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2003 anno 6°  

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GIOVEDI'
5 GIUGNO 2002

pagina 1

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A STRASBURGO ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA AL PARLAMENTO IL CONSIGLIO EUROPEO DI SALONICCO 

Strasburgo, 5 giugno 2003 - Di seguito il discorso di presentazione di Romano Prodi sul consiglio europeo che si terrà a Salonicco "Signor Presidente, Onorevoli deputati, La bozza di Trattato costituzionale preparata della Convenzione europea sarà al centro dei lavori del prossimo Consiglio europeo di Salonicco. Data la straordinaria importanza dell'evento, il mio intervento di oggi sarà dedicato interamente a questo tema e sono certo che il dibattito che seguirà sarà ricco di stimoli e di suggerimenti per le fasi finali dei lavori della Convenzione. A pochi giorni dal termine della Convenzione, vorrei ringraziare tutti coloro che vi hanno rappresentato questa assemblea. Il vostro impegno è stato e sarà determinante per portare avanti il processo. Ringrazio anche il Presidente Simitis e il suo team per il paziente lavoro di mediazione che toccherà il suo culmine a Salonicco, spero con risultati positivi. Non è passato molto tempo da quando la Commissione e il Parlamento proponevano con forza la creazione di una Convenzione sul futuro dell'Europa. Oggi, abbiamo l'occasione di far nascere la nostra prima vera Costituzione da un dibattito democratico che si svolge alla luce del sole. Insieme abbiamo voluto la Convenzione e insieme dobbiamo impegnarci per il suo successo. La Convenzione deve presentare un testo equilibrato e senza alternative, un testo che getti le fondamenta dell'Europa per molti anni a venire assicurando la nostra presenza e la nostra indipendenza sulla scena internazionale. Se ciò non dovesse avvenire, i rischi sarebbero grandissimi. Rinviando la decisione su alcune questioni importanti alla Conferenza Intergovernativa si corre il rischio di ripetere la dolorosa esperienza di Nizza. E sarebbe una triste ironia della storia. Questa è la nostra occasione e non possiamo sprecarla. Lasciatemi ricordare gli intenti originari di questa grande opera di riforma delle nostre politiche e delle nostre istituzioni. Nel dicembre 2001 la Dichiarazione di Laeken istituisce la Convenzione e le affida il compito di preparare il terreno per la Conferenza Intergovernativa nel modo più ampio e più trasparente possibile. La Dichiarazione di Laeken solleva tre punti principali: migliorare la ripartizione e la definizione delle competenze nell'Unione europea; semplificare i nostri strumenti legislativi e di azione e, infine, dare all'Unione più democrazia, più trasparenza e più efficienza. L'obiettivo di fondo è quello di affermare i valori perseguiti dall'Unione, definire i diritti e i doveri fondamentali del cittadino e chiarire i rapporti fra gli Stati membri all'interno dell'Unione. La Convenzione nasce quindi con un compito difficilissimo, tuttavia alle sue spalle ci sono cinquant'anni di successi. In quasi mezzo secolo, abbiamo accumulato uno straordinario patrimonio istituzionale e normativo e abbiamo affinato uno stile di fare politica che è unico sulla scena mondiale. Il mandato della Convenzione è quindi chiaro. In parole povere, deve definire meglio chi fa cosa nell'Unione europea. Questo si traduce in un nuovo equilibrio istituzionale capace di interpretare il ruolo dell'Europa in un mondo globalizzato ma che il cittadino possa comprendere con facilità. Il Parlamento e il Consiglio devono avere la responsabilità congiunta del potere legislativo. Ciò significa che si deve generalizzare l'applicazione del metodo della codecisione; il potere giudiziario spetta alla Corte di giustizia. A questo riguardo, sono a favore di estendere la sua giurisdizione alla politica estera e sul piano della Giustizia e degli affari interni; infine, l'Unione ha bisogno di un solo organo esecutivo: la Commissione. La Commissione sotto il controllo del Parlamento europeo e del Consiglio, attua la legislazione, mette in pratica le politiche e assicura la rappresentanza esterna dell'Unione tranne che nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune. Uno sdoppiamento dell'esecutivo, invece, non assicurerebbe ai cittadini europei la trasparenza e la responsabilità necessarie e si sottrarrebbe al controllo del Parlamento europeo. E sopra tutto, come elemento determinante e qualificante della volontà politica di agire democraticamente ed efficacemente: la generalizzazione delle decisioni a maggioranza. L'ultima versione della bozza di Trattato costituzionale resa nota dalla Convenzione comprende numerose buone proposte: la Carta dei diritti fondamentali è entrata stabilmente nel testo e sarà la seconda parte della nostra Costituzione; è stato esteso il ricorso al processo di codecisione e infine; è ormai chiaro che avremo un Ministro degli esteri che sarà il rappresentante dell'Unione in sede internazionale. Su altre questioni invece dobbiamo continuare a insistere: In primo luogo, non è stato abolito il ricorso all'unanimità. Si tratta del problema fondamentale che condiziona tutta l'efficacia futura delle istituzioni europee, perché il diritto di veto non può che condurre alla paralisi l'Unione. La soluzione migliore ci sembra la doppia maggioranza semplice, ovvero il 50% degli Stati membri e il 50% della popolazione. È il sistema che preferiamo perché riflette la doppia legittimità dell'Unione che, ricordo, si fonda sull'accordo fra gli Stati e sulla comune volontà dei popoli. Ma ripeto, il punto essenziale è la fine del diritto di veto. In secondo luogo, resta ancora irrisolta la questione di una Presidenza stabile del Consiglio Europeo. La soluzione che figura nell'ultima bozza presenta, a mio avviso, tre problemi: innanzitutto c'è il problema della legittimità (accountability), ovvero non si capisce a chi dovrebbe rispondere questa figura; inoltre, si indebolisce il ruolo del Parlamento europeo, perché questa assemblea ha potere di controllo sulla Commissione ma non sul Consiglio e sul suo Presidente. Quindi ben poca democrazia europea! infine, si crea presso il Consiglio un altro organo esecutivo che finirebbe per creare confusione fra le competenze comunitarie. Nessuna semplificazione degli strumenti, dunque, e ancora meno chiarezza su chi fa cosa nell'Unione. Tenuto conto di questo quadro, siamo aperti a diverse soluzioni: dal mantenimento del sistema di rotazione alla figura di un presidente chairman che migliori l'efficienza del Consiglio da un punto di vista tecnico. Più in generale, ciò che importa è che si gettino le basi per poter far convivere efficacemente quanto oggi non può andare oltre la cooperazione intergovernativa con i più consolidati meccanismi comunitari. Questo non si ottiene organizzando la separazione e la frammentazione, ma creando passerelle tra le due dimensioni e prevedendo la possibile evoluzione futura verso formule unitarie, come ad esempio quella del Presidente dell'Unione. E già da oggi abbiamo un terreno concreto su cui lavorare, quello del Ministro degli esteri dell'Unione. Questa figura rappresenterà l'Unione nel campo della Politica estera e di sicurezza comune, mentre chiediamo che alla Commissione resti la rappresentanza in tutti gli altri campi. Questo spiega la proposta della doppia natura e perché, per funzionare, il Ministro deve essere Commissario, seppur con statuto speciale per quel che riguarda la Pesc. Il Ministro degli esteri dovrà quindi collaborare strettamente con il Collegio e soprattutto con il Presidente della Commissione e dovrà avvalersi di un vero servizio europeo. Tale struttura dovrà essere amministrativamente collegata alla Commissione per poter lavorare insieme con gli altri servizi della Commissione, per ottimizzare le conoscenze e le risorse. In questo modo, la rappresentanza esterna dell'Unione sarà davvero unitaria e potrà efficacemente avvalersi degli strumenti comunitari e intergovernativi e questo ci darà il peso e il ruolo che ci spettano nel mondo. Ecco un esempio concreto di come si deve organizzare la coesistenza tra intergovernativo e comunitario. Le vicende degli ultimi mesi ci hanno insegnato una cosa: se continueremo a presentarci divisi resteremo per sempre un gigante economico e un nano politico sulla scena internazionale. Prima di chiudere, vorrei ricordare un ultimo punto: occorre dare strumenti istituzionali adeguati al rafforzamento delle politiche economiche. In questo senso è legittimo domandarsi se per far convivere il mix d'intergovernativo e di comunitario oggi esistente un'opzione non potrebbe essere che il Commissario per gli Affari economici e finanziari, presiedesse l'Eurogruppo e assumesse la rappresentanza esterna della zona Euro presso le istituzioni internazionali. Onorevoli deputati, questo è in breve ciò di cui volevo parlarvi oggi. Naturalmente, ci sarebbero molte altre cose da aggiungere, ma ho preferito limitarmi all'essenziale per lasciare più spazio al dibattito. Un'ultima parola per ringraziare la Presidenza Greca: determinata, efficace, sensibile ai diversi punti di vista. Una collaborazione esemplare. Formule di ingegneria istituzionale possono razionalmente spiegare che la rotazione non può funzionare. Forse; ma nessuna formula potrà sostituire la passione e l'intelligenza di responsabili politici che mettono al servizio dell'interesse comune europeo il proprio patrimonio culturale nazionale " 

