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di
LUNEDI'
24 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
SFIDE PER
LA COMPETITIVITÀ EUROPEA
Bruxelles, 24 novembre 2003 - Il 9 dicembre
la Commissione
europea organizzerà a Bruxelles (Belgio) una conferenza sulle sfide per la
competitività europea. Le misure politiche adottate perché l'Europa
ritorni sul cammino tracciato a Lisbona, saranno discusse nel corso del
convegno, al quale parteciperanno il commissario per le Imprese e
la Società
dell'informazione Erkki Liikanen e il direttore generale della Dg Imprese
Jean-paul Mingasson. Le sessioni di lavoro si concentreranno sulle
performance europee degli ultimi anni in materia di competitività e su un
approccio settoriale volto a migliorarla. Infolink:
http://europa.Eu.int/comm/enterprise/events/competitiveness_2003/index.htm
IL PARLAMENTO EUROPEO
È FAVOREVOLE AL FINANZIAMENTO COMUNITARIO DELLA RICERCA SULLE CELLULE
STAMINALI EMBRIONALI
Strasburgo, 24 novembre 2003 - La controversa votazione del Parlamento
europeo sull'approvazione dei finanziamenti alla ricerca che prevede l'uso
di tessuti prelevati da embrioni umani, si è conclusa con una vittoria per
i sostenitori di questa pratica. Poco prima del voto, che ha avuto luogo il
19 novembre, il relatore parlamentare Peter Liese si era
"dissociato" dal risultato finale e aveva chiesto ai colleghi
deputati di votare contro le proposte. Gli eurodeputati, invece, hanno
respinto tutti gli emendamenti volti ad imporre condizioni ancora più
severe sull'uso delle cellule staminali embrionali e le proposte iniziali
della Commissione sono state approvate con 300 voti favorevoli e 210
contrari. Uno degli emendamenti adottati in seduta plenaria respinge
un'importante condizione di precauzione proposta dalla Commissione, relativa
alla fissazione di un termine ultimo per la fornitura di cellule staminali
provenienti da embrioni sovrannumerari. Tuttavia, gli eurodeputati hanno
concluso che la ricerca che impiega cellule staminali adulte dovrà essere
considerata prioritaria nell'assegnazione dei finanziamenti comunitari,
mentre la ricerca che utilizza cellule staminali embrionali di nuova
acquisizione potrà beneficiare del finanziamento solo se è dimostrabile
che non è stato possibile ricorrere ad altre forme di cellule staminali.
Infine, per garantire la trasparenza, il Parlamento ha chiesto alla
Commissione di pubblicare ogni anno un elenco dei progetti di ricerca che
utilizzano cellule staminali embrionali, finanziati a titolo del Sesto
programma quadro. In seguito al voto, Liese ha definito la decisione la
"vittoria di Pirro" dei sostenitori della ricerca sulle cellule
staminali embrionali: "Sono molto deluso del risultato della votazione.
[...] Né il governo tedesco né altri governi 'critici' sull'argomento
possono appoggiare questa proposta. Il Pe [Parlamento europeo] ha perso
l'opportunità di dare alla ricerca un quadro etico preciso". La
decisione finale relativa al finanziamento di questo tipo di ricerca da
parte dell'Ue spetta al Consiglio dei ministri, che cercherà di raggiungere
un consenso durante la riunione del 3 dicembre.
UNA RETE INTENDE
FAVORIRE
LA CREAZIONE DI
UN MERCATO INTERNO PER LE INFORMAZIONI DEL SETTORE PUBBLICO
Bruxelles, 24 novembre 2003 - Mentre il Parlamento europeo sta vagliando una
direttiva sul riutilizzo e la valorizzazione commerciale delle informazioni
del settore pubblico, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Ue si sta
lavorando alla definizione delle condizioni per lo sviluppo di un vero e
proprio mercato interno dell'informazione pubblica in Europa. Le
informazioni raccolte dalle amministrazioni pubbliche in vari settori di
attività (imprese, brevetti, trasporti, dati geografici ecc.),
costituiscono una risorsa inutilizzata in Europa. A causa di fattori quali
le differenze linguistiche, la mancanza di trasparenza e le discrepanze fra
le norme sul riutilizzo dei dati nei vari Stati membri, i privati e le
aziende incontrano difficoltà nell'ottenere informazioni pubbliche
specifiche da altri paesi dell'Ue. Ciò limita la mobilità dei cittadini e
l'ampliamento delle attività commerciali al di là dei confini nazionali,
oltre ad impedire ai fornitori di contenuti europei di creare un mercato
dinamico dei servizi d'informazione basati sul riutilizzo dei dati pubblici
e l'apporto di valore aggiunto. A tal fine, nell'ambito del progetto "ePsinet",
finanziato dal programma "eContent" della Commissione europea, è
stata creata una rete europea che consente agli amministratori
dell'informazione del settore pubblico (Psi) di scambiare conoscenze ed
eliminare alcuni degli ostacoli al riutilizzo dei dati pubblici in tutt'Europa.
Il Notiziario Cordis ha incontrato Agnes Uhereczky di Eura, la società di
sviluppo regionale per
la Danimarca
centro-settentrionale che figura fra i sette partner del progetto "ePsinet",
provenienti da cinque paesi. Poiché il progetto è giunto a metà strada,
la Uhereczky
ritiene che si possa fare il punto sulla creazione di una vasta rete di
coordinatori nazionali, che rappresenti le comunità Psi di ciascuno degli
attuali Stati membri dell'Ue. Tali comunità possono condividere
informazioni e scambiarsi quesiti sul portale web "ePsigate",
progettato per migliorare la conoscenza dei nuovi sviluppi su una serie di
questioni politiche e giuridiche e sulla situazione generale in materia di
Psi nei vari Stati membri. Gli interessati possono inviare documenti nella
loro lingua nazionale corredati di un riassunto in inglese. L'obiettivo
finale è quello di rafforzare la capacità delle imprese di riutilizzare le
informazioni pubbliche e di valorizzarle da un punto di vista commerciale,
affinché si possa mettere a frutto il potenziale di mercato di questi dati,
rendendoli maggiormente fruibili in tutta Europa. "Molti sono i
benefici prodotti dal mercato interno in termini di libera circolazione di
persone, merci, servizi e capitali, ma cosa si è fatto per la libera
circolazione delle informazioni?", si chiede
la Uhereczky.
"Questa - aggiunge - rappresenta una condizione essenziale per la
competitività delle imprese europee. Chi vuole ampliare la propria attività
commerciale in un'altra parte d'Europa ha il diritto di conoscere la
normativa societaria e le altre regolamentazioni in vigore in quel paese. Il
problema è che tali informazioni non sono facilmente reperibili [...], sono
racchiuse nei terminali interni dei governi: nei dipartimenti
dell'industria, negli uffici del turismo ecc.". Il portale "ePsigate"
raccoglie questi dati e li mette a disposizione dei fornitori di servizi
d'informazione e delle altre categorie interessate del settore Psi di tutt'Europa.
Attraverso il "regulatory gateway" (punto d'accesso ai
regolamenti), il sito offre una panoramica sulla politica generale e sui
principali ambiti normativi che disciplinano il riutilizzo e la
valorizzazione delle informazioni del settore pubblico in diversi paesi
europei. Inoltre, fornisce indicazioni su importanti controversie fra le
aziende che operano nel settore del riutilizzo commerciale delle Psi e le
agenzie governative che tentano di imporre loro tariffe più elevate di
quelle praticate ai fornitori dei servizi d'informazione per la concessione
della documentazione pubblica. Oltre ad offrire informazioni sulle attuali
tendenze alla comunità Psi, "ePsigate" contribuisce anche alla
creazione di una comunità europea più integrata in questo settore.
La Uhereczky
pone l'accento sul servizio "Ask ePsinet" (Chiedilo alla rete
ePsinet), nell'ambito del quale i singoli fornitori di servizi
d'informazione o altre parti interessate possono porre domande su una serie
di questioni, per esempio sulle condizioni per il riutilizzo delle
informazioni pubbliche in un determinato paese dell'Ue. Il quesito viene poi
sottoposto ad un membro della rete che possiede le competenze necessarie per
rispondere, contribuendo così a diffondere la comprensione delle questioni
relative al settore Psi, nonché a rafforzare, nel tempo, la valorizzazione
delle informazioni pubbliche. Il progetto "ePsinet", che si
sviluppa dai risultati della precedente"Azione preparatoria Psinet",
ha attirato l'attenzione di oltre 1.700 parti interessate alle informazioni
pubbliche. Ora che il portale "ePsigate" è completamente
operativo, i partner del progetto cercano di rafforzare la partecipazione
degli operatori del settore, invitandoli ad animare il sito web mediante
l'invio di informazioni e l'acquisizione di conoscenze da altre parti
d'Europa, che potrebbero rivelarsi di grande interesse per le loro aziende.
I responsabili del progetto "ePsinet" intendono, a tempo debito,
estendere la rete ai paesi in fase di adesione e candidati, e hanno in
programma l'organizzazione, per il novembre 2004, di un'importante
conferenza politica sull'utilizzo delle informazioni del settore pubblico. Infolink:
http://www.Epsigate.org/index.htm
LA FRANCIA PREVEDE
L'ISTITUZIONE DI NUOVE
FONDAZIONI PER AUMENTARE I FINANZIAMENTI PRIVATI ALLA RICERCA
Parigi, 24 novembre 2003 - Il ministro francese per
la Ricerca
e le Nuove tecnologie Claudie Haigneré ha ammesso che il 2003 è stato un
anno difficile per i ricercatori francesi, affermando che l'istituzione di
nuove fondazioni dovrebbe, tuttavia, contribuire a migliorare la situazione.
In un'intervista con il quotidiano "Le Monde",
la Haigneré
ha dichiarato che i tagli di bilancio subiti dal settore della ricerca
pubblica nel 2003 hanno funzionato da catalizzatore per l'azione. "I
ricercatori si sono mobilitati e io con loro, ho provveduto a mobilitare il
governo [...] con ottimi risultati. I finanziamenti per il
2004 a
favore delle infrastrutture pubbliche di ricerca si sono stabilizzati. Allo
stesso tempo, i fondi d'incentivazione (Fondi nazionali per la scienza e
Fondi per la ricerca tecnologica) progrediscono fortemente e sono a
disposizione delle organizzazioni: sono soldi loro". I 150 milioni di
euro provenienti dalla privatizzazione di organismi di ricerca pubblici
saranno impiegati dal governo per incoraggiare gli investimenti privati. Si
procederà, in parte, attraverso la costituzione di nuove fondazioni che
contribuiranno a costruire delle sinergie tra i finanziamenti pubblici e
privati. Tali fondazioni, come ha sottolineato
la Haigneré
, sono alquanto rare in Francia rispetto ai paesi anglosassoni. Alcune,
tuttavia, esistono già, come l'Istituto Pasteur e l'Istituto Curie.
"Un possibile scenario potrebbe essere quello di concedere ad uno di
questi istituti un finanziamento pubblico per un progetto da svolgere in
collaborazione con l'industria farmaceutica", ha dichiarato
la Haigneré. Il
governo sta al momento riflettendo su questa eventualità e prevede di
pubblicare una comunicazione in materia all'inizio del 2004.
"Rafforzare il potenziale scientifico nazionale è essenziale per
integrarsi nello Spazio europeo della ricerca (Ser)", ha proseguito
la Haigneré. I
dibattiti sulla prossima fase della ricerca comunitaria, ovvero il Settimo
programma quadro, sono già iniziati e il ministro ha già attirato
l'attenzione dei suoi omologhi su un settore che, a suo avviso, dovrebbe
figurare fra le priorità dell'Europa: "A nome della Francia, ho
proposto che venga accordata maggiore attenzione alla ricerca di base nella
politica europea".
COME PREPARARE UNA
PROPOSTA PERFETTA PER IL 6PQ
Bruxelles, 24 novembre 2003 - Il 20 gennaio si svolgerà a Cambridge (Regno
Unito) un seminario destinato ai ricercatori che sono in procinto di
elaborare una proposta per partecipare ad un progetto del Sesto programma
quadro (6Pq) finanziato dall'Ue. I risultati dei primi inviti a presentare
proposte costituiranno la base dei lavori e gli insegnamenti appresi
serviranno per presentare proposte nel 2004. Fra gli elementi discussi
figura la giusta dimensione per un progetto integrato. Le proposte non
selezionate sono talvolta il risultato di una scelta errata degli argomenti
o di una struttura del consorzio inadeguata. In altri casi, i proponenti
hanno sottovalutato il tempo e gli sforzi richiesti per presentare una
proposta di successo. I partecipanti al workshop impareranno ad elaborare
una proposta che abbia buone possibilità di riuscita e conosceranno i
risultati di studi recenti sulle tecniche adottate dai concorrenti
selezionati per preparare le proposte. Per
informazioni: Sue Greig Singleimage Ltd Tel: +44 1480 497712
MEDIOBANCA E
UNIONCAMERE PRESENTANO L'INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD
OVEST
Milano, 24 novembre 2003 - L'ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione
con il Centro Studi dell'Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci
delle medie imprese manifatturiere del Nord Ovest. Si tratta di un volume di
170 pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle
imprese di media dimensione ubicate in Piemonte e Valle d'Aosta, Liguria e
Lombardia. Sono state individuate 1578 società per le quali si sono
elaborati aggregati sia per singole regioni, sia per settori economici,
evidenziando inoltre le società appartenenti a distretti e altri sistemi
produttivi locali. Infolink:
www.Mbres.it
ACCORDO TRA UBI, UBM,
CAMERA DI COMMERCIO FIRENZE E PITTI IMMAGINE PER VALORIZZARE IL MADE IN
ITALY
Milano, 24 Novembre 2003 - L’associazione, le imprese e la divisione
corporate di Unicredit lavoreranno insieme per lo sviluppo strategico e la
competitività dei settori produttivi del sistema moda-persona E’ stato
firmato il 20 novembre a Milano un importante accordo di collaborazione tra
Unicredit Banca d’Impresa, Unicredit Banca Mobiliare, Camera di Commercio
di Firenze e Pitti Immagine. L’intesa riguarda un innovativo progetto di
lavoro comune che è stato denominato “Campioni del made in Italy” poiché
si propone di sostenere le piccole e medie imprese del sistema moda-persona
con alto potenziale di crescita e di aiutarle nella definizione e
realizzazione di piani di sviluppo che ne garantiscano l’eccellenza
competitiva. Il progetto sarà coordinato da Fabio Tamburini, project
manager di Unicredit Banca d’Impresa, Luca Mantellassi, presidente della
Camera di Commercio di Firenze e Raffaello Napoleone, amministratore
delegato di Pitti Immagine. “Campioni del made in Italy” verrà
sviluppato da un gruppo di lavoro composto da esperti della banca, esponenti
della Camera di Commercio di Firenze e di Pitti Immagine, personalità del
mondo accademico e dell’economia, e verrà realizzato in fasi successive.
