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SABATO 25 OTTOBRE 2003
MESE 2003
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WEEKEND GIALLO "UN SEGRETO DI TROPPO". LA SCENA DEL DELITTO È
CERTAMENTE DEGNA DELLA MIGLIORE LETTERATURA THRILLER
Agatha Christie avrebbe ben ambientato uno dei suoi famosi delitti in questa
settecentesca villa adagiata tra boschi ed oliveti sulle dolci colline del Lago
Trasimeno: in questo petit auberge de charme non è difficile immaginare Hercule
Poirot tra grandi camini, cotti antichi ed arredi d'epoca condurre
appassionanti indagini. Ma l'assassino ha forse agito astutamente
nel giardino segreto tra siepi di bosso o nell'orangerie custode delle delizie
del giardino all'italiana... il mistero s'infittisce tra la cripta della
cappella di S. Lucia e la misteriosa rotonda di pietra nascosta sapientemente da
intrecci secolari di verzura. Tutti sono sospettati della terribile morte di...,
tutti siedono alla cena della verità tra cristallerie e candele e, pur
degustando gli autentici sapori della cucina umbra esaltati da un sincero vino
rutilante, si scrutano e si interrogano... tra loro vi è un assassino! Di più
è bene non dire, ma emozioni, intrighi e colpi di scena condurranno i convitati
a scoprire la verità, o forse no. Un week-end per gli amanti del giallo o anche
semplicemente un weekend con suspence e un gioco avvincente: "elementare
Watson". Si tratta di un gioco riconducibile al tipo "gioco di
ruolo". I personaggi sono interpretati dagli stessi partecipanti secondo
uno schema predefinito e un percorso mirato all'individuazione della soluzione
del giallo proposto. Schema e percorso non sono modificabili. L'impegno dei
partecipanti sotto il profilo intellettuale e psicologico nell'attività di
immedesimazione nel ruolo è sostanziale: il gioco ha una durata di circa
otto/nove ore, non richiede conoscenze o livelli culturali specifici, ma implica
una buona tenuta psicologica per le capacità di analisi, valutazione e
intuizione. PROGRAMMA. Venerdì: arrivo (possibilmente entro le ore 19) e, dopo
cena, descrizione delle regole del gioco e animazione con "criminal
test" collettivo; sabato: assegnazione ruoli, mattinata a disposizione,
inizio gioco ore 15,30 e termine ore 24 o successive, con proclamazione del
vincitore/i e consegna del premio (simbolico). Domenica: dopo colazione,
partenza. La quota di partecipazione è di 220 euro a persona con trattamento
mezza pensione (colazione a buffet e cena), sistemazione in camera doppia
(singola a richiesta), partecipazione al gioco. Date: arrivo il 14 e partenza il
16 novembre 2003; arrivo il 21 e partenza il 23 novembre 2003; arrivo il 6 e
partenza l'8 dicembre 2003; arrivo il 30 gennaio e partenza il 1 febbraio 2004;
arrivo il 20 e partenza il 22 febbraio 2004; arrivo il 12 e partenza il 14 marzo
2004.
100 ALBERI DELLA CARNIA AI VINCITORI DEL
PREMIO CARNIA ALPE
Cesare Corradini, Nunzio Marcelli, il Comune di Castegnato (BS) e la Rai
regionale del Friuli Venezia Giulia, sono i vincitori della nona edizione del
Premio Carnia Alpe Verde. Insieme decideranno dove piantare un bosco di 100
alberi, premio che la Carnia regala ogni anno come invito al rispetto
dell'ambiente e delle culture tradizionali. Organizzata dall'Aiat della Carnia,
in collaborazione con il Touring Club Italiano e la Regione Friuli Venezia
Giulia, la manifestazione è stata ideata con lo scopo di valorizzare e
salvaguardare i prodotti e i piatti tradizionali della montagna carnica, vero e
proprio giacimento gastronomico e culturale, che rappresenta una delle ricchezze
di questa zona, dove il turismo si è saputo sviluppare in armonia con
l'ambiente e non ha intaccato usi, modi di vita, mestieri tradizionali.
Selezionati da un Comitato appositamente costituito, coordinato dal giornalista
Carlo Cambi, i quattro premiati rappresentano altrettanti aspetti di un unico
progetto: la riscoperta e la valorizzazione della genuinità. Studioso delle
problematiche lattiero-casearie, il professor Cesare Corradini, insegna chimica
e tecnologie alimentari all'Università di Udine. Ha condotto ricerche sugli
aspetti chimici e tecnologici della qualità del latte e sulle metodologie di
produzione, sia riferite a prodotti tradizionali che innovativi. Fa parte di
numerosi comitati scientifici ed è presidente del Comitato italiano della
Federazione Nazionale delle Latterie. Anche Nunzio Marcelli, di Anversa degli
Abruzzi è uno specialista di formaggi, caprini in particolare. E proprio ad
Anversa, piccolo paese della montagna abruzzese, Nunzio Marcelli ha creato
"Parco Produce" un consorzio di piccoli produttori di formaggi caprini
e di altri prodotti biologici che distribuiscono per via telematica, dando vita
anche all'iniziativa "adotta una pecora", finalizzata a consentire il
proseguimento della pastorizia. Fil rouge della nona edizione del Premio sono
stati i formaggi, produzione agroalimetare di nicchia della Carnia e della
montagna italiana in generale. Non a caso, nella rosa dei premiati, è stata
quindi inserita la più importante rassegna casearia italiana "Franciacorta
in Bianco", promossa dal comune di Castegnato (Brescia) grazie alla tenacia
dell'assessore Riccardo Lagorio, che per primo in Italia ha istituito il
"marchio di identificazione di prodotto comunale", ovvero la
Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.). Infine, non poteva mancare un
riconoscimento a chi si occupa di valorizzare tutte le produzioni tradizionali
friulane, facendone conoscere le qualità e le caratteristiche uniche. Perciò
la Giura ha ritenuto di assegnare il Premio a due trasmissioni radiofoniche
realizzate dalla sede Rai regionale: la storica "Vita nei Campi", che
ha compiuto ben 34 anni, attualmente condotta da Bruno Damiani (che ne cura la
redazione) e da Piero Villotta e "I sapori tradizionali del Friuli-Venezia
Giulia", condotta da Antonio Boemo.