LA COMMISSIONE EUROPEA AUSPICA UNA MIGLIORE INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NELL'UE 
Bruxelles, 4 giugno 2003 - La Commissione ha invitato gli Stati membri a intensificare gli sforzi per l'integrazione dei migranti. In un nuovo documento politico sull'immigrazione, l'integrazione e l'occupazione, Anna Diamantopoulou, commissaria per l'occupazione e gli affari sociali, e António Vitorino, commissario responsabile della giustizia e degli affari interni, prevedono che sarà sempre più grande il fabbisogno di migranti economici nell'UE che colmino le carenze di manodopera qualificata e non qualificata. Il rischio è che, in assenza di politiche più efficaci per l'accoglienza dei migranti di cui l'Unione abbisogna, questi non siano in grado di rendere secondo le loro potenzialità né di contribuire appieno allo sviluppo economico. Ciò significa che l'UE deve impegnarsi affinché sia garantita la piena partecipazione degli immigrati non solo al mercato del lavoro ma anche alla vita sociale, culturale e civica. Secondo quanto dichiarato da Anna Diamantopoulou: "L'immigrazione zero non è un'opzione. L'aumento dei flussi migratori è inevitabile dati taluni fattori di spinta come l'instabilità politica nel mondo o la disparità di benessere. Eppure, un'immigrazione gestita bene è persino necessaria per rispondere al fabbisogno futuro del mercato del lavoro europeo. Perché l'immigrazione sia un successo, soprattutto per gli attuali cittadini dell'UE, l'Europa deve migliorare radicalmente l'integrazione dei migranti già stabiliti nell'UE e prepararsi sin d'ora alle immigrazioni future". La comunicazione espone il pensiero della Commissione su due aspetti distinti, ma intimamente legati, del fenomeno delle migrazioni. Segna inoltre un nuovo passo importante nel dosaggio sapiente di strumenti politici diversi per lo sviluppo di una politica comune in materia di immigrazione. La comunicazione tratta uno dei quattro elementi definiti dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo di Tampere dell'ottobre 1999, completando così la serie di documenti politici sulla politica comune dell'UE in materia di immigrazione richiesti in occasione del vertice. Onorando gli impegni assunti nella relazione di primavera del 2003 sulla strategia di Lisbona, il documento esamina anche gli effetti potenziali dell'immigrazione sull'occupazione e la crescita economica. Data la sfida demografica cui deve far fronte l'Unione, con una popolazione che invecchia e diminuisce, la Commissione constata che i lavoratori migranti svolgeranno un ruolo importante, in futuro, nel raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. E sottolinea che se l'immigrazione da sola non basterà a contrastare tutti gli effetti dell'invecchiamento demografico, flussi migratori più sostenuti saranno sempre più probabili e necessari per far fronte al fabbisogno di manodopera nell'UE, la cui popolazione attiva è prevista in diminuzione dopo il 2010. Sulla scorta di uno studio sulle politiche nazionali in materia di integrazione e dei dati sull'occupazione dei cittadini di paesi terzi, la Commissione ritiene che si debba fare di più per promuovere l'integrazione dei migranti stabili e preparare i flussi migratori futuri. Sollecita quindi l'adozione di un approccio multisettoriale e un maggiore coordinamento fra le politiche interessate. Occorrono misure specifiche che garantiscano la piena integrazione di tutte le necessità dei migranti nelle politiche generali che hanno ripercussioni sulla loro integrazione. La Commissione propone inoltre un nuovo quadro a livello europeo che focalizzi l'attenzione sui problemi e promuova lo scambio di informazioni e esperienze. La Commissione osserva che dal trattato di Amsterdam è in corso la definizione di un quadro giuridico comune sull'ammissione e le condizioni di soggiorno dei cittadini di paesi terzi. Chiede pertanto al Consiglio di accelerare il procedimento di adozione e attuazione dei pertinenti atti legislativi. Per di più la Commissione si impegna ad esplorare ulteriormente il concetto di cittadinanza civile nel contesto volto a definire gli strumenti giuridici necessari per garantire ai migranti diritti e obblighi analoghi a quelli dei cittadini dell'UE, conformemente alle conclusioni di Tampere. La Commissione chiede inoltre che siano varate nuove iniziative in altri settori essenziali come l'occupazione, la lotta contro la discriminazione e l'inclusione sociale, su cui poggia il processo di integrazione. La comunicazione individua una serie di altre problematiche da risolvere, fra cui la lingua, l'istruzione e la formazione e l'accesso ai servizi sociali e altri servizi analoghi. La Commissione auspica che siano rafforzate, in questi settori, le politiche che tengono specificamente conto delle esigenze dei migranti, e che maggiore sia la loro partecipazione. Sottolinea inoltre il ruolo delle parti sociali e della società civile nella definizione e attuazione di queste politiche. La Commissione insiste sulla necessità di mandare avanti, nel quadro delle politiche e dei programmi generali esistenti, una serie di sue proposte. Fissa nuove priorità, in particolare per la strategia europea per l'occupazione, il processo di inclusione sociale, la coesione economica e sociale, la lotta contro la discriminazione e la cooperazione nel campo dell'istruzione. Propone quindi un nuovo strumento a garanzia della coesione, che assumerà la forma di una relazione annuale a cura della Commissione stessa, sullo sviluppo della politica comune in materia di immigrazione. La rete di cellule nazionali di contatto in materia di integrazione, istituita di recente dal Consiglio, è il contesto ideale per sviluppare lo scambio di informazioni e buone pratiche. Già operativa, costituirà l'elemento portante del nuovo approccio coordinato alle questioni dell'immigrazione, disponendo di una visione globale delle politiche rilevanti sia nell'UE che negli Stati membri. La comunicazione dovrebbe avere un forte impatto sul potenziamento delle politiche d'integrazione dei cittadini terzi, che a sua volta sarà fondamentale per l'espansione dell'economia dell'Unione e la promozione della coesione sociale nei prossimi decenni. 

CONCLUSI I LAVORI DEL 24° INCONTRO ANNUALE DEI SENIOR BUDGET OFFICIAL DELL'OCSE 
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che si è conclusa oggi, presso la sede di Via XX Settembre, la riunione annuale dei Senior Budget Official dei Paesi Ocse, ospitata quest'anno dall'Italia con il coordinamento della Ragioneria generale dello Stato. Giunto al suo 24° appuntamento, il Working Party of Senior Budget Official ha come scopo quello di fare periodicamente il punto della situazione sull'evoluzione dei processi di bilancio dei Paesi membri, partendo da alcuni documenti di lavoro proposti dal Segretariato generale dell'Ocse, e di mettere a patrimonio comune, nel corso dei lavori, esperienze, proposte, analisi. Alle due giornate di lavoro, aperte dagli interventi del Sottosegretario Vito Tanzi e del Ragioniere generale dello Stato, Vittorio Grilli, hanno partecipato i direttori generali del bilancio di 25 Paesi Ocse, i rappresentanti di quattro Paesi osservatori e di organizzazioni internazionali quali Imf e World Bank, i tecnici della Commissione UE. Tra i principali temi affrontati quest'anno: i riflessi della situazione di incertezza economica sulle previsioni di bilancio e sull'andamento della spesa pubblica, il ruolo delle norme fiscali nel processo di budgeting, la valutazione delle performance budgetarie e la conseguente riallocazione delle risorse, l'opportunità di definire attraverso standard il concetto di deficit e le relative regole di contabilizzazione. Sono stati inoltre presentati i modelli di bilancio applicati negli Stati Uniti ed in Brasile. 

UNITÀ TECNICA FINANZA DI PROGETTO: SUL SITO RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2002
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è disponibile sul sito www.tesoro.it  tra gli ultimi documenti pubblicati, e sul sito internet dell'Unità tecnica Finanza di Progetto - www.utfp.it  - la Relazione sull'attività svolta nel 2002 dall'Unità tecnica Finanza di Progetto con la nota di presentazione del vice ministro, Mario Baldassarri. La Relazione è stata approvata dal CIPE con delibera n.8 del 14 marzo 2003 ed inoltrata al Parlamento. 

PRICEWATERHOUSECOOPERS: PRICEWATERHOUSECOOPERS AFFERMA CHE LE MULTINAZIONALI EUROPEE E STATUNITENSI CONSIDERANO LA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE IN MODO DIVERSO 
New York, 5 giugno 2003 - Crescita ambientale e sociale: una priorità per gli europei; - un'opportunità per gli americani. Sostenibilità, gestione aziendale per una sopravvivenza duratura della società nel lungo periodo, attenzione particolare alla crescita economica, ambientale e sociale, la sua amministrazione e l'etica del commercio - sono tutti fattori che stanno catalizzando l'attenzione degli amministratori di società multinazionali su entrambe le sponde dell'Atlantico. Tuttavia l'approccio adottato dalle multinazionali europee e americane è del tutto differente e, a seconda degli obiettivi e della cultura in questione, si privilegiano certi aspetti piuttosto che altri. Importanza strategica in aumento oltre i confini europei - Sebbene il concetto di sostenibilità sia nato in Europa, ha subito attratto l'attenzione di molti e ben presto è stato immediatamente adottato da multinazionali statunitensi. Attualmente, l'81 percento degli amministratori senior di importanti società americane ritengono che la sostenibilità sia fondamentale o molto importante per portare a termine la missione strategica della loro società nel corso dei prossimi due anni. Il dato relativo alla rispettiva controparte europea è pari al 61%. "Questo picco è di importanza strategica per le società americane e senza dubbio costituisce una replica ai recenti scandali finanziari che hanno visto coinvolte numerose società americane, oltre che una risposta alla normativa Sarbanes-Oxley attraverso la quale si cerca di conquistare nuovamente la fiducia della opinione pubblica," ha affermato Sunny Misser, capo globale e americano della sostenibilità della PricewaterhouseCoopers. Priorità aziendali in Europa e negli Stati Uniti - La gestione della sostenibilità prevede priorità diverse sulle due sponde dell'Atlantico. Ad esempio: Sempre più multinazionali europee rivolgono principalmente la propria attenzione sull'impatto economico e sociale dei loro prodotti e servizi (50 percento in Europa contro il 27 percento negli Stati Uniti). Inoltre le società europee sono più attente ai problemi ambientali (rispettivamente il 45 percento contro il 26 percento). Un numero sempre maggiore di amministratori americani ritiene che il posizionamento per una redditività a lungo termine è uno dei principali obiettivi delle società (il 91 percento, rispetto all'80 percento in Europa). Lo stesso vale per la supervisione degli amministratori e la compensazione (rispettivamente il 54 percento contro il 41 percento). Maggiori informazioni sui risultati della ricerca Barometer Survey sono disponibili su Internet all'indirizzo http://www.barometersurveys.com  

BEI: INVESTIMENTI PER L'INNOVAZIONE, STANCA: "E' UNA OCCASIONE DA NON PERDERE" 
Roma, 5 giugno 2003 - "L'operazione 'Iniziativa Innovazione 2010' varata il 3 giugno dal Consiglio dei Governatori della Bei-Banca Europea degli investimenti, è per l'Italia un'occasione da non perdere". Così Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha accolto con viva soddisfazione la decisione presa ed il finanziamento deliberato di 20 miliardi di euro per sostenere l'innovazione in Europa. Anche nella sua veste di presidente del Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione, Stanca ha sottolineato come "la Bei ha individuato tra le aree più importanti da sostenere proprio quelle relative allo sviluppo dell'educazione, alla ricerca e alle tecnologie dell'informatica e delle comunicazioni, settori assolutamente necessari per l'ammodernamento del nostro Paese". Il ministro ha poi ricordato che "viviamo nell'economia dell'innovazione e, quindi, siamo forzati ad innovare per migliorare la nostra capacità di competere nell'economia mondiale, che è proprio quello su cui è impegnato il Governo", ha concluso Stanca. 

ARTOM (NETSYSTEM): CONTRO IL DECLINO DELLA COMPETITIVITÀ UNA SABATINI EUROPEA PER L'INNOVAZIONE DELLE PMI LE PMI PRODUCONO NUOVE TECNOLOGIE MA NESSUNO LE AIUTAPROPOSTA AL GOVERNO ITALIANO PER IL SEMESTRE DI PRESIDENZA UE 
Roma, 5 giugno 2003 - "Il semestre italiano di presidenza UE è l'occasione da non mancare per contrastare la perdita di competitività nelle piccole e medie imprese italiane ed europee e invertire il processo di declino produttivo: occorre subito una nuova Sabatini europea che aiuti le imprese a recuperare competitività attraverso una diffusione capillare delle nuove tecnologie." lo ha dichiarato il Presidente di Netsystem Arturo Artom presentando ieri a Roma la sua proposta per destinare maggiori risorse alle piccole e medie imprese italiane ed europee che producono e utilizzano per reggere la competizione sui mercati mondiali. Artom ha citato alcuni dati: la domanda mondiale di prodotti ad alto contenuto tecnologico cresce a un ritmo doppio rispetto a quella di altri prodotti. Nel periodo 1991-2000 gli Stati Uniti hanno aumentato la quota di esportazioni di prodotti high-tech dal 26% al 29% del totale esportazioni. L'Europa nel suo complesso la ha aumentata dal 13% al 19%. Nello stesso periodo l'Italia è rimasta ferma all'8%. Secondo Artom tre cose non sono oggetto di discussione: in Italia non si fa abbastanza ricerca, né di base né applicata; l'Italia soffre di una perdita di competitività in parte attribuibile a una produzione e diffusione insufficiente di innovazione tecnologica; la perdita di competitività colpisce le grandi imprese, che tuttavia ne scaricano l'onere sulle piccole espellendo manodopera e decentrando funzioni e produzioni. "I soldi non mancano, soprattutto a livello europeo, purtroppo, non vanno alle piccole imprese." Artom ha ricordato che il principale strumento di finanziamento dell'innovazione tecnologica nell'Unione Europea è il Framework Program. I Framework Program hanno durata quinquennale. L'ultimo, l' Fp5, si è concluso alla fine del 2002 e i risultati ne mostrano con chiarezza i limiti: su circa 13,7 miliardi di euro spesi dall' Fp5 nel periodo 1998-2002 solo il 10% è andato alle piccole e medie imprese. Se si prende solo il settore Ist (Information Society Technology) la quota sul totale arrivata alle Pmi scende al 3,5%. "La piccola impresa italiana ed europea ha bisogno di altro" ha affermato Artom. E ha aggiunto: "Serve una svolta: alcuni importanti passi avanti sono stati già fatti, a cominciare dalla decisione di riservare almeno il 15% del budget totale di 11,3 miliardi destinato alla ricerca, vale a dire 1,7 miliardi di euro, alle piccole e medie imprese. I meccanismi di finanziamento tuttavia restano sostanzialmente invariati e non consentono quel sostegno diretto di cui le Pmi avrebbero bisogno." Artom ha ricordato il successo della legge Sabatini che per decenni ha consentito l'ammodernamento degli impianti delle piccole e medie imprese italiane. "Oggi - ha affermato - occorre una nuova Sabatini europea per l'innovazione, semplice ed efficace, che vada ad abbattere il costo della ricerca e sviluppo proprio nel delicato e vitale passaggio al mare aperto del mercato." Il Governo italiano ha nei prossimi giorni un'occasione irripetibile: mettere all'ordine del giorno del semestre europeo una modifica all'Fp6 che renda veramente disponibili le risorse per le Pmi. Artom ha spiegato che la sua proposta è diretta sia a sostenere l'offerta di tecnologie innovative, sia a incentivare la domanda, sul modello della Sabatini. Per il primo punto, l'obiettivo è aumentare le risorse e semplificare drasticamente i meccanismi di assegnazione dei fondi previsti dall'Fp6. Il meccanismo che stiamo studiando insieme ai tecnici di Mediocredito Centrale -- osservo per inciso che si tratta di un costruttivo esempio di collaborazione tra banca e impresa -- è costituito da un finanziamento in conto interessi a fondo perduto di misura analoga a quello della Sabatini, da corrispondere subito in un'unica soluzione, dimensionato sull'investimento necessario ad adeguare la capacità produttiva a far fronte tempestivamente al primo ordine ricevuto, anche in forma di opzione, per una determinata innovazione tecnologica. "Proponiamo inoltre - ha detto Artom - di attivare uno strumento mirato sugli investimenti effettuati dalle Pmi in information e communication technology: una vera e propria replica della Sabatini a sostegno degli investimenti delle Pmi in Ict." Artom ha sottolineato che le Pmi italiane creano un valore aggiunto notevolmente superiore alle Pmi europee e quasi pari a quello prodotto dalle grandi imprese europee. "Aiutare le Pmi italiane dà più valore che aiutare le grandi imprese. "Per questo - ha concluso Artom - proponiamo di raddoppiare la quota riservata alle Pmi nell'ambito dell'Fp6 da 1,7 a 3,4 miliardi di euro". 

