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2003 anno 6°  

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2 OTTOBRE  2003

pagina 1

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UNA COMUNICAZIONE ILLUSTRA LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER UN'ADOZIONE SU VASTA SCALA DELL'EGOVERNMENT IN EUROPA

Bruxelles, 2 ottobre 2003 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione nella quale analizza gli ostacoli che a tutt'oggi impediscono un'adozione su vasta scala dell'eGovernment e propone una serie di azioni per superare tali difficoltà. Tale documento è stato redatto per rispondere alla crescente esigenza di modernizzare l'economia e la società dell'Europa, affinché il nostro continente diventi più competitivo e dinamico, mantenendo, nel contempo, la sua capacità di incrementare e migliorare l'offerta occupazionale e di rafforzare la coesione sociale. Al settore pubblico viene attribuito un ruolo di cruciale importanza in tale processo. Secondo quanto affermato dal commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen: "È fondamentale che l'Europa disponga di un settore pubblico in grado di contribuire alla crescita economica europea, fornire servizi di elevata qualità a tutti e rafforzare il processo democratico". La comunicazione fa il punto su l'attuale adozione dei servizi di eGovernment, constatando che negli ultimi anni tutti gli Stati membri hanno elaborato piani e strategie e che sono stati compiuti significativi progressi anche in termini fornitura dei servizi pubblici on line. Tuttavia, per garantire una diffusa adozione di tali servizi, sostiene la comunicazione, occorre affrontare una serie di questioni decisive. Fra gli ambiti in cui, secondo il documento, occorre intervenire urgentemente figurano "l'accesso universale" ai servizi e la disponibilità del servizio; la protezione dei dati personali, l'autenticazione e la gestione dell'identità; l'armonizzazione delle regole che disciplinano la divulgazione delle informazioni nel settore pubblico; la regolamentazione degli appalti pubblici elettronici; e lo sviluppo di servizi paneuropei e dell'interoperabilità. Nel descrivere gli ostacoli, la comunicazione illustra contemporaneamente alcune misure da adottare per migliorare la situazione. Per esempio, il documento sostiene che nell'ambito delle attività di ricerca e sviluppo dell'Ue, nonché dei programmi pilota e di attuazione, occorra elaborare forme avanzate di interattività nei servizi pubblici, avvalendosi dell'accesso a banda larga e dei sistemi multipiattaforma, e meccanismi più efficaci di protezione dei dati. Per quanto concerne gli appalti pubblici, la comunicazione sottolinea la necessità di adottare un approccio comunitario per evitare la potenziale frammentazione del mercato degli appalti a causa dell'incompatibilità di norme e sistemi per le commesse pubbliche elettroniche in tutt'Europa. Pertanto, si legge nella comunicazione: "La Commissione sta valutando la proposta, nel 2004, di un piano d'azione triennale completo per accompagnare l'attuazione delle nuove disposizioni sugli appalti pubblici elettronici". Accanto ad un insieme di misure specifiche, la comunicazione illustra due azioni orizzontali, ovvero il potenziamento dello scambio di buone prassi sui vari aspetti dell'eGovernment e la promozione degli investimenti in questo settore in Europa. Infolink: Http://europa.eu.int/information_society/eeurope/2005/all_about/egovernment/index_en.htm  

LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA IL PIANO OPERATIVO DELL'INIZIATIVA EUROPEA PER LA CRESCITA
Bruxelles, 2 ottobre 2003 - L'idea di una iniziativa europea per la crescita lanciata nel Consiglio europeo riunito a Salonicco si è fatta strada lentamente ma con sicurezza fino a raggiungere la posizione più elevata nell'ordine del giorno delle politiche degli Stati membri. La Commissione ha cominciato a darle forma lo scorso luglio e da allora ha fatto rapidi progressi con una serie di proposte legislative e politiche nel settore delle Reti transeuropee (Ten), della ricerca europea e dello sviluppo ed innovazione. In vista del Consiglio europeo di ottobre la Commissione sta ora proponendo un piano operativo dettagliato e una serie di raccomandazioni. L'iniziativa europea per la crescita mira a creare investimenti in due settori fondamentali dell'agenda di Lisbona: le reti e la conoscenza. Si deve fare di più a breve termine, da qui al 2010, e molto dovrà essere fatto anche dopo tale data. A differenza dei tentativi precedenti il piano presenta un approccio integrato di politiche, meccanismi di esecuzione e accordi istituzionali per garantire l'attuazione dell'iniziativa in tempi brevi. La scelta del momento per l'avvio di questa iniziativa vuole essere un segnale forte dell'esistenza di una governance economica solida e di una fiducia nel potenziale dell'economia europea. Un segnale che sostiene le riforme strutturali fondamentali che devono essere accelerate nell'ambito dell'agenda di Lisbona. Il Consiglio europeo che si riunirà il 16-17 dicembre esaminerà l'iniziativa europea per la crescita e il suo elenco completo di azioni proposte. Il Presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: "Dopo la creazione della nostra moneta unica, l'euro, la realizzazione delle condizioni per l'attuazione di un partenariato pubblico-privato autenticamente paneuropeo disposto ad investire in infrastrutture, ricerca ed innovazione rappresenta un importante passo avanti fortemente necessario e troppo lungamente atteso. Siamo riusciti a concretizzare l'agenda di Lisbona mediante politiche appropriate. Ora dobbiamo però fare uno sforzo supplementare perché l'impegno finanziario segua quello verbale. I politici che lavorano a livello comunitario e nazionale devono rendersi conto che se non concentriamo le nostre risorse pubbliche limitate verso progetti prioritari e se non rivediamo la nostra disciplina legislativa e amministrativa in modo da tener conto delle necessità delle imprese private che desiderano effettuare investimenti oltre confine, molti di questi progetti resteranno solo sulla carta fino al 2010. La Commissione è riuscita a fare decollare il progetto Galileo o il partenariato sull'economia dell'idrogeno ma ci è voluto troppo tempo. Dobbiamo muoverci più in fretta se vogliamo realizzare il nostro programma di lavoro. La ripresa che sta appena nascendo ha bisogno di un forte segnale positivo. La Commissione, i capi di Stato e di governo europei e il Parlamento europeo devono lavorare assieme perché il nostro programma Ten diventi una realtà e perché l'Unione europea allargata a 25 Stati membri diventi una regione di punta per la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione." Le future azioni del piano operativo della Commissione si articolano attorno a quattro raccomandazioni che sono presentate al Consiglio europeo di ottobre: La portata: Un accordo chiaro dei capi di Stato e di governo in ottobre sulla portata e sulla dimensione dell'iniziativa europea per la crescita. Tale accordo deve fungere da mandato e da orientamento per tutte le formazioni del Consiglio che partecipano alla realizzazione dell'iniziativa europea per la crescita. Le politiche: L'impegno del Consiglio e del Parlamento europeo ad adottare all'inizio del 2004 decisioni fondamentali sulle politiche proposte dalla Commissione dallo scorso luglio nei settori delle Reti transeuropee, (trasporti, banda larga e e-Ten) della R&s e dell'innovazione. È fondamentale adottare rapidamente e applicare la nuova serie di proposte prioritarie Ten - Trasporti (Ip/03/1322) comprendente 29 progetti per un costo totale di circa 220 miliardi di euro. Avviare tali progetti, soprattutto coinvolgendo il settore privato, richiede importanti decisioni da parte dei governi sul fronte regolamentare ed amministrativo: l'adozione delle nuove regole di finanziamento per tutte le Ten, della proposta sull'eurobollo e del pacchetto in sospeso sugli appalti pubblici con la nuova procedura del dialogo competitivo. Sul piano della ricerca e dell'innovazione gli Stati membri devono procedere con rapidità nel loro lavoro per analizzare comparativamente i progressi, condividere le esperienze e preparare misure tra loro coerenti per conseguire l'obiettivo del 3% del Pil per gli investimenti in R&s. Il mondo industriale e tutti i soggetti interessati sono invitati a partecipare alla creazione di piattaforme tecnologiche europee in settori chiave per la competitività dell'economia dell'Unione. Altri cambiamenti, quali il brevetto comunitario e le modifiche all'imposizione fiscale transfrontaliera delle imprese madri e delle controllate relativa alle concentrazioni, contribuiranno a stimolare gli investimenti e l'innovazione. Il finanziamento: gli Stati membri sono invitati ad approvare un utilizzo più efficiente ed efficace della linea del bilancio comunitario sulle Ten che fornisce 600 milioni di euro all'anno per finanziare i costi dei progetti Ten. Il contributo del bilancio Ten ai progetti prioritari deve essere aumentato dal 10% al 30% come proposto dalla Commissione (Ip/03/1322) se si vuole che funga da leva per accelerare i progetti. Le risorse del sesto programma quadro comunitario sosterranno progetti chiave nell'ambito dell'iniziativa europea per la crescita quali il lancio delle piattaforme tecnologiche europee. Al tempo stesso il gruppo della Banca europea per gli investimenti (Bei) dovrebbe adeguare gli strumenti attuali ai bisogni dei settori all'interno dell'iniziativa per la crescita e per partecipare maggiormente alla condivisione del rischio per i progetti di investimento prioritari. Nella sua ultima proposta il Bei si è impegnato a: (i) fornire ulteriori 50 miliardi di euro alle Ten fino alla fine del decennio nell'ambito di un nuovo strumento di finanziamento delle infrastrutture per i trasporti (ii) fornire fino a 40 miliardi di euro di sovvenzione aggiuntiva nell'ambito dell'iniziativa Innovazione 2010 per investimenti nei settori della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione; (iii) rafforzare lo Structures Finance Facility attraverso il trasferimento di una quota maggiore dei suoi avanzi annuali; (iv) sostenere l'innovazione attraverso il capitale di rischio assegnando ulteriori 500 milioni di euro allo sportello Met per l'avviamento del Fondo europeo per gli investimenti. Inoltre vengono sviluppate formule innovative nei settori dei capitali di rischio e delle garanzie per riunire gli investimenti pubblici e privati per finanziare la ricerca e l'innovazione. Infine gli Stati membri dell'Ue sono invitati ad orientare le loro spese verso investimenti in capitale fisico ed umano e in conoscenze che stimolino la crescita conformemente agli indirizzi di massima per le politiche economiche e nel rispetto dei loro obblighi nell'ambito del patto di stabilità e crescita. Gli Stati membri dovrebbero anche approfittare della revisione di medio termine dei fondi strutturali e dell'allocazione della riserva di risultato nel 2004 per promuovere gli obiettivi dell'iniziativa europea per la crescita. Le misure di accompagnamento: in tempo per il Consiglio europeo di dicembre la Commissione continuerà a preparare le proposte necessarie per realizzare ulteriore progressi e garantire il successo dell'iniziativa per la crescita. Sulla scia di quanto già proposto nel luglio 2003 la Commissione proporrà prima di dicembre: (i) un'azione preparatoria per la ricerca legata alla sicurezza con una dotazione di circa 65 milioni di euro per il periodo 2004-2006 e (ii) il completamento del lancio della prima serie di piattaforme tecnologiche europee al fine di adattare il bilancio della ricerca in funzione delle prospettive a lungo termine dei principali settori industriali. La Commissione, inoltre, aggiornerà le regole relative alle procedure in materia di aiuti di Stato per le Pmi e un'eventuale proposta volta a facilitare le concentrazioni transfrontaliere. Essa studierà anche la possibilità di creare uno strumento di garanzia innovativo per facilitare la partecipazione del settore privato nei partenariati pubblico-privato nei progetti Ten. Infine la Commissione prevede di presentare nel corso del primo semestre 2004 un libro verde sugli aspetti regolamentari dei partenariati pubblico-privato e di sviluppare eventualmente una disciplina per la struttura dei fondi europei per garantire la trasparenza fiscale per le operazioni con capitale di rischio.
 

SECONDO BUSQUIN, L'EUROPA DEVE STIMOLARE UNA PIÙ INTENSA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE
Bruxelles, 2 ottobre 2003 - "L'europa non è una fortezza, ma un'istituzione aperta al mondo", ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin in un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, riferendosi ai numerosi viaggi compiuti all'estero nei recenti mesi. La cooperazione nel settore della ricerca fra l'Ue ed i paesi terzi è aumentata in maniera significativa negli ultimi anni, grazie all'avvio di progetti e dibattiti di effettiva portata internazionale in settori quali le malattie legate alla povertà, lo spazio, la fusione nucleare, l'idrogeno e la genomica. Accordi di cooperazione scientifica e tecnologica sono stati altresì sottoscritti con una moltitudine di paesi, fra i quali il Cile, il Marocco, la Tunisia, l'Argentina e la Russia. Il Commissario, tuttavia, aspira a ben altro che alla mera sottoscrizione di accordi. "La mia idea è che tali accordi non devono avere una semplice valenza formale e diplomatica. Essi, infatti, andrebbero utilizzati in maniera concreta", ha dichiarato Busquin. "Affinché ciò accada, è necessario incoraggiare i ricercatori dei paesi terzi a partecipare al programma quadro, come d'altronde stanno già facendo, con maggiore intensità rispetto al precedente". I miei viaggi nell'Africa australe e settentrionale, così come in Cile, erano finalizzati a "sensibilizzare la gente sul ruolo dell'Europa nel settore della ricerca ed a comunicare la nostra apertura verso la costituzione di partenariati in qualunque parte del mondo", ha commentato il Commissario. "Ho sempre sostenuto che l'Europa riuscirà nel proprio intento e che lo Spazio europeo della ricerca avrà effettiva attuazione, quando i migliori ricercatori del mondo verranno a lavorare nel nostro continente". Le visite del Commissario in Sud Africa, Tanzania, Mozambico, Tunisia e Marocco potrebbero essere interpretate come il segnale di una nuova era della cooperazione fra Europa ed Africa. Nel corso del suo viaggio in Sud Africa, Busquin ha partecipato alla conferenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e ha sollecitato la mobilitazione dei governi africani in merito al programma di sperimentazioni cliniche Europa-paesi in via di sviluppo (Edctp). L'iniziativa prevede l'assegnazione di uno stanziamento totale di 600 milioni di euro a favore della ricerca sull'Hiv/aids, la malaria e la tubercolosi. "L'africa è un paese con molti problemi e naturalmente l'aiuteremo, anche se il nostro sostegno non sarà soltanto in termini di sviluppo. Si tratta di un partenariato", ha sostenuto Busquin. È estremamente importante, ha sottolineato il Commissario, che i ricercatori africani prendano parte all'iniziativa e che realizzino la propria infrastruttura di ricerca nell'ambito di tale processo. La costituzione di solidi partenariati può essere difficoltosa, poiché alcuni paesi non conferiscono o non dispongono dei mezzi economici per conferire alla ricerca la priorità che le viene accordata in Europa. Il Commissario è consapevole di queste difficoltà, ma gli incontri ai quali ha partecipato in Africa lo hanno reso ottimista. Egli è rimasto "colpito", ad esempio, dall'elevata priorità assegnata alla ricerca ed all'innovazione in Tunisia. Il governo riconosce l'importanza di impegnarsi affinché il 31 per cento della popolazione di età compresa fra i 19 ed i 24 anni che attualmente frequenta corsi universitari consegua la laurea. E la Tunisia è un paese con una popolazione molto giovane. Busquin ha citato l'enorme interesse manifestato in Africa nei confronti della collaborazione con l'Europa. "Visto che questo paese non può raggiungere i propri obiettivi completamente da solo e deve farlo tramite partenariati, perché non scegliere l'Europa? Soprattutto perché l'Europa è il partner più vicino e presenta una maggiore apertura", ha affermato il Commissario, riferendosi in particolare alla Tunisia. In ogni relazione solida è fondamentale dare e ricevere ed il Commissario è certo che l'Europa beneficerà della collaborazione con i paesi meno sviluppati. Secondo Busquin, la ricerca genetica in Tunisia, dove gruppi di popolazione sono rimasti isolati, e l'oceanografia in Cile, rappresentano settori nei quali l'Ue può trarre vantaggio da conoscenze ed esperienze che non è possibile acquisire all'interno dei propri confini. Un altro settore nel quale l'Ue ha intensificato la cooperazione con i paesi terzi è quello della ricerca spaziale. Un recente processo di consultazione sull'Europa e lo spazio ha concluso che la collaborazione internazionale è indispensabile. Tale collaborazione, tuttavia, rafforzerà o indebolirà la politica spaziale europea che le parti interessate dell'Ue sono così desiderose di realizzare? "Perseguiamo uno sviluppo coerente in Europa, ma non intendiamo comportarci come se gli altri non esistessero", ha chiarito Busquin. La priorità, ha aggiunto il Commissario, consiste nel far sì che l'Europa continui ad essere il "motore" alla base di queste iniziative di cooperazione. Galileo è stato descritto finora come "il sistema europeo di navigazione satellitare". Questa definizione potrebbe cambiare con l'inclusione della Cina nel progetto e con la notizia che anche India ed Israele desiderano parteciparvi. Ciò, tuttavia, andrebbe visto come un consolidamento del progetto, ritiene il Commissario. "È positivo che l'Europa stia sviluppando Galileo, ma è importante che lo faccia in modo globale. Il sistema di navigazione deve essere il più ampio possibile. [.] Galileo ha ricevuto notevoli resistenze, specialmente da parte degli Stati Uniti, ma il progetto appare ora come un sistema universalmente riconosciuto dagli altri. Questa è la prova dell'ambizione dell'Europa di stimolare la cooperazione intorno a sé. A livello politico, tale aspetto è estremamente importante". Questo nuovo atteggiamento nei confronti della cooperazione con i paesi terzi si riflette nella progettazione del Sesto programma quadro. Mentre in passato era necessario un programma specifico per assegnare i fondi a progetti che coinvolgevano ricercatori non appartenenti all'Ue, i team non europei possono ora partecipare a qualunque priorità tematica. Il Commissario ritiene altresì che i nuovi progetti integrati, che hanno una portata più ampia dei progetti finanziati nell'ambito dei precedenti programmi quadro, contribuiscano a rendere la collaborazione più attraente per i ricercatori dei paesi terzi. "Numerosi progetti di ridotte dimensioni risultano meno interessanti", ha osservato Busquin. Il Commissario è in grado di fornire prove a sostegno della sua affermazione: alcuni progetti integrati approvati dalla Commissione includono partner americani o giapponesi e, pertanto, riceveranno finanziamenti da questi paesi.

