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2003 anno 6°  

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9 GIUGNO 2003

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E-GOVERNMENT: STANCA : "CON LA BORSA CONTINUA DEL LAVORO IN RETE DOMANDA ED OFFERTA SI RACCORDANO IN MODO TELEMATICO" "UN PASSO MOLTO IMPORTANTE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL PAESE" 

Roma, 6 giugno 2003 - Il Governo mette in Rete domanda e offerta di lavoro. Con il varo del decreto legislativo sul lavoro nascerà, infatti, la "Borsa Continua Nazionale del Lavoro in Rete", ossia un sistema telematico, aperto e trasparente, imperniato su una rete di nodi regionali ove far incontrare domanda ed offerta di occupazione. "Non ci saranno più barriere geografiche a limitare la necessaria convergenza tra chi cerca e chi offre lavoro. Questo, quindi, è un passo molto importante non solo per la modernizzazione del Paese ma, soprattutto, per la sua stessa capacità di competere nel contesto internazionale, intervenendo in un settore determinante non solo in termini economici ma anche sociali come è quello del lavoro", ha detto Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. "Prevista come uno dei punti qualificanti del programma di Governo", ha spiegato il ministro, "la Borsa Continua Nazionale del Lavoro" sarà accessibile liberamente da parte dei lavoratori e delle imprese e dovrà essere consultabile da qualunque punto della rete. In tal modo lavoratori e imprese potranno inserire nuove candidature o nuove richieste di personale direttamente e senza doversi rivolgere ad intermediari, utilizzando gli accessi che saranno dedicati espressamente da tutti i soggetti pubblici e privati, autorizzati e accreditati, ha concluso Stanca. 

IL TRASPORTO AEREO ENTRA IN UNA NUOVA ERA: LOYOLA DE PALACIO SALUTA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI DARE ALLA COMMISSIONE EUROPEA IL MANDATO DI NEGOZIARE UN ACCORDO "OPEN SKIES" CON GLI STATI UNITI. 
Bruxelles, 6 giugno 2003 - Il Consiglio "Trasporti" ha adottato in data odierna un pacchetto di misure che conferiscono alla Commissione europea le competenze necessarie per avviare una serie di importanti negoziati nel settore del trasporto aereo. In particolare, il Consiglio ha dato alla Commissione il mandato di avviare i negoziati su un nuovo accordo aereo transatlantico. La Commissione potrà inoltre avviare negoziati con altri paesi terzi sulla questione delle restrizioni imposte ai vettori aerei in base alla loro proprietà; gli Stati membri potranno peraltro continuare i propri negoziati bilaterali nel quadro di un coordinamento comunitario. "Si tratta di una decisione storica: da oggi l'Unione europea potrà porsi come soggetto autonomo a livello internazionale e lavorare a vantaggio dei consumatori e della sua industria aerea" ha affermato Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione responsabile per il settore trasporti ed energia. "Entro un mese apriremo con gli USA un negoziato che riunirà attorno allo stesso tavolo i due principali mercati aerei del mondo". Il pacchetto adottato oggi dal Consiglio si articola in tre capitoli: una decisione del Consiglio che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con gli Stati Uniti nel settore del trasporto aereo; un'altra decisione del Consiglio che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con paesi terzi per modificare o sostituire con un accordo comunitario alcune disposizioni contenute nei vigenti accordi bilaterali; una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla negoziazione e all'attuazione degli accordi in materia di servizi aerei stipulati tra gli Stati membri e i paesi terzi. Mandato a negoziare con gli Usa l'instaurazione di uno spazio aereo aperto L'accordo raggiunto dal Consiglio autorizza la Commissione ad avviare negoziati con gli Stati Uniti e le impartisce inoltre un mandato generale ad avviare negoziati con i paesi terzi allo scopo di garantire l'accesso al mercato dell'aviazione a tutti i vettori aerei comunitari a condizioni non discriminatorie. L'accordo raggiunto in sede di Consiglio rappresenta una svolta storica per la politica comunitaria dei trasporti aerei. Per la prima volta, infatti, i rappresentanti dei due principali mercati aerei del mondo, l'UE e gli USA, potranno affrontare direttamente tutte le questioni connesse all'apertura dei loro mercati e alle regole relative agli investimenti. Il mandato investe una serie di aspetti quali i diritti di traffico, le rotte, la capacità, le frequenze, le bande orarie, le tariffe, le regole di concorrenza e la sicurezza dei passeggeri e degli aeromobili. Sostituzione degli accordi bilaterali con accordi comunitari - In base alle decisioni odierne la Commissione europea presenterà nuovi mandati negoziali con altri paesi in vista della liberalizzazione del trasporto aereo. I negoziati mireranno in via prioritaria a trovare una risposta alle esigenze economiche e commerciali del settore aereo, cominciando con i paesi che già sono pronti a negoziare accordi del tipo "Open Skies". Si ricorda che la Comunità ha già stipulato accordi del genere con la Norvegia, l'Islanda e la Svizzera. Soluzione dei problemi giuridici pendenti - Un altro accordo raggiunto dal Consiglio dà alla Commissione europea il mandato di intavolare con i paesi terzi i negoziati necessari per risolvere i problemi di compatibilità giuridica che la Corte di giustizia aveva individuato nelle sentenze note come "Open Skies". Va ricordato che la Corte aveva rilevato l'incompatibilità col diritto comunitario di certe clausole degli accordi stipulati da alcuni Stati membri con gli USA, ma gli stessi problemi si sono presentati in quasi tutti gli altri accordi bilaterali nel settore dei trasporti aerei. La Commissione e gli Stati membri lavoreranno in stretta intesa per individuare i paesi con i quali la Comunità dovrà avviare i negoziati in via prioritaria. Necessità di modificare le restrizioni basate sulla nazionalità - Con il pacchetto odierno il Consiglio riconosce che è essenziale modificare le restrizioni basate sulla nazionalità presenti in quasi tutti gli accordi bilaterali in questo settore. Le restrizioni basate sulla nazionalità hanno l'effetto di riservare le rotte internazionali in provenienza e a destinazione di uno Stato membro esclusivamente ai vettori aerei di proprietà o controllati da cittadini di tale Stato membro (nella maggior parte dei casi si tratta, ovviamente, della compagnia aerea nazionale). Dato che un vettore aereo non può correre il rischio di rinunciare alla propria nazionalità in quanto ciò significherebbe perdere anche i suoi diritti di traffico i vettori europei non hanno potuto lanciarsi nelle operazioni di ristrutturazione (fusioni e acquisizioni) che avrebbero necessariamente implicato operazioni transnazionali. Dinanzi alle difficoltà economiche che affliggono molti vettori "storici" è molto importante che oggi ad essi venga data questa libertà come pure la possibilità di accedere più facilmente ai mercati finanziari internazionali. Le clausole sulla nazionalità dovranno pertanto essere modificate in modo da consentire l'esercizio di questo diritto. "Grazie al nuovo mandato generale che la Commissione ha ricevuto, potremo concordare immediatamente con gli Stati membri quali siano i paesi con i quali dobbiamo avviare negoziati in via prioritaria per modificare le clausole sulla proprietà delle linee aeree, che hanno avuto effetti nefasti per la nostra industria aerea" ha affermato Loyola de Palacio. Coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri - Il mandato generale consentirà alla Commissione di avviare negoziati mirati a correggere le clausole sulla nazionalità con i paesi terzi, e di individuare i partner internazionali con i quali ciò andrà fatto in via prioritaria. Tuttavia, stante l'eccezionalità e la gravosità del compito di rinegoziare e modificare centinaia di accordi bilaterali oggi in vigore, il Consiglio ha deciso, nel quadro del nuovo regolamento, di autorizzare gli Stati membri a negoziare accordi sotto il controllo di un sistema di coordinamento instaurato a livello europeo, nonché sulla base di testi tipo previamente approvati. Il quadro di cooperazione istituito a livello di UE garantirà il corretto coordinamento fra tutti gli attori e rimuoverà ogni discriminazione fra le diverse compagnie aeree europee. "In questo modo ha spiegato Loyola de Palacio il sistema del trasporto aereo internazionale continuerà ad operare senza alcun rischio di interruzione". Le decisioni della Corte nelle cause "Open Skies" - Nel novembre 2002 la Corte di giustizia ha emesso una serie di sentenze (comunemente note come "Open Skies") in merito alla legittimità degli accordi stipulati in via bilaterale da otto Stati membri con gli Stati Uniti [cfr. per tutte, la causa C-466/98]. La Corte ha dichiarato che gli accordi erano viziati sotto un duplice profilo. In primo luogo essi contenevano impegni in settori già disciplinati dalla normativa comunitaria, sui quali, pertanto, solo la Comunità può assumere impegni internazionali. In secondo luogo, gli accordi avevano l'effetto di restringere l'accesso al mercato dei trasporti aerei fra ciascuno Stato membro e gli USA sulla base della nazionalità del vettore aereo. In altri termini, una compagnia aerea europea avrebbe dovuto essere posseduta in via maggioritaria da interessi tedeschi se avesse voluto effettuare collegamenti fra la Germania e gli USA, oppure essere in maggioranza di proprietà di soggetti di nazionalità finlandese se avesse voluto assicurare i collegamenti fra la Finlandia e gli Stati Uniti. All'interno dell'Unione europea, come è ovvio, il trattato vieta tali discriminazioni. I governi non possono infatti operare discriminazioni per favorire i propri cittadini o le proprie imprese. Tra le altre conseguenze che scaturiscono dalle ricordate sentenze della Corte, vi è anche l'obbligo per la Comunità di partecipare ai negoziati sugli accordi internazionali. La normativa comunitaria attualmente vigente disciplina tutta una serie di aspetti legati al trasporto aereo quali la sicurezza (safety e security), le operazioni di movimentazione a terra, le tariffe, i sistemi informatici di prenotazione, l'assegnazione delle bande orarie e la protezione dei passeggeri; per tutti questi motivi, la Comunità ha l'obbligo di assicurare che queste norme siano tutte correttamente recepite negli accordi stipulati con paesi terzi. Una seconda conseguenza che scaturisce dalle ricordate sentenze è che gli accordi di trasporto che contengono clausole discriminatorie dovranno essere rinegoziati per offrire a tutte le compagnie europee che abbiano uno stabilimento in uno Stato membro lo stesso livello di accesso ai mercati internazionali che è riconosciuto al vettore nazionale. Quelle ora delineate sono le principali modifiche da apportare agli accordi in vigore. In particolare, il vigente sistema di accordi bilaterali ha consentito di esercitare un controllo molto stretto sull'assetto proprietario delle compagnie aeree, togliendo loro la possibilità di procedere a quelle ristrutturazioni su scala internazionale cui invece hanno proceduto altre grandi imprese mondiali. La riconosciuta necessità di abrogare le clausole in tema di assetto proprietario nell'UE consentirà l'emergere di compagnie aeree paneuropee e fornirà inoltre un potente stimolo alla liberalizzazione delle regole sugli investimenti e sull'accesso ai mercati mondiali. 

