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NOTIZIARIO
TURISTICO
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NEWS
di
SABATO
7 GIUGNO 2003
pagina 1
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PER I
SOCI DEL TOURING CLUB ITALIANO ARRIVA LA NUOVA CARTA DI CREDITO MASTERCARD
EMESSA DA CLARIMA
Linea
di credito speciale e un programma di loyalty dedicato all¹Associazione
Italiana Studio Malformazioni le novità più importanti E¹ riservata ai
soci del Touring Club Italiano la nuova carta di credito co-branded, emessa
da Banca Clarima del Gruppo UniCredito Italiano sul circuito MasterCard.
Carta Touring, utilizzabile anche per rimborsi rateali dei pagamenti
effettuati, riserva molti vantaggi ai titolari Soci Touring. E¹ gratuita
per i primi due anni e dal terzo in poi ha un costo di 25 euro; il plafond
di utilizzo è personalizzato in base alle esigenze del titolare, partendo
da un minimo di 2 mila euro mensili e inoltre non viene applicata nessuna
commissione in caso di utilizzo per il rifornimento di carburante. Ma la
novità più importante per il titolare è costituita dalla linea di credito
collegata alla carta, che consente il finanziamento di viaggi acquistati
presso le agenzie dei Punti Touring, a condizioni particolari: fino a 10
mila euro infatti, il TAN (tasso annuo nominale) applicato è pari al
10,90%, mentre il TAEG (tasso annuo effettivo globale) è pari all¹11,46%.
³Abbiamo colmato una lacuna dichiara Guido Venturini direttore generale del
Touring Club Italiano proponendo ai Soci del Tci un moderno strumento di
pagamento a condizioni veramente favorevoli e aprendo loro una linea di
credito dedicata al turismo, erede moderna dell¹antica Cassa Viaggi e
Vacanze con la quale - più di 50 anni fa e con i mezzi disponibili all¹epoca
- il Tci favorì con grande successo il turismo a condizioni agevolate.
Abbiamo anche ottenuto da Clarima e di questo il Tci la ringrazia
sentitamente - l¹impegno a devolvere a suo carico lo 0,15% dell¹intero
movimento finanziario prodotto dai Soci Touring a un¹istituzione a scopo
umanitario, che per l¹anno in corso sarà l¹Associazione Italiana per lo
Studio delle Malformazioni. So quindi per certo che i nostri Soci faranno
buon uso di questa carta di credito, che rappresenta per loro un mezzo di
pagamento conveniente ma, soprattutto, consente di contribuire a finanziare
attività nobili e solidali.² Per facilitare la richiesta della carta a
Banca Clarima, non è necessaria l¹apertura di un nuovo conto corrente, in
quanto il titolare può utilizzare il conto che già possiede. Ancora, tra
le altre condizioni, si possono citare: l¹importo massimo di denaro
contante prelevabile al giorno, pari a 260 euro; le commissioni applicate
sul prelievo contante, pari al 4% con un minimo di 2,50 euro; il TAN
applicato, in caso di utilizzo della carta nella modalità revolving, pari
al 14,50%, mentre il TAEG sale di un punto percentuale. Con Carta Touring,
il titolare, grazie al circuito internazionale MasterCard, può utilizzare
la carta presso 30 milioni di esercenti nel mondo (di cui mezzo milione in
Italia) e prelevare contante da circa 820 mila distributori automatici nel
mondo (di cui 34 mila in Italia). Infine, alla carta è collegato un
programma di loyalty che prevede il versamento, da parte di Clarima, dello
0,15% del transato annuo realizzato con la carta, in favore dell¹ASM, l'Associazione
Italiana Studio Malformazioni.
RELILAX:
UNA CASA PER LA BELLEZZA
Una vera casa, accogliente, elegante, curata nell'arredo delle camere e
degli ambienti comuni. E' questo il Relilax presso l'Hotel Terme Miramonti
di Montegrotto Terme. Elettra Braggion, padrona di casa, anche quest'anno
propone i suoi trattamenti a base di fango e acque termali del consorzio di
Abano e Montegrotto per disintossicare, eliminare le tossine, recuperare lo
splendore della pelle. A questo scopo si abbinano ai trattamenti del centro
benessere i menu dietetici, ideati per favorire la perdita di peso e
l'eliminazione di spiacevoli accumuli di cellulite. Sono molte le soluzioni
personalizzate per singole esigenze: come il long week end di tre giorni in
pensione completa, il week energy di sette giorni con programma dieta
speciale. In tutti i casi sono previsti massaggi, peeling, idromassaggi,
trattamenti viso specifici e tricologici, oltre all'utilizzo delle piscine
termali, vero cuore del Relilax. Il successo del soggiorno è completato dai
prodotti cosmetici messi a punto dall'Istituto Dermatologico termale annesso
al centro Relilax. Il loro segreto consiste nell'abbinamento dei principi
attivi di acqua e fanghi termali con vitamine, proteine della soia, the
verde, burro di karité. Nuovissimo è il Vitaminepure, con vitamine
naturali purissime per riequilibrare l'integrità cutanea. Relilax, Hotel
terme Miramonti, Montegrotto Terme (Pd), tel. 049/8911755 I
RIVOLUZIONARI
ANNI SESSANTA IN MOSTRA A PADOVA
Un intreccio memorabile, forse irripetibile, di design, arti visive,
architettura è protagonista della originale mostra "La Grande Svolta
-Anni '60" esposta a Padova con catalogo Skira. Anni di grande
effervescente cambiamento, in cui il concetto stesso di arte stava cambiando
e inglobava in sé altri campi espressivi come il cinema, la televisione, la
musica, la fotografia, la moda. L'allestimento curato da Italo Rota nel
Salone di 2000 metri quadrati con affreschi a soggetto astrologico vuole
appunto ricreare questo universo composito e immerge lo spettatore in un
orizzonte eterogeneo. Soprattutto domina la forza comunicativa del
linguaggio pubblicitario, che insieme con il linguaggio televisivo segnò
l'immaginario popolare, mentre i consumi di massa trasformavano le abitudini
sociali. Grande protagonista di questa rivoluzione artistica fu Andy Warhol
con le sue gigantografie di icone popolari, inventando una Pop Art che
Venezia consacrò. Ma anche l'architettura e l'urbanistica segnarono una
rivoluzione con gli enormi centri commerciali, le autostrade, i luoghi del
divertimento. "La Grande Svolta- Anni '60" Palazzo della Ragione,
Padova, fino al 19 ottobre, tel.049/8204501 catalogo Skira
A
FAENZA IL SECOLO D'ORO DELLA CERAMICA
Arte applicata, ma che arte! E' quella in mostra a Faenza, la capitale
indiscussa della ceramica italiana che ospita per tutta l'estate la
bellissima mostra dedicata alla ceramica italiana dei secoli d'oro XV e XVI
proveniente dal Museo statale dell'Ermitage. Collezionati con amore e
tenacia da ricchi signori russi di San Pietroburgo, questi 125 pezzi tornano
al Museo Internazionale della ceramica (MIC) per alcuni mesi. Sono
bellissimi piatti istoriati con i miti di Proserpina, calamai dalle fattezze
più curiose (putti, eroi mitici, santi) o rari candelabri, coppe con
iridescenze arabe, porta liquori con le forme di Bacco, preziosi vasi da
farmacia, monumentali rinfrescatoi per le fiasche. Pezzi rarissimi che
spiccano per i colori intensi, i blu, i gialli, i rossi, i toni metallici,
in un arcobaleno armonioso tipico dell'ideale rinascimentale. Un'occasione
unica per scoprire Faenza con visite guidate, concerti, attività di
laboratorio per famiglie e bambini, senza dimenticare attraenti esperienze
eno-gastronomiche in città o nella vicina collina romagnola. "Il
Secolo d'oro della maiolica - ceramica italiana dei secoli XV-XVI dalla
raccolta del museo statale dell'Ermitage", Faenza, Museo Internazionale
delle Ceramiche, fino al 26 ottobre, catalogo Mondadori Electa tel.
