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9 GIUGNO 2003
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E-GOVERNMENT: STANCA : "CON LA
BORSA CONTINUA DEL LAVORO IN RETE DOMANDA ED OFFERTA SI RACCORDANO IN MODO
TELEMATICO" "UN PASSO MOLTO IMPORTANTE PER LA MODERNIZZAZIONE DEL
PAESE"
Roma, 6 giugno 2003 - Il Governo mette
in Rete domanda e offerta di lavoro. Con il varo del decreto legislativo sul
lavoro nascerà, infatti, la "Borsa Continua Nazionale del Lavoro in
Rete", ossia un sistema telematico, aperto e trasparente, imperniato su
una rete di nodi regionali ove far incontrare domanda ed offerta di
occupazione. "Non ci saranno più barriere geografiche a limitare la
necessaria convergenza tra chi cerca e chi offre lavoro. Questo, quindi, è
un passo molto importante non solo per la modernizzazione del Paese ma,
soprattutto, per la sua stessa capacità di competere nel contesto
internazionale, intervenendo in un settore determinante non solo in termini
economici ma anche sociali come è quello del lavoro", ha detto Lucio
Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. "Prevista come uno
dei punti qualificanti del programma di Governo", ha spiegato il
ministro, "la Borsa Continua Nazionale del Lavoro" sarà
accessibile liberamente da parte dei lavoratori e delle imprese e dovrà
essere consultabile da qualunque punto della rete. In tal modo lavoratori e
imprese potranno inserire nuove candidature o nuove richieste di personale
direttamente e senza doversi rivolgere ad intermediari, utilizzando gli
accessi che saranno dedicati espressamente da tutti i soggetti pubblici e
privati, autorizzati e accreditati, ha concluso Stanca.
IL TRASPORTO AEREO ENTRA IN UNA NUOVA
ERA: LOYOLA DE PALACIO SALUTA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI DARE ALLA
COMMISSIONE EUROPEA IL MANDATO DI NEGOZIARE UN ACCORDO "OPEN SKIES"
CON GLI STATI UNITI.
Bruxelles, 6 giugno 2003 - Il Consiglio "Trasporti" ha adottato in
data odierna un pacchetto di misure che conferiscono alla Commissione
europea le competenze necessarie per avviare una serie di importanti
negoziati nel settore del trasporto aereo. In particolare, il Consiglio ha
dato alla Commissione il mandato di avviare i negoziati su un nuovo accordo
aereo transatlantico. La Commissione potrà inoltre avviare negoziati con
altri paesi terzi sulla questione delle restrizioni imposte ai vettori aerei
in base alla loro proprietà; gli Stati membri potranno peraltro continuare
i propri negoziati bilaterali nel quadro di un coordinamento comunitario.
"Si tratta di una decisione storica: da oggi l'Unione europea potrà
porsi come soggetto autonomo a livello internazionale e lavorare a vantaggio
dei consumatori e della sua industria aerea" ha affermato Loyola de
Palacio, vicepresidente della Commissione responsabile per il settore
trasporti ed energia. "Entro un mese apriremo con gli USA un negoziato
che riunirà attorno allo stesso tavolo i due principali mercati aerei del
mondo". Il pacchetto adottato oggi dal Consiglio si articola in tre
capitoli: una decisione del Consiglio che autorizza la Commissione ad
avviare negoziati con gli Stati Uniti nel settore del trasporto aereo;
un'altra decisione del Consiglio che autorizza la Commissione ad avviare
negoziati con paesi terzi per modificare o sostituire con un accordo
comunitario alcune disposizioni contenute nei vigenti accordi bilaterali;
una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo
alla negoziazione e all'attuazione degli accordi in materia di servizi aerei
stipulati tra gli Stati membri e i paesi terzi. Mandato a negoziare con gli
Usa l'instaurazione di uno spazio aereo aperto L'accordo raggiunto dal
Consiglio autorizza la Commissione ad avviare negoziati con gli Stati Uniti
e le impartisce inoltre un mandato generale ad avviare negoziati con i paesi
terzi allo scopo di garantire l'accesso al mercato dell'aviazione a tutti i
vettori aerei comunitari a condizioni non discriminatorie. L'accordo
raggiunto in sede di Consiglio rappresenta una svolta storica per la
politica comunitaria dei trasporti aerei. Per la prima volta, infatti, i
rappresentanti dei due principali mercati aerei del mondo, l'UE e gli USA,
potranno affrontare direttamente tutte le questioni connesse all'apertura
dei loro mercati e alle regole relative agli investimenti. Il mandato
investe una serie di aspetti quali i diritti di traffico, le rotte, la
capacità, le frequenze, le bande orarie, le tariffe, le regole di
concorrenza e la sicurezza dei passeggeri e degli aeromobili. Sostituzione
degli accordi bilaterali con accordi comunitari - In base alle decisioni
odierne la Commissione europea presenterà nuovi mandati negoziali con altri
paesi in vista della liberalizzazione del trasporto aereo. I negoziati
mireranno in via prioritaria a trovare una risposta alle esigenze economiche
e commerciali del settore aereo, cominciando con i paesi che già sono
pronti a negoziare accordi del tipo "Open Skies". Si ricorda che
la Comunità ha già stipulato accordi del genere con la Norvegia, l'Islanda
e la Svizzera. Soluzione dei problemi giuridici pendenti - Un altro accordo
raggiunto dal Consiglio dà alla Commissione europea il mandato di
intavolare con i paesi terzi i negoziati necessari per risolvere i problemi
di compatibilità giuridica che la Corte di giustizia aveva individuato
nelle sentenze note come "Open Skies". Va ricordato che la Corte
aveva rilevato l'incompatibilità col diritto comunitario di certe clausole
degli accordi stipulati da alcuni Stati membri con gli USA, ma gli stessi
problemi si sono presentati in quasi tutti gli altri accordi bilaterali nel
settore dei trasporti aerei. La Commissione e gli Stati membri lavoreranno
in stretta intesa per individuare i paesi con i quali la Comunità dovrà
avviare i negoziati in via prioritaria. Necessità di modificare le
restrizioni basate sulla nazionalità - Con il pacchetto odierno il
Consiglio riconosce che è essenziale modificare le restrizioni basate sulla
nazionalità presenti in quasi tutti gli accordi bilaterali in questo
settore. Le restrizioni basate sulla nazionalità hanno l'effetto di
riservare le rotte internazionali in provenienza e a destinazione di uno
Stato membro esclusivamente ai vettori aerei di proprietà o controllati da
cittadini di tale Stato membro (nella maggior parte dei casi si tratta,
ovviamente, della compagnia aerea nazionale). Dato che un vettore aereo non
può correre il rischio di rinunciare alla propria nazionalità in quanto ciò
significherebbe perdere anche i suoi diritti di traffico i vettori europei
non hanno potuto lanciarsi nelle operazioni di ristrutturazione (fusioni e
acquisizioni) che avrebbero necessariamente implicato operazioni
transnazionali. Dinanzi alle difficoltà economiche che affliggono molti
vettori "storici" è molto importante che oggi ad essi venga data
questa libertà come pure la possibilità di accedere più facilmente ai
mercati finanziari internazionali. Le clausole sulla nazionalità dovranno
pertanto essere modificate in modo da consentire l'esercizio di questo
diritto. "Grazie al nuovo mandato generale che la Commissione ha
ricevuto, potremo concordare immediatamente con gli Stati membri quali siano
i paesi con i quali dobbiamo avviare negoziati in via prioritaria per
modificare le clausole sulla proprietà delle linee aeree, che hanno avuto
effetti nefasti per la nostra industria aerea" ha affermato Loyola de
Palacio. Coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri - Il mandato
generale consentirà alla Commissione di avviare negoziati mirati a
correggere le clausole sulla nazionalità con i paesi terzi, e di
individuare i partner internazionali con i quali ciò andrà fatto in via
prioritaria. Tuttavia, stante l'eccezionalità e la gravosità del compito
di rinegoziare e modificare centinaia di accordi bilaterali oggi in vigore,
il Consiglio ha deciso, nel quadro del nuovo regolamento, di autorizzare gli
Stati membri a negoziare accordi sotto il controllo di un sistema di
coordinamento instaurato a livello europeo, nonché sulla base di testi tipo
previamente approvati. Il quadro di cooperazione istituito a livello di UE
garantirà il corretto coordinamento fra tutti gli attori e rimuoverà ogni
discriminazione fra le diverse compagnie aeree europee. "In questo modo
ha spiegato Loyola de Palacio il sistema del trasporto aereo internazionale
continuerà ad operare senza alcun rischio di interruzione". Le
decisioni della Corte nelle cause "Open Skies" - Nel novembre 2002
la Corte di giustizia ha emesso una serie di sentenze (comunemente note come
"Open Skies") in merito alla legittimità degli accordi stipulati
in via bilaterale da otto Stati membri con gli Stati Uniti [cfr. per tutte,
la causa C-466/98]. La Corte ha dichiarato che gli accordi erano viziati
sotto un duplice profilo. In primo luogo essi contenevano impegni in settori
già disciplinati dalla normativa comunitaria, sui quali, pertanto, solo la
Comunità può assumere impegni internazionali. In secondo luogo, gli
accordi avevano l'effetto di restringere l'accesso al mercato dei trasporti
aerei fra ciascuno Stato membro e gli USA sulla base della nazionalità del
vettore aereo. In altri termini, una compagnia aerea europea avrebbe dovuto
essere posseduta in via maggioritaria da interessi tedeschi se avesse voluto
effettuare collegamenti fra la Germania e gli USA, oppure essere in
maggioranza di proprietà di soggetti di nazionalità finlandese se avesse
voluto assicurare i collegamenti fra la Finlandia e gli Stati Uniti.
