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di
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5 GIUGNO 2002
pagina 1
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A STRASBURGO ROMANO PRODI PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA AL PARLAMENTO IL CONSIGLIO EUROPEO DI
SALONICCO
Strasburgo, 5 giugno 2003 - Di seguito
il discorso di presentazione di Romano Prodi sul consiglio europeo che si
terrà a Salonicco "Signor Presidente, Onorevoli deputati, La bozza di
Trattato costituzionale preparata della Convenzione europea sarà al centro
dei lavori del prossimo Consiglio europeo di Salonicco. Data la
straordinaria importanza dell'evento, il mio intervento di oggi sarà
dedicato interamente a questo tema e sono certo che il dibattito che seguirà
sarà ricco di stimoli e di suggerimenti per le fasi finali dei lavori della
Convenzione. A pochi giorni dal termine della Convenzione, vorrei
ringraziare tutti coloro che vi hanno rappresentato questa assemblea. Il
vostro impegno è stato e sarà determinante per portare avanti il processo.
Ringrazio anche il Presidente Simitis e il suo team per il paziente lavoro
di mediazione che toccherà il suo culmine a Salonicco, spero con risultati
positivi. Non è passato molto tempo da quando la Commissione e il
Parlamento proponevano con forza la creazione di una Convenzione sul futuro
dell'Europa. Oggi, abbiamo l'occasione di far nascere la nostra prima vera
Costituzione da un dibattito democratico che si svolge alla luce del sole.
Insieme abbiamo voluto la Convenzione e insieme dobbiamo impegnarci per il
suo successo. La Convenzione deve presentare un testo equilibrato e senza
alternative, un testo che getti le fondamenta dell'Europa per molti anni a
venire assicurando la nostra presenza e la nostra indipendenza sulla scena
internazionale. Se ciò non dovesse avvenire, i rischi sarebbero
grandissimi. Rinviando la decisione su alcune questioni importanti alla
Conferenza Intergovernativa si corre il rischio di ripetere la dolorosa
esperienza di Nizza. E sarebbe una triste ironia della storia. Questa è la
nostra occasione e non possiamo sprecarla. Lasciatemi ricordare gli intenti
originari di questa grande opera di riforma delle nostre politiche e delle
nostre istituzioni. Nel dicembre 2001 la Dichiarazione di Laeken istituisce
la Convenzione e le affida il compito di preparare il terreno per la
Conferenza Intergovernativa nel modo più ampio e più trasparente
possibile. La Dichiarazione di Laeken solleva tre punti principali:
migliorare la ripartizione e la definizione delle competenze nell'Unione
europea; semplificare i nostri strumenti legislativi e di azione e, infine,
dare all'Unione più democrazia, più trasparenza e più efficienza.
L'obiettivo di fondo è quello di affermare i valori perseguiti dall'Unione,
definire i diritti e i doveri fondamentali del cittadino e chiarire i
rapporti fra gli Stati membri all'interno dell'Unione. La Convenzione nasce
quindi con un compito difficilissimo, tuttavia alle sue spalle ci sono
cinquant'anni di successi. In quasi mezzo secolo, abbiamo accumulato uno
straordinario patrimonio istituzionale e normativo e abbiamo affinato uno
stile di fare politica che è unico sulla scena mondiale. Il mandato della
Convenzione è quindi chiaro. In parole povere, deve definire meglio chi fa
cosa nell'Unione europea. Questo si traduce in un nuovo equilibrio
istituzionale capace di interpretare il ruolo dell'Europa in un mondo
globalizzato ma che il cittadino possa comprendere con facilità. Il
Parlamento e il Consiglio devono avere la responsabilità congiunta del
potere legislativo. Ciò significa che si deve generalizzare l'applicazione
del metodo della codecisione; il potere giudiziario spetta alla Corte di
giustizia. A questo riguardo, sono a favore di estendere la sua
giurisdizione alla politica estera e sul piano della Giustizia e degli
affari interni; infine, l'Unione ha bisogno di un solo organo esecutivo: la
Commissione. La Commissione sotto il controllo del Parlamento europeo e del
Consiglio, attua la legislazione, mette in pratica le politiche e assicura
la rappresentanza esterna dell'Unione tranne che nell'ambito della politica
di sicurezza e di difesa comune. Uno sdoppiamento dell'esecutivo, invece,
non assicurerebbe ai cittadini europei la trasparenza e la responsabilità
necessarie e si sottrarrebbe al controllo del Parlamento europeo. E sopra
tutto, come elemento determinante e qualificante della volontà politica di
agire democraticamente ed efficacemente: la generalizzazione delle decisioni
a maggioranza. L'ultima versione della bozza di Trattato costituzionale resa
nota dalla Convenzione comprende numerose buone proposte: la Carta dei
diritti fondamentali è entrata stabilmente nel testo e sarà la seconda
parte della nostra Costituzione; è stato esteso il ricorso al processo di
codecisione e infine; è ormai chiaro che avremo un Ministro degli esteri
che sarà il rappresentante dell'Unione in sede internazionale. Su altre
questioni invece dobbiamo continuare a insistere: In primo luogo, non è
stato abolito il ricorso all'unanimità. Si tratta del problema fondamentale
che condiziona tutta l'efficacia futura delle istituzioni europee, perché
il diritto di veto non può che condurre alla paralisi l'Unione. La
soluzione migliore ci sembra la doppia maggioranza semplice, ovvero il 50%
degli Stati membri e il 50% della popolazione. È il sistema che preferiamo
perché riflette la doppia legittimità dell'Unione che, ricordo, si fonda
sull'accordo fra gli Stati e sulla comune volontà dei popoli. Ma ripeto, il
punto essenziale è la fine del diritto di veto. In secondo luogo, resta
ancora irrisolta la questione di una Presidenza stabile del Consiglio
Europeo. La soluzione che figura nell'ultima bozza presenta, a mio avviso,
tre problemi: innanzitutto c'è il problema della legittimità (accountability),
ovvero non si capisce a chi dovrebbe rispondere questa figura; inoltre, si
indebolisce il ruolo del Parlamento europeo, perché questa assemblea ha
potere di controllo sulla Commissione ma non sul Consiglio e sul suo
Presidente. Quindi ben poca democrazia europea! infine, si crea presso il
Consiglio un altro organo esecutivo che finirebbe per creare confusione fra
le competenze comunitarie. Nessuna semplificazione degli strumenti, dunque,
e ancora meno chiarezza su chi fa cosa nell'Unione. Tenuto conto di questo
quadro, siamo aperti a diverse soluzioni: dal mantenimento del sistema di
rotazione alla figura di un presidente chairman che migliori l'efficienza
del Consiglio da un punto di vista tecnico. Più in generale, ciò che
importa è che si gettino le basi per poter far convivere efficacemente
quanto oggi non può andare oltre la cooperazione intergovernativa con i più
consolidati meccanismi comunitari. Questo non si ottiene organizzando la
separazione e la frammentazione, ma creando passerelle tra le due dimensioni
e prevedendo la possibile evoluzione futura verso formule unitarie, come ad
esempio quella del Presidente dell'Unione. E già da oggi abbiamo un terreno
concreto su cui lavorare, quello del Ministro degli esteri dell'Unione.
Questa figura rappresenterà l'Unione nel campo della Politica estera e di
sicurezza comune, mentre chiediamo che alla Commissione resti la
rappresentanza in tutti gli altri campi. Questo spiega la proposta della
doppia natura e perché, per funzionare, il Ministro deve essere
Commissario, seppur con statuto speciale per quel che riguarda la Pesc. Il
Ministro degli esteri dovrà quindi collaborare strettamente con il Collegio
e soprattutto con il Presidente della Commissione e dovrà avvalersi di un
vero servizio europeo. Tale struttura dovrà essere amministrativamente
collegata alla Commissione per poter lavorare insieme con gli altri servizi
della Commissione, per ottimizzare le conoscenze e le risorse. In questo
modo, la rappresentanza esterna dell'Unione sarà davvero unitaria e potrà
efficacemente avvalersi degli strumenti comunitari e intergovernativi e
questo ci darà il peso e il ruolo che ci spettano nel mondo. Ecco un
esempio concreto di come si deve organizzare la coesistenza tra
intergovernativo e comunitario. Le vicende degli ultimi mesi ci hanno
insegnato una cosa: se continueremo a presentarci divisi resteremo per
sempre un gigante economico e un nano politico sulla scena internazionale.
Prima di chiudere, vorrei ricordare un ultimo punto: occorre dare strumenti
istituzionali adeguati al rafforzamento delle politiche economiche. In
questo senso è legittimo domandarsi se per far convivere il mix
d'intergovernativo e di comunitario oggi esistente un'opzione non potrebbe
essere che il Commissario per gli Affari economici e finanziari, presiedesse
l'Eurogruppo e assumesse la rappresentanza esterna della zona Euro presso le
istituzioni internazionali. Onorevoli deputati, questo è in breve ciò di
cui volevo parlarvi oggi. Naturalmente, ci sarebbero molte altre cose da
aggiungere, ma ho preferito limitarmi all'essenziale per lasciare più
spazio al dibattito. Un'ultima parola per ringraziare la Presidenza Greca:
determinata, efficace, sensibile ai diversi punti di vista. Una
collaborazione esemplare. Formule di ingegneria istituzionale possono
razionalmente spiegare che la rotazione non può funzionare. Forse; ma
nessuna formula potrà sostituire la passione e l'intelligenza di
responsabili politici che mettono al servizio dell'interesse comune europeo
il proprio patrimonio culturale nazionale "
LA COMMISSIONE EUROPEA AUSPICA UNA
MIGLIORE INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI NELL'UE
Bruxelles, 4 giugno 2003 - La Commissione ha invitato gli Stati membri a
intensificare gli sforzi per l'integrazione dei migranti. In un nuovo
documento politico sull'immigrazione, l'integrazione e l'occupazione, Anna
Diamantopoulou, commissaria per l'occupazione e gli affari sociali, e António
Vitorino, commissario responsabile della giustizia e degli affari interni,
prevedono che sarà sempre più grande il fabbisogno di migranti economici
nell'UE che colmino le carenze di manodopera qualificata e non qualificata.
Il rischio è che, in assenza di politiche più efficaci per l'accoglienza
dei migranti di cui l'Unione abbisogna, questi non siano in grado di rendere
secondo le loro potenzialità né di contribuire appieno allo sviluppo
economico. Ciò significa che l'UE deve impegnarsi affinché sia garantita
la piena partecipazione degli immigrati non solo al mercato del lavoro ma
anche alla vita sociale, culturale e civica. Secondo quanto dichiarato da
Anna Diamantopoulou: "L'immigrazione zero non è un'opzione. L'aumento
dei flussi migratori è inevitabile dati taluni fattori di spinta come
l'instabilità politica nel mondo o la disparità di benessere. Eppure,
un'immigrazione gestita bene è persino necessaria per rispondere al
fabbisogno futuro del mercato del lavoro europeo. Perché l'immigrazione sia
un successo, soprattutto per gli attuali cittadini dell'UE, l'Europa deve
migliorare radicalmente l'integrazione dei migranti già stabiliti nell'UE e
prepararsi sin d'ora alle immigrazioni future". La comunicazione espone
il pensiero della Commissione su due aspetti distinti, ma intimamente
legati, del fenomeno delle migrazioni. Segna inoltre un nuovo passo
importante nel dosaggio sapiente di strumenti politici diversi per lo
sviluppo di una politica comune in materia di immigrazione. La comunicazione
tratta uno dei quattro elementi definiti dai capi di Stato e di governo al
Consiglio europeo di Tampere dell'ottobre 1999, completando così la serie
di documenti politici sulla politica comune dell'UE in materia di
immigrazione richiesti in occasione del vertice. Onorando gli impegni
assunti nella relazione di primavera del 2003 sulla strategia di Lisbona, il
documento esamina anche gli effetti potenziali dell'immigrazione
sull'occupazione e la crescita economica. Data la sfida demografica cui deve
far fronte l'Unione, con una popolazione che invecchia e diminuisce, la
Commissione constata che i lavoratori migranti svolgeranno un ruolo
importante, in futuro, nel raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. E
sottolinea che se l'immigrazione da sola non basterà a contrastare tutti
gli effetti dell'invecchiamento demografico, flussi migratori più sostenuti
saranno sempre più probabili e necessari per far fronte al fabbisogno di
manodopera nell'UE, la cui popolazione attiva è prevista in diminuzione
dopo il 2010. Sulla scorta di uno studio sulle politiche nazionali in
materia di integrazione e dei dati sull'occupazione dei cittadini di paesi
terzi, la Commissione ritiene che si debba fare di più per promuovere
l'integrazione dei migranti stabili e preparare i flussi migratori futuri.