0546-697311
AL
MART DI ROVERETO IL RACCONTO DEL FILO: RICAMO E CUCITO NELL'ARTE
CONTEMPORANEA
Prende il via con questa mostra l'attività di esplorazione e di indagine
dei nuovi percorsi e dei nuovi linguaggi dell'arte contemporanea, che il
MART intende intraprendere nella sede di Rovereto recentemente inaugurata,
dove l'ampia architettura progettata da Mario Botta, in collaborazione con
Giulio Andreolli, favorisce e stimola lo sviluppo di quella pluralità di
funzioni - esposizione, ricerca, didattica, dialogo tra le arti, incontro e
confronto - che il "laboratorio" Mart si propone. L'uso del ricamo
e del cucito nell'arte contemporanea sarà allora fino al 7 settembre, uno
dei terreni d'indagine del Museo, nel tentativo di registrare - in corso
d'opera - una tendenza sempre più radicata nell'arte dei nostri tempi e di
consentirne un'articolata e suggestiva lettura, nella consapevolezza che
"in arte, le scelte linguistiche sottintendono sempre una visione del
mondo - scrive Giorgio Verzotti - sono motivate da intenzionalità che
rimandano a dinamiche psicologiche profonde, e spesso (...) giungono a porre
questioni di rilievo sociale". Gli artisti Austria: Rainer Ganahl;
Belgio: Wim Delvoye; Bosnia Erzegovina: Maja Bajevic; Brasile: Walter
Goldfarb; Colombia: Doris Salcedo; Giappone: Hiroko Nakao; Germania:
Rosemarie Trockel, Christiane Löhr; Gran Bretagna: Tracey Emin, Mona Hatoum,
Jim Lambie; Kossovo: Ezren Shkololli; Italia: Alighiero Boetti, Letizia
Cariello, Maria Lai, Claudia Losi, Laura Marchetti, Eva Marisaldi, Laura
Matei, Maurizio Vetrugno, Francesco Vezzoli; Messico: Carlos Arias; Olanda:
Michael Raedecker Spagna: Elizabeth Aro, Elena del Rivero; Ungheria:
Miiriann Imre; USA : Ghada Amer, Angelo Filomeno, Mike Kelley, Zoe Leonard.
La mostra è curata da Francesca Pasini. e Giorgio Verzotti. Il catalogo,
edito da Skira, oltre a un ricco repertorio di immagini, contiene testi di
Nicoletta Misler, Francesca Pasini, Giorgio Verzotti e una presentazione del
proprio lavoro fatta da ciascun artista. Il ricamo e il cucito - componenti
di un fare antico e diffuso ma da sempre relegato al chiuso delle mura
domestiche, al ruolo di mero artigianato e soprattutto alla sfera femminile
- sono oggi tecniche espressive ricorrenti nell'arte, segno di una ricerca
che va oltre una preferenza individuale. Una pratica artistica inaspettata
che sostituisce al pennello la ricerca di supporti e materiali
"alternativi" e trova un collegamento con il taglia e cuci che si
fa normalmente al computer. Una scelta linguistica che oltre a spezzare -
così come accaduto in precedenti importanti esperienze - la barriera che
separa i materiali intellettualmente alti da quelli bassi, propone una nuova
relazione tra i sessi, dato il ricorso plateale - di uomini e di donne - ad
un sistema di segni tradizionalmente femminili. Un mezzo espressivo che
assume valenza "politica", capovolgendo i luoghi comuni, ponendo
attenzione a ciò che abitualmente è marginale, sovvertendo i ritmi della
comunicazione cui la società moderna ci ha abituati, "riannodando i
fili" di identità spezzate, rivalutando un pensiero volutamente non
logocentrico. Con la mostra "II racconto del filo. Cucito e ricamo
nell'arte contemporanea" si vuole dunque dare conto di questo
linguaggio ormai autonomo, proponendo una selezione di quegli artisti e
artiste che nell'ultimo decennio, e in tutto il mondo, hanno scelto ago e
filo per disegnare le loro immagini, avvicinando autori appartenenti ad aree
geografiche, culturali e geopolitiche profondamente diverse: l'Europa, i
paesi dell'est, il Giappone, gli Stati Uniti, l'America del centro-sud, i
paesi arabi. Accanto a ciò vi è il desiderio di raccordarsi ad una
"genealogia elettiva", più che ad una filiazione diretta: un
percorso che parte ricordando le Avanguardie Russe, con la ricerca
suprematista descritta in catalogo da Nicoletta Misler, e che attraversa il
secondo futurismo di Bella e Depero - autore fondante l'identità culturale
del Mart e dunque opportunamente richiamato anche nell'esposizione - fino ad
arrivare ad Alighiero Boetti, (scomparso nel '94), cuore pulsante della
rassegna e grande esponente dell'Arte Povera, che per primo usò il ricamo
come un linguaggio costante: (ricordiamo i famosi arazzi commissionati alle
donne afghane, ricorrendo allo "scambio di mano". Di Boetti
verranno presentati al Mart sette importanti lavori inaugurali del suo uso
del ricamo. Complessivamente sono 32 gli artisti selezionati per "Il
racconto del filo" con molti nomi ormai affermati in campo
internazionale: da Rosemarie Trockel, che dalla metà degli anni Ottanta ha
determinato una svolta importante nello sviluppo figurativo degli ultimi due
decenni, dando voce a percezioni fino ad allora chiuse nell'esperienza
privata delle donne, a Tracey Emin, la provocatoria artista inglese che, già
nella prima tappa di Sensation alla National Gallery di Londra, nel '97,
aveva fatto parlare di sè, rivendicando il diritto di raccontare amori e
sessualità; da Mona Hatoun - nata e vissuta a Beirut e poi a Londra, a
causa della guerra civile in Libano - che tessendo la kefieh con i capelli
femminili (presente a Rovereto accanto ad altre) evidenzia il ruolo delle
donne nell'arte e nella protesta politica, a Francesco Vezzoli, Mike Kelley,
Eva Marisaldi. Oltre la metà dei partecipanti presenterà un'opera creata
appositamente per l'occasione. Così Maja Bajevic - che è nata e vissuta a
Sarajevo ed ora a Parigi, che ha ricamato intorno al tema drammatico della
guerra nell'ex Jugoslavia, con la perdita luttuosa di luoghi, affetti e
consuetudini, e che usa l'ago ed il filo anche per esprimere la
contraddittorietà della condizione della donna nella società, da sempre
costretta in ruoli codificati e in stereotipi precostituiti - presenterà a
Rovereto una performance nuova, anticipando la sua presenza alla Biennale di
Venezia di quest'anno: una sorta di "omaggio" alla Donna, anzi
all'archetipo della donna, come scultura vivente. Rainer Ganahl metterà in
scena la critica alla guerra in Afghanistan dopo l'11 settembre, con un
lavoro che abbina ai loghi e ai titoli dei telegiornali americani le
risposte ricamate da chi vive in quel paese, riallacciandosi così alla
tradizione di Boetti. Al Mart presenterà un lavoro nuovo anche Ghada Amer,
emozionante artista di origine egiziana che ha contribuito a portare la
cultura araba nel cuore dell'arte contemporanea, rivendicando, con le sue
figure d'amore, il diritto delle donne di esprimere se stesse e la propria
sessualità ed usando il ricamo come "ferro del mestiere"
femminile, per eccellenza. Elisabeth Aro, unendo terreni tradizionalmente
maschili e femminili, proporrà al Mart i progetti di edifici di Alvaro Siza
trascritti in un libro con pagine fatte di tela di lenzuola e costruirà un
muro con mattoni ricoperti di velo sul quale è ricamata la pianta di una
casa: da sempre arredata, ornata, curata dalla donne, ma costruita dagli
uomini. Zoe Leonard, realizzerà per la mostra una delle sue sculture
viventi con frutta disidratata e cucita insieme, a dimostrare la necessità
di una sutura tra la vita e la morte, tra ciò che vive e ciò che fa parte
dello scarto. Christiane Löhr, intrecciando esili crini di cavallo, creerà
una delle sue impalpabili installazioni e tutti gli artisti italiani
selezionati - e sono molti, a segnalare doverosamente da parte del Mart una
realtà in fermento - si proporranno con un'opera nuova: Letizia Carriello,
Maria Lai (artista che da anni lavora con fili e cucito e che potremmo
definire, per il suo destino appartato e per le tematiche del suo lavoro, la
Louise Bourgeois italiana) Claudia Losi, Laura Marchetti, Eva Marisali,
Laura Matei, Maurizio Vetrugno e il giovane Francesco Vezzoli, che sotto la
magica cupola del Museo di Rovereto evocherà il rifugio del ricamatore e
riprodurrà, con i suoi ricami, le copertine di Vougue e Vanity Fair
disegnate da Depuro durante il soggiorno americano. Glamour quindi e ricerca
nel ricamo di un linguaggio "altro", che renda partecipi di un
sentire non tradizionalmente maschile e non necessariamente neutro, sono
alla base delle immagini di Vezzoli. La nuova dialettica tra i sessi
nell'arte non nasce, infatti, solo dalla presenza di donne-artiste, ma anche
dalla "insistente" proposta di tecniche e di conoscenze simbolo
della divisione uomo-donna, dal fatto cioè eccezionale - come scrive
Francesca Pasini - "che uomini e donne, in tutto il mondo, abbiano
scelto di arricchire l'iconografia con uno scambio di mano, direbbe Boetti,
delle loro conoscenze". Il racconto del filo: ricamo e cucito nell'arte
contemporanea Fino al 7 settembre 2003, MartRovereto - I piano, Galleria B
Promossa dal MART Cura di: Francesca Pasini, Giorgio Verzotti Direzione di:
Gabriella Belli Coordinamento di: Allestimento di Catalogo: Skira Orari:
martedì-giovedì 10.00/18.00, venerdì-domenica 10.00 /21.00. Lunedì
chiuso. Ingresso: Intero 8 €. Ridotto 5 €.
