NOTIZIARIO
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di
MERCOLEDI'
26 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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YES FOR EUROPE - TREDICESIMO VERTICE ANNUALE,
ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: OCCASIONI E SFIDE PER GLI
IMPRENDITORI DELL'EUROPA DI DOMANI
Bruxelles, 21 novembre 2003 – Di seguito il discorso tenuto dal Presidente
della Commissione Europea Romano Prodi nel corso del tredicesimo vertice
annuale di Yes for Europe: “Presidente de Lange, illustri ospiti, signore
e signori, Ho ascoltato i vostri interventi con attenzione. Essi dimostrano
con quanta serietà vi state preparando per la nuova Europa, l'Europa
allargata. Chi lavora sui mercati azionari dice che la borsa è sempre in
anticipo sugli eventi. E questo è ciò che hanno fatto i vostri membri. Mi
congratulo con la vostra organizzazione per la capacità di tenere il passo
della storia e di anticipare gli avvenimenti. L'allargamento è una grande
occasione che presenta anche molte sfide. Il documento appena illustrato dal
presidente Tjark de Lange e gli interventi degli otto presidenti nazionali
lo affermano con grande chiarezza. Essi contengono punti molto interessanti
e cogenti sollevando anche alcune preoccupazioni. In questo mio intervento
mi concentrerò su cinque aspetti generali che ritengo di importanza
primaria per l'imprenditorialità nella nuova Europa. Il primo punto che
voglio affrontare riguarda le preoccupazioni sulla competitività
dell'Europa che sono al centro della riflessione politica della Commissione.
Siamo perfettamente consapevoli dei rischi potenziali e del bisogno di
creare le condizioni per sostenere la crescita della produttività. La
crescita della produttività varia in modo considerevole da settore a
settore. In alcuni settori il declino si spiega con l'incapacità di
sfruttare appieno le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, di
utilizzare queste tecnologie in modo efficace e di riorganizzarsi in modo da
massimizzare il contributo che esse possono dare alla produttività.
Inoltre, c'è la questione dello scarso entusiasmo imprenditoriale, sulla
quale tornerò in seguito. È chiaro che, oggi come domani, l'Europa deve
sviluppare e rafforzare la competitività della propria base manifatturiera.
A questo fine, occorre migliorare l'azione nel campo della ricerca e
dell'innovazione, rafforzare la base di capitale umano e stimolare
l'imprenditorialità innovativa. Dobbiamo anche sfruttare meglio le sinergie
fra le nostre politiche per massimizzare il nostro contributo alla crescita
della competitività. Infine, dobbiamo costruire un quadro di
regolamentazione che favorisca la competitività. Su questo punto
la Commissione
insiste sui principi e sulle strategie per migliorare la legislazione, come
la consultazione delle parti interessate e una sistematica valutazione di
impatto delle nostre proposte. Anche le altre istituzioni dell'Unione e gli
Stati membri devono fare la propria parte per adottare e attuare la
legislazione necessaria per la crescita economica. Sotto questo aspetto,
faremo un altro passo avanti anche tenendo conto in modo sistematico
dell'impatto delle decisioni sulla competitività. Sono convinto che i
nostri sforzi di costruire un approccio integrato per la competitività
saranno coronati da successo. Il secondo punto è l'iniziativa di crescita.
Come sottolinea giustamente il vostro sudio, la ripresa è ancora fragile.
Quindi, bisogna premere sull'acceleratore dell'agenda di Lisbona e
proseguire sulla via delle riforme strutturali. L'iniziativa europea per la
crescita, su cui
la Commissione
ha lavorato sin dall'inizio dell'anno, ha ora preso forma. Essa prevede
investimenti pubblici e privati per dare un colpo d'ala alla crescita e
all'occupazione. Forte del sostegno ricevuto al Consiglio europeo di
ottobre, la nostra proposta iniziale è diventata una vera e propria road
map con azioni e scadenze precise per eliminare gli ostacoli finanziari e,
soprattutto, regolamentari e amministrativi che frenano gli investimenti.
L'iniziativa include anche la lista quick-start comprendente una serie di
progetti che sono o saranno presto pronti a iniziare i lavori. In stretta
collaborazione con
la Banca
europea per gli investimenti, abbiamo individuato 56 progetti nelle reti di
trasporto, nell'energia, nelle telecomunicazioni e nella ricerca. Voglio
sottolineare l'importanza che attribuite alle infrastrutture nel vostro
documento. Nello stilare la lista abbiamo seguito alcuni criteri di base: ·
in primo luogo, si tratta di opere in fase avanzata di progettazione che si
possono avviare subito, o in un lasso di tempo molto ridotto; · in secondo
luogo, tutti i progetti infrastrutturali hanno un forte impatto
transfrontaliero e serviranno a integrare il territorio e i mercati
dell'Unione; · infine, abbiamo scelto opere che possono produrre un effetto
moltiplicatore degli investimenti per avere la ricaduta più ampia possibile
su crescita e occupazione e che garantiscono un basso impatto ambientale.
Inoltre, nella ricerca e sviluppo, ci siamo impegnati a favorire progetti a
forte componente di innovazione. Per quanto riguarda i finanziamenti, il
pacchetto complessivo di investimenti--pubblici e privati--ammonterà a
circa 10 miliardi di euro l'anno da qui al 2010. La partecipazione privata
varierà da progetto a progetto. Tuttavia, come indicazione di massima,
abbiamo previsto di finanziare i progetti con il 60% per cento di capitale
pubblico e il 40% di capitale privato. Quindi gli investimenti pubblici
saranno di circa 6 miliardi di euro l'anno a carico sia del bilancio
dell'Unione che dei bilanci nazionali. Ciò equivale a circa lo 0,05% del
Pil dell'Unione, e converrete che si tratta di un prezzo molto basso per
dare una scossa salutare all'economia europea. Un prezzo peraltro
perfettamente compatibile con il Patto di stabilità e di crescita. Quali
sono i prossimi passi di questa nostra Iniziativa? Il primo è il Consiglio
europeo di dicembre che dovrà deciderne l'approvazione. Sul tavolo c'è una
proposta realistica e fattibile. Sono certo che queste sue qualità
serviranno a creare il necessario consenso politico. Inoltre, gli Stati
membri devono mettere in pratica le riforme amministrative e di
regolamentazione che spesso sono il vero ostacolo alla realizzazione di
queste opere. Ciò serve in particolare a coinvolgere il settore privato, al
quale si presenta un quadro stabile e credibile. Infine, gran parte dei
progetti che abbiamo selezionato sono i punti nevralgici di reti più vaste
che interessano tutti i paesi dell'Unione. La realizzazione di questi
progetti migliorerà la redditività delle opere alle quali sono legati e
l'utilità di quelle porzioni delle reti infrastrutturali che sono state già
realizzate. Invito pertanto gli Stati membri a coordinare i piani di spesa
nazionali e regionali con l'Iniziativa europea al fine di massimizzare
l'impatto degli investimenti, creando sinergie che provocano una ricaduta
benefica per tutti i cittadini europei. Signore e signori, Il terzo punto
che voglio trattare oggi riguarda l'impatto dell'allargamento sulle imprese
e la spinta che esso darà alla competitività europea. L'allargamento è
una occasione storica e un imperativo morale e politico. Esso chiude in modo
definitivo 50 anni di divisione in Europa. Alla caduta del muro di Berlino
dovevamo affrontare la questione di unificare il nostro continente. Nell'europa
occidentale abbiamo goduto di 50 anni di pace, democrazia, stabilità e
della prosperità che questi ci hanno offerto. Ora dobbiamo garantire che
tutti i cittadini europei godano degli stessi benefici. Il primo maggio
2004, l
'Unione europea avrà 25 Stati membri e un mercato interno di 450 milioni di
consumatori. Naturalmente, come rileva anche il vostro documento,
l'allargamento farà crescere anche la diversità, in particolare quella
economica. I nuovi Stati membri dovranno impegnarsi a fondo per far
convergere le loro economie con quelle dell'Unione di oggi. Ricordo che
l'Irlanda,
la Grecia
,
la Spagna
e il Portogallo sono già riuscite a colmare la distanza con il resto
dell'Unione. Il successo di questi paesi è dovuto in gran parte ai generosi
finanziamenti dei fondi strutturali. Per far convergere le economie dei
nuovi Stati membri, si dovranno sfruttare le opportunità offerte
dall'allargamento piuttosto che la generosità dell'Unione. La transizione
dall'industria pesante su larga scala verso le piccole e medie imprese fa
parte della strategia migliore perché queste possono produrre beni a prezzi
competitivi e venderli sul mercato comune. Sono convinto che queste economie
convergeranno con quelle degli Stati membri attuali se riusciranno ad
assimilare e a utilizzare le attuali tecnologie per conquistare l'accesso ai
mercati. Questa dinamica rappresenterà uno stimolo per la crescita di tutta
l'Unione a condizione che negli attuali Stati membri essa sia accompagnata
da un movimento parallelo verso i settori basati sulle nuove tecnologie,
sull'innovazione e sui nuovi bisogni dei consumatori. Non ho dubbi che
queste dinamiche complementari faranno crescere il potenziale di crescita
dell'Unione in modo considerevole. Signore e signori, Il quarto punto che
voglio trattare oggi riguarda il ruolo dell'Unione per promuovere
l'imprenditorialità nell'Europa di domani. In primo luogo vi voglio
rassicurare; gli imprenditori non devono temere una serie di nuove misure
per promuovere l'imprenditorialità. Conosco la vostra posizione
sull'ingerenza della burocrazia nell'attività economica e vi garantisco che
stiamo facendo tutto il possibile per semplificare la vita degli
imprenditori. Oggi l'Unione non sfrutta appieno il suo potenziale
imprenditoriale né in termini di creazione di nuove imprese né in termini
di crescita delle imprese esistenti. Secondo un'indagine dell'eurobarometro,
il 45% dei cittadini europei preferirebbe un lavoro autonomo, ma solamente
il 15% ha effettivamente concretizzato questa sua ambizione avviando
un'impresa propria. Il numero di statunitensi che partecipa a imprese di
nuova creazione è triplo rispetto a quello dei nostri concittadini. Per
sfruttare meglio il nostro potenziale imprenditoriale,
la Commissione
ha pubblicato un Libro verde sull'imprenditorialità in Europa che esplora i
punti di vista di tutte le parti interessate su cosa occorre fare per far
crescere l'entusiasmo fra gli imprenditori e far nascere un numero maggiore
di nuove imprese. Condivido anche il vostro punto di vista che la situazione
comprende anche forti elementi culturali ed educativi. Sulla base dei pareri
che abbiamo ricevuto,
la Commissione
sta mettendo a punto un Piano d'azione sull'imprenditorialità che sarà
presentato agli inizi del 2004 e che prevede azioni sui cinque settori
strategici che le parti consultate nel Libro verde considerano cruciali: ·
migliorare il quadro di regolamentazione e amministrativo per le piccole
imprese; · migliorare l'accesso al credito; · liberare la capacità di
crescita delle imprese; · creare un ambiente più favorevole per i nuovi
imprenditori; · alimentare l'entusiasmo imprenditoriale nelle società
europee. Occorre completare inoltre la costruzione del mercato unico in
alcuni settori come quello dei servizi finanziari, ma anche in termini di
una corretta applicazione del principio di riconoscimento reciproco e di
un'attuazione completa della legislazione relativa al mercato interno. Il
quadro di regolamentazione deve essere chiaro e semplice e deve
rappresentare per le imprese il minor costo possibile. All'interno della
Commissione dobbiamo mettere in pratica il motto “Better regulation” e
fare un uso sistematico della valutazione di impatto. Altre iniziative allo
studio che sono importanti per tutti gli imprenditori riguardano per esempio
la tassazione, soprattutto sul versante della sua semplificazione.
La Commissione
ha recentemente presentato una comunicazione che riesamina la strategia
dell'imposizione sul valore aggiunto e propone alcune iniziative che si
possono prendere in futuro soprattutto per rendere più agevole l'obbligo
della tassazione. Sono lieto di registrare il vostro sostegno sulla
questione. Signore e signori, Il quinto e ultimo punto di oggi riguarda la
forma che assumerà l'Unione europea di domani e che le consentirà di far
fronte alle sfide politiche dell'allargamento. L'unione a 25 Stati membri
deve essere in grado di prendere decisioni in modo efficiente e democratico
e deve essere più vicina alla gente per consentire ai cittadini di
identificarsi in essa. La nuova Costituzione consentirà alle istituzioni di
operare in modo efficace nell'Unione di domani. Consegnando alla Conferenza
intergovernativa un progetto completo e coerente,
la Convenzione
ha raggiunto un risultato straordinario. Naturalmente, il progetto di
Costituzione può essere ancora migliorato su una serie limitata di punti.
Tuttavia, è nostro vivo desiderio che il testo venga approvato nella sua
forma complessiva perché prepara il terreno per quell'Europa più efficace
e più democratica alla quale tutti aspiriamo. Non c'è alcun motivo per cui
la Conferenza
intergovernativa non sia in condizione di raggiungere un accordo il mese
prossimo. Toccherà quindi ai nostri concittadini in tutta Europa esprimere
il loro accordo secondo le tradizioni e le forme costituzionali a loro
proprie. Nella sua forma attuale, il progetto costituzionale è concepito
per rispondere alle condizioni odierne, ma nessuno sa ciò che ci riserva il
futuro. È un peccato che
la Convenzione
non sia riuscita ad affrontare l'aggiornamento delle politiche dell'Unione
contenute nel progetto di Costituzione. In qualche caso, si tratta di
disposizioni redatte cinquant'anni fa che hanno bisogno di una profonda
revisione. Su questo punto, il documento di Yes for Europe fa eco alla mia
stessa richiesta di una procedura più flessibile per poter emendare
la Costituzione
in futuro in certe parti limitate. Il motivo è semplice: 25 Stati membri e
450 milioni di persone non possono cadere in ostaggio di una piccola
minoranza. Una Costituzione che si può emendare solamente con la decisione
unanime di 25 Stati membri e con la ratifica tramite referendum o voto
parlamentare è una Costituzione che, in pratica, no si può emendare
affatto. I vantaggi che derivano dalla Costituzione si ridurranno fino a
scomparire man mano che con l'andar del tempo diventa obsoleta. Occorre una
procedura più semplice almeno per le politiche. Se l'Unione di domani vuole
realmente rispondere ai bisogni dei suoi cittadini deve essere in grado di
operare nella pratica. Questo è il suo primo test di qualità. Signore e
signori, Come giovani imprenditori europei, voi avete un ruolo fondamentale
per il futuro del mondo imprenditoriale e degli affari ed è anche grazie a
voi che potremo costruire un futuro positivo. Per questo dovete far sentire
la vostra voce e sollevare le questioni che considerate importanti. Potreste
avere la percezione che l'industria non sia stata sufficientemente al centro
delle preoccupazioni dell'Unione. Tocca a voi inserirla con decisione
nell'agenda. La nostra prosperità futura dipende anche dalla vostra abilità
gestionale, dalla capacità tecnica e di innovazione, dalla vostra visione e
dal coraggio che dimostrerete nell'assumere i rischi. So che possiamo
contare su di voi per costruire su queste basi l'Europa di domani. Avete un
ruolo importante per disegnarne il volto e vi rivolgo tutto il mio
incoraggiamento per quest'opera.”
