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2003 anno 6°  

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24  NOVEMBRE 2003

pagina 1

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

SFIDE PER LA COMPETITIVITÀ EUROPEA

Bruxelles, 24 novembre 2003 - Il 9 dicembre la Commissione europea organizzerà a Bruxelles (Belgio) una conferenza sulle sfide per la competitività europea. Le misure politiche adottate perché l'Europa ritorni sul cammino tracciato a Lisbona, saranno discusse nel corso del convegno, al quale parteciperanno il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen e il direttore generale della Dg Imprese Jean-paul Mingasson. Le sessioni di lavoro si concentreranno sulle performance europee degli ultimi anni in materia di competitività e su un approccio settoriale volto a migliorarla. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/events/competitiveness_2003/index.htm

IL PARLAMENTO EUROPEO È FAVOREVOLE AL FINANZIAMENTO COMUNITARIO DELLA RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI EMBRIONALI
Strasburgo, 24 novembre 2003 - La controversa votazione del Parlamento europeo sull'approvazione dei finanziamenti alla ricerca che prevede l'uso di tessuti prelevati da embrioni umani, si è conclusa con una vittoria per i sostenitori di questa pratica. Poco prima del voto, che ha avuto luogo il 19 novembre, il relatore parlamentare Peter Liese si era "dissociato" dal risultato finale e aveva chiesto ai colleghi deputati di votare contro le proposte. Gli eurodeputati, invece, hanno respinto tutti gli emendamenti volti ad imporre condizioni ancora più severe sull'uso delle cellule staminali embrionali e le proposte iniziali della Commissione sono state approvate con 300 voti favorevoli e 210 contrari. Uno degli emendamenti adottati in seduta plenaria respinge un'importante condizione di precauzione proposta dalla Commissione, relativa alla fissazione di un termine ultimo per la fornitura di cellule staminali provenienti da embrioni sovrannumerari. Tuttavia, gli eurodeputati hanno concluso che la ricerca che impiega cellule staminali adulte dovrà essere considerata prioritaria nell'assegnazione dei finanziamenti comunitari, mentre la ricerca che utilizza cellule staminali embrionali di nuova acquisizione potrà beneficiare del finanziamento solo se è dimostrabile che non è stato possibile ricorrere ad altre forme di cellule staminali. Infine, per garantire la trasparenza, il Parlamento ha chiesto alla Commissione di pubblicare ogni anno un elenco dei progetti di ricerca che utilizzano cellule staminali embrionali, finanziati a titolo del Sesto programma quadro. In seguito al voto, Liese ha definito la decisione la "vittoria di Pirro" dei sostenitori della ricerca sulle cellule staminali embrionali: "Sono molto deluso del risultato della votazione. [...] Né il governo tedesco né altri governi 'critici' sull'argomento possono appoggiare questa proposta. Il Pe [Parlamento europeo] ha perso l'opportunità di dare alla ricerca un quadro etico preciso". La decisione finale relativa al finanziamento di questo tipo di ricerca da parte dell'Ue spetta al Consiglio dei ministri, che cercherà di raggiungere un consenso durante la riunione del 3 dicembre.

UNA RETE INTENDE FAVORIRE LA CREAZIONE DI UN MERCATO INTERNO PER LE INFORMAZIONI DEL SETTORE PUBBLICO
Bruxelles, 24 novembre 2003 - Mentre il Parlamento europeo sta vagliando una direttiva sul riutilizzo e la valorizzazione commerciale delle informazioni del settore pubblico, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Ue si sta lavorando alla definizione delle condizioni per lo sviluppo di un vero e proprio mercato interno dell'informazione pubblica in Europa. Le informazioni raccolte dalle amministrazioni pubbliche in vari settori di attività (imprese, brevetti, trasporti, dati geografici ecc.), costituiscono una risorsa inutilizzata in Europa. A causa di fattori quali le differenze linguistiche, la mancanza di trasparenza e le discrepanze fra le norme sul riutilizzo dei dati nei vari Stati membri, i privati e le aziende incontrano difficoltà nell'ottenere informazioni pubbliche specifiche da altri paesi dell'Ue. Ciò limita la mobilità dei cittadini e l'ampliamento delle attività commerciali al di là dei confini nazionali, oltre ad impedire ai fornitori di contenuti europei di creare un mercato dinamico dei servizi d'informazione basati sul riutilizzo dei dati pubblici e l'apporto di valore aggiunto. A tal fine, nell'ambito del progetto "ePsinet", finanziato dal programma "eContent" della Commissione europea, è stata creata una rete europea che consente agli amministratori dell'informazione del settore pubblico (Psi) di scambiare conoscenze ed eliminare alcuni degli ostacoli al riutilizzo dei dati pubblici in tutt'Europa. Il Notiziario Cordis ha incontrato Agnes Uhereczky di Eura, la società di sviluppo regionale per la Danimarca centro-settentrionale che figura fra i sette partner del progetto "ePsinet", provenienti da cinque paesi. Poiché il progetto è giunto a metà strada, la Uhereczky ritiene che si possa fare il punto sulla creazione di una vasta rete di coordinatori nazionali, che rappresenti le comunità Psi di ciascuno degli attuali Stati membri dell'Ue. Tali comunità possono condividere informazioni e scambiarsi quesiti sul portale web "ePsigate", progettato per migliorare la conoscenza dei nuovi sviluppi su una serie di questioni politiche e giuridiche e sulla situazione generale in materia di Psi nei vari Stati membri. Gli interessati possono inviare documenti nella loro lingua nazionale corredati di un riassunto in inglese. L'obiettivo finale è quello di rafforzare la capacità delle imprese di riutilizzare le informazioni pubbliche e di valorizzarle da un punto di vista commerciale, affinché si possa mettere a frutto il potenziale di mercato di questi dati, rendendoli maggiormente fruibili in tutta Europa. "Molti sono i benefici prodotti dal mercato interno in termini di libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali, ma cosa si è fatto per la libera circolazione delle informazioni?", si chiede la Uhereczky. "Questa - aggiunge - rappresenta una condizione essenziale per la competitività delle imprese europee. Chi vuole ampliare la propria attività commerciale in un'altra parte d'Europa ha il diritto di conoscere la normativa societaria e le altre regolamentazioni in vigore in quel paese. Il problema è che tali informazioni non sono facilmente reperibili [...], sono racchiuse nei terminali interni dei governi: nei dipartimenti dell'industria, negli uffici del turismo ecc.". Il portale "ePsigate" raccoglie questi dati e li mette a disposizione dei fornitori di servizi d'informazione e delle altre categorie interessate del settore Psi di tutt'Europa. Attraverso il "regulatory gateway" (punto d'accesso ai regolamenti), il sito offre una panoramica sulla politica generale e sui principali ambiti normativi che disciplinano il riutilizzo e la valorizzazione delle informazioni del settore pubblico in diversi paesi europei. Inoltre, fornisce indicazioni su importanti controversie fra le aziende che operano nel settore del riutilizzo commerciale delle Psi e le agenzie governative che tentano di imporre loro tariffe più elevate di quelle praticate ai fornitori dei servizi d'informazione per la concessione della documentazione pubblica. Oltre ad offrire informazioni sulle attuali tendenze alla comunità Psi, "ePsigate" contribuisce anche alla creazione di una comunità europea più integrata in questo settore. La Uhereczky pone l'accento sul servizio "Ask ePsinet" (Chiedilo alla rete ePsinet), nell'ambito del quale i singoli fornitori di servizi d'informazione o altre parti interessate possono porre domande su una serie di questioni, per esempio sulle condizioni per il riutilizzo delle informazioni pubbliche in un determinato paese dell'Ue. Il quesito viene poi sottoposto ad un membro della rete che possiede le competenze necessarie per rispondere, contribuendo così a diffondere la comprensione delle questioni relative al settore Psi, nonché a rafforzare, nel tempo, la valorizzazione delle informazioni pubbliche. Il progetto "ePsinet", che si sviluppa dai risultati della precedente"Azione preparatoria Psinet", ha attirato l'attenzione di oltre 1.700 parti interessate alle informazioni pubbliche. Ora che il portale "ePsigate" è completamente operativo, i partner del progetto cercano di rafforzare la partecipazione degli operatori del settore, invitandoli ad animare il sito web mediante l'invio di informazioni e l'acquisizione di conoscenze da altre parti d'Europa, che potrebbero rivelarsi di grande interesse per le loro aziende. I responsabili del progetto "ePsinet" intendono, a tempo debito, estendere la rete ai paesi in fase di adesione e candidati, e hanno in programma l'organizzazione, per il novembre 2004, di un'importante conferenza politica sull'utilizzo delle informazioni del settore pubblico.
Infolink: http://www.Epsigate.org/index.htm

LA FRANCIA PREVEDE L'ISTITUZIONE DI NUOVE FONDAZIONI PER AUMENTARE I FINANZIAMENTI PRIVATI ALLA RICERCA
Parigi, 24 novembre 2003 - Il ministro francese per la Ricerca e le Nuove tecnologie Claudie Haigneré ha ammesso che il 2003 è stato un anno difficile per i ricercatori francesi, affermando che l'istituzione di nuove fondazioni dovrebbe, tuttavia, contribuire a migliorare la situazione. In un'intervista con il quotidiano "Le Monde", la Haigneré ha dichiarato che i tagli di bilancio subiti dal settore della ricerca pubblica nel 2003 hanno funzionato da catalizzatore per l'azione. "I ricercatori si sono mobilitati e io con loro, ho provveduto a mobilitare il governo [...] con ottimi risultati. I finanziamenti per il 2004 a favore delle infrastrutture pubbliche di ricerca si sono stabilizzati. Allo stesso tempo, i fondi d'incentivazione (Fondi nazionali per la scienza e Fondi per la ricerca tecnologica) progrediscono fortemente e sono a disposizione delle organizzazioni: sono soldi loro". I 150 milioni di euro provenienti dalla privatizzazione di organismi di ricerca pubblici saranno impiegati dal governo per incoraggiare gli investimenti privati. Si procederà, in parte, attraverso la costituzione di nuove fondazioni che contribuiranno a costruire delle sinergie tra i finanziamenti pubblici e privati. Tali fondazioni, come ha sottolineato la Haigneré , sono alquanto rare in Francia rispetto ai paesi anglosassoni. Alcune, tuttavia, esistono già, come l'Istituto Pasteur e l'Istituto Curie. "Un possibile scenario potrebbe essere quello di concedere ad uno di questi istituti un finanziamento pubblico per un progetto da svolgere in collaborazione con l'industria farmaceutica", ha dichiarato la Haigneré. Il governo sta al momento riflettendo su questa eventualità e prevede di pubblicare una comunicazione in materia all'inizio del 2004. "Rafforzare il potenziale scientifico nazionale è essenziale per integrarsi nello Spazio europeo della ricerca (Ser)", ha proseguito la Haigneré. I dibattiti sulla prossima fase della ricerca comunitaria, ovvero il Settimo programma quadro, sono già iniziati e il ministro ha già attirato l'attenzione dei suoi omologhi su un settore che, a suo avviso, dovrebbe figurare fra le priorità dell'Europa: "A nome della Francia, ho proposto che venga accordata maggiore attenzione alla ricerca di base nella politica europea".

