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26  NOVEMBRE 2003

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

YES FOR EUROPE - TREDICESIMO VERTICE ANNUALE, ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: OCCASIONI E SFIDE PER GLI IMPRENDITORI DELL'EUROPA DI DOMANI

Bruxelles, 21 novembre 2003 – Di seguito il discorso tenuto dal Presidente della Commissione Europea Romano Prodi nel corso del tredicesimo vertice annuale di Yes for Europe: “Presidente de Lange, illustri ospiti, signore e signori, Ho ascoltato i vostri interventi con attenzione. Essi dimostrano con quanta serietà vi state preparando per la nuova Europa, l'Europa allargata. Chi lavora sui mercati azionari dice che la borsa è sempre in anticipo sugli eventi. E questo è ciò che hanno fatto i vostri membri. Mi congratulo con la vostra organizzazione per la capacità di tenere il passo della storia e di anticipare gli avvenimenti. L'allargamento è una grande occasione che presenta anche molte sfide. Il documento appena illustrato dal presidente Tjark de Lange e gli interventi degli otto presidenti nazionali lo affermano con grande chiarezza. Essi contengono punti molto interessanti e cogenti sollevando anche alcune preoccupazioni. In questo mio intervento mi concentrerò su cinque aspetti generali che ritengo di importanza primaria per l'imprenditorialità nella nuova Europa. Il primo punto che voglio affrontare riguarda le preoccupazioni sulla competitività dell'Europa che sono al centro della riflessione politica della Commissione. Siamo perfettamente consapevoli dei rischi potenziali e del bisogno di creare le condizioni per sostenere la crescita della produttività. La crescita della produttività varia in modo considerevole da settore a settore. In alcuni settori il declino si spiega con l'incapacità di sfruttare appieno le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, di utilizzare queste tecnologie in modo efficace e di riorganizzarsi in modo da massimizzare il contributo che esse possono dare alla produttività. Inoltre, c'è la questione dello scarso entusiasmo imprenditoriale, sulla quale tornerò in seguito. È chiaro che, oggi come domani, l'Europa deve sviluppare e rafforzare la competitività della propria base manifatturiera. A questo fine, occorre migliorare l'azione nel campo della ricerca e dell'innovazione, rafforzare la base di capitale umano e stimolare l'imprenditorialità innovativa. Dobbiamo anche sfruttare meglio le sinergie fra le nostre politiche per massimizzare il nostro contributo alla crescita della competitività. Infine, dobbiamo costruire un quadro di regolamentazione che favorisca la competitività. Su questo punto la Commissione insiste sui principi e sulle strategie per migliorare la legislazione, come la consultazione delle parti interessate e una sistematica valutazione di impatto delle nostre proposte. Anche le altre istituzioni dell'Unione e gli Stati membri devono fare la propria parte per adottare e attuare la legislazione necessaria per la crescita economica. Sotto questo aspetto, faremo un altro passo avanti anche tenendo conto in modo sistematico dell'impatto delle decisioni sulla competitività. Sono convinto che i nostri sforzi di costruire un approccio integrato per la competitività saranno coronati da successo. Il secondo punto è l'iniziativa di crescita. Come sottolinea giustamente il vostro sudio, la ripresa è ancora fragile. Quindi, bisogna premere sull'acceleratore dell'agenda di Lisbona e proseguire sulla via delle riforme strutturali. L'iniziativa europea per la crescita, su cui la Commissione ha lavorato sin dall'inizio dell'anno, ha ora preso forma. Essa prevede investimenti pubblici e privati per dare un colpo d'ala alla crescita e all'occupazione. Forte del sostegno ricevuto al Consiglio europeo di ottobre, la nostra proposta iniziale è diventata una vera e propria road map con azioni e scadenze precise per eliminare gli ostacoli finanziari e, soprattutto, regolamentari e amministrativi che frenano gli investimenti. L'iniziativa include anche la lista quick-start comprendente una serie di progetti che sono o saranno presto pronti a iniziare i lavori. In stretta collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, abbiamo individuato 56 progetti nelle reti di trasporto, nell'energia, nelle telecomunicazioni e nella ricerca. Voglio sottolineare l'importanza che attribuite alle infrastrutture nel vostro documento. Nello stilare la lista abbiamo seguito alcuni criteri di base: · in primo luogo, si tratta di opere in fase avanzata di progettazione che si possono avviare subito, o in un lasso di tempo molto ridotto; · in secondo luogo, tutti i progetti infrastrutturali hanno un forte impatto transfrontaliero e serviranno a integrare il territorio e i mercati dell'Unione; · infine, abbiamo scelto opere che possono produrre un effetto moltiplicatore degli investimenti per avere la ricaduta più ampia possibile su crescita e occupazione e che garantiscono un basso impatto ambientale. Inoltre, nella ricerca e sviluppo, ci siamo impegnati a favorire progetti a forte componente di innovazione. Per quanto riguarda i finanziamenti, il pacchetto complessivo di investimenti--pubblici e privati--ammonterà a circa 10 miliardi di euro l'anno da qui al 2010. La partecipazione privata varierà da progetto a progetto. Tuttavia, come indicazione di massima, abbiamo previsto di finanziare i progetti con il 60% per cento di capitale pubblico e il 40% di capitale privato. Quindi gli investimenti pubblici saranno di circa 6 miliardi di euro l'anno a carico sia del bilancio dell'Unione che dei bilanci nazionali. Ciò equivale a circa lo 0,05% del Pil dell'Unione, e converrete che si tratta di un prezzo molto basso per dare una scossa salutare all'economia europea. Un prezzo peraltro perfettamente compatibile con il Patto di stabilità e di crescita. Quali sono i prossimi passi di questa nostra Iniziativa? Il primo è il Consiglio europeo di dicembre che dovrà deciderne l'approvazione. Sul tavolo c'è una proposta realistica e fattibile. Sono certo che queste sue qualità serviranno a creare il necessario consenso politico. Inoltre, gli Stati membri devono mettere in pratica le riforme amministrative e di regolamentazione che spesso sono il vero ostacolo alla realizzazione di queste opere. Ciò serve in particolare a coinvolgere il settore privato, al quale si presenta un quadro stabile e credibile. Infine, gran parte dei progetti che abbiamo selezionato sono i punti nevralgici di reti più vaste che interessano tutti i paesi dell'Unione. La realizzazione di questi progetti migliorerà la redditività delle opere alle quali sono legati e l'utilità di quelle porzioni delle reti infrastrutturali che sono state già realizzate. Invito pertanto gli Stati membri a coordinare i piani di spesa nazionali e regionali con l'Iniziativa europea al fine di massimizzare l'impatto degli investimenti, creando sinergie che provocano una ricaduta benefica per tutti i cittadini europei. Signore e signori, Il terzo punto che voglio trattare oggi riguarda l'impatto dell'allargamento sulle imprese e la spinta che esso darà alla competitività europea. L'allargamento è una occasione storica e un imperativo morale e politico. Esso chiude in modo definitivo 50 anni di divisione in Europa. Alla caduta del muro di Berlino dovevamo affrontare la questione di unificare il nostro continente. Nell'europa occidentale abbiamo goduto di 50 anni di pace, democrazia, stabilità e della prosperità che questi ci hanno offerto. Ora dobbiamo garantire che tutti i cittadini europei godano degli stessi benefici. Il primo maggio 2004, l 'Unione europea avrà 25 Stati membri e un mercato interno di 450 milioni di consumatori. Naturalmente, come rileva anche il vostro documento, l'allargamento farà crescere anche la diversità, in particolare quella economica. I nuovi Stati membri dovranno impegnarsi a fondo per far convergere le loro economie con quelle dell'Unione di oggi. Ricordo che l'Irlanda, la Grecia , la Spagna e il Portogallo sono già riuscite a colmare la distanza con il resto dell'Unione. Il successo di questi paesi è dovuto in gran parte ai generosi finanziamenti dei fondi strutturali. Per far convergere le economie dei nuovi Stati membri, si dovranno sfruttare le opportunità offerte dall'allargamento piuttosto che la generosità dell'Unione. La transizione dall'industria pesante su larga scala verso le piccole e medie imprese fa parte della strategia migliore perché queste possono produrre beni a prezzi competitivi e venderli sul mercato comune. Sono convinto che queste economie convergeranno con quelle degli Stati membri attuali se riusciranno ad assimilare e a utilizzare le attuali tecnologie per conquistare l'accesso ai mercati. Questa dinamica rappresenterà uno stimolo per la crescita di tutta l'Unione a condizione che negli attuali Stati membri essa sia accompagnata da un movimento parallelo verso i settori basati sulle nuove tecnologie, sull'innovazione e sui nuovi bisogni dei consumatori. Non ho dubbi che queste dinamiche complementari faranno crescere il potenziale di crescita dell'Unione in modo considerevole. Signore e signori, Il quarto punto che voglio trattare oggi riguarda il ruolo dell'Unione per promuovere l'imprenditorialità nell'Europa di domani. In primo luogo vi voglio rassicurare; gli imprenditori non devono temere una serie di nuove misure per promuovere l'imprenditorialità. Conosco la vostra posizione sull'ingerenza della burocrazia nell'attività economica e vi garantisco che stiamo facendo tutto il possibile per semplificare la vita degli imprenditori. Oggi l'Unione non sfrutta appieno il suo potenziale imprenditoriale né in termini di creazione di nuove imprese né in termini di crescita delle imprese esistenti. Secondo un'indagine dell'eurobarometro, il 45% dei cittadini europei preferirebbe un lavoro autonomo, ma solamente il 15% ha effettivamente concretizzato questa sua ambizione avviando un'impresa propria. Il numero di statunitensi che partecipa a imprese di nuova creazione è triplo rispetto a quello dei nostri concittadini. Per sfruttare meglio il nostro potenziale imprenditoriale, la Commissione ha pubblicato un Libro verde sull'imprenditorialità in Europa che esplora i punti di vista di tutte le parti interessate su cosa occorre fare per far crescere l'entusiasmo fra gli imprenditori e far nascere un numero maggiore di nuove imprese. Condivido anche il vostro punto di vista che la situazione comprende anche forti elementi culturali ed educativi. Sulla base dei pareri che abbiamo ricevuto, la Commissione sta mettendo a punto un Piano d'azione sull'imprenditorialità che sarà presentato agli inizi del 2004 e che prevede azioni sui cinque settori strategici che le parti consultate nel Libro verde considerano cruciali: · migliorare il quadro di regolamentazione e amministrativo per le piccole imprese; · migliorare l'accesso al credito; · liberare la capacità di crescita delle imprese; · creare un ambiente più favorevole per i nuovi imprenditori; · alimentare l'entusiasmo imprenditoriale nelle società europee. Occorre completare inoltre la costruzione del mercato unico in alcuni settori come quello dei servizi finanziari, ma anche in termini di una corretta applicazione del principio di riconoscimento reciproco e di un'attuazione completa della legislazione relativa al mercato interno. Il quadro di regolamentazione deve essere chiaro e semplice e deve rappresentare per le imprese il minor costo possibile. All'interno della Commissione dobbiamo mettere in pratica il motto “Better regulation” e fare un uso sistematico della valutazione di impatto. Altre iniziative allo studio che sono importanti per tutti gli imprenditori riguardano per esempio la tassazione, soprattutto sul versante della sua semplificazione. La Commissione ha recentemente presentato una comunicazione che riesamina la strategia dell'imposizione sul valore aggiunto e propone alcune iniziative che si possono prendere in futuro soprattutto per rendere più agevole l'obbligo della tassazione. Sono lieto di registrare il vostro sostegno sulla questione. Signore e signori, Il quinto e ultimo punto di oggi riguarda la forma che assumerà l'Unione europea di domani e che le consentirà di far fronte alle sfide politiche dell'allargamento. L'unione a 25 Stati membri deve essere in grado di prendere decisioni in modo efficiente e democratico e deve essere più vicina alla gente per consentire ai cittadini di identificarsi in essa. La nuova Costituzione consentirà alle istituzioni di operare in modo efficace nell'Unione di domani. Consegnando alla Conferenza intergovernativa un progetto completo e coerente, la Convenzione ha raggiunto un risultato straordinario. Naturalmente, il progetto di Costituzione può essere ancora migliorato su una serie limitata di punti. Tuttavia, è nostro vivo desiderio che il testo venga approvato nella sua forma complessiva perché prepara il terreno per quell'Europa più efficace e più democratica alla quale tutti aspiriamo. Non c'è alcun motivo per cui la Conferenza intergovernativa non sia in condizione di raggiungere un accordo il mese prossimo. Toccherà quindi ai nostri concittadini in tutta Europa esprimere il loro accordo secondo le tradizioni e le forme costituzionali a loro proprie. Nella sua forma attuale, il progetto costituzionale è concepito per rispondere alle condizioni odierne, ma nessuno sa ciò che ci riserva il futuro. È un peccato che la Convenzione non sia riuscita ad affrontare l'aggiornamento delle politiche dell'Unione contenute nel progetto di Costituzione. In qualche caso, si tratta di disposizioni redatte cinquant'anni fa che hanno bisogno di una profonda revisione. Su questo punto, il documento di Yes for Europe fa eco alla mia stessa richiesta di una procedura più flessibile per poter emendare la Costituzione in futuro in certe parti limitate. Il motivo è semplice: 25 Stati membri e 450 milioni di persone non possono cadere in ostaggio di una piccola minoranza. Una Costituzione che si può emendare solamente con la decisione unanime di 25 Stati membri e con la ratifica tramite referendum o voto parlamentare è una Costituzione che, in pratica, no si può emendare affatto. I vantaggi che derivano dalla Costituzione si ridurranno fino a scomparire man mano che con l'andar del tempo diventa obsoleta. Occorre una procedura più semplice almeno per le politiche. Se l'Unione di domani vuole realmente rispondere ai bisogni dei suoi cittadini deve essere in grado di operare nella pratica. Questo è il suo primo test di qualità. Signore e signori, Come giovani imprenditori europei, voi avete un ruolo fondamentale per il futuro del mondo imprenditoriale e degli affari ed è anche grazie a voi che potremo costruire un futuro positivo. Per questo dovete far sentire la vostra voce e sollevare le questioni che considerate importanti. Potreste avere la percezione che l'industria non sia stata sufficientemente al centro delle preoccupazioni dell'Unione. Tocca a voi inserirla con decisione nell'agenda. La nostra prosperità futura dipende anche dalla vostra abilità gestionale, dalla capacità tecnica e di innovazione, dalla vostra visione e dal coraggio che dimostrerete nell'assumere i rischi. So che possiamo contare su di voi per costruire su queste basi l'Europa di domani. Avete un ruolo importante per disegnarne il volto e vi rivolgo tutto il mio incoraggiamento per quest'opera.”