All'interno dell'Unione europea, come è ovvio, il trattato vieta tali
discriminazioni. I governi non possono infatti operare discriminazioni per
favorire i propri cittadini o le proprie imprese. Tra le altre conseguenze
che scaturiscono dalle ricordate sentenze della Corte, vi è anche l'obbligo
per la Comunità di partecipare ai negoziati sugli accordi internazionali.
La normativa comunitaria attualmente vigente disciplina tutta una serie di
aspetti legati al trasporto aereo quali la sicurezza (safety e security), le
operazioni di movimentazione a terra, le tariffe, i sistemi informatici di
prenotazione, l'assegnazione delle bande orarie e la protezione dei
passeggeri; per tutti questi motivi, la Comunità ha l'obbligo di assicurare
che queste norme siano tutte correttamente recepite negli accordi stipulati
con paesi terzi. Una seconda conseguenza che scaturisce dalle ricordate
sentenze è che gli accordi di trasporto che contengono clausole
discriminatorie dovranno essere rinegoziati per offrire a tutte le compagnie
europee che abbiano uno stabilimento in uno Stato membro lo stesso livello
di accesso ai mercati internazionali che è riconosciuto al vettore
nazionale. Quelle ora delineate sono le principali modifiche da apportare
agli accordi in vigore. In particolare, il vigente sistema di accordi
bilaterali ha consentito di esercitare un controllo molto stretto
sull'assetto proprietario delle compagnie aeree, togliendo loro la
possibilità di procedere a quelle ristrutturazioni su scala internazionale
cui invece hanno proceduto altre grandi imprese mondiali. La riconosciuta
necessità di abrogare le clausole in tema di assetto proprietario nell'UE
consentirà l'emergere di compagnie aeree paneuropee e fornirà inoltre un
potente stimolo alla liberalizzazione delle regole sugli investimenti e
sull'accesso ai mercati mondiali.
ASSOGESTIONI - FONDI COMUNI: MAGGIO
FORTEMENTE POSITIVO (+3.661,3 MILIONI DI EURO). BALZO IN AVANTI PER
OBBLIGAZIONARI E FLESSIBILI. POSITIVI I FONDI DI LIQUIDITÀ. TORNANO IN
ROSSO I FONDI AZIONARI. SEGNO MENO PER I BILANCIATI.
Milano, 6 giugno 2003 - Si conferma fortemente positiva la raccolta dei
fondi comuni d'investimento che hanno chiuso il mese di maggio con un saldo
di +3.661,3 milioni di euro. Dall'inizio del 2003 i fondi hanno raccolto
+16.476,4 milioni di euro. Maggio è stato il mese dei fondi obbligazionari
che, con +2.356,5 milioni di euro, hanno rappresentato la prima categoria in
termini di raccolta. Buoni anche i risultati dei fondi flessibili che hanno
raccolto +751,1 milioni di euro (258,1 milioni di euro ad aprile). In nero
anche i fondi di liquidità che hanno riportato un saldo di +1.333,7 milioni
di euro. Dopo un mese in territorio positivo (+122,7 milioni di euro ad
aprile) sono tornati in rosso i fondi azionari la cui raccolta è stata di
-401,7 milioni di euro. Segno meno anche per i fondi bilanciati che hanno
chiuso a -378,3 milioni di euro. In crescita il patrimonio gestito dai fondi
comuni d'investimento che, a fine mese, si è attestato a quota 485.980,7
milioni di euro. Positiva la raccolta dei fondi di fondi (non inclusi nei
totali per evitare duplicazioni) che, dopo aver chiuso in nero anche ad
aprile, nell'ultimo mese hanno raccolto +32,2 milioni di euro. Il patrimonio
di questa categoria di fondi si è attestato a 6.013,4 milioni di
euro.
BANCA FIDEURAM RACCOLTA NETTA MAGGIO
2003 RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A MAGGIO: € 447 MILIONI. MASSE
AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM AD APRILE: € 55,3 MILIARDI.
Roma, 9 giugno 2003 - A maggio la raccolta netta di risparmio gestito del
gruppo Banca Fideuram (1) (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato,
per il quinto mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 447
milioni. I dati cumulati di raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram
nel periodo gennaio - maggio 2003 (evidenziati nella tabella che segue), in
netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del 2002, confermano
il funzionamento del nuovo sistema di incentivazione disegnato da Banca
Fideuram, il cui obiettivo è quello di premiare la generazione di valore
per l'azienda. Il dato cumulato di raccolta netta assicurativa del 2003 non
evidenzia peraltro € 195 milioni di asset migrati da prodotti tradizionali
a prodotti unit linked, il cui effetto in termini di volumi netti è pari a
zero, mentre in termini di valore generato è certamente positivo.
All'interno del risparmio gestito è da segnalare la raccolta netta dei
fondi comuni, pari a € 237 milioni. A maggio le polizze vita hanno
complessivamente incassato premi per € 196 milioni. La nuova produzione
assicurativa è stata pari a € 152 milioni, interamente costituita da
polizze unit linked di Banca Fideuram. A fine aprile il totale delle masse
amministrate dal gruppo Banca Fideuram era di € 55,3 miliardi. Per quanto
riguarda Banca Fideuram stand alone, a fine maggio il totale delle masse
amministrate era pari a circa € 47,7 miliardi. A fine maggio i private
banker del gruppo Banca Fideuram erano 4.566 a cui vanno aggiunti 106
produttori assicurativi per un totale di 4.672 professionisti. (1) Il
risultato del mese di maggio consolida (come di consueto dall'inizio del
2003) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram
e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il
risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca Fideuram" nel
presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo ad aprile 2003,
mentre per il mese di maggio è disponibile solo il dato relativo a Banca
Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel presente comunicato
e nella tabella allegata).
BIPIELLE INVESTIMENTI: ACCORDO CON
FONDAZIONI
Lodi, 9 giugno 2003: In esecuzione delle previsioni contrattuali
sottoscritte il 4 dicembre 1999, in occasione dell'operazione di
acquisizione della Holding Casse del Tirreno, le Fondazioni CR Lucca e Pisa
hanno ceduto, sul mercato dei blocchi, numero 59.809.321 azioni di Bipielle
Investimenti, al prezzo di 6,6820 euro per azione, per un controvalore di
circa 399 milioni di euro. Contestualmente, sul mercato dei blocchi,
Deutsche Bank ha acquistato numero 29.603.978 azioni di Bipielle
Investimenti, pari al 4,990% del capitale, ad un prezzo di 6,6820 euro per
azione, per un controvalore di 198 milioni di euro.
BANCA NUOVA (GRUPPO BANCA POPOLARE DI
VICENZA): UNA BANCA SICILIANA GESTISCE I FONDI PER LO SVILUPPO NEL
CENTRO-SUD A BANCA NUOVA I BANDI PER € 750 MLN DI INCENTIVI IN CAMPANIA E
PUGLIA
Palermo, 9 giugno 2003 - Un istituto di credito siciliano, Banca Nuova, la
banca centromeridionale del gruppo Banca Popolare di Vicenza, oltre a
gestire i fondi per lo sviluppo dell'Isola, gestirà per conto delle Regioni
Campania e Puglia i fondi europei per lo sviluppo dei beni culturali, del
turismo e delle attività produttive legate a tali settori. E' stata
aggiudicata a Banca Nuova, in associazione temporanea d'impresa con Cofiri,
la gara indetta dalla Regione Campania per la gestione degli interventi
agevolativi di cui alla misura 2.2 del Por Campania. Sono disponibili per le
imprese € 250 milioni. E' prossima l'apertura di un ufficio di Banca Nuova
a Napoli, sia per la gestione delle istanze, sia per incrementare l'azione
di sostegno delle imprese locali. La misura punta a sostenere, attraverso
contributi a fondo perduto, lo sviluppo di microfiliere imprenditoriali
legate alla valorizzazione e gestione del sistema dei beni culturali nei
settori dell'artigianato tipico, della ricettività turistica, del recupero
del patrimonio culturale a fini turistici, dei servizi turistici e delle
attività commerciali connesse alla fruizione dell'offerta culturale. Gli
interventi si svilupperanno prioritariamente nei distretti culturali di
Napoli, Pompei, Ercolano, Pozzuoli e Caserta. Le attività previste
riguardano l'animazione del territorio attraverso l'organizzazione di
workshop e campagne informative, l'assistenza alle imprese nella
predisposizione dei progetti, l'informatizzazione delle procedure e la
gestione di un sito internet dedicato, la formazione dei funzionari della
Regione, oltre all'istruttoria dei progetti, circa 3000 secondo le stime
della Regione. L'Ati sarà gestore unico per la Regione. Alla gara hanno
partecipato, tra gli altri, Sviluppo Italia, Europrogetti & Finanza
(Gruppo Capitalia), Mps Merchant, Gruppo Centrobanca. Tale risultato
consolida la posizione di Banca Nuova nella Regione Campania, dove
l'istituto siciliano è già impegnato con successo sul campo della finanza
agevolata ed in particolare sulla gestione delle agevolazioni di cui alla
legge 488/92 e per la Ricerca&Sviluppo. Per quanto riguarda tutto il
Centro-Sud, proprio in relazione al sistema dei sostegni nazionali alla
ricerca industriale, Banca Nuova è recentemente divenuta anche
concessionaria del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca, per la gestione degli interventi a valere sul Far - Fondo
Agevolazioni per la Ricerca di cui al d.lgs. 297/99, i cui contributi sono
destinati a finanziare progetti pilota per la ideazione e realizzazione di
beni e servizi innovativi, per la messa in opera di nuove metodologie di
lavoro, per l'introduzione di tecnologie avanzate nei sistemi di produzione
e commercializzazione. Inoltre, nell'ambito dei Programmi Operativi
Regionali del Quadro Comunitario di Sostegno 2000 - 2006, recentemente è
stata acquisita da Banca Nuova, in associazione temporanea d'impresa con
altri soggetti, l'aggiudicazione per la gestione di tre Misure del Por della
Regione Puglia. Si tratta delle Misure 4.1, 4.14 e 4.17 finalizzate,
rispettivamente, a sostenere l'imprenditoria industriale, quella
turistico-alberghiera e quella commerciale attraverso contributi finanziari
per investimenti produttivi. Complessivamente sono disponibili per le
aziende € 500 milioni. Il ruolo di Banca Nuova sarà quello di fornire
assistenza alle imprese, effettuare la verifica di sostenibilità
economico-finanziaria dei progetti, nonché erogare i contributi. Le tre
misure rappresentano nella Regione Puglia gli interventi cardine a sostegno
dell'imprenditoria locale nell'ambito di Agenda 2000. Tali iniziative nelle
Regioni Campania e Puglia e nel Centro-Sud confermano e consolidano la
mission assegnata dalla capogruppo Banca popolare di Vicenza alla
controllata siciliana Banca Nuova, cioè la progettazione di piani di
sviluppo locale dei territori, l'assistenza diretta alle piccole e medie
imprese, l'attrazione degli investimenti nelle aree svantaggiate del
Mezzogiorno.