IL COMMISSARIO EUROPEO PHILIPPE BUSQUIN È INTERVENUTO ALLA II GIORNATA DELLA RICERCA “IL FUTURO DELL’EUROPA - LA RICERCA MOTORE DELLO SVILUPPO”: OBIETTIVO DIVENIRE “L’ECONOMIA PIÙ COMPETITIVA E DINAMICA DEL MONDO”.
Roma, 2 ottobre 2003 - Il Commissario Busquin, responsabile per la ricerca, è intervenuto all’apertura della seconda giornata sulla ricerca promossa dalla Confindustria dopo i saluti del Presidente della Camera Casini e il discorso del Ministro Buttiglione. Nel suo intervento il Commissario ha sottolineato l’importanza della ricerca scientifica per dare attuazione concreta alla strategia decisa al Consiglio di Lisbona in cui l’Europa si è posta l’obiettivo di divenire “l’economia più competitiva e dinamica del mondo”. Busquin ha messo in rilievo il divario e i ritardi di cui soffre l’Europa in questo settore, specie nei confronti degli Usa, e la necessità di riequilibrare la politica industriale europea dando più peso alla ricerca e mettendola sullo stesso piano delle altre due componenti di questa politica, la concorrenza e il mercato interno. L’europa si sta già muovendo in questa direzione. Il Consiglio di Barcellona nel marzo 2002 ha stabilito che entro il 2010 il 3% del Pil dovrà essere investito nella ricerca. La Commissione Europea ha presentato una Comunicazione sulla “Politica industriale nell’Europa allargata” in cui si propone di promuovere ulteriormente una politica di ricerca che garantisca stabilità, continuità e flessibilità. Inoltre, a seguito del Consiglio di Barcellona, nell’aprile del 2003 la Commissione ha presentato un piano d’azione su “Investire nella ricerca” che contiene importanti misure per rinforzare le basi tecnologiche dell’innovazione. La Banca Europea per gli Investimenti ha lanciato una iniziativa chiamata “Innovazione 2010” mirata a sostenere investimenti su innovazione e formazione con un budget di 40 miliardi di Euro fino al 2006. Nel suo intervento il Commissario ha anche messo in evidenza l’importanza del ruolo delle Pmi per l’innovazione e la ricerca. Malgrado queste iniziative già intraprese, secondo Busquin è arrivato il momento per un nuovo slancio politico che metta la ricerca al centro delle priorità per costruire l’Europa del futuro.

STANCA: "RICERCA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA I PROPULSORI DELLO SVILUPPO" IL 9 OTTOBRE AL SENATO LA PRESENTAZIONE DEL 1° "RAPPORTO SULL'INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE DIGITALI IN ITALIA"
Roma, 2 ottobre 2003 - "Per innescare la crescita e la competitività del nostro Paese bisogna far partire rapidamente il 'motore dello sviluppo', che ha come elementi di propulsione non solo la ricerca ma anche l'innovazione tecnologica". La sollecitazione è venuta da Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, alla 2a "Giornata della Ricerca", di Confindustria. Dopo aver ricordato che "la ricerca è parte essenziale ma da sola non basta per promuovere la crescita a lungo termine", il Ministro ha posto come prioritario che "si promuova una maggiore cooperazione fra ricerca pubblica e imprese per il trasferimento tecnologico e si sostenga ricerca e innovazione". "Questa è la strada imboccata dal Governo con la manovra finanziaria appena approvata", ha sottolineato il Ministro, ricordando che "per la prima volta sono state varate norme specifiche per promuovere l'innovazione tecnologica e quella digitale in particolare, introducendo incentivi di natura fiscale per le imprese che adottano forme di innovazione, attraverso le tecnologie digitali in grado di migliorare la competitività, intervenendo sui processi, non solo quelli di progettazione, ma anche quelli operativi, gestionali, di marketing, di design e di distribuzione fino alla logistica, incidendo in tutti quei fattori che possono mettere in condizione le imprese di essere più efficienti e concorrenziali nella competizione globale". Stanca ha inoltre posto "l'esigenza di lavorare sulla capacità di assorbire innovazione tecnologica ed in particolare le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict) in quanto queste ultime hanno un grande potere di trasformazione radicale oltre che di accelerazione delle attività e dei processi: un buon prodotto non può fare a meno di un buon processo!". Il ministro ha tra l'altro messo in evidenza "l'importanza per il Sistema Paese del collegamento fra lo sviluppo dell'infrastruttura di larga banda e la promozione dei servizi innovativi non solo per le imprese ma anche per la Pubblica amministrazione, centrale e periferica". Infine, Lucio Stanca ha annunciato che il 9 ottobre al Senato, presente il Presidente Renato Pera, presenterà il "Rapporto sull'Innovazione e le Tecnologie Digitali in Italia", che fornirà non solo la prima radiografia, il primo check-up statistico e multidimensionale del settore, ma anche l'occasione per delineare una serie di indirizzi in questi nuovi comparti.

LA COMMISSIONE EUROPEA OSPITA IL V WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI CARTELLI (VIOLAZIONI DEL DIRITTO DELLA CONCORRENZA)
Bruxelles, 2 ottobre 2003 - I cartelli costituiscono una delle più gravi violazioni del diritto della concorrenza e comportano generalmente un grave pregiudizio per l'economia poiché causano un aumento dei prezzi per i consumatori, e, a lungo termine, una perdita di competitività che minaccia un'occupazione durevole. Questa settimana si incontrano a Bruxelles, in occasione di un workshop internazionale sui cartelli ospitato dalla Commissione europea, funzionari del settore della concorrenza provenienti da 35 paesi, per condividere la loro competenza nell'indagare, perseguire e reprimere questo tipo di intese. “Le indagini sui cartelli stanno acquisendo una dimensione sempre più internazionale. Nella maggior parte dei casi le imprese che partecipano a cartelli detengono imprese affiliate in più di un paese, e l'esperienza mostra come gli effetti dei comportamenti illegali si trasmettono al di là delle frontiere nazionali" ha dichiarato Mario Monti, Commissario responsabile della concorrenza. "Per stare al passo con intese sempre più complesse, le autorità responsabili stanno sviluppando nuovi strumenti. Lo scambio di know-how sulle tecniche di indagine e il rafforzamento della cooperazione diventano quindi elementi chiave per la riuscita della lotta contro i cartelli". Il workshop dura due giorni, a partire dal 2 ottobre 2003. I partecipanti si concentreranno su temi come i regimi di immunità dei diversi paesi, i meccanismi per migliorare lo scambio di informazioni fra le giurisdizioni, e l'efficacia di specifici strumenti investigativi e giuridici nella costituzione dei dossier sui cartelli. Assistono alla conferenza più di 150 funzionari di governi e organi operanti nel settore, provenienti da tutto il mondo. Sono rappresentati la maggior parte degli attuali e futuri Stati membri dell'Ue così come organizzazioni internazionali che trattano questioni di concorrenza, ad esempio l'Ocse. La Commissione ha sempre considerato la lotta contro i cartelli come una priorità. Nel 1998 ha considerevolmente aumentato le risorse destinate a questa attività, e ha costituito un'unità specificamente incentrata sulla repressione dei cartelli. La Commissione ha indagato e perseguito cartelli nei principali settori dell'economia europea, compresi quelli dell'industria chimica, delle banche, dell'industria dei metalli, le compagnie aeree, l'edilizia e l'industria cartiera. Questa lotta ha portato a comminare ammende per 1,8 miliardi di euro nel 2001 e per 1 miliardo di euro nel 2002: questi importi rappresentano circa l'80% di tutte le ammende inflitte dalla Commissione per attività di cartello dalla creazione della Comunità europea, e dimostrano così la determinazione della Commissione nello scoraggiare le imprese dall'adottare questo tipo di comportamento illegale. Un importante fattore di questo successo si è dimostrato il regime relativo al "trattamento favorevole". Molte grandi multinazionali e Pmi si sono messe in contatto con la direzione generale della Concorrenza per rivelare la loro partecipazione ad intese. Il nuovo programma relativo al trattamento favorevole adottato nel 2002 ha ulteriormente consolidato la capacità della Commissione di individuare e sanzionare i cartelli, offrendo alle imprese interessate forti incentivi a cooperare alle sue indagini e a fornire informazioni che contribuiscano a stabilire l'esistenza di cartelli e a porvi fine. Recentemente la Commissione ha comunque intrapreso passi importanti (la "modernizzazione" dei procedimenti anti-trust) per rafforzare la sua capacità di scoprire intese segrete anche senza la cooperazione di un membro dell'intesa stessa. Il workshop internazionale del 2003 è il quinto di questo tipo. La Commissione europea si unisce agli ospiti precedenti, cioè gli Stati Uniti (1999), il Regno Unito (2000), il Canada (2001) e il Brasile (2002), come il quinto organismo patrocinatore dell'evento.

STANCA: "PER LA PRIMA VOLTA MISURE SPECIFICHE PER IL CONCRETO SOSTEGNO DELL'INNOVAZIONE DIGITALE NELLE IMPRESE" LE MISURE PER L'INNOVAZIONE E L'ALFABETIZZAZIONE E LA CRESCITA INFORMATICA DEL PAESE
Roma, 2 ottobre 2003 - "È la prima volta che il nostro Paese, colmando un ritardo che risale ormai a diversi anni addietro, dispone finalmente di misure specifiche e concrete per favorire l'innovazione tecnologica e in particolare quella digitale nelle imprese a sostegno della loro competitività e del loro sviluppo": così Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha commentato il provvedimento (varato dal Consiglio dei Ministri nella manovra economico-finanziaria) che incentiva l'innovazione tecnologica e digitale. Il ministro ha infatti posto in evidenza come "la ricerca è essenziale per il nostro Paese, ma da sola non è sufficiente. Oltre allo sviluppo di nuovi prodotti, per il quale la ricerca è determinante, è infatti necessario sostenere altre forme di innovazione che assicurino il miglioramento della competitività nazionale, intervenendo sui processi, non solo quelli di progettazione, ma anche quelli operativi, gestionali, di marketing, di design e di distribuzione fino alla logistica, ossia incidendo in tutti quei fattori che possono mettere in condizione le imprese di essere più efficienti e più concorrenziali nella competizione globale in atto". Queste le misure a favore di una crescita dell'innovazione tecnologica ed una più capillare diffusione dell'informatica nel Paese varate dal Consiglio dei Ministri. Innovazione Tecnologica E Digitale Per Le Imprese - Le misure prevedono per le aziende, in aggiunta alla ordinaria deduzione, la possibilità di esclusione dall'imposizione sul reddito d'impresa di un importo pari al 10% degli investimenti direttamente sostenuti in tecnologie digitali volte all'innovazione di prodotto, di pro-cesso e organizzative. A tale importo si aggiunge il 30% della eccedenza rispetto alla media degli stessi costi sostenuti nei tre periodi di imposta precedente. Pc Ai Giovani - Anche nel 2004 sarà ripetuta l'operazione "Vola Con Internet" che consentirà ai giovani nati nel 1988, ossia ai sedicenni del prossimo anno, di godere di un bonus (che per il 2003 è stato di 175 €) per l'acquisto di un Pc con connessione ad In-ternet, nonché di accedere ad altre agevolazioni didattiche (Patente informatica europea). Pc Ai Docenti - Con l'obiettivo di una maggior diffusione dell'utilizzo dell'informatica nella didattica nel corso del 2004 i docenti delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, nonché il personale docente presso le università statali, circa 850 mila persone complessivamente, potranno acquistare un Pc portatile da utilizzare nella didattica, anche attraverso appositi programmi software messi a disposi-zione dal Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, usufruendo di una riduzione di co-sto e della possibilità di rateizzare il pagamento. Sarà la Consip ad individuare una serie di almeno 5 produttori o distributori di Pc in grado di offrire i portatili con caratteristiche di accertata conformità agli standard qualitativi. Contributi Per La Tv Digitale Terrestre E Per L'accesso Alla Banda Larga Internet - Tra gli interventi a sostegno dell'innovazione, delle tecnologie e del-le comunicazioni è previsto un contributo statale pari a 150 € per la diffusione presso gli utenti di ricevitori per la televisioni digitale terrestre. È inoltre disposto anche per il 2004 il contributo statale di 75 € per agevolare l'accesso al-la larga banda ad Internet. Tessera Per Monitoraggio Statistico Della Spesa Sanitaria - Per ese-guire un monitoraggio costante della spesa sanitaria, a tutti i cittadini verrà fornita una tessera con identificativo personale con codice a barre, i medici avranno in dotazione ri-cettari pure dotati di codice a barre, mentre nelle farmacie saranno installati scanner che permetteranno di "leggere" i due codici. In tal modo i dati potranno essere incrociati e consentire di rilevare eventuali anomalie di spesa. Tuttavia ai fini del rispetto della privacy non ci sarà alcun collegamento tra i farmaci distribuiti e il paziente. Progetti Strategici Nell'informatica E Interventi Per L'innovazione E Le Tecnologie - Viene rifinanziato il Fondo per i progetti strategici nei settori infor-matico e dell'e-Government con una dotazione complessiva di 240 milioni di € in tre an-ni. Tale Fondo è a disposizione del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ed è desti-nato in particolare ai progetti e programmi delineati dal Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione, presieduto dal ministro Lucio Stanca. Sperimentazione Del Voto Elettronico - Per proseguire gli studi e il perfezio-namento delle fasi di realizzazione sperimentale, già avviati dal Ministero dell'Interno, per l'applicazione del voto elettronico alle consultazioni elettorali sono stati stanziati 6 milioni di € ripartiti nei prossimi tre anni.
 