TASSAZIONE DELLE SOCIETÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA ESAMINA I PROGRESSI FATTI IN TERMINI DI ELIMINAZIONE DEGLI OSTACOLI TARIFFARI TRANSFRONTALIERI
Bruxelles, 26 novembre 2003 - La Commissione europea ha appena presentato un riepilogo delle misure prese per eliminare gli ostacoli tariffari cui devono far fronte le imprese che operano nel mercato interno, in cui ribadisce il suo impegno ad attuare la strategia del 2001 (cfr. Ip/01/1468), che comprende una serie di proposte legislative e di iniziative volte ad eliminare a breve termine gli ostacoli tariffari specifici, nonché a cercare una soluzione più globale e a lungo termine che consenta alle società di utilizzare una base imponibile unica (utili imponibili) per tutte le loro attività a livello di Ue. La realizzazione delle iniziative proposte procede bene grazie alle nuove proposte legislative all'esame presso il Consiglio dell'Ue, alle ulteriori proposte e indicazioni in programma e all'istituzione di un forum sui problemi fiscali relativi ai prezzi di trasferimento. Per quanto riguarda gli sviluppi a più lungo termine, la Commissione espone varie idee in merito ad un programma pilota che permetterebbe alle piccole e medie imprese di utilizzare la normativa fiscale dello Stato in cui sono situate per calcolare i loro utili imponibili a livello di Ue. È in programma anche una collaborazione con gli Stati membri e con le società sull'uso dei conti finanziari come punto di partenza per una base imponibile unica (utili imponibili) e sul modo in cui la base unica potrebbe essere ripartita tra i vari Stati membri. La relazione della Commissione sarà discussa in occasione della conferenza sulla tassazione delle società che si terrà a Roma il 5 e 6 dicembre (cfr. Ip/03/1395). Come ha dichiarato il commissario per la fiscalità Frits Bolkestein, la Commissione è persuasa che l'eliminazione degli ostacoli fiscali all'attività transfrontaliera delle imprese sia fondamentale per lo sviluppo del mercato interno dell'Ue, per la crescita economica e per la creazione di posti di lavoro. Il programma strategico della Commissione sulla tassazione delle società intende trovare una soluzione globale a questi ostacoli fiscali nel pieno rispetto delle prerogative fondamentali degli Stati membri nel settore tributario, in particolare del loro diritto di fissare le aliquote fiscali. La Commissione segnala la persistenza di gran parte degli ostacoli fiscali individuati nel 2001. Essa conferma pertanto l'impegno di attuare la strategia a due livelli presentata quell'anno, che prevedeva tutta una serie di proposte legislative e di iniziative volte ad eliminare gli ostacoli fiscali specifici, nonché a cercare una soluzione più globale e a lungo termine che consenta alle società di utilizzare una base imponibile unica (utili imponibili) per tutte le loro attività a livello di Ue. Secondo la Commissione , infatti, solo così si potranno risolvere sistematicamente i problemi fiscali nel mercato interno. Progressi relativi alle iniziative specifiche Indicazioni per l'interpretazione delle decisioni della Corte europea di giustizia in materia tributaria La Commissione intende presentare entro la fine dell'anno una comunicazione riguardante l'impatto delle decisioni della Corte europea di giustizia sui regimi di tassazione dei dividendi applicati dagli Stati membri. Le decisioni della Corte stanno iniziando ad avere una notevole incidenza sui regimi tariffari, e la Commissione intende promuovere un coordinamento più costruttivo di quegli aspetti dei regimi tariffari degli Stati membri che sono o potrebbero essere in conflitto con la normativa dell'Ue. Revisione della direttiva sulle fusioni e della direttiva sulle società madri e figlie Il Consiglio dei ministri dell'Ue sta discutendo le proposte presentate quest'anno dalla Commissione per estendere il campo di applicazione della direttiva sulle società madri e figlie e della direttiva sulle fusioni ad una gamma più vasta di società, comprese la società europea e la società cooperativa europea, rendere meno rigorosi i requisiti che le società devono soddisfare per poter beneficiare delle direttive e ovviare ad alcune carenze delle direttive stesse (cfr. Ip/03/1214 e Ip/03/1418). La Commissione si augura che il Consiglio adotti entrambe le direttive entro l'ottobre 2004, quando entrerà in vigore lo statuto della società europea. Compensazione delle perdite transfrontaliere La Commissione si consulterà con gli Stati membri onde proporre, tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, un'iniziativa per ovviare alle attuali restrizioni riguardanti gli sgravi per perdite di profitti in operazioni transfrontaliere nell'Ue. Ora come ora, infatti, le società madri non possono tener conto, a scopo fiscale, delle perdite subite dalle consociate con sede in altri paesi. "Forum comune Ue sui prezzi di trasferimento" La Commissione ha istituito nel 2002 (cfr. Ip/02/1105) un Forum con gli Stati membri onde migliorare il coordinamento tra gli stessi Stati membri, e tra questi ultimi e le imprese, quanto all'imposizione delle operazioni transfrontaliere intragruppo. Una doppia imposizione può verificarsi quando due Stati membri non concordano sui prezzi di trasferimento tra due imprese consociate. Per di più, si registra una tendenza negli Stati membri ad imporre requisiti di documentazione sempre più onerosi nel caso di prezzi di trasferimento. Agli inizi del 2004, il Forum riferirà su quanto fatto finora e formulerà raccomandazioni concrete per risolvere alcuni di questi problemi. Trattati sulla duplice imposizione La Commissione sta esaminando attentamente i possibili conflitti tra il trattato Ce e i trattati bilaterali sulla duplice imposizione conclusi dagli Stati membri tra di essi e con paesi terzi. Fra le questioni a rischio figurano il pari trattamento dei residenti Ue e l'applicazione dei trattati bilaterali quando sono coinvolti più di due paesi. La Commissione intende presentare, tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, un'analisi giuridica delle sentenze pertinenti della Corte di giustizia proponendo inoltre diverse soluzioni possibili come la creazione di una versione Ue del modello di convenzione Ocse, su cui si basino i trattati fiscali bilaterali degli Stati membri, o un trattato fiscale multilaterale Ue. Base imponibile unica per l'Ue (utili imponibili) A seguito di consultazioni approfondite sui vari modi in cui le società potrebbero utilizzare una base imponibile unica a livello di Ue (utili imponibili) per le loro attività transfrontaliere, la Commissione intende intervenire in tre settori: sebbene i rappresentanti degli ambienti commerciali, l'industria e gli Stati membri non siano d'accordo sui particolari, le imprese e il mondo politico sono sempre più favorevoli a un programma pilota che consenta alle piccole e medie imprese di utilizzare la normativa fiscale dello Stato in cui sono situate per calcolare i loro utili imponibili a livello di Ue, con vantaggi in termini di semplificazione e di riduzione dei costi di adempimento fiscale. La Commissione propone pertanto di discutere con i rappresentanti delle imprese e degli Stati membri interessati le modalità dettagliate del programma pilota, e presenterà una raccomandazione d'azione nel 2004. La Commissione ritiene che le norme contabili siano l'elemento chiave del concetto di base imponibile comune (utili imponibili). I principi internazionali di informativa finanziaria (Ifrs, ex principi contabili internazionali) e le norme obbligatorie Ue applicabili dal 2005 ai conti consolidati delle società quotate in borsa (cfr. Ip/03/1297) costituiscono un punto di partenza valido e neutrale per la discussione sugli aspetti tecnici del settore fiscale. La Commissione intende incaricare un gruppo di esperti di discutere dei principi tariffari dettagliati che dovranno essere applicati prendendo spunto dagli Ifrs. La creazione di una base imponibile consolidata (utili imponibili) presuppone la ripartizione della base imponibile (utili imponibili) tra gli Stati membri. La Commissione propone di continuare a esaminare le questioni inerenti alla ripartizione della base imponibile (utili imponibili) quali la definizione dei gruppi di società e del reddito, le formule e le ponderazioni. Propone inoltre di definire, insieme agli Stati membri e alle imprese, il modo di ottenere dati reali sull'attuale ripartizione della base imponibile Ue (utili imponibili) per consentire l'inizio dei lavori. Il testo integrale della comunicazione intitolata “Un mercato interno senza ostacoli inerenti alla tassazione delle società risultati, iniziative in corso e problemi ancora da risolvere" è disponibile sul sito internet Europa: http://europa.Eu.int/comm/taxation_customs/whatsnew.htm

DICHIARAZIONE DI PEDRO SOLBES, COMMISSARIO EUROPEO RESPONSABILE PER GLI AFFARI ECONOMICI E MONETARI
Bruxelles, 26 novembre 2003 - La Commissione Europea prende atto del progetto di conclusioni adottate dall’Eurogruppo. La Commissione esprime profondo disappunto sul fatto che l’Eurogruppo non abbia seguito lo spirito e le regole del Trattato e del Patto di Crescita e di Stabilità che sono stati adottati all’unanimità da tutti gli Stati Membri. Soltanto un sistema di diritto può garantire l’applicazione delle regole e un uguale trattamento per tutti gli Stati. Non adottando le appropriate raccomandazioni previste dal Trattato [Paragrafi 8 e 9 dell’articolo 104], il Consiglio ha violato le regole di diritto previste dal Trattato e dal Patto di stabilità. La Commissione considera che le raccomandazioni del Consiglio fondate sull’articolo 147 sono ancora valide. La Commissione continuerà ad applicare il Trattato e si riserva il diritto di esaminare le implicazioni di queste conclusioni del Consiglio e di decidere possibili azioni al riguardo.

CRESCITA DEGLI INVESTIMENTI IN FRENATA E FUGA DEI CERVELLI IN AUMENTO: DUE GRAVI MINACCE PER L'ECONOMIA EUROPEA DELLA CONOSCENZA
Bruxelles, 25 novembre 2003 - Il commissario europeo per la Ricerca , Philippe Busquin, ha presentato ieri a Bruxelles due nuove pubblicazioni sulla situazione europea in materia di ricerca ed innovazione. I documenti, dal titolo “Cifre chiave su scienza, tecnologia ed innovazione per il 2003- 2004” , e “La fuga dei cervelli - Cifre sull'emigrazione degli scienziati”, presentano un quadro preoccupante. L'invito formulato dal Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 a rendere l'Europa un motore economico su scala mondiale e il conseguente obiettivo del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 di portare la spesa dell'Ue per ricerca e sviluppo dall'1,9 al 3% del Pil entro il 2010 non sono stati rispettati. I progressi sono lenti, e in alcuni settori si assiste persino ad un'inversione di tendenza. Il tasso di crescita degli investimenti nell'economia della conoscenza è in flessione, il vantaggio degli Stati Uniti per quanto riguarda gli investimenti a favore di ricerca e sviluppo è in aumento e la 'fuga dei cervelli' cresce. Le due nuove pubblicazioni rivelano un complessivo deterioramento del rendimento scientifico e tecnologico dell'Europa. “Sono necessari maggiori sforzi, se vogliamo che l'Unione raggiunga gli obiettivi di Lisbona e Barcellona,” ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. “È più che mai essenziale mantenere ed aumentare la competitività dello Spazio europeo della ricerca (Era) come polo di attrazione per la ricerca di livello mondiale. Alla luce della situazione attuale, appare fondamentale attuare il Piano di azione della Commissione per l'aumento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo e migliorare le condizioni e la mobilità dei ricercatori. Invito gli Stati membri dell'Unione e l'industria europea ad aumentare il loro impegno in questo campo. Basta con le parole: abbiamo bisogno di fatti, adesso”. Statistiche chiave su scienza e tecnologia e sulla fuga dei cervelli La prima pubblicazione costituisce la quarta edizione della relazione 'Cifre chiave in materia di scienza, tecnologia ed innovazione', che per la prima volta fornisce dati completi sui paesi candidati ed in via di adesione. La seconda rappresenta uno studio approfondito sulla mobilità delle risorse umane di scienza e tecnologia all'interno dei confini dell'Unione e oltre, dal titolo 'La fuga dei cervelli - Cifre sull'emigrazione degli scienziati'. In frenata Nel periodo 2000-2001 la transizione dell'Unione europea a 15 verso un'economia della conoscenza ha subito una brusca frenata. Il tasso di crescita degli investimenti complessivi e del rendimento globale dell'economia della conoscenza è risultato molto inferiore rispetto alla seconda metà degli anni '90. I paesi candidati ed in via di adesione non ancora al passo Per la prima volta sono disponibili dati sistematici per i paesi candidati e in via di adesione e una media per l'Ue a 25 che offre preziose opportunità di valutare il grado di convergenza (o di divergenza) tra gli Stati membri attuali e futuri. Tutti i paesi candidati e in via di adesione mostrano un ritardo nella transizione verso un'economia della conoscenza rispetto alla media europea, sia in termini di investimenti che di risultati. Esistono tuttavia indicazioni secondo cui la maggior parte di essi sta avvicinandosi al resto dell'Europa. Il vantaggio degli Stati Uniti cresce Per quanto riguarda la spesa per la ricerca e lo sviluppo, l'Ue a 15 è ben lontana dall'obiettivo di colmare la notevole distanza in investimenti assoluti che la separa dagli Stati Uniti. Al contrario, il divario tra gli investimenti nell'Ue e negli Stati Uniti ha continuato ad aumentare a favore di questi ultimi. La tendenza è negativa fin dalla metà degli anni Novanta e i dati più recenti non mostrano inversioni di tale tendenza. Circa l'80% di tale divario è dovuto alla differenza tra gli Stati Uniti e l'Ue a 15 in termini di spesa interna delle imprese per la ricerca e lo sviluppo. Le imprese europee investono nella ricerca, ma negli Stati Uniti! Inoltre, analizzando il flusso della spesa delle imprese per ricerca e sviluppo all'interno del triangolo Stati Uniti-giappone-ue, appare evidente che nel settore della ricerca gli Stati Uniti attraggono un terzo di spesa in più dalle imprese europee rispetto a quanto le imprese americane investano nell'Ue a 15. Ciò significa che, solo per l'anno 2000, si è verificata un'uscita netta di circa 5 miliardi di investimenti europei per ricerca e sviluppo, principalmente a beneficio della ricerca negli Stati Uniti. In confronto ad altre regioni del mondo, l'Ue a 15 attrae circa il 10% in meno di spesa americana per ricerca e sviluppo rispetto a dieci anni fa. Si tratta di una tendenza che evidenzia un grande problema dell'Europa, ossia l'incapacità di attirare sufficiente capitale ad alto contenuto e ad alta produzione di conoscenze nell'economia mondiale della conoscenza. Fuga dei cervelli in aumento La fuga dei cervelli dei ricercatori nati nell'Ue è in aumento. Circa il 75% dei cittadini Ue che hanno conseguito un dottorato negli Stati Uniti tra il 1991 e il 2000 non aveva intenzione di tornare in Europa, e sono sempre più numerosi coloro che scelgono di restare negli Stati Uniti. La motivazione più forte che mantiene all'estero scienziati ed ingegneri nati nell'Ue è legata alla qualità del lavoro. Tra le ragioni menzionate per la scelta di lavorare all'estero figurano la maggiore disponibilità di prospettive e progetti, e l'accesso più facile a tecnologie d'avanguardia. Meno pubblicazioni scientifiche e brevetti nell'Unione europea Le pubblicazioni di quest'anno mostrano inoltre un deterioramento del rendimento scientifico e tecnologico dell'Europa (misurato in termini di pubblicazioni e di brevetti) rispetto agli Stati Uniti. L'ue a 15 è ancora in ritardo rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda il rendimento tecnologico e non dà segni di recupero, mentre il prestigio mondiale dei suoi risultati scientifici sembra declinare. Inoltre, a livello mondiale la quota europea di commercio di alta tecnologia è notevolmente inferiore a quella degli Stati Uniti e del Giappone. Malgrado la percentuale di crescita registrata recentemente per le esportazioni di alta tecnologia dell'Ue a 15 sia più elevata di quella degli Stati Uniti o del Giappone, l'Ue a 15 deve ancora colmare un notevole divario. Che fare? Al Consiglio Competitività di domani, 26 novembre 2003, i ministri della Ricerca parleranno di competitività e di crescita, proseguendo le discussioni della riunione del 10 novembre, in occasione della quale il Consiglio ha affrontato i temi del cosiddetto “Piano d'azione per il 3%” e della carriera dei ricercatori. È urgente attuare al più presto il Piano d'azione per il 3% Il 30 aprile 2003 la Commissione ha adottato una comunicazione intitolata “Investire nella ricerca: un piano d'azione per l'Europa” (Com(2003) 226), che stabilisce misure per raggiungere l'“obiettivo del 3%” di Barcellona. Il Piano d'azione presenta le iniziative necessarie ad accrescere il livello degli investimenti per la ricerca nell'Unione europea dall'1,9% al 3% del prodotto interno lordo (Pil), portando i finanziamenti privati a 2/3 del totale. Tra le priorità figurano la promozione delle risorse umane, lo sviluppo di un mercato europeo del capitale di rischio, il miglioramento del quadro generale per lo sviluppo di nuove tecnologie e l'intensificazione della cooperazione tra industria e ricerca pubblica. L'“iniziativa per la crescita” Il Piano d'azione e l'“obiettivo del 3%” sono entrati a far parte dell'“Iniziativa per la crescita” della Commissione, approvata dal Consiglio europeo del 16-17 ottobre. L'iniziativa per la crescita mira a favorire la ripresa economica dell'Europa, promuovendo le infrastrutture di trasporto e grandi progetti di ricerca. In tale contesto la Commissione ha recentemente presentato un programma di avvio rapido, che prevede progetti di ricerca e sviluppo sullo spazio, sulle nanotecnologie, sui laser della prossima generazione e sulle pile a idrogeno e a combustibile. Arrestare la fuga di cervelli è una priorità Il 10 novembre il Consiglio ha inoltre adottato una risoluzione sulla professione e le carriere dei ricercatori nello Spazio europeo della ricerca, che dà seguito alla comunicazione della Commissione del luglio 2003 dal titolo “I ricercatori nello Spazio europeo della ricerca: una professione, molteplici carriere”, che individua i fattori che possono incidere sull'evoluzione delle carriere nel campo della ricerca e dello sviluppo, in particolare la formazione, i metodi di reclutamento, le condizioni di lavoro, i meccanismi di valutazione e l'evoluzione delle carriere. La comunicazione appoggia inoltre gli sforzi volti ad accrescere il numero dei ricercatori nell'Unione europea, per raggiungere l'obiettivo di portare la spesa europea per la ricerca al 3% del Pil dell'Ue entro il 2010. Secondo stime recenti, per questo sarebbero necessari 700 000 nuovi ricercatori. Occorre mantenere in Europa i cervelli migliori, o incoraggiarli a tornare Le iniziative della Commissione in questo senso comprendono il lancio di una “Carta europea dei ricercatori”, di un codice di comportamento per il reclutamento dei ricercatori e l'organizzazione dell'Anno europeo dei ricercatori. La comunicazione incoraggia ulteriori analisi e rilevamenti di dati sui problemi di evoluzione delle carriere e sulla formazione in materia di ricerca, e un rinnovato impegno per un migliore funzionamento del portale per la mobilità dei ricercatori e della rete europea dei centri di mobilità per ricercatori. La Commissione auspica inoltre che vengano fissati criteri per registrare i vari traguardi professionali raggiunti dai ricercatori durante tutta la loro carriera, e per identificare e scambiare le buone prassi sui sistemi di valutazione delle carriere nel settore della ricerca e dello sviluppo. La comunicazione incoraggia il dialogo sociale e un dialogo tra ricercatori, le parti interessate e la società in generale che comporti una maggiore sensibilizzazione del pubblico alla scienza e una migliore promozione dell'interesse dei giovani nei confronti delle carriere nel settore della ricerca e dello sviluppo. La comunicazione affronta inoltre le condizioni dei dottorandi, chiede la promozione di pari opportunità per ricercatori e ricercatrici e sostiene l'impegno ad eliminare gli altri ostacoli alla mobilità dei ricercatori. La Commissione sta attualmente preparando una proposta di direttiva sulle condizioni di ingresso e i visti per i ricercatori dei paesi terzi, per incoraggiare così i ricercatori a venire in Europa, offrendo loro maggiore mobilità da uno Stato membro all'altro e creando un clima favorevole per la ricerca e lo sviluppo in tutta l'Unione europea. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/press_en.html

