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LA COMMISSIONE EUROPEA RIORGANIZZA LA SUA DIREZIONE GENERALE DELLA CONCORRENZA PREPARANDOSI IN ANTICIPO ALL'ALLARGAMENTO

Bruxelles, 5 maggio 2003 La Commissione europea ha deciso oggi la prima grande riorganizzazione della sua Direzione generale della Concorrenza in 13 anni. Sulla scia della modernizzazione della normativa antitrust dell'UE e della riforme del controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato, la riorganizzazione della DG è intesa a rafforzare l'efficienza dell'azione della Commissione per far applicare il diritto comunitario della concorrenza con debito anticipo rispetto all'allargamento, che avrà luogo il 1° maggio 2004. La responsabilità per il trattamento delle concentrazioni e delle indagini antitrust verrà progressivamente riunita nelle direzioni settoriali. Viene costituita una nuova unità "Esecuzione" per far applicare le decisioni della Commissione nel settore degli aiuti di Stato e per vigilare sul rimborso delle sovvenzioni erogate illegittimamente. "La riorganizzazione mette la Commissione in condizioni di far applicare il diritto comunitario della concorrenza in una Unione di 25 Stati membri e migliorerà globalmente la qualità della nostra attività di esecuzione. Le migliori pratiche sviluppate dalla Task Force Concentrazioni saranno diffuse in tutta la direzione generale, e nel contempo verranno sfruttate meglio le competenze settoriali specifiche acquisite dalla unità antitrust. Molto importante è anche il fatto che si creerà così una solida base per la nostra cooperazione con le autorità nazionali garanti della concorrenza" ha dichiarato Mario Monti, commissario responsabile della concorrenza. La nuova struttura della DG Concorrenza si fonda su un'organizzazione settoriale del controllo delle concentrazioni. Le unità addette al controllo delle concentrazioni saranno integrate nelle quattro Direzioni settoriali antitrust. Verrà conservata una Task Force Concentrazioni, di dimensioni ridotte, per provvedere al coordinamento del controllo delle concentrazioni nell'insieme della DG. Le competenze settoriali delle unità addette all'antitrust e agli aiuti di Stato sono state riviste per riequilibrare meglio il rispettivo carico di lavoro. Infine è stata istituita una nuova unità per l'esecuzione della decisioni della Commissione in materia di aiuti di Stato. Entro il mese di maggio 2004, se si confermerà che l'organizzazione settoriale è globalmente più efficiente, la transizione alla nuova struttura sarà portata a termine. Saranno allora le cinque direzioni settoriali responsabili per l'antitrust e le concentrazioni a trattare queste ultime. La riorganizzazione mira a migliorare la conoscenza specifica dei mercati, data l'importanza critica del dialogo con le autorità garanti della concorrenza e gli operatori economici degli Stati membri sugli sviluppi specifici dei singoli settori. Essa si propone inoltre di assicurare l'efficienza dell'impiego delle scarse risorse di personale della direzione generale, rendendo possibile una più flessibile ripartizione dei funzionari tra i casi di concentrazione ed i casi antitrust. In parallelo, la riorganizzazione mira a rafforzare le procedure decisionali interne. L'istituzione di un gruppo di esperti economici, sotto la guida di un nuovo Economista capo per le questioni di concorrenza, alle dirette dipendenze del direttore generale, mira a rafforzare le competenze economiche interne della Commissione. Con una nuova procedura imperniata su 'panel' viene inoltre introdotto un sistematico riesame interno con "occhi nuovi" delle decisioni sui principali casi di concorrenza. Le sfide che ci attendono Nei prossimi anni la DG Concorrenza dovrà far fronte a quattro sfide principali: L'entrata in vigore il 1° maggio 2004 delle nuove disposizioni procedurali di applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato. La discussione in sede di Consiglio della versione rifusa del regolamento sulle concentrazioni, che si spera possa entrare in vigore sempre il 1° maggio 2004. La preparazione di un ampio pacchetto di riforma del controllo degli aiuti di Stato nel corso del 2004 al fine di semplificare le procedure e permettere alla Commissione di concentrarsi sui casi che presentano i maggiori rischi di distorsione della concorrenza. Il prossimo allargamento, che avrà notevoli ripercussioni sul lavoro della DG Concorrenza. Secondo un'analisi svolta nel 2001, si stima che il suo carico di lavoro dovrebbe aumentare del 30-40%. Alcune recenti sentenze del Tribunale di primo grado, specie nei settori del controllo delle concentrazioni e degli aiuti di Stato, hanno anche richiamato l'attenzione sul problema dell'onere della prova che incombe alla Commissione quando adotta una decisione negativa. La Commissione ne è stata indotta a rivedere ed a rafforzare le procedure interne per assicurare il rigore e l'obiettività delle analisi giuridiche ed economiche sulle quali si fondano le sue decisioni e garantire il rispetto del diritto di difesa. Alcuni dati sulla DG Concorrenza Istituita nel 1990 all'atto dell'entrata in vigore del regolamento comunitario sul controllo delle concentrazioni, la Task Force Concentrazioni ha esaminato oltre 2.000 concentrazioni notificate entro termini che sono tra i più stretti al mondo. Oltre il 95% delle concentrazioni ha ricevuto il via libera entro un mese, nel corso della cosiddetta 'prima fase'. Solo 18 concentrazioni sono state vietate dal 1990, ossia meno dell'1% del totale delle concentrazioni notificate. Le dimensioni della Task Force Concentrazioni sono cresciute costantemente dalla sua istituzione, anche se in misura molto minore della mole delle concentrazioni notificate ogni anno, il cui numero è per esempio più che raddoppiato tra il 1995 ed il 2002. Oggi, essa conta in totale 96 persone, di cui 60 sono funzionari con una formazione universitaria responsabili delle indagini. Oggi le direzioni settoriali antitrust (Direzioni C-F) possono contare su un totale di circa 230 persone, di cui più o meno 160 funzionari con una formazione universitaria responsabili delle indagini. Circa 135 persone sono addette agli aiuti di Stato all'interno della DG Concorrenza; più o meno 85 sono funzionari con una formazione universitaria responsabili delle indagini. Complessivamente il personale della DG Concorrenza ammonta a poco più di 600 unità. Nella prima fase della riorganizzazione del lavoro relativo alle concentrazioni e all'antitrust, circa un quarto dell'attuale personale della Task Force Concentrazioni sarà spostato in unità responsabili delle concentrazioni all'interno delle singole direzioni settoriali antitrust.

QUADRO DI VALUTAZIONE DEGLI AIUTI DI STATO NELL'UE - DODICI PAESI SU QUINDICI SODDISFANO L'IMPEGNO ALLA RIDUZIONE DEGLI AIUTI ASSUNTO AL CONSIGLIO DI STOCCOLMA
Bruxelles, 5 maggio 2003 - Il quadro di valutazione della Commissione europea indica che il livello complessivo degli aiuti di Stato continua a scendere. In un periodo quinquennale rappresentativo (1997-2001) gli aiuti di Stato sono scesi da 102 a 86 miliardi di €. Gli aiuti sono tuttavia leggermente aumentati tra il 2000 e il 2001, passando da 85,2 a 86 miliardi di €. I due Stati membri che hanno maggiormente contribuito a questa riduzione sono la Germania, che ha ridotto gli aiuti di 6 miliardi di €, e l'Italia, che ha registrato un calo di 4 miliardi di €. In termini relativi, gli aiuti di Stato sono stati pari allo 0,99% del prodotto interno lordo (Pil) dell'UE nel 2001. In linea con l'impegno assunto a Stoccolma, il livello degli aiuti di Stato è diminuito in dodici dei quindici Stati membri. I progressi sono particolarmente significativi se gli aiuti sono calcolati come percentuale del PIL: la media UE è scesa in questo caso dall'1,16% registrato nel periodo 1997-1999 all'1,01% nel periodo compreso tra il 1999 e il 2001. Il Commissario Mario Monti, responsabile della concorrenza, ha commentato: "Il sistema di controllo degli aiuti di Stato ha imposto una disciplina molto sana ai quindici Stati membri, ciascuno dei quali si era impegnato al Consiglio europeo di Stoccolma a ridurre l'importo complessivo degli aiuti concessi entro il 2003 ed a riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune. La maggior parte dei paesi è già sulla strada giusta; i livelli d'aiuto scendono costantemente e gli aiuti vengono riorientati verso obiettivi come l'ambiente e la ricerca e sviluppo. Tuttavia, l'effetto cumulativo di circa 86 miliardi di € di aiuti nel 2001 determina ancora considerevoli distorsioni della concorrenza nel mercato interno.". Il quadro di valutazione degli aiuti di Stato è stato introdotto nel luglio 2001 su iniziativa del commissario Monti in base alle esperienze positive fatte con il quadro di valutazione del mercato interno, che segue l'applicazione da parte degli Stati membri di direttive e regolamenti europei in materia di mercato unico. La versione aggiornata del quadro di valutazione degli aiuti di Stato, che può essere consultata all'indirizzo http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/scoreboard/   indica che il livello generale degli aiuti di Stato nazionali nell'UE è sceso da 102 miliardi di € nel 1997 a 86 miliardi di € nel 2001. I livelli degli aiuti sono calati in maniera significativa nei settori manifatturiero, carbonifero e dei servizi, mentre l'importo degli aiuti concessi al settore ferroviario è aumentato considerevolmente nel 2001. Se si considerano i singoli paesi, la Germania ha concesso la maggior parte degli aiuto di Stato in termini assoluti nel 2001 (23 miliardi di €), seguita dalla Francia (16 miliardi di €) e dall'Italia (12 miliardi di €) (cfr. tabella). In termini relativi, gli aiuti di Stato sono stati pari allo 0,99% del prodotto interno lordo dell'UE (Pil), una media che non rivela le significative disparità esistenti tra i vari Stati membri: gli aiuti come percentuale del Pil vanno dallo 0,66% del Regno Unito all'1,58% della Finlandia. L'alta percentuale della Finlandia può essere spiegata con l'importo relativamente alto degli aiuti destinati all'agricoltura, che rappresentano il 65% del totale in tale paese. Aiuti di Stato negli Stati membri, 2001 - Sebbene permangano differenze sostanziali tra gli Stati membri, la tendenza complessiva è alla riduzione dei livelli degli aiuti di Stato, come auspicato dal Consiglio europeo, e ad un utilizzo migliore attraverso regimi orizzontali destinati alla tutela dell'ambiente, allo sviluppo delle piccole e medie imprese, alla ricerca e sviluppo, alla creazione di nuovi posti di lavoro ecc. Il Regno Unito non si attiene tuttavia a questo modello, avendo aumentato gli aiuti di circa 4,3 miliardi di € tra il 2000 e 2001. L'aumento è dovuto ad una crescita degli aiuti concessi al settore dei trasporti. Dai dati più recenti risulta inoltre che nel 2002 la Commissione ha registrato circa 1 000 casi di aiuti di Stato. Circa il 44% riguardava i settori manifatturiero e dei servizi, il 38% l'agricoltura, il 10% la pesca e l'8% i trasporti e l'energia. Dai dati si evince inoltre che solo il 7% delle decisioni finali adottate dalla Commissione nel 2002 erano negative. Il prossimo aggiornamento del quadro di valutazione è previsto per l'autunno. Il Consiglio europeo di Stoccolma del marzo 2001 ha sottolineato la necessità di ridurre i livelli globali degli aiuti e di riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune. Il Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 ha confermato questi obiettivi. Gli Stati membri hanno rinnovato il proprio impegno ad aumentare i loro sforzi per ridurre i livelli degli aiuti eliminando gli aiuti che determinano le maggiori distorsioni della concorrenza leale, riorientando le risorse verso obiettivi orizzontali e destinando gli aiuti alla soluzione di carenze del mercato chiaramente identificate, ad esempio in materia di ambiente, formazione, ricerca e sviluppo e piccole e medie imprese.

I SEMINARI DELLA COMMISSIONE CONTRIBUISCONO AD INTENSIFICARE LA COLLABORAZIONE FRA I RICERCATORI ED I RESPONSABILI POLITICI
Bruxelles, 5 maggio 2003 - La collaborazione fra i ricercatori ed i responsabili politici, al pari dell'esempio fornito in un seminario sull'esclusione sociale organizzato nell'ottobre 2002 a Bruxelles, è di vitale importanza per superare i problemi sociali, ha dichiarato il commissario per la Ricerca Philippe Busquin. Nell'introduzione agli atti, recentemente pubblicati, di questo seminario organizzato dalle DG Ricerca ed Occupazione, Busquin ed il commissario per l'Occupazione e gli Affari sociali Anna Diamantopoulou ribadiscono congiuntamente che è fondamentale per gli accademici non escludere i responsabili politici dalle attività di ricerca, mentre i politici, dal canto loro, devono prestare ascolto a ciò che gli scienziati hanno da dire. "Nel settore socioeconomico, più che in ogni altro, è necessario che gli accademici smettano di considerarsi membri di una torre d'avorio nella quale non sono ammessi i responsabili politici. Per questi ultimi è importante altresì [.] capire in che modo i risultati della ricerca possono aiutarli ad adottare le giuste soluzioni", affermano i Commissari. Il seminario di ottobre ha riunito rappresentanti di alto livello della Commissione e dei governi degli Stati membri, unitamente ai ricercatori di tutta Europa, impegnati principalmente nel gruppo di progetti "Uwwclus" (Unemployment, Work and Welfare Cluster), finanziati nell'ambito del quarto e quinto programma quadro. In particolare, il seminario si proponeva di utilizzare i recenti risultati della ricerca, allo scopo di individuare i cambiamenti politici necessari a contrastare la disoccupazione giovanile e fornire ai politici una migliore comprensione della natura, della dimensione, delle cause e delle conseguenze dell'esclusione. A tale fine, i responsabili politici intervenuti al seminario non solo hanno compreso meglio alcuni concetti, ma sono stati anche in grado di individuare i settori nei quali le loro conoscenze presentavano lacune. Una delle lacune individuate nel corso della riunione riguardava l'approccio dei ricercatori e dei responsabili politici nei confronti degli stessi individui socialmente esclusi. Si è riscontrato che i politici e gli esperti in scienze sociali comunicano spesso in modo errato con gli individui socialmente esclusi e che è necessario comprendere meglio la percezione che i gruppi emarginati hanno di sé stessi. Fra le conclusioni emerse dal seminario figura l'accordo secondo il quale i ricercatori devono applicare una metodologia rigorosa per rispondere ad importanti interrogativi sociali, piuttosto che cercare di fornire risposte a breve termine. Inoltre, la ricerca ha il compito di rammentare ai responsabili politici che una facile interpretazione non sempre è corretta. Come riconosciuto dal direttore generale aggiunto della DG Ricerca, Hugh Richardson, una maggiore cooperazione fra i responsabili politici ed i ricercatori è talvolta difficile da raggiungere, considerati i diversi contesti temporali in cui le due comunità operano. "Se da un lato la ricerca è di norma un'attività a lungo termine, dall'altro i responsabili politici hanno bisogno di soluzioni a breve termine", ha dichiarato Richardson. "Tuttavia, nonostante questi problemi, il dialogo fra politica e ricerca va intensificato e condotto su livelli più ambiziosi". Il seminario ha rappresentato un passo importante per dimostrare che questo obiettivo è realizzabile.