TASSAZIONE DELLE SOCIETÀ:
LA COMMISSIONE EUROPEA
ESAMINA I PROGRESSI FATTI IN TERMINI DI ELIMINAZIONE DEGLI OSTACOLI
TARIFFARI TRANSFRONTALIERI
Bruxelles, 26 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha appena presentato un riepilogo delle misure prese per eliminare
gli ostacoli tariffari cui devono far fronte le imprese che operano nel
mercato interno, in cui ribadisce il suo impegno ad attuare la strategia del
2001 (cfr. Ip/01/1468), che comprende una serie di proposte legislative e di
iniziative volte ad eliminare a breve termine gli ostacoli tariffari
specifici, nonché a cercare una soluzione più globale e a lungo termine
che consenta alle società di utilizzare una base imponibile unica (utili
imponibili) per tutte le loro attività a livello di Ue. La realizzazione
delle iniziative proposte procede bene grazie alle nuove proposte
legislative all'esame presso il Consiglio dell'Ue, alle ulteriori proposte e
indicazioni in programma e all'istituzione di un forum sui problemi fiscali
relativi ai prezzi di trasferimento. Per quanto riguarda gli sviluppi a più
lungo termine,
la Commissione
espone varie idee in merito ad un programma pilota che permetterebbe alle
piccole e medie imprese di utilizzare la normativa fiscale dello Stato in
cui sono situate per calcolare i loro utili imponibili a livello di Ue. È
in programma anche una collaborazione con gli Stati membri e con le società
sull'uso dei conti finanziari come punto di partenza per una base imponibile
unica (utili imponibili) e sul modo in cui la base unica potrebbe essere
ripartita tra i vari Stati membri. La relazione della Commissione sarà
discussa in occasione della conferenza sulla tassazione delle società che
si terrà a Roma il 5 e 6 dicembre (cfr. Ip/03/1395). Come ha dichiarato il
commissario per la fiscalità Frits Bolkestein,
la Commissione
è persuasa che l'eliminazione degli ostacoli fiscali all'attività
transfrontaliera delle imprese sia fondamentale per lo sviluppo del mercato
interno dell'Ue, per la crescita economica e per la creazione di posti di
lavoro. Il programma strategico della Commissione sulla tassazione delle
società intende trovare una soluzione globale a questi ostacoli fiscali nel
pieno rispetto delle prerogative fondamentali degli Stati membri nel settore
tributario, in particolare del loro diritto di fissare le aliquote fiscali.
La Commissione
segnala la persistenza di gran parte degli ostacoli fiscali individuati nel
2001. Essa conferma pertanto l'impegno di attuare la strategia a due livelli
presentata quell'anno, che prevedeva tutta una serie di proposte legislative
e di iniziative volte ad eliminare gli ostacoli fiscali specifici, nonché a
cercare una soluzione più globale e a lungo termine che consenta alle
società di utilizzare una base imponibile unica (utili imponibili) per
tutte le loro attività a livello di Ue. Secondo
la Commissione
, infatti, solo così si potranno risolvere sistematicamente i problemi
fiscali nel mercato interno. Progressi relativi alle iniziative specifiche
Indicazioni per l'interpretazione delle decisioni della Corte europea di
giustizia in materia tributaria
La Commissione
intende presentare entro la fine dell'anno una comunicazione riguardante
l'impatto delle decisioni della Corte europea di giustizia sui regimi di
tassazione dei dividendi applicati dagli Stati membri. Le decisioni della
Corte stanno iniziando ad avere una notevole incidenza sui regimi tariffari,
e
la Commissione
intende promuovere un coordinamento più costruttivo di quegli aspetti dei
regimi tariffari degli Stati membri che sono o potrebbero essere in
conflitto con la normativa dell'Ue. Revisione della direttiva sulle fusioni
e della direttiva sulle società madri e figlie Il Consiglio dei ministri
dell'Ue sta discutendo le proposte presentate quest'anno dalla Commissione
per estendere il campo di applicazione della direttiva sulle società madri
e figlie e della direttiva sulle fusioni ad una gamma più vasta di società,
comprese la società europea e la società cooperativa europea, rendere meno
rigorosi i requisiti che le società devono soddisfare per poter beneficiare
delle direttive e ovviare ad alcune carenze delle direttive stesse (cfr. Ip/03/1214
e Ip/03/1418).
La Commissione
si augura che il Consiglio adotti entrambe le direttive entro l'ottobre
2004, quando entrerà in vigore lo statuto della società europea.
Compensazione delle perdite transfrontaliere
La Commissione
si consulterà con gli Stati membri onde proporre, tra la fine del 2004 e
l'inizio del 2005, un'iniziativa per ovviare alle attuali restrizioni
riguardanti gli sgravi per perdite di profitti in operazioni
transfrontaliere nell'Ue. Ora come ora, infatti, le società madri non
possono tener conto, a scopo fiscale, delle perdite subite dalle consociate
con sede in altri paesi. "Forum comune Ue sui prezzi di
trasferimento"
La Commissione
ha istituito nel 2002 (cfr. Ip/02/1105) un Forum con gli Stati membri onde
migliorare il coordinamento tra gli stessi Stati membri, e tra questi ultimi
e le imprese, quanto all'imposizione delle operazioni transfrontaliere
intragruppo. Una doppia imposizione può verificarsi quando due Stati membri
non concordano sui prezzi di trasferimento tra due imprese consociate. Per
di più, si registra una tendenza negli Stati membri ad imporre requisiti di
documentazione sempre più onerosi nel caso di prezzi di trasferimento. Agli
inizi del 2004, il Forum riferirà su quanto fatto finora e formulerà
raccomandazioni concrete per risolvere alcuni di questi problemi. Trattati
sulla duplice imposizione
La Commissione
sta esaminando attentamente i possibili conflitti tra il trattato Ce e i
trattati bilaterali sulla duplice imposizione conclusi dagli Stati membri
tra di essi e con paesi terzi. Fra le questioni a rischio figurano il pari
trattamento dei residenti Ue e l'applicazione dei trattati bilaterali quando
sono coinvolti più di due paesi.
La Commissione
intende presentare, tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005, un'analisi
giuridica delle sentenze pertinenti della Corte di giustizia proponendo
inoltre diverse soluzioni possibili come la creazione di una versione Ue del
modello di convenzione Ocse, su cui si basino i trattati fiscali bilaterali
degli Stati membri, o un trattato fiscale multilaterale Ue. Base imponibile
unica per l'Ue (utili imponibili) A seguito di consultazioni approfondite
sui vari modi in cui le società potrebbero utilizzare una base imponibile
unica a livello di Ue (utili imponibili) per le loro attività
transfrontaliere,
la Commissione
intende intervenire in tre settori: sebbene i rappresentanti degli ambienti
commerciali, l'industria e gli Stati membri non siano d'accordo sui
particolari, le imprese e il mondo politico sono sempre più favorevoli a un
programma pilota che consenta alle piccole e medie imprese di utilizzare la
normativa fiscale dello Stato in cui sono situate per calcolare i loro utili
imponibili a livello di Ue, con vantaggi in termini di semplificazione e di
riduzione dei costi di adempimento fiscale.
La Commissione
propone pertanto di discutere con i rappresentanti delle imprese e degli
Stati membri interessati le modalità dettagliate del programma pilota, e
presenterà una raccomandazione d'azione nel 2004.
La Commissione
ritiene che le norme contabili siano l'elemento chiave del concetto di base
imponibile comune (utili imponibili). I principi internazionali di
informativa finanziaria (Ifrs, ex principi contabili internazionali) e le
norme obbligatorie Ue applicabili dal 2005 ai conti consolidati delle società
quotate in borsa (cfr. Ip/03/1297) costituiscono un punto di partenza valido
e neutrale per la discussione sugli aspetti tecnici del settore fiscale.
La Commissione
intende incaricare un gruppo di esperti di discutere dei principi tariffari
dettagliati che dovranno essere applicati prendendo spunto dagli Ifrs. La
creazione di una base imponibile consolidata (utili imponibili) presuppone
la ripartizione della base imponibile (utili imponibili) tra gli Stati
membri.
La Commissione
propone di continuare a esaminare le questioni inerenti alla ripartizione
della base imponibile (utili imponibili) quali la definizione dei gruppi di
società e del reddito, le formule e le ponderazioni. Propone inoltre di
definire, insieme agli Stati membri e alle imprese, il modo di ottenere dati
reali sull'attuale ripartizione della base imponibile Ue (utili imponibili)
per consentire l'inizio dei lavori. Il testo integrale della comunicazione
intitolata “Un mercato interno senza ostacoli inerenti alla tassazione
delle società risultati, iniziative in corso e problemi ancora da
risolvere" è disponibile sul sito internet Europa: http://europa.Eu.int/comm/taxation_customs/whatsnew.htm
DICHIARAZIONE DI PEDRO SOLBES, COMMISSARIO
EUROPEO RESPONSABILE PER GLI AFFARI ECONOMICI E MONETARI
Bruxelles, 26 novembre 2003 -
La Commissione Europea
prende atto del progetto di conclusioni adottate dall’Eurogruppo.
La Commissione
esprime profondo disappunto sul fatto che l’Eurogruppo non abbia seguito
lo spirito e le regole del Trattato e del Patto di Crescita e di Stabilità
che sono stati adottati all’unanimità da tutti gli Stati Membri. Soltanto
un sistema di diritto può garantire l’applicazione delle regole e un
uguale trattamento per tutti gli Stati. Non adottando le appropriate
raccomandazioni previste dal Trattato [Paragrafi 8 e 9 dell’articolo 104],
il Consiglio ha violato le regole di diritto previste dal Trattato e dal
Patto di stabilità.
La Commissione
considera che le raccomandazioni del Consiglio fondate sull’articolo 147
sono ancora valide.
La Commissione
continuerà ad applicare il Trattato e si riserva il diritto di esaminare le
implicazioni di queste conclusioni del Consiglio e di decidere possibili
azioni al riguardo.
CRESCITA DEGLI INVESTIMENTI IN FRENATA E FUGA
DEI CERVELLI IN AUMENTO: DUE GRAVI MINACCE PER L'ECONOMIA EUROPEA DELLA
CONOSCENZA
Bruxelles, 25 novembre 2003 - Il commissario europeo per
la Ricerca
, Philippe Busquin, ha presentato ieri a Bruxelles due nuove pubblicazioni
sulla situazione europea in materia di ricerca ed innovazione. I documenti,
dal titolo “Cifre chiave su scienza, tecnologia ed innovazione per il
2003-
2004”
, e “La fuga dei cervelli - Cifre sull'emigrazione degli scienziati”,
presentano un quadro preoccupante. L'invito formulato dal Consiglio europeo
di Lisbona del marzo
2000 a
rendere l'Europa un motore economico su scala mondiale e il conseguente
obiettivo del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 di portare la
spesa dell'Ue per ricerca e sviluppo dall'1,9 al 3% del Pil entro il 2010
non sono stati rispettati. I progressi sono lenti, e in alcuni settori si
assiste persino ad un'inversione di tendenza. Il tasso di crescita degli
investimenti nell'economia della conoscenza è in flessione, il vantaggio
degli Stati Uniti per quanto riguarda gli investimenti a favore di ricerca e
sviluppo è in aumento e la 'fuga dei cervelli' cresce. Le due nuove
pubblicazioni rivelano un complessivo deterioramento del rendimento
scientifico e tecnologico dell'Europa. “Sono necessari maggiori sforzi, se
vogliamo che l'Unione raggiunga gli obiettivi di Lisbona e Barcellona,” ha
dichiarato il commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin. “È più che mai essenziale mantenere ed aumentare la
competitività dello Spazio europeo della ricerca (Era) come polo di
attrazione per la ricerca di livello mondiale. Alla luce della situazione
attuale, appare fondamentale attuare il Piano di azione della Commissione
per l'aumento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo e migliorare
le condizioni e la mobilità dei ricercatori. Invito gli Stati membri
dell'Unione e l'industria europea ad aumentare il loro impegno in questo
campo. Basta con le parole: abbiamo bisogno di fatti, adesso”. Statistiche
chiave su scienza e tecnologia e sulla fuga dei cervelli La prima
pubblicazione costituisce la quarta edizione della relazione 'Cifre chiave
in materia di scienza, tecnologia ed innovazione', che per la prima volta
fornisce dati completi sui paesi candidati ed in via di adesione. La seconda
rappresenta uno studio approfondito sulla mobilità delle risorse umane di
scienza e tecnologia all'interno dei confini dell'Unione e oltre, dal titolo
'La fuga dei cervelli - Cifre sull'emigrazione degli scienziati'. In frenata
Nel periodo 2000-2001 la transizione dell'Unione europea a 15 verso
un'economia della conoscenza ha subito una brusca frenata. Il tasso di
crescita degli investimenti complessivi e del rendimento globale
dell'economia della conoscenza è risultato molto inferiore rispetto alla
seconda metà degli anni '90. I paesi candidati ed in via di adesione non
ancora al passo Per la prima volta sono disponibili dati sistematici per i
paesi candidati e in via di adesione e una media per l'Ue a 25 che offre
preziose opportunità di valutare il grado di convergenza (o di divergenza)
tra gli Stati membri attuali e futuri. Tutti i paesi candidati e in via di
adesione mostrano un ritardo nella transizione verso un'economia della
conoscenza rispetto alla media europea, sia in termini di investimenti che
di risultati. Esistono tuttavia indicazioni secondo cui la maggior parte di
essi sta avvicinandosi al resto dell'Europa. Il vantaggio degli Stati Uniti
cresce Per quanto riguarda la spesa per la ricerca e lo sviluppo, l'Ue a 15
è ben lontana dall'obiettivo di colmare la notevole distanza in
investimenti assoluti che la separa dagli Stati Uniti. Al contrario, il
divario tra gli investimenti nell'Ue e negli Stati Uniti ha continuato ad
aumentare a favore di questi ultimi. La tendenza è negativa fin dalla metà
degli anni Novanta e i dati più recenti non mostrano inversioni di tale
tendenza. Circa l'80% di tale divario è dovuto alla differenza tra gli
Stati Uniti e l'Ue a
15 in
termini di spesa interna delle imprese per la ricerca e lo sviluppo. Le
imprese europee investono nella ricerca, ma negli Stati Uniti! Inoltre,
analizzando il flusso della spesa delle imprese per ricerca e sviluppo
all'interno del triangolo Stati Uniti-giappone-ue, appare evidente che nel
settore della ricerca gli Stati Uniti attraggono un terzo di spesa in più
dalle imprese europee rispetto a quanto le imprese americane investano nell'Ue
a 15. Ciò significa che, solo per l'anno 2000, si è verificata un'uscita
netta di circa 5 miliardi di investimenti europei per ricerca e sviluppo,
principalmente a beneficio della ricerca negli Stati Uniti. In confronto ad
altre regioni del mondo, l'Ue a 15 attrae circa il 10% in meno di spesa
americana per ricerca e sviluppo rispetto a dieci anni fa. Si tratta di una
tendenza che evidenzia un grande problema dell'Europa, ossia l'incapacità
di attirare sufficiente capitale ad alto contenuto e ad alta produzione di
conoscenze nell'economia mondiale della conoscenza. Fuga dei cervelli in
aumento La fuga dei cervelli dei ricercatori nati nell'Ue è in aumento.
Circa il 75% dei cittadini Ue che hanno conseguito un dottorato negli Stati
Uniti tra il 1991 e il 2000 non aveva intenzione di tornare in Europa, e
sono sempre più numerosi coloro che scelgono di restare negli Stati Uniti.
La motivazione più forte che mantiene all'estero scienziati ed ingegneri
nati nell'Ue è legata alla qualità del lavoro. Tra le ragioni menzionate
per la scelta di lavorare all'estero figurano la maggiore disponibilità di
prospettive e progetti, e l'accesso più facile a tecnologie d'avanguardia.