PERGINE
SPETTACOLO APERTO
Dal 16 giugno al 2 agosto il Festival "Pergine Spettacolo Aperto",
sotto la direzione artistica di Leonardo Cantelli, presenterà la 5a
edizione dei laboratori artistici, che rappresentano l'elemento d'unione fra
la dimensione formativa e quella professionale. Tramite un apposito bando di
concorso, giovani attori, ballerini, cantanti e musicisti, provenienti da
tutta Europa, il cui iter formativo canonico è concluso, qui a Pergine
possono trovare un ambiente utile non solo per fare uno stage, ma anche per
coniugare la dimensione formativa con quella produttiva professionale e
quella della promozione. Il Teatro Tenda di Pergine Valsugana (TN),
quest'anno, sarà vivacizzato da due produzioni fatte di musica, ballo,
canto e danza: il balletto "Pulcinella" di Igor Stravinskij, che
andrà in scena nelle sere del 10, 11 e 12 luglio, e l'opera
"Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni, che andrà in scena il
30 luglio, 1 e 2 agosto. Ulteriori informazioni sul programma ed il
calendario completo della manifestazione si possono trovare all'indirizzo
internet www.perginepsa.it sul sito di Pergine Spettacolo Aperto, cui è
stato rilasciato dal Commissariato del Governo di Trento, con decreto del 20
marzo, il riconoscimento giuridico, che assimila l'associazione ad una Spa,
in funzione del fatto che ha un capitale di oltre 100 mila euro, uno
statuto, una certa solidità economico-finanziaria, e la capacità di
garantire prospettive concrete sul proseguo futuro dell'attività.
ALTO
ADIGE CASTEL RONCOLO: RITORNA LUDOVICO I DI BAVIERA UNA VISITA A BOLZANO E
DINTORNI PER SCOPRIRE I RICORDI DI UN RE E L'ARTIGIANATO MODERNO
di Giovanni Scotti
Questa volta non vi proponiamo la solita visita della città di Bolzano, il
cuore dell'Alto Adige, cresciuta all'incrocio fra le più importanti vie di
comunicazione fra il Nord Europa e il Mediterraneo. Non vi accompagniamo per
piazza Walter, il Duomo gotico, la piazza e la chiesa dei Dominicani,
l'animata via dei Portici, i vari musei cittadini, tra cui il Museo
Archeologico dove è conservata la mummia del Similaun, ma vi suggeriamo una
visita a Castel Roncolo ed una passeggiata nel Renon, toccando anche due
importanti realtà cittadine: la Thun ed una azienda vinicola. La prima
tappa è alla massiccia struttura del maniero di Castel Roncolo,
raggiungibile dal centro cittadino, non solo con la macchina, l'autobus di
linea o la bicicletta, ma soprattutto a piedi (circa 45 minuti), seguendo la
Passeggiata Lungotalvera, proseguendo poi su un sentiero pedonale e
ciclabile di recente costruzione che costeggia il torrente Talvera per
chiudersi, infine, con una ripida ma breve salita su fondo lastricato. Il
nome del castello deriva dal latino roncare - dissodare - e dal medio-alto
tedesco stein - roccia o rocca: la rocca era occupata da un vigneto, che in
parte sopravvisse alla costruzione del castello, come testimonierebbe ancora
oggi la cantina ricavata nel Palazzo occidentale, incassata nel porfido e
destinata proprio a deposito per il vino. Il Castello, che comprende il
Palazzo occidentale, la Casa d'estate e il Palazzo orientale, è stato
citato per la prima volta nei documenti nel 1237: il 10 febbraio 1237,
infatti, il vescovo di Trento concesse ai fratelli Federico II e Beraldo
Vanga l'autorizzazione a edificare, a loro piacimento, case e fortificazioni
su uno spuntone roccioso denominato "Runchenstayn", a picco sul
torrente, in posizione strategica all'imbocco della Val Sarentina, a nord di
Bolzano. Meta da secoli di un gran numero di visitatori, affascinati non
solo dalla posizione e dalla struttura del Castello, ma soprattutto dagli
affreschi profani medievali che riassumono i valori cui si ispiravano i
cittadini ed i nobili nel tardo medioevo. Lungo le pareti, oltre a scene che
raffigurano le cosiddette "triadi" (tre eroi, tre donne, tre
giganti, tre re) anche vicende della vita di corte, la caccia, i tornei,
l'ideale dell'educazione, della formazione alla vita intellettuale ed a
quella amorosa, la contestuale ricerca di nazionalità attraverso le
peculiarità del territorio, le raffigurazioni della letteratura medievale
in un momento di assoluto revival delle radici medievali di tutta l'Europa
meridionale avevano convinto il re Ludovico I di Baviera ad effettuare
personalmente la visita. La visita segnò un incontro indimenticabile.
Ludovico decise che quello era il castello dei suoi sogni. Fino al 31
ottobre 2003, a Castel Roncolo è possibile visitare la mostra "Il
sogno di un re - Ludovico I di Baviera (1786 - 1868), il Romanticismo e
Castel Roncolo", un percorso espositivo di sei sale che rappresenta una
panoramica storica, personale, sociale, scientifica e artistica del rapporto
fra il sovrano e la sua epoca romantica e che è in grado di provocare
emozioni facendo leva sul sogno di un re e la sua visione della vita, in un
contesto temporale di grande fermento e suggestione. L'occasione della
mostra è stato il ritrovamento, fra ben 2.000 nomi riportati nel grande
libro degli ospiti, rilegato in pelle, anche della firma di re Ludovico I di
Baviera: il 3 giugno 1833, infatti, incuriosito dai racconti dello scrittore
Josef Görres, il re aveva risalito il sentiero che porta a Castel Roncolo
suggestionato dalla descrizione del più vasto ciclo di affreschi profani
medievali nello stile del gotico internazionale che si sia conservato a
livello mondiale, unici nel loro genere, dall'architettura imponente, dalla
posizione, dalle analogie dell'immagine del castello con l'ideale romantico
che dominava allora alla corte bavarese. Dopo la prima visita del 1833 e la
successiva del 1843 la passione del re riportò Castel Roncolo ad antichi
splendori, lo rese noto nelle cerchie intellettuali di Monaco, rivalutò
l'importanza degli affreschi e delle mura, tanto da renderlo fonte
d'ispirazione per alcuni castelli della Baviera. L'uomo Ludovico, dai grandi
orizzonti, si presenta attraverso le sue pubblicazioni di poesie, in
versione originale, la sua creatività manuale con un bicchiere soffiato da
lui stesso. La sua grandezza viene rappresentata da numerosi quadri inediti
prestati al castello per l'occasione, le porcellane di "Nymphenburg"
con i membri di famiglia ritratti sulle tazzine da caffè, un gilet tessuto
con un filo d'argento, il costume tradizionale da minatore del padre, duca
di Zweibrücken Massimiliano. Attraverso gli oltre 250 oggetti esposti, la
mostra traccia un percorso nitido verso una nuova epoca. La musica vi è
rappresentata con diversi strumenti, fra i quali spiccano un clavicembalo ed
un'arpa a pedali, e dai nomi dei compositori e dei poeti messi in musica,
che compaiono sul tessuto di fogli e fiori delle più svariate note su
pannelli alti fino al soffitto. I progressi della scienza e le importanti
scoperte, contemporanee all'epoca romantica e tardoromantica del XIX secolo,
invece, sono testimoniati con oggetti dimostrativi del Deutsches Museum di
Monaco. In mostra anche una delle prime macchine fotografiche, la "Daguerre",
e gli scritti originali di re Ludovico ed una lettera inviata alla vedova di
Friedrich Schiller, che testimoniano il legame del re con le personalità
dell'epoca. La mostra rappresenta, così, un viaggio nella personalità di
un'epoca intera con i suoi stili e le sue virtù. La valorizzazione
dell'arte, il "ritorno alla natura", la grandezza di pensiero,
rendono tributo a Ludovico, che è stato uomo dei cambiamenti e
dell'innovazione del suo tempo. Bolzano: due storiche cantine. Ritornando a
Bolzano possiamo passare a visitare anche due storiche cantine,
profondamente radicate a Bolzano, la Cantina Gries, fondata nel 1908, e la
Cantina Santa Maddalena, fondata nel 1930, che, nel 2001, si sono associate
per costituire la Cantina Produttori dell'Alto Adige (Piazza Gries, 2,
39100, Bolzano), i cui soci curano i vigneti come giardini, rispettando
rigorosamente l'equilibrio naturale della vite, consapevoli del fatto che la
qualità del vino inizia già nel vigneto. Tra i vari vini, rossi e bianchi,
della Cantina produttori dell'Alto Adige segnaliamo in particolare due tra i
più famosi vini Alto Adige DOC, schietti, fascinosi ed inconfondibili: il
St. Magdalener, con le uve dei migliori vigneti che maturano sulle colline
di Santa Maddalena, S. Giustina e Coste, ed il Lagrein, cui è riservato il
blasonato vitigno della Conca di Bolzano-Gries. E non si può lasciare
Bolzano senza fare una visita nella splendida, ampia, nuova costruzione, con
la notevole facciata creata da Matteo Thun, nella zona industriale a sud
della città, che è un piacevole ambiente di lavoro per i collaboratori
della THUN, ma anche un attraente e gradevole showroom aperto al pubblico.