DA BERGAMO A GORIZIA: NASCE IL 27 OTTOBRE LA STRADA PEDEMONTANA DEL BORDOLESE
DOC. A PALAZZO DELLA RAGIONE 44 DEGUSTAZIONI D'ECCELLENZA
È già stato definito il più affascinante winebar del mondo: il medievale
Palazzo della Ragione di Bergamo Alta ospiterà, infatti, lunedì 27 ottobre il
Bordolese Day, dedicato appunto al celebre vino figlio di Cabernet e Merlot, un
vero percorso di degustazione di 44 superlativi vini bordolesi delle Doc
Valcalepio Riserva, Arcole, Trentino, Colli Orientali del Friuli e Collio. Un
itinerario che lega dunque idealmente con un filo rosso, anzi, color
Bordeaux..., Palazzo della Ragione di Bergamo, ovvero il Valcalepio, e il
Castello di Gorizia, ovvero il Collio, entrambi del XII secolo. Lungo il
tragitto si passa per Verona e Vicenza, che si dividono la nuova Doc Arcole, per
Trento, con il suo Trentino Rosso, e per Udine, con i suoi Colli Orientali del
Friuli. Al mattino del 27 ottobre, con inizio alle 10, un importante convegno
aprirà il Bordolese Day: "Emozioni del territorio: il taglio bordolese
nelle Doc pedemontane". I relatori, che esamineranno tutti gli aspetti del
bordolese, dal vigneto al bicchiere, sono: il conte Bonaventura Grumelli
Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio, il prof. Mario
Fregoni,
ordinario di Viticoltura all'Università Cattolica di Piacenza, l'agronomo
Stefano Ruini, direttore di Château Haut Bages Libéral, crû classé di
Pauillac, l'enologo Andrea Faustini, responsabile Progetto qualità di
Cavit, e
il winemaker Paolo Grigolli. Aggiornate quindi al massimo livello le conoscenze
sui vini bordolesi, si passerà alla degustazione di 44 vini bordolesi
pedemontani Doc: sono tutti di grande pregio, con molti capolavori. Nel
dettaglio, i sommelier professionisti Ais serviranno con la loro impeccabile
competenza 15 Valcalepio Riserva, 4 Arcole, 11 Trentino, 7 Colli Orientali del
Friuli e 7 Collio: insomma, il meglio di quell'aristocratica enologia che si
dedica ad una prova d'autore qual è il taglio bordolese. Un lungo pomeriggio,
quindi, nel quale gli assaggi si alterneranno a visite guidate di Bergamo Alta
ad altri capolavori. Il Bordolese Day si concluderà con un'elegante cena di
gala, esclusivamente su invito, firmata da uno chef bergamasco stellato, a
Palazzo Medolago Albani, splendido edificio sul Viale delle Mura.
"CASCINA DEL BOSCO" INVITA AD "ANDAR PER VIGNE" APPUNTAMENTO
DOMENICA 16 NOVEMBRE PER VISITARE LE CANTINE E IL VIGNETO DEGUSTANDO FORMAGGI
TIPICI LOCALI
Anche quest'anno l'azienda vitivinicola Lorenzo Bonaldi "Cascina del
Bosco" partecipa alla manifestazione "Andar per Vigne". Domenica
16 novembre gli appassionati e i turisti potranno conoscere i segreti
dell'azienda, degustare i vini e visitare le vigne. L'iniziativa, promossa dal
Consorzio Tutela Valcalepio, propone una giornata da dedicare alla scoperta
dell'affascinante territorio della Valcalepio. "Cascina del Bosco",
situata nel Parco dei Colli, propone ai visitatori una passeggiata attraverso i
suoi vigneti disposti su un dosso compreso tra due valli nei pressi del monte
CantoAlto da cui alcuni dei suoi vitigni traggono il nome (CantoAlto è un
marchio depositato per i vini Valcalepio Rosso Riserva D.O.C. e CantoAlto
Barricato Bianco) e una visita alle cantine con degustazione di vini
accompagnati da due formaggi tipici della zona: la Formaggella della Val di
Scalve e il Formaj del Müt della Val Seriana. In occasione della
manifestazione, il Consorzio Tutela Valcalepio ha ideato una simpatica
iniziativa per accompagnare i visitatori nell'itinerario dedicato al vino della
valle. Nella prima azienda visitata i partecipanti acquisteranno, al costo di 5
euro, uno speciale calice da degustazione con relativa tasca porta bicchiere
dove riporranno il calice tra una visita e l'altra. Visite, degustazione e
vendita prodotti: dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.