Una prima fase di analisi è finalizzata all’individuazione delle
determinanti dell’eccellenza competitiva e dei punti di debolezza del
sistema moda-persona e alla selezione di aziende italiane dei settori
tessile, abbigliamento, calzature e accessori aventi caratteristiche di
eccellenza e un alto potenziale di crescita. Individuato il panel di aziende
interessate, il team di lavoro affiancherà le singole imprese nella
definizione e poi nella realizzazione dei piani strategici, con particolare
attenzione ai temi della finanza per la crescita, dell’eccellenza
competitiva e dell’internazionalizzazione. Se, com’è nelle attese, i
risultati saranno positivi, il metodo di lavoro e le esperienze maturate con
il primo gruppo di aziende potranno essere estese a beneficio di tutte le
Pmi dei settori interessati. Il progetto “Campioni del made in Italy”,
che per le prima volta in Italia unisce le competenze di diversi soggetti
chiave che agiscono a supporto delle imprese del sistema moda, nasce per
aiutare le Pmi del settore a fronteggiare due sfide di particolare
rilevanza. La prima, di natura congiunturale, per la sopravvivenza e il
successo in una fase di mercato difficile che si protrae da qualche anno. La
seconda, strutturale, è legata alla natura familiare della proprietà, alle
dimensioni e alla necessità di inserire competenze manageriali specifiche
nelle principali funzioni aziendali. Già nella fase della messa a punto
dell’accordo sono state segnalate da Pitti Immagine alcune aziende
interessate, segno che l’approccio trasversale seguito dai promotori del
progetto “Campioni del made in Italy” viene ritenuto incisivo dai
produttori del sistema moda.
BPVI:18 MILIONI DI
EURO ALLE AZIENDE DEL VENEZIANO
Vicenza, 24 novembre 2003 - Un accordo molto importante e significativo è
stato concluso presso la sede centrale della Bpvi a Vicenza, tra Confidi
Venezia (il Consorzio di garanzia che fa riferimento all’Associazione
Industriali di Venezia) e Banca Popolare di Vicenza. Grazie all’intesa,
infatti, l’Istituto di Credito metterà a disposizione delle aziende
associate al Consorzio la bella cifra di 18 milioni di euro (circa 36
miliardi delle vecchie lire) a condizioni particolarmente vantaggiose.
L’accordo è stato sottoscritto dal Vicepresidente del Confidi Venezia,
Severino Carraro, e dal Direttore Commerciale della Banca Fausto Gelati,
presente anche il Direttore del Confidi Sergio Borin. Il sostanzioso plafond
viene messo a disposizione dalla Bpvi per sostenere le imprese del Veneziano
ricadenti in zone disagiate (Aree Obiettivo 2 e Pushing out), a tassi
particolarmente vantaggiosi, grazie anche a specifici contributi della
Regione Veneto. I fondi saranno destinati alle imprese aderenti – o che
aderiranno - alla struttura consortile di credito del Confidi Venezia per la
realizzazione di progetti aventi almeno una delle seguenti finalità:
ampliamento, ristrutturazione e/o ammodernamento delle strutture esistenti;
sviluppo di nuove attività; introduzione di innovazione o di nuove
tecnologie nel metodo o nel sistema di produzione/esercizio dell’attività.
Va sottolineato che in relazione ai progetti di investimento di cui sopra,
le aziende potranno anche finanziare la capitalizzazione aziendale con
prestiti chirografari e/o ipotecari mirati, potendo così ottenere – a
condizione assai agevolate – il rafforzamento della propria struttura
patrimoniale in vista della futura entrata in vigore del nuovo accordo di
Basilea 2.
BPL:CONCLUSA L’OPAS
SULLA BANCA POPOLARE DI CREMONA ADESIONI PARI AL 95%
Lodi, 24 novembre 2003 - Si è conclusa il 21 novembre con un’adesione
pari al 94,811% (salvo eventuale rettifica del conteggio, peraltro
irrilevante ai fini dell’irrevocabilità dell’operazione) l’Offerta
Pubblica di Acquisto e Scambio (Opas) totalitaria e volontaria, lanciata
dalla Banca Popolare di Lodi sull’intero capitale della Banca Popolare di
Cremona S.c.ar.l. Rappresentato da n. 33.585.526 azioni ordinarie, al prezzo
di 20 euro per azione. Dall’inizio dell’Offerta (20 ottobre 2003),
rivolta a tutti gli azionisti, sono state consegnate n. 31.842.912 azioni
ordinarie pari al 94,811% dei titoli oggetto dell’operazione, il cui
corrispettivo verrà corrisposto per il 33,50% in contanti, per il 33,25% in
azioni Banca Popolare di Lodi di nuova emissione e per il 33,25% in
obbligazioni emesse dalla Banca Popolare di Lodi. Inoltre, sono state
presentate richieste di attribuzione di n. 105.147 warrant put Bipielle -
Banca Popolare di Cremona corrispondenti ad altrettante azioni apportate in
adesione pari allo 0,6% del numero totale di warrant oggetto di possibile
emissione. Il dato definitivo relativo alle adesioni pervenute, anche con
riferimento ai warrant richiesti, verrà comunicato, come prescritto nel
prospetto informativo dell’Opas, entro il secondo giorno di Borsa aperta
successivo alla chiusura dell’offerta e pertanto il prossimo 25 novembre.
La validità dell'offerta, che era contrattualmente soggetta al
raggiungimento di un’adesione tale da consentire all'offerente di detenere
almeno il 51% del capitale sociale dell'emittente, è ora subordinata al
verificarsi delle ultime due condizioni: a) che, l'assemblea straordinaria
della Banca Popolare di Cremona, chiamata a riunirsi in seconda convocazione
il prossimo sabato 29 novembre, approvi la trasformazione in società per
azioni, nonché l'adozione di un nuovo statuto, in conformità al nuovo
assetto societario stabilito nel protocollo d’intesa sottoscritto; c) che
la delibera assembleare, previo accertamento della Banca d’Italia, venga
iscritta nel registro delle imprese. Il regolamento dell’offerta avverrà
il quinto giorno di Borsa aperta successivo all’iscrizione della delibera.
Stante il superamento della soglia del 90%, se si verificheranno le
condizioni sospensive indicate,
la Banca Popolare
di Lodi proporrà un’offerta pubblica d’acquisto residuale sul capitale
restante della Banca Popolare di Cremona ai sensi della normativa vigente.
Inoltre, sulla base dei dati dell’offerta, sempre se si verificheranno le
suddette condizioni, i warrant put Bipielle-bpcr verranno emessi, ma non
quotati.
ICCREA HOLDING:
CONCLUSA CON SUCCESSO L'OPERAZIONE AUMENTO DI CAPITALE
Roma, 21 novembre 2003 - Si è conclusa con pieno successo la terza ed
ultima fase dell'aumento di capitale deliberato da Iccrea Holding Spa, la
capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea, di proprietà delle Banche di Credito
Cooperativo e Casse Rurali italiane. La richiesta di sottoscrizioni da parte
delle Banche di Credito Cooperativo, per il tramite delle Federazioni
locali, ha difatti superato il 110% rispetto all'importo stabilito per
questa terza tranche, definito dal Cda di Iccrea Holding in Euro
56.242.149,85. Con questa operazione, il capitale sociale di Iccrea Holding
Spa si attesta ad Euro 512.420.011. L'aumento di capitale sarà destinato
principalmente alla razionalizzazione degli assetti partecipativi del Gruppo
bancario e al costante rafforzamento patrimoniale della Holding. Grande
soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal Presidente di
Federcasse (l'associazione di rappresentanza delle Bcc italiane) e di Iccrea
Holding, Alessandro Azzi. “Il pieno raggiungimento dell'obiettivo di
rafforzamento patrimoniale della capogruppo bancaria del Credito Cooperativo
– ha detto Azzi – rappresenta la validità e la condivisione di un
progetto che ha l'obiettivo di fornire alla rete delle Bcc strumenti in
linea con le sempre maggiori sollecitazioni del mercato”. “Le Bcc
inserite ormai in un efficiente sistema a rete – ha sottolineato ancora il
Presidente – presentano da anni trend di crescita elevati, superiori al
resto del sistema bancario. Questo dimostra l'elevato livello qualitativo
raggiunto dalle 460 Banche di Credito Cooperativo sia in termini di
relazione con la clientela, sia in termini di professionalità e di qualità
dei prodotti offerti, frutto di un grande ed efficiente back office
rappresentato dal Gruppo Bancario Iccrea”.
E'
NATO IL MERCATO EXPANDI
Milano, 21 novembre 2003 - E' nato il mercato Expandi, il mercato di Borsa
Italiana dedicato alle piccole imprese e alle società che intendono
avvicinarsi al mercato finanziario in modo graduale. Il mercato Expandi, il
cui regolamento è stato approvato da Consob, ha portato alla profonda
revisione di un mercato regolamentato già esistente, il Mercato Ristretto,
e si presenta con un modello organizzativo simile a quello adottato dai
mercati europei rivolti alle small cap. Con il mercato Expandi l'obiettivo
di Borsa Italiana è quello, da un lato, di dare impulso alla quotazione
delle piccole imprese, asse portante dell'economia del nostro paese,
consentendo loro di trovare un mercato caratterizzato da requisiti di
ammissione più semplici e da un processo di quotazione più agile.
Dall'altro, quello di agevolare imprese anche di dimensioni maggiori
nell'avvicinarsi al mercato finanziario ed eventualmente prepararsi alla
quotazione su altri mercati. Il termine Expandi, di origine latina, indica
l'ampliarsi degli orizzonti, l'aprirsi di "porte" e di
"passaggi": Borsa Italiana ha scelto questo nome per dare enfasi
alle opportunità di crescita per le imprese e per il sistema finanziario
nel suo complesso che questo mercato potrà offrire. "Con questo
progetto si arricchisce l'offerta dei mercati di Borsa Italiana" ha
dichiarato Massimo Capuano, l'Amministratore Delegato. "Con la
quotazione, gli emittenti potranno finanziare i propri progetti di crescita,
valorizzare l'immagine dell'azienda, attirando nel contempo l'interesse di
investitori specializzati, e prepararsi gradualmente per un eventuale
passaggio ad altri mercati. Gli investitori potranno invece diversificare i
propri investimenti in small cap, mentre per gli intermediari rappresenterà
un ampliamento del campo di operatività e di servizi offerti, aumentando la
loro capacità competitiva." Il mercato Expandi potrà inoltre dare
impulso allo sviluppo del private equity specializzato sulle piccole imprese
ponendo le basi per un loro percorso di crescita equilibrato verso la
quotazione. Il mercato Expandi punta a cogliere le opportunità generate da
un momento particolarmente favorevole: la coincidenza di elementi quali la
ripresa dei mercati finanziari, anche in termini di interesse degli
investitori istituzionali, una forte richiesta di innovazione nelle modalità
di finanziamento dei progetti da parte delle piccole imprese e misure di
agevolazione fiscale, recentemente introdotte, che mirano a stimolare la
crescita delle imprese attraverso la quotazione. Nell'ottica di sviluppare
il mercato, Borsa Italiana - con particolare riferimento alla liquidità -
non applicherà le commissioni di trading per tutto il 2004 per gli scambi
relativi alle società del mercato Expandi. Principali Caratteristiche Del
Mercato Expandi Requisiti dimensionali: in termini di capitalizzazione,
Borsa Italiana ha fissato il minimo in 1 milione di euro, cogliendo le
opportunità offerte dalle direttive europee in materia; il requisito minimo
di flottante è fissato pari al 10% - con un controvalore minimo di 750.000
euro - per lasciare flessibilità e discrezionalità all'intermediario sul
livello dimensionale dell'operazione e per fare si che la società abbia la
possibilità di dimensionare l'offerta sul fabbisogno effettivo di capitale.
Requisiti economico – finanziari: ai fini della quotazione è richiesta la
pubblicazione di almeno due bilanci di cui l'ultimo certificato; la qualità
delle imprese nel mercato Expandi è ricercata da Borsa Italiana nel track
record espresso nei numeri storici: l'ammissione viene infatti subordinata
alla verifica della sussistenza di indicatori economico-finanziari negli
ultimi due esercizi; in particolare la società deve presentare negli ultimi
due esercizi un risultato ordinario consolidato ed un risultato netto - sia
civilistico che consolidato - positivo e un rapporto debito finanziario
netto/margine operativo lordo consolidato inferiore a 4; il risultato netto
dell'ultimo esercizio inoltre deve essere almeno pari a 100.000 euro.