THUN è un'azienda a gestione familiare, fondata nel 1950 dal conte Otmar
Thun e sua moglie Lene, che decisero di dedicarsi completamente alla loro
grande passione: la ceramica e l'artigianato. Nella cantina del castello di
Klebenstein, che sorge in un'incantevole posizione attorniato dai vigneti,
venne allestito un laboratorio arigianale e i conti Thun, affiancati da due
soli assistenti, si misero all'opera con grande impegno, entusiasmo ed
energia per creare vasi, ciotole, brocche ed oggetti di inconfondibile
"personalitá", decorati con grande maestria. Oggi è un'azienda
produttrice di articoli da regalo in ceramica (l'angelo di Bolzano, la
famiglia dei Teddys, dei Todos, dei Tinis, dei Clown e degli Sticks, le
formelle e il presepe,), i servizi da tavola in porcellana e stufe in
maiolica di grande successo, che colpiscono per qualità e fantasia, senso
della tradizione ed innovazione e che "danno gioia". Dati della
mostra Titolo: Il sogno di un re; Luogo: Castel Roncolo, Bolzano; Durata:
Fino 31 ottobre 2003; Apertura: da martedì a domenica dalle ore 10 alle 18;
Ingresso: intero 8,00 euro; ridotto per residenti in Bolzano, gruppi (min.
10 persone) studenti, anziani, militari e addetti al servizio civile 5,50
euro; classi (prezzo per persona) 1,70 euro. Visite guidate con un
supplemento di 2,7 euro per persona (11 euro complessivi per le
classi.
FESTATE
- 13° FESTIVAL DI MUSICHE E CULTURE DEL MONDO
Il Brasile in piazza a Chiasso e una mostra di strumenti etnici a Como Al
ritmo di samba e bossanova torna in piazza Festate, il festival di culture e
musiche del mondo organizzato dal Comune di Chiasso con il sostegno di
numerosi sponsor tra cui la Direzione dello sviluppo e della cooperazione
DSC e la Provincia di Como, assessorato alla Cultura. La tredicesima
edizione del festival, che si conferma una delle manifestazioni multietniche
più interessanti e seguite nella Svizzera Italiana e nella regione
insubrica, aprirà giovedì 12 giugno, facendo risuonare Chiasso e la vicina
Italia delle note suadenti e dei ritmi travolgenti del Brasile ma non solo,
per ben tre giorni. Un'occasione per conoscere o riscoprire gli antichi
suoni e le nuove tendenze di una tradizione musicale che ha saputo mescolare
i contributi provenienti da culture diverse e lontane tra loro: gli indiani
autoctoni, con i loro flauti di legno, i portoghesi conquistatori, cantanti
e suonatori di viola, e gli africani schiavizzati, con i loro eccitanti
ritmi. Perché la scelta del Brasile? E' un paese spiccatamente musicale,
che ha espresso sound diversi tra loro, dalla musica classica al samba,
dalla bossanova (che mescola samba e jazz nordamericano) alla musica
internazionale di "tropicalisti" come Caetano Veloso, Gilberto Gil
e Gal Costa, che miscelano ritmi nazionali, rock'n'roll e musica
internazionale e latinoamericana, ma anche Paese che sta vivendo una nuova
ed interessante situazione storico politica, con l'arrivo del presidente
Lula. Dopo aver ospitato artisti come Mory Kante, Negresses Vertes, Rachid
Taha, Zebda, Femi Kuti, Goran Bregovic, il festival porterà anche
quest'anno a Chiasso alcuni tra i protagonisti della scena musicale
internazionale. Soltanto di un giorno li precederà l'inaugurazione (alle
ore 18) della mostra di strumenti musicali etnici "I suoni
dell'Africa"che sarà allestita al Conservatorio di Como da mercoledì
11 giugno a sabato 5 luglio. Nella mostra saranno esposti 115 strumenti
africani provenienti sia dalle regioni Subsahariane (Africa nera), sia dalle
regioni del Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto). Tutti gli
strumenti sono costituiti da materiali di origine naturale. Le tecniche
costruttive utilizzate rivelano sempre una grande abilità artigianale,
felici intuizioni creative e soluzioni tecnologiche complesse sia dal punto
di vista dell'acustica sia dal punto di vista musicale: lamelle, conchiglie
e risuonatori di vario genere hanno il duplice scopo di soddisfare il gusto
estetico e di arricchire contemporaneamente il timbro dei vari strumenti
fino a farne oggetti unici e irripetibili. Le forme sono spesso
riconducibili a lontani prototipi, ma allo stesso tempo rappresentano il
frutto degli autonomi percorsi creativi di singole comunità o, al limite,
del singolo artista. In molti casi si tratta di oggetti di uso quotidiano,
che si sono trasformati, attraverso il lavoro, la creatività e il genio
dell'uomo, in oggetti sonori e in strumenti musicali. Incontrare la musica
africana attraverso i suoi strumenti significa allora incontrare la cultura
di questi popoli, le loro capacità e abilità tecniche, i loro valori
estetici e rituali, l'originalità della loro visione del mondo. Ogni
strumento apre a storie e mondi differenti, racconta di incontri e di
reciproche influenze; testimonia di percorsi tecnici e poetici unici. Gli
strumenti sono raccolti nelle quattro grandi categorie che li classificano:
cordofoni (strumenti che suonano per la messa in vibrazione di una o più
corde tese tra due punti fissi); membranofoni (strumenti basati sulla
vibrazione di membrane sottoposte a tensione e percosse); idiofoni
(strumenti costituiti da un corpo solido elastico in cui il suono si produce
per la messa in vibrazione del corpo stesso dello strumento); aerofoni
(strumenti nei quali la principale parte vibrante è costituita dall'aria).
La mostra, che sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, è
organizzata a cura dell'associazione "Solidea- COSV". Ecco dunque
il programma di Festate, che, come sua caratteristica, ama accostare,
accanto a mitiche personalità della world music, autentiche scoperte,
scegliendo tra il meglio che il panorama internazionale può offrire in
questo ambito: Giovedì 12 giugno alle 20.30, Vinicius Cantuaria e il suo
quintetto saranno i protagonisti della prima serata, l'ormai tradizionale
spettacolo in anteprima che da qualche anno si tiene al Cinema Teatro di
Chiasso: ascoltare il "re" della nova bossa sarà un'ottima
maniera per pregustare tutto quello che si scatenerà in piazza nei tre
giorni seguenti. Nel vivo del festival si entrerà venerdì 13 giugno a
partire dalle 20.30, in piazza del Municipio: sul palco si alterneranno
gruppi molto diversi e lontani tra loro sia come sonorità che come
provenienza geografica: la senegalese Orchestra Baobab, i Capercaillie dalla
Scozia e i Los de Abajo direttamente da Città del Messico. Sabato 14
giugno, sempre a partire dalle 20.30, il festival si tingerà dei colori del
Brasile: ad esibirsi sarà infatti una interessante e originale realtà
musicale brasiliana, Mundo Livre. Oltre a loro anche Çar Newa dalla Turchia
e gli spagnoli Ojos de Brujo. A partire dal pomeriggio, invece, mercatini
delle associazioni di volontariato, cucina etnica a volontà e animazioni
per tutti. Ma ci saranno anche momenti di approfondimento e riflessione
socio-culturale a Festate, con un convegno che si terrà sabato 7 giugno,
dal titolo "Brasile: terra rossa, cielo blu. Forum sui cambiamenti
socio-politici del Brasile contemporaneo", perché il Festival non sia
soltanto un momento di svago ma anche una occasione di riflessione su ciò
che accade nel pianeta. E su ciò che l'Europa può imparare, perché il
Brasile in questi ultimi tempi, dai forum sociali di Porto Alegre
all'elezione di Lula, ha rivelato al mondo tutta la ricchezza e la vivacità
della sua società civile. E costituisce un esempio interessante di fusione
tra umanitarismo cattolico, liberale e socialista che potrebbe essere uno
spunto prezioso per la crescita sociale e per il futuro della democrazia (info
+41-91-6950837).