Info: Azienda Agricola Cascina del Bosco cascinadelbosco@bonaldi.it
"NOVEMBER PORC": TRE APPUNTAMENTI DOMENICALI CON IL "CULATELLO E
I SUOI CUGINI": IL 9 NOVEMBRE A SISSA, IL 16 A POLESINE PARMENSE E IL 23 A
ZIBELLO
Quest'anno la manifestazione voluta dalla Strada del Culatello di Zibello si
articola su tre domeniche e tre località. L'Associazione, che raggruppa oltre
centro fra produttori, operatori ed enti pubblici, organizza questi appuntamenti
per offrire al vasto pubblico l'opportunità di conoscere e acquistare alcuni
dei prodotti tipici della "bassa" parmense, che fu la terra di Verdi e
di Guareschi. Gli organizzatori si agurano ci sia la nebbia... Perché la
nebbia? Non solo per la grande suggestione che offre a questi paesaggi,
ovattando suoni e contorni ma, soprattutto, perché, assieme al caldo estivo, è
uno dei componenti essenziali per la stagionatura del Culatello di Zibello DOP.
In ognuna delle località sarà possibile vedere, assaporare, toccare e
osservare qualcosa di diverso e di interessante. E chiunque, nelle domeniche 16
e 23 (per tutto il giorno), avrà la possibilità di salire gratuitamente su un
autentico treno a vapore che, partendo dalla Stazione di Fidenza (ore 9) condurrà
fino a Busseto, per poi ritornare a Cremona e raggiungere nuovamente Busseto. A
Busseto ci sarano i bus navetta che porteranno i viaggiatori a Polesine (16
novembre) o a Zibello (23 novembre). "November Porc" è organizzato
dalla Strada del Culatello di Zibello, con il contributo dell'Assessorato
regionale al Turismo, in collaborazione con la Provincia di Parma e i Comuni
della zona. Domenica 9 novembre l'appuntamento è a SISSA con i "Sapori del
Maiale" (9a edizione). E' la grande apertura di "November Porc
2003" con un appuntamento già consolidato dalle precedenti edizioni. Fin
dalle prime ore del mattino nel parco della Montagnola, in centro, inizierà la
cottura del "Mariolone" (salume tipico della zona da fare lessato) più
grande del mondo. Sempre nel Parco, si potrà assistere alla lavorazione del
Parmigiano Reggiano e seguire le fasi della lavorazione delle carni di suino per
la produzione dei salumi tipici. Dalle 9.30 "apriranno" le bancarelle
del Mercato dei Prodotti Biologici "Antichi Sapori e Tradizioni", per
uno shopping all'insegna della tipicità della "bassa" del Po
(Culatello di Zibello, Spalla Cruda di Palasone, Parmigiano Reggiano e Fortana
del Taro) e di altre delizie provenienti da tutto il territorio nazionale. Verso
le ore 10, sarà aperto lo stand gastronomico dove si potranno gustare
gratuitamente alcuni piatti della tradizione locale (ciccioli e musetti fumanti,
pasta da salame alla piastra, cotenne con fagioli, torta fritta) nonché i
prodotti della Strada. Alle ore 15 sarà levata la gigantesca Mariola e
distribuita a tutti i presenti. Nella Rocca dei Terzi di Sissa, fino al 16
novembre, si può visitare la mostra del pittore Francesco Scaramuzza (nato a
Sissa 200 anni fa) il cui catalogo è curato da Vittorio Sgarbi. Domenica 16
novembre a POLESINE "Ti cuociamo preti e vescovi". Il secondo
appuntamento di November Porc è una novità, e si tiene in un ambiente
particolare, in riva al "Grande Fiume" (il Po), che è una delle
emergenze naturalistiche più rilevanti e affascinanti della Bassa. Si
"parte" alle ore 9, con la messa in pentola di un "Pretone"
da 150 kg, (tipico salume della zona). Mezz'ora dopo aprirà il mercato di
prodotti alimentari, con la presenza di operatori delle altre Strade dei vini e
dei sapori della Regione Emilia Romagna. Si potranno acquistare specialità
legate al Po quali: l'ambolina fritta (pesce d'acqua dolce simile alla sardina),
l'anguilla, i pesciolini sott'olio, il pesce gatto, e poi prodotti artigianali
della Bassa come Culatello di Zibello Dop, Parmigiano Reggiano e Fortana ed
altre delizie provenienti da varie zone d'Italia. Sarà allestita una mostra dei
pesci che popolavano e popolano il fiume e delle razze avicole autoctone. Sarà
possibile assistere ad una dimostrazione di legatura dei tipici insaccati della
Bassa. Alle ore 11 verrà aperto lo stand gastronomico dove saranno serviti
piatti della zona (preti e vescovi) strozzapreti (minestra) e pesce del Po,
preparati dalle signore del paese, il tutto a prezzi modici. La merenda delle 15
sarà caratterizzata da polenta calda accompagnata da anguilla in umido o sugo
di pesce gatto e da fragranti "amboline" fritte, distribuite in
cartoccio (sempre a prezzi accessibili). Alle 16 si toglierà il Prete dalla
pentola e distribuito gratis a tutti i presenti. Durante la giornata
animazione con la "Minestron Band". Ai più piccoli sono dedicati
giochi quali "Il Tiro al Pesce" o il "Puzzle del Maiale".
