprese ben 80 servizi pubblici considerati prioritari". E l'elenco dei servizi che in futuro saranno disponibili è molto vario: 18 milioni di italiani in 9 Regioni potranno scegliere in rete il medico di famiglia; 14 milioni di cittadini in 400 Comuni prenotare visite mediche o altre prestazioni sanitarie; 5 milioni di cittadini in 310 Comuni richiedere l'assistenza residenziale per gli anziani; cittadini e imprese di 40 Province calcolare e pagare l'Ici in rete; in 12 Regioni si potrà effettuare in Rete visure catastali e di piani regolatori; in 40 Province le imprese richiedere la concessione edilizia per nuove opere o per ristrutturazioni; le imprese di 4 Regioni per una popolazione coperta di 12 milioni di cittadini potranno comunicare assunzioni, trasformazioni o cessazioni dei rapporti di lavoro. Si tratta, ha concluso il ministro Stanca, di "un nuovo e importante passo nella realizzazione di una 'visione condivisa' nello sviluppo dell'e-Government, che rappresenta il riferimento complessivo delle collaborazioni tra Governo, Regioni, Comuni e Comunità Montane. Nell'ottica della nuova concezione di pubblica amministrazione e della riforma federale - in cui l'architettura istituzionale del Paese non è più gerarchica, ma di cooperazione paritaria fra le amministrazioni - questa nuova 'visione' trova infatti una straordinaria opportunità di cooperazione proprio nelle nuove tecnologie". 

BCE:NUOVE REGOLE RELATIVE ALLA RIPRODUZIONE E SOSTITUZIONE DELLE BANCONOTE IN EURO 
Francoforte, 3 aprile 2003 - La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato il 25 marzo le nuove regole tese a chiarire le condizioni alle quali: 1è consentita la riproduzione di banconote in euro; 2 è ammessa la sostituzione delle banconote in euro danneggiate. Le nuove regole sulla riproduzione delle banconote in euro sono volte a garantirne un adeguato livello di tutela e a evitare che le riproduzioni siano confondibili con le banconote autentiche. Le regole sulla riproduzione delle banconote pongono i criteri in conformità dei quali le riproduzioni sono permesse e vietano le riproduzioni dei biglietti in euro potenzialmente confondibili. Criteri rigorosi sono dettati, in particolare, per le riproduzioni non tangibili disponibili su siti web poiché le stampe di tali riproduzioni potrebbero essere confondibili con le banconote autentiche. In caso di dubbio, è possibile chiedere conferma alla Bce o alle banche centrali nazionali dell'area dell'euro circa le riproduzioni consentite. In base alle regole relative alla sostituzione delle banconote in euro così come modificate, è ora possibile sostituire anche le banconote in euro intenzionalmente danneggiate, se presentate da richiedenti in buona fede, o i biglietti che presentino solo danni minori quali, ad esempio, scarabocchi. Il nuovo corpo di norme è stato formulato con la Decisione relativa a tagli, specifiche, riproduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro e con l'Indirizzo relativo all'applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro, tali atti sono stati adottati dal Consiglio direttivo della BCE nella sua riunione del 20.03.03 e pubblicati oggi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Essi entreranno in vigore il giorno successivo alla loro pubblicazione. 

ACCORDO SULLE CONDIZIONI PER LA PROGRESSIVA ELIMINAZIONE DELLE GARANZIE STATALI A FAVORE DI BANCHE AUSTRIACHE 
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Il 1° aprile è stato raggiunto un accordo con le autorità austriache sul calendario della progressiva eliminazione delle garanzie statali ("Ausfallhaftung") a favore di una serie di banche pubbliche austriache. Le garanzie statali concesse dalle autorità regionali o locali agli istituti creditizi - banche regionali di credito ipotecario ("Landeshypothekenbanken") e alcune casse di risparmio - hanno consentito ai beneficiari di espandere la loro attività bancaria a spese dei concorrenti poiché riducevano i costi del rifinanziamento sui mercati dei capitali. "L'accordo di ieri è positivo per la concorrenza e per tutte le banche austriache. Rilancia tutte le banche austriache e consente loro di integrare il concetto di credito dell'azionista ("shareholder value") nei rispettivi modelli d'affari" è stato il commento del commissario per la concorrenza Mario Monti sull'accordo raggiunto con le autorità austriache. L'accordo concluso ieri prevede la progressiva eliminazione delle garanzie a favore delle banche regionali di credito ipotecario e delle casse di risparmio. Il calendario dell'eliminazione prevede un periodo transitorio di quattro anni da quando la Commissione e le autorità austriache hanno concluso l'accordo, cioè fino al 1° aprile 2007. Durante tale periodo le garanzie esistenti possono continuare ad applicarsi alle operazioni che scadono prima del 30 settembre 2017. Dal 1° aprile 2007 non potranno essere avviate operazioni coperte dalla Ausfallshaftung. Le garanzie saranno tuttavia salvaguardate come diritti acquisiti per gli impegni esistenti al 2 aprile 2003 fino alla loro scadenza. Tutti gli impegni assunti nel periodo transitorio fino al 1° aprile 2007 sono coperti dalle garanzie se scadono prima del 30 settembre 2017. Per quelli che scadono dopo il 30 settembre 2017 le garanzie non saranno mantenute. Contesto Il 2 aprile 2002 la Commissione ha informato l'Austria che riteneva che le garanzie statali concesse dalle autorità regionali o locali agli istituti creditizi costituissero un aiuto di Stato poiché esse consentivano ai beneficiari di espandere le loro attività bancarie a spese dei concorrenti. Le garanzie statali riducono i costi del rifinanziamento sui mercati dei capitali e permettono quindi ai beneficiari di godere di condizioni migliori quando devono raccogliere fondi per avviare nuove iniziative commerciali. Esse conferiscono inoltre anche altri tipi di vantaggi. Dato che le garanzie statali si basano su risorse pubbliche, favoriscono alcuni gruppi di imprese rispetto ai concorrenti, provocano distorsioni della concorrenza e incidono sugli scambi all'interno della Comunità era necessario intervenire per apportare modifiche per il futuro. Il 21 gennaio 2003 la Commissione mediante decisione formale ha invitato l'Austria ad abolire le garanzie statali a favore di alcune banche pubbliche austriache. Che cos'è la "Ausfallshaftung"? La "Ausfallshaftung" è una forma di garanzia statale a favore delle banche pubbliche austriache. Essa obbliga lo Stato, a livello di enti regionali o locali, ad intervenire qualora la banca sia insolvente. I creditori della banca possono far valere i loro crediti direttamente nei confronti dello Stato. È possibile ricorrere allo Stato, tuttavia, solo se le attività della banca si rivelano insufficienti a soddisfare i creditori. Le garanzie non hanno né limiti di tempo né di importo. Tutte le Landeshypothekenbanken versano un premio per la garanzia mentre le casse di risparmio non pagano alcuna remunerazione. Tali premi potrebbero ridurre l'elemento di aiuto ma non lo eliminano. La Commissione calcola che attualmente beneficino della garanzia le sette Landeshypothekenbanken e circa 27 casse di risparmio. La Ausfallshaftung austriaca è simile alla cosiddetta "Gewährträgerhaftung", la garanzia statale tedesca a favore delle banche pubbliche regionali e delle casse di risparmio pubbliche. Il sistema tedesco di garanzie statali sarà abolito definitivamente alla fine del periodo transitorio il 18 luglio 2005 (si veda IP/03/49 del 15 gennaio 2002). Ciò apre la strada a un'equa concorrenza nel settore bancario tedesco ed europeo. 

