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2003 anno 6°  

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MARTEDI'
18 NOVEMBRE 2003

pagina 4

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"PER UNA SETTIMANA PARLEREMO DELL'UOMO" LA RICERCA : UN'OCCASIONE DI SVILUPPO PER L'ITALIA E L'EUROPA STANCA: "IL GOVERNO INDICA LA BIOINFORMATICA COME UNA SFIDA"

Milano, 18 novembre 2003 - "L'italia non ha perso il treno della bioinformatica. Per questo il settore è stato indicato dal Governo come una delle maggiori sfide della ricerca nell'Information Technology. Su questo fronte la situazione italiana necessita però di ulteriori stimoli e, quindi, d'intesa con il Ministro Moratti abbiamo già promosso l'inserimento della bioinformatica nel Piano Nazionale della Ricerca ". Ad assicurare un'attenzione nuova e selettiva a questo delicatissimo campo è stato Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, intervenendo a Milano al convegno della Fondazione S.raffaele e dell'Ibm per il decennale del Dibit. Dopo aver ricordato che "la metà delle aziende italiane di biotecnologie è localizzata in Lombardia e che qui vi è anche la più rilevante concentrazione di investimenti in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) con quasi il 23% del totale", il ministro Stanca ha sottolineato come "la ricerca non è più lineare, ma è divenuta ormai un fatto sistemico ed oggi si incrocia in una sorta di 'triangolo multidisciplinare' che mette in evidenza come l'innovazione radicale derivi dall'intersecarsi continuo di biotecnologie, nanotecnologie e informatica. Tendenza che ho constatato personalmente nella visita che ho appena compiuto a vari centri di ricerca universitari e privati negli Usa, dove il rapporto tra imprese e atenei è molto stretto e significativo e c'è pure una notevole mobilità dei ricercatori fra settori pubblico e privato". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha poi tracciato un quadro dei principali interventi del suo dicastero specifici per il settore della sanità, a partire dalla telemedicina, per la quale è previsto il collegamento con una rete telematica a larga banda tra i centri d'eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale per fornire telepatologia, il teleconsulto e la telediagnosi anche ai nosocomi delle 21 isole minori poste negli arcipelaghi del Mediterraneo ed ai 47 ospedali italiani nel mondo presenti in 21 paesi. Inoltre sarà allestita una rete telematica in grado di fornire servizi oncologici ai centri sanitari delle Regioni del Sud e servizi di teleformazione (e-Learning). Ed ancora, ha aggiunto il ministro Stanca, la Rete dei tumori rari, un progetto che collegherà con reti a larga banda ad alta velocità i centri di eccellenza per lo studio e la cura di queste patologie. Sperimentazione di formazione a distanza per coinvolgere i medici di medicina generale nelle regioni del Sud. Per eseguire, nel pieno rispetto della privacy, un monitoraggio costante della spesa sanitaria, a tutti i cittadini verrà prossimamente fornita una tessera sanitaria con identificativo personale con codice a barre, attraverso l'identificazione dei cittadini nella fase di accesso ai servizi sanitari. "Mediante la realizzazione di una rete telematica ad alta velocità che collegherà 146 reparti pediatrici con le scuole, si garantirà la continuità nella frequenza scolastica per gli alunni ricoverati in ospedale, facendoli sentire parte di una classe, interrompendone l'isolamento e migliorando il processo terapeutico", ha proseguito Stanca, il quale ha reso noto che "sto definendo iniziative di sostegno, mediante strumenti di finanza innovativa, allo sviluppo di aziende ad alta tecnologia anche nel campo delle biotecnologie e specificatamente nelle aree del Sud".

LA RICERCA OFFRE NUOVE SPERANZE AI DIABETICI
Bruxelles, 18 novembre 2003 - Il 14 novembre, Giornata mondiale del Diabete, i circa 194 milioni di diabetici di tutto il mondo hanno ricevuto una buona notizia: un team di ricercatori statunitensi ha annunciato di aver arrestato ed invertito il diabete di tipo 1 nei topi. Il 13 novembre, la Commissione europea ha reso noto il finanziamento di un progetto integrato del valore di 11,7 milioni di euro per studiare il trattamento dell'obesità, una delle principali cause del più comune diabete di tipo 2. I soggetti affetti da diabete di tipo 1 non sono in grado di produrre insulina e per sopravvivere necessitano di regolari iniezioni di quest'ormone. L'insulina viene normalmente prodotta dalle cellule insulari del pancreas, che, nei diabetici, vengono distrutte dal sistema immunitario dell'organismo. Senza l'insulina, i soggetti affetti da diabete di tipo 1 non sono in grado di convertire gli zuccheri in combustibile, pertanto i livelli di glucosio nel sangue aumentano pericolosamente. Il team di scienziati americani ha già scoperto che, iniettando delle cellule spleniche prelevate da topi sani in topi affetti da diabete, il sistema immunitario di quest'ultimi può essere rieducato ad accettare il trapianto di cellule insulari. Nell'ultima ricerca, tuttavia, i ricercatori hanno utilizzato un tipo specifico di cellula splenica e hanno osservato con stupore che i topi diabetici cominciavano a produrre loro stessi cellule insulari in grado di secernere insulina. Il dott. David Nathan, direttore del Centro di diabetologia del Massachusetts General Hospital, presso il quale è stata condotta la ricerca, avrebbe affermato: "Gli straordinari risultati ottenuti sul modello murino di diabete di tipo 1 suggeriscono la possibilità di bloccare la distruzione delle cellule produttrici di insulina nei pazienti che stanno sviluppando la malattia. In questo modo, si potrebbe riuscire ad invertire il processo della malattia anche nei pazienti con diabete conclamato". In concomitanza con la Giornata mondiale del Diabete, la Commissione ha annunciato altresì il lancio di un progetto integrato quinquennale per affrontare il problema dell'obesità, principale causa anche dell'altro tipo di diabete. Il sovrappeso può impedire all'organismo di mantenere la glicemia entro livelli normalmente bassi. Alla luce del costante aumento del peso medio degli europei, 24 partner di dieci paesi europei parteciperanno ad un progetto, volto ad individuare i meccanismi cerebrali che influenzano l'obesità. Com'è noto, determinate regioni del cervello svolgono un importante ruolo nella regolazione del peso corporeo, pertanto il team esaminerà i circuiti cerebrali di regolazione per convalidare nuovi metodi di trattamento dell'obesità. A tal fine i partecipanti al progetto integrato utilizzeranno approcci genomici avanzati, conducendo analisi dettagliate sui gruppi campione di pazienti e ricerche genetiche su modelli animali. Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato: "L'obesità è una delle principali cause del diabete. Essa rappresenta un importante fattore di rischio e la riduzione del peso spesso migliora il controllo della glicemia, favorendo così il trattamento del diabete. Questo nuovo progetto di ricerca è un primo esempio della realizzazione pratica dello Spazio europeo della ricerca nel settore della diabetologia". Per maggiori informazioni sulla priorità "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" della Commissione visitare il seguente sito: http://www.Cordis.lu/lifescihealth/home.html

VENTISETTE MILIONI DI PILLOLE BLU : PISTOIA LA CITTÀ DOVE SI FA MAGGIOR CONSUMO DI VIAGRA, IL LAZIO IN TESTA ALLA CLASSIFICA DELLE REGIONI
Roma, 18 novembre 2003 - Con 27 milioni di pillole consumate in Italia dal lancio (ottobre 1998) ad oggi, Viagra (sildenafil citrato) è il farmaco per il trattamento della disfunzione erettile con il più alto numero di prescrizioni in Italia. Sono 148 milioni le pillole blu consumate in Europa e oltre 1 miliardo nel mondo, per oltre 130 milioni di prescrizioni e 600 mila medici coinvolti. In dettaglio, tra gennaio e agosto 2003, le pillole di Viagra consumate in Italia sono state oltre 4 milioni, risultato che consente una previsione di crescita anche per questo quinto anno. Dove in particolare si fa maggior uso di Viagra? Secondo la classifica stilata sulla base dei dati Ims Health, relativi ai primi otto mesi del 2003, la città italiana che registra il maggior consumo di Viagra è stata Pistoia con 622 pillole consumate ogni 1.000 uomini sopra i 40 anni, seguita da Roma (618 pillole), Modena (564 pillole), Firenze (563 pillole) e Rimini (554 pillole). Chiudono la classifica Enna (150 pillole), Nuoro (144 pillole) e Potenza (130 pillole). Per quanto riguarda le regioni, invece, in testa si trova il Lazio con 530 pillole consumate ogni 1.000 uomini over 40. La Toscana (511 pillole) con 5 città nelle prime 10 si aggiudica il secondo posto. Seguono Emilia Romagna (497 pillole), Umbria (460 pillole) e Liguria (425 pillole). Bisogna aspettare l'ottavo posto per trovare una regione del sud: si tratta della Campania che consuma 353 pillole blu. Staziona, invece, al ventesimo posto la Basilicata , che con 144 pillole di Viagra consumate, si aggiudica anche quest'anno l'ultimo posto. Al suo quinto anno di commercializzazione Viagra si conferma nuovamente farmaco leader nel trattamento per la disfunzione erettile. Facendo riferimento ai dati Ims Health relativi al consumo complessivo in Italia dei farmaci orali contro la De per il periodo gennaio-agosto 2003, la quota di mercato di Viagra risulta infatti pari al 72,6%. I concorrenti di Viagra (6 farmaci) detengono, invece, complessivamente una quota di mercato pari al 27,4%. "Il consumo dei farmaci per il trattamento della disfunzione erettile è in continua crescita, tanto da far registrare nell'ultimo anno un aumento complessivo del mercato del 26%" - afferma Fanny La Monica , Responsabile Comunicazione di Pfizer Italia. "Questa è un'ulteriore conferma che sta cambiando l'approccio culturale alla disfunzione erettile, condizione su cui è importante intervenire il più precocemente possibile".

“OBIETTIVO” PUNTATO SUL TUMORE PROSTATICO IN ITALIA VENGONO DIAGNOSTICATI OGNI ORA 3 NUOVI CASI 800 STUDIOSI RIUNITI AD ANCONA PER FARE IL PUNTO SULLA MALATTIA
Milano, 18 novembre 2003 - La neoplasia prostatica, una delle neoplasie più frequente nell’uomo dopo i 50 anni, nonostante i progressi compiuti, rappresenta tuttora uno dei problemi più preoccupanti della medicina. Basti pensare che nel maschio è la prima patologia per incidenza nel Mondo, che nostro Paese si stimano circa 40.000 nuovi casi all’anno e che, dopo il tumore del polmone, rappresenta la seconda fra le cause di morte. Su questo problema tuttora complesso la Società Italiana di Urologia Oncologica (Siuro), presieduta dal Prof. Giuseppe Martorana, clinico urologo di Bologna, ha tenuto il Xiii Congresso ad Ancona ben 800 clinici e studiosi. La Siuro è una società scientifica nata nel 1990 e la sua caratteristica è quella di avere un’adesione multidisciplinare in quanto raduna urologi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi, biologi, psicologi, epidemiologi, tutti coinvolti nell’impegno quotidiano richiesto dall’urologia oncologica. Il Congresso, presieduto dal Prof. Giovanni Muzzonigro, clinico urologo di Ancona, ha visto coinvolte tutte le maggiori società scientifiche che, sia in Italia che all’estero, si occupano del tumore alla prostata. Dai lavori del congresso emergono conferme, prospettive e nuovi spunti. La qualità di vita: uno strumento per personalizzarne la valutazione Anche grazie ai progressi nelle procedure terapeutiche e diagnostiche oggi si può dire che, per i soggetti colpiti da neoplasia prostatica, si è raggiunta maggiore garanzia per la loro sopravvivenza. A questo punto diventa importante che ci si occupi di qualità di vita. Al riguardo va ricordato quali sono i principali problemi che affliggono gli uomini sottoposti ai diversi trattamenti terapeutici: a seconda del tipo di trattamento, i più frequenti possono essere i problemi sessuali (impotenza e calo del desiderio) ed i problemi urinari e di evacuazione. L’argomento è stato oggetto di approfondimento durante il Congreso della S.i.ur.o. Il dottor Alessandro Bertaccini, ricercatore presso la Clinica Urologica della Università di Bologna, ha presentato uno strumento (questionario) per la “misurazione” della qualità di vita nei pazienti con tumore alla prostata. Il “Bononian Satisfaction Profile – Prostate Cancer” (Bsp) , così si chiama tale strumento, costituisce una novità nel nostro paese in due sensi. È il primo specifico per questa patologia che focalizzi il punto di vista del paziente: le domande infatti si riferiscono a quanto la persona è soddisfatta di alcuni particolari aspetti della propria vita (per esempio la attività sessuale). Il secondo aspetto di novità è rappresentato dal fatto che il “Bononian Satisfaction Profile – Prostate Cancer” è il primo strumento in tale ambito interamente sviluppato in Italia. La maggior parte degli studi che si occupano di qualità di vita hanno infatti utilizzato fino ad oggi questionari nati e cresciuti nei paesi anglossassoni, che hanno indubbiamente una cultura diversa dalla nostra. La filosofia che ha guidato i ricercatori della Suola di Bologna nello sviluppo di tale strumento è stata quella di creare qualcosa di semplice (sono sufficienti 20 minuti per compilarlo in tutte le sue parti), facilmente comprensibile e, soprattutto, tiene in considerazione il punto di vista del singolo sogetto. I dati raccolti sono preziosi per un approccio personalizzato ai problemi che affliggono il paziente.