Inoltre, vi sarà la possibilità di escursioni in carrozza ed in barca (a
pagamento). Domenica 23 novembre l'appuntamento è a Zibello con "Ti
vendiamo un Maiale". Alle ore 10 avrà inizio il convegno "Le Qualità
di Zibello", il Comune è città slow, città dei sapori e città d'arte.
Sin dalle ore 9.30 il Mercato sarà arricchito dalla presenza di vari
"Presidi" Slow Food e dai prodotti della migliore salumeria italiana,
oltre a specialità alimentari di nicchia provenienti da tutto lo stivale. Non
mancheranno Culatello di Zibello Dop, Spalla Cruda, Parmigiano Reggiano e
Fortana del Taro. Nell'area espositiva sarà possibile assistere alla
lavorazione del Culatello. Si terrà la prima Rassegna dedicata al Maiale Nero e
ad altre razze presenti nel territorio e "recuperate". Nello stand
gastronomico le sapienti mani delle cuoche della bassa prepareranno piatti
tipici con antipasto di Culatello e salumi. A mezzogiorno inizierà la
produzione del Salame Strolghino (500 metri) che infrangerà il Guinness dei
Primati (categoria "Longest Salami"). Terminato e debitamente
classificato, sarà distribuito gratuitamente ai presenti. Nel pomeriggio si
terrà un'asta benefica di culatelli. Per tutto il giorno animazione di
giocolieri, mangiafuoco, cantastorie e complessi folk quali la "Minestron
Band". I bimbi in un teatrino a forma di maialino potranno assistere ad uno
spettacolo sui Tre Porcellini. Nei tre fine settimana sono stati predisposti
pacchetti turistici. Pacchetto A: sabato visita a Caseificio e alla stagionatura
di Culatello con degustazione e pranzo tipico, navigazione sul Po con
degustazione a bordo; domenica-full immersion nella manifestazione con visite a
castelli, teatri e dimore storiche su carrozze a cavallo. Due giorni e un
pernottamento B&B, a persona 89,00 Euro (Va Pensiero Viaggi, 0524.91708).
Pacchetto B: due giorni con pernottamento in hotel 3-4 stelle. Sabato: visita a
stagionatura di Culatello (con degustazione), a un caseificio, alla Rocca di
Soragna, cena in locale tipico. (Solo domenica 16 e 23) trasporto fino a Fidenza
per salire sul treno a vapore, poi pranzo a Novemberporc. Visita ai luoghi
verdiani in carrozza a cavallo. A persona 120,00 Euro (Parma Incoming, 0521
298883-298829). Pacchetto C riservato ai gruppi (3 giorni e 2 notti), in hotel 3
stelle (mezza pensione). Venerdì: visita ai luoghi verdiani, pranzo alla
Salsamenteria Baratta di Busseto e navigazione sul Po. Sabato: visita a
caseificio e stagionatura di Culatello, al Museo del Boscaccio di Guareschi,
alle Rocche di Fontanellato e di Soragna, con pranzo in ristorante tipico.
Domenica a Novemberporc con visita a dimore storiche su carrozze a cavallo
(224,00 Euro a persona -Va Pensiero Viaggi, 0524 91708).
Infolink: www.stradadelculatellodizibello.it
A SCUOLA DI CUCINA CON BABBO NATALE CORSO DI DOLCI NATALIZI DELLA TIPICA
TRADIZIONE TIROLESE AL BERGHOTEL DI SESTO (DAL 17 AL 21 DICEMBRE 2003)
Anche pochi giorni possono bastare per apprendere i segreti di una cucina
semplice e gustosa come quella altoatesina. E quando in gioco ci sono i dolci
tipici della tradizione natalizia l'acquolina può solo aumentare. Per chi
desidera trasformarsi in una Nonna Papera del terzo millennio e preparare torte,
strudel e biscottini tirolesi il Berghotel & Residence Hotel di Sesto (BZ),
accogliente dimora di montagna a due passi dalle Tre Cime di Lavaredo, propone
un minicorso di cucina ad hoc tenuto dallo chef dell'albergo, Otto
Tschurtschenthaler. Cinque giorni a tutta golosità, da mercoledì 17 a domenica
21 dicembre, per scoprirsi pasticcere con, in più, la possibilità di visitare
il mercatino di Natale di Bolzano. Il programma delle quattro giornate di corso
è intenso e articolato: mercoledì 17 arrivo e aperitivo di benvenuto, giovedì
18 tre ore di corso nel pomeriggio per cimentarsi con la preparazione di vari
tipi di biscotti natalizi, venerdì 19 tre ore di corso nel pomeriggio dedicate
ai tipici dolci di Natale come il Kaiserschmarn con i mirtilli rossi, lo strudel
di mele con la pasta frolla, la torta di ricotta e la torta Linz. Sabato 20
dicembre, dopo due ore di corso alla mattina per avvicinarsi ad altre
prelibatezze della cucina delle Dolomiti, è prevista la possibilità di partire
in treno per visitare il mercato di Natale di Bolzano. Infine, domenica 21,
partenza dopo la prima colazione. Il Berghotel, inoltre, propone interessanti
pacchetti sport, natura e relax per vacanze adatte a tutti in un angolo di
paradiso davvero impagabile. Tanti gli atout del Berghotel, a cominciare dalla
piacevolezza dei tanti servizi previsti nella formula "all inclusive",
compresa nel prezzo della mezza pensione. L'albergo mette a disposizione sala e
parco giochi, biliardo, calcetto, ping pong, piscina panoramica in stile
tirolese con zona whirl e cascate, zona bambini. E poi un grande centro sauna,
con vasca idromassaggio, solarium, vasca Kneipp, palestra, visite a laghi di
montagna e fonti termali. L'offerta "Corsi di dolci tirolesi natalizi"
al Berghotel comprende quattro pernottamenti con trattamento di mezza pensione,
il corso di cucina con lo chef dell'albergo Otto Tschurtschenthaler, il
materiale per il corso con il libro "La cucina delle Dolomiti" e l'uso
del centro benessere, di "mondo sauna" e delle piscine (a partire da
318 euro in camera doppia; supplemento singola di 40 euro).