COME PREPARARE UNA PROPOSTA PERFETTA PER IL 6PQ
Bruxelles, 24 novembre 2003 - Il 20 gennaio si svolgerà a Cambridge (Regno Unito) un seminario destinato ai ricercatori che sono in procinto di elaborare una proposta per partecipare ad un progetto del Sesto programma quadro (6Pq) finanziato dall'Ue. I risultati dei primi inviti a presentare proposte costituiranno la base dei lavori e gli insegnamenti appresi serviranno per presentare proposte nel 2004. Fra gli elementi discussi figura la giusta dimensione per un progetto integrato. Le proposte non selezionate sono talvolta il risultato di una scelta errata degli argomenti o di una struttura del consorzio inadeguata. In altri casi, i proponenti hanno sottovalutato il tempo e gli sforzi richiesti per presentare una proposta di successo. I partecipanti al workshop impareranno ad elaborare una proposta che abbia buone possibilità di riuscita e conosceranno i risultati di studi recenti sulle tecniche adottate dai concorrenti selezionati per preparare le proposte.
Per informazioni: Sue Greig Singleimage Ltd Tel: +44 1480 497712

MEDIOBANCA E UNIONCAMERE PRESENTANO L'INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD OVEST
Milano, 24 novembre 2003 - L'ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione con il Centro Studi dell'Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci delle medie imprese manifatturiere del Nord Ovest. Si tratta di un volume di 170 pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle imprese di media dimensione ubicate in Piemonte e Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia. Sono state individuate 1578 società per le quali si sono elaborati aggregati sia per singole regioni, sia per settori economici, evidenziando inoltre le società appartenenti a distretti e altri sistemi produttivi locali.
Infolink: www.Mbres.it

ACCORDO TRA UBI, UBM, CAMERA DI COMMERCIO FIRENZE E PITTI IMMAGINE PER VALORIZZARE IL MADE IN ITALY
Milano, 24 Novembre 2003 - L’associazione, le imprese e la divisione corporate di Unicredit lavoreranno insieme per lo sviluppo strategico e la competitività dei settori produttivi del sistema moda-persona E’ stato firmato il 20 novembre a Milano un importante accordo di collaborazione tra Unicredit Banca d’Impresa, Unicredit Banca Mobiliare, Camera di Commercio di Firenze e Pitti Immagine. L’intesa riguarda un innovativo progetto di lavoro comune che è stato denominato “Campioni del made in Italy” poiché si propone di sostenere le piccole e medie imprese del sistema moda-persona con alto potenziale di crescita e di aiutarle nella definizione e realizzazione di piani di sviluppo che ne garantiscano l’eccellenza competitiva. Il progetto sarà coordinato da Fabio Tamburini, project manager di Unicredit Banca d’Impresa, Luca Mantellassi, presidente della Camera di Commercio di Firenze e Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Campioni del made in Italy” verrà sviluppato da un gruppo di lavoro composto da esperti della banca, esponenti della Camera di Commercio di Firenze e di Pitti Immagine, personalità del mondo accademico e dell’economia, e verrà realizzato in fasi successive. Una prima fase di analisi è finalizzata all’individuazione delle determinanti dell’eccellenza competitiva e dei punti di debolezza del sistema moda-persona e alla selezione di aziende italiane dei settori tessile, abbigliamento, calzature e accessori aventi caratteristiche di eccellenza e un alto potenziale di crescita. Individuato il panel di aziende interessate, il team di lavoro affiancherà le singole imprese nella definizione e poi nella realizzazione dei piani strategici, con particolare attenzione ai temi della finanza per la crescita, dell’eccellenza competitiva e dell’internazionalizzazione. Se, com’è nelle attese, i risultati saranno positivi, il metodo di lavoro e le esperienze maturate con il primo gruppo di aziende potranno essere estese a beneficio di tutte le Pmi dei settori interessati. Il progetto “Campioni del made in Italy”, che per le prima volta in Italia unisce le competenze di diversi soggetti chiave che agiscono a supporto delle imprese del sistema moda, nasce per aiutare le Pmi del settore a fronteggiare due sfide di particolare rilevanza. La prima, di natura congiunturale, per la sopravvivenza e il successo in una fase di mercato difficile che si protrae da qualche anno. La seconda, strutturale, è legata alla natura familiare della proprietà, alle dimensioni e alla necessità di inserire competenze manageriali specifiche nelle principali funzioni aziendali. Già nella fase della messa a punto dell’accordo sono state segnalate da Pitti Immagine alcune aziende interessate, segno che l’approccio trasversale seguito dai promotori del progetto “Campioni del made in Italy” viene ritenuto incisivo dai produttori del sistema moda.

BPVI:18 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE DEL VENEZIANO
Vicenza, 24 novembre 2003 - Un accordo molto importante e significativo è stato concluso presso la sede centrale della Bpvi a Vicenza, tra Confidi Venezia (il Consorzio di garanzia che fa riferimento all’Associazione Industriali di Venezia) e Banca Popolare di Vicenza. Grazie all’intesa, infatti, l’Istituto di Credito metterà a disposizione delle aziende associate al Consorzio la bella cifra di 18 milioni di euro (circa 36 miliardi delle vecchie lire) a condizioni particolarmente vantaggiose. L’accordo è stato sottoscritto dal Vicepresidente del Confidi Venezia, Severino Carraro, e dal Direttore Commerciale della Banca Fausto Gelati, presente anche il Direttore del Confidi Sergio Borin. Il sostanzioso plafond viene messo a disposizione dalla Bpvi per sostenere le imprese del Veneziano ricadenti in zone disagiate (Aree Obiettivo 2 e Pushing out), a tassi particolarmente vantaggiosi, grazie anche a specifici contributi della Regione Veneto. I fondi saranno destinati alle imprese aderenti – o che aderiranno - alla struttura consortile di credito del Confidi Venezia per la realizzazione di progetti aventi almeno una delle seguenti finalità: ampliamento, ristrutturazione e/o ammodernamento delle strutture esistenti; sviluppo di nuove attività;  introduzione di innovazione o di nuove tecnologie nel metodo o nel sistema di produzione/esercizio dell’attività. Va sottolineato che in relazione ai progetti di investimento di cui sopra, le aziende potranno anche finanziare la capitalizzazione aziendale con prestiti chirografari e/o ipotecari mirati, potendo così ottenere – a condizione assai agevolate – il rafforzamento della propria struttura patrimoniale in vista della futura entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea 2.  

BPL:CONCLUSA L’OPAS SULLA BANCA POPOLARE DI CREMONA ADESIONI PARI AL 95%
Lodi, 24 novembre 2003 - Si è conclusa il 21 novembre con un’adesione pari al 94,811% (salvo eventuale rettifica del conteggio, peraltro irrilevante ai fini dell’irrevocabilità dell’operazione) l’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio (Opas) totalitaria e volontaria, lanciata dalla Banca Popolare di Lodi sull’intero capitale della Banca Popolare di Cremona S.c.ar.l. Rappresentato da n. 33.585.526 azioni ordinarie, al prezzo di 20 euro per azione. Dall’inizio dell’Offerta (20 ottobre 2003), rivolta a tutti gli azionisti, sono state consegnate n. 31.842.912 azioni ordinarie pari al 94,811% dei titoli oggetto dell’operazione, il cui corrispettivo verrà corrisposto per il 33,50% in contanti, per il 33,25% in azioni Banca Popolare di Lodi di nuova emissione e per il 33,25% in obbligazioni emesse dalla Banca Popolare di Lodi. Inoltre, sono state presentate richieste di attribuzione di n. 105.147 warrant put Bipielle - Banca Popolare di Cremona corrispondenti ad altrettante azioni apportate in adesione pari allo 0,6% del numero totale di warrant oggetto di possibile emissione. Il dato definitivo relativo alle adesioni pervenute, anche con riferimento ai warrant richiesti, verrà comunicato, come prescritto nel prospetto informativo dell’Opas, entro il secondo giorno di Borsa aperta successivo alla chiusura dell’offerta e pertanto il prossimo 25 novembre. La validità dell'offerta, che era contrattualmente soggetta al raggiungimento di un’adesione tale da consentire all'offerente di detenere almeno il 51% del capitale sociale dell'emittente, è ora subordinata al verificarsi delle ultime due condizioni: a) che, l'assemblea straordinaria della Banca Popolare di Cremona, chiamata a riunirsi in seconda convocazione il prossimo sabato 29 novembre, approvi la trasformazione in società per azioni, nonché l'adozione di un nuovo statuto, in conformità al nuovo assetto societario stabilito nel protocollo d’intesa sottoscritto; c) che la delibera assembleare, previo accertamento della Banca d’Italia, venga iscritta nel registro delle imprese. Il regolamento dell’offerta avverrà il quinto giorno di Borsa aperta successivo all’iscrizione della delibera. Stante il superamento della soglia del 90%, se si verificheranno le condizioni sospensive indicate, la Banca Popolare di Lodi proporrà un’offerta pubblica d’acquisto residuale sul capitale restante della Banca Popolare di Cremona ai sensi della normativa vigente. Inoltre, sulla base dei dati dell’offerta, sempre se si verificheranno le suddette condizioni, i warrant put Bipielle-bpcr verranno emessi, ma non quotati.

ICCREA HOLDING: CONCLUSA CON SUCCESSO L'OPERAZIONE AUMENTO DI CAPITALE
Roma, 21 novembre 2003 - Si è conclusa con pieno successo la terza ed ultima fase dell'aumento di capitale deliberato da Iccrea Holding Spa, la capogruppo del Gruppo Bancario Iccrea, di proprietà delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane. La richiesta di sottoscrizioni da parte delle Banche di Credito Cooperativo, per il tramite delle Federazioni locali, ha difatti superato il 110% rispetto all'importo stabilito per questa terza tranche, definito dal Cda di Iccrea Holding in Euro 56.242.149,85. Con questa operazione, il capitale sociale di Iccrea Holding Spa si attesta ad Euro 512.420.011. L'aumento di capitale sarà destinato principalmente alla razionalizzazione degli assetti partecipativi del Gruppo bancario e al costante rafforzamento patrimoniale della Holding. Grande soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal Presidente di Federcasse (l'associazione di rappresentanza delle Bcc italiane) e di Iccrea Holding, Alessandro Azzi. “Il pieno raggiungimento dell'obiettivo di rafforzamento patrimoniale della capogruppo bancaria del Credito Cooperativo – ha detto Azzi – rappresenta la validità e la condivisione di un progetto che ha l'obiettivo di fornire alla rete delle Bcc strumenti in linea con le sempre maggiori sollecitazioni del mercato”. “Le Bcc inserite ormai in un efficiente sistema a rete – ha sottolineato ancora il Presidente – presentano da anni trend di crescita elevati, superiori al resto del sistema bancario. Questo dimostra l'elevato livello qualitativo raggiunto dalle 460 Banche di Credito Cooperativo sia in termini di relazione con la clientela, sia in termini di professionalità e di qualità dei prodotti offerti, frutto di un grande ed efficiente back office rappresentato dal Gruppo Bancario Iccrea”.

E' NATO IL MERCATO EXPANDI
Milano, 21 novembre 2003 - E' nato il mercato Expandi, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole imprese e alle società che intendono avvicinarsi al mercato finanziario in modo graduale. Il mercato Expandi, il cui regolamento è stato approvato da Consob, ha portato alla profonda revisione di un mercato regolamentato già esistente, il Mercato Ristretto, e si presenta con un modello organizzativo simile a quello adottato dai mercati europei rivolti alle small cap. Con il mercato Expandi l'obiettivo di Borsa Italiana è quello, da un lato, di dare impulso alla quotazione delle piccole imprese, asse portante dell'economia del nostro paese, consentendo loro di trovare un mercato caratterizzato da requisiti di ammissione più semplici e da un processo di quotazione più agile. Dall'altro, quello di agevolare imprese anche di dimensioni maggiori nell'avvicinarsi al mercato finanziario ed eventualmente prepararsi alla quotazione su altri mercati. Il termine Expandi, di origine latina, indica l'ampliarsi degli orizzonti, l'aprirsi di "porte" e di "passaggi": Borsa Italiana ha scelto questo nome per dare enfasi alle opportunità di crescita per le imprese e per il sistema finanziario nel suo complesso che questo mercato potrà offrire. "Con questo progetto si arricchisce l'offerta dei mercati di Borsa Italiana" ha dichiarato Massimo Capuano, l'Amministratore Delegato. "Con la quotazione, gli emittenti potranno finanziare i propri progetti di crescita, valorizzare l'immagine dell'azienda, attirando nel contempo l'interesse di investitori specializzati, e prepararsi gradualmente per un eventuale passaggio ad altri mercati. Gli investitori potranno invece diversificare i propri investimenti in small cap, mentre per gli intermediari rappresenterà un ampliamento del campo di operatività e di servizi offerti, aumentando la loro capacità competitiva." Il mercato Expandi potrà inoltre dare impulso allo sviluppo del private equity specializzato sulle piccole imprese ponendo le basi per un loro percorso di crescita equilibrato verso la quotazione. Il mercato Expandi punta a cogliere le opportunità generate da un momento particolarmente favorevole: la coincidenza di elementi quali la ripresa dei mercati finanziari, anche in termini di interesse degli investitori istituzionali, una forte richiesta di innovazione nelle modalità di finanziamento dei progetti da parte delle piccole imprese e misure di agevolazione fiscale, recentemente introdotte, che mirano a stimolare la crescita delle imprese attraverso la quotazione. Nell'ottica di sviluppare il mercato, Borsa Italiana - con particolare riferimento alla liquidità - non applicherà le commissioni di trading per tutto il 2004 per gli scambi relativi alle società del mercato Expandi. Principali Caratteristiche Del Mercato Expandi Requisiti dimensionali: in termini di capitalizzazione, Borsa Italiana ha fissato il minimo in 1 milione di euro, cogliendo le opportunità offerte dalle direttive europee in materia; il requisito minimo di flottante è fissato pari al 10% - con un controvalore minimo di 750.000 euro - per lasciare flessibilità e discrezionalità all'intermediario sul livello dimensionale dell'operazione e per fare si che la società abbia la possibilità di dimensionare l'offerta sul fabbisogno effettivo di capitale. Requisiti economico – finanziari: ai fini della quotazione è richiesta la pubblicazione di almeno due bilanci di cui l'ultimo certificato; la qualità delle imprese nel mercato Expandi è ricercata da Borsa Italiana nel track record espresso nei numeri storici: l'ammissione viene infatti subordinata alla verifica della sussistenza di indicatori economico-finanziari negli ultimi due esercizi; in particolare la società deve presentare negli ultimi due esercizi un risultato ordinario consolidato ed un risultato netto - sia civilistico che consolidato - positivo e un rapporto debito finanziario netto/margine operativo lordo consolidato inferiore a 4; il risultato netto dell'ultimo esercizio inoltre deve essere almeno pari a 100.000 euro. Obblighi di informativa e modalità di negoziazione: gli obblighi di comunicazione price-sensitive e di reportistica finanziaria seguono gli standard degli altri mercati di Borsa Italiana ad eccezione della trimestrale; la negoziazione è prevista in due aste al giorno per concentrare in modo più efficace gli scambi; la società emittente può richiedere la negoziazione continua se dotata di specialista a sostegno della liquidità. Listing Partner: il Listing Partner accompagna la società in borsa, cura il collocamento delle azioni e verifica la sussistenza dei criteri di selezione introdotti da Borsa Italiana; il Listing Partner diventa quindi riferimento nel processo di quotazione: effettua le attività di due diligence e di firma del prospetto informativo, fornisce le attestazioni verso Borsa Italiana e si assume la responsabilità reputazionale nei confronti del mercato attraverso il collocamento.