Sollecita quindi l'adozione di un approccio multisettoriale e un maggiore
coordinamento fra le politiche interessate. Occorrono misure specifiche che
garantiscano la piena integrazione di tutte le necessità dei migranti nelle
politiche generali che hanno ripercussioni sulla loro integrazione. La
Commissione propone inoltre un nuovo quadro a livello europeo che focalizzi
l'attenzione sui problemi e promuova lo scambio di informazioni e
esperienze. La Commissione osserva che dal trattato di Amsterdam è in corso
la definizione di un quadro giuridico comune sull'ammissione e le condizioni
di soggiorno dei cittadini di paesi terzi. Chiede pertanto al Consiglio di
accelerare il procedimento di adozione e attuazione dei pertinenti atti
legislativi. Per di più la Commissione si impegna ad esplorare
ulteriormente il concetto di cittadinanza civile nel contesto volto a
definire gli strumenti giuridici necessari per garantire ai migranti diritti
e obblighi analoghi a quelli dei cittadini dell'UE, conformemente alle
conclusioni di Tampere. La Commissione chiede inoltre che siano varate nuove
iniziative in altri settori essenziali come l'occupazione, la lotta contro
la discriminazione e l'inclusione sociale, su cui poggia il processo di
integrazione. La comunicazione individua una serie di altre problematiche da
risolvere, fra cui la lingua, l'istruzione e la formazione e l'accesso ai
servizi sociali e altri servizi analoghi. La Commissione auspica che siano
rafforzate, in questi settori, le politiche che tengono specificamente conto
delle esigenze dei migranti, e che maggiore sia la loro partecipazione.
Sottolinea inoltre il ruolo delle parti sociali e della società civile
nella definizione e attuazione di queste politiche. La Commissione insiste
sulla necessità di mandare avanti, nel quadro delle politiche e dei
programmi generali esistenti, una serie di sue proposte. Fissa nuove priorità,
in particolare per la strategia europea per l'occupazione, il processo di
inclusione sociale, la coesione economica e sociale, la lotta contro la
discriminazione e la cooperazione nel campo dell'istruzione. Propone quindi
un nuovo strumento a garanzia della coesione, che assumerà la forma di una
relazione annuale a cura della Commissione stessa, sullo sviluppo della
politica comune in materia di immigrazione. La rete di cellule nazionali di
contatto in materia di integrazione, istituita di recente dal Consiglio, è
il contesto ideale per sviluppare lo scambio di informazioni e buone
pratiche. Già operativa, costituirà l'elemento portante del nuovo
approccio coordinato alle questioni dell'immigrazione, disponendo di una
visione globale delle politiche rilevanti sia nell'UE che negli Stati
membri. La comunicazione dovrebbe avere un forte impatto sul potenziamento
delle politiche d'integrazione dei cittadini terzi, che a sua volta sarà
fondamentale per l'espansione dell'economia dell'Unione e la promozione
della coesione sociale nei prossimi decenni.
CONCLUSI I LAVORI DEL 24° INCONTRO
ANNUALE DEI SENIOR BUDGET OFFICIAL DELL'OCSE
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che si è conclusa oggi, presso la sede di Via XX Settembre, la riunione
annuale dei Senior Budget Official dei Paesi Ocse, ospitata quest'anno
dall'Italia con il coordinamento della Ragioneria generale dello Stato.
Giunto al suo 24° appuntamento, il Working Party of Senior Budget Official
ha come scopo quello di fare periodicamente il punto della situazione
sull'evoluzione dei processi di bilancio dei Paesi membri, partendo da
alcuni documenti di lavoro proposti dal Segretariato generale dell'Ocse, e
di mettere a patrimonio comune, nel corso dei lavori, esperienze, proposte,
analisi. Alle due giornate di lavoro, aperte dagli interventi del
Sottosegretario Vito Tanzi e del Ragioniere generale dello Stato, Vittorio
Grilli, hanno partecipato i direttori generali del bilancio di 25 Paesi Ocse,
i rappresentanti di quattro Paesi osservatori e di organizzazioni
internazionali quali Imf e World Bank, i tecnici della Commissione UE. Tra i
principali temi affrontati quest'anno: i riflessi della situazione di
incertezza economica sulle previsioni di bilancio e sull'andamento della
spesa pubblica, il ruolo delle norme fiscali nel processo di budgeting, la
valutazione delle performance budgetarie e la conseguente riallocazione
delle risorse, l'opportunità di definire attraverso standard il concetto di
deficit e le relative regole di contabilizzazione. Sono stati inoltre
presentati i modelli di bilancio applicati negli Stati Uniti ed in
Brasile.
UNITÀ TECNICA FINANZA DI PROGETTO: SUL
SITO RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2002
Roma, 5 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è disponibile sul sito www.tesoro.it
tra gli ultimi documenti pubblicati, e sul sito internet dell'Unità tecnica
Finanza di Progetto - www.utfp.it -
la Relazione sull'attività svolta nel 2002 dall'Unità tecnica Finanza di
Progetto con la nota di presentazione del vice ministro, Mario Baldassarri.
La Relazione è stata approvata dal CIPE con delibera n.8 del 14 marzo 2003
ed inoltrata al Parlamento.
PRICEWATERHOUSECOOPERS:
PRICEWATERHOUSECOOPERS AFFERMA CHE LE MULTINAZIONALI EUROPEE E STATUNITENSI
CONSIDERANO LA SOSTENIBILITÀ AZIENDALE IN MODO DIVERSO
New York, 5 giugno 2003 - Crescita ambientale e sociale: una priorità per
gli europei; - un'opportunità per gli americani. Sostenibilità, gestione
aziendale per una sopravvivenza duratura della società nel lungo periodo,
attenzione particolare alla crescita economica, ambientale e sociale, la sua
amministrazione e l'etica del commercio - sono tutti fattori che stanno
catalizzando l'attenzione degli amministratori di società multinazionali su
entrambe le sponde dell'Atlantico. Tuttavia l'approccio adottato dalle
multinazionali europee e americane è del tutto differente e, a seconda
degli obiettivi e della cultura in questione, si privilegiano certi aspetti
piuttosto che altri. Importanza strategica in aumento oltre i confini
europei - Sebbene il concetto di sostenibilità sia nato in Europa, ha
subito attratto l'attenzione di molti e ben presto è stato immediatamente
adottato da multinazionali statunitensi. Attualmente, l'81 percento degli
amministratori senior di importanti società americane ritengono che la
sostenibilità sia fondamentale o molto importante per portare a termine la
missione strategica della loro società nel corso dei prossimi due anni. Il
dato relativo alla rispettiva controparte europea è pari al 61%.
"Questo picco è di importanza strategica per le società americane e
senza dubbio costituisce una replica ai recenti scandali finanziari che
hanno visto coinvolte numerose società americane, oltre che una risposta
alla normativa Sarbanes-Oxley attraverso la quale si cerca di conquistare
nuovamente la fiducia della opinione pubblica," ha affermato Sunny
Misser, capo globale e americano della sostenibilità della
PricewaterhouseCoopers. Priorità aziendali in Europa e negli Stati Uniti -
La gestione della sostenibilità prevede priorità diverse sulle due sponde
dell'Atlantico. Ad esempio: Sempre più multinazionali europee rivolgono
principalmente la propria attenzione sull'impatto economico e sociale dei
loro prodotti e servizi (50 percento in Europa contro il 27 percento negli
Stati Uniti). Inoltre le società europee sono più attente ai problemi
ambientali (rispettivamente il 45 percento contro il 26 percento). Un numero
sempre maggiore di amministratori americani ritiene che il posizionamento
per una redditività a lungo termine è uno dei principali obiettivi delle
società (il 91 percento, rispetto all'80 percento in Europa). Lo stesso
vale per la supervisione degli amministratori e la compensazione
(rispettivamente il 54 percento contro il 41 percento). Maggiori
informazioni sui risultati della ricerca Barometer Survey sono disponibili
su Internet all'indirizzo http://www.barometersurveys.com
BEI: INVESTIMENTI PER L'INNOVAZIONE,
STANCA: "E' UNA OCCASIONE DA NON PERDERE"
Roma, 5 giugno 2003 - "L'operazione 'Iniziativa Innovazione 2010'
varata il 3 giugno dal Consiglio dei Governatori della Bei-Banca Europea
degli investimenti, è per l'Italia un'occasione da non perdere". Così
Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha accolto con
viva soddisfazione la decisione presa ed il finanziamento deliberato di 20
miliardi di euro per sostenere l'innovazione in Europa. Anche nella sua
veste di presidente del Comitato dei Ministri per la Società
dell'Informazione, Stanca ha sottolineato come "la Bei ha individuato
tra le aree più importanti da sostenere proprio quelle relative allo
sviluppo dell'educazione, alla ricerca e alle tecnologie dell'informatica e
delle comunicazioni, settori assolutamente necessari per l'ammodernamento
del nostro Paese". Il ministro ha poi ricordato che "viviamo
nell'economia dell'innovazione e, quindi, siamo forzati ad innovare per
migliorare la nostra capacità di competere nell'economia mondiale, che è
proprio quello su cui è impegnato il Governo", ha concluso
Stanca.
ARTOM (NETSYSTEM): CONTRO IL DECLINO
DELLA COMPETITIVITÀ UNA SABATINI EUROPEA PER L'INNOVAZIONE DELLE PMI LE PMI
PRODUCONO NUOVE TECNOLOGIE MA NESSUNO LE AIUTAPROPOSTA AL GOVERNO ITALIANO
PER IL SEMESTRE DI PRESIDENZA UE
Roma, 5 giugno 2003 - "Il semestre italiano di presidenza UE è
l'occasione da non mancare per contrastare la perdita di competitività
nelle piccole e medie imprese italiane ed europee e invertire il processo di
declino produttivo: occorre subito una nuova Sabatini europea che aiuti le
imprese a recuperare competitività attraverso una diffusione capillare
delle nuove tecnologie." lo ha dichiarato il Presidente di Netsystem
Arturo Artom presentando ieri a Roma la sua proposta per destinare maggiori
risorse alle piccole e medie imprese italiane ed europee che producono e
utilizzano per reggere la competizione sui mercati mondiali. Artom ha citato
alcuni dati: la domanda mondiale di prodotti ad alto contenuto tecnologico
cresce a un ritmo doppio rispetto a quella di altri prodotti. Nel periodo
1991-2000 gli Stati Uniti hanno aumentato la quota di esportazioni di
prodotti high-tech dal 26% al 29% del totale esportazioni. L'Europa nel suo
complesso la ha aumentata dal 13% al 19%. Nello stesso periodo l'Italia è
rimasta ferma all'8%. Secondo Artom tre cose non sono oggetto di
discussione: in Italia non si fa abbastanza ricerca, né di base né
applicata; l'Italia soffre di una perdita di competitività in parte
attribuibile a una produzione e diffusione insufficiente di innovazione
tecnologica; la perdita di competitività colpisce le grandi imprese, che
tuttavia ne scaricano l'onere sulle piccole espellendo manodopera e
decentrando funzioni e produzioni. "I soldi non mancano, soprattutto a
livello europeo, purtroppo, non vanno alle piccole imprese." Artom ha
ricordato che il principale strumento di finanziamento dell'innovazione
tecnologica nell'Unione Europea è il Framework Program. I Framework Program
hanno durata quinquennale. L'ultimo, l' Fp5, si è concluso alla fine del
2002 e i risultati ne mostrano con chiarezza i limiti: su circa 13,7
miliardi di euro spesi dall' Fp5 nel periodo 1998-2002 solo il 10% è andato
alle piccole e medie imprese. Se si prende solo il settore Ist (Information
Society Technology) la quota sul totale arrivata alle Pmi scende al 3,5%.
"La piccola impresa italiana ed europea ha bisogno di altro" ha
affermato Artom. E ha aggiunto: "Serve una svolta: alcuni importanti
passi avanti sono stati già fatti, a cominciare dalla decisione di
riservare almeno il 15% del budget totale di 11,3 miliardi destinato alla
ricerca, vale a dire 1,7 miliardi di euro, alle piccole e medie imprese. I
meccanismi di finanziamento tuttavia restano sostanzialmente invariati e non
consentono quel sostegno diretto di cui le Pmi avrebbero bisogno."