PROGRAMMA Giovedì 12 giugno, Cinema Teatro di Chiasso, alle 20.30
VINICIUS CANTUÁRIA (Brasile) È il musicista dei musicisti. È il pioniere
della post-bossa nova. E forse non tutti sanno che il primo successo d'oro
(un milione di copie vendute) di Caetano Veloso l'ha scritto lui. È
Vinicius Cantuária, quintessenza della nuova musica brasiliana. "La
mia musica ha bisogno di cambiamenti. Ha bisogno di parlare a nuove genti
per essere libera di sperimentare". Elementi classici, jazz,
minimalisti, etnici costellano le sue canzoni. Così come la sua musica è
costellata di collaborazioni eccellenti: Bill Frisell, Sean Lennon, Laurie
Anderson, David Byrne, Caetano Veloso, Marc Johnson, Marc Ribot, Brad
Mehldau. Si odono sonorità nuove nella musica di Vinicius Cantuária ma le
radici penetrano pur sempre in profondità nella tradizione della bossa più
classica e non a caso Vinicius cita spesso Tom Jobim quale sua ispirazione
primaria. Questa sinergia tra tradizione e innovazione lui dice di trovarla
con più facilità lontano dalla sua terra natìa, a New York dove ora vive:
"qui mi prende la nostalgia e sono ispirato a fare una musica che è
ancora più brasiliana. Diciamo che divento più brasiliano quando sono
lontano dal Brasile". Entrata: primi posti 30.- frs / ridotti 25 .- frs
(20 euro /ridotti 17 euro); secondi posti 25.- frs / ridotti 20.- frs (17
euro / ridotti 14 euro) Ridotti: studenti, avs/ai, euro<26, membri cts
Venerdì 13 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 20.30 ORCHESTRA
BAOBAB (Senegal) Il nome è stato profetico. Come il grande albero sacro
africano anche l'Orchestra Baobab ha resistito agli anni e al trascorrere
delle mode musicali. E così, dopo un lungo periodo di totale inattività,
eccola ritornare come uno dei più interessanti e celebrati fenomeni
musicali sulla scena mondiale. Durante gli anni Settanta fu regina
incontrastata della musica pop del Senegal e dell'intera Africa occidentale,
spianando la strada proprio a quel Youssou N'Dour che poi con gli scatenati
ritmi mbalax del nord del paese si rivelò nemesi impietosa. La musica
dell'Orchestra Baobab vanta da sempre due qualità distintive: l'influenza
della musica cubana e l'integrazione di tutti gli stili musicali del
Senegal. Fu proprio questa sua musica eclettica, con i suoi sapori e profumi
cubani, ad ispirare la produzione di uno dei più grandi successi di
"world music", l'iperglorificato Buena Vista Social Club. Ora,
dopo una pausa sabbatica durata 20 anni, l'Orchestra Baobab ritorna con una
proposta tanto in linea con il suo stile e la sua tradizione quanto attuale,
che gli ha fruttato il prestigioso premio della critica ai BBC World Music
Awards. E di nuovo all'ombra del grande albero sacro si ballano i più bei
ritmi e le più belle melodie dell'Africa occidentale. La serata continuerà
fino a tarda notte, e saranno molte le sorprese!
CAPERCAILLIE (Scozia) Un ruscello che si srotola nella landa. Uno specchio
d'acqua, lontano, nerissimo, solitario, nel verde intenso dei prati. E
nuvole, incombenti, nerissime, che maculano il blu di un cielo forse ancora
più incombente. Non ci sono alberi ma una voce che si staglia nel vento, più
limpida di un cristallo. È la voce di Karen Matheson, "la più
raffinata cantante gaelica vivente". Canta le canzoni che ha imparato
dalla nonna sulle isole Ebridi quando era ancora bambina. Sono melodie
antichissime, alcune vecchie di oltre 400 anni, che sgorgano dalla torba
delle Highlands scozzesi e che Karen e il suo gruppo Capercaillie riportano
a nuova vita. Le resuscitano e ne mantengono intatta la magia con i suoni di
cornamusa, flauto, violino e soprattutto con la voce di Karen. Ma le vestono
anche con sonorità moderne. Le decorano con la tecnologia, con i colori dei
sintetizzatori. Le fondono con i ritmi e le vocalità di altre lontanissime
culture musicali. Questa è la proposta di Capercaillie: non filologia bensì
innovazione, proiezione nel futuro. Ma non ci sono mai effetti speciali fini
a se stessi: sempre sono integrati in una naturale fioritura musicale.
Vent'anni di carriera, numerosi dischi con altrettanti premi e
riconoscimenti, importanti collaborazioni (anche nel mondo del cinema) hanno
fatto di Capercaillie il gruppo più prestigioso della nuova musica
celtica.
LOS DE ABAJO (Messico) Libertà. Identità. Uguaglianza. Ecco le tre parole
chiave del manifesto politico-musicale di Los De Abajo, la band più atipica
della scena rock del Messico odierno. "Quelli di sotto" sono
fermamente convinti che i cambiamenti vengano dal basso. Per questo hanno
rubato il loro nome all'omonimo racconto di Mariano Azuela che prende spunto
dal coinvolgimento dei campesinos alla rivoluzione messicana. Hanno iniziato
in quattro, dieci anni fa, con una semplice proposta di latin-ska. Poi hanno
propagato il loro "ideale rivoluzionario" ad altri musicisti, lo
hanno allargato ad altri generi musicali. Hanno scoperto altre culture
musicali ma soprattutto hanno riscoperto la loro identità messicana. Ora
sono in dieci. Suonano una musica caleidoscopica che trascende qualsiasi
frontiera di razzismo. Una musica che abbraccia i caldi ritmi latini, cumbia
salsa rumba, ma anche il raï e il reggae. Una musica che sposa le melodie
delle trombe mariachi e del son jarocho con l'energia del rock. Insomma,
offrono una miscela di ska 'n' salsa e rock 'n' raï, alla Manu Chao per
intenderci, premiata proprio quest'anno con il BBC World Music Award come
miglior proposta d'America. Ma sempre fedeli al loro impegno di attivismo
politico, cantano in favore degli oppressi, suonano per i "los de abajo"
del Messico e del mondo intero. Entrata 10.-frs (7 euro) per l'intera
serata. Sabato 14 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 15 OASI
Mercatino-esposizione delle associazioni umanitarie e di aiuto allo sviluppo
e delle comunità di stranieri residenti in Ticino. Con animazioni per i più
piccoli e cucina etnica a tutte le ore. dalle 16.30
I SERVI DI SCENA, TEATRO LA MADRUGADA (Milano) La Parata di Sua Maestà Nera
Spettacolo itinerante in cui nove attori, due assistenti in costume e
quattro percussionisti portano in strada i ritmi, i colori, le danze, i
canti del mondo haitiano, ed evocano gli eventi della storia dell'isola di
Haiti ai tempi del dominio francese, della rivolta degli schiavi e
dell'ascesa al potere del Re nero Henri Christophe. Un'immersione in un
mondo colorato e pulsante che evoca alcuni momenti della storia di Haiti e
ci avvicina ad un universo culturale di grande profondità e bellezza. In
Piazza del Municipio e lungo il Corso S. Gottardo gli attori faranno
rivivere -al ritmo delle percussioni- i personaggi storici della storia di
Haiti: da Dessalines, Bouckmann, Toussaint, i capi della rivolta, a Paolina
Bonaparte, nipote di Napoleone; la regina Marie-Louise, moglie di Christophe;
Henri Christophe in persona, nei panni di un grande pupazzo manovrato dal
barone Vastey, suo segretario; Cécile Fatiman, mambo (officiante) del
voudou; e due loa femminili, spiriti del vasto mondo voudou: Mama Bois e
Madame Brigitte.
Sabato 14 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 20.30 ÇAR NEWA
(Turchia) C'era una volta una musica che raccontava di storie d'amore, di
imprese epiche e di fervore religioso. C'era una volta una musica che
raccontava della sofferenza di un popolo che credeva di avere il diritto di
esistere, di vivere unito. C'era una volta... Ma i curdi sono un popolo
fiero. Non si arrendono e nonostante la loro cultura sia stata e sia tuttora
schiacciata e repressa in ogni sua forma, i curdi lottano per poter
raccontare la loro storia passata e la loro tragedia attuale. E così anche
la loro musica sopravvive. Certo cambia, si evolve, allarga il suo
strumentario, si elettrifica, ma pur sempre resta ancorata alle sue radici.
Ecco quindi che tre bardi curdi mettono a frutto le loro lunghe esperienze
musicali, "clandestine" in patria e da esuli in Europa, e formano
il gruppo Çar Newa. Le "quattro melodie" (questo significa il
loro nome) cantano le tradizioni, le gioie, i drammi del loro popolo per il
loro popolo ma si aprono anche all'occidente. Registrano dischi e videoclips,
cercano nuove vie per far sentire la loro voce, sperimentano modi moderni
per far ascoltare la loro musica: per gridare al mondo intero che i curdi
esistono. OJOS DE BRUJO (Spagna) L'idea fu, fin dall'inizio, quella di fare
musica partendo da una base di flamenco e allargarsi a differenti altri
stili. Un'idea che nacque nel 1990 quando il chitarrista Ramón Giménez e
il bassista Juanlu el Canijo iniziarono a suonare assieme. La svolta avviene
6 anni dopo a Barcellona durante delle jam sessions con diversi altri
musicisti che lavorano a vari progetti. Questa collaborazione di
"indipendenti" si concretizza in "Vengue" un disco
pubblicato nel 2000 dalla Edel Records. Si tratta ancora di "rumba
gitana"che però contiene già i germogli di una nuova musica più
multiculturale. Il grande successo del disco convince i musicisti a
costituire il progetto Ojos De Brujo come un vero e proprio gruppo e
soprattutto a liberarsi dai vincoli dei discografici. Così con un'etichetta
propria arriva anche la possibilità di fare una musica davvero libera.