EUROMOT: DAL 24 NOVEMBRE 2003 IN NEGOZIAZIONE TITOLI DI STATO FRANCESI, TEDESCHI E SPAGNOLI
Milano, 24 novembre 2003 - Da oggi lunedì 24 novembre 2003 saranno negoziati su Euromot - il mercato di Borsa Italiana dedicato a euro-obbligazioni, obbligazioni di emittenti esteri e "asset backed securities" - 26 titoli di stato, benchmark dell'area euro, tedeschi, francesi e spagnoli. I 26 titoli di stato sono titoli obbligazionari a tasso fisso con cedola annuale e una durata compresa tra i 3 e i 30 anni. Borsa Italiana amplia in questo modo l'offerta di strumenti quotati su Euromot, dove già sono trattati eurobond corporate ed emissioni obbligazionarie Republic of Italy. Analogamente a quanto previsto per i titoli già in quotazione, anche la negoziazione dei titoli di stato europei sarà sostenuta dalla presenza, in via continuativa, di operatori specialisti al fine di favorirne la liquidità. Gli operatori specialisti su questi titoli saranno Unicredit Banca Mobiliare e Nuovi Investimenti Sim.

ENI, L’A.D. VITTORIO MINCATO INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL CONGO
San Donato Milanese, 24 novembre 2003 - L’amministratore Delegato dell'Eni Vittorio Mincato ha incontrato il Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso, nell’ambito di un viaggio che ha interessato diversi Paesi dell’Africa Occidentale. Nell'incontro sono state discusse, tra l’altro, varie opportunità di ulteriore crescita delle attività dell’Eni nel Paese. Nell’ambito di un viaggio che ha interessato vari Paesi dell’Africa Occidentale, l’Amministratore Delegato dell’Eni Vittorio Mincato - accompagnato dal Direttore Generale Stefano Cao e da una delegazione della Divisione Esplorazione e Produzione - ha incontrato il Presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou Nguesso. L’incontro è stato molto cordiale e costruttivo. Sono state discusse, tra l’altro, varie opportunità di ulteriore crescita delle attività dell’Eni nel Paese. L’eni è presente nella Repubblica del Congo dal 1969; ha investito da allora circa 3,3 miliardi di dollari Usa in attività di esplorazione e produzione petrolifere nell’offshore del Paese. Oggi tale attività contribuisce al totale dell’Eni con una produzione di circa 70 mila barili di petrolio al giorno. Il Presidente, da parte sua, si è congratulato per il contributo fattivo fornito dall’Eni, in tecnologie e know-how, alla crescita del Paese e, in particolare, si è congratulato per i progetti sociali sviluppati dall’Eni nel campo della salute e dell’agricoltura.

EDISON: ECCEZIONALE COLLOCAMENTO DEL BOND SETTENNALE DA 600 MILIONI DI EURO
Milano, 24 novembre 2003 - Edison Spa (Baa3/bbb) ha concluso il 21 novembre con successo il collocamento di un’emissione obbligazionaria a tasso fisso per l’ammontare complessivo di 600 milioni di euro. L’operazione ha una durata di 7 anni, paga una cedola annua del 5,125% ed è stata lanciata ad un prezzo di ri-offerta di 99,576%, corrispondente ad un rendimento di 110 punti base sopra il tasso midswaps a 7 anni. I proventi del prestito verranno utilizzati per consolidare nel medio termine la raccolta allungando la vita media dell’indebitamento. L’emissione obbligazionaria è stata lanciata nell’ambito del nuovo programma Emtn di ammontare complessivo pari a 2 miliardi di euro che sarà quotato presso la Borsa del Lussemburgo entro la metà del mese di Dicembre. L’operazione ha riscosso un elevato successo sia in Italia che all’estero: gli ordini raccolti durante la fase di premarketing hanno infatti superato i 2,4 miliardi di euro. Il forte interesse riscontrato sul mercato ha consentito alla società di collocare l’emissione ad un re-offer spread di 110 punti base contro un’indicazione iniziale di 115/120. Al fine di assecondare una così elevata domanda Edison ha anche deciso di incrementare l’ammontare complessivo dell’emissione a 600 milioni di euro (rispetto ai 500 milioni di euro inizialmente previsti). Le obbligazioni sono state collocate presso investitori istituzionali italiani (per il 50% dell’ammontare ed Europei per la restante parte). I paesi maggiormente interessati sono stati Gran Bretagna, Francia e Germania. Il ruolo di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell’operazione è stato svolto da Banca Imi, Bnp Paribas, Caboto, Citigroup e Mcc. Con questa operazione, Edison prosegue nel processo di riordino finanziario conseguente all’abbattimento del debito a livelli di equilibrio (da € 13,5 miliardi del dicembre 2001 ai € 4,1 miliardi) realizzato anche attraverso un piano di dismissioni delle attività non-core da 9 miliardi di euro complessivi che volge ormai alle battute finali e che ha consentito all’azienda di focalizzarsi sul core business dell’energia e del gas. Grazie al miglioramento della situazione finanziaria e al proseguire del piano industriale nei tempi stabiliti, l’agenzia di rating S&p ha recentemente innalzato il rating a breve di Edison da A3 a A2 lasciando spazio per ulteriori miglioramenti qualora l’andamento positivo (superiore alle aspettative) venisse confermato anche sul medio-lungo periodo.

LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA LA DIVISIONE TRA EXXONMOBIL E SHELL DELL'ATTIVITÀ DI COMMERCIALIZZAZIONE DEL GAS DI BEB IN GERMANIA
Bruxelles, 24 novembre 2003 - La Commissione europea ha approvato, a norma del regolamento sulle concentrazioni, un'operazione con cui il gruppo Exxonmobil e l'impresa Royal Dutch/shell scorporano e dividono tra loro un'attività della loro impresa comune tedesca Beb Erdgas und Erdöl Gmbh (Beb). La Commissione ritiene che tale operazione non solo non generi alcun problema sotto il profilo della concorrenza, ma che anzi rafforzi la dinamica concorrenziale. Attualmente Beb è un'impresa comune tedesca, il cui capitale è detenuto da Exxonmobil e da Royal Dutch/shell, in ragione rispettivamente del 50% attiva nella produzione, vendita, trasporto, stoccaggio e commercializzazione di gas naturale in Germania, principalmente nella regione nord-occidentale. In base a due notifiche inviate separatamente dalle due imprese alla Commissione ad ottobre, Exxonmobil e Shell procedono allo scorporo dell'attività di commercializzazione del gas dalla loro impresa comune e dividono tale attività tra le rispettive controllate: Exxonmobil Gas Marketing Deutschland Gmbh e Shell Erdgasbeteiligungsgesellschaft mbH. Exxonmobil e Shell opereranno quindi indipendentemente e in concorrenza nell'acquisizione di clienti in Germania. La Commissione ha stabilito che entrambe le operazioni non destano preoccupazioni sul piano della concorrenza. In primo luogo va rilevato che, benché anche Exxonmobil sia impegnata nella commercializzazione del gas in Germania, attraverso la sua controllata Mobil Erdgas Erdöl Gmbh (Meeg) di cui detiene l'intero capitale, la somma della quota di mercato detenuta da Meeg e della metà delle quota di Beb è inferiore all'attuale quota di Beb. Per contro, Shell non possiede alcuna attività propria di commercializzazione del gas. In secondo luogo, la Commissione ha inoltre stabilito che la situazione dei mercati a monte (esplorazione, produzione e sviluppo del gas naturale) e dei mercati intermedi (trasporto e stoccaggio del gas) resta fondamentalmente immutata.

L'ENERGIA DA BIOMASSA PER LA BRIANZA
Monza, 24 novembre 2003 - Da alcuni decenni la società industrializzata soffre di ricorrenti crisi energetiche a causa di eventi bellici, di controversie socio-politiche o semplicemente per mancanza di programmazione dei sistemi di produzione di energia capaci di soddisfare la crescente domanda. Tra i molteplici fattori che interagiscono vi è quello ambientale che, come nella trascorsa estate, anche in Italia è stato "sacrificato" nel tentativo di uscire dall'emergenza. Gli attori dello scenario energetico-ambientale sono molteplici ed operano su livelli territoriali spesso disomogenei per fabbisogni, vincoli, risorse. Non fa eccezione la terra di Brianza con il suo paesaggio, le sue industrie e in primis le esigenze dei suoi abitanti. Anche quest'anno la Fiera di Monza e Brianza da il proprio contributo per lo sviluppo delle tematiche ambientali promuovendo questo convegno quale occasione per mettere a confronto gli operatori interessati con lo scopo di sollecitarli a cooperare e orientarli alla produzione di energia utilizzando le risorse disponibili sul territorio; risorse che, se non inserite in un processo produttivo virtuoso, rischiano di aggravare il già precario equilibrio ambientale. Venerdì 5 Dicembre 2O03: Fiera Di Monza V.le G.b. Stucchi Programma : Ore 14.00 - Welcome Coffeeraduno e registrazione dei partecipanti. Messaggi di saluto: Arch. Michele Faglia Sindaco di Monza; Dott. Maurizio Bernardo Assessore alle Risorse Idriche e Servizi di Pubblica utilità Regione Lombardia. Arch. Luigi Cocchiaro Assessore all'Ambiente Provincia di Milano; Dott. Giampiero Mosca Assessore all'Ambiente Comune di Monza; Ing. Pier Carlo Beretta Presidente A.l.s.i. Alto Lambro Servizi Idrici S.p.a. Ore 14.00 - Introduzione del Presidente Prof. Dott. Enrico Cerrai. ”Il mercato dell'energia e il fabbisogno della Brianza” Ing. Franco Baretich Vice Presidente Consorzio Teodolinda; ”Le biomasse vergini dei parchi, boschi e verde urbano della Brianza” Prof. Ing. Giovanni Riva Segretario Generale Comitato Termotecnico Italiano; ”La biomassa residuale della lavorazione industriale del legno” P.i. Sergio Pirovano Consigliere Delegato Serteced - Assindustria Monza e Brianza; 16.15 - Coffee break; ”I fanghi biologici da depurazione delle acque reflue” Ing. Samuele Mariani Direttore Tecnico Alto Lambro Servizi Idrici S.p.a.; ”Il teleriscaldamento e la cogenerazione dell'energia elettrica e termica” Dott. Ing. Mauro Cozzini Presidente Comitato Risorse Rinnovabili Assoc. Italiana Riscaldamento Urbano; ”La logistica e l'organizzazione di un impianto di trasformazione energetica della biomassa” Dott. Luigi Andreoli Componente Comitato Risorse Rinnovabili A.i.r.u.; Interventi e comunicazioni 18.00 - Conclusioni del Presidente. L'ingresso E' Gratuito Prenotare gli interventi e le comunicazioni alla Segreteria della Fiera entro il 28 novembre 2003 Tel. 039 365019 - Fax 039 2312234
 

MILANO ENERGIA 2003
Milano, 24 novembre 2003 - La questione energia è più che mai sentita a livello istituzionale e dai singoli cittadini. La sicurezza degli approvvigionamenti, il contenimento dei costi, la valorizzazione delle fonti alternative, il ricorso a nuovi vettori come l'idrogeno, la salvaguardia ambientale con la riduzione delle emissioni... Occupano sempre una posizione di risalto nei programmi delle istituzioni dei paesi industrializzati e degli organismi sovranazionali. Ma preoccupano pure l'opinione pubblica. Al 25 al 28 novembre la mostra convegno Milano energia 2003 offre 4 giorni di confronti, divulgazione tecnico-scientifica, formazione e informazione per aiutare a capire il pianeta energia in tutte le sue componenti: politiche e strategie, tecnologie, produzione e distribuzione, impieghi, mercati, privatizzazioni e nuovi operatori, strumenti finanziari. La manifestazione si svolge in Fieramilano proprio all'inizio della rinnovata sfida per il rafforzamento delle capacità scientìfìche e tecnologiche dell'Europa (6° programma quadro ricerca) e per la disponibilità, a condizioni vantaggiose, di fonti e vettori energetici più adeguati. A contestualità con altri saloni quali Rich-mac e Aqua rafforza la previsione di avere decine di migliaia di visitatori interessati; nuovi clienti per gli espositori; opportunità di sensibilizzare fasce più ampie di pubblico senz'altro qualificato, ma scarsamente attento alle problematiche energetiche perché non sufficientemente informato. Urante la rassegna gli espositori incontrano gli energy manager dell'industria e del mondo produttivo, i policy makers nazionali e regionali, gli scienziati e i ricercatori, le aziende del settore con i loro dirigenti e i tecnici, i responsabili e gli operatori dei servizi collegati (engineering, consulenza, controllo, sicurezza, credito, software di gestione, ecc.). Si parla di prospettive strategiche e di frontiere scientifiche, gestione e management, incentivi regionali e nazionali, programmi europei, vincoli normativi e ambientali, accesso alle reti, esperienze manageriali. Milano energia 2003 intende correggere la tendenza che privilegia esposizioni ed incontri tecnici sempre più specializzati, col rischio di perdere la visione d'insieme che il settore richiede. Fonti tradizionali e alternative si confrontano in una sola vetrina perché entrambe rispondono, con dimensioni e funzioni diverse, all'esigenza basilare di disporre di energia sufficiente per lo sviluppo. Energia solare nelle sue varie componenti: fotovoltaìco, eolìco, bìomassa, geotermia, energia idrica o dal mare, bioclimatica; ma pure petrolio e gas naturale; o carbone pulito; efficienza energetica, uso razionale: sono tutti segmenti importanti dell'unico grande settore energia, il motore dello sviluppo; la garanzia per una vita migliore. A Fast, con la collaborazione di importanti associazioni tecniche ed enti, ha definito i contenuti fondamentali del programma scientifico, selezionando i temi da affrontare con seminari workshop e convegni.

