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2003 anno 6°  

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SABATO
7 GIUGNO  2003

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PER I SOCI DEL TOURING CLUB ITALIANO ARRIVA LA NUOVA CARTA DI CREDITO MASTERCARD EMESSA DA CLARIMA 

Linea di credito speciale e un programma di loyalty dedicato all¹Associazione Italiana Studio Malformazioni le novità più importanti E¹ riservata ai soci del Touring Club Italiano la nuova carta di credito co-branded, emessa da Banca Clarima del Gruppo UniCredito Italiano sul circuito MasterCard. Carta Touring, utilizzabile anche per rimborsi rateali dei pagamenti effettuati, riserva molti vantaggi ai titolari Soci Touring. E¹ gratuita per i primi due anni e dal terzo in poi ha un costo di 25 euro; il plafond di utilizzo è personalizzato in base alle esigenze del titolare, partendo da un minimo di 2 mila euro mensili e inoltre non viene applicata nessuna commissione in caso di utilizzo per il rifornimento di carburante. Ma la novità più importante per il titolare è costituita dalla linea di credito collegata alla carta, che consente il finanziamento di viaggi acquistati presso le agenzie dei Punti Touring, a condizioni particolari: fino a 10 mila euro infatti, il TAN (tasso annuo nominale) applicato è pari al 10,90%, mentre il TAEG (tasso annuo effettivo globale) è pari all¹11,46%. ³Abbiamo colmato una lacuna dichiara Guido Venturini direttore generale del Touring Club Italiano proponendo ai Soci del Tci un moderno strumento di pagamento a condizioni veramente favorevoli e aprendo loro una linea di credito dedicata al turismo, erede moderna dell¹antica Cassa Viaggi e Vacanze con la quale - più di 50 anni fa e con i mezzi disponibili all¹epoca - il Tci favorì con grande successo il turismo a condizioni agevolate. Abbiamo anche ottenuto da Clarima e di questo il Tci la ringrazia sentitamente - l¹impegno a devolvere a suo carico lo 0,15% dell¹intero movimento finanziario prodotto dai Soci Touring a un¹istituzione a scopo umanitario, che per l¹anno in corso sarà l¹Associazione Italiana per lo Studio delle Malformazioni. So quindi per certo che i nostri Soci faranno buon uso di questa carta di credito, che rappresenta per loro un mezzo di pagamento conveniente ma, soprattutto, consente di contribuire a finanziare attività nobili e solidali.² Per facilitare la richiesta della carta a Banca Clarima, non è necessaria l¹apertura di un nuovo conto corrente, in quanto il titolare può utilizzare il conto che già possiede. Ancora, tra le altre condizioni, si possono citare: l¹importo massimo di denaro contante prelevabile al giorno, pari a 260 euro; le commissioni applicate sul prelievo contante, pari al 4% con un minimo di 2,50 euro; il TAN applicato, in caso di utilizzo della carta nella modalità revolving, pari al 14,50%, mentre il TAEG sale di un punto percentuale. Con Carta Touring, il titolare, grazie al circuito internazionale MasterCard, può utilizzare la carta presso 30 milioni di esercenti nel mondo (di cui mezzo milione in Italia) e prelevare contante da circa 820 mila distributori automatici nel mondo (di cui 34 mila in Italia). Infine, alla carta è collegato un programma di loyalty che prevede il versamento, da parte di Clarima, dello 0,15% del transato annuo realizzato con la carta, in favore dell¹ASM, l'Associazione Italiana Studio Malformazioni.

RELILAX: UNA CASA PER LA BELLEZZA 
Una vera casa, accogliente, elegante, curata nell'arredo delle camere e degli ambienti comuni. E' questo il Relilax presso l'Hotel Terme Miramonti di Montegrotto Terme. Elettra Braggion, padrona di casa, anche quest'anno propone i suoi trattamenti a base di fango e acque termali del consorzio di Abano e Montegrotto per disintossicare, eliminare le tossine, recuperare lo splendore della pelle. A questo scopo si abbinano ai trattamenti del centro benessere i menu dietetici, ideati per favorire la perdita di peso e l'eliminazione di spiacevoli accumuli di cellulite. Sono molte le soluzioni personalizzate per singole esigenze: come il long week end di tre giorni in pensione completa, il week energy di sette giorni con programma dieta speciale. In tutti i casi sono previsti massaggi, peeling, idromassaggi, trattamenti viso specifici e tricologici, oltre all'utilizzo delle piscine termali, vero cuore del Relilax. Il successo del soggiorno è completato dai prodotti cosmetici messi a punto dall'Istituto Dermatologico termale annesso al centro Relilax. Il loro segreto consiste nell'abbinamento dei principi attivi di acqua e fanghi termali con vitamine, proteine della soia, the verde, burro di karité. Nuovissimo è il Vitaminepure, con vitamine naturali purissime per riequilibrare l'integrità cutanea. Relilax, Hotel terme Miramonti, Montegrotto Terme (Pd), tel. 049/8911755 I 

RIVOLUZIONARI ANNI SESSANTA IN MOSTRA A PADOVA 
Un intreccio memorabile, forse irripetibile, di design, arti visive, architettura è protagonista della originale mostra "La Grande Svolta -Anni '60" esposta a Padova con catalogo Skira. Anni di grande effervescente cambiamento, in cui il concetto stesso di arte stava cambiando e inglobava in sé altri campi espressivi come il cinema, la televisione, la musica, la fotografia, la moda. L'allestimento curato da Italo Rota nel Salone di 2000 metri quadrati con affreschi a soggetto astrologico vuole appunto ricreare questo universo composito e immerge lo spettatore in un orizzonte eterogeneo. Soprattutto domina la forza comunicativa del linguaggio pubblicitario, che insieme con il linguaggio televisivo segnò l'immaginario popolare, mentre i consumi di massa trasformavano le abitudini sociali. Grande protagonista di questa rivoluzione artistica fu Andy Warhol con le sue gigantografie di icone popolari, inventando una Pop Art che Venezia consacrò. Ma anche l'architettura e l'urbanistica segnarono una rivoluzione con gli enormi centri commerciali, le autostrade, i luoghi del divertimento. "La Grande Svolta- Anni '60" Palazzo della Ragione, Padova, fino al 19 ottobre, tel.049/8204501 catalogo Skira 

A FAENZA IL SECOLO D'ORO DELLA CERAMICA 
Arte applicata, ma che arte! E' quella in mostra a Faenza, la capitale indiscussa della ceramica italiana che ospita per tutta l'estate la bellissima mostra dedicata alla ceramica italiana dei secoli d'oro XV e XVI proveniente dal Museo statale dell'Ermitage. Collezionati con amore e tenacia da ricchi signori russi di San Pietroburgo, questi 125 pezzi tornano al Museo Internazionale della ceramica (MIC) per alcuni mesi. Sono bellissimi piatti istoriati con i miti di Proserpina, calamai dalle fattezze più curiose (putti, eroi mitici, santi) o rari candelabri, coppe con iridescenze arabe, porta liquori con le forme di Bacco, preziosi vasi da farmacia, monumentali rinfrescatoi per le fiasche. Pezzi rarissimi che spiccano per i colori intensi, i blu, i gialli, i rossi, i toni metallici, in un arcobaleno armonioso tipico dell'ideale rinascimentale. Un'occasione unica per scoprire Faenza con visite guidate, concerti, attività di laboratorio per famiglie e bambini, senza dimenticare attraenti esperienze eno-gastronomiche in città o nella vicina collina romagnola. "Il Secolo d'oro della maiolica - ceramica italiana dei secoli XV-XVI dalla raccolta del museo statale dell'Ermitage", Faenza, Museo Internazionale delle Ceramiche, fino al 26 ottobre, catalogo Mondadori Electa tel. 0546-697311 