IL PROGETTO POLISWEB DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, REALIZZATO DA DATAMAT, È STATO SELEZIONATO E CANDIDATO DALL'UNIONE EUROPEA AI PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI. 
Roma, 5 giugno 2003 - Datamat annuncia che il progetto PolisWeb, realizzato per conto del Ministero della Giustizia presso il tribunale di Bologna, è stato selezionato e candidato dall'Eipa agli e-Europe Awards, il riconoscimento istituito dalla Commissione Europea per incentivare e premiare le best practices nel campo dell'e-government. L'Eipa, l'Istituto Europeo per la Pubblica Amministrazione, incaricato dalla Commissione Europea della selezione, ha infatti inserito PolisWeb nella rosa dei 65 migliori progetti europei scelti su 357 candidature ricevute. Ben 13 dei possibili vincitori provengono dal nostro Paese: l'Italia si attesta così al primo posto con più del doppio di nominations rispetto a Gran Bretagna e Spagna, secondi classificati. Il progetto PolisWeb è stato selezionato per la categoria "European, central and local government eCooperation". Il sistema Polisweb, ideato da Datamat, ha lo scopo di consentire la cooperazione telematica "via Internet" tra gli Uffici Giudiziari e gli Avvocati, che possono quindi avere accesso ai dati gestiti dai vari sistemi informativi del tribunale, in particolare per quanto riguarda la giurisprudenza locale e le informazioni relative allo svolgimento dei procedimenti. Gli utenti autorizzati possono così ricercare documenti sia in base al loro profilo che al testo contenuto, consultare on-line i documenti risultanti dalla ricerca, consultare le informazioni legate ai procedimenti di interesse (incluso il calendario delle udienze) e prenotare on-line copie delle sentenze. Polisweb permette tra l'altro di consultare tutta la giurisprudenza del tribunale, con funzioni di ricerca, basate su architettura Intranet e utilizzabili da un comune browser Web. La scelta finale dei vincitori sarà effettuata i prossimi 7 e 8 luglio a Villa Erba, in occasione della Conferenza sull'e-Government che inaugurerà il semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea. All'evento parteciperanno, tra gli altri, i Ministri dell'e-Government e delle Telecomuni-cazioni di circa 40 paesi. I riconoscimenti saranno conferiti dai rappresentanti della Commissione e della Presidenza durante una cerimonia in sessione plenaria. "Questa candidatura agli e-Europe awards è per noi un motivo d'orgoglio e un tributo indiretto alle nostre competenze, esperienze e capacità di interpretare le esigenze della P.A., dei suoi operatori e dei suoi utenti - commenta Franco Olivieri, Presidente di Datamat - E la soddisfazione aumenta se pensiamo che il nostro risultato ha contribuito a porre l'Italia al centro dell'attenzione internazionale per la capacità delle sue amministrazioni e delle sue imprese di ideare e realizzare progetti di e-Government ad alta innovazione e in grado di facilitare il rapporto tra amministrazioni pubbliche, imprese, professionisti e semplici cittadini." 

TRIPI: PRONTO IL PIANO DI INNOVAZIONE DIGITALE 
Roma, 5 giugno 2003 - "Il richiamo rivolto dal Governatore Fazio alle imprese affinché riprendano la strada dello sviluppo, non trova impreparato il settore dell'Ict. Da molti mesi ci stiamo battendo per affermare la centralità dell'innovazione come motore della ripresa e dell'occupazione. Federcomin - che rappresenta le aziende più importanti del settore - sta presentando al Governo in questi giorni, il Piano di Innovazione Digitale elaborato con Confindustria. Il Piano prevede una serie di priorità e di misure organiche che possono incentivare l'innovazione nelle piccole-medie imprese e nella P.A., la formazione, e lo sviluppo delle infrastrutture abilitanti (banda larga, digitale terrestre). Secondo i nostri calcoli, per allinearci alla competitività europea, occorre che il Governo investa nei prossimi tre anni circa 400 milioni di euro l'anno. Gli incentivi fiscali possono contribuire in modo determinante, ma da soli non bastano. Occorre, soprattutto, una visione non occasionale che consenta alle imprese di operare in un'ottica di lungo periodo e sappia riscattare la voglia di innovazione e di modernità che esiste in Italia. Dopo il Piano di Innovazione Digitale presenteremo - prima dell'estate - al parlamento e al Governo - le linee generali sulle quali si potrebbe articolare una Legge Quadro per l'innovazione tecnologica. È intenzione di Federcomin incontrare anche le forze politiche e sociali per un serrato confronto su questi temi". 

ALBACOM E BT INSIEME PER SOLUZIONI GLOBALI DI TLC OGGETTO DELLA PARTNERSHIP COMMERCIALE: SOLUZIONI DATI, INTERNET E FONIA
Milano, 5 giugno 2003 - British Telecom, leader mondiale nei servizi di telecomunicazione su rete fissa, ed Albacom, il primo e più grande operatore italiano specializzato nelle tlc dedicate alle imprese, hanno rinnovato l'accordo commerciale per la distribuzione sul territorio italiano di tutti i servizi e le soluzioni di tlc che compongono l'offerta internazionale del carrier britannico. L'accordo, di durata triennale, riguarda in particolare i servizi di fonia (base e premium), le reti dati e i servizi Internet, che possono contare sul vantaggio tecnologico della perfetta integrazione tra la rete internazionale di Bt (presente in oltre 240 Paesi con uno dei più estesi network in fibra ottica di ultima generazione) ed il backbone di Albacom in Italia che, insieme alla rete Basictel, si estende per oltre 7.500 chilometri lungo tutta la penisola. Albacom e Bt, mettendo a frutto la proficua collaborazione di questi anni tra un player locale ed un operatore mondiale, costituiranno un gruppo di lavoro congiunto volto ad offrire non solo servizi ma soluzioni globali rivolte alle grandi aziende e alle multinazionali presenti in Italia. "L'accordo presentato oggi - ha commentato David Furniss, Director Strategic Operations, Bt Global Services - conferma la solidità della partnership tra Albacom e Bt, che guarda ad un mercato in rapida evoluzione dove gli operatori di telecomunicazioni sempre più dovranno essere in grado di offrire soluzioni globali di tlc, in grado di creare valore per le imprese". "Albacom, grazie alla stretta partnership con Bt - ha dichiarato Emilio Frezza, Direttore Commerciale di Albacom - è l'unico operatore italiano a poter vantare una rete internazionale tecnologicamente all'avanguardia in grado di mettere in contatto le aziende Italiane con tutti i principali mercati mondiali." 

LE APPLICAZIONI INNOVATIVE DELLA LEAN ORGANIZATION SBARCANO NELLA PA IL GRUPPO GALGANO LANCIA NELLA PA LA LOTTA DEL VALORE CONTRO LO SPRECO A MILANO, OGGI LA PRESENTAZIONE DEL SETTIMO FORUM PER GLI ENTI LOCALI CON LA TESTIMONIANZA DI INPS EMILIA ROMAGNA 
Milano, 5 giugno 2003 - E' l'eterna lotta del "valore", cavaliere senza macchia e senza paura, contro lo spreco, il mostro che divora molte energie. Nell'ambito della Campagna per la competitività del sistema Italia il Gruppo Galgano, società di consulenza di direzione tra le più importanti in Italia, lancia anche nella Pubblica Amministrazione le applicazioni innovative della Lean Organization, che hanno già dato risultati eccellenti in moltissime realtà italiane, pubbliche e private, dei servizi e della produzione. Il Forum Galgano di quest'anno è dedicato al Pensiero Snello nella Pubblica Amministrazione finalizzato allo sviluppo della "caccia agli sprechi" con l'Organizzazione Snella. L'iniziativa, ormai giunta alla settima edizione, sarà presentata il 5 giugno a Milano con la testimonianza di Francesco Papa, direttore regionale Inps Emilia Romagna. Il Forum si rivolge in particolare ai direttori generali, ai responsabili delle funzioni personale e organizzazione e a tutti coloro che sono impegnati nello sviluppo organizzativo degli Enti. La "caccia agli sprechi" rappresenta una grande opportunità per gli Enti Pubblici e una forte leva per recuperare risorse da destinare ai servizi della comunità, ottimizzando le forze e liberando nuove energie. I risultati ottenibili da un'organizzazione che applica con successo l'approccio Lean sono ampiamente documentati. I principali sono: Aumenti della produttività di ( 100%; Riduzione degli errori a discapito del cittadino-cliente di ( 50%; Recupero di risorse dovute a sprechi di ( 60%; Riduzione dei tempi di lavorazione delle pratiche dal 20 al 40%; Recupero di risorse umane di ( 30% "Sembrerebbero risultati da "favola" - rileva il presidente del Gruppo, Alberto Galgano - e invece si tratta di cifre reali e già documentate anche in molte organizzazioni, pubbliche e private, dei servizi e dell'industria. Tra gli obiettivi dell'edizione 2003 del Forum sul Pensiero Snello c'è anche la realizzazione di alcune settimane Kaizen applicate alla Pubblica Amministrazione attraverso la sperimentazione del miglioramento rapido presso un Ente pilota. Il Forum per gli Enti Pubblici è un pacchetto di servizi su temi specifici indirizzati ad accelerare i processi di miglioramento del settore. Dopo i positivi riscontri degli anni passati, il Forum è stato potenziato, ridisegnando alcuni passaggi chiave. L'iniziativa consente agli Enti di ottimizzare il lavoro svolto seguendo una metodologia innovativa che vede lavorare congiuntamente, su un tema di comune interesse, un gruppo di manager e specialisti del settore. In particolare i partecipanti potranno capitalizzare la metodologia del benchmarking e comprendere le soluzioni organizzative che generano le migliori prestazioni, valutando il proprio posizionamento rispetto alle realtà eccellenti. Notevole il valore aggiunto finora offerto dalle precedenti edizioni del Forum ai partecipanti. Oltre alle novità già accennate, sono in particolare previsti workshop, team focalizzati ed assistenza continuativa, osservatorio, documentazione e pareri tecnici. Gli specifici problemi, che emergeranno da un confronto continuo, verranno affrontati in "presa diretta" e in tempo reale per consentire un confronto immediato delle soluzioni individuate. Il rinnovato impegno della Galgano in questo settore testimonia lo sviluppo continuo del know-how e la sensibilità del Gruppo nei confronti di una Pubblica Amministrazione, centrale e locale, in forte fase evolutiva. 

BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA: SITUAZIONE CONSOLIDATA 1° TRIM. 2003 RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA DI EURO 28.616 MILIONI (PIÙ 7,33%) 
Modena, 4 giugno 2003: Anche a livello di consolidato, il "gruppo Banca popolare dell'Emilia Romagna" evidenzia ottimi risultati trimestrali, non dissimili da quelli realizzati dalla Capogruppo che erano stati approvati dal Consiglio di amministrazione il 19 maggio scorso. I risultati consolidati, essendo ormai assestati, sono stati posti all'esame del Comitato esecutivo di B.P.E.R., riunitosi nel pomeriggio del 3 giugno; saranno portati all'approvazione del Consiglio nella sua riunione del prossimo 23 giugno. La situazione patrimoniale ed economica del "gruppo B.P.E.R." alla fine del primo trimestre 2003, può così sintetizzarsi (i dati sono di seguito raffrontati con l'analoga situazione al marzo 2002): raccolta diretta da clientela di Euro 28.616 milioni (più 7,33%) ed indiretta di Euro 18.564 milioni (meno 7,63%), per un totale di Euro 47.180 milioni (più 0,9%); crediti verso clientela per netti Euro 22.549 milioni (più 6,45%), con una componente di "sofferenze" di Euro 525 milioni, pari al 2,33% dei crediti stessi (ex 4,26%); l'incidenza delle partite di dubbio esito è diminuita anche per effetto della cartolarizzazione di partite in contenzioso, effettuata dalle nove banche del "gruppo" poste in aree centro meridionali del Paese; mezzi patrimoniali, inclusi il fondo rischi bancari generali e l'utile di periodo, pari ad Euro 2.452,7 milioni (più 2,60%), di cui Euro 891,9 milioni sono di pertinenza di terzi; aggiungendo le passività subordinate convertibili, i mezzi patrimoniali si elevano ad Euro 2.813,6 milioni (più 7,34%). Il conto economico mostra, nel dettaglio: un margine da interessi, comprensivo dei dividendi, di Euro 254,9 milioni (più 9,45%); commissioni e altri proventi netti per Euro 135,5 milioni (più 4,33%); il margine di intermediazione si porta così ad Euro 390,4 milioni (più 7,62%); spese amministrative e di personale per Euro 228,5 milioni (crescono del 4,07%) ed ammortamenti ed oneri diversi per Euro 29,8 milioni (più 1,75%). Il risultato di gestione si determina, quindi, in Euro 132,1 milioni (più 15,98%); Sottratti gli accantonamenti, anche a rettifica dei crediti, l'utile delle attività ordinarie diviene di Euro 110,1 milioni (più 13,06%). Le componenti straordinarie di reddito sono pari ad Euro 1,4 milioni; l'utile lordo raggiunge così Euro 111,5 milioni (più 14,03%). Dedotte le imposte, conteggiate per Euro 48,3 milioni (più 6,02%), e tenuto conto delle variazioni al fondo rischi bancari generali, il conto economico consolidato al 31 marzo 2003 evidenzia un utile netto di Euro 62,6 milioni (più 19,06%), di cui Euro 45,2 milioni sono di pertinenza della Capogruppo ed Euro 17,4 milioni di pertinenza dei soci terzi. 

TERME ACQUI : VIA ALLA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BANCA FINNAT EURAMERICA E DI FINNAT CORPORATE 
Roma, 5 giugno 2003 - L'assemblea di Terme Demaniali di Acqui S.p.A., società quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha approvato ieri il progetto di fusione per incorporazione delle controllate Banca Finnat Euramerica S.p.A. e Finnat Corporate S.p.A. L'operazione, che è già stata autorizzata dalla Banca d'Italia in data 24 aprile 2003, è finalizzata a razionalizzare le attività oggi svolte dalle Società controllate partecipanti alla fusione e raggiungere i seguenti obiettivi: continuare a operare nei servizi di intermediazione con la clientela istituzionale, oggi offerti dalla Banca Finnat, ponendo al servizio della Banca ulteriori risorse in grado di rafforzarne il posizionamento competitivo nel settore; sviluppare ulteriori aree di business con la clientela istituzionale, come l'asset management e la consulenza finanziaria in attività di tesoreria; rappresentare un punto di riferimento professionalmente qualificato per la clientela privata ad alto reddito, promuovendo soprattutto lo sviluppo dell'attività di private banking al fine di garantire un servizio personalizzato al cliente; rafforzare il rapporto con le imprese attraverso la fornitura di servizi di corporate finance, con particolare riferimento alla consulenza in finanza d'impresa, alla ristrutturazione del debito, alle operazioni di M&A, alle quotazioni in borsa, ecc.; sviluppare le attività relative alla gestione di fondi immobiliari. L'integrazione delle società partecipanti alla fusione permetterà infatti di sfruttare le competenze maturate anche dalle loro controllate e collegate nell'ambito dei servizi di corporate finance, assicurativi, fiduciari e dell'attività immobiliare. L'operazione, inoltre, permette di realizzare una significativa semplificazione della catena di controllo del Gruppo, consentendo la creazione di ulteriore valore per gli azionisti, anche attraverso la realizzazione di significative sinergie ed economie di scala. Al termine della fusione, Terme Acqui assumerà la denominazione di Banca Finnat Euramerica e svolgerà direttamente tutte le attività bancarie oggi svolte dalla controllata. 

IL PROGETTO SOCI RILANCIA LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE OBIETTIVO: DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL TERRITORIO DEL VARESOTTO E DELL'ALTOMILANESE, DOVE OPERA COME UNICA BANCA LOCALE 
Busto Garolfo, 5 giugno 2003 - Crescere attraverso i soci. E' questa la strategia di marketing adottata e resa nota dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che propone un rinnovato progetto soci come mossa vincente per diventare la banca di riferimento per tutto il territorio dell'Altomilanese e del Varesotto. La banca vuole essere, non solo un istituto finanziario, ma anche un punto di aggregazione e, per questo motivo, si fa promotrice e sostenitrice di un preciso disegno sociale. Una lunga serie di iniziative socio-culturali animerà il territorio per il prossimo triennio di leadership del consiglio di amministrazione eletto a dicembre dello scorso anno: gite, incontri, manifestazioni e convenzioni con sconti per i soci con negozi e servizi della zona. Una tessera magnetica è stata recapitata in tutte le case dei soci in questi giorni. E' lo strumento per accedere alle opportunità, ai vantaggi e ai benefici che, a partire dalle convenzioni, nel tempo il Progetto Soci andrà a definire. Sulle porte o sulle vetrine degli uffici commerciali che hanno aderito all'iniziativa è esposta una vetrofania che li identifica come "Amici della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate", che dà il senso dell'accoglienza particolare riservata al socio della banca. Ma non solo, il progetto soci si occuperà anche del vaglio e del controllo all'attività di beneficenza e sponsorizzazione che, da sempre, contraddistingue la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. La cifra complessiva destinata a questo scopo è imponente, si tratta di circa 500.000 euro annui. Per dare organicità all'immensa opera di sostegno delle associazioni e degli enti del territorio, che la banca fa attraverso le sue contribuzioni, è stato creato un ufficio soci con un responsabile, che è a disposizione per ogni informazione, tutti i giorni, dalle 16,30 alle 19,30 (tel. 0331 560331). Il giornalino della banca, La Voce, sarà il tramite per raggiungere direttamente a casa propria i soci, e per fare conoscere a tutti le iniziative intraprese e le convenzioni stipulate per loro. E' stato pensato come un vero e proprio magazine. Cioè una rivista il più possibile accattivante, di piacevole lettura, che condurrà il lettore, numero dopo numero, alla scoperta delle filiali della banca e del territorio di riferimento, con particolare attenzione agli eventi, alle manifestazioni ed alle iniziative che hanno ricevuto il concreto e fattivo sostegno della Bcc. Il commento di Alberto Morandi, presidente del Progetto Soci "Un progetto ambizioso, che deve ovviamente essere supportato da una nuova attenzione al socio, il quale deve riscoprire l'orgoglio di essere la trave portante della nostra banca e deve diventare il primo promotore delle nostre idee e del nostro differente modo di fare banca. Fare questo significa, quindi, proporsi con forza all'esterno. Fare iniziative di grande respiro. Mostrare, nei fatti, la nostra dinamicità e la nostra voglia di fare, come è stato il caso dei tre giorni di festa organizzati attorno all'annuale assemblea per l'approvazione del bilancio, un evento volutamente forte e dirompente che ha richiamato l'attenzione di tutti su di noi". 

EMESSI DA ENEL BOND PER 1,5 MILIARDI DI EURO 
Roma, 5 giugno 2003 - Enel Spa (rating A+ da S&P, A1 da Moody's) ha lanciato sul mercato un'emissione obbligazionaria in Euro a tasso fisso per l'ammontare complessivo di 1,5 miliardi. L'operazione è strutturata in due tranche di pari importo, con scadenze 10 e 15 anni. Il bond decennale, emesso a 99,900, offre una cedola del 4,25%, corrispondente ad uno spread di 48 punti base sul tasso swap a 10 anni. Il bond a 15 anni, emesso a 99,369, offre una cedola del 4,75%, corrispondente ad uno spread di 60 punti base sul tasso swap a 15 anni. Il collocamento, organizzato e diretto da Caboto, Citigroup e Deutsche Bank, si è concluso con il pieno successo di mercato. 

WINDEX ETHIC 7,5% DI WINTERTHUR VITA: LA CERTEZZA DEL 7,5% CON UN INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE 
Milano, 5 giugno 2003 - Dal 3 giugno all'11 luglio 2003 Winterthur Vita, in collaborazione con SG, divisione banca d'investimento di Société Generale, colloca sul mercato Windex Ethic 7,5%, una nuova index linked a premio unico con durata 6 anni, che offre un tasso di interesse annuo certo del 7,5% lordo. La nuova index-linked investe nei mercati finanziari puntando su un paniere di 24 titoli azionari "etici", appartenenti cioè ad aziende che si contraddistinguono oltre che per la stabilità finanziaria e la redditività, per il rispetto dei principi di responsabilità sociale ed ambientale. Infatti i titoli, appartenenti all'indice europeo Dow Jones Eurostoxx 600, sono stati selezionati da E. Capital, società di Advisory indipendente, in funzione del settore in cui le aziende operano, della qualità delle relazioni che le stesse intrattengono con i diversi interlocutori del mercato e del rispetto dell'ambiente economico e sociale in cui svolgono la propria attività. Windex Ethic 7,5%, che prevede un versamento minimo di 3.000 €, associa la sicurezza e i vantaggi dei prodotti assicurativi (impignorabilità e insequestrabilità del capitale investito) alle prospettive di crescita dei mercati azionari, permettendo all'investitore di avere: • ogni anno un tasso di interesse lordo del 7,5%, indipendentemente dall'andamento del paniere di titoli; • allo scadere dei sei anni la partecipazione del 100% alla performance del paniere di titoli. Inoltre, grazie all'Opzione Protector, è possibile proteggere integralmente il capitale investito nel caso in cui almeno una volta, dopo tre anni dalla sottoscrizione del contratto, la performance del paniere di titoli raggiunga, alla data di valutazione annua prestabilita, un valore pari o superiore al valore iniziale. Windex Ethic 7,5% è distribuita dagli agenti Winterthur e dai Personal Banker di Credit Suisse Italy. Per informazioni è possibile consultare il sito www.winterthur.it. Winterthur, divisione assicurativa di Credit Suisse Group, è una delle principali compagnie di assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi a livello internazionale. Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma completa di prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita tradizionali e internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850 diffuse su tutto il territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa due milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con una raccolta premi aggregata pari a 2.039 milioni di euro nel 2002 e un utile complessivo di oltre 100 milioni di euro, Winterthur è una delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano. 