ASSOGESTIONI - FONDI COMUNI: MAGGIO FORTEMENTE POSITIVO (+3.661,3 MILIONI DI EURO). BALZO IN AVANTI PER OBBLIGAZIONARI E FLESSIBILI. POSITIVI I FONDI DI LIQUIDITÀ. TORNANO IN ROSSO I FONDI AZIONARI. SEGNO MENO PER I BILANCIATI. 
Milano, 6 giugno 2003 - Si conferma fortemente positiva la raccolta dei fondi comuni d'investimento che hanno chiuso il mese di maggio con un saldo di +3.661,3 milioni di euro. Dall'inizio del 2003 i fondi hanno raccolto +16.476,4 milioni di euro. Maggio è stato il mese dei fondi obbligazionari che, con +2.356,5 milioni di euro, hanno rappresentato la prima categoria in termini di raccolta. Buoni anche i risultati dei fondi flessibili che hanno raccolto +751,1 milioni di euro (258,1 milioni di euro ad aprile). In nero anche i fondi di liquidità che hanno riportato un saldo di +1.333,7 milioni di euro. Dopo un mese in territorio positivo (+122,7 milioni di euro ad aprile) sono tornati in rosso i fondi azionari la cui raccolta è stata di -401,7 milioni di euro. Segno meno anche per i fondi bilanciati che hanno chiuso a -378,3 milioni di euro. In crescita il patrimonio gestito dai fondi comuni d'investimento che, a fine mese, si è attestato a quota 485.980,7 milioni di euro. Positiva la raccolta dei fondi di fondi (non inclusi nei totali per evitare duplicazioni) che, dopo aver chiuso in nero anche ad aprile, nell'ultimo mese hanno raccolto +32,2 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a 6.013,4 milioni di euro. 

BANCA FIDEURAM RACCOLTA NETTA MAGGIO 2003 RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A MAGGIO: € 447 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM AD APRILE: € 55,3 MILIARDI. 
Roma, 9 giugno 2003 - A maggio la raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram (1) (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato, per il quinto mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 447 milioni. I dati cumulati di raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram nel periodo gennaio - maggio 2003 (evidenziati nella tabella che segue), in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2002, confermano il funzionamento del nuovo sistema di incentivazione disegnato da Banca Fideuram, il cui obiettivo è quello di premiare la generazione di valore per l'azienda. Il dato cumulato di raccolta netta assicurativa del 2003 non evidenzia peraltro € 195 milioni di asset migrati da prodotti tradizionali a prodotti unit linked, il cui effetto in termini di volumi netti è pari a zero, mentre in termini di valore generato è certamente positivo. All'interno del risparmio gestito è da segnalare la raccolta netta dei fondi comuni, pari a € 237 milioni. A maggio le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 196 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 152 milioni, interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. A fine aprile il totale delle masse amministrate dal gruppo Banca Fideuram era di € 55,3 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine maggio il totale delle masse amministrate era pari a circa € 47,7 miliardi. A fine maggio i private banker del gruppo Banca Fideuram erano 4.566 a cui vanno aggiunti 106 produttori assicurativi per un totale di 4.672 professionisti. (1) Il risultato del mese di maggio consolida (come di consueto dall'inizio del 2003) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca Fideuram" nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo ad aprile 2003, mentre per il mese di maggio è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel presente comunicato e nella tabella allegata). 

BIPIELLE INVESTIMENTI: ACCORDO CON FONDAZIONI 
Lodi, 9 giugno 2003: In esecuzione delle previsioni contrattuali sottoscritte il 4 dicembre 1999, in occasione dell'operazione di acquisizione della Holding Casse del Tirreno, le Fondazioni CR Lucca e Pisa hanno ceduto, sul mercato dei blocchi, numero 59.809.321 azioni di Bipielle Investimenti, al prezzo di 6,6820 euro per azione, per un controvalore di circa 399 milioni di euro. Contestualmente, sul mercato dei blocchi, Deutsche Bank ha acquistato numero 29.603.978 azioni di Bipielle Investimenti, pari al 4,990% del capitale, ad un prezzo di 6,6820 euro per azione, per un controvalore di 198 milioni di euro. 

BANCA NUOVA (GRUPPO BANCA POPOLARE DI VICENZA): UNA BANCA SICILIANA GESTISCE I FONDI PER LO SVILUPPO NEL CENTRO-SUD A BANCA NUOVA I BANDI PER € 750 MLN DI INCENTIVI IN CAMPANIA E PUGLIA 
Palermo, 9 giugno 2003 - Un istituto di credito siciliano, Banca Nuova, la banca centromeridionale del gruppo Banca Popolare di Vicenza, oltre a gestire i fondi per lo sviluppo dell'Isola, gestirà per conto delle Regioni Campania e Puglia i fondi europei per lo sviluppo dei beni culturali, del turismo e delle attività produttive legate a tali settori. E' stata aggiudicata a Banca Nuova, in associazione temporanea d'impresa con Cofiri, la gara indetta dalla Regione Campania per la gestione degli interventi agevolativi di cui alla misura 2.2 del Por Campania. Sono disponibili per le imprese € 250 milioni. E' prossima l'apertura di un ufficio di Banca Nuova a Napoli, sia per la gestione delle istanze, sia per incrementare l'azione di sostegno delle imprese locali. La misura punta a sostenere, attraverso contributi a fondo perduto, lo sviluppo di microfiliere imprenditoriali legate alla valorizzazione e gestione del sistema dei beni culturali nei settori dell'artigianato tipico, della ricettività turistica, del recupero del patrimonio culturale a fini turistici, dei servizi turistici e delle attività commerciali connesse alla fruizione dell'offerta culturale. Gli interventi si svilupperanno prioritariamente nei distretti culturali di Napoli, Pompei, Ercolano, Pozzuoli e Caserta. Le attività previste riguardano l'animazione del territorio attraverso l'organizzazione di workshop e campagne informative, l'assistenza alle imprese nella predisposizione dei progetti, l'informatizzazione delle procedure e la gestione di un sito internet dedicato, la formazione dei funzionari della Regione, oltre all'istruttoria dei progetti, circa 3000 secondo le stime della Regione. L'Ati sarà gestore unico per la Regione. Alla gara hanno partecipato, tra gli altri, Sviluppo Italia, Europrogetti & Finanza (Gruppo Capitalia), Mps Merchant, Gruppo Centrobanca. Tale risultato consolida la posizione di Banca Nuova nella Regione Campania, dove l'istituto siciliano è già impegnato con successo sul campo della finanza agevolata ed in particolare sulla gestione delle agevolazioni di cui alla legge 488/92 e per la Ricerca&Sviluppo. Per quanto riguarda tutto il Centro-Sud, proprio in relazione al sistema dei sostegni nazionali alla ricerca industriale, Banca Nuova è recentemente divenuta anche concessionaria del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, per la gestione degli interventi a valere sul Far - Fondo Agevolazioni per la Ricerca di cui al d.lgs. 297/99, i cui contributi sono destinati a finanziare progetti pilota per la ideazione e realizzazione di beni e servizi innovativi, per la messa in opera di nuove metodologie di lavoro, per l'introduzione di tecnologie avanzate nei sistemi di produzione e commercializzazione. Inoltre, nell'ambito dei Programmi Operativi Regionali del Quadro Comunitario di Sostegno 2000 - 2006, recentemente è stata acquisita da Banca Nuova, in associazione temporanea d'impresa con altri soggetti, l'aggiudicazione per la gestione di tre Misure del Por della Regione Puglia. Si tratta delle Misure 4.1, 4.14 e 4.17 finalizzate, rispettivamente, a sostenere l'imprenditoria industriale, quella turistico-alberghiera e quella commerciale attraverso contributi finanziari per investimenti produttivi. Complessivamente sono disponibili per le aziende € 500 milioni. Il ruolo di Banca Nuova sarà quello di fornire assistenza alle imprese, effettuare la verifica di sostenibilità economico-finanziaria dei progetti, nonché erogare i contributi. Le tre misure rappresentano nella Regione Puglia gli interventi cardine a sostegno dell'imprenditoria locale nell'ambito di Agenda 2000. Tali iniziative nelle Regioni Campania e Puglia e nel Centro-Sud confermano e consolidano la mission assegnata dalla capogruppo Banca popolare di Vicenza alla controllata siciliana Banca Nuova, cioè la progettazione di piani di sviluppo locale dei territori, l'assistenza diretta alle piccole e medie imprese, l'attrazione degli investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno. 