RAS: CRESCE DEL 48% L'UTILE OPERATIVO NEL PRIMO TRIMESTRE 2003 A 329 MILIONI DI EURO L'UTILE OPERATIVO PRIMA DELLE RETTIFICHE DI VALORE (ERA DI 222 MILIONI AL 31 MARZO 2002) PREMI IN AUMENTO DEL 33% A 4,9 MILIARDI DI EURO A FINE MARZO
Milano, 5 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Ras, presieduto da Giuseppe Vita, ha approvato il 30 aprile la relazione sull'andamento del primo trimestre dell'anno. Al 31 marzo 2003 i premi lordi consolidati hanno raggiunto i 4.961 milioni di euro, in aumento del 33% rispetto ai 3.732 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. Vita I premi contabilizzati Vita hanno registrato un incremento del 53% nel primo trimestre 2003 rispetto allo stesso periodo del 2002, attestandosi a 2.647 milioni di euro (1.725 milioni al 31 marzo dello scorso anno). In Italia l'ammontare dei premi Vita del periodo è stato di 1.913 milioni di euro, con un progresso del 56% rispetto ai 1.224 milioni di fine marzo 2002. Agenti e promotori finanziari hanno raccolto nel primo trimestre 2003 premi per 453 milioni di euro, con un incremento del 23% rispetto ai 369 milioni dello stesso periodo del 2002. La raccolta realizzata nei primi tre mesi dell'anno attraverso il canale bancario è stata pari a 1.460 milioni di euro (+70% rispetto agli 855 milioni di fine marzo 2002). In particolare la nuova produzione Vita in Italia ha messo a segno nel trimestre un aumento del 74%, attestandosi a 1.513 milioni di euro (868 milioni nel primo trimestre 2002). I prodotti a premio ricorrente, con margini più ampi di redditività, hanno totalizzato 170 milioni di euro, in crescita del 178% sui 61 milioni del 31 marzo 2002. Il canale bancario ha registrato un incremento della nuova produzione dell'84%, con premi che hanno raggiunto i 1.431 milioni di euro. La nuova produzione degli agenti ha raggiunto i 70 milioni di euro: la flessione del -5,7% rispetto al marzo 2002 è prevalentemente dovuta a una contrazione della raccolta di premi unici. La nuova produzione Vita dei promotori finanziari è stata invece di 12 milioni di euro al 31 marzo 2003, in calo del -32% rispetto a marzo 2002, anche a seguito di una maggiore focalizzazione commerciale sui prodotti di risparmio amministrato con protezione del capitale e garanzia di rendimento. La raccolta Vita è cresciuta anche all'estero, con premi contabilizzati per 734 milioni di euro, +47% rispetto ai 500 milioni raccolti nel primo trimestre 2002, anche per effetto del diverso perimetro di consolidamento (a parità di perimetro l'incremento sarebbe stato dell'8%). Danni I premi Danni raccolti nel primo trimestre del 2003 sono cresciuti del 15% a 2.314 milioni di euro (2.007 al 31 marzo 2002). Nello stesso periodo in Italia i premi si sono attestati a 851 milioni di euro (+5% rispetto agli 814 milioni del 31 marzo 2002). Prosegue sostenuto lo sviluppo del canale diretto che, attraverso Genialloyd, ha messo a segno un incremento del 73%, raccogliendo nel trimestre premi per 43 milioni di euro (25 milioni a marzo 2002). Sui mercati esteri (Austria, Portogallo, Spagna e Svizzera) il progresso registrato nei rami Danni è stato del 23% (+9% a parità di perimetro di consolidamento). Servizi Finanziari I flussi netti di raccolta dei primi tre mesi del 2003 sono stati positivi per 286 milioni di euro, -25% rispetto ai 383 milioni del primo trimestre 2002, che aveva beneficiato degli effetti dello scudo fiscale. Il mix di raccolta è stato determinato da un lato dalla domanda di soluzioni di investimento con protezione del capitale, dall'altro da un'offerta commerciale di prodotti a rendimento garantito come le obbligazioni strutturate (quattro emissioni nel solo primo trimestre di quest'anno che hanno totalizzato oltre 195 milioni di euro). Complessivamente il risparmio amministrato ha fatto registrare nel trimestre un flusso positivo di 204 milioni di euro (+300% rispetto ai 48 milioni nel primo trimestre 2002). Il patrimonio gestito e amministrato si è attestato a 10,6 miliardi di euro, in linea con il dato di fine 2002 (10,7 miliardi di euro). L'operatività bancaria si è ulteriormente sviluppata: RasBank contava a fine marzo 2003 oltre 111 mila conti correnti (+28% rispetto a marzo 2002). E' proseguita anche nel 2003 l'attività di reclutamento di promotori finanziari: al 31 marzo la rete RasBank contava 2.193 professionisti, in crescita del 7% rispetto ai 2.059 del marzo 2002 (2.164 a fine 2002). Redditività Il risultato tecnico della gestione al 31 marzo 2003 si è attestato a 45 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 18 milioni nel primo trimestre del 2002. In progresso del 48% il risultato operativo prima delle rettifiche di valore, che a fine marzo era di 329 milioni di euro (222 milioni nel primo trimestre 2002). L'utile netto di periodo è stato pari a 86 milioni di euro, in linea rispetto agli 85 milioni del 31 marzo 2002. Al 31 marzo 2003 il totale delle riserve tecniche era di 45.656 milioni di euro (36.872 milioni a fine marzo 2002); gli investimenti ammontavano a 39.772 milioni di euro rispetto ai 33.397 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. Le plusvalenze realizzate nel periodo sono state pari a 125 milioni di euro, rispetto ai 28 milioni del primo trimestre 2002. Le plusvalenze latenti sono cresciute nel trimestre passando dai 1.806 milioni di euro di fine 2002 ai 1.926 milioni del 31 marzo 2003. Le rettifiche di valore portate a conto economico sono state pari a 178 milioni di euro (93 milioni al 31 marzo 2002). Si è svolta anche l'assemblea degli azionisti Ras, che ha approvato il bilancio d'esercizio concluso al 31 dicembre 2002 con premi lordi consolidati in crescita del 17% a oltre 15 miliardi di euro e un utile netto di 911 milioni di euro (+127%). L'assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo di 0,44 euro per le azioni ordinarie (+19% rispetto al 2001) e di 0,46 euro per le azioni di risparmio (+15%), a partire dal 22 maggio 2003 con stacco della cedola in data 19 maggio 2003. L'assemblea ha eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione Ras per il triennio 2003- 2005. Entrano a far parte del CdA tre nuovi consiglieri: Vittorio Colao (Amministratore Delegato Vodafone Omnitel), Michael Diekmann (Presidente di Allianz AG) e Carlo Salvatori (Presidente UniCredito). Sono stati confermati Mario Arcelli, Guido Maria Barilla, Detlev Bremkamp, Carlo Buora, Nicola Costa, Klaus Dûhrkop, Alberto Falck, Pietro Ferrero, Mario Greco, Angelo Marchiò, Francesco Micheli, Luigi Orlando, Helmut Perlet, Giampiero Pesenti, Gianfelice Rocca e Giuseppe Vita. Lasciano il Consiglio Henning Schulte-Noelle, Lucio Rondelli e Alberto Santa Maria. Confermati per il prossimo triennio anche i membri del Collegio Sindacale: Pietro Manzonetto (Presidente), Giorgio Stroppiana (Sindaco Effettivo) e Michele Carpaneda (Sindaco Supplente). Nominati inoltre nel Collegio Sindacale Paolo Pascot (Sindaco Effettivo) e Franco Dalla Sega (Sindaco Supplente). Lasciano il Collegio Sindacale Adolf Hällmayr ed Emilio Aguzzi de Villeneuve. Il nuovo Consiglio ha confermato Giuseppe Vita alla presidenza, Mario Greco alla carica di Amministratore Delegato e ha nominato Michael Diekmann alla vicepresidenza. Prospettive Per quanto riguarda i volumi, il mese di aprile ha visto rafforzarsi i trend positivi già presenti nel primo trimestre dell'anno, in particolare per il Vita e i Servizi Finanziari. Anche sulla base di queste indicazioni, si confermano le stime di una forte crescita dell'utile operativo per l'esercizio in corso. Ciò rafforza le prospettive positive di utile netto, sulle quali peraltro influiranno anche l'andamento dei mercati finanziari e l'evoluzione dello scenario internazionale, che presentano ancora oggi elementi di persistente incertezza.

POSITIVI I RISULTATI 2002 DI WINTERTHUR ASSICURAZIONI E WINTERTHUR VITA IN CRESCITA (+14,6%) LA RACCOLTA PREMI AGGREGATA CHE RAGGIUNGE I 2.039 MILIONI DI EURO, UTILE COMPLESSIVO A 101,7 MILIONI DI EURO (+33,1%)
Milano, 5 aprile 2003 - I Consigli di Amministrazione di Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita hanno approvato nei giorni scorsi i bilanci 2002 delle due società. La raccolta premi globale ha raggiunto i 2.039 milioni di euro, con una crescita rispetto all'anno precedente del 14,6%; l'utile netto complessivo è stato di 101,7 milioni di euro (+33,1%). I principali indicatori attestano performance positive per entrambe le società; in particolare per quanto riguarda Winterthur Assicurazioni, è cresciuta la raccolta premi (+7,2%) ed è aumentato l'utile netto, da 75,4 a 91,3 milioni di euro (+21%). E' migliorata la combined ratio (96,8%) mentre il Roe (28,4%) si conferma ai vertici del mercato. Per quanto concerne Winterthur Vita, si evidenzia l'ottima performance della raccolta premi (+31,2%), trainata dal grande sviluppo dei prodotti tradizionali. L'utile conseguito passa da 1,6 a 10,4 milioni di euro. Fabrizio Rindi, che sulla base della nuova strategia di riunificazione adottata da Winterthur Group a livello internazionale ha ripreso la delega operativa di Winterthur Vita e quindi oggi è Amministratore Delegato e Presidente di entrambe le società, ha espresso soddisfazione per i risultati dello scorso esercizio. "Nonostante il 2002 sia stato un anno particolarmente difficile per i gruppi assicurativi e finanziari - ha dichiarato Rindi - Winterthur in Italia ha rafforzato i già positivi risultati dei due anni precedenti. Stiamo consolidando i ritorni dei forti investimenti compiuti negli anni scorsi, in particolare quella reingegnerizzazione dei processi che ci ha portato a realizzare la piattaforma tecnologica web-based grazie alla quale abbiamo raggiunto un livello di servizio e un'efficienza gestionale fino a ieri impensabili, come dimostrato soprattutto dal ritorno all'utile registrato da Winterthur Assicurazioni nei rami auto, fondamentali per la compagnia e fonte in passato di perdite consistenti. Winterthur Vita ha evidenziato una serie di indicatori positivi, dalla raccolta premi al contenimento dei costi, e deve ora rafforzare il proprio posizionamento in un mercato nel quale si assiste ad una forte riduzione dei margini e ad una forte evoluzione della distribuzione. Con l'estensione della nostra piattaforma tecnologica dall'auto ai rami elementari e ai rami vita, Winterthur sta diventando la compagnia totalmente interconnessa. Questo fa prevedere interessanti prospettive in termini di prezzi delle polizze e di servizio". Winterthur Assicurazioni Il risultato più immediatamente evidente è l'utile dell'esercizio, passato da 75,4 a 91,3 milioni di euro (+21%) ed è la sintesi del buon andamento della gestione tecnica, che, se si esclude l'attribuzione dei proventi finanziari, ha realizzato un utile di 21 milioni di euro rispetto ai 14 dell'anno precedente, e del positivo apporto della gestione degli investimenti, che, nonostante il negativo andamento dei mercati finanziari, ha fatto registrare un utile netto di 88 milioni di euro (contro i 127,2 del 2001) con una redditività sul portafoglio pari al 4,3%. Raccolta premi. E' stata pari a 1.317 milioni di euro, con un incremento del 7,2% rispetto al 2001. Nel rami Auto la crescita complessiva è stata del 5,7% (6,4% RCA e 2,6% Ard). I rami del comparto Salute crescono complessivamente dell'8,3% (8,6% il ramo Infortuni e 7,2% il ramo Malattia). Positivi anche i risultato del ramo RC Generale (+12%), Altri danni ai beni (+13%), Incendio (+7,8%). Sinistri. Il rapporto sinistri a premi complessivo dell'esercizio è migliorato in maniera significativa attestandosi a 73,2% (75,8% del 2001) grazie soprattutto all'attenta politica assuntiva degli ultimi anni e ad una maggiore efficienza dei processi liquidativi. Lieve incremento (2%) del carico complessivo dei sinistri (pagato e riservato). Osservando i singoli rami, si nota un netto miglioramento del costo complessivo dei sinistri nei rami auto mentre i rami elementari scontano alcuni sinistri gravi che hanno colpito i rami Incendio e Infortuni. Costi gestionali. L'incidenza sui premi è diminuita passando dal 25,5% del 2001 al 24,8%. Complessivamente i costi hanno registrato un incremento pari al 4,5%, dovuto principalmente alle spese sostenute per i progetti finalizzati a garantire maggiore efficienza ai sistemi gestionali interni e a cogliere nuove opportunità di business supportando le nuove iniziative (NewWin e Winterthur Sim). Combined ratio. Migliora ulteriormente rispetto allo scorso anno (99,4%) passando a 96,8%. Roe. Si attesta a 28,4%, rimanendo sostanzialmente invariato rispetto a quello del 2001, e riconfermandosi ai vertici del mercato. Winterthur Vita Nonostante un quadro economico sfavorevole, la società ha raggiunto un utile di 10,4 milioni di euro, con una crescita significativa rispetto al 2001. Da sottolineare che il 40% della raccolta è stata ottenuta attraverso i Personal Banker di Credit Suisse Italy. Raccolta premi. Nel corso del 2002 la raccolta premi è stata pari a 722 milioni di euro, con un incremento del 31,2% rispetto al 2001. Il mix dei prodotti indica un forte contributo verso le polizze tradizionali (498,8 milioni di euro, +23,2%), frutto di un duplice effetto: da un lato l'attrattività di questo tipo di prodotti, cresciuta parallelamente al persistente declino dei mercati azionari, dall'altro i buoni rendimenti delle Gestioni Separate che hanno evidenziato rendimenti ai vertici del mercato. Particolarmente positiva è stata la raccolta raggiunta dalle polizze di capitalizzazione pari a 135,9 milioni di euro (+ 504%). In frenata invece la vendita di prodotti di tipo linked. In crescita la raccolta del fondo pensione aperto che si attesta a 2,2 milioni di euro (+114%). Costi di gestione. Le spese generali, attestatesi a 12,9 milioni di euro, si sono ridotte del 9,4% con un'incidenza sui premi che diminuisce al 1,8% (nel 2001 era al 2,6%). La variazione del mix di portafoglio, con premi unici di importo elevato che evidenziano minori commissioni, ha generato una diminuzione dei costi provvigionali (-14,3%) che sono passati da 20,3 a 17,4 milioni di euro. Di conseguenza l'incidenza delle spese sui premi è scesa al 2,4% rispetto al 3,7% dell'esercizio precedente. Gestione finanziaria. Buoni i risultati conseguiti dalla società nel corso dell'anno; i proventi finanziari netti ammontano a 144,6 milioni di euro e il rendimento netto è del 5,9%. Il rendimento lordo delle gestioni separate, invece, è oscillato tra il 6,97% e il 5,31%. Pagamenti. Il volume delle prestazioni liquidate nel corso del 2002 è stato di 219,8 milioni di euro (+ 4,2%); grazie invece alla realizzazione di specifiche azioni di contenimento la società ha potuto registrare una diminuzione dei riscatti (-12,7%) che passano da 127,5 a 111,3 milioni di euro. Le principali iniziative nel corso del 2002 Nel corso dell'anno le società Winterthur hanno implementato una serie di azioni con l'obiettivo di rendere più efficiente la gestione operativa e di sfruttare le opportunità offerte dal mercato. Sul fronte interno, è stata completata la centralizzazione della gestione dei sinistri Rc Auto, che già ha evidenziato una maggiore efficacia e velocità del processo di liquidazione, mentre, per quanto riguarda le attività Vita, è stato portato a termine il processo di migrazione dei portafogli individuali su una piattaforma unica. Si sta procedendo ora al completamento della piattaforma tecnologica, che consentirà al fondamentale sistema distributivo agenziale un'efficienza ancora maggiore nel servizio ai clienti. Sul fronte distributivo, attraverso NewWin Assicurazioni - ex Multiass, compagnia acquisita da Generali e preposta allo sviluppo di nuovi modelli di business e nuovi canali distributivi -, sono stati conclusi accordi commerciali con partner di rilievo (Enel.si, Mitsubishi, Agos Itafinco) che prevedono l'offerta a gruppi omogenei di clientela di specifici prodotti e servizi assicurativi. Nel mese di marzo è stato lanciato il progetto Intersicura, Joint-venture commerciale tra NewWin e InterActive, con l'obiettivo di offrire ai tifosi interisti prodotti e servizi innovativi. Winterthur ha inoltre costituito Winterthur Sim, società di intermediazione mobiliare che si avvale di una rete di promotori all'interno delle agenzie e che mira ad inserirsi nel mercato del risparmio gestito e dei servizi bancari e finanziari; recentemente Winterthur Sim ha concluso un accordo per la distribuzione di mutui Abbey National Bank. Nel mese di maggio Winterthur ha acquisito il 40% di Car Flash, la nuova carrozzeria ad alto contenuto tecnologico realizzata a Milano in collaborazione con Car World Italia, uno fra i maggiori gruppi italiani operanti nella distribuzione di autoveicoli (Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Ford) nuovi e usati, e dei relativi servizi. Tramite Car Flash Winterthur offre servizi esclusivi ai propri assicurati riducendo i tempi di riparazione del veicolo, di liquidazione del sinistro e consentendo un contenimento dei costi.