PIRELLI: DEFINITA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER IL LANCIO DEI FONDI DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE: GIULIO MALFATTO INDICATO QUALE AMMINISTRATORE DELEGATO E PARTNER DELLA SGR DEDICATA ALLA GESTIONE DEI FONDI. GIORGIO FANTONI NUOVO DIRETTORE GENERALE SERVIZI. 
Milano, 5 giugno 2003 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate, chiamato ad assumere una serie di decisioni relative alla struttura organizzativa dell'attività di investimento a lungo termine, che prevede il lancio di fondi immobiliari per apporto destinati ad investitori istituzionali e retail. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione ha verificato la conformità dei requisiti di onorabilità degli Amministratori, secondo quanto indicato da Banca d'Italia. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre indicato Giulio Malfatto quale Amministratore Delegato della Sgr, la società di gestione del risparmio dedicata alla gestione di tutti i fondi immobiliari di Pirelli & C. Real Estate. Al fine dell'assunzione del nuovo incarico, Giulio Malfatto ha lasciato la carica di Direttore Generale Servizi, pur mantenendo il ruolo di Consigliere di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate. Il Consiglio ha inoltre indicato Umberto Vitiello, che lascia la carica di Direttore Centrale Asset Management Prodotto Terziario, quale global advisor del progetto di costituzione dei fondi immobiliari. Considerata la strategicità per Pirelli & C. Real Estate dell'ingresso nel settore del long term con il lancio di fondi immobiliari, per gli incarichi di Amministratore Delegato e di global advisor della Sgr sono state individuate due delle migliori professionalità nel settore: Giulio Malfatto, 48 anni, laureato in ingegneria, opera da oltre 20 anni nel settore e da 7 in Pirelli & C. Real Estate (di cui gli ultimi 3 come Direttore Generale); Umberto Vitiello, 39 anni, laureato in ingegneria, è da 15 anni impegnato nell'immobiliare e da 7 in Pirelli & C. Real Estate (di cui gli ultimi 2 come Direttore Centrale). Giulio Malfatto ed Umberto Vitiello inoltre parteciperanno, attraverso una società da loro costituita, al capitale della SGR con una quota del 10%. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Giorgio Fantoni quale nuovo Direttore Generale Servizi . Fantoni, 54 anni, laureato in ingegneria, precedentemente Amministratore Delegato di Abb Process Solutions & Services e Consigliere di Amministrazione di ABB Italia, vanta una lunga esperienza organizzativa e gestionale nel campo dei servizi in ambito industriale in realtà nazionali ed internazionali; a lui farà capo l'intera struttura dei servizi specialistici immobiliari, nella quale sono responsabili per ciascuna linea di business professionisti di settore di grandi capacità da tempo parte del Gruppo. Pirelli & C. Real Estate inoltre, in considerazione del successo della partnership con Morgan Stanley nel settore uffici e del previsto allargamento del suo perimetro di attività, ha avviato insieme a quest'ultima, tenuto conto anche del nuovo incarico di Umberto Vitiello, un processo di rafforzamento della struttura di asset management dedicata. Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate ha infine preso atto con soddisfazione dell'ingresso - operativo dal 1° luglio prossimo - del titolo Pirelli RE nell'Epra/Nareit Global Real Estate Index, prestigioso benchmark per il settore, vero e proprio punto di riferimento per gli investitori istituzionali, che include le prime 230 società immobiliari quotate negli Stati Uniti, in Europa ed in Asia con l'obiettivo di rappresentare i trend delle azioni immobiliari nel mondo. L'ingresso nell'indice Epra/Nareit fornirà a Pirelli & C. Real Estate una maggiore visibilità sui mercati internazionali, rappresentando al contempo un fattore di crescita della liquidità del titolo. 

REALE MUTUA ASSICURAZIONI: ACCOLTO IL PROTOCOLLO D'INTESA SU R.C. AUTO TRA GOVERNO, ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E ANIA PROMOSSE ANCHE AGEVOLAZIONI TARIFFARIE PER I GIOVANI E LE FAMIGLIE 
Torino, 5 giugno 2003 - Reale Mutua Assicurazioni, in coerenza con le linee indicate dal Protocollo d'intesa sull'assicurazione RC Auto tra Governo, Associazioni dei Consumatori e ANIA, ha deciso di limitare, per tutto l'anno 2003, eventuali interventi sulla tariffa RC Auto nonché di promuovere agevolazioni per i giovani ed i nuclei familiari. Le decisioni di contenere gli interventi tariffari nei limiti dell'ultima edizione, consolidano la politica adottata in tema di RC Auto da Reale Mutua Assicurazioni, che ha mantenuto sino ad oggi gli aumenti al di sotto di quelli riferiti all'intero mercato e per la quale la natura di mutua impone da sempre di prestare particolare attenzione ai propri Assicurati. Inoltre Reale Mutua si impegna a: mantenere, per 12 mesi, la vigente tariffa giovani e neopatentati del settore autovetture, con ulteriore sconto del 10% (oltre la contrattuale evoluzione in bonus) per tutti coloro che non abbiano provocato sinistri negli ultimi due anni assicurativi. mantenere, per 12 mesi, l'attuale tariffa ciclomotori, con ulteriore sconto del 10% (oltre la contrattuale evoluzione in bonus) per tutti coloro che non abbiano provocato sinistri negli ultimi due anni assicurativi. Per quanto riguarda i nuclei familiari proprietari di più autovetture la Reale Mutua Assicurazioni offre già dal 2002, riduzioni di premio per l'assicurazione di nuova autovettura in aggiunta al veicolo già assicurato. Tali riduzioni di premio consistono nell'assegnazione di classi di merito più favorevoli. 

WINTERTHUR ASSICURAZIONI BLOCCA PER UN ANNO LE TARIFFE RC AUTO E INTRODUCE SCONTI PER I GIOVANI ASSICURATI (DAL 15% AL 25%) 
Milano,5 giugno 2003 - Aderendo al Protocollo d'intesa sulla Rc Auto fra Governo, Ania e Associazioni dei consumatori, Winterthur Assicurazioni ha assunto una serie di decisioni finalizzate a dare attuazione concreta ai vari punti dell'accordo, come peraltro anticipato dall'amministratore delegato Fabrizio Rindi in una recente intervista ad un quotidiano nazionale. Autodisciplina tariffaria- contenimento delle tariffe. Dopo l'aumento entrato in vigore a febbraio, che peraltro ha fatto seguito a dodici mesi di raffreddamento tariffario, Winterthur ha deciso di non procedere nei prossimi mesi ad alcun adeguamento delle tariffe. Così facendo, in un periodo di quasi tre anni, cioè da aprile 2001 (scadenza del blocco tariffario deciso l'anno precedente) a febbraio 2004, l'aumento medio praticato da Winterthur sarà stato di circa l'8%. Agevolazioni tariffarie per i giovani - giovani che non provocano sinistri. Rispetto alla normale riduzione delle tariffe dopo il primo anno senza sinistri (circa il 15%), la politica tariffaria di Winterthur già oggi prevede riduzioni maggiori (20%) che saranno ulteriormente ampliate a partire da luglio (25%). Agevolazioni tariffarie per i giovani - giovani nuovi assicurati. La riduzione dei coefficienti tariffari relativi ai giovani fra i 18 e 25 anni comporta una riduzione del premio del 15%. Agevolazioni tariffarie per l'assicurazione dei ciclomotori. Per gli assicurati Winterthur è già prevista una forte riduzione tariffaria nei primi due anni senza sinistri (23%). A partire da luglio la riduzione verrà ulteriormente ampliata (arriverà al 28%). Condizioni tariffarie di maggior favore per i proprietari di più veicoli. Il sistema tariffario in uso in Winterthur prevede un trattamento di maggior favore per nuovi veicoli dello stesso assicurato che si sostanzia, in assenza di sinistri, in una riduzione del premio di tariffa di circa il 34%. A partire da luglio tali agevolazioni saranno estese a tutti i componenti del nucleo familiare dell'assicurato anche in occasione del loro primo veicolo, con l'eccezione delle persone di età inferiore ai 25 anni. Conservazione della classe di merito in caso di furto, rottamazione e vendita del veicolo. In relazione a questi eventi è già prevista sino ad un anno di distanza dal loro verificarsi. Mantenimento della classe di merito in caso di sostituzione del veicolo. E' già prevista per veicoli dello stesso settore tariffario (esempio: passaggio da ciclomotore a motociclo e da auto ad uso promiscuo ad auto ad uso privato). Aderendo al protocollo d'intesa Winterthur intende dare il proprio contributo alla risoluzione dei problemi del settore Rc Auto, pur nella consapevolezza che i progressi decisivi in questa direzione potranno essere compiuti quando saranno adottati i provvedimenti che possono incidere sulla reale causa della crescita delle tariffe negli ultimi anni: l'aumento dei costi dei risarcimenti per i danni fisici e materiali. Winterthur, divisione assicurativa di Credit Suisse Group, è una delle principali compagnie di assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi a livello internazionale. Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma completa di prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita tradizionali e internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850 diffuse su tutto il territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa due milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con una raccolta premi aggregata pari a 2.039 milioni di euro nel 2002 e un utile complessivo di oltre 100 milioni di euro, Winterthur è una delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano. 