GRUPPO MONDO TV: ANNUNCIA LA VOLONTÀ DI QUOTARE LA CONTROLLATA MONDO HOME ENTERTAINMENT AL MERCATO EXPANDI DI BORSA ITALIANA S.P.A. ENTRO IL 2004.
Milano, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Mondo Tv - primario operatore in Europa nella creazione e distribuzione di “cartoons” per la Tv ed il cinema ed attivo nei settori correlati - nella persona del presidente Orlando Corradi annuncia la volontà di procedere alla quotazione delle azioni ordinarie della società controllata Mondo Home Entertainment al mercato Expandi (il mercato ristretto riformato da Borsa Italiana S.p.a.) orientativamente entro il 2004 e comunque secondo quanto previsto dagli organi di controllo. “Riteniamo il progetto di quotazione della nostra controllata di importanza fondamentale per la strategia di crescita del Gruppo” - afferma Orlando Corradi, Presidente di Mondo Tv S.p.a. E amministratore unico di Mondo Home Entertainment - “in quanto ci consente di sostenere il forte sviluppo della società e quindi il continuo processo di diversificazione verso i settori correlati”. “Riteniamo molto positivo il progetto di riforma del mercato ristretto condotto da Borsa Italiana” - prosegue Corradi - “perché consente, anche alle aziende di piccole e medie dimensioni, un accesso più flessibile e al tempo stesso rigoroso a risorse utili alla crescita e quindi lo sviluppo dell’economia italiana in generale”. Mondo Home Entertainment, fondata nel settembre 2001 (attualmente controllata al 90% da Mondo Tv S.p.a. E per il 10% da Guglielmo Marchetti, Direttore Generale della società) è oggi un operatore primario nella settore video e Dvd italiano distribuendo titoli facenti parte della library del gruppo e prodotti cinematografici, televisivi e di animazione di terzi. La società ha siglato numerosi contratti con primarie realtà italiane (Elleu, Istituto Luce e Mediatrade) per la distribuzione presso le principali catene commerciali della Gdo, videoteche ed edicole. Tra i titoli distribuiti da Mondo Home Entertainment figurano circa 50 tra i più importanti film di “Totò” e altrettanti film classici della cinematografia italiana e internazionale, ma anche le fiction su “Enzo Ferrari” e “Papa Giovanni Xxiii” recentemente trasmesse dalle reti Mediaset. La società ha inoltre diversi contatti in corso con l’obiettivo di realizzare accordi con case di produzione nazionali ed internazionali per espandere la library di titoli in distribuzione. Nel primo semestre 2003 Mondo Home Entertainment ha realizzato un Valore della Produzione di circa 2,5 milioni di Euro (0,9 milioni di Euro nel 1° semestre 2002); i risultati sono coerenti con l’obiettivo di 5 milioni di Euro per l’intero 2003 che ne farebbe uno dei principali players indipendenti del settore in Italia.
 

GRUPPO TARGETTI: SCORPORA L’ATTIVITÀ DI ILLUMINAZIONE DI SALE CINEMATOGRAFICHE E TEATRI (MARCHIO TIVOLI) PER FORMARE UNA JOINT VENTURE CON LA CINESE NEO-NEON. L’OPERAZIONE HA UN VALORE COMPRESO TRA 2,5 E 3 MLN DI US$.
Firenze, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Targetti, attraverso la sua controllata Targetti North America Inc., ha siglato una partnership con la società cinese Neo-neon, uno dei principali produttori nell’illuminazione con tecnologia Led. L’operazione prevede lo spin-off da parte della controllata Targetti North America Inc. Delle attività nel settore di illuminazione di cinema e teatri a marchio Tivoli e il suo conferimento in una società di nuova costituzione, denominata Tivoli Llc, controllata al 50% da Targetti North America e da Neo-neon. Neo-neon pagherà a Targetti North america un controvalore compreso tra 2,5 e 3 milioni di dollari statunitensi. Tale importo è infatti variabile in funzione di un parametro ancorato ai risultati gestionali e consentirà al Gruppo Targetti di ottenere una plusvalenza compresa tra 1 e 1,5 milioni di dollari statunitensi. Attraverso il nuovo soggetto a capitale misto italo-cinese, il Gruppo Targetti crea le basi per rafforzare la sua presenza negli Stati Uniti, assicurandosi un pacchetto di offerta in grado di garantire il raggiungimento della leadership in questo settore. La nuova partnership potrà contare sull’apporto di una solida reputazione di marchio e del know-how commerciale sul mercato Usa da parte di Tivoli e del Gruppo Targetti, mentre i cinesi di Neo-neon apporteranno una vasta capacità produttiva dei propri stabilimenti ed un’elevata competitività dei prodotti da un punto di vista sia tecnologico che di prezzo. Attraverso l’operazione, il Gruppo Targetti viene a contatto con l’eccellenza produttiva di una realtà cinese tra i maggiori produttori di sistemi luminosi lineari con tecnologia Led e converte tutta l’offerta di Tivoli in tale tecnologia. Le lampadine Led rappresentano la tecnologia del futuro nel comparto dell’illuminazione di interni, consentendo notevoli vantaggi in termini di costi, dovuti all’assenza di costi di manutenzione e ad un basso livello di consumi. “Con questa operazione - ha commentato Lorenzo Targetti, Amministratore Delegato di Targetti S.p.a. - il Gruppo compie un importante salto di qualità nella sua strategia di espansione negli Stati Uniti, un Paese che sta dando chiari segnali di ripresa economica e sul quale abbiamo intenzione di puntare con decisione”. “Da un punto di vista tecnologico - ha proseguito Targetti - siamo uno dei primi operatori a investire sulla tecnologia Led, destinata a rivoluzionare i canoni tradizionali di illuminazione: abbiamo deciso di farlo con un partner in grado di assicurarci una base produttiva imponente e di esprimere al meglio la capacità di innovazione e la competitività di un Paese quale la Cina ”. Targetti North America: nei primi nove mesi del 2003 ha fatto registrare un fatturato pari a 6,3 milioni di Euro e un utile di 225.000 euro. Tivoli, marchio posseduto da Targetti North America, è leader storico negli Stati Uniti nella produzione di guide luminose per grandi spazi come cinema, teatri e stadi. Neo-neon ltd, azienda cinese con sede a Canton, ha sviluppato in 20 anni di attività, fino a diventare uno dei maggiori produttori mondiali, una capacità integrata di produzione di sistemi d’illuminazione a tecnologia Led, partendo dalla produzione dei singoli elementi fino alla progettazione di interi impianti di illuminazione decorativa.  

PARMALAT FINANZIARIA PRECISA L’OPERAZIONE DI ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE
Milano, 24 novembre 2003 - Il Gruppo Parmalat precisa i termini dell'operazione di Associazione in partecipazione stipulata tra la controllata Geslat Srl, una società di diritto italiano, e la Società Buconero Llc, posseduta e consolidata interamente dal Gruppo Citicorp. Precisa peraltro che i termini principali di quest'operazione sono contenuti nei bilanci della Società fin dal 1999 e quindi le informazioni sono pubblicamente disponibili. La Geslat Srl , impresa controllata inclusa nell'area di consolidamento, ha stipulato il 16 dicembre 1999, in qualità di associante, tramite la sede secondaria in Lugano (Svizzera), un contratto di Associazione in partecipazione con un terzo, Buconero Llc del Gruppo Citicorp, in qualità di Associato. Nel luglio 2001 l 'Associato ha incrementato il proprio apporto a favore di Geslat Srl. L'associato, il cui apporto è costituito complessivamente da 117 milioni di euro, viene remunerato con un compenso che viene determinato per ogni singolo esercizio sull'ammontare degli utili realizzati dalla società prima dell'imputazione dell'utile di spettanza dell'Associato, com'è consueto nei contratti di Associazione in partecipazione. Geslat Srl utilizza l'apporto dell'Associato, i mezzi propri della Società e del Gruppo Parmalat per concedere prestiti a imprese incluse nell'area di consolidamento che, al 31 dicembre 2002, ammontavano a 458 milioni di euro. L'operazione permette di far partecipare e di contribuire allo sviluppo delle attività del Gruppo Parmalat un primario Gruppo internazionale in qualità di Associato. In particolare nel dicembre 1999 è stato sottoscritto un Business Plan di durata quinquennale che regola lo svolgimento delle attività della società e della sede secondaria di Lugano. La Geslat Srl si è impegnata con l'Associato Buconero, al rispetto di alcuni vincoli tra cui il mantenimento della sede secondaria in Lugano, l'utilizzo, per gli scopi previsti dall'oggetto sociale e cioè per la concessione di finanziamenti a società incluse nell'area di consolidamento del Gruppo Parmalat, dell'apporto dell'Associato e dei mezzi propri, il mancato ricorso ad ulteriori finanziamenti o ad aumenti di capitale se non previsti da specifiche disposizioni di legge, l'assunzione di delibere assembleari con maggioranze qualificate. Il contratto di Associazione in partecipazione terminerà automaticamente alla scadenza del Business Plan se un nuovo Business Plan non verrà stipulato tra le controparti. Nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2002, Geslat Srl ha realizzato un utile di 12,1 milioni di euro, dopo l'imputazione dell'utile di pertinenza dell'Associato. L'utile relativo all'esercizio 2002 di pertinenza dell'Associato Buconero Llc è stato di 3,6 milioni di euro con un rendimento, pertanto, del 3,08% rispetto all'apporto di 117 milioni di euro. Nelle note di commento al bilancio consolidato di Parmalat Finanziaria Spa, alla voce 'Patrimonio netto di spettanza di terzi' viene precisato che nella voce Capitale e riserve di spettanza di terzi sono stati imputati apporti di mezzi finanziari derivanti da un contratto di associazione in partecipazione stipulato da una impresa inclusa nell'area di consolidamento, in qualità di associante, con un terzo finanziatore in qualità di associato.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI SEAT PAGINE GIALLE APPROVA IL NUOVO PIANO STRATEGICO 2004-2006. PUNTI ESSENZIALI DEL PIANO: · STRATEGIA MULTI-PAESE E MULTI-PIATTAFORMA, CON UNA OFFERTA INTEGRATA SU TUTTI I CANALI DI COMUNICAZIONE (CARTA, ON LINE E TELEFONO)
Milano, 24 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pg, riunitosi il 19 novembre sotto la presidenza dell’Avv. Enrico Giliberti, ha esaminato ed approvato il nuovo piano strategico triennale presentato dall’Amministratore Delegato Luca Majocchi. Nuovo Piano Strategico - La strategia della Società è di posizionarsi come operatore multi-paese e multi-specializzato nel campo delle directories, facendo leva sull’esperienza e sulla comprensione del mercato a livello locale, nonché sulla condivisione di competenze tra paesi e tra business unit. Nei propri principali mercati di riferimento (in Italia con Seat Spa e nel Regno Unito con Thomson Limited), la Società intende perseguire una strategia multi-piattaforma, rendendo disponibili i propri servizi su tutti i principali canali di comunicazione oggi esistenti (carta, internet e telefono). In tale contesto, la fonte principale della crescita futura sarà la rinnovata attenzione alla soddisfazione delle esigenze di ricerca degli utilizzatori e di quelle di comunicazione degli inserzionisti, i quali potranno beneficiare della sempre maggiore integrazione dei servizi del Gruppo Seat sui diversi canali. Questa attività sarà sostenuta da una continua innovazione di prodotto, da investimenti in formazione e automazione di una forza vendita sempre più qualificata e dall’utilizzo di nuove modalità di segmentazione del mercato. Le divisioni specialistiche Directory Assistance (Telegate) e Business Information (Consodata) continueranno a perseguire le proprie strategie di sviluppo multi-paese, realizzando crescita dei ricavi e efficienza gestionale nel contesto specifico di ciascuno dei mercati presidiati. Accanto allo sviluppo delle attività e alla crescita dei ricavi, il piano prevede una efficace gestione dei costi operativi e del capitale circolante, con l’obiettivo di ottimizzare nel tempo i margini e la generazione di cassa e sostenere, tra l’altro, un’attività di investimento in crescita rispetto agli anni 2001-2003. Obiettivi Finanziari - Il nuovo Piano Triennale 2004 – 2006 prevede una significativa ripresa dei ricavi in tutte le aree di business, con una crescita media annua attesa tra il 5% e il 6% (a fronte di una variazione media annua attesa dello 0,7%-1,4% tra il 2001 ed il 2003), sostenuta da azioni mirate ad aumentare la soddisfazione della clientela e il cross selling. Nel periodo di Piano, i costi sono previsti in crescita tra il 4.0% e il 4.5%, in particolare nei costi commerciali e in quelli di pubblicità, mirati a sostenere lo sviluppo del business. I costi industriali e generali si manterranno, invece, sostanzialmente in linea con l’inflazione. Grazie all’effetto della leva operativa risultante dall’aumento dei ricavi, tra il 2004 e il 2006, l’Ebitda è previsto in crescita tra il 7% e l’8% annuo (rispetto ad una crescita media annua attesa di 8,5%-9,0% tra il 2001 e il 2003). La capacità di generazione di cassa a livello operativo beneficerà della riduzione del capitale circolante, effetto del miglioramento delle procedure di incasso, in particolare in Italia. Il flusso di cassa operativo cumulato (Ebitda – Investimenti netti +/- Variazioni del capitale circolante netto operativo) è previsto essere compreso tra € 1,9 miliardi e € 2,1 miliardi nei prossimi tre anni (2004 – 2006). Aggiornamento Del Processo Di Fusione E Prossimi Eventi - Le assemblee straordinarie di Spyglass S.p.a. E Silver S.p.a. Hanno approvato il progetto di fusione, che sarà sottoposto all’assemblea straordinaria di Seat l’1 –2 Dicembre 2003. Si prevede che il completamento del processo di fusione e la quotazione in borsa della nuova entità risultante dalla fusione possa avvenire entro la fine del corrente anno. Ogni decisione relativa alla distribuzione di dividendi verrà sottoposta all’Assemblea dei Soci successivamente al completamento del processo di fusione, indicativamente nella primavera del 2004.