SITO LA RPP E LA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DPEF
Roma, 2 ottobre 2003 - Il Mef comunica che sul sito www.Mef.gov.it  negli appositi riquadri, sono stati pubblicati i seguenti documenti: Relazione Previsionale e Programmatica (Rpp) per il 2004; Nota di Aggiornamento al Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpef) 2004-2007. In settembre si è realizzato un disavanzo del settore statale di 10.600 milioni, che supera di circa 3.500 milioni quello di settembre 2002. Il dato del mese di settembre 2002 era stato influenzato da alcune operazioni di tesoreria realizzate in funzione della politica di emissione di quell’anno e non più necessarie nel 2003 visto l’ammontare delle più recenti emissioni di debito pubblico. Tali operazioni, peraltro, non avevano prodotto effetti sulla determinazione dell’indebitamento netto dell’anno. Il fabbisogno del mese di settembre 2003 è stato influenzato da rimborsi di crediti d’imposta riferiti ad anni precedenti e da tiraggi da parte di alcuni enti decentrati di spesa. Il dato cumulato gennaio – settembre 2003 è in linea con gli obiettivi finanziari fissati dalla Relazione Previsionale e Programmatica approvata di recente

FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – SETTEMBRE 2003
Roma, 2 ottobre 2003 - Il Mef comunica che nel mese di settembre 2003 si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 10.600 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 7.111 milioni nel settembre 2002. Nei primi nove mesi del 2003 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 44.000 milioni, mentre nell’analogo periodo 2002 si era avuto un fabbisogno pari a 40.918 milioni.

MEDIOBANCA E UNIONCAMERE PRESENTANO L'INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI ITALIANE
Milano, 2 ottobre 2003 - L'ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione con il Centro Studi dell'Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci delle medie imprese manifatturiere italiane. Si tratta di un volume di 270 pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle imprese di media dimensione ubicate in tutte le regioni italiane. Sono state individuate 3667 società per le quali si sono elaborati aggregati sia per aree geografiche, sia per settori economici, evidenziando inoltre le società appartenenti a distretti e altri sistemi produttivi locali. infolink: Www.mbres.it

APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE DI INTEGRAZIONE 2003-2006: BPU BANCA CONFERMA GLI OBIETTIVI AL 2006: UTILE NETTO SUPERIORE A 600 MILIONI L EURO, ROE AL 16%, COST/INCOME AL 51,4%, TIER 1 AL7,2%
Bergamo, 2 ottobre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca, nella serata del 30 settembre, ha approvato il Piano Industriale di Integrazione 2003-2006, che conferma gli obiettivi al 2006 presentati ai mercati, nei seguenti termini:

 

Target 2006

Cagr 2002-2006

Impieghi

52,9 Mdi €

6,8%

Raccolta diretta

57,9 Mdi £

4,6%

Raccolta indiretta da clientela

59,1 Mdi €

8,3%

- di cui raccolta gestita escl. Bpb sim esclusi prodotti assicurativi

27,1 Mdi E

10,6%

- prodotti assicurativi

4,7 Mdi E

21,7%

Utile netto

> 600 Milioni €

32,7%

Roe (%)

16

10,2pp

Cost/income (%)

51,4

-16,7pp

Core Tier 1(%)*

6,5

l,lpp

Tier 1 (%)*

7,2

0,9pp

*senza nuovi apporti da parte dei Soci

 

 

Il Piano Industriale di Integrazione si basa su una logica di Modello Federale, a forte integrazione commerciale, organizzativa e finanziaria, e con presidio accentrato dei rischi. Il Piano è stato elaborato con una base di partenza aggiornata, costruita: - sul nuovo scenario macroeconomico (basato su Prometeia del giugno 2003) peggiorativo rispetto a quello adottato per le proiezioni già presentate (scenario Prometeia del marzo 2002); - sull'assetto organizzativo di avvio del Gruppo Bpu Banca (formato dalla Capogruppo Bpu Banca, dalle Banche Rete Banca Popolare di Bergamo Spa, Banca Popolare Commercio e Industria Spa, Banca Popolare di Ancona Spa e controllate e Banca Carime Spa, nonché dalle Società Prodotto) - sull'evoluzione ordinaria dell'assetto senza gli interventi previsti nel Piano di Integrazione - sui dati consuntivi del Gruppo Bpu Banca al 30 giugno 2003. Il Piano incorpora le seguenti Linee evolutive: - l'integrazione organizzativa sul nuovo modello Bpu - il nuovo sistema informativo bancario, target unico di Gruppo - l'accentramento dei back office - l'attivazione della macchina commerciale di Gruppo ed ha comportato l'analisi e l'elaborazione di dettaglio dipartimentale e per funzione, attraverso 7 cantieri, 50 progetti e il coinvolgimento di 313 risorse, con conseguente determinazione di nuovi oneri di integrazione e sinergie non confrontabili con il Piano presentato in precedenza, basato su ipotesi organizzative e strategiche proprie dei due Gruppi di origine. L'esito dei lavori ha inoltre consentito confermare le linee guida del Piano Industriale già presentato e di determinare per area e per funzione le sinergie e i costi di integrazione. Il Processo di Integrazione in atto risulta in linea con gli obiettivi e in anticipo rispetto alle previsioni. Le Sinergie E Gli Oneri Di Integrazione: .1 Il Piano Industriale di Integrazione del Gruppo Bpu Banca stima sinergie lorde da integrazione complessivamente pari a 285 milioni di Euro annui a regime nel 2006. Tali sinergie derivano per 118 milioni di Euro da maggiori ricavi e per 167 milioni di Euro da minori costi. Gli oneri di integrazione, da intendersi una tantum, sono stati stimati in circa 236 milioni di Euro per il periodo 2003-2006 (complessivamente in circa 293 milioni di euro fino al 2009). Valorizzando il forte radicamento delle Banche Rete nonché le metodologie già applicate nelle Banche di origine, è stato adottato per la stima delle sinergie da ricavo un approccio per segmento di clientela, passando da una logica product-driven ad una logica client-driven. Le sinergie da ricavo risultano quindi dagli apporti dei segmenti retail (78 milioni di euro), corporate (31 milioni di euro) e private (9 milioni di euro), e saranno conseguibili per il 39% nel 2004 e per il 68% nel 2005, manifestandosi pienamente per 118 milioni di euro nel 2006. Le sinergie di costo evidenziate si ricollegano alla razionalizzazione dei costi legati alla macchina operativa e al miglioramento dell'efficienza della struttura della Capogruppo-e delle Banche reti. Più in dettaglio, le sinergie da costo si dividono in risparmi di spese amministrative e ammortamenti per 105 milioni di euro (di cui 60 relativi ai sistemi It e 14 milioni di euro alla riorganizzazione dei back office) e maggior efficienza legata alla liberazione di risorse (993 esodi), definita con le Parti Sindacali nell'accordo siglato il 12 agosto 2003, per 62 milioni di euro, (28 milioni di euro generati dalla Capogruppo e il restante dalle Banche del Gruppo). Per quanto riguarda in particolare i sistemi It, l'unificazione sul` sistema target di Gruppo consentirà di ridurre il costo di gestione dagli attuali 162 milioni di euro a 98 milioni di euro, con risparmi annui complessivi a regime calcolati in 64 milioni di euro (relativi a spese amministrative e personale). Lo sviluppo evolutivo del sistema target comporterà investimenti per oltre 50 milioni di euro, legati all'implementazione di Crm di Gruppo, sistema Finanza di Gruppo, Circolarità, Pratica Elettronica di Fido, Linux, Risk Management, Ias, ecc.. Si prevede che entro il marzo 2005 tutte le società del gruppo- opereranno sul sistema target, in quanto le analisi eseguite hanno confermato la possibilità di anticipare di 6 mesi la migrazione di Banca Carime (da dicembre 2004 a giugno 2004) e di tre mesi quella di Bpci Spa (da giugno 2005 a marzo 2005). L'altra componente rilevante delle sinergie da costo riguarda l'accentramento dei back-office, le cui strutture verranno razionalizzate con la creazione di poli specializzati per lavorazione, generando sinergie per 27 milioni di euro (spese amministrative e personale). Gli oneri di integrazione da sostenere nel periodo 2003-2006 ammontano a 236 milioni di eùro, di cui 137 milioni legati sostanzialmente agli esodi e alla mobilità del personale, 65 milioni agli investimenti connessi all'It e alla formazione del personale, 34 milioni all'area di Governo e ai Progetti Speciali. Si stima che i costi di integrazione si manifestino con la seguente evoluzione temporale: 49 milioni nel 2003, 67 milioni nel 2004, 64 milioni nel 2005 e 56 milioni nel 2006. Il valore attuale delle sinergie, al netto di imposte ed oneri di integrazione, è pari a circa 1,4 miliardi di euro. J Il Piano Industriale di Gruppo prevede inoltre una più intensa integrazione nel Gruppo di Centrobanca, l'investment bank del Gruppo, per la quale è stata definita una nuova mission e un nuovo perimetro di attività, con focalizzazione sulle aree di attività "core" (attività di lending sul segmento corporate e su operazioni di medie grandi dimensioni originate principalmente dalle banche reti, con conseguente miglioramento dell'efficienza operativa e della qualità del credito, accentramento delle attività di order routing del Gruppo, forte sviluppo su prodotti derivati Otc e progressiva promozione dell'attività di strutturazione di prodotti, cross-selling dell'offerta di Centrobanca sulle banche rete e conferma della specializzazione della società nel settore del private equity). Le linee di sviluppo individuate mirano al conseguimento dei seguenti target al 2006: - Margine d'intermediazione : Cagr +8% - Margine d'interesse: Cagr +8% (spread tendenzialmente stabile nel periodo) - Commissioni attive: Cagr +24% (attività di finanza e advisory) - Commissioni passive: Cagr +37% (introduzione sistema di retrocessione alle reti distributive) - Cost/income in miglioramento di oltre 5 pp - Sviluppo impieghi (Cagr +3%) con clientela-corporate e dismissione attività non core, e contenimento del flusso delle nuove sofferenze con un miglioramento del rapporto sofferenze/impieghi di circa 2 pp. - Utile delle attività ordinarie: Cagr >25% - Progressiva crescita del Roe: >10% nel 2006. Al termine dei lavori, il Consiglio di Amministrazione ha espresso compiacimento per lo spirito di collaborazione mostrato da tutti i livelli di Management nella elaborazione del Masterplan e del Piano Industriale di Gruppo, per l'accuratezza del lavoro svolto - che ha consentito di elaborare concrete linee di sviluppo e incisivi interventi - , e per il promettente avvio del processo di integrazione.

GRUPPO GENERALI - GRUPPO INTESA: PERFEZIONATO IL CONFERIMENTO IN BANCA GENERALI DEL RAMO D'AZIENDA DI BANCA PRIMAVERA
Milano, 2 ottobre 2003 - E’ stata perfezionata oggi, con efficacia 1° ottobre 2003, l’operazione di conferimento in Banca Generali del ramo d’azienda di Banca Primavera, costituito dalla rete di circa 1.600 promotori finanziari, che gestiscono un patrimonio di circa 5,4 miliardi, e dalle 17 filiali bancarie. Il valore del ramo conferito è stato determinato in circa 252 milioni, valore confermato dalla fairness opinion elaborata da una primaria banca d’affari internazionale. Inoltre l’attestazione ex art. 2343 del Codice Civile è stata rilasciata dalla società Kpmg, che ha indicato il valore del ramo d’azienda di Banca Primavera S.p.a compreso in un intervallo fra 210,4 e 289,5 milioni di euro. A seguito del conferimento, Banca Primavera viene a detenere il 31,56% del nuovo capitale di Banca Generali. Alla conclusione delle successive operazioni di compravendita, regolate in contanti tra le parti, già nel corso del corrente anno Banca Generali sarà partecipata al 75% dal Gruppo Generali e al 25% dal Gruppo Banca Intesa attraverso Banca Primavera. Al termine di tali operazioni, per il Gruppo Intesa si avrà l’iscrizione di una plusvalenza di circa 135 milioni di euro nel conto economico consolidato dell’esercizio, a fronte di un valore di carico delle azioni di Banca Generali nel bilancio di Banca Primavera iscritto, prudenzialmente, al valore minimo di perizia (pari a 210,4 milioni a fronte di un valore del patrimonio netto del ramo conferito di circa 32 milioni). L’operazione ha come obiettivo strategico la creazione di una banca multicanale di grandi dimensioni e di elevata efficienza, ai primi posti del mercato italiano dei personal financial services. La nuova realtà, con una quota del 9%, oltre 5000 promotori finanziari, 400.000 clienti e 21 filiali bancarie “leggere”, si colloca al terzo posto sul mercato italiano in termini di attivi gestiti. Generali rafforza così in maniera significativa un canale distributivo ad alto potenziale consulenziale – complementare a quello agenziale, che rimane il perno centrale della politica distributiva del gruppo – ed incrementa l’attività del Gruppo nel settore dell’assicurazione vita ed in particolare in quello della Previdenza complementare; il Gruppo Intesa consegue il duplice obiettivo di ottimizzare i propri investimenti nel settore dei personal financial services e di avvalersi di un canale distributivo contraddistinto da elevata massa critica e da significative economie di scala. L’iniziativa portata a termine, da cui non deriveranno variazioni nel compenso degli amministratori delle entità interessate, vede coinvolte le seguenti società: Assicurazioni Generali Spa, Banca Intesa Spa e le rispettive controllate Banca Generali Spa e Banca Primavera Spa. Fra Assicurazioni Generali e Banca Intesa sussiste un rapporto di correlazione, derivante dall’adesione da parte della prima al Patto Parasociale di controllo in essere sulle azioni Banca Intesa.