INDAGINE R&S-IL SOLE 24 ORE SUI BILANCI DELLE SOCIETÀ QUOTATE NEL PRIMO TRIMESTRE 2003 Milano, 9 giugno 2003 - Indagine R&S-Il Sole24 Ore sulle prime trenta società quotate al mercato italiano e focus sui principali gruppi automobilistici internazionali. Infolink: www.mbres.it 

ASSEMBLEA GENERALE DI UNINDUSTRIA A TREVISO 
Treviso, 9 giugno 2003 - Alla vigilia della presidenza italiana all'Unione Europea che durerà un intero semestre, l'On. Gianfranco Fini, Vice Presidente del Consiglio e Rappresentante del Governo Italiano alla Convenzione Europea e alcuni dei maggiori rappresentanti del mondo aziendale italiano si confrontano nell 'Assemblea di Unindustria Treviso dal tema "l'Europa in bilico tra marginalità e protagonismo". In un momento complesso come questo in cui a segnali di crisi si sovrappongono elementi di sviluppo, diventa indispensabile assumere gli obiettivi del Consiglio Europeo di Lisbona per imprimere un nuovo slancio alle politiche comunitarie e formulare orientamenti in grado di cogliere le opportunità offerte dalla nuova economia. In questo contesto e con queste tematiche saremmo lieti di averla nostro ospite gradito all'evento che si terrà lunedì 16 giugno 2003 presso l'esclusiva cornice di "CastelBrando" a Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, e che prevede fra l'altro la partecipazione di importanti personalità quali: Sergio Bellato - Presidente Unindustria Treviso; Enrico Mentana - Direttore Tg Canale 5 nonchè moderatore della Tavola Rotonda; Franco Bernabè - Presidente Fb Group, Presidente La Biennale di Venezia; Elio Catania - Presidente e Amministratore Delegato Ibm Italia; Marisa Lino Ambasciatore - Dipartimento di Stato Usa, Direttore (incoming) Johns Hopkins University - Bologna Center; Corrado Passera - Amministratore Delegato e Ceo Banca Intesa; Sergio Romano - Storico, editorialista del Corriere della Sera. L'incontro si propone come un importante momento di riflessione sugli attuali scenari di politica ed economia internazionale con l'obiettivo di posizionare il nostro Paese e l'Europa stessa su un gradino più alto nel contesto internazionale. Infolink: www.unindustria.treviso.it 

ITC NELLE AZIENDE MECCANICHE: CRESCE IL BISOGNO DI SICUREZZA 
Milano, 9 giugno 2003 - Cresce la diffusione delle tecnologie informatiche tra le aziende meccaniche, e con essa i rischi connessi alla sicurezza dei dati. È quanto emerge da un'indagine Anima/ItalianMec su un campione di oltre 300 Pmi associate. Il 67,2% delle imprese gestisce produzione e qualità attraverso software, mentre la gestione del magazzino è informatizzata nell' 87,9% delle aziende. Da ItalianMec un "progetto sicurezza" per fornire soluzioni su misura per le imprese del settore. Le imprese meccaniche italiane hanno ormai raggiunto buoni livelli di informatizzazione dei processi aziendali, ma non è altrettanto diffusa tra gli imprenditori la consapevolezza dei rischi legati alla sicurezza dei dati informativi. È quanto emerge da una ricerca sulla penetrazione dell'Itc tra le aziende meccaniche italiane condotta da Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'industria Meccanica varia ed Affine) su un campione di oltre 300 piccole e medie imprese associate. La questione della sicurezza è considerata prioritaria da ItalianMec, società di servizi di Anima, che in collaborazione con la società di consulenza di marketing Advboucle & Partners ha avviato un "Progetto Sicurezza" che prevede l'attuazione di iniziative mirate a sensibilizzare gli imprenditori ed a fornire possibili soluzioni studiate ad hoc per le aziende meccaniche, anche attraverso il coinvolgimento di partner individuati tra i principali attori del mercato, tra i quali Ibm, Network Associates, J.D. Edwards, Cegos, Emc, Assiteca, Chloride. Dall'indagine Anima emerge infatti che la gestione della qualità e della produzione viene oggi realizzata tramite software dal 67,2% delle aziende, così come è informatizzata la gestione del magazzino - totalmente o in parte - dall'87,9% delle aziende. L'87,6% delle aziende utilizza il software Cad per applicazioni meccaniche, il 12,42 il Cam, il 7,33% il Pdm. Il 75% dei computer è dotato di accesso ad Internet, e il 60% dei pc dispone di indirizzi di posta elettronica individuali. E' interessante notare come la connessione alla Rete avvenga ormai nel 34,7% dei casi attraverso linee Adsl, nel 34,4% dei casi tramite Isdn e in un significativo 22% dei casi attraverso linee a banda larga. Le aziende meccaniche hanno dunque quasi del tutto abbandonato le linee analogiche, che sopravvivono solo in un esiguo 3,82% delle imprese. "Proprio il considerevole ammontare di scambi con l'esterno" - commenta Maurizio Brancaleoni, Presidente ItalianMec e vice Presidente Anima - "rende ormai vitale l'attivazione di sistemi di protezione affidabili, in grado di evitare che l'afflusso informazioni porti con sé il rischio di intrusioni nei sistemi informativi aziendali, che possono comportare conseguenze di diversa natura, dalla rimozione dei dati fino allo spionaggio industriale". Il 43,6% delle aziende utilizza un sistema gestionale Erp (Enterprise Resource Planning), applicato nell'amministrazione nell'85,4% delle aziende, nell'area magazzino/forniture dall'85,4% delle aziende, nell'area produzione dal 79,6% delle aziende, e nel settore vendite dal 72,3% delle aziende. Il 20% delle imprese che non ha ancora applicato un sistema Erp intende farlo entro 24 mesi. Nella promozione delle attività aziendali, la rilevanza data al sito Internet aziendale è seconda solo a quella ancora conferita al catalogo di prodotto (in una scala da 1 a 5, il sito riceve un voto medio pari a 3,5 contro il 3,87 del catalogo). Il direct mailing via posta elettronica ha ormai raggiunto pressoché la stessa rilevanza del mailing via posta tradizionale (v.m. 2,40 contro 2,43). "L'elevato tasso di informatizzazione dei processi aziendali interni" - prosegue Brancaleoni - "se da un lato riduce enormemente tempi e costi di gestione, in mancanza di adeguati sistemi di protezione contribuisce a rendere le imprese più vulnerabili sul piano della sicurezza dei dati, minacciandone fortemente la competitività nel caso in cui si renda necessario mettere in atto strategie di disaster recovering a posteriori". Chiamati a dare un voto in una scala da 1 a 5 ai settori che ritengono più strategico proteggere, gli imprenditori meccanici indicano in primo luogo la contabilità (voto medio 4,4), quindi i dati relativi al mercato di riferimento (v.m. 4,06), quelli relativi alla vendita ed all'assistenza post vendita (v.m. 4,05), mentre un voto inferiore a 4 viene conferito a risorse umane, produzione e magazzino. Proprio in questo settore - paradossalmente il più altamente informatizzato - sembra dunque aprirsi la principale breccia nella percezione della sicurezza aziendale. 