Artom ha ricordato il successo della legge Sabatini che per decenni ha
consentito l'ammodernamento degli impianti delle piccole e medie imprese
italiane. "Oggi - ha affermato - occorre una nuova Sabatini europea per
l'innovazione, semplice ed efficace, che vada ad abbattere il costo della
ricerca e sviluppo proprio nel delicato e vitale passaggio al mare aperto
del mercato." Il Governo italiano ha nei prossimi giorni un'occasione
irripetibile: mettere all'ordine del giorno del semestre europeo una
modifica all'Fp6 che renda veramente disponibili le risorse per le Pmi.
Artom ha spiegato che la sua proposta è diretta sia a sostenere l'offerta
di tecnologie innovative, sia a incentivare la domanda, sul modello della
Sabatini. Per il primo punto, l'obiettivo è aumentare le risorse e
semplificare drasticamente i meccanismi di assegnazione dei fondi previsti
dall'Fp6. Il meccanismo che stiamo studiando insieme ai tecnici di
Mediocredito Centrale -- osservo per inciso che si tratta di un costruttivo
esempio di collaborazione tra banca e impresa -- è costituito da un
finanziamento in conto interessi a fondo perduto di misura analoga a quello
della Sabatini, da corrispondere subito in un'unica soluzione, dimensionato
sull'investimento necessario ad adeguare la capacità produttiva a far
fronte tempestivamente al primo ordine ricevuto, anche in forma di opzione,
per una determinata innovazione tecnologica. "Proponiamo inoltre - ha
detto Artom - di attivare uno strumento mirato sugli investimenti effettuati
dalle Pmi in information e communication technology: una vera e propria
replica della Sabatini a sostegno degli investimenti delle Pmi in Ict."
Artom ha sottolineato che le Pmi italiane creano un valore aggiunto
notevolmente superiore alle Pmi europee e quasi pari a quello prodotto dalle
grandi imprese europee. "Aiutare le Pmi italiane dà più valore che
aiutare le grandi imprese. "Per questo - ha concluso Artom - proponiamo
di raddoppiare la quota riservata alle Pmi nell'ambito dell'Fp6 da 1,7 a 3,4
miliardi di euro".
IL PROGETTO POLISWEB DEL MINISTERO
DELLA GIUSTIZIA, REALIZZATO DA DATAMAT, È STATO SELEZIONATO E CANDIDATO
DALL'UNIONE EUROPEA AI PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI.
Roma, 5 giugno 2003 - Datamat annuncia che il progetto PolisWeb, realizzato
per conto del Ministero della Giustizia presso il tribunale di Bologna, è
stato selezionato e candidato dall'Eipa agli e-Europe Awards, il
riconoscimento istituito dalla Commissione Europea per incentivare e
premiare le best practices nel campo dell'e-government. L'Eipa, l'Istituto
Europeo per la Pubblica Amministrazione, incaricato dalla Commissione
Europea della selezione, ha infatti inserito PolisWeb nella rosa dei 65
migliori progetti europei scelti su 357 candidature ricevute. Ben 13 dei
possibili vincitori provengono dal nostro Paese: l'Italia si attesta così
al primo posto con più del doppio di nominations rispetto a Gran Bretagna e
Spagna, secondi classificati. Il progetto PolisWeb è stato selezionato per
la categoria "European, central and local government eCooperation".
Il sistema Polisweb, ideato da Datamat, ha lo scopo di consentire la
cooperazione telematica "via Internet" tra gli Uffici Giudiziari e
gli Avvocati, che possono quindi avere accesso ai dati gestiti dai vari
sistemi informativi del tribunale, in particolare per quanto riguarda la
giurisprudenza locale e le informazioni relative allo svolgimento dei
procedimenti. Gli utenti autorizzati possono così ricercare documenti sia
in base al loro profilo che al testo contenuto, consultare on-line i
documenti risultanti dalla ricerca, consultare le informazioni legate ai
procedimenti di interesse (incluso il calendario delle udienze) e prenotare
on-line copie delle sentenze. Polisweb permette tra l'altro di consultare
tutta la giurisprudenza del tribunale, con funzioni di ricerca, basate su
architettura Intranet e utilizzabili da un comune browser Web. La scelta
finale dei vincitori sarà effettuata i prossimi 7 e 8 luglio a Villa Erba,
in occasione della Conferenza sull'e-Government che inaugurerà il semestre
di presidenza italiana dell'Unione Europea. All'evento parteciperanno, tra
gli altri, i Ministri dell'e-Government e delle Telecomuni-cazioni di circa
40 paesi. I riconoscimenti saranno conferiti dai rappresentanti della
Commissione e della Presidenza durante una cerimonia in sessione plenaria.
"Questa candidatura agli e-Europe awards è per noi un motivo
d'orgoglio e un tributo indiretto alle nostre competenze, esperienze e
capacità di interpretare le esigenze della P.A., dei suoi operatori e dei
suoi utenti - commenta Franco Olivieri, Presidente di Datamat - E la
soddisfazione aumenta se pensiamo che il nostro risultato ha contribuito a
porre l'Italia al centro dell'attenzione internazionale per la capacità
delle sue amministrazioni e delle sue imprese di ideare e realizzare
progetti di e-Government ad alta innovazione e in grado di facilitare il
rapporto tra amministrazioni pubbliche, imprese, professionisti e semplici
cittadini."
TRIPI: PRONTO IL PIANO DI INNOVAZIONE
DIGITALE
Roma, 5 giugno 2003 - "Il richiamo rivolto dal Governatore Fazio alle
imprese affinché riprendano la strada dello sviluppo, non trova impreparato
il settore dell'Ict. Da molti mesi ci stiamo battendo per affermare la
centralità dell'innovazione come motore della ripresa e dell'occupazione.
Federcomin - che rappresenta le aziende più importanti del settore - sta
presentando al Governo in questi giorni, il Piano di Innovazione Digitale
elaborato con Confindustria. Il Piano prevede una serie di priorità e di
misure organiche che possono incentivare l'innovazione nelle piccole-medie
imprese e nella P.A., la formazione, e lo sviluppo delle infrastrutture
abilitanti (banda larga, digitale terrestre). Secondo i nostri calcoli, per
allinearci alla competitività europea, occorre che il Governo investa nei
prossimi tre anni circa 400 milioni di euro l'anno. Gli incentivi fiscali
possono contribuire in modo determinante, ma da soli non bastano. Occorre,
soprattutto, una visione non occasionale che consenta alle imprese di
operare in un'ottica di lungo periodo e sappia riscattare la voglia di
innovazione e di modernità che esiste in Italia. Dopo il Piano di
Innovazione Digitale presenteremo - prima dell'estate - al parlamento e al
Governo - le linee generali sulle quali si potrebbe articolare una Legge
Quadro per l'innovazione tecnologica. È intenzione di Federcomin incontrare
anche le forze politiche e sociali per un serrato confronto su questi
temi".
ALBACOM E BT INSIEME PER SOLUZIONI
GLOBALI DI TLC OGGETTO DELLA PARTNERSHIP COMMERCIALE: SOLUZIONI DATI,
INTERNET E FONIA
Milano, 5 giugno 2003 - British Telecom, leader mondiale nei servizi di
telecomunicazione su rete fissa, ed Albacom, il primo e più grande
operatore italiano specializzato nelle tlc dedicate alle imprese, hanno
rinnovato l'accordo commerciale per la distribuzione sul territorio italiano
di tutti i servizi e le soluzioni di tlc che compongono l'offerta
internazionale del carrier britannico. L'accordo, di durata triennale,
riguarda in particolare i servizi di fonia (base e premium), le reti dati e
i servizi Internet, che possono contare sul vantaggio tecnologico della
perfetta integrazione tra la rete internazionale di Bt (presente in oltre
240 Paesi con uno dei più estesi network in fibra ottica di ultima
generazione) ed il backbone di Albacom in Italia che, insieme alla rete
Basictel, si estende per oltre 7.500 chilometri lungo tutta la penisola.
Albacom e Bt, mettendo a frutto la proficua collaborazione di questi anni
tra un player locale ed un operatore mondiale, costituiranno un gruppo di
lavoro congiunto volto ad offrire non solo servizi ma soluzioni globali
rivolte alle grandi aziende e alle multinazionali presenti in Italia.
"L'accordo presentato oggi - ha commentato David Furniss, Director
Strategic Operations, Bt Global Services - conferma la solidità della
partnership tra Albacom e Bt, che guarda ad un mercato in rapida evoluzione
dove gli operatori di telecomunicazioni sempre più dovranno essere in grado
di offrire soluzioni globali di tlc, in grado di creare valore per le
imprese". "Albacom, grazie alla stretta partnership con Bt - ha
dichiarato Emilio Frezza, Direttore Commerciale di Albacom - è l'unico
operatore italiano a poter vantare una rete internazionale tecnologicamente
all'avanguardia in grado di mettere in contatto le aziende Italiane con
tutti i principali mercati mondiali."
LE APPLICAZIONI INNOVATIVE DELLA LEAN
ORGANIZATION SBARCANO NELLA PA IL GRUPPO GALGANO LANCIA NELLA PA LA LOTTA
DEL VALORE CONTRO LO SPRECO A MILANO, OGGI LA PRESENTAZIONE DEL SETTIMO
FORUM PER GLI ENTI LOCALI CON LA TESTIMONIANZA DI INPS EMILIA ROMAGNA
Milano, 5 giugno 2003 - E' l'eterna lotta del "valore", cavaliere
senza macchia e senza paura, contro lo spreco, il mostro che divora molte
energie. Nell'ambito della Campagna per la competitività del sistema Italia
il Gruppo Galgano, società di consulenza di direzione tra le più
importanti in Italia, lancia anche nella Pubblica Amministrazione le
applicazioni innovative della Lean Organization, che hanno già dato
risultati eccellenti in moltissime realtà italiane, pubbliche e private,
dei servizi e della produzione. Il Forum Galgano di quest'anno è dedicato
al Pensiero Snello nella Pubblica Amministrazione finalizzato allo sviluppo
della "caccia agli sprechi" con l'Organizzazione Snella.
L'iniziativa, ormai giunta alla settima edizione, sarà presentata il 5
giugno a Milano con la testimonianza di Francesco Papa, direttore regionale
Inps Emilia Romagna. Il Forum si rivolge in particolare ai direttori
generali, ai responsabili delle funzioni personale e organizzazione e a
tutti coloro che sono impegnati nello sviluppo organizzativo degli Enti. La
"caccia agli sprechi" rappresenta una grande opportunità per gli
Enti Pubblici e una forte leva per recuperare risorse da destinare ai
servizi della comunità, ottimizzando le forze e liberando nuove energie. I
risultati ottenibili da un'organizzazione che applica con successo
l'approccio Lean sono ampiamente documentati. I principali sono: Aumenti
della produttività di ( 100%; Riduzione degli errori a discapito del
cittadino-cliente di ( 50%; Recupero di risorse dovute a sprechi di ( 60%;
Riduzione dei tempi di lavorazione delle pratiche dal 20 al 40%; Recupero di
risorse umane di ( 30% "Sembrerebbero risultati da "favola" -
rileva il presidente del Gruppo, Alberto Galgano - e invece si tratta di
cifre reali e già documentate anche in molte organizzazioni, pubbliche e
private, dei servizi e dell'industria. Tra gli obiettivi dell'edizione 2003
del Forum sul Pensiero Snello c'è anche la realizzazione di alcune
settimane Kaizen applicate alla Pubblica Amministrazione attraverso la
sperimentazione del miglioramento rapido presso un Ente pilota. Il Forum per
gli Enti Pubblici è un pacchetto di servizi su temi specifici indirizzati
ad accelerare i processi di miglioramento del settore. Dopo i positivi
riscontri degli anni passati, il Forum è stato potenziato, ridisegnando
alcuni passaggi chiave. L'iniziativa consente agli Enti di ottimizzare il
lavoro svolto seguendo una metodologia innovativa che vede lavorare
congiuntamente, su un tema di comune interesse, un gruppo di manager e
specialisti del settore. In particolare i partecipanti potranno
capitalizzare la metodologia del benchmarking e comprendere le soluzioni
organizzative che generano le migliori prestazioni, valutando il proprio
posizionamento rispetto alle realtà eccellenti. Notevole il valore aggiunto
finora offerto dalle precedenti edizioni del Forum ai partecipanti. Oltre
alle novità già accennate, sono in particolare previsti workshop, team
focalizzati ed assistenza continuativa, osservatorio, documentazione e
pareri tecnici. Gli specifici problemi, che emergeranno da un confronto
continuo, verranno affrontati in "presa diretta" e in tempo reale
per consentire un confronto immediato delle soluzioni individuate. Il
rinnovato impegno della Galgano in questo settore testimonia lo sviluppo
continuo del know-how e la sensibilità del Gruppo nei confronti di una
Pubblica Amministrazione, centrale e locale, in forte fase evolutiva.
BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA:
SITUAZIONE CONSOLIDATA 1° TRIM. 2003 RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA DI EURO
28.616 MILIONI (PIÙ 7,33%)
Modena, 4 giugno 2003: Anche a livello di consolidato, il "gruppo Banca
popolare dell'Emilia Romagna" evidenzia ottimi risultati trimestrali,
non dissimili da quelli realizzati dalla Capogruppo che erano stati
approvati dal Consiglio di amministrazione il 19 maggio scorso. I risultati
consolidati, essendo ormai assestati, sono stati posti all'esame del
Comitato esecutivo di B.P.E.R., riunitosi nel pomeriggio del 3 giugno;
saranno portati all'approvazione del Consiglio nella sua riunione del
prossimo 23 giugno. La situazione patrimoniale ed economica del "gruppo
B.P.E.R." alla fine del primo trimestre 2003, può così sintetizzarsi
(i dati sono di seguito raffrontati con l'analoga situazione al marzo 2002):
raccolta diretta da clientela di Euro 28.616 milioni (più 7,33%) ed
indiretta di Euro 18.564 milioni (meno 7,63%), per un totale di Euro 47.180
milioni (più 0,9%); crediti verso clientela per netti Euro 22.549 milioni
(più 6,45%), con una componente di "sofferenze" di Euro 525
milioni, pari al 2,33% dei crediti stessi (ex 4,26%); l'incidenza delle
partite di dubbio esito è diminuita anche per effetto della
cartolarizzazione di partite in contenzioso, effettuata dalle nove banche
del "gruppo" poste in aree centro meridionali del Paese; mezzi
patrimoniali, inclusi il fondo rischi bancari generali e l'utile di periodo,
pari ad Euro 2.452,7 milioni (più 2,60%), di cui Euro 891,9 milioni sono di
pertinenza di terzi; aggiungendo le passività subordinate convertibili, i
mezzi patrimoniali si elevano ad Euro 2.813,6 milioni (più 7,34%). Il conto
economico mostra, nel dettaglio: un margine da interessi, comprensivo dei
dividendi, di Euro 254,9 milioni (più 9,45%); commissioni e altri proventi
netti per Euro 135,5 milioni (più 4,33%); il margine di intermediazione si
porta così ad Euro 390,4 milioni (più 7,62%); spese amministrative e di
personale per Euro 228,5 milioni (crescono del 4,07%) ed ammortamenti ed
oneri diversi per Euro 29,8 milioni (più 1,75%). Il risultato di gestione
si determina, quindi, in Euro 132,1 milioni (più 15,98%); Sottratti gli
accantonamenti, anche a rettifica dei crediti, l'utile delle attività
ordinarie diviene di Euro 110,1 milioni (più 13,06%). Le componenti
straordinarie di reddito sono pari ad Euro 1,4 milioni; l'utile lordo
raggiunge così Euro 111,5 milioni (più 14,03%). Dedotte le imposte,
conteggiate per Euro 48,3 milioni (più 6,02%), e tenuto conto delle
variazioni al fondo rischi bancari generali, il conto economico consolidato
al 31 marzo 2003 evidenzia un utile netto di Euro 62,6 milioni (più
19,06%), di cui Euro 45,2 milioni sono di pertinenza della Capogruppo ed
Euro 17,4 milioni di pertinenza dei soci terzi.
TERME ACQUI : VIA ALLA FUSIONE PER
INCORPORAZIONE DI BANCA FINNAT EURAMERICA E DI FINNAT CORPORATE
Roma, 5 giugno 2003 - L'assemblea di Terme Demaniali di Acqui S.p.A., società
quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha approvato ieri il progetto
di fusione per incorporazione delle controllate Banca Finnat Euramerica
S.p.A. e Finnat Corporate S.p.A. L'operazione, che è già stata autorizzata
dalla Banca d'Italia in data 24 aprile 2003, è finalizzata a razionalizzare
le attività oggi svolte dalle Società controllate partecipanti alla
fusione e raggiungere i seguenti obiettivi: continuare a operare nei servizi
di intermediazione con la clientela istituzionale, oggi offerti dalla Banca
Finnat, ponendo al servizio della Banca ulteriori risorse in grado di
rafforzarne il posizionamento competitivo nel settore; sviluppare ulteriori
aree di business con la clientela istituzionale, come l'asset management e
la consulenza finanziaria in attività di tesoreria; rappresentare un punto
di riferimento professionalmente qualificato per la clientela privata ad
alto reddito, promuovendo soprattutto lo sviluppo dell'attività di private
banking al fine di garantire un servizio personalizzato al cliente;
rafforzare il rapporto con le imprese attraverso la fornitura di servizi di
corporate finance, con particolare riferimento alla consulenza in finanza
d'impresa, alla ristrutturazione del debito, alle operazioni di M&A,
alle quotazioni in borsa, ecc.; sviluppare le attività relative alla
gestione di fondi immobiliari. L'integrazione delle società partecipanti
alla fusione permetterà infatti di sfruttare le competenze maturate anche
dalle loro controllate e collegate nell'ambito dei servizi di corporate
finance, assicurativi, fiduciari e dell'attività immobiliare. L'operazione,
inoltre, permette di realizzare una significativa semplificazione della
catena di controllo del Gruppo, consentendo la creazione di ulteriore valore
per gli azionisti, anche attraverso la realizzazione di significative
sinergie ed economie di scala. Al termine della fusione, Terme Acqui assumerà
la denominazione di Banca Finnat Euramerica e svolgerà direttamente tutte
le attività bancarie oggi svolte dalla controllata.
IL PROGETTO SOCI RILANCIA LA BCC DI
BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE OBIETTIVO: DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER
IL TERRITORIO DEL VARESOTTO E DELL'ALTOMILANESE, DOVE OPERA COME UNICA BANCA
LOCALE
Busto Garolfo, 5 giugno 2003 - Crescere attraverso i soci. E' questa la
strategia di marketing adottata e resa nota dalla Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate, che propone un rinnovato progetto soci come mossa vincente per
diventare la banca di riferimento per tutto il territorio dell'Altomilanese
e del Varesotto. La banca vuole essere, non solo un istituto finanziario, ma
anche un punto di aggregazione e, per questo motivo, si fa promotrice e
sostenitrice di un preciso disegno sociale. Una lunga serie di iniziative
socio-culturali animerà il territorio per il prossimo triennio di
leadership del consiglio di amministrazione eletto a dicembre dello scorso
anno: gite, incontri, manifestazioni e convenzioni con sconti per i soci con
negozi e servizi della zona. Una tessera magnetica è stata recapitata in
tutte le case dei soci in questi giorni. E' lo strumento per accedere alle
opportunità, ai vantaggi e ai benefici che, a partire dalle convenzioni,
nel tempo il Progetto Soci andrà a definire. Sulle porte o sulle vetrine
degli uffici commerciali che hanno aderito all'iniziativa è esposta una
vetrofania che li identifica come "Amici della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate", che dà il senso dell'accoglienza particolare riservata al
socio della banca. Ma non solo, il progetto soci si occuperà anche del
vaglio e del controllo all'attività di beneficenza e sponsorizzazione che,
da sempre, contraddistingue la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. La cifra
complessiva destinata a questo scopo è imponente, si tratta di circa
500.000 euro annui. Per dare organicità all'immensa opera di sostegno delle
associazioni e degli enti del territorio, che la banca fa attraverso le sue
contribuzioni, è stato creato un ufficio soci con un responsabile, che è a
disposizione per ogni informazione, tutti i giorni, dalle 16,30 alle 19,30
(tel. 0331 560331). Il giornalino della banca, La Voce, sarà il tramite per
raggiungere direttamente a casa propria i soci, e per fare conoscere a tutti
le iniziative intraprese e le convenzioni stipulate per loro. E' stato
pensato come un vero e proprio magazine. Cioè una rivista il più possibile
accattivante, di piacevole lettura, che condurrà il lettore, numero dopo
numero, alla scoperta delle filiali della banca e del territorio di
riferimento, con particolare attenzione agli eventi, alle manifestazioni ed
alle iniziative che hanno ricevuto il concreto e fattivo sostegno della Bcc.
Il commento di Alberto Morandi, presidente del Progetto Soci "Un
progetto ambizioso, che deve ovviamente essere supportato da una nuova
attenzione al socio, il quale deve riscoprire l'orgoglio di essere la trave
portante della nostra banca e deve diventare il primo promotore delle nostre
idee e del nostro differente modo di fare banca. Fare questo significa,
quindi, proporsi con forza all'esterno. Fare iniziative di grande respiro.
Mostrare, nei fatti, la nostra dinamicità e la nostra voglia di fare, come
è stato il caso dei tre giorni di festa organizzati attorno all'annuale
assemblea per l'approvazione del bilancio, un evento volutamente forte e
dirompente che ha richiamato l'attenzione di tutti su di noi".
EMESSI DA ENEL BOND PER 1,5 MILIARDI DI
EURO
Roma, 5 giugno 2003 - Enel Spa (rating A+ da S&P, A1 da Moody's) ha
lanciato sul mercato un'emissione obbligazionaria in Euro a tasso fisso per
l'ammontare complessivo di 1,5 miliardi. L'operazione è strutturata in due
tranche di pari importo, con scadenze 10 e 15 anni. Il bond decennale,
emesso a 99,900, offre una cedola del 4,25%, corrispondente ad uno spread di
48 punti base sul tasso swap a 10 anni. Il bond a 15 anni, emesso a 99,369,
offre una cedola del 4,75%, corrispondente ad uno spread di 60 punti base
sul tasso swap a 15 anni. Il collocamento, organizzato e diretto da Caboto,
Citigroup e Deutsche Bank, si è concluso con il pieno successo di
mercato.
WINDEX ETHIC 7,5% DI WINTERTHUR VITA:
LA CERTEZZA DEL 7,5% CON UN INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE
Milano, 5 giugno 2003 - Dal 3 giugno all'11 luglio 2003 Winterthur Vita, in
collaborazione con SG, divisione banca d'investimento di Société Generale,
colloca sul mercato Windex Ethic 7,5%, una nuova index linked a premio unico
con durata 6 anni, che offre un tasso di interesse annuo certo del 7,5%
lordo. La nuova index-linked investe nei mercati finanziari puntando su un
paniere di 24 titoli azionari "etici", appartenenti cioè ad
aziende che si contraddistinguono oltre che per la stabilità finanziaria e
la redditività, per il rispetto dei principi di responsabilità sociale ed
ambientale. Infatti i titoli, appartenenti all'indice europeo Dow Jones
Eurostoxx 600, sono stati selezionati da E. Capital, società di Advisory
indipendente, in funzione del settore in cui le aziende operano, della
qualità delle relazioni che le stesse intrattengono con i diversi
interlocutori del mercato e del rispetto dell'ambiente economico e sociale
in cui svolgono la propria attività. Windex Ethic 7,5%, che prevede un
versamento minimo di 3.000 €, associa la sicurezza e i vantaggi dei
prodotti assicurativi (impignorabilità e insequestrabilità del capitale
investito) alle prospettive di crescita dei mercati azionari, permettendo
all'investitore di avere: • ogni anno un tasso di interesse lordo del
7,5%, indipendentemente dall'andamento del paniere di titoli; • allo
scadere dei sei anni la partecipazione del 100% alla performance del paniere
di titoli. Inoltre, grazie all'Opzione Protector, è possibile proteggere
integralmente il capitale investito nel caso in cui almeno una volta, dopo
tre anni dalla sottoscrizione del contratto, la performance del paniere di
titoli raggiunga, alla data di valutazione annua prestabilita, un valore
pari o superiore al valore iniziale. Windex Ethic 7,5% è distribuita dagli
agenti Winterthur e dai Personal Banker di Credit Suisse Italy. Per
informazioni è possibile consultare il sito www.winterthur.it. Winterthur,
divisione assicurativa di Credit Suisse Group, è una delle principali
compagnie di assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi a livello
internazionale. Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma
completa di prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita
tradizionali e internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni
scorsi un'importante fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi
una dimensione, in termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850
diffuse su tutto il territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa
due milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di
affrontare in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida
evoluzione. Con una raccolta premi aggregata pari a 2.039 milioni di euro
nel 2002 e un utile complessivo di oltre 100 milioni di euro, Winterthur è
una delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano.