I REGIMI TERAPEUTICI CON KALETRA SOPPRIMONO L’HIV IN MANIERA DURATURA I RISULTATI A 5 ANNI SI UNO STUDIO CONDOTTO SU PAZIENTI NAIVE HIV POSITIVI
Chicago, 18 novembre 2003 - I dati a 5 anni, di uno studio recentemente presentato alla 43^ edizione della Interscience Conference on Antimicrobial Agents and Chemotherapy (Icaac), tenutasi a Chicago, dimostrano che la maggioranza dei pazienti naive Hiv positivi, inizianti la terapia con Kaletraò (Lopinavir/ritonavir), inibitore della proteasi dei Laboratori Abbott, quale parte del loro regime terapeutico, mantengono livelli non dosabili di Hiv (al di sotto di 50 copie/mL) a distanza di 5 anni dall’inizio della terapia. I livelli virali rimangono non dosabili quando Kaletraò è associato a due iinibitori nucelosidici della trascrittasi inversa. La bassa carica virale, misurata tramite i livelli di Hiv Rna, si è accompagnata ad un incremento della conta dei Cd4, anche nei pazienti in stadio più avanzato di malattia (quelli con valori di Cd4 inferiori a 50 cellule/mm3 all’inizio del trattamento). Kaletraò è inoltre risultato ben tollerato, nel corso dei 5 anni di studio. “Questi incoraggianti risultati dimostrano che i regimi basati su Kaletraò rappresentano una potente opzione di prima scelta per pazienti naive, per la capacità di sopprimere a lungo termine l’Hiv,” ha detto J. Eron, Professore Associato di Medicina e Direttore del Centro per la Ricerca sull’Aids dell’Università della Carolina del Nord, Usa e sperimentatore principale di questo studio. I dati di questa sperimentazione randomizzata, prospettica, di fase Ii, sono relativi a 100 pazienti naive e dimostrano che il 64% e il 67% dei pazienti mantiene, a distanza di 5 anni, la carica virale al di sotto delle 50 e 400 copie/mL, rispettivamente, alla cosiddetta analisi intent-to-treat (che considera i dati mancanti come fallimenti terapeutici). Dei 68 pazienti che erano ancora in terapia a 5 anni di distanza, il 94% e il 99% manteneva la carica virale al di sotto di 50 e di 400 copie/mL, rispettivamente. Lo studio ha anche dimostrato che il trattamento con regimi basati su Kaletraò si accompagna ad un miglioramento immunologico, nella maggioranza dei pazienti. La conta dei Cd4 ha presentato continui incrementi nel corso di 5 anni di terapia, con un aumento medio di 510 cellule/mm3. I pazienti in stadio più avanzato di malattia (con conta dei Cd4 inferiore a 50 cellule/mm3 all’inizio della terapia) hanno mostrato un incremento medio di 519 cellule/mm3. Kaletraò è stato generalmente ben tollerato, nel corso dei 5 anni di studio, e gli eventi avversi più frequenti sono stati soprattutto di tipo gastrointestinale. Sono stati osservati incrementi dei lipidi (grassi nel sangue), non a digiuno, ma valori di colesterolo totale e di trigliceridi particolarmente elevati (definiti di grado 3) sono stati rilevati in nessun paziente e in quattro pazienti, rispettivamente, a 5 anni di distanza. Solo una minoranza di pazienti ha utilizzato dei farmaci per abbassare il livello di lipidi, pre trattare questi incrementi. “Ci sono pochi studi condotti fino a 5 anni nel campo della ricerca clinica sull’infezione da Hiv, e siamo molto incoraggiati da questi risultati che dimostrano come sia possibile sopprimere il virus, avere un beneficio immunologico e una buona tollerabilità a lungo termine,” ha detto il Dr U. Di Luzio Paparatti, Direttore Medico di Abbott Spa e già Professore a contratto sulla Terapia Antivirale, presso la Scuola di Specializzazione in Infettivologia dell’Università di Pavia. Altre informazioni su Kaletraò e la Abbott Kaletraò è stato approvato in Europa nel marzo 2001 per il trattamento dell’infezione da Hiv negli adulti e bambini (al di sopra dei 2 anni di età), in associazione ad altri farmaci antiretrovirali. Gli effetti collaterali più frequentemente riportati, e di intensità da moderata a grave in persone adulte, sono diarrea, sensazione di stanchezza o debolezza, cefalea e nausea. Nei bambini l’effetto collaterale più frequentemente osservato è il rash (eruzioni cutanee). Kaletraò non dovrebbe essere utilizzato con determinati farmaci. L’assunzione di Kaletraò e alcuni particolari farmaci potrebbe creare le premesse per gravi effetti collaterali e compromettere la vita dei pazienti. I pazienti dovrebbero sempre consultare il proprio medico curante prima di assumere nuovi farmaci, inclusi quelli esenti da prescrizione medica o i preparati galenici o di erboristeria. Www.kaletra.com  www.Abbott.com

A DEDALUS, GRUPPO DATAMAT, LA GARA PER IL NUOVO SISTEMA INFORMATIVO DELL’ISMETT L'ISTITUTO MEDITERRANEO PER I TRAPIANTI E TERAPIE AD ALTA SPECIALIZZAZIONE
Roma, 18 novembre 2003 – Dedalus S.p.a., società di informatica sanitaria del Gruppo Datamat, si è aggiudicata - in raggruppamento temporaneo di impresa con Metafora, Enco e Fima International - la gara per la fornitura del nuovo Sistema Informativo per la gestione dell’attività clinica e amministrativa dell’Ismett di Palermo, uno dei principali centri di trapianto in Italia e nel bacino euromediterraneo. La gara, del valore di oltre un milione di euro, riguarda l’informatizzazione delle aree Amministrativo-contabile e del Personale, nonché di quella Ospedaliera negli aspetti gestionali e clinici (Gestione dei Ricoveri, Prenotazioni, Gestione di Reparti e Ambulatori, Cartelle Cliniche, Refertazione, Diagnostica Strumentale). L’informatizzazione dell’Ismett avverrà attraverso Vitruvio, la nuova piattaforma integrata di servizi applicativi sanitari, che costituisce un approccio assolutamente innovativo per la gestione della salute nel suo complesso. Vitruvio è un sistema integrato per tutti gli attori della sanità: non soltanto l’ospedale o l’azienda sanitaria locale, ma anche i medici di medicina generale e gli specialisti. Con Vitruvio i processi sanitari sono stati rivisti e ripensati non soltanto in funzione delle nuove opportunità tecnologiche, ma soprattutto calando in sanità concetti e metodologie già impiegati con successo in altri settori. L'ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) è una struttura moderna e dinamica che nasce come progetto di Sperimentazione Gestionale in campo sanitario, grazie alla partnership tra il Centro Medico dell'Università di Pittsburgh (Upmc Health System, sede del più prestigioso centro trapianti del mondo) e la Regione siciliana attraverso le aziende ospedaliere palermitane Civico e Cervello. “L’aggiudicazione di questa gara è per noi un grande successo. – afferma Giorgio Moretti, Consigliere di Datamat e Vice Presidente di Dedalus - La strategia di Dedalus costruita sui forti investimenti in innovazione e nuovi prodotti comincia a dare i sui frutti. Infatti, se è indubbio che il processo di ammodernamento del sistema clinico-sanitario nazionale ed internazionale passerà sempre di più dall’utilizzo di strumenti tecnologici adeguati, oggi Vitruvio è l’unica piattaforma di nuova concezione resa disponibile al mercato. L’ismett è una struttura all’avanguardia ed altamente prestigiosa ed il progetto è una pietra miliare del settore per le sue caratteristiche di innovatività e complessità: dall’aderenza agli standard emergenti in sanità (Hl7 – Ihe) all’aspetto di integrazione ed interoperabilità dei sistemi”. “Abbiamo scelto Datamat e la piattaforma Vitruvio di Dedalus – afferma Gonzalo Romero Lauro, direttore del servizio Sistemi Informativi dell’Ismett – dopo un processo di valutazione particolarmente accurato, sia sul versante tecnologico, che su quello strategico. Abbiamo lavorato con molto impegno a questo progetto e la parola chiave per il nuovo sistema informativo è “integrazione”.

“IL PONTE DEI DIRITTI” DI LILA CEDIUS DAL 1° DICEMBRE – GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL’AIDS AL 10 DICEMBRE – GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Milano, 18 novembre 2003 - Lila Cedius (Centro per i Diritti Umani e la Salute pubblica), la struttura che conduce i progetti internazionali della Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), presenta “Il Ponte Dei Diritti”: iniziative organizzate dall’associazione per celebrare la Giornata Mondiale di Lotta all’Aids e la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Il Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti) si conferma come un punto di riferimento fondamentale per la scena musicale indipendente. L’appuntamento di quest’anno è per il 29 e 30 novembre a Faenza (Ra). Questa edizione vedrà Lila Cedius partner del Mei. Il 29 novembre, al mattino, parteciperà alla mattinata di apertura Vittorio Agnoletto, Responsabile Scientifico di Lila Cedius. Il ricavato della vendita della maglietta e del portachiavi “ufficiali” della manifestazione andranno a sostenere Lila Cedius. A disposizione del pubblico ci sarà, durante la manifestazione, un banchetto informativo dell’associazione. “Contacto 2003 - Artisti Per Lila Cedius” Una mostra di illustrazioni e fumetti dall’1 al 14 dicembre 2003 alla Libreria Internazionale Ulrico Hoepli - Spazio Espositivo secondopiano Via U. Hoepli, 5 (Mm Duomo) - Tutti i giorni dalle 10 alle 19. Il 1° dicembre, dalle ore 17.00 alle ore 19.00: inaugurazione. Mostra realizzata in collaborazione con Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, Quipos e Alessandro Staffa. In mostra tavole di: Altan, Andrea Valente, Sergio Staino, Renato Calligaro, Fratelli Origone, Palumbo, Alessio Spataro, Milena Zanotelli, Paper Resistance, Smasa, Katia Lorenzon, Elena Rapa,claudio Parentela, Maicol e Mirco, Pira, Giancarlo Malagutti, Totto Renna, Dario Arcidiacono, Maurizio Ribichini, David Vecchiato, Gianluca Costantini, Andrea Gualandri, Sandra Virlinzi, Luca Genovese, Gianluca Foglia, Lele Corvi, Pasquale Todisco, Stratolin, Alessandro Staffa, Pierre Bourrigault, Licia Vieri, Shanti, Chicco Prog, Tiziano Perotto e altri! Il sito dell’associazione - Www.lilacedius.it  sarà in costante aggiornamento attorno al 1° dicembre con dati e informazioni sull’Aids in generale e con aggiornamenti dal Sudafrica. Lila Cedius è impegnata in questo periodo nella diffusione della nuova campagna stampa creata gratuitamente per l’associazione dall’agenzia Grey Worldwide. La campagna vuole invitare alla conoscenza e al sostegno dell’associazione, impegnata in interventi di lotta all’Aids e di promozione del diritto alla salute in Sudafrica, nell’Europa dell’Est e, in Italia, in progetti per la popolazione immigrata e di riduzione dei rischi derivanti dall’abuso di sostanze stupefacenti. “Piantala! “: Marina Abramovic ; Stefano Arienti; Studio Azzurro ; Carlo Bach ; Paololuca Barbieri; Letizia Cariello; Gea Casolaro; Roberto Coda Zabetta; Paola Di Bello; Aimara Garlaschelli; Nido; Franco Vaccari. Una mostra a cura di Moreno Gentili. Dodici artisti in Dodici Piante A sostegno del Progetto Sudafrica di Lila Cedius e dell’associazione Adisco N.o. Gallery - Via Matteo Bandello 14, Milano 12 artisti contemporanei stanno realizzando 12 opere d’arte legate all’ambiente che verranno messe in vendita il 16 dicembre 2003 presso la N.o. Gallery di Milano Presentazione alla stampa martedì 16 dicembre 2003 ore 13.00. L’inaugurazione della mostra è martedì 16 dicembre 2003 dalle 18.30 alle 21.00 “Piantala!” è una mostra-evento dedicata all’ambiente e all’uomo, alla coabitazione necessaria tra natura e figura umana, tra esseri viventi che osservano, respirano e vivono insieme tra azione – quella dell’artista, in questo caso quella dei bambini sudafricani e dei bambini meno fortunati in genere, per stabilire un principio di solidarietà. L’intero ricavato della vendita delle piante verrà devoluto alla Lila Cedius e all’Adisco. Lo sponsor è Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta , il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica. La mostra rimarrà aperta al pubblico da martedì 16 dicembre 2003 a giovedì 15 gennaio 2004 dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso domenica e da mercoledì 24 dicembre 2003 a martedì 6 gennaio 2004.