Meno pubblicazioni scientifiche e brevetti nell'Unione europea Le
pubblicazioni di quest'anno mostrano inoltre un deterioramento del
rendimento scientifico e tecnologico dell'Europa (misurato in termini di
pubblicazioni e di brevetti) rispetto agli Stati Uniti. L'ue a 15 è ancora
in ritardo rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda il rendimento
tecnologico e non dà segni di recupero, mentre il prestigio mondiale dei
suoi risultati scientifici sembra declinare. Inoltre, a livello mondiale la
quota europea di commercio di alta tecnologia è notevolmente inferiore a
quella degli Stati Uniti e del Giappone. Malgrado la percentuale di crescita
registrata recentemente per le esportazioni di alta tecnologia dell'Ue a 15
sia più elevata di quella degli Stati Uniti o del Giappone, l'Ue a 15 deve
ancora colmare un notevole divario. Che fare? Al Consiglio Competitività di
domani, 26 novembre 2003, i ministri della Ricerca parleranno di
competitività e di crescita, proseguendo le discussioni della riunione del
10 novembre, in occasione della quale il Consiglio ha affrontato i temi del
cosiddetto “Piano d'azione per il 3%” e della carriera dei ricercatori.
È urgente attuare al più presto il Piano d'azione per il 3% Il 30 aprile
2003
la Commissione
ha adottato una comunicazione intitolata “Investire nella ricerca: un
piano d'azione per l'Europa” (Com(2003) 226), che stabilisce misure per
raggiungere l'“obiettivo del 3%” di Barcellona. Il Piano d'azione
presenta le iniziative necessarie ad accrescere il livello degli
investimenti per la ricerca nell'Unione europea dall'1,9% al 3% del prodotto
interno lordo (Pil), portando i finanziamenti privati a 2/3 del totale. Tra
le priorità figurano la promozione delle risorse umane, lo sviluppo di un
mercato europeo del capitale di rischio, il miglioramento del quadro
generale per lo sviluppo di nuove tecnologie e l'intensificazione della
cooperazione tra industria e ricerca pubblica. L'“iniziativa per la
crescita” Il Piano d'azione e l'“obiettivo del 3%” sono entrati a far
parte dell'“Iniziativa per la crescita” della Commissione, approvata dal
Consiglio europeo del 16-17 ottobre. L'iniziativa per la crescita mira a
favorire la ripresa economica dell'Europa, promuovendo le infrastrutture di
trasporto e grandi progetti di ricerca. In tale contesto
la Commissione
ha recentemente presentato un programma di avvio rapido, che prevede
progetti di ricerca e sviluppo sullo spazio, sulle nanotecnologie, sui laser
della prossima generazione e sulle pile a idrogeno e a combustibile.
Arrestare la fuga di cervelli è una priorità Il 10 novembre il Consiglio
ha inoltre adottato una risoluzione sulla professione e le carriere dei
ricercatori nello Spazio europeo della ricerca, che dà seguito alla
comunicazione della Commissione del luglio 2003 dal titolo “I ricercatori
nello Spazio europeo della ricerca: una professione, molteplici carriere”,
che individua i fattori che possono incidere sull'evoluzione delle carriere
nel campo della ricerca e dello sviluppo, in particolare la formazione, i
metodi di reclutamento, le condizioni di lavoro, i meccanismi di valutazione
e l'evoluzione delle carriere. La comunicazione appoggia inoltre gli sforzi
volti ad accrescere il numero dei ricercatori nell'Unione europea, per
raggiungere l'obiettivo di portare la spesa europea per la ricerca al 3% del
Pil dell'Ue entro il 2010. Secondo stime recenti, per questo sarebbero
necessari 700 000 nuovi ricercatori. Occorre mantenere in Europa i cervelli
migliori, o incoraggiarli a tornare Le iniziative della Commissione in
questo senso comprendono il lancio di una “Carta europea dei
ricercatori”, di un codice di comportamento per il reclutamento dei
ricercatori e l'organizzazione dell'Anno europeo dei ricercatori. La
comunicazione incoraggia ulteriori analisi e rilevamenti di dati sui
problemi di evoluzione delle carriere e sulla formazione in materia di
ricerca, e un rinnovato impegno per un migliore funzionamento del portale
per la mobilità dei ricercatori e della rete europea dei centri di mobilità
per ricercatori.
La Commissione
auspica inoltre che vengano fissati criteri per registrare i vari traguardi
professionali raggiunti dai ricercatori durante tutta la loro carriera, e
per identificare e scambiare le buone prassi sui sistemi di valutazione
delle carriere nel settore della ricerca e dello sviluppo. La comunicazione
incoraggia il dialogo sociale e un dialogo tra ricercatori, le parti
interessate e la società in generale che comporti una maggiore
sensibilizzazione del pubblico alla scienza e una migliore promozione
dell'interesse dei giovani nei confronti delle carriere nel settore della
ricerca e dello sviluppo. La comunicazione affronta inoltre le condizioni
dei dottorandi, chiede la promozione di pari opportunità per ricercatori e
ricercatrici e sostiene l'impegno ad eliminare gli altri ostacoli alla
mobilità dei ricercatori.
La Commissione
sta attualmente preparando una proposta di direttiva sulle condizioni di
ingresso e i visti per i ricercatori dei paesi terzi, per incoraggiare così
i ricercatori a venire in Europa, offrendo loro maggiore mobilità da uno
Stato membro all'altro e creando un clima favorevole per la ricerca e lo
sviluppo in tutta l'Unione europea. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/press_en.html
THE WALL STREET JOURNAL EUROPE: POLITICI E
MANAGER NON OTTENGONO IL VOTO DI FIDUCIA ITALIANI, EUROPEI E AMERICANI
CONDANNANO POLITICI, MANAGER E GIORNALISTI, PROMUOVONO MEDICI E PRETI
Londra, 26 novembre 2003 – The Wall Street Journal Europe ha pubblicato i
risultati di una ricerca che ha commissionato a Gfk Ad Hoc Research, in cui
emerge un atteggiamento di sfiducia di italiani, Europei e Americani nei
confronti dei top manager di istituzioni e aziende. La ricerca (22000
interviste in 21 Paesi) è stata presentata in coincidenza con l’apertura
dell’annuale Ceo Summit organizzato da The Wall Street Journal Europe,
tenutosi ieri a Londra. Tra i professionisti selezionati, i medici sono
quelli che ottengono i risultati migliori: il 42% degli italiani accorda
loro molta fiducia (43% degli europei, 39% degli americani). Risultato
positivo anche per il clero che ottiene la piena fiducia da parte del 24%
dei nostri connazionali (31% degli europei, 35% degli americani) I Ceo delle
grandi imprese ottengono il 12% dei consensi (6% in Europa), al pari degli
avvocati (12% in Europa). Il punteggio non proprio positivo è segnale che
forse la gente attribuisce ai manager la “colpa” della situazione
economica negativa. I giornalisti si piazzano al 5° posto con una totale
fiducia data da 7 italiani su 100 (6% in Europa e Usa). Chiudono la
classifica i politici: solo il 3% degli intervistati nel nostro Paese ripone
in loro molta fiducia (addirittura il 2% in Europa e il 3% negli Stati
Uniti). In generale, la fiducia nei top manager è stata condizionata in
misura significativa dai recenti scandali finanziari: la percezione è
divenuta più negativa nell’81% degli americani e nel 44% degli
intervistati in Europa, in misura maggiore negli over 30. E’ però
importante sottolineare che 1 intervistato su 3 (a livello globale) non
aveva mai sentito parlare di questi scandali. Inoltre, per il 26% degli
italiani la qualità del management delle aziende europee è migliore
rispetto a quella delle aziende americane (27% degli europei), per il 38% si
equivale, per il restante 46% è peggiore. Ben il 63% degli americani reputa
invece il proprio sistema gestionale migliore rispetto a quello europeo. La
metà degli italiani è convinta che le imprese trarranno profitto
dall’allargamento dell’Unione Europa (44% la media nell’Ue). Infine,
dalla ricerca risulta che i giovani (under 30) sono in generale meno
conservatori, più aperti di mente e meno “nazionalisti”.
UE: CNEL-CESE, SÌ ALL’ALLARGAMENTO A EST, MA SENZA
ABBANDONARE L’AREA DEL MEDITERRANEO
Roma, 26 novembre 2003 - Nel momento in cui si prepara ad aprire le porte ai
paesi dell’Est, l’Unione Europea deve confermare precisi impegni, sia
politici che economici, nei confronti dell’area euromediterranea. E’
quanto è emerso il 24 nvoembre, nel corso di un Convegno organizzato dal
Cnel e dal Comitato Economico Europeo, al quale hanno preso parte
rappresentanti di istituzioni e forze sociali di 22 Paesi. Il dibattito,
aperto dagli interventi del presidente del Cnel, Pietro Larizza, e del
ministro delle Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione, ha messo in luce la
“crisi” in cui versa il processo di Barcellona, soprattutto per effetto
della mancanza di una risposta positiva dei Paesi della sponda Sud alle
offerte dell’Unione e al mutamento della geometria politica nel
Mediterraneo: due Paesi, Malta e Cipro, entrano a far parte dell’Unione e
la Turchia
- che da sola rappresenta un terzo della popolazione del Mediterraneo e del
prodotto lordo della stessa area - è candidato. L’area della sponda sud
finirà quindi per essere composta da sette Paesi arabi e Israele: da ciò
consegue la assoluta necessità che riprenda il processo di pace in
Palestina. Il presidente Larizza, auspicando una sollecita approvazione del
trattato costituzionale quale premessa all’inevitabile processo di
allargamento dell’Unione, ha sottolineato le difficoltà che derivano
dalla disparità delle condizioni economiche tra i Paesi membri e quelli che
sono recentemente entrati a far parte nell’Unione: “E’ necessario - ha
affermato - rafforzare la cooperazione con i Paesi del Mediterraneo,
puntando su uno sviluppo economico che produrrà salari europei e protezione
sociale. E’ perciò indispensabile la valorizzazione del lavoro in tutte
le sue forme, strumento fondamentale anche per la promozione sociale. Ma la
premessa unificante è quella, necessaria e urgente, della lotta contro il
terrorismo”. Il ministro Buttiglione, a sua volta, ha dichiarato che la
migliore risposta all’euroscetticismo sta nel procedere verso le mete già
definite, a partire dal processo di allargamento: “A questo - ha ricordato
- l’Italia ha un forte interesse, come dimostra l’andamento
dell’interscambio commerciale con i Paesi dell’allargamento. D’altra
parte - ha aggiunto - l’Europa verrebbe meno alla sua vocazione se non
rafforzasse i rapporti con l’area euromediterranea, soprattutto al fine di
elevare il livello di sviluppo economico e politico della società civile
nei paesi mediterranei”. E ancora, tra le nuove priorità emerse dal
confronto al Cnel, quella di perseguire la pacificazione dell’intera area
mediterranea e il rafforzamento delle società civili dei Paesi della sponda
sud, puntando sulle cooperazioni differenziate con i diversi Paesi, sulle
tecnologie e sull’educazione dei giovani. Il convegno è stato concluso
dal Presidente del Cese Roger Briesch, che ha sottolineato come una maggiore
influenza politica europea possa contribuire alla pacifica soluzione dei
conflitti. Secondo Briesch, inoltre, l’instaurazione di una zona di libero
scambio deve essere considerata non come fine a se stessa, ma come strumento
per lo sviluppo attraverso il rafforzamento della coesione sociale nei Paesi
della sponda Sud. “Questi risultati - ha concluso - implicano lo stretto
coinvolgimento degli attori socioeconomici e una corretta gestione politica
che lasci spazio alla società civile organizzata, l’insegnamento, le
infrastrutture di base e le condizioni per uno sviluppo sostenibile”.
BANCA
D'ITALIA ACCREDITA GRUPPO SINTESI TRA LE SOCIETÀ IT DI RIFERIMENTO PER
LA CONSULENZA E
MESSA IN ESERCIZIO DELLE SOLUZIONI DESTINATE AL GOVERNO DEL SISTEMA
CREDITIZIO
Perugia, 26 novembre 2003 - Le profonde competenze tecnologiche in ambito
bancario sviluppate da gruppo Sintesi sono state sancite ai più alti
livelli del Sistema Creditizio. Banca d'Italia ha infatti inserito la società
umbra nel ristretto novero di società tecnologiche abilitate a supportare
la Banca Centrale
nella definizione delle nuove procedure e sistemi di comunicazione destinate
a ottemperare agli obblighi di vigilanza e alle attività di Governo del
Sistema Creditizio. Per far fronte a questo compito, Sintesi sarà
costantemente e anticipatamente informata da Banca d'Italia sugli sviluppi
normativi futuri. "La preventiva conoscenza delle normative incrementa
la nostra capacità competitiva in modo sostanziale. In particolare, la
tempestiva segnalazione delle evoluzioni degli standard definiti da Basilea2
ci consentirà di allineare la nostra piattaforma di Business Intelligence
alle reali esigenze dei sistemi direzionali dei gruppi bancari
italiani", ha dichiarato Alessandro Brizioli, Ceo di gruppo Sintesi.
PROPOSTA DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN SANPAOLO IMI
S.P.A. DI CARDINE FINANZIARIA S.P.A.
Torino, 26 novembre 2003 – L’assemblea degli Azionisti di Sanpaolo Imi
S.p.a., riunitasi ieri nella sede di Piazza San Carlo, ha assunto le
seguenti deliberazioni riguardo agli argomenti all’ordine del giorno:
Parte Ordinaria 1. Deliberazioni in merito alla composizione del Consiglio
di Amministrazione. L’assemblea ha confermato gli Amministratori Notaio
Antonio Maria Marocco e M.anthony Orsatelli per la restante parte del
triennio di nomina in corso, che verrà a scadere con l’Assemblea di
approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2003. I due
Amministratori, giunti a scadenza ai sensi di quanto disposto dall’art.2386
del c.C., erano stati cooptati dal Consiglio di Amministrazione
rispettivamente il 29 aprile ed il 12 settembre
2003, a
seguito delle dimissioni presentate dal Dott. Gabriele Galateri di Genola e
da M.me Isabelle Bouillot. Parte Straordinaria 1. Proposta di fusione per
incorporazione in Sanpaolo Imi S.p.a. Di Cardine Finanziaria S.p.a.;
deliberazioni inerenti e conseguenti deleghe di poteri. L’assemblea ha
deliberato la fusione per incorporazione in Sanpaolo Imi S.p.a. Di Cardine
Finanziaria S.p.a. L’operazione, appartenendo la totalità delle azioni di
Cardine Finanziaria a Sanpaolo Imi, verrà realizzata in conformità
all’articolo 2504 del c.C. Secondo le modalità e le condizioni contenute
nel progetto di fusione: non è quindi prevista la determinazione del
rapporto di cambio, né l’emissione o l’assegnazione di azioni. A
seguito della fusione si procederà all’annullamento della totalità delle
azioni della società incorporata. La decorrenza degli effetti giuridici
della fusione sarà stabilita nell’atto di fusione, mentre gli effetti
fiscali decorreranno dal 1° gennaio dell’anno in corso al momento della
decorrenza degli effetti giuridici della stessa. L’operazione è stata già
autorizzata dalla Banca d’Italia in base alle disposizioni del D.lgs 1°
settembre 1993, n.385 (Testo Unico delle leggi bancarie e creditizie). 2.
Proposte di modifiche allo Statuto sociale: art.1, terzo comma (da
abrogare); art.2, primo comma; art.4, terzo comma (da abrogare); art.6,
primo, (nuovo) secondo e settimo comma; art.7, secondo comma; art.8, secondo
e terzo comma; art.11, primo e terzo comma (da abrogare); art.12, quarto
comma; art.13, secondo comma; art.14, secondo e quarto comma; art.15, terzo
e quinto comma; art.16, primo e (nuovo) secondo comma; art.17, quarto,
quinto e sesto e ottavo comma; art.18, primo (da abrogare), secondo e terzo
comma; art.19, secondo e (nuovo) diciannovesimo comma; art.20, secondo comma
e art.21, primo comma. L’assemblea ha approvato le modifiche statutarie
proposte, principalmente connesse all’adeguamento alle disposizioni
inderogabili introdotte dalla Riforma del Diritto Societario. Le modifiche
avranno efficacia a decorrere dal momento, successivo al 1° gennaio
2004, in
cui le clausole saranno iscritte nel registro delle imprese, con contestuale
deposito dello statuto nella sua nuova versione.