CONSOB: PRIMA INIZIATIVA DEL CESR PER UNA PIÙ RIGOROSA VIGILANZA SUGLI STANDARD CONTABILI IN EUROPA 
Parigi, 3 aprile 2003 - Nel corso della riunione tenutasi a Parigi il 21 marzo 2003 il Cesr, Committee of European Securities Regulators, cui partecipa anche la Consob, ha approvato il primo standard sull'informazione contabile, dal titolo La vigilanza sugli standard contabili in Europa (Ref.: Cesr/03-073). I principi vengono resi pubblici oggi, unitamente a un documento che sintetizza le risposte raccolte nel corso del processo di consultazione (Ref.: Cesr/03-074). Lo standard rappresenta un significativo contributo del Cesr allo sviluppo e alla realizzazione di un approccio comune alla vigilanza sull'applicazione degli International Financial Reporting Standards (IFSR) in Europa. Il documento definisce 21 principi generali che riguardano diverse aree dell'attività di vigilanza. In particolare, lo standard evidenzia che: · Gli Stati membri devono individuare le autorità amministrative indipendenti competenti che devono essere direttamente responsabili della vigilanza sugli standard contabili; è tuttavia prevista la possibilità del ricorso alla delega; · il campionamento dei documenti da sottoporre a controllo dovrà tenere conto dei rischi associabili all'emittente (non sono accettabili controlli effettuati unicamente a cadenze periodiche pluriennali, ovvero solo a seguito di segnalazioni esterne); · le autorità di vigilanza dovrebbero essere in grado di effettuare interventi adeguati, in particolare richiedendo la correzione delle informazioni errate; · si dovrà attuare un coordinamento internazionale delle decisioni prese, sia ex-ante che ex-post, dalle autorità di vigilanza. Lo standard è stato predisposto dal comitato permanente del Cesr (Cesr-Fin) per l'area della comunicazione finanziaria, presieduto da Henrik Bjerre-Nielsen, direttore generale della Danish Financial Supervisory Authority, e più specificamente dal sottocomitato per l'enforcement (Sce), presieduto da Angelo Apponi, responsabile dell'ufficio regole contabili della Consob. Lo standard definitivo è stato messo a punto dopo un'accurata valutazione dei commenti ricevuti nel corso del periodo di consultazione e a seguito dell'audizione pubblica tenutasi a Parigi lo scorso 7 gennaio. Commentando la pubblicazione dello standard, il presidente del Cesr, Arthur Docters van Leeuwen, ha detto: Lo standard pubblicato oggi delinea i principi chiave per l'armonizzazione dei sistemi di vigilanza europei sull'informazione contabile. La finalità dell'armonizzazione è duplice: proteggere l'integrità del mercato e gli investitori nell'Unione europea e facilitare l'accesso ai mercati internazionali dei capitali da parte delle società europee. Si tratta di obiettivi importanti, che rappresentano una sfida a fronte dei più recenti avvenimenti che hanno scosso la fiducia nei mercati finanziari. 

RECORD STORICO DI SCAMBI PER IL MERCATO DEI DERIVATI IDEM DI BORSA ITALIANA 1.898.296 CONTRATTI SCAMBIATI IN MARZO 
Milano, 3 aprile 2003 - Il mercato italiano dei derivati ha registrato in marzo un nuovo record di scambi, con un totale complessivo di 1.898.296 contratti (+ 65,2% rispetto a marzo 2002) e una media giornaliera di 90.395 (+57.3%). Il record precedente era stato registrato a maggio 2001. Nel primo trimestre del 2003 sono stati scambiati complessivamente sull'Idem 4.819.863 contratti, con un incremento del 32% rispetto allo stesso trimestre del 2002. Il miniFib, primo contratto future europeo pensato e realizzato per gli investitori individuali, ha raggiunto in marzo un record assoluto di scambi, con un totale di 289.949 contratti, equivalenti a una media giornaliera di 13.807 contratti. Il 18 marzo, con 18.562 contratti, ha segnato il record assoluto di scambi in una singola giornata. Rispetto al marzo 2002 il miniFib ha registrato in assoluto la crescita maggiore tra i prodotti derivati quotati, con un incremento del 102% degli scambi. Anche gli Idem Stock Futures - lanciati nel luglio 2002 su 5 sottostanti e negoziati oggi su 10 blue-chips del Mib30 - hanno fatto registrare un record di scambi, con 1.289 contratti medi giornalieri. I volumi sono cresciuti del 54% nei primi tre mesi del 2003, rispetto ai primi sei mesi di negoziazione. Per il Fib30, con 501.875 contratti, equivalenti a una media giornaliera di 23.899 contratti si registra una crescita dei volumi del 28% rispetto a marzo 2002; per le opzioni sull'indice Mib30, che hanno registrato un totale di 270.036 contratti pari a 12.859 contratti medi giornalieri, l'incremento è stato dell'85% mentre gli scambi medi giornalieri di opzioni su azioni, con un totale di 809.169 contratti, equivalenti a una media giornaliera di 38.532, risultano in crescita del 72%. L'open interest complessivo su tutti i prodotti è di 1.005.497. La crescita dei volumi dell'Idem, è stata sostenuta anche dal crescente interesse degli investitori individuali, particolarmente attivi sul miniFib. Il successo del miniFib e degli altri prodotti quotati sul mercato Idem presso gli investitori retail è testimoniato dalla presenza di ben 20 broker che offrono questo prodotto online (6 dei quali hanno attivato questo servizio nel corso del 2003) e che rappresentano più del 40% dei volumi scambiati sul miniFib. Nell'ultimo anno il mercato Idem ha conosciuto un forte sviluppo in termini di efficienza operativa grazie all'introduzione di una nuova e più potente piattaforma di negoziazione, fra le più avanzate nell'Exchange Industry internazionale. Questa nuova piattaforma ha consentito l'introduzione dei futures su singole azioni, l'incremento nel numero delle stock options, quotate oggi su 34 sottostanti e l'aumento del numero di operatori esteri, ad oggi 18, collegati al mercato in forma remota. 

BPM: LE LISTE DEI CANDIDATI PER CONSIGLIO E COLLEGIO SINDACALE 
Milano, 3 aprile 2003 - Con riferimento ai punti n. 3 e 4 all'ordine del giorno dell'Assemblea ordinaria della Banca Popolare di Milano Soc. Coop. a r. l. - convocata per i giorni 11 e 12 aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione - si rende noto, in conformità al disposto dell'art. 7 del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, che, nel termine previsto nell'avviso di convocazione, sono pervenute alla Segreteria di Presidenza della Banca le seguenti tre Liste, contenenti ciascuna in ordine progressivo i nominativi dei candidati per il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale della Bipiemme: Consiglio di Amministrazione; 1. Dott. Roberto Mazzotta, 2. Avv. Paolo Manzato, 3. Prof. Dott. Marco Vitale, 4. Dott. Mario Artali, 5. Prof. Dott. Alberto Banfi, 6. Dott. Giorgio Bianchini Scudellari, 7. Dott. Emilio Castelnuovo, 8. Sig. Giuseppe Coppini, 9. Prof. Dott. Rocco Corigliano, 10. Sig. Eugenio Crosta, 11. Prof. Dott. Renzo Grassi Catapano, 12. Prof.ssa Dott.ssa Maria Martellini, 13.
Dott. Michele Motterlini, 14. Dott. Jean-Jacques Tamburini, 15. Avv. Graziano Tarantini, 16. Prof. Avv. Valerio Tavormina. Collegio Sindacale: 1. Avv. Giovanni Giunta, 2. Dott. Marco Baccani, 3. Dott. Ezio Maria Simonelli, 4. Dott. Marcello Priori, 5. Dott. Enrico Radice. Consiglio di Amministrazione: 1. Sig. Enrico Airaghi , 2. Prof. Avv. Alberto Santa Maria , 3. Dott. Carlo Bazzana, 4. Sig. Luca Caniato, 5. Sig. Giulio Palumbo, 6. Sig. Giordano Pelosato. Collegio Sindacale: 1. Dott. Ettore Maria Tosi, 2. Dott. Carlo Radaelli, 3. Dott. Giuseppe Chiacchio, 4. Dott. Massimo Rho. Consiglio di Amministrazione: 1. Dott. Piero Lonardi, 2. Dott. Roberto Fusilli, 3. Dott. Claudio Danelon, 4. Dott. Ing. Leonardo Savini. Collegio Sindacale: 1. Dott. Emilio Cherubini, 2. Dott. Salvatore Rino Messina. 