INDAGINE R&S-IL SOLE 24 ORE SUI
BILANCI DELLE SOCIETÀ QUOTATE NEL PRIMO TRIMESTRE 2003 Milano, 9 giugno
2003 - Indagine R&S-Il Sole24 Ore sulle prime trenta società quotate al
mercato italiano e focus sui principali gruppi automobilistici
internazionali. Infolink: www.mbres.it
ASSEMBLEA GENERALE DI UNINDUSTRIA A
TREVISO
Treviso, 9 giugno 2003 - Alla vigilia della presidenza italiana all'Unione
Europea che durerà un intero semestre, l'On. Gianfranco Fini, Vice
Presidente del Consiglio e Rappresentante del Governo Italiano alla
Convenzione Europea e alcuni dei maggiori rappresentanti del mondo aziendale
italiano si confrontano nell 'Assemblea di Unindustria Treviso dal tema
"l'Europa in bilico tra marginalità e protagonismo". In un
momento complesso come questo in cui a segnali di crisi si sovrappongono
elementi di sviluppo, diventa indispensabile assumere gli obiettivi del
Consiglio Europeo di Lisbona per imprimere un nuovo slancio alle politiche
comunitarie e formulare orientamenti in grado di cogliere le opportunità
offerte dalla nuova economia. In questo contesto e con queste tematiche
saremmo lieti di averla nostro ospite gradito all'evento che si terrà lunedì
16 giugno 2003 presso l'esclusiva cornice di "CastelBrando" a
Cison di Valmarino, in provincia di Treviso, e che prevede fra l'altro la
partecipazione di importanti personalità quali: Sergio Bellato - Presidente
Unindustria Treviso; Enrico Mentana - Direttore Tg Canale 5 nonchè
moderatore della Tavola Rotonda; Franco Bernabè - Presidente Fb Group,
Presidente La Biennale di Venezia; Elio Catania - Presidente e
Amministratore Delegato Ibm Italia; Marisa Lino Ambasciatore - Dipartimento
di Stato Usa, Direttore (incoming) Johns Hopkins University - Bologna
Center; Corrado Passera - Amministratore Delegato e Ceo Banca Intesa; Sergio
Romano - Storico, editorialista del Corriere della Sera. L'incontro si
propone come un importante momento di riflessione sugli attuali scenari di
politica ed economia internazionale con l'obiettivo di posizionare il nostro
Paese e l'Europa stessa su un gradino più alto nel contesto internazionale.
Infolink: www.unindustria.treviso.it
ITC NELLE AZIENDE MECCANICHE: CRESCE IL
BISOGNO DI SICUREZZA
Milano, 9 giugno 2003 - Cresce la diffusione delle tecnologie informatiche
tra le aziende meccaniche, e con essa i rischi connessi alla sicurezza dei
dati. È quanto emerge da un'indagine Anima/ItalianMec su un campione di
oltre 300 Pmi associate. Il 67,2% delle imprese gestisce produzione e qualità
attraverso software, mentre la gestione del magazzino è informatizzata
nell' 87,9% delle aziende. Da ItalianMec un "progetto sicurezza"
per fornire soluzioni su misura per le imprese del settore. Le imprese
meccaniche italiane hanno ormai raggiunto buoni livelli di informatizzazione
dei processi aziendali, ma non è altrettanto diffusa tra gli imprenditori
la consapevolezza dei rischi legati alla sicurezza dei dati informativi. È
quanto emerge da una ricerca sulla penetrazione dell'Itc tra le aziende
meccaniche italiane condotta da Anima (Federazione delle Associazioni
Nazionali dell'industria Meccanica varia ed Affine) su un campione di oltre
300 piccole e medie imprese associate. La questione della sicurezza è
considerata prioritaria da ItalianMec, società di servizi di Anima, che in
collaborazione con la società di consulenza di marketing Advboucle &
Partners ha avviato un "Progetto Sicurezza" che prevede
l'attuazione di iniziative mirate a sensibilizzare gli imprenditori ed a
fornire possibili soluzioni studiate ad hoc per le aziende meccaniche, anche
attraverso il coinvolgimento di partner individuati tra i principali attori
del mercato, tra i quali Ibm, Network Associates, J.D. Edwards, Cegos, Emc,
Assiteca, Chloride. Dall'indagine Anima emerge infatti che la gestione della
qualità e della produzione viene oggi realizzata tramite software dal 67,2%
delle aziende, così come è informatizzata la gestione del magazzino -
totalmente o in parte - dall'87,9% delle aziende. L'87,6% delle aziende
utilizza il software Cad per applicazioni meccaniche, il 12,42 il Cam, il
7,33% il Pdm. Il 75% dei computer è dotato di accesso ad Internet, e il 60%
dei pc dispone di indirizzi di posta elettronica individuali. E'
interessante notare come la connessione alla Rete avvenga ormai nel 34,7%
dei casi attraverso linee Adsl, nel 34,4% dei casi tramite Isdn e in un
significativo 22% dei casi attraverso linee a banda larga. Le aziende
meccaniche hanno dunque quasi del tutto abbandonato le linee analogiche, che
sopravvivono solo in un esiguo 3,82% delle imprese. "Proprio il
considerevole ammontare di scambi con l'esterno" - commenta Maurizio
Brancaleoni, Presidente ItalianMec e vice Presidente Anima - "rende
ormai vitale l'attivazione di sistemi di protezione affidabili, in grado di
evitare che l'afflusso informazioni porti con sé il rischio di intrusioni
nei sistemi informativi aziendali, che possono comportare conseguenze di
diversa natura, dalla rimozione dei dati fino allo spionaggio
industriale". Il 43,6% delle aziende utilizza un sistema gestionale Erp
(Enterprise Resource Planning), applicato nell'amministrazione nell'85,4%
delle aziende, nell'area magazzino/forniture dall'85,4% delle aziende,
nell'area produzione dal 79,6% delle aziende, e nel settore vendite dal
72,3% delle aziende. Il 20% delle imprese che non ha ancora applicato un
sistema Erp intende farlo entro 24 mesi. Nella promozione delle attività
aziendali, la rilevanza data al sito Internet aziendale è seconda solo a
quella ancora conferita al catalogo di prodotto (in una scala da 1 a 5, il
sito riceve un voto medio pari a 3,5 contro il 3,87 del catalogo). Il direct
mailing via posta elettronica ha ormai raggiunto pressoché la stessa
rilevanza del mailing via posta tradizionale (v.m. 2,40 contro 2,43).
"L'elevato tasso di informatizzazione dei processi aziendali
interni" - prosegue Brancaleoni - "se da un lato riduce
enormemente tempi e costi di gestione, in mancanza di adeguati sistemi di
protezione contribuisce a rendere le imprese più vulnerabili sul piano
della sicurezza dei dati, minacciandone fortemente la competitività nel
caso in cui si renda necessario mettere in atto strategie di disaster
recovering a posteriori". Chiamati a dare un voto in una scala da 1 a 5
ai settori che ritengono più strategico proteggere, gli imprenditori
meccanici indicano in primo luogo la contabilità (voto medio 4,4), quindi i
dati relativi al mercato di riferimento (v.m. 4,06), quelli relativi alla
vendita ed all'assistenza post vendita (v.m. 4,05), mentre un voto inferiore
a 4 viene conferito a risorse umane, produzione e magazzino. Proprio in
questo settore - paradossalmente il più altamente informatizzato - sembra
dunque aprirsi la principale breccia nella percezione della sicurezza
aziendale.