OLIVETTI: DEPOSITATA COMUNICAZIONE ALLA CONSOB DELL'INTENZIONE DI PROMUOVERE L'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI DI RISPARMIO TELECOM ITALIA 
Milano, 9 giugno 2003 - Il 5 giugno Olivetti ha reso noto l'avvenuto deposito presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ("Consob") della comunicazione prevista dall'articolo 102, comma 1 del Decreto Legislativo n. 58/1998 (la "Comunicazione"), relativamente alla propria intenzione di lanciare un'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni di risparmio della propria controllata Telecom Italia (l'"Offerta sulle Risparmio"). La Comunicazione riguarda anche l'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie e American Depositary Shares ("Ads") rappresentative di azioni ordinarie di Telecom Italia, che viene annunciata tramite un diverso comunicato stampa (l'"Offerta sulle Ordinarie") diffuso simultaneamente al presente comunicato. L'operazione si colloca nel contesto dell'operazione di fusione per incorporazione di Telecom Italia in Olivetti (la "Fusione"), deliberata dalle assemblee delle due società rispettivamente in data 24 e 26 maggio 2003. L'operazione, oltre che inquadrarsi in una logica di investimento da parte dell'Offerente, ha lo scopo di assicurare agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino mantenere la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione un mezzo per liquidare, almeno in parte, la loro partecipazione, analogamente a quanto assicurato agli azionisti di Olivetti in forza dell'applicazione dell'art. 2437 del codice civile, in conseguenza della modifica dell'oggetto sociale di Olivetti deliberata in concomitanza con la Fusione. Olivetti è attualmente titolare di n. 2.891.656.682 azioni ordinarie Telecom Italia, rappresentanti il 54,944% del capitale sociale Telecom Italia rappresentato da azioni ordinarie e il 39,525% del capitale sociale complessivo. Olivetti non detiene azioni di risparmio Telecom Italia. Corrispettivo Il corrispettivo offerto (il "Corrispettivo") - calcolato aggiungendo un premio del 20% alla media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni di risparmio nel periodo dal 12 marzo 2003 al 26 maggio 2003 (data dell'approvazione del progetto di fusione da parte dell'assemblea di Olivetti) compresi - è pari a Euro 4,820 per ciascuna azione di risparmio Telecom Italia. Modalità di finanziamento e garanzie Un pool di banche italiane e estere, con J.P. Morgan plc, società indirettamente controllata da JPMorgan Chase Bank, in qualità di Global Coordinator, ha messo a disposizione di Olivetti una linea di credito per un ammontare complessivo massimo pari a 9.000.000.000 di Euro, ai fini del rimborso degli azionisti recedenti di Olivetti e, per la parte residua, a servizio del pagamento del corrispettivo aggregato da corrispondersi da Olivetti nell'Offerta sulle Ordinarie e nell'Offerta sulle Risparmio. A garanzia dell'adempimento dell'obbligazione di pagamento del corrispettivo aggregato, le banche finanziatrici, ciascuna per l'importo di relativa pertinenza del finanziamento, riceveranno da Olivetti istruzioni irrevocabili, al giorno di pagamento, di erogare al coordinatore della raccolta l'importo necessario al pagamento del corrispettivo aggregato delle azioni ordinarie e di risparmio acquistate da Olivetti. Il coordinatore della raccolta a sua volta si obbligherà a utilizzare tale importo esclusivamente per effettuare, in nome e per conto di Olivetti, il pagamento del corrispettivo aggregato delle azioni portate in adesione all'Offerta sulle Ordinarie e all'Offerta sulle Risparmio e acquistate da Olivetti. Quantità di azioni oggetto dell'offerta pubblica di acquisto L'ammontare complessivo destinato all'operazione (l'"Importo Massimo Complessivo") potrà essere determinato solo successivamente alla scadenza del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte dei soci che non hanno partecipato all'assemblea Olivetti del 26 maggio, scadenza prevista per il 12 giugno 2003, e comunque entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta, avuto riguardo all'importo destinato al pagamento degli azionisti Olivetti recedenti dell'ammontare complessivo del finanziamento di Euro 9.000.000.000 che Olivetti riceverà in relazione all'operazione. Il numero di azioni di risparmio oggetto dell'Offerta sulle Risparmio sarà reso noto, una volta determinato l'Importo Massimo Complessivo, entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta. L'Offerta sulle Ordinarie e l'Offerta sulle Risparmio avranno ad oggetto la medesima percentuale di azioni ordinarie e di risparmio rispetto al numero totale di azioni della rispettiva categoria. Nel caso in cui le adesioni all'Offerta sulle Risparmio non raggiungessero il quantitativo massimo per la rispettiva categoria di azioni, le somme non utilizzate per acquistare azioni di risparmio saranno destinate all'acquisto di azioni ordinarie nell'ambito dell'Offerta sulle Ordinarie, e viceversa, fino a concorrenza dell'Importo Massimo Complessivo. Attraverso tale meccanismo di "vasi comunicanti", l'Offerente intende assicurare il soddisfacimento del maggior numero possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire all'offerta pubblica di acquisto. Pertanto, ad esito dell'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", l'ammontare di azioni di una categoria acquistato dall'Offerente potrà eccedere l'ammontare massimo di azioni di quella categoria oggetto dell'Offerta, come inizialmente determinato. Qualora, anche dopo l'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", le adesioni complessivamente ricevute fossero in eccesso rispetto all'Importo Massimo Complessivo, Olivetti procederà al riparto. Condizioni Il trasferimento della titolarità delle azioni di risparmio conferite in adesione all'Offerta sulle Risparmio ed acquistate da Olivetti, anche all'esito dell'eventuale riparto, sarà risolutivamente condizionato al mancato cadere della data di efficacia della Fusione entro il 31 dicembre 2003. Sarà fatta salva la facoltà dell'Offerente di rinunciare a tale condizione risolutiva, previo consenso delle banche finanziatrici. È in ogni caso intenzione di Olivetti e di Telecom Italia arrivare al perfezionamento della Fusione il prima possibile e segnatamente nella prima metà del mese di agosto 2003. Non sono previste soglie minime di adesione. Periodo di Adesione Si prevede che il Periodo di Adesione possa avere inizio nella terza decade del mese di giugno 2003 e concludersi nella seconda decade del mese di luglio 2003. Il calendario dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana S.p.A. in conformità alle disposizioni vigenti. Mercati Esteri L'Offerta sulle Risparmio non è e non sarà promossa, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti sia che ciò avvenga tramite il servizio postale o attraverso qualsiasi altro mezzo di commercio internazionale o inter-stato degli Stati Uniti o altro servizio di un mercato azionario regolamentato degli Stati Uniti (inclusi, senza limitazione alcuna, il servizio postale, il telefono o trasmissioni elettroniche attraverso Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico) e non potrà essere accettata negli o dagli Stati Uniti tramite alcun mezzo e/o strumento. L'Offerta sulle Risparmio non è rivolta a "U.S. Persons" (come definite nella Regulation S del U.S. Securities Act del 1933). Non viene promossa alcuna offerta per l'acquisto di ADS rappresentativi di azioni di risparmio di Telecom Italia. Le informazioni contenute nel presente comunicato non costituiscono un'offerta di acquisto o vendita di azioni di risparmio Telecom Italia o di azioni Olivetti negli Stati Uniti. L'Offerta sulle Risparmio sarà rivolta indistintamente, a parità di condizioni, a tutti gli azionisti di risparmio di Telecom Italia, ma non è promossa in alcun paese al di fuori dell'Italia in cui tale promozione richieda l'approvazione delle competenti autorità locali o sia in violazione di norme o regolamenti locali. Consulente finanziario di Olivetti nell'operazione è Jpmorgan Chase Bank. Altri consulenti in relazione all'offerta pubblica in Italia sono Banca Intesa S.p.A. e UniCredit Banca Mobiliare S.p.A. Il Coordinatore della Raccolta delle adesioni è Società per Amministrazioni Fiduciarie "Spafid" S.p.A.. 

IL CDA DI SEAT PG APPROVA I DATI CONSOLIDATI DELLA SOCIETÀ BENEFICIARIA 
Roma, 9 giugno 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle (Gruppo Telecom Italia) presieduto da Riccardo Perissich ha approvato - su proposta dell'amministratore delegato Paolo Dal Pino, nell'ambito del procedimento di scissione del ramo aziendale delle Directories e al fine di agevolare il processo di valutazione della costituenda Società Beneficiaria. - i dati consolidati "Carve Out" della Società Beneficiaria al 31 dicembre 2002. La predisposizione dei dati contabili consolidati 2002 è stata effettuata applicando i principi del "carve-out" ossia dell'estrazione dei dati contabili riferiti al complesso aziendale oggetto di scissione, ricostruendo il complesso aziendale stesso come se quest'ultimo avesse avuto vita autonoma. I dati contabili "Carve-Out" sono oggetto di certificazione da parte della Società di Revisione Reconta Ernst & Young S.p.A. e sostanzialmente non si discostano, nonostante la diversa metodologia applicata (valore della produzione: 1.448 milioni di euro; risultato netto dell'esercizio: 61 milioni di euro; patrimonio netto: 986 milioni di euro), rispetto alle risultanze dei dati pro-forma della Società Beneficiaria al 31 dicembre 2002, già oggetto di diffusione al pubblico in sede di Documento Informativo di Scissione ex art. 70, quarto comma, Reg. Consob. 