POSITIVI I RISULTATI 2002 DI WINTERTHUR ASSICURAZIONI E WINTERTHUR VITA IN CRESCITA (+14,6%) LA RACCOLTA PREMI AGGREGATA CHE RAGGIUNGE I 2.039 MILIONI DI EURO, UTILE COMPLESSIVO A 101,7 MILIONI DI EURO (+33,1%) 
Milano, 3 aprile 2003 - I Consigli di Amministrazione di Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita hanno approvato nei giorni scorsi i bilanci 2002 delle due società. La raccolta premi globale ha raggiunto i 2.039 milioni di euro, con una crescita rispetto all'anno precedente del 14,6%; l'utile netto complessivo è stato di 101,7 milioni di euro (+33,1%). I principali indicatori attestano performance positive per entrambe le società; in particolare per quanto riguarda Winterthur Assicurazioni, è cresciuta la raccolta premi (+7,2%) ed è aumentato l'utile netto, da 75,4 a 91,3 milioni di euro (+21%). E' migliorata la combined ratio (96,8%) mentre il Roe (28,4%) si conferma ai vertici del mercato. Per quanto concerne Winterthur Vita, si evidenzia l'ottima performance della raccolta premi (+31,2%), trainata dal grande sviluppo dei prodotti tradizionali. L'utile conseguito passa da 1,6 a 10,4 milioni di euro. Fabrizio Rindi, che sulla base della nuova strategia di riunificazione adottata da Winterthur Group a livello internazionale ha ripreso la delega operativa di Winterthur Vita e quindi oggi è Amministratore Delegato e Presidente di entrambe le società, ha espresso soddisfazione per i risultati dello scorso esercizio. "Nonostante il 2002 sia stato un anno particolarmente difficile per i gruppi assicurativi e finanziari - ha dichiarato Rindi - Winterthur in Italia ha rafforzato i già positivi risultati dei due anni precedenti. Stiamo consolidando i ritorni dei forti investimenti compiuti negli anni scorsi, in particolare quella reingegnerizzazione dei processi che ci ha portato a realizzare la piattaforma tecnologica web-based grazie alla quale abbiamo raggiunto un livello di servizio e un'efficienza gestionale fino a ieri impensabili, come dimostrato soprattutto dal ritorno all'utile registrato da Winterthur Assicurazioni nei rami auto, fondamentali per la compagnia e fonte in passato di perdite consistenti. Winterthur Vita ha evidenziato una serie di indicatori positivi, dalla raccolta premi al contenimento dei costi, e deve ora rafforzare il proprio posizionamento in un mercato nel quale si assiste ad una forte riduzione dei margini e ad una forte evoluzione della distribuzione. Con l'estensione della nostra piattaforma tecnologica dall'auto ai rami elementari e ai rami vita, Winterthur sta diventando la compagnia totalmente interconnessa. Questo fa prevedere interessanti prospettive in termini di prezzi delle polizze e di servizio". Winterthur Assicurazioni Il risultato più immediatamente evidente è l'utile dell'esercizio, passato da 75,4 a 91,3 milioni di euro (+21%) ed è la sintesi del buon andamento della gestione tecnica, che, se si esclude l'attribuzione dei proventi finanziari, ha realizzato un utile di 21 milioni di euro rispetto ai 14 dell'anno precedente, e del positivo apporto della gestione degli investimenti, che, nonostante il negativo andamento dei mercati finanziari, ha fatto registrare un utile netto di 88 milioni di euro (contro i 127,2 del 2001) con una redditività sul portafoglio pari al 4,3%. Raccolta premi. E' stata pari a 1.317 milioni di euro, con un incremento del 7,2% rispetto al 2001. Nel rami Auto la crescita complessiva è stata del 5,7% (6,4% RCA e 2,6% Ard). I rami del comparto Salute crescono complessivamente dell'8,3% (8,6% il ramo Infortuni e 7,2% il ramo Malattia). Positivi anche i risultato del ramo Rc Generale (+12%), Altri danni ai beni (+13%), Incendio (+7,8%). Sinistri. Il rapporto sinistri a premi complessivo dell'esercizio è migliorato in maniera significativa attestandosi a 73,2% (75,8% del 2001) grazie soprattutto all'attenta politica assuntiva degli ultimi anni e ad una maggiore efficienza dei processi liquidativi. Lieve incremento (2%) del carico complessivo dei sinistri (pagato e riservato). Osservando i singoli rami, si nota un netto miglioramento del costo complessivo dei sinistri nei rami auto mentre i rami elementari scontano alcuni sinistri gravi che hanno colpito i rami Incendio e Infortuni. Costi gestionali. L'incidenza sui premi è diminuita passando dal 25,5% del 2001 al 24,8%. Complessivamente i costi hanno registrato un incremento pari al 4,5%, dovuto principalmente alle spese sostenute per i progetti finalizzati a garantire maggiore efficienza ai sistemi gestionali interni e a cogliere nuove opportunità di business supportando le nuove iniziative (NewWin e Winterthur Sim). Combined ratio. Migliora ulteriormente rispetto allo scorso anno (99,4%) passando a 96,8%. Roe. Si attesta a 28,4%, rimanendo sostanzialmente invariato rispetto a quello del 2001, e riconfermandosi ai vertici del mercato. Winterthur Vita - Nonostante un quadro economico sfavorevole, la società ha raggiunto un utile di 10,4 milioni di euro, con una crescita significativa rispetto al 2001. Da sottolineare che il 40% della raccolta è stata ottenuta attraverso i Personal Banker di Credit Suisse Italy. Raccolta premi. Nel corso del 2002 la raccolta premi è stata pari a 722 milioni di euro, con un incremento del 31,2% rispetto al 2001. Il mix dei prodotti indica un forte contributo verso le polizze tradizionali (498,8 milioni di euro, +23,2%), frutto di un duplice effetto: da un lato l'attrattività di questo tipo di prodotti, cresciuta parallelamente al persistente declino dei mercati azionari, dall'altro i buoni rendimenti delle Gestioni Separate che hanno evidenziato rendimenti ai vertici del mercato. Particolarmente positiva è stata la raccolta raggiunta dalle polizze di capitalizzazione pari a 135,9 milioni di euro (+ 504%). In frenata invece la vendita di prodotti di tipo linked. In crescita la raccolta del fondo pensione aperto che si attesta a 2,2 milioni di euro (+114%). Costi di gestione. Le spese generali, attestatesi a 12,9 milioni di euro, si sono ridotte del 9,4% con un'incidenza sui premi che diminuisce al 1,8% (nel 2001 era al 2,6%). La variazione del mix di portafoglio, con premi unici di importo elevato che evidenziano minori commissioni, ha generato una diminuzione dei costi provvigionali (-14,3%) che sono passati da 20,3 a 17,4 milioni di euro. Di conseguenza l'incidenza delle spese sui premi è scesa al 2,4% rispetto al 3,7% dell'esercizio precedente. Gestione finanziaria. Buoni i risultati conseguiti dalla società nel corso dell'anno; i proventi finanziari netti ammontano a 144,6 milioni di euro e il rendimento netto è del 5,9%. Il rendimento lordo delle gestioni separate, invece, è oscillato tra il 6,97% e il 5,31%. Pagamenti. Il volume delle prestazioni liquidate nel corso del 2002 è stato di 219,8 milioni di euro (+ 4,2%); grazie invece alla realizzazione di specifiche azioni di contenimento la società ha potuto registrare una diminuzione dei riscatti (-12,7%) che passano da 127,5 a 111,3 milioni di euro Le principali iniziative nel corso del 2002 - Nel corso dell'anno le società Winterthur hanno implementato una serie di azioni con l'obiettivo di rendere più efficiente la gestione operativa e di sfruttare le opportunità offerte dal mercato. Sul fronte interno, è stata completata la centralizzazione della gestione dei sinistri Rc Auto, che già ha evidenziato una maggiore efficacia e velocità del processo di liquidazione, mentre, per quanto riguarda le attività Vita, è stato portato a termine il processo di migrazione dei portafogli individuali su una piattaforma unica. Si sta procedendo ora al completamento della piattaforma tecnologica, che consentirà al fondamentale sistema distributivo agenziale un'efficienza ancora maggiore nel servizio ai clienti. Sul fronte distributivo, attraverso NewWin Assicurazioni - ex Multiass, compagnia acquisita da Generali e preposta allo sviluppo di nuovi modelli di business e nuovi canali distributivi -, sono stati conclusi accordi commerciali con partner di rilievo (Enel.si, Mitsubishi, Agos Itafinco) che prevedono l'offerta a gruppi omogenei di clientela di specifici prodotti e servizi assicurativi. Nel mese di marzo è stato lanciato il progetto Intersicura, Joint-venture commerciale tra NewWin e InterActive, con l'obiettivo di offrire ai tifosi interisti prodotti e servizi innovativi. Winterthur ha inoltre costituito Winterthur Sim, società di intermediazione mobiliare che si avvale di una rete di promotori all'interno delle agenzie e che mira ad inserirsi nel mercato del risparmio gestito e dei servizi bancari e finanziari; recentemente Winterthur Sim ha concluso un accordo per la distribuzione di mutui Abbey National Bank. Nel mese di maggio Winterthur ha acquisito il 40% di Car Flash, la nuova carrozzeria ad alto contenuto tecnologico realizzata a Milano in collaborazione con Car World Italia, uno fra i maggiori gruppi italiani operanti nella distribuzione di autoveicoli (Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Ford) nuovi e usati, e dei relativi servizi. Tramite Car Flash Winterthur offre servizi esclusivi ai propri assicurati riducendo i tempi di riparazione del veicolo, di liquidazione del sinistro e consentendo un contenimento dei costi. 