FINTEX MILANO S.R.L., ACQUISISCE LA GIUSEPPE BELLORA S.P.A.
Milano, 24 novembre 2003 - Fintex Milano S.r.l., società di nuova costituzione partecipata pariteticamente da Giuseppe Bellora e da Riello Investimenti S.p.a., ha sottoscritto il contratto per l'acquisizione, tramite aumento di capitale sociale riservato, del 66% della Giuseppe Bellora S.p.a.. Il gruppo Bellora opera nel settore della tessitura liniera e laniera, per conto proprio e per conto terzi, oltreché nella commercializzazione di tessuti e biancheria per la casa. Nel 2002 ha realizzato un fatturato di circa Eur 28 milioni con 185 dipendenti.
Nell'operazione la famiglia Bellora è stata assistita da Mediobanca.

NOMISMA OSSERVATORIO SUL MERCATO IMMOBILIARE III° RAPPORTO QUADRIMESTRALE 2003 I PREZZI DEGLI IMMOBILI SEGNANO ANCORA AUMENTI SIGNIFICATIVI
Milano, 24 novembre 2003 - Gli aumenti delle quotazioni medie degli immobili nelle principali città italiane, registrati nel corso degli ultimi sei mesi, sono risultati nell’ordine del +5,2% per le abitazioni, del +4,7% per gli uffici e del +4,1% per i negozi. Con tali risultati gli incrementi annuali risultano rispettivamente del +10,7% per le abitazioni, del +9% per gli uffici, del +8,3% per i negozi e del +6,9% per gli immobili industriali. Il 2003 si sta, dunque, chiudendo con l’ennesimo risultato eclatante, in cui la crescita delle quotazioni ha addirittura superato il tasso di sviluppo record registrato nel corso del 2002. Anche per quanto riguarda i volumi di compravendita, il 2003 dovrebbe chiudersi con un ulteriore balzo in avanti, dopo i risultati già brillanti del 2002. Fra gli indicatori della crescita in atto, spicca il dato relativo ai mutui in essere che, nella prima metà dell’anno, hanno fatto segnare, sullo stesso periodo dell’anno precedente, un aumento del +22,7%. Sul fronte del finanziamento degli investimenti immobiliari, occorre, tuttavia, segnalare il lieve raffreddamento nella richiesta di mutui, come testimonia la riduzione del tasso di crescita delle erogazioni, sceso dal 24,2% del primo semestre del 2002, all’8,3% dello stesso periodo di quest’anno. Tornando ai valori, si tratta, ormai, del sesto anno di variazioni dei prezzi di gran lunga superiori al tasso di inflazione per abitazioni e negozi, e del quinto per uffici e capannoni industriali. Fra la fine del 1998 e la fine del 2003, sono le abitazioni ad aver fatto registrare la crescita dei prezzi più accentuata, con un +50,8% (+34,1% a moneta costante), seguite a breve distanza da uffici +47,2% (+31,0%), negozi +45,2% (+29,1%) e capannoni industriali +37,4% (+22,2%). Un fenomeno nuovo pare essere costituito dalla crescita più accentuata dei prezzi nelle localizzazioni centrali rispetto a quelle periferiche, a differenza di quanto accaduto per buona parte degli anni ’90 quando furono le periferie a far registrare una migliore tenuta delle quotazioni degli immobili. Questi incrementi di valore pongono l’investimento immobiliare in Italia nettamente in testa nella competizione con gli impieghi alternativi, come risulta evidente dal confronto con l’investimento azionario che, in rapporto a cinque anni fa, esprime ancora, nonostante il buon risultato dell’ultimo anno, quotazioni medie inferiori di circa il 4% rispetto a quelle iniziali. La redditività del mattone Il rendimento totale degli immobili, ottenuto considerando non solo il guadagno in conto capitale ma anche il reddito derivante dalla locazione, è risultato pari, nella media dal 1992 (un periodo contrassegnato non solo dall’incremento dei prezzi ma anche da una fase di stabilità e flessione), al Nomisma, Iii° Rapporto 2003, Comunicato stampa, 19 Novembre 2003 2 9,1% per le abitazioni, all’8,8% per gli uffici, al 9,7% per i negozi ed al 12,2% per i capannoni industriali (quest’ultimo segmento dal 1995). Anche limitando il confronto alle dinamiche intervenute nel corso del solo 2003, l’investimento immobiliare dimostra ancora una volta la sua attrattività, in rapporto alle alternative, come si vede nella tabella seguente. Rendimenti a confronto nel 2003: Abitazioni (1) % 16,3 Uffici (1) 15,2; Negozi (1) 16,7; Capannoni industriali (1) 15,2; Azioni 16,4; Azioni fondi immobiliari quotati 11,6; Oro 6,2; Titoli di Stato - Bot a 3 mesi 2,2; Depositi su conto corrente 0,9. (1) Rendimenti totali lordi dati dalla somma algebrica della variazione in conto capitale e del rendimento locativo. Fonte: Nomisma e fonti varie. L’ipotesi, da alcuni avanzata, che la possibile ripresa economica possa spiazzare il mercato immobiliare, deviando i flussi finanziari che oggi lo interessano verso la Borsa , non sembra trovare riscontro, almeno negli andamenti più recenti. Nell’ultimo anno, ad esempio, la Borsa ha addirittura battuto l’immobiliare, ma ciò non ha impedito all’immobiliare di proseguire il trend di crescita che lo sta caratterizzando da alcuni anni. Tali considerazioni risultano ben più evidenti osservando i dati relativi ai due anni che vanno dalla seconda metà del 1999 alla seconda metà del 2001, quando prima si gonfiò e poi si sgonfiò la “bolla” della new economy. In tale arco temporale non si notano, infatti, particolari correlazioni con il contemporaneo sviluppo del mercato immobiliare, caratterizzato da una progressiva ripresa delle quotazioni, per nulla influenzata dagli accadimenti borsistici. Andamento dei prezzi delle abitazioni e del Numtel nel periodo ottobre 1999 – ottobre 2001

 

Ott. 99/mag. 00

Magg. 00/ott. 00

Ott. 00/ mag. 01

Mag. 01/ott. 01

Numtel

+606,7%

-33,7%

-41,1%

-44,7%

Abitazioni

+3,5%

+3,6%

+4,8%

+3,8%

Fonte: Nomisma e Borsa. 
L’indice Numtel raggiunse il suo massimo nel marzo 2000 con un incremento, in poco più di 5 mesi del 1.304,2%, per poi rientrare prontamente ai valori dai quali era partito. La crescita del settore immobiliare sembra, dunque, poter convivere con il buon andamento della Borsa e, più in generale, degli impieghi alternativi. Tale osservazione costituisce una prospettiva favorevole per l’imminente varo di numerosi nuovi fondi di investimento immobiliare. Dal valore attuale del patrimonio complessivo dei fondi di circa 4 miliardi di euro, si potrebbe, infatti, arrivare nel corso 2004 ad una massa addirittura doppia, nell’ordine degli 8 miliardi di euro. I prezzi medi raggiunti attualmente dalle abitazioni pongono, tuttavia, il problema della loro sostenibilità, soprattutto in rapporto al reddito delle famiglie. Su questo punto si può considerare che: 1- al netto dell’inflazione, i prezzi medi attuali delle abitazioni sono sostanzialmente uguali a quelli registrati all’inizio degli anni ’90; 2- in termini di potere d’acquisto, ovvero considerando l’incremento del reddito delle famiglie nell’ultimo decennio, i prezzi medi delle abitazioni sono, ancora oggi, inferiori di circa sei punti percentuali a quelli del 1992; 3- il costo dell’indebitamento per accendere un mutuo per l’acquisto della casa è attualmente ai livelli più bassi mai raggiunti in passato. Per tali motivi non si ritiene che un vero e proprio problema di sostenibilità si possa ancora porre. Inoltre non emerge alcuna contrazione della domanda nonostante i segnali di rialzo dei tassi di interesse a medio-lungo termine, anzi ben il 7% delle famiglie italiane dichiara di avere intenzione di acquistare una casa nei prossimi 12 mesi. Resta comunque vero che i prezzi delle case hanno raggiunto in alcuni casi livelli elevatissimi. Si pensi a Milano o a Roma, dove si segnalano casi di abitazioni che hanno toccato quotazioni nell’ordine dei 20 mila euro per metro quadrato di superficie, ma dove la gran parte del mercato è però costituita da abitazioni con prezzi ben più contenuti, dal momento che gli immobili in localizzazioni centrali o di pregio rappresentano una quota inferiore al 10% delle compravendite. In tali città circa il 60-70% delle abitazioni compravendute risulta avere prezzi medi per metro quadrato inferiori ai 2.500 euro, per dimensioni normalmente minori di 90 mq, con valori totali quindi concentrati nella fascia da 100 a 200 mila euro. Anche nel mercato della locazione di abitazioni i canoni parrebbero aver subito, nell’arco ultradecennale che va dal 1992 ad oggi, aumenti non dissimili, anche se più contenuti, rispetto a quelli dei prezzi. La variazione nominale risulta essere stata del +36,5%, a cui corrisponde un calo in termini reali del 2,3% ed ovviamente un livello ancora più contenuto in rapporto al potere d’acquisto di redditi nel frattempo cresciuti. Le prospettive Il rasserenamento del quadro macroeconomico, con una contenuta ripresa degli investimenti e dei consumi, associato a tassi di interesse sostanzialmente stabili, induce a ritenere che lo sviluppo del mercato immobiliare italiano si manterrà elevato anche nel corso del prossimo anno, anche se i valori degli immobili non dovrebbero aumentare con l’intensità registrata nel recente passato. Mentre per il comparto abitativo si prevede un aumento medio dei prezzi di poco superiore al tasso di inflazione, fra gli immobili d’impresa spiccano le prospettive di crescita del settore commerciale, peraltro più penalizzato negli anni scorsi rispetto alla dinamica osservata per il settore residenziale.