OLIVETTI: DEPOSITATA COMUNICAZIONE ALLA
CONSOB DELL'INTENZIONE DI PROMUOVERE L'OPA VOLONTARIA PARZIALE SU AZIONI DI
RISPARMIO TELECOM ITALIA
Milano, 9 giugno 2003 - Il 5 giugno Olivetti ha reso noto l'avvenuto
deposito presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ("Consob")
della comunicazione prevista dall'articolo 102, comma 1 del Decreto
Legislativo n. 58/1998 (la "Comunicazione"), relativamente alla
propria intenzione di lanciare un'offerta pubblica di acquisto volontaria
parziale su azioni di risparmio della propria controllata Telecom Italia
(l'"Offerta sulle Risparmio"). La Comunicazione riguarda anche
l'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale su azioni ordinarie e
American Depositary Shares ("Ads") rappresentative di azioni
ordinarie di Telecom Italia, che viene annunciata tramite un diverso
comunicato stampa (l'"Offerta sulle Ordinarie") diffuso
simultaneamente al presente comunicato. L'operazione si colloca nel contesto
dell'operazione di fusione per incorporazione di Telecom Italia in Olivetti
(la "Fusione"), deliberata dalle assemblee delle due società
rispettivamente in data 24 e 26 maggio 2003. L'operazione, oltre che
inquadrarsi in una logica di investimento da parte dell'Offerente, ha lo
scopo di assicurare agli azionisti di Telecom Italia che non desiderino
mantenere la propria partecipazione nella società risultante dalla fusione
un mezzo per liquidare, almeno in parte, la loro partecipazione,
analogamente a quanto assicurato agli azionisti di Olivetti in forza
dell'applicazione dell'art. 2437 del codice civile, in conseguenza della
modifica dell'oggetto sociale di Olivetti deliberata in concomitanza con la
Fusione. Olivetti è attualmente titolare di n. 2.891.656.682 azioni
ordinarie Telecom Italia, rappresentanti il 54,944% del capitale sociale
Telecom Italia rappresentato da azioni ordinarie e il 39,525% del capitale
sociale complessivo. Olivetti non detiene azioni di risparmio Telecom
Italia. Corrispettivo Il corrispettivo offerto (il
"Corrispettivo") - calcolato aggiungendo un premio del 20% alla
media ponderata dei prezzi ufficiali di borsa delle azioni di risparmio nel
periodo dal 12 marzo 2003 al 26 maggio 2003 (data dell'approvazione del
progetto di fusione da parte dell'assemblea di Olivetti) compresi - è pari
a Euro 4,820 per ciascuna azione di risparmio Telecom Italia. Modalità di
finanziamento e garanzie Un pool di banche italiane e estere, con J.P.
Morgan plc, società indirettamente controllata da JPMorgan Chase Bank, in
qualità di Global Coordinator, ha messo a disposizione di Olivetti una
linea di credito per un ammontare complessivo massimo pari a 9.000.000.000
di Euro, ai fini del rimborso degli azionisti recedenti di Olivetti e, per
la parte residua, a servizio del pagamento del corrispettivo aggregato da
corrispondersi da Olivetti nell'Offerta sulle Ordinarie e nell'Offerta sulle
Risparmio. A garanzia dell'adempimento dell'obbligazione di pagamento del
corrispettivo aggregato, le banche finanziatrici, ciascuna per l'importo di
relativa pertinenza del finanziamento, riceveranno da Olivetti istruzioni
irrevocabili, al giorno di pagamento, di erogare al coordinatore della
raccolta l'importo necessario al pagamento del corrispettivo aggregato delle
azioni ordinarie e di risparmio acquistate da Olivetti. Il coordinatore
della raccolta a sua volta si obbligherà a utilizzare tale importo
esclusivamente per effettuare, in nome e per conto di Olivetti, il pagamento
del corrispettivo aggregato delle azioni portate in adesione all'Offerta
sulle Ordinarie e all'Offerta sulle Risparmio e acquistate da Olivetti.
Quantità di azioni oggetto dell'offerta pubblica di acquisto L'ammontare
complessivo destinato all'operazione (l'"Importo Massimo
Complessivo") potrà essere determinato solo successivamente alla
scadenza del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte dei
soci che non hanno partecipato all'assemblea Olivetti del 26 maggio,
scadenza prevista per il 12 giugno 2003, e comunque entro la data di
pubblicazione del Documento di Offerta, avuto riguardo all'importo destinato
al pagamento degli azionisti Olivetti recedenti dell'ammontare complessivo
del finanziamento di Euro 9.000.000.000 che Olivetti riceverà in relazione
all'operazione. Il numero di azioni di risparmio oggetto dell'Offerta sulle
Risparmio sarà reso noto, una volta determinato l'Importo Massimo
Complessivo, entro la data di pubblicazione del Documento di Offerta.
L'Offerta sulle Ordinarie e l'Offerta sulle Risparmio avranno ad oggetto la
medesima percentuale di azioni ordinarie e di risparmio rispetto al numero
totale di azioni della rispettiva categoria. Nel caso in cui le adesioni
all'Offerta sulle Risparmio non raggiungessero il quantitativo massimo per
la rispettiva categoria di azioni, le somme non utilizzate per acquistare
azioni di risparmio saranno destinate all'acquisto di azioni ordinarie
nell'ambito dell'Offerta sulle Ordinarie, e viceversa, fino a concorrenza
dell'Importo Massimo Complessivo. Attraverso tale meccanismo di "vasi
comunicanti", l'Offerente intende assicurare il soddisfacimento del
maggior numero possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire
all'offerta pubblica di acquisto. Pertanto, ad esito dell'applicazione del
suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", l'ammontare di azioni
di una categoria acquistato dall'Offerente potrà eccedere l'ammontare
massimo di azioni di quella categoria oggetto dell'Offerta, come
inizialmente determinato. Qualora, anche dopo l'applicazione del suddetto
meccanismo dei "vasi comunicanti", le adesioni complessivamente
ricevute fossero in eccesso rispetto all'Importo Massimo Complessivo,
Olivetti procederà al riparto. Condizioni Il trasferimento della titolarità
delle azioni di risparmio conferite in adesione all'Offerta sulle Risparmio
ed acquistate da Olivetti, anche all'esito dell'eventuale riparto, sarà
risolutivamente condizionato al mancato cadere della data di efficacia della
Fusione entro il 31 dicembre 2003. Sarà fatta salva la facoltà
dell'Offerente di rinunciare a tale condizione risolutiva, previo consenso
delle banche finanziatrici. È in ogni caso intenzione di Olivetti e di
Telecom Italia arrivare al perfezionamento della Fusione il prima possibile
e segnatamente nella prima metà del mese di agosto 2003. Non sono previste
soglie minime di adesione. Periodo di Adesione Si prevede che il Periodo di
Adesione possa avere inizio nella terza decade del mese di giugno 2003 e
concludersi nella seconda decade del mese di luglio 2003. Il calendario
dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana S.p.A. in conformità
alle disposizioni vigenti. Mercati Esteri L'Offerta sulle Risparmio non è e
non sarà promossa, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti sia che
ciò avvenga tramite il servizio postale o attraverso qualsiasi altro mezzo
di commercio internazionale o inter-stato degli Stati Uniti o altro servizio
di un mercato azionario regolamentato degli Stati Uniti (inclusi, senza
limitazione alcuna, il servizio postale, il telefono o trasmissioni
elettroniche attraverso Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto
informatico) e non potrà essere accettata negli o dagli Stati Uniti tramite
alcun mezzo e/o strumento. L'Offerta sulle Risparmio non è rivolta a
"U.S. Persons" (come definite nella Regulation S del U.S.
Securities Act del 1933). Non viene promossa alcuna offerta per l'acquisto
di ADS rappresentativi di azioni di risparmio di Telecom Italia. Le
informazioni contenute nel presente comunicato non costituiscono un'offerta
di acquisto o vendita di azioni di risparmio Telecom Italia o di azioni
Olivetti negli Stati Uniti. L'Offerta sulle Risparmio sarà rivolta
indistintamente, a parità di condizioni, a tutti gli azionisti di risparmio
di Telecom Italia, ma non è promossa in alcun paese al di fuori dell'Italia
in cui tale promozione richieda l'approvazione delle competenti autorità
locali o sia in violazione di norme o regolamenti locali. Consulente
finanziario di Olivetti nell'operazione è Jpmorgan Chase Bank. Altri
consulenti in relazione all'offerta pubblica in Italia sono Banca Intesa
S.p.A. e UniCredit Banca Mobiliare S.p.A. Il Coordinatore della Raccolta
delle adesioni è Società per Amministrazioni Fiduciarie "Spafid"
S.p.A..
IL CDA DI SEAT PG APPROVA I DATI
CONSOLIDATI DELLA SOCIETÀ BENEFICIARIA
Roma, 9 giugno 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine Gialle
(Gruppo Telecom Italia) presieduto da Riccardo Perissich ha approvato - su
proposta dell'amministratore delegato Paolo Dal Pino, nell'ambito del
procedimento di scissione del ramo aziendale delle Directories e al fine di
agevolare il processo di valutazione della costituenda Società
Beneficiaria. - i dati consolidati "Carve Out" della Società
Beneficiaria al 31 dicembre 2002. La predisposizione dei dati contabili
consolidati 2002 è stata effettuata applicando i principi del "carve-out"
ossia dell'estrazione dei dati contabili riferiti al complesso aziendale
oggetto di scissione, ricostruendo il complesso aziendale stesso come se
quest'ultimo avesse avuto vita autonoma. I dati contabili "Carve-Out"
sono oggetto di certificazione da parte della Società di Revisione Reconta
Ernst & Young S.p.A. e sostanzialmente non si discostano, nonostante la
diversa metodologia applicata (valore della produzione: 1.448 milioni di
euro; risultato netto dell'esercizio: 61 milioni di euro; patrimonio netto:
986 milioni di euro), rispetto alle risultanze dei dati pro-forma della
Società Beneficiaria al 31 dicembre 2002, già oggetto di diffusione al
pubblico in sede di Documento Informativo di Scissione ex art. 70, quarto
comma, Reg. Consob.