Obblighi di informativa e modalità di negoziazione: gli obblighi di
comunicazione price-sensitive e di reportistica finanziaria seguono gli
standard degli altri mercati di Borsa Italiana ad eccezione della
trimestrale; la negoziazione è prevista in due aste al giorno per
concentrare in modo più efficace gli scambi; la società emittente può
richiedere la negoziazione continua se dotata di specialista a sostegno
della liquidità. Listing Partner: il Listing Partner accompagna la società
in borsa, cura il collocamento delle azioni e verifica la sussistenza dei
criteri di selezione introdotti da Borsa Italiana; il Listing Partner
diventa quindi riferimento nel processo di quotazione: effettua le attività
di due diligence e di firma del prospetto informativo, fornisce le
attestazioni verso Borsa Italiana e si assume la responsabilità
reputazionale nei confronti del mercato attraverso il collocamento.
EUROMOT:
DAL 24 NOVEMBRE
2003 IN
NEGOZIAZIONE TITOLI DI STATO FRANCESI, TEDESCHI E SPAGNOLI
Milano, 24 novembre 2003 - Da oggi lunedì 24 novembre 2003 saranno
negoziati su Euromot - il mercato di Borsa Italiana dedicato a
euro-obbligazioni, obbligazioni di emittenti esteri e "asset backed
securities" - 26 titoli di stato, benchmark dell'area euro, tedeschi,
francesi e spagnoli. I 26 titoli di stato sono titoli obbligazionari a tasso
fisso con cedola annuale e una durata compresa tra i 3 e i 30 anni. Borsa
Italiana amplia in questo modo l'offerta di strumenti quotati su Euromot,
dove già sono trattati eurobond corporate ed emissioni obbligazionarie
Republic of Italy. Analogamente a quanto previsto per i titoli già in
quotazione, anche la negoziazione dei titoli di stato europei sarà
sostenuta dalla presenza, in via continuativa, di operatori specialisti al
fine di favorirne la liquidità. Gli operatori specialisti su questi titoli
saranno Unicredit Banca Mobiliare e Nuovi Investimenti Sim.
ENI,
L’A.D. VITTORIO MINCATO INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL CONGO
San Donato Milanese, 24 novembre 2003 - L’amministratore Delegato dell'Eni
Vittorio Mincato ha incontrato il Presidente della Repubblica del Congo,
Denis Sassou Nguesso, nell’ambito di un viaggio che ha interessato diversi
Paesi dell’Africa Occidentale. Nell'incontro sono state discusse, tra
l’altro, varie opportunità di ulteriore crescita delle attività
dell’Eni nel Paese. Nell’ambito di un viaggio che ha interessato vari
Paesi dell’Africa Occidentale, l’Amministratore Delegato dell’Eni
Vittorio Mincato - accompagnato dal Direttore Generale Stefano Cao e da una
delegazione della Divisione Esplorazione e Produzione - ha incontrato il
Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso. L’incontro è
stato molto cordiale e costruttivo. Sono state discusse, tra l’altro,
varie opportunità di ulteriore crescita delle attività dell’Eni nel
Paese. L’eni è presente nella Repubblica del Congo dal 1969; ha investito
da allora circa 3,3 miliardi di dollari Usa in attività di esplorazione e
produzione petrolifere nell’offshore del Paese. Oggi tale attività
contribuisce al totale dell’Eni con una produzione di circa 70 mila barili
di petrolio al giorno. Il Presidente, da parte sua, si è congratulato per
il contributo fattivo fornito dall’Eni, in tecnologie e know-how, alla
crescita del Paese e, in particolare, si è congratulato per i progetti
sociali sviluppati dall’Eni nel campo della salute e dell’agricoltura.
EDISON: ECCEZIONALE
COLLOCAMENTO DEL BOND SETTENNALE DA 600 MILIONI DI EURO
Milano, 24 novembre 2003 - Edison Spa (Baa3/bbb) ha concluso il 21 novembre
con successo il collocamento di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso
per l’ammontare complessivo di 600 milioni di euro. L’operazione ha una
durata di 7 anni, paga una cedola annua del 5,125% ed è stata lanciata ad
un prezzo di ri-offerta di 99,576%, corrispondente ad un rendimento di 110
punti base sopra il tasso midswaps a 7 anni. I proventi del prestito
verranno utilizzati per consolidare nel medio termine la raccolta allungando
la vita media dell’indebitamento. L’emissione obbligazionaria è stata
lanciata nell’ambito del nuovo programma Emtn di ammontare complessivo
pari a 2 miliardi di euro che sarà quotato presso
la Borsa
del Lussemburgo entro la metà del mese di Dicembre. L’operazione ha
riscosso un elevato successo sia in Italia che all’estero: gli ordini
raccolti durante la fase di premarketing hanno infatti superato i 2,4
miliardi di euro. Il forte interesse riscontrato sul mercato ha consentito
alla società di collocare l’emissione ad un re-offer spread di 110 punti
base contro un’indicazione iniziale di 115/120. Al fine di assecondare una
così elevata domanda Edison ha anche deciso di incrementare l’ammontare
complessivo dell’emissione a 600 milioni di euro (rispetto ai 500 milioni
di euro inizialmente previsti). Le obbligazioni sono state collocate presso
investitori istituzionali italiani (per il 50% dell’ammontare ed Europei
per la restante parte). I paesi maggiormente interessati sono stati Gran
Bretagna, Francia e Germania. Il ruolo di Joint Lead Managers e Joint
Bookrunners dell’operazione è stato svolto da Banca Imi, Bnp Paribas,
Caboto, Citigroup e Mcc. Con questa operazione, Edison prosegue nel processo
di riordino finanziario conseguente all’abbattimento del debito a livelli
di equilibrio (da € 13,5 miliardi del dicembre 2001 ai € 4,1 miliardi)
realizzato anche attraverso un piano di dismissioni delle attività non-core
da 9 miliardi di euro complessivi che volge ormai alle battute finali e che
ha consentito all’azienda di focalizzarsi sul core business dell’energia
e del gas. Grazie al miglioramento della situazione finanziaria e al
proseguire del piano industriale nei tempi stabiliti, l’agenzia di rating
S&p ha recentemente innalzato il rating a breve di Edison da A3 a A2
lasciando spazio per ulteriori miglioramenti qualora l’andamento positivo
(superiore alle aspettative) venisse confermato anche sul medio-lungo
periodo.
LA COMMISSIONE EUROPEA
AUTORIZZA
LA DIVISIONE TRA
EXXONMOBIL E SHELL DELL'ATTIVITÀ DI COMMERCIALIZZAZIONE DEL GAS DI BEB IN
GERMANIA
Bruxelles, 24 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha approvato, a norma del regolamento sulle concentrazioni,
un'operazione con cui il gruppo Exxonmobil e l'impresa Royal Dutch/shell
scorporano e dividono tra loro un'attività della loro impresa comune
tedesca Beb Erdgas und Erdöl Gmbh (Beb).
La Commissione
ritiene che tale operazione non solo non generi alcun problema sotto il
profilo della concorrenza, ma che anzi rafforzi la dinamica concorrenziale.
Attualmente Beb è un'impresa comune tedesca, il cui capitale è detenuto da
Exxonmobil e da Royal Dutch/shell, in ragione rispettivamente del 50% attiva
nella produzione, vendita, trasporto, stoccaggio e commercializzazione di
gas naturale in Germania, principalmente nella regione nord-occidentale. In
base a due notifiche inviate separatamente dalle due imprese alla
Commissione ad ottobre, Exxonmobil e Shell procedono allo scorporo
dell'attività di commercializzazione del gas dalla loro impresa comune e
dividono tale attività tra le rispettive controllate: Exxonmobil Gas
Marketing Deutschland Gmbh e Shell Erdgasbeteiligungsgesellschaft mbH.
Exxonmobil e Shell opereranno quindi indipendentemente e in concorrenza
nell'acquisizione di clienti in Germania.
La Commissione
ha stabilito che entrambe le operazioni non destano preoccupazioni sul piano
della concorrenza. In primo luogo va rilevato che, benché anche Exxonmobil
sia impegnata nella commercializzazione del gas in Germania, attraverso la
sua controllata Mobil Erdgas Erdöl Gmbh (Meeg) di cui detiene l'intero
capitale, la somma della quota di mercato detenuta da Meeg e della metà
delle quota di Beb è inferiore all'attuale quota di Beb. Per contro, Shell
non possiede alcuna attività propria di commercializzazione del gas. In
secondo luogo,
la Commissione
ha inoltre stabilito che la situazione dei mercati a monte (esplorazione,
produzione e sviluppo del gas naturale) e dei mercati intermedi (trasporto e
stoccaggio del gas) resta fondamentalmente immutata.
L'ENERGIA DA BIOMASSA
PER
LA BRIANZA
Monza, 24 novembre 2003 - Da alcuni decenni la società industrializzata
soffre di ricorrenti crisi energetiche a causa di eventi bellici, di
controversie socio-politiche o semplicemente per mancanza di programmazione
dei sistemi di produzione di energia capaci di soddisfare la crescente
domanda. Tra i molteplici fattori che interagiscono vi è quello ambientale
che, come nella trascorsa estate, anche in Italia è stato
"sacrificato" nel tentativo di uscire dall'emergenza. Gli attori
dello scenario energetico-ambientale sono molteplici ed operano su livelli
territoriali spesso disomogenei per fabbisogni, vincoli, risorse. Non fa
eccezione la terra di Brianza con il suo paesaggio, le sue industrie e in
primis le esigenze dei suoi abitanti. Anche quest'anno
la Fiera
di Monza e Brianza da il proprio contributo per lo sviluppo delle tematiche
ambientali promuovendo questo convegno quale occasione per mettere a
confronto gli operatori interessati con lo scopo di sollecitarli a cooperare
e orientarli alla produzione di energia utilizzando le risorse disponibili
sul territorio; risorse che, se non inserite in un processo produttivo
virtuoso, rischiano di aggravare il già precario equilibrio ambientale.
Venerdì 5 Dicembre 2O03: Fiera Di Monza V.le G.b. Stucchi Programma : Ore
14.00 - Welcome Coffeeraduno e registrazione dei partecipanti. Messaggi di
saluto: Arch. Michele Faglia Sindaco di Monza; Dott. Maurizio Bernardo
Assessore alle Risorse Idriche e Servizi di Pubblica utilità Regione
Lombardia. Arch. Luigi Cocchiaro Assessore all'Ambiente Provincia di Milano;
Dott. Giampiero Mosca Assessore all'Ambiente Comune di Monza; Ing. Pier
Carlo Beretta Presidente A.l.s.i. Alto Lambro Servizi Idrici S.p.a. Ore
14.00 - Introduzione del Presidente Prof. Dott. Enrico Cerrai. ”Il mercato
dell'energia e il fabbisogno della Brianza” Ing. Franco Baretich Vice
Presidente Consorzio Teodolinda; ”Le biomasse vergini dei parchi, boschi e
verde urbano della Brianza” Prof. Ing. Giovanni Riva Segretario Generale
Comitato Termotecnico Italiano; ”La biomassa residuale della lavorazione
industriale del legno” P.i. Sergio Pirovano Consigliere Delegato Serteced
- Assindustria Monza e Brianza; 16.15 - Coffee break; ”I fanghi biologici
da depurazione delle acque reflue” Ing. Samuele Mariani Direttore Tecnico
Alto Lambro Servizi Idrici S.p.a.; ”Il teleriscaldamento e la
cogenerazione dell'energia elettrica e termica” Dott. Ing. Mauro Cozzini
Presidente Comitato Risorse Rinnovabili Assoc. Italiana Riscaldamento
Urbano; ”La logistica e l'organizzazione di un impianto di trasformazione
energetica della biomassa” Dott. Luigi Andreoli Componente Comitato
Risorse Rinnovabili A.i.r.u.; Interventi e comunicazioni 18.00 - Conclusioni
del Presidente. L'ingresso E' Gratuito Prenotare gli interventi e le
comunicazioni alla Segreteria della Fiera entro il 28 novembre 2003 Tel. 039
365019 - Fax 039 2312234
MILANO ENERGIA 2003
Milano, 24 novembre 2003 - La questione energia è più che mai sentita a
livello istituzionale e dai singoli cittadini. La sicurezza degli
approvvigionamenti, il contenimento dei costi, la valorizzazione delle fonti
alternative, il ricorso a nuovi vettori come l'idrogeno, la salvaguardia
ambientale con la riduzione delle emissioni... Occupano sempre una posizione
di risalto nei programmi delle istituzioni dei paesi industrializzati e
degli organismi sovranazionali. Ma preoccupano pure l'opinione pubblica. Al
25 al 28 novembre la mostra convegno Milano energia 2003 offre 4 giorni di
confronti, divulgazione tecnico-scientifica, formazione e informazione per
aiutare a capire il pianeta energia in tutte le sue componenti: politiche e
strategie, tecnologie, produzione e distribuzione, impieghi, mercati,
privatizzazioni e nuovi operatori, strumenti finanziari. La manifestazione
si svolge in Fieramilano proprio all'inizio della rinnovata sfida per il
rafforzamento delle capacità scientìfìche e tecnologiche dell'Europa (6°
programma quadro ricerca) e per la disponibilità, a condizioni vantaggiose,
di fonti e vettori energetici più adeguati. A contestualità con altri
saloni quali Rich-mac e Aqua rafforza la previsione di avere decine di
migliaia di visitatori interessati; nuovi clienti per gli espositori;
opportunità di sensibilizzare fasce più ampie di pubblico senz'altro
qualificato, ma scarsamente attento alle problematiche energetiche perché
non sufficientemente informato. Urante la rassegna gli espositori incontrano
gli energy manager dell'industria e del mondo produttivo, i policy makers
nazionali e regionali, gli scienziati e i ricercatori, le aziende del
settore con i loro dirigenti e i tecnici, i responsabili e gli operatori dei
servizi collegati (engineering, consulenza, controllo, sicurezza, credito,
software di gestione, ecc.). Si parla di prospettive strategiche e di
frontiere scientifiche, gestione e management, incentivi regionali e
nazionali, programmi europei, vincoli normativi e ambientali, accesso alle
reti, esperienze manageriali. Milano energia 2003 intende correggere la
tendenza che privilegia esposizioni ed incontri tecnici sempre più
specializzati, col rischio di perdere la visione d'insieme che il settore
richiede. Fonti tradizionali e alternative si confrontano in una sola
vetrina perché entrambe rispondono, con dimensioni e funzioni diverse,
all'esigenza basilare di disporre di energia sufficiente per lo sviluppo.