FINCANTIERI: IL C.D.A. ESAMINA IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 CRESCE L'UTILE 
Genova, 3 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Fincantieri, riunitosi il 24 marzo a Roma, ha esaminato il progetto di bilancio per l'esercizio 2002 che presenta un utile netto di 76,9 mln. di Euro contro i 46 mln. di Euro del precedente esercizio. A livello di Gruppo l'utile netto consolidato ammonta a 80,2 mln. di Euro (50,1 nel bilancio 2001), il valore della produzione è pari a 2.187,8 mln. di Euro (+ 12,2%), mentre sono stati acquisiti ordini per 1.054,5 mln. di Euro che fanno attestare il portafoglio a circa 6.000 mln. di Euro. Il Consiglio ha espresso piena soddisfazione per il miglior risultato economico finora conseguito dalla società, che si accompagna ad importanti traguardi raggiunti sul piano industriale nel quadro delle azioni individuate per il progressivo efficientamento e per l'incremento della competitività aziendale. 

UNIPOL: UTILE NETTO CONSOLIDATO IN FORTE CRESCITA A € 102,1 MILIONI (+63,8%). PREMI CONSOLIDATI: € 6.046 MILIONI (+22,3%); NEL VITA +33,6% E NEI DANNI +7,7%. 
Bologna, 3 aprile 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni ha approvato il bilancio della Capogruppo ed il bilancio consolidato dell'esercizio 2002. Bilancio consolidato: nel 2002 la raccolta premi complessiva è salita a € 6.045,8 milioni, con un tasso di sviluppo del 22,3%, di cui € 3.721,8 milioni (+33,6%), pari al 61,6% della raccolta nei rami Vita e € 2.324 milioni (+7,7%) nei rami Danni. Il risultato della gestione tecnica (positivo per € 120,6 milioni) ha registrato un netto miglioramento rispetto all'esercizio precedente (€ 35,1 milioni), grazie ad un "combined ratio" (rapporto che comprende tasso di sinistralità e incidenza delle spese di gestione), nei rami Danni, che si è portato al 95,7% dei premi di competenza (99,1% nel 2001). Nel corso dell'esercizio è proseguita l'integrazione tecnologica e organizzativa delle imprese del Gruppo, che ha consentito la razionalizzazione dei processi e delle strutture ed il contenimento delle spese di gestione. I pagamenti effettuati per sinistri, scadenze, riscatti e rendite (incluse spese di liquidazione) sono ammontati complessivamente a € 2.804,4 milioni (+16,6%). Le riserve tecniche, con una progressione del 18,6%, sono ammontate a € 17.353,1 milioni (€ 14.626,3 milioni nel 2001) e gli investimenti e le disponibilità liquide hanno raggiunto € 17.686 milioni (+19,3%), di cui € 5.161,7 milioni relativi a impieghi con rischio a carico degli assicurati (+29,9%). I risultati della gestione patrimoniale e finanziaria, nonostante un contesto congiunturale in peggioramento ed un andamento sfavorevole dei mercati finanziari, si sono attestati sugli stessi valori dell'esercizio precedente. I redditi ed i profitti netti degli investimenti sono ammontati a € 579,1 milioni contro € 581,9 milioni nel 2001, mentre le rettifiche nette di valore rilevate al termine dell'esercizio sono state pari a € 149,6 milioni (€ 148,2 milioni nel 2001). Per quanto concerne i proventi e gli oneri relativi agli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati, il risultato è stato negativo per € 73,8 milioni (€ -125,1 milioni nel 2001), principalmente a causa dell'andamento dei mercati azionari. Il risultato dell'attività ordinaria ha raggiunto € 192,4 milioni (€ 54,8 milioni nel 2001), mentre l'utile netto consolidato è stato di € 102,1 milioni, con una progressione del 63,8% rispetto al 2001 ed il ROE è passato dal 5,8% all'8,7%. A fine 2002 il Gruppo Unipol si colloca in 4° posizione nella graduatoria dei principali Gruppi Assicurativi operanti in Italia. Bilancio della Capogruppo Unipol Assicurazioni chiude l'esercizio 2002 (40° dall'inizio dell'attività) con un utile netto di € 103,1 milioni, a fronte di € 83,2 milioni al termine del 2001 (+23,9%). I premi acquisiti sono risultati pari ad € 1.901,7 milioni (+10,5%), dei quali € 1.828,8 milioni nel lavoro diretto (+11%) e € 72,9 milioni nel lavoro indiretto. Nei rami Vita i premi diretti raccolti sono stati di € 616,8 milioni (+15%) e nei rami Danni di € 1.211,9 milioni (+9,1%). La gestione assicurativa è migliorata anche nel 2002, tant'è che il risultato tecnico è salito a € 139,2 milioni (€ 84 milioni nel 2001), a seguito di una diminuzione, nei rami Danni, del tasso di sinistralità (dal 74,4% al 70,9%) e del "combined ratio" (dal 96% al 92,1%), che ha beneficiato anche del contenimento delle spese di gestione. I pagamenti effettuati per sinistri, scadenze, riscatti e rendite, incluse spese di liquidazione, sono ammontati a € 1.199,9 milioni (+8,7%). Le riserve tecniche sono salite a € 5.122 milioni (+8,2%), di cui € 494 milioni relativi a impieghi con rischio a carico degli assicurati (+17,9%). La consistenza degli investimenti e della liquidità si è attestata a € 6.474,3 milioni (+8,2%). I proventi ed i profitti netti della gestione patrimoniale e finanziaria ammontano a € 261,7 milioni (€ 274 milioni nel 2001). Il risultato netto degli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati è stato di segno negativo per € 20,6 milioni (€ -20,5 milioni nel 2001). Le rettifiche nette di valore, inclusi gli ammortamenti, sono ammontate a € 64,5 milioni (€ 73,9 milioni nel 2001). Sul risultato dell'attività ordinaria, che ha raggiunto € 154,7 milioni (+70,6%), si è riflesso il miglioramento conseguito nella gestione caratteristica; più contenuto, invece, il risultato dell'attività straordinaria. Il patrimonio netto, incluso l'utile d'esercizio, ammonta a € 1.387,7 milioni (€ 1.170,9 milioni al termine del 2001), cui ha concorso anche la conversione anticipata di Warrant per € 162,5 milioni. Nel primo trimestre 2003 l'andamento della raccolta evidenzia per Unipol e per il Gruppo un tasso di crescita sensibilmente più sostenuto rispetto ai primi mesi del 2002, dovuto soprattutto ai rami Vita, che registrano inoltre il contributo eccezionale derivante dalla sottoscrizione di alcuni importanti contratti. Dividendo Ai Soci di Unipol Assicurazioni - convocati in Assemblea Ordinaria e Straordinaria nei giorni 29 e 30 aprile (in prima e seconda convocazione) - verrà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di € 0,1152 per le azioni privilegiate e di € 0,1100 per le azioni ordinarie (rispettivamente € 0,1002 e € 0,0950 nell'esercizio precedente), in pagamento dal 22 maggio 2003 (stacco della cedola 19 maggio 2003). Il monte dividendi sale a € 56,8 milioni (+16,4%). In seduta ordinaria l'Assemblea sarà chiamata, inoltre, a rinnovare l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie e della società controllante nonché a procedere all'integrazione del Consiglio. In seduta straordinaria verrà proposto un adeguamento delle deleghe già attribuite al Consiglio di Amministrazione dall'Assemblea del 30 aprile 2002, ai sensi degli articoli 2443 e 2420 ter del C.C.. La proposta è di elevare rispettivamente a nominali € 400 milioni ed a € 500 milioni la facoltà massima attribuita al Consiglio con riguardo all'aumento di capitale sociale (gratuitamente e/o a pagamento) e all'emissione di obbligazioni, entro un periodo di 5 anni. La proposta è finalizzata a sostenere, con la necessaria flessibilità, i programmi di sviluppo del Gruppo e l'ulteriore rafforzamento della sua posizione competitiva, sia nel comparto assicurativo sia nel comparto bancario e del merchant banking. 