EDISON: ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2002 CONFERMATA LA NOMINA AD AMMINISTRATORE DI MICHEL CREMIEUX
Milano, 5 maggio 2003 - L'Assemblea degli azionisti di Edison Spa, riunitasi il 29 aprile sotto la presidenza di Umberto Quadrino presso la sede di Foro Buonaparte, ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2002. L'Assemblea ha inoltre confermato la nomina ad amministratore di Michel Cremieux, deliberata dal Consiglio di Amministrazione del 10 marzo, il quale rimarrà in carica fino alla naturale scadenza dell'attuale Consiglio e cioè fino all'Assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2004.

PERFEZIONATA LA CESSIONE DI BMA NEGLI USA
Trieste, 5 maggio 2003 . E' stata data esecuzione all'accordo, già annunciato nel maggio 2002, di cessione al Gruppo Royal Bank of Canada della controllata Bma, compagnia assicurativa vita e di servizi finanziari. L'operazione è stata perfezionata dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie dalle autorità competenti. Il Gruppo Generali mantiene le attuali attività di Bma nel ramo riassicurazione vita, settore in cui ha sempre operato profittevolmente collocandosi tra i maggiori attori del mercato statunitense, attraverso una nuova compagnia che sarà denominata Generali Usa Life Reassurance.

MILANO ASSICURAZIONI S.P.A APPROVA IL BILANCIO DELL'ESERCIZIO 2002: UTILE DI 27.049 MILIONI DI EURO
Milano, 5 maggio 2003 - L' Assemblea della Milano Assicurazioni S.p.A., riunitasi il 24 aprile sotto la presidenza del Dott. Fausto Marchionni, ha approvato il bilancio dell'esercizio 2002, chiuso con un utile di 27.049 milioni di Euro. L'Assemblea ha altresì approvato la proposta di destinazione dell'utile di esercizio, che prevede l'attribuzione di un dividendo nella misura di Euro 0,05 cadauna per le azioni ordinarie e di Euro 0,07 cadauna per le azioni di risparmio. Tale dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 22.05.2003. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha confermato Fausto Marchionni Presidente e Amministratore Delegato della compagnia e, preso atto delle dimissioni di Gianluca Di Nardo, ha cooptato Paolo Ligresti e lo ha nominato Vice Presidente.

ANTONVENETA CEDE IL 50% DEL CAPITALE SOCIALE DI ANTONVENETA IMMOBILIARE A FENICE B.V.
Padova, 5 maggio 2003 - Banca Antonveneta S.p.A. rende noto che il 29 aprile ha concluso la cessione del 50% del capitale sociale di Antonveneta Immobiliare S.p.A. rappresentato dal 100% delle azioni privilegiate e da n. 50.000 ordinarie, a Fenice B.V. ("Fenice"), una società veicolo costituita appositamente per realizzare tale acquisizione ed interamente finanziata da Jpmorgan Chase Bank (nel complesso l'"Operazione"). A seguito di tale operazione Banca Antonveneta continuerà comunque a mantenere il controllo di Antonveneta Immobiliare. Il controvalore dell'operazione è di Euro 349 milioni, pari alla corrispondente porzione del patrimonio netto di Antonveneta Immobiliare, società a cui fa capo il ramo d'azienda immobiliare di Banca Antonveneta, ad essa recentemente conferito come illustrato nel precedente comunicato del 31 marzo 2003. L'Operazione si inquadra nel più ampio progetto di riassetto strategico organizzativo del Gruppo Bancario Banca Antonveneta che prevede, tra l'altro, l'individuazione, da parte della Banca, di partner strategici nella gestione e valorizzazione del proprio portafoglio immobiliare. E' in corso, come già comunicato, un processo competitivo volto alla ricerca e selezione di un partner specializzato nel settore real estate ed alla cessione allo stesso di una partecipazione nel capitale di Antonveneta Immobiliare (il "Processo di Vendita"). L'odierna cessione di una quota del capitale di Antonveneta Immobiliare a Fenice intende anticipare parzialmente gli effetti finali del Processo di Vendita. La quota di capitale acquistata da Fenice farà parte del Processo di Vendita gestito da Banca Antonveneta che ha anche la facoltà di riacquistare in qualsiasi momento da Fenice la partecipazione da questa detenuta. Per quanto riguarda la parte conclusiva del Processo di Vendita, è in fase di realizzazione la trattativa con i potenziali partner immobiliari-finanziari, che dovrebbe concludersi, mediante il perfezionamento di un accordo definitivo con il partner prescelto, nel corso dei prossimi mesi. J.P. Morgan Plc ed Abn Amro Corporate Finance S.p.A. agiscono quali consulenti finanziari di Banca Antonveneta nell'ambito di tale processo mentre Gianni, Origoni, Grippo & Partners quale consulente legale. L'Operazione non coinvolge parti correlate a Banca Antonveneta.

APPROVATO IL BILANCIO DEL PRIMO ESERCIZIO DEL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA DIVIDENDO UNITARIO PARI A 0,39 EURO PER AZIONE
Verona, 5 maggio 2003 - L'Assemblea Ordinaria dei Soci del Banco Popolare di Verona e Novara (Bpvn) ha approvato a larghissima maggioranza (su 1375 votanti 4 astenuti) il Bilancio Individuale dell'esercizio 2002 e ha preso atto con soddisfazione dei positivi risultati a livello di Bilancio Consolidato di Gruppo. Trattandosi di un esercizio che comprende per 5/12 la somma della Banca Popolare di Novara S.c.a.r.l. e della Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero e per i restanti 7/12 il Banco Popolare di Verona e Novara (esclusa quindi la Banca Popolare di Novara S.p.A.) non è possibile un confronto con esercizi precedenti. A livello di Bilancio Consolidato al 31/12/2002 i dati sono stati forniti in forma comparativa con gli analoghi dati tratti dal "pro-forma" pubblicato in occasione della quotazione. Parte Ordinaria Bilancio Individuale Lo stato patrimoniale La raccolta diretta ha raggiunto la consistenza di 15.732 milioni di euro, mentre quella indiretta si colloca a 19.814 milioni di euro. Gli impieghi lordi sono risultati pari a 15.712 milioni di euro Il conto economico Il margine di interesse ha raggiunto la consistenza di 668 milioni di €. Il margine di intermediazione ha fatto registrare l'ammontare di 1.205 milioni di €. Il risultato della gestione è ammontato a 475 milioni di €. L'utile delle attività ordinarie è stato pari a 358 milioni di € mentre la componente straordinaria è risultata di 29 milioni di €. L'utile lordo è ammontato a 387 milioni di € e l'utile d'esercizio ha raggiunto i 234 milioni di €. La ripartizione dell'utile e il dividendo L'Assemblea ha approvato la proposta di riparto dell'utile netto che prevede un dividendo unitario di euro 0,39 per azione, con stacco cedola n. 1 il 19 maggio e data di pagamento il 22 maggio 2003. Nel 2001 il dividendo distribuito ai Soci della ex Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero era ammontato a 0,375 euro per azione; il dividendo distribuito ai Soci della ex Banca Popolare di Novara Scarl era stato di 0,12 euro per azione che, dato un concambio di 12 azioni nuove ogni 25 vecchie possedute, equivale a 0,25 euro per azione. Nomina di sei Consiglieri per il triennio 2003/2005 L'Assemblea ha inoltre approvato la proposta di nominare per il triennio 2003/2005 sei Consiglieri nelle persone dei sigg.ri Ugo Della Bella, Giulio Dolcetta, Federico Guasti, Maurizio Marino e Franco Zanetta che sono stati riconfermati. Ha nominato inoltre Vittorio Corradi in sostituzione di Gian Carlo Bellentani, scaduto dal mandato. I dati consolidati di Gruppo Lo stato patrimoniale La raccolta diretta, al netto delle operazioni pronti contro termine, ha raggiunto la consistenza di 31.773 milioni di € che nel confronto con l'analogo dato del 2001, pari a 30.661 milioni, esprime una crescita del 3.6% (35.228 milioni di € con un +0.3% includendo i pronti contro termine). A livello di Gruppo la raccolta indiretta a fine 2002 è risultata pari a 53.468 milioni di € rispetto ai 49.409 milioni del 2001, con un incremento dell'8.2%. Gli impieghi lordi al 31/12/2002 hanno raggiunto i 32.866 milioni di € con un aumento dell'1.9% rispetto ai 32.239 milioni dell'anno precedente. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti è sceso al 3.1% rispetto al 3.2% del 2001. Il conto economico Il margine di interesse è pari a 1.261,5 milioni di €, contro i 1.213,5 milioni di fine 2001, con un aumento del 4.0%. Il margine dei servizi è salito del 3.4% (da 887 milioni di € del 2001 ai 917 milioni del 2002). Il margine di intermediazione ha quindi raggiunto i 2.214 milioni di € rispetto ai 2.124 milioni del 2001, con un incremento del 4.2%. Il risultato della gestione al 31/12/2002 è ammontato a 848 milioni di € con un aumento dell'8.0% rispetto ai 785 milioni dell'anno precedente. L'utile delle attività ordinarie ha fatto registrare un saldo di 571,3 milioni di € con un aumento del 3.9% rispetto ai 550 milioni del 2002. L'utile lordo, che beneficia di 189 milioni di € di utili straordinari prevalentemente derivanti dalla cessione della partecipata Impresol, sale a 760 milioni di € (+30%) rispetto ai 585 milioni dell'anno precedente. Dedotte le imposte sul reddito e la componente relativa all'utile di competenza di terzi (che nell'esercizio è diminuita per effetto dell'aumento delle quote possedute dal Banco nel Credito Bergamasco e in Banca Aletti) l'utile netto consolidato del 2002 sale a 429 milioni di € con un aumento del 39% rispetto ai 309 milioni del 2001. La crescita della rete territoriale Alla fine dell'esercizio la rete delle Filiali del Gruppo ammontava a 1.150 unità rispetto alle 1.139 che si registravano alla fine del 2001, con un aumento di n. 11 nuove dipendenze. Parte straordinaria L'Assemblea dei Soci ha approvato all'unanimità, in sede straordinaria, il Progetto di scissione parziale di ramo d'azienda costituito da 84 sportelli della Banca Popolare di Novara S.p.A a favore del Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a.r.l. ai sensi dell'art. 2504 septies e seguenti del Codice Civile sulla base delle rispettive situazioni patrimoniali al 31 dicembre 2002.

CAPITALIA S.P.A., HA APPROVATO IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002, RIPORTO A NUOVO DELLA PERDITA DELL'ESERCIZIO DI € 160.734.831
Roma, 5 maggio 2003 - L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Capitalia S.p.A., riunita il 30 aprile a Roma sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2002, nei termini proposti dal Consiglio di amministrazione e già resi pubblici lo scorso 28 marzo, e il riporto a nuovo della perdita dell'esercizio di € 160.734.831 con riserva di convocare apposita Assemblea straordinaria per deliberare la copertura della perdita dell'esercizio portata a nuovo mediante riduzione, per pari ammontare, della riserva ex lege 413/91. L'Assemblea ha inoltre approvato il conferimento dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi 2003/2004/2005 alla Società Reconta Ernst & Young S.p.A., nonché il rinnovo dell'autorizzazione, già in essere, all'acquisto ed alla alienazione di azioni proprie con le stesse modalità degli anni precedenti, eccettuato un incremento del massimale rotativo da n. 22 milioni a n. 50 milioni di azioni. L'Assemblea ha altresì autorizzato il Consiglio di amministrazione, ai sensi dell'art. 121, comma secondo, del D.Lgs. n. 58/1998 alla stipula di accordi con Fiat S.p.A. per l'elevazione, fino ad un massimo del 5%, del limite di partecipazione reciproca, diretta e/o indiretta, tra Capitalia e Fiat. L'Assemblea ha infine elevato il numero dei componenti il Consiglio di amministrazione da 15 a 16; ha confermato Consiglieri i Signori Francesco Arietti, Franco Carraro e Coenraad Hendrik Adolph Collee ed ha nominato nuovo Consigliere l'Avv. Stefano de Luca. Il Consiglio di amministrazione, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha confermato Vice Presidente il Signor Coenraad Hendrik Adolph Collee.

CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE SPA, BILANCIO CONSOLIDATO PER L'ANNO 2002: DIVIDENDO, PARI A EURO 0,052 PER OGNI AZIONE ORDINARIA
Firenze, 5 maggio 2003 - L'Assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Firenze Spa, riunitasi a Firenze il 28 Aprile 2003 e presieduta da Aureliano Benedetti, ha approvato il bilancio dell'impresa ed il bilancio consolidato per l'anno 2002. E' stata approvata la proposta del Consiglio di Amministrazione di distribuzione di un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, pari a Euro 0,052 per ogni azione ordinaria in circolazione al 31 Dicembre 2002. La data di pagamento è il 22 Maggio 2003, previo stacco cedola n.3 in data 19 Maggio 2003. La parte ordinaria dell'Assemblea prevedeva anche: ??il rinnovo del Consiglio di Amministrazione che, con l'approvazione del bilancio 2002, ha visto concludersi il suo mandato triennale. Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da 14 membri di cui 7 su designazione dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha confermato Aureliano Benedetti, Giampiero Busi, Ambrogio Folonari, Lionardo Ginori Lisci, Pier Giovanni Marzili, Giuseppe Morbidelli e Foscolo Poggiolini, 2 su designazione di Bnp Paribas S.A., che ha confermato Jean Clamon e Giuseppe Spadafora, 5 su designazione di Sanpaolo Imi Spa, che ha confermato Piero Antinori, Francesco Corsi e Massimo Mattera e ha chiamato a far parte del consiglio di nuova nomina Pio Bussolotto e Mario Manuli. Aureliano Benedetti e Giampiero Busi sono stati confermati rispettivamente Presidente e vice Presidente del Consiglio di Amministrazione; ?la nomina della società di revisione che ha visto la conferma della società PricewaterhouseCoopers; ?l'autorizzazione all'acquisto od alla vendita di azioni proprie che è stata confermata; Per quanto riguarda la parte straordinaria dell'Assemblea, sono state approvate alcune modifiche dello Statuto sociale, tra le quali le più significative sono: ?l'abolizione del c.d. casting vote del Presidente del Consiglio di Amministrazione; ?la modifica della denominazione del gruppo bancario in Gruppo Banca CR Firenze. Il Presidente, a conclusione dell'Assemblea, ha voluto ringraziare i Consiglieri uscenti Paolo Campaioli, Ferruccio Ferragamo ed Ivano Paci per il lavoro svolto ed il contributo fornito allo sviluppo della banca. Il Presidente ha altresì ringraziato la Direzione Generale e tutto il personale della banca per l'impegno dimostrato e per i risultati conseguiti.

FIDEURAM: L'ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2002 E NOMINA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIVIDENDO DI € 0,16 PER AZIONE APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI FIDEURAM CAPITAL SIM ED IL PROGETTO DI SCISSIONE PARZIALE DI BANCA SANPAOLO INVEST A FAVORE DI BANCA FIDEURAM
Milano, 5 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Banca Fideuram, riunitasi il 28 aprile a Milano, ha anzitutto approvato il bilancio consolidato e civilistico dell'esercizio 2002 e la distribuzione di un dividendo di € 0,16 per azione. L'utile netto consolidato 2002 è stato di € 145,7 milioni (€ 225,9 milioni nel 2001). L'apporto di Banca Sanpaolo Invest, acquisita nell'ottobre 2002, è limitato al solo ultimo trimestre dell'esercizio ed è stato pari a € 0,3 milioni. L'utile netto civilistico della sola Banca è ammontato a € 129,9 milioni (€ 238,6 milioni nel 2001). Il dividendo unitario di € 0,16 lordi (in diminuzione del 30% rispetto a € 0,23 del 2001 a fronte peraltro di un numero di azioni aumentato del 7,8%) sarà messo in pagamento dal 22 maggio 2003 (data stacco 19 maggio). Il credito di imposta è pieno sino alla concorrenza di € 0,03 e limitato per i restanti € 0,13. L'Assemblea ha inoltre rinnovato per un ulteriore periodo di 18 mesi l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie fino ad un massimo di 50 milioni di titoli (precedente limite 25 milioni) con una riserva disponibile all'acquisto di azioni proprie pari a € 250 milioni (precedente importo della riserva € 400 milioni, di cui € 67,6 milioni impegnati a fronte delle n. 15 milioni di azioni proprie già in portafoglio). L'Assemblea ha poi nominato il Consiglio di Amministrazione, venuto a scadere per compiuto triennio, nelle persone di: Rainer Stefano Masera, Mario Prati, Ugo Ruffolo, Franca Cirri Fignagnani, Luigi Maranzana, Giuseppe Fontana, Giorgio Forti, Bruno Mazzola e Giampietro Nattino. In sede straordinaria l'Assemblea ha approvato: il progetto di fusione per incorporazione della controllata Fideuram Capital Sim; il progetto di scissione parziale del ramo bancario di Banca Sanpaolo Invest a favore della controllante Banca Fideuram; il trasferimento della sede legale a Roma, con trasformazione della sede legale di Milano in sede secondaria con rappresentanza stabile. L'incorporazione di Fideuram Capital Sim rientra nel più ampio piano di ristrutturazione dei servizi di investimento del gruppo che porterà dal 1° luglio prossimo, oltre che alla concentrazione in Banca Fideuram delle attività di ricezione e di trasmissione di ordini per l'intero gruppo sia per la parte retail sia per la parte istituzionale, alla concentrazione in Fideuram Fondi Sgr dell'attività di consulenza svolta da Fideuram Capital Sim (già attuata) e del servizio di gestione dei portafogli individuali attraverso l'incorporazione di Fideuram Gestioni Patrimoniali Sim in Fideuram Fondi Sgr (la quale assumerà la nuova denominazione di Fideuram Investimenti Sgr). Per effetto della scissione, a partire dal 1° luglio prossimo confluirà in Banca Fideuram il ramo bancario di Banca Sanpaolo Invest, che diverrà una Sim preposta alla gestione della propria rete di promotori finanziari.

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31/12/2002 UTILE NETTO DI 599,5 MILIONI DI EURO
Siena, 5 maggio 2003 - L'Assemblea Ordinaria della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, presieduta dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato il 26 aprile il Bilancio di esercizio al 31/12/2002 della Capogruppo ed ha contestualmente deliberato di destinare l'utile netto di 599,5 milioni di euro per 381,7 milioni di euro ad accantonamenti a riserve e per 217,8 milioni di euro a remunerazione del capitale (euro 0,0832 per azione ordinaria e euro 0,0915 per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge, con data stacco cedola 19/5 e data pagamento 22/5/2003). Nel 2002, nell'ambito di uno scenario di riferimento e di un contesto operativo problematici e complessi, il Gruppo Monte dei Paschi di Siena ha comunque conseguito risultati apprezzabili in termini di margini e di volumi, contenendo sensibilmente, soprattutto rispetto alla media dei principali competitors, il calo delle performances reddituali ed effettuando al contempo numerosi ed incisivi interventi tesi a favorire la transizione dal modello di gruppo multispecialistico integrato al modello di Gruppo divisionale multimercato. Tali risultati trovano sintesi, a livello di Gruppo, nell'ulteriore crescita della raccolta complessiva (+2,4%) sostenuta dai rilevanti flussi di collocamento di prodotti assicurativi ad alta fidelizzazione (+40% rispetto all'anno precedente), nel rafforzamento dei coefficienti patrimoniali (Tier 1 ratio al 6,05%), nel consistente rallentamento della dinamica delle "altre spese amministrative" (+1% anno su anno, rispetto al +12,8% del 2001), nella conferma di una incidenza delle sofferenze ampiamente inferiore alla media di sistema (1,5% sul totale crediti rispetto al 2,1%) nonché nella sostanziale stabilità del risultato netto, attestatosi a 582 milioni di euro, per un ROE pari al 12,1%. Per quanto riguarda la Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena, assume inoltre rilevanza la crescita dell'utile netto d'esercizio (pari a circa 600 milioni di euro, +5,5% rispetto al risultato 2001) e la sostanziale stabilità del Roe (12,3% rispetto al 12,7% del 2001). Inoltre, l'Assemblea, sempre in sede ordinaria, dopo aver determinato in sedici il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione e in due il numero dei Vice Presidenti della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per gli esercizi 2003-2004-2005, ha nominato membri del Consiglio di Amministrazione, sempre per i medesimi esercizi, i signori Pier Luigi Fabrizi, Stefano Bellaveglia, Fabio Borghi, Turiddo Campaini, Giuseppe Catturi, Luca Fiorito, Andrea Pisaneschi, Roberto Rossi, Lorenzo Gorgoni, Carlo Querci, Emilio Gnutti, Girolamo Strozzi, Francesco Gaetano Caltagirone, Massimo Caputi, Ivano Sacchetti, Francesco Saverio Carpinelli. Successivamente, sono stati eletti Presidente del Consiglio di Amministrazione il Prof. Pier Luigi Fabrizi e Vicepresidenti i signori Stefano Bellaveglia e Emilio Gnutti. Risultano poi nominati quali membri effettivi del Collegio Sindacale, per gli stessi esercizi, i signori Giuseppe Vittimberga, Presidente, Leonardo Pizzichi e Pietro Fabretti, nonché quali Sindaci supplenti i signori Marco Turillazzi e Stefano Mendicino.

GRUPPO SANPAOLO IMI: OPERATIVITÀ IN CRESCITA NEI PRIMI MESI DEL 2003
Torino, 5 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del Sanpaolo Imi riunitosi oggi ha effettuato un esame preliminare dei principali aggregati operativi dei primi tre mesi dell'anno, che saranno approvati e resi noti il 13 maggio prossimo con la relazione trimestrale. Le prime risultanze del trimestre, rese note in occasione dell'Assemblea degli Azionisti, confermano i segnali di ripresa già emersi negli ultimi mesi dell'anno scorso. Le attività finanziarie della clientela del Gruppo crescono da inizio anno dello 0,6%. Nella prima parte del 2003, risulta in crescita anche il risparmio gestito (+1,2%), nonostante un effetto svalutazione ancora negativo dovuto all'andamento dei mercati borsistici: particolarmente positiva è stata la raccolta netta, che si attesta intorno a 4 miliardi di Euro, con una raccolta netta di fondi comuni pari a 2.439 milioni di Euro ed una raccolta di premi assicurativi di 1.641 milioni di Euro. Un buon andamento è evidenziato anche dal risparmio amministrato (+1,0%), mentre la raccolta diretta risulta pressoché invariata (-0,3%). In aumento sono anche gli impieghi a clientela, sia su base annua (+2,4%), sia da inizio anno (+1,2%); la qualità degli assets rimane elevata. Il Gruppo evidenzia la capacità di crescere anche in mercati difficili e conferma la positiva dinamica delle quote di mercato registrata già a partire dalla fine del 2002. In particolar modo si assiste ad un'inversione di tendenza per quanto riguarda gli impieghi (da circa metà dello scorso anno il Gruppo guadagna quote di mercato passando dal 10,8% all'11,2%);si consolida la leadership nei fondi comuni di investimento e vi è un significativo incremento della quota di mercato nel settore assicurativo, sia in termini di riserve tecniche, sia di raccolta premi.

SANPAOLO IMI S.P.A., APPROVAZIONE DEL BILANCIO 2002 DIVIDENDO DI EURO 0,30
Torino, 29 Aprile 2003 - L'Assemblea degli azionisti di Sanpaolo Imi S.p.A., riunitasi il 29 aprile nella sede di Piazza San Carlo, ha assunto le seguenti deliberazioni riguardo agli argomenti all'ordine del giorno: parte ordinaria 1. approvazione del bilancio 2002 e destinazione dell'utile di esercizio: l'Assemblea ha approvato il bilancio d'impresa e ha esaminato il bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2002. A valere sull'utile civilistico d'esercizio di Euro 764.079.416 è stato riconosciuto agli azionisti un dividendo di Euro 0,30 per ciascuna delle n° 1.448.831.982 azioni ordinarie e delle n° 388.334.018 azioni privilegiate in cui è suddiviso il capitale sociale, con giro a Riserva straordinaria della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie eventualmente in possesso della Banca al 19 maggio 2003. La cedola verrà staccata il 19 maggio prossimo e posta in pagamento il 22 maggio. Sono inoltre stati deliberati accantonamenti a riserve per : Euro 212.012.132 alla Riserva straordinaria ed Euro 917.484 alla Riserva di cui all'art.
13 c.6 D.Lgs 124/93. L'utile netto consolidato relativo al 2002 si è attestato a 889 milioni di Euro, in calo del 35,4% rispetto al risultato del 2001. 2. autorizzazione all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie: l'Assemblea ha deliberato il rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie, nel rispetto delle norme vigenti, fino ad un massimo di 180 milioni di azioni e per la durata di diciotto mesi; è stato inoltre autorizzato l'incremento della Riserva per Acquisto di azioni proprie sino al valore di 1.000 milioni di Euro, mediante prelievo della differenza di 544 milioni di Euro dalla Riserva straordinaria. 3. determinazione dei compensi degli Amministratori . L'Assemblea ha approvato i criteri per la determinazione della parte variabile del compenso degli Amministratori per il 2003. Tali criteri, ai sensi di quanto disposto dall'art. 15 dello Statuto comma 8, sono stati così stabiliti: 1 per mille dell'utile netto evidenziato nel bilancio consolidato relativo al medesimo esercizio, qualora detto utile evidenzi una crescita inferiore al 5% rispetto all'utile netto consolidato 2002; 1,5 per mille dell'utile netto evidenziato nel bilancio consolidato relativo al medesimo esercizio, qualora detto utile evidenzi una crescita pari o superiore al 5% rispetto all'utile netto consolidato 2002. Detta parte variabile verrà corrisposta successivamente all'approvazione del bilancio d'esercizio riferito al 2003 e potrà essere rideterminata in presenza di fatti nuovi o imprevedibili, quali ad esempio aggregazioni o altre operazioni straordinarie, idonei a sviluppare un'incidenza significativa sui parametri di riferimento adottati. parte straordinaria 1. incremento della riserva legale al limite massimo di cui all'art. 2430, c.1 del Codice Civile. L'Assemblea ha approvato l'incremento della Riserva legale da Euro 792.561.421,3 ad Euro 1.028.812.960 mediante l'imputazione delle seguenti riserve patrimoniali: Avanzo di fusione per Euro 141.542.285; Riserva ex art. 7, comma 3, L.218/90 per Euro 80.359.536,66; Riserva ex D.Lgs. 169/83 per Euro 11.514.113,06 ;Sovraprezzi di emissione per Euro 2.835.603,98 L'operazione deriva dall'opportunità di ridefinire la configurazione del patrimonio netto di Sanpaolo Imi a seguito del perfezionamento dell'operazione di fusione con Cardine Banca (operazione che ha determinato un avanzo di fusione di circa 1.583 milioni di Euro): per effetto di tale operazione Sanpaolo Imi ha aumentato il capitale sociale di Euro 1.211.629.680,8 e, pertanto, la Riserva legale precedentemente commisurata al 20% del capitale sociale sarebbe risultata inferiore a detto limite.