LE BCC NUOVAMENTE SUL MERCATO INTERNAZIONALE DEI CAPITALI ATTRAVERSO ICCREA HOLDING CONCLUSA CON SUCCESSO UNA NUOVA OPERAZIONE DI CARTOLARIZZAZIONE DI MUTUI IN BONIS DI 9 BCC PER UN AMMONTARE DI OLTRE € 280 MILIONI.
Roma, 2 ottobre 2003 - Dopo Credico Finance 1 e Bcc Securis viene presentata una nuova operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis lanciata il 30 settembre dall'Iccrea Holding per 9 Banche di Credito Cooperativo (Bcc Alba, Bcc Altoreno, Bcc Camuna, Bcc Centropadana, Bcc Credicoop, Bcc Macerone, Bcc Romagna Est, Bcc S. Giorgio e Valle Agno e Bcc Trevigiano) per un importo di circa 282 milioni di euro. Le Banche di Credito Cooperativo (Bcc), coinvolte nell'operazione, sono tutte ubicate nel Nord Italia - ovvero in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte - e rappresentano realtà di dimensioni assai differenti fra loro. L'operazione, strutturata congiuntamente da Iccrea Holding e Société Générale, che rispettivamente svolgono il ruolo di Advisor e di Sole Bookrunner, è la seconda multi-cedente in Italia per questa tipologia di attivo in poco meno di due anni. Le Bcc hanno ceduto ad un veicolo denominato Credico Finance 2 un portafoglio di mutui in bonis per ammontari diversi. Lo stesso Veicolo, a sua volta, ha emesso 11 classi di obbligazioni, di cui le prime due – dotate rispettivamente di rating Aaa/aaa e A/a2 da parte delle Agenzie di Rating S&p e Moody's – saranno destinate al mercato dei capitali. Le rimanenti 9 classi verranno sottoscritte interamente, pro quota e sulla base del portafoglio sottostante, dalle Bcc partecipanti all'operazione. Ciascuna Bcc é responsabile del Servicing del proprio portafoglio ceduto. Iccrea Banca, con rating di S&p A/p1, svolgerà il ruolo di Back-up Servicer dell'operazione. Luigi Dante, direttore generale di Iccrea Holding – la Capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea posseduta dalle Banche di Credito Cooperativo italiane presenti sul territorio con oltre 3.200 sportelli – sottolinea come “il sistema a rete che le Bcc si sono date consente anche a piccole banche locali mutualistiche di beneficiare di operazioni internazionali sofisticate, a tutto vantaggio delle economie reali del territorio che fruisce in tal modo di risorse fresche per investimenti produttivi”. Dante ribadisce anche che “i portafogli sono stati selezionati nella logica di ottenere un portafoglio complessivo di ottima qualità e caratteristiche che potessero al meglio riscontrare l'interesse degli investitori e del mercato dei capitali europeo. In aggiunta, il portafoglio delle Bcc è di per sé un portafoglio di qualità eccellente, non solo in termini di tipologia di debitore ceduto, ma anche di tipologia dell'attivo sottostante e di diversificazione geografica”. L'operazione Credico Finance 2 ha riscontrato un ottimo successo nel mercato dei capitali, nonostante la classe di attivo dei mutui italiani in bonis abbia raggiunto un ammontare considerevole nel 2003. Alessandro Gatto, responsabile di cartolarizzazione presso Société Générale per l'Italia, sottolinea che “sia le obbligazioni di Classe A che le obbligazioni di Classe B sono state oversubscribed quasi due volte l'offerta, ottenendo dei livelli di spread che si possono definire ottimi per portafogli con mix di mutui residenziali e commerciali, come quello di Credico Finance 2. Questo dimostra quanto il mercato internazionale abbia apprezzato le precedenti operazioni (Credico Finance, Credico Funding e Bcc Securis) e stia apprezzando, con questa operazione, il movimento del Credito Cooperativo italiano. Infatti la Classe A, con vita media di 4,2 anni ha registrato uno spread pari a 3 mesi Euribor + 35 bps mentre la Classe B, con vita media pari a 9,25 anni uno spread pari a 3 mesi Euribor + 80 bps”. Le obbligazioni sono state collocate per la maggior parte nelle principali piazze finanziarie europee ovvero nel mercato tedesco, irlandese, inglese ed italiano.

ANTONVENETA RIACQUISTA 50% DI ANTONVENETA IMMOBILIARE
Padova, 2 ottobre 2003 - Nell'ambito del processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare, Banca Antonveneta S.p.a., anche al fine di ottimizzare il profilo economico dell'operazione di "spin-off" immobiliare, già resa nota al mercato, comunica di aver perfezionato, per un controvalore di € 357 milioni circa, il riacquisto del 50% del capitale sociale di Antonveneta Immobiliare S.p.a., rappresentato dal 100% delle azioni privilegiate e da n. 50.000 azioni ordinarie, in precedenza cedute alla società Fenice Bv, società veicolo interamente finanziata da Jpmorgan Chase Bank. Antonveneta Immobiliare è la società costituita per la gestione del patrimonio immobiliare di Banca Antonveneta, attraverso il conferimento del ramo d'azienda perfezionato lo scorso 31 marzo.

LA BANCA POPOLARE DI SONDRIO APPROVA UN PROGETTO DI AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE IN FORMA MISTA A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO AZIENDALE IN ATTO E PROGRAMMATO.
Sondrio, 2 ottobre 2003 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, nella riunione del 29 settembre, ha fra l'altro deliberato una proposta di aumento del capitale sociale a sostegno del consistente sviluppo dimensionale e operativo che da anni caratterizza l'azienda. Precisamente il progetto prevede: - l'assegnazione gratuita di una nuova azione del valore nominale di euro 3, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute, con trasferimento da "sovrapprezzi di emissione" a "capitale" del relativo importo; - contemporanea emissione straordinaria di azioni a pagamento da offrire in opzione in ragione di due nuove azioni del valore nominale di euro 3, godimento 1° gennaio 2004, ogni cinque azioni possedute, al prezzo di euro 4, di cui euro 3 da versare a "capitale" ed euro 1 a "sovrapprezzi di emissione"; - offerta al Mercato Ristretto, nel quale il titolo Banca Popolare di Sondrio è negoziato, dei diritti di opzione eventualmente non esercitati, a norma dell'articolo 2441, 3° comma, del codice civile; - versamento di un rimborso spese, commisurato al numero delle nuove azioni sottoscritte a pagamento, da determinare dall'Assemblea straordinaria dei soci ovvero, per delega della stessa, dal Consiglio di amministrazione o dal Comitato di presidenza. Il progetto prevede quindi l'emissione di n. 82.539.639 nuove azioni di nominali euro 3 cadauna, per cui il totale delle azioni in circolazione aumenterebbe a n. 220.105.703. L'emissione a pagamento comporterebbe un rafforzamento dei mezzi propri di complessivi euro 220.105.703, per cui il patrimonio salirebbe a circa euro 993 milioni. I programmi di crescita riguardano anzitutto l'espansione territoriale e con tutto quanto annesso e connesso che, da tempo intrapresa, ha permesso all'istituto di conseguire le attuali ragguardevoli dimensioni e la fisionomia di banca regionale. L'amministrazione intende proseguire decisamente in tale direzione pure negli anni a venire, allo scopo di ulteriormente rafforzare la presenza della banca nel contesto geografico chiaramente definito: regione Lombardia, aree immediatamente limitrofe, per lo più caratterizzate da un'economia di matrice lombarda, città di Roma. Nel corrente esercizio la rete periferica - a oggi composta di 184 dipendenze - si arricchirà di altre filiali, tra le quali Gallarate (Va), Crema (Cr), Merano (Bz). I piani di sviluppo aziendale sono inoltre rivolti al sostegno finanziario dell'economia, nelle aree di tradizionale e nuovo insediamento; al miglioramento e all'ampliamento dell'offerta alla clientela, in forma sia tradizionale e sia innovativa, e ad altri segmenti di straordinaria importanza quali i sistemi di pagamento, la gestione del risparmio e delle risorse finanziarie, i servizi di tesoreria e di cassa, il comparto assicurativo; all'apertura ai mercati internazionali, che offrono formidabili opportunità operative; allo sviluppo dei rapporti con le controparti istituzionali, con le quali la banca già opera proficuamente; alla valorizzazione e all'accrescimento, quando ritenuto conveniente, delle partecipazioni, in primis la controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa - impegnata in una decisa fase di crescita dell'articolazione territoriale e degli aggregati di bilancio, confortata dai risultati patrimoniali ed economici -, inoltre quelle funzionali, promuovendo e assecondando, quanto a quest'ultime, l'irrobustimento patrimoniale e i processi finalizzati ad assicurare la stabilità di governo e il conseguimento di dimensioni ottimali. L'adesione alla proposta - che il Consiglio confida possa trovare corale apprezzamento da parte del corpo sociale, in costante espansione, a oggi oltre 115.000 soci - comporterà un esborso pari a circa il 13% del valore delle azioni possedute valutate ai prezzi correnti. La quotazione del titolo Banca Popolare di Sondrio ha segnato dall'inizio dell'anno in corso un incremento, a oggi, di oltre il 12%, percentuale di crescita che fa seguito agli apprezzamenti registrati pure negli anni addietro (1,43% nel 2002, 5,11% nel 2001 e 14,87% nel 2000). Quanto infine all'Assemblea straordinaria, l'obiettivo dell'Amministrazione è di poterla svolgere in concomitanza di quella ordinaria per l'approvazione del bilancio dell'esercizio in corso, quindi, presumibilmente, nel mese di marzo del 2004.

GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO: APPROVATI I CONTI E LA RELAZIONE SEMESTRALE CONSOLIDATA
Sondrio, 29 Settembre 2003 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio ha esaminato e approvato la situazione patrimoniale ed economica consolidata del primo semestre 2003, oggetto di revisione contabile limitata da parte di Deloitte & Touche spa. Il Gruppo bancario è composto dalla capogruppo Banca Popolare di Sondrio e dalla controllata Banca Popolare di Sondrio (Suisse) Sa. Le risultanze semestrali della capogruppo erano state approvate e diffuse il 29 luglio ultimo scorso. L'utile netto consolidato di periodo si afferma in € 31,3 milioni, con un aumento del 26,30% sul primo semestre del passato esercizio. La raccolta complessiva da clientela segna € 21.637 milioni, in crescita del 4,44% rispetto allo stesso periodo del 2002, di cui € 8.052 milioni attengono alla componente diretta, con un incremento del 21,10%, ed € 13.584 a quella indiretta, meno 3,44%, che ancora risente delle recenti prolungate flessioni dei mercati borsistici. Gli impieghi economici per cassa si attestano a € 6.947 milioni, più 14,52%. I crediti di firma salgono a € 1.530 milioni, più 8,99%. Il livello delle sofferenze nette, pari all'1,17% dell'erogato, conferma la qualità del credito. Quanto al conto economico, il margine di interesse si accresce del 7,52% a € 118 milioni, mentre quello d'intermediazione si incrementa dell'11,64% a € 189 milioni, di cui il 29,69%, pari a € 56 milioni, riferito a proventi netti da servizi. Il risultato lordo di gestione si afferma a € 87 milioni, con una crescita del 18,77%; detratti gli ammortamenti, le rettifiche, gli accantonamenti e le imposte, si perviene al predetto utile netto consolidato di € 31,3 milioni. L'articolazione territoriale del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio si è accresciuta, nell'esercizio corrente, di 7 nuove dipendenze, di cui 5 istituite nel semestre in rassegna, per un totale a oggi di 197. In dettaglio, la capogruppo ha avviato sei nuove filiali: Roma agenzia 21, Milano agenzia 22, Carnago (Va) e Pavia agenzia 1 al 30 giugno 2003; successivamente, Bormio (So) agenzia 1 e Lecco agenzia 4. La Bps (Suisse) ha istituito l'importante succursale di Monaco (Monte-carlo) nell'omonimo Principato. Il Gruppo si appresta a dare ulteriore deciso impulso alla propria rete distributiva tramite l'istituzione di numerose nuove dipendenze in Lombardia, tra cui Gallarate (Va) e Crema (Cr); inoltre Merano (Bz) - primo insediamento nella limitrofa regione Trentino Alto Adige - e, da parte della "Suisse", Zurigo. L'importante accordo sottoscritto con Promos, azienda speciale della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Milano è pienamente operativo. I tredici uffici di Promos attivi in alcune delle principali piazze mondiali - Montreal, New York, Città del Messico, Montevideo, San Paolo, Praga, Budapest, Varsavia, Mosca, Il Cairo, Pechino, Mumbay, Tokyo - sono a disposizione della banca e della propria clientela per svariate necessità di natura assistenziale, promozionale e commerciale. Tra gli incarichi acquisiti nel semestre dalla capogruppo a favore di controparti istituzionali spiccano il servizio di cassa della Cassa Nazionale del Notariato e quello di pagamento delle pensioni Inps ai beneficiari residenti nell'intiera area dell'euro. Scrignogestes, applicazione per la gestione telematica, via internet, dei servizi di tesoreria e di cassa, è stata oggetto di profondo aggiornamento; la nuova funzione dispositiva è assistita dallo strumento di firma digitale Scrignofirma. L'amministrazione ha infine preso atto con soddisfazione del costante e concreto sviluppo della compagine sociale. A oggi i Soci della Banca Popolare di Sondrio sono 115.344, nell'esercizio ben 6.322 in più. Nell'anno in corso il titolo Banca Popolare di Sondrio segna, con riferimento al prezzo di venerdì 26 settembre 2003, una plusvalenza del 12,58%, che fa seguito a quelle dell'1,43% del 2002, del 5,11% del 2001 e del 14,87% del 2000.

CONVEGNO. I MERCATI DELL'EUROPA CENTRO ORIENTALE. OPPORTUNITÀ COMMERCIALI E DI INVESTIMENTO DALL'ACCORDO TRA IL GRUPPO BPVN ED IL GRUPPO RZB.
Verona, 2 ottobre 2003 - Lunedì 6 ottobre prossimo, con inizio alle ore 16 presso l'Auditorium del Banco Popolare di Verona e Novara in Viale delle Nazioni, 4 si terrà un importante convegno rivolto agli imprenditori che illustrerà nuove opportunità derivanti dall'accordo di collaborazione recentemente stipulato tra il Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara ed il Gruppo austriaco Raiffeisen Zentralbank di Vienna. Alla presenza di Massimo Minolfi Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara, di Franco Menini Aministratore Delegato del Credito Bergamasco e di Maurizio Di Maio Condirettore Generale della Banca Popolare di Novara verranno trattate quindi tutte le concrete possibilità di espansione per le Pmi nei paesi dell'Europa Centro Orientale. In questo quadrante geografico infatti la Raiffeisen Zentralbank Osterreich è il Gruppo bancario maggiormente presente, dato che annovera proprie strutture in ben 15 paesi per un totale di oltre 600 sportelli e che vanta un'ampia esperienza in virtù di una conoscenza delle problematiche dell'area. Proprio con questo Istituto, che si caratterizza per avere affini matrici alla luce di una comune principale vocazione e cioè quella di rivolgersi soprattutto a piccole e medie imprese, il Gruppo Bpvn ha deciso di stringere un importante accordo di partnership. Le banche austriache Raiffeisen sono infatti istituzioni creditizie affini al Bpvn anche perché vantano una identica matrice cooperativa. La motivazione del Gruppo Bpvn di operare direttamente in Centro Est Europa in collaborazione con Rzb è quindi dettata dalla scelta di un partner d'eccellenza, in grado di soddisfare con la massima tempestività le esigenze degli imprenditori intenzionati a cogliere i benefici derivanti da una presenza diretta in questi paesi sin dalla fase di "start up" di mercati dalle potenzialità interessanti come i cosiddetti paesi "Peco" prossimi all'ingresso nell'Unione Europea. Moltissimi sono i riconoscimenti ottenuti da Rzb, proprio per questo suo importante ruolo nei paesi dell'Europa Centro Orientale. Il convegno, che vedrà la presenza di rappresentanti del Gruppo Rzb, avrà quindi la finalità di informare la clientela sulle diverse opportunità che l'accordo prevede, mettendo a disposizione degli imprenditori nuovi e qualificati strumenti per assisterli nell'attuazione delle proprie strategie di sviluppo nell'area dell'Europa Centro Orientale. Si prega di dare conferma della partecipazione alla segreteria organizzativa presso il Banco Popolare di Verona e Novara via telefono, al numero 045.8675347, via fax allo 045.8675207 oppure via e-mail all'indirizzo
relazest@bpv.It   