HA CHIUSO I BATTENTI SMAUSICILIA 2003, PIÙ STATO E MENO ICT IN SICILIA
Catania, 18 novembre 2003 - Ha chiuso i battenti la seconda edizione di Smausicilia, la manifestazione dedicata all'Ict tutto Mediterraneo dell'Etna Valley. La manifestazione ha avuto regolarmente il suo corso anche dopo lo sfortunatissimo inizio causato da un forte acquazzone che ha colpito la struttura fieristica 'Le Ciminiere'allagando alcuni stand e facendo cedere alcuni pannelli del controsoffitto. Quasi del tutto assenti le grandi realtà nazionali nel campo dell'Ict, ricordiamo la sfavillante presenza dell'anno scorso di I.net ospite della siciliana Global Communication, Quest'anno Smausicilia poteva contare solo sulla presenza di Microsoft ed Ibm. Grande delusione per coloro i quali si aspettavano una massiccia rappresentanza delle aziende dell'Etna Valley (www.Etnavalleyblog.it); non erano presenti infatti colossi quali Stmicroelectronics e molte tra le realtà più rappresentative dell'hitech catanese, alcune delle quali avevano già partecipato all'edizione nazionale di Smau, hanno quest'anno hanno scelto di non essere presenti. Degna di nota anche l'assenza dell'Università di Catania ampiamente impegnata sul fronte dello sviluppo del polo tecnologico. Massiccia invece la presenza delle istituzioni statali, che dall'Istituto Autonomo Case Popolari sino all'Usl7 Catania erano ampiamente rappresentate, come pure le forze dell'ordine ad eccezione dei Carabinieri che all'ultimo minuto ha cancellato la propria presenza in pieno rispetto delle vittime di Nassyria. Insomma si è proprio avuta la sensazione di una manifestazione quasi di ordine 'statalistico' assolutamente non rappresentativa dell'attuale periodo di espansione dell'Ict siciliano e quindi 'snobbata' dalle realtà più dinamiche che rifiutano questo taglio. Una manifestazione che a questo punto ha bisogno di ridefinire i suoi obiettivi e soprattutto la propria personalità scegliendo definitivamente il proprio target.

SALONE DEL VINO L'EST EUROPA PROTAGONISTA AL SALONE. WORKSHOP, CONVEGNI E UN PRANZO PER ABBINARE I VINI ITALIANI ALLA CON LA CUCINA DELL'EST
Torino, 18 novembre 2003 - L'est Europa è uno dei protagonisti di rilievo della terza edizione del Salone del Vino che si inaugura domani nei padiglioni di Lingotto Fiere a Torino, sono infatti diverse le strategie poste in atto alfine di creare fattivi rapporti commerciali tra i Paesi dell'Est Europa e i produttori di vini italiani. Sono principalmente tre gli assi di questa azione: lunedì, un importante workshop, realizzato con il contributo di Enoteca d'Italia e Regione Piemonte, che vedrà impegnati i principali buyers di questi Paesi che avranno una fitta serie d'incontri programmati con circa 150 aziende produttrici del nostro Paese. Un altro momento importante sarà costituito nella giornata di martedi dal convegno, con la partecipazione dell'Agenzia delle Dogane (Ministero delel Finanze), sulla logistica e sulle problematiche doganali che ancora possono creare freni alla diffusione del prodotto italiano in questi Paesi. Ma il vero "momento della verità" si può definire il pranzo nel quale Enotime Magazine e Lingotto Fiere ricevono giornalisti e operatori nella Sala Ristorazione del padiglione 5 dove ha luogo un pranzo definito "educational" denominato "Sapori dall¹Ests" che vuole far scoprire le peculiarità poco note della cucina dei Paesi dell'Est Europeo e studiarne le possibilità di abbinamento con i vini italiani. In questo contesto non è banale, per il vino italiano, aprirsi uno spazio fra le cucine slave e polacche, che sono attualmente in splendida rielaborazione e che non si limitano a sfornare esclusivamente piatti tradizionali. Di questo ed altro ancora si parla durante questo importante momento che il Salone del Vino e Enotime Magazine hanno realizzato proponendo appunto un menù, illustrato dal giornalista Mario Crosta e curato dal noto chef polacco Dariusz Wójcicki, costituito da 5 piatti provenienti ognuno da un diverso Paese dell'Est Europa. Il menù sarà composto da: Bliny di salmone con caviale nero (Russia); Lucioperca arrostito in pancetta con patate bollite e insalatina di pomodori (Ucraina); Zuppa piccante di gulash (Ungheria); Cosciotto d'agnello lardellato con melanzana e patate arrosto (Slovacchia); Torta di mele in salsa di vaniglia alla moda del Papa (Polonia). Le ricette saranno disponibilio su
www.Salonedelvino.com

TECNARGILLA 2004, UNA FIERA IN COSTANTE EVOLUZIONE
Rimini, 18 novembre 2003 - Si terrà a Rimini, dall’1 al 5 ottobre 2004, la 19a edizione di Tecnargilla, la maggiore manifestazione mondiale dedicata alle tecnologie e alle forniture per l’industria ceramica e del laterizio, organizzata da Rimini Fiera Spa, in collaborazione con Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica). Una leadership nel panorama fieristico internazionale del settore confermata dalle cifre della passata edizione svoltasi a Rimini nel 2002: 801 espositori di cui 244 stranieri provenienti da 31 paesi, una superficie espositiva lorda di 80.000 metri quadrati (+14,2% rispetto alla precedente edizione del 1999), 29.689 visitatori (+7% rispetto al 1999), di cui 10.697 provenienti da 84 paesi esteri. Una crescita costante che fa oggi di Tecnargilla la più vasta area espositiva del comparto (aumentata del 116% nelle 4 edizioni svoltesi tra il 1995 e il 2002), e la vetrina preferita dai visitatori (+51% nello stesso periodo). Ciò nonostante, Tecnargilla non rinuncia a proporsi come evento fieristico capace di evolvere parallelamente al mercato cui si rivolge, con l’obiettivo di offrire ai propri espositori e visitatori un servizio sempre più qualificato e in linea con le rispettive esigenze. Per l’edizione 2004 non mancano le novità, tra cui: le date e i giorni di svolgimento della manifestazione, il lancio di Claytech, la nuova sezione espositiva dedicata all’industria dei laterizi, l’ampliamento della sezione Kromatech, dedicata alla tecnologia del colore, creatività e tendenze in ceramica, inaugurata nel 2002, l’ampliamento del quartiere fieristico di Rimini grazie al quale Tecnargilla 2004 disporrà di due nuovi padiglioni per un totale di circa 13.000 metri quadrati in aggiunta a quelli già occupati nel 2002, oltre alla stazione ferroviaria interna al quartiere. Tra le novità, prima fra tutte la nuova cadenza dell’evento che da triennale diventa biennale. Ufficializzata lo scorso giugno dal Presidente di Rimini Fiera Spa, Lorenzo Cagnoni, e dal Presidente di Acimac, Franco Stefani, la biennalità di Tecnargilla risponde a un’esigenza espressa dalle stesse aziende del comparto, ossia poter disporre di una vetrina con una tale capacità di attrattiva nei confronti dell’intera clientela internazionale, che consenta di razionalizzare l’impegno promozionale in campo fieristico evitando la dispersione di risorse ingenti su un numero sempre maggiore di manifestazioni. Un obiettivo che la storica cadenza triennale di Tecnargilla non poteva più garantire. Se da un lato “il traguardo della biennalità – come ricorda il Presidente Lorenzo Cagnoni – è stato possibile grazie anche ai positivi esiti complessivi di Tecnargilla 2002” , secondo il Presidente Franco Stefani, “la capacità della manifestazione di consolidarsi come evento mondiale di riferimento per l’industria ceramica è garantita soprattutto dal fatto che l’Italia rappresenta il sistema industriale leader del settore ceramico, inteso sia nella componente della tecnologia che in quella del prodotto finito (la piastrella) e che entrambi i comparti sono presenti in maniera compatta e in sostanziale contemporaneità rispettivamente al Tecnargilla di Rimini e al Cersaie di Bologna”. Proprio in merito alla contemporaneità di Tecnargilla e Cersaie, per consentire alla gran parte dei visitatori interessati a entrambi i saloni di diluire le visite su 8 giorni invece che solo su 6 come nel 2002, Tecnargilla 2004 non si svolgerà più dal martedì al sabato, in totale concomitanza con la rassegna bolognese, bensì dal venerdì al martedì, limitando la sovrapposizione tra le due fiere al solo weekend (venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 ottobre). La crescita di Tecnargilla negli ultimi anni, sia sul fronte espositivo che su quello dell’affluenza di pubblico, è frutto degli sforzi prodotti dagli organizzatori per qualificare la manifestazione rispetto a due obiettivi primari. 1. Da un lato fare di Tecnargilla la vetrina più esaustiva dell’intera filiera dei fornitori dell’industria ceramica, affinché i visitatori potessero trovare in un’unica fiera tutte le soluzioni alle varie esigenze produttive in campo ceramico: non solo la componente meccanica (attrezzature e impianti produttivi), quindi, ma anche tutto quanto proviene dall’indotto di questo comparto, ossia servizi e forniture accessorie di vario genere, oltre all’intero comparto delle materie prime, smalti e colori. Nonostante l’impegno su questo fronte si mantenga alto anche in vista di Tecnargilla 2004, ottimi risultati si sono registrati già a Tecnargilla 2002, in cui l’offerta espositiva riferita alle sole macchine per ceramica rappresentava il 35% del totale, i servizi il 33%, e i fornitori di materie prime, smalti e colori il 24%. 2. Il secondo obiettivo riguarda la capacità di Tecnargilla di proporsi come fiera di riferimento per tutte le diverse industrie produttrici di manufatti ceramici, ossia piastrelle, sanitari, stoviglieria, ceramiche artistiche, laterizi, refrattari, ceramiche tecniche e metalceramiche. Oltre ad essere indiscutibilmente la manifestazione di riferimento mondiale delle tecnologie e forniture per la produzione di piastrelle, Tecnargilla si è dimostrata una vetrina piuttosto completa anche per quanto attiene gli altri comparti ceramici, capace di attirare a Rimini la clientela internazionale di riferimento in questi settori. Ma è proprio per rafforzare questa caratteristica di completezza di offerta espositiva e conseguente capacità di attrazione di un più ampio pubblico, che la grande novità di Tecnargilla 2004 sarà il lancio di una nuova sezione, Claytech. “Claytech – Tecnologia, Ricerca e Innovazione per il Laterizio”, è il nome della nuova sezione espositiva che sarà inaugurata a Tecnargilla 2004 e che avrà come protagonisti le imprese che propongono soluzioni tecnologiche per la produzione di laterizio, un comparto presente a Tecnargilla nel 2002 con un centinaio di espositori che hanno occupato circa 9.000 metri quadrati lordi. Come avvenne già nel 2002 con la nascita della sezione Kromatech, anche in questa occasione l’obiettivo degli organizzatori è dare maggiore risalto e visibilità ad un settore che merita una sottolineatura particolare e personalizzata anche in funzione di un target di visitatori solo raramente interessato anche agli altri settori espositivi del salone riminese. La sezione Claytech sarà ospitata quindi in un’unica area espositiva, ben riconoscibile e delimitata da allestimenti e grafiche personalizzate che richiameranno, anche nei colori, il nuovo logo (la stilizzazione di un coppo inserito tra le due parti di uno stampo, che si collegano visivamente alla C di Claytech e alla T di Tecnargilla). Claytech non si limiterà solo ad un’area espositiva, ma diventerà una vera e propria “fiera nella fiera”, un contenitore di eventi, quali convegni, seminari e mostre, studiati specificatamente per attirare l’interesse di visitatori ed espositori. Già confermata la collaborazione di Andil-assolaterizi (l’associazione dei produttori italiani di laterizio) per la realizzazione di alcune iniziative. E’ prevista inoltre l’organizzazione di tour di gruppo per visitare alcune fornaci in cui poter verificare il funzionamento delle più moderne tecnologie di produzione. Non da ultimo, l’impegno di Rimini Fiera volto a richiamare a Rimini tutti i produttori di laterizio del mondo, attivando una serie di iniziative di marketing, tra cui: una specifica campagna pubblicitaria e di comunicazione stampa sulle maggiori riviste internazionali dedicate all’industria del laterizio, mailing e inviti personalizzati per questo target, uno speciale supporto nell’organizzazione di viaggio e soggiorno di visitatori stranieri. L’impegno e le risorse che Tecnargilla destinerà al lancio di Claytech, non limiteranno l’attenzione nei confronti degli altri settori espositivi ormai consolidati, né tanto meno di Kromatech, la sezione dedicata alla tecnologia del colore, alla creatività e alle tendenze in ceramica, inaugurata nel 2002 per assicurare un maggiore impatto espositivo a quelle categorie di imprese che giocano un ruolo primario nella definizione delle innovazioni di prodotto in ceramica, ossia: colorifici, studi di terzo fuoco, studi di consulenza grafica, artistica e design, laboratori serigrafici e fornitori di prodotti e attrezzature per serigrafia, smaltatura e decalcomanie, produttori di materie prime per smalti. Se già Kromatech 2002 riuscì ad occupare oltre 15.000 metri di area espositiva, per Kromatech 2004 si prevede un ulteriore ampliamento, dovuto alla richiesta di aumento di spazi da parte di molti dei 192 espositori presenti nel 2002, oltre che dalla domanda di partecipazione di nuove aziende. Con queste premesse, Kromatech 2004 si presenterà non solo come la più vasta rassegna dedicata alle tecnologie, ai prodotti, ai servizi, al design e alla ricerca sul prodotto ceramico, ma anche come la più qualificata ed esclusiva vetrina sulle tendenze e gli orientamenti più innovativi dell’estetica ceramica, offrendo ai visitatori spunti e nuovi stimoli creativi. Proseguono nel pieno rispetto dei tempi i lavori per la realizzazione della nuova stazione ferroviaria “Rimini Fiera”, interna agli spazi del quartiere fieristico, e quelli per l’ampliamento dei padiglioni espositivi. “La stazione - dice il Presidente Lorenzo Cagnoni – sarà inaugurata nel gennaio 2004, posizionata sulla sinistra dell’ingresso principale (sud) di Rimini Fiera. Sulla direttrice Milano-bari, prevede sia fermate di treni di linea durante lo svolgimento delle manifestazioni, che fermate di treni charter. Un’opera in grado di facilitare l’afflusso dei visitatori italiani, di favorire quello dei visitatori esteri e che consentirà importanti sinergie con altri poli fieristici. Il progetto - prosegue Cagnoni - è dello studio Gmp di Amburgo, noto oltre che per l’architettura fieristica, per la realizzazione di importanti stazioni ferroviarie, ultima in ordine temporale la nuova stazione principale di Berlino. Il costo dell’opera è pari a circa 5 milioni e 800 mila euro. La stazione avrà un ottimo impatto estetico e ambientale. Sarà dotata di una pensilina lunga 350 metri e di un sottovia con ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Nei manufatti collocati sui due lati della pensilina, troveranno spazio la sala d’attesa, la biglietteria, punti informativi fiera ed esercizi commerciali. Sono già stati definiti con le Ferrovie i giorni di attivazione del servizio di linea nel 2004, per un totale di 53 giornate annue e 16 treni giornalieri, da e per Rimini Fiera, in coincidenza con le principali manifestazioni, qual è appunto il caso di Tecnargilla”. Ma la realizzazione della stazione ferroviaria non è l’unica opera strutturale che sta interessando Rimini Fiera. “ La Fiera è in movimento – aggiunge Cagnoni - un ‘cantiere aperto’ che si avvale di ottime professionalità tecniche. E’ partita il 18 giugno scorso la prima fase d’ampliamento che porterà la superficie espositiva lorda del quartiere dagli attuali 82 mila a 109 mila metri quadri e quella netta a oltre 69 mila. Il progetto è sempre della Gmp di Amburgo, in assoluta linea con lo stile architettonico dell’intero insediamento. In totale verranno costruiti 4 i nuovi padiglioni: 2 sul lato ovest che saranno consegnati a fine agosto 2004 e 2 su quello est pronti a fine agosto 2005. Forte anche il potenziamento dei servizi tanto da poter rendere del tutto autonomi i due ingressi laterali nel caso di manifestazioni diverse ma a svolgimento contemporaneo: 12 complessive nuove sale convegni modulabili da 70 fino a 140 posti e d’utilizzo flessibile anche per operatori e stampa, due nuovi free flow e due nuovi bar. E ancora, stanno procedendo i lavori di ampliamento degli uffici direzionali. Abbiamo anche questa volta indicati i tempi di conclusione dei lavori, accompagnati da due frasi, di Einstein e Goethe, poste sull’ingresso principale, quale stimolo a mantenere sempre viva l’inclinazione al progresso con lo sguardo all’uomo, alle sue aspirazioni, alle sue attività”. Nell’ambito delle iniziative di promozione e marketing di Tecnargilla, infine, è stato completato di recente il restyling del sito ufficiale di Tecnargilla, all’indirizzo www.Tecnargilla.it Il sito presenta ora una migliore e più immediata fruibilità delle informazioni, una più corretta suddivisione dei contenuti, ma soprattutto una nuova serie di servizi utili, pensati per tutti i target di potenziali navigatori: gli espositori, ad esempio, avranno da oggi la possibilità di verificare online la situazione di tutte le pratiche avviate in merito a richiesta di spazi espositivi e servizi aggiuntivi; i visitatori troveranno le informazioni e i link relativi a viaggio e soggiorno a Rimini, oltre che la possibilità di verificare prima del viaggio l’elenco e l’ubicazione in fiera degli espositori; per i giornalisti, infine, arricchite anche le pagine della Press Area, con il caricamento di una trentina di immagini fotografiche in alta risoluzione in formato .Jpg da Tecnargilla 2002, l’archivio dei comunicati stampa e le informazioni per l’accesso e l’accredito a Tecnargilla 2004. Infolink: www.Tecnargilla.it 