PIRELLI: DEFINITA LA STRUTTURA
ORGANIZZATIVA PER IL LANCIO DEI FONDI DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE: GIULIO
MALFATTO INDICATO QUALE AMMINISTRATORE DELEGATO E PARTNER DELLA SGR DEDICATA
ALLA GESTIONE DEI FONDI. GIORGIO FANTONI NUOVO DIRETTORE GENERALE
SERVIZI.
Milano, 5 giugno 2003 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione
di Pirelli & C. Real Estate, chiamato ad assumere una serie di decisioni
relative alla struttura organizzativa dell'attività di investimento a lungo
termine, che prevede il lancio di fondi immobiliari per apporto destinati ad
investitori istituzionali e retail. A tal fine, il Consiglio di
Amministrazione ha verificato la conformità dei requisiti di onorabilità
degli Amministratori, secondo quanto indicato da Banca d'Italia. Il
Consiglio di Amministrazione ha inoltre indicato Giulio Malfatto quale
Amministratore Delegato della Sgr, la società di gestione del risparmio
dedicata alla gestione di tutti i fondi immobiliari di Pirelli & C. Real
Estate. Al fine dell'assunzione del nuovo incarico, Giulio Malfatto ha
lasciato la carica di Direttore Generale Servizi, pur mantenendo il ruolo di
Consigliere di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate. Il Consiglio
ha inoltre indicato Umberto Vitiello, che lascia la carica di Direttore
Centrale Asset Management Prodotto Terziario, quale global advisor del
progetto di costituzione dei fondi immobiliari. Considerata la strategicità
per Pirelli & C. Real Estate dell'ingresso nel settore del long term con
il lancio di fondi immobiliari, per gli incarichi di Amministratore Delegato
e di global advisor della Sgr sono state individuate due delle migliori
professionalità nel settore: Giulio Malfatto, 48 anni, laureato in
ingegneria, opera da oltre 20 anni nel settore e da 7 in Pirelli & C.
Real Estate (di cui gli ultimi 3 come Direttore Generale); Umberto Vitiello,
39 anni, laureato in ingegneria, è da 15 anni impegnato nell'immobiliare e
da 7 in Pirelli & C. Real Estate (di cui gli ultimi 2 come Direttore
Centrale). Giulio Malfatto ed Umberto Vitiello inoltre parteciperanno,
attraverso una società da loro costituita, al capitale della SGR con una
quota del 10%. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Giorgio
Fantoni quale nuovo Direttore Generale Servizi . Fantoni, 54 anni, laureato
in ingegneria, precedentemente Amministratore Delegato di Abb Process
Solutions & Services e Consigliere di Amministrazione di ABB Italia,
vanta una lunga esperienza organizzativa e gestionale nel campo dei servizi
in ambito industriale in realtà nazionali ed internazionali; a lui farà
capo l'intera struttura dei servizi specialistici immobiliari, nella quale
sono responsabili per ciascuna linea di business professionisti di settore
di grandi capacità da tempo parte del Gruppo. Pirelli & C. Real Estate
inoltre, in considerazione del successo della partnership con Morgan Stanley
nel settore uffici e del previsto allargamento del suo perimetro di attività,
ha avviato insieme a quest'ultima, tenuto conto anche del nuovo incarico di
Umberto Vitiello, un processo di rafforzamento della struttura di asset
management dedicata. Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C.
Real Estate ha infine preso atto con soddisfazione dell'ingresso - operativo
dal 1° luglio prossimo - del titolo Pirelli RE nell'Epra/Nareit Global Real
Estate Index, prestigioso benchmark per il settore, vero e proprio punto di
riferimento per gli investitori istituzionali, che include le prime 230
società immobiliari quotate negli Stati Uniti, in Europa ed in Asia con
l'obiettivo di rappresentare i trend delle azioni immobiliari nel mondo.
L'ingresso nell'indice Epra/Nareit fornirà a Pirelli & C. Real Estate
una maggiore visibilità sui mercati internazionali, rappresentando al
contempo un fattore di crescita della liquidità del titolo.
REALE MUTUA ASSICURAZIONI: ACCOLTO IL
PROTOCOLLO D'INTESA SU R.C. AUTO TRA GOVERNO, ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E
ANIA PROMOSSE ANCHE AGEVOLAZIONI TARIFFARIE PER I GIOVANI E LE
FAMIGLIE
Torino, 5 giugno 2003 - Reale Mutua Assicurazioni, in coerenza con le linee
indicate dal Protocollo d'intesa sull'assicurazione RC Auto tra Governo,
Associazioni dei Consumatori e ANIA, ha deciso di limitare, per tutto l'anno
2003, eventuali interventi sulla tariffa RC Auto nonché di promuovere
agevolazioni per i giovani ed i nuclei familiari. Le decisioni di contenere
gli interventi tariffari nei limiti dell'ultima edizione, consolidano la
politica adottata in tema di RC Auto da Reale Mutua Assicurazioni, che ha
mantenuto sino ad oggi gli aumenti al di sotto di quelli riferiti all'intero
mercato e per la quale la natura di mutua impone da sempre di prestare
particolare attenzione ai propri Assicurati. Inoltre Reale Mutua si impegna
a: mantenere, per 12 mesi, la vigente tariffa giovani e neopatentati del
settore autovetture, con ulteriore sconto del 10% (oltre la contrattuale
evoluzione in bonus) per tutti coloro che non abbiano provocato sinistri
negli ultimi due anni assicurativi. mantenere, per 12 mesi, l'attuale
tariffa ciclomotori, con ulteriore sconto del 10% (oltre la contrattuale
evoluzione in bonus) per tutti coloro che non abbiano provocato sinistri
negli ultimi due anni assicurativi. Per quanto riguarda i nuclei familiari
proprietari di più autovetture la Reale Mutua Assicurazioni offre già dal
2002, riduzioni di premio per l'assicurazione di nuova autovettura in
aggiunta al veicolo già assicurato. Tali riduzioni di premio consistono
nell'assegnazione di classi di merito più favorevoli.
WINTERTHUR ASSICURAZIONI BLOCCA PER UN
ANNO LE TARIFFE RC AUTO E INTRODUCE SCONTI PER I GIOVANI ASSICURATI (DAL 15%
AL 25%)
Milano,5 giugno 2003 - Aderendo al Protocollo d'intesa sulla Rc Auto fra
Governo, Ania e Associazioni dei consumatori, Winterthur Assicurazioni ha
assunto una serie di decisioni finalizzate a dare attuazione concreta ai
vari punti dell'accordo, come peraltro anticipato dall'amministratore
delegato Fabrizio Rindi in una recente intervista ad un quotidiano
nazionale. Autodisciplina tariffaria- contenimento delle tariffe. Dopo
l'aumento entrato in vigore a febbraio, che peraltro ha fatto seguito a
dodici mesi di raffreddamento tariffario, Winterthur ha deciso di non
procedere nei prossimi mesi ad alcun adeguamento delle tariffe. Così
facendo, in un periodo di quasi tre anni, cioè da aprile 2001 (scadenza del
blocco tariffario deciso l'anno precedente) a febbraio 2004, l'aumento medio
praticato da Winterthur sarà stato di circa l'8%. Agevolazioni tariffarie
per i giovani - giovani che non provocano sinistri. Rispetto alla normale
riduzione delle tariffe dopo il primo anno senza sinistri (circa il 15%), la
politica tariffaria di Winterthur già oggi prevede riduzioni maggiori (20%)
che saranno ulteriormente ampliate a partire da luglio (25%). Agevolazioni
tariffarie per i giovani - giovani nuovi assicurati. La riduzione dei
coefficienti tariffari relativi ai giovani fra i 18 e 25 anni comporta una
riduzione del premio del 15%. Agevolazioni tariffarie per l'assicurazione
dei ciclomotori. Per gli assicurati Winterthur è già prevista una forte
riduzione tariffaria nei primi due anni senza sinistri (23%). A partire da
luglio la riduzione verrà ulteriormente ampliata (arriverà al 28%).
Condizioni tariffarie di maggior favore per i proprietari di più veicoli.
Il sistema tariffario in uso in Winterthur prevede un trattamento di maggior
favore per nuovi veicoli dello stesso assicurato che si sostanzia, in
assenza di sinistri, in una riduzione del premio di tariffa di circa il 34%.
A partire da luglio tali agevolazioni saranno estese a tutti i componenti
del nucleo familiare dell'assicurato anche in occasione del loro primo
veicolo, con l'eccezione delle persone di età inferiore ai 25 anni.
Conservazione della classe di merito in caso di furto, rottamazione e
vendita del veicolo. In relazione a questi eventi è già prevista sino ad
un anno di distanza dal loro verificarsi. Mantenimento della classe di
merito in caso di sostituzione del veicolo. E' già prevista per veicoli
dello stesso settore tariffario (esempio: passaggio da ciclomotore a
motociclo e da auto ad uso promiscuo ad auto ad uso privato). Aderendo al
protocollo d'intesa Winterthur intende dare il proprio contributo alla
risoluzione dei problemi del settore Rc Auto, pur nella consapevolezza che i
progressi decisivi in questa direzione potranno essere compiuti quando
saranno adottati i provvedimenti che possono incidere sulla reale causa
della crescita delle tariffe negli ultimi anni: l'aumento dei costi dei
risarcimenti per i danni fisici e materiali. Winterthur, divisione
assicurativa di Credit Suisse Group, è una delle principali compagnie di
assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi a livello internazionale.
Winterthur offre ai clienti privati e alle imprese una gamma completa di
prodotti assicurativi attraverso i canali di vendita tradizionali e
internet. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante
fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in
termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 850 diffuse su tutto il
territorio nazionale) e di portafoglio clienti (circa due milioni fra
persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini
competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con una raccolta
premi aggregata pari a 2.039 milioni di euro nel 2002 e un utile complessivo
di oltre 100 milioni di euro, Winterthur è una delle principali compagnie
del mercato assicurativo italiano.
COME GENERARE RICERCA DI PUNTA:
L'OPINIONE DI UN PREMIO NOBEL
Bruxelles, 5 giugno 2003 - "Si può predisporre un ambiente favorevole
alla generazione di ricerca di punta, ma non si può programmare la ricerca
di base", ha affermato il professor Kurt Wüthrich, Premio Nobel 2002
per la Chimica, in occasione del briefing scientifico svizzero tenutosi a
Bruxelles il 2 giugno. In un'intervista concessa al Notiziario Cordis, il
prof. Wüthrich ha illustrato le sue esperienze professionali nel settore
della ricerca negli Stati Uniti e in Europa, osservando che per condurre
ricerca "eccellente" in entrambe le regioni, gli scienziati hanno
bisogno di sostegno, libertà personale, tempo e fondi. Tuttavia, i
ricercatori incontrano una serie di ostacoli organizzativi e finanziari,
soprattutto coloro che si occupano di ricerca di base e la cui attività non
è orientata al raggiungimento di obiettivi pratici e concreti. "Come
posso dire cosa scoprirò prima di scoprirlo?", si è chiesto il prof.
Wüthrich, aggiungendo che "anche quando si ottiene un risultato
concreto, nella scienza di base, è difficile misurarlo e solitamente si
nutrono dei dubbi sulla sua validità [...]. Talvolta, inoltre, per i
ricercatori è imbarazzante dichiarare a priori l'obiettivo che intendono
raggiungere, poiché potrebbero fallire nel loro intento". Il prof. Wüthrich
ha ricevuto il Premio Nobel per lo sviluppo della spettroscopia a risonanza
magnetica nucleare (Nmr), utilizzabile per determinare la struttura
tridimensionale delle macromolecole biologiche in soluzione. Da allora, il
professore e la sua équipe hanno risolto più di 50 strutture Nmr di
proteine e acidi nucleici, responsabili, per esempio, della generazione di
malattie infettive neurodegenerative quali l'encefalopatia spongiforme
bovina (Bse) o il morbo di Creutzfeldt-Jakob (Cjd) negli esseri umani. Oggi,
il prof. Wüthrich non avrebbe difficoltà a reperire fondi per le sue
ricerche in Europa, Stati Uniti o Giappone, ma quando iniziò a lavorare
sulla spettroscopia Nmr, al di fuori dell'Europa non erano disponibili
finanziamenti per questo tipo di attività. "Se uno scienziato non era
in grado di dimostrare che la ricerca avrebbe avuto successo, era
impossibile trovare finanziamenti negli USA", ha spiegato il prof. Wüthrich.