BANCA SELLA LANCIA 22
NUOVI COVERED WARRANT
Biella, 26 novembre 2003 – Da qualche giorno sono quotati sul Mercato
italiano dei Covered Warrant (Mcw) 22 nuovi covered warrant emessi da Banca
Sella e per i quali Banca Sella svolgerà anche il ruolo di market maker. Si
tratta di covered warrant aventi come sottostante l'indice Mib30 (scadenza
19/03/04). Tali covered warrant sono negoziabili via internet a commissioni
zero tramite il portale Sella.it, dove alla pagina https://www.Sella.it/banca_on_line/trading/cw/index.jsp
è anche presente una sezione
interamente dedicata ai Cw, comprendente una guida operativa, i prospetti
informativi, il calcolatore di volatilità, e le informazioni relative a
questa nuova emissione (compreso l'elenco dei nuovi Cw). Banca Sella è
entrata sull'Mcw per la prima volta come società emittente lo scorso 22
novembre 2001 e, successivamente, con diverse ulteriori emissioni nel corso
del 2002 e del 2003, andando così ad aggiungersi al ristretto numero di
operatori già presenti sul mercato.
COMMERZBANK SECURITIES: TERZO RICONOSCIMENTO
DELL’ANNO PER I PROPRI ANALISTI. PRIMO POSTO NEL SETTORE SALUTE E QUARTO
NELLA CLASSIFICA GLOBALE DEL RAPPORTO RQ EURO 300
Milano, 26 novembre 2003 - Per la terza volta quest’anno gli analisti di
Commerzbank Securities, divisione investment banking di Commerzbank Ag nata
nel Gennaio 2001 dall’integrazione delle aree di equities, bonds, valute e
M&a, hanno ottenuto riconoscimenti da enti indipendenti per la qualità
della loro ricerca. L’ultimo successo viene dal rapporto Rq Euro 300, un
survey indipendente sulla precisione delle raccomandazioni degli analisti
finanziari che prende in considerazione il periodo compreso tra luglio 2002
e giugno 2003. Commerzbank Securities si è piazzata al primo posto nel
settore Salute e al quarto nella classifica globale. Quest’ottima
performance si aggiunge alle precedenti ottenute da Commerzbank Securities
nell’arco dell’anno: il primo posto nell’ultimo Aq Germany Country
Report - che valuta quantitativamente l’accuratezza delle stime Eps (Earnings
per Share) espresse dagli analisti - e il primo posto nei settori Tecnologia
e Salute nel Q2 Aq Eururo 300 report – che prende in esame 300 aziende
europee. I riconoscimenti agli analisti di Commerzbank Securities dimostrano
il successo della strategia di integrazione di Commerzbank e la propria
capacità di offrire ricerche di alta qualità nei mercati finanziari.
Commerzbank Securities era già stata premiata come “Best European
Research House” nell’International Securitisation Report del 2002.
GRUPPO GIACOMELLI SPORT: TRIMESTRALE AL 30
SETTEMBRE 2003
Rimini, 26 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Società
rende noto che ieri è stata approvata la relazione trimestrale al 30
settembre 2003 redatta su base consolidata, che si allega al presente
comunicato. La perdita ante imposte consolidata del periodo è stata pari a
euro 406.940 migliaia ed è stata in larga parte determinata dalle
svalutazioni di crediti, immobilizzazioni e rimanenze deliberate tenendo
presente anche quanto riportato nella relazione dei Commissari Giudiziali
redatta ex art. 28 D.lgs. 270/99, depositata presso il Tribunale di Rimini
il 12 novembre 2003 e disponibile sul sito internet della Società (
www.Giacomellisport.com ). In vista dell’assemblea straordinaria convocata
in prima convocazione in data 11 dicembre 2003 il Consiglio comunica altresì
di avere approvato la relazione, allegata al presente comunicato, ai sensi
dell’art. 2447 del c.C. Sulla situazione patrimoniale civilistica della
società al 30 settembre 2003, aggiornata sulla base di quanto contenuto
nella relazione redatta dai Commissari Giudiziali ex art. 28 D.lgs. 270/99 e
delle risultanze della situazione contabile consolidata al 30 settembre
2003. Da tale situazione patrimoniale emerge una perdita civilistica di €
406.940.115 (determinata fra l’altro da un accantonamento a fondo rischi
finalizzato ad adeguare il risultato civilistico a quello consolidato) ed un
conseguente patrimonio netto negativo di € 357.972.709.
BENETTON: APPROVATO
IL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE SOCIETARIA
Ponzano 26 novembre 2003 – L’assemblea degli Azionisti di Benetton Group,
riunitasi ieri sotto la presidenza di Luciano Benetton, ha approvato il
progetto di riassetto societario e organizzativo del gruppo che ha
l’obiettivo di decentrare le attività operative in strutture
appositamente dedicate. Le finalità della decisione sono quelle di adeguare
la struttura societaria e gestionale alle nuove linee strategiche del
gruppo, di migliorare l’efficienza e la competitività delle singole aree
facenti capo a specifiche società operative ed in ultima analisi di
avvicinare il gruppo ulteriormente al mercato. In particolare il progetto
prevede il conferimento del ramo d’azienda relativo alla titolarità e
gestione dei marchi e dell’attività commerciale alla società interamente
controllata Bencom S.r.l; il ramo d’azienda relativo all’attività
produttiva e logistica alla società interamente controllata Benind S.p.a. E
il ramo d’azienda relativo ai servizi e sistemi informatici alla società
interamente controllata United Web S.p.a. (che assumerà la denominazione di
Bentec S.p.a.).
RATIFICATA
LA FUSIONE TRA
INDICOD ED ECR ALLA PRESIDENZA DELLA NUOVA ASSOCIAZIONE, CHE RAGGRUPPA OLTRE
28MILA AZIENDE INDUSTRIALI DEL LARGO CONSUMO E DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA,
È STATO CHIAMATO GIANFRANCO VIRGINIO, VICE PRESIDENTE DEL GRUPPO FINIPER
Milano, 26 novembre 2003. Le assemblee di Indicod ed Ecr Italia hanno
ratificato la fusione delle due associazioni e la nascita di Indicod-ecr
Italia. Alla presidenza della nuova organizzazione, ufficialmente operativa
dal 1 gennaio 2004, è stato chiamato Gianfranco Virginio, vicepresidente
del gruppo Finiper e presidente di Unes. Nella sua attività è affiancato
da tre vicepresidenti: Filippo Meroni, presidente e amministratore delegato
di Johnson Wax; Vincenzo Miceli, presidente e amministratore delegato di
Nestlé e Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia. A Indicod-ecr
Italia fanno capo due associazioni. Adm, Associazione della distribuzione
moderna, presieduta da Francesco Martinelli, amministratore delegato di
Metro. Ibc, Associazione delle industrie di beni di consumo, presieduta da
Vincenzo Miceli, che nella sua attività è coadiuvato dal vice presidente
Massimo von Wunster, amministratore delegato di Heineken. Adm e Ibc hanno il
compito di coordinare l'attività delle imprese dei rispettivi comparti, così
da garantire il massimo coinvolgimento nelle iniziative assunte
congiuntamente nell'ambito di Indicod-ecr Italia. "La missione della
nuova associazione - spiega Gianfranco Virginio - è quella di promuovere il
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle imprese nei loro
reciproci rapporti e nelle loro relazioni con gli altri partner presenti
nelle filiere di riferimento. Tutto ciò con l'obiettivo di soddisfare al
meglio le attese del consumatore". Ad Indicod-ecr Italia fanno
riferimento oltre 28mila aziende industriali del largo consumo e della
moderna distribuzione, che complessivamente sviluppano un giro d'affari di
circa 106 miliardi di euro. Gianfranco Virginio, 64 anni, ha operato, con
incarichi di vertice, in Barilla (tra il 1976 e il 1988), Gruppo Rinascente
(fino al 1995) e Standa, azienda di cui è stato direttore generale e
consigliere d'amministrazione. Dal 1999 è vice presidente del gruppo
Finiper.
ASSINDUSTRIA BELLUNO E ASSOTRAVEL VENETO:
CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO PER IMPRENDITORI DEL TURISMO.
Roma, 26 novembre 2003 - Assindustria Belluno, in collaborazione con
Assotravel Veneto e d’intesa con Dolomiti Stars Srl ha organizzato, il
prossimo 26 novembre, ad Alleghe, presso la “Sala Stoppani” delle scuole
elementari, un corso di formazione gratuito per gli imprenditori del
turismo. La giornata di formazione (dalle 9:00 alle 17:00) verterà su temi
che sono di interesse generale per tutti coloro che operano nella filiera
del turismo montano, settore di grande rilevanza nel contesto
dell’economia bellunese, con particolare attenzione alle strategie per
organizzare al meglio le singole imprese turistiche. Al corso, che sarà
aperto da Luigi Alverà, Assindustria Belluno, e da Sergio Pra, Presidente
della Dolomiti Stars, forniranno il proprio contributo didattico Francesco
Bosio, psicologo ed esperto in comunicazione, Leandro Santin, Direttore
tecnico Sofma Spa, e Vincenzo Sambo, Rappresentante Assotravel Veneto. In
merito all’iniziativa di Assindustria Belluno, Andrea Giannetti,
Presidente di Assotravel, esprime “un vivo apprezzamento per
un’iniziativa formativa che contribuisce alla crescita del livello
manageriale e alla riorganizzazione dei processi e dei percorsi
dell’industria del turismo di montagna. E’ significativo che in questo
contesto sia riservato uno spazio di rilievo al settore agenzie di viaggio
che con la loro capacità forniscono un servizio di contatto con la
clientela che resta essenziale”. Con questa proposta formativa
Assindustria Belluno ed Assotravel Veneto intendono porsi come punto di
riferimento per tutti gli operatori turistici dell’area di Dolomiti Stars,
fornendo loro il necessario “know how” per affrontare le sfide di una
concorrenza sempre più agguerrita e di un mercato sempre più complesso.
Per partecipare le aziende sono invitate a dare la propria adesione
all’Ufficio Formazione di Reviviscar (Società di servizi di Assindustria
Belluno), a mezzo fax (n.0437.951332), unitamente al numero di persone
partecipanti.
PER IBM GLOBAL FINANCING, UN ANNO DI RISULTATI POSITIVI
Segrate, 26 novembre 2003 – Ibm Global Financing, la più grande
organizzazione specializzata nel settore dell’Information &
Communications Technology, ha annunciato i risultati raggiunti nel 2003, le
strategie del prossimo futuro e le iniziative in vista delle nuove norme
finanziarie previste da Basilea 2. “Quest’anno è stato un anno molto
positivo per Ibm Global Financing, malgrado le difficoltà che hanno dovuto
affrontare gli operatori nel mondo del financing. Abbiamo avuto un aumento
di richiesta sia da parte dei clienti che dei nostri Partner” afferma Luca
Chiarito, Presidente e Amministratore Delegato Ibm Italia Servizi Finanziari
e Direttore Ibm Global Financing per il Sud Europa. “La risposta positiva
è arrivata direttamente dal mercato: oggi Igf finanzia ben i due terzi dei
Server Ibm presenti sul mercato italiano, oltre che un Pc Ibm su tre. I
risultati sono stati omogenei e bilanciati su tutte le linee di business”
continua Luca Chiarito. ”Abbiamo migliorato la qualità dei servizi e il
rapporto relazionale con i nostri clienti, e siamo stati premiati come
migliore unità al mondo, oltre ad aver ricevuto un riconoscimento positivo
dai nostri Partner“. Conclude Luca Chiarito: “Ibm aiuta le aziende a
diventare più dinamiche, fornendo la tecnologia come strumento ottimale e
offrendo il finanziamento per farle crescere”. L’andamento di Ibm Global
Financing South Region (Italia, Spagna, Portogallo, Israele) nel 2003,
quindi, è stato molto positivo, contribuendo al 30% dei volumi realizzati
da Igf Emea (Europe, Middle East, Africa). Il
2003 ha
visto Ibm Global Financing come partner strategico per la chiusura dei
principali progetti Ibm Italia, rivelandosi estremamente attiva sia sul
mercato Large Account (Grandi Clienti), sia sul mercato Smb (Small and
Medium Business). Particolarmente brillante è stato l’ultimo trimestre
del
2003 in
cui
la South Region
è risultata essere la prima Region del mondo relativamente ai risultati
Global Financing, aggiudicandosi il primo posto nel Tour de Monde.
L'obiettivo del Tour de Monde è di rafforzare la collaborazione tra i team
Igf nelle diverse Region. Quattro membri del team Igf Emea South Region si
sono recati a Stoccarda, Germania, per incontrare i vincitori del 2Q della
Emea Central Region. Le offerte commerciali rivolte al mercato sono state
molto aggressive, come le promozioni Easy e Why Wait che hanno riscontrato
notevole successo tra clienti e Business Partner. Inoltre, per aiutare i
propri Business Partner a cogliere al volo le migliori opportunità di
e-business on-demand, Ibm Global Financing ha lanciato due iniziative: Rapid
Online Financing e Financing Centre. I nuovi strumenti Web stanno
consentendo maggiore interazione con la rete dei Business Partner, lo
snellimento delle procedure di approvazione dei contratti e l’azzeramento
dei rischi di errori e manipolazioni contrattuali. Per il prossimo anno, Ibm
Global Financing si pone obiettivi di crescita in termini non solo di
volumi, ma anche di produttività e di efficienza dei propri processi.
L’integrazione con le attività di Ibm Italia (supporto agli acquisti
informatici dei clienti, campagne, attività di marketing, advertising)
rappresenta un fattore fondamentale e indispensabile per il raggiungimento
di questi obiettivi. Inoltre, Ibm Global Financing sta prestando molta
attenzione alle conseguenze e all’impatto che l’accordo Basilea 2 avrà
sulle Piccole e Medie Imprese. Ecco perché Ibm sta portando il messaggio
sul mercato e sta facilitando il passaggio verso le novità imposte dagli
accordi internazionali, e contemporaneamente, sta aprendo un dialogo con le
Pmi che evidenziano molte perplessità in merito a questo argomento.
“Basilea 2 sarà un vantaggio reale per le società che sapranno
rinnovarsi” afferma Luca Chiarito. “E’ per questo che Ibm Global
Financing sta impegnando grandi energie per informare i propri clienti e
aiutarli nel processo di adeguamento alle nuove norme” conclude Chiarito.
Infolink: http://www.Ibm.com/it/financing
DIGITAL BROS S.P.A.: SOCIÉTÉ
GÉNÉRALE ESERCITA
LA CONVERSIONE DI
UNA PORZIONE SIGNIFICATIVA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO.
Milano, 26 Novembre 2003 - Si comunica che, in data odierna Société Générale
ha dato inizio alla conversione del prestito obbligazionario convertibile,
emesso da Digital Bros in data 31 agosto
2002. In
particolare Société Générale ha convertito N. 950 obbligazioni per un
controvalore di 950.000 euro in numero 295.032 di azioni pari a 2,23% del
capitale sociale. Il prestito obbligazionario, inizialmente interamente
sottoscritto da Société Générale, è della durata di 3 anni convertibile
in azioni Digital Bros per un importo di 4 milioni di Euro, al tasso fisso
del 6,5%. Per effetto della conversione il numero di azioni in circolazione
Digital Bros si eleva a 13.222.698 Secondo i criteri stabiliti all’atto di
sottoscrizione del prestito obbligazionario: a) tale prestito, interamente
sottoscritto da Société Générale, aveva comportato l’emissione di
4.000 obbligazioni convertibili dal valore nominale di 1.000 Euro cadauna,
con esclusione del diritto d'opzione, b) il criterio di determinazione del
rapporto di conversione è rivedibile ogni trimestre ed in linea con
l’evoluzione del titolo sul mercato. C) il prezzo minimo di conversione
era stato fissato in 3 Euro, prezzo comunque superiore al patrimonio netto
per azione. D) il prezzo minimo di conversione iniziale era stato fissato in
3,51 Euro a fronte di un prezzo massimo di 8,77 Euro.