AL MART DI ROVERETO IL RACCONTO DEL FILO: RICAMO E CUCITO NELL'ARTE CONTEMPORANEA
Prende il via con questa mostra l'attività di esplorazione e di indagine dei nuovi percorsi e dei nuovi linguaggi dell'arte contemporanea, che il MART intende intraprendere nella sede di Rovereto recentemente inaugurata, dove l'ampia architettura progettata da Mario Botta, in collaborazione con Giulio Andreolli, favorisce e stimola lo sviluppo di quella pluralità di funzioni - esposizione, ricerca, didattica, dialogo tra le arti, incontro e confronto - che il "laboratorio" Mart si propone. L'uso del ricamo e del cucito nell'arte contemporanea sarà allora fino al 7 settembre, uno dei terreni d'indagine del Museo, nel tentativo di registrare - in corso d'opera - una tendenza sempre più radicata nell'arte dei nostri tempi e di consentirne un'articolata e suggestiva lettura, nella consapevolezza che "in arte, le scelte linguistiche sottintendono sempre una visione del mondo - scrive Giorgio Verzotti - sono motivate da intenzionalità che rimandano a dinamiche psicologiche profonde, e spesso (...) giungono a porre questioni di rilievo sociale". Gli artisti Austria: Rainer Ganahl; Belgio: Wim Delvoye; Bosnia Erzegovina: Maja Bajevic; Brasile: Walter Goldfarb; Colombia: Doris Salcedo; Giappone: Hiroko Nakao; Germania: Rosemarie Trockel, Christiane Löhr; Gran Bretagna: Tracey Emin, Mona Hatoum, Jim Lambie; Kossovo: Ezren Shkololli; Italia: Alighiero Boetti, Letizia Cariello, Maria Lai, Claudia Losi, Laura Marchetti, Eva Marisaldi, Laura Matei, Maurizio Vetrugno, Francesco Vezzoli; Messico: Carlos Arias; Olanda: Michael Raedecker Spagna: Elizabeth Aro, Elena del Rivero; Ungheria: Miiriann Imre; USA : Ghada Amer, Angelo Filomeno, Mike Kelley, Zoe Leonard. La mostra è curata da Francesca Pasini. e Giorgio Verzotti. Il catalogo, edito da Skira, oltre a un ricco repertorio di immagini, contiene testi di Nicoletta Misler, Francesca Pasini, Giorgio Verzotti e una presentazione del proprio lavoro fatta da ciascun artista. Il ricamo e il cucito - componenti di un fare antico e diffuso ma da sempre relegato al chiuso delle mura domestiche, al ruolo di mero artigianato e soprattutto alla sfera femminile - sono oggi tecniche espressive ricorrenti nell'arte, segno di una ricerca che va oltre una preferenza individuale. Una pratica artistica inaspettata che sostituisce al pennello la ricerca di supporti e materiali "alternativi" e trova un collegamento con il taglia e cuci che si fa normalmente al computer. Una scelta linguistica che oltre a spezzare - così come accaduto in precedenti importanti esperienze - la barriera che separa i materiali intellettualmente alti da quelli bassi, propone una nuova relazione tra i sessi, dato il ricorso plateale - di uomini e di donne - ad un sistema di segni tradizionalmente femminili. Un mezzo espressivo che assume valenza "politica", capovolgendo i luoghi comuni, ponendo attenzione a ciò che abitualmente è marginale, sovvertendo i ritmi della comunicazione cui la società moderna ci ha abituati, "riannodando i fili" di identità spezzate, rivalutando un pensiero volutamente non logocentrico. Con la mostra "II racconto del filo. Cucito e ricamo nell'arte contemporanea" si vuole dunque dare conto di questo linguaggio ormai autonomo, proponendo una selezione di quegli artisti e artiste che nell'ultimo decennio, e in tutto il mondo, hanno scelto ago e filo per disegnare le loro immagini, avvicinando autori appartenenti ad aree geografiche, culturali e geopolitiche profondamente diverse: l'Europa, i paesi dell'est, il Giappone, gli Stati Uniti, l'America del centro-sud, i paesi arabi. Accanto a ciò vi è il desiderio di raccordarsi ad una "genealogia elettiva", più che ad una filiazione diretta: un percorso che parte ricordando le Avanguardie Russe, con la ricerca suprematista descritta in catalogo da Nicoletta Misler, e che attraversa il secondo futurismo di Bella e Depero - autore fondante l'identità culturale del Mart e dunque opportunamente richiamato anche nell'esposizione - fino ad arrivare ad Alighiero Boetti, (scomparso nel '94), cuore pulsante della rassegna e grande esponente dell'Arte Povera, che per primo usò il ricamo come un linguaggio costante: (ricordiamo i famosi arazzi commissionati alle donne afghane, ricorrendo allo "scambio di mano". Di Boetti verranno presentati al Mart sette importanti lavori inaugurali del suo uso del ricamo. Complessivamente sono 32 gli artisti selezionati per "Il racconto del filo" con molti nomi ormai affermati in campo internazionale: da Rosemarie Trockel, che dalla metà degli anni Ottanta ha determinato una svolta importante nello sviluppo figurativo degli ultimi due decenni, dando voce a percezioni fino ad allora chiuse nell'esperienza privata delle donne, a Tracey Emin, la provocatoria artista inglese che, già nella prima tappa di Sensation alla National Gallery di Londra, nel '97, aveva fatto parlare di sè, rivendicando il diritto di raccontare amori e sessualità; da Mona Hatoun - nata e vissuta a Beirut e poi a Londra, a causa della guerra civile in Libano - che tessendo la kefieh con i capelli femminili (presente a Rovereto accanto ad altre) evidenzia il ruolo delle donne nell'arte e nella protesta politica, a Francesco Vezzoli, Mike Kelley, Eva Marisaldi. Oltre la metà dei partecipanti presenterà un'opera creata appositamente per l'occasione. Così Maja Bajevic - che è nata e vissuta a Sarajevo ed ora a Parigi, che ha ricamato intorno al tema drammatico della guerra nell'ex Jugoslavia, con la perdita luttuosa di luoghi, affetti e consuetudini, e che usa l'ago ed il filo anche per esprimere la contraddittorietà della condizione della donna nella società, da sempre costretta in ruoli codificati e in stereotipi precostituiti - presenterà a Rovereto una performance nuova, anticipando la sua presenza alla Biennale di Venezia di quest'anno: una sorta di "omaggio" alla Donna, anzi all'archetipo della donna, come scultura vivente. Rainer Ganahl metterà in scena la critica alla guerra in Afghanistan dopo l'11 settembre, con un lavoro che abbina ai loghi e ai titoli dei telegiornali americani le risposte ricamate da chi vive in quel paese, riallacciandosi così alla tradizione di Boetti. Al Mart presenterà un lavoro nuovo anche Ghada Amer, emozionante artista di origine egiziana che ha contribuito a portare la cultura araba nel cuore dell'arte contemporanea, rivendicando, con le sue figure d'amore, il diritto delle donne di esprimere se stesse e la propria sessualità ed usando il ricamo come "ferro del mestiere" femminile, per eccellenza. Elisabeth Aro, unendo terreni tradizionalmente maschili e femminili, proporrà al Mart i progetti di edifici di Alvaro Siza trascritti in un libro con pagine fatte di tela di lenzuola e costruirà un muro con mattoni ricoperti di velo sul quale è ricamata la pianta di una casa: da sempre arredata, ornata, curata dalla donne, ma costruita dagli uomini. Zoe Leonard, realizzerà per la mostra una delle sue sculture viventi con frutta disidratata e cucita insieme, a dimostrare la necessità di una sutura tra la vita e la morte, tra ciò che vive e ciò che fa parte dello scarto. Christiane Löhr, intrecciando esili crini di cavallo, creerà una delle sue impalpabili installazioni e tutti gli artisti italiani selezionati - e sono molti, a segnalare doverosamente da parte del Mart una realtà in fermento - si proporranno con un'opera nuova: Letizia Carriello, Maria Lai (artista che da anni lavora con fili e cucito e che potremmo definire, per il suo destino appartato e per le tematiche del suo lavoro, la Louise Bourgeois italiana) Claudia Losi, Laura Marchetti, Eva Marisali, Laura Matei, Maurizio Vetrugno e il giovane Francesco Vezzoli, che sotto la magica cupola del Museo di Rovereto evocherà il rifugio del ricamatore e riprodurrà, con i suoi ricami, le copertine di Vougue e Vanity Fair disegnate da Depuro durante il soggiorno americano. Glamour quindi e ricerca nel ricamo di un linguaggio "altro", che renda partecipi di un sentire non tradizionalmente maschile e non necessariamente neutro, sono alla base delle immagini di Vezzoli. La nuova dialettica tra i sessi nell'arte non nasce, infatti, solo dalla presenza di donne-artiste, ma anche dalla "insistente" proposta di tecniche e di conoscenze simbolo della divisione uomo-donna, dal fatto cioè eccezionale - come scrive Francesca Pasini - "che uomini e donne, in tutto il mondo, abbiano scelto di arricchire l'iconografia con uno scambio di mano, direbbe Boetti, delle loro conoscenze". Il racconto del filo: ricamo e cucito nell'arte contemporanea Fino al 7 settembre 2003, MartRovereto - I piano, Galleria B Promossa dal MART Cura di: Francesca Pasini, Giorgio Verzotti Direzione di: Gabriella Belli Coordinamento di: Allestimento di Catalogo: Skira Orari: martedì-giovedì 10.00/18.00, venerdì-domenica 10.00 /21.00. Lunedì chiuso. Ingresso: Intero 8 €. Ridotto 5 €. 