ANNUNCIATI I VINCITORI 2003: CONCORSO DI DESIGN INTERNAZIONALE "EMOTION IN MOTION"
Milano, 18 novembre 2003 – I vincitori del Concorso di Design Internazionale "eMotion in Motion" 2002-2003 sono stati annunciati durante le conferenze annuali sulle Tecnologie Time Compression tenutesi in occasione della fiera Team 2003 (Birmingham 11-13 novembre). Sponsorizzato da Dsm Somos e dalle riviste New Design e Tct, questo concorso internazionale era aperto a designer professionisti e studenti, chiamati a concorrere in categorie separate sul tema 'Sicurezza in viaggio'. I primi premi, comprendenti 5000 Euro in buoni omaggio per servizi di prototipazione rapida, sono stati assegnati al designer Stuart Cole del National Centre for Product Design and Development Research (Pdr) ed allo studente Dong Young Kim, Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam (Fhp), Germania. Il Sig. Kim ha anche ricevuto, a nome del proprio istituto scolastico, un buono omaggio di 2000 Euro per servizi di prototipazione rapida, assegnato all'universita' dello studente vincente. "eMotion in Motion" in breve Le iscrizioni a questo concorso sono rimaste aperte dal novembre 2002 al maggio 2003. L 'obiettivo consisteva nell'aiutare i designer a comprendere e ad utilizzare meglio le tecnologie dei materiali per prototipazione rapida (Rp) attualmente disponibili e nel sondare la liberta' progettuale offerta da questi strumenti tecnologici. I lavori sono stati valutati in base ai seguenti criteri: rilevanza rispetto al tema in oggetto; interesse ed impatto visivo; originalita', funzionalita' e complessita'; uso interessante delle tecnologie Rp rispetto ai processi di produzione tradizionali La giuria di 6 membri del concorso eMotion in Motion 2002-2003 comprendeva: Ty Bacon, Dsm Somos; Rinus van den Berg, Dsm/dadc - Centro di design e sviluppo delle applicazioni; Manuela Cifarelli, Material Connexion Milano; Josyane Franc, Saint Etienne International Biennial Design Festival; Susanne Lengyel, Associazione Tedesca dei Designer Industriali; Terry Wohlers, Wohlers Associates Primo premio, categoria professionisti: - Stuart Cole e Paul Walker: "U.f.o. 3" - Pdr - National Centre for Product Design and Development Research (Cardiff, Gran Bretagna) Progettato per ridurre il rischio di Trombosi Venosa Profonda (Dvt) a cui sono esposti i viaggiatori sulle lunghe distanze, 'U.f.o. 3' e' una perfetta dimostrazione della liberta' funzionale e creativa offerta dalle tecnologie dei materiali avanzati. Il team di design del Pdr ha focalizzato il proprio lavoro sul rapporto 2003 "Informazioni sulla trombosi venosa profonda associata ai viaggi" pubblicato dal Ministero della Sanita' britannico, in base al quale: "Tutti i passeggeri che viaggiano in aereo, anche quelli a piu' alto rischio, possono ridurre le possibilita' di Dvt eseguendo... Semplici esercizi". Tenendo bene a mente questo fatto, il team di design si e' proposto di sviluppare un prodotto semplice per aiutare i passeggeri ad eseguire facilmente questi esercizi. Il risultato e' un singolo componente che incorpora cavita' con sfere rotanti ed uno snodo fra la base e la parte superiore, che risulta flessibile all'applicazione di pressione. Per realizzare la funzionalita' richiesta da U.f.o. 3 e' stato utilizzato il materiale Watershed(tm) di Dsm Somos(r), una forte resina trasparente e resistente all'umidita'. Primo premio, categoria studenti: - Dong Young Kim: "2+1" - Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam (Germania) Per aumentare la capacita' di percepire il pericolo incombente, Dong Young Kim ha creato "2+1", che incorpora un "terzo occhio" per un facile rilevamento visivo del traffico proveniente da dietro. Particolarmente utile per le persone affette da handicap uditivi, una piccola telecamera posizionata sul retro del dispositivo da indossare sulla testa trasmette accuratamente al monitor frontale il campo di attivita' posteriore. Grazie all'uso della tecnologia di scansione 3D, il design puo' anche essere personalizzato dimensionalmente in base alle esigenze individuali dell'utente. Finalisti: - Sarah Diakite', Emmanuelle Becquemin, Edith Clavel - Les Powlet (Parigi, Francia) : "Alvea" "Alvea", una boa di salvataggio inaffondabile. La struttura interna e' costituita da celle separate, molto simili agli alveoli polmonari, in modo tale che, se una di queste celle viene perforata, le altre resistono, mantenendo a galla in modo sicuro la persona in difficolta'. Il complesso design interno sarebbe impossibile da realizzare utilizzando le tecniche tradizionali. - Ingo Heidenfelder - design:lab weimar Gmbh (Weimar, Germania) : "Ray" Una piccola torcia ergonomica che si adatta perfettamente al palmo della mano ed e' comoda da portare ovunque. Le tecnologie Rp sono state applicate per identificare immediatamente l'ergonomia e la praticita' del dispositivo. - Benjamin Haller - studente (Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam, Germania): "Casco per bicicletta" La forma unica di questo casco monoblocco puo' essere realizzata su misura per un perfetto adattamento. Il design utilizza vantaggiosamente gli elementi di supporto necessari durante il processo Rp per creare una resistenza strutturale aggiuntiva. - Christian Wegner - studente (Universita' di Scienze Applicate, Politecnico di Potsdam, Germania): "Life Guard" "Life Guard" e' stato studiato per tutti gli appassionati di sport estremi ed incorpora scomparti che soddisfano le necessita' basilari in una situazione di emergenza: razzi di segnalazione, segnalatore radio, farmaci, bende o un fischietto di segnalazione ed un Cd contenente i dati medici personali dell'utente. Menzioni d'onore: Marco Colasanti - designer (Frosinone, Italia): "Daffy"; Claudio D'onofrio - designer (Prata P.u., Italia): "City Car Seat" (Sedile per City Car); Florian Haeussler - studente (Universita' di Scienze Applicate, Potsdam, Germania): "Handrucksack" (Zainetto a mano); Steve Walker/ian Fish/alan Absent - studenti (Universita' di Teeside, Middlesbrough, Regno Unito): "Commuter Mask" (Maschera commutatore); Patrick Gouriou/yan Marchand/emmanuel Robert - studenti (Ifts, Charleville-me'zie'res, Francia): "Crash Helmet" (Casco di protezione). Infolink: www.Dsm.com