ART'E' S.P.A: INCONTRA LA COMUNITÀ FINANZIARIA E PRESENTA IL NUOVO PIANO TRIENNALE (2003-2005) NEL 2003 PREVISTO FATTURATO CONSOLIDATO A 66 MILIONI DI EURO CON UN'INCIDENZA DEL MOL PARI AL 15% 
Milano, 3 aprile 2003 - Nel corso dell'incontro con la comunità finanziaria tenutosi oggi a Milano, il management di Art'e' S.p.A., leader in Italia nel mercato dei beni culturali di alta gamma, ha commentato i risultati dell'esercizio appena chiuso e l'andamento del mercato di riferimento. Sono state inoltre illustrate le linee guida del Business Plan per il prossimo triennio (2003-2005). "Il 2002 è stato un anno molto importante per il Gruppo Art'e', in quanto ha visto la finalizzazione di importanti acquisizioni e lo sviluppo di nuovi progetti mirati a consolidare la nostra leadership nel segmento dei beni culturali di alta gamma. - Ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art'e' S.p.A. - A tre anni dalla quotazione sul Nuovo Mercato, Art'e' ha acquisito un'identità ben definita: è una realtà in grado di produrre contenuti culturali ed editoriali di assoluto livello, garantendo nel contempo la capacità di mantenere inalterati i parametri di crescita." I dati dell'esercizio 2002 e primo trimestre 2003 Questi i principali dati a livello consolidato registrati nello scorso esercizio: Fatturato a 46,5 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al 2001; Margine Operativo Lordo a 7,1 milioni di euro; Reddito Operativo a 3,4 milioni di euro; Utile Netto pari a 2,1 milioni di euro; Posizione finanziaria positiva per 9,5 milioni di euro; Proposta di dividendo pari a 0,40 euro per azione. L'esercizio 2002 è stato caratterizzato da una concentrazione degli investimenti nella prima parte dell'anno, che ha già dato i suoi frutti a partire dal secondo semestre. Il primo trimestre 2003 conferma che la crescita registrata è strutturale: il fatturato consolidato è stato di 12,7 milioni di euro (+43% rispetto all'omologo periodo dell'esercizio precedente), anche per effetto di Fmr, mentre il fatturato registrato dalla Capogruppo Art'e' S.p.A. è stato pari a 11 milioni di euro, in crescita del 27%. Il piano triennale (2003-2005) e i dati previsionali 2003 Nel corso dell'incontro il management di Art'e' ha inoltre illustrato il piano triennale, che prevede il raddoppio del fatturato consolidato per il 2005 rispetto al fatturato consolidato proforma 20021, raggiungendo i 110 milioni di euro. Sempre nel 2005, il piano prevede il raggiungimento di un MOL con un'incidenza pari al 18%. Nel 2004 il fatturato consolidato è stimato a 86 milioni di euro circa, con un'incidenza del Mol pari al 16%. Entro i prossimi tre anni Art'e' prevede inoltre di raggiungere una base clienti pari a oltre 160.000 clienti in Italia e una rete di oltre 1000 promotori. Sempre nel 2005 la quota di fatturato realizzato all'estero dovrebbe salire al 10% del totale. Per quanto concerne i dati previsionali per la chiusura dell'esercizio 2003, il Gruppo Art'e' stima di raggiungere un fatturato consolidato di circa 66 milioni di euro (+18% rispetto al fatturato consolidato proforma del 2002), con un Mol pari al 15% a circa 10 milioni di euro (+45% rispetto al consolidato pro-forma 2002). Le linee guida del piano triennale 2003-2005 prevedono interventi mirati nelle tre aree, "artistico editoriale", "comunicazione e marketing strategico", "distribuzione", il cui equilibrio è alla base del successo recente e prospettico del Gruppo, oltre a un programma di razionalizzazione dei costi e di sviluppo organizzativo e societario. Le ulteriori opportunità per il prossimo triennio sono rappresentate dai nuovi canali di vendita (punti fisici sul territorio e sviluppo canale corporate), l'ingresso in nuove e contigue aree di business, quali il settore paraeditoriale a marchio Fmr e l'art consulting, mediante l'accordo con Porro & C, e lo sviluppo della presenza internazionale, in particolare mediante le controllate Fmr France e Fmr Spagna. Nel dettaglio, gli interventi inerenti all'area artistico editoriale mirano a un rafforzamento strutturale della capacità di aggregare e generare contenuti innovativi e proprietari, al rilancio editoriale di Fmr e allo sviluppo delle attività di innovazione e ricerca (con Didart e il "Laboratorio della Ragione"); verrà inoltre potenziata la rete relazionale con artisti, autori ed esponenti del mondo della cultura a livello internazionale. Per quanto concerne il progetto Ta Matete e il settore delle opere d'arte, il Gruppo diverrà sempre più soggetto artistico propositivo oltre che distributore di opere d'arte. Relativamente all'area comunicazione e marketing strategico, le attività previste nei prossimi tre anni riguardano soprattutto l'affermazione dei marchi del Gruppo, mediante programmi differenziati, mentre nell'area distribuzione, il Gruppo intende puntare a nuovi accordi di co-marketing, per arricchire il database con prospect di alto profilo, e all'aumento della base clienti, facendo leva anche sulla Rivista Fmr. Per quanto concerne l'attuale rete distributiva, essa si focalizzerà sulla clientela acquisita, mentre verrà affiancata una nuova rete destinata esclusivamente all'acquisizione di nuovi clienti, attraverso l'abbonamento alla Rivista Fmr e alla distribuzione di prodotti differenziati. "Con il piano triennale intendiamo rafforzare la posizione di assoluto rilievo - ha proseguito Ferrari - sia nel mercato dell'arte contemporanea sia in quello dell'editoria di pregio, facendo leva anche sulle sinergie con Fmr, specie per quanto concerne i canali distributivi e l'espansione internazionale." 

"INTERBANCA INVESTIMENTI SUD" DI  50 MILIONI  IL NUOVO FONDO CHIUSO PER  IL MEZZOGIORNO DÀ IL VIA ALLA FASE DI INVESTIMENTI 
Napoli, 3 aprile 2003 - Mauro Gambaro (Direttore Generale Interbanca S.p.A e Presidente Interbanca Gestione Investimenti Sgr), Enrico Palandri (Direttore Generale Interbanca Gestione Investimenti Sgr S.p.A.) e Amedeo Giurazza (Amministratore Delegato Vertis S.p.A.) hanno annunciato ieri a Napoli, in una conferenza stampa tenutasi presso il Grand Hotel Vesuvio, la chiusura della raccolta, esclusivamente presso investitori qualificati, del nuovo fondo di investimento mobiliare chiuso "Interbanca Investimenti Sud" e l'inizio della fase di investimento nel capitale delle aziende. Il nuovo fondo chiuso investirà il capitale raccolto in aziende operanti nell'area del Mezzogiorno, operative in tutti i settori di attività ad esclusione del settore immobiliare, con un interessante posizionamento competitivo, gestite da una proprietà e da un management qualificato e con un serio progetto di sviluppo. Per le imprese partecipate l'ingresso di Interbanca Investimenti Sud nella compagine sociale consente di razionalizzare ed accelerare il processo di sviluppo attraverso: l'acquisizione di risorse finanziarie, l'utilizzo delle competenze professionali dei rappresentanti del fondo, nonché la risoluzione delle problematiche di ristrutturazione dell'assetto proprietario. L'ammontare del Fondo è di 50 milioni di Euro e la durata è di 7 anni, eventualmente prorogabili di altri 3 per completare lo smobilizzo degli investimenti. Il Fondo Chiuso per il Sud è stato lanciato circa un anno fa e l'iniziativa ha suscitato particolare interesse tra gli investitori qualificati, che hanno individuato in questo progetto una Banca disposta a investire nelle Medie Imprese del Mezzogiorno, per accompagnarle negli investimenti e seguirle nella loro crescita. Interbanca Gestione Investimenti Sgr ha concluso in Marzo 2003 la raccolta del capitale presso gli investitori, quali il Fei - Fondo Europeo per gli Investimenti (braccio operativo della Banca Europea per gli Investimenti), che hanno voluto aderire a quest'ambizioso ed unico progetto rivolto interamente alle imprese del Sud. Interbanca Investimenti Sud sta già esaminando alcune operazioni di investimento e può contare inoltre sul Gruppo Antonveneta che ha una forte presenza territoriale. Gli ideatori del fondo sono Interbanca S.p.A., Interbanca Investimenti Sgr S.p.A. e Vertis S.p.A., realtà operative da anni nel panorama italiano con consolidati successi nel settore del Private Equity .