PERGINE SPETTACOLO APERTO 
Dal 16 giugno al 2 agosto il Festival "Pergine Spettacolo Aperto", sotto la direzione artistica di Leonardo Cantelli, presenterà la 5a edizione dei laboratori artistici, che rappresentano l'elemento d'unione fra la dimensione formativa e quella professionale. Tramite un apposito bando di concorso, giovani attori, ballerini, cantanti e musicisti, provenienti da tutta Europa, il cui iter formativo canonico è concluso, qui a Pergine possono trovare un ambiente utile non solo per fare uno stage, ma anche per coniugare la dimensione formativa con quella produttiva professionale e quella della promozione. Il Teatro Tenda di Pergine Valsugana (TN), quest'anno, sarà vivacizzato da due produzioni fatte di musica, ballo, canto e danza: il balletto "Pulcinella" di Igor Stravinskij, che andrà in scena nelle sere del 10, 11 e 12 luglio, e l'opera "Cavalleria Rusticana" di Pietro Mascagni, che andrà in scena il 30 luglio, 1 e 2 agosto. Ulteriori informazioni sul programma ed il calendario completo della manifestazione si possono trovare all'indirizzo internet www.perginepsa.it sul sito di Pergine Spettacolo Aperto, cui è stato rilasciato dal Commissariato del Governo di Trento, con decreto del 20 marzo, il riconoscimento giuridico, che assimila l'associazione ad una Spa, in funzione del fatto che ha un capitale di oltre 100 mila euro, uno statuto, una certa solidità economico-finanziaria, e la capacità di garantire prospettive concrete sul proseguo futuro dell'attività. 

ALTO ADIGE CASTEL RONCOLO: RITORNA LUDOVICO I DI BAVIERA UNA VISITA A BOLZANO E DINTORNI PER SCOPRIRE I RICORDI DI UN RE E L'ARTIGIANATO MODERNO 
di Giovanni Scotti 
Questa volta non vi proponiamo la solita visita della città di Bolzano, il cuore dell'Alto Adige, cresciuta all'incrocio fra le più importanti vie di comunicazione fra il Nord Europa e il Mediterraneo. Non vi accompagniamo per piazza Walter, il Duomo gotico, la piazza e la chiesa dei Dominicani, l'animata via dei Portici, i vari musei cittadini, tra cui il Museo Archeologico dove è conservata la mummia del Similaun, ma vi suggeriamo una visita a Castel Roncolo ed una passeggiata nel Renon, toccando anche due importanti realtà cittadine: la Thun ed una azienda vinicola. La prima tappa è alla massiccia struttura del maniero di Castel Roncolo, raggiungibile dal centro cittadino, non solo con la macchina, l'autobus di linea o la bicicletta, ma soprattutto a piedi (circa 45 minuti), seguendo la Passeggiata Lungotalvera, proseguendo poi su un sentiero pedonale e ciclabile di recente costruzione che costeggia il torrente Talvera per chiudersi, infine, con una ripida ma breve salita su fondo lastricato. Il nome del castello deriva dal latino roncare - dissodare - e dal medio-alto tedesco stein - roccia o rocca: la rocca era occupata da un vigneto, che in parte sopravvisse alla costruzione del castello, come testimonierebbe ancora oggi la cantina ricavata nel Palazzo occidentale, incassata nel porfido e destinata proprio a deposito per il vino. Il Castello, che comprende il Palazzo occidentale, la Casa d'estate e il Palazzo orientale, è stato citato per la prima volta nei documenti nel 1237: il 10 febbraio 1237, infatti, il vescovo di Trento concesse ai fratelli Federico II e Beraldo Vanga l'autorizzazione a edificare, a loro piacimento, case e fortificazioni su uno spuntone roccioso denominato "Runchenstayn", a picco sul torrente, in posizione strategica all'imbocco della Val Sarentina, a nord di Bolzano. Meta da secoli di un gran numero di visitatori, affascinati non solo dalla posizione e dalla struttura del Castello, ma soprattutto dagli affreschi profani medievali che riassumono i valori cui si ispiravano i cittadini ed i nobili nel tardo medioevo. Lungo le pareti, oltre a scene che raffigurano le cosiddette "triadi" (tre eroi, tre donne, tre giganti, tre re) anche vicende della vita di corte, la caccia, i tornei, l'ideale dell'educazione, della formazione alla vita intellettuale ed a quella amorosa, la contestuale ricerca di nazionalità attraverso le peculiarità del territorio, le raffigurazioni della letteratura medievale in un momento di assoluto revival delle radici medievali di tutta l'Europa meridionale avevano convinto il re Ludovico I di Baviera ad effettuare personalmente la visita. La visita segnò un incontro indimenticabile. Ludovico decise che quello era il castello dei suoi sogni. Fino al 31 ottobre 2003, a Castel Roncolo è possibile visitare la mostra "Il sogno di un re - Ludovico I di Baviera (1786 - 1868), il Romanticismo e Castel Roncolo", un percorso espositivo di sei sale che rappresenta una panoramica storica, personale, sociale, scientifica e artistica del rapporto fra il sovrano e la sua epoca romantica e che è in grado di provocare emozioni facendo leva sul sogno di un re e la sua visione della vita, in un contesto temporale di grande fermento e suggestione. L'occasione della mostra è stato il ritrovamento, fra ben 2.000 nomi riportati nel grande libro degli ospiti, rilegato in pelle, anche della firma di re Ludovico I di Baviera: il 3 giugno 1833, infatti, incuriosito dai racconti dello scrittore Josef Görres, il re aveva risalito il sentiero che porta a Castel Roncolo suggestionato dalla descrizione del più vasto ciclo di affreschi profani medievali nello stile del gotico internazionale che si sia conservato a livello mondiale, unici nel loro genere, dall'architettura imponente, dalla posizione, dalle analogie dell'immagine del castello con l'ideale romantico che dominava allora alla corte bavarese. Dopo la prima visita del 1833 e la successiva del 1843 la passione del re riportò Castel Roncolo ad antichi splendori, lo rese noto nelle cerchie intellettuali di Monaco, rivalutò l'importanza degli affreschi e delle mura, tanto da renderlo fonte d'ispirazione per alcuni castelli della Baviera. L'uomo Ludovico, dai grandi orizzonti, si presenta attraverso le sue pubblicazioni di poesie, in versione originale, la sua creatività manuale con un bicchiere soffiato da lui stesso. La sua grandezza viene rappresentata da numerosi quadri inediti prestati al castello per l'occasione, le porcellane di "Nymphenburg" con i membri di famiglia ritratti sulle tazzine da caffè, un gilet tessuto con un filo d'argento, il costume tradizionale da minatore del padre, duca di Zweibrücken Massimiliano. Attraverso gli oltre 250 oggetti esposti, la mostra traccia un percorso nitido verso una nuova epoca. La musica vi è rappresentata con diversi strumenti, fra i quali spiccano un clavicembalo ed un'arpa a pedali, e dai nomi dei compositori e dei poeti messi in musica, che compaiono sul tessuto di fogli e fiori delle più svariate note su pannelli alti fino al soffitto. I progressi della scienza e le importanti scoperte, contemporanee all'epoca romantica e tardoromantica del XIX secolo, invece, sono testimoniati con oggetti dimostrativi del Deutsches Museum di Monaco. In mostra anche una delle prime macchine fotografiche, la "Daguerre", e gli scritti originali di re Ludovico ed una lettera inviata alla vedova di Friedrich Schiller, che testimoniano il legame del re con le personalità dell'epoca. La mostra rappresenta, così, un viaggio nella personalità di un'epoca intera con i suoi stili e le sue virtù. La valorizzazione dell'arte, il "ritorno alla natura", la grandezza di pensiero, rendono tributo a Ludovico, che è stato uomo dei cambiamenti e dell'innovazione del suo tempo. Bolzano: due storiche cantine. Ritornando a Bolzano possiamo passare a visitare anche due storiche cantine, profondamente radicate a Bolzano, la Cantina Gries, fondata nel 1908, e la Cantina Santa Maddalena, fondata nel 1930, che, nel 2001, si sono associate per costituire la Cantina Produttori dell'Alto Adige (Piazza Gries, 2, 39100, Bolzano), i cui soci curano i vigneti come giardini, rispettando rigorosamente l'equilibrio naturale della vite, consapevoli del fatto che la qualità del vino inizia già nel vigneto. Tra i vari vini, rossi e bianchi, della Cantina produttori dell'Alto Adige segnaliamo in particolare due tra i più famosi vini Alto Adige DOC, schietti, fascinosi ed inconfondibili: il St. Magdalener, con le uve dei migliori vigneti che maturano sulle colline di Santa Maddalena, S. Giustina e Coste, ed il Lagrein, cui è riservato il blasonato vitigno della Conca di Bolzano-Gries. E non si può lasciare Bolzano senza fare una visita nella splendida, ampia, nuova costruzione, con la notevole facciata creata da Matteo Thun, nella zona industriale a sud della città, che è un piacevole ambiente di lavoro per i collaboratori della THUN, ma anche un attraente e gradevole showroom aperto al pubblico. THUN è un'azienda a gestione familiare, fondata nel 1950 dal conte Otmar Thun e sua moglie Lene, che decisero di dedicarsi completamente alla loro grande passione: la ceramica e l'artigianato. Nella cantina del castello di Klebenstein, che sorge in un'incantevole posizione attorniato dai vigneti, venne allestito un laboratorio arigianale e i conti Thun, affiancati da due soli assistenti, si misero all'opera con grande impegno, entusiasmo ed energia per creare vasi, ciotole, brocche ed oggetti di inconfondibile "personalitá", decorati con grande maestria. Oggi è un'azienda produttrice di articoli da regalo in ceramica (l'angelo di Bolzano, la famiglia dei Teddys, dei Todos, dei Tinis, dei Clown e degli Sticks, le formelle e il presepe,), i servizi da tavola in porcellana e stufe in maiolica di grande successo, che colpiscono per qualità e fantasia, senso della tradizione ed innovazione e che "danno gioia". Dati della mostra Titolo: Il sogno di un re; Luogo: Castel Roncolo, Bolzano; Durata: Fino 31 ottobre 2003; Apertura: da martedì a domenica dalle ore 10 alle 18; Ingresso: intero 8,00 euro; ridotto per residenti in Bolzano, gruppi (min. 10 persone) studenti, anziani, militari e addetti al servizio civile 5,50 euro; classi (prezzo per persona) 1,70 euro. Visite guidate con un supplemento di 2,7 euro per persona (11 euro complessivi per le classi. 