LA CARTA D'IDENTITÀ ELETTRONICA PER GLI IMPRENDITORI È GIÀ UNA REALTÀ 
Milano, 9 giugno 2003 - Entra a regime il nuovo Registro Imprese Telematico, dal primo luglio. Per "parlare" con la Camera di commercio le società useranno la smart card, la carta d'identità elettronica. Ma che cosa comporta per le imprese? Come cambia il rapporto con le Camere di Commercio e la pubblica amministrazione? A che vantaggi portano le pratiche a distanza? Quanto si risparmia? Se ne parlerà al convegno "La Pubblica Amministrazione del futuro: attese, prospettive e primi risultati alla vigilia del nuovo Registro Imprese Telematico". Sarà presentata un'indagine di Mannheimer sulla soddisfazione degli utenti anche sui nuovi servizi telematici. Il convegno si terrà: Lunedì 9 giugno 2003, ore 9.00 - 11.30, Palazzo Turati Sala Consiglio Via Meravigli, 9/b Milano. Parteciperanno: Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, Paolo Montalenti, Ordinario di Diritto Commerciale dell'Università di Torino, Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano, Renato Mannheimer, Presidente Ispo, Giovanni Nasi, Direttore Generale InfoCamere, Cosma Gravina, Assessore al Lavoro e alle Attività Economiche della Provincia di Milano, Giancarlo Martella, Assessore ai Servizi Civici e all'Innovazione Tecnologica del Comune di Milano, Luigi Augusto Miserocchi, Presidente del Consiglio Notarile di Milano, Luigi Pagliuca, Presidente del Collegio dei Ragionieri di Milano e Provincia, Costante Persiani, Segretario Generale Unione del Commercio, Turismo e Servizi, Francesco Petringa, Segretario Generale API di Milano, Gian Battista Stoppani, Presidente Ordine dei Commercialisti di Milano, Gian Franco Vanzelli, Conservatore del Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Milano. 

MULTIUTILITY: ACSM ASSEMBLEA NON APPROVA FUSIONE DI BAS 
Como, 9 giugno 2003 - Il 6 giugno si è tenuta l'assemblea straordinaria di Acsm spa; in agenda l'approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Bas spa (controllata dal Comune di Bergamo) in Acsm. Erano presenti 14 azionisti per un totale di 21 milioni 219.520 azioni pari al 57,042 per cento. Il Comune di Como, azionista di controllo della multiutility comasca con il 51 per cento delle quote, ha proposto ed espresso voto sfavorevole all'approvazione del progetto, motivando la decisione con la mancata approvazione dell'operazione da parte del Consiglio comunale di Bergamo (nella riunione consiliare di giovedì, infatti, come annunciato, non è stata accolta la proposta di riaprire subito la discussione sull'operazione, rinviata di 3 mesi nella seduta precedente); in seguito al mancato disco verde dell'assemblea civica bergamasca, infatti, non si sono realizzate le condizioni concertate dai soci delle due società che erano alla base dell'approvazione del progetto di fusione da parte delle assemblee. L'espressione di voto contrario, ha precisato il sindaco di Como, Stefano Bruni, ha carattere tecnico, cioè "risponde all'esigenza di fornire al mercato, alla luce delle circostanze attuali, informazioni chiare e precise sull'esito dell'operazione e di mantenere una totale trasparenza su Acsm". Il socio di maggioranza, in assemblea, ha infatti riconfermato al consiglio di amministrazione e al management di Acsm spa "totale fiducia", invitandoli a proseguire sulla strada intrapresa delle aggregazioni con società utilities. Il voto contrario è stato espresso a maggioranza, 2 astensioni. 

EDISON INCASSA EURO 24,4 MILIONI DA BUNGE AD INTEGRAZIONE DEL PREZZO DI CESSIONE DI CEREOL 
Milano 9 giugno 2003 - Il 6 giugno Edison ha incassato dal Gruppo Bunge l'importo di euro 24,4 milioni a titolo di integrazione del prezzo già riscosso per la vendita della propria partecipazione del 54,69% in Cereol. La determinazione del prezzo definitivo per la vendita delle azioni Cereol fa seguito alla conclusione, mediante accordo transattivo, della vertenza relativa alla cessione di Ducros, che Cereol aveva in corso all'atto del trasferimento a Bunge. L'eventualità di un'integrazione di prezzo, al verificarsi di determinate condizioni, era stata prevista nel contratto di vendita di Cereol, come precisato nei precedenti comunicati stampa del 22 luglio 2002 e del 15 ottobre 2002. Cereol, società quotata in Francia, con attività sia in Europa che nel Nord America, è leader nel trattamento dei semi oleosi e nella produzione, distribuzione e vendita di olii alimentari e altri ingredienti per alimenti. Il gruppo Cereol ha complessivamente 5.800 dipendenti e una cinquantina di impianti industriali in Europa e nel Nord America. Bunge Limited, quotata al Nyse, è una società che opera nei settori dell'agroindustria e degli alimenti lungo tutta la filiera produttore-consumatore finale con attività di primaria importanza nel Nord e nel Sud America e una capacità di distribuzione a livello mondiale. La direzione centrale della società è a White Plains, New York. Il gruppo ha 18.000 dipendenti e opera in 21 paesi. 

LA COMMISSIONE AVVIA UN'INDAGINE APPROFONDITA SULL'ACQUISIZIONE DI VUP DA PARTE DI LAGARDÈRE 
Bruxelles, 6 giugno 2003 - La Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita sul progetto d'acquisizione di Vivendi Universal Publishing (Vup) da parte del gruppo francese Lagardère, i due principali poli editoriali in lingua francese. La Commissione nutre in questa fase seri dubbi sugli effetti che l'operazione potrebbe avere sulla concorrenza su vari mercati, fra cui quelli dei diritti di edizione, della diffusione, distribuzione e vendita di libri. Dato che è stata avviata un'indagine approfondita e conformemente alle disposizioni del regolamento sulle concentrazioni, la Commissione non ritiene necessario pronunciarsi al momento sulla domanda di rinvio presentata dal governo francese. Vup è il primo polo di edizione, commercializzazione e distribuzione di libri di lingua francese. Lagardère, attraverso la sua filiale Hachette Livre, è il secondo operatore sul mercato, immediatamente dopo Vup. Con quest'operazione, Lagardère, che opera anche nella vendita di libri al dettaglio, nei mezzi audiovisivi e nell'edizione e nella distribuzione di stampa scritta, si propone di acquisire il controllo dell'insieme dei cespiti nel campo dell'edizione di Vup in Europa (questi attivi sono attualmente tenuti in deposito dalla banca Natexis Banques Populaires per conto di Lagardère). Il libro segue un circuito, dall'autore al lettore, generalmente denominato "la catena del libro", nella quale intervengono, oltre all'autore, molti operatori: l'editore, il diffusore, il distributore, il grossista ed il dettagliante. L'indagine preliminare della Commissione ha dimostrato che Lagardère e VUP, attraverso le loro numerose case editrici e i loro strumenti di diffusione, logistica e distribuzione, svolgono l'insieme di queste funzioni nei paesi francofoni dell'Unione europea. In questa fase preliminare, dall'indagine della Commissione risulta che l'operazione rischia di avere degli effetti negativi per la concorrenza in tre grandi categorie di mercati nella catena del libro: l'acquisto e la vendita dei diritti d'edizione, i servizi di diffusione e di distribuzione e la vendita di libri dagli editori ai dettaglianti (in particolare di letteratura generale in grande formato e in formato tascabile, libri per ragazzi, guide pratiche, libri scolastici, parascolastici, dizionari ed enciclopedie universali). La Commissione ha dunque concluso che era necessario un esame approfondito per valutare i rischi della creazione o del rafforzamento di posizioni dominanti su questi diversi mercati. La Commissione procederà di conseguenza ad un'analisi dettagliata dei rischi di riduzione dell'offerta e/o di aumento dei prezzi che potrebbero derivare dalle forti posizioni di cui potrebbe beneficiare la nuova entità su molti di questi mercati. La Commissione valuterà, in particolare, se il consolidamento delle posizioni di Vup e di Lagardère può determinare una marginalizzazione dei concorrenti ad un livello tale che consumatori, dettaglianti e lettori sarebbero alla fine privati dei vantaggi, in termini di qualità, di diversità dell'offerta e di prezzo, che garantisce loro il mantenimento della concorrenza. Domanda di rinvio Il 14 maggio 2003 le autorità francesi garanti della concorrenza hanno presentato una domanda di rinvio ai sensi dell'articolo 9 del regolamento sulle concentrazioni, che prevede la competenza esclusiva della Commissione nell'Unione europea per le operazioni di concentrazione di determinate dimensioni (principio dello "sportello unico"). Secondo quanto affermato in tale domanda, l'operazione proposta minaccerebbe di creare o di rafforzare delle posizioni dominanti sui mercati dell'edizione di libri di letteratura generale in grande formato e in formato tascabile, dell'acquisizione di diritti di autore nelle collane di libri in formato tascabile, dell'edizione di libri scolastici, di libri parascolastici, di dizionari monolingue, di dizionari multilingue e di enciclopedie universali in un volume, dei servizi di diffusione e dei servizi di distribuzione agli editori. Ciascuno di questi mercati avrebbe, secondo le autorità francesi, una dimensione nazionale. Informazioni generali Tutte le indagini condotte a livello europeo in materia di operazioni di concentrazione devono rispettare un calendario giuridicamente vincolante. A partire dalla data nella quale ha ricevuto tutte le informazioni sulle modalità dell'operazione (notifica), la Commissione dispone di un periodo di un mese (che può essere esteso a sei settimane in caso di proposta di misure correttive o di domanda di rinvio da parte delle autorità nazionali) per effettuare una prima valutazione dell'operazione notificata. Se ritiene che vi siano seri dubbi in merito alla compatibilità di un'operazione con le regole della concorrenza nel mercato unico europeo, la Commissione avvia un esame completo del caso. A questo punto dispone di altri quattro mesi per accertare i fatti ed adottare la sua decisione finale, che autorizza o meno la prosecuzione dell'operazione. L'avvio di un esame approfondito non pregiudica l'esito del procedimento. 