PROSEGUE L'ATTIVITA' DI VALORIZZAZIONE DEL PORTAFOGLIO TERZIARIO GESTITO DA PIRELLI & C. REAL ESTATE CHE CEDE GLI ASSET IMMBILIARI 
Milano, 3 aprile 2003: Pirelli & C. Real Estate ha concluso una serie di operazioni nell'ambito dell'attività di acquisizione, valorizzazione e cessione di immobili a destinazione terziaria posseduti in comproprietà con The Morgan Stanley Real Estate Funds e di cui Pirelli & C. Real Estate ha la gestione strategica. In particolare le operazioni concluse sono le seguenti. E' stata ceduta la partecipazione del 50% in Prime Properties, società proprietaria di un portafoglio immobiliare di un valore di circa 150 milioni ubicato a Milano e Roma, ad Aedes, già proprietaria dell'altra quota del 50%. L'operazione avvenuta per un importo pari a 25 milioni di euro ha permesso di generare una plusvalenza lorda di circa 7,7 milioni di euro, di cui circa 2 milioni di euro sono di competenza di Pirelli & C. Real Estate. E' stata perfezionata la cessione ai fondi immobiliari del Gruppo Deka di un portafoglio di quattro immobili di pregio ubicati nel centro di Milano, a prevalente destinazione uffici e con una superficie complessiva di oltre 30.000 mq, facenti parte del patrimonio immobiliare ex Ras acquisito nel corso del 2002. L'operazione è avvenuta per un importo di circa 130 milioni di euro, con una plusvalenza lorda di circa 20 milioni di euro, di cui 6,6 milioni di euro di competenza di Pirelli & C. Real Estate. Sono stati infine ceduti ad investitori privati locali due immobili a uso uffici, uno situato nel centro di Napoli e facente parte del portafoglio acquisito da Ras, l'altro proveniente dal portafoglio ex Toro Assicurazioni e situato a Torino. Il controvalore complessivo delle due cessioni è stato di circa 25 milioni di euro, con una pluvalenza di 7 milioni di euro, di cui 2 milioni di euro di competenza di Pirelli & C. Real Estate. 

SNIA STUDIA PROGETTO DI SCISSIONE 
Milano, 3 aprile 2003: Il C.d.A. di Snia, riunitosi sotto la presidenza di Umberto Rosa, ha esaminato la situazione del Gruppo e ha valutato i risultati del ciclo di dismissioni e acquisizioni, per un controvalore complessivo di oltre 1000 milioni €, iniziato nel 1999 e conclusosi positivamente con l'acquisizione di CarboMedics nello scorso gennaio. Come effetto di queste operazioni, che hanno anche riequilibrato la situazione finanziaria, Snia è oggi costituita da due aree di attività: quelle "storiche" nella chimica e nelle fibre, oggetto di un consistente piano di investimenti avviato a fine anni '90 e tuttora in corso (i cui effetti si manifesteranno appieno a partire dal 2004-2005), e quelle nelle Tecnologie Medicali, che hanno raggiunto una dimensione di circa 800 milioni € di fatturato ed un significativo posizionamento internazionale. Al fine di favorire la migliore utilizzazione delle potenzialità di ciascuna delle due aree, che richiedono strategie del tutto differenti, il Consiglio ha preso in esame un progetto preliminare di scissione parziale e proporzionale della capogruppo Snia SpA. Secondo il progetto preliminare presentato al Consiglio, l'operazione darebbe origine a due società quotate: la Snia, già quotata, e una società di nuova costituzione (cui verranno attribuite le attività Snia nell'area Tecnologie Medicali), che dovrà presentare domanda di ammissione alla quotazione. Ciascuna sarebbe caratterizzata da una missione industriale ben focalizzata, e dotata di strutture patrimoniali, attività industriali, tecnologie e risorse umane adeguate per sostenerne lo sviluppo. La Snia, dopo la separazione delle attività nelle Tecnologie Medicali, ritroverebbe la vocazione originale di azienda chimica nei due settori delle specialità, attraverso la Caffaro, e delle fibre sintetiche, attraverso Nylstar (joint venture con Rhodia, secondo produttore mondiale di filo nylon tessile con un fatturato di circa 500 milioni €). Quest'ultima sta realizzando una profonda ristrutturazione industriale, con l'obiettivo di valorizzare il sito di Torviscosa come polo chimico di rilevanza nazionale, dove la stessa Caffaro sta investendo in un nuovo impianto cloro-soda a membrana, la Edison realizzerà entro il 2005 una centrale elettrica da 800 MW e la Bracco ha avviato nel 2002 un nuovo impianto per la produzione di intermedi a destinazione farmaceutica. La Snia, secondo il progetto preliminare esaminato dal Consiglio, una volta separate le attività nelle Tecnologie Medicali disporrà dei mezzi finanziari necessari per il completamento del piano investimenti della chimica, che vedrà migliorare mix prodotti, produttività e redditività, e per assicurare lo sviluppo di Nylstar. L'area delle Tecnologie Medicali negli ultimi 4 anni, ha raddoppiato dimensioni e flusso di cassa gestionale, e dispone oggi di un portafoglio tecnologico consistente, di strutture commerciali globali e di un assetto produttivo con forte presenza negli USA oltre che in Europa. Come "pure player" e tra i principali concorrenti del settore su scala internazionale, la nuova azienda potrà disporre di più ampie opzioni nel mercato dei capitali per accelerare, se necessario/opportuno attraverso ulteriori acquisizioni, la propria crescita, in particolare nel mercato USA. Il Consiglio, preso atto della natura preliminare della proposta e della necessità di valutarne le conseguenze e gli eventuali benefici per gli azionisti, ha dato mandato al Presidente di approfondirne l'elaborazione e di presentarne una versione definitiva al prossimo Consiglio di Amministrazione, la cui convocazione è prevista per il 13 maggio p.v.

SAIPEM ACQUISISCE LA SOCIETÀ DI INGEGNERIA IDPE 
San Donato Milanese, 3 aprile 2003 - Si è concluso il procedimento autorizzativo in India che consente a Saipem di perfezionare l'acquisto della Società indiana di ingegneria International Development Process and Engineering (Idpe) con sede a Chennai, nello Stato di Tamil Nadu. Il valore complessivo dell'acquisizione è di circa 3 milioni di dollari Usa. Si tratta di una operazione che Bouygues Offshore aveva già negoziato prima dell'acquisto da parte di Saipem della stessa Bouygues Offshore (oggi Saipem s.a.). Idpe è una società che si avvale della competenza di 210 ingegneri ed è specializzata nell'offerta di servizi ingegneria di base e di dettaglio, di servizi di approvvigionamento, di supervisione delle costruzioni e di tutte le operazioni necessarie alla messa in esercizio di condotte o impianti per progetti Oil and Gas. L'acquisizione di Idpe consente a Saipem di rafforzare ulteriormente le proprie competenze ingegneristiche, attraverso la crescita della propria presenza in Paesi che integrano una solida tradizione ingegneristica con strutture di costo efficienti. 