FESTATE - 13° FESTIVAL DI MUSICHE E CULTURE DEL MONDO
Il Brasile in piazza a Chiasso e una mostra di strumenti etnici a Como Al ritmo di samba e bossanova torna in piazza Festate, il festival di culture e musiche del mondo organizzato dal Comune di Chiasso con il sostegno di numerosi sponsor tra cui la Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC e la Provincia di Como, assessorato alla Cultura. La tredicesima edizione del festival, che si conferma una delle manifestazioni multietniche più interessanti e seguite nella Svizzera Italiana e nella regione insubrica, aprirà giovedì 12 giugno, facendo risuonare Chiasso e la vicina Italia delle note suadenti e dei ritmi travolgenti del Brasile ma non solo, per ben tre giorni. Un'occasione per conoscere o riscoprire gli antichi suoni e le nuove tendenze di una tradizione musicale che ha saputo mescolare i contributi provenienti da culture diverse e lontane tra loro: gli indiani autoctoni, con i loro flauti di legno, i portoghesi conquistatori, cantanti e suonatori di viola, e gli africani schiavizzati, con i loro eccitanti ritmi. Perché la scelta del Brasile? E' un paese spiccatamente musicale, che ha espresso sound diversi tra loro, dalla musica classica al samba, dalla bossanova (che mescola samba e jazz nordamericano) alla musica internazionale di "tropicalisti" come Caetano Veloso, Gilberto Gil e Gal Costa, che miscelano ritmi nazionali, rock'n'roll e musica internazionale e latinoamericana, ma anche Paese che sta vivendo una nuova ed interessante situazione storico politica, con l'arrivo del presidente Lula. Dopo aver ospitato artisti come Mory Kante, Negresses Vertes, Rachid Taha, Zebda, Femi Kuti, Goran Bregovic, il festival porterà anche quest'anno a Chiasso alcuni tra i protagonisti della scena musicale internazionale. Soltanto di un giorno li precederà l'inaugurazione (alle ore 18) della mostra di strumenti musicali etnici "I suoni dell'Africa"che sarà allestita al Conservatorio di Como da mercoledì 11 giugno a sabato 5 luglio. Nella mostra saranno esposti 115 strumenti africani provenienti sia dalle regioni Subsahariane (Africa nera), sia dalle regioni del Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria, Libia, Egitto). Tutti gli strumenti sono costituiti da materiali di origine naturale. Le tecniche costruttive utilizzate rivelano sempre una grande abilità artigianale, felici intuizioni creative e soluzioni tecnologiche complesse sia dal punto di vista dell'acustica sia dal punto di vista musicale: lamelle, conchiglie e risuonatori di vario genere hanno il duplice scopo di soddisfare il gusto estetico e di arricchire contemporaneamente il timbro dei vari strumenti fino a farne oggetti unici e irripetibili. Le forme sono spesso riconducibili a lontani prototipi, ma allo stesso tempo rappresentano il frutto degli autonomi percorsi creativi di singole comunità o, al limite, del singolo artista. In molti casi si tratta di oggetti di uso quotidiano, che si sono trasformati, attraverso il lavoro, la creatività e il genio dell'uomo, in oggetti sonori e in strumenti musicali. Incontrare la musica africana attraverso i suoi strumenti significa allora incontrare la cultura di questi popoli, le loro capacità e abilità tecniche, i loro valori estetici e rituali, l'originalità della loro visione del mondo. Ogni strumento apre a storie e mondi differenti, racconta di incontri e di reciproche influenze; testimonia di percorsi tecnici e poetici unici. Gli strumenti sono raccolti nelle quattro grandi categorie che li classificano: cordofoni (strumenti che suonano per la messa in vibrazione di una o più corde tese tra due punti fissi); membranofoni (strumenti basati sulla vibrazione di membrane sottoposte a tensione e percosse); idiofoni (strumenti costituiti da un corpo solido elastico in cui il suono si produce per la messa in vibrazione del corpo stesso dello strumento); aerofoni (strumenti nei quali la principale parte vibrante è costituita dall'aria). La mostra, che sarà aperta dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, è organizzata a cura dell'associazione "Solidea- COSV". Ecco dunque il programma di Festate, che, come sua caratteristica, ama accostare, accanto a mitiche personalità della world music, autentiche scoperte, scegliendo tra il meglio che il panorama internazionale può offrire in questo ambito: Giovedì 12 giugno alle 20.30, Vinicius Cantuaria e il suo quintetto saranno i protagonisti della prima serata, l'ormai tradizionale spettacolo in anteprima che da qualche anno si tiene al Cinema Teatro di Chiasso: ascoltare il "re" della nova bossa sarà un'ottima maniera per pregustare tutto quello che si scatenerà in piazza nei tre giorni seguenti. Nel vivo del festival si entrerà venerdì 13 giugno a partire dalle 20.30, in piazza del Municipio: sul palco si alterneranno gruppi molto diversi e lontani tra loro sia come sonorità che come provenienza geografica: la senegalese Orchestra Baobab, i Capercaillie dalla Scozia e i Los de Abajo direttamente da Città del Messico. Sabato 14 giugno, sempre a partire dalle 20.30, il festival si tingerà dei colori del Brasile: ad esibirsi sarà infatti una interessante e originale realtà musicale brasiliana, Mundo Livre. Oltre a loro anche Çar Newa dalla Turchia e gli spagnoli Ojos de Brujo. A partire dal pomeriggio, invece, mercatini delle associazioni di volontariato, cucina etnica a volontà e animazioni per tutti. Ma ci saranno anche momenti di approfondimento e riflessione socio-culturale a Festate, con un convegno che si terrà sabato 7 giugno, dal titolo "Brasile: terra rossa, cielo blu. Forum sui cambiamenti socio-politici del Brasile contemporaneo", perché il Festival non sia soltanto un momento di svago ma anche una occasione di riflessione su ciò che accade nel pianeta. E su ciò che l'Europa può imparare, perché il Brasile in questi ultimi tempi, dai forum sociali di Porto Alegre all'elezione di Lula, ha rivelato al mondo tutta la ricchezza e la vivacità della sua società civile. E costituisce un esempio interessante di fusione tra umanitarismo cattolico, liberale e socialista che potrebbe essere uno spunto prezioso per la crescita sociale e per il futuro della democrazia (info +41-91-6950837). 
PROGRAMMA Giovedì 12 giugno, Cinema Teatro di Chiasso, alle 20.30 
VINICIUS CANTUÁRIA (Brasile) È il musicista dei musicisti. È il pioniere della post-bossa nova. E forse non tutti sanno che il primo successo d'oro (un milione di copie vendute) di Caetano Veloso l'ha scritto lui. È Vinicius Cantuária, quintessenza della nuova musica brasiliana. "La mia musica ha bisogno di cambiamenti. Ha bisogno di parlare a nuove genti per essere libera di sperimentare". Elementi classici, jazz, minimalisti, etnici costellano le sue canzoni. Così come la sua musica è costellata di collaborazioni eccellenti: Bill Frisell, Sean Lennon, Laurie Anderson, David Byrne, Caetano Veloso, Marc Johnson, Marc Ribot, Brad Mehldau. Si odono sonorità nuove nella musica di Vinicius Cantuária ma le radici penetrano pur sempre in profondità nella tradizione della bossa più classica e non a caso Vinicius cita spesso Tom Jobim quale sua ispirazione primaria. Questa sinergia tra tradizione e innovazione lui dice di trovarla con più facilità lontano dalla sua terra natìa, a New York dove ora vive: "qui mi prende la nostalgia e sono ispirato a fare una musica che è ancora più brasiliana. Diciamo che divento più brasiliano quando sono lontano dal Brasile". Entrata: primi posti 30.- frs / ridotti 25 .- frs (20 euro /ridotti 17 euro); secondi posti 25.- frs / ridotti 20.- frs (17 euro / ridotti 14 euro) Ridotti: studenti, avs/ai, euro<26, membri cts 
Venerdì 13 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 20.30 ORCHESTRA BAOBAB (Senegal) Il nome è stato profetico. Come il grande albero sacro africano anche l'Orchestra Baobab ha resistito agli anni e al trascorrere delle mode musicali. E così, dopo un lungo periodo di totale inattività, eccola ritornare come uno dei più interessanti e celebrati fenomeni musicali sulla scena mondiale. Durante gli anni Settanta fu regina incontrastata della musica pop del Senegal e dell'intera Africa occidentale, spianando la strada proprio a quel Youssou N'Dour che poi con gli scatenati ritmi mbalax del nord del paese si rivelò nemesi impietosa. La musica dell'Orchestra Baobab vanta da sempre due qualità distintive: l'influenza della musica cubana e l'integrazione di tutti gli stili musicali del Senegal. Fu proprio questa sua musica eclettica, con i suoi sapori e profumi cubani, ad ispirare la produzione di uno dei più grandi successi di "world music", l'iperglorificato Buena Vista Social Club. Ora, dopo una pausa sabbatica durata 20 anni, l'Orchestra Baobab ritorna con una proposta tanto in linea con il suo stile e la sua tradizione quanto attuale, che gli ha fruttato il prestigioso premio della critica ai BBC World Music Awards. E di nuovo all'ombra del grande albero sacro si ballano i più bei ritmi e le più belle melodie dell'Africa occidentale. La serata continuerà fino a tarda notte, e saranno molte le sorprese! 
CAPERCAILLIE (Scozia) Un ruscello che si srotola nella landa. Uno specchio d'acqua, lontano, nerissimo, solitario, nel verde intenso dei prati. E nuvole, incombenti, nerissime, che maculano il blu di un cielo forse ancora più incombente. Non ci sono alberi ma una voce che si staglia nel vento, più limpida di un cristallo. È la voce di Karen Matheson, "la più raffinata cantante gaelica vivente". Canta le canzoni che ha imparato dalla nonna sulle isole Ebridi quando era ancora bambina. Sono melodie antichissime, alcune vecchie di oltre 400 anni, che sgorgano dalla torba delle Highlands scozzesi e che Karen e il suo gruppo Capercaillie riportano a nuova vita. Le resuscitano e ne mantengono intatta la magia con i suoni di cornamusa, flauto, violino e soprattutto con la voce di Karen. Ma le vestono anche con sonorità moderne. Le decorano con la tecnologia, con i colori dei sintetizzatori. Le fondono con i ritmi e le vocalità di altre lontanissime culture musicali. Questa è la proposta di Capercaillie: non filologia bensì innovazione, proiezione nel futuro. Ma non ci sono mai effetti speciali fini a se stessi: sempre sono integrati in una naturale fioritura musicale. Vent'anni di carriera, numerosi dischi con altrettanti premi e riconoscimenti, importanti collaborazioni (anche nel mondo del cinema) hanno fatto di Capercaillie il gruppo più prestigioso della nuova musica celtica. 
LOS DE ABAJO (Messico) Libertà. Identità. Uguaglianza. Ecco le tre parole chiave del manifesto politico-musicale di Los De Abajo, la band più atipica della scena rock del Messico odierno. "Quelli di sotto" sono fermamente convinti che i cambiamenti vengano dal basso. Per questo hanno rubato il loro nome all'omonimo racconto di Mariano Azuela che prende spunto dal coinvolgimento dei campesinos alla rivoluzione messicana. Hanno iniziato in quattro, dieci anni fa, con una semplice proposta di latin-ska. Poi hanno propagato il loro "ideale rivoluzionario" ad altri musicisti, lo hanno allargato ad altri generi musicali. Hanno scoperto altre culture musicali ma soprattutto hanno riscoperto la loro identità messicana. Ora sono in dieci. Suonano una musica caleidoscopica che trascende qualsiasi frontiera di razzismo. Una musica che abbraccia i caldi ritmi latini, cumbia salsa rumba, ma anche il raï e il reggae. Una musica che sposa le melodie delle trombe mariachi e del son jarocho con l'energia del rock. Insomma, offrono una miscela di ska 'n' salsa e rock 'n' raï, alla Manu Chao per intenderci, premiata proprio quest'anno con il BBC World Music Award come miglior proposta d'America. Ma sempre fedeli al loro impegno di attivismo politico, cantano in favore degli oppressi, suonano per i "los de abajo" del Messico e del mondo intero. Entrata 10.-frs (7 euro) per l'intera serata. Sabato 14 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 15 OASI Mercatino-esposizione delle associazioni umanitarie e di aiuto allo sviluppo e delle comunità di stranieri residenti in Ticino. Con animazioni per i più piccoli e cucina etnica a tutte le ore. dalle 16.30 
I SERVI DI SCENA, TEATRO LA MADRUGADA (Milano) La Parata di Sua Maestà Nera Spettacolo itinerante in cui nove attori, due assistenti in costume e quattro percussionisti portano in strada i ritmi, i colori, le danze, i canti del mondo haitiano, ed evocano gli eventi della storia dell'isola di Haiti ai tempi del dominio francese, della rivolta degli schiavi e dell'ascesa al potere del Re nero Henri Christophe. Un'immersione in un mondo colorato e pulsante che evoca alcuni momenti della storia di Haiti e ci avvicina ad un universo culturale di grande profondità e bellezza. In Piazza del Municipio e lungo il Corso S. Gottardo gli attori faranno rivivere -al ritmo delle percussioni- i personaggi storici della storia di Haiti: da Dessalines, Bouckmann, Toussaint, i capi della rivolta, a Paolina Bonaparte, nipote di Napoleone; la regina Marie-Louise, moglie di Christophe; Henri Christophe in persona, nei panni di un grande pupazzo manovrato dal barone Vastey, suo segretario; Cécile Fatiman, mambo (officiante) del voudou; e due loa femminili, spiriti del vasto mondo voudou: Mama Bois e Madame Brigitte.
Sabato 14 giugno, Piazza del Municipio di Chiasso, dalle 20.30 ÇAR NEWA (Turchia) C'era una volta una musica che raccontava di storie d'amore, di imprese epiche e di fervore religioso. C'era una volta una musica che raccontava della sofferenza di un popolo che credeva di avere il diritto di esistere, di vivere unito. C'era una volta... Ma i curdi sono un popolo fiero. Non si arrendono e nonostante la loro cultura sia stata e sia tuttora schiacciata e repressa in ogni sua forma, i curdi lottano per poter raccontare la loro storia passata e la loro tragedia attuale. E così anche la loro musica sopravvive. Certo cambia, si evolve, allarga il suo strumentario, si elettrifica, ma pur sempre resta ancorata alle sue radici. Ecco quindi che tre bardi curdi mettono a frutto le loro lunghe esperienze musicali, "clandestine" in patria e da esuli in Europa, e formano il gruppo Çar Newa. Le "quattro melodie" (questo significa il loro nome) cantano le tradizioni, le gioie, i drammi del loro popolo per il loro popolo ma si aprono anche all'occidente. Registrano dischi e videoclips, cercano nuove vie per far sentire la loro voce, sperimentano modi moderni per far ascoltare la loro musica: per gridare al mondo intero che i curdi esistono. OJOS DE BRUJO (Spagna) L'idea fu, fin dall'inizio, quella di fare musica partendo da una base di flamenco e allargarsi a differenti altri stili. Un'idea che nacque nel 1990 quando il chitarrista Ramón Giménez e il bassista Juanlu el Canijo iniziarono a suonare assieme. La svolta avviene 6 anni dopo a Barcellona durante delle jam sessions con diversi altri musicisti che lavorano a vari progetti. Questa collaborazione di "indipendenti" si concretizza in "Vengue" un disco pubblicato nel 2000 dalla Edel Records. Si tratta ancora di "rumba gitana"che però contiene già i germogli di una nuova musica più multiculturale. Il grande successo del disco convince i musicisti a costituire il progetto Ojos De Brujo come un vero e proprio gruppo e soprattutto a liberarsi dai vincoli dei discografici. Così con un'etichetta propria arriva anche la possibilità di fare una musica davvero libera. Libera di sperimentare, di fondere, di integrare, di maturare un secondo disco. "Barí", dello scorso anno, testimonia infatti un lavoro affrancato da qualsiasi inibizione stilistica. È un viaggio a tappe tra scratch-rumba, reggae-tango, funky-bulería, zambra elettronica, jip-jop-tango, tabla hindu, chitarre flamenco e percussioni elettroniche. È musica di strada urbana e soprattutto vitale. 
MUNDO LIVRE S/A (Brasile) Oramai nessuno crede più che la musica brasiliana è soltanto il "tropicalismo" di Caetano Veloso e Gilberto Gil. Il movimento Mango Beat ha contribuito in maniera indiscutibile a scuotere, finanche a stravolgere l'attuale scena musicale del grande paese sudamericano. All'inizio degli anni 90, l'amore per la musica e l'insoddisfazione ha incoraggiato alcuni artisti a cercare di render più dinamica la cultura del proprio paese e in particolare della propria città, Recife, detta "la quarta peggior città del mondo". Zero Quatro, chitarrista e cantante del gruppo Mundo Livre, è l'autore di due manifesti di questo movimento. Il suo obiettivo è di creare una scena artistica tanto "biodiversificata" quanto le mangrovie e l'intero ecosistema che circonda i quartieri e le terre dove lui e i suoi compagni sono cresciuti, nel nordest del Brasile. Dopo le esperienze negli anni Ottanta di tentativi d'attualizzare la samba e gli altri ritmi tradizionali con il Punk e l'Hip Hop, è proprio la persistente insoddisfazione in una realtà culturale ancora e sempre stereotipata, anzi sterile e infangata nel provincialismo più deteriore, che spinge Zero Quatro e Mundo Livre a ribadire la loro denuncia, a proseguire la loro ricerca di una nuova musica popolare brasiliana. Infolink: www.festate.ch 