Ora che questo tipo di ricerca ha prodotto i suoi frutti, si è sicuri di
ottenere il denaro necessario". Il prof. Wüthrich divide il proprio
tempo fra il Politecnico federale (Eth) di Zurigo (Svizzera) e l'Istituto di
geofisica e fisica planetaria "Cecil H. and Ida M. Green" presso
lo "Scripps Research Institute" (Tsri) della California.
Interrogato sulle differenze fra il finanziamento della ricerca negli Usa e
in Europa, egli ha affermato che l'approccio americano è basato su un
sistema elitario: "seleziona i [ricercatori] più abili, e li ricopre
di denaro". Tuttavia, egli ha aggiunto che il salvadanaio europeo non
è paragonabile al forziere americano. Per esempio, con una quantità di
denaro analoga a quella stanziata nell'ambito del sesto programma quadro
(6PQ), i National Institutes of Health (Nih) americani finanziano un numero
inferiore di scienziati "eccellenti" nell'arco di cinque anni. Se
alla fine di tale periodo non è stato raggiunto alcun risultato, i
ricercatori non riceveranno più finanziamenti. Tuttavia, il numero di
scienziati finanziati è tale da annullare il rischio di fallimento, precisa
il prof. Wüthrich. Pur avendo effettuato la maggior parte delle esperienze
negli Stati Uniti e in Svizzera, il prof. Wüthrich conosce la natura dei
programmi quadro dell'UE. La partecipazione ad alcuni di essi, in passato,
lo ha indotto ad affermare che il meccanismo finanziario non è stato
elaborato in modo tale da soddisfare le esigenze della ricerca
all'avanguardia. "La scienza di punta necessita di una struttura non
democratica, affinché sia possibile sostenere l'eccellenza di uno
scienziato e del suo team. Io non avrei avuto successo senza i miei 229
assistenti di ricerca, il personale tecnico e gli studenti che hanno
lavorato con me nei trent'anni di ricerche sulla Nmr", ha affermato il
prof. Wüthrich. Spesso si sostiene che gli investimenti privati nella
ricerca scientifica siano più elevati negli Stati Uniti, perché le aziende
private sono maggiormente disposte ad effettuare investimenti ad alto
rischio. Pur ammettendo che i fondi provenienti dalle società private sono
più rapidamente accessibili, il prof. Wüthrich ritiene che ciò non sia
dovuto alla propensione ad assumere dei rischi. "Questi non sono
investimenti, sono donazioni", ha dichiarato il Premio Nobel,
aggiungendo che il governo americano ha elaborato delle disposizioni statali
e degli incentivi fiscali volti a promuovere gli investimenti delle aziende
private. "È questo ciò che manca in Europa", ha aggiunto il
professore. Interrogato sulla possibilità di importare alcuni elementi del
contesto americano nella struttura di ricerca europea, il prof. Wüthrich ha
fatto riferimento all'ambiente scientifico svizzero, il quale ha sviluppato,
per certi versi, un elemento competitivo simile a quello riscontrabile nel
quadro della ricerca statunitense. Tuttavia, a suo avviso, "la scienza
è radicata nello stile di vita di ciascun paese: non si può semplicemente
trasferire da una nazione all'altra i fattori di successo". I
responsabili delle politiche dell'UE hanno riconosciuto la necessità di
eliminare le barriere e le difficoltà che ostacolano ricercatori, a cui il
prof Wüthrich ha fatto riferimento. Il direttore generale della DG Ricerca
Achilleas Mitsos, anch'egli presente alla manifestazione, ha affermato che
il piano d'azione recentemente pubblicato dovrebbe risolvere il cruciale
problema della carenza di investimenti. Rafforzando il sostegno pubblico a
favore della ricerca e dell'innovazione, riorientando la spesa pubblica
verso la ricerca e l'innovazione, e migliorando le condizioni quadro per gli
investimenti privati nella ricerca, gli Stati membri dovrebbero riuscire ad
elevare al tre per cento il livello degli investimenti in tale settore entro
il 2010, ha affermato Mitsos. Per ciò che concerne la creazione di un
libero spazio per la ricerca in Europa, Mitsos ha ricordato la nuova
filosofia del 6PQ, il quale promuove la piena partecipazione dei migliori
ricercatori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Con questo
programma, inoltre, si è cercato di trovare il "giusto
equilibrio" fra l'approccio top-down e bottom-up alla ricerca. "Ma
non sono convinto che tale obiettivo sia stato raggiunto", ha avvertito
Mitsos, aggiungendo: "Spetta a tutte le parti coinvolte riflettere su
come far avanzare questo tipo di collaborazione".
ISTANBUL, GIORNATA INFORMATIVA SUL
PROGRAMMA CRAFT
Istambul, 5 giugno 2003 - La Camera di commercio di Istanbul, in
collaborazione con il Consiglio per le relazioni economiche esterne della
Turchia e l'Istituto nazionale italiano per il commercio estero, sta
organizzando per il 10 giugno a Istanbul una giornata informativa sul
programma Craft. L'obiettivo della manifestazione è di: informare le
piccole e medie imprese (Pmi) sugli strumenti specifici a loro favore
nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), presentare alcune esperienze
maturate dall'industria italiana e incoraggiare la piena partecipazione al
programma quadro. Fra i principali relatori figurano il rappresentante del
Punto di contatto nazionale turco per le Pmi Ismet Riza Cebi e Gabriele
Lazzarini della Confederazione italiana della piccola e media industria. Per
informazioni: Elif Deniz Sonmez, Tel: +90 212 252 29 00/301-306 Fax: +90 212
249 50 07 E-mail: arge@iso.org.tr
UN CENTRO D'INNOVAZIONE REGIONALE
RITIENE NECESSARIO UN SERVIZIO DI INCUBAZIONE EUROPEO
Bruxelles, 5 giugno 2003 - Il Southern Oxfordshire Enterprise Hub - Soeh
(Centro per lo sviluppo delle imprese dell'Oxfordshire meridionale) è
un'organizzazione britannica finanziata con fondi pubblici che fornisce
sostegno agli imprenditori ed alle imprese attraverso una serie di centri
d'innovazione. Costituito nel 2002, tale Centro si va affermando quale
principale organismo di promozione dell'innovazione nel Sud-Est del Regno
Unito. Tuttavia, come chiarito dal direttore del Soeh Mike Wright in
un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, il ruolo di
quest'organizzazione è già destinato ad ampliarsi, potendo fungere,
unitamente ai partner di altri paesi ma con intenti simili, da punto
d'ingresso per le imprese che desiderano penetrare nei nuovi mercati
europei. Il principale obiettivo del Soeh è di garantire che la contea di
Oxford mantenga la sua tradizionale posizione di forza nello sviluppo
dell'innovazione scientifica e tecnologica e nella creazione di imprese
spin-off di successo. I risultati sono misurati in termini di numero di
imprese e posti di lavoro creati. Inoltre, con l'apertura del Centro
Innovazione di Harwell, uno dei tre centri d'innovazione del Soeh, che ha
appena acquisito la sua 50° impresa start-up dal 2000, i progressi ottenuti
sono alquanto evidenti. "Gli elevati livelli d'innovazione ottenuti
dalla contea di Oxford sono dovuti ad una combinazione di fattori, anche se
i centri come il Soeh giocano un ruolo fondamentale", ha affermato
Wright. "Noi forniamo consulenze specializzate su come commercializzare
le idee e reperire i finanziamenti, ad esempio mettendo in contatto gli
investitori con le imprese per aiutarle a comprendere i modi per attirare i
capitali d'investimento". Il Soeh sostiene le organizzazioni di diversi
settori, fra i quali figurano la biomedicina, le comunicazioni, le
tecnologie dell'informazione e l'ingegneria. I suoi clienti spaziano dai
singoli imprenditori ai grandi istituti di ricerca. In settori specifici, il
Soeh ha già stabilito alcuni collegamenti con le reti europee, ad esempio
attraverso la rete Oxfordshire Biolink, che intende promuovere la
collaborazione fra le aziende biotecnologiche a livello regionale, nazionale
ed europeo. Tuttavia, Wright ritiene che i Centri Innovazione come quello di
Harwell possano svolgere un ruolo molto più centrale nella creazione di
opportunità per le imprese innovative in ambito europeo. "Per la
maggior parte delle società con cui abbiamo lavorato, la scelta di
inserirsi in altri mercati europei tende a figurare con un certo ritardo nel
piano di sviluppo aziendale, ma stiamo cercando di incoraggiare perfino le
piccole imprese a adottare più rapidamente questa decisione", ha
chiarito Wright. "Ciò è necessario soprattutto in settori altamente
globalizzati come quello delle biotecnologie, nei quali i concorrenti non
sono semplicemente aziende locali, ma imprese situate in ogni parte del
mondo". Secondo Wright, i Centri Innovazione ed i centri d'imprese
quali il Soeh potrebbero rappresentare per le aziende al di fuori del Regno
Unito, propense ad inserirsi in nuovi mercati, il primo passo cruciale o una
"tappa di sosta" necessaria nelle fasi di avvio, poiché
fornirebbero loro tutto il sostegno e le competenze locali che offrono
quotidianamente alle imprese britanniche. Inoltre, se si potessero riunire i
Centri Innovazione di tutt'Europa così da creare una rete di queste
"tappe di sosta", sarebbe possibile per Wright indirizzare le
imprese clienti verso mercati ed opportunità di collaborazione in altre
regioni dell'UE, rafforzando in tal modo la loro competitività.
"L'idea di base è che gli incubatori ed i centri d'innovazione
contribuiscano a far conoscere nuovi paesi e mercati", ha proseguito
Wright. "Si tratta di un modello valido che sta già dando i suoi
frutti nella collaborazione fra Giappone e Stati Uniti, e sono certo che
recherà vantaggi anche alle imprese europee". Wright riconosce che il
successo di tale idea dipenderà dall'individuazione di un partner con
obiettivi simili, così da poter sviluppare una base per questa
collaborazione. Alla domanda sul ruolo che potrebbe rivestire l'UE
nell'ambito di una simile rete, Wright ha risposto che tale istituzione
potrebbe agevolare il processo, fornendo le risorse necessarie per stabilire
contatti ed individuare i settori di collaborazione.
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL
GAS: SISTEMA PROVVISORIO PER LA FORNITURA DI ELETTRICITÀ AL MERCATO
VINCOLATO DAL PROSSIMO 1 LUGLIO; BORSA ELETTRICA A REGIME DA GENNAIO
2004.
Milano, 5 giugno 2003 - Deciso l'avvio progressivo per fasi di un sistema
per le offerte di vendita e di acquisto di energia elettrica. Dal prossimo
primo luglio, infatti, entrerà in funzione un nuovo sistema di selezione
delle offerte formulate dai produttori di elettricità per la fornitura del
mercato vincolato, che rappresenta attualmente circa il 60% dei consumi
nazionali. Tale sistema, che sarà in funzione per sei mesi, è stato
definito in collaborazione tra Ministero delle Attività produttive, Autorità
per l'energia elettrica e il gas e Gestore della rete di trasmissione
nazionale; esso costituisce il primo esito del lavoro sviluppato negli
scorsi mesi nell'ambito del "Tavolo Energia" guidato dal
Sottosegretario On. Dell'Elce. Questo primo meccanismo di fornitura basato
su offerte, rappresenta il punto di partenza propedeutico all'entrata in
funzione, dal gennaio 2004, della borsa dell'elettricità che rappresenterà
la seconda e conclusiva fase per lo stabilirsi di un mercato pienamente
concorrenziale. Il percorso, condiviso al Tavolo, che porterà alla borsa
vera e propria, prevede l'istituzione di un gruppo di lavoro che, anche
sulla base delle consultazioni e della proficua collaborazione con gli
operatori, definirà un modello di sistema borsistico adeguato al contesto
di mercato italiano. Nella definizione dell'architettura generale di tale
sistema, che sarà predisposto entro l'autunno, proseguirà la proficua
collaborazione con gli operatori del settore. A differenza della borsa
elettrica, il sistema che partirà a luglio sarà provvisorio e prevederà
l'utilizzo di strumenti e di misure già operativi e testati e un loro più
efficace impiego e coordinamento. Tale utilizzo avrà essenzialmente lo
scopo di: garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale; rendere
pubbliche le modalità transitorie per l'attività di programmazione e
dispacciamento delle centrali elettriche; allargare l'accessibilità al
sistema a tutti i produttori che siano in grado di fornire le necessarie
garanzie, anche in termini di prestazione della riserva, attraverso la
disponibilità di gruppi di generazione; assicurare la trasparenza
dell'informazione. L'avvio di questo sistema provvisorio non comporterà
variazioni tariffarie, ma consentirà al Ministero e all'Autorità di
acquisire informazioni attendibili sul funzionamento e sui costi della gran
parte del sistema di produzione elettrica nazionale. In particolare, sarà
possibile stimare ed effettuare simulazioni dell'andamento atteso dei prezzi
nella successiva borsa elettrica. Le nuove regole, che l'Autorità delibererà
in tempo utile per l'applicazione dal 1° luglio, saranno adesso rese
pubbliche e sottoposte a una rapida consultazione dei soggetti
interessati.