DEFINITE LE REGOLE PER L'IMPORT-EXPORT DI ELETTRICITA' DALLA GRECIA 
Milano, 3 aprile 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito le regole per le importazioni ed esportazioni di elettricità attraverso l'elettrodotto sottomarino che collega l'Italia alla Grecia, di cui sta terminando l'utilizzo sperimentale. Il provvedimento è disponibile sul sito internet www.autorita.energia.it  In base agli accordi sottoscritti tra l'Autorità italiana e la Regulatory Authority for Energy of Greece (Rae) ciascuna Autorità stabilisce le regole di assegnazione della capacità di trasporto per il 50% della capacità totale dell'elettrodotto per il periodo da aprile a dicembre 2003. La capacità disponibile, destinata al mercato libero, è di 500 MW verso la Grecia e di 300 Mw verso l'Italia. I differenziali di prezzo e le capacità produttive nazionali rendono conveniente l'esportazione verso la Grecia nei mesi estivi, il contrario negli altri mesi dell'anno. La diversa capacità nei due flussi è determinata da vincoli di rete in Italia tra la Puglia e Campania. Poiché la domanda di importazione in Italia supera la capacità di trasporto disponibile, l'Autorità italiana ha definito un sistema di assegnazione pro-quota sulla base delle quantità che saranno richieste. L'assegnazione sarà organizzata dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale analogamente a quanto fatto ad inizio anno per le assegnazioni sulle frontiere del Nord Italia. I bandi saranno pubblicati dal Gestore della Rete entro il prossimo 7 aprile. La quota del 50% di capacità di competenza italiana potrà essere utilizzata anche per importare energia elettrica in Italia proveniente dai Paesi balcanici e non solo quella prodotta e commercializzata in Grecia, nella misura complessiva che potrà essere accordata dal Gestore della rete greca. Le regole definite dall'Autorità prevedono, inoltre, che la capacità di trasporto aggiuntiva o non utilizzata che si rendesse disponibile su base mensile, o per porzioni di mese, venga utilizzata per l'importazione di energia elettrica da destinare al mercato vincolato. 

LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE UN'AMMENDA AD ALCUNE FEDERAZIONI FRANCESI PER UN'INTESA NEL SETTORE DELLA CARNE BOVINA 
Bruxelles, 3 aprile 2003 - La Commissione europea ha inflitto ieri ammende per un importo totale di 16.7 milioni di euro a sei federazioni francesi del settore della carne bovina, sanzionate per aver partecipato ad un'intesa volta alla fissazione di un prezzo minimo per talune categorie di carne bovina e alla sospensione o, almeno, alla limitazione delle importazioni di qualsiasi tipo di carne bovina in Francia. Il commissario europeo responsabile della Concorrenza, Mario Monti, ha dichiarato: "Le regole della concorrenza si applicano anche al settore agricolo come ribadisce con forza la presente decisione. Ciononostante, la Commissione ha tenuto conto del difficile contesto in cui si è trovato il settore della carne bovina, reso più fragile da crisi successive. Per quanto concerne le aziende di macellazione, la Commissione ha inoltre tenuto conto del fatto che hanno agito sotto la minaccia e la violenza esercitata dagli agricoltori". Il 24 ottobre 2001 sei federazioni francesi hanno stipulato un'intesa nel settore della carne bovina. Quattro di queste federazioni rappresentavano gli agricoltori, due le aziende di macellazione. In base a tale accordo le federazioni hanno stabilito un prezzo minimo in comune e si sono inoltre impegnate a sospendere o come minimo a limitare le importazioni di qualsiasi tipo di carne bovina. Questo accordo è rimasto in vigore oltre la fine del novembre 2001, data in cui avrebbe dovuto cessare e ciò malgrado l'avvertimento della Commissione alle federazioni del 25 novembre 2001 che ne segnalava l'illegalità. Gli accordi sui prezzi e le restrizioni alle importazioni rientrano tra le violazioni più gravi del diritto della concorrenza. È indubbio che le organizzazioni in questione fossero al corrente dell'illegalità del loro comportamento. In occasione delle ispezioni effettuate dalla Commissione nel dicembre 2001, sono stati trovati documenti in cui si legge che l'accordo era "un po' al di fuori della legge, ma tanto peggio" oppure "è possibile aiutarsi a vicenda senza essere colti in flagrante dai servizi della concorrenza francese?". Le ammende inflitte dalla Commissione alle organizzazioni professionali di cui sopra mostrano chiaramente che il settore agricolo è tenuto a rispettare le regole della concorrenza. La normativa europea in questo settore prevede infatti un certo numero di eccezioni a tali regole, ma l'accordo in questione non rientra in nessuna di esse. Le ammende La Commissione ha inflitto le seguenti ammende: Federazione nazionale dei sindacati delle aziende agricole (Fnsea): € 12 millioni ; Giovani agricoltori (Ja): € 600.000 ; Federazione nazionale bovina (Fnb): € 1.440.000; Federazione nazionale dei produttori di latte: € 1.440.000; Federazione nazionale dell'industria e del commercio all'ingrosso delle carni: € 720.000; Federazione nazionale della cooperazione bestiame e carne (Fncbv): € 480.000. Il calcolo delle ammende tiene conto di un certo numero di circostanze aggravanti e attenuanti che si applicano a tutte o solo a talune delle parti coinvolte. Sono stati considerati come circostanze aggravanti il fatto che tre federazioni (Fnsa, Fnb e Ja) erano state coinvolte in atti di violenza nei confronti delle aziende di macellazione al fine di costringerle a concludere l'accordo e di controllare e garantire l'attuazione del medesimo. Inoltre, tutte le parti hanno continuato ad applicare segretamente l'accordo controverso pur avendo ricevuto una lettera di avvertimento della Commissione e aver garantito per iscritto che l'accordo non sarebbe stato rinnovato. Infine una delle federazioni agricole, la FNB (Associazione del settore bovino) è stata l'iniziatrice dell'infrazione. Tra le circostanze attenuanti la Commissione ritiene che il ruolo svolto dal ministro dell'Agricoltura, che ha esercitato pressioni affinché le imprese di macellazione accettassero l'accordo del 24 ottobre 2001 e che in seguito ha definito l'accordo "un atto di civismo", giustifica il fatto che le imprese di macellazione beneficino di una riduzione delle ammende. Ciò non vale per le federazioni agricole giacché le manifestazioni violente di alcuni dei loro membri sono state all'origine dell'intervento del ministro. Inoltre le imprese di macellazione hanno concluso l'accordo sotto la minaccia delle azioni violente degli agricoltori e non di loro propria volontà. Peraltro, le imprese di macellazione non avevano alcun interesse a fissare un prezzo (di acquisto) minimo e a stabilire la sospensione delle importazioni. Esse erano essenzialmente interessate allo sblocco dei loro stabilimenti industriali da parte degli agricoltori, in cambio della firma dell'accordo. Infine una delle federazioni agricole (Fnpl) ha svolto un ruolo passivo nella vicenda. È la prima volta che la Commissione infligge ammende ai sindacati agricoli. La Commissione riconosce l'importanza della libertà sindacale, ma i sindacati esulano dalla loro missione quando concorrono alla conclusione e all'attuazione di intese che ignorano le regole di ordine pubblico, come le regole di concorrenza. A questo proposito va precisato che le intese sui prezzi in generale sono considerate come distorsioni molto gravi della concorrenza e che l'ammontare di base dell'ammenda si aggira, di norma, sui 20 milioni di euro maggiorabile in funzione della durata e di altri fattori. Pur considerando che si tratta di un'infrazione molto grave, la Commissione ha tenuto conto dello specifico contesto economico che, dal 1996, ha scosso il mondo agricolo e ha comportato un cambiamento di mentalità dei consumatori e ha messo in rilievo la questione della sicurezza alimentare. Questa situazione del tutto eccezionale ha indotto la Commissione a concedere una riduzione supplementare dell'ammenda. La destinazione delle ammende Le federazioni dispongono di tre mesi per pagare l'ammenda. Le ammende sono iscritte nel bilancio generale dell'Unione europea non appena diventano definitive. Poiché il bilancio globale dell'Unione è prestabilito, qualsiasi entrata imprevista è dedotta dai contributi degli Stati membri al bilancio comunitario il che, in fin dei conti, torna a vantaggio del contribuente europeo. 