L'UNIVERSITÀ DI UDINE APRE AL JAZZ ANTEPRIMA DI UDIN&JAZZ PER GLI STUDENTI UNIVERSITARI
Saranno gli studenti universitari i primi ad accogliere la XIII edizione del Festival Internazionale Udin&Jazz in programma dal 18 al 28 giugno sul territorio friulano ed organizzato dall'associazione culturale Euritmica. Si è infatti attivata una collaborazione tra l'ateneo friulano e UdineJazz: sinergia che si concretizzerà con un evento che arricchirà l'offerta culturale dell'università e cercherà di introdurre il giovane pubblico alla musica jazz. Sicuramente coinvolgente sarà dunque l'incontro-concerto dal titolo 'L'anima del jazz' organizzato nello splendido parco dell'Ateneo, mercoledì 5 giugno, alle 17.00 (Palazzo Antonini Via Petracco, 8 - Sala Convegni, in caso di mal tempo) e il cui protagonista è stato il pirotecnico pianista friulano Claudio Cojaniz. a salire in cattedra, o meglio sul palco, uno dei più importanti artisti del panorama jazz italiano, che ha accumulato rilevanti esperienze didattiche ed avuto riscontri anche a livello internazionale. Il nome dell'evento, "L'anima del jazz", già dice molto sull'approccio alla musica del protagonista: "Il jazz, come la poesia, può vivere solo in piccoli posti dove le persone si parlano e cercano di conoscersi, misurandosi in modo continuo e armonico...". Quale dunque miglior location questa scelta dall'Università per dar modo a tutti gli studenti di trascorrere un pomeriggio diverso nel mondo dell'improvvisazione jazz. Cojaniz friulano, classe 1952, oltre a lavori per il cinema e per la televisione ha pubblicato vari cd l'ultimo dei quali Romantic Circle album in trio, dove il grande Thelonious Monk è presente prima come ispiratore e poi come compositore di tre degli otto brani. Attualmente sta continuando il progetto sulla musica di Monk suo mito indiscusso, con il trio Hot Romantic Circle. Ma, come sempre in Cojaniz, quello che fa la differenza è lo spirito con il quale la musica viene interpretata grande passione e forte intensità emotiva che certo gli studenti avranno modo di apprezzare durante l'incontro...Oltre alla collaborazione con l'Università di Udine (che prevede per gli studenti e dipendenti universitari la possibilità di sottoscrivere gli abbonamenti a 5 concerti a prezzi specialissimi), da segnalare anche le altre partnership importanti per "Udin&Jazz 2003". Al via, infatti, un gemellaggio con il Festival Jazz di Lubjana che si tradurrà in uno scambio di artisti e vedrà proprio Claudio Cojaniz testimonial della rassegna friulana in terra slovena. Fra le novità di quest'anno anche le 'scorribande comiche' di Ugo Dighero che faranno da introduzione ai quattro concerti al Teatro Nuovo "Giovanni Da Udine", in cui suoneranno artisti-mito del panorama jazz mondiale: Arto Lindsay (mercoledì 25 giugno), Randy Weston (giovedì 26), Gonzalo Rubalcaba (venerdì 27) e Jan Garbarek (sabato 28). Info e prenotazioni sul sito www.euritmica.it  (tel. 0432.530540). 
PROGRAMMA 
mercoledì 18 giugno - Tricesimo (Ud) Piazza G. Ellero ore 21.00 "NIGHT IN CALIGOLA". MARCO TAMBURINI & MARCELLO TONOLO - Marco Tamburini (tromba, filocorno); Marcello Tonolo (pianoforte) MASSIMO DONÀ QUINTET- Massimo Donà (tromba); Francesco Bearzatti (sax tenore e soprano); Lele Rodighero (tastiere); Nicola Sorato (basso elettrico); Davide Ragazzoni (batteria). 
giovedì 19 giugno - Cervignano del Friuli (Ud) P.zza Indipendenza ore 21.00 GIOVANNI MAZZARINO QUINTET. Giovanni Mazzarino (pianoforte); Fabrizio Bosso (tromba e filicorno); Francesco Bearzatti (sax tenore e soprano); Stefano Senni (contrabbasso); Paolo Mappa (batteria). 
venerdì 20 giugno - Codroipo P.zza Garibaldi ore 21.00. ROBERT JUKIC BAND - in collaborazione con il Festival Jazz di Lubjana Robert Jukic (basso); Jure Pukl (sax); Jaka Kopac (sax); Izidor Leitinger (tromba); Rok Lopatic (piano); Dusan Novakov (percussioni). 
lunedì 23 giugno - Cividale (Ud) Teatro Ristori (ingresso posto unico € 5) ore 21.00 MASSIMO URBANI TRIBUTE. Pietro Tonolo, Piero Odorici, Carlo Atti e Claudio Chiara (sax); Luigi Bonafede (piano); Lucio Terzano (contrabbasso); Paolo Pellegatti (batteria). 
mercoledì 25 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00 (Biglietto intero € 18; ridotto € 15). ARTO LINDSAY TRIO Arto Lindsay (voice-guitar); Melvin Gibbs (bass); Micah Gaugh (keyboards/samples/sax). 
giovedì 26 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00 (Biglietto intero € 18; ridotto € 15), RANDY WESTON - "African rithms trio" Randy Weston (piano); James Lewis (c.basso); Neal Clark (percussioni). 
venerdì 27 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.00 (Biglietto intero € 18; ridotto € 15). GONZALO RUBALCABA TRIO FEATURING DAVID SANCHEZ QUARTET Gonzalo Rubalcaba (piano); David Sanchez (sax); Armando Gola (basso); Ignacio Berroa (percussioni). 
sabato 28 giugno - Udine Teatro Nuovo Giovanni da Udine ore 21.30 (Biglietto posto unico intero € 18; ridotto € 15), JAN GARBAREK GROUP Jan Garbarek (sax); Eberhard Weber (basso); Rainer Brüninghaus (tastiere); Marilin Mazur (percussioni)I prezzi per i concerti di Udine: intero posto unico € 18; ridotto € 15. Abbonamenti alle 5 serate a pagamento: intero € 55, ridotto € 45, convenzionati € 40 (studenti università 5 concerti). Agli abbonati in omaggio la maglietta di Udin&Jazz 2003. 
PREVENDITE 
UDINE Angolo della Musica, via Aquileia 89 tel. 0432.505745; 
UDINE Natural Sound, via Porta Nuova 12 tel. 0432.508586 ; 
UDINE Casa della Musica, p.tta Marconi 15 tel. 0432.505464; 
UDINE Funky Town, via V.Veneto 38 tel. 0432.511378; 
PORDENONE Catelli Musica, p.zza XX Settembre tel. 0434 523039; 
CODROIPO Dischi Eugenio, via Roma 41 tel. 0432.906217; 
CERVIGNANO DEL FR. AM Music, p.zza Indipendenza 17 tel. 0431.31595; 
PALMANOVA Videostar, Borgo Udine 45 tel. 0432.923536; 
TOLMEZZO tel. 0433.466; 
TRIESTE Utat Point, Galleria Protti 2 tel. 040.630063; 
MONFALCONE La Luna, via Matteotti 6 tel. 0481.790290 
GORIZIA Music Shop, via Mazzini 13 tel. 0481 34164 Infolink: www.euritmica.it 