COME GENERARE RICERCA DI PUNTA: L'OPINIONE DI UN PREMIO NOBEL 
Bruxelles, 5 giugno 2003 - "Si può predisporre un ambiente favorevole alla generazione di ricerca di punta, ma non si può programmare la ricerca di base", ha affermato il professor Kurt Wüthrich, Premio Nobel 2002 per la Chimica, in occasione del briefing scientifico svizzero tenutosi a Bruxelles il 2 giugno. In un'intervista concessa al Notiziario Cordis, il prof. Wüthrich ha illustrato le sue esperienze professionali nel settore della ricerca negli Stati Uniti e in Europa, osservando che per condurre ricerca "eccellente" in entrambe le regioni, gli scienziati hanno bisogno di sostegno, libertà personale, tempo e fondi. Tuttavia, i ricercatori incontrano una serie di ostacoli organizzativi e finanziari, soprattutto coloro che si occupano di ricerca di base e la cui attività non è orientata al raggiungimento di obiettivi pratici e concreti. "Come posso dire cosa scoprirò prima di scoprirlo?", si è chiesto il prof. Wüthrich, aggiungendo che "anche quando si ottiene un risultato concreto, nella scienza di base, è difficile misurarlo e solitamente si nutrono dei dubbi sulla sua validità [...]. Talvolta, inoltre, per i ricercatori è imbarazzante dichiarare a priori l'obiettivo che intendono raggiungere, poiché potrebbero fallire nel loro intento". Il prof. Wüthrich ha ricevuto il Premio Nobel per lo sviluppo della spettroscopia a risonanza magnetica nucleare (Nmr), utilizzabile per determinare la struttura tridimensionale delle macromolecole biologiche in soluzione. Da allora, il professore e la sua équipe hanno risolto più di 50 strutture Nmr di proteine e acidi nucleici, responsabili, per esempio, della generazione di malattie infettive neurodegenerative quali l'encefalopatia spongiforme bovina (Bse) o il morbo di Creutzfeldt-Jakob (Cjd) negli esseri umani. Oggi, il prof. Wüthrich non avrebbe difficoltà a reperire fondi per le sue ricerche in Europa, Stati Uniti o Giappone, ma quando iniziò a lavorare sulla spettroscopia Nmr, al di fuori dell'Europa non erano disponibili finanziamenti per questo tipo di attività. "Se uno scienziato non era in grado di dimostrare che la ricerca avrebbe avuto successo, era impossibile trovare finanziamenti negli USA", ha spiegato il prof. Wüthrich. Ora che questo tipo di ricerca ha prodotto i suoi frutti, si è sicuri di ottenere il denaro necessario". Il prof. Wüthrich divide il proprio tempo fra il Politecnico federale (Eth) di Zurigo (Svizzera) e l'Istituto di geofisica e fisica planetaria "Cecil H. and Ida M. Green" presso lo "Scripps Research Institute" (Tsri) della California. Interrogato sulle differenze fra il finanziamento della ricerca negli Usa e in Europa, egli ha affermato che l'approccio americano è basato su un sistema elitario: "seleziona i [ricercatori] più abili, e li ricopre di denaro". Tuttavia, egli ha aggiunto che il salvadanaio europeo non è paragonabile al forziere americano. Per esempio, con una quantità di denaro analoga a quella stanziata nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), i National Institutes of Health (Nih) americani finanziano un numero inferiore di scienziati "eccellenti" nell'arco di cinque anni. Se alla fine di tale periodo non è stato raggiunto alcun risultato, i ricercatori non riceveranno più finanziamenti. Tuttavia, il numero di scienziati finanziati è tale da annullare il rischio di fallimento, precisa il prof. Wüthrich. Pur avendo effettuato la maggior parte delle esperienze negli Stati Uniti e in Svizzera, il prof. Wüthrich conosce la natura dei programmi quadro dell'UE. La partecipazione ad alcuni di essi, in passato, lo ha indotto ad affermare che il meccanismo finanziario non è stato elaborato in modo tale da soddisfare le esigenze della ricerca all'avanguardia. "La scienza di punta necessita di una struttura non democratica, affinché sia possibile sostenere l'eccellenza di uno scienziato e del suo team. Io non avrei avuto successo senza i miei 229 assistenti di ricerca, il personale tecnico e gli studenti che hanno lavorato con me nei trent'anni di ricerche sulla Nmr", ha affermato il prof. Wüthrich. Spesso si sostiene che gli investimenti privati nella ricerca scientifica siano più elevati negli Stati Uniti, perché le aziende private sono maggiormente disposte ad effettuare investimenti ad alto rischio. Pur ammettendo che i fondi provenienti dalle società private sono più rapidamente accessibili, il prof. Wüthrich ritiene che ciò non sia dovuto alla propensione ad assumere dei rischi. "Questi non sono investimenti, sono donazioni", ha dichiarato il Premio Nobel, aggiungendo che il governo americano ha elaborato delle disposizioni statali e degli incentivi fiscali volti a promuovere gli investimenti delle aziende private. "È questo ciò che manca in Europa", ha aggiunto il professore. Interrogato sulla possibilità di importare alcuni elementi del contesto americano nella struttura di ricerca europea, il prof. Wüthrich ha fatto riferimento all'ambiente scientifico svizzero, il quale ha sviluppato, per certi versi, un elemento competitivo simile a quello riscontrabile nel quadro della ricerca statunitense. Tuttavia, a suo avviso, "la scienza è radicata nello stile di vita di ciascun paese: non si può semplicemente trasferire da una nazione all'altra i fattori di successo". I responsabili delle politiche dell'UE hanno riconosciuto la necessità di eliminare le barriere e le difficoltà che ostacolano ricercatori, a cui il prof Wüthrich ha fatto riferimento. Il direttore generale della DG Ricerca Achilleas Mitsos, anch'egli presente alla manifestazione, ha affermato che il piano d'azione recentemente pubblicato dovrebbe risolvere il cruciale problema della carenza di investimenti. Rafforzando il sostegno pubblico a favore della ricerca e dell'innovazione, riorientando la spesa pubblica verso la ricerca e l'innovazione, e migliorando le condizioni quadro per gli investimenti privati nella ricerca, gli Stati membri dovrebbero riuscire ad elevare al tre per cento il livello degli investimenti in tale settore entro il 2010, ha affermato Mitsos. Per ciò che concerne la creazione di un libero spazio per la ricerca in Europa, Mitsos ha ricordato la nuova filosofia del 6PQ, il quale promuove la piena partecipazione dei migliori ricercatori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Con questo programma, inoltre, si è cercato di trovare il "giusto equilibrio" fra l'approccio top-down e bottom-up alla ricerca. "Ma non sono convinto che tale obiettivo sia stato raggiunto", ha avvertito Mitsos, aggiungendo: "Spetta a tutte le parti coinvolte riflettere su come far avanzare questo tipo di collaborazione". 

ISTANBUL, GIORNATA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA CRAFT 
Istambul, 5 giugno 2003 - La Camera di commercio di Istanbul, in collaborazione con il Consiglio per le relazioni economiche esterne della Turchia e l'Istituto nazionale italiano per il commercio estero, sta organizzando per il 10 giugno a Istanbul una giornata informativa sul programma Craft. L'obiettivo della manifestazione è di: informare le piccole e medie imprese (Pmi) sugli strumenti specifici a loro favore nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), presentare alcune esperienze maturate dall'industria italiana e incoraggiare la piena partecipazione al programma quadro. Fra i principali relatori figurano il rappresentante del Punto di contatto nazionale turco per le Pmi Ismet Riza Cebi e Gabriele Lazzarini della Confederazione italiana della piccola e media industria. Per informazioni: Elif Deniz Sonmez, Tel: +90 212 252 29 00/301-306 Fax: +90 212 249 50 07 E-mail: arge@iso.org.tr 

UN CENTRO D'INNOVAZIONE REGIONALE RITIENE NECESSARIO UN SERVIZIO DI INCUBAZIONE EUROPEO 
Bruxelles, 5 giugno 2003 - Il Southern Oxfordshire Enterprise Hub - Soeh (Centro per lo sviluppo delle imprese dell'Oxfordshire meridionale) è un'organizzazione britannica finanziata con fondi pubblici che fornisce sostegno agli imprenditori ed alle imprese attraverso una serie di centri d'innovazione. Costituito nel 2002, tale Centro si va affermando quale principale organismo di promozione dell'innovazione nel Sud-Est del Regno Unito. Tuttavia, come chiarito dal direttore del Soeh Mike Wright in un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, il ruolo di quest'organizzazione è già destinato ad ampliarsi, potendo fungere, unitamente ai partner di altri paesi ma con intenti simili, da punto d'ingresso per le imprese che desiderano penetrare nei nuovi mercati europei. Il principale obiettivo del Soeh è di garantire che la contea di Oxford mantenga la sua tradizionale posizione di forza nello sviluppo dell'innovazione scientifica e tecnologica e nella creazione di imprese spin-off di successo. I risultati sono misurati in termini di numero di imprese e posti di lavoro creati. Inoltre, con l'apertura del Centro Innovazione di Harwell, uno dei tre centri d'innovazione del Soeh, che ha appena acquisito la sua 50° impresa start-up dal 2000, i progressi ottenuti sono alquanto evidenti. "Gli elevati livelli d'innovazione ottenuti dalla contea di Oxford sono dovuti ad una combinazione di fattori, anche se i centri come il Soeh giocano un ruolo fondamentale", ha affermato Wright. "Noi forniamo consulenze specializzate su come commercializzare le idee e reperire i finanziamenti, ad esempio mettendo in contatto gli investitori con le imprese per aiutarle a comprendere i modi per attirare i capitali d'investimento". Il Soeh sostiene le organizzazioni di diversi settori, fra i quali figurano la biomedicina, le comunicazioni, le tecnologie dell'informazione e l'ingegneria. I suoi clienti spaziano dai singoli imprenditori ai grandi istituti di ricerca. In settori specifici, il Soeh ha già stabilito alcuni collegamenti con le reti europee, ad esempio attraverso la rete Oxfordshire Biolink, che intende promuovere la collaborazione fra le aziende biotecnologiche a livello regionale, nazionale ed europeo. Tuttavia, Wright ritiene che i Centri Innovazione come quello di Harwell possano svolgere un ruolo molto più centrale nella creazione di opportunità per le imprese innovative in ambito europeo. "Per la maggior parte delle società con cui abbiamo lavorato, la scelta di inserirsi in altri mercati europei tende a figurare con un certo ritardo nel piano di sviluppo aziendale, ma stiamo cercando di incoraggiare perfino le piccole imprese a adottare più rapidamente questa decisione", ha chiarito Wright. "Ciò è necessario soprattutto in settori altamente globalizzati come quello delle biotecnologie, nei quali i concorrenti non sono semplicemente aziende locali, ma imprese situate in ogni parte del mondo". Secondo Wright, i Centri Innovazione ed i centri d'imprese quali il Soeh potrebbero rappresentare per le aziende al di fuori del Regno Unito, propense ad inserirsi in nuovi mercati, il primo passo cruciale o una "tappa di sosta" necessaria nelle fasi di avvio, poiché fornirebbero loro tutto il sostegno e le competenze locali che offrono quotidianamente alle imprese britanniche. Inoltre, se si potessero riunire i Centri Innovazione di tutt'Europa così da creare una rete di queste "tappe di sosta", sarebbe possibile per Wright indirizzare le imprese clienti verso mercati ed opportunità di collaborazione in altre regioni dell'UE, rafforzando in tal modo la loro competitività. "L'idea di base è che gli incubatori ed i centri d'innovazione contribuiscano a far conoscere nuovi paesi e mercati", ha proseguito Wright. "Si tratta di un modello valido che sta già dando i suoi frutti nella collaborazione fra Giappone e Stati Uniti, e sono certo che recherà vantaggi anche alle imprese europee". Wright riconosce che il successo di tale idea dipenderà dall'individuazione di un partner con obiettivi simili, così da poter sviluppare una base per questa collaborazione. Alla domanda sul ruolo che potrebbe rivestire l'UE nell'ambito di una simile rete, Wright ha risposto che tale istituzione potrebbe agevolare il processo, fornendo le risorse necessarie per stabilire contatti ed individuare i settori di collaborazione. 

AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: SISTEMA PROVVISORIO PER LA FORNITURA DI ELETTRICITÀ AL MERCATO VINCOLATO DAL PROSSIMO 1 LUGLIO; BORSA ELETTRICA A REGIME DA GENNAIO 2004. 
Milano, 5 giugno 2003 - Deciso l'avvio progressivo per fasi di un sistema per le offerte di vendita e di acquisto di energia elettrica. Dal prossimo primo luglio, infatti, entrerà in funzione un nuovo sistema di selezione delle offerte formulate dai produttori di elettricità per la fornitura del mercato vincolato, che rappresenta attualmente circa il 60% dei consumi nazionali. Tale sistema, che sarà in funzione per sei mesi, è stato definito in collaborazione tra Ministero delle Attività produttive, Autorità per l'energia elettrica e il gas e Gestore della rete di trasmissione nazionale; esso costituisce il primo esito del lavoro sviluppato negli scorsi mesi nell'ambito del "Tavolo Energia" guidato dal Sottosegretario On. Dell'Elce. Questo primo meccanismo di fornitura basato su offerte, rappresenta il punto di partenza propedeutico all'entrata in funzione, dal gennaio 2004, della borsa dell'elettricità che rappresenterà la seconda e conclusiva fase per lo stabilirsi di un mercato pienamente concorrenziale. Il percorso, condiviso al Tavolo, che porterà alla borsa vera e propria, prevede l'istituzione di un gruppo di lavoro che, anche sulla base delle consultazioni e della proficua collaborazione con gli operatori, definirà un modello di sistema borsistico adeguato al contesto di mercato italiano. Nella definizione dell'architettura generale di tale sistema, che sarà predisposto entro l'autunno, proseguirà la proficua collaborazione con gli operatori del settore. A differenza della borsa elettrica, il sistema che partirà a luglio sarà provvisorio e prevederà l'utilizzo di strumenti e di misure già operativi e testati e un loro più efficace impiego e coordinamento. Tale utilizzo avrà essenzialmente lo scopo di: garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale; rendere pubbliche le modalità transitorie per l'attività di programmazione e dispacciamento delle centrali elettriche; allargare l'accessibilità al sistema a tutti i produttori che siano in grado di fornire le necessarie garanzie, anche in termini di prestazione della riserva, attraverso la disponibilità di gruppi di generazione; assicurare la trasparenza dell'informazione. L'avvio di questo sistema provvisorio non comporterà variazioni tariffarie, ma consentirà al Ministero e all'Autorità di acquisire informazioni attendibili sul funzionamento e sui costi della gran parte del sistema di produzione elettrica nazionale. In particolare, sarà possibile stimare ed effettuare simulazioni dell'andamento atteso dei prezzi nella successiva borsa elettrica. Le nuove regole, che l'Autorità delibererà in tempo utile per l'applicazione dal 1° luglio, saranno adesso rese pubbliche e sottoposte a una rapida consultazione dei soggetti interessati. 