ANTONIO MARIA MAROCCO SOSTITUISCE GABRIELE GALATERI NEL CDA DI SANPAOLO IMI
Torino, 5 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha preso atto delle dimissioni dalla carica di membro del Consiglio di Amministrazione della Banca rassegnate dal Consigliere Gabriele Galateri di Genola a seguito dell'importante e impegnativo ruolo venuto recentemente a ricoprire in Mediobanca. Dopo aver espresso al Dott. Galateri il più vivo apprezzamento e ringraziamento per la preziosa collaborazione offerta al Consiglio di Amministrazione sin dal momento dell'ingresso di Ifi/Ifil nell'azionariato Sanpaolo all'indomani della privatizzazione dell'Istituto (1997), il CdA ha nominato al suo posto il Notaio Antonio Maria Marocco.

PRESTITO SINDACATO DI EURO 100.000.000 A FAVORE DEL GRUPPO ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO
Milano, 5 maggio 2003 - E' stato stipulato il 24 aprile 2003 il primo prestito sindacato di Euro 100.000.000 a favore del Gruppo Acqua Minerale San Benedetto. Il Gruppo, con sede a Scorzè (VE), è attivo nell'estrazione e nell'imbottigliamento di acqua minerale, nonchè nella produzione di bibite analcoliche. L'operazione, organizzata da Mediobanca quale Mandated Arranger, prevede una durata triennale con rimborso a scadenza in un'unica soluzione ed è finalizzata al sostegno del programma di investimenti del Gruppo nonché a fronteggiare esigenze finanziarie ordinarie. Il merito di credito della beneficiaria ha permesso di raccogliere sul mercato un importo superiore ad 1,5 volte quello richiesto: la società ha comunque preferito non incrementare l'importo del finanziamento. All'operazione hanno partecipato complessivamente otto banche italiane ed estere con le quote ed i ruoli indicati nella tabella che segue. Mandated Arranger Partecipazione in Euro Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A. 12.500.000; Co-Arranger- Banca di Roma S.p.A. 12.500.000; Bayerische Landesbank, Filiale di Milano 12.500.000; Banca Intesa S.p.A. 12.500.000; Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 12.500.000; Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a r.l. 12.500.000; Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A. 12.500.000; Veneto Banca S.c.a r.l. 12.500.000.

OLIVETTI CHIUSA SINDACAZIONE LINEE DI CREDITO LA TRANSAZIONE È PARTE INTEGRANTE DEL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI TELECOM ITALIA IN OLIVETTI
Ivrea, 5 maggio 2003: Olivetti rende noto che si è conclusa il 30 aprile in anticipo, con pieno successo, la raccolta di adesioni alla sindacazione delle linee di credito per un ammontare complessivo di 15,5 miliardi di euro, lanciata sul mercato bancario il 21 marzo scorso; si completa così uno dei passaggi fondamentali nell´ambito del progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia in Olivetti annunciato il 12 marzo scorso. L´operazione ha ricevuto un forte supporto dalla comunità bancaria nazionale e internazionale: le adesioni pervenute, infatti, hanno superato del 23% circa l´ammontare richiesto di 15,5 miliardi di euro e sono ripartite tra 37 banche. Le linee di credito, a supporto del suddetto progetto di fusione, consistono in: un finanziamento a termine di 9 miliardi di euro a servizio dell´eventuale esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti Olivetti e della successiva eventuale offerta pubblica di acquisto volontaria parziale da parte di Olivetti su azioni Telecom Italia ordinarie e di risparmio; una linea di credito "revolving" di 6,5 miliardi di euro a disposizione per garantire un adeguato margine di liquidità alla nuova entità risultante dalla fusione. L´operazione è stata condotta da Banca Intesa SpA, Barclays Capital, Bnp Paribas, HSBC Bank plc, J.P. Morgan plc, The Royal Bank of Scotland plc e Unicredit Banca Mobiliare SpA, in qualità di "Mandated Lead Arrangers"; JP Morgan ha agito da Global Coordinator e, insieme a Banca Intesa SpA e Unicredit Banca Mobiliare SpA, da Joint Bookrunner.

CIT S.P.A.: ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVAZIONE BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2002 UTILE NETTO DI EURO 142.188,01
Varese, 5 maggio 2003 - In data odierna l'Assemblea degli Azionisti della Cit S.p.A. ha approvato il Bilancio d'Esercizio chiuso al 31 dicembre 2002 e la proposta del Consiglio di Amministrazione di destinare l'utile netto di Euro 142.188,01 alla riserva legale per Euro 7.109,40 e di riportare a nuovo la rimanente parte di Euro 135.078,61. Il Consiglio di Amministrazione ha messo a disposizione di chiunque ne faccia richiesta anche il bilancio consolidato approvato in data 31 marzo 2003, i cui dati principali sono stati resi noti mediante contestuale comunicato stampa.

ALCATEL ANNUNCIA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE I RICAVI PARI A 2.961 MILIONI DI EURO
Parigi, 5 maggio 2003 - Il consiglio d'amministrazione di Alcatel ha approvato i risultati del primo trimestre 2003. Le vendite del trimestre sono diminuite del 31.1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e del 34,3% sequenzialmente, rispetto al quarto trimestre 2002, a 2.961 milioni di euro. Le perdite delle attività operative sono state pari a 161 milioni di euro, mentre la perdita netta è stata di 461 milioni di euro, pari a 0,39 euro diluiti per azione (perdita di 0,43 dollari per Ads). Le dichiarazioni di Serge Tchuruk Sintetizzando le valutazioni del Consiglio d'Amministrazione, il chairman e Chief Executive Officer Serge Tchuruk ha dichiarato: "Le vendite del primo trimestre, caratterizzate da una forte componente stagionale, sono state influenzate da un forte impatto derivante dalle variazioni dei tassi di cambio, con conseguente posizionamento dei ricavi nella parte bassa dell'area di oscillazione prevista. D'altra parte, le nostre perdite operative si sono ridotte di oltre la metà rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo risultato è stato reso possibile dal continuo miglioramento del margine lordo, ora al 29,7% contro il 25,2% dell'anno prima e il 27,3% del quarto trimestre 2002, mentre i costi fissi sono diminuiti del 30%. L'attività operativa ha continuato ad essere favorevole nell'accesso e nelle infrastrutture mobili, considerate le condizioni generali del mercato e la componente stagionale. Il mercato dell'ottica ha continuato a ridursi, mentre nei cellulari abbiamo risentito della temporanea mancanza degli schermi a colori. Il nostro stato patrimoniale ha continuato a manifestare un miglioramento con l'ulteriore riduzione del circolante rispetto alle vendite. Il nostro programma di disinvestimenti per il 2003 ha a sua volta contribuito nel corso del primo trimestre al miglioramento della posizione di cassa netta che è cresciuta a 514 milioni di euro". Le prospettive Commentando le prospettive, Serge Tchuruk ha aggiunto: "Il mercato dei carrier continua ad essere debole e il quadro economico e geopolitico possono marginalmente contribuire alla contrazione del 15%, in euro, che avevamo originariamente previsto per il 2003. Il mercato diverso da quello dei carrier dovrebbe resistere meglio, ma per gli stessi motivi si potrebbe registrare un calo di qualche punto percentuale rispetto alla previsione originale di stagnazione. Nel complesso, ci attendiamo che nella seconda metà del 2003 il mercato sia confrontabile con quello dello scorso anno, a tassi di cambio costanti, mentre la frenata dell'intero anno dovrebbe concentrarsi nel primo semestre. Tenuto conto dei nostri programmi di ristrutturazione e del buon livello di controllo sulle nostre attività, restiamo fiduciosi di poter raggiungere l'obiettivo del beak-even operativo sull'intero anno. Prima della fine dell'anno dovremmo raggiungere il break-even anche nell'utile netto prima degli oneri di avviamento e delle spese una tantum di carattere straordinario, senza riscontrare significativi cambiamenti nell'indebitamento netto rispetto alla fine del 2002. Ci aspettiamo che le vendite nel secondo semestre crescano sequenzialmente ad un ritmo ad una cifra percentuale, con una significativa riduzione della perdita operativa". Il quadro trimestrale Le note seguenti contengono dei confronti sequenziali, ovvero rispetto al trimestre precedente. Va sottolineato che nel primo trimestre i confronti sequenziali possono essere distorsivi poiché pongono a confronto il trimestre più debole con il trimestre più forte dell'anno, normalmente il primo e il quarto rispettivamente. Comunicazioni Fisse Il fatturato del primo trimestre è sceso sequenzialmente del 34,5% a 1.317 milioni di euro. Le reti fisse hanno riportato un'ottima performance in tutto il mondo nel settore dell'accesso Dsl, contrastato dalla debolezza del mercato dati carrier. Le reti ottiche hanno registrato un sostanziale arretramento, in particolare nel campo della trasmissione terrestre, dove le buone prestazioni nei tradizionali apparati cross connect (permutatori) sono state compensate dalla prosecuzione del basso livello del mercato dei sistemi Wdm a lunga distanza, specialmente negli Stati Uniti. Il calo nelle reti voce riflette essenzialmente situazioni stagionali. Le perdite operative sono state pari a 105 milioni di euro, contro una perdita di 188 milioni di euro nel quarto trimestre 2002. Le reti ottiche hanno significativamente ridotto le perdite in seguito alle iniziative di ristrutturazione e ad un livello normalizzato della svalutazione scorte. Comunicazioni mobili I ricavi del primo trimestre sono scesi sequenzialmente del 37,8% a 798 milioni di euro. Le reti mobili hanno registrato un andamento soddisfacente in un trimestre generalmente non favorevole. Le vendite di telefoni cellulari sono state negativamente influenzate dalla temporanea mancanza di display a colori insieme con la pressione sui prezzi degli ormai maturi prodotti con display monocromatico. Comunicazioni private I ricavi del primo trimestre sono sequenzialmente diminuiti del 28,4% a 952 milioni di euro. Questa riduzione è da attribuirsi principalmente al calo del settore Spazio, dove slittamenti temporali nella consegna di satelliti si sono sovrapposti alla condizione generale di debolezza del mercato. Mentre le attività sul versante dei sistemi aziendali sono state influenzate dal persistere di un quadro generale di debolezza economica, con il continuo procrastinare delle decisioni di investimento da parte delle grandi aziende, i sistemi vocali e le attività software di Genesys hanno continuato a svilupparsi favorevolmente. Le perdite operative sono state di 21 milioni di euro, contro un utile operativo di 105 milioni in un quarto trimestre 2002 particolarmente favorevole. Il 17 aprile 2003, l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la conversione delle azioni Classe O di Alcatel in azioni ordinarie Alcatel, con effetto immediato. Di conseguenza, non vengono più riportati separatamente i dati relativi alle attività di Alcatel Optronics.

RISULTATI PRIMO TRIMESTRE 2003 AEM TORINO PROSEGUE IL TREND DI FORTE SVILUPPO: UTILE ANTE IMPOSTE +10% I RICAVI NETTI CONSOLIDATI SUPERANO 205 MILIONI DI EURO (+45%)
Torino, 5 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Aem Torino, presieduto dal professor Franco Reviglio, ha esaminato il 30 aprile i risultati dei primi tre mesi 2003 che proseguono il trend di forte sviluppo economico della società. L'esercizio 2003 parte all'insegna dello sviluppo per linee interne, realizzato mediante la conquista di nuove quote nel mercato libero dell'energia e l'aumento della produzione di energia elettrica. In sintesi i dati trimestrali consolidati evidenziano quanto segue: Il Volume d'Affari consolidato del Gruppo Aem Torino ha superato 205 milioni di euro, con un incremento del 45% rispetto al primo trimestre 2002. La crescita dei ricavi è conseguente al forte sviluppo delle attività legate al mercato libero dell'energia (elettricità e gas).?Lo sviluppo dell'attività commerciale e l'aumento della produzione idroelettrica (+37%) sono alla base della crescita dell'11% del margine operativo lordo (pari a 49 milioni di euro) e del 17% dell'utile operativo (pari a 35 milioni di euro).??L'utile ante imposte aumenta del 10% e raggiunge 28 milioni di euro. Il volume d'affari del Gruppo Aem Torino ha superato 205 milioni di euro, con un incremento del 45% rispetto ai 142 milioni di euro dei primi tre mesi del 2002. In particolare i ricavi per energia elettrica hanno raggiunto 113 milioni di euro, con un incremento del 56% per effetto dell'aumento del 72% delle quantità di energia elettrica vendute rispetto al primo trimestre 2002. La produzione di energia elettrica cresce del 7% e si attesta a 531 Gwh: in particolare la produzione idroelettrica registra un incremento del 37%, mentre la cogenerazione evidenzia una flessione del 5% concentrata nelle fasce orarie a minore redditività. Rispetto ai primi tre mesi 2002 si aggiunge una nuova voce di ricavo rappresentata dalla vendita di gas (alla partecipata Edipower) che raggiunge 19 milioni di euro. I ricavi da vendita di calore si attestano a 34 milioni di euro con un incremento dell'8% mentre i corrispettivi per vettoriamento gas e calore (realizzati da Aes Torino) aumentano del 40% e si attestano a 14 milioni di euro. Lo sviluppo delle vendite di energia elettrica e gas sono le principali determinanti alla base dell'incremento del 70% dei costi esterni, che al 31/03/03 sono pari a circa 139 milioni di euro. La crescita dei costi è infatti concentrata sulle materie prime che raddoppiano il loro valore rispetto ai primi tre mesi del 2002 raggiungendo 89 milioni di euro. Per effetto delle dinamiche economiche di cui sopra il Valore Aggiunto raggiunge circa 66 milioni di euro, con un incremento del 9% rispetto ai primi tre mesi del 2002. Il costo del lavoro al netto delle capitalizzazioni è pari a 18 milioni di euro (+5%). La forte crescita nelle attività del core business aziendale è alla base dell'incremento dell'11% del margine operativo lordo, che raggiunge circa 49 milioni di euro e beneficia altresì dell'eliminazione della penale idroelettrica (nei primi tre mesi 2002 era pari a 2 milioni di euro). E' da ricordare infine che la stagionalità delle attività svolte influenza positivamente i margini reddituali che quindi non possono essere estrapolati per l'intero esercizio. Il livello degli ammortamenti e degli accantonamenti è pari a 13 milioni di euro, con una riduzione del 2% rispetto ai primi tre mesi del 2002. Il positivo andamento della gestione caratteristica ha consentito di realizzare un risultato operativo pari a circa 35 milioni di euro con un incremento del 17% rispetto al primo trimestre 2002. Gli oneri finanziari netti salgono a circa 5 milioni di euro (+16%) in conseguenza del maggior indebitamento finanziario netto rispetto al primo trimestre 2002. L'utile consolidato ante imposte raggiunge 28 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto al primo trimestre 2002. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2003 ammonta a 608 milioni di euro in leggera crescita rispetto ai 601 milioni di euro del 31/12/2002 (era 424 milioni di euro al 31/03/2002). Nel settore delle telecomunicazioni la collegata Noicom sta realizzando il piano di integrazione industriale con l'ex ramo ePlanet recentemente acquisito: le attività procedono più velocemente del previsto lasciando trasparire una accelerazione delle sinergie operative.