IN TRE ANNI IL NUOVO "CADUTI DELL'ADAMELLO" IL RIFUGIO COSTRUITO DAGLI AUSTRIACI SUL GHIACCIAIO DELLE LOBBIE SARÀ COMPLETAMENTE RISTRUTTURATO 
Per il rifugio alpino "Caduti dell'Adamello", uno dei più suggestivi del Trentino, è giunto il momento di rinnovarsi. Costruito dagli austriaci per ospitare le guarnigioni che combattevano contro le truppe italiane nel corso della Prima Guerra Mondiale, è entrato nei libri di storia soprattutto per aver propiziato lo storico incontro fra papa Giovanni Paolo II e Sandro Pertini nel luglio del 1984. Posizionata ai margini di uno dei ghiacciai più ampi d'Europa, quello delle Lobbie, la struttura mostra i segni del tempo e necessita di una delicata opera di ristrutturazione. Oltre all'ammodernamento delle sale esistenti, verrà costruito un nuovo corpo destinato ad ospitare la cucina, la sala da pranzo (per 50 persone) e la dispensa. La parte più impegnativa del progetto riguarda, però, l'approvvigionamento di energia elettrica e il sistema di smaltimento degli scarichi. Il rifugio sarà alimentato da pannelli solari e da celle ad idrogeno, una tecnologia studiata dall'Irst per rispettare al massimo l'ambiente. Questa soluzione limiterà le emissioni a semplice vapore acqueo e ossigeno, che verrà impiegato per depurare gli scarichi. Il progetto è stato realizzato a moduli per poter essere utilizzato in altre situazioni di questo tipo: l'obiettivo, ambizioso, è di sostituire pian piano tutti i gruppi elettrogeni a gasolio in dotazione a molti rifugi con questa tecnologia pulita. In quanto agli scarichi fognari, verrà costruito un sistema che dividerà le parti più grossolane dal liquame: le prime finiranno, essicate, in sacchi biologici, il secondo finisce nel ghiacciaio in quantità tale da non inquinarlo. I lavori dureranno 3 anni, per questo il rifugio rimarrà aperto a mezzo servizio garantendo l'ospitalità di emergenza. Nella nuova struttura troverà posto anche un piccolo museo storico e la base d'appoggio per il centro glaciologico della Sat, oggi ubicato presso il rifugio Mandrone (ormai troppo distante dalle nevi perenni). Il Cai di Brescia, che da solo non avrebbe potuto sostenere gli ingenti costi da sostenere per queste opere, ha ceduto il rifugio ad una fondazione composta da cinque enti trentini (Provincia Autonoma di Trento, Comune di Spiazzo, Consorzio dei Comuni della Val Rendena, Parco Adamello Brenta e Sezione Ana di Trento) e cinque bresciani (Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Comunità montana Alta Valcamonica, Cai di Brescia e Sezione Ana della Valcamonica). L'Associazione nazionale alpini ha aperto una sottoscrizione fra i propri 50.000 affiliati per sostenere i lavori di ristrutturazione: ognuno è invitato a donare un euro. 