INFERENTIA DNM APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003 FORTE CRESCITA DEL VALORE DELLA PRODUZIONE (+37,2%) RILEVANTE RECUPERO DI MARGINALITA'
Milano, 30 settembre 2003 - Si è riunito il 30 settembre a Milano il Consiglio di Amministrazione di Inferentia Dnm S.p.a., che ha esaminato e approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2003. Nel primo semestre dell'anno è proseguito l'andamento negativo dei mercati in cui la società opera, in particolare in Italia, solo parzialmente compensato dalla ripresa degli investimenti in altri Paesi europei in cui il Gruppo è presente. Pur in un contesto ancora debole, la società registra una crescita molto significativa del valore della produzione consolidato, che si attesta a €27,6 milioni, con un aumento, a pari perimetro, del 37,2% rispetto all'equivalente periodo del 2002 (€20,1 milioni). Il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) è positivo per €3 milioni, registrando una considerevole crescita rispetto al 1° semestre dello scorso anno (- €6 milioni). Il significativo recupero di marginalità (oltre € 9 milioni) è riconducibile sia al forte incremento del valore della produzione, sia alla rilevante diminuzione del costo del lavoro, che passa da €16,4 milioni del 1° semestre 2002 a €12,4 milioni del 1° semestre 2003. Il risultato operativo consolidato (Ebit), dopo accantonamenti e svalutazioni per €0,9 milioni, è negativo per € 0,6 milioni; era negativo per €10,3 milioni nel 1° semestre del 2002. Il risultato prima delle imposte (Ebt) è negativo per €4,5 milioni, dopo svalutazioni di partecipazioni e oneri straordinari per complessivi €3,4 milioni. Nel 1° semestre 2002 l'Ebt consolidato era negativo per €4 milioni. Al 30 giugno 2003 la posizione finanziaria netta consolidata è negativa per €4,1 milioni; al 31 marzo 2003 era negativa per €3,1 milioni. Nel mese di settembre la società ha formalmente avviato la procedura per la riduzione del personale di oltre 40 unità. Tale riduzione è funzionale alla definizione di una nuova struttura organizzativa coerente con gli obiettivi di budget 2004 e con il piano industriale del prossimo triennio. I risultati del primo semestre 2003 ed il portafoglio ordini alla data odierna fanno ritenere raggiungibili gli obiettivi di budget in termini di valore della produzione del Gruppo. Tuttavia, il rallentamento dell'attività in Italia pregiudicherà gli obiettivi in termini di Ebitda, che dovrebbe attestarsi fra l'8 ed il 10%. Del valore della produzione, contro una previsione a budget nell'ordine del 15-17%.

SEAT PAGINE GIALLE: CONVOCATA L’ASSEMBLEA SPECIALE DEGLI AZIONISTI POSSESSORI DI AZIONI DI RISPARMIO
Torino, 1 ottobre 2003 - A seguito del mandato ricevuto dal Consiglio di Amministrazione del 23 settembre 2003, il Presidente di Seat Pagine Gialle ha convocato in Torino, per i giorni 4, 5 e 6 novembre 2003 - rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione - l’Assemblea Speciale degli azionisti possessori delle azioni di risparmio per deliberare in ordine alla nomina del Rappresentante comune.

DETERMINAZIONE DEL PREZZO DELL'OPA RESIDUALE SU AZIONI SAIAG
Milano, 2 ottobre 2003 - La Consob ha fissato in 4.01 euro per ogni azione il prezzo dell'offerta pubblica di acquisto residuale che Cortiplast spa è tenuta a promuovere, ai sensi degli artt. 108 e 109 del Tuf, sulle azioni ordinarie Saiag spa. A seguito dell'offerta pubblica di acquisto volontaria svoltasi nel periodo 9 aprile 9 maggio 2003 e di ulteriori acquisti, e tenuto conto delle azioni detenute da società controllate dall'offerente e del patto parasociale stipulato con Valfin sapa, l'offerente è giunto a detenere - unitamente ai soggetti aderenti al patto, direttamente e indirettamente il 93,603 delle azioni Saiag, circostanza che ha determinato l'obbligo di opa residuale. A tale obbligo sono peraltro solidamente tenuti, in base all'art. 109 del Tuf, tutti gli aderenti al patto, anche a seguito di acquisto oneroso effettuato solo da uno di essi. Con comunicato del 21 maggio 2003 Cortiplast ha reso nota l'intenzione di promuovere l'offerta residuale, ai sensi degli articoli 108 e 109 del Tuf, anche per conto degli altri soggetti aderenti al patto. Il prezzo dell'opa residuale è stato determinato - ai sensi dell'art. 50, comma 3, del regolamento emittenti - attribuendo peso equivalente ai parametri costituiti dal prezzo dell'opa precedente (3,80 euro) e dal prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi sei mesi, tenuto conto, rispettivamente, della non elevata percentuale di adesione e dei ridotti volumi di negoziazione. Un peso più rilevante è stato invece attribuito al parametro del patrimonio netto a valore corrente della Saiag, in considerazione della maggiore valenza di tale criterio in rapporto ai risultati della precedente offerta. Per la metodologia adottata, il parametro dell'andamento e delle prospettive reddituali dell'emittente risulta ricompreso nella valutazione del patrimonio.

ETF: UN ANNO SUL MERCATO ITALIANO
Milano, 2 ottobre 2003 - Gli Exchange Traded Funds, lanciati da Borsa Italiana il 30 settembre 2002 sul segmento Mtf del Mercato Telematico Azionario (Mta), hanno festeggiato ieri il loro primo anno di attività. Nei primi dodici mesi sono stati registrati 33.012 contratti per un controvalore totale di 1,16 miliardi di euro e la capitalizzazione complessiva degli strumenti quotati è attualmente di oltre 4 miliardi di euro. Questi primi dodici mesi hanno fatto registrare una crescita costante sia del numero di Etf quotati sia dei volumi scambiati: dai 3 Etf negoziati nel settembre dell'anno scorso si è infatti passati agli attuali 11 che garantiscono una copertura geografica e settoriale assai ampia che spazia dall'area euro a quella statunitense. I volumi sono passati da 75 milioni di euro (ottobre 2002) a 148,6 (settembre 2003, +98% su ottobre 2002) mentre il numero di contratti è salito dai 1.677 dell'ottobre 2002 ai 6.342 del settembre 2003 (+278%). Il mese record in termini di volumi negoziati è stato luglio con 198,3 milioni di euro mentre nello scorso settembre è stato raggiunto sia il nuovo record mensile (6.342) sia il nuovo record giornaliero (448) per numero di contratti scambiati. In settembre si è registrata una crescente attività degli investitori privati evidenziata dal 60% dei contratti di dimensione inferiore ai 5.000 euro (pari al 4% del controvalore). Nello stesso mese la dimensione media dei contratti è stata di 23.431 euro a conferma del forte interesse degli investitori istituzionali su questo segmento di Borsa Italiana. E' dello scorso 3 settembre l'annuncio del prossimo lancio del primo Etf sul nuovo indice S&p/mib di Borsa Italiana. Gli Etf sono Fondi/sicav indicizzati, quotati sul Mercato Telematico Azionario (segmento Mtf) che replicano il rendimento del proprio indice di riferimento e possono essere acquistati e venduti in tempo reale come un'azione. In particolare gli Etf consentono, in maniera immediata, di prendere posizione su un indice (globale, regionale, settoriale...) attraverso un'unica operazione di acquisto o vendita. L'orario di negoziazione va dalle 9:10 alle 17:25, in continua (non sono previste aste di apertura e di chiusura); il lotto minimo è pari a una azione/quota. Per ogni Etf è prevista la presenza sul mercato di almeno uno Specialista a supporto della liquidità con l'obbligo di esporre prezzi in acquisto e in vendita in maniera continuativa. Borsa Italiana stabilisce, per ciascuno strumento, gli obblighi di quotazione dello Specialista in termini di spread massimo bid-ask e di quantità minima esposta. Il buon esito dei contratti, la cui liquidazione avviene -come per le azioni- a T+3 in Monte Titoli, è garantito dalla Cassa di Compensazione e Garanzia che riveste il ruolo di Controparte Centrale. L'investimento in Etf è caratterizzato dalla trasparenza, grazie alla disponibilità giornaliera della composizione del patrimonio gestito, e dalla precisione di replica dell'indice grazie alla gestione passiva e al meccanismo di sottoscrizione e rimborso "in natura". Tutti gli intermediari abilitati a negoziare azioni sono automaticamente autorizzati a negoziare Etf. La fiscalità degli Etf quotati su Borsa Italiana è la stessa prevista per gli Oicr (Fondi/sicav) esteri "armonizzati".

INDAGINE UFFICIALE SULLA CONCESSIONE DI AIUTI DI STATO PER SEI PROGETTI ITALIANI DI R&S NEL SETTORE DELL'AERONAUTICA
Bruxelles, 2 ottobre 2003 - La Commissione europea dopo aver ricevuto una denuncia ha proceduto a valutare 13 progetti italiani di R&s nel settore aeronautico. Nella denuncia si sosteneva che il governo italiano non aveva ottemperato all'obbligo di notificare aiuti concessi a progetti individuali. Il denunciante sosteneva che il costo di una serie di progetti individuali superava le soglie che fanno scattare l'obbligo di notifica stabilite nella decisione della Commissione del 1986 che autorizzava la legge quadro italiana per gli aiuti di Stato a favore del settore aeronautico (legge n. 808/85). L'avvio della procedura formale di indagine consente alle autorità italiane e ai terzi interessati di trasmettere le loro osservazioni sui risultati preliminari raggiunti dalla Commissione e non pregiudica in alcun modo l'esito finale del caso. La Commissione ha valutato inizialmente 13 progetti che beneficiavano di aiuti di Stato ai sensi della legge 808/85. Tale legge prevede fondi per la ricerca e sviluppo per circa 3,2 miliardi di euro a favore dell'industria aeronautica nel periodo 1999- 2005. Dalla valutazione iniziale sono emersi dubbi sul fatto che sei dei progetti esaminati soddisfino i requisiti per poter beneficiare di aiuti ai sensi della disciplina comunitaria del 1996 per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo. Quattro dei progetti in questione riguardano lo sviluppo di aereomobili ad ala fissa e due progetti riguardano elicotteri multifunzionali. L'indagine della Commissione dovrà in particolare stabilire se i progetti beneficiari dell'aiuto costituiscono progetti di R&s e se l'aiuto fornisce il richiesto "effetto di incentivazione". Ciò significa che gli aiuti di Stato sono consentiti solo a condizione che essi stimolino i beneficiari ad intraprendere ricerche e a sviluppare attività oppure a realizzare R&s al di là della loro normale attività quotidiana. La Commissione ha anche deciso di non sollevare obiezioni nei confronti degli altri progetti i quali non superano le soglie per la notifica individuale o sono compatibili con la disciplina in materia di aiuti di Stato alla R&s in vigore nel momento in cui sono stati concessi gli aiuti. La Commissione esaminerà i seguenti progetti: A109 X (elicottero) Il progetto consiste nello sviluppo di nuove tecnologie per le future versioni dell'A109, un elicottero biturbina leggero esistente in numerose versioni, civili o militari. Il progetto A109x è stato effettuato in cooperazione con la società Pratt&whitney con l'obiettivo di potenziare la flessibilità operativa e l'affidabilità del velivolo in condizioni difficili, nonché di realizzare parti del velivolo con leghe e materiali innovativi. A 109 D/e/f (elicottero) Il progetto consiste nello sviluppo di nuove versioni dell'elicottero A109, modificandone i sistemi di propulsione al fine di migliorarne le prestazioni in termini di sicurezza, efficienza e riduzione dell'impatto ambientale. Il progetto A 109 X è stato realizzato in cooperazione con le società Allison Gas Turbine, Pratt&whitney e Turbomeca. Md 95 (ala fissa) Il progetto, effettuato dalla società Alenia (gruppo Finmeccanica), riguarda la produzione automatizzata di grandi sottosezioni strutturali di aerei. La produzione automatizzata sarà utilizzata per la costruzione dei pannelli di fusoliera dell'Md95. Quest'ultimo è un aereo di linea concepito inizialmente dalla Mcdonnel Douglas ridenominato poi Boeing B717. Md 11 (ala fissa) Il progetto, effettuato dalla società Alenia, mira a migliorare la produzione automatizzata di una nuova generazione di sezioni di aerei particolarmente delicate come la sezione anteriore e la sezione di coda. Il progetto comprende anche la convalida dei procedimenti. L'md 11 è un aereo di linea concepito inizialmente dalla Mcdonnel Douglas, acquisita in seguito dalla Boeing. Do 328 Ec (ala fissa) Si tratta della partecipazione dell'impresa italiana allo sviluppo del progetto di versione estesa ("extended capacity" - Ec) dell'aereo da trasporto regionale "Do328" della società Dornier. Alla stadio attuale però sembra che il progetto non sia mai stato completato. Do 328 pannelli della fusoliera (ala fissa) Si tratta di un progetto congiunto con la società Dornier, volto a sviluppare concetti innovativi per realizzare fusoliere di diverse lunghezze, riducendone nel contempo i costi di fabbricazione. I primi due progetti sono stati sviluppati in momenti diversi dalla società Augusta (divenuta dal 2000 Augusta Westland). I progetti Md 95 e Md 11 appartengono alla holding Finmeccanica, mentre i due progetti "Do 328" sono stati realizzati da Aermacchi (divenuta oggi parte della holding Finmeccanica). La disciplina comunitaria del 1996 per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo si prefigge di contribuire a rinnovare la crescita, rafforzare la concorrenza e la competitività dell'Europa sul piano internazionale e favorire l'occupazione. Tale disciplina favorisce la ricerca di base che non è legata agli obiettivi industriali o commerciali di una determinata impresa. Gli aiuti di Stato a favore di attività che sono vicine al mercato comportano un maggior rischio per la concorrenza e lo sviluppo del mercato unico e dovrebbero quindi beneficiare di minori aiuti.

TRASPORTO FERROVIARIO COMBINATO: LA COMMISSIONE AUTORIZZA GLI AIUTI ITALIANI
Bruxelles, 2 ottobre 2003 -  Ieri la Commissione Europea ha dato il verde al programma di aiuti per il trasporto combinato proposto dalla Provincia autonoma di Trento per favorire lo sviluppo del trasporto combinato e ridurne i costi di accesso. La Provincia di Trento intende concedere sovvenzioni ad imprese che offrano servizi di trasporto ferroviario combinato da e verso la Provincia. Tale aiuto sarà limitato alla differenza tra i costi esterni scoperti del trasporto stradale e del trasporto combinato e consentirà di ridurre il prezzo corrisposto dagli utenti dell'infrastruttura del trasporto combinato e competere con il trasporto stradale a condizioni di mercato analoghe. Secondo la Commissione, tale aiuto è compatibile con la normativa europea sulla concorrenza. Il programma si basa su un procedura di appalto per la fornitura di servizi ferroviari e di altra natura per questo tipo di trasporto combinato. Un altro fattore importante della valutazione favorevole è che il sostegno è limitato nel tempo; sarà valido per tre anni con uno stanziamento annuo di € 2 milioni.