Energia solare nelle sue varie componenti: fotovoltaìco, eolìco, bìomassa,
geotermia, energia idrica o dal mare, bioclimatica; ma pure petrolio e gas
naturale; o carbone pulito; efficienza energetica, uso razionale: sono tutti
segmenti importanti dell'unico grande settore energia, il motore dello
sviluppo; la garanzia per una vita migliore. A Fast, con la collaborazione
di importanti associazioni tecniche ed enti, ha definito i contenuti
fondamentali del programma scientifico, selezionando i temi da affrontare
con seminari workshop e convegni.
GRUPPO MONDO TV:
ANNUNCIA
LA VOLONTÀ DI
QUOTARE
LA CONTROLLATA MONDO
HOME ENTERTAINMENT AL MERCATO EXPANDI DI BORSA ITALIANA S.P.A. ENTRO IL
2004.
Milano, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Mondo Tv - primario operatore in Europa
nella creazione e distribuzione di “cartoons” per
la Tv
ed il cinema ed attivo nei settori correlati - nella persona del presidente
Orlando Corradi annuncia la volontà di procedere alla quotazione delle
azioni ordinarie della società controllata Mondo Home Entertainment al
mercato Expandi (il mercato ristretto riformato da Borsa Italiana S.p.a.)
orientativamente entro il 2004 e comunque secondo quanto previsto dagli
organi di controllo. “Riteniamo il progetto di quotazione della nostra
controllata di importanza fondamentale per la strategia di crescita del
Gruppo” - afferma Orlando Corradi, Presidente di Mondo Tv S.p.a. E
amministratore unico di Mondo Home Entertainment - “in quanto ci consente
di sostenere il forte sviluppo della società e quindi il continuo processo
di diversificazione verso i settori correlati”. “Riteniamo molto
positivo il progetto di riforma del mercato ristretto condotto da Borsa
Italiana” - prosegue Corradi - “perché consente, anche alle aziende di
piccole e medie dimensioni, un accesso più flessibile e al tempo stesso
rigoroso a risorse utili alla crescita e quindi lo sviluppo dell’economia
italiana in generale”. Mondo Home Entertainment, fondata nel settembre
2001 (attualmente controllata al 90% da Mondo Tv S.p.a. E per il 10% da
Guglielmo Marchetti, Direttore Generale della società) è oggi un operatore
primario nella settore video e Dvd italiano distribuendo titoli facenti
parte della library del gruppo e prodotti cinematografici, televisivi e di
animazione di terzi. La società ha siglato numerosi contratti con primarie
realtà italiane (Elleu, Istituto Luce e Mediatrade) per la distribuzione
presso le principali catene commerciali della Gdo, videoteche ed edicole.
Tra i titoli distribuiti da Mondo Home Entertainment figurano circa 50 tra i
più importanti film di “Totò” e altrettanti film classici della
cinematografia italiana e internazionale, ma anche le fiction su “Enzo
Ferrari” e “Papa Giovanni Xxiii” recentemente trasmesse dalle reti
Mediaset. La società ha inoltre diversi contatti in corso con l’obiettivo
di realizzare accordi con case di produzione nazionali ed internazionali per
espandere la library di titoli in distribuzione. Nel primo semestre 2003
Mondo Home Entertainment ha realizzato un Valore della Produzione di circa
2,5 milioni di Euro (0,9 milioni di Euro nel 1° semestre 2002); i risultati
sono coerenti con l’obiettivo di 5 milioni di Euro per l’intero 2003 che
ne farebbe uno dei principali players indipendenti del settore in Italia.
GRUPPO TARGETTI:
SCORPORA L’ATTIVITÀ DI ILLUMINAZIONE DI SALE CINEMATOGRAFICHE E TEATRI
(MARCHIO TIVOLI) PER FORMARE UNA JOINT VENTURE CON
LA CINESE NEO-NEON.
L’OPERAZIONE HA UN VALORE COMPRESO TRA 2,5 E 3 MLN DI US$.
Firenze, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Targetti, attraverso la sua
controllata Targetti North America Inc., ha siglato una partnership con la
società cinese Neo-neon, uno dei principali produttori nell’illuminazione
con tecnologia Led. L’operazione prevede lo spin-off da parte della
controllata Targetti North America Inc. Delle attività nel settore di
illuminazione di cinema e teatri a marchio Tivoli e il suo conferimento in
una società di nuova costituzione, denominata Tivoli Llc, controllata al
50% da Targetti North America e da Neo-neon. Neo-neon pagherà a Targetti
North america un controvalore compreso tra 2,5 e 3 milioni di dollari
statunitensi. Tale importo è infatti variabile in funzione di un parametro
ancorato ai risultati gestionali e consentirà al Gruppo Targetti di
ottenere una plusvalenza compresa tra 1 e 1,5 milioni di dollari
statunitensi. Attraverso il nuovo soggetto a capitale misto italo-cinese, il
Gruppo Targetti crea le basi per rafforzare la sua presenza negli Stati
Uniti, assicurandosi un pacchetto di offerta in grado di garantire il
raggiungimento della leadership in questo settore. La nuova partnership potrà
contare sull’apporto di una solida reputazione di marchio e del know-how
commerciale sul mercato Usa da parte di Tivoli e del Gruppo Targetti, mentre
i cinesi di Neo-neon apporteranno una vasta capacità produttiva dei propri
stabilimenti ed un’elevata competitività dei prodotti da un punto di
vista sia tecnologico che di prezzo. Attraverso l’operazione, il Gruppo
Targetti viene a contatto con l’eccellenza produttiva di una realtà
cinese tra i maggiori produttori di sistemi luminosi lineari con tecnologia
Led e converte tutta l’offerta di Tivoli in tale tecnologia. Le lampadine
Led rappresentano la tecnologia del futuro nel comparto dell’illuminazione
di interni, consentendo notevoli vantaggi in termini di costi, dovuti
all’assenza di costi di manutenzione e ad un basso livello di consumi.
“Con questa operazione - ha commentato Lorenzo Targetti, Amministratore
Delegato di Targetti S.p.a. - il Gruppo compie un importante salto di qualità
nella sua strategia di espansione negli Stati Uniti, un Paese che sta dando
chiari segnali di ripresa economica e sul quale abbiamo intenzione di
puntare con decisione”. “Da un punto di vista tecnologico - ha
proseguito Targetti - siamo uno dei primi operatori a investire sulla
tecnologia Led, destinata a rivoluzionare i canoni tradizionali di
illuminazione: abbiamo deciso di farlo con un partner in grado di
assicurarci una base produttiva imponente e di esprimere al meglio la
capacità di innovazione e la competitività di un Paese quale
la Cina
”. Targetti North America: nei primi nove mesi del
2003 ha
fatto registrare un fatturato pari a 6,3 milioni di Euro e un utile di
225.000 euro. Tivoli, marchio posseduto da Targetti North America, è leader
storico negli Stati Uniti nella produzione di guide luminose per grandi
spazi come cinema, teatri e stadi. Neo-neon ltd, azienda cinese con sede a
Canton, ha sviluppato in 20 anni di attività, fino a diventare uno dei
maggiori produttori mondiali, una capacità integrata di produzione di
sistemi d’illuminazione a tecnologia Led, partendo dalla produzione dei
singoli elementi fino alla progettazione di interi impianti di illuminazione
decorativa.
PARMALAT FINANZIARIA
PRECISA L’OPERAZIONE DI ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE
Milano, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Parmalat precisa i termini
dell'operazione di Associazione in partecipazione stipulata tra la
controllata Geslat Srl, una società di diritto italiano, e
la Società Buconero
Llc, posseduta e consolidata interamente dal Gruppo Citicorp. Precisa
peraltro che i termini principali di quest'operazione sono contenuti nei
bilanci della Società fin dal 1999 e quindi le informazioni sono
pubblicamente disponibili.
La Geslat Srl
, impresa controllata inclusa nell'area di consolidamento, ha stipulato il
16 dicembre
1999, in
qualità di associante, tramite la sede secondaria in Lugano (Svizzera), un
contratto di Associazione in partecipazione con un terzo, Buconero Llc del
Gruppo Citicorp, in qualità di Associato. Nel luglio
2001 l
'Associato ha incrementato il proprio apporto a favore di Geslat Srl.
L'associato, il cui apporto è costituito complessivamente da 117 milioni di
euro, viene remunerato con un compenso che viene determinato per ogni
singolo esercizio sull'ammontare degli utili realizzati dalla società prima
dell'imputazione dell'utile di spettanza dell'Associato, com'è consueto nei
contratti di Associazione in partecipazione. Geslat Srl utilizza l'apporto
dell'Associato, i mezzi propri della Società e del Gruppo Parmalat per
concedere prestiti a imprese incluse nell'area di consolidamento che, al 31
dicembre 2002, ammontavano a 458 milioni di euro. L'operazione permette di
far partecipare e di contribuire allo sviluppo delle attività del Gruppo
Parmalat un primario Gruppo internazionale in qualità di Associato. In
particolare nel dicembre 1999 è stato sottoscritto un Business Plan di
durata quinquennale che regola lo svolgimento delle attività della società
e della sede secondaria di Lugano.
La Geslat Srl
si è impegnata con l'Associato Buconero, al rispetto di alcuni vincoli tra
cui il mantenimento della sede secondaria in Lugano, l'utilizzo, per gli
scopi previsti dall'oggetto sociale e cioè per la concessione di
finanziamenti a società incluse nell'area di consolidamento del Gruppo
Parmalat, dell'apporto dell'Associato e dei mezzi propri, il mancato ricorso
ad ulteriori finanziamenti o ad aumenti di capitale se non previsti da
specifiche disposizioni di legge, l'assunzione di delibere assembleari con
maggioranze qualificate. Il contratto di Associazione in partecipazione
terminerà automaticamente alla scadenza del Business Plan se un nuovo
Business Plan non verrà stipulato tra le controparti. Nel bilancio chiuso
al 31 dicembre 2002, Geslat Srl ha realizzato un utile di 12,1 milioni di
euro, dopo l'imputazione dell'utile di pertinenza dell'Associato. L'utile
relativo all'esercizio 2002 di pertinenza dell'Associato Buconero Llc è
stato di 3,6 milioni di euro con un rendimento, pertanto, del 3,08% rispetto
all'apporto di 117 milioni di euro. Nelle note di commento al bilancio
consolidato di Parmalat Finanziaria Spa, alla voce 'Patrimonio netto di
spettanza di terzi' viene precisato che nella voce Capitale e riserve di
spettanza di terzi sono stati imputati apporti di mezzi finanziari derivanti
da un contratto di associazione in partecipazione stipulato da una impresa
inclusa nell'area di consolidamento, in qualità di associante, con un terzo
finanziatore in qualità di associato.
IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE DI SEAT PAGINE GIALLE APPROVA IL NUOVO PIANO STRATEGICO
2004-2006. PUNTI ESSENZIALI DEL PIANO: · STRATEGIA MULTI-PAESE E
MULTI-PIATTAFORMA, CON UNA OFFERTA INTEGRATA SU TUTTI I CANALI DI
COMUNICAZIONE (CARTA, ON LINE E TELEFONO)
Milano, 24 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pg,
riunitosi il 19 novembre sotto la presidenza dell’Avv. Enrico Giliberti,
ha esaminato ed approvato il nuovo piano strategico triennale presentato
dall’Amministratore Delegato Luca Majocchi. Nuovo Piano Strategico - La
strategia della Società è di posizionarsi come operatore multi-paese e
multi-specializzato nel campo delle directories, facendo leva
sull’esperienza e sulla comprensione del mercato a livello locale, nonché
sulla condivisione di competenze tra paesi e tra business unit. Nei propri
principali mercati di riferimento (in Italia con Seat Spa e nel Regno Unito
con Thomson Limited),
la Società
intende perseguire una strategia multi-piattaforma, rendendo disponibili i
propri servizi su tutti i principali canali di comunicazione oggi esistenti
(carta, internet e telefono). In tale contesto, la fonte principale della
crescita futura sarà la rinnovata attenzione alla soddisfazione delle
esigenze di ricerca degli utilizzatori e di quelle di comunicazione degli
inserzionisti, i quali potranno beneficiare della sempre maggiore
integrazione dei servizi del Gruppo Seat sui diversi canali. Questa attività
sarà sostenuta da una continua innovazione di prodotto, da investimenti in
formazione e automazione di una forza vendita sempre più qualificata e
dall’utilizzo di nuove modalità di segmentazione del mercato. Le
divisioni specialistiche Directory Assistance (Telegate) e Business
Information (Consodata) continueranno a perseguire le proprie strategie di
sviluppo multi-paese, realizzando crescita dei ricavi e efficienza
gestionale nel contesto specifico di ciascuno dei mercati presidiati.