ANDREOLI A CESANO MADERNO PER ARCHITETTI E DESIGNER, NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA LAVORAZIONE DI CORIAN 
Milano, 18 novembre  2003 - La societa' Andreoli, specializzata nella lavorazione di Dupont  Corian  e appartenente alla rete "Corian  Quality Network", aprira' una nuova sede di 3.300 metri quadrati , dotata di uno spazio dedicato all'incontro con designer e architetti e all'esposizione di una serie di significative creazioni realizzate in Corian . Andreoli invita designer, architetti e giornalisti a conoscere la nuova sede - situata a Cesano Maderno in via Delle Campiane 1/1a - il 15 dicembre - dalle ore 17.00 alle ore 22.00 - e a visitare il laboratorio dove si potra' assistere ad alcuni esempi di lavorazione di Corian . Come raggiungere la nuova sede: il 15 dicembre per chi arriva con la Fnm dalle ore 17.00 sara' in funzione un servizio navetta che dalla stazione di Cesano Maderno condurra' direttamente alla nuova sede. Per informazioni, contattare Androli snc al tel. 0362 50 68 97. Per chi arriva da Milano: Superstrada Milano Meda, Uscita 9 (Cesano Binzago); Prima rotonda verso Desio. Seconda rotonda tenere la destra. Dritto fino alla nuova rotonda e girare a sinistra. Sviluppata su due piani, la nuova sede sara' suddivisa in tre spazi: uno al pianoterra, sara' dedicato alla lavorazione di Corian  e due al piano superiore. Uno degli spazi al piano superiore ospitera' gli uffici commerciali e l'altro sara' utilizzato come showroom, riservato alle esigenze di dialogo con gli architetti, corredato da area espositiva. L'arredo degli ambienti e' caratterizzato da un'accurata scelta dei materiali: la reception avra' un piano in Corian  e acciaio inox, il pavimento in Dupont  Zodiaq  (la nuovissima superficie al quarzo di Dupont) e lampade a muro in Corian , lo showroom avra' il tavolo per i seminari con quaranta posti e il tavolo del relatore in Corian ; lo spazio espositivo invece, separato dalla sala seminari da pareti divisorie con lampade tonde tubolari retro-illuminate in Corian , terra' in esposizione costante diverse realizzazioni tra le quali piani bagno e cucina in Corian . "Abbiamo scelto Corian  per avere un ambiente caldo e invitante nella zona reception e nella sala seminari. La scelta di Dupont  Zodiaq  invece per dare brillantezza, audacia e luminosita' alla scalinata che collega i due piani" ha spiegato Alide Andreoli, titolare e fondatore dell'azienda. Al suo trentesimo anno di attivita', la societa' Andreoli e' diventata un riferimento importante per architetti e designer interessati a utilizzare Corian . Grazie al suo know-how e alla sua significativa esperienza, la societa' si propone inoltre come uno dei migliori partner per architetti e designer interessati a esplorazioni creative di questo materiale di Dupont. Andreoli ha collaborato con numerosi architetti e designer, tra cui Norman Foster (per Dada), Michael Young, Gregotti Associati,. Angelo Mangiarotti, Marco Piva, Sawaya & Moroni, Kazuyo Komoda, Ave Design Corporation, Atelier Mendini, Studio Monti, Cd Design e Arch. +, Iacchetti + Ragni Aroundesign. Andreoli ha inoltre realizzato numerosi progetti in Corian  per il settore contract , collaborando con aziende come Carrefour Spa, Artemide, B&b Italia Spa, Molteni Spa, Bulthaup Italia, Elam Cucine, Mdf Italia, Meritalia Spa, Ycami Spa, Boffi Spa, Cassina Contract (S. Ferragamo, A. Pfister), Poliform - Cucine Varenna Spa, Dada, Cappellini, Agape, Ctc Consonni contract srl, I 4 Mariani Spa, A.a.g. Stucchi Spa e Tecno Spa), per il settore ristorazione (per Spizzico Burger King e Autogrill Spa), per il settore aereoportuale (Malpensa 2000, Costa Smeralda - Olbia e Astana Kazhakistan) e per il settore navale (America Line e M.s Volendam - Olanda). L'azienda, specializzata nel settore dell'arredamento, realizza sia pezzi unici che produzioni seriali per il contract. Uno staff qualificato tecnico assiste le fasi della lavorazione dal progetto al prodotto finito, per mezzo anche di centri di lavoro ad alta tecnologia. Andreoli ha sviluppato il suo sistema di Qualita' e ha ottenuto la certificazione Uni En Iso 9002 nel dicembre 2001. Il sistema e' stato successivamente aggiornato con l'introduzione della nuova normativa Uni En Iso 9001:2000 nel marzo 2003. Collezione Sinequanon di Iacchetti + Ragni Aroundesign Una recentissima realizzazione dell'azienda sono i nuovi articoli in Corian  della collezione Sinequanon ideata dai designer Giulio Iacchetti e Matteo Ragni: la posata da insalata a incastro "Indivia", il vassoio termoformato "Oo"e l'orologio/tavolo "Zen" si aggiungono a questa collezione che riunisce oggetti per la casa realizzati in lamina di acciaio armonico fotoinciso, alluminio, plexiglass, argento, dalle forme di design piatte e lineari, ottenuti con una tecnologia molto semplice che utilizza lastre piane. "La scelta di Corian  per realizzare questi ultimi oggetti e' significativa. La tecnologia di questi articoli e' invariata ma, scegliendo di realizzarli in Corian , abbiamo voluto conferire loro maggiore eleganza e tattilita', senza allontanarci dalla nostra filosofia di semplicita' e linearita'". La collaborazione dei due designer Giulio Iacchetti e Matteo Ragni inizia nel 1998 e porta successivamente all'apertura dello studio di Design Iacchetti+ragni Aroundesign; collaborano su alcuni progetti, ma mantengono anche spazi di lavoro individuali. Comune nel loro approccio progettuale e' l'idea del design come una sostanza liquida, che deve permeare tutte le realta' merceologiche, dall'oggetto di lusso, a quello di tutti i giorni. Non ci sono preclusioni, non ci sono argomenti per rifiutare tipologie di oggetti, ogni merce ha pari dignita' di fronte al designer. Infolink: www.Corian.com  www.Zodiaq.com

FIAT PANDA È "AUTO DELL'ANNO 2004"
Torino, 18 novembre 2003 - La giuria internazionale del Premio "Car of the Year", composta da 58 giornalisti specializzati, in rappresentanza di 22 Paesi europei, ha eletto Fiat Panda "Auto dell'Anno 2004". Con 281 voti Fiat Panda si è piazzata al primo posto, precedendo Mazda3 (241), Volkswagen Golf (241), Toyota Avensis (219), Opel/vauxall Meriva (213), Bmw serie 5 (144) e Nissan Micra (111). Oltre che la vincitrice assoluta del "Car of the Year 2004", la supercompatta Fiat è stata anche la vettura che ha ottenuto voti dal maggior numero di giurati: 55 su 58, infatti, l'hanno inserita nella rosa delle loro preferenze, mentre ben 16 l 'hanno votata al primo posto. Non solo. È la prima volta che un modello appartenente al segmento A si aggiudica il più prestigioso riconoscimento attribuito all'industria automobilistica nel mondo: un record straordinario, che porta a cinque le vittorie conquistate da Fiat Auto nelle ultime dieci edizioni: Fiat Punto nel '95, Fiat Bravo/brava nel '96, Alfa 156 nel '98, Alfa 147 nel 2001 e Fiat Panda nel 2004. La cerimonia di consegna del premio "Auto dell'Anno", che questa volta sarà curata dalla rivista francese "L'automobile Magazine", avrà luogo a Parigi il 19 gennaio 2004. Il premio "Auto dell'Anno" nasce nel 1964. Le novità automobilistiche, per accedere alla competizione, devono essere state commercializzate in almeno cinque diversi mercati europei nel corso dell'anno. Vengono inoltre espresse valutazioni sui seguenti parametri: design, comfort, sicurezza, economicità d'esercizio, guidabilità, prestazioni, funzionalità, rispetto per l'ambiente ed infine prezzo e controvalore. Nell'ambito di tutti i nuovi modelli commercializzati nell'anno viene effettuata una prima selezione: sette finaliste sono ammesse all'elezione della vincitrice. Per esprimere il proprio giudizio ogni membro della giuria ha a disposizione 25 punti da distribuire tra le 7 vetture con un massimo di 10 punti per la prima scelta. Presentata alla stampa internazionale il 2 settembre scorso, Fiat Panda ha suscitato immediatamente grande interesse e commenti molto favorevoli tra gli oltre 1000 giornalisti giunti a Lisbona per il debutto del nuovo modello in rappresentanza di 21 Paesi. Un successo di critica subito avvalorato dal gradimento della clientela. Come dimostra, per esempio, il primo "Porte aperte" svoltosi in Italia dal 13 al 14 settembre, che ha richiamato oltre 500.000 visitatori nei 700 punti vendita Fiat italiani. Un'ottima accoglienza che trova ulteriore conferma negli oltre 95.000 ordini raccolti in Europa in soli due mesi di commercializzazione. Il merito va ad un progetto che ha saputo dare vita ad una vettura dalle dimensioni esterne contenute, dotata del comfort al quale le auto più grandi ci hanno ormai abituati; progettata per consumare poco, ma non per questo meno brillante; ideale nel traffico cittadino e nello stesso tempo perfetta nei tragitti più lunghi, garantendo sempre viaggi rilassati ai suoi occupanti. Tutte queste caratteristiche fanno di Fiat Panda una "piccola-grande" vettura che, tra l'altro, ha un altissimo controvalore grazie alla combinazione di contenuti, costo di esercizio e valore residuo. Fiat si conferma, così, protagonista dell'evoluzione di questo segmento, dove tanta parte di storia porta il suo nome: dalla prima 600 alla 500, dalla 126 alla prima Panda, dalla Cinquecento alla Seicento. C'è sempre stata una city-car Fiat accanto alla gente che prima ha scoperto l'automobile come insostituibile mezzo di mobilità individuale, poi ha imparato ad apprezzare vetture capaci di essere belle, affidabili e piacevoli da guidare, anche se caratterizzate da costo, spazio, peso e cilindrata contenuti. Le "Auto Dell'anno" Di Fiat Auto : Fiat 124 (1967); Fiat 128 (1970) ; Fiat 127 (1972) ; Lancia Delta (1980); Fiat Uno (1984) ; Fiat Tipo (1989) ; Fiat Punto (1995); Fiat Bravo/brava (1996); Alfa 156 (1998); Alfa 147 (2001); Panda (2004). Classifica Per Marca Dal 1964 : Fiat 8 vittorie ; Renault 5 vittorie; Ford 4 vittorie; Citroen 3 vittorie; Peugeot 3 vittorie ; Alfa Romeo 2 vittorie; Audi 2 vittorie ; Opel 2 vittorie ; Rover 2 vittorie; Simca 2 vittorie ; Lancia 1 vittoria; Austin 1 vittoria; Nissan 1 vittoria; Nsu 1 vittoria; Mercedes 1 vittoria; Porsche 1 vittoria; Volkswagen 1 vittoria; Toyota 1 vittoria ,