MAP: INSEDIATO IL COMITATO DI ESPERTI
PER IL FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO PER IL SISTEMA
ELETTRICO NAZIONALE (CERSE)
Roma, 4 giugno 2003 - Si è insediato ieri presso il Ministero delle Attività
Produttive, alla presenza del Ministro Antonio Marzano, il Comitato di
esperti per il finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo per il
sistema elettrico nazionale (Cerse). Il Comitato è istituito dall'articolo
8 del decreto ministeriale 28 febbraio 2003, che definisce le modalità per
la selezione ed il finanziamento dei progetti di ricerca e sviluppo per il
sistema elettrico nazionale. Il Cerse avrà il compito di definire i piani
contenenti i progetti e le priorità della ricerca di sistema; gli obiettivi
e i risultati attesi; la previsione del fabbisogno per il finanziamento
dell'attività di ricerca e sviluppo per il settore elettrico. Saranno
impiegati circa 80 milioni di euro all'anno (a valere su un apposito Fondo)
per finanziare progetti che abbiano caratteristiche e obiettivi tali da
assicurare benefici reali per i consumatori finali. Del Comitato fanno
parte: il Prof. Fabio Pistella, il Prof. Cesare Boffa, l'Ing. Tullio Maria
Fanelli, il Prof. Ennio Macchi ed il Prof. Luigi Paris. Il decreto
ministeriale 28 febbraio 2003 (definito d'intesa con l'Autorità per
l'energia elettrica e il gas) ha l'obiettivo di dare nuovo impulso alla
ricerca scientifica e tecnologica a vantaggio del sistema elettrico e dei
suoi utenti, confermandone l'importante contributo nel quadro del processo
di liberalizzazione del mercato elettrico in atto in Italia, che richiede
profondi cambiamenti non solo economici ma anche tecnologici.
DECISIVO ACCORDO ITALCOGIM E GAZ DE
FRANCE AI FRANCESI IL 40% DELLE SOCIETÀ CHE GESTISCONO LA DISTRIBUZIONE E
LA VENDITA DEL GAS NATURALE
Milano, 5 giugno 2003 - Italcogim e Gaz de France hanno siglato l'accordo
che darà vita, nell'ambito del panorama nazionale, ad una nuova realtà nel
settore della distribuzione del gas naturale. I termini dell'intesa sono
sostanzialmente questi: Gaz de France ha rilevato il 40% della struttura
societaria di Italcogim. Tale transazione afferisce esclusivamente le società
che all'interno del gruppo italiano gestiscono la rete di erogazione e la
vendita del gas: Italcogim S.p.A., Italcogim Reti ed Italcogim Vendite. Il
fatturato delle società ha notevolmente superato, nel 2002, i 200 milioni
di euro. Un'operazione strategica soprattutto all'indomani della
partecipazione da parte di Gaz de France nell'Italiana Arcalgas Progetti con
i suoi 140.000 clienti geograficamente collocati nell'Italia del Nord. Ed
ora la patnership con Italcogim: primo operatore italiano a capitale
interamente privato, conta ad oggi oltre 500.000 clienti con piu' di 250
comuni in concessione, di cui circa 70 nel Centro e Sud Italia in fase di
costruzione e avviamento (per un totale novemila km di reti di cui 2000 in
fase di posa e 7000 già completati). Un'operazione che rappresenta un
importante investimento a lungo termine per Gaz de France sul mercato
italiano. Nuovi panorami societari, dunque, ed una collaborazione tra due
gruppi - Gaz de France attivo in ben 33 paesi (14,6 miliardi di euro di
fatturato ed un utile netto nel 2002 di 838 milioni di euro) e Italcogim -
che, senza dubbio, si candida per divenire un importante soggetto di
riferimento nel panorama del mercato energetico. Naturalmente l'operazione
è subordinata all'approvazione da parte delle autorità competenti.
NOVAOL FORNIRA' IL BIODIESEL AI MEZZI
AMSA
Milano, 4 giugno 2003 - Novaol, azienda leader nella produzione di Biodiesel,
ha vinto la gara d''appalto per la fornitura di Diesel-Bi 30 (il nome
commerciale della miscela al 30% biodiesel gasolio) a due autoparchi Amsa,
per un totale di 400 mezzi. Novaol fornirà al parco mezzi Amsa circa 1
milione 400 mila litri di Diesel-Bi30 che consentiranno una riduzione di un
milione di kg di Co2 nell'atmosfera e una generale riduzione delle emissioni
inquinanti allo scarico. Claudio Rocchietta, Amministratore Delegato di
Novaol ha dichiarato "Siamo molto orgogliosi di fornire Diesel-Bi 30 a
questa azienda che, con questa scelta, decide di contribuire fattivamente a
rispondere all'emergenza ambientale che caratterizza la città di Milano.
Questa fornitura, insieme alle numerose richieste di alimentazione a
Biodiesel di autobus, di flotte aziendali d'automezzi e di mezzi pesanti che
costantemente ci pervengono, testimonia come il Biodiesel sia quindi una
valida alternativa ai combustibili fossili. Questo biocarburante infatti è
già disponibile, non richiede alcuna modifica alla manutenzione dei mezzi e
garantisce una resa dei motori analoga a quella dei mezzi alimentati con
carburanti tradizionali." La recente estensione della garanzia Iveco
per l'utilizzo del Diesel-Bi30 sulle motorizzazioni diesel insieme alla
capillarità della rete distributiva di Novaol offrono la possibilità a
tutte le aziende che dispongono di una flotta aziendale di dare un
importante contributo alla lotta all'inquinamento urbano.
AL VIA "L'OSSERVATORIO
PREZZI"
Roma, 5 giugno 2004 - Ieri presso il Parlamentino del Ministero delle
Attività Produttive il ministro On.le Antonio Marzano presentato il
"Comitato Tecnico per il monitoraggio dei Prezzi e Servizi di largo e
generale consumo" istituito con decreto ministeriale il 2 gennaio 2003.
Il Comitato è composto da 18 rappresentanti di varie Associazioni e
Istituzioni come l'Istat, Regioni e Province Autonome, Anci, Unioncamere,
Cncu, Coldiretti, Cia, Cgai, Confindustria, Confapi, Confcommercio,
Confesercenti, Confartigianato e Cna.
AWARD ECOHITECH 2003 TECNOLOGIE E
AMBIENTE SESTA EDIZIONE DEL PREMIO ALLE IMPRESE IMPEGNATE NELLA TUTELA
DELL'AMBIENTE
Milano, 5 giugno 2003 - In autunno verrà assegnato l'Award Ecohitech 2003,
promosso da Ecoqual'It in collaborazione con Wwf Italia, Regione Lombardia e
Camera di Commercio di Milano. L'Award
Ecohitech 2003 premierà le imprese del settore elettrico, elettronico e
informatico, che si sono distinte nel corso dell'anno per avere raggiunto
significativi traguardi in campo ambientale, mediante lo sviluppo di
prodotti, soluzioni e processi eco-compatibili. Al vaglio della Giuria,
anche le imprese che operano nella gestione dei rifiuti tecnologici. Il
premio, ideato nel 1998 dal Consorzio Ecoqual'it, si è affermato quale
unico riconoscimento ambientale del comparto tecnologico, informatico ed
elettronico. Negli anni, l'Award Ecohitech si è avvalso della
collaborazione di Associazioni ambientaliste quali "Legambiente",
"Amici della Terra", "Italia Nostra" e "Umana
Dimora" e, a partire dal 2001, di una partnership consolidata con il
"Wwf Italia". Fin dalla prima edizione, l'Award Ecohitech si
avvale del patrocinio del Ministero dell'Ambiente, del Ministero delle
Attività produttive, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune
di Milano. L'edizione del 2003 Nel 2003, l'Award Ecohitech sarà assegnato
nell'ambito di un convegno sulle novità delle recenti Direttive europee,
riguardanti il comparto elettrotecnico, elettronico e informatico,
(normativa per la corretta gestione del fine vita dei prodotti tecnologici e
sostituzione delle sostanze pericolose). Chi può partecipare. Concorrere
all'assegnazione degli Award è interesse delle aziende che intendono
valorizzare e comunicare (alle Istituzioni, ai media, ai propri clienti, ai
fornitori ed alle case madri), l'impegno e le iniziative realizzate a favore
dell'efficienza energetica, della tutela dell'ambiente, del recupero-riciclo
e del risparmio di risorse. Il premio si rivolge ad Enti pubblici e privati
e ad imprese che operano direttamente nel settore
dell'elettronica/elettrotecnica e dell'Ict, quali Università, consorzi,
produttori, distributori, fornitori di componentistica elettrica ed
elettronica, fornitori di applicazioni, fornitori di servizi del fine vita.
Per la prima volta l'Award apre le porte anche alla progettazione
(progettisti e società di ingegneria), con una categoria specifica e a
prodotti finiti e soluzioni applicative per il welfare aziendale
eco-compatibile (premiando, con una menzione speciale, finalità e funzioni
di prodotti e soluzioni). Per informazioni, bando e condizioni di
partecipazione: www.ecoq.it
URS DAMES & MOORE E ALLEA HANNO
FIRMATO PRESSO LA SEDE ITALIANA DELLA MULTINAZIONALE AMERICANA UN ACCORDO
COMMERCIALE PER LA CREAZIONE DI UN'OFFERTA GLOBALE NEI SERVIZI DI CONSULENZA
IN MATERIA DI GESTIONE AMBIENTALE.
Milano, 5 giugno 2003 - Urs Dames & Moore, la più grande organizzazione
internazionale di consulenza ed ingegneria integrata, quotata alle Borse di
New York e San Francisco, è presente nel mondo con circa 300 uffici in 38
Paesi ed è attiva nei settori di attività che vanno dalle indagini, studi,
consulenze tecniche alla progettazione, risoluzione di problematiche
ambientali, ingegneria, project management e construction management.
Presente in Italia dal 1990, con sede di Milano, opera con la propria
divisione Environmental Stretegic Services in tutti gli ambiti della
consulenza in materia di gestione ambientale. Allea, società di
comunicazione e relazioni istituzionali fondata nel 2002, opera
principalmente nei mercati dell'ambiente, dell'energia, dei trasporti e
dell'Ict (Information e Communication Tecnology). L'agenzia italiana si è
già distinta come punto di riferimento per quelle organizzazioni che
vogliono implementare politiche di comunicazione basate sulla valorizzazione
delle proprie performance ambientali, attraverso iniziative di relazione e
dialogo costante con i media e con gli stakeholder di riferimento. "Urs
Dames & Moore è una realtà molto consolidata nel Paese - afferma
Giorgio Bruzzone, Amministratore Delegato della filiale italiana - ma
presenta ancora ampi spazi di crescita puntando su un'offerta più ricca, in
materia di gestione, prevenzione e comunicazione ambientale." Questo
accordo amplia e completa i servizi offerti dalle due società: nel campo
delle certificazioni ambientali ad esempio, dove accanto all'esperienza di
Urs Dames & Moore nell'iter certificativo, è importante valorizzare il
raggiungimento di questo traguardo attraverso adeguati piani di
comunicazione; nell'ambito della costruzione di nuovi impianti industriali
in cui vi è necessità di coniugare esperienza tecnica/ingegneristica a
momenti di confronto, di discussione e di coinvolgimento del territorio.