Accanto allo sviluppo delle attività e alla crescita dei ricavi, il piano
prevede una efficace gestione dei costi operativi e del capitale circolante,
con l’obiettivo di ottimizzare nel tempo i margini e la generazione di
cassa e sostenere, tra l’altro, un’attività di investimento in crescita
rispetto agli anni 2001-2003. Obiettivi Finanziari - Il nuovo Piano
Triennale 2004 – 2006 prevede una significativa ripresa dei ricavi in
tutte le aree di business, con una crescita media annua attesa tra il 5% e
il 6% (a fronte di una variazione media annua attesa dello 0,7%-1,4% tra il
2001 ed il 2003), sostenuta da azioni mirate ad aumentare la soddisfazione
della clientela e il cross selling. Nel periodo di Piano, i costi sono
previsti in crescita tra il 4.0% e il 4.5%, in particolare nei costi
commerciali e in quelli di pubblicità, mirati a sostenere lo sviluppo del
business. I costi industriali e generali si manterranno, invece,
sostanzialmente in linea con l’inflazione. Grazie all’effetto della leva
operativa risultante dall’aumento dei ricavi, tra il 2004 e il 2006, l’Ebitda
è previsto in crescita tra il 7% e l’8% annuo (rispetto ad una crescita
media annua attesa di 8,5%-9,0% tra il 2001 e il 2003). La capacità di
generazione di cassa a livello operativo beneficerà della riduzione del
capitale circolante, effetto del miglioramento delle procedure di incasso,
in particolare in Italia. Il flusso di cassa operativo cumulato (Ebitda –
Investimenti netti +/- Variazioni del capitale circolante netto operativo)
è previsto essere compreso tra € 1,9 miliardi e € 2,1 miliardi nei
prossimi tre anni (2004 – 2006). Aggiornamento Del Processo Di Fusione E
Prossimi Eventi - Le assemblee straordinarie di Spyglass S.p.a. E Silver
S.p.a. Hanno approvato il progetto di fusione, che sarà sottoposto
all’assemblea straordinaria di Seat l’1 –2 Dicembre 2003. Si prevede
che il completamento del processo di fusione e la quotazione in borsa della
nuova entità risultante dalla fusione possa avvenire entro la fine del
corrente anno. Ogni decisione relativa alla distribuzione di dividendi verrà
sottoposta all’Assemblea dei Soci successivamente al completamento del
processo di fusione, indicativamente nella primavera del 2004.
FINTEX MILANO S.R.L.,
ACQUISISCE
LA GIUSEPPE BELLORA
S.P.A.
Milano, 24 novembre 2003 - Fintex Milano S.r.l., società di nuova
costituzione partecipata pariteticamente da Giuseppe Bellora e da Riello
Investimenti S.p.a., ha sottoscritto il contratto per l'acquisizione,
tramite aumento di capitale sociale riservato, del 66% della Giuseppe
Bellora S.p.a.. Il gruppo Bellora opera nel settore della tessitura liniera
e laniera, per conto proprio e per conto terzi, oltreché nella
commercializzazione di tessuti e biancheria per la casa. Nel
2002 ha
realizzato un fatturato di circa Eur 28 milioni con 185 dipendenti. Nell'operazione
la famiglia Bellora è stata assistita da Mediobanca.
NOMISMA
OSSERVATORIO SUL MERCATO IMMOBILIARE III° RAPPORTO QUADRIMESTRALE 2003 I
PREZZI DEGLI IMMOBILI SEGNANO ANCORA AUMENTI SIGNIFICATIVI
Milano, 24 novembre 2003 - Gli aumenti delle quotazioni medie degli immobili
nelle principali città italiane, registrati nel corso degli ultimi sei
mesi, sono risultati nell’ordine del +5,2% per le abitazioni, del +4,7%
per gli uffici e del +4,1% per i negozi. Con tali risultati gli incrementi
annuali risultano rispettivamente del +10,7% per le abitazioni, del +9% per
gli uffici, del +8,3% per i negozi e del +6,9% per gli immobili industriali.
Il 2003 si sta, dunque, chiudendo con l’ennesimo risultato eclatante, in
cui la crescita delle quotazioni ha addirittura superato il tasso di
sviluppo record registrato nel corso del 2002. Anche per quanto riguarda i
volumi di compravendita, il 2003 dovrebbe chiudersi con un ulteriore balzo
in avanti, dopo i risultati già brillanti del 2002. Fra gli indicatori
della crescita in atto, spicca il dato relativo ai mutui in essere che,
nella prima metà dell’anno, hanno fatto segnare, sullo stesso periodo
dell’anno precedente, un aumento del +22,7%. Sul fronte del finanziamento
degli investimenti immobiliari, occorre, tuttavia, segnalare il lieve
raffreddamento nella richiesta di mutui, come testimonia la riduzione del
tasso di crescita delle erogazioni, sceso dal 24,2% del primo semestre del
2002, all’8,3% dello stesso periodo di quest’anno. Tornando ai valori,
si tratta, ormai, del sesto anno di variazioni dei prezzi di gran lunga
superiori al tasso di inflazione per abitazioni e negozi, e del quinto per
uffici e capannoni industriali. Fra la fine del 1998 e la fine del 2003,
sono le abitazioni ad aver fatto registrare la crescita dei prezzi più
accentuata, con un +50,8% (+34,1% a moneta costante), seguite a breve
distanza da uffici +47,2% (+31,0%), negozi +45,2% (+29,1%) e capannoni
industriali +37,4% (+22,2%). Un fenomeno nuovo pare essere costituito dalla
crescita più accentuata dei prezzi nelle localizzazioni centrali rispetto a
quelle periferiche, a differenza di quanto accaduto per buona parte degli
anni ’90 quando furono le periferie a far registrare una migliore tenuta
delle quotazioni degli immobili. Questi incrementi di valore pongono
l’investimento immobiliare in Italia nettamente in testa nella
competizione con gli impieghi alternativi, come risulta evidente dal
confronto con l’investimento azionario che, in rapporto a cinque anni fa,
esprime ancora, nonostante il buon risultato dell’ultimo anno, quotazioni
medie inferiori di circa il 4% rispetto a quelle iniziali. La redditività
del mattone Il rendimento totale degli immobili, ottenuto considerando non
solo il guadagno in conto capitale ma anche il reddito derivante dalla
locazione, è risultato pari, nella media dal 1992 (un periodo
contrassegnato non solo dall’incremento dei prezzi ma anche da una fase di
stabilità e flessione), al Nomisma, Iii° Rapporto 2003, Comunicato stampa,
19 Novembre 2003 2 9,1% per le abitazioni, all’8,8% per gli uffici, al
9,7% per i negozi ed al 12,2% per i capannoni industriali (quest’ultimo
segmento dal 1995). Anche limitando il confronto alle dinamiche intervenute
nel corso del solo 2003, l’investimento immobiliare dimostra ancora una
volta la sua attrattività, in rapporto alle alternative, come si vede nella
tabella seguente. Rendimenti a confronto nel 2003: Abitazioni (1) % 16,3
Uffici (1) 15,2; Negozi (1) 16,7; Capannoni industriali (1) 15,2; Azioni
16,4; Azioni fondi immobiliari quotati 11,6; Oro 6,2; Titoli di Stato - Bot
a 3 mesi 2,2; Depositi su conto corrente 0,9. (1) Rendimenti totali lordi
dati dalla somma algebrica della variazione in conto capitale e del
rendimento locativo. Fonte: Nomisma e fonti varie. L’ipotesi, da alcuni
avanzata, che la possibile ripresa economica possa spiazzare il mercato
immobiliare, deviando i flussi finanziari che oggi lo interessano verso
la Borsa
, non sembra trovare riscontro, almeno negli andamenti più recenti.
Nell’ultimo anno, ad esempio,
la Borsa
ha addirittura battuto l’immobiliare, ma ciò non ha impedito
all’immobiliare di proseguire il trend di crescita che lo sta
caratterizzando da alcuni anni. Tali considerazioni risultano ben più
evidenti osservando i dati relativi ai due anni che vanno dalla seconda metà
del 1999 alla seconda metà del 2001, quando prima si gonfiò e poi si
sgonfiò la “bolla” della new economy. In tale arco temporale non si
notano, infatti, particolari correlazioni con il contemporaneo sviluppo del
mercato immobiliare, caratterizzato da una progressiva ripresa delle
quotazioni, per nulla influenzata dagli accadimenti borsistici. Andamento
dei prezzi delle abitazioni e del Numtel nel periodo ottobre 1999 –
ottobre 2001
|
Ott.
99/mag. 00
|
Magg.
00/ott. 00
|
Ott.
00/ mag. 01
|
Mag.
01/ott. 01
|
Numtel
|
+606,7%
|
-33,7%
|
-41,1%
|
-44,7%
|
Abitazioni
|
+3,5%
|
+3,6%
|
+4,8%
|
+3,8%
|
Fonte:
Nomisma e Borsa.
L’indice Numtel raggiunse il suo massimo nel marzo 2000 con un incremento,
in poco più di 5 mesi del 1.304,2%, per poi rientrare prontamente ai valori
dai quali era partito. La crescita del settore immobiliare sembra, dunque,
poter convivere con il buon andamento della Borsa e, più in generale, degli
impieghi alternativi. Tale osservazione costituisce una prospettiva
favorevole per l’imminente varo di numerosi nuovi fondi di investimento
immobiliare. Dal valore attuale del patrimonio complessivo dei fondi di
circa 4 miliardi di euro, si potrebbe, infatti, arrivare nel corso 2004 ad
una massa addirittura doppia, nell’ordine degli 8 miliardi di euro. I
prezzi medi raggiunti attualmente dalle abitazioni pongono, tuttavia, il
problema della loro sostenibilità, soprattutto in rapporto al reddito delle
famiglie. Su questo punto si può considerare che: 1- al netto
dell’inflazione, i prezzi medi attuali delle abitazioni sono
sostanzialmente uguali a quelli registrati all’inizio degli anni ’90; 2-
in termini di potere d’acquisto, ovvero considerando l’incremento del
reddito delle famiglie nell’ultimo decennio, i prezzi medi delle
abitazioni sono, ancora oggi, inferiori di circa sei punti percentuali a
quelli del 1992; 3- il costo dell’indebitamento per accendere un mutuo per
l’acquisto della casa è attualmente ai livelli più bassi mai raggiunti
in passato. Per tali motivi non si ritiene che un vero e proprio problema di
sostenibilità si possa ancora porre. Inoltre non emerge alcuna contrazione
della domanda nonostante i segnali di rialzo dei tassi di interesse a
medio-lungo termine, anzi ben il 7% delle famiglie italiane dichiara di
avere intenzione di acquistare una casa nei prossimi 12 mesi. Resta comunque
vero che i prezzi delle case hanno raggiunto in alcuni casi livelli
elevatissimi. Si pensi a Milano o a Roma, dove si segnalano casi di
abitazioni che hanno toccato quotazioni nell’ordine dei 20 mila euro per
metro quadrato di superficie, ma dove la gran parte del mercato è però
costituita da abitazioni con prezzi ben più contenuti, dal momento che gli
immobili in localizzazioni centrali o di pregio rappresentano una quota
inferiore al 10% delle compravendite. In tali città circa il 60-70% delle
abitazioni compravendute risulta avere prezzi medi per metro quadrato
inferiori ai 2.500 euro, per dimensioni normalmente minori di 90 mq, con
valori totali quindi concentrati nella fascia da
100 a
200 mila euro. Anche nel mercato della locazione di abitazioni i canoni
parrebbero aver subito, nell’arco ultradecennale che va dal 1992 ad oggi,
aumenti non dissimili, anche se più contenuti, rispetto a quelli dei
prezzi. La variazione nominale risulta essere stata del +36,5%, a cui
corrisponde un calo in termini reali del 2,3% ed ovviamente un livello
ancora più contenuto in rapporto al potere d’acquisto di redditi nel
frattempo cresciuti. Le prospettive Il rasserenamento del quadro
macroeconomico, con una contenuta ripresa degli investimenti e dei consumi,
associato a tassi di interesse sostanzialmente stabili, induce a ritenere
che lo sviluppo del mercato immobiliare italiano si manterrà elevato anche
nel corso del prossimo anno, anche se i valori degli immobili non dovrebbero
aumentare con l’intensità registrata nel recente passato. Mentre per il
comparto abitativo si prevede un aumento medio dei prezzi di poco superiore
al tasso di inflazione, fra gli immobili d’impresa spiccano le prospettive
di crescita del settore commerciale, peraltro più penalizzato negli anni
scorsi rispetto alla dinamica osservata per il settore residenziale.
IL
PRESIDENTE DELL’ENAC ANNUNCIA INIZIATIVE PER L'AEROPORTO DI BOCCADIFALCO
Roma, 24 novembre 2003 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, Prof. Vito Riggio, ha annunciato l’avvio di iniziative volte al
rilancio dell’aeroporto di Palermo – Boccadifalco, attraverso un
progetto di riqualifica finalizzato ad aprire la pista di volo al traffico
dell’aviazione generale realizzando, nel contempo, le infrastrutture
necessarie a fare di Boccadifalco un polo di attività nel settore
dell’aviazione
LA SVIZZERA PIÙ
VICINA CON I NUOVI
COLLEGAMENTI FLYBABOO DALL’AEROPORTO MARCO POLO DI VENEZIA
Venezia, 24 novembre 2003 - Dal 21 novembre, volare da Venezia a Ginevra e a
Lugano sarà più facile ed economico grazie alla compagnia aerea Flybaboo.