PERÙ, TREMILA ANNI DI CAPOLAVORI PITTURE, SCULTURE, GIOIELLI, TESSUTI, ARTE EROTICA DALLE ORIGINI ALL’IMPERO INCA FIRENZE, PALAZZO STROZZI, 15 NOVEMBRE 2003 - 22 FEBBRAIO 2004
Firenze 18 novembre 2003 – In calendario a Palazzo Strozzi dal 15 novembre 2003 al 22 febbraio 2004, la mostra Perù, 3000 anni di capolavori. Pitture, sculture, gioielli, tessuti, arte erotica dalle origini all’impero Inca è l’evento culturale destinato a segnare una svolta nella percezione occidentale dell’arte preispanica. La mostra, infatti, non solo presenta le straordinarie opere (sculture, pitture, gioielli, tessuti, arte erotica) realizzate nelle regioni dell'attuale Perù dal 900 a .C. All'arrivo degli spagnoli nel 1532, ovvero 400 capolavori di stupefacente bellezza e valore, frutto di scavi anche recenti e provenienti dai più importanti musei peruviani, europei e italiani, ma per la prima volta al mondo affronta il tema dei maestri, delle attribuzioni e delle scuole, portando così nel regno dell’arte il Perù precolombiano fin qui dominio della sola archeologia. Posta sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, patrocinata dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, la rassegna è promossa dal Comune di Firenze e da Firenze Mostre Spa che firma anche ideazione, produzione e realizzazione in collaborazione con l’Ambasciata del Perù in Italia e con il contributo di Apt Firenze, Ataf, Camera di Commercio di Firenze, Trenitalia. Il curatore è l’americanista Antonio Aimi. Il catalogo, oltre 320 pagine con foto a colori di tutte le opere e sorprendenti primi piani, è di Mondadori-electa. La mostra è stata presentata oggi dall’assessore alla cultura Simone Siliani, dal presidente di Firenze Mostre Spa Franco Camarlinghi e da Antonio Aimi alla presenza dell’ambasciatore del Perù in Italia, Jose Pablo Morán Val. Tre anni di lavoro sui reperti dei musei di tutto il mondo hanno portato alla selezione di circa 400 opere tra le più belle e significative. Sedici sezioni scandiscono un percorso espositivo asimmetrico e non ripetitivo che, a volte, lascia la possibilità di ammirare i capolavori da soli e senza interferenze, a volte, crea virtuosi accostamenti che rompono la monotonia delle solite mostre e svelano la complessa rete di significati che circonda le opere. Da una vetrina all'altra, da una sezione all'altra, con un ritmo narrativo incalzante, la rassegna riesce a coniugare piani diversi. Ora offre al visitatore tutta la gamma dei materiali plasmati dagli artisti (dall’irriducibile pesantezza della pietra alla leggerezza dei vestiti di penne, dalla plasticità della terracotta al calore dei tessuti e del legno, dall’impalpabilità dei veli alla luminosità dell'oro e delle pietre preziose). Ora lo affascina con la panoramica completa delle forme dell'arte (dalla scultura alla pittura, dal naturalismo all'astrattismo, dal tutto tondo al bassorilievo e all'incisione, dalla stilizzazione alla geometrizzazione, dal minimalismo al cubismo, dalla “linea-oggetto” all' horror vacui). Ora lo coinvolge nelle tematiche di opere che celebravano il potere sovrannaturale dei sovrani, garantivano la fertilità della terra, reiteravano i miti cosmogonici. L’impianto cronologico-geografico, con la presentazione dell'ambiente e delle culture dell'Area Peruviana, è concentrato in sole 3 sezioni e serve a introdurre il visitatore in un contesto a lui ignoto e a dargli le coordinate di fondo per avviarsi alla scoperta delle sezioni monografiche che rappresentano il cuore della mostra. Per esempio, il tema dei contatti tra il Perù e le regioni vicine è proposto in una delle prime sale dove l'incrocio tra i colori sgargianti delle penne, la terracotta e l’oro crea un impatto di grande effetto scenografico. Il taglio archeologico delle tradizionali mostre sul Perù è concentrato in una sola sezione che rivela lo spessore storico dell’antico Perù. Ma anche qui si segue un percorso fortemente innovativo, che in poche vetrine riesce a far vedere, sempre con pezzi di eccezionale qualità, l’evoluzione delle tipologie di riferimento delle culture preispaniche. Successivamente, le sezioni più specificamente antropologiche della mostra affrontano con tagli monotematici gli snodi fondamentali dell’arte preispanica e, attraverso la combinazione di terrecotte eccezionali, riescono a far vedere e a raccontare le vicende rappresentate nelle opere d’arte. Ed ecco che i vari momenti della Guerra Rituale e della Cerimonia del Sacrificio della cultura Moche rivivono come in una sequenza cinematografica nei pezzi esposti: prima una bottiglia scolpita ci mostra il duello tra due guerrieri, poi una bottiglia dipinta ci mostra la fase successiva: la loro cattura e la loro denudazione, poi un’altra bottiglia scolpita ci mostra un prigioniero con la corda al collo e così via fino al momento culminante del sacrificio e dell’offerta del sangue della vittima al re. In questo modo i segreti di rituali enigmatici che sembravano destinati a restare indecifrabili si svelano piano piano davanti agli occhi del visitatore: dal Tema della Montagna a quello della Corsa coi Fagioli, a quello delle res gestas di Ai Apaec, la principale divinità dei Moche. Più avanti, con le sezioni dedicate alla pittura, alla scultura e ai maestri, la mostra diventa qualche cosa di assolutamente nuovo e finora mai realizzato: un’antologica dei maestri, delle scuole, delle botteghe, delle tradizioni artistiche dell’antico Perù. Per la prima volta i maestri, le scuole, le botteghe escono infatti dall’anonimato e rivelano non solo una sfolgorante bellezza, ma anche una creatività e una personalità che consentono di dialogare, da pari a pari, coi maestri e le avanguardie della tradizione artistica occidentale. Per la prima volta l’arte del Perù preispanico esce dal mondo dell’archeologia per entrare in quello dell’estetica. E’ una svolta fondamentale che, come spiega Aimi in uno dei saggi del catalogo, mette in discussione la stessa distinzione “società calde/società fredde” di Lévi-strauss e seppellisce definitivamente l’idea sprezzante ed etnocentrica di società che in “modo meccanico” avrebbero continuato a riproporre nei secoli gli stessi stilemi: “D’ora in avanti”, ricorda, “siamo tutti obbligati a renderci conto che non tutte le opere possono rappresentare nello stesso modo l’“arte” delle culture preispaniche, proprio come una zappa cinquecentesca del Mugello non può rappresentare l’arte del Rinascimento. E da questo punto di vista quello che stupisce non è solo la bellezza delle opere o la loro modernità, ma la capacità degli artisti dell’antico Perù di creare e inventare una gamma straordinariamente vasta e ricca di soluzione formali che spesso anticipano molti degli “ismi” della nostra tradizione e dell’arte moderna”. Il legame della mostra con Firenze è condensato nella sezione finale, che rivendica con orgoglio il ruolo particolare avuto dalla città, e più in generale dall'Italia, nel riconoscere la piena umanità degli Indiani e la grande creatività delle loro opere. Qui sono esposti, anche in questo caso per la prima volta, tutti insiemi i pezzi più importanti delle collezioni medicee di exotica, chiaro esempio della singolare apertura culturale di Firenze in un periodo storico in cui i pregiudizi etnocentrici portavano a rifiutare con decisione le realizzazioni delle culture "altre".

LEROY MERLIN, IL PIÙ GRANDE NEGOZIO D'ITALIA DI BRICOLAGE, APRE A BOLOGNA
Bologna, 18 novembre 2003 - Leroy Merlin, tra i leader distributivi mondiali nel settore del "fai da te", ha inaugurato a Bologna, il 3 novembre, il suo nono punto vendita in Italia, con una cerimonia ufficiale alla presenza delle Autorità locali. Il nuovo negozio Leroy Merlin trova la sua collocazione nel Parco Commerciale "Meraville" di Bologna, una struttura di 180 mila mq inaugurata nel novembre 2002 in zona san Donato: si tratta del più grande retail park nazionale realizzato da Città Scambi srl e costituisce una delle più significative esperienze imprenditoriali e commerciali italiane. Il negozio di Bologna conta su un bacino d'utenza di oltre 700.000 abitanti e rappresenta per Leroy Merlin il primo insediamento in Emilia Romagna, a conferma della volontà dell'azienda di presidiare l'intero territorio nazionale. Questo punto vendita segue, infatti, quelli storici di Solbiate Arno (Varese), Brescia, Campi Bisenzio (Firenze), Casamassima (Bari), Moncalieri (Torino) e quelli di più recente realizzazione di Marghera (Venezia), Ciampino (Roma) e Pantigliate (Mi). Leroy Merlin si sviluppa a Bologna su una superficie complessiva di 11.000 mq, di cui 2.500 in area esterna, adiacente e comunicante, dove trovano posto gli articoli per l'edilizia, l'arredo giardino, i camini. L'offerta merceologica è strutturata attorno a cinque "universi" - bricolage, edilizia, giardinaggio, sanitari e decorazione - sviluppando un assortimento di oltre 50.000 prodotti studiati per soddisfare le aspettative di tutti i clienti. Il lay-out è stato particolarmente curato, funzionale alla presentazione del vastissimo assortimento proposto, risultando estremamente chiaro e di immediata comprensione. Tutti i settori sono caratterizzati da una cartellistica chiara, di forte impatto e molto dettagliata, posizionata a circa cinque metri di altezza, ben visibile alla clientela. Il negozio di Bologna è un ulteriore importante passo avanti nel progetto di moderno negozio di "Fai da te" che Leroy Merlin sta sviluppando da tempo. Rispetto agli altri insediamenti operanti in Italia, presenta significativi cambiamenti in molti settori, grazie anche all'ampia superficie. In primo luogo è stata ulteriormente sviluppata ed estesa l'importante gamma di articoli per la decorazione della casa che occupa ben 1.500 mq: è una sezione indirizzata soprattutto ad una popolazione femminile, in forte aumento e sempre più sofisticata nei bisogni, che offre la possibilità di "esprimere" al meglio la loro creatività. Quest'area presenta in particolare un ampio assortimento di tappeti che spaziano tra i più tradizionali fino a quelli realizzati con prodotti naturali quali la juta, le alghe marine o in agave (sisal); i tessuti d'arredamento e le carte da parati, insieme alle tende (confezionate e non) e i suoi accessori, trovano una spazio apposito dove la clientela può anche consultare i cataloghi in tutto relax. Al settore illuminazione sono stati dedicati ben 650 mq di superficie di vendita, praticamente il doppio rispetto allo standard abituale di Leroy Merlin, per offrire un ampio assortimento di appliques, lampade, faretti e sistemi illuminanti per ogni esigenza. Con questa scelta Leroy Merlin vuole presentarsi come lo "specialista dell'illuminazione". Il comparto dell'arredo bagno si sviluppa su oltre 1.000 mq di vendita e vede rafforzata la parte dedicata al benessere della persona con un'ampia offerta di vasche e colonne idromassaggio, oltre alle cabine doccia, i sanitari e relativi arredi. Di grande impatto l'area del negozio dedicata al legno: con un immagine molto forte, dedicata prevalentemente ad un pubblico maschile, nel settore della falegnameria si possono trovare sia le tavole grezze sia i ripiani decorativi, fino ad arrivare ad un assortimento di oltre 100 tipi di essenze per il parquet e oltre 50 modelli di porte. Nello stand del taglio del legno su misura si può richiedere anche la fresatura o la bordatura dell'articolo acquistato. L'utensileria e la ferramenta presentano un'offerta considerevole di attrezzi pesanti e motorizzati, oltre naturalmente agli articoli classici di uso comune per i bricoleur (utensili a mano ecc..). Gli articoli per il giardinaggio, oltre che nell'ampia zona esterna dove trovano spazio i prodotti più "pesanti" accanto all'edilizia, sono posizionati in un'area di 500 mq e si possono trovare fiori, vasi, sementi, sistemi di irrigazione e quanto necessita per la cura del verde che comprende anche una serie di prodotti "biologici". Le novità introdotte nel negozio Leroy Merlin di Bologna sono rappresentate da una libreria con oltre 200 testi sul "fai da te" e, a partire dal mese di dicembre, sono previsti corsi all'interno del punto vendita per imparare tutte le tecniche e i segreti del bricolage. Molti i servizi che il cliente trova nel negozio Leroy Merlin: in meno di cinque minuti è possibile realizzare un colore personalizzato per le pareti di casa, scegliendo tra oltre 1.000 tonalità diverse; selezionare e far realizzare cornici tra gli oltre 400 modelli proposti oppure usufruire dell'assistenza post-vendita delle macchine da giardino fino ad arrivare alla consegna a domicilio. Ad assistere i clienti sono presenti 120 consiglieri di vendita, opportunamente formati per agevolare tutti nelle loro scelte. Sarà allestito infine uno spazio informativo assistito da hostess. Anche nel pagamento Leroy Merlin si distingue, fornendo preventivi gratuiti, la garanzia del miglior prezzo (con eventuale rimborso della differenza), l'opportunità di effettuare acquisti rateali e la possibilità di ottenere, per le spese maggiori, finanziamenti agevolati anche a tasso zero. Il punto vendita Leroy Merlin mette a disposizione della clientela 14 casse interne e 2 nell'area esterna; gli orari di apertura sono dalle 13 alle 21 il lunedì e dalle 9 alle 21 da martedì a sabato.

A PIACENZA DAL 1° NOVEMBRE 2003 AL 18 GENNAIO 2004 LA MOSTRA LUDOVICO MOSCONI “INQUIETE STELLE” IN PALAZZO GOTICO, IL PERCORSO CREATIVO DI UN ARTISTA CONTEMPORANEO IN 100 OPERE.
Piacenza, 18 novembre 2003 - Dal 1° novembre 2003 al 18 gennaio 2004 si tiene a Piacenza la mostra Ludovico Mosconi. Inquiete stelle, promossa dall’Assessorato ai Servizi Culturali del Comune di Piacenza nel quadro del progetto “Piacenza contemporanea” con la collaborazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Banca di Piacenza. La mostra, a cura di Luigi Cavallo, presenta in Palazzo Gotico 100 opere (dipinti, tecniche miste, disegni) che danno in sintesi il percorso creativo di questo maestro contemporaneo, nato a Piacenza, attivo a Milano, e apprezzato in Europa dove tenne esposizioni in Francia, Germania (1972), Spagna (1973). Un temperamento di schietta indipendenza dalle correnti più in voga negli anni della maturità, e pure tangente con i filoni neosurreali, informali e di poesia visiva. Di grande significato l’amicizia con poeti e scrittori quali Ferdinando Cogni, Pieraldo Marasi, Giovanni Arpino, Davide Lajolo, e il sodalizio con Vanni Scheiwiller, editore di varie sue pubblicazioni. Ludovico Mosconi (Piacenza 1928 - Milano 1987) fra il 1951 e il 1954 frequenta a Parigi l’Accademia e la libera scuola della Grande Chaumière, palestra di molti artisti italiani emigrati. Gli anni francesi concludono il periodo formativo e saranno, nel complesso delle sue esperienze, un riferimento storico e stilistico, fra Apollinaire e Matisse, Braque e Soutine. Tornato in Italia si trasferisce a Piacenza che sarà il suo privilegiato “deposito” di immagini. Quindi stabilisce lo studio a Milano, instaura amichevoli rapporti con i colleghi Meloni, Umberto Milani, Bergolli, Peverelli, Dova, Chighine. Nel 1955 allestisce la prima personale alla Galleria Apollinaire. Nel 1961 espone a Venezia, da Cardazzo, Galleria del Cavallino, presentato da Franco Russoli, direttore della Pinacoteca di Brera. Da allora in poi critici fra i più importanti si sono occupati della sua pittura (De Micheli, Mascherpa, Natali, Fagone, Carluccio, Crispolti, Barletta, Marchiori, Restany, Sanesi, Barilli), in un crescendo di riconoscimenti e di affermazione. Nel 1984-85 al Castello Sforzesco di Milano gli è stato reso un omaggio pubblico con un’antologica che ha avuto larga risonanza; nel 1986 ha partecipato all’Xi Quadriennale di Roma. Per informazioni: Piacenza Turismi tel. 0523.305254 fax 0523.309298