MAP: INSEDIATO IL COMITATO DI ESPERTI PER IL FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO PER IL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE (CERSE) 
Roma, 4 giugno 2003 - Si è insediato ieri presso il Ministero delle Attività Produttive, alla presenza del Ministro Antonio Marzano, il Comitato di esperti per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo per il sistema elettrico nazionale (Cerse). Il Comitato è istituito dall'articolo 8 del decreto ministeriale 28 febbraio 2003, che definisce le modalità per la selezione ed il finanziamento dei progetti di ricerca e sviluppo per il sistema elettrico nazionale. Il Cerse avrà il compito di definire i piani contenenti i progetti e le priorità della ricerca di sistema; gli obiettivi e i risultati attesi; la previsione del fabbisogno per il finanziamento dell'attività di ricerca e sviluppo per il settore elettrico. Saranno impiegati circa 80 milioni di euro all'anno (a valere su un apposito Fondo) per finanziare progetti che abbiano caratteristiche e obiettivi tali da assicurare benefici reali per i consumatori finali. Del Comitato fanno parte: il Prof. Fabio Pistella, il Prof. Cesare Boffa, l'Ing. Tullio Maria Fanelli, il Prof. Ennio Macchi ed il Prof. Luigi Paris. Il decreto ministeriale 28 febbraio 2003 (definito d'intesa con l'Autorità per l'energia elettrica e il gas) ha l'obiettivo di dare nuovo impulso alla ricerca scientifica e tecnologica a vantaggio del sistema elettrico e dei suoi utenti, confermandone l'importante contributo nel quadro del processo di liberalizzazione del mercato elettrico in atto in Italia, che richiede profondi cambiamenti non solo economici ma anche tecnologici. 

DECISIVO ACCORDO ITALCOGIM E GAZ DE FRANCE AI FRANCESI IL 40% DELLE SOCIETÀ CHE GESTISCONO LA DISTRIBUZIONE E LA VENDITA DEL GAS NATURALE 
Milano, 5 giugno 2003 - Italcogim e Gaz de France hanno siglato l'accordo che darà vita, nell'ambito del panorama nazionale, ad una nuova realtà nel settore della distribuzione del gas naturale. I termini dell'intesa sono sostanzialmente questi: Gaz de France ha rilevato il 40% della struttura societaria di Italcogim. Tale transazione afferisce esclusivamente le società che all'interno del gruppo italiano gestiscono la rete di erogazione e la vendita del gas: Italcogim S.p.A., Italcogim Reti ed Italcogim Vendite. Il fatturato delle società ha notevolmente superato, nel 2002, i 200 milioni di euro. Un'operazione strategica soprattutto all'indomani della partecipazione da parte di Gaz de France nell'Italiana Arcalgas Progetti con i suoi 140.000 clienti geograficamente collocati nell'Italia del Nord. Ed ora la patnership con Italcogim: primo operatore italiano a capitale interamente privato, conta ad oggi oltre 500.000 clienti con piu' di 250 comuni in concessione, di cui circa 70 nel Centro e Sud Italia in fase di costruzione e avviamento (per un totale novemila km di reti di cui 2000 in fase di posa e 7000 già completati). Un'operazione che rappresenta un importante investimento a lungo termine per Gaz de France sul mercato italiano. Nuovi panorami societari, dunque, ed una collaborazione tra due gruppi - Gaz de France attivo in ben 33 paesi (14,6 miliardi di euro di fatturato ed un utile netto nel 2002 di 838 milioni di euro) e Italcogim - che, senza dubbio, si candida per divenire un importante soggetto di riferimento nel panorama del mercato energetico. Naturalmente l'operazione è subordinata all'approvazione da parte delle autorità competenti. 

NOVAOL FORNIRA' IL BIODIESEL AI MEZZI AMSA 
Milano, 4 giugno 2003 - Novaol, azienda leader nella produzione di Biodiesel, ha vinto la gara d''appalto per la fornitura di Diesel-Bi 30 (il nome commerciale della miscela al 30% biodiesel gasolio) a due autoparchi Amsa, per un totale di 400 mezzi. Novaol fornirà al parco mezzi Amsa circa 1 milione 400 mila litri di Diesel-Bi30 che consentiranno una riduzione di un milione di kg di Co2 nell'atmosfera e una generale riduzione delle emissioni inquinanti allo scarico. Claudio Rocchietta, Amministratore Delegato di Novaol ha dichiarato "Siamo molto orgogliosi di fornire Diesel-Bi 30 a questa azienda che, con questa scelta, decide di contribuire fattivamente a rispondere all'emergenza ambientale che caratterizza la città di Milano. Questa fornitura, insieme alle numerose richieste di alimentazione a Biodiesel di autobus, di flotte aziendali d'automezzi e di mezzi pesanti che costantemente ci pervengono, testimonia come il Biodiesel sia quindi una valida alternativa ai combustibili fossili. Questo biocarburante infatti è già disponibile, non richiede alcuna modifica alla manutenzione dei mezzi e garantisce una resa dei motori analoga a quella dei mezzi alimentati con carburanti tradizionali." La recente estensione della garanzia Iveco per l'utilizzo del Diesel-Bi30 sulle motorizzazioni diesel insieme alla capillarità della rete distributiva di Novaol offrono la possibilità a tutte le aziende che dispongono di una flotta aziendale di dare un importante contributo alla lotta all'inquinamento urbano. 

AL VIA "L'OSSERVATORIO PREZZI" 
Roma, 5 giugno 2004 - Ieri presso il Parlamentino del Ministero delle Attività Produttive il ministro On.le Antonio Marzano presentato il "Comitato Tecnico per il monitoraggio dei Prezzi e Servizi di largo e generale consumo" istituito con decreto ministeriale il 2 gennaio 2003. Il Comitato è composto da 18 rappresentanti di varie Associazioni e Istituzioni come l'Istat, Regioni e Province Autonome, Anci, Unioncamere, Cncu, Coldiretti, Cia, Cgai, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna. 

AWARD ECOHITECH 2003 TECNOLOGIE E AMBIENTE SESTA EDIZIONE DEL PREMIO ALLE IMPRESE IMPEGNATE NELLA TUTELA DELL'AMBIENTE 
Milano, 5 giugno 2003 - In autunno verrà assegnato l'Award Ecohitech 2003, promosso da Ecoqual'It in collaborazione con Wwf Italia, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano.  L'Award Ecohitech 2003 premierà le imprese del settore elettrico, elettronico e informatico, che si sono distinte nel corso dell'anno per avere raggiunto significativi traguardi in campo ambientale, mediante lo sviluppo di prodotti, soluzioni e processi eco-compatibili. Al vaglio della Giuria, anche le imprese che operano nella gestione dei rifiuti tecnologici. Il premio, ideato nel 1998 dal Consorzio Ecoqual'it, si è affermato quale unico riconoscimento ambientale del comparto tecnologico, informatico ed elettronico. Negli anni, l'Award Ecohitech si è avvalso della collaborazione di Associazioni ambientaliste quali "Legambiente", "Amici della Terra", "Italia Nostra" e "Umana Dimora" e, a partire dal 2001, di una partnership consolidata con il "Wwf Italia". Fin dalla prima edizione, l'Award Ecohitech si avvale del patrocinio del Ministero dell'Ambiente, del Ministero delle Attività produttive, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano. L'edizione del 2003 Nel 2003, l'Award Ecohitech sarà assegnato nell'ambito di un convegno sulle novità delle recenti Direttive europee, riguardanti il comparto elettrotecnico, elettronico e informatico, (normativa per la corretta gestione del fine vita dei prodotti tecnologici e sostituzione delle sostanze pericolose). Chi può partecipare. Concorrere all'assegnazione degli Award è interesse delle aziende che intendono valorizzare e comunicare (alle Istituzioni, ai media, ai propri clienti, ai fornitori ed alle case madri), l'impegno e le iniziative realizzate a favore dell'efficienza energetica, della tutela dell'ambiente, del recupero-riciclo e del risparmio di risorse. Il premio si rivolge ad Enti pubblici e privati e ad imprese che operano direttamente nel settore dell'elettronica/elettrotecnica e dell'Ict, quali Università, consorzi, produttori, distributori, fornitori di componentistica elettrica ed elettronica, fornitori di applicazioni, fornitori di servizi del fine vita. Per la prima volta l'Award apre le porte anche alla progettazione (progettisti e società di ingegneria), con una categoria specifica e a prodotti finiti e soluzioni applicative per il welfare aziendale eco-compatibile (premiando, con una menzione speciale, finalità e funzioni di prodotti e soluzioni). Per informazioni, bando e condizioni di partecipazione: www.ecoq.it 

URS DAMES & MOORE E ALLEA HANNO FIRMATO PRESSO LA SEDE ITALIANA DELLA MULTINAZIONALE AMERICANA UN ACCORDO COMMERCIALE PER LA CREAZIONE DI UN'OFFERTA GLOBALE NEI SERVIZI DI CONSULENZA IN MATERIA DI GESTIONE AMBIENTALE. 
Milano, 5 giugno 2003 - Urs Dames & Moore, la più grande organizzazione internazionale di consulenza ed ingegneria integrata, quotata alle Borse di New York e San Francisco, è presente nel mondo con circa 300 uffici in 38 Paesi ed è attiva nei settori di attività che vanno dalle indagini, studi, consulenze tecniche alla progettazione, risoluzione di problematiche ambientali, ingegneria, project management e construction management. Presente in Italia dal 1990, con sede di Milano, opera con la propria divisione Environmental Stretegic Services in tutti gli ambiti della consulenza in materia di gestione ambientale. Allea, società di comunicazione e relazioni istituzionali fondata nel 2002, opera principalmente nei mercati dell'ambiente, dell'energia, dei trasporti e dell'Ict (Information e Communication Tecnology). L'agenzia italiana si è già distinta come punto di riferimento per quelle organizzazioni che vogliono implementare politiche di comunicazione basate sulla valorizzazione delle proprie performance ambientali, attraverso iniziative di relazione e dialogo costante con i media e con gli stakeholder di riferimento. "Urs Dames & Moore è una realtà molto consolidata nel Paese - afferma Giorgio Bruzzone, Amministratore Delegato della filiale italiana - ma presenta ancora ampi spazi di crescita puntando su un'offerta più ricca, in materia di gestione, prevenzione e comunicazione ambientale." Questo accordo amplia e completa i servizi offerti dalle due società: nel campo delle certificazioni ambientali ad esempio, dove accanto all'esperienza di Urs Dames & Moore nell'iter certificativo, è importante valorizzare il raggiungimento di questo traguardo attraverso adeguati piani di comunicazione; nell'ambito della costruzione di nuovi impianti industriali in cui vi è necessità di coniugare esperienza tecnica/ingegneristica a momenti di confronto, di discussione e di coinvolgimento del territorio. Infine anche i più recenti sviluppi della Corporate Social Responsability vedono una sinergia tra l'approccio manageriale di Urs e le competenze relazionali e di comunicazione di Allea. "Attraverso la partnership con Allea, - prosegue Bruzzone - combiniamo la nostra gamma di servizi (che includono, oltre all'identificazione e allo studio del problema anche le analisi di fattibilità, l'ottimizzazione, la progettazione e la realizzazione delle soluzioni individuate) con il know how specifico per tradurre in valori e comunicare agli stakeholder delle organizzazioni-clienti il peso e gli obiettivi di questi processi. Attraverso iniziative quali pubblicazione di rapporti ambientali, relazioni con i media o con le comunità locali, le imprese possono, e devono, mettere in luce i propri sforzi e i risultati ottenuti per la salvaguardia dell'ambiente". "Infatti, l'attenzione all'ambiente - prosegue Alessandro Beulcke, Presidente di Allea - non rappresenta solo un contenuto di comunicazione in più a disposizione delle imprese per migliorare la propria immagine, ma un indicatore di sempre maggiore rilevanza per il reale valore dell'impresa stessa sul mercato. E la collaborazione con Urs Dames & Moore, grazie alla loro grandissima esperienza tecnica, permette proprio di combinare un'offerta in risposta alle necessità delle imprese di rendere visibili agli stakeholder le proprie performance ambientali". Infolink: http://www.urscorp.com/index.html  www.allea.net 