"EUROPA FINO GLI URALI": SI INIZIA CON LE RELAZIONI COMMERCIALI A MILANO UNA DELEGAZIONE DELLA UCRAINA 
Milano, 9 giugno 2003 - Il Governatore della regione Ucraina di Kharkiv, Kushnarjev Evghen accompagnato dal Vicegovernatore, dal Sindaco e dal Console Generale dell'Ucraina a Milano, guiderà, questa mattina , una delegazione di imprenditori per presentare la realtà economica del paese e le opportunità di investimento offerte dalle regioni ucraine. Pur non essendo tra i paesi che entreranno a breve all'interno della Comunità Europea, l'Ucraina insieme alla Russia resta uno dei paesi di riferimento per la costruzione di un mercato europeo allargato e svolge quindi un ruolo di rilevo sia politico sia economico nello scenario internazionale. Con un volume d'affari complessivo (import+export) che nel 2002 ha superato i 2 miliardi di euro, l'Italia è complessivamente il secondo fornitore tra i paesi europei ed il terzo paese cliente in Europa, mentre è il primo fornitore assoluto dell'Ucraina a livello mondiale di prodotti tessili e di pellame. Milano ICE C.so Magenta 59 ore 9.30 61A 

ASSEMBLEA FENDAC: LE IMPRESE E I MANAGER DEL TERZIARIO PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO DELL'ECONOMIA ITALIANA 
Milano 9 giugno 2003 - Il workshop "Il Terziario motore di sviluppo dell'economia: le sfide per il management", che ha aperto la 61a Assemblea Fendac (Federazione nazionale dirigenti e quadri del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato), ha candidato il terziario a guidare la ripresa e lo sviluppo dell'economia nazionale. "La svolta e la ricetta per lo sviluppo della nostra economia passa per una crescita che deve essere soprattutto qualitativa e quindi per un rafforzamento dell'intelligenza terziaria, sia con maggiori contenuti di professionalità di tipo terziario all'interno delle imprese, sia con un'ulteriore crescita del settore dei servizi." Questa la tesi sostenuta da Sergio Billè (Presidente Confcommercio), Mario Resca (Presidente Mc Donald's Italia), Enzo Rullani (Docente di Economia Università di Venezia), Bruno Tabacci (Presidente Commissione attività produttive Camera dei Deputati) e Cesare Vaciago (City Manager Comune di Torino) . Claudio Pasini, Presidente Fendac, ha affermato che "il management del terziario è indispensabile per addomesticare la complessità e farla fruttare. Per recuperare efficienza ed efficacia non solo per per il settore, ma per l'intero sistema economico. Per risolvere sinergicamente l'osmosi tra pubblico e privato. "Il terziario è il futuro, ma la politica e le istituzione non vogliono capirlo. Anche nella improrogabile crescita del Mezzogiorno - ha detto Pasini - c'è tanto bisogno di terziario e di capacità manageriali." Ha dichiarato Sergio Billè. Fendac nel corso della sua 61a Assemblea compie un ulteriore passo nel processo di riorganizzazione e riposizionamento già avviato e finalizzato a gestire i forti mutamenti in atto nel mondo del terziario e a rispondere con efficacia alle esigenze del management del terziario oltre che a svolgere una funzione di presidio verso le nuove figure professionali (professional, CoCoCo,..). Fendac - forte di oltre 50 anni di rappresentanza all'insegna dell'anticipazione delle esigenze grazie a un contratto diventato punto di riferimento dei manager - ha raccolto la sfida aprendo alle nuove figure manageriali e ricercando percorsi comuni e scambi con il management pubblico e con altri importanti soggetti direttivi del mondo del terziario. Infolink: http://www.fendac.it 