INDUSTRIA ALIMENTARE LOMBARDA: ARRIVANO I FINANZIAMENTI EUROPEI 
Milano, 3 aprile 2003. Nuovi aiuti in vista per l'industria alimentare lombarda: le imprese regionali possono migliorare la propria capacità produttiva, acquistando nuove attrezzature, macchine e impianti, ristrutturare gli immobili o acquistarne di nuovi, introdurre sistemi di gestione per la qualità con un sostegno fino al 30% dei costi, per spese da 2 a 6 milioni di euro. Vale per tutti coloro che operano nei settori della carne, lattiero - caseario, vini e alcoli, ortofrutta, cereali, olio d'oliva, uova, funghi e piante officinali, florovivaismo e alimenti per animali. Grazie ai finanziamenti dell'Unione Europea: la misura 1.7 del Piano di Sviluppo Rurale della Commissione, per il periodo 2000-2006, è volta a migliore le condizioni di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e a valorizzare i prodotti tipici e biologici. Scadenza: 12 maggio 2003. Per le richieste l'Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, che opera dal 1987 per fornire servizi di informazione e assistenza alle piccole e medie imprese sui temi comunitari, assiste nella presentazione delle candidature (tel 02 8515 5234/5232, e mail eic@mi.camcom.it sito internet http://www.eurosportello.com ). Tra i potenziali beneficiari: Al quarto trimestre 2002 in Lombardia risultano attive 9871 imprese nel settore dell'industria alimentare e delle bevande, il 10,7% sul totale nazionale. Un settore che cresce per numero di imprese, secondo i dati del registro delle imprese della Camera di Commercio (+3,5% tra il 2001 e il 2002). Dove Milano prevale per la lavorazione delle carni (23,2% sul totale lombardo) e l'industria lattiero casearia (28,1%), Bergamo per la lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi (25%), Brescia per la fabbricazione di oli e grassi (41,7%) e di alimenti per animali (20%), Pavia per la lavorazione delle granaglie (19,7%). Gli interventi ammessi. Quelli che favoriscono la realizzazione di nuove tecnologie di produzione, creano nuovi sbocchi per la produzione agricola, migliorano la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, valorizzano i prodotti tipici e biologici, migliorano e razionalizzano i circuiti di commercializzazione. A condizione che almeno il 60% della materia prima lavorata, di provenienza comunitaria, sia di provenienza extra aziendale (con contratti triennali di fornitura). "Il settore alimentare - ha dichiarato Guido Galardi, presidente di Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - è un settore che unisce tradizione ed innovazione. E, senza dimenticare le origini, è proprio l'innovazione che può rappresentare il futuro di questo settore, soprattutto in un'area come quella lombarda da sempre all'avanguardia nei processi e negli strumenti di produzione. E per aiutare le imprese milanesi e lombarde a prepararsi alle nuove sfide e opportunità nella realtà europea che cambia l'Euro Info Centre, anche in collaborazione con i relay delle Camere di Bergamo, Como, Lecco, Pavia e Varese, ha attivato uno sportello informativo. Per offrire assistenza sugli aspetti normativi e sui finanziamenti anche nel settore agricolo". 

IMPRESE IN MISSIONE... DA E VERSO L'ASIA COREA DEL SUD, VIETNAM E THAILANDIA SONO I PAESI DEL SUD-EST ASIATICO CHE OFFRONO OPPORTUNITÀ PER GLI IMPORTATORI ED ESPORTATORI LOMBARDI
Milano, 3 aprile 2003. Per conoscere meglio il settore della Information Tecnology coreana o intraprendere viaggi d'affari nelle regioni Ho Chi Minh e Bangkok (in Vietnam e Thailandia) alla ricerca di nuovi partner commerciali. Sono due gli appuntamenti importanti da segnalare alle imprese lombarde interessate al mercato asiatico: 11 aprile 2003, dalle ore 14.30 presso Palazzo Affari ai Giureconsulti: una delegazione di aziende coreane del settore IT (Information Tecnology) incontra gli importatori, agenti e distributori italiani alla ricerca di partnership. L'evento è organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con la Small Business Corporation. Per informazioni e adesioni, contattare Promos -tel. 02.8515.5310. dal 10 al 17 maggio 2003: missione in Vietnam e Thailandia (Ho Chi Minh City e Bangkok), proposta da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione. Sono previsti incontri personalizzati e visite ad aziende locali selezionate. La missione si svolge in coincidenza con IIME, Metaltech Vietnam e Plastic Fair Ho Chi Minh, importanti eventi fieristici nel settore dei macchinari industriali, tecnologie e materie prime per la plastica: per cui le imprese appartenenti a questi settori possono trovare particolarmente interessante la partecipazione. Per informazioni e adesioni, contattare Promos -tel. 02.8515.5248. "In questa fase così delicata a livello internazionale - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione - va garantita soprattutto l'apertura dei mercati. Iniziative come queste si collocano in un vasto programma che riguarda il Sud-Est asiatico, un'area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto interessante per il sistema delle piccole e medie imprese lombarde. L'obiettivo è quello di sviluppare, attraverso l'incontro con selezionate controparti, progetti di collaborazione commerciale e industriale e di trasferimento di know-how e tecnologie". Dati sull'interscambio. Attualmente sono 1767 le aziende lombarde che svolgono attività di import - export con quest'area del sud-est asiatico: 1242 commerciano con la Corea del Sud, 374 con la Thailandia e 151 con il Vietnam. L'interscambio tra la Lombardia e la Corea del Sud rappresenta nel 2002 ben il 50% del totale italiano dell'import e il 34% dell'export. Le provincie più attive sono: Milano che rappresenta da sola ben l'89% dell'import regionale (44% di quello italiano) e il 62% dell'export ((21% del totale nazionale), Bergamo e Varese entrambe con il 2% dell'import e l'8% dell'export. Variazioni positive rispetto al 2001 sono state rilevate principalmente sull'import a Sondrio (+131,6%) e Milano (+6%), sull'export a Mantova (+72,4%) e Pavia (+52%). Anche per quanto riguarda il commercio con Vietnam e Thailandia, la Lombardia si distingue con un 42% sul totale dell'import italiano e un 30% sull'export. E ancora una volta Milano registra la maggior quota regionale con l'83% sull'import e il 57% sull'export, seguita a lunga distanza da Bergamo che rappresenta circa il 3% dell'import e quasi l'11% sull'export. Vengono poi Varese (3% import e 8% export) e Brescia (2,3% e 7,9%). Aumenti nel 2002 nell'import Pavia (+43,3%), Lodi (+35,6%) e Lecco (+26,9), nell'export sempre di Lodi (+116%), Cremona (+51%) e Varese (+28%). 

IN BOCCONI I DOCENTI DELLE SUPERIORI A LEZIONE DI ECONOMIA VENERDÌ 4 E 11 APRILE DUE GIORNATE DI AGGIORNAMENTO PER I DOCENTI DELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI 
Milano, 3 aprile 2003: si svolgeranno i primi due venerdì del mese di aprile gli incontri di aggiornamento su tematiche economiche per docenti delle scuole medie superiori organizzati dal Servizio orientamento pre-universitario dell'Università Bocconi in collaborazione con Aeee, l'Associazione Europea per l'Educazione Economica. Con l'obiettivo di avviare insieme un lavoro di lettura e di riflessione motivata e consapevole sui grandi fenomeni che caratterizzano la società contemporanea, il primo incontro prende avvio da una lettura in chiave economica della storia del "secolo breve", ovvero del novecento secondo la definizione di Eric Hobsbawn, e di quanto il passato abbia pesato su di esso. Saranno così esplorate le relazioni tra i fatti storici che hanno contraddistinto il XX secolo e gli andamenti dell'economia italiana e internazionale. La seconda giornata di aggiornamento affronta le tematiche dello sviluppo economico mondiale dal punto di vista della compatibilità fra ritmo di crescita, tasso di utilizzo delle risorse ambientali e crescita della popolazione. Le analisi teoriche e pratiche individuano i nessi fra questi aspetti, che devono essere oggetto di riflessione al fine di stabilire adeguate misure di politica economica e sociale, rese ancora più urgenti dalla presenza di ampie disparità di reddito e benessere fra le varie aree del mondo. Ai docenti saranno forniti materiali di supporto e di approfondimento per iniziare a trattare e discutere in classe, insieme agli studenti, gli argomenti affrontati durante gli incontri di aggiornamento. Programma: Venerdì 4 aprile 2003 dalle ore 9.30 alle ore 12.30, Tema: Uno sguardo sul secolo breve, Relatori: Marco Cattini e Marzio Romani, docenti di Storia Economica, Università Bocconi; Venerdì 11 aprile dalle ore 9.30 alle ore 12.30, Tema: Lo sviluppo sostenibile del pianeta. Risorse e popolazione del XXI secolo, Relatori: Andrea Beltratti, docente di Economia Politica, Università Bocconi, Francesco Billari, docente di Demografia, Università Bocconi. Gli incontri si svolgono presso l'Università Bocconi, via Sarfatti 25. La partecipazione è libera e gratuita, ma per ragioni organizzative si prega di segnalare la propria adesione al numero 02-5836.5820. 

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