CAMPARI ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO 2002 IL FATTURATO È CRESCIUTO DEL 34% ED È RADDOPPIATO NELL'ULTIMO QUINQUENNIO. L'UTILE NETTO CONSOLIDATO È CRESCIUTO DEL 37%. IL DIVIDENDO È CONFERMATO A € 0,88 PER AZIONE
Milano, 5 maggio 2003 - L'assemblea degli Azionisti di Davide Campari-Milano S.p.A. ha approvato il 30 aprile all'unanimità il bilancio relativo all'esercizio 2002. L'assemblea ha deliberato, sempre all'unanimità, la distribuzione di un dividendo di € 0,88 per azione al lordo delle ritenute di legge (invariato rispetto all'anno scorso), con stacco della cedola numero 3 il 19 maggio 2003 e in pagamento a partire dal 22 maggio 2003. Il dividendo gode di credito d'imposta pieno. Inoltre, l'assemblea ha deliberato all'unanimità l'attribuzione della delega agli amministratori, ex articolo 2420 ter cod. civ., per l'emissione di obbligazioni non convertibili. Tale delega permette di ridurre la complessità operativa e i tempi di implementazione di un'eventuale emissione rispetto a un'approvazione tramite delibera assembleare. Pertanto, questa facoltà si concilia con l'esigenza di sfruttare al meglio le opportunità che i mercati possono offrire, consentendo di intervenire con la necessaria tempestività nel momento in cui si rendesse necessario finanziare progetti di espansione. Risultati consolidati 2002 - Come già illustrato il 26 marzo, il 2002 si chiude con risultati in forte crescita grazie anche alle due importanti acquisizioni effettuate all'inizio dell'anno, Skyy Spirits, Llc, e Zedda Piras S.p.A. e Sella & Mosca S.p.A., la cui integrazione è stata completata con successo nel corso dell'esercizio. Le vendite del Gruppo sono state pari a € 660,6 milioni, con una crescita del 33,7%. La crescita esterna è stata del 32,4%, attribuibile a Skyy Spirits, Llc (per il 26%) e a Zedda Piras S.p.A. e Sella & Mosca S.p.A. (per il 6,3%). La crescita organica è stata del 5,1% (1,3% dopo l'effetto cambi). Con riferimento alla ripartizione geografica delle vendite, per il primo anno nella storia del Gruppo le vendite internazionali hanno superato quelle del mercato italiano (47,1% del fatturato), a dimostrazione del successo del Gruppo nel perseguimento di una strategia focalizzata sull'espansione internazionale. Il margine commerciale è stato € 180,8 milioni, in crescita del 32,5% e con un'incidenza sui ricavi del 27,4%. L'Ebitda è stato € 160,0 milioni, in crescita del 39,7% e con un'incidenza sui ricavi del 24,2%. L'Ebita è stato € 142,4 milioni, in crescita del 42,3% e con un'incidenza sui ricavi del 21,6%. L'Ebit è stato € 114,7 milioni, in crescita del 29,4%, con un'incidenza sui ricavi 17,4%. L'utile netto consolidato è stato € 86,7 milioni, in crescita del 36,7%; a tale risultato ha contribuito anche la riduzione del carico fiscale attribuibile ai benefici della legge Tremonti bis per gli investimenti relativi alla realizzazione del nuovo stabilimento di Novi Ligure. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammonta a € 478,9 milioni. Al 31 dicembre 2002 l'indebitamento finanziario netto è pari a € 198,8 milioni. La variazione della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2001, quando era positiva per € 96,6 milioni, è attribuibile al finanziamento delle acquisizioni; peraltro, rispetto al 30 giugno 2002, quando era pari a € 239,4 milioni, l'indebitamento risulta significativamente ridotto grazie alla sostenuta generazione di cassa.

ENI: L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI SAIPEM APPROVA IL BILANCIO 2002; DELIBERA UN DIVIDENDO DI 0,144 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE E DI 0,174 EURO PER LE AZIONI DI RISPARMIO
San Donato Milanese, 5 maggio 2003 - L'Assemblea della Saipem, tenutasi il 2 maggio, ha esaminato il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 che chiude con l'utile netto di 191 milioni di euro, ha approvato il Bilancio dell'esercizio 2002 di Saipem S.p.A. e ha deliberato la distribuzione di un dividendo di 0,144 euro per azione ordinaria (0,127 euro nel 2001) e di 0,174 euro per azione di risparmio (0,157 euro nel 2001). Il dividendo sarà messo in pagamento dal 22 maggio 2003. L'Assemblea ha inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad acquistare fino ad un massimo di 4.100.000 azioni proprie, per un ammontare complessivo non superiore a 35 milioni di euro, al Servizio dei Piani di Incentivazione, Stock Grant e Stock Option. L'Assemblea ha infine provveduto alla integrazione del Collegio Sindacale con la nomina di Paolo Andrea Colombo a Sindaco Effettivo e di Bruno Maier a Sindaco Supplente.

GRUPPO CIR: RESI NOTI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003 UTILE NETTO DI 16,5 MILIONI DI EURO
Torino, 5 maggio2003 - Si è riunito il 30 aprile a Torino, sotto la presidenza dell'ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Cir per esaminare i risultati del Gruppo al 31 marzo 2003. Nel primo trimestre Cir ha conseguito un utile netto consolidato di 16,5 milioni di Euro, che si confronta con un utile di 8 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2002. Questo risultato ha beneficiato di proventi straordinari, al netto dei relativi effetti fiscali, per circa 7,9 milioni di Euro derivanti dalla cessione di due immobili non strumentali di proprietà della Capogruppo Cir. E' opportuno ricordare che i risultati del primo trimestre del gruppo Cir risentono dell'andamento stagionale di alcuni settori di attività del Gruppo e dell'applicazione, a partire dal 2003, di un tasso di fiscalità pieno per la Capogruppo Cir, essendosi esaurite le perdite fiscali riportabili. Al risultato netto del primo trimestre 2003 hanno concorso le contribuzioni da controllate, con un saldo complessivo positivo di 5,4 milioni di Euro, sostanzialmente in linea rispetto a 5,7 milioni del primo trimestre 2002. Media - Nel primo trimestre il Gruppo Espresso ha confermato una buona performance, con una contribuzione al risultato di Cir di 2 milioni di Euro rispetto a 1,9 milioni nel primo trimestre 2002, conseguita, nonostante un calo del 6,7% del fatturato pubblicitario, grazie al buon andamento delle diffusioni delle testate nazionali e locali, ai prodotti editoriali venduti in abbinamento opzionale con la Repubblica e L'espresso, al contenimento dei costi operativi, alla diminuzione del prezzo della carta e alla minor perdita operativa di Kataweb (3,4 milioni di Euro contro 6,4 nel primo trimeste 2002). Utilities - Il Gruppo Energia prosegue positivamente lo sviluppo del proprio business nel settore elettrico, dove sono stati realizzati ancora una volta significativi aumenti dei volumi di vendita sul mercato libero rispetto al primo trimestre 2002. Tuttavia i risultati reddituali del settore hanno risentito della sempre maggiore competitività del mercato. Anche nel settore del gas naturale i volumi di vendita sono aumentati in misura significativa (oltre l'80% rispetto al primo trimestre 2002), in linea con i programmi di crescita del Gruppo. In forte sviluppo sono risultate sia le vendite a clienti finali, sia quelle a società di distribuzione. Nel primo trimestre 2003, per la prima volta Energia ha redatto una situazione economico-patrimoniale consolidata, che include tra le altre la partecipazione nella controllata Energia Italiana la quale, a sua volta, detiene il 50% di Tirreno Power acquisita da Enel nello scorso mese di gennaio. La partecipazione in Tirreno Power non è stata invece consolidata, in quanto il bilancio della società al 31 dicembre 2002 non è ancora disponibilie, tenuto conto del recente 'closing' dell'acquisizione. Anche per effetto della variazione del perimetro di consolidamento, oltre che per la diminuita redditività marginale sulle vendite di energia elettrica per i motivi già indicati, la contribuzione del gruppo Energia al risultato di Cir si è attestata a 1,9 milioni di Euro, rispetto a 3,6 milioni nel corrispondente periodo del 2002. Componentistica per Autoveicoli - Anche i risultati del Gruppo Sogefi sono stati positivi, con una sostanziale conferma della contribuzione al risultato di Cir, pari a 4,3 milioni di Euro nel primo trimestre 2003 rispetto a 4,6 milioni nel corrispondente periodo del 2002. Questo risultato è particolarmente importante alla luce della difficile situazione che continuano a vivere i mercati veicolistici internazionali, caratterizzati da volumi in flessione. Il Gruppo Sogefi ha potuto realizzare questa performance grazie alla riduzione dei costi di struttura derivanti dalla azioni di ristrutturazione realizzate nel 2002, che hanno consentito un miglioramento della redditività in termini percentuali. La struttura patrimoniale di Cir evidenzia al 31 marzo 2003 immobilizzazioni finanziarie per 618,8 milioni di Euro (contro 543,6 milioni al 31 dicembre 2002 e 549,2 milioni al 31 marzo 2002) e un capitale investito netto di 993,8 milioni di Euro (938,9 milioni al 31 dicembre 2002 e 950,1 milioni al 31 marzo 2002), finanziato per 862,7 milioni dal patrimonio netto (848,8 milioni al 31 dicembre 2002 e 837 milioni al 31 marzo 2002) e per 131,1 milioni dall'indebitamento finanziario netto aggregato, relativo a Cir SpA e società finanziarie interamente controllate (90,1 milioni al 31 dicembre 2002 e 113,1 milioni al 31 marzo 2002). L'incremento dell'indebitamento finanziario netto di 41 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2002 è stato principalmente determinato dall'aumento di capitale deliberato dalla controllata Energia Holding per 69,7 milioni, eseguito nel mese di gennaio 2003, al fine di finanziare indirettamente l'acquisizione della partecipazione in Tirreno Power; a questo si è contrapposto l'incasso di 25,8 milioni di Euro derivanti dalla citata vendita di due unità immobiliari di Cir nel febbraio 2003. Il fatturato consolidato del Gruppo Cir nel primo trimestre 2003 è stato di 678,8 milioni di Euro e si confronta con 610,4 milioni dei primi tre mesi 2002 (+11,2%). A parità di perimetro e cambi costanti, il fatturato consolidato è passato da 610,4 milioni di Euro nel primo trimestre 2002 a 692,8 milioni nel corrispondente periodo del 2003, con un incremento del 13,5%. Tale miglioramento è dovuto in particolare al Gruppo Energia, che ha concorso per circa 77 milioni di Euro. Al 31 marzo 2003 il Gruppo Cir impiegava 10.660 dipendenti, contro 10.728 al 31 dicembre 2002. Per quanto riguarda l'andamento delle attività del Gruppo Cir, le perduranti incertezze legate allo scenario macroeconomico, al quadro geopolitico e all'andamento congiunturale negativo in alcuni settori in cui il Gruppo opera non lasciano intravedere nel breve periodo significativi margini di ripresa e di miglioramento rispetto all'anno precedente. Tuttavia, si ritiene che il Gruppo beneficierà nel corso del 2003, degli effetti derivanti dalle azioni di sviluppo dei propri business e di contenimento dei relativi costi operativi.

CIR ESERCIZIO 2002: UTILE NETTO DI 68,2 MILIONI DI EURO + 87% L'UTILE DELLA GESTIONE ORDINARIA +24% IL FATTURATO
Milano, 5 maggio 2003 - Si è tenuta il 30 aprile a Torino, sotto la presidenza dell'ing. Carlo De Benedetti, l'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Cir SpA che ha approvato il bilancio civilistico ed esaminato il bilancio consolidato del Gruppo per l'esercizio 2002, che chiudono con un utile netto di 68,2 milioni di Euro e un patrimonio netto di 848,8 milioni di Euro. Nel 2002 il Gruppo Cir ha realizzato un fatturato consolidato di 2.582 milioni di Euro, rispetto a 2.078,6 milioni del 2001 (+24,2%). A parità di perimetro di consolidamento (vale a dire eliminando principalmente il fatturato 2002 del gruppo Filtrauto) e di cambi, il fatturato consolidato realizzato dal Gruppo Cir nel 2002 sarebbe stato di 2.361,9 milioni di Euro, in crescita del 13,7%. Il risultato consolidato della gestione ordinaria 2002 è stato positivo per 207,8 milioni di Euro, in aumento dell'86,7% rispetto a 111,3 milioni del 2001. L'utile ante imposte e quota di terzi prima dei proventi e oneri straordinari è stato nel 2002 di 186,7 milioni di Euro, in significativo aumento rispetto a 76,7 milioni nel 2001 (+143,4%). Ad esso concorrono, oltre al risultato della gestione ordinaria pari a 207,8 milioni di Euro, oneri finanziari netti e rettifiche di valore di attività finanziarie per 21,1 milioni. L' utile netto consolidato 2002 è stato di 68,2 milioni di Euro, rispetto a 55,6 milioni nel 2001. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo Cir passa da 833,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2001 a 848,8 milioni al 31 dicembre 2002, con un incremento netto di 15,3 milioni di Euro, dopo aver pagato dividendi per 31,4 milioni. Il patrimonio netto totale al 31 dicembre 2002 ammonta a 1.146,1 milioni di Euro, rispetto a 1.136,4 milioni al 31 dicembre 2001, con un incremento di 9,7 milioni di Euro. L'indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 ammonta a 466,9 milioni di Euro, rispetto a 506,4 milioni al 31 dicembre 2001. La posizione finanziaria netta aggregata di Cir e società finanziarie interamente controllate al 31 dicembre 2002 è negativa per 90,1 milioni di Euro, rispetto a -105,3 milioni al 31 dicembre 2001. La capogruppo Cir SpA ha chiuso l'esercizio 2002 con un utile netto di 68,2 milioni di Euro, che si confronta con un utile netto 2001 di 55,6 milioni. A fine 2002 il patrimonio netto è pari a 848,8 milioni di Euro e la posizione finanziaria netta presenta un saldo positivo per 122,4 milioni (contro 833,5 milioni di patrimonio netto e una posizione finanziaria netta positiva per 132,6 milioni al 31 dicembre 2001). L'Assemblea ordinaria ha deliberato di distribuire un dividendo, invariato rispetto al precedente esercizio, di 0,0413 Euro per azione (di cui 0,0159 Euro con credito d'imposta pieno e 0,0254 Euro con credito d'imposta limitato). L'ammontare complessivo dei dividendi 2002 è pari a 31,4 milioni di Euro. Il dividendo verrà messo in pagamento il 15 maggio 2003, contro stacco della cedola il 12 maggio 2003. L'Assemblea ha infine deliberato l'autorizzazione al Consiglio di Amministrazione ad acquistare azioni proprie fino a un numero massimo di 20 milioni di azioni.