LA CARTA D'IDENTITÀ ELETTRONICA PER
GLI IMPRENDITORI È GIÀ UNA REALTÀ
Milano, 9 giugno 2003 - Entra a regime il nuovo Registro Imprese Telematico,
dal primo luglio. Per "parlare" con la Camera di commercio le
società useranno la smart card, la carta d'identità elettronica. Ma che
cosa comporta per le imprese? Come cambia il rapporto con le Camere di
Commercio e la pubblica amministrazione? A che vantaggi portano le pratiche
a distanza? Quanto si risparmia? Se ne parlerà al convegno "La
Pubblica Amministrazione del futuro: attese, prospettive e primi risultati
alla vigilia del nuovo Registro Imprese Telematico". Sarà presentata
un'indagine di Mannheimer sulla soddisfazione degli utenti anche sui nuovi
servizi telematici. Il convegno si terrà: Lunedì 9 giugno 2003, ore 9.00 -
11.30, Palazzo Turati Sala Consiglio Via Meravigli, 9/b Milano.
Parteciperanno: Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie,
Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano, Paolo
Montalenti, Ordinario di Diritto Commerciale dell'Università di Torino,
Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di
Milano, Renato Mannheimer, Presidente Ispo, Giovanni Nasi, Direttore
Generale InfoCamere, Cosma Gravina, Assessore al Lavoro e alle Attività
Economiche della Provincia di Milano, Giancarlo Martella, Assessore ai
Servizi Civici e all'Innovazione Tecnologica del Comune di Milano, Luigi
Augusto Miserocchi, Presidente del Consiglio Notarile di Milano, Luigi
Pagliuca, Presidente del Collegio dei Ragionieri di Milano e Provincia,
Costante Persiani, Segretario Generale Unione del Commercio, Turismo e
Servizi, Francesco Petringa, Segretario Generale API di Milano, Gian
Battista Stoppani, Presidente Ordine dei Commercialisti di Milano, Gian
Franco Vanzelli, Conservatore del Registro delle Imprese della Camera di
Commercio di Milano.
MULTIUTILITY: ACSM ASSEMBLEA NON
APPROVA FUSIONE DI BAS
Como, 9 giugno 2003 - Il 6 giugno si è tenuta l'assemblea straordinaria di
Acsm spa; in agenda l'approvazione del progetto di fusione per
incorporazione di Bas spa (controllata dal Comune di Bergamo) in Acsm. Erano
presenti 14 azionisti per un totale di 21 milioni 219.520 azioni pari al
57,042 per cento. Il Comune di Como, azionista di controllo della
multiutility comasca con il 51 per cento delle quote, ha proposto ed
espresso voto sfavorevole all'approvazione del progetto, motivando la
decisione con la mancata approvazione dell'operazione da parte del Consiglio
comunale di Bergamo (nella riunione consiliare di giovedì, infatti, come
annunciato, non è stata accolta la proposta di riaprire subito la
discussione sull'operazione, rinviata di 3 mesi nella seduta precedente); in
seguito al mancato disco verde dell'assemblea civica bergamasca, infatti,
non si sono realizzate le condizioni concertate dai soci delle due società
che erano alla base dell'approvazione del progetto di fusione da parte delle
assemblee. L'espressione di voto contrario, ha precisato il sindaco di Como,
Stefano Bruni, ha carattere tecnico, cioè "risponde all'esigenza di
fornire al mercato, alla luce delle circostanze attuali, informazioni chiare
e precise sull'esito dell'operazione e di mantenere una totale trasparenza
su Acsm". Il socio di maggioranza, in assemblea, ha infatti
riconfermato al consiglio di amministrazione e al management di Acsm spa
"totale fiducia", invitandoli a proseguire sulla strada intrapresa
delle aggregazioni con società utilities. Il voto contrario è stato
espresso a maggioranza, 2 astensioni.
EDISON INCASSA EURO 24,4 MILIONI DA
BUNGE AD INTEGRAZIONE DEL PREZZO DI CESSIONE DI CEREOL
Milano 9 giugno 2003 - Il 6 giugno Edison ha incassato dal Gruppo Bunge
l'importo di euro 24,4 milioni a titolo di integrazione del prezzo già
riscosso per la vendita della propria partecipazione del 54,69% in Cereol.
La determinazione del prezzo definitivo per la vendita delle azioni Cereol
fa seguito alla conclusione, mediante accordo transattivo, della vertenza
relativa alla cessione di Ducros, che Cereol aveva in corso all'atto del
trasferimento a Bunge. L'eventualità di un'integrazione di prezzo, al
verificarsi di determinate condizioni, era stata prevista nel contratto di
vendita di Cereol, come precisato nei precedenti comunicati stampa del 22
luglio 2002 e del 15 ottobre 2002. Cereol, società quotata in Francia, con
attività sia in Europa che nel Nord America, è leader nel trattamento dei
semi oleosi e nella produzione, distribuzione e vendita di olii alimentari e
altri ingredienti per alimenti. Il gruppo Cereol ha complessivamente 5.800
dipendenti e una cinquantina di impianti industriali in Europa e nel Nord
America. Bunge Limited, quotata al Nyse, è una società che opera nei
settori dell'agroindustria e degli alimenti lungo tutta la filiera
produttore-consumatore finale con attività di primaria importanza nel Nord
e nel Sud America e una capacità di distribuzione a livello mondiale. La
direzione centrale della società è a White Plains, New York. Il gruppo ha
18.000 dipendenti e opera in 21 paesi.
LA COMMISSIONE AVVIA UN'INDAGINE
APPROFONDITA SULL'ACQUISIZIONE DI VUP DA PARTE DI LAGARDÈRE
Bruxelles, 6 giugno 2003 - La Commissione europea ha avviato un'indagine
approfondita sul progetto d'acquisizione di Vivendi Universal Publishing (Vup)
da parte del gruppo francese Lagardère, i due principali poli editoriali in
lingua francese. La Commissione nutre in questa fase seri dubbi sugli
effetti che l'operazione potrebbe avere sulla concorrenza su vari mercati,
fra cui quelli dei diritti di edizione, della diffusione, distribuzione e
vendita di libri. Dato che è stata avviata un'indagine approfondita e
conformemente alle disposizioni del regolamento sulle concentrazioni, la
Commissione non ritiene necessario pronunciarsi al momento sulla domanda di
rinvio presentata dal governo francese. Vup è il primo polo di edizione,
commercializzazione e distribuzione di libri di lingua francese. Lagardère,
attraverso la sua filiale Hachette Livre, è il secondo operatore sul
mercato, immediatamente dopo Vup. Con quest'operazione, Lagardère, che
opera anche nella vendita di libri al dettaglio, nei mezzi audiovisivi e
nell'edizione e nella distribuzione di stampa scritta, si propone di
acquisire il controllo dell'insieme dei cespiti nel campo dell'edizione di
Vup in Europa (questi attivi sono attualmente tenuti in deposito dalla banca
Natexis Banques Populaires per conto di Lagardère). Il libro segue un
circuito, dall'autore al lettore, generalmente denominato "la catena
del libro", nella quale intervengono, oltre all'autore, molti
operatori: l'editore, il diffusore, il distributore, il grossista ed il
dettagliante. L'indagine preliminare della Commissione ha dimostrato che
Lagardère e VUP, attraverso le loro numerose case editrici e i loro
strumenti di diffusione, logistica e distribuzione, svolgono l'insieme di
queste funzioni nei paesi francofoni dell'Unione europea. In questa fase
preliminare, dall'indagine della Commissione risulta che l'operazione
rischia di avere degli effetti negativi per la concorrenza in tre grandi
categorie di mercati nella catena del libro: l'acquisto e la vendita dei
diritti d'edizione, i servizi di diffusione e di distribuzione e la vendita
di libri dagli editori ai dettaglianti (in particolare di letteratura
generale in grande formato e in formato tascabile, libri per ragazzi, guide
pratiche, libri scolastici, parascolastici, dizionari ed enciclopedie
universali). La Commissione ha dunque concluso che era necessario un esame
approfondito per valutare i rischi della creazione o del rafforzamento di
posizioni dominanti su questi diversi mercati. La Commissione procederà di
conseguenza ad un'analisi dettagliata dei rischi di riduzione dell'offerta
e/o di aumento dei prezzi che potrebbero derivare dalle forti posizioni di
cui potrebbe beneficiare la nuova entità su molti di questi mercati. La
Commissione valuterà, in particolare, se il consolidamento delle posizioni
di Vup e di Lagardère può determinare una marginalizzazione dei
concorrenti ad un livello tale che consumatori, dettaglianti e lettori
sarebbero alla fine privati dei vantaggi, in termini di qualità, di
diversità dell'offerta e di prezzo, che garantisce loro il mantenimento
della concorrenza. Domanda di rinvio Il 14 maggio 2003 le autorità francesi
garanti della concorrenza hanno presentato una domanda di rinvio ai sensi
dell'articolo 9 del regolamento sulle concentrazioni, che prevede la
competenza esclusiva della Commissione nell'Unione europea per le operazioni
di concentrazione di determinate dimensioni (principio dello "sportello
unico"). Secondo quanto affermato in tale domanda, l'operazione
proposta minaccerebbe di creare o di rafforzare delle posizioni dominanti
sui mercati dell'edizione di libri di letteratura generale in grande formato
e in formato tascabile, dell'acquisizione di diritti di autore nelle collane
di libri in formato tascabile, dell'edizione di libri scolastici, di libri
parascolastici, di dizionari monolingue, di dizionari multilingue e di
enciclopedie universali in un volume, dei servizi di diffusione e dei
servizi di distribuzione agli editori. Ciascuno di questi mercati avrebbe,
secondo le autorità francesi, una dimensione nazionale. Informazioni
generali Tutte le indagini condotte a livello europeo in materia di
operazioni di concentrazione devono rispettare un calendario giuridicamente
vincolante. A partire dalla data nella quale ha ricevuto tutte le
informazioni sulle modalità dell'operazione (notifica), la Commissione
dispone di un periodo di un mese (che può essere esteso a sei settimane in
caso di proposta di misure correttive o di domanda di rinvio da parte delle
autorità nazionali) per effettuare una prima valutazione dell'operazione
notificata. Se ritiene che vi siano seri dubbi in merito alla compatibilità
di un'operazione con le regole della concorrenza nel mercato unico europeo,
la Commissione avvia un esame completo del caso. A questo punto dispone di
altri quattro mesi per accertare i fatti ed adottare la sua decisione
finale, che autorizza o meno la prosecuzione dell'operazione. L'avvio di un
esame approfondito non pregiudica l'esito del procedimento.