IL PRESIDENTE DELL’ENAC ANNUNCIA INIZIATIVE PER L'AEROPORTO DI BOCCADIFALCO
Roma, 24 novembre 2003 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Prof. Vito Riggio, ha annunciato l’avvio di iniziative volte al rilancio dell’aeroporto di Palermo – Boccadifalco, attraverso un progetto di riqualifica finalizzato ad aprire la pista di volo al traffico dell’aviazione generale realizzando, nel contempo, le infrastrutture necessarie a fare di Boccadifalco un polo di attività nel settore dell’aviazione

LA SVIZZERA PIÙ VICINA CON I NUOVI COLLEGAMENTI FLYBABOO DALL’AEROPORTO MARCO POLO DI VENEZIA
Venezia, 24 novembre 2003 - Dal 21 novembre, volare da Venezia a Ginevra e a Lugano sarà più facile ed economico grazie alla compagnia aerea Flybaboo. Il vettore elvetico effettuerà collegamenti tra Venezia, Lugano e Ginevra 3 volte alla settimana per passare poi, con il nuovo anno, a una frequenza di cinque voli settimanali. Flybaboo è una compagnia aerea creata di recente, con capitale svizzero, sede a Ginevra e con un gruppo di giovani e dinamici manager. Nuova anche la filosofia che la ispira: grande ricercatezza della sicurezza in volo, aeromobili confortevoli, essenzialità dei servizi e delle procedure per l’acquisto dei biglietti sono le caratteristiche che contraddistinguono questa compagnia di voli a basso costo che sta già ottenendo un grande successo. E’ solo dal 3 novembre, infatti, che la compagnia elvetica ha iniziato ad operare con voli giornalieri tra Ginevra e Lugano effettuati da confortevoli aerei di tipo Dash8-300 da 50 posti. Lo stesso tipo di aeromobile sarà ora impiegato per effettuare i voli da e per Venezia. Le tariffe di sola andata, comprensive di tasse aeroportuali e spese amministrative, partono da 49 euro, per raggiungere Lugano, e da 69 euro per volare su Ginevra. Le prenotazioni potranno essere effettuate on-line sul sito internet della compagnia www.Flybaboo.com  o chiamando il call center al numero 0041 848 445 445. Personale di lingua italiana sarà pronto a rispondere a ogni vostra richiesta di informazione.

CONFINDUSTRIA, PARTE LA "SETTIMANA DELLA CULTURA D'IMPRESA" NELLA SECONDA EDIZIONE 40 EVENTI IN TUTTA ITALIA E LA FIRMA DELLA CONVENZIONE CON IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI
Roma, 24 novembre 2003 – Con quaranta eventi programmati in tutta Italia, un premio, la firma di una importante convenzione con il ministero dei Beni Culturali e un convegno dedicato al mecenatismo e all'imprenditorialità, parte domani la seconda edizione della "settimana della cultura d'Impresa", un'iniziativa che coinvolge l'intero sistema Confindustria fino al 29 novembre prossimo, e che intende dimostrare con casi concreti come, uscendo dalla logica della sponsorizzazione una tantum e del mecenatismo fine a se stesso, la cultura possa aiutare le aziende ad accrescere la propria competitività, a creare opportunità di sviluppo, a diventare, anche, un importante volano per la creazione di nuovi posti di lavoro. Favorire la diffusione dei valori della responsabilità sociale, promuovere l'impegno delle imprese a sostegno del patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico del Paese, ma nello stesso tempo sottolineare, anche, il contributo decisivo dell'esperienza privata nella valorizzazione delle risorse culturali, è il filo rosso che unirà idealmente le manifestazioni organizzate dalle associazioni industriali dal 21 al 29 novembre, in un percorso che si snoda da Milano a Catanzaro, da Cuneo a Cosenza, da Venezia e Treviso fino a Bari. Ad aprire il sipario della settimana della cultura sarà, lunedì 21, al teatro Goldoni di Firenze, il Premio Impresa e Cultura (ex Premio Guggheneim), un riconoscimento alle aziende che nel corso dell'anno hanno realizzato il miglior progetto imprenditoriale a sfondo culturale, spesso accompagnato da un impegno strategico e continuativo nell'investimento in cultura. Appuntamento centrale della manifestazione settimanale, il convegno "Mecenatismo e Imprenditorialità", che avrà luogo mercoledì 26 in Confindustria, a Roma, e al quale partecipano tra gli altri Giuliano Urbani, ministro per i Beni e le Attività culturali, il presidente di Confindustria Antonio D'amato, il presidente di Assolombarda Michele Perini e il presidente del Sistema Moda Italia Vittorio Giulini. Al termine dell'evento Confindustria e Ministero firmeranno la convenzione per la tutela e la conservazione dei Beni e delle Attività Culturali e per lo sviluppo dell'imprenditoria culturale. L'intesa promuove, tra l'altro, un progetto pilota di sviluppo integrato del polo turistico del Golfo di Napoli che si svilupperà in un unico sistema archeologico-culturale lungo la fascia costiera che va dai Campi Flegrei fino alla Penisola Sorrentina. Numerose sono le mostre e visite guidate, organizzate in collaborazione con Museimpresa, che ripercorrono esperienze imprenditoriali di successo: dai musei imprenditoriali delle Manifatture Ginori, alle acciaierie Dalmine, dal museo della Ducati, a quello della Zucchi o della Rossi calzature d'autore e di Salvatore Ferragamo. Ampio spazio viene inoltre dedicato al confronto di idee. Il 24 novembre l'Associazione degli Industriali di Catanzaro inviterà la comunità a discutere al forum "Investire in cultura: Risorse per lo sviluppo economico e sociale". Assolombarda, il 27 novembre, richiamerà l'attenzione sulla "Parola degli oggetti" attraverso la presentazione di manufatti conservati in musei e archivi di impresa, e la proiezione di cortometraggi prodotti per le imprese da firme note del cinema. A Torino, invece, il 22 novembre, l'Unione Industriali si confronterà su "Valori ed Etica dell'Impresa", mentre a Bari il 25 novembre verrà presentato il progetto per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica "Cittadella Mediterranea della Scienza".

AL VIA IL BENCHMARKING 2004 DEL CUSTOMER MANAGEMENT FORUM: “CRM, MIGLIORARE LE PERFORMANCE E LA RELAZIONE CON IL CLIENTE”
Milano, 24 novembre 2003 – Al giorno d’oggi la gestione della relazione con il cliente assume un ruolo strategico per far fronte a situazioni mutevoli e a bisogni sempre più complessi. Le organizzazioni hanno due grandi fonti di vantaggio competitivo: l’abilità di conoscere i clienti e quella di trasformare la conoscenza in azioni e strategie più velocemente dei competitors. Le strategie di Crm puntano proprio a potenziare e personalizzare la relazione con il cliente, gestire e condividere la conoscenza, guadagnare customer share e conservare i clienti acquisiti. Le strategie di Crm richiedono, inoltre, un attento controllo dei ritorni e della profittabilità degli investimenti e il monitoraggio di indicatori quali-quantitativi. È in questo scenario che si inserisce la Iv ricerca di Benchmarking del Customer Management Forum “Crm - migliorare le performance e la relazione con il cliente”, promossa da Irso (Istituto di Ricerca Intervento sui Sistemi Organizzativi) e Butera e Partners, con la collaborazione di Vodafone-omnitel, Inps, Poste Italiane, Intouch (Gruppo Europ Assistance) e Delos (Gruppo Getronics). Il Benchmarking 2004 si rivolge a tutte quelle Aziende che intendono adottare o hanno adottato un approccio al business centrato sul cliente. Il questionario si compone di quattro parti, con livelli di complessità differenti, alle quali possono accedere Aziende con gradi di sviluppo del Customer Relationship Management (Crm) diversi. Inoltre si prefigge di disegnare il trend dell’organizzazione e della gestione del Customer Care in Italia, usando come “storico” i risultati delle precedenti ricerche che hanno visto partecipare più di 160 Imprese e Amministrazioni Pubbliche per un totale di 245 Contact Center attivi che corrispondono al 30% delle postazioni installate in Italia. La partecipazione all’attività di Benchmarking del Customer Management Forum è gratuita e si rivolge a tutte le Aziende italiane che hanno investito in Crm e Customer Care o semplicemente hanno cominciato ad affrontare il tema del Crm. L’attività si configura come un’opportunità di incontro e confronto per le Aziende e per la comunità professionale che si occupa di Customer Care. Il questionario si compone di 4 Sezioni compilabili in base al grado di sviluppo del Crm all’interno dell’Azienda. A. Informazioni generali sull’Azienda; B. Il Customer Relationship Management (Crm); C. Il Customer Care; D. Il Contact Center. Per la particolare natura del tema affrontato (lo sviluppo del Crm e Customer Care secondo un approccio che coinvolge più funzioni aziendali) si prega di collaborare con le altre Direzioni aziendali per rispondere ad alcune domande del questionario. La compilazione del questionario rappresenta per i partecipanti un’ottima opportunità per riflettere sulle proprie strategie e sul loro impatto sulle performance di ciascuna direzione e di tutta l’Azienda. Per le Amministrazioni e gli Enti Pubblici è stato creato un questionario ad hoc in grado di rilevare i temi del Citizen Relationship Management in ambito pubblico. Il questionario è scaricabile nell’area Benchmarking del sito www.Customermanagementforum.it  I dati rilevati verranno utilizzati esclusivamente per l’attività di Benchmarking e verranno riportati in forma anonima sul report di sintesi. A tutti i partecipanti verrà fornito il report sintetico, contenente i principali risultati sulle nuove tendenze in atto nella realtà italiana. Il questionario dovrà essere inviato presso la sede di Roma entro il 15 dicembre 2003. Per qualsiasi informazione o chiarimento contattare lo staff di progetto (Irso-butera e Partners, via Maria Cristina 2, 00196 Roma; tel: 06/32651959; fax: 06/3203292; e-mail: info@customermanagementforum.It ). I risultati saranno presentati e discussi con tutti i partecipanti al Benchmarking in occasione del Convegno annuale del Customer Management Forum “Crm - migliorare le performance e la relazione con il cliente” (Roma, 26 e 27 febbraio 2004) e a Voicecom 2004.

BREMBO : CALENDARIO EVENTI SOCIETARI PER L'ANNO 2004
Curno, 24 novembre 2003 - Brembo comunica il calendario delle date relative ai principali eventi societari previsti per l'anno 2004: 13 febbraio C.d.a. - Relazione 4° trimestre 2003; 22 marzo C.d.a. - Progetto di bilancio 2003 e proposta di dividendo; 26 aprile Ore 11.00 - Assemblea Ordinaria a Curno, sede sociale - Prima convocazione; 14 maggio C.d.a. - Relazione 1° trimestre 2004; 30 luglio C.d.a. - Relazione 2° trimestre 2004; 23 settembre C.d.a. - Relazione Semestrale al 30.6.2004; 12 novembre C.d.a. - Relazione 3° trimestre 2004.

R.C.AUTO: ENNESIMA SCONFITTA PER LE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE ANCHE IL GIUDICE DI PACE DI BOLOGNA CONDANNA L’ASSICURAZIONE ALLA RESTITUZIONE DEL 20% DEL PREMIO PAGATO DALL’ASSICURATO
Bologna, 24 novembre 2003 - L’intesa Consumatori attraverso la Federconsumatori di Bologna ottiene ancora una volta una importante sentenza dal Giudice di Pace, che riconosce il diritto dell’assicurato al rimborso del 20% del premio pagato per la R.c. Auto. La sentenza è relativa ad una causa radicata dopo l’entrata in vigore del famigerato decreto salva-compagne. Come noto, è stato ampiamente accertato, sia in sede amministrativa che giudiziale, che alcune compagnie di assicurazione, negli anni dal 1995 al 1999, hanno creato un “cartello” la cui conseguenza è stato un aumento ingiustificato delle tariffe R.c.auto pari a circa il 20% del premio pagato. I cittadini assicurati hanno iniziato a richiedere la restituzione del 20% dei premi pagati, ma le compagnie, d’accordo con il governo, hanno risposto con il decreto soprannominato, non a caso, salva compagnie. Con quel decreto, il governo e le compagnie di assicurazione hanno tentato di rendere più difficile l’accesso alla giustizia per consumatori. In particolare, governo e compagnie di assicurazione hanno cercato di impedire ai propri assicurati di ottenere rapide sentenze di restituzione delle somme indebitamente pagate. Nonostante il decreto, la nostra associazione ha promosso una serie di cause pilota nei vari territori. La sentenza in questione rappresenta la prima sentenza in Emilia Romagna sul caso R.c. Auto dopo l’approvazione del decreto salva compagnie. Il giudice, nel condannare l’assicurazione Fondiaria-sai alla restituzione del 20% del premio pagato ed alla rifusione delle spese legali, ha dichiarato che la decisione, da prendersi secondo equità, si è basata su principi di diritto.  

CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO ARMA VINCENTE CONTRO LA CONTRAFFAZIONE
Milano
, 24 novembre 2003 - 250 miliardi di dollari: è il giro d’affari mondiale annuo della contraffazione commerciale, un mercato che aumenta in Europa a ritmi sostenuti (+900% nel periodo 1998-2001). E’ quanto è emerso dall’incontro “Certificazione di prodotto: una garanzia per il consumatore e il mercato”, organizzato da Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine), Uni e Icim in collaborazione con Assolombarda. Dall’incontro è emerso che nel 2001 gli articoli contraffatti alle frontiere dell’Unione Europea sono stati circa 95 milioni, per un valore che si stima in circa 2 miliardi di euro. La perdita stimata di posti di lavoro si colloca intorno alle 200.000 unità, con una perdita di gettito fiscale nei paesi Ue che è valutata intorno ai 16 miliardi di euro l’anno. In Italia, in particolare, si stima una perdita di 40.000 posti di lavoro all’anno e una riduzione del 13% delle entrate fiscali e del 23% del gettito Iva. Il fenomeno ha assunto proporzioni tali da indurre l’Unione Europea ad elaborare una proposta di direttiva sull’armonizzazione delle misure legali e pratiche per combattere la contraffazione all’interno dell’Ue. Le associazioni di categoria presenti all’incontro hanno intanto invitato le aziende, specie quelle di piccole e medie dimensioni, a prendere in considerazione lo strumento della certificazione di prodotto come un’opportunità, un investimento finalizzato ad aumentare la loro competitività, e non solo come un aggravio economico come talvolta accade. E’ solo attraverso la certificazione, infatti, che le imprese possono comunicare al mercato la conformità dei loro prodotti a specifiche norme di qualità e sicurezza riconosciute a livello europeo. Ed è quindi attraverso questo strumento che i consumatori possono ritenersi tutelati di fronte a possibili anomalie dei prodotti che, nei casi più gravi, possono arrivare a metterne in pericolo la stessa incolumità. Secondo il presidente Anima Savino Rizzio, “è giunto ormai il momento di valutare il positivo contributo che può offrire la certificazione del prodotto ad un mercato dove la qualità è diventata essenziale per far fronte alla concorrenza dei paesi extraeuropei e per fornire adeguate garanzie ai consumatori, seguendo l’esempio di altri paesi, come Regno Unito, Germania e Francia. E’ inoltre necessario lavorare per creare e consolidare anche nel nostro Paese una cultura dei consumatori nella scelta di prodotti sicuri e di qualità, caratteristiche che la certificazione è oggi in grado di garantire”. Dello stesso avviso il presidente di Assolombarda Michele Perini secondo il quale: “La certificazione di prodotto può essere uno strumento non trascurabile per la lotta contro la contraffazione. L’ente certificatore ha infatti la volontà, la capacità e i mezzi per operare questi controlli sul mercato che consentano di individuare i beni contraffatti. Ma è altrettanto importante che si crei nel consumatore una cultura della qualità e della sicurezza dei prodotti, affinché i consumatori possano orientarsi ad acquistare prodotti a norma e certificati, e premiando i produttori e i distributori più attenti a queste esigenze”.

IL PREMIO “CREDERE NEL FUTURO” IDEATO DA BANCA INTERMOBILIARE A GIANNI GIORDANO VICEPRESIDENTE DELLA GIORDANO VINI
Milano, 24 novembre 2003 - Il premio “Credere nel futuro”, pensato da Banca Intermobiliare per sottolineare l’impegno di personaggi nell’ambito della comunicazione, dell’economia, dello sport e della ricerca, dopo il giornalista Aldo Cazzullo, è stato assegnato a Gianni Giordano - vicepresidente della Ferdinando Giordano - azienda leader in Italia nella vendita diretta di vino L’ambito riconoscimento, un Jeroboam di dolcetto “Cursalet” con etichetta realizzata per l’occasione da Ugo Nespolo, è stato consegnato nei giorni scorsi a Gianni Giordano, durante una cena svoltasi a Cuneo, direttamente dall’artista e da Stefano Piantelli, direttore commerciale di Banca Intermobiliare. L’istituto di credito torinese ha scelto di premiare Gianni Giordano per la categoria “economia” come imprenditore che ha sempre cercato di focalizzare lo sviluppo aziendale spaziando dalla ricerca tecnologica alla qualità del prodotto, dal rispetto dell’ambiente alla crescita culturale delle risorse umane che operano in azienda. La metodologia di Gianni Giordano, la sua costanza e la visione strategica, lo pongono sicuramente tra i giovani imprenditori all’avanguardia ed in grado di cogliere tutte le opportunità che il mercato offre. La Giordano infatti, rappresenta una realtà caratterizzata da un forte dinamismo che investe per crescere. Una crescita non solo di fatturato (nel 2002 ha registrato una crescita del 6,6%, raggiungendo i 96,1 milioni di Euro) ma anche nell’export, con una presenza ormai consolidata nei mercati internazionali, in particolare in Germania, in Svizzera, in Gran Bretagna ed in Olanda. Hanno partecipato alla serata numerosi esponenti del mondo imprenditoriale dell’area cuneese che si sono confrontati con gli esperti di Banca Intermobiliare, sulle prospettive di ripresa e sui progetti per il futuro, perché “credere nel futuro” non è soltanto un titolo, ma soprattutto una persona, un professionista in crescita.
 

MAP: FORUM EUROPEO DEL TURISMO VENEZIA-ABANO TERME 28-29 NOVEMBRE 2003
Roma, 24 novembre 2003 - Il 28 e 29 novembre 2003, avrà luogo ad Abano-montegrotto Terme e a Venezia, il Forum europeo del turismo 2003, uno dei grandi eventi del semestre di presidenza italiano dell’Unione europea. Nel corso del Forum verranno affrontati i principali temi riguardanti lo sviluppo del turismo in Europa, come il problema della fiscalità, la valutazione dei provvedimenti di impatto sulle imprese e la promozione comune dell’Europa. Il Forum riunirà rappresentanti dell’industria turistica, della società civile, delle istituzioni europee, delle autorità nazionali e regionali responsabili delle politiche del turismo, di organizzazioni internazionali. Nel corso delle due giornate del Forum interverranno, tra gli altri, il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, il ministro irlandese del Turismo John O’ Donoghue, il Commissario europeo per le imprese Erkki Liikanen, il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi, il vicepresidente del Parlamento europeo James Provan, il presidente del Cnel Pietro La Rizza , il coordinatore nazionale degli assessorati regionali al turismo Gianni Plinio, il presidente della commissione “politica di coesione territoriale” del Comitato delle Regioni Raffaele Fitto, il segretario generale dell’Organizzazione mondiale del turismo Francesco Frangialli.
Infolink: www.Forum.abanomontegrotto.it

LAVORO: A CONFRONTO SULLE COMPETENZE ICT PER LA FORMAZIONE E LA CRESCITA PROFESSIONALE
Milano, 24 novembre 2003 – Avrà luogo a Milano, giovedì 27 novembre, dalle 10 alle 13.30 a Palazzo Turati (Via Meravigli 9/b), il Convegno “Certificazione delle competenze Ict, formazione e crescita professionale in Europa”, organizzato da Ifoa (Centro di Formazione e Servizi delle Camere di Commercio) in collaborazione con Assinform (Associazione delle aziende di informatica e telecomunicazioni aderente a Confindustria). Sarà l’occasione per conoscere e dibattere i risultati del progetto Europrofiles, finanziato dalla Commissione Europea, concluso da poco, e ritenuto fra i più importanti per la conoscenza delle professioni legate all’informatica e alle telecomunicazioni (Ict). Grazie alla collaborazione di aziende, associazioni, agenzie lavoro e istituzioni di tre paesi (Italia, Francia, Regno Unito), il progetto ha permesso di tracciare la mappa delle competenze professionali richieste in Europa per le figure chiave, e di definire i percorsi formativi per un riconoscimento sovranazionale delle qualifiche. E’ destinato a orientare le scelte di aziende, formatori e istituzioni del mondo del lavoro. *** I lavori saranno aperti da Renzo Ruffini, Direttore Generale dell’Assessorato alla Formazione Professionale della Regione Lombardia, e da Federico Barilli, Direttore di Assinform. Parteciperanno Alessandro Musumeci, Direttore Generale Innovazione Tecnologica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Donatella Piatto della Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali della Commissione Europea; Francesco Mancuso, della Federazione Formazione e Ricerca Cgil; Primo Gonzaga, Direttore Operativo di Ifoa; Franco Frigo Responsabile Formazione Continua in Isfo. Concluderà Massimo Giupponi, Direttore dell’Agenzia per il Lavoro della Regione Lombardia. La partecipazione è gratuita. E’ però necessario comunicare la propria adesione alla Segreteria del Convegno (tel 0258304141; email assinform@assinform.It . Le iscrizioni saranno accettate sino a disponibilità dei posti.

BIODIESEL: UN’OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER IL MONDO AGRICOLO E INDUSTRIALE
Milano, 24 novembre 2003 – Gli attori della filiera del biodiesel si sono riuniti il 20 di novembre in un convegno per tracciare gli scenari futuri del combustibile energetico di origine vegetale. L’iniziativa, “Biodiesel: scenari e opportunità per lo sviluppo di una filiera nazionale. Aspetti economici ed ambientali”, promossa da Regione Lombardia, Direzione Generale Agricoltura e Cti, Comitato Termotecnico Italiano Energia Ambiente, all’interno del programma nazionale Probio, ha visto come protagonisti le istituzioni e gli operatori di tutta la filiera, dalle associazioni agricole all’industria di trasformazione. Il biodiesel può oggi essere considerato un prodotto ampiamente testato in tutto il mondo e la sua applicazione vede numerose opportunità in molteplici settori, dall’utilizzo negli impianti termici alla combustione per i motori da trazione. È un combustibile ecocompatibile, ma soprattutto rinnovabile, che trova impiego in un’ampia gamma di settori con riflessi positivi sull’ambiente. Paolo Baccolo, Direttore Generale Agricoltura della Regione Lombardia, durante il suo intervento di apertura che, ricordando un convegno sullo stesso argomento tenutosi un anno fa, ha precisato come la Regione Lombardia sia sempre attenta all’utilizzo delle fonti rinnovabili e del biodiesel in particolare. Baccolo ha sottolineato l’importanza dei biocombustibili non solo per l’ambiente ma anche per il mondo agricolo e industriale: “Il biodiesel rappresenta oggi un’opportunità per tutta la filiera, e proprio per questo la Regione Lombardia si è impegnata a collaborare e sostenere tutti gli attori coinvolti perché si creino le condizioni per lo sviluppo del settore”. Il Direttore Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha in particolar modo insistito sulla multifunzionalità dell’azienda agricola che porta l’agricoltore ad responsabile di scelte che hanno forti ripercussioni lungo tutta la filiera. Ha ribadito inoltre come per consentire una redditività sostenibile le colture energetiche debbano essere supportate da tecniche agronomiche intensive e non estensive: quindi olio vegetale coltivato su terreni fertili e non marginali. Anche Mario Vigo, Presidente dell’Unione Provinciale degli Agricoltori di Milano e Lodi, intervenuto in qualità di moderatore del convegno, ha sottolineato il valore dei combustibili di origine vegetale: “Il biodiesel è una partita importante per l’ambiente, l’industria e i cittadini. Purtroppo a livello sovranazionale non c’è oggi un adeguato sostegno. Mi sarei infatti aspettato, continua il Presidente, una maggiore spinta da parte delle istituzioni europee, soprattutto oggi che possiamo contare su una maggiore sensibilità e consapevolezza dei cittadini”. Le potenzialità del biodiesel, da un punto di vista energetico e ambientale, sono state presentate da Giovanni Riva, Segretario generale del Cti Energia e Ambiente, e nel ricordare che i combustibili di origine vegetale sono una valida alternativa al gasolio e possono essere utilizzati sia nei motori a trazione sia nelle caldaie, ha chiarito che: “il biodiesel, se confrontato con il gasolio, è energeticamente più vantaggioso, è un combustibile rinnovabile e produce dal 38 al 68% in meno di emissioni di Co2. Infatti, evidenzia Riva, si evita di emettere 2,4 kg di anidride carbonica per litro di gasolio sostituito con il biocombustibile, e oggi è un aspetto che non possiamo trascurare soprattutto in considerazione della rilevanza che assumono i cambiamenti climatici e gli impegni che ci siamo assunti nel rispetto del Protocollo di Kyoto”. Il ruolo degli agricoltori assume un ruolo fondamentale in tutto il processo, perché alla base della filiera, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), le associazioni di categoria, hanno esposto le problematiche del settore e le implicazioni connesse alla nuova politica agraria comunitaria, che impone nuovi vincoli con conseguenti oneri economici e organizzativi per gli operatori agricoli. Carla Donnini, Responsabile Uffico Seminativi della Confederazione Italiana Agricoltori ha fatto un esauriente quadro della situazione attuale e delle prospettive future dell’agricoltura europea e Italiana. Ha descritto la nuova Pac (Politica Agricola Comunitaria) parlando di disaccoppiamento e del contributo di 45 euro/ettaro ben accetto, ma basso, di superfici ammissibili insufficienti a coprire le reali esigenze e di distribuzione di fondi comunitari che vede l’Italia fortemente penalizzata. L’impossibilità pratica, dovuta alla mancanza di mercato, di destinare la quota di soia prevista per le destinazioni non food e un confronto con la situazione tedesca dove non esistono distinzioni tecniche ed economiche tra produzioni food e no food è stato l’ulteriore spunto per evidenziare le carenze di un sistema, quello nazionale, che deve essere sicuramente rivisto. Claudio Raddino, Servizio Mezzi Tecnici e Qualità della Direzione Ambiente e Sviluppo Rurale della Confagricoltura ha evidenziato come, nella politica energetica comunitaria, ci sia posto anche per le aziende agricole: la direttiva 2001/77/Ce che promuove la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è sicuramente uno strumento importante che va utilizzato anche nel settore primario. Ha fornito un’ulteriore conferma agli indirizzi della Politica Agricola Comunitaria che parla di disaccoppiamento e di contributi. Si è inoltre soffermato sui punti di attrito tra industria e agricoltura: il prezzo di acquisto/vendita dei semi oleaginosi. Terminale della filiera del biodiesel è l’industria di trasformazione che per voce di Claudio Rocchietta, Presidente di Assobiodiesel, che ha fatto presente i passi avanti del settore in termini di qualità e rendimenti dei biocombustibili, ma ha anche ricordato che per avere un biodiesel di elevate prestazioni e adatto ai moderni motori, sempre più sofisticati, ci vorrebbe almeno il 50% di colza. Rocchietta, poi ha invocato maggiore collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nella filiera: “Oggi assistiamo a una frammentazione degli sforzi volti allo sviluppo del settore, ha detto Rocchietta, quello di cui attualmente la filiera necessita è una maggiore sinergia e coordinamento tra tutte le parti chiamate in causa per evitare che le già scarse risorse a disposizione per il biodiesel vengano sperperate senza così ottenere proficui risultati”. Dello stesso parere è anche Vittorio Bartolelli, di Itabia, che ha indicato nel contributo di 45 euro per ettaro un seppur piccolo passo avanti della Comunità europea verso un sistema sicuramente più favorevole alle oleaginose di quanto non lo fosse prima, anche se le modalità di assegnazione (è ammesso sul terreno fertile ma non sul setaside) lascia oltremodo perplessi. Non vede comunque nessun problema ad allargare il mercato anche ad est dove sicuramente le produzioni agricole potrebbero fornire materia prima a basso costo, lasciando all’azienda agricola nazionale altri compiti e funzioni pur sempre in materia di energia rinnovabile e di produzioni non alimentari. Bartolelli ha poi ricordato che “l’Accordo volontario sui biocombustibili a livello nazionale è da due legislature che attende la firma del Ministro dell’Agricoltura. Tuttavia i progressi fatti nel settore non sono pochi, le prospettive di sviluppo sono buone e un segno in questa direzione arriva dalla riforma fiscale che prevede per i biocombustibili un sistema di detassazione”.