DEFINITE DALLA COMMISSIONE EUROPEA ALCUNE INIZIATIVE PER RIDURRE LE VITTIME EUROPEE DELLA STRADA
Bruxelles, 2 ottobre 2003 - Secondo il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen, la Commissione europea non ha in programma, nel breve periodo, di introdurre norme che impongano al settore automobilistico l'adozione di nuove tecnologie per la sicurezza dei veicoli. Tuttavia, Liikanen ha avvertito che un intervento legislativo sarà preso in considerazione se l'introduzione dei sistemi di sicurezza automobilistici convalidati progredirà troppo lentamente. "L'esperienza mostra che i tentativi di legiferare in materia di nuove tecnologie sono quasi sempre fallimentari. Ma in futuro tali misure potrebbero diventare obbligatorie", ha dichiarato il Commissario nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles il 29 settembre. La dichiarazione è stata resa durante la presentazione di una nuova comunicazione sulla cosiddetta "e-safety", la quale delinea le misure che la Commissione intende adottare per promuovere lo sviluppo e l'applicazione dei sistemi di sicurezza intelligenti per i veicoli. Questi sistemi di sicurezza attivi, afferma la Commissione, non si limitano a ridurre le conseguenze degli incidenti, ma contribuiranno a evitarli completamente. Per questo motivo, l'iniziativa costituisce un elemento cardine degli sforzi dell'Ue volti a dimezzare il numero di vittime della strada in Europa entro il 2010. "Dal punto di vista sociale, i costi degli incidenti legati al trasporto su gomma sono troppo elevati: gli incidenti annui in Europa, pari a 1,3 milioni, causano 40.000 decessi e 1,7 milioni di feriti, con un costo stimato attorno ai 160 miliardi di euro. [...] Per affrontare il problema continuano ad essere necessarie nuove misure" ha dichiarato Liikanen. Le azioni della Commissione proposte nel documento sono riconducibili a tre categorie: la promozione dei sistemi di sicurezza per i veicoli; l'adeguamento di disposizioni di legge e di normalizzazione; la rimozione degli ostacoli a livello commerciale e sociale. Nel promuovere i sistemi di "e-safety", la Commissione utilizzerà ampiamente il Forum istituito su tale argomento e il Sesto programma quadro (6Pq). Agli esperti e alle parti interessate che partecipano al forum è richiesto di analizzare i dati attuali relativi alle cause degli incidenti e di suggerire argomenti di ricerca nell'ambito del 6Pq. Inoltre, la Commissione si impegna a sostenere il forum fino alla fine del 2004, quando la responsabilità passerà ai partner dell'industria. Liikaneen, inoltre, ha dichiarato che la Commissione si occuperà delle problematiche relative alla normazione, invitando le organizzazioni europee preposte a quest'attività ad identificare le aree prioritarie d'intervento e riservando una frequenza radio standard a breve raggio in Europa all'utilizzo delle applicazioni di e-safety. Inoltre, la Commissione prenderà in esame gli interventi, legislativi e non, necessari ad accelerare l'adozione dei sistemi di sicurezza intelligenti. Da ultimo, il Commissario si è impegnato ad affrontare il problema delle barriere sociali e commerciali, anzitutto tramite la realizzazione di uno studio socioeconomico sui vantaggi dei sistemi di sicurezza per veicoli e, in secondo luogo, mediante lo sviluppo di un codice di pratica europeo concordato congiuntamente dalle parti sociali e industriali, nonché attraverso la preparazione di tabelle di marcia, destinate al settore pubblico e industriale, per l'adozione delle tecnologie di e-safety. Durante la sua presentazione, il Commissario ha ripetutamente sottolineato che la comunicazione è il risultato dell'effettiva collaborazione tra l'industria, gli Stati membri e le altre parti interessate alla tematica della sicurezza stradale e che tale cooperazione rimarrà essenziale per il successo dell'iniziativa. Una delle organizzazioni che incarnano questi sforzi di collaborazione è Ertico, una partnership tra settore pubblico e privato per il progresso dei sistemi e dei servizi di trasporto intelligenti, il cui presidente, Max Mosley, è stato invitato da Liikanen a fornire il punto di vista dell'industria. Mosley ha dichiarato che il supporto della Commissione, e di Liikanen in particolare, viene percepito da Ertico come un segnale incoraggiante, ma che il compito da svolgere resta notevole. "La sicurezza stradale è una tematica nei confronti della quale è difficile suscitare interesse. Ciò è grave, visto che si tratta di una delle principali minacce alla salute che la società deve oggi affrontare. Le possibilità esistenti nei paesi occidentali di ridurre le lesioni dovute a incidenti sono enormi, ma richiederanno il pieno coinvolgimento di tutte le parti interessate" ha concluso Mosley.
Infolink: http://europa.Eu.int/information_society/programmes/esafety/index_en.htm

ENI: IL GRUPPO CARBOFIN ACQUISTA LE ATTIVITÀ TANKER
Milano, 2 ottobre 2003 - Eni comunica di aver venduto la propria attività Tanker alla Società armatoriale Carbofin Energia Trasporti al prezzo di 52 milioni di euro. Carbofin ha acquistato due petroliere a doppio scafo (Eco Europa e Eco Africa), due petroliere portaprodotti (Agip Napoli e Agip Palermo) e ha assunto la gestione di 4 navi metaniere per la durata residua di 8 anni e mezzo, la gestione della nave Fpso (1) "Nan Hai Fa Xian" nell'offshore cinese e due contratti di noleggio con la Divisione Refining & Marketing dell'Eni. L'operazione si inquadra nella strategia di concentrazione nel core business e di razionalizzazione delle altre attività. L'accordo raggiunto con la Carbofin garantisce il mantenimento occupazionale, contrattuale e normativo.

MONTANA ALIMENTARI (GRUPPO CREMONINI): ACQUISISCE STABILIMENTO IN VALTELLINA PER LA PRODUZIONE DI SPECK E BRESAOLA. FATTURATO PREVISTO A REGIME DI 25 MILIONI DI EURO ANNUI.
Castelvetro di Modena, 2 ottobre 2003: Il Gruppo Cremonini, attraverso la società controllata Montana Alimentari, ha acquisito uno stabilimento in Valtellina per la produzione e la stagionatura di speck, bresaola, coppa e altri salumi tipici. L'acquisizione del complesso industriale, localizzato a Postalesio in provincia di Sondrio, è avvenuta per un controvalore di 2,7 milioni di Euro. Lo stabilimento, dotato delle più moderne tecnologie di stagionatura ed affumicatura, si estende su una superficie di 6.000 mq di cui 4.600 coperti, ed ha una capacità produttiva annua di 2.000 tonnellate. Il fatturato stimato, a regime, è pari a 25 milioni di Euro all'anno. L'acquisizione rientra nel piano strategico di razionalizzazione del polo salumi del Gruppo e, più in particolare, nel processo di valorizzazione ed integrazione delle produzioni tipiche di salumeria nelle aree geografiche dell'Italia contraddistinte dai marchi Dop e Igp (Identificazione geografica protetta). Montana Alimentari riunisce tutte le attività produttive e commerciali di salumi, snack, gastronomia pronta e carne in scatola del Gruppo Cremonini ed è oggi uno dei principali operatori italiani nel settore dei salumi. La struttura industriale dell´azienda, certificata Iso 9002, è costituita da 5 stabilimenti produttivi specializzati per tipo di produzione; 3 centri logistici, di stoccaggio, picking e consegna; un´unica rete di vendita distribuita in maniera capillare su tutto il territorio e formata da 14 capi area, 158 agenti e 20 merchandiser. Cremonini, con oltre 4.850 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.589,3 milioni di Euro nel 2002, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express).

ELIOS HOLDING S.P.A.: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003 CONCENTRA LE ATTIVITÀ SOCIALI IN DUE SOCIETÀ OPERATIVE.
Milano, 2 ottobre 2003. Il Consiglio di Amministrazione di Elios Holding S.p.a, riunitosi il 30 settembre sotto la presidenza di Carlo Corba Colombo, ha approvato i dati semestrali al 30 giugno 2003 della società Capogruppo e ha preso atto che il programma di concentramento di tutte le attività sociali in due sole società operative (Elios Communications Gmbh e Elios Solutions spa) è in fase di concreta attuazione e si prevede sarà completato entro l'esercizio in corso. Elios Communications Gmbh concentra tutte le attività estere del gruppo nel settore dei servizi telefonici; opera in mercati di nicchia prevalentemente in Africa e Medio Oriente ed in quello delle carte prepagate. Elios Solutions spa concentra tutte le attività italiane del gruppo nel settore della progettazione, realizzazione e gestione di reti complesse (integrando circuiti via satellite a due vie con infrastrutture terrestri) destinate a clienti medio-grandi. Elios Holding S.p.a. Ha chiuso il I semestre 2003 con una perdita di 4,6 milioni di Euro rispetto alla perdita di 2,1 milioni di Euro dello stesso periodo del 2002; il risultato al 30 giugno 2003 è stato influenzato da rettifiche straordinarie di 3,6 milioni di Euro. Il valore della produzione a livello consolidato è stato pari a 15,1 milioni di Euro contro i 31,7 milioni del primo semestre 2002 (tenendo comunque presente che le aree di consolidamento non sono omogenee). Il Consiglio ha inoltre analizzato le proiezioni per l'esercizio in corso che prevedono un fatturato consolidato di circa 35 milioni di Euro (contro i 67 milioni previsti a inizio anno) a causa della politica di dismissione delle attività non ritenute più strategiche e pertanto dismesse o cessate. In particolare si fa riferimento all'attività di barter il cui modello di business non si è dimostrato efficiente nel tempo e quindi, verificata l'impossibilità di ottenerne una gestione positiva, si è proceduto alla chiusura dell'attività. Per ulteriori informazioni tel. 02/89054.100 e-mail: info@eliosholding.Com Il Consiglio ha inoltre preso atto che le operazioni finanziarie annunciate nell'assemblea del 30 giugno 2003 sono state attuate per la parte che riguarda la copertura delle perdite pregresse mentre la conversione anticipata dei due prestiti obbligazionari da parte della controllante per un totale di euro 30,7 milioni avverrà entro il 31 dicembre 2003, con creazione di una riserva patrimoniale per massimi euro 17,7 milioni a causa di ritardi burocratici. Il Consiglio di Amministrazione ha infine deciso di rinviare l'approvazione della situazione semestrale consolidata che sarà comunque messa a disposizione del pubblico entro i termini di legge.