Libera di sperimentare, di fondere, di integrare, di maturare un secondo
disco. "Barí", dello scorso anno, testimonia infatti un lavoro
affrancato da qualsiasi inibizione stilistica. È un viaggio a tappe tra
scratch-rumba, reggae-tango, funky-bulería, zambra elettronica,
jip-jop-tango, tabla hindu, chitarre flamenco e percussioni elettroniche. È
musica di strada urbana e soprattutto vitale.
MUNDO LIVRE S/A (Brasile) Oramai nessuno crede più che la musica brasiliana
è soltanto il "tropicalismo" di Caetano Veloso e Gilberto Gil. Il
movimento Mango Beat ha contribuito in maniera indiscutibile a scuotere,
finanche a stravolgere l'attuale scena musicale del grande paese
sudamericano. All'inizio degli anni 90, l'amore per la musica e
l'insoddisfazione ha incoraggiato alcuni artisti a cercare di render più
dinamica la cultura del proprio paese e in particolare della propria città,
Recife, detta "la quarta peggior città del mondo". Zero Quatro,
chitarrista e cantante del gruppo Mundo Livre, è l'autore di due manifesti
di questo movimento. Il suo obiettivo è di creare una scena artistica tanto
"biodiversificata" quanto le mangrovie e l'intero ecosistema che
circonda i quartieri e le terre dove lui e i suoi compagni sono cresciuti,
nel nordest del Brasile. Dopo le esperienze negli anni Ottanta di tentativi
d'attualizzare la samba e gli altri ritmi tradizionali con il Punk e l'Hip
Hop, è proprio la persistente insoddisfazione in una realtà culturale
ancora e sempre stereotipata, anzi sterile e infangata nel provincialismo più
deteriore, che spinge Zero Quatro e Mundo Livre a ribadire la loro denuncia,
a proseguire la loro ricerca di una nuova musica popolare brasiliana.
Infolink: www.festate.ch
L'UNIVERSITÀ
DI UDINE APRE AL JAZZ ANTEPRIMA DI UDIN&JAZZ PER GLI STUDENTI
UNIVERSITARI
Saranno gli studenti universitari i primi ad accogliere la XIII edizione del
Festival Internazionale Udin&Jazz in programma dal 18 al 28 giugno sul
territorio friulano ed organizzato dall'associazione culturale Euritmica. Si
è infatti attivata una collaborazione tra l'ateneo friulano e UdineJazz:
sinergia che si concretizzerà con un evento che arricchirà l'offerta
culturale dell'università e cercherà di introdurre il giovane pubblico
alla musica jazz. Sicuramente coinvolgente sarà dunque l'incontro-concerto
dal titolo 'L'anima del jazz' organizzato nello splendido parco dell'Ateneo,
mercoledì 5 giugno, alle 17.00 (Palazzo Antonini Via Petracco, 8 - Sala
Convegni, in caso di mal tempo) e il cui protagonista è stato il
pirotecnico pianista friulano Claudio Cojaniz. a salire in cattedra, o
meglio sul palco, uno dei più importanti artisti del panorama jazz
italiano, che ha accumulato rilevanti esperienze didattiche ed avuto
riscontri anche a livello internazionale. Il nome dell'evento, "L'anima
del jazz", già dice molto sull'approccio alla musica del protagonista:
"Il jazz, come la poesia, può vivere solo in piccoli posti dove le
persone si parlano e cercano di conoscersi, misurandosi in modo continuo e
armonico...". Quale dunque miglior location questa scelta
dall'Università per dar modo a tutti gli studenti di trascorrere un
pomeriggio diverso nel mondo dell'improvvisazione jazz. Cojaniz friulano,
classe 1952, oltre a lavori per il cinema e per la televisione ha pubblicato
vari cd l'ultimo dei quali Romantic Circle album in trio, dove il grande
Thelonious Monk è presente prima come ispiratore e poi come compositore di
tre degli otto brani. Attualmente sta continuando il progetto sulla musica
di Monk suo mito indiscusso, con il trio Hot Romantic Circle. Ma, come
sempre in Cojaniz, quello che fa la differenza è lo spirito con il quale la
musica viene interpretata grande passione e forte intensità emotiva che
certo gli studenti avranno modo di apprezzare durante l'incontro...Oltre
alla collaborazione con l'Università di Udine (che prevede per gli studenti
e dipendenti universitari la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti a
5 concerti a prezzi specialissimi), da segnalare anche le altre partnership
importanti per "Udin&Jazz 2003". Al via, infatti, un
gemellaggio con il Festival Jazz di Lubjana che si tradurrà in uno scambio
di artisti e vedrà proprio Claudio Cojaniz testimonial della rassegna
friulana in terra slovena. Fra le novità di quest'anno anche le
'scorribande comiche' di Ugo Dighero che faranno da introduzione ai quattro
concerti al Teatro Nuovo "Giovanni Da Udine", in cui suoneranno
artisti-mito del panorama jazz mondiale: Arto Lindsay (mercoledì 25
giugno), Randy Weston (giovedì 26), Gonzalo Rubalcaba (venerdì 27) e Jan
Garbarek (sabato 28). Info e prenotazioni sul sito www.euritmica.it
(tel. 0432.530540).
PROGRAMMA
mercoledì 18 giugno - Tricesimo (Ud) Piazza G. Ellero ore 21.00 "NIGHT
IN CALIGOLA". MARCO TAMBURINI & MARCELLO TONOLO - Marco Tamburini
(tromba, filocorno); Marcello Tonolo (pianoforte) MASSIMO DONÀ QUINTET-
Massimo Donà (tromba); Francesco Bearzatti (sax tenore e soprano); Lele
Rodighero (tastiere); Nicola Sorato (basso elettrico); Davide Ragazzoni
(batteria).
giovedì 19 giugno - Cervignano del Friuli (Ud) P.zza Indipendenza ore 21.00
GIOVANNI MAZZARINO QUINTET. Giovanni Mazzarino (pianoforte); Fabrizio Bosso
(tromba e filicorno); Francesco Bearzatti (sax tenore e soprano); Stefano
Senni (contrabbasso); Paolo Mappa (batteria).
venerdì 20 giugno - Codroipo P.zza Garibaldi ore 21.00. ROBERT JUKIC BAND -
in collaborazione con il Festival Jazz di Lubjana Robert Jukic (basso); Jure
Pukl (sax); Jaka Kopac (sax); Izidor Leitinger (tromba); Rok Lopatic
(piano); Dusan Novakov (percussioni).
lunedì 23 giugno - Cividale (Ud) Teatro Ristori (ingresso posto unico €
5) ore 21.00 MASSIMO URBANI TRIBUTE. Pietro Tonolo, Piero Odorici, Carlo
Atti e Claudio Chiara (sax); Luigi Bonafede (piano); Lucio Terzano
(contrabbasso); Paolo Pellegatti (batteria).
mercoledì 25 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00
(Biglietto intero € 18; ridotto € 15). ARTO LINDSAY TRIO Arto Lindsay (voice-guitar);
Melvin Gibbs (bass); Micah Gaugh (keyboards/samples/sax).
giovedì 26 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00
(Biglietto intero € 18; ridotto € 15), RANDY WESTON - "African
rithms trio" Randy Weston (piano); James Lewis (c.basso); Neal Clark
(percussioni).
venerdì 27 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00
(Biglietto intero € 18; ridotto € 15). GONZALO RUBALCABA TRIO FEATURING
DAVID SANCHEZ QUARTET Gonzalo Rubalcaba (piano); David Sanchez (sax);
Armando Gola (basso); Ignacio Berroa (percussioni).
sabato 28 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.30 (Biglietto
posto unico intero € 18; ridotto € 15), JAN GARBAREK GROUP Jan Garbarek
(sax); Eberhard Weber (basso); Rainer Brüninghaus (tastiere); Marilin Mazur
(percussioni)I prezzi per i concerti di Udine: intero posto unico € 18;
ridotto € 15. Abbonamenti alle 5 serate a pagamento: intero € 55,
ridotto € 45, convenzionati € 40 (studenti università 5 concerti). Agli
abbonati in omaggio la maglietta di Udin&Jazz 2003.