THE WALL STREET JOURNAL EUROPE: POLITICI E MANAGER NON OTTENGONO IL VOTO DI FIDUCIA ITALIANI, EUROPEI E AMERICANI CONDANNANO POLITICI, MANAGER E GIORNALISTI, PROMUOVONO MEDICI E PRETI
Londra, 26 novembre 2003 – The Wall Street Journal Europe ha pubblicato i risultati di una ricerca che ha commissionato a Gfk Ad Hoc Research, in cui emerge un atteggiamento di sfiducia di italiani, Europei e Americani nei confronti dei top manager di istituzioni e aziende. La ricerca (22000 interviste in 21 Paesi) è stata presentata in coincidenza con l’apertura dell’annuale Ceo Summit organizzato da The Wall Street Journal Europe, tenutosi ieri a Londra. Tra i professionisti selezionati, i medici sono quelli che ottengono i risultati migliori: il 42% degli italiani accorda loro molta fiducia (43% degli europei, 39% degli americani). Risultato positivo anche per il clero che ottiene la piena fiducia da parte del 24% dei nostri connazionali (31% degli europei, 35% degli americani) I Ceo delle grandi imprese ottengono il 12% dei consensi (6% in Europa), al pari degli avvocati (12% in Europa). Il punteggio non proprio positivo è segnale che forse la gente attribuisce ai manager la “colpa” della situazione economica negativa. I giornalisti si piazzano al 5° posto con una totale fiducia data da 7 italiani su 100 (6% in Europa e Usa). Chiudono la classifica i politici: solo il 3% degli intervistati nel nostro Paese ripone in loro molta fiducia (addirittura il 2% in Europa e il 3% negli Stati Uniti). In generale, la fiducia nei top manager è stata condizionata in misura significativa dai recenti scandali finanziari: la percezione è divenuta più negativa nell’81% degli americani e nel 44% degli intervistati in Europa, in misura maggiore negli over 30. E’ però importante sottolineare che 1 intervistato su 3 (a livello globale) non aveva mai sentito parlare di questi scandali. Inoltre, per il 26% degli italiani la qualità del management delle aziende europee è migliore rispetto a quella delle aziende americane (27% degli europei), per il 38% si equivale, per il restante 46% è peggiore. Ben il 63% degli americani reputa invece il proprio sistema gestionale migliore rispetto a quello europeo. La metà degli italiani è convinta che le imprese trarranno profitto dall’allargamento dell’Unione Europa (44% la media nell’Ue). Infine, dalla ricerca risulta che i giovani (under 30) sono in generale meno conservatori, più aperti di mente e meno “nazionalisti”.

UE: CNEL-CESE, SÌ ALL’ALLARGAMENTO A EST, MA SENZA ABBANDONARE L’AREA DEL MEDITERRANEO
Roma, 26 novembre 2003 - Nel momento in cui si prepara ad aprire le porte ai paesi dell’Est, l’Unione Europea deve confermare precisi impegni, sia politici che economici, nei confronti dell’area euromediterranea. E’ quanto è emerso il 24 nvoembre, nel corso di un Convegno organizzato dal Cnel e dal Comitato Economico Europeo, al quale hanno preso parte rappresentanti di istituzioni e forze sociali di 22 Paesi. Il dibattito, aperto dagli interventi del presidente del Cnel, Pietro Larizza, e del ministro delle Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione, ha messo in luce la “crisi” in cui versa il processo di Barcellona, soprattutto per effetto della mancanza di una risposta positiva dei Paesi della sponda Sud alle offerte dell’Unione e al mutamento della geometria politica nel Mediterraneo: due Paesi, Malta e Cipro, entrano a far parte dell’Unione e la Turchia - che da sola rappresenta un terzo della popolazione del Mediterraneo e del prodotto lordo della stessa area - è candidato. L’area della sponda sud finirà quindi per essere composta da sette Paesi arabi e Israele: da ciò consegue la assoluta necessità che riprenda il processo di pace in Palestina. Il presidente Larizza, auspicando una sollecita approvazione del trattato costituzionale quale premessa all’inevitabile processo di allargamento dell’Unione, ha sottolineato le difficoltà che derivano dalla disparità delle condizioni economiche tra i Paesi membri e quelli che sono recentemente entrati a far parte nell’Unione: “E’ necessario - ha affermato - rafforzare la cooperazione con i Paesi del Mediterraneo, puntando su uno sviluppo economico che produrrà salari europei e protezione sociale. E’ perciò indispensabile la valorizzazione del lavoro in tutte le sue forme, strumento fondamentale anche per la promozione sociale. Ma la premessa unificante è quella, necessaria e urgente, della lotta contro il terrorismo”. Il ministro Buttiglione, a sua volta, ha dichiarato che la migliore risposta all’euroscetticismo sta nel procedere verso le mete già definite, a partire dal processo di allargamento: “A questo - ha ricordato - l’Italia ha un forte interesse, come dimostra l’andamento dell’interscambio commerciale con i Paesi dell’allargamento. D’altra parte - ha aggiunto - l’Europa verrebbe meno alla sua vocazione se non rafforzasse i rapporti con l’area euromediterranea, soprattutto al fine di elevare il livello di sviluppo economico e politico della società civile nei paesi mediterranei”. E ancora, tra le nuove priorità emerse dal confronto al Cnel, quella di perseguire la pacificazione dell’intera area mediterranea e il rafforzamento delle società civili dei Paesi della sponda sud, puntando sulle cooperazioni differenziate con i diversi Paesi, sulle tecnologie e sull’educazione dei giovani. Il convegno è stato concluso dal Presidente del Cese Roger Briesch, che ha sottolineato come una maggiore influenza politica europea possa contribuire alla pacifica soluzione dei conflitti. Secondo Briesch, inoltre, l’instaurazione di una zona di libero scambio deve essere considerata non come fine a se stessa, ma come strumento per lo sviluppo attraverso il rafforzamento della coesione sociale nei Paesi della sponda Sud. “Questi risultati - ha concluso - implicano lo stretto coinvolgimento degli attori socioeconomici e una corretta gestione politica che lasci spazio alla società civile organizzata, l’insegnamento, le infrastrutture di base e le condizioni per uno sviluppo sostenibile”.  

BANCA D'ITALIA ACCREDITA GRUPPO SINTESI TRA LE SOCIETÀ IT DI RIFERIMENTO PER LA CONSULENZA E MESSA IN ESERCIZIO DELLE SOLUZIONI DESTINATE AL GOVERNO DEL SISTEMA CREDITIZIO
Perugia, 26 novembre 2003 - Le profonde competenze tecnologiche in ambito bancario sviluppate da gruppo Sintesi sono state sancite ai più alti livelli del Sistema Creditizio. Banca d'Italia ha infatti inserito la società umbra nel ristretto novero di società tecnologiche abilitate a supportare la Banca Centrale nella definizione delle nuove procedure e sistemi di comunicazione destinate a ottemperare agli obblighi di vigilanza e alle attività di Governo del Sistema Creditizio. Per far fronte a questo compito, Sintesi sarà costantemente e anticipatamente informata da Banca d'Italia sugli sviluppi normativi futuri. "La preventiva conoscenza delle normative incrementa la nostra capacità competitiva in modo sostanziale. In particolare, la tempestiva segnalazione delle evoluzioni degli standard definiti da Basilea2 ci consentirà di allineare la nostra piattaforma di Business Intelligence alle reali esigenze dei sistemi direzionali dei gruppi bancari italiani", ha dichiarato Alessandro Brizioli, Ceo di gruppo Sintesi.

PROPOSTA DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN SANPAOLO IMI S.P.A. DI CARDINE FINANZIARIA S.P.A.
Torino, 26 novembre 2003 – L’assemblea degli Azionisti di Sanpaolo Imi S.p.a., riunitasi ieri nella sede di Piazza San Carlo, ha assunto le seguenti deliberazioni riguardo agli argomenti all’ordine del giorno: Parte Ordinaria 1. Deliberazioni in merito alla composizione del Consiglio di Amministrazione. L’assemblea ha confermato gli Amministratori Notaio Antonio Maria Marocco e M.anthony Orsatelli per la restante parte del triennio di nomina in corso, che verrà a scadere con l’Assemblea di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2003. I due Amministratori, giunti a scadenza ai sensi di quanto disposto dall’art.2386 del c.C., erano stati cooptati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente il 29 aprile ed il 12 settembre 2003, a seguito delle dimissioni presentate dal Dott. Gabriele Galateri di Genola e da M.me Isabelle Bouillot. Parte Straordinaria 1. Proposta di fusione per incorporazione in Sanpaolo Imi S.p.a. Di Cardine Finanziaria S.p.a.; deliberazioni inerenti e conseguenti deleghe di poteri. L’assemblea ha deliberato la fusione per incorporazione in Sanpaolo Imi S.p.a. Di Cardine Finanziaria S.p.a. L’operazione, appartenendo la totalità delle azioni di Cardine Finanziaria a Sanpaolo Imi, verrà realizzata in conformità all’articolo 2504 del c.C. Secondo le modalità e le condizioni contenute nel progetto di fusione: non è quindi prevista la determinazione del rapporto di cambio, né l’emissione o l’assegnazione di azioni. A seguito della fusione si procederà all’annullamento della totalità delle azioni della società incorporata. La decorrenza degli effetti giuridici della fusione sarà stabilita nell’atto di fusione, mentre gli effetti fiscali decorreranno dal 1° gennaio dell’anno in corso al momento della decorrenza degli effetti giuridici della stessa. L’operazione è stata già autorizzata dalla Banca d’Italia in base alle disposizioni del D.lgs 1° settembre 1993, n.385 (Testo Unico delle leggi bancarie e creditizie). 2. Proposte di modifiche allo Statuto sociale: art.1, terzo comma (da abrogare); art.2, primo comma; art.4, terzo comma (da abrogare); art.6, primo, (nuovo) secondo e settimo comma; art.7, secondo comma; art.8, secondo e terzo comma; art.11, primo e terzo comma (da abrogare); art.12, quarto comma; art.13, secondo comma; art.14, secondo e quarto comma; art.15, terzo e quinto comma; art.16, primo e (nuovo) secondo comma; art.17, quarto, quinto e sesto e ottavo comma; art.18, primo (da abrogare), secondo e terzo comma; art.19, secondo e (nuovo) diciannovesimo comma; art.20, secondo comma e art.21, primo comma. L’assemblea ha approvato le modifiche statutarie proposte, principalmente connesse all’adeguamento alle disposizioni inderogabili introdotte dalla Riforma del Diritto Societario. Le modifiche avranno efficacia a decorrere dal momento, successivo al 1° gennaio 2004, in cui le clausole saranno iscritte nel registro delle imprese, con contestuale deposito dello statuto nella sua nuova versione.