MECCANICA STRUMENTALE LAPIDEA: I PRIMI DATI DELL’EXPORT 2003 FORNITI DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA MARMOMACCHINE - MACCHINE E LE ATTREZZATURE PER IL MARMO EXPLOIT DEL MADE IN ITALY (+13%)
Milano, 2 ottobre 2003 - Esportazioni cresciute da 234 a 265 milioni di euro nei primi cinque mesi del 2003. Con la conferma degli Stati Uniti come primo buyer della produzione nazionale nonostante la forza dell’euro. E i successi in Brasile (+160%), Iran (+146%), Canada (+135%) e Russia (raddoppio delle vendite). Forte incremento (+48%) anche in Cina, dove parte una offensiva per affermare il primato italiano. Il presidente Flavio Marabelli: “E’ la risposta alla crescente concorrenza internazionale, soprattutto dal Far East: il trend 2003 dimostra la volontà del comparto italiano di mantenere la tradizionale leadership mondiale” Il lancio della coccarda tricolore come marchio associativo di qualità, una legislazione europea sulla sicurezza, un’attenta politica contro le contraffazioni: sono queste le principali misure preparate per questo inizio di 2003 dall’Associazione Italiana Marmomacchine – maggiore associazione italiana del settore tecnolapideo italiano che raggruppa i produttori e gli utilizzatori di macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali - per affermare uno dei settori più vitali del made in Italy, capace di 400 aziende, 11 mila addetti ed esportazioni per oltre 630 milioni di euro nel 2002. La nuova strategia, spiega il presidente di Marmomacchine Flavio Marabelli, “è la risposta alla crescente e non sempre leale concorrenza internazionale, soprattutto dal Far East, e dimostra la volontà del comparto italiano di mantenere la tradizionale leadership mondiale”. Gli ultimi dati sulle esportazioni confermano la vitalità dei produttori italiani del settore. Nei primi cinque mesi del 2003 le esportazioni italiane di macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali sono salite di quasi il 13% rispetto allo stesso periodo del 2002, per un valore di 265 milioni di euro e una quota di mercato mondiale vicina al 50%. Nel 2002 il valore totale delle esportazioni era stato di 630,4 milioni su una produzione complessiva di 1.103 milioni, con un import di 54 milioni e un saldo commerciale di 576 milioni di euro Marchio L’associazione Italiana Marmomacchine rilancerà alla prossima fiera di Verona dalla prossima edizione della fiera Marmomacc la coccarda tricolore “The Best Choice” - il logo riservato a tutte le aziende aderenti all’Associazione Italiana Marmomacchine - che proprio da questa edizione di Marmomacc si rinnova e rafforza il proprio ruolo di marchio di qualità associativo trasformandosi anche in vero e proprio marchio di provenienza per tutte le tecnologie lapidee e le pietre naturali “Made in Italy”. Le novità di rilievo, infatti, sono le due nuove scritte apposte in pedice ai baffi del logo tricolore: “Italian Stone Technology” per l’indentificazione delle tecnologie di trasformazione delle pietre naturali; “Italian Natural Stone” per l’identificazione dei materiali. Una piccola aggiunta grafica che tuttavia assume un grande valore dal punto di vista dei contenuti. In tutti i settori produttivi sono emersi negli ultimi tempi due grandi esigenze di ordine promozionale e commerciale: da un lato, è sorta la chiara necessità di usufruire di un logo che sancisse la qualità del prodotto; dall’altro, si richiedeva che questo logo possedesse quelle caratteristiche di marchio doc indispensabili soprattutto per identificare alcuni prodotti di eccellenza del “Made in Italy”. Per il comparto delle pietre naturali italiane e relative macchine e attrezzature italiane per la loro lavorazione è accaduto esattamente lo stesso, soprattutto in una congiuntura in cui la concorrenza e l’aggessitività di competitors internazionali, come ad esempio la Cina e l’India, è andata via via crescendo. Ed è proprio a questa concorrenza non sempre cristallina che il rinnovato marchio “The Best Choice” intende opporsi. Leggi Ue. Marmomacchine sta conducendo – in qualità di titolare della Convenorship del Cen Tc 151/Wg 11 - il lavoro di elaborazione degli standard e delle misure per le norme per la sicurezza delle macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali a livello europeo. Queste indicazioni verranno poi adottate come normative obbligatorie entro un anno a livello di Unione e diverranno prescrittive per tutti i Paesi aderenti. Contraffazioni. “Siamo contrari alla richiesta di previsione di dazi doganali”, afferma il presidente di Marmomacchine: “Non sono applicabili e comunque noi non intendiamo aggirare la sfida della competizione mondiale senza barriere. Bisogna però garantire pari condizioni a tutti i concorrenti e fermare le contraffazioni, che hanno pesantemente preso di mira anche il nostro settore, in particolare in Cina, uno dei maggiori mercati di sbocco per le nostre macchine e per i nostri marmi ma allo stesso tempo un Paese concorrente sia nelle macchine sia nei prodotti finiti. Una delle misure immediate da attuare è l’assistenza competente per depositare i marchi delle aziende e difendere così i prodotti originali dalle imitazioni. Ma anche la formazione è importante ed è per questo che attraverso il nostro Istituto di formazione professionale intendiamo ampliare la nostra attività didattica a livello internazionale che consente di preparare personale qualificato sulle nostre macchine in molti Paesi, diffondendo al contempo i concetti di qualità, affidabilità e sicurezza del made in Italy. Le prossime iniziative riguarderanno scuole di formazione professionale permanenti in Brasile, in Polonia e in Cina, paesi in cui sono già stati condotti a termine con successo cave e laboratori-scuola. Va anche ricordato il nostro impegno nell’organizzazione diretta di fiere all’estero dagli Stati Uniti alla Cina. La prossima nuova iniziativa riguarderà un’expo specializzata in Iran sulla base di un accordo con la Fiera di Monaco che già promuove una rassegna edilizia biennale a Teheran". Export. “L’incremento del 13% nei primi cinque mesi dell’anno è significativo. Anche se difficilmente la stessa performance potrà venire ripetuta nei prossimi mesi, contiamo di chiudere l’intero 2003 con un bilancio positivo”, sono le aspettative del presidente di Marmomacchine. “Quello dei primi cinque mesi è comunque un dato che dimostra come il nostro settore vada sorprendentemente bene rispetto ad altri comparti dell’industria meccanica e strumentale nazionale. Soprattutto se si tiene conto che negli ultimi anni avevamo registrato una consistente flessione delle esportazioni. E che il cross rate euro dollaro, con il rafforzamento della valuta europea, ha penalizzato le esportazioni in generale». A che cosa si deve questa impennata? «Siamo riusciti a riposizionarsi su alcuni mercati importanti che negli ultimi mesi ci hanno dato grandi soddisfazioni: mi riferisco in particolare all’Iran, diventato il secondo mercato di sbocco per la nostra produzione dopo gli Stati Uniti, con 25,8 milioni di euro di esportazioni da gennaio a maggio 2003 e un incremento del 146% rispetto allo stesso periodo del 2002 (quando il valore era di 10,5 milioni)”. “Siamo soddisfatti anche dell’andamento del mercato statunitense, che resta il primo paese di destinazione delle macchine e attrezzature per il marmo italiane con quasi 30 milioni di valore nei primi cinque mesi”, prosegue Marabelli. “Un risultato che consideriamo importante alla luce della non facile congiuntura internazionale”. Sempre in quest’ottica va letta la flessione del 5,3% delle esportazioni in Spagna, terzo Paese buyer con 22,1 milioni di merci esportate da gennaio a maggio di quest’anno: l’andamento del settore è in linea con la situazione economica settoriale della penisola iberica. Tutti gli altri grandi Paesi per l’export italiano hanno mostrato significativi trend di crescita. Nell’ordine: Cina con un incremento del 48,6% a 13 milioni di euro di valore, Russia con un raddoppio delle vendite da 6,5 a 12,6 milioni di euro, Regno Unito con +53% a 10,6 milioni. E ancora: Brasile +160%, Germania +78%, Canada +135% e Francia con una conferma dei risultati dell’anno scorso, tutti Paesi con esportazioni intorno agli 8 milioni di euro nei primi cinque mesi. “Complessivamente si può affermare che la flessibilità delle nostre aziende, capaci di spostarsi da un mercato all’altro per cogliere le opportunità che si presentano di volta in volta è risultata ancora una volta vincente”, è il commento di Marabelli. “In alcuni momenti di congiuntura economica si può dire che il ‘mordi e fuggi’ è un fenomeno positivo, che consente di raggiungere risultati significativi e di aggredire nuove aree importanti per il made in Italy, come i Paesi Arabi e del Golfo. Aree che l’Associazione segue e supporta in diverse forme, da una attività pura di marketing e di promozione del prodotto, all’organizzazione di eventi che permettono una maggiore incisività delle aziende sul mercato o sugli operatori che in quell’area operano. Vengono oganizzati master in Italia per gli operatori stranieri, in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive e con l’Ice, corsi di formazione e iniziative commerciali sul posto in collaborazione con le Associazioni locali. Poi le fiere, gli agreement sulla base dei quali si sviluppano poi operazioni successive e altro ancora. Tutte le condizioni favorevoli per consentire alle aziende di battere la concorrenza, che si sta facendo sempre più vivace. Una concorrenza in genere localizzata nei singoli Paesi, se si escludono Turchia, India e soprattutto Cina”. Il caso Cina. Per quanto riguarda la Cina vale la pena di ricordare gli stretti legami che esistono tra i comparti produttivi del marmo dei due Paesi. Per molti anni la Cina è stata il primo mercato per le vendite italiane di macchine e attrezzature. Poi la legislazione locale, le previsioni di dazi e tasse all’importazione, i continui cambiamenti delle normative nazionali, le imposizioni sulle joint venture e altro ancora sono stati motivi di un certo rallentamento per le esportazioni italiane. “Nello stesso tempo i produttori cinesi sono diventati concorrenti diretti dei nostri imprenditori, spesso copiando le nostre macchine, il know how, i brevetti”, spiega Marabelli. “Copiando anche i nomi e i loghi semplicemente perché le aziende italiane non li avevano registrati per tempo in Cina”. Il caso più clamoroso ha riguardato un’azienda italiana che ha rischiato di non poter esporre in una fiera cinese perché il suo nome e il suo logo erano stati - pochi giorni prima dell’apertura della manifestazione - preventivamente registrati da un operatore locale che li aveva pedestremente copiati. “La loro strategia dei prezzi, la politica valutaria con una sottovalutazione forzosa del 30% della divisa, la concorrenza sleale, con procedure e sistemi assolutamente discutibili impongono una risposta” aggiunge il presidente di Marmomacchine, che conclude: “Come reazione associativa a questo atteggiamento intendiamo sottolineare e difendere la produzione italiana. Abbiamo dato il nostro contributo al governo per l’appuntamento del Wto a Cancun. Siamo convinti che occorra evidenziare che la nostra tecnologia sia un prodotto italiano d’eccellenza oltre che europeo e che occorra chiedere in maniera forte alla Cina il rispetto delle regole, data la sua appartenenza al Wto e il conseguente dovere di rispettarne norme e procedure commerciali”.

QUARANTAMILA NOTEBOOK NEC NELLE SCUOLE FRANCESI
Vimercate, 2 ottobre 2003 - Nec Computers International è stata scelta quest’anno dal Consiglio Generale dei Dipartimenti del Rodano per la fornitura di 40.000 notebook destinati ad insegnanti e alunni del primo biennio delle scuole superiori nel sud della Francia. Nec Computers International è stata selezionata grazie alla sua capacità di offrire soluzioni complete dedicate alla scuola. La fornitura effettuata da Nec Computers International consiste in notebook di ultima generazione, equipaggiati di un sistema di sicurezza specifico e con un design studiato appositamente con i colori del Consiglio Generale dei Dipartimenti del Rodano. I notebook Nec per le scuole francesi integrano le ultime tecnologie (Amd Athlon Xp 1800+ con tecnologia Amd Powernow!, disco fisso di 30 Gb, memoria di 256 Mb, modem integrato, sistema Wifi 802.11b) per offrire prestazioni ottimali. Inoltre, sono dotati di un sistema di sicurezza integrato, con etichettatura rinforzata in poliestere, divieto di messa in funzionamento della macchina da parte di un utente non autorizzato tramite apposita password e blocco all’avviamento in caso di cambio di disco fisso. Le macchine sono state dotate di un guscio di protezione che riporta gli stessi colori del Consiglio Generale dei Dipartimenti del Rodano. Insegnanti ed allievi possono utilizzare i notebook senza estrarli dai loro involucri protettivi. I modelli forniti alle scuole sono stati dotati di sistema operativo Microsoft Windows Xp Edizione Professionale e di un insieme di software quali una suite da ufficio, Microsoft Internet Explorer, Norton Antivirus 2003 ed enciclopedia Hachette Multimedia. L’assemblaggio di questi 40.000 notebook è stato effettuato nello stabilimento di Nec Computers International ad Angers in Francia. L’operazione risponde alla strategia di Nec Computers International di espandere la propria attività nel settore della Pubblica Istruzione, con numerosi progetti e attività nel campo dell’educazione. Analogamente, per quanto riguarda il nostro Paese, anche Nec Computers Italia è attualmente impegnata in una serie di importanti attività in questo specifico settore. La società italiana, ad esempio, collabora intensamente con il Politecnico di Milano, partecipando a numerosi progetti e organizzando incontri e seminari su temi all’ordine del giorno nel settore dell’Information Technology. “Noi crediamo molto nell’importanza della formazione e della ricerca per favorire lo sviluppo dell’informatica nel nostro Paese”, sottolinea Giuseppe Corti, Amministratore Delegato di Nec Computers Italia. “Per questo Nec Computers Italia ha intrapreso la collaborazione con il Politecnico di Milano e intende aprirsi al settore Educational promuovendo attività e progetti specifici in questo campo”.

AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: DEFINITE LE REGOLE PER I NUOVI PROGETTI DI RISPARMIO ENERGETICO NEGLI USI FINALI DI ELETTRICITÀ E GAS
Milano, 2 ottobre 2003 L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito le Linee guida per la promozione del risparmio energetico negli usi finali di elettricità e gas. A differenza delle politiche seguite fino ad ora, basate su incentivi a fondo perduto o accordi volontari, la nuova regolamentazione - affidata all'Autorità da decreti ministeriali - prevede la realizzazione di progetti con dimensione minima per ciascun progetto di 25 tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate all'anno per 5 anni. La delibera è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it La realizzazione dei progetti attuati presso i clienti finali (propri o altrui) è responsabilità dei distributori di elettricità e gas che servono almeno 100.000 clienti finali. I progetti potranno essere sviluppati direttamente dal distributore, tramite società da esso controllate, o attraverso società operanti nei settore dei servizi energetici (le cosiddette Esco, energy services companies). In alternativa, i distributori potranno scegliere di non sviluppare nessuna azione diretta e di acquistare da terzi, in tutto o in parte, dei 'certificati' (denominati 'titoli di efficienza energetica') che attestano il conseguimento di risparmi energetici da parte di altri soggetti. Tali titoli saranno emessi dall'Autorità al termine di un processo di controllo dell'effettiva realizzazione dei progetti in conformità con le disposizioni ministeriali e delle regole definite dall'Autorità. I costi sostenuti per la realizzazione dei progetti potranno essere recuperati attraverso risorse di varia natura: quote di partecipazione dei clienti partecipanti, finanziamenti statali, regionali, locali, comunitari, ricavi dalla vendita di titoli di efficienza energetica. Una parte dei costi sostenuti dai distributori per la realizzazione dei progetti troverà copertura attraverso le tariffe di distribuzione di energia elettrica e di gas in base a criteri che saranno stabiliti dall'Autorità.
 

"RISPARMIO ENERGETICO: LE NUOVE FRONTIERE DELL'ISOLAMENTO TERMICO ABITATIVO"
Treviso, 2 ottobre 2003 - Mercoledì 8 ottobre 2003, dalle ore 17.15 alle 19.30 Presso Boscolo Hotel Maggior Consiglio di Treviso si terrà un convegno sul tema : ""Risparmio energetico: le nuove frontiere dell'isolamento termico abitativo". Moderatore: Enrico Netti – Redattore de Il Sole 24 Ore. Intervengono: Prof. Peter Erlacher – Docente di Fisica Edilizia, Materiali ed Ecologia; Architetto Stefano Lucato - Progettista; Ing. Erwin Kurz - Responsabile Area Tecnologica Baumit International; Geom. Alfredo Sandrini - Responsabile Area Tecnologica Baumit Italia; Ing. Alessandro Bernini - Agitec Agenzia per l'Innovazione Tecnologica S.p.a.. Programma: 17.15 Registrazione partecipanti; 17.30 Introduzione di Gianluca Ciroi, Responsabile Commerciale Baumit Italia; 17.40 Inizio convegno; 19.30 Fine dei lavori, aperitivo. Argomenti: Benessere e risparmio energetico in edilizia; Sistemi applicativi, costruttivi e aspetti architettonici; isolamento termico e traspirante Baumit su nuove e vecchie murature; nuove tecnologie per l'edilizia sull'isolamento; incidenza nell'inquinamento generico da parte del consumo energetico per riscaldamento e refrigeramento delle abitazioni, parametri protocollo di Kyoto, nuove tecnologie a disposizione, blackout energetico. Nei primi sette mesi dell’anno si sono verificati aumenti drastici nei consumi di energia elettrica per l’uso dei climatizzatori; con l’arrivo dell’inverno si ripresenta la stessa situazione per riscaldare gli ambienti domestici e, in caso di blackout, l’Italia rimane pietrificata. Gli impianti di isolamento termico sono le soluzioni innovative per risparmiare energia e quindi denaro. Il convegno “Risparmio energetico: le nuove frontiere dell’isolamento termico abitativo”, previsto per l’8 ottobre, approfondirà il problema attraverso le nuove proposte edili per il risparmio domestico di energia. L’obiettivo si allargherà poi sull’edilizia ecologica e sui parametri imposti dal protocollo di Kyoto, per prevenire i danni dell’inquinamento generico causato dal consumo energetico per riscaldamento e refrigeramento Tra i relatori sarà presente Alessandro Bernini, project manager dell’Agitec, agenzia per l’innovazione tecnologica del Ministero dell’ambiente e del territorio Alcuni Dati Sui Consumi Energetici (2002-settembre 2003) Nel 2002 si è registrato un aumento del fabbisogno di energia elettrica dell’1,8% e dai 304 miliardi e 832 milioni di chilowat ora, in Italia siamo passati ai 310 miliardi e 369 milioni chilowat ora; la produzione nazionale è aumentata dell’1,6% e dai 265.966 è passata ai 270.340, ma questo trend ha causato un aumento delle importazioni del 4,6%.Nel periodo gennaio-luglio 2003, la domanda di energia elettrica è aumentata del 3.2%. Nel solo mese di luglio l’aumento della domanda è stato del 5,9% rispetto al luglio 2002. Un aumento così consistente dei consumi, rileva il gestore della rete elettrica di trasmissione nazionale (Grtn), non si registrava dal febbraio 2000, quando la variazione rispetto a febbraio 1999 segno un 8.1%. Il totale dell’energia elettrica richiesta in luglio in Italia è stato apri 29.8 miliardi di Kwh; 53.105 Mw è invece stata la potenza massima richiesta sulla rete; il valore che rappresenta il nuovo record storico per il sistema elettrico italiano, è stato raggiunto giovedì 17 luglio alle ore 11.00 ed è superiore di 720 Mw, rispetto alla punta estiva del 25 giugno 2003, con 52.385 Mw e di 515 Mw in rapporto all’ultimo record storico, di 52590 Mw toccato il 12 dicembre 2002. Dall’analisi effettuata dal Grtn emerge che la crescita dei consumi di luglio, rispetto all’anno precedente, ha interessato tutto il territorio nazionale: + 5,6% il Nord, +6,4 al Centro, +6,1 al Sud. Il fabbisogno nazionale di energia elettrica del mese è stato coperto per l’85,9% con una produzione nazionale e per il 14,1% con importazioni. Il 52% dell’energia è sfruttato da clienti industriali, il 2% per l’illuminazione pubblica, il 23% dal settore terziario, il restante 23% per gli usi domestici. In termini concreti, questi dati ripropongono la necessità di realizzare nuove centrali e nuove linee di trasmissione di energia elettrica. Nella sfera domestica, si auspica la costruzione di case a basso consumo, secondo i modelli del nord Europa: abitazioni che offrono un buon isolamento termico con tecnologie che offrono gli stessi servizi con tecnologie innovative per il risparmio di energia elettrica. Soluzioni abitative, normative e costi verranno affrontati al convegno organizzato dalla Baumit ditta leader in Europa nel settore dei cappotti isolanti
. Al convegno l'ingresso è libero Ai fini di un servizio efficiente e di un migliore svolgimento dell’evento confermare la presenza utilizzando il format presente nel sito www.Ideeuropee.com oppure tramite fax (0422-420167).