PREVENDITE
UDINE Angolo della Musica, via Aquileia 89 tel. 0432.505745;
UDINE Natural Sound, via Porta Nuova 12 tel. 0432.508586 ;
UDINE Casa della Musica, p.tta Marconi 15 tel. 0432.505464;
UDINE Funky Town, via V.Veneto 38 tel. 0432.511378;
PORDENONE Catelli Musica, p.zza XX Settembre tel. 0434 523039;
CODROIPO Dischi Eugenio, via Roma 41 tel. 0432.906217;
CERVIGNANO DEL FR. AM Music, p.zza Indipendenza 17 tel. 0431.31595;
PALMANOVA Videostar, Borgo Udine 45 tel. 0432.923536;
TOLMEZZO tel. 0433.466;
TRIESTE Utat Point, Galleria Protti 2 tel. 040.630063;
MONFALCONE La Luna, via Matteotti 6 tel. 0481.790290
GORIZIA Music Shop, via Mazzini 13 tel. 0481 34164 Infolink: www.euritmica.it
IN TRE
ANNI IL NUOVO "CADUTI DELL'ADAMELLO" IL RIFUGIO COSTRUITO DAGLI
AUSTRIACI SUL GHIACCIAIO DELLE LOBBIE SARÀ COMPLETAMENTE
RISTRUTTURATO
Per il rifugio alpino "Caduti dell'Adamello", uno dei più
suggestivi del Trentino, è giunto il momento di rinnovarsi. Costruito dagli
austriaci per ospitare le guarnigioni che combattevano contro le truppe
italiane nel corso della Prima Guerra Mondiale, è entrato nei libri di
storia soprattutto per aver propiziato lo storico incontro fra papa Giovanni
Paolo II e Sandro Pertini nel luglio del 1984. Posizionata ai margini di uno
dei ghiacciai più ampi d'Europa, quello delle Lobbie, la struttura mostra i
segni del tempo e necessita di una delicata opera di ristrutturazione. Oltre
all'ammodernamento delle sale esistenti, verrà costruito un nuovo corpo
destinato ad ospitare la cucina, la sala da pranzo (per 50 persone) e la
dispensa. La parte più impegnativa del progetto riguarda, però,
l'approvvigionamento di energia elettrica e il sistema di smaltimento degli
scarichi. Il rifugio sarà alimentato da pannelli solari e da celle ad
idrogeno, una tecnologia studiata dall'Irst per rispettare al massimo
l'ambiente. Questa soluzione limiterà le emissioni a semplice vapore acqueo
e ossigeno, che verrà impiegato per depurare gli scarichi. Il progetto è
stato realizzato a moduli per poter essere utilizzato in altre situazioni di
questo tipo: l'obiettivo, ambizioso, è di sostituire pian piano tutti i
gruppi elettrogeni a gasolio in dotazione a molti rifugi con questa
tecnologia pulita. In quanto agli scarichi fognari, verrà costruito un
sistema che dividerà le parti più grossolane dal liquame: le prime
finiranno, essicate, in sacchi biologici, il secondo finisce nel ghiacciaio
in quantità tale da non inquinarlo. I lavori dureranno 3 anni, per questo
il rifugio rimarrà aperto a mezzo servizio garantendo l'ospitalità di
emergenza. Nella nuova struttura troverà posto anche un piccolo museo
storico e la base d'appoggio per il centro glaciologico della Sat, oggi
ubicato presso il rifugio Mandrone (ormai troppo distante dalle nevi
perenni). Il Cai di Brescia, che da solo non avrebbe potuto sostenere gli
ingenti costi da sostenere per queste opere, ha ceduto il rifugio ad una
fondazione composta da cinque enti trentini (Provincia Autonoma di Trento,
Comune di Spiazzo, Consorzio dei Comuni della Val Rendena, Parco Adamello
Brenta e Sezione Ana di Trento) e cinque bresciani (Provincia di Brescia,
Comune di Brescia, Comunità montana Alta Valcamonica, Cai di Brescia e
Sezione Ana della Valcamonica). L'Associazione nazionale alpini ha aperto
una sottoscrizione fra i propri 50.000 affiliati per sostenere i lavori di
ristrutturazione: ognuno è invitato a donare un euro.
LE
SCULTURE DI CAMILLE CLAUDEL A REGGIO EMILIA TRE PACCHETTI SPECIALI (HOTEL
POSTA, ALBERGO REGGIO E CAVAZZONE) PER VISITARE AL MEGLIO LA MOSTRA
Rivive il tormentato amore di Camille Claudel e Auguste Rodin a Reggio
Emilia. Dall'1 giugno al 10 agosto 2003 si terrà la mostra "Camille
Claudel, sculture", che vedrà esposte a Palazzo Magnani 50 opere
dell'artista francese accompagnate da 13 sculture del suo pigmalione Auguste
Rodin. L'iniziativa è curata da Sandro Parmeggiani, promossa dalla
Provincia di Reggio Emilia. La straordinaria opera della Claudel è rimasta
a lungo poco conosciuta, nonostante gli apprezzamenti provenienti da più
parti. La scultrice, nata in Francia nel 1864, visse una relazione a dir
poco burrascosa con il suo grande maestro, Auguste Rodin; storia che ispirò
il regista Nuytten a girare un film con Isabelle Adjani e Gérard Depardieu
come interpreti. Per l'occasione l'Hotel Posta, quattro stelle nel cuore
della città (Piazza del Monte, 2), propone un pacchetto speciale, che
comprende pernottamento, biglietto, shopping card e la possibilità di
acquistare il catalogo della mostra a prezzo scontato. Quale migliore punto
di partenza per poter condurre i propri passi curiosi verso le meraviglie di
una città le cui mura partecipano ancora dei versi e delle rime di Ludovico
Ariosto? Ponte tra passato e presente si offre al visitatore quale eredità
restaurata della trecentesca residenza del Capitano del Popolo. Accolto
nella hall rinascimentale, i cui contorni armonici rimproverano ogni
disattenzione, l' ospite emulo di illustri predecessori (dai Gonzaga, ai
Visconti, agli Estensi), viene immediatamente cullato dall'armonia degli
arredi floreali dell'interno, che nulla sottraggono alla bellezza
originaria. Dal Salone delle Adunanze (oggi sala convegni), monito
all'indifferenza, verrà condotto, custodito in un marmoreo abbraccio
dall'ampio scalone rinascimentale, alle diverse dimore che si prodigano in
quanto a comodità e raffinatezza. Corona all'Hotel Posta sono il Duomo
romanico, il Battistero, il Palazzo del Vescovado e quello medievale del
Monte di Pietà, affacciati quasi con meraviglia su una delle più belle
piazze reggiane. Chi cerca soluzioni più modiche, può scegliere la
dipendenza dell'Hotel Posta (da cui dista solo 100 metri), il confortevole
Albergo Reggio (Via San Giuseppe, 7), con stanze spaziose, ideale non solo
per chi viaggia per affari ma anche per il giovane turista che voglia
scoprire le meraviglie della città. E a proposito di meraviglie, non si può
dimenticare che siamo nella terra del Parmigiano Reggiano, del Lambrusco e
del Nocino, dei cappelletti e dell'erbazzone. Sarebbe quindi imperdonabile
non visitare l' azienda Agricola Cavazzone, ex residenza-delizia del Barone
Franchetti che si innamorò di questo luogo e verso la fine dell'800 ne fece
un santuario del buon gusto. Passato alla Famiglia Terrachini nel 1920, oggi
il patron Giovanni Sidoli offre visite guidate alla sua acetaia
rinascimentale, dove negli oltre 300 barili di legno pregiato aspetta
assopito per dodici anni il bruno scuro e morbido dell'Aceto Balsamico
Tradizionale, pronto a diffondere il suo sapore agrodolce in mille deliziosi
accostamenti. Pacchetto per la mostra di Camille Claudel: un pernottamento;
un biglietto; shopping card (tra i vari sconti dà anche diritto ad una
riduzione sull'acquisto del catalogo della mostra). Hotel Posta : prezzo per
camera doppia: 93 euro; supplemento camera singola: 47 euro. Albergo Reggio:
camera doppia: 64.50 euro per persona; supplemento camera singola: 27.50
euro. Cavazzone: camera doppia (suite): 55 euro per persona. Per
informazioni sull'Hotel Posta e Albergo Reggio: tel. 0522 432944 E-mail: direzione@hotelposta.re.it
Sito web: www.hotelposta.re.it
www.albergoreggio.it Per
informazioni sull'Azienda Agricola e Agrituristica Cavazzone - Via Cavazzone
4 - 42030 Viano (RE) Tel. 0522 858100 - Fax 0522 858621 - ristorante 0522
986054 - E-mail info@cavazzone.it
Sito web: www.cavazzone.it
GLI
STRUMENTI MUSICALI DEL '500 E DEL '600 A NOGAREDO L'ESPOSIZIONE FA PARTE
DELLE INIZIATIVE CHE CELEBRANO I 350 ANNI DELLA MORTE DI PARIDE LODRON
Una singolare mostra di strumenti musicali accompagna "Paride Lodron,
dal Trentino all'Europa", lungo arco di iniziative culturali che
celebrano i 350 anni dalla morte del nobile trentino divenuto arcivescovo di
Salisburgo: la musica del periodo fra '500 e '600 rivive - l'inaugurazione
è alle ore 17.00 del 14 giugno - nell'esposizione dal significativo titolo
"Il Principe e la musica, gli strumenti musicali al tempo di Paride
Lodron" allestita al Palazzo Comunale di Nogaredo. Un modo nuovo di
guardare allo sfarzo delle corti come quella della stessa Salisburgo
attraverso preziosi strumenti originali appartenuti a Paris Lodron o a loro
copie recenti, un singolare viaggio culturale nell'attività musicale e
concertistica di un'epoca considerata fra le più interessanti della storia
della musica. Dallo scorso 24 maggio fino al prossimo febbraio 2004 sono
numerosi gli appuntamenti che, come questo, mirano a disegnare la mappa
degli spostamenti del rappresentante più insigne della famiglia Lodron:
dalla valle del Chiese, luogo di origine del casato, fino alla Vallagarina,
dove Paris (o Paride) nacque e si affermò come principe
"illuminato" e grande mecenate, passando per Trento, Baitoni,
Lodrone, Pieve di Bono e la Val Rendena, la rassegna punta i riflettori sui
luoghi - magnifici palazzi nobiliari o lunghi percorsi nella natura -
toccati dall'esperienza umana e politica di questo protagonista della storia
trentina, ma anche sui rapporti di lunga data che legano la nostra regione a
Salisburgo e al nord Europa. La mostra "Il Principe e la musica"
resterà in cartellone fino al 20 luglio. Per info: Comune di Nogaredo 0464
410257 - www.comune.nogaredo.tn.it
A.P.T. di Rovereto www.apt.rovereto.tn.it
RYANAIR
PARTE ALL'ATTACCO
E regala voli ai passeggeri in partenza da Firenze Ryanair, la prima
compagnia aerea a basse tariffe d'Europa, oggi parte all'attacco per
liberare i fiorentini dall'oppressione delle "alte tariffe". Con
un'audace iniziativa all'Aeroporto di Firenze Ryanair ha liberato i
consumatori tramortiti dalla schiavitù economica delle alte tariffe
Lufthansa e Alitalia per le rotte verso la Germania e ha regalato biglietti
omaggio a tutti i passeggeri per la nuova rotta su Amburgo Lubecca e
Francoforte Hann. Bridget Dowling, Promotions Executive di Ryanair per
l'Italia, commentando la promozione particolare di oggi, ha detto:
"Siamo qui per mostrare a questi passeggeri che non sono più costretti
a volare con questi prezzi gonfiati. Per troppo tempo Lufthansa e Alitalia
sono stati "abili Paperoni" qui, facendo pagare ai consumatori
prezzi da rapina e limitando le possibilità di viaggio da e per la toscana.