GIUSTIZIA RAPIDA: ANCHE L'AVVOCATO CONCILIA A MILANO QUASI 1 IMPRESA ITALIANA SU 6 DEI SERVIZI PROFESSIONALI ALLE IMPRESE. 220 LE IMPRESE CON SERVIZI LEGALI E NOTARILI 
Milano, 9 giugno 2003. Nuove prospettive si affacciano all'orizzonte per i professionisti della giustizia. Gli avvocati usano sempre di più la conciliazione, negli ultimi cinque mesi del 2003: nel 30% dei casi sono infatti proprio i legali a "portare le parti al tavolo". Nello stesso periodo sono state 70 le richieste di conciliazione ricevute dal Servizio di Conciliazione della Camera Arbitrale di Milano: +12% rispetto all'anno precedente. Di queste il 47,1% riguarda liti tra due imprese, con un valore nel 21,2% dei casi superiore ai 50.000 euro e nel 9% addirittura superiore al milione di euro. Ma c'è ancora chi preferisce la lite. Così i 220 studi legali e notarili di Milano mantengono la posizione, anche se con una lieve diminuzione del -3,5%, tra il 2001 e il 2002 Ma, oltre agli avvocati, come vanno i professionisti a Milano? Tra tutti i servizi professionali alle imprese, fanno peggio i consulenti del lavoro, con un -12,5%. Bene invece, a Milano e provincia, tutti gli altri servizi professionali alle imprese: +7,1% la loro crescita tra 2001 e 2002, arrivando a più di 27 mila imprese. Il peso di Milano sul totale nazionale è del 15,7% (e ben del 21,4% se consideriamo soltanto le agenzie di pubblicità e marketing). Molto bene i servizi di consulenza finanziaria (+19,3%), gli studi di architetti (+14,3%), le imprese che forniscono software e consulenza informativa (+10,6%) e le agenzie pubblicitarie (+5,6%). Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano dedicata al sistema dei servizi professionali alle imprese presenti a Milano e provincia. E' emerso oggi al convegno "La conciliazione e l'avvocato: nuove prospettive per la professione", in Camera di Commercio, promosso da Camera di Commercio e Camera Arbitrale di Milano, Unioncamere nazionale, Unione delle Camere di Commercio della Lombardia, Consiglio Nazionale Forense e Fondazione Aiga. Sono state poste le basi operative per dare il via ai progetti di formazione di mediatori e conciliatori previsti dal protocollo d'intesa sottoscritto nel 2002 tra l'Unioncamere nazionale, l'AIGA (Associazione Nazionale Giovani Avvocati) e il Centro per la Formazione e l'Aggiornamento degli avvocati del Consiglio Nazionale Forense. "In un sistema economico complesso e moderno come quello milanese - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - la capacità innovativa delle imprese è la principale fonte di cambiamento e garantisce uno sviluppo sostenuto e prolungato nel tempo a beneficio di tutto il territorio. In particolare, i flussi di conoscenza diventano il vero motore per lo sviluppo, perché permettono di trasmettere abilità e competenze. È in questo ambito che entrano in gioco i servizi avanzati, ossia quelle imprese che trovano soluzioni a problemi mettendo a disposizione del cliente una specifica combinazione di risorse umane e di capacità tecnologiche e organizzative. Non è un caso, allora, che proprio Milano mostri a questo riguardo livelli di concentrazione per qualità e quantità di gran lunga superiori alla media del Paese, confermandosi la punta avanzata del sistema Italia". "La Camera Arbitrale - ha dichiarato Stefano Azzali, direttore della Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - si occupa di conciliazione dal 1996, anno di fondazione del "Servizio di conciliazione". La conciliazione è un modo rapido, efficace, riservato ed economico per risolvere liti e problemi tra imprese e tra queste ultime e i consumatori. Fondamentale è la libera volontà delle parti di trovare un punto di incontro. Obiettivo della conciliazione è il raggiungimento di un accordo mediato che sia soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti". I numeri del servizio di conciliazione della camera arbitrale di Milano Tra il 1 gennaio e il 30 maggio 2003. Sono state 70 le richieste di conciliazione ricevute dal Servizio di Conciliazione della Camera Arbitrale di Milano: +12% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Di queste il 47,1% riguarda liti B2B, tra due imprese. Il valore delle controversie business to business si è ulteriormente elevato rispetto agli standard abituali del servizio: il 21,2% di questi casi ha un valore superiore ai 50.000 euro e ha coinvolto anche imprese straniere, a riprova di una tendenza, sempre più marcata, ad utilizzare lo strumento conciliativo nell'ambito delle liti di impresa, anche per controversie di valore elevato. Nel 9% dei casi il valore in discussione ha addirittura superato il milione di euro. Quasi il 90% degli incontri di conciliazione si conclude con un accordo tra le parti, confermando l'efficacia dello strumento. Ma un dato in forte crescita è costituito dall'apporto degli avvocati: nel 30% dei casi sono infatti proprio i legali a "portare le parti al tavolo", invertendo una tradizione che fino ad ora li aveva visti piuttosto "tiepidi" nei confronti della conciliazione. E, sempre nel settore delle liti tra imprese, nel 35% dei casi, le parti sono giunte alla conciliazione grazie all'inclusione nel contratto di un'apposita clausola. I numeri del 2002. Il numero di domande di conciliazione depositate è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2001 (142 contro le 144 domande depositate nel 2001). Tra le domande di conciliazione, quelle tra consumatori e imprese sono state l'83%, mentre i casi relativi al business to business sono stati il 17%. La percentuale di casi in cui le parti sono giunte ad un accordo equivale al 43% per le controversie tra imprese e al 26% per quelle tra consumatori e imprese (88% se la controparte accetta di conciliare). La durata media dei procedimenti di conciliazione è di 35 giorni, dando di nuovo conferma al dato emerso negli anni precedenti. In netta crescita il valore medio della lite: 19.690 euro, rispetto al valore dell'anno precedente (+65%). Sono state complessivamente gestite 1087 richieste di informazione telefonica (+27% rispetto al 2001), di cui l'83% provenienti dai consumatori, l'11% dalle imprese e il 6% direttamente da studi legali. I servizi alle imprese a milano e provincia Il terziario avanzato a Milano e Provincia. Sono 27.313 le imprese operanti nel settore dei servizi professionali alle imprese nella provincia di Milano (+7,1% rispetto al 2000), pari al 60% del totale lombardo e al 15,7% del totale nazionale. Di queste 17.411 sono localizzate nella sola città di Milano (+7,6%), pari al 38,8% regionale e al 10% nazionale. La specializzazione di Milano per questo settore a livello nazionale è testimoniata anche da un altro dato: nella provincia di Milano le imprese dei servizi professionali rappresentano infatti il 13,8% di tutte le imprese del terziario (16,5% a Milano città), contro l'11,1% della Lombardia e il 7,5% dell'Italia. Il settore dei servizi informatici. Tra i singoli settori dei servizi professionali, quello dei servizi informatici è il più numeroso: nella provincia di Milano raggiunge le 8.545 imprese (pari al 31,3% del tot. settore; di cui 5.028 nel solo comune di Milano), in crescita del'8,6% nell'ultimo anno. Più di 1 impresa dei servizi informatici su 2 in Lombardia è concentrata nella provincia milanese (il 58,7%), e quasi 1 impresa su 6 a livello nazionale (14,3%). Spicca in particolare la crescita delle imprese legate alla fornitura di software e consulenza in materia informatica (con 3.539 imprese; +10,6%). Bene anche le imprese legate alla elaborazione elettronica dei dati (3.447 imprese; +2,3%) e a banche dati (65 imprese; +6,6%). In contrazione invece le attività di consulenza per l'installazione di elaborati elettronici (150 imprese; -8,5%). Servizi amministrativi e organizzativi. Le imprese nel comparto servizi amministrativi e organizzativi toccano quasi le 5.900 unità (+10,2%; di cui 4.201 concentrate a Milano città), pari al 63,1% regionale e al 15,1% nazionale. In particolare, c'è da registrare un vero e proprio boom delle attività di consulenza e di gestione finanziaria: +93,2% per le attività di gestione delle società di controllo finanziario (pari ad un tot. di 226 imprese attive); +19,3% per le attività di consulenza finanziaria (pari a 241). In crescita anche la attività degli amministratori di società ed enti, compreso la consulenza amministrativa gestionale (2.175 imprese; +13,4%); i servizi congressuali di segreteria e di traduzione (1.187; +8,5%) e quelli di ricerca, selezione e fornitura del personale (352 imprese; +6,7%). In contrazione invece le consulenze del lavoro (119 imprese; -12,5%) nonché le attività di studi legali e notarili (220; -3,5%). Marketing e pubblicità. Milano e Provincia si confermano la capitale italiana della pubblicità e del marketing: 6 mila imprese (di cui 4.300 in città): +4,7% (+4,6% nella sola Milano), pari al 71,9% del dato regionale e al 21,4% di quello nazionale. Continuano a crescere le agenzie pubblicitarie (+5,6%; 3.408 imprese attive nella provincia); bene anche gli studi di mercato e sondaggi di opinione (+3,5%; 2.088 imprese), le agenzie di pubbliche relazioni (+3,1%; 369 imprese) e le agenzie di informazioni commerciali (+2,9%; 70 imprese). Engineering e servizi tecnici. Questo comparto raggruppa 3.611 imprese (di cui 2.007 a Milano città), in crescita del 3,9% (+4% nella sola città di Milano), pari al 50,5% del dato regionale e al 14,7% di quello nazionale. Spicca in particolare la crescita degli studi di architettura (+14,3%; pari a 56 imprese), i servizi di ingegneria integrata (+9,7%; 609 imprese), il design e stilying (+5,9%; 361 imprese), e gli studi di ingegneria (+5,4%; 97 imprese). Più contratto l'andamento delle altre attività tecniche (che comprendono attività svolte da geometri; periti industriali e disegnatori): soltanto un +1,5% (anche se rimangono pur sempre 2.178 imprese). La ricerca e sviluppo. Sono 369 (+3,7%) le imprese legate alla ricerca e sviluppo nella provincia di Milano, pari a ben il 69% del tot. regionale e al 18,1% di quello nazionale. Di queste, 271 sono concentrate a Milano città (+3%). Delle 369 imprese, 310 sono imprese impegnate nella ricerca e sviluppo nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria (+3%), mentre 59 nel capo delle scienze sociali ed economiche (+7,3%). Andamento per forma giuridica e dimensione di impresa. Il 40,9% del tot. delle imprese milanesi attive nel settore dei servizi professionali sono società di capitali, una percentuale di molto superiore alla realtà italiana (29,5%) e regionale (36,5%). Entrando nel dettaglio delle categorie, sono i servizi informatici, la ricerca e sviluppo e i servizi amministrativi e organizzativi le categorie di imprese che maggiormente si avvalgono di forme giuridiche solide e di lungo periodo (le percentuali di società di capitale sono rispettivamente di 45,1%, 61,5% e 45,3%). Al contrario, nel marketing e pubblicità e nell'engineering molto numerose risultano anche le società di persone (rispettivamente: 30,3%; 31,6%). Nel corso dell'ultimo anno, sono state le società di capitale quelle a crescere di più (+12,7%), seguite dalle imprese individuali (+4,3%) e dalle società di persone (+2,2%). Per quanto riguarda le dimensione delle imprese, ben il 97,2% è costituito da imprese con meno di 20 addetti (nella ricerca e sviluppo la percentuale scende al 95%). La crescita più accentuata si è registrata per le imprese medie (tra 20-99 addetti): +23%; seguita dalle imprese piccole (+18,5%) e infine da quelle grandi (+10,9%). Numero di addetti. Nel settore dei servizi professionali alle imprese lavorano 128 mila persone (ultimo dato disponibile), di cui il 29% nei servizi amministrativi e organizzativi (quasi 37 mila addetti); il 28,4% in quelli informatici (oltre 36 mila); il 16,6% nel marketing e pubblicità (oltre 21 mila); il 13% nell'engineering e servizi tecnici; il 2,5% nella ricerca e sviluppo; il 10,6% tra altri settori. Sono ancora una volta le piccole imprese quelle che danno maggiore lavoro (72 mila addetti; 56,4% del tot.); seguite da quelle medie (23,9% del tot.) e infine da quelle grandi (19,7% del tot.). 

ENERGIT OTTIENE LA CERTIFICAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ISO 14001 
Cagliari, 9 giugno 2003 - Energit, la Energy-Web company integrata, attiva nei settori dell'energia elettrica, delle telecomunicazioni e di Internet, ha ottenuto la certificazione di qualità secondo le norme internazionali sull'ambiente Iso 14001. Le verifiche finali e l'attribuzione della certificazione sono state effettuate dal Bvqi (Bureau Veritas Quality International) l'organismo di certificazione riconosciuto a livello mondiale, operante in 80 paesi e partner di più di 50.000 aziende nel mondo. L'adesione alla normativa prevista dalla Gestione Ambientale Iso 14001 attesta una speciale attenzione all'ambiente da parte di Energit, che ha intrapreso da tempo scelte gestionali e operative volte alla salvaguardia dell'ambiente. Il percorso intrapreso, che ha impegnato l'azienda nell'ultimo anno, ha portato a istituire nella struttura organizzativa di Energit, un "sistema di gestione ambientale" che prevede, tra l'altro, il controllo delle emissioni di rumore, vibrazioni e di onde elettromagnetiche, il monitoraggio dell'uso di risorse naturali (acqua e aria) e di fonti di energia (combustibili) nonché delle materie prime (carta) e della gestione dei rifiuti (produzione e deposito temporaneo). Quale operatore di energia elettrica, inoltre, Energit si è impegnata in particolare nella commercializzazione dei "Certificati Verdi", aprendo e attivando un "conto proprietà" di Certificati Verdi presso il Gestore Rete Trasmissione. "Siamo consapevoli che tutte le attività di tipo industriale, anche quelle svolte dalla nostra azienda, hanno un impatto sull'ambiente" ha dichiarato Fernando Codonesu, Direttore Generale di Energit "e che i benefici portati dall'acquisizione della certificazione Iso 14001 hanno implicazioni positive sia sull'ambiente circostante, sia per l'azienda, in termini di riduzione degli sprechi, minori costi e miglior immagine verso il contesto socioeconomico in cui opera". 