PICASSO IN BIANCO E NERO ANCONA, MOLE VANVITELLIANA 4 DICEMBRE 2003 – 28 MARZO 2004
Ancona, 18 novembre 2003 - L’artista più famoso del ventesimo secolo, uno dei più eclettici e ribelli di tutti i tempi: Pablo Picasso. Conosciuto principalmente come protagonista del Cubismo, Picasso deve la sua unicità a quella innata capacità di creare rinnovandosi continuamente e, nel corso della sua carriera artistica durata più di 75 anni, di fare propria ogni tecnica e stile passando con disinvoltura dalla pittura, alla scultura, all’incisione, alla ceramica. La città di Ancona, nell’affascinante contesto espositivo della Mole Vanvitelliana, vuole rendere omaggio al grande artista scomparso trenta anni fa con un ampio spaccato della sua produzione. La mostra è soprattutto un omaggio all’incisione, presentando le cinque serie complete fra le più interessanti e note della produzione del grande maestro spagnolo, realizzate tra gli anni ’40 e gli anni ’70: Le Cocu Magnifique, La Tauromachia , La Carmen , La Storia Naturale e la Celestine. Le opere provengono da collezioni private e l’esposizione anconetana rappresenta un’occasione unica per vederle esposte tutte insieme, per la prima volta in Italia. La mostra vuole anche offrire un panorama più vasto sull’eclettica produzione di Picasso: per questo saranno esposte anche ceramiche, vetri, una scultura, alcuni disegni e una tempera, per un totale di oltre 180 opere. Caratteristica essenziale dell’operare di Picasso è la capacità di cogliere immediatamente l’essenza delle cose. Tale aspetto assume una valenza particolare nel caso dell’illustrazione e dell’interpretazione di testi poetici o teatrali; esperienza volta a rendere visibili le parole, traducendole in immagini, che appassiona e stimola molto l’artista. Ne risultano creazioni che non sono tuttavia una fedele e piatta traduzione del testo scritto, bensì scene illustrate che procedono autonomamente rispetto alla narrazione. Ed è per questo che nella storia dei “grandi illustratori” va riconosciuto a Picasso un assoluto primato in quanto ad originalità. Esemplare in tal senso è la serie presente in mostra Le Cocu Magnifique (Il Magnifico Cornuto), realizzata per l’opera del drammaturgo belga Fernand Crommelynck, che racconta un paradossale spaccato di vita sul tema della gelosia: la storia di un uomo che per provare a se stesso l’infedeltà della moglie finisce per farla prostituire a tutto il paese. Discorso analogo vale per la serie di acqueforti, sempre in esposizione alla Mole, che illustrano la tragedia cinquecentesca La Célestine , dello spagnolo Fernando de Rojas. Una storia tragicomica in cui Celestina riesce, tramite mille sotterfugi, a far sbocciare l’amore tra Calisto e Melibea procurando però, alla fine, la morte a tutti i personaggi. E nuovamente incentrata su eros, gelosia e morte, temi ricorrenti nella produzione picassiana, è la serie intitolata La Carmen , con 38 incisioni illustrative del breve racconto di Prosper Merimee. La mostra comprende infine la serie di 31 acqueforti e acquetinte intitolata Storia Naturale (1942), illustrazioni di un componimento settecentesco nel quale gli animali vengono classificati in base al loro rapporto con gli esseri umani, e la notissima Tauromachia, serie di 26 acquetinte illustrative del breve trattato dedicato alla corrida del torero Josè Delgado. Per Informazioni: Arthemisia - Pesaro tel. 0721 370956 cr@arthemisia.It

40 VIEWS OF AN ICON LA MOSTRA ALLO SPAZIO CONSOLO DI MILANO CHE CELEBRA IL CULTO DEL PROFUMO COMME DES GARÇONS#2
Milano, 18 novembre 2003 - Comme des Garçons desidera condividere la sua energia creativa e generare un culto intorno al flacone della fragranza Comme des Garçons #2. Questo è il motivo per cui abbiamo ideato 40 views of an Icon. 40 views of an Icon rappresenta l’interpretazione del flacone visto attraverso il lavoro di 40 creatori appartenenti a differenti discipline artistiche, provenienti da 10 Paesi del mondo. Abbiamo scelto 40 artisti, 4 per ciascun Paese in cui lanceremo Comme des Garçons #2: Stati Uniti, Belgio, Olanda, Germania, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Italia, Russia e Giappone. Gli artisti, provenienti da differenti discipline, hanno creato le loro opere d’arte ispirandosi al flacone argentato di Comme des Garçons #2. Le 40 opere d’arte saranno la più completa e libera espressione di come ognuno degli artisti percepisce l’”oggetto”. Il risultato sarà un esclusivo catalogo illustrato, firmato Comme des Garçons, il quale raccoglierà le fotografie delle 40 opere d’arte. Le 40 opere faranno il giro del mondo, partendo da Mosca a settembre 2003 per concludere a Tokyo a Gennaio 2004. Dall’inghilterra abbiamo scelto Brian Griffiths, Eva Rothschild, Clare Woods e Jonathan Monk + Isabelle; dagli Stati Uniti Mathew Cerletty, James Kochalka, Jessica Abel e Dan Colen; dal Giappone Yuki Kimura, Kyoko Murase, Tam Ochiai e Tamami Hitsuda. Dalla Germania Katja Strunz, Kirstin Kartscher, Friedrich Kunath e Johannes Kahrs; dall’Italia, Francesco Gennari, Yi Zhou, Lara Favaretto e Stefania Galegati; dal Belgio, Michael Borremans, Anne-mie Van Kerchhoven, Dirk Braekman e mark Luyten. Dall’olanda abbiamo scelto Job Koelewjin, Jannifer Tee, Maria Roosen e Atelier Van Lieshout; dalla Russia, Vladimir Clavijo-telepnev, Aidan Salakhova, Evfrosina Lavrukhina e Dimitry Shehavtsov. Dalla Svizzera Lucian Tarqua, Stoneman, Pierre Zaline e lily Rosa & Eva Riedi. Infine, dalla Spagna abbiamo scelto Ciuco Gutiérrz, Luis Marcìas, Diana Larrea e Ferran Adrià.

ARTISSIMA 10 INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA A TORINO 6-9 NOVEMBRE 2003, LINGOTTO FIERE
Torino, 18 novembre 2003 - Si è conclusa a Torino Artissima 10. Appuntamento a tutti con l’undicesima edizione di Artissima dal 4 al 7 novembre 2004, sempre al Lingotto. La decima è risultata una edizione di grande forza e ricchezza di proposte a conferma del ruolo di Artissima quale appuntamento di riferimento nel panorama fieristico mondiale dell’arte contemporanea. L’ampio spazio dedicato alle personalità più emergenti e sperimentali dell’arte contemporanea, nell’ambito di un parterre di gallerie internazionali di alto livello qualitativo, conferisce ad Artissima una specificità ed una capacità di attrazione uniche per tutti gli operatori professionali ed i collezionisti più sensibili e attenti alle ultimissime tedenze dell’arte. Le vendite in fiera si sono concluse con risultati generali più che positivi per gli espositori italiani e per i tanti espositori stranieri. In un mercato piuttosto fermo e senza punte di euforia la risposta di Artissima è la dimostrazione del grande interesse che la manifestazione suscita sia tra gli addetti ai lavori che tra il più vasto pubblico di appassionati d’arte. Anche i due musei, Castello di Rivoli e Gam, hanno colto nuovamente ad Artissima l’opportunità per incrementare in modo significativo le proprie collezioni permanenti. Hanno sicuramente centrato l’obiettivi i “Progetti Artissima”: Present Future - alla terza edizione - ha presentato i lavori realizzati in esclusiva per Artissima da 15 giovani artisti, tra i quali la giuria di collezionisti internazionali ha prescelto l’inglese Phil Collins, (presentato dalla Kerlin Gallery di Dublino) che ha ricevuto da illycaffè un premio di 10.000 $; New Entries ha portato per la prima volta a Torino 16 giovani gallerie d’avanguardia provenienti da 10 paesi; Videolab ha offerto un attualissimo punto di vista sulla video-arte con 20 filmati realizzati da nomi affermati e giovani emergenti; Uno sguardo sull’Africa ha proposto un percorso tra le gallerie alla scoperta delle opere di artisti africani contemporanei. Ecco infine i numeri: 185 gallerie selezionate; 21 paesi; 60% di espositori stranieri; 17% in più di stranieri sul totale delle gallerie; 1800 artisti; più di 5.000 opere; 18.000 mq l’area del padiglione; 300 top collectors, direttori e curatori di museo invitati da tutto il mondo; 560 giornalisti accreditati; 30.000 visitatori, con forte incremento delle presenze straniere e non locali. Artissima 10 ha raccolto intorno a sé il sostegno e la collaborazione degli Enti locali (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino), della Camera di commercio, della Fondazione Crt, della Compagnia di San Paolo e di importanti partner privati quali illycaffè e Unicredit Private Banking su specifiche e mirate iniziative

S1 INAUGURA PRESSO IL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO, LA MOSTRA CON LE OPERE DI CLEMEN PARROCCHETTI.
Milano, 18 novembre 2003 - L'artista ha al suo attivo una lunga e complessa storia, numerose e vivaci tappe che hanno contraddistinto il suo cammino fino a quell'estate del 1997, in cui Clemen si trovò una quantità di indumenti di lana distrutti dalle tarme, che avevano fatto baldoria nei suoi armadi, presa da rabbia, andò a documentarsi alla Biblioteca Sormani e al Museo di Storia Naturale. Ci volle la pazienza del dr. Carlo Pesarini entomologo del museo, per mostrarle la forma e la piccolezza di questi lepidotteri, così istruita, clemen ha ingrandito enormemente tali animaletti. Dapprima disegnandoli e poi costruendoli con garze, fili di ferro e cotoni :di vari colori. Salendo lo scalone del museo si potranno vedere questi piccoli insetti trasformati in sculture, in opere d'arte imprigionate in involucri trasparenti, l'esposizione, comprende anche i disegni che ritraggono altri piccoli "amici", Rossana Boscaglia, che dal 1973 segue il lavoro di Clemen. Dice che queste accattivanti farfalle o tarme, non rappresentano solo la grazia della natura, bensi anche la violenza: infatti, scendono in picchiata, ad occhi sgranati, per cadere e colpire. Clemen espone dal 1955 e percorre un proprio solco pittorico di lirica tradizione sottolineata al femminile, sempre evitando il femminismo grazie alla sua estrosa sensibilità e colta ironia. Giovedì 20 Novembre 2003 Ore 18.00 Corso Venezia,55. Punto informazioni tel. 0288463337 - fax 0288463281

IL MITO DI VENERE CAPOLAVORI DAI MUSEI DI FIRENZE BIBLIOTECA PER LA CULTURA E PER LE ARTI - SANTA TERESA DEI MASCHI BARI, 30 NOVEMBRE 2003 – 15 FEBBRAIO 2004
Bari, 18 novembre 2003 - Una leggenda raccolta dalla mitologia antica vuole che l’Afrodite greca, poi identificata con la latina Venere, sia nata dalla schiuma del mare (in greco “Aphròs”) presso Cipro. La poesia epica ci racconta che Afrodite – Venere fosse figlia di Zeus e di Dione, moglie di Efeso, amante di Ares dio della guerra, e che fosse unita da rapporti amorosi con l’eroe Anchise da cui nacque Enea. A Firenze, in epoca rinascimentale, dopo il lungo oblio a cui il Medioevo aveva costretto i temi legati alle divinità pagane, fu ripreso il tema di Venere: non a caso la Dea dell’amore, della bellezza, del piacere dei sensi e della fecondità è la protagonista di uno dei più celebrati e mitizzati dipinti rinascimentali, la Nascita di Venere di Botticelli, adombrante un significato strettamente aderente alla filosofia neoplatonica quale la nascita dell’humanitas. Promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e dalla Provincia di Bari, e organizzata dalla società Arthemisia, si inaugurerà a Bari presso la Biblioteca per la Cultura e per le Arti - Santa Teresa dei Maschi - la mostra “Il Mito di Venere. Capolavori dai musei di Firenze”, dopo essere stata presentata a Cipro, presso il Nicosia Municipal Arts Centre, e a Parigi, alla Mairie du Vème Arrondissement, con grande successo di pubblico. In questa occasione si inaugura inoltre la sede definitiva della Biblioteca Provinciale di Bari nell’ex convento di Santa Teresa dei Maschi, nel borgo antico della città, grazie ad un pregevole lavoro di restauro, finanziato con fondi dell’Unione Europea. La Biblioteca , fondata nel 1950 con l’acquisto da parte della Provincia di Bari delle raccolte librarie ed archivistiche del bibliofilo barese Gennaro De Gemmis, è ricca di fondi di storia pugliese, ed è andata arricchendosi negli anni grazie ad una politica di acquisti e di successive donazioni; oggi è ormai centro pilota dell’intera provincia barese. L’esposizione “Il Mito di Venere” intende presentare attraverso una selezionata scelta di opere delle collezioni Medicee prestate dai principali musei fiorentini, le varie sfaccettature con cui i temi legati al mito di Venere furono affrontati in campo artistico. Correlata idealmente al neoplatonismo e stilisticamente a Botticelli è la Venere di Lorenzo di Credi oggi agli Uffizi, presente fin dall’origine nelle collezioni dei Medici. Il gusto della corte medicea, raffinato e intellettualistico, si manifesta nel Cinquecento nella Venere dello Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio, opera dello scultore Vincenzo Danti, una elegantissima e sinuosa Venere che esce dal mare e si strizza i capelli bagnati; gesto che è ripetuto dalla Venere del Giambologna nota come Fiorenza, destinata alla fontana della Villa medicea di Castello nei pressi di Firenze e così chiamata per essere assimilata all’allegoria di Firenze. Uno dei pittori dello Studiolo, Jacopo Zucchi, è l’autore di un prezioso dipinto su rame che raffigura la Morte di Adone, appartenuto al Granduca di Toscana Ferdinando de’ Medici, dove la tragica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi è stemprata nei toni idilliaci della favola mitologica. Con una vena più naturalistica fu interpretato il tema nella pittura veneziana del Cinquecento: nascono così la Venere di Tiziano degli Uffizi, memore della più celebre Venere “di Urbino”, anch’essa mollemente adagiata su un lettuccio in ambiente aperto sulla campagna, vestita solo dei suoi gioielli e accompagnata da Amore e da un cagnolino che abbaia a una pernice; e ancora Venere e Mercurio che mostrano a Giove il figlio Anteros di Veronese, che in veste naturalistica adombra la dialettica sull’amore che animava i circoli di intellettuali del Cinquecento. A rappresentare il seicento fiorentino la Venere che pettina Amore di Giovanni da San Giovanni, che con lo spirito che gli è proprio affronta il tema umanizzandolo e raffigurando Venere come una giovane mamma che spidocchia un bambino nudo, piuttosto restio e distratto da quello che succede fuori scena. Al centro di rappresentazioni di effetto teatrale, ambientate in ampi paesaggi popolati da ninfe e da amorini, è raffigurata la Venere attribuita a Rubens e alla sua scuola e con lo spirito e la grazia mutata dalla pittura veneziana dai pittori francesi come Nicolas Coypel, che in una scena alla Tiepolo raffigura la toilette di Venere contornata sul bordo di un laghetto da cui si affaccia il cigno, simbolo di bellezza. Una preziosa mostra che con 22 opere selezionatissime intende riproporre il mito della bellezza femminile che vede nel mito di Venere la persistenza di un ideale femminile che ha attraversato i tempi. Il catalogo prevede, oltre alle schede relative alle opere, alcuni saggi sulla persistenza del mito e dei suoi significati attraverso i secoli oltre all’importanza del tema di Venere nel collezionismo mediceo. Biblioteca per la Cultura e per le Arti - Santa Teresa dei Maschi Bari, Strada Lamberti 30 novembre 2003 – 15 febbraio 2004 . Per informazioni e prenotazioni: 080. 5213142