Il servizio Ryanair da Pisa ad Amburgo ha tariffe molto convenienti a
partire da Euro 9.99 sola andata tasse escluse che comparati alle tariffa
Lufthansa di 700 Euro sola andata tasse escluse è il 98% più economica.
Con questo atteggiamento Lufthansa e Alitalia hanno in realtà tarpato le
ali alla gente di Firenze. Ryanair opera questa rotta con nuovi aerei e con
maggior puntualità ed è qui per liberare i fiorentini. Coloro che non
vogliono continuare ad essere derubati possono trovare le tariffe più basse
su www.ryanair.com il modo più
veloce, facile ed efficiente di viaggiare."
A
CALDONAZZO SFIDA FRA VIGILI DEL FUOCO DOMENICA 15 GIUGNO SI DISPUTA IL
CAMPIONATO ITALIANO DI MTB RISERVATO A QUESTO CORPO
Più che una competizione sarà soprattutto una grande festa per tutti i
vigili del fuoco che vi prenderanno parte. La lotta, sulle rampe che salgono
dal Lago di Caldonazzo verso Campregheri sarà accesa, ma il vero motivo per
cui centinaia di pompieri raggiungeranno il Trentino già da questo fine
settimana sarà trascorrere un periodo di vacanza con le proprie famiglie a
contatto con i colleghi delle altre regioni italiane. L'occasione è offerta
dalla settima edizione del campionato italiano di mountain bike per vigili
del fuoco, in programma il 15 giugno a Caldonazzo. Fra gli iscritti ci sono
sia i vigili in servizio permanente sia quelli volontari, impiegati
massicciamente soprattutto sul territorio regionale. La manifestazione,
organizzata dalla Federazione Italiana dei Vigili del Fuoco e supportata dal
Comune di Caldonazzo, dall'Apt della Valsugana e dalle Casse Rurali del
Trentino raccoglie il testimone da Canal San Bovo, che ha ospitato
l'edizione passata. Si tratta, dunque, di un "happening" che ha
ormai salde radici in Trentino e che funge anche da importante volano per
l'economia turistica della valle che fa gli onori di casa. La competizione
vedrà al via più di 250 iscritti ed è intitolata a Massimo Rizzi, un
vigile del fuoco di Caldonazzo che si è sacrificato per spirito di
servizio. Il percorso, lungo circa 27 chilometri, sarà decisamente tecnico
e attraverserà i boschi del Monte Rive utilizzando strade forestali e
sentieri, toccando Maso Piatelle e Maso Murari. Sono previsti dei passaggi
anche per le vie di Caldonazzo. Il locale gruppo Nuvola degli alpini
assicurerà il ristoro al palazzetto. La gara sarà preceduta da un momento
di confronto fra i vari corpi e da una visita guidata alla caserma di
Caldonazzo.
VIAGGI
DI NOZZE CON EMIRATES: LIMOUSINE CON AUTISTA E TARIFFA SPECIALE PER LE
COPPIE
Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, offre
gratuitamente il servizio di accompagnamento con autista a bordo di
limousine a tutti viaggiatori di economy class in partenza dall'Italia per
un viaggio di nozze, per i quali è applicabile anche la tariffa 'Companion
Discount' sui biglietti aerei acquistati contestualmente, con risparmio sul
secondo biglietto fino a 516 euro. Per una luna di miele indimenticabile in
una delle 64 destinazioni del network Emirates, la pluripremiata compagnia
aerea mette a disposizione una limousine per accompagnare i passeggeri dalla
propria residenza all'aeroporto e vice versa entro il raggio di 60 km
dall'aeroporto di Milano Malpensa e di 50 km da Roma Fiumicino. L'offerta
'Limo' è combinabile, fino al 30 giugno, con la proposta 'Companion
Discount' in Economy Class, che prevede l'applicazione di una tariffa
particolare sull'acquisto contestuale di due biglietti con tariffa 'adulti'
sulla medesima destinazione. La proposta Companion Discount consente una
riduzione sulla tariffa lorda del secondo biglietto pari a 516.00 euro per
chi viaggia in Business e di 258.00 euro per chi viaggia in Economy. La
promozione è applicabile su tutte le destinazioni Emirates da ROMA o MILANO,
sulle tariffe di andata e ritorno di Business ed Economy Class. Emirates
viaggia verso Dubai da Milano Malpensa con 4 voli settimanali e sette volte
alla settimana da Roma Fiumicino. Per informazioni sull'operativo dei voli e
sulle promozioni Emirates, si prega di contattare l'ufficio prenotazioni
allo 06 54220213 o di visitare il sito www.emirates.com
LA
"FIEMMEBIKE" ALLA SCOPERTA DEL LAGORAI DOMENICA 15 GIUGNO RITORNA
LA GRAN FONDO FIEMMESE CON UN CALEIDOSCOPIO DI NOVITÀ: DAL PERCORSO ALLA
BENEFICENZA
La "FiemmeBike" ritorna dopo un anno di pausa con tante novità.
La gran fondo di mountain bike, che il 15 giugno raggiunge la quinta
edizione, ha deciso di rifarsi completamente il look, puntando sulla
suggestione. Il percorso di gara è infatti nuovo di zecca, decisamente
affascinante, visto che si svilupperà interamente nel verde della stupenda
catena del Lagorai, così come la zona partenza e arrivo ora spostata nel
Centro fondo di Lago di Tesero, la stessa area che lo scorso inverno ha
ospitato i Mondiali di sci nordico Fiemme 2003. I chilometri che i biker si
troveranno ad affrontare sono complessivamente 37, all'interno dei quali si
integrano al meglio contenuti di alta valenza tecnica con altri di minore
difficoltà, in grado quindi di soddisfare sia gli specialisti più esigenti
sia i non tesserati, i quali magari, in passato, si vedevano condizionati da
un impegno agonistico non alla portata di tutti. Sarà dunque una "FiemmeBike"
universale, che per la prima volta quest'anno ha deciso di entrare nella
famiglia delle "Point to Point": in pratica si tratta di una gara
con partenza e arrivo nello stesso punto, simile ad un circuito. Una scelta
che consente di partecipare a tutti, di avere una sede logistica agile e una
maggiore visibilità, trovando a Lago di Tesero le migliori condizioni
ambientali, prima, durante e dopo la gara. Come in tutte le gran fondo di
mountain bike non mancherà neppure la versione "children" della
competizione, la "Mini FiemmeBike" che andrà in scena sabato 14
giugno a Lago di Tesero, grazie all'organizzazione della Società ciclistica
Centro Fiemme. La partenza è prevista per le 15.30 e il costo
dell'iscrizione, fissato nella quota di 3 euro, sarà devoluto in
beneficenza. Info tecniche: 0462 341905 www.valdifiemme.it/fiemmebike
Info turistiche: 0462 241111 - www.valfiemme.net
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