Infolink: www.berghotel.com
IN VALLE AURINA (BZ) ARRIVANO I FORMAGGI D'EUROPA: DAL 27 AL 29 FEBBRAIO 2004
OLTRE 200 SPECIALITÀ
"Il formaggio è latte che è diventato adulto". La citazione compare
nel 1937 sulla rivista inglese gourmet Epicure's Delight e mai definizione fu più
azzeccata, soprattutto se si pensa che 66 anni dopo sono diventati
"adulti" sia il formaggio che la maggior parte dei suoi produttori. Lo
proverà il Grande Mercato Internazionale del Formaggio a Campo Tures, nelle
Valli di Tures e Aurina (Alto Adige-Südtirol), dal 27 al 29 febbraio 2004 (ogni
giorno, dalle ore 9.30 alle 18). Da tutta Europa arriveranno oltre 200 "
campioni" della produzione caseraria per entendeurs: da Cipro alla Frisia,
da Cuneo a Vienna, passando naturalmente dalla produzione italiana e in
particolare altoatesina (presenti tutte le latterie, dalle più piccole ai
giganti della lavorazione del latte). "E' un grande evento con
importantissime valenze culturali, oltre che commerciali - assicurano i
promotori dell'evento - con un enorme scambio di esperienze e con la
possibilità unica per i visitatori di prendere contatto con un mondo
affascinante come quello di contadini, pastori e produttori di alta qualità e
di presenza 'storica'". Quali le meraviglie, allora? Presto detto. Nel
Centro Tubris vedremo in mostra i "magnifici 200" e oltre. Ai
visitatori il piacere di scoprire vecchie eccellenze e gradite novità: uno per
tutti, Hansi Baumgartner, famoso ristoratore di Rio Pusteria, della gilda dei
"jeunes restaurateurs" (chi non lo ricorda nelle passate edizioni
della "Prova del Cuoco" su Rai1?) che ha abbandonato la ristorazione
per dedicarsi all'affinamento dei migliori formaggi altoatesini (elevandone la
qualità) e a far da trainer a tutti i piccoli produttori di talento. Ci
saranno, con le loro etichette più famose, anche piemontesi, pugliesi,
siciliani, campani. Questi ultimi porteranno a Campo Tures la mitica mozzarella
di bufala e la produrranno in loco, per la gioia dei presenti e per la curiosità
dei loro colleghi sudtirolesi. I viennesi offriranno le loro delicatezze fatte
di pomodorini e olive ripiene di formaggio fresco e di peperoncini alla
"feta". I ristoratori saranno i protagonisti delle giornate
all'insegna del "Formaggio in tavola": dai primi piatti al dolce!
Sulla piazza del Municipio di Campo Tures arriverà, per la prima volta, la
"malga dei Pastori", spazio riservato ai migliori produttori locali,
con esposizione, degustazione e vendita, ma soprattutto con dimostrazioni dal
vivo su come ottenere un ottimo formaggio contadino. Nel Museo del Parco,
un'esposizione dedicata al mondo delle malghe avrà come protagonista il famoso
formaggio "grigio", il tipico più tipico del territorio. Nato dalla
scrematura del latte, una volta ottenuti i derivati più grassi (attenzione,
patiti della dieta, il "grigio" contiene solo il 2% di grassi
animali!), questo formaggio di nicchia ha un gusto particolare che gli deriva
dalla salatura della cagliata, dalla stagionatura " a caldo" (una o
due settimane alla temperatura di circa 30°), oppure più raramente "a
freddo" (12 settimane in cantina), con velatura muffata che lo rende ancora
più interessante. Si gusta sul pane di segale, condito con burro, oppure con
extravergine d'oliva, aceto e cipolle in fettine. Una delizia, di cui ogni
produttore custodisce il segreto (in Alto Adige-Südtirol lo producono solo due
latterie). Poi c'è il "Blues and Blue", originale concerto serale con
una valenza in più: degustazione di Blue, il formaggio con le cosiddette
"muffe nobili", e vino. Per seguire questa grande festa si può
alloggiare in una delle tante strutture ricettive suggerite dal Consorzio Area
Vacanze Valli di Tures e Aurina (Alto Adige - Südtirol). Ad esempio, il
pernottamento in hotel tre stelle, in camera doppia con prima colazione, costa
32 euro al giorno per persona, mentre in bed&breakfast dai 15 ai 20 euro a
persona.