Infine anche i più recenti sviluppi della Corporate Social Responsability
vedono una sinergia tra l'approccio manageriale di Urs e le competenze
relazionali e di comunicazione di Allea. "Attraverso la partnership con
Allea, - prosegue Bruzzone - combiniamo la nostra gamma di servizi (che
includono, oltre all'identificazione e allo studio del problema anche le
analisi di fattibilità, l'ottimizzazione, la progettazione e la
realizzazione delle soluzioni individuate) con il know how specifico per
tradurre in valori e comunicare agli stakeholder delle
organizzazioni-clienti il peso e gli obiettivi di questi processi.
Attraverso iniziative quali pubblicazione di rapporti ambientali, relazioni
con i media o con le comunità locali, le imprese possono, e devono, mettere
in luce i propri sforzi e i risultati ottenuti per la salvaguardia
dell'ambiente". "Infatti, l'attenzione all'ambiente - prosegue
Alessandro Beulcke, Presidente di Allea - non rappresenta solo un contenuto
di comunicazione in più a disposizione delle imprese per migliorare la
propria immagine, ma un indicatore di sempre maggiore rilevanza per il reale
valore dell'impresa stessa sul mercato. E la collaborazione con Urs Dames
& Moore, grazie alla loro grandissima esperienza tecnica, permette
proprio di combinare un'offerta in risposta alle necessità delle imprese di
rendere visibili agli stakeholder le proprie performance ambientali".
Infolink: http://www.urscorp.com/index.html
www.allea.net
LA SARS NON FERMA LE IMPRESE LOMBARDE
MISSIONE VIRTUALE DIMOSTRATIVA IN COLLEGAMENTO CON IL DESK PROMOS DI PECHINO
Milano, 5 giugno 2003 - Quali sono le soluzioni per le aziende che devono
affrontare l'emergenza Sars? Come rendere più vicino e sicuro il mercato
cinese? Proprio per rispondere in maniera tempestiva e specializzata alle
esigenze delle imprese nasce un network di assistenza a cui partecipano
diversi partner: Desk Promos Pechino - Punto Operativo Regione Lombardia,
Camera Commercio Italiana a Pechino, Camera di Commercio Italo Cinese,
Agenzia per la Cina a Shangai - Punto Operativo Regione Lombardia, Ufficio
di Hong Kong della Banca Popolare di Sondrio. E Promos, azienda speciale
della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, organizza
una Missione Virtuale dimostrativa in collegamento con il Desk Promos di
Pechino: giovedì 5 giugno 2003, ore 10.30 Palazzo Turati, Via Meravigli,
9/b Milano (MMCordusio) All'incontro parteciperanno come relatori: Sandro
Bicocchi - Vice Presidente Promos, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano per l'internazionalizzazione Davide Cucino - Presidente
della Camera di Commercio Italiana in Cina (in collegamento VBN dall'ufficio
Promos di Pechino). La piattaforma di Missioni Virtuali, messa a
disposizione da Promos a tutti gli interessati, permette l'interazione tra
azienda e fornitore, filiale o personale all'estero senza spostarsi dalla
propria sede o dal proprio ufficio. Si possono trasmettere, ricevere e
gestire in tempo reale immagini, voce, dati e file mediante un semplice
collegamento internet. Fino alla fine di Luglio 2003 le Missioni Virtuali
con la Cina saranno gratuite.
"DONNE E EUROPA: IL RUOLO DELLE
ASSOCIAZIONI FEMMINILI" PRESENTATO IL LIBRO "CITTADINE D'EUROPA"
Milano, 5 giugno 2003 - L'evento, che ha avuto luogo ieri presso il Palazzo
delle Stelline a Milano era promosso dalla Rappresentanza a Milano della
Commissione europea ed è stato organizzato a pochi giorni dalla conclusione
dei lavori della Convenzione europea. Il dibattito ha preso spunto dalla
presentazione del libro "Cittadine d'Europa", Integrazione europea
e associazioni femminili italiane. Il volume, a cura di Beatrice Pisa, è il
risultato di uno studio di alcune ricercatrici dell'Università di Roma
"La Sapienza", le quali, senza negare l'importanza del ruolo delle
istituzioni e delle altre politiche nel processo di integrazione europea,
hanno voluto porre l'attenzione sulle attività dei movimenti e associazioni
femminili che molto hanno lavorato intorno a questa realizzazione. "Di
certo non furono molte le donne ad occuparsi di europeismo, anche se quelle
che lo fecero ebbero ruoli di grande impatto e rilevanza..." dice
Beatrice Pisa nella sua introduzione. Ed è proprio per questo che l'opera
tratta non soltanto la storia di alcuni movimenti e associazioni femminili,
ma indaga sull'attività e racconta i profili di alcune donne che hanno
lavorato all'ombra di grandi uomini di Stato, di grandi idealisti ed
intellettuali contribuendo al successo delle loro iniziative, dando inizio
alla creazione di una coscienza paritaria tra i sessi.E' interessante
scoprire i legami che intercorrono tra l'opera dei Movimenti e delle
Associazioni femminili con le grandi conquiste sociali intervenute nel
nostro paese ed in Europa dal dopoguerra ad oggi. Si può parlare anche di
internazionalizzazione del problema, pensando alla convenzione dell'Onu del
1979 che ha inteso eliminare ogni forma di discriminazione che riguarda le
donne. Il libro è stato presentato da Beatrice Pisa, storica dell'Università
"La Sapienza", Maria Teresa Coppo Gavazzi, Vice Presidente della
Commissione Femminile dell'Aiccre, Paola Bernardini Mosconi, Presidente del
Consiglio Nazionale Donne Italiane, Paola Bilancia, Professore ordinario di
Diritto Pubblico, Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di
Milano; Maria Grazia Cavenaghi-Smith, Direttore dell'Ufficio a Milano del
Parlamento europeo; Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a
Milano della Commissione europea.
L'EUROPA E IL FUTURO DELLA RICERCA IN
UN CONVEGNO AL CAMPIDOGLIO
Roma, 5 giugno 2003 - Il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l'Oedc (Organization
for Economic Cooperation and Development), in collaborazione con l'Istituto
Superiore di Sanità (Iss), hanno organizzato a Roma (Sala della Protomoteca
in Campidoglio) il 5 e 6 giugno 2003 un Workshop dal titolo Fostering the
development of human resources for science and technology. Lo scopo
dell'iniziativa è quello di sensibilizzare i responsabili politici sui temi
dell'istruzione e della ricerca, da cui dipende sempre più il successo
economico di un paese. Verranno affrontati in particolare i problemi
riguardanti il divario tra domanda e offerta del personale di ricerca, e tra
ricerca pubblica e privata, e le strategie da seguire per invogliare i
giovani a intraprendere la carriera di ricercatore e per migliorare la
qualità della formazione dei ricercatori. I lavori avranno inizio giovedì
5 giugno 2003 alle ore 14,00, con i saluti inaugurali del Presidente del Cnr
Lucio Bianco e del Presidente dell'Iss Enrico Garaci.
SISTEMA MODA ITALIA E FEDERORAFI
INSIEME PER CONSOLIDARE I PRIMATI DEL MADE IN ITALY
Milano, 5 giugno 2003 - In un quadro economico non certo positivo per due
settori di punta del Made in Italy, il tessile-abbigliamento-moda e la
gioielleria, le due associazioni leader dei rispettivi comparti, Sistema
Moda Italia (Smi), l'Associazione Italiana delle Industrie della Filiera
Tessile Abbigliamento e la Federazione Nazionale Orafi Gioiellieri
Fabbricanti (Federorafi), si alleano per dar vita ad una collaborazione su
ampia scala e per avviare progetti in comune. Il primo importante progetto
fa riferimento agli studi economici e prevede l'affiancamento all'Area
Centro Studi Smi del neo costituito Centro Studi Federorafi. L'operazione -
riuscita anche grazie alla cooperazione della Banca Popolare di Vicenza -
consentirà di estendere anche al settore dell'oreficeria-gioielleria gli
strumenti di monitoraggio statistico e di analisi economica già operativi
in Smi. L'obiettivo del progetto è infatti quello di mettere a disposizione
delle imprese orafe una serie di informazioni che consentano un confronto
fra l'andamento delle aziende e quello medio del settore di appartenenza,
integrando l'informazione statistica ufficiale. I dati acquisiti saranno di
supporto della Federazione per le proprie attività istituzionali nelle sedi
italiane ed internazionali. Per il Presidente di Federorafi, Alessandro
Biffi, la collaborazione Federorafi-Smi nasce su un progetto concreto, il
Centro Studi, ma non potrà che svilupparsi anche sulle altre moltissime
aree in comune ai due comparti: dai problemi riguardanti la liberalizzazione
dell'accesso dei prodotti moda-persona sui mercati internazionali, alle
possibili sinergie commerciali e a nuovi strumenti e servizi per le aziende
associate. Secondo il Presidente di Smi, Vittorio Giulini, questa
partnership rappresenta un segnale della necessità che tutti i comparti del
Made in Italy agiscano sempre più unitariamente e facciano
"sistema", con l'obiettivo di tutelare, consolidare e rilanciare
il primato industriale e di design di un macrosettore che costituisce una
delle strutture portanti dell'economia italiana. Infolink: www.federorafi.it
www.sistemamodaitalia.it
CONVEGNO ALSEA (ASSOCIAZIONE LOMBRADA
SPEDIZIONIERIE AUTOTRASPORTATORI) SUL TEMA: "LIMITI ALLO SVILUPPO
ECONOMICO DELLA LOMBARDIA A CAUSA DELLA INADEGUATEZZA DELLE
INFRASTRUTTURE"
Milano, 5 giugno 2003 - Lunedì 9 giugno 2003 presso l'Hotel Excelsior
Gallia di Milano si terrà il convegno "Limiti allo sviluppo economico
della Lombardia a causa della inadeguatezza delle infrastrutture.
Conseguenze sul mondo della logistica" organizzato da Alsea
(Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori). Il Presidente di
Alsea, Cavalier Aldo Da Ros, introdurrà l'argomento e passerà la parola ad
importanti esponenti dello scenario italiano dei trasporti e delle
spedizioni come il Sottosegretario di Stato al Ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti - Dott. Paolo Uggè. Nel corso della mattinata verranno
trattati argomenti di grande attualità come la mancata realizzazione delle
infrastrutture, le limitazioni al transito relativamente ai valichi alpini e
le restrizioni alla circolazione.
SO.L.E. ILLUMINA LA "CASA DEGLI
ITALIANI" NUOVA LUCE "D'AUTORE" AL CORTILE D'ONORE, AI
PORTICI E AL GIARDINO DEL QUIRINALE, IN OCCASIONE DELLA FESTA NAZIONALE
DELLA REPUBBLICA
Roma, 5 giugno 2003 - In occasione del Concerto del Quirinale tenutosi il 1°
giugno per la festa nazionale della Repubblica, ha debuttato il nuovo
suggestivo impianto d'illuminazione artistica dei Giardini, del Cortile
d'onore e dei Portici del Quirinale, realizzato dalla So.l.e. (Enel), di
concerto con il Provveditorato alle Opere Pubbliche e la Soprintendenza ai
Beni Culturali, Ambientali e Architettonici di Roma. L'impianto completa
l'intervento già realizzato lo scorso anno per la Piazza e la facciata del
palazzo che ospita la Presidenza della Repubblica. Quasi mille lampade di
ultima generazione e un percorso nascosto di circa tre chilometri di cavi
elettrici hanno permesso di valorizzare, attraverso la luce, gli elementi
architettonici, scultorei e le aree verdi della "casa degli
Italiani". I criteri progettuali che hanno ispirato l'impianto hanno
seguito, per la parte relativa al Cortile d'Onore, la stessa concezione
utilizzata in precedenza per la Piazza, ovvero quella di creare un effetto
di illuminazione diffusa sulle facciate e modulare attraverso una diversa
tonalità di luce il ritmo delle campate dei portici . Per i Giardini
invece, data la loro ampiezza, sono state individuate differenti soluzioni
che permettono di adattare l'illuminazione alla varietà dell'ambiente, al
fine di valorizzare elementi di rilievo quali fontane, sculture, strutture
architettoniche caratteristiche (come la Coffee House) e le opere botaniche.
Il nuovo impianto permette inoltre la massima flessibilità nel regolare
l'intensità e il tipo illuminazione in funzione degli eventi che si
svolgono e degli elementi a cui si vuole dare risalto, evidenziando ad
esempio solo i giochi d'acqua o la vegetazione al fine di creare diverse
atmosfere e suggestioni.
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