BANCA SELLA LANCIA 22 NUOVI COVERED WARRANT
Biella, 26 novembre 2003 – Da qualche giorno sono quotati sul Mercato italiano dei Covered Warrant (Mcw) 22 nuovi covered warrant emessi da Banca Sella e per i quali Banca Sella svolgerà anche il ruolo di market maker. Si tratta di covered warrant aventi come sottostante l'indice Mib30 (scadenza 19/03/04). Tali covered warrant sono negoziabili via internet a commissioni zero tramite il portale Sella.it, dove alla pagina https://www.Sella.it/banca_on_line/trading/cw/index.jsp  è anche presente una sezione interamente dedicata ai Cw, comprendente una guida operativa, i prospetti informativi, il calcolatore di volatilità, e le informazioni relative a questa nuova emissione (compreso l'elenco dei nuovi Cw). Banca Sella è entrata sull'Mcw per la prima volta come società emittente lo scorso 22 novembre 2001 e, successivamente, con diverse ulteriori emissioni nel corso del 2002 e del 2003, andando così ad aggiungersi al ristretto numero di operatori già presenti sul mercato.

COMMERZBANK SECURITIES: TERZO RICONOSCIMENTO DELL’ANNO PER I PROPRI ANALISTI. PRIMO POSTO NEL SETTORE SALUTE E QUARTO NELLA CLASSIFICA GLOBALE DEL RAPPORTO RQ EURO 300
Milano, 26 novembre 2003 - Per la terza volta quest’anno gli analisti di Commerzbank Securities, divisione investment banking di Commerzbank Ag nata nel Gennaio 2001 dall’integrazione delle aree di equities, bonds, valute e M&a, hanno ottenuto riconoscimenti da enti indipendenti per la qualità della loro ricerca. L’ultimo successo viene dal rapporto Rq Euro 300, un survey indipendente sulla precisione delle raccomandazioni degli analisti finanziari che prende in considerazione il periodo compreso tra luglio 2002 e giugno 2003. Commerzbank Securities si è piazzata al primo posto nel settore Salute e al quarto nella classifica globale. Quest’ottima performance si aggiunge alle precedenti ottenute da Commerzbank Securities nell’arco dell’anno: il primo posto nell’ultimo Aq Germany Country Report - che valuta quantitativamente l’accuratezza delle stime Eps (Earnings per Share) espresse dagli analisti - e il primo posto nei settori Tecnologia e Salute nel Q2 Aq Eururo 300 report – che prende in esame 300 aziende europee. I riconoscimenti agli analisti di Commerzbank Securities dimostrano il successo della strategia di integrazione di Commerzbank e la propria capacità di offrire ricerche di alta qualità nei mercati finanziari. Commerzbank Securities era già stata premiata come “Best European Research House” nell’International Securitisation Report del 2002.  

GRUPPO GIACOMELLI SPORT: TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2003
Rimini, 26 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Società rende noto che ieri è stata approvata la relazione trimestrale al 30 settembre 2003 redatta su base consolidata, che si allega al presente comunicato. La perdita ante imposte consolidata del periodo è stata pari a euro 406.940 migliaia ed è stata in larga parte determinata dalle svalutazioni di crediti, immobilizzazioni e rimanenze deliberate tenendo presente anche quanto riportato nella relazione dei Commissari Giudiziali redatta ex art. 28 D.lgs. 270/99, depositata presso il Tribunale di Rimini il 12 novembre 2003 e disponibile sul sito internet della Società ( www.Giacomellisport.com ). In vista dell’assemblea straordinaria convocata in prima convocazione in data 11 dicembre 2003 il Consiglio comunica altresì di avere approvato la relazione, allegata al presente comunicato, ai sensi dell’art. 2447 del c.C. Sulla situazione patrimoniale civilistica della società al 30 settembre 2003, aggiornata sulla base di quanto contenuto nella relazione redatta dai Commissari Giudiziali ex art. 28 D.lgs. 270/99 e delle risultanze della situazione contabile consolidata al 30 settembre 2003. Da tale situazione patrimoniale emerge una perdita civilistica di € 406.940.115 (determinata fra l’altro da un accantonamento a fondo rischi finalizzato ad adeguare il risultato civilistico a quello consolidato) ed un conseguente patrimonio netto negativo di € 357.972.709.

BENETTON: APPROVATO  IL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE SOCIETARIA
Ponzano 26 novembre 2003 – L’assemblea degli Azionisti di Benetton Group, riunitasi ieri sotto la presidenza di Luciano Benetton, ha approvato il progetto di riassetto societario e organizzativo del gruppo che ha l’obiettivo di decentrare le attività operative in strutture appositamente dedicate. Le finalità della decisione sono quelle di adeguare la struttura societaria e gestionale alle nuove linee strategiche del gruppo, di migliorare l’efficienza e la competitività delle singole aree facenti capo a specifiche società operative ed in ultima analisi di avvicinare il gruppo ulteriormente al mercato. In particolare il progetto prevede il conferimento del ramo d’azienda relativo alla titolarità e gestione dei marchi e dell’attività commerciale alla società interamente controllata Bencom S.r.l; il ramo d’azienda relativo all’attività produttiva e logistica alla società interamente controllata Benind S.p.a. E il ramo d’azienda relativo ai servizi e sistemi informatici alla società interamente controllata United Web S.p.a. (che assumerà la denominazione di Bentec S.p.a.).

RATIFICATA LA FUSIONE TRA INDICOD ED ECR ALLA PRESIDENZA DELLA NUOVA ASSOCIAZIONE, CHE RAGGRUPPA OLTRE 28MILA AZIENDE INDUSTRIALI DEL LARGO CONSUMO E DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA, È STATO CHIAMATO GIANFRANCO VIRGINIO, VICE PRESIDENTE DEL GRUPPO FINIPER
Milano, 26 novembre 2003. Le assemblee di Indicod ed Ecr Italia hanno ratificato la fusione delle due associazioni e la nascita di Indicod-ecr Italia. Alla presidenza della nuova organizzazione, ufficialmente operativa dal 1 gennaio 2004, è stato chiamato Gianfranco Virginio, vicepresidente del gruppo Finiper e presidente di Unes. Nella sua attività è affiancato da tre vicepresidenti: Filippo Meroni, presidente e amministratore delegato di Johnson Wax; Vincenzo Miceli, presidente e amministratore delegato di Nestlé e Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. A Indicod-ecr Italia fanno capo due associazioni. Adm, Associazione della distribuzione moderna, presieduta da Francesco Martinelli, amministratore delegato di Metro. Ibc, Associazione delle industrie di beni di consumo, presieduta da Vincenzo Miceli, che nella sua attività è coadiuvato dal vice presidente Massimo von Wunster, amministratore delegato di Heineken. Adm e Ibc hanno il compito di coordinare l'attività delle imprese dei rispettivi comparti, così da garantire il massimo coinvolgimento nelle iniziative assunte congiuntamente nell'ambito di Indicod-ecr Italia. "La missione della nuova associazione - spiega Gianfranco Virginio - è quella di promuovere il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle imprese nei loro reciproci rapporti e nelle loro relazioni con gli altri partner presenti nelle filiere di riferimento. Tutto ciò con l'obiettivo di soddisfare al meglio le attese del consumatore". Ad Indicod-ecr Italia fanno riferimento oltre 28mila aziende industriali del largo consumo e della moderna distribuzione, che complessivamente sviluppano un giro d'affari di circa 106 miliardi di euro. Gianfranco Virginio, 64 anni, ha operato, con incarichi di vertice, in Barilla (tra il 1976 e il 1988), Gruppo Rinascente (fino al 1995) e Standa, azienda di cui è stato direttore generale e consigliere d'amministrazione. Dal 1999 è vice presidente del gruppo Finiper.

ASSINDUSTRIA BELLUNO E ASSOTRAVEL VENETO: CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO PER IMPRENDITORI DEL TURISMO.
Roma, 26 novembre 2003 - Assindustria Belluno, in collaborazione con Assotravel Veneto e d’intesa con Dolomiti Stars Srl ha organizzato, il prossimo 26 novembre, ad Alleghe, presso la “Sala Stoppani” delle scuole elementari, un corso di formazione gratuito per gli imprenditori del turismo. La giornata di formazione (dalle 9:00 alle 17:00) verterà su temi che sono di interesse generale per tutti coloro che operano nella filiera del turismo montano, settore di grande rilevanza nel contesto dell’economia bellunese, con particolare attenzione alle strategie per organizzare al meglio le singole imprese turistiche. Al corso, che sarà aperto da Luigi Alverà, Assindustria Belluno, e da Sergio Pra, Presidente della Dolomiti Stars, forniranno il proprio contributo didattico Francesco Bosio, psicologo ed esperto in comunicazione, Leandro Santin, Direttore tecnico Sofma Spa, e Vincenzo Sambo, Rappresentante Assotravel Veneto. In merito all’iniziativa di Assindustria Belluno, Andrea Giannetti, Presidente di Assotravel, esprime “un vivo apprezzamento per un’iniziativa formativa che contribuisce alla crescita del livello manageriale e alla riorganizzazione dei processi e dei percorsi dell’industria del turismo di montagna. E’ significativo che in questo contesto sia riservato uno spazio di rilievo al settore agenzie di viaggio che con la loro capacità forniscono un servizio di contatto con la clientela che resta essenziale”. Con questa proposta formativa Assindustria Belluno ed Assotravel Veneto intendono porsi come punto di riferimento per tutti gli operatori turistici dell’area di Dolomiti Stars, fornendo loro il necessario “know how” per affrontare le sfide di una concorrenza sempre più agguerrita e di un mercato sempre più complesso. Per partecipare le aziende sono invitate a dare la propria adesione all’Ufficio Formazione di Reviviscar (Società di servizi di Assindustria Belluno), a mezzo fax (n.0437.951332), unitamente al numero di persone partecipanti.

PER IBM GLOBAL FINANCING, UN ANNO DI RISULTATI POSITIVI
Segrate, 26 novembre 2003 – Ibm Global Financing, la più grande organizzazione specializzata nel settore dell’Information & Communications Technology, ha annunciato i risultati raggiunti nel 2003, le strategie del prossimo futuro e le iniziative in vista delle nuove norme finanziarie previste da Basilea 2. “Quest’anno è stato un anno molto positivo per Ibm Global Financing, malgrado le difficoltà che hanno dovuto affrontare gli operatori nel mondo del financing. Abbiamo avuto un aumento di richiesta sia da parte dei clienti che dei nostri Partner” afferma Luca Chiarito, Presidente e Amministratore Delegato Ibm Italia Servizi Finanziari e Direttore Ibm Global Financing per il Sud Europa. “La risposta positiva è arrivata direttamente dal mercato: oggi Igf finanzia ben i due terzi dei Server Ibm presenti sul mercato italiano, oltre che un Pc Ibm su tre. I risultati sono stati omogenei e bilanciati su tutte le linee di business” continua Luca Chiarito. ”Abbiamo migliorato la qualità dei servizi e il rapporto relazionale con i nostri clienti, e siamo stati premiati come migliore unità al mondo, oltre ad aver ricevuto un riconoscimento positivo dai nostri Partner“. Conclude Luca Chiarito: “Ibm aiuta le aziende a diventare più dinamiche, fornendo la tecnologia come strumento ottimale e offrendo il finanziamento per farle crescere”. L’andamento di Ibm Global Financing South Region (Italia, Spagna, Portogallo, Israele) nel 2003, quindi, è stato molto positivo, contribuendo al 30% dei volumi realizzati da Igf Emea (Europe, Middle East, Africa). Il 2003 ha visto Ibm Global Financing come partner strategico per la chiusura dei principali progetti Ibm Italia, rivelandosi estremamente attiva sia sul mercato Large Account (Grandi Clienti), sia sul mercato Smb (Small and Medium Business). Particolarmente brillante è stato l’ultimo trimestre del 2003 in cui la South Region è risultata essere la prima Region del mondo relativamente ai risultati Global Financing, aggiudicandosi il primo posto nel Tour de Monde. L'obiettivo del Tour de Monde è di rafforzare la collaborazione tra i team Igf nelle diverse Region. Quattro membri del team Igf Emea South Region si sono recati a Stoccarda, Germania, per incontrare i vincitori del 2Q della Emea Central Region. Le offerte commerciali rivolte al mercato sono state molto aggressive, come le promozioni Easy e Why Wait che hanno riscontrato notevole successo tra clienti e Business Partner. Inoltre, per aiutare i propri Business Partner a cogliere al volo le migliori opportunità di e-business on-demand, Ibm Global Financing ha lanciato due iniziative: Rapid Online Financing e Financing Centre. I nuovi strumenti Web stanno consentendo maggiore interazione con la rete dei Business Partner, lo snellimento delle procedure di approvazione dei contratti e l’azzeramento dei rischi di errori e manipolazioni contrattuali. Per il prossimo anno, Ibm Global Financing si pone obiettivi di crescita in termini non solo di volumi, ma anche di produttività e di efficienza dei propri processi. L’integrazione con le attività di Ibm Italia (supporto agli acquisti informatici dei clienti, campagne, attività di marketing, advertising) rappresenta un fattore fondamentale e indispensabile per il raggiungimento di questi obiettivi. Inoltre, Ibm Global Financing sta prestando molta attenzione alle conseguenze e all’impatto che l’accordo Basilea 2 avrà sulle Piccole e Medie Imprese. Ecco perché Ibm sta portando il messaggio sul mercato e sta facilitando il passaggio verso le novità imposte dagli accordi internazionali, e contemporaneamente, sta aprendo un dialogo con le Pmi che evidenziano molte perplessità in merito a questo argomento. “Basilea 2 sarà un vantaggio reale per le società che sapranno rinnovarsi” afferma Luca Chiarito. “E’ per questo che Ibm Global Financing sta impegnando grandi energie per informare i propri clienti e aiutarli nel processo di adeguamento alle nuove norme” conclude Chiarito. Infolink: http://www.Ibm.com/it/financing

DIGITAL BROS S.P.A.: SOCIÉTÉ GÉNÉRALE ESERCITA LA CONVERSIONE DI UNA PORZIONE SIGNIFICATIVA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO.
Milano, 26 Novembre 2003 - Si comunica che, in data odierna Société Générale ha dato inizio alla conversione del prestito obbligazionario convertibile, emesso da Digital Bros in data 31 agosto 2002. In particolare Société Générale ha convertito N. 950 obbligazioni per un controvalore di 950.000 euro in numero 295.032 di azioni pari a 2,23% del capitale sociale. Il prestito obbligazionario, inizialmente interamente sottoscritto da Société Générale, è della durata di 3 anni convertibile in azioni Digital Bros per un importo di 4 milioni di Euro, al tasso fisso del 6,5%. Per effetto della conversione il numero di azioni in circolazione Digital Bros si eleva a 13.222.698 Secondo i criteri stabiliti all’atto di sottoscrizione del prestito obbligazionario: a) tale prestito, interamente sottoscritto da Société Générale, aveva comportato l’emissione di 4.000 obbligazioni convertibili dal valore nominale di 1.000 Euro cadauna, con esclusione del diritto d'opzione, b) il criterio di determinazione del rapporto di conversione è rivedibile ogni trimestre ed in linea con l’evoluzione del titolo sul mercato. C) il prezzo minimo di conversione era stato fissato in 3 Euro, prezzo comunque superiore al patrimonio netto per azione. D) il prezzo minimo di conversione iniziale era stato fissato in 3,51 Euro a fronte di un prezzo massimo di 8,77 Euro.  