"EUROPA FINO GLI URALI": SI
INIZIA CON LE RELAZIONI COMMERCIALI A MILANO UNA DELEGAZIONE DELLA
UCRAINA
Milano, 9 giugno 2003 - Il Governatore della regione Ucraina di Kharkiv,
Kushnarjev Evghen accompagnato dal Vicegovernatore, dal Sindaco e dal
Console Generale dell'Ucraina a Milano, guiderà, questa mattina , una
delegazione di imprenditori per presentare la realtà economica del paese e
le opportunità di investimento offerte dalle regioni ucraine. Pur non
essendo tra i paesi che entreranno a breve all'interno della Comunità
Europea, l'Ucraina insieme alla Russia resta uno dei paesi di riferimento
per la costruzione di un mercato europeo allargato e svolge quindi un ruolo
di rilevo sia politico sia economico nello scenario internazionale. Con un
volume d'affari complessivo (import+export) che nel 2002 ha superato i 2
miliardi di euro, l'Italia è complessivamente il secondo fornitore tra i
paesi europei ed il terzo paese cliente in Europa, mentre è il primo
fornitore assoluto dell'Ucraina a livello mondiale di prodotti tessili e di
pellame. Milano ICE C.so Magenta 59 ore 9.30 61A
ASSEMBLEA FENDAC: LE IMPRESE E I
MANAGER DEL TERZIARIO PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO DELL'ECONOMIA
ITALIANA
Milano 9 giugno 2003 - Il workshop "Il Terziario motore di sviluppo
dell'economia: le sfide per il management", che ha aperto la 61a
Assemblea Fendac (Federazione nazionale dirigenti e quadri del commercio,
trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato), ha candidato il terziario
a guidare la ripresa e lo sviluppo dell'economia nazionale. "La svolta
e la ricetta per lo sviluppo della nostra economia passa per una crescita
che deve essere soprattutto qualitativa e quindi per un rafforzamento
dell'intelligenza terziaria, sia con maggiori contenuti di professionalità
di tipo terziario all'interno delle imprese, sia con un'ulteriore crescita
del settore dei servizi." Questa la tesi sostenuta da Sergio Billè
(Presidente Confcommercio), Mario Resca (Presidente Mc Donald's Italia),
Enzo Rullani (Docente di Economia Università di Venezia), Bruno Tabacci
(Presidente Commissione attività produttive Camera dei Deputati) e Cesare
Vaciago (City Manager Comune di Torino) . Claudio Pasini, Presidente Fendac,
ha affermato che "il management del terziario è indispensabile per
addomesticare la complessità e farla fruttare. Per recuperare efficienza ed
efficacia non solo per per il settore, ma per l'intero sistema economico.
Per risolvere sinergicamente l'osmosi tra pubblico e privato. "Il
terziario è il futuro, ma la politica e le istituzione non vogliono
capirlo. Anche nella improrogabile crescita del Mezzogiorno - ha detto
Pasini - c'è tanto bisogno di terziario e di capacità manageriali."
Ha dichiarato Sergio Billè. Fendac nel corso della sua 61a Assemblea compie
un ulteriore passo nel processo di riorganizzazione e riposizionamento già
avviato e finalizzato a gestire i forti mutamenti in atto nel mondo del
terziario e a rispondere con efficacia alle esigenze del management del
terziario oltre che a svolgere una funzione di presidio verso le nuove
figure professionali (professional, CoCoCo,..). Fendac - forte di oltre 50
anni di rappresentanza all'insegna dell'anticipazione delle esigenze grazie
a un contratto diventato punto di riferimento dei manager - ha raccolto la
sfida aprendo alle nuove figure manageriali e ricercando percorsi comuni e
scambi con il management pubblico e con altri importanti soggetti direttivi
del mondo del terziario. Infolink: http://www.fendac.it
GIUSTIZIA RAPIDA: ANCHE L'AVVOCATO
CONCILIA A MILANO QUASI 1 IMPRESA ITALIANA SU 6 DEI SERVIZI PROFESSIONALI
ALLE IMPRESE. 220 LE IMPRESE CON SERVIZI LEGALI E NOTARILI
Milano, 9 giugno 2003. Nuove prospettive si affacciano all'orizzonte per i
professionisti della giustizia. Gli avvocati usano sempre di più la
conciliazione, negli ultimi cinque mesi del 2003: nel 30% dei casi sono
infatti proprio i legali a "portare le parti al tavolo". Nello
stesso periodo sono state 70 le richieste di conciliazione ricevute dal
Servizio di Conciliazione della Camera Arbitrale di Milano: +12% rispetto
all'anno precedente. Di queste il 47,1% riguarda liti tra due imprese, con
un valore nel 21,2% dei casi superiore ai 50.000 euro e nel 9% addirittura
superiore al milione di euro. Ma c'è ancora chi preferisce la lite. Così i
220 studi legali e notarili di Milano mantengono la posizione, anche se con
una lieve diminuzione del -3,5%, tra il 2001 e il 2002 Ma, oltre agli
avvocati, come vanno i professionisti a Milano? Tra tutti i servizi
professionali alle imprese, fanno peggio i consulenti del lavoro, con un
-12,5%. Bene invece, a Milano e provincia, tutti gli altri servizi
professionali alle imprese: +7,1% la loro crescita tra 2001 e 2002,
arrivando a più di 27 mila imprese. Il peso di Milano sul totale nazionale
è del 15,7% (e ben del 21,4% se consideriamo soltanto le agenzie di
pubblicità e marketing). Molto bene i servizi di consulenza finanziaria
(+19,3%), gli studi di architetti (+14,3%), le imprese che forniscono
software e consulenza informativa (+10,6%) e le agenzie pubblicitarie
(+5,6%). Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca
dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano dedicata al sistema
dei servizi professionali alle imprese presenti a Milano e provincia. E'
emerso oggi al convegno "La conciliazione e l'avvocato: nuove
prospettive per la professione", in Camera di Commercio, promosso da
Camera di Commercio e Camera Arbitrale di Milano, Unioncamere nazionale,
Unione delle Camere di Commercio della Lombardia, Consiglio Nazionale
Forense e Fondazione Aiga. Sono state poste le basi operative per dare il
via ai progetti di formazione di mediatori e conciliatori previsti dal
protocollo d'intesa sottoscritto nel 2002 tra l'Unioncamere nazionale, l'AIGA
(Associazione Nazionale Giovani Avvocati) e il Centro per la Formazione e
l'Aggiornamento degli avvocati del Consiglio Nazionale Forense. "In un
sistema economico complesso e moderno come quello milanese - ha commentato
Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - la capacità
innovativa delle imprese è la principale fonte di cambiamento e garantisce
uno sviluppo sostenuto e prolungato nel tempo a beneficio di tutto il
territorio. In particolare, i flussi di conoscenza diventano il vero motore
per lo sviluppo, perché permettono di trasmettere abilità e competenze. È
in questo ambito che entrano in gioco i servizi avanzati, ossia quelle
imprese che trovano soluzioni a problemi mettendo a disposizione del cliente
una specifica combinazione di risorse umane e di capacità tecnologiche e
organizzative. Non è un caso, allora, che proprio Milano mostri a questo
riguardo livelli di concentrazione per qualità e quantità di gran lunga
superiori alla media del Paese, confermandosi la punta avanzata del sistema
Italia". "La Camera Arbitrale - ha dichiarato Stefano Azzali,
direttore della Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di Commercio
di Milano - si occupa di conciliazione dal 1996, anno di fondazione del
"Servizio di conciliazione". La conciliazione è un modo rapido,
efficace, riservato ed economico per risolvere liti e problemi tra imprese e
tra queste ultime e i consumatori. Fondamentale è la libera volontà delle
parti di trovare un punto di incontro. Obiettivo della conciliazione è il
raggiungimento di un accordo mediato che sia soddisfacente per tutti i
soggetti coinvolti". I numeri del servizio di conciliazione della
camera arbitrale di Milano Tra il 1 gennaio e il 30 maggio 2003. Sono state
70 le richieste di conciliazione ricevute dal Servizio di Conciliazione
della Camera Arbitrale di Milano: +12% rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. Di queste il 47,1% riguarda liti B2B, tra due imprese.