ESPRINET RIVEDE ULTERIORMENTE AL RIALZO
LA STIMA DI
FATTURATO AL 31/12/2003 E FISSA IL NUOVO TARGET A 1,25 MILIARDI DI EURO
Milano, 26 novembre 2003- Esprinet , il leader della distribuzione di
tecnologia quotato al Nuovo Mercato, continua a crescere e prevede una
chiusura sopra le attese più rosee del fatturato al 31 dicembre 2003. La
società comunica oggi di aver rivisto ulteriormente al rialzo le stime di
fatturato, portandole a 1.250 miliardi di euro da 1.2 miliardi. Tenendo
conto dell'andamento particolarmente favorevole delle vendite nel mese di
ottobre Esprinet prevede per l'intero esercizio 2003, salvo il verificarsi
di eventi sfavorevoli ad oggi non prevedibili, il raggiungimento di livelli
assoluti di redditività fortemente in crescita rispetto all'anno
precedente: 'Riteniamo di superare l'obiettivo di 1,2 miliardi di euro di
fatturato di cui gli analisti ci accreditano - commenta Alessandro Cattani,
amministratore delegato di Esprinet - e per questo guardiamo con fiducia ai
prossimi mesi confidando anche in una progressiva ripresa dei consumi di
tecnologia. Per questo alziamo a 1,250 miliardi di euro la stima di
fatturato al 31/12/2003'. Il
2003 ha
sancito la consacrazione di Esprinet sul mercato. Attenendosi ai risultati
borsistici registrati ieri, il titolo Esprinet guadagna oltre +35% rispetto
al prezzo di collocamento (14 ?). Sulla base di questi dati, dal 25 luglio
2001, giorno dell'ipo al Nuovo Mercato di Borsa Italiana, Esprinet è la
migliore matricola sul mercato azionario italiano, battendo tutti i
risultati borsistici delle società che hanno effettuato la loro ipo dopo
quella data. Il gruppo Esprinet ha chiuso una trimestrale in crescita
straordinaria. I ricavi sono aumentati del 46% a 873,6 milioni di euro,
l'utile ante imposte del + 158% a 17,3 milioni di euro, i flussi di cash
flow del +127% a 21,8 milioni di euro. L'indebitamento finanziario è
diminuito di 14,5 milioni di euro scendendo a 109,1 milioni di euro. Nel
solo terzo trimestre i ricavi hanno registrato un incremento del 60% grazie
a positive performance in tutti i segmenti di business ed in particolare nel
networking (+101%), software (+91%) e consumabili (+69%). Esprinet ha
inoltre annunciato ieri mattina la preparazione del proprio piano
industriale che verrà presentato in occasione della pubblicazione dei dati
di bilancio 2003. Intanto la società ha confermato il suo interesse ad
aumentare la propria quota di mercato nella distribuzione di componentistica
micro-elettronica anche attraverso acquisizioni, dopo aver trasferito le
proprie attività in questo settore a favore della controllata Comprel
S.r.l. (già 70 i brand in portafoglio): 'Il mercato dei chip - dichiara
Cattani- è grande un quinto rispetto al mercato dell'It ma garantisce
margini di redditività notevolmente più elevati. Avremmo individuato
alcune opportunità in aziende con fatturati compresi tra i 5 e i 30 milioni
di euro'. Relativamente alla distribuzione del dividendo (50 centesimi di
euro elargiti nel 2001 e 55 nel 2002), Esprinet conferma la propria politica
del dividendo atta a premiare i propri azionisti per condividere con loro il
valore creato anche quest'anno dal Gruppo.
I.NET:APPROVATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2003/2004
RICAVI CONSOLIDATI PARI A 24.7 MILIONI DI EURO RISPETTO A 28.6 MILIONI DI
EURO DEL PARI PERIODO 2002 (-13.9%), A FRONTE DI UN CALO DEL MERCATO DI
RIFERIMENTO PARI AL 18.6% (FONTE:ASSINFORM) SU INFRASTRUTTURE DI RETI FISSE
PRIMO SEMESTRE 2003 VS SECONDO SEMESTRE 2002
Milano, 26 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di I.net ,
riunitosi ieri presso la sede sociale, ha approvato nel corso della seduta
la relazione semestrale della Capogruppo ed i dati consolidati di Gruppo al
30 settembre 2003. Come già rilevato nei trimestri precedenti, nel periodo
in esame che si è chiuso al 30 settembre 2003 il contesto di mercato si è
mantenuto difficile a causa di una domanda poco sostenuta e di una costante
pressione sui prezzi di vendita. I segnali positivi in termini di
assestamento nel livello dei prezzi e sull'andamento degli ordini e dei
ricavi che si erano manifestati nel trimestre precedente hanno subito in
parte un rallentamento. Il confronto con il trimestre precedente evidenzia
una riduzione dei ricavi consolidati pari al 10.6% (11.6 milioni di Euro al
30 settembre 2003 rispetto a 13.0 milioni di Euro al 30 giugno 2003). Lo
stesso confronto con il pari periodo dell'esercizio 2002 evidenzia, invece,
una flessione dei ricavi pari all'13.9%. Va ricordato che secondo una
recente indagine Assinform il mercato delle infrastrutture per reti fisse ha
subito una riduzione del 18.6% nel primo semestre 2003 rispetto al primo
semestre 2002 Ricavi I ricavi consolidati sono stati pari a 24.7 milioni di
Euro rispetto ai 28.6 milioni di Euro del dello stesso periodo del 2002.
Tanto i ricavi di Managed Internet Connectivity quanto quelli di Managed
Hosting risultano in calo rispetto allo stesso periodo del
2002 in
quanto rispetto lo scorso anno, sui primi ha inciso la forte pressione sui
prezzi che è stata solo in parte compensata da un'incremento dei volumi,
mentre per i secondi la costante e positiva attività di cross-selling
(ordini da clienti esistenti per servizi aggiuntivi) non è riuscita nel
periodo in esame a ridurre la perdita di valore derivante dalla pressione
sui prezzi. Fatto molto positivo e da sottolineare è l'andamento dei
servizi e consulenze a valore aggiunto che oggi rappresentano il 22% del
totale ricavi di Gruppo segnando un incremento del 6% rispetto al pari
periodo
2002. In
particolare, l’andamento dei ricavi è stato condizionato dalla dinamica
della raccolta di nuovi ordini che si è mantenuta al di sotto delle
aspettative e dai rinnovi dei contratti esistenti che sono stati penalizzati
da significative riduzioni di prezzo. Il risultato operativo lordo
consolidato (Ebitda) del primo semestre 2003/2004 è stato pari a 2.8
milioni di Euro (11.3% dei ricavi consolidati), in lieve miglioramento in
termini percentuali rispetto a 1.5 milioni di Euro del trimestre precedente
(11.3% dei ricavi consolidati) ed in flessione invece rispetto a 5.3 milioni
di Euro del pari periodo 2002 (18.5% dei ricavi consolidati). Su tale
risultato ha inciso la riduzione dei ricavi accompagnata da una inferiore
riduzione dei costi operativi e del personale tale da generare il
peggioramento del margine in esame Il risultato operativo (Ebit) presenta
per il semestre chiuso al 30 settembre 2003 un saldo negativo pari a 3.6
milioni di Euro rispetto a un saldo negativo pari a 0.4 milioni di Euro del
pari periodo
2002. L
'incidenza rispetto ai ricavi consolidati è, dunque, passata dal 1.5%
all'attuale 14.5%. Gli ammortamenti del periodo sono stati pari a 5.5
milioni di Euro mentre gli accantonamenti hanno pesato per 0.8 milioni di
Euro. L'utile ante imposte consolidato (Ebt), negativo per 3.0 milioni di
Euro, ha beneficiato dei proventi relativi alla gestione finanziaria della
liquidità che nel trimestre sono ammontati a 0.8 milioni di Euro. Il
risultato netto consolidato è stato negativo per 3.1 milioni di Euro -
12.6% dei ricavi consolidati - a fronte di imposte stimate pari a 0.2
milioni di Euro. Situazione Patrimoniale E Finanziaria Il rendiconto
finanziario di Gruppo al 30 settembre 2003 evidenziava come l'attività
operativa abbia generato risorse finanziarie per un importo pari a 4.3
milioni di Euro. Il flusso di cassa generato internamente ha quindi
consentito di autofinanziare gli investimenti effettuati nel periodo che
sono stati pari a circa 2.0 milioni di Euro. Il surplus di cassa è stato
positivo per 2.0 milioni di Euro (al lordo della distribuzione del dividendo
relativo all'esercizio 2002 pari a 4.1 milioni di Euro) mentre la risultante
posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 risultava pari a 75.0
milioni di Euro. Nonostante il contesto di mercato poco favorevole, si
conferma la capacità del Gruppo di generare risorse finanziarie in misura
eccedente rispetto ai fabbisogni di gestione ordinaria ed a quelli di
investimento.
I.NET:
ACQUISIZIONE SIOSISTEMI S.P.A
Milano, 26 novembre 2003 Il Consiglio di amministrazione di I.net S.p.a.,
ieri , ha approvato i termini e le condizioni essenziali per la prospettata
acquisizione da parte di I.net dell'intero capitale sociale di Siosistemi
S.p.a. (la quale detiene a sua volta una quota pari al 60% del capitale
sociale di Spc S.r.l.). Siosistemi ha sede in Brescia e, direttamente nonché
tramite la sua controllata Spc, è leader in Italia nel settore dei servizi
di sicurezza informatica e, nel
2002, ha
registrato un fatturato pari a euro 11,97 milioni, con patrimonio netto pari
a euro 998.000 ed un risultato prima delle imposte e componenti straordinari
pari a euro 257.000 su base consolidata. La posizione finanziaria netta al
31 dicembre 2002 era negativa per 1,5 milioni di Euro. Il capitale sociale
di Siosistemi è attualmente detenuto per il 60% dai soci fondatori (nonché
amministratori delegati) Luigi Tagliapietra, Lorenzo Musicco e Lucia Ghidini
e per il 40% da Telecom Italia S.p.a.. L'acquisizione dell'intero capitale
sociale di Siosistemi è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di
I.net a fronte di un prezzo massimo non superiore a circa euro 5,6 milioni,
pagabile per cassa, composto da una parte fissa pari euro 4 milioni e da una
parte variabile non superiore a circa euro 1,6 milioni che sarebbe
corrisposta ai soli soci fondatori subordinatamente al conseguimento di
determinati obiettivi nell'esercizio 2004 nonché alla loro permanenza in
carica quali amministratori delegati nei prossimi esercizi. Allo stato,
un'intesa di massima in merito ai suddetti termini e condizioni essenziali
è già stata raggiunta tra
la Società
ed i soci fondatori di Siosistemi e, pertanto, la conclusione
dell'operazione rimane ora subordinata all'accettazione di tali termini e
condizioni da parte di Telecom Italia ed alla conseguente sottoscrizione tra
I.net, i soci fondatori e Telecom Italia dell'accordo per l'acquisto da
parte di I.net dell'intero capitale sociale di Siosistemi, previo parere
positivo dell'Autorità Antitrust.
ENIPOWER È IL PRIMO OPERATORE AD AVVIARE NUOVE CENTRALI
ELETTRICHE DALL'APERTURA DEL MERCATO.
Milano, 26 novembre 2003 - Eni è il primo operatore a realizzare una nuova
centrale dopo l'apertura del mercato elettrico: nello scorso ottobre,
infatti, è stata avviata la produzione di elettricità destinata ai clienti
Enipower dal primo dei tre gruppi della centrale a ciclo combinato di
Ferrera Erbognone, che avrà una capacità installata complessiva di 1.030
Mw. L'anno prossimo entrerà in esercizio anche la centrale di Ravenna che
porterà a 1.800 Mw la nuova potenza installata resa disponibile da Enipower
per il mercato. I programmi di sviluppo nella generazione elettrica sono
stati presentati oggi alla comunità finanziaria in un incontro presso la
centrale termoelettrica di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia.
L'obiettivo dell'Eni è di raggiungere 5.000-6.000 Mw di potenza installata
entro il 2006, con un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro. Per
la produzione di energia elettrica Eni impiegherà quantitativi di gas
naturale disponibili in eccesso rispetto ai tetti imposti dalle norme che
regolano l'apertura del mercato del gas in Italia. La produzione farà leva
su una competitiva struttura di costi legata alla costruzione degli impianti
nei propri siti industriali e all'elevata efficienza della tecnologia della
cogenerazione a ciclo combinato a gas naturale (Ccgt), che Enipower ha
scelto di adottare in tutto il parco produttivo. La tecnologia cogenerativa
a gas naturale consente di produrre energia elettrica minimizzando l'impatto
ambientale. Rispetto alle emissioni prodotte nel 2000 da tutto il settore
termoelettrico italiano, le centrali Enipower da sole consentiranno
l'abbattimento di circa l'8% delle emissioni totali di anidride carbonica.
Inoltre le centrali di questo tipo emettono quantitativi trascurabili di
polveri e di biossido di zolfo, e basse quantità di ossidi di azoto.
BLACKSTONE ACQUISIRÀ PORTAFOGLIO IMMOBILIARE DA 1,2
MILIARDI DI DOLLARI DA DEUTSCHE BANK
Milano, 26 novembre 2003 - Blackstone Real Estate Partners, Lp, affiliata
del Gruppo Blackstone, ha annunciato il 24 novembre la firma di un accordo
definitivo per l'acquisizione di un portafoglio di 51 fabbricati ubicati in
nove paesi dalla Deutsche Bank Ag, a fronte di un corrispettivo totale di
1,2 miliardi di dollari (Euro 1,04 miliardi). La maggior parte degli asset
del portafoglio si trova in Germania, mentre il resto è sparso in Austria,
Belgio, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svizzera.
Molti fabbricati sono attualmente occupati da Deutsche Bank e verranno presi
in lease-back da Deutsche Bank con un accordo di medio-lungo termine. Cosà¬
ha dichiarato Chad Pike, Amministratore Delegato Senior e Responsabile
operazioni immobiliari in Europa: 'Questa transazione va ad aggiungersi ai
risultati di Blackstone e ne conferma il ruolo di acquirente attivo di
fabbricati amministrativi e proprietà commerciali di alta qualità in
Europa. Dimostra inoltre il successo che riscuotiamo collaborando con
importanti società tedesche, con l'obiettivo di assisterle e proporre loro
percorsi di ottimizzazione delle proprie strategie immobiliari a lungo
termine'. Info sul Gruppo Blackstone Il Gruppo Blackstone, impresa di
investimento globale leader, è stata costituita nel 1985.