ESPRINET RIVEDE ULTERIORMENTE AL RIALZO LA STIMA DI FATTURATO AL 31/12/2003 E FISSA IL NUOVO TARGET A 1,25 MILIARDI DI EURO
Milano, 26 novembre 2003- Esprinet , il leader della distribuzione di tecnologia quotato al Nuovo Mercato, continua a crescere e prevede una chiusura sopra le attese più rosee del fatturato al 31 dicembre 2003. La società comunica oggi di aver rivisto ulteriormente al rialzo le stime di fatturato, portandole a 1.250 miliardi di euro da 1.2 miliardi. Tenendo conto dell'andamento particolarmente favorevole delle vendite nel mese di ottobre Esprinet prevede per l'intero esercizio 2003, salvo il verificarsi di eventi sfavorevoli ad oggi non prevedibili, il raggiungimento di livelli assoluti di redditività fortemente in crescita rispetto all'anno precedente: 'Riteniamo di superare l'obiettivo di 1,2 miliardi di euro di fatturato di cui gli analisti ci accreditano - commenta Alessandro Cattani, amministratore delegato di Esprinet - e per questo guardiamo con fiducia ai prossimi mesi confidando anche in una progressiva ripresa dei consumi di tecnologia. Per questo alziamo a 1,250 miliardi di euro la stima di fatturato al 31/12/2003'. Il 2003 ha sancito la consacrazione di Esprinet sul mercato. Attenendosi ai risultati borsistici registrati ieri, il titolo Esprinet guadagna oltre +35% rispetto al prezzo di collocamento (14 ?). Sulla base di questi dati, dal 25 luglio 2001, giorno dell'ipo al Nuovo Mercato di Borsa Italiana, Esprinet è la migliore matricola sul mercato azionario italiano, battendo tutti i risultati borsistici delle società che hanno effettuato la loro ipo dopo quella data. Il gruppo Esprinet ha chiuso una trimestrale in crescita straordinaria. I ricavi sono aumentati del 46% a 873,6 milioni di euro, l'utile ante imposte del + 158% a 17,3 milioni di euro, i flussi di cash flow del +127% a 21,8 milioni di euro. L'indebitamento finanziario è diminuito di 14,5 milioni di euro scendendo a 109,1 milioni di euro. Nel solo terzo trimestre i ricavi hanno registrato un incremento del 60% grazie a positive performance in tutti i segmenti di business ed in particolare nel networking (+101%), software (+91%) e consumabili (+69%). Esprinet ha inoltre annunciato ieri mattina la preparazione del proprio piano industriale che verrà presentato in occasione della pubblicazione dei dati di bilancio 2003. Intanto la società ha confermato il suo interesse ad aumentare la propria quota di mercato nella distribuzione di componentistica micro-elettronica anche attraverso acquisizioni, dopo aver trasferito le proprie attività in questo settore a favore della controllata Comprel S.r.l. (già 70 i brand in portafoglio): 'Il mercato dei chip - dichiara Cattani- è grande un quinto rispetto al mercato dell'It ma garantisce margini di redditività notevolmente più elevati. Avremmo individuato alcune opportunità in aziende con fatturati compresi tra i 5 e i 30 milioni di euro'. Relativamente alla distribuzione del dividendo (50 centesimi di euro elargiti nel 2001 e 55 nel 2002), Esprinet conferma la propria politica del dividendo atta a premiare i propri azionisti per condividere con loro il valore creato anche quest'anno dal Gruppo.

I.NET:APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2003/2004 RICAVI CONSOLIDATI PARI A 24.7 MILIONI DI EURO RISPETTO A 28.6 MILIONI DI EURO DEL PARI PERIODO 2002 (-13.9%), A FRONTE DI UN CALO DEL MERCATO DI RIFERIMENTO PARI AL 18.6% (FONTE:ASSINFORM) SU INFRASTRUTTURE DI RETI FISSE PRIMO SEMESTRE 2003 VS SECONDO SEMESTRE 2002
Milano, 26 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di I.net , riunitosi ieri presso la sede sociale, ha approvato nel corso della seduta la relazione semestrale della Capogruppo ed i dati consolidati di Gruppo al 30 settembre 2003. Come già rilevato nei trimestri precedenti, nel periodo in esame che si è chiuso al 30 settembre 2003 il contesto di mercato si è mantenuto difficile a causa di una domanda poco sostenuta e di una costante pressione sui prezzi di vendita. I segnali positivi in termini di assestamento nel livello dei prezzi e sull'andamento degli ordini e dei ricavi che si erano manifestati nel trimestre precedente hanno subito in parte un rallentamento. Il confronto con il trimestre precedente evidenzia una riduzione dei ricavi consolidati pari al 10.6% (11.6 milioni di Euro al 30 settembre 2003 rispetto a 13.0 milioni di Euro al 30 giugno 2003). Lo stesso confronto con il pari periodo dell'esercizio 2002 evidenzia, invece, una flessione dei ricavi pari all'13.9%. Va ricordato che secondo una recente indagine Assinform il mercato delle infrastrutture per reti fisse ha subito una riduzione del 18.6% nel primo semestre 2003 rispetto al primo semestre 2002 Ricavi I ricavi consolidati sono stati pari a 24.7 milioni di Euro rispetto ai 28.6 milioni di Euro del dello stesso periodo del 2002. Tanto i ricavi di Managed Internet Connectivity quanto quelli di Managed Hosting risultano in calo rispetto allo stesso periodo del 2002 in quanto rispetto lo scorso anno, sui primi ha inciso la forte pressione sui prezzi che è stata solo in parte compensata da un'incremento dei volumi, mentre per i secondi la costante e positiva attività di cross-selling (ordini da clienti esistenti per servizi aggiuntivi) non è riuscita nel periodo in esame a ridurre la perdita di valore derivante dalla pressione sui prezzi. Fatto molto positivo e da sottolineare è l'andamento dei servizi e consulenze a valore aggiunto che oggi rappresentano il 22% del totale ricavi di Gruppo segnando un incremento del 6% rispetto al pari periodo 2002. In particolare, l’andamento dei ricavi è stato condizionato dalla dinamica della raccolta di nuovi ordini che si è mantenuta al di sotto delle aspettative e dai rinnovi dei contratti esistenti che sono stati penalizzati da significative riduzioni di prezzo. Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) del primo semestre 2003/2004 è stato pari a 2.8 milioni di Euro (11.3% dei ricavi consolidati), in lieve miglioramento in termini percentuali rispetto a 1.5 milioni di Euro del trimestre precedente (11.3% dei ricavi consolidati) ed in flessione invece rispetto a 5.3 milioni di Euro del pari periodo 2002 (18.5% dei ricavi consolidati). Su tale risultato ha inciso la riduzione dei ricavi accompagnata da una inferiore riduzione dei costi operativi e del personale tale da generare il peggioramento del margine in esame Il risultato operativo (Ebit) presenta per il semestre chiuso al 30 settembre 2003 un saldo negativo pari a 3.6 milioni di Euro rispetto a un saldo negativo pari a 0.4 milioni di Euro del pari periodo 2002. L 'incidenza rispetto ai ricavi consolidati è, dunque, passata dal 1.5% all'attuale 14.5%. Gli ammortamenti del periodo sono stati pari a 5.5 milioni di Euro mentre gli accantonamenti hanno pesato per 0.8 milioni di Euro. L'utile ante imposte consolidato (Ebt), negativo per 3.0 milioni di Euro, ha beneficiato dei proventi relativi alla gestione finanziaria della liquidità che nel trimestre sono ammontati a 0.8 milioni di Euro. Il risultato netto consolidato è stato negativo per 3.1 milioni di Euro - 12.6% dei ricavi consolidati - a fronte di imposte stimate pari a 0.2 milioni di Euro. Situazione Patrimoniale E Finanziaria Il rendiconto finanziario di Gruppo al 30 settembre 2003 evidenziava come l'attività operativa abbia generato risorse finanziarie per un importo pari a 4.3 milioni di Euro. Il flusso di cassa generato internamente ha quindi consentito di autofinanziare gli investimenti effettuati nel periodo che sono stati pari a circa 2.0 milioni di Euro. Il surplus di cassa è stato positivo per 2.0 milioni di Euro (al lordo della distribuzione del dividendo relativo all'esercizio 2002 pari a 4.1 milioni di Euro) mentre la risultante posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 risultava pari a 75.0 milioni di Euro. Nonostante il contesto di mercato poco favorevole, si conferma la capacità del Gruppo di generare risorse finanziarie in misura eccedente rispetto ai fabbisogni di gestione ordinaria ed a quelli di investimento.

I.NET: ACQUISIZIONE SIOSISTEMI S.P.A
Milano, 26 novembre 2003 Il Consiglio di amministrazione di I.net S.p.a., ieri , ha approvato i termini e le condizioni essenziali per la prospettata acquisizione da parte di I.net dell'intero capitale sociale di Siosistemi S.p.a. (la quale detiene a sua volta una quota pari al 60% del capitale sociale di Spc S.r.l.). Siosistemi ha sede in Brescia e, direttamente nonché tramite la sua controllata Spc, è leader in Italia nel settore dei servizi di sicurezza informatica e, nel 2002, ha registrato un fatturato pari a euro 11,97 milioni, con patrimonio netto pari a euro 998.000 ed un risultato prima delle imposte e componenti straordinari pari a euro 257.000 su base consolidata. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2002 era negativa per 1,5 milioni di Euro. Il capitale sociale di Siosistemi è attualmente detenuto per il 60% dai soci fondatori (nonché amministratori delegati) Luigi Tagliapietra, Lorenzo Musicco e Lucia Ghidini e per il 40% da Telecom Italia S.p.a.. L'acquisizione dell'intero capitale sociale di Siosistemi è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di I.net a fronte di un prezzo massimo non superiore a circa euro 5,6 milioni, pagabile per cassa, composto da una parte fissa pari euro 4 milioni e da una parte variabile non superiore a circa euro 1,6 milioni che sarebbe corrisposta ai soli soci fondatori subordinatamente al conseguimento di determinati obiettivi nell'esercizio 2004 nonché alla loro permanenza in carica quali amministratori delegati nei prossimi esercizi. Allo stato, un'intesa di massima in merito ai suddetti termini e condizioni essenziali è già stata raggiunta tra la Società ed i soci fondatori di Siosistemi e, pertanto, la conclusione dell'operazione rimane ora subordinata all'accettazione di tali termini e condizioni da parte di Telecom Italia ed alla conseguente sottoscrizione tra I.net, i soci fondatori e Telecom Italia dell'accordo per l'acquisto da parte di I.net dell'intero capitale sociale di Siosistemi, previo parere positivo dell'Autorità Antitrust. 

ENIPOWER È IL PRIMO OPERATORE AD AVVIARE NUOVE CENTRALI ELETTRICHE DALL'APERTURA DEL MERCATO.
Milano, 26 novembre 2003 - Eni è il primo operatore a realizzare una nuova centrale dopo l'apertura del mercato elettrico: nello scorso ottobre, infatti, è stata avviata la produzione di elettricità destinata ai clienti Enipower dal primo dei tre gruppi della centrale a ciclo combinato di Ferrera Erbognone, che avrà una capacità installata complessiva di 1.030 Mw. L'anno prossimo entrerà in esercizio anche la centrale di Ravenna che porterà a 1.800 Mw la nuova potenza installata resa disponibile da Enipower per il mercato. I programmi di sviluppo nella generazione elettrica sono stati presentati oggi alla comunità finanziaria in un incontro presso la centrale termoelettrica di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia. L'obiettivo dell'Eni è di raggiungere 5.000-6.000 Mw di potenza installata entro il 2006, con un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro. Per la produzione di energia elettrica Eni impiegherà quantitativi di gas naturale disponibili in eccesso rispetto ai tetti imposti dalle norme che regolano l'apertura del mercato del gas in Italia. La produzione farà leva su una competitiva struttura di costi legata alla costruzione degli impianti nei propri siti industriali e all'elevata efficienza della tecnologia della cogenerazione a ciclo combinato a gas naturale (Ccgt), che Enipower ha scelto di adottare in tutto il parco produttivo. La tecnologia cogenerativa a gas naturale consente di produrre energia elettrica minimizzando l'impatto ambientale. Rispetto alle emissioni prodotte nel 2000 da tutto il settore termoelettrico italiano, le centrali Enipower da sole consentiranno l'abbattimento di circa l'8% delle emissioni totali di anidride carbonica. Inoltre le centrali di questo tipo emettono quantitativi trascurabili di polveri e di biossido di zolfo, e basse quantità di ossidi di azoto.

BLACKSTONE ACQUISIRÀ PORTAFOGLIO IMMOBILIARE DA 1,2 MILIARDI DI DOLLARI DA DEUTSCHE BANK
Milano, 26 novembre 2003 - Blackstone Real Estate Partners, Lp, affiliata del Gruppo Blackstone, ha annunciato il 24 novembre la firma di un accordo definitivo per l'acquisizione di un portafoglio di 51 fabbricati ubicati in nove paesi dalla Deutsche Bank Ag, a fronte di un corrispettivo totale di 1,2 miliardi di dollari (Euro 1,04 miliardi). La maggior parte degli asset del portafoglio si trova in Germania, mentre il resto è sparso in Austria, Belgio, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svizzera. Molti fabbricati sono attualmente occupati da Deutsche Bank e verranno presi in lease-back da Deutsche Bank con un accordo di medio-lungo termine. Cosଠha dichiarato Chad Pike, Amministratore Delegato Senior e Responsabile operazioni immobiliari in Europa: 'Questa transazione va ad aggiungersi ai risultati di Blackstone e ne conferma il ruolo di acquirente attivo di fabbricati amministrativi e proprietà commerciali di alta qualità in Europa. Dimostra inoltre il successo che riscuotiamo collaborando con importanti società tedesche, con l'obiettivo di assisterle e proporre loro percorsi di ottimizzazione delle proprie strategie immobiliari a lungo termine'. Info sul Gruppo Blackstone Il Gruppo Blackstone, impresa di investimento globale leader, è stata costituita nel 1985.