LA SARS NON FERMA LE IMPRESE LOMBARDE MISSIONE VIRTUALE DIMOSTRATIVA IN COLLEGAMENTO CON IL DESK PROMOS DI PECHINO 
Milano, 5 giugno 2003 - Quali sono le soluzioni per le aziende che devono affrontare l'emergenza Sars? Come rendere più vicino e sicuro il mercato cinese? Proprio per rispondere in maniera tempestiva e specializzata alle esigenze delle imprese nasce un network di assistenza a cui partecipano diversi partner: Desk Promos Pechino - Punto Operativo Regione Lombardia, Camera Commercio Italiana a Pechino, Camera di Commercio Italo Cinese, Agenzia per la Cina a Shangai - Punto Operativo Regione Lombardia, Ufficio di Hong Kong della Banca Popolare di Sondrio. E Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, organizza una Missione Virtuale dimostrativa in collegamento con il Desk Promos di Pechino: giovedì 5 giugno 2003, ore 10.30 Palazzo Turati, Via Meravigli, 9/b Milano (MMCordusio) All'incontro parteciperanno come relatori: Sandro Bicocchi - Vice Presidente Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione Davide Cucino - Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina (in collegamento VBN dall'ufficio Promos di Pechino). La piattaforma di Missioni Virtuali, messa a disposizione da Promos a tutti gli interessati, permette l'interazione tra azienda e fornitore, filiale o personale all'estero senza spostarsi dalla propria sede o dal proprio ufficio. Si possono trasmettere, ricevere e gestire in tempo reale immagini, voce, dati e file mediante un semplice collegamento internet. Fino alla fine di Luglio 2003 le Missioni Virtuali con la Cina saranno gratuite. 

"DONNE E EUROPA: IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI FEMMINILI" PRESENTATO IL LIBRO "CITTADINE D'EUROPA" 
Milano, 5 giugno 2003 - L'evento, che ha avuto luogo ieri presso il Palazzo delle Stelline a Milano era promosso dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea ed è stato organizzato a pochi giorni dalla conclusione dei lavori della Convenzione europea. Il dibattito ha preso spunto dalla presentazione del libro "Cittadine d'Europa", Integrazione europea e associazioni femminili italiane. Il volume, a cura di Beatrice Pisa, è il risultato di uno studio di alcune ricercatrici dell'Università di Roma "La Sapienza", le quali, senza negare l'importanza del ruolo delle istituzioni e delle altre politiche nel processo di integrazione europea, hanno voluto porre l'attenzione sulle attività dei movimenti e associazioni femminili che molto hanno lavorato intorno a questa realizzazione. "Di certo non furono molte le donne ad occuparsi di europeismo, anche se quelle che lo fecero ebbero ruoli di grande impatto e rilevanza..." dice Beatrice Pisa nella sua introduzione. Ed è proprio per questo che l'opera tratta non soltanto la storia di alcuni movimenti e associazioni femminili, ma indaga sull'attività e racconta i profili di alcune donne che hanno lavorato all'ombra di grandi uomini di Stato, di grandi idealisti ed intellettuali contribuendo al successo delle loro iniziative, dando inizio alla creazione di una coscienza paritaria tra i sessi.E' interessante scoprire i legami che intercorrono tra l'opera dei Movimenti e delle Associazioni femminili con le grandi conquiste sociali intervenute nel nostro paese ed in Europa dal dopoguerra ad oggi. Si può parlare anche di internazionalizzazione del problema, pensando alla convenzione dell'Onu del 1979 che ha inteso eliminare ogni forma di discriminazione che riguarda le donne. Il libro è stato presentato da Beatrice Pisa, storica dell'Università "La Sapienza", Maria Teresa Coppo Gavazzi, Vice Presidente della Commissione Femminile dell'Aiccre, Paola Bernardini Mosconi, Presidente del Consiglio Nazionale Donne Italiane, Paola Bilancia, Professore ordinario di Diritto Pubblico, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Milano; Maria Grazia Cavenaghi-Smith, Direttore dell'Ufficio a Milano del Parlamento europeo; Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. 

L'EUROPA E IL FUTURO DELLA RICERCA IN UN CONVEGNO AL CAMPIDOGLIO 
Roma, 5 giugno 2003 - Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l'Oedc (Organization for Economic Cooperation and Development), in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità (Iss), hanno organizzato a Roma (Sala della Protomoteca in Campidoglio) il 5 e 6 giugno 2003 un Workshop dal titolo Fostering the development of human resources for science and technology. Lo scopo dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i responsabili politici sui temi dell'istruzione e della ricerca, da cui dipende sempre più il successo economico di un paese. Verranno affrontati in particolare i problemi riguardanti il divario tra domanda e offerta del personale di ricerca, e tra ricerca pubblica e privata, e le strategie da seguire per invogliare i giovani a intraprendere la carriera di ricercatore e per migliorare la qualità della formazione dei ricercatori. I lavori avranno inizio giovedì 5 giugno 2003 alle ore 14,00, con i saluti inaugurali del Presidente del Cnr Lucio Bianco e del Presidente dell'Iss Enrico Garaci. 

SISTEMA MODA ITALIA E FEDERORAFI INSIEME PER CONSOLIDARE I PRIMATI DEL MADE IN ITALY
Milano, 5 giugno 2003 - In un quadro economico non certo positivo per due settori di punta del Made in Italy, il tessile-abbigliamento-moda e la gioielleria, le due associazioni leader dei rispettivi comparti, Sistema Moda Italia (Smi), l'Associazione Italiana delle Industrie della Filiera Tessile Abbigliamento e la Federazione Nazionale Orafi Gioiellieri Fabbricanti (Federorafi), si alleano per dar vita ad una collaborazione su ampia scala e per avviare progetti in comune. Il primo importante progetto fa riferimento agli studi economici e prevede l'affiancamento all'Area Centro Studi Smi del neo costituito Centro Studi Federorafi. L'operazione - riuscita anche grazie alla cooperazione della Banca Popolare di Vicenza - consentirà di estendere anche al settore dell'oreficeria-gioielleria gli strumenti di monitoraggio statistico e di analisi economica già operativi in Smi. L'obiettivo del progetto è infatti quello di mettere a disposizione delle imprese orafe una serie di informazioni che consentano un confronto fra l'andamento delle aziende e quello medio del settore di appartenenza, integrando l'informazione statistica ufficiale. I dati acquisiti saranno di supporto della Federazione per le proprie attività istituzionali nelle sedi italiane ed internazionali. Per il Presidente di Federorafi, Alessandro Biffi, la collaborazione Federorafi-Smi nasce su un progetto concreto, il Centro Studi, ma non potrà che svilupparsi anche sulle altre moltissime aree in comune ai due comparti: dai problemi riguardanti la liberalizzazione dell'accesso dei prodotti moda-persona sui mercati internazionali, alle possibili sinergie commerciali e a nuovi strumenti e servizi per le aziende associate. Secondo il Presidente di Smi, Vittorio Giulini, questa partnership rappresenta un segnale della necessità che tutti i comparti del Made in Italy agiscano sempre più unitariamente e facciano "sistema", con l'obiettivo di tutelare, consolidare e rilanciare il primato industriale e di design di un macrosettore che costituisce una delle strutture portanti dell'economia italiana. Infolink: www.federorafi.it  www.sistemamodaitalia.it 

CONVEGNO ALSEA (ASSOCIAZIONE LOMBRADA SPEDIZIONIERIE AUTOTRASPORTATORI) SUL TEMA: "LIMITI ALLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA LOMBARDIA A CAUSA DELLA INADEGUATEZZA DELLE INFRASTRUTTURE" 
Milano, 5 giugno 2003 - Lunedì 9 giugno 2003 presso l'Hotel Excelsior Gallia di Milano si terrà il convegno "Limiti allo sviluppo economico della Lombardia a causa della inadeguatezza delle infrastrutture. Conseguenze sul mondo della logistica" organizzato da Alsea (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori). Il Presidente di Alsea, Cavalier Aldo Da Ros, introdurrà l'argomento e passerà la parola ad importanti esponenti dello scenario italiano dei trasporti e delle spedizioni come il Sottosegretario di Stato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - Dott. Paolo Uggè. Nel corso della mattinata verranno trattati argomenti di grande attualità come la mancata realizzazione delle infrastrutture, le limitazioni al transito relativamente ai valichi alpini e le restrizioni alla circolazione. 

SO.L.E. ILLUMINA LA "CASA DEGLI ITALIANI" NUOVA LUCE "D'AUTORE" AL CORTILE D'ONORE, AI PORTICI E AL GIARDINO DEL QUIRINALE, IN OCCASIONE DELLA FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA 
Roma, 5 giugno 2003 - In occasione del Concerto del Quirinale tenutosi il 1° giugno per la festa nazionale della Repubblica, ha debuttato il nuovo suggestivo impianto d'illuminazione artistica dei Giardini, del Cortile d'onore e dei Portici del Quirinale, realizzato dalla So.l.e. (Enel), di concerto con il Provveditorato alle Opere Pubbliche e la Soprintendenza ai Beni Culturali, Ambientali e Architettonici di Roma. L'impianto completa l'intervento già realizzato lo scorso anno per la Piazza e la facciata del palazzo che ospita la Presidenza della Repubblica. Quasi mille lampade di ultima generazione e un percorso nascosto di circa tre chilometri di cavi elettrici hanno permesso di valorizzare, attraverso la luce, gli elementi architettonici, scultorei e le aree verdi della "casa degli Italiani". I criteri progettuali che hanno ispirato l'impianto hanno seguito, per la parte relativa al Cortile d'Onore, la stessa concezione utilizzata in precedenza per la Piazza, ovvero quella di creare un effetto di illuminazione diffusa sulle facciate e modulare attraverso una diversa tonalità di luce il ritmo delle campate dei portici . Per i Giardini invece, data la loro ampiezza, sono state individuate differenti soluzioni che permettono di adattare l'illuminazione alla varietà dell'ambiente, al fine di valorizzare elementi di rilievo quali fontane, sculture, strutture architettoniche caratteristiche (come la Coffee House) e le opere botaniche. Il nuovo impianto permette inoltre la massima flessibilità nel regolare l'intensità e il tipo illuminazione in funzione degli eventi che si svolgono e degli elementi a cui si vuole dare risalto, evidenziando ad esempio solo i giochi d'acqua o la vegetazione al fine di creare diverse atmosfere e suggestioni. 

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