Il valore delle controversie business to business si è ulteriormente
elevato rispetto agli standard abituali del servizio: il 21,2% di questi
casi ha un valore superiore ai 50.000 euro e ha coinvolto anche imprese
straniere, a riprova di una tendenza, sempre più marcata, ad utilizzare lo
strumento conciliativo nell'ambito delle liti di impresa, anche per
controversie di valore elevato. Nel 9% dei casi il valore in discussione ha
addirittura superato il milione di euro. Quasi il 90% degli incontri di
conciliazione si conclude con un accordo tra le parti, confermando
l'efficacia dello strumento. Ma un dato in forte crescita è costituito
dall'apporto degli avvocati: nel 30% dei casi sono infatti proprio i legali
a "portare le parti al tavolo", invertendo una tradizione che fino
ad ora li aveva visti piuttosto "tiepidi" nei confronti della
conciliazione. E, sempre nel settore delle liti tra imprese, nel 35% dei
casi, le parti sono giunte alla conciliazione grazie all'inclusione nel
contratto di un'apposita clausola. I numeri del 2002. Il numero di domande
di conciliazione depositate è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al
2001 (142 contro le 144 domande depositate nel 2001). Tra le domande di
conciliazione, quelle tra consumatori e imprese sono state l'83%, mentre i
casi relativi al business to business sono stati il 17%. La percentuale di
casi in cui le parti sono giunte ad un accordo equivale al 43% per le
controversie tra imprese e al 26% per quelle tra consumatori e imprese (88%
se la controparte accetta di conciliare). La durata media dei procedimenti
di conciliazione è di 35 giorni, dando di nuovo conferma al dato emerso
negli anni precedenti. In netta crescita il valore medio della lite: 19.690
euro, rispetto al valore dell'anno precedente (+65%). Sono state
complessivamente gestite 1087 richieste di informazione telefonica (+27%
rispetto al 2001), di cui l'83% provenienti dai consumatori, l'11% dalle
imprese e il 6% direttamente da studi legali. I servizi alle imprese a
milano e provincia Il terziario avanzato a Milano e Provincia. Sono 27.313
le imprese operanti nel settore dei servizi professionali alle imprese nella
provincia di Milano (+7,1% rispetto al 2000), pari al 60% del totale
lombardo e al 15,7% del totale nazionale. Di queste 17.411 sono localizzate
nella sola città di Milano (+7,6%), pari al 38,8% regionale e al 10%
nazionale. La specializzazione di Milano per questo settore a livello
nazionale è testimoniata anche da un altro dato: nella provincia di Milano
le imprese dei servizi professionali rappresentano infatti il 13,8% di tutte
le imprese del terziario (16,5% a Milano città), contro l'11,1% della
Lombardia e il 7,5% dell'Italia. Il settore dei servizi informatici. Tra i
singoli settori dei servizi professionali, quello dei servizi informatici è
il più numeroso: nella provincia di Milano raggiunge le 8.545 imprese (pari
al 31,3% del tot. settore; di cui 5.028 nel solo comune di Milano), in
crescita del'8,6% nell'ultimo anno. Più di 1 impresa dei servizi
informatici su 2 in Lombardia è concentrata nella provincia milanese (il
58,7%), e quasi 1 impresa su 6 a livello nazionale (14,3%). Spicca in
particolare la crescita delle imprese legate alla fornitura di software e
consulenza in materia informatica (con 3.539 imprese; +10,6%). Bene anche le
imprese legate alla elaborazione elettronica dei dati (3.447 imprese; +2,3%)
e a banche dati (65 imprese; +6,6%). In contrazione invece le attività di
consulenza per l'installazione di elaborati elettronici (150 imprese;
-8,5%). Servizi amministrativi e organizzativi. Le imprese nel comparto
servizi amministrativi e organizzativi toccano quasi le 5.900 unità
(+10,2%; di cui 4.201 concentrate a Milano città), pari al 63,1% regionale
e al 15,1% nazionale. In particolare, c'è da registrare un vero e proprio
boom delle attività di consulenza e di gestione finanziaria: +93,2% per le
attività di gestione delle società di controllo finanziario (pari ad un
tot. di 226 imprese attive); +19,3% per le attività di consulenza
finanziaria (pari a 241). In crescita anche la attività degli
amministratori di società ed enti, compreso la consulenza amministrativa
gestionale (2.175 imprese; +13,4%); i servizi congressuali di segreteria e
di traduzione (1.187; +8,5%) e quelli di ricerca, selezione e fornitura del
personale (352 imprese; +6,7%). In contrazione invece le consulenze del
lavoro (119 imprese; -12,5%) nonché le attività di studi legali e notarili
(220; -3,5%). Marketing e pubblicità. Milano e Provincia si confermano la
capitale italiana della pubblicità e del marketing: 6 mila imprese (di cui
4.300 in città): +4,7% (+4,6% nella sola Milano), pari al 71,9% del dato
regionale e al 21,4% di quello nazionale. Continuano a crescere le agenzie
pubblicitarie (+5,6%; 3.408 imprese attive nella provincia); bene anche gli
studi di mercato e sondaggi di opinione (+3,5%; 2.088 imprese), le agenzie
di pubbliche relazioni (+3,1%; 369 imprese) e le agenzie di informazioni
commerciali (+2,9%; 70 imprese). Engineering e servizi tecnici. Questo
comparto raggruppa 3.611 imprese (di cui 2.007 a Milano città), in crescita
del 3,9% (+4% nella sola città di Milano), pari al 50,5% del dato regionale
e al 14,7% di quello nazionale. Spicca in particolare la crescita degli
studi di architettura (+14,3%; pari a 56 imprese), i servizi di ingegneria
integrata (+9,7%; 609 imprese), il design e stilying (+5,9%; 361 imprese), e
gli studi di ingegneria (+5,4%; 97 imprese). Più contratto l'andamento
delle altre attività tecniche (che comprendono attività svolte da
geometri; periti industriali e disegnatori): soltanto un +1,5% (anche se
rimangono pur sempre 2.178 imprese). La ricerca e sviluppo. Sono 369 (+3,7%)
le imprese legate alla ricerca e sviluppo nella provincia di Milano, pari a
ben il 69% del tot. regionale e al 18,1% di quello nazionale. Di queste, 271
sono concentrate a Milano città (+3%). Delle 369 imprese, 310 sono imprese
impegnate nella ricerca e sviluppo nel campo delle scienze naturali e
dell'ingegneria (+3%), mentre 59 nel capo delle scienze sociali ed
economiche (+7,3%). Andamento per forma giuridica e dimensione di impresa.
Il 40,9% del tot. delle imprese milanesi attive nel settore dei servizi
professionali sono società di capitali, una percentuale di molto superiore
alla realtà italiana (29,5%) e regionale (36,5%). Entrando nel dettaglio
delle categorie, sono i servizi informatici, la ricerca e sviluppo e i
servizi amministrativi e organizzativi le categorie di imprese che
maggiormente si avvalgono di forme giuridiche solide e di lungo periodo (le
percentuali di società di capitale sono rispettivamente di 45,1%, 61,5% e
45,3%). Al contrario, nel marketing e pubblicità e nell'engineering molto
numerose risultano anche le società di persone (rispettivamente: 30,3%;
31,6%). Nel corso dell'ultimo anno, sono state le società di capitale
quelle a crescere di più (+12,7%), seguite dalle imprese individuali
(+4,3%) e dalle società di persone (+2,2%). Per quanto riguarda le
dimensione delle imprese, ben il 97,2% è costituito da imprese con meno di
20 addetti (nella ricerca e sviluppo la percentuale scende al 95%). La
crescita più accentuata si è registrata per le imprese medie (tra 20-99
addetti): +23%; seguita dalle imprese piccole (+18,5%) e infine da quelle
grandi (+10,9%). Numero di addetti. Nel settore dei servizi professionali
alle imprese lavorano 128 mila persone (ultimo dato disponibile), di cui il
29% nei servizi amministrativi e organizzativi (quasi 37 mila addetti); il
28,4% in quelli informatici (oltre 36 mila); il 16,6% nel marketing e
pubblicità (oltre 21 mila); il 13% nell'engineering e servizi tecnici; il
2,5% nella ricerca e sviluppo; il 10,6% tra altri settori. Sono ancora una
volta le piccole imprese quelle che danno maggiore lavoro (72 mila addetti;
56,4% del tot.); seguite da quelle medie (23,9% del tot.) e infine da quelle
grandi (19,7% del tot.).
ENERGIT OTTIENE LA CERTIFICAZIONE DEL
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ISO 14001
Cagliari, 9 giugno 2003 - Energit, la Energy-Web company integrata, attiva
nei settori dell'energia elettrica, delle telecomunicazioni e di Internet,
ha ottenuto la certificazione di qualità secondo le norme internazionali
sull'ambiente Iso 14001. Le verifiche finali e l'attribuzione della
certificazione sono state effettuate dal Bvqi (Bureau Veritas Quality
International) l'organismo di certificazione riconosciuto a livello
mondiale, operante in 80 paesi e partner di più di 50.000 aziende nel
mondo. L'adesione alla normativa prevista dalla Gestione Ambientale Iso
14001 attesta una speciale attenzione all'ambiente da parte di Energit, che
ha intrapreso da tempo scelte gestionali e operative volte alla salvaguardia
dell'ambiente. Il percorso intrapreso, che ha impegnato l'azienda
nell'ultimo anno, ha portato a istituire nella struttura organizzativa di
Energit, un "sistema di gestione ambientale" che prevede, tra
l'altro, il controllo delle emissioni di rumore, vibrazioni e di onde
elettromagnetiche, il monitoraggio dell'uso di risorse naturali (acqua e
aria) e di fonti di energia (combustibili) nonché delle materie prime
(carta) e della gestione dei rifiuti (produzione e deposito temporaneo).
Quale operatore di energia elettrica, inoltre, Energit si è impegnata in
particolare nella commercializzazione dei "Certificati Verdi",
aprendo e attivando un "conto proprietà" di Certificati Verdi
presso il Gestore Rete Trasmissione. "Siamo consapevoli che tutte le
attività di tipo industriale, anche quelle svolte dalla nostra azienda,
hanno un impatto sull'ambiente" ha dichiarato Fernando Codonesu,
Direttore Generale di Energit "e che i benefici portati
dall'acquisizione della certificazione Iso 14001 hanno implicazioni positive
sia sull'ambiente circostante, sia per l'azienda, in termini di riduzione
degli sprechi, minori costi e miglior immagine verso il contesto
socioeconomico in cui opera".