IL GRUPPO GIACHINO BITUMI AD ASPHALTICA 2003 I NUOVI SERVIZI DI TOTAL MANAGEMENT PER LA QUALITÀ DI STRADE E AUTOSTRADE
Milano, 26 Novembre 2003 - Il Gruppo Giachino Bitumi, società di Torino ai primi posti nella realizzazione e nel risanamento di strade e autostrade, presenta ad “Asphaltica 2003” i nuovi servizi di Total Management, destinati a gestire in modo ottimale le problematiche delle grandi infrastrutture stradali e autostradali. I nuovi servizi, affidati a Team tecnico/manageriali appositamente costituiti, si avvalgono del supporto scientifico del Laboratorio di Ricerca & Sviluppo “Polis”, una struttura di ricerca che collabora in modo permanente con il Politecnico di Torino e che effettua sperimentazioni e progetti di ricerca su nuove tecnologie e nuovi materiali. Oggi, il laboratorio “Polis” è una delle strutture più avanzate in Europa, le analisi e le sperimentazioni che vi vengono condotte sono focalizzate sulla definizione di nuovi parametri di qualità per i bitumi e sul controllo delle caratteristiche fisico-chimiche dei prodotti di base. Le particolari strumentazioni di cui Polis è dotato vengono utilizzate per separare, frazionare e classificare il bitume in quattro “famiglie” (il cosiddetto metodo S.a.r.a), così da valutarne le caratteristiche di base, una verifica particolarmente accurata che consente al Gruppo di lavorare, secondo parametri di eccellenza, i bitumi provenienti da qualsiasi raffineria. A conferma di questo il fatto che i bitumi modificati prodotti dall’azienda sono attualmente gli unici, provenienti da produttori italiani, ad essere omologati per il rigorosissimo mercato svizzero. Giachino Bitumi, da 70 anni uno degli operatori più dinamici del settore, ha di recente ampliato il proprio impianto di Volpiano, nei pressi di Torino, portando la capacità produttiva del bitume modificato da 40.000 a 60.000 tonnellate anno, su un totale del mercato italiano di circa 150.000 tonnellate/anno. Determinante per il potenziamento dell’impianto l’introduzione di tre cisterne innovative per dimensione e concezione, destinate sia allo stoccaggio del prodotto proveniente dalle raffinerie, che al bitume modificato prodotto nell’impianto stesso. Le tre cisterne (capacità di 105 mc e 205 mc) sono dotate di un particolare sistema di “agitazione” che consente di tenere il bitume costantemente in movimento e di garantirne fluidità, qualità e omogeneità. L’ampliamento dello stabilimento di Volpiano (35.000 mq, capacità di carico 100 tonnellate/ora; produzione su tre turni per 365 giorni l’anno) permette al Gruppo Giachino di porsi come uno dei partner strategici per le Concessionarie di Autostrade pubbliche o private, dell’Anas, di grandi operatori italiani e internazionli. Di recente, a Volpiano è stato installato anche il primo impianto mobile di riciclaggio a freddo del bitume L’impianto, che sta ora concludendo la fase sperimentale condotta con il Politecnico di Torino, rappresenta una delle nuove frontiere nel settore delle pavimentazioni stradali, un settore industriale sempre più strategico per garantire efficienza, sicurezza e compatibilità ambientale alle reti stradali d’Italia e d’Europa.

ESTATE 2004: ALITALIA RINNOVA LA FLOTTA DI LUNGO RAGGIO
Roma, 26 novembre 2003: - Washington, Toronto, Boston, New York, Delhi: sono solo alcune delle destinazioni intercontinentali che la prossima estate vedranno aumentare la presenza di Alitalia che, sul lungo raggio, metterà a disposizione della clientela il 32.9% di posti in più. Washington sarà collegata 7 giorni su 7 con aereo B767 da 205 posti. Washington, oltre ad essere la capitale federale degli Stati Uniti, ospita la più grande comunità italiana nel Paese. Il nuovo volo Alitalia andrà a colmare il vuoto lasciato a gennaio 2003 dalla decisione della United Airlines di abbandonare il mercato italiano. Alitalia rafforzerà la sua posizione di mercato in Nord America con un secondo volo giornaliero tra Roma e New York Jfk, 5 voli a settimana tra Roma e Boston e un volo giornaliero Roma-toronto. L’apertura del collegamento esasettimanale Malpensa-delhi (soggetta ad approvazione da parte del Governo indiano) consentirà ad Alitalia di servire il mercato dell’India del Nord, di grande interesse sia sul piano turistico, sia dal punto di vista industriale e tecnologico, con grandi potenzialità di crescita nel settore Cargo. Sul breve/medio raggio, Alitalia aumenterà del 7.9% la capacità offerta, aprendo 4 scali nel Nord Europa: Copenaghen, Manchester, Stoccolma, Lussemburgo (città presenti nella classifica delle prime 50 destinazioni da e per l’Italia). Sarà anche avviato il collegamento Roma-verona, che rappresenta per Alitalia la prima opportunità – tra quelle attualmente non operate - per crescere sul mercato domestico, nonché un mezzo per consolidare la propria posizione di mercato sull’hub di Fiumicino. Il network della Compagnia per il 2004 è stato disegnato con grande attenzione alla qualità della programmazione, che si tradurrà in più frequenze e più coincidenze per i viaggiatori, avendo ben presente l’efficienza dei costi operativi. La strategia di rinnovo flotta è infatti guidata dal principio di scegliere aeromobili con minori costi operativi (consumi, spese di manutenzione) per il vettore e maggiore qualità (comfort) per il passeggero. Per quanto riguarda il lungo raggio, in un mercato multipolare come quello italiano, è coerente una scelta di flotta a favore di velivoli a capacità unitaria più ridotta rispetto ad un 747 e in grado di volare a costi operativi contenuti. Il B777 ha la stessa efficienza operativa del 747 ma con una capacità unitaria inferiore di circa 100 posti, per cui a parità di costi operativi per posto offerto il 777 è l’ideale per lo sviluppo strategico del network di lungo raggio. Da maggio 2004 Alitalia disporrà di 10 B777 e 13 B767, che saranno alla base dell’incremento di frequenze sulle tratte già servite e della possibilità di aprire nuove destinazioni sui mercati in sviluppo. Per quanto riguarda la flotta di medio raggio, la composizione ed il numero attuali si situano ai livelli della migliore concorrenza (89 Md80 e 46 Airbus della famiglia A320 disponibili da inizio 2004). Per quanto riguarda il settore regional, l’impiego bilanciato del turboelica Atr da 66 posti e del bireattore Embraer garantisce un’efficace azione di feederaggio per gli hubs e di collegamento point-to-point fra scali minori. Inoltre, nel 2004 si aggiungeranno 6 Embraer Rj170 da 70 posti, macchina di cui Alitalia è cliente di lancio. “Stiamo vedendo i primi positivi risultati di questa strategia, in termini di puntualità e crescita del traffico – ha affermato il Direttore Generale Marco Zanichelli - Relativamente alla puntualità, dall’1 al 15 novembre i voli Az hanno segnato un 83.2% di puntualità (partenze a 15’ ), superando del 5.5% l’obiettivo mensile della Compagnia. Per quanto riguarda il traffico, dall’inizio dell’anno a ottobre, a fronte di un debole 0.6% registrato dall’industria internazionale del trasporto aereo, il traffico Az mostra una crescita complessiva del 4.3%. Il mese di ottobre ha fatto registrare un incremento complessivo rispetto a ottobre 2002 del 12,5%, a fronte di un + 3.7% medio delle compagnie Aea; nel Nord Atlantico l’aumento è stato del 18.9% (Aea + 2.9%), in Europa il trasportato Az è cresciuto del 9.3% (Aea + 4.2%), in Estremo Oriente + 9.8% Alitalia e + 1.9% media Aea. Appare evidente da questi numeri il progresso di Alitalia e la riconquista di importanti quote di mercato nel settore internazionale”.

REGALATI L’EUROPA CON LE SPECIALS DI AIR DOLOMITI
Milano, 26 novembre 2003 - Air Dolomiti lancia Specials ‘point-to point’ le convenienti tariffe che vi permettono di volare verso le più affascinanti capitali europee dal 20 dicembre 2003 al 06 gennaio 2004 (data ultimo rientro 06 gennaio 2004) godendo del comfort e della qualità del servizio ‘Settimocielo’ Acquistando le tariffe Specials dal 25 novembre al 02 dicembre 2003, Air Dolomiti vi offre l’opportunità di raggiungere Barcellona, Bruxelles e Parigi dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona a soli 149 € + tasse. Le tariffe s’intendono valide andata e ritorno a persona, senza minimo e massimo di permanenza Il 31 dicembre 2003 e il 01 gennaio 2004 in occasione della festività del Capodanno, Air Dolomiti vi propone un’occasione unica per volare dall’Italia su tutto il network internazionale della Compagnia con soli 89 € + tasse . Tariffe valide a persona, andata e ritorno, applicabili il mercoledì e giovedì Air Dolomiti trasformerà il vostro viaggio in un irripetibile momento di piacere. Infolink: www.Airdolomiti.it

EMIRATES: NUOVE DESTINAZIONI IN 4 CONTINENTI
Dubai, 26 Novembre 2003 – Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, aggiungerà al network ben 6 nuove destinazioni nel 2004 in 4 continenti, a New York, in Scozia, Europa centrale, Cina e Africa Orientale. Il 2 gennaio il primo salto di qualità in Africa, con i nuovi voli su Abuja in Nigeria e Accra in Ghana. Il 10 aprile sarà la volta di Shanghai, primo scalo cinese della compagnia e di Glasgow in Scozia, quinto scalo nel Regno Unito; il 1° maggio inizieranno voli per Vienna, nel cuore dell’Europa e, sempre il prossimo anno, Emirates inaugurerà il volo non-stop su New York (soggetto ad approvazione governativa), offrendo il primo volo diretto tra Medio Oriente e Nord America e rendendo la Emirates una compagnia davvero globale. “Nel 2004, Emirates volerà più lontano che mai per raggiungere il nostro obiettivo di essere una compagnia aerea globale. Apriremo destinazioni dove sappiamo esserci una forte domanda con servizi che vanno incontro alle richieste dei passeggeri utilizzando la miglior tecnologia disponibile,” ha dichiarato Sua Maestà Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente della Emirates. New York, New York! Il nuovo servizio non-stop ridurrà drasticamente i tempi di volo per passeggeri in viaggio d’affari e di piacere tra la costa est degli Usa e il Golfo. Fino ad oggi, è stato sempre necessario fare almeno uno scalo in Europa, spesso con cambi di terminal. Il nuovo A340-500 della Emirates offre una nuova dimensione di confort e di intrattenimento in volo anche grazie al nuovo sistema interattivo da 500 canali e video a richiesta. Emirates si aspetta che la maggior parte dei passeggeri per New York partiranno dal Medio Oriente, con destinazione finale New York e che il traffico dagli Stati Uniti sarà generato sia da turisti in viaggio di piacere che d’affari nel Golfo e da comunità etniche in viaggio verso il Subcontinente Indiano e l’Africa Orientale. Il volo, unico con frequenza giornaliera dal Golfo, sarà inaugurato il 1° giugno previa approvazione governativa e sarà effettuato con l’A340-500 configurato in 3 classi di volo. Destinazione Scozia Dal 10 aprile sarà disponibile per i passeggeri dalla Scozia un collegamento quotidiano con Airbus A330- 200 in 2 classi di viaggio, migliorando il servizio che, con volo non-stop per Dubai, eliminerà lo scalo intermedio in Europa. Vienna, il centro della cultura Dal 1° maggio 2004 Vienna, patria del walzer e dell’Opera, diventerà il 18° scalo in Europa continentale. La montagna e gli sport invernali rendono l’Austria una meta di vacanza per i turisti dal Golfo tutto l’anno, ma da Dubai si prevedono anche molti passeggeri in viaggio d’affari. L’austria ha un forte legame storico con il Medio Oriente e il rapporto continua oggi con una vibrante collaborazione professionale e commerciale: la posizione centrale di Vienna favorirà il traffico verso Dubai e verso l’Oriente anche dei passeggeri provenienti dai nuovi Stati membri dell’Unione Europea che confinano con l’Austria. Inoltre, Vienna, offre una rapida rotta via Dubai per l’Australia, dove vivono molte comunità dell’Europa centrale. A partire dal 1°maggio il volo sarà effettuato 4 volte alla settimana ed è destinato a diventare giornaliero dal 15 maggio, previa approvazione governativa. Nuove rotte in Africa Occidentale Il primo collegamento aereo diretto tra il Golfo e l’Africa occidentale collegherà Dubai con la capitale della Nigeria, Abuja, e con la capitale del Ghana, Accra, potenziando il commercio tra le due regioni. Il nuovo servizio rappresenta per il mercato dell’Africa occidentale un collegamento diretto con Dubai e l’Oriente. I nuovi scali saranno inaugurati il 2 gennaio e saranno serviti con 4 voli settimanali non-stop verso Abuja per poi proseguire alla volta di Accra. Servizio completo per Shanghai. Dal 10 aprile Emirates volerà anche su Shanghai, la più grande città della Cina ed importante centro internazionale per il commercio e la finanza. Il primo scalo cinese della compagnia verrà servito con 4 voli settimanali destinati a diventare giornalieri dal 15 maggio 2004.

VOLARE DA MILANO LINATE E VENEZIA A LONDRA È SEMPRE PIÙ FACILE E CONVENIENTE CON BMI
Milano, 26 novembre 2003 – Volare da Milano e Venezia a Londra Heathrow è sempre più facile e conveniente con bmi, secondo vettore del Regno Unito. Il volo da Milano Linate per Londra Heathrow è infatti disponibile a partire da Euro 54 in sola andata o da Euro 118 per il biglietto di andata e ritorno (tasse escluse), mentre da Venezia è possible volare a partire da Euro 57 per la sola andata o Euro 124 per l’andata e ritorno (tasse escluse). Grazie ad una flotta jet moderna, bmi offre un servizio completo sia in classe economica che in business su tutti i voli per la Gran Bretagna e una cucina particolarmente attenta alle esigenze dei passeggeri. Il concetto di bordo “food on the go” consente ai passeggeri che viaggiano in business di scegliere tra pietanze calde o fredde tra le quali anche piatti a basso contenuto calorico. I passeggeri in classe economica possono invece contare su una sostanziosa prima colazione e su un’ampia offerta di sandwich e di bevande nel corso della giornata. I viaggiatori d’affari e i viaggiatori abituali (frequent flyers) possono rilassarsi o lavorare prima del volo nelle confortevoli sale di attesa bmi all’aeroporto di Londra Heathrow e presso altri aeroporti. Inoltre, l’armonizzazione degli orari consente di trovare a Londra ottime coincidenze veso la rete di collegamenti bmi o quella dei partner Star Alliance. I voli bmi in partenza da Milano Linate e Venezia per Londra Heathrow sono operati in code share con il partner Lufthansa.