Infolink: www.campo-tures.com
- www.tures-aurina.com
ARMAN, LE PLEIN DE L'ART ALLA GALLERIA FONTE
D'ABISSO DI MILANO CON CATALOGO MAZZOTTA
Si è inaugurata il 23 ottobre una scelta antologica dello scultore francese.
Attraverso ventotto selezionate opere - a partire dal 1957 sino al 1984, e con
un forte nucleo dedicato ai decenni più creativi dell'artista, gli anni
Sessanta e Settanta - la mostra ripercorre l'attività di uno dei più fecondi e
innovatori artisti europei. Il titolo stesso della rassegna "Le Plein
de l'art" intende alludere sia a una sua famosa mostra - Le Plein -
realizzata alla Galleria parigina di Iris Clert nel 1961 in contrapposizione
ideale a quella dell'amico Yves Klein (Le Vide, il vuoto), sia alla sua
riconosciuta prolifica creatività, che ha fatto delle sue
"Accumulazioni" una delle icone dell'arte europea del dopoguerra.
In mostra sono esposte opere che hanno segnato il suo percorso e sono
diventate emblematiche dei suoi "cicli" di lavori: di fatto, le
"impronte" (Cachets), le "accumulazioni", le
"immondizie" (Poubelles), i "tagli" (Coupes) e le
"collere" (Coléres), le sculture realizzate con elementi d'automobile
o le accumulazioni in bronzo di strumenti musicali - di cui saranno presenti
autentici e precoci capolavori - scandiscono non solo il suo percorso artistico,
ma tutta una stagione dell'arte mondiale, legata all'oggetto, al vissuto,
all'icona del moderno, a tutti i temi ideali del Nouveau Réalisme, che Arman ha
saputo magistralmente interpretare. La mostra (corredata da un catalogo con un
saggio di Marco Meneguzzo, e dalla riproduzione a colori di tutte le opere,
nonché di una serie di apparati scientifici) intende anche essere un omaggio
alla figura di Pierre Restany, che questa mostra aveva voluto, dopo la
realizzazione negli stessi spazi della galleria, nel 1997, della collettiva
"Nouveax Réalistes anni ' 60. La memoria viva di Milano". Arman
(Nizza, 1928), amico di Yves Klein dal 1948, realizza la sua prima personale nel
1956. Nel 1959 espone a Milano, alla galleria Apollinaire, presso la quale tutti
i futuri Nouveaux Rèalistes esponevano. Nel 1960 aderisce al movimento del
Nouveau Rèalisme, ideato da Pierre Restany. Da allora è un susseguirsi di
azioni che hanno come tema gli oggetti della quotidianità; nel 1967, grazie a
una collaborazione con la Renault, realizza grandi sculture utilizzando pezzi di
carrozzeria. Si moltiplicano i riconoscimenti e le partecipazioni alle
grandi manifestazioni internazionali (Biennale di Venezia, più volte, e
Documenta a Kassel, 1968, rappresenta la Francia all'Expo del 1969 a Montreal) e
la realizzazioni di "accumulazioni" sempre più imponenti, su scala
monumentale e urbana. Arman vive attualmente a New York e a Nizza. Catalogo con
testi in italiano e inglese. Edizioni Gabriele Mazzotta (pp. 100, ill. 68, euro
28) Fonte d'Abisso Arte, tel. 02.86464407
"DUCCIO. ALLE ORIGINI DELLA PITTURA SENESE" A SIENA FINO ALL'11
GENNAIO 2004
Soggiorni parigini, viaggi a Costantinopoli, spostamenti lungo le rotte del
Mediterraneo. Così i contemporanei spiegavano il modo in cui si era formata la
cultura figurativa di Duccio di Buoninsegna, al centro di una mostra evento che
Siena gli dedica. Un'occasione da non perdere per ammirare, tutti insieme, i
capolavori di un artista che nella seconda metà del XIII secolo elabora un
linguaggio che fonde tradizione bizantina e linearismo gotico, con un occhio di
riguardo per la lezione di Cimabue. Le matrici dello stile duccesco si possono
ricondurre in realtà al perfetto inserimento del pittore nell'ambiente
artistico toscano, alla consuetudine con mosaici, avori e miniature che
provenivano dall'Oriente e dalla Francia, e, forse, alla conoscenza del cantiere
di Assisi, crogiolo di novità pittoriche a livello europeo. La rassegna su
Duccio, dal quale prenderà le mosse la straordinaria stagione della pittura
senese del Trecento, si snoda tra il complesso medievale di S. Maria della Scala
e il Museo dell'opera del duomo: oltre a importanti dipinti, l'esposizione
annovera sculture, codici miniati e oreficerie, per una panoramica sui mille
volti dell'arte del tempo. Dalle Madonne giovanili alla Maestà. Si parte dai
precedenti e contemporanei di Duccio, per proseguire, nella seconda sezione, con
i rapporti tra il maestro, Cimabue e il Giotto degli esordi. Proprio le Madonne
giovanili di Duccio tradiscono il suo estro gotico, che dà al disegno un
andamento lineare, nervoso e, addolcendo le figure, conferisce loro un carattere
aristocratico. È poi la volta di una quindicina di capolavori che ruotano
attorno al fulcro ideale della celebre Maestà (al Museo dell'opera) eseguita
per il duomo cittadino tra il 1308 e il 1311: nella fronte la protettrice di
Siena siede su un ampio trono, fiancheggiata da una selva di figure schiacciate
sul piano; nel retro gli episodi della Passione di Cristo, destinati alla
visione esclusiva del clero, sono resi con particolari vivaci e annotazioni
ambientali. Alle tre sezioni dedicate ai seguaci, segue l'esordio duccesco dei
grandi pittori trecenteschi, da Simone Martini a Pietro e Ambrogio Lorenzetti.
Chiude la ricostruzione del contesto artistico dell'epoca con orafi e scultori.
Infolink: www.duccio.siena.it
LUCIO FONTANA E IL MOSAICO DI CANTU' ALLA GALLERIA DEL DESIGN E DELL'
ARREDAMENTO DI CANTÙ
Si inaugura domenica 26 ottobre alle ore 11 la mostra "Fontana e il mosaico
di Cantù" promossa nell'ambito di CantùArte dall'Assessorato per la
Cultura del Comune di Cantù e dall'Associazione "Amici dei Musei della
Città di Cantù e del suo territorio" e realizzata in collaborazione con
la fondazione Lucio Fontana. Allestita negli spazi della Galleria del
Design e dell'Arredamento, essa intende ricostruire la memoria culturale del
mosaico pavimentale di Lucio Fontana (Rosario di Santa Fè, 1899 - Comabbio,
1968) collocato nello stesso edificio della Permanente di Cantù e voluto dalla
lungimiranza dell' architetto Renato Radici che progettò e realizzò questa
costruzione di alta qualità tra il 1955 e il 1957. Muovendo dalla
considerazione che la Città di Cantù ha perso la memoria di questo
significativo intervento artistico la mostra intende ricostruirne l' identità
non solo attraverso la documentazione fotografica originaria dell' edificio e
delle successive modificazioni del mosaico ma anche esplorando analoghi
interventi dell'artista nell'ambito del suo rapporto con l' architettura, con la
decorazione e, più in generale, con le arti applicate. Accanto a questi
aspetti connessi con l'identità del mosaico di Cantù la rassegna presenta un
percorso di opere di Fontana che precedono o seguono quel particolare momento
della sua ricerca, evidenziando i punti di contatto con quanto l'artista andava
inventando su molteplici piani operativi. Sono esposti materiali scelti in
collaborazione con l'Archivio Fontana che ha messo a disposizione circa trenta
lavori (disegni, progetti, concetti spaziali, la serie dei "quanta" e
alcune ceramiche) che, integrati con altre significative opere di collezioni
private, offrono al visitatore un panorama selezionato ed esaustivo del processo
ideativo e creativo del grande artista italiano, con particolare attenzione al
rapporto tra fase progettuale dell'opera e sua realizzazione e collocazione
ambientale. Lucio Fontana è uno degli artisti del '900 che ha
maggiormente sentito il problema di una vera decorazione, intesa come apertura
della pittura e della scultura verso una concreta dimensione ambientale, capace
di attivare l'energia del segno e del colore come strumenti di invenzione
dinamica dello spazio. Dopo la partecipazione al gruppo dei pittori
astratti italiani negli anni Trenta e parallelamente all'attività di
ceramista-scultore, uno dei momenti fondamentali della sua ricerca è la
realizzazione nel 1949 dell'"Ambiente Spaziale con forme spaziali e luce
nera" in cui l'artista celebra la sintesi totale dei valori legati alle
forme e ai colori nello spazio. La celebre serie dei "buchi"
(praticati su tela, carta, zinco, rame ma anche in scala architettonica), i
cicli delle pietre, dei barocchi, dei gessi, degli inchiostri preludono al ciclo
certo più famoso dei "tagli" ma non meno significative sono le
"nature", sferoidi in grès segnati da energici tagli e buchi. In
questi continui esperimenti delle materie Fontana concepisce l'atto creativo
come segno dell'intelligenza dell'uomo, capacità di immaginare spazi sempre
ulteriori rispetto a quelli esistenti, proprio perché "l' elemento nello
spazio in tutte le sue dimensioni è la sola evoluzione dell' architettura
Spaziale". Per l'occasione verrà pubblicato un catalogo per le
edizioni Gabriele Mazzotta (112 pagine illustrato a colori) con un saggio
critico del curatore Claudio Cerritelli, un dialogo tra Paolo Minoli e
l'architetto Renato Radici, interventi critici di Paolo Campiglio, Gillo
Dorfles, Luciano Caramel e Tommaso Trini. Completa il catalogo una ricca
documentazione fotografica dei rapporti tra arte e architettura e apparati
bio-bibliografici.
Info: Tel. 031.713114
APPRODA AL PALCOSCENICO DEL TEATRO MANZONI DI MILANO LA PRIMA COMMEDIA DI
NATALIA GINZBURG "TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA"
Il Teatro Stabile di Firenze mette in scena la prima commedia di Natalia
Ginsburg "Ti ho sposato per allegria". Scritta nel luglio del 1964 per
Adriana Asti fu da subito un grandissimo successo. E' la storia di una donna,
Giuliana, e del suo singolare matrimonio. Giuliana e Pietro si incontrano a una
festa e dopo meno di un mese si sposano. Lui ricco avvocato di città, lei
giovane e bizzarra ragazza di campagna. Il loro rapporto si snoda attraverso i
lunghi monologhi di Giuliana, interpretata magistralmente da Maria Amelia Monti,
intervallati dalle battute disarmanti di Antonio Catania che nel ruolo di Pietro
conferma il suo poliedrico talento. La regia, poi, di Valerio Binasco valorizza
ulteriormente gli accenti brillanti della commedia. L'allestimento della
commedia al Teatro Manzoni di Milano sceglie la strada dell'assurdo con ironia.
Mi dicono che la Ginzburg prima di cominciare a scrivere per il Teatro, odiasse
anche il solo pensiero di se stessa alle prese con una commedia. In una
intervista (mi pare di Franco Quadri, su Sipario) a vari scrittori celebri che
tuttavia "non" scrivevano drammi, sul perché di quell'idiosincrasia,
la Ginzburg rispose qualcosa come (riferisco per come ricordo) "non posso
immaginare di scrivere di qualcuno che arriva e dice cose tipo: "dov'è il
mio cappello?" o cose simili". Poi, tempo dopo, esce la sua prima
commedia. La prima battuta è proprio quella lì: "dov'è il mio
cappello?". Ti ho sposato per allegria comincia così. Comincia, sembra di
capire, da un sorriso sfrontato e ironico dinanzi all'impossibile. C'è
un'impossibile famigliola, con tanto di suocera, cognatina e governante, tutti
insieme a fare il teatrino delle proprie parti, dentro a un gioco di parodia che
(segretamente) gioca con l'impossibile vocazione drammaturgica dell'autrice.
Questo star sul filo (di seta, elegante e fragile) doveva essere il brivido
preferito della Ginzburg che sfida tutte le regole della buona scrittura
drammatica inventandosi un teatro delle assurdità che tuttavia non rassomiglia
- né tecnicamente, né ideologicamente - al greve teatro dell'assurdo, di marca
comunque e sempre maschile ed esistenzialista. Approda a una forma
apparentemente impropria (i monologhi fiume, divertentissimi, e all'apparenza
teatralmente impossibili) provocatoriamente, o meglio, sfrontatamente fragile, e
tuttavia, là dove pare disfarsi in frivolezza, farsi irresistibile. La
scrittura teatrale della Ginzburg mi sembra una "ragazzina in
pericolo" (pericolo di follia, di disadattamento, ma più di tutto pericolo
di noia definitiva) e di quella ragazzina mantiene chissà come anche
l'inarrestabile "allegria", la vivacità travolgente anche nella
sconfitta, senza neppur l'ombra, mai, di pietismo. Al centro di Ti ho sposato
per allegria c'è appunto una ragazzina in pericolo che si è fatta donna e ha
deciso, come conviensi ad una donna, che era tempo di sposarsi. L'uomo che la
sposerà avrà fatto un pensiero simile, forse, ma da un'altra prospettiva: la
prospettiva adulta. Gli uomini nel teatro della Ginzburg mi pare siano tutti
molto adulti. Ciò non impedisce loro di essere insensati, anzi, ma lo sono
dalla prospettiva comicamente più greve di chi ragiona - o ci prova - sul senso
della propria vita ricercando somiglianze: coi propri simili adulti normali.
Le ragazze della Ginzburg, invece, soffrono e splendono d'una vocazione
per l'originalità, propria e altrui. La ragazza e l'uomo si vedono e poco dopo
si sposano. Un matrimonio fatto per allegria. Ma poi il matrimonio si fa
famiglia e con essa arrivano le regole, una delle quali è che bisogna essere
uguali a tutte le altre famiglie. Nasce il gioco (divertentissimo e insieme
triste) della "casa". E con esso, per uguale allegria, la Ginzburg fa
nascere il gioco del suo teatro. Valerio Binasco teatro stabile di firenze
presenta maria amelia monti, antonio catania in ti ho sposato per allegria di
natalia ginzburg. con ariella reggio, giulia weber, elena dragonetti. regia
valerio binasco, scene Antonio Panzuto, costumi Sandra Cardini, musiche a cura
di Andrea Nicolini, luci Laura Benzi, assistente alla regia Lorenzo Martino
Toni. E' uno spettacolo prodotto da Roberto Toni. Al Teatro manzoni dal 4
al 30 novembre 2003, orari: feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30.
C'ERA UNA VOLTA NEL PAIOLO, MOSTRA A GRIFFA
Da domenica 26 a venerdì 31 ottobre presso il Centro di Accoglienza della
Riserva Naturale Speciale Sacro Monte della SS. Trinità verrà allestita la
mostra "C'era una volta nel paiolo". L'esposizione è un viaggio nelle
tradizioni alimentari locali proposto dall'Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone
per gustare, attraverso immagini, oggetti e ricostruzioni di ambienti d'epoca,
un mondo di memorie e atmosfere legate alla cucina tradizionale. In una serie di
pannelli colorati e gioiosi, è possibile vedere gli alimenti che ornavano le
tavole dei nostri nonni, incontrando personaggi simpatici come la castagna
curiosa, il grano sultano o il grappolo ubriaco. L'inaugurazione della mostra
avverrà durante la giornata di domenica "Antichi Sapori" al Sacro
Monte di Griffa. La mostra sarà visitabile nei seguenti orari: domenica 15-17;
lunedì-mercoledì 15-17; martedì-giovedì-venerdì 9-12.
Info: Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone tel. 0323-89622; Riserva Sacro
Monte sacromonte_ghiffa@libero.it
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