L'IMPEGNO DEL CNR PER I PAESI DEL BACINO MEDITERRANEO IL PROBLEMA DELLA COOPERAZIONE SCIENTIFICA, TECNOLOGICA ED INDUSTRIALE PER LO SVILUPPO DELLE REGIONI MEDITERRANEE SARÀ AL CENTRO DI UN INCONTRO PROMOSSO DAL CNR A CAPRI DAL 4 AL 6 OTTOBRE2003
Roma, 2 ottobre 2003 - Il rafforzamento della cooperazione scientifica, tecnologica ed industriale nelle regioni del Mediterraneo, la valorizzazione delle risorse umane, lo sviluppo di nuove infrastrutture tecnologiche per la ricerca saranno al centro dell'Euro-med Forum, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) e del Ministero degli Affari Esteri a Capri (Hotel La Palma) dal 4 al 6 ottobre 2003. All'incontro, organizzato dal Servizio Mediterraneo e Medio Oriente del Dipartimento per le Attività Internazionali del Cnr, prenderanno parte rappresentanti del mondo accademico, scientifico ed imprenditoriale e politico dei Paesi dell'Unione Europea e del Bacino del Mediterraneo, per cercare nuove soluzioni a temi quali le biotecnologie per l'agricoltura, la salute, l'ambiente e l'industria, la qualità e la sicurezza dei prodotti agricoli, le nanotecnologie per i nuovi materiali, energie alternative e rinnovabili e la conservazione e fruizione del patrimonio culturale. Il convegno sarà aperto dai prof. Ezio Martuscelli del Cnr e dal prof. Namil Kemal Pak dello Scientific and Technical Research Council turco, mentre il Commissario Straordinario del Cnr Adriano De Maio illustrerà il ruolo del Cnr per lo sviluppo della scienza e della tecnologia nell'area euro-mediterranea.

L'AUMENTO DEL PROFITTO E LA VISIONE ANTROPOLOGICA AZIENDALE LA VALORIZZAZIONE DELLA COMPONENTE UMANA, COME CENTRO DELLA VISIONE ANTROPOLOGICA AZIENDALE ORIENTATA AL PROFITTO È IL TEMA DEL CONVEGNO ORGANIZZATO DA SHIN EDIZIONI
Milano, 2 ottobre 2003 - Un'azienda è un organismo costituito da persone ed inserito in un contesto ambientale ed economico sempre più soggetto a mutamenti. La globalizzazione dei mercati, l'innovazione tecnologica, la necessità di far interagire sempre più tra loro settori diversi hanno dimostrato che la semplice struttura gerarchica dell'azienda è ormai inadatta a spiegare le dinamiche aziendali nell'epoca dell'Umanesimo industriale e si avverte da più parti una crescente esigenza di flessibilità nell'organizzazione, nella distribuzione sul territorio e nella gestione delle risorse umane. La valorizzazione della componente umana, come centro della visione antropologica aziendale orientata al profitto è il tema del convegno organizzato da Shin Edizioni, per giovedì 27 Novembre 2003, nella suggestiva cornice del Residence L'albereta di Erbusco. Diverse personalità del mondo economico bresciano interverranno al convegno- patrocinato dalla Provincia di Brescia, dal Comune di Erbusco, e dalle Comunità del Garda e del Sebino- e dopo l'introduzione a cura di Massimo Tantardini, Presidente Shin Edizioni che illustrerà le linee guida del convegno; Gianluca Beschi, Investor Relations Manager Sabaf parlerà dell'identità aziendale e del diverso tipo di rapporto che quest'ultima instaura con l'ambiente in cui si inserisce. Seguiranno gli interventi di Andrea Pavone, Amministratore Delegato Six Cargo, sull'importanza e la centralità della figura del dipendente, inteso come risorsa, per arrivare poi all'analisi di quella del cliente, e della care satisfaction con lo psicologo e psicoterapeuta Lionello Tabaglio. Concluderà i lavori Roberto Smussi, Commercialista e Revisore Contabile con un intervento dedicato all'aumento dei profitti e alla qualità del servizio legato alla valorizzazione della risorsa umana. Shin Edizioni, realtà costruita proprio sulla visione antropologica del lavoro e dell'economia, nasce come società di editoria e formazione, impegnata nel riconnettere l'arte e la cultura all'industria contemporanea. Shin si propone come partner attivo del mondo imprenditoriale del quale supporta le iniziative e i progetti reinterpretandoli alla luce di concetti di comunicazione ed estetica; cosa che applicata all'industria significa soprattutto portare un valore aggiunto: una visione antropologica che precede e successivamente indirizza al profitto.
Infolink: www.Shin.com.fr   

CONFERENZA INTERNAZIONALE: "ALBERI E FORESTE NELLA PIANURA" - MILANO, 1 - 3 OTTOBRE
Milano, 2 ottobre 2003 - Fra tutti i paesaggi lombardi, quelli di pianura sono senz'altro quelli che hanno subito le trasformazioni più significative: grandi cambiamenti sociali ed economici hanno comportato un appiattimento degli indirizzi produttivi, lo sfruttamento intensivo delle colture, la riduzione drastica delle foreste lineari. Fortunatamente, nell'ultimo decennio tuttavia è andata maturando una cultura del territorio più evoluta, che tende a una maggiore compatibilità tra attività umane e difesa dell'ambiente. A livello di Unione Europea concetti come ambiente, natura e valore paesaggistico diventano assimilabili averi e propri "prodotti" del bosco, e come tali la loro "erogazione" viene incentivata anche con mirati interventi finanziari. La rilevanza economica dei servizi e delle funzioni svolte dal bosco non sempre è riconosciuta in maniera adeguata, ma la consapevolezza della loro importanza sta crescendo presso la collettività. Inoltre la quasi totale scomparsa dei boschi nella pianura e nei fondovalle e il conseguente impoverimento di biodiversità e di qualità del paesaggio hanno portato la Regione Lombardia ed in particolare la Direzione Generale Agricoltura ad adottare la scelta strategica di formazione di nuove foreste planiziali. La Conferenza Internazionale "Alberi e foreste nella pianura" è promossa dalla Regione Lombardia -Direzione Generale Agricoltura, da Ersaf -Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste -e da Agriteam -Agricoltura, Territorio, Ambiente, con il contributo della Fondazione Cariplo ed il collaborazione con la rivista Acer, inoltre è patrocinato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali. L'evento si svolge a Milano il 1° e il 2 ottobre al Centro Congressi Le Stelline, in Corso Magenta 61, è stato presentato da Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia e da Viiviana Beccalossi, Assessore Rtegionale all’Agricoltura. In questa occasione viene lanciato un importante obiettivo per la Regione Lombardia, infatti l'impegno sarà quello di ricreare aree boschive su aree di pianura arrivando a 10.000 ettari di foreste in 10 anni). Ci si interrogherà inoltre su quali aspetti ecologico-ambientali potrebbero migliorare con l'aumentare dei boschi e su quali potrebbero essere gli eventuali interessi economici ad "investire nel bosco", tutto questo nel corso della tavola rotonda prevista per il pomeriggio del 2 di Ottobre . Per il 3 ottobre sono previste, in alternativa, due visite guidate: la prima alla Riserva Naturale Bosco Siro Negri, in provincia di Pavia, esempio di impianto di arboricoltura da legno e residuo di bosco planiziale, la seconda al Bosco delle Querce di Seveso e Meda, in provincia di Milano, quale esempio di recupero e di multifunzionalità del bosco di pianura in prossimità di aree urbane. Ersaf - Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste. Infolink: Www.ersaf.lombardia.it  Regione Lombardia e Assolegno di Federlegno-arredo organizzano il giorno 27 novembre 2003 presso il Palazzo Congressi di Sirmione (85) il convegno “Globalizzazione dell 'economia e protezione delle risorse forestali” Le misure fitosanitarie dello Standard Fao Ispm-15 per gli imballaggi in legno , Per contrastare la diffusione su scala planetaria degli organismi nocivi alle foreste/ la Fao ha definito linee guida per il trattamento degli imballaggi impiegati negli scambi internazIonali e il loro riconoscimento con uno specifico marchio. Il Convegno di Sirmione si propone di fare il punto sullo stato di recepimento di tale importante norma, con particolare riferimento agli adempimenti che verranno richiesti alla filiera legno-imballaggi, alle imprèse della logistica, alle imprese industriali operanti sui mercati internazionali Il programma dettagliato del Convegno, gli aggiornamenti e la scheda di iscrizione saranno presto disponibili sui siti: www.Federlegno.it  (alla voce "appuntamenti") ; www.Agricoltura.regione.lombardia.it 

CONVEGNO: "GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA E PROTEZIONE DELLE RISORSE FORESTALI" - LE MISURE FITOSANITARIE PER IMBALLAGGI LEGNO - SIRMIONE, 27 NOVEMBRE
Milano, 2 ottobre 2003 Regione Lombardia e Assolegno di Federlegno-arredo organizzano il giorno 27 novembre 2003 presso il Palazzo Congressi di Sirmione (Bs) il convegno "Globalizzazione Dell 'Economia E Protezion E Delle Risorse Forestali " Le misure fitosanitarie dello Standard Fao Ispm-15 per gli imballaggi in legno Per contrastare la diffusione su scala planetaria degli organismi nocivi alle foreste/ la Fao ha definito linee guida per il trattamento degli imballaggi impiegati negli scambi internazIonali e il loro riconoscimento con uno specifico marchio. Il Convegno di Sirmione si propone di fare il punto sullo stato di recepimento di tale importante norma, con particolare riferimento agli adempimenti che verranno richiesti alla filiera legno-imballaggi, alle imprèse della logistica, alle imprese industriali operanti sui mercati internazionali Il programma dettagliato del Convegno, gli aggiornamenti e la scheda di iscrizione saranno presto disponibili sui siti: www.Federlegno.it  (alla voce "appuntamenti") ;
www.Agricoltura.regione.lombardia.it

CONTRATTI INTERNAZIONALI: COSA SAPERE?
Milano, 2 ottobre 2003 - "Contratti internazionali di distribuzione e indennità di fine rapporto" è questo il titolo del seminario che si svolgerà mercoledì 8 ottobre. Obiettivo dell'iniziativa è fornire agli imprenditori che operano in ambito internazionale conoscenze e strumenti per approfondire le normative relative a contratti di distribuzione e indennità di fine rapporto. Il seminario è organizzato da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l'internazionalizzazione, Aice e Centro Estero Camere Commercio Lombarde. La quota di partecipazione è di: euro 70 (Iva inclusa) per i soci Aice; euro 140 (Iva inclusa) per i non soci. L'adesione va comunicata entro il 3 ottobre 2003 Per informazioni Promos Mercedita Balladelli Tel: 02. 8515.55375 E-mail: balladelli@mi.Camcom.it  Il seminario si terrà: mercoledì, 8 ottobre 2003 ore 14.00 Unione Cts Milano, Corso Venezia 49 Sala Turismo Verranno trattati i seguenti argomenti: i contratti internazionali: la stipulazione di un contratto internazionale; la legge applicabile: la convenzione di Roma del 1980; la giurisdizione ed il riconoscimento delle sentenze; la scelta dell'arbitrato; i contratti di distribuzione: la distribuzione e le altre forme di intermediazione; le caratteristiche del contratto: l'applicazione delle norme antitrust comunitarie; il rischio di insolvenza del concessionario e precauzioni da prendere; l'indennità di fine rapporto nei contratti di distribuzione: legislazioni o tendenze giurisprudenziali a protezione del concessionario la normativa belga l'orientamento giurisprudenziale tedesco Relatore: Avv. Paolo Lombardi – Buffa, Bortolotti & Mathis – Studi Legali Associati - Consulente Centro Estero Camere Commercio Lombarde

LA RICERCA ITALIANA CHIAMA, I TALENTI EMIGRATI RISPONDONO I RICERCATORI TORNANO GRAZIE AI FINANZIAMENTI DELLA FONDAZIONE GIOVANNI ARMENISE-HARVARD
Milano-boston 9 Settembre 2003. La ricerca italiana ha bisogno di messaggi positivi per potersi garantire un futuro. Ed è proprio il futuro della ricerca l’obiettivo della Fondazione Giovanni Armenise-harvard. Grazie ai finanziamenti stanziati ogni anno, i giovani scienziati italiani, dopo esperienze di altissimo livello all’estero, tornano a dare il meglio di sé, pronti a far rivivere la ricerca italiana con la garanzia di poter mettere in pratica le loro idee. Anche quest’anno la Fondazione Giovanni Armenise-harvard premia due vincitori del concorso Career Development Award: Stefano Gustincich che è ritornato dal Dipartimento di Neurobiologia della Harvard Medical School di Boston alla Sissa di Trieste, sotto la direzione di Edoardo Boncinelli. Sabrina Sabatini, che ha appena terminato il post-dottorato alla Università di Utrecht ed è ritornata in Italia per lavorare presso l’Università di Roma La Sapienza sotto la direzione di Sergio Pimpinelli. Infatti l’Armenise-harvard Career Development Award, premio per il perfezionamento della carriera, provvede al finanziamento fino a 5 anni a giovani scienziati resisi indipendenti, attualmente all’estero, che ritornano in Italia presso un istituto italiano di ricerca. Un supporto finanziario è anche disponibile per giovani talenti italiani laureati con esperienza di ricerca che hanno ottenuto con successo l’ammissione al programma Phd presso la Harvard Medical School; il programma Giovanni Armenise-harvard Phd provvede al finanziamento di due anni a Boston più un anno di post-dottorato in Italia. Inoltre la Fondazione Giovanni Armenise-harvard, in collaborazione con l’Ugis, offre ogni anno una borsa di studio per due giovani giornalisti scientifici italiani. Lo stage di 8/10 giorni si svolge a Boston, dove i vincitori potranno incontrare i giornalisti scientifici alla Harvard Medical School e partecipare ai simposi internazionali della Fondazione. Barbara Paltrinieri e Stefania Maurizi hanno vinto l’edizione 2003. Le scadenze dei concorsi sono: Armenise-harvard Career Development Award, adesioni entro il 31 Ottobre 2003 Armenise-harvard Phd Program, adesioni entro l’ 8 Dicembre 2003 Borse di studio per giornalisti scientifici Armenise-harvard/ugis  adesioni entro il 15 Marzo 2004. Per maggiori informazioni si può consultare il sito:
http://www.Hms.harvard.edu/armenise/

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