IL GRUPPO GIACHINO BITUMI
AD ASPHALTICA 2003 I NUOVI SERVIZI DI TOTAL MANAGEMENT PER
LA QUALITÀ DI
STRADE E AUTOSTRADE
Milano, 26 Novembre 2003 - Il Gruppo Giachino Bitumi, società di Torino ai
primi posti nella realizzazione e nel risanamento di strade e autostrade,
presenta ad “Asphaltica
2003”
i nuovi servizi di Total Management, destinati a gestire in modo ottimale le
problematiche delle grandi infrastrutture stradali e autostradali. I nuovi
servizi, affidati a Team tecnico/manageriali appositamente costituiti, si
avvalgono del supporto scientifico del Laboratorio di Ricerca & Sviluppo
“Polis”, una struttura di ricerca che collabora in modo permanente con
il Politecnico di Torino e che effettua sperimentazioni e progetti di
ricerca su nuove tecnologie e nuovi materiali. Oggi, il laboratorio
“Polis” è una delle strutture più avanzate in Europa, le analisi e le
sperimentazioni che vi vengono condotte sono focalizzate sulla definizione
di nuovi parametri di qualità per i bitumi e sul controllo delle
caratteristiche fisico-chimiche dei prodotti di base. Le particolari
strumentazioni di cui Polis è dotato vengono utilizzate per separare,
frazionare e classificare il bitume in quattro “famiglie” (il cosiddetto
metodo S.a.r.a), così da valutarne le caratteristiche di base, una verifica
particolarmente accurata che consente al Gruppo di lavorare, secondo
parametri di eccellenza, i bitumi provenienti da qualsiasi raffineria. A
conferma di questo il fatto che i bitumi modificati prodotti dall’azienda
sono attualmente gli unici, provenienti da produttori italiani, ad essere
omologati per il rigorosissimo mercato svizzero. Giachino Bitumi, da 70 anni
uno degli operatori più dinamici del settore, ha di recente ampliato il
proprio impianto di Volpiano, nei pressi di Torino, portando la capacità
produttiva del bitume modificato da
40.000 a
60.000 tonnellate anno, su un totale del mercato italiano di circa 150.000
tonnellate/anno. Determinante per il potenziamento dell’impianto
l’introduzione di tre cisterne innovative per dimensione e concezione,
destinate sia allo stoccaggio del prodotto proveniente dalle raffinerie, che
al bitume modificato prodotto nell’impianto stesso. Le tre cisterne
(capacità di 105 mc e 205 mc) sono dotate di un particolare sistema di
“agitazione” che consente di tenere il bitume costantemente in movimento
e di garantirne fluidità, qualità e omogeneità. L’ampliamento dello
stabilimento di Volpiano (35.000 mq, capacità di carico 100 tonnellate/ora;
produzione su tre turni per 365 giorni l’anno) permette al Gruppo Giachino
di porsi come uno dei partner strategici per le Concessionarie di Autostrade
pubbliche o private, dell’Anas, di grandi operatori italiani e
internazionli. Di recente, a Volpiano è stato installato anche il primo
impianto mobile di riciclaggio a freddo del bitume L’impianto, che sta ora
concludendo la fase sperimentale condotta con il Politecnico di Torino,
rappresenta una delle nuove frontiere nel settore delle pavimentazioni
stradali, un settore industriale sempre più strategico per garantire
efficienza, sicurezza e compatibilità ambientale alle reti stradali
d’Italia e d’Europa.
ESTATE 2004: ALITALIA RINNOVA
LA FLOTTA DI
LUNGO RAGGIO
Roma, 26 novembre 2003: - Washington, Toronto, Boston, New York, Delhi: sono
solo alcune delle destinazioni intercontinentali che la prossima estate
vedranno aumentare la presenza di Alitalia che, sul lungo raggio, metterà a
disposizione della clientela il 32.9% di posti in più. Washington sarà
collegata 7 giorni su 7 con aereo B767 da 205 posti. Washington, oltre ad
essere la capitale federale degli Stati Uniti, ospita la più grande comunità
italiana nel Paese. Il nuovo volo Alitalia andrà a colmare il vuoto
lasciato a gennaio 2003 dalla decisione della United Airlines di abbandonare
il mercato italiano. Alitalia rafforzerà la sua posizione di mercato in
Nord America con un secondo volo giornaliero tra Roma e New York Jfk, 5 voli
a settimana tra Roma e Boston e un volo giornaliero Roma-toronto.
L’apertura del collegamento esasettimanale Malpensa-delhi (soggetta ad
approvazione da parte del Governo indiano) consentirà ad Alitalia di
servire il mercato dell’India del Nord, di grande interesse sia sul piano
turistico, sia dal punto di vista industriale e tecnologico, con grandi
potenzialità di crescita nel settore Cargo. Sul breve/medio raggio,
Alitalia aumenterà del 7.9% la capacità offerta, aprendo 4 scali nel Nord
Europa: Copenaghen, Manchester, Stoccolma, Lussemburgo (città presenti
nella classifica delle prime 50 destinazioni da e per l’Italia). Sarà
anche avviato il collegamento Roma-verona, che rappresenta per Alitalia la
prima opportunità – tra quelle attualmente non operate - per crescere sul
mercato domestico, nonché un mezzo per consolidare la propria posizione di
mercato sull’hub di Fiumicino. Il network della Compagnia per il 2004 è
stato disegnato con grande attenzione alla qualità della programmazione,
che si tradurrà in più frequenze e più coincidenze per i viaggiatori,
avendo ben presente l’efficienza dei costi operativi. La strategia di
rinnovo flotta è infatti guidata dal principio di scegliere aeromobili con
minori costi operativi (consumi, spese di manutenzione) per il vettore e
maggiore qualità (comfort) per il passeggero. Per quanto riguarda il lungo
raggio, in un mercato multipolare come quello italiano, è coerente una
scelta di flotta a favore di velivoli a capacità unitaria più ridotta
rispetto ad un 747 e in grado di volare a costi operativi contenuti. Il B777
ha la stessa efficienza operativa del 747 ma con una capacità unitaria
inferiore di circa 100 posti, per cui a parità di costi operativi per posto
offerto il 777 è l’ideale per lo sviluppo strategico del network di lungo
raggio. Da maggio 2004 Alitalia disporrà di 10 B777 e 13 B767, che saranno
alla base dell’incremento di frequenze sulle tratte già servite e della
possibilità di aprire nuove destinazioni sui mercati in sviluppo. Per
quanto riguarda la flotta di medio raggio, la composizione ed il numero
attuali si situano ai livelli della migliore concorrenza (89 Md80 e 46
Airbus della famiglia A320 disponibili da inizio 2004). Per quanto riguarda
il settore regional, l’impiego bilanciato del turboelica Atr da 66 posti e
del bireattore Embraer garantisce un’efficace azione di feederaggio per
gli hubs e di collegamento point-to-point fra scali minori. Inoltre, nel
2004 si aggiungeranno 6 Embraer Rj170 da 70 posti, macchina di cui Alitalia
è cliente di lancio. “Stiamo vedendo i primi positivi risultati di questa
strategia, in termini di puntualità e crescita del traffico – ha
affermato il Direttore Generale Marco Zanichelli - Relativamente alla
puntualità, dall’1 al 15 novembre i voli Az hanno segnato un 83.2% di
puntualità (partenze a
15’
), superando del 5.5% l’obiettivo mensile della Compagnia. Per quanto
riguarda il traffico, dall’inizio dell’anno a ottobre, a fronte di un
debole 0.6% registrato dall’industria internazionale del trasporto aereo,
il traffico Az mostra una crescita complessiva del 4.3%. Il mese di ottobre
ha fatto registrare un incremento complessivo rispetto a ottobre 2002 del
12,5%, a fronte di un + 3.7% medio delle compagnie Aea; nel Nord Atlantico
l’aumento è stato del 18.9% (Aea + 2.9%), in Europa il trasportato Az è
cresciuto del 9.3% (Aea + 4.2%), in Estremo Oriente + 9.8% Alitalia e + 1.9%
media Aea. Appare evidente da questi numeri il progresso di Alitalia e la
riconquista di importanti quote di mercato nel settore internazionale”.
REGALATI L’EUROPA CON LE SPECIALS DI AIR
DOLOMITI
Milano, 26 novembre 2003 - Air Dolomiti lancia Specials ‘point-to point’
le convenienti tariffe che vi permettono di volare verso le più
affascinanti capitali europee dal 20 dicembre 2003 al 06 gennaio 2004 (data
ultimo rientro 06 gennaio 2004) godendo del comfort e della qualità del
servizio ‘Settimocielo’ Acquistando le tariffe Specials dal 25 novembre
al 02 dicembre 2003, Air Dolomiti vi offre l’opportunità di raggiungere
Barcellona, Bruxelles e Parigi dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona a
soli 149 € + tasse. Le tariffe s’intendono valide andata e ritorno a
persona, senza minimo e massimo di permanenza Il 31 dicembre 2003 e il 01
gennaio
2004 in
occasione della festività del Capodanno, Air Dolomiti vi propone
un’occasione unica per volare dall’Italia su tutto il network
internazionale della Compagnia con soli 89 € + tasse . Tariffe valide a
persona, andata e ritorno, applicabili il mercoledì e giovedì Air Dolomiti
trasformerà il vostro viaggio in un irripetibile momento di piacere.
Infolink: www.Airdolomiti.it
EMIRATES:
NUOVE DESTINAZIONI IN 4 CONTINENTI
Dubai, 26 Novembre 2003 – Emirates, la compagnia aerea internazionale con
sede a Dubai, aggiungerà al network ben 6 nuove destinazioni nel
2004 in
4 continenti, a New York, in Scozia, Europa centrale, Cina e Africa
Orientale. Il 2 gennaio il primo salto di qualità in Africa, con i nuovi
voli su Abuja in Nigeria e Accra in Ghana. Il 10 aprile sarà la volta di
Shanghai, primo scalo cinese della compagnia e di Glasgow in Scozia, quinto
scalo nel Regno Unito; il 1° maggio inizieranno voli per Vienna, nel cuore
dell’Europa e, sempre il prossimo anno, Emirates inaugurerà il volo
non-stop su New York (soggetto ad approvazione governativa), offrendo il
primo volo diretto tra Medio Oriente e Nord America e rendendo
la Emirates
una compagnia davvero globale. “Nel 2004, Emirates volerà più lontano
che mai per raggiungere il nostro obiettivo di essere una compagnia aerea
globale. Apriremo destinazioni dove sappiamo esserci una forte domanda con
servizi che vanno incontro alle richieste dei passeggeri utilizzando la
miglior tecnologia disponibile,” ha dichiarato Sua Maestà Sceicco Ahmed
bin Saeed Al Maktoum, presidente della Emirates. New York, New York! Il
nuovo servizio non-stop ridurrà drasticamente i tempi di volo per
passeggeri in viaggio d’affari e di piacere tra la costa est degli Usa e
il Golfo. Fino ad oggi, è stato sempre necessario fare almeno uno scalo in
Europa, spesso con cambi di terminal. Il nuovo A340-500 della Emirates offre
una nuova dimensione di confort e di intrattenimento in volo anche grazie al
nuovo sistema interattivo da 500 canali e video a richiesta. Emirates si
aspetta che la maggior parte dei passeggeri per New York partiranno dal
Medio Oriente, con destinazione finale New York e che il traffico dagli
Stati Uniti sarà generato sia da turisti in viaggio di piacere che
d’affari nel Golfo e da comunità etniche in viaggio verso il
Subcontinente Indiano e l’Africa Orientale. Il volo, unico con frequenza
giornaliera dal Golfo, sarà inaugurato il 1° giugno previa approvazione
governativa e sarà effettuato con l’A340-500 configurato in 3 classi di
volo. Destinazione Scozia Dal 10 aprile sarà disponibile per i passeggeri
dalla Scozia un collegamento quotidiano con Airbus A330-
200 in
2 classi di viaggio, migliorando il servizio che, con volo non-stop per
Dubai, eliminerà lo scalo intermedio in Europa. Vienna, il centro della
cultura Dal 1° maggio 2004 Vienna, patria del walzer e dell’Opera,
diventerà il 18° scalo in Europa continentale. La montagna e gli sport
invernali rendono l’Austria una meta di vacanza per i turisti dal Golfo
tutto l’anno, ma da Dubai si prevedono anche molti passeggeri in viaggio
d’affari. L’austria ha un forte legame storico con il Medio Oriente e il
rapporto continua oggi con una vibrante collaborazione professionale e
commerciale: la posizione centrale di Vienna favorirà il traffico verso
Dubai e verso l’Oriente anche dei passeggeri provenienti dai nuovi Stati
membri dell’Unione Europea che confinano con l’Austria. Inoltre, Vienna,
offre una rapida rotta via Dubai per l’Australia, dove vivono molte
comunità dell’Europa centrale. A partire dal 1°maggio il volo sarà
effettuato 4 volte alla settimana ed è destinato a diventare giornaliero
dal 15 maggio, previa approvazione governativa. Nuove rotte in Africa
Occidentale Il primo collegamento aereo diretto tra il Golfo e l’Africa
occidentale collegherà Dubai con la capitale della Nigeria, Abuja, e con la
capitale del Ghana, Accra, potenziando il commercio tra le due regioni. Il
nuovo servizio rappresenta per il mercato dell’Africa occidentale un
collegamento diretto con Dubai e l’Oriente. I nuovi scali saranno
inaugurati il 2 gennaio e saranno serviti con 4 voli settimanali non-stop
verso Abuja per poi proseguire alla volta di Accra. Servizio completo per
Shanghai. Dal 10 aprile Emirates volerà anche su Shanghai, la più grande
città della Cina ed importante centro internazionale per il commercio e la
finanza. Il primo scalo cinese della compagnia verrà servito con 4 voli
settimanali destinati a diventare giornalieri dal 15 maggio 2004.
VOLARE DA MILANO LINATE E
VENEZIA A LONDRA È SEMPRE PIÙ FACILE E CONVENIENTE CON BMI
Milano, 26 novembre 2003 – Volare da Milano e Venezia a Londra Heathrow è
sempre più facile e conveniente con bmi, secondo vettore del Regno Unito.
Il volo da Milano Linate per Londra Heathrow è infatti disponibile a
partire da Euro
54 in
sola andata o da Euro 118 per il biglietto di andata e ritorno (tasse
escluse), mentre da Venezia è possible volare a partire da Euro 57 per la
sola andata o Euro 124 per l’andata e ritorno (tasse escluse). Grazie ad
una flotta jet moderna, bmi offre un servizio completo sia in classe
economica che in business su tutti i voli per
la Gran Bretagna
e una cucina particolarmente attenta alle esigenze dei passeggeri. Il
concetto di bordo “food on the go” consente ai passeggeri che viaggiano
in business di scegliere tra pietanze calde o fredde tra le quali anche
piatti a basso contenuto calorico. I passeggeri in classe economica possono
invece contare su una sostanziosa prima colazione e su un’ampia offerta di
sandwich e di bevande nel corso della giornata. I viaggiatori d’affari e i
viaggiatori abituali (frequent flyers) possono rilassarsi o lavorare prima
del volo nelle confortevoli sale di attesa bmi all’aeroporto di Londra
Heathrow e presso altri aeroporti. Inoltre, l’armonizzazione degli orari
consente di trovare a Londra ottime coincidenze veso la rete di collegamenti
bmi o quella dei partner Star Alliance. I voli bmi in partenza da Milano
Linate e Venezia per Londra Heathrow sono operati in code share con il
partner Lufthansa.