Il vettore elvetico effettuerà collegamenti tra Venezia, Lugano e Ginevra 3
volte alla settimana per passare poi, con il nuovo anno, a una frequenza di
cinque voli settimanali. Flybaboo è una compagnia aerea creata di recente,
con capitale svizzero, sede a Ginevra e con un gruppo di giovani e dinamici
manager. Nuova anche la filosofia che la ispira: grande ricercatezza della
sicurezza in volo, aeromobili confortevoli, essenzialità dei servizi e
delle procedure per l’acquisto dei biglietti sono le caratteristiche che
contraddistinguono questa compagnia di voli a basso costo che sta già
ottenendo un grande successo. E’ solo dal 3 novembre, infatti, che la
compagnia elvetica ha iniziato ad operare con voli giornalieri tra Ginevra e
Lugano effettuati da confortevoli aerei di tipo Dash8-300 da 50 posti. Lo
stesso tipo di aeromobile sarà ora impiegato per effettuare i voli da e per
Venezia. Le tariffe di sola andata, comprensive di tasse aeroportuali e
spese amministrative, partono da 49 euro, per raggiungere Lugano, e da 69
euro per volare su Ginevra. Le prenotazioni potranno essere effettuate
on-line sul sito internet della compagnia www.Flybaboo.com
o chiamando il call center al
numero 0041 848 445 445. Personale di lingua italiana sarà pronto a
rispondere a ogni vostra richiesta di informazione.
CONFINDUSTRIA,
PARTE LA "SETTIMANA DELLA CULTURA D'IMPRESA" NELLA SECONDA
EDIZIONE 40 EVENTI IN TUTTA ITALIA E
LA FIRMA DELLA
CONVENZIONE CON IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI
Roma, 24 novembre 2003 – Con quaranta eventi programmati in tutta Italia,
un premio, la firma di una importante convenzione con il ministero dei Beni
Culturali e un convegno dedicato al mecenatismo e all'imprenditorialità,
parte domani la seconda edizione della "settimana della cultura
d'Impresa", un'iniziativa che coinvolge l'intero sistema Confindustria
fino al 29 novembre prossimo, e che intende dimostrare con casi concreti
come, uscendo dalla logica della sponsorizzazione una tantum e del
mecenatismo fine a se stesso, la cultura possa aiutare le aziende ad
accrescere la propria competitività, a creare opportunità di sviluppo, a
diventare, anche, un importante volano per la creazione di nuovi posti di
lavoro. Favorire la diffusione dei valori della responsabilità sociale,
promuovere l'impegno delle imprese a sostegno del patrimonio culturale,
architettonico e paesaggistico del Paese, ma nello stesso tempo
sottolineare, anche, il contributo decisivo dell'esperienza privata nella
valorizzazione delle risorse culturali, è il filo rosso che unirà
idealmente le manifestazioni organizzate dalle associazioni industriali dal
21 al 29 novembre, in un percorso che si snoda da Milano a Catanzaro, da
Cuneo a Cosenza, da Venezia e Treviso fino a Bari. Ad aprire il sipario
della settimana della cultura sarà, lunedì 21, al teatro Goldoni di
Firenze, il Premio Impresa e Cultura (ex Premio Guggheneim), un
riconoscimento alle aziende che nel corso dell'anno hanno realizzato il
miglior progetto imprenditoriale a sfondo culturale, spesso accompagnato da
un impegno strategico e continuativo nell'investimento in cultura.
Appuntamento centrale della manifestazione settimanale, il convegno
"Mecenatismo e Imprenditorialità", che avrà luogo mercoledì
26 in
Confindustria, a Roma, e al quale partecipano tra gli altri Giuliano Urbani,
ministro per i Beni e le Attività culturali, il presidente di Confindustria
Antonio D'amato, il presidente di Assolombarda Michele Perini e il
presidente del Sistema Moda Italia Vittorio Giulini. Al termine dell'evento
Confindustria e Ministero firmeranno la convenzione per la tutela e la
conservazione dei Beni e delle Attività Culturali e per lo sviluppo
dell'imprenditoria culturale. L'intesa promuove, tra l'altro, un progetto
pilota di sviluppo integrato del polo turistico del Golfo di Napoli che si
svilupperà in un unico sistema archeologico-culturale lungo la fascia
costiera che va dai Campi Flegrei fino alla Penisola Sorrentina. Numerose
sono le mostre e visite guidate, organizzate in collaborazione con
Museimpresa, che ripercorrono esperienze imprenditoriali di successo: dai
musei imprenditoriali delle Manifatture Ginori, alle acciaierie Dalmine, dal
museo della Ducati, a quello della Zucchi o della Rossi calzature d'autore e
di Salvatore Ferragamo. Ampio spazio viene inoltre dedicato al confronto di
idee. Il 24 novembre l'Associazione degli Industriali di Catanzaro inviterà
la comunità a discutere al forum "Investire in cultura: Risorse per lo
sviluppo economico e sociale". Assolombarda, il 27 novembre, richiamerà
l'attenzione sulla "Parola degli oggetti" attraverso la
presentazione di manufatti conservati in musei e archivi di impresa, e la
proiezione di cortometraggi prodotti per le imprese da firme note del
cinema. A Torino, invece, il 22 novembre, l'Unione Industriali si confronterà
su "Valori ed Etica dell'Impresa", mentre a Bari il 25 novembre
verrà presentato il progetto per la diffusione della cultura scientifica e
tecnologica "Cittadella Mediterranea della Scienza".
AL VIA IL BENCHMARKING 2004 DEL CUSTOMER
MANAGEMENT FORUM: “CRM, MIGLIORARE LE PERFORMANCE E
LA RELAZIONE CON
IL CLIENTE”
Milano, 24 novembre 2003 – Al giorno d’oggi la gestione della relazione
con il cliente assume un ruolo strategico per far fronte a situazioni
mutevoli e a bisogni sempre più complessi. Le organizzazioni hanno due
grandi fonti di vantaggio competitivo: l’abilità di conoscere i clienti e
quella di trasformare la conoscenza in azioni e strategie più velocemente
dei competitors. Le strategie di Crm puntano proprio a potenziare e
personalizzare la relazione con il cliente, gestire e condividere la
conoscenza, guadagnare customer share e conservare i clienti acquisiti. Le
strategie di Crm richiedono, inoltre, un attento controllo dei ritorni e
della profittabilità degli investimenti e il monitoraggio di indicatori
quali-quantitativi. È in questo scenario che si inserisce
la Iv
ricerca di Benchmarking del Customer Management Forum “Crm - migliorare le
performance e la relazione con il cliente”, promossa da Irso (Istituto di
Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi) e Butera e Partners, con la
collaborazione di Vodafone-omnitel, Inps, Poste Italiane, Intouch (Gruppo
Europ Assistance) e Delos (Gruppo Getronics). Il Benchmarking 2004 si
rivolge a tutte quelle Aziende che intendono adottare o hanno adottato un
approccio al business centrato sul cliente. Il questionario si compone di
quattro parti, con livelli di complessità differenti, alle quali possono
accedere Aziende con gradi di sviluppo del Customer Relationship Management
(Crm) diversi. Inoltre si prefigge di disegnare il trend
dell’organizzazione e della gestione del Customer Care in Italia, usando
come “storico” i risultati delle precedenti ricerche che hanno visto
partecipare più di 160 Imprese e Amministrazioni Pubbliche per un totale di
245 Contact Center attivi che corrispondono al 30% delle postazioni
installate in Italia. La partecipazione all’attività di Benchmarking del
Customer Management Forum è gratuita e si rivolge a tutte le Aziende
italiane che hanno investito in Crm e Customer Care o semplicemente hanno
cominciato ad affrontare il tema del Crm. L’attività si configura come
un’opportunità di incontro e confronto per le Aziende e per la comunità
professionale che si occupa di Customer Care. Il questionario si compone di
4 Sezioni compilabili in base al grado di sviluppo del Crm all’interno
dell’Azienda. A. Informazioni generali sull’Azienda; B. Il Customer
Relationship Management (Crm); C. Il Customer Care; D. Il Contact Center.
Per la particolare natura del tema affrontato (lo sviluppo del Crm e
Customer Care secondo un approccio che coinvolge più funzioni aziendali) si
prega di collaborare con le altre Direzioni aziendali per rispondere ad
alcune domande del questionario. La compilazione del questionario
rappresenta per i partecipanti un’ottima opportunità per riflettere sulle
proprie strategie e sul loro impatto sulle performance di ciascuna direzione
e di tutta l’Azienda. Per le Amministrazioni e gli Enti Pubblici è stato
creato un questionario ad hoc in grado di rilevare i temi del Citizen
Relationship Management in ambito pubblico. Il questionario è scaricabile
nell’area Benchmarking del sito www.Customermanagementforum.it
I dati
rilevati verranno utilizzati esclusivamente per l’attività di
Benchmarking e verranno riportati in forma anonima sul report di sintesi. A
tutti i partecipanti verrà fornito il report sintetico, contenente i
principali risultati sulle nuove tendenze in atto nella realtà italiana. Il
questionario dovrà essere inviato presso la sede di Roma entro il 15
dicembre 2003. Per qualsiasi informazione o chiarimento contattare lo staff
di progetto (Irso-butera e Partners, via Maria Cristina 2, 00196 Roma; tel:
06/32651959; fax: 06/3203292; e-mail: info@customermanagementforum.It
). I risultati saranno presentati e discussi con tutti i partecipanti al
Benchmarking in occasione del Convegno annuale del Customer Management Forum
“Crm - migliorare le performance e la relazione con il cliente” (Roma,
26 e 27 febbraio 2004) e a Voicecom 2004.
BREMBO : CALENDARIO
EVENTI SOCIETARI PER L'ANNO 2004
Curno, 24 novembre 2003 - Brembo comunica il calendario delle date relative
ai principali eventi societari previsti per l'anno 2004: 13 febbraio C.d.a.
- Relazione 4° trimestre 2003; 22 marzo C.d.a. - Progetto di bilancio 2003
e proposta di dividendo; 26 aprile Ore 11.00 - Assemblea Ordinaria a Curno,
sede sociale - Prima convocazione; 14 maggio C.d.a. - Relazione 1°
trimestre 2004; 30 luglio C.d.a. - Relazione 2° trimestre 2004; 23
settembre C.d.a. - Relazione Semestrale al 30.6.2004; 12 novembre C.d.a. -
Relazione 3° trimestre 2004.
R.C.AUTO: ENNESIMA
SCONFITTA PER LE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE ANCHE IL GIUDICE DI PACE DI
BOLOGNA CONDANNA L’ASSICURAZIONE ALLA RESTITUZIONE DEL 20% DEL PREMIO
PAGATO DALL’ASSICURATO
Bologna, 24 novembre 2003 - L’intesa Consumatori attraverso
la Federconsumatori
di Bologna ottiene ancora una volta una importante sentenza dal Giudice di
Pace, che riconosce il diritto dell’assicurato al rimborso del 20% del
premio pagato per
la R.c. Auto.
La sentenza è relativa ad una causa radicata dopo l’entrata in vigore del
famigerato decreto salva-compagne. Come noto, è stato ampiamente accertato,
sia in sede amministrativa che giudiziale, che alcune compagnie di
assicurazione, negli anni dal 1995 al 1999, hanno creato un “cartello”
la cui conseguenza è stato un aumento ingiustificato delle tariffe R.c.auto
pari a circa il 20% del premio pagato. I cittadini assicurati hanno iniziato
a richiedere la restituzione del 20% dei premi pagati, ma le compagnie,
d’accordo con il governo, hanno risposto con il decreto soprannominato,
non a caso, salva compagnie. Con quel decreto, il governo e le compagnie di
assicurazione hanno tentato di rendere più difficile l’accesso alla
giustizia per consumatori. In particolare, governo e compagnie di
assicurazione hanno cercato di impedire ai propri assicurati di ottenere
rapide sentenze di restituzione delle somme indebitamente pagate. Nonostante
il decreto, la nostra associazione ha promosso una serie di cause pilota nei
vari territori. La sentenza in questione rappresenta la prima sentenza in
Emilia Romagna sul caso R.c. Auto dopo l’approvazione del decreto salva
compagnie. Il giudice, nel condannare l’assicurazione Fondiaria-sai alla
restituzione del 20% del premio pagato ed alla rifusione delle spese legali,
ha dichiarato che la decisione, da prendersi secondo equità, si è basata
su principi di diritto.