LE SCULTURE DI CAMILLE CLAUDEL A REGGIO EMILIA TRE PACCHETTI SPECIALI (HOTEL POSTA, ALBERGO REGGIO E CAVAZZONE) PER VISITARE AL MEGLIO LA MOSTRA 
Rivive il tormentato amore di Camille Claudel e Auguste Rodin a Reggio Emilia. Dall'1 giugno al 10 agosto 2003 si terrà la mostra "Camille Claudel, sculture", che vedrà esposte a Palazzo Magnani 50 opere dell'artista francese accompagnate da 13 sculture del suo pigmalione Auguste Rodin. L'iniziativa è curata da Sandro Parmeggiani, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia. La straordinaria opera della Claudel è rimasta a lungo poco conosciuta, nonostante gli apprezzamenti provenienti da più parti. La scultrice, nata in Francia nel 1864, visse una relazione a dir poco burrascosa con il suo grande maestro, Auguste Rodin; storia che ispirò il regista Nuytten a girare un film con Isabelle Adjani e Gérard Depardieu come interpreti. Per l'occasione l'Hotel Posta, quattro stelle nel cuore della città (Piazza del Monte, 2), propone un pacchetto speciale, che comprende pernottamento, biglietto, shopping card e la possibilità di acquistare il catalogo della mostra a prezzo scontato. Quale migliore punto di partenza per poter condurre i propri passi curiosi verso le meraviglie di una città le cui mura partecipano ancora dei versi e delle rime di Ludovico Ariosto? Ponte tra passato e presente si offre al visitatore quale eredità restaurata della trecentesca residenza del Capitano del Popolo. Accolto nella hall rinascimentale, i cui contorni armonici rimproverano ogni disattenzione, l' ospite emulo di illustri predecessori (dai Gonzaga, ai Visconti, agli Estensi), viene immediatamente cullato dall'armonia degli arredi floreali dell'interno, che nulla sottraggono alla bellezza originaria. Dal Salone delle Adunanze (oggi sala convegni), monito all'indifferenza, verrà condotto, custodito in un marmoreo abbraccio dall'ampio scalone rinascimentale, alle diverse dimore che si prodigano in quanto a comodità e raffinatezza. Corona all'Hotel Posta sono il Duomo romanico, il Battistero, il Palazzo del Vescovado e quello medievale del Monte di Pietà, affacciati quasi con meraviglia su una delle più belle piazze reggiane. Chi cerca soluzioni più modiche, può scegliere la dipendenza dell'Hotel Posta (da cui dista solo 100 metri), il confortevole Albergo Reggio (Via San Giuseppe, 7), con stanze spaziose, ideale non solo per chi viaggia per affari ma anche per il giovane turista che voglia scoprire le meraviglie della città. E a proposito di meraviglie, non si può dimenticare che siamo nella terra del Parmigiano Reggiano, del Lambrusco e del Nocino, dei cappelletti e dell'erbazzone. Sarebbe quindi imperdonabile non visitare l' azienda Agricola Cavazzone, ex residenza-delizia del Barone Franchetti che si innamorò di questo luogo e verso la fine dell'800 ne fece un santuario del buon gusto. Passato alla Famiglia Terrachini nel 1920, oggi il patron Giovanni Sidoli offre visite guidate alla sua acetaia rinascimentale, dove negli oltre 300 barili di legno pregiato aspetta assopito per dodici anni il bruno scuro e morbido dell'Aceto Balsamico Tradizionale, pronto a diffondere il suo sapore agrodolce in mille deliziosi accostamenti. Pacchetto per la mostra di Camille Claudel: un pernottamento; un biglietto; shopping card (tra i vari sconti dà anche diritto ad una riduzione sull'acquisto del catalogo della mostra). Hotel Posta : prezzo per camera doppia: 93 euro; supplemento camera singola: 47 euro. Albergo Reggio: camera doppia: 64.50 euro per persona; supplemento camera singola: 27.50 euro. Cavazzone: camera doppia (suite): 55 euro per persona. Per informazioni sull'Hotel Posta e Albergo Reggio: tel. 0522 432944 E-mail: direzione@hotelposta.re.it  Sito web: www.hotelposta.re.it  www.albergoreggio.it  Per informazioni sull'Azienda Agricola e Agrituristica Cavazzone - Via Cavazzone 4 - 42030 Viano (RE) Tel. 0522 858100 - Fax 0522 858621 - ristorante 0522 986054 - E-mail info@cavazzone.it  Sito web: www.cavazzone.it 