IGNAZIO STRANO NOMINATO COUNTRY MANAGER PER ITALIA, SPAGNA E PORTOGALLO 
Milano, 4 giugno 2003 - Swiss International Air Lines comunica la nomina di Ignazio Strano al ruolo di Country Manager anche per la Spagna e il Portogallo, oltre all'Italia che ricopre dal 2002. Una carriera iniziata proprio fra le fila di Swiss International Air Lines, trasformata in pochi anni in una parabola ascendente verso ruoli di sempre maggior responsabilità: è il percorso di Ignazio Strano, nominato General Manager Italia nel 2002, e che oggi vede estendere la sua carica a Country Manager anche per Spagna e Portogallo. Per i primi sei anni in Swiss, Ignazio Strano, nato ad Uster trent'otto anni fa, è supervisore del Customer Service Center di Zurigo. Nel 1990 diventa responsabile dell'agenzia viaggi e ufficio prenotazioni di Swissair per la Rappresentanza di Budapest, e dopo quattro anni dirige l'agenzia viaggi Swissair di Zurigo. Nel 1996 Strano è nominato responsabile dei call center di Zurigo, Ginevra e Basilea, mentre nel 1998 passa al ruolo di Business Sales Manager in Germania. Basta un anno perché diventi Direttore Generale Austria per Swissair/Sabena, carica che ricopre fino alla sua nomina di General Manager Italia. "E' una grande sfida essere a capo, oltre che dell'Italia, anche dei nostri "Paesi fratelli" Spagna e Portogallo", afferma Strano. L'area dei tre Paesi produce il 12% del revenue per l'Europa e il 5% delle vendite in tutto il mondo: una notevole responsabilità verso le vendite globali dell'azienda. Spagna, Portogallo e Italia, con uno staff complessivo di 130 dipendenti, offrono ogni giorno 46 voli per la Svizzera, con partenze da Milano, Roma, Venezia, Firenze e Bologna in Italia; Madrid, Barcellona, Valenza, Malaga e Palma de Maiorca in Spagna; Lisbona in Portogallo. La nomina di Strano avviene nell'ambito della nuova ristrutturazione strategica in Europa di Swiss International Air Lines, che ha lo scopo di aumentare la velocità di azione sui mercati e di porre una sempre maggiore attenzione alle dinamiche del mercato internazionale. Swiss International Air Lines, compagnia di bandiera svizzera, serve 99 destinazioni (58 europee e 41 intercontinentali) in 56 diversi paesi, grazie ad una flotta composta di 112 aeromobili con un'età media di 5,4 anni. Ai passeggeri italiani, Swiss offre 25 collegamenti giornalieri con oltre 2000 posti al giorno per la Svizzera (Zurigo, Ginevra, Basilea), dagli aeroporti di Milano, Roma, Firenze, Bologna e Venezia, con ottime coincidenze per tutte le destinazioni del network. Swiss vanta uno staff di 10 mila dipendenti in oltre 50 paesi ed ha raggiunto accordi strategici con American Airlines, Finnair, Iberia, JAL e Qantas e di code-share con Air China, Air Lingus, British Airways, Csa, El Al, Malaysian, Oman Air, Portugalia, Sri Lankan, Sn Brussels, Thai Airways, TunisAir e Ucraine International Airlines. Nel 2002 hanno volato con Swiss 11,6 milioni di passeggeri in tutto il mondo. Swiss TravelClub, il nuovo programma per viaggiatori frequenti lanciato nel gennaio 2003, è strutturato in 4 livelli di appartenenza a seconda delle miglia accumulate: TravelClub, TravelClub Silver, TravelClub Gold e l'esclusivo Swiss Circle. Con il programma Swiss TravelClub si accumulano miglia anche volando con American Airlines, Cathay Pacific, Finnair, Iberia, Malaysian, Qantas, Sn Brussels Airlines, Ukraine International, pernottando in oltre 4000 hotel e oltre 15 catene alberghiere, utilizzando i partner autonoleggi Avis, Europcar, Hertz, Sixt e le carte di credito American Express, Diners Club. Swiss Profit, il programma innovativo che Swiss ha ideato per il mercato delle piccole e medie imprese, garantisce consistenti risparmi per i viaggi d'affari e consente di accumulare punti a livello aziendale volando sul network Swiss. I punti possono essere spesi per l'acquisto di biglietti aerei, per ottenere passaggi di classe (upgrading) oppure pernottamenti alberghieri. Il programma Swiss-profit è disponibile in lingua italiana al sito www.swiss-profit.com e consente di recuperare il 5% del valore del biglietto volato. Swiss Sun è la compagnia Charter di Swiss con base a Basilea: dispone di 4 aeromobili di medio raggio e collega le maggiori mete turistiche in Europa e Nord Africa. 

LE PROSSIME INIZIATIVE DELL'ASSOCIAZIONE TORINESE LAUREATI IN ECONOMIA. ATLEC 
Torino, 9 giugno 2003 - Ecco la programmazione dei prossimi appuntamenti Atlec. Giovedì 19 giugno 2003, ore 18.30 - Si ragionerà sulle "business rules", le "regole del gioco" per gestire e controllare l'attività di un'impresa, di un ente, di un'organizzazione. Ossia si ragionerà su nuovi strumenti di gestione che vanno al di là di budget e relativi controlli. Chi volesse prepararsi meglio all'incontro potrebbe consultare i siti americani: www.brcommunity.com e www.businessrulesgroup.org Con i nostri amici della Poker S.p.A. - che hanno interessanti studi, esperienze e software apposito sull'argomento - si rifletterà su: "Il controllo di management:si fa poker con le "business rules" Che cosa sono le "business rules"? Come le si determina? Come le si usa? Come divengono uno strumento fondamentale di "management by exception"? Questi sono alcuni dei quesiti a cui cercheremo di rispondere. Interventi previsti: Roberto Concaro, chairman : "Di che cosa parliamo"; Ezio Bertellino su: "Le Business Rules: perché e come" Roberto Faccenda su: "Testimonianza aziendale del Direttore Logistica Monetti S.p.A."; Luigi Fiori su: "Benchmark, Best Practieses, Business Rules"; Augusto Marchesini su: "Una sfida: le business rules in agricoltura" Mario Lombardo su: "Un'altra sfida: le business rules nel mondo della sanità"; Giovanni Bocchino su: "Le business rules nelle vendite". Saranno molto graditi contributi, riflessioni, proposte, idee di coloro che hanno pensato, che hanno realizzato, che si sono "scornati" con i problemi di management per eccezione, dove il budget non basta. Mercoledì 29 ottobre 2003, ore 18.30 - In Facoltà di Economia - C.so Unione Sovietica, 218 bis - Torino, in cui il Dr. Luca De Meo, Responsabile Marketing Lancia della Business Unit Fiat, Lancia e Veicoli Commerciali di Fiat Auto S.p.A., presenterà: "La ypsilon: un caso di successo" Sarà una nuova opportunità per essere emotivamente coinvolti in una rimonta forte, determinata, caparbia che Fiat Auto - questa grande azienda internazionale, con il cuore a Torino - sta realizzando. Segreteria organizzativa : e-mail: segreteria@atlec.it  fax 011 5175204; tel. 011 549246. 

MILANO-CRACOVIA LA CULTURA LA FINANZA E L'ECONOMIA SI INCONTRANO IN BOCCONI 
Milano, 9 giugno 2003: in occasione della Settimana di Cracovia a Milano, che si svolgerà da martedì 10 a sabato 14 giugno, l'Università Bocconi ospiterà, martedì 10, la cerimonia di inaugurazione. Un'intera giornata dedicata alla cooperazione futura tra i due Paesi con due appuntamenti: al mattino un incontro su "Le conseguenze dell'allargamento dell'Unione nell'ambito della cittadinanza e del modello sociale europeo: il caso Italia Polonia"; al pomeriggio su "Il ruolo delle cooperazioni tra le città partner dell'Europa unita per sostenere lo sviluppo economico". Quando si discute di allargamento europeo si è soliti pensare a temi macro economici, ma parlare di integrazione e coesione tra i Paesi è possibile quando si creano le basi per cooperazioni concrete tra imprese, sistemi locali produttivi che coinvolgono le città, le banche, le università. In questa prospettiva diventa sempre più importante e diffusa la pratica dei gemellaggi tra città di differenti Paesi, i cui scambi coinvolgono i contenuti culturali ed economici e non solo quelli folkloristici. La cerimonia di inaugurazione della Settimana di Cracovia a Milano offre l'occasione di verificare da vicino l'impatto dell'allargamento europeo sulle singole città, in questo caso Milano e Cracovia. Con il contributo di esperti di entrambi i Paesi, saranno affrontati temi legati alle strategie di allargamento delle relazioni internazionali di Milano, dell'avvicinamento del Sistema Polonia all'Unione Europea, delle prospettive future sul sistema Paese che derivano da un gemellaggio delle due città. L'Università Bocconi conta attualmente 12.778 iscritti, di questi 484, pari al 3,8%, sono di cittadinanza straniera. Gli studenti polacchi iscritti alla Bocconi sono 21, di cui 13 femmine e 8 maschi. Gli iscritti al primo anno sono 15; al secondo 5; al terzo 1. 

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