CERTIFICAZIONE DI
PRODOTTO ARMA VINCENTE CONTRO
LA CONTRAFFAZIONE
Milano
, 24 novembre 2003 - 250 miliardi di dollari: è il giro d’affari mondiale
annuo della contraffazione commerciale, un mercato che aumenta in Europa a
ritmi sostenuti (+900% nel periodo 1998-2001). E’ quanto è emerso
dall’incontro “Certificazione di prodotto: una garanzia per il
consumatore e il mercato”, organizzato da Anima (Federazione delle
Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine), Uni e
Icim in collaborazione con Assolombarda. Dall’incontro è emerso che nel
2001 gli articoli contraffatti alle frontiere dell’Unione Europea sono
stati circa 95 milioni, per un valore che si stima in circa 2 miliardi di
euro. La perdita stimata di posti di lavoro si colloca intorno alle 200.000
unità, con una perdita di gettito fiscale nei paesi Ue che è valutata
intorno ai 16 miliardi di euro l’anno. In Italia, in particolare, si stima
una perdita di 40.000 posti di lavoro all’anno e una riduzione del 13%
delle entrate fiscali e del 23% del gettito Iva. Il fenomeno ha assunto
proporzioni tali da indurre l’Unione Europea ad elaborare una proposta di
direttiva sull’armonizzazione delle misure legali e pratiche per
combattere la contraffazione all’interno dell’Ue. Le associazioni di
categoria presenti all’incontro hanno intanto invitato le aziende, specie
quelle di piccole e medie dimensioni, a prendere in considerazione lo
strumento della certificazione di prodotto come un’opportunità, un
investimento finalizzato ad aumentare la loro competitività, e non solo
come un aggravio economico come talvolta accade. E’ solo attraverso la
certificazione, infatti, che le imprese possono comunicare al mercato la
conformità dei loro prodotti a specifiche norme di qualità e sicurezza
riconosciute a livello europeo. Ed è quindi attraverso questo strumento che
i consumatori possono ritenersi tutelati di fronte a possibili anomalie dei
prodotti che, nei casi più gravi, possono arrivare a metterne in pericolo
la stessa incolumità. Secondo il presidente Anima Savino Rizzio, “è
giunto ormai il momento di valutare il positivo contributo che può offrire
la certificazione del prodotto ad un mercato dove la qualità è diventata
essenziale per far fronte alla concorrenza dei paesi extraeuropei e per
fornire adeguate garanzie ai consumatori, seguendo l’esempio di altri
paesi, come Regno Unito, Germania e Francia. E’ inoltre necessario
lavorare per creare e consolidare anche nel nostro Paese una cultura dei
consumatori nella scelta di prodotti sicuri e di qualità, caratteristiche
che la certificazione è oggi in grado di garantire”. Dello stesso avviso
il presidente di Assolombarda Michele Perini secondo il quale: “La
certificazione di prodotto può essere uno strumento non trascurabile per la
lotta contro la contraffazione. L’ente certificatore ha infatti la volontà,
la capacità e i mezzi per operare questi controlli sul mercato che
consentano di individuare i beni contraffatti. Ma è altrettanto importante
che si crei nel consumatore una cultura della qualità e della sicurezza dei
prodotti, affinché i consumatori possano orientarsi ad acquistare prodotti
a norma e certificati, e premiando i produttori e i distributori più
attenti a queste esigenze”.
IL PREMIO “CREDERE
NEL FUTURO” IDEATO DA BANCA INTERMOBILIARE A GIANNI GIORDANO
VICEPRESIDENTE DELLA GIORDANO VINI
Milano, 24 novembre 2003 - Il premio “Credere nel futuro”, pensato da
Banca Intermobiliare per sottolineare l’impegno di personaggi
nell’ambito della comunicazione, dell’economia, dello sport e della
ricerca, dopo il giornalista Aldo Cazzullo, è stato assegnato a Gianni
Giordano - vicepresidente della Ferdinando Giordano - azienda leader in
Italia nella vendita diretta di vino L’ambito riconoscimento, un Jeroboam
di dolcetto “Cursalet” con etichetta realizzata per l’occasione da Ugo
Nespolo, è stato consegnato nei giorni scorsi a Gianni Giordano, durante
una cena svoltasi a Cuneo, direttamente dall’artista e da Stefano
Piantelli, direttore commerciale di Banca Intermobiliare. L’istituto di
credito torinese ha scelto di premiare Gianni Giordano per la categoria
“economia” come imprenditore che ha sempre cercato di focalizzare lo
sviluppo aziendale spaziando dalla ricerca tecnologica alla qualità del
prodotto, dal rispetto dell’ambiente alla crescita culturale delle risorse
umane che operano in azienda. La metodologia di Gianni Giordano, la sua
costanza e la visione strategica, lo pongono sicuramente tra i giovani
imprenditori all’avanguardia ed in grado di cogliere tutte le opportunità
che il mercato offre.
La Giordano
infatti, rappresenta una realtà caratterizzata da un forte dinamismo che
investe per crescere. Una crescita non solo di fatturato (nel
2002 ha
registrato una crescita del 6,6%, raggiungendo i 96,1 milioni di Euro) ma
anche nell’export, con una presenza ormai consolidata nei mercati
internazionali, in particolare in Germania, in Svizzera, in Gran Bretagna ed
in Olanda. Hanno partecipato alla serata numerosi esponenti del mondo
imprenditoriale dell’area cuneese che si sono confrontati con gli esperti
di Banca Intermobiliare, sulle prospettive di ripresa e sui progetti per il
futuro, perché “credere nel futuro” non è soltanto un titolo, ma
soprattutto una persona, un professionista in crescita.
MAP: FORUM EUROPEO DEL
TURISMO VENEZIA-ABANO TERME 28-29 NOVEMBRE 2003
Roma, 24 novembre 2003 - Il 28 e 29 novembre 2003, avrà luogo ad
Abano-montegrotto Terme e a Venezia, il Forum europeo del turismo 2003, uno
dei grandi eventi del semestre di presidenza italiano dell’Unione europea.
Nel corso del Forum verranno affrontati i principali temi riguardanti lo
sviluppo del turismo in Europa, come il problema della fiscalità, la
valutazione dei provvedimenti di impatto sulle imprese e la promozione
comune dell’Europa. Il Forum riunirà rappresentanti dell’industria
turistica, della società civile, delle istituzioni europee, delle autorità
nazionali e regionali responsabili delle politiche del turismo, di
organizzazioni internazionali. Nel corso delle due giornate del Forum
interverranno, tra gli altri, il ministro delle Attività produttive Antonio
Marzano, il ministro irlandese del Turismo John O’ Donoghue, il
Commissario europeo per le imprese Erkki Liikanen, il sottosegretario alla
Salute Antonio Guidi, il vicepresidente del Parlamento europeo James Provan,
il presidente del Cnel Pietro
La Rizza
, il coordinatore nazionale degli assessorati regionali al turismo Gianni
Plinio, il presidente della commissione “politica di coesione
territoriale” del Comitato delle Regioni Raffaele Fitto, il segretario
generale dell’Organizzazione mondiale del turismo Francesco Frangialli. Infolink:
www.Forum.abanomontegrotto.it
LAVORO: A CONFRONTO SULLE COMPETENZE ICT PER LA
FORMAZIONE E
LA CRESCITA PROFESSIONALE
Milano, 24 novembre 2003 – Avrà luogo a Milano, giovedì 27 novembre,
dalle 10 alle
13.30 a
Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b), il Convegno “Certificazione delle
competenze Ict, formazione e crescita professionale in Europa”,
organizzato da Ifoa (Centro di Formazione e Servizi delle Camere di
Commercio) in collaborazione con Assinform (Associazione delle aziende di
informatica e telecomunicazioni aderente a Confindustria). Sarà
l’occasione per conoscere e dibattere i risultati del progetto
Europrofiles, finanziato dalla Commissione Europea, concluso da poco, e
ritenuto fra i più importanti per la conoscenza delle professioni legate
all’informatica e alle telecomunicazioni (Ict). Grazie alla collaborazione
di aziende, associazioni, agenzie lavoro e istituzioni di tre paesi (Italia,
Francia, Regno Unito), il progetto ha permesso di tracciare la mappa delle
competenze professionali richieste in Europa per le figure chiave, e di
definire i percorsi formativi per un riconoscimento sovranazionale delle
qualifiche. E’ destinato a orientare le scelte di aziende, formatori e
istituzioni del mondo del lavoro. *** I lavori saranno aperti da Renzo
Ruffini, Direttore Generale dell’Assessorato alla Formazione Professionale
della Regione Lombardia, e da Federico Barilli, Direttore di Assinform.
Parteciperanno Alessandro Musumeci, Direttore Generale Innovazione
Tecnologica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca; Donatella Piatto della Direzione Generale Occupazione e Affari
Sociali della Commissione Europea; Francesco Mancuso, della Federazione
Formazione e Ricerca Cgil; Primo Gonzaga, Direttore Operativo di Ifoa;
Franco Frigo Responsabile Formazione Continua in Isfo. Concluderà Massimo
Giupponi, Direttore dell’Agenzia per il Lavoro della Regione Lombardia. La
partecipazione è gratuita. E’ però necessario comunicare la propria
adesione alla Segreteria del Convegno (tel 0258304141; email assinform@assinform.It
. Le iscrizioni saranno accettate sino a disponibilità dei posti.
BIODIESEL: UN’OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER IL MONDO
AGRICOLO E INDUSTRIALE
Milano, 24 novembre 2003 – Gli attori della filiera del biodiesel si sono
riuniti il 20 di novembre in un convegno per tracciare gli scenari futuri
del combustibile energetico di origine vegetale. L’iniziativa,
“Biodiesel: scenari e opportunità per lo sviluppo di una filiera
nazionale. Aspetti economici ed ambientali”, promossa da Regione
Lombardia, Direzione Generale Agricoltura e Cti, Comitato Termotecnico
Italiano Energia Ambiente, all’interno del programma nazionale Probio, ha
visto come protagonisti le istituzioni e gli operatori di tutta la filiera,
dalle associazioni agricole all’industria di trasformazione. Il biodiesel
può oggi essere considerato un prodotto ampiamente testato in tutto il
mondo e la sua applicazione vede numerose opportunità in molteplici
settori, dall’utilizzo negli impianti termici alla combustione per i
motori da trazione. È un combustibile ecocompatibile, ma soprattutto
rinnovabile, che trova impiego in un’ampia gamma di settori con riflessi
positivi sull’ambiente. Paolo Baccolo, Direttore Generale Agricoltura
della Regione Lombardia, durante il suo intervento di apertura che,
ricordando un convegno sullo stesso argomento tenutosi un anno fa, ha
precisato come
la Regione Lombardia
sia sempre attenta all’utilizzo delle fonti rinnovabili e del biodiesel in
particolare. Baccolo ha sottolineato l’importanza dei biocombustibili non
solo per l’ambiente ma anche per il mondo agricolo e industriale: “Il
biodiesel rappresenta oggi un’opportunità per tutta la filiera, e proprio
per questo
la Regione Lombardia
si è impegnata a collaborare e sostenere tutti gli attori coinvolti perché
si creino le condizioni per lo sviluppo del settore”. Il Direttore
Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha in particolar modo insistito
sulla multifunzionalità dell’azienda agricola che porta l’agricoltore
ad responsabile di scelte che hanno forti ripercussioni lungo tutta la
filiera. Ha ribadito inoltre come per consentire una redditività
sostenibile le colture energetiche debbano essere supportate da tecniche
agronomiche intensive e non estensive: quindi olio vegetale coltivato su
terreni fertili e non marginali. Anche Mario Vigo, Presidente dell’Unione
Provinciale degli Agricoltori di Milano e Lodi, intervenuto in qualità di
moderatore del convegno, ha sottolineato il valore dei combustibili di
origine vegetale: “Il biodiesel è una partita importante per
l’ambiente, l’industria e i cittadini. Purtroppo a livello
sovranazionale non c’è oggi un adeguato sostegno. Mi sarei infatti
aspettato, continua il Presidente, una maggiore spinta da parte delle
istituzioni europee, soprattutto oggi che possiamo contare su una maggiore
sensibilità e consapevolezza dei cittadini”. Le potenzialità del
biodiesel, da un punto di vista energetico e ambientale, sono state
presentate da Giovanni Riva, Segretario generale del Cti Energia e Ambiente,
e nel ricordare che i combustibili di origine vegetale sono una valida
alternativa al gasolio e possono essere utilizzati sia nei motori a trazione
sia nelle caldaie, ha chiarito che: “il biodiesel, se confrontato con il
gasolio, è energeticamente più vantaggioso, è un combustibile rinnovabile
e produce dal 38 al 68% in meno di emissioni di Co2. Infatti, evidenzia
Riva, si evita di emettere
2,4 kg
di anidride carbonica per litro di gasolio sostituito con il biocombustibile,
e oggi è un aspetto che non possiamo trascurare soprattutto in
considerazione della rilevanza che assumono i cambiamenti climatici e gli
impegni che ci siamo assunti nel rispetto del Protocollo di Kyoto”. Il
ruolo degli agricoltori assume un ruolo fondamentale in tutto il processo,
perché alla base della filiera, Confagricoltura e Confederazione Italiana
Agricoltori (Cia), le associazioni di categoria, hanno esposto le
problematiche del settore e le implicazioni connesse alla nuova politica
agraria comunitaria, che impone nuovi vincoli con conseguenti oneri
economici e organizzativi per gli operatori agricoli. Carla Donnini,
Responsabile Uffico Seminativi della Confederazione Italiana Agricoltori ha
fatto un esauriente quadro della situazione attuale e delle prospettive
future dell’agricoltura europea e Italiana. Ha descritto la nuova Pac
(Politica Agricola Comunitaria) parlando di disaccoppiamento e del
contributo di 45 euro/ettaro ben accetto, ma basso, di superfici ammissibili
insufficienti a coprire le reali esigenze e di distribuzione di fondi
comunitari che vede l’Italia fortemente penalizzata. L’impossibilità
pratica, dovuta alla mancanza di mercato, di destinare la quota di soia
prevista per le destinazioni non food e un confronto con la situazione
tedesca dove non esistono distinzioni tecniche ed economiche tra produzioni
food e no food è stato l’ulteriore spunto per evidenziare le carenze di
un sistema, quello nazionale, che deve essere sicuramente rivisto. Claudio
Raddino, Servizio Mezzi Tecnici e Qualità della Direzione Ambiente e
Sviluppo Rurale della Confagricoltura ha evidenziato come, nella politica
energetica comunitaria, ci sia posto anche per le aziende agricole: la
direttiva 2001/77/Ce che promuove la produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili è sicuramente uno strumento importante che va utilizzato
anche nel settore primario. Ha fornito un’ulteriore conferma agli
indirizzi della Politica Agricola Comunitaria che parla di disaccoppiamento
e di contributi. Si è inoltre soffermato sui punti di attrito tra industria
e agricoltura: il prezzo di acquisto/vendita dei semi oleaginosi. Terminale
della filiera del biodiesel è l’industria di trasformazione che per voce
di Claudio Rocchietta, Presidente di Assobiodiesel, che ha fatto presente i
passi avanti del settore in termini di qualità e rendimenti dei
biocombustibili, ma ha anche ricordato che per avere un biodiesel di elevate
prestazioni e adatto ai moderni motori, sempre più sofisticati, ci vorrebbe
almeno il 50% di colza. Rocchietta, poi ha invocato maggiore collaborazione
tra tutti gli attori coinvolti nella filiera: “Oggi assistiamo a una
frammentazione degli sforzi volti allo sviluppo del settore, ha detto
Rocchietta, quello di cui attualmente la filiera necessita è una maggiore
sinergia e coordinamento tra tutte le parti chiamate in causa per evitare
che le già scarse risorse a disposizione per il biodiesel vengano
sperperate senza così ottenere proficui risultati”. Dello stesso parere
è anche Vittorio Bartolelli, di Itabia, che ha indicato nel contributo di
45 euro per ettaro un seppur piccolo passo avanti della Comunità europea
verso un sistema sicuramente più favorevole alle oleaginose di quanto non
lo fosse prima, anche se le modalità di assegnazione (è ammesso sul
terreno fertile ma non sul setaside) lascia oltremodo perplessi. Non vede
comunque nessun problema ad allargare il mercato anche ad est dove
sicuramente le produzioni agricole potrebbero fornire materia prima a basso
costo, lasciando all’azienda agricola nazionale altri compiti e funzioni
pur sempre in materia di energia rinnovabile e di produzioni non alimentari.