IL GRUPPO OMNIA NETWORK ACQUISISCE LE
ATTIVITÀ DI IFC INTERNATIONAL FREIGHT CONSULTANT SI RAFFORZA NELL'AREA
DELLA LOGISTICA E CONSOLIDA
LA POSIZIONE SUL
MERCATO, IN PARTICOLARE NEL SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Milano, 26 novembre 2003 – Il Gruppo Omnia Network, tra le principali
società in Italia per la progettazione e gestione in outsourcing di sistemi
e di servizi integrati, contact center e logistica, ha annunciato
l'acquisizione di Ifc International Freight Consultant, una delle maggiori
aziende italiane di spedizioni nazionali e internazionali. Questa operazione
consentirà a Omnia Network di consolidare la propria quota di mercato nel
settore logistico, offrire migliori servizi ai clienti su base locale e
consolidare la propria presenza nel mercato della Pubblica Amministrazione e
della finanza. "L'acquisizione delle attività di Ifc International
Freight Consultant, azienda che gode di un'ottima fama e vanta 30 anni di
storia nel paese, migliorerà in modo significativo la presenza di Omnia
Network e incrementerà ulteriormente le nostre opportunità di Business nel
Centro Italia", afferma Achille Tranchida, Amministratore Delegato di
Omnia Network. "Questa acquisizione è un nuovo ed importante passo
nella nostra strategia di sviluppo e ci permetterà di ottenere una
posizione ancora più competitiva nel nostro settore." "La
consolidata esperienza nel mercato della Pubblica Amministrazione e la
capillare presenza nel Centro Italia di Ifc International Freight Consultant
sono fortemente complementari all'offerta e alla presenza di Omnia Network
sul mercato", afferma Alessandro Gili, Consigliere di Aminnistrazione
di Ifc International Freight Consultant. "Insieme, le due società
saranno in grado infatti di offrire in poco tempo ai clienti una gamma di
prodotti e servizi più completa ed integrata". In particolare,
l'accordo con Ifc International Freight Consultant rafforza le attività di
Omnialogistic, la business unit del Gruppo dedicata a servizi di logistica
integrata, che potrà contare su una maggiore presenza nazionale grazie
all'integrazione dei nuovi magazzini dislocati a Roma Ciampino e di una
consolidata struttura operativa nel Centro Italia e della capacità di
operare a livello internazionale. Ifc International Freight Consultant, da
più di trent'anni nel settore della logistica e dei trasporti, è tra i
principali operatori italiani di logistica multimodale. Copre tutto il
territorio nazionale grazie ad una capillare rete distributiva, offrendo una
gamma completa di servizi specializzati e personalizzati che comprende
trasporti nazionali (via aerea, via terra, via mare), trasporti
internazionali, logistica integrata oltre a diversi servizi collegati. A
seguito di questa operazione Omnialogistic potrà contare su un magazzino di
5.500 mq. A Ciampino, 6.000 mq. Nelle vicinanze di Roma e 14.000 mq. Tra la
piattaforma distributiva di Milano e Senago. La società attualmente
movimenta oltre 2.500.000 di spedizioni all'anno grazie ad una struttura in
grado di operare su diversi mercati, dal trasporto in sicurezza di materiale
bancario al food, da quello tecnologico (telefonico/informatico) ai servizi
dedicati. L'operazione condotta dal Gruppo Omnia Network con la società
romana è un passo importante verso il costante ampliamento della capacità
produttiva e verso il presidio di nuove aree di mercato. La base di Clienti
storici di Ifc International Freight Consultant comprende, infatti, enti
pubblici di grosse dimensioni quali Inail, Enav, Comune di Roma, Istat, Ipzs,
Ministero per i beni e le attvità culturali e anche Aeroporti di Roma,
Fondiaria, Bnl, Sanpaolo, ecc.
RACCOLTA
E STOCCAGGIO DEI RIFIUTI RADIOATTIVI
Roma, 26 novembre 2003 - E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18
novembre 2003 il decreto legge contenente "Disposizioni urgenti per la
raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio, in condizioni di massima
sicurezza, dei rifiuti radioattivi". L'obiettivo del provvedimento è
l'immediata sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi presenti sul
territorio italiano, tramite la realizzazione di un apposito Deposito
nazionale localizzato nel comune di Scanzano Jonico, in provincia di Matera.
Per l'attuazione di tutti gli interventi e le iniziative necessari per la
realizzazione del Deposito nazionale, è stato nominato un Commissario
straordinario, che dovrà anche verificare assieme alla Comunità
scientifica, agli Enti locali e alle Regioni, la validità della scelta di
Scanzano Jonico quale sito di stoccaggio definitivo, o di altro sito nel
caso le Regioni indicassero sul territorio nazionale un sito con
caratteristiche migliori. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/rifiuti_nucleare/index.html
UNA GALLERIA DI
11,1 KM
CONTRO ’ESONDAZIONE DEL SEVESO
Milano, 25 novembre 2003 - Un canale scolmatore delle piene del torrente
Seveso è inserito dal Comune nel Piano delle Opere Pubbliche previste per
il 2004. Il condotto avrà lo scopo principale di trasportare l’acqua
eccedente la portata del torrente Seveso verso il fiume Lambro ed evitare
così le frequenti esondazioni del torrente nell’area di Niguarda. “Il
nuovo canale – ha spiegato il Vice Sindaco e assessore ai lavori pubblici
Riccardo De Corato - permetterà di risolvere in modo definitivo il problema
esondazione che ogni anno, all’arrivo delle piogge, manda letteralmente in
tilt la parte Nord della città di Milano. “Il costo di 50 milioni di euro
– ha aggiunto il Vice Sindaco - sarà finanziabile se sarà possibile
quotare in Borsa
la Sea
e privatizzare una quota di Aem. L’opera rientra infatti nel Piano
previsto del 2004 che sarà votato in Consiglio l’anno prossimo”. Il
canale servirà a difendere una zona densamente popolata dalle acque del
torrente Seveso, portando la situazione attuale di frequenza media delle
esondazioni del torrente a Niguarda, pari a circa 3 mesi, a una frequenza
media prevista, dopo la realizzazione dello scolmatore, pari a 20 anni. Il
nuovo condotto consentirà di raddoppiare la capacità idraulica di deflusso
del torrente Seveso tramite il trasferimento delle acque di piena del
torrente dal luogo di partenza in località via Valfurva - via De Angelis,
al luogo di approdo nel fiume Lambro, in località Ponte Lambro. Ogni volta
che sarà superata la portata massima del torrente l’acqua verrà fatta
tracimare attraverso il nuovo canale interrato e recapitata nel fiume Lambro.
L’opera. L’intervento consiste nella realizzazione di una galleria di
11,1 km
tra Niguarda e Ponte Lambro, che si svilupperà in una prima tratta
Niguarda- Forlanini di
8,4 km
con una sezione circolare di
3 metri
di diametro interno e in una seconda tratta finale, più in superficie Monluè-
Ponte Lambro di
2,7 km
con sezione rettangolare. La portata. La portata prevista del canale è pari
a
30 metri cubi
d’acqua al secondo con una profondità media del livello di scorrimento
dell’acqua dal piano stradale che va da meno
25 metri
a Niguarda a meno
4 metri
a Ponte Lambro. L’utilizzo. Il canale scolmatore, oltre che evitare il
pericolo esondazioni in zona densamente popolata, potrà avere anche una
seconda funzione. Permetterà di sottrarre periodicamente acqua alla falda e
di trasferirla nel fiume Lambro, allo scopo di salvaguardare le
infrastrutture pubbliche e private realizzate nel sottosuolo milanese come i
parcheggi a più piani. Con un effetto benefico anche per il Lambro che potrà
così avere maggiore disponibilità d’acqua per l’irrigazione. La spesa
e i tempi previsti. Il costo complessivo previsto per l’intervento è di
50 milioni di euro e i tempi per la realizzazione pari a 2 anni.
GLI INTERVENTI PREVISTI DAL PIANO PIOGGIA
DAL COMUNE DI MILANO
Milano, 26 novembre 2003 - Alla conferenza stampa di ieri del dopo Giunta il
Vice Sindaco Riccardo De Corato ha richiamato le misure in atto e in
programma per fronteggiare l’emergenza maltempo. “Esiste un piano
pioggia – ha ricordato De Corato - messo a punto da Amsa e articolato in
una serie di interventi in grado di fronteggiare situazioni critiche dovute
a piogge abbondanti che possono creare allagamenti e disagi”.
L’attivazione del piano pioggia è decisa in relazione all’entità delle
precipitazioni e prevede l’impiego di unità composta da mezzi speciali e
squadre di operatori distribuiti in quantità variabile durante le fasce
orarie della giornata e a seconda che si tratti di giorni feriali o festivi.
Nei giorni festivi, ad esempio, il numero minimo di uomini in stato di
pre-allerta è di 40 unità. Il Piano Pioggia prevede durante i giorni
feriali: · squadre con spazzatrici per la pulizia delle “bocche di
lupo” o cavitoie, dove l’acqua confluisce per raggiungere la fognatura,
aspirazione dell’acqua, disostruzione del sifone del pozzetto. Dalle 5.50
alle 11.30 sono 8 mezzi e 24 operatori; dalle 13.50 alle 19.30 sono 36 mezzi
e 108 operatori. Dalle 23.30 alle 5.00 sono 58 mezzi e 174 operatori. Dalle
5.50 alle 11.30 8 mezzi e 16 operatori. · motocarri impiegati lungo
itinerari prepianificati per la vuotatura di cestini, scopatura manuale di
situazioni critiche. Dalle 13. 50 alle 19.30 sono 68 motocarri e 68 uomini,
dalle 23.30 alle 5.00 sono 74 motocarri e altrettanti uomini. Dalle 5.50
alle 11.30 8 mezzi e 8 operatori. · Squadre di 32 operatori per 16 spurgo
pozzetti senza un itinerario pianificato, a disposizione per interventi
urgenti. Sempre presenti dalle 6 del mattino alle 6 del mattino successivo;
· 32 idrovore scarrabili (pompe di grande dimensioni montate su carrello e
trsportabili) e 32 operatori per le località dove storicamente si
verificano allagamenti; · Idrovore allestite su autospazzatrici aspiranti
poiché, appunto, attrezzate con pompe idrovore, posizionate nelle località
critiche della città o si indirizzano nei punti segnalati dalla Vigilanza
urbana; · 18 mezzi di spazzamento massivo con 18 operatori dalle 23.30 alle
5.00. · Squadre di 36 controllori impegnati lungo gli itinerari del Piano
Pioggia, al fine di segnalare tempestivamente la formazione di allagamenti.
FINISCE
E INIZIA “ULISSE” REGGIO
Emilia, 26 novembre 2003 – Si conclude domani, mercoledì 26 novembre
2004, il ciclo di seminari “Ulisse” sulla gestione delle risorse umane a
trecentosessanta gradi organizzato da Centro Servizi P.m.i. E’ infatti
previsto per domani il sedicesimo, nonché ultimo, incontro di
approfondimento sul tema delle risorse umane, dal titolo “Strumenti
innovativi di problem solving”. A condurre il seminario sarà Annusca
Campani, che sintetizza così gli obiettivi dell’incontro: “Cercherò di
trasmettere – dichiara – metodologie utili all’analisi e alla
soluzione dei problemi e alla presa di decisioni in situazioni di
incertezza”. Annusca Campani collabora da anni con Centro Servizi P.m.i.
Ed è esperta di Analisi Transazionale, una disciplina nata negli anni ’50
e tra le più accreditate e diffuse al mondo, ampiamente utilizzata per
raggiungere l’efficacia massima in un numero sempre più vasto di attività
– dalla psicoterapia all’insegnamento, dal business alla gestione delle
risorse umane, dalla vendita alla negoziazione, dalla pubblicità alle
strategie di leadership. Questo modello può essere applicato sia alla vita
personale che anche alla quotidianità aziendale e sarà proprio questo
secondo aspetto a fare da filo conduttore alla trattazione di Annusca
Campani: si parlerà più nello specifico di rapporto tra creatività e
analisi transazionale, di modelli di creatività, di prerequisiti di ogni
prestazione creativa, di triade della creatività, di metodi e stili di
problem solving, di analisi del contesto e di modelli decisionali, fino a
simulare concrete prese di decisione e la risoluzione di problemi. Il
seminario, che si svolgerà nella sede di Centro Servizi P.m.i. Di Via
Aristotele 109 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore
18,00, si rivolge prioritariamente a Imprenditori, Top Manager, Manager e
Responsabili di funzione. Poco prima del termine del seminario, e
precisamente alle ore 17,30, avrà inizio, nella stessa sede di Centro
Servizi P.m.i., la presentazione del nuovo ciclo di seminari “Ulisse
2004”
, uguale al precedente per struttura organizzativa ma aggiornato nei
contenuti. Per l’occasione interverranno Giuseppina Speziale –
Responsabile dell’Ufficio Sindacale dell’Api di Reggio Emilia –,
Claudia Righetti – Psicologa del lavoro e docente presso l’Università
degli Studi di Modena e Reggio – e Marco Limido di Overview srl, società
di consulenza di Bologna. Giuseppina Speziale parlerà delle principali
opportunità contenute nella riforma Biagi del mercato del lavoro, Claudia
Righetti proporrà alcune riflessioni sul tema ormai centrale delle risorse
umane come vero vantaggio competitivo del nuovo millennio, mentre Marco
Limido concluderà affrontando l’approccio alle competenze di direzione
nella gestione d’impresa. A coordinare l’incontro sarà Neve Dallari,
Responsabile dell’area a mercato di Centro Servizi P.m.i., cui spetterà
anche il compito di presentare le novità di Ulisse 2004: “La prima
edizione di Ulisse – anticipa Neve Dallari – ha riscosso numerosi
apprezzamenti, soprattutto in merito alla struttura organizzativa che, per
la sua flessibilità, si è dimostrata particolarmente adeguata alle
esigenze aziendali di efficace utilizzo del tempo e soprattutto di
aggiornamento continuo del personale interno nel rispetto dei piani di
sviluppo professionale richiesti da un sistema di qualità avanzato”.
“Conserveremo quindi – continua Neve Dallari – il numero complessivo
di 16 seminari, la cadenza quindicinale da febbraio
2004 a
novembre 2004 per facilitare la partecipazione – soprattutto da parte di
uomini di impresa – all’intero ciclo di seminari, la possibilità di
incaricare della frequenza persone di volta in volta diverse a seconda del
tema trattato e soprattutto di incaricare sempre due persone. Cambieranno
naturalmente i contenuti”. L’incontro di presentazione è aperto a
tutti. E’ prevista la testimonianza di alcuni partecipanti alla prima
edizione. Per informazioni e adesioni – al sedicesimo seminario e/o
all’incontro di presentazione – è possibile contattare Chiara Pompili o
Neve Dallari presso Centro Servizi P.m.i. Al numero di telefono 0522/267711.
RICERCA TOWERS PERRIN SUL FUTURO DELLE
POLITICHE RETRIBUTIVE NELLE AZIENDE ITALIANE E INTERNAZIONALI
Milano, 26 novembre 2003 - Quanto peseranno le stock option per le strategie
retributive delle aziende italiane nei prossimi tre anni? Che peso avranno i
piani pensionistici integrativi in ambito retributivo? Quali le differenze
di approccio alle strategie per assumere e trattenere le risorse migliori
nelle aziende italiane rispetto al resto del mondo? A questi e ad altri
interrogativi risponde la ricerca " Reward and performance management
challenges" condotta da Towers Perrin, una delle maggiori società
internazionali di consulenza nella gestione delle risorse umane e dei
sistemi retributivi, fra circa 1.300 aziende in tutto il mondo (di cui 44
italiane). La ricerca sarà presentata giovedì 27 novembre
2003 a
Milano nel corso di un evento dedicato ai direttori Risorse umane delle
maggiori aziende italiane.