IL GRUPPO OMNIA NETWORK ACQUISISCE LE ATTIVITÀ DI IFC INTERNATIONAL FREIGHT CONSULTANT SI RAFFORZA NELL'AREA DELLA LOGISTICA E CONSOLIDA LA POSIZIONE SUL MERCATO, IN PARTICOLARE NEL SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Milano, 26 novembre 2003 – Il Gruppo Omnia Network, tra le principali società in Italia per la progettazione e gestione in outsourcing di sistemi e di servizi integrati, contact center e logistica, ha annunciato l'acquisizione di Ifc International Freight Consultant, una delle maggiori aziende italiane di spedizioni nazionali e internazionali. Questa operazione consentirà a Omnia Network di consolidare la propria quota di mercato nel settore logistico, offrire migliori servizi ai clienti su base locale e consolidare la propria presenza nel mercato della Pubblica Amministrazione e della finanza. "L'acquisizione delle attività di Ifc International Freight Consultant, azienda che gode di un'ottima fama e vanta 30 anni di storia nel paese, migliorerà in modo significativo la presenza di Omnia Network e incrementerà ulteriormente le nostre opportunità di Business nel Centro Italia", afferma Achille Tranchida, Amministratore Delegato di Omnia Network. "Questa acquisizione è un nuovo ed importante passo nella nostra strategia di sviluppo e ci permetterà di ottenere una posizione ancora più competitiva nel nostro settore." "La consolidata esperienza nel mercato della Pubblica Amministrazione e la capillare presenza nel Centro Italia di Ifc International Freight Consultant sono fortemente complementari all'offerta e alla presenza di Omnia Network sul mercato", afferma Alessandro Gili, Consigliere di Aminnistrazione di Ifc International Freight Consultant. "Insieme, le due società saranno in grado infatti di offrire in poco tempo ai clienti una gamma di prodotti e servizi più completa ed integrata". In particolare, l'accordo con Ifc International Freight Consultant rafforza le attività di Omnialogistic, la business unit del Gruppo dedicata a servizi di logistica integrata, che potrà contare su una maggiore presenza nazionale grazie all'integrazione dei nuovi magazzini dislocati a Roma Ciampino e di una consolidata struttura operativa nel Centro Italia e della capacità di operare a livello internazionale. Ifc International Freight Consultant, da più di trent'anni nel settore della logistica e dei trasporti, è tra i principali operatori italiani di logistica multimodale. Copre tutto il territorio nazionale grazie ad una capillare rete distributiva, offrendo una gamma completa di servizi specializzati e personalizzati che comprende trasporti nazionali (via aerea, via terra, via mare), trasporti internazionali, logistica integrata oltre a diversi servizi collegati. A seguito di questa operazione Omnialogistic potrà contare su un magazzino di 5.500 mq. A Ciampino, 6.000 mq. Nelle vicinanze di Roma e 14.000 mq. Tra la piattaforma distributiva di Milano e Senago. La società attualmente movimenta oltre 2.500.000 di spedizioni all'anno grazie ad una struttura in grado di operare su diversi mercati, dal trasporto in sicurezza di materiale bancario al food, da quello tecnologico (telefonico/informatico) ai servizi dedicati. L'operazione condotta dal Gruppo Omnia Network con la società romana è un passo importante verso il costante ampliamento della capacità produttiva e verso il presidio di nuove aree di mercato. La base di Clienti storici di Ifc International Freight Consultant comprende, infatti, enti pubblici di grosse dimensioni quali Inail, Enav, Comune di Roma, Istat, Ipzs, Ministero per i beni e le attvità culturali e anche Aeroporti di Roma, Fondiaria, Bnl, Sanpaolo, ecc.

RACCOLTA E STOCCAGGIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI
Roma, 26 novembre 2003 - E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2003 il decreto legge contenente "Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi". L'obiettivo del provvedimento è l'immediata sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi presenti sul territorio italiano, tramite la realizzazione di un apposito Deposito nazionale localizzato nel comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Per l'attuazione di tutti gli interventi e le iniziative necessari per la realizzazione del Deposito nazionale, è stato nominato un Commissario straordinario, che dovrà anche verificare assieme alla Comunità scientifica, agli Enti locali e alle Regioni, la validità della scelta di Scanzano Jonico quale sito di stoccaggio definitivo, o di altro sito nel caso le Regioni indicassero sul territorio nazionale un sito con caratteristiche migliori.
Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/rifiuti_nucleare/index.html  

UNA GALLERIA DI 11,1 KM CONTRO ’ESONDAZIONE DEL SEVESO
Milano, 25 novembre 2003 - Un canale scolmatore delle piene del torrente Seveso è inserito dal Comune nel Piano delle Opere Pubbliche previste per il 2004. Il condotto avrà lo scopo principale di trasportare l’acqua eccedente la portata del torrente Seveso verso il fiume Lambro ed evitare così le frequenti esondazioni del torrente nell’area di Niguarda. “Il nuovo canale – ha spiegato il Vice Sindaco e assessore ai lavori pubblici Riccardo De Corato - permetterà di risolvere in modo definitivo il problema esondazione che ogni anno, all’arrivo delle piogge, manda letteralmente in tilt la parte Nord della città di Milano. “Il costo di 50 milioni di euro – ha aggiunto il Vice Sindaco - sarà finanziabile se sarà possibile quotare in Borsa la Sea e privatizzare una quota di Aem. L’opera rientra infatti nel Piano previsto del 2004 che sarà votato in Consiglio l’anno prossimo”. Il canale servirà a difendere una zona densamente popolata dalle acque del torrente Seveso, portando la situazione attuale di frequenza media delle esondazioni del torrente a Niguarda, pari a circa 3 mesi, a una frequenza media prevista, dopo la realizzazione dello scolmatore, pari a 20 anni. Il nuovo condotto consentirà di raddoppiare la capacità idraulica di deflusso del torrente Seveso tramite il trasferimento delle acque di piena del torrente dal luogo di partenza in località via Valfurva - via De Angelis, al luogo di approdo nel fiume Lambro, in località Ponte Lambro. Ogni volta che sarà superata la portata massima del torrente l’acqua verrà fatta tracimare attraverso il nuovo canale interrato e recapitata nel fiume Lambro. L’opera. L’intervento consiste nella realizzazione di una galleria di 11,1 km tra Niguarda e Ponte Lambro, che si svilupperà in una prima tratta Niguarda- Forlanini di 8,4 km con una sezione circolare di 3 metri di diametro interno e in una seconda tratta finale, più in superficie Monluè- Ponte Lambro di 2,7 km con sezione rettangolare. La portata. La portata prevista del canale è pari a 30 metri cubi d’acqua al secondo con una profondità media del livello di scorrimento dell’acqua dal piano stradale che va da meno 25 metri a Niguarda a meno 4 metri a Ponte Lambro. L’utilizzo. Il canale scolmatore, oltre che evitare il pericolo esondazioni in zona densamente popolata, potrà avere anche una seconda funzione. Permetterà di sottrarre periodicamente acqua alla falda e di trasferirla nel fiume Lambro, allo scopo di salvaguardare le infrastrutture pubbliche e private realizzate nel sottosuolo milanese come i parcheggi a più piani. Con un effetto benefico anche per il Lambro che potrà così avere maggiore disponibilità d’acqua per l’irrigazione. La spesa e i tempi previsti. Il costo complessivo previsto per l’intervento è di 50 milioni di euro e i tempi per la realizzazione pari a 2 anni.

GLI INTERVENTI PREVISTI DAL PIANO PIOGGIA DAL COMUNE DI MILANO
Milano, 26 novembre 2003 - Alla conferenza stampa di ieri del dopo Giunta il Vice Sindaco Riccardo De Corato ha richiamato le misure in atto e in programma per fronteggiare l’emergenza maltempo. “Esiste un piano pioggia – ha ricordato De Corato - messo a punto da Amsa e articolato in una serie di interventi in grado di fronteggiare situazioni critiche dovute a piogge abbondanti che possono creare allagamenti e disagi”. L’attivazione del piano pioggia è decisa in relazione all’entità delle precipitazioni e prevede l’impiego di unità composta da mezzi speciali e squadre di operatori distribuiti in quantità variabile durante le fasce orarie della giornata e a seconda che si tratti di giorni feriali o festivi. Nei giorni festivi, ad esempio, il numero minimo di uomini in stato di pre-allerta è di 40 unità. Il Piano Pioggia prevede durante i giorni feriali: · squadre con spazzatrici per la pulizia delle “bocche di lupo” o cavitoie, dove l’acqua confluisce per raggiungere la fognatura, aspirazione dell’acqua, disostruzione del sifone del pozzetto. Dalle 5.50 alle 11.30 sono 8 mezzi e 24 operatori; dalle 13.50 alle 19.30 sono 36 mezzi e 108 operatori. Dalle 23.30 alle 5.00 sono 58 mezzi e 174 operatori. Dalle 5.50 alle 11.30 8 mezzi e 16 operatori. · motocarri impiegati lungo itinerari prepianificati per la vuotatura di cestini, scopatura manuale di situazioni critiche. Dalle 13. 50 alle 19.30 sono 68 motocarri e 68 uomini, dalle 23.30 alle 5.00 sono 74 motocarri e altrettanti uomini. Dalle 5.50 alle 11.30 8 mezzi e 8 operatori. · Squadre di 32 operatori per 16 spurgo pozzetti senza un itinerario pianificato, a disposizione per interventi urgenti. Sempre presenti dalle 6 del mattino alle 6 del mattino successivo; · 32 idrovore scarrabili (pompe di grande dimensioni montate su carrello e trsportabili) e 32 operatori per le località dove storicamente si verificano allagamenti; · Idrovore allestite su autospazzatrici aspiranti poiché, appunto, attrezzate con pompe idrovore, posizionate nelle località critiche della città o si indirizzano nei punti segnalati dalla Vigilanza urbana; · 18 mezzi di spazzamento massivo con 18 operatori dalle 23.30 alle 5.00. · Squadre di 36 controllori impegnati lungo gli itinerari del Piano Pioggia, al fine di segnalare tempestivamente la formazione di allagamenti.

FINISCE E INIZIA “ULISSE” REGGIO
Emilia, 26 novembre 2003 – Si conclude domani, mercoledì 26 novembre 2004, il ciclo di seminari “Ulisse” sulla gestione delle risorse umane a trecentosessanta gradi organizzato da Centro Servizi P.m.i. E’ infatti previsto per domani il sedicesimo, nonché ultimo, incontro di approfondimento sul tema delle risorse umane, dal titolo “Strumenti innovativi di problem solving”. A condurre il seminario sarà Annusca Campani, che sintetizza così gli obiettivi dell’incontro: “Cercherò di trasmettere – dichiara – metodologie utili all’analisi e alla soluzione dei problemi e alla presa di decisioni in situazioni di incertezza”. Annusca Campani collabora da anni con Centro Servizi P.m.i. Ed è esperta di Analisi Transazionale, una disciplina nata negli anni ’50 e tra le più accreditate e diffuse al mondo, ampiamente utilizzata per raggiungere l’efficacia massima in un numero sempre più vasto di attività – dalla psicoterapia all’insegnamento, dal business alla gestione delle risorse umane, dalla vendita alla negoziazione, dalla pubblicità alle strategie di leadership. Questo modello può essere applicato sia alla vita personale che anche alla quotidianità aziendale e sarà proprio questo secondo aspetto a fare da filo conduttore alla trattazione di Annusca Campani: si parlerà più nello specifico di rapporto tra creatività e analisi transazionale, di modelli di creatività, di prerequisiti di ogni prestazione creativa, di triade della creatività, di metodi e stili di problem solving, di analisi del contesto e di modelli decisionali, fino a simulare concrete prese di decisione e la risoluzione di problemi. Il seminario, che si svolgerà nella sede di Centro Servizi P.m.i. Di Via Aristotele 109 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18,00, si rivolge prioritariamente a Imprenditori, Top Manager, Manager e Responsabili di funzione. Poco prima del termine del seminario, e precisamente alle ore 17,30, avrà inizio, nella stessa sede di Centro Servizi P.m.i., la presentazione del nuovo ciclo di seminari “Ulisse 2004” , uguale al precedente per struttura organizzativa ma aggiornato nei contenuti. Per l’occasione interverranno Giuseppina Speziale – Responsabile dell’Ufficio Sindacale dell’Api di Reggio Emilia –, Claudia Righetti – Psicologa del lavoro e docente presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio – e Marco Limido di Overview srl, società di consulenza di Bologna. Giuseppina Speziale parlerà delle principali opportunità contenute nella riforma Biagi del mercato del lavoro, Claudia Righetti proporrà alcune riflessioni sul tema ormai centrale delle risorse umane come vero vantaggio competitivo del nuovo millennio, mentre Marco Limido concluderà affrontando l’approccio alle competenze di direzione nella gestione d’impresa. A coordinare l’incontro sarà Neve Dallari, Responsabile dell’area a mercato di Centro Servizi P.m.i., cui spetterà anche il compito di presentare le novità di Ulisse 2004: “La prima edizione di Ulisse – anticipa Neve Dallari – ha riscosso numerosi apprezzamenti, soprattutto in merito alla struttura organizzativa che, per la sua flessibilità, si è dimostrata particolarmente adeguata alle esigenze aziendali di efficace utilizzo del tempo e soprattutto di aggiornamento continuo del personale interno nel rispetto dei piani di sviluppo professionale richiesti da un sistema di qualità avanzato”. “Conserveremo quindi – continua Neve Dallari – il numero complessivo di 16 seminari, la cadenza quindicinale da febbraio 2004 a novembre 2004 per facilitare la partecipazione – soprattutto da parte di uomini di impresa – all’intero ciclo di seminari, la possibilità di incaricare della frequenza persone di volta in volta diverse a seconda del tema trattato e soprattutto di incaricare sempre due persone. Cambieranno naturalmente i contenuti”. L’incontro di presentazione è aperto a tutti. E’ prevista la testimonianza di alcuni partecipanti alla prima edizione. Per informazioni e adesioni – al sedicesimo seminario e/o all’incontro di presentazione – è possibile contattare Chiara Pompili o Neve Dallari presso Centro Servizi P.m.i. Al numero di telefono 0522/267711.  

RICERCA TOWERS PERRIN SUL FUTURO DELLE POLITICHE RETRIBUTIVE NELLE AZIENDE ITALIANE E INTERNAZIONALI
Milano, 26 novembre 2003 - Quanto peseranno le stock option per le strategie retributive delle aziende italiane nei prossimi tre anni? Che peso avranno i piani pensionistici integrativi in ambito retributivo? Quali le differenze di approccio alle strategie per assumere e trattenere le risorse migliori nelle aziende italiane rispetto al resto del mondo? A questi e ad altri interrogativi risponde la ricerca " Reward and performance management challenges" condotta da Towers Perrin, una delle maggiori società internazionali di consulenza nella gestione delle risorse umane e dei sistemi retributivi, fra circa 1.300 aziende in tutto il mondo (di cui 44 italiane). La ricerca sarà presentata giovedì 27 novembre 2003 a Milano nel corso di un evento dedicato ai direttori Risorse umane delle maggiori aziende italiane.