Bartolelli ha poi ricordato che “l’Accordo volontario sui
biocombustibili a livello nazionale è da due legislature che attende la
firma del Ministro dell’Agricoltura. Tuttavia i progressi fatti nel
settore non sono pochi, le prospettive di sviluppo sono buone e un segno in
questa direzione arriva dalla riforma fiscale che prevede per i
biocombustibili un sistema di detassazione”.
NASCE
ANTARES, IL TELESCOPIO SOTTOMARINO A CACCIA DI NEUTRINI COSMICI NEL
MEDITERRANEO PARTECIPANO AL PROGETTO 200 RICERCATORI, OLTRE 40 QUELLI
ITALIANI
Roma, 24 novembre 2003 – E’ stata inaugurata il 18 novembre a
La Seyne-sur
-mer, vicino Tolone, la stazione Antares, un avanzato rivelatore di neutrini
cosmici di alta energia, nato dalla collaborazione italo-francese, in
particolare, tra l'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), il Cea (Commissariat
à l'energie atomique) e il Cnrs (Centre national de la recherche
scientifique). Alla cerimonia parteciperanno il Ministro delegato alla
Ricerca e alle nuove tecnologie francese, Claudie Haigneré, il Viceministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Guido Possa, ed Enzo
Iarocci, presidente dell'Infn. Sono nel complesso 200 i ricercatori
coinvolti nella realizzazione del telescopio, provenienti da 14 laboratori
pluridisciplinari europei. Nutrita la rappresentanza dell'Infn, che ha
prestato al progetto oltre 40 dei suoi ricercatori, diretti da Carlo De
Marzo. Avviato sette anni fa con l'obiettivo di costruire un apparato per
rivelare neutrini cosmici di altissima energia, il progetto Antares (Astronomy
with a Neutrino Telescope and Abyss Enviromental Research) consentirà in un
primo momento di osservare circa 2000 neutrini all'anno, prodotti in gran
parte da stelle lontane. Il loro studio fornirà informazioni sulle proprietà
fondamentali di queste particelle. La stazione avrà anche funzioni di
osservatorio sottomarino multidisciplinare: sarà infatti dotata di sonde di
temperature e salinità, correntometri, rivelatori di bioluminescenza e
sismografi. Spiega il Viceministro Guido Possa: "Antares è il frutto
di una cooperazione internazionale di grande rilievo scientifico. La nostra
partecipazione al progetto conferma l'efficacia della collaborazione tra
Italia e Francia, come già avvenuto per la realizzazione di Virgo, il
rilevatore di onde gravitazionali presentato a Cascina, vicino Pisa, nel
luglio scorso. Il nostro governo guarda con favore a sinergie bilaterali di
questo tipo, con l'obiettivo di contribuire in maniera fattiva alla
creazione dell'European Research Area". Antares, attualmente in
costruzione, sarà immerso nel 2006. Rappresenta la prima tappa verso la
costruzione di uno strumento più potente, che coprirà un volume di circa 1
km³ e permetterà uno studio preciso dell'universo per mezzo dei neutrini.
Nella calotta polare del Polo Sud è invece in corso la costruzione di un
altro telescopio, Icecube: l'obiettivo sarà quello di studiare il cielo
dell'emisfero nord.
DALL'OSSERVATORIO
PREZZI DEL COMUNE E DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO: FRUTTA E VERDURA: I
COSTI DEL FRESCO AUMENTANO I PREZZI ALL'INGROSSO DI FRUTTA (+3,5% ) E
ORTAGGI (+19,3%) RISPETTO A NOVEMBRE 2002, INFERIORI GLI AUMENTI AL
DETTAGLIO
Milano, 24 novembre 2003 - La dieta vegetariana corre il rischio di rincari.
Per frutta e verdura crescono i prezzi all’ingrosso, ma il dettaglio tiene
e l’aumento dall’anno scorso è limitato. Se in media i prezzi al
dettaglio della frutta, rispetto a novembre del 2002 sono aumentati del
2,1%, i prezzi all'ingrosso hanno registrato una crescita maggiore (+3,5%).
L'aumento maggiore per le mele (+16,9%), contro una crescita al dettaglio
del 3,2%, seguono le pere (+16,8%all'ingrosso e +6,1% al dettaglio) e i
limoni (+14,1% all'ingrosso; +4,2% al dettaglio). Il mercato milanese degli
ortaggi vede una crescita dei prezzi all'ingrosso del 19,3%, rispetto al
novembre 2002, e un aumento del 8,4% al dettaglio. Al primo posto l'aumento
delle patate (+101,3% all'ingrosso e +20,7% al dettaglio), le zucchine
(+57,2% all'ingrosso e +13,5% al dettaglio), i peperoni (+41% all'ingrosso e
+13,5 al dettaglio), cipolle (+92,8% all'ingrosso e +25% al dettaglio),
pomodori (+20,5% all'ingrosso e +2,3%). Emerge dai dati elaborati
dall’Osservatorio Prezzi del Comune e della Camera di Commercio di Milano.
“A causa di una stagione difficile per i raccolti, –– ha dichiarato
Renato Borghi vice Presidente dell’Osservatorio e membro di giunta della
Camera di commercio – si registrano aumenti su frutta e verdura nel
mercato all'ingrosso. Tuttavia, al momento, il commercio al dettaglio e la
grande distribuzione, mantengono i prezzi allineati allo scorso anno.
Pertanto gli effetti di questi aumenti non dovrebbero ricadere completamente
sul prezzo finale pagato dai consumatori. L'osservatorio prezzi si impegna,
come nel precedente anno di attività, ad una continua azione di
monitoraggio dei prezzi, in particolare oggi dell'ortofrutta, al fine di
garantire la correttezza e la trasparenza dei mercati, consolidando così
sempre di più l'alleanza fra produttori, distributori e consumatori”.
“L’osservatorio Prezzi del Comune e Camera di Commercio di Milano è
stata la prima sede istituzionale in Italia che ha coinvolto il mondo
imprenditoriale e consumeristico e attivato un confronto e una
sensibilizzazione di tutte le categorie, – ha detto Roberto Predolin
Presidente dell’Osservatorio e assessore al Commercio del Comune –. Tale
ruolo è stato rafforzato con l'approvazione dello statuto che definisce
compiti e obiettivi. I risultati finora conseguiti, in termini di iniziative
attivate per migliorare la trasparenza e l’informazione del mercato sono
stati significativi e il modello da noi sperimentato è stato seguito anche
da altre realtà locali e nazionali, come l’Anci. Il lavoro
dell’Osservatorio di Milano e di altri Osservatori locali che sono nati è
stato riconosciuto dall'art. 23 del collegato alla legge finanziaria 2004,
che valorizza l’esperienza degli Osservatori locali sui prezzi promossi da
Camere di Commercio e Comuni. Per quanto riguarda i prezzi al consumo Milano
si conferma una città con l’inflazione europea grazie anche al ruolo
dell’Osservatorio”. Frutta e verdura: le scelte dei consumatori Il
paniere domestico d'acquisto di frutta, nel mese di ottobre, si compone
prevalentemente di mele (34%) e uva da tavola (23%). Seguono pere (18%),
clementine (10%), arance (9%) e kiwi (3%). Quanto al paniere di ortaggi la
scelta cade sulle patate (22%), pomodori (14%), finocchi (10%), cavolfiori
(9%), melanzane e lattuga (7%), peperoni e zucchine (6%). Come vanno i
prezzi delle materie prime L'indice generale delle materie prime in calo
dell’1,6%, rispetto ad agosto 2003, sulla scia del comparto energetico.
Energetici Il comparto degli energetici subisce una contrazione (-6,9%)
mensile e (-11,5%) annuale. Il calo è da attribuire principalmente allo
stagionale crollo della domanda dopo la cosiddetta "stagione delle
benzine" in America (col finire del periodo delle ferie estive),
accompagnata da una piccola crescita delle scorte americane nel mese di
settembre. Metalli e varie industrie L'indice dei prezzi dei materiali d'uso
industriale continua, in parte, a risentire della stagnazione economica. La
voce "varie industrie" è rimasta invariata rispetto al mese di
agosto (+0,3%), mentre registra una variazione tendenziale negativa (-12,9%)
nel settembre 2002. Per le fibre continua la leggera ripresa dei prezzi
della lana (+0,45% rispetto al mese di agosto) e del cotone (+1,2%) dopo un
trend negativo a partire da inizio anno. Per quanto riguarda il cotone, la
scarsa produzione australiana e la riduzione delle stime sul raccolto
statunitense e cinese sono i fattori principali che hanno guidato il modesto
incremento rispetto allo scorso mese. Alimentari Il comparto degli
alimentari presenta, in generale, un andamento dei prezzi al rialzo nel mese
di settembre (tranne i grassi -0,7% rispetto al mese di agosto). In
particolare, il prezzo delle carni registra una forte variazione positiva
mensile (+10,8%), mentre su base annua vi è una contrazione del 16,3%. Per
i cereali osserviamo un incremento mensile
del
3,3%.
LE
PERE IGP DELL'EMILIA-ROMAGNA
Bologna, 24 novembre 2003 - L'Emilia-Romagna è la culla europea della
produzione delle pere. Oggi la qualità delle pere prodotte in questa
regione è attestata dal marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta), un
riconoscimento dell'Unione europea che garantisce provenienza e tipicità,
metodi di coltivazione, qualità e sistemi di controllo. A decretare il
successo del progetto che da due anni ruota attorno alla valorizzazione
della pera Igp dell'Emilia Romagna bastano alcuni dati recentemente riferiti
dal Presidente del Consorzio Piergiorgio Lenzarini. Da questa campagna il
Consorzio di Tutela della Pera dell'Emilia-romagna Igp, con l'entrata di tre
nuovi soci, ha un potenziale che copre ben il 55% dell'intera offerta
regionale. Solo una parte di questa produzione è certificata Igp, ma la sua
estensione è in forte incremento, passando infatti dai
700 ettari
dell'anno scorso agli attuali 2.050. Ad appena due mesi dall'inizio della
commercializzazione sono stati venduti 10.000 quintali di pere Igp,
quantitativo già superiore a quanto è stato venduto complessivamente nella
scorsa annata. E' stato stimato che a fine campagna saranno raggiunti 40.000
quintali di prodotto venduto, per un controvalore compreso tra i 5,5 e i 5
milioni di euro. Le catene distributive italiane, oltre che il dettaglio
tradizionale, stanno accogliendo positivamente la pera Igp dell'Emilia-romagna
riconoscendo al prodotto un valore qualitativo differenziale. Analizzando le
ragioni di questo successo che fanno della pera dell'Emilia-romagna il primo
prodotto frutticolo che si sta affermando sul mercato, con l'identità Igp,
vanno rimarcati alcuni aspetti fondamentali. Innanzi tutto la creazione di
una identità territoriale che è stata uno dei principali obiettivi del
Consorzio ed è in linea, secondo le più recenti ricerche, con i bisogni
del consumatore che vede nell'origine certificata una garanzia di qualità.
Il prodotto Igp inoltre è ottenuto seguendo un disciplinare che ne esalta
le caratteristiche organolettiche e gustative e il Consorzio da parte sua ha
adottato regole di commercializzazione ancora più restrittive rispetto al
disciplinare stesso. La pera Igp dell'Emilia-romagna si presenta inoltre con
una identità ben definita ed omogenea in termini di imballaggi, bollino,
etichette, che la rendono facilmente riconoscibile sui punti vendita. Per
incrementare i consumi di questo frutto, i produttori intendono investire
risorse, con il contributo anche della Regione Emilia-romagna, in pubblicità
direttamente rivolta al consumatore.
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