L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI PARMALAT FINANZIARIA SPA: APPROVATO IL BILANCIO 2002 UTILE NETTO CONSOLIDATO, DI PERTINENZA DEL GRUPPO, DI 252,1 MILIONI DI EURO (+ 15,3% RISPETTO AI 218,5 MILIONI DI EURO DELL'ANNO PRECEDENTE)
Milano, 5 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti della Parmalat Finanziaria spa, riunitasi il 30 aprile a Milano sotto la presidenza del Cav. Lav. Calisto Tanzi, ha approvato il bilancio di esercizio 2002, chiuso con un utile netto consolidato, di pertinenza del Gruppo, di 252,1 milioni di euro (+ 15,3% rispetto ai 218,5 milioni di euro dell'anno precedente), mentre l'utile netto complessivo ha raggiunto i 269,4 milioni (262,1 milioni nell'esercizio precedente). L'Assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo complessivo di 16,3 milioni di euro, pari a 0,02 euro, al lordo delle ritenute di Legge, per ciascuna delle 815.669.721 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale, pagabile a decorrere dal 22 maggio 2003, previo stacco della cedola n. 2 il 19 maggio, data dalla quale le azioni saranno negoziate "ex dividendo". Il Presidente Tanzi ha riepilogato agli azionisti i risultati principali del Gruppo per il 2002: fatturato a quota 7.590 milioni di euro, margine operativo lordo 931 milioni, margine operativo netto 613 milioni, Ebitda al 12,3% ed Ebit all'8,1%. Gli obiettivi del Gruppo, ha precisato Tanzi, sono rivolti a una crescita organica del 3% sia per l'esercizio in corso sia per gli esercizi 2004 e 2005, l'Ebitda dovrebbe salire al 13% nel 2005, il Roce è previsto che passi dal 15% del 2002 al 20% del 2005, mentre il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto dovrebbe migliorare dall'83% dell'esercizio 2002 al 50% di fine 2005. Il Presidente Tanzi ha sottolineato che nei primi mesi dell'anno in corso l'andamento dei volumi di vendita del Gruppo è positivo. L'Assemblea ha nominato Consigliere di Amministrazione Luciano Del Soldato, già cooptato dal Consiglio in sostituzione del dimissionario Antonio Gherardi, per il periodo di durata residuo del mandato degli attuali amministratori in carica e cioè fino alla approvazione del bilancio di esercizio che si chiuderà al 31 dicembre 2003. In sede straordinaria l'Assemblea ha deliberato un aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, di massimi 80 milioni di euro, mediante emissione di massime numero 80 milioni di azioni ordinarie da euro 1 cadauna di valore nominale, riservato esclusivamente al servizio del prestito obbligazionario indicizzato di nominali euro 246.400.000 emesso il 12 dicembre 2002 dalla controllata lussemburghese Parmalat Soparfi SA. Il prezzo di emissione è stato stabilito in euro 3,08 per ciascuna azione ordinaria Parmalat Finanziaria da nominali euro 1,00. I primi azionisti di Parmalat Finanziaria spa, alla data del 29 aprile, secondo le risultanze del libro soci e secondo le comunicazioni pervenute alla Società ai sensi dell'informativa vigente, sono: 1) Coloniale spa - Parma 50,02% 2) Hermes Focus Asset Management Europe Ltd - Londra 2,17% 3) Nextra Investment Management Sgr - Milano 2,09% 4) Philips Pensioenfonds Stichting - Eindhoven 2,05%.

IMPREGILO: NUOVA COMMESSA IN GRECIA. CONTINUA A CRESCERE LA PRESENZA DEL GRUPPO IN EUROPA
Milano, 5 maggio 2003 - Impregilo S.p.A. si è aggiudicata , per conto di Eyde/Motorway Pathe, l'ente greco per le autostrade, un contratto per la realizzazione di un lotto autostradale che va ad ampliare l'attuale rete esistente. Il valore del contratto è di oltre 125 milioni di euro, durante la realizzazione dell'opera, prevista in circa quattro anni, è contemplata la revisione dei prezzi. Per l'esecuzione dei lavori Impregilo è in Joint Venture al 40% con imprese locali. La nuova acquisizione è avvenuta nell'ambito di una gara europea, il progetto è cofinanziato con fondi pubblici e con fondi comunitari. Lo scopo dell'opera è di prolungare l'esistente tratta autostradale per ulteriori 11 chilometri allontanandosi dalla costa, inoltrandosi fra le colline. Gli elementi più significativi dell'opera sono due gallerie per ogni senso di marcia per una lunghezza rispettivamente di 1.400 metri e di 5.000 metri. Impregilo continua a concentrare il suo portafoglio lavori all'estero in quei paesi considerati affidabili e a basso rischio, fra questi rientra a pieno titolo la Grecia dove attualmente il Gruppo è impegnato in due importanti lavori: il metrò e il tram di Atene, con uno stato di avanzamento rispettivamente, del 8% e 19%, nel pieno rispetto dei tempi, come previsto dagli impegni contrattuali. Con questa nuova commessa il valore complessivo dei lavori di Impregilo in Grecia ammonta a circa 400 milioni di euro.

LA GUIDO BERLUCCHI BATTE LA CRISI CHIUDE IL PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2003 CON UN INCREMENTO DEL 18%
Borgonato (Brescia) 5 maggio 2003 - Chiusura del primo quadrimestre 2003 nettamente positiva per la Guido Berlucchi che, con una fetta di mercato pari al 32%, detiene già la leadership nazionale nella produzione di bollicine metodo classico. Da gennaio l'azienda ha registrato un incremento delle vendite del 18%, 120.000 bottiglie in più nel solo mese di aprile, ponendosi decisamente in controtendenza rispetto al contingente momento economico generale. "Il trend positivo che ha caratterizzato questi primi mesi del 2003 - dichiara soddisfatto il patron Franco Ziliani - è sicuramente da mettere in relazione ai grandi investimenti effettuati per il perseguimento di una qualità sempre maggiore: circa 17.000.000 di euro negli ultimi cinque anni, in media più di 3.000.000 di euro l'anno, per l'acquisizione di nuovi vigneti in Franciacorta, il reimpianto dei vigneti esistenti e la realizzazione di due nuovi centri di pressatura e vinificazione, in Franciacorta e Trentino". Nel 2002 l'azienda di Borgonato ha venduto 4.475.000 di bottiglie, registrando un + 5.0% rispetto all'anno precedente, ed ha fatturato all'incirca 34.500.000 di euro, con un delta 2002/2001 pari a + 5.7%. "In Italia - afferma Paolo Ziliani, responsabile marketing - si consumano 16.000.000 di bottiglie di spumante metodo classico all'anno, delle quali una su tre firmata Berlucchi. La nostra sfida adesso è quella di consolidare questa posizione, ma su un mercato più ampio. La direzione da seguire è la destagionalizzazione del consumo di bollicine. Stiamo investendo, oltre che sulla qualità del prodotto, anche in pubblicità, comunicazione ed eventi, come i Wine Educational Berlucchi che prenderanno il via dalla metà del mese di maggio, per diffondere e valorizzare la cultura dello spumante a tutto pasto".

AIR DOLOMITI ANNUNCIA IL NUOVO CDA.
Milano, 5 maggio 2003 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana partner di Lufthansa, la cui maggioranza è stata recentemente acquisita dalla Compagnia tedesca annuncia il nuovo direttivo in carica da oggi, 30 aprile 2003. Il Consiglio d'Amministrazione nominato è composto da 7 membri, tra i quali il nuovo Presidente Michael Kraus, 3 amministratori indipendenti, ed Alcide Leali, fondatore della Compagnia e Ce3o uscente. Il Consiglio stesso in data odierna ha tenuto la sua prima riunione e ha dato carica di Amministratore Delegato allo stesso Presidente Kraus, che approda alla guida di Air Dolomiti dopo una carriera di 25 anni e vari incarichi manageriali all'interno del gruppo Lufthansa. E' stato inoltre nominato Direttore Generale Operazioni Giacomo Manzon, in Air Dolomiti dal 1991, data di inizio dell'attività sociale. Fondata dal Gruppo Leali, la Compagnia è diventata in poco più di un decennio, una realtà di primo piano nell'ambito del trasporto aereo regionale europeo nonché un modello in termini qualitativi per l'intero settore del trasporto aereo. Air Dolomiti opera attività di tipo feeder e punto a punto: l'attività feeder principalmente indirizzata agli hub di Monaco di Baviera dai principali scali italiani, dove la Compagnia è terza per numero di voli giornalieri, Francoforte e Vienna. Nell'ottica del massimo servizio ai passeggeri la Compagnia attua una politica multipartner ed ha infatti stretto accordi di code share oltre che con Lufthansa anche con altri partner della Star Alliance. L'attività punto a punto vede in Verona Villafranca il centro dell'attività, con collegamenti giornalieri verso Barcellona, Bruxelles, Madrid e Parigi e sul territorio nazionale con Napoli e Bari. In estate la Compagnia opera inoltre numerosi collegamenti con la Sardegna L'assemblea odierna ha altresì approvato il Bilancio 2002 che mostra dati lusinghieri e la migliore performance storica del vettore, significativa soprattutto riferita ad un anno, il 2002, drammatico per l'intera aviazione commerciale. Con un fatturato pari a 160 milioni di Euro e un utile netto di 5,3 milioni nonché con un incremento dei passeggeri (1,06 milioni) del 21% rispetto all'anno precedente, Air Dolomiti rappresenta oggi più che mai una realtà solida basata su scelte strategiche corrette gestite da un management altamente motivato.

ACCORDO SAVA - GE FINANCIAL INSURANCE
Torino, 5 maggio 2003 - A partire dal 19 aprile, è divenuto operativo l'accordo commerciale fra Sava e Ge Financial Insurance per il collocamento del nuovo Prestito Protetto. Sava, Società Finanziaria legata al gruppo Fiat Auto, da sempre leader nel settore finanziamenti auto, si avvarrà dell'esperienza di Ge Financial Insurance nell'offerta di un servizio assicurativo innovativo. GE Financial Insurance è una compagnia specializzata nell'offerta di prodotti di protezione del finanziamento e fa capo a GE Insurance, parte del gruppo General Electric. La filiale italiana è operativa dal 1996. Dalla collaborazione tra le due società, rispettivamente "best practice" nel proprio core business, si è concretizzato il servizio assicurativo che sarà commercializzato con il brand "Prestito Protetto", che tutela il sottoscrittore di un finanziamento Sava con il rimborso delle rate o del capitale in momenti di difficoltà legati ad eventi imprevisti, quali ad esempio la perdita del posto di lavoro o il ricovero ospedaliero. In particolare, "Prestito Protetto" supporta il cliente Sava nell'acquisto di un'auto Fiat, Lancia, Alfa Romeo o di una vettura usata attraverso un'innovativa copertura, assicurando il rimborso: delle rate del finanziamento, allorché l'assicurato sia impossibilitato a lavorare a causa di eventi temporanei, quali la perdita del posto di lavoro, la mobilità o la cassa integrazione straordinaria, o un ricovero ospedaliero dovuto ad un infortunio o ad una malattia; dell'intero debito residuo, in caso di decesso. "Prestito Protetto" è perciò un'importante fonte di sicurezza per ciascun cliente Sava che desideri affrontare con serenità il rimborso del finanziamento ad un costo competitivo.

RIENTRO DALLE VACANZE PRIMAVERILI
Milano, 5 maggio 2003 - Il grande rientro (10% sab 70% dom e 20% lunedì) iniziato sabato 3 ha avuto dimensioni maggiori di quello del dopo Pasquetta e del 25. Il 1° maggio e la Festa della Liberazione hanno mosso molta più gente che a Pasqua. Pierre Orsoni, Presidente del Telefono Blu, ha sottolineato come " ... si sia trattato di un riedizione degli anni 60 in cui masse enormi di italiani si spostavano alla ricerca del divertimento, della fuga e dell'evasione. Gli italiani hanno dimostrato di essere un pubblico maturo per il turismo ed un boccone appetitoso per tutti in Italia e non. Ma manca ancora nel nostro paese la qualità dei servizi che stenta a partire". Basti pensare che a Pasquetta ci sono stati solo 4 milioni di movimenti contro i 5 del 25 e gli oltre 6 del 1 maggio. Tutti questi movimenti ovviamente non hanno avuto a che fare con gli spostamenti dei vacanzieri che si basano secondo l'Omt (organiz mondiale turismo) su almeno due giorni fuori dalla residenza e per motivi non di lavoro. Di fatto in tutti e tre i ponti (Santa Pasqua, Liberazione, Primo Maggio) i movimenti turistici sono stati per gli italiani fra i 22 ed i 24 milioni, in base alle nostre previsioni. Un flusso eccezionale che di fatto ha visto oltre il 40% della popolazione vivere una vacanza vera .Un ottimo segnale per il turismo. Meno confortante invece il dato dei turisti stranieri che complessivamente non hanno superato i 5 milioni (in un periodo che tipicamente per fiere, visite varie, e tradizione) vede negli ultimi anni almeno 8 milioni di entrate una flessione del 35% almeno con in testa americani, giapponesi ed inglesi ...i migliori pagatori e quindi sicuramente per alberghi e ristoranti un bel danno. Ma gli eventi come la guerra e non solo sono stati determinanti. Al contrario gli italiani hanno avuto un incremento medio del 15% con una spesa complessiva di almeno un 5% in più. Basti considerare che con il ponte ultimo le prenotazioni estive sono salite al 20% in una fase in cui pare evidente che il last minute sia la tendenza (non prima di 15 gg ) dichiara il 35% degli italiani il 45% non prima di 40 gg. Il 1° Maggio il 14% degli italiani quasi 8 milioni per una spesa di almeno 2 miliardi ha visto gli italiani preferire vacanze, con destinazione 19% estero così suddivisi 48% una capitale europea, 33% mare e 10% montagne e campagne oltre confine oltre la metà in Europa continentale, il resto pari a 600mila circa con direzione mediterraneo, caraibi, messico, sud america, nord europa non continentale, oceano indiano 81% in italia così suddivisi mare 45%, montagna 18%, città d'arte 20%, campagna 5% Ponente Ligure, Spiaggie Venete, Romagna, Versilia, Golfo di Napoli. Città d'arte: Roma, Napoli, Firenze e Toscana. Laghi: Garda e Maggiore. Isole: in testa Elba ed Ischia. In crescita Sicilia e Puglia, inizi buoni per la Sardegna. Montagna: buone prestazioni Dolomiti ed Appennino Tosco Emiliano. Campagna e collina: Trentino, Toscana ed Umbria in testa .68 % in auto, 17 % in treno 13% in aereo Erano 3 milioni di auto più un mezzo milione di turisti entrati dai confini.

LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA, SUBORDINATAMENTE ALLA REALIZZAZIONE DI CESSIONI, LA FUSIONE SIEMENS/DRÄGERWERK NEL SETTORE DELLE APPARECCHIATURE OSPEDALIERE
Bruxelles, 5 marzo 2003 - La Commissione europea ha approvato, a determinate condizioni, la fusione delle attività di Siemens AG e Drägerwerk AG, due società tedesche, nel settore dei ventilatori polmonari e degli apparecchi per anestesia e monitoraggio dei pazienti. La Commissione aveva manifestato preoccupazioni sul fatto che Siemens e Drägerwerk, attraverso la joint venture Dräger Medical, potessero detenere una quota troppo elevata sui mercati interessati, cosa che sarebbe stata dannosa per gli ospedali. Siemens è tuttavia riuscita a dissipare queste preoccupazioni proponendo di vendere le sue attività nel settore delle apparecchiature per ventilazione e per anestesia e di fornire le necessarie informazioni d'interfaccia affinché i suoi apparecchi possano funzionare con i sistemi di monitoraggio dei pazienti e con i sistemi di informazioni cliniche dei concorrenti. Commentando questo caso Mario Monti, Commissario responsabile della concorrenza, ha dichiarato: "Sono lieto di constatare che Siemens e Drägerwerk sono state capaci di cooperare con la Commissione in maniera costruttiva e veloce. Questa cooperazione positiva ha permesso alla Commissione di autorizzare rapidamente l'operazione, assicurando al tempo stesso che gli ospedali continuino a beneficiare di una scelta sufficiente e di prezzi concorrenziali nell'interesse sia dei pazienti che dei contribuenti." Siemens ha annunciato l'anno scorso la sua intenzione di trasferire le sue attività nel settore dei ventilatori polmonari e degli apparecchi per anestesia e monitoraggio dei pazienti a Dräger Medical, attualmente detenuta al 100% da Drägerwerk, una società specializzata in apparecchiature ospedaliere con sede a Lubecca, nel nord della Germania. Questo in cambio dell'ottenimento di una partecipazione di controllo congiunta in Dräger Medical insieme a Drägerwerk. L'operazione è stata notificata alla Commissione per l'ottenimento dell'autorizzazione in Europa il 6 dicembre 2002, e la scadenza per l'adozione di una decisione era il 2 giugno. La fusione raggruppa i due principali operatori in Europa nel settore dei ventilatori polmonari e porta inoltre ad elevate quote di mercato nel settore dei sistemi per anestesia, in cui Dräger Medical detiene già una posizione forte in una serie di paesi dell'UE. Oltre a portare ad elevate quote di mercato, l'operazione elimina anche un concorrente particolarmente vicino, specialmente nel settore dei ventilatori polmonari, aumentando così in maniera significativa il potere di mercato di Siemens/Dräger nei confronti dei suoi clienti, cioè gli ospedali. Benché l'operazione non presenti sovrapposizioni nel settore delle apparecchiature per il monitoraggio dei pazienti, che sono fabbricate solo da Siemens e non da Dräger, va osservato che questi apparecchi sono strettamente legati a quelli per la ventilazione e per l'anestesia nei reparti ospedalieri chirurgici e di terapia intensiva. L'indagine della Commissione si è pertanto concentrata sull'impatto della joint venture sui mercati dei sistemi per anestesia e delle apparecchiature per la ventilazione e il monitoraggio dei pazienti. Sul mercato interessato ha avuto luogo negli ultimi anni un considerevole processo di concentrazione: gli operatori principali si sono in effetti ingranditi acquisendo i fabbricanti più piccoli, e possono così offrire oggi agli ospedali un'ampia gamma di apparecchiature mediche. Mentre alcuni ospedali accolgono favorevolmente l'aumentata efficienza rappresentata da questa offerta "a sportello unico", vi sono d'altra parte anche crescenti preoccupazioni riguardo al fatto che il loro potere negoziale stia diminuendo a scapito dell'interesse pubblico. L'indagine ha rivelato serie preoccupazioni sia fra i clienti che fra i concorrenti riguardo alla forte posizione che occuperebbe la joint venture nel settore delle apparecchiature per ventilazione e per anestesia. E' apparso inoltre il timore che la joint venture favorisca le apparecchiature per monitoraggio di Siemens non fornendo le informazioni d'interfaccia necessarie per garantire la compatibilità fra le stesse apparecchiature fabbricate dai concorrenti e i ventilatori e le altre attrezzature da essa vendute. Ciò non sarebbe nell'interesse degli ospedali, poiché ridurrebbe la scelta dei fornitori e potrebbe portare ad aumenti dei prezzi. Per risolvere i problemi di concorrenza sollevati dalla Commissione, le parti si sono impegnate a cedere l'unità Life Support Systems di Siemens, che comprende le attività della società a livello mondiale nel campo delle apparecchiature per anestesia e per ventilazione. Questo elimina la sovrapposizione orizzontale fra le attività di Siemens e di Dräger in questo campo, e consentirà la comparsa di un nuovo e forte concorrente per la joint venture. Benché nel settore dei sistemi per anestesia Siemens sia un operatore più piccolo rispetto ai leader di mercato Dräger e Instrumentarium, la sua divisione per gli apparecchi per la ventilazione è il primo o il secondo concorrente principale nella maggior parte degli Stati membri. Dräger Medical fornirà inoltre l'interfaccia elettrica e meccanica necessaria affinché le apparecchiature per il monitoraggio dei pazienti fabbricate da imprese concorrenti possano interconnettersi con le attrezzature da essa fornite per le sale operatorie e i reparti di terapia intensiva. Siemens opera a livello mondiale in diversi settori d'attività, fra cui l'informazione e la comunicazione, l'automazione e il controllo, la fornitura d'energia e le apparecchiature mediche. La divisione Medical Solutions di Siemens commercializza un'ampia gamma di apparecchiature, fra cui attrezzature di diagnostica per immagini (raggi X, ultrasuoni), sistemi elettromedicali (monitoraggio dei pazienti, ventilatori e macchinari per anestesia) e soluzioni IT per ospedali. Drägerwerk ha tre filiali principali, nei settori della tecnologia medica, della tecnologia della sicurezza e dell'aerospaziale. Tutte e tre mettono a frutto l'esperienza di Drägerwerk nelle tecnologie di ventilazione ed erogazione dell'ossigeno. Dräger Medical, fabbrica sistemi per anestesia e ventilazione e distribuisce apparecchiature di monitoraggio prodotte da terzi. La Commissione sta ancora esaminando un'altra operazione nello stesso settore, attraverso la quale la società statunitense General Electric Co acquisirebbe la finlandese Instrumentarium Oyj. Questa seconda operazione è stata notificata alla Commissione il 28 febbraio, e la scadenza per l'adozione della decisione finale è il 18 agosto. La Commissione sta cooperando strettamente con il Dipartimento della giustizia degli USA in questo secondo esame. Siemens/Drägerwerk ha già ottenuto un'autorizzazione senza condizioni negli USA per il fatto di essere molto più piccola negli Stati Uniti che in Europa.

DAZI DOGANALI: LA COMMISSIONE EUROPEA SOSPENDE IL REGIME DI PREFERENZE PER LO ZUCCHERO ORIGINARIO DI SERBIA E MONTENEGRO
Bruxelles, 5 maggio 2003 La Commissione europea ha sospeso, per un primo periodo di tre mesi, la tariffa preferenziale (pari a zero) applicata allo zucchero importato nell'Unione europea da Serbia e Montenegro. Tale decisione è stata presa a seguito degli accertamenti dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), secondo il quale il sistema attualmente operante in Serbia e Montenegro non è assolutamente adeguato a verificare se lo zucchero esportato nell'UE nel quadro di tali accordi preferenziali sia effettivamente originario di tale paese. Se necessario tale sospensione trimestrale potrebbe essere prolungata. "Non facciamo nessun favore a tali paesi se gli accordi commerciali preferenziali, invece che favorire la produzione locale, sono usati a fini criminali", ha osservato il Commissario competente per l'Unione doganale, Frits Bolkestein. "Inoltre la Commissione ha l'obbligo di assicurare che il bilancio comunitario non sia privato fraudolentemente delle entrate derivanti dai dazi doganali. Nel corso dei tre mesi di sospensione della tariffa preferenziale sullo zucchero la Commissione verificherà, assieme alle autorità competenti di Serbia e Montenegro, se si possono introdurre misure tali da assicurare che l'esonero della tariffa sia limitato allo zucchero che vi è effettivamente originario." Nel quadro del processo di stabilizzazione e di associazione tutti i paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica yugoslava di Macedonia, Serbia e Montenegro) beneficiano di eccezionali misure in materia commerciale, che consentono il libero accesso nel mercato UE a quasi tutti i prodotti di tali paesi, salvo poche eccezioni. Dall'inizio del 2001 si è verificato un sensibile aumento delle importazioni di zucchero dai balcani occidentali, soprattutto in provenienza dalla Croazia e da Serbia e Montenegro (all'epoca ancora Repubblica federale di Yugoslavia). Vi è stato contemporaneamente un aumento delle esportazioni di zucchero verso tale area. Tali sviluppi hanno ingenerato nella Commissione la preoccupazione che si fosse in presenza di una frode detta 'a carosello', per cui lo zucchero viene esportato in tali paesi beneficiando delle restituzioni all'esportazione e successivamente dichiarato originario di tali paesi e reimportato nell'UE, con tariffa pari a zero. Nella gazzetta ufficiale del 26 giugno 2002 (C152) è stato pubblicato un avviso agli importatori con cui si comunicava che sussisteva un ragionevole dubbio in ordine alla corretta applicazione degli accordi preferenziali relativi allo zucchero classificabile alle voci NC 1701 e NC 1702, dichiarato al momento dell'importazione come originario dei paesi dell'area. Il 7 marzo 2003 la Commissione aboliva le restituzioni all'esportazione per i prodotti del settore dello zucchero esportati nei paesi dei Balcani occidentali. Gli Stati membri e l'Olaf hanno svolto ulteriori indagini sulle importazioni di zucchero dai Balcani occidentali. Da quanto emerso a seguito di un sopralluogo in Serbia e Montenegro il sistema attualmente operante in tale paese per la certificazione ed il controllo dell'origine preferenziale dello zucchero è assolutamente inadeguato. A seguito di tali conclusioni la Commissione ha deciso di sospendere per tre mesi il regime di tariffe preferenziali concesso allo zucchero importato da Serbia e Montenegro. Tali sospensioni sono possibili ai sensi dell'articolo 12 dal Regolamento (CE) n. 2007/2000 del Consiglio che ha istituito le tariffe preferenziali. Durante la sospensione delle tariffe preferenziali le importazioni di zucchero da Serbia e Montenegro saranno soggette alla tariffa esterna comune dell'UE, le cui aliquote variano tra 33,9 euro e 41,9 euro/100 chilogrammi netti per lo zucchero di canna o di barbabietola (Nomenclatura combinata voce tariffaria 1701) e tra 0,4 euro e 50,7 euro/100 chilogrammi netti per gli altri zuccheri (come l'isoglucosio, la maltodestrina ed i maltosio di cui alla voce 1702 della NC).

BENZINA SCONTATA, RINNOVATE LE CARD POSITIVO BILANCIO DELL'OPERAZIONE NELLE PROVINCE DI CONFINE CON LA SVIZZERA
Milano, 5 maggio 2003 - Saranno automaticamente rinnovate, a partire da giungo, le card per la benzina scontata nella fascia di confine con la Svizzera delle province di Como, Sondrio e Varese. L'operazione, iniziata nel giugno 2000 con durata di tre anni, ha dato infatti buoni risultati, per cui la Giunta regionale, su proposta dell'assessore al Bilancio e alle Risorse finanziarie Romano Colozzi, ha deciso che le oltre 300.000 tessere sconto a suo tempo distribuite, e ora in scadenza, possano essere automaticamente rinnovate presso qualsiasi distributore di benzina delle aree di confine. L'operazione avverrà attraverso gli apparecchi POS in dotazione agli stessi distributori. Il bilancio della carta sconto benzina, introdotta per incentivare gli automobilisti residenti nelle aree di confine con la Svizzera a fare il pieno di carburante in Italia, è dunque largamente positivo. L'introduzione della card ha infatti consentito di incrementare del 50% i litri di benzina venduti a Como e provincia (198.832.089 nel 2002 contro i 133.791.650 del '99, anno precedente all'introduzione della carta sconto), e di superare la soglia del 50% in provincia di Varese, dove si è passati dai 93.335.525 litri di carburante venduti nel '99 ai 152.672.560 del 2002. Positivi anche i risultati in provincia di Sondrio, con 21.245.944 litri venduti nel 2002 contro i 13.376.512 del '99. In totale, nei Comuni lombardi interessati dallo "sconto benzina" si sono venduti nel 2002 circa 381.600.000 litri di benzina contro i 247.800.000 del 1999, cioè oltre 133 milioni di litri in più. L'obiettivo dell'operazione era duplice: aumentare le entrate all'erario italiano e ridurre l'"evasione" delle imposte da parte di chi, allettato da prezzi al litro inferiori rispetto a quelli italiani, si recava oltre confine per effettuare il pieno. Questo incremento ed i conseguenti benefici fiscali hanno permesso ai cittadini di risparmiare, ai benzinai di vendere più carburante e assumere nuovo personale, alla Regione Lombardia di aumentare le entrate con i 9/10 dell'accisa sul venduto, con evidenti vantaggi per tutti i cittadini lombardi, e allo Stato di incassare risorse maggiori in virtù dell'aumento della quantità di carburante venduto.

SCIENZIATI E AGRICOLTORI DISCUTONO DI AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO DI PRECISIONE
Berlino, 5 maggio 2003 - Dal 16 al 18 giugno si svolgeranno a Berlino (Germani) la quarta conferenza sull'agricoltura di precisione (Ecpa) e la prima conferenza sull'allevamento zootecnico di precisione (Ecplf). I due convegni riuniranno ricercatori di varie discipline, unitamente ad agricoltori, consulenti, esperti di software, rappresentanti della pubblica amministrazione e dell'agribusiness, per discutere delle tecnologie più recenti per la componentistica di precisione nei settori dell'agricoltura ed dell'allevamento di bestiame. Fra gli argomenti di discussione figurano: l'analisi della variabilità spaziale di suoli, siti e impianti; gli strumenti di supporto al processo decisionale; il telerilevamento; i sensori e le loro diverse applicazioni; l'impatto socioeconomico dell'agricoltura di precisione; ed infine la documentazione di dati per la garanzia della qualità. I lavori della conferenza dovrebbero contribuire ad individuare importanti problemi di carattere scientifico, future attività nel settore della ricerca e sviluppo, requisiti di normalizzazione e sistemi adatti per il trasferimento tecnologico nella pratica agricola. Infolink: http://www.ecpa-berlin.org/

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