IGNAZIO STRANO NOMINATO COUNTRY MANAGER
PER ITALIA, SPAGNA E PORTOGALLO
Milano, 4 giugno 2003 - Swiss International Air Lines comunica la nomina di
Ignazio Strano al ruolo di Country Manager anche per la Spagna e il
Portogallo, oltre all'Italia che ricopre dal 2002. Una carriera iniziata
proprio fra le fila di Swiss International Air Lines, trasformata in pochi
anni in una parabola ascendente verso ruoli di sempre maggior responsabilità:
è il percorso di Ignazio Strano, nominato General Manager Italia nel 2002,
e che oggi vede estendere la sua carica a Country Manager anche per Spagna e
Portogallo. Per i primi sei anni in Swiss, Ignazio Strano, nato ad Uster
trent'otto anni fa, è supervisore del Customer Service Center di Zurigo.
Nel 1990 diventa responsabile dell'agenzia viaggi e ufficio prenotazioni di
Swissair per la Rappresentanza di Budapest, e dopo quattro anni dirige
l'agenzia viaggi Swissair di Zurigo. Nel 1996 Strano è nominato
responsabile dei call center di Zurigo, Ginevra e Basilea, mentre nel 1998
passa al ruolo di Business Sales Manager in Germania. Basta un anno perché
diventi Direttore Generale Austria per Swissair/Sabena, carica che ricopre
fino alla sua nomina di General Manager Italia. "E' una grande sfida
essere a capo, oltre che dell'Italia, anche dei nostri "Paesi
fratelli" Spagna e Portogallo", afferma Strano. L'area dei tre
Paesi produce il 12% del revenue per l'Europa e il 5% delle vendite in tutto
il mondo: una notevole responsabilità verso le vendite globali
dell'azienda. Spagna, Portogallo e Italia, con uno staff complessivo di 130
dipendenti, offrono ogni giorno 46 voli per la Svizzera, con partenze da
Milano, Roma, Venezia, Firenze e Bologna in Italia; Madrid, Barcellona,
Valenza, Malaga e Palma de Maiorca in Spagna; Lisbona in Portogallo. La
nomina di Strano avviene nell'ambito della nuova ristrutturazione strategica
in Europa di Swiss International Air Lines, che ha lo scopo di aumentare la
velocità di azione sui mercati e di porre una sempre maggiore attenzione
alle dinamiche del mercato internazionale. Swiss International Air Lines,
compagnia di bandiera svizzera, serve 99 destinazioni (58 europee e 41
intercontinentali) in 56 diversi paesi, grazie ad una flotta composta di 112
aeromobili con un'età media di 5,4 anni. Ai passeggeri italiani, Swiss
offre 25 collegamenti giornalieri con oltre 2000 posti al giorno per la
Svizzera (Zurigo, Ginevra, Basilea), dagli aeroporti di Milano, Roma,
Firenze, Bologna e Venezia, con ottime coincidenze per tutte le destinazioni
del network. Swiss vanta uno staff di 10 mila dipendenti in oltre 50 paesi
ed ha raggiunto accordi strategici con American Airlines, Finnair, Iberia,
JAL e Qantas e di code-share con Air China, Air Lingus, British Airways, Csa,
El Al, Malaysian, Oman Air, Portugalia, Sri Lankan, Sn Brussels, Thai
Airways, TunisAir e Ucraine International Airlines. Nel 2002 hanno volato
con Swiss 11,6 milioni di passeggeri in tutto il mondo. Swiss TravelClub, il
nuovo programma per viaggiatori frequenti lanciato nel gennaio 2003, è
strutturato in 4 livelli di appartenenza a seconda delle miglia accumulate:
TravelClub, TravelClub Silver, TravelClub Gold e l'esclusivo Swiss Circle.
Con il programma Swiss TravelClub si accumulano miglia anche volando con
American Airlines, Cathay Pacific, Finnair, Iberia, Malaysian, Qantas, Sn
Brussels Airlines, Ukraine International, pernottando in oltre 4000 hotel e
oltre 15 catene alberghiere, utilizzando i partner autonoleggi Avis,
Europcar, Hertz, Sixt e le carte di credito American Express, Diners Club.
Swiss Profit, il programma innovativo che Swiss ha ideato per il mercato
delle piccole e medie imprese, garantisce consistenti risparmi per i viaggi
d'affari e consente di accumulare punti a livello aziendale volando sul
network Swiss. I punti possono essere spesi per l'acquisto di biglietti
aerei, per ottenere passaggi di classe (upgrading) oppure pernottamenti
alberghieri. Il programma Swiss-profit è disponibile in lingua italiana al
sito www.swiss-profit.com e consente di recuperare il 5% del valore del
biglietto volato. Swiss Sun è la compagnia Charter di Swiss con base a
Basilea: dispone di 4 aeromobili di medio raggio e collega le maggiori mete
turistiche in Europa e Nord Africa.
LE PROSSIME INIZIATIVE
DELL'ASSOCIAZIONE TORINESE LAUREATI IN ECONOMIA. ATLEC
Torino, 9 giugno 2003 - Ecco la programmazione dei prossimi appuntamenti
Atlec. Giovedì 19 giugno 2003, ore 18.30 - Si ragionerà sulle
"business rules", le "regole del gioco" per gestire e
controllare l'attività di un'impresa, di un ente, di un'organizzazione.
Ossia si ragionerà su nuovi strumenti di gestione che vanno al di là di
budget e relativi controlli. Chi volesse prepararsi meglio all'incontro
potrebbe consultare i siti americani: www.brcommunity.com e
www.businessrulesgroup.org Con i nostri amici della Poker S.p.A. - che hanno
interessanti studi, esperienze e software apposito sull'argomento - si
rifletterà su: "Il controllo di management:si fa poker con le
"business rules" Che cosa sono le "business rules"? Come
le si determina? Come le si usa? Come divengono uno strumento fondamentale
di "management by exception"? Questi sono alcuni dei quesiti a cui
cercheremo di rispondere. Interventi previsti: Roberto Concaro, chairman :
"Di che cosa parliamo"; Ezio Bertellino su: "Le Business
Rules: perché e come" Roberto Faccenda su: "Testimonianza
aziendale del Direttore Logistica Monetti S.p.A."; Luigi Fiori su:
"Benchmark, Best Practieses, Business Rules"; Augusto Marchesini
su: "Una sfida: le business rules in agricoltura" Mario Lombardo
su: "Un'altra sfida: le business rules nel mondo della sanità";
Giovanni Bocchino su: "Le business rules nelle vendite". Saranno
molto graditi contributi, riflessioni, proposte, idee di coloro che hanno
pensato, che hanno realizzato, che si sono "scornati" con i
problemi di management per eccezione, dove il budget non basta. Mercoledì
29 ottobre 2003, ore 18.30 - In Facoltà di Economia - C.so Unione
Sovietica, 218 bis - Torino, in cui il Dr. Luca De Meo, Responsabile
Marketing Lancia della Business Unit Fiat, Lancia e Veicoli Commerciali di
Fiat Auto S.p.A., presenterà: "La ypsilon: un caso di successo"
Sarà una nuova opportunità per essere emotivamente coinvolti in una
rimonta forte, determinata, caparbia che Fiat Auto - questa grande azienda
internazionale, con il cuore a Torino - sta realizzando. Segreteria
organizzativa : e-mail: segreteria@atlec.it
fax 011 5175204; tel. 011 549246.
MILANO-CRACOVIA LA CULTURA LA FINANZA E
L'ECONOMIA SI INCONTRANO IN BOCCONI
Milano, 9 giugno 2003: in occasione della Settimana di Cracovia a Milano,
che si svolgerà da martedì 10 a sabato 14 giugno, l'Università Bocconi
ospiterà, martedì 10, la cerimonia di inaugurazione. Un'intera giornata
dedicata alla cooperazione futura tra i due Paesi con due appuntamenti: al
mattino un incontro su "Le conseguenze dell'allargamento dell'Unione
nell'ambito della cittadinanza e del modello sociale europeo: il caso Italia
Polonia"; al pomeriggio su "Il ruolo delle cooperazioni tra le
città partner dell'Europa unita per sostenere lo sviluppo economico".
Quando si discute di allargamento europeo si è soliti pensare a temi macro
economici, ma parlare di integrazione e coesione tra i Paesi è possibile
quando si creano le basi per cooperazioni concrete tra imprese, sistemi
locali produttivi che coinvolgono le città, le banche, le università. In
questa prospettiva diventa sempre più importante e diffusa la pratica dei
gemellaggi tra città di differenti Paesi, i cui scambi coinvolgono i
contenuti culturali ed economici e non solo quelli folkloristici. La
cerimonia di inaugurazione della Settimana di Cracovia a Milano offre
l'occasione di verificare da vicino l'impatto dell'allargamento europeo
sulle singole città, in questo caso Milano e Cracovia. Con il contributo di
esperti di entrambi i Paesi, saranno affrontati temi legati alle strategie
di allargamento delle relazioni internazionali di Milano, dell'avvicinamento
del Sistema Polonia all'Unione Europea, delle prospettive future sul sistema
Paese che derivano da un gemellaggio delle due città. L'Università Bocconi
conta attualmente 12.778 iscritti, di questi 484, pari al 3,8%, sono di
cittadinanza straniera. Gli studenti polacchi iscritti alla Bocconi sono 21,
di cui 13 femmine e 8 maschi. Gli iscritti al primo anno sono 15; al secondo
5; al terzo 1.
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