GLI STRUMENTI MUSICALI DEL '500 E DEL '600 A NOGAREDO L'ESPOSIZIONE FA PARTE DELLE INIZIATIVE CHE CELEBRANO I 350 ANNI DELLA MORTE DI PARIDE LODRON 
Una singolare mostra di strumenti musicali accompagna "Paride Lodron, dal Trentino all'Europa", lungo arco di iniziative culturali che celebrano i 350 anni dalla morte del nobile trentino divenuto arcivescovo di Salisburgo: la musica del periodo fra '500 e '600 rivive - l'inaugurazione è alle ore 17.00 del 14 giugno - nell'esposizione dal significativo titolo "Il Principe e la musica, gli strumenti musicali al tempo di Paride Lodron" allestita al Palazzo Comunale di Nogaredo. Un modo nuovo di guardare allo sfarzo delle corti come quella della stessa Salisburgo attraverso preziosi strumenti originali appartenuti a Paris Lodron o a loro copie recenti, un singolare viaggio culturale nell'attività musicale e concertistica di un'epoca considerata fra le più interessanti della storia della musica. Dallo scorso 24 maggio fino al prossimo febbraio 2004 sono numerosi gli appuntamenti che, come questo, mirano a disegnare la mappa degli spostamenti del rappresentante più insigne della famiglia Lodron: dalla valle del Chiese, luogo di origine del casato, fino alla Vallagarina, dove Paris (o Paride) nacque e si affermò come principe "illuminato" e grande mecenate, passando per Trento, Baitoni, Lodrone, Pieve di Bono e la Val Rendena, la rassegna punta i riflettori sui luoghi - magnifici palazzi nobiliari o lunghi percorsi nella natura - toccati dall'esperienza umana e politica di questo protagonista della storia trentina, ma anche sui rapporti di lunga data che legano la nostra regione a Salisburgo e al nord Europa. La mostra "Il Principe e la musica" resterà in cartellone fino al 20 luglio. Per info: Comune di Nogaredo 0464 410257 - www.comune.nogaredo.tn.it  A.P.T. di Rovereto www.apt.rovereto.tn.it 

RYANAIR PARTE ALL'ATTACCO 
E regala voli ai passeggeri in partenza da Firenze Ryanair, la prima compagnia aerea a basse tariffe d'Europa, oggi parte all'attacco per liberare i fiorentini dall'oppressione delle "alte tariffe". Con un'audace iniziativa all'Aeroporto di Firenze Ryanair ha liberato i consumatori tramortiti dalla schiavitù economica delle alte tariffe Lufthansa e Alitalia per le rotte verso la Germania e ha regalato biglietti omaggio a tutti i passeggeri per la nuova rotta su Amburgo Lubecca e Francoforte Hann. Bridget Dowling, Promotions Executive di Ryanair per l'Italia, commentando la promozione particolare di oggi, ha detto: "Siamo qui per mostrare a questi passeggeri che non sono più costretti a volare con questi prezzi gonfiati. Per troppo tempo Lufthansa e Alitalia sono stati "abili Paperoni" qui, facendo pagare ai consumatori prezzi da rapina e limitando le possibilità di viaggio da e per la toscana. Il servizio Ryanair da Pisa ad Amburgo ha tariffe molto convenienti a partire da Euro 9.99 sola andata tasse escluse che comparati alle tariffa Lufthansa di 700 Euro sola andata tasse escluse è il 98% più economica. Con questo atteggiamento Lufthansa e Alitalia hanno in realtà tarpato le ali alla gente di Firenze. Ryanair opera questa rotta con nuovi aerei e con maggior puntualità ed è qui per liberare i fiorentini. Coloro che non vogliono continuare ad essere derubati possono trovare le tariffe più basse su www.ryanair.com  il modo più veloce, facile ed efficiente di viaggiare." 

A CALDONAZZO SFIDA FRA VIGILI DEL FUOCO DOMENICA 15 GIUGNO SI DISPUTA IL CAMPIONATO ITALIANO DI MTB RISERVATO A QUESTO CORPO 
Più che una competizione sarà soprattutto una grande festa per tutti i vigili del fuoco che vi prenderanno parte. La lotta, sulle rampe che salgono dal Lago di Caldonazzo verso Campregheri sarà accesa, ma il vero motivo per cui centinaia di pompieri raggiungeranno il Trentino già da questo fine settimana sarà trascorrere un periodo di vacanza con le proprie famiglie a contatto con i colleghi delle altre regioni italiane. L'occasione è offerta dalla settima edizione del campionato italiano di mountain bike per vigili del fuoco, in programma il 15 giugno a Caldonazzo. Fra gli iscritti ci sono sia i vigili in servizio permanente sia quelli volontari, impiegati massicciamente soprattutto sul territorio regionale. La manifestazione, organizzata dalla Federazione Italiana dei Vigili del Fuoco e supportata dal Comune di Caldonazzo, dall'Apt della Valsugana e dalle Casse Rurali del Trentino raccoglie il testimone da Canal San Bovo, che ha ospitato l'edizione passata. Si tratta, dunque, di un "happening" che ha ormai salde radici in Trentino e che funge anche da importante volano per l'economia turistica della valle che fa gli onori di casa. La competizione vedrà al via più di 250 iscritti ed è intitolata a Massimo Rizzi, un vigile del fuoco di Caldonazzo che si è sacrificato per spirito di servizio. Il percorso, lungo circa 27 chilometri, sarà decisamente tecnico e attraverserà i boschi del Monte Rive utilizzando strade forestali e sentieri, toccando Maso Piatelle e Maso Murari. Sono previsti dei passaggi anche per le vie di Caldonazzo. Il locale gruppo Nuvola degli alpini assicurerà il ristoro al palazzetto. La gara sarà preceduta da un momento di confronto fra i vari corpi e da una visita guidata alla caserma di Caldonazzo. 

VIAGGI DI NOZZE CON EMIRATES: LIMOUSINE CON AUTISTA E TARIFFA SPECIALE PER LE COPPIE
Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, offre gratuitamente il servizio di accompagnamento con autista a bordo di limousine a tutti viaggiatori di economy class in partenza dall'Italia per un viaggio di nozze, per i quali è applicabile anche la tariffa 'Companion Discount' sui biglietti aerei acquistati contestualmente, con risparmio sul secondo biglietto fino a 516 euro. Per una luna di miele indimenticabile in una delle 64 destinazioni del network Emirates, la pluripremiata compagnia aerea mette a disposizione una limousine per accompagnare i passeggeri dalla propria residenza all'aeroporto e vice versa entro il raggio di 60 km dall'aeroporto di Milano Malpensa e di 50 km da Roma Fiumicino. L'offerta 'Limo' è combinabile, fino al 30 giugno, con la proposta 'Companion Discount' in Economy Class, che prevede l'applicazione di una tariffa particolare sull'acquisto contestuale di due biglietti con tariffa 'adulti' sulla medesima destinazione. La proposta Companion Discount consente una riduzione sulla tariffa lorda del secondo biglietto pari a 516.00 euro per chi viaggia in Business e di 258.00 euro per chi viaggia in Economy. La promozione è applicabile su tutte le destinazioni Emirates da ROMA o MILANO, sulle tariffe di andata e ritorno di Business ed Economy Class. Emirates viaggia verso Dubai da Milano Malpensa con 4 voli settimanali e sette volte alla settimana da Roma Fiumicino. Per informazioni sull'operativo dei voli e sulle promozioni Emirates, si prega di contattare l'ufficio prenotazioni allo 06 54220213 o di visitare il sito www.emirates.com

LA "FIEMMEBIKE" ALLA SCOPERTA DEL LAGORAI DOMENICA 15 GIUGNO RITORNA LA GRAN FONDO FIEMMESE CON UN CALEIDOSCOPIO DI NOVITÀ: DAL PERCORSO ALLA BENEFICENZA 
La "FiemmeBike" ritorna dopo un anno di pausa con tante novità. La gran fondo di mountain bike, che il 15 giugno raggiunge la quinta edizione, ha deciso di rifarsi completamente il look, puntando sulla suggestione. Il percorso di gara è infatti nuovo di zecca, decisamente affascinante, visto che si svilupperà interamente nel verde della stupenda catena del Lagorai, così come la zona partenza e arrivo ora spostata nel Centro fondo di Lago di Tesero, la stessa area che lo scorso inverno ha ospitato i Mondiali di sci nordico Fiemme 2003. I chilometri che i biker si troveranno ad affrontare sono complessivamente 37, all'interno dei quali si integrano al meglio contenuti di alta valenza tecnica con altri di minore difficoltà, in grado quindi di soddisfare sia gli specialisti più esigenti sia i non tesserati, i quali magari, in passato, si vedevano condizionati da un impegno agonistico non alla portata di tutti. Sarà dunque una "FiemmeBike" universale, che per la prima volta quest'anno ha deciso di entrare nella famiglia delle "Point to Point": in pratica si tratta di una gara con partenza e arrivo nello stesso punto, simile ad un circuito. Una scelta che consente di partecipare a tutti, di avere una sede logistica agile e una maggiore visibilità, trovando a Lago di Tesero le migliori condizioni ambientali, prima, durante e dopo la gara. Come in tutte le gran fondo di mountain bike non mancherà neppure la versione "children" della competizione, la "Mini FiemmeBike" che andrà in scena sabato 14 giugno a Lago di Tesero, grazie all'organizzazione della Società ciclistica Centro Fiemme. La partenza è prevista per le 15.30 e il costo dell'iscrizione, fissato nella quota di 3 euro, sarà devoluto in beneficenza. Info tecniche: 0462 341905 www.valdifiemme.it/fiemmebike  Info turistiche: 0462 241111 - www.valfiemme.net 

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