L'ASSOCIAZIONE MASTER CUOA ORGANIZZA A VILLA
VALMARANA MOROSINI DI ALTAVILLA VICENTINA IL CONVEGNO SUL TEMA "IL TEAM
BUILDING: DALLO SPORT ALL'AZIENDA. IL LAVORO COPIA LO SPORT"
Altavilla Vicentina, 26 novembre 2003 - Sabato 29 novembre
2003 a
partire dalle ore
10.00 a
Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (Vi), sede della Fondazione
Cuoa, si terrà il Convegno dal titolo: "Il Team Building: dallo sport
all'azienda. Il lavoro copia lo sport". Mondo sportivo, aziendale e
accademico si confronteranno sul tema e convergeranno sul medesimo approccio
che consente di trasformare un gruppo di lavoro in una squadra, una squadra
in una squadra specializzata. Tutto ciò avviene attraverso un processo che
permette a un gruppo di persone di raggiungere un obiettivo comune che, per
l'appunto, si identifica con la squadra: la leadership plurale, anziché
singolare. L'incontro è organizzato dall'Associazione Master Cuoa (Amc) in
collaborazione con Mba Alumni Conference (Mac),
la Confederazione
delle Associazioni ex allievi delle principali business school italiane, e
prevede l'intervento di Lotto Sport Italia S.p.a, azienda che è la sintesi
ideale dell'argomento trattato dal convegno. Interverranno oltre a Mauro
Sandreani, commentatore sportivo, ex calciatore e allenatore professionista,
che tratterà il tema: "Quando vince lo spirito di squadra", anche
Andrea Tomat, Presidente e Direttore Generale di Lotto Sport Italia S.p.a. E
Chiara Sergotti, Psicologa Clinica e dello Sport con Danilo Berteotti,
Psicologo dello Sport. Aprirà l'incontro il Presidente della Fondazione
Cuoa Gian Carlo Ferretto. Dibattito e conclusione moderato da Luciano
Olivotto, Direttore scientifico del Master Cuoa in Banca& Finanza. La
partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
PER PRIMA NEL SETTORE DEL
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN ITALIA
LA POLIZZA DI
ASSICURAZIONE GRATUITA PER GLI ABBONATI ANNUALI ATM
Milano, 26 novembre 2003 - Scegliere il mezzo pubblico come sistema di
trasporto quotidiano significa scegliere il rispetto per la città ,
l’ambiente e la collettività . Ai Clienti più fedeli, gli abbonati
annuali, Atm offre una serie di agevolazioni e sconti per musei, mostre,
spettacoli teatrali, eventi, attività sportive ed acquisti. L’abbonamento
annuale diventa quindi un vero e proprio passe-partout per vivere, con
convenienza, la rete di trasporto pubblico e le opportunità offerte dalla
nostra città . Oggi, Atm Spa, per la prima volta nel settore del trasporto
pubblico locale e per prima in Italia, regala ai suoi abbonati annuali una
polizza assicurativa del tutto innovativa: Atmdipiù , studiata
appositamente con il gruppo Filo diretto. Atmdipiù è una polizza che non
risponde a nessun obbligo di legge, ma che nasce dalla volontà
dell’Azienda di gratificare chi fa del trasporto pubblico una scelta di
vita quotidiana: un contributo per semplificare la vita dell’abbonato e
rendere meno spiacevoli alcuni inconvenienti. La polizza Atmdipiù ,
infatti, prevede tre tipologie di copertura: una diaria da ricovero:
riconoscimento di una diaria giornaliera (a partire dal sesto giorno di
degenza) in caso di malattia o infortunio di qualsiasi natura che determini
il ricovero in strutture ospedaliere; un rimborso spese per il rifacimento
di documenti: rimborso delle spese sostenute per rifare i documenti in caso
di furto, scippo o rapina avvenuti negli spazi della metropolitana;
un’indennità giornaliera di ricovero: riconoscimento di un’indennità
giornaliera nel caso in cui, a seguito di un atto criminoso avvenuto negli
spazi della metropolitana, si determini il ricovero in strutture
ospedaliere. La polizza Atmdipiù è a favore dei sottoscrittori di: §
abbonamento annuale urbano; abbonamento annuale interurbano e cumulativo; §
abbonamento annuale studenti. Atmdipiù sarà operativa da lunedì 1°
dicembre, giorno in cui sarà attivo il Numero Verde dedicato 800.91.54.83
(operativo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18) a cui rivolgersi per
avere tutte le informazioni su rimborsi, franchigie e massimali. Sempre a
partire dal 1° dicembre, le informazioni su Atmdipiù saranno disponibili
sul sito www.Atm-mi.it Inoltre, presso
tutti gli Atm Point gli abbonati annuali, attuali e potenziali, potranno
ritirare un estratto delle condizioni di assicurazione.
LE TECNOLOGIE AL SERVIZIO
DEI TRASPORTI E DEI PASSEGGERI: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Milano, 26 novembre 2003 - Il 2003 si sta concludendo: Atm ritiene doveroso
presentare oggi lo stato di avanzamento dei progetti con maggior valenza
tecnica e maggior impatto rispetto alla clientela e che, sostanzialmente,
sono finalizzati al miglioramento del servizio di trasporto pubblico
offerto. Radiobus L’estensione del Radiobus ha confermato il continuo
incremento del livello di gradimento da parte dei passeggeri. Il servizio è
andato nel tempo sempre più caratterizzandosi in funzione della domanda e
configurando andamenti particolari nelle ore di servizio quali, ad esempio,
l’intensificazione delle chiamate a tarda serata. La programmata
estensione a tutta la città del servizio verrà effettuata nei primi mesi
del prossimo anno per consentire l’ottimizzazione del software di sistema
e di disporre di un maggior numero di veicoli, già in fase di consegna.
Tutto questo per far fronte alla necessità di strutturare diversamente il
servizio che, in base agli andamenti rilevati, evidenzia sempre più
caratteristiche equiparabili alle linee urbane, ossia con periodi di
concentrazione differenziata negli orari . Veicoli Autobus Con la fine del
corrente anno, il parco urbano di autobus dotato di climatizzazione supererà
i 500 veicoli. Metropolitana Il secondo treno della metropolitana,
completamente riconfigurato nelle officine Atm (aria condizionata, nuovo
motore, nuove porte, vagoni intercomunicanti), destinato alla linea 1 è
entrato in servizio. Sono state risolte tutte le problematiche tecnologiche
relative all’inserimento di ‘complessivi’ nuovi su veicoli di vecchia
generazione: questo ha consentito di dare inizio alla produzione di serie.
Nel contempo, è stato effettuato il “rodaggio” di 5 nuove unità di
trazione destinate alla linea M3 e che prenderanno servizio con l’apertura
della stazione di Maciachini. Tram Anche il programma di rinnovo del parco
tranviario procede: ad oggi, sono stati consegnati 48 veicoli di nuova
generazione, oltre al primo tram da
25 metri
, attualmente in fase di messa a punto. Impianti Biglietteria elettronica Il
sistema di biglietteria elettronica-magnetica, voluto da Atm che ne ha
redatto il capitolato nel 1998 e la cui fornitura è stata affidata nel
luglio del 2001 ad un raggruppamento di imprese, renderà disponibile le
prime applicazioni con la prima metà del 2004, quando l’installazione sarà
completata sull’intera rete metropolitana. La realizzazione, lo
sottolineamo, comporta un importo globale di 103 milioni di €, di cui
circa 70 per la rete Atm. La quota restante è a carico di Ferrovie Nord e
Trenitalia, che hanno aderito al progetto. Nell’ambito della conferenza
verranno illustrati: il piano di attivazione, la consistenza degli impianti
a regime, gli obiettivi del progetto, lo stato di avanzamento e i vantaggi
per la clientela, nonché la gestione dei dati rilevati come elemento di
aggiornamento ciclico della rete in favore di un trasporto sempre più
vicino alla esigenze dei passeggeri. Annunci sonori E’ stata realizzata
una piattaforma informativa unificata che consente di diffondere
informazioni su tutta le rete da un’unica postazione, migliorando la
capillarità dell’informazione sull’intera rete.
ALLA BOCCONI UNA CATTEDRA FINANZIATA
DALL’AIDAF E INTITOLATA AD ALBERTO FALCK L’ACCORDO, DEL VALORE DI
900.000 EURO IN CINQUE ANNI
Milano, 26 novembre 2003: Con l’istituzione della Cattedra Aidaf-alberto
Falck di Strategia delle aziende familiari, finanziata dall’Associazione
Italiana delle Aziende Familiari e da alcune società che ne fanno parte,
l’Università Bocconi ha compiuto un passo significativo verso un rapporto
sempre più stretto con il mondo delle imprese, a sostegno della missione di
ricerca dell’Università. Il consigliere delegato dell’Università
Bocconi, Giovanni Pavese, e il direttore generale Aidaf, Gioacchino Attanzio,
hanno firmato ieri un accordo del valore di 180.000 euro l’anno per cinque
anni, secondo il quale l’Università si impegna a intitolare all’Aidaf e
al suo fondatore e presidente recentemente scomparso, Alberto Falck, la
cattedra di Strategia e politica aziendale oggi ricoperta dal professore
ordinario Guido Corbetta. La denominazione ufficiale di tale cattedra
diventerà, quindi, Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle aziende
familiari in italiano e Aidaf-alberto Falck Chair in Strategic Management in
Family Business per il mercato internazionale. L’aidaf, nata nel 1997 per
iniziativa di Alberto Falck, riunisce oggi 164 aziende familiari di piccole,
medie e grandi dimensioni e si è affermata come interlocutore stabile di
ogni stakeholder interessato a iniziative riguardanti le imprese familiari.
Gli associati impiegano 460.000 persone e fatturano, complessivamente, circa
150 miliardi di euro, una quota vicina al 9% del prodotto interno lordo.
L’onere della cattedra sarà sostenuto in parte dall’Associazione in
quanto tale e, in parte, da un pool di aziende associate, che ben
rispecchiano la varietà dimensionale e settoriale delle imprese familiari
italiane: Falck, Associazione per le Aziende Familiari (Apaf), Inaz Paghe,
Bottiglieri di Navigazione, Fontana Finanziaria, De Agostini, Mapei, Banca
Sella. Alberto Falck è scomparso, il 3 novembre, quando, per concludere
l’accordo da lui promosso, mancava ormai soltanto la firma finale. La
finalità ultima della Cattedra Aidaf-alberto Falck di Strategia delle
aziende familiari, recita l’accordo sottoscritto ieri, è quella di
“promuovere lo sviluppo della conoscenza sul funzionamento delle imprese
familiari italiane attraverso attività di ricerca dedicate; promuovere
programmi didattici relativi alle problematiche delle aziende familiari;
partecipare al dibattito scientifico internazionale in tema di imprese
familiari valorizzando il ruolo e le specificità del contesto italiano;
favorire la diffusione di dati, informazioni e valutazioni sulle imprese
familiari presso i principali stakeholder”. La realizzazione di ricerche e
pubblicazioni internazionali, lo sviluppo di insegnamenti di family
business, l’organizzazione di seminari e workshop per gli associati Aidaf
e il supporto all’Associazione nelle iniziative di sviluppo nazionale e
internazionale sono gli strumenti attraverso i quali si realizzeranno gli
scopi della cattedra. L’intitolazione di una cattedra a un’associazione
o a un’azienda che la finanzia è una pratica diffusissima nel mondo
universitario anglosassone, ma del tutto innovativa (anche se non si tratta
del primo caso) in Italia. A Oxford si ha notizia del finanziamento privato
(anche se non aziendale) di una cattedra già nel 1619, quando Sir Henry
Saville ne finanziò una di Geometria e una di Astronomia. Guido Corbetta,
il professore che ricoprirà
la Cattedra Aidaf-alberto
Falck di Strategia delle aziende familiari, è uno dei massimi esperti
europei di family business. Fellow dell’International Family Enterprise
Research Academy (Ifera, la più qualificata associazione internazionale di
ricercatori sul tema), ha al suo attivo diverse pubblicazioni internazionali
(è sua, tra l’altro, la voce Family Business dell’International
Encyclopedia of the Social & Behavioral Sciences, di N.j Smelser e P.b.
Baltes). L’università Bocconi, attraverso
la Scuola
di Direzione Aziendale (Sda), offre programmi di formazione sul family
business dal 1988, con un importante focus sui problemi della successione e
su quelli di gestione di imprese che, nonostante la varietà dimensionale e
di settore, mantengono importanti specificità manageriali. Per ulteriori
informazioni: · Fabio Todesco, Ufficio Relazioni con i Media tel.
02/58362331, cell. 335/6429254, e-mail fabio.Todesco@uni-bocconi.it Stimolo
Alla Ricerca E Opportunità Di Lavoro L’accordo per istituire
la Cattedra Aidaf-alberto
Falck di Strategia delle aziende familiari, sottoscritto ieri
dall’Università Bocconi con l’Associazione Italiana delle Aziende
Familiari, non vuole essere un episodio isolato, ma la prima tappa di un
processo di ulteriore stimolo all’attività di ricerca, che può passare
anche attraverso l’intitolazione delle cattedre ad associazioni o imprese.
“I vantaggi dell’intitolazione non devono essere sottostimati”, ha
detto il rettore dell’Università, Carlo Secchi. “Grazie ai fondi
assicurati, per almeno cinque anni, da Aidaf, ci sarà possibile avviare
programmi di ricerca a respiro pluriennale, con la certezza di contribuire
in modo determinante all’avanzamento della conoscenza in un settore
fondamentale per l’economia italiana”. “L’intitolazione di questa
cattedra”, ha sostenuto il consigliere delegato dell’Università,
Giovanni Pavese, nel corso della presentazione dell’accordo, “è il
primo passo di un percorso finalizzato a una più stretta collaborazione con
il mondo produttivo e alla diversificazione delle fonti di reddito
dell’Università, che
la Bocconi
intende sviluppare se e quando se ne presentino le condizioni”. “Il
dibattito sull’opportunità di intitolare le cattedre ad associazioni e
imprese ha impegnato a lungo i docenti Bocconi che, secondo una tradizione
più che centenaria, mettono ai primi posti tra i loro valori
l’indipendenza scientifica e l’autonomia didattica”, ha dichiarato
Secchi. “D’altra parte la volontà di competere su un mercato della
formazione almeno europeo rende necessario l’avvio di attività di
fund-raising che ci aiutino a colmare un gap di notevoli proporzioni”.
IL COMUNE DI MILANO CEDE ALLA BOCCONI
LO STORICO COMPLESSO DI VIALE BLIGNY
Milano, 26 novembre 2003 - Il Comune di Milano mediante la cessione di 3331
mq si assicura un rilevante introito per le casse del Bilancio da vincolare
all’Edilizia mentre l’Università Bocconi destinarà l’immobile a
struttura ricettiva per studenti e docenti non residenti. Ne beneficerà
anche il quartiere.
La Giunta
del Comune di Milano ha approvato oggi la delibera che prevede la cessione a
favore dell’Università Bocconi dell’immobile di proprietà comunale in
Viale Bligny 22 al prezzo di 4.472.365 euro. La proposta dell’assessore on.Giancarlo
Pagliarini dovrà essere poi discussa ed approvata in Consiglio Comunale. La
vendita dello stabile di Viale Bligny
22 a
favore dell’Università Bocconi assicurerà: 1) Un introito rilevante per
le casse del Comune, da vincolarsi al finanziamento delle spese per
l’edilizia residenziale pubblica. 2) Un contributo alla riqualificazione
del quartiere con una destinazione funzionale all’attività universitaria.
3) Il soddisfacimento delle esigenze della Bocconi, un’importante realtà
italiana ed europea per quanto riguarda la cultura e la ricerca scientifica
economica ed aziendale. L’obiettivo dell’Università Bocconi é quello
di realizzare una struttura ricettiva per studenti e docenti non residenti
“L’acquisto dell’immobile - ha dichiarato il consigliere delegato
dell’Università Giovanni Pavese -è un ulteriore passo per il
completamento del piano Bocconi 2000 che prevedeva, a supporto dello
sviluppo dei piani didattici, un adeguato potenziamento degli spazi e delle
infrastrutture. Si tratta di un investimento certamente molto costoso il cui
prezzo è molto lievitato nell’ultimo periodo- che l’Università ha
ritenuto necessario per il completamento del proprio campus ed una
condizione di migliore vivibilità di tutta la zona”. Il complesso di
Viale Bligny risale al 1906 ed è costituito da più corpi di fabbrica. Lo
stabile che necessita di un intervento di radicale sistemazione presenta
occupazioni disomogenee con associazioni e famiglie La stipula dell’atto
di copmpravcendita non potrà che avvenire dopo il rilascio
dell’autorizzazione all’alienazione da parte della Soprintendenza
Regionale per i Beni e le Attività Culturali della Lombardia. Il Demanio
del Comune di Milano dichiara di cedere lo stabile di Viale Bligny con il
pagamento in un'unica soluzione alla stipula dell’atto di compravendita.
La Bocconi
come locatore subentra nella medesima posizione contrattuale
all’Amministrazione Comunale, assumendosi l’onere di spese, imposte e
tasse dell’operazione.
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