FONDAZIONE MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA “LEONARDO DA VINCI” GLI APPUNTAMENTI DELLA PROSSIMA SETTIMANA AL MUSEO.
Milano, 18 novembre 2003 - “Una città per i ragazzi” apre una piazza nel Museo. Il 22 e 23, in occasione delle giornate dedicate ai diritti dei fanciulli l’ingresso al Museo sarà gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni e ridotto a 5 € per tutto l’altro pubblico. 24 novembre: Sala Arte orafa – ore 11.00. “Acqua, macine e farina” è il titolo del libro, edito da Proteo Molini, di Vittorio Galliazzo che traccia un itinerario attraverso gli antichi mulini italiani. Sala Colonne – ore 12.00: “Helios Arts Award 2003” Concorso benefico promosso da Bp con l’Accademia di Brera. Il tema da sviluppare era un nuovo marchio per l’energia solare, settore in cui la multinazionale inizia ad essere presente. Sala Biancamano – ore 18.00: “Idrogeno: vettore energetico del futuro” con Raffaele Vellone, tra i massimi esperti mondiali dell’argomento, si discuterà dello stato dell’arte della ricerca in materia e delle strategie dell’Enea. 25 novembre La doppia elica del Dna – 50 anni dopo inaugurerà la mostra realizzata con la Fondazione Buzzati Traverso sulla storia della scoperta scientifica che ha permesso conoscere il codice della vita. Presente anche in altre 3 città italiane, Padova, Roma e Napoli, è il primo passo per l’allestimento nel Museo del laboratorio dedicato alle biotecnologie. Conferenza stampa – sala Arte orafa ore 11.30 Inaugurazione – sala dei Chiostri ore 18.30 Tutti i dettagli sul sito www.Museoscienza.org

TEATRO DI GIORNO ALL’ARSENALE: UN’ORA CON DANTE  E TEATRO IN MATEMATICA.
Milano, 18 novembre 2003 - Domenica 23 novembre 2003 - ore 11,00 “Un’ora Con Dante: In Purgatorio” a cura di Marina Spreafico. Programma: Divina Commedia, Purgatorio – Canti 3° e 4°. Marina Spreafico prosegue, per il terzo anno di seguito, il suo viaggio affabulatorio nella Divina Commedia. Quest’anno è la volta del Purgatorio. Due canti ad ogni incontro, dal I al Xvi, saranno letti e raccontati senza retorica né idee preconcette. Un’esplorazione ‘ingenua’ del mondo della lingua dantesca e della sua magia. “Gli incontri che propongo sono il proseguimento di quelli iniziati due stagioni fa al Teatro Arsenale. Concluso l’ Inferno mi accingo a percorrere il cammino del Purgatorio. E’ mio desiderio di fondo condividere con il pubblico la gioia che una lettura ingenua dell’Alighieri può dare e la scoperta che la sua poesia ci può accompagnare e nutrire per tutta la vita. Affronto la Divina Commedia dal punto di partenza che mi appartiene, il teatro, autorizzata in ciò proprio dal titolo del poema voluto da Dante, che ne è anche il protagonista. Nell’intento di ridare alle parole il loro corpo e la loro azione, senza retorica né idee preconcette e senza entrare nello sterminato campo delle interpretazioni e dei commenti, esploro il mondo della lingua dantesca, del suo suono e della sua magia. Potremo così vedere, sentire e rivivere ciò che il poeta immagina e aderire profondamente alla lingua madre attraverso colui che ne è stato definito il padre. Una sorpresa, spero, una scoperta e una conoscenza un po’ diversa del maggior poema italiano, caposaldo della poesia e del pensiero europei. Un invito al pubblico a partire in viaggio con Dante attraverso le sue parole”. Mercoledì 26 novembre 2003 - ore 14,00: “Teatro In Matematica” a cura di Maria Eugenia D’aquino, con Maria Eugenia D’aquino e il Prof. Alberto Colorni; drammaturgia a cura di Riccardo Mini; consulenza matematica del Prof. Alberto Colorni; e del Prof. Renato Betti; regia di Valentina Colorni. “Le forme del matematico, come quelle del pittore devono essere belle; le idee, come i colori o le parole, devono accordarsi armoniosamente.” ( G.h. Hardy - Apologia di un matematico) Grazie all’esperienza decisamente positiva della scorsa stagione, continua l’esplorazione della Matematica attraverso il Teatro di Maria Eugenia D’aquino, confortata dall’ottima accoglienza del pubblico e di illustri esponenti del mondo ‘matematico’, che hanno molto apprezzato l’iniziativa suggerendo nuovi spunti. Silvia Roncoroni, redattrice del sito matematica.Uni-bocconi.it, uno dei più autorevoli per la divulgazione della matematica, nella sua recensione agli appuntamenti dello scorso anno ha scritto: “In questa frase di Hardy (vedi citazione iniziale) è racchiusa la chiave per comprendere perché la matematica può diventare oggetto di uno spettacolo teatrale. In scena la Matematica perde la dimensione di scienza austera e accessibile solo a pochi iniziati; emerge con forza la bellezza e il fascino che le sono propri e diventa materia esplorabile e comprensibile a tutti. Comprensibile, ma non banale, questo è il rischio che si corre. Rischio evitato dallo spettacolo Teatro in Matematica all’ Arsenale dove la capacità espressiva del teatro e il sapere matematico si sono ‘fidanzati’, come dice la curatrice, dando vita ad un sodalizio che speriamo duri nel tempo...Magari con un matrimonio!” Quale miglior descrizione della natura degli incontri? Il ‘disegno drammaturgico’ degli incontri è di Riccardo Mini, giovane e già affermato talento della nuova drammaturgia italiana. La consulenza ‘matematica’ è a cura del Prof.alberto Colorni, Docente di Ricerca Operativa del Politecnico di Milano, presente agli incontri. Valentina Colorni firma la regia. Argomento dell’incontro: I numeri primi e la crittografia. Infolink: www.Teatroarsenale.org 

MARATONA DEL MARE DI GENOVA L’EDIZIONE 2004 SI CORRERA’ DOMENICA 22 FEBBRAIO
Genova, 18 novembre 2003 - E’ scattato ufficialmente il conto alla rovescia per la quarta edizione della Maratona del Mare di Genova. Mancano 99 giorni all’evento che è stato inserito nel programma di Genova 2004 Capitale europea della Cultura, e che porterà a Genova centinaia di podisti da tutta Italia e anche da diversi paesi europei. La Maratona del Mare 2004 si correrà domenica 22 febbraio e ancora una volta Genova diventerà la “capitale” dell’atletica grazie anche agli Assoluti Indoor che si svolgeranno al Palasport della Fiera di Genova nel week-end del 21 e 22 febbraio. La partenza della Maratona del Mare sarà ancora una volta situata all’inizio di Via Marconi (in Corso Italia), con arrivo in Piazzale Kennedy al termine di un percorso che, ancora una volta, offrirà ai partecipanti alcuni scorci di Genova davvero indimenticabili. L’edizione 2004 della Maratona genovese sarà anche valida quale prova del Campionato Italiano “Vigili del Fuoco” e ai nastri di partenza ci saranno i migliori interpreti della maratona a livello italiano e non solo. Il Comitato Organizzatore mantiene ancora un certo riserbo sulla lista dei cosiddetti “leader” ma dovrebbero essere scontate le presenze di Valerio Brignone (il maratoneta savonese che ha vinto la passata edizione), Emanuele Zenucchi (vincitore nel 2001), Giorgio Calcaterra (già vincitore quest’anno di un paio di maratone) e ancora Anna Boschi e la vincitrice del 2003, l’inglese Root Pickvance. “Stiamo lavorando per cercare di offrire un grande evento alla nostra città – spiega uno degli organizzatori, Valter Mereta – anche grazie al sostegno di tante istituzioni. In prima linea ci sono il Comitato Genova 04, che ha inserito la manifestazione nel ristretto elenco degli eventi sportivi nel calendario celebrativo di Genova Capitale della Cultura, la Fondazione Carige , ormai partner istituzionale oltre, naturalmente, a Regione, Provincia e Comune di Genova . Importante è stato anche il coinvolgimento di numerosi sponsor privati che testimoniano l’importante coinvolgimento della città in questo evento”. Figurano in qualità di sponsor: Alleanza Assicurazioni, Ecoge, Georgia Pacific, Mc Arthur Glenn, Uci Fiumara, Selesta Ingegneria, Interflora Italia, Unimar Unimotor, 3N Strade, Novacarpet, Longhi, Vipp, Eurosud, Gozzo, Murru, Paver Pavimentazioni, Pisano Ponteggi, Landi, Antonino Raso, Baghino e Di Persio, Cos Cos Agenzia Marittima, Hotel S. Biagio, Duedi Premiazioni, Tecnocasa. Vanno citati poi partner tecnici importanti come Reebok, Saiwa, Lanterna Alimentari, Acqua S. Bernardo, Centrale del Latte, Genova Running, Timex, Oleificio Santagata, Pastificio Moccagatta, Rfr Pesto di Prà, Asborno, ma anche importanti referenti alla logistica come Croce Rossa Italiana, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Autorità Portuale, Ente Fiera e Porto Antico S.p.a. “Anche quest’anno garantiremo la rilevazione elettronica dei tempi tramite chip personalizzato – racconta Merita – e a tutti i partecipanti verrà consegnata una medaglia in ardesia con il logo di Genova 2004 Capitale della Cultura, oltre al diploma di partecipazione con i tempi realizzati. E’ importante anche la presenza dei Vigili del Fuoco che correranno a Genova la prova unica del loro Campionato di Categoria. Confidiamo – confessa Merita – di poter battere il nostro record storico e magari avvicinarci a quota 5.000 partecipanti”. Un evento da ricordare. Questo vuole essere la Maratona del Mare 2004. Ai partecipanti verrà consegnato un pacco gara particolarmente ricco con la prestigiosa Polo (sponsor tecnico Reebok) firmata Genova capitale europea della cultura, la pin’s della maratona, gadget, oltre a prodotti promozionali ed all’ambìto “pettorale”, Gli arrivati potranno concorrere all’attribuzione di un montepremi di oltre 15.000 euro ed oltre 80 medaglie d’oro Come nelle passate edizioni, ci saranno anche due corse collaterali a trasformare in vera e propria festa l’evento podistico dell’anno in Liguria. Per il pubblico ed i maratoneti sono previsti intrattenimenti musicali, un “Pesto Party” per 3000 persone realizzato con il famoso basilico di Prà presso il quartiere della Fiumara e tante altre sorprese che saranno quanto prima svelate on line all’indirizzo www.Maratonadelmare.it

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