NASCE ANTARES, IL TELESCOPIO SOTTOMARINO A CACCIA DI NEUTRINI COSMICI NEL MEDITERRANEO PARTECIPANO AL PROGETTO 200 RICERCATORI, OLTRE 40 QUELLI ITALIANI
Roma, 24 novembre 2003 – E’ stata inaugurata il 18 novembre a La Seyne-sur -mer, vicino Tolone, la stazione Antares, un avanzato rivelatore di neutrini cosmici di alta energia, nato dalla collaborazione italo-francese, in particolare, tra l'Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), il Cea (Commissariat à l'energie atomique) e il Cnrs (Centre national de la recherche scientifique). Alla cerimonia parteciperanno il Ministro delegato alla Ricerca e alle nuove tecnologie francese, Claudie Haigneré, il Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Guido Possa, ed Enzo Iarocci, presidente dell'Infn. Sono nel complesso 200 i ricercatori coinvolti nella realizzazione del telescopio, provenienti da 14 laboratori pluridisciplinari europei. Nutrita la rappresentanza dell'Infn, che ha prestato al progetto oltre 40 dei suoi ricercatori, diretti da Carlo De Marzo. Avviato sette anni fa con l'obiettivo di costruire un apparato per rivelare neutrini cosmici di altissima energia, il progetto Antares (Astronomy with a Neutrino Telescope and Abyss Enviromental Research) consentirà in un primo momento di osservare circa 2000 neutrini all'anno, prodotti in gran parte da stelle lontane. Il loro studio fornirà informazioni sulle proprietà fondamentali di queste particelle. La stazione avrà anche funzioni di osservatorio sottomarino multidisciplinare: sarà infatti dotata di sonde di temperature e salinità, correntometri, rivelatori di bioluminescenza e sismografi. Spiega il Viceministro Guido Possa: "Antares è il frutto di una cooperazione internazionale di grande rilievo scientifico. La nostra partecipazione al progetto conferma l'efficacia della collaborazione tra Italia e Francia, come già avvenuto per la realizzazione di Virgo, il rilevatore di onde gravitazionali presentato a Cascina, vicino Pisa, nel luglio scorso. Il nostro governo guarda con favore a sinergie bilaterali di questo tipo, con l'obiettivo di contribuire in maniera fattiva alla creazione dell'European Research Area". Antares, attualmente in costruzione, sarà immerso nel 2006. Rappresenta la prima tappa verso la costruzione di uno strumento più potente, che coprirà un volume di circa 1 km³ e permetterà uno studio preciso dell'universo per mezzo dei neutrini. Nella calotta polare del Polo Sud è invece in corso la costruzione di un altro telescopio, Icecube: l'obiettivo sarà quello di studiare il cielo dell'emisfero nord.

DALL'OSSERVATORIO PREZZI DEL COMUNE E DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO: FRUTTA E VERDURA: I COSTI DEL FRESCO AUMENTANO I PREZZI ALL'INGROSSO DI FRUTTA (+3,5% ) E ORTAGGI (+19,3%) RISPETTO A NOVEMBRE 2002, INFERIORI GLI AUMENTI AL DETTAGLIO
Milano, 24 novembre 2003 - La dieta vegetariana corre il rischio di rincari. Per frutta e verdura crescono i prezzi all’ingrosso, ma il dettaglio tiene e l’aumento dall’anno scorso è limitato. Se in media i prezzi al dettaglio della frutta, rispetto a novembre del 2002 sono aumentati del 2,1%, i prezzi all'ingrosso hanno registrato una crescita maggiore (+3,5%). L'aumento maggiore per le mele (+16,9%), contro una crescita al dettaglio del 3,2%, seguono le pere (+16,8%all'ingrosso e +6,1% al dettaglio) e i limoni (+14,1% all'ingrosso; +4,2% al dettaglio). Il mercato milanese degli ortaggi vede una crescita dei prezzi all'ingrosso del 19,3%, rispetto al novembre 2002, e un aumento del 8,4% al dettaglio. Al primo posto l'aumento delle patate (+101,3% all'ingrosso e +20,7% al dettaglio), le zucchine (+57,2% all'ingrosso e +13,5% al dettaglio), i peperoni (+41% all'ingrosso e +13,5 al dettaglio), cipolle (+92,8% all'ingrosso e +25% al dettaglio), pomodori (+20,5% all'ingrosso e +2,3%). Emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio Prezzi del Comune e della Camera di Commercio di Milano. “A causa di una stagione difficile per i raccolti, –– ha dichiarato Renato Borghi vice Presidente dell’Osservatorio e membro di giunta della Camera di commercio – si registrano aumenti su frutta e verdura nel mercato all'ingrosso. Tuttavia, al momento, il commercio al dettaglio e la grande distribuzione, mantengono i prezzi allineati allo scorso anno. Pertanto gli effetti di questi aumenti non dovrebbero ricadere completamente sul prezzo finale pagato dai consumatori. L'osservatorio prezzi si impegna, come nel precedente anno di attività, ad una continua azione di monitoraggio dei prezzi, in particolare oggi dell'ortofrutta, al fine di garantire la correttezza e la trasparenza dei mercati, consolidando così sempre di più l'alleanza fra produttori, distributori e consumatori”. “L’osservatorio Prezzi del Comune e Camera di Commercio di Milano è stata la prima sede istituzionale in Italia che ha coinvolto il mondo imprenditoriale e consumeristico e attivato un confronto e una sensibilizzazione di tutte le categorie, – ha detto Roberto Predolin Presidente dell’Osservatorio e assessore al Commercio del Comune –. Tale ruolo è stato rafforzato con l'approvazione dello statuto che definisce compiti e obiettivi. I risultati finora conseguiti, in termini di iniziative attivate per migliorare la trasparenza e l’informazione del mercato sono stati significativi e il modello da noi sperimentato è stato seguito anche da altre realtà locali e nazionali, come l’Anci. Il lavoro dell’Osservatorio di Milano e di altri Osservatori locali che sono nati è stato riconosciuto dall'art. 23 del collegato alla legge finanziaria 2004, che valorizza l’esperienza degli Osservatori locali sui prezzi promossi da Camere di Commercio e Comuni. Per quanto riguarda i prezzi al consumo Milano si conferma una città con l’inflazione europea grazie anche al ruolo dell’Osservatorio”. Frutta e verdura: le scelte dei consumatori Il paniere domestico d'acquisto di frutta, nel mese di ottobre, si compone prevalentemente di mele (34%) e uva da tavola (23%). Seguono pere (18%), clementine (10%), arance (9%) e kiwi (3%). Quanto al paniere di ortaggi la scelta cade sulle patate (22%), pomodori (14%), finocchi (10%), cavolfiori (9%), melanzane e lattuga (7%), peperoni e zucchine (6%). Come vanno i prezzi delle materie prime L'indice generale delle materie prime in calo dell’1,6%, rispetto ad agosto 2003, sulla scia del comparto energetico. Energetici Il comparto degli energetici subisce una contrazione (-6,9%) mensile e (-11,5%) annuale. Il calo è da attribuire principalmente allo stagionale crollo della domanda dopo la cosiddetta "stagione delle benzine" in America (col finire del periodo delle ferie estive), accompagnata da una piccola crescita delle scorte americane nel mese di settembre. Metalli e varie industrie L'indice dei prezzi dei materiali d'uso industriale continua, in parte, a risentire della stagnazione economica. La voce "varie industrie" è rimasta invariata rispetto al mese di agosto (+0,3%), mentre registra una variazione tendenziale negativa (-12,9%) nel settembre 2002. Per le fibre continua la leggera ripresa dei prezzi della lana (+0,45% rispetto al mese di agosto) e del cotone (+1,2%) dopo un trend negativo a partire da inizio anno. Per quanto riguarda il cotone, la scarsa produzione australiana e la riduzione delle stime sul raccolto statunitense e cinese sono i fattori principali che hanno guidato il modesto incremento rispetto allo scorso mese. Alimentari Il comparto degli alimentari presenta, in generale, un andamento dei prezzi al rialzo nel mese di settembre (tranne i grassi -0,7% rispetto al mese di agosto). In particolare, il prezzo delle carni registra una forte variazione positiva mensile (+10,8%), mentre su base annua vi è una contrazione del 16,3%.
Per i cereali osserviamo un incremento mensile del 3,3%.

LE PERE IGP DELL'EMILIA-ROMAGNA
Bologna, 24 novembre 2003 - L'Emilia-Romagna è la culla europea della produzione delle pere. Oggi la qualità delle pere prodotte in questa regione è attestata dal marchio Igp (Indicazione Geografica Protetta), un riconoscimento dell'Unione europea che garantisce provenienza e tipicità, metodi di coltivazione, qualità e sistemi di controllo. A decretare il successo del progetto che da due anni ruota attorno alla valorizzazione della pera Igp dell'Emilia Romagna bastano alcuni dati recentemente riferiti dal Presidente del Consorzio Piergiorgio Lenzarini. Da questa campagna il Consorzio di Tutela della Pera dell'Emilia-romagna Igp, con l'entrata di tre nuovi soci, ha un potenziale che copre ben il 55% dell'intera offerta regionale. Solo una parte di questa produzione è certificata Igp, ma la sua estensione è in forte incremento, passando infatti dai 700 ettari dell'anno scorso agli attuali 2.050. Ad appena due mesi dall'inizio della commercializzazione sono stati venduti 10.000 quintali di pere Igp, quantitativo già superiore a quanto è stato venduto complessivamente nella scorsa annata. E' stato stimato che a fine campagna saranno raggiunti 40.000 quintali di prodotto venduto, per un controvalore compreso tra i 5,5 e i 5 milioni di euro. Le catene distributive italiane, oltre che il dettaglio tradizionale, stanno accogliendo positivamente la pera Igp dell'Emilia-romagna riconoscendo al prodotto un valore qualitativo differenziale. Analizzando le ragioni di questo successo che fanno della pera dell'Emilia-romagna il primo prodotto frutticolo che si sta affermando sul mercato, con l'identità Igp, vanno rimarcati alcuni aspetti fondamentali. Innanzi tutto la creazione di una identità territoriale che è stata uno dei principali obiettivi del Consorzio ed è in linea, secondo le più recenti ricerche, con i bisogni del consumatore che vede nell'origine certificata una garanzia di qualità. Il prodotto Igp inoltre è ottenuto seguendo un disciplinare che ne esalta le caratteristiche organolettiche e gustative e il Consorzio da parte sua ha adottato regole di commercializzazione ancora più restrittive rispetto al disciplinare stesso. La pera Igp dell'Emilia-romagna si presenta inoltre con una identità ben definita ed omogenea in termini di imballaggi, bollino, etichette, che la rendono facilmente riconoscibile sui punti vendita. Per incrementare i consumi di questo frutto, i produttori intendono investire risorse, con il contributo anche della Regione Emilia-romagna, in pubblicità direttamente rivolta al consumatore.

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