L'ASSOCIAZIONE MASTER CUOA ORGANIZZA A VILLA VALMARANA MOROSINI DI ALTAVILLA VICENTINA IL CONVEGNO SUL TEMA "IL TEAM BUILDING: DALLO SPORT ALL'AZIENDA. IL LAVORO COPIA LO SPORT"
Altavilla Vicentina, 26 novembre 2003 - Sabato 29 novembre 2003 a partire dalle ore 10.00 a Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (Vi), sede della Fondazione Cuoa, si terrà il Convegno dal titolo: "Il Team Building: dallo sport all'azienda. Il lavoro copia lo sport". Mondo sportivo, aziendale e accademico si confronteranno sul tema e convergeranno sul medesimo approccio che consente di trasformare un gruppo di lavoro in una squadra, una squadra in una squadra specializzata. Tutto ciò avviene attraverso un processo che permette a un gruppo di persone di raggiungere un obiettivo comune che, per l'appunto, si identifica con la squadra: la leadership plurale, anziché singolare. L'incontro è organizzato dall'Associazione Master Cuoa (Amc) in collaborazione con Mba Alumni Conference (Mac), la Confederazione delle Associazioni ex allievi delle principali business school italiane, e prevede l'intervento di Lotto Sport Italia S.p.a, azienda che è la sintesi ideale dell'argomento trattato dal convegno. Interverranno oltre a Mauro Sandreani, commentatore sportivo, ex calciatore e allenatore professionista, che tratterà il tema: "Quando vince lo spirito di squadra", anche Andrea Tomat, Presidente e Direttore Generale di Lotto Sport Italia S.p.a. E Chiara Sergotti, Psicologa Clinica e dello Sport con Danilo Berteotti, Psicologo dello Sport. Aprirà l'incontro il Presidente della Fondazione Cuoa Gian Carlo Ferretto. Dibattito e conclusione moderato da Luciano Olivotto, Direttore scientifico del Master Cuoa in Banca& Finanza. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

PER PRIMA NEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN ITALIA LA POLIZZA DI ASSICURAZIONE GRATUITA PER GLI ABBONATI ANNUALI ATM
Milano, 26 novembre 2003 - Scegliere il mezzo pubblico come sistema di trasporto quotidiano significa scegliere il rispetto per la città , l’ambiente e la collettività . Ai Clienti più fedeli, gli abbonati annuali, Atm offre una serie di agevolazioni e sconti per musei, mostre, spettacoli teatrali, eventi, attività sportive ed acquisti. L’abbonamento annuale diventa quindi un vero e proprio passe-partout per vivere, con convenienza, la rete di trasporto pubblico e le opportunità offerte dalla nostra città . Oggi, Atm Spa, per la prima volta nel settore del trasporto pubblico locale e per prima in Italia, regala ai suoi abbonati annuali una polizza assicurativa del tutto innovativa: Atmdipiù , studiata appositamente con il gruppo Filo diretto. Atmdipiù è una polizza che non risponde a nessun obbligo di legge, ma che nasce dalla volontà dell’Azienda di gratificare chi fa del trasporto pubblico una scelta di vita quotidiana: un contributo per semplificare la vita dell’abbonato e rendere meno spiacevoli alcuni inconvenienti. La polizza Atmdipiù , infatti, prevede tre tipologie di copertura: una diaria da ricovero: riconoscimento di una diaria giornaliera (a partire dal sesto giorno di degenza) in caso di malattia o infortunio di qualsiasi natura che determini il ricovero in strutture ospedaliere; un rimborso spese per il rifacimento di documenti: rimborso delle spese sostenute per rifare i documenti in caso di furto, scippo o rapina avvenuti negli spazi della metropolitana; un’indennità giornaliera di ricovero: riconoscimento di un’indennità giornaliera nel caso in cui, a seguito di un atto criminoso avvenuto negli spazi della metropolitana, si determini il ricovero in strutture ospedaliere. La polizza Atmdipiù è a favore dei sottoscrittori di: § abbonamento annuale urbano; abbonamento annuale interurbano e cumulativo; § abbonamento annuale studenti. Atmdipiù sarà operativa da lunedì 1° dicembre, giorno in cui sarà attivo il Numero Verde dedicato 800.91.54.83 (operativo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18) a cui rivolgersi per avere tutte le informazioni su rimborsi, franchigie e massimali. Sempre a partire dal 1° dicembre, le informazioni su Atmdipiù saranno disponibili sul sito www.Atm-mi.it Inoltre, presso tutti gli Atm Point gli abbonati annuali, attuali e potenziali, potranno ritirare un estratto delle condizioni di assicurazione. 

LE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DEI TRASPORTI E DEI PASSEGGERI: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Milano, 26 novembre 2003 - Il 2003 si sta concludendo: Atm ritiene doveroso presentare oggi lo stato di avanzamento dei progetti con maggior valenza tecnica e maggior impatto rispetto alla clientela e che, sostanzialmente, sono finalizzati al miglioramento del servizio di trasporto pubblico offerto. Radiobus L’estensione del Radiobus ha confermato il continuo incremento del livello di gradimento da parte dei passeggeri. Il servizio è andato nel tempo sempre più caratterizzandosi in funzione della domanda e configurando andamenti particolari nelle ore di servizio quali, ad esempio, l’intensificazione delle chiamate a tarda serata. La programmata estensione a tutta la città del servizio verrà effettuata nei primi mesi del prossimo anno per consentire l’ottimizzazione del software di sistema e di disporre di un maggior numero di veicoli, già in fase di consegna. Tutto questo per far fronte alla necessità di strutturare diversamente il servizio che, in base agli andamenti rilevati, evidenzia sempre più caratteristiche equiparabili alle linee urbane, ossia con periodi di concentrazione differenziata negli orari . Veicoli Autobus Con la fine del corrente anno, il parco urbano di autobus dotato di climatizzazione supererà i 500 veicoli. Metropolitana Il secondo treno della metropolitana, completamente riconfigurato nelle officine Atm (aria condizionata, nuovo motore, nuove porte, vagoni intercomunicanti), destinato alla linea 1 è entrato in servizio. Sono state risolte tutte le problematiche tecnologiche relative all’inserimento di ‘complessivi’ nuovi su veicoli di vecchia generazione: questo ha consentito di dare inizio alla produzione di serie. Nel contempo, è stato effettuato il “rodaggio” di 5 nuove unità di trazione destinate alla linea M3 e che prenderanno servizio con l’apertura della stazione di Maciachini. Tram Anche il programma di rinnovo del parco tranviario procede: ad oggi, sono stati consegnati 48 veicoli di nuova generazione, oltre al primo tram da 25 metri , attualmente in fase di messa a punto. Impianti Biglietteria elettronica Il sistema di biglietteria elettronica-magnetica, voluto da Atm che ne ha redatto il capitolato nel 1998 e la cui fornitura è stata affidata nel luglio del 2001 ad un raggruppamento di imprese, renderà disponibile le prime applicazioni con la prima metà del 2004, quando l’installazione sarà completata sull’intera rete metropolitana. La realizzazione, lo sottolineamo, comporta un importo globale di 103 milioni di €, di cui circa 70 per la rete Atm. La quota restante è a carico di Ferrovie Nord e Trenitalia, che hanno aderito al progetto. Nell’ambito della conferenza verranno illustrati: il piano di attivazione, la consistenza degli impianti a regime, gli obiettivi del progetto, lo stato di avanzamento e i vantaggi per la clientela, nonché la gestione dei dati rilevati come elemento di aggiornamento ciclico della rete in favore di un trasporto sempre più vicino alla esigenze dei passeggeri. Annunci sonori E’ stata realizzata una piattaforma informativa unificata che consente di diffondere informazioni su tutta le rete da un’unica postazione, migliorando la capillarità dell’informazione sull’intera rete.

ALLA BOCCONI UNA CATTEDRA FINANZIATA DALL’AIDAF E INTITOLATA AD ALBERTO FALCK L’ACCORDO, DEL VALORE DI 900.000 EURO IN CINQUE ANNI
Milano, 26 novembre 2003: Con l’istituzione della Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, finanziata dall’Associazione Italiana delle Aziende Familiari e da alcune società che ne fanno parte, l’Università Bocconi ha compiuto un passo significativo verso un rapporto sempre più stretto con il mondo delle imprese, a sostegno della missione di ricerca dell’Università. Il consigliere delegato dell’Università Bocconi, Giovanni Pavese, e il direttore generale Aidaf, Gioacchino Attanzio, hanno firmato ieri un accordo del valore di 180.000 euro l’anno per cinque anni, secondo il quale l’Università si impegna a intitolare all’Aidaf e al suo fondatore e presidente recentemente scomparso, Alberto Falck, la cattedra di Strategia e politica aziendale oggi ricoperta dal professore ordinario Guido Corbetta. La denominazione ufficiale di tale cattedra diventerà, quindi, Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende familiari in italiano e Aidaf-alberto Falck Chair in Strategic Management in Family Business per il mercato internazionale. L’aidaf, nata nel 1997 per iniziativa di Alberto Falck, riunisce oggi 164 aziende familiari di piccole, medie e grandi dimensioni e si è affermata come interlocutore stabile di ogni stakeholder interessato a iniziative riguardanti le imprese familiari. Gli associati impiegano 460.000 persone e fatturano, complessivamente, circa 150 miliardi di euro, una quota vicina al 9% del prodotto interno lordo. L’onere della cattedra sarà sostenuto in parte dall’Associazione in quanto tale e, in parte, da un pool di aziende associate, che ben rispecchiano la varietà dimensionale e settoriale delle imprese familiari italiane: Falck, Associazione per le Aziende Familiari (Apaf), Inaz Paghe, Bottiglieri di Navigazione, Fontana Finanziaria, De Agostini, Mapei, Banca Sella. Alberto Falck è scomparso, il 3 novembre, quando, per concludere l’accordo da lui promosso, mancava ormai soltanto la firma finale. La finalità ultima della Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, recita l’accordo sottoscritto ieri, è quella di “promuovere lo sviluppo della conoscenza sul funzionamento delle imprese familiari italiane attraverso attività di ricerca dedicate; promuovere programmi didattici relativi alle problematiche delle aziende familiari; partecipare al dibattito scientifico internazionale in tema di imprese familiari valorizzando il ruolo e le specificità del contesto italiano; favorire la diffusione di dati, informazioni e valutazioni sulle imprese familiari presso i principali stakeholder”. La realizzazione di ricerche e pubblicazioni internazionali, lo sviluppo di insegnamenti di family business, l’organizzazione di seminari e workshop per gli associati Aidaf e il supporto all’Associazione nelle iniziative di sviluppo nazionale e internazionale sono gli strumenti attraverso i quali si realizzeranno gli scopi della cattedra. L’intitolazione di una cattedra a un’associazione o a un’azienda che la finanzia è una pratica diffusissima nel mondo universitario anglosassone, ma del tutto innovativa (anche se non si tratta del primo caso) in Italia. A Oxford si ha notizia del finanziamento privato (anche se non aziendale) di una cattedra già nel 1619, quando Sir Henry Saville ne finanziò una di Geometria e una di Astronomia. Guido Corbetta, il professore che ricoprirà la Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, è uno dei massimi esperti europei di family business. Fellow dell’International Family Enterprise Research Academy (Ifera, la più qualificata associazione internazionale di ricercatori sul tema), ha al suo attivo diverse pubblicazioni internazionali (è sua, tra l’altro, la voce Family Business dell’International Encyclopedia of the Social & Behavioral Sciences, di N.j Smelser e P.b. Baltes). L’università Bocconi, attraverso la Scuola di Direzione Aziendale (Sda), offre programmi di formazione sul family business dal 1988, con un importante focus sui problemi della successione e su quelli di gestione di imprese che, nonostante la varietà dimensionale e di settore, mantengono importanti specificità manageriali. Per ulteriori informazioni: · Fabio Todesco, Ufficio Relazioni con i Media tel. 02/58362331, cell. 335/6429254, e-mail fabio.Todesco@uni-bocconi.it Stimolo Alla Ricerca E Opportunità Di Lavoro L’accordo per istituire la Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, sottoscritto ieri dall’Università Bocconi con l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari, non vuole essere un episodio isolato, ma la prima tappa di un processo di ulteriore stimolo all’attività di ricerca, che può passare anche attraverso l’intitolazione delle cattedre ad associazioni o imprese. “I vantaggi dell’intitolazione non devono essere sottostimati”, ha detto il rettore dell’Università, Carlo Secchi. “Grazie ai fondi assicurati, per almeno cinque anni, da Aidaf, ci sarà possibile avviare programmi di ricerca a respiro pluriennale, con la certezza di contribuire in modo determinante all’avanzamento della conoscenza in un settore fondamentale per l’economia italiana”. “L’intitolazione di questa cattedra”, ha sostenuto il consigliere delegato dell’Università, Giovanni Pavese, nel corso della presentazione dell’accordo, “è il primo passo di un percorso finalizzato a una più stretta collaborazione con il mondo produttivo e alla diversificazione delle fonti di reddito dell’Università, che la Bocconi intende sviluppare se e quando se ne presentino le condizioni”. “Il dibattito sull’opportunità di intitolare le cattedre ad associazioni e imprese ha impegnato a lungo i docenti Bocconi che, secondo una tradizione più che centenaria, mettono ai primi posti tra i loro valori l’indipendenza scientifica e l’autonomia didattica”, ha dichiarato Secchi. “D’altra parte la volontà di competere su un mercato della formazione almeno europeo rende necessario l’avvio di attività di fund-raising che ci aiutino a colmare un gap di notevoli proporzioni”.

IL COMUNE DI MILANO CEDE ALLA BOCCONI LO STORICO COMPLESSO DI VIALE BLIGNY
Milano, 26 novembre 2003 - Il Comune di Milano mediante la cessione di 3331 mq si assicura un rilevante introito per le casse del Bilancio da vincolare all’Edilizia mentre l’Università Bocconi destinarà l’immobile a struttura ricettiva per studenti e docenti non residenti. Ne beneficerà anche il quartiere. La Giunta del Comune di Milano ha approvato oggi la delibera che prevede la cessione a favore dell’Università Bocconi dell’immobile di proprietà comunale in Viale Bligny 22 al prezzo di 4.472.365 euro. La proposta dell’assessore on.Giancarlo Pagliarini dovrà essere poi discussa ed approvata in Consiglio Comunale. La vendita dello stabile di Viale Bligny 22 a favore dell’Università Bocconi assicurerà: 1) Un introito rilevante per le casse del Comune, da vincolarsi al finanziamento delle spese per l’edilizia residenziale pubblica. 2) Un contributo alla riqualificazione del quartiere con una destinazione funzionale all’attività universitaria. 3) Il soddisfacimento delle esigenze della Bocconi, un’importante realtà italiana ed europea per quanto riguarda la cultura e la ricerca scientifica economica ed aziendale. L’obiettivo dell’Università Bocconi é quello di realizzare una struttura ricettiva per studenti e docenti non residenti “L’acquisto dell’immobile - ha dichiarato il consigliere delegato dell’Università Giovanni Pavese -è un ulteriore passo per il completamento del piano Bocconi 2000 che prevedeva, a supporto dello sviluppo dei piani didattici, un adeguato potenziamento degli spazi e delle infrastrutture. Si tratta di un investimento certamente molto costoso il cui prezzo è molto lievitato nell’ultimo periodo- che l’Università ha ritenuto necessario per il completamento del proprio campus ed una condizione di migliore vivibilità di tutta la zona”. Il complesso di Viale Bligny risale al 1906 ed è costituito da più corpi di fabbrica. Lo stabile che necessita di un intervento di radicale sistemazione presenta occupazioni disomogenee con associazioni e famiglie La stipula dell’atto di copmpravcendita non potrà che avvenire dopo il rilascio dell’autorizzazione all’alienazione da parte della Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Lombardia. Il Demanio del Comune di Milano dichiara di cedere lo stabile di Viale Bligny con il pagamento in un'unica soluzione alla stipula dell’atto di compravendita. La Bocconi come locatore subentra nella medesima posizione contrattuale all’Amministrazione Comunale, assumendosi l’onere di spese, imposte e tasse dell’operazione.

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