NOTIZIARIO
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di
MARTEDI'
18 NOVEMBRE 2003
pagina 4
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"PER UNA SETTIMANA PARLEREMO DELL'UOMO"
LA RICERCA
: UN'OCCASIONE DI SVILUPPO PER L'ITALIA E L'EUROPA STANCA: "IL GOVERNO
INDICA
LA BIOINFORMATICA COME
UNA SFIDA"
Milano, 18 novembre 2003 - "L'italia non ha perso il
treno della bioinformatica. Per questo il settore è stato indicato dal
Governo come una delle maggiori sfide della ricerca nell'Information
Technology. Su questo fronte la situazione italiana necessita però di
ulteriori stimoli e, quindi, d'intesa con il Ministro Moratti abbiamo già
promosso l'inserimento della bioinformatica nel Piano Nazionale della
Ricerca ". Ad assicurare un'attenzione nuova e selettiva a questo
delicatissimo campo è stato Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, intervenendo a Milano al convegno della Fondazione S.raffaele e
dell'Ibm per il decennale del Dibit. Dopo aver ricordato che "la metà
delle aziende italiane di biotecnologie è localizzata in Lombardia e che
qui vi è anche la più rilevante concentrazione di investimenti in
tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) con quasi il 23%
del totale", il ministro Stanca ha sottolineato come "la ricerca
non è più lineare, ma è divenuta ormai un fatto sistemico ed oggi si
incrocia in una sorta di 'triangolo multidisciplinare' che mette in evidenza
come l'innovazione radicale derivi dall'intersecarsi continuo di
biotecnologie, nanotecnologie e informatica. Tendenza che ho constatato
personalmente nella visita che ho appena compiuto a vari centri di ricerca
universitari e privati negli Usa, dove il rapporto tra imprese e atenei è
molto stretto e significativo e c'è pure una notevole mobilità dei
ricercatori fra settori pubblico e privato". Il ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie ha poi tracciato un quadro dei principali
interventi del suo dicastero specifici per il settore della sanità, a
partire dalla telemedicina, per la quale è previsto il collegamento con una
rete telematica a larga banda tra i centri d'eccellenza del Servizio
Sanitario Nazionale per fornire telepatologia, il teleconsulto e la
telediagnosi anche ai nosocomi delle 21 isole minori poste negli arcipelaghi
del Mediterraneo ed ai 47 ospedali italiani nel mondo presenti in 21 paesi.
Inoltre sarà allestita una rete telematica in grado di fornire servizi
oncologici ai centri sanitari delle Regioni del Sud e servizi di
teleformazione (e-Learning). Ed ancora, ha aggiunto il ministro Stanca,
la Rete
dei tumori rari, un progetto che collegherà con reti a larga banda ad alta
velocità i centri di eccellenza per lo studio e la cura di queste
patologie. Sperimentazione di formazione a distanza per coinvolgere i medici
di medicina generale nelle regioni del Sud. Per eseguire, nel pieno rispetto
della privacy, un monitoraggio costante della spesa sanitaria, a tutti i
cittadini verrà prossimamente fornita una tessera sanitaria con
identificativo personale con codice a barre, attraverso l'identificazione
dei cittadini nella fase di accesso ai servizi sanitari. "Mediante la
realizzazione di una rete telematica ad alta velocità che collegherà 146
reparti pediatrici con le scuole, si garantirà la continuità nella
frequenza scolastica per gli alunni ricoverati in ospedale, facendoli
sentire parte di una classe, interrompendone l'isolamento e migliorando il
processo terapeutico", ha proseguito Stanca, il quale ha reso noto che
"sto definendo iniziative di sostegno, mediante strumenti di finanza
innovativa, allo sviluppo di aziende ad alta tecnologia anche nel campo
delle biotecnologie e specificatamente nelle aree del Sud".
LA RICERCA OFFRE
NUOVE SPERANZE AI DIABETICI
Bruxelles, 18 novembre 2003 - Il 14 novembre,
Giornata mondiale del Diabete, i circa 194 milioni di diabetici di tutto il
mondo hanno ricevuto una buona notizia: un team di ricercatori statunitensi
ha annunciato di aver arrestato ed invertito il diabete di tipo 1 nei topi.
Il 13 novembre,
la Commissione
europea ha reso noto il finanziamento di un progetto integrato del valore di
11,7 milioni di euro per studiare il trattamento dell'obesità, una delle
principali cause del più comune diabete di tipo 2. I soggetti affetti da
diabete di tipo 1 non sono in grado di produrre insulina e per sopravvivere
necessitano di regolari iniezioni di quest'ormone. L'insulina viene
normalmente prodotta dalle cellule insulari del pancreas, che, nei
diabetici, vengono distrutte dal sistema immunitario dell'organismo. Senza
l'insulina, i soggetti affetti da diabete di tipo 1 non sono in grado di
convertire gli zuccheri in combustibile, pertanto i livelli di glucosio nel
sangue aumentano pericolosamente. Il team di scienziati americani ha già
scoperto che, iniettando delle cellule spleniche prelevate da topi sani in
topi affetti da diabete, il sistema immunitario di quest'ultimi può essere
rieducato ad accettare il trapianto di cellule insulari. Nell'ultima
ricerca, tuttavia, i ricercatori hanno utilizzato un tipo specifico di
cellula splenica e hanno osservato con stupore che i topi diabetici
cominciavano a produrre loro stessi cellule insulari in grado di secernere
insulina. Il dott. David Nathan, direttore del Centro di diabetologia del
Massachusetts General Hospital, presso il quale è stata condotta la
ricerca, avrebbe affermato: "Gli straordinari risultati ottenuti sul
modello murino di diabete di tipo 1 suggeriscono la possibilità di bloccare
la distruzione delle cellule produttrici di insulina nei pazienti che stanno
sviluppando la malattia. In questo modo, si potrebbe riuscire ad invertire
il processo della malattia anche nei pazienti con diabete conclamato".
In concomitanza con
la Giornata
mondiale del Diabete,
la Commissione
ha annunciato altresì il lancio di un progetto integrato quinquennale per
affrontare il problema dell'obesità, principale causa anche dell'altro tipo
di diabete. Il sovrappeso può impedire all'organismo di mantenere la
glicemia entro livelli normalmente bassi. Alla luce del costante aumento del
peso medio degli europei, 24 partner di dieci paesi europei parteciperanno
ad un progetto, volto ad individuare i meccanismi cerebrali che influenzano
l'obesità. Com'è noto, determinate regioni del cervello svolgono un
importante ruolo nella regolazione del peso corporeo, pertanto il team
esaminerà i circuiti cerebrali di regolazione per convalidare nuovi metodi
di trattamento dell'obesità. A tal fine i partecipanti al progetto
integrato utilizzeranno approcci genomici avanzati, conducendo analisi
dettagliate sui gruppi campione di pazienti e ricerche genetiche su modelli
animali. Il commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin ha affermato: "L'obesità è una delle principali cause del
diabete. Essa rappresenta un importante fattore di rischio e la riduzione
del peso spesso migliora il controllo della glicemia, favorendo così il
trattamento del diabete. Questo nuovo progetto di ricerca è un primo
esempio della realizzazione pratica dello Spazio europeo della ricerca nel
settore della diabetologia". Per maggiori informazioni sulla priorità
"Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" della
Commissione visitare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/lifescihealth/home.html
VENTISETTE MILIONI DI PILLOLE BLU : PISTOIA
LA CITTÀ DOVE
SI FA MAGGIOR CONSUMO DI VIAGRA, IL LAZIO IN TESTA ALLA CLASSIFICA DELLE
REGIONI
Roma, 18 novembre 2003 - Con 27 milioni di pillole consumate in Italia dal
lancio (ottobre 1998) ad oggi, Viagra (sildenafil citrato) è il farmaco per
il trattamento della disfunzione erettile con il più alto numero di
prescrizioni in Italia. Sono 148 milioni le pillole blu consumate in Europa
e oltre 1 miliardo nel mondo, per oltre 130 milioni di prescrizioni e 600
mila medici coinvolti. In dettaglio, tra gennaio e agosto 2003, le pillole
di Viagra consumate in Italia sono state oltre 4 milioni, risultato che
consente una previsione di crescita anche per questo quinto anno. Dove in
particolare si fa maggior uso di Viagra? Secondo la classifica stilata sulla
base dei dati Ims Health, relativi ai primi otto mesi del 2003, la città
italiana che registra il maggior consumo di Viagra è stata Pistoia con 622
pillole consumate ogni 1.000 uomini sopra i 40 anni, seguita da Roma (618
pillole), Modena (564 pillole), Firenze (563 pillole) e Rimini (554
pillole). Chiudono la classifica Enna (150 pillole), Nuoro (144 pillole) e
Potenza (130 pillole). Per quanto riguarda le regioni, invece, in testa si
trova il Lazio con 530 pillole consumate ogni 1.000 uomini over 40.
La Toscana
(511 pillole) con 5 città nelle prime 10 si aggiudica il secondo posto.
Seguono Emilia Romagna (497 pillole), Umbria (460 pillole) e Liguria (425
pillole). Bisogna aspettare l'ottavo posto per trovare una regione del sud:
si tratta della Campania che consuma 353 pillole blu. Staziona, invece, al
ventesimo posto
la Basilicata
, che con 144 pillole di Viagra consumate, si aggiudica anche quest'anno
l'ultimo posto. Al suo quinto anno di commercializzazione Viagra si conferma
nuovamente farmaco leader nel trattamento per la disfunzione erettile.
Facendo riferimento ai dati Ims Health relativi al consumo complessivo in
Italia dei farmaci orali contro
la De
per il periodo gennaio-agosto 2003, la quota di mercato di Viagra risulta
infatti pari al 72,6%. I concorrenti di Viagra (6 farmaci) detengono,
invece, complessivamente una quota di mercato pari al 27,4%. "Il
consumo dei farmaci per il trattamento della disfunzione erettile è in
continua crescita, tanto da far registrare nell'ultimo anno un aumento
complessivo del mercato del 26%" - afferma Fanny
La Monica
, Responsabile Comunicazione di Pfizer Italia. "Questa è un'ulteriore
conferma che sta cambiando l'approccio culturale alla disfunzione erettile,
condizione su cui è importante intervenire il più precocemente
possibile".
“OBIETTIVO” PUNTATO SUL TUMORE PROSTATICO IN ITALIA VENGONO
DIAGNOSTICATI OGNI ORA 3 NUOVI CASI 800 STUDIOSI RIUNITI AD ANCONA PER FARE
IL PUNTO SULLA MALATTIA
Milano, 18 novembre 2003 - La neoplasia prostatica, una delle neoplasie più
frequente nell’uomo dopo i 50 anni, nonostante i progressi compiuti,
rappresenta tuttora uno dei problemi più preoccupanti della medicina. Basti
pensare che nel maschio è la prima patologia per incidenza nel Mondo, che
nostro Paese si stimano circa 40.000 nuovi casi all’anno e che, dopo il
tumore del polmone, rappresenta la seconda fra le cause di morte. Su questo
problema tuttora complesso
la Società Italiana
di Urologia Oncologica (Siuro), presieduta dal Prof. Giuseppe Martorana,
clinico urologo di Bologna, ha tenuto il Xiii Congresso ad Ancona ben 800
clinici e studiosi.
La Siuro
è una società scientifica nata nel 1990 e la sua caratteristica è quella
di avere un’adesione multidisciplinare in quanto raduna urologi, oncologi,
radioterapisti, radiologi, patologi, biologi, psicologi, epidemiologi, tutti
coinvolti nell’impegno quotidiano richiesto dall’urologia oncologica. Il
Congresso, presieduto dal Prof. Giovanni Muzzonigro, clinico urologo di
Ancona, ha visto coinvolte tutte le maggiori società scientifiche che, sia
in Italia che all’estero, si occupano del tumore alla prostata. Dai lavori
del congresso emergono conferme, prospettive e nuovi spunti. La qualità di
vita: uno strumento per personalizzarne la valutazione Anche grazie ai
progressi nelle procedure terapeutiche e diagnostiche oggi si può dire che,
per i soggetti colpiti da neoplasia prostatica, si è raggiunta maggiore
garanzia per la loro sopravvivenza. A questo punto diventa importante che ci
si occupi di qualità di vita. Al riguardo va ricordato quali sono i
principali problemi che affliggono gli uomini sottoposti ai diversi
trattamenti terapeutici: a seconda del tipo di trattamento, i più frequenti
possono essere i problemi sessuali (impotenza e calo del desiderio) ed i
problemi urinari e di evacuazione. L’argomento è stato oggetto di
approfondimento durante il Congreso della S.i.ur.o. Il dottor Alessandro
Bertaccini, ricercatore presso
la Clinica Urologica
della Università di Bologna, ha presentato uno strumento (questionario) per
la “misurazione” della qualità di vita nei pazienti con tumore alla
prostata. Il “Bononian Satisfaction Profile – Prostate Cancer” (Bsp) ,
così si chiama tale strumento, costituisce una novità nel nostro paese in
due sensi. È il primo specifico per questa patologia che focalizzi il punto
di vista del paziente: le domande infatti si riferiscono a quanto la persona
è soddisfatta di alcuni particolari aspetti della propria vita (per esempio
la attività sessuale). Il secondo aspetto di novità è rappresentato dal
fatto che il “Bononian Satisfaction Profile – Prostate Cancer” è il
primo strumento in tale ambito interamente sviluppato in Italia. La maggior
parte degli studi che si occupano di qualità di vita hanno infatti
utilizzato fino ad oggi questionari nati e cresciuti nei paesi anglossassoni,
che hanno indubbiamente una cultura diversa dalla nostra. La filosofia che
ha guidato i ricercatori della Suola di Bologna nello sviluppo di tale
strumento è stata quella di creare qualcosa di semplice (sono sufficienti
20 minuti per compilarlo in tutte le sue parti), facilmente comprensibile e,
soprattutto, tiene in considerazione il punto di vista del singolo sogetto.
I dati raccolti sono preziosi per un approccio personalizzato ai problemi
che affliggono il paziente.
I REGIMI TERAPEUTICI CON KALETRA SOPPRIMONO L’HIV IN MANIERA DURATURA I
RISULTATI A 5 ANNI SI UNO STUDIO CONDOTTO SU PAZIENTI NAIVE HIV POSITIVI
Chicago, 18 novembre 2003 - I dati a 5 anni, di uno studio recentemente
presentato alla 43^ edizione della Interscience Conference on Antimicrobial
Agents and Chemotherapy (Icaac), tenutasi a Chicago, dimostrano che la
maggioranza dei pazienti naive Hiv positivi, inizianti la terapia con
Kaletraò (Lopinavir/ritonavir), inibitore della proteasi dei Laboratori
Abbott, quale parte del loro regime terapeutico, mantengono livelli non
dosabili di Hiv (al di sotto di 50 copie/mL) a distanza di 5 anni
dall’inizio della terapia. I livelli virali rimangono non dosabili quando
Kaletraò è associato a due iinibitori nucelosidici della trascrittasi
inversa. La bassa carica virale, misurata tramite i livelli di Hiv Rna, si
è accompagnata ad un incremento della conta dei Cd4, anche nei pazienti in
stadio più avanzato di malattia (quelli con valori di Cd4 inferiori a 50
cellule/mm3 all’inizio del trattamento). Kaletraò è inoltre risultato
ben tollerato, nel corso dei 5 anni di studio. “Questi incoraggianti
risultati dimostrano che i regimi basati su Kaletraò rappresentano una
potente opzione di prima scelta per pazienti naive, per la capacità di
sopprimere a lungo termine l’Hiv,” ha detto J. Eron, Professore
Associato di Medicina e Direttore del Centro per
la Ricerca
sull’Aids dell’Università della Carolina del Nord, Usa e sperimentatore
principale di questo studio. I dati di questa sperimentazione randomizzata,
prospettica, di fase Ii, sono relativi a 100 pazienti naive e dimostrano che
il 64% e il 67% dei pazienti mantiene, a distanza di 5 anni, la carica
virale al di sotto delle 50 e 400 copie/mL, rispettivamente, alla cosiddetta
analisi intent-to-treat (che considera i dati mancanti come fallimenti
terapeutici). Dei 68 pazienti che erano ancora in terapia a 5 anni di
distanza, il 94% e il 99% manteneva la carica virale al di sotto di 50 e di
400 copie/mL, rispettivamente. Lo studio ha anche dimostrato che il
trattamento con regimi basati su Kaletraò si accompagna ad un miglioramento
immunologico, nella maggioranza dei pazienti. La conta dei Cd4 ha presentato
continui incrementi nel corso di 5 anni di terapia, con un aumento medio di
510 cellule/mm3. I pazienti in stadio più avanzato di malattia (con conta
dei Cd4 inferiore a 50 cellule/mm3 all’inizio della terapia) hanno
mostrato un incremento medio di 519 cellule/mm3. Kaletraò è stato
generalmente ben tollerato, nel corso dei 5 anni di studio, e gli eventi
avversi più frequenti sono stati soprattutto di tipo gastrointestinale.
Sono stati osservati incrementi dei lipidi (grassi nel sangue), non a
digiuno, ma valori di colesterolo totale e di trigliceridi particolarmente
elevati (definiti di grado 3) sono stati rilevati in nessun paziente e in
quattro pazienti, rispettivamente, a 5 anni di distanza. Solo una minoranza
di pazienti ha utilizzato dei farmaci per abbassare il livello di lipidi,
pre trattare questi incrementi. “Ci sono pochi studi condotti fino a 5
anni nel campo della ricerca clinica sull’infezione da Hiv, e siamo molto
incoraggiati da questi risultati che dimostrano come sia possibile
sopprimere il virus, avere un beneficio immunologico e una buona
tollerabilità a lungo termine,” ha detto il Dr U. Di Luzio Paparatti,
Direttore Medico di Abbott Spa e già Professore a contratto sulla Terapia
Antivirale, presso
la Scuola
di Specializzazione in Infettivologia dell’Università di Pavia. Altre
informazioni su Kaletraò e
la Abbott Kaletraò
è stato approvato in Europa nel marzo 2001 per il trattamento
dell’infezione da Hiv negli adulti e bambini (al di sopra dei 2 anni di età),
in associazione ad altri farmaci antiretrovirali. Gli effetti collaterali più
frequentemente riportati, e di intensità da moderata a grave in persone
adulte, sono diarrea, sensazione di stanchezza o debolezza, cefalea e
nausea. Nei bambini l’effetto collaterale più frequentemente osservato è
il rash (eruzioni cutanee). Kaletraò non dovrebbe essere utilizzato con
determinati farmaci. L’assunzione di Kaletraò e alcuni particolari
farmaci potrebbe creare le premesse per gravi effetti collaterali e
compromettere la vita dei pazienti. I pazienti dovrebbero sempre consultare
il proprio medico curante prima di assumere nuovi farmaci, inclusi quelli
esenti da prescrizione medica o i preparati galenici o di erboristeria. Www.kaletra.com
www.Abbott.com
A DEDALUS, GRUPPO DATAMAT,
LA GARA PER
IL NUOVO SISTEMA INFORMATIVO DELL’ISMETT L'ISTITUTO MEDITERRANEO PER I
TRAPIANTI E TERAPIE AD ALTA SPECIALIZZAZIONE
Roma, 18 novembre 2003 – Dedalus S.p.a., società di informatica sanitaria
del Gruppo Datamat, si è aggiudicata - in raggruppamento temporaneo di
impresa con Metafora, Enco e Fima International - la gara per la fornitura
del nuovo Sistema Informativo per la gestione dell’attività clinica e
amministrativa dell’Ismett di Palermo, uno dei principali centri di
trapianto in Italia e nel bacino euromediterraneo. La gara, del valore di
oltre un milione di euro, riguarda l’informatizzazione delle aree
Amministrativo-contabile e del Personale, nonché di quella Ospedaliera
negli aspetti gestionali e clinici (Gestione dei Ricoveri, Prenotazioni,
Gestione di Reparti e Ambulatori, Cartelle Cliniche, Refertazione,
Diagnostica Strumentale). L’informatizzazione dell’Ismett avverrà
attraverso Vitruvio, la nuova piattaforma integrata di servizi applicativi
sanitari, che costituisce un approccio assolutamente innovativo per la
gestione della salute nel suo complesso. Vitruvio è un sistema integrato
per tutti gli attori della sanità: non soltanto l’ospedale o l’azienda
sanitaria locale, ma anche i medici di medicina generale e gli specialisti.
Con Vitruvio i processi sanitari sono stati rivisti e ripensati non soltanto
in funzione delle nuove opportunità tecnologiche, ma soprattutto calando in
sanità concetti e metodologie già impiegati con successo in altri settori.
L'ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta
Specializzazione) è una struttura moderna e dinamica che nasce come
progetto di Sperimentazione Gestionale in campo sanitario, grazie alla
partnership tra il Centro Medico dell'Università di Pittsburgh (Upmc Health
System, sede del più prestigioso centro trapianti del mondo) e
la Regione
siciliana attraverso le aziende ospedaliere palermitane Civico e Cervello.
“L’aggiudicazione di questa gara è per noi un grande successo. –
afferma Giorgio Moretti, Consigliere di Datamat e Vice Presidente di Dedalus
- La strategia di Dedalus costruita sui forti investimenti in innovazione e
nuovi prodotti comincia a dare i sui frutti. Infatti, se è indubbio che il
processo di ammodernamento del sistema clinico-sanitario nazionale ed
internazionale passerà sempre di più dall’utilizzo di strumenti
tecnologici adeguati, oggi Vitruvio è l’unica piattaforma di nuova
concezione resa disponibile al mercato. L’ismett è una struttura
all’avanguardia ed altamente prestigiosa ed il progetto è una pietra
miliare del settore per le sue caratteristiche di innovatività e complessità:
dall’aderenza agli standard emergenti in sanità (Hl7 – Ihe)
all’aspetto di integrazione ed interoperabilità dei sistemi”.
“Abbiamo scelto Datamat e la piattaforma Vitruvio di Dedalus – afferma
Gonzalo Romero Lauro, direttore del servizio Sistemi Informativi dell’Ismett
– dopo un processo di valutazione particolarmente accurato, sia sul
versante tecnologico, che su quello strategico. Abbiamo lavorato con molto
impegno a questo progetto e la parola chiave per il nuovo sistema
informativo è “integrazione”.
“IL PONTE DEI DIRITTI” DI LILA CEDIUS DAL
1° DICEMBRE – GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL’AIDS AL 10 DICEMBRE –
GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Milano, 18 novembre 2003 - Lila Cedius (Centro per i Diritti Umani e
la Salute
pubblica), la struttura che conduce i progetti internazionali della Lila
(Lega Italiana per
la Lotta
contro l’Aids), presenta “Il Ponte Dei Diritti”: iniziative
organizzate dall’associazione per celebrare
la Giornata Mondiale
di Lotta all’Aids e
la Giornata Mondiale
dei Diritti Umani. Il Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) si conferma
come un punto di riferimento fondamentale per la scena musicale
indipendente. L’appuntamento di quest’anno è per il 29 e 30 novembre a
Faenza (Ra). Questa edizione vedrà Lila Cedius partner del Mei. Il 29
novembre, al mattino, parteciperà alla mattinata di apertura Vittorio
Agnoletto, Responsabile Scientifico di Lila Cedius. Il ricavato della
vendita della maglietta e del portachiavi “ufficiali” della
manifestazione andranno a sostenere Lila Cedius. A disposizione del pubblico
ci sarà, durante la manifestazione, un banchetto informativo
dell’associazione. “Contacto 2003 - Artisti Per Lila Cedius” Una
mostra di illustrazioni e fumetti dall’1 al 14 dicembre 2003 alla Libreria
Internazionale Ulrico Hoepli - Spazio Espositivo secondopiano Via U. Hoepli,
5 (Mm Duomo) - Tutti i giorni dalle 10 alle 19. Il 1° dicembre, dalle ore
17.00 alle ore 19.00: inaugurazione. Mostra realizzata in collaborazione con
Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, Quipos e Alessandro Staffa. In
mostra tavole di: Altan, Andrea Valente, Sergio Staino, Renato Calligaro,
Fratelli Origone, Palumbo, Alessio Spataro, Milena Zanotelli, Paper
Resistance, Smasa, Katia Lorenzon, Elena Rapa,claudio Parentela, Maicol e
Mirco, Pira, Giancarlo Malagutti, Totto Renna, Dario Arcidiacono, Maurizio
Ribichini, David Vecchiato, Gianluca Costantini, Andrea Gualandri, Sandra
Virlinzi, Luca Genovese, Gianluca Foglia, Lele Corvi, Pasquale Todisco,
Stratolin, Alessandro Staffa, Pierre Bourrigault, Licia Vieri, Shanti,
Chicco Prog, Tiziano Perotto e altri! Il sito dell’associazione - Www.lilacedius.it
sarà in costante aggiornamento attorno al 1° dicembre con dati e
informazioni sull’Aids in generale e con aggiornamenti dal Sudafrica. Lila
Cedius è impegnata in questo periodo nella diffusione della nuova campagna
stampa creata gratuitamente per l’associazione dall’agenzia Grey
Worldwide. La campagna vuole invitare alla conoscenza e al sostegno
dell’associazione, impegnata in interventi di lotta all’Aids e di
promozione del diritto alla salute in Sudafrica, nell’Europa dell’Est e,
in Italia, in progetti per la popolazione immigrata e di riduzione dei
rischi derivanti dall’abuso di sostanze stupefacenti. “Piantala! “:
Marina Abramovic ; Stefano Arienti; Studio Azzurro ; Carlo Bach ; Paololuca
Barbieri; Letizia Cariello; Gea Casolaro; Roberto Coda Zabetta; Paola Di
Bello; Aimara Garlaschelli; Nido; Franco Vaccari. Una mostra a cura di
Moreno Gentili. Dodici artisti in Dodici Piante A sostegno del Progetto
Sudafrica di Lila Cedius e dell’associazione Adisco N.o. Gallery - Via
Matteo Bandello 14, Milano 12 artisti contemporanei stanno realizzando 12
opere d’arte legate all’ambiente che verranno messe in vendita il 16
dicembre 2003 presso
la N.o. Gallery
di Milano Presentazione alla stampa martedì 16 dicembre 2003 ore 13.00.
L’inaugurazione della mostra è martedì 16 dicembre 2003 dalle 18.30 alle
21.00 “Piantala!” è una mostra-evento dedicata all’ambiente e
all’uomo, alla coabitazione necessaria tra natura e figura umana, tra
esseri viventi che osservano, respirano e vivono insieme tra azione –
quella dell’artista, in questo caso quella dei bambini sudafricani e dei
bambini meno fortunati in genere, per stabilire un principio di solidarietà.
L’intero ricavato della vendita delle piante verrà devoluto alla Lila
Cedius e all’Adisco. Lo sponsor è Corepla, il Consorzio Nazionale per
la Raccolta
, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica. La
mostra rimarrà aperta al pubblico da martedì 16 dicembre
2003 a
giovedì 15 gennaio 2004 dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso domenica e da
mercoledì 24 dicembre
2003 a
martedì 6 gennaio 2004.
HA CHIUSO I BATTENTI SMAUSICILIA 2003, PIÙ
STATO E MENO ICT IN SICILIA
Catania, 18 novembre 2003 - Ha chiuso i battenti la seconda edizione di
Smausicilia, la manifestazione dedicata all'Ict tutto Mediterraneo dell'Etna
Valley. La manifestazione ha avuto regolarmente il suo corso anche dopo lo
sfortunatissimo inizio causato da un forte acquazzone che ha colpito la
struttura fieristica 'Le Ciminiere'allagando alcuni stand e facendo cedere
alcuni pannelli del controsoffitto. Quasi del tutto assenti le grandi realtà
nazionali nel campo dell'Ict, ricordiamo la sfavillante presenza dell'anno
scorso di I.net ospite della siciliana Global Communication, Quest'anno
Smausicilia poteva contare solo sulla presenza di Microsoft ed Ibm. Grande
delusione per coloro i quali si aspettavano una massiccia rappresentanza
delle aziende dell'Etna Valley (www.Etnavalleyblog.it); non erano presenti
infatti colossi quali Stmicroelectronics e molte tra le realtà più
rappresentative dell'hitech catanese, alcune delle quali avevano già
partecipato all'edizione nazionale di Smau, hanno quest'anno hanno scelto di
non essere presenti. Degna di nota anche l'assenza dell'Università di
Catania ampiamente impegnata sul fronte dello sviluppo del polo tecnologico.
Massiccia invece la presenza delle istituzioni statali, che dall'Istituto
Autonomo Case Popolari sino all'Usl7 Catania erano ampiamente rappresentate,
come pure le forze dell'ordine ad eccezione dei Carabinieri che all'ultimo
minuto ha cancellato la propria presenza in pieno rispetto delle vittime di
Nassyria. Insomma si è proprio avuta la sensazione di una manifestazione
quasi di ordine 'statalistico' assolutamente non rappresentativa
dell'attuale periodo di espansione dell'Ict siciliano e quindi 'snobbata'
dalle realtà più dinamiche che rifiutano questo taglio. Una manifestazione
che a questo punto ha bisogno di ridefinire i suoi obiettivi e soprattutto
la propria personalità scegliendo definitivamente il proprio target.
SALONE DEL VINO L'EST EUROPA PROTAGONISTA AL SALONE.
WORKSHOP, CONVEGNI E UN PRANZO PER ABBINARE I VINI ITALIANI ALLA CON
LA CUCINA DELL'EST
Torino, 18 novembre 2003 - L'est Europa è uno dei protagonisti di rilievo
della terza edizione del Salone del Vino che si inaugura domani nei
padiglioni di Lingotto Fiere a Torino, sono infatti diverse le strategie
poste in atto alfine di creare fattivi rapporti commerciali tra i Paesi
dell'Est Europa e i produttori di vini italiani. Sono principalmente tre gli
assi di questa azione: lunedì, un importante workshop, realizzato con il
contributo di Enoteca d'Italia e Regione Piemonte, che vedrà impegnati i
principali buyers di questi Paesi che avranno una fitta serie d'incontri
programmati con circa 150 aziende produttrici del nostro Paese. Un altro
momento importante sarà costituito nella giornata di martedi dal convegno,
con la partecipazione dell'Agenzia delle Dogane (Ministero delel Finanze),
sulla logistica e sulle problematiche doganali che ancora possono creare
freni alla diffusione del prodotto italiano in questi Paesi. Ma il vero
"momento della verità" si può definire il pranzo nel quale
Enotime Magazine e Lingotto Fiere ricevono giornalisti e operatori nella
Sala Ristorazione del padiglione 5 dove ha luogo un pranzo definito
"educational" denominato "Sapori dall¹Ests" che vuole
far scoprire le peculiarità poco note della cucina dei Paesi dell'Est
Europeo e studiarne le possibilità di abbinamento con i vini italiani. In
questo contesto non è banale, per il vino italiano, aprirsi uno spazio fra
le cucine slave e polacche, che sono attualmente in splendida rielaborazione
e che non si limitano a sfornare esclusivamente piatti tradizionali. Di
questo ed altro ancora si parla durante questo importante momento che il
Salone del Vino e Enotime Magazine hanno realizzato proponendo appunto un
menù, illustrato dal giornalista Mario Crosta e curato dal noto chef
polacco Dariusz Wójcicki, costituito da 5 piatti provenienti ognuno da un
diverso Paese dell'Est Europa. Il menù sarà composto da: Bliny di salmone
con caviale nero (Russia); Lucioperca arrostito in pancetta con patate
bollite e insalatina di pomodori (Ucraina); Zuppa piccante di gulash
(Ungheria); Cosciotto d'agnello lardellato con melanzana e patate arrosto
(Slovacchia); Torta di mele in salsa di vaniglia alla moda del Papa
(Polonia). Le ricette saranno disponibilio su www.Salonedelvino.com
TECNARGILLA 2004, UNA FIERA IN COSTANTE
EVOLUZIONE
Rimini, 18 novembre 2003 - Si terrà a Rimini, dall’1 al 5 ottobre 2004,
la 19a edizione di Tecnargilla, la maggiore manifestazione mondiale dedicata
alle tecnologie e alle forniture per l’industria ceramica e del laterizio,
organizzata da Rimini Fiera Spa, in collaborazione con Acimac (Associazione
Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica). Una leadership
nel panorama fieristico internazionale del settore confermata dalle cifre
della passata edizione svoltasi a Rimini nel 2002: 801 espositori di cui 244
stranieri provenienti da 31 paesi, una superficie espositiva lorda di
80.000 metri quadrati
(+14,2% rispetto alla precedente edizione del 1999), 29.689 visitatori (+7%
rispetto al 1999), di cui 10.697 provenienti da 84 paesi esteri. Una
crescita costante che fa oggi di Tecnargilla la più vasta area espositiva
del comparto (aumentata del 116% nelle 4 edizioni svoltesi tra il 1995 e il
2002), e la vetrina preferita dai visitatori (+51% nello stesso periodo). Ciò
nonostante, Tecnargilla non rinuncia a proporsi come evento fieristico
capace di evolvere parallelamente al mercato cui si rivolge, con
l’obiettivo di offrire ai propri espositori e visitatori un servizio
sempre più qualificato e in linea con le rispettive esigenze. Per
l’edizione 2004 non mancano le novità, tra cui: le date e i giorni di
svolgimento della manifestazione, il lancio di Claytech, la nuova sezione
espositiva dedicata all’industria dei laterizi, l’ampliamento della
sezione Kromatech, dedicata alla tecnologia del colore, creatività e
tendenze in ceramica, inaugurata nel 2002, l’ampliamento del quartiere
fieristico di Rimini grazie al quale Tecnargilla 2004 disporrà di due nuovi
padiglioni per un totale di circa
13.000 metri quadrati
in aggiunta a quelli già occupati nel 2002, oltre alla stazione ferroviaria
interna al quartiere. Tra le novità, prima fra tutte la nuova cadenza
dell’evento che da triennale diventa biennale. Ufficializzata lo scorso
giugno dal Presidente di Rimini Fiera Spa, Lorenzo Cagnoni, e dal Presidente
di Acimac, Franco Stefani, la biennalità di Tecnargilla risponde a
un’esigenza espressa dalle stesse aziende del comparto, ossia poter
disporre di una vetrina con una tale capacità di attrattiva nei confronti
dell’intera clientela internazionale, che consenta di razionalizzare
l’impegno promozionale in campo fieristico evitando la dispersione di
risorse ingenti su un numero sempre maggiore di manifestazioni. Un obiettivo
che la storica cadenza triennale di Tecnargilla non poteva più garantire.
Se da un lato “il traguardo della biennalità – come ricorda il
Presidente Lorenzo Cagnoni – è stato possibile grazie anche ai positivi
esiti complessivi di Tecnargilla
2002”
, secondo il Presidente Franco Stefani, “la capacità della manifestazione
di consolidarsi come evento mondiale di riferimento per l’industria
ceramica è garantita soprattutto dal fatto che l’Italia rappresenta il
sistema industriale leader del settore ceramico, inteso sia nella componente
della tecnologia che in quella del prodotto finito (la piastrella) e che
entrambi i comparti sono presenti in maniera compatta e in sostanziale
contemporaneità rispettivamente al Tecnargilla di Rimini e al Cersaie di
Bologna”. Proprio in merito alla contemporaneità di Tecnargilla e Cersaie,
per consentire alla gran parte dei visitatori interessati a entrambi i
saloni di diluire le visite su 8 giorni invece che solo su 6 come nel 2002,
Tecnargilla 2004 non si svolgerà più dal martedì al sabato, in totale
concomitanza con la rassegna bolognese, bensì dal venerdì al martedì,
limitando la sovrapposizione tra le due fiere al solo weekend (venerdì 1,
sabato 2 e domenica 3 ottobre). La crescita di Tecnargilla negli ultimi
anni, sia sul fronte espositivo che su quello dell’affluenza di pubblico,
è frutto degli sforzi prodotti dagli organizzatori per qualificare la
manifestazione rispetto a due obiettivi primari. 1. Da un lato fare di
Tecnargilla la vetrina più esaustiva dell’intera filiera dei fornitori
dell’industria ceramica, affinché i visitatori potessero trovare in
un’unica fiera tutte le soluzioni alle varie esigenze produttive in campo
ceramico: non solo la componente meccanica (attrezzature e impianti
produttivi), quindi, ma anche tutto quanto proviene dall’indotto di questo
comparto, ossia servizi e forniture accessorie di vario genere, oltre
all’intero comparto delle materie prime, smalti e colori. Nonostante
l’impegno su questo fronte si mantenga alto anche in vista di Tecnargilla
2004, ottimi risultati si sono registrati già a Tecnargilla
2002, in
cui l’offerta espositiva riferita alle sole macchine per ceramica
rappresentava il 35% del totale, i servizi il 33%, e i fornitori di materie
prime, smalti e colori il 24%. 2. Il secondo obiettivo riguarda la capacità
di Tecnargilla di proporsi come fiera di riferimento per tutte le diverse
industrie produttrici di manufatti ceramici, ossia piastrelle, sanitari,
stoviglieria, ceramiche artistiche, laterizi, refrattari, ceramiche tecniche
e metalceramiche. Oltre ad essere indiscutibilmente la manifestazione di
riferimento mondiale delle tecnologie e forniture per la produzione di
piastrelle, Tecnargilla si è dimostrata una vetrina piuttosto completa
anche per quanto attiene gli altri comparti ceramici, capace di attirare a
Rimini la clientela internazionale di riferimento in questi settori. Ma è
proprio per rafforzare questa caratteristica di completezza di offerta
espositiva e conseguente capacità di attrazione di un più ampio pubblico,
che la grande novità di Tecnargilla 2004 sarà il lancio di una nuova
sezione, Claytech. “Claytech – Tecnologia, Ricerca e Innovazione per il
Laterizio”, è il nome della nuova sezione espositiva che sarà inaugurata
a Tecnargilla 2004 e che avrà come protagonisti le imprese che propongono
soluzioni tecnologiche per la produzione di laterizio, un comparto presente
a Tecnargilla nel 2002 con un centinaio di espositori che hanno occupato
circa
9.000 metri quadrati
lordi. Come avvenne già nel 2002 con la nascita della sezione Kromatech,
anche in questa occasione l’obiettivo degli organizzatori è dare maggiore
risalto e visibilità ad un settore che merita una sottolineatura
particolare e personalizzata anche in funzione di un target di visitatori
solo raramente interessato anche agli altri settori espositivi del salone
riminese. La sezione Claytech sarà ospitata quindi in un’unica area
espositiva, ben riconoscibile e delimitata da allestimenti e grafiche
personalizzate che richiameranno, anche nei colori, il nuovo logo (la
stilizzazione di un coppo inserito tra le due parti di uno stampo, che si
collegano visivamente alla C di Claytech e alla T di Tecnargilla). Claytech
non si limiterà solo ad un’area espositiva, ma diventerà una vera e
propria “fiera nella fiera”, un contenitore di eventi, quali convegni,
seminari e mostre, studiati specificatamente per attirare l’interesse di
visitatori ed espositori. Già confermata la collaborazione di
Andil-assolaterizi (l’associazione dei produttori italiani di laterizio)
per la realizzazione di alcune iniziative. E’ prevista inoltre
l’organizzazione di tour di gruppo per visitare alcune fornaci in cui
poter verificare il funzionamento delle più moderne tecnologie di
produzione. Non da ultimo, l’impegno di Rimini Fiera volto a richiamare a
Rimini tutti i produttori di laterizio del mondo, attivando una serie di
iniziative di marketing, tra cui: una specifica campagna pubblicitaria e di
comunicazione stampa sulle maggiori riviste internazionali dedicate
all’industria del laterizio, mailing e inviti personalizzati per questo
target, uno speciale supporto nell’organizzazione di viaggio e soggiorno
di visitatori stranieri. L’impegno e le risorse che Tecnargilla destinerà
al lancio di Claytech, non limiteranno l’attenzione nei confronti degli
altri settori espositivi ormai consolidati, né tanto meno di Kromatech, la
sezione dedicata alla tecnologia del colore, alla creatività e alle
tendenze in ceramica, inaugurata nel 2002 per assicurare un maggiore impatto
espositivo a quelle categorie di imprese che giocano un ruolo primario nella
definizione delle innovazioni di prodotto in ceramica, ossia: colorifici,
studi di terzo fuoco, studi di consulenza grafica, artistica e design,
laboratori serigrafici e fornitori di prodotti e attrezzature per
serigrafia, smaltatura e decalcomanie, produttori di materie prime per
smalti. Se già Kromatech 2002 riuscì ad occupare oltre
15.000 metri
di area espositiva, per Kromatech 2004 si prevede un ulteriore ampliamento,
dovuto alla richiesta di aumento di spazi da parte di molti dei 192
espositori presenti nel 2002, oltre che dalla domanda di partecipazione di
nuove aziende. Con queste premesse, Kromatech 2004 si presenterà non solo
come la più vasta rassegna dedicata alle tecnologie, ai prodotti, ai
servizi, al design e alla ricerca sul prodotto ceramico, ma anche come la più
qualificata ed esclusiva vetrina sulle tendenze e gli orientamenti più
innovativi dell’estetica ceramica, offrendo ai visitatori spunti e nuovi
stimoli creativi. Proseguono nel pieno rispetto dei tempi i lavori per la
realizzazione della nuova stazione ferroviaria “Rimini Fiera”, interna
agli spazi del quartiere fieristico, e quelli per l’ampliamento dei
padiglioni espositivi. “La stazione - dice il Presidente Lorenzo Cagnoni
– sarà inaugurata nel gennaio 2004, posizionata sulla sinistra
dell’ingresso principale (sud) di Rimini Fiera. Sulla direttrice
Milano-bari, prevede sia fermate di treni di linea durante lo svolgimento
delle manifestazioni, che fermate di treni charter. Un’opera in grado di
facilitare l’afflusso dei visitatori italiani, di favorire quello dei
visitatori esteri e che consentirà importanti sinergie con altri poli
fieristici. Il progetto - prosegue Cagnoni - è dello studio Gmp di Amburgo,
noto oltre che per l’architettura fieristica, per la realizzazione di
importanti stazioni ferroviarie, ultima in ordine temporale la nuova
stazione principale di Berlino. Il costo dell’opera è pari a circa 5
milioni e 800 mila euro. La stazione avrà un ottimo impatto estetico e
ambientale. Sarà dotata di una pensilina lunga
350 metri
e di un sottovia con ascensore per l’abbattimento delle barriere
architettoniche. Nei manufatti collocati sui due lati della pensilina,
troveranno spazio la sala d’attesa, la biglietteria, punti informativi
fiera ed esercizi commerciali. Sono già stati definiti con le Ferrovie i
giorni di attivazione del servizio di linea nel 2004, per un totale di 53
giornate annue e 16 treni giornalieri, da e per Rimini Fiera, in coincidenza
con le principali manifestazioni, qual è appunto il caso di Tecnargilla”.
Ma la realizzazione della stazione ferroviaria non è l’unica opera
strutturale che sta interessando Rimini Fiera. “
La Fiera
è in movimento – aggiunge Cagnoni - un ‘cantiere aperto’ che si
avvale di ottime professionalità tecniche. E’ partita il 18 giugno scorso
la prima fase d’ampliamento che porterà la superficie espositiva lorda
del quartiere dagli attuali 82 mila a 109 mila metri quadri e quella netta a
oltre 69 mila. Il progetto è sempre della Gmp di Amburgo, in assoluta linea
con lo stile architettonico dell’intero insediamento. In totale verranno
costruiti 4 i nuovi padiglioni: 2 sul lato ovest che saranno consegnati a
fine agosto 2004 e 2 su quello est pronti a fine agosto 2005. Forte anche il
potenziamento dei servizi tanto da poter rendere del tutto autonomi i due
ingressi laterali nel caso di manifestazioni diverse ma a svolgimento
contemporaneo: 12 complessive nuove sale convegni modulabili da 70 fino a
140 posti e d’utilizzo flessibile anche per operatori e stampa, due nuovi
free flow e due nuovi bar. E ancora, stanno procedendo i lavori di
ampliamento degli uffici direzionali. Abbiamo anche questa volta indicati i
tempi di conclusione dei lavori, accompagnati da due frasi, di Einstein e
Goethe, poste sull’ingresso principale, quale stimolo a mantenere sempre
viva l’inclinazione al progresso con lo sguardo all’uomo, alle sue
aspirazioni, alle sue attività”. Nell’ambito delle iniziative di
promozione e marketing di Tecnargilla, infine, è stato completato di
recente il restyling del sito ufficiale di Tecnargilla, all’indirizzo
www.Tecnargilla.it Il sito presenta ora una migliore e più immediata
fruibilità delle informazioni, una più corretta suddivisione dei
contenuti, ma soprattutto una nuova serie di servizi utili, pensati per
tutti i target di potenziali navigatori: gli espositori, ad esempio, avranno
da oggi la possibilità di verificare online la situazione di tutte le
pratiche avviate in merito a richiesta di spazi espositivi e servizi
aggiuntivi; i visitatori troveranno le informazioni e i link relativi a
viaggio e soggiorno a Rimini, oltre che la possibilità di verificare prima
del viaggio l’elenco e l’ubicazione in fiera degli espositori; per i
giornalisti, infine, arricchite anche le pagine della Press Area, con il
caricamento di una trentina di immagini fotografiche in alta risoluzione in
formato .Jpg da Tecnargilla 2002, l’archivio dei comunicati stampa e le
informazioni per l’accesso e l’accredito a Tecnargilla 2004. Infolink: www.Tecnargilla.it
ANNUNCIATI I VINCITORI 2003: CONCORSO DI
DESIGN INTERNAZIONALE "EMOTION IN MOTION"
Milano, 18 novembre 2003 – I vincitori del Concorso di Design
Internazionale "eMotion in Motion" 2002-2003 sono stati annunciati
durante le conferenze annuali sulle Tecnologie Time Compression tenutesi in
occasione della fiera Team 2003 (Birmingham 11-13 novembre). Sponsorizzato
da Dsm Somos e dalle riviste New Design e Tct, questo concorso
internazionale era aperto a designer professionisti e studenti, chiamati a
concorrere in categorie separate sul tema 'Sicurezza in viaggio'. I primi
premi, comprendenti 5000 Euro in buoni omaggio per servizi di prototipazione
rapida, sono stati assegnati al designer Stuart Cole del National Centre for
Product Design and Development Research (Pdr) ed allo studente Dong Young
Kim, Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam (Fhp),
Germania. Il Sig. Kim ha anche ricevuto, a nome del proprio istituto
scolastico, un buono omaggio di 2000 Euro per servizi di prototipazione
rapida, assegnato all'universita' dello studente vincente. "eMotion in
Motion" in breve Le iscrizioni a questo concorso sono rimaste aperte
dal novembre 2002 al maggio
2003. L
'obiettivo consisteva nell'aiutare i designer a comprendere e ad utilizzare
meglio le tecnologie dei materiali per prototipazione rapida (Rp)
attualmente disponibili e nel sondare la liberta' progettuale offerta da
questi strumenti tecnologici. I lavori sono stati valutati in base ai
seguenti criteri: rilevanza rispetto al tema in oggetto; interesse ed
impatto visivo; originalita', funzionalita' e complessita'; uso interessante
delle tecnologie Rp rispetto ai processi di produzione tradizionali La
giuria di 6 membri del concorso eMotion in Motion 2002-2003 comprendeva: Ty
Bacon, Dsm Somos; Rinus van den Berg, Dsm/dadc - Centro di design e sviluppo
delle applicazioni; Manuela Cifarelli, Material Connexion Milano; Josyane
Franc, Saint Etienne International Biennial Design Festival; Susanne Lengyel,
Associazione Tedesca dei Designer Industriali; Terry Wohlers, Wohlers
Associates Primo premio, categoria professionisti: - Stuart Cole e Paul
Walker: "U.f.o. 3" - Pdr - National Centre for Product Design and
Development Research (Cardiff, Gran Bretagna) Progettato per ridurre il
rischio di Trombosi Venosa Profonda (Dvt) a cui sono esposti i viaggiatori
sulle lunghe distanze, 'U.f.o. 3' e' una perfetta dimostrazione della
liberta' funzionale e creativa offerta dalle tecnologie dei materiali
avanzati. Il team di design del Pdr ha focalizzato il proprio lavoro sul
rapporto 2003 "Informazioni sulla trombosi venosa profonda associata ai
viaggi" pubblicato dal Ministero della Sanita' britannico, in base al
quale: "Tutti i passeggeri che viaggiano in aereo, anche quelli a piu'
alto rischio, possono ridurre le possibilita' di Dvt eseguendo... Semplici
esercizi". Tenendo bene a mente questo fatto, il team di design si e'
proposto di sviluppare un prodotto semplice per aiutare i passeggeri ad
eseguire facilmente questi esercizi. Il risultato e' un singolo componente
che incorpora cavita' con sfere rotanti ed uno snodo fra la base e la parte
superiore, che risulta flessibile all'applicazione di pressione. Per
realizzare la funzionalita' richiesta da U.f.o. 3 e' stato utilizzato il
materiale Watershed(tm) di Dsm Somos(r), una forte resina trasparente e
resistente all'umidita'. Primo premio, categoria studenti: - Dong Young Kim:
"2+1" - Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam
(Germania) Per aumentare la capacita' di percepire il pericolo incombente,
Dong Young Kim ha creato "2+1", che incorpora un "terzo
occhio" per un facile rilevamento visivo del traffico proveniente da
dietro. Particolarmente utile per le persone affette da handicap uditivi,
una piccola telecamera posizionata sul retro del dispositivo da indossare
sulla testa trasmette accuratamente al monitor frontale il campo di
attivita' posteriore. Grazie all'uso della tecnologia di scansione 3D, il
design puo' anche essere personalizzato dimensionalmente in base alle
esigenze individuali dell'utente. Finalisti: - Sarah Diakite', Emmanuelle
Becquemin, Edith Clavel - Les Powlet (Parigi, Francia) : "Alvea"
"Alvea", una boa di salvataggio inaffondabile. La struttura
interna e' costituita da celle separate, molto simili agli alveoli
polmonari, in modo tale che, se una di queste celle viene perforata, le
altre resistono, mantenendo a galla in modo sicuro la persona in difficolta'.
Il complesso design interno sarebbe impossibile da realizzare utilizzando le
tecniche tradizionali. - Ingo Heidenfelder - design:lab weimar Gmbh (Weimar,
Germania) : "Ray" Una piccola torcia ergonomica che si adatta
perfettamente al palmo della mano ed e' comoda da portare ovunque. Le
tecnologie Rp sono state applicate per identificare immediatamente
l'ergonomia e la praticita' del dispositivo. - Benjamin Haller - studente (Universita'
di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam, Germania): "Casco per
bicicletta" La forma unica di questo casco monoblocco puo' essere
realizzata su misura per un perfetto adattamento. Il design utilizza
vantaggiosamente gli elementi di supporto necessari durante il processo Rp
per creare una resistenza strutturale aggiuntiva. - Christian Wegner -
studente (Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam,
Germania): "Life Guard" "Life Guard" e' stato studiato
per tutti gli appassionati di sport estremi ed incorpora scomparti che
soddisfano le necessita' basilari in una situazione di emergenza: razzi di
segnalazione, segnalatore radio, farmaci, bende o un fischietto di
segnalazione ed un Cd contenente i dati medici personali dell'utente.
Menzioni d'onore: Marco Colasanti - designer (Frosinone, Italia): "Daffy";
Claudio D'onofrio - designer (Prata P.u., Italia): "City Car Seat"
(Sedile per City Car); Florian Haeussler - studente (Universita' di Scienze
Applicate, Potsdam, Germania): "Handrucksack" (Zainetto a mano);
Steve Walker/ian Fish/alan Absent - studenti (Universita' di Teeside,
Middlesbrough, Regno Unito): "Commuter Mask" (Maschera
commutatore); Patrick Gouriou/yan Marchand/emmanuel Robert - studenti (Ifts,
Charleville-me'zie'res, Francia): "Crash Helmet" (Casco di
protezione). Infolink: www.Dsm.com
ANDREOLI A CESANO MADERNO
PER ARCHITETTI E DESIGNER, NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER
LA LAVORAZIONE DI
CORIAN
Milano, 18 novembre 2003 - La
societa' Andreoli, specializzata nella lavorazione di Dupont Corian
e appartenente alla rete "Corian
Quality Network", aprira'
una nuova sede di
3.300 metri quadrati
, dotata di uno spazio dedicato all'incontro con designer e architetti e
all'esposizione di una serie di significative creazioni realizzate in Corian
. Andreoli invita designer, architetti e giornalisti a conoscere la nuova
sede - situata a Cesano Maderno in via Delle Campiane 1/1a - il 15 dicembre
- dalle ore 17.00 alle ore 22.00 - e a visitare il laboratorio dove si
potra' assistere ad alcuni esempi di lavorazione di Corian . Come
raggiungere la nuova sede: il 15 dicembre per chi arriva con
la Fnm
dalle ore 17.00 sara' in funzione un servizio navetta che dalla stazione di
Cesano Maderno condurra' direttamente alla nuova sede. Per informazioni,
contattare Androli snc al tel. 0362 50 68 97. Per chi arriva da Milano:
Superstrada Milano Meda, Uscita 9 (Cesano Binzago); Prima rotonda verso
Desio. Seconda rotonda tenere la destra. Dritto fino alla nuova rotonda e
girare a sinistra. Sviluppata su due piani, la nuova sede sara' suddivisa in
tre spazi: uno al pianoterra, sara' dedicato alla lavorazione di Corian e
due al piano superiore. Uno degli spazi al piano superiore ospitera' gli
uffici commerciali e l'altro sara' utilizzato come showroom, riservato alle
esigenze di dialogo con gli architetti, corredato da area espositiva.
L'arredo degli ambienti e' caratterizzato da un'accurata scelta dei
materiali: la reception avra' un piano in Corian e
acciaio inox, il pavimento in Dupont Zodiaq
(la nuovissima superficie al
quarzo di Dupont) e lampade a muro in Corian , lo showroom avra' il tavolo
per i seminari con quaranta posti e il tavolo del relatore in Corian ; lo
spazio espositivo invece, separato dalla sala seminari da pareti divisorie
con lampade tonde tubolari retro-illuminate in Corian , terra' in
esposizione costante diverse realizzazioni tra le quali piani bagno e cucina
in Corian . "Abbiamo scelto Corian per
avere un ambiente caldo e invitante nella zona reception e nella sala
seminari. La scelta di Dupont Zodiaq
invece per dare brillantezza,
audacia e luminosita' alla scalinata che collega i due piani" ha
spiegato Alide Andreoli, titolare e fondatore dell'azienda. Al suo
trentesimo anno di attivita', la societa' Andreoli e' diventata un
riferimento importante per architetti e designer interessati a utilizzare
Corian . Grazie al suo know-how e alla sua significativa esperienza, la
societa' si propone inoltre come uno dei migliori partner per architetti e
designer interessati a esplorazioni creative di questo materiale di Dupont.
Andreoli ha collaborato con numerosi architetti e designer, tra cui Norman
Foster (per Dada), Michael Young, Gregotti Associati,. Angelo Mangiarotti,
Marco Piva, Sawaya & Moroni, Kazuyo Komoda, Ave Design Corporation,
Atelier Mendini, Studio Monti, Cd Design e Arch. +, Iacchetti + Ragni
Aroundesign. Andreoli ha inoltre realizzato numerosi progetti in Corian per
il settore contract , collaborando con aziende come Carrefour Spa, Artemide,
B&b Italia Spa, Molteni Spa, Bulthaup Italia, Elam Cucine, Mdf Italia,
Meritalia Spa, Ycami Spa, Boffi Spa, Cassina Contract (S. Ferragamo, A.
Pfister), Poliform - Cucine Varenna Spa, Dada, Cappellini, Agape, Ctc
Consonni contract srl, I 4 Mariani Spa, A.a.g. Stucchi Spa e Tecno Spa), per
il settore ristorazione (per Spizzico Burger King e Autogrill Spa), per il
settore aereoportuale (Malpensa 2000, Costa Smeralda - Olbia e Astana
Kazhakistan) e per il settore navale (America Line e M.s Volendam - Olanda).
L'azienda, specializzata nel settore dell'arredamento, realizza sia pezzi
unici che produzioni seriali per il contract. Uno staff qualificato tecnico
assiste le fasi della lavorazione dal progetto al prodotto finito, per mezzo
anche di centri di lavoro ad alta tecnologia. Andreoli ha sviluppato il suo
sistema di Qualita' e ha ottenuto la certificazione Uni En Iso 9002 nel
dicembre 2001. Il sistema e' stato successivamente aggiornato con
l'introduzione della nuova normativa Uni En Iso 9001:2000 nel marzo 2003.
Collezione Sinequanon di Iacchetti + Ragni Aroundesign Una recentissima
realizzazione dell'azienda sono i nuovi articoli in Corian della
collezione Sinequanon ideata dai designer Giulio Iacchetti e Matteo Ragni:
la posata da insalata a incastro "Indivia", il vassoio
termoformato "Oo"e l'orologio/tavolo "Zen" si aggiungono
a questa collezione che riunisce oggetti per la casa realizzati in lamina di
acciaio armonico fotoinciso, alluminio, plexiglass, argento, dalle forme di
design piatte e lineari, ottenuti con una tecnologia molto semplice che
utilizza lastre piane. "La scelta di Corian per
realizzare questi ultimi oggetti e' significativa. La tecnologia di questi
articoli e' invariata ma, scegliendo di realizzarli in Corian , abbiamo
voluto conferire loro maggiore eleganza e tattilita', senza allontanarci
dalla nostra filosofia di semplicita' e linearita'". La collaborazione
dei due designer Giulio Iacchetti e Matteo Ragni inizia nel 1998 e porta
successivamente all'apertura dello studio di Design Iacchetti+ragni
Aroundesign; collaborano su alcuni progetti, ma mantengono anche spazi di
lavoro individuali. Comune nel loro approccio progettuale e' l'idea del
design come una sostanza liquida, che deve permeare tutte le realta'
merceologiche, dall'oggetto di lusso, a quello di tutti i giorni. Non ci
sono preclusioni, non ci sono argomenti per rifiutare tipologie di oggetti,
ogni merce ha pari dignita' di fronte al designer. Infolink: www.Corian.com
www.Zodiaq.com
FIAT PANDA È "AUTO DELL'ANNO
2004"
Torino, 18 novembre 2003 - La giuria internazionale del Premio "Car of
the Year", composta da 58 giornalisti specializzati, in rappresentanza
di 22 Paesi europei, ha eletto Fiat Panda "Auto dell'Anno 2004".
Con 281 voti Fiat Panda si è piazzata al primo posto, precedendo Mazda3
(241), Volkswagen Golf (241), Toyota Avensis (219), Opel/vauxall Meriva
(213), Bmw serie 5 (144) e Nissan Micra (111). Oltre che la vincitrice
assoluta del "Car of the Year 2004", la supercompatta Fiat è
stata anche la vettura che ha ottenuto voti dal maggior numero di giurati:
55 su 58, infatti, l'hanno inserita nella rosa delle loro preferenze, mentre
ben
16 l
'hanno votata al primo posto. Non solo. È la prima volta che un modello
appartenente al segmento A si aggiudica il più prestigioso riconoscimento
attribuito all'industria automobilistica nel mondo: un record straordinario,
che porta a cinque le vittorie conquistate da Fiat Auto nelle ultime dieci
edizioni: Fiat Punto nel '95, Fiat Bravo/brava nel '96, Alfa 156 nel '98,
Alfa 147 nel 2001 e Fiat Panda nel 2004. La cerimonia di consegna del premio
"Auto dell'Anno", che questa volta sarà curata dalla rivista
francese "L'automobile Magazine", avrà luogo a Parigi il 19
gennaio 2004. Il premio "Auto dell'Anno" nasce nel 1964. Le novità
automobilistiche, per accedere alla competizione, devono essere state
commercializzate in almeno cinque diversi mercati europei nel corso
dell'anno. Vengono inoltre espresse valutazioni sui seguenti parametri:
design, comfort, sicurezza, economicità d'esercizio, guidabilità,
prestazioni, funzionalità, rispetto per l'ambiente ed infine prezzo e
controvalore. Nell'ambito di tutti i nuovi modelli commercializzati
nell'anno viene effettuata una prima selezione: sette finaliste sono ammesse
all'elezione della vincitrice. Per esprimere il proprio giudizio ogni membro
della giuria ha a disposizione 25 punti da distribuire tra le 7 vetture con
un massimo di 10 punti per la prima scelta. Presentata alla stampa
internazionale il 2 settembre scorso, Fiat Panda ha suscitato immediatamente
grande interesse e commenti molto favorevoli tra gli oltre 1000 giornalisti
giunti a Lisbona per il debutto del nuovo modello in rappresentanza di 21
Paesi. Un successo di critica subito avvalorato dal gradimento della
clientela. Come dimostra, per esempio, il primo "Porte aperte"
svoltosi in Italia dal 13 al 14 settembre, che ha richiamato oltre 500.000
visitatori nei 700 punti vendita Fiat italiani. Un'ottima accoglienza che
trova ulteriore conferma negli oltre 95.000 ordini raccolti in Europa in
soli due mesi di commercializzazione. Il merito va ad un progetto che ha
saputo dare vita ad una vettura dalle dimensioni esterne contenute, dotata
del comfort al quale le auto più grandi ci hanno ormai abituati; progettata
per consumare poco, ma non per questo meno brillante; ideale nel traffico
cittadino e nello stesso tempo perfetta nei tragitti più lunghi, garantendo
sempre viaggi rilassati ai suoi occupanti. Tutte queste caratteristiche
fanno di Fiat Panda una "piccola-grande" vettura che, tra l'altro,
ha un altissimo controvalore grazie alla combinazione di contenuti, costo di
esercizio e valore residuo. Fiat si conferma, così, protagonista
dell'evoluzione di questo segmento, dove tanta parte di storia porta il suo
nome: dalla prima 600 alla 500, dalla 126 alla prima Panda, dalla
Cinquecento alla Seicento. C'è sempre stata una city-car Fiat accanto alla
gente che prima ha scoperto l'automobile come insostituibile mezzo di
mobilità individuale, poi ha imparato ad apprezzare vetture capaci di
essere belle, affidabili e piacevoli da guidare, anche se caratterizzate da
costo, spazio, peso e cilindrata contenuti. Le "Auto Dell'anno" Di
Fiat Auto : Fiat 124 (1967); Fiat 128 (1970) ; Fiat 127 (1972) ; Lancia
Delta (1980); Fiat Uno (1984) ; Fiat Tipo (1989) ; Fiat Punto (1995); Fiat
Bravo/brava (1996); Alfa 156 (1998); Alfa 147 (2001); Panda (2004).
Classifica Per Marca Dal 1964 : Fiat 8 vittorie ; Renault 5 vittorie; Ford 4
vittorie; Citroen 3 vittorie; Peugeot 3 vittorie ; Alfa Romeo 2 vittorie;
Audi 2 vittorie ; Opel 2 vittorie ; Rover 2 vittorie; Simca 2 vittorie ;
Lancia 1 vittoria; Austin 1 vittoria; Nissan 1 vittoria; Nsu 1 vittoria;
Mercedes 1 vittoria; Porsche 1 vittoria; Volkswagen 1 vittoria; Toyota 1
vittoria ,
PERÙ, TREMILA ANNI DI
CAPOLAVORI PITTURE, SCULTURE, GIOIELLI, TESSUTI, ARTE EROTICA DALLE ORIGINI
ALL’IMPERO INCA FIRENZE, PALAZZO STROZZI, 15 NOVEMBRE 2003 - 22 FEBBRAIO
2004
Firenze 18 novembre 2003 – In calendario a Palazzo Strozzi dal 15 novembre
2003 al 22 febbraio 2004, la mostra Perù, 3000 anni di capolavori. Pitture,
sculture, gioielli, tessuti, arte erotica dalle origini all’impero Inca è
l’evento culturale destinato a segnare una svolta nella percezione
occidentale dell’arte preispanica. La mostra, infatti, non solo presenta
le straordinarie opere (sculture, pitture, gioielli, tessuti, arte erotica)
realizzate nelle regioni dell'attuale Perù dal
900 a
.C. All'arrivo degli spagnoli nel 1532, ovvero 400 capolavori di
stupefacente bellezza e valore, frutto di scavi anche recenti e provenienti
dai più importanti musei peruviani, europei e italiani, ma per la prima
volta al mondo affronta il tema dei maestri, delle attribuzioni e delle
scuole, portando così nel regno dell’arte il Perù precolombiano fin qui
dominio della sola archeologia. Posta sotto l’alto patronato della
Presidenza della Repubblica, patrocinata dal Ministero degli Esteri e dal
Ministero dei Beni Culturali, la rassegna è promossa dal Comune di Firenze
e da Firenze Mostre Spa che firma anche ideazione, produzione e
realizzazione in collaborazione con l’Ambasciata del Perù in Italia e con
il contributo di Apt Firenze, Ataf, Camera di Commercio di Firenze,
Trenitalia. Il curatore è l’americanista Antonio Aimi. Il catalogo, oltre
320 pagine con foto a colori di tutte le opere e sorprendenti primi piani,
è di Mondadori-electa. La mostra è stata presentata oggi dall’assessore
alla cultura Simone Siliani, dal presidente di Firenze Mostre Spa Franco
Camarlinghi e da Antonio Aimi alla presenza dell’ambasciatore del Perù in
Italia, Jose Pablo Morán Val. Tre anni di lavoro sui reperti dei musei di
tutto il mondo hanno portato alla selezione di circa 400 opere tra le più
belle e significative. Sedici sezioni scandiscono un percorso espositivo
asimmetrico e non ripetitivo che, a volte, lascia la possibilità di
ammirare i capolavori da soli e senza interferenze, a volte, crea virtuosi
accostamenti che rompono la monotonia delle solite mostre e svelano la
complessa rete di significati che circonda le opere. Da una vetrina
all'altra, da una sezione all'altra, con un ritmo narrativo incalzante, la
rassegna riesce a coniugare piani diversi. Ora offre al visitatore tutta la
gamma dei materiali plasmati dagli artisti (dall’irriducibile pesantezza
della pietra alla leggerezza dei vestiti di penne, dalla plasticità della
terracotta al calore dei tessuti e del legno, dall’impalpabilità dei veli
alla luminosità dell'oro e delle pietre preziose). Ora lo affascina con la
panoramica completa delle forme dell'arte (dalla scultura alla pittura, dal
naturalismo all'astrattismo, dal tutto tondo al bassorilievo e
all'incisione, dalla stilizzazione alla geometrizzazione, dal minimalismo al
cubismo, dalla “linea-oggetto” all' horror vacui). Ora lo coinvolge
nelle tematiche di opere che celebravano il potere sovrannaturale dei
sovrani, garantivano la fertilità della terra, reiteravano i miti
cosmogonici. L’impianto cronologico-geografico, con la presentazione
dell'ambiente e delle culture dell'Area Peruviana, è concentrato in sole 3
sezioni e serve a introdurre il visitatore in un contesto a lui ignoto e a
dargli le coordinate di fondo per avviarsi alla scoperta delle sezioni
monografiche che rappresentano il cuore della mostra. Per esempio, il tema
dei contatti tra il Perù e le regioni vicine è proposto in una delle prime
sale dove l'incrocio tra i colori sgargianti delle penne, la terracotta e
l’oro crea un impatto di grande effetto scenografico. Il taglio
archeologico delle tradizionali mostre sul Perù è concentrato in una sola
sezione che rivela lo spessore storico dell’antico Perù. Ma anche qui si
segue un percorso fortemente innovativo, che in poche vetrine riesce a far
vedere, sempre con pezzi di eccezionale qualità, l’evoluzione delle
tipologie di riferimento delle culture preispaniche. Successivamente, le
sezioni più specificamente antropologiche della mostra affrontano con tagli
monotematici gli snodi fondamentali dell’arte preispanica e, attraverso la
combinazione di terrecotte eccezionali, riescono a far vedere e a raccontare
le vicende rappresentate nelle opere d’arte. Ed ecco che i vari momenti
della Guerra Rituale e della Cerimonia del Sacrificio della cultura Moche
rivivono come in una sequenza cinematografica nei pezzi esposti: prima una
bottiglia scolpita ci mostra il duello tra due guerrieri, poi una bottiglia
dipinta ci mostra la fase successiva: la loro cattura e la loro denudazione,
poi un’altra bottiglia scolpita ci mostra un prigioniero con la corda al
collo e così via fino al momento culminante del sacrificio e dell’offerta
del sangue della vittima al re. In questo modo i segreti di rituali
enigmatici che sembravano destinati a restare indecifrabili si svelano piano
piano davanti agli occhi del visitatore: dal Tema della Montagna a quello
della Corsa coi Fagioli, a quello delle res gestas di Ai Apaec, la
principale divinità dei Moche. Più avanti, con le sezioni dedicate alla
pittura, alla scultura e ai maestri, la mostra diventa qualche cosa di
assolutamente nuovo e finora mai realizzato: un’antologica dei maestri,
delle scuole, delle botteghe, delle tradizioni artistiche dell’antico Perù.
Per la prima volta i maestri, le scuole, le botteghe escono infatti
dall’anonimato e rivelano non solo una sfolgorante bellezza, ma anche una
creatività e una personalità che consentono di dialogare, da pari a pari,
coi maestri e le avanguardie della tradizione artistica occidentale. Per la
prima volta l’arte del Perù preispanico esce dal mondo dell’archeologia
per entrare in quello dell’estetica. E’ una svolta fondamentale che,
come spiega Aimi in uno dei saggi del catalogo, mette in discussione la
stessa distinzione “società calde/società fredde” di Lévi-strauss e
seppellisce definitivamente l’idea sprezzante ed etnocentrica di società
che in “modo meccanico” avrebbero continuato a riproporre nei secoli gli
stessi stilemi: “D’ora in avanti”, ricorda, “siamo tutti obbligati a
renderci conto che non tutte le opere possono rappresentare nello stesso
modo l’“arte” delle culture preispaniche, proprio come una zappa
cinquecentesca del Mugello non può rappresentare l’arte del Rinascimento.
E da questo punto di vista quello che stupisce non è solo la bellezza delle
opere o la loro modernità, ma la capacità degli artisti dell’antico Perù
di creare e inventare una gamma straordinariamente vasta e ricca di
soluzione formali che spesso anticipano molti degli “ismi” della nostra
tradizione e dell’arte moderna”. Il legame della mostra con Firenze è
condensato nella sezione finale, che rivendica con orgoglio il ruolo
particolare avuto dalla città, e più in generale dall'Italia, nel
riconoscere la piena umanità degli Indiani e la grande creatività delle
loro opere. Qui sono esposti, anche in questo caso per la prima volta, tutti
insiemi i pezzi più importanti delle collezioni medicee di exotica, chiaro
esempio della singolare apertura culturale di Firenze in un periodo storico
in cui i pregiudizi etnocentrici portavano a rifiutare con decisione le
realizzazioni delle culture "altre".
LEROY
MERLIN, IL PIÙ GRANDE NEGOZIO D'ITALIA DI BRICOLAGE, APRE A BOLOGNA
Bologna, 18 novembre 2003 - Leroy Merlin, tra i leader distributivi mondiali
nel settore del "fai da te", ha inaugurato a Bologna, il 3
novembre, il suo nono punto vendita in Italia, con una cerimonia ufficiale
alla presenza delle Autorità locali. Il nuovo negozio Leroy Merlin trova la
sua collocazione nel Parco Commerciale "Meraville" di Bologna, una
struttura di 180 mila mq inaugurata nel novembre
2002 in
zona san Donato: si tratta del più grande retail park nazionale realizzato
da Città Scambi srl e costituisce una delle più significative esperienze
imprenditoriali e commerciali italiane. Il negozio di Bologna conta su un
bacino d'utenza di oltre 700.000 abitanti e rappresenta per Leroy Merlin il
primo insediamento in Emilia Romagna, a conferma della volontà dell'azienda
di presidiare l'intero territorio nazionale. Questo punto vendita segue,
infatti, quelli storici di Solbiate Arno (Varese), Brescia, Campi Bisenzio
(Firenze), Casamassima (Bari), Moncalieri (Torino) e quelli di più recente
realizzazione di Marghera (Venezia), Ciampino (Roma) e Pantigliate (Mi).
Leroy Merlin si sviluppa a Bologna su una superficie complessiva di 11.000
mq, di cui
2.500 in
area esterna, adiacente e comunicante, dove trovano posto gli articoli per
l'edilizia, l'arredo giardino, i camini. L'offerta merceologica è
strutturata attorno a cinque "universi" - bricolage, edilizia,
giardinaggio, sanitari e decorazione - sviluppando un assortimento di oltre
50.000 prodotti studiati per soddisfare le aspettative di tutti i clienti.
Il lay-out è stato particolarmente curato, funzionale alla presentazione
del vastissimo assortimento proposto, risultando estremamente chiaro e di
immediata comprensione. Tutti i settori sono caratterizzati da una
cartellistica chiara, di forte impatto e molto dettagliata, posizionata a
circa cinque metri di altezza, ben visibile alla clientela. Il negozio di
Bologna è un ulteriore importante passo avanti nel progetto di moderno
negozio di "Fai da te" che Leroy Merlin sta sviluppando da tempo.
Rispetto agli altri insediamenti operanti in Italia, presenta significativi
cambiamenti in molti settori, grazie anche all'ampia superficie. In primo
luogo è stata ulteriormente sviluppata ed estesa l'importante gamma di
articoli per la decorazione della casa che occupa ben 1.500 mq: è una
sezione indirizzata soprattutto ad una popolazione femminile, in forte
aumento e sempre più sofisticata nei bisogni, che offre la possibilità di
"esprimere" al meglio la loro creatività. Quest'area presenta in
particolare un ampio assortimento di tappeti che spaziano tra i più
tradizionali fino a quelli realizzati con prodotti naturali quali la juta,
le alghe marine o in agave (sisal); i tessuti d'arredamento e le carte da
parati, insieme alle tende (confezionate e non) e i suoi accessori, trovano
una spazio apposito dove la clientela può anche consultare i cataloghi in
tutto relax. Al settore illuminazione sono stati dedicati ben 650 mq di
superficie di vendita, praticamente il doppio rispetto allo standard
abituale di Leroy Merlin, per offrire un ampio assortimento di appliques,
lampade, faretti e sistemi illuminanti per ogni esigenza. Con questa scelta
Leroy Merlin vuole presentarsi come lo "specialista
dell'illuminazione". Il comparto dell'arredo bagno si sviluppa su oltre
1.000 mq di vendita e vede rafforzata la parte dedicata al benessere della
persona con un'ampia offerta di vasche e colonne idromassaggio, oltre alle
cabine doccia, i sanitari e relativi arredi. Di grande impatto l'area del
negozio dedicata al legno: con un immagine molto forte, dedicata
prevalentemente ad un pubblico maschile, nel settore della falegnameria si
possono trovare sia le tavole grezze sia i ripiani decorativi, fino ad
arrivare ad un assortimento di oltre 100 tipi di essenze per il parquet e
oltre 50 modelli di porte. Nello stand del taglio del legno su misura si può
richiedere anche la fresatura o la bordatura dell'articolo acquistato.
L'utensileria e la ferramenta presentano un'offerta considerevole di
attrezzi pesanti e motorizzati, oltre naturalmente agli articoli classici di
uso comune per i bricoleur (utensili a mano ecc..). Gli articoli per il
giardinaggio, oltre che nell'ampia zona esterna dove trovano spazio i
prodotti più "pesanti" accanto all'edilizia, sono posizionati in
un'area di 500 mq e si possono trovare fiori, vasi, sementi, sistemi di
irrigazione e quanto necessita per la cura del verde che comprende anche una
serie di prodotti "biologici". Le novità introdotte nel negozio
Leroy Merlin di Bologna sono rappresentate da una libreria con oltre 200
testi sul "fai da te" e, a partire dal mese di dicembre, sono
previsti corsi all'interno del punto vendita per imparare tutte le tecniche
e i segreti del bricolage. Molti i servizi che il cliente trova nel negozio
Leroy Merlin: in meno di cinque minuti è possibile realizzare un colore
personalizzato per le pareti di casa, scegliendo tra oltre 1.000 tonalità
diverse; selezionare e far realizzare cornici tra gli oltre 400 modelli
proposti oppure usufruire dell'assistenza post-vendita delle macchine da
giardino fino ad arrivare alla consegna a domicilio. Ad assistere i clienti
sono presenti 120 consiglieri di vendita, opportunamente formati per
agevolare tutti nelle loro scelte. Sarà allestito infine uno spazio
informativo assistito da hostess. Anche nel pagamento Leroy Merlin si
distingue, fornendo preventivi gratuiti, la garanzia del miglior prezzo (con
eventuale rimborso della differenza), l'opportunità di effettuare acquisti
rateali e la possibilità di ottenere, per le spese maggiori, finanziamenti
agevolati anche a tasso zero. Il punto vendita Leroy Merlin mette a
disposizione della clientela 14 casse interne e 2 nell'area esterna; gli
orari di apertura sono dalle 13 alle 21 il lunedì e dalle 9 alle 21 da
martedì a sabato.
A PIACENZA DAL 1°
NOVEMBRE 2003 AL 18 GENNAIO 2004
LA MOSTRA LUDOVICO
MOSCONI “INQUIETE STELLE” IN PALAZZO GOTICO, IL PERCORSO CREATIVO DI UN
ARTISTA CONTEMPORANEO IN 100 OPERE.
Piacenza, 18 novembre 2003 - Dal 1° novembre 2003 al 18 gennaio 2004 si
tiene a Piacenza la mostra Ludovico Mosconi. Inquiete stelle, promossa
dall’Assessorato ai Servizi Culturali del Comune di Piacenza nel quadro
del progetto “Piacenza contemporanea” con la collaborazione della
Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Banca di Piacenza. La mostra, a
cura di Luigi Cavallo, presenta in Palazzo Gotico 100 opere (dipinti,
tecniche miste, disegni) che danno in sintesi il percorso creativo di questo
maestro contemporaneo, nato a Piacenza, attivo a Milano, e apprezzato in
Europa dove tenne esposizioni in Francia, Germania (1972), Spagna (1973). Un
temperamento di schietta indipendenza dalle correnti più in voga negli anni
della maturità, e pure tangente con i filoni neosurreali, informali e di
poesia visiva. Di grande significato l’amicizia con poeti e scrittori
quali Ferdinando Cogni, Pieraldo Marasi, Giovanni Arpino, Davide Lajolo, e
il sodalizio con Vanni Scheiwiller, editore di varie sue pubblicazioni.
Ludovico Mosconi (Piacenza 1928 - Milano 1987) fra il 1951 e il 1954
frequenta a Parigi l’Accademia e la libera scuola della Grande Chaumière,
palestra di molti artisti italiani emigrati. Gli anni francesi concludono il
periodo formativo e saranno, nel complesso delle sue esperienze, un
riferimento storico e stilistico, fra Apollinaire e Matisse, Braque e
Soutine. Tornato in Italia si trasferisce a Piacenza che sarà il suo
privilegiato “deposito” di immagini. Quindi stabilisce lo studio a
Milano, instaura amichevoli rapporti con i colleghi Meloni, Umberto Milani,
Bergolli, Peverelli, Dova, Chighine. Nel 1955 allestisce la prima personale
alla Galleria Apollinaire. Nel 1961 espone a Venezia, da Cardazzo, Galleria
del Cavallino, presentato da Franco Russoli, direttore della Pinacoteca di
Brera. Da allora in poi critici fra i più importanti si sono occupati della
sua pittura (De Micheli, Mascherpa, Natali, Fagone, Carluccio, Crispolti,
Barletta, Marchiori, Restany, Sanesi, Barilli), in un crescendo di
riconoscimenti e di affermazione. Nel 1984-85 al Castello Sforzesco di
Milano gli è stato reso un omaggio pubblico con un’antologica che ha
avuto larga risonanza; nel
1986 ha
partecipato all’Xi Quadriennale di Roma. Per informazioni: Piacenza
Turismi tel. 0523.305254 fax 0523.309298
PICASSO IN BIANCO E NERO
ANCONA, MOLE VANVITELLIANA 4 DICEMBRE 2003 – 28 MARZO 2004
Ancona, 18 novembre 2003 - L’artista più famoso del ventesimo secolo, uno
dei più eclettici e ribelli di tutti i tempi: Pablo Picasso. Conosciuto
principalmente come protagonista del Cubismo, Picasso deve la sua unicità a
quella innata capacità di creare rinnovandosi continuamente e, nel corso
della sua carriera artistica durata più di 75 anni, di fare propria ogni
tecnica e stile passando con disinvoltura dalla pittura, alla scultura,
all’incisione, alla ceramica. La città di Ancona, nell’affascinante
contesto espositivo della Mole Vanvitelliana, vuole rendere omaggio al
grande artista scomparso trenta anni fa con un ampio spaccato della sua
produzione. La mostra è soprattutto un omaggio all’incisione, presentando
le cinque serie complete fra le più interessanti e note della produzione
del grande maestro spagnolo, realizzate tra gli anni ’40 e gli anni ’70:
Le Cocu Magnifique,
La Tauromachia
,
La Carmen
,
La Storia Naturale
e
la Celestine. Le
opere provengono da collezioni private e l’esposizione anconetana
rappresenta un’occasione unica per vederle esposte tutte insieme, per la
prima volta in Italia. La mostra vuole anche offrire un panorama più vasto
sull’eclettica produzione di Picasso: per questo saranno esposte anche
ceramiche, vetri, una scultura, alcuni disegni e una tempera, per un totale
di oltre 180 opere. Caratteristica essenziale dell’operare di Picasso è
la capacità di cogliere immediatamente l’essenza delle cose. Tale aspetto
assume una valenza particolare nel caso dell’illustrazione e
dell’interpretazione di testi poetici o teatrali; esperienza volta a
rendere visibili le parole, traducendole in immagini, che appassiona e
stimola molto l’artista. Ne risultano creazioni che non sono tuttavia una
fedele e piatta traduzione del testo scritto, bensì scene illustrate che
procedono autonomamente rispetto alla narrazione. Ed è per questo che nella
storia dei “grandi illustratori” va riconosciuto a Picasso un assoluto
primato in quanto ad originalità. Esemplare in tal senso è la serie
presente in mostra Le Cocu Magnifique (Il Magnifico Cornuto), realizzata per
l’opera del drammaturgo belga Fernand Crommelynck, che racconta un
paradossale spaccato di vita sul tema della gelosia: la storia di un uomo
che per provare a se stesso l’infedeltà della moglie finisce per farla
prostituire a tutto il paese. Discorso analogo vale per la serie di
acqueforti, sempre in esposizione alla Mole, che illustrano la tragedia
cinquecentesca
La Célestine
, dello spagnolo Fernando de Rojas. Una storia tragicomica in cui Celestina
riesce, tramite mille sotterfugi, a far sbocciare l’amore tra Calisto e
Melibea procurando però, alla fine, la morte a tutti i personaggi. E
nuovamente incentrata su eros, gelosia e morte, temi ricorrenti nella
produzione picassiana, è la serie intitolata
La Carmen
, con 38 incisioni illustrative del breve racconto di Prosper Merimee. La
mostra comprende infine la serie di 31 acqueforti e acquetinte intitolata
Storia Naturale (1942), illustrazioni di un componimento settecentesco nel
quale gli animali vengono classificati in base al loro rapporto con gli
esseri umani, e la notissima Tauromachia, serie di 26 acquetinte
illustrative del breve trattato dedicato alla corrida del torero Josè
Delgado. Per Informazioni: Arthemisia - Pesaro tel. 0721 370956 cr@arthemisia.It
40 VIEWS OF AN ICON
LA MOSTRA ALLO
SPAZIO CONSOLO DI MILANO CHE CELEBRA IL CULTO DEL PROFUMO COMME DES GARÇONS#2
Milano, 18 novembre 2003 - Comme des Garçons desidera condividere la sua
energia creativa e generare un culto intorno al flacone della fragranza
Comme des Garçons #2. Questo è il motivo per cui abbiamo ideato 40 views
of an Icon. 40 views of an Icon rappresenta l’interpretazione del flacone
visto attraverso il lavoro di 40 creatori appartenenti a differenti
discipline artistiche, provenienti da 10 Paesi del mondo. Abbiamo scelto 40
artisti, 4 per ciascun Paese in cui lanceremo Comme des Garçons #2: Stati
Uniti, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Italia,
Russia e Giappone. Gli artisti, provenienti da differenti discipline, hanno
creato le loro opere d’arte ispirandosi al flacone argentato di Comme des
Garçons #2. Le 40 opere d’arte saranno la più completa e libera
espressione di come ognuno degli artisti percepisce l’”oggetto”. Il
risultato sarà un esclusivo catalogo illustrato, firmato Comme des Garçons,
il quale raccoglierà le fotografie delle 40 opere d’arte. Le 40 opere
faranno il giro del mondo, partendo da Mosca a settembre 2003 per concludere
a Tokyo a Gennaio 2004. Dall’inghilterra abbiamo scelto Brian Griffiths,
Eva Rothschild, Clare Woods e Jonathan Monk + Isabelle; dagli Stati Uniti
Mathew Cerletty, James Kochalka, Jessica Abel e Dan Colen; dal Giappone Yuki
Kimura, Kyoko Murase, Tam Ochiai e Tamami Hitsuda. Dalla Germania Katja
Strunz, Kirstin Kartscher, Friedrich Kunath e Johannes Kahrs; dall’Italia,
Francesco Gennari, Yi Zhou, Lara Favaretto e Stefania Galegati; dal Belgio,
Michael Borremans, Anne-mie Van Kerchhoven, Dirk Braekman e mark Luyten.
Dall’olanda abbiamo scelto Job Koelewjin, Jannifer Tee, Maria Roosen e
Atelier Van Lieshout; dalla Russia, Vladimir Clavijo-telepnev, Aidan
Salakhova, Evfrosina Lavrukhina e Dimitry Shehavtsov. Dalla Svizzera Lucian
Tarqua, Stoneman, Pierre Zaline e lily Rosa & Eva Riedi. Infine, dalla
Spagna abbiamo scelto Ciuco Gutiérrz, Luis Marcìas, Diana Larrea e Ferran
Adrià.
ARTISSIMA 10 INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA A TORINO 6-9 NOVEMBRE
2003, LINGOTTO FIERE
Torino, 18 novembre 2003 - Si è conclusa a Torino Artissima 10.
Appuntamento a tutti con l’undicesima edizione di Artissima dal 4 al 7
novembre 2004, sempre al Lingotto. La decima è risultata una edizione di
grande forza e ricchezza di proposte a conferma del ruolo di Artissima quale
appuntamento di riferimento nel panorama fieristico mondiale dell’arte
contemporanea. L’ampio spazio dedicato alle personalità più emergenti e
sperimentali dell’arte contemporanea, nell’ambito di un parterre di
gallerie internazionali di alto livello qualitativo, conferisce ad Artissima
una specificità ed una capacità di attrazione uniche per tutti gli
operatori professionali ed i collezionisti più sensibili e attenti alle
ultimissime tedenze dell’arte. Le vendite in fiera si sono concluse con
risultati generali più che positivi per gli espositori italiani e per i
tanti espositori stranieri. In un mercato piuttosto fermo e senza punte di
euforia la risposta di Artissima è la dimostrazione del grande interesse
che la manifestazione suscita sia tra gli addetti ai lavori che tra il più
vasto pubblico di appassionati d’arte. Anche i due musei, Castello di
Rivoli e Gam, hanno colto nuovamente ad Artissima l’opportunità per
incrementare in modo significativo le proprie collezioni permanenti. Hanno
sicuramente centrato l’obiettivi i “Progetti Artissima”: Present
Future - alla terza edizione - ha presentato i lavori realizzati in
esclusiva per Artissima da 15 giovani artisti, tra i quali la giuria di
collezionisti internazionali ha prescelto l’inglese Phil Collins,
(presentato dalla Kerlin Gallery di Dublino) che ha ricevuto da illycaffè
un premio di 10.000 $; New Entries ha portato per la prima volta a Torino 16
giovani gallerie d’avanguardia provenienti da 10 paesi; Videolab ha
offerto un attualissimo punto di vista sulla video-arte con 20 filmati
realizzati da nomi affermati e giovani emergenti; Uno sguardo sull’Africa
ha proposto un percorso tra le gallerie alla scoperta delle opere di artisti
africani contemporanei. Ecco infine i numeri: 185 gallerie selezionate; 21
paesi; 60% di espositori stranieri; 17% in più di stranieri sul totale
delle gallerie; 1800 artisti; più di 5.000 opere; 18.000 mq l’area del
padiglione; 300 top collectors, direttori e curatori di museo invitati da
tutto il mondo; 560 giornalisti accreditati; 30.000 visitatori, con forte
incremento delle presenze straniere e non locali. Artissima
10 ha
raccolto intorno a sé il sostegno e la collaborazione degli Enti locali
(Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino), della Camera di
commercio, della Fondazione Crt, della Compagnia di San Paolo e di
importanti partner privati quali illycaffè e Unicredit Private Banking su
specifiche e mirate iniziative
S1
INAUGURA PRESSO IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO,
LA MOSTRA CON
LE OPERE DI CLEMEN PARROCCHETTI.
Milano, 18 novembre 2003 - L'artista ha al suo attivo una lunga e complessa
storia, numerose e vivaci tappe che hanno contraddistinto il suo cammino
fino a quell'estate del
1997, in
cui Clemen si trovò una quantità di indumenti di lana distrutti dalle
tarme, che avevano fatto baldoria nei suoi armadi, presa da rabbia, andò a
documentarsi alla Biblioteca Sormani e al Museo di Storia Naturale. Ci volle
la pazienza del dr. Carlo Pesarini entomologo del museo, per mostrarle la
forma e la piccolezza di questi lepidotteri, così istruita, clemen ha
ingrandito enormemente tali animaletti. Dapprima disegnandoli e poi
costruendoli con garze, fili di ferro e cotoni :di vari colori. Salendo lo
scalone del museo si potranno vedere questi piccoli insetti trasformati in
sculture, in opere d'arte imprigionate in involucri trasparenti,
l'esposizione, comprende anche i disegni che ritraggono altri piccoli
"amici", Rossana Boscaglia, che dal 1973 segue il lavoro di
Clemen. Dice che queste accattivanti farfalle o tarme, non rappresentano
solo la grazia della natura, bensi anche la violenza: infatti, scendono in
picchiata, ad occhi sgranati, per cadere e colpire. Clemen espone dal 1955 e
percorre un proprio solco pittorico di lirica tradizione sottolineata al
femminile, sempre evitando il femminismo grazie alla sua estrosa sensibilità
e colta ironia. Giovedì 20 Novembre 2003 Ore 18.00 Corso Venezia,55. Punto
informazioni tel. 0288463337 - fax 0288463281
IL MITO DI VENERE
CAPOLAVORI DAI MUSEI DI FIRENZE BIBLIOTECA PER
LA CULTURA E
PER LE ARTI - SANTA TERESA DEI MASCHI BARI, 30 NOVEMBRE 2003 – 15 FEBBRAIO
2004
Bari, 18 novembre 2003 - Una leggenda raccolta dalla mitologia antica vuole
che l’Afrodite greca, poi identificata con la latina Venere, sia nata
dalla schiuma del mare (in greco “Aphròs”) presso Cipro. La poesia
epica ci racconta che Afrodite – Venere fosse figlia di Zeus e di Dione,
moglie di Efeso, amante di Ares dio della guerra, e che fosse unita da
rapporti amorosi con l’eroe Anchise da cui nacque Enea. A Firenze, in
epoca rinascimentale, dopo il lungo oblio a cui il Medioevo aveva costretto
i temi legati alle divinità pagane, fu ripreso il tema di Venere: non a
caso
la Dea
dell’amore, della bellezza, del piacere dei sensi e della fecondità è la
protagonista di uno dei più celebrati e mitizzati dipinti rinascimentali,
la Nascita
di Venere di Botticelli, adombrante un significato strettamente aderente
alla filosofia neoplatonica quale la nascita dell’humanitas. Promossa
dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dalla
Provincia di Bari, e organizzata dalla società Arthemisia, si inaugurerà a
Bari presso
la Biblioteca
per
la Cultura
e per le Arti - Santa Teresa dei Maschi - la mostra “Il Mito di Venere.
Capolavori dai musei di Firenze”, dopo essere stata presentata a Cipro,
presso il Nicosia Municipal Arts Centre, e a Parigi, alla Mairie du Vème
Arrondissement, con grande successo di pubblico. In questa occasione si
inaugura inoltre la sede definitiva della Biblioteca Provinciale di Bari
nell’ex convento di Santa Teresa dei Maschi, nel borgo antico della città,
grazie ad un pregevole lavoro di restauro, finanziato con fondi
dell’Unione Europea.
La Biblioteca
, fondata nel 1950 con l’acquisto da parte della Provincia di Bari delle
raccolte librarie ed archivistiche del bibliofilo barese Gennaro De Gemmis,
è ricca di fondi di storia pugliese, ed è andata arricchendosi negli anni
grazie ad una politica di acquisti e di successive donazioni; oggi è ormai
centro pilota dell’intera provincia barese. L’esposizione “Il Mito di
Venere” intende presentare attraverso una selezionata scelta di opere
delle collezioni Medicee prestate dai principali musei fiorentini, le varie
sfaccettature con cui i temi legati al mito di Venere furono affrontati in
campo artistico. Correlata idealmente al neoplatonismo e stilisticamente a
Botticelli è
la Venere
di Lorenzo di Credi oggi agli Uffizi, presente fin dall’origine nelle
collezioni dei Medici. Il gusto della corte medicea, raffinato e
intellettualistico, si manifesta nel Cinquecento nella Venere dello Studiolo
di Francesco I in Palazzo Vecchio, opera dello scultore Vincenzo Danti, una
elegantissima e sinuosa Venere che esce dal mare e si strizza i capelli
bagnati; gesto che è ripetuto dalla Venere del Giambologna nota come
Fiorenza, destinata alla fontana della Villa medicea di Castello nei pressi
di Firenze e così chiamata per essere assimilata all’allegoria di
Firenze. Uno dei pittori dello Studiolo, Jacopo Zucchi, è l’autore di un
prezioso dipinto su rame che raffigura
la Morte
di Adone, appartenuto al Granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici, dove
la tragica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi è stemprata nei
toni idilliaci della favola mitologica. Con una vena più naturalistica fu
interpretato il tema nella pittura veneziana del Cinquecento: nascono così
la Venere
di Tiziano degli Uffizi, memore della più celebre Venere “di Urbino”,
anch’essa mollemente adagiata su un lettuccio in ambiente aperto sulla
campagna, vestita solo dei suoi gioielli e accompagnata da Amore e da un
cagnolino che abbaia a una pernice; e ancora Venere e Mercurio che mostrano
a Giove il figlio Anteros di Veronese, che in veste naturalistica adombra la
dialettica sull’amore che animava i circoli di intellettuali del
Cinquecento. A rappresentare il seicento fiorentino
la Venere
che pettina Amore di Giovanni da San Giovanni, che con lo spirito che gli è
proprio affronta il tema umanizzandolo e raffigurando Venere come una
giovane mamma che spidocchia un bambino nudo, piuttosto restio e distratto
da quello che succede fuori scena. Al centro di rappresentazioni di effetto
teatrale, ambientate in ampi paesaggi popolati da ninfe e da amorini, è
raffigurata
la Venere
attribuita a Rubens e alla sua scuola e con lo spirito e la grazia mutata
dalla pittura veneziana dai pittori francesi come Nicolas Coypel, che in una
scena alla Tiepolo raffigura la toilette di Venere contornata sul bordo di
un laghetto da cui si affaccia il cigno, simbolo di bellezza. Una preziosa
mostra che con 22 opere selezionatissime intende riproporre il mito della
bellezza femminile che vede nel mito di Venere la persistenza di un ideale
femminile che ha attraversato i tempi. Il catalogo prevede, oltre alle
schede relative alle opere, alcuni saggi sulla persistenza del mito e dei
suoi significati attraverso i secoli oltre all’importanza del tema di
Venere nel collezionismo mediceo. Biblioteca per
la Cultura
e per le Arti - Santa Teresa dei Maschi Bari, Strada Lamberti 30 novembre
2003 – 15 febbraio 2004 . Per informazioni e prenotazioni: 080. 5213142
FONDAZIONE MUSEO
NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA “LEONARDO DA VINCI” GLI
APPUNTAMENTI DELLA PROSSIMA SETTIMANA AL MUSEO.
Milano, 18 novembre 2003 - “Una città per i ragazzi” apre una piazza
nel Museo. Il 22 e
23, in
occasione delle giornate dedicate ai diritti dei fanciulli l’ingresso al
Museo sarà gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni e ridotto a 5 € per
tutto l’altro pubblico. 24 novembre: Sala Arte orafa – ore 11.00.
“Acqua, macine e farina” è il titolo del libro, edito da Proteo Molini,
di Vittorio Galliazzo che traccia un itinerario attraverso gli antichi
mulini italiani. Sala Colonne – ore 12.00: “Helios Arts Award
2003”
Concorso benefico promosso da Bp con l’Accademia di Brera. Il tema da
sviluppare era un nuovo marchio per l’energia solare, settore in cui la
multinazionale inizia ad essere presente. Sala Biancamano – ore 18.00:
“Idrogeno: vettore energetico del futuro” con Raffaele Vellone, tra i
massimi esperti mondiali dell’argomento, si discuterà dello stato
dell’arte della ricerca in materia e delle strategie dell’Enea. 25
novembre La doppia elica del Dna – 50 anni dopo inaugurerà la mostra
realizzata con
la Fondazione Buzzati
Traverso sulla storia della scoperta scientifica che ha permesso conoscere
il codice della vita. Presente anche in altre 3 città italiane, Padova,
Roma e Napoli, è il primo passo per l’allestimento nel Museo del
laboratorio dedicato alle biotecnologie. Conferenza stampa – sala Arte
orafa ore 11.30 Inaugurazione – sala dei Chiostri ore 18.30 Tutti i
dettagli sul sito www.Museoscienza.org
TEATRO
DI GIORNO ALL’ARSENALE: UN’ORA CON DANTE E
TEATRO IN MATEMATICA.
Milano, 18 novembre 2003 - Domenica 23 novembre 2003 - ore 11,00 “Un’ora
Con Dante: In Purgatorio” a cura di Marina Spreafico. Programma: Divina
Commedia, Purgatorio – Canti 3° e 4°. Marina Spreafico prosegue, per il
terzo anno di seguito, il suo viaggio affabulatorio nella Divina Commedia.
Quest’anno è la volta del Purgatorio. Due canti ad ogni incontro, dal I
al Xvi, saranno letti e raccontati senza retorica né idee preconcette.
Un’esplorazione ‘ingenua’ del mondo della lingua dantesca e della sua
magia. “Gli incontri che propongo sono il proseguimento di quelli iniziati
due stagioni fa al Teatro Arsenale. Concluso l’ Inferno mi accingo a
percorrere il cammino del Purgatorio. E’ mio desiderio di fondo
condividere con il pubblico la gioia che una lettura ingenua
dell’Alighieri può dare e la scoperta che la sua poesia ci può
accompagnare e nutrire per tutta la vita. Affronto
la Divina Commedia
dal punto di partenza che mi appartiene, il teatro, autorizzata in ciò
proprio dal titolo del poema voluto da Dante, che ne è anche il
protagonista. Nell’intento di ridare alle parole il loro corpo e la loro
azione, senza retorica né idee preconcette e senza entrare nello sterminato
campo delle interpretazioni e dei commenti, esploro il mondo della lingua
dantesca, del suo suono e della sua magia. Potremo così vedere, sentire e
rivivere ciò che il poeta immagina e aderire profondamente alla lingua
madre attraverso colui che ne è stato definito il padre. Una sorpresa,
spero, una scoperta e una conoscenza un po’ diversa del maggior poema
italiano, caposaldo della poesia e del pensiero europei. Un invito al
pubblico a partire in viaggio con Dante attraverso le sue parole”.
Mercoledì 26 novembre 2003 - ore 14,00: “Teatro In Matematica” a cura
di Maria Eugenia D’aquino, con Maria Eugenia D’aquino e il Prof. Alberto
Colorni; drammaturgia a cura di Riccardo Mini; consulenza matematica del
Prof. Alberto Colorni; e del Prof. Renato Betti; regia di Valentina Colorni.
“Le forme del matematico, come quelle del pittore devono essere belle; le
idee, come i colori o le parole, devono accordarsi armoniosamente.” ( G.h.
Hardy - Apologia di un matematico) Grazie all’esperienza decisamente
positiva della scorsa stagione, continua l’esplorazione della Matematica
attraverso il Teatro di Maria Eugenia D’aquino, confortata dall’ottima
accoglienza del pubblico e di illustri esponenti del mondo ‘matematico’,
che hanno molto apprezzato l’iniziativa suggerendo nuovi spunti. Silvia
Roncoroni, redattrice del sito matematica.Uni-bocconi.it, uno dei più
autorevoli per la divulgazione della matematica, nella sua recensione agli
appuntamenti dello scorso anno ha scritto: “In questa frase di Hardy (vedi
citazione iniziale) è racchiusa la chiave per comprendere perché la
matematica può diventare oggetto di uno spettacolo teatrale. In scena
la Matematica
perde la dimensione di scienza austera e accessibile solo a pochi iniziati;
emerge con forza la bellezza e il fascino che le sono propri e diventa
materia esplorabile e comprensibile a tutti. Comprensibile, ma non banale,
questo è il rischio che si corre. Rischio evitato dallo spettacolo Teatro
in Matematica all’ Arsenale dove la capacità espressiva del teatro e il
sapere matematico si sono ‘fidanzati’, come dice la curatrice, dando
vita ad un sodalizio che speriamo duri nel tempo...Magari con un
matrimonio!” Quale miglior descrizione della natura degli incontri? Il
‘disegno drammaturgico’ degli incontri è di Riccardo Mini, giovane e già
affermato talento della nuova drammaturgia italiana. La consulenza
‘matematica’ è a cura del Prof.alberto Colorni, Docente di Ricerca
Operativa del Politecnico di Milano, presente agli incontri. Valentina
Colorni firma la regia. Argomento dell’incontro: I numeri primi e la
crittografia. Infolink: www.Teatroarsenale.org
MARATONA DEL MARE DI
GENOVA L’EDIZIONE 2004 SI CORRERA’ DOMENICA 22 FEBBRAIO
Genova, 18 novembre 2003 - E’ scattato ufficialmente il conto alla
rovescia per la quarta edizione della Maratona del Mare di Genova. Mancano
99 giorni all’evento che è stato inserito nel programma di Genova 2004
Capitale europea della Cultura, e che porterà a Genova centinaia di podisti
da tutta Italia e anche da diversi paesi europei.
La Maratona
del Mare 2004 si correrà domenica 22 febbraio e ancora una volta Genova
diventerà la “capitale” dell’atletica grazie anche agli Assoluti
Indoor che si svolgeranno al Palasport della Fiera di Genova nel week-end
del 21 e 22 febbraio. La partenza della Maratona del Mare sarà ancora una
volta situata all’inizio di Via Marconi (in Corso Italia), con arrivo in
Piazzale Kennedy al termine di un percorso che, ancora una volta, offrirà
ai partecipanti alcuni scorci di Genova davvero indimenticabili.
L’edizione 2004 della Maratona genovese sarà anche valida quale prova del
Campionato Italiano “Vigili del Fuoco” e ai nastri di partenza ci
saranno i migliori interpreti della maratona a livello italiano e non solo.
Il Comitato Organizzatore mantiene ancora un certo riserbo sulla lista dei
cosiddetti “leader” ma dovrebbero essere scontate le presenze di Valerio
Brignone (il maratoneta savonese che ha vinto la passata edizione), Emanuele
Zenucchi (vincitore nel 2001), Giorgio Calcaterra (già vincitore quest’anno
di un paio di maratone) e ancora Anna Boschi e la vincitrice del 2003,
l’inglese Root Pickvance. “Stiamo lavorando per cercare di offrire un
grande evento alla nostra città – spiega uno degli organizzatori, Valter
Mereta – anche grazie al sostegno di tante istituzioni. In prima linea ci
sono il Comitato Genova 04, che ha inserito la manifestazione nel ristretto
elenco degli eventi sportivi nel calendario celebrativo di Genova Capitale
della Cultura,
la Fondazione Carige
, ormai partner istituzionale oltre, naturalmente, a Regione, Provincia e
Comune di Genova . Importante è stato anche il coinvolgimento di numerosi
sponsor privati che testimoniano l’importante coinvolgimento della città
in questo evento”. Figurano in qualità di sponsor: Alleanza
Assicurazioni, Ecoge, Georgia Pacific, Mc Arthur Glenn, Uci Fiumara, Selesta
Ingegneria, Interflora Italia, Unimar Unimotor, 3N Strade, Novacarpet,
Longhi, Vipp, Eurosud, Gozzo, Murru, Paver Pavimentazioni, Pisano Ponteggi,
Landi, Antonino Raso, Baghino e Di Persio, Cos Cos Agenzia Marittima, Hotel
S. Biagio, Duedi Premiazioni, Tecnocasa. Vanno citati poi partner tecnici
importanti come Reebok, Saiwa, Lanterna Alimentari, Acqua S. Bernardo,
Centrale del Latte, Genova Running, Timex, Oleificio Santagata, Pastificio
Moccagatta, Rfr Pesto di Prà, Asborno, ma anche importanti referenti alla
logistica come Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco, Protezione Civile,
Autorità Portuale, Ente Fiera e Porto Antico S.p.a. “Anche quest’anno
garantiremo la rilevazione elettronica dei tempi tramite chip personalizzato
– racconta Merita – e a tutti i partecipanti verrà consegnata una
medaglia in ardesia con il logo di Genova 2004 Capitale della Cultura, oltre
al diploma di partecipazione con i tempi realizzati. E’ importante anche
la presenza dei Vigili del Fuoco che correranno a Genova la prova unica del
loro Campionato di Categoria. Confidiamo – confessa Merita – di poter
battere il nostro record storico e magari avvicinarci a quota 5.000
partecipanti”. Un evento da ricordare. Questo vuole essere
la Maratona
del Mare 2004. Ai partecipanti verrà consegnato un pacco gara
particolarmente ricco con la prestigiosa Polo (sponsor tecnico Reebok)
firmata Genova capitale europea della cultura, la pin’s della maratona,
gadget, oltre a prodotti promozionali ed all’ambìto “pettorale”, Gli
arrivati potranno concorrere all’attribuzione di un montepremi di oltre
15.000 euro ed oltre 80 medaglie d’oro Come nelle passate edizioni, ci
saranno anche due corse collaterali a trasformare in vera e propria festa
l’evento podistico dell’anno in Liguria. Per il pubblico ed i maratoneti
sono previsti intrattenimenti musicali, un “Pesto Party” per 3000
persone realizzato con il famoso basilico di Prà presso il quartiere della
Fiumara e tante altre sorprese che saranno quanto prima svelate on line
all’indirizzo